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Dettaglio seduta n.4 del 30/07/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(I lavori iniziano alle ore 9.35 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 2 presentata da Bertola, inerente a "Castello di Frinco. Aggiornamenti in merito all'assegnazione dei contributi regionali e accertamento della proprietà"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Iniziamo i lavori con la trattazione degli atti ispettivi per i quali la Giunta regionale ha manifestato la disponibilità a rispondere nella seduta odierna, proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n.
2.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione. Ricordo che l'interrogante può intervenire in sede di illustrazione per un tempo non superiore a due minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione segue un question time presentato il 20 novembre 2018 volto ad accertare una situazione che vedeva la Regione assegnatrice di un contributo per il castello di Frinco, in provincia di Asti, nonostante sulla proprietà dello stesso vertesse ancora un contenzioso.
A quel tempo, la Giunta regionale, nella persona del Vicepresidente pro tempore Aldo Reschigna, rispose che sarebbero stati fatti adeguati approfondimenti sulla liceità, per il Comune di Frinco, di acquisire il bene predisposto e anche di poter fruire di contributi da parte della Regione Piemonte. Se si fosse accertata la non liceità dell'operazione, le risorse assegnate con DGR 7662 del 5 ottobre 2018 di 550 mila euro sarebbero state devolute ad altri soggetti.
La storia del castello di Frinco va avanti da anni e vede una denuncia per truffa, un sequestro a seguito di un rischio di crollo, una vendita all'asta, nonché, un successivo contenzioso. Tuttavia, in quella situazione d'incertezza sulla proprietà del bene, il Comune l'acquisisce e chiede anche un contributo alla Regione.
Oggi chiediamo se, dal momento in cui avevamo presentato quell'interrogazione a risposta immediata nel novembre 2018 ad ora, sia intervenuta qualche novità.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Ricordo che per la trattazione di interrogazioni a risposta indifferibile e urgente non è prevista la replica dell'interrogante.
La parola al Vicepresidente Carosso, per la risposta.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Rispondo all'interrogazione indifferibile e urgente del Consigliere Bertola sul Castello di Frinco. Il Comune di Frinco, in provincia di Asti, è tra i beneficiari dei contributi previsti dall'allegato 4 alla deliberazione di Giunta regionale n. 7662 del 5 ottobre 2018, per quanto riguarda gli interventi in ambito culturale e turistico.
La Regione è al corrente del fatto che il Comune non sia il proprietario del castello oggetto del contributo; la proprietà del bene o diritto reale sul medesimo, è infatti, titolo necessario per poter ottenere il contributo, considerato che il finanziamento deriva da mutuo contratto con Cassa Depositi e Prestiti.
Peraltro, questo si deduce dal titolo dell'intervento finanziato "Acquisto e riqualificazione mediante interventi di ristrutturazione e messa in sicurezza del Castello"; in data 15 ottobre 2018 il Sindaco ha dichiarato agli Uffici dell'Assessorato che il bene oggetto di contributo "non risulta fra gli immobili di proprietà del Comune stesso, ed è di proprietà privata sono in corso trattative per addivenire al più presto all'acquisizione dell'immobile".
Peraltro, in data 19 novembre 2018, è pervenuto all'Assessorato un documento da parte del Comune, sottoscritto dal Sindaco e dal Vicesindaco che riassume la storia e lo stato di fatto del Castello; in tale documento si dice che "nel 1992 il castello è acquistato dalla famiglia Pica Alfieri nel 2008 viene venduto all'immobiliare Daupher Srl, che verrà dichiarata fallita il 28 giugno 2012; il 5 febbraio 2014 crolla rovinosamente sulle case sottostanti un avancorpo del castello. Nel mese di aprile, viene perfezionato il passaggio di proprietà, per mezzo di un'asta fallimentare all'antiquario signor Fungardi Gianfranco, attuale proprietario, il quale si impegna a fare eseguire i lavori di ristrutturazione; più avanti, nel documento si dice che "in questi mesi si è intrapreso un dialogo con l'attuale proprietario, cercando di capire le sue reali intenzioni e volontà, facendo presente che il problema è molto grande e si aggraverà ulteriormente se non interviene in modo tempestivo".
Quindi, né nella dichiarazione del Sindaco né nel documento ricevuto si fa riferimento a quanto indicato nell'interrogazione, cioè una causa ancora pendente che coinvolge la vecchia proprietà della famiglia Pica Alfieri.
Fin qui, la risposta alla precedente interrogazione del Consigliere Bertola del 20 novembre 2018, che si concludeva con l'impegno dell'Assessorato di verificare l'acquisizione della proprietà in capo al Comune prima di poter concederne il contributo materialmente.
Con determinazione n. 48 del 7 febbraio 2019 del Settore Offerta turistica e sportiva è stato approvato uno schema di convenzione da sottoscrivere tra la Regione e i soggetti beneficiari previsti dalla deliberazione della Giunta regionale n. 7662 del 5 ottobre 2018, incluso il Comune di Frinco nel quale il beneficiario deve dichiarare la proprietà o un diritto reale sul bene oggetto di contributo, quale presupposto per l'erogazione di un acconto sul medesimo.
Ad oggi, il Comune di Frinco non ha ancora sottoscritto la convenzione.
A seguito della nuova interrogazione Consigliere Bertola, gli Uffici del Settore Offerta turistica e sportiva hanno richiesto al Comune di Frinco un aggiornamento dello stato di fatto, la cui risposta è pervenuta in data 24 luglio in persona del responsabile l'Ufficio Tecnico. Riporto di seguito la presente risposta: "Buongiorno. Faccio seguito alla telefonata intercorsa per informare che l'Amministrazione sta concludendo la fase di acquisto dell'immobile 'Castello di Frinco'" L'atto di acquisto è stato stipulato il 27 maggio 2019 ed il giorno 5 agosto 2019 verrà stipulato il secondo rogito di avveramento della condizione ad avvenuto decorso del termine di 60 giorni per l'esercizio della prelazione come dettato dal DL n. 42 del 2004. Dopo tale data potremmo quindi procedere con l'invio della convenzione".
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Carosso.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 9.40 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni e interpellanze)



(La seduta inizia alle ore 10.04)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Chiediamo comunicazioni in aula, da parte del Presidente della Giunta sull'utilizzo della facciata del Palazzo della Regione in piazza Castello.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Nell'unirci alla richiesta di informativa che le abbiamo già fatto, sono invece qui a richiedere l'attrazione di alcuni ordini del giorno al punto n. 5): "Salviamo il libero scambio", "Libero scambio per la legalità", "Il libero scambio è un'opportunità per migliaia di cittadini", "Il libero scambio come comunità", "Libero scambio per la legalità", "Il Balon e la storia del libero scambio sono di tutti".
Sono stati depositati ieri. Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Gallo, è già intervenuto il suo Capogruppo.



GALLO Raffaele

Solo per dire che, come Gruppo del Partito Democratico chiediamo l'iscrizione all'o.d.g., dell'ordine del giorno a prima firma Diego Sarno inerente a "Salone dell'Auto al Castello di Stupinigi" - già depositato.
Grazie.



PRESIDENTE

C'è già stata una richiesta dal Capogruppo Ravetti, di inserimento di un nuovo punto all'o.d.g. Potrebbe anche non essere considerata una richiesta come punto all'o.d.g., ma tale è.
In merito alle comunicazioni della Giunta regionale, domani alla Conferenza dei Capigruppo tratteremo l'argomento, essendo pervenuti ordini del giorno in merito ed anche relativi alla regolamentazione della pubblicità sulle facciate delle sedi regionali; ci sarà una discussione ampia nelle prossime sedute.
Domani alla Conferenza dei Capigruppo se ne discuterà.
In merito alla richiesta.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

I sei ordini del giorno del Consigliere Grimaldi, da inserire al punto n.
5) dell'o.d.g. odierno, li posso considerare attratti e li affronteremo quando arriveremo al punto n. 5).
Prego, Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Lei ci deve perdonare, ma a volte non capiamo. Sulla richiesta che facciamo di comunicazioni in aula da parte della Giunta, rispetto al tema dell'utilizzo della facciata del Palazzo della Regione in piazza Castello la Giunta non è pronta al dibattito in aula e quindi rimanda il tutto ai Capigruppo, per verificare se ci saranno le condizioni, magari a settembre per discutere di questa vicenda? Ho capito bene?



PRESIDENTE

Non ho detto a settembre - lei dice a settembre. L'iscrizione al punto all'o.d.g., secondo l'articolo 58, comma II, del Regolamento, è assodata si discuterà alla Conferenza dei Capigruppo la questione delle comunicazioni del Presidente, non essendoci oggi il Presidente Cirio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Chiedo che venga iscritto l'ordine del giorno a prima firma del Consigliere Sarno, relativo al Salone dell'auto al Castello di Stupinigi. Grazie.



PRESIDENTE

La Giunta si rende disponibile a intervenire.
Sulla proposta del Consigliere Giaccone, se il documento è già presentato dobbiamo procedere alla votazione.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

. sull'iscrizione; la messa ai voti sull'iscrizione all'o.d.g.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Possiamo avvicinarci a lei come Presidenti di Gruppo, perché ha creato un precedente e vorremmo capire se abbiamo compreso: ogni richiesta di informativa, che venga fatta o no, equivale alla richiesta di un'aggiunta all'o.d.g.? E' la prima volta che lo sento dire in aula. Possiamo avvicinarci per capire meglio?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Come anche i colleghi del Movimento 5 Stelle - lo sentivo fuori microfono possono confermare, non si tratta di un precedente. Riteniamo che una sospensione, con l'avvicinamento ai banchi della Presidenza sarebbe un'inutile dilazione, per cui chiediamo di andare avanti e, se lo chiede la minoranza, di procedere con la votazione del punto all'o.d.g. del documento del Consigliere Sarno, in coda a tutti gli altri. Come Gruppo di Fratelli d'Italia esprimiamo parere favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Noi chiediamo l'inserimento dell'ordine del giorno n. 5), a prima firma Sean Sacco, "Risoluzione delle problematiche sul finanziamento del trasporto pubblico locale del Comune di Alessandria, a tutela delle fasce deboli dei cittadini".



PRESIDENTE

E' un nuovo inserimento. Se nessuno della maggioranza vuole esprimere il proprio parere, potremmo passare ai voti e poi incominciare con le comunicazioni della Giunta.
Prego, Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Come Gruppo della Lega siamo d'accordo a mettere in coda gli ordini del giorno presentati dal Gruppo del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle.
Grazie.



PRESIDENTE

Da quanto ho capito, si riferisce ad entrambi gli ordini del giorno.
Pertanto, se tutti i Consiglieri sono d'accordo, li mettiamo in coda all'o.d.g. odierno e non procediamo alla votazione dell'iscrizione.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Cirio e Ricca. Non è presente l'Assessora Poggio.



PRESIDENTE

b) Processi verbali precedenti sedute



PRESIDENTE

Sono a disposizione e riproducibili, su richiesta, i processi verbali delle sedute del 9 luglio 2019.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è stato approvato il processo verbale del 01/07/2019.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione in memoria del Vicebrigadiere dei Carabinieri Mario Cerciello Rega


PRESIDENTE

Colleghi, nella notte tra giovedì e venerdì, a Roma, nel quartiere Prati il Vicebrigadiere dell'Arma dei Carabinieri Mario Cerciello Rega veniva ucciso con undici coltellate da due studenti americani.
A trentacinque anni, lascia la moglie appena sposata (da quaranta giorni).
Mario era originario di Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, e chi lo conosceva lo descriveva come persona premurosa, che amava il suo lavoro che faceva con onestà, passione e amore per il prossimo.
In questi giorni, un profondo senso di sgomento e di dolore ha accomunato l'opinione pubblica in tutta l'Italia ed è lo stesso sentimento che ci accompagna oggi, nell'espressione della più sincera vicinanza ai familiari del Vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.
Altrettanta partecipazione rivolgo all'Arma dei Carabinieri, convinto di interpretare la sensibilità dell'intera comunità piemontese.
Pertanto, chiedo al Consiglio regionale di voler osservare un minuto di silenzio.



(L'Assemblea osserva un minuto di silenzio)


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Insediamento della Giunta per il Regolamento, Giunta delle elezioni Commissioni consiliari permanenti, Commissione consultiva per le nomine


PRESIDENTE

A seguito dell'insediamento delle Giunte e delle Commissioni consiliari permanenti, avvenuto il 12 luglio 2019, do lettura della composizione dei rispettivi Uffici di Presidenza: . Giunta per il Regolamento: Presidente Allasia, Vicepresidenti Marin e Sarno . Giunta per le elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità: Presidente Marello, Vicepresidenti Cerutti e Frediani, Segretario Demarchi . I Commissione (Programmazione, bilancio, patrimonio, organizzazione e personale, e-government, politiche comunitarie, enti strumentali e partecipazioni regionali, affari istituzionali, federalismo, enti locali, pari opportunità, polizia locale, controlli ai sensi dell'articolo 34 dello Statuto): Presidente Riva Vercellotti Vicepresidenti Zambaia e Sacco . II Commissione (Pianificazione territoriale, urbanistica, edilizia residenziale, trasporti e viabilità, espropri, OO.PP., navigazione comunicazioni): Presidente Fava, Vicepresidenti Ruzzola e Martinetti . III Commissione (Economia, industria, commercio, agricoltura artigianato, montagna, foreste, fiere e mercati, turismo, acque minerali e termali, caccia e pesca, formazione professionale, energia cave e torbiere, movimenti migratori): Presidente Leone Vicepresidenti Bongioanni e Gallo . IV Commissione (Sanità, assistenza, servizi sociali, politiche degli anziani): Presidente Stecco, Vicepresidenti Cane e Rossi . V Commissione (Tutela dell'ambiente e impatto ambientale, risorse idriche, inquinamento, scarichi industriali e smaltimento rifiuti sistemazione idrogeologica, protezione civile, parchi ed aree protette): Presidente Dago, Vicepresidenti Gagliasso e Avetta . VI Commissione (Cultura e spettacolo, beni culturali, musei biblioteche, istruzione ed edilizia scolastica, università, ricerca politiche dei giovani, sport e tempo libero, cooperazione e solidarietà, minoranze linguistiche): Presidente Bongioanni Vicepresidenti Biletta e Valle . Commissione consultiva per le nomine: Presidente Allasia.
Auguro a tutti un buon lavoro.


Argomento: Famiglie

Comunicazioni della Giunta regionale da parte dell'Assessora Caucino in merito ai fatti accaduti a Bibbiano


PRESIDENTE

La parola all'Assessora Caucino, per le comunicazioni della Giunta regionale sui fatti accaduti a Bibbiano.



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Grazie, signor Presidente.
Tutti conosciamo i recenti fatti di cronaca relativi all'indagine "Angeli e Demoni" e le presunte irregolarità che avrebbero caratterizzato la gestione degli affidi di minori nel Comune di Bibbiano, e che vede coinvolti anche soggetti operanti in Piemonte.
In particolare, nel nostro territorio, i bambini e i ragazzi presi in carico e collocati in affidamento familiare e nei servizi residenziali per minorenni presenti in Piemonte risultano essere oltre 2.500, di cui 1.397 in affidamento e 1.131 in comunità.
Nella nostra regione, sono presenti 221 strutture residenziali per minori (il dato è aggiornato al 2018) e, rispetto ad alcune di queste strutture la Procura dei minori e la Commissione di vigilanza competente hanno segnalato delle criticità, che sono state condivise in occasione delle riunioni periodiche cui prendono parte anche il Centro di giustizia minorile e il Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza.
Recentemente (è successo pochi giorni fa), è emerso in particolare il caso della CPR Emma Eidos di Pinerolo, a cui la Commissione di vigilanza dell'ASL TO3 ha revocato la concessione a seguito delle verifiche sullo stato di abbandono di cinque minori aventi problematiche di carattere psichiatrico, ospiti nella struttura, che sono risultati totalmente abbandonati.
I minori rappresentano un'assoluta priorità, non solo per me - per questo Assessorato - ma ritengo per l'intera Giunta e per tutto il Consiglio rappresentano un'assoluta priorità dell'azione di governo dell'attuale Giunta regionale. Rammento, a tal proposito, che la Regione Piemonte è stata la prima in Italia ad istituire uno specifico Assessorato dedicato completamente ai bambini e sono fiera di aver dato questo primato alla Regione, grazie a un'idea del professor Piero Abbruzzese.
Su iniziativa dell'Assessore alla sicurezza, Fabrizio Ricca - scelta che ho condiviso - la Giunta ha voluto lanciare un monito forte a tutti coloro che sono chiamati ad occuparsi con serietà e responsabilità di un tema così importante, a cominciare da chi rappresenta le Istituzioni. È questo ed è solo questo il senso dello striscione che abbiamo voluto appendere sulla facciata del Palazzo regionale: un gesto fatto nel massimo rispetto delle famiglie dei minori coinvolti, che non rispecchia in alcun modo la volontà della Giunta di esprimere giudizi o intervenire sull'indagine in corso perché abbiamo piena fiducia nell'operato dell'organo inquirente che sta compiendo le indagini.
Ribadisco con forza che l'unica volontà della Regione è quella di tenere alta l'attenzione di tutti, ma proprio tutti, su un tema così delicato come quello dell'infanzia e di condannare qualsiasi forma di abuso, incuria ed abbandono a danno dei minori. Riteniamo dunque che l'obiettivo sia stato raggiunto. Pertanto provvederemo, al termine di questa seduta del Consiglio, a rimuovere lo striscione in oggetto. Precisiamo che non esistono specifiche disposizioni rispetto alla possibilità di usare le superfici esterne ed interne dei palazzi regionali come luoghi simbolici di comunicazione. Per cui cogliamo l'occasione per suggerire al Presidente Allasia e a tutto il Consiglio la possibilità di definire un apposito Regolamento, che sgomberi qualsiasi dubbio e definisca con chiarezza le circostanze in cui renderlo possibile.
Concludo, ribadendo che l'assoluta priorità della Giunta è rappresentata dai bambini, quali soggetti cui dedicare massima attenzione e per i quali promuovere e sostenere specifiche politiche e progetti di supporto e tutela. Per questo ci impegniamo ad implementare e a rafforzare la già positiva collaborazione col Tribunale dei Minori di Torino e chiediamo fin d'ora al Consiglio nel prossimo bilancio di incrementare i capitoli finanziari, in modo da potenziare i controlli e la vigilanza, al fine di scongiurare il rischio di abusi a danno dei minori. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, chiedo di aprire la discussione su questa comunicazione.
Non capisco la ragione per cui in un primo momento la Giunta e l'Assessora non intendessero confrontarsi con l'Aula - tra l'altro con un intervento scritto. Ho come l'impressione che fosse già preparata ad affrontare la discussione, per cui bastava dire "sì" ed avremmo evitato l'ulteriore richiesta di riapertura della discussione.
Vede, Assessora, c'è un punto: credo che, rispetto a certi argomenti come quello della difesa dei bambini, non ci siano bandiere, colori, non c'è una Giunta che ci tiene di più rispetto ad un'altra. Parliamo di infanzia parliamo di diritti dei minori, che devono essere salvaguardati e tutelati sempre, ovunque; che determinano la qualità della democrazia e, se posso aggiungere, che determinano anche la qualità dell'animo umano, che riguardano i bambini delle strutture del Piemonte e riguardano i bambini che partono dalle coste africane e non arrivano a quelle italiane. Bisogna utilizzare la stessa cadenza greve che lei ha utilizzato nel leggere il suo documento, sempre, nei confronti dei bambini e non emozionarsi quando magari, guardiamo certe immagini sui giornali che fanno il giro del mondo di viaggi interrotti.
Noi siamo d'accordo e, come peraltro abbiamo sempre fatto - e ci deve credere - nella passata legislatura, ma anche rispetto alla nostra vita vogliamo essere a disposizione del Consiglio tutto e del Piemonte per migliorare tutto ciò che è migliorabile rispetto ai servizi e alle tutele che, in genere, il pubblico deve garantire a tutti, in particolare ai minori, laddove è necessario migliorare, anche rispetto all'allocazione di risorse.
Lei ha invocato una diversa allocazione di risorse rispetto ad alcuni servizi coordinati e programmati da Regione Piemonte. Noi alla prima previsione di bilancio, alla prima variazione presenteremo emendamenti a tal proposito. Siamo assolutamente d'accordo. Ma vede, Assessore, il tema non è questo - e lei sa molto bene che il tema non è questo. Lei sa molto bene che dietro questa vicenda vera - sulla quale, lo ha ricordato, sta lavorando la Magistratura, indagando e scandagliando tutto ciò che è necessario scandagliare per fare emergere la verità - c'è anche il rischio della strumentalizzazione politica; a vedere altri striscioni colorati con iniziali di un rosso e di un verde, c'è un rischio. Sa cosa non deve fare un'istituzione? Prestarsi alla strumentalizzazione politica, per evitare io lo dico, ma vale per voi e vale per noi - di tinteggiare le facciate delle nostre istituzioni una volta di un colore e una volta di un altro. E la strumentalizzazione politica, ci fosse mai stata, sarebbe stata becera.
Ripeto, sarebbe stata becera, ci fosse mai stata.
C'è un'altra questione: le regole. Lo ha detto lei, non ci sono regole. Ma sa cos'è capitato, Assessora, nel passato? Che gli striscioni passavano attraverso scelte del Consiglio regionale. Succedeva questo, per evitare anche strumentalizzazioni, per evitare che una facciata di un palazzo regionale o comunale diventasse la bacheca di qualche partito. Guardi che è importante; riguarda questo tema ma può valere per qualsiasi altra questione.
Per cui la proposta che noi facciamo - la facciamo noi, non qualcun altro che poi fa i comunicati stampa - è che su queste vicende - Presidente Allasia, vale anche per i palazzi del Consiglio regionale - forse è meglio passare da un voto in quest'Aula con una maggioranza qualificata e non con una maggioranza semplice, perché ci sono argomenti che devono per forza unirci. Questo è uno di quelli.
Per cui la nostra richiesta di comunicazioni in aula è a difesa delle regole ed è un'occasione in più per chiedere con ancora più forza di fare emergere la verità su tutti i fatti, "tutti" (e se vuole le facciamo l'elenco), che riguardano sia i minori sia tante altre questioni, sulle quali in questo Paese bisognerebbe andare un pochino più a fondo e chiedere verità e giustizia. È un modo per ritornare su questi argomenti e per chiedere il rispetto delle istituzioni e per proporre regole che devono assolutamente essere rispettate da tutti. Grazie per la comunicazione.



PRESIDENTE

Volevo solo ricordare che la Presidenza, in piena autonomia, stava cercando di trovare un'intesa per inserire la sua proposta nell'o.d.g. attuale perché abbiamo una calendarizzazione stretta, avendo però coscienza che la Giunta era pronta anche ad un eventuale dibattito. Perciò mi assumo la responsabilità della discussione precedente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente.
Devo fare un'adeguata premessa; cercherò di trattenere toni polemici, per mi piace essere molto franco e sincero.
Il problema di Bibbiano è quanto è successo a Bibbiano, e non che si affliggano in giro per la città piuttosto che su facciate istituzionali striscioni in cui si chiede di parlare di Bibbiano e di continuare a mantenere alta un'attenzione su questo fenomeno, su cui è giusto, per garantismo, ricordare che le indagini e i procedimenti penali sono ancora in corso, ma su cui è altrettanto doveroso ricordare dei fatti.
Uno degli aspetti più odiosi della vicenda di Bibbiano è che quanto è accaduto sia avvenuto a discapito di soggetti fragili della nostra società che si sono trovati davanti un muro istituzionale che, invece di venire incontro alle loro esigenze, li ha sostanzialmente annichiliti. Perché è vero che i magistrati dovranno approfondire se sono stati commessi dei reati (e chi sono i responsabili di tali reati), ma è altrettanto opportuno perché sono dei fatti e non delle interpretazioni - ricordare che ci sono state famiglie e genitori che hanno avuto la vita rovinata da procedimenti penali che si sono conclusi con archiviazioni e assoluzioni; persone identificate di fronte alla comunità come stupratori o pedofili, a cui sono stati tolti i figli, magari per essere assegnati anche a coppie omosessuali. Perché è un altro fatto che alcuni dei soggetti coinvolti in quel processo (terapeuti e assistenti sociali) erano e sono orgogliosamente attivisti LGBT.
Così com'è un fatto che ci sono amministratori pubblici che sono agli arresti - quindi devono essere ancora condannati o assolti, ma sono cautelarmente agli arresti - per aver concesso patrocini, piuttosto che locali a queste associazioni per attività che le Procure sono convinte essere criminose, e lo hanno fatto senza seguire le corrette procedure.
Questi sono fatti, non interpretazioni.
Così come sono fatti che quell'Amministrazione fosse targata Partito Democratico.
Sinceramente, sono rammaricato: è per questo che credo che non solo i politici, ma anche esponenti del mondo della musica - che nulla hanno a che vedere con la dialettica politica: penso a cantanti come Nek o Pausini che, evidentemente, come personaggi pubblici, si sono sentiti toccati da questo strano muro, non dico di censura, ma di disinteresse mediatico e pubblico per questa vicenda, che invece dovrebbe essere urlata, dovrebbe essere continuamente sotto l'attenzione di tutti. Anche la nostra ansia come amministratori pubblici.
Se avessimo davvero avuto interesse a speculare politicamente su questa vicenda, ci sarebbe bastato andare a ricordare i patrocini piuttosto che i contributi che sono stati comunque erogati da diverse forze politiche a queste realtà.
Ma c'è un motivo per cui non intendiamo farlo: finché si è trattato di patrocini o contributi legali, nel non sapere (perché l'ignoranza prima di un procedimento è assolutamente ammessa!) che queste realtà siano sospettate di macchiarsi di gravissimi reati, evidentemente non riteniamo che sia un qualcosa di infamante. D'altronde, quella era una realtà ritenuta assolutamente prestigiosa, inserita in un tessuto medico e scientifico. Quindi, in realtà, non ci interessa speculare.
Ciò che ci interessa - e che interessa soprattutto noi, Consiglieri di Fratelli d'Italia, ed è per questo che come Capogruppo mi faccio promotore di questa iniziativa - è assumere, nell'assenza di un'indagine che riguarda il Piemonte, l'assoluta certezza che nel futuro il Governo regionale e i vari Enti locali del territorio possano lavorare con assoluta serenità su questo tema, e garantire che queste realtà che sono indagate, penso al Centro Studi Hansel e Gretel, a Foti, a soggetti per i quali è emerso peraltro, che non sono neanche titolari di una laurea in psicologia, ma che, in virtù di una sanatoria degli anni Novanta, sono stati, di fatto autorizzati dalle istituzioni a svolgere questo lavoro e a decidere della vita delle famiglie, delle persone e dei minori.
Quello che credo che ci spetti, piuttosto che sbranarci a vicenda su responsabilità politiche che riguardano il passato e altri territori - lì raccolgo volentieri l'appello del Capogruppo del Partito Democratico - è impegnarci tutti insieme a verificare che non sia successo anche qui lo stesso problema, nella nostra legittima inconsapevolezza. Soprattutto, come legislatori regionali e come Assessori, dovremo avere garanzie affinché non debba mai accadere in futuro nel nostro territorio di competenza.
Riservo per me stesso un legittimo sospetto su realtà che sono state indagate per fatti compiuti in altre Regioni (nel dettaglio in Emilia Romagna), ma che hanno sede in provincia di Torino (Moncalieri) e aderiscono a consorzi come il CISMAI (che non sono toccati dalle indagini questo bisogna rilevarlo), con cui comunque la Regione Piemonte ha firmato delle linee-guida proprio su come trattare i casi di abuso in famiglia (è successo pochi mesi fa). Bisogna capire se stiamo lavorando nella giusta direzione, se i nostri interlocutori sono corretti o se, invece, sono quelli che danno le scariche elettriche ai bambini per far emergere traumi che forse ci sono o forse no, che vanno ad infamare i genitori per togliere loro i figli e affidarli a qualche loro amico, o che magari li manipolano modificano i loro disegni, nascondono la corrispondenza, o li allontanano e gli raccontano che i genitori sono morti o che non li vogliono vedere.
Perché questo è il nostro dovere: non polemizzare, ma difendere i cittadini, soprattutto i più deboli, i più fragili, quelli la cui parola purtroppo, nei casi di Bibbiano non è valsa a niente, e i cui diritti sono stati evidentemente calpestati.
Ciò che chiedo è che si possa, come Consiglio, delegare alla IV Commissione, competente per materia, delle indagini conoscitive. Non bisogna istituirne una nuova per forza, evitiamo l'appesantimento. Però il nostro Regolamento consiliare, all'articolo 32, consente di chiedere alle Commissioni permanenti già esistenti di approfondire con nelle indagini conoscitive.
La nostra richiesta è quella di verificare se le prassi oggetto delle indagini in Emilia Romagna sono state portate avanti dalle stesse realtà (Hansel e Gretel &company) anche qua in Piemonte. Soprattutto, qualora questo emergesse, oltre ovviamente ad informare la Procura di Torino dovremo andare a rivedere tutti i protocolli di gestione degli abusi in famiglia.
Penso che già il Garante dei minori dovrebbe occuparsi di approfondire questa situazione, visto che esiste una figura regionale dedicata a questo tema. Ma visto che non ne ho letto sinceramente nulla a livello mediatico come Consiglio regionale penso che questo sia un nostro dovere.
Non polemizziamo sulla pelle dei bambini, che, insieme alle loro famiglie ne hanno già vissute fin troppe.
Il nostro dovere è difendere quelle famiglie, difendere quei bambini e, se ce ne sono altrettanti o magari forse addirittura di più qui in Piemonte che hanno subito gli stessi abusi (abusi istituzionali, non abusi sessuali), allora è nostro dovere andare ad approfondire la questione.
Io auspico chiaramente di no, ma qualora questi fatti venissero confermati.
Mi spiace anticiparlo, ma alcune segnalazioni (che vanno ancora verificate quindi non ne voglio parlare) stanno già girando e penso di non essere l'unico Consigliere ad esserne al corrente. Il nostro dovere è verificare.
E, qualora emergessero delle evidenze, intervenire.
Se ci sono degli "angeli" e dei "demoni" a Bibbiano non lo so, lo dovranno decidere i giudici, anche se è certo che quello che abbiamo letto fa accapponare la pelle. Il nostro dovere è quello di verificare se i demoni ci sono anche in Piemonte. E, se ci sono, tagliare loro gli artigli allontanarli dai bambini e dai loro genitori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis Monica; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Le confesso che quando sono stata eletta un mese e mezzo fa non sapevo di essere finita nel tinello di casa di Fabrizio Ricca e di Chiara Caucino.
Pensavo di essere entrata in un'istituzione, la più prestigiosa di questa Regione; invece, mi sono ritrovata di fronte ad un atteggiamento di appropriazione di questa istituzione, un atteggiamento padronale, Assessora Caucino.
Purtroppo non è presente l'Assessore Ricca - quindi non posso rivolgermi a lui - e neanche il Presidente Cirio, che è l'ultimo responsabile di quanto accaduto giovedì scorso.
Quanto cui abbiamo assistito è un Assessore alla sicurezza che interviene sui temi sociali - non si capisce a quale titolo - e un Assessore ai temi sociali che, invece di entrare in punta di piedi in una vicenda ancora tutta da chiarire e su cui non si può generalizzare, entra a gamba tesa, in modo muscolare e spettacolare, rivendicando oggi, qui in aula, che le politiche sociali si fanno con una comunicazione simbolica sulla facciata della Regione.
Assessora, non ci conosciamo ancora, ma avremo modo di lavorare insieme spero in modo appropriato (più appropriato di quello che abbiamo visto in questi giorni). Ma le politiche sociali - mi spiace doverglielo ricordare non si fanno così.
Le politiche sociali, proprio per la delicatezza del tema, si affrontano anche con un metodo delicato. Perché invece di contribuire a tenere alta l'attenzione su fatti che, una volta conosciuto l'esito delle indagini potrebbero rivelarsi molto gravi, quello che lei ha fatto è stato esporre tutti noi al rischio di alimentare un clima di sfiducia nei confronti di un intero impianto del diritto minorile italiano e di un'intera rete delle famiglie affidatarie, che, tra l'altro, vedono proprio qui in Piemonte e nella città di Torino degli esempi straordinari di generosità, di dedizione, di assoluta etica integerrima.
Allora, non è con dei gesti così approssimativi, così rozzi e chiaramente propagandistici che ci si avvicina a un tema così delicato.
Assessore, lei ha detto che l'iniziativa è stata assunta dal suo collega Fabrizio Ricca; ebbene, se lei conosce il tema di cui ha le deleghe, non avrebbe dovuto apporre la sua firma e unirsi a quell'iniziativa. Questo è stato il vero esordio della Giunta Cirio e non le parole vane che abbiamo ascoltato nel discorso d'insediamento in cui il Presidente sembrava avere un atteggiamento istituzionale, un chiaro senso delle istituzioni e un chiaro rispetto per le minoranze: il vero esordio è stato giovedì scorso.
Inoltre, dalle parole del Consigliere Marrone è parso capire che le scelte assunte dagli Assessori e dal Presidente Cirio erano conosciute e condivise anche dai Consiglieri di maggioranza. Allora ci si chiede: che ci stiamo a fare noi Consiglieri di minoranza? Presidente Allasia, qualcuno fa rispettare le regole in assenza di un Regolamento sull'utilizzo della facciata della Regione? Pare proprio di no.
Noi davvero rifuggiamo e respingiamo questo atteggiamento muscolare e spettacolare; invitiamo a tenere alta l'attenzione sui diritti dei bambini in un modo più appropriato, magari spiegando un po' più nel dettaglio come si intendono potenziare gli strumenti di controllo, come s'intendono potenziare le risorse finanziarie allocate, anche perché il rischio è che di volta in volta, vedremo apparire altri striscioni sulla facciata della Regione: magari, "Forza Juve"? Perché, forse l'Assessore Ricca tifa Juventus, o "Abbasso il PD"? Attenzione, la deriva può essere molto rapida.
Infine, un appello a Forza Italia che abbiamo tutti avuto modo di conoscere in questi anni come forza politica sinceramente liberale e garantista e che esprime il Presidente della nostra Regione: cos'ha da dire Forza Italia sull'atteggiamento di questi giorni e su questo comportamento - direi esecrabile?



PRESIDENTE

Grazie, collega Canalis.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Beh, volevo informarvi che l'Assessore Ricca è impegnato nello sgombero del MOI: una cosa che andava fatta e che è stata fatta da quest'Amministrazione in poco tempo. Quindi, 365 clandestini che occupavano abusivamente una struttura sono stati sgomberati, perché la nostra impostazione è cambiata.
Da quel punto di vista, proporremo un ordine del giorno, quindi ne parleremo in Capigruppo, per regolamentare la possibilità di affiggere striscioni, anche perché ci sono già affissi alcuni striscioni naturalmente, sono stati votati in quest'Aula all'unanimità e lungi da me attaccare lo striscione su Regeni, però ce ne sono già e ce ne sono stati.
Quindi, andranno regolamentati: ne parleremo nella Conferenza dei Capigruppo.
Condivido in pieno l'impostazione del Capogruppo Marrone sul fatto che è giusto approfondire casi così delicati nella Commissione competente.
Quindi, dal punto di vista del Gruppo della Lega è giusto approfondire se anche in Piemonte ci siano anomalie del genere.
Non capisco tutta questa veemenza e mi auguro che ci sia la stessa veemenza anche se saranno verificati fatti così gravi verso quegli amministratori che hanno patrocinato e dato spazio a fatti di una gravità inaudita. Il problema non è la posa di uno striscione oppure no, il problema è quanto è successo a queste povere famiglie. Oltretutto, non mi sembra che lo striscione rechi scritte così offensive: chiede verità per Bibbiano. La verità, una cosa bellissima: noi siamo per la verità. Non ci sono scritti attacchi politici di sorta, insulti a chicchessia, ma c'è scritto solo "verità": una parola bellissima. Noi vogliamo la verità su un fatto gravissimo, che è successo, probabilmente, nel nostro Paese e che non deve succedere mai più, anche perché parliamo di fatti di una gravità inaudita penso che la famiglia, i bambini siano le cose più importanti, sono la cellula della nostra società. Su cose del genere va posto veramente l'accento; purtroppo, abbiamo visto che tante volte la polemica politica e magari anche i media nazionali danno grande risalto a notizie che non hanno di certo un'importanza come questa. Le pagine dei giornali sono pieni di polemiche, di "polemicucce" e di storielle, ma abbiamo avuto l'impressione che su un fatto così di gravità inaudita ci sia poco spazio sui media; il nostro messaggio era che i media ponessero maggiore attenzione, infatti la notizia è passata, perché siamo andati sui media nazionali, perché serve la verità su quanto successo.
Quello che auspichiamo è che la stessa veemenza si abbia poi sui fatti; lo striscione è una cosa, è un pezzo di tela da letto, i fatti che sono accaduti sono ben altro e sono ben più importanti. Noi pensiamo di più ai concetti, alla questione che all'esposizione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Preioni.
La parola al Consigliere Riva Vercellotti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Il nostro Gruppo è stato tirato in ballo; abbiamo sentito il dibattito e ci limitiamo a dire due cose: concordiamo, anche noi, nell'approfondire il tema in Commissione, com'è giusto che sia, perché è un tema delicato sconvolgente, che ha sconvolto le coscienze degli italiani e di noi piemontesi e, quindi, è bene che se ne parli in Commissione, urgentemente e che si approfondisca il tema in quella sede.
Altrettanto giusto e doveroso è regolamentarlo, perché un giorno ci siamo trovati le "bandiere della pace", un giorno quelle della "verità per Regeni", adesso la "verità per Bibbiano", domani sarà "verità" per altri luoghi e fatti della vita politica e civica del nostro Paese o della regione. Effettivamente, non si possono usare le facciate delle Istituzioni.



(Commenti fuori microfono)



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Vale per la Regione, ma vale anche per tante Istituzioni, tanti Comuni tante realtà in giro per l'Italia, dove si usano le facciate delle Istituzioni per messaggi che hanno una valenza certamente simbolica, forte ma anche politica; e, quindi, crediamo sia giusto regolamentare questo tema.
Personalmente, sarei dell'idea di usare le facciate delle Istituzioni per valorizzarne gli aspetti architettonici, più che per valorizzare aspetti di natura politica.
Credo che questo sia un tema che dovranno valutare i Gruppi in sede di Consiglio regionale.
Auspico quindi che questo dibattito arrivi il prima possibile, in modo tale che si arrivi a regolamentarlo quanto prima.



PRESIDENTE

Grazie, collega Riva Vercellotti.
La parola al Consigliere Ravetti, per una precisazione che mi ha sollecitato.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Nell'intervento del collega Marrone c'è un passaggio che riteniamo dover sottolineare e che ci convince a fare un invito al collega stesso. Noi non abbiamo avuto ricevuto segnalazioni di alcun genere; se lei o qualche altro collega ha ricevuto segnalazioni, noi la invitiamo ad andare, anche subito in Procura a depositare quanto necessario.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
La parola al Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo brevemente, per dire che mi sarei aspettato che da parte vostra su quello striscione ci fossero commenti e parole di sottoscrizione e di condivisione. Chiedere la verità su quei fatti credo non possa prescindere da ognuno di noi per quello che rappresentiamo, innanzitutto, come uomini come genitori e come padri,visto che non ci sono riferimenti, in alcun modo, a condizioni, a partiti e a quant'altro, ma ci si dice soltanto "verità su Bibbiano". Ancorché non ci sia ancora una verità giudiziaria chiusa, mi sembra, da quello che è apparso a tutti noi, che comunque vi siano responsabilità pesantissime.
Ci sono dei fatti che dovrebbero far ribollire la coscienza di ognuno di noi. In questi giorni mi sono immaginato di essere io il genitore di uno di quei ragazzi. Questa è la verità. Mi sono chiesto, oggi, come si sentono quei genitori che scoprono quella verità.
Noi come Istituzione abbiamo almeno il diritto - direi il dovere - di dire loro che siamo vicini.



(Commenti del Consigliere Ravetti)



RUZZOLA Paolo

Posso parlare o ti devo chiedere il permesso?



(Commenti del Consigliere Ravetti)



RUZZOLA Paolo

No, il Presidente il permesso me l'ha già dato, l'unico che non ce l'ha sei tu.



(Commenti del Consigliere Ravetti)



PRESIDENTE

Consigliere Ravetti, faccia intervenire il Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Io sto dicendo che se quello che ho detto, come stai dicendo tu, è condiviso e condivisibile, allora avresti dovuto sottoscrivere che tutti noi, come Istituzioni, chiediamo che la verità su quelle vicende.
Concludo dicendo che se da parte vostra c'è un richiamo su come devono essere utilizzate le facciate delle Istituzioni, io, come ha già detto il mio collega, sono assolutamente convinto che occorra un regolamento.
In questi anni, credo che il centrosinistra abbia utilizzato sia il Palazzo comunale della Città di Torino sia il Palazzo della Regione Piemonte con striscioni di ogni tipo.



(Commenti fuori microfono)



RUZZOLA Paolo

Sentirci rimproverare perché semplicemente chiediamo, su un fatto gravissimo, di essere vicini alle famiglie e a quei ragazzi, e chiediamo che sia chiarita tutta la verità fino in fondo sia, da parte vostra, è semplicemente stucchevole.



(Applausi in aula)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ormai in questa Repubblica non mi stupisce niente, neanche che si dica così tranquillamente in aula, che di questa vicenda non si parla. Non so se il Consigliere Marrone vorrà uscire dal suo autismo politico, ma vorrei solo dire che la vicenda di Bibbiano è forse la più discussa su qualsiasi social, media, cartaceo, televisione. Ormai ogni giorno, nelle Aule dei Consigli comunali e regionali, si parla solo di questo.
Lei giustamente potrebbe dire che non se ne parla nel merito, ma Consigliere Marrone, secondo me ci sono alcuni problemi su quello striscione. Innanzitutto, non avete avuto l'accortezza di capire il fatto secondo me, che su queste vicende, soprattutto l'utilizzo delle facciate pubbliche non si fa né per far polemica né per fare sciacallaggio.
Arrivo al punto di merito politico.
Spero che non vogliate accusare, com'è successo in altre parti d'Italia una parte di questa arena politica di essere omissiva su questi temi.
Il punto, però, quando si dice "verità" è uno; voi l'avete messa a fianco di un'altra richiesta di verità, quella per Giulio Regeni. Come sapete, sul caso Regeni l'Aula ha addirittura votato un atto di indirizzo, ma credo che la Giunta sapesse bene di avere tutta una comunità che chiedeva "verità" perché c'era una Magistratura che non indagava e perché c'era un Paese che ancora oggi omette vicende gravissime.
Io lo dico a voi, sovranisti e chiacchieroni, che in qualche modo fate, a corrente alternata, la richiesta di un giusto rispetto delle nostre Istituzioni. Voi dovete rispettare la Magistratura, che per fortuna ha chiuso i canali. Ha chiuso i canali perché sta concludendo le indagini.
Secondo voi è normale fare un processo mediatico su 18 persone prima che vengano chiuse le indagini? Ve lo dico sinceramente: volete approfondire il caso degli affidamenti? Avete dei casi da sottoporre alla Magistratura? Dovete farlo urgentemente.
Uso le parole dell'Assessora Caucino secondo cui, giustamente, l'attenzione va soprattutto verso i minori che non hanno diritti e che sono la componente più fragile. Vero. Mma secondo voi questo tipo di atteggiamento aiuta, nel chiedere verità prima che un'indagine venga chiusa? Scrivere un libro, come fosse un saggio, su una vicenda che non ha neanche visto gli atti giudiziari, aiuta? Dire, come hanno detto i due leader di maggioranza del Governo, che c'è un "partito di Bibbiano", aiuta? Aiuta a capire che cosa? Parlare dei servizi sociali come se fossero tutti una banda di criminali organizzati aiuta, secondo voi, a credere di più nelle Istituzioni? Aiuta generalizzare questa vicenda come se fosse un grande mare magnum italiano? Aiuta? Secondo me, no.
Personalmente non ho capito se l'oggetto è che c'è un Sindaco a Bibbiano di un certo colore politico. Tra l'altro, faccio notare che alcune delle cose che dite sono già state smentite dalle indagini, dall'elettroshock alla...



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Attenzione, noi non vi chiediamo di essere come tutti quegli italiani che chiedono: "Perché non ci parlate di Bibbiano?". Vi chiediamo semplicemente visto che siete in maggioranza, di occuparvi di cose che vi competono perché utilizzare la facciata di un'Istituzione per far polemica, non si sa contro chi.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Ve lo chiediamo: contro chi? Contro la Procura e i magistrati che non stanno indagando? Contro una parte dell'opinione pubblica che non vuole parlare di Bibbiano? Non capiamo; ed è a questo punto che aggiungiamo l'abuso che avete compiuto, non capendo che non si tratta dell'ufficio del vostro Gruppo.
comunicazione Nei locali del mio Gruppo posso scrivere "Verità sul Russiagate" o "Verità sui rubli" (A parte che non lo faccio perché penso che, anche in questo caso, si tratti del Palazzo della Regione e quindi per rispetto.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Ma io sto dicendo che non lo farei. Ascoltate: esistono i se.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, si rivolga alla Presidenza.



GRIMALDI Marco

Sì, ma sono loro che mi stanno interrompendo; io stavo parlando a lei, ero girato di là.
Si ricordi che lei deve rispettare i diritti dei "piccoli". e delle minoranze.



PRESIDENTE

Lei rispetti la Presidenza e si rivolga alla Presidenza.



GRIMALDI Marco

Dicevo che io potrei utilizzare impropriamente il mio ufficio; non lo faccio perché credo sia inopportuno utilizzare gli uffici di tutti e la sede di tutti per polemiche politiche.
Vi chiedo di interrogarvi fino in fondo per capire nei confronti di chi state facendo polemica. Con chi la state facendo? A chi state chiedendo la verità? Agli assistenti sociali? Alla Procura? Alla Magistratura? A qualche forza politica? Ai media che non ne parlano? Ma siete seri? Vogliamo regolamentarlo? Beh sì, facciamolo, ma qualche dubbio avreste dovuto porvelo prima, soprattutto paragonandolo ad un caso in cui la verità non è stata ottenuta, in cui la Magistratura non ha fatto il suo dovere.
Quello di Bibbiano è un caso, invece, in cui credo, fino a prova contraria che la Magistratura e gli operatori stiano facendo di tutto per evitare generalizzazioni e, soprattutto, dibattiti sul nulla, prima della fine dell'inchiesta.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire sull'argomento, ma alcuni interventi mi obbligano a farlo.
Vede - Assessora Caucino - lei ha eseguito un bel compito, però, se fossimo a scuola, mi sentirei di dire che è andata fuori tema e, quindi - come tale non può avere la sufficienza. Il punto non è quello che ha sollevato lei perché su quello siamo tutti d'accordo e tutti auspichiamo che la Magistratura, che sta lavorando alacremente - a differenza del caso Regeni faccia chiarezza, con i tempi che saranno necessari.
Il punto è: è possibile utilizzare delle sedi istituzionali per delle iniziative che non riflettano l'unanimità o quantomeno la grande maggioranza di quest'Aula? Faccio un esempio, per aiutare tutti noi a capire: ricorda cosa è successo il 10 novembre dello scorso anno, a Torino? Immagino di no, perché credo che lei fosse con me, insieme al Presidente Mattarella, a Valle Mosso. Ci fu quella grande manifestazione a favore della TAV. Prima, alcune delle tante associazioni che avevano contribuito a organizzare quella manifestazione mi fecero sapere che avrebbero gradito esporre sui balconi della Regione un grande manifesto con il percorso della TAV, con i collegamenti con la cosiddetta "Via della Seta" e con una scritta a favore.
Ci pensai 30 secondi; poi, sapendo che in quest'Aula non tutte le forze politiche, per quanto una grande maggioranza delle stesse lo fosse, non erano a favore, risposi di no, perché non avrei avuto nessun supporto di quest'Aula per quell'operazione.
Questo è il punto: è un punto di metodo, sostanziale nella vita delle istituzioni. Questo lo deve capire e lo dovete capire, signori.



(Commenti del Consigliere Preioni)



CHIAMPARINO Sergio

Lei, dicendo questo, dimostra di non sapere cosa dice, come peraltro - mi spiace dirlo.



(Commenti del Consigliere Preioni)



CHIAMPARINO Sergio

Stia zitto, per cortesia, mentre sto parlando.



PRESIDENTE

Consigliere Preioni.



CHIAMPARINO Sergio

.come il Consigliere Ruzzola, perché - vede - sul Palazzo della Regione perlomeno finché ero io Presidente - c'è stata una sola scritta, che era "Verità per Regeni", supportata da ben due mozioni approvate all'unanimità da quest'Aula. È chiaro, questo? Pertanto, la differenza è questa. Se lei era così preoccupata di quello che potrebbe succedere a Bibbiano, poteva chiedere una convocazione straordinaria e venire con un documento. Noi l'avremmo valutato e magari gliel'avremmo anche approvato. Invece, non contiamo balle! Io ho settant'anni, non ci sto più a farmi prendere in giro, abbiate pazienza! Avete promosso quell'iniziativa, perché quello è lo slogan che il Capogruppo della Lega Nord, a Montecitorio - il Presidente del Gruppo Romeo - ha sbattuto in faccia quando c'è stato il dibattito sui rubli - e guarda caso quella cosa è uscita lo stesso giorno.
Allora, fermiamoci! Fermiamoci! Gliel'ho detto personalmente e lo ripeto qui, come ha già dichiarato la collega Canalis: mi ha colpito più di tutto non l'atteggiamento della Lega, ma l'atteggiamento del Presidente Cirio perché ha sconfessato, con un atto pubblico forte, tutte le dichiarazioni metodologiche e politiche importanti che aveva fatto qui, il giorno dell'insediamento.
Fermiamoci! Fermiamoci! Stop! Ammettete di aver "fatto l'uovo fuori dalla cavagna!" Fate una proposta - o facciamo una proposta - una delibera della Presidenza del Consiglio che preveda che per qualsiasi palazzo istituzionale si possano esporre manifesti o documenti che abbiano almeno il voto di una maggioranza qualificata di quest'Aula. In questo modo, si sgombera il campo da ogni equivoco e si evita che le istituzioni siano strumentalizzate a fini di parte, come avete fatto esponendo quel manifesto sul Palazzo di piazza Castello.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Consigliere Ruzzola, lei è già intervenuto.
È per una precisazione, in analogia con il Consigliere Ravetti? Prego, se è brevissimo le do la parola.



RUZZOLA Paolo

Sarò superveloce.
Anche dalle parole del Consigliere Chiamparino, che noi - come abbiamo detto - condividiamo, mi sembra emerga la necessità di regolamentare. Mi chiedo solo - e chiudo - come mai l'esigenza di regolamentare sia nata solo oggi e negli anni passati .
CHIAMPARINO Sergio (fuori microfono) Perché è sempre prevalso il buonsenso! Non ne abbiamo mai abusato.



(Commenti fuori microfono)



RUZZOLA Paolo

Vi chiedo scusa: condivido quanto avete detto; non condivido che ci sia una parte che possa giudicare ciò che è corretto e ciò che non lo è.
Pertanto, ben venga un regolamento. Mi fa strano che venga sollecitato giustamente, e noi condividiamo - solo in questa istanza, mentre tutte le altre volte in cui le facciate degli edifici istituzionali sono state utilizzate non è stato fatto uso di un regolamento.
Ripeto: condivido e ben venga. Evidentemente, quando esponevate voi andava bene, c'era un regolamento superiore che voi.



(Commenti fuori microfono)



RUZZOLA Paolo

Ma non c'era un regolamento! Pertanto, se oggi dite che debba esserci un regolamento, io ritengo che una parte non possa decidere.
In ogni caso, condividiamo, quindi siamo sulla stessa linea: regolamentiamo l'uso delle facciate delle istituzioni.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Valle.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Mi spiace, perché ho capito che lei voleva terminare più in fretta questa parte di mattinata - ammetterà che non è colpa nostra.
Provo a spiegarglielo in stampatello: non c'era un regolamento. Nella scorsa consiliatura abbiamo appeso un manifesto - uno striscione - per Giulio Regeni. Abbiamo votato prima un ordine del giorno (nel 2016) proposto dalla Consigliera Baricco, a nome del Comitato per la tutela dei diritti umani, inquadrato nella Presidenza del Consiglio regionale, cui partecipano tutte le forze politiche, e l'abbiamo approvato all'unanimità.
Vuol dire che l'hanno votato tutti.
Poi, però, è arrivata la proposta di una nota associazione, "sediziosa cooperativa rossa" - Amnesty International - che ha detto: "Esponete lo striscione sulle sedi istituzionali per premere sull'Egitto, perché lì, sì c'è qualcuno che non sta indagando, che vuole occultare, nascondere, che non vuole arrivare alla verità".
Secondo me, potevamo già metterlo avendo approvato un ordine del giorno, ma per tuziorismo abbiamo deciso di presentare un altro ordine del giorno riguardante solo lo striscione. L'abbiamo votato tutti? No, l'abbiamo anche firmato tutti! Alessandro Manuel Benvenuto non mi pare sia del partito maoista cinese! Il suo collega Pichetto non mi pare sia un dilibertiano! Posso continuare? Vignale non è propriamente quello a sinistra della sinistra! Vado avanti? Daniela Ruffino. Vediamo un po': ci sono anche tutti i colleghi più renziani, questi del Movimento 5 Stelle! Il collega Marrone: centrista! L'hanno firmato e poi votato tutti.
A quel punto, abbiamo ritenuto fosse arrivato il momento di appendere quello striscione. Sì, non c'era un regolarmente e non c'era perch evidentemente, in quell'occasione e nelle occasioni precedenti, si è usato quel garbo istituzionale del voler coinvolgere le forze politiche presenti prima di appropriarsi della facciata di una sede istituzionale quale quella del Palazzo di piazza Castello. Questione che, per la maggior parte degli interventi di questa mattina - ma l'ha già detto benissimo il Consigliere Chiamparino - è stata evitata da molti; il punto, oggi, non è quello che abbiamo letto e che stiamo continuando a leggere sul caso di Bibbiano, che riguarda - per chi non ha avuto voglia di leggere la rassegna stampa completa - anche casi piemontesi. Infatti, in alcuni articoli si faceva riferimento al fatto che i primi casi riguardavano proprio il territorio del biellese. C'è il caso di Sagliano (non so chi l'ha potuto vedere), con i quattro suicidi collegati.
Pertanto, è una piaga, un dramma, che ha toccato anche la nostra Regione; e per venirle incontro, collega Ruzzola, ammetto che, come padre, ogni volta che leggo uno di quegli articoli, probabilmente non avrei la lucidità di restare nella legalità, mi sfiorasse qualcosa del genere anche da lontano.
Su questo, però, penso che siamo tutti d'accordo, ma non era l'oggetto del contendere e se vogliamo possiamo dedicare qualche IV Commissione - visto che i calendari non mi sembrano così fitti per approfondire la questione.
Siamo d'accordissimo: c'è un mondo da difendere, di famiglie, di associazioni e di volontari, che invece quel lavoro l'ha svolto bene e con sovrabbondanza d'amore, che dobbiamo preservare da tutto questo bailamme mediatico. E, francamente, mettersi lì al mattino ad attaccare dei manifesti e degli striscioni al balcone della Regione non ci aiuta in questo senso, Assessore. Lei con quel mondo avrà a che fare in questi anni e dovrà rispondergli rispetto all'aver aperto i riflettori, mischiando tutto quello che c'era da mischiare su questa vicenda.
Atteniamoci all'oggetto della questione. L'oggetto della questione era uno striscione? Bastava una frase: "Sì, abbiamo sbagliato, non lo facciamo più faremo un regolamento". Ma potremmo anche non farlo un Regolamento, basta che abbiate capito come funziona e come ci si comporta nelle istituzioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Presidente Preioni, lei è già intervenuto.
Se, in analogia ai precedenti Presidenti, vuole fare una precisazione di 10 secondi, la può fare.



PREIONI Alberto

Io continuo a non capire dove leggete tutto questo attacco al mondo del sociale, che è sicuramente un patrimonio del nostro ordinamento e della nostra società; un patrimonio di tanta gente che si spende per gli altri che si impegna nel sociale, che nessuno ha voluto attaccare! Noi abbiamo voluto attaccare lo schifo e i fatti gravissimi successi a Bibbiano; e vogliamo verità per Bibbiano! Continuo a non capire dov'è l'attacco ai nostri servizi sociali e alla gente che si impegna per gli altri. Noi abbiamo solo scritto, e lo ribadiamo con forza, che vogliamo verità su questi fatti gravissimi e, a maggior ragione, se hanno interessato il Piemonte, è ancora più forte la nostra ricerca di verità. Fine! E, come abbiamo ribadito, saremo noi a proporre un ordine del giorno per regolamentare la materia della posa degli striscioni.
Però, continuo a ribadire che un conto è uno striscione, un pezzo di tela o di lenzuolo, e un conto sono i fatti. Noi siamo gente più rozza, come ci avete definito più volte, e più chiacchieroni. Invece noi siamo gente di sostanza, e vogliamo vedere la sostanza del problema di questa questione.
Non ci fermiamo alla posa di un lenzuolo, vogliamo la verità!



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, do la parola all'Assessora Caucino per la replica.



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Io non mi sento rozza - e lo dichiaro pubblicamente - e non credo che si possa, come al solito, fare anche di questo tutta l'erba un fascio, cioè che la cultura sia a sinistra e la poca intelligenza e argutezza sia a destra: luogo comune che forse dovrebbe essere abbattuto il prima possibile.
Visto che qui abbiamo dei maestri e abbiamo chi, come la Consigliera Canalis, vuole insegnare ad attuare le politiche sociali nel miglior modo possibile, io sono qui e sono pronta a raccogliere qualsiasi suggerimento qualsiasi consiglio, Consigliera, perché siamo qui per lavorare per il bene della comunità. In questo caso, ovviamente, stiamo affrontando un tema delicato, legato all'infanzia cui tengo moltissimo per vocazione. Quindi sono felice di rivestire questo ruolo. Se lei ha dei consigli, io sono qui sono aperta ad accoglierli.
Noi siamo chiacchieroni, siamo sovranisti; voi, invece, chiacchieroni non lo siete; siete collegati ai fatti. Vi ricordo alcune cose. Credo che ci sia molto da fare e molto da cambiare; il dato che emerge è che oggi siamo noi in maggioranza perché probabilmente le nostre chiacchiere sono piaciute e probabilmente c'è qualcuno che aspetta che a queste chiacchiere seguano dei fatti, e un po' di striscioni, forse.
I fatti, peraltro, si sono già verificati, nel mio piccolo, qualche giorno fa; e non è un caso che un'autorizzazione sia stata revocata dopo qualche ora che io ho fatto certi ragionamenti a certi tavoli. Lei sa, Consigliera Canalis, come funzionano le Commissioni di vigilanza? Sa che ci sono delle carenze? Sa che abbiamo, a livello di Assessorato alla coesione, un Ufficio che dovrebbe guardare i verbali di queste Commissioni? E che abbiamo solo un funzionario, peraltro presente tre giorni a settimana, che non è in grado di svolgere questo ruolo? Lo sapete voi che non chiacchierate? Io, quando mi sono insediata, sono andata stanza per stanza e ho stretto le mani a ciascun mio funzionario, perché ritengo che il rapporto umano sia prioritario, perché se vogliamo operare, dobbiamo lavorare in coesione e in sinergia. In pochi giorni, perché sono 20 giorni che mi sono insediata forse il cosiddetto "effetto Caucino" - così ha detto bonariamente un mio funzionario - si è già fatto sentire. Quindi, bene alle chiacchiere dei sovranisti, Consigliera Canalis. Lei lo sa che la DGR del 1° marzo 2019 stiamo parlando di una delibera molto recente - nasce a seguito di un Tavolo a cui ha partecipato il CISMAI, che è un'associazione nazionale di cui fa parte Hansel e Gretel? Questo per me è sufficiente; se vuole io le dico anche che cosa voglio fare, dopo 20 giorni glielo posso dire che cosa ho in mente di fare, noi che siamo chiacchieroni e sovranisti.
Voglio implementare le Commissioni di vigilanza, perché forse qualcuno che chiacchiera meglio di noi non si era accorto che c'era un'urgenza nell'ambito dell'ispezione e del monitoraggio delle Case famiglia. Sul tavolo di un ufficio di un Assessorato piemontese giaceva da 8 mesi un verbale dove, nero su bianco, veniva indicato un abbandono totale di 5 minori, ma era necessario che una "sovranista chiacchierona" se ne accorgesse.



(Applausi in aula)



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Voglio costituire una Commissione di vigilanza assessorile, perché le Commissioni di vigilanza oggi sono disciplinate da una vecchia normativa che dobbiamo interamente riscrivere e che qualcuno dal '97 non si è accorto che doveva essere in qualche modo rinnovata. Credo che la costituzione di una Commissione di vigilanza debba riferire direttamente all'Assessore una Commissione costituita da membri altamente specializzati; voi ovviamente, sapete chi sono coloro che costituiscono le attuali Commissioni di vigilanza, sapete le modalità con cui le Commissioni di vigilanza operano, i tempi e i modi. E sapete anche che danno molto più rilievo al fatto che una presa all'interno di una Casa famiglia, che ha a che fare con dei minori abbandonati, sia o meno a norma è molto più significativo della salute psicofisica di un minore.
Forse bisogna fare tanti passi in avanti, ma sono, ripeto, chiacchierona e sovranista. Voglio approvare una legge regionale che definir "Allontanamento zero", perché i bambini si allontanano dai propri nuclei familiari di origine solo qualora ci siano delle prove ineccepibili di maltrattamenti veri, di abusi veri.
Sono per l'allontanamento zero, e, grazie a Dio, ho anche un funzionario che ha scritto un libro su questo discorso. Eppure, mi pare che in campo io non abbia acquisito nulla e nulla su questo aspetto.
C'è tanto da fare: vi prometto che cercherò di fare il più possibile.
Non potete chiedermi miracoli dopo che sono trascorsi solo venti giorni.
Chiedo un po' di umiltà da entrambe le parti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis, per fatto personale.



CANALIS Monica

Ho solo una domanda per l'Assessora: ha affermato che noi siamo collegati ai fatti. A che cosa si riferisce? A indagini aperte? A quali fatti si riferisce; e "voi". chi? Noi di sicuro non siamo collegati ai fatti.
Ricordo anche che le indagini sono aperte.



PRESIDENTE

Assessora Caucino desidera rispondere? Prego, ne ha facoltà.



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Io non ho detto che voi siete collegati ai fatti. Ho detto che voi, dandoci dei chiacchieroni, è come se, implicitamente, ci diceste: "Parlate a vanvera e non realizzate nulla".
Non è così? Ho male interpretato.
CANALIS Monica (fuori microfono) Ha detto: "Voi siete collegati ai fatti"!



(Commenti fuori microfono)



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Scusate! "Voi siete collegati."? No, allora.



(Commenti fuori microfono)



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

No, allora ho male espresso.



(Commenti fuori microfono)



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Mi andrò a rileggere la trascrizione e cercherò di contestualizzare. Ho parlato a ruota libera, quindi, probabilmente, se voi avete.
Ma è possibile che ogni singola parola debba essere scandagliata? Io la vedo veramente come.
Probabilmente, l'attacco non è stato nostro verso una certa parte politica.
L'attacco è stato al contrario. Perché noi abbiamo veramente voluto solo ed esclusivamente mettere luce su dei fatti che, comunque, sono collegati alla Regione Piemonte, perché quotidianamente ricevo segnalazioni come Assessore.



(Commenti fuori microfono)



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

No, non mi sto arrampicando sui vetri, Canalis cara. Non mi sto arrampicando sui vetri.



PRESIDENTE

Rimaniamo sul tema.
Grazie della precisazione, Assessora.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ringrazio per la precisazione.
Presidente Preioni, vorremmo proseguire con i punti all'o.d.g.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Vorremmo proseguire l'o.d.g.. Prego!



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

.legati ai fatti, ho detto.



PRESIDENTE

Prego! Prego!



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Scusate, veramente.



PRESIDENTE

Prego!



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Va bene.
Ho detto: "Noi siamo collegati ai fatti", "Noi, sovranisti chiacchieroni siamo collegati ai fatti".
Oggettivamente, adesso questo passaggio a memoria non lo ricordo, sono andata a ruota libera.
Ho detto: "Noi siamo collegati ai fatti". Non mi permetterei mai - non mi conoscete ancora a sufficienza - di fare questo tipo di considerazioni.
Ho detto: "Noi siamo collegati ai fatti", questo sicuramente è avvenuto sì.



PRESIDENTE

Grazie della precisazione.
Presidente Chiamparino, in merito a quale questione desidera intervenire?



CHIAMPARINO Sergio

Personale.



PRESIDENTE

Ma in riferimento a che.?



CHIAMPARINO Sergio

In riferimento a quello che ha detto il Presidente Preioni fuori microfono.



PRESIDENTE

Mi scusi, non ho sentito.



CHIAMPARINO Sergio

.quando ha detto che ai fatti di Bibbiano sono collegati quelli del PD facendo chiaramente triangolo con quanto ha detto l'Assessora correggendosi. Verificheremo a verbale.
Quindi chiedo al Consigliere e Presidente Preioni di correggere questa sua affermazione, oppure di metterla a verbale, intervenendo a microfono.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Mi sembra che non sia stato verbalizzato, che non si sia sentito nulla.
Ho sentito tante altre parole, anche parole offensive e alcune parolacce.
Mi dispiace, Presidente Chiamparino, non l'ho richiamata, per indubbiamente in quest'aula.
CHIAMPARINO Sergio (fuori microfono) Quali?



PRESIDENTE

Vada a rivedersi il verbale, non è un problema.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non è un problema, ha utilizzato delle.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Mica è un problema, Presidente. Però visto il dibattito avvenuto fin qua posso permettermi di portare la questione della modifica regolamentare in Ufficio di Presidenza e all'attenzione del Presidente Cirio, e fare una proposta alla Conferenza dei Capigruppo per poi eventualmente calendalizzarla e proseguire sulla cosiddetta "pubblicità di propaganda".



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente Chiamparino, su cosa desidera intervenire?



CHIAMPARINO Sergio

Vorrei che lei precisasse quali parolacce ho detto.



PRESIDENTE

Non è mia cultura riferirle. Però le ho concesso.



CHIAMPARINO Sergio

Io ho parlato al microfono: quali parolacce ho detto?



PRESIDENTE

Non è un problema, capisco che nell'enfasi di un dibattito.



CHIAMPARINO Sergio

No, ma quali parolacce ho detto? Lei non può parlare a vanvera, abbia pazienza!



PRESIDENTE

Io non parlo a vanvera! Non parlo a vanvera, vada a.



CHIAMPARINO Sergio

Io, semmai, ho usato un'espressione scortese, di cui mi scuso, quando ho detto: "Stia zitto", rivolto a Preioni.



PRESIDENTE

Va bene. Va bene, Presidente.



CHIAMPARINO Sergio

Questo lo so, ma non è una parolaccia. È un'espressione scortese, di cui mi scuso.



PRESIDENTE

No, però ha utilizzato un'altra parola. Ma non è questione.



CHIAMPARINO Sergio

Ma lei non è che può parlare a vanvera perché è il Presidente del Consiglio!



PRESIDENTE

Non parlo a vanvera!



CHIAMPARINO Sergio

Quindi se lei sostiene che ho detto parolacce, la prego di dire quali sono le parolacce che ho detto.



PRESIDENTE

Vada a rivedere lo stenografico. Grazie.



CHIAMPARINO Sergio

No, non vado a vedere lo stenografico: lei dice quali sono le parole che io ho detto!



PRESIDENTE

Grazie, vorrei proseguire con l'o.d.g.



CHIAMPARINO Sergio

Guardi che qui non siamo mica al Bar Sport!



PRESIDENTE

No.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Andate a rivederlo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente Ravetti! Presidente Ravetti! Presidente Ravetti! Dovevo interromperla, forse, quando c'era la discussione.
Però mi sembrava logico il prosieguo. Non me la sono sentita perché.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene, va bene.
Proseguiamo con l'esame del terzo punto all'o.d.g.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame proposta di deliberazione n. 4, inerente a "Rendiconto del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario 2018"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 4, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla I Commissione il 23 luglio 2019.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Presidente Ravetti.



RAVETTI Domenico

Per affrontare meglio il prossimo punto all'o.d.g chiedo cortesemente tre minuti di sospensione.



PRESIDENTE

Se la maggioranza acconsente.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Se la maggioranza è favorevole.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Presidente, sull'ordine dei lavori suggerirei di andare avanti. Lo dico davvero senza polemica: voi sapete che quando voglio (e mi piace) polemizzare non mi tiro indietro. Però vorrei ricordare che c'è un bilancio di rendiconto da approvare, che peraltro ereditiamo dal precedente Governo.
Suggerirei, personalmente e a nome del nostro Gruppo, visto che il dibattito è stato più che esaurientemente approfondito, di andare avanti con i lavori, se è possibile. Grazie.



PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori per tre minuti, ma che siano tre!



(La seduta, sospesa alle ore 11.33 riprende alle ore 11.38)


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame proposta di deliberazione n. 4, inerente a "Rendiconto del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario 2018" (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 4, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Informo che ho già provveduto a relazionare sulla proposta di deliberazione durante la seduta della I Commissione del 23 luglio scorso.
Poiché l'Aula chiede un'ulteriore illustrazione da parte mia, comunico che la proposta di approvazione del rendiconto della gestione del Consiglio regionale per l'esercizio 2018 deriva dal testo e relativi allegati approvata con la deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 73 del 29 marzo 2019.
Sulla proposta si è già espresso in maniera favorevole il Collegio dei Revisori, come da parere allegato alla proposta di deliberazione consigliare, oggetto di esame; inoltre, la proposta è stata esaminata dalla Corte dei Conti e inserita nella deliberazione di parifica del rendiconto della Regione Piemonte.
Il rendiconto della gestione costituisce un documento di sintesi contabile sotto il profilo finanziario ed economico-patrimoniale e ha lo scopo di fotografare risultati contabili ottenuti al termine dell'esercizio di riferimento rispetto al bilancio di previsione. Si basa, infatti, su risultanze oggettive in cui si possono misurare in termini economici gli effetti della gestione delle risorse, degli indirizzi forniti con il corrispondente bilancio di previsione e con i principali atti d'indirizzo programmatico approvati.
Gli obblighi normativi a livello statale impongono, anche con legge regionali, di adottare i medesimi schemi contabili della Regione secondo le regole dell'armonizzazione contabile, così che tali risultanze possano essere aggregate a livello regionale e, successivamente, a livello nazionale.
Il rendiconto dell'esercizio 2018 del Consiglio regionale Piemonte si è concluso con un risultato d'amministrazione positivo per complessivi 17.169.110,26 euro; si tratta di un risultato che dev'essere letto favorevolmente in quanto l'ente, oltre a non evidenziare impieghi di risorse maggiori delle entrate, altrimenti si andrebbe in disavanzo, ha un tempo applicato in maniera corretta per le nuove regole contabili, che prevedono che in presenza di determinate condizioni giuridiche sostanziali si accantonino risorse di anno in anno fino a che la spesa potenziale abbia completa possibilità di manifestarsi, ovvero vengano svincolate al non verificarsi delle condizioni stesse.
Del risultato d'amministrazione si possono, quindi, evidenziare le seguenti componenti di prudenziale accantonamento: totale parte accantonata 6.140.224 euro, di cui del fondo contenzioso, per 4.914.496 euro, di cui altri accantonamenti per 1.225.728 euro; di questi dell'indennità di fine mandato per 1.056.564 euro e del fondo rinnovo del personale di 169.164 euro.
La totale parte vincolata di 2.491.156,56 di cui quelli vincolati derivanti da trasferimenti per 69.193,53 di cui i restanti vincoli formalmente attribuiti all'ente di 2.421.963 euro restituiti e contributi versati per l'assegno vitalizio dei Consiglieri cessati dal mandato, secondo l'articolo 12 della l.r. n. 1 del 2014. La parte destinata agli investimenti 4.825.197,71 quota delle risorse che sono già previste nel nuovo bilancio 2019-2021, per la realizzazione d'interventi di ristrutturazione di Palazzo Lascaris. La parte disponibile ammonta oggi a 3.712.532,02 euro.
Le risorse finanziarie di cui dispone il Consiglio, prevalentemente entrate correnti, derivano per il 99,50% a trasferimenti ordinari a carico della Regione Piemonte, per il 2018 pari ad 47.780.000 in linea con i precedenti esercizi. Di minima rilevanza in termini assoluti e percentuali sono entrate proprie dell'Ente pari a complessivi 55.042,02 euro. Le spese complessivamente utilizzate nel 2018 sono state pari a 42.197.076,97 euro di cui delle spese correnti per 40.301.332,11 euro, le spese in conto capitale 1.895.744,86. La spesa corrente è una spesa in gran parte rigida ossia destinata a spese per lo più di natura obbligatoria, per il personale del Consiglio, per i Consiglieri, ex Consiglieri e Gruppi consiliari.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La ringrazio dell'attenzione. Potrei rivalutare la sua figura politica in questo Consiglio.
Le spese d'investimento sia per l'aggiornamento dei sistemi informativi software e hardware, sia sotto l'aspetto della manutenzione straordinaria degli edifici e degli impianti sono finanziate con risorse proprie ottenute da risparmi degli anni precedenti, ovvero dalle economie di gestione della parte corrente. Anche sotto l'aspetto dei pagamenti occorre evidenziare che l'Ente provvede a smaltire, cioè pagare, i debiti commerciali (fatture) in tempi inferiori a quelli previsti per legge. L'indicatore di tempestività dei pagamenti è infatti pari a meno di 7,045; in altri termini, risulta che l'Ente in genere abbia anticipato la scadenza naturale del pagamento e delle transazioni commerciali in media di circa 7 giorni.
Un ultimo accenno alla contabilità economica patrimoniale, cui il conto economico dell'esercizio 2018, anche se utilizzato solo a fini conoscitivi riflette il buon andamento e il risultato finanziario e si conclude con utili d'esercizio pari a 7.089.648,58 euro con un evidente segno positivo rispetto al medesimo risultato degli anni precedenti: nel 2016, di circa meno 2.600.000, nel 2017, un valore positivo, 1.200.000 e nel 2018, sempre in positivo, 7.089.000 e rotti.
In termini di stato patrimoniale, tra gli aspetti più rilevanti che hanno visto impegnata l'Amministrazione consigliare vi è l'aggiornamento degli inventari, l'aggiornamento delle procedure informatiche necessarie alla ricodifica dei diversi fatti gestionali della dimensione finanziaria a quella patrimoniale. A conclusione della ricognizione straordinaria degli arredi apparecchiature svoltesi negli anni 2016 e 2017, è stata predisposta la relazione finale dell'attività svolta comprendente tutti i prospetti inventariali necessari, che è stata sottoposta all'approvazione dell'apposita Commissione per rinnovo degli inventari del 21 giugno 2018.
L'intera operazione di rinnovo degli inventari, comprensiva della rivelazione dei beni sul campo, sull'aggiornamento delle schede inventariali, della redazione di nuovi elenchi inventariali dello sviluppo dei calcoli ammortamento, nonché dell'implementazione del software è stata svolta dal personale interno, senza ricorre ad affidamenti d'imprese esterne con un risparmio stimato nell'ordine 100.000 euro.
Infine, al rendiconto della gestione è allegata la parte dedicata al rendiconto delle spese dei Gruppi consiliari sia in termini di spese per il personale che per quanto riguarda quelle specifiche di funzionamento.
Grazie dell'attenzione.
Ringrazio il Consigliere Grimaldi per l'attenzione ulteriore; se vuole, le rileggo la parte antecedente che, da quel che ho capito, ha poco sentito per mia mancanza.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Vorrei dichiarare che il Gruppo del PD voterà a favore.



PRESIDENTE

Grazie, collega Marello.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 4, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
Il Consiglio è aggiornato Grazie.



(La seduta, sospesa alle ore 11.49 riprende alle ore 12.20)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ringrazio la maggioranza per aver permesso di effettuare una pausa tecnica.
Ce n'era bisogno. Grazie.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 4, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame disegno di legge n. 1, inerente a "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2018"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 1, inerente a "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2018", di cui al punto 4) all'o.d.g.
È relatore di maggioranza il Consigliere Cane; sono relatori di minoranza i Consiglieri Sacco e Marello. Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione il 23 luglio 2019.
Do la parola ai tre relatori, ricordando che ciascuno ha facoltà d'interviene per un tempo non superiore a quindici minuti.
La parola al relatore di maggioranza, Consigliere Cane.



CANE Andrea, relatore

Signor Presidente, signori colleghi, siamo oggi a confermare la rendicontazione del bilancio dello scorso anno.
Come è ormai risaputo, il disegno di legge elaborato dal precedente esecutivo è già stato parificato dalla Corte dei Conti e vagliato dal Collegio dei Revisori. La I Commissione permanente ha licenziato a maggioranza il disegno di legge, che si compone di nove articoli, in data 23 luglio, rimettendolo all'Aula per l'approvazione definitiva.
Come Lega e maggioranza di centrodestra, lo voteremo a favore in modo compatto, mettendo davanti, prima di qualsiasi considerazione politica, il senso di responsabilità verso i cittadini piemontesi.
Il 2018 si chiude con un totale a pareggio di oltre 13,842 miliardi di euro; le entrate proprie (Titolo I e III dell'entrata) rappresentano il 73,59% delle entrate regionali, a fronte di un'incidenza delle entrate da parte di terzi pari al 24,31%.
Sul versante della spesa, la parte principale è rappresentata dalle spese correnti, il 76,4%, a cui fa seguito la spesa in conto capitale.
L'Ente chiude con un avanzo economico di oltre 113 milioni di euro destinando una parte rilevante di entrate correnti al finanziamento di spese in conto capitale.
Se si confrontano i dati del 2018 con quelli del 2017, si vede un miglioramento dell'incidenza delle entrate proprie e dei trasferimenti da terzi, a fronte di una riduzione dell'incidenza delle spese correnti sul totale delle spese.
Per quanto riguarda la velocità di riscossione delle entrate in termini di competenza, si assiste a una conferma delle percentuali del 2017 intorno all'81%, mentre - per quanto lieve - si evidenzia un miglioramento della velocità di riscossione dei residui attivi. Analoghe considerazioni valgono per la gestione della spesa: oltre il 77% la percentuale di pagamenti sugli impegni di competenza.
Lieve, infine, la diminuzione sui pagamenti in conto residui.
Migliorato, per quanto ancora da migliorare nel corso del 2019, è l'indicatore di tempestività dei pagamenti, che da valori superiori ai 40 giorni, nel 2018 è sceso a 18,96 giorni di ritardo rispetto alle tempistiche contrattuali. Certamente, il dato deve essere migliorato ancora, ma anche solo con riferimento al secondo trimestre 2019, il medesimo si è attestato su valori intorno a 16 giorni di ritardo.
Detto ciò, tuttavia, la situazione ereditata dal passato è tutto fuorch ovattata e beata rispetto a come hanno voluto presentarci alcuni colleghi nella sinistra durante la riunione della I Commissione sul bilancio ed anche nel corso dell'audizione dell'Assessore alla sanità tenutasi ieri in IV Commissione. Se dovessimo, infatti, usare il modo di dire "rose e fiori" potremmo, invece, dichiarare pochissime rose e magari tanti fiori, ma senza petali. Insomma, una sfioritura generale, oserei dire, signor Presidente.
Poiché, infatti, mancano sempre gli argomenti e si tende spesso a citare il precedente Governo di centrodestra - quello che si era insediato il 9 aprile 2010 - specifico che lo stesso Governo dovette raccogliere in eredità i cocci della gestione Bresso e fu costretto a firmare subito il Piano di rientro, il 2 agosto 2010. Il Governo Chiamparino ha, poi proseguito il Piano di rientro nel solco tracciato dal precedente Governo di centrodestra. Ciò nonostante, una certa stampa di parte ha voluto attribuire negli anni all'appena insidiato Governo della IX legislatura, la responsabilità del Piano di rientro e di tutto ciò che questo ha comportato, a danno della sanità regionale e dei suoi lavoratori.
Questa spudorata menzogna più volte ripetuta ha finito per convincere alcuni piemontesi che la sinistra, invece di aver generato le condizioni necessarie al Piano di rientro 2010/2017, abbia, invece, da sola salvato il nostro Piemonte.
Negli ultimi anni del Governo Chiamparino, i costi della sanità piemontese purtroppo, non sono stati monitorati a sufficienza e non vi è stata una corretta programmazione delle risorse. Abbiamo, quindi, appreso durante la campagna elettorale 2019 che, al di là dei proclami e degli autoincensamenti di sinistra, i bilanci delle Aziende sanitarie regionali 2018 presentavano una perdita complessiva netta di oltre 161 milioni di euro.
Le risorse necessarie a coprire queste perdite, sia chiaro, non erano ovviamente tutte disponibili e la Regione ha dovuto intaccare pesantemente le disponibilità residue degli anni precedenti. Il bilancio di previsione predisposto dalle Aziende Sanitarie Regionali entro il 3 giugno 2019 riporta una perdita attesa per il 2019 di 454 milioni di euro.
Questi bilanci di previsione sono stati relazionati e firmati dai Direttori generali delle Aziende Sanitarie Regionali, che sono stati ovviamente nominati dal centrosinistra, prima che il nostro Presidente nominasse i componenti della Giunta.
I 454 milioni non sono un risultato di contabilità su un file excel, ma sono una vera richiesta di denaro alle deboli casse regionali. Anche questa, penso sia a tutti gli effetti un'eredità che l'attuale Governo ha dovuto, purtroppo, acquisire.
La perdita complessiva, attesa per il 2019, di 454 milioni su un finanziamento di circa 8 miliardi di euro l'anno, ha suscitato e suscita ovviamente comprensibili preoccupazioni per il nostro Assessorato alla sanità e ciò richiederà un grande sforzo ai manager delle Aziende Sanitarie Regionali e alla Regione per limitare le perdite in futuro.
In questo senso direi che ha fatto bene la Giunta, con la DGR del 19 luglio 2019, ad assegnare ai Direttori generali un obiettivo di bilancio, che trae la sua misurazione dai costi di bilancio consuntivo precedente, e quindi non dei bilanci di previsione.
Il Servizio sanitario regionale che ereditiamo offre, purtroppo prestazioni differenti sui territori con livelli di spesa differenti finanziamenti differenti e tempi di risposta (ad esempio, per le liste d'attesa) differenti. In molti casi possiamo dire che non è vero che chi più spende, meglio spende, ma è il contrario.
Occorre ricordare in questa sede che il contributo ai 161 milioni di perdita 2018 è stato dato soprattutto dalla Città della Salute e della Scienza per oltre 120 milioni. L'Azienda ospedaliera più importante della Regione è soggetta ad un piano di rientro che per ora, possiamo dirlo senza troppi dubbi, non ha dato i frutti sperati. Per il 2019 la Città della Salute e della Scienza di Torino contribuisce, si fa per dire, nuovamente con circa 160 milioni di euro di perdite attese, mentre la SL unica di Torino porta in dote - anche qui si fa per dire ovviamente - circa 64 milioni sempre di perdite in attesa.
Questa è la situazione dell'attuale sanità regionale, signor Presidente.
Però perché non parliamo ancora un attimo della questione dei derivati, i famosi derivati in Piemonte, che ci portiamo ancora in eredità? L'ex Giunta Bresso decise di finanziarsi emettendo sul mercato 2 miliardi di euro di bond, proteggendosi con strumenti derivati. Qualche anno fa in un tribunale di Londra si discuteva addirittura se invalidare o meno un contratto da parecchi milioni. Forse non tutti lo ricordano, ma la Regione ai tempi diceva che chi lo aveva firmato, non parlava l'inglese abbastanza bene per capirlo. Non solo: secondo gli avvocati dell'Ente, l'allora Assessore al bilancio parlava un inglese molto limitato e non ci si poteva aspettare che leggesse e capisse l'accordo che stava mettendo in atto. Sembra di leggere una barzelletta. La cosa peggiore è che il PD ai tempi non solo non ricordasse questo piccolo particolare dei 2 miliardi di euro, ma che avesse addirittura premiato Mercedes Bresso, candidandola al Parlamento europeo.
I fatti risalgono al 2006 quando l'allora Giunta di centrosinistra, guidata da Mercedes Bresso e dall'Assessore al Bilancio Peveraro, decise di finanziarsi emettendo questi 2 miliardi di obbligazioni. Questo perché? Per proteggersi da eccessive variazioni di tassi di interesse dei titoli di debito, la Regione allora firmò con le banche Merrill Lynch, Dexia ed Intesa San Paolo alcuni contratti di derivati e qui arriviamo alla famosa descrizione dei derivati. Che cosa sono? Strumenti di ingegneria finanziaria che scommettono sulle variazioni del mercato, cercando di limitare le perdite in caso di impennata dei tassi di interesse. Possiamo dire, però, che la Regione Piemonte la sua scommessa l'abbia persa trovandosi a pagare interessi molto alti sui propri bond. Dal gennaio 2012 ha smesso però di pagare le rate alle tre banche, sostenendo di essere stata truffata. Secondo la Regione, gli istituti di credito non avrebbero fatto tutto il necessario affinché quei contratti fossero compresi prima della firma.
Come possiamo sintetizzare questo altro problema che ci portiamo fino ai giorni nostri? Penso che sia necessaria e doverosa per il futuro - e lo dico ovviamente a nome di tutta la maggioranza - una verifica di quella che è la reale situazione di bilancio regionale. È facile dire "approviamo" perché grava un debito causato anche da questi derivati, e non solo. Per di questi derivati, ripeto, siamo fortemente preoccupati e penso che renderà piuttosto difficile il nostro agire in futuro.
Non dimentichiamoci poi del famoso "grattacielo delle grane", la nuova sede regionale, che dopo diverse varianti sarebbe lievitata addirittura ad un costo di circa 250 milioni di euro e, come tutti sappiamo, non è ancora in uso. Perché non parliamo delle vetrate del grattacielo della Regione? Paiono difficoltà non strutturali, si è parlato di un problema di delaminazione. Cosa vuol dire? In sintesi, i vetri hanno delle bolle interne che non presentano dei danni strutturali, ma per ora possiamo dire o anche augurarci che sia solo un problema estetico. Però probabilmente occorrerà sostituire i vetri, dopo un'attenta analisi tecnica dei vetri delaminati.
Come appreso anche dalla carta stampata, a livello legale i Carabinieri del nucleo investigativo di Torino hanno notificato 10 avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 2 funzionari, di 2 ex funzionari della Regione Piemonte e di 6 amministratori di società ritenuti a vario titolo responsabili di abuso d'ufficio in concorso inadempienza contrattuale in concorso, peculato in concorso e falso ideologico. La vicenda riguarda la presunta irregolarità dei materiali utilizzati per costruire il famoso grattacielo della Regione Piemonte.
Dall'inchiesta coordinata dal PM Francesco Pelosi scattata del 2018 sono emerse irregolarità da parte di dirigenti e funzionari che, abusando delle loro funzioni, si sarebbero appropriati, falsificando i registri di contabilità, di oltre 15 milioni di euro di fondi regionali, liquidandoli alla consortile incaricata della costruzione dell'opera Torre Regione Piemonte, per la fornitura e posa di materiali di fatto mai arrivati in cantiere. Dalle indagini delle autorità giudiziarie sono emerse irregolarità anche a carico degli amministratori delle società coinvolte nella realizzazione dell'opera, che avrebbero fornito alla stazione appaltante piastrelle non conformi agli standard richiesti, ovvero materiale che non sarebbe stato trattato con prodotti consolidanti e idrorepellenti.
Magari il Presidente Chiamparino vuole chiedere una sospensiva, visto che vedo che è impegnato in una telefonata. Magari non le interessa quello che sto dicendo.



PRESIDENTE

Consigliere Cane, prosegua.



CANE Andrea

Non è piacevole parlare con una persona che continua a parlare al cellulare.



PRESIDENTE

Lei deve parlare alla Presidenza, Consigliere.
CHIAMPARINO Sergio (fuori microfono) Lei non si preoccupi delle mie telefonate, è chiaro? Lei parli con il Presidente e non si preoccupi delle mie telefonate!



PRESIDENTE

Consigliere Chiamparino, l'ho già richiamata all'ordine, mi scuso.
Consigliere Cane, prosegua.



CANE Andrea

Ripeto che non è piacevole parlare. allora mi rivolgo a lei, Presidente, se è possibile.
Potrei continuare ancora, sempre a proposito del Palazzo della Regione.
Perché non ricordare anche gli scandalosi costi di progettazione autorizzati dalla Bresso all'Architetto Massimiliano Fuksas con un totale di 26 milioni di euro? Il tutto senza che la Regione effettuasse alcun controllo.
Insomma, signor Presidente, chiudo lasciando la parola ai colleghi.
Riprendendo il filo iniziale del discorso, oggi ci troviamo a votare e ad approvare un rendiconto della passata Amministrazione regionale che nasconde diverse insidie. A differenza di ciò che vuol far passare la sinistra seduta qui al nostro fianco, la situazione che abbiamo ereditato oggi è tutto fuorché così rosea, come alcuni esponenti della passata maggioranza vogliono evidenziare. Ma come ho già dichiarato all'inizio del discorso, ribadisco che la maggioranza di centrodestra voterà oggi a favore, per puro senso di responsabilità verso la Regione Piemonte e nei confronti del popolo e dei cittadini piemontesi. Ci sono, infatti, ancora tante riflessioni da fare concernenti ciò che è accaduto in passato e che i precedenti governi di centrosinistra, giustamente per tirare acqua al loro mulino, hanno tentato di far dimenticare ai cittadini piemontesi. E sottolineo che hanno tentato di far dimenticare, visto che poi l'ultimo esito elettorale ha coinciso con una tale débâcle che non ritengo sia riferibile solo al cosiddetto "effetto Salvini". Mi permetto di consigliare ai colleghi del precedente governo di effettuare in futuro delle più serie riflessioni in merito alle loro gestioni politiche e amministrative. Dopo una batosta elettorale come quella che hanno avuto a maggio, direi che si possa per lo meno parlare di un problema di comunicazione da parte della precedente Giunta. Magari pensano di aver fatto tutto giusto; io personalmente non credo e suggerirei magari dei corsi di comunicazione e relazioni pubbliche.
Ringrazio di nuovo il Consigliere Chiamparino, che, quando si rivolgeva all'Assessora Caucino, parlava di scuola: visto che siamo in estate, potrei dire che se fossimo a scuola sareste tutti rimandati a settembre. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Per analizzare questo rendiconto partirei da qualche numero, in particolare dai numeri del disavanzo, che nel 2015 contava circa 7 miliardi e 600 milioni (certo, legati all'accertamento straordinario dei residui e ad ulteriori anticipazioni di liquidità). Siamo arrivati a 6 miliardi e 600 milioni nel 2018. Direi che fin qui va abbastanza bene, nel senso che la strada è stata quella giusta.
Se andiamo avanti ad analizzare gli stock e le varie forme di debito si evince un indebitamento complessivo pari a 9,6 miliardi (8,8 nel 2014 e 9,8 nel 2017, quindi rispetto all'anno scorso un leggero miglioramento).
Per quanto riguarda la gestione di competenza, abbiamo un risultato positivo - 116.500.000 euro - e una gestione di cassa con riscossioni nettamente superiori rispetto agli anni passati (mi sembra 500 milioni di euro in più rispetto al 2017, ma vado a memoria). Fin qui, nonostante il disastro che ci troviamo a dover affrontare, sembra andare nella giusta direzione. Andiamo quindi ad esaminare gli investimenti.
Gli investimenti sono crollati; la stessa Corte dei Conti ci ha invitati a prestare attenzione: 4% della spesa regionale in conto capitale, troppo poco. Per non parlare degli investimenti sanitari, che sono 3,2 milioni di euro nel 2018, quasi il 99% in meno rispetto al 2014.
Chi investe non ha futuro: le nostre strutture hanno bisogno di investimenti per essere manutenute e ammodernate. Certo, ci sono difficoltà di bilancio, ma spesso ci si accomoda su costose soluzioni.
Inoltre, il 38% dei pagamenti effettuati dagli Enti che compongono il Servizio Sanitario Regionale non rispetta i termini di legge. Ricordo che c'è stato comunque un netto miglioramento rispetto agli anni precedenti: si parlava del 60% nel 2017, del 71% nel 2016, del 78% nel 2015. Come mai? In parte perché siamo usciti dal piano di rientro - e speriamo di non rientrarci più! - e questo ha consentito alla Regione di utilizzare il fondo sanitario anche per il finanziamento delle spese socio-assistenziali (i cosiddetti extra LEA).
Ho sentito spesso parlare di derivati in quest'Aula, anche nella precedente legislatura. Questi derivati, come ricordava precedentemente il collega sono stati sottoscritti nel 2006: ma chi aveva voluto questi derivati? Diciamo che le colpe sono sia da una parte che dall'altra. Perché allora come Ministro, c'era Giulio Tremonti: era lui che chiedeva la sottoscrizione di contratti derivati proprio per proteggere i prestiti obbligazionari delle Pubbliche Amministrazioni dalle fluttuazioni di mercato. Questo contratto derivato si basava sulla fluttuazione dell'Euribor a sei mesi.
Nel 2008, quando ormai la frittata era fatta, mi pare addirittura che Tremonti vietò questi contratti derivati, proprio perché le Amministrazioni si erano esposte per svariati miliardi nei confronti delle banche, che, a parte qualche rarissima eccezione (probabilmente dove c'erano Assessori con un po' di buonsenso), erano riuscite a strappare un contratto vantaggioso.
Non è che per forza un contatto derivato debba essere svantaggioso; non è tanto lo strumento, ma il modo in cui viene applicato questo momento. Il fatto è che è stato applicato in modo scorretto e svantaggioso per quasi tutte le Amministrazioni italiane per diversi anni, e oggi ne paghiamo le conseguenze.
Permettetemi qualche battuta: certo fa ridere che un Assessore al bilancio non comprenda l'inglese e che non si sia fatto aiutare nell'analisi di un contatto che ho voluto leggere per capire fino in fondo; non è un contratto così complesso, chiunque con un minimo di buonsenso e una ridotta capacità di analisi, è in grado di comprenderlo.
La scommessa si basava principalmente su un floor (che è il minimo che la Regione deve pagare nei confronti delle banche) del 3,74%. Quindi si scommetteva che l'Euribor a sei mesi fosse almeno rimasto sopra al 3,74%.
Questo è accaduto forse per un anno o un anno e mezzo. Poi, si sa, l'indice Euribor, che è quello che indica il tasso al quale le banche si scambiano denaro, è prossimo allo zero. Me lo ricorda anche la mia banca; ieri mi hanno mandato un messaggio di "modifica unilaterale del contatto": non verranno più remunerati i capitali sul conto; per carità nessun problema non è che sia un gran che! In più, mi è stata chiesta l'aggiunta di altri 12 euro per il mantenimento delle spese del conto, proprio perché i tassi sono bassissimi.
Questo derivato ci sta facendo a pezzi con dei tassi così bassi. Come si fa a pensare ad un livello di tassi così alto quando la stagnazione.? Prima della crisi del 2008 si era abbastanza incauti con le manovre finanziarie ma la stagnazione era già dietro l'angolo, cioè c'erano già dei campanelli d'allarme fortissimi! Detto questo, che dire? Il livello di indebitamento non solo pesa per oltre mezzo miliardo. Ogni anno ci troviamo a corrispondere, sia per coprire la parte di capitale che la parte di interessi, oltre mezzo miliardo di euro: sono soldi che vengono tolti alle politiche; sono soldi che vengono sottratti alle future generazioni, che niente hanno potuto fare davanti a queste scelte e che si trovano quella eredità. Cioè l'eredità che noi abbiamo sulle spalle è causata dalle difficoltà a mantenere i servizi ai cittadini e una spesa che. Io non dico che sia sbagliato investire; anzi investire è utile e spesso un disavanzo non indica un'insolvenza da parte di un ente o di un'azienda. Se faccio un investimento sul medio o lungo termine, può essere che tale investimento, se fatto con criterio, porti a delle economie e a dei miglioramenti dei servizi (visto che parliamo di una Pubblica Amministrazione). Questo non è avvenuto, perché oggi ci troviamo debiti e problemi.
Auspico che si vada sempre nella direzione di una riduzione non solo dell'indebitamento, ma anche di un certo modo di fare spesa corrente, se non altro per rispettare quel patto intergenerazionale di cui spesso ci si dimentica. Dobbiamo rammentare che noi lasciamo un'istituzione alle generazioni future; lasciamo dei bilanci alle generazioni future; lasciamo degli investimenti alle generazioni future. Fino ad ora non è stato fatto un gran servizio! Noi del Movimento 5 Stelle saremo qui a vigilare e a controllare che si vada nella giusta direzione, e a garantire quella solidarietà intergenerazionale, appunto, troppo spesso barattata in cambio di comodità sul breve periodo.
In conclusione, vorrei dire che va bene questa direzione, questo controllo dei conti che sia fatto sempre, non sulle spalle degli ultimi, ma con degli oneri per i partiti su tutta la regione e non a favore soltanto di alcuni ambiti a sfavore di altri e, soprattutto, con una visione a lungo termine: impariamo a ragionare sul lungo termine.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sacco.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Da Regolamento, volevo chiedere un chiarimento.
Adesso c'è l'ultimo relatore, che ha 10 minuti a disposizione, giusto? Ce la facciamo? Secondo lei andiamo oltre le 13.00? E poi volevo chiedere l'orario per ognuno di noi.



PRESIDENTE

Stavo chiedendo al Consigliere Marello se voleva intervenire. Se vuole intervenire adesso, lasciamo lo spazio, altrimenti possiamo chiudere la seduta e riprendere alle 14.00 con il question time e poi sarà il Consigliere Marello a svolge l'intervento all'inizio della seduta pomeridiana.



GRIMALDI Marco

Chiedevo da Regolamento, essendo una discussione attinente al bilancio quanti minuti abbiamo esattamente a testa nella discussione generale?



PRESIDENTE

I relatori 15 minuti e ogni Consigliere 10 minuti per l'intervento.



PRESIDENTE

Consigliere Marello, intende intervenire ora?



MARELLO Maurizio

Preferirei dopo, anche perché non starò nei 5 minuti che ci restano, anche se non andrò troppo oltre.



PRESIDENTE

Benissimo. Se l'Aula me lo concede, chiudiamo la seduta e riprendiamo alle 14.00 con il question time e, a seguire, il prosieguo del Consiglio regionale.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 12.52)



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