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Dettaglio seduta n.36 del 26/11/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.40 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione n. 44 presentata da Gallo, inerente a "Riorganizzazione del trasporto pubblico locale alla luce dell'inaugurazione del nuovo polo ospedaliero di Venaria Reale" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione n. 44.
In assenza dell'interrogante, Consigliere Gallo, all'interrogazione n. 44 viene fornita risposta scritta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione n. 54 presentata da Rossi, inerente a "Prevedere un accordo con Trenitalia per il trasporto gratuito della bicicletta su tutti i convogli attrezzati del Piemonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 54.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Come lei ha anticipato, l'oggetto di quest'interrogazione riguarda la possibilità del trasporto della bicicletta sul trasporto pubblico locale in particolare per quanto riguarda i treni. Sappiamo come abbiamo bisogno più che mai in questo momento, d'incentivare l'utilizzo del trasporto pubblico locale. Uno dei modi è certamente offrire servizi che permettano ai pendolari e non solo di potersi spostare con facilità, utilizzando un mezzo altamente ecologico qual è certamente la bicicletta.
L'interrogazione nasce da una considerazione: in altre Regioni, ad esempio la vicina Lombardia, le condizioni di trasporto delle biciclette sono molto più favorevoli rispetto a quelle del Piemonte. Da noi, se non erro, esiste una sola tipologia di abbonamento, che prevede un abbonamento settimanale mente in Lombardia c'è un accordo con Trenitalia che prevede un abbonamento di circa 60 euro all'anno per il trasporto della bicicletta sul treno.
La domanda nei confronti l'Assessorato è se non ritiene di prevedere urgente un accordo di questo tipo per rendere più fruibile questo tipo di servizio anche in Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rossi.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Cercherò di rappresentare la situazione attuale, per dire successivamente come ci poniamo rispetto alle prospettive future.
La situazione attuale del trasporto intermodale delle biciclette evidenzia che una buona parte dei treni utilizzati per realizzare il Servizio Ferroviario Metropolitano (SFM1) e il Servizio Ferroviario Regionale (SFR) sono dotati di postazioni per il trasporto delle biciclette a bordo treno.
Tuttavia, attualmente, il trasporto gratuito è appannaggio esclusivo delle biciclette pieghevoli e non per le biciclette che occupano uno spazio considerevole. Questo deriva da una storia dei mezzi di trasporto e del materiale rotabile, che non sono stati pensati, previsti e costruiti con quelle opportunità.
Il trasporto delle biciclette non pieghevoli - quelle normali, per intendersi - ha due tipi di tariffazione.
Sui treni Trenitalia la bicicletta si può portare con un supplemento di 3,50 euro, valido per 24 ore dalla convalida, oppure acquistando un biglietto aggiuntivo alla tariffa intera. Sui treni GTT, invece, si pu portare la bicicletta acquistando un biglietto aggiuntivo alla tariffa intera. Infine, sulla tratta Chieri-Porta Susa si può utilizzare anche il supplemento giornaliero di Trenitalia. L'abbonamento settimanale di 12 euro, citato nell'interrogazione, non è presente nelle tariffe piemontesi.
L'utilizzo intermodale treno più bici per gli spostamenti è incoraggiato lavorando su tre ambiti d'intervento, che sono i treni attrezzati, i parcheggi d'interscambio nelle stazioni e il bike-sharing. Su questo abbiamo anche cercato di approfondire in questi mesi, dall'inizio del mandato, i metodi e le buone pratiche dei Paesi più sviluppati, come soprattutto l'Olanda, rispetto al trasporto della bicicletta sul treno.
Adesso vi dirò quali sono gli strumenti e i metodi utilizzati in questi Paesi.
Per quanto riguarda i treni attrezzati, si segnala che, grazie al rinnovo della flotta, dopo i primi due anni, tutti i treni in servizio saranno accessibili alle biciclette e saranno dotati di portabici. Questo vale per il servizio ferroviario metropolitano, che, come sapete bene, è stato assegnato a Trenitalia e che speriamo parta velocemente; quindi, sul nodo di Torino man mano che si cambierà il materiale rotabile tutti i treni saranno attrezzati: un'esigenza già raccolta dall'Amministrazione precedente, che verrà sviluppata nel corso dei prossimi contratti. E quando firmeremo il contratto con il nuovo gestore per il Servizio Ferroviario Regionale, questa sarà una richiesta imprescindibile, che fa parte delle richieste che sono messe sul tavolo e che, quando lo firmeremo, farà parte del contratto. Tra l'altro, per incentivare l'uso delle biciclette elettriche, le postazioni dei nuovi treni avranno anche la presa di ricarica.
In questo contesto di rinnovo, nel momento in cui tutti i treni avranno il servizio di bicicletta a bordo, s'ipotizza - ed è credibile, in prospettiva, quindi speriamo per la fine della Legislatura - che il trasporto delle biciclette sul treno possa essere gratuito, anche se per onestà dobbiamo dire, e su questo richiamo quanto fatto soprattutto dall'Olanda, che sarà difficilmente compatibile nelle ore di punta, per due motivi. Anzitutto, non bisogna incoraggiare troppo l'utilizzo delle bici nelle ore di punta, perché i posti sarebbero limitati e, inoltre - non secondario - i momenti di salita e discesa dal treno rallenterebbero il servizio. Immaginate la situazione: centinaia di persone che scendono con la bici potrebbero provocare gravissimi ritardi e difficoltà nel momento di discesa e di salita.
Per fare un riassunto della risposta, credo che il percorso sia iniziato e credo sia un percorso certamente virtuoso, perché l'intermodalità è importante, ma è un percorso che prevede degli step che dovremo seguire nel tempo. Certamente, la Regione ha un potere d'indirizzo importante, che ha fatto valere nel contratto di Servizio Ferroviario Metropolitano e che sta facendo nell'interlocuzione con Trenitalia per il Servizio Ferroviario Regionale, i cui sviluppi si vedranno nei prossimi anni.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Gabusi.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per il quadro di prospettiva.
Pongo una questione che dico a microfono, ma con l'Assessore ci possiamo parlare. Chiedo se, nel caso specifico delle tariffe, non si preveda d'inserire, magari nel prossimo contratto, la possibilità di un abbonamento annuale ridotto rispetto a quello attuale, perché su questo non ho sentito una risposta specifica, che mi piacerebbe sentire.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 9.47 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.04)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Eventi alluvionali del 23 e 24 novembre"


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gabusi per le comunicazioni in merito ai recentissimi eventi alluvionali.



GABUSI Marco, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente e Consiglieri.
Cercherò di essere breve anche per non portare via troppo tempo ai lavori dell'Aula.
Purtroppo è la seconda volta, a distanza di un mese scarso, che ci ritroviamo in Aula a fare la conta dei danni e a fare il resoconto di quanto successo. Per quanto mi risulta, tutti i Consiglieri, che direttamente o indirettamente mi hanno contattato in questi giorni, sanno e hanno conoscenza di quanto è successo nel weekend scorso. La situazione è difficile in buona parte del Piemonte, tanto che ieri il Presidente Cirio ha firmato la richiesta di stato d'emergenza che, in serata o, al più tardi, domani mattina, sarà integrata con la richiesta e la quantificazione dei danni.
Le due Province, uniche escluse da questi eventi, che non hanno le caratteristiche per addivenire allo stato d'emergenza sono la Provincia di Novara e quella del VCO, dove però vi sono stati alcuni piccoli fenomeni che cercheremo di coprire con altre somme, mentre tutte le altre sono state coinvolte dal fenomeno, con un'accentuazione particolare nel basso Piemonte e in tutta la Valle Bormida che, di fatto, inizia in Provincia di Savona poi prosegue nelle Province di Cuneo, Asti e Alessandria, con il basso Astigiano, il basso Cuneese, i territori di Cortemilia e dell'Albese, dove man mano l'alluvione si è un po' attenuata, ma ha colpito tanta parte del Piemonte.
Le quantità di pioggia sono state ampie, ma fortunatamente i bacini idrografici hanno tenuto, anche se il Bormida ad Alessandria ha esondato in qualche area golenale - anche nel casello di Alessandra Sud, nella zona di Castellazzo Bormida - così come nella zona del Bormida, in alcuni campi e in alcune zone più basse delle varie città, ma non ha creato danni. Abbiamo avuto, purtroppo, una vittima, ovvero la signora di 52 anni di Sezzadio, ma rispetto alle previsioni di sabato pomeriggio, soprattutto nell'Alessandrino, credo che possiamo tirare un sospiro di sollievo, perch dal punto di vista delle vite umane non abbiamo avuto grossi problemi. AIPO ha dovuto rialzare un argine in sponda destra ad Alessandra per circa un chilometro e l'ha poi telonato. Questo ha evitato che non esondasse neanche la zona industriale di Spinetta Marengo, per chi conosce le zone.
Se è vero che i fiumi hanno tenuto, altrettanto non si può dire dei versanti e di tutto quello che ha comportato il dissesto idrografico. Avete visto la situazione della Liguria, ma il basso Piemonte non si può definire diverso. Per questo scriverò alla Ministra De Micheli, che ha giustamente detto che per la Liguria è necessario, dopo lo stato d'emergenza, un piano straordinario perché, purtroppo, le piogge e i disastri non si fermano sul confine della Provincia e della Regione e i territori del basso Piemonte sono nella stessa situazione. Ancora oggi ci sono comunità isolate soprattutto nell'Alessandrino e nel Comune di Cassinelle, dove vi sono persone che non hanno la possibilità di uscire di casa. Ci sono altre comunità isolate dove c'è la possibilità di uscire di casa, in quanto sono in corso lavori di somma urgenza che le ditte che hanno avuto l'affidamento, e grazie ai gruppi della Protezione Civile impegnati ininterrottamente da venerdì sera fino a oggi, si stanno realizzando in queste ore. Buona parte delle comunità oggi riusciranno probabilmente a vedere una via d'uscita, anche se provvisoria e parzialmente sicura, se così la possiamo definire, ma almeno le persone avranno la possibilità di uscire di casa.
Parliamo di una situazione di 400-500 movimenti franosi (piccoli, medi e grandi) che, facendo una stima molto sommaria, che non sono in grado di dare, credo si possa quantificare, solo nel basso Piemonte, in una cinquantina di milioni di euro, ma stando molto bassi nella prima fase di somma urgenza, senza pensare a quella che è, invece, la fase due, che viene finanziata dallo stato d'emergenza e che riguarda la riduzione del rischio residuo e altro.
Chi vive in questi posti, chi ha sentito i Sindaci e chi ha vissuto sulla propria pelle sa di che stiamo parlando, non dal punto di vista delle vite umane, ma dal punto di vista del dissesto di un terremoto vero e proprio perché oggi parliamo dei gradi più importanti, delle comunità isolate e delle viabilità principali. È arrivata la notizia che a mezzogiorno riaprirà l'A26 fra Masone e Genova Voltri, ma in questo momento raggiungere la Liguria per certi territori è praticamente impossibile, perché anche le statali (penso all'Acqui-Sassello, di cui non ricordo il numero, quella del Turchino, la SS456) sono occluse. Quindi, è impossibile arrivare al mare.
Soprattutto è giusto ricordare - l'abbiamo detto ieri al Ministro Dadone che è stata presente per circa un'oretta al CCS di Alessandria - che passata l'emergenza più stretta, cioè quella che ci consentirà di dare una via d'uscita alle persone dalle proprie case e dai centri abitati, ci sarà una fase due, che è quella di ripristinare la viabilità ordinaria e consentire ai mezzi pesanti, oggi praticamente impediti in tutto il territorio del sud Piemonte, di circolare. Infatti, una settimana o dieci giorni sono tanti, ma pensare a mesi senza potere far transitare nei nostri territori i mezzi pesanti vuol dire chiudere una possibilità, chiudere una via, chiudere dei transiti transregionali ma, soprattutto, ammazzare l'economia di quei territori.
Oggi, banalmente, ci sono tante imprese che stanno lavorando in somma urgenza e che praticamente non potrebbero girare sui territori, perché è vietato ai mezzi pesanti, ma che girano in deroga, anche con alcuni rischi per effettuare dei lavori che consentiranno al resto della popolazione di muoversi. Naturalmente, se ci sono domande specifiche, risponderò.
Stiamo facendo una ricognizione con tutti i tecnici impegnati assieme al grande dispiegamento di Forze dell'Ordine e di Protezione Civile. Devo ringraziare i tecnici dei settori decentrati, perché hanno scambiato il giorno per la notte, hanno lavorato praticamente ininterrottamente e lo stanno facendo cercando di predisporre un elenco e una conta dei danni, il più possibile compiuta.
Ringrazio anche l'Assessore Tronzano, con cui ci siamo sentiti ieri mattina e ieri pomeriggio e che, con uno sforzo, che poi penso comunicherà ufficialmente in Conferenza dei Capigruppo, ha deciso di portare all'attenzione dell'Aula un prelievo dal fondo di riserva di tre milioni di euro per inserirlo sul capitolo della legge n. 38, "Interventi di somma urgenza", che serviranno a integrare le richieste che faremo al Consiglio dei Ministri nel Dipartimento di Protezione Civile.
Credo di potervi dire con una buona certezza che, probabilmente, venerdì prossimo, se ce la faremo, perché gli Uffici sono impegnati in tante pratiche, saremo in grado di fare un piccolo bando per mettere a disposizione alcune somme ai gruppi di Protezione Civile sia comunali sia privati o convenzionati che stanno nel coordinamento.
Mi sembra il momento opportuno per farlo, per riconoscere quello che hanno fatto in questo mese, a beneficio di tutti noi e della sicurezza dei nostri territori.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, chiediamo l'apertura della discussione su questo punto ovviamente se lei è d'accordo e se sono d'accordo tutti i Capigruppo.
Forse, prima di iniziare la discussione sulle comunicazioni dell'Assessore sarebbe bene - almeno è quello che proponiamo - convocare una Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Se sono tutti d'accordo, proseguiamo dopo la discussione e convochiamo immediatamente la Conferenza dei Capigruppo in sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.18, riprende alle ore 11.12)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "Duca d'Aosta" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della Scuola elementare "Duca d'Aosta" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Eventi alluvionali del 23 e 24 novembre" (seguito)


PRESIDENTE

Vista l'intesa alla Conferenza Capigruppo appena finita, riprendiamo la discussione sulle comunicazioni dell'Assessore Gabusi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Qualche settimana fa, non in questa sede, abbiamo partecipato a un Consiglio regionale aperto per ricordare tristemente l'alluvione del 1994.
È stato un momento utile non tanto per noi che, ogni tanto, utilizziamo parole per affrontare questioni che meriterebbero azioni concrete per il giorno prima e non per il giorno stesso o il giorno dopo, ma per incontrare la Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, i militari, l'associazionismo di vario genere e natura che, quando capitano eventi come quelli tragici dell'alluvione, diventano i protagonisti, diventano le persone cui nessuno intende e può rinunciare.
È stato importante quel giorno, perché abbiamo incontrato anche molti amministratori comunali del passato. Sindaci del 1994 e Sindaci attuali che ci hanno offerto il loro punto di vista e ci hanno raccontato le loro esigenze con molto pragmatismo, con la possibilità di farci riflettere su come sia inutile, per noi che amministriamo e che abbiamo ruoli di governo organizzare convegni, andare in giro indossando felpe con scritto "Protezione Civile" e fare comunicati stampa, e quanto, invece, sia fondamentale, per esempio, semplificare - quello sì, è importante procedure per mettere in sicurezza il territorio, particolarmente nelle fasi di emergenza, ma non solo nelle fasi di emergenza, sempre.
Anche l'alluvione di un paio di settimane fa, così come quella di sabato e domenica, ci ha dimostrato che dobbiamo usare procedure come se fossimo sempre in fase di emergenza. L'Italia è un territorio insicuro e dobbiamo averne la consapevolezza. E le cause sono molteplici: vanno da questioni di carattere planetario, come il cambiamento del clima, fino a scelte che riguardano soprattutto noi, il consumo del suolo.
Io avevo detto in quel Consiglio regionale aperto che possiamo compiere delle scelte e possiamo davvero essere protagonisti per tentare di deviare il corso delle cose. Nella tragedia dell'alluvione - l'ha ricordato l'Assessore Gabusi - c'è anche la tragedia del destino delle persone.
Qualche settimana fa un taxista - pensate quanta è strana la vita - mentre era al lavoro ha perso la vita per salvare il suo mezzo di lavoro. Sabato sera una donna di un paese vicino al mio ha perso la vita mentre andava a lavorare in una casa di riposo. Non aveva mai perso un giorno di lavoro e voleva andare a lavorare, si trattava del suo lavoro.
Dei nostri convegni ce ne possiamo fare ben poco. Così come delle foto che facciamo noi tutti - non sto incolpando qualcuno - qualche giorno dopo l'evento.
Siamo in ritardo, dobbiamo dirci la verità. Non abbiamo più tempo per riflettere, abbiamo soltanto più il tempo per agire e per decidere quali sono le priorità. Ripeto, Assessore, decidere quali sono le priorità.
Vede, se lei dice che tutto il Piemonte (meno due province) ha la stessa priorità, commette un errore. Se non lo dice, iniziamo a discutere su quali sono le priorità.
Se lei sostiene che un urlo di una zona e di un territorio è uguale al vocio di un'altra zona, commette un errore. Se non lo sostiene, iniziamo a discutere di quali sono le priorità, di cosa significa mettere in sicurezza il territorio e quali sono le cause che generano la morte (la dico così).
Che cosa ci rende insicuri? Che cosa ci fa vivere giornate intere isolati dal resto del mondo? Non è un racconto, non è una narrazione, è quello che sta capitando! Che cosa significa? Quali sono le scelte? Quali sono le allocazioni dei fondi necessari per far sì che le strade siano luoghi di comunicazione e non pericoli, e che i ponti non cadano ma siano costruzioni che ci permettono di collegare un posto con un altro? Veniamo ai rii minori. Le cause delle alluvioni in alcune zone del nostro territorio riguardano la gestione dei rii minori, che molte volte non esistono nemmeno più! Spesso - mi rivolgo all'Assessore all'agricoltura - alcune zone del territorio piemontese erano salvaguardate e manutenute perché c'erano gli agricoltori. Adesso quelle zone non hanno più la possibilità di essere tenute in sicurezza, perché non vi è più nessuno che, per mestiere, pu segnare con l'aratro il solco necessario nel punto in cui scorre meglio l'acqua.
Ancora, parliamo di consumo del suolo, Vicepresidente Carosso: adesso si fa la legge. Ci sono tanti interessi in campo, li sappiamo tutti. Adesso, se vogliamo dare un senso a questa discussione, la legge la facciamo! Decidiamo come, ma la legge la facciamo! La facciamo! Ci sediamo attorno al tavolo per fare quella legge, perché serve ai piemontesi. Va fatta! Nell'ultimo minuto voglio dirvi questo: guardate, nella tragedia credo che non si debba rivendicare politicamente alcunché, perché sarebbe sbagliato.
Lo dico alla Giunta: nelle comunicazioni in Aula avete sbagliato a rivendicare un misero emendamento con fondi che avevate scordato nell'assestamento di bilancio. Avete sbagliato! Avete commesso un errore non solo nelle relazioni con le opposizioni, che peraltro in Commissione vi avevano detto: "Iniziate a stanziare dei fondi laddove non li avete messi".
Perché non è nelle comunicazioni in Aula che si ringrazia un Assessore che all'ultimo momento, giusto perché è capitata un'altra alluvione, stanzia qualche soldo con un emendamento. Non si fa così.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ieri ho deciso di rimanere sul territorio; ho deciso di andare a trovare i nostri Sindaci e vedere con i miei occhi quello che hanno subìto le nostre comunità.
In quelle ore ho avuto modo di parlare con diverse persone: qualcuno addirittura, mi raccontava le difficoltà nel prestare anche la propria opera di volontariato.
Diverse frazioni nell'Acquese e nell'Ovadese sono rimaste senza energia elettrica; frazioni isolate da una parte da frane, dall'altra da quelle che sono le utenze.
Immaginate cosa vuol dire dover rimanere a casa dal lavoro per intervenire immediatamente sulle incombenze, o lavorare giorno e notte per sostenere la popolazione, i vicini, e arrivare a casa e non avere neanche l'acqua calda per fare una doccia! Una cosa di tale portata vi dà la possibilità di comprendere, anche nelle piccole cose, il dramma che si vive in questi giorni.
Quando si parla di consumo di suolo non ci riferiamo solamente ai danni che provochiamo nel momento in cui andiamo a impermeabilizzare un suolo. Spesso ci sono opere e infrastrutture che consumano suolo.
Dobbiamo anche chiederci, al di là dell'impatto ambientale che andiamo a creare, se abbiamo le risorse per mantenere queste opere e queste infrastrutture quando saranno terminate. Perché se poi non abbiamo le risorse per mantenerle, diventano l'ennesimo problema, anziché, magari, la soluzione semplicistica a qualche difficoltà.
Ha parlato di strade interrotte e di energia elettrica sospesa. Ma un grosso problema che dovremo affrontare nei prossimi mesi sarà legato anche ai danni all'agricoltura: l'intensificarsi dei fenomeni piovosi ha reso molto difficile il raccolto di questi mesi, ma addirittura ha reso impossibile le semine. Non solo abbiamo pochi agricoltori che hanno la possibilità di mantenere in sicurezza il territorio, ma quei pochi che abbiamo sono colpiti, dal punto di vista economico, da tutta una serie di danni causati dal maltempo su cui spesso fanno addirittura fatica ad avere una copertura assicurativa. In più, ci sono i prestiti a breve termine da restituire.
In questo momento, come politici, dobbiamo trovare le risorse e i metodi per affrontare tutta una serie di difficoltà. Ma questa è una soluzione emergenziale, perché è sotto gli occhi di tutti che il clima è cambiato: non avremo più le estati, gli autunni, gli inverni e le primavere cui eravamo abituati. Forse occorre fare un ragionamento un po' più ampio su come vogliamo attrezzarci per affrontare il cambiamento climatico, perch non saremo in grado di sostenere tutti gli interventi in emergenza che ci troviamo a sostenere in questi mesi. E, purtroppo, non saranno nemmeno gli ultimi, perché anche con il massimo dell'efficienza che ci possiamo mettere, non faremo in tempo a recuperare tutti gli anni di abbandono del territorio che ci sono stati in questi ultimi tempi.
È vero che, dopo l'alluvione del 1994, è stata fatta una serie d'interventi che hanno scongiurato alcuni disastri che si sarebbero sicuramente verificati negli anni passati, ma non è sufficiente. Ci siamo un po' fermati: cioè una volta che abbiamo realizzato quelle opere non si è più intervenuti aumentando i fondi per manutenerle. Come dicevo prima, si possono anche costruire le infrastrutture, ma dopo un po' di anni bisogna iniziare a fare manutenzione, per cui non si possono mantenere invariati i fondi se aumentano le opere da manutenere.
D'altra parte, dobbiamo intervenire su quello che ormai è il cambiamento delle problematiche, che si è spostato dai fiumi maggiori ai rii minori che creano grossi danni soprattutto nei piccoli borghi. Io, ad esempio sono cresciuto a Spinetta Marengo, una frazione di Alessandra, con 7.000 abitanti, che concorre con il 30% alle entrate erariali del Comune di Alessandria, essendo di cospicua popolazione rispetto al totale del Comune di Alessandria.
Abbiamo un rio, il rio Lovassina, che esonda ogni volta che cadono delle gocce d'acqua: quest'anno è la terza volta che esonda. Sono anni che si parla di progetti e soluzioni: vogliamo aspettare che esondi in modo irreversibile nei prossimi mesi o abbiamo intenzione di accelerare i processi per cantierizzare finalmente le opere necessarie alla salvaguardia della frazione? Intervengo anch'io sul discorso sollevato dal Capogruppo Ravetti. La settimana scorsa, anch'io ero presente in Commissione quando ci è stato chiesto di trovare una soluzione per procedere con l'assestamento. Ci è stato detto che i soldi per fare tutto ciò che richiedono le opposizioni non ci sono. Noi abbiamo chiesto una cosa: intervenite laddove non siete intervenuti, cioè sul dissesto idrogeologico, perché questa è la priorità del Piemonte.
Possiamo parlare di Alta Velocità e tutto quello che vogliamo, ma con le strade interrotte, le case che crollano e gli allagamenti, non andiamo da nessuna parte. Questa è la priorità per salvaguardare non solamente le vite, ma anche le attività economiche e gli insediamenti umani sul territorio. Siamo già in ritardo, ma se non interveniamo adesso, non interverremo mai più e ce ne pentiremo. Ci pentiremo di non aver saputo cogliere il momento quando era evidente a tutti che la direzione che doveva prendere la politica era di proteggere il proprio territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Riconosco alla minoranza lo stimolo che ha dato con quest'importante emendamento: tre milioni che, come si è detto, non saranno abbastanza perché occorrerebbero decine e centinaia di milioni per il nostro fragile territorio. Pertanto, do atto che la minoranza ha rappresentato un forte stimolo su questa tematica, che ci vede tutti uniti, perché purtroppo i disastri anche di queste ore sono sotto gli occhi di tutti e hanno creato ulteriori disagi e disastri nella nostra regione.
Quello che chiedo, come Gruppo della Lega (lo dico ai nostri, lo dico ai miei, lo dico alla Giunta), quello che dovremmo fare in questi cinque anni con urgenza, è una profonda riflessione e riforma che preveda la pulizia dei fiumi. Occorre tornare a pulire i fiumi, a dragare i fiumi. Abbiamo molte città e paesi dove l'altezza degli alvei supera l'altezza degli abitati. Occorre superare quell'integralismo ambientale che in questi anni purtroppo, ha tenuto troppo ferma la nostra regione e non ha permesso di scavare un secchio di sabbia, perché si rischiano delle multe incredibili.
Abbiamo gli alvei strapieni di piante. Ormai all'interno degli alvei dei fiumi crescono interi boschi, quindi bisogna ritornare a quella saggezza popolare del passato che vedeva i nostri vecchi tutelare, sistemare e intervenire sugli alvei. Gli alvei sono lasciati allo stato brado e questo è sotto gli occhi di tutti, è visibile in qualsiasi nostra città, paese e provincia del Piemonte.
Quello che vogliamo fare, come Lega, è tornare a tagliare le piante dragare la sabbia e dare la possibilità di intervenire in maniera efficace sui nostri fiumi, che - secondo noi - oggi sono lasciati allo sbando totale.
Pertanto, come Gruppo, ci muoveremo per fare una seria riflessione e avanzare proposte su questa materia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Anch'io ritengo non si debba fare polemica gratuita dinanzi a tragedie come quelle che vediamo costantemente. Però, a differenza del centrodestra (lo chiarisco subito), non voglio chiamarlo "maltempo", non voglio chiamarle "bombe d'acqua", e poiché l'emergenza per noi esiste, è in campo, siete voi che dovete chiarirvi.
Quando l'Assessore Gabusi dice che la pioggia caduta in questi giorni, di solito si raggiunge in un intero anno, deve chiarirci e chiarirsi le idee sul come mai poche settimane fa questo Consiglio regionale ha votato contro la dichiarazione di emergenza ambientale e climatica. Dovete chiarirvi perché continuate a dire che è il destino, cinico e baro, a insinuarsi nel nostro territorio, ammettendo, però, che - a differenza di altri territori abbiamo più colline, più fiumi, siamo un territorio più fragile.
Siete voi che dovete chiarirvi sul tema del carico antropico. Gli Assessori Gabusi e Marnati continuano a parlare giustamente dei ritardi del Governo.
Io li leggo e sono d'accordo con loro quando dicono "ci serve la delibera attuativa, altrimenti non sapremo come utilizzare i fondi", per poi smentirsi dieci minuti dopo e dirci, anche alla Conferenza dei Capigruppo: "Eh, in effetti c'è stata una tragedia; vuoi non mettere qualche milione di euro, a questo punto?".
Dovete chiarirvi voi, e lo dico al collega Preioni! Quando dico al Consigliere Preioni di studiare, non lo dico per fare il secchione o quello che viene dalla legislatura precedente, il professorone però faccio un esempio: lei ha appena detto una cosa pazzesca, che è colpa degli ambientalisti integralisti se abbiamo il disastro nei nostri.



(Commenti del Consigliere Preioni)



GRIMALDI Marco

Collega Preioni, lei lo sa che abbiamo messo il canone zero per andare a prendere la ghiaia in quei fiumi? Ricorda, Consigliere Gallo? Ricorda, il già Presidente Chiamparino? Secondo voi, quanti sono andati a dragare la ghiaia gratis? Gratis! Nessuno. Nessuno! Consigliere Preioni, andiamo insieme ad Alessandria, non c'è bisogno di andare in queste ore: è così da sempre. Il problema sono i rigagnoli grandi così che diventano dei fiumi. Ma cosa draga, Consigliere Preioni? Che cosa draga? Quali pale prende? Cosa se la prende con gli integralisti ambientalisti che manco esistono, tra l'altro, in questo territorio! Ma dove sono? E continuate a parlare di grandi infrastrutture quando siamo bloccati, fermi. L'alta velocità: altro che a Lione, non andiamo neanche più in Veneto! Un po', perché tanto sarà coperto dal mare e un po' perch non ci sarà più quel tipo di collegamenti ad alta velocità, perché qualcuno li sta rimuovendo.
Allora - lo dico al centrodestra - chiaritevi! Chiaritevi, perché non pu esistere un mondo in cui i ragazzini vi vengono a spiegare che non sapete cosa fa la mano destra e la mano sinistra! Dichiarate delle cose e poi le smentite il giorno dopo! Io ve lo dico sinceramente: noi siamo disponibili a trattare anche di questo tema nell'autonomia, ma l'autonomia che serve è quella di un grande Nord (ve lo diciamo noi, che della vostra secessione mascherata ce ne facciamo niente) che dovrebbe unirsi - sì - nell'emergenza più grande di questo secolo. E parliamo dei cambiamenti climatici, parliamo della qualità dell'aria, ma parliamo soprattutto di quello che succede da mesi. Da mesi si stanno concentrando quelle bombe d'acqua e quel tipo di perturbazioni non per caso.
Le alluvioni ci sono sempre state - avete ragione - ma sono dei momenti storici in cui, proprio per il nostro carico antropico, sta cambiando un pezzo significativo del nostro clima, proprio perché siamo immersi in una conca; proprio perché esistono le Alpi e proprio perché siamo un tessuto produttivo diverso da altri, servono nuove strategie. Non bastano i soldi che chiediamo in bilancio, servono nuove strategie. Invece di continuare a chiedere deroghe al Piano della qualità dell'aria e a ridurre le poche azioni ambientaliste, dovete capire che l'impronta ambientale va compensata.
Per questo motivo, annunciamo che nelle prossime settimane presenteremo un disegno organico su questi temi e vi sfideremo, non solo sulle leggi di bilancio, ma anche su come si può fare legislazione, anche, Assessore Rosso, rimuovendo delle cose inutili. La differenza fra rimuovere leggi inutilizzate e fare testi unici è che spesso non portano consenso.
Siamo davanti a una materia che non ha consenso, perché fare investimenti su lungo e medio periodo, se li iniziamo adesso magari li finiremo fra due o tre legislature, ma sarà importante farlo, perché magari eviteremo l'alluvione che abbiamo avuto nel 1994, quella del 2000 e i morti che abbiamo avuto ancora in queste settimane.
Facciamo una discussione organica, a partire dalle autostrade fino alla messa in sicurezza del nostro territorio. Facciamo una discussione organica con tutti i grandi attori, non solo civili e politici. Parliamo con il tessuto produttivo di questo Piemonte e chiediamo, a chi non ha un'impronta ambientale positiva, di compensare la sua impronta proprio qua, magari in quella messa in sicurezza del territorio e in quella ripiantumazione che possono essere tanto utili anche per il nostro ambiente e per il futuro del Piemonte, che necessita di discussioni del giorno prima e non quelle del giorno dopo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Tecnico Commerciale Statale "E. Bona " di Biella


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto Tecnico Commerciale Statale "E. Bona" di Biella in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Eventi alluvionali del 23 e 24 novembre" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo il dibattito sulle comunicazioni dell'Assessore Gabusi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Mi aggancio alle ultime parole dell'intervento del Consigliere Grimaldi che sintetizzo in "meglio prevenire che curare". È un vecchio motto del quale, però, nessuno di noi fa tesoro. Ci troviamo sempre a posteriori a commentare i disastri e le vittime dei momenti piovosi intensi, come quello che abbiamo vissuto in questo fine settimana, per poi correre ai ripari fino alla prossima volta.
Credo che ormai il tempo delle parole si debba considerare finito e si debba passare al momento del fare perché, com'è stato detto, viviamo in una regione particolarmente sensibile, proprio per la sua morfologia: per il 50% è un'area montana e la nostra montagna è particolare. Le nostre valli non sono come quelle del Trentino, sono a "V stretta", cioè si comportano come degli imbuti.
È giusto quanto detto dal Consigliere Preioni sull'andare a fare manutenzione agli assi fluviali, una manutenzione alveolare del fiume, ma com'è stato confermato nell'intervento dell'Assessore Gabusi, le più grosse problematiche non si sono avute nelle aree di fondovalle, dove più o meno il problema dell'innalzamento del livello dell'acqua è stato contenuto, ma nelle aree di versante. È lì che dobbiamo giocarci la partita, in questo enorme imbuto che le nostre montagne generano.
L'episodio della provincia di Cuneo è emblematico: i quattro corsi d'acqua che hanno visto crescere di più in questo fine settimana il livello dell'acqua sono stati il Corsaglia, l'Ellero, il Pesio (che però, avendo un bacino imbrifero piccolo, non hanno creato problematiche) e il Tanaro, un importante bacino imbrifero di alta valle che ha quattro piccoli affluenti.
Qui si sono registrate le prime problematiche: a Garessio, poi scendendo a valle a Bastia fino a Clavesana, dove sono state sgomberate alcune famiglie e dove importanti materiali vegetali arborei si sono accatastati contro i piloni dei ponti, creando quel rischio di pulsazioni di piena.
Allora, cosa bisogna fare, secondo me? Il primo intervento va fatto sulla manutenzione dei versanti, ma qui andiamo a incappare in quel regime vincolistico che impedisce, a chi vive e lavora in montagna, di poter operare. Perché una volta quando pioveva non c'erano queste problematiche? Perché chi viveva in montagna poteva fare la manutenzione dei versanti.
Ho presentato una proposta di legge (che se poi verrà superata da qualche DGR o da qualche intervento di Giunta, reiterò quanto prima) che va a modificare la legge regionale del 4 ottobre 2018, la n. 15, che è quella che impedisce gli abbruciamenti nei boschi di castagno, approvata nel 2018 quindi dalla precedente Amministrazione, che è delirante. Se per centinaia d'anni la civiltà del castagno faceva manutenzione nei boschi tenendo pulite le aree di pendio, permettendo lo sfasciamento e bruciando il materiale arboreo, adesso che non può più farlo, le foglie si depositano e quando piove l'acqua viene veicolata nel reticolo idrografico di valle andando ovviamente ad aumentare la portata dei corsi d'acqua e non andando ad alimentare la falda superficiale, che è quella che poi ci servirebbe nei momenti di siccità.
Detto questo, se da un lato è sicuramente da sposare con piacere e con soddisfazione il fatto che in quest'assestamento di bilancio si sia andati a recuperare una parte di fondi che saranno ovviamente investiti sulle opere di emergenza, dall'altro, fra un anno dovremmo essere capaci di intervenire, a livello legislativo, per operare sulla manutenzione dei versanti prima di tutto e poi, come diceva anche il Consigliere Preioni nell'area dell'alveo fluviale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Mi unisco anch'io al coro rispetto a tutto ciò che è stato detto in merito alla vicinanza ai territori che in questo momento, per la seconda volta di fila nell'arco di un mese, sono stati colpiti da questi accadimenti, che hanno a che fare con il clima, con un cambiamento e con l'incapacità di prevedere la modalità con la quale questi fenomeni si possono riversare sui nostri territori.
Tuttavia, Presidente, oltre al dovuto rispetto e ringraziamento per chi oggi, volontari e non solo, si stanno occupando di questi territori, c'è un grande tema che questa legislatura deve affrontare con forza. Quando guardiamo quello che capita ai nostri territori, guardiamo anche autostrade che vanno giù e strade provinciali che non riescono a essere manutenute come si deve. Su questo dovremmo fare una grande riflessione e capire come noi, ma anche lo Stato e tutte le Istituzioni a vario livello, facciamo le gare d'appalto. Non si può avere il terrore che l'asfalto ceda tutte le volte che c'è un evento climatico più o meno potente, perché non è di qualità adeguata o perché le infrastrutture non sono state fatte con la portanza adeguata. Non si può avere sempre il dubbio di aver risparmiato magari per permettere a qualcuno di fare un'ulteriore marginalità, e poi dopo dieci, quindici o vent'anni, avere un problema sul territorio.
È un problema che questa classe dirigente deve porsi.
Ho ascoltato con grande attenzione le parole del Presidente di Confindustria, che dice allo Stato: "Sbloccate decine e decine di miliardi e noi ci siamo".
Questa è una grande proposta. D'altra parte, però, ci deve essere chi quando mette a gara, inizi a pensare che il massimo ribasso non sia la modalità migliore per mettere in sicurezza le infrastrutture e che forse oggi, nonostante tutte le tecnologie, continuare a sperare di riuscire a risparmiare sull'unica cosa sulla quale uno Stato non dovrebbe fare, cioè la sicurezza, non sia qualcosa di eccellente o di necessario. Le nostre infrastrutture devono essere sostenute anche e soprattutto da un ente regolatore che chiede la massima qualità.
Oggi parliamo di quello che è capitato sull'autostrada Torino-Savona, ma potevamo tranquillamente parlare di un disastro sull'autostrada Torino Piacenza o di quello che è capitato a Castiglione. Oggi parliamo dei danni raccontati dai media, ma vi assicuro che anche tutte le strade che collegano i Comuni della provincia di Torino, soprattutto in collina rischiano danni enormi. Su questo, forse, un ente regolatore come il nostro dovrà chiedere una maggiore attenzione, soprattutto ai Comuni più grossi e interloquire con più forza con le varie aree metropolitane, con Città metropolitana e con le Province per poi fare una riflessione su quanto tempo ci mettiamo a intervenire; ancora oggi, stiamo aspettando dei visti da parte dei funzionari dei vari enti, affinché il denaro che era stato assegnato possa essere sbloccato e investito per fare gli interventi.
Potrebbe essere utile e interessante, oltre a tutte le considerazioni fatte in Aula dai miei colleghi, mettere l'accento sulla qualità degli interventi che facciamo per il dissesto idrogeologico, valutando altresì con attenzione tutto il carico antropico che, in questo momento, si sta spostando, perché i popoli e i cittadini si spostano in base alle esigenze lavorative, familiari e non solo, ma anche dal punto di vista della qualità degli investimenti e della qualità delle infrastrutture. Troppo spesso - lo vediamo nelle grandi città e nei piccoli Comuni - la qualità delle nostre strade, la qualità dei manufatti che mettiamo, la qualità delle barriere che creiamo affinché si possa viaggiare e vivere in sicurezza, è carente.
Pertanto, oltre all'ennesima volta in cui ricordiamo la grandezza e la capacità dei nostri amministratori di tenere in piedi con bilanci miseri le nostre strade e la logistica, oltre a ringraziare i volontari per quello che fanno, oltre purtroppo - questo sì, purtroppo - a piangere i morti bisogna iniziare a ripensare come da domani provare a ricostruire.
Il piano di cui parlavano alcuni Consiglieri di maggioranza e alcuni Consiglieri di opposizione è un piano che però deve tenere presente che le risorse che abbiamo devono essere spese bene e che il massimo ribasso nell'infrastruttura, di fatto, racconta di una possibilità di crolli, di una possibilità di non corretto funzionamento dell'infrastruttura, come d'altra parte bisognerà accettare la sfida di chiedere, a chi si deve occupare di questi interventi, di avere un senso di responsabilità, forse più alto di quello che oggi noi abbiamo visto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Rosso, che interviene in qualità di Consigliere.



ROSSO Roberto

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione e interesse tutti gli interventi, in particolare quello del Consigliere Grimaldi, e spero che quanto è stato detto questa mattina venga davvero realizzato.
Consigliere Grimaldi, non è vero che il Consigliere Preioni ha detto cavolate. Non è vero.
GRIMALDI Marco (fuori microfono) Assolutamente no, non ha detto cavolate.



ROSSO Roberto

Infatti, dico che non è vero.
Ha detto cose profondamente giuste, alla luce di chi quei problemi li ha vissuti in prima persona.
Negli anni tra il Settanta e gli inizi dei Novanta (credo che Preioni si riferisse a questo) ci furono alcune discussioni in Consiglio regionale; se lei vuole, potrà leggerle. Ci furono posizioni espresse dalla sinistra che parlavano di "libera esondazione dei fiumi". C'erano, insomma, persone che sedevano in quest'aula di Consiglio regionale sui banchi di maggioranza e sui banchi di Giunta che discorrevano amabilmente in questo consesso di libera esondazione dei fiumi, perché ritenevano che, in contrasto con quello che è stato fatto da quando l'uomo ha cercato di creare le condizioni per mantenere i fiumi nel loro ambito, come ricordava prima Bongioanni, invece fosse più opportuno lasciarli esondare. La Pianura Padana fu creata così, con l'esondazione dei fiumi. L'uomo ha cercato invece di regimentare i fiumi, per fare in modo che gli abitati vicini ai fiumi non venissero invasi.
Ha ragione lei a dire che il carico antropico è eccessivo e che c'è un cattivo uso del suolo.
Le faccio due esempi: l'ex centrale di Trino e il sito Sogin di Saluggia sono in due alvei, uno della Dora e l'altro del Po; è evidente quello che lei diceva. Tuttavia, Consigliere Grimaldi, credo che se voi davvero presenterete (io me lo auguro, magari riducendo le leggi precedenti) una legge sull'assetto idrogeologico e del suolo in Piemonte, ci sarà la possibilità anche di affrontare un argomento, che è indispensabile. In una riunione, in occasione dell'anniversario dell'alluvione del 1994, ho detto che a Crescentino (può andarlo a verificare) l'alveo del fiume Po, che storicamente era più basso del paese, altrimenti sarebbe sempre esondato, a oggi è una "schiena d'asino" più elevata rispetto al centro del paese. Lei capisce che, in queste condizioni, ci saranno sempre alluvioni.
Ritengo sia giusto quanto diceva lei: diminuiamo il carico antropico riduciamo la cementificazione e l'asfaltizzazione, ha perfettamente ragione, però creiamo anche le condizioni per evitare quella libera esondazione del passato in Pianura Padana. Facciamo in modo che, davvero una volta per tutte, si capisca come e dove dragare, facendolo con intelligenza, non facendo sovrabuche e tutto quello che vuole, ma creando le condizioni per cui gente del mio paese, di Trino Vercellese e di tanti altri posti.
Pensi che nel mio paese ci sono state tre alluvioni in meno di cinquant'anni e questa volta abbiamo rischiato la quarta.
È vero che sono stati fatti provvedimenti importanti e non è vero che non sia stato fatto niente. Sul Tanaro ad Alessandria e sul Po a Trino, alcune cose importanti sono state fatte, però rimane il fatto che tutta quella che lei chiamava idrografica minore è in condizioni di gravi difficoltà e di grave pericolo. Lei pensi che nella mia zona mancano ancora due scolmatori per evitare l'esondazione del reticolo idrografico minore sulla cittadina di Trino e sui paesi sottostanti.
Allora, se davvero da parte vostra è cessata quell'ondata psicologica emotiva, culturale e politica che faceva parlare di cose improprie e improponibili, come la libera esondazione dei fiumi (ho apprezzato, ad esempio, che avevate voluto condizionare il ritiro degli emendamenti in più che avevate presentato al fatto di mettere dei soldi sull'assetto idrogeologico del suolo, una cosa nobile e importante che vi verrà riconosciuta) facciamo in modo, una volta per tutte, che dopo discussioni di anni.
Ricordo che, da parlamentare a livello romano, come cittadino piemontese mi chiedevo quando si sarebbe potuto realizzare finalmente una draga dei fiumi adeguata, intelligente, possibile e realizzabile.
Se davvero voi avrete la possibilità e la capacità di fare questo troverete da parte della maggioranza e della Giunta un via libera incondizionato. Però facciamolo in quella direzione: ce n'è bisogno e mi auguro che il mio amico e Vicepresidente Carosso, insieme all'Assessore Gabusi provvedano a breve.
Ieri, ho sentito e non so se l'ho sentito lei, Consigliere Grimaldi, Renzi su Rete Quattro che diceva - non so se sia vero o meno - che in Italia ci sono 25 miliardi di euro bloccati sull'assetto idrogeologico.
Sblocchiamoli! Voi siete al Governo! Consigliere Grimaldi, non siamo noi al Governo nazionale, siete voi e anche lei, con i contatti con LEU (il Gruppo parlamentare cui lei penso si riferisca) al Governo nazionale. Sblocchiamo questi soldi, 25 miliardi sono in grado di rifare l'Italia! Perché vengono bloccati? Perché vengono tenuti fermi? Ecco, queste cose le chiediamo noi e a voi. Collaboriamo insieme e facciamo in modo che il Governo sia in grado di dare risposte.
Nei cinque anni del Presidente Chiamparino, nel mio paese ci sono stati due Sindaci, uno di sinistra e uno di destra, che sono venuti ripetutamente in Aula a confrontarsi con l'Assessore del tempo e non è mai successo niente di positivo! I due scolmatori sono ancora fermi allo status quo ante.
Se davvero si vuole cambiare il regime culturale con cui si affrontano questi problemi, io credo che dalla maggioranza, compreso l'azionista di maggioranza, che è il Consigliere Preioni, ci sia una disponibilità enorme a fare in modo che le vostre proposte vengano accolte.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Demarchi.



DEMARCHI Paolo

Grazie, Presidente.
Anch'io prima ho ascoltato l'intervento dell'Assessore Gabusi e di tutti i Consiglieri che sono intervenuti, per fornire una panoramica di quanto è successo in questi giorni sul territorio piemontese.
Io provengo dalla provincia che è stata molto colpita, soprattutto nelle zone montane. Ci sono Comuni come Pagno e Crissolo e ci sono ancora due isolati nell'Alta Valle Po, perché le frane hanno distrutto la strada che permette di arrivare alle abitazioni.
Purtroppo, questa è una storia che parte da lontano: tutti quanti abbiano detto che è necessario tornare a fare la manutenzione; io ho presentato un ordine del giorno, che discuteremo nel pomeriggio o al più tardi domani dove chiedo di tornare a fare quello che facevano i nostri vecchi, ovvero pulire l'alveo non soltanto dei fiumi e dei torrenti, ma anche dei canali e dei rii minori, perché sono quelli che hanno creato dei problemi.
Con il Consigliere Gagliasso, ieri ci siamo recati nel Comune di Cardé, che è stato colpito dall'alluvione: molte le famiglie sfollate e con quasi mezzo metro di acqua lungo tutto il paese; molti sono stati i danni sia alle opere pubbliche sia alle abitazioni private; moltissimi sono anche i danni all'agricoltura. Basti pensare che ora siamo in autunno, che è la stagione delle semine soprattutto dei cereali autunno-vernini; vedremo nella prossima estate quello che sarà davvero il danno: poco sarà il grano poco sarà l'orzo e poca sarà la paglia che si produrrà su questi terreni.
Chiedo quindi - la Giunta l'ha già fatto e la ringrazio - di adoperarsi affinché la pulizia degli alvei non solo venga affrontata, ma vengano anche tagliati i materiali boschivi che sono lungo le sponde e lungo le nostre montagne. Solamente tornando a tagliare la legna vecchia, ovvero la legna che non fa più vegetazione, si tornerà ad avere degli spondali e delle montagne che non creeranno problemi. Altrimenti come possiamo pensare di avere un'economia fiorente? Come possiamo pensare che le aziende investano ancora in zone bloccate con due giorni di pioggia? Io arrivo dal Saluzzese, zona con tre strade provinciali chiuse all'accesso della città, perché i rii minori sono usciti dalle sponde e fiumi e torrenti sono esondati. Tutto questo non possiamo permettercelo, siamo nel 2019. Con tutte le opere che sono state fatte e, soprattutto, con tutta la meccanizzazione che oggi è possibile, dobbiamo cercare di tornare a fare quella manutenzione che si faceva negli anni passati e che ha permesso di portarci al giorno d'oggi.
Grazie.



PRESIDENTE

Per eccezione, è stato concesso al Consigliere Demarchi d'intervenire.
L'intesa raggiunta nella Conferenza dei Capigruppo prevedeva un intervento per Gruppo.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Se rispettiamo quanto detto nella Capigruppo, credo che ogni Gruppo sia intervenuto; se, invece, c'è una deroga che può essere estesa probabilmente ci sono altri Consiglieri che vogliono parlare.
Decidiamo solo cosa fare.



PRESIDENTE

Il Consigliere Giaccone non è ancora intervenuto, ma rinuncia. Sono intervenuti tutti i Gruppi, quindi possiamo proseguire.
Consigliera Disabato, se è un breve intervento, come ho fatto l'eccezione per il Consigliere Demarchi, ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
In realtà, non volevo non rispettare le intese, però, visto che è stato fatto un intervento da parte della Lega, approfitto di questa piccola deroga per dire anch'io la mia opinione su un tema molto importante e sentito.
La settimana scorsa ho presentato un question time sul rischio idrogeologico, dove ho sottolineato la relazione della Corte dei Conti sul tema della prevenzione dei fondi destinati alla prevenzione. È stato sottolineato un ritardo nella realizzazione dei progetti.
Scusi, Presidente, è molto importante quello che sto per dire, quindi penso che tutti debbano ascoltare, anche perché su questo tema ho sentito molte affermazioni che potrebbero essere addirittura lesive. Penso che la questione vada affrontata da un punto di vista tecnico e con l'ausilio di esperti, perché, se non ci sono uffici tecnici attrezzati per portare a termine le giuste progettualità previste per le opere di prevenzione del rischio di dissesto idrogeologico, se queste personalità non sono presenti all'interno degli uffici tecnici per realizzare le opere velocemente oppure quando ci sono non hanno forse il tempo necessario o il giusto supporto per poterle portare a termine, è gravissimo.
A questo punto, penso che non siano presenti tecnici adeguati nemmeno in questo Consiglio regionale, perché sto sentendo affermazioni su soluzioni semplici che vengono proposte dai banchi della maggioranza sulla prevenzione del rischio idrogeologico, ma questo è un tema che va affrontato dal punto di vista tecnico.
Le affermazioni sono state fatte dai banchi della maggioranza, che oggi sta presentando una proposta per la pulizia degli alvei. Una proposta, tra l'altro, che è una copia di quella presentata in Parlamento, perché ho visto che è stata presentata una proposta di legge da parte della Lega, e penso che sia stata replicata anche in Consiglio regionale, dove si chiede di snellire la burocrazia per quanto riguarda la pulizia degli alvei.
Molte delle affermazioni fatte oggi sono state ampiamente smentite dai tecnici, in particolar modo da alcuni docenti dell'Università del Piemonte Orientale, e proprio di questo ci stanno accusando. Stanno dicendo che dopo ogni episodio disastroso o di calamità ambientale, compaiono sulle prime pagine dei giornali dichiarazioni roboanti che offrono soluzioni che appaiono semplici e risolutive.
Quello che stiamo sbagliando dal punto di vista politico è offrire ai cittadini e alle cittadine soluzioni politiche che, in realtà, non sono così di semplice attuazione. È stato detto che la pulizia degli alvei è un grosso problema, ma i tecnici ci dicono che le ragioni per cui avvengono questi fenomeni sono molteplici e si sostiene che l'accumulo d'inerti (come ghiaia e sabbia) è andato aumentando negli ultimi decenni. Generalmente invece è il contrario, secondo quello che dicono i dati tecnici sul tema. E non solo, potrei andare avanti per quello che ci hanno detto gli esperti su questo: "Il letto dei nostri fiumi non si sta alzando, anzi, al contrario si sta abbassando; l'eccessiva escavazione di sedimenti dall'alveo, che si è verificata dal dopoguerra all'inizio degli anni Ottanta dello scorso secolo, ha scatenato un impressionante fenomeno di erosione regressiva con la conseguente massiccia incisione degli alvei". E ancora: "Gli isolati di ghiaia aumentano non perché il fiume li deposita di più, ma perché il fiume si abbassa, incide il letto e li fa emergere. Il Po a Cremona si è abbassato di oltre sei metri in 100 anni. Inoltre, i ponti che attraversano i principali fiumi piemontesi hanno i pilastri scalzati".
Queste sono soltanto alcune delle affermazioni che ci sono presentate dai docenti in merito alle affermazioni che vengono fatte in Aula, e non sono le prime, perché altre relazioni di questo tipo sono state presentate da altri esperti in occasione del Consiglio aperto in occasione del 25 anniversario dell'alluvione. Si prendevano in considerazione le affermazioni del Presidente Cirio ed è stato detto che alcune delle soluzioni offerte - per esempio, la pulizia degli alvei - fosse stata banalizzata.
Questo è quello che ci dice la comunità scientifica sul tema. Se poi vogliamo fare demagogia su un tema così importante che sta causando tanti danni, possiamo tranquillamente farla. Però ritengo che siano da evitare soluzioni fai da te o proposte da persone che non hanno non solo il titolo ma nemmeno la competenza tecnica per dare una risposta ai grossi problemi purtroppo, anche i morti - che si stanno verificando sul territorio a seguito di questi grandi fenomeni atmosferici. Siamo in ritardo anche con le opere e questo è stato detto e rimarcato da parte della Corte dei Conti.
Forse è giusto quello che si sta facendo a livello nazionale, cioè mettere a disposizione le risorse per la realizzazione delle opere e una task force di esperti all'interno del Ministero dell'Ambiente. È questo che serve cioè esperti con competenze tecniche per la risoluzione del problema.
Faccio un appello in Aula, perché quello che sto sentendo mi mette anche un po' paura.
Evitiamo di presentare soluzioni fai da te, evitiamo di fare affermazioni che tendono a sminuire un argomento che dev'essere affrontato con un approccio diverso e con l'ausilio di tecnici. So che è stata fatta una proposta, non so se dalla Lega o da qualche altra forza politica di maggioranza, che sarà affrontata nei prossimi Consigli regionali. Ne discuteremo in quell'occasione, però, per favore, all'indomani di un evento così devastante evitiamo di lanciare proposte che nulla hanno a che vedere con l'affrontare in modo serio e tecnico il problema.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Noi non eravamo ancora intervenuti, quindi ne approfitto per fare una veloce riflessione sui fatti anche tragici che sono avvenuti in Piemonte in questi ultimi giorni. Io li ho seguiti in queste 48 ore, con l'Assessore Gabusi ci siamo sentiti e, per quello che riguarda la mia provincia, dove diverse decine di persone sono rimaste.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Riva Vercellotti, per sua fortuna lei è alto (altezza mezza bellezza!), però il problema è che l'audio viene a mancare.
Prossimamente le faremo una prolunga, ma per adesso le chiedo se pu inclinarsi leggermente e cercare di indirizzare la sua voce verso il microfono.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Il dramma che c'è stato e che hanno subìto le province di Alessandria, Asti e Cuneo è legato a un fine settimana veramente da incubo, che hanno vissuto tutte le province piemontesi e tutti gli angoli del Piemonte, per motivi diversi.
Nella mia provincia si sono annoverate diverse decine di persone isolate e isolate per giorni, bloccate per la neve, per il rischio di valanghe e per valanghe. Ci sono state ben nove strade chiuse: tre per il rischio di valanghe, anzi, quattro per rischio di valanghe e per valanghe, tre strade bloccate per distacchi di versanti di montagna e due strade bloccate per l'esondazione di canali irrigui. Una situazione al limite, anche se è una provincia dove non si è parlato di morti.
Devo dire che, rispetto al volume di pioggia che si è verificato, il territorio piemontese ha reagito meglio rispetto a quello che è accaduto decine di anni fa. Gli investimenti fatti in alta montagna dai bacini imbriferi, in molte parti del Piemonte, hanno dato risultati importanti e gli interventi fatti sugli argini dei fiumi, negli ultimi quindici vent'anni, hanno dato risultati importanti.
Prima si citava Crescentino. Se Crescentino questa volta non è stata sommersa, è anche grazie all'argine che è stato fatto dopo il 2000. Poi, ci sono ovviamente i fenomeni cui non possiamo dire grazie all'uomo, ma grazie alla fortuna. Il fatto che il livello della neve sia stato relativamente basso ha certamente influito in buona parte del Piemonte, dove nevicava e non pioveva. Questo ha fatto sì che, in molti casi, la situazione non si aggravasse.
Quello su cui invito a riflettere è a lato di quello che possiamo fare noi. Quello che possiamo fare noi è esaminare in modo più compiuto gli elementi che possono generare problemi al territorio, che non sono soltanto i fiumi, ma sono tanti. Sono i versanti di montagna o i versanti di collina che non sono spesso pubblici, ma sono anche versanti gestiti da privati.
Spesso non è chiaro quando viene giù un versante di chi è la responsabilità: è della strada o dell'ente proprietario di quella strada? Molte volte non si sa che quando succede qualcosa in montagna la responsabilità è del soggetto proprietario di quel versante che dovrebbe manutenerlo correttamente, come anche i ponti. Chi dovrebbe gestirli? Ovviamente, il soggetto competente nella gestione spesso è il Comune o la Provincia.
Le nostre strade, i fiumi ovviamente. Prima si parlava anche delle piante.
Una corretta manutenzione delle piante lungo le strade e lungo i canali e i fiumi diventa fondamentale.
Non è un problema, ma sono tanti i problemi. Credo anche che il tema descritto in modo certamente forte dal Capogruppo della Lega - della pulizia dei fiumi sia un tema che, comunque, questo Consiglio dovrà affrontare presto o tardi. È un tema che, a oggi, non ha portato i risultati che vorremmo vedere.
Concludo con un appello, visto che si parlava anche di quello che possiamo fare noi, sull'inquinamento del nostro Piemonte e sull'emergenza ambientale. L'appello lo rivolgerei veramente non soltanto alla nostra Regione, ma anche al Governo. Nella legge di stabilità speravo di vedere qualche intervento più significativo sulle aree del Nord Italia che vivono una situazione ambientale critica. Mi sarei anche aspettato un'altra velocità sui fondi FSC da parte del Ministero dell'Ambiente, per girare quei fondi dell'ambiente per il dissesto ai territori regionali di tutta Italia.
Se è possibile, un invito che posso rivolgere anche alla Giunta è di cercare di promuovere un'azione nei confronti del Governo per accelerare i due passaggi: da un lato delle modifiche normative sulla legge di stabilità per portare più risorse a quelle regioni del Nord Italia che vivono un problema ambientale legato all'inquinamento dell'aria perché le risorse che ci sono, non sono assolutamente sufficienti; dall'altro, svegliare chi sta al Governo, che fa tanti proclami sui temi dell'ambiente e sui temi del dissesto idrogeologico, di velocizzare quei fondi che per noi sono fondamentali.
Certamente questo primo segnale che è arrivato dal Consiglio, dalla minoranza che l'ha proposto in Commissione e dalla Giunta che credo abbia accolto questa proposta, è piccolo, ma è un importante segnale che va nella giusta direzione. Tuttavia, non è sufficiente: servono norme diverse e credo che questo Consiglio dovrà lavorare a breve anche su una modifica normativa che tratti, anche da un punto di vista tecnico, dei piani di gestione e sedimenti che devono essere adeguatamente finanziati. Anche questo tema è fondamentale.
Credo che un lavoro insieme, maggioranza e minoranza, su questo tema, debba trovarci certamente uniti per il bene e per gli interessi del Piemonte.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gabusi per replica.



GABUSI Marco, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato una parte degli interventi e un'altra parte mi è stata riassunta.
Intanto, mi scuso se ho travisato la comunicazione dell'Assessore Tronzano che credo fosse in buona fede. Certamente, come ha detto bene il Consigliere Ravetti, non c'è volontà di mettere un cappello politico sulla vicenda, ma l'importante, da Assessore alla difesa del suolo e alla protezione civile, è avere i soldi a disposizione e cercare di utilizzarli al meglio.
Mi scuso anche per non essere stato chiaro. Ho ascoltato l'intervento del Consigliere Ravetti, ma io ho proprio detto che ci sono priorità diverse nel nostro territorio e che non si può dire che siano tutte uguali, perch mentirei.
Dobbiamo dire che ci sono due territori che non sono stati praticamente colpiti da questo evento (Novara e il VCO); altri che, gradualmente, hanno intensificato la loro potenza negli eventi, a partire dal Torinese e dal Cuneese, con maggiore intensità nell'Alessandrino e in tutta l'asta del fiume Bormida (da Saliceto, per intenderci, a venire giù), ma con un'attenuazione maggiore di quest'evento specifico rispetto ad altre volte nell'Ovadese e nell'Acquese. Ad esempio, la zona dell'Olmo questa volta fortunatamente è stata meno colpita anche perché, evidentemente, c'era ancora poco da smottare.
Credo sia importante non mettere tutti gli eventi sullo stesso piano perché sarebbe sbagliato e chi andrà in quei posti si renderà conto delle differenze che, probabilmente, ci verranno anche riconosciute in maniera graduata e graduale dallo stato d'emergenza.
Per tutto il resto, per evitare di tenervi qui a parlare di cose che conosciamo tutti abbastanza bene, penso sia giusto non banalizzare il tema della manutenzione e della difesa del suolo e della semplificazione. Non dobbiamo, anche lì, metterci il cappello politico nel dire che il Ministro dell'Ambiente attuale ha fatto questo, mentre quello di prima ha fatto quell'altro. Penso che dobbiamo essere tutti molto pragmatici nel dire che tutti i politici hanno cercato di fare, nei loro ruoli, il massimo possibile, ma non sempre ci sono riusciti.
Ancora oggi i comunicati stampa ci dicono che i soldi sono pronti, ma io vi farei parlare con i tanti Sindaci che ci dicono: "Dove sono, se non mi date la possibilità di spenderli?".
Bene o male, siamo tutti uomini con esperienza di Istituzioni, chi da poco e chi da più tempo. Io non metto in discussione il fatto che sui fondi FSC 2014-20120 serva il DPCM. Io non voglio discutere perché sarebbe troppo facile, allora potevamo discutere di tutte le procedure. Io dico facciamolo e facciamolo velocemente, è l'elemento che oggi manca per dare la possibilità ai Comuni di partire.
La Consigliera Disabato ha ragione: i tecnici non ci sono, ma non ci sono davvero. I Comuni piccoli, e la maggior parte dei nostri Comuni sono piccoli o piccolissimi, non ne hanno nel proprio organico. Cito il caso del Comune di Quincinetto, che ha sulla testa un problema più grosso di sé, con un tecnico a disposizione solo due mezze giornate alla settimana.
I Comuni che stanno aspettando quegli interventi degli FSC, per intenderci non possono fare anticipazioni: quando avranno i soldi, affideranno esternamente, tramite le procedure. Ma oggi non possono farlo, perché non hanno le coperture a bilancio e nessun ragioniere e nessun segretario comunale coprirà quelle cifre su un titolo da qualche parte al CIPE. Ci va una lettera in cui la Regione può autorizzare quelle somme, ma la lettera arriverà dopo il DPCM. Quindi è tutto molto trasparente; è tutto molto semplice.
Vi garantisco che i nostri tecnici della difesa del suolo sono al fianco dei Sindaci e del buonsenso per farli partire velocemente.
L'ho già detto nell'interrogazione della settimana scorsa, senza colpevolizzare nessuno: il Ministero dell'Ambiente si metta di buzzo buono e faccia questi DPCM, così come deve farli il MIT per gli altri 35 milioni di euro. Così facendo, noi saremo in grado di far partire subito la progettazione di quegli interventi, che tutti hanno ben presente ma che evidentemente, per problemi di copertura di bilancio, non possono attivare.
Oggi parliamo di dissesto idrogeologico, altre volte parliamo di viabilità.
In tutto ciò, a mio avviso, deve prevalere un ragionamento di normalità nel senso che se affrontiamo i casi enormi, probabilmente rischiamo di non risolverne neanche uno.
Ieri, in seguito all'incontro con il Ministro Dadone, ci siamo fermati in Prefettura per fare un'analisi dei primi passi da compiere dopo l'emergenza: tutti i problemi che ci sono sui territori non li risolviamo subito, per cui ci siamo dati degli ordini di priorità e abbiamo affrontato, caso per caso, le dieci o 12 urgenze più grandi. Risolte quelle, ci incontreremo nuovamente fra qualche giorno per affrontare le altre.
Penso che anche qui si debba fare la stessa cosa. In termini generali siamo tutti per semplificare, siamo tutti per velocizzare, siamo tutti per un'altra velocità, al di là dello slogan. Il problema, però, è che poi bisognerà fare un lavoro minuzioso e analizzare il caso singolo. Ci sono infatti, Comuni che hanno presentato un progetto dieci anni fa, ma che oggi devono fare i conti con l'aggiornamento dei prezzi e il peggioramento delle condizioni meteorologiche, con le condizioni delle imprese che sono cambiate e che oggi magari chiedono soldi in più o un progetto diverso.
Purtroppo, ogni caso fa storia a sé.
Credo, però, che non sia un compito impossibile. Certo è un compito difficile, che impone tanto lavoro e che, come dicevate bene, non bisogna banalizzare.
Occorre solo che la catena di comando, se così possiamo definirla, la filiera dal piccolo Comune allo Stato, sia coordinata e sappia che non bisogna perdere tempo.
Se ci mettiamo tutti in quest'ottica, renderemo un buon servizio al nostro Piemonte, ma saremo un caso virtuoso anche per il nostro Paese.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Gabusi.
Non sono previsti altri interventi sulle sue comunicazioni.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Abbiamo approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento del Consiglio regionale, l'ordine del giorno.
In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Comunico che sono in congedo i Consiglieri Caucino, Cirio, Graglia e Ricca.
Non è presente l'Assessore Marnati.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale nella sezione "Supporto alle sedute istituzionali - sedute di Aula", i processi verbali relativi alle sedute consiliari del 5 (pomeriggio) e 6 novembre 2019.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 25 e 26 settembre 2019, dell'1, 8, 15, 22 e 29 ottobre 2019, del 4 e 5 (antimeridiano) novembre 2019.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Avevamo già anticipato questa richiesta nelle ultime due Conferenze dei Capigruppo: al riguardo, mi pare che ci fosse stato l'assenso da parte dell'Assessore Tronzano e, se non erro, la volta prima era venuto l'Assessore Ricca a riconoscere alle minoranze una discussione approfondita in questi giorni su un tema che, diversamente, affronteremmo solo con il question time di oggi pomeriggio, oppure, a questo punto, come vi avevamo annunciato, in un Consiglio straordinario sul tema.
Parlo dell'edilizia sanitaria: le chiedo ancora formalmente, prima di chiedere un'inversione di punti all'ordine dei lavori, se è volontà del centrodestra trovare un momento, fra qua e martedì prossimo, in cui l'Assessore Icardi possa fare le sue comunicazioni in generale sull'edilizia sanitaria, a partire dai due Parchi della Salute.
Ancora ieri, tra l'altro, ne abbiamo discusso indirettamente nella Commissione per l'autonomia. Oggi pomeriggio, insieme alla Consigliera Canalis e credo anche al Movimento 5 Stelle, con la collega Frediani, si discuteranno tre question time proprio sul Sant'Anna e sul Regina Margherita.
Siamo però tutti disponibili ad aprire questa discussione, che inizieremo anche con i nostri question time, o adesso o a inizio della seduta del pomeriggio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
A supporto dell'intervento del collega Grimaldi, ci tengo a ribadire che avevo presentato una richiesta analoga affinché questa comunicazione avvenisse quantomeno in sede di Commissione, ma non è mai avvenuta. Io stesso, questo pomeriggio ho un question time su un annunciato finanziamento per un ospedale del territorio novarese, di cui siamo contenti. Sarebbe opportuno che il Consiglio, poiché, in tema di edilizia sanitaria, la programmazione degli interventi è di competenza dell'Assemblea, avesse un momento di confronto con l'Assessore.
A oggi assistiamo a una serie di annunci, ma non abbiamo una sede in cui confrontarci sull'idea di fondo e sulla programmazione. Credo, quindi, che sia davvero urgente andare nella direzione indicata anche dal collega Grimaldi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Tra l'altro, dalle comunicazioni che l'Assessore alla sanità e il Presidente Cirio fanno, si evince che il Governo - pare ormai certo - abbia stanziato due miliardi per l'edilizia sanitaria.
Dunque, se il Piemonte rappresenta l'8% dell'intero Paese, possiamo immaginare che alla nostra Regione possano arrivare in più, rispetto alle risorse attuali per l'edilizia sanitaria, circa 150-160 milioni.
In quei comunicati stampa si riesce a capire il tour in Piemonte dell'Assessore alla sanità, perché ovunque vada, propone qualche investimento in edilizia sanitaria.
Presidente, noi vorremmo aprire una discussione qui in Aula alla presenza dell'Assessore Icardi - o perlomeno del Presidente Cirio - sulla necessità di modificare l'attuale Piano per l'edilizia sanitaria o avviare in Commissione una discussione e un confronto su un piano decennale per l'edilizia sanitaria piemontese. Pertanto, vorremmo delle comunicazioni in Aula da parte dell'Assessore e del Presidente, proprio su questo tema.
Tra l'altro - lo dico agli amici cuneesi e alessandrini - credo che l'Assessore abbia fatto qualche giro da quelle parti, perché, dai suoi comunicati, ho estrapolato alcune dichiarazioni e pare vi sia una sua volontà ben precisa di posizionare, a Cuneo e Alessandria, le prime pietre per le nuove strutture ospedaliere.
Poiché le prime pietre entro il 2024 potrà posizionarle solo e soltanto se inizierà una discussione qui, con noi, sarebbe buona cosa sentire dalla sua voce, già dai prossimi minuti, le sue intenzioni.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Per sottoscrivere la richiesta degli altri Capigruppo delle opposizioni: riteniamo sia arrivato il momento di confrontarci in Aula sul tema dell'edilizia sanitaria.
Come anticipava il Consigliere Grimaldi, oggi pomeriggio, durante il question time, è in discussione un'interrogazione relativa alla questione del Sant'Anna e del Regina Margherita; questione di sicuro e primario interesse. Non dimentichiamo, però, che in tutta la regione c'è una grande incertezza legata proprio ad alcune dichiarazioni dell'Assessore, che non esprime ancora chiaramente quale sia la sua visione e quali siano le sue intenzioni. Pertanto, chiediamo che il confronto avvenga innanzitutto in quest'aula.
Oggi avremo una prima risposta, quindi inizieremo un po' a fare chiarezza su questo primo tema, che è un tema assolutamente rilevante non solo per Torino, ma per tutta la nostra regione, però noi vogliamo che ci sia un confronto e un dibattito. Tra l'altro, il question time di per sé non consente un confronto, ma consente una domanda secca, precisa, e una risposta dell'Assessore. A noi piacerebbe, invece, confrontarci su più aspetti e in una modalità un po' più dinamica, per riuscire ad approfondire meglio ogni aspetto.
Ricordo un'altra nostra richiesta di comunicazioni, relativa a Finpiemonte.
Rispetto a questo, non abbiamo avuto alcun riscontro. Ricordiamo che Finpiemonte, già nella scorsa legislatura, ha richiesto un'elevata attenzione da parte della Giunta e di tutto il Consiglio, con l'istituzione di una Commissione di approfondimento che ha permesso di valutare bene gli avvenimenti che tutti noi conosciamo e che hanno creato grandissimo disagio a tutto il sistema economico piemontese.
Ogni volta che leggiamo qualche titolo di giornale o apprendiamo qualche notizia rispetto a Finpiemonte, siamo abbastanza spaventati e stiamo subito in allerta. Pertanto, chiediamo che ci vengano date comunicazioni anche rispetto a questo importante strumento che la Regione ha per interagire e finanziare il sistema economico piemontese.
Colgo l'occasione di questi ultimi trenta secondi per chiedere se solo io ho problemi di rete. Questo, per dire che potrebbe essere un problema lavorare in queste condizioni, perché non riusciamo.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

È un problema di Proxy, però io ho ricevuto un Proxy uguale a quello che ho già. Ho provato a modificarlo nelle mie limitate, ma non troppo, competenze informatiche. Adesso magari vengo a vedere. Se non si dovesse risolvere sarebbe difficile anche solo consultare gli emendamenti, pertanto porto questo tema all'attenzione dell'Aula.
Cercherò di risolvere il mio singolo problema, ma vedo che è un problema condiviso anche dai colleghi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Per comunicare alla collega che gli Uffici del Consiglio hanno risolto brillantemente, a me e ad altri Consiglieri, il problema del Proxy e della Porta (Porta 80).
Al di là di questo, in merito all'edilizia sanitaria, Presidente, ritengo che un tema così importante abbia a che fare non soltanto ed esclusivamente con la materia edilizia, ma anche con l'idea di Regione, di servizio, di assistenza, di attenzione alle cure, di affrontare o no le sfide che la platea di utenti e di cittadini dovrà affrontare nei prossimi anni.
È evidente che il tema delle patologie dei piemontesi, di tutto ciò che in questo momento i nostri cittadini stanno affrontando e di come dovranno affrontarlo (quali competenze mediche, quali strutture mediche), non pu essere lasciato a un tour da rockstar o popstar dell'Assessore alla sanità che, ovunque vada, lancia una pietra e dice: "Lì sorgerà un nuovo ospedale". Ricorda quasi alcune figure dell'Antico Testamento che andavano lasciavano una pietra, tornavano dopo vent'anni e lì c'era una struttura un nuovo insediamento, un nuovo villaggio.
Ritengo che non si possa agire in questo modo, per quanto importante e per quanto la sanità sia stata, per il governatore e per tanti candidati Consiglieri, uno degli oggetti di fondamentale importanza. Spaventare o non spaventare i cittadini sul fatto che possano contare su un ospedale o una struttura di medio-alta intensità o su una casa della salute è un gioco fatto un po' da tutti, però la campagna elettorale è finita (ve lo diciamo da tempo).
L'Assessore Icardi continua a discutere di nuovi insediamenti ospedalieri e nuove strutture con i territori, ma voglio capire se discute con i territori o se discute con i circoli della Lega Nord del territorio di riferimento. Ecco, adesso fa l'Assessore; ormai governate, governate da mesi, ma forse sarebbe importante che, su una scelta strategica di questo tipo, si facessero dei ragionamenti rispetto ai due grandi investimenti Torino-Novara, ma anche agli altri ospedali (penso a quelli adiacenti ai confini con le altre regioni) che potrebbero essere punti di turismo sanitario, cosa di cui noi abbiamo estremamente bisogno.
Non vorrei, cioè, che la gestione della sanità fosse equiparata alla gestione del tema dell'IRAP o del tema del bollo auto. Secondo me, è un po' più importante e penso che i Consiglieri di maggioranza questo lo sappiano.
Se l'Aula diventasse il luogo in cui si fanno, si decidono e si discutono anche in modo acceso, le questioni sanitarie, sarebbe indice di rispetto del luogo in cui si è stati eletti. Lo dico, perché abbiamo estremamente bisogno, visto che è una pianificazione pluriennale, che una pianificazione pluriennale tenga conto di una marea di fattori e dati. Fattori e dati che hanno a che fare con cosa sarà la nostra popolazione tra venti, trenta o quarant'anni e forse questo fa un po' a pugni con il ritorno elettorale dei prossimi mesi o dei prossimi anni.
Questo, come ho detto in occasione dell'insediamento, dipenderà dalla capacità di essere classe dirigente o essere chi ha stretto cambiali politiche, evidentemente, che deve ripagare indipendentemente dal costo dall'efficacia e dalle proiezioni rispetto alle tipologie di malattie che avremo, dalle tipologie d'interventi che dovranno essere fatti e dalle tipologie di ospedali di cui abbiamo bisogno.
La storia dell'edilizia ospedaliera è una storia che parla di morfologie diverse di ospedali: prima padiglioni, poi villette basse, infine torri.
Oggi, siamo al momento delle torri (bene!), siamo nel momento in cui dobbiamo capire quali sono i punti di eccellenza.
La rete sui territori: dopo che abbiamo curato l'alta intensità, che fine fanno i pazienti, come sono assistiti dai Consorzi, dalle ASL e non solo dove possono rivolgersi se hanno una necessità di conforto. La rete dei medici della mutua: è tutto più complesso che andare in giro per le province a promettere un ospedale di qua, un ospedale di là, in base al capataz locale che ha raccontato che forse avremo quattro, cinque, sei emodinamiche e TAC in luoghi dove probabilmente non sarebbe necessario metterle.
Giocare sulla paura di non essere curati velocemente, in modo efficace, è un gioco che però, poi, finita la campagna elettorale, è bene ritirare mettendosi nuovamente nella disponibilità di concepirsi come legislatori e programmatori e non più come intercettatori di più, meno o tante preferenze.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Solo per precisare al Consigliere Grimaldi che l'aspetto della disponibilità dell'Assessore Icardi non arriva dalle mie parole. Abbiamo detto, in Commissione.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Certo, ma è solo per precisare.
L'Assessore Icardi sta esercitando in maniera efficace le sue deleghe e lo vedo lontano dal promettere cose che non può mantenere, per come lo conosco io. Detto questo, che ci sta nella polemica politica, credo di aver detto alla Conferenza dei Capigruppo, che mi premuravo di far presente alla Giunta la necessità di parlare di FIAT, di FCA con Peugeot subito (era la sua richiesta principale); dopodiché, la richiesta sull'edilizia sanitaria.
Pertanto me ne farò carico, come mi sono già fatto carico di comunicare questo alla Giunta. Certamente non ho detto che avremmo fatto queste comunicazioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

È chiaro che l'Assessore Tronzano doveva farsi promotore e stimolare. Ci possono dire cosa le ha detto l'Assessore Icardi o no? So che il Presidente Cirio, stimolato dalla nostra richiesta, ha risposto che su FCA e Peugeot interverrà in Aula solo dopo aver incontrato l'azienda e mi pare che tutti noi abbiamo accettato questa possibilità.
Sull'Assessore Icardi, invece, c'è un motivo per cui non viene in Aula? Immagino, però, che risponderà al mio question time, a quello della Consigliera Canalis, della Consigliera Frediani e del Consigliere Rossi.
Preferisce rispondere a quattro question time invece che dare una comunicazione? C'è un motivo? Vi ha detto qualcosa? Poiché si è fatto promotore - e io sono sicuro che lei abbia fatto il suo dovere, se ho messo in dubbio questo mi correggo e faccio ammenda - ci aspettavamo che arrivassero dalle sue parole una risposta ma, soprattutto, dall'Assessore Icardi le comunicazioni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Il discorso dell'edilizia sanitaria non è un capriccio politico o un discorso legato solamente a creare problemi all'Assessore, perché sono ormai mesi che leggiamo sui giornali dichiarazioni e nessuno ce le viene a spiegare in Aula. L'ultima riguarda l'Ospedale di Alessandria; poi lo scorporo del Regina Margherita; poi il cambio di piano nel VCO per il nuovo ospedale. C'è tutta una serie di questioni che sembrano degli interventi spot, al di fuori di una visione organica dell'edilizia ospedaliera a livello piemontese.
Mi sembra giusto un minimo di rispetto per quest'Aula venire qua a raccontarci che cosa ha in testa l'Assessore Icardi. Vorremmo capirlo visto che siamo i rappresentanti dei cittadini piemontesi, non leggerlo su un articolo di giornale e poi, quando si chiedono della risposte, dobbiamo aspettare chissà quanti mesi prima che ci venga dato un minimo di attenzione.
Non stiamo parlando di questioni da due, tre o 4.000 euro; stiamo parlando di centinaia di milioni di euro. Stiamo parlando di un piano importante stiamo parlando della prima competenza a livello regionale.
Non so se mi spiego.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Intervengo brevissimamente, Presidente, sul tema dell'edilizia sanitaria che è quello che più preme a questo Gruppo.
Com'è già stato detto in precedenza, l'argomento è stato oggetto di campagna elettorale ed è stato pure - legittimamente - elemento di raccolta, di aggregazione e di consenso decisamente significativo, anche da parte di alcuni componenti presenti in aula.
Parte di quest'Aula, soprattutto l'opposizione, si è spesa in un senso perché per tutta la legislatura precedente ha perseguito una progettualità (mi sto riferendo al Polo della Salute di Torino e al Parco della Salute di Torino). Visto che ci siamo spesi e abbiamo realizzato un progetto che ormai proseguiva da anni e che era arrivato alla sua conclusione, è chiaro che ci è gradito poter sentire in Aula, direttamente dalle parole dall'Assessore Icardi, qual è la sua progettualità al riguardo.
Dalle dichiarazioni apparse sugli organi di stampa, sembra che l'obiettivo sia diverso da quello che c'eravamo dati e che eravamo quasi arrivati a realizzare, per cui sarebbe particolarmente urgente e importante poterlo ascoltare. Vorremmo capire, visto che per noi è stato elemento importantissimo e continua a esserlo, se intendiamo realizzare un Polo della salute che nell'ambito della ricerca, dello studio e della cura diventi elemento di attrazione, non solo di salute per i piemontesi, ma per tutti gli italiani, d'innovazione e alla fine di ricchezza, sia dal punto di vista culturale sia di salute, oppure se stiamo ragionando di smontare quel progetto e di realizzarlo a pezzi, scorporandone le diverse parti che intendevamo aggregare, e, in definitiva, per realizzare solamente una struttura muraria.
In conclusione, vorremmo capire se vogliamo solamente fare le nuove Molinette o se vogliamo continuare nel progetto e nell'intuizione, ormai condivisa da tutte le parti sociali, rispetto a un polo d'attrazione sanitaria e di salute di livello, non solo regionale, non sono nazionale ma anche europeo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Ai sensi dell'articolo 5 del Regolamento, volevo chiedere delle delucidazioni rispetto alle sue ultime comunicazioni. In particolare all'ultima Conferenza dei Capigruppo ci è stata riferita la volontà del Consigliere Preioni di soprassedere su alcuni disegni di legge e iniziare l'iter a inizio del prossimo anno, soprattutto le ulteriori modifiche alla legge 2/2016 n. 9, cioè "Norme per la prevenzione, il contrasto e la diffusione del gioco d'azzardo", oggetto delle sue comunicazioni presentata da Leone, Cane, Cerutti, Fava, Gagliasso, Gavazza e Marin, l'11 novembre 2019 e assegnata per l'esame congiunto.
Avevamo capito, vista la nostra disponibilità a discutere, tra l'altro senza fare forme di ostruzionismo, da subito in Commissione la vostra delibera sull'autonomia, che questa discussione sarebbe stata spostata all'inizio del prossimo anno. Ricordo anche che in una maniera, diciamo come minimo surrettizia e di sicuro non concordata, voi avete utilizzato la I Commissione, convocata in sede permanente, per fare prima la determinazione di altre leggi, fra cui, lo dico in rispetto alle sue comunicazioni, Presidente, "Norme in materia di regolamentazione del nomadismo e di contrasto all'abusivismo", presentata sempre dalla Giunta in questo caso il 19 novembre e che è già assegnata all'esame congiunto delle Commissioni.
Lei l'ha data come comunicazione, ma su questa invece la rassicuro Presidente, che è già iniziato il suo iter, tant'è vero che abbiamo iniziato a incardinare il provvedimento con le prime determinazioni.
A tal proposito, Presidente, vorrei solo capire se le cose che ci siamo detti nell'ultima Conferenza dei Capigruppo sono rispettate, cioè se tutte quelle che leggo qui, fra cui anche - mi dispiace per il Consigliere Preioni - il riconoscimento delle specificità montane della Provincia del Verbano Cusio Ossola, sono rimandate al prossimo anno, o se invece ci siamo detti delle cose in Capigruppo che vengono già oggi smentite.
La ringrazio.
Ricordo a tutti i colleghi che, sulle sue comunicazioni, ognuno di noi pu prendere parola per tre minuti.
Grazie.



PRESIDENTE

La ringrazio. Penso che tutti i Consiglieri abbiamo un Regolamento, dato che è stato fornito, e penso che sappiano leggere, perciò ognuno è autonomo e vincolato dal proprio mandato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Credo lei abbia capito le intenzioni delle opposizioni, Presidente Allasia cioè rivederci in Aula per il question time oggi pomeriggio. Apra pure la sessione pomeridiana del Consiglio regionale, ma è fondamentale una Conferenza dei Capigruppo e un ulteriore confronto con l'Assessore rispetto ad alcune dinamiche emendative che devono essere lette meglio.
Le piace, Assessore, come definizione? Sono stato bravo? Se vuole, abbiamo ancora cinque o sei minuti per intervenire sulle sue comunicazioni, oppure ci può augurare buon appetito.



PRESIDENTE

Non ci sono altri interventi.
Come concordato in sede di Capigruppo, alle 14.30 ci sarà lo svolgimento dei question time e, come già detto nella Conferenza dei Capigruppo della scorsa settimana, chiedo a tutti gli Assessori di fare interventi brevi.
Dopo lo svolgimento dei question time, ci sarà la Conferenza dei Capigruppo e, successivamente, proseguirà la seduta ordinaria.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 12.54)



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