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Dettaglio seduta n.297 del 12/03/24 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 10.07 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione ordinaria n. 1520 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Marrone.
Chiedo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni e interpellanze di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo ancora agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo che per le interrogazioni ordinarie non è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante, è prevista la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interrogante per altrettanti cinque minuti.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Enti Locali - Forme associative - Deleghe: argomenti non sopra specificati - Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione n. 1520 presentata da Canalis, inerente a "Uguali contributi regionali ai 47 EEGG delle funzioni socio-assistenziali"


PRESIDENTE

Iniziamo con l'esame dell'interrogazione n.1520.
La parola all'Assessore Marrone per la risposta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e

dell'integrazione socio-sanitaria Grazie, Presidente.
I principi relativi all'attuale finanziamento del sistema di welfare regionale sono enunciati nell'articolo 35 della legge regionale n. 1 del 2004, che al comma 7 istituisce il Fondo regionale per la gestione del sistema integrato degli interventi e servizi sociali, che viene ripartito annualmente tra gli enti gestori delle attività socio-assistenziali secondo criteri individuati dalla Giunta regionale, informata la Commissione consiliare competente.
I criteri di riparto attualmente vigenti sono stati approvati con deliberazione della Giunta regionale n. 14-714 del 29 settembre 2010 e prevedono la suddivisione del fondo indistinto per il 35% in base alla popolazione residente, per il 25% in base agli anziani ultrasettantacinquenni residenti, per il 25% in base ai minori residenti e per il 15% in modo inversamente proporzionale al rapporto popolazione/superficie territoriale (dispersione); secondo modalità di riequilibrio da adottarsi annualmente in relazione alle scelte programmatiche regionali, previa concertazione con l'ANCI, il Coordinamento enti gestori e le organizzazioni sindacali. Per l'anno 2023 le modalità di riequilibrio sono state definite con DGR 19-7245 del 17 luglio 2023.
Il Fondo suddetto a destinazione indistinta e i Fondi regionali e statali vincolati rappresentano il contributo regionale agli enti gestori dei servizi socio-assistenziali per l'erogazione delle prestazioni e dei servizi essenziali per assicurare risposte adeguate alle finalità, di cui all'articolo 18 della legge regionale 1 del 2004, identificabili tenendo conto anche delle diverse esigenze delle aree urbane e rurali, nelle prestazioni essenziali previste in tale articolo.
Per il raggiungimento degli obiettivi prioritari indicati nella sopra citata DGR del 2010, la Regione sostiene le seguenti tipologie di prestazioni: servizio sociale professionale e segretariato sociale servizio di assistenza domiciliare e territoriale di inserimento sociale servizio per la famiglia, i minori e le persone disabili, ivi comprese le spese per l'acquisto di prestazioni di educativa territoriale esercitate da fornitori accreditati presso la Regione Piemonte; infine, servizi residenziali e semiresidenziali.
L'Assessorato regionale al Welfare, consapevole delle esigenze di attualizzare la principale normativa sopra citata, ha intrapreso da tempo un lavoro di interlocuzione con gli attori principali che operano nel contesto del welfare piemontese, al fine di giungere all'istituzione di un tavolo di confronto finalizzato a individuare e condividere un modello più efficace e dinamico di allocazione delle risorse regionali disponibili che in vista di un percorso graduale di superamento della distribuzione dei fondi su base storica, potrà contribuire a rafforzare la stabilità dell'assetto istituzionale degli enti gestori che erogano i servizi sociali.
Va altresì evidenziato che le scelte politiche regionali future saranno orientate nel complesso a rendere più efficienti e omogeneo il sistema delle risposte ai cittadini, anche in funzione di una realistica sostenibilità economica, tenuto conto del nuovo assetto degli ambiti territoriali, individuato con DGR del 2 dicembre 2022, e della capacità che gli stessi saranno in grado di esprimere anche attraverso l'utilizzo di canali di finanziamento statali ed europei che potrebbero creare una maggiore efficienza del sistema integrato degli interventi e servizi sociali.
Aggiungo un piccolo commento politico, se posso: vedendo quanti sono e quanto sono eterogenei tra loro i soggetti con cui non è solo previsto, ma è anche corretto andare a ridefinire i criteri, penso che noi possiamo - e lo stiamo facendo - imbastire le basi per un dialogo di riforma, per sicuramente serve un orizzonte di legislatura, perché inevitabilmente qualunque variazione di questi criteri, in una fase come questa, ma anche nei mesi scorsi, sarebbe potuta essere tacciata di manovra preelettorale quindi ne avrebbe sicuramente sofferto la credibilità e la solidità della riforma stessa.
Condivido le esigenze di riforma, perché effettivamente questo è un sistema superato, ed è vero che esistono livelli eccessivamente disomogenei di prestazioni, di copertura e anche di accessibilità. È anche vero che un po' una sorta di contrappasso è inevitabile, a mio avviso, per il fatto che le funzioni socio-assistenziali sono delegate alle autonomie locali; noi abbiamo un frazionamento amministrativo delle autonomie locali piemontesi altissimo e quindi, a mio avviso, una vera riforma dovrebbe essere una riforma degli enti locali che incentivi gli accorpamenti delle autonomie stesse. Di conseguenza, i servizi, non solo quelli socio-assistenziali, ma anche tutti gli altri consorziati, come quelli della raccolta rifiuti o anche del trasporto pubblico locale, sicuramente ne avrebbero un grande efficientamento. Secondo me, però converrebbe guardare la Luna piuttosto che il dito.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis per la replica.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Grazie anche all'Assessore Marrone per la risposta.
Credo che questa interrogazione sia stata un'occasione di chiarimento innanzitutto tecnico.
Sappiamo che la materia è estremamente complessa, perché contiene molte technicalities, non è affatto di facile e immediata comprensione, e perch ha ricordato nel suo intervento come, di fatto, l'eterogeneità delle prestazioni che oggi sono erogate in Piemonte deriva da una storica organizzazione dei nostri 47 Consorzi socio-assistenziali. Pensiamo che ce ne sono tre coincidenti con dei Comuni (Consorzio della Città di Torino quello della Città di Novara e quello della Città di Asti, tutti e tre al di sopra dei 50 mila abitanti), quando abbiamo invece tre Consorzi comprensivi di più Comuni che sono ancora al di sotto dei 30 mila abitanti.
La stessa dimensione dei Consorzi è molto disomogenea, per cui porta a una disomogeneità di erogazione. Accogliamo con favore la volontà di una riforma. Vediamo come andranno le elezioni di giugno, ma credo che su questi temi sia necessario un confronto tra le parti politiche, al di là delle appartenenze, perché negli ultimi anni i Consorzi, che sono un po' l'ossatura delle politiche sociali piemontesi, si sono ritrovati a far fronte a una serie di mansioni aggiuntive dovute alle conseguenze socio economiche della pandemia, alla maggiore fragilità dei nuclei familiari all'aumento dei problemi della salute mentale, alla non raggiunta coincidenza in tutte le parti della Regione tra i distretti sanitari e i distretti sociali.
La riforma è necessaria, ma è sicuramente interessante quanto diceva l'Assessore, cioè che la riforma dell'organizzazione sociale debba andare di pari passo con un'eventuale riforma, in generale, dell'organizzazione delle Unioni di Comuni. Penso alla legge regionale 11 del 2012, la legge Maccanti, che dava proprio un indirizzo sull'Unione di Comuni. In una Regione come la nostra, che ha 1.181 Comuni, di cui più di 500 al di sotto dei 1.000 abitanti, è chiaro che li si mette in condizione di collaborare su più materie possibili o il rischio è che chi abita in quelle zone del Piemonte riceva meno servizi di chi abita nei Comuni grandi.
Le autonomie locali, per il principio di sussidiarietà, devono svolgere le varie funzioni meglio di quanto facciano gli organismi superiori. Credo pertanto, che anche la legge Maccanti necessiti di un tagliando.
Ringraziando anticipatamente per la copia della risposta, siamo disponibili anche a un confronto su questi temi in Commissione o in altre sedi, in vista del bilancio di previsione, perché credo che, nell'attesa di una riforma, anche a livello di bilancio regionale si possa cercare di appianare un po' meglio le differenze oggi sono presenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Canalis per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
Alle ore 10.30 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 10.18 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.55)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: Congedi Hanno chiesto congedo i Consiglieri Bongioanni, Carosso, Caucino, Cerutti Chiorino, Cirio, Icardi, Nicco, Protopapa e Ricca.
Il numero legale è 21.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Probabilmente il mio sarà uno dei tanti interventi per chiedere l'inversione dell'o.d.g., al fine di discutere come primo punto la proposta di legge di iniziativa popolare n. 295 recante "Procedure e tempi per l'assistenza sanitaria regionale al suicidio medicalmente assistito, ai sensi e per effetto della sentenza della Corte costituzionale n. 242/2019".
Come avrete avuto modo di notare, questa mattina sotto al nostro palazzo c'è un presidio convocato dall'Associazione Luca Coscioni e ci sono tantissimi cittadini che ci chiedono di discutere, dopo mesi, questa proposta, che, tra l'altro, va a completamento di un percorso già sancito.
Difatti, esiste una sentenza che dice chiaramente che chi vive in condizioni di sofferenza fisica o psicologica insopportabile può avere già diritto a ottenere un aiuto medico alla morte volontaria in Italia. Ed è quello che viene chiesto a noi Consiglieri, cioè di prendere una decisione definitiva su un tema che è attuale, che è sentito dai cittadini e che ci viene chiesto di discutere, a seguito di una raccolta firme che ha visto 11 mila sottoscrittori chiedere al Consiglio regionale di legiferare in merito.
Lo dice anche il volantino che è stato consegnato questa mattina a tutti noi: le persone che soffrono dovevano avere risposte in tempi certi. Ed è quello che noi, purtroppo, come Consiglio regionale, non stiamo facendo rimandando una discussione che sarebbe già dovuta avvenire. Ci sono state numerosissime audizioni, i Consiglieri hanno avuto modo di farsi un'idea.
Ognuno potrà votare secondo coscienza quello che riterrà opportuno fare, ma gli elementi li abbiamo e sappiamo bene quale direzione prendere. A questo punto si tratta semplicemente di dare voce ai cittadini che hanno sottoscritto la proposta e di mettere come priorità del Consiglio regionale, oggi, una proposta di legge d'iniziativa popolare che merita di essere discussa prima della fine della legislatura.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Vorrei, se me lo consente, fare una piccola premessa e far notare che sono le ore 11 e noi questa mattina, insieme ad alcuni pochi colleghi, alle 9.30 eravamo in sala Morando per una seduta della Giunta delle elezioni che non si è svolta, perché mancava il numero legale. Mancava soprattutto la maggioranza, ma mancava anche l'opposizione; però era presente anche parte della maggioranza. Credo che, nel momento in cui si deve votare una surroga, sia nostro dovere essere presenti. Quindi, era solo per far notare che siamo qui dalle ore 9.30 e, oltre al mancato svolgimento della Giunta delle elezioni, iniziamo i lavori alle ore 11.
Entrando, abbiamo visto il presidio che era già presente alle 9.30, quindi credo che sarebbe un bel segnale invertire l'o.d.g. e consentire finalmente la discussione e la votazione della proposta di legge (semplifico) sul fine vita, portando al primo punto quello che adesso si trova al punto 11) quindi la proposta di legge d'iniziativa popolare n. 295.
Abbiamo avuto modo di confrontarci con i promotori di questa proposta di legge sia in Commissione sia in una conferenza stampa che si è svolta qualche settimana fa e anche questa mattina durante il presidio, quando è arrivata una nuova sollecitazione alla discussione e all'espressione del voto. Ritengo doveroso che, nella giornata odierna, si discuta questa proposta e, nel caso in cui non si dovesse discutere nella giornata odierna, che si definisca insieme una data precisa in cui la votazione avverrà, per dare delle certezze, soprattutto a tutti quei cittadini che hanno firmato convintamente questa proposta.
Abbiamo svolto in Commissione una lunga serie di audizioni che credo siano servite a dipanare qualsiasi dubbio e ad aiutarci a formulare una nostra posizione, che sarà sicuramente personale e si esprimerà in ogni singolo voto. Però cerchiamo di arrivare a questo voto, in modo che ognuno sia poi responsabile della sua posizione davanti ai cittadini.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Le chiedo di iscrivere all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 1795, inerente a "Reintrodurre e rendere strutturale la destinazione del 2 per mille a favore delle associazioni culturali".
Come sa, Presidente, oltre al cinque per mille e all'8 per mille e alla misura prevista per il finanziamento ai partiti, era previsto il 2 per mille per le associazioni di matrice culturale. È una misura che è stata portata avanti dal DPCM del 16 aprile 2021 avente a oggetto "Destinazione per il due per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a favore delle associazioni culturali", che ha stabilito una serie di questioni.
Questa misura al momento è ferma, ancorché fosse stata molto apprezzata dall'associazionismo culturale. La modalità dell'utilizzo del 2 per mille o del 5 per mille (in questo caso è il 2 per mille) dà al cittadino la possibilità di scegliere dove destinare una parte, ancorché piccola, della propria IRPEF. È un modello di sussidiarietà soprattutto verso l'associazionismo culturale, che spesso fa fatica anche alla luce della riduzione delle risorse che, in generale, le istituzioni hanno messo in campo nell'ultimo periodo.
Pertanto, chiedo al Presidente della Giunta regionale di attivarsi nei confronti del Governo affinché sia nuovamente introdotta e resa strutturale la misura del riparto del 2 per mille dell'IRPEF a favore delle associazioni culturali. È l'ordine del giorno n. 1795.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Anche da parte mia c'è la richiesta e a questo punto anche il sostegno alla richiesta già presentata dalle colleghe Disabato e Frediani di inversione del punto 11) all'o.d.g. relativo alla proposta di iniziativa di legge popolare n. 295, affinché sia portato al primo punto in discussione oggi.
Con altri colleghi abbiamo ritenuto necessario portare questo punto in Consiglio, quindi abbiamo presentato, ai sensi del Regolamento, la richiesta di rinvio in Consiglio di questo provvedimento, che è stato assai presente in Commissione con dei lavori molto lunghi, dobbiamo dire più dedicati alle audizioni, ed è stato importante ascoltare pareri di soggetti esterni. Non metto in dubbio che questo ha anche arricchito la nostra conoscenza e competenza, ma purtroppo non c'è stato modo.
E dobbiamo dire che anche le ultime battute in Commissione, con richieste di ulteriori audizioni, hanno fatto però presagire che la volontà di un confronto e della possibilità di entrare nel merito non c'era e anche la collocazione di questo punto nell'o.d.g. dei Consigli, dove ormai è stato calendarizzato per la terza volta, non vede questa discussione.
Noi riteniamo invece, essendo stata come cittadina personalmente sottoscrittrice di questa proposta e come Consigliera, invece, ritengo che sia necessario un pronunciamento, una valutazione nel merito, che è un pronunciamento assolutamente personale e individuale, dove ciascuno fa i conti con i propri pensieri, con le proprie opinioni e con le proprie valutazioni, ma il metterlo in discussione oggi rappresenta anche il rispetto per le cittadine e i cittadini che ci hanno sottoposto, con molta fatica, perché raccogliere le firme, firmare, entrare nel merito di un provvedimento è anche una fatica e un impegno che dev'essere riconosciuto da questo Consiglio.
Proprio per questo motivo, chiediamo oggi un'inversione all'o.d.g. affinch venga messa in votazione questa inversione e tale provvedimento sia affrontato quanto prima.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno della richiesta, già formulata da altri colleghi, di inversione dell'ordine dei lavori della seduta odierna per portare al primo punto la proposta di legge n. 295 di iniziativa popolare.
Più di 11 mila cittadini piemontesi meritano una risposta da parte di questo Consiglio regionale, una risposta che per noi è favorevole, ma è una risposta che è demandata a questa assemblea democratica e che, quindi, avrà l'espressione di un voto, che sarà favorevole o contrario, ma meritano una risposta. La meritano 11 mila cittadini piemontesi, la meritano i cittadini che soffrono e i cittadini per i quali è stata formulata questa proposta di legge.
È già stato ricordato, ma va ribadito: è stata parecchio tempo in Commissione, quindi ha avuto tutti gli approfondimenti necessari attraverso un lungo ciclo di audizioni. Non ricordo altre proposte di legge che abbiano avuto audizioni così lunghe in questa legislatura; forse le proposte di legge sul gioco d'azzardo patologico hanno avuto lunghe audizioni, ma nessun'altra più di questa.
Tra l'altro, va ribadito che, come Consiglio regionale o come Piemonte, non stiamo a introdurre un nuovo diritto, cosa che peraltro non potremmo fare ma si vuole dare tempi e modi per l'esercizio di un diritto, di una libertà, chiamatela come la volete, già stabilita da una sentenza della Corte costituzionale e, quindi, per dare uno strumento non soltanto alle persone che soffrono, ma anche agli operatori del settore sanitario, che hanno bisogno di sapere come operare per l'applicazione di questa sentenza.
Pertanto, riteniamo importante che se ne discuta in questa legislatura.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gagliasso.



GAGLIASSO Matteo

Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo della Lega, chiedo l'inserimento all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1792, "Contrarietà alla realizzazione del parco eolico sul Monte Cerchio".
Qualche settimana fa, abbiamo svolto delle riunioni su questo tema, insieme alle Amministrazioni locali proprio, dove era presente anche il Vicepresidente del Consiglio regionale Franco Graglia, in cui abbiamo ascoltato la cittadinanza e abbiamo capito che quel parco eolico, che di fatto va a intaccare sia la parte piemontese (Comune di Saliceto) sia la parte savonese e ligure (Comuni di Cairo Montenotte e Cengio). Si tratta di un parco eolico e vedrebbe realizzato un impianto con delle pale di un'altezza di circa 209-210 metri. Basti pensare che le stesse colline su cui verrebbero inseriti questi pali sono alte circa 600 metri. Questo vuol dire che, oltre che vederli direttamente della città di Alba, si vedrebbero dalla città di Ceva, andando a deturpare completamente il paesaggio, perch sarebbero più alti di quasi un terzo delle stesse colline. Questo è uno dei tanti aspetti che abbiamo ascoltato in quella serata.
Sono a richiedere veramente la possibilità, se ci fosse, in questi due giorni di Consiglio, di discuterlo per dare un segnale concreto anche da parte del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
In assenza della richiesta del Consigliere Bertola, che questa mattina era impegnato su una richiesta ancora più importante, volevo chiedere un'inversione dell'o.d.g. mettendo il punto 10), la legge istitutiva dei Parco dei cinque laghi, subito dopo il punto 3), che quindi diventa il nuovo punto 4).
Com'è noto, è una legge che sostanzialmente è già quasi approvata, ma c'è ancora da approvare l'articolo 2. Sarebbe bene portare a termine i lavori che abbiamo iniziato.
In sostanza, chiedo questa inversione.



PRESIDENTE

Grazie.
Sono stati richiesti due inserimenti, se non vi sono altre richieste: quello del collega Magliano per quanto riguarda l'ordine del giorno n.
1795, "Reintrodurre e rendere strutturale la destinazione del 2 per mille a favore delle Associazioni culturali", e l'ordine del giorno n. 1792 richiesto dal collega Gagliasso, "Contrarietà alla redazione del parco eolico sul Monte Cerchio". Sono due richieste di inserimento.
Se non vi sono contrari a queste due richieste inserimento, si inseriscono in calce all'elenco.
Consigliere Riva Vercellotti, è contrario?



(Commenti del Consigliere Riva Vercellotti)



PRESIDENTE

Cosa deve inserire? Prego.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Volevo inserire un ordine del giorno avente a oggetto "Trasporto merci chiusura del collegamento ferroviario Italia-Francia del Traforo del Frejus".
La richiesta è di inserire questo ordine del giorno che impegna il Presidente a farsi portavoce al Governo per affrontare il trasporto ferroviario di merci tra Italia e Francia sulla via del traforo del Fréjus attualmente bloccata, e ad assumere tutte le iniziative in difesa del lavoro di oltre 200 dipendenti.
Il documento è a prima firma del Consigliere Cane.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Il Consigliere Riva Vercellotti chiede l'inserimento dell'ordine del giorno n. 1796 "Trasporto merci, chiusura del collegamento ferroviario Italia Francia del traforo del Fréjus".
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Volevo capire se il Consigliere Riva Vercellotti è sottoscrittore.



PRESIDENTE

Lo sottoscrive e poi ricordo che è già avvenuto che altri Consiglieri chiedessero.



FREDIANI Francesca

In questa legislatura? Sì, abbiamo visto di tutto in questa legislatura.



PRESIDENTE

Sì, sì, questi cambi di.



FREDIANI Francesca

È già caricato?



PRESIDENTE

Sì, è il n. 1796.
A parte le richieste d'inserimento, su cui non mi pare esserci contrarietà è stata richiesta l'inversione, da parte della Consigliera Disabato, del punto 11) all'o.d.g., "Proposta di legge di iniziativa popolare n. 295" trattandolo dopo il punto "Nomine", quindi prima del punto 3). La richiesta è sostenuta anche dalla Consigliera Frediani, che chiede di discuterlo nella giornata odierna, o nella seduta di domani, dalla Consigliera Accossato e dal Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Oggi voteremo contro l'inversione di anticipare la legge sul "fine vita" ma non vuole dire che, da qui a fine legislatura, non si voterà questa legge. Non è un tema di ordine politico, benché ci possano essere sfaccettature diverse nella maggioranza, ma anche nell'opposizione, ma etico, per cui non lo metto assolutamente sul piano politico.
Oggi non siamo nelle condizioni di fare questa inversione perché dobbiamo affrontare il collegato e poi arriverà il bilancio, ma non escludo che prima della fine legislatura ci possa essere anche la votazione della legge.
Sono tanti in quest'Aula ad avere una visione simile a chi protesta fuori e ci sono alcuni, nel nostro movimento e anche nei nostri alleati, che hanno una versione diversa, però non è una questione esclusivamente politica, ma etica. Sicuramente anche voi, nei vostri banchi, avrete persone che su un tema del genere stanno facendo ragionamenti con sfaccettature diverse.
Quando si parla di vita, e soprattutto di fine vita, occorre avere molta moderazione e accortezza, perché è veramente in ballo il futuro di alcuni diritti fondamentali. C'è una sentenza della Corte costituzionale, ma c'è anche un po' di imbarazzo nel capire se è di competenza nazionale o regionale. È vero che oggi non c'è una normativa nazionale, che invece andrebbe stimolata e che dovrebbe avere una copertura per tutte le Regioni ma mi spiace leggere che la Lega e il centrodestra la bloccano e non la vogliono votare. Non è così! Oggi non votiamo l'inversione, ma non è detto che da qui a fine marzo inizio aprile, diciamo fino a quando potremo deliberare e legiferare, non arrivi questo testo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
C'è un'ulteriore richiesta d'inversione avanzata dal collega Marello: trattare il punto 10) dopo il punto 3). Ricordo che il punto 10) è il disegno di legge n. 222, l'istituzione del Parco dei cinque laghi, nel cassetto da un po' di tempo.
Procediamo alla votazione delle richieste effettuate da più Consiglieri, a partire da quella dei Consiglieri Disabato, Frediani, Accossato e Bertola che chiedono di invertire il punto 11), la proposta di legge di iniziativa popolare n. 295, prima del punto 3).
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione di punti all'o.d.g. presentata dai Consiglieri Disabato, Frediani, Accossato e Bertola.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione di punti all'o.d.g. presentata dal Consigliere Marello.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Mi scuso con tutti per il ritardo, ma questa mattina ho avuto veramente un imprevisto.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Colleghi, dovremmo passare all'esame del punto 2) all'o.d.g., inerente a "Nomine", ma chiedo ai Consiglieri Capigruppo se possiamo svolgere il punto o se lo sospendiamo momentaneamente.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente)



PRESIDENTE

Il punto relativo a "Nomine" viene momentaneamente sospeso.


Argomento: Volontariato

Esame proposta di legge n. 146, inerente a "Norme di sostegno e promozione degli Enti del Terzo Settore piemontese"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 146, inerente a "Norme di sostegno e promozione degli Enti del Terzo Settore piemontese", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato richiamato in Aula dalla prima firmataria Consigliera Canalis, ai sensi dell'articolo 37, comma 4 del Regolamento, in quanto non licenziato dalla componente Commissione referente.
La proposta di legge non ha relatori. Chiedo pertanto alla Consigliera Canalis di procedere all'illustrazione del provvedimento.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Il provvedimento in oggetto riguarda il Terzo Settore piemontese. Una rete silenziosa che, oso dire, tiene insieme la nostra comunità in molti ambiti: sociale, sanitario, culturale, sportivo, educativo e ambientale. È davvero attivo su moltissime materie ed è un insieme di realtà che sono fondamentali per il vivere civile e sociale del Piemonte, perché rafforzano il senso di appartenenza alla comunità, in un'epoca di profondo individualismo. Qualcuno ormai parla addirittura di "singolarismo" un'esacerbazione dell'individualismo, un'epoca di solitudini e di frammentazione sociale. Il Terzo Settore contribuisce, invece, a ricucire e a tenere insieme questi legami sfilacciati tra le persone.
Il Terzo Settore è un insieme di enti di natura giuridica diversa accumunati tutti dalla vocazione no profit, dalla funzione pubblica e dalla finalità dell'interesse generale, come sancito dalla recente sentenza n.
131 del 2020 della Corte costituzionale. Una sentenza che ha sottolineato come esista una corresponsabilizzazione nel processo sociale tra la pubblica amministrazione e gli enti di Terzo Settore.
Pubblica Amministrazione e Terzo Settore possono agire in sinergia e in cooperazione, piuttosto che in spirito di competizione o subordinazione concorrendo, quindi, entrambi al bene comune.
Aggiungo che il Terzo Settore è anche un fattore di democrazia e di equilibrio tra una possibile deriva statalista da un lato e liberista dall'altra. È un fattore di equilibrio tra lo Stato e il mercato, ha un'indipendenza da entrambi questi soggetti. Lo possiamo ammettere soprattutto se rifuggiamo da letture paternaliste, oppure iper privatiste o di deresponsabilizzazione del ruolo della pubblica amministrazione.
La salute del Terzo Settore in generale, dell'associazionismo, delle organizzazioni di volontariato e delle cooperative è un indicatore per misurare la buona salute della nostra democrazia. Già nell'Ottocento Alexis de Tocqueville ci ricordava come la buona salute di una democrazia si pu giudicare dalla buona salute delle sue associazioni, proprio perché le associazioni sono libere. Le associazioni svolgono un compito autonomo nella società. Questo lo possiamo dire a maggior ragione in una regione come il Piemonte, che è stata fin dall'Ottocento un teatro e un luogo di proliferazione del Terzo Settore. Ricordo le opere dei Santi sociali, siamo a Torino, e che più della metà delle società di mutuo soccorso italiane si trova in Piemonte.
Le cooperative sono state le prime organizzazioni e le prime espressioni di solidarietà a fianco delle organizzazioni sindacali nel tumultuoso periodo della prima industrializzazione, ma è soprattutto a partire dagli anni Settanta e Ottanta del Novecento che il Terzo Settore in Italia si è rafforzato con l'arrivo delle leggi nazionali; in particolare si è registrata una grande crescita delle organizzazioni di volontariato dell'associazionismo di promozione sociale, delle cooperative sociali e delle diverse strutture della formazione professionale e dell'accompagnamento all'inserimento nel mondo del lavoro.
Indubbiamente questa rete molto articolata, promossa storicamente in modo particolare dall'ispirazione cristiana e dalla tradizione socialista, ha vissuto un originale e autonomo protagonismo, ma è stata anche valorizzata dalla Pubblica Amministrazione che in Piemonte ha sempre, e sottolineo sempre, voluto lavorare insieme al Terzo Settore. Infatti il Terzo Settore nella nostra regione ha prodotto esperienze straordinarie d'innovazione sociale. Pensiamo alla formazione professionale, all'affido familiare all'assistenza domiciliare per persone non autosufficienti, ma l'elenco potrebbe essere molto lungo.
Con questa nuova legge regionale che ci apprestiamo a discutere, si auspica un ulteriore scatto in avanti, come già accaduto con le leggi regionali di altre Regioni: la Liguria, la Toscana, l'Emilia Romagna, l'Umbria, il Molise e il Lazio. Vogliamo, quindi, dare seguito al decreto legislativo n.
117 del 2017, che ha operato una revisione organica della disciplina degli enti del Terzo Settore con la redazione di un apposito codice.
E poi vogliamo anche dare seguito alla già citata sentenza n. 131/2020, che ha riconosciuto l'esistenza di una vera e propria amministrazione condivisa tra la Pubblica Amministrazione ed il Terzo Settore.
Che cosa propone, in sintesi, questa legge? Innanzitutto recepisce la riforma nazionale del 2017, semplifica e abroga tutta una serie di leggi piemontesi antecedenti e introduce alcune novità. La prima è l'istituzione di una Consulta regionale del Terzo Settore che ne coinvolga tutti gli enti che, come abbiamo detto, sono molto diversi e vari e, attraverso la Consulta, promuova la coprogettazione, la coprogrammazione e l'amministrazione condivisa.
Nella legge proponiamo, inoltre, di introdurre dei punteggi premiali nei bandi regionali per le articolazioni della Pubblica Amministrazione che pratichino la coprogettazione. Infine, andiamo a definire delle linee guida per governare la collaborazione sinergica e non competitiva tra Pubblica Amministrazione ed enti di Terzo Settore. Quindi, andiamo a definire nel dettaglio le pratiche di coprogrammazione e di coprogettazione.
L'approvazione di questa proposta di legge è frutto di un lungo lavoro di mediazione con la maggioranza, in particolare con gli Assessori Caucino e Marrone, che voglio ringraziare, segno che il Terzo Settore non è un tema di parte, ma è una ricchezza, un patrimonio trasversale, in particolare in una regione che vanta un così alto numero di enti di Terzo Settore ed enti di così grande qualità e attivismo.
Abbiamo tante organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative e società di mutuo soccorso, fondazioni ed enti filantropici che coinvolgono migliaia di volontari e anche di lavoratori.
Occuparsi delle persone più fragili o in difficoltà, occuparsi delle cause sanitarie, culturali o ambientali, come fanno molto bene i nostri enti di Terzo Settore non è assistenzialismo, ma è tutela dei diritti umani attuazione piena della nostra Costituzione, in particolare dell'articolo che sancisce il principio di sussidiarietà, ed è anche, come dicevamo in apertura, un investimento sui legami tra le persone e sull'importanza della comunità.
Se non insistiamo sul tema della comunità, la nostra stessa democrazia rischia di lasciare sempre più indietro le persone meno efficienti o performanti, le persone più sole o ai margini. Per questo è importante rafforzare la collaborazione tra Pubblica Amministrazione e Terzo Settore.
C'è tantissimo da fare, soprattutto in un'epoca storica come quella che stiamo vivendo, nel quadro socio-economico che stiamo attraversando.
Se la pubblica amministrazione e il Terzo Settore faranno tutto questo insieme, in modo paritetico, avranno sicuramente più successo.
Grazie.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per l'illustrazione.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà per dieci minuti.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente. Ne utilizzerò anche meno.
Intervengo volentieri, perché credo che questa sia una legge molto importante. Arriva a fine legislatura, perché ha avuto un iter particolarmente approfondito. Devo ringraziare la collega Canalis per essersi fatta interprete e portavoce di quelle che sono sensibilità che credo si annidano all'interno del Gruppo del Partito Democratico, ma all'interno di tutta l'opposizione, cioè l'attenzione verso il mondo del Terzo Settore, verso quel mondo forse più conosciuto come mondo del sociale in senso ampio, che ormai da decenni in questo paese svolge funzioni importantissime, fondamentali, insostituibili e che gradualmente ha avuto un riconoscimento legislativo.
Sono molti gli interventi legislativi che hanno riguardato questo mondo così come è scritto nella relazione che accompagna questa legge regionale.
Il più importante fra tutti è il Codice del 2017, che ha unificato un po' tutte le normative. È un mondo molto variegato che si colloca, come ha detto bene la collega Canalis, tra il pubblico (semplificando molto) e il privato profit. È un mondo riconducibile al cosiddetto privato no profit che svolge tutta una serie di fondamentali attività, che hanno come destinataria la persona nelle sue varie accezioni: la persona che ha bisogno di assistenza, la persona che soffre, la persona che ha bisogno di assistenza medica o psicologica piuttosto che la persona che deve essere formata, quindi la persona intesa come futuro lavoratore, come giovane che viene formato nei nostri centri di formazione professionale che in larga parte, per fortuna, appartengono in Piemonte al Terzo Settore. È un mondo che viene coperto da questo tipo di attività, che è sempre più conosciuta e sempre più preziosa.
Devo dire che, dal punto di vista normativo, non è stato semplice normare questo ambito, perché, giustamente, si è cercato anche con la normazione nazionale di stanare, di colpire i cosiddetti "furbetti del quartiere" quelli che vogliono entrare in questo mondo senza averne i requisiti, ma vogliono magari profittare di quelle che possono essere anche agevolazioni di tipo fiscale. D'altra parte, occorre anche dire che talvolta questa normativa, che, forse, per certi aspetti si è appesantita eccessivamente, è stata vissuta dai soggetti no profit e dagli enti del Terzo Settore in maniera non troppo positiva, quindi come un carico e un giogo troppo pesante da portare.
Credo sia importante dire che, se c'è una normativa, c'è un riconoscimento.
È fuori discussione che, come nel nostro paese c'è un pubblico e un privato che fanno determinate cose, c'è anche un Terzo Settore che, nel suo ambito ben preciso, fa altrettante determinate cose.
Serviva avere una normativa, una normazione di sostegno a livello regionale? Secondo me, sì, serviva, intanto perché si fotografa e si è fotografato, anche attraverso il lavoro preparatorio, quella che è la realtà piemontese.
Quando dicevo che è un mondo variegato, un mondo che cambia anche da Regione a Regione, da territorio a territorio all'interno dello stesso Piemonte, è perché il Terzo Settore si palesa, si manifesta in modo diverso da Provincia a Provincia; pensiamo alla realtà di Torino e alla Città metropolitana, pensiamo ai territori province più ai margini che hanno più aree interne, caratterizzate dal punto di vista morfologico, ma anche socio economico, in maniera diversa. Era quindi importante assicurare questa normativa, che cerca di fare chiarezza e di semplificare, laddove è possibile; cerca di dare quel giusto riconoscimento al lavoro svolto da questi mondi e, nel contempo, riconosce sul piano regionale un'importantissima e fondamentale dignità degli uomini e delle donne che operano in questo ambito.
Ne abbiamo già discusso in sede di legislativa sulla formazione professionale, quando, come opposizione e come Partito Democratico, ci siamo molto preoccupati del fatto che un'apertura al privato-profit un'apertura che c'è stata e che c'è nella nuova legge portata avanti dall'Assessore Caucino, non determinasse un arretramento di quella che era la situazione reale del Piemonte che, come dicevo prima, vede negli enti del Terzo Settore il fulcro della formazione professionale.
Riteniamo che, anche attraverso l'attività dell'opposizione, questo processo di privatizzazione sia stato contenuto e che, per contro, sia stata garantito, nel limite del possibile, perché avremmo voluto certamente una legge diversa, quel ruolo che abbiamo conosciuto in questi anni e che caratterizza la formazione professionale piemontese rispetto, ad esempio, a quella lombarda, che è completamente diversa.
Tutto questo per dire che il nostro voto, ovviamente, lo esprimeremo in sede di dichiarazione di voto con la collega Canalis. Sarà un voto favorevole convinto e auspichiamo che adesso, in sede di votazione, anche attraverso alcune correzioni che arrivano dagli emendamenti presentati, si possa dare al Piemonte, a fine legislatura, una legge della quale vedremo sicuramente i benefici nei mesi e negli anni a venire.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vi sono altri interventi in discussione generale, quindi chiedo alla Giunta se intende intervenire.
La parola all'Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e

dell'integrazione socio-sanitaria Grazie, Presidente.
Credo che questo sia un passaggio importante di questa legislatura.
Il Terzo Settore è effettivamente una risorsa irrinunciabile per il sistema delle politiche sociali piemontese. Credo, ancora di più che in altri territori, in altre Regioni della nostra Italia, in Piemonte e soprattutto a Torino, nel Torinese la tradizione dell'impegno privato organizzato quindi al di fuori dell'ambito pubblico istituzionale, rivesta proprio un carattere anche di tradizione, di storia e di radici; un patrimonio storico, cui dobbiamo anche una custodia, una conservazione, ma anche un rilancio e, quindi, un sostegno che riesca ad aggiornarne soprattutto la disciplina, le sfide attuali e anche le potenzialità che questo mondo di privato sociale continua a proporre a tutta la comunità.
Sicuramente, nell'aggiornamento, nella diversificazione delle forme organizzate di enti del Terzo Settore è giusto dare davvero una rinfrescata a tutte le forme di collaborazione con la Pubblica Amministrazione, che evitino un clima di rallentamento, di abbassamento della collaborazione potenziale tra tutto l'universo di associazioni di promozione sociale organizzazioni di volontariato, realtà fondative onlus o cooperative imprese sociali che possono davvero riuscire a dare di più di quello che fanno con l'attuale quadro normativo.
Il Codice del Terzo Settore ha portato delle novità nel panorama nazionale fondamentali che aprono a dei meccanismi di collaborazione improntati a copianificazione e coprogettazione, che vanno colti e questo testo di legge, credo, in quanto frutto di un confronto tra minoranza e Giunta.
Credo che non vi sfuggirà il segnale simbolico, proprio per l'importanza del tema, di non aver voluto, da parte della maggioranza e della Giunta appropriarsi di questo tema, che non avrebbe reso giustizia alle tante aspettative degli addetti ai lavori che guardano con attenzione questo percorso di riforma. Siamo invece riusciti, credo, a sottolineare quello che è un confronto sul merito, un confronto privo di paraocchi ideologici un confronto che cerca di portare ogni contributo migliorativo all'interno del patrimonio legislativo della nostra Regione.
È sicuramente un passo importante e credo non sia la definizione ultima della riforma di questo comparto, che risulterebbe un po' sacrificato alla fine di una legislatura, perché serve inevitabilmente un'ampia prospettiva un orizzonte che sia almeno quinquennale per riuscire davvero ad arrivare nel merito di ogni dettaglio di una riforma compiuta del Terzo Settore però credo che sia un importante segnale quello di compiere il primo passo di non tenerlo nel cassetto della campagna elettorale, compiere un passaggio istituzionale importante come Assemblea legislativa, per dimostrare la grande attenzione e la grande considerazione di tutte le forze politiche di questa Assemblea nei confronti di questa galassia e soprattutto, del fatto che c'è un'apprezzabile trasversalità nel portare avanti questo percorso di riforma, che quindi credo che oggi compia, con l'approvazione di questo testo, un passo in avanti davvero decisivo.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro conclusa la discussione generale.
Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 33) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 1) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 2) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il primo emendamento è interamente sostitutivo.
La Consigliera Canalis dà per illustrati i suoi emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 33), essendo interamente sostitutivo sostituisce l'articolo 1.
L'emendamento rubricato n. 1) e l'emendamento rubricato n. 2) decadono.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 34) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 3) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 3) decade perché l'emendamento rubricato 34) è interamente sostitutivo dell'articolo 2.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 35) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 4) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 4) decade perché l'emendamento rubricato 34) è interamente sostitutivo dell'articolo 3.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 5) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 6) presentato da Canalis).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti vengono dati per illustrati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 4, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 7) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 8) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Canalis dà per illustrati gli emendamenti rubricati n. 7) e n. 8).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 L'emendamento rubricato n. 36) della Giunta regionale è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 28) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 9) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 10) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 28).



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Illustro l'emendamento rubricato n. 28) perché abbiamo apportato alcune modifiche manuali per renderlo più scorrevole sotto il profilo della narrazione legislativa.
In particolare, la parte iniziale dell'emendamento modificato recita: "È istituita presso l'Assessorato competente in materia di politiche sociali la Consulta regionale del Terzo Settore". Quindi precisiamo che viene istituita questa Consulta che in precedenza non esisteva.
Le lettere a), b), c), d), e), f), g), h), i) del comma 1 restano inalterate, così come i commi 2), 3), 4) e 5).
Al comma 6, la modifica, che è stata concordata con la Giunta, recita: "Presiede la consulta l'assessore alle politiche sociali della Regione Piemonte o un suo delegato", senza specificare chi è il delegato.
Infine, il comma 7 recita: "La Consulta approva un regolamento per il proprio funzionamento. Le funzioni di segreteria sono assicurate dalla struttura regionale competente in materia di enti di Terzo Settore". Ho eliminato il riferimento alla sede presso l'Amministrazione regionale perché lo avevamo già inserito nel comma 1.
Presidente, l'articolo 6 riguarda una delle novità regionali della disciplina del Terzo Settore, cioè l'istituzione di una Consulta che mira a coinvolgere a pieno titolo e in modo paritetico gli enti del Terzo settore in raccordo con la Pubblica Amministrazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Canalis.
Mi comunicano che in piattaforma è già caricato l'emendamento con le modifiche.
La parola all'Assessore Marrone per parere della Giunta regionale sugli emendamenti rubricati all'articolo 6.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e

dell'integrazione socio-sanitaria Parere favorevole all'emendamento rubricato n. 28) come modificato.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marrone.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Essendo stato approvato l'emendamento rubricato n. 28) interamente sostitutivo, gli emendamenti rubricati n. 9) e n. 10) decadono e il voto è esteso all'articolo 6.
ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 11) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 43) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) I proponenti danno per illustrati gli emendamenti.
Sull'emendamento n. 11), il parere della Giunta è contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 7, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 37) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 13) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 37.1) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 29) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Se passa l'emendamento n. 37) o l'emendamento n. 37.1), l'emendamento n.
29), che è relativo a un comma, decade?



PRESIDENTE

Sono commi diversi.



CANALIS Monica

Lo chiedo perché è un nuovo comma.



PRESIDENTE

Sul comma 2 ci sono gli emendamenti rubricati n. 37) e n. 13).
Se passa quello abrogativo del comma 2, decade l'emendamento n. 13).
Invece, sul comma 3 c'è l'emendamento n. 37.1), mentre l'emendamento n. 29) è sul comma 4 bis.



CANALIS Monica

Quindi non decade?



PRESIDENTE

No, perché sono commi diversi. L'unico che può decadere è l'emendamento n.
13).
I proponenti danno per illustrati gli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37) della Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Essendo stato approvato l'emendamento rubricato n. 37) abrogativo del comma 2, l'emendamento rubricato n. 13) decade.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37.1).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 8, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 bis L'emendamento rubricato n. 12), introduttivo dell'articolo 8 bis, è stato ritirato.
ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 38) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 38.1) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 14) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso).
Chiedo ai presentatori se intendono illustrare gli emendamenti.



(Commenti dell'Assessore Marrone)



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con la votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 14) decade.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38.1).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 9, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 15) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso).
Emendamento rubricato n. 16) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso).
La Consigliera Canalis li dà per illustrati.
Il parere della Giunta è contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 10, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 30) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dalla proponente.
Emendamento rubricato n. 39) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dalla proponente.
Emendamento rubricato n. 39.1) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato.
Emendamento rubricato n. 17) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dalla proponente.
Chiedo il parere della Giunta regionale sugli emendamenti relativi all'articolo 11.
Prego, Assessore.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e

dell'integrazione socio-sanitaria Il parere della Giunta regionale è favorevole sugli emendamenti presentati dalla Giunta e contrario sugli altri.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39.1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 11, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 12 Emendamento rubricato n. 31) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera dà per illustrato l'emendamento rubricato n. 31).
L'emendamento rubricato n.18) è stato ritirato dalla proponente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 31) è interamente abrogativo, pertanto l'articolo 12 non viene messo in votazione.
ARTICOLO 13 Emendamento rubricato n. 40) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 13, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 14 Emendamento rubricato n. 20) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 21) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 14, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 14 bis Emendamento rubricato n. 19) presentato da Canalis).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La proponente dà per illustrato l'emendamento.
La Giunta esprime parere contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 16 Emendamento rubricato n. 41) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Giunta dà per illustrato l'emendamento.
Non essendovi interventi, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 16, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 22) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 22.1) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 42) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 32) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22.1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 17, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 18 Emendamento rubricato n. 27) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Canalis lo dà per illustrato.



(Commenti dell'Assessore Marrone)



PRESIDENTE

Il parere della Giunta regionale è favorevole.
Procediamo con la votazione dell'emendamento, interamente sostitutivo quindi votando l'emendamento viene votato anche l'articolo n. 18.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 18 bis L'emendamento rubricato n. 23) è stato ritirato.
ARTICOLO 19 Emendamento rubricato n. 26) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Canalis dà per illustrato l'emendamento n. 26) sulle norme transitorie, che è interamente abrogativo.
Il parere della Giunta regionale è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Poiché l'emendamento rubricato n. 26) è abrogativo, l'articolo 19 decade e pertanto non viene votato.
L'emendamento rubricato n. 24) è stato ritirato.
ARTICOLO 20 Emendamento rubricato n. 25) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è interamente sostitutivo.
Il parere della Giunta regionale è favorevole.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Volevo dire che sull'emendamento n. 25) abbiamo apportato alcune modifiche di "pulizia" del testo, perché i commi b) ed f) richiamavano degli articoli di leggi che in lettere precedenti venivano abrogate, quindi erano delle ripetizioni che abbiamo eliminato.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con la votazione dell'emendamento, che è interamente sostitutivo dell'articolo 20.
Il parere della Giunta regionale è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 25) è sostitutivo dell'articolo 20, per cui l'articolo 20 è approvato.
ARTICOLO 21 L'articolo 21 reca la clausola d'invarianza finanziaria.
Poiché su tale clausola non si è ancora espressa la I Commissione, a seguito del richiamo in Aula del provvedimento è necessario acquisire il parere della I Commissione prima di procedere all'approvazione dell'articolo medesimo. Dobbiamo, pertanto, procedere con la convocazione della I Commissione.
Do mandato al Presidente Riva Vercellotti di convocare la I Commissione seduta stante.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.47, riprende alle ore 12.52)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La I Commissione ha espresso parere positivo sull'articolo 21, ragion per cui lo metto in votazione.
ARTICOLO 21 Indìco la votazione palese sull'articolo 21.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) È conclusa la votazione dell'articolato.
Non vi sono ordini del giorno collegati.
Vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto sull'intero testo? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Credo che l'approvazione unitaria e trasversale di questa proposta di legge provi che la nostra comunità non si fonda solo sull'interazione e sul rapporto tra Stato e mercato, ma ci sono altri soggetti ben rappresentati in particolare dagli enti di Terzo Settore, che ci permettono di andare oltre un'ideologia meramente mercatista oppure, dall'altro lato, meramente statalista.
Oggi, attraverso il Consiglio regionale del Piemonte, riconosciamo la funzione giuridica e amministrativa legittima dell'operato degli enti di Terzo Settore. Riconosciamo che la funzione pubblica non è appannaggio esclusivo della pubblica amministrazione, ma è una funzione condivisa con gli enti di Terzo Settore, tanto più quando viene praticata la coprogettazione e la coprogrammazione. Possiamo davvero fare un salto in avanti in direzione di una cooperazione, di una sinergia piuttosto che di una competizione a cui eravamo stati abituati nel passato.
Riconosciamo che c'è una comunione di scopo, che ci sono obiettivi comuni in tantissimi ambiti (sanitario, sociale, culturale, educativo, sportivo ambientale), che Pubblica amministrazione e Terzo Settore possono essere alleati, invece di essere antagonisti in una corresponsabilità del processo sociale che deve tenerci sempre attenti perché non ci sia un ruolo sostitutivo degli enti di Terzo Settore rispetto ai compiti fondamentali di regia della Pubblica Amministrazione, ma piuttosto un ruolo integrativo o per usare le bellissime parole della nostra Costituzione, un ruolo sussidiario.
Naturalmente il voto del Partito Democratico sarà favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Canalis.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Il Terzo Settore, le associazioni e i tanti volontari sono, insieme alle istituzioni, l'ossatura del nostro Paese. Il Piemonte è una delle Regioni italiane che ha più associazioni del Terzo Settore e ha tantissima gente impegnata su svariati fronti.
Questa è una legge dell'opposizione, una legge di riordino delle tante normative spezzettate che c'erano rispetto a questo importantissimo settore. La maggioranza a guida Lega non ha mai avuto nessuna paura, e lo ha dimostrato anche questa volta, a votare una legge delle minoranze, se è una buona legge. Tuttavia, devo dire che dove siamo minoranza non riscontrammo la stessa sensibilità e la stessa maturità, ma noi abbiamo l'onere di governare il Piemonte e la nostra visione è questa. Siamo contenti che quando c'è una buona legge, una legge ben fatta, una legge anche complessa e composta da tanti articoli, non abbiamo nessun problema e nessuna paura di schiacciare il tasto favorevole e approvarla.
La Lega voterà favorevolmente questa proposta di legge importantissima per i tanti volontari che abbiamo in Piemonte.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Non vi sono altri Consiglieri iscritti a parlare sulle dichiarazioni di voto sull'intero testo.
Non essendovi ordini del giorno collegati metto in votazione, per appello nominale, la proposta di legge n.146.
Ricordo che il numero legale è 21.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Prima di passare al punto successivo all'o.d.g., il disegno di legge n.
222, sospenderei la seduta, perché sono le ore 12.59.
Ricordo a tutti che alle ore 14 è convocata la IV Commissione in Sala Morando per l'elezione del Presidente della IV Commissione e alle 14.30 si svolgeranno le interrogazioni a risposta immediata. A seguire si riprenderà con i lavori d'Aula.
Grazie, buona pausa e buon lavoro.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.59)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori riprendono alle ore 14.35 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1749 presentata dalla Consigliera Silvana Accossato, cui risponderà l'Assessore Maurizio Marrone interrogazione a risposta immediata n. 1754 presentata dal Consigliere Daniele Valle, cui risponderà l'Assessore Maurizio Marrone; interrogazione a risposta immediata n. 1753 presentata dal Consigliere Domenico Ravetti cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1755 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n.
1756 presentata dalla Consigliera Silvana Accossato, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1757 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1758 presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, cui risponderà l'Assessore Maurizio Marrone.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha cinque minuti a disposizione per la risposta e non sono previste repliche.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 1749 presentata da Accossato inerente a "Scelta sociale, Buono domiciliarità, ancora domande con esito ammissibile ma non finanziate per carenza di risorse disponibili" (rinvio trattazione)


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1749.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione, la Consigliera Accossato.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



ACCOSSATO Silvana

Grazie.
Ho visto l'Assessore Marrone che stava rientrando.



PRESIDENTE

L'ho visto in aula, ma è uscito un attimo. Aspettiamo un momento, le dar di nuovo la parola appena l'Assessore rientrerà.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1756 presentata da Accossato inerente a "Tumori ereditari della mammella e dell'ovaio"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1756.
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
In chiusura di legislatura voglio portare all'attenzione dell'Assessore e provare ad avere qualche aggiornamento rispetto al tema dei tumori ereditari della mammella e dell'ovaio, in particolar modo, ai casi di quei tumori legati alle mutazioni genetiche meglio conosciute come BRCA1 e BRCA2, che sono particolarmente pesanti, preoccupanti e anche pericolose per le donne e non solo, perché possono colpire donne e uomini, e che hanno questo forte carattere di ereditarietà.
Di questo tema si occupò il Consiglio regionale nella scorsa legislatura come spesso avviene, su sollecitazione e attenzione di esperti del settore componente medica e associazioni. In particolar modo, penso all'associazione torinese "Mettiamoci le tette", che si era occupata anche del tema dell'Ospedale Valdese e, ahimè, purtroppo della sua chiusura sollecitando appunto un intervento in questo senso, che è di attenzione da parte della sanità piemontese, soprattutto di interventi volti a favorire la prevenzione e, quindi, l'individuazione precoce di queste situazioni.
Questo avvenne grazie alla deliberazione della Giunta regionale n. 71-8681 del 2019, la quale definì il codice di esenzione specifico D99 per determinate prestazioni utili, proprio per stabilire la verifica, il follow up, delle donne portatrici sane di questa mutazione.
Il tema che pongo all'Assessore riguarda una serie di problematiche che sono emerse, come anche forse è normale che sia, nell'attuazione di provvedimenti: siamo nei primi anni di attuazione.
Nello specifico, con l'interrogazione faccio riferimento al tema delle risonanze magnetiche mammarie, perché, appunto, i centri abilitati per accettare questa esenzione sono soltanto Città della Salute, Ospedale Mauriziano e IRCCS di Candiolo nell'area torinese; spesso il rischio è che le pazienti, le donne interessate, non riescano a fare l'esame nei tempi stabiliti e gli altri centri che potrebbero avere le strumentazioni dedicate, però, non possono accettare le prestazioni in regime di esenzione.
La domanda all'Assessore è se non si ritenga opportuno, se non si possa verificare la possibilità, appunto, di permettere a tutte le strutture convenzionate in cui ci sia personale esperto e strumentazione adeguata di eseguire questo servizio di risonanza magnetica mammaria in regime di esenzione D99.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Grazie, Consigliera, perché questo è un tema molto importante, tant'è che la Regione Piemonte è stata la prima in Italia a strutturare dei percorsi diagnostici nell'ambito dei tumori eredo-familiari.
Già con determinazione n. 485 del 1999 è stato approvato un progetto sperimentale di rete di unità funzionali multidisciplinari di riferimento per la diagnosi genetica dei tumori ereditari, al quale è stato dato pratico avvio tra la fine del 2000 e l'inizio del 2001.
Poi, con DGR n. 71 del 2019, sono state approvate, in ultimo, ulteriori disposizioni in merito alla diagnosi precoce del tumore della mammella e dell'ovaio in soggetti sani con diagnosi di rischio eredo-familiare individuando quel codice di esenzione che lei ha citato (D99) per tutti i portatori di mutazione genetica BRCA1 e BRCA2 e definendo quindi i relativi percorsi di presa in carico nell'ambito di un programma di screening dedicato, che si integra con il programma istituzionale di screening oncologici attivo in Regione Piemonte.
Successivamente, con determinazione n. 7-50 del 2019, sono state definite le modalità di presa in carico dei soggetti con mutazione BRCA1 e BRCA2 identificando i centri deputati all'esecuzione degli esami.
Queste prestazioni erogate in regime di esenzione, pertanto, vengono effettuate a favore di soggetti sani, portatori di mutazione, sia maschi sia femmine, ci tengo a sottolinearlo, e rientrano in quei programmi di screening per i quali i tempi per le chiamate sono definiti per ogni paziente, essendo in presenza, appunto di persone non malate, ma sottoposte a percorsi di prevenzione personalizzati.
Questi esami sono dunque eseguiti presso tutti i centri identificati afferenti alla rete regionale, nell'ambito della quale vengono effettuate prestazioni del programma Prevenzione Serena, su cui, ricordo, non abbiamo liste d'attesa, perché vengono tutti effettuati immediatamente.
Nei medesimi percorsi di prevenzione, inoltre, a fronte di persone con mutazione BRCA1 e BRCA2, dagli specialisti viene comunemente posta anche l'eventuale azione, oltre che di screening personalizzato, anche di mastectomia bilaterale e/o ovariectomia a scopo profilattico, effettuata sempre a carico del Servizio Sanitario Nazionale, quindi senza costi per il paziente.
È un problema non solo organizzativo, ma anche di definizione dei percorsi di ogni paziente, ma valuteremo l'allargamento ad altre strutture.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 1749 presentata da Accossato inerente a "Scelta sociale, Buono domiciliarità, ancora domande con esito ammissibile ma non finanziate per carenza di risorse disponibili" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1749.
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Ne approfitto spiegando anche che non ho una particolare esenzione per cui presento due question time, ma semplicemente questa interrogazione è stata rimandata, di comune accordo, con l'Assessore la scorsa seduta.
Non la farei molto lunga nell'illustrazione e non vorrei nemmeno apparire come uno stalker dell'Assessore su questo tema, perché ci sono tornata più volte.
Il tema è l'intervento "Scelta sociale", in particolar modo il buono domiciliarità, di cui abbiamo anche verificato l'attenzione e l'interesse sul territorio. C'è anche un monitoraggio e, soprattutto, ci sono cittadine i cittadini che ancora ultimamente ci hanno segnalato lo stato delle loro istanze.
Visto che nell'ultima interlocuzione con l'Assessore, anche in seguito alla presentazione di una più o meno analoga interrogazione a risposta immediata, ci era sembrato di capire che in chiusura del bando e del percorso ci potevano essere le risorse per dare corso a tutte le domande presentate, ovviamente ammissibili, quindi con i criteri rispettati vorremmo capire, alla fine, quante sono le famiglie che invece non hanno trovato risposta ed è rimasta la loro condizione di ammissibili, ma non finanziate per carenza di risorse.
Magari l'Assessore riesce a spiegarci e a darci motivazione di che cosa sia successo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Accossato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e

dell'integrazione socio-sanitaria Grazie, Presidente.
Nell'arco dei quattro sportelli del bando domiciliarità sono stati assegnati 3.105 buoni legati a persone che stanno rendicontando e percependo le mensilità anticipate.
Per quanto riguarda le domande ammesse, ma non finanziate (ricordiamolo: tutte istanze che hanno un punteggio sociale basso: il limite minimo per l'ammissibilità era di sette e con un ISEE piuttosto elevato), gli uffici del welfare regionale - ed è questa la ragione per cui ancora non siamo arrivati all'erogazione - stanno avviando, in collaborazione con CSI Piemonte che gestisce la piattaforma online, un percorso di aggiornamento delle situazioni reddituali e assistenziali dei richiedenti. Si parla quindi, del verificare il mantenimento dell'indice ISEE previsto a bando che va chiaramente aggiornato, perché in molti casi le domande ricadono in annualità precedenti, così come anche eventuali passaggi a diversi tipi di assistenza, come quella residenziale, che comporterebbe uno switch sul tipo di misura, piuttosto che le eventuali attivazioni di assegno sociale quindi quelli attivati dai consorzi socio-assistenziali, però con fondi regionali.
Tutto questo percorso di aggiornamento è proprio propedeutico a individuare l'ambito di ammesse, aggiornate e non ancora finanziate, proprio per pervenire al rifinanziamento anche di queste domande con le economie, che rassicuro, sono rilevanti, che confermiamo di voler utilizzare per soddisfare tutte le richieste degli aventi diritto, appena l'aggiornamento cui ho accennato sarà completato.
Speriamo davvero a brevissimo.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Maurizio Marrone per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1753 presentata da Ravetti, inerente a "Chiarimenti in merito alla situazione dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Alessandria, con riguardo al conferimento di incarico di Direttore Generale"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1753.
La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.
Non vedo l'Assessore presente, per cui sospendiamo per alcuni minuti la seduta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14.51, riprende alle ore 14.52)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Visto che è arrivato l'Assessore Icardi, riprendiamo con l'interrogazione a risposta immediata n. 1753 presentata dal Consigliere Ravetti.
La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Una precisazione, ma forse anche solo un chiarimento, rispetto all'interrogazione a risposta immediata che ho presentato, che riguarda le certezze che avremmo bisogno di comprendere rispetto alla trasformazione dell'Azienda Ospedaliera alessandrina in Azienda Ospedaliera Universitaria e, in particolare, il ruolo del Direttore Generale di quell'Azienda.
Se è d'accordo, Presidente, eviterei il commento e la lettura delle premesse e passerei subito a ciò che per noi non è stato facilmente riscontrabile, ovvero se l'elenco dei candidati idonei a ottenere il ruolo di Direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria può essere adeguato al fatto che il bando uscito non è per l'Azienda universitaria, ma per l'Azienda ospedaliera e le nomine devono avvenire, se ho ben compreso entro il 31 maggio. Prima questione.
Seconda questione. Per noi non è stato facilmente riscontrabile il fatto che all'atto della trasformazione sia stato corretto mantenere il ruolo di Direttore generale della nuova Azienda universitaria e non il ruolo di Commissario.
Per questa ragione, Presidente, interrogo l'Assessore competente per avere chiarimenti esaurienti in merito alla situazione attuale e in divenire dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Alessandria, con riguardo al conferimento di incarico di Direttore generale alla luce di quanto ho appena sottolineato.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ravetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Nella DGR 97-383 del 2023, con cui è stato presentato un avviso pubblico di selezione per il conferimento di incarichi di direzione generale presso le ASL, le Aziende Ospedaliere e le Aziende Ospedaliere Universitarie della Regione Piemonte, era stata emanata la copertura, tra gli altri, del posto di Direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Santissimi Antonio e Biagio e Arrigo di Alessandria.
La Commissione di esperti incaricata della selezione delle domande dei candidati ha concluso i lavori con i colloqui dei candidati e ha redatto le rose degli idonei alla Direzione generale di ogni azienda sanitaria regionale, compresa l'Azienda Ospedaliera di Alessandria.
Con deliberazione del Consiglio regionale n. 304 del 5 dicembre, è stata disposta ad Alessandria la qualifica giuridica di Azienda Ospedaliera Universitaria.
Per quanto riguarda il tema del Direttore generale, i contratti sottoscritti dai Direttori generali del Servizio Sanitario Regionale prevedono una clausola in virtù della quale la Regione si riserva la facoltà di variare l'Azienda di assegnazione del Direttore generale, senza che la mobilità interaziendale modifichi la durata e le altre condizioni contrattuali, quindi non è un'innovazione.
Nel caso specifico di Alessandria, stante la continuità tra l'Azienda Ospedaliera e l'Azienda Ospedaliera Universitaria, nonché il fatto che sono formate dagli stessi presidi, a scadenza di mandato, solo pochi mesi dopo il riconoscimento del carattere universitario dell'azienda, verrà selezionato un Direttore generale dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Alessandria tra quei candidati risultati idonei nella lista dell'Azienda Ospedaliera di Alessandria, approvata lo scorso dicembre, con idoneità per Azienda Ospedaliera Universitaria (sostanzialmente sono tutti idonei tranne due, per l'Azienda universitaria) senza rifare un nuovo bando.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Psichiatria

Interrogazione a risposta immediata n. 1758 presentata da Disabato inerente a "Spesa destinata alla salute mentale. Come intende agire la Regione per non gravare sulle economie dei consorzi o peggio delle famiglie?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1758.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione, la Consigliera Sarah Disabato.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Sarò brevissima. Come ben sa l'Assessore, con una delibera della Giunta regionale del 22 dicembre 2021 è stato riformato il sistema della residenzialità psichiatrica in Piemonte. È stato un provvedimento molto corposo, che definisce, comunque, tutti i criteri e tutti gli ambiti di applicazione in materia.
Questa disciplina di riordino è entrata in vigore dal 1° gennaio 2022 con diversi scaglioni temporali. Inizialmente si è proceduto, da parte delle strutture, a terminare il completamento delle operazioni di adeguamento dei requisiti organizzativi e gestionali previsti dallo stesso provvedimento e successivamente, a partire da gennaio 2023, è stata fissata la decorrenza della compartecipazione a carico di utenti ed Enti locali per quanto riguarda le strutture SRP 3.2 e SRP 3.3 (possiamo definire le strutture psichiatriche a bassa intensità, se vogliamo utilizzare un termine anche poco appropriato).
Che cosa era successo al tempo? La Giunta aveva individuato delle risorse regionali destinate al finanziamento della quota non sanitaria, quindi erano stati previsti fondi da utilizzare come extra LEA per compartecipare alla spesa delle famiglie e queste risorse sono confluite in un fondo.
Quello che è successo a inizio 2024 ha allarmato gli Enti locali e soprattutto, le famiglie. Effettivamente il 60% della spesa destinata a questi servizi è stata trasferita dalle ASL ai consorzi socio assistenziali. Quindi i Comuni hanno lanciato una sorta di allarme un po' perché non si era pronti a questa riforma del sistema e un po' perché quel fondo, a quanto pare, è stato azzerato di colpo, per cui si sono visti mancare tutti gli strumenti economici per poter sostenere le famiglie nella compartecipazione delle rette.
Sappiamo, tra l'altro, proprio per onestà intellettuale, che ci sono state delle riunioni in seguito a queste modifiche che hanno allarmato particolarmente gli amministratori locali.
Sappiamo che, da un certo punto di vista, si sta ovviando al problema per andare a rifinanziare e supportare i Consorzi nella spesa di compartecipazione a carico delle famiglie e degli Enti locali.
Tuttavia abbiamo deciso di interrogare l'Assessore per sapere effettivamente la Giunta come ha deciso di agire per evitare che questa spesa destinata alla salute mentale possa aggravare sulle economie dei consorzi o, peggio, delle famiglie.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e

dell'integrazione socio-sanitaria Grazie, Presidente.
Premetto una battuta. La Consigliera Disabato mi chiede come facciamo a dare abbastanza soldi datoriali anche sulla quota alberghiera che, invece ricade sulle famiglie e sui Consorzi, quindi deduco che, insieme alla sanità, all'ambiente e anche sui servizi sociali, il campo largo lo vedo un po' in difficoltà.
È una risposta all'interrogazione chiaramente preparata per metà dalla Direzione Sanità e dalla Direzione Welfare, perché il tema è sia sanitario sia socio-assistenziale.
Nel dettaglio, la Regione Piemonte ha affrontato il tema della copertura delle quote di competenza socio-assistenziale, che riguardano i trattamenti residenziali socio-riabilitativi erogati nelle strutture residenziali psichiatriche, con assistenza nelle 12 ore e con assistenza per fasce orarie (SRP 3.2 e 3.3), nonché il confronto sul coinvolgimento dei servizi sociali nella transizione dei fondi aggiuntivi dalle ASL agli enti gestori transizione sulla quale, negli ultimi mesi, erano emerse alcune criticità che tutti i partecipanti all'incontro si sono impegnati ad affrontare e superare.
La Regione Piemonte ha individuato una soluzione immediatamente operativa per il primo tema, che assicuri la liquidità necessaria affinché le cooperative sociali che gestiscono le strutture residenziali possano avere garantito il pagamento delle fatture per tutto il 2024, posticipando così al 1° gennaio 2025 la transizione dei fondi in capo ai servizi sociali.
Per quanto riguarda gli aspetti delicati della materia che ancora necessitano di approfondimenti, nelle prossime settimane verrà convocato un tavolo di lavoro che vedrà la partecipazione dei membri del Coordinamento regionale (area psichiatrica) coinvolti sul tema e quindi i rappresentanti dei DSM, delle associazioni degli Enti locali e delle associazioni di utenti e familiari che, insieme ai rappresentanti degli enti gestori, avrà il compito, insieme alla Regione Piemonte, di analizzare proposte concrete per l'individuazione di soluzioni condivise che consentano di proseguire il lavoro svolto in questi anni, nel mettere al centro il progetto di vita della persona affetta da patologia psichiatrica, sostenendo le famiglie e lavorando per una comunità locale sempre più inclusiva.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1755 presentata da Magliano inerente a "Quali misure utili a contrastare il crescente fenomeno dei farmaci assunti come droga?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1755.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Premetto che si sta sempre più diffondendo, soprattutto tra i giovani l'abitudine di assumere, associati ad alcolici, farmaci quali il pregabalin e il clonazepam, acquistati attraverso canali non ufficiali e utilizzati quali stupefacenti. Uno di questi due farmaci, farmaco antiepilettico e anticonvulsivante, può causare dipendenza e gravi sintomi di astinenza; il suo abuso comporta rischi di overdose, soprattutto se associato all'alcol.
Si è constatato che i primi sequestri di farmaci di queste tipologie risalgono in Piemonte allo scorso gennaio, sono confermati da fonti giornalistiche e si è osservato un aumento dei casi di uso improprio di questi farmaci, con segnalazioni di comportamenti compulsivi nella ricerca del farmaco.
Sono emersi casi recenti di falsificazioni di ricette associati a una crescente richiesta dei farmaci precedentemente citati. È necessario un livello di allerta adeguato al rischio per la salute giovanile e considerato che l'assunzione concomitante di alcol e farmaci può avere effetti gravi e talvolta gravissimi, interrogo l'Assessore, che ringrazio per sapere quali misure stia prevedendo o intenda prevedere la Giunta per il contrasto del sempre più diffuso e preoccupante fenomeno dei farmaci assunti senza prescrizione quali sostanze stupefacenti.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il Consigliere Magliano, perché questo è un tema molto delicato e di crescente gravità. Però l'Amministrazione regionale, proprio per contrastare il fenomeno dei farmaci assunti senza prescrizione, quali sostanze stupefacenti, ha messo a punto alcuni progetti. Il progetto regionale Neutravel assegnato all'ASL TO4 prevede un'unità mobile di personale, specificatamente formato, con l'obiettivo, attraverso apposita attrezzatura laser, di analizzare i principi attivi di farmaci e sostanze psicotrope che diversi giovani chiedono in anonimato di analizzare.
Il consulto degli operatori è spesso finalizzato a far riflettere i giovani consumatori dei possibili rischi e dei pericoli di quello che si accingono ad assumere, soprattutto se vi sono presenti principi attivi sconosciuti oppure se sono presenti concentrazioni elevate di principi attivi già conosciuti.
Il progetto regionale ha una convenzione con la centrale regionale del 118 con tutte le Forze dell'ordine che sono periodicamente informate sia del progetto sia degli operatori autorizzati a prestare attività nei vari contesti del divertimento (feste, concerti, eccetera).
C'è un ulteriore progetto: il Centro regionale di attività di promozione della salute aperto alle scuole secondarie di secondo grado. Al secondo anno di attività, vi sono passati oltre 2.000 studenti provenienti da tutta la regione; in questo centro si parla dei rischi dell'uso deliberato e dell'abuso di sostanze e non, ma a breve verrà dedicata anche una sezione sui rischi dall'uso dei farmaci.
Poi c'è il Piano di prevenzione regionale, che prevede che i SerD e i dipartimenti di prevenzione vadano negli istituti scolastici con progetti di prevenzione e promozione, orientati a sviluppare dei life skills degli studenti.
Al riguardo, c'è un progetto definito "Unplugged", che vede la Regione Piemonte quale soggetto capofila. È un programma scolastico per la prevenzione dell'uso del tabacco e delle sostanze tra gli adolescenti basato sul modello dell'influenza sociale e dell'educazione normativa.
Il progetto mira a favorire lo sviluppo e il consolidamento delle competenze interpersonali, a sviluppare e potenziare abilità e correggere le errate convinzioni dei ragazzi sulla diffusione e l'accettazione dell'uso di sostanze, nonché sugli interessi legati alla loro commercializzazione. Mira anche a migliorare le conoscenze sui rischi dell'uso e dell'abuso di tabacco e sostanze, che sviluppano atteggiamenti non favorevoli all'utilizzo di queste sostanze.
Voglio, infine, ribadire che i medicinali che lei ha citato nell'interrogazione non sono in libera vendita, è necessario fare atti di falsificazione di ricette o di acquisto in canali informali. Sono farmaci soggetti a ricerca medica, pertanto anche il farmacista, prima di procedere all'erogazione del farmaco, è tenuto a verificare non solo la validità della prescrizione medica, ma tutti i formalismi richiesti dall'attuale legislazione.
Di conseguenza, oltre ai progetti che le ho descritto, occorre ricordare che un'attività di prima sensibilizzazione nei confronti dell'utente avviene comunque all'interno delle farmacie, nelle farmacie convenzionate con il sistema sanitario, mentre la rete regionale di farmacovigilanza è attiva nel sorvegliare e segnalare tutti gli abusi e gli usi impropri dei medicinali.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1757 presentata da Rossi, inerente a "Interdizione al personale dei parcheggi interni all'Ospedale Maggiore di Novara"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1757.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
In coincidenza con i lavori che stanno interessando il complesso dell'Ospedale Maggiore di Novara, la Direzione dell'Azienda Ospedaliera Universitaria ha deciso che, a partire dalla fine di marzo, il personale non potrà più accedere ai parcheggi interni alla struttura; verrà consentito solamente al personale turnista delle giornate di sabato domenica e festivi e per chi svolge il turno notturno.
I segretari dei sindacati CGIL, CISL e UIL hanno dichiarato agli organi d'informazione, e noi condividiamo queste dichiarazioni, Presidente, che questo provvedimento penalizza di fatto in modo pesante il personale dell'Ospedale Maggiore che, per ovviare a questo problema, è costretto ad acquistare un abbonamento molto costoso di 300-400 euro l'anno, oppure a mettere a rischio l'incolumità per recarsi in luoghi lontani, magari anche in orari serali, per raggiungere l'automobile.
Sono già state avanzate delle proposte e apprendiamo, Presidente, che dopo la scrittura e la presentazione di questa interrogazione ci sono già stati dei passi avanti per quanto riguarda il rapporto tra sindacati, il Sindaco e la Direzione dell'Ospedale Maggiore e, inoltre, che c'è stato già un primo accordo, almeno così risultava dagli organi di stampa.
Sappiamo quanto in questi anni sia stata usata anche la retorica del sostegno al personale sanitario, infermieri, medici, OSS, personale tecnico amministrativo, però vediamo come ogni giorno, invece di aiutare e sostenere queste persone nel loro lavoro, aumentino le difficoltà come questa, per esempio, del mancato parcheggio.
Fatte queste premesse, ritenuto che, al contrario, tutto il personale sanitario debba essere messo nella condizione migliore possibile di lavoro a partire dalla possibilità di raggiungere con facilità il luogo di lavoro e poter avere uno spazio, un posto per lasciare l'automobile, la bicicletta e altri mezzi con cui ci si reca al lavoro, s'interroga l'Assessore regionale per sapere se e come intende intervenire per contribuire alla soluzione del problema che investe medici, infermieri e tutti gli operatori che lavorano presso l'Azienda ospedaliera universitaria di Novara.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Come ha sommariamente espresso, all'interno della sede ospedaliera principale dell'Azienda Universitaria di Novara sono in atto attività di cantiere tese a migliorare l'assetto dell'attuale sede del pronto soccorso con un ampliamento della vecchia struttura di circa 600 metri quadrati, che coinvolge diverse aree interne. Poi, ci sono lavori per aderire a molteplici sollecitazioni dei Vigili del fuoco che rendono necessari dei lavori di messa in sicurezza, che comportano appositi stalli per interventi d'emergenza, con coinvolgimento di diverse aree ospedaliere interne.
Tutto questo comporta la delimitazione di alcune aree attualmente adibite a parcheggio, che devono, quindi, essere utilizzate per altre finalità, sia come aree di cantiere, sia come aree destinate alle attività dei Vigili del fuoco, sia per rendere ordinato e fruibile l'accesso e la relativa sicurezza ai diversi servizi della struttura da parte dei mezzi di soccorso, delle associazioni di volontariato, di soggetti disabili o comunque, fragili con necessità di cure periodiche.
Alla luce di questa situazione, abbiamo richiesto alla direzione dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di limitare al massimo il disagio per il personale sanitario che si reca al lavoro e, appunto, di utilizzare anche spazi esterni, di incrementare l'utilizzo di aree, insomma, di limitare al minimo il disagio del personale.
In tale prospettiva, mi risulta anche che la direzione dell'Azienda Universitaria stia effettuando incontri e interlocuzioni con le organizzazioni sindacali, con il Comune di Novara, con tutti gli stakeholder, compreso anche l'ultimo incontro che mi pare sia stato questa mattina a mezzogiorno, tutti finalizzati a reperire spazi esterni, il numero più elevato, con costi calmierati. Insomma, lo ripeto: limitare al massimo il disagio, quindi aiutare il personale sanitario.
È evidente che questo non è certo un atto di programmazione della Regione ma è un atto gestionale della Direzione in cui la Direzione stessa ha ovviamente tutta l'autonomia e la discrezionalità del caso.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Personale socio - assistenziale

Interrogazione a risposta immediata n. 1754 presentata da Valle, inerente a "La Giunta regionale del Piemonte come intende sostenere il settore della cooperazione sociale a fronte del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL)?"


PRESIDENTE

Concludiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1754.
La parola al Vicepresidente Valle, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Sono diversi servizi che oggi la nostra Regione e i nostri Enti locali riescono a garantire sui consorzi socio-assistenziali grazie alla collaborazione e all'accredito di servizi con il variegato mondo della cooperazione sociale.
Dopo diversi anni di blocco, è stato recentemente approvato un nuovo contratto collettivo nazionale relativo a questo comparto, che naturalmente prevede una progressione delle remunerazioni dei lavoratori nel corso dei prossimi anni in maniera a scalare. Questo pone naturalmente un tema di sostenibilità di tutto il lavoro di queste realtà imprenditoriali cooperative non soltanto adesso, ma anche nei prossimi anni, a fronte del fatto che, naturalmente, si renderanno necessari adeguamenti delle tariffe dei servizi che queste corrispondono, perché nella maggior parte dei casi il principale contraente della cooperazione sociale è proprio l'ente pubblico a diversi livelli.
Ci interessava sapere quali strategie e quali azioni la Regione Piemonte sta mettendo in atto per rendere sostenibile l'applicazione del nuovo contratto collettivo nazionale per il mondo della cooperazione sociale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Marrone per la risposta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e

dell'integrazione socio-sanitaria Grazie, Presidente.
Mi spiace per l'interpellante, perché dovrò andare un po' a braccio, perch non c'è stato tempo di scrivere una nota, anche se in realtà le informazioni che condividerò sono già contenute sul sito della Regione, ma lo ripeto volentieri a verbale.
Sa bene l'interpellante che c'è stata una riunione (più di una, in realtà) l'ultima, se vogliamo dire, con tutte le associazioni datoriali che radunano le varie realtà non solo cooperative ma, in generale, che si occupano della residenzialità. Non mi riferisco solo a quella per gli anziani (RSA), ma anche alle RAF, al mondo della disabilità e a tutte le strutture. Lì si è fatto un ragionamento condiviso tra sanità e welfare perché sapete bene che la tariffa delle residenze ha una componente che possiamo definire sanitaria (quella coperta dalle convenzioni), dove la convenzione è attivata, e da una componente alberghiera, che nel caso di convenzionamento ricade sulle spalle degli Enti locali tramite consorzi socio-assistenziali o delle famiglie stesse.
Questa è la ragione per cui la sanità, anticipando uno sforzo non indifferente che cuba 16 milioni di euro, ha proposto a questo tavolo un adeguamento, che poi vuol dire un innalzamento tariffario per la componente sanitaria, di tre punti e mezzo percentuali.
Intendiamoci, va a ricoprire solo una parte degli aumenti degli adeguamenti da contratto, che dovrebbero aggirarsi intorno al 12% spalmati su tre anni ma che comunque salvaguarda (o salvaguardavano, non so che tempo verbale usare) il fatto di non aumentare la componente alberghiera, come invece richiesto dalle associazioni datoriali. Non per cattiveria nei confronti delle residenze, tutt'altro, ma perché non sarebbe amministrativamente onesto e corretto se noi procedessimo, come Giunta peraltro, a due mesi e mezzo dalla scadenza, a due operazioni.
La prima, che era anche un'altra richiesta del tavolo, era di programmare aumenti anche sui prossimi anni, ma è giusto che sarà la futura Giunta a impegnarsi su queste decisioni, altrimenti ci troveremo a vincolare diversi Assessori, o addirittura diverse maggioranze, e non è corretto anche da un punto di vista politico. D'altra parte, cedere alla richiesta di aumentare la componente alberghiera vorrebbe dire prendere decisioni, come Regione Piemonte, che poi ricadrebbero sui bilanci di altri Enti locali (sicuramente ANCI e le altre associazioni delle autonomie locali non sarebbero particolarmente contente, così come anche il coordinamento degli enti gestori) e delle famiglie, anch'esse radunate in associazioni rappresentative abbastanza abituate a impugnare le nostre delibere in sede di TAR.
La situazione attuale del dialogo, che resta ovviamente aperta, perché si vuole arrivare, comunque, a una soluzione condivisa con queste realtà datoriali, è di tenere viva quella proposta sanitaria. Se si insiste sulla richiesta di aumento della quota sociale, la Regione non può decidere in via autonoma; al limite, ci si riaggiornerà come tavolo, però anche con la partecipazione dei soggetti che rappresentano le categorie interessate dagli aumenti della quota alberghiera, quindi inevitabilmente le associazioni rappresentative dei Comuni a partire da ANCI (la prima che l'ha chiesto), il coordinamento degli enti gestori e le associazioni rappresentative degli utenti.
In caso contrario, si arriverebbe a una soluzione che è solo parziale perché poi verrebbe verosimilmente impugnata in sede di TAR o anche solo osteggiata in ambito politico-amministrativo, che non credo sia un esito voluto da nessuno.
Vedremo di aggiornarci in questa nuova composizione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Maurizio Marrone per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15.40 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle ore 13.
Grazie e buona salute a tutti a tutte.



(Alle ore 15.21 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.47)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 2) all'o.d.g., inerente a "Nomine"


Argomento:

Nomine

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 340 "Ospedale Infantile Regina Margherita" Collegio sindacale - (Art. 1, comma 2, l.r. n. 15/2014) - Individuazione di 1 componente con funzione di Presidente


PRESIDENTE

I soggetti idonei all'incarico sono inseriti nell'apposito elenco regionale adottato dalla Commissione consultiva per le nomine, che è stato messo a disposizione dei Consiglieri tramite pubblicazione sul supporto alle sedute d'Aula.
Poiché nell'elenco sono presenti i casi di omonimia, invito i Consiglieri a scrivere nome e cognome del candidato prescelto.
Ai sensi dell'articolo 74, comma 2 del Regolamento interno, occorre procedere alla votazione a scrutinio segreto, previo appello nominale.
Ai sensi del comma 4 dell'articolo 79 del Regolamento, nel caso si debba procedere alla nomina di non più di due persone, come nella fattispecie che caratterizza l'individuazione odierna, saranno eletti i candidati che hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti. Se tale maggioranza non è raggiunta nella prima votazione, in seconda votazione saranno eletti i candidati che non hanno riportato il maggior numero di voti.
Dispongo che vengano messi in distribuzione le schede di votazione.
Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Martinetti di procedere all'appello nominale.
(Il Consigliere Segretario Martinetti effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.
Comunico che alla proclamazione provvederò nel corso della seduta, non appena concluse le operazioni di spoglio delle schede.


Argomento: Parchi e riserve

Proseguimento esame disegno di legge n. 222, inerente a "Istituzione del Parco naturale dei cinque laghi di Ivrea. Modifiche normative e cartografiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)"


PRESIDENTE

Procediamo con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 222 "Istituzione del Parco naturale dei cinque laghi di Ivrea. Modifiche normative e cartografiche alla legge regionale n. 19/2009 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)", del quale era stata richiesta e votata l'inversione dal punto 10) a dopo il punto 3) all'o.d.g.
Nelle sedute precedenti si sono svolte le relazioni di maggioranza e di minoranza, come è iniziato l'esame dell'articolato con l'approvazione degli articoli 1, 2 e 3. È stato, inoltre, respinto l'emendamento rubricato n. 1) introduttivo dell'articolo 3 bis. È stato, infine, posto in votazione l'articolo 4, la cui votazione non è risultata valida per mancanza del numero legale.
Chiedo se vi sono interventi o dichiarazioni di voto.
Non essendovi richieste, riprendiamo la votazione dall'articolo 4 ("Clausola di invarianza finanziaria").
Il numero legale è 21.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.
Il Regolamento all'articolo 59 prevede: "Il Presidente, qualora abbia accertato l'impossibilità di procedere alla votazione per mancanza del numero legale, rinvia la prosecuzione del dibattito sull'oggetto in esame ad una successiva seduta".
Il Regolamento prevede che si può passare al punto all'o.d.g. successivo o se c'è qualcuno che lo richiede, con la sospensione dei lavori per 30 minuti.
Lo deve richiedere il Presidente di un Gruppo consiliare o un suo delegato.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Chiedo la sospensione dei lavori di mezzora.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.01, riprende alle ore 16.36)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Nomine (seguito)


PRESIDENTE

Relativamente al punto 2) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, relativamente all'Ospedale Infantile Regina Margherita, dichiaro che la votazione non è valida per il mancato raggiungimento del numero legale.
Pertanto, svolgiamo la seconda votazione relativa alle nomine.
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento:

Nomine (seguito)

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 340 "Ospedale Infantile Regina Margherita" Collegio sindacale - (Art. 1, comma 2, l.r. n. 15/2014) - Individuazione di 1 componente con funzione di Presidente (seconda votazione)


PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Mosca e Gavazza.
Prego il Consigliere Segretario Martinetti di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Martinetti effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Appena terminato lo spoglio e ci saranno i risultati, comunicher all'Assemblea il risultato della nomina appena effettuata.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni sull'ordine dei lavori prego.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Come maggioranza, chiederemmo di passare al successivo punto all'o.d.g.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Altri Consiglieri intendono intervenire? Prego, Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Noi, invece, chiediamo che si rimanga sullo stesso punto.
Sono stati decisivi i voti della maggioranza questa mattina per votare l'inversione dell'o.d.g., giacché non ce l'avremmo fatta da soli come opposizione a ottenere l'inversione, quindi ci dispiace e ci rammarichiamo anche noi dello spiacevole episodio della mancanza del numero legale di mezzora fa, nonostante il voto compatto delle forze di opposizione su un disegno di legge della Giunta, però riteniamo che occorra andare avanti con questo provvedimento e andare all'approvazione dei pochi articoli che mancano per concluderlo.



PRESIDENTE

Grazie.
Il Regolamento, all'articolo 59 "Numero legale per deliberare", al comma 5 prevede: "Il Presidente, qualora abbia accertato l'impossibilità di procedere a una votazione per mancanza del numero legale, rinvia la prosecuzione del dibattito sull'oggetto in esame ad una successiva seduta.
Passa quindi ad un altro argomento dell'ordine del giorno o sospende la seduta per un tempo non inferiore a 30 minuti qualora lo richieda il Presidente di un Gruppo consiliare o un suo delegato".
È questa la situazione: non essendovi il numero legale, si può sicuramente andare avanti all'infinito, spostando di 30 minuti in 30 minuti, però è anche facoltà del Presidente, vista l'impossibilità di procedere alla prosecuzione sul punto, di proseguire e far proseguire l'o.d.g.
BERTOLA Giorgio (fuori microfono) Però deve mancare il numero legale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani sull'ordine dei lavori prego.



FREDIANI Francesca

Mi scusi, Presidente, sono un'appassionata di analisi logica, però mi sembra che ci sia un "o", quindi o passiamo subito al punto successivo appena mancano le condizioni (cosa che non abbiamo fatto) o aspettiamo mezzora e ripetiamo le votazioni. Direi che siamo nella seconda casistica.
Nel caso in cui dovesse mancare nuovamente il numero legale, allora lei avrebbe ovviamente la possibilità e la facoltà di passare al punto successivo.
Così mi sembra.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Il Regolamento è scritto anche per cercare di portare avanti i provvedimenti, non prevede che ci sia una condizione dove la maggioranza non vota un provvedimento. Questo è ovvio. C'è un vulnus all'interno del Regolamento, perché non lo prevede. Si possono utilizzare altri strumenti.
Il Consigliere Preioni non intende intervenire sulla richiesta di sospensiva, però ha richiesto espressamente di rinviare il punto all'o.d.g.
ad altra seduta.
Sono due le soluzioni che vedo: o si mette in votazione la richiesta di sospensione, oppure si mette in votazione e se non c'è il numero legale si passa al punto successivo dell'o.d.g. Cambia poco.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Ho capito bene che, in eventualità di un nuovo voto, non c'è un'ennesima sospensione di mezzora? Ho capito bene?



PRESIDENTE

Il Regolamento non lo prevede.



PREIONI Alberto

A noi va bene fare un'ulteriore votazione.



PRESIDENTE

Il Regolamento prevede solo ed esclusivamente il rinvio di mezzora.



PREIONI Alberto

A noi va bene, a questo punto, fare un'ulteriore votazione. Ci sia poi la maggioranza o non maggioranza, ci sia poi un voto negativo o positivo o non ci sia il numero legale (quello non lo so, lo vediamo tra pochi minuti) però quantomeno non c'è più la sospensione della mezzora. Poi, dato quello che succederà, passiamo al punto successivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.


Argomento: Parchi e riserve

Proseguimento esame disegno di legge n. 222, inerente a "Istituzione del Parco naturale dei cinque laghi di Ivrea. Modifiche normative e cartografiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)" (seguito)


PRESIDENTE

A questo punto, ritornando all'esame del disegno di legge n. 222.
Rimettiamo in votazione l'articolo 4.
Ricordo che il numero legale è 21.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Ai sensi dell'articolo 59 del Regolamento interno del Consiglio regionale passo ad altro argomento all'o.d.g, oppure sospendo la seduta di 30 minuti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento interno del Consiglio regionale, chiedo di sospendere la seduta per un tempo non inferiore a 30 minuti, dopodiché di riprendere sul punto all'o.d.g.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Su delega del mio Gruppo chiedo, invece, di proseguire con il prossimo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Riva Vercellotti.
Il Regolamento prevede che il Presidente può procedere o passando ad altro argomento all'o.d.g. oppure sospendere la seduta, se richiesto dal Presidente di un Gruppo consiliare.
Sospendiamo i lavori fino alle 17.25.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.55, riprende alle ore 17.29)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 2) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 340 "Ospedale Infantile Regina Margherita Collegio Sindacale - Individuazione di un componente con funzioni di Presidente. (seconda votazione) Proclamo individuato, quale componente con funzioni di Presidente in seno al Collegio Sindacale dell'Ospedale Infantile Regina Margherita, il signor Milanese Alberto.


Argomento: Parchi e riserve

Proseguimento esame disegno di legge n. 222, inerente a "Istituzione del Parco naturale dei cinque laghi di Ivrea. Modifiche normative e cartografiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 222, inerente a "Istituzione del Parco naturale dei cinque laghi di Ivrea. Modifiche normative e cartografiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità", di cui al punto 10) all'o.d.g.
Prima della sospensione dei lavori, era stato posto in votazione l'articolo 5, ma non si era raggiunto il numero legale.
Riprendiamo pertanto con la votazione dell'articolo 5.
Ricordo che il numero legale è 21.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anche per dignità di questa Assemblea legislativa, le chiederei di chiudere la seduta.
In subordine, nel caso lei non fosse d'accordo nel chiudere la seduta, le chiederei, ai sensi del comma 5 dell'articolo 59 del Regolamento interno del Consiglio regionale, di sospendere la seduta per un tempo non inferiore a 30 minuti e poi riprendere sullo stesso punto.



PRESIDENTE

Il Regolamento prescrive che ci dev'essere la richiesta, però il Regolamento è in funzione per deliberare e non per non deliberare, sia da parte della maggioranza sia da parte della minoranza. Abbiamo visto, in questi cinque anni, che l'interpretazione può essere sicuramente estesa all'infinito rispetto alla richiesta di sospendere per 30 minuti i lavori per procedere ad un'ulteriore votazione.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Noi come maggioranza, invece, chiediamo di proseguire con l'o.d.g. e di passare al punto successivo.



PRESIDENTE

Sicuramente è chiaro, ma è un precedente sicuramente da valutare attentamente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

È chiaro, perché è scritto pensando che ci sia un minimo di normalità nell'Aula. Il concetto è: se io inizio la seduta, ho la possibilità di modificare l'o.d.g. Se non va bene alla maggioranza, l'o.d.g. non si modifica. La maggioranza ha votato a favore e adesso si sta incartando.
Il Regolamento dice chiaramente che se manca il numero legale, su richiesta di un componente dell'opposizione, si può chiedere di rinviare di 30 minuti, perché l'idea è che poi arrivino i colleghi della maggioranza a votare. Questo non sta succedendo, ma è un problema della maggioranza, non del Regolamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Presidente, come ha detto bene il collega Sacco, le regole sono scritte nel rispetto dei principi della fisica, per cui i corpi dall'alto cadono verso il basso e non il contrario.
Credo che siamo in una situazione in cui, teoricamente, si dovrebbe rimandare di mezz'ora; dico teoricamente, perché così prevede il Regolamento. Diversamente, il numero legale la maggioranza non ce l'ha.
Credo che se lei fa esercizio di saggezza - e la saggezza non le manca - la via d'uscita che le ha dato il Consigliere Bertola sia naturale, cioè quella di aggiornare i lavori a domani mattina.
Dico questo, facendo anche presente una cosa: che, com'è già stato detto oggi siamo stati bloccati oggi pomeriggio per l'inversione dell'o.d.g.
votato dalla maggioranza, ma siamo anche in presenza di un caso più unico che raro, in cui un disegno di legge della Giunta è bloccato dalla maggioranza stessa e dalla Giunta. Anche questo mi pare sia contro natura dal punto di vista politico.
Pertanto, penso che la via d'uscita che le ha dato saggiamente il collega Bertola sia quella più logica da praticare.



PRESIDENTE

Grazie.
Sicuramente la logica prevede quello e anche il Regolamento dev'essere rispettato dal Consiglio intero, maggioranza e opposizione, come ho sempre detto, e sia il Regolamento sia lo Statuto e sia la Presidenza devono essere funzionali al buon andamento dell'Aula e sicuramente al superamento degli ostacoli di alcune attività consiliari.
Oggi l'attività consiliare ostruzionistica, facendo mancare il numero legale, è attuata dalla maggioranza, perciò è difficile trovare l'intesa.
La soluzione è sicuramente quella di sospendere i lavori oppure eventualmente, chiedere una sospensiva e votare la sospensiva, perché non è la prima volta che un Capogruppo di maggioranza chiede di passare a un punto all'o.d.g. concordato con maggioranza e opposizione.
Bisogna capire se la sospensiva è applicabile, perché non ho idea dei numeri della maggioranza attuale, della composizione dei Consiglieri presenti, perché vedo 14 Consiglieri e la minoranza prima, forse, era di 15 Consiglieri.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Preioni, sull'ordine dei lavori.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Chiederei di passare al successivo punto all'o.d.g., come abbiamo sempre fatto, dopo due volte che è mancato il numero legale.
Sarà anche nostra prerogativa, come maggioranza, di votare a favore, votare contro, partecipare al voto, non partecipare al voto o non dare il numero legale: penso che sia una nostra prerogativa di libertà di Consiglieri e di legislatori e noi rivendichiamo anche questa libertà, seppur anomala seppur un po' particolare e ci mancherebbe.
C'è qui l'Assessore Marrone. Chiediamo che inizi l'illustrazione del punto all'o.d.g. successivo, che è il collegato, perché in sostanza non vedo nessuna anomalia.
Come abbiamo detto prima, mi pare di aver capito chiaramente che la seconda volta che sarebbe mancato il numero legale, se c'era la richiesta della maggioranza, si passava al successivo punto all'o.d.g.
Non vedo nulla di particolare o nessuno stupro (tra dieci virgolette) del Regolamento rispetto a questo punto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bertola, sull'ordine dei lavori.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Facciamo il riassunto della giornata.
Questa mattina non è stato raggiunto il numero legale alla Giunta per le elezioni, dove si doveva votare la surroga di un Consigliere!



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Basta. Scusate.



BERTOLA Giorgio

Si doveva votare la surroga di un Consigliere, perché un Consigliere di maggioranza si è dimesso e ce n'è un altro, peraltro della Lega, che è stato votato dai cittadini piemontesi, che ha il diritto di entrare in Consiglio regionale!



(Commenti fuori microfono)



BERTOLA Giorgio

Il Consiglio deve votare la surroga. Questa è una violazione della democrazia! Primo.
Oggi pomeriggio, dovevamo votare il nuovo Presidente della Commissione sanità, la IV Commissione, e anche lì la maggioranza non ha dato il numero legale per votare il suo Presidente! Oggi, la maggioranza vota favorevolmente all'inversione dell'o.d.g. per trattare un disegno di legge della Giunta e non una proposta di legge consiliare, ma un disegno di legge della Giunta e fa mancare il numero legale per due volte! Questo è il riassunto della giornata: una maggioranza, che ha il dovere datole dai cittadini di condurre il Consiglio regionale, e una Giunta che deve governare questa Regione, che si fanno ostruzionismo da sole! Io le dico, Presidente, per dignità, le ripeto, per dignità di questa Assemblea legislativa: chiuda i lavori! In subordine, Presidente, il Regolamento è chiaro, non è che si interpreta.
Il Regolamento è chiarissimo: il comma 5 dell'articolo n. 59 dice che il Presidente passa ad altro argomento dell'o.d.g. o sospende la seduta per un tempo non inferiore a 30 minuti, qualora lo richieda il Presidente di un Gruppo consiliare o un suo delegato.
La richiesta è stata fatta nuovamente, quindi bisogna attendere altri 30 minuti. Non c'è un'altra via.
Se però lei, Presidente, pensa, in questo momento, di voler violare il Regolamento e sarebbe gravissimo, quindi, ripeto, se lei, Presidente, pensa di voler violare il Regolamento e di passare al punto successivo, allora noi chiederemmo una sospensiva per non passare al punto relativo al disegno di legge n. 305 e vediamo se avete i numeri per votare la sospensiva.
Siamo sempre lì, Presidente.
Pertanto, le chiedo in primis di sospendere la seduta, in secondo luogo di rispettare il Regolamento e di sospendere per 30 minuti, oppure, se proprio lei vuole violarlo e passare al punto successivo, di votare la sospensiva perché noi chiediamo la sospensiva sul disegno di legge n. 305.



PRESIDENTE

Grazie.
Non voglio dire che era quello che consigliavo, però davo indicazioni su come uscire dall'impasse, perché sappiamo benissimo, e ribadisco il concetto, che il Regolamento è stato scritto anche molto tempo fa e, come abbiamo visto, con varie situazioni di errori rispetto all'attualità, per è stato prescritto per cercare di attuare e procedere nelle deliberazioni.
Quindi, una situazione del genere, dove la maggioranza fa mancare il numero legale su un provvedimento, non è mai stata prevista e non è mai successa.
L'unica soluzione, ribadisco, è l'eventualità che il provvedimento venga ritirato dalla Giunta o, eventualmente, di chiedere una sospensiva del provvedimento, come è già stato fatto per altri provvedimenti in modo analogo in questa legislatura e penso anche nelle legislature passate: o votate, a favore o contro, come si è fatto il più delle volte, di sospendere un provvedimento da rinviare ad un'altra seduta, oppure si sospende in base all'articolo n. 71.
La parola alla Consigliera Accossato.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Credo che il collega Bertola abbia ben riassunto la situazione del momento però anche rispetto agli interventi della maggioranza, tengo soltanto a dire due cose.
Il Regolamento è il Regolamento vigente e funziona sia quando ci piace di più sia quando ci piace di meno, però è questo e non credo che abbiamo motivi per non applicarlo.
L'altra questione. Certo, il Regolamento non può e non poteva verificare situazioni in cui una parte del Consiglio riesce a incartarsi da sola.



(Commenti fuori microfono)



ACCOSSATO Silvana

Meno male, Presidente, che l'ha detto lei, quando ha parlato di un ostruzionismo da parte della maggioranza, perché sicuramente da parte delle opposizioni non c'è stato oggi e non c'è stato ieri, quando abbiamo trovato le condizioni per portare il provvedimento, il n. 305, oggi in d'Aula. Non era scontato che un provvedimento, nella prima convocazione in cui veniva affrontato, con un numero anche rilevante di emendamenti, fosse pronto per l'Aula, dove era inserito con il preavviso, ma c'è stata un'ampia disponibilità. Non caricateci, però - appunto - di responsabilità che non ci sono. Su questo provvedimento assumetevi voi le responsabilità! Il Presidente le ha anche elencate, però assumetevi le vostre responsabilità.
Volete votare contro? Volete ritirarlo? Però, decidete cosa fare in modo pubblico ed evidente su questo provvedimento che, torno a dire, è un provvedimento della Giunta che, almeno da parte mia, condivido e continuer a votarlo ogni volta che ci saranno le occasioni.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi sono altre richieste d'intervento sull'ordine dei lavori? Secondo il Regolamento, o sospendiamo la seduta e ci si aggiorna domani mattina con una richiesta di.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Perché attualmente, se ci dovesse essere una votazione, ritengo non ci siano neanche i presupposti per una deliberazione in qualsiasi caso; se poi vota anche la minoranza, vedo 14 Consiglieri di maggioranza e nove di minoranza.



(Commenti del Consigliere Bertola)



PRESIDENTE

Chiede una sospensiva? Per deliberare ci vogliono 26 Consiglieri.
BERTOLA Giorgio (fuori microfono) Numero legale strutturale!



PRESIDENTE

Sì. Il numero legale è 21, il numero legale strutturale. Sono collegati però se la minoranza non vota la sospensiva, manca il numero legale. Se la maggioranza è di 21 Consiglieri e ha la certezza di essere 21, si pu procedere alla votazione anche per la sospensiva. Attualmente, non ha 21 Consiglieri presenti.
Consigliere Preioni, sospendiamo la seduta e la aggiorniamo nella giornata di domani mattina alle ore 10? PREIONI Alberto (fuori microfono) Da dove si riparte?



PRESIDENTE

Ripartendo da questo punto con la sua richiesta di sospensiva del provvedimento in altra seduta.
BERTOLA Giorgio (fuori microfono) L'articolo 71 dice una cosa diversa.



PRESIDENTE

L'articolo 71 recita: "Il Presidente ha, tuttavia, facoltà di ammettere anche nel corso della discussione.".



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Gli elementi nuovi sono evidenti. La mancanza del numero legale nella votazione degli articoli.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Vi sono altri interventi? Prego, Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

L'ipotesi di votare adesso l'articolo 5 del provvedimento trova la condivisione della minoranza o no?



PRESIDENTE

Sospendo i lavori per qualche minuto per una valutazione oggettiva con i Capigruppo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.48, riprende alle ore 17.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lanzo; ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Premesso che oggi è stata una giornata storta e capitano anche nelle migliori famiglie le giornate storte.



PRESIDENTE

Consigliere Lanzo, sa che a noi della Lega non piacciono le cose facili.



LANZO Riccardo

. Capitano nelle migliori famiglie e la nostra è una grande famiglia.
Dopo un'analisi e per evitare successive sospensioni, condividiamo il fatto di sospendere la seduta in questo momento e di riprenderla domani mattina.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lanzo.
Se non vi sono altre richieste d'intervento sull'ordine dei lavori sospendiamo i lavori, che saranno ripresi domani alle ore 10.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.55)



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