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Dettaglio seduta n.34 del 19/11/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(I lavori iniziano alle ore 9.36 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione n. 30 presentata da Sarno, inerente a "Situazione finanziaria e valorizzazione della Palazzina di Caccia di Stupinigi"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione n. 30 presentata dal Consigliere Sarno, che la illustra.
Prego, Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente; buongiorno a tutte e a tutti.
Rispetto a questa interrogazione, che era stata presentata qualche tempo fa, il percorso si è abbondantemente avviato sui temi in questione, nel senso che, rispetto alla situazione della Palazzina di Caccia, dei poderi e della valorizzazione territoriale di quella straordinaria location, anche patrimonio dell'UNESCO, abbiamo già realizzato, come l'Assessore sa bene un incontro a Stupinigi, organizzato congiuntamente con l'Assessore Poggio e il Presidente Cirio, nel quale abbiamo affrontato e presentato alla Giunta il "modello Stupinigi".
In quell'incontro abbiamo raccontato il lavoro che si è svolto in questi anni con i Sindaci della zona, con l'Ente Parco, con l'associazione "Stupinigi è", che mette insieme i produttori e gli agricoltori di Stupinigi, ovviamente con la Fondazione Ordine Mauriziano e con molte altre realtà associative che hanno promosso la valorizzazione della Palazzina attraverso eventi anche di livello internazionale (fra tutti citiamo lo "Stupinigi Sonic Park", la cena di gala del sedano rosso, ma ve ne sono altri).
L'interrogazione verte su alcuni temi, ma visto che ne abbiamo già affrontati alcuni nel corso di quell'incontro a Stupinigi, darei per assodate alcune questioni, come la volontà del Presidente Cirio di valorizzare nei prossimi sei anni i finanziamenti europei e di portare così ha promesso - 25 milioni sulla Palazzina e sul contorno; così come il prolungamento della linea 4 e di una navetta speciale dalla città di Torino per i turisti.
Tuttavia, Assessore, le chiedo un approfondimento su una questione: vorremmo capire, ad esempio, qual è il rapporto con la Fondazione, che ha un elemento di criticità finanziaria. Tenendo presente quello che abbiamo già letto sui media e quello che è già stato abbondantemente scritto ritengo sia fondamentale sapere che indirizzi ha questa Regione in tema di sostegno alla Fondazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, per la breve presentazione.
Ha facoltà di intervenire l'Assessore Poggio per la risposta.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Ringrazio il Consigliere Sarno per quest'interrogazione, che va ad approfondire la situazione della Palazzina di Caccia di Stupinigi. Rispondo quindi all'interrogazione per quelle che sono le mie competenze, poi informerò l'Aula su quelle che sono le competenze degli altri due Assessorati coinvolti, che sono il Patrimonio e i Trasporti.
È evidente che proprio in questo periodo, come ha sottolineato lei Consigliere Sarno, ci siamo attivati per rinsaldare, e meglio capire nelle relazioni, i rapporti con la Fondazione Ordine Mauriziano in tema di gestione e valorizzazione della Palazzina di Caccia di Stupinigi.
In questo momento - lei lo sa - la Regione sta adempiendo a quelle che sono le previsioni statutarie, con l'individuazione dei propri rappresentanti in seno ai due organi di governo: uno è il Consiglio d'Amministrazione, per il quale abbiamo un rappresentante che è stato designato il 21 agosto 2018 (che già conosciamo, perché l'abbiamo ascoltato ed è persona veramente degna di portare avanti tutta la questioni e di farsi carico della valorizzazione e della gestione della stessa), che è l'avvocato Luigi Chiappero. Successivamente, è stato nominato il CdA, quindi l'avvocato Luigi Chiappero in questo momento è figura rappresentativa e di sostanza che io apprezzo come apprezza lei.
L'altro organo è il Comitato di vigilanza: attualmente, è in corso un avviso di selezione pubblica per la designazione del componente regionale.
L'avviso è stato approvato - adesso le fornisco alcuni elementi che lei sicuramente già conosce - con determinazione n. 563 del 9 ottobre 2019 dal Settore competente Valorizzazione del patrimonio culturale, musei e siti UNESCO, nel quale la Palazzina rientra come bene, ed è pubblicato sul sito della Regione Piemonte.
Il Comitato di vigilanza, nello specifico, vigila nella gestione del patrimonio immobiliare e mobiliare della Fondazione. Qual è, dunque, la sua funzione? Esercita una funzione di controllo sull'attività del Consiglio di Amministrazione e redige una relazione annuale da sottoporre poi al Presidente del Consiglio dei Ministri.
Glielo preciso giusto per stabilire quelle che sono le relazioni in tema di valorizzazione e gestione che la Regione e il mio Assessorato si pongono come interlocutori. Lei sa che i componenti durano in carica quattro anni.
Nella mia intenzione - l'ho già dichiarato più volte - l'Assessorato alla cultura intende chiaramente promuovere e sostenere progetti di valorizzazione per la Palazzina, mettendo in relazione sia la Fondazione Ordine Mauriziano sia il Consorzio delle residenze sabaude reali, di cui si era già parlato anche in quell'incontro che si era tenuto a Stupinigi affinché sia portato avanti anche un piano di attività nella prossima programmazione, con un'adeguata progettazione e relativa copertura finanziaria.
Il Consorzio, infatti, ai sensi dello Statuto, può svolgere attività di valorizzazione dei beni conferiti o affidati con le modalità e nel rispetto dell'articolo 115 del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Nella nostra intenzione, in questa sorta di aggregazione consortile, c'è proprio l'offerta culturale che vogliamo migliorare nel complesso di tutte quelle che sono le residenze reali sabaude. Ma come? Lo vogliamo fare in termini di erogazione di servizi, quindi gestire meglio tutta la parte dei servizi comuni che appartengono alle varie residenze. Per esempio, la dislocazione dei diversi servizi e del personale, centrale acquisti stesura dei bandi, gestione aggregata di funzioni strutturali quali quelle legali, tecniche e progettuali, servizi specialistici ed editoriali.
Insomma, un raccordo organizzativo fra le varie sedi coinvolte, che diventi anche un sistema (io mi auguro) più efficace di marketing e di comunicazione.
In questo momento, sono in corso degli incontri operativi per la definizione di una convenzione tra le due parti, con l'obiettivo di valorizzare e promuovere la Palazzina di Caccia di Stupinigi. Ovviamente nella pianificazione e programmazione dei fondi europei, una parte sarà dedicata a questa realtà che, di fatto, è una realtà molto importante perché riguarda un territorio vasto, che abbiamo valutato.
Si tratta di un luogo aggregativo; infatti, oltre a essere un elemento di forte attrattività turistica, è anche un elemento di grande aggregazione per la comunità, oltre agli indiscussi valori che rappresenta.
Questa è la mia risposta.
Relativamente al secondo quesito, l'Assessore Tronzano fornisce i seguenti elementi di risposta.
Nell'attuale fase di riprogrammazione, il mancato raggiungimento dei target procedurali e finanziari intermedi previsti per l'Asse V del POR FESR 2014/2020 (Obiettivo tematico 6 "Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali") rende necessario - ne abbiamo già parlato in quella sede e l'ha comunicato il Presidente Cirio - lo spostamento di una quota delle risorse su altro Asse del Programma.
Contestualmente, si rende opportuna una riprogrammazione all'interno dell'Asse (questo è evidente), dando priorità ai progetti il cui stato di avanzamento ne assicuri la completa realizzazione entro la fine del POR FESR, garantendo il completo utilizzo delle risorse disponibili.
Relativamente al Comprensorio di Stupinigi, quindi gli interventi per la tutela e la valorizzazione, il Parco di Stupinigi è stato inserito tra i Poli naturali regionali strategici oggetto di finanziamento FESR, con DGR del 12/10/2018, con una dotazione di 2,6 milioni di euro.
La Direzione Competitività ha approvato il relativo progetto presentato dalla Direzione Patrimonio, "Parco naturale di Stupinigi - Interventi di miglioramento della fruibilità e delle funzioni ambientali del Parco" procedendo alla concessione del contributo con determina dirigenziale n. 41 del 19/7/2019.
L'avvio del progetto è previsto nel 2020 (sono notizie che lei già conosce le ripeto anche per chiarire in aula), mentre la sua conclusione nel 2022 (noi speriamo anche prima).
Per riassumere, il Concentrico di Stupinigi è stato inserito tra i Poli culturali regionali strategici ed è oggetto di finanziamento FESR con la DGR del 22-12-2016.
Pur confermando la piena validità della scelta del sito come area d'intervento strategica per la promozione di processi di sviluppo del territorio e l'arresto dei fenomeni recessivi, a causa dei ritardi accumulati in fase programmatoria e decisionale, nonché a causa dei tempi normativamente e tecnicamente necessari per le fasi attuative, le tempistiche previste non sono compatibili con la programmazione FESR 2014 2020.
Per salvaguardare il progetto, sarà portata a compimento la progettazione al fine di candidarlo a finanziamento sulla futura programmazione FESR 2021 2027 - ed è quello che io sosterrò in accordo con il collega Tronzano considerato che le tempistiche per la cantierizzazione dei lavori sono coerenti con quelle della rendicontazione, sin dalle prime annualità del programma.
È intenzione dell'Amministrazione investire una quota importante di risorse FESR 2021/2027. Ritengo che questo sia il concetto che dà l'idea dell'interesse rivolto alla Palazzina, perché è ritenuto un bene strategico per la valorizzazione dell'intera area.
Questa è la risposta dell'Assessore Tronzano, in accordo con l'impegno che ci andiamo ad assumere.
Relativamente ai punti 4 e 5, di competenza dell'Assessore Gabusi, per quanto riguarda gli aspetti di collegamento di trasporto pubblico tra Torino e la Palazzina di Caccia di Stupinigi, l'Assessore Gabusi sottolinea che la situazione attuale è certamente da migliorare per favorire un migliore accesso alla Reggia (l'abbiamo visto, quindi niente di nuovo).
Esiste, al momento, un collegamento su cui turisti e cittadini possono contare. Pertanto, come evidenziato dal Consigliere Sarno, attualmente la Reggia è servita dalla linea 41. Laddove il Consigliere chiede notizie del prolungamento della linea 41 fino a un interscambio con la linea 14 precisiamo che tale incrocio esiste già e viene effettuato alla stazione Lingotto, da dove si raggiunge Stupinigi in 20 minuti. Tale incrocio risulta particolarmente agevole, poiché il 41 ha il capolinea proprio alla fermata 2633, vicino alla stazione del Lingotto, strategicamente raggiungibile da molti punti della città e, tramite il sistema del passante ferroviario, da ogni stazione cittadina.
Per quanto riguarda la richiesta di prolungamento della linea tramviaria 4 fino alla Palazzina Reale di Stupinigi, ricordiamo che, dallo studio commissionato ed effettuato dall'Agenzia per la mobilità Piemontese l'ipotesi di un intervento di prolungamento della linea 4 presenta costi d'investimento e di gestione eccessivamente elevati, che non possiamo ancora ipotizzare di sostenere.
Consigliere Sarno, per la mia parte ho concluso, ma ci saranno altre occasioni per confrontarci e lavorare per la Palazzina di Caccia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Poggio.
Ha facoltà di replica il Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Ovviamente ringrazio l'Assessore per la risposta. Vigileremo sugli impegni presi anche a mezzo stampa del Presidente della Giunta perché, come l'Assessore ha detto (e come ha detto anche il Presidente Cirio nell'incontro avvenuto a Stupinigi), la Regione attiverà e vuole mettere in prioritaria la valorizzazione della Palazzina di Caccia di Stupinigi.
Questo per noi è sicuramente importante e dalle minoranze ci sarà attenzione sul tema, per cui grazie della risposta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
Non vedo in aula gli Assessori Caucino o Protopapa, per cui sospendiamo cinque minuti i lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 9.54 riprende alle ore 9.59)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Assistenza e sicurezza sociale: argomenti non sopra specificati

Interrogazione n. 51 presentata da Magliano, inerente a "Sviluppi sulla riforma del terzo settore"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame dell'interrogazione n. 51.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione, che, per suoi i contenuti, ha più la forma dell'interpellanza, chiede fondamentalmente, prendendo atto del contenuto della legge n. 106 del 6 giugno 2016, con la quale è stata conferita delega al Governo per la riforma del terzo settore e del Codice del terzo settore del 3 agosto 2017 (D.lgs. 117/2017), entrato in vigore a seguito di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che prevede e provvede al riordino e.
Presidente, è impossibile riuscire a parlare!



PRESIDENTE

Scusate, prendete posto o uscite dall'emiciclo, così finiamo la fase delle interrogazioni e delle interpellanze.
Grazie.



MAGLIANO Silvio

Dicevo, il Decreto legislativo 117/2017 provvede al riordino e alla revisione organica della disciplina speciale e delle altre disposizioni vigenti relative agli enti del terzo settore. La riforma del terzo settore necessita, al più presto, di modifiche alle leggi regionali a essa inerenti.
Come l'Assessore sa, la Regione Piemonte - unica rispetto a tante Regioni italiane - nel 1994 si dotò di una legge sul volontariato, che riconosceva, dopo la legge n. 266 del 1991, un ruolo specifico al volontariato e normava come la Regione Piemonte si poteva e doveva interfacciarsi con le organizzazioni di volontariato, fino a costituire il Consiglio regionale del volontariato che, di fatto, è la struttura di rappresentanza del mondo del volontariato, con il quale, come dice il Consiglio regionale del volontariato, sviluppare le policy e le politiche poiché chi scrisse a quel tempo quella norma (tra l'altro, su proposta di un Assessore di centrodestra. L'Assessore Cotto) diede al Consiglio regionale del volontariato un ruolo di grande importanza.
Visto che ormai c'è la norma e per quello che riguarda il ruolo del volontariato ci sarà da fare tutta una serie di modifiche e il precedente Assessore, l'Assessore Ferrari, aveva iniziato un tavolo con le associazioni di volontariato presenti in Consiglio regionale del volontariato, da una parte e, dall'altro, rendendosi conto che il Consiglio regionale del volontariato doveva comunque cambiare pelle, poiché oggi si parla di Codice del terzo settore e, quindi, non solo del mondo del volontariato, chiedo nell'interrogazione secondo quali modalità e quali tempistiche la Giunta regionale stia operando rispetto ai compiti di propria competenza e come intenda agire nell'arco di questi cinque anni affinché la riforma del terzo settore divenga effettiva e concretamente attuabile.
Come l'Assessore sa, una volta che sarà istituito il Registro unico nazionale, anche il rapporto tra la Pubblica Amministrazione, l'ente legislatore e chi ne farà parte dovrà mutare, nel senso che le associazioni che ne fanno parte, da questo punto di vista, potranno avere tutti i diritti previsti dal Codice; tuttavia, a oggi, non è così, nel senso che siamo in una fase transitoria. Questo però riguarda il trattamento delle associazioni di terzo settore per il Codice.
I decreti attuativi (i 27 che mancavano) in parte hanno a che fare con la fiscalità; a oggi, è uscita una circolare rispetto all'impatto che devono avere le policy del terzo settore. Anche su questo, penso che la Regione debba farsi carico rispetto alle linee guida per la realizzazione di sistemi di valutazione dell'impatto sociale e delle attività svolte dagli Enti del terzo settore, cioè capire fino in fondo che cosa fanno e soprattutto, se noi forniamo loro risorse. Chiedo, quindi, se la Giunta voglia iniziare un percorso di lavoro, per riformare la legge n. 38 del 29 agosto 1994, che diventa necessario, perché il mondo del volontariato basa le proprie attività su questa legge, che per forza viene riformata dalla legge nazionale di riordino del terzo settore.
Presidente, questa era la mia interrogazione; in base alla risposta dell'Assessore mi dirò soddisfatto o no e, nel caso, capiremo come procedere di conseguenza.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Caucino per la risposta.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Grazie, Presidente.
Al contrario di altre Regioni, che si sono affrettate a tradurre in norma regionale il decreto legislativo 117 del 2017, il nostro Ente seguendo l'indicazione del Direttore Lombardi, del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.



(Commenti fuori microfono)



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Non sente?



PRESIDENTE

Scusate, se uscite dall'emiciclo fate un piacere all'Aula. Grazie.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Posso? Ricomincio, allora.
Al contrario di altre Regioni, che si sono affrettate a tradurre in norma regionale il Decreto legislativo n. 117 del 2017, il nostro Ente seguendo le indicazioni del Direttore Lombardi e del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, referente nazionale per l'attuazione della riforma, ha deciso di costruire un percorso di avvicinamento alla nuova e necessaria norma regionale con tutte le componenti del terzo settore e con tutti i settori coinvolti nella gestione degli attuali uffici regionali.
Tale valutazione è stata anche il frutto di una riflessione condivisa tra le parti: Uffici regionali, Centri servizi di volontariato, Consiglio regionale del volontariato, che ha rilevato che andare a normare con una legge regionale quanto, a livello nazionale, era ancora da completare avrebbe comportato, successivamente, la necessità di rivedere nuovamente la stessa normativa, creando ulteriore confusione a un sistema complesso.
Come si sa, a oggi, per completare l'iter della riforma del terzo settore, al fine di renderla efficace in ogni sua parte, mancano ancora numerosi decreti attuativi e due pareri fondamentali sulla fiscalità di favore da parte della Commissione europea. S'informa, inoltre, che la Regione Piemonte, grazie al ruolo svolto di critica propositiva, sin dagli albori del percorso della riforma, oggi fa parte del Consiglio nazionale del terzo settore, come uno dei due soli membri effettivi che rappresentano tutte le Regioni. In tale organismo, la Regione Piemonte ha rappresentato con decisione l'esigenza di un ruolo di cerniera per le istituzioni regionali, di difesa delle peculiarità territoriali e del mantenimento del numero dei centri di servizio del volontariato, ancorando il più possibile il loro finanziamento alle risorse generate dalle fondazioni locali di origine bancaria.
La Regione ha inoltre suggerito, tra l'altro con successo, la proroga dei tempi per le variazioni degli statuti delle OdV e delle APS che, per l'appunto, sono composte da tantissime piccole realtà.
Per rispondere nello specifico alle considerazioni del Consigliere Magliano, in Regione sono stati istituiti, innanzitutto, un tavolo di lavoro a cura del Settore Politiche per la famiglia, minori e giovani sostegno alle situazioni di fragilità sociali tra tutti i referenti territoriali regionali dislocati in ogni provincia piemontese, tra i rappresentanti di tutti i Centri di servizio piemontese e il Vicepresidente del Consiglio regionale del volontariato, al fine di omogeneizzare le procedure applicabili alle OdV e alle APS per l'iscrizione ai registri regionali e il loro mantenimento negli stessi, ma anche di accompagnare tutte le associazioni in questo periodo transitorio in attesa dello sperato decreto di attuazione del Registro unico nazionale terzo settore, per facilitare, grazie alle necessarie modifiche statutarie concordate, la loro transizione dai registri regionali a quello unico.
È stato inoltre istituito un gruppo di lavoro interdirezionale, nel quale sono rappresentate le Direzioni Coesione sociale, con funzione di coordinamento, Affari istituzionali e Avvocatura, Competitività del sistema regionale e i relativi Settori competenti con il precipuo compito, data la complessità della materia e della varietà degli aspetti da affrontare, di approfondire e coordinare tutte le attività poste in essere dagli uffici regionali che si occupano di organizzazioni del terzo settore.
Altro compito di questo gruppo sarà di porre le basi per la costituzione dell'Ufficio unico del terzo settore e utilizzare nel miglior modo possibile le risorse che verranno a breve erogate alle Regioni (al Piemonte aspetteranno 1.560.440 euro) per l'avvio proprio dell'Ufficio unico del Registro unico del terzo settore, per gli adeguamenti informatici necessari per il trasferimento dei dati nella nuova piattaforma nazionale realizzata da Unioncamere, per la formazione del personale addetto agli uffici del Registro unico e per l'avvio delle verifiche sulla sussistenza dei requisiti per il perdurare dell'iscrizione nel medesimo Registro.
Per concludere, nel concordare sul ruolo fondamentale del terzo settore e ribadire l'importanza dei Centri di servizio volontariato nell'accompagnare tutte le componenti verso il regime previsto dal nuovo Codice del terzo settore, sarà cura della Direzione Coesione sociale coinvolgere le principali rappresentanze di questo variegato mondo nei processi di trasformazione previsti.
La riforma, che sarà accompagnata dagli atti formali nei tempi debiti dovrà porre la massima attenzione alla trasparenza di un sistema da difendere, da proteggere e da far crescere per la sua indubbia utilità sociale, considerando che, nel recente passato, ha subito gravi danni alla credibilità a causa di comportamenti illeciti di poche realtà.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Magliano per la replica.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Chiedo all'Assessora, come hanno già fatto i suoi colleghi, di avere il testo che ha letto, perché era un testo corposo, lungo e non sono riuscito a prendere nota di alcuni passaggi.
Ringrazio l'Assessora e i suoi uffici anche per le "carezze" istituzionali che hanno voluto concedere ai Centri servizio per il volontariato. La ringrazio, perché la mia storia arriva dai Centri servizi per il volontariato, quindi ringrazio lei e gli estensori del documento per questo fatto.
Mi ritengo parzialmente soddisfatto e le spiego perché. Poiché questo è un percorso che le varie Direzioni hanno delineato e che porterà all'atterraggio legislativo di una norma che supererà la nostra norma del 1994, se lei è d'accordo, le chiedo di fare un approfondimento di quanto da lei esposto, visto che le parti in causa sono tante, le Direzioni sono tante, quindi servirebbe fare un passaggio in Commissione, quando ci sarà tempo e modo.
È evidente che, sul terzo settore, la nostra Regione si fonda su una serie di pilastri fondamentali, e soprattutto la storia dei servizi sociali e dell'associazionismo anche di matrice laica ha reso grande il Piemonte. Non vorrei però che passassero cinque anni senza arrivare a una legge definitiva, considerato che altre Regioni l'hanno fatta in fretta, con i rischi che diceva l'Assessora. Però penso che questa Regione debba dotarsi velocemente, con i tempi che saranno necessari, di una legge sul terzo settore.
Chiedo quindi se possiamo andare in Commissione ad affrontarla o anche riconvocare il Consiglio regionale del volontariato, per com'è composto a oggi, per pensare insieme con loro un'ipotetica riforma, convocando il Forum delle associazioni, quindi il Forum del terzo settore, dobbiamo cercare di iniziare un iter, sia quello legislativo sia quello istituzionale sia quello dei gruppi dei tavoli di lavoro, per darci anche una scadenza. Se l'Assessora si pone una scadenza, conoscendo il suo piglio, secondo me la rispettiamo, a differenza magari di tante altre situazioni.
Per questo, mi sento parzialmente soddisfatto. Chiedo solo un approfondimento di questo grande tema in Commissione, perché quella che faremo come Regione sarà una legge madre per il terzo settore. Mi pare assolutamente necessario pensare agli Stati generali del terzo settore, in modo tale che il volontariato, la promozione sociale, la cooperazione sociale, le fondazioni filantropiche e gli altri soggetti a oggi inclusi nel Registro possano interloquire con la Regione.
Grazie.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interrogazione n. 43 presentata da Valle, inerente a "Interventi urgenti per il contenimento e l'eradicazione della vespa velutina in territorio piemontese"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame dell'interrogazione n. 43.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Ruberò soltanto un minuto, perché sicuramente l'Assessore ha già avuto modo di leggere il testo. È da qualche anno ormai che l'apicoltura piemontese in particolare del basso Piemonte, ha occasione di confrontarsi con questo insetto infestante, non autoctono e che, in particolare, prende di mira gli alveari, le arnie delle api. Ed è anche un insetto che presenta un'elevata rischiosità per l'uomo, in quanto particolarmente aggressivo. Nel corso degli ultimi anni (si è esaurito proprio quest'anno) c'era il progetto europeo Life "Stop vespa velutina" che, in collaborazione con la Regione Liguria, provava a individuare gli alveari e i nidi delle vespe velutine per andarli a eradicare e, nel frattempo, per sviluppare le migliori strategie possibili per l'individuazione di questi nidi, perché con questa specie non autoctona non ci sono possibilità di convivenza, se non l'eradicazione.
Il progetto Life va concludendosi, tra l'altro con dei risultati interessanti sia dal punto di vista delle metodologie sia dal punto di vista della sensibilizzazione delle comunità che vengono formate a individuare e a distinguere questo insetto dal nostro calabrone, con il quale presenta alcune differenze, a segnalarle per l'addestramento di alcune squadre di protezione civile o dei pompieri per la sua distruzione.
Poiché in particolare in Piemonte, un po' per quello e un po' probabilmente per fattori ambientali, abbiamo contenuto piuttosto bene questa diffusione che è rimasta nella zona del basso Cuneese e visto che, soprattutto con l'innalzamento delle temperature, è ragionevole presumere che, pian piano questa diffusione vada aumentando perché aumenterà il tasso di sopravvivenza delle vespe regina nel periodo invernale, m'interessa sapere se stiamo predisponendo una strategia di monitoraggio ed eradicazione di questa specie, ora che il Progetto Europeo Life si è esaurito, ma l'emergenza è tutt'altro che finita.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Protopapa per la risposta.



PROTOPAPA Marco, Assessore all'agricoltura

Buongiorno a tutti.
Sicuramente la vespa velutina è un argomento che la Regione Piemonte ha cominciato ad affrontare già nel 2014 come problematica di analisi e di studio. Nella risposta all'interrogazione c'è tutta la cronologia di quello che è stato fatto dal 2014 a oggi e, se lei è d'accordo, gliela consegno così verifica tutte le azioni dirette che sono state fatte insieme all'Università di Torino e finanziate dall'Unione Europea.
In ultimo, dal 30 gennaio 2018, con un decreto legislativo, il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio è l'autorità nazionale competente per seguire la problematica. L'ISPRA è individuato quale ente scientifico di supporto.
Sicuramente concordo nel non sottovalutare il problema, un problema per adesso localizzato soltanto nei territori del Cuneese, probabilmente dovuto, come si prevede, anche a un nomadismo che capita molto spesso e che potrebbe essere una delle cause.
La Regione sicuramente condivide di portare avanti altre campagne di contenimento ed eradicazione della vespa velutina, non in modo autonomo, ma condividendo anche quello che ha già fatto la Regione Liguria, con cui avevamo già attuato delle misure di attenzione ma, soprattutto, con il coordinamento del Ministero dell'Ambiente, l'Ente preposto.
Momentaneamente, abbiamo già fatto una verifica: non ci sono degli immediati finanziamenti da parte dell'Unione Europea. Tuttavia, prendo l'impegno di sottoporre questa problematica alla Commissione politiche agricole come un fatto momentaneamente modesto, ma preoccupante, per mettere già in atto quello che potrebbero essere azioni idonee. Ci sono anche altri insetti, tipo la Popillia Japonica, che sono ancora circoscritti, ma non fidiamoci. Di conseguenza, agiremo in quella direzione.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 10.18 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(La seduta inizia alle ore 10.22)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Nell'o.d.g. odierno, al punto 4) trattiamo la proposta di deliberazione relativa a "Proposta di variazione di assestamento di bilancio di previsione finanziario del Consiglio regionale per il triennio 2019-"2021" al punto 5) l'ordine del giorno riguardante la difesa, il rispetto e la salvaguardia dell'importanza del Crocifisso; al punto 6) ci sono due mozioni sulla necessità di sostenere la candidatura di Torino come sede del TUB, Tribunale Unificato dei Brevetti.
Il punto 6), tra l'altro, prevede due mozioni a medesimo oggetto e con medesimo intento.
Ci sarebbe già anche l'accordo da parte di tutte le forze politiche sull'accorpamento e sul testo di queste due mozioni.
Per questa ragione, dal momento che il punto 6) all'o.d.g. potrebbe essere svolto in tempi veramente rapidi, le chiederei di anticiparlo rispetto al punto 5), che invece - presumo - avrà dei tempi un po' più lunghi, dal momento che sulla votazione probabilmente ci sarà qualche elemento di difformità in più.
Cosa ne dice?



PRESIDENTE

Se tutti i Capigruppo sono d'accordo, si considera accolta la richiesta d'inversione del punto 6) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Senza polemica, Presidente, come Gruppo del Partito Democratico abbiamo inviato, così come richiesto nella Conferenza dei Capigruppo, due ordini del giorno, che sono stati rispettivamente inseriti al punto 12) e al punto 14) dell'o.d.g. Insomma, non si è tenuto in considerazione l'importanza numerica - non politica - dei Gruppi.
Tuttavia, data invece l'importanza dei contenuti, chiedo di modificare l'ordine del giorno e di spostare il punto 14) appena dopo il punto 5) secondo l'indicazione appena fornita dal collega Giaccone.
Chiediamo, quindi, che il punto 14) all'o.d.g. diventi il nuovo punto 6).



PRESIDENTE

Lei chiede di inserire il punto 14) dopo il punto 5): perciò, considerata la numerazione attuale, giusto per non confonderci, il nuovo ordine prevede il punto 6), il punto 5) e il punto 14).
Dopo la deliberazione relativa a "Proposta di variazione di assestamento del bilancio di previsione finanziario del Consiglio regionale per il triennio 2019-2021", è inserita la mozione richiesta dal Consigliere Giaccone relativa al testo unico dei brevetti; seguirà l'ordine del giorno sul crocifisso e abbinati, poi la mozione d'istituzione di una Commissione speciale per il contrasto ai fenomeni d'intolleranza, razzismo e antisemitismo.
Seguiranno gli ordini del giorno iscritti dal punto 7) in avanti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

A nome del Gruppo della Lega, chiedo di inserire all'o.d.g.
dell'odierna seduta, se è possibile, l'ordine del giorno n. 117 sulla solidarietà alla Brigata ebraica.



PRESIDENTE

Come da Regolamento e da prassi, viene attratto con la mozione n. 114.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Presidente, di solito quando scrivo alla Presidenza è buona norma annunciarlo nelle comunicazioni.
Lo ripeto per l'Aula.



PRESIDENTE

Ci stavamo arrivando sulla comunicazione che ha.



GRIMALDI Marco

È solo perché siamo al punto in cui s'inseriscono eventuali altri ordini dei lavori, perché non stiamo parlando solo di atti d'indirizzo, ma anche di ordine dei lavori.
Come sa, la richiesta d'informativa, di fatto, viene implicitamente iscritta come nuovo punto all'ordine dei lavori.
Le ricordo che lei e il Presidente Cirio vi siete impegnati a fornire in questa sede le comunicazioni sulla fusione di FCA con Peugeot. Peraltro abbiamo anche accettato di prendere qualche settimana in più in attesa dell'incontro con i vertici di FCA.
Invece, come abbiamo chiesto ieri a lei e alla Giunta, mi pare non più rinviabile la discussione con il Presidente e l'Assessore Icardi sulla vicenda che ha riguardato le Città della Salute di Torino e di Novara. Tra l'altro, ultimamente è anche esplosa la vicenda dell'Ospedale unico del VCO.
Ci sembra davvero assurdo che, dopo settimane in cui non abbiamo trattato un disegno di legge, ma abbiamo semplicemente portato in aula una delibera sul cosiddetto papetellum, oggi non si riesca a trovare un minuto di tempo per rendere un'informativa a tutti noi su quello che è lo stato delle due Città della Salute e, in generale, del patrimonio edilizio e dei piani edilizi sanitari, e non si trovi il modo di far sì che questo dibattito venga svolto in aula.
Il Presidente della IV Commissione le dirà che prima o poi la faremo in Commissione, ma a noi non basta. Se lei non accoglierà questa richiesta d'informativa e di comunicazioni, noi chiederemo presto un Consiglio aperto e un Consiglio straordinario sul tema, perché non crediamo che questo dibattito possa essere svolto solo sui giornali, tra l'altro senza fatti reali, cioè senza discutere con noi né le delibere né l'impianto generale che rischia di far saltare il lavoro di anni.
Le chiederei, se possibile, intanto di avere il Presidente Cirio in aula, e poi di chiedere all'Assessore Icardi se ci fa il favore, in qualche modo, di venire ogni tanto anche qui a dibattere di quello che ormai solo i giornali discutono.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intanto, visto che qualcuno si è lamentato dell'o.d.g. della seduta faccio presente che il primo nostro atto d'indirizzo è iscritto al punto 10): noi non facciamo parte di una coalizione e siamo il secondo Gruppo più grande dell'opposizione. Spero che in futuro ci sia una maggiore attenzione nel distribuire i pesi quando si va a redigere l'o.d.g. del Consiglio.
Invece, per quanto riguarda la seduta di oggi, chiederei, se possibile visto quanto successo in Finpiemonte (stando alle ultime notizie) e la dichiarazione dell'Assessore Ricca rispetto alle dimissioni di Ambrosini di poter ricevere delle comunicazioni in aula, perché ritengo che le vicende legate a Finpiemonte abbiano già portato troppo danno al sistema economico piemontese, ma è importante arrivare preparati ai prossimi eventi, anche se ormai decisamente in ritardo, poiché i fatti, purtroppo sono già avvenuti.
Ho letto che il Presidente Cirio sta valutando la nomina di un commissario pertanto vorremmo avere qualche informazione direttamente dal Presidente oppure - se non fosse disponibile - dall'Assessore Ricca, per non dover apprendere dai giornali se ci saranno delle novità.



PRESIDENTE

Grazie.
In merito alle comunicazioni della Giunta, abbiamo fatto richiesta e appena ci sarà un'indicazione, le potremo considerare punti iscritti.
Aspettiamo che la Giunta dia la disponibilità.
Sulla disposizione dell'o.d.g. (sarà comunque una valutazione della prossima Conferenza dei Capigruppo), si è già discusso nella scorsa riunione dei Capigruppo e si sta cercando di attuare una metodologia in tutte le sedute di Consiglio, perché nel Regolamento è indicato come si devono svolgere gli atti d'indirizzo. Si può discutere anche per mesi in aula consiliare ma, a oggi, gli atti d'indirizzo esaminati in aula approvati o respinti, sono: cinque del Gruppo Lega Salvini Piemonte; 12 del Gruppo Partito Democratico; cinque del Gruppo Forza Italia; sei del Gruppo Movimento 5 Stelle; due del Gruppo Fratelli d'Italia; zero del Gruppo Chiamparino per il Piemonte - Monviso; zero del Gruppo Moderati; quattro del Gruppo Liberi Uguali Verdi; uno dell'Ufficio di Presidenza.
L'intesa, alla Conferenza dei Capigruppo, era di predisporre un o.d.g. che desse l'opportunità anche ai Gruppi più piccoli di discutere i propri atti d'indirizzo. Se, come qualche Consigliere o Capogruppo dice spesso, i Gruppi più numerosi usano la forza, è evidente che, in questo caso, i Gruppi più piccoli, i monogruppi e, successivamente, i Gruppi di Fratelli d'Italia, Forza Italia e Movimento 5 Stelle sarebbero schiacciati dai Gruppi della Lega e del Partito Democratico.
Ritenevo di utilizzare il buonsenso, procedendo eventualmente con piccoli spostamenti e non con la costante rimessa in discussione degli atti d'indirizzo già iscritti all'o.d.g., altrimenti il lavoro a monte risulta inutile. Mi sembra una metodologia logica, ma si può rimettere in discussione.
Detto questo, a oggi abbiamo iscritto e ridistribuito gli ordini del giorno cercando di mantenere il costante utilizzo dell'alternanza fra maggioranza e opposizione, dando la possibilità anche ai Gruppi di minoranza o ai Gruppi più piccoli (ci sono anche Gruppi di maggioranza con un numero di Consiglieri inferiore a dieci) di poterli discutere.
Utilizzando il buonsenso, potremmo, come ho già detto, mettere come primo punto all'o.d.g. degli atti d'indirizzo, dopo il provvedimento sulla proposta di variazione di assestamento del bilancio di previsione del Consiglio regionale, la mozione n. 104, a prima firma del Consigliere Giaccone. Successivamente, l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Cane sul crocifisso e gli atti abbinati, la mozione n. 114, sulla Commissione speciale, con l'attrazione della mozione n. 117. Infine l'ordine del giorno n. 105, a firma del Consigliere Demarchi, l'ordine del giorno n. 47 a prima firma del Consigliere Grimaldi e così a seguire.
Pertanto, vista anche la richiesta del Consigliere Grimaldi, che mi ha preceduto (e lo ringrazio) nella comunicazione che stavo leggendo attendiamo le valutazioni della Giunta in merito alle richieste del Consigliere Grimaldi e della Consigliera Frediani.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Carosso e Graglia.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale, alla sezione Supporto sedute istituzionali - Seduta di Aula, i processi verbali delle sedute del 25 e 26 settembre 2019, dell'1, 8, 15, 22 e 29 ottobre 2019 e de 4 e 5 novembre 2019.


Argomento:

d) Non impugnatività, da parte del Consiglio dei Ministri, della legge regionale n. 21


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato, in data 14/11/2019, e deliberato la non impugnatività della legge 25/09/2019, n. 21, "Rideterminazione degli assegni vitalizi in attuazione dell'articolo 1, commi 965, 966 e 967 della legge 30 dicembre 2018, n. 145 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2019 e bilancio pluriennale per il triennio 2019-2021)".


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 24 settembre 2019.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 23 "Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta - Collegio dei revisori dei Conti - Designazione di 2 membri", ai sensi dell'articolo 2 della LR 13/2014 e dell'articolo 10 dell'Accordo interregionale (scheda n. 1)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 20 "Fondazione Teatro Stabile di Torino" Collegio dei Revisori dei Conti - Designazione di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente ai sensi dell'articolo 12 dello Statuto della Fondazione medesima (scheda n. 2)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 22 "Commissione regionale per gli insediamenti d'interesse storico-artistico, paesaggistico o documentario" - Nomina di 3 esperti della materia di competenza, ai sensi dell'articolo 91 bis della legge regionale 56/1977 e s.m.i, di cui 1riservato alle minoranze (scheda n. 3).

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 18 "Fondazione Film Commission Piemonte" Collegio dei Revisori dei Conti - Nomina di 2 membri ai sensi dell'articolo 11 dello Statuto dell'Ente (scheda n. 4).

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 25 "Agenzia Piemonte Lavoro" - Collegio dei Revisori dei Conti - Nomina di 3 membri effettivi, di cui 1 indicato dall'ANCI Piemonte, assicurando la rappresentanza della minoranza e 2 membri supplenti, di cui uno indicato dall'ANCI Piemonte, ai sensi dell'articolo 7 della legge regionale 34/2008.

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 24 "Associazione Museo Ferroviario Piemontese" Consiglio Direttivo - Nomina del Presidente e di 5 componenti, ai sensi della legge regionale 45/1978 e degli articoli 9 e 12 dello Statuto dell'Ente, di cui 2 riservati alle minoranze, con voto limitato a due nominativi (scheda n. 6).

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 21 "Associazione Museo Ferroviario Piemontese" - Collegio dei Revisori dei Conti - Nomina di 1 componente, ai sensi della legge regionale 45/1978 e dell'articolo 14 dello Statuto dell'Ente (scheda n. 7).

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 34 "Commissione Tecnica Urbanista" - CTU Designazione di 8 membri esperti, di cui 3 riservati alle minoranze, con voto limitato a 5 comnponenti, ai sensi dell'articolo 76 della legge regionale 56/1977 (scheda n. 8).

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 19 " Designazione del Garante Regionale delle Persone sottoposte a misure restrittive della Libertà personale nell'ambito del territorio della Regione", ai sensi della legge regionale 28/2009.


PRESIDENTE

La designazione è effettuata a maggioranza dei due terzi dei Consiglieri assegnati alla Regione. Qualora nella prima votazione non si raggiunga la predetta maggioranza, il Garante è designato a maggioranza assoluta dai Consiglieri assegnati (scheda n. 9).


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 26 "Elezione del Garante Regionale per l'Infanzia e l'Adolescenza", ai sensi della legge regionale 31/2009.


PRESIDENTE

È eletto il candidato che ottiene i voti dei due terzi dei Consiglieri assegnati al Consiglio regionale. Dopo la terza votazione è eletto il candidato che ottiene la maggioranza dei voti dei Consiglieri assegnati al Consiglio regionale (scheda n. 10).


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 27 "Agenzia Territoriale per la Casa"- ATC del Piemonte Centrale - Consiglio di Amministrazione - Nomina di 3 membri, ai sensi dell'articolo 31 della legge regionale 3/2010, modificato dalla legge regionale n. 11/2014, di cui 1 in rappresentanza delle minoranze (scheda n. 11).

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 31 "Agenzia Territoriale per la Casa" ATC del Piemonte centrale - Revisore legale - Nomina di 1 Revisore effettivo e di 1 Revisore supplente, ai sensi dell'articolo 31 della legge regionale 3/2010 modificato dalla legge regionale n. 11/2014 (scheda n. 12).

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 28 "Agenzia Territoriale per la Casa" ATC del Piemonte nord - Consiglio di Amministrazione - N


PRESIDENTE

Nomina di 5 membri, ai sensi dell'articolo 31 della legge regionale 3/2010 modificato dalla legge regionale n. 11/2014, di cui 2 in rappresentanza delle minoranze (scheda n. 13).


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 30 "Agenzia Territoriale per la Casa" ATC del Piemonte nord - Revisore legale - Nomina di 1 Revisore effettivo e di 1 Revisore supplente, ai sensi dell'articolo 31 della legge regionale 3/2010 modificato dalla legge regionale n. 11/2014 (scheda n. 14).

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 32 "Agenzia Territoriale per la Casa" ATC del Piemonte sud - Consiglio di amministrazione - Nomina di 5 membri, ai sensi dell'articolo 31 della legge regionale 3/2010, modificato dalla legge regionale n. 11/2014, di cui 2 in rappresentanza delle minoranze (scheda n. 15).

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 29 "Agenzia Territoriale per la Casa" ATC del Piemonte sud - Revisore legale - Nomina di 1 Revisore effettivo e di 1 Revisore supplente, ai sensi dell'articolo 31 della legge regionale 3/2010 modificato dalla legge regionale n. 11/2014 (scheda n. 16).

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 33 "Consorzio per il sistema informativo regionale CSI Piemonte" - Collegio sindacale - Nomina di 1 Sindaco effettivo e di 1 Sindaco supplente, ai sensi dell'articolo 22 dello Statuto del CSI Piemonte (scheda n. 17).


PRESIDENTE

Invito, pertanto, i Gruppi di minoranza a indicare i nominativi dei candidati per gli Enti in cui è prevista la rappresentanza delle minoranze ai sensi dell'articolo 79, comma 3, del Regolamento interno.
Ricordo che gli Enti nei quali è prevista la rappresentanza delle minoranze sono i seguenti.



PRESIDENTE

. Commissione regionale per gli insediamenti d'Interesse Storico Artistico, Paesaggistico . o Documentario - 1 rappresentante.
. Agenzia Piemonte Lavoro - 1 revisore effettivo.
. Associazione Museo Ferroviario Piemontese - 2 componenti del Consiglio direttivo.
. Commissione Tecnico urbanistica - 3 rappresentanti.
. ATC Piemonte Centrale - 1 componente del Consiglio di Amministrazione.
. ATC Piemonte Nord - 2 componenti del Consiglio di Amministrazione.
. ATC Piemonte Sud - 2 componenti del Consiglio di Amministrazione.



PRESIDENTE

Essendoci richiesta di chiarimenti, sospendiamo per alcuni minuti il Consiglio regionale.
Grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.45 riprende alle ore 11.22)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prego, Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello

Chiedo scusa alla Presidenza. Chiedo ancora un paio di minuti di sospensione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, le chiedo scusa, ma qui stiamo parlando di nomine ed è evidente che, in tutti questi giorni, la maggioranza non ha trovato un'intesa, al riguardo.
Interrompiamo i lavori della mattinata, perché non c'è un'intesa politica.
Mi sembra un po' troppo un'ora.



PRESIDENTE

Non facciamo nessuna sospensione, proseguiamo.
Gli elenchi delle candidature pervenuti a seguito di avviso pubblico, sui quali la Commissione consultiva per le nomine ha espresso parere favorevole nel corso di diverse sedute svoltesi nei mesi di ottobre e novembre, ai sensi dell'articolo 6 e 9, comma 6, della L.R. 23 marzo 1995, n. 39 "Criteri e disciplina dei nomi e incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra le Regioni e i soggetti nominati", sono stati messi a disposizione dei Consiglieri tramite pubblicazione su Supporto alle sedute di Aula, ai sensi dell'articolo 74, comma 2, dello Statuto.
Occorre procedere alla votazione a scrutinio segreto, previo appello nominale.
Prego tutti i Consiglieri di indicare sulla scheda di votazione sia il nome sia il cognome, per evitare malintesi in caso di omonimie.
Comunico che, qualora non sia previsto diversamente, la norma che disciplina le diverse nomine e designazioni, ai sensi dell'articolo 79 comma 4, saranno considerati eletti i candidati che avranno raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti. Nel caso in cui tale maggioranza non fosse raggiunta nella prima votazione, si procederà a una seconda votazione, a seguito della quale saranno eletti i candidati che avranno riportato il maggior numero di voti.
Si proceda alla distribuzione delle schede e, poi, all'appello nominale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, per non commettere errori, sulla scheda "Agenzia Piemonte Lavoro" c'è scritto ANCI. È un errore di battitura, immagino. Dobbiamo semplicemente trascriverli?



PRESIDENTE

Sono i primi nomi: dobbiamo trascriverli.
La votazione n. 5 riguarda il Collegio dei Revisori "Agenzia Piemonte Lavoro". ANCI Piemonte, sulla prima pagina, sono quelli designati: De Gregorio Alberto, il membro effettivo, e Alessandro Giovanni, il supplente.
Sono designati e dobbiamo trascriverli nella scheda. Successivamente devono esserci il secondo membro effettivo e il secondo membro supplente votato dall'Aula.
Se ci saranno errori, si valuteranno. È un'indicazione dell'ANCI, perci l'Aula deve prenderla in considerazione e votarla; deve assumerla, ma pu anche decidere di non votarla.
RAVETTI Domenico (fuori microfono) Presidente, le anticipo che ci saranno parecchi errori.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto "Giuseppina Colombatto" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti dell'Istituto "Giuseppina Colombatto" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Nomine

Nomine (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo con le operazioni di voto.
Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Bertola di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Bertola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.


Argomento: Assestamento di bilancio

Esame proposta di deliberazione n. 36, inerente a "Proposta di variazione di assestamento del bilancio di previsione finanziario del Consiglio regionale per il triennio 2019-2021"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 36, di cui al punto 4) all'o.d.g., con preavviso scritto ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.
Nella seduta pomeridiana di ieri la I Commissione ha licenziato la proposta di deliberazione in oggetto. Se l'Aula è d'accordo, la do per letta.
È aperta la discussione generale. Ci sono richieste d'intervento sulla deliberazione? Dichiarazioni di voto? Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Solo per dire che il voto della Lega sarà favorevole, come penso anche per il resto dell'emiciclo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Il nostro voto sarà favorevole dopo aver visto i numeri presenti in aula.



PRESIDENTE

Prego gli Assessori di prendere posto.
Ricordo che il numero legale è 25.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 36, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Solo per comunicare il voto favorevole del Gruppo Movimento 5 Stelle perché non siamo riusciti a votare.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale che il Movimento 5 Stelle ha votato a favore.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Per indicare il voto favorevole di tutto il Gruppo del Partito Democratico.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, penso che anche il suo voto sia favorevole, così come quello del Consigliere Giaccone.
Daremo disposizione per la votazione elettronica in modo tale che anche i Consiglieri di minoranza possano votare nei tempi prescritti dal Regolamento.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame mozione n. 104 presentato da Giaccone, Valle, Magliano, Grimaldi Salizzoni, inerente a "Sosteniamo la candidatura di Torino come sede per il Tribunale Unificato dei Brevetti"; ordine del giorno n. 109 presentato da Biletta, Ruzzola e Leone, inerente a "Sostegno della Regione alla candidatura di Torino quale sede di una delle sezioni specializzate della Corte di Prima Istanza del Tribunale Unificato dei Brevetti"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 104 e dell'ordine del giorno n.
109, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone per l'illustrazione della mozione n. 104; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Prima di illustrare la mozione, volevo ringraziare la Consigliera Biletta che ha deciso, di comune accordo, di convogliare in un unico testo le due mozioni che erano oggettivamente sovrapponibili. La ringrazio, anche perch consente, lei come il Gruppo, di dare un segnale univoco su un tema importante per il nostro territorio.
Solo per riassumere velocemente a chi non fosse al corrente della situazione, l'Unione Europea ha deciso di dotarsi di un nuovo assetto brevettuale incentrato sulla creazione di un titolo unitario e di una protezione uniforme a valere per tutto il territorio dell'Unione attraverso il Tribunale Unificato dei Brevetti.
Il Tribunale Unificato dei Brevetti avrebbe dovuto prevedere diverse sedi, una delle quali, quella che riguarda i brevetti chimici e farmaceutici, a Londra (un'altra a Monaco, per i brevetti meccanici).
L'uscita del Regno Unito dall'Europa ha fatto sì che questa sede rimanesse vacante.
Quello che noi proponiamo, insieme alla Consigliera Biletta, è di sostenere la candidatura di Torino come sede di una delle sezioni specializzate della Corte di Prima Istanza del Tribunale Unificato dei Brevetti.
Le ragioni sono molteplici e riassumo le più importanti: l'Italia è il quarto Paese dell'Unione Europea per numero di brevetti depositati; Torino è un'importante area di brevettazione, nonché sede dei più importanti studi nazionali di brevetti; Torino, inoltre, è sede di importanti centri di ricerca e d'innovazione, non solamente privati ma anche pubblici (ricordo il Politecnico, l'Università degli Studi di Torino e la Fondazione ISI).
Se non fosse solo per queste ragioni, ricordo anche che il capoluogo piemontese è stato di recente riconosciuto come "Area complessa di crisi".
Dunque, l'arrivo del TUB consentirebbe di stimolare un indotto che è valutato in alcune centinaia di milioni di euro all'anno, già solo per congressi, convegni, studi legali, laboratori scientifici, sedi di imprese internazionali che seguono da vicino tutte le pratiche legate ai brevetti stessi, oltre all'aspetto tecnico, che rappresenterebbe uno stimolo per l'innovazione delle imprese, università e società di ricerca. La stessa Unione Europea ne valuta una ricaduta di 200 milioni di euro.
Sono numerosi i motivi per cui è importantissimo sostenere questa candidatura, per la quale auspico - direi che l'abbiamo già verificata una concordanza dell'Aula, affinché si possano assumere tutte le iniziative utili, anche in concerto con l'Amministrazione comunale di Torino, per sostenere la candidatura di Torino come città ospitante la sede specializzata della Corte di Prima Istanza del Tribunale Unificato dei Brevetti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente; ringrazio anch'io il collega Giaccone, col quale siamo riusciti a raggiungere una sintesi.
Ci siamo trovati d'accordo su questo atto d'indirizzo, che pone al centro del dibattito una questione molto interessante per Torino e per tutta la regione, rappresentando una grande opportunità.
Tralasciando quelli che sono gli aspetti relativi alla Corte di Prima Istanza, che sarebbe una sede decentrata del Tribunale, come ha già spiegato il collega Giaccone, ci tenevo a precisare che la candidatura di Torino non è una boutade: oltre a vantare, infatti, una storica tradizione Torino è un'importante area di brevettazione e sede di importanti studi di brevetti.
Com'è stato già ribadito dal collega, la Città ha numerosi spazi pubblici in zona centrale da destinare velocemente al Tribunale Unificato (ad esempio, l'ex sede del Tribunale o il Grattacielo RAI, oltre a edifici dismessi da riqualificare).
Il Tribunale rappresenta, dunque, un'occasione unica per Torino, non soltanto in termini di prestigio, non solo per recuperare rispetto ad alcune occasioni perse, ma anche in prospettiva futura, a partire dal recupero e dal rilancio di importanti aree dismesse del patrimonio immobiliare in disuso, senza dimenticare lo stimolo all'innovazione che ne deriverebbe per imprese, università e società di ricerca.
Le proiezioni fatte dall'Unione Europea sulle ricadute dei singoli territori del Tribunale Unificato ammontano a oltre 200 milioni di euro (si tratta, in questo caso, anche di stime molto caute).
È proprio per queste ragioni che ci siamo fatti parte attiva per porre al centro del dibattito quest'ordine del giorno, su cui siamo convinti che ci possa essere la convergenza dell'Aula.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Biletta, per l'illustrazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Volevo esprimere, sia personalmente sia interpretando anche i sentimenti e la volontà del nostro Gruppo (alcuni di noi hanno anche sottoscritto quest'ordine del giorno, come i Consiglieri Valle, Salizzoni e il sottoscritto), l'apprezzamento nei confronti di quest'atto d'indirizzo che indubbiamente porta con sé una richiesta e una sollecitazione alla Giunta ad attivarsi nella direzione di sostenere la candidatura di Torino come sede del Tribunale per i Brevetti per quanto riguarda il settore chimico e farmaceutico.
Credo, intanto, che emerga un primo dato importante: mi riferisco al fatto che l'Unione Europea abbia deciso di dotarsi di una brevettazione unica. Ritengo che questo sia uno di quei passi che è opportuno sottolineare, perché va nella direzione di creare in concreto "l'Unione" desiderio che nutriamo tutti quando diciamo che ci vuole più "Europa" e che si fa più "Europa" se un settore così delicato, come quello dei brevetti viene trattato non soltanto dal punto di vista giuridico e giurisprudenziale dai singoli Stati, ma vi è un'assunzione di responsabilità e di competenze a livello dell'intera Unione.
Il secondo dato che emerge, evidentemente, è che la Brexit potrebbe aprire una prospettiva sotto questo profilo, perché Londra doveva essere sede di questa sezione specializzata del Tribunale Unico dei Brevetti (una sede specializzata rispetto a quella di Parigi). Ora, nel caso in cui questa sede non dovesse essere allocata a Londra, si aprirebbero, come sottolineavano i colleghi, delle possibilità per alcune città del nostro Paese come Milano, Firenze e Torino, che vorrebbero esprimere la loro disponibilità a essere prese in considerazione.
Credo sia un dovere del Consiglio regionale del Piemonte sostenere unanimemente questa ipotesi e questa candidatura, non soltanto per fattori di natura campanilistica, ma anche perché crediamo che in questa congiuntura, oltre che per la storia stessa del Piemonte e di Torino in termini di brevetti e di agenzie presenti nel settore, Torino possa avere tutte le carte in regola per essere sede di questo tribunale.
Pertanto, mi fa piacere che due atti d'indirizzo, di maggioranza e di opposizione, vengano presentati insieme e possano trovare unanime conforto da parte del Consiglio. In periodi in cui abbiamo assistito - purtroppo per la nostra città e per la nostra regione - alla perdita di occasioni o manifestazioni importanti, la sede di questo tribunale può rappresentare una prospettiva significativa.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
La parola al Consigliere Lanzo.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Solo per associarmi agli interventi precedenti, sia dei relatori dell'ordine del giorno e della mozione sia del collega Marello.
È nota la tradizione, nonché una serie di realtà che lavorano in tema di proprietà intellettuale sul territorio piemontese, in particolare a Torino sia come aziende sia come professionisti di altissimo livello.
Pertanto, questo territorio può assolutamente trovare terreno fecondo per l'insediamento e quindi la candidatura di Torino come sede di una delle sezioni specializzate in materia di brevetto. Questo, per affermare l'assoluto favore con cui consideriamo e voteremo tali iniziative del Consiglio.
Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Non essendoci richieste d'intervento per dichiarazione di voto, indìco la votazione palese sulla mozione n. 104, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Poiché nelle scorse sedute è stato chiesto di rimandare il punto che stiamo per trattare, per evidenti motivi (non voglio ritornare su questo), vorrei solo capire l'intendimento della maggioranza. Se dobbiamo procedere con la discussione generale e rimandare la votazione finale, chiedo di soprassedere e spostare tutto alla prossima seduta o a quando la maggioranza riterrà utile; se, invece, la scelta è quella che abbiamo compreso, cioè svolgere solo la discussione generale, visto che stiamo parlando di ordini del giorno, eviterei di farlo, perché non ha molto senso.
Le chiedo, pertanto, a lei o alla maggioranza, di dirci qual è l'intendimento.



PRESIDENTE

I Capigruppo di maggioranza cosa indicano, mancando 40 minuti al termine della seduta? Prego, Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Abbiamo avuto un confronto con il Gruppo e l'ordine del giorno è presentato per arrivare, oltre alla discussione generale, anche alla votazione.
Durante la discussione, faremo degli accenni ad alcune questioni di cui avremmo voluto fare a meno.
Grazie.



PRESIDENTE

Pertanto, proseguiamo.


Argomento: Cultura: argomenti non sopra specificati

Esame ordine del giorno n. 51 presentato da Cane, Cerutti, Demarchi Preioni, Bongioanni, Dago, Fava, Gagliasso, Graglia, Lanzo, Leone, Marin Marrone, Mosca, Nicotra, Perugini, Poggio, Riva Vercellotti, Stecco Zambaia, Ricca e Magliano, inerente a "Difesa, rispetto e salvaguardia dell'importanza del Crocifisso"; ordine del giorno n. 97 presentato da Frediani, Bertola, Sacco e Martinetti, inerente a "Difesa, rispetto e salvaguardia del simbolo della pace"; ordine del giorno n. 99 presentato da Bertola, Martinetti, Frediani, Sacco e Disabato, inerente a "Difesa rispetto e salvaguardia della laicità delle Istituzioni"; ordine del giorno n. 100 presentato da Frediani, Bertola e Martinetti, inerente a "Difesa rispetto e salvaguardia dei simboli della legalità"; ordine del giorno n. 101 presentato da Grimaldi e Sarno, inerente a "Riconoscimento del principio di laicità dello Stato in tutte le sue articolazioni territoriali"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli ordini del giorno n. 51, n. 97, n. 99, n. 100 e n. 101, di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Cane per l'illustrazione dell'ordine del giorno n.
51.



CANE Andrea

Grazie, Presidente.
Quando siamo stati eletti, alcuni mesi fa, una delle prime domande che mi sono posto è se avrei dovuto sostenere alcune battaglie del passato. Una di queste era ed è senza dubbio una delle tematiche che mi sta più a cuore (posso dire "ci sta più a cuore"), dal momento che il Crocifisso non rappresenta solo una fede, ma un insieme di storia, valori e tradizioni che sono propri della nostra cultura intesa anche a livello europeo e occidentale, in generale.
Tengo anche subito a ringraziare tutte le forze politiche che hanno controfirmato e sottoscritto quest'ordine del giorno, quindi non solo i colleghi di Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia, ma anche Silvio Magliano, dei Moderati. Ringrazio anche il sostegno degli amici de Il Popolo della Famiglia, che in queste settimane hanno sostenuto tale battaglia e sono anche presenti oggi.
Un saluto e un riferimento anche al collega Consigliere Francesco Graglia che oltre ad aver sottoscritto quest'ordine del giorno, teneva particolarmente alla sua approvazione e a essere in aula. L'auspicio è che al più presto, quando potrà tornare in quest'aula, in caso di voto positivo dell'ordine del giorno, possa essere affisso un Crocifisso alla sua presenza.
Riteniamo il Crocifisso un patrimonio, non solo italiano, non solo europeo ma dell'intero mondo. È un simbolo di pace, di coraggio e di solidarietà.
Ogni tanto, invece, cosa capita? Accade che qualcuno alza la mano e chiede di toglierlo. Negli ultimi decenni sono stati diversi i casi in cui si è provato a osteggiare la presenza del Crocefisso, a partire dal più celebre caso mediatico all'inizio dell'anno scolastico 2003-2004, in cui il musulmano Adel Smith chiese all'insegnante della scuola di Ofena frequentata dai suoi figli, di rimuovere il Crocifisso appeso alla parete.
Negli anni si sono susseguiti diversi casi in cui professori e professoresse si sono alternati nell'autocelebrarsi come paladini della laicità, provando o chiedendo di togliere i Crocifissi dalle aule scolastiche.
Sicuramente la questione in esame s'inquadra in un contesto giuridico costituzionale di rapporti tra Stato e Chiesa molto complesso caratterizzato da profili problematici e nodi non sempre risolti che chiamano in causa, in particolare, principi di laicità, libertà, religione e libertà di coscienza, ma mai era capitato che addirittura un Ministro della Repubblica esprimesse un sentimento così contrario.
Perciò chiedo, non solo al Ministro Fioramonti, ma a tutta l'Aula, come si possa ordinare di rimuovere dalle aule scolastiche il Crocifisso, simbolo di tutti i valori di fondo della nostra cultura e del nostro Paese.
Recentemente, il Ministro dell'attuale Governo, Lorenzo Fioramonti, ha espresso la volontà di non voler più esporre il Crocifisso nelle aule scolastiche italiane, perché ritiene che le scuole debbano essere laiche e permettere a tutte le culture di esprimersi e magari affiggere alla parete al posto di questo simbolo rappresentante la fine della passione di Gesù una cartina del mondo con richiami alla Costituzione.
Questa è stata la proposta alternativa del Ministro Fioramonti.
Ecco, signor Presidente, in questo caso parliamo di un Ministro, di un potente, un potente che vuole rimuovere colui che in passato i potenti li aveva invece rovesciati, innalzando gli umili.
Facciamoci tutti una domanda: sarà mai per questa ragione che ora i potenti vogliono di nuovo rimuovere i Crocifissi dalle scuole? Già nel lontano 1988, Natalia Ginzburg affermò che quella croce rappresenta tutti (sto parlando di un titolo apparso su L'Unità il 22 marzo dello stesso anno) e specificò il concetto con le seguenti parole: "Il Crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. È l'immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l'idea dell'uguaglianza fra gli uomini fino allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo.
Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? Sono quasi duemila anni che diciamo "prima di Cristo" e "dopo Cristo". O vogliamo forse smettere di dire così? Il Crocifisso non genera nessuna discriminazione. È muto e silenzioso. C'è stato sempre. Per i cattolici, è un simbolo religioso. Per altri, può essere niente, una parte del muro".
Queste sono le parole di Natalia Ginzburg; risalgono al 1988, ma io le ritengo ancora attuali.
Torniamo al 2019. Solo pochi giorni fa - direi ormai due mesi fa - si è arrivati a parlare a Bologna del cosiddetto "tortellino dell'accoglienza" quello con il ripieno di carne di pollo, perché era una variante che tutti potevano gustare, anche chi, magari per motivi religiosi, non mangia la carne di maiale.
Recentemente, le parole "La convivenza si fa in due, con una reciprocità e rispetto senza imposizioni", sono state pronunciate dalle comunità del mondo arabo in Italia e dalle associazioni medici di origine straniera in Italia, proprio in merito a queste polemiche sollevate dalla decisione della diocesi di Bologna di servire, in occasione di questa festa, il fantomatico tortellino accogliente. Direi che è stato un esempio di tolleranza da cui dovremmo anche noi imparare, quando vogliamo togliere i Crocifissi.
Anche la CEI, nella persona di Monsignor Russo, ha dichiarato che il Crocefisso nelle aule scolastiche non è un simbolo divisivo, ma un elemento simbolico di pace e attaccamento al territorio. Qui non si tratta di una questione confessionale, ma di civiltà e di appartenenza a una cultura intrisa di cristianesimo e anche di ciò che ne è scaturito, in termini di accoglienza e d'integrazione.
Mi permetto ora di fare un breve excursus giuridico.
Il primo organo giurisdizionale che si è pronunciato a favore della presenza del Crocifisso nelle aule scolastiche è stato il Consiglio di Stato, con un parere nel 1988 e uno nel 2006.
Il Consiglio di Stato, in particolare nel 2006, ha affermato che, in una sede non religiosa come la scuola, destinata all'educazione dei giovani, il Crocifisso può rivestire, per i credenti, valori religiosi, ma per credenti e non credenti la sua esposizione è giustificata e assume un significato non discriminatorio sotto il profilo religioso.
Nell'attuale realtà sociale, penso che il Crocefisso dovrebbe essere considerato non solo come simbolo di un'evoluzione storica e culturale, e quindi dell'identità del nostro popolo, ma quale simbolo di un sistema di valori di libertà, eguaglianza, dignità umana e tolleranza religiosa, e quindi anche della laicità dello Stato; principi che s'innervano nella nostra Carta Costituzionale.
Sull'argomento, l'ultima pronuncia giurisdizionale di rilievo si è avuta nel 2011, dalla Grande Camera della Corte Europea per i Diritti dell'Uomo che, accogliendo un ricorso dell'Italia, ha definitivamente ritenuto legittima l'esposizione del Crocifisso, accettando la tesi in base alla quale non sussistono elementi che provino l'eventuale influenza sugli alunni dell'esposizione del Crocifisso nelle aule scolastiche, ribaltando così, una sentenza di segno opposto della stessa Corte Europea del 3 novembre 2009.
In definitiva, il Crocifisso non viene quindi considerato, nemmeno dai Giudici di Strasburgo, un elemento d'indottrinamento, ma un'espressione dell'identità culturale e religiosa dei paesi di tradizione e cultura cristiana.
In definitiva, queste sentenze cosa ci vogliono insegnare e comunicare? Che in Italia il Crocifisso è atto a esprimere, appunto in chiave simbolica, ma in modo adeguato, l'origine religiosa dei valori di tolleranza,di rispetto reciproco, di valorizzazione della persona, di affermazione dei suoi diritti, di riguardo alla sua libertà e di autonomia della coscienza morale nei confronti dell'autorità, di solidarietà umana di rifiuto di ogni discriminazione che connotano la civiltà italiana.
Ora, come allora, le ripetute polemiche relative alla presenza del Crocifisso negli edifici pubblici hanno, invece, profondamente ferito il suo significato non solo religioso, ma anche e soprattutto quale simbolo della civiltà e della cultura cristiana nella sua radice storica come valore universale, indipendentemente da una sua specifica confessione religiosa.
Risulterebbe inaccettabile, per la storia e per la tradizione dei nostri popoli, se la decantata laicità della Costituzione repubblicana fosse malamente interpretata, nel senso d'introdurre un obbligo giacobino di rimozione del crocefisso. Esso, al contrario, per migliaia di cittadini famiglie e lavoratori, rimane il simbolo della storia condivisa da un intero popolo. Cancellare i simboli della nostra identità, collante indiscusso di una comunità, ritengo che significhi svuotare di un significato i principi su cui si fonda la nostra società. E rispettare le minoranze non vuol dire rinunciare, delegittimare o cambiare i simboli e i valori che sono parte integrante della nostra storia, della cultura e delle tradizioni del nostro Paese.
Per questi motivi, chiediamo di difendere e salvaguardare l'importanza storica, culturale e religiosa del Crocefisso tramite qualsiasi azione che possa combattere nelle forze democratiche previste dalla nostra Costituzione ogni forma di sopruso e proposta di eliminazione che sia intesa nei confronti dei Crocifissi apposti all'interno di scuole ed edifici pubblici, inviando lo stesso ordine del giorno al Governo nella persona dell'attuale Ministro Fioramonti.
Infine, chiediamo di procedere all'affissione di un Crocifisso all'interno dell'aula del Consiglio regionale dietro i banchi della Presidenza o comunque, in posizione ben visibile, perché è da ritenersi che, come Regione Piemonte non si debba proporre di togliere,bensì di aggiungere il simbolo che, in modo più inequivocabile, rappresenta la nostra tradizione storica, culturale e cristiana.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sono desolato, perché secondo me tutto il peso, la carica emotiva di questa discussione, probabilmente, ha imbarazzato la Giunta o non ne sente.
Però, non è presente nessun Assessore a rappresentare la Giunta.
Ve lo faccio sommessamente notare: ci sarebbero tante leggi di cui discutere.
Grazie, Assessora Chiorino, la ringrazio davvero per avermi tolto da quest'imbarazzante scena.
Presidente, può invitare la Giunta, visto che è così importante convocare un Consiglio su questi ordini del giorno, facendo notare loro che dovrebbero essere presenti, visto che sono Consiglieri regionali anche loro?



PRESIDENTE

Faremo presente.
Ringrazio l'Assessore Chiorino, il cui imbarazzo la distingue: noto che ha una sensibilità diversa da altri e che è molto sensibile.
Collega Frediani.
Ho capito: lascia che intervenga prima il Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Collega Frediani, mi perdoni.
Per organizzarci nel dibattito: permetterà a tutti i primi firmatari di presentare gli ordini del giorno, per poi passare alla discussione generale su tutto, oppure come prevede di organizzarci?



PRESIDENTE

Anzitutto, tutti i primi firmatari illustrano gli ordini del giorno, poi si apre la discussione generale e seguiranno le repliche e le dichiarazioni di voto. Alle ore 13, come inteso, la seduta sarà sospesa, per riprendere alle ore 15.
La parola alla Consigliera Frediani, per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 97.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Poiché potrò intervenire successivamente su quanto illustrato dal Consigliere Cane, per il momento mi concentro sul nostro atto d'indirizzo.
Devo dire che sono un po' provata dall'illustrazione, perché per tanto tempo abbiamo atteso - diciamo così - questo giorno di discussione, ma non l'avrei mai immaginato così surreale. Ringrazio di avere un po' di tempo per intervenire sull'atto d'indirizzo della maggioranza e, quindi, poter un po' sedimentare le emozioni, prima di poter discutere nel merito della proposta.
Per quanto riguarda la nostra proposta, abbiamo pensato che oggi è un giorno in cui si parla, bene o male, di simboli, quindi si è deciso di portare questo tema in Consiglio regionale e vedremo come sarà accolto l'atto d'indirizzo della maggioranza.
Tuttavia, pensiamo che ci siano molti altri simboli che meriterebbero di trovare spazio nelle nostre aule, perché se immaginiamo un simbolo come un qualcosa che possa ispirare la nostra azione politica, non possiamo ridurre (dico "ridurre" in senso numerico e non in senso qualitativo) a un solo simbolo, che è quello per l'appunto proposto dal collega Cane. Ce ne sono molti altri e noi ne abbiamo individuato due significativi: il primo che è l'oggetto di questo nostro primo atto d'indirizzo, è il simbolo della pace. Un simbolo che innanzitutto trova la sua ragione d'essere, la sua espressione anche, nell'articolo 11 della nostra Costituzione, che recita: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo".
Partendo dalla nostra Costituzione e considerando che la pace e la ricerca della pace dovrebbe essere uno dei nostri obiettivi fondamentali nella nostra azione politica, noi ovviamente lavoriamo a livello regionale però siamo in relazione stretta con altri livelli e ogni giorno possiamo fare la differenza, in questo senso, in ogni nostro gesto, in ogni nostra azione e in ogni nostro atto politico. Quindi, più che mai, questo simbolo serve a ricordare questo principio di difesa della pace, che per l'appunto è ribadito anche nella nostra Costituzione.
Il simbolo della pace fu creato il 21 febbraio 1958 da Gerald Holtom che era un disegnatore commerciale e pacifista, in occasione della prima marcia di Aldermaston, una manifestazione organizzata per la campagna di disarmo nucleare.
In aula ne abbiamo parlato più di una volta nella scorsa legislatura e ricordo che è un tema particolarmente caro al collega Andrissi che, tra l'altro, ha sempre partecipato sia a manifestazioni sia a vari eventi per il disarmo nucleare. Questo simbolo incorpora due simboli dell'alfabeto semaforico, che è un tipo di segnalazione con le bandierine usate in ambito navale, la N e la D. Vengono inserite in un cerchio a rappresentazione del mondo. In seguito, in realtà, il creatore di questo simbolo spiegò che il simbolo stesso voleva indicare un essere umano prostrato e impotente davanti alla guerra. E così spiega - ho riportato il virgolettato anche nelle premesse dell'atto d'indirizzo: "Ero in uno stato di disperazione profonda disperazione. Ho disegnato me stesso, la rappresentazione di un individuo disperato con le palme delle mani allargate all'infuori e verso il basso, alla maniera del contadino di Goya davanti al plotone d'esecuzione. Ho dato al disegno la forma di una linea e ci ho fatto un cerchio intorno". Questo simbolo poi è diventato universale, grazie anche al fatto che c'è stata la volontà di non porre su di esso alcun vincolo di riproduzione. Quindi, è realmente un simbolo che appartiene a tutti noi e lo stesso creatore non ha voluto rendersi proprietario dello stesso proprio per garantirne la massima diffusione e universalità.
Ricordiamo inoltre la Giornata Internazionale della Pace, che è stata istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1981 ed è stata fissata al 21 settembre. L'obiettivo di questa giornata è promuovere i valori del pacifismo e della non violenza come valori fondanti della nostra civiltà. Negli ultimi anni l'osservanza di questa ricorrenza sta diventando sempre più diffusa, proprio a dimostrazione del fatto che sono sempre di più le persone che vogliono mettere fine a ogni tipo di ostilità in ogni parte del mondo.
Pertanto, ritornando al discorso iniziale di quella che è la nostra azione politica quotidiana, dei messaggi che dovremmo trasmettere, dei grandi principi che dovremmo mettere di fronte ad ogni nostro gesto quotidiano per cercare di migliorare la nostra azione politica ogni giorno, credo che esporre il simbolo della pace in Consiglio regionale ed esaltare i valori che tale simbolo esprime sia un nostro dovere.
Invito tutti a votare quest'atto d'indirizzo, perché possiamo avere tutti i giorni davanti agli occhi questo importante simbolo che dovrebbe rivestire uguale importanza rispetto ad altri simboli di cui parleremo nella giornata di oggi.



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 99, inerente a "Difesa rispetto e salvaguardia della laicità delle Istituzioni".
La parola al Consigliere Segretario Bertola, in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, rivolgendomi a lei e anche a tutti i cittadini piemontesi vorrei dare un aggiornamento sulla situazione odierna. Nemmeno oggi signori, si approveranno delle leggi in quest'aula. Nemmeno oggi, 19 novembre, si approveranno queste leggi in aula. Siamo al 19 novembre e siamo partiti al 1° luglio e la situazione è sempre a zero. Aggiornamento concluso.
Discutiamo però nuovamente di questioni che riguardano la propaganda politica e la propaganda politica nazionale della Lega che, in quest'accezione, ha coinvolto anche altri soggetti sia all'interno del Consiglio regionale sia fuori.
La Lega arriva addirittura a usare i simboli religiosi come strumento di divisione. Prima di illustrare il mio ordine del giorno, volevo ricordare alcuni principi. Lo Stato italiano è una Repubblica democratica, laica e aconfessionale. Spero che tutti si condivida questo. Il fatto che l'Italia sia uno Stato laico si desume da una giurisprudenza consolidata sia della Corte di Cassazione sia della Corte Costituzionale.
Cito alcune sentenze. La sentenza penale della Cassazione n. 439/2000 recita: "La legge ordinaria, i regolamenti e tutta l'attività della Pubblica Amministrazione devono conformarsi al principio di laicità, che costituisce uno dei profili della forma di Stato, così come delineato dalla Corte Costituzionale". Diversi sono gli articoli della Costituzione che fanno riferimento anche a questo principio, ovvero gli articoli 2, 3, 7, 8 19 e 20.
Ricordo, in particolare, l'articolo 7: "Lo Stato e la Chiesa cattolica sono ciascuno nel proprio ordine indipendenti e sovrani". Ovviamente anche la Corte Costituzionale si è espressa diverse volte in ordine al trattamento delle diverse religioni e al principio di laicità ha individuato questi corollari: il pluralismo confessionale, il divieto di discriminazione fra i culti, la distinzione degli organi che caratterizza il fondamentale o supremo principio costituzionale di laicità o non confessionalità dello Stato. Significa che la religione e gli obblighi morali che ne derivano non possono essere imposti come mezzo al fine dello Stato. Vi sono poi l'equidistanza e l'imparzialità della legislazione rispetto a tutte le confessioni religiose.
Ricordo, fra l'altro, che si fa un riferimento ai Crocifissi nelle scuole e il Consiglio regionale, se lo ritiene e se lo vota, può dare qualsiasi indirizzo al Governo, però parlando di Crocifissi nelle scuole e dell'espressione - condivisibile, tra l'altro, da parte mia - che ha avuto un Ministro, non abbiamo capito cosa c'entri il Crocifisso in un'Aula istituzionale dove siede l'Assemblea legislativa del Piemonte che, è vero non sta facendo leggi, ma rimane un'Assemblea legislativa dove sono seduti i rappresentanti di tutti i cittadini piemontesi. E, ripeto, tutti i cittadini piemontesi.
Parlando di Piemonte, di libertà religiosa, di rispetto e di non discriminazione, diversamente da quanto fate voi, che vi spingete più in là e pensate a chi ha religioni molto diverse dalla nostra, a chi proviene da Paesi diversi, a chi è già italiano o non lo è ancora ma proviene da culture diverse (come la cultura e i paesi che professano la religione musulmana), io resto molto più vicino. Vi stupirò, ma sono molto più localista di voi; non mi allontano di molto e mi fermo alla Valle Pellice perché se parliamo di simboli che rappresentano anche un territorio e una cultura, perché non parlare anche della professione del culto valdese? Tra l'altro, se uno volesse presentare altri atti d'indirizzo, potrebbe dire: perché non apporre anche una croce ugonotta nell'aula del Consiglio regionale, visto che la cultura e la professione protestante metodista valdese è molto radicata nella nostra regione fin dal XII secolo? Chiedete ai valdesi se, per quella che è stata la loro storia, il crocifisso è un simbolo di pace. Chiedetelo a loro poiché sono stati perseguitati per secoli, poiché hanno ottenuto la libertà civile e politica nel 1848, ieri da un punto di vista storico. Chiedetelo a loro se è un simbolo di pace.
Tra l'altro, vi do una notizia: non esistono simboli muti. Nessun simbolo è muto. Su questo v'invito a leggere qualche libro che si può facilmente reperire in una biblioteca o, come accade più frequentemente negli ultimi tempi, su Amazon.
Allora perché non apporre dietro al banco dalla Presidenza anche una croce ugonotta? Perché sono i primi a non chiederlo. Anche se ho parenti che sono di religione valdese in famiglia, io non sono religioso, quindi non faccio riferimento a una mia confessione religiosa. Anche se sono cresciuto in una famiglia cattolica, non sono un religioso.
Con riferimento all'atto d'indirizzo presentato dalla Lega, i valdesi hanno fatto un comunicato stampa dove sono contenute delle informazioni e delle osservazioni molto interessanti. I valdesi dicono: "Come Chiesa Cristiana Riformata, predichiamo Cristo crocifisso e risorto. La resurrezione di Cristo è la base della nostra fede, ma queste nostre convinzioni non ci impediscono di ritenere che le istituzioni di uno Stato laico debbano mantenere una corretta distanza dalle scelte dottrinali dei cittadini". La critica storica che fanno al Crocifisso di Stato è duplice come cittadini italiani e ritengono che violi il principio di laicità dello Stato e neghi la dimensione pluralista della società. "Il Crocifisso" - proseguono i Valdesi - "non è un simbolo neutro e il suo utilizzo come strumento d'identificazione nazionale, sociale o politica è stato spesso, purtroppo foriero di divisione e conflitti". I valdesi rilevano con preoccupazione il fatto che, per legittimare l'uso pubblico del Crocifisso, lo si riduca a un pezzo di arredamento che rimanda a meri valori culturali.
Poi ci sono affermazioni, ma questa volta siamo nell'ambito della Chiesa Cattolica, che fanno riferimento a Papa Francesco e a Padre Bartolomeo Sorge, che esprimono preoccupazione, perché la difesa dei simboli religiosi è, purtroppo, diventata strumentale alle ragioni dei partiti politici e chiedono che l'attenzione della politica sia rivolta verso l'attuazione del mandato costituzionale attraverso la promulgazione di ciò che manca ancora nel nostro Paese: una legge sulla libertà di culto e di pensiero, tuttora mancante nel nostro ordinamento. Se vogliamo dare degli indirizzi al Parlamento nazionale, a mio avviso, possiamo dare questi indirizzi.
Io non avrei presentato un atto d'indirizzo su questo tema, ma quando quest'ordine del giorno è stato depositato e quando ci si apprestava alla discussione, sono andato a trovare Bruno Segre, anche per avere dei consigli. Innanzitutto, è stato un grande onore essere ricevuto da lui e poter chiacchierare amabilmente per più di un'ora, ma ho avuto anche l'onore di ascoltare le sue idee e di farmi dettare un ordine del giorno che presento volentieri.
Nel documento si fa riferimento all'ordine del giorno n. 51 presentato da Gruppi di maggioranza, che polemizza aspramente con i sostenitori della laicità della Repubblica invocando provvedimenti lesivi della parità delle confessioni religiose garantita dalla Costituzione e che impegna a introdurre il Crocifisso nell'aula del Consiglio regionale. Il contenuto di quell'atto è antistorico e mira a confondere religione e politica per mere ragioni di presunto consenso elettorale. Considerato questo, con il nostro ordine del giorno, vogliamo ribadire il carattere laico e non confessionale della Repubblica italiana e delle sue istituzioni centrali e periferiche.
A nostro avviso, è del tutto inopportuno pensare di introdurre un Crocifisso in quest'aula consiliare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Frediani per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 100.



FREDIANI Francesca

Arriviamo al secondo atto d'indirizzo. Questa volta parliamo di un simbolo che ha a che fare con la legalità e parliamo, in particolare, di una foto fortemente simbolica. Una foto che ritroviamo ogni volta che si ha a che fare con il tema della legalità e in ogni ricorrenza che riguarda purtroppo, delle brutte pagine della storia del nostro Paese e che continuano, tutt'oggi, a essere scritte. Brutte pagine del nostro Paese e della nostra regione.
Parliamo di due uomini simbolo. Ce ne sono molti altri, ovviamente, ma Falcone e Borsellino sono i due uomini che più incarnano la lotta contro la mafia, anche perché tutti noi conosciamo la loro storia e, purtroppo, anche quale sia stata la loro fine.
La foto cui mi riferisco sicuramente tutti noi l'abbiamo visto più volte ed è stata scattata dal fotografo Tony Gentile. In questi giorni ho fatto una breve ricerca e continuano a esserci inaugurazioni di murales e riproduzioni di questa foto che è diventata simbolica, soprattutto è riprodotta nelle pareti delle scuole. Nelle scuole bisogna cercare di mantenere fermi questi valori e questi principi e mantenere ferma la nostra posizione di contrasto all'illegalità.
L'abbiamo fatto anche in Consiglio regionale approvando l'istituzione della Commissione legalità permanente che, purtroppo, non si è ancora insediata.
Colgo l'occasione anche per ricordare che la Commissione legalità istituita dal Consiglio regionale in seguito all'approvazione di un nostro atto d'indirizzo, a tutt'oggi, non ha ancora trovato lo spazio per insediarsi.
Credo che questa sia una mancanza veramente incredibile, specie leggendo i fatti di cronaca di questi giorni, che hanno nuovamente portato alla ribalta la situazione d'illegalità che persiste nella nostra regione dovuta alla costante presenza di malavita organizzata.
Credo, quindi, che un primo segnale dovrebbe essere quello di insediare questa Commissione e di farla lavorare. Dico "lavorare" perché sembra un termine non più tanto in uso in Consiglio, dove, purtroppo, molto spesso passiamo il tempo a discutere del nulla o di qualcosa che non porta nessuna ricaduta concreta sulla vita dei cittadini piemontesi.
Al di là di questa parentesi, e tornando al secondo simbolo che chiedo di esporre in sala di Consiglio.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Spero che la mia proposta non sia vista come una provocazione, perché è una richiesta assolutamente seria e motivata, trattandosi di un'immagine simbolica molto importante, che merita sicuramente rispetto.
Chiediamo, ovviamente, di esaltare i valori della legalità e del contrasto alla mafia chiedendo di insediare finalmente la Commissione legalità, secondo quanto previsto dall'atto d'indirizzo approvato dal Consiglio, e di esporre nell'aula del Consiglio una riproduzione della fotografia di Tony Gentile di Falcone e Borsellino, i due simboli più alti del contrasto all'illegalità nel nostro Paese.



PRESIDENTE

Grazie.
Mancando otto minuti al termine previsto per la chiusura della seduta.
Proporrei di sospendere i nostri lavori, dal momento che manca ancora l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 101 del Consigliere Grimaldi, e non penso che il collega intervenga meno di sette minuti.
Dichiaro, quindi, chiusi i lavori, ricordandovi che riprenderanno alle ore 15, mentre alle ore 14.30 è previsto l'esame delle interrogazioni a risposta immediata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 12.53)



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