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Dettaglio seduta n.294 del 27/02/24 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 10.01 il Presidente Allasia constata la mancanza del numero legale e ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna la seduta di trenta minuti)



(La seduta inizia alle ore 10.41)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che sono in congedo Caucino, Cirio, Chiorino e Poggio.
Il numero legale, pertanto, è 24.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1785 inerente a "Prevenzione delle infezioni pediatriche da virus respiratorio sinciziale (RSV)".
Presidente, come lei sa e come sanno i colleghi, ha avuto inizio tutta una serie di sperimentazioni che si sono concluse positivamente rispetto alla realizzazione di un vaccino su questo virus, che attacca soprattutto i bambini molto, molto piccoli e, nel caso questa patologia sia contratta, si rischiano danni permanenti al sistema respiratorio dei bimbi.
Chiedo, con questo ordine del giorno, di impegnare il Presidente della Giunta regionale a garantire la copertura di tutti i bimbi nati da ottobre 2024, entro il primo anno di vita, a chiedere alle strutture competenti quanto necessario per coprire il fabbisogno dell'anticorpo monoclonale Nirsevimab e procedere a indire regolare gara in tempi rapidi e coerenti con l'armonizzazione dei nuovi nati in Regione Piemonte, per la prossima stagione autunnale, anche in assenza di circolare ministeriale non obbligatoria all'attivazione della campagna di immunizzazione contro il virus.
Presidente, non riesco a.



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri.
Se riuscite a collegarvi senza creare questo brusìo, proseguiamo diversamente sospendo per permettere a tutti di collegarsi.



MAGLIANO Silvio

Posso continuare, Presidente?



PRESIDENTE

Sì, prego.



MAGLIANO Silvio

La richiesta è anche di descrivere come s'intende gestire la governance dell'immunizzazione dalla RSV nella popolazione pediatrica in Regione Piemonte, per i bimbi nati in stagione ottobre-marzo e i bimbi nati fuori stagione aprile-settembre, sia in ospedale sia sul territorio.
Visto che nelle ultime stagioni invernali abbiamo letto di numerosi casi di questa tipologia di virus, mi sembrava opportuno dare questo segnale e chiedere all'Aula di prendersi questo impegno, proprio per garantire una copertura che, a questo punto, renderebbe meno gravoso l'impatto di questo virus e potrebbe salvare anche molte vite o, comunque, permettere a questi bimbi e a queste bimbe di non avere danni dal punto di vista respiratorio.
L'ordine del giorno è il n. 1785.



PRESIDENTE

Grazie.
Scusate, se proseguiamo così, devo sospendere la seduta.
Scusate, ma.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate. Sospendo la seduta per dieci minuti, perché io, con le persone che vanno avanti e indietro.
Sapete benissimo che la sala ha dei limiti strutturali. Non riesco.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Capisco.
Saluto il Presidente Cirio.
La seduta è sospesa.
(La seduta, sospesa alle ore 10.45, riprende alle ore 10.57)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Proseguiamo in lavori con le richieste di modifiche all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Accossato.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Questa mattina un po' mi è stato confermato il nostro ruolo di comparse in questo Consiglio, in questa sala, però cerchiamo ugualmente di svolgere il nostro ruolo al meglio.
Chiedo la parola per chiedere l'inserimento dell'ordine del giorno n. 1786.
Le indico il titolo: "Solidarietà agli studenti di Pisa manganellati mentre manifestavano pacificamente per chiedere il cessate il fuoco in Palestina e richiesta introduzione codici identificativi per le Forze dell'ordine".
Questo episodio, che non è il primo e speriamo sia l'ultimo di questi tempi rispetto alla gestione delle piazze che pacificamente manifestano, ci ha sicuramente turbati; ha turbato, credo, chiunque abbia avuto modo di manifestare nella sua vita e preoccupa davvero rispetto al ruolo di un Ministro che vediamo che se non riesce a rispondere alle esigenze dei cittadini di ottenere un passaporto in tempi credibili, riesce però a dimostrare la violenza dello Stato.
Con l'ordine del giorno, riprendendo anche le parole del Presidente della Repubblica, che richiama come l'autorevolezza delle Forze dell'ordine non si misura con i manganelli, ma sulla capacità di assicurare sicurezza tutelando la libertà di manifestare le opinioni, sottolineando anche che in base della nostra Costituzione, non c'è bisogno di autorizzazione per manifestare pacificamente, come facevano questi studenti, e richiamando anche una richiesta, un impegno al Parlamento affinché l'Italia si unisca ai 20 Paesi dell'Unione europea che hanno introdotto le misure di identificazione per gli agenti impegnati in attività di ordine pubblico, a tutela di chi manifesta e di chi presiede alla garanzia dell'ordine pubblico. È una garanzia per entrambi e credo che davvero il nostro Paese si debba unire agli altri Paesi europei in questa soluzione.
Chiedo l'inserimento all'o.d.g. di quest'atto d'indirizzo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Stecco.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere, a nome del mio Gruppo consiliare, l'anticipo del punto 9) all'o.d.g., "Testo unificato delle proposte di legge n. 303 e n. 304 in materia di istituti di ricovero e cura a carattere scientifico", in modo che possa essere trattato subito dopo il punto relativo a "Nomine".
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Chiedo la sospensione del punto riferito a "Nomine" e, se è possibile farlo in apertura della seduta pomeridiana, perché sono emerse alcune situazioni per le quali chiedo, se è possibile, una convocazione della Commissione nomine.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ci sono due richieste d'inserimento di nuovi punti all'o.d.g., una del Consigliere Magliano e uno della Consigliera Accossato. Tutti i Consiglieri sono d'accordo sulla richiesta d'inserimento dei due punti?



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Per quanto riguarda le altre richieste, c'è la proposta del Consigliere Stecco di trattare il punto 9) subito dopo il punto "Nomine" e quella del Consigliere Bongioanni di rinviare al pomeriggio il punto "Nomine".
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, ammetto che mi sono perso io, ma non ho capito se abbiamo avuto formalmente la richiesta di rinviare il punto "Nomine" al pomeriggio e di convocare la Commissione nomine. Solo per vedere se ho capito bene.



PRESIDENTE

Il Consigliere Bongioanni ha fatto una richiesta all'Aula di spostare il punto "Nomine" nel pomeriggio.
BONGIOANNI Paolo (fuori microfono) Mi dà la parola, Presidente?



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Per il pomeriggio, Consigliere Gallo, così rispondo a lei, anche se non si può fare e mi sono voltato non guardando il Presidente. Sì, convocare una Commissione nomine per verificare una situazione d'incertezza emersa per me questa mattina, che mi ha comunicato il Segretario generale.



PRESIDENTE

Grazie.
Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, ma mi sembra un po' irrituale che si chieda la convocazione di una Commissione nomine quando la Commissione nomine ha già fatto l'istruttoria, ha approvato gli elenchi, ha votato (soprattutto la maggioranza ha votato in Commissione nomine) e adesso, a un minuto dall'inizio dell'esame del punto, si rinvia e si chiede una Commissione nomine? Non ho capito per fare cosa, quindi si può fare chiarezza? Anche perch ricordo che oggi, sessione di Consiglio regionale, non si può convocare una Commissione nomine "al volo". Non si è capito neanche su cosa.
Per quanto ci riguarda, noi siamo contrari.



PRESIDENTE

Passiamo al punto richiesto dal Consigliere Stecco, su cui è stata richiesta la votazione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Chiederei di anticipare il punto 7) sul PRAE al punto 5).
Grazie.



PRESIDENTE

Ricapitolando, mi sembra ci fosse la richiesta di votare l'inversione...
Prego, Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Presidente, solo un secondo per la votazione, perché ho un piccolo problema, però.



PRESIDENTE

Ah no, pensavo dovesse chiedere una modifica.



DISABATO Sarah

Sì, però vorrei.



PRESIDENTE

Sì, quello sì.



DISABATO Sarah

Però vorrei intervenire sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Sì, sì, quello sì, pensavo che.
Sto perdendo la cognizione di cosa dover fare, perché si sta andando un po'.
Prego, Consigliere Gallo. Sempre sull'ordine dei lavori?



GALLO Raffaele

Sì, ordine dei lavori, anche se c'è un po' di confusione in Aula. Capisco che siamo alle ultime sedute di Consiglio regionale e forse c'è un po' di agitazione, ma è per mettere ordine ai lavori, altrimenti si apre la seduta e ognuno.
Dunque, c'è un o.d.g. legato a una decisione dei Capigruppo sulle leggi da trattare. Ogni volta voi sovvertite l'o.d.g., a botte di maggioranza, e di norma - sempre - mettete in fondo le leggi dell'opposizione per far passare le vostre leggi di maggioranza.
Vi chiedo gentilmente, poiché mancano poche sedute di Consiglio regionale e abbiamo stilato un programma dei lavori, dato che ci sono leggi del collega Sarno e dell'opposizione che vanno affrontate, di trattarle. Volete bocciarle? Bocciatele! Diamo un esito negativo e bocciatele, ma vi assumerete la responsabilità di bocciarle. Non possiamo, ogni volta, dire che le facciamo e poi sistematicamente, anche perché siete maggioranza, si viene in Consiglio, uno alza la mano e nella confusione iniziale si cambia l'o.d.g. della seduta.
Tra l'altro, Presidente, sono le 11.15, abbiamo iniziato in ritardo pertanto le chiedo di mantenere l'o.d.g. attuale, andare avanti e, quindi di non rinviare neanche il punto "Nomine" convocando la Commissione nomine all'improvviso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sull'ordine dei lavori, per rilevare che c'è confusione questa mattina, non solo di parole che non si riesce a sentire, ma di confusione vera e propria, soprattutto nella maggioranza. Per carità, noi siamo forze di opposizione e dovremmo sguazzare nella confusione della maggioranza, però vogliamo mantenere un minimo di contegno e di dignità per quest'Aula.
La Conferenza dei Capigruppo stabilisce l'o.d.g. della seduta del Consiglio e poi ogni volta ci sono le inversioni. Per carità, è legittimo; facciamo anche noi, opposizione, richieste d'inversione, però si sa che per l'opposizione è uno strumento di lotta politica rispetto ad alcuni temi. Se però tutte le volte la maggioranza stravolge l'o.d.g., giocoforza i provvedimenti delle opposizioni rimangono in fondo. Soprattutto vi chiedo da quanto tempo non si discutono in quest'Aula atti d'indirizzo delle opposizioni, escluso quelli fortemente condivisi come quelli che abbiamo votato l'altra volta che, fatemi dire, non sono delle opposizioni, ma di tutti. Da quanto non si discutono ordini del giorno un po' più politici anche di parte, delle opposizioni in questo Consiglio regionale? Noi siamo completamente imbavagliati e questa situazione è inaccettabile.
Così com'è inaccettabile che dopo tre settimane in cui si continua a rinviare un punto all'o.d.g., questa mattina i lavori del Consiglio iniziano di nuovo con mezz'ora di ritardo, la maggioranza non ha ancora trovato un accordo sulle nomine e si chiede addirittura una Commissione nomine postuma: non è mai successa una cosa del genere! Capisco che vi dobbiate chiarire, chiaritevi, sospendete la seduta per mezz'ora, per 40 minuti o per tutto il tempo che vi serve per chiarirvi e poi iniziamo a lavorare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Approfitto per salutare il Presidente Cirio, che mi è sembrato di vedere in Aula (ecco perché piove). Tra l'altro, oggi fuori sicuramente potrà contribuire ad alzare l'11% di presenze segnalato sul sito.



PRESIDENTE

Guardi che è l'Assessore Protopapa.



DISABATO Sarah

Era un saluto. Posso salutare il Presidente? Lo vedo così poco.



PRESIDENTE

Saluti l'Assessore Protopapa, che è presente.



DISABATO Sarah

Ma l'Assessore lo vedo spesso.
Un saluto a tutta la Giunta presente, oltre al Presidente Cirio.
Volevo intervenire sull'ordine dei lavori perché per la seconda settimana rinviamo il punto "Nomine". Vista la presenza illustre del Presidente pensavo foste pronti per poter finalmente votare le terne e per poter procedere alle nomine. A quanto pare non è così, è un problema, ovviamente della maggioranza e ne prendiamo atto.
Quello che risulta inaccettabile, Presidente, è modificare ogni volta l'o.d.g. stabilito in Conferenza dei Capigruppo. Penso che i Consiglieri si preparino sui singoli provvedimenti; in linea di massima si è parlato anche di quanto c'è da fare in Consiglio prima delle elezioni, perché ci sono provvedimenti importanti da portare avanti. Altri provvedimenti possono aspettare, lo abbiamo detto e ribadito in Conferenza dei Capigruppo.
Adesso, assistere a una richiesta d'inversione dell'o.d.g. per dare la precedenza a provvedimenti che sono tranquillamente rinviabili, mi sembra poco opportuno, anche in virtù delle richieste e delle proposte che vengono avanzate in Conferenza dei Capigruppo dai singoli Gruppi consiliari.
Chiedo di mantenere l'ordine dei lavori. Relativamente alla richiesta del Consigliere Bongioanni di riconvocare la Commissione nomine, mi chiedo se certe verifiche non si possono fare prima.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Ruzzola ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Avrei un'ulteriore richiesta rispetto al dibattito sull'ordine dei lavori.
Mi sembra che il collega Bongioanni abbia la necessità di riunire la Commissione nomine specificatamente per quelle che riguardano le fondazioni. Chiedo di procedere comunque con tutte le altre, che giacciono da tempo.
Grazie.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Ruzzola, lei chiede di esaminare nel pomeriggio le nomine che riguardano la Fondazioni San Paolo e la Fondazione CRT?



RUZZOLA Paolo

Esatto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

L'evolversi di questo dibattito iniziale richiede almeno un commento rispetto all'atteggiamento nei confronti delle opposizioni. Prima citavo la sensazione di essere la comparsa in un film che altri stanno girando e di cui hanno la trama. Spero che abbiano anche il finale, che lo conoscano bene, ma da Statuto il nostro ruolo non è questo.
Chiedo davvero maggiore rispetto per la nostra presenza e il nostro ruolo in questo Consiglio, rispetto anche a quanto viene condiviso in Conferenza dei Capigruppo, dove i rapporti di forza sono comunque ben rappresentati e dove, peraltro, le nostre osservazioni trovano qualche spazio. Chiedo di mantenere in Consiglio quanto indicato in linea di massima in quella Conferenza.
La vicenda delle nomine è ormai penosa, anch'io esprimo a verbale i dubbi rispetto a una convocazione di una Commissione nomine per definire o per chiarire quanto in più di una convocazione era già stato affrontato e verificato. Comunque, chi decide di utilizzare il Regolamento secondo le proprie convinzioni se ne assuma la responsabilità.
Certamente l'esigenza di garantire l'o.d.g. previsto e di portare al voto i provvedimenti delle opposizioni che avevano deciso di affrontare e di mettere all'o.d.g. è importante.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Accossato.
Comunico che il numero dell'ordine del giorno della Consigliera Accossato di cui ha chiesto l'inserimento è il n. 1786, a oggetto "Solidarietà agli studenti di Pisa manganellati mentre manifestavano pacificamente per chiedere il cessate il fuoco in Palestina e richiesta introduzione codici identificativi per le forze dell'ordine". Sull'inserimento di tale ordine del giorno mi sembrava che fossero tutti d'accordo.
Il Consigliere Stecco chiede di inserire il punto 9) all'o.d.g. "Testo unificato delle proposte di legge n. 303 e n. 304 in materia di istituti di ricovero e cura a carattere scientifico", dopo il punto 2) "Nomine". Era stato chiesto di votare questa richiesta d'inversione, ma è stata ritirata quindi il punto viene invertito.
Un'altra richiesta è di invertire il punto 7) all'o.d.g. "Disegno di legge n. 299 'Modifiche all'articolo 4 della legge regionale 17 novembre 201, n.
23 (Disciplina delle attività estrattive: disposizioni in materia di cave)'" al punto 5). Mettiamo in votazione questa richiesta, per poi proseguire, nell'ordine dei lavori, con la trattazione del punto inerente a "Nomine".
Ricordo che il numero legale è 25.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione di punti all'o.d.g. presentata dal Consigliere Ruzzola.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 2) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 329 - Fondazione "Comitato organizzatore dei Giochi mondiali invernali Special Olympics Torino 2025"- Collegio sindacale - (Articolo 12 Statuto dell'Ente) - nomina di 1 componente (2° votazione)


PRESIDENTE

Nella seduta del 6 febbraio scorso, nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta dei votanti prevista dall'articolo 79, comma 4, del Regolamento.
In questa seconda votazione, ai sensi del medesimo articolo, sarà eletto il candidato che avrà riportato il maggior numero di voti.
Poiché lo Statuto della Fondazione prevede che le cariche dei componenti del Collegio sindacale e del Collegio dei revisori siano tra loro incompatibili, nella scheda di votazione è stato evidenziato il nominativo del soggetto già nominato in seno al Collegio dei revisori nella seduta del 6 febbraio scorso. Invito quindi a prestare attenzione nel momento della votazione.


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 331 "Museo regionale dell'emigrazione dei piemontesi nel mondo" - Comitato di gestione - (Articolo 4, l.r. n. 13/2009) - designazione di 1 membro in sostituzione di un componente dimissionario (2° votazione)

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 330 "Comitato tecnico scientifico per l'individuazione e la promozione degli ecomusei" - (Articolo 5, l.r. n. 13/2018) - designazione di 1 membro con esperienza in materia di beni culturali

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 332 Fondazione Teatro Piemonte Europa - TPE Consiglio di Amministrazione - (Articolo 14 Statuto dell'Ente) designazione di 2 membri di cui 1 con funzioni di Presidente.


PRESIDENTE

L'elenco delle candidature pervenute a seguito di avviso pubblico, sulle quali la Commissione consultiva per le nomine ha espresso parere favorevole ai sensi del Regolamento, è stato messo a disposizione dei Consiglieri tramite pubblicazione su "Supporto alle sedute di Aula".
Ai sensi del Regolamento interno, occorre procedere alla votazione a scrutinio segreto, previo appello nominale.
Ricordo che ai sensi del Regolamento, nel caso si debba procedere alla nomina di non più di due persone, saranno eletti i candidati che hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti. Se tale maggioranza non è raggiunta alla prima votazione, in seconda votazione saranno eletti i candidati che hanno riportato il maggior numero di voti, come già comunicato per la nomina di un componente del Collegio sindacale della Fondazione "Comitato organizzatore dei Giochi mondiali invernali Special Olympics Torino 2025".



PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Segretari Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Martinetti di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Martinetti effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.
Comunico che alla proclamazione provvederò nel corso della seduta, non appena concluse le operazioni di spoglio delle schede.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Proposta di deliberazione n. 335, inerente a "Presa d'atto delle dimissioni dalla carica di Consigliere regionale del Consigliere Alessandro Stecco"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione relativa a "Presa d'atto delle dimissioni dalla carica di Consigliere regionale del Consigliere Alessandro Stecco", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Con nota datata 16 febbraio 2024, il Consigliere Alessandro Stecco ha comunicato le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere regionale esprimendo la volontà di terminare il mandato l'ultimo giorno del mese di febbraio.
In base all'articolo 1, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale, le dimissioni costituiscono causa di cessazione del mandato. È pertanto necessario procedere alla presa d'atto delle dimissioni presentate dal Consigliere Alessandro Stecco, rilevando che il medesimo rimarrà in carica fino al 29 febbraio compreso.
Se non vi sono richieste d'intervento, procederei con la votazione palese della proposta di deliberazione di presa d'atto delle dimissioni presentate dal Consigliere Alessandro Stecco, con efficacia dal 1° marzo 2024, con conseguente permanenza in carica del medesimo fino al 29 febbraio 2024 compreso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Gentili colleghi, volevo intervenire sul punto, che è quello delle mie dimissioni. È un momento difficile lasciare tutti voi, dopo quasi cinque anni di lavoro insieme, maggioranza e minoranza, e anche, in particolare gli Uffici con cui abbiamo lavorato molto bene.
Devo ringraziare davvero il Consiglio regionale del Piemonte, sia a livello degli Uffici del Consiglio sia quelli di Commissione sia gli uffici legislativi, ma anche tutta la parte che si occupa dell'organizzazione degli eventi. In tutti coloro con cui ho potuto interagire, ho trovato una macchina funzionante, ma soprattutto tanto spirito di abnegazione e di appartenenza in chi vi collabora.
Questo è uno stimolo per quando si parla di Pubblica Amministrazione o di enti pubblici. A volte si parla di burocrazia in termini negativi, invece ho trovato veramente tantissima capacità professionale e tecnica, tanta abnegazione, spirito di corpo e di appartenenza in chi fa parte dell'ente Consiglio regionale del Piemonte.
Per quanto riguarda i colleghi Consiglieri che ho potuto conoscere in questi anni - anni che per me hanno rappresentato un impegno nuovo e diverso rispetto al mondo professionale a cui ero abituato - ho trovato davvero uno spirito di dialogo importante, pur con le differenze tra maggioranza e minoranza. Sono differenze che, a volte, hanno portato a discussioni anche difficili o aspre, ma ho trovato un grande spirito d'impegno da parte di tutti i Consiglieri regionali e degli Assessori.
Questo lo dico, perché a volte si parla male della politica; se ne parla male in generale, un po' per sentito dire. Però devo dire che il livello d'impegno di chi fa il Consigliere di minoranza o di maggioranza o di chi fa parte della Giunta, è un livello che francamente non pensavo di trovare così alto, soprattutto per la costanza di portare avanti, in un modo o nell'altro, le tematiche di cui si è convinti, così come le proprie ideologie, che sono comunque degne di estremo rispetto da parte mia, in quanto ho sempre creduto che, prima di tutto, venisse l'onestà intellettuale, il credere nelle cose e poi l'impegno per portarle a termine. Devo dire che questo l'ho trovato in tutti i Gruppi e in tutti i colleghi.
Permettetemi di ringraziare, oltre al centrodestra in generale di cui ho fatto parte, il mio Gruppo consiliare, nel quale ho trovato tutte persone che non avevano mai avuto questo impegno in Regione, quindi per tutti è stata una novità. È un Gruppo che è cresciuto molto e che si è rapportato sempre molto bene sia con gli altri Gruppi consiliari sia con la società e con i vari temi che sono stati affrontati.
Non sto ad elencare ovviamente le cose che sono state fatte, anche perch non sempre tutto quello che si trova nei siti corrisponde al lavoro svolto e all'impegno profuso.
Credo che l'impegno da parte di tutti e anche il dialogo competitivo che, a volte, c'è stato tra maggioranza e minoranza sui vari temi - mi sono occupato prevalentemente di sanità - sia stato estremamente fruttuoso, ha portato dei miglioramenti e, talvolta, delle iniziative lodevoli che peraltro, in alcuni casi ho anche firmato personalmente.
Con questo ringrazio il Presidente del Consiglio Allasia e, nel ringraziare lui, ringrazio anche tutti voi, gli Assessori della Giunta, gli uffici tutti i collaboratori e il settore dei giornalisti del Consiglio regionale perché è stata un'esperienza estremamente formativa, ma credo anche un'esperienza che non mi aspettavo avesse questi contenuti dal punto di vista delle capacità che ho trovato, della perseveranza e dello spirito di corpo, che ho trovato anche in chi fa parte, come dipendente, del Consiglio regionale.
Ringrazio naturalmente tutti coloro che sono collaboratori dei Gruppi consiliari, perché senza di loro non c'è possibilità di fare bene, perché è sempre un lavoro di équipe. Questo è valso in tutto quello che abbiamo fatto, quindi grazie davvero a tutti per questi anni insieme, anni difficili, che hanno segnato questa legislatura.
Ringrazio il Presidente Cirio, che ora non è qui, e ringrazio l'Assessore Icardi, che ha gestito benissimo, secondo me, ma i risultati li abbiamo visti in una fase molto difficile della nostra vita, che sono stati i due anni pandemici, insieme a tutti coloro che nella macchina regionale si sono occupati di quest'aspetto.
Questo ha segnato un po' tutti e ha cementato dei rapporti, perché è nei momenti difficili che si creano dei legami. Spero, anzi ne sono sicuro, che molti di voi potranno proseguire l'attività istituzionale in questo organo o in altri organi legislativi.
Tornerò in corsia, come qualcuno ha scritto, molto volentieri.
Grazie.



(Applausi)



PRESIDENTE

Grazie, collega Stecco.
Penso che l'applauso scaturito sia la massima espressione delle nostre felicitazioni al nuovo impegno che la vedrà, come lo definisce lei, in corsia.
Passiamo ora alla parte più burocratica.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 335, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame testo unificato delle proposte di legge n. 303 e n. 304 in materia di istituti di ricovero e cura a carattere scientifico


PRESIDENTE

Atto di indirizzo collegato



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 303 e n. 304 in materia di istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di cui al punto 9) all'o.d.g.
Il testo unificato delle proposte di legge è stato licenziato all'unanimità dalla IV Commissione consiliare.
Relatore è il Consigliere Stecco, che ha facoltà di intervenire.



STECCO Alessandro, relatore

Grazie, Presidente.
Gentili colleghi, parlo ora perché le dimissioni sono operative dai prossimi giorni.
Questa proposta di testo unificato è un lavoro svolto in IV Commissione sanità, che ha permesso di far convergere due testi (uno proposto dal Gruppo Lega, l'altro dal collega Ravetti per conto del Partito Democratico) su un tema molto importante, che riguarda la necessità di inserire nella normativa regionale il riconoscimento del ruolo nel Sistema Sanitario Regionale delle fondazioni di diritto pubblico IRCCS.
Perché questa necessità? Faccio un breve excursus e mi prendo qualche minuto, anche perché sono gli ultimi minuti in cui parlo in Consiglio regionale.
Le fondazioni nascono con decreto legislativo, nel 2003.
Cosa sono le fondazioni? Sono gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico che, nel 2003, vengono trasformati in fondazioni.
Questo determina un passaggio che le Regioni avevano riconosciuto nel loro tessuto del Sistema Sanitario Regionale soltanto in alcuni casi. In pratica, questo cambiamento, se viene riconosciuto dalle Regioni, anche con una norma sanitaria, una norma del tessuto normativo sanitario, permette che tali istituti svolgano la loro attività assistenziale e l'attività di ricerca nell'ambito degli indirizzi e della programmazione regionale.
Alla Fondazione IRCCS partecipano, in qualità di fondatori, la Regione, il Comune dove ha sede l'Istituto di ricovero e cura e il Ministero della Salute. In Piemonte, al momento, non ci sono istituti di ricovero e cura pubblici, ma sappiamo dalla Giunta e poi da quanto ha detto l'Assessore Icardi in Commissione che è in previsione che in Piemonte possano esserci degli sviluppi per avere finalmente degli IRCCS pubblici. Quando avremo degli IRCCS pubblici, sarà necessario che la Regione abbia un tessuto normativo che ne riconosca la fondazione che ne sta alla base, dal punto di vista gestionale e direzionale.
Questo determina il fatto che la gestione di una fondazione pubblica di un IRCCS è una gestione diversa da quella di una direzione sanitaria o di una direzione amministrativa classica, perché esiste un Consiglio di amministrazione con funzioni di direzione ed è quindi un soggetto diverso.
Per poterla fare funzionare, è necessario inserire questa modifica alla legge regionale.
La trasformazione in fondazione in questa forma giuridica favorisce un recupero del ruolo svolto degli Enti locali che sono maggiormente coinvolti, poi la coesione tra pubblico e privato, che garantisce la modalità di finanziamento, per permettere di aumentare l'ottimizzazione delle risorse. Pensiamo, ad esempio, alla ricerca in sanità: anche quella che è collegata e sponsorizzata (tra virgolette), può portare dei fondi.
Attualmente è così: viene a ridotta la spesa pubblica, in alcuni casi, di trattamenti farmacologici pesanti o innovativi.
Quello che mancava in tutto questo sviluppo normativo l'ha fatto la Lombardia nel 2021, ma, attualmente, le leggi regionali vigenti in Piemonte non contengono riferimenti agli IRCCS.
Questo era un po' il punto di partenza.
C'è solamente una legge regionale del 2008, che riguarda l'IRCCS, di diritto privato, di Candiolo. Questo, attualmente, in Regione Piemonte a livello normativo.
C'è stata una recente riforma, nel 2022, e uno sviluppo nel 2023, per cui è necessario, con questa legge, definire un atto regionale che dia una forma giuridica di tali istituti (quelli che poi nasceranno, naturalmente) che siano al pari delle Aziende Sanitarie. Da una parte, sono Aziende Sanitarie; dall'altro, hanno una grande componente di ricerca collegata anche a finanziamenti ministeriali, a livello nazionale, del MIUR, per cui è molto importante che la Regione possa interagire su questi ambiti.
Pertanto, abbiamo proposto una legge abbastanza semplice, composta di tre articoli.
Nell'articolo 1, si definiscono gli IRCCS e cosa fanno. Sostanzialmente hanno degli indirizzi, naturalmente attività di ricerca, definita e svolta in concomitanza con la programmazione regionale sanitaria. Gli indirizzi servono a disciplinare l'organizzazione della ricerca, che non può essere a sé stante, ma dev'essere inserita in un contesto regionale e favorire il pieno inserimento dei medesimi nel sistema di ricerca nazionale e internazionale e, ovviamente, anche la funzionalizzazione delle varie attività.
Nell'articolo 2 si definiscono le Fondazioni IRCCS di diritto pubblico che perseguono le finalità di ricerca, prevalentemente clinico-traslazionale nel campo biomedico, in quello dell'organizzazione e nella gestione dei servizi sanitari, ed effettuano prestazioni di ricovero e cura di alta specialità. Alle Fondazioni IRCCS è garantita piena autonomia organizzativa, amministrativa, patrimoniale e contabile, secondo la disciplina dei relativi statuti, e nell'ambito di tale autonomia concorrono all'erogazione dei LEA, ossia delle prestazioni essenziali.
Questa è la norma che proponiamo e che permetterebbe, nel momento in cui fossero avviate e trasformate delle Aziende Sanitarie in IRCCS, anche un contesto normativo che accoglie già il percorso avviato da questa Giunta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al relatore di minoranza, Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico, relatore

Grazie, Presidente.
Come viene finanziata la ricerca sanitaria e la ricerca pubblica in questo Paese? Quali sono gli strumenti utilizzati per sviluppare la ricerca in sanità? Il Ministero della Salute ha scelto da tempo le Aziende Sanitarie Locali e quelle ospedaliere. Anche quelle universitarie hanno canali di finanziamento specifici.
Succede, poi, che il Ministero allochi risorse per gli istituti zooprofilattici e altre risorse vengono destinate ad AgeNaS. Anche l'Istituto Superiore di Sanità ha missioni specifiche, nel suo bilancio per affrontare la ricerca in sanità. Ovviamente, anche INAIL è inserita in questo contesto per lo sviluppo della ricerca sanitaria. Aggiungo che gran parte delle risorse, però, vengono utilizzate dalle case farmaceutiche, in particolare per la ricerca. È vero, seguono logiche basate sui bisogni di salute dei cittadini, ma molte volte, Presidente, seguono logiche più legate al mercato. Difficilmente, possiamo trovare importanti risorse per le malattie rare, perché l'economia non mette il privato nelle condizioni di sviluppare la ricerca in tale contesto. Ben altri sono gli scenari dove poter determinare le condizioni migliori per la ricerca in sanità.
Ovviamente, tutti hanno il diritto di essere curati e per avere qualità e prestazioni delle cure è necessario sviluppare la ricerca in una modalità adeguata.
C'è un altro strumento che il nostro Paese ha a disposizione per la ricerca in sanità: gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. A oggi il Ministero, nelle sezioni apposite online, definisce 52 Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico in Italia, di cui 22 pubblici e 30 privati.
Faccio un esempio per renderci conto in quali condizioni siamo.
La Lombardia ha a disposizione sei istituti di ricovero e cura a carattere scientifico con il profilo pubblico e ne ha disposizione 14 con il profilo privato. In Piemonte ne abbiamo uno solo, con un profilo privato: Candiolo.
Oggi, in questa sessione di lavoro, il Consiglio regionale dà un'indicazione precisa, cioè mettere a disposizione, nella sua programmazione, l'intenzione di sviluppare la ricerca anche attraverso gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico. È una novità che dovremmo salutare con grande piacere perché - e l'ho detto - elevare la qualità delle prestazioni sanitarie e assicurare buone cure ai piemontesi passa, inevitabilmente, attraverso i processi di ricerca sanitaria e biomedica, ma è fondamentale creare attrattori di risorse pubbliche e private per sviluppare al meglio quel lavoro.
È anche per questo che abbiamo depositato una proposta di legge che si è affiancata a quella a prima firma del Consigliere Stecco ed è diventato un testo unico, che offriamo al dibattito dell'Aula.
Non entro nel merito dell'articolato (sono tre articoli: il primo ha tre commi e il secondo due), ma la sostanza è che diamo un indirizzo, Assessore e Presidente, molto chiaro alle strutture regionali che lavorano nel mondo della sanità. Posso aggiungere anche al mondo dell'economia, non soltanto quello della sanità.
Nel momento in cui il Ministero riconoscerà un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico sul territorio regionale, lo strumento gestionale la governance prioritariamente e principalmente - questa è l'indicazione che diamo come Consiglio regionale - dovrà avvenire attraverso le IRCSS con un profilo pubblico. Serve anche per rendere protagonisti.



PRESIDENTE

Mi scusi, collega Ravetti, nel corridoio antistante all'Aula c'è un vociare di persone che vorrei evitare di "sbattere" fuori dal palazzo. Soprattutto i giornalisti sono pregati di non gridare. So che non mi ascoltano, ma andate a riferire. Chiedo ai commessi di tenere l'ordine in modo preciso e chiedo a tutti i colleghi Consiglieri di rispettare chi sta intervenendo.
Grazie.
Prego, Consigliere Ravetti, continui.



RAVETTI Domenico, relatore

Grazie, Presidente.
Proseguo ancora per qualche minuto.
Ho depositato, e ringrazio i colleghi che lo hanno firmato, un ordine del giorno che avevo anticipato durante i lavori della Commissione per impegnare la Giunta ad adottare - certamente non è possibile in questa legislatura, ma riguarderà la prossima - il Piano strategico per la ricerca sanitaria e biomedica in Piemonte, perché è necessaria la programmazione.
Non tutte le Aziende ospedaliere, nonostante la qualità dei nostri professionisti, possono candidarsi a essere riconosciute dal Ministero in IRCCS; non tutte le Aziende ospedaliere del Piemonte possono ottenere questo riconoscimento, per cui abbiamo bisogno di condividere una strategia e la programmazione è proprio un compito della Regione. Alcune Regioni da tempo hanno adottato il Piano strategico per la ricerca sanitaria e biomedica, ma la Regione Piemonte non ancora. Crediamo che nei prossimi mesi del 2024, al massimo nei primi mesi del 2025, sia il tempo utile per adottare il piano strategico.
Abbiamo depositato l'ordine del giorno e vorremmo approvarlo prima della votazione finale sul testo unificato delle proposte di legge.
Provo a riassumere l'ordine del giorno utilizzando quattro verbi.
Il primo è attrarre: attrarre risorse pubbliche e private per lo sviluppo della ricerca sanitaria.
L'altro verbo è elevare: elevare la qualità delle prestazioni sanitarie.
Il terzo verbo è generare: generare poli di attrazione per giovani ricercatori.
Il quarto verbo è indicare: indicare, come ho detto, le strategie per la ricerca con una guida pubblica.
Con l'auspicio di un voto unanime su questo testo unificato, chiudo ricordando il grande lavoro che è stato fatto negli anni scorsi, a partire dall'ultimo anno della legislatura precedente, dove è stato avviato dal Presidente Chiamparino il percorso per il riconoscimento di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico per l'allora Azienda Ospedaliera di Alessandria, che teneva insieme anche le attività cliniche dell'ospedale di Casale. Una candidatura che riguarda le patologie ambientali e, in particolare, il mesotelioma. È un percorso avviato allora, con il lavoro di tutti e la condivisione di tutti gli Enti locali del territorio. È stata una buona pratica, un bellissimo esempio che sono certo che altri territori del Piemonte sapranno ripetere per migliorare la nostra sanità. Gli spazi per migliorare la sanità pubblica nella nostra regione sono molto ampi e quindi, anche attraverso la ricerca, è possibile ridurre le distanze tra l'offerta che garantiamo ai bisogni di salute.
A proposito di esigenze, mi sembra anche un modo corretto e giusto per rispondere alle esigenze e ai bisogni di salute di un territorio che ha vissuto e continua a vivere il dramma dell'eternit e del mesotelioma di Casale Monferrato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
È aperta la discussione generale.
Ci sono Consiglieri che chiedono di intervenire? La Giunta intende intervenire prima di chiudere la discussione generale? Ha chiesto di intervenire l'Assessore Icardi; ne ha facoltà.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Innanzitutto voglio ringraziare il Consigliere Stecco e il Consigliere Ravetti, relatore di minoranza, perché questa è una proposta di legge che nel metodo è stata condivisa dalla maggioranza e dalla minoranza. Grazie davvero.
Il tema è particolarmente importante, quindi il fatto che questa condivisione con la proposta unificata dimostra che il metodo dà anche rilievo e risalto a un tema particolarmente importante.
Condivido gli interventi del Consigliere Ravetti e del Consigliere Stecco perché sono perfettamente d'accordo sul fatto che il Piemonte, purtroppo rispetto ad altre Regioni, si trova oggi nella condizione di avere un solo IRCSS di natura privata, oltre a due sedi distaccate di altrettanti IRCSS nella Regione Lombardia. Tuttavia, il Piemonte ha le potenzialità e pu esprimere tutta una serie di eccellenze, nel campo sanitario, davvero degne di istituti di carattere scientifico e di ricerca.
Il collega Ravetti ha citato l'Azienda Ospedaliera di Alessandria. Il riconoscimento di questa Azienda in Istituto di ricovero e cura è in fase avanzata al Ministero, quindi la legge di oggi interviene in modo puntuale e strategico. Ci sarà presto, mi auguro, questo riconoscimento, ma tante altre sono le eccellenze della nostra sanità piemontese, a partire dal Centro trapianti delle Molinette, del Regina Margherita e altri ancora.
Il percorso che ci stiamo avviando a fare è proprio quello di riconoscere finanziare, attrarre ricercatori, attrarre fondi, proprio perché condivido l'affermazione del Consigliere Ravetti: è attraverso la ricerca che possiamo davvero migliorare le cure per i piemontesi.
Aver scelto, tra le varie formule, come prevede l'articolo 2, la Fondazione come strumento giuridico tra i vari che erano a disposizione, è una scelta della Regione Piemonte, così mi auguro di vedere presto, dalla prossima consiliatura, approvato il Piano strategico con cui definire i percorsi per definire le specialità che saranno più meritevoli, attraverso sia la ricerca sia la cura, di essere riconosciute come "Istituti di Ricerca e di Cura". È una parte davvero importante per il Piemonte: in questo modo, riusciremo a recuperare un gap che da anni interessa questa grande Regione, che dispone di grandi eccellenze sanitarie. Mi auguro davvero di vederlo presto.
Grazie per il vostro lavoro.
Chiaramente, la Giunta esprime parere favorevolissimo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ordine del giorno n. 1787 presentato da Ravetti, Sarno, Valle, Gallo Bertola e Avetta, collegato al provvedimento, avente a oggetto "Piano Regionale della Ricerca Sanitaria in Piemonte".



PRESIDENTE

Prima di procedere con la votazione dell'intero testo, dobbiamo esaminare l'ordine del giorno n. 1787 presentato da Ravetti, Sarno, Valle, Bertola e Avetta, collegato al provvedimento, avente a oggetto "Piano Regionale della Ricerca Sanitaria in Piemonte".
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Se lei è d'accordo, Presidente, ometterei le premesse di rito.
Ai colleghi, invece, leggerei l'impegno rivolto alla Giunta: "Tutto ci premesso e considerato, impegna il Presidente e la Giunta regionale ad attivarsi affinché ridefinisca e aggiorni il sistema della ricerca e innovazione di questa Regione anche attraverso la redazione di un documento tecnico quale il Piano Regionale della Ricerca Sanitaria, fondamentale strumento di programmazione analogo a quanto avviene a livello nazionale con il Piano Nazionale della Ricerca Sanitaria, al fine di promuovere tali attività quali condizioni imprescindibili per perseguire l'eccellenza del proprio servizio sanitario e realizzare una migliore integrazione delle politiche e delle attività a supporto della ricerca".



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono richieste d'intervento, lascio la parola all'Assessore Icardi per esprimere il parere della Giunta regionale.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Come ho detto nel precedente intervento, credo che sia corretto pensare a un Piano strategico per la ricerca in Regione Piemonte. Pertanto sull'ordine del giorno il parere della Giunta è favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Vorrei ricordare, perché mi sembra di non vedere riferimenti nell'ordine del giorno, che nella scorsa legislatura, con maggioranza di centrosinistra, abbiamo approvato una legge che prevede l'incentivazione ai metodi sostitutivi alla sperimentazione animale.
Mi sarebbe piaciuto vedere un riferimento in tal senso nell'ordine del giorno. Tuttavia, essendo la legge in vigore, spero che, nel caso in cui si andasse a redigere questo Piano, si terrà conto anche di questa peculiarità del Piemonte, che è stata la prima Regione a dotarsi di una legge di questo tipo.
Colgo anche l'occasione per ricordare all'Assessore Icardi che ci sono le famose borse di studio per i ricercatori che intendano approfondire metodi sostitutivi che non sono state ancora perfezionate. Spero che nei prossimi mesi, prima di arrivare al termine della legislatura, si riesca finalmente a farle partire, anche perché i fondi, come l'Assessore Tronzano sa, sono già previsti nel bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo per lasciare a verbale che ho provveduto ad aggiungere la mia firma all'atto d'indirizzo del collega Ravetti, che ringrazio.
Il mio voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Collega Bertola.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1787, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Prima di procedere all'esame del prossimo punto all'o.d.g., comunico che è pervenuta una comunicazione urgente da parte di un ente relativamente al quale dovevamo svolgere una nomina nella giornata odierna, che ha bisogno di una valutazione attenta in sede di Commissione nomine. Pertanto convocherei subito la Commissione nomine per procedere con la suddetta valutazione, per poi proseguire con l'esame dei punti all'o.d.g.
Prima però vorrei procedere con la proclamazione degli eletti.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Non ho capito, Presidente, il motivo di questa Commissione nomine estemporanea e soprattutto chiedo agli uffici se, di fatto, viene interrotta la seduta di Consiglio. Lo dico perché la seduta odierna era calendarizzata come unica, non era previsto che ci fossero due convocazioni al mattino e al pomeriggio.



PRESIDENTE

È una sospensione dei lavori, come succede varie volte, quando viene convocata la I Commissione.



CANALIS Monica

Chi ha richiesto la Commissione nomine?



PRESIDENTE

Lo vedremo in Commissione nomine.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Mi sento di condividere l'intervento della Consigliera Canalis nel contenuto.
Siccome questa è una seduta pubblica del Consiglio regionale, le nomine sono atti pubblici e determinate nomine erano nell'ordine dei lavori di oggi, così come delle due sedute precedenti.



PRESIDENTE

Scusate, capisco l'allegria per l'esito delle elezioni regionali in Sardegna, però.
Prego, Consigliere Bertola, prosegua.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente, per la tutela.
Dicevo che le nomine sono all'ordine dei lavori di oggi, alcune le abbiamo svolte, altre no. È stata richiesta questa mattina, da parte di un Capogruppo di maggioranza, una Commissione nomine, atto assolutamente irrituale, dopo che l'istruttoria era già stata conclusa, tant'è vero che oggi dovevamo procedere con queste nomine in Aula. Adesso, Presidente, lei ci comunica che bisogna convocare una Commissione nomine, perché qualcuno (un ente) ha chiesto degli approfondimenti.
Siccome, ripeto, è una seduta pubblica, noi adesso vogliamo sapere chi ha chiesto cosa e vogliamo che quanto lei dice resti a verbale di questa seduta, altrimenti dobbiamo pensare che ci sia qualche ragione segreta. In tal caso, chiedo di sospendere la seduta e di aprirla in sessione segreta facendo uscire tutte le persone che non sono Consiglieri.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non è una sessione chiusa, è una sessione della Commissione nomine. È pervenuta una lettera in segreteria indirizzata a me da un ente. Ritengo opportuno valutarla attentamente in Commissione nomine prima di effettuare le nomine in Consiglio. Perciò sospenderò i lavori e discuteremo in Commissione nomine della lettera che mi è pervenuta.


Argomento: Bollettino Ufficiale

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 2) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 329 - Fondazione "Comitato organizzatore dei Giochi Mondiali Invernali Special Olympics Torino 2025" (articolo 12 Statuto dell'ente)- Collegio sindacale - Nomina di 1 componente (2 votazione) Proclamo nominata, quale componente in seno al Collegio sindacale della Fondazione "Comitato organizzatore dei giochi Mondiali invernali Special Olympics Torino 2025", la signora Vacha Monica.
Proposta di deliberazione n. 331 - "Museo regionale dell'emigrazione dei piemontesi nel mondo"- Comitato di gestione - designazione di un membro in sostituzione della signora Lucetta Rossetto (dimissionaria) (2° votazione) Preso atto che nessuno dei candidati a componente del Consiglio di amministrazione ha ottenuto voti pari alla maggioranza assoluta dei votanti, come previsto dall'articolo 79, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale si è, pertanto, stabilito di procedere, ad una ulteriore votazione, per la designazione del solo componente del Consiglio di amministrazione.
Proposta di deliberazione n. 330 "Comitato tecnico scientifico per l'individuazione e la promozione degli ecomusei" - designazione di 1 membro con esperienza in materia di beni culturali.
Proclamo designata, quale membro in seno al Comitato tecnico-scientifico per l'individuazione e la promozione degli ecomusei, la signora Murtas Donatella.
Proposta di deliberazione n. 332 "Fondazione Teatro Piemonte Europa - TPE" Consiglio di amministrazione - designazione di 2 membri di cui 1 con funzioni di Presidente.
Proclamo designato, quale membro con funzione di Presidente in seno al Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro Piemonte Europa, il signor Graglia Giulio.
Preso atto che nessuno dei candidati a componente del Consiglio di amministrazione ha ottenuto voti pari alla maggioranza assoluta dei votanti, come previsto dall'articolo 79, comma 4, del Regolamento interno del Consiglio regionale si è, pertanto, stabilito di procedere, ad una ulteriore votazione, per la designazione del solo componente del Consiglio di amministrazione Rammento, inoltre che, ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo n.
39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte dei soggetti nominati, sulla sussistenza di una delle cause d'inconferibilità di cui al citato decreto, è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Queste sono le nomine effettuate.
Per due nomine è necessario procedere a una seconda votazione.
È convocata in Sala Morando la Commissione nomine.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.27)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori riprendono alle ore 14.06 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 13736 presentata dalla Consigliera Accossato, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1737 presentata dal Consigliere Ruzzola, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1738 presentata dalla Consigliera Frediani, cui risponderà l'Assessore Gabusi interrogazione a risposta immediata n. 1739 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1740 presentata dal Consigliere Sacco, cui risponderà l'Assessore Marrone; interrogazione a risposta immediata n. 1741 presentata dal Consigliere Riva Vercellotti, cui risponderà l'Assessore Gabusi interrogazione a risposta immediata n. 1742 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1734 presentata dal Vicepresidente Valle, cui risponderà l'Assessore Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 1735 presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Tronzano.
Prego gli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che, nel resoconto della seduta che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione, prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo, infine, che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche.
Prego gli Assessori e i Consiglieri di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interrogazione a risposta immediata n. 1737 presentata da Ruzzola, inerente a "Misure temporanee di salvaguardia fino all'approvazione definitiva della variante strutturale al PRGC del Comune di Alessandria"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1737.
La parola al Consigliere Ruzzola per l'illustrazione.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Come già descritto, stiamo parlando di un'interrogazione molto tecnica e in questo caso, puntuale. Stiamo parlando del Comune di Alessandria e stiamo parlando dell'adeguamento del Piano regolatore e, in modo particolare, dell'adeguamento al PAI.
Sappiamo che il Comune si sta adoperando per arrivare a questa definizione ma nelle more di queste definizioni il rischio è che diverse aree vedano compromessa la propria edificabilità e ancora la propria possibilità di completamento, anche se possono esserci, a nostro giudizio, delle misure che, da una parte, possono rispettare i vincoli e, dall'altra parte, non impedire completamente l'edificabilità, pur rispettando tutte le norme di sicurezza.
Questa mia interrogazione voleva chiedere all'Assessore competente e al Presidente per sapere se si ritenga indispensabile lo strumento amministrativo proposto dal Comune, che andrebbe a bloccare intere aree ovvero sulle possibilità normative, ove ci fossero, che consentissero di continuare lo sviluppo degli insediamenti nella città.
Di conseguenza, ci chiediamo se, a fronte della normativa, pur nel rispetto di tutta la normativa esistente sul piano della sicurezza, dell'urbanistica e dell'edilizia, sia indispensabile portare avanti lo strumento che ha proposto il Comune, che sarebbe una completa chiusura della possibilità edificatoria di alcuni territori, o se vi siano degli strumenti che, con adeguate prescrizioni, possono permettere ancora di edificare in tale area.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Leggerò perché l'argomento è molto tecnico. Inoltre, l'enunciazione del Consigliere Ruzzola è entrata subito nel merito e, quindi, bisogna fare una serie di premesse per arrivare alle conclusioni che ci consentano di capire.
Gli ambiti d'interesse si riferiscono ai territori potenzialmente inondabili per tempi di ritorno di 200 anni, posti in fascia C del PAI, a tergo del limite di progetto della fascia B.
Tali ambiti sono stati definiti con l'ultimo aggiornamento delle fasce fluviali del fiume Tanaro, con il decreto n. 121/2022 del Segretario generale dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po. Con il decreto in questione non sono state apposte misure di salvaguardia per tali ambiti.
Questo è già il primo punto cruciale.
Per tali ambiti, la normativa vigente non pone vincoli sovraordinati, ma rimanda ai Comuni tenuti a effettuare una verifica delle condizioni di rischio in sede di adeguamento degli strumenti urbanistici e, al fine di minimizzare le stesse, ad applicare, anche parzialmente, fino ad avvenuta realizzazione delle opere, gli articoli delle norme relative alla fascia B.
Per quanto riguarda il Piano di gestione del rischio alluvioni, il cosiddetto PGRA, le disposizioni regionali previste dal Titolo V del PAI sono superate dalla disposizione dell'Autorità di bacino, per cui, poich quest'ultimo aggiornamento delle fasce fluviali è già coerente con gli scenari di pericolosità del Piano gestione rischio alluvioni, allora non si applica più il Titolo V, cioè le disposizioni regionali che ne derivano, ma esclusivamente le norme delle fasce fluviali all'interno delle fasce stesse (vigendo esclusivamente l'articolo n. 31 delle norme di attuazione del PAI comma 5).
In conclusione, per gli ambiti di fascia C, a tergo dei limiti di progetti della fascia B, la normativa vigente non pone vincoli sovraordinati e rimanda alla verifica del rischio mediante l'adeguamento dello strumento urbanistico.
A tal proposito, si ricorda che il Comune di Alessandria, essendo a suo tempo stato ricompreso tra i cosiddetti "esonerati PAI" (quelli che hanno tempo per approvarlo entro 36 mesi dalla DGR del 2022), dovrà adeguarlo entro il 5 gennaio 2026.
Il Comune può decidere in propria autonomia se ricorrere a misure di cautela, eventualmente basandosi su criteri regionali per la valutazione del rischio di territorio di fascia C, a tergo dei limiti dei progetti della fascia B (inondabili con scenari di piena con tempo di ritorno pari a 200 anni).
In alternativa, sempre come scelta autonoma, richiamando misure di salvaguardia inserite in passato in altre varianti alle fasce fluviali, il Comune può, in sede di rilascio di permessi a costruire o altri equivalenti atti relativi all'attività di trasformazione del territorio, richiedere al soggetto proponente una previa documentata valutazione della compatibilità dell'intervento con le condizioni di pericolosità individuate per gli ambiti potenzialmente inondabili per tempi di ritorno di 200 anni, sulla base di idonea documentazione tecnica.
Di tale valutazione terrà conto il Comune in sede di rilascio dei provvedimenti suddetti, in modo da garantire la sicurezza dei singoli interventi edilizi e infrastrutturali e il non aggravio della pericolosità idraulica del rischio presente (anche esternamente all'area di intervento) previa rinuncia da parte del soggetto interessato al risarcimento in caso di danno.
Nel caso in cui il Comune decida di non procedere con alcun provvedimento di salvaguardia - ed è la domanda specifica del Consigliere Ruzzola rimane vigente l'attuale strumento urbanistico fino allo scadere dei 36 mesi di cui sopra (come abbiamo detto, il 5 gennaio 2026), mentre da quel momento, nel caso in cui non sia intervenuta la variante di adeguamento risulterà "non adeguato al PAI", quindi si andrà in assoluta salvaguardia.
Ho fatto una breve cronistoria di un argomento molto delicato per rispondere al Consigliere Ruzzola e per dire che il Comune può valutare strumenti di salvaguardia, ma siccome è un po' questa la verità che sta circolando, e tutti noi siamo stati chiamati in causa da vari soggetti interessati (politici, del mondo imprenditoriale e degli ordini del territorio), il tema è molto chiaro: il Comune può decidere di intraprendere un percorso, come sta intraprendendo, di salvaguardia, ma potrebbe anche non farlo, essendo pienamente legittimato a non farlo secondo le norme che ho citato.
Tra l'altro, essendo nelle condizioni di citare un parere che, se vogliamo e se vorrà il Comune, potremmo proporre e produrre al Comune stesso, in cui fino al 5 gennaio 2026 si potrà andare avanti con lo strumento urbanistico perché adeguato alle fasce fluviali.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Interrogazione a risposta immediata n. 1739 presentata da Magliano inerente a "Quali criteri per la distribuzione delle 30 mila confezioni di Creon 10.000, farmaco salvavita per l'insufficienza pancreatica prossimamente in arrivo in Piemonte dalla Francia?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1739.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Premesso che il farmaco Creon 10.000 surroga le funzioni di un pancreas asportato o ridotto, questo farmaco salvavita è assunto dai pazienti che soffrono d'insufficienza pancreatica, neoplasie o tumori al pancreas.
Rilevato che da mesi si registra in diverse zone d'Italia una situazione di grave carenza del Creon 10.000 (eravamo già tornati sull'argomento con l'Assessore qualche mese fa), risulta difficile o impossibile da reperire anche presso le farmacie del territorio piemontese.
La situazione di penuria è confermata da fonti giornalistiche che riferiscono, inoltre, di un accordo stipulato dalla Regione, in virtù del quale arriveranno dalla Francia, in data 8 marzo 2024, circa 30 mila confezioni ordinate d'urgenza, utili per garantire alcuni mesi di copertura.
Sappiamo che senza questo farmaco le persone non riescono ad alimentarsi, cioè non riescono a far svolgere, a quel che rimane del pancreas o al pancreas danneggiato, le funzioni sue precipue.
Considerato che l'assunzione quotidiana della dose prescritta di Creon 10.000 è necessaria ai pazienti per alimentarsi senza effetti collaterali gravi o gravissimi, e comunque incompatibili con una qualità della vita accettabile, in Piemonte sono migliaia i pazienti ai quali il farmaco incluso nell'elenco di medicinali carenti stilato dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), è prescritto. Non esistono, al momento, farmaci alternativi o generici con il quale sostituirlo.
Allora interrogo l'Assessore, che ringrazio per essere qui, per sapere quali esattamente siano i criteri e le procedure di distribuzione nelle farmacie, e dunque ai pazienti, delle confezioni di Creon 10.000 in arrivo dalla Francia.
L'articolo del giornale diceva che la Regione si sarebbe dotata di queste confezioni, quindi un'ottima notizia, ma con l'interrogazione a risposta immediata chiediamo a lei, Assessore, di spiegare esattamente a chi ci ascolta e a mezzo stampa come costoro potranno accedere in via prioritaria a questo farmaco e quali vie utilizzare, perché ce l'hanno chiesto ed è un problema oggettivamente grave.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Magliano.
L'interrogazione ci dà la possibilità di fare chiarezza su questa carenza.
Il farmaco Creon 10.000 (10.000 unità internazionali) è riportato dall'AIFA, l'ente regolatorio nazionale del farmaco, in quell'elenco di farmaci attualmente carenti su tutto il territorio nazionale per elevata richiesta e/o problemi produttivi, quindi distribuzione contingentata.
Questa è la dicitura AIFA.
In tale elenco, AIFA specifica che la data di presunta carenza è stimata nel 31 dicembre del 2025, quindi abbiamo ancora due anni davanti di carenze, e precisa che "rilascia autorizzazione alle strutture sanitarie per l'importazione di analogo farmaco autorizzato all'estero". Quindi abbiamo avuto l'autorizzazione.
Già nell'autunno del 2023 la Regione Piemonte, proprio per ovviare a questa carenza (ricordiamo che è un farmaco salvavita), tramite la propria centrale di committenza aveva attivato una procedura di gara per l'approvvigionamento, da parte delle farmacie ospedaliere, di analogo farmaco utilizzato all'estero. Questa procedura ha previsto, oltre che lotto di Pancrelipasi, 10 mila, 25 mila e 35 mila. Alla nostra gara hanno aderito anche le Regioni Valle d'Aosta, Veneto, Molise e Sardegna, quindi una gara di dimensioni importanti. Pertanto, da fine novembre, i cittadini possono rivolgersi alla farmacia ospedaliera - ripeto: da fine novembre, i cittadini possono rivolgersi alla farmacia ospedaliera della propria Azienda Sanitaria - al fine di ricevere il medicinale analogo estero, in caso di mancata reperibilità sul territorio.
Non solo. Per agevolare i pazienti, l'Assessorato alla sanità, con nota 4193 del 16 febbraio, ha disposto anche la distribuzione, per conto all'interno delle farmacie, cioè delle farmacie delle Aziende Sanitarie senza oneri aggiuntivi questi medicinali (10 mila unità internazionali) e questa modalità in DPCI (distribuzione per conto). Sarà operativa dal 15 marzo. Attualmente, farmacie ospedaliere.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione a risposta immediata n. 1736 presentata da Accossato inerente a "Revisione del Piano regionale di qualità dell'aria"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1736.
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
È vero che da ieri, grazie alle copiose piogge, stiamo tirando un sospiro di sollievo sulla qualità dell'aria di Torino e del Piemonte, ma è pur vero che anche quest'anno siamo andati in una situazione che definire d'emergenza è abbastanza ridicolo, perché è un'emergenza che diventa cronica, quindi una situazione di preoccupazione costante.
Cito solo un dato sui tanti che ho elencato nell'interrogazione, facendo riferimento ai primi 42 giorni dell'anno: all'11 febbraio, per ben 21 giorni su 42 i limiti di legge, sia per i PM10 sia per il PM2,5 sono stati ampiamente superati. Questo vuol dire che i torinesi hanno respirato un'aria non solo non salubre, ma anche fuori legge. Peraltro, è arrivata all'attenzione dei mezzi d'informazione la situazione di tutta la Pianura Padana e hanno fatto ovviamente scalpore anche i dati su Milano, ma la situazione rimane ovviamente molto pesante e molto grave.
C'è un elemento di novità che s'inserisce nel dibattito, ma anche negli impegni rispetto al contrasto all'inquinamento e quindi l'impegno al miglioramento della qualità dell'aria, che è l'accordo chiuso il 20 febbraio 2024 dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell'Unione Europea sulla proposta della prossima direttiva sulla qualità dell'aria per migliorare gli standard verso l'obiettivo 2050 "Inquinamento zero". In particolar modo, in questo accordo chiuso che, quindi, dovrà delineare le procedure della prossima direttiva, vengono sostanzialmente dimezzati i limiti per il PM10 e il PM2,5, che quindi scendono da 25 micron grammi al metro cubo a dieci microgrammi a metro cubo e da 40 a 20 per il PM10.
La Regione Piemonte è di fronte a un impegno di modifica del nostro Piano della qualità dell'aria. Impegno che discende dal decreto ministeriale di settembre ("Misure urgenti in materia di pianificazione della qualità dell'aria e limitazioni della circolazione stradale"), che fanno seguito alla famosa vicenda degli euro 5 del mese di agosto che impegna, prima entro sei mesi, poi, nella conversione in legge, entro 12 mesi, le Regioni del bacino padano a modificare i loro piani della qualità dell'aria.
Chiudo con una domanda mettendo insieme tutte le informazioni che abbiamo per sapere se la revisione del Piano regionale della qualità dell'aria in corso avrà come obiettivo il raggiungimento dei limiti previsti dalla nuova proposta di direttiva europea, quindi se sarà adeguato alle nuove istanze e alle nuove strategie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Accossato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente; grazie, Consigliera Accossato.
Rispondo in nome e per conto dell'Assessore Marnati.
L'articolo 1, comma 1, del decreto legislativo 121 del 12 settembre 2023 (convertito in legge n. 155 del 6 novembre 2023) recante "Misure urgenti in materia di pianificazione della qualità dell'aria e limitazioni della circolazione stradale", stabilisce: "Al fine di assicurare l'esecuzione delle sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, le Regioni del bacino padano provvedono ad aggiornare i relativi piani della qualità dell'aria entro 12 mesi dall'entrata in vigore dello stesso decreto".
Il 13 settembre 2023 la Giunta regionale ha approvato la deliberazione n.
23-7444 recante "Disposizioni in attuazione del decreto legge 121 del 12 settembre 2023", nella quale, tra le altre cose, viene sottolineata la necessità di aggiornare il Piano regionale di qualità dell'aria di cui alla delibera del Consiglio regionale 364-6854 del 25 marzo 2019, "modificando ove necessario, i relativi provvedimenti attuativi, in attuazione di quanto disposto dall'articolo 1, comma 1 del suddetto decreto legge".
L'aggiornamento del Piano qualità dell'aria è in fase di predisposizione e al momento, nella valutazione degli scenari di piano si tiene conto dei limiti previsti dalla direttiva vigente. Nel momento in cui entrerà in vigore e diventerà esecutiva una nuova direttiva sulla qualità dell'aria questa Amministrazione terrà ovviamente conto delle nuove disposizioni comunitarie e attuerà tutte le misure necessarie al fine di rispettare i nuovi limiti previsti.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi, per la risposta.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 1738 presentata da Frediani inerente a "Nuovo cumulo di amianto di origine incerta nel cantiere di Salbertrand, come verrà smaltito?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1738.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Francesca Frediani.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente; buongiorno, Assessore.
L'interrogazione in oggetto, se non sbaglio, è forse la seconda o la terza che presento sul tema perché in Val di Susa abbiamo una peculiarità: la legna degli alberi che sparisce e non si capisce chi la prenda dal cantiere e i cumuli di amianto che appaiono. In questo caso è il terzo cumulo di amianto che vediamo comparire nell'area del sito di Salbertrand, dove dovrebbe sorgere la fabbrica dei conci, un'area che già è stata oggetto di bonifica. Sono stati portati via i due precedenti cumuli rispetto ai quali avevo presentato le interrogazioni, ma ne è sorto un altro.
È stato notato da Pro Natura Valsusa, che ha scritto all'ARPA in data 26 gennaio e ha ricevuto questa risposta: "Con riferimento alla richiesta in oggetto, si informa che il cumulo coperto con teli in plastica risulta essere costituito da circa 1.500 metri cubi di materiali da costruzione e demolizione contenenti amianto per i quali è previsto lo smaltimento nel rispetto della vigente normativa. Durante tale attività sono inoltre previsti monitoraggi ambientali per la ricerca dell'amianto aerodisperso" penso che a Torino il vento in Val di Susa lo conoscano bene perch nonostante quello che si legge in alcuni documenti di TELT, è un vento che raggiunge delle velocità piuttosto forti e quindi quell'amianto, tra l'altro coperto da teli di plastica, chissà dove va - "anche in ambiente di vita e ARPA Piemonte effettuerà i controlli di competenze nell'ambito delle sue attività istituzionali".
Essendo un'interrogazione a risposta immediata, ovviamente posso fare solo una domanda che è rivolta al futuro. Quell'amianto come verrà smaltito? C'è anche una forte curiosità, chiamiamola così, rispetto a un altro aspetto: da dove è arrivato? Com'è possibile che appaia un cumulo di amianto in un'area di cantiere delimitata, perimetrata e che dovrebbe essere controllata? Non so se nella risposta questo aspetto sarà contemplato. Eventualmente presenterò un'altra interrogazione, oppure chiederò direttamente i documenti relativi ai camion che sono entrati e usciti dall'area di cantiere perché non si può scherzare con la salute, soprattutto quando si parla di amianto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Frediani per l'interrogazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente; grazie, Consigliera Frediani.
Rispondo per conto dell'Assessore Marnati.
Va precisato preliminarmente che le competenze sul controllo delle operazioni in corso di rimozione dei materiali e dei rifiuti ivi depositati sono in capo a SPreSAL, ASL TO3, ARPA Piemonte e Città metropolitana di Torino, per cui agli atti della Regione Piemonte non ci possono essere le risultanze e riscontri di competenze.
Il cumulo oggetto dell'interrogazione deriva da operazioni di caratterizzazione dei rifiuti depositati nel passato nell'ex area "Gorlier" e oggetto di rimozione da parte del soggetto, che agisce in sostituzione del soggetto responsabile nel pieno rispetto della normativa vigente, con tutte le tutele e i presidi previsti in campo ambientale e sanitario.
Infatti ARPA Piemonte conferma con la sua informativa che il cumulo di circa 1.500 mc composto da materiali da costruzione e demolizione contenenti amianto, decritto nella precedente nota, risulta essere localizzato in un'area abbandonata da decenni, nota come "area Gorlier" nella quale erano presenti 21 cumuli di rifiuti, sui quali, al fine del loro smaltimento, sono state effettuate analisi per la caratterizzazione.
A esito di tale attività è risultato che solo un cumulo dei 21 individuati conteneva amianto. Pertanto, per poter procedere alla sua rimozione l'azienda incaricata ha presentato all'organo competente (ASL TO3 SPreSAL) un piano di lavoro ex art. 256 D.lgs 81/08, nel quale sono state descritte le procedure impiegate per lo smaltimento in sicurezza. Si rammenta che è stato predisposto un piano di monitoraggio ambientale per la ricerca dell'amianto aerodisperso da condurre nel corso dell'attività di rimozione del cumulo con presenza di amianto, al fine di verificare l'impatto di tale attività.
Il monitoraggio ambientale dell'amianto, che sarà condotto anche in ambiente di vita, è soggetto ai controlli che ARPA Piemonte effettua nell'ambito delle sue attività istituzionali.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Spesa socio - assistenziale

Interrogazione a risposta immediata n. 1740 presentata da Sacco, inerente a "Situazione case di riposo ad Alessandria. Quali sono le misure che la Regione intende mettere in campo per sopperire all'aumento dei costi?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1740.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Sacco.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ho voluto portare all'attenzione dell'Aula quest'interrogazione a risposta immediata perché riporta le preoccupazioni di molte famiglie cui dobbiamo dare una risposta certa.
Già nel mese scorso si sono svolte interlocuzioni tra la Regione Piemonte e le associazioni di categoria, le quali chiedevano un adeguamento delle rette convenzionate dal Servizio Sanitario Nazionale a causa dell'aumento dei costi (+18% negli ultimi anni).
La Regione aveva risposto proponendo un adeguamento del 3% annuo dal 2024 fino ad arrivare, con aumenti progressivi, al 9% nel 2026 (la metà rispetto alle richieste formulate).
La soluzione proposta dalla Regione non è stata definita accettabile, in quanto, come ricordato a mezzo stampa dal Presidente regionale ANASTE Michele Assandri, le famiglie stanno subendo una fase recessiva e non ce la fanno più a sopperire agli aumenti tariffari, che potrebbero subire un ulteriore aumento del 10%.
In data 26/02/2024 (quindi ieri) si è svolto un secondo incontro con ANASTE, associazione che gestisce circa 6.000 posti letto in provincia di Alessandria, Regione Piemonte e altre associazioni, per discutere dell'adeguamento delle rette in RSA e nelle altre strutture per i convenzionati, cioè quella quota sanitaria che per i non autosufficienti è pagata dal SSN.
Sussiste, inoltre, un altro aspetto problematico: a mezzo stampa apprendiamo che l'associazione ANASTE sta ricevendo segnalazioni da molte famiglie - le ho ricevute anch'io, Assessore! - in particolare nella provincia di Alessandria, dove si evidenzia che le domande per accedere all'iniziativa regionale, denominata "Scelta sociale", pur risultando ammissibili non possono essere finanziate per mancanza di risorse disponibili. Non è quindi un problema di rendicontazione, che è richiesta alle famiglie, ma di mancanza di fondi; fondi che invece dovrebbero essere garantiti per questo tipo d'intervento, dal momento che queste famiglie sono state definite "idonee" (infatti, per un po' di tempo hanno ricevuto un contributo).
Alla luce di tutto questo, interrogo l'Assessore competente per sapere se la Regione intende reperire i fondi necessari per coprire sia le domande ammissibili e non finanziabili di "Scelta sociale", sia gli aumenti dei costi delle strutture per anziani. Si tratta di due aspetti fortemente collegati, sia per garantire un servizio giusto agli anziani, sia per venire incontro a famiglie cui spesso si chiedono enormi sacrifici.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sean Sacco per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e

dell'integrazione socio-sanitaria Grazie, Presidente.
Facciamo un po' di chiarezza e partiamo, innanzitutto, dal tema dell'adeguamento ISTAT delle tariffe delle residenze, che viene richiesto non da ANASTE, ma da tutte le associazioni rappresentative datoriali chiamiamole così, dei gestori delle strutture, e lo richiedono per i maggiori costi derivanti dai rinnovi contrattuali più che per i rincari.
Pongo l'esempio del contratto leader cooperative sociali, che, di fatto, è quello più applicato: questo contratto comporta una media d'aumento dei costi di retribuzione del personale assunto del 12%, grossomodo, in due anni, che cuba circa il 70% dei costi complessivi sostenuti dagli enti gestori delle residenze.
Vorrei però sottolineare che i contratti non sono tutti uguali, tanto che i sindacati maggiormente rappresentativi, o quantomeno CGIL, CISL e UIL, per fare un esempio, addirittura chiedono alla Regione di non riconoscere, per esempio, i contratti messi in campo da ANASTE, proprio perché ritengono che non siano abbastanza tutelanti.
Quella è una vicenda in corso che, tra l'altro, non può neanche vedere eccessivamente la Regione come arbitro, perché il criterio della maggiore rappresentatività è un tema nazionale. Però, sicuramente, manteniamo il nostro impegno nei confronti di tutti i sindacati di vigilare sul contenuto dei parametri qualitativi di servizio e di remunerazione.
Venendo però agli aumenti tariffari, la Regione sicuramente deve venire incontro ai maggiori costi delle strutture. E lo ha fatto con un incontro lo citava anche lei - che è avvenuto ieri, in mia presenza, ma soprattutto con l'Assessore Icardi.
Come sapete, le tariffe si dividono in due componenti: quella sanitaria che viene coperta una volta che è attivata la convenzione; quella alberghiera, che, invece, quando c'è la convenzione, grava non sul bilancio regionale, bensì sulle famiglie e sugli enti gestori dei servizi socio assistenziali, quindi in linea indiretta sui Comuni.
La scelta che è stata fatta proprio alla luce di questo incontro - lo posso dire perché credo che sia stato ufficializzato questa mattina - è che la Regione, con un aumento di quota tariffaria sanitaria, ha acconsentito a un aumento di 3,5 punti percentuali su quest'anno, che cuba, giusto per capirci, 16 milioni di euro (ogni singolo punto, quando deve coprire tutte le tipologie delle residenze, quindi non solo quelle per anziani, ma anche quelle rivolte alle persone disabili, cuba 4,2 milioni). Si tratta, quindi di un impegno sicuramente non indifferente.
Tra l'altro, ricordo che sempre la Regione per la quota sanitaria, sul fronte delle convenzioni e delle dimissioni accompagnate, nel 2023 ha sfondato il tetto di 300 milioni di spesa, rispetto ai 268 milioni che era lo storico pre-COVID. Quindi, lo sforzo in termini economici è molto alto però riguarda (giusto per essere chiari) la parte convenzionata, perch così come abbiamo aumentato addirittura più del previsto la quota sanitaria, non abbiamo voluto aumentare, invece, il rincaro della quota alberghiera, perché avrebbe comportato un aumento di costi per famiglie enti, gestori dei servizi socio-assistenziali dei Comuni che, tra l'altro non erano coinvolti nella riunione dell'altro giorno, che era invece solo con i datoriali.
Di conseguenza, l'unico aumento concordato a livello regionale è quello e abbiamo aperto dei momenti di confronto tra enti datoriali e realtà rappresentative della parte sociale - ad esempio, ANCI, che aveva chiesto di essere coinvolta - così come il coordinamento degli enti gestori e anche i sindacati pensionati o le associazioni rappresentative degli ospiti che siano nell'ambito della terza età o della disabilità. Su quello non abbiamo deliberato rincari.
Su "Scelta sociale", devo fare una ricostruzione più precisa, perché da come l'ha posta lei, sembra quasi che siano iniziate delle erogazioni e che poi siano state sospese per assenza di risorse. Non è così. Essendo un bando aperto che è durato un anno, per la parte domiciliare come per quella residenziale, ovviamente si sono create delle tranche trimestrali che avevano dei tetti massimi percentuali di finanziabilità, altrimenti saremmo arrivati, a livello sociale, a un paradosso, cioè che chi aveva fatto la domanda prima con un reddito più alto sarebbe passato davanti a chi l'aveva fatta dopo con un reddito più basso. Quindi, in realtà, gli unici cui è stato detto chiaramente che sono ammissibili, ma non ancora finanziati sono i casi che hanno i redditi più alti, che sono una percentuale che si aggira attorno al 10% degli ammissibili di ogni singola tranche e che in ogni caso (l'abbiamo calcolato) sono assolutamente finanziabili, una volta che si sta esaurendo l'ultima tranche di sportello residenzialità, con le economie della misura. Ora, quello che posso dire è che tutti gli ammissibili saranno finanziati. Chiaramente chi ha un reddito più alto è stato posposto solo temporalmente rispetto a chi aveva un reddito più basso e ha fatto domanda successivamente.
Però, in base ai calcoli che ci facciamo aggiornare settimanalmente dagli uffici che si occupano di welfare e da CSI Piemonte, con le economie siamo assolutamente in grado di coprire anche questi casi, ovvero (lo preciso) gli ammissibili e i non finanziati.
Un elemento che, forse, potrebbe aver creato confusione è che Finpiemonte a cavallo dell'anno, ma più nel mese scorso, ha fatto un ritardo di versamento alle residenze. Questo è un dato di fatto che ho segnalato e che abbiamo ripreso. Infatti, poi l'erogazione è ripresa, però voglio precisare che, anche in questo caso, non ha creato un disagio agli utenti, perché nel caso della residenzialità, i soldi di "Scelta sociale" non vanno agli utenti, ma vanno alle residenze e la residenza anticipa con lo sconto in fattura mese per mese. Di conseguenza, ha creato qualche difficoltà alle residenze, e siamo intervenuti, ma non agli utenti e questa, secondo me, è la cosa più importante.
Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1742 presentata da Disabato inerente a "Quale futuro per la cucina interna all'Ospedale San Luigi di Orbassano?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1742.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Buongiorno, Assessore. Non so se lo sa, ma l'Ospedale San Luigi di Orbassano al suo interno è dotato di una cucina che rappresenta una vera e propria eccellenza in ambito piemontese, che è in grado di garantire un pasto sano ai degenti, ai dipendenti, agli studenti universitari e a tutti coloro che usufruiscono del servizio mensa. Tra l'altro, eroga 1.500 pasti al giorno, collocandosi come seconda struttura in Piemonte in grado di garantire un servizio del genere. Inoltre, è una delle sei cucine interne a un presidio ospedaliero e quindi non esternalizzato.
Alcuni dipendenti segnalano che da diversi anni la Direzione è stata informata circa problemi strutturali presenti all'interno della cucina sopracitata. L'ultimo intervento di riqualificazione, se non sbaglio, è avvenuto nel lontano 1986-87, quindi ben più di trent'anni fa, ragion per cui sarebbero necessari degli interventi di riqualificazione. Di recente i lavoratori hanno segnalato problematiche strutturali all'interno della cucina e anche la presenza di anomalie, come escrementi di roditori ritrovati, che sono stati prontamente segnalati.
Purtroppo, a seguito di una verifica da parte dei NAS e del SIAN, il 30 gennaio è stata disposta la chiusura degli spazi adibiti per la cucina. Era ovviamente un episodio che prima o poi si sarebbe verificato, viste le segnalazioni che ci sono state e su cui non sono stati fatti interventi repentini.
Ora è sorta una preoccupazione ingente, soprattutto tra i dipendenti del servizio della cucina, ma anche tra i dipendenti dell'ospedale e di tutti coloro che usufruiscono del servizio mensa, perché la Direzione ha annunciato che ci sarebbe voluto un mese per fare tutte le verifiche e gli accertamenti per rimettere a norma quegli spazi. Un mese chiaramente è molto lungo e, nel frattempo, ci si sta appoggiando a una ditta esterna però la preoccupazione è tanta, perché è un servizio davvero molto apprezzato da tutte le persone che frequentano l'ospedale. Quindi, il timore è che, prima o poi, anche questa cucina possa essere esternalizzata come succede in tante altre realtà in Piemonte. Questo ovviamente non garantirebbe standard qualitativi al pari di quelli che ci sono adesso.
Assessore, se lei non è mai stato presso la mensa del San Luigi, la invito ad andarci, perché si renderebbe conto di come il cibo diventi una cura per i pazienti e di quanto si dovrebbe intervenire per reinternalizzare tutte le cucine e tutti i servizi mensa che in questo momento, invece, nei nostri ospedali sono purtroppo esternalizzati. Probabilmente risparmieremmo anche qualcosa.
C'è stato anche un appello dei sindacati, in particolare della UIL, che hanno chiesto a lei, Assessore, e anche al Presidente Cirio di intervenire tempestivamente per ripristinare il servizio e dotare l'ospedale dei fondi necessari per riqualificare le cucine.
Pertanto, sono qui a chiederle come intende intervenire e sapere quando questa cucina verrà riaperta al pubblico e a tutti coloro che ne usufruiscono e che sono felici di poterlo fare.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Volevo tranquillizzare la Consigliera Disabato, perché sono stato in tutti gli ospedali del Piemonte e anche più volte al San Luigi, e ho anche visto la cucina. Non ho mangiato, ma ho visto la cucina. Conosco bene la vicenda della cucina, conosco la struttura, ho visto le condizioni in cui si trova come ho visto anche il procedimento che è stato avviato e l'attuale chiusura degli spazi in favore di un soggetto esterno, proprio perché i carabinieri dei NAS hanno chiuso i locali.
È intenzione dell'Azienda Ospedaliera San Luigi mantenere il servizio interno di cucina in modalità idonee a garantire la sicurezza sia dei degenti sia del personale dipendente, così come la qualità del servizio offerto.
Proprio per questo motivo, gli uffici competenti, l'ufficio tecnico e altri uffici stanno effettuando un'analisi in merito alle opere necessarie per riottenere l'autorizzazione per la riapertura da parte delle autorità competenti dei locali oggi chiusi per i motivi che lei ha illustrato. Si stanno valutando, inoltre, le relative tempistiche e i costi.
Se emergeranno tempi e costi non sostenibili, certamente saranno valutate tutte le ipotesi per continuare a garantire il servizio e anche rispetto all'eventuale esternalizzazione.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 1741 presentata da Riva Vercellotti inerente a "Manutenzione ordinaria ATC Piemonte nord"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1741.
La parola al Consigliere Riva Vercellotti per l'illustrazione.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Sarò veloce e spero efficace nel spiegare come, nell'ultimo periodo sono arrivate sempre più segnalazioni, da parte di amministratori locali e di cittadini, non soltanto rispetto alla difficoltà nell'interlocuzione con ATC nord, ma rispetto anche alla drastica riduzione che si è notata sul territorio della manutenzione del patrimonio destinato agli alloggi di edilizia sociale. Per un dovere di trasparenza, sono a chiedere quanto ha investito ATC nord sui vari territori del nord Piemonte in questi ultimi anni.
Credo che sia importante dare questi elementi di riferimento, ma per avere in modo oggettivo questo quadro sulla manutenzione ordinaria è opportuno non soltanto dividerlo sulle province, ma anche rapportarlo al numero degli immobili di edilizia residenziale pubblica per ogni singola provincia.
Ecco perché la richiesta, che viene rivolta alla Giunta e all'Assessore competente: quella di capire quali azioni ha portato avanti l'Amministrazione per avere questi dati e quali siano le risultanze appunto, per monitorare il valore percentuale degli ultimi anni (ho indicato cinque anni per avere un periodo di riferimento), per ogni singola provincia all'interno dell'ambito territoriale del Piemonte nord; rapporto dato tra il numero degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e il valore economico della spesa assunta per le manutenzioni ordinarie.
Visto che non sempre ATC nord ha risposto, misteriosamente, alle interrogazioni presentate con i question time e sapendo che è possibile che ci sia, anche in questo caso, un allungamento dei tempi di risposta, mi auguro che non sia un fatto mirato all'interrogante, ma che nel momento in cui vengono presentate le interrogazioni, sia da chi sta interrogando oggi sia da altri colleghi, da parte dell'ATC nord ci sia la disponibilità a collaborare con il Consiglio regionale, che ha il dovere e non soltanto il diritto di controllo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In nome e per conto dell'Assessore Caucino, rispondo all'interrogazione come segue.
Con riferimento all'interrogazione in oggetto, non disponendo l'Assessorato di elementi diretti di riscontro, si è provveduto tempestivamente a richiedere all'ATC del Piemonte nord di fornire con urgenza ogni utile informazione al riguardo. Appena perverranno le notizie richieste ad ATC si provvederà a integrare la presente risposta.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali - Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione a risposta immediata n. 1735 presentata da Rossi, inerente a "Stato dell'iter per il bando di assegnazione per il riutilizzo sociale del Castello di Miasino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1741.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Torniamo a parlare del Castello di Miasino, un bene confiscato alle mafie tra i più importanti in Italia, l'unico nel patrimonio della Regione Piemonte, perché ricordo che nella scorsa legislatura, appunto, in accordo con l'Agenzia nazionale dei beni confiscati sequestrati, il bene fu integrato nel patrimonio di Regione Piemonte e ci furono anche i primi passi per arrivare al riutilizzo sociale.
Purtroppo, a causa anche di lavori importanti, che si sono resi necessari per la messa in sicurezza e per la ristrutturazione del bene, ancora oggi a distanza ormai di nove anni, e questo purtroppo è un dato politico che dovrebbe farci riflettere, i lavori non sono ancora terminati.
Per fortuna, però, siamo a buon punto e l'attuale data di fine lavori almeno per quello che concesso sapere a noi Consiglieri, è quella del giugno 2024, quindi tra pochi mesi.
Ora, sappiamo benissimo, Presidente, quanto sia importante per la collettività che i beni confiscati alle mafie, che hanno rappresentato la vittoria delle mafie sullo Stato, nel momento in cui vengono riutilizzati socialmente invertono questo messaggio e diventano un messaggio positivo per la collettività, dove lo Stato si riappropria di ciò che è stato tolto con la violenza, con sopruso e viene restituito alla collettività. Da questo punto di vista, dopo la ristrutturazione e la messa in sicurezza sarà necessario fare in modo che al più presto si arrivi al riutilizzo sociale.
Sappiamo infatti che, come dicevo prima, più il tempo passa, più rischia di passare un messaggio negativo del tipo: "Quando arriva lo Stato, le cose si fermano". Noi questo non possiamo assolutamente permettercelo.
Quest'Aula si è occupata diverse volte di questo bene. L'ultima volta lo ha fatto il 17 ottobre 2023, quando è stata approvata all'unanimità una mozione che impegnava la Giunta affinché provvedesse ad avviare con la massima tempestività l'iter per il bando di assegnazione per l'utilizzo sociale del Castello di Miasino, affinché venga giudicato in concomitanza o nei mesi immediatamente successivi al termine dei lavori di ristrutturazione del bene.
Visto che, appunto, la data prevista è giugno 2024, con l'interrogazione Presidente, interroghiamo l'Assessore per sapere, sulla base della mozione approvata a ottobre e in considerazione della fine dei lavori, a che punto è l'iter per il bando di assegnazione per l'utilizzo sociale del castello di Miasino.



PRESIDENTE

Ringraziamo il consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Tronzano.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

Grazie, Presidente.
Come correttamente indicato dal Consigliere Rossi, il termine dei lavori è previsto per il 2024. L'Amministrazione regionale provvederà pertanto entro luglio 2024, a riproporre un'indagine con manifestazioni d'interesse per la gestione della struttura, cui seguirà un approfondimento con gli uffici competenti per la definizione dei criteri, propedeutico all'avvio della fase di affidamento vera e propria, successiva alla fine dei lavori di completamento.
Pertanto, saremo attivati entro il 2024 per finire i lavori.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'assessore Andrea Tronzano per la risposta.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Interrogazione a risposta immediata n. 1734 presentata da Valle, inerente a "Certificato di collaudo grattacielo della Regione Piemonte. A che punto siamo?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1734.
La parola al Vicepresidente Valle, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
In realtà, è una domanda molto semplice. Al 29 luglio del 2022 veniva data la fine lavori per i lavori relativi al nuovo grattacielo unico della Regione. La norma vorrebbe che entro un anno dalla fine lavori arrivasse il certificato di collaudo, cioè il documento che attesta la perfetta rispondenza tra i lavori che si dovevano fare e quelli fatti effettivamente.
Sappiamo, da un'interrogazione precedente, che la Regione aveva chiesto ulteriori 60 giorni, dalla fine lavori, per alcune modifiche (piccoli interventi, piccoli lavori di minore entità); possibilità che la norma prevede.
A mio giudizio, in ogni caso, l'anno decorrerebbe dalla dichiarazione di fine lavori, perché se sono finiti, sono finiti; se invece non sono finiti non sono finiti e se non sono finiti, non c'è fine lavori. Questo, per come interpreto io la norma, darebbe soltanto lo spazio per fare queste ultime piccole modifiche in corso d'opera, ma secondarie. In ogni caso, contando o non contando questi 60 giorni, ormai siamo abbondantemente oltre l'anno anche se lo contiamo dai 60 giorni decorsi. Parliamo di fine luglio 2022 quindi andiamo ad agosto-fine settembre 2022. Pertanto, sono passati diversi mesi anche dall'eventuale proroga di 60 giorni.
Chiedo se in questo momento è arrivato il certificato di collaudo del grattacielo e la documentazione relativa.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Daniele Valle per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

Grazie, Presidente.
Per fortuna, abbiamo ottimi Direttori e ottimi funzionari che seguono con grande attenzione tutto l'evolversi del grattacielo della Regione Piemonte un'opera mastodontica, infinita, che non si chiudeva mai. Noi siamo arrivati e l'abbiamo chiusa. Voglio sempre ricordarlo, perché il Consigliere Valle, ingiustamente per quanto riguarda il grande lavoro che stanno facendo i funzionari e tutta la struttura per far vivere questa opera in maniera adeguata, fa la sua giusta riflessione, dal suo punto di vista, sul collaudo, e allora rispondiamo anche sul collaudo.
Il collaudo dei lavori, mediante locazione finanziaria di opera pubblica di costruzione del nuovo complesso amministrativo istituzionale della Regione Piemonte in Torino era stato affidato nel 2012 a Commissione di collaudo in corso d'opera, ai sensi della normativa di riferimento dei lavori pubblici (art. 141 d.lgs n. 163/2006 s.m.i. applicabile all'appalto di cui trattasi).
Il collaudo tecnico-amministrativo dell'opera, essendo volto alla verifica della conformità dei lavori eseguiti con il contratto, con i progetti e la contabilità approvati e all'attestazione della regolare esecuzione dell'opera secondo le regole dell'arte, non incide sull'agibilità e fruibilità dell'opera per la quale, nel caso dell'opera regionale, è stata effettuata in data 31-01-2023 (ex art. 200 del Regolamento sui Lavori Pubblici, di cui al DPR n. 554/1999 ed ex art. 44 del Contratto d'Appalto del 30-05-2001 dei lavori) consegna anticipata (a eccezione del fabbricato cosiddetto "ex asilo", oggetto di lavori di rimozione vizi e non conformità di opere eseguite in categoria OS18 in capo ad altro operatore) sussistendo i presupposti di legge quali: il collaudo statico (quello delle strutture principali delle opere realizzate al 24-11-2017, fase 1, relativa Torre, Interrati Torre, Centro Servizi, Interrati Parcheggi, emesso in data 4-06-2018, mentre in data 20-01-2023 è stato depositato quello delle strutture secondarie emesso il 27-12-2022); il deposito della segnalazione certificata di agibilità presso il competente ufficio comunale, a norma del DPR n. 380/2001 e s.m.i., in data 30/12/2022; gli allacciamenti alle utenze; le verifiche funzionali e sugli impianti; il deposito presso il competente Comando provinciale dei Vigili del Fuoco della SCIA antincendio ex DPR 151/2011 delle attività soggette a prevenzione incendi.
Il contratto d'appalto, a disposizione della Commissione di collaudo prevede che, stante il disposto, il collaudo tecnico amministrativo dell'opera (che, si ribadisce, non riguarda la stabilità dell'edificio, in quanto su questo aspetto il collaudo statico è stato completato con esito positivo il 27-12-2022, ma la conformità dei lavori eseguiti con il contratto, con i progetti e la contabilità approvati), si concluda mediante l'emissione del relativo certificato di collaudo entro 12 mesi dalla data di ultimazione dei lavori, avvenuta in data 29-07-2022 (quindi entro il 29 07-2023), sempre che collaudatori, sottolineato questo sempre, siano in possesso dei documenti necessari, tra cui il Conto finale (e documenti correlati) rilasciabile dal Direttore dei Lavori, a norma dell'art. 173 del DPR 5543/1999 s.m.i.
In data 26-08-2022, il Direttore dei Lavori attestava l'ultimazione dei lavori afferenti alla nuova sede unica regionale al 29-07-2022 a meno del fabbricato cosiddetto "ex asilo", come ho detto prima, oggetto di lavori di rimozione vizi e non conformità di opere eseguite in cat. OS18 in capo ad altro operatore, ovvero l'impresa Paolo Beltrami Costruzioni, e di altre lavorazioni di minore entità per le quali assegnava, a norma dell'art. 172 del d.lgs 163/2006 e s.m.i., ulteriori 60 giorni con termine al 27-09-2020.
Ultimate in data 28-07-2023 le lavorazioni dell'ex asilo, in capo ad altro operatore, l'ATI CMB Idrotermica ha potuto completare i lavori di sua spettanza (impianti e opere edili) all'interno dell'ex asilo, terminati il 30-11-2023.
Nel rispetto dei dettami contrattuali, il Direttore Lavori, completati quindi anche i lavori afferenti al fabbricato ex asilo, ha emesso il Conto finale, a norma dell'art. 173 del DPR 554/1999, che, unitamente alla copiosa documentazione correlata, è stato trasmesso al RUP in data 2-02 2024. Il RUP ha, quindi, convocato l'ATI per la firma dei documenti.
Si evidenzia che il Conto finale contiene contabilità finale dei lavori e stabilisce il credito residuo dell'impresa, fatte salve le determinazioni della Commissione di collaudo. Nel caso dell'appalto in questione l'attività è stata particolarmente complessa, perché ha dovuto tener conto delle detrazioni da apportare per revisioni tecnico-contabili resesi necessarie, stanti le distonie contabili rilevate per la prima fase dei lavori (a opera dell'ATI aggiudicataria d'appalto con capogruppo per la società Coopsette SC, poi posta in liquidazione coatta amministrativa dal 30-10-2015) per lavorazioni eseguite in minor misura o con minor valore o non eseguite, ma contabilizzate. Distonie che, per le potenziali conseguenze, vanno incardinate correttamente.
Dopo la firma del conto finale da parte dell'ATI, appaltatrice CMB Idrotermica, prevista per la data del 27-02-2024 (cioè oggi), farà seguito a norma dell'articolo 175 del DPR 554/1999, la relazione finale riservata del RUP sul conto finale e, in base al contratto d'appalto dei lavori l'emissione entro i successivi sei mesi del certificato di collaudo tecnico amministrativo relativo all'appalto dei lavori di costruzione della nuova sede regionale da parte della Commissione di collaudo.
Da parte mia e da parte della Giunta, ringraziamo con grande riconoscenza il grandissimo lavoro fatto dai nostri funzionari e dai nostri Direttori su un'opera che sta sempre più prendendo vita, nonostante le critiche ogni tanto esagerate, perché il lavoro svolto è stato veramente tanto e di grandissimo livello.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15.30 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle ore 12.30.
Grazie e buona salute a tutti a tutte.



(Alle ore 15.05 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(Alle ore 15.40 il Vicepresidente Valle comunica che la seduta riprenderà alle ore 16.10)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Nomine

Nomine (seguito)


PRESIDENTE

Colleghi, come concordato prima della sospensione mattutina, riprendiamo l'esame del punto 2) all'o.d.g., inerente a "Nomine" Proposta di deliberazione n. 331 - "Museo regionale dell'emigrazione dei piemontesi nel mondo" - Comitato di gestione - Art. 4, L.R. n.13/2009) designazione di 1 membro in sostituzione della signora Lucetta Rossetto (dimissionaria) (2° votazione) Proposta di deliberazione n. 332 - "Fondazione Teatro Piemonte Europa T.P.E" - Consiglio di amministrazione - (Articolo 14 Statuto dell'Ente) designazione di 2 membri, di cui uno con le funzioni di Presidente (2 votazione) In quanto nella sessione antimeridiana odierna nessun candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta dei votanti prevista dall'articolo 79 del Regolamento, in questa seconda votazione, ai sensi del medesimo articolo sarà eletto, in ciascuna delle due designazioni, il candidato che avrà riportato il maggior numero di voti.


Argomento:

Nomine (seguito)

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 333 "Fondazione CRT" - Consiglio di indirizzo. - Designazione di due terne nel cui ambito la Fondazione provvederà a nominare 2 Consiglieri


PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 334 "Compagnia di San Paolo" - (Art. 8, comma 1, lettera b) e art. 9 Statuto Compagnia) - Consiglio generale designazione di 1 Consigliere.



PRESIDENTE

L'elenco delle candidature è pervenuto a seguito di avviso pubblico e su di esse la Commissione consultiva per le nomine, anche a seguito dello svolgimento dell'odierna seduta della Commissione, ha espresso parere favorevole in base al Regolamento ed è stato messo a disposizione dei Consiglieri tramite pubblicazione su supporto delle sedute d'Aula.
Ai sensi del Regolamento interno, occorre procedere alla votazione a scrutinio segreto, previo appello nominale.
Ricordo che per la designazione di due terne dei candidati per il Consiglio d'indirizzo della Fondazione CRT si procederà con due votazioni distinte.
Nella prima votazione si voterà la prima terna. Ai candidati, una volta proclamati i nominativi nella prima terna, gli Uffici predisporranno una nuova scheda di votazione dalla quale saranno scorporati i nominativi dei soggetti proclamati designati nella prima terna e si procederà con la seconda votazione.
In base agli Statuti della Fondazioni CRT e Compagnia San Paolo, la nomina di uno dei due enti è incompatibile con la nomina del secondo. Nelle schede di votazione dei due enti è riportato un asterisco accanto ai nominativi che hanno ripresentato domanda di candidatura in entrambe le Fondazioni.
Invito pertanto i Consiglieri a prestare attenzione al momento della votazione. Rammento che, ai sensi del Regolamento, qualora il Consiglio debba procedere alla nomina di designazione di due persone, ciascun Consigliere limita il proprio voto ai due terzi degli eligendi.
Le schede per le designazioni delle due terne, in seno al Consiglio d'indirizzo della Fondazione CRT, riportano pertanto ciascuna esclusivamente due nominativi.
Invito i Gruppi di minoranza, qualora lo ritengano, di procedere all'assunzione del proprio nominativo in seno alla prima terna relativa al Consiglio d'indirizzo della Fondazione CRT.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Noi candidiamo la dottoressa Alessandra Siviero.



PRESIDENTE

Ricordo che, ai sensi del Regolamento, nel caso si debba procedere alla nomina di due persone, saranno eletti i candidati che hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti. Se tale maggioranza non è raggiunta nella prima votazione, in seconda votazione saranno eletti i candidati che hanno riportato il maggior numero di voti, come già comunicato per la designazione di un membro in seno al Comitato di gestione del Museo regionale dell'immigrazione dei piemontesi nel mondo, nonché di un componente in seno al Consiglio d'Amministrazione della Fondazione Teatro Piemonte Europa.
Nel caso si debba invece procedere alla nomina di designazione di due persone, come nel caso della Fondazione CRT, in base al Regolamento si procederà alla determinazione della graduatoria dei candidati in ordine crescente, con la salvaguardia e garanzia della riserva dei posti in capo alle minoranze, e si procederà alla proclamazione degli eletti delle nomine da effettuare qualunque sia il numero di voti riportati dai candidati.
Si proceda alla distribuzione delle schede.
Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Martinetti di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Martinetti effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.
Provvederemo alla proclamazione degli eletti nel corso della seduta, non appena saranno concluse le operazioni di spoglio delle schede.
Successivamente, procederemo alla designazione della seconda terna relativamente alla Fondazione CRT Cassa di Risparmio.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame proposta di legge n. 253, inerente a "Modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 253, inerente a "Modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale)", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato richiamato in Aula ai sensi del Regolamento.
Pertanto, non essendo stato licenziato dalla Commissione competente, non ha relatori.
Chiedo alla Consigliera Canalis se intende procedere all'illustrazione della proposta di legge.
Prego, Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica, relatrice

Grazie, Presidente.
Questa proposta di legge è stata costruita nel tempo insieme agli enti di terzo settore e alle parti sociali, anche alla luce della discussione molto timida e molto discontinua che c'è stata in questa legislatura su un tema che definirei "epocale": mi riferisco all'emergenza abitativa.
Sono infatti moltissime le domande di casa insoddisfatte: solo il 5% del bisogno di casa in Italia riceve soddisfazione nell'edilizia residenziale pubblica. Sono stati moltissimi negli ultimi anni gli sfratti, con un grandissimo incremento rispetto al periodo precedente.
Soltanto in Piemonte, nel 2022 ci sono stati più di 4.000 sfratti, quindi il numero di persone che manifesta un bisogno di casa popolare va a incrementarsi anche a causa di questi sfratti, di questa perdita della casa. È un tema che riguarda un diritto primario, un diritto vitale, e che è strettamente connesso con il contrasto alla povertà, perché la perdita della casa è direttamente collegata alla caduta in una condizione di povertà.
La crisi di questi ultimi anni è legata, da un lato, a un aumento di persone che hanno bisogno di casa, e, dall'altro, a un cambiamento di queste persone. Se, infatti, in passato erano soprattutto le famiglie numerose con figli a fare domanda, oggi ci sono molte situazioni di anziani, di padri separati, di famiglie monogenitoriali, anche di giovani.
E non sono necessariamente persone di origine straniera.
Ebbene, anche alla luce dei cambiamenti che sono avvenuti in quest'ultimo periodo, con la proposta di legge che sto illustrando abbiamo ritenuto di andare ad apportare delle modifiche a una legislazione che era stata licenziata in Piemonte dalla nostra stessa parte politica: mi riferisco alla legge regionale n. 3 del 2010, successivamente modificata nella legislatura 2014-2019.
La proposta di modifica, quindi, riflette il cambiamento, naturalmente aggravato anche dall'evento pandemico, che si è verificato negli ultimi anni. In particolare, faccio riferimento ai requisiti per l'assegnazione nello specifico, al requisito della residenza nel territorio piemontese, e a quello della certificazione dell'impossidenza di immobili.
Rispetto alla residenza, la modifica che era stata fatta nella legislatura 2014-2019 prevedeva un aumento da tre a cinque anni di permanenza e di residenza sul territorio regionale, con almeno tre anni, anche non continuativi, all'interno dell'ambito di competenza. Con questa proposta di legge propongo di ritornare alla versione del 2010, quindi almeno tre anni di residenza - si propone, dunque, una diminuzione di due anni - e due anni continuativi nell'ambito.
Perché faccio questa proposta? Perché, a differenza di quanto sostenuto con la proposta di legge dell'Assessore Caucino approvata la scorsa settimana ritengo che il tema della residenza non possa costituire un elemento di discrimine o di sbarramento eccessivo per le persone che si trovano nel bisogno. Per assegnare le case, dobbiamo innanzitutto porre attenzione ed enfasi sul bisogno, non sulla permanenza sul territorio regionale.
Peraltro, è un criterio discriminatorio non soltanto nei confronti delle persone di origine straniera, ma anche di persone di cittadinanza italiana che intendono muoversi o che si siano spostate da una regione all'altra del nostro territorio. Dunque, il primo intervento che propongo riguarda la residenza.
Il secondo riguarda la certificazione di possesso di immobili. Nell'attuale legge in vigore, si prevede di dover certificare la proprietà di un alloggio sul territorio nazionale e anche all'estero. Allora, siccome la certificazione di proprietà di immobili in altri paesi è piuttosto difficoltosa, soprattutto in quelli in cui vi sono difficoltà legate al catasto o, addirittura, vi sono emergenze belliche o di altro genere, ho proposto di limitarsi alla certificazione relativa al territorio nazionale.
Il secondo intervento tecnico riguarda la decadenza, per cui vado a proporre di costituire presso ciascuna delle tre ATC piemontesi un'apposita Commissione, con l'obiettivo di analizzare i singoli casi che presentano difficoltà economiche che impediscono il buon prosieguo della locazione.
Penso che si tratti di una modifica che non solo non comporta oneri per il bilancio regionale, ma può veramente migliorare l'operatività delle nostre ATC.
Questa Commissione è stata richiesta soprattutto dai sindacati degli inquilini più rappresentativi e credo che potrebbe davvero agevolare anche i nostri rappresentanti in questi organismi.
Per quanto riguarda il canone di locazione, propongo di applicare l'ISEE che è già applicato in altri regolamenti relativi all'edilizia sociale.
Propongo, inoltre, all'articolo 20 della legge n. 3/2010 di andare a fare una modifica relativa al Fondo sociale. Oggi, infatti, la Regione si fa carico annualmente del 60% della morosità incolpevole. L'Assessorato mi ha fornito alcuni dati: nel 2020, così come nel 2021 e nel 2022, la Regione si era fatta carico del 60%, che corrispondeva, nei tre anni citati rispettivamente a sette milioni, cinque milioni e otto milioni di euro.
Propongo anche, per supportare i Comuni piemontesi che fanno sempre più fatica a sostenere le situazioni di morosità incolpevole, di far salire questa quota a carico della Regione dal 60% all'80%. Non a caso il CAL esaminando questa proposta di modifica, l'ha accolta con estremo favore perché si tratterebbe davvero di sollevare i Comuni da oneri molto gravosi.
Infine, propongo di uniformare nelle ATC piemontesi il funzionamento delle Commissioni utenze che oggi, purtroppo, sono molto eterogenee e molto dissimili.
Non ultimo, nell'articolo finale sulla norma finanziaria, propongo di allocare dieci milioni di euro per sostenere una serie d'interventi per aumentare gli alloggi in circolazione. Questo anche alla luce di quelle che considero delle carenze del Governo Meloni che, nel 2023 e anche nel 2024 ha azzerato a livello nazionale il Fondo per la morosità incolpevole e il Fondo per il sostegno alla locazione. Sono due risorse molto importanti che, nel solo Piemonte, avevano fatto arrivare nel 2022 ben 25 milioni di euro. Quindi, si tratta di Fondi che erano preziosissimi per prevenire la perdita della casa delle fasce di popolazione più fragili. Proprio per sopperire a queste mancanze, oltre agli interventi che l'Assessore Caucino ha già messo in campo, propongo di allocare questa somma.
Mi sembrano interventi molto puntuali, tecnici e specifici, che non vanno a contrastare altre proposte, ma che sono in aggiunta e a integrazione, per cui penso che, proprio perché sono interventi che sono stati messi a punto e studiati insieme alle parti sociali e agli enti del terzo settore potrebbero migliorare la vita degli assegnatari delle case popolari.
Consideriamo che oggi, in Piemonte, ci sono decine di migliaia di famiglie che sono in attesa di ricevere un alloggio. Queste famiglie, di fatto, oggi non ricevono un supporto dalla Pubblica Amministrazione, ma dal terzo settore. Pertanto, credo che sia doveroso che noi velocemente mettiamo in campo delle nuove misure, per non scaricarle su enti no profit e senza scopo di lucro che si occupano del tema abitativo, per una missione quasi volontaristica più che per una missione remunerativa.
Credo che la Pubblica Amministrazione debba decisamente aumentare le risorse e le misure, perché il tema della casa rischia di diventare un'emergenza sociale che può impattare poi su tutta una serie di altri ambiti, dal lavoro all'istruzione e via dicendo. Mi pare che lo stiamo sottovalutando, anche in assenza di un Piano casa nazionale, e che quindi la nostra proposta, qualora la maggioranza volesse entrare nel merito possa essere, almeno in parte, presa in considerazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo se vi sono altri interventi in discussione generale.
Ha chiesto la parola la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie.
Intervengo soltanto per dire che la proposta di legge della collega raccoglie alcune sollecitazioni e indicazioni anche operative di modifica di una legge, che ormai per alcuni aspetti sente un po' i segni del tempo dal momento in cui è stata approvata; penso, ad esempio, alla percentuale d'intervento della Regione rispetto alle morosità incolpevoli o al tema di un'uniformità su tutto il territorio regionale (e quindi nelle tre ATC) alle Commissioni che valutano i diversi casi di situazioni problematiche mentre oggi questo regolamento è definito ATC per ATC.
Ci sono una serie di questioni che sono state sollecitate anche dai Comuni.
Alcune di queste le abbiamo trovate nelle note inviate dall'ANCI piuttosto che dal Comune di Torino o dai sindacati degli inquilini. Dal mio punto di vista, affrontano tematiche che avrebbero dovuto e avrebbero potuto trovare una sintesi all'interno di un provvedimento sulla casa condiviso e unitario in Consiglio regionale.
Così non è stato. Non c'è stata questa disponibilità a valutare, a partire dal disegno di legge n. 130, questa proposta di legge; quindi, abbiamo votato la settimana scorsa un disegno di legge della Giunta e oggi portiamo comunque in Aula questa proposta di legge.
Mi corre però l'obbligo di sottolineare la mia contrarietà, o comunque non condivisione, rispetto al punto 1) di questa proposta di legge che, per quanto intervenga in modo inclusivo e con maggiore attenzione rispetto al tema della residenza, tornando alle previsioni originali della legge del 2010, quindi ai tre anni come requisito. Anche questa, forse per le tempistiche con cui è stata depositata e per la mancanza di possibilità di discussione in Commissione, non recepisce e non prende atto, invece, delle numerose (almeno quattro) Sentenze della Corte costituzionale sull'incostituzionalità di tale requisito, di cui abbiamo già avuto modo di parlare e di mettere a verbale nelle sedute precedenti per il disegno di legge.
Il tema qui viene affrontato positivamente, perché interviene in termini inclusivi, ma non in modo, appunto, di riconoscere e adeguarsi alle sentenze.
Questo rimane un aspetto che, anche per essere coerente con le questioni affermate nel dibattito precedente, non mi trova d'accordo, pur condividendo l'approccio migliorativo rispetto a quanto è presente nell'attuale legge.
Complessivamente, invece, vi è la volontà d'intervenire con misure ancorch piccole e puntuali, ma che davvero provano a migliorare il rapporto tra cittadine e cittadini richiedenti la casa, per ottenere il loro diritto alla casa e le ATC e la Regione e, soprattutto, anche nel merito, poi, di questioni organizzative, di lavoro, pensando a tutta la vicenda della morosità incolpevole e dei rapporti che faticosamente i Comuni cercano di mantenere, provando a garantire il diritto alla casa anche a chi si trova in condizioni estremamente difficili e, soprattutto, prevede anche di mettere a disposizione delle risorse a fronte, come veniva già detto dalla proponente, di una situazione nazionale che ha visto il mancato finanziamento dei fondi per la morosità incolpevole e, complessivamente per il diritto alla casa.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bertola, in discussione generale.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Non più tardi di una o due settimane fa, nel bocciare senza appello il disegno di legge n. 130, presentato dalla Giunta regionale e poi purtroppo approvato da quest'Aula, avevamo sottolineato come, secondo noi, dopo 14 anni, fosse comunque necessaria una revisione della legge regionale n. 3 del 2010.
Riteniamo che la proposta di legge, di cui stiamo parlando, possa rappresentare in realtà una risposta molto migliore di quella che ha dato la Giunta regionale alla necessità di rivedere quella legge, per tutti gli elementi che sono stati fin qui sottolineati e che ha sottolineato la prima firmataria nella sua relazione.
Certamente, resta di potenziale criticità il criterio legato all'articolo 1 e agli anni di residenza, perché, com'è stato sottolineato, quel criterio è stato dichiarato incostituzionale e certamente anche la nuova legge regionale, con l'uscita dal disegno di legge n. 130, andrà a incontrare le maglie del vaglio costituzionale e sappiamo bene che verrà segnalata e respinta.
Qui certamente non si risolve quel problema, perché si mantiene comunque il requisito degli anni di residenza, ma certamente avendo più attenzione a quello che deve essere il focus principale, che è quello del bisogno e non quello degli anni di residenza, riportando se non altro la situazione ex ante, cioè la situazione originaria della legge n. 3 del 2010, abrogando le modifiche apportate nella scorsa legislatura.
Per tutte queste ragioni, riteniamo che questa proposta di legge sia non solo migliorativa in alcuni aspetti della legge n. 3 del 2010, migliorativa certamente rispetto alle modifiche apportate nella scorsa legislatura e certamente molto migliore del disegno di legge n. 130, approvato una settimana fa.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se altri colleghi intendono intervenire.
Prima di chiudere la discussione, chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Dichiaro conclusa la discussione generale.
Proseguiamo, quindi, con l'esame dell'articolato.
Ordine del giorno n. 1788 presentato da Preioni, Mosca, Cane, Poggio e Marin, inerente a "Non passaggio agli articoli della proposta di legge n.
253 (Modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale)".
È stato depositato l'ordine del giorno n. 1788 presentato da Preioni Mosca, Cane, Poggio e Marin, inerente a "Non passaggio agli articoli della proposta di legge n. 253 (Modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2010 n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale)".
La parola al Consigliere Preioni per l'illustrazione.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Abbiamo ascoltato la discussione generale, però, poiché abbiamo approvato da pochi giorni una nuova legge sulla casa, che noi rivendichiamo con forza, perché siamo convinti della bontà della nostra proposta di buon senso che va a premiare chi è residente in Piemonte da 15-20-25 anni, che va a insediare anche degli appartamenti per quanto riguarda la sicurezza l'ordine e il decoro riservati alle Forze dell'ordine, che va a punire i furbetti rispetto alle proprietà di beni immobili di lusso e va a incentivare le coppie monogenitoriali, noi siamo convintissimi della bontà e del buon senso della nostra proposta, soprattutto relativamente agli anni di residenza.
Ribadisco che oggi immigrati ed extracomunitari in Piemonte sono il 9 della popolazione, ma l'occupazione regolare delle case popolari è pari al 60%: c'è un dato assolutamente sperequato.
Poiché siamo convinti che la nostra nuova legge, che non ha nulla d'incostituzionale perché la residenza è aperta a tutti, cittadini italiani o meno, sia una legge innovativa, non riteniamo quindi di procedere con la votazione degli articoli.
Per questo motivo, ho presentato quest'ordine del giorno che, se viene votato, di fatto, fa decadere l'articolato e fa bocciare in maniera più veloce questa proposta.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Soltanto per esprimere un piccolo rilievo nei confronti del Consigliere Preioni.
Gli stranieri di nazionalità extraeuropea, che sono ospiti delle case popolari in Piemonte.
Non so da dove il collega Preioni ha tirato fuori questi dati, ma quelli che abbiamo noi, di nazionalità extraeuropea, peraltro, soltanto relativamente ai contratti stipulati dalle ATC nel periodo 2020-2023 quindi non stiamo parlando di tutti i contratti degli alloggi attuali, solo 2020-2023 di nazionalità extraeuropea sono il 42,7% (periodo 2020-2023). Di sicuro, negli anni precedenti, la maggioranza non era di nazionalità extraeuropea.
Per favore, non sparate numeri a caso, perché quel 60% è totalmente campato in aria.



PRESIDENTE

Grazie.
Ai sensi del comma 3, articolo 87 del Regolamento, è stato depositato un ordine del giorno di non passaggio agli articoli del provvedimento.
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, metto in votazione l'ordine del giorno n. 1788.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1788, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Cave e torbiere

Esame del disegno di legge n. 299, inerente a "Modifiche all'articolo 4 della legge regionale 23 del 2016 Disciplina dell'attività estrattiva e disposizioni in materia di cave" (Questioni sospensive)


PRESIDENTE

Questione sospensiva sollevata dal Consigliere Bertola



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 299, inerente a "Modifiche all'articolo 4 della legge regionale 23 del 2016 Disciplina dell'attività estrattiva e disposizioni in materia di cave", di cui al punto 7) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato richiamato in Aula dal Presidente della Giunta regionale, ai sensi del Regolamento. In quanto non licenziato dalla competente Commissione referente, esso non ha relatori. Chiedo, pertanto all'Assessore Tronzano di procedere all'illustrazione del provvedimento.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Bertola per una richiesta di sospensiva.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ho chiesto di intervenire per porre una questione sospensiva su questo disegno di legge: ne chiedo semplicemente il ritorno in Commissione.
È un progetto di legge presentato di recente. Si è portata in Aula la richiesta d'urgenza su cui, ricordo, per ben tre volte la votazione non è stata valida per mancanza del numero legale, perché questa maggioranza non ha saputo garantire, come spesso fa, il numero legale nemmeno su una richiesta d'urgenza.
In Commissione, questa legge non è stata discussa: si sono fatte le prime determinazione - ci mancherebbe ancora - e sono state "lanciate" le consultazioni; dopodiché non c'è stato un minuto di discussione, neanche la discussione generale.
Posso comprendere: è più che legittima la procedura d'urgenza, perché lo prevede il Regolamento, ed è assai legittimo chiederla, però, a nostro avviso, la Giunta regionale si dovrebbe avvalere della procedura d'urgenza quando, fatta una discussione ampia in Commissione (dove magari si è riscontrato un atteggiamento, anche quello legittimo, ostruzionistico delle opposizioni), a quel punto c'è l'esigenza di portare a termine l'esame di un disegno di legge prima della fine dei lavori del Consiglio. Si applica la procedura d'urgenza e poi la si richiama in Aula. Nulla di tutto questo.
Non c'è stato un minuto di ostruzionismo dell'opposizione perché non ce n'è stata la possibilità.
Noi bocciamo anche nel merito il disegno di legge, ma avremo modo di dirlo diffusamente nel corso della discussione generale.
Come primo punto, poniamo questa questione sospensiva, chiedendo che il provvedimento ritorni all'esame delle Commissioni consiliari, in questo caso della III Commissione, quella competente per materia.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi.
Interviene sempre sulla sospensiva o sull'ordine dei lavori?



ROSSI Domenico

Prima sull'ordine dei lavori, Presidente.
Per mia ignoranza. volevo chiederle: facciamo prima le sospensive e poi le pregiudiziali? Ho anche una questione pregiudiziale, per cui volevo capire come intende procedere. Il collega ha presentato una sospensiva.



PRESIDENTE

Trattiamo tutte le sospensive.



ROSSI Domenico

Quindi dopo trattiamo le pregiudiziali?



PRESIDENTE

Sì.



ROSSI Domenico

Allora, Presidente, intervengo dopo con una sospensiva. Ho visto che altri colleghi hanno delle sospensive.



PRESIDENTE

Va bene, tanto poi vengono votate separatamente, ma era per metterle in ordine.



ROSSI Domenico

Perfetto, facciamo le sospensive, per cui intervengo dopo.
Chiudo l'intervento sull'ordine dei lavori.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo per chiedere una sospensiva rispetto al provvedimento che arriva in questo momento in Aula e poi volevo sostenere quella del collega Bertola.
Ci tengo a sostenere la sospensiva del collega Bertola per evidenziare un metodo di condivisione e di procedura su un provvedimento così importante.
Sarebbe stata doverosa una maggiore condivisione nei contenuti, oltre ad alcune audizioni svolte; avere la capacità di entrare nel merito del provvedimento, visto che - vado a memoria, non ero in Consiglio - la precedente legge era stata particolarmente condivisa, particolarmente partecipata e discussa non solo in Aula, ma anche in Commissione. Questo è lo stile differente di condivisione di un provvedimento così importante che non va a toccare solo alcuni elementi specifici di certi operatori, ma rischia di andare a incidere su quello che molte volte abbiamo discusso in quest'Aula, cioè il tema della crisi climatica e tutto quello che riguarda la salvaguardia dell'ambiente e del nostro terreno.
Avere una condivisione maggiore negli organi principali e competenti, cioè convocando la Commissione di competenza, sarebbe stato un passaggio importante e fondamentale.
Per questa ragione, vi chiediamo non solo di portarlo al voto, ma di votare a favore della sospensiva, proprio per dare un ruolo principale e importante al Consiglio e alle Commissioni, luoghi dove discutere dei contenuti della proposta come Consiglieri, magari anche apportando modifiche o elementi utili di cambiamento, che magari derivano da operatori esterni, non tecnicamente coinvolti sul tema, ma che potrebbero, in termini generali di consumo e di utilizzo del suolo, fornire elementi utili alla discussione.
Per questa ragione, sosteniamo la sospensiva del Consigliere Bertola.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Anche da parte mia un sostegno e un'adesione alla richiesta di sospensiva del Consigliere Bertola su questo provvedimento con la richiesta del ritorno in Commissione.
Si tratta di una proposta di legge composta da due soli articoli estremamente sintetica, ma in qualche modo un po' criptici. Nel senso che è lasciato ai Consiglieri intuire le volontà e le esigenze che il proponente del disegno di legge vuole raggiungere e soddisfare attraverso questo provvedimento. Tuttavia non se ne colgono, perché non sono esplicitate, le vere motivazioni che portino a produrre un PRAE per stralci, quali siano le condizioni che hanno impedito di lavorare e di ottemperare all'attuazione della legge n. 23 del 2016, portando all'attenzione del Consiglio un documento, il PRAE, come previsto.
Peraltro, ci troviamo in Aula con degli interrogativi, con una mancata conoscenza del merito non avendo potuto svolgere audizioni. In Commissione avevamo chiesto di audire alcuni soggetti interessati, anche perché non è specificato di quale comparto stiamo parlando, ne sentiamo raccontare, ma nella proposta di legge non è scritto, ragion per cui sarebbe utile ascoltare tutto il mondo interessato al tema delle cave. Ci troviamo qui in una via d'urgenza che sicuramente non è stata motivata - questo voglio sottolinearlo anch'io - da un atteggiamento ostruzionistico delle opposizioni e delle minoranze, ma per una tempistica non ben calibrata e calcolata dal proponente e per un iter dei lavori che non ha tenuto conto di quelle necessità.
Per questi motivi e per altri che avrò modo di illustrare nel corso della discussione se si affronterà oggi, sostengo la richiesta di sospensiva.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Accossato.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno delle osservazioni già poste dal Consigliere Bertola, anche per evidenziare un metodo che nuovamente vediamo applicato in questa fine legislatura, che è quello del passaggio diretto all'Aula senza il confronto in Commissione.
Si tratta, tra l'altro, di un argomento piuttosto tecnico, che richiederebbe un approfondimento, per consentire a tutti i Consiglieri anche quelli che non sono Commissari della Commissione competente per materia, cioè la III, di approfondire il tema per evitare di arrivare a un voto che si basa su prese di posizione non supportate da argomenti tecnici.
È una modalità che, purtroppo, abbiamo già visto in questa legislatura, ma che riteniamo assolutamente immotivata in questo momento, perché ci sarebbe stato il tempo di confrontarsi. Tra l'altro, vediamo che è un testo piuttosto breve, ma che va a definire un cambiamento importante nell'iter previsto per la redazione del PRAE, quindi la possibilità di approvare per stralci successivi, relativamente ai diversi comparti, la normativa che riguarda le cave.
Il nostro auspicio è che si riesca a fermare questo tentativo di colpo di mano della maggioranza e ritornare in Commissione per poter approfondire tutti gli aspetti e confrontarci, magari anche con l'Assessorato, con soggetti che possano spiegare bene che cosa comporti questo cambiamento normativo, perché si tratta di una materia piuttosto importante.
Nella scorsa legislatura abbiamo affrontato un iter molto lungo che hanno approfondito in particolare i colleghi Bertola e Andrissi, che avevano affrontato particolarmente questo tema, anche perché è un tema importante anche dal punto di vista del contrasto alla criminalità. Sappiamo che purtroppo, le cave sono uno degli obiettivi preferiti della criminalità organizzata, quindi riteniamo che sia necessario porre la massima attenzione e procedere con la massima cautela ogni volta che si va a modificare un aspetto della normativa che regola questi impianti. Parliamo della legge n. 23 del 1° novembre 2016, quindi l'abbiamo vissuta anche con il collega Bertola e con chi era con me nella scorsa legislatura, quindi ricordiamo bene il lungo lavoro di approfondimento che i colleghi con competenze tecniche molto più alte della mia avevano svolto.
Ci sembra che il liquidare così, in scorcio di fine legislatura, questo tema, con un cambiamento così radicale e così impattante, non renda assolutamente la dignità dell'argomento e non riconosca tutto l'impegno che c'è stato per approvare la legge n. 23.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Anche il Gruppo Movimento 5 Stelle sostiene la richiesta di sospensiva sollevata dal Consigliere Bertola.
Sinceramente non vediamo il motivo per affrontare in fretta e furia questo provvedimento. Abbiamo sollecitato più volte la Giunta su approfondimenti specifici. Mi ricordo che anche in questa legislatura siamo stati sommersi da richieste di chiarimento da parte dei comitati, da appelli da parte di comitati che erano molto allarmati per il contenuto del PRAE (Piano regionale per le attività estrattive) previsto e in attuazione della legge sulle attività estrattive.
Riteniamo che si sarebbe dovuto affrontare la discussione in Commissione anche a livello generale di piano, perché non stiamo affrontando il piano in sé e per sé, ma stiamo affrontando una parte legata a quel piano che è stata stralciata, probabilmente per assecondare una fretta imposta dalla Giunta al Consiglio regionale. Questo mi fa maggiormente dubitare sulla bontà di questa azione. Lo dico perché, dal momento che ci troviamo davanti a una materia puramente tecnica e sarebbero necessarie audizioni su audizioni per poter risolvere e chiarire i dubbi dei Consiglieri regionali e dei vari Gruppi, portare questo provvedimento in Aula, magari mettendo anche il contingentamento e richiamando all'urgenza per andare a una approvazione nel giro di due sedute, sia alquanto inopportuno e anche inefficace per i Consiglieri.
Noi dovremmo essere i primi a poter presentare in coscienza degli emendamenti e delle proposte di modifica; invece, in questo modo, non siamo messi nelle condizioni di poterlo fare. Il dibattito a livello di Commissione è stato fortemente azzerato. Di audire degli esperti del settore, dei comitati di cittadini o delle associazioni, che magari ci hanno anche inviato le loro istanze, non se ne parla. Mi chiedo il perch di questa scelta, il perché di questa fretta.
Tra l'altro, sono settimane che, al di fuori delle canoniche Conferenze di Capigruppo, stiamo riflettendo sull'opportunità di portare in votazione in Consiglio regionale dei provvedimenti importanti e urgenti. Mi riferisco ad esempio, al bilancio di previsione, che sicuramente merita attenzione mi riferisco, ancora, al cosiddetto "omnibus", che prevede degli "aggiustamenti" su determinate leggi, su cui, appunto, la maggioranza si è espressa fortemente a favore in termini di priorità di dibattito per queste ultime settimane.
Fondamentalmente, questo è un tema che può aspettare. Lo stesso Assessore Tronzano, esprimendo la sua opinione anche su altre questioni, ha detto che la futura Giunta dovrebbe essere messa nelle condizioni di poter decidere su dei temi importanti. Aveva posto l'esempio sul tema dell'esenzione del bollo per le auto ecologiche, GPL e metano, dicendo: "Noi lo facciamo per quest'anno, perché vogliamo che la prossima Giunta sia messa nelle condizioni di poter decidere in autonomia".
A questo punto, mi chiedo perché non attuare la stessa linea di pensiero anche su questo provvedimento, dando la possibilità alla futura Giunta di legiferare o, comunque, di deliberare sul tema nel suo complesso affrontando la discussione come dovrebbe essere affrontata, con approfondimenti in Commissione, con un dibattito in Commissione, con delle audizioni, per consentire ai Consiglieri di svolgere il proprio lavoro.
Questo è il motivo per cui sosteniamo questa richiesta di sospensiva. Al riguardo, richiamiamo l'Assessore e la Giunta alla responsabilità, perch quando parliamo di materie così specifiche e così importanti, dobbiamo affrontarle con responsabilità, prendendoci tutto il tempo necessario per effettuare i dovuti approfondimenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Questione sospensiva sollevata dal Consigliere Rossi Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi, per una nuova richiesta di sospensiva; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intanto anche noi condividiamo tutte le perplessità già espresse dai colleghi sull'urgenza di questo provvedimento, ma avremo modo di ribadirle sia durante la discussione generale, che durante l'esame degli emendamenti.
È in corso un percorso complesso, che vede la Regione al lavoro da tanti anni e che ha visto anche investire diverse risorse nella stesura del PRAE.
Non si capisce come mai, a un certo punto, emerge questa necessità necessità che - per carità - è molto territoriale e di settore; ce ne sono anche altre, di altri settori e di altri territori, ma su questa in particolare a un certo punto è arrivata un'accelerazione da parte della Giunta - lo abbiamo letto sui giornali - dopo un incontro con il Presidente Cirio, se non ricordo male, nel Verbano Cusio Ossola.
Non si comprendono davvero le motivazioni che hanno indotto tale urgenza anche perché riteniamo che eventuali differenze, per quanto riguarda i comparti, possano essere affrontate anche all'interno del PRAE.
Detto questo, Presidente, al contrario di questo stralcio di Piano (perch il Piano del PRAE sarebbe urgente, ma lo stralcio delle pietre ornamentali un po' meno), riteniamo invece urgente affrontare in quest'Aula, prima di ogni altro provvedimento (e certamente prima di questo), la discussione sul Piano Socio Sanitario.
Ricordo, Presidente, che è stato annunciato anche nelle scorse settimane sui giornali sia dall'Assessore Icardi sia dal Presidente Cirio in più occasioni: "Imminente! Sta per arrivare la proposta di Piano Socio Sanitario". Di questo la Giunta non ha parlato con nessuno in queste settimane; in Commissione sanità non se n'è mai parlato. Abbiamo letto sui giornali degli annunci cui non sono seguiti i fatti.
Ora, di fronte a questo annuncio, noi chiediamo di sospendere la trattazione di questo disegno di legge che propone uno stralcio sul Piano cave, e di affrontare al più presto il tema del Piano Socio Sanitario, a partire da un'informativa dell'Assessore o del Presidente; tema più volte annunciato sui giornali e attraverso vari media, ma mai portato in quest'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola, a sostegno della richiesta di sospensiva avanzata dal collega Rossi.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo, appunto, a sostegno della richiesta di sospensiva avanzata dal collega Rossi.
Sappiamo che siamo alla fine di una legislatura - lo dico anche per chi ci ascolta da fuori - e che le elezioni sono fissate per l'8 giugno. Ma il Consiglio non si riunirà fino al 7 giugno, perché la fine dei lavori di Aula è fissata molto prima. Dunque, abbiamo ancora un mesetto per discutere tutto.
Certamente, noi siamo forze di opposizione, per cui dobbiamo fare il possibile per impedire il passaggio di provvedimenti che non riteniamo condivisibili. Abbiamo il dovere di stimolare, di mettere in difficoltà, di far stare sempre sul chi vive chi governa la Regione. Però abbiamo anche delle responsabilità; responsabilità alle quali noi non ci siamo mai sottratti e nemmeno ci sottraiamo adesso.
Come Consiglieri di opposizione ci assumiamo la responsabilità di dare un bilancio a questa Regione prima della fine della legislatura. Ci assumiamo la responsabilità di votare una legge di stabilità per questa Regione. Così come ci assumiamo, eventualmente, la responsabilità di votare un disegno di legge cosiddetto "omnibus" che ha l'intendo di proporre delle modifiche su parecchie questioni che, nel tempo, hanno bisogno di revisione, magari perché sono cambiate delle situazioni o, magari, perché è cambiata la legge nazionale (certamente, non articoli di omnibus che rappresentano delle marchette elettorali).
E siccome siamo responsabili e vogliamo che questa legislatura dia anche degli elementi ai cittadini piemontesi per esprimersi, vogliamo che porti a casa dei traguardi importanti per i cittadini piemontesi che hanno eletto in questa sede noi Consiglieri di opposizione e voi Consiglieri di maggioranza, vorremmo affrontare la questione del Piano Socio Sanitario.
Signori, la questione della sanità è la più importante competenza della Regione: perché, allora, non parlare di sanità da qui alla fine della legislatura invece di concentrarci su provvedimenti che non vanno a cambiare così tanto l'ordinamento regionale e che magari rispondono solo a delle promesse pre-elettorali, o a promesse che devono preparare la campagna elettorale a qualcuno? Noi pensiamo che non sia proprio il caso.
Ben venga, allora, questa sollecitazione portata avanti dal collega Rossi.
Noi vogliamo discutere del Piano Socio Sanitario, perché è il grande convitato di pietra di questa legislatura. È stato annunciato all'inizio ma poi abbiamo visto interventi a spot; interventi, quando non inutili peggio ancora dannosi, e invece vorremmo affrontare la questione nella sua complessità.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Non mi ricordavo più i tempi, che però sono tutto rispetto a questo disegno di legge.
I tempi della presentazione di una modifica del genere fanno pensare che in cinque anni, forse si è dimenticato qualcosa nel percorso della programmazione complessiva, oppure sono sorte nuove esigenze nel complesso economico oggetto di questo disegno di legge. E se sono sorte nuove esigenze, che correttamente le istituzioni devono saper leggere - e se sono problematiche, affiancare le soluzioni - forse la soluzione corretta non doveva essere quella della necessità (come succederà, forse) di contingentare i tempi, di mettere nelle condizioni.
Sono procedure che il Regolamento mette a disposizione per rallentare il percorso. Le esigenze vanno condivise, soprattutto in Aula e in Commissione, tra maggioranza e opposizione, ma questo non è avvenuto.
Quindi, è chiaro che nel processo che abbiamo avviato, cioè quello del rallentamento di questo disegno di legge, le sospensive ci inducono a farvi riflettere sulla necessità di dare più spazio a questioni probabilmente dal vostro punto di vista, non altrettanto importanti, ma dal nostro punto di vista assolutamente più importanti.
Il collega Rossi - non avevo dubbi - ha ritenuto di presentarci come prima sospensiva quella che riguarda la salute dei piemontesi, che è un'idea devo dire, nemmeno tanto originale, perché è esattamente quello che pensano tutti i piemontesi. Mi scuserà il collega Rossi. Evidentemente, però, per questa maggioranza le cose non stanno così, non è il Piano Socio Sanitario la priorità, ma è molto più importante una sezione di una norma che riguarda le attività estrattive. È un errore. A volte abbiamo commesso e continuiamo a commettere anche noi errori e li paghiamo da un punto di vista politico e da un punto di vista elettorale. Voi non siete esenti dal pagamento degli errori, ve lo dico, perché se non è a questo giro, sarà il prossimo, però in politica e nell'amministrazione pubblica gli errori prima o poi si pagano e sono gli elettori che ce li fanno pagare.
Pertanto, mi permetto di suggerirvi dosi meno massicce di presunzione e più capacità di ascolto anche rispetto alle riflessioni che noi proviamo a rendere pubbliche in questa sessione di lavoro.
È stato davvero gentile il Presidente del Consiglio regionale a garantirmi tre minuti e 45 secondi per questo intervento. Credo di aver abusato della sua pazienza e devo togliermi io stesso la parola.



PRESIDENTE

Grazie per essere rimasto quasi nei tempi.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie.
Intervengo per sostenere e condividere la proposta del collega Rossi perché le motivazioni per cui abbiamo, nel primo giro di interventi richiesto la sospensiva con il rinvio in Commissione del disegno di legge n. 299, le abbiamo in parte esplicitate. In realtà, ci sono e ci sarebbero ulteriori approfondimenti e questioni che ci portano a questo tipo di valutazione e a mettere all'evidenza di tutto il Consiglio l'impossibilità o, per noi, la non condizione positiva nell'affrontare oggi con queste modalità il provvedimento.
Il collega Rossi ha messo all'attenzione del Consiglio un'altra questione importante, che è quella delle priorità che questo Consiglio dovrebbe darsi sulle tematiche da affrontare in uno scorcio di legislatura molto breve che, però, ha visto, rispetto ai temi sanitari e, in particolar modo, alla programmazione sanitaria, una mancanza di opportunità, di approfondimento di discussione e di dibattito.
Tutti, ripetutamente, sottolineiamo come la competenza primaria di una Regione sia la sanità, come l'80% del bilancio sia dedicato a questo tema ma poi, di fatto, al di là di qualche sporadica occasione - penso ai question time o a qualche singolo intervento - un vero dibattito approfondito in Commissione e in Aula sulla programmazione sanitaria non c'è stato modo di farlo. Pertanto, la priorità che il collega Rossi ha oggi evidenziato dovrebbe essere presa nella giusta attenzione da questo Consiglio e dalla maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ovviamente intervengo anch'io a sostegno della sospensiva richiesta dal collega Rossi.
Credo che il discorso che ha pronunciato questa mattina il Consigliere Stecco nel momento in cui ha salutato il Consiglio regionale e la sua attività in Consiglio avrebbe dovuto farci riflettere sull'importanza del tema della sanità, soprattutto nel momento in cui ha ricordato il fatto che, in questa legislatura in particolare, siamo stati colpiti dalla pandemia che, oltre a creare un grave disagio a tutti noi (anche per le modalità con cui abbiamo lavorato), oltre ad avere avuto un impatto fortissimo sulla società e sulla nostra salute, ha evidenziato più che mai le difficoltà del sistema sanitario.
Credo che, forse, i cittadini piemontesi si sarebbero aspettati che, dopo un simile impatto e dopo aver toccato con mano le crescenti difficoltà e tutte le criticità del sistema, la politica desse una risposta in tempi brevi, comprendendo che la priorità su cui concentrarsi dovesse essere proprio la sanità. Invece, siamo passati attraverso diversi provvedimenti che però non hanno inciso sul sistema e non sono stati capaci di dare delle risposte a tutte le emergenze emerse durante la pandemia: la carenza di personale, le strutture sanitarie che non sono più adeguate, la sottrazione progressiva della medicina territoriale. Sono tutti temi che, come diceva la collega Accossato, abbiamo molto spesso portato all'attenzione della Giunta attraverso gli strumenti che abbiamo, quindi, perlopiù le interrogazioni a risposta immediata, perché depositare interrogazioni e avere una risposta in tempi brevi diventava difficile. Inoltre, non ci sono stati momenti in cui confrontarsi o in cui poter analizzare un documento per l'appunto il Piano Socio Sanitario, una proposta concreta della Giunta per cercare di rilanciare la sanità.
Insomma, ci ritroviamo alla fine della legislatura con ancora uno strascico pesante dell'impatto della pandemia. Tutte le criticità sono ancora lì sul tavolo, come gli ospedali che sono annunciati, di cui però non abbiamo ancora visto né i fondi e nemmeno l'avvio, come la medicina territoriale sempre più desertificata, con delle liste d'attesa che non trovano ancora soluzioni, perché basta collegarsi sui siti per prenotare le visite per capire che i cittadini sono costretti sempre più a ricorrere al privato quando possono, oppure ad aspettare mesi, se non anni, per poter accedere alle cure o a esami che consentano di monitorare il loro stato di salute.
Credo, quindi, necessario ascoltare la proposta del Consigliere Rossi e utilizzare queste ultime sedute che ci rimangono, sia di Commissione sia di Consiglio, per parlare di queste tematiche.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altre richieste.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Su cosa? A sostegno di quella di Rossi o di una nuova sospensiva? La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Anche noi interveniamo.



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah

Certo, collega, siamo d'accordo su questo; sul tema abbiamo presentato delle interrogazioni e come non sostenerti in questa battaglia? Anche noi siamo a favore della sospensiva proposta dal collega Rossi.
Come dicevo prima, qualche mese fa, intorno al mese di ottobre, abbiamo depositato un'interrogazione per chiedere all'Assessore Icardi che fine avesse fatto il Piano Socio Sanitario, perché era stato annunciato, non so se si ricorda, con l'approvazione della legge sull'Azienda Zero.
All'interno di quella legge era prevista la stesura del Piano Socio Sanitario nel giro di un anno; vi eravate presi questo impegno, ma è passato abbondantemente un anno e il Piano Socio Sanitario non si è visto.
Non si è visto nemmeno andando oltre quei 12 mesi che vi eravate dati come tempistiche, perché esattamente a ottobre abbiamo depositato l'interrogazione cui l'Assessore Icardi ha risposto che la presentazione del Piano Socio Sanitario sarebbe avvenuta entro fine anno. Parliamo del 2023; quindi, a dicembre ci aspettavamo una conferenza stampa.
Abbiamo visto tantissime conferenze stampa in cui il Presidente Cirio insieme alla Giunta, ha inaugurato qualsiasi cosa, ha presentato qualsiasi progetto, ha fatto discorsi su qualsiasi tema; l'unica conferenza stampa che non abbiamo visto è quella per lanciare magari l'idea del Piano Socio Sanitario.
Oltre a questo, in Commissione non abbiamo avuto assolutamente notizie o convocazioni in merito, anche soltanto per iniziare un dibattito con delle audizioni delle associazioni per capire come comportarci rispetto a questo documento e cosa prevedere.
Questo denota un problema grandissimo, che è quello della mancanza di programmazione della Regione Piemonte su una materia preponderante, che è quella socio-sanitaria, dove la Regione impiega la maggioranza delle proprie risorse. Queste risorse andrebbero orientate anche con un programma, con una regia e con degli obiettivi precisi nel tempo. Questo purtroppo non è avvenuto in questa legislatura e la Giunta regionale e il Presidente Cirio sono fortemente colpevoli per questa mancanza.
Davvero, penso che si sarebbe potuto fare una cosa sopra tutte e cioè prima di qualsiasi altro atto, prima di qualsiasi altra legge, prima di buttare al macero leggi su leggi, per far finta di voler sburocratizzare la nostra Regione, partire con il piano che poteva rilanciare la sanità piemontese e dare delle aspettative e dei programmi in merito. Invece, sono arrivate tante altre leggine: è arrivata la legge sui medici di medicina generale, la legge sull'Azienda Zero, sono arrivati tantissimi provvedimenti in materia, però nessuno ha voluto dare una programmazione specifica.
Questa è una scelta politica di cui prendiamo atto, però, dall'altra parte non finiamo, neanche al termine di questa legislatura, di sollecitare la Giunta su questa responsabilità, perché quella di redigere un piano per tempo è una grandissima responsabilità.
Forse siamo ancora in tempo per poter iniziare una discussione sicuramente, questo tema è prioritario rispetto a ciò che stiamo discutendo oggi, come tante altre questioni di cui abbiamo parlato prima, che meriterebbero l'attenzione. Non vediamo perché partire con questa fretta su un documento sul PRAE che, invece, potrebbe essere approfondito in Commissione con le dovute tempistiche e i dovuti approfondimenti.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi sono altri interventi in merito alla sospensiva Rossi altrimenti possiamo proseguire sull'ordine dei lavori.
Nel frattempo, comunico l'esito delle votazioni delle nomine.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti (seguito)


PRESIDENTE

Relativamente al punto 2) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 332 - Fondazione Teatro Piemonte Europa - TPE Consiglio di Amministrazione - (Art. 14 Statuto dell'Ente) - designazione di 2 membri di cui 1 con funzioni di Presidente.
Proclamo designati, in seno al Consiglio di amministrazione della Fondazione Teatro Piemonte Europa - TPE, il signor Giulio Graglia, quale componente con funzioni di Presidente e il signor Ferrero Pierumberto quale ulteriore componente del medesimo Consiglio di amministrazione.
Rammento inoltre che, ai sensi dell'articolo 20 del d.lgs. n. 39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte di soggetti nominati sull'insussistenza di una delle cause di inconferibilità, di cui al citato decreto, è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Proposta di deliberazione n. 331 "Museo regionale dell'emigrazione dei piemontesi nel mondo" - Comitato di Gestione (Art. 4, l.r. n. 13/2009) designazione di un membro in sostituzione della signora Lucetta Rossetto (dimissionaria) - (2° votazione).
Proclamo designato quale membro in sostituzione della signora Rossetto in seno al Comitato di gestione del "Museo regionale dell'emigrazione dei piemontesi nel mondo", il signor Civra Marco.
Rammento inoltre che, ai sensi dell'articolo 20 del d.lgs. n. 39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte di soggetti nominati sull'insussistenza di una delle cause di inconferibilità, di cui al citato decreto, è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Proposta di deliberazione n. 333 Fondazione CRT - Cassa di Risparmio Consiglio di indirizzo - designazione di due terne nel cui ambito la Fondazione provvederà a nominare 2 Consiglieri.
Proclamo designati, nella 1° terna, nel cui ambito la Fondazione CRT Cassa di risparmio di orino provvederà a nominare un Consigliere, la signora Genta Annalisa, il signor Leo Giampiero e la signora Siviero Alessandra, quest'ultima in rappresentanza delle minoranze consiliari.
Proposta di deliberazione n. 334 "Compagnia di San Paolo - (articolo 8 comma 1, lettera b) e articolo 9 Statuto Compagnia). Consiglio Generale.
Designazione di un Consigliere".
Proclamo designato, quale Consigliere in seno al Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo, il signor Picco Carlo.


Argomento: Cave e torbiere

Esame del disegno di legge n. 299, inerente a "Modifiche all'articolo 4 della legge regionale 23 del 2016 Disciplina dell'attività estrattiva e disposizioni in materia di cave" (Questioni sospensive) (seguito)


PRESIDENTE

Questione sospensiva sollevata dal Consigliere Sarno



PRESIDENTE

Possiamo riprendere con le questioni sospensive e poi sospenderemo il punto per procedere alla votazione della seconda terna della Fondazione CRT.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Presidente, intervengo sulla richiesta di sospensiva.
Sempre sul tema della sanità, in questi giorni abbiamo letto, in particolare ieri e oggi, articoli nei quali il Presidente Cirio, insieme all'Assessore Icardi, annunciava un piano straordinario sul tema delle liste d'attesa, andando a ipotizzare una serie di interventi, tra cui uno economico pari a 25 milioni di euro. Questo piano lo comunica e lo vuole giustamente da questo punto di vista, condividerlo e comunicarlo ai sindacati.
In Commissione bilancio abbiamo chiesto di avere un ulteriore approfondimento, perché siamo tutti d'accordo sul diminuire le liste d'attesa (sappiamo quanto i piemontesi, da questo punto di vista, soffrano le attese anche per visite importanti), però il "come" fa la differenza.
Anche se c'è un impegno di spesa pari a 25 milioni, questi quattro anni ci hanno lasciato degli insegnamenti. Sicuramente l'elemento di spesa su eventuali gettonisti e cooperative, senza costruire un piano di assunzione volto ad aumentare i dipendenti medici, gli infermieri, le OSS e amministrativi nella pianta organica della sanità pubblica, rappresenta un "piano toppa", cioè si mette una toppa per poter annunciare, a tre mesi dal voto, la diminuzione delle liste d'attesa.
Il tema per noi è capire in profondità qual è l'intervento.
Sempre in questi articoli si annunciano 2.000 nuove assunzioni. A quanto so, quelle 2.000 nuove assunzioni, già annunciate tre o quattro volte, sono assunzioni che vanno a coprire, anzi no, neanche a coprire i pensionamenti.
Bisognerebbe avere anche solo la voglia, la pazienza e il coraggio di venire in Commissione, o quantomeno in Aula, a dare un'informativa, se non il Presidente Cirio (come abbiamo visto oggi, è arrivato, ha votato e se ne è andato; è stata un'apparizione, non dico celestiale perché sarebbe troppo, ma surreale, rispetto alla sua presenza su quella sedia), almeno l'Assessore e raccontarci prima (o anche subito dopo i sindacati, ci mancherebbe altro) per condividere con la Commissione e poi con l'Aula qual è questo piano strategico e straordinario sulle liste d'attesa.
Per noi questo tema è prioritario, rispetto al provvedimento che dovremmo discutere in questi ultimi Consigli sul tema delle cave.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno di questa richiesta che, tra l'altro, si collega al discorso che stavo facendo prima.
Il tema delle liste d'attesa è sicuramente una delle urgenze che dovrebbe riguardare la nostra azione politica anche in questa fine legislatura. Non avendo trovato il modo di risolvere la situazione in questi cinque anni credo che almeno un tentativo di risoluzione potrebbe arrivare in quest'ultimo scorcio di legislatura.
Ricordavamo prima come i cittadini subiscono l'impatto pesante, intanto dovuto sicuramente all'eredità della pandemia, ma ormai divenuto strutturale: il fatto che manchi il personale nella sanità, il fatto che non ci siano possibilità d'accesso a servizi sanitari che dovrebbero essere garantiti in tempi brevi. Negli scorsi mesi abbiamo ricevuto diverse segnalazioni di persone che dovrebbero essere seguite costantemente per monitorare, ad esempio, malattie oncologiche e per tenere sotto controllo il loro stato di salute in maniera costante, cui vengono prescritti esami TAC e controlli per verificare, ad esempio, che un tumore non sviluppi metastasi. Sono controlli che richiedono tempi d'intervento e di prenotazione brevi e ravvicinati, invece non riescano a trovare spazio nella sanità pubblica.
Queste sono urgenze ed emergenze di fronte alle quali non possiamo assolutamente fare finta di niente. I cittadini piemontesi dovrebbero rendersi conto che quello che avviene nella sanità è un riflesso dell'azione della politica, principalmente della politica regionale. È vero che ci sono responsabilità anche a livello nazionale (l'abbiamo visto, in particolar modo, per quello che riguarda i percorsi di studio, gli stipendi del personale sanitario e alcune posizioni, come quelle dei pronto soccorso, non sufficientemente appetibili per medici che studiano, si preparano e poi si trovano a dover affrontare turni insostenibili con stipendi non sono sicuramente all'altezza dei loro colleghi in Europa), ma tutti questi aspetti si possono, in parte, anche risolvere a livello regionale, attraverso un piano concreto che dia delle certezze. Ovviamente non darà risultati nell'immediato, ma potrà dare una prospettiva di azione.
Vediamo annunciare questi piani; vediamo soprattutto adesso, che il momento elettorale si avvicina, dichiarazioni del Presidente Cirio, ma anche dell'Assessore Icardi, che fanno pensare che la soluzione sia stata trovata e che sia realizzabile nella prossima legislatura, ovviamente dopo il voto di giugno, però nella realtà non abbiamo discusso nulla né in Commissione né in Consiglio.
Credo che questo tema debba essere al primo posto delle nostre priorità e sicuramente prima di questa modifica del PRAE.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della richiesta sospensiva avanzata dal collega Sarno.
Prima parlavamo del Piano Socio Sanitario, ma certamente anche quello delle liste d'attesa è un tema importante. È triste fare queste classifiche, per probabilmente è il tema più sentito oggi dai cittadini piemontesi. Quale miglior luogo per discuterne del Consiglio regionale? Soprattutto anche in considerazione della vicinanza rispetto al momento della consultazione elettorale.
Abbiamo appreso anche noi dell'annuncio di un piano straordinario per la riduzione delle liste d'attesa, ma sottolineiamo anche che è almeno la quarta volta che lo sentiamo questo annuncio. Non è che si vanno ad assommare i quattro piani, ma è sempre lo stesso che viene annunciato più volte e che poi non viene applicato.
Ciascuno di noi ha nella sua famiglia, oltre ai suoi conoscenti, almeno quattro o cinque persone che stanno avendo grossi problemi nel fare degli accertamenti diagnostici. Ho un familiare che non sta bene e sta facendo il globetrotter per tutto il Piemonte per fare degli accertamenti diagnostici.
Per fortuna ha qualcuno vicino a lui (la famiglia, le nipoti) che si connette all'app regionale per fissare gli appuntamenti, ma se fosse da solo, o se avesse un'altra persona anziana vicino, non potrebbe fare nulla.
Questa è la situazione, non è una situazione particolare, ma ordinaria dei cittadini piemontesi oggi.
Abbiamo intravisto il Presidente Cirio e oggi ero preoccupato perché temevo che si potesse trovare in Aula nel momento in cui veniva riaperta la seduta, e invece non è accaduto, come del resto non accade mai. Se fosse accaduto, ci saremmo permessi, lesa maestà, di rivolgere delle domande al Presidente Cirio, alle quali, forse, bontà sua, avrebbe potuto rispondere.
Guardate, non ho bisogno di difendere nessuno, perché ero all'opposizione anche nella scorsa legislatura e i colleghi, allora di maggioranza e oggi di opposizione, che erano presenti si ricordano le pene che a volte dovevano patire. Certamente il Presidente Chiamparino non era sempre seduto al banco della Presidenza, ma frequentemente lo era e a volte si riuscivano anche a rivolgere delle domande e a ricevere risposte. Non è una cosa così eccezionale, anche la Presidente del Consiglio Meloni ha tanto da fare eppure spesse volte va a relazionare in Aula e si aprono dei dibattiti: ritengo sia la normalità del consesso civile e del dibattito democratico.
Sostengo, in questo caso, soprattutto la richiesta di occuparsi delle liste d'attesa nella nostra regione.
Questione sospensiva sollevata dalla Consigliera Frediani



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani per la presentazione di un'ulteriore questione sospensiva.



FREDIANI Francesca

Volevo porre un'altra sospensiva. Poiché si è parlato di un tema importantissimo, che è quello della sanità e l'abbiamo affrontato, almeno abbiamo proposto di affrontarlo, da più punti di vista, quindi il Piano Socio Sanitario e le liste d'attesa, porrei un altro tema piuttosto urgente, che purtroppo in particolar modo investe la nostra regione, ed è quello della sicurezza sul lavoro.
È un tema che abbiamo affrontato e stiamo tuttora affrontando in III Commissione. Abbiamo svolto una lunga serie di approfondimenti, di incontri e di confronti. L'ultimo è avvenuto proprio nell'ultima seduta di III Commissione giovedì scorso, dove è intervenuto, in versione mobile l'Assessore Icardi, poi abbiamo avuto modo di confrontarci anche con gli uffici dell'Assessorato e con il direttore dello SPreSAL.
In quella Commissione sono emerse delle criticità che richiederebbero una risoluzione. Poche ore fa abbiamo incontrato il Presidente del Collegio dei Garanti nazionale, che ha apprezzato molto la relazione che la IV Commissione ha svolto rispetto alla sanità carceraria, il che significa che i lavori di approfondimento che vengono svolti in Commissione sono importanti, sono lavori che possono lasciare il segno e possono dare delle indicazioni su come procedere e proseguire nella nostra attività successiva, che dovrebbe essere un'attività legislativa, ma non solo.
Credo che sarebbe opportuno, intanto, portare a termine il lavoro che abbiamo svolto in III Commissione, approfondendo tutti gli aspetti relativi al tema della sicurezza sul luogo di lavoro ed esporre questi risultati anche in Aula e confrontarci sulle possibili soluzioni. Questa è sicuramente una delle priorità della nostra Regione, perché, purtroppo, in Piemonte abbiamo un record di morti sul lavoro, ed è un record che non vorremmo avere, un record che impone a tutti noi la massima attenzione.
Sappiamo, tra l'altro, che ci sono alcuni aspetti su cui potremmo intervenire da subito, andando in soccorso e sostenendo le richieste degli SPreSAL.
Ad esempio, ci siamo confrontati anche con gli ispettori del lavoro e sappiamo che c'è carenza di quelle figure e sappiamo che mancano le risorse per fare le ispezioni; sappiamo che è necessaria una formazione più diffusa sulla quale noi possiamo intervenire. Recentemente abbiamo anche approvato un disegno di legge dell'Assessore Chiorino che agisce proprio su questo aspetto. Ragion per cui sarebbe ora di fare il punto.
Pertanto, anziché fare interventi spot sulle leggi, cercando di sistemarle in modo che la prossima legislatura, magari, ci venga più facile, se governiamo (ovviamente un se generico) a fare degli interventi senza passare dal Consiglio o magari in modo più snello, più veloce, io credo che, invece di dedicarci a questa attività, dovremmo dedicarci ad approfondire e chiudere questi lavori che abbiamo svolto per mesi e che hanno visto l'impegno di molti Consiglieri in Commissione e che richiederebbero una chiusura e, ovviamente, delle riflessioni adeguate.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo in appoggio all'intervento della collega Frediani, che solleva un tema importante.
Considerato che siamo a fine legislatura, dovremmo cercare di mettere al centro dell'agenda non certo le cave su cui verte una legge che è stata discussa per diversi anni all'interno di questo Consiglio regionale tra Commissione e Aula. Fra l'altro, le cave potrebbero rientrare in un certo senso nel tema sicurezza sul lavoro, vista la mole di lavoro che viene svolto all'interno di una cava e anche il rischio cui vengono esposti i lavoratori all'interno di una cava.
È un tema di cui spesso ci riempiamo la bocca. Ogni anno leggiamo delle tragiche liste di persone che hanno perso la vita nella nostra regione sul luogo di lavoro, ma poi, quando potremmo fare qualcosa, ci dedichiamo ad altro. Dobbiamo concludere le audizioni con i vari soggetti interessati e cercare di capire, in questi pochi mesi che ci distanziano dalla fine della legislatura, come intervenire per dare un quid in più alla nostra attività legislativa e di sostegno a coloro che, tutti i giorni, cercano di fare della sicurezza sul lavoro il loro "faro", e di infondere la cultura della sicurezza sul lavoro all'interno delle nostre imprese.
Non c'è solamente questo aspetto: c'è anche l'importanza di far vedere che la nostra Regione è vicina a tutti quegli imprenditori che applicano queste regole in maniera corretta, ma che spesso non ricevono grossi riconoscimenti per aver svolto il loro lavoro di garanzia e di tutela dei propri lavoratori in maniera così esaustiva.
Considerato il dato medio che emerge nei vari cantieri, non è un aspetto di poco conto riconoscere chi effettivamente applica in maniera corretta tali regole. Sono comunque aspetti che potremmo andare ad approfondire in sede legislativa. Sarebbe un aspetto sicuramente più importante rispetto a quello di spendere il nostro tempo - permettetemi di dirlo - per apportare ulteriori modifiche alle normative che regolano l'attività estrattiva.
Ci sono delle priorità, e le priorità non sono queste.
Grazie.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire sulla sospensiva avanzata dalla Consigliera Frediani la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Intervengo per sostenere la richiesta di sospensiva presentata dalla collega Frediani e per rimarcare, in particolar modo, l'importanza del tema che ha posto come argomento da anteporre, su cui esercitare un intervento di approfondimento e di attenzione da parte del Consiglio regionale, che è quello della sicurezza sul lavoro.
Sono componente della III Commissione e ho seguito gran parte delle audizioni che abbiamo messo in campo per ottemperare al deliberato del Consiglio regionale. Vi ricordo che, come Consiglio regionale, ci esprimemmo all'unanimità, con un ordine del giorno presentato dal Presidente del Consiglio, sull'opportunità di istituire un gruppo di lavoro per un approfondimento. Però mi sto chiedendo anche come dare seguito a questo lavoro di ascolto, che, ovviamente, non può tradursi soltanto in una relazione retorica, che si fa "tanto perché si deve fare". Anche perch ahimè, il tema della sicurezza sul lavoro non si è esaurito con il gravissimo incidente che colpì Brandizzo con i cinque operai morti e che in qualche modo, scatenò la nostra sensibilità e la nostra attenzione di legislatori, ma il tema rimane costantemente all'attenzione.
Le morti sul lavoro e gli incidenti, anche se non mortali, ma comunque molto gravi, che causano invalidi e situazioni di difficoltà alle persone sono quotidiani. Quindi sarebbe davvero opportuno che il Consiglio avesse modo, in questo scorcio di legislatura, di riflettere su quanto ha acquisito, sulle informazioni, sugli elementi di cui è venuto a conoscenza.
Sarebbe auspicabile un confronto ampio, per essere nelle condizioni di produrre un documento utile e non retorico; perché, altrimenti, davvero potremmo anche rischiare di offendere, per così dire, la gravità del tema e la difficoltà delle persone che ogni giorno, nello svolgimento del proprio lavoro, purtroppo rischiano la vita.
Questa attenzione e questa serietà dovrebbero tradursi anche nell'individuazione di un tempo utile e adatto per affrontare una discussione e un confronto all'interno di questo Consiglio.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire, sulla sospensiva avanzata dalla Consigliere Frediani, il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Rinuncio all'intervento.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori proposte di questioni sospensive, procediamo con la votazione delle stesse attraverso un'unica votazione.
Sospendiamo per qualche minuto i lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.01, riprende alle ore 18.02)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Procediamo con la votazione delle questioni sospensive avanzate dai Consiglieri Bertola, Rossi, Sarno e Frediani. La votazione sarà unica.
Ricordo che il numero legale è 25.
Indìco la votazione palese sulle questioni sospensive presentate dai Consiglieri Bertola, Rossi, Sarno e Frediani.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Cave e torbiere

Esame disegno di legge n. 299, inerente a "Modifiche all'articolo 4 della legge regionale 17 novembre 2016, n. 23 (Disciplina delle attività estrattive: disposizioni in materia di cave)" (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 299, inerente a "Modifiche all'articolo 4 della legge regionale 17 novembre 2016, n. 23 (Disciplina delle attività estrattive: disposizioni in materia di cave)", di cui al punto 7) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore alle attività estrattive

Grazie, Presidente.
È una cosa più semplice di quello che l'opposizione ha disegnato. Siamo di fronte non al PRAE - che, ricordo a tutti, è il Consiglio regionale che approva - ma a una giusta volontà della Giunta e dell'Assessore, in particolare, di portare a compimento un lavoro importante che è stato fatto in questi anni tra istituzioni, aziende, corpi intermedi e tutti coloro che gravitano all'interno di questo comparto.
Ricordo, perché è importante anche rispetto ad alcune richieste dei Consiglieri di opposizione, che sostengono che ci sono altri settori più importanti, che tutti i settori sono importanti. Questo settore (lo dico nel caso a qualcuno sfuggisse questo dato) ha 200 mila occupati compreso l'indotto; sono 200 mila le persone occupate nel settore estrattivo, del quale fanno parte 300 imprese, per circa 424 siti, con un valore di produzione di circa tre miliardi, che suddivido in 1,3 miliardi nel primo comparto (aggregati per le costruzioni), 150 milioni di euro nel secondo comparto (pietre ornamentali) e 1,5 miliardi di euro nel terzo comparto (materiali industriali).
Qui dentro sta il nocciolo del provvedimento che stiamo portando avanti. Il settore ha bisogno di certezze, come tutti i settori economici. C'è una legge, che la precedente Amministrazione ha voluto approvare, ma, al tempo stesso, non ha voluto andare fino in fondo portando avanti parzialmente il PRAE, perché è un lavoro complicato. Sono tre anni che mi sto occupando di questa materia e, dal mio punto di vista, è una materia tecnicamente molto complessa, ma per fortuna è ancora nella legalità. Lo segnalo a tutti i Consiglieri che hanno qualche dubbio, ad esempio alla Consigliera Frediani che ogni tanto sobbalza quando parliamo del settore estrattivo.
Noi dobbiamo rispettare tutti i settori economici, che sono composti da persone serie per il 99,5%, ma lo 0,5% lo metto io per non essere esagerato nel dire che è al 99,9%. Ma al 99% le persone sono serie, danno lavoro a 200 mila occupati, pertanto la legalità è in primo piano per tutti, sempre non ci sono mai distinzioni su questo.
Inoltre, per fortuna, abbiamo, insieme a questo comparto (che è composto da persone serie) i nostri dirigenti, i nostri direttori, i nostri funzionari che, ripeto, sono funzionari, direttori e dirigenti di altissimo livello e soprattutto sani e seri, che lavorano per la legalità, da una parte, e per le istituzioni, dall'altra, e poi per cercare di far andare avanti le questioni che la maggioranza politica di quel momento cerca di portare avanti.
Pertanto, è con piacere che arrivo in Consiglio a chiedere a tutti voi l'approvazione di questa piccola modifica, che non è sostanziale, ma ci consente di andare avanti e di dare certezze al settore. Anche su questo c'è massima trasparenza e lo dico, perché forse la Consigliera Accossato poneva qualche dubbio.
Tra l'altro, la Commissione l'abbiamo fatta il 25 gennaio; io questo ragionamento l'ho portato avanti, l'ho fatto in Commissione, però quello che ci tenevo a dire, con massima trasparenza, è che noi abbiamo trovato un accordo fra tutte le parti in causa che consente di estrapolare.
L'articolo definisce la possibilità di differenziare la disciplina. Questo è il tema vero: differenziare la disciplina e quindi le tempistiche di approvazione del PRAE, differenziare la disciplina e le tempistiche del PRAE.
Perché questo? Perché il primo comparto, che cuba 1,3 miliardi di euro, e il terzo comparto, che cuba 1,5 miliardi di euro di valore della produzione nel 2020, hanno detto che il PRAE va bene. Poi, che voi appoggiate o meno le associazioni di categoria, non lo so; magari, quando vi fa comodo, sì quando non vi fa comodo, no. Però continuo a ribadire il mio atteggiamento e il nostro atteggiamento sempre propositivo e attento verso tutte le parti in causa della Regione Piemonte, senza mai fare preferenze, perché credo che sia questo il nostro compito.
L'ANCE, così come tutte le altre Confederazioni, come Confartigianato e altre, hanno sostanzialmente detto che questo tipo d'impostazione del PRAE a loro va bene. L'unico comparto che ha delle oggettive difficoltà - motivi tecnici ampi che ognuno può approfondire, perché è realmente complicato questo tipo di lavoro dal punto di vista tecnico - è quello della pietra ornamentale. La pietra ornamentale è localizzata soprattutto nel Verbano Cusio Ossola - ed è lì che il Capogruppo Preioni e il Presidente Cirio hanno preso quell'impegno - ma c'è anche la parte di Luserna e dintorni che è un altro sito molto importante. È un comparto che, purtroppo, da questo PRAE ha delle conseguenze, secondo loro, nefaste, che noi comunque non possiamo modificare, perché abbiamo delle regole specifiche che non possono essere in alcun modo modificate. Pertanto, piuttosto che non fare andare avanti le cose, è meglio farle andare avanti parzialmente.
Questo è stato il ragionamento e il nocciolo della discussione con tutti i corpi intermedi e con tutte le parti in causa, perché il PRAE verrà adottato per la seconda volta in Giunta - se il Consiglio regionale approverà questo tipo d'impostazione che stiamo dando, con due articoli molto semplici - per poter far andare avanti, con le certezze di cui le imprese hanno bisogno, il settore estrattivo che fa 1,3 miliardi e quello che fa 1,5 miliardi di valore della produzione, quindi il primo e il terzo comparto. Ripeto che si tratta di 200 mila persone, la gran parte di queste occupate proprio nel primo e nel terzo comparto.
Ricordo che il settore estrattivo, come tutti gli altri comparti e tutte le altre attività produttive, fa parte dignitosamente della nostra Regione e creando occupazione e producendo valore di produzione o comunque PIL, è altrettanto importante.
Pertanto, non c'è né fretta né furia e questo lo dico alla Consigliera Disabato, che prima diceva che lo facciamo in fretta e furia. Proprio zero! Sono tre anni che ci lavoriamo sopra; non so come in questo momento si possa parlare di fretta e furia, però, credetemi, abbiamo lavorato per trovare la massima condivisione da parte di tutti, istituzioni, corpi intermedi e aziende, perché per noi è importantissimo.
Presidente, concludo il mio intervento, chiedendo a chi desidera dare certezza a questo comparto e a chi desidera continuare ad avere un settore estrattivo in Piemonte che, con l'indotto, occupa 200 mila persone, di votare questi due articoli che leggo rapidamente, in modo da poter lasciare traccia anche a verbale.
Leggo l'articolo 1 e poi l'emendamento, che penso - chiedo conferma alla dottoressa Jannelli - sia già stato caricato.
"Articolo 1. (Modifiche all'articolo 4 della l.r. 23/2016).
Dopo il comma 4 dell'articolo 4 della legge regionale 1° novembre 2016, n.
23 (Disciplina delle attività estrattive: disposizioni in materia di cave) è inserito il seguente: '4 bis. In considerazione delle caratteristiche ed esigenze dei comparti estrattivi di cui al comma 4, la Giunta regionale, al fine di consentire gli approfondimenti e le specifiche valutazioni riferite a singoli comparti, può adottare il PRAE per stralci successivi relativi a specifici comparti'".
Dopodiché, sempre su nota dell'ANCI, che ci ha segnalato una cosa saggia e giusta, presentiamo un emendamento, che ripercorre il primo emendamento e aggiunge una frase, quindi non solo l'articolo 4, ma anche l'articolo 5 della legge, che avrà lo stesso contenuto dell'articolo 1 del disegno di legge 299.
Il titolo del disegno di legge è modificato come segue: "Modifiche agli articoli 4 e 5 della Legge regionale 17 novembre 2016, n. 23 (Disciplina delle attività estrattive: disposizioni in materia di cave)".
Naturalmente, tranquillizzo tutti i Consiglieri, perché il PRAE sarà approvato dal Consiglio regionale quando arriverà in Aula e non è questa l'occasione. Inoltre, tutto è stato fatto con buonsenso, con tranquillità con serenità e nell'accordo e nella concordia più totale, perché la nostra parola d'ordine in questi anni è stata "armonia".
Ringrazio per l'attenzione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani, per fatto personale.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Solo per precisare all'Assessore Tronzano che non ho detto che i cavatori sono tutti criminali o tutti i mafiosi. Ho detto semplicemente che nella scorsa legislatura abbiamo prestato massima attenzione al PRAE, al provvedimento relativo alla legge sulle cave, perché sappiamo che è uno dei settori in cui la criminalità organizzata normalmente può avere interessi.
Questo non lo dico io, lo diceva Falcone, lo dice il rapporto di Legambiente, che definisce che l'incremento più significativo dei reati accertati dalle Forze dell'ordine si registra nel ciclo illegale del cemento, lungo tutta la filiera, dalle cave ai reati urbanistici della produzione dei calcestruzzi e alle imprese di costruzione.
Non è che io ce l'abbia particolarmente con i cavatori e, quindi, dico che sono tutti criminali, ma dico che è una materia su cui bisogna fare particolare attenzione, e lo dico anche perché, proprio sul mio territorio una cava ha ospitato, per anni, dei bidoni contenenti materiali di rifiuti pericolosi. Questo non lo dico io, ma è contenuta nei documenti dell'INAIL dell'indagine a San Michele che parla proprio di infiltrazioni mafiose (cavi, grandi opere).



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Eh, sì, ho capito, però c'è! Però c'è! Quindi, credo che affrontare il tema con maggiore attenzione, anche se la modifica viene definita "formale" oppure ora non ricordo il termine esatto che ha utilizzato.
Un richiamo alla responsabilità di tutti noi nei confronti della materia credo sia doveroso, senza per questo criminalizzare tutto un settore perché non è assolutamente quello che intendo fare!



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Preioni, sull'ordine dei lavori.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Per chiedere di sospendere questo importante provvedimento e passare all'ultima votazione delle nomine.
Inoltre, inviterò la Consigliera Frediani a incontrare i cavatori di Solana, perché le garantisco che troverà dei grandi imprenditori e dei grandi lavoratori e gente assolutamente perbene che fanno onestamente il loro lavoro.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Grazie.



PREIONI Alberto

Probabilmente, lì non siamo al 99,5, ma siamo al 100%.



PRESIDENTE

Siamo sull'ordine dei lavori, Consigliere Preioni.


Argomento: Nomine

Nomine (seguito)


PRESIDENTE

Proposta di deliberazione n. 333 Fondazione CRT - Cassa di Risparmio Consiglio di indirizzo. Designazione di due terne nel cui ambito la Fondazione provvederà a nominare 2 Consiglieri (seguito)



PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 2) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Informo che, a seguito dell'avvenuta designazione della 1° terna di soggetti, tra i quali il Consiglio di indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, si provvederà ad individuare un nominativo per la composizione del nuovo Consiglio di indirizzo. È necessario procedere a nuova votazione per la designazione della seconda terna di soggetti, tra i quali il Consiglio di indirizzo della Fondazione, provvederà a individuare un ulteriore nominativo.
L'elenco delle candidature pervenute a seguito di avviso pubblico, sulle quali la Commissione consultiva per le nomine ha espresso parere favorevole, ai sensi dell'articolo 9, comma 6 della legge 23 marzo 1995, n.
39, "Criteri e disciplina delle nomine, incarichi pubbliche, competenza regionale dei rapporti tra Regione e soggetti nominati", dal quale sono stati espunti i nominativi dei soggetti già designati in ambito della prima terna, è stato messo a disposizione dei Consiglieri tramite pubblicazione sul supporto alle sedute d'Aula.
Ai sensi dell'articolo 74, comma 2, del Regolamento interno, occorre procede alla votazione a scrutinio segreto, previo appello nominale.
Rammento che, ai sensi del Regolamento, qualora il Consiglio debba procedere alla nomina o designazione di più di due persone, ciascun Consigliere si limita al voto ai due terzi degli eligendi. Le schede designate nella seconda terna in seno al Consiglio di indirizzo della Fondazione CRT riporteranno pertanto solamente due nominativi.
Qualora lo ritengano, i Gruppi di minoranza possono procedere all'assunzione del proprio nominativo in seno alla seconda terna relativa al Consiglio di indirizzo della Fondazione CRT.
La parola al Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
A nome delle minoranze, come indicazione do il nome di Davide Franco.



PRESIDENTE

Grazie.
Ricordo che, nel caso in cui si debba procedere alla nomina di una designazione di più di due persone, come nel caso della Fondazione CRT, in caso del combinato disposto dei commi 2 e 5 dell'articolo n. 79 del Regolamento, si procederà alla determinazione della graduatoria dei candidati in ordine decrescente salvaguardando la garanzia di riserva per i posti in capo alle minoranze, così come si procederà alla proclamazione degli eletti nei limiti delle nomine da effettuare qualunque sia il numero dei voti riportati dei candidati.
Si proceda alla distribuzione delle schede.
Nomino scrutatori i Consiglieri Segretari Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Martinetti di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Martinetti effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la votazione relativa alle nomine e incarico gli scrutatori di procedere allo scrutinio delle schede. Comunico che provvederò alla proclamazione nel corso della seduta, non appena concluse le operazioni di spoglio delle schede.
Proseguiamo con la discussione generale sul punto relativo alla modifica del PRAE o lo sospendiamo? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Nonostante il tentativo disperato del Governatore Cirio di farci ancora votare, come Capigruppo di maggioranza proponiamo di terminare qui i nostri lavori.



PRESIDENTE

Grazie.
Anche se ritengo inaccettabile la sua proposta, mi vedo costretto a perseguirla, perché non ci sarebbero le condizioni per proseguire il provvedimento.
Non chiudo la seduta perché poi ci sarà la proclamazione degli eletti della Fondazione CRT, perciò la sospendo soltanto. Sono a disposizione per svolgere la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.28, riprende alle ore 19.15)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione degli eletti (seguito)


PRESIDENTE

Relativamente al punto 2) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 333 "Fondazione CRT" - Consiglio di indirizzo Designazione di due terne nel cui ambito la Fondazione provvederà a nominare due Consiglieri.
Proclamo designati, quali componenti della 2° terna nel cui ambito la Fondazione CRT - Cassa di Risparmio di Torino, provvederà a nominare 1 Consigliere, i signori Ghigo Enzo, Gallina Sebastiano, Franco Davide (quest'ultimo in rappresentanza delle minoranze consiliari).
Mi sembra che ci sia l'accordo, essendo arrivati alle ore 19.15, di concludere i lavori.
Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo ha aggiornato i lavori del Consiglio a martedì 5 marzo.
Grazie e buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19.16)



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