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Dettaglio seduta n.301 del 21/03/24 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 10.02 il Presidente Allasia, constatata la mancanza del numero legale ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna la seduta di trenta minuti)



(Alle ore 10.57 il Consigliere Segretario Gavazza comunica che la seduta inizierà alle ore 11.30)



(La seduta inizia alle ore 11.33)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: Congedi Hanno chiesto congedo Biletta, Cane, Caucino, Cerutti, Cirio, De Marchi Icardi, Protopapa e Ricca.
Il numero legale, pertanto, è 22.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato.
Chiedo se vi sono interventi sull'ordine dei lavori.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ho chiesto, perché avevo capito che c'era qualcuno che intendeva intervenire sull'ordine dei lavori.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati

Questione pregiudiziale di costituzionalità sollevata dal Consigliere Allasia al fine di non passare alla trattazione della proposta di legge n. 295


PRESIDENTE

La parola al Presidente Allasia, che interviene in qualità di Consigliere.



ALLASIA Stefano

Grazie, Presidente.
Prima di esaminare il primo punto in discussione all'o.d.g., come già riferito ieri dalla Presidenza alla fine della discussione, quando si è deciso di discutere oggi la proposta di legge d'iniziativa popolare n. 295 "Procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019", ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 242 del 2019, richiamata in Aula da vari Gruppi di minoranza, chiedo una pregiudiziale di costituzionalità, in base all'articolo n. 71 del Regolamento.
Il Regolamento stabilisce tre minuti per l'illustrazione, ma per definire al meglio questa pregiudiziale, in base all'articolo n. 71 del Regolamento non vorrei soffermarmi soltanto sulla parte costituzionale, ma vorrei fare anche un excursus della legge.
Ricordo che per questa proposta d'iniziativa popolare sono state raccolte 11 mila firme dall'Associazione Luca Coscioni. Più di 8.000 sono state riconosciute valide dagli uffici già nel mese di settembre e successivamente, sono arrivate a oltre 11 mila.
Con questa legge si chiedeva che il Consiglio regionale riconoscesse il diritto al suicidio medicalmente assistito.
Il provvedimento, nel suo iter legislativo, ha avuto e ha incassato l'ammissibilità della Commissione di garanzia, ma non unanimemente. Il parere non è stato unanime, perché l'ex Magistrato Laura Caramello si era espressa con un voto non favorevole. Per la prima volta da quando è stata istituita, la Commissione di garanzia del Consiglio regionale del Piemonte non si è espressa con un voto unanime.
Il parere non è stato unanime, perché si riteneva che "non rientrasse nelle competenze concorrenti la Regione in materia di tutela della salute nell'affermazione di un diritto del paziente a ottenere dal Sistema sanitario pubblico il supporto tecnico e farmacologico e l'assistenza medica per l'autosomministrazione del farmaco".
Successivamente, dalla Commissione di garanzia, con voto non unanime, la proposta è giunta in Ufficio di Presidenza, dove il voto non è stato unanime. Essendo l'Ufficio di Presidenza un organo collegiale, si deve decidere all'unanimità; di conseguenza, si era deciso di portare il provvedimento in Aula, per l'approvazione dell'Aula.
Preso atto della sovranità dell'Aula del Consiglio regionale, che riconosco, si era deciso di procedere con l'iter legislativo, esaminando il provvedimento in sede di Commissione competente. Diverse Regioni, ancora prima, avevano seguito questo stesso iter.
Ricordo a tutti i colleghi che questa proposta d'iniziativa popolare dell'Associazione Luca Coscioni è stata presentata in quasi tutti, se non tutti, i Consigli regionali d'Italia. Alcuni hanno già espresso il proprio parere, altri hanno fatto scelte diverse, come l'Emilia Romagna, che ha deciso di non procedere all'approvazione della legge, in piena legittimità del Regolamento e dello Statuto del proprio Consiglio regionale, e ha deciso di attuare una deliberazione della Giunta sulle tempistiche e sulle modalità del cosiddetto "suicidio assistito"; lo dico in modo "gergale" per evitare la ripetizione della lunga dicitura.
In merito alla discussione sulla tematica, che è avvenuta in tutt'Italia l'Assemblea della Conferenza dei Presidenti del Consiglio regionale ha chiesto all'Avvocatura dello Stato un parere pro veritate. L'Avvocatura ha trasmesso un parere con il quale si sottolineava che ci sono ampi elementi che porterebbero a impugnare le leggi regionali per difetto di competenza.
Nell'ambito del Consiglio regionale del Piemonte c'è stato un lungo dibattito, con interventi di vari auditi nella Commissione competente, la IV Commissione, per valutare attentamente la costituzionalità e la legittimità della legge stessa.
Essendo una legge d'iniziativa popolare, oggettivamente, com'è stato fatto si è chiesto anche il parere tecnico degli uffici legislativi del Consiglio regionale, che riferivano che già l'articolo 2 della proposta di legge n.
295 necessitava di ingenti modifiche. Quella però sarà una valutazione eventualmente successiva per riformularla e per permetterle di rimanere in piedi nell'ambito legislativo della Regione Piemonte e nell'ambito legislativo nazionale.
La Commissione competente ha eseguito un approfondimento molto, molto lungo, proprio per il genere della materia. Infatti, è da oltre trent'anni che lo Stato italiano discute se legiferare in merito, ma purtroppo, non l'ha mai fatto. In ogni caso, la Commissione ha valutato, assieme a tutti gli auditi, che la legge aveva grandi principi d'infondatezza regionale, ma aveva fondatezza nella non approvazione da parte del Consiglio regionale.
Cito l'Avvocatura dello Stato, che nel lungo dibattito ha affermato: "Alla luce delle considerazioni che precedono l'eventuale approvazione della proposta in questione, potrebbe esporsi a rilievi di non conformità al quadro costituzionale di riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni, come è stato detto anche dagli uffici legislativi del Consiglio regionale".
La sentenza n. 242 del 2019 recita, al punto 9), "Questa Corte non può fare a meno, peraltro, di ribadire con vigore l'auspicio che la materia formi oggetto di sollecita e compiuta disciplina da parte del legislatore" competente - "conformemente ai principi precedentemente enunciati".
È evidente, quindi, che già la sentenza nel 2019 invitava il legislatore nazionale a legiferare in merito al cosiddetto "fine vita".
Ritengo opportuno rimettere la richiesta a un voto dell'Aula e pongo all'attenzione del Consiglio regionale una questione pregiudiziale di costituzionalità per violazione dell'articolo 117 della Costituzione. La proposta di legge, infatti, riguarda procedure e tempi per l'assistenza regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale del 2019, come ho appena citato, cui sembrerebbe intervenire nel solo ambito della competenza legislativa regionale della tutela della salute, nella quale rientra anche la materia relativa all'organizzazione sanitaria.
Nel farlo, certamente tocca e interviene in materia di competenza esclusiva dello Stato (in materia di ordinamento civile), ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione, lettera l), in quanto gli atti di disposizione del corpo, tra i quali rientra il suicidio assistito, incidono su aspetti essenziali dell'identità e dell'integrità della persona e riguardano dunque, l'ordinamento civile, materia in cui confluiscono principi e disposizioni che garantiscono la vita e l'integrità della persona.
Le disposizioni di volontà relative ai trattamenti sanitari, nella fase terminale della vita, come è avvenuto con altre leggi che affrontano il tema (basti pensare alla donazione di organi e tessuti), necessita di uniformità di trattamento sul territorio nazionale, per ragioni imperative di eguaglianza, perché ricordo che ogni Regione potrebbe legiferare una diversa dall'altra. Abbiamo visto tante volte che leggi regionali della Regione Piemonte, rispetto a quelle dell'Emilia Romagna o alla vicina Lombardia, sono totalmente diverse.
Ritengo, quindi, che la proposta di legge incorrerebbe in una violazione relativamente all'individuazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che rientrano nella competenza esclusiva dello Stato, in cui l'articolo 117, lettera m).
Detto questo, pongo la questione pregiudiziale e la rimetto al voto dell'Aula per una valutazione oggettiva.
Grazie dell'attenzione e grazie al Presidente che mi ha concesso più minuti del dovuto. È una concessione straordinaria della Presidenza. Il Regolamento prevede tre minuti per proporla, ma il tema è talmente combattuto che necessita di un'ampia discussione, com'è avvenuto nella Commissione competente, la IV Commissione, in questi ultimi mesi. Sminuire la proposta e la volontà del popolo, delle 11 mila firme, in pochi minuti mi sembra offensivo.
Grazie dell'occasione e grazie ai Consiglieri. Rimetto la proposta all'Aula.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Daremo ovviamente anche qualche minuto in più ai colleghi che desidereranno intervenire.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente, anche per la generosità di concedere qualche minuto in più.
Inizio subito col dire che la questione di incostituzionalità sollevata dal Presidente Allasia è, a mio parere, totalmente infondata. È totalmente infondata per numerose ragioni, ma voglio partire da un concetto che forse non è ancora completamente chiaro a tutti, e magari neanche all'opinione pubblica.
Non è una legge che stabilisce la possibilità e il diritto al suicidio medicalmente assistito, cioè che consente di decidere di porre fine ovviamente in determinate condizioni irreversibili di salute e di sofferenza; consente, ovviamente con il consenso dell'interessato trattamenti medici finalizzati a porre fine al percorso di vita.
Non lo è e non potrebbe esserlo perché - questo sì - nessuna Regione potrebbe legiferare in questa materia, cioè stabilire che in questo Paese è lecito il suicidio medicalmente assistito. Potrebbe farlo solo lo Stato! È vero. E lo Stato lo ha fatto non attraverso una legge del Parlamento, come sarebbe stato auspicabile e come la stessa Corte costituzionale auspica, ma attraverso una sentenza della Corte costituzionale, la sentenza n. 242 del 2019, una sentenza che, tecnicamente, si chiama "sentenza additiva", cioè che aggiunge un pezzo a una norma che quel pezzo non ha.
Per questo motivo, ho detto che la Corte costituzionale, in casi straordinari, può legiferare. La norma qual è? È l'articolo 580 del Codice penale, che prevede il reato di istigazione o aiuto al suicidio, la famosa sentenza Antoniani Cappato.
Vi ricorderete il caso da cui è originato, il caso che ha portato poi alla sottoposizione, alla Consulta, il tema dell'incostituzionalità dell'articolo 580. Ma la Consulta cosa dice? La Consulta dichiara l'articolo 580 del Codice penale illegittimo nella parte in cui non esclude, quindi in cui non prevede, quello che lei dice cioè non esclude la punibilità di chi - sintetizzo - agevola l'esecuzione del proposito di suicidio autonomamente e liberamente formatosi, di una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale e affetta da una patologia irreversibile, fonte di sofferenze fisiche o psicologiche, che reputa intollerabili, ma questa persona dev'essere pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, sempre che tali condizioni e le modalità di esecuzione siano state verificate da una struttura pubblica questo è il punto che c'interessa - del Servizio Sanitario Nazionale previo parere del Comitato etico territorialmente competente.
Non siamo nel dibattito suicidio assistito "sì", suicidio medicalmente assistito "no". Questo tema, nel nostro Paese, è già stato risolto, piaccia o no, poi ciascuno di noi avrà la propria opinione, ma è un tema etico, ci sta, che ha risolto la Corte costituzionale: questa è legge dello Stato.
In questa legge si dice che, per quanto riguarda le condizioni, le modalità, i tempi e le procedure, per poter accedere a quel diritto, la competenza di tutto questo sta e si annida nel Servizio Sanitario Nazionale, previo parere del Comitato etico territorialmente competente.
Il Servizio Sanitario Nazionale sono le ASL, sono le strutture ospedaliere quelle che noi conosciamo e che dipendono, tra l'altro, anche da noi. Se una persona vuole esercitare quel diritto, lo può fare. Si può recare qualcuno per lui, ovviamente - immagino che stiamo parlando di persone che sono in condizioni ben precise di gravità - alla propria ASL e alla propria struttura affinché siano verificate le sue condizioni attraverso il Comitato etico e quant'altro e, nel caso in cui quelle condizioni siano verificate, accedere a quella possibilità.
Oggi questo accade già, magari in modi completamente diversi e con tempi completamente diversi, all'interno della stessa regione: se io mi reco all'ASL di Torino, magari quella procedura mi richiede uno o due anni, ma se mi reco all'ASL Cuneo 2 o ad Alba, quella procedura magari la risolvo in sei mesi. Questo è quello che è accaduto. Nel nostro Paese abbiamo avuto casi di persone che hanno dovuto attendere due anni, con sofferenze immani per "ottenere" l'autorizzazione a un atto che loro volevano compiere perché tutte le verifiche di legge prescritte dalla Corte costituzionale hanno richiesto quei tempi nella totale discrezionalità della struttura sanitaria cui quel soggetto si era rivolto.
Qui il tema non è che le Regioni possono legiferare in maniera diversa oggi il tema è che, all'interno di una stessa Regione, questo diritto pu essere esercitato con modalità completamente diverse per modi e tempi.
C'è anche un altro tema, che è quello della gratuità. La proposta di legge in oggetto prevede la gratuità dell'intervento medico, che oggi non è prevista; ci sono stati casi in cui non solo una persona ha atteso due anni, ma poi si è dovuta pagare tutto quanto il "servizio".
La Corte costituzionale non ha detto chi deve stabilire quelle procedure certo che è auspicabile che a stabilirle possa essere o debba essere lo Stato, perché concordo che se lo fa lo Stato, ci sono regole uguali per tutti coloro che abitano nelle venti Regioni italiane. Ma se lo Stato non stabilisce quelle procedure, le Regioni hanno la competenza per farlo perché non siamo nell'ambito della competenza esclusiva in materia sanitaria dello Stato, perché non siamo nell'ambito del diritto, del riconoscimento del diritto, ma siamo nell'ambito della procedura, cioè delle modalità con cui quel diritto viene esercitato.
Qui noi Regioni abbiamo la competenza concorrente con lo Stato; l'articolo 117, comma 3, della Costituzione attribuisce la competenza concorrente delle Regioni in materia di tutela della salute (una volta si chiamava assistenza sanitaria ospedaliera) e ricerca scientifica. Siamo pienamente competenti e, per certi aspetti, mi sembra quantomeno paradossale dire che stiamo compiendo un atto incostituzionale quando diamo esecuzione a una sentenza della Corte costituzionale, perché quello dovrebbe fare quest'Aula.
Per ci ascolta è bene anche ricordare il titolo della legge: "Procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito, ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 242/2019". Non è una legge, lo ripeto per l'ennesima volta, sul suicidio medicalmente assistito, ma sulle procedure e noi abbiamo il titolo per fare questo. Aggiungo che abbiamo anche il dovere: abbiamo il dovere di mettere dei tempi certi. La proposta di legge, all'articolo 4, prevede che la procedura, con tutte le garanzie del caso, debba chiudersi entro venti giorni, cioè entro un tempo ristretto, ma assolutamente ragionevole e congruo, con un intervento di tutti quei soggetti. La previsione, ad esempio, di quel comitato scientifico, di cui non ricordo il nome, deve valutare in maniera severa, perché i tempi così irragionevoli e ristretti possono aiutare a salvare delle vite. Parallelamente a questo, si pone il tema delle cure palliative che vengono proposte.
Oggi, Presidente, siamo invece nella totale assenza di regole, che mette una persona che vuole fare quella scelta nella disperazione più assoluta oltre che nella sofferenza. Con delle regole certe magari quella persona se è accompagnata bene, trova quelle motivazioni e quella forza per non chiedere di morire, per ritornare sui propri passi.
Per carità, noi abbiamo posto tante questioni pregiudiziali quando facevamo ostruzionismo, ma qui non si tratta, secondo me, su questi temi, di fare ostruzionismo o di trovare il modo di fare decadere quella legge e con essa le 11 mila firme. Se questo accadrà, diciamolo chiaramente, la responsabilità è soltanto vostra, non nostra.
Sono sicuro che a luglio di quest'anno ci sarà qualcuno da questi banchi che la prima cosa che farà sarà di riprendere quella legge, richiamarla farla propria e depositarla senza dover attendere che l'Associazione Luca Coscioni raccolga nuovamente 11 mila firme. Raccolta che si farebbe anche in fretta a effettuare, perché basta vedere dai sondaggi quanto sia sentito questo tema dalla popolazione.
Questo è uno di quei temi in cui la gente è più avanti della politica. In questo Paese ci sono state fasi in cui la gente è stata più avanti della politica, come ai tempi delle controversie sui temi del divorzio e dell'aborto. Questo è uno di quei casi, perché c'è una questione etica.



PRESIDENTE

Consigliere, mi scusi, è già arrivato a 12 minuti.



MARELLO Maurizio

Sì, concludo.
Dicevo che c'è una questione etica ma, ripeto, non oggi non è quella in discussione. Oggi è in discussione il fatto che il Piemonte può darsi una regola giusta per tutti, per accedere a un diritto che è già previsto nel nostro Paese.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Presidente Frediani.
Ricordo che può intervenire solo un Consigliere.
SARNO Diego (fuori microfono) No, non era questo l'accordo.



PRESIDENTE

A me dicono solo questo l'articolo 71, comma 2 del Regolamento, perch abbiamo sforato nei tempi.
Prego, Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi permetta, sono una mamma, sono una donna come la Presidente del Consiglio, non amo la declinazione nel linguaggio di genere (sono la prima a non usarlo), ma almeno mi citi come "la Presidente" e non "il Presidente". Almeno questo, grazie.
Il Presidente Allasia, nella sua richiesta di pregiudiziale, ha ricordato il lungo passaggio vissuto da questa proposta in Commissione, passaggio che abbiamo seguito tutti attentamente, ma dal quale evidentemente abbiamo tratto conclusioni differenti, tant'è che siamo di fronte a una pregiudiziale che, come ha già ben spiegato il collega Marello, dal nostro punto di vista non ha nessun fondamento.
Non sto ovviamente a ripetere quello che in modo splendido e perfetto anche per la sua formazione, ha già illustrato il collega. Riprendo soltanto due punti che, secondo noi, sono fondamentali in questa discussione. La prima è la sentenza della Corte costituzionale, che ha dettato le condizioni per la non punibilità di chi aiuta il suicida: che si tratti di persona capace di decisione libera e consapevole, affetta da patologia irreversibile fonte di intollerabili sofferenze, aggiungendo che essa dev'essere tenuta in vita a mezzo di trattamenti di sostegno vitale.
Questa è la condizione già definita dalla sentenza e rispetto alla quale noi non abbiamo capacità né volontà d'intervento.
Il secondo aspetto, che è fondamentale in questa discussione, è che la proposta di legge regionale non introduce un nuovo diritto, ma si pone l'obiettivo di definire tempi e modalità certe di applicazione della sentenza stessa. Il che chiarisce perfettamente qual è il nostro compito che è un compito che rientra perfettamente all'interno delle prerogative del Consiglio regionale. Quindi, da questo punto di vista, nel momento in cui andrò a votare convintamente contro la pregiudiziale posta dal Presidente Allasia, non avrò il minimo dubbio.
Che cosa chiede questa legge? Chiede che non si prolunghi in modo ingiustificato una sofferenza umana, chiede che ci siano delle regole certe sia per le persone che chiedono di accedere al suicidio medicalmente assistito, sia per il personale. Noi abbiamo avuto anche un confronto con il personale, con gli anestesisti, con i rianimatori. Abbiamo affrontato diversi aspetti di questo tema, che è un tema che sicuramente va a incidere su quello che sente ognuno di noi, sulla propria sensibilità, ma non deve farci dimenticare che dobbiamo rimanere sull'oggetto del voto, che è una legge che chiede di istituire un regolamento, come non mi stancherò mai di dire. Questo per dare certezza nei tempi di risposta a persone che vivono una situazione difficilissima che, per fortuna, forse nessuno di noi qui dentro riesce a comprendere appieno.
Ho sentito dire dal Presidente Allasia che non possiamo sminuire in questo modo la raccolta firme. Questa affermazione mi sembra che abbia un velo di ipocrisia, nel senso che il Presidente del Consiglio presenta la pregiudiziale che tronca il dibattito e non ci consente neanche di affrontare il merito della proposta, poi ci dice che non possiamo sminuire la raccolta firme.
Siete voi che state gettando nella spazzatura 11 mila firme, Presidente! Voi state facendo carta straccia di 11 mila firme dei cittadini, e non potete distorcere la realtà in questo modo. È assolutamente un'affermazione irricevibile! Perché se fosse per noi, andremmo avanti con la discussione andremmo a esaminare articolo per articolo, come facciamo con ogni testo di legge, anche con il dubbio di una possibile impugnativa. E non sarebbe neanche la prima volta e lo dico guardando il collega Marin: quanti rilievi ha fatto il Ministero sulla legge sull'urbanistica? E ci spaventa? Ci spaventa discutere un testo di legge che, forse, potrebbe avere delle impugnative? Sapendo che comunque siamo dalla parte del giusto, perch abbiamo fatto un lavoro d'approfondimento serio e rigoroso? Non dobbiamo nascondere le nostre paure, chiamiamole così; in realtà, sappiamo di essere in un momento preelettorale, quindi c'è molto di propagandistico nelle posizioni che ho sentito da parte del Presidente Allasia, non c'è nulla di oggettivo, nulla che si basi in modo chiaro sul diritto. Il diritto non è dalla sua parte, Presidente Allasia, in questo caso.
Noi andremo adesso a votare questa pregiudiziale e colgo l'occasione per chiedere in anticipo il voto nominale sulla votazione, perché credo che i cittadini debbano sapere il nome di tutte le persone che hanno preso quelle firme e le hanno buttate nel cestino della spazzatura. Devono sapere che la maggioranza che sostiene attualmente il Presidente Cirio ha ignorato la richiesta di discussione di un testo, adducendo delle scuse che non sono assolutamente credibili, e che questa stessa maggioranza e questi stessi Consiglieri torneranno a bussare alle loro porte in campagna elettorale parlando di democrazia e di diritti, ma oggi daranno prova di non essere in grado di confrontarsi nel merito su uno dei temi che, come diceva il collega Marello, stanno assolutamente a cuore a una grande maggioranza di cittadini.
Tra le varie documentazioni che abbiamo ricevuto in Commissione, credo che abbia colpito tutti la lettera aperta, che è stata depositata tra gli atti di Piergiorgio Welby al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Ne leggo solo un pezzo, perché è molto lunga, e se qualche collega non l'avesse ancora letta, consiglio di farlo: "Io non sono né un malinconico né un maniaco depresso. Morire mi fa orrore. Purtroppo ciò che mi è rimasto non è più vita, è solo un testardo e insensato accanimento nel mantenere attive delle funzioni biologiche. Il mio corpo non è più mio, è lì squadernato davanti a medici, assistenti, parenti. Se fossi svizzero, belga o olandese, potrei sottrarmi a questo oltraggio estremo, ma sono italiano e qui non c'è pietà".
Oggi, purtroppo, dimostreremo che nemmeno in Piemonte c'è pietà; anzi, in Piemonte forse va ancora peggio rispetto ad altre Regioni.



PRESIDENTE

Grazie.
Adesso facciamo intervenire la Consigliera Accossato e poi ci accodiamo con gli altri colleghi per intervenire uno per Gruppo.
La parola alla Consigliera Accossato.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Intervengo per dire, fin da subito, che non posso, non possiamo condividere e quindi voteremo contro. Voterò contro la pregiudiziale presentata dal Presidente Allasia su questo provvedimento.
Non ci ha sorpreso.
Abbiamo condotto caparbiamente la discussione, anzi abbiamo voluto caparbiamente la possibilità di affrontare la discussione su questo tema.
Ho condotto questa battaglia con molti colleghi, la gran parte dell'opposizione, ma anche alcuni della maggioranza, che hanno condiviso la volontà di prestare attenzione alle 11 mila firme presentate e soprattutto, di entrare nel merito di una questione che ci chiama a una nostra responsabilità.
Oggi, la possibilità di discutere pienamente (in realtà, lo stiamo anche già facendo, perché stiamo esprimendo indubbiamente delle opinioni nel merito) e, soprattutto, di affrontare questa proposta di legge, affrontarne i suoi articoli ci viene, anzi vorrebbe esserci negata (vedremo l'esito del voto) dalla proposta del Presidente Allasia, che pone una condizione d'incostituzionalità, rispetto alla quale anch'io non posso che prendere insegnamento dalla più che attenta e corretta analisi che ne ha fatto il collega Marello, che ringrazio anche per le indicazioni che ci ha dato.
Oltre a questo, però, posso anche provare ad aggiungere considerazioni personali che mi derivano sia dalla mia esperienza, sia dall'ascolto attento delle numerose audizioni che abbiamo fatto in Commissione (forse io non ne avrei proposte nemmeno così tante), ma anche per un'esigenza di reciproco rispetto su un tema che sicuramente è molto delicato, perch tocca questioni etiche e le sensibilità personali di ciascuno di noi.
Abbiamo avuto modo di ascoltare innumerevoli posizioni che si sono delineate in qualche modo e attorno a un fronte, più ideologico, di contrarietà alla sentenza, perché questo era, e all'ipotesi che il nostro Parlamento legiferi in questo senso; per altri versi, si sono soffermate su una valutazione attenta della proposta di legge, riconoscendole appunto il carattere di attuazione di una legge che, nella sostanza, esiste ed è la sentenza n. 242 del 2019. In questo senso, anche il lavoro svolto dagli Uffici del Consiglio regionale è stato preziosissimo per noi, con le sue valutazioni, che non sono giustamente e volutamente, com'è stato sottolineato, un parere, ma sono state una collaborazione attiva, e di questo ringrazio, alle determinazioni che ciascuno di noi può assumere e assumerà in libertà.
A questo punto, c'è anche un aspetto politico rispetto a questo passaggio a questo momento, a questa richiesta di pregiudiziale.
Anch'io voglio rilevare come ci sia una contraddizione: da un lato, si richiama una legge nazionale per non avere venti diverse attuazioni dall'altro, come veniva detto, essendo queste competenze materia concorrente tra Stato e Regioni, la Regione ha piena autonomia, anzi ha l'obbligo d'intervenire e il rischio è quello di (non ricordo mai a memoria quante siano le ASL del Piemonte) avere in ogni ASL del Piemonte un'attuazione diversa.
Ancora di più, però, c'è un altro aspetto che, ripeto, è politico, che è quello che il Presidente Cirio, che non ha mai ha voluto esprimersi in proposito e che neanche oggi non viene a condividere con noi questa valutazione, quando fa il Presidente e il capo di un esecutivo che ha delle responsabilità, ha dato mandato, in modo non dico nascosto, perché ci mancherebbe, ma sicuramente senza clamore, all'Azienda Zero di istituire un gruppo di lavoro per definire linee guida d'attuazione della sentenza.
Il Presidente Cirio, nella sua responsabilità di amministratore, sa o comunque glielo hanno consigliato i suoi collaboratori, che lui deve dare attuazione a quella legge, a quella sentenza, che è legge. Se non lo farà com'è già successo in altre Regioni, potrà incorrere in ricorsi in tribunale, dove la possibilità di essere perdente è abbastanza alta. Per questo motivo, ha istituito un gruppo di lavoro, sul quale noi abbiamo avuto l'occasione di ascoltare il Presidente. È quantomeno insolito che sia stata Azienda Zero a istituire un gruppo di lavoro, ma tant'è.
Da quel gruppo di lavoro, però, sono uscite linee guida.
Il tema che abbiamo posto è: chi approverà delle linee guida? Qual è l'organo titolato a dare delle linee guida per garantire uniformità sul territorio regionale? Qualunque linea d'intervento o d'indirizzo è in capo all'organo legislativo consiliare; nessun organo esecutivo può dare delle linee d'indirizzo su questo tema.
Ecco perché, e torno all'origine, secondo noi e secondo me, è assolutamente pertinente che sia quest'Assemblea legislativa a darsi, attraverso una legge, delle indicazioni, delle precisazioni e delle modalità attuative della sentenza dello Stato.
Sta pienamente nelle nostre competenze, anzi, è un nostro dovere per garantire le cittadine e i cittadini che dovessero trovarsi in quelle condizioni, per garantire operatrici, operatori, medici anestesisti e infermieri che saranno chiamati ad attuare la sentenza.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io su tale argomento, perché assolutamente non condividiamo questa pregiudiziale presentata dal Presidente Allasia.
Questa legge parla di procedure, parla di tempi, parla di regole.
Questa proposta di legge, com'è già stato ampiamente illustrato dai colleghi che mi hanno preceduto, si pone l'obiettivo di definire quello che è il rispetto e la diretta applicazione relativamente a ruoli, procedure e i tempi del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale per la verifica delle condizioni e delle modalità d'accesso alla morte medicalmente assistita affinché l'aiuto al suicidio non costituisca reato, così come delineato nella sentenza della Corte costituzionale Antoniani Cappato, la n. 242 del 2019.
Il Presidente Allasia ha fatto riferimento ai giudici della Corte costituzionale, però, come è stato evidenziato nella relazione illustrativa, credo che abbiano individuato una circoscritta area in cui l'incriminazione per aiuto al suicidio, ex articolo 580 del Codice penale non è conforme alla Costituzione. Si tratta di casi nei quali l'aiuto è fornito a una persona tenuta in vita da trattamenti di sostegno vitale quali ad esempio l'idratazione e l'alimentazione artificiale, o sia affetta da una patologia irreversibile, fonte di intollerabili sofferenze fisiche o psicologiche, ma che resta pienamente capace di assumere decisioni libere e consapevoli.
L'argomento è stato trattato in più sedute, com'è stato ricordato, per cui abbiamo avuto tutti la possibilità di farci un'idea su cosa prevede il documento, ma è un argomento veramente divisivo. In questi anni ne abbiamo affrontati alcuni, ma nessuno divisivo come questo.
Presidente, credo che occorrerebbe fare uno sforzo ulteriore. Come Movimento 5 Stelle, abbiamo sempre fatto la nostra parte per sostenere la proposta e ringraziamo l'Associazione Coscioni per averla portata avanti.
Abbiamo dato loro una mano ad autenticare le firme; abbiamo organizzato i banchetti ed è proprio lì che ho preso ancora più consapevolezza che il mio pensiero incrociava il pensiero di tante altre persone, magari anche con visioni politicamente diverse dalla mia.
Qui dovremmo semplicemente aprire il dibattito, non ignorare le 11.500 firme raccolte, portare avanti un dibattito qualunque esito esso abbia dando la possibilità ai Consiglieri di esprimersi in base alle indicazioni della loro forza politica o lasciando libertà di coscienza. Far cadere il provvedimento con una questione pregiudiziale, con tutte le discussioni già fatte e con tutto il lavoro che c'è stato dietro, potrebbe essere interpretato come uno sfregio a tutte quelle persone che si sono impegnate per portare avanti questa proposta di legge, al netto del fatto che, come ricordava il Consigliere Marello, se questa legge oggi verrà bocciata molto probabilmente a luglio qualcuno la riprenderà, la farà sua e continuerà a portarla avanti.
Per quanto mi riguarda, è stato un onore e un accrescimento culturale e politico dare una mano a portare avanti questa battaglia. Arrivati a questo punto, credo sia necessario avviare un dibattito, perché è doveroso ascoltare le richieste dei cittadini, così come già avvenuto in altri paesi.
Ritengo che questa proposta sia un gesto di umanità nei confronti delle persone che soffrono e che da anni vivono nella disperazione. I cittadini l'hanno già compreso; ora tocca alla politica fare il prossimo passo.
Ricordo la vicenda di Eluana Englaro: una ragazza a cui volevano staccare le macchine, una ragazza di cui ci facevano vedere una foto di molti anni prima.
A mio parere, nelle persone passava proprio l'idea di voler mettere fine alle sofferenze di questa bellissima ragazza. Continuavano a farci vedere una foto, ma la realtà era diversa. Non era più la ragazza di quella fotografia, Presidente, era una ragazza ferma in un letto da dieci anni.
Avrebbero dovuto pubblicare una foto più realistica, cosa che non ricordo sia stata fatta. Probabilmente questo avrebbe smosso le coscienze di molte persone che si identificano nella sofferenza e nel dolore di chi gli sta intorno, quindi in tutta la sofferenza che c'è intorno alle famiglie e ai familiari.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Il tema è molto complesso e comprende molte sfere: la sfera intima, la sfera religiosa e la sfera personale.
Oggi il clima è ulteriormente complicato - non nascondiamoci dietro un dito dall'imminente campagna elettorale, dal fatto che oggi tutto quello che arriva in Aula è campagna elettorale. Di certo non aiuta.
Condivido la sentenza della Corte costituzionale perché, a mio parere, è una sentenza giusta. Sono questioni assolutamente personali: qualcuno del mio Gruppo condivide una sentenza che, come giustamente detto dal collega Marello, in parte ha già sopperito a una mancanza della norma nazionale.
Si è detto che gli italiani, su alcuni temi, sono stati precursori dei legislatori e della politica. Ci hanno visto lungo, però è anche vero che non possiamo avere venti Regioni in Italia con venti regolamenti diversi venti leggi diverse e complicare ulteriormente la situazione.
Vorrei porre l'attenzione sulla pregiudiziale, perché oggi non stiamo parlando del merito. Qualora venisse approvata la questione pregiudiziale quindi non si passasse al punto successivo, non vuole dire che le 11 mila firme, di cui c'è massimo rispetto, vengono buttate nel cestino. Come si è ricordato, dal 1° luglio può essere ripresentata una nuova proposta, ma non con questo clima elettorale che non aiuta nessuno e magari, anche a livello nazionale, qualcosa potrebbe essersi mosso normativamente e ci sarebbe un po' più di chiarezza.
I rilievi fatti dal Presidente Allasia non sono stupidaggini o cose dette per caso, non sono banalità; sono rilievi che evidenziano il profilo nazionale della tematica. Non può avere un profilo esclusivamente regionale.
Voi mi direte: "Preioni, da leghista tutte le volte dici che siete orgogliosamente regionalisti e che la Regione ha il compito e l'onere di legiferare". Verissimo, ma non su temi così complessi e delicati.
Ribadisco, il Piemonte non può avere un trattamento diverso da quello della Liguria rispetto a questo tema.
Ricordo che nella Regione Veneto la proposta non è passata per un voto contrario di una Consigliera del Partito Democratico, quindi le cose vanno dette e analizzate e le divisioni sul tema non esistono solo in questa maggioranza.
La sentenza della Corte costituzionale dice, giustamente, che se una persona soffre ed è attaccata a una macchina che la tiene in vita è libera di scegliere cosa fare, quindi un uomo dev'essere libero anche nell'ultimo atto della sua vita. Ma c'è anche chi, invece, si aggrappa alla vita fino all'ultimo sospiro e quando si stacca una macchina, la vita terrena è finita. Avere anche solo un filo di vita è, comunque, un filo di vita rispetto alla fine della vita terrena. Anche a livello intimo la materia è molto complicata.
Per questo noi diciamo che su una tematica del genere non possiamo non sostenere una questione pregiudiziale come quella proposta, perché, primo ci sono fondate e motivate questioni di costituzionalità e, secondo, non c'è il clima adatto per affrontare un tema così importante e così complesso.
Non finisce tutto oggi. Riconosco che ci sono anni di ritardo. La politica soprattutto a livello statale, ha comunque anni di ritardi e di inadempienze rispetto a questo tema.
Tuttavia non possiamo oggi, in pochi minuti e in poche sedute, risolvere un tema così ampio e complicato, che riguarda tutta l'Italia.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Ci tengo a intervenire e a sottolineare alcune questioni rispetto a alcune valutazioni.
Non riprendo il puntuale e preciso intervento del collega Marello, che ha spiegato nel dettaglio e con i termini corretti perché, Presidente, la sua proposta è infondata e scorretta.
Non si può continuare a ribadire, come ho sentito dall'intervento del Capogruppo Preioni, che quella pregiudiziale sia consona al testo che dovremmo discutere nei prossimi minuti. Il testo della proposta di legge d'iniziativa popolare non sancisce nessun nuovo diritto. E se così è, cioè che attraverso la sentenza n. 242 della Corte Costituzionale si devono stabilire tempi e modalità, la pregiudiziale costituzionale non ha senso.
Non ha senso perché alcuni organi del Consiglio regionale hanno dichiarato legittima la possibilità non solo di presentare, ma di discuterla nei contenuti. Sono d'accordo con il Presidente Allasia che entrando nei contenuti possiamo anche modificare alcuni articoli ma, Presidente Allasia dobbiamo entrare nei contenuti. Se lei, invece, strumentalmente presenta quella pregiudiziale, non ci entriamo.
Non ci entriamo, Presidente, perché non si chiede il riconoscimento del suicidio medicalmente assistito che, tra l'altro, la Regione non potrebbe neanche fare, perché è stata effettuato dalla Corte. Lei ha detto nel suo intervento di non leggere la dicitura intera, ma è lì l'errore.
Colleghi di centrodestra che sedete dall'altra parte dell'emiciclo, vi prego, rileggete la dicitura della proposta di legge. Tanti colleghi non sono presenti in Aula, quindi mi rivolgo ai pochi presenti. La proposta di legge ha per oggetto: "Procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito, ai sensi e per effetto della sentenza della Corte Costituzionale n. 242/2019".
Capite che è proprio scorretto farlo, perché se l'obiettivo della pregiudiziale è quello di non entrare nel merito, allora questo è un problema. Consigliere Preioni, se voi votate a favore della pregiudiziale mi spiace, ma quelle 11 mila firme le state buttando da qualche parte.
Non può dire, collega Preioni, che non è così, perché non vale tutto e il contrario di tutto. Vi state assumendo una responsabilità con una pregiudiziale che non ha senso per il testo che dovremmo affrontare, perch voi prendete le 11 mila firme e le buttate nell'immondizia, per non dire altro. Quello che avete detto sarebbe rilevante se fossimo qui a discutere e sancire un nuovo diritto, allora sì che quella pregiudiziale sarebbe stata puntuale e precisa, ma voi state usando uno strumento sbagliato e lo stato usando, Consigliere Preioni, non perché c'è un clima difficile (non c'è nessun clima difficile). C'è una proposta d'iniziativa popolare che stabilisce metodi e tempi. Questo è.
Faccio un appello ai Consiglieri di centrodestra e lo faccio davvero con il cuore in mano: non votate quella pregiudiziale, discutiamo nei contenuti la legge. Votate anche contro la legge, ci mancherebbe altro! Non riesco a capire il perché, votate pure contro la legge, ma entriamo nel merito, diamo dignità a quei cittadini che hanno raccolto le firme. Diamo dignità al contenuto di quella proposta, Presidente Allasia, non a una cosa diversa. Entriamo nel merito, discutiamo e votate contro la proposta anche perché, Consigliere Preioni, quel voto che ha citato di una componente del Partito Democratico dimostra, a volte anche fin troppo, che nel Partito Democratico su alcuni temi si può votare in maniera differente.
Collega Preioni, il suo Segretario regionale Molinari in un'intervista ha detto, e cito le sue parole, sperando di dirle giuste, altrimenti sono molto simili: "La Lega non è una caserma su questo tema". Spero davvero che i Consiglieri della Lega, di Fratelli d'Italia, di Forza Italia, del Gruppo Misto, capendo il contenuto della trattazione e della pregiudiziale, votino contro la pregiudiziale e poi si entri nel merito, si voti il primo articolo, si discuta del contenuto, dando dignità alle 11 mila firme.
Andiamo avanti, proprio perché abbiamo bisogno di entrare nel merito indipendentemente che siamo a fine legislatura, non è quello il tema.
Concludo, Presidente, chiedendo anch'io la votazione per appello nominale e sostenendo in tal modo la proposta fatta dalla collega Frediani. Collega Preioni, mi sembra che fino adesso siamo in un clima di discussione e di serenità, lo dico per non scaldare gli animi. Spero che il clima non venga messo a repentaglio, magari, anche da fatti successi ieri; spero davvero che non sia così, Presidente Allasia.
Ieri, incontrando uno dei tre ragazzi che stanno facendo lo sciopero della fame, Andrea, che era sotto a richiamarci.
Spero che non sia così, ma mi sembra doveroso raccontarlo in Aula, visto che me lo hanno raccontato.
Se lei è passato davanti al ragazzo che stava facendo lo sciopero della fame, andando a pranzo o a colazione - non so il momento esatto, non me lo ricordo - ad Andrea ha davvero detto "buon appetito", credo che sia questo uno dei fatti che genera un clima di fatica.
Credo che sia stato poco rispettoso, se è andata così. Quindi, se non è andata così, il mio intervento ovviamente si può cancellare, ma credo che sarebbe irrispettoso di una persona che stava facendo una battaglia e sta facendo una battaglia che magari lei, Presidente, non condivide legittimamente. Se si augura buon appetito a un ragazzo che sta facendo uno sciopero della fame, credo che sia una battuta poco felice e anche poco rispettosa delle istituzioni che lei rappresenta. Spero che non sia così però mi sembrava doveroso citare (e farlo in Aula) questo fatto, visto che mi è stato raccontato da più parti e non ho timore a riportarlo anche nell'Aula del Consiglio regionale.
Spero che si possa entrare nel merito della proposta d'iniziativa popolare votarla e dare dignità a quelle 11 mila firme.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Finora non abbiamo commesso un errore e intendo non commetterlo nemmeno io cioè quello di personalizzare il dibattito nei suoi confronti, nel senso che considero la sua posizione sul tema del fine vita una posizione legittima, non isolata in Italia, perché non rappresenta sé stesso sul tema del fine vita. Tant'è che sono certo che quando è stato in Parlamento lei non ha promosso alcuna legge sul fine vita e sono certo che, di fronte a delle proposte di legge depositate in Parlamento, lei e parte del suo Gruppo e molti parlamentari in rappresentanza di una parte del popolo, non avete fatto nulla per iniziare perlomeno una discussione.
Pertanto, ho molto rispetto per la sua posizione, ma non stiamo parlando di questo, Presidente. Non stiamo parlando di ciò che lei pensa rispetto al tema del fine vita. È questa la ragione di fondo per cui, per quanto sono stato presente durante i lavori della Commissione, ho fatto il possibile firmando anch'io il documento che permettesse di far approdare in Aula questo dibattito sulla proposta di legge popolare.
Lo hanno detto anche i colleghi molto bene prima di me: non stiamo discutendo se siamo d'accordo o no sul fine vita. Tra l'altro, se lo posso dire, il tema non è neanche quanto amiamo la vita, perché non è che c'è qualcuno che ama più o meno la vita. Non stiamo discutendo neanche di questo, ma stiamo discutendo in Italia qual è il compito delle Regioni, che è un compito costituzionale rispetto a questo tema. Ed è proprio quello di programmare le procedure e i tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito. Noi è questo che dobbiamo fare, non altro.
Tra l'altro, il collega Marello, con dovizia di particolari, ci ha spiegato, quasi come fosse una lezione di diritto costituzionale, che la sentenza della Corte costituzionale è di pari rango rispetto alle leggi del Parlamento. Di conseguenza, abbiamo già nel nostro sistema normativo la presenza di una legge nella sostanza che regola, per quanto di competenza dello Stato, questo tema. Manca un impegno in tal senso della Regione Piemonte.
Questo è il compito, questa è la discussione che dobbiamo fare. Questo è ciò che dobbiamo fare qui in Aula, cioè approvare una legge in materia di fine vita, semplicemente per non trasformare questa Regione in una Regione inadempiente, né più né meno. Questo è quello che dobbiamo fare.
Lo dico, in particolare, alle colleghe e ai colleghi che siedono tra i banchi della maggioranza; peraltro, non ne vedo tanti.
Non stiamo discutendo della qualità del profilo che vogliamo dare alla nostra società attraverso il sistema dei diritti che le leggi assicurano cioè non stiamo parlando e non ci stiamo confrontando qui sulle restrizioni in campo di libertà o dell'ampliamento delle opzioni che questo Stato mette a disposizione ai cittadini e alle cittadine italiane. Stiamo facendo semplicemente il nostro dovere, o almeno dovremmo farlo, mettendo nelle condizioni migliori anche gli operatori sanitari delle nostre strutture per affrontare al meglio la loro quotidianità.
Stiamo facendo, anzi dovremmo fare quello che in realtà già facciamo su alcuni altri fronti e anche nel campo della sanità.
Non facciamo confusione, per favore. Non facciamo confusione.
A proposito di libertà, non ci sono i tempi delle elezioni che le determinano le libertà, la libertà è la libertà: è la possibilità di garantire un diritto e va oltre i tempi delle elezioni, lo dico con gentilezza al Capogruppo della Lega, al quale, se mi permette, rivolgo un altro pensiero, Presidente.
Il Capogruppo del Gruppo della Lega ha detto che non possiamo avere più sistemi regionali, quando però avete anche voluto una Commissione consiliare per determinare più sistemi regionali su più materie e avete anche chiesto allo Stato di concedere autonomia differenziata per consentire alla Regione Piemonte di avere più autonomia nelle scelte.
Adesso lei qui fa il peggior intervento statalista e neo centralista che io abbia mai ascoltato! Che io abbia mai ascoltato! Io vedo - lo dico sul piano politico - i principi della confusione politica nella maggioranza.
Anch'io sostengo, in conclusione, le posizioni dei colleghi che chiedono una tracciabilità del voto, affinché tutti si assumano la responsabilità rispetto a quello che faremo tra poco, in maniera tale che potremmo guardare in faccia i cittadini e le cittadine, per poter dire che abbiamo fatto o non abbiamo fatto il nostro dovere.
Spero che ci si assuma la responsabilità non etica, perché questa non è una responsabilità etica, ma di votare una legge, che è il compito per cui siamo qui seduti da cinque anni!



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Non sto a ripetere le giuste considerazioni fatte già dai colleghi di opposizione su questo importante tema, su cui purtroppo, ancora oggi, non c'è una legge dello Stato che definisca le procedure per l'applicazione e per l'ottenimento di un diritto, che è una vergogna non avere nel 2024, ma voglio concentrarmi sul metodo di gestione di questo tema da parte della maggioranza Oggi ci state chiedendo, con una pregiudiziale, di mandare al macero questa proposta di legge, invece di darci la possibilità di discuterla. Poi, se avete i numeri, potete tranquillamente bocciarla, assumendosi ognuno le proprie responsabilità.
Avete tutto il diritto di bocciarla, ma non avete il diritto di escludere il dibattito all'interno di quest'Aula su un tema così fondamentale che tocca tanti cittadini piemontesi, con un trucchetto di Regolamento per togliervi le castagne dal fuoco, perché non volete esporvi su un tema così delicato.
Spero che chi oggi ha una posizione su questo non la cambi dopo le elezioni. Chiedo almeno un minimo di coerenza e non capisco per quale motivo dovrebbe esserci tutta questa differenza, ma vi prego di non svilire la discussione su una legge su un meccanismo, come il referendum abrogativo, dove si dice sì per dire no o no per dire sì. Paradossalmente se siamo a favore della pregiudiziale significa che siamo contrari alla legge, perché stiamo togliendo la possibilità di discuterla e stiamo togliendo la possibilità a questa legge di vedere la luce.
Anch'io mi unisco alla richiesta dei colleghi di avere una votazione palese su questa pregiudiziale, dove ognuno si possa assumere la propria responsabilità, considerando il fatto che voi state facendo una scelta politica proponendo e votando a favore di questa pregiudiziale.
Votare a favore di questa pregiudiziale diventa votare contro la legge perché non abbiamo più tempo. Siamo giunti ormai alle ultime sedute d'Aula manca una settimana e non abbiamo più tempo. Questa è l'ultima occasione per cui concedeteci quest'ultima occasione e lasciate questo spazio di democrazia.
Non assumetevi la responsabilità di aver tolto uno spazio al dibattito concludendo una legislatura con un pessimo utilizzo del Regolamento e, se mi permettete, anche particolarmente strumentale, perché tutti gli approfondimenti del caso sono stati fatti ed è chiaro che è solamente uno strumento che state utilizzando per non palesare e assumervi una responsabilità con un voto.
Questa responsabilità, però, ve la assumerete lo stesso se voterete a favore della vostra pregiudiziale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Salizzoni.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
Sarò veramente telegrafico e riporto soltanto l'ultima parte di un intervento più cospicuo che pensavo di dover fare in quanto medico.
Ci sono ancora troppi dubbi e una certa discrezionalità sull'intendere che cosa sia un trattamento di sostegno vitale.
Per capirsi, un sondino nasogastrico è un sostegno vitale? Evidentemente no.
Indubbiamente un'intubazione endotracheale lo è, certo che lo è. Qual è però il confine? Si può ributtare la palla nel campo della Corte costituzionale, che ci chiede di legiferare chiedendo chiarimenti su cosa sia un sostegno vitale. Ci aspetteremmo mica che la Corte ci faccia una tabellina con i trattamenti di sostegno vitale che, fra l'altro, possono cambiare continuamente con l'introduzione di nuove tecnologie? Questa è una questione medica e posso assicurarvi che i membri delle Commissioni sapranno definirla e trovare il confine, come già fanno nelle Commissioni attualmente esistenti, però oggi le Commissioni non sono regolamentate dalla legge e non danno risposte in tempi certi.
Tutto qua.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Salizzoni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Prima di intervenire le chiederei di non presiedere lei, essendo lei il propositore della questione pregiudiziale. Inoltre, il Presidente, nella funzione di gestione dell'Aula, è una figura che ha ruoli e poteri anche decisionali rispetto all'ammissibilità o meno di pregiudiziali, sospensive o altro. Non credo che lei possa decidere su sé stesso perché.



PRESIDENTE

Mi scusi, ma questo mi sembra un intervento più sull'ordine dei lavori.
Se mi permette, mi sembra che il Vicepresidente Graglia non concedesse l'estensione dei tempi ai vari Gruppi. Personalmente mi sono confrontato con la maggioranza, con i Capigruppo e li ho concessi.
C'è però un problema tecnico: posso solo votare da questa postazione ed è un mio diritto votare.



GALLO Raffaele

Non le voglio mica negare il voto. Glielo spiego.



PRESIDENTE

Non c'è la possibilità di spostarmi.



GALLO Raffaele

Spiego la mia preoccupazione.
A mio parere, lei dovrà decidere su una questione che le pongo, ossia l'inammissibilità della sua questione pregiudiziale.
Non entro e non ripeto quanto detto dai colleghi, ma qui dobbiamo capirci Presidente. Abbiamo istituito una Commissione di garanzia che utilizziamo ai sensi degli articoli 91 e 92 dello Statuto, per aiutarci a dirimere questioni e chiediamo dei pareri che possono essere anche espressi a maggioranza, non all'unanimità (non è prevista l'unanimità) e ci atteniamo a giuristi che molto meglio di me (non voglio dire molto meglio del collega Marello, che è stato perfetto nella sua ricostruzione), dal punto di vista giuridico, ci aiutano a capire, su alcuni temi, come si deve muovere il Consiglio regionale.
Pertanto, o riconosciamo il ruolo di questa Commissione prevista dallo Statuto o non lo riconosciamo.
Dato che lei, Presidente, ha posto una questione pregiudiziale di costituzionalità che dice -l'ha fatto legittimamente - il contrario di quanto ha scritto la Commissione di garanzia del Consiglio regionale, le chiedo di non ammetterla neanche al voto, come spesso lei ha fatto con questioni di pregiudiziali che abbiamo posto noi dell'opposizione durante l'attività di ostruzionismo di questi anni.
Ho ascoltato con attenzione e lei ha argomentato con dovizia di particolari giuridici la sua tesi, ma dice il contrario di quello che ci ha scritto la Commissione di garanzia, che ci scrive e vota (in questo caso lo scrive la Presidente ed estensore Anna Mastromarino, ma con lei la Commissione di garanzia, a maggioranza e non all'unanimità) che la proposta di legge in esame non ha, quale obiettivo, l'introduzione della disciplina volta al riconoscimento in capo ai concittadini e alle cittadine di un diritto a morire o essere aiutato morire. Il testo presentato intende, piuttosto dare attuazione al quadro normativo che a livello nazionale è andato emergendo, a partire dalla sentenza della Corte più volte richiamata.
La Commissione di garanzia cita poi una serie di altre argomentazioni e infine afferma: "Quale conseguenza diretta dell'incostituzionalità sancita dalla Corte" - tema di cui abbiamo discusso stamattina - "emerge l'esistenza di più posizioni che attendono di essere garantite attraverso un bilanciamento in sede legislativa, atteso anche che, allo stato attuale il nostro ordinamento consente già su tutto il territorio nazionale di poter porre fine alla propria esistenza, pretendendone l'interruzione dei trattamenti vitali e che, in forza della pronuncia della Consulta, è oggi consentito non solo attendere la morte in condizioni di sedazione profonda ma anche lasciare la vita assistiti mediante un atto volontario".
Alla luce di tutte queste considerazioni, la Commissione ci dice che è ammissibile. È una relazione sull'ammissibilità della proposta di legge popolare, quindi la rende ammissibile.
Abbiamo votato in quest'Aula del Consiglio regionale, aderente alla valutazione della Commissione di garanzia, l'ammissibilità (comprese le forze di maggioranza, perché solo le opposizioni non hanno i numeri per votare qualcosa in quest'Aula), proprio perché abbiamo riconosciuto l'ammissibilità. Non è una questione di merito, ma la proposta entra nell'organizzazione e nel rendere esigibile questo diritto previsto dalla Corte costituzionale, con la sentenza della Corte costituzionale ed è normata, come dice il collega Marello, dal nostro Stato.
Abbiamo votato all'unanimità l'ammissibilità del provvedimento e oggi siamo qui a discuterne. Quindi oggi le chiedo, non entrando nel merito e cercando di convincere chi non è convinto della bontà della proposta o della necessità di discuterlo (l'hanno fatto benissimo i miei colleghi) l'inammissibilità della sua proposta e della sua pregiudiziale, per tutto quello che ho detto, altrimenti sconfessiamo la Commissione di garanzia che è un ente istituzionale del nostro Consiglio, e - attenzione - creiamo dei precedenti.
Dopodiché, nel merito, risottolineo e sottoscrivo tutte le argomentazioni dei colleghi del Partito Democratico e non solo, di tutte le opposizioni, a sostegno della proposta di legge e della necessità di discuterla oggi, non domani, non a luglio, non nella nuova legislatura, ma oggi alle ore 12.55.
Assumetevi la responsabilità e il coraggio, cari colleghi di maggioranza (anche la nuova eletta, che saluto e alla quale do il benvenuto), di votare il primo articolo. Votate liberamente secondo coscienza. Votiamo liberamente tutti.
Passa, non passa, ci saranno divisioni, caro collega Preioni, anche nel centrosinistra? Può darsi e lo vedremo, ma diamo una risposta alle 11 mila firme e diamo una risposta a un tema che oggi possiamo e dobbiamo discutere in quest'Aula e non rimandare a domani, per evitare fratture magari all'interno forze di maggioranza a poche ore e a pochi giorni dal voto.
La mia richiesta è sull'inammissibilità della procedura e non so come farà lei a decidere sull'inammissibilità di una sua stessa richiesta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Il Regolamento all'articolo 10, "Attribuzioni dell'Ufficio di Presidenza" comma 1, lettera e), recita: "Giudica sull'ammissibilità e ricevibilità formale delle proposte di iniziativa popolare e degli Enti locali ed esercita i poteri assegnatigli dalla legge in materia di referendum".
La Commissione di garanzia ha espresso un parere, ma è un parere dettato dalla legge di istituzione della Commissione di garanzia. Il parere è stato recepito e l'ho detto anche poi.



(Commenti del Consigliere Gallo)



PRESIDENTE

È un parere e l'ammissibilità della proposta di legge è attribuita all'Ufficio di Presidenza, non esiste l'ufficio dell'inammissibilità di una proposta..



(Commenti del Consigliere Gallo)



PRESIDENTE

Ma chi lo decide? La Presidenza.
Sospendiamo un minuto la seduta e facciamo una verifica su tutte le richieste di questioni pregiudiziali.



(La seduta, sospesa alle ore 12.55, riprende alle ore 13.03)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
È stato verificato dagli Uffici che non c'è stata nessuna valutazione da parte del Presidente e dell'Ufficio di Presidenza nelle richieste di questioni pregiudiziali. Non c'è stata nessuna valutazione ostativa da parte del Presidente di procedere.
Se non vi sono altri interventi, passiamo alla votazione, così come richiesto, per appello nominale.
Il numero legale è 22.
Indìco la votazione nominale sulla questione pregiudiziale di costituzionalità presentata dal Consigliere Allasia.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
I lavori riprenderanno alle ore 14.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.06, riprende alle ore 14.56)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ripartiamo dalla questione pregiudiziale di costituzionalità sulla proposta di legge di iniziativa popolare n. 295 "Procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito ai sensi e per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019".
Sulla questione pregiudiziale sono intervenuti i colleghi Marello Frediani, Accossato, Martinetti, Preioni, Sarno, Ravetti, Sacco, Salizzoni e Gallo.
La questione pregiudiziale è stata posta in votazione, che però non è risultata valida per mancanza del numero legale.
Pertanto, procediamo nuovamente con la votazione sulla questione pregiudiziale.
Indìco la votazione nominale sulla questione pregiudiziale di costituzionalità presentata dal Consigliere Allasia.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Essendo stata approvata la questione pregiudiziale di costituzionalità, non si procede all'esame del provvedimento.
Procediamo con l'esame del successivo punto all'o.d.g.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sarno, sull'ordine dei lavori.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Prima di passare al prossimo punto all'o.d.g., ci tenevo a fare una richiesta anche se informale, ovviamente. Lo dico all'Aula perché, come molti sapranno, oggi, 21 marzo, è la Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.
Stiamo parlando di 1.081 persone, i cui nomi, in questo momento, sono stati letti a Roma, per ricordare la memoria di quelle persone che, dal 1868 a oggi, sono morte innocenti, per mano della criminalità mafiosa.
Mi spiace, lo dico all'Aula, perché informalmente avevamo chiesto di poter ricordare questo momento. Dal 2017, come sa bene l'Assessore Marrone, che in qualche modo si è occupato di questo tema in questi anni, questa giornata è inserita nel calendario istituzionale della Repubblica italiana quindi, non è una data di parte. È stata inserita, come il 25 Aprile, come il 2 Giugno, come il 4 Novembre, nel calendario istituzionale della nostra Repubblica, con una legge. Questa manifestazione si svolge da 29 anni, da quando è stata promossa dalle Associazioni Libera e Avviso Pubblico. Sia il Consiglio regionale sia la Regione Piemonte vi partecipano come soci e delegano i propri rappresentanti; io e il collega Perugini in questi anni siamo testimoni di questa partecipazione.
Ebbene, mi spiace, lo dico al Presidente, perché informalmente avevamo chiesto di poter apporre sulle griglie in corridoio (gli uffici ci avevano detto che tecnicamente era possibile) i fogli con i 1.081 nomi, gli stessi che sono stati ricordati questa mattina a Roma.
Tuttavia, questo non è stato possibile e chiedo al Presidente Allasia come mai non è stato possibile affiggere i fogli riportanti quei nomi.
Ci tenevo, sia per quanto è stato fatto in Commissione legalità, sia per quello che abbiamo fatto in questi anni, ma anche per il modo in cui questa legislatura è iniziata. Volevo ricordare questo momento e i 1.081 nomi perché credo sia un dovere istituzionale degli enti della Repubblica italiana, tra i quali anche il Consiglio regionale.
Questa richiesta, seppure informale, non avrà seguito. Forse avverrà la prossima volta, magari con altri colleghi, tra qualche mese; lo faremo a livello formale e non solo informale.
Credevamo che questa fosse una richiesta abbastanza condivisa, ma così non è stato, cari colleghi di maggioranza e di opposizione, perché, come sappiamo, il tema della lotta alla mafia non ha colore politico, quantomeno non partitico.
Mi dispiace che questa richiesta non sia stata approvata dal Presidente Allasia, che, se vorrà, ce ne spiegherà il perché.
Volevo ricordare quei 1.081 nomi, non potendoli leggere e vederli affissi nel nostro corridoio, ma ci tenevo a ricordare e rinnovare ancora l'impegno contro la criminalità organizzata.
Non posso prendere altri minuti, ma sarebbe stato molto bello fare un dibattito in Aula su questo tema, ma non ci è permesso.
Grazie, Presidente. Spero che una cosa del genere non possa più capitare all'interno di quest'Aula.



PRESIDENTE

Grazie.
Informalmente, è stato richiesto dal collega Sarno alla Presidenza di poter utilizzare il Salone d'onore di Palazzo Lascaris per affiggere il manifesto di Roma Città Libera.
Ho chiesto personalmente, informalmente, e forse il mio errore è stato quello di fare una richiesta informale, di modificare leggermente la dicitura d'intestazione, senza toccare, giustamente, l'impianto del purtroppo lungo elenco dei morti da parte delle mafie in Italia. Questo però non è stato possibile.
Formalmente, è stato fatto, a mio nome e a mia firma, un comunicato stampa ed è presente sul sito istituzionale in ricordo e in onore della Giornata dedicata alla memoria e per l'impegno in ricordo delle vittime di mafia.
Questo è stato fatto ufficialmente.
Ringrazio dell'opportunità che il Consigliere Sarno ha concesso e mi spiace non poter essere riuscito a esaudire completamente la sua richiesta.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori, perché la questione presentata dal collega Sarno ci sta a cuore e sta a cuore, immagino e spero, a tutti i colleghi.
Al di là di quanto già detto dal collega, volevo ricordare che questa legislatura è cominciata con un fatto grave, dal punto di vista del tema di cui stiamo discutendo: l'arresto, poi confermato con delle condanne, per scambio politico mafioso di un Assessore della Giunta. Su quel fatto gravissimo, forse uno dei più gravi della storia di questa Istituzione erano stati presi degli impegni da parte del Presidente Cirio, che lunedì voglio ricordarlo - siamo contenti che l'abbia fatto e lo ringraziamo per averlo fatto - è andato davanti a Palazzo di Città a leggere i nomi delle vittime, come ogni anno avviene.
Presidente, ma perché ce ne stiamo occupando adesso e stiamo facendo questa sottolineatura? Perché la ricorrenza della memoria collettiva serve se ci aiuta a mettere al centro delle nostre politiche, tutti i giorni come priorità, la lotta alle mafie.
Su alcune questioni non c'è stata risposta nonostante gli impegni presi (penso al Codice etico degli amministratori, ad esempio, promesso entro questa legislatura dal Presidente Cirio, ma mai arrivato); così come si era anche impegnato a promuovere corsi di formazione sul tema per tutti gli amministratori e i dirigenti che lavorano in Regione Piemonte. Anche questo, purtroppo, non è accaduto.
Il fatto che oggi non si sia dedicato un momento di memoria, ma anche di rinnovo dell'impegno di tutte le forze politiche sul tema, crediamo sia un segnale di sottovalutazione che non ci possiamo permettere, proprio perch questa legislatura non è cominciata bene e proprio oggi si sta addirittura discutendo di una Commissione d'inchiesta al Comune di Bari, dopo l'arresto di due Consiglieri comunali.
Ora, tutti insieme dobbiamo decidere che questo è davvero un tema che ci sta a cuore, e quindi, almeno quando è il momento di ricordarlo, ci prendiamo il tempo per discuterlo come abbiamo fatto per tutte le questioni che quest'Aula ha ritenuto importanti, mettendo al centro della nostra azione politica e istituzionale l'impegno su questi temi. Altrimenti la discussione che stiamo facendo non solo non è utile a chi è seduto in quest'Aula, ma rischia di non essere utile ai piemontesi che, invece, hanno bisogno - e chiudo, Presidente - di un Piemonte governato per liberare da ogni presenza mafiosa i nostri territori che purtroppo, come hanno dimostrato le inchieste di questi anni, non è immune da queste presenze.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non ho interrotto chi ha voluto intervenire sull'ordine dei lavori perch era anche corretto ricordare la Giornata nazionale della memoria dell'impegno e del ricordo delle vittime della mafia, però ricordo che il Regolamento prescrive che l'ordine dei lavori è in funzione all'andamento dei lavori dell'Aula.


Argomento: Ordinamento regionale

Esame disegno di legge n. 305, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2024"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 305, di cui al punto 7) dell'o.d.g.
Il testo è stato licenziato a maggioranza della I Commissione in data 11 marzo.
La parola alla relatrice di maggioranza, la Consigliera Zambaia, per la relazione.



ZAMBAIA Sara, relatrice

Grazie, Presidente.
Siamo di fronte a un testo indubbiamente molto lungo e molto complesso frutto di una trattazione capillare nell'ambito delle Commissioni consiliari di competenza. Non starei a fare una relazione vera e propria ma mi limiterei a dire, visto che c'è già stata una digressione nelle Commissioni di riferimento e vista, soprattutto, l'elevata attività emendativa, sia da parte della maggioranza sia dei Gruppi di minoranza sul provvedimento, che siamo innanzi a un testo composto da 46 articoli, che va a intervenire su tantissime materie (ambiente, foreste e governo del territorio; cooperative sociali; società partecipate; caccia e pesca e altre disposizioni), più tutta un'altra serie di materie situate all'interno dell'attività emendativa, che quindi vanno ad arricchire ulteriormente il testo di riordino.
Non aggiungo altro perché ritengo sia un provvedimento poco politico soprattutto al termine di questa legislatura.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola alla relatrice di minoranza, la Consigliera Accossato.



ACCOSSATO Silvana, relatrice

Grazie, Presidente.
Anche da parte mia, una relazione data per acquisita agli atti.
La stesura del provvedimento arriva in Aula per risistemare alcune questioni normative, alcune di più vecchia data e altre più recenti. Avendo trovato, in Commissione, l'accordo per eliminare alcune parti su cui c'erano forti perplessità, difficoltà e anche non condivisione, che avevano un forte valore politico, direi che il provvedimento arriva in Aula e al voto, pur con un articolato abbastanza lungo e complesso, con questo tipo d'impostazione.



PRESIDENTE

Grazie.
La seconda relatrice di minoranza, Consigliera Frediani, dà per letta la sua relazione.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Non essendovi iscritti a parlare, chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Non intervenendo, passiamo all'esame dell'articolato e degli emendamenti.
Stante il numero elevato degli emendamenti presentati, comunico che gli stessi, per consentire una rapida esposizione, sono reperibili nel disco condiviso denominato "Emendamenti", accessibile a tutti i membri della Giunta e del Consiglio regionale.
Passiamo all'esame dell'articolato.
Sono stati presentati degli emendamenti aggiuntivi prima dell'articolo 1: n. 36), n. 460) e n. 471).
ARTICOLO 01 Emendamento rubricato n. 36) presentato da Perugini (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 36) è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 460) presentato da Perugini (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 02 Emendamento rubricato n. 471) presentato da Marin (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) I Consiglieri Perugini e Marin danno per illustrati gli emendamenti rubricati n. 460) e n. 471).
Ricordo che il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 460), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 471), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 bis Emendamento rubricato n. 463) presentato da Sacco (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) I proponenti danno per illustrato l'emendamento.
ARTICOLO 2 ter Emendamento rubricato n. 464) presentato da Sacco (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) I proponenti danno per illustrato l'emendamento.
ARTICOLO 2 quater L'emendamento rubricato n. 465) che introduce l'articolo 2 quater è inammissibile perché presenta oneri, mentre la legge di riordino è a invarianza finanziaria.
ARTICOLO 2 quinquies Emendamento rubricato n. 466) presentato da Sacco (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) I proponenti danno per illustrato l'emendamento.
ARTICOLO 2 sexies Emendamento rubricato n. 467) presentato da Sacco (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) I proponenti danno per illustrato l'emendamento.
ARTICOLO 2 septies Emendamento rubricato n. 468) presentato da Sacco (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) I proponenti danno per illustrato l'emendamento.
ARTICOLO 2 octies Emendamento rubricato n. 469) presentato da Sacco (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) I proponenti danno per illustrato l'emendamento.
ARTICOLO 2 novies Emendamento rubricato n. 464) presentato da Sacco (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 462) che introduce l'articolo 2 novies è inammissibile perché presenta oneri.
Il Consigliere proponente dà per illustrati gli emendamenti.
Non essendovi interventi, passiamo alle votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 463), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 464), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Era solo per proporre la stessa votazione agli emendamenti a mia prima firma, in modo da velocizzare un pochino la discussione.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 466), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 467), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 468), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 469), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 462) è inammissibile, perché ha oneri a carico della legge, il che non è possibile, essendo una legge di riordino.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 bis Emendamento rubricato n. 32) presentato da Ruzzola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ruzzola per l'illustrazione.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Presidente, lo do per illustrato.
Come già espresso in precedenza, s'intende apportare una modifica e le parole "o con ampliamento laterale" diventano "o anche con ampliamento laterale per gli edifici all'interno dei centri abitati".
Era una modifica che avevamo concordato e mi sembrava giusto inserirlo a verbale, affinché la modifica sia recepita.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo il parere della Giunta regionale.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Il parere della Giunta regionale è favorevole.
Se non vi sono interventi in merito, procediamo con la votazione dell'emendamento n. 32).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32), come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 ter Emendamento rubricato n. 7) presentato da Marin.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Marin lo dà per illustrato.
Chiedo il parere della Giunta regionale.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Il parere della Giunta regionale è favorevole.
Se non vi sono interventi in merito, procediamo con la votazione dell'emendamento n. 7).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 bis Emendamento rubricato n. 28) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) È un emendamento della Giunta regionale interamente aggiuntivo dell'articolo 4 bis.
La Giunta regionale lo dà per illustrato.
Se non vi sono interventi in merito, procediamo con la votazione dell'emendamento n. 28).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 bis Emendamento rubricato n. 30) presentato da Ruzzola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ruzzola per l'illustrazione.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per dire che l'emendamento che introduce l'articolo 6 bis lo do per illustrato, ma con la modifica che il comma 5 viene interamente soppresso.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Ruzzola, lo illustra o lo dà per illustrato?



RUZZOLA Paolo

Lo do per illustrato; dico solo che viene escluso il comma 5.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Ruzzola, può illustrarlo brevemente?



RUZZOLA Paolo

Magari sospendiamo alcuni minuti.
MARELLO Maurizio (fuori microfono) Può illustrarlo un momento?



RUZZOLA Paolo

Chiedo la sospensione di alcuni minuti per verificarlo.



PRESIDENTE

Sospendo la seduta per alcuni minuti, in modo da permettere al Consigliere Ruzzola di interloquire con il Consigliere Marello.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.39, riprende alle ore 15.50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 ter Emendamento rubricato n. 31) presentato da Ruzzola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 31) introduce l'articolo 6 ter.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Presidente, comunico il ritiro dell'emendamento.



PRESIDENTE

Il Consigliere Ruzzola ritira l'emendamento rubricato n. 31).
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 13 Emendamento rubricato n. 27) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Giunta dà per illustrato l'emendamento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 13, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 15 Emendamento rubricato n. 481) presentato da Gagliasso (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il proponente dà per illustrato l'emendamento.
Il parere della Giunta è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 481), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 15, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 15 bis Gli emendamenti rubricati dal n. 37) al n. 350), che introducono l'articolo 15 bis presentati del Consigliere Bertola, sono stati ritirati dal proponente.
Emendamento rubricato n. 16) presentato da Disabato (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 17) presentato da Disabato (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 18) presentato da Disabato (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 19) presentato da Disabato (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 20) presentato da Disabato (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 21) presentato da Disabato (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 22) presentato da Disabato (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 15) presentato da Disabato (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera proponente dà per illustrati gli emendamenti.
Il parere della Giunta è contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 15 ter Emendamento rubricato n. 11) presentato da Disabato (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 25) presentato da Disabato (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Disabato li dà per illustrati.
Il parere della Giunta regionale è contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 16 L'emendamento rubricato n. 12), presentato dalla Consigliera Disabato, è inammissibile.
Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 17 Indìco la votazione palese sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 17 bis Emendamento rubricato n. 470) presentato da Marin (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) È un emendamento che introduce l'articolo n. 17 bis.
Il Consigliere Marin lo dà per illustrato.
Chiedo il parere della Giunta regionale.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Il parere della Giunta regionale è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 470), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 18 La Consigliera Accossato ha presentato un emendamento, il n. 34) soppressivo.



(Commenti della Consigliera Accossato)



PRESIDENTE

Grazie.
La Consigliera Accossato ritira l'emendamento n. 34).
Indìco la votazione palese sull'articolo 18.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 18 bis Emendamento rubricato n. 480) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo se la Giunta regionale intende illustrare l'emendamento n. 480), che introduce l'articolo 18 bis.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
È quello sulle autopsie.
Sapete che, all'inizio della legislatura, abbiamo fatto una legge sulle camere del commiato.
Com'era stato scritto, la deroga oltre le 24 ore funzionava soltanto per le autopsie già prescritte e non comprendeva quelle richieste dall'autorità giudiziaria, successivamente a una segnalazione da morte sospetta di reato.
Pertanto, la Procura ha chiesto alle ASL di apportare questa modifica e le ASL hanno trasmesso una nota tecnica.
È una deroga, quindi, che copre anche questo tipo particolare di autopsia giuridica.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 480).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 19 Indìco la votazione palese sull'articolo 19.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Presidente, da un breve confronto con i colleghi di maggioranza avremmo pensato di svolgere adesso la Conferenza dei Capigruppo e, se lei è d'accordo, Presidente, di rimandare la votazione finale della legge di riordino a martedì prossimo, in base alla calendarizzazione che farà la Conferenza dei Capigruppo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Se i Capigruppo concordano, dato che l'articolo 20 non ha emendamenti potremmo votarlo e poi concludere i lavori odierni.
ARTICOLO 20 Indìco la votazione palese sull'articolo 20.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sospendiamo la trattazione del disegno di legge n. 305.
Auguro a tutti una buona serata e un buon lavoro. Comunico ai Capigruppo di riunirsi in Sala Morando per la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 16.19)



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