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Dettaglio seduta n.293 del 20/02/24 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.12)


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliere regionale Fernando Santoni De Sio deceduto l'11 ottobre 2021


PRESIDENTE

Consiglieri, ricordiamo oggi il collega Fernando Santoni De Sio, scomparso l'11 ottobre 2021 all'età di 78 anni, che fu Consigliere regionale nella IV legislatura.
Nato a Roma il 16 settembre 1943, è stato un famoso avvocato penalista ed esponente di spicco del Partito Liberale Italiano.
Segretario torinese e Consigliere nazionale del PLI dal 1976, dal 1981 è stato capogruppo e dal gennaio 1985 Vicesindaco di Torino.
Eletto nel 1985 Consigliere regionale nella circoscrizione di Torino per il Partito Liberale Italiano, è stato Consigliere Segretario Presidente della I Commissione - Programmazione e bilancio, e componente delle Commissioni Commercio e Cultura.
Con il Consiglio regionale del Piemonte ha sempre mantenuto uno stretto rapporto, sostenendo e partecipando alle iniziative dell'Associazione fra ex Consiglieri regionali, come componente del Direttivo, con l'incarico di Tesoriere. Del resto, l'avvocato De Sio fu tra i primi firmatari della legge che ha istituito l'Associazione nel 1989.
Quando De Sio è mancato, La Stampa ha titolato: "Fernando Santoni De Sio, penalista e liberale senza compromessi", per ricordarne l'alta figura.
Tra le sue tante esperienze professionali, si specializzò anche ai temi della responsabilità professionale, medica e dei settori complementari. È autore di vari saggi sulla tutela dei diritti della persona vittima di stalking, mobbing, violazione della privacy. Amava la musica e il calcio ed era una persona di grande sensibilità umana e di forti passioni ideali oltre che un liberale vero.
Alla moglie Ada e ai figli Francesca e Filippo desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze e i sensi della nostra sincera vicinanza.
Invito i presenti a osservare un minuto di silenzio in memoria del già Consigliere regionale avvocato Fernando Santoni De Sio.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

In assenza del numero legale, aggiorno la seduta alle ore 10.45.



(Alle ore 10.15 il Presidente Allasia constata la mancanza del numero legale e ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna la seduta alle ore 10.45)



(Alle ore 11.12 il Consigliere segretario Gavazza aggiorna la seduta alle ore 11.41)



PRESIDENTE

Comunico che il numero legale è 24.
Comunico che in apertura della seduta odierna è prevista la commemorazione dell'ex Consigliere Fernando Santoni De Sio, mentre in apertura della sessione pomeridiana è prevista la commemorazione dell'ex Consigliere regionale Franco Miglietti.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere l'inserimento dell'ordine del giorno n. 1780 avente ad oggetto "Urgenza di riconoscere la specificità della sordocecità quale disabilità complessa e garantire alle persone sordocieche i dovuti diritti e le necessarie tutele". Questa doppia (possiamo definirla così) disabilità spesso non viene considerata, per cui non viene considerato il doppio danno e la doppia difficoltà che hanno le persone sordocieche.
Nell'impegnativa chiediamo al nostro Governatore e all'Assessore competente di attivarsi, presso la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano, affinché siano rivisti i parametri per il riconoscimento della condizione di persona sordocieca, portando, in particolare, la soglia di ipoacusia per i minori di 12 anni a 40 decibel sulle frequenze 500-1000-2000-3000 e a 55 decibel sulle frequenze 500-1000-2000-3000 per le persone adulte e che sia inserita nei LEA - stante il fatto che i parametri attuali previsti dalla legge n.
227 ne impediscono il riconoscimento - la voce "protesi acustiche" per le persone che, in condizioni di disabilità uditiva totale o parziale, siano riconosciute cieche assolute o parziali.
Inoltre, chiediamo di predisporre a favore di queste persone - che, oltre alla disabilità uditiva, hanno anche una grave disabilità visiva con visus pari o inferiore a 1/20 nell'occhio migliore o una perimetria binoculare residua inferiore al 10% - una specifica normativa regionale, al fine di garantire loro un'integrazione economica al contributo disposto dal sistema sanitario nazionale per l'acquisto delle protesi acustiche.
Sono una minoranza, però è una minoranza che necessita di maggiori tutele perché, come ho provato a spiegare in questo breve intervento, hanno doppia disabilità: cecità e sordità. Grazie, Presidente, è l'ordine del giorno n.
1780.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intanto volevo intervenire sull'ordine dei lavori, perché abbiamo aperto la seduta (aggiornata alle ore 11.41) alle ore 11.53 e abbiamo aperto i lavori perché le opposizioni, con grande senso di responsabilità, dopo due rinvii hanno deciso di garantire il numero legale.
Siccome tutte le volte è così (questa mattina un po' di più), le chiedo Presidente, se il martedì mattina è il giorno di Consiglio oppure se è giornata delle riunioni di maggioranza. Se è così, cioè è la giornata delle riunioni della maggioranza - che magari le potrebbe fare il lunedì - è legittimo, ma, sapendolo per tempo, anche le opposizioni potrebbero svolgere le loro riunioni al martedì mattina anziché saltare il pranzo lunedì, come hanno fatto ieri. Oppure ciascun Consigliere di opposizione siccome ci siamo anche noi - si potrebbe occupare di altre attività invece di stare qui ad aspettare i comodi della maggioranza.
Oltre a questo, volevo chiedere un'inversione dell'ordine dei lavori e precisamente di trattare il punto 6) "Proseguimento esame disegno di legge n. 222 'Istituzione del Parco naturale dei cinque laghi di Ivrea" prima del punto 3) "Proseguimento esame disegno di legge n. 130".
Lo chiedo, perché l'esame e le votazioni del disegno di legge inerente all'istituzione del Parco dei cinque laghi erano già iniziate prima della trattazione del disegno di legge n. 130. Ci sono ancora pochi articoli da approvare e siccome questa situazione si trascina da un po' di settimane mi pare che non basti il voto favorevole all'inversione di un Consigliere della Lega a salvare la faccia alla Lega e alla maggioranza.
Per cui noi chiediamo che questa maggioranza si prenda la responsabilità di un provvedimento, che è un disegno di legge, che è passato all'unanimità in Commissione e che è stato portato in Aula e rispetto al quale è iniziato l'esame e la votazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Mi unisco alla richiesta del collega Bertola di inversione dell'o.d.g. e quindi, di anticipare il punto 6) e di chiudere l'iter legislativo del disegno di legge n. 222 sull'istituzione del Parco dei cinque laghi di Ivrea, la cui trattazione è stata impropriamente sospesa con la mancanza di ulteriori due articoli da votare.
In aggiunta a questo, voglio chiedere alla Presidenza del Consiglio regionale di poter avere un aggiornamento - quindi una comunicazione o in Consiglio o nella riunione dei Capigruppo - di come sta procedendo l'iter sull'attuazione della legge approvata a dicembre 2023 sulla cessione dei crediti da Superbonus alle partecipate pubbliche. Abbiamo saputo che ieri c'è stata una riunione tecnica al Palazzo regionale, quindi che si sono attivati.
Chiedo, per l'interesse e l'impegno che tutti i Consiglieri hanno messo su questa proposta di legge votata all'unanimità e anche perché siamo nella nostra attività di mandato a fine legislatura, che su questa questione, che sta preoccupando ancora molte imprese, cittadine e cittadini titolari e proprietari di alloggi in condominio, ci sia una informazione per capire cosa si sta facendo a seguito dell'impegno che quest'Aula ha preso. Quindi operativamente, come si riesca ad intervenire per evitare il fallimento di numerose aziende oltre alle gravissime situazioni sia economiche sia logistiche di molte famiglie piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento dell'ordine del giorno n. 1781 a mia prima firma inerente a "Realizzazione ombrello digitale sulla montagna piemontese", che nasce da numerose segnalazioni circa la mancanza di segnale telefonico e digitale nelle valli montane. È una problematica che va risolta per garantire, prima di tutto, la sicurezza, ma anche una fruibilità turistica di molte località alpine.
Chiaramente è un'operazione che andrà concertata con l'UNCEM e le Unioni dei Comuni montani, per prevedere la costituzione di un Piano regionale per una copertura telefonica e digitale che investa le aree montane. Si potrebbe allargare anche a quelle collinari, con un aggiornamento della mappatura di tutto il territorio regionale oggi sprovvisto da copertura di segnale. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori, per chiedere il rinvio del punto n.
2) all'o.d.g. "Nomine", in considerazione del numero importante di nomine da effettuare e della necessità, da parte nostra, di avere ancora del tempo a disposizione per delle corrette valutazioni e degli approfondimenti sulle candidature pervenute.
Pertanto, chiediamo che venga posticipato alla prossima seduta di Consiglio regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Due aspetti: uno, per chiedere l'inserimento dell'ordine del giorno n.
1771 del Consigliere Valle e la discussione in data odierna, sempre se questo Consiglio riesce a funzionare.
Presidente, intervengo anche sull'ordine dei lavori.
Credo sia giunto il momento di fare chiarezza e lo deve fare lei Presidente, perché è almeno un mese che tenete sistematicamente in ostaggio le opposizioni e quest'Aula ogni martedì mattina per ore, perché o non avete il numero legale o dovete fare riunioni di maggioranza o non vi mettete d'accordo sull'iter della seduta. Non riusciamo mai ad andare avanti sui lavori. Siamo al termine della legislatura e avete depositato un numero esorbitante di disegni di legge (dal bilancio all'omnibus, dalla legge di stabilità a tutte quelle leggi depositate in Commissione, sia di maggioranza che di opposizione), ma come pensiamo di completare i lavori di queste importanti leggi, su molte delle quali siamo in disaccordo, se non riusciamo neanche ad aprire i Consigli regionali? Siete - lo devo dire ai cittadini che ci ascoltano - 33 Consiglieri e non riuscite a essere, alle 10 del mattino, in 22 (oggi 24, il numero legale è un po' più alto) e tenete, sistematicamente, tutte le opposizioni sedute qua in attesa che capiti qualcosa. Eh no, questa volta no. Dato che non siete d'accordo su nulla (non so come farete ad andare insieme alle elezioni, se siete in disaccordo su tutto) il numero l'abbiamo dato noi perché questo Consiglio deve continuare a lavorare, dato che siamo al termine della legislatura.
Se non siete d'accordo, emerga.



(Commenti fuori microfono)



GALLO Raffaele

No, non ho detto quel termine, Presidente.
Se non siete d'accordo, emerga, non c'è niente di male: siete tre partiti e siete in disaccordo su tutto, ognuno la pensa in modo diverso.
Dato che alle volte sorridete molto, anche sul dibattito che è in corso nel centrosinistra e nelle opposizioni, credo che i problemi li abbiate più voi che noi. Noi discutiamo animatamente, ma voi governate una Regione in disaccordo su tutto.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Collega Valle, non interrompa il suo Presidente di Gruppo.



GALLO Raffaele

Sono il suo Presidente ancora per qualche settimana, collega Valle.
A parte gli scherzi, è veramente un problema di rispetto dell'Aula e delle opposizioni.
Guardi, Presidente, se l'andatura è questa, le chiedo di non convocare più Consigli regionali. Evitiamo di venire qui ogni martedì a perdere giornate intere, in attesa che voi decidiate qualcosa, senza capire neanche bene cosa. Abbiamo un ordine dei lavori, e può capitare che cada il numero legale (anche se, me lo me lo dirà il Consigliere Chiamparino, nei cinque anni di centrosinistra forse è mancato una volta il numero legale, per senso di rispetto e di partecipazione dei Consiglieri a quest'Aula), ma se non avete interesse a portare avanti i vostri disegni di legge e a discutere le ultime questioni in questi Consigli, non li convochi più Presidente. Basta! È francamente inaccettabile questo atteggiamento: il Presidente Cirio è in giro a fare altro ormai da anni, a tagliare nastri, a portare i saluti e non è mai in quest'Aula (mi sembra che nel 2023 abbia raggiunto l'1% di presenze, non so sul 2024), quindi, Presidente, chiudiamo i lavori chiudiamo questa legislatura e i cittadini piemontesi sceglieranno chi guiderà la Regione Piemonte nei prossimi anni e ri-iniziereno nella prossima legislatura.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi associo, ovviamente non proprio a tutto perché non faccio parte della discussione nel centrosinistra.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

No, è un annuncio che non mi sento di fare in questo momento, però mi associo ovviamente a quanto detto sia dal Consigliere Gallo sia dal Consigliere Bertola, sul poco rispetto per l'Aula, per le istituzioni, e aggiungerei per i cittadini piemontesi, che pensano che siamo qui a lavorare, invece stiamo tutta la mattina ad aspettare non si sa bene cosa.
In realtà volevo chiedere, approfittando della semipresenza dell'Assessore Ricca che ho visto (adesso forse è impegnato di là, ma magari qualcuno potrà riferirgli la mia richiesta), un'informativa rispetto alla notizia che abbiamo visto, al protocollo sottoscritto già qualche mese fa (se non sbaglio ad agosto) tra Prefettura, Regione e Comune del patto sulla sicurezza e l'annuncio fatto ieri dell'acquisto di mezzi per la Polizia, di moto e auto se non sbaglio, per la cifra di un milione.
Avevo già chiesto, in fase di illustrazione del bilancio previsionale come si potesse finanziare la ristrutturazione di caserme che non appartengono alla Regione (almeno non tutti sono stabili di proprietà regionali) e avevo chiesto sia all'Assessore Tronzano sia all'Assessore Ricca di fare un approfondimento sul tema. Non riusciamo a coprire la graduatoria dei voucher per i ragazzi che vanno a scuola, ma troviamo fondi per comprare le moto alla Polizia. Non ho nulla contro la Polizia ovviamente, ma non capisco quale sia la competenza regionale in questo caso e nella ristrutturazione delle caserme, quando abbiamo scuole che crollano in testa ai nostri ragazzi.
Se fosse possibile avere un'informativa per capire con quali modalità e in base a quale competenza regionale questi fondi vengono presi dal bilancio regionale e destinati a queste finalità, forse potrebbe far piacere a tutti i cittadini piemontesi, soprattutto a quelli che sono in graduatoria e non sanno come pagare i libri, gli zaini e le gite dei loro figli.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sull'ordine dei lavori, perché oggi si è consumato l'ennesimo dramma dell'incapacità della maggioranza di garantire il numero legale e di iniziare i lavori quando dovrebbero iniziare.
Capisco le difficoltà sulle nomine, ma non le avete scoperte stamattina all'o.d.g.
Su nomine così importanti non ci si può mettere a discutere qualche ora prima dell'inizio dei lavori d'Aula, fra l'altro bloccando i lavori dei giornalisti, degli addetti di Aula e dei Consiglieri regionali che sono in "ostaggio" della vostra incapacità di programmare: la questione è questa.
Gestite l'Aula come gestite il Piemonte: tutto all'ultimo, a caso e cercando di mettere d'accordo tutti quanti nel migliore dei modi possibili per risolvere il problema attuale, senza una strategia complessiva di quanto vorreste fare in Piemonte.
Nessuno dei presenti sta capendo in che direzione volete andare; fra l'altro, nel momento importante di chiusura della legislazione stiamo perdendo un sacco di ore. L'Aula praticamente non sta lavorando, mediamente lavoriamo due o tre ore ogni martedì: non è obbligatorio convocare il Consiglio se non sapete cosa fare. Nel rispetto di tutti quanti, decidete cosa fare; si può anche lavorare un'ora, se sapete come impiegare il tempo in quell'ora, ma che non si vada oltre. Non possiamo stare in Aula 12 ore ma lavorare solo per un'ora: non ha senso per nessuno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Non ci sono altre richieste di intervento.
Riepilogo le richieste di modifica all'o.d.g.
Il Consigliere Magliano chiede di inserire l'ordine del giorno n. 1780 ad oggetto "Urgenza di riconoscere la specificità della sordocecità quale disabilità complessa e garantire alle persone sordocieche i dovuti diritti e le necessarie tutele" Il Consigliere Bongioanni chiede di inserire l'ordine del giorno n. 1781 ad oggetto "Realizzazione ombrello digitale sulla montagna piemontese".
Il Consigliere Valle chiede di inserire la mozione n. 1771 ad oggetto "Sostegno al settore della cooperazione sociale in vista dell'imminente rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CNNL)". Il Consigliere Valle chiede di discutere l'ordine del giorno nella giornata odierna.
Sulle richieste di inserimento degli ordini del giorno penso nessuno sia contrario, quindi li consideriamo inseriti e chiedo ai Capigruppo se riescono ad accordarsi di trattarli nella giornata odierna.
Il Consigliere Bertola, così come la Consigliera Accossato, chiede di trattare il punto 6) all'o.d.g. (proposta di legge n. 222), prima del punto 3). Chiedo ai Capigruppo se intendono accordare tale richiesta o se metterla in votazione.
Metto in votazione la richiesta del Consigliere Bertola.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione avanzata dal Consigliere Bertola.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Relativamente alla richiesta di informativa avanzata dalla Consigliera Frediani sulla questione acquisto automezzi per la Polizia e sull'attuazione della legge sul superbonus che avevamo votato qualche mese fa, la Giunta è presente e chiedo se intende intervenire. Su questo ultimo punto so che il collega Marin sta seguendo direttamente la questione, ma non può intervenire sulla questione perché è un'informativa della Giunta.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Collega Gallo, lei dice che è un mese che sono in ostaggio, a me sembra siano cinque anni.



(Commenti fuori microfono Consigliere Gallo)



PRESIDENTE

Io sono un uomo sposato e mi piace soffrire.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

"Verità per Allasia", mettete uno striscione fuori, se volete - ma è vietato, occorre una mozione.
Ad inizio seduta abbiamo rinviato due volte i lavori del Consiglio per mancanza del numero legale, poi sono stato assente un quarto d'ora per dare un supporto tecnico regolamentare alla maggioranza che stava facendo una valutazione. Mi assumo la responsabilità sul quel quarto d'ora in più di sforamento di inizio seduta, ma per il resto no. Io e altri Consiglieri di maggioranza eravamo presenti alle ore 10.00, quando abbiamo svolto la commemorazione dell'ex Consigliere Fernando Santoni De Sio (peraltro, vi ringrazio della disponibilità per aver consentito lo svolgimento della commemorazione prima dell'apertura di seduta). In seguito, ho necessariamente dovuto rinviare la seduta per mancanza del numero legale.
Non posso entrare nelle situazioni specifiche, posso solo intervenire in qualità di Presidente, e limitatamente al Regolamento. Le valutazioni politiche le dovrebbe fare la politica del Consiglio, perciò i Capigruppo.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Gallo)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Intervengo sull'ordine dei lavori, perché ho una curiosità.
Successivamente, il Presidente Gallo interverrà rispetto al fatto di aggiornare continuamente l'inizio dei lavori a causa della mancanza del numero legale, che è una novità di questa legislatura! L'altra novità di questa legislatura riguarda il numero di informative fornite in Aula. Non so se gli Uffici possano, in qualche modo, risalire a questo dato, ma sarebbe interessante sapere quante volte siamo riusciti ad ottenere un'informativa in Aula da parte della Giunta in questa legislatura, pur avendo gli Assessori presenti. Deve esistere da qualche parte una sorta di "cimitero delle informative", perché ne abbiamo presentate un elenco infinito, ma non riusciamo ad avere risposte in tal senso; vengono rimandate in Commissione, ma poi in quella sede non vengono evase comunque.
Ora siete qui: Assessore Ricca, perché non parla (come diceva Michelangelo al marmo)? Chiedo agli Uffici se è possibile ottenere questo dato, perché credo sia abbastanza significativo in termini di rapporti tra Giunta e Consiglio oltre al dato sulle presenze del Presidente Cirio. Per carità, non sono stata una grande fan dell'ex Presidente Chiamparino, pur con tutto il rispetto che nutro verso la sua persona e verso il suo valore politico.
Però, essendo presente nella scorsa legislatura, ricordo che quella sedia raramente - molto raramente! - era vuota. Sinceramente, in questa legislatura a malapena ricordo il volto del Presidente Cirio. Verrà magari a salutarci, a dirci che è stato bello "non lavorare" con noi.
Credo, però, che questa modalità abbia svilito il ruolo del Consiglio regionale, e di questo mi dispiaccio, perché è una legislatura che ricorderò non proprio felicemente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo, immagino sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Sì, intervengo sull'ordine lavori.
Lo dico a microfono affinché rimanga agli atti: lei, Presidente, ha rinviato i lavori alle ore 10.00, alle ore 10.30 e alle ore 11.00, fino alle 11.41, perché è mancato costantemente il numero legale. Poi, non si trovava più il Presidente, non si è riusciti a capire dove fosse. Insomma alla fine, siamo riusciti ad aprire la seduta alle ore 12.20.
Le chiedo, gentilmente - lo dico a lei per dirlo all'Aula - di avere un po' di rispetto, almeno in quest'ultima fase, verso tutti i Consiglieri di opposizione che erano presenti con l'intento di capire che cosa stava capitando e come si sarebbe svolta la giornata odierna, e verso tutti gli Uffici che sono qui, pronti a consentire lo svolgimento del Consiglio regionale.
Io non semplificherei la situazione con "un quarto d'ora di supporto tecnico alla maggioranza", perché è dalle ore 10.00 che noi siamo qua ad attendere l'inizio dei lavori. Ancora adesso non abbiamo combinato nulla.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori, per contribuire alla riflessione che portava la collega Frediani rispetto alle informative.
Collega Frediani, una volta è successo! È stato ad inizio legislatura in occasione della vicenda che ha coinvolto l'ex Assessore Rosso.
In quell'informativa - lo preciso affinché non si dimentichi che questa legislatura parte così! - il Presidente Cirio, del quale non ricordiamo il volto in quest'aula, come ha detto la Presidente Frediani, aveva reso un'informativa promettendo una sorta di "codice etico" - ve lo ricordate? sviluppato grazie alla sua esperienza al Parlamento europeo sul tema delle lobby, del codice etico, del conflitto di interessi, eccetera eccetera. Dunque, in quel frangente era stata resa immediatamente un'informativa. Peraltro, in quell'occasione il Presidente aveva preso una posizione molto chiara e molto efficace, che avevamo tutti sostenuto con grande forza. Tuttavia, quel "codice etico" non è mai stato presentato in Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Rinuncio all'intervento, Presidente.



PRESIDENTE

Faccio presente, giusto che volete fare i notai, che alle ore 10.15 dopo la commemorazione, ho rinviato la seduta perché mancava il numero legale (se non erro, il numero legale era 22 e risultavano presenti in 12) fino alle ore 10.45.
Alle 10.45 avrebbe dovuto riprendere la seduta, ma il collega Gavazza se non erro (o il Vicepresidente Graglia o qualcun altro), mi ha chiesto di rinviare ulteriormente, perciò alle ore 11.15 circa la seduta è stata aggiornata alle ore 11.40, quando poi è iniziata la seduta. Perciò, dal punto di vista tecnico, ho rinviato due volte. Capisco che è un'enormità di tempo, tenuto conto che la seduta era stata convocata alle ore 10.00 e si è iniziato alle 11.40 o 11.50 (non stiamo a guardare il minuto in più o in meno). Dunque, se vogliamo essere notai, lo preciso affinché rimanga a verbale, in modo tale che ci sia correttezza anche nelle procedure.
Il Presidente Ruzzola ha chiesto il rinvio della trattazione del punto 2) all'o.d.g. inerente a "Nomine".
Chiedo se vi sia accordo in tal senso.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non è prevista nel Regolamento una votazione sul rinvio. Semmai, si configura come richiesta di sospensiva.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene.
La richiesta di rinviare la trattazione del punto 2) all'o.d.g.
inerente a "Nomine" è stata formalizzata dal Consigliere Ruzzola. La poniamo quindi in votazione, anche se la decisione non mi vede d'accordo.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di rinvio della trattazione del punto 2) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Carosso, Chiorino, Cirio, Demarchi, Leone, Nicotra Perugini, Protopapa e Riva Vercellotti.
b) Comunicazione all'Assemblea Il Presidente della Giunta regionale ha richiesto, ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno del Consiglio regionale, la dichiarazione d'urgenza del disegno di legge n. 299 "Modifiche all'articolo 4 della Legge regionale 17 novembre 2016, n. 23 (Disciplina delle attività estrattive: disposizioni in materia di cave)" e del disegno di legge n. 305 "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale. Anno 2024", rispettivamente con propria nota del 15 gennaio 2024 e del 7 febbraio 2024.
Al termine della seduta odierna porrò, quindi, in votazione entrambe le richieste.
c) Approvazione processi verbali È in approvazione il processo verbale n. 291 relativo alla seduta del 06/02/2024.
d) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
e) Non impugnativa di leggi regionali Il Consiglio dei Ministri, in data 15 febbraio 2024, ha esaminato la seguente legge regionale e ne ha deliberato la non impugnativa: legge regionale 19 dicembre 2023, n. 34 "Disposizioni in favore delle persone affette da fibromialgia".
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Presidente, se non ho ascoltato male, lei nelle comunicazioni ha parlato di due richieste di dichiarazione di urgenza, delle quali una è relativa al disegno di legge sulle cave. Ma l'abbiamo già votata quella, Presidente, se non ricordo male.



PRESIDENTE

È sempre mancato il numero legale. Forse abbiamo votato due volte.



ROSSI Domenico

Quindi, abbiamo votato, ma non c'era mai il numero legale. Grazie.



PRESIDENTE

Una volta sola. Una volta non l'abbiamo messo in votazione e una volta mi sono dimenticato io e abbiamo chiuso la seduta prima.
Però ricordo a tutti che la dichiarazione d'urgenza, perciò la riduzione dei tempi di discussione da 60 a 30 giorni, parte dalla richiesta del 15 gennaio e del 7 febbraio. Me lo sono appuntato per ricordarmi di votarlo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Come lei sa, possiamo intervenire anche sulle sue comunicazioni ed intervento, perché la richiesta d'urgenza rispetto al disegno di legge che tratta della possibilità, in qualche modo, di stralciare parti del piano sull'attività estrattiva è significativa del comportamento di questa maggioranza e di questa Giunta regionale. Lo diciamo ai cittadini che ci seguono e che sono chiaramente poco avvezzi alle tecniche di Aula: qui per l'ennesima volta, perché è mancato diverse volte il numero legale, voteremo una richiesta d'urgenza, attraverso la quale la Giunta regionale pu dimezzare i tempi di discussione di un provvedimento in Commissione e richiamarlo prima in Aula. Quindi, può tagliare i tempi di discussione nello stesso momento in cui stiamo per trattare un disegno di legge che è stato contingentato.
Per cui l'Ufficio di Presidenza, su mandato della Giunta regionale, ha deciso i tempi di discussione e questo significa avere poco tempo per discutere un disegno di legge in Aula. Tutto questo avviene mentre, come abbiamo detto questa mattina, si passano delle ore in Aula senza far nulla perché il Consiglio è sospeso per mancanza del numero legale, per riunioni di maggioranza o per altro.
Questa è la legislatura in cui la Giunta regionale non dà comunicazioni perché per avere una comunicazione in Aula hanno dovuto mettere in galera un Assessore (ce lo ricordiamo), taglia i tempi di discussione in Aula - e discutere le leggi in Aula è l'essenza della democrazia - e lo stesso tempo lo impiega praticamente a far nulla, tenendo l'Aula sospesa.
Questi tre aspetti sono l'esatto riassunto dei cinque anni di questo Consiglio regionale. È bene che qualcuno lo dica, perché poi giustamente si fa campagna elettorale sui giornali con i titoli e spesso questi aspetti vengono trascurati e non sono ben presenti ai cittadini piemontesi. Il nostro dovere è anche ricordare questi aspetti.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste d'intervento sulle comunicazioni, passiamo al punto successivo.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Proseguimento esame disegno di legge n. 130, inerente a "Ulteriori modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale)"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 130, inerente a "Ulteriori modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale)", di cui al punto 3) all'o.d.g. Il provvedimento è stato richiamato in Aula, ai sensi dell'articolo 37, comma 4, del Regolamento.
Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo ha concesso il contingentamento dei tempi, in base al Regolamento interno. Nella seduta del 14 febbraio sono stati votati gli articoli 1 e 2.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 3 L'emendamento rubricato n. 51) presentato dal Consigliere Riva Vercellotti è stato ritirato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 41) presentato da Accossato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 126) presentato da Sarno.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 41) e n. 126) sono di identico contenuto.
Emendamento rubricato n. 9) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 14) presentato da Accossato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 40) presentato da Accossato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 14) e n. 40) sono di identico contenuto.
L'emendamento rubricato n. 48) presentato dal Consigliere Riva Vercellotti è stato ritirato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 10) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 42) presentato da Accossato (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 127) presentato da Sarno (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 10), n. 42 e n. 127) sono di identico contenuto.
L'emendamento rubricato n. 49) è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 165) presentato da Sarno (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 11) presentato della Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 10.1) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 43) presentato da Accossato (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 128) presentato da Sarno (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 10.1), n. 43) e n. 128) sono di identico contenuto.
Emendamento rubricato n. 10.2) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 45) presentato da Accossato (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 129) presentato da Sarno (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 10.2), n. 45) e n. 129) sono di identico contenuto.
Emendamento rubricato n. 12) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 44) è stato ritirato.



PRESIDENTE

Chiedo se qualche collega intende illustrare gli emendamenti dell'articolo 3.
Ha chiesto di intervenire la Giunta regionale.
Prego, Assessore Caucino.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Grazie, Presidente, molto brevemente.
Per quanto riguarda l'emendamento rubricato n. 9), si sta trattando il tema degli organi delle ATC, in particolare, all'articolo 3 del comma 1 aggiungiamo le parole "Per la sola ordinaria amministrazione", quindi il comma 2 dell'articolo 31 della legge 3 del 2010 verrebbe definitivamente a stabilire che gli organi di cui al comma 1, cioè il Presidente, il CdA e il revisore legale, durano in carica per lo stesso periodo del Consiglio regionale e, comunque, fino alla loro ricostituzione, per la sola ordinaria amministrazione.
In pratica, i CdA rimangono in carica, ma non possono adottare atti di natura straordinaria.
Per quanto riguarda l'emendamento rubricato n. 10), per celerità lo darei per illustrato, perché semplicemente andiamo, a livello di articolo 3 del disegno di legge n. 130, a sopprimere i commi 2, 3 e 4.
L'emendamento rubricato n. 11) è un emendamento importante proprio nell'ottica dell'efficientamento del sistema e andiamo a chiedere alle ATC e ai Comuni di comunicare alla Regione, per la prima volta, le risorse che hanno accantonato attraverso i canoni e le vendite, per reinvestirle nelle manutenzioni e poi chiediamo agli organi deputati alla gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica di programmare, con una certa puntualità e con un certo anticipo, il loro utilizzo.
Sostanzialmente, imponiamo agli enti gestori di fare delle programmazioni - ripeto, puntuali - assolutamente di natura annuale.
Questo è un obiettivo, a mio parere centrato, che risponde proprio alla necessità di efficientare il sistema, nell'ottica della trasparenza dell'utilizzo delle risorse.
L'emendamento rubricato n. 12) è un emendamento a cui, all'articolo 3 del disegno di legge n. 130, dopo il comma 1 bis aggiungiamo il comma 1 ter, quindi sostituiamo la lettera c) dell'articolo 44 del comma 2 della legge del 3 del 2010 e stabiliamo, alla lettera c), che la Commissione Utenza sia composta anche da tre rappresentanti delle organizzazioni sindacali degli assegnatari più rappresentative nell'ambito territoriale di competenza dell'ATC.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano altri colleghi che intendono intervenire in merito all'illustrazione degli emendamenti dell'articolo 3.
Prego, Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Avevamo presentato alcuni emendamenti solo per rendere nota l'Aula rispetto agli emendamenti presentati su questo articolo del provvedimento.
Sono emendamenti che vogliono provare a lavorare sul tema, in particolare di una sorta di esenzione, rispetto alla lettera a) del comma 1 dell'articolo 3 della legge regionale 3 del 2010, come sostituito dal comma 1 dell'articolo 2 del ddl 130. Prima delle parole "o è titolare di protezione internazionale" (non so se l'Assessore l'ha letto con attenzione), sono inserite le seguenti "Oppure, non ottemperando a tale clausola, si trova in situazioni di pericolo per la salute o la vita".
Credo sia un emendamento di buon senso e di tutela, rispetto a un elemento di pericolo per la propria salute o per la vita, nello specificare il tema della protezione internazionale.
Per noi è un elemento utile che non modifica il senso profondo, seppur contrari noi come gruppo, al provvedimento generale.
Un altro emendamento - quindi li presento tutti, Presidente, in scia cerca di limitare la vendita, perché sappiamo che, per legge nazionale, non si può eliminare la possibilità della vendita nelle case popolari, per sappiamo che la vendita toglie disponibilità di case popolari per le famiglie che ne richiedono e che quindi ne hanno bisogno. Per tale ragione abbiamo inserito, dopo l'articolo 3 (non mi ricordo in che punto degli emendamenti è stato inserito, ma lo presento in ugual misura, così magari l'Assessora ha tempo per pensarci), "la proprietà degli alloggi, già acquistati ai sensi della presente legge, non può essere trasferita per un periodo di 10 anni dalla data di registrazione del contratto di acquisto e comunque, fino a quando non ne sia stato pagato interamente il prezzo".
Il tema è provare a darci uno strumento diverso rispetto alla vendita degli alloggi, per tenerli, quantomeno e quanto più, in disponibilità pubblica.
Mi fermo un attimo perché devo guardare un paio di emendamenti e nell'eventualità ruchiedo la parola, se ci sono altri colleghi che vogliono intervenire.



PRESIDENTE

Ci sono altri Consiglieri che intendono intervenire in merito agli emendamenti dell'articolo 3, altrimenti chiedo il parere della Giunta.
Prego, Assessore.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Per quanto riguarda gli emendamenti della Giunta, il parere è positivo per gli emendamenti delle opposizioni, il parere della Giunta regionale è negativo, tranne l'emendamento n. 165 a cui diamo parere positivo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ci sono altri colleghi che intendono intervenire in discussione generale sugli emendamenti all'articolo 3? L'emendamento rubricato n. 51) è ritirato.
Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41), identico all'emendamento rubricato n. 126), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14), identico all'emendamento rubricato n. 40), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 48) è stato ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), identico all'emendamento rubricato n. 42), identico all'emendamento rubricato n.
127) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 49) è stato ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 165), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10.1), identico agli emendamenti rubricati n. 43) e n. 128), sui quali la Giunta ha espresso parere favorevole.
(Testi inseriti nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10.2), identico agli emendamenti rubricati n. 45) e n. 129), sui quali la Giunta ha espresso parere favorevole.
(Testi inseriti nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Comunico che l'emendamento rubricato n. 44) è stato ritirato.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 bis Emendamento rubricato n. 167) presentato da Sarno (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 168) presentato da Sarno (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il presentatore non intende illustrarli.
Chiedo alla Giunta regionale di esprimere il parere sugli emendamenti che introducono l'articolo 3 bis.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

La Giunta regionale esprime parere contrario sugli emendamenti che introducono l'articolo 3 bis.



PRESIDENTE

Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 167), sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 168), sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 ter Emendamento rubricato n. 193) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo alla Giunta se intende intervenire per illustrare l'emendamento.
Non ci sono richieste.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Io capisco che l'ha illustrato in Commissione, ma chiederei anche l'illustrazione in Aula, per favore. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola l'Assessore Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Visto che, come sappiamo tutti, è emerso un problema di conguagli pluriennali che aveva creato degli aggravi esagerati e insostenibili nei confronti di alcune singole unità di inquilini e, visto che noi siamo abituati ad affrontare e a risolvere i problemi, abbiamo approfittato della possibilità di questa legge per prevedere un fondo di sostegno agli inquilini, proprio per queste spese, soprattutto quelle che davvero presentino carattere di insostenibilità. Premesso che la Giunta aveva già chiesto e ottenuto da ATC uno stop sui pagamenti, nelle more della verifica voce per voce rispetto alla formulazione degli addebiti, è semplicemente una misura di sostegno agli inquilini rispetto a conguagli che non sarebbero altrimenti sostenibili.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Vorrei fare una valutazione rispetto a questo emendamento che, se è vero che prova a sanare una problematica, non risolve però la questione del perché si sia arrivati a questa situazione. Per cui è la sanatoria di una mancata capacità di gestione da parte dell'ente preposto. Peraltro, si introduce in legge il fatto che possa essere normale che ci siano dei conguagli pluriennali. Questo non mi convince come concetto; avrebbe un senso l'istituzione di un fondo straordinario per il sostegno alle utenze ma sancire in legge che ci possano essere, di norma, dei conguagli pluriennali, e quindi straordinari, mi sembra di per sé un elemento di non buona gestione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Tenevo ad intervenire, anche in riferimento a quanto detto dalla collega Accossato. Mi rivolgo l'Assessore che ha presentato l'emendamento, ma anche l'Assessora Caucino: riterrei utile prendersi l'impegno, almeno qui in Aula, di verificare quanto chiedeva la Presidente Accossato, cioè capire come mai arrivano i conguagli di quattro anni. Come ho detto all'inizio della discussione del disegno di legge, il tema l'avevamo sollevato in Aula prima ancora del presidio davanti ad ATC, che ha visto come protagonista l'Assessore Marrone.
Avevamo individuato due problemi. Il primo erano i conguagli di quattro anni e l'altro è il tema del conguaglio stesso, perché in una casa di 60 metri quadri un conguaglio di 2000-2500 euro crediamo che sia incredibilmente fuori da ogni considerazione di mercato. In più, sappiamo che quelle sono famiglie che hanno delle difficoltà, ma credo che mediamente anche la classe media avrebbe un problema a pagare un conguaglio di 2500 euro in una rata sola.



(Commenti fuori microfono)



SARNO Diego

No, non votiamo l'emendamento positivamente, ma con la presenza, solo perché, Assessore, c'è questo tema e non abbiamo visto né notizie né avvii.
Almeno a nostra informazione, non ci sono percorsi formali intrapresi per verificare puntualmente quelle bollette e il conguaglio dei quattro anni.
Abbiamo anche noi le informazioni dentro ATC e dentro ATC case e non ci sembra che in questo momento ci sia quell'impegno.
Dopo la denuncia che abbiamo fatto in Aula, ben venga la presa di coscienza da parte della maggioranza, della quale siamo molto contenti e del fondo che si sta costituendo; infatti, non votiamo contrariamente, ma diamo voto di presenza, per una ragione che riteniamo legittima e opportuna, ma visto che il problema sta a monte, in questo modo si mette una pezza, come si suol dire, ma non si risolve l'intero buco. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Pochi secondi per dire che questo è un emendamento della Giunta regionale è un disegno di legge della Giunta regionale, che arriva dopo che la Giunta regionale ha manifestato contro sé stessa.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Io non vorrei che questo tema dell'emendamento venisse strumentalizzato dalla maggioranza o dalla Giunta per dire che l'opposizione sta facendo ostruzionismo su un sostegno ai cittadini. Questo sarebbe inaccettabile Assessore Marrone, glielo dico direttamente.
Difatti, vorrei vedere chiunque di noi ricevere, magari in una condizione economica diversa, un conguaglio di quel tipo, che fa accapponare la pelle.
Non dovremmo nemmeno scherzarci troppo e ridere troppo: in una situazione come quella che sta vivendo il Piemonte (non soltanto, tutto il Paese) penso che ricevere una notizia del genere da un giorno all'altro, con richieste di pagamento che vanno da 2000 a 3000 o 3500 euro, non è un qualcosa che deve farci vivere tranquilli questi ultimi momenti che stiamo passando in Aula verso fine legislatura. Di segnalazioni ne abbiamo ricevute tante, io ho ricevuto tantissime mail, come penso tutti i colleghi; penso che questo problema vada risolto, sì, con un sostegno alle persone che abitano in quelle case e che, in questo momento, sono in difficoltà, ma dobbiamo anche capire quello che è successo, perché questi conguagli e queste bollette arrivano a proprietari di appartamenti che hanno metrature superiori a 250/300 metri quadrati. È chiaro che qualcosa non ha funzionato, per cui è possibile sapere, da parte di ATC, ma anche dall'Assessore, qual è stato il reale problema che ha effettivamente portato a questa situazione? Oggi mettiamo una toppa a un buco enorme, ma probabilmente quel fondo non basterà nemmeno. Assessore, guardiamoci in faccia: sono 500 mila euro e non sappiamo qual è l'entità del problema. Intanto, non sappiamo se basterà per dare sollievo a tutti quei cittadini che si sono visti recapitare questi importi, poi dobbiamo capire cosa sta succedendo all'interno di ATC e perché questo meccanismo non ha funzionato. Se avalliamo un fondo di questo tipo e ci aspettiamo ogni anno queste richieste di pagamento agli inquilini delle case ATC, sinceramente penso che il problema debba essere affrontato adesso e non nella prossima legislatura.
Detto questo, ritengo che possiamo dare un via a questo tipo di fondo però, Assessore, non deve essere una misura da propaganda elettorale.
Glielo dico perché siamo sotto elezioni, mancano tre mesi e andare a manifestare. Tra l'altro, ho letto anche dichiarazioni a mezzo stampa dove si accusavano le minoranze di strumentalizzare un problema, quando in realtà non è così, perché le minoranze sono preoccupate esattamente come lo è lei (mi rivolgo direttamente alla persona in questione).
Cerchiamo di non trasformare questo tema, che rappresenta un dramma per numerosi cittadini, in un mezzo di propaganda elettorale, perché veramente sarebbe disonesto nei confronti dei cittadini piemontesi. Qui chiudo grazie Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda l'emendamento in votazione ora, chiedo il voto per appello nominale. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altri Consiglieri che intendono intervenire? Consigliere Sarno lei è già intervenuto.



(Commenti del Consigliere Sarno fuori microfono)



PRESIDENTE

L'ho già fatto intervenire prima che era già intervenuto un'altra volta.



(Commenti del Consigliere Sarno fuori microfono)



PRESIDENTE

Non le do la parola perché è già intervenuto precedentemente.



(Commenti del Consigliere Sarno fuori microfono)



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 193).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Colleghi, essendo le ore 13:09, non mi sembra ci siano le condizioni per proseguire con i quattro emendamenti, per cui sospendiamo la seduta fino alle ore 14.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore13.09)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.36 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1726, presentata dalla Consigliera Monica Canalis, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione a risposta immediata n. 1727, presentata dal Consigliere Ivano Martinetti, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1728, presentata dalla Consigliera Francesca Frediani, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1729, presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n.
1730, presentata dal Consigliere Diego Sarno, a cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1731, presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazioni a risposta immediata n. 1732, presentata dal Consigliere Raffaele Gallo, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti all'Ufficio d'Aula.
Ricordo ancora agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione scritta di tutti gli interventi sia degli interroganti che degli Assessori che rispondono.
Ricordo ancora che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione e il delegato della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione a risposta immediata n. 1726 presentata da Canalis, inerente a "Innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici (CEM): la Giunta Cirio farà obiezioni in Conferenza Stato Regioni?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1726.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Monica Canalis.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
L'interrogazione di oggi è relativa a un tema di salute pubblica molto sensibile che riguarda tanti Comuni piemontesi, ovvero l'innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, i cosiddetti CEM.
Perché abbiamo presentato questa interrogazione? Perché l'esposizione ai campi elettromagnetici può avere delle conseguenze, da un lato, sulla salute delle persone (può infatti provocare alcune malattie come il cancro malattie neurodegenerative o disturbi del sonno, mal di testa, nausea vertigini e altri disturbi); dall'altro, può portare anche danni per l'ambiente (i CEM possono interferire con la migrazione degli uccelli e disorientare gli animali).
Perché chiediamo di discutere questo argomento in Consiglio regionale? Perché, a differenza di quanto stabilito dal DPCM dell'8 luglio 2003, che prevedeva un valore di attenzione di 6 V/m per i luoghi di vita dove si permane per più di quattro ore, lo scorso 30 dicembre 2023 il Governo Meloni ha aumentato il valore di attenzione da 6 V/ m per i luoghi in cui si permane per più di quattro ore a 15 V/ m, quindi c'è stato un innalzamento molto cospicuo, con un più 500% in densità di potenza.
La legge n. 36/2001 prevede che, nell'arco di 120 giorni dall'approvazione di una norma nazionale, questa norma debba essere sottoposta alla Conferenza Unificata Stato-Regioni a cui anche la Regione Piemonte partecipa.
Considerate, quindi, le numerose criticità per la salute e per l'ambiente di questo innalzamento dei limiti per i campi elettromagnetici e dati i numerosi studi scientifici (ne cito solo uno per brevità: il recente appello rivolto al Governo italiano e sottoscritto da più di 70 ricercatori di fama nazionale e internazionale ribadisce l'urgente necessità di ridurre l'esposizione alle radiofrequenze per tutelare la salute dell'uomo e degli ecosistemi), voglio capire, visto che la legge nazionale risale al 30 dicembre e la prossima settimana, di fatto, scadranno i 120 giorni che sono il limite ultimo per poter fare delle obiezioni in Conferenza Stato Regioni, se la Giunta Cirio intende contestare quanto è stato approvato nella legge sulla concorrenza il 30 dicembre oppure avallare questa decisione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Leggo la nota che mi è stata inviata dall'Assessore Marnati.
Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si comunica, per quanto attiene agli aspetti di competenza ambientale, quanto segue: la legge 214/2023 prevede l'adeguamento dei limiti dei campi elettromagnetici (limiti di esposizione, valore di attenzione e obiettivi di qualità) entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge stessa, secondo il procedimento previsto all'articolo 4, comma 2, della legge 36/2001 che, a sua volta, stabilisce che i limiti siano stabiliti con DPCM, tra l'altro "previa intesa con la Conferenza Unificata delle Regioni".
La citata legge prevede l'adeguamento "Al fine di potenziare la rete mobile e garantire a utenti e imprese l'offerta di servizi di connettività di elevata qualità", il cui sviluppo risulterebbe pregiudicato dal rispetto di valori limite troppo restrittivi a causa della cosiddetta saturazione dello "spazio elettromagnetico" ovvero dell'impossibilità di concedere ulteriori autorizzazioni in presenza di livelli di esposizione ai campi elettromagnetici già prossimi ai limiti consentiti.
Tutto ciò premesso, si evidenzia che, in relazione alla problematica dell'ostacolo allo sviluppo delle reti mobili posto da una limitazione dell'esposizione troppo restrittiva, da un approfondimento condotto da ARPA Piemonte è emerso che, mediamente, gli impianti sono autorizzati ad utilizzare potenze radioelettriche maggiori di quelle effettivamente necessarie e che, pertanto, esistono ampi margini per potenziare gli impianti e incrementare l'offerta di servizi nell'ambito delle autorizzazioni già rilasciate sulla base del rispetto dei vigenti limiti di esposizione.
Riguardo all'aspetto evidenziato da ARPA Piemonte, le Regioni sono intervenute nell'ambito della revisione del "Codice delle Comunicazioni elettroniche" (decreto legislativo 259/2003). La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella seduta del 25 gennaio di quest'anno, ha espresso parere favorevole sullo schema di decreto legislativo che modifica il Codice, condizionando l'accoglimento di alcuni emendamenti. Dunque, la Conferenza ha presentato degli emendamenti alla norma.
Uno degli emendamenti proposti dalle Regioni - sottolineo "dalle Regioni" perché è necessaria l'unanimità delle Regioni per presentare gli emendamenti - chiede di inserire nel Codice una disposizione che preveda cito testualmente il testo dell'articolo - "Al fine di garantire a tutti i titolari di diritto d'uso di frequenze per scopi di telefonia mobile un più agevole accesso alle risorse elettromagnetiche, con apposito decreto da adottarsi entro sessanta giorni dall'entrata in vigore del presente provvedimento, il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, di concerto con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, individua i criteri, quali ad esempio la disponibilità massima della potenza per ciascun operatore di telefonia, la condivisione dei dati tra i gestori, la definizione della potenza effettivamente necessaria al servizio da utilizzare nei calcoli previsionali al fine di agevolare l'installazione degli impianti.".
Qualora l'emendamento al Codice delle comunicazioni elettroniche proposto dalla Conferenza delle Regioni venisse accolto, il MASE avrà la competenza di intervenire sulla problematica per un'efficace gestione delle potenze degli impianti, che porterebbe a liberare spazio elettromagnetico.
Conseguentemente, nell'ambito della procedura finalizzata all'espressione dell'intesa prevista dall'articolo 4, comma 2, della legge n. 36/2001, ci si potrà avvalere di un supporto normativo per sostenere che, per liberare spazio elettromagnetico, l'adeguamento dei limiti potrebbe essere efficacemente sostituito dalla corretta gestione delle potenze, agendo quindi nell'ambito del suddetto decreto del MASE proposto dalla Conferenza delle Regioni il 25 gennaio, e che, pertanto, l'aumento stesso potrebbe essere oggetto di ripensamento proprio su istanza delle Regioni. Quindi non del Piemonte - lo sottolineo - ma di tutte le Regioni all'unanimità.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1727 presentata da Martinetti inerente a "Riconoscimento del diritto alla mobilità delle persone disabili sulla linea ferroviaria sfm4 Alba-Bra-Ciriè"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1727.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere regionale.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente. Buongiorno, Assessore.
L'articolo 3 della legge regionale del Piemonte n.1/2000 "Norme in materia di trasporto pubblico locale, in attuazione del decreto legislativo 19 novembre 1997, n. 422" individua i "servizi minimi" relativamente al trasporto delle persone con disabilità.
Oggi volevo portare all'attenzione dell'Aula le problematiche che insistono sulla linea Sfm4 Ciriè-Aeroporto di Torino-Bra-Alba, in merito alla quale continuiamo a ricevere continue lamentele, soprattutto in ordine alla soppressione di alcune corse, all'incuria dei mezzi e ai cronici ritardi. Ultimamente, si sono aggiunti anche dei problemi nella fruizione del servizio da parte delle persone affette da disabilità motoria, in particolare in alcuni tratte. La settimana scorsa, ad esempio, è successo un episodio nel tratto compreso tra Alba e Bra, per cui con grande difficoltà si è riusciti a far scendere un cittadino disabile con la propria carrozzina, creando un ritardo importante.
La fruizione del servizio per le persone disabili risulta ancora più problematica in seguito alla reintroduzione dei vecchi convogli TAF (Treni ad Alta Frequentazione), che, secondo alcuni studi che abbiamo condotto sembrano non essere progettati secondo gli attuali standard di accessibilità per le persone con problemi motori.
Con l'estensione della linea fino all'Aeroporto era in previsione un aumento dell'utenza, per cui sono stati sostituiti i precedenti treni Jazz che percorrevano questa linea. Il problema, avvertito da tutti i pendolari e delle persone che si sono lamentate, risiede nel fatto che i treni Jazz sono più recenti, per cui sono costruiti con degli standard che consentono anche alle persone che hanno difficoltà di muoversi in maniera indipendente (sono caratterizzati da una progettazione priva di barriere architettoniche e dispongono di postazioni più confortevoli e adatte a viaggi di media durata).
L'altro tipo di treno, il TAF, che è molto più datato (è in servizio dalla fine degli anni Novanta e i modelli più recenti credo risalgano al 2000), risente di tutte quelle carenze progettuali dell'epoca; carenze che adesso stanno creando un problema a chi deve utilizzare il mezzo e non pu muoversi in maniera indipendente.
Oltre a tutti questi problemi, ci sono state segnalate ulteriori carenze, come l'assenza di pedane e di accessi per disabili, la presenza di barriere architettoniche, problemi al sistema di condizionamento e via discorrendo.
Assessore, tutti questi disagi precludono quello che è il diritto alla libera circolazione delle persone disabili sul nostro territorio, oltre a creare problemi anche a tutti gli altri utenti.
La domanda molto semplice che rivolgiamo alla Giunta è la seguente: come intende intervenire affinché sia pienamente riconosciuto il diritto alla mobilità per le persone disabili anche sulla tratta ferroviaria Sfm4? Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ivano Martinetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Leggo la nota predisposta dall'Assessore ai trasporti, Marco Gabusi.
L'interrogazione riguarda due differenti tematiche, una legata al materiale rotabile e l'altra legata ai servizi in stazione. Per quanto riguarda il materiale rotabile, fino al 20 gennaio i servizi della linea Sfm4 erano effettuati prevalentemente con treni definiti Jazz (ETR 425), ad eccezione di alcuni servizi che erano effettuati con linee TAF per garantire un'adeguata offerta su alcune corse nell'ora di punta.
A seguito dell'attivazione del collegamento verso l'aeroporto, è stato necessario riprogrammare temporaneamente l'assegnazione del materiale rotabile su tutta la linea, proprio per garantire il trasporto di tutti i viaggiatori e adeguarsi alle limitazioni infrastrutturali presenti. In questa prima fase non si può prescindere dall'utilizzo dei treni TAF, che garantiscono un'adeguata offerta di posti (468 posti a sedere), ma sappiamo già che da gennaio 2025, in corrispondenza della rimozione dei limiti infrastrutturali presenti sulla direttrice, il servizio sarà svolto dai nuovi e moderni treni Rock, con un abbattimento delle barriere di cui stiamo parlando.
Per gestire questo periodo transitorio, Trenitalia sta attuando un programma di intervento straordinario di decoro sia per la pulizia che per il ripristino delle pavimentazioni e dei rivestimenti.
Sempre relativamente al materiale rotabile, Trenitalia comunica che i treni TAP sono dotati di pedaline automatiche manuali per l'accesso delle persone a ridotta capacità motoria, consentendo loro il corretto incarrozzamento.
Qualora si dovessero verificare ulteriori problematiche di funzionamento l'incarrozzamento dell'utenza è comunque garantito, previa informazione del personale viaggiante, anche in loco. Infine, Trenitalia ha garantito la disponibilità a prendere atto di eventuali richieste particolari e di risolvere le criticità segnalate, fornendo il massimo dell'assistenza alle persone con ridotta capacità motoria.
Relativamente ai servizi in stazione, l'interrogazione prevede una tabella con un elenco delle varie stazioni e per ognuna il numero di binari a servizio dei viaggiatori, i percorsi senza barriere, che non sto qui a leggere; le invierò comunque una copia, così potrà valutare tutte le opportunità. Grazie, Presidente, ho concluso.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Presidi socio-assistenziali pubblici e privati

Interrogazione a risposta immediata n. 1728 presentata da Frediani inerente a "Contratto applicato dalla multinazionale Colisée nelle RSA: come intende intervenire la Regione per tutelare lavoratori ed utenti?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1728.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente. Buongiorno, Assessore.
Torniamo su un tema che, in realtà, è emerso già qualche mese fa, in data 3 novembre per la precisione, quando si è svolto un primo sciopero di questi lavoratori delle RSA, che sono stati assorbiti dalla multinazionale francese Colisée, passando dal precedente impiego in Punto Service.
In questa fase di passaggio, i lavoratori si sono visti applicare il contratto ANASTE, che ha portato ad un peggioramento della loro condizione lavorativa, com'è stato ribadito nel presidio svoltosi giovedì scorso proprio sotto al Consiglio regionale (all'angolo, davanti all'URP). In questa occasione, i lavoratori esasperati hanno evidenziato nuovamente tutte le criticità che già erano emerse in fase di passaggio al nuovo contratto e hanno evidenziato anche le loro difficoltà ad essere pagati.
Per cui, si tratta anche di un ritardo nei pagamenti e di alcune forme che potrebbero far supporre un disinvestimento del personale da parte della multinazionale. Questi lavoratori sono molto motivati a lavorare, perch sentono fortemente il loro impegno verso le persone ospiti delle RSA pertanto, hanno dimostrato una particolare sofferenza per questa situazione, perché non si sentono più in grado di poter lavorare con serenità.
Oltre al pesante disagio economico, c'è anche il fatto che si tratta, per la maggior parte, di donne e di persone di una certa età, quindi non tutte giovanissime, che svolgono un lavoro piuttosto faticoso, con orari poco gestibili. Pare che alcuni diritti non siano propriamente riconosciuti quindi anche la malattia, oltre al fatto che non possono organizzarsi una vita e conciliare i tempi di vita e lavoro in modo coerente, perché molto spesso le informazioni e le chiamate da parte dell'azienda non sono così tempestive.
Si tratta di una serie di problematiche che hanno evidenziato come la Regione dovrebbe, in qualche modo, interloquire con l'azienda, per cercare di comprendere meglio la situazione; cosa che, tra l'altro, secondo quanto ci risulta anche da fonti di stampa, sarebbe stata garantita in un incontro che si è svolto proprio in Regione a settembre dal Presidente Cirio in persona, il quale avrebbe manifestato la sua intenzione e il suo impegno ad intervenire con azioni mirate e in maniera più incisiva con le imprese che compiono tali scelte. E "per tali scelte" intendeva, ad esempio l'applicazione di contratti che non siano tutelanti per i lavoratori.
Per cui, a fronte della grande preoccupazione e dell'enorme disagio dei lavoratori e a fronte di questo impegno, a cui crediamo - in quanto crediamo nella buona fede del Presidente Cirio e nella sua volontà di impegnarsi - chiediamo qualche risposta al presidio che si è svolto pochi giorni fa, quali siano state le evoluzioni dopo quell'incontro e se si intende, in qualche modo, intervenire nel futuro per risolvere la situazione. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Leggo la nota che mi ha inviato l'Assessore Marrone, competente per materia.
Posto che la tematica dell'applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro non siglati dalle organizzazioni sindacali più rappresentative sul piano insiste nel comparto di riferimento da molto tempo, in data 27 settembre 2023 e in data 6 novembre 2023, proprio le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative hanno indetto due scioperi nei confronti delle strutture socioassistenziali delle RSA e altre strutture che applicano contratti di lavoro non sottoscritti dalle organizzazioni sindacali di maggiore rilevanza.
Rilevato che, dopo la pandemia da COVID-19, la composizione del fatturato complessivo dei più rilevanti e grandi player del comparto derivanti da attività socio-sanitaria e da accreditamento o convenzionamento pubblico è sensibilmente aumentato (abbiamo superato i 300 milioni di euro di convenzionamenti) e ha amplificato la necessità di riflettere sulle condizioni delle strutture che ospitano anziani e, in quest'ottica, la valorizzazione delle professionalità ivi impiegate, che si realizza anche attraverso il riconoscimento del fondamentale lavoro di assistenza e di cura, a valenza sempre più sanitaria, delle lavoratrici e dei lavoratori del comparto.
Ritenuto di intervenire per regolamentare e per determinare pari condizioni economiche e normative alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto de quo, sulla base del suddetto contesto economico, normativo e contrattuale l'Amministrazione regionale ha avviato un confronto con le organizzazioni sindacali interessate, per definire ipotesi ed interventi sostenibili di sostegno ai lavoratori e alle lavoratrici del comparto.
In esito alle attività e al confronto sindacale citato, il 6 novembre 2023 è stato sottoscritto tra l'Amministrazione regionale, nelle persone del Presidente della Giunta, Alberto Cirio, dell'Assessore alle politiche sociali, Maurizio Marrone, con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, un protocollo d'intesa che, tra i suoi punti, propone di garantire alle lavoratrici e ai lavoratori del comparto socioassistenziale ed educativo un trattamento dignitoso attraverso la corretta ed integrale applicazione dei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, siglati dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale.
Tutto ciò premesso, sono in corso, con le strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali di tutto il territorio piemontese, ulteriori approfondimenti volti a consentire di dare seguito a quanto previsto dall'accordo siglato, anche attraverso l'approfondimento del contesto giuridico normativo e contrattuale di riferimento.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1729 presentata da Magliano inerente a "A che punto sono i PSDTA (Percorsi di Salute e Diagnostico Terapeutici Assistenziali) relativo alle malattie neuromuscolari in Piemonte?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1729.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha la facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Premesso che le malattie neuromuscolari colpiscono i muscoli e i nervi che li controllano; possono insorgere fin dall'età neonatale o pediatrica e sono quasi tutte rare, genetiche e progressive, spesso molto invalidanti e ad elevata complessità; quando i muscoli, i nervi o la loro giunzione sono danneggiati da una malattia neuromuscolare si verifica una progressiva perdita di forza e di funzione; difficoltà a camminare, a salire le scale a sollevare oggetti, a deglutire, a respirare e a comunicare sono alcuni dei problemi causati dalle malattie neuromuscolari; le malattie neuromuscolari possono interessare anche il cuore e altri organi interni e alcune delle malattie neuromuscolari più comuni sono: l'atrofia muscolare spinale (SMA), la distrofia muscolare, la miastenia grave, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) (e poi cito le altre).
Rilevato che i malati neuromuscolari in Piemonte e in Valle d'Aosta sono, secondo le stime, oltre 7.400 tra adulti e bambini; accertato che si è costituita a Torino nel 2020 la Consulta Malattie Neuromuscolari Piemonte e Valle d'Aosta, che riunisce 16 Associazioni di pazienti affetti da malattie neuromuscolari o da familiari dei pazienti; la Consulta rappresenta un punto di riferimento per le esigenze e per le problematiche comuni delle persone che convivono con queste patologie - in particolare in relazione all'accesso ai servizi sanitari locali e alla presa in carico clinica, che deve essere gestita da team multidisciplinari - e ha l'obiettivo di potenziare la portata della voce delle singole realtà, in un dialogo costruttivo con le istituzioni e con il mondo sanitario.
Per la corretta presa in carico, occorre una rete territoriale che preveda un centro esperto e alcuni centri territoriali in un sistema comprensivo delle ASL e dei medici pediatri e di medicina generale, ovvero una Rete che sia utile anche per le emergenze-urgenze.
Rilevato che tra i temi sentiti come maggiormente urgenti dalle Associazioni c'è la necessità di istituire, a livello regionale, dei PDTA (Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali) per le singole patologie i PDTA sono uno strumento mirato a uniformare l'approccio clinico e riabilitativo rispetto a specifiche patologie e rappresentano linee guida utili a sistematizzare e a rendere più omogenea e mirata la presa in carico.
Dato atto che in data 7 febbraio 2009 è stata istituita la "Consulta Ministeriale delle Malattie Neuromuscolari", allo scopo di produrre un documento clinico utile a identificare un modello di presa in carico per le malattie neuromuscolari; la "Conferenza Unificata Stato-Regioni e Stato Città ed Autonomie Locali" del 25 maggio 2011 ha recepito l'intero lavoro della Consulta Ministeriale 2009: in Piemonte, non risultano sempre pienamente applicate le linee guida indicate nel suddetto documento della Consulta ministeriale.
La Regione Piemonte - con la determinazione dirigenziale 1955/A1400B/2023 del 21/12/2023 avente ad oggetto "Approvazione del Manuale metodologico Linee di indirizzo per lo sviluppo dei Percorsi di Salute e Diagnostico-Terapeutici Assistenziali" - ha approvato il Manuale metodologico "Linee di indirizzo per lo sviluppo dei Percorsi di Salute e Diagnostico-Terapeutici Assistenziali".
Constatato che la complessità delle malattie neuromuscolari richiede che i pazienti siano seguiti da un team di specialisti di diverse discipline e settori; la frammentazione dei servizi offerti a livello regionale da centri di riferimento e ASL rende difficile, in alcuni casi la presa in carico uniforme, efficace e organizzata; a livello nazionale questi protocolli sono attualmente attivi in modo disomogeneo, solo per alcune patologie e solo in alcune regioni.
Considerato che per alcune delle malattie neuromuscolari non esiste attualmente una cura, ma esistono trattamenti che possono aiutare a migliorare la qualità della vita delle persone che ne soffrono; i PDTA contrastano efficacemente la frammentazione organizzativa dei servizi sanitari, soprattutto l'interfaccia Ospedale-Cure Primarie; i PDTA evitano la duplicazione dei servizi sanitari e contengono spese sanitarie ingiustificate, offrendo al paziente un percorso assistenziale organizzato semplificato; la Consulta per le Malattie Neuromuscolari sta producendo, in collaborazione con un team di medici esperti italiani, un PSDTA redatto sulla base di linee guida indicate nel documento della Consulta Ministeriale del 2009.
Interrogo l'Assessore per sapere quali siano le tempistiche previste per la redazione e la compiuta applicazione del PSDTA per le malattie neuromuscolari in Piemonte.
Lo chiedono le famiglie, lo chiedono i pazienti. Forse avremmo veramente bisogno che si definisse questo quadro, Presidente. So che lei è sensibile, soprattutto perché tante di queste patologie colpiscono anche bambini, quindi varrebbe la pena dare un conforto alle famiglie indipendentemente da dove vivono e da dove risiedono.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione; la Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha la facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
La Regione Piemonte, con determina, come lei ha citato, n. 1955 del 21/12/2023, ha definito le linee di indirizzo per lo sviluppo dei percorsi di salute e diagnostico-terapeutici assistenziali, proprio per le malattie neuromuscolari che lei ha citato.
La definizione di questo PSDTA in una specifica organizzazione, in sintesi, si snoda attraverso una serie di tappe, come di seguito indicato: formazione del gruppo di lavoro, mappatura del percorso reale, fasi e snodi decisionali, descrizione dello sviluppo complessivo del percorso diffusione, implementazione e successivo monitoraggio. In ulteriore aggiunta, quindi, un piano di miglioramento.
La Regione Piemonte, nell'ambito delle malattie neuromuscolari, ha già allo stato attuale, un percorso reale, inteso come iter che il paziente effettua nelle diverse organizzazioni di riferimento in cui viene preso in carico. Sulla base di quanto sopra, è attivo oggi un gruppo di lavoro per la mappatura del percorso effettivo e per l'attuazione delle successive tappe di sviluppo. I tempi delle diverse tappe che si susseguiranno sono ovviamente, da correlare alla complessità, alla multidisciplinarietà e alla multi professionalità del percorso medesimo.
Vigilerò in modo che questo gruppo di lavoro concluda nel più breve tempo possibile il suo lavoro e possa essere concretamente applicato e migliorato il PSDTA per le malattie neuromuscolari.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1730 presentata da Sarno, inerente a "Crisi del Centro di salute mentale di Nichelino e altri centri e servizi ospedalieri dell'ASL TO5"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1730.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione, il Consigliere Diego Sarno.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
A distanza di un mese siamo nuovamente in Aula a richiedere informazioni sul tema dei Centri di salute mentale dell'ASL TO5, in particolare quello di Nichelino, perché nella precedente interrogazione la risposta non era stata per nulla adeguata. Ricordiamo che nella precedente interrogazione che aveva come oggetto il Centro di salute mentale di Nichelino, la risposta era stata data per il Centro di salute mentale di Chieri.
Il problema deriva dal fatto che c'è una carenza strutturale di organico da nostre informazioni sappiamo che l'organico dovrebbe prevedere da un minimo di 23 ad un massimo di 31 psichiatri nei diversi Centri di salute mentale e nei reparti corrispondenti all'interno degli ospedali. Ad oggi sono presenti 13 psichiatri.
Il 9 gennaio abbiamo effettuato un presidio davanti all'ASL di Nichelino insieme alle sigle sindacali e ad alcune associazioni come Cittadinanza Attiva e UTIM per avere una risposta. Quel presidio ha prodotto poi una raccolta firme che, grazie a Cittadinanza attiva e a UTIM, in poco di più di tre settimane ha raggiunto 1.200 firme (che credo arriveranno sulla sua scrivania, Assessore).
A fronte di questa raccolta firme, l'ASL aveva risposto che avrebbe risolto temporaneamente il problema. Per ovviare al sottorganico del numero di medici che curano la salute mentale e per tenere aperto il Centro di salute mentale di Nichelino che rischiava di essere chiuso, uno psichiatra del Centro di salute mentale di Chieri è stato trasferito a Nichelino. Andando a verificare sul posto, abbiamo scoperto che il Centro di salute mentale di Nichelino non riceve nuovi utenti, quindi non prende in carico nuovi utenti. Sappiamo che questo problema, con tempi di attesa più lunghi emerge anche al Centro di salute mentale di Moncalieri.
Da informazioni in nostro possesso sappiamo che la dotazione organica su carta è di un tipo, ma poi nell'effettivo svolgimento dell'attività non è così: alcuni psichiatri che sono in dotazione organica su carta o stanno andando in pensione oppure sono già stati trasferiti in altra sede. Sempre secondo informazioni in nostro possesso, sappiamo che gli utenti presi in carico aspettano tra i 3 e i 4 mesi per essere accolti all'interno del Centro di salute mentale. Quindi, a distanza di un mese, la situazione come l'ASL ha dichiarato, non è risolta, anzi.
Sappiamo anche che, ad oggi, i Centri di salute mentale, soprattutto quello di Nichelino, ma anche quelli dell'ASL TO5, sono tenuti in piedi maggiormente per l'attività degli infermieri, che però non possono svolgere appieno il compito del Centro di salute mentale, perché responsabile della salute del paziente è lo psichiatra e non l'infermiere.
Nel documento che abbiamo depositato interroghiamo la Giunta per comprendere in modo chiaro e inequivocabile come si pensa di far fronte a questo grave e urgente problema a Nichelino e di come e quando si abbia intenzione di potenziare i Centri di salute mentale con nuove assunzioni in tutti quegli altri territori nei quali il servizio risulta essere a rischio, in modo tale da poter raggiungere almeno il numero minimo di 23 psichiatri e dare vera sostenibilità ai Centri di salute mentale dell'ASL TO5.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sarno per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Attualmente all'ASL TO5 sono in servizio, certificati dall'azienda stessa 20 medici assegnati al Dipartimento di Salute mentale nelle varie sedi di Moncalieri, Chieri, Carmagnola e Nichelino e i pensionamenti sono quattro.
Per sopperire alla carenza di psichiatri a seguito dei pensionamenti e per far fronte alle crescenti esigenze di cura da parte degli utenti, l'ASL TO5 aveva previsto, in occasione del Piano dei fabbisogni 2023-2025, un significativo incremento di quattro unità dirigenti medici e psichiatri e a settembre 2023, aveva indetto anche un concorso, a seguito del quale si è concretizzata l'assunzione, purtroppo, di solo due psichiatri. Due ulteriori specializzandi sono in attesa dell'autorizzazione dell'Università per attivare la conclusione del percorso formativo presso l'ASL TO5, ma purtroppo questa autorizzazione l'Università non l'ha ancora data (e così gli psichiatri salirebbero a quattro).
Nel corso dei mesi di gennaio e febbraio 2024 è stato portato a termine senza esito - purtroppo - un tentativo di acquisire ulteriori medici per il pronto soccorso psichiatrico che avrebbe liberato risorse mediche presso il Centro di salute mentale; purtroppo il bando è andato deserto, quindi non c'è una volontà politica, ma bandi che vanno deserti.
L'assenza per qualche settimana dello psichiatra del Centro di salute mentale di Nichelino è stata superata, ad inizio febbraio 2024, con la presenza del medico, prima nelle giornate di mercoledì e giovedì e poi tutti i giorni dal lunedì al venerdì.
Preciso, inoltre, che il servizio è sempre stato garantito anche dal Centro di salute mentale di Moncalieri, che dista meno di tre chilometri da quello di Nichelino ed è ben collegato da mezzi pubblici.
È stata rinforzata l'assistenza domiciliare e sono stati rinvigoriti i meccanismi di accoglienza, di triage e di recupero dei drop out. Nel frattempo, sono state attivate tutte le sinergie tra medici psichiatri dei quattro Centri di salute mentale dell'ASL TO5 per garantire una presenza giornaliera presso il Centro di salute mentale di Nichelino e le richieste di prime visite con priorità B), D) e P) vengono rese dal Centro di salute mentale di Moncalieri.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1731 presentata da Disabato inerente a "Ospedale di Rivoli: quando termineranno i lavori all'interno del reparto di terapia intensiva?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'interrogazione a risposta immediata n. 1731.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Sarah Disabato.
Prego, Consigliera, ha facoltà di intervenire per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Vorrei solo fare un appello all'Assessore Icardi, perché non è pervenuta al mio all'indirizzo mail la risposta all'interrogazione della settimana scorsa.
Visto che con cadenza richiedo risposte scritte, perché non mi è sempre possibile illustrare le interrogazioni in Aula, spero che la prossima volta ci sia un po' più di attenzione nell'invio della risposta, perché non è la prima volta che mi tocca attendere una settimana o anche di più per ottenere riscontro sulle domande che pongo in Consiglio.
Detto ciò, passerei al tema dell'interrogazione in oggetto.
Come sappiamo, il decreto legge 19 maggio 2020, n. 34 recante "Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19", detto anche "Decreto rilancio", approva una serie di misure destinate ad avere un importante impatto anche sul versante sanitario.
Nel dettaglio, il già citato decreto prevedeva per la Regione Piemonte l'attivazione di 299 posti di terapia intensiva (ovviamente previsti in diversi presidi sanitari).
Presso l'ospedale di Rivoli attualmente risultano essere ancora in corso i lavori all'interno dei locali destinati alla terapia intensiva (tra l'altro, da quanto riferiscono gli operatori che lavorano al settimo piano non si vedono operai da diverso tempo, quindi c'è anche una sorta di allarme rispetto allo stato di avanzamento delle opere): luogo fondamentale all'interno di una struttura ospedaliera, perché è qui che si ristabilisce l'equilibrio delle funzioni d'organo alterate e avviene la gestione post operatoria a seguito di interventi chirurgici difficili ed impegnativi per persone sane che hanno subìto un trauma o per l'aggravamento di una patologia esistente.
Ci tengo a precisare che in quel reparto vengono utilizzati dei macchinari e degli strumenti altamente sofisticati, che permettono il sostegno delle funzioni vitali compromesse. Peraltro, i macchinari previsti per il settimo piano dell'ospedale di Rivoli dovrebbero già essere stati acquistati, ma non sappiamo che fine abbiano fatto, per cui mi piacerebbe avere anche un riscontro in tal senso, per capire, effettivamente, dove sia andato a finire quell'investimento e dove siano stati depositati quei macchinari.
Con questa interrogazione vogliamo chiedere all'Assessore quando verranno effettivamente terminati i lavori all'interno della terapia intensiva dell'ospedale di Rivoli, perché riteniamo che le risorse che sono arrivate per implementare quei posti letto debbano vedere il pieno utilizzo sul nostro territorio, in particolare all'interno dell'ASL TO3. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Presidente Sarah Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Non vorrei che la domanda posta nell'interrogazione generasse confusione: il reparto di terapia intensiva dell'ospedale di Rivoli è pienamente funzionante, anche per quanto riguarda i ricoveri post operatori.
I lavori in corso presso l'ospedale di Rivoli sono connessi al Piano Arcuri, e riguardano il piano settimo del presidio, da destinare ad ulteriore reparto di terapia intensiva, che dovrebbe essere utilizzato in caso di emergenze pandemiche, e non il reparto di rianimazione ordinario ubicato al piano ottavo, che oggi funziona regolarmente (è attualmente in uso) e che non ha mai subìto interruzioni di servizio.
Per quanto riguarda, invece, i lavori del Piano Arcuri, al momento sono in corso interlocuzioni tra progettisti, direzione lavori e RUP per la definizione delle attività di cantiere e la stesura del cronoprogramma.
Voglio precisare che nel Piano Arcuri i soggetti attuatori sono le ASL che dipendono direttamente dalla ex gestione commissariale Arcuri, senza interessamento della Regione. Pertanto, posso acquisire informazioni in merito, ma il rapporto contrattuale è tra la gestione ex Arcuri e direttamente l'Azienda Sanitaria in qualità di soggetto attuatore.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Bilancio pluriennale

Interrogazione a risposta immediata n. 1732 presentata da Gallo, inerente a "Forte preoccupazione per la situazione del bilancio sanitario, nonché per la situazione generale di cassa della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Concludiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1732.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Gallo.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti, anche quattro se vuole.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Ho depositato questa interrogazione a risposta immediata per tornare ad accendere un faro sulla discussione che, in realtà, avevamo avviato qualche mese fa (giugno/luglio 2023), relativamente all'impugnativa del Governo sull'articolo 8 del "Bilancio di previsione finanziario 2023-2025".
In quell'occasione, avevate votato la modifica riguardante i trasferimenti di cassa dal bilancio non sanitario a quello sanitario cambiando una delle norme in base alla quale ci era stata concessa qualche anno prima l'uscita dal Piano di rientro, prevedendo di restituire al bilancio sanitario la cassa rimanente che negli anni passati era stata utilizzata impropriamente per pagare anche poste di bilancio non sanitario in 10 anni. Ciò ha permesso alla sanità di tornare ad avere pagamenti dei fornitori entro una tempistica certa e adeguata e di restituire le risorse che erano state utilizzate in modo scorretto. Come ho detto, questa era una delle norme in base alla quale siamo usciti dal Piano di rientro.
Già allora, cioè quando c'è stata l'impugnativa, avevamo discusso insieme di questo aspetto e l'Assessore Tronzano - che adesso non c'è insieme all'Assessore Icardi, aveva evidenziato che avrebbero verificato e difeso la norma anche di fronte all'impugnativa del Governo.
Al netto dei fatti che ho descritto, la preoccupazione che solleviamo attraverso questa interrogazione a risposta immediata è, da un lato, capire a che punto siamo, perché non abbiamo notizie di evoluzione su questo ambito, nel senso che il ricorso rimane pendente, con la possibilità che il Governo vinca e si debba restituire gran parte della cassa alla sanità mettendo ancora più in difficoltà il bilancio non regionale.
Dunque, da un lato siamo ancora sub iudice su questo aspetto.
Dall'altro lato, vorremmo capire, però, la situazione generale della cassa della Regione Piemonte, perché in quest'Aula e nelle Commissioni i colleghi di maggioranza fanno sempre grandissimi comunicati stampa sugli stanziamenti a bilancio; però, tali stanziamenti devono poi essere pagati o comunque devono avere una copertura di cassa effettiva per vederne l'assegnazione e l'effettiva realizzazione sul territorio.
Non ci è chiara la situazione della cassa sia sanitaria che non sanitaria evidenziando che, oltre agli equilibri di bilancio economico, gli equilibri di bilancio della cassa sono fondamentali ed erano stati uno dei principali motivi che, nel 2012 e 2013, avevano portato la Regione Piemonte ad entrare nel Piano di rientro e ad avere tutti i problemi legati ai piani di rientro con la Corte dei conti, che conosciamo e che - ahimè - pagheremo fino al 2038-2039.
La nostra preoccupazione deriva dal fatto che non abbiamo chiarezza su questo aspetto e con questo question time la chiediamo all'Assessore Icardi, ma anche all'Assessore Tronzano, che è l'Assessore al bilancio di tutta la Regione Piemonte, perché nutriamo un po' di preoccupazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Gallo per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Consigliere Gallo, ho qui la risposta molto tecnica degli Uffici dell'Assessore Tronzano, ma poiché conosco la questione, credo che sia anche utile semplificare un po'. Le invierò il documento tecnico, molto articolato e molto lungo, per cui non basterebbero i cinque minuti per illustrarlo, ma faccio, in linea di massima, una sintesi, in modo che possiamo capirci.
La norma precedente per uscire dal Piano di rientro prevedeva una restituzione da parte del bilancio della Regione alla GSA, alla sanità della cassa. Non era una restituzione lineare, ma una restituzione crescente, finalizzata a garantire i pagamenti delle ASL che fossero nei tempi tecnici e nei tempi di legge. Questo sta succedendo, cioè le ASL pagano già da anni, assolutamente al di sotto del limite dei 30-60 giorni previsto per il pagamento ai fornitori.
Questa restituzione di cassa incrementale, a partire dal 2023 avrebbe generato comunque un sovra finanziamento, del tutto superfluo ai fini del pagamento delle fatture nei tempi tecnici necessari. Quindi, si è pensato con la precedente norma di non fare una rata crescente, ma di modularlo negli anni, in modo da avere più tempo per la restituzione da parte della Regione e più utilità per il bilancio regionale.
Su questa norma, proprio perché modifica una norma che è stata emanata durante il piano di rientro, il MEF ha chiesto spiegazioni. C'è stato un accordo informale, per cui c'era la preoccupazione da parte del Ministero che potesse non essere sufficiente quella linearità di cassa e, quindi, la previsione anche di una clausola di salvaguardia che prevedesse, nel caso non bastasse, un incremento di questo livello di cassa da parte della Regione (parte non sanitaria). Questo accordo formalmente è stato raggiunto, ci sono le interlocuzioni in corso proprio per evitare il ricorso alla Corte costituzionale, ma soprattutto per fare un'azione utile che comunque noi avremmo fatto tra bilancio non sanitario e bilancio sanitario - che deve essere formalizzata e anche approvata dal Ministero.
Quindi, c'è pieno accordo e stiamo formalizzando questo percorso, in modo da una parte, di non mettere in difficoltà il bilancio regionale con stanziamenti anche esagerati rispetto alla finalità del pagamento delle fatture e, dall'altra parte, mettere in sicurezza il bilancio, la GSA, cioè il bilancio regionale.
Non so se ho reso l'idea. Per cui presumo che non ci sarà il ricorso alla Corte costituzionale, ma si troverà la disponibilità di modifica, inserendo una clausola di salvaguardia, che è soddisfacente per la Regione, per la sanità e per il Ministero.
Grazie, Presidente, ho concluso. Le invio la nota tecnica.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Icardi per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la seduta delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15.35 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle ore 13.10. Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 15.29 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta riprende alle ore 15.48)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliere regionale Franco Miglietti


PRESIDENTE

Il 6 ottobre 2023, all'età di 86 anni, è scomparso Franco Miglietti Consigliere regionale nella VI Legislatura.
Nato il 3 febbraio 1937 a Torino, era cresciuto al villaggio Leumann di Collegno; assicuratore e imprenditore, è stato un punto di riferimento per la vita politica e sociale del Comune di Collegno, di cui fu Assessore e Sindaco fino al 1995.
Venne eletto in Consiglio regionale nel 1995 nelle liste del Partito Democratico della Sinistra, circoscrizione di Torino.
È stato componente delle Commissioni Bilancio, Ambiente, Cultura e Affari istituzionali. Terminata l'esperienza in Consiglio regionale assunse l'incarico di Presidente del CIDIU, il Consorzio di Igiene Urbana nella zona Ovest di Torino.
Con il Consiglio regionale del Piemonte ha sempre mantenuto uno stretto rapporto, sostenendo e partecipando attivamente alle iniziative dell'Associazione fra Consiglieri regionali già facenti parte del Consiglio come componente del Collegio dei revisori.
Franco Miglietti era un grande appassionato di ciclismo e per molti anni collaborò attivamente alla vita della Polisportiva Borgonuovo di Collegno.
Franco Miglietti è ricordato come un "signore d'altri tempi": elegante impeccabile, amato e rispettato da tutti, anche dagli avversari politici.
Si spese, personalmente, come Sindaco, nel conflitto dell'ex Jugoslavia martoriata dalla guerra civile. Fu tra i promotori dell'apertura del Consolato di Bosnia Erzegovina a Milano.
Alla moglie Bruna e alle due figlie Marinella e Barbara desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze e i sensi della nostra sincera vicinanza.
Invito i presenti a osservare un minuto di silenzio in memoria del già Consigliere regionale Franco Miglietti.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.51, riprende alle ore 16.02)


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Esame disegno di legge n. 130, inerente a "Ulteriori modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale)"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 130, inerente a "Ulteriori modifiche alla legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3 (Norme in materia di edilizia sociale)", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Ricordo che, in via preliminare, nella seduta della Conferenza dei Capigruppo, è stato deciso il contingentamento dei tempi.
Nella sessione antimeridiana odierna è stato votato l'articolo 3.
Sono stati inoltre respinti gli emendamenti rubricati n. 167), e n. 168) introduttivi dell'articolo 3 bis, mentre è stato approvato l'emendamento rubricato n. 193) introduttivo all'articolo 3 ter.
ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 13) presentato dalla Giunta regionale (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 130) presentato da Sarno (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 13) e n. 130) sono di identico contenuto.
Emendamento rubricato n. 46) presentato da Accossato (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 185) presentato da Sarno (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 46) e n. 185) sono di identico contenuto.
Ci sono Consiglieri che intendono intervenire per l'illustrazione degli emendamenti? La parola all'Assessore Caucino.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

L'emendamento rubricato n. 13) lo do per illustrato, posto che è un emendamento di natura meramente soppressiva.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Caucino.
Ci sono altri Consiglieri che intendono intervenire? La parola all'Assessore Caucino per il parere della Giunta.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della casa

La Giunta esprime parere ovviamente favorevole per l'emendamento rubricato n. 13) e parere contrario per l'emendamento rubricato n. 46) uguale all'emendamento rubricato n. 185)



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), identico all'emendamento rubricato n. 130), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Votazione non valida per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.06, riprende alle ore 16.36)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Avevamo sospeso i lavori per la mancanza del numero legale intervenuta sulla votazione dell'emendamento rubricato n. 13), presentato dalla Giunta regionale, identico all'emendamento rubricato n. 130), presentato dal Consigliere Sarno.
Procediamo, quindi, alla ripetizione della precedente votazione.
Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), identico all'emendamento n. 130), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva all'unanimità.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Essendo stato approvato l'emendamento rubricato n. 13), interamente abrogativo dell'articolo 4, gli emendamenti successivi che insistevano sullo stesso articolo decadono.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 191) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo alla Giunta regionale se intende illustrare l'emendamento.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Trattandosi di un emendamento tecnico, lo do per illustrato. Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è sempre 24.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 191).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 5, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 192) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Comunico che l'emendamento rubricato n. 52) è stato ritirato.
L'emendamento rubricato n. 192), presentato dalla Giunta regionale, è interamente sostitutivo della clausola di neutralità finanziaria contenuta nel testo originario.
Trattandosi di un emendamento che incide sul bilancio, è necessario acquisire su di esso il parere della I Commissione, ai sensi del Regolamento. Do quindi mandato al Presidente Riva Vercellotti di convocare la I Commissione, che è autorizzata a riunirsi seduta stante.
La seduta è sospesa e riprenderà al compimento della I Commissione.



(La seduta, sospesa alle ore 16.42, riprende alle ore 16.49)



PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame dell'emendamento rubricato n. 192) della Giunta interamente sostitutivo dell'articolo 6, sul quale la I Commissione ha espresso parere favorevole con riscrittura del testo.
Chiedo se ci sia intenzione da parte della Giunta o di qualche Consigliere di intervenire in merito.
Non essendoci richieste, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 192).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) È concluso l'esame dell'articolato, pertanto passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Siamo alla fine di questo provvedimento che, tra l'altro, arriva da un lungo percorso, perché il disegno di legge è stato depositato molto tempo fa. Quindi, la maggioranza si è presa particolare tempo per ragionare e riflettere, senza tenere in considerazione alcune osservazioni espresse da diversi attori su questo tema, dai sindacati degli inquilini ai sindacati in generale, alle associazioni che operano all'interno delle case popolari a diversi esperti in termini di rappresentanza giuridica, e non solo da un punto di vista politico, e delle nostre osservazioni.
Ovviamente il nostro voto sarà contrario, perché siamo contro quella norma che mette al centro la residenzialità di 15-20-25 anni. Siamo contro, in quanto riteniamo poco efficace quella norma - già prevista dall'articolo 11 della legge del 2010 - sulla presenza delle forze dell'ordine. Siamo contro, perché non c'è stata una presa di coscienza su un metodo diverso di organizzare il tema delle case popolari, perché tanto si poteva discutere e approvare in una nuova norma, ad esempio, su tutto il tema delle decadenze e sul tema delle utenze.
Due giorni fa si è svolta una conferenza con i Sindaci, su cui ritorneremo nelle prossime settimane, anche con delle interrogazioni. Sappiamo che quella riunione - alla quale l'Assessora non ha partecipato a quanto abbiamo appreso - al netto della sua presenza non è andata particolarmente bene. Molti Sindaci sono dispiaciuti e alcuni proprio arrabbiati per come si è conclusa.
Nell'intervento finale ci teniamo e ci tengo personalmente a non usare parole mie, ma le parole di Francesco Pallante, docente associato di Diritto costituzionale dell'Università di Torino che, in maniera assolutamente spontanea, ha promosso un intervento sui giornali locali, in cui fa anche una valutazione culturale, che condivido appieno. Ma non mi concentrerò su quello, e quindi userò i minuti (anche meno di quelli che ho) per leggere esattamente le parole che usa per ridefinire la questione di potenziale incostituzionalità di questa legge.
Il professor Pallante - ripeto, un professore associato di Diritto costituzionale dell'Università di Torino, quindi non un Consigliere di opposizione che si è opposto - dice quanto segue. Tralascio la premessa e vado su un passaggio specifico che parla dei criteri con cui costruire le graduatorie e l'accesso al diritto alla casa popolare. Rispetto a questi criteri, il professore dice: "Altri (criteri) se ne potrebbero aggiungere tra questi anche la residenza prolungata nella Regione, ma con l'accortezza di evitare che la soddisfazione di un bisogno del presente sia determinata dal peso di una condizione del passato, una condizione oltretutto di per s priva di incidenza sul bisogno stesso". È quello che abbiamo detto: la residenzialità esclude il tema del bisogno e non è proprio.
Più nello specifico, però, e chiedo particolare attenzione, continua dicendo: "Per la Corte costituzionale dare rilievo alla residenza prolungata nella regione risulta illegittimo sia qualora tale criterio sia configurato quale requisito di ammissibilità della domanda..." e non è questo il caso ".sia qualora risulti fattore decisivo nella formazione delle graduatorie" ed è questo il caso. Il concetto e il criterio di residenzialità andranno ad incidere sulle graduatorie. Per cui, il professore associato di Diritto costituzionale dice che la Corte costituzionale reputa come passibile di incostituzionalità il criterio qualora risulti fattore decisivo nella formazione delle graduatorie.
Quindi, si domanda: "Quale peso sarà dato dalla nuova normativa piemontese alla residenza prolungata nella formazione delle graduatorie?", rimandando questo, come sappiamo, ad un successivo regolamento della Giunta e continua dicendo: "Le alternative sono due: se alla residenza prolungata sarà dato un peso determinante, come da quello dichiarato da questa Amministrazione." quindi dal Presidente Cirio e dai suoi Assessori - ".l'esito non potrà che essere la dichiarazione di incostituzionalità della legge".
Al contrario, per onestà di lettura, la maggioranza vorrà mantenersi nell'alveo costituzionale non potrà che attribuire, al criterio in discussione, un peso ridotto, smentendo, nei fatti, quanto va proclamando a parole in queste ore.
Abbiamo voluto utilizzare nelle dichiarazioni finali (almeno la mia poi non so se ci saranno colleghi a rafforzare questa tesi: è comunque ben utile un ulteriore contributo finale) non le nostre riflessioni, ma quelle di un docente universitario. Questo poi lo regalerò all'Assessora Caucino: quando gli Uffici e la Giunta faranno il Regolamento, dovrà tenere presente questo elemento. Quindi, a fine del mio intervento, verrò a consegnarle l'articolo, anche sottolineato, come promemoria di quello che non ha detto il Consigliere Sarno, ma un docente associato, quindi con comprovate capacità di valutazione su elementi costituzionali o incostituzionali di questa legge.
Per questo, andiamo al voto con parere ovviamente contrario. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Intervengo per esprimere il mio voto contrario e quello del mio Gruppo su questo provvedimento, un provvedimento a cui abbiamo comunque provato a lavorare con disponibilità e partecipazione, ma che si rivela, alla fine un provvedimento non necessario. Una piccola legge di pochi articoli che non è intervenuta in una modifica complessiva della legge 3 del 2010 probabilmente necessaria; una piccola legge bandiera di propaganda a pochi mesi dalle elezioni, per confermare alcuni slogan di questa maggioranza: "Prima i piemontesi". Una legge che va, volontariamente, contro ripetute sentenze delle Corte Costituzionale di questi ultimi anni, dal 2020 al 2023; una Corte Costituzionale che si è espressa in più di un'occasione contro provvedimenti analoghi di altre Regioni italiane (Lombardia, Abruzzo e probabilmente anche Liguria).
In questo modo, non si è colta l'occasione per adeguare alle sentenze la previsione già contenuta nella legge n. 3, relativa agli anni di residenza per il requisito di accesso, che sappiamo già essere palesemente in una situazione di non costituzionalità; addirittura, si è introdotta una nuova premialità sugli anni di residenza dai 5 ai 25. Qui valgono le parole di persone più autorevoli di me: del costituzionalista Pallante, che anch'io ho avuto modo di leggere sulla stampa e sui giornali in questi giorni, ma anche delle sentenze della Corte Costituzionale, dove è stato specificato che, se c'è eventualmente una premialità che può essere data in termini di anni, è legata al numero di anni in cui il bisogno è ancora vivo e attivo.
Se una famiglia si trova ad avere i requisiti per accedere alla graduatoria ed è in graduatoria da un numero alto di anni, vuole dire che la sua condizione di bisogno si protrae nel tempo; questo, forse, potrebbe essere oggetto di un elemento di premialità. Tuttavia, la residenza, di per sé, non è elemento di individuazione di un criterio di bisogno, sempre ricordando che l'istituzione delle case popolari e di tutta la normativa legata all'edilizia sovvenzionata nasce per andare incontro al bisogno di un'abitazione e al soddisfacimento del diritto alla casa dei cittadini che risiedono in questo Paese. C'è, quindi, questo aspetto.
Voglio ritornare anche sul tema dell'articolo introdotto rispetto alle Forze dell'ordine. Anche qui, come abbiamo avuto modo di sottolineare nel corso del dibattito, non si è capito o, comunque, si esprimono dei dubbi rispetto a una categoria di cittadini per i quali, con l'approvazione del disegno di legge n. 130, si configurano due condizioni di favore: quella dell'articolo 11, che dà una serie di premialità, e quella del nuovo articolo introdotto, che decide di sottrarre una parte del patrimonio abitativo a disposizione dei Comuni e delle ATC, per avviare un canale un'altra disponibilità, sempre per le Forze dell'ordine, al pari degli alloggi messi a disposizione delle ASL o dei consorzi socio-assistenziali oppure delle portinerie di quartiere, cioè interventi di natura sociale.
È un commento che forse ha un po' meno di politico, ma, come è già stato sottolineato, è il tema di pensare alle famiglie delle Forze dell'ordine considerate, esse stesse, in servizio permanente e quindi, come tale, nelle condizioni di garantire sicurezza sul territorio, invece di scegliere - e poteva anche essere fatto con la legge - di premiare e incentivare situazioni di solidarietà sociale, interventi di animazione del territorio e di partecipazione degli utenti e degli inquilini, magari anche ripristinando i Comitati degli Inquilini, per una maggiore partecipazione alla gestione e alla condivisione delle problematiche, comprese quelle di sicurezza, ovviamente importanti che non vanno sottovalutate.
Ho finito il mio tempo e ho comunque espresso alcune delle condizioni (forse ce ne sarebbe ancora un'altra) che ci convincono a dare un voto contrario al disegno di legge.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anch'io mi servirò di pochissimi minuti per ribadire la nostra contrarietà rispetto a questo disegno di legge. Il nostro voto è negativo d'altronde il breve dibattito in Aula, perché si parla di un provvedimento contingentato, non ha potuto cambiare la nostra opinione. La Giunta regionale e la maggioranza non hanno fatto alcun passo indietro rispetto ai contenuti più iniqui e presenti in questo disegno di legge: quelli già presenti nel testo iniziale e quelli introdotti dagli emendamenti della Giunta regionale.
Si era detto, e lo confermiamo, che probabilmente, a distanza di anni servirebbe un tagliando alla legge regionale sull'edilizia residenziale pubblica (legge n. 3/2010), ma certamente non serviva un intervento di questo tipo. Un intervento che, invece, è più una bandierina di propaganda da parte della maggioranza. Gli aspetti più iniqui, più gravi dal punto di vista dell'ordine sociale della nostra Regione sono già stati sottolineati dai colleghi: bandierine di propaganda come quella, in generale, di riservare una quota di alloggi agli appartenenti alle forze dell'ordine.
C'era già una riserva di appartamenti destinata alle forze dell'ordine, ora non c'è più solo una riserva, c'è proprio un'esclusione, ci sono degli appartamenti di edilizia residenziale pubblica che vengono esclusi a priori dalle assegnazioni per essere destinati a rappresentanti delle forze dell'ordine, quasi come se queste persone che rischiano la vita tutti i giorni nel loro lavoro, anche sottopagate, finito di lavorare debbano ancora fare gli sceriffi nel loro caseggiato (naturalmente gratis).
Poi c'è l'aspetto legato alla residenzialità. Qui siamo proprio fuori dallo spirito che aveva e dovrebbe avere una legge regionale sull'edilizia residenziale pubblica, che è quello del bisogno di una casa, non quello dell'anzianità di residenza in un luogo piuttosto che in un altro. Poco conta che il requisito degli anni di residenza sia stato inserito non tanto tra i requisiti essenziali, ma come premialità. Chiaramente, se il requisito dei 10-15-20 anni di residenza diventa decisivo per l'assegnazione di un appartamento, stiamo parlando esattamente della stessa cosa e stiamo parlando di un requisito che è già stato oggetto di impugnativa da parte della Corte Costituzionale. Questo non è un dubbio, e lo dico perché stiamo discutendo altri provvedimenti. Qualcuno dice che dobbiamo essere prudenti nell'approvare una legge regionale del genere perché potrebbe anche essere che venga impugnata, ma qui non vi è alcun dubbio. Tra l'altro, lo sappiamo per nostra esperienza, che approvare una legge regionale che va a violare alcuni aspetti della Costituzione relativamente all'articolo 117 è facile ed accade anche piuttosto spesso.
Ma qui non parliamo di violare l'articolo 117, bensì di violare i principi fondamentali della Costituzione. È un destino segnato, un destino al quale si va incontro sicuramente, quindi non è un forse.
Tuttavia voi state proseguendo lo stesso. Questo non è una novità, perch l'avete fatto per tutta la legislatura con altre leggi e vi rende anche poco credibili quando parlate di voler anteporre la prudenza rispetto all'approvazione di altri provvedimenti.
Per tutte le ragioni che ho elencato, il nostro voto, rispetto a questo provvedimento, sarà contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Billetta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Gli obiettivi che si pone il disegno di legge oggi in discussione sono tesi a rispondere a una delle sfide più pressanti dell'attuale congiuntura socioeconomica: garantire un alloggio dignitoso a chi si trova in condizioni di vulnerabilità economica e sociale.
L'edilizia sociale rappresenta una prospettiva concreta per quanti faticherebbero o sarebbero nella completa impossibilità di trovare un alloggio sul mercato libero. Da questo punto di vista, la casa popolare rappresenta un elemento di perequazione utile a garantire stabilità dignità e inclusione per tutti i cittadini. Rappresenta, in buona sostanza il punto di partenza per consentire a tutti di impostare la propria vita trovare un lavoro e potersi così integrare nella società.
Ad oltre un decennio dalla sua introduzione, la legge n. 3 del 2010, che è la legge di riferimento in materia di edilizia sociale, necessita di aggiornamenti riconducibili ai mutamenti della nostra società, a partire, a mero titolo di esempio, dall'invecchiamento della popolazione. Per queste ragioni, il disegno di legge introduce delle modificazioni alla disciplina dell'accesso all'edilizia sociale, intervenendo sui requisiti soggettivi da possedersi da parte degli aspiranti assegnatari e sulle fattispecie che danno diritto a punteggi riconoscibili in sede di formazione delle graduatorie.
Il testo, come abbiamo visto, è stato oggetto di alcuni interventi emendativi da parte della Giunta regionale - oltre che, chiaramente dall'azione emendativa delle opposizioni - tesi ad aggiornare ulteriormente il provvedimento e renderlo più aderente alle necessità concrete dell'oggi oltre che introdurre, come bene ha evidenziato l'Assessore Caucino correttivi utili a rendere più eque le politiche per l'assegnazione della casa.
A titolo di esempio, prevedere, tra i requisiti, che non possa ricevere l'assegnazione di una casa chi occupa senza averne titolo un alloggio di edilizia popolare, estendendo però anche al passato questa fattispecie, è un criterio di giustizia. O, ancora, un giro di vite per coloro che si costruiscono una situazione reddituale tale da avere diritto alla casa salvo poi scoprire che posseggono beni superiori a quanto dovrebbero (ad esempio, macchine di grossa cilindrata). Così come l'emendamento che permette, in quelle situazioni in cui ci siano maggiori problematiche di ordine pubblico, l'insediamento di presìdi delle forze dell'ordine all'interno degli immobili di edilizia sociale.
Si tratta, in conclusione, di un provvedimento che necessariamente doveva essere adottato, se non altro per l'evolversi dei tempi e renderlo, quindi adeguato alle diverse esigenze e necessità sorte soprattutto in questi ultimi anni. Un testo snello che introduce, attraverso nuovi strumenti di premialità, una maggiore equità e correttezza tra i criteri per l'assegnazione dell'alloggio popolare.
Questo è un testo convincente, ragion per cui Forza Italia voterà a favore.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Biletta.
Non avendo altri iscritti a parlare, do la parola all'Assessore Caucino.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Sono leggermente stupita. Vorrei ricordare che il requisito d'accesso relativo alla residenza è stato introdotto nel 2010 con la Giunta Bresso.
La Giunta Bresso introduce i tre anni di residenza e la Giunta Chiamparino estende questo requisito da 3 a 5 anni. Oggi sono particolarmente contenta di sentire che il centrosinistra dice a sé stesso che la legge del 2010 così come anche rivista dalla Giunta Chiamparino, è incostituzionale.
Vorrei ricordarvi che ASGI ha proposto un ricorso nei confronti della legge n. 3/2010, non certamente nei confronti della "legge Caucino" che oggi ci apprestiamo ad approvare. Pertanto, questo ragionamento è un pochino sui generis, perché non tocco in alcun modo i requisiti di accesso all'edilizia residenziale pubblica. Semplicemente, agisco su nuove fattispecie di punteggio e su nuove premialità. Dopodiché, al di là dei buoni costituzionalisti che abbiamo poc'anzi sentito, sicuramente opereremo a livello regolamentare con un giudizio ponderato; vi assicuro che con gli Uffici stiamo sviluppando una modalità d'azione affinché anche questa modifica - mi riferisco all'introduzione di questa nuova fattispecie - non possa in alcun modo essere imputata di incostituzionalità.
Questa è però una legge che non può e non deve assolutamente essere vista come fine a sé stessa, perché rientra - lo ricordo brevemente - in un quadro di azione molto più completo e complesso che in questi anni abbiamo portato avanti come Giunta e come centrodestra.
In realtà, in questi giorni ho sentito (anche in questo caso stupendomi particolarmente) che la sottoscritta non ha avuto particolare attenzione nei confronti degli ultimi e dei più fragili. Devo rilevare che questa considerazione mi ha colpito particolarmente, perché ovunque abbia agito ho cercato di farlo proprio sotto questo profilo, con la massima attenzione.
È un fatto che, come Giunta di centrodestra, abbiamo aumentato per la prima volta di 5 milioni di euro il Fondo sociale, proprio a dimostrazione del fatto che abbiamo un'attenzione verso gli ultimi. E lo abbiamo fatto nonostante la legge non ce lo imponesse, perché già coprivamo il 60% di quel Fondo. Lo abbiamo fatto andando a coprire anche gli anni pregressi che ovviamente non toccavano quel 60%. Parliamo di una copertura che nel 2020 era del 60% e che oggi si attesta all'81,30%. Ciò significa che con questa operazione abbiamo salvaguardato i più fragili e, soprattutto abbiamo fatto un'azione a favore dei Comuni.
Vorrei ricordare molto brevemente che dopo vent'anni abbiamo svincolato oltre 18 milioni di euro di fondi ex Gescal, che sono rimasti "parcheggiati" presso Cassa Depositi e Prestiti per troppi anni senza che nessuno se ne rendesse conto. Attraverso quelle risorse le ATC oggi sono riuscite a riqualificare oltre 220 immobili e si apprestano a terminare altrettanti azioni e interventi di riqualificazione di impianti termici, di abbattimento delle barriere architettoniche, di sostituzione di ascensori che servono a centinaia di complessi immobiliari.
Dal 2020 ad oggi ATC Sud ha riqualificato oltre 1.500 alloggi di risulta.
Dal 2020 ad oggi ATC ha gestito oltre 500 milioni di euro riqualificando oltre 7.230 alloggi di risulta e qualche migliaio di alloggi è stato riqualificato anche da ATC Nord. Quindi lo stiamo facendo e lo abbiamo fatto.
Stiamo agendo a livello di efficientamento dei procedimenti, come ho detto con l'emendamento rubricato n. 11), e lo abbiamo fatto attraverso l'individuazione di obiettivi sia per quanto riguarda il 2023 che per quanto riguarda il 2024.
Ebbene, non dobbiamo dimenticare, come ci hanno ricordato alcuni colleghi dai banchi dell'opposizione, che la natura sociale, anche a livello di politiche abitative, è una natura fondamentale, e che le politiche abitative non possono risolversi solo in modo a sé stante. Anche qui siamo intervenuti: abbiamo messo in campo una misura assolutamente innovativa che si chiama "N.O.I. (Nucleo Operativo Integrato) per la casa" e a brevissimo quattro nuclei operativi che si costituiranno in quattro aree diverse del Piemonte andranno ad espletare i loro effetti a livello sociale, a livello sanitario e a livello di accompagnamento delle fragilità.
Mi spiace dirlo, ma questa è un'operazione che non era mai stata messa in campo da nessuno! È un'operazione che coinvolgerà 6.000 persone e 2.000 immobili, con un impegno di circa 3 milioni di euro per i primi 24 mesi.
È necessario ricordare tutto questo, perché questa norma, che è stata definita "una piccola legge di propaganda", in verità ha l'obiettivo e il merito di aver messo al centro una serie di principi che verranno poi attuati man mano che anche i regolamenti ce lo permetteranno, che non sono "bandiera", ma sono reali e concreti.
Ci chiedete delle modifiche maggiori, delle modifiche più incisive. A volte, è molto facile modificare i sistemi con un colpo di spugna; invece è più difficile farlo come abbiamo cercato di fare noi in questi tre anni creando dei tavoli e offrendo a tutti (dai sindacati, agli inquilini, ad ANCI, ai Comuni capoluogo di Provincia, a tutte le realtà che sono collegata al mondo della casa) la possibilità di esprimersi.
Abbiamo inserito, in modo puntuale e specifico, dei cambiamenti che, a nostro avviso, possono fare la differenza in questa "leggina di propaganda". Sicuramente, la differenza la faranno nei prossimi anni. Già con l'omnibus 2021 (ma non vi voglio tediare oltremodo ) avevamo messo in campo delle azioni a livello di modifiche normative, ed oggi affermiamo il principio della legalità, affermiamo il principio della lotta all'occupazione abusiva, tuteliamo la famiglia e affermiamo il principio della "lotta ai furbetti", perché ci sembra impensabile che nel 2024 delle persone possano avere la casa popolare e poi parcheggiare sotto la propria abitazione una BMW da 50.000 euro oppure una moto di lusso o un caravan di lusso.
Questa non è propaganda. Questa è realtà.
Vogliamo equità sociale. Vogliamo stare al fianco delle persone oneste che vivono nelle case popolari. Vogliamo che la sicurezza nelle case popolari sia un principio realizzato e realizzabile. Ecco perché abbiamo escluso con l'emendamento che a voi piace moltissimo una serie di alloggi all'applicazione della legge n. 3/2010, proprio perché questi possano essere conferiti alle Forze dell'Ordine. Perché vi assicuro che molti inquilini hanno necessità di vivere al sicuro, di poter mandare i propri figli nei giardini e nei parchi sotto le proprie case a giocare liberamente; gli anziani, la sera, devono avere la libertà di poter uscire di casa senza sentirsi minacciati o non al sicuro.
È per questo che ovviamente noi crediamo in questa legge e pensiamo che possa fare la differenza.
Grazie.



(Applausi provenienti dai banchi della maggioranza)



PRESIDENTE

Ricordo che è stato presentato dal Consigliere Riva Vercellotti l'ordine del giorno n. 1779, collegato al disegno di legge n. 130.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Mi scuso, ma mi sono distratta un attimo durante la fase di prenotazione degli interventi.
Mi associo alle osservazioni dei colleghi con cui abbiamo condiviso il percorso in Commissione. Questo provvedimento sicuramente ha delle criticità e, quindi, dal punto di vista della novità normativa, non ci sembra che rappresenti una grande innovazione, mentre rileviamo delle criticità, che sono quelle esposte dai colleghi relativamente, ad esempio ai criteri che vengono valutati per l'assegnazione delle case, oltre a quelle che hanno già elencato la Consigliera Accossato e il Consigliere Sarno.
Mi riferisco, in particolare, all'ultimo intervento dell'Assessore e alla questione della sicurezza. Io non credo che il fatto di sottrarre patrimonio immobiliare alle case ATC possa essere considerato uno strumento capace di garantire sicurezza all'interno degli immobili destinati alle famiglie bisognose. Credo che la sicurezza derivi da una serie di politiche che vengono messe in atto.
Questa mattina ho chiesto un'informativa che non mi è stata data, perch abbiamo letto sui giornali l'intervento dell'Assessore Ricca, che è Assessore alla sicurezza, che però forse ha un po' frainteso il suo ruolo di Assessore alla sicurezza. Secondo me, dal punto di vista della norma regionale, dovrebbe essere più una delega che consente di attuare delle politiche in zone considerate marginali e in zone dove è difficile, a volte, una convivenza pacifica tra vari elementi della società. Dovrebbero essere politiche attuate per cercare di correggere e non soltanto politiche repressive e soltanto messe in atto attraverso, ad esempio, la militarizzazione che abbiamo visto in Barriera. Sono politiche che, a mio avviso, non prevedono neanche l'acquisto di mezzi di trasporto per la polizia, che secondo me dovrebbe essere una competenza statale. E su questo guardo l'Assessore Tronzano, perché lo stesso tema l'ho posto rispetto alla ristrutturazione delle caserme.
Il concetto di sicurezza non è sempre e solo legato ad una divisa. Credo che tutti noi siamo grati alle persone che in divisa intervengono e garantiscono la sicurezza e la legalità in certi contesti, ma non si pu pensare di rendere sicuro un immobile destinato a famiglie bisognose con la presenza fissa di un presidio. Tra l'altro, queste forze dell'ordine cosa fanno? Sono in servizio perenne? Giorno e notte? Qualsiasi cosa succeda? Devono essere presenti a qualsiasi ora e devono controllare che non succeda nulla in cortile? Devono andare a soccorrere l'anziano che magari entra nel portone ed accompagnarlo fino al suo pianerottolo? Cioè non capisco proprio quale sia l'utilità di questa decisione che è stata presa, che tra l'altro va a danno delle famiglie che, invece, avrebbero realmente bisogno di accedere ad un appartamento e ad una casa, dando quindi la possibilità di dare una casa a delle famiglie bisognose.
Con questa soluzione si aggrava ulteriormente il peso e la difficoltà che già abbiamo nel dare una risposta a tutti, cioè nel dare una risposta al diritto di casa che hanno i cittadini e le famiglie. In questo modo andiamo a sottrarre ulteriore patrimonio immobiliare, perché quella parte sui militari e sulle forze dell'ordine era già prevista in legge. Questa invece, è proprio un'aggiunta che sottrae dalla legge n. 3/2010 una parte di immobili. Questa cosa francamente non la capisco, perché noi dovremmo invece cercare di ampliare la disponibilità.
Se ampliamo la disponibilità, se aiutiamo più famiglie, se diamo un sostegno sia dal punto di vista abitativo sia economico ed interveniamo con delle politiche serie, che non siano delle boutade della moto che regalo alla polizia, forse il tema della sicurezza può essere applicato in modo coerente, ma senza questi interventi spot che lasciano sinceramente il tempo che trovano e che, secondo me, nel caso dei mezzi di trasporto e nel caso delle caserme, sono al di fuori della competenza regionale.
Mi sarebbe piaciuto vedere una parte di questo centrodestra un po' più sociale, perché questa parte esiste. Io so che questo aspetto è sentito anche nella parte del centrodestra, perché il desiderio di aiutare gli ultimi ed intervenire presso le persone che vivono disagio sociale non è patrimonio solo della sinistra. Però questi strumenti, francamente, mi sembrano degli strumenti che danno risposte da campagna elettorale. Mi riferisco in particolar modo all'Assessore Ricca, che purtroppo in questo momento non c'è, e in particolare a questo punto del disegno di legge dell'Assessora Caucino.
Credo sia un errore, Assessora, glielo dico senza problemi, visto che ci siamo confrontate spesso su molti temi e abbiamo avuto anche un lunghissimo tavolo su un tema completamente diverso, sul benessere animale, dove molte volte ci siamo trovate d'accordo. Credo che, invece, su questo aspetto ci sia la consapevolezza del problema, quindi siamo tutti consapevoli che c'è anche un problema di sicurezza all'interno delle case ATC, ma la soluzione è decisamente su altri binari.
La soluzione che io avrei in mente non la vedo tanto nelle corde di questa Giunta che, invece, sta scegliendo altre strade che credo non possano portare a niente di buono, se non a uno spot da campagna elettorale, che però non darà nessun vantaggio a chi, invece, avrebbe bisogno di beneficiare di politiche un pochino più serie.



PRESIDENTE

Passiamo all'ordine del giorno n. 1779 a prima firma del Consigliere Riva Vercellotti, che ha pertanto facoltà di intervenire per l'illustrazione.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno impegna il Consiglio a portare in sede di II Commissione la discussione sulla proposta di legge n. 301 e il tema del riordino delle ATC del Piemonte.
Come avevo anticipato in Aula consiliare, ho ritirato gli emendamenti a mia prima firma che sostanzialmente contenevano l'articolato della proposta di legge n. 301, con l'intesa di portare questo ordine del giorno e portare all'attenzione della Commissione il tema del riordino delle ATC, ascoltando le voci e le indicazioni che potranno pervenire dalla Commissione.
Del resto, la legge n. 11/2014, quella che ha previsto il riordino in 3 ATC del Piemonte, è una legge che nasce in un periodo storico fatto di razionalizzazioni e di estinzioni di vari enti nazionali e locali, anche regionali. Crediamo che abbia bisogno di un tagliando e di una riflessione per capire se veramente l'eliminazione di qualche Presidente di ATC ha prodotto un miglioramento nella qualità dei servizi.
Io ho sempre ritenuto e saputo che più si avvicinano i servizi ai cittadini, più c'è un maggior controllo dei costi, più c'è un miglioramento dei servizi. Per questo, credo sia importante approfondire il tema in Commissione ancora prima della fine della legislatura. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci altri iscritti a parlare, chiederei il parere della Giunta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Il parere della Giunta regionale è favorevole.



PRESIDENTE

Possiamo procedere con la votazione dell'ordine del giorno n. 1779.
Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1779, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Al fine di garantire una migliore lettura dell'articolato oggetto di approvazione, comunico che le rubriche dei seguenti articoli del disegno di legge verranno così formulate nella stesura del testo finale: la rubrica dell'articolo 1 è riformulata nel seguente modo: "Art. 1 (Modifiche agli articoli 1 e 2 della legge regionale 3/2010)" la rubrica numero dell'articolo 2 è riformulata nel seguente modo: "Art. 2 (Modifiche agli articoli 3, 5, 8, 13, 17, 18 e inserimento dell'articolo 22 bis della legge regionale 3/2010)": la rubrica dell'articolo 3 è riformulata nel seguente modo: "Art. 3 (Modifiche agli articoli 31, 32, 34, 39, 44 e inserimento dell'articolo 38 bis della legge regionale 3/2010)".
Indìco la votazione nominale del disegno di legge n. 130.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Cave e torbiere

Disegno di legge n. 299 inerente a "Modifica alla legge regionale n. 23 del 2016 'Disciplina delle attività estrattive e disposizioni in materia di cave'" (dichiarazione d'urgenza)


PRESIDENTE

Chiedo ai Capigruppo se intendono proseguire sugli altri punti all'o.d.g.
Come preannunciato e già ricordato in apertura di seduta, il Presidente della Giunta regionale, con propria nota del 15 gennaio 2024, ha richiesto ai sensi dell'articolo del Regolamento interno del Consiglio regionale, la dichiarazione di urgenza del disegno di legge n. 299 "Modifica alla legge regionale 23 del 2016 'Disciplina delle attività estrattive e disposizioni in materia di cave'".
Ricordo che la dichiarazione d'urgenza comporta la riduzione di tutti i termini alla metà.
Nella seduta consiliare del 19 gennaio 2024, la votazione della richiesta d'urgenza del disegno di legge n. n. 299 non è risultata valida per mancanza di numero legale; perciò provvedo nuovamente a mettere in votazione la richiesta d'urgenza.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'urgenza del disegno di legge n. 299.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Ordinamento regionale

Disegno di legge n. 305 "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2024" (Dichiarazione d'urgenza)


PRESIDENTE

È stato altresì richiesto, con nota del Presidente della Giunta regionale del 7 febbraio 2024, la dichiarazione d'urgenza del disegno di legge n. 305 "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2024".
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'urgenza del disegno di legge n. 305.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Con questo c'è l'intesa di sospendere i lavori e di riaggiornarli alla prossima settimana.
Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo è convocata al piano superiore.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.37)



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