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Dettaglio seduta n.33 del 06/11/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.08)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che il numero legale è 24.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Bertola, Chiorino, Graglia, Lanza e Ricca.
Non è presente l'Assessore Marnati.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Presidente, la invito ad avvicinare le labbra al microfono, perché non si è sentito nulla. Non vorrei che fosse un difetto dell'impianto, ma io non ho sentito un nome della Giunta in congedo, se non l'Assessore esterno Marnati. Vedo qui davanti l'Assessore Tronzano, ma vedo i restanti banchi della Giunta completamente vuoti. La verità, come diceva un film, è che non vi interessa abbastanza.
Se questa sceneggiata, che dura da più di un mese, non serve al Piemonte infatti, la Giunta sta facendo altro, giustamente mi verrebbe da dire fatecelo sapere, perché ieri abbiamo chiesto l'intervento del Presidente o del Vicepresidente su questa vicenda. Non c'è nessuno, ma visto che c'è l'Assessore Tronzano e visto che non penso che sia meno di altri, almeno prenda la parola, così ci risolve il secondo problema: il vuoto e il silenzio di Forza Italia.
Presidente, le chiedo se è così, cioè se i congedi li ho sentiti male, se metà della Giunta non c'è e non è neanche in congedo e se, per caso qualcuno della Giunta abbia voglia di prendere parola in questo silenzio assordante.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ricomunico che sono in congedo i Consiglieri Bertola, l'Assessore Chiorino il Vicepresidente Graglia, il Consigliere Lanzo e l'Assessore Ricca. Non è presente l'Assessore esterno Marnati. Lo vedo dal tabellone ma, da quel che posso vedere dalla mia postazione, gli Assessori Carosso, Protopapa e Rosso hanno inserito la tessera e hanno lasciato anche qualche effetto personale sulle sedie. Oltre alla presenza dall'Assessore Tronzano, che è presente gli Assessori Carosso, Protopapa e Rosso sono nel Palazzo. Chiederemo ragguagli e la presenza in Aula.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 17, inerente a "Integrazione della formulazione del quesito referendario di cui alle precedenti Deliberazioni del Consiglio Regionale n. 6-21071 e 7-21072 del 26 settembre 2019""


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 17, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Se ricordo bene, abbiamo a disposizione due ore come opposizione, giusto? Due ore che, se lei è d'accordo, Presidente, utilizzeremmo non per presentare uno a uno gli emendamenti. Se lei è d'accordo, con interventi complessivi al massimo di due ore, le opposizioni interverranno sulla questione posta all'o.d.g. in generale. Dopodiché, come Gruppo del Partito Democratico ci piacerebbe davvero ascoltare su questa vicenda il punto di vista del Presidente Cirio, perché per me rappresenta anche in Aula non soltanto il Presidente della Giunta, ma una forza politica che, quando quest'ordine del giorno è stato votato qualche settimana fa, si è distinta rispetto al resto della maggioranza con un ordine del giorno che ha permesso a quella forza politica (Forza Italia) di votare la delibera.
Questo è un tema, questo non è l'ultimo dei Consigli comunali dell'ultimo paese d'Italia, ammesso che esista. Questo è un Consiglio regionale di una delle più importanti Regioni d'Italia, quindi il Presidente ci dica cosa pensa e il Gruppo di Forza Italia abbia la bontà di raccontarci il punto di vista di una forza politica che dovrebbe non essere marginale in questa discussione. A meno che non abbia deciso di per sé di risultare supina di fronte alle volontà della Lega.
Credo di averle detto tutto, Presidente. La speranza è che i giornalisti ci aiutino nella comunicazione con il Piemonte.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Indubbiamente, se lo ritiene, la Giunta può intervenire alla fine dell'illustrazione degli emendamenti. Nella fattispecie, nelle tempistiche del contingentamento richiesto nella riunione dei Capigruppo di ieri sono state assegnate, come ha giustamente fatto notare, due ore all'opposizione ma, com'è stato anche detto nella Conferenza dei Capigruppo, la Presidenza non sarà così fiscale essendoci ulteriori ore davanti a noi per le votazioni degli emendamenti e ritenendo utile il termine ultimo delle ore 18 come chiusura della seduta.
Nella seduta pomeridiana di ieri, 5 novembre, si è conclusa la discussione generale del provvedimento. Nella seduta odierna saranno esaminati e votati gli emendamenti pervenuti per poi passare alla votazione del provvedimento.
Comunico che, in sede di Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari si è concordato, ai sensi dell'articolo 69 del Regolamento interno, il contingentamento dei tempi, come previsto nella tabella visionabile sulla Intranet del Consiglio regionale, nella sezione "Supporto - Sedute istituzionali - Sedute di Aula". Il tempo a disposizione per i Gruppi di maggioranza è di quattro ore, il tempo a disposizione per i Gruppi di minoranza è di due ore.
Comunico che è stato ritirato l'emendamento n. 1) ed è stato depositato l'emendamento n. 56) interamente sostitutivo, a prima firma del Consigliere Preioni, come già annunciato nella riunione dei Presidenti dei Gruppi consiliari nella settimana scorsa.
I subemendamenti all'emendamento n. 1), compatibili con l'emendamento n.
56) interamente sostitutivo, sono stati ricollocati.
Emendamento rubricato n. 56 presentato da Preioni, Marrone, Ruzzola Zambaia.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Iniziamo, quindi, con l'illustrazione degli emendamenti, partendo dall'emendamento n. 56), interamente sostitutivo, e dei subemendamenti.
Preciso che l'emendamento interamente sostitutivo viene illustrato per primo per consentire l'illustrazione e la comprensione dei subemendamenti ma sarà votato successivamente ai subemendamenti, come previsto dal Regolamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Solo per capire.
Ai sensi del Regolamento, capisco che ormai da quando avete deciso di far proliferare i canguri, canguro dopo canguro alla fine ci fate anche la cortesia di non buttare a mare il lavoro degli Uffici, perché - non so se avete sentito - è questo il senso. Voi emendate il testo. No, che stupidi! La maggioranza non l'ha scritto corretto. No, presenta l'emendamento a un testo che era già ritornato in Aula dopo un mese, perché qualcuno gli aveva fatto notare che era sbagliato. Poi però, non contenti, ritirano l'emendamento per riscriverne un altro.
La soluzione del Presidente - non so se avete capito - è questa: "No, non buttate via il lavoro. Lo fate sull'altro".
Presidente, se adesso avessi 20 emendamenti sul nuovo emendamento n. 57) e volessi presentare dei subemendamenti depositandoglieli fra qualche minuto è possibile? Cioè come la regolamentiamo questa vicenda? Glielo chiedo solo per capirci, perché mi sembra un po' assurdo.
Lei ci dà una mano, ovviamente. Abbiamo capito il senso della sua interpretazione e la ringraziamo. Ma quanto può andare avanti questa cosa? Perché, volendo, loro potrebbero riscrivere anche cose diverse dall'emendamento n. 1), e cose ancora diverse dalla delibera. E io vorrei avere il tempo di presentare i subemendamenti, da Regolamento.
Ci dica solo come procedere. Valutiamo questa prassi, se non ha limiti cioè se si può fare all'infinito. Perché anche adesso, ad esempio, il Consigliere Marrone e un altro Capogruppo prima del termine della discussione generale la riscrivono di nuovo. Oppure, in questo brivido, il collega Ruzzola, finalmente, prende la componente di Forza Italia e ci presenta di nuovo il papetellum corretto, questa volta però sulla delibera e non sull'ordine del giorno che conta niente.
Presidente, ci fa capire? Perché siamo alla fine di questo strazio, ed è la seconda volta. Ce ne sarà una terza - ve l'abbiamo già detto - e sarà definitivamente quella negativa per voi. Andate avanti, andate a sbattere.
Però potete non violare il Regolamento? Ci spiegate come funziona su questa vicenda?



PRESIDENTE

Come già si è svolto in precedenza, per prassi e per analogia, l'articolo 84 prevede che gli emendamenti e i subemendamenti possono essere presentati prima dell'inizio dell'esame degli articoli. Perciò fino alla chiusura della discussione generale, com'è sempre stato fatto.



GRIMALDI Marco

Voi non accettate il "canguro", perché? Facciamo finta che tre Capigruppo di maggioranza conoscano questa vicenda e quando mancano 40 secondi dalla fine della discussione generale presentano un emendamento completamente sostitutivo: in quanti secondi io posso pensare di subemendarlo per un centinaio di volte? Perché è mio diritto, è diritto di questa minoranza e di quest'Aula! Le sembra normale? Glielo chiedo, perché se è possibile presentare emendamenti fino alla discussione generale, i Capigruppo di maggioranza hanno uno strumento incredibile.
Perché lei ci fa un favore, ma nella democrazia non esistono i favori: esistono i diritti e i doveri. E io sento che state ledendo i nostri diritti. Le è chiaro? Sì o no? Solo perché quello che ci ha detto non corrisponde a quello che possiamo fare.



PRESIDENTE

Mi è chiarissimo, ma, oltre ai diritti, i doveri, i Regolamenti e lo Statuto esistono anche le prassi.
Il "canguro" non esiste, né per prassi né per Regolamento del Consiglio regionale del Piemonte.
La prassi ha sempre visto - anche questa volta - un emendamento completamente sostitutivo che è stato presentato a due Capigruppo precedenti in tempi certi.
Sicuramente, se dovesse capitare una situazione del genere - mi auguro che non avvenga mai - volta a tirare per la giacchetta il Regolamento, si utilizzerà anche il buonsenso, come si è sempre fatto in quest'aula.
Indubbiamente, le tempistiche per presentare i subemendamenti c'erano e ci sono state. In ogni caso, qualora vi fossero esigenze particolari, penso che la Presidenza possa anche fare una valutazione diversa nella contingenza delle richieste dell'opposizione verso la maggioranza.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni, sull'ordine dei lavori.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Voglio annunciare che il Gruppo della Lega ha deciso di far intervenire la Consigliera Zambaia per l'illustrazione dell'emendamento.
Ne approfitto per aggiungere due riflessioni in merito a questa delibera.
Questa delibera è un primo passo che va a stoppare, nei fatti, la deriva proporzionale che il nuovo Governo vuole portare nel nostro Paese, che, a nostro avviso, porta ulteriore instabilità in un Parlamento incline, da sempre, al trasformismo.
È una delibera che va verso un maggioritario puro, dove alla coalizione o al partito che vinca anche solo per un voto viene assegnato il seggio.
Naturalmente, questo è un primo percorso che s'introdurrà in un percorso più ampio. La Lega - ma penso di parlare per tutto il centrodestra - ha una propria visione anche sul presidenzialismo, che mira a un maggior potere del Premier e all'elezione diretta del Presidente della Repubblica.
Come ho detto, questo è un primo passo di una riforma più complessiva, sul quale il centrodestra - tutto - si unisce in una visione di rafforzamento della struttura dello Stato. Tutto qui.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Aveva richiesto di intervenire, per l'illustrazione, la Consigliera Zambaia, che è sottoscrittrice dell'emendamento. Prego, può illustrarlo.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Presidente, lei ha citato una parola che ho apprezzato molto, che è "buonsenso". Io penso che il ruolo principale di tutta quest'Assise sia proprio quello di richiamarsi sempre ad azioni di buonsenso, evitando polemiche sterili.
Il mio ruolo, in questo momento, è unicamente quello di illustrare l'emendamento n. 56), visto che il cappello politico è stato già egregiamente messo dal mio Capogruppo, Alberto Preioni.
Pertanto, mi limiterò a dire semplicemente che quest'emendamento, che per l'appunto è rubricato al n. 56), è integralmente sostitutivo del testo che presentiamo.
Si tratta, come dicevo prima, di un'esigenza che deriva proprio dal buonsenso. È un'esigenza che va in una duplice direzione: innanzitutto quella di uniformarci maggiormente alle istanze della Corte di Cassazione la seconda esigenza, invece, è quella di uniformarci al modello che è stato preso dalle altre Regioni, una tra tutte la Sardegna.
Senza entrare negli aspetti estremamente tecnici, sostanzialmente siamo andati a rettificare maggiormente la premessa, rendendola assolutamente più snella, ma soprattutto più confacente allele esigenze tecniche del testo, e andando a citare, in fondo, la delibera per i delegati, che, appunto, vede come delegati il Presidente Allasia e il nostro Capogruppo Alberto Preioni.
Si tratta, quindi, di un'esigenza di uniformarsi al modello delle altre Regioni, rendendo il testo più snello e sicuramente più conforme alla necessità di presentare un modello uguale a quello delle altre otto Regioni. In seconda battuta, che è la parte principale, come dicevo prima vi è l'esigenza di uniformarci alle istanze richieste dalla Corte di Cassazione. Rendiamo il testo tecnicamente ancora più preciso di com'era in precedenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Proseguiamo con l'illustrazione dei subemendamenti all'emendamento n. 56).
Subemendamento rubricato n. 43) presentato da Frediani, Sacco, Bertola Disabato, Martinetti, Grimaldi, Gallo, Marello, Rossi, Chiamparino, Valle Magliano, Giaccone, Salizzoni, Canalis, Sarno, Ravetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Come preannunciava anche il Consigliere Grimaldi, noi, ovviamente, abbiamo ripresentato i nostri emendamenti perché abbiamo provato a comunicare alla maggioranza che il testo era sbagliato e continua a esserlo. Ci aspettiamo che venga nuovamente rispedito al mittente e, purtroppo, ci aspettiamo anche di ritrovarci a perdere tempo per cercare di correggere l'ennesimo errore della maggioranza.
Già ieri abbiamo evidenziato come, nei nostri numerosi emendamenti già depositati nella precedente sessione di discussione, cercassimo di risolvere quei problemi che sono stati formalmente evidenziati successivamente. Il che ha comportato un ritorno in aula del documento.
Sentire ieri, dal Capogruppo della Lega, sminuire il lavoro dei nostri collaboratori che, invece, hanno lavorato seriamente e con grande competenza, è stato veramente spiacevole. Si va a sminuire il lavoro di persone che hanno delle capacità, spesso superiori a molte delle persone che siedono su questi banchi. Si tratta proprio di una mancanza di rispetto verso chi ha lavorato seriamente sul testo, ne ha evidenziato i vizi, i difetti e gli errori, tra l'altro con osservazioni successivamente confermate anche a livelli più alti.
Noi crediamo che l'atteggiamento della maggioranza sia proprio sbagliato.
Un atteggiamento di arroganza e di supponenza, peraltro non basato su fatti evidenti che possano dimostrare l'effettiva competenza di chi siede nei banchi opposti rispetto a noi.
Non illustreremo emendamento per emendamento, perché si tratta dei nostri soliti rilievi formali che continuano a evidenziare errori che avete riproposto anche in quest'ultima versione. Più di così, non sappiamo veramente che fare. Ho a che fare tutti i giorni con bambini, ne ho uno che studia alle elementari e vi assicuro che con lui faccio meno fatica a fargli capire le cose.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Oltre a sottoscrivere quanto detto nella presentazione dell'emendamento che adesso recupero, dalla collega Frediani, che è la prima firmataria utilizzo questo minuto e mezzo per intervenire su quanto detto dal Consigliere Grimaldi in materia di Regolamento e canguro.
Ringraziamo il Presidente per il buonsenso con cui gestisce l'Aula, ma quello che dice il Consigliere Grimaldi è effettivamente un vulnus per il nostro Regolamento e per il nostro Statuto, che ricade sulle delibere.
In Aula, di norma, si fanno leggi, quindi sull'articolato c'è un'evoluzione diversa anche della discussione degli emendamenti e della presentazione ma, in alcuni casi, ci sono delle delibere importanti come in questo caso.
Così come sarà sul caso dell'autonomia, quando andremo a discutere sia in Commissione sia in Aula sull'autonomia, sarà una delibera, o come in altri casi, quando abbiamo approvato delle delibere sui piani.
La invito a fare una riflessione con i Capigruppo, lo dico in modo costruttivo, per verificare se sia necessario - secondo me, sì intervenire con una Giunta per il Regolamento nelle prossime settimane e insieme, capire come andare a regolamentare questa parte.
Va benissimo, sicuramente il Presidente nei prossimi anni gestirà l'Aula con il buonsenso e lo si farà sempre anche nelle prossime legislature, ma è sempre buona norma avere regole scritte che possano essere scritte, lette e applicate da tutti, a prescindere da chi è il Presidente in quel momento.
Credo che la questione sollevata dal Consigliere Grimaldi vada risolta e scritta tutti insieme con la Giunta per il Regolamento, affinché la deliberi all'unanimità per sanare quest'aspetto. Ho usato questo spazio per ricollegarmi a quel discorso.



PRESIDENTE

Consigliere Sacco, interviene sull'emendamento n. 43)? Cito l'emendamento perché siamo nella discussione dell'emendamento, ma, come avete più volte ricordato, l'argomentazione è generale. Lo ripeto perché vorrei rimanesse agli atti.



SACCO Sean

Ieri non sono intervenuto; ho deciso di rinunciare all'intervento, ma lo farò oggi. Giusto per fare qualche osservazione, niente di nuovo.
Siamo nuovamente qui a discutere una delibera, perché, com'è stato già anticipato dai nostri colleghi, era viziata nella forma. Non è che fosse un'interpretazione giuridica di un certo livello di complessità sulla quale anche i migliori avvocati avrebbero potuto avere delle problematiche perché qui bastava leggere. Sarebbe bastato leggere la legge che disciplina questo tipo di azione.
Mi collego all'emendamento, poiché il testo non rispetta le disposizioni di legge. La deliberazione che richiede il referendum dev'essere approvata dal Consiglio regionale con il voto della maggioranza dei Consiglieri assegnati alla Regione e deve contenere l'indicazione della legge o della norma della quale si proponga l'abrogazione, in conformità delle prescrizioni dell'articolo 27.
L'articolo 27, al comma 3, reca: "Qualora si richieda referendum per l'abrogazione di parte di uno o più articoli di legge, oltre all'indicazione della legge e dell'articolo di cui ai precedenti commi primo e secondo, deve essere inserita l'indicazione del comma e dovrà essere altresì integralmente trascritto il testo letterale delle disposizioni di legge delle quali sia proposta l'abrogazione". Più chiaro di così! Fa un po' ridere, cioè a me viene un po' da ridere, però è grave perché non dovremmo far ridere in quest'Aula: dovremmo produrre delle leggi o degli atti quantomeno applicabili. E questo è solo il vizio di forma; se poi, andiamo alla sostanza, ci ritroveremo di nuovo qui a discuterne perché verranno fatti anche dei rilievi dal punto di vista costituzionale.
Ho sentito il Consigliere Preioni parlare di trasformismo. Gli ricordo che siamo in una democrazia parlamentare: si può essere d'accordo o no, ma la stessa Lega che partecipa alle elezioni con una coalizione di centrodestra poi va a governare con il Movimento 5 Stelle. Quindi, io non parlerei troppo di trasformismo, rischiando di essere colti in fallo, perché, poi bisogna seguire alla lettera ciò che viene detto.
Per quanto riguarda il presidenzialismo, come lo mettiamo in campo? Presentiamo una delibera di richiesta di referendum? Perché, poi, dobbiamo andare a modificare la Costituzione: non sarebbe immediatamente applicabile.
Così come non è applicabile questa richiesta di referendum, perché, nel caso in cui venga approvata, non è assolutamente detto che vengano riviste tutte quelle problematiche legate alla definizione dei collegi, perché nel momento in cui vado ad abolire tutta la quota proporzionale, mi trascino dietro tutta una serie di problematiche che dovrebbero essere affrontate.
Questo, per una questione di serietà.
È legittimo dire "voglio cambiare la legge elettorale, così non mi va bene", come anche presentare delle delibere in Consiglio regionale, ma almeno che siano credibili, applicabili e che rispettino i criteri di legge. Questi non sono complicati: sono semplici, basta saper leggere.
Sarebbe bastato saper leggere, avere un minimo di umiltà e dire: "Sì effettivamente è una delibera che non sta in piedi. È proprio sbagliata".
Vorrei dire altre cose, ma penso che me le terrò per la prossima volta che ci rivedremo sulla stessa delibera.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Sulla scorta delle considerazioni del collega Sacco.
Ho ascoltato con attenzione l'illustrazione, da parte della collega Zambaia, del testo dall'emendamento 56), che sarebbe integralmente sostitutivo del testo della delibera. Questo è avvenuto, perché la maggioranza ci propone di uniformarci maggiormente alle indicazioni della Corte di Cassazione.
Al netto del fatto che le indicazioni della Corte di Cassazione erano arrivate già prima che scriveste e proponeste la delibera, quindi non si capisce quale necessità ci fosse di conformarsi maggiormente alle indicazioni della Corte di Cassazione, che erano abbastanza chiare, non si capisce soprattutto il fatto che la Corte di Cassazione ha semplicemente ripercorso in modo letterale il testo della legge n. 352 del 25 maggio 1970, articolo 30, che il collega Sacco ha appena letto.
Questo testo è molto chiaro e diventa davvero incomprensibile, ci mette in confusione e in grande difficoltà, perché l'emendamento 56), che sostituirebbe integralmente la delibera che ci avete proposto, in realtà ripropone lo stesso errore. Io non so se lo stiamo facendo apposta, ma non ci fa piacere discutere all'infinito di questa delibera e torneremo qui a discuterne quando la Corte di Cassazione la rimanderà indietro.
Sinceramente, oltre a essere affaticati, ci sta venendo mal di testa perché non capiamo più cosa stia capitando: non siamo nelle condizioni di seguire il percorso verso il quale ci state conducendo.
Il testo dell'emendamento 56) ripropone esattamente gli stessi errori.
Prima, con l'emendamento 43), vi si suggerisce di evitare di limitarvi a citare l'articolo 83, ma vi si chiede di scrivere integralmente il testo dello stesso. Con l'emendamento 56) - e mi scuso se sono io a non capire riproponete alcuni testi che vengono abrogati nel testo referendario riproducendo solo l'indicazione testuale dell'articolo cui fanno riferimento, ma non riproducete il testo integrale dell'articolo (il 17, il 17 bis, il 16 bis).
Pertanto, c'è qualcosa che non ci torna, non capiamo cosa state combinando.
Metteteci nelle condizioni di capire. Noi siamo disponibili, così chiudiamo questa pantomima che abbiamo già ripetuto due volte. La chiudiamo, la chiudiamo volentieri tutti insieme, tanto poi sarà la Corte Costituzionale a evitare lo scempio dell'attuale legge elettorale con una legge elettorale che sarebbe molto peggiorativa delle condizioni legislative attuali.
Fateci capire cosa volete fare, perché diventa per noi difficile riuscire a dare un contributo che potrebbe anche essere costruttivo. Lo abbiamo già detto ieri: se la volta scorsa aveste ascoltato, aveste letto, aveste approfondito i suggerimenti proposti dai nostri emendamenti, probabilmente avremmo evitato di essere qui, questa volta. Mi sa che stiamo ripetendo lo stesso film. Mi sa che stiamo ripetendo la stessa situazione.
Lo dico a tutte le persone, richiamando quel concetto di buonsenso cui il nostro Presidente tiene tanto e cui anche noi teniamo tanto. L'ho detto ieri: noi veniamo da una cultura contadina, quindi il concetto del buonsenso è un concetto molto importante, molto rilevante per chi, come tanti di noi, viene da questa cultura. Non riduciamo, però, questo concetto del buonsenso a una presa in giro che non risponde poi alla realtà fattuale delle proposte normative che sottoponete all'attenzione di quest'Aula e ahimè, anche alla nostra attenzione e all'attenzione del Piemonte e dei piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della scuola primaria "C. Battisti"


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della scuola primaria "C. Battisti" in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 17, inerente a "Integrazione della formulazione del quesito referendario di cui alle precedenti Deliberazioni del Consiglio Regionale n. 6-21071 e 7-21072 del 26 settembre 2019" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 17.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io agganciandomi a quest'emendamento, ma soprattutto perch stimolato a una riflessione politica dagli interventi del Capogruppo Preioni e poi della collega Zambaia.
Primo. Il Consigliere Preioni parla di deriva proporzionalistica. Faccio notare - ma l'hanno già fatto notare altri, da ultimo il Consigliere Avetta che il primo partito che ha approfittato della deriva proporzionalistica un anno e mezzo fa, è stata la Lega. La Lega si era presentata con uno schieramento di centrodestra e poi, approfittando - fra virgolette legittimamente e giustamente, dal suo punto di vista, del fatto che fosse il terzo partito, ha ritenuto di far prevalere la logica normale di una democrazia parlamentare.
Seconda considerazione. Chi ha un minimo di cognizione della cronaca politica recente del Paese sa che la governabilità - era l'altro tema che il Consigliere Preioni ha introdotto - era stata garantita quando qualunque fosse la legge elettorale, c'era un partito forte ed era venuta meno, qualunque fosse la legge elettorale, quando non c'era più un partito forte.
Prima Repubblica. C'era un partito dominante - tutti ci ricordiamo quale fosse - che garantiva le alleanze necessarie per governare: in una prima fase con successo e poi, via via, con successi minori, fino a quando il sistema è imploso.
Seconda Repubblica. Finché c'erano partiti come Forza Italia e L'Ulivo dopo, che rappresentavano un punto di tenuta della coalizione, la governabilità c'è stata, sia pure molto più fragile che nella Prima Repubblica; quando la logica delle piccole parti, delle coalizioni eccessivamente frammentate e spezzettate ha prevalso, la governabilità è venuta meno. Dopo direi che la governabilità è stata garantita solo quando ci sono stati Governi che avevano un forte imprimatur esterno al Paese.
Se - faccio un esempio - nelle elezioni di un anno e mezzo fa ci fosse stato il sistema che, se ho ben capito, voi vorreste, cioè un maggioritario puro e secco, siete sicuri che ci sarebbe stata la governabilità? Con un Paese in cui il Sud sarebbe stato completamente appannaggio dei candidati del Movimento 5 Stelle, essendovi però molti meno collegi di quanto non ci siano al Centro-Nord, e un Centro-Nord molto più variegato, probabilmente con un appannaggio maggiore a favore dello schieramento di centrodestra, e con una certa presenza, nelle aree metropolitane di alcune Regioni, del Partito Democratico, siamo sicuri che alla fine l'esito sarebbe stato quello che dice il Consigliere Preioni, cioè che chi ha un voto di più governa? Ci sarebbe stato davvero un voto di più in grado di far governare? Io ho forti dubbi perché, al di là del fatto che con un voto di più è difficile governare se non si trovano delle alleanze, perché un voto pu sempre venire meno, spacciare questo possibile referendum come la panacea dei mali, della mancanza di governabilità e di stabilità italiana francamente mi sembra un modo surrettizio per far passare un'altra logica da cui, secondo me, mi permetto di dirlo, tutti dobbiamo guardarci, come ha detto anche ieri, se ricordo bene, il Consigliere Avetta, cioè fare leggi ad usum delphini, cioè pensare di fare la legge elettorale pensando che siano quelle che ti favoriscano nel breve periodo.
Attenzione, perché, primo, questo può essere ingannevole; secondo, c'è sempre un breve periodo che viene dopo il breve periodo in cui pensi di essere favorito.
Ultima mia annotazione sul piano più politico, e mi permetto di nuovo di rivolgermi, oltre che attraverso la Presidenza, al Consigliere Ruzzola. Ho già detto che Fratelli d'Italia sta facendo un altro tipo di battaglia.
Capisco le ragioni tattiche per cui sta dentro, però sta raccogliendo le firme per una modifica costituzionale, che è l'unica che consentirebbe effettivamente di corrispondere alle premesse da cui è partito il Consigliere Preioni.
Si può essere d'accordo o non d'accordo; si può ritenere che l'Italia regga o non regga un sistema presidenziale (non mi dilungo, perché qui ci sarebbe da fare altro che un intervento di pochi minuti), però questo porta avanti.
Mi ricordo che la volta scorsa con il Consigliere Marrone concordammo sul fatto che senza una modifica costituzionale è impossibile pensare a un sistema che consenta effettivamente, la sera delle elezioni, di dire che chi ha vinto governa.
Mi rivolgo soprattutto a Forza Italia, che con un'abilità dialettica - che riconosco - la volta scorsa presentò un ordine del giorno per dire che per avere un referendum che consenta una legge maggioritaria è necessario avere una compensazione proporzionale.
Questa fu la condizione politica, se abbiamo ben capito, per cui Forza Italia diede il suo assenso.
Ora, la Cassazione scrive, nero su bianco, che quel referendum è fatto per abolire la quota proporzionale. Interloquisco attraverso lei, Presidente Allasia, con il Gruppo di Forza Italia, per capire come intende muoversi perché palesemente non regge più. L'ordine del giorno presentato la volta scorsa è una foglia di fico che è seccata. Siamo in autunno, anche le foglie dei fichi seccano.
Pertanto, vi accodate all'ipotesi di una riforma elettorale che, qualora approvata, prevedrebbe la scomparsa o il rischio della scomparsa dell'autonomia politica del vostro partito? È questo che volete? Se vogliamo dare dignità politica alla discussione che stiamo facendo sul tema, a questo, come ad altre questioni, occorrerebbe dare una risposta e sentirla in Aula.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Chiamparino.
Sul subemendamento n. 43) ci sono interventi? Non ci sono.
Prego, Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Premetto che farmi dare della "trasformista" da un partito che ha cambiato più colori di un camaleonte mi sembra un pochino esagerato; conoscevo un "funambolo" che qualche mese fa, per stare incollato alla poltrona, chiese addirittura a Di Maio di fare il premier, quindi qui chi dev'essere accusato di trasformismo, forse, non sono i partiti che stanno seduti da questa parte, ma quelli che stanno seduti da quell'altra. Però, sorvolo su questo.
Detto questo, mi sarei aspettata, a prescindere dall'emendamento, un ennesimo correttivo, visti tutti gli errori commessi fino adesso e che ancora ci costringono a essere sotto l'assedio della Lega in Aula: siamo ancora sotto il gazebo montato l'altra volta e mi chiedo quando sarà smontato questo gazebo e quando questo Consiglio regionale potrà tornare a espletare le sue funzioni legislative e tutto quello che concerne gli atti da presentare sulle tematiche che interessano i cittadini e le cittadine piemontesi.
Tornando sul tema della delibera, perché mi sarei aspettata la presentazione.
Scusate, ma non riesco a sentirmi! Dicevo, mi sarei aspettata la presentazione di questa delibera da parte di uno degli altri partiti di maggioranza, perché effettivamente chi doveva sentirsi tradito dal trasformismo della Lega dovevano essere appunto Fratelli d'Italia e Forza Italia. Nonostante ciò, questo non è avvenuto ed è la stessa Lega che ci propone di non essere più trasformisti! Nessuno di noi, io posso anche mettermi in mezzo, però diciamo che chi ha sputato nel piatto in cui ha mangiato fino adesso non è credibile. Per questo motivo questa delibera non è credibile e non soltanto per gli errori di forma e di sostanza, ma anche per quello che c'è stato prima dal punto di vista politico.
Si va al Governo grazie al sistema proporzionale e poi si sputa nel piatto in cui si è mangiato, dicendo che quella cosa non va bene. Eppure, ricordo tutti i selfie che si fecero i Ministri e i Sottosegretari della Lega: tutto testimoniato, non ci siamo sognati niente! Loro con la legge elettorale rosatellum ci sono andati a nozze e l'hanno pure votata quando fu proposta. Questo cambio di passo, di colore, dal verde al blu, questo cambio d'idea sul rosatellum non è credibile e non lo è presentare un atto del genere in Aula! Capisco anche l'assenza degli Assessori, anzi la presenza degli Assessori che mi pare direttamente proporzionale all'interesse della discussione in Aula. Loro possono andare in giro con la scusa di fare altro, noi invece siamo obbligati a stare qua dentro a discutere di qualcosa che non c'interessa e speriamo che non torni nuovamente indietro e di non essere di nuovo costretti ad affrontare la discussione per l'ennesima volta, anche se è quello che si prospetta, avendo già sottolineato altri errori e presentato nuovi emendamenti.
Anch'io mi unisco ai ringraziamenti di tutti i Consiglieri rivolti agli Uffici e al grande lavoro che è stato fatto. Questo grande lavoro poteva risolvere anche in parte i problemi della Lega nella presentazione di questa delibera, ma questo non è stato preso in considerazione, tant'è che la mia paura è che si torni in Aula per l'ennesima volta. Tra l'altro, con il rischio di non portare a casa niente, perché dobbiamo tenere in considerazione l'allungamento dei tempi: si rischia di non portare a casa il referendum.
Inoltre, sull'autonomia sembra che l'interesse sia momentaneamente svanito anzi sembra quasi che questa Giunta si stia interessando di quest'argomento più della Lega, poiché qui non se ne sta più parlando.
Infine, anche sull'assestamento rischiamo di andare per le lunghe. Chi troppo vuole, nulla stringe. Io dico di stare attenti, su questa vicenda.
Non voglio dilungarmi ulteriormente. Anzi, non sono d'accordo, per una volta, con il collega Grimaldi, che ha parlato.



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah

Tra l'altro, mi perdoni, ma ha parlato con Tronzano, l'unico Assessore presente di Forza Italia che si sta prendendo, al posto del Presidente Cirio, la responsabilità di essere presente, per un partito che in tutti i modi ha cercato di dire al partner di maggioranza "lasciamo perdere abbiamo presentato anche un ordine del giorno per dire che l'argomento in oggetto non ci va bene". Hanno provato fino all'ultimo, anche tramite i giornali, a dire che questa delibera proprio non piaceva. Io Forza Italia la vedo vittima quanto noi, costretta qua dentro a discutere di un argomento che non interessa, che rallenta i lavori e che, peraltro, ci farà perdere ulteriore tempo in futuro.
In realtà, apprezzo la presenza dell'Assessore Tronzano, ma avrei preferito che fosse presente anche il Presidente Cirio.
Non so se verranno presi in considerazione i nostri emendamenti, però, per evitare di tornare qui altre volte, penserei e valuterei almeno una lettura, se non altro, visto che quelli dell'altra volta, secondo me, non sono stati nemmeno letti, altrimenti non si sarebbe tornati in Aula.
Auspico, quantomeno, una lettura: prendere in considerazione anche l'idea di approvarli, per evitarci un'altra perdita di tempo e l'allungamento dei lavori in Aula. Poi, però, torniamo a fare quello per cui quest'Assemblea è stata eletta: lavorare sui temi dei cittadini e delle cittadine piemontesi e presentare leggi. Smettiamola con questa rappresaglia sul referendum e mettiamo fine a questa rappresentazione teatrale; la chiamerei così e non ho altri termini per definirla.



PRESIDENTE

Grazie.
Mi permetta una battuta: nella scala cromatica il verde e il blu sono abbastanza vicini, perciò.



(Commenti della Consigliera Disabato)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Una riflessione sull'emendamento.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi dell'opposizione, però posso garantire che questa maggioranza e la Lega andranno avanti compatti perché, in merito alla narrazione che ci fate ogni volta, accusandoci di poca capacità e di aver studiato poco, se andiamo a vedere dove governano i 5 Stelle, dove governa il centrosinistra e dove governate insieme non siamo tanto rincuorati dai fatti. Sulla teoria siete molto bravi, sulla pratica avete sempre qualche problemino.
Il Comune di Torino va in crisi per i monopattini, quindi se dobbiamo prendere esempio o vedere nella pratica cosa state facendo, siamo un po' preoccupati.
Il Governo appena costituito "pronti? via!" rischia di mettere a repentaglio decine di migliaia di posti di lavoro con l'ILVA: appena entrati, hanno fatto subito scappare la multinazionale. E questo non lo dico con tanta gioia e con sprezzo del ridicolo, perché sono in difficoltà e sono a rischio dei posti di lavoro in Piemonte, a Novi Ligure, quindi lo dico con grande preoccupazione.
Alla prova dei fatti, vedo che scricchiolate molto, quindi sono convinto che col tempo avremo ragione noi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'emendamento.
Il collega Preioni è così stimolante che qualche reazione dopo il suo intervento è naturale. Questa volta la mia reazione è la richiesta d'intervento.
Voi avete due mandati, due consegne: la prima è portare a termine l'approvazione della modifica della delibera, qualsiasi cosa capiti dormendo notti dopo notti a Torino, prenotando magari hotel pur di portare a casa questo risultato.
La seconda consegna è: non reagire. Non state reagendo, siete lì immobili.
Voi sapete che non dovete reagire né alle provocazioni né alla richiesta di un confronto, di un dibattito sul merito. Non state reagendo politicamente e non reagirete, nemmeno per il tempo che abbiamo ancora a disposizione alle offese, nel senso etimologico del termine, agli attacchi di natura politica che vi proporremo, perché state umiliando quest'Aula e parlate d'altro.
Consigliere Preioni, parliamo dell'unica proposta che lei ha fatto a quest'Aula? Anzi, al Piemonte, dell'ospedale del VCO? E di come ha tenuto insieme la sua provincia? È l'unica proposta che lei ha fatto e lo dico perché io i giornali li leggo, come pure la rassegna stampa. La prima volta che lei, Capogruppo della Lega, ha fatto una proposta alla sua provincia ha spaccato a metà la sua provincia. Ma di cosa stiamo parlando? Al primo test che abbiamo chiesto in Aula, che lei deliberatamente ha scelto di proporre alla sua gente, l'ha divisa. E fa la lezioncina a noi! L'assenza del Presidente Cirio è l'assenza che dimostra plasticamente la vostra assenza nelle scelte reali. Voi la prossima settimana non riuscirete a convocare il Consiglio regionale, perché nuovamente non avete proposte. E venite a dire a noi cosa dobbiamo fare! Non avete di nuovo proposte! Non siete in grado di affrontare concretamente processi legislativi e obbligate il bravo Assessore Rosso a farsi la foto con dei fogli di carta per mandare al macero cose che non abbiamo ancora capito, per dimostrare che esistete.
Per dimostrare che esistete, vi fate i selfie con dei fogli di carta da mandare al macero, solo per dare un senso alla vostra presenza. Ripeto, per dare un senso alla vostra presenza.
Di inettitudine politica dovremmo parlare quando affrontiamo la vostra azione! Di inettitudine politica! Non siete nemmeno capaci a scrivere una proposta referendaria. Tornate qui per modificarla e sarete costretti comunque e in ogni caso, a ritornare qui ancora una volta. Prenotate di nuovo delle camere di hotel, ridate un senso alla vostra presenza qui a Torino per continuare a modificare quello che continuamente sbagliate. Fate questo! Sia chiaro che il mio è un attacco di natura politica, nulla di personale perché io attacco la modalità politica e lo spirito politico con cui affrontate questa legislatura. È un fattore completamente nuovo per il Piemonte e per la politica in generale in questo Paese, perché non si è mai visto nulla del genere. La qualità che state dimostrando - ve lo dico perché è nei fatti - davvero dà il senso dello scadimento della politica in quest'Aula.
Di questo noi siamo convinti e posso dire, per una volta con un po' di sobrietà, che davvero siamo certi di quello che stiamo dicendo, ma abbiamo un problema. Abbiamo un problema, Presidente. Il nostro problema non è se siete bravi o meno, il nostro problema è come riconnetterci con l'elettorato, i cittadini e i piemontesi fuori per dimostrare loro quella che è, nella sostanza, la vita amministrativa di quest'Aula e della Giunta.
Non c'è ancora un provvedimento, non una scelta, non un dibattito reale. La verità è che in questi ultimi mesi vi siete distinti per questa delibera così, senza analisi, senza confronto, senza dibattito. Credo di vivere una situazione davvero imbarazzante. Dopodiché, guardate che siete al 30%, il centrosinistra è in difficoltà, abbiamo perso in Umbria e vedremo in Emilia. Va bene tutto, ma prima o poi la storia dimostra che, anche nel futuro, le elezioni non sempre vanno come uno crede e, a volte, per un niente si cambia. A volte, per un niente cambia il senso della storia, si volta pagina, si scrivono storie completamente diverse, differenti.
Allora, abbiate un pochino più di umiltà nell'affrontare il dibattito cercate davvero un pochino più il confronto, soprattutto con le nuove generazioni. Consigliere Preioni, anche in questo consesso, avete discusso in questi mesi due volte con i giovani: una volta sulle questioni ambientali e avete visto la reazione dei giovani piemontesi. L'avete vista? L'avete notata? Sì. Metaforicamente, vi hanno preso a calci. La seconda volta che siete entrati in contatto con i giovani del Piemonte, guardate cosa avete combinato con le borse di studio. E, metaforicamente, di nuovo vi hanno preso a calci. Calma! Calma, confrontiamoci sulle questioni vere entriamo nel merito e proviamo ad avviare un dibattito serio su quello che davvero serve alla nostra Regione.
Mi fermerei qui, Presidente. Che cosa dobbiamo fare? Dobbiamo presentare gli emendamenti? Dobbiamo cercare di far capire che ci sono pezzi sbagliati in quella proposta? Tanto non li capiscono, devono andare avanti così perché non li capiscono. Li capiscono.
Chiedo scusa, ho sbagliato: li capiscono e li capiscono molto bene. Il punto è che hanno quella consegna da portare a termine. Dovete partire per depositare insieme con altri il testo, dovete andare a Roma a depositarlo per fare quella roba lì, quindi non v'importa il confronto, per cui noi l'Aula non la vogliamo umiliare ancor di più. Vi abbiamo dimostrato ieri e l'altro ieri la sobrietà con cui abbiamo affrontato questa discussione e ve lo dimostreremo nuovamente anche oggi. Non staremo qua a far perdere del tempo. I giornalisti ci sono, meno di quelli delle altre volte. Mettiamola così: noi portiamo rispetto per i dipendenti del Consiglio regionale e non vogliamo far perdere tempo ai dipendenti del Consiglio regionale. Portate almeno rispetto voi per i dipendenti del Consiglio regionale. Su questo intenderei chiudere e i miei minuti in questa discussione li ho utilizzati esattamente in questo modo. Credo di aver utilizzato anche i minuti che avrebbero potuto utilizzare i colleghi di Forza Italia; me li hanno concessi anche senza dirmelo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Intanto, a differenza di quanto ho fatto prima, ringrazio la Consigliera Zambaia per averci illustrato l'emendamento. La ringrazio e spero, per che abbia capito il senso della nostra richiesta e della nostra provocazione.
Quando chiediamo di poter ridepositare i subemendamenti, è perché noi avremmo il diritto di presentare degli emendamenti a una delibera, che è già riscritta. Ve lo ricordo solo perché l'avete già fatta votare da quest'Aula: è ritornata indietro perché l'avete scritta male. Su questo siamo d'accordo? Siamo d'accordo che la Corte di Cassazione vi ha chiesto di ritornare in tutti gli otto Consigli per riscriverla? E voi, forse per troppa fretta - anche se non si capisce bene perché, ma forse Salvini vi ha detto "correggete in fretta, non facciamo ulteriori gaffe!" - avete riscritto la delibera.
Noi ipotizziamo che quella delibera non sia stata riscritta bene altrimenti, v'invitiamo a eliminare l'emendamento n. 1) e a eliminare anche l'emendamento che la collega Zambaia ha appena illustrato, riscrivendo integralmente la stessa delibera.
Siamo alla quarta riscrittura! Lo dico così: accolgo in pieno lo spirito di quanto ha poc'anzi detto il Consigliere Ravetti. Noi non vogliamo più far perder tempo, ma non a voi perché vi terrei qui tutto il mese di dicembre, come sanno il Movimento 5 Stelle, il Partito Democratico, i Moderati e la Lista Monviso! Per quanto mi riguarda, visto come vi siete comportati, e anche se tutti noi abbiamo altro da fare, vi terrei qui fino a Natale! Tuttavia, proprio perché ci teniamo a rispondere a chi continua a fare lo spaccone.
Nn saprei dire, un misto fra il fanfarone e l'incapace; c'è una sola parola in piemontese che mette assieme questi termini: ciaparat! Collega Preioni, lei è un ciaparat, e le spiego perché.



(Commenti del Consigliere Preioni)



GRIMALDI Marco

Lei è un ciaparat, e le spiego perché.
Perché è incredibile.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Si può ancora dire "fanfarone", o no?



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Ciaparat è un misto tra fanfarone e incapace.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Lasciate continuare il Consigliere Grimaldi.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Guardi che è un complimento! Guardi che lei non lo sa neanche prendere un ratto! Vada a leggersi che cosa ha detto! Lei è un incapace e glielo dico!



PRESIDENTE

Adesso, però, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

È un incapace uno che non sa scrivere per tre volte la stessa legge!



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi! Consigliere Grimaldi!



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Non posso dire che è un incapace? Preioni è peggio di un incapace Presidente!



PRESIDENTE

Prosegua.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Mi fa finire?



PRESIDENTE

Scusi, è la Presidenza che decide.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Lasciate continuare il Consigliere Grimaldi, cui chiedo di contenere i termini, non tanto per "ciaparat", che personalmente ho apprezzato.



GRIMALDI Marco

La ringrazio.



PRESIDENTE

Non perché sono un ciaparat, ma perché è una terminologia piemontese che utilizzo anch'io, perciò mi fa piacere sentire del piemontese da lei.



GRIMALDI Marco

Loro possono darci dei fafiuché o possono dire ai colleghi del Movimento 5 Stelle che non sanno guidare in monopattino e io non posso dire, dopo tutte le cose che ho sentito dire e le cialtronate che ho visto.
Guardi, Presidente, che è un problema anche suo se l'Assessore Rosso e il Presidente Cirio vanno a rottamare o a buttare delle leggi che formalmente ve lo ricordo - sono ancora leggi di questo Consiglio regionale! Secondo lei è normale che un Capogruppo presenti delle leggi che ancora oggi nella programmazione non esistono e non sono mai state depositate? È normale che la Giunta continui a fare, per mezzo stampa, delle revisioni importantissime, per esempio del nostro sistema sanitario, con delle gare in corso, e che questa discussione non sia fatta in Aula? È normale che la più grande azienda di questo territorio si fonda con un altro gruppo e voi per settimane rifiutate il confronto su tutto? Per fare cosa, il papetellum? Ma quale ciaparat! In effetti, sono stato troppo sereno e normale. Infatti neanche sciacqualattughe va più bene! Però rendetevi conto di quello che state facendo, cioè niente, nulla, lo zero più totale. Sei mesi senza leggi né delibere. E quelle che fate, le copiate dagli altri, ma le incollate male e le riscrivete.
Che cosa devo dirvi, se non che siete incapaci? C'è della capacità in tutto questo? Sì, la capacità di commettere errori su errori, e non farci parlare di niente: niente di casa, non di lavoro, non di sanità.
Di diritto allo studio ne abbiamo parlato - glielo ricordo, Presidente perché abbiamo notato quello che avete fatto nell'ombra. Perché non è partita da una vostra discussione, vi abbiamo preso in castagna! E non siamo dei bravi comunicatori, siete voi che, quel poco che fate, lo fate male.
Allora, sa cosa le dico, Presidente? Noi ci fermiamo qua. Non ce ne importa più niente di presentare gli emendamenti che tanto non leggete. Perché il collega Preioni ha avuto ancora il coraggio di dire ieri: "Certo, le avevate scritte queste cose nei vostri emendamenti. Con tutti quelli che avete scritto, ogni tanto ne scrivete anche uno buono".
Glielo ridico, Consigliere Preioni: il problema è che se lei la riscrive cento volte questa delibera, continuerà a sbagliarla, perché non ne ha capito il senso! Perché non ha capito il fatto che se lei toglie l'impianto proporzionale, questa legge non sta in piedi! Ma glielo dirà la Costituzione - perché non gli è bastata la Cassazione - e poi glielo diranno gli italiani.
Sì, perché anche quelli prima o poi cambiano idea. Guardi, se lo faccia dire: purtroppo il nostro ruolo qua non è così importante. La Lega, che oggi ha così tanti Consiglieri, non è diventata grande perché prima c'erano due Consiglieri della Lega che dicevano cose giuste o sbagliate, con tutto il rispetto per l'ex Consigliera Gancia e per chi è venuto prima di voi.
Quindi, attenzione: quando vi dico che dovreste smetterla di fare i fanfaroni, è perché siete stati scelti per governare il Piemonte, non per dirci che Salvini è grande o che Giorgia è bella.
Non è questo il punto. Voi siete stati eletti per fare delle cose: per adesso, in questi sei mesi l'ostruzionismo l'avete portato voi.
Noi, semplicemente, reagiamo al vostro nulla.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Le chiedo non tanto, come ha suggerito lei, di avvicinare le labbra al microfono, ma almeno di parlare verso il microfono.
Capisco la concitazione - non è un problema, e neanche per il ciaparat che mi ha dato - ma si rivolga alla Presidenza.
L'ho interpretata come un'interlocuzione verso la Presidenza.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
È un po' più complicato intervenire dopo una serie d'interventi dei miei colleghi. Da ieri stavo facendo una riflessione quando, per l'ennesima volta, alle 16.30, abbiamo sconvocato una seduta convocata fino a mezzanotte. Questa mattina di nuovo l'assenza della Giunta, com'è stato ricordato anche dai diversi colleghi, e l'assenza di provvedimenti da discutere per il bene del Piemonte.
C'è un nesso, Presidente, tra il dispositivo che stiamo per votare o perlomeno, la ratio che io vedo alla base di questo dispositivo, e i comportamenti assunti da questa maggioranza, anche nei confronti dell'Aula.
C'è un nesso, perché vedo che la considerazione che si ha dell'Aula coincide con la considerazione che si ha, in generale, delle istituzioni di questo Paese e coincide con una visione, permettetemi, della democrazia che io vedo in quello che stiamo per votare e nei comportamenti che sono adottati. Le istituzioni e quest'Aula sono un inutile orpello. Sono qualcosa che si frappone tra il mio diritto-dovere di governare perché sono stato votato dalla maggioranza dei cittadini, e l'obiettivo che devo raggiungere. Tutto quello che c'è tra quando vinco le elezioni e gli obiettivi che mi pongo, è un "rompimento di scatole", per usare un'espressione leggera, per non andare su altri livelli.
Questo lo abbiamo ritrovato anche in alcune discussioni dei giorni scorsi quando l'altro giorno il Capogruppo della Lega, Preioni, citava l'Umbria seguito da cori del tipo: "Umbria. Umbria!". "Potete dire quello che volete, ma la gente ha votato noi, quindi non stiamo sbagliando". In questa espressione c'è qualcuno che dice: "Voglio vedere come ribattete a quest'argomentazione", "Alla fine vinciamo noi", "Che cosa volete? Basta.
Fateci lavorare, ci hanno votato". Se volete, è una versione soft dei pieni poteri, del tipo: "Abbiamo vinto e basta. Che cosa sono tutti questi orpelli? L'Aula, le minoranze, gli emendamenti, i regolamenti. Ci avete stufato, noi comandiamo perché la gente ci ha votato". Questo è un argomento che pare essere assolutamente granitico dal punto di vista di chi lo sostiene.
Fatemi dire due cose, al di là di quello che ho detto nella scorsa discussione e che qui accenno solo velocemente, quando ho ricordato la posizione di Salvini e della Lega sull'italicum e sulla proposta di referendum che era portata avanti, all'epoca, da chi aveva più del 30%.
Percentuale che oggi ha la Lega, ma all'epoca lo avevo il Partito Democratico che, in maniera particolare, vedeva in Renzi l'alfiere di questa posizione. Ogni volta, chi comanda, chi ha i numeri, chi temporaneamente ha la maggioranza del Paese chiede con forza una legge perlomeno maggioritaria, poi chiede che il premier venga indicato immediatamente e poi chiede che i vincoli e i lacciuoli vengano tolti.
Perché chi governa ha il potere e ha nella sua natura la tensione a espandersi. Ma su questo ci torniamo.
Che cosa diceva Salvini su quella proposta? Diceva che la legge italicum era una schifezza, addirittura diceva che chi si occupava di legge elettorale, con i problemi che aveva il Paese, andava ricoverato. Io questo l'ho già detto la volta scorsa e lo ripeto. Non voglio ricoverare nessuno non sta a me e non ne ho l'autorità, ma dico che lo stesso vale per quello che sta accadendo in questa Regione. Non ci stiamo occupando di problemi di questa Regione e stiamo occupando questo Consiglio per portare avanti qualcosa che riguarda le ambizioni politiche, legittime, ma politiche e di parte, in particolare della Lega.
Anche dentro il centrodestra - bene ha detto il Consigliere Chiamparino come anche altri prima di me - per esempio, Forza Italia, in tutto questo credo che si stia suicidando. Abbiamo anche visto la questione degli ordini del giorno che poi scompaiono.
La verità è che qui state cercando di massimizzare il vostro temporaneo consenso politico e state utilizzando le istituzioni di queste Regioni e di questo Paese per una questione che afferisce ai vostri interessi di parte.
È vero che occorre trovare una soluzione, una mediazione tra la necessità di avere governi stabili in questo Paese e la rappresentanza. Tuttavia, un "ma". Io non voglio scomodare Alexis de Tocqueville con la questione della tirannia della maggioranza, non voglio fare oggi lezioni di nessun tipo, ma permettetemi di citare l'articolo 1 della Costituzione. La conoscete tutti a memoria, di solito citiamo solo la prima parte, ma c'è la seconda parte che oggi diventa importante che recita: "La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
Quali sono queste forme e questi limiti? Possiamo semplificare. La separazione dei poteri, un nucleo di diritti inviolabili, l'esistenza, per esempio, di una Corte Costituzionale che si esprime sulla conformità delle leggi rispetto alla Costituzione. Perché tutto questo? Per una questione molto semplice. I Padri costituenti arrivavano da un periodo storico, che tutti noi conosciamo bene, in cui, nella prima parte del ventesimo secolo abbiamo assistito, in maniera ineludibile, a un fenomeno molto semplice: la maggioranza, il consenso, la forza non sono sufficienti per essere nel giusto, per essere dalla parte giusta della storia. Può succedere di avere la maggioranza, di avere il consenso, di avere la forza, ma di essere in una posizione d'ingiustizia.
Non sto dicendo che questo, oggi, coincide con la vostra maggioranza. Dico solo che i limiti sono importanti. I limiti al potere sono importanti perché bloccano la tendenza intrinseca al potere, che è quella di debordare, di chiedere che ci sia la Magistratura che dev'essere indicata dal Governo, che ci siano dei diritti su cui soprassedere. Perché? Perch la gente mi ha votato, è d'accordo con me e quindi posso fare quello che voglio! I limiti sono importanti in democrazia, noi dobbiamo difenderli e le minoranze hanno anche questo compito. Lasciatemi aggiungere che in questa fase storica, in Italia, signori, non c'è nessun partito, quand'anche avesse il 35 o il 38%, che possa dire che rappresenta il Paese e la maggioranza del Paese, ma per un motivo molto semplice. La gente non va più a votare, il dato elettorale non è più l'unico che dobbiamo tenere in considerazione. In Piemonte ha votato circa il 60% degli aventi diritto.
Allora voi mi dite che una forza che ha il 30% del 60% degli aventi diritto rappresenta quel Paese o quella Regione? Vi dico di no, signori. Ecco perché servono le istituzioni, ecco perché serve un dialogo proficuo con le minoranze.
Quando si entra nelle istituzioni, non si rappresenta più soltanto una parte, si rappresentano tutti i cittadini, anche quel 40% che non è andato a votare, anche quel 30-40% di chi è andato a votare e non ha votato voi.
Quando governate e quando avete degli incarichi istituzionali, avete il dovere di rappresentare tutti. Il rispetto per quest'Aula e il rispetto per le minoranze non è un rispetto ai singoli Consiglieri, ma per i cittadini del Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Devo dire che, dopo l'esperienza del mese scorso, torniamo davvero con imbarazzo a discutere su questa vicenda. L'imbarazzo, innanzitutto (penso lo abbiamo dimostrato anche in questi giorni), di non avere più né la voglia né l'interesse di tenere alta la tensione sfruttando tutti i cavilli che il Regolamento ci metterebbe a disposizione, ma che, per senso di responsabilità, abbiamo deciso di non utilizzare. Questo, non solo e non soltanto - sarebbe facile dirlo - perché non abbiamo necessità di fare ostruzionismo; l'ostruzionismo normalmente è una prassi che le minoranze e le opposizioni, applicano di fronte a provvedimenti che giudicano nocivi e più in generale, per non concedere spazio a forze politiche che hanno proposte per il Paese, per la Regione, in questo caso, che loro non condividono. Ecco, noi questa necessità non l'abbiamo; non abbiamo la necessità di farvi perdere tempo.
La prossima settimana, anche se noi smettessimo in questo momento di parlare e di ostacolare l'approvazione di questa nuova modifica della delibera che richiede il referendum, non ci sarebbe null'altro di cui discutere. Trovo particolarmente grave non soltanto il fatto che non ci sia nulla di cui discutere dopo, ma che ci sia anche il rifiuto di cercare qualcosa di cui discutere.
Noi abbiamo presentato delle richieste d'integrazione dell'o.d.g. che potevano pacificamente trovare posto in coda a questa discussione, non necessariamente vitali, non necessariamente determinanti per il futuro di questa Regione, ma che potevano riempire uno spazio di discussione che evidentemente a voi non interessa riempire, per il silenzio che state dimostrando in questo momento, ma che poteva essere uno spazio di discussione almeno per le proposte dell'opposizione o, magari, per qualche proposta proveniente, inaspettatamente, dalla maggioranza.
Noto, a differenza di quanto abbiamo fatto negli scorsi cinque anni, che c'è il rifiuto non soltanto - com'è ovvio che sia - a condividere con le opposizioni i temi all'o.d.g., ma neanche a metterli in coda all'o.d.g.
previsto, proprio per avere la sicurezza che non ci sia spazio per la discussione di null'altro se non quello che il vostro capo, a Roma, vi ha detto di discutere necessariamente oggi.
Provo imbarazzo e non abbiamo voluto infierire su tutti gli aspetti regolamentari, che pure offrivano parecchi spazi, da questo punto di vista.
Il tema posto dal collega Grimaldi è uno, ma possiamo ricordare tutte le questioni poste in merito alla verbalizzazione non più tardi di un mese fa.
In questo mese, piuttosto che occuparci nuovamente del referendum, sarebbe stato interessante sedersi attorno al tavolo e cominciare insieme (vi abbiamo offerto questa disponibilità) a parlare di come aggiornare il vetusto Regolamento di quest'Aula, che non offre garanzie sufficienti alla maggioranza di poter operare con certezza rispetto ai tempi e rispetto alle regole, non offre sufficienti garanzie a queste minoranze e all'opposizione di poter svolgere il proprio lavoro, perché molto è demandato alle prassi troppo è demandato alle abitudini, ancora troppo è indeterminato e soprattutto, affidato a regole che ormai non sono più attuali.
Noi abbiamo bisogno di spazi e limiti certi: ne avete bisogno anche voi per lavorare seriamente. È un limite che noi abbiamo scontato ogni giorno nella passata consiliatura, però mi permetto di dire che abbiamo anche ovviato con un rispetto per le prerogative di quest'Aula che io, fino a oggi, non ho visto, che è una disponibilità che v'invito a raccogliere, non soltanto perché c'è un lavoro non concluso in eredità dalla scorsa consiliatura, ma anche perché, davvero, noi siamo pronti a rinunciare a parlare dei processi di verbalizzazione. Davvero. È un diritto di cui facciamo volentieri a meno, se, però, riusciamo a dare un senso alla nostra presenza in Aula e se riusciamo a darci degli spazi veri per dialogare e portare avanti il nostro ruolo di opposizioni.
Tutto questo s'inserisce in una disponibilità più ampia, che abbiamo, a condividere insieme le regole del gioco. Quella disponibilità che in questa richiesta di referendum, almeno per il livello nazionale - ma voi state approvando questo modo di fare - non c'è per quello che riguarda il confronto tra le forze politiche nazionali, nel momento in cui si prova a cambiare la legge elettorale che è una delle regole del gioco ed è anche una delle regole del gioco di cui probabilmente dovremmo parlare qua e spero di nuovo tutti insieme, ma che, invece, a Roma - evidentemente avete deciso di affrontare da soli. E lo fate rincorrendo una serie di stereotipi e luoghi comuni (l'abbiamo già detto un mese fa, quindi è davvero logorante dover tornare su questo tema) che sono falsi, perché la legge elettorale, con i collegi, non garantisce la governabilità e la storia di questo Paese ve lo dimostra. La storia del centrosinistra, in particolare, ve lo dimostra (non andiamo troppo lontano).
Non voglio ritornare a Casini, Fini e Bossi, a tutto quel periodo; parlo per noi. Pensate alle coalizioni che andavano da Mattarella fino a Rifondazione Comunista e lì avevamo i collegi, perché i collegi non garantiscono la governabilità e non garantiscono l'omogeneità nel momento in cui io posso mettere insieme coalizioni di mille colori, ma mi pare che siete già su questa strada nel momento in cui anche i vari cespugli e cespuglietti della futura coalizione di centrodestra siano già nell'ottica di non lamentarsi per paura che l'albero della coalizione finisca per fare loro ombra.
In questa scia, vedo l'abbandono della questione dell'ordine del giorno di Forza Italia come il prezzo da pagare, il silenzio che bisogna pagare per aver tutelato lo spazietto di un piccolo orticello tutelato. Stesso dicasi per Fratelli d'Italia, le cui ambizioni di crescita, però, mi sembrano ben lontane rispetto alla forza che ha dimostrato la Lega nelle ultime elezioni. Né, tantomeno - e grazie al cielo, perché purtroppo ieri ho sentito ritornare quest'argomento - non garantisce in alcun modo il vincolo di mandato. Ma per fortuna! Per fortuna! La legge elettorale non si occupa di questo: la legge elettorale non garantisce in nessun modo che chi viene eletto in un contesto, in un partito, in una coalizione resti fedele a quel mandato e dico "grazie al cielo", perché questo è un presidio importante della nostra democrazia e di tutte le democrazie occidentali e liberali. Dopodiché, tutti i malcostumi che derivano dalla cattiva applicazione di questa regola ci sono chiaramente noti, ma non si rimedi a questo tornando indietro di 300 anni nell'elaborazione del diritto costituzionale che conosciamo tutti.
Come vedete - e chiudo - di carne al fuoco ce ne sarebbe tanta, soprattutto per chi ha voglia di discutere delle regole e delle regole del gioco. C'è voglia di condivisione da parte nostra e l'abbiamo dimostrato (l'abbiamo detto un mese fa).
Ci sono delle proposte che, purtroppo, non abbiamo potuto condividere in quest'Aula. Ne cito una su tutte: ci piacerebbe poter condividere con voi l'introduzione anche in Regione Piemonte di una Commissione riguardante gli studi e agli approfondimenti sui fenomeni legati all'odio e alle sue manifestazioni, perché è importante, su questo, costruire un percorso tutti insieme.
Sarebbe importante e aiuterebbe a condividere questi percorsi il fatto che il Consiglio regionale si attivi al più presto per riattivare il Comitato per i diritti umani, dove molte di queste questioni, nella passata legislatura, sono state condivise, superando anche questioni che politicamente potevano essere difficili. Penso a qualcosa che poteva mettere imbarazzo il centrosinistra come la questione venezuelana, dove invece nella scorsa legislatura il Comitato per i diritti umani, in maniera condivisa, ha preso posizione in maniera forte, più e più volte, senza per questo mettere in imbarazzo questa parte dell'emiciclo.
Lo stesso potrà avvenire in futuro per altre questioni, se però passeranno attraverso uno strumento come quello, che permette alle forze politiche di dialogare senza la necessità di prese di posizioni più roboanti, come purtroppo avviene quando c'è il pubblico qua in Aula.
Tutto questo, però, mi pare che non v'interessi.
Ho la sensazione che questa maggioranza giudichi molto necessario il superfluo, quello di cui stiamo parlando oggi, e non si occupi per nulla di quello che invece può essere importante per la nostra Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
Non essendoci altri interventi, passiamo all'illustrazione degli emendamenti al testo della delibera.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Come opposizione complessiva, 40 minuti, poi c'è un ulteriore tempo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Come opposizione, 40 minuti.
Come specchietto, mi è stato dato questo: il Partito Democratico, su 70 minuti ne ha utilizzati 38; LeU, sette minuti li ha utilizzati tutti Moderati, sette minuti non usati; Lista Monviso, sette minuti non usati Movimento 5 Stelle, 35 minuti, ma ne ha usati 12.
È aperta la discussione congiunta sul complesso degli emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Scusi, Presidente, non ho capito cosa stava.
Ho alzato la mano mentre lei comunicava l'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

È aperta la discussione congiunta sul complesso degli emendamenti. Chiedo se ci sono dichiarazioni di voto sul complesso degli emendamenti.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sulla discussione congiunta? Va bene.
Prego, Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Guardi, Presidente, inizio quest'intervento anche per riavere un po' dell'attenzione della maggioranza.
Se posso, Presidente, inizio il mio intervento con un'azione poco consona permettetemi. Volevo fare un regalo almeno ai Capigruppo della maggioranza.
Volevo consegnare.



(Il Consigliere Sarno consegna un documento ai Capigruppo dei Gruppi di maggioranza)



PRESIDENTE

Non voglio dire che sono geloso, perché non mi permetterei di esserlo di lei, però almeno.



SARNO Diego

Esatto. Ho regalato ai Capigruppo della maggioranza un libro dei cosiddetti "professoroni", come dice qualcuno. La copertina, con tutto quello che il popolo italiano ci consegna, rispetto al nostro lavoro, è un suggerimento quindi potete acquistarlo e credo che qualcuno ce l'abbia già.
Il libro è di Gustavo Zagrebelsky, "Il 'Crucifige!' e la democrazia". Ci tengo e ho tenuto a farvi questo "non regalo", perché evidentemente è solo il suggerimento ad acquistare un libro.



(Commenti fuori microfono)



SARNO Diego

Un suggerimento per gli acquisti, visto che ieri ci hanno dato dei venditori di pentole. Magari alziamo un po' il livello e proviamo a darci degli elementi interessanti da un punto di vista culturale e politico.
In questo libro, cari colleghi, c'è un confronto fra due poteri che ricorrono alla democrazia soltanto per usarla. In che modo? Usarla strumentalmente per i propri fini, usando la democrazia anche cercando di sobillare il popolo alla gogna mediatica, e cioè al crucifige. Questo è un po' quello che ho riscontrato in questi 125 giorni di questa maggioranza.
Voi siete in carica da 125 giorni e in questi 125 giorni avete drammaticamente confermato le tesi che Gustavo Zagrebelsky descrive in questo libro in maniera, credo, perfetta. E cioè, con atti di un certo tipo, avete sobillato il popolo alla gogna mediatica su alcuni temi anche delicati.
Avete affrontato il tema approvando un'indagine rispetto alla questione degli affidi dei minori e sembra che (certo è ancora da approfondire) tutto questo problema, a oggi e da quanto emerge dalle prime audizioni e non solo, anche dagli organi di stampa, in Piemonte credo sia un falso allarme.
Avete approvato una mozione per abolire il cosiddetto suk e non si è capito che fine abbia fatto quella mozione, se siamo riusciti a eliminare questo benedetto suk o se l'abbiamo spostato o no, ma mi sembra che sia tutto fermo.
Come già detto dal Capogruppo Ravetti, avete messo le mani sul futuro dei giovani e l'avete fatto sul tema delle borse di studio, con la mancata approvazione dell'emergenza climatica. Avete messo in scena, appunto esattamente quello che Gustavo Zagrebelsky descrive in questo libro e inoltre, anche nei momenti di Consiglio, il più alto momento pubblico democratico di questo luogo, l'avete snaturato - non uso i termini del collega Grimaldi, ma li condivido appieno - perché, com'è stato detto poc'anzi, non avete risposto a domande precise, circostanziate e puntuali.
Io non so se eravate abituati così nelle passate esperienze amministrative per chi le ha fatte, ma quand'ero Assessore della Città di Nichelino, se qualcuno in Consiglio comunale mi poneva delle questioni di merito, avevo la decenza di rispondere, anche dicendo che non condividevo, ma rispondevo nei contenuti, Presidente. E non come fa il Capogruppo Preioni che all'inizio di ogni Consiglio, su questo tema dice esattamente le stesse cose che, caro collega Preioni, non c'entrano nulla con questa delibera! Voi non state facendo quello che ha detto anche questa mattina all'inizio di questo Consiglio regionale! Non è così: ve l'hanno detto, ve l'hanno scritto. I colleghi vi hanno posto delle domande; non è concepibile andare avanti così per cinque anni! Vi poniamo delle domande per capire, vi poniamo delle questioni e non c'è risposta, non per la minoranza, ma per il senso istituzionale di quest'Assise. Ci rendiamo conto dove stiamo? Ci rendiamo conto che qualcuno ha lottato e ha lasciato la propria vita per questo luogo? L'imbarazzo di non avere una dignità istituzionale nel rispondere alle minoranze che pongono delle questioni di merito e non strumentali! Credo che sia doveroso rispondere e dare contezza dei dubbi delle questioni che vi poniamo.
Ieri non sono intervenuto, ma era imbarazzante, come anche questa mattina quando c'erano gli interventi delle minoranze. Ieri, a un certo punto, il Presidente ha detto: "Che cos'è questo brusìo?". Io capisco che tanto vive la legge salviniana in tutto e per tutto, ma vi chiedo un minimo di decenza istituzionale! Per non parlare di quello che non state facendo, perché in questi 125 giorni, come già vi hanno ribadito più volte, rischiamo di dover convocare la prossima settimana un Consiglio regionale su degli ordini del giorno. È imbarazzante sotto tutti i profili.
Allora, gli emendamenti presentati e sottoscritti dalle minoranze cercano di inserire dei contenuti, poi credo, come anche il collega Avetta vi ha già detto, che dovremo ritornare qui, perché anche con il vostro emendamento rischiamo di ritornare qui, perché la Corte vi dirà quasi le stesse cose. Io non so se qualcuno può fare uscire da quest'Aula quest'elemento: voi state bloccando il Consiglio e la sua attività, forse perché, ripeto, non avendo argomenti su cui discutere. Continuate a convocarlo solo su quest'argomento e magari sperate che la Corte vi rimandi delle annotazioni, perché così almeno la Corte vi dà una mano a nascondere il totale fermo amministrativo e legislativo di questa Regione, però noi rischiamo di tornare qui.
Faccio anche un appello a noi, che siamo media, ma anche ai media: noi rischiamo di tornare in Consiglio magari tra un mese, per ridiscutere sugli stessi argomenti, considerando, tra l'altro, che questa delibera sul referendum è stata già approvata da cinque Consigli regionali, quindi il Piemonte è sostanzialmente inutile in termini di forma, perché i numeri ci sono già, quindi potevate evitarvela. Dicevo, rischiamo di tornare di nuovo a discutere di questo fra un mese o un mese e mezzo.
Dateci delle informazioni su che cosa faremo martedì prossimo. Che cosa facciamo martedì prossimo? Vi consegniamo noi degli ordini del giorno, come stiamo facendo, così almeno abbiamo qualcosa su cui discutere e presentarci qui. Altrimenti vi facciamo una proposta: non convocate il Consiglio. Non convocatelo. Cosa lo convochiamo a fare? Presidente, cosa lo convochiamo a fare per discutere degli ordini del giorno e basta? Certo che gli ordini del giorno sono importanti, ma cosa lo convochiamo a fare? Concludo. Scusate - se qualcuno ha avuto la decenza di ascoltare - anche i toni un po' intensi. Dovremmo - cito un altro libro, sempre di Zagrebelsky prendere esempio e rileggerci anche "Il diritto mite" di Zagrebelsky.
Però non è più possibile andare avanti così. Il collega Riva Vercellotti sta commentando il professor Zagrebelsky sotto voce. Le chiedo, collega, di reagire su questo, prendere la parola e avere il coraggio, come Forza Italia, di rispondere ad alcune domande, anche attraverso Zagrebelsky, e dirci che Gustavo Zagrebelsky non va bene. Almeno sentiamo la vostra voce! Anche perché dopo un po' mi dimentico delle vostre voci e ci sto male magari vi sogno anche di notte, perché non vi sento e quindi diventa difficile. Almeno qualcuno che mette in atto qualcosa in questo Consiglio ci deve essere.
Vi chiedo davvero di provare a darci delle risposte rispetto agli emendamenti e incominciare a lavorare veramente per i piemontesi, perch non c'è un atto legislativo da parte di questa Regione che si possa almeno discutere o comunicare all'esterno in maniera consapevole e utile.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie per la precisazione sul libro, perché mi sembrava un po' sottile però ho capito la sua tirchieria. Però, gli Uffici mi fanno notare che la legislatura è iniziata il 1° luglio, quindi non sono 125, ma 128 giorni mentre la Giunta si è insediata il 17 luglio e sono 142 giorni. Nel frattempo, le comunico che a Natale mancano 48 giorni, nel caso voglia fare dei regali e, ipotizzo, se vuole fare altre fotocopie, si deve affrettare.
Prego, Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Presidente, capisco che siamo in quasi clima vacanziero, ma darmi del tirchio.
Per risolvere questo problema, in rappresentanza di tutto il Consiglio, le porterò i due libri, se non li ha a casa, sia il primo sia il secondo, così nelle vacanze di Natale avrà modo di leggere libri, e poi ci confronteremo in un dibattito pubblico magari sui suoi territori. In questo modo, tolgo questo elemento di tirchieria che mi ha attribuito e che non mi appartiene soprattutto in ambito di libri e di dimensione culturale.



PRESIDENTE

La ringrazio. La Presidenza accetta di buon grado qualsiasi genere di regalo da parte dei Consiglieri.
Tornando alla discussione congiunta sul complesso degli emendamenti, ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Siccome questo dibattito ormai da tre giorni lo stiamo facendo tra di noi in seno alle minoranze e alle opposizioni, voglio rassicurare il Presidente Grimaldi e il Consigliere Sarno, che sono intervenuti in modo così.
Chiedo almeno un po' di silenzio per far finta di ascoltare.
Siamo alla fine di questi tre giorni di dibattito tutto nostro all'interno del centrosinistra, perché non abbiamo avuto reazioni da parte del centrodestra, ma intervengo per cercare di tranquillizzare il collega Grimaldi e il collega Sarno sul fatto che, come giustamente hanno ripetuto in questo Consiglio regionale non ci sono proposte di legge, non ci sono atti, non ci sono discussioni nel merito, su questioni che interessano i piemontesi. Noi concluderemo questi tre giorni nelle prossime ore e ci appresteremo a prepararci alla prossima seduta, sempre su questa delibera sperando che nelle prossime settimane si possa iniziare a discutere del Piemonte.
Voglio rassicurare i colleghi Grimaldi e Sarno su un fatto. Se la maggioranza non depositerà disegni di legge, come ha fatto fino a oggi, che potranno entrare nel merito delle questioni e delle risposte che il Piemonte attende, lo chiedo anche al Presidente del mio Gruppo Ravetti calendarizziamo in tutte le Commissioni le nostre proposte di legge, le proposte di legge che il centrosinistra e l'opposizione hanno già depositato in questa legislatura e che sono frutto delle nostre idee, che sono già state tramutate e scritte in proposte di leggi firmate da noi e agli atti di questo Consiglio regionale e che intervengono su temi importanti per il Piemonte, con la nostra visione politica. Infatti, noi non abbiamo solo le idee, abbiamo anche i testi di legge pronti, le questioni tecniche preparate e pronte per essere discusse.
Faccio un appello al Presidente Allasia per parlare alla maggioranza e rassicurare i colleghi del centrosinistra e della minoranza: discutiamo di queste proposte di legge. Poi, voi non sarete d'accordo e ce lo spiegherete nel merito, ma almeno parliamo delle questioni di merito, del Piemonte. E quando parlo delle nostre proposte di legge, le cito velocemente. Noi abbiamo depositato delle proposte di legge: una a prima firma Grimaldi negli scorsi giorni, sulla questione dell'istruzione e dei voucher; una a prima firma mia, sul tema della prima casa, che va a integrare quella che abbiamo già approvato nella scorsa legislatura e che attende il regolamento attuativo, il cosiddetto "salvasfratti", del Presidente Grimaldi. Ve ne sono alcune importanti, e le cito soltanto per titoli, del collega Rossi e del collega Valle sul tema dell'agricoltura, sul tema dell'Agenda digitale sul tema della filiera corta dei nostri prodotti.
Sono tutti temi importanti che abbiamo portato nella discussione di questo Consiglio regionale, ma che sono fermi, non sono neanche calendarizzati in Commissione. Infatti, le Commissioni non si riuniscono, perché ovviamente se dobbiamo stare in Aula giorni, pomeriggi e serate intere sulla proposta di legge referendaria, non si possono riunire le Commissioni. In secondo luogo, perché sono dell'opposizione e delle minoranze. Incominciamo da quelle se non ci sono altre proposte, ci aiuteranno a discutere di questi temi e ci aiuteranno finalmente a parlare delle questioni che interessano i piemontesi.
Noi abbiamo la nostra visione e l'abbiamo depositata come testi di legge quindi non sono solo annunci o proclami, ma sono fatti reali. Discutiamo nel merito, facciamo funzionare le Commissioni e il Consiglio regionale. Se non volete far funzionare le Commissioni e il Consiglio regionale perché le proposte di legge sono delle minoranze, almeno date attuazione alle leggi che sono state già approvate nella scorsa legislatura, in alcuni casi in modo trasversale, quando il centrodestra era minoranza e noi eravamo alla guida della Regione Piemonte. Parlo del cyberbullismo e del "salvasfratti" dei quali mancano i regolamenti attuativi. Entriamo nel merito del testo unico sull'agricoltura (90 articoli), che abbiamo votato tutti assieme e che fa il pari della rottamazione delle leggi proposte dall'Assessore Rosso, solo che noi le facciamo accorpandole in un testo unico.
Pertanto, invece di avere dieci leggi, ne avrete una - parlo, in questo caso, agli agricoltori - che potrete consultare e in cui troverete tutta la normativa legata all'agricoltura. Ma l'abbiamo fatto anche sulla cultura: esista il testo unico della cultura. Esiste il testo unico dell'artigianato, emanato in una legislatura precedente e corretto in alcune parti.
Quella è la strada della semplificazione: in quel processo di accorpamento delle leggi, andare ad abrogare quelle che non funzionano.
Quando abbiamo deciso di revisionare tutte le leggi sul turismo, abbiamo deciso di non farlo in un testo unico (basta sommarle e metterle assieme e diventa un testo unico), ma abbiamo abrogato un sacco di norme vecchie, non più utilizzate e non più utili al Piemonte.
L'appello lo rivolgo a lei, Presidente Allasia: iniziamo a discutere dei temi della Regione Piemonte. Iniziamo dalle nostre proposte di legge.
Su questi temi - mi riferisco al tema della prima casa, al tema dell'istruzione, al tema della filiera corta dei prodotti, al tema dell'Agenda digitale, al tema delle start-up innovative, che è una proposta di legge a mia prima firma della scorsa legislatura, che è stata approvata in alcune parti in alcuni disegni di legge di assestamento di bilancio, ma che dev'essere completata e sarà, ve lo annuncio, riproposta e ripresentata in questa legislatura - noi abbiamo le nostre proposte di legge, scritte nero su bianco. Attendiamo le vostre, ma se non ce ne sono, allora discutiamo di queste. Fateci davvero capire che cosa pensate di questi temi, al di là degli annunci e dei proclami sui giornali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi della Scuola elementare "A. Schweitzer" di Cuceglio (TO)


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe V della Scuola elementare "A.
Schweitzer" di Cuceglio, in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Referendum abrogativo e consultivo

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 17, inerente a "Integrazione della formulazione del quesito referendario di cui alle precedenti Deliberazioni del Consiglio Regionale n. 6-21071 e 7-21072 del 26 settembre 2019" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo i nostri lavori con l'esame della proposta di deliberazione n.
17.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questa, probabilmente, sarà l'ultima volta che interverrò e credo che la stessa cosa valga anche per i colleghi del Gruppo, perché siamo stufi di perdere tempo.
Lei, prima, contava i giorni che mancano a Natale, ma le assicuro che sarebbe più utile se tutti uscissimo per andare a comprare i regali, visto come stiamo perdendo il tempo in quest'Aula.
Userò questi ultimi minuti soltanto per ribadire che speriamo che questa maggioranza cambi veramente passo, perché se pensate di affrontare l'assestamento con quest'atteggiamento, farete molta ma molta fatica. Non si può pensare di affrontare un tema importante come il bilancio di assestamento con quest'atteggiamento di arroganza e supponenza. Serve necessariamente un confronto con le opposizioni, e ogni tanto bisogna anche accogliere qualche proposta dell'opposizione, soprattutto quando tra i banchi dell'opposizione ci sono persone che hanno alle spalle un'esperienza di Governo, come succede con il centrosinistra, o un'esperienza di opposizione nella scorsa legislatura, come succede per chi siede tra i banchi del Movimento 5 Stelle.
Voi parlate d'incapacità, vi esprimete sempre con quest'aria di superiorità solo perché in questo momento siete sulla cresta dell'onda. Io v'invito soltanto a ricordare com'è finita l'ultima volta che avete governato questa Regione. Perché mantenere la memoria storica a volte serve anche a tenere un po' i piedi per terra e a conservare un po' di, non dico umiltà, perch sarebbe troppo, ma almeno decenza quando si emettono giudizi sugli altri. E poi, sarebbe il caso di guardare cos'è successo ieri in Veneto: in Veneto non siete riusciti a far passare la delibera! Mancava perfino il Presidente Zaia! In una Regione dove avete delle percentuali bulgare non siete neanche riusciti a tenere la gente in aula e a mantenere il controllo delle persone che votano! Non siete riusciti a far passare questa delibera nella vostra roccaforte! Quindi, parlate di competenza, ma rispetto a che cosa? Non si sa.
Noi - lo ripeto - non perderemo altro tempo. In questi giorni abbiamo cercato, come dite voi e come diceva Bossi o Maroni, non lo ricordo, di trovare una quadra per evitare di perdere troppo tempo, perché avremmo potuto tenervi qui fino a notte fonda, e forse riuscire anche, in qualche modo, a creare qualche problema in più. Però siamo anche un po' stanchi credo. Ma stanchi non nel senso che non abbiamo voglia di fare, perch credo che tutti qui abbiamo voglia di lavorare. Almeno da questa parte dell'emiciclo chiediamo disperatamente, da inizio legislatura, di lavorare e voi ci state impedendo di farlo.
Noi crediamo che sia arrivato il momento di chiudere questa brutta pagina.
Speriamo di non riaprirla più e di non dover riaprire altre brutte pagine su altri temi che non interessano assolutamente i cittadini piemontesi anche se temo che, chiusa questa pagina, se ne aprirà un'altra peggiore considerando gli atti che avete depositato! Vedremo nella Conferenza dei Capigruppo quale sarà la programmazione per la prossima settimana. Come ricordavano i colleghi, si rischia di non convocare nemmeno Consiglio perché non c'è niente da discutere; rischiamo di convocare un Consiglio regionale soltanto per fare delle nomine - che è una cosa assolutamente incredibile! - perché non abbiamo nulla da discutere.
Noi finiamo di perdere tempo. Noi - lo ripeto - non interverremo più quindi i minuti avanzati non li utilizzeremo. Anzi, se Forza Italia ha qualcosa da dire, gliene saremmo grati. Magari il Consigliere Ruzzola vuole chiarirci la posizione di Forza Italia rispetto a questa delibera, perch non abbiamo sentito le vostre voci in tutta questa discussione.
Siccome non siamo tirchi neanche con il tempo - e se lo dico io che sono genovese, potete credermi - vi doniamo anche i nostri minuti, se avete qualcosa da dire. Per noi la discussione finisce qui.
"Noi usciamo", per citare un celebre programma televisivo! Speriamo che la prossima volta che ci ritroveremo in questa sede si possa fare qualcosa di utile e di produttivo, perché noi abbiamo voglia di lavorare. E ci auguriamo che la stessa voglia venga anche a voi.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi sono altre richieste di intervento? Vi sono dichiarazioni di voto sul complesso degli emendamenti? In caso contrario, passiamo alla votazione dei subemendamenti.
RAVETTI Domenico (fuori microfono) Scusi, ma non c'è neanche una dichiarazione della Giunta?



PRESIDENTE

Non hanno dichiarazioni.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Possiamo votare.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 43), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Solo per annunciare che il Gruppo del Movimento 5 Stelle ritira tutti gli emendamenti. Non vogliamo che il prezioso lavoro dei nostri collaboratori sia sottoposto al giudizio di persone che non lo sanno comprendere.



PRESIDENTE

Gli emendamenti n. 44), n. 45), n. 46), n. 47), n. 48), n. 49), n. 50), n.
51), n. 52) e n. 53) sono ritirati dai proponenti.
Passiamo alla votazione dell'emendamento rubricato n. 56) interamente sostitutivo.
Ricordo che tale emendamento, essendo interamente sostitutivo della proposta di deliberazione, comporta la modifica al quesito referendario, ma dev'essere approvato con il voto favorevole della maggioranza dei Consiglieri assegnati alla Regione, che è 26.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
L'approvazione dell'emendamento interamente sostitutivo comporta la decadenza di tutti gli emendamenti proposti al testo della deliberazione (n. 20, 32, 34, 17, 35, 16, 33, 21, 54, 18, 36, 37, 19, 38, 24, 39, 29, 40 31, 41, 42, 2, 6, 15, 55, 11, 13, 9, 8, 5, 7, 10, 30, 3, 4, 28, 14, 22, 27 26, 23, 25, 12).
Decadono anche gli ordini del giorno collegati.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 17, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Ravetti, è interamente sostitutivo l'emendamento n. 56).



RAVETTI Domenico

Chiedo la convocazione della Giunta per il Regolamento.



PRESIDENTE

Per quale motivo?



RAVETTI Domenico

Presidente, io la chiedo; poi voi avete la maggioranza e decidete se farla convocare. Le solite storie, lo sappiamo.
Si è anche capito che non sono molto interessato al destino di questa delibera, che vedo già nella sua valigetta pronta per il viaggio a Torino.
È un lapsus freudiano, perché gliela ridaranno, lei sarà costretto a tornare in aula e noi dovremo ripresentare gli emendamenti che adesso lei non pone al voto dell'Aula.
Il tema non è tanto questo, ma è che se lei dovesse utilizzare, nel futuro questo metodo, allora non ci siamo. Sono contro la definizione "ciaparat" e non vorrei utilizzare quella del "canguro" riferito a qualcuno, non a un partito.
Chiedo la convocazione della Giunta per il Regolamento per un chiarimento su questo passaggio, perché non funziona così.



PRESIDENTE

Quello lo potremmo assolutamente vedere nella Commissione per il Regolamento.
Non è avvenuto un "sistema canguro", non essendo previsto dal Regolamento.
Gli emendamenti sono stati discussi, alcuni erano anche ricevibili, sono stati presi e resi possibili, ma decadono perché c'è un emendamento interamente sostitutivo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Si sono discussi, ma non votati. È un'altra cosa. Il canguro prevede un'altra cosa, che non decadano automaticamente. Assolutamente più che lecita la richiesta di una Giunta per il Regolamento per fare le valutazioni del caso dato. In apertura, si è discusso anche di questo e mi sembra che la maggioranza sia aperta alla discussione.
La Conferenza dei Capigruppo, se c'è l'intesa di tutti, potremmo anche svolgerla fra qualche minuto in sala A.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Colgo l'occasione della presenza della Giunta. Chiedo un secondo di attenzione, se è possibile.
Come avrà sentito dalle nostre parole, ci sentiamo, anche se abbiamo parlato così tanto e vi abbiamo detto così tante cose, umiliati per non aver visto accolto niente delle nostre richieste sulle questioni preliminari e di comunicazioni. Pertanto, le chiediamo urgentemente una riunione dei Capigruppo e chiediamo alla Giunta - se possibile - di valutare tutte le nostre richieste di comunicazioni e tutte le nostre questioni preliminari che non sono state accolte.
Con i Capigruppo Ravetti, Giaccone e Magliano parlavamo del fatto di convocare un Consiglio regionale la prossima settimana senza una legge senza una delibera e senza neanche la possibilità di parlare di fatti concreti, dalla fusione FCA-PSA alla vicenda riguardante l'Assessore Icardi, perché non si può continuare a pensare di discutere della Città della Salute, del Regina Margherita e del Sant'Anna solo tramite i giornali.
Chiediamo una riunione dei Capigruppo e ribadiamo la richiesta di una seduta della Giunta per il Regolamento, perché, come avrà capito, se alle 17.59, dopo la riscrittura del "Preioni ter" e del "Zambaia quater" fosse arrivato il primo di Marrone, che riscriveva nuovamente la delibera neanche i nostri subemendamenti oggi sarebbero stati presentati. Oggi ne abbiamo presentati altri, che sono stati respinti perché sono finiti i termini. Voi state inaugurando una stagione nuova del "cangurismo", cioè la possibilità di riscrivere per cinque volte la delibera e annullare tutto il nostro lavoro.
Credo sia un precedente che dobbiamo evitare. Sono sicuro che gli Uffici interpreteranno nel modo migliore, quindi, se fosse successo alle 17.59 immagino e spero ci avreste dato almeno 24 ore per poterli riscrivere perché - ripeto - è un buon atto il suo di dare di per sé per sostituibili all'emendamento 1), ma io potrei voler risubemendare il nuovo emendamento in mille modi diversi, perché non è detto che si possa traslare in un altro testo. E anche voi potreste scrivere un emendamento totalmente sostitutivo diverso dall'emendamento 1).
È una questione di forma, ma anche di sostanza per il futuro. Quindi, se è possibile.



PRESIDENTE

No, no, assolutamente concordo e l'ho già detto: il buonsenso prevale sulla ragione e anche, alle volte, sul Regolamento, però bisogna interpretare bene il Regolamento. Penso che si possa anche trovare un'intesa nel Consiglio, fra maggioranza e opposizione, sulla riscrittura più precisa di questa parte della delibera, perché fino adesso si è sempre utilizzato il buonsenso e la prassi, però a volte ci può essere anche un abuso.
Ritengo ci sia la necessità di tempistiche certe sulla presentazione.
Prego, Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Lei ha parlato di - utilizzo questo termine - abuso. Noi abbiamo questo sospetto, ed è un legittimo sospetto. Non abbiamo la certezza, ed è per questo che chiediamo la Giunta per il Regolamento, perché io credo che così non sia possibile esprimere posizioni in opposizione a quelle della maggioranza.



PRESIDENTE

È lecito e ribadisco che gli emendamenti sono stati recepiti e discussi, ma decadono con un emendamento interamente sostitutivo. Poi, nelle tempistiche e modalità, sicuramente ai sensi del Regolamento, indubbiamente.
A mio giudizio - e l'ho già detto più di una volta in quest'Aula e anche alla Conferenza dei Capigruppo - è da rivedere tutta una parte. Senza andare a stravolgere il Regolamento, sarebbe almeno da interpretare, in modo che si faccia chiarezza una volta per tutte. Però, indubbiamente, è più che lecito e penso ci siano le condizioni per svolgere la Giunta per il Regolamento al più presto, su questo e su altri punti del Regolamento stesso, quindi fare le valutazioni del caso.
Ricordo che il Consiglio regionale pomeridiano è sconvocato.
È convocata la Conferenza dei Capigruppo, fra cinque minuti, in sala A.
Buona giornata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 12.13)



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