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Dettaglio seduta n.29 del 29/10/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SALIZZONI



(I lavori iniziano alle ore 14.31 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Trasporti su gomma

Interrogazione a risposta immediata n. 73 presentata da Gagliasso, inerente a "Prosecuzione lavori A6 - Asti-Cuneo"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
73.
La parola al Consigliere Gagliasso per l'illustrazione.



GAGLIASSO Matteo

Grazie, Presidente.
L'interrogazione ha per oggetto le azioni presenti e future che la Giunta regionale ha intenzione d'intraprendere, inerente al completamento del troncone mancante di nove chilometri dell'Asti-Cuneo.
Premesso che la provincia di Cuneo accusa da troppi anni una carenza infrastrutturale, ormai passata alle cronache della storia (basti pensare che sono passati circa trent'anni, come per la Salerno-Reggio Calabria), è dal 2012 che su questo tratto non si vedono più operai che lavorano per costruire i nove chilometri mancanti. Il troncone mancante - ormai l'abbiamo visto sulle cronache nazionali, più volte - non è un'immagine che rispetta quello che dovrebbe essere la provincia di Cuneo, una provincia che negli anni ha saputo tenere alta la testa e portare avanti - lasciatemi passare il termine - la "carretta piemontese" anche nei momenti di crisi: un territorio che ogni anno versa prontamente allo Stato quanto gli spetta ma non vede tornare sui territori quanto gli spetterebbe.
Siamo arrivati a un punto in cui si rischia un collasso economico di una provincia che non chiede molto, ma solo quello che le spetta. Le aziende iniziano a pensare a delocalizzare in zone con maggior presenza d'infrastrutture e non vorrei che un domani fossimo qui a parlare di aziende cuneesi che chiudono per la mancata conclusione dell'autostrada.
Oltre al collasso economico, si rischia d'incrementare i danni alla salute dei cittadini e dei territori interessati, specialmente quelli di Alba e Bra, in quanto nei prossimi mesi sarà operativo il nuovo ospedale di Verduno e, nel momento in cui questo sarà in funzione, la Strada Provinciale 7 vedrà aumentare il numero di autovetture che passeranno all'interno delle città. La conseguenza sono le polveri sottili che, come abbiamo sentito la settimana scorsa in quest'Aula, uccidono le persone.
Pertanto, non possiamo permettere che la mancanza di un troncone possa danneggiare la salute dei cittadini.
Venendo alla questione prettamente politica, quest'opera è passata in mano a diversi Ministri alle Infrastrutture, di ogni colore e di ogni schieramento politico. Tuttavia, nei mesi scorsi, dopo il sopralluogo della primavera scorsa, il Presidente Conte e il Ministro Toninelli vennero in visita sul famoso troncone e diedero rassicurazioni abbastanza importanti alla provincia di Cuneo e a tutti i territori limitrofi, dicendo che entro l'estate avremmo rivisto gli operai lavorare. Ora l'estate è finita e probabilmente anche le scuse che dobbiamo porre ai nostri cittadini, ma dobbiamo dare atto che durante l'estate abbiamo visto un cambio di Governo e, con esso, anche un cambio di Ministri, che ha causato il ritardo di un mese. Un mese oltre l'estate è passato e di risposte non ne abbiamo avute.
Venendo alle ultime settimane, abbiamo visto il Presidente Cirio attuare un pressing abbastanza importante, partendo dall'inaugurazione della Fiera del tartufo, dove ha ricordato all'esponente di Governo quanto fosse importante quest'infrastruttura. Inoltre, nelle settimane scorse, si è recato a Bruxelles; sappiamo dalle testate giornalistiche, perché non abbiamo rassicurazioni inerenti a questo, che non ci sono grandi spazi per il proseguimento dell'opera, se si continua a percorrere l'attuale idea o l'attuale Piano Toninelli.
Dopo queste passerelle, così chiamate, dei parlamentari piemontesi di una parte politica, non abbiamo più avuto notizie, se non da esponenti dell'attuale Governo nazionale, che critica fortemente il Presidente Cirio di non concludere nulla su questo tema, forse - spero che sia solo un "forse" - per distogliere l'attenzione dal vero problema: il Governo non ha il coraggio e la forza per affrontare in modo definitivo il gruppo Gavio attualmente concessionario dell'autostrada.
Infine, la scorsa settimana, il Presidente Conte è tornato in Piemonte per i fatti successi, mio malgrado, in provincia di Alessandria, ma sicuramente il Presidente Cirio, con l'Assessore Gabusi, avrà chiesto delucidazioni sui tempi dell'inizio dei lavori.
Pertanto, alla luce di quanto emerso, chiediamo come vorranno agire l'Assessore competente e la Giunta tutta per il proseguimento dei lavori dell'autostrada Asti-Cuneo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Gagliasso per il suo riassunto, abbastanza ampio, quindi cercherò di stare ampiamente nei cinque minuti.
Penso di poter dire che la Giunta regionale dall'inizio del suo mandato non abbia sottovalutato affatto il tema dell'Asti-Cuneo e delle opere principali, non soltanto del nostro territorio: abbiamo sempre detto e abbiamo riassunto in quel documento propedeutico all'incontro del 17 luglio scorso con il Ministro Toninelli, che avremmo presentato, a esclusione della TAV, che come da accordo tra galantuomini non faceva parte di quel ragionamento, tutte le opere strategiche sul piano nazionale e anche quelle strategiche per il nostro territorio, tra cui l'Asti-Cuneo, il Terzo Valico e altre ancora. All'interno di quel documento c'era certamente il tema dell'Asti-Cuneo e devo dire che è stato anche il primo tema che ha trovato risposta immediatamente nelle settimane successive, tanto che il 1° agosto il CIPE ha dato parere positivo al piano finanziario, dopo che l'Autorità dei trasporti il 23 luglio scorso aveva ritenuto necessario il riesame dello stesso da parte della Commissione Europea.
Come sapete, noi abbiamo ruolo di sorveglianza e di parere all'interno del CIPE, non diretto e interlocutorio, ma ce lo siamo ricavati.
Nell'estate il passaggio successivo è stato rappresentato dagli espropri dei terreni necessari per la realizzazione del troncone autostradale, ma contemporaneamente alla crisi di governo e all'insediamento del nuovo esecutivo abbiamo richiesto alla neo Ministra Paola De Micheli un incontro su tanti temi, ma specificamente su questo. Il Presidente, tra l'altro, è andato a Bruxelles il 7 ottobre, per incontrare la rappresentanza italiana e per avere dei chiarimenti.
Il 22 ottobre abbiamo incontrato il Presidente Conte in occasione di una visita nel territorio piemontese, che poi si è trasformata anche in una visita nell'Alessandrino per i fatti che ha ben evidenziato il Consigliere Gagliasso. Il Presidente Cirio ha consegnato al Presidente del Consiglio Conte il dossier aggiornato con le modifiche che sono intercorse in questi mesi, dove la voce Asti-Cuneo si evidenzia come l'opera sia in fase di stallo, in quanto dev'essere individuata la modalità della copertura finanziaria sia del lotto autostradale 2.6, sia delle opere complementari all'autostrada.
Il piano finanziario esaminato dal CIPE lo scorso 1° agosto non ha ancora trovato la definitiva approvazione per l'avvio dei lavori. A questo punto, occorre che il Governo e, in particolare, il MIT assumano posizioni chiare e decidano sulla soluzione da adottare tra le possibili soluzioni: quella, per intendersi, del Ministro Delrio e quella ipotizzata dal Ministro Toninelli. Richiesta, quest'ultima, ribadita anche dall'Unione Europea nel corso dell'ultimo incontro del 23 ottobre a Bruxelles tra il Presidente Cirio e l'Ambasciatore Michele Quaroni, vice rappresentante permanente italiano presso l'Unione europea e competente per il dossier Asti-Cuneo.
La rappresentanza ha confermato che la Commissione UE, alla luce del cambio di Governo italiano, attende che il nuovo esecutivo indichi ufficialmente la strada che s'intende seguire per il completamento dell'Asti-Cuneo. A oggi, però, il Governo italiano non ha ancora chiarito la propria scelta ed è urgente che lo faccia. Il premier Conte è stato investito di questo problema sia a Torino sia dal sottoscritto durante il suo passaggio da Alessandria. Noi vigileremo e speriamo che questa decisione venga presa, perché ci sono altri casi in Italia in cui l'opera è dibattuta e controversa e, comunque, non è univocamente ritenuta utile.
Questo è un caso, invece, assolutamente diverso, in cui tutto l'arco costituzionale e ben oltre ritiene quest'opera fondamentale per questo territorio e, a maggior ragione, lo fa la Regione Piemonte in prima linea.
Noi abbiamo richiesto alla Ministra De Micheli un ulteriore incontro. Alla Conferenza delle Regioni ho avuto il piacere di conoscerla e di invitarla se verrà il prossimo mese a Cuneo o ad Alba, visto che è relativamente vicino al luogo della sua residenza - per farle vedere certamente la Fiera del tartufo, ma soprattutto il pezzo di nove chilometri mancanti dell'Asti Cuneo. La Ministra si è impegnata a visitare il più possibile - ha detto tutte, ma capisco gli impegni - le Regioni entro fine anno.
Speriamo di avere occasione di parlarle, perché certamente questo è uno dei più importanti dossier sul tavolo, per il quale, ripeto, a noi non interessa che vinca la soluzione di Delrio o che vinca quella di Toninelli.
A noi interessa che vinca il territorio della provincia di Cuneo e parzialmente quello di Asti e che vinca il Piemonte. Non ci interessa che vinca uno o che vinca l'altro, ma che partano velocemente i lavori, visto che il premier Conte nell'estate 2019 aveva indicato la ripartenza che purtroppo non è avvenuta.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 77 presentata da Grimaldi, inerente a "Utilizzo fondi Gescal spettanti al Piemonte per l'edilizia popolare"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 77.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Il fondo Gescal è un fondo destinato alla costruzione e all'assegnazione di case ai lavoratori. È in atto la trasformazione del piano INA Casa ed è disciplinato dalla legge del 1963. Il principio funzionalmente era quello di costruire case per i lavoratori con contributi provenienti dai lavoratori stessi, dalle imprese e, in parte, dai finanziamenti governativi e la sua costruzione avveniva, infatti trattenendo contributi a carico dei lavoratori (lo 0,35% delle aziende passato negli anni dallo 0,70 allo 0,35).
La trattenuta fu soppressa per la quota a carico dei lavoratori dal 1996 e per la quota versata dalle aziende dal 1998. Con cadenza più o meno regolare, la gestione dei fondi Gescal ha interessato alcune inchieste giornalistiche. Il primo articolo è datato 1971, "I soldi della Gescal già spesi dal Governo, ma non per le case". Negli anni Settanta, infatti, una parte dei fondi è stata destinata alla copertura dei debiti e delle mutue incaricate di riscuotere il contributo.
Nel 1982 la Magistratura e la Corte dei Conti hanno cercato di capire dove fossero sparite alcune centinaia di miliardi di lire di ritenute Gescal misteriosamente scomparse. Dal 1998 si ebbe l'idea di utilizzare i fondi Gescal per pagare i sussidi ai giovani disoccupati o finanziare lavori socialmente utili, mentre nel 1990, nel tentativo di sanare una norma bocciata dalla Consulta, con la legge finanziaria si stabilì di incamerare surrettiziamente tra le entrate dello Stato il gettito Gescal del biennio precedente. In ultimo, nel 1992 si tentò di utilizzare i fondi Gescal per coprire gli oneri dell'intervento pubblico a favore delle imprese colpite da calamità naturale.
L'articolo 35 della legge del 1978 dice che i proventi relativi ai contributi versati dai lavoratori dipendenti comunque qualificati e beneficiari dei programmi di costruzione alloggi finanziati con tale contribuzione sono destinati al finanziamento di edilizia sovvenzionata in generale, a recupero del patrimonio edilizio degli enti pubblici e all'acquisizione e alla valorizzazione delle aree destinate agli insediamenti.
Lascio perdere le sentenze della Corte Costituzionale, ma i soldi sono suddivisi, di fatto, tra le Regioni italiane, a seconda di quanto è stato versato dai lavoratori fra il 1963 e il 1992 e di quanto eventualmente prelevato o rimpinguato dalle singole Amministrazioni negli ultimi vent'anni. In seguito a un'interrogazione parlamentare a risposta immediata, la Ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, in risposta ai nostri Onorevoli Muroni, Fornari e Palazzotto, ha chiarito che l'ammontare totale dei fondi Gescal oggi depositati sul conto corrente n.
20128/1208 della Cassa Depositi e Prestiti è di ben 970 milioni di euro, di cui 46 milioni di euro destinati alla Regione Piemonte.
Considerato che l'emergenza abitativa anche in Piemonte è evidente e certificata dai dati delle liste di attesa per l'accesso agli alloggi popolari e ha una situazione di abusivismo che, seppur limitata, è in graduale crescita, secondo le parole delle ATC Piemonte centrale riportate dalla stampa, solo l'ente da lui presieduto avrebbe la necessità di avere circa 65 milioni di euro per le manutenzioni urgenti del patrimonio edilizio e altre risorse per la costruzione di alloggi (una sessantina circa), a fronte di una richiesta di alloggi popolari sempre crescente anche a seguito della grande crisi economica che negli ultimi dieci anni ha aumentato il numero degli sfratti, ha aumentato le perdite degli immobili sulla prima casa e soprattutto le domande che, per quanto sono diventate ormai continuative, nel senso non ci sono più i bandi una volta ogni tot anni - sono sempre in evoluzione, viste anche le nuove emergenze abitative interroghiamo l'Assessore competente per sapere quali siano le azioni che la Regione intende mettere in campo per l'utilizzo immediato di questi 43 milioni di euro derivanti dal fondo Gescal e, per quanto riguarda il Piemonte, attivare un'interlocuzione con lo Stato e con la Cassa Depositi e Prestiti per alleviare la perdurante emergenza abitativa e trovare il modo che queste risorse nazionali vengano al più presto ridistribuite in tutte le Regioni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
La parola all'Assessora Caucino per la risposta.



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche per la casa

Il dato fornito dal Ministero per le Infrastrutture e Trasporti nella risposta all'interrogazione parlamentare citata dal Consigliere Grimaldi sull'ammontare delle giacenze sul conto corrente di Tesoreria (trattasi del n. 20128) presso Cassa Depositi e Prestiti, 46 milioni in Piemonte corrisponde al dato di rendicontazione che periodicamente Cassa Depositi e Prestiti trasmette ai Presidenti delle Regioni. In particolare, la rendicontazione al 30 settembre 2019 del fondo intestato "Edilizia Sovvenzionata - Fondo globale Regioni" evidenzia una giacenza di cassa per il Piemonte pari a euro 46.489.710,66.
È necessario aggiungere, per completezza e sempre citando la rendicontazione ufficiale del 30 settembre, che a tale importo di cassa vanno aggiunte in competenza ulteriori risorse relative a girofondi che i Ministeri per le Infrastrutture e Trasporti e dell'Economia e delle Finanze s'impegnano a reintegrare all'anno 2020.
Sommando tali reintegri da girofondi MIT, cioè 1.719.926,77 euro, e MEF, pari a 3.742.040 euro, alla giacenza di cassa, la competenza riconosciuta per l'edilizia sovvenzionata regionale ammonta, al 30 settembre, a 51.951.677,47 euro. Non parliamo, quindi, di 46 milioni.
È opportuno tenere presente il dato effettivo di competenza necessario per avviare un'interlocuzione con il MIT, al fine di presidiare le risorse di spettanza del Piemonte e consentire all'attuale Amministrazione di poter procedere alla definizione della nuova programmazione che le compete.
Attualmente, la destinazione delle risorse è riassunta nell'allegato A della determinazione di Regione Piemonte n. 673 del 14 maggio 2019, avente a oggetto "DGR n. 21-8447 del 22 febbraio 2019. Politiche di welfare abitativo. Aggiornamento amministrativo e contabile. Riordino dei programmi di accantonamento del conto corrente infruttifero 20128/1208 istituito presso Cassa Depositi e Prestiti a seguito dell'accordo di programma del 14 aprile 2001. Presa d'atto della situazione contabile del conto corrente" della quale è stata data notizia nel BUR n. 26 del 27 giugno 2019.
Riferendosi alla situazione del conto alla data del 31 marzo 2019, è esplicitata la ripartizione delle risorse tra quelle necessarie alla conclusione degli interventi in corso di Comuni e ATC, calcolate complessivamente come dato di competenza in euro 34.120.043,54, e quelle invece disponibili per l'attuazione dei nuovi interventi di welfare abitativo, calcolati in competenza in euro 19.876.365,27, comprensivi dei girofondi di MIT e MEF.
L'importo delle risorse disponibili per la nuova programmazione (19 milioni in competenza, ma solo 12 milioni di cassa; dato al 30 settembre) è la risultante di un'attività di puntuale ricognizione degli interventi che può essere soggetta a ulteriori assestamenti e variazioni sulla base dell'effettivo andamento degli interventi ancora in corso.
L'Assessore, preso atto di quanto sottolineato nell'interrogazione sulla finalità delle risorse provenienti dai versamenti Gescal, si riserva di effettuare le necessarie valutazioni in ordine a quanto già deliberato dalla precedente Giunta, sia con la già citata DGR del 22 febbraio 2019 di programmazione, sia con la DGR n. 31-9080 del 27 maggio 2019 di programmazione attuativa.
Per quanto sopra detto, era nota, quantomeno già a far data dal 26 giugno 2019, la consistenza delle giacenze nel conto corrente infruttifero 20128/1208 istituito presso Cassa Depositi. Abbiamo scoperto l'acqua calda mi pare.
Ne consegue, quindi, la necessità che l'Assessorato competente riesamini completamente, in contraddittorio con il Ministero, gli atti di programmazione assunti a fine della passata legislatura a valere per le annualità 2019 e successive, al fine di ottimizzare l'impiego delle risorse a disposizione nel rispetto degli originari vincoli di destinazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 78 presentata da Frediani, inerente a "Vigilanza su attività 'Sereni Orizzonti' in Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 78, presentata dalla Consigliera Frediani, che la illustra; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente; buon pomeriggio, Assessore.
Parliamo della società "Sereni Orizzonti", per l'appunto, che opera in Italia, in Germania e in Spagna con novanta strutture. In particolare, in Piemonte ci risultano operative 25 RSA, più quattro in costruzione (e almeno altre tre in progettazione), più sette comunità terapeutiche per minori, più altre strutture per utenti psichiatrici.
Questa società è tornata recentemente agli onori delle cronache, se così possiamo dire, in seguito a un arresto. Ci troviamo in qualche modo in dovere di chiedere notizie all'Assessorato rispetto alle ultime novità sulle vicende giudiziarie di questa società.
Dico "le ultime novità", perché non è la prima volta che ritroviamo delle irregolarità nella gestione. In particolare, ci sono stati dei rilievi della Guardia di Finanza di Biella che, con il supporto dell'INPS e degli ispettori del lavoro, hanno rilevato gravi irregolarità per 311 tra infermieri e OSS. Il numero delle persone impiegate risulta corretto, per è emerso che non è stato rispettato l'inquadramento contrattuale dei dipendenti. Tutti, formalmente, risultano tirocinanti, nonostante, nella maggior parte dei casi, avessero già lavorato come infermieri in altre strutture. In tutto, quindi, sarebbero stati evasi nei confronti dell'erario 1.648.179 euro, tra contributi assistenziali e previdenziali cui dovranno eventualmente essere aggiunte le sanzioni erogate dall'INPS e dall'Ispettorato territoriale del lavoro.
Tra l'altro, queste segnalazioni si sommano ad altre vicende precedenti che facevano addirittura riferimento a episodi di violenza in una struttura a Borgo d'Ale.
Dalle intercettazioni telefoniche - secondo quanto riportato dai giornali - emergono altri dettagli inquietanti: ad esempio, si evincerebbe la volontà di comprimere tutti i costi possibili relativi al personale piuttosto che al pasto, con una cifra al di sotto dei 2.99 euro giornalieri.
È chiaro, quindi, che si pongono anche dei dubbi rispetto alla qualità del servizio erogato da questa società nelle sue strutture, perché parliamo di cifre veramente ridicole riferite ai pasti che vengono somministrati alle persone ricoverate.
Ricordiamo, poi, la legge n. 1/2004, che definisce le competenze della Regione rispetto alla vigilanza socio-sanitaria e le modalità per l'accreditamento.
La nostra interrogazione è finalizzata a sapere se la Giunta abbia avuto modo di valutare i monitoraggi e se ci siano, all'interno di questi monitoraggi, degli esiti che, magari, meritano un approfondimento e un'attenta valutazione.
Ovviamente poi c'è tutto un discorso relativo alle ricadute sia sugli utenti dei servizi, quindi sulle persone che sono ricoverate nelle strutture, sia sulla Regione stessa nel suo ruolo di persona garante dei servizi e anche dei controlli che vengono effettuati.
Crediamo che la Regione debba assolutamente avere un ruolo di primo piano in questa vicenda.
Vedo che l'Assessora mi ha ascoltato con grande attenzione, comunque ho concluso.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Caucino per la risposta.



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche sociali

Ho cercato di interpretare il dettato dell'interrogazione che lei ha sottoscritto, che interroga l'Assessore per sapere "se abbia valutato gli esiti dei monitoraggi". Mi chiedevo esattamente che cosa intendesse per monitoraggi.



(Commenti della Consigliera Frediani)



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche sociali

Gli esiti dei monitoraggi? E quali sarebbero i monitoraggi?



(Commenti della Consigliera Frediani)



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche sociali

Quando si sottoscrivono delle interrogazioni, magari, bisognerebbe scriverle in senso più compiuto e attraverso una terminologia più appropriata.
FREDIANI Francesca (fuori microfono) Incredibile! Presidente, mi tuteli!



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche sociali

Ha detto che non ho ascoltato.



(Commenti della Consigliera Frediani)



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche sociali

È stato necessario interpretarla sia da parte mia che da parte della mia struttura. Eviti, per il prosieguo, di far fare sia a me che alla struttura uno sforzo ulteriore.



(Commenti della Consigliera Frediani)



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche sociali

Mi può ascoltare, Consigliera? Sto iniziando a rispondere.
FREDIANI Francesca (fuori microfono) Basta! Chiedo risposta scritta.



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche sociali

No, io invece voglio leggerla. Premesso che gli Uffici regionali competenti per la materia.
Sta lasciando l'aula, Consigliera?



(Commenti della Consigliera Frediani)



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche sociali

Chiedo che sia messo a verbale che la Consigliera Frediani ha abbandonato l'aula.
Premesso che gli Uffici regionali competenti per la materia (Direzione Coesione Sociale e Direzione Sanità) sono a completa disposizione dell'autorità giudiziaria - dobbiamo ovviamente prendere atto del fatto che, rispetto a queste circostanze, abbiamo un'autorità giudiziaria che sta operando nel massimo rispetto perché siamo un'istituzione e rispettiamo il ruolo dell'autorità giudiziaria - e delle forze inquirenti per fornire tutti gli ausili ed elementi utili di conoscenza sulla vicenda denunciata si riscontrano in Piemonte 29 presidi alla società Sereni Orizzonti, di cui 25 nel comparto socio-sanitario e quattro nel comparto sanitario (parliamo delle comunità terapeutiche per minori). I 25 presidi del comparto socio sanitario offrono sul territorio piemontese oltre 1.400 posti letto in prevalenza per utenza anziana, ma anche per minori e disabili.
Questi presidi afferiscono ai dieci ambiti territoriali cui sono preposte le Commissioni di vigilanza sui presidi socio-sanitari e assistenziali, di cui alla legge regionale n. 1 del 2004. In 12 di questi presidi sono state effettuate attività di vigilanza da parte delle Commissioni competenti nel corso dell'anno 2018 e nel primo semestre 2019.
Si riscontra, infatti, l'avvenuta sospensione dell'autorizzazione al funzionamento di tre strutture per anziani non autosufficienti, nonch diversi sopralluoghi effettuati congiuntamente con i NAS.
Si segnala, altresì, che i presidi per minori (quattro comunità riabilitative psico-sociali e quattro comunità terapeutiche) sono vigilate oltre che dalle Commissioni di vigilanza, anche dalla Procura minorile del Piemonte, con la quale esiste un Tavolo congiunto di confronto presso l'Assessorato al welfare, che si raduna con cadenza mensile. Tutti questi otto presidi sono stati vigilati nel corso dell'ultimo anno e mezzo.
Si riscontra, peraltro, la chiusura per gravi inadempienze constatate da parte di una Commissione di vigilanza, di una comunità terapeutica minorile in titolarità a tale società nel corso del mese di luglio 2019 (se ricordate, lo avevo annunciato io stessa in questa sede).
L'attività di vigilanza, effettuata ai sensi della legge n. 1 del 2004 si è svolta in maniera sufficiente, seppure con le difficoltà, a voi già ben note, date dai limiti strutturali e organizzativi in cui versano le Commissioni di vigilanza delle AA.SS.LL, considerato che, comunque, le Commissioni dedicano particolarmente la loro attenzione alle strutture che rappresentano maggiori criticità.
A riguardo dell'attività di vigilanza, come già sapete, l'Assessorato al welfare ha diramato, in data 28 agosto 2019 (queste sono le azioni che abbiamo messo in campo immediatamente) a tutti i Direttori generali delle AA.SS.LL e ai Presidenti degli Enti gestori socio-assistenziali una nota circolare nella quale li richiama ai pieni adempimenti dei disposti normativi della legge n. 1 del 2004 in tema di vigilanza e, in particolare dell'articolo 26 comma 1 della stessa.
A seguire, già in settembre 2019 si è dato seguito a un Tavolo di lavoro, in titolarità all'Assessorato alla sanità regionale, che ha come obiettivo la definizione di un assetto organizzativo migliore e più efficace delle Commissioni di vigilanza, nonché l'attuazione operativa di quanto già previsto con la legge regionale n. 16 del 2016 (funzionamento della Commissione, check-list, sanzioni amministrative ecc.).
Ciò detto, per ridefinire le regole organizzative delle Commissioni di vigilanza è necessario intervenire sugli assetti organizzativi delle AA.SS.LL., al fine che possano essere costituite delle strutture semplici appositamente dedicate alla vigilanza, dotate d'idoneo personale ed anche di risorse strumentali.
Occorre poi incidere sugli Enti gestori socio-assistenziali, al fine che forniscano pieno ausilio e organico di supporto alle vigilanze e perch effettuino, con maggiore rigore, controllo sugli utenti che inviano nei presidi.
È mio impegno proseguire in questo lavoro, congiuntamente con l'Assessore alla sanità, Icardi, al fine di poter avere entro il corrente anno un primo pacchetto di provvedimenti sul tema, in modo che si restituisca maggiore operatività alle vigilanze territoriali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora.
Mi è stata è stato richiesto di passare alle interrogazioni n. 79 e n.
80 per impegni dell'Assessore Gabusi.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 79 presentata da Sacco, inerente a "Urgenti chiarimenti in merito ai mancati pagamenti di Agenzia della mobilità piemontese ai fornitori del servizio pubblico di trasporto ferroviario e su gomma"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 79.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
L'interrogazione ha come oggetto i mancati pagamenti di Agenzia della mobilità piemontese nei confronti dei fornitori del servizio pubblico di trasporto ferroviario e su gomma.
Consideriamo che dal bilancio di AMP, nel 2016, a fronte di un accertamento di circa 695,5 milioni di euro, le riscossioni sono state 541,2 milioni, quindi con un residuo non riscosso di 154 milioni di euro mentre nel 2017 abbiamo debiti verso fornitori che ammontano a 201 milioni di euro, cui vanno aggiunti 5,7 milioni di euro di fatture ricevute entro marzo 2017; dall'ultimo bilancio 2018 risulta, invece, che nell'ambito di previsione di spesa in competenza per euro 710,6 milioni, gli impegni assunti sono stati 681,5 milioni di euro, con impegni in conto residui accertati di 218,8 milioni. Per quanto riguarda i pagamenti, sono stati 474,1 milioni di euro con un residuo di somme da pagare al 31/12/2018 pari a 229,3 milioni di euro.
Risulta evidente che tali ritardi nei pagamenti da parte dell'Agenzia della mobilità piemontese alle aziende che erogano il servizio di trasporto pubblico stiano creando enormi difficoltà alle stesse e si apprende da fonte stampa che GTT vanta crediti verso AMP per circa 38 milioni di euro che rappresentano una piccola parte dei debiti che sono stati sopra citati.
Si può ipotizzare che la stragrande maggioranza degli stessi riguardi l'azienda che esercisce il servizio ferroviario - quindi Trenitalia attuale titolare del contratto di esercizio ferroviario.
Per quanto esposto, interrogo l'Assessore per sapere quale sia l'attuale condizione dei debiti di Agenzia della mobilità piemontese, visto che siamo in sede di assestamento di bilancio, nei confronti dei fornitori del servizio di trasporto pubblico locale su gomma e ferro e, di conseguenza, come intende agire per recuperare l'enorme debito accumulatosi negli ultimi anni e accertato negli stessi bilanci dell'Agenzia.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere.
La tematica è molto, non dico spinosa, ma di dettaglio. Avete fatto un'analisi importante di bilancio che evidentemente, a poche ore dalla presentazione dell'interrogazione, non sono riuscito a fare. Cercherò di rispondere con le conoscenze che ho e cercando di, non dico tranquillizzare, ma rendere trasparente la situazione esistente nel bilancio della Regione, che conoscete e conoscono più o meno tutti in quest'Aula.
Noi, tutti gli anni, investiamo in trasporto pubblico locale circa 535 milioni, di cui 478 del Fondo nazionale dei trasporti e altri 50-55, in base agli anni, di fondi regionali.
Per essere molto semplice, al di là del dettaglio dell'interrogazione che in parte è reale e in parte è in fase di aggiornamento, ci tengo a ribadire che, alla data odierna, non ci sono debiti con GTT. Chiaramente la fotografia va fatta quotidianamente e in maniera puntuale; le fatture vengono pagate e il ritardo non è neanche così ampio rispetto al sistema di pagamenti della Pubblica Amministrazione (parliamo di circa 120 giorni dall'emissione della fattura, quindi un ritardo importante, che certamente le aziende patiscono, ma che purtroppo sta nella realtà del nostro Paese).
La verità qual è? È che i soldi a bilancio ci sono, l'assestamento non sarebbe un problema; il problema sono quei 50-55 milioni di quota regionale che noi tutti gli anni accumuliamo. Guarda caso, quel ritardo di pagamenti corrisponde a quei 50 milioni per quattro anni che si sono accumulati per colpa di nessuno, ma solo perché il Fondo nazionale dei trasporti ci arriva e noi praticamente lo giriamo subito all'Agenzia della mobilità piemontese che praticamente subito, salvo gli adempimenti di legge, che sono la verifica dei servizi effettuati (ci sarà dopo un'interrogazione del collega Martinetti che chiederà puntualmente quali sono i servizi e i disservizi) quindi al netto dei disservizi e al netto degli adempimenti che sono la regolarità contabile e altri, paga immediatamente le aziende. Questo, per quello che riguarda il Fondo Nazionale Trasporti, che è il 90% del fondo.
Sull'altro aspetto, continuiamo ad accumulare ritardo e se il Consigliere Sacco mi chiede come faremo a risolverlo, gli rispondo che noi nel frattempo, abbiamo parlato in maniera trasparente con le aziende almeno un mese e mezzo fa, perché s'innesca il contratto del ferro, che in parte è affidato da poco a Trenitalia per il nodo di Torino e, in parte, è in attesa di sviluppi sul contratto lungo, sempre con Trenitalia. Sulla gomma è in una fase di stallo, perché sono pronte le preinformative e ci sono gli spazi per ragionare di una proroga elaborata.
Noi abbiamo detto la verità alle aziende: abbiamo detto che siamo in grado di garantire puntualmente il pagamento di quei 479 milioni e dobbiamo trovare insieme a loro le formule per garantire stabilità al settore, senza però andare fuori da quella disponibilità di cassa che evidentemente oggi la Regione ha.
In tutto questo, si sono innescati un po' di meccanismi complicati, per cui è stata congelata, ed è ancora congelata, una parte di risorse del Fondo Nazionale Trasporti che, come Conferenza delle Regioni e come Commissione Trasporti e Infrastrutture della Conferenza delle Regioni (l'abbiamo detto al Ministro Paola De Micheli), auspichiamo vengano sbloccati immediatamente, perché rappresentano una parte che andrebbe ad appesantire ulteriormente la quota di mancato pagamento.
Purtroppo, il decreto di riparto non è ancora avvenuto e ci sono anche preoccupazioni per i nuovi sistemi di riparto che alcune Regioni, che probabilmente hanno fatto i conti, auspicano entrino in vigore nel 2020 (altri nel 2021), ma che potrebbero anche vedere dei tagli. Allora, lì sì che andremo davvero a incidere in maniera pesante sul servizio. Noi stiamo lavorando affinché questo non avvenga e stiamo ragionando con le aziende di trasporto.
Ho provato a essere molto trasparente. Ci terrei che agli atti rimanesse che il debito nei confronti di GTT non è quello citato dal Consigliere Sacco, non per colpa sua, ma per il fatto che, nel frattempo succedono alcune cose ed evidentemente uno non può avere notizie del bonifico fatto o della liquidazione.
Certamente, non c'è la volontà di nessuno di mettere in difficoltà le aziende (questo lo potete immaginare), anzi c'è il tentativo di provare a risolvere questa situazione, stando però all'interno di quella che è la finanza pubblica e le difficoltà che non riguardano solo la mobilità, ma tutta la Regione Piemonte. I consorzi trasportatori ci chiedono di anticipare e di trovare anche quei 50 milioni per anno. Tra l'altro, forse tra qualche settimana l'Assessore Tronzano ci darà comunicazione che incominciamo a pagare una parte di quella quota residua dei 50 milioni che si sono accumulati negli ultimi quattro anni, però sappiamo che siamo di fronte a delle scelte, perché la coperta è corta e quindi, se li togliamo da lì, vuol dire che qualcun altro, magari i Consorzi assistenziali o altri, saranno in difficoltà.
Purtroppo dobbiamo, in maniera equilibrata, tenere tutti sul filo e provare a non mettere a repentaglio il sistema di trasporto pubblico locale.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 80 presentata da Martinetti inerente a "Disservizi e sanzioni da comminare a Trenitalia per i ritardi come previsto da contratto di servizio. Urgenti problematiche per i pendolari"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 80.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
La legge regionale n. 1 del 2000, all'articolo 1, comma 2, reca: "La Regione persegue gli obiettivi di cui al comma 1, avviando iniziative idonee a garantire, attraverso il metodo della concertazione, l'adeguamento dei servizi alle esigenze qualitative e quantitative della domanda, anche attraverso la massima integrazione tra le diverse modalità di trasporto e il potenziamento delle infrastrutture a supporto del servizio, con particolare riferimento ai nodi di interscambio".
Il contratto di esercizio prevede che siano stabilite delle percentuali, su base mensile, che rispettino degli standard minimi di puntualità e dei valori obiettivo dei treni, con arrivo tra zero e cinque minuti. Tali valori sono inseriti nell'allegato 6 del contratto.
Da fonti di stampa, nei giorni scorsi abbiamo appreso di una serie di disservizi che hanno interessato più che altro le linee biellesi, nel mese di ottobre appunto, che hanno causato ritardi in media tra i 15 e i 20 minuti, facendo saltare le coincidenze e creando dei seri problemi ai pendolari e a chi utilizza spesso questi mezzi. Sono state rilevate problematiche ai treni e alcuni sono stati soppressi.
A seguito di questi fatti, siamo andati a fare un monitoraggio e abbiamo preso dei dati pubblicati dal sito dell'Agenzia della mobilità piemontese, che riguardano tutte le linee regionali: il servizio ferroviario metropolitano, i regionali veloci e il servizio ferroviario regionale, per il periodo che va da luglio 2018 ad agosto 2019.
Questo monitoraggio ha dato questo esito: linea Torino-Milano ha rilevato un ritardo medio, riferito al periodo che ho citato prima, del 6,5 con punte anche di oltre il 14%; linea Torino-Genova, ritardo medio 5 18%, con punte anche del 17%; linea Torino-Savona, ritardo medio del 16,02 (nei mesi estivi con punte oltre il 25%) e linea Domodossola-Milano ritardo medio del 23%.
Non li elenco tutti, ho fatto una relazione puntuale all'Assessore.
Il calcolo approssimativo, nel periodo preso in considerazione, ha prodotto un dato: le sanzioni, se abbiamo analizzato correttamente questi dati, dovrebbero ammontare a circa cinque milioni di euro, cui vanno aggiunte ulteriori sanzioni derivanti dalle soppressioni.
La domanda è molto semplice: come intende agire, considerata l'urgenza dei disagi creati ai pendolari, che subiscono ogni giorno ritardi e criticità di servizio, con il titolare del contratto, da parte dell'Assessore? Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente, e grazie, Consigliere.
Intanto ci tengo a dire, anche qui per onestà intellettuale, che magari fossero solo le linee biellesi. Credo che i disservizi ci siano (penso lo sappiano bene i Consiglieri Avetta e Fava, che mi scrivono quasi quotidianamente) ad esempio sulla Canavesana, quindi abbiamo un panorama sul servizio ferroviario, abbastanza variegato di disservizi; disservizi che abbiamo affrontato, e ha affrontato in parte l'Amministrazione precedente, sul nodo di Torino.
Noi abbiamo giudicato il servizio ferroviario a Trenitalia sul nodo di Torino, quindi anche le due ferrovie concesse (la Canavesana e la Torino Ceres) con l'intento e la speranza che Trenitalia subentri alla gestione e RFI all'infrastruttura a dicembre 2019. Se non avverrà, sarà dicembre 2020 perché ci sono anche dei passaggi formali e l'agenzia ANSF non è così malleabile, da questo punto di vista, ma ci garantisce un servizio diverso e un contratto nuovo, che prevedrà sanzioni un po' più semplificate nell'ambito sempre dei contratti pubblici, e dei rimborsi migliori e più efficienti all'utenza.
Oggi noi siamo in un'altra fase, su tutto il resto del servizio regionale e regionale veloce: siamo nella fase in cui il contratto è scaduto nel 2015 e il nuovo contratto Ponte, che durava quattro anni e che ci portava al 2020, è stato disdetto. Noi facciamo fatica a immaginare che Trenitalia, o chiunque altro, posso fare degli investimenti nei prossimi anni, senza avere una prospettiva medio-lunga. Per questo, al di là delle sanzioni, rimarremo sempre con dei treni vecchi che creeranno ritardo e tanta manutenzione.
La nostra prospettiva è un'altra; dopodiché ho qui una nota, in cui naturalmente mi sono fatto sottolineare le parti che interessano, in cui si dice che le sanzioni sono state applicate fino all'anno 2016 compreso poiché per il 2017-2018 è in corso il calcolo, fra le parti, del consuntivo contabile di ciascun'annualità.
Nel 2018 è stato rescisso il contratto Ponte, quindi oggi siamo nelle condizioni di cercare di chiudere velocemente questa partita. Non ho qua le cifre delle sanzioni, ma mi risulta che siano un po' inferiori a quelle che avete conteggiato voi. Vi posso garantire che l'Agenzia per la mobilità, se è vero che prima ci siamo un po' lamentati, anche se a torto, della lentezza nei pagamenti, è molto puntuale nel rispetto dei contratti, tanto che ci sono lettere e scambi di corrispondenza molto frequenti su tante tematiche, sia dal punto di vista dell'esercizio del servizio sia dell'infrastruttura.
Noi, però, dobbiamo anche essere onesti. Se non diamo una prospettiva d'investimento, faremo qualche sanzione, certo, tra l'altro con un metodo molto complicato, che se avete presentato l'interrogazione sapete bene come funziona (va articolato, poi dimostrato e puntualmente sostenuto) ma soprattutto, faremo un po' come fanno i Sindaci quando multano le società che spazzano le strade perché non le spazzano; tuttavia, il cittadino è sempre arrabbiato, perché ha la strada sporca.
Noi dobbiamo andare alla radice del problema e capire se c'è una mala gestione (ed è un tema), o se c'è una difficoltà di gestione e un'evidente carenza quando si ha del materiale che si avvicina ai quarant'anni o, in media, ai 25: è evidente che le manutenzioni e i ritardi sono all'ordine del giorno. Da questo punto di vista, vi garantisco che da subito e ancora oggi nella parte di contratto che ci rimane da rinnovare, che speriamo di rinnovare entro la fine dell'anno con Trenitalia, relativa ai regionali e ai regionali veloci, vogliamo semplificare al massimo il sistema di sanzionamento, quindi la possibilità da parte di Agenzia di comminare sanzioni che, di fatto, in maniera implicita, diventa un sistema facile di rimborso per l'utenza, che deve toccare con mano che quel disservizio gli viene rimborsato almeno in parte, ma soprattutto questo non può essere l'intento del mandato, perché se stiamo a perdere tempo a fare solo sanzioni evidentemente significa che ci saranno sempre dei disservizi.
L'altra partita importante, per la quale chiedo uno sforzo del Consiglio, perché ci sarà un momento in cui negli assestamenti sarà importante mettere magari qualche milione di euro in più per provare a chiudere questa partita e a garantire una prospettiva diversa con 15 anni di fronte e con una sostituzione, come avverrà tra l'altro sul nodo di Torino, di tutto il materiale rotabile e con la presa in carico di Trenitalia e di RFI, con una gestione unitaria di tutto il nodo, certamente parleremo - almeno su quella parte - di una prospettiva diversa.
Il rapporto non è semplice. Capite che siamo in una fase, se non di monopolio, di gestione molto singolare del servizio? Dopodiché, possiamo lamentarci, possiamo parlarne per ore, ma questa è la situazione che abbiamo, così come quella di prima dal punto di vista del bilancio e noi siamo chiamati, come amministratori, a non lamentarci tanto e a gestire quello che abbiamo sotto le mani, a provare a farlo rendere al meglio e ci stiamo provando con uno sforzo non indifferente. Siamo fiduciosi che arriveremo anche alla soluzione migliore rispetto a quella di oggi, anche se certamente non sarà la soluzione ottimale, in cui i treni dopo dieci secondi, come in Giappone, vengono considerati in ritardo. Noi ci accontenteremo di far restare in quella fascia, che per alcuni non è neanche considerata ritardo, di qualche minuto, ma per chi tutti i giorni prende il treno e perde le coincidenze sappiamo essere molto pesante.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Gabusi.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 76 presentata da Rossi, inerente a "Finanziamento della Città della Salute e della Scienza di Novara"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 76.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Quest'interrogazione in realtà vuole affrontare un tema già affrontato in Aula, in Commissione e in diverse sedi, quindi non ripeterò tutta la storia, che pur nel testo depositato viene richiamata, ma mi limiterò a spiegare perché abbiamo deciso di ripresentare un'interrogazione. Il motivo era uno soltanto fino a venerdì scorso, ma dopo venerdì se n'è aggiunto un altro, quindi sono due i motivi che ci spingono a presentare quest'interrogazione relativa al progetto della Città della Salute e della Scienza di Novara.
Il primo motivo riguarda una notizia appresa da fonti di stampa secondo le quali la norma regionale richiesta dal Ministero alla Regione a garanzia del finanziamento per Città della Salute e della Scienza (norma annunciata in diverse occasioni anche nella Giunta aperta, che si è tenuta a Novara nel mese di settembre) è stata portata in Giunta dall'Assessore, ma da quello che abbiamo appreso dagli organi di stampa il disegno di legge non è potuto andare avanti perché mancava il parere necessario degli Uffici.
Tecnicamente, di più non sappiamo perché l'abbiamo appreso dalla stampa.
All'inizio, quest'interrogazione serviva per chiedere all'Assessore delucidazioni in merito. In realtà, perché parlo anche di venerdì come ulteriore elemento? Perché venerdì durante un'assemblea pubblica, che si è tenuta a Verbania e durante la quale si è discusso della sanità del Verbano Cusio Ossola, l'Assessore Icardi e il Presidente Cirio hanno espressamente detto che il partenariato pubblico-privato (PPP) era ritenuto eccessivamente remunerativo per il privato. Questo è uno degli elementi di maggiore criticità per il vecchio progetto dell'Ospedale unico di Ornavasso. Una posizione assolutamente legittima, ci mancherebbe, da parte della Giunta che, responsabilmente, deve assumere decisioni in cui crede ma che ha acceso un piccolo dubbio sulla Città della Salute e della Scienza di Novara, perché viene finanziata con lo stesso metodo e cioè con un partenariato pubblico-privato, con un tasso d'interesse remunerativo per il privato simile, se non identico - sicuramente, simile - a quello previsto per l'Ospedale Unico di Ornavasso.
Al di là di quest'aspetto, perché si rende necessario il question time? Perché volevamo capire, tant'è che la domanda del question time è "come intende procedere la Giunta", se questi dubbi sul partenariato pubblico privato che ci sono stati su Verbania sono estendibili anche al Città della Salute e della Scienza di Novara, come peraltro l'Assessore ha detto in alcune discussioni e anche in sede di Commissione. Ripeto, sarebbe anche comprensibile un dubbio di questo tipo, però non capiamo come mai su un'opera anche più onerosa come quella di Novara, sarebbe confermato il partenariato pubblico privato, mentre nel VCO viene detto che si ritiene troppo oneroso per le casse della Regione. Allora, non vorremmo che prendere tempo anche sulla norma sia legato al fatto che, magari, la Giunta stia cercando altre strade.
Se così è, ci piacerebbe saperlo, per evitare che questo tempo e questo silenzio su questa legge regionale, che si protrae, non stia in realtà nascondendo altre strategie; preferiremmo esserne messi al corrente, magari discuterne anche per chiarezza nei confronti dei cittadini novaresi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rossi.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
La ricostruzione del Consigliere Rossi è corretta, ma vorrei fare solo due precisazioni e poi vengo alla risposta.
Venerdì 18 ottobre l'Assessore Icardi non ha presentato in Giunta la norma, ma ha soltanto illustrato i termini della norma alla Giunta spiegando che eravamo in attesa di un parere da parte dell'Assessorato al bilancio. Ho soltanto illustrato una norma che si compone di tre articoli predisposta dai funzionari, che ha fatto il suo iter, che è stata vagliata valutata, rivista e corretta anche dall'Avvocatura regionale ed è finita al bilancio, perché la norma nazionale prevede che per l'assunzione di obbligazioni o, comunque, l'assunzione di garanzie sia necessaria la copertura finanziaria, cioè la valutazione della capacità d'indebitamento della Regione rispetto a quanto richiesto dal Ministero.
Su questo occorre fare una precisazione, perché il Ministero ha chiesto in modo molto chiaro la copertura integrale. Adesso leggo anche il parere del Ministero, a scanso di qualsiasi equivoco: "La Regione deve procedere all'approvazione di una norma regionale che preveda l'integrale copertura dell'onere relativo al canone di disponibilità per l'intero periodo di 26 anni, in seguito al quale.", e poi parla del bilancio. Pertanto, la Regione è tenuta, secondo le indicazioni del Ministero, a emanare una legge regionale che garantisca l'intero canone di disponibilità, cioè 18,5 milioni per 26 anni, pari a 480 milioni.
L'Assessorato al bilancio sta valutando se la capacità d'indebitamento della Regione è sufficiente a garantire una tale forma di garanzia. Siamo a questo punto. Io ho letto anche le sue dichiarazioni, cioè "la faccio io la norma, a parziale garanzia". Noi possiamo anche pensare a norme a parziale garanzia sull'importo residuo che l'ASL non riuscirà a pagare, sulla garanzia di una singola rata. È tutto lecito e possibile e abbiamo anche già delle bozze pronte. Possono andare bene a noi e le possiamo approvare però bisogna vedere se poi piacciono al Ministero.
Per questo motivo, ci vuole una dialettica con il Ministero, per capire se è disponibile, in parziale deroga a quello che c'è scritto nel parere del nucleo di valutazione, ad accettare una garanzia inferiore, perché di questo si tratta. Noi stiamo trattando e parlando col Ministero, proprio per vedere, nel caso il bilancio ci rispondesse negativamente sulla capacità d'indebitamento di 480 milioni, se accettassero - e questo dipende da loro - una norma che garantisca la singola rata o alcune rate, quindi un'altra forma di garanzia. Poi se lei, Consigliere Rossi, vuole aiutarci a scriverla, noi siamo pronti e disponibili a ogni contributo.
Per quanto riguarda il partenariato pubblico-privato, il motivo per cui a Novara è fermo lo sappiamo tutti bene: è che il Ministro Grillo probabilmente non lo gradiva particolarmente. Non voglio fare ulteriori valutazioni, ma 220 milioni di fondi privati da restituire in 26 anni al tasso del 7,60% fanno 480 milioni, quindi 220 contro 480.
Nel caso di Ornavasso, invece, il tasso è ancora superiore ed è 8,7 (non ricordo bene), ma è ancora più alto di Novara. La differenza ha portato la Regione a scegliere la strada dell'INAIL e la Giunta che ci ha preceduto ha lavorato per arrivare a questo finanziamento. Oggi abbiamo la disponibilità immediata di un finanziamento INAIL da 150 milioni a un canone (lo dico impropriamente) di locazione, perché la proprietà resta all'INAIL, del 2,5%, per cui per noi molto meno onerosa e molto più sostenibile. Avendo le due strade di finanziamento, nel VCO si è preferito optare per quella INAIL, che per noi è meno onerosa e, soprattutto, non dobbiamo restituire il capitale, quindi la rata è molto più bassa.
In estrema sintesi, non siamo affatto contrari ai partenariati pubblico privati, però nei partenariati pubblico-privati conta molto la capacità di contrattazione. Oggi le rate intorno al 7-8% sono rate molto elevate.
Tenete presente che Cassa Depositi e Prestiti, qualora avessimo la capacità di indebitarci, ci dà i soldi allo 0,6 e a me parrebbe preferibile, ma non voglio disfare il lavoro già fatto. Dico soltanto che, in termini assoluti il PPP è uno strumento che si può utilizzare, ma va utilizzato cum grano salis e con capacità contrattuale, in modo da non avere un enorme vantaggio a favore dei privati e un grosso svantaggio per il pubblico. Quindi utilizziamo gli strumenti come vanno utilizzati. Nel frattempo, trattiamo con il Ministero per vedere di trovare una soluzione concordata che ci permetta di approvare la legge.
Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 74 presentata da Sarno, inerente a "Crisi Mahle e sostegno dei lavoratori"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 74.
La parola al Consigliere Sarno per l'illustrazione.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
In premessa, annoto e lascio a verbale che sicuramente per motivi importanti e di lavoro l'Assessore Chiorino nuovamente non c'è, perché la scorsa settimana abbiamo presentato un question time sulla situazione della crisi aziendale dell'Olisistem e ha risposto l'Assessore Rosso; oggi presentiamo un altro question time, purtroppo su un'altra azienda in crisi che è la Mahle, e ci risponderà l'Assessore Tronzano. Lo lascio agli atti perché indipendentemente dagli impegni credo che sia utile ogni tanto discutere con il Consiglio e rispondere ai question time sulle proprie deleghe.
Seconda premessa, condivisa anche con l'Assessore Tronzano, che ringrazio.
Come dicevo prima, ci troviamo a distanza di una settimana a presentare un ulteriore question time su un'altra azienda in crisi, con motivi diversi. L'abbiamo presentata la scorsa settimana sull'Olisistem e a quel question time l'Assessore Rosso non ha risposto in particolare a una domanda, cioè alla richiesta che arrivava da questi banchi che l'Assessore Chiorino si facesse portatore di una richiesta d'incontro, rispetto alla commessa principale dell'Olisistem, con Intesa Sanpaolo. Ho sentito i sindacati e i lavoratori, che si aspettano dal Governo regionale di incontrare e di mettersi a un tavolo con quella commessa, perché ne va di 350 lavoratori. Se Intesa Sanpaolo legittimamente vuole spostare a un'altra azienda, quei lavoratori dell'Olisistem perderebbero il posto di lavoro non avendo la clausola sociale. Su questo, ho ribadito informalmente all'Assessore Tronzano se ci poteva dare almeno una risposta o comunque una presa d'atto.
Arrivo alla situazione collegata dell'azienda Mahle. Quest'azienda ha due sedi, una a La Loggia e una Saluzzo. A La Loggia ci sono 244 lavoratori, a Saluzzo 159, quindi numeri importanti di famiglie che rischiano di andare in difficoltà. L'azienda il 23 ottobre in Confindustria Torino ha dichiarato la volontà di chiusura della propria attività, cioè la produzione di motori a diesel, per spostare l'operatività in Spagna Turchia o in Polonia. Questo non tanto perché c'è una difficoltà di lavoro perché i sindacati dicono che il lavoro c'è, che c'è piena occupazione.
Quel mercato non è totalmente in crisi, visti i numeri dei prossimi anni.
Semplicemente, in altri Paesi il costo del lavoro e della manodopera è inferiore, quindi, i diritti dei lavoratori non sono, evidentemente globalizzati.
Su questo dovremmo fare uno sforzo e, unitamente, chiedere al Governo di farsi promotori in Europa di una legge che metta insieme i diritti e i doveri dei lavoratori. Perché, altrimenti, delocalizzazioni di questo tipo continueranno ad avvenire.
Visto che è stato confermato per giovedì, alle ore 10.30, un incontro con i vertici aziendali e in quello stesso giorno i lavoratori entreranno in sciopero per otto ore, chiedo alla Regione e al Governo, quindi all'Assessore, quali sono le intenzioni rispetto a quest'ulteriore problematica che vede coinvolti i lavoratori.
Soprattutto, visto che i lavoratori hanno chiesto un incontro con l'Assessore e a oggi l'Assessore non ha ancora risposto, le chiedo se possiamo lavorarci insieme, senza differenza politica (non sono questi i temi su cui fare opposizione), per agevolare questo incontro, e quindi ricevere i lavoratori e i sindacati per costruire una strategia volta a salvaguardare questi posti di lavoro e queste famiglie.
Grazie per la risposta, ahimè non per l'Assessore Tronzano, perché lui si è reso disponibile alla risposta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Risponde l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Consigliere Sarno per la specificazione che ha fatto nella prima parte dell'intervento sulla questione di Intesa Sanpaolo. Mi far latore, nei confronti dell'Assessore Chiorino, della sua attenta richiesta che peraltro è anche documentata. Certamente, affronteremo la questione nel prossimo futuro.
Invece, per questo tipo di richiesta sulla Mahle, l'analisi è soltanto una, ovvero l'Assessore Chiorino se ne sta occupando con grande attenzione.
Dal punto di vista normativo, prima che la procedura abbia inizio, c'è una fase sindacale di 45 giorni. Qualora non si dovesse trovare la sintonia fra le parti, ecco che lì interverrà la Regione, dove, per la successiva fase amministrativa, ha 30 giorni dalla comunicazione del mancato accordo in sede sindacale. Le fornirò, comunque, il testo della risposta.
Questo è il motivo per cui, per ora, la Regione è ancora silente: perché siamo ancora in quella fase di trattativa sindacale dove la Regione non può essere protagonista di qua o di là, perché altrimenti assumerebbe un ruolo parziale. Sta attendendo, dunque, la fine di quei 45 giorni. Per sta seguendo con grande attenzione tutto il ragionamento.
Le considerazioni che potrei fare io, in qualità di Assessore alle attività produttive, riguardano l'aspetto dei motori diesel.
La Mahle è una delle aziende più importanti in questo settore e insieme.
Dico "insieme" perché non dipende da noi, ma dall'Europa e dai limiti che la stessa pone sui motori diesel.
Oggi ci sono ricerche che prevedono che il motore diesel Euro 6 inquinano molto meno dei motori a benzina. Allora, su questo una riflessione si pone. Perché aziende come la Mahle oggi hanno delle difficoltà e magari delocalizzano, cosa che spero non avvenga, anche a seguito di politiche forse un po' troppo aggressive - ma è un'opinione personale - quando, magari si potrebbe pensare a qualcosa di diverso.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione a risposta immediata n. 75 presentata da Valle, inerente a "Acquisto immobile Sacro Monte di Belmonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 75, presentata dal Consigliere Valle, che la illustra.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Non mi dilungherò a illustrare l'importanza del Sacro Monte di Belmonte, né come questo sia incorporato nel sistema di tutela della nostra Regione, prima come parco, poi ancora come parco ma sotto la Direzione Cultura a seguito dell'ultima riforma della nostra legge sui parchi, né sul fatto che, com'è noto, rientra tra i beni tutelati dal patrimonio UNESCO.
M'interessa, però, venire alle ultime vicende che hanno interessato il Sacro Monte, che sono legate alla sua gestione. Mi riferisco, in particolare, al fatto che l'ordine religioso che lo aveva in gestione l'Ordine dei Francescani, ha recentemente dato notizia che avrebbe abbandonato il Sacro Monte a causa della mancanza di vocazioni.
La chiusura del Convento e del Santuario avrebbe posto il Sacro Monte in una condizione di abbandono, che ha immediatamente preoccupato tanto la Regione quanto le comunità locali.
A seguito anche di un atto d'indirizzo che avevamo condiviso all'unanimità in Consiglio, era stato intrapreso un percorso per la costituzione di un accordo di programma con i Comuni dell'Unione dei Comuni del territorio di riferimento.
Nel corso della I Commissione del 29 marzo era stata data la disponibilità, da parte dell'allora Vicepresidente Reschigna, a prelevare un milione di euro dal Fondo per il finanziamento degli accordi di programma per sostenere, da parte degli Enti locali, l'acquisto del Santuario.
Poiché l'anno finanziario sta per concludersi, prima di entrare nel merito della discussione sull'assestamento di bilancio, ci interessa sapere a che punto siamo con il procedimento per l'effettivo trasferimento dei fondi stanziati ai Comuni del territorio del Sacro Monte di Belmonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
Risponde l'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente, e grazie, Consigliere Valle.
Le risparmio una serie di valutazioni precedenti a quella che far adesso, ma le fornirò il testo della risposta.
Nella sostanza, la sua domanda è pertinente, però si sostanzia in questo senso: quanto alla citata domanda dell'interrogante - sottoscrizione di un accordo di programma da parte della Regione con l'Unione dei Comuni del territorio di Belmonte, al fine di assicurare agli stessi gli strumenti economici per acquisire l'intero complesso monastico - s'informa che tale sottoscrizione non è avvenuta. Quindi non c'è tecnicamente la possibilità purtroppo, di destinare i soldi previsti dall'Amministrazione precedente perché non è avvenuta la sottoscrizione di quest'accordo di programma. Ci in conseguenza - dice sempre la nota - della mancata attivazione della procedura prevista dal Codice dei beni culturali e del paesaggio (Decreto legislativo n. 42 del 2004).
Questo è quanto posso dirle. Le lascio comunque la nota.
Lavoriamoci insieme e vediamo se riusciremo, nel prossimo futuro, a intervenire: non posso certamente prevedere nell'assestamento di bilancio e non credo neanche entro la fine dell'anno. Però il Belmonte è una parte determinante per la Regione Piemonte dal punto di vista paesaggistico architettonico e culturale, quindi anche noi presteremo attenzione a questo tema.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Visto il protrarsi della Conferenza dei Capigruppo, il Consiglio inizierà non appena sarà terminata la riunione.



(Alle ore 15.42 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 16.15)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Chiorino, Cirio, Marin, Ricca e Riva Vercellotti.


Argomento:

b) Richieste, ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento interno del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non mi pare che l'articolo 55 escluda il fatto che io reintervenga su nuove comunicazioni che lei ci ha appena fatto. L'articolo 55 del Regolamento ("Comunicazioni all'inizio della seduta") recita: "Ogni Consigliere può chiedere delucidazioni intervenendo, una volta sola, per non più di tre minuti". Io ne ho già persi 15.
Lei ci ha appena comunicato che, dopo tutto quello che è successo stamattina, sono in congedo alcuni Assessori che dovrebbero essere in Aula per fare delle comunicazioni. Comunicazioni respinte stamattina, proprio perché non c'è la volontà di aprire un'interlocuzione. Vi ricordo che abbiamo svolto una Conferenza dei Capigruppo, che è durata più di un'ora in cui la Giunta si era resa disponibile a fornirci comunicazioni se la minoranza stava in silenzio e non replicava. Sappiate che passerete un pomeriggio così: avremo tante questioni preliminari, tante sospensive e tante comunicazioni sulla sua comunicazione! Il fatto più grave è che ancora oggi, dopo cinque mesi, non solo non succede niente, ma su fatti gravi che avete fatto nell'ombra di quest'Amministrazione e nell'ombra di questo Consiglio regionale e nell'ombra della dichiarazione di assestamento che avete fatto nelle Commissioni, siamo riusciti ad avere di nuovo un'Aula senza il Presidente Cirio, senza l'Assessore Chiorino che ci spiega cos'è successo sul diritto allo studio e senza l'Assessore Tronzano che, non so sia in congedo anche lui, ma una volta dichiarata la sua disponibilità a intervenire senza replica, non vediamo.
Per questo, Presidente, nel minuto e mezzo che mi rimane, le chiederei intanto di svolgere il suo ruolo. Quando le minoranze portano all'opinione pubblica un fatto che non è stato appurato in nessuna Commissione, né in I né in VI e in nessuna Conferenza dei Capigruppo ma, addirittura, in un'Aula come questa e a un question time fatto pubblicamente la risposta è stata di tutt'altro avviso, lei, Presidente, dovrebbe farsi carico della richiesta che noi facciamo oggi.
Ultima cosa, Presidente. Le rappresentanze studentesche hanno già chiesto le audizioni, così come avrà notato anche dai social media e così come riportato dai giornali. La notizia è arrivata dovunque. Poiché avete perpetuato, per diversi anni, quella che è stata una delle ferite più gravi a questa Regione proprio sul tema del diritto allo studio, le chiederei, da subito, di riconvocare in Aula gli assenti, a partire dal Presidente Cirio che si era impegnato proprio in questa sede, proprio all'apertura di questo Consiglio, di non tornare indietro sui traguardi del diritto allo studio.
Iniziamo proprio male, Presidente. Chiedo un po' di rispetto per tutti noi. Un po' di rispetto per tutti gli studenti e per tutti gli Atenei che in questi anni, hanno visto, di nuovo, una luce. Non spegnetela!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ricordo che siamo sull'articolo 55 del Regolamento, interventi sulle comunicazioni del Presidente relative ai congedi dei Consiglieri.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Intervengo sulle sue comunicazioni pomeridiane e in base al Regolamento, Presidente.
Noi siamo convinti che la Giunta non abbia le idee chiare sulla vicenda posta all'attenzione questa mattina in Aula, sulle borse di studio. Non ha le idee chiare, non è preparata, non ha capito cosa ha fatto, non è nelle condizioni di poter spiegare cos'è successo con un atto di Giunta. Non è consapevole degli effetti di quell'atto di Giunta. Altrimenti, Presidente lo dico ai colleghi della maggioranza - la richiesta del Consigliere Marrone avrebbe avuto un seguito.
Prima della nostra richiesta c'era stata una richiesta della maggioranza: è la maggioranza stessa che chiede ai suoi Assessori, al suo Assessore al bilancio, non un Assessore tra tanti, ma all'Assessore al bilancio, di venire in Aula a spiegare cos'è successo, ma l'Assessore al bilancio decide di non essere presente. Non si rende disponibile per spiegare cosa ha adottato, cos'ha fatto adottare al resto della Giunta qualche giorno fa.
Crediamo che questo sia un fatto di per sé grave perché, al di là degli effetti contabili, mette sotto preoccupazione tutto il sistema universitario. Tutto: gli alunni, gli studenti, le famiglie e i professori.
Tutto ciò che è attorno, non soltanto dentro gli Atenei. Vi pare una cosa normale? Noi ci siamo affiancati, dopo aver posto il problema, alla richiesta di una parte della maggioranza. Non lo so se ci rendiamo conto! Non c'entra niente la delibera, la modifica della delibera per il papetellum o il mojito, non so come bisogna chiamarlo. Non c'entra la priorità. Non è una questione preliminare, ma è il senso stesso delle scelte. Ci siamo anche messi a disposizione, Presidente, di non fare ostruzionismo rispetto a questa vicenda. Possiamo anche intervenire uno per Gruppo, anzi le dico un'altra cosa: uno per coalizione. Va bene? Possiamo anche intervenire per cinque minuti, tre minuti, ma vogliamo capire che cosa è successo! Voi non ci state spiegando cos'è successo perché, probabilmente, non sapete cosa avete fatto: questo è gravissimo. Adottare delle delibere senza sapere gli effetti che quelle delibere provocano sul Piemonte è un fatto gravissimo.
Se mi sto sbagliando, se sto dicendo cose sbagliate, prendete la parola e dimostratemi che ho detto cose sbagliate. Il punto vero è che non potete farlo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io rispetto alle comunicazioni sui congedi. Sono congedi sicuramente pesanti che arrivano dopo una piccola tempesta; diciamo piccola ma, in realtà, è una tempesta che avrà pesanti ripercussioni al di fuori di quest'aula.
Noi ci aspettavamo che oggi pomeriggio i banchi della Giunta fossero presidiati, così come dovrebbero esserlo in ogni seduta. A maggior ragione oggi, arriva inaspettata la notizia di questi congedi. Congedi pesanti, a partire da quello del Presidente Cirio, che ha deciso di non rimanere in aula per monitorare la situazione e anche per rimanere accanto ai suoi Assessori che dovrebbero dare spiegazioni rispetto a quello che è stato rivelato questa mattina in aula.
Le scelte che sono fatte in termini di bilancio sono quelle che sicuramente più influiscono sulla nostra regione e noi non possiamo non sentire la responsabilità di queste scelte.
Ovviamente, come opposizione avremo degli strumenti per cercare di correggere e indirizzare le decisioni della Giunta, però in questo caso sono proprio mancati gli strumenti, soprattutto a noi dell'opposizione, ma probabilmente anche ai membri della maggioranza, perché dell'azione compiuta dall'Assessore al bilancio non vi era traccia. Noi non potevamo avere evidenza della scelta compiuta, che avrà un impatto pesantissimo sulla vita di molti studenti. Tra l'altro, tutto questo arriva nel momento in cui la Città di Torino chiede (è tornato l'Assessore al bilancio e questo un po' mi rassicura) alla Regione uno sforzo in più: investire delle risorse per ampliare la residenza di via Verdi.
In questo momento, credo che tutte le Istituzioni (dal livello comunale al livello regionale e poi ancora più su) dovrebbero dare il massimo su questo tema, perché il diritto allo studio è un tema importantissimo. Molto spesso, come maggioranza, parlate di futuro, di giovani, d'investimenti sui giovani, ma questa è la prova dei fatti. Quello che abbiamo visto questa mattina, che è stato rivelato questa mattina in quest'Aula, è un qualcosa che richiede un immediato approfondimento: richiede che tutti noi ci impegniamo per capire, intanto, cosa sia successo e, poi, per trovare una soluzione immediata, per dare delle certezze a tutti quei ragazzi che hanno dei precisi diritti, che sono consapevoli di questi diritti, di fronte ai quali non possiamo sottrarci.
Non possiamo evitare un confronto con questi ragazzi che, a parole rappresentano il nostro futuro, ma poi, evidentemente, nei fatti, si trovano sempre in fondo alla lista delle cose da fare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo in merito ai temi sollevati.
Alla minoranza garantisco - e parlo anche ai giornali e ai media presenti - che la Lega, che qui è rappresentata in gran forza (23 Consiglieri; 25, con i due Assessori esterni), farà di tutto ed è sicuramente favorevole a mantenere quello che oggi viene dato per le borse di studio.
Alla Conferenza dei Capigruppo abbiamo avuto delle rassicurazioni dall'Assessore: è solo una questione tecnica, dal punto di vista dell'utilizzo dell'avanzo d'amministrazione. Della questione tecnica l'Assessore ha garantito - verrà a parlarne in Commissione, però garantisco che questa maggioranza a grande trazione Lega non diminuirà e non dimezzerà di certo le borse di studio per gli studenti piemontesi. È - ripeto - una questione tecnica, che verrà affrontata in Commissione. Se nell'anno prossimo si presenterà qualche anomalia di bilancio, ci sarà l'opportunità e la possibilità di stanziare importanti risorse a bilancio per garantire gli stessi diritti allo studio che i nostri studenti piemontesi hanno avuto fino a oggi. Lo garantisco come Capogruppo della Lega, quindi una forza molto rappresentata in Aula, che determinerà molto in questa maggioranza.
Faccio un altro inciso: sono le 16.30 e anche oggi, per volontà strenua dell'opposizione, si è fatto un ostruzionismo pesante. Siamo arrivati alle 16.30 e - dicendola in maniera greve - abbiamo concluso poco o nulla. Si è detto prima che oggi dobbiamo parlare della famosa delibera che rivede la questione del referendum che chiede di rendere il sistema elettorale italiano esclusivamente su base maggioritaria. Ci sono state delle modifiche da parte della Corte di Cassazione, che noi dobbiamo recepire.
Avremmo potuto recepire, votare e passare ad altro in pochi minuti. La volontà non è questa, perché la volontà è quella di ripeterci che non siamo capaci a fare il nostro lavoro, che il referendum era sbagliato, che le posizioni erano sbagliate, che la cosa era fatta male (vi anticipo già quello che ci direte).
Voglio, però, fare una riflessione con voi: se tutte queste volontà di Matteo Salvini (avete parlato di papetellum, di mojito, eccetera) sono così sconclusionate e lontane dalla gente, spiegatemi, cari amici, perché le elezioni dell'Umbria dell'altra sera.



(Applausi reciproci provenienti dai banchi riservati ai Gruppi della maggioranza e della minoranza)



PRESIDENTE

Scusate! Scusate! Contenete la felicità!



PREIONI Alberto

Spiegateci, perché sono nove volte che andiamo a votare per le elezioni regionali e non c'è una volta in cui siete riusciti a vincere. La Lega ha preso il 37%; il partito dell'amico Grimaldi lo zero virgola (non so neanche se si è presentato), gli amici del Movimento 5 Stelle hanno avuto una riduzione di tre volte i loro voti. Se le cose che vuole Salvini, che vuole la Lega, fossero così tanto lontane dal popolo, tanto lontane dai cittadini, è spiegabile che i cittadini.



PRESIDENTE

Consigliere Preioni, concluda.



PREIONI Alberto

Ogni volta che votano hanno questa reazione?



(Commenti del Consigliere Ravetti)



PREIONI Alberto

L'ultima considerazione: ringrazio le ragazze che fino ad oggi hanno gestito il bar. So che da lunedì avremo una nuova gestione e, sempre per rimanere in tema di mojiti, non sarebbe male se il nuovo bar ogni tanto offrisse un mojito anche a voi, perché magari ogni tanto vi arriva una proposta di legge più in linea con i cittadini. Ogni tanto, fatevi qualche mojito!



(Applausi provenienti dai banchi riservati ai Consiglieri dei Gruppi di maggioranza)



PREIONI Alberto

È possibile che un mojito vi possa servire per avere delle proposte più in linea con il popolo italiano! Il nostro leader ogni tanto qualcuno se lo beve e vedo, dai risultati elettorali, che è molto in linea con il popolo.
Voi mica tanto!



PRESIDENTE

La invito a concludere. Grazie.



(Applausi provenienti dai banchi riservati ai Consiglieri dei Gruppi di maggioranza)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Magliano.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo di mantenere un decoro consono all'Aula.
Prego, Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Non interverrò sull'intervento del Consigliere Preioni ma, nel caso cerchiamo un cocktail un po' più sovranista e meno estero, così diamo un po' più forza ai nostri produttori! Un vermut, una cosa del genere, un po' più locale! Detto questo, Presidente, io invece ritengo che era tutto molto più semplice: bastava dirci quello che il Presidente Cirio ci ha detto alla Conferenza dei Capigruppo. L'intervento che giustamente ha fatto il Presidente Cirio alla Conferenza dei Capigruppo, rassicurando le forze dell'opposizione su quello che si andrà a fare in merito ai fondi dell'EDISU, bastava farlo in Aula (l'Assessore Tronzano o l'Assessore Chiorino) e dirci esattamente che nel prossimo provvedimento, se andiamo a ridurre le riserve dell'EDISU, metteremo più soldi nel pluriennale.
Bastava dire questo. Bastava dire questo. È venuto il Presidente Cirio alla Capigruppo, cui a questo punto chiederemo di prendersi tutte le deleghe, e in cinque minuti ha convinto le opposizioni che il tema che avevamo posto era di facile risoluzione.
Questo volevamo. Volevamo non passare una giornata con uno spavento da parte di chi oggi vive nelle residenze, da parte di chi gestisce e governa l'EDISU e da parte di chi, come me e altri in'Aula, hanno avuto la responsabilità, negli anni universitari, di far parte del Consiglio d'Amministrazione dell'EDISU.
Questo non è avvenuto, per cui oggi ci piacerebbe sapere, Presidente rispetto ai congedi di cui ha parlato poc'anzi, se troveremo la rettifica o il ritiro della delibera, oppure se nella prossima Giunta andrete a spiegare che nel piano pluriennale utilizzerete tutto un altro approccio rispetto all'Ente per il diritto allo studio. Quello che oggi sta capitando è che non si vuole discutere in Aula perché il problema è troppo complesso.
Allora faccio i miei complimenti al Governatore della Regione Piemonte perché in cinque minuti ci ha detto: "Guardate che noi non abbiamo nessuna intenzione di tagliare. Toglieremo quelle risorse, le inseriremo sul pluriennale, oppure le rimettiamo su quest'anno e cambiamo approccio sul pluriennale".
Questo è. Io ero convinto, Presidente Allasia, che il suo intendimento fosse di concedere un minimo di dibattito e un intervento da parte dell'Assessore (cinque o dieci minuti a Gruppo) e poi l'avremmo chiusa lì.
Allora forse ci sarebbero state tante rettifiche a mezzo stampa. A oggi, a mezzo stampa rettifiche non ve ne saranno, perché non abbiamo sentito dalla viva voce, né dei due Assessori né del Governatore, questo intendimento politico.
Questo è quello che ci aspettavamo, proprio perché - e questo lo dico con grande forza - non vogliamo ritornare negli anni in cui c'era il refrain, per cui, tutte le volte che arrivava il centrodestra, il capitale umano dei nostri ragazzi in Università era messo in discussione.
Questo non lo vuole fare la maggioranza. Lo dica a verbale, così chiudiamo l'argomento e non avremo perso tempo, Presidente, perché noi abbiamo un posto un tema, attraverso il Consigliere Grimaldi, questa mattina. Se avessimo discusso per un'ora di quel tema a inizio seduta adesso staremmo già parlando dell'importante legge che avete portato in Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Sono contento che sia presente il Presidente Cirio.
Presidente, quello che ha detto il Consigliere Preioni non ci ha rassicurato; forse ha preoccupato un po' di più questa assise.
Come diceva il Consigliere Ravetti, è stato molto simpatico, ma non ha rassicurato né noi né tanto gli studenti che sono qui in aula ad ascoltare il dibattito, che sono corsi qui per capire qual è il tema.
Se le parole del Consigliere Magliano sono vere, rispetto a quello che il Presidente Cirio ha detto, delle due l'una però: o qualcuno ci dice alzandosi e prendendo la parola, che si toglie e si annulla la delibera che avete fatto, e quindi si modificano adesso le cifre nell'assestamento oppure dovete fare qualcos'altro, perché, Consigliere Preioni, è già pluriennale il bilancio in assestamento.
A oggi, non avete concepito questa modifica e allora, se non è nella prima ipotesi, nella seconda dovete prevedere la somma, credo di non sbagliarmi, di 40 milioni di euro.
Dovete trovare quella cifra, perché altrimenti, Consigliere Preioni sono solo parole. Visto che avete dichiarato un'altra velocità, i fatti a oggi sono che abbiamo un Assessore che, anche rispetto ad alcune question time sulla questione lavoro, non si presenta; Assessori che, secondo l'intervento della mattinata del Consigliere Grimaldi, non rispondono e ci chiedono di stare zitti (una volta, eventualmente, perché ci fanno di buon grado e buona simpatia risponderci).
Pertanto, possiamo chiudere il dibattito se qualcuno si alza dai banchi della Giunta - non del Consiglio, ma della Giunta - e ci dice che attueranno la prima o la seconda ipotesi.
Se non è così, state tagliando il diritto allo studio e le borse di studio. Lo state facendo. Punto. Non ci sono alibi, non ci sono altre motivazioni. Questo è un fatto, è un dato di fatto. Possiamo dirci che avete sbagliato; possiamo dirci che non ve ne siete accorti; possiamo dirci che vi siete fidati di qualcuno e non avete capito fino in fondo, oppure possiamo dirci che è una scelta politica perché volete modificare alcune questioni sull'accesso e sull'accessibilità alle borse di studio, per diteci qualcosa.
Consigliere Preioni, dobbiamo modificare - dovete modificare - quella delibera sul referendum? Ve l'abbiamo già detto che dobbiamo parlare un po' più dei piemontesi. Questo è un tema, oltre all'Umbria. Abbiamo passato la mattinata sperando di sentire questa storia dell'Umbria, e finalmente Preioni l'ha buttata fuori, perché non ce la faceva a tenersela dentro.
Dobbiamo parlare di piemontesi? Questo è un tema molto chiaro contingente e urgente, che è venuto fuori. Rispondete così: delle due l'una. Se non è così lo state facendo, cioè state tagliando, quindi non ci sono elementi diversi.
Per cui chiedo, Presidente, che qualcuno ci dica qualcosa. Poi lo faccia, oltre a dirlo - lo faccia - però è utile che venga detto pubblicamente in questa assise: si prenda un impegno e poi, quando lo farà saremo noi pronti a sostenere quella scelta, perché su questo tema non bisogna avere differenze politiche.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Invito i Consiglieri a utilizzare l'articolo 55, nel caso volessero intervenire sulle comunicazioni del Presidente del Consiglio - congedi dei Consiglieri.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sui congedi, però prima vorrei far notare che durante il suo discorso, il Consigliere Preioni ha fatto cenno sul fatto che il diritto allo studio sarà garantito a tutti gli studenti piemontesi.
Attenzione, sentir parlare tutti quanti i Consiglieri di maggioranza con la dialettica salviniana inizia a darmi un pochettino fastidio, perché il diritto allo studio dovrebbe essere garantito a tutti, non soltanto ai cittadini o agli studenti piemontesi. Questa dialettica con gli studenti non funziona. Non possiamo utilizzare una narrativa che è quella del prima il Sud, prima il Nord o prima l'Ovest, a seconda dell'elezione e tutto quanto.
Diciamolo qua: abbiamo fatto un errore, forse ci siamo lasciati prendere dal microfono, dal momento e dalle elezioni, però sul tema del diritto allo studio non ne facciamo un motivo di DNA o di appartenenza altrimenti ci facciamo tutti quanti il test e cerchiamo di capire chi ha più diritto e chi meno. Non utilizziamo le parole e queste cose qua per fare campagna elettorale! Detto questo, sui congedi penso che chiunque abbia diritto di assentarsi se ha problemi di maggior rilevanza o altri impegni, per carità però domandare è lecito, rispondere è cortesia.
Ho notato che in quest'Aula si fa fatica. Ho posto diverse domande, anche durante le scorse sedute, relative a provvedimenti, delibere e ordini del giorno su cui avrei voluto dei chiarimenti di tipo tecnico, quindi più volte mi sono rivolta, in questo caso, agli Assessori competenti. Oggi sono state sollevate delle questioni, come per esempio quella delle borse di studio e altre situazioni, dove un chiarimento da parte dell'Assessore avrebbe potuto essere quantomeno il minimo sindacale per andare avanti in una discussione, ma questo non è successo.
Porre, quindi, domande e questioni su temi di rilevanza e importanza per il nostro territorio non soltanto è un nostro diritto, ma anche un dovere nei confronti dei cittadini e delle cittadine: se un Assessore è presente, potrebbe quantomeno fornire una risposta. Io non rimanderei questa discussione sulle borse di studio in Commissione, perché questa è una priorità per il nostro territorio a differenza di quello che andremo a discutere oggi, per l'ennesima volta, sull'ennesimo tema che non riguarda il Piemonte! Quindi, di nuovo il referendum voluto da Salvini, che utilizza e strumentalizza la nostra Aula per campagna elettorale.
No! Questo è un tema prioritario e se l'Assessore è presente quantomeno chiarisca, dal momento che non è in congedo e noi siamo presenti. Poniamo delle domande e io penso che sia cortesia rispondere e dare chiarimenti che però non deve fornire il Capogruppo della Lega, perché per me è sbagliato! Se l'Assessore competente sul tema è presente, è lui che deve dare i chiarimenti. A me Preioni non rassicura assolutamente, soprattutto dopo le affermazioni di oggi.
Penso che questo sia un passaggio importante che abbia la priorità su tutto il resto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io per una richiesta di chiarimento sulle comunicazioni riguardanti i congedi, perché è assente l'Assessore Chiorino, che avrebbe potuto dare spiegazioni su un tema oggetto dell'Assessorato di sua competenza, poiché l'Assessore Tronzano non le ha volute dare.
Scusate, vogliamo parlare in aula del diritto allo studio e non del referendum di Salvini! Accusate l'opposizione di fare ostruzionismo, ma mi pare che siate bravissimi a farvelo da soli! Perché, tutto questo non lo avreste visto se l'Assessore Tronzano si fosse degnato di fare cinque minuti di comunicazioni! Ma, tant'è.
Vorrei ricordare al Consigliere Preioni, poiché ha detto una cosa non esatta, che nell'ordine dei lavori del Consiglio odierno c'era soltanto la delibera sul referendum, c'era solo quella! Quindi, nell'ipotesi in cui noi l'avessimo discussa e votata in cinque minuti questa mattina, sapete che succedeva? Non che facevamo altro per il Piemonte, ma si andava a casa alle 10.30, signori! Perché non avete niente da discutere in aula! Non c'è niente! C'era solo quello nell'ordine dei lavori.
Da quando il Consiglio si è insediato il 1° luglio, abbiamo approvato il rendiconto, che è un documento tecnico, e abbiamo approvato una proposta di legge che riguarda il recepimento di una normativa nazionale e nient'altro! Niente, zero, zero più zero uguale zero! Invece di accusare l'opposizione di fare ostruzionismo, smettetela di gingillarvi con le vostre questioni nazionali, con le vostre "salvinate" e fate qualcosa per il Piemonte! Noi siamo qui, disponibili.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Credo che la scoperta di questa mattina in aula metta in discussione tutto il lavoro sull'assestamento di bilancio che abbiamo fatto finora perché il milione in più che abbiamo sentito proporre dall'Assessore Caucino per i minori, il milione in più che abbiamo sentito proporre dall'Assessore Chiorino sull'edilizia scolastica d'emergenza e tutte le altre voci che sono state illustrate in Commissione (abbiamo già ascoltato tutti gli Assessori tranne Ricca, Tronzano e Gabusi, che ascolteremo domani e anche l'Assessore Poggio), tutte le cifre che sono state sciorinate e proposte in Commissione non sono valide alla luce della scoperta che abbiamo fatto oggi, perché noi non ci stiamo che i soldi in più eventualmente benvenuti, sui minori e sull'edilizia scolastica d'emergenza arrivino da un taglio all'EDISU! Perché questo è quanto emerge dalla seduta odierna.
Allora, fino a quando l'Assessore Tronzano, che peraltro non si è ancora presentato in I Commissione, nonostante detenga la delega al bilancio, quindi ci saremmo aspettati che l'avesse fatto anche prima, non ci darà indicazioni su come far quadrare questi conti, noi mettiamo in discussione il lavoro fatto finora.
Nuovamente, indichiamo a quest'Aula che la priorità della nostra discussione è capire in quale direzione sta andando al bilancio regionale.
Stiamo parlando di 13 milioni in meno da una parte e di alcuni milioni in più da altre parti che, di fatto, non hanno più un aggancio e un fondamento contabile.
Credo opportuno, anche per tranquillizzarci, per poter andare a casa questa sera con qualche punto fermo in più, sentire dai banchi della Giunta una risposta. Sarebbe utile, altrimenti si scatenerà un caos d'informazioni che può davvero riportare a una ripartenza completa della discussione sull'assestamento di bilancio. Ed essendo ormai alle porte il mese di novembre, mi sembrerebbe un po' tardivo e, davvero, questo un po' inconcludente per i lavori della Regione.
Davvero, Assessore Tronzano, se può ci dia già qualche delucidazione e qualche chiarimento, in maniera tale da non farci ognuno un'idea magari sbagliata su quanto è accaduto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Canalis.
Mi sembra che ci sia la volontà del Presidente Cirio di chiedere una sospensione di cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.46, riprende alle ore 16.47)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale, Cirio, relativamente a "Fondi per il diritto allo studio"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Presidente della Giunta regionale, Alberto Cirio; ne ha facoltà.



CIRIO Alberto, Presidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente, e grazie a tutti i Capigruppo per aver concesso di aprire questo dibattito, però garantendoci i termini d'intervento per un chiarimento che ritengo doveroso.
Mi scuso se l'enunciazione che abbiamo fatto in merito all'assestamento non è stata sufficientemente chiara, è una colpa comunicativa di cui mi faccio carico personalmente. Non c'è non soltanto la volontà, ma non c'è nessun atto finalizzato a tagliare di un euro - un euro che sia un euro le risorse stanziate dal Governo precedente e dal nostro Governo per l'anno futuro al diritto allo studio. Perciò il valore d'impatto economico delle risorse che intendiamo stanziare vuole essere perfettamente in linea con quello degli anni precedenti. Quello che abbiamo fatto con la delibera, che ha ridotto l'apertura del capitolo al 50% rispetto al 100% - chi di voi segue tecnicamente mi capisce direttamente - era una questione puramente di ordine contabile. Noi vorremmo riuscire a far sì che EDISU nel corso degli anni riesca a raggiungere un livello di spesa pari ai soldi che ha in cassa.
Voi sapete che storicamente - e chi è stato nel Consiglio di EDISU lo sa - che EDISU registra un avanzo, in questo caso superiore ai dieci milioni di euro, di 14-15 milioni di euro. Ci piacerebbe in prospettiva riuscire a far sì che quest'avanzo non si realizzasse e che nell'anno EDISU riuscisse a spendere le risorse che la Regione assegna.
Questo è un problema operativo pratico, ed è il motivo per cui abbiamo immaginato di ridurre l'apertura del capitolo, di modo che le somme effettivamente messe a disposizione con il 50% più una parte dell'avanzo di EDISU integrassero la cifra necessaria a garantire lo stesso stanziamento di borse di studio che c'era stato l'anno precedente.
Se seguiamo questa strada, evidentemente EDISU quest'avanzo se lo riporterà dimezzato nel 2020 e dovremo quindi integrarlo con più somme che dovremo mettere sul pluriennale. Diversamente, se riapriamo al 100% il capitolo che abbiamo aperto solo al 50% a ottobre, avremo il minor ingombro economico, perché EDISU si porta i 15 milioni sul 2020, però avremo la necessità di aprire tutto lo stanziamento che abbiamo sul bilancio di quest'anno.
Pertanto, delle due l'una: o la Giunta regionale riaprirà al 100% le risorse sul capitolo attualmente in essere, coperto da uno stanziamento di bilancio che è già competente, per cui quei soldi ci sono (per essere molto chiaro), oppure se chiederemo pian piano a EDISU di adeguarsi ai tempi di spesa annuali, gli chiederemo di utilizzare i 7-8 milioni che mancano e li metteremo in più sul pluriennale. È un tentativo - e vorrei che su questo tutto il Consiglio potesse toccare la buona fede del Governo regionale - di mettere ordine nei conti.
Ho sempre ritenuto che chi fa avanzo d'amministrazione nel pubblico non è un soggetto che opera bene. Non bisogna battere le mani a chi fa avanzo d'amministrazione. Ti batto le mani se fai 100.000 euro di avanzo d'amministrazione, perché vuol dire che sei stato oculato sugli imprevisti che potevano arrivare. Se tu, come fa EDISU ogni anno, avanzi dalla tua gestione 14-15 milioni di euro, vuol dire che probabilmente dobbiamo riordinare qualche meccanismo. È vero che poi li recuperi sull'anno dopo perché la Regione te ne darà di meno, ma tanto varrebbe mettere lo stanziamento effettivo, che sono circa 40 milioni di euro complessivi, e non fare avanzo.
Questo è l'obiettivo cui noi tendiamo per mettere un po' d'ordine all'interno dei conti, ed è il motivo per cui il capitolo è stato aperto a inizio ottobre solo al 50%, ma non c'è nessuna volontà e nessuna azione di taglio, neanche di un euro, al diritto allo studio che, per noi, rimane un'assoluta priorità.
Se nella comunicazione vi abbiamo dato un'impressione diversa su questo, mi scuso, perché, anzi, è una garanzia che vogliamo portare come primo punto, perché se vogliamo fare di Torino una città universitaria e se vogliamo realmente puntare sulla scuola, come cerchiamo di puntare, il sostegno del diritto allo studio è per noi un elemento assolutamente irrinunciabile.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Cirio.
Sono aperte le comunicazioni della Giunta in base all'articolo 56 del Regolamento. Sono chiuse le comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale, in base all'articolo 55.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, chiedo l'apertura della discussione sulle comunicazioni del Presidente Cirio e per serietà garantiamo un intervento per Gruppo, almeno per quanto riguarda il Gruppo del Partito Democratico, di cinque minuti.



PRESIDENTE

Grazie della disponibilità.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente, e grazie, Presidente Cirio, per essere intervenuto così come avevamo richiesto quest'oggi.
Ci dispiace che questa vicenda sia stata affrontata così, e glielo dico perché ho apprezzato diversi passaggi delle cose che poc'anzi ha detto. Una però non mi convince per niente, cioè che sia solo un difetto di comunicazione, e le spiego anche perché.
In qualsiasi Ente, prima di tutto bisogna conoscere bene la spesa ordinaria, il consolidato, i trend. Sono sicuro che l'Assessore Tronzano sapeva benissimo, e sa oggi ancora di più, che il disavanzo dell'EDISU non è un disavanzo per tenersi né un tesoretto né per gestire in malo modo la cosa pubblica. Fino al 2010, prima della Giunta Cota (provavo a spiegarvelo stamattina), la Regione trasferiva direttamente tutta la spesa corrente dell'anno in corso. Se lei va a guardare i trend storici - tra l'altro con idonei che picchiano sui 10.000-11.000, non sui 14.000 di oggi - allora la spesa storica del trasferimento regionale era circa 40 milioni di euro. Non è un caso che con un trasferimento di soli 26 milioni di euro di quest'anno la Regione riesca comunque a pagare tutto il costo dei servizi, tutto il costo dei dipendenti, tutta la parte delle borse di studio che sono arrivate a 13.000 unità.
Che cosa intendo, Presidente? Che quello che non ritengo essere un errore di comunicazione è che davanti a un'ipotesi, come quella dell'Assessore Tronzano, di togliere una parte di disavanzo, e quindi assegnare metà delle risorse, sarebbe stata urgente non solo una comunicazione pubblica a noi e all'EDISU, ma sarebbe stata urgente una modifica del pluriennale, così come tanti di noi le hanno detto da stamattina.
Le due cose dovevano essere fatte assieme: vogliamo togliere tutto l'avanzo di amministrazione dell'EDISU? Da 26, aggiungiamo 14 milioni sul pluriennale e arriviamo di nuovo a ridare 40 milioni all'EDISU. Ed evitiamo che ci siano degli avanzi di amministrazione.
Vorrei, però, ricordare un aspetto: non è che l'EDISU, a un certo punto, incassi più soldi. Semplicemente, fanno parte delle entrate generali dell'ente sia la tassa al diritto allo studio, sia i soldi dello Stato che, non a caso, sono sempre di più (perché l'ultimo trend storico fatto dalla nostra legislatura ha raggiunto tre volte il 100%). E, tra l'altro pian piano la Regione potrà sgravarsi anche di due o tre milioni di euro perché da 12 milioni di euro del fondo di riparto, quest'anno ce ne saranno 16 milioni.
Ma la cosa più grave è che non avete forse compreso che l'EDISU incamera anche risorse dagli studenti stessi, perché una parte della borsa di studio ritorna, per esempio, tramite le residenze universitarie o, in parte, tramite le mense.
Guardate, noi siamo pronti a verificare entrambe le ipotesi: volete ritirare la delibera? Noi non rilasceremo neanche un comunicato stampa, se non per dire "tutto è bene quel che finisce bene", e vedremo il prossimo anno.
Volete invece continuare con questa teoria che vi vede persuasi di togliere l'avanzo di amministrazione? Vorremo firmare tutti insieme minoranza e, spero, maggioranza - la variazione di bilancio del pluriennale in cui per i prossimi due anni all'EDISU diamo esattamente le entrate necessarie, ossia 40 milioni di euro.
Espongo, però, un altro dubbio, Presidente Cirio. Lei dice: "Non commetteremo l'errore che hanno commesso le Amministrazioni precedenti" guidate sempre, per intenderci, da questa compagine di colore. Lo auspico perché non ho nessuna voglia di fare le barricate, né ho voglia di assediare il Consiglio, come ho fatto da ragazzino e come ho fatto poi all'EDISU, per dire che la figura degli idonei non beneficiari non deve più esistere, perché tutti i capaci e i meritevoli, nonché privi di mezzi avranno la borsa di studio.
Nutro un dubbio, però, Presidente Cirio: ho visto anche altre cose in quegli anni. Sa cosa s'iniziava a dire? Si diceva "iniziamo a risparmiare quest'anno", poi il prossimo anno magari cambiamo i criteri: prima i piemontesi, poi alziamo il merito, poi cambiamo le regole del gioco.
Glielo dico prima che sia troppo tardi: è stato già fatto e siete andati incontro ai ricorsi, perché c'è un DPCM unico! Ve lo ricordo perché l'autonomia differenziata in questo senso non esiste.
Esistono dei livelli di istruzione; esistono dei DPCM che valgono per tutto il Paese.
Fatemi dire che se il nostro sistema è cresciuto - e termino Presidente - è perché abbiamo saputo attrarre in questi anni decine di migliaia di studenti da tutta Italia.
Lo dice una ricetta che è così in tutto il mondo: questa promiscuità fa bene al Piemonte, perché crescere dall'asilo all'università sempre nella stessa comunità fa sì che succedano due cose: o non si ha più niente da dire, o si dicono sempre le stesse cose! La grandezza del sistema universitario è proprio questa: servono gli studenti stranieri e servono gli studenti di altre Regioni, perché la nostra Regione è grande anche grazie a loro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con soddisfazione, riporto anch'io, da questo intervento del Presidente Cirio, il comune intento di continuare a garantire in questa Regione il 100% delle borse agli idonei che presentano domanda. Non è un vezzo, ma voglio credere che sia invece la condivisione, da parte di tutta quest'Aula e di tutte le compagini politiche che qua sono rappresentate dell'importanza di continuare a investire sul capitale umano della nostra Regione e sull'importanza di continuare a collocare i nostri atenei in una posizione di attrazione dei ragazzi e degli studenti dal resto d'Italia e dal resto d'Europa, nella convinzione che questo investimento sia il migliore possibile per una Regione come la nostra, che ha, nella conoscenza, una delle sue risorse fondamentali, e nella necessità di attrarre giovani a causa del suo invecchiamento, una delle sue priorità strategiche per il futuro.
Tuttavia, capirete bene anche dalla reazione di oggi - e devo rilevare anche dalle sue spiegazioni - che il retropensiero che ci costringe a mantenere l'allerta alta è forte.
È forte non solo per lo storico con cui ci approcciamo: noi siamo arrivati qua cinque anni fa e abbiamo trovato soddisfatte il 55% delle domande (poco più di 4.000 idonei a riceverla avevano la borsa di studio).



PRESIDENTE

Scusi se la interrompo, Consigliere Valle: invito il pubblico a non fare né foto né filmati, perché c'è un Regolamento interno che lo impone.
In caso contrario, sarò obbligato a far liberare l'emiciclo.
Grazie.



VALLE Daniele

Come dicevo, arriviamo a confrontarci su questo tema con un pregresso non edificante rispetto a quello che abbiamo trovato cinque anni fa, dove la Regione riusciva a soddisfare poco più della metà delle richieste.
In noi è forte, quindi, il sospetto sulle proposte che la Giunta regionale avanza su questa materia.
Per chi come me allora frequentava ancora l'università è facile ricordare i tempi in cui si diceva "no, noi le borse di studio le dobbiamo pagare soltanto ai piemontesi. Questi che arrivano da fuori ci vengono a prendere le nostre risorse!", non capendo che, in realtà, attrarre studenti dal resto d'Italia era il modo migliore per costruire il futuro di questa Regione. E sacrificare le risorse destinate all'EDISU voleva dire sacrificare anche le risorse destinate agli studenti nati in Piemonte piemontesi da otto generazioni, con il cognome piemontesissimo! Ecco che, di fronte a questo pregiudizio, chiamiamolo pure così, le spiegazioni che ci vengono fornite sulla delibera con cui è stato ritirato il 50% delle assegnazioni al capitolo ci lasciano perplessi: se si è convinti della necessità di andare verso l'azzeramento delle risorse all'EDISU - cosa che a noi non convince, e poi dirò perché - allora perch agire di nascosto sulle assegnazioni? Bisognava ridurre anche lo stanziamento.
Se avessimo ridotto della metà anche lo stanziamento che assegniamo all'EDISU, in trasparenza, come abbiamo visto su tutte le tabelline (+5 di qua, +1 di là, -5 di là, -1 di là.), sull'EDISU avremmo visto "-13 milioni" e ci saremmo accorti che, più o meno legittimamente o comprensibilmente questa Giunta intendeva andare ad azzerare l'avanzo di amministrazione dell'Ente, trasferendo meno risorse quest'anno e avendone a disposizione per altri interventi che ci sarebbero stati rappresentati.
Invece, andare a nascondersi dietro l'artifizio delle assegnazioni peraltro senza neanche esplicitarlo ma dicendo "viene revocata l'ultima delibera, così rivive la penultima", dà davvero l'impressione che ci si volesse un attimo nascondere o che forse non si è ancora deciso che cosa si vuol fare.
Non voglio pensare che siete stati presi con le mani nella marmellata ma se l'idea è quella di azzerare l'avanzo di EDISU, allora perché non impegnare immediatamente le risorse sul pluriennale? La vicenda del pluriennale e dell'avanzo di EDISU è un tema che, non nascondiamoci abbiamo affrontato più volte negli scorsi cinque anni proprio perché questa Regione non si trova nella situazione di poter lasciare uno dei suoi enti strumentali con un avanzo così importante, senza porsi qualche domanda.
Affrontiamo un momento difficile dal punto di vista delle risorse a nostra disposizione.
Anche per noi sarebbe stato positivo avere un anno di sollievo in cui quell'avanzo si azzerava, avere a disposizione 10-15 milioni in più per fare altro. Non è che non ci abbiamo pensato o non siamo stati tentati, ma l'abbiamo fatto proprio perché per la sua natura di ente strumentale, che deve rispondere a domande che non sono prevedibili, avere un cuscinetto ampio di risorse a disposizione per rispondere alle esigenze della comunità piemontese è veramente importante.
La dimostrazione di questa esigenza la offrono due dati. Il primo è che, da quando noi abbiamo detto, prima ancora di farlo, che avremmo garantito il 100% delle domande, ogni anno si sono presentati circa 2.000 idonei in più in questa regione. Si è detto: "Caspita, venire a studiare in Piemonte conviene". E ne arrivano sempre di più.
Il secondo dato. Nell'ultimo bilancio, ancora non bastando il fatto che avevamo garantito questo famoso tesoretto dell'EDISU, abbiamo anche reso la spesa su questo capitolo come obbligatoria, proprio per garantirci che, in ogni caso, anche nella denegata ipotesi che questo tesoretto non fosse bastato, noi avremmo potuto attingere a risorse ulteriori nel fondo di riserva della Regione e soddisfarli veramente tutti.
È fondamentale che noi continuiamo a pagare sempre il 100%, proprio per continuare a mantenere questo trend di crescita e di attrazione positiva verso le altre regioni del nostro Paese.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.
Le ricordo che ha cinque minuti.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Sarò breve, senz'altro dentro i cinque minuti.
Ringrazio il Presidente Cirio per la sua comunicazione e perché ha spiegato correttamente, in maniera breve e sintetica, i termini della questione. Non è la prima volta che si trova nella circostanza di venire a spiegare cose che non erano sufficientemente chiare se spiegate dai suoi Assessori, eppure non c'era bisogno di scomodarlo da eventuali altre sue attività a favore della Regione - che sono sicuro ben svolga sul territorio piemontese - se la comunicazione fosse stata fatta dall'Assessore competente, com'era stato chiesto anche in Conferenza dei Capigruppo proprio nei termini in cui si è poi trovato l'accordo con il Presidente Cirio, cioè di una comunicazione sull'argomento e di una replica, breve dei vari Gruppi di opposizione.
Il Presidente Cirio ha richiamato alla questione della buona fede.
Guardate, io sono convinto che siate in buona fede, ma per essere in buona fede bisogna essere anche chiari. Non si può mantenere un atteggiamento per cui, a fronte di una richiesta di chiarimento su determinati interventi s'interviene per parlare di cose che non c'entrano. Non è che se vinci le elezioni in Umbria mi stai spiegando dove sono i soldi di EDISU di cui ti sto chiedendo. In Umbria il centrosinistra ha perso, e non ci sono problemi, ma il problema è che qui bisogna governare, non bisogna ogni volta rinfacciare chi vince e chi perde. Mi si deve spiegare quali sono le decisioni e quali sono i criteri e le ragioni sulle quali si prendono le decisioni stesse.
Peraltro, applaudo anch'io a un intervento chiarificatore. Tuttavia, è diverso l'applauso verso un intervento chiarificatore piuttosto che l'applauso per un intervento che mi sembra più dettato dal desiderio di farsi coraggio, di superare la frustrazione e di non riuscire a rispondere nel merito sugli argomenti.
Se sei Assessore, vieni in Aula. Richiamo solo il Presidente Cirio su quest'argomento che per me è abbastanza importante. Sarebbe apprezzabile che gli Assessori fossero presenti mentre, nella maggior parte delle sedute d'Aula, non si capisce bene come mai non ci si riesca rivolgere al diretto interessato perché non è presente, ma se è presente, deve rispondere a quanto viene chiesto. Il problema è che, a volte, se nelle richieste si entra troppo nel merito, si corre persino il rischio che l'Assessore si offenda e che prenda la legittima richiesta di chiarimenti o di approfondimento rispetto a un tema come un elemento di polemica o addirittura, che l'Assessore replichi con minacce, peraltro fuori luogo e non pertinenti all'argomento.
Concludo rapidissimamente quest'intervento dicendo: Presidente, per quanto sono convinto che sul territorio lei faccia il bene del Piemonte ed è interesse nostro comune, forse è opportuno che lei venga in Aula qualche volta in più per contenere, rimediare e prevenire alcuni impasse o inciampi, così tutti quanti recuperiamo tempo e facciamo veramente gli interessi del Piemonte e dei piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente.
Comincio con il ringraziare il Presidente Cirio per essere intervenuto e avere quindi fatto chiarezza. Tutti i presenti sanno che ritenevo utile un passaggio di questo tipo per fugare tutti gli allarmismi e il terrorismo psicologico che è stato scatenato sul tema delle borse di studio e anche per confermare quello che era stato detto in sede di Conferenza dei Capigruppo dall'Assessore Tronzano e da quello che era stato ribadito dell'Assessore Chiorino in Commissione di approfondimento sull'assestamento di bilancio. Ovvero chiarire che gli stanziamenti per le borse di studio non sono stati toccati e che, quindi, i borsisti, possono stare tranquilli non verranno toccate.
Questo chiarimento è davvero non solo utile, ma io credo sia stato davvero un toccasana per un dibattito che stava prendendo delle pieghe particolari in Aula, con toni - mi permettano i colleghi della minoranza anche un po' fuori dalle righe.
Visto che il dibattito è stato introdotto, uno spunto che di sicuro approfondiremo non oggi, ma in altre sedi, è una riflessione sulle future politiche sul diritto allo studio. Continuo a risottolineare che si dovranno necessariamente rivedere i criteri di assegnazione delle borse di studio, soprattutto con l'attuale diversa maggioranza di centrodestra fermi gli stanziamenti.
Legittima è la visione del mondo del centrosinistra. Loro evidentemente, sposano una sorta di linea dell'omologazione rispetto ai risultati, quindi un diritto alla borsa di studio per tutti gli studenti, a prescindere dal loro rendimento universitario.
Invece noi abbiamo un'altra visione. Riteniamo che la meritocrazia sia un valore che vada recuperato e che la Regione attribuisca valore al valore della meritocrazia - perdonatemi il bisticcio di parole - e che quindi si debba affermare, nei futuri criteri di assegnazione, che lo studente che rimanda gli esami di appello in appello e che prende 18 a calci nel sedere purché se ne vada, non è uguale a quello che, invece, studia approfondisce, s'impegna, si applica e porta a casa voti medio-alti.
Questo principio lo dobbiamo affermare. Noi abbiamo questa visione e l'abbiamo sempre ribadita anche quando eravamo all'opposizione. Ora che il centrodestra è forza di governo, spero che, nelle future riflessioni quindi non sull'assestamento - di politica sul diritto allo studio questo principio trovi cittadinanza, perché è una questione di equità e di giustizia, non di limitazione dei diritti.
Le persone non sono tutte uguali, il loro valore non è uguale per tutti ed è ingiusto che la Regione, e quindi anche l'EDISU, si rapporti a tutti nella stessa maniera: c'è chi merita e chi vale e chi lo fa di sicuro, ma in misura inferiore, e deve avere meno o deve non avere rispetto, invece, a chi ha dimostrato il proprio valore con l'impegno e i risultati anche sul libretto universitario.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Le parole del Presidente Cirio un po' ci rassicurano. Io non vorrei che il Presidente pensasse che non ho fiducia in lui o non creda nei suoi buoni propositi, però, leggendo il comunicato stampa dell'Assessore Chiorino, i toni sono leggermente diversi. Cioè, io, da un Assessore con queste importantissime deleghe mi aspetterei parole un pochino più rassicuranti per gli studenti, anche con una forte dichiarazione d'impegno su questo tema.
Leggere "L'EDISU ha un avanzo di circa 15 milioni: usi quello".
È vero che in un testo scritto magari non si coglie pienamente il tono che si vuole dare alle dichiarazioni, però magari "usi quello" poteva essere sostituito con parole che potessero circoscrivere meglio la scelta dell'Assessorato.
È chiaro, a questo punto, che di scelta si tratta. Quello che questa mattina poteva sembrare un malinteso o un qualcosa che è sfuggito, per qualche motivazione tecnica, alla volontà di uno o dell'altro Assessore oggi si palesa nella sua verità, soprattutto alla luce di quello che ha appena detto il Consigliere Marrone, cioè il fatto che forse, alla fine questa Giunta ha intenzione di intervenire sulle risorse destinate alle borse di studio intervenendo anche a livello di criteri, perché si pu intervenire in diversi modi sulle cifre che vengono destinate al diritto allo studio. E intervenire sui criteri è uno di questi.
Mi spaventa un po' sentire parlare di studenti piemontesi; mi spaventa anche la meritocrazia, perché è vero che la meritocrazia è un concetto sacrosanto, però qui parliamo di un diritto, un diritto per ragazzi che decidono di impegnarsi, studiare e che un domani diventeranno una ricchezza per la nostra regione e anche per le nostre aziende.
Vorrei, pertanto, anche dire all'Assessore Chiorino, che ha un'altra importantissima delega (quella al lavoro), che il fatto di avere degli studenti che scelgono la nostra regione grazie alle sue eccellenze universitarie, per completare il loro percorso di studi, dovrebbe essere per noi una fonte di ricchezza. Il fatto di sapere che ci sono delle risorse umane che potranno mettere le loro competenze al servizio chiamiamolo così - delle industrie e delle aziende piemontesi è notevole.
Si tratta di un ritorno anche dal punto di vista dell'economia, che mi sembra un tema che interessa particolarmente questa maggioranza, ma interessa tutti noi, perché lo sviluppo e il benessere sono un qualcosa che interessa tutti noi e dovrebbero essere tra i principali scopi della nostra attività in Consiglio regionale.
Pertanto, comunque la si guardi, la questione del diritto allo studio è una questione importante, centrale, fondamentale. Per questo, vorrei che al di là delle buone intenzioni, ci fossero dei fatti e delle azioni e vorrei sapere e sentire dalla voce del Presidente Cirio e dalla voce dell'Assessore Tronzano quali sono, poi, effettivamente, le intenzioni pratiche.
Vanno bene i buoni intenti, le dichiarazioni rispetto all'impegno, al mantenimento delle risorse, però poi, in pratica, quali sono i prossimi passaggi che ci dobbiamo aspettare? Ritirate la delibera? Emendate la tabella in assestamento? Cioè, praticamente, cosa intendete fare? Parole ne abbiamo sentite tante, abbiamo visto gettare al macero delle leggi che sono ancora in vigore, abbiamo visto l'Assessore Ricca annunciare lo stop ai campi nomadi della nostra regione, abbiamo visto dichiarare l'estrema attenzione ai diritti dell'infanzia e dei bambini, ma poi sappiamo che si aprirà un call center. Noi vorremmo capire quali sono le azioni pratiche che, rispetto a questo problema pratico, rilevato oggi in Aula, intendete mettere in atto. E non si scappa, nel senso che non ci sono molte azioni possibili, al di là delle parole e al di là dell'impegno.
Ripeto, io non voglio mettere in dubbio la buona fede del Presidente Cirio o degli Assessori, però vorrei uscire da quest'aula con qualche rassicurazione in più e sapere quale sarà il prossimo passo che intendete compiere per evitare che qualche studente si ritrovi privato di quello che è un suo sacrosanto diritto.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Anche'io ringrazio il Presidente Cirio per il suo intervento, che ha fatto chiarezza. Però, Presidente, io mi auguro che lei poi solleciti o il Presidente Cirio o l'Assessore Tronzano, che è qui in Aula, a dirci - alla fine di questo dibattito - quale sarà la decisione. Cioè, stralciamo la delibera presa e quindi si ritorna allo status quo, oppure nella prossima Giunta mettete risorse sul pluriennale? A me piacerebbe, da questo punto di vista, e mi pare che la volontà politica di rispondere ci sia, ma vorrei che, prima di andare in conclusione dei lavori del Consiglio, si uscisse con una di queste due strade percorse.
È evidente che una Regione che si sta proponendo a ospitare le Universiadi, una Regione e un programma elettorale di chi oggi governa, che fa del Piemonte una regione a forte impatto universitario, non pu scivolare su cose di questo tipo. Non può farlo in questo modo. Forse, è stato un grande misunderstanding (mettiamola così); non ci si è capiti fino in fondo, non c'è stata un'interlocuzione chiara fino in fondo tra Presidente e Assessori e Assessori e tecnici, però possiamo chiuderla facilmente uscendo di qui sapendo che il primo atto che verrà portato nella prossima Giunta sarà un atto che dirà "stralciamo questa decisione, quindi rimettiamo tutto com'era prima", oppure "proviamo ad aggiungere risorse sul pluriennale".
Chiaro è, che l'Assessore Chiorino all'ANSA dichiara: "Ma, sì, l'EDISU inizi a utilizzare i soldi che ha di riserva".
Mi pare che anche questa risposta sia, oggettivamente, un po' scomposta e magari non concordata ultimamente con l'Assessore al bilancio.
Detto questo, prendo atto delle parole del Consigliere Marrone: è certo, però, che non si può iniziare adesso a ripensare a un sistema di diritto allo studio università partendo da questo incidente diplomatico.
Mediamente, sfide di questo tipo si devono affrontare con prospettiva quindi aprendo un ragionamento su cosa vuol dire, per noi, avere una città e una Regione non di universitari, ma universitarie. È tutto un altro paio di maniche. Oltre alle borse di studio che cosa pensiamo, rispetto ai servizi aggiuntivi? E sul tema delle mense? E anche sul tema di tutto quello che ruota attorno al diritto allo studio? L'altro tema, che oggettivamente è un problema più tecnico, è che l'avanzo di amministrazione non può essere usato per pagare le borse di studio, proprio perché - lo ricordava il Consigliere Grimaldi - a suo tempo si era deciso, con l'allora Direttore dell'EDISU, la famosissima (per chi ha avuto modo di conoscerla) professoressa Olimpia Gambino, di usare una technicality.
Questa technicality la vogliamo cambiare? Bene, decidiamo come, ma decidiamolo insieme. Non troverà mai nell'opposizione, né tantomeno nel Gruppo dei Moderati, un ragionamento che non vada su un approfondimento e su un potenziamento del sistema universitario. Anche i ragionamenti posti dal Consigliere Marrone devono essere posti in modo strategico e non perch oggi qualcuno ha trovato, nelle pieghe di una delibera, un cambiamento sulle poste di bilancio. Deve essere un grande ragionamento. Ognuno di noi poi avrà le proprie opinioni e le proprie sensibilità rispetto a cosa s'intende per "capaci e meritevoli" (io le mie e magari non sono le stesse del Consigliere Grimaldi), però almeno riusciamo a discutere, non tra le pieghe o nelle more di un Consiglio che era stato convocato per tutt'altro.
Mi auguro che in conclusione, Presidente Allasia, lei solleciti il Presidente della Giunta o l'Assessore a dirci quale delle due strade percorrerà e, quindi, poter leggere nell'o.d.g. della Giunta l'atto che, di fatto, tranquillizzerà noi come opposizione, ma penso anche la maggioranza tutto o in parte.
Prima il Consigliere Preioni ha fatto notare, per ben quattro volte nel suo intervento di quattro minuti, che è la maggioranza leghista, la maggioranza è della Lega, per cui non ho capito se è una modalità per dire agli alleati: "Guardate che qua comandiamo noi, per cui noi diciamo questo e quindi si fa".
Ragioniamoci insieme, Consigliere Preioni. Tutte le volte che si metterà all'o.d.g. il futuro delle nostre generazioni e la possibilità di accogliere altri studenti che arrivano dall'Italia (e questo ci aiuterà anche in termini di rapporto con il Ministero, perché più ne abbiamo più risorse arrivano), ci troverà assolutamente a disposizione per discutere e far crescere il nostro sistema universitario.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Utilizzerò pochi minuti soltanto per dire che oggi, nonostante tutto il tempo che abbiamo utilizzato non è passato inutilmente, è servito a chiarire quello che questa mattina era stato sollevato come un dubbio, non indifferente, sul fatto che questa maggioranza, e soprattutto questa Giunta, voleva o avesse voluto ridurre le risorse destinate alle borse di studio, diciamo in termini generali rivolte al diritto allo studio, in questo caso con le risorse che sarebbero state tagliate all'EDISU, che è deputato a portare avanti tutto questo.
Direi che la risposta precisa del nostro Presidente ha dissolto ogni tipo di dubbio che potevamo avere. Siamo, innanzitutto, contenti noi stessi, e credo l'intero Consiglio, quindi abbiamo dissolto ogni dubbio e chiarito che nessuna risorsa.
Riprendo le parole del Presidente: "Non un solo euro sarà ridotto da quelle che erano e quelle che saranno le risorse a disposizione del diritto allo studio".
Noi riteniamo, in termini generali, che il mondo universitario sia motore di cultura e, com'è stato detto, anche di economia per il nostro territorio, cui sicuramente non vogliamo rinunciare.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi sulle comunicazioni del Presidente Cirio? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, se è d'accordo, considerata l'intesa in Conferenza dei Capigruppo sull'ordine del giorno che impegna lei e il Presidente Cirio a fare il possibile rispetto all'audizione che avete avuto con il comparto in crisi, audizione che avete avuto nella pausa pranzo, dato che mi pare di aver capito che c'è un'intesa tra i Capigruppo, senza discussione noi siamo disponibili a votarlo.
Se lei è d'accordo, Presidente.



PRESIDENTE

Sì, l'ordine del giorno è stato.
Sospenderei due minuti in modo tale che.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Presidente, posto che credo sia necessario - lo dico a lei - per i Presidenti di Commissione vederci in urgenza in I Commissione congiunta con la VI Commissione, per affrontare quanto ci siamo detti, le dico sommessamente (lo dico anche al Presidente Cirio che spero replichi, o non so se lo farà l'Assessore Tronzano), che non esiste che noi facciamo il dibattito qua e altri Assessori non presenti ci replichino da altre sedi non solo smentendo il Presidente (ma questo se lo vedranno fra loro), ma dicendo cose inesatte. Io lo dico: l'avanzo di amministrazione dell'EDISU non può essere utilizzato per pagare le borse di studio.
Non lo dice Grimaldi; non lo dice Magliano; non lo dice Sarno, Valle o Canalis. No! Lo dicono delle regole nazionali, ben ribadite dalla Corte dei Conti, che spiegano come si utilizzano gli avanzi di amministrazione.
Pertanto, ognuno di noi vorrebbe uscire da quest'aula un po' più tranquillo su quali strade prenderemo. Di certo, l'annullamento di quella deliberazione e l'assegnazione del 100% delle borse di studio sono le uniche strade, per noi, che possono evitare l'uso improprio di risorse da parte dell'EDISU. Non vorrei mai che con gli ordini che pensa di impartire la Chiorino a un C.d.A. o a un Presidente si facciano delle cose sbagliate perché anche mettendo 15 milioni euro in più sul prossimo anno, di sicuro non possiamo storcere le regole della finanza pubblica.
Quindi, lo dico suggerendo una delle due ipotesi, credo che la cosa migliore, senza farne una tragedia, sia quella di ritornare indietro.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame ordine del giorno n. 110 presentato da Preioni, Ravetti, Magliano inerente a "Ricadute dell'interpretazione della normativa in materia di accollo del debito di imposta altrui"


PRESIDENTE

Vista la discussione della Conferenza dei Capigruppo sulla questione posta direttamente dal sottoscritto ai Capigruppo e viste le situazioni di opportunità e tempistica, possiamo approvare un ordine del giorno, il n.
110, ai sensi dell'articolo 18, comma 4, avente come oggetto "Ricadute dell'interpretazione della normativa in materia di accollo del debito di imposta altrui", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Con tale atto d'indirizzo, chiediamo: "L'impegno del Presidente della Giunta e del Consiglio regionale di attivarsi in tempi brevi con i soggetti interessati, nel rispetto delle reciproche competenze, al fine di valutare eventuali interventi, per richiamare l'attenzione sugli effetti che la Risoluzione dell'Agenzia delle Entrate citata in premessa può comportare sull'attività delle aziende e sulle conseguenti ricadute occupazionali".
Viste le premesse e vista l'intenzione da parte di tutti i Capigruppo di inserire e votare l'ordine del giorno immediatamente, possiamo aprire la votazione, sottoscritto da tutti i Capigruppo e con parere favorevole di maggioranza e minoranza.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 110, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Sia riportato a verbale che il voto del Consigliere Marello è favorevole.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Questioni pregiudiziale e sospensiva e questione preliminare ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Considerata l'importanza della discussione di oggi sul tema dell'EDISU chiedo di poter aprire una discussione sulla gestione dell'ente, anche in relazione alle vicende trattate oggi e nel modo in cui anche tutti i giornalisti hanno raccontato.
Chiedo di poter permettere all'Aula di esprimersi rispetto a questa proposta, cioè di inserire all'o.d.g. questo tema per poterlo discutere ora, sin dal principio.



PRESIDENTE

Consideriamo la sua richiesta come questione pregiudiziale, perciò se vuole inserirla e nessuno è contrario, procediamo con la votazione.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Non ho capito. Inserire in coda all'o.d.g. che c'è già?



PRESIDENTE

È una questione pregiudiziale; siamo nell'ambito delle questioni pregiudiziali dell'o.d.g. di oggi.
Indìco la votazione palese sulla questione pregiudiziale proposta dal Consigliere Ravetti.
Il Consiglio non approva.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Comunicazioni del Presidente della Giunta regionale, Cirio, relativamente a "Fondi per il diritto allo studio" (seguito)


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Sono stato sollecitato, vi ho ascoltato volentieri e ho apprezzato gli interventi, perché sono tutti sempre in buona fede.
Certamente io faccio l'Assessore al bilancio e l'Assessore Reschigna sa bene quale sia la responsabilità di un Assessore al bilancio, quando abbiamo dei debiti che arrivano a sei miliardi e 500 milioni di euro.
Che cosa dobbiamo fare noi? Oltre ad aver intavolato la discussione sulla spending review e dopo avere intavolato la discussione sul controllo di gestione come ufficio a maggiore rilevanza, l'Assessore al bilancio Tronzano, non il politico Tronzano, deve fare in modo di far quadrare sempre i conti, senza penalizzare gli studenti, Consigliere Grimaldi.
Allora, dobbiamo iniziare un percorso di responsabilizzazione della Pubblica Amministrazione, che parte anche dagli Enti strumentali. Ed è lì il nocciolo vero, se vogliamo affrontare seriamente la questione del bilancio della Regione Piemonte. La responsabilizzazione noi la stiamo dando, attraverso quest'azione, all'EDISU: la gratifichiamo, la rendiamo in grado di fare le cose per le quali è stata designata.
Questo è il ragionamento che sta alla base. Poi capisco e accetto perché sono stato nei banchi dell'opposizione e so che ci sono certi momenti in cui è ineludibile il tipo di percorso che lei ha intavolato questa mattina, ma mi creda, Consigliere Grimaldi, gli studenti non pagheranno le scelte, che sono meramente contabili, dell'Assessore al bilancio, che se poi il Consiglio e la Giunta tutta vorrà cambiare, sarà libera di farlo. Naturalmente l'Assessore al bilancio dovrà trovare soluzioni per poter cambiare. Fosse per me, la delibera di assegnazione con cui si riporta al 50% la lascerei, perché è in sintonia con colui che è stato per tre anni uno dei facitori della diminuzione del disavanzo, cioè l'Assessore Reschigna, che, prudentemente e giustamente, prima delle proteste che si sono levate, aveva assegnato il 50% delle risorse. Noi abbiamo fatto questo, ma non lo facciamo pagare sulla pelle degli studenti perché Torino è città universitaria, Torino è e deve essere la fucina dei prossimi giovani, del lavoro dei giovani del futuro, quindi non pu permettersi di tagliare a scapito loro. Certamente può fare delle azioni che sul bilancio devono incidere.
E cosa ha fatto l'Assessore Tronzano? Ha semplicemente detto che l'assegnazione tornava al 50% - in collaborazione naturalmente con l'Assessore Chiorino. Quindi, non c'è nessuna diversità di vedute su questo. Tornava al 50%, perché l'assegnazione è un fatto meramente tecnico è un fatto che si può modificare in qualunque momento. Noi abbiamo aperto a 61 milioni di assegnazioni alcune settimane fa, abbiamo aperto le assegnazioni, come si usa fare, come si faceva e si è sempre fatto in questi anni. E allora il compito dell'Assessore Tronzano per il prossimo anno sapete qual è? È cercare di fare in modo che la Corte dei Conti sia soddisfatta di quello che stiamo facendo come Assessorato al bilancio e come Giunta regionale, in modo che le risorse impegnate non siano distanti mille miglia dalle risorse assegnate. Perché poi è quello il problema: per fare un titolo in più sui giornali, noi mettiamo 100 quando in realtà sappiamo già che saranno impegnate 50, 40 o 30 e facciamo bella figura. Poi chi arriva deve gestire queste situazioni, cioè l'Assessore al bilancio. È questo il nocciolo vero, Consigliere Grimaldi.
Se vuole accettare la sfida, la accetto volentieri, sapendo che sia io sia lei, che ci conosciamo da tantissimo tempo, siamo entrambe persone corrette, idealmente corrette e che si confrontano sui temi. Io in questo caso la sfido a dire che Tronzano ha tagliato un euro per le borse di studio. Non è così! Non sarà così.
Nel 2019-2020 sicuramente gli studenti avranno le loro borse di studio nel 2020-2021 sarà la politica che deciderà che cosa fare e non certo l'Assessore al bilancio; l'Assessore al bilancio darà la sua idea di bilancio, ma non parteciperà politicamente a questo dibattito perché spetta alle forze politiche. E allora la vera sfida è questa: responsabilizzare chi oggi governa questi Enti, perché non è pensabile per l'Assessore al bilancio Tronzano che, dal 2017-2018-2019, l'EDISU faccia un avanzo di amministrazione così ampio. Non è possibile, perché anche la Corte dei Conti ci dice delle cose. E allora l'Assessore al bilancio Tronzano si è preso la responsabilità di interrompere questo percorso, ma senza sacrificare gli studenti. Se è questa la responsabilità, sono d'accordo a prendermi la responsabilità e a uscire domani su tutti i giornali che Tronzano taglia le borse di studio, perché non è vero. Se il titolo sarà questo, pazienza, ma io faccio l'Assessore al bilancio.
Caro Consigliere Grimaldi e cari amici del PD, penso che questa sia la vera sfida: responsabilità, spending review, controllo di gestione impegnato e non assegnato, impegnato e non assegnato, attenzione ai rilievi della Corte dei Conti.
Sul bilancio di assestamento, Consigliera Canalis, devo poi capire che cosa lei mi ha sollecitato. Quest'anno io sono venuto in I Commissione Consigliera Canalis, e le ho spiegato qual era il bilancio di assestamento.
Sto preparando la legge di stabilità insieme al bilancio preventivo Consigliera Canalis. La legge di stabilità è quella che fino adesso non è stata fatta in Regione. Io la vorrei fare, perché l'omnibus non ha più senso. Anche la Corte dei Conti ce lo chiede e in quella legge cercherò di mettere anche le politiche fiscali, se ce la farò. Però tutti si devono assumere le loro responsabilità. Tronzano se le è assunte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.
Non essendoci altri interventi, passiamo al punto successivo all'o.d.g.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Questioni pregiudiziale e sospensiva e questione preliminare ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento (seguito)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione di cui al punto 2) all'o.d.g.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Volevo porre una questione preliminare in base all'articolo 71, comma 5.
Quanti minuti ho, Presidente?



PRESIDENTE

Tre minuti.



RAVETTI Domenico

Può intervenire un collega per Gruppo, vero, Presidente?



PRESIDENTE

Sì.



RAVETTI Domenico

La questione preliminare che le pongo vorrei esulasse dallo scontro in atto tra opposizioni e non tutta la maggioranza, perché vedo dei banchi vuoti. Sarà un caso, ma non mi sembra un caso. Vorrei che la questione preliminare che sto per porre interessasse davvero tutti e che venisse anteposta al dibattito che dovremmo fare rispetto alla delibera sbagliata dal Gruppo della Lega. Sbagliata non perché lo diciamo noi del PD, ma sbagliata perché altri soggetti istituzionali hanno inviato formalmente delle comunicazioni per confermare quello che nell'ultimo Consiglio regionale, convocato proprio su questa delibera volta a istituire una consultazione referendaria sulla modifica della legge elettorale, nella sostanza, sostenevamo.
Quel soggetto ha scritto che avevamo ragione noi.
La questione preliminare - che, a nostro avviso, è molto più importante per l'intero Piemonte - è che il Presidente Cirio e l'Assessore Gabusi relazionino all'Aula rispetto alle condizioni delle aree alluvionate del Piemonte, in particolare quelle della provincia di Alessandria (per essere più precisi quelle che vanno tra il Novese, il Tortonese e l'Ovadese), che meritano quotidianamente la nostra attenzione e il nostro impegno anche rispetto a una buona cosa che la Giunta Cirio ha adottato: mi riferisco cioè, a una circolare rispetto alla possibilità per i Sindaci di conferire secondo norme, i rifiuti derivanti dall'alluvione.
Noi pensiamo che dedicare le prossime ore - a questo punto la prossima settimana - a un confronto e a un dibattito serio sia ciò che dovremmo fare tutti, Presidente: dovremmo, cioè, occuparci del dramma post-alluvionale non quando ci sono le telecamere e i riflettori, cosa necessaria e fondamentale, ma quando quelle telecamere e quei riflettori sono spenti quando i giornalisti non hanno più una cronaca da raccontare.
Con molta serietà, chiedo all'Aula di accettare tale questione preliminare.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Mi unisco anch'io alla questione preliminare esposta dal Consigliere Ravetti.
Com'è già stato ribadito martedì scorso, quando siamo venuti a conoscenza del disastro che ha dovuto sopportare la nostra Provincia a causa di un'inadeguatezza degli investimenti relativamente alla prevenzione dal dissesto idrogeologico, vi è la necessità di affrontare urgentemente la questione.
In questi giorni ho voluto capirne di più rispetto agli interventi che non sono stati portati avanti: per esempio, ad Alessandria (parlo, dunque della mia città), i metri di argine sono aumentati, ma non sono aumentati gli stanziamenti. Questo significa che, a parità di risorse, ci sono tutta una serie di opere da manutenere in più rispetto a quelle che erano state realizzate precedentemente. E questo, ovviamente, non garantisce una tenuta in sicurezza di tutta l'infrastruttura.
Si tratta solamente di uno dei punti che dovremmo andare ad affrontare.
Parlando con i tecnici, infatti, è emerso che, per mettere in sicurezza almeno i fiumi principali con delle aree che consentano un'esondazione controllata del fiume nei momenti di massima portata, sarebbero necessari ampi investimenti: stiamo parlando di almeno 100 milioni a vasca, e ce ne servirebbero quattro in Piemonte.
Sarebbe quindi utile iniziare ad affrontate adesso il tema invece di aspettare il prossimo disastro. Potremmo quindi affrontarlo con la Regione magari insieme al Governo - e mettere, da una parte, la parola "fine" all'ansia che ogni autunno si prova in occasione di ogni evento piovoso particolarmente intenso sulla nostra regione; e, dall'altra parte, iniziare a fare tutto un ragionamento su quello che è il consumo di suolo che rendendo impermeabili i grandi appezzamenti di terreno, si rende ancora più difficoltosa la permeabilità dello stesso, dirottando tutta l'acqua nei percorsi idrici.
Vedo che ho esaurito il tempo a mia disposizione, per cui concludo nella speranza di poter approfondire l'argomento in Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Avrei solo una rettifica per il Consigliere Ravetti: parliamo di questioni pregiudiziali, non preliminari, ai sensi dell'articolo 71, commi 1, 2 e 3.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Intervengo prendendo spunto dall'intervento che ha fatto prima il Capogruppo Preioni, secondo il quale, oggi, con il nostro atteggiamento ostruzionistico abbiamo portato sostanzialmente il Consiglio regionale alla fine dei lavori.
Mi pare, invece, che oggi proprio non abbiamo avuto bisogno di fare ostruzionismo - che peraltro avremmo fatto! - perché siamo arrivati alla fine dei lavori discutendo di cose sostanziali per le quali, probabilmente si sarebbe potuto fare anche più in fretta se l'Assessore Tronzano avesse detto questa mattina le cose che invece ha detto dieci minuti fa, o se il Presidente Cirio, che ringraziamo per i chiarimenti, avesse fornito prima quelle precisazioni.
Dopodiché, è evidente che ai chiarimenti dovranno seguire i fatti. E vedremo quali fatti seguiranno in materia di diritto allo studio.
Oggi noi abbiamo sollevato una serie di questioni sostanziali, a partire dalla questione relativa al diritto allo studio, per passare alla questione delle crisi occupazionali che abbiamo avanzato con una richiesta di comunicazione da parte mia, e con un question time del collega Sarno rispetto alle quali, peraltro, non abbiamo avuto l'opportunità di interloquire con l'Assessore competente perché assente.
Per quanto concerne la questione pregiudiziale o preliminare del nostro Capogruppo Ravetti, continuiamo a mettere al centro, rispetto alla vicenda referendaria di cui avremo modo di parlarne ancora la prossima settimana le questioni fondamentali per il nostro Piemonte e per i nostri cittadini.
Tralasciando, invece, questioni che non riguardano direttamente il Piemonte e i cittadini.
Tra queste, è indubbio che gli ulteriori eventi alluvionali cui abbiamo assistito di recente in una parte della nostra regione ci richiamano alla necessità di politiche non soltanto regionali, ovviamente, ma nazionali sul tema del dissesto idrogeologico ben più incisive, soprattutto dal punto di vista delle risorse, di quanto non sia stato fatto prima.
Inserire questo tipo di questione preliminare significa richiamare una semplice cosa, e mi accingo alla conclusione, che è anche un auspicio. Noi speriamo, veramente, che la vicenda del referendum elettorale finisca con le integrazioni che il Consiglio immagino, anche grazie al contingentamento che sicuramente farete, apporterà, così come richiesto dalla Suprema Corte di Cassazione, affinché si possa affrontare, in questa sede e nelle Commissioni, veramente le questioni di sostanza per le quali noi siamo stati eletti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Ha chiesto di intervenire il Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Mi esprimo anch'io a favore del tema riguardante le alluvioni. Mi è già capitato di dire anche in incontri precedenti che stiamo anteponendo alcune vicende che riguardano non solo una parte del panorama politico italiano ma anche singoli personaggi politici, per quanto leader di livello nazionale, agli interessi della nostra regione. Sono emersi molti temi ed emergono ogni volta nella loro urgenza, nella loro dimensione e importanza per la regione e per i cittadini che vengono sistematicamente scavalcati da altri aspetti che, senz'altro, sono decisamente meno importanti.
La questione alluvionale riguarda e tocca direttamente i cittadini piemontesi. Li tocca da un punto di vista della loro maggiore vulnerabilità e, tra l'altro, con una ricaduta sulla capacità produttiva e sulla possibilità di lavoro e di sviluppo stesso. Quindi è importante, a nostro avviso, che si ritorni su questi temi. Per errori anche di natura formale e normativa che continuano a ripetersi rispetto alla questione del referendum, ci siamo ancora una volta soffermati su elementi, da noi già sollevati, di debolezza legati all'incostituzionalità del documento. La Corte di Cassazione ha suggerito la modifica del testo stesso e non siamo ancora entrati nella materia sostanziale della questione.
Un richiamo alla Giunta e alla maggioranza di Consiglio a occuparsi veramente dei problemi che, sono sicuro, stanno alla totalità dei Consiglieri della maggioranza e non perdersi, invece, in vicende secondarie che non riguardano i nostri cittadini e il nostro territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Non ci sono altre richieste d'intervento sulla pregiudiziale del Consigliere Ravetti? Passiamo alla pregiudiziale del Consigliere Avetta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Noi siamo un po' disorientati, Presidente. Sul tema della deliberazione che ci state sottoponendo, credo ci sia stata un'evidente superficialità sul testo di queste deliberazioni.
Siamo perplessi e disorientati per l'ostinazione con la quale non avete voluto ascoltare le nostre considerazioni, che ci hanno riportato qui a discutere di ciò che, com'è palese oggi, non interessa ai piemontesi e agli interessi dei piemontesi. La Corte di Cassazione vi ha detto quello che era ampiamente prevedibile e ampiamente previsto. Lo sapevate che ve l'avrebbero detto. Anche noi ve l'abbiamo detto e ridetto ed era facile da capire.
Il testo deve specificare l'integrale trascrizione dei testi e delle disposizioni di cui si chiede l'abrogazione. Noi siamo perplessi anche per un'altra ragione, perché le delibere assunte il 26 settembre scorso sono state accompagnate da un ordine del giorno. Questo documento prevede un impegno specifico: formulare, con un'apposita legge regionale, una proposta di legge al Parlamento che preveda un maggioritario temperato da adeguata quota proporzionale. Noi siamo un po' disorientati, perché non capiamo come intendiate conciliare, nel testo che ci riproponete, questa formulazione con il testo della deliberazione che ci state riproponendo.
Forse varrebbe la pena cogliere l'occasione del richiamo della Corte di Cassazione per fare bene il lavoro e per farlo una volta sola. Per queste ragioni, noi vi suggeriamo, e ci auguriamo che possiate raccogliere questo suggerimento, di chiudere questo Consiglio e, prima di ripresentare la deliberazione, fare un passaggio doveroso nella Conferenza dei Capigruppo per mettere a quest'Aula di poter procedere in condizioni di chiarezza e di correttezza rispetto a provvedimenti che la stessa è chiamata ad adottare.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Vi ricordo che sono le 17.59. Voi avrete un orologio biologico differente dal mio. Mi dispiace, ma sono le 17.59 cambia poco.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì, però abbiamo avuto delle sospensioni abbastanza lunghe, per varie vicissitudini.
Qualcun altro vuole intervenire? Non c'è un termine prescritto, è un'indicazione: continuiamo a ribadire il concetto sulle ore18.
Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Faccio mia la richiesta del Consigliere Avetta: è chiaro che nonostante ve l'abbia detto la Cassazione e nonostante ve l'abbiamo detto noi (riprendo anche le parole della collega Frediani), siete stati proprio presi dalla voce "referendum-referendum-Umbria-Umbria-referendum-Umbria" e avete perso un po' il senso dell'orientamento di quello che dovrebbe essere il nostro impegno.
Pertanto, come ha giustamente affermato il Consigliere Avetta, è necessaria una sospensione al fine di valutare meglio questo testo e deliberare in maniera corretta tutti insieme. Così come forse sarebbe necessario sincronizzare gli orologi, perché non è possibile che uno segni le 18.02 e l'altro sia indietro di un minuto! Presidente, dicevo in generale.
Noi riteniamo opportuno sospendere questo Consiglio, riunirci e andare a verificare un testo completo, che non sia più soggetto a ricorsi, così non dobbiamo più disturbare altre istituzioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti, per essere venuto in mio aiuto.
Non sospendiamo i lavori, ma chiudiamo la sessione pomeridiana di oggi.
Ricordo che giovedì, alle ore 11.30, sarà convocata la Conferenza dei Capigruppo.
Buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.02)



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