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Dettaglio seduta n.281 del 28/11/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 10.01 il Presidente Allasia constata la mancanza del numero legale e ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna la seduta i trenta minuti)



(La seduta inizia alle ore 10.46)



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la seduta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che sono in congedo Caucino, Chiorino, Cirio, Giaccone, Lanzo, Marin, Marrone, Nicco, Ricca Riva Vercellotti e Tronzano.
Il numero legale è, pertanto, 21.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola per chiedere l'iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta dell'ordine del giorno n. 1733, avente ad oggetto "Riconoscimento dell'eroico impegno dei Volontari piemontesi durante la pandemia da COVID 19".
Attraverso questo atto di indirizzo chiediamo di impegnare la Giunta regionale del Piemonte a donare a tutte le associazioni, in particolare quelle di volontariato e le pubbliche assistenze (mi riferisco alle ambulanze che hanno trasportato i pazienti piemontesi), un manufatto da apporsi sui propri gonfaloni.
Come sapete, ogni associazione ha il suo gonfalone di rappresentanza spesso decorato con medaglie e riconoscimenti. Noi vogliamo impegnare la Regione Piemonte a realizzare un manufatto di questo tipo e donarlo alle associazioni che hanno prestato servizio durante quegli anni terribili affinché possano apporlo sul loro gonfalone in segno di riconoscenza da parte delle istituzioni e di ricordo per l'impegno da loro profuso, ben sapendo che alcune di queste realtà hanno purtroppo perso dei colleghi volontari.
Mi sembrava un gesto importante per le associazioni (evidentemente premiare tutti i volontari sarebbe molto più complesso) che oggettivamente, sono state il collante tra chi stava male e i nostri presidi sanitari. Per questa ragione, ho inteso proporre questo ordine del giorno come forma di riconoscenza e di orgoglio per il mondo del volontariato piemontese che in quegli anni si è dimostrato eccezionale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Chiediamo l'iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta dell'ordine del giorno n. 1737, avente ad oggetto "Crisi TE Connectivity". Si tratta di un atto di indirizzo che vuole portare all'attenzione dell'Aula un'ennesima crisi aziendale.
Come credo abbiate tutti visto, ci sono dei lavoratori davanti all'ingresso del Palazzo. Questo ordine del giorno è stato scritto per evidenziare, unitamente ai sindacati e ai rappresentanti dei sindacati alcune questioni importanti e richiedere un impegno collettivo di quest'Aula - speriamo unanime - per affrontare, purtroppo, l'ennesima crisi. Magari, nella pausa pranzo o nella calendarizzazione che la Presidenza del Consiglio riterrà opportuna, si potrà ricevere una delegazione di questi lavoratori in una sala del Palazzo, per comprendere le circostanze di una crisi complessa, che ha una temporalità un po' più lunga rispetto alle altre, e che riguarda più di 300 famiglie che rischiano nuovamente il posto di lavoro entro un anno e mezzo o due al massimo.
Vista la presenza dei lavoratori all'ingresso del Palazzo, oltre a chiedere l'iscrizione all'o.d.g. di questo atto di indirizzo, ne chiediamo anche la trattazione entro oggi, auspicando che i Capigruppo riescano a calendarizzarne la relativa discussione in Aula. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere una sospensione dei lavori per consentire ai Capigruppo di maggioranza di organizzare l'andamento dei lavori odierni, alla luce di queste ultime richieste.
Chiediamo, dunque, una sospensione di qualche minuto per utilità di tutti. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Preferisco chiedere a microfono, in apertura di seduta, l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1734, avente ad oggetto "La Regione sostenga le Associazioni di Promozione Sociale garantendo pluralismo e pari opportunità". Si tratta di un atto di indirizzo collegato al bilancio quindi chiedo che sia attratto alla relativa discussione per il tema che rappresenta. È stato depositato questa mattina ed è sottoscritto da altri colleghi e da altri Capigruppo.
La mia richiesta, dunque, è di iscriverlo all'o.d.g. dell'odierna seduta e di garantirne il collegamento al bilancio, visto il tema trattato.
Infine, mi associo alla richiesta avanzata dal collega Sarno. Nella sospensione cercheremo con i Capigruppo di trovare il tempo e la modalità per incontrare gli operai della TE Connectivity.



PRESIDENTE

Grazie.
Le richieste di iscrizione di atti di indirizzo collegati al bilancio sono disciplinate dal Regolamento, che ne specifica modalità e tempistiche.
Eventualmente, nella pausa che ha chiesto il Presidente Preioni, avremo modo di discuterne con i Capigruppo, anche perché ce ne sono altri. In effetti, sarebbe scaduto il termine di presentazione, ma poiché non è l'unico, ne discutiamo con i Capigruppo.



(Commenti della Consigliera Accossato fuori microfono)



PRESIDENTE

No. Comunque valuteremo insieme ai Capigruppo, perché è una richiesta anche di altri Consiglieri, non solo sua.
Ha chiesto la parola la Consigliera Zambaia; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Fermo restando la richiesta di sospensione avanzata dal Capogruppo Preioni, chiedo un'inversione dei punti all'o.d.g. per anticipare la discussione dell'ordine del giorno n. 1167, avente ad oggetto "Espletamento a norma di legge del servizio di lavanderia rivolto a strutture ospedaliere e socio assistenziali", di cui al punto 35) all'o.d.g.; ovviamente, se oggi entreremo nel dibattito degli ordini del giorno. Grazie.



PRESIDENTE

Per quanto concerne la richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta dell'ordine del giorno n. 1733, avanzata dal Consigliere Magliano dell'ordine del giorno n. 1737, avanzata dal Consigliere Sarno, e dell'ordine del giorno n. 1734, collegato al bilancio, avanzata dalla Consigliera Accossato, se non vi sono contrarietà le consideriamo accolte.



(L'Aula, tacitamente, acconsente all'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Infine, la Consigliera Zambaia ha chiesto un'inversione punti all'o.d.g. per anticipare la trattazione dell'ordine del giorno n. 1167, di cui al punto 35) all'o.d.g.
Se non vi sono contrarietà, consideriamo accolta anche questa richiesta.



(L'Aula, tacitamente, acconsente all'inversione punti all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Valuteremo gli atti di indirizzo collegati al disegno di legge disegno di legge n. 289 "Disposizioni finanziarie e variazione del bilancio di previsione finanziario 2023-2025".
Se non vi sono ulteriori richieste, l'o.d.g. è approvato con le proposte di modifica.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto X) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Caucino, Chiorino, Cirio, Giaccone, Lanzo, Marin Marrone, Nicco, Ricca, Riva Vercellotti e Tronzano.
b) Distribuzione processi verbali È in distribuzione il processo verbale n. 279 relativo alla seduta consiliare del 21 novembre 2023.
c) Approvazione processi verbali Sono in approvazione i processi verbali n. 277 e n. 278 relativi rispettivamente alle sedute consiliari del 7 novembre 2023 e del 14 novembre 2023.
Non essendoci interventi sulle comunicazioni del Presidente, sospenderei la seduta come richiesto dal Presidente Preioni.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.55, riprende alle ore 12.00)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Informativa in merito alla crisi nel settore siderurgico, con particolare riferimento ai siti dell'ex ILVA in Piemonte e in merito alla crisi delle imprese piemontesi con particolare riferimento alla LEAR di Grugliasco


PRESIDENTE

Prima di passare al primo punto all'o.d.g., la variazione di bilancio ha chiesto di intervenire l'Assessore Chiorino a seguito di una richiesta di informativa avanzata da vari Consiglieri.
Prego, Assessore.



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente, e buongiorno a tutti.
Erano state chieste due informative, rispetto alle quali avevo dato la disponibilità per la giornata odierna e specifico anche il perché non prima.
Per quanto riguarda la Lear, c'è stata la settimana scorsa un'audizione al Ministero, quindi il rinvio era per portare all'Aula tutti gli ultimi aggiornamenti del caso. Detto questo, se non è un problema l'ordine delle informative, partirei dall'Ilva e poi, successivamente, illustrerei la situazione Lear.
Parlando di Ilva, parliamo di un asset di rilievo nazionale e internazionale, quello dell'ex Ilva di Taranto, in cui si racchiudono almeno sessant'anni di storia della siderurgia italiana di questa Nazione.
Penso sia sicuramente doveroso e opportuno rivolgere un pensiero a tutti i lavoratori dell'Ilva e, per quello che riguarda il Piemonte, anche a quelli della collegata SANAC e dei vari stabilimenti sul nostro territorio. In questi termini, ritengo che, oltre a un asset strategico della siderurgia l'azione debba essere sempre e unitamente rivolta, con la massima attenzione, alle lavoratrici e ai lavoratori, che sono il riferimento da tenere presente in quella che è - mi sentirei di definire - una delicatissima vicenda.
La situazione dell'ex Ilva, ora Acciaierie d'Italia, è particolarmente complessa e non semplice da riassumere in una sintesi. Ci provo, cercando di lavorare soprattutto sugli ultimi avvenimenti. Ricordo che l'Amministratore delegato Morselli sottoscrisse l'accordo nel 2018 nel quale, a fronte di un taglio complessivo della forza lavoro da 14.200 a poco più di 10.000 dipendenti, si statuiva che lo stabilimento di Taranto che prima aveva una capacità produttiva di 10 milioni di tonnellate avrebbe prodotto 6 milioni di tonnellate, garantendo il lavoro a circa 8.178 persone.
In Piemonte, come accennavo prima, gli stabilimenti sono siti a Racconigi e a Novi Ligure, per circa 600 dipendenti complessivi, oltre alla collegata SANAC nel Vercellese, precisamente nel Comune di Lozzolo.
Il Governo Meloni, nella figura del Ministro Urso, ha avviato un piano con cui acquisire la maggioranza dell'azienda; sostituire la governance di Acciaierie d'Italia; avviare il processo di decarbonizzazione; ultimare il piano ambientale per la messa in sicurezza del sito; ottenere il dissequestro degli impianti e, infine, fare spazio ai nuovi azionisti.
In realtà, evidenzio che l'azionista pubblico, con un finanziamento da 680 milioni di euro, che segue ad una prima tranche di 400 milioni, avrebbe già i numeri per essere il socio di maggioranza, ma, finché non sarà concluso il piano ambientale, la Magistratura non consentirà il dissequestro degli impianti e, quindi, gli stessi non potranno essere acquistati dallo Stato.
Dicevo prima che il tassello Taranto (quando parliamo di Ilva parliamo anche dello stabilimento di Taranto, che quindi mi sento di richiamare) è un tassello imprescindibile della strategia nazionale ed europea; il Governo sta portando avanti, in questi mesi, un piano che può essere riassunto su un ambito nazionale, in quanto tassello delle importanti operazioni che riguardano diversi poli della siderurgia italiana, oltre alle acciaierie del Nord, sempre più green e sostenibili, ma anche europea come dicevo in introduzione, perché si colloca in una prospettiva di sempre maggiore competitività dell'acciaio continentale rispetto ai competitor globali. Si intende lavorare a perseguire tutto questo con il nuovo regime CBAM, cioè il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere, che consente di distinguere sempre più fra acciaio verde e acciaio inquinante con, in prospettiva, delle possibilità di riequilibrio.
In questi termini, l'azione del Governo, che quindi ha ricadute importanti anche sul nostro territorio, è volta a far sì che l'impianto possa tornare a livelli produttivi adeguati, non solo alla propria storia ma anche, per oggi, alla sostenibilità dello stesso e dei suoi livelli occupazionali. C'è stata la finalizzazione del timesheet nel dicembre 2022 si è sostenuto il rafforzamento patrimoniale di Acciaierie d'Italia con 680 milioni di euro, come dicevo prima, adottando necessari provvedimenti anche legislativi.
Si è poi fatto in modo che entro la fine del mese di febbraio fossero resi disponibili le quote di certificati ETS gratuite spettanti alla società, con significativi benefici finanziari stimabili nell'ordine di circa 250 milioni di euro.
A disposizione di Invitalia è stato stanziato un ulteriore miliardo di euro, per sostenere eventuali esigenze finanziarie aggiuntive della società che si rendessero necessarie per raggiungere gli obiettivi produttivi dei 4 milioni di tonnellate di acciaio.
È stata sbloccata l'istruttoria dei contratti di sviluppo, creando le condizioni per gli ulteriori investimenti di decarbonizzazione, oltre a quelli relativi agli investimenti industriali, anche e non solo sulla questione degli altiforni (la realizzazione del forno elettrico, per intenderci).
È stata introdotta la non punibilità in caso di asset dichiarati di interesse strategico nazionale per azioni che discendano dal rispetto delle prescrizioni dettate dal provvedimento dirette a tutelare i beni giuridici protetti ed è stata introdotta la possibilità di cessione degli impianti benché ancora sotto sequestro, consentendo la continuità operativa anche nel caso in cui la Corte di giustizia in terzo grado dovesse confermare la confisca degli impianti.
Sembra, quindi, che lo sforzo delle istituzioni condotto in questi mesi sia orientato a creare le condizioni per un maggiore impegno degli azionisti, delineando anche a più riprese quali siano le priorità di Ilva nei termini che ho cercato, in sintesi, di delineare ed evidenziare.
Da ultimo, com'è noto - non ho la data precisa appuntata - nel mese di novembre il Governo ha ancora incontrato su questi temi i sindacati Fiom Cgil, Fim Cisl e UIL, facendo il punto sulle principali criticità che interessano gli impianti di produzione. Risulta che nel confronto sia stata definita una road map, che dovrà essere seguita con l'azienda.
Evidenzio ancora che la salvaguardia degli impianti, la tutela della sicurezza sul lavoro, il raggiungimento dei livelli di produzione necessari, nonché il prolungamento di tutti gli strumenti sociali necessari per questa fase di transizione sono al centro dell'attenzione delle istituzioni, con interlocuzioni costanti anche sui livelli regionali proprio per cercare di addivenire a una soluzione nei termini che ho cercato sinteticamente di illustrare, facendo in modo, contestualmente, di preservare i lavoratori.
Con questo, ho terminato l'informativa Ilva. Chiedo solo un momento per prendere la documentazione sulla Lear.
Per quanto riguarda la Lear, do gli aggiornamenti. Abbiamo già avuto un incontro con i lavoratori la settimana scorsa, quindi non riprendo i passaggi di cui tutti siamo al corrente, ma faccio un aggiornamento su quello che è successo da quel momento a oggi.
Lo scorso mercoledì, al MIMIT, sono state convocate le parti sociali.
In quel contesto, è stata confermata la volontà di un intervento rapido e concreto di tutte le istituzioni, a sostegno dei lavoratori della Lear, nel fronteggiare la grave crisi di un'impresa che sconta il calo della produzione di tutto il settore automotive.
Vi anticipo che il prossimo appuntamento al Ministero è già stato definito (non c'è ancora la convocazione formale, ma sappiamo che arriverà) per l'11 di gennaio, per fare il secondo passaggio.
In sede di MIMIT, la settimana scorsa, era presente la sottoscritta che ha chiesto al Ministero, come prima necessità e urgenza, il rifinanziamento dell'ammortizzatore sociale. Abbiamo tutti l'intenzione di intenderlo come un ponte che consenta di addivenire a una soluzione: nessuno ha intenzione di accettare l'idea di un ammortizzatore che sia semplicemente la traduzione di una lenta agonia. Non può essere questo l'obiettivo delle istituzioni né tantomeno, dato che ci rivolgiamo a lavoratori, di famiglie intere.
In passato avevamo già espresso, proprio in questa sede, grande preoccupazione per la complessità della situazione. Questo è stato oggetto di evidenza, anche in sede di interlocuzione al MIMIT la settimana scorsa.
Anche in questa sede ribadisco, come ho evidenziato in sede ministeriale, l'esigenza e l'aspettativa che l'azione di Lear sia volta anche a una responsabilità sociale d'impresa, che non può venire meno e che si lavori a un piano industriale sostenibile, superando anche la mono committenza rispetto a Stellantis, che sarebbe comunque una costante di debolezza eventuale, come tutte le mono committenza, ancora di più in questo momento, ragionando sull'ambito dell'automotive. C'è necessità che venga presa in considerazione, da parte dell'azienda, la possibilità di eventuali reindustrializzazioni e diversificazioni della capacità produttiva, usando proprio il know how dei lavoratori della Lear medesima.
È stata ribadita la massima disponibilità, da parte di Regione Piemonte, sia a utilizzare misure già abitualmente previste nella nostra pianificazione in questi casi, sia a interlocuzioni che portino a nuove e ulteriori differenti misure per supportare eventuali piani di reindustrializzazione o di nuova industrializzazione, a seconda di quello che sarà la progettualità che l'azienda proporrà e che tutti noi ci aspettiamo. È stato chiesto, appunto, che per l'11 gennaio ci sia, da parte dell'azienda, la proposta di un piano sul quale discutere e, su questo punto, l'eventuale intervento della Regione.
Ricordo che non è mai mancata un'azione propositiva, anche da parte del Governo regionale. Ve lo avevo anticipato quando avevamo avuto l'incontro con i lavoratori e i rappresentanti dei lavoratori. In quel momento, senza conoscere piani della Lear, perché nelle varie sedi di incontro non ci venivano comunicati, erano comunque state avanzate proposte di supporto che ribadisco - non so dirvi se in quel momento non siano state prese in considerazione oppure non siano state ritenute utili e necessarie perch nonostante ulteriori solleciti, non c'è mai stata una risposta in questi termini.
Detto questo, non abbiamo alcuna intenzione di presentare nuove e ulteriori proposte. Per farle abbiamo chiesto di vedere il piano industriale, in modo da essere in grado anche noi, come Regione, di intervenire con misure mirate che già siano abitualmente in essere o che possano essere strutturate come supporto al piano che l'azienda dovrebbe arrivare a presentare nella data dell'11 gennaio.
Con questo, ho terminato anche l'informativa sulla LEAR e vi ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Mi ricorda quanto tempo abbiamo a disposizione? Solo per regolarmi.



PRESIDENTE

Dieci minuti.



SARNO Diego

Va bene.
Grazie, Presidente.
Intanto, ringrazio la Giunta, in particolare l'Assessore Chiorino, per questa disponibilità che abbiamo chiesto più volte. Finalmente abbiamo l'occasione e l'opportunità di discuterne in Aula. Credo sia il primo elemento: ridare dignità e forza istituzionale a questo luogo, l'Aula, e al ruolo di ogni singolo Consigliere regionale che, tra le proprie attività e prerogative, ha l'interlocuzione, da un lato, con il mondo produttivo e dall'altro, con il mondo dei sindacati, sempre con l'obiettivo comune, pur avendo strategie differenti rispetto a posizioni politiche e a visioni di società differenti, di costruire una strategia volta o salvaguardare il lavoro attualmente presente o a rilanciarne di nuovi.
Arriviamo a questo 28 novembre 2023 dopo molte - molte - crisi che abbiamo affrontato in questo periodo; ne cito alcune non esaustive che ho seguito in particolare, come altri Consiglieri hanno seguito altri contesti su altri territori: quella più emblematica e storica dell'Embraco, la Olisistem, la Mahle, la Cosmonova, l'ex Ilva, la Lear, adesso la Te Connectivity. Insomma, un lungo elenco di aziende in crisi che comportano poi una crisi all'interno delle famiglie piemontesi in difficoltà.
Il primo tema, Assessore, che ci tengo a sottolineare è che bisogna manifestare in maniera chiara le buone intenzioni. L'intensità con cui si chiede la corresponsabilità sociale delle aziende, soprattutto - lo dico con chiarezza - di quelle che hanno ottenuto finanziamenti pubblici statali in Italia, cambia a seconda se si è all'opposizione di un governo o al governo di un Paese o di un territorio. Con grande rispetto, credo che la voce della Regione sulla richiesta della corresponsabilità sociale sia stata un po' timida: non dico non presente, ma timida. Sulla corresponsabilità sociale di un'azienda, sull'etica aziendale di quando si costruiscono strategie volte ad abbandonare un territorio per trasferirsi da un'altra parte abbiamo sentito molto chiara la voce, ad esempio, della Chiesa, che ha dato segnali molto forti; abbiamo sentito la voce molto chiara dei sindacati e dei lavoratori. Su questo, con grande rispetto credo che la voce del governo della Regione, del Presidente Cirio, della Giunta e dell'Assessore competente sia stata un po' debole.
Ai Tavoli non si convocano solo le parti sociali, ma si devono convocare anche quelle aziende, per richiedere alle stesse grande responsabilità soprattutto - ripeto - di quelle aziende che hanno ricevuto finanziamenti pubblici nell'ottica di salvaguardare l'attività industriale e quindi i lavoratori.
Il lavoro di questi quattro anni e il lavoro che ci attende nei prossimi mesi e nei prossimi anni - indipendentemente dai ruoli reciproci, in forma di governo o di opposizione all'interno del Consiglio regionale e della Regione Piemonte - deve sempre correre su due binari. Il primo è quello dell'impegno istituzionale sul tema - uso un termine magari più sociale della riduzione del danno. Un elemento che dobbiamo riattivare in maniera molto chiara è che, oltre agli ammortizzatori sociali più classici della Regione, si possano attivare con i Comuni (su questo punto ritornerò in conclusione del mio intervento) alcune attività, anche sostenute economicamente dalla Regione, per quelle famiglie che vivono lo stato di stress per un presunto licenziamento oppure che hanno la certezza del licenziamento. Il tema, per quanto ci riguarda, è una maggiore condivisione strategica della tutela delle difficoltà, del sostegno di quelle difficoltà. La Regione, come ente che coordina e programma anche con gli Enti locali, in accordo con gli Enti locali e con i sindacati, deve avviare un'azione di riduzione del danno e di tutela dei lavoratori e delle loro famiglie.
Certo, a tutela dei lavoratori sono stati attivati gli ammortizzatori sociali, ma secondo me si poteva fare di più, mettendo insieme la rete degli Enti locali, perché poi quei lavoratori si rivolgono ai Comuni. Se un lavoratore perde il posto di lavoro, la prima istanza la rivolge al Sindaco del suo Comune di residenza e i Sindaci alcune volte sono stati lasciati soli ad affrontare anche economicamente quelle problematiche.
L'altro livello parallelo è il tema più generale della politica nel senso più nobile del termine, indipendentemente dallo schieramento e dalla visione. Occorre impegnarsi istituzionalmente, perché o proviamo a risolvere il problema oppure fra due mesi e negli anni a venire ci ritroveremo con altre crisi da affrontare. Il tema vero è che noi dovremmo chiedere compattamente all'Europa - a differenza di quelle forze politiche che chiedono meno impegno e meno poteri alla comunità europea - di avere maggior potere su questi temi. I lavoratori che stanno manifestando davanti a Palazzo Lascaris si chiedono: perché la nostra azienda, che è un'azienda sana, trasferisce i propri stabilimenti da altre parti? Perché, come sappiamo, il costo del lavoro da altre parti costa meno. E allora bisogna avere la forza in Europa di dire che ci vuole una responsabilità sul costo del lavoro e sui diritti dei lavoratori pari in tutta Europa.
Se delle forze politiche chiedono minor potere all'Europa perché "dobbiamo ritornare a essere sovranisti" è un corto circuito sbagliato, è un errore fondamentale. Una delle grandi cause delle crisi aziendali sicuramente è la globalizzazione, che ha prodotto alcuni piccoli vantaggi, ma ha prodotto anche grandi diseguaglianze. La globalizzazione doveva essere anche la globalizzazione dei diritti dei lavoratori, cosa che invece non è avvenuta.
Quando sentiamo dire da alcune forze politiche "ci riprendiamo la tutela sovranista, unica, nazionale" è uno dei motivi per cui l'Italia non ha modo di affrontare, figuriamoci la Regione Piemonte, la competizione con gli altri Paesi. Su questo sarebbe importante e molto, molto utile dare all'Europa più potere, per avere maggiori tutele in ambito europeo, così come su altri temi. Credo che su questo ci possa essere una relazione perché stiamo andando a tutelare i lavoratori europei prima di tutto e poi di conseguenza, i lavoratori italiani.
Tornando all'ordine del giorno chiudo, Presidente, avanzando tre proposte.
La prima è che (in quattro anni credo che non sia stato fatto con questo obiettivo) come Gruppo presenteremo ufficialmente - possiamo farlo in quest'Aula insieme, anche verbalmente, ma se non c'è una condivisione lo faremo per iscritto - una richiesta di convocazione di Assemblea aperta relativamente alla strategia regionale per tutelare i lavoratori e aumentare la possibilità di nuove aziende sul nostro territorio.
C'è una cosa che abbiamo notato (in realtà ce ne sono tante, ma questa spicca in modo particolare): mancano nel bilancio regionale (peraltro, ne sono mancati in questi quattro anni!) molti fondi per incentivare da un lato la salvaguardia delle aziende esistenti, dall'altro le nuove aziende sul territorio. In secondo luogo, è mancato un Tavolo a governo regionale con i Comuni residenti dei lavoratori per costruire quel progetto o quel piano di riduzione del danno per tutelare le fasce più in difficoltà sarebbe opportuno farlo direttamente con i Comuni. Se la Regione mettesse in piedi un Tavolo del genere, quelle agevolazioni e quelle tutele sarebbero maggiori. In ultimo, chiediamo in questo Consiglio la possibilità di conoscere qual è (e qual è stato) il piano strategico sui temi industriali del nostro Piemonte, perché, a nostro parere, ad oggi non è particolarmente chiaro.
Queste sono le tre richieste concrete, che, a fronte dell'informativa resa dalla Giunta regionale - al riguardo, ringraziamo nuovamente l'Assessore competente - chiediamo di provare a mettere in piedi, da un punto di vista lavorativo, nei prossimi giorni o nei prossimi mesi all'interno di quest'Aula. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Un breve intervento, intanto per ringraziare l'Assessora Chiorino per l'informativa, e poi, ovviamente, per la presenza al Tavolo nazionale di Lear della settimana scorsa. Se, da un lato, ci può soddisfare il fatto che ci sia un'attività in corso da parte della Regione e una certa determinazione nel richiedere all'azienda maggiori impegni e un piano industriale (quindi non si accettano ipotesi di chiusura senza richiamare l'azienda alla sua responsabilità sociale e ai suoi impegni nel mettere in campo interventi per i lavoratori), c'è un altro ragionamento che in qualche modo si collega al lungo e articolato intervento del collega Sarno.
Sebbene la situazione di Lear segua una storia completamente diversa rispetto a quella della TE Connectivity di Collegno, i cui lavoratori sono sotto in questo momento a manifestare, non posso non pensare che queste situazioni, come altre che sono state affrontate in precedenza, debbano essere inserite in un ragionamento più complessivo sul sistema industriale della nostra Regione, in questo caso per la lunga storia di industrializzazione dell'area metropolitana. In tal senso, mi associo alla richiesta di un Consiglio regionale aperto: ne sentivo l'esigenza da tempo e con alcuni atti (ordini del giorno, interrogazioni e altro) ho in qualche modo sottolineato questa necessità.
Abbiamo l'esigenza di un confronto: occorre verificare le idee che abbiamo in mente come rappresentanti dei cittadini in questo Consiglio, le proposte, le visioni di politica industriale e quindi di futuro e di sviluppo del nostro territorio.
Sicuramente, le vicende in atto non possono essere scollegate dalla questione Stellantis. Sappiamo dagli organi di stampa della convocazione del Tavolo nazionale del 6 dicembre: come Consiglieri abbiamo l'esigenza di sapere cosa la Regione andrà a dire e a richiedere a quel Tavolo; vorrei sapere se il Presidente Cirio e gli Assessori che hanno condiviso quel protocollo ritengono che Stellantis abbia rispettato gli impegni presi, di cui noi non abbiamo avuto modo di conoscerne i dettagli.
Anche soltanto per le informazioni che abbiamo avuto dagli organi di stampa, c'è la necessità di sapere se questa azienda, che sta abbandonando il territorio torinese lasciando macerie e vittime sul campo, sta rispettando gli impegni che periodicamente prende, e se riteniamo di esserne soddisfatti. Perché si possono anche pubblicare titoli roboanti sulla transizione ecologica, sulla green economy, sul nuovo hub dell'economia circolare, però mi sembra opinione diffusa tra i torinesi la delusione e il disincanto su quanto sta avvenendo. Non c'è bisogno di chiedere agli esponenti politici: basta frequentare un qualunque bar o circolo e ascoltare le persone - chi è stato operaio in quell'azienda o chi comunque con quell'azienda ha avuto a che fare - per percepire la disillusione, la delusione e la grande preoccupazione per il futuro. Come Amministratori e rappresentanti di questi cittadini e cittadine non possiamo non tenerne conto.
Quale richiamo sociale, quale impegno la Regione e il Governo pensano di richiedere a Stellantis? Quali ipotesi di impegno diretto? Non va dimenticato che lo Stato francese fa parte della compagine industriale di Peugeot all'interno di Stellantis, quindi anche questo squilibrio andrebbe affrontato e sanato. Non è per parlare di altro, ma è per provare, forse anche in modo non così competente ma sicuramente con impegno politico, a mettere insieme ciò che sta avvenendo in Piemonte, nell'area metropolitana richiamando alla sua responsabilità la principale azienda storica di questo territorio, che tanto ha avuto dalle istituzioni piemontesi e italiane senza incorrere in lesa maestà, come spesso, invece, ci sembra di verificare negli interventi che leggiamo: magari, qualche foto in meno con Tavares ed Elkann e qualche impegno in più.
E poi un ragionamento più complesso sul fatto che in questo momento noi siamo qui, mentre il Presidente Cirio e credo anche l'Assessore Tronzano sono di nuovo in un'altra realtà industriale ed imprenditoriale, quella dell'aereospazio. Come sta insieme lo sviluppo di un settore che sembrerebbe andare a vele spiegate con la crisi e la perdita del posto di lavoro di altre migliaia di lavoratori? Credo che il nostro compito sia di far stare insieme queste vicende e di trovare delle soluzioni. Sono strade strette - ne sono assolutamente consapevole - ma è necessario trovare delle soluzioni che mettano al primo posto la salvaguardia dei posti di lavoro dei lavoratori e delle lavoratrici.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il collega Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Assessore Chiorino per l'informativa.
Mi lasci dire, Assessore, che non carico su di lei alcuna responsabilità di natura gestionale del comparto dell'ex Ilva e dell'acciaio. Ci mancherebbe! Da un punto di vista politico, però, non sono del tutto soddisfatto dell'informativa, perché credo che la Regione Piemonte debba e possa fare molto di più in questo senso.
Questa mattina non sarò l'unico a farle la proposta, che va ad aggiungersi a quella del collega Sarno, di un Consiglio regionale aperti o sul tema del lavoro in Piemonte.
Per quanto riguarda l'ex Ilva, ero presente, insieme al collega Sacco e al collega Poggio, al Consiglio comunale aperto a Novi Ligure. La richiesta dei lavoratori è stata molto specifica e puntuale e quella dei loro rappresentanti sindacali lo è stata ancora di più, ovvero quella di formalizzare un tavolo regionale sulla crisi dell'ex Ilva che, come lei ha ben detto, non riguarda soltanto Novi Ligure, ma comprende anche Racconigi e tutto l'indotto collegato alla produzione e alla lavorazione dell'acciaio in Piemonte.
Abbiamo la necessità in quel dibattito - che auspichiamo avvenga in un Consiglio regionale aperto - di manifestare pubblicamente non soltanto le opinioni, ma di rendere pubblici i dati, le scelte e le prospettive con molta concretezza, perché in palio ci sono i destini - e non voglio generare troppa enfasi nel mio intervento - delle famiglie, che sono molto incerti.
Sa cosa sta succedendo a Novi Ligure in queste settimane e in questi ultimi mesi? Che i lavoratori scelgono altre destinazioni; se possono, soprattutto quelli più giovani, se ne stanno andando dallo stabilimento novese ex Ilva.
So che le colleghe e i colleghi riconosceranno la verità in quello che sto per dire. Una volta, entrare in stabilimenti come quello dell'Ilva di Novi Ligure rappresentava una certezza per un lavoratore o una lavoratrice.
Difatti, riuscire ad avere un contratto a tempo indeterminato in fabbriche del genere consentiva di immaginare con più tranquillità il futuro. Ora non è più così.
L'ho detto in premessa: la colpa non è dell'Assessore al lavoro degli ultimi quattro anni e tanto meno del Presidente della Giunta, anche se, in termini di vocazione ad assistere allo spettacolo da spettatori, questa Giunta lo ha dimostrato spesso e volentieri. È uno spettacolo non edificante in questa Italia, in termini di lavoro e soprattutto di precariato.
Però, manca in Italia una politica industriale seria, lo hanno già detto le colleghe e i colleghi che sono intervenuti prima. Non c'è una direzione di marcia precisa. A volte si evoca, nel dibattito pubblico da parte della destra, anche un nazionalismo industriale e non si capisce nemmeno com'è definito e com'è portato nella realtà. Non si comprende, ma l'Italia sta mancando del tutto, perlomeno nel dibattito europeo, su quale ruolo avere nelle politiche industriali italiane in un contesto europeo che sfida nel mondo imprese ed aziende che hanno altri strumenti per continuare a coprire fette di mercato.
Come ridare futuro all'Italia? Per quanto riguarda il Piemonte, questa Giunta dovrebbe entrare più nei dettagli, con un pochino più di sostanza e di consistenza. Se non ce la fate da soli, provate a farvi aiutare. Un Consiglio regionale aperto potrebbe tornare utile proprio per mettere insieme le energie, non soltanto dei rappresentanti dei lavoratori, ma anche del mondo delle imprese piemontesi. A noi e al Piemonte intero sfugge quella direzione, quel senso di marcia. Non riconosciamo l'indicazione che questa Giunta dovrebbe dare in termini di programmazione e di priorità.
Ribadisco la necessità di un ulteriore confronto e, oltre al Consiglio regionale aperto sul tema del lavoro e sulle questioni che stiamo trattando questa mattina, propongo anche di convocare un tavolo regionale sulla crisi dell'acciaieria piemontese. Chiedo, peraltro, in questo senso un'espressione della Giunta già questa mattina, per poter avere la possibilità di comunicare, ai lavoratori che la attendono, la posizione dell'esecutivo della Regione Piemonte.
Concludo, Presidente, dicendo che, come ho detto, era presente il collega Poggio, sempre molto attento alle attività che vengono svolte nella provincia di Alessandria., ma l'assenza della Giunta regionale al dibattito del Consiglio comunale aperto di Novi Ligure non ci ha fatto molto piacere.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Presidente Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per le informative e ripropongo l'idea che avevo proposto nella scorsa seduta di organizzare un Consiglio regionale aperto.
L'avrei portata nella Conferenza dei Capigruppo convocata per domani e l'avevo anticipata nella seduta della scorsa settimana.
L'auspicio però è che questa sessione, se sarà concessa, quindi se riusciremo a organizzarla, non diventi una seduta a sfondo elettorale.
Insomma, siamo in un momento particolarmente delicato per la vita del nostro Consiglio, siamo a fine legislatura: il rischio è che le crisi aziendali diventino uno strumento di confronto elettorale. Io credo che non abbiamo bisogno di questo; i lavoratori che sono qui sotto in presidio e anche quelli che sono venuti la scorsa settimana non hanno bisogno di questo.
Dovremo organizzare quella seduta in modo che diventi un qualcosa di utile, invitando anche dei soggetti che indagano sulla situazione della nostra Regione, che possano portare dei contributi di studio per tutti noi e approfondire, ad esempio, quali figure professionali siano più carenti nella nostra Regione. Come dicevo nella scorsa seduta, in cui abbiamo appena approvato un ddl sulla formazione, credo che potremmo subito mettere in atto quanto previsto in quel testo di legge, cercando di avviare della formazione che sia il più possibile coerente con quello che serve agli imprenditori presenti nella regione e anche alle grandi aziende.
Quindi la mia richiesta è ribadire la necessità di un Consiglio aperto come già fatto precedentemente, però, di strutturarlo in modo che non diventi una passerella - passatemi il termine - per tutti gli esponenti.
Non faccio distinzioni, anche perché in questi anni le crisi che abbiamo affrontato hanno investito governi di centrodestra, centrosinistra all'Embraco abbiamo visto sfilare Ministri di tutti i colori e alcuni anche hanno illuso i lavoratori in modo non proprio eticamente accettabile e i lavoratori se lo ricordano ancora. Io credo che tutti noi dovremmo cercare di tenere un profilo, un tipo di approccio che sia distinto dal momento elettorale che stiamo vivendo.
Segnalo soltanto che in uno degli atti di indirizzo che ho collegato al bilancio - che era già depositato, ne ho chiesto ieri il collegamento, ma non so se sarà accettato, perché siamo ancora in forse - tra i vari impegni è prevista l'attivazione di un tavolo per promuovere un piano straordinario per il lavoro, coinvolgendo tutti gli enti necessari e competenti in merito, come gli enti di formazione accreditati, enti locali, centri per l'impiego, aziende pubbliche e private, organizzazioni sindacali imprenditoriali, associazioni. Quindi il senso del Consiglio regionale aperto, secondo me, dovrebbe essere un po' questo, dare l'avvio a un tavolo di questo tipo, dove poi ci si possa confrontare seriamente sulle soluzioni che possiamo dare ai lavoratori.
Prendendo atto che tutte le Amministrazioni di tutti i colori, a tutti i livelli, sia regionale che nazionale, in questi anni hanno avuto delle pesanti responsabilità rispetto al destino di molti lavoratori, dovremmo ripartire a studiare la situazione attuale e cercare di dare un po' di concretezza al nostro lavoro, perché abbiamo delle responsabilità enormi di fronte alle situazioni che stiamo andando da discutere e rispetto alle quali ci confrontiamo in quest'Aula.



PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il collega Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente; grazie, Assessore, per l'informativa.
Intervengo in quanto ero presente al Consiglio comunale aperto a Novi Ligure, Consiglio che si è tenuto sul futuro dello stabilimento Ilva. Come ricordato da alcuni miei colleghi in precedenza, c'era un grande assente.
Il grande assente era il Governo nazionale, ma soprattutto i parlamentari che rappresentano il nostro territorio nella maggioranza di Governo.
Durante il mio intervento nel Consiglio comunale aperto ho detto che avrei fatto una richiesta in Regione e la richiesta è stata depositata questa mattina, facendo seguito a quanto già annunciato nello scorso Consiglio regionale, ovvero che avrei depositato una richiesta di Consiglio aperto sul futuro dell'acciaio in questa Regione e direi anche a livello nazionale, in quanto fino ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta politica.
Io ringrazio l'Assessore per averci letto neanche le ultime le ultime novità in merito alla questione ILVA: sono cose che sappiamo, sono cose che possiamo leggere sui giornali, facendo una buona ricostruzione sul tema possiamo tranquillamente ottenere questo tipo di informazioni. Quello che non sappiamo è qual è la posizione del Governo nei confronti di questo tipo di produzione, se c'è un'intenzione reale di investire, quali sono i tempi quali sono i metodi per raggiungere determinati obiettivi. Ricordo che si è verificato un problema non di poco conto, che è quello del rifiuto di 1,2 miliardi di euro del Piano nazionale di ripresa e resilienza che erano destinati a una parte della riconversione energetica dell'Ilva, nella fattispecie della trasformazione ad idrogeno di parte della produzione.
Questo ci avrebbe consentito di ridurre le emissioni.
Il Governo ha semplicemente detto: "Noi rinunciamo a questo 1,2 miliardi di euro, perché non facciamo in tempo entro il 2026; troveremo degli altri fondi per coprire questa necessità". Ma quali sono questi fondi? Entro quando si ha intenzione di rifare questa conversione? È stato detto prima: abbiamo avuto la possibilità di consentire a questo stabilimento di avere le sue quote ETS riguardo ai certificati verdi, per un valore di 250 milioni, ma non sarà sempre così. Man mano che andiamo avanti, l'attenzione ambientale è sempre più importante: bisogna investire oggi che abbiamo ancora il tempo di farlo su questo tipo di realtà.
Ad oggi, se avessimo investito con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, avremmo avuto un orizzonte temporale, il 2026; adesso questo orizzonte temporale non c'è più. Noi non sappiamo entro quando il Governo e Acciaierie d'Italia hanno intenzione di completare la conversione energetica dello stabilimento, perché se Taranto non è nelle condizioni di stare sul mercato, poi, a ricaduta, chiudono anche gli stabilimenti a valle della produzione, quindi lo stabilimento di Racconigi e lo stabilimento di Novi Ligure.
La domanda dunque è: qual è l'intenzione del Governo sul futuro dell'acciaio italiano? Abbiamo intenzione di investire? Abbiamo intenzione di partecipare come Stato? Ricordo, anche nelle dichiarazioni di chi ha gestito Acciaierie d'Italia, il grosso problema della liquidità. Ricordo che una delle due cordate che si erano fatte avanti, nel momento in cui c'era la possibilità di acquisire l'Ilva, aveva dentro Cassa Depositi e Prestiti, che avrebbe garantito molto di più, rispetto a qualsiasi altro partner statale, una buona liquidità, una buona possibilità di investimento. Questo non è stato fatto e si è scelto di andare in un'altra direzione. Con il senno di poi sono tutti bravi a parlare, ma non è questo il punto: il punto è imparare dagli errori del passato e cercare di disegnare un futuro un po' più chiaro.
Abbiamo intenzione di fare tutti gli investimenti necessari per mettere nelle condizioni Taranto di stare sul mercato, in un'economia occidentale che ha tutta una serie di giusti limiti ambientali? Taranto sconta anche un problema sanitario importante: abbiamo bambini che si ammalano e che muoiono, a un tasso molto più elevato rispetto ad altri luoghi d'Italia: ciò significa che c'è una correlazione con l'inquinamento. Non è solamente una questione economica, ma anche una risposta sanitaria. La tempistica di riconversione di quell'impianto è fondamentale, da una parte, per risolvere i problemi con la Magistratura e, dall'altra, per risolvere i problemi sanitari. Questo ci consentirebbe di entrare a regime, con una produzione che non va più a singhiozzo e che non ha su di sé una spada di Damocle.
Per fare questo occorre decidere quanto abbiamo intenzione di investire, anzi, se abbiamo intenzione di investire, quanto abbiamo intenzione di investire ed entro quando abbiamo intenzione di investire altrimenti il mercato si sposta in altre direzioni. Se non diamo la garanzia di continuità di produzione, anche chi si rifornisce oggi dell'acciaio Ilva, o dall'acciaio acciaierie d'Italia, è chiaro che un domani vorrà essere garantito sulla fornitura e, quindi, si rivolgerà ad altri partner commerciali.
Questo ci fa perdere ulteriori posizioni a livello di mercato, sia europeo sia globale.
Fra l'altro, direi di non mischiare troppo le questioni, perché ci va il giusto tempo per affrontare ogni singola questione ed evitare di fare un tutt'uno generale senza arrivare a nessun tipo di soluzione o a nessun tipo di proposta politica.
Come ho annunciato settimane fa e anche la settimana scorsa, a seguito dell'informativa dell'Assessore, ho depositato una richiesta di Consiglio aperto, che sarà discussa in Conferenza dei Capigruppo, sul tema Ilva e sul tema fondamentale del futuro dell'acciaio d'Italia, che non solo va a impattare su questi due importanti stabilimenti, ma anche su tutto l'indotto, perché tutto il tessuto industriale del Nord Italia che si rifornisce da Ilva perde un importante componente se non saremo più in grado di fornire la materia prima come è stato fatto fino a oggi. È necessario, quindi, che ci siano esponenti politici, che oggi hanno la possibilità di assumere decisioni, che vengano a raccontarci cosa ha intenzione di fare questa maggioranza, perché noi non lo abbiamo capito.
Non abbiamo avuto la possibilità di fare questo tipo di confronto; una volta fatto, si potrà lavorare tutti insieme nella stessa direzione, per cercare di raggiungere questo tipo di obiettivi. In mancanza di un confronto, diventa difficile dare una prospettiva, che sia anche politica ed economica, sul futuro delle nostre acciaierie. In passato, quando ci sono state le crisi, a partire da Ilva, come Movimento 5 Stelle abbiamo sempre messo la faccia: si sono sempre presentati ministri, parlamentari e si sono assunte delle responsabilità. Non si può nascondere la testa sotto la sabbia: bisogna andare sul territorio, affrontare il problema contingente e decidere, insieme, le prossime tappe per risolvere una situazione che non può più essere rimandata.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola. Prego, Consigliere ne ha la facoltà per 10 minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente, e grazie Assessore Chiorino per l'informativa.
È chiaramente importante la presenza della Regione nelle interlocuzioni avvenute, ad esempio, con la Lear, dopo le determinazioni assunte dal Consiglio regionale. L'Assessore ha confermato che è un fatto positivo che la Regione chieda un piano industriale alla Lear Corporation, lo chieda e non lo scriva, come invece sembrava dall'atto di indirizzo della maggioranza approvato due sedute fa.
Come hanno detto anche i lavoratori della Lear auditi, la questione è certamente importante, ma non è l'unica, perché si rischia di avere un effetto domino sull'indotto auto in tutto il Torinese. Non è una questione limitata a quei 300 posti di lavoro, ma siamo nell'ordine di qualche migliaio, se consideriamo quell'effetto domino che si può creare se non vengono prodotte auto nella nostra regione e se non ci sono alternative. È chiaro, come è stato sottolineato dai colleghi intervenuti prima di me, che al centro della questione c'è Stellantis, per cui anch'io domando cosa ha intenzione di chiedere la Regione Piemonte a Stellantis. Quali sono i termini dell'accordo siglato tempo fa con Stellantis, non rivelato a nessuno? Sono stati mantenuti i termini di questo accordo? Sono stati mantenuti gli impegni? Quali che fossero, a noi pare di no, perché non è successo nulla. Certamente, serve una strategia complessiva ed è in capo alla politica nazionale e alla politica regionale.
Sulla questione ritengo che la maggioranza che governa questa Regione e la maggioranza che governa a livello nazionale debbano fare uno sforzo per superare quel vuoto sovranismo di cui sono affetti o, meglio, fino a oggi si è dimostrato un sovranismo dietro cui non c'è assolutamente nulla. Non c'è un'idea, ci sono vaghi slogan (addirittura si vaneggia del nucleare o di altro).
Certamente, riteniamo una buona notizia il progetto di economia circolare avviato nel complesso di Mirafiori, ma sappiamo che questo non basta, non è credibile come progetto a sé; un blog politico, forse con un po' di cinismo e di severità, ha scritto di Stellantis che fa lo sfascia carrozze: un giudizio impietoso, dietro al quale c'è, comunque, un fondo di verità.
Mentre il Ministro Urso, a livello nazionale, sta ancora pensando a quale forma di incentivo può fare più piacere a Stellantis per l'acquisto di veicoli ecologici, Stellantis se ne va e non fa più automobili in questa regione e in questo Paese. Sappiamo che la produzione di automobili non è l'unica soluzione, ma quelle che produce Stellantis magari cominciamo a produrle a Mirafiori, cominciamo a farle in Piemonte, per esempio le 500 elettriche, così si aiuta anche la Lear.
È stato detto che i sedili vanno fabbricati vicino a dove si producono le automobili: non si producono più le Maserati vicino allo stabilimento Lear e Lear rimane senza commesse. Non credo che sulle automobili elettriche ci si sieda sulle batterie, ma sui sedili, quindi se vengono prodotte automobili elettriche nella nostra regione, si possono produrre anche i sedili. Chiediamoci come mai un Paese come la Spagna produce 1.785.000 autovetture all'anno ed è al secondo posto in Europa dietro la Germania mentre l'Italia ne produce 473.000 ed è all'ottavo posto (un quadruplo di automobili prodotti in Spagna).
Una risposta è questa. Sapete quanti gruppi automobilistici producono automobili in Spagna? Diversi gruppi: Stellantis, Volkswagen, Ford, Nissan Renault. In Italia, specialmente negli ultimi vent'anni, sia a livello nazionale sia a livello regionale, forse si è lasciato un po' troppo spazio a Stellantis; spazio che poi non è stato riempito e si è tolto ad altri.
Questo Paese si è negato delle opportunità per stare dietro a Stellantis (dicasi FCA, Gruppo FIAT).
Fare meno foto con volti sorridenti ai rinfreschi con salatini e avere più decisione nelle interlocuzioni e una postura più decisa, forse, non avrebbe fatto male alla Regione e al Paese.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Bertola per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Elena Chiorino. Prego, Assessore; ne ha facoltà.



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Cerco di riprendere i vari interventi che hanno seguito l'informativa.
Mi sorprende e chiederei di approfondire un po' i temi che ha trattato chi ha tentato di spiegare a quest'Aula che sarebbe meglio dare più potere all'Europa, perché si è dimenticato di dire che la proposta di lavorare sui biocarburanti, che sarebbe stata una soluzione fondamentale e importante anche per l'automotive piemontese, è stata bocciata dall'Europa. In questo momento, forse, in Europa non abbiamo esattamente una predisposizione a supportare e a tutelare l'ambito dell'automotive piemontese.
La Presidente di uno dei partiti di questa opposizione ha evidenziato quanto l'Italia abbia sbagliato, secondo lei, a fare in modo che oggi non sia obbligatorio vietare i motori a combustione nel 2035; che sarebbero stati un altro danno evidente. Ed è proprio per questo che siamo qui a parlare di automotive. Ricordo che è stato il Governo italiano in prima linea a fare in modo che ci fosse una transizione, che deve essere perseguita con tempi e modi che garantiscano una sostenibilità sociale ambientale ed economica.
Rispetto alla - parrebbe - poca chiarezza degli obiettivi del Governo, al fatto che qualcuno negli interventi abbia evidenziato che non si pu nascondere la testa sotto la sabbia o si sia dato troppo spazio a Stellantis, dico che sono assolutamente d'accordo. Tuttavia, chiederei un po' più di onestà intellettuale: ricordiamo quali forze politiche, non di certo quelle attuali, erano al Governo nel momento in cui si creava Stellantis e il Governo italiano decideva di rimanerne fuori. Oppure chi quando oggi si chiede finalmente di parlare di piano industriale e noi siamo pronti a farlo in qualunque momento, proponeva come soluzione per l'Ilva un allevamento di cozze con l'allora Ministro del Sud.
Oggi ci spiegate l'importanza della siderurgia? Noi abbiamo avuta sempre molto chiara l'importanza della siderurgia ed è per quello che abbiamo contrastato quella visione ed è per quello che evidentemente abbiamo vinto le elezioni.
Su questi temi penso che sicuramente ci siano delle criticità, ma non sono imputabili né al Governo regionale né, tantomeno, al Governo nazionale; se è vero che a Stellantis sono stati dati troppi spazi - e sono assolutamente d'accordo - oggi si sta lavorando a definire dei piani proprio per cercare di blindare quello spazio eccessivo che è stato dato in precedenza e dannoso per questo territorio.
Per quanto riguarda il piano industriale è chiaro che si vuole supportare ai massimi livelli tutti i nostri asset strategici e non solo; si vuole fare in modo che l'Italia continui a essere quella grande e forte seconda potenza manifatturiera europea, quella grande, forte e settima potenza economica a livello mondiale. Questo viene declinato ogni giorno dalla Giunta regionale con le azioni di governo regionale per supportare imprese e lavoratori, per fare in modo di stimolare non soltanto la capacità imprenditoriale, ma anche il supporto alla volontà imprenditoriale mantenendo al centro, sempre con la massima attenzione, come dicevo all'inizio dell'intervento sull'informativa, i lavoratori e le loro famiglie, rispetto alle quali si sta continuando a lavorare sia a livello regionale che a livello centrale, affinché ci siano, ovunque e in ogni modo, le maggiori tutele possibili, comprendendo anche il tema fondamentale dell'occupazione femminile. A tale proposito, non ci siamo accontentati di aprire il dibattito sul fatto che sia più corretto, come stimolo all'occupazione femminile, definirmi "Assessore" o "Assessora", ma abbiamo cercato di lavorare per supportare i servizi alla famiglia, per fare in modo che le donne con più figli avessero maggiori sgravi, per fare in modo che le donne con più figli potessero essere garantite nell'ambito dei contratti occupazionali. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Sono le ore 13.00, per cui sospenderei i lavori fino alle ore 14.00.
Nel pomeriggio riprenderemo con la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata; successivamente, i lavori proseguiranno con la variazione di bilancio.
Adesso potremmo ricevere in Sala delle Bandiere una delegazione dei lavoratori che stanno manifestando fuori.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.06)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.14 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1631 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Chiorino; interrogazione a risposta immediata n. 1633 presentata dalla Consigliera Frediani, cui risponderà l'Assessore Chiorino; interrogazione a risposta immediata n.
1634 presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Chiorino interrogazione a risposta immediata n. 1636 presentata dal Consigliere Gallo, cui risponderà l'Assessore Chiorino; interrogazione a risposta immediata n. 1632 presentata dal Consigliere Sacco, cui risponderà l'Assessore Marrone; interrogazione a risposta immediata n. 1637 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Marrone.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre la Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 1632 presentata da Sacco, inerente a "Revisione dei criteri di compartecipazione degli anziani e disabili non autosufficienti. Quali i risvolti?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1632.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente; buongiorno, Assessore.
L'ordine del giorno n. 812 del 20 aprile, che si intitolava "Pensione di invalidità e richieste illegittime dei Comuni e dei gestori dei servizi e revisione dei criteri di compartecipazione degli anziani disabili non autosufficienti", è stato votato a maggioranza.
La Regione Piemonte con la DGR del 23 luglio 2007 identificava i criteri riguardo alla fissazione di una franchigia sul reddito: "Una somma non inferiore a 110 euro mensili (somma adeguata annualmente su base ISTAT) deve essere lasciata a disposizione del beneficiario per le proprie esigenze e spese personali".
La quota di compartecipazione al costo della retta socio-assistenziale derivante dalla fruizione di una prestazione socio-sanitaria deve essere quantificata in base al DPCM 5 dicembre 2013. All'articolo 2, l'ISEE viene indicato come lo strumento unico per valutare la situazione economica dei disabili non autosufficienti, mentre l'articolo 2, al punto 1, stabilisce inoltre: "La determinazione e l'applicazione dell'indicatore ai fini dell'accesso alle prestazioni sociali agevolate, nonché del livello di compartecipazione al costo delle medesime, costituisce livello essenziale delle prestazioni, ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, lettera m) della Costituzione".
Inoltre, l'articolo 6, "Prestazioni agevolate di natura socio-sanitaria" sottolinea le modalità di calcolo dell'ISEE riferite a questa tipologia di prestazioni, che sono differenti rispetto a quelle standard. L'ISEE in questione riguarda la richiesta, da parte di persone maggiorenni, di prestazioni residenziali quali ricoveri presso strutture socio-sanitarie come ad esempio le residenze sanitarie assistenziali, ma anche le comunità alloggio per le persone con disabilità intellettiva e/o autismo o altre tipologie di strutture.
Nel caso specifico, per il calcolo dell'attestazione ISEE "socio-sanitario residenziale", così denominato, a favore delle persone con disabilità e/o non autosufficienze, si fa riferimento a una particolare composizione del nucleo familiare. La pensione di invalidità, così come stabilito dal DPCM n. 159/2013, non costituisce reddito.
Le prestazioni di invalidità civile a decorrere dal 20 luglio 2020 hanno avuto un incremento fino a 651 euro per 13 mensilità, beneficio riconosciuto dalla legge n. 448/2001 per i soggetti con più di 60 anni di età, che ha avuto un'applicazione grazie a una sentenza della Corte costituzionale.
Inoltre, gli aumenti riconosciuti, al netto della franchigia di 110 euro stabilita con DGR, non costituiscono vantaggio per i beneficiari, poich gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali riducono le quote di compartecipazione alle rette e diventano i reali beneficiari del provvedimento grazie al minor costo sostenuto.
La sentenza della Corte costituzionale ha più che raddoppiato l'importo della pensione di invalidità per le persone maggiorenni. Tale importo tuttavia, non risulta essere sufficiente per assicurare una sopravvivenza dignitosa.
A seguito della sentenza sopracitata e dell'incremento della pensione di invalidità, si sono verificati aumenti dell'importo di compartecipazione al costo dei servizi socio-sanitari da parte delle persone con disabilità.
Tale pratica risulta essere non corretta, secondo la normativa vigente, in quanto tali risorse non costituiscono reddito, pertanto non possono essere legittimamente considerate nella valutazione economica degli utenti.
Con l'ordine del giorno n. 812 abbiamo chiesto alla Giunta di farsi portavoce presso i Comuni del Piemonte, invitandoli a modificare il regolamento in merito alla compartecipazione economica, a stanziare prioritariamente le risorse disponibili per finanziare le prestazioni rientranti nei LEA, a promuovere l'uniformazione dei criteri di compartecipazione, richiamando i due principi, ovvero l'adeguamento ISTAT come previsto dalla DGR, e la rideterminazione del valore, tenendo in considerazione l'incremento delle prestazioni di invalidità civile.
Pertanto, interroghiamo la Giunta per sapere quali azioni sono state intraprese a oggi per l'applicazione dell'ordine del giorno descritto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sacco per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marrone, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e

dell'integrazione socio-sanitaria Grazie, Presidente.
Spero di riuscirci entro cinque minuti perché, come ha potuto constatare anche l'interpellante, non è una materia di facile contingentabilità.
Alcune cose le ha ricordate lui e quindi non le ripeterò.
Semplicemente la norma nazionale che lui ricorda, ovvero il DPCM del 2013 devo dire che sono contento che si individui bene qual è, perché ogni tanto sembra che sia una norma recente, invece è una norma dell'allora Governo Letta - ha sostanzialmente fissato l'utilizzo dell'ISEE come criterio di valutazione della situazione reddituale.
Diverse realtà (penso alla Regione Lazio) hanno quindi adottato dei regolamenti cornice regionali, perché quelli operativi sono quelli degli enti gestori, quindi dei Comuni e dei loro consorzi, andando ad applicare la norma nazionale per quello che riguarda l'identificazione del patrimonio della persona assistita, ma poi ammettendo in subordine di poter utilizzare l'introito dell'indennità di accompagnamento in caso di ricovero o di ospitalità in una struttura residenziale.
Non è una visione peregrina: il fatto che l'indennità di accompagnamento sia identificata a livello istituzionale come una risorsa per far fronte a delle prestazioni che al domicilio sono sostenute dalla famiglia, mentre in struttura passano alla struttura stessa, è avallato dalla stessa INPS, che nei casi rari in cui venga a conoscenza di un ricovero (e avviene normalmente per quello ospedaliero rispetto a quello nelle strutture residenziali di lungodegenza, come le RSA), va a sospendere l'erogazione in autonomia, restando impregiudicato il dovere dei Comuni (in quanto di LEA si tratta) di coprire l'integrazione della quota alberghiera al posto della struttura stessa.
Questa è la ragione per cui, come ha ricordato l'interpellante, il Consigliere Sacco, abbiamo ottemperato a quest'ordine del giorno, dopo dieci anni di inerzia - scusate se lo sottolineo, ma tale condizione ha creato di sicuro, ahinoi, una sedimentazione in una situazione che non poteva essere lasciata così ancora a lungo - con una regolamentazione regionale concordata con gli enti gestori di servizi socio-assistenziali: attraverso questo compromesso, si vuole affermare, da una parte coerentemente con la norma nazionale, il criterio della valutazione del reddito tramite l'ISEE e senza altri criteri che venivano adottati in modo peraltro disomogeneo dai vari regolamenti comunali; dall'altra parte, si vuole prevedere per gli enti gestori la facoltà, un po' com'è stato nella Regione Lazio, di incamerare una quota (non tutta, lo sottolineo, ancorch maggioritaria) dell'indennità di accompagnamento per sostenere l'azione (in parte, è ovvio) dell'integrazione delle rette.
Noi, avevamo previsto - gli enti gestori erano d'accordo - di prevedere una soglia minima di budget per spese personali che venisse lasciata nella disponibilità della persona assistita, proprio a salvaguardia della qualità della sua vita, per comprare indumenti, libri, insomma per godere di quelli che sono i diritti a una vita dignitosa, oltre alla mera prestazione alberghiera del vitto e dell'alloggio.
Purtroppo, perché è successo quello che non è successo in altre Regioni l'impugnativa al TAR da parte di un'associazione nei confronti della DGR ha indotto la nostra Avvocatura regionale - correttamente, peraltro, da un punto di vista giuridico - a farci presente che una disciplina come la nostra, che deviasse anche di poco dalla lettera lampante e autentica della norma nazionale, avrebbe portato a una quasi certa, se non probabilissima abrogazione. Sfortunatamente - lo sottolineo nuovamente - essendoci trovati senza costituzioni nel procedimento amministrativo da parte degli stessi enti gestori che erano i diretti interessati, pur avendoli noi invitati (diciamo, però, che il procedimento amministrativo ha tempistiche abbastanza celeri), in autotutela abbiamo dovuto cassare quelle parti del regolamento che, sostanzialmente, discostavano, come quella che ho accennato rispetto al ricovero in RSA e l'utilizzo delle indennità di accompagnamento, dalla norma nazionale. Questo però ha creato un problema non indifferente agli enti gestori piemontesi, che incide per 30 milioni di euro (stima da loro calcolata, che prendiamo per buona, non avendo avuto modo di verificarla), di cui 11 milioni, che poi sono diventati 14 (anche se non ho capito bene questo dettaglio, ma di nuovo riferisco quello che dicono gli Assessori comunali) per il Comune di Torino, creando, di fatto uno squilibrio finanziario rispetto a quella che viene identificata come "novità normativa".
In realtà, la norma nazionale risale a dieci anni fa, ma, sostanzialmente fino a oggi è stata disapplicata, da un lato per tutelare la corretta applicazione della legge nazionale, dall'altro anche per evitare uno shock che destabilizzi tutto il sistema degli enti gestori piemontesi, con evidenti ripercussioni sugli stessi assistiti e poi, a cascata, anche su tutte le prestazioni socio-sanitarie, anche quelle che non hanno a che fare con la non autosufficienza.
La Giunta regionale, su richiesta di ANCI e del coordinamento regionale degli enti gestori, ha deliberato una proroga fino a questo dicembre sull'entrata in vigore, se vogliamo chiamarla così, di questo regolamento regionale che aderisce in toto alla norma nazionale.
In una recente riunione, sempre con ANCI e con enti gestori, ma anche con i parlamentari piemontesi, la richiesta è stata ulteriormente portata a sei mesi. Questo per quale ragione? Non per allungare il brodo.
Se, infatti, la Regione, quindi questa Giunta, avesse voluto proseguire l'atteggiamento delle precedenti Giunte, non avrebbe neanche adottato il regolamento regionale. La proroga è per consentire a soggetti istituzionalmente legittimati a farlo, come ANCI, ma anche come i singoli Comuni (penso ai Comuni capoluogo di provincia, che ci hanno inviato una lettera sicuramente molto determinata su questo), quindi per lasciare quantomeno lo spazio e il tempo per un'interlocuzione tra questi soggetti (che sono, poi, quelli dei cui bilanci e della cui operatività, in termini di prestazioni di servizi, stiamo parlando, perché la Regione è, di fatto un mero filtro di normazione, vincolata peraltro a quello che dice la norma nazionale) e il Governo per valutare un'eventuale modifica della stessa norma nazionale.
Personalmente, pur ricordando che la Regione in questa dinamica è molto sullo sfondo, perché non è il soggetto direttamente protagonista, penso che il compromesso che avevamo individuato noi sia la soluzione migliore perché da un lato riafferma il principio dell'ISEE come criterio di calcolo, ma dall'altro prevede anche che non si vada nel paradosso per cui l'INPS magari smette un'erogazione e i Comuni, a livello di autonomie locali, sono chiamati a coprire anche l'ammontare di quell'erogazione.
In ogni caso, siccome i Comuni e gli enti gestori hanno chiesto, invece, di andare a coprire con delle risorse, ricordo che la Regione Piemonte già contribuisce all'integrazione delle rette per la componente alberghiera (grossomodo da un anno e mezzo a questa parte, anche se la procedura è iniziata prima), pur non avendone il dovere istituzionale, attraverso lo strumento del "voucher scelta sociale", che su quella componente cuba metà dell'importo totale, ovvero 45 milioni di euro.
Come scelta politica potrà essere condivisa o meno, ma rivendico il fatto che la Regione, andando a fare un qualcosa che non è chiamata istituzionalmente a fare, lo faccia con un canale diretto, mantenendo quindi anche un criterio di omogeneità di sistema. Finché, infatti, non si arriverà a una riforma strutturale del sistema degli ambiti sociali territoriali (riforma che dovrà essere necessariamente condivisa con le autonomie locali) terremo soprattutto i nostri concittadini più fragili ostaggio di una disomogeneità di sistema, che, secondo me ma penso anche secondo il parere comune, fa un po' a pugni con un principio di esigibilità dei diritti e, soprattutto, di uniformità e di equità dei diritti stessi.
Penso che la Regione faccia bene a calare queste importanti risorse in un sistema di rapporto diretto con l'utente. In ogni caso, se vogliamo affrontare strutturalmente e con equilibrio questa situazione, sono convinto che si debba aspirare, cercando di creare una sintesi con le associazioni del mondo della disabilità e della non autosufficienza, a una revisione nazionale della norma stessa, sperando che si risolva davvero all'insegna dell'equilibrio e del rispetto dei diritti e delle prerogative di tutti.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marrone per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1631 presentata da Canalis, inerente a "Reparto di neurologia di Ciriè a rischio chiusura: cosa intende fare la Regione?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1631.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Canalis.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Sull'ospedale di Ciriè ero già intervenuta circa un anno fa, quando si era prospettata la chiusura del Pronto soccorso o, comunque, il ricorso a medici gettonisti esterni, che sappiamo costare molto di più per i bilanci delle ASL. Oggi, invece, vorrei soffermarmi sul rischio paventato di chiusura del reparto di neurologia dell'ospedale. Sappiamo che l'ospedale di Ciriè non serve soltanto la città di Ciriè, ma anche il territorio circostante, in particolare le Valli di Lanzo. Si tratta, quindi, di un ospedale periferico molto importante per una cosiddetta area interna della nostra regione, l'area delle Valli di Lanzo. È un territorio con una forte componente di popolazione anziana che quindi, in maniera più specifica necessita di un ospedale nei pressi della propria abitazione.
Oggi l'ASL TO4 dispone di quattro ospedali: Ciriè-Lanzo, Chivasso, Ivrea e Cuorgné. Il distretto Ciriè-Lanzo copre moltissimi Comuni, molti dei quali molti piccoli. Già nell'ospedale di Casale Monferrato, nell'ASL di Alessandria, il reparto di neurologia è stato molto depauperato: in poco tempo si è passati da ben sette specialisti a un solo. Temiamo che possa ripetersi anche a Ciriè questo fenomeno di svuotamento di uno dei reparti più delicati per il tipo di patologie che segue, quindi uno dei reparti che dovrebbe maggiormente essere preservato da chiusure o indebolimenti.
Vorremmo chiedere alla Giunta regionale quali azioni intenda mettere in atto al fine di evitare la chiusura del reparto di neurologia di Ciriè e garantire la tenuta dell'intero servizio ospedaliero di quest'area territoriale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Canalis per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Elena Chiorino.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
A fronte della nota carenza di medici a livello nazionale, che investe ancora di più gli specialisti in neurologia, sono state attivate tutte le modalità di selezione possibili, quali concorsi (il prossimo previsto per il 30 novembre 2023) e la mobilità.
Visto il prossimo pensionamento del Direttore della struttura complessa di Neurologia di Ciriè, è stata attivata anche la procedura per la selezione del nuovo Direttore.
Contestualmente, si stanno valutando tutte le possibili soluzioni organizzative attuabili.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'assessore Elena Chiorino per la risposta.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Organizzazione scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 1633 presentata da Frediani inerente a "Situazione del servizio di psicologia scolastica"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1633.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sarò brevissima nell'illustrazione, perché la sintesi o, meglio, la finalità dell'interrogazione è una sola: capire, in questo momento, cosa possano fare gli istituti che intendano attivare uno sportello psicologico.
Durante l'epoca COVID era stata attuata una delibera che consentiva attraverso delle risorse, l'apertura degli sportelli. A fine pandemia è stata approvata, in Consiglio regionale, una legge, a mia prima firma, che prevede l'istituzione della figura dello psicologo scolastico. Tuttavia non essendoci ancora i regolamenti attuativi, il servizio non è ancora stato istituito. Si sta cercando di capire come istituirlo, cercando di comprendere quale sia il fabbisogno, quindi quanti istituti intendano aderire a questa possibilità e quali siano le possibilità di organizzazione del servizio, considerando anche le risorse umane, quindi gli psicologi, a disposizione.
Nella delibera presentata in epoca COVID era previsto che, entro 30 giorni dall'assegnazione delle risorse, i servizi di psicologia, in raccordo con i Dipartimenti materno-infantili delle ASL, i Servizi di Igiene e Salute Pubblica, le Unità di gestione COVID-19, con il supporto delle USR e delle OPP, dovessero realizzare la mappatura del fabbisogno e l'identificazione delle priorità e delle modalità di realizzazione su ciascun territorio del servizio, e che entro dieci mesi dall'attivazione del progetto ci fosse una relazione attestante le caratteristiche essenziali degli interventi messi in atto, il numero dei soggetti seguiti e le risultanze degli interventi realizzati. Credo che queste informazioni possano essere di grande utilità per chi sta lavorando all'attivazione del servizio, in base alla legge approvata successivamente.
La mia interrogazione è finalizzata a sapere quanti istituti, in questa fase che ho definito transitoria (perché c'è questo passaggio dalla delibera, che pare non essere più attiva, alla legge, quindi c'è un momento in cui gli istituti non hanno strumenti per attivare il servizio: infatti su segnalazioni nell'ASL TO3, alcuni istituti non sono riusciti ad attivare il servizio proprio per mancanza di organizzazione), abbiano mantenuto il servizio o abbiano manifestato l'intenzione di attivarlo, al fine di capire come s'intenda rispondere a questa esigenza e avere elementi in più per valutare come organizzare in futuro il servizio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Elena Chiorino.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Nell'ambito del report della rilevazione degli sportelli di ascolto l'Ufficio Scolastico Regionale per il Piemonte, nel 2021, ha effettuato un primo report sull'attività degli psicologi scolastici. Al monitoraggio hanno partecipato 455 istituti scolastici di ogni ordine e grado, di cui 450 statali e cinque paritari. Rispetto alle Province, la suddivisione risulta: Alessandria per 41 scuole, Asti 24, Biella 19, Cuneo 79, Novara 30, Torino 222, VCO 20 e Vercelli 20.
I risultati del monitoraggio mostrano che lo sportello di ascolto è attivo nel 94% delle scuole rispondenti, pari a 429 istituti e 28 istituzioni scolastiche hanno dichiarato che lo Sportello non è attivo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Elena Chiorino.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1634 presentata da Valle, inerente a "Percorsi riabilitativi per minori con disabilità, quali garanzie di continuità del servizio da parte dell'ASL Città di Torino?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1634.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Vicepresidente Daniele Valle che interviene in qualità di Consigliere.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Per quello che riguarda i servizi e i percorsi di natura riabilitativa riguardante i minori, in particolare i minori con disabilità, l'ASL Città di Torino ormai da tempo non è più in grado di offrire questo tipo di servizio con risorse interne e procede tramite un servizio accreditato di natura privata, in particolare presso l'Istituto Don Gnocchi.
Recentemente questo istituto ha mutato il proprio regolamento interno, per cui si interrompe il ciclo riabilitativo previsto che, per sua natura, deve essere rinnovato dall'ASL ogni 12 sedute (ogni tre mesi); il regolamento interno dell'istituto interrompe il ciclo riabilitativo allo scadere dei 12 mesi, in maniera tale che l'utente del servizio debba riaccedere, tramite l'ASL, alla lista d'attesa per nuovamente entrare nel percorso.
Non c'è bisogno di dire che questo, naturalmente, comporta una serie di disagi importanti, il primo dei quali l'interruzione del ciclo riabilitativo anche per alcuni mesi. Gli utenti di questo servizio sono bambini per lo più sotto i dieci anni, portatori di disabilità anche molto gravi e molto spesso degenerative, per cui la fisioterapia non soltanto è importante come terapia in quel momento, ma anche in prospettiva, perch sono gli anni in cui i bambini sono più ricettivi e più in grado di produrre miglioramenti che si porteranno dietro per tutta la vita.
Emerge anche un altro inconveniente di natura relazionale. Per le loro fragilità, la relazione che il bambino sviluppa con il proprio terapeuta è particolarmente significativa e perderla o riprenderla dopo un'interruzione comporta numerose difficoltà.
S'interroga l'Assessorato di riferimento se è a conoscenza di questo mutamento di regolamento e che cosa voglia fare in tal senso per poter garantire il servizio, così come quelle famiglie si aspettano di ricevere.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Daniele Valle per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Elena Chiorino.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Si premette che negli ultimi anni, in particolare nel periodo del post COVID, si è registrato un incremento sul versante epidemiologico sia della prevalenza sia dell'incidenza dei disturbi del neurosviluppo e delle disabilità complesse e della relativa gravità.
In particolare, si fa riferimento ai disturbi legati alla disabilità intellettiva, ai disturbi dell'attenzione con iperattività, ai disturbi del movimento e della coordinazione motoria, ma soprattutto ai disturbi della comunicazione e ai disturbi dello spettro autistico, alle patologie neuromotorie complesse e agli esiti dei disturbi cerebrovascolari acquisiti in epoca precoce spesso secondo modalità combinate in comorbidità.
L'accordo tra l'ASL Città di Torino e la Fondazione Don Carlo Gnocchi, per l'effettuazione di prestazioni riabilitative ambulatoriali e domiciliari, è regolato dall'ex articolo 26 della legge 833/78 secondo criteri di appropriatezza e non ha mai registrato una riduzione delle risorse da parte dell'ASL Città di Torino, bensì, nella fase attuale, sono presenti alcune difficoltà organizzative e di risposta da parte del Centro Don Gnocchi per prestazioni già autorizzate dall'ASL.
Nello specifico, la ASL Città di Torino si avvale del Centro Don Gnocchi per le disabilità di Grado due (gravi, post acute, in fase di recupero) e disabilità di grado tre (gravi, croniche, in fase di stabilizzazione).
L'accesso alle prestazioni ambulatoriali avviene solo attraverso una proposta di trattamento secondo un progetto personalizzato, vagliato dai direttori dei servizi di neuropsichiatria infantile.
A fronte dell'incremento della richiesta e della saturazione delle prestazioni da parte del Centro Don Gnocchi, in particolare per i trattamenti delle patologie lungamente croniche, si è concordata la composizione di un gruppo tecnico misto e specializzato tra operatori del Dipartimento Materno Infantile dell'ASL Città di Torino e gli operatori del Don Gnocchi per la ridefinizione e rielaborazione dei percorsi di cura rimodulati e ridefiniti secondo criteri specifici.
L'ASL Città di Torino, oltre ad aver potenziato, nell'ultimo triennio, il personale della neuropsichiatria infantile, in particolare gli educatori professionali, dal 1° ottobre 2023, si avvale anche delle attività e delle prestazioni erogate dal Centro diurno socio-riabilitativo sperimentale "Mini Puzzle" di Torino, per bambini affetti da disturbi cerebrovascolari acquisiti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Elena Chiorino per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1636 presentata da Gallo, inerente a "Rimodulazione del PNRR: quale impatto sulle strutture di prossimità da realizzare in Piemonte?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1636.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Raffaele Gallo.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente Il question time in oggetto parte dalla notizia di questi giorni secondo cui la Commissione europea ha approvato la rimodulazione e il taglio del PNRR per quanto riguarda l'Italia non solo sulle misure del PNRR sanità, di cui parleremo tra poco, ma anche in relazione ad alcune misure per gli Enti locali e i Comuni.
Tale decisione è stata oggetto di discussione con il nostro Paese, alla luce dell'aumento dei costi delle materie prime e quindi dei maggiori costi legati ai singoli progetti. Le riduzioni relativamente alla Missione 6 sanita del PNRR portano a una riduzione di un terzo delle case di comunità che scendono da 1450 a 1038, gli ospedali di comunità scenderanno a livello nazionale da 400 a 397, così come le centrali operative non saranno più 600, ma 480.
È chiaro che, dopo questa decisione e la formalizzazione di questa rimodulazione, oggi l'allarme si diffonde in tutte le regioni. Come ben sapete nel 2022, con la delibera di Consiglio regionale del 22 febbraio 2022, avevamo programmato e deliberato una serie di investimenti sul PNRR che prevedevano 91 case di comunità, 30 ospedali di comunità e 43 centrali operative territoriali sul nostro territorio. Già allora, avevamo dovuto ridurre di circa nove strutture gli ospedali di comunità previsti per il definanziamento a favore delle Regioni del Sud, che erano state coperte con fondi regionali.
Oggi interroghiamo l'Assessore e la Giunta per sapere quale sarà l'impatto di questa rimodulazione concordata con il Governo Meloni a livello nazionale del PNRR sanità e come saranno traslati sul livello piemontese quei numeri di riduzione a livello nazionale che ho letto prima.
Riconosciamo tutti l'importanza della sanità territoriale e degli investimenti legati a essa di cui tanto discutiamo. Di conseguenza, sarebbe un grave danno e un grave errore per il nostro territorio dover rinunciare e ridurre ulteriori strutture, anche perché in numerose interrogazioni precedenti la Giunta e l'Assessorato hanno più volte dichiarato che non ci sono ulteriori risorse di carattere regionale (non europeo) per far fronte eventualmente a un definanziamento ulteriore del PNRR.
Vorremmo sapere più nel dettaglio quale potrebbe essere l'impatto di questa rimodulazione sulle strutture di prossimità che si intende realizzare in Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Gallo per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Chiorino, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'oggetto e condividendo le complessive riflessioni s'informa che a oggi non vi sono elementi informativi per definire quale potrebbe essere l'impatto della rimodulazione delle risorse del PNRR sulle strutture di prossimità che s'intendono realizzare in Piemonte, anche in attuazione delle revisioni al PNRR nazionale trasmesse alla Commissione UE.
In particolare, si precisa che la riprogrammazione degli importi economici a invarianza delle risorse complessive del PNRR è in corso di perfezionamento e la ricognizione a oggi dichiarata dalle ASR non presenta particolari criticità di disponibilità complessiva delle coperture.
Infatti, gli incrementi rispetto ad alcuni interventi potranno trovare previa conferma dei Ministeri competenti, copertura con le riduzioni economiche osservate su altri della medesima linea di intervento. Si precisa al riguardo che la regola di eventuale rimodulazione è già prevista nel vigente CIS-POR.
Inoltre, si informa che, al fine di rilevare eventuali criticità tecnico operative, è stata avviata una ricognizione straordinaria, richiedendo alle ASR di attestare il rispetto delle milestone europee e target del PNRR prospettici ed illustrare eventuali criticità ed azioni correttive.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 1635 presentata da Magliano inerente a "Ancora al freddo molte unità abitative ATC in via Bologna a Torino: quando la definitiva risoluzione del problema?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, Consigliere Magliano, all'interrogazione n.
1635 viene fornita risposta scritta.


Argomento: Pari opportunità

Interrogazione a risposta immediata n. 1637 presentata da Disabato inerente a "Bilancio di genere, in quali situazioni è stato assunto?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, Consigliera Disabato, all'interrogazione n.
1637 viene fornita risposta scritta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle ore 13.
Buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 14.51 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 15.14)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Variazioni di bilancio

Proseguimento esame disegno di legge n. 289, inerente a "Disposizioni finanziarie e variazione del bilancio di previsione finanziario 2023-2025"


PRESIDENTE

Atti di indirizzo collegati



PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 289, inerente a "Disposizioni finanziarie e variazione del bilancio di previsione finanziario 2023-2025" di cui al punto 2) all'o.d.g.
Nelle sedute del 22 e 23 novembre è stato approvato l'intero articolato del disegno di legge. Chiedo, pertanto, se vi siano richieste di intervento per dichiarazioni di voto sull'intero testo.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Vorrei capire - lo chiedo a microfono - intanto se sono stati accolti, e quindi inseriti all'o.d.g. dell'odierna seduta, gli atti d'indirizzo collegati al disegno di legge in discussione, presentati tra ieri e stamattina.
In secondo luogo, le chiedo di confermarmi che prima procediamo con le dichiarazioni di voto e poi con la trattazione degli atti d'indirizzo collegati.



PRESIDENTE

Sì.



ACCOSSATO Silvana

Va bene.
Inoltre, le chiedo se la questione ancora aperta relativa alle tempistiche di presentazione degli atti d'indirizzo collegati al disegno di legge in discussione è chiarita, per cui s'intendono inseriti all'o.d.g. gli atti d'indirizzo che abbiamo presentato.



PRESIDENTE

Come prescrive il Regolamento, faremo prima le dichiarazioni di voto sull'intero testo, successivamente discuteremo gli ordini del giorno collegati, che sono 14.
Stamane si è raggiunto un accordo prenatalizio fra maggioranza e opposizione, che prevede di accogliere tutti gli ordini del giorno collegati al disegno di legge n. 289, anche quelli presentati in ritardo.
Risultano pertanto presentati due ordini del giorno del Consigliere Magliano, tre della Consigliera Canalis, due della Consigliera Billetta altri delle Consigliere Frediani, Disabato e Accostato. In tutto sono 14.
Possiamo quindi proseguire i nostri lavori con le dichiarazioni di voto sull'intero testo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà per cinque minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Siamo arrivati alla fine dell'iter di questo disegno di legge, ci accingiamo quindi a votare la variazione di bilancio.
Rispetto alla discussione che abbiamo già svolto in Aula, nel tentativo di modificare le scelte della maggioranza, ci ritroviamo qui a rimarcare un paio di osservazioni finali su questo provvedimento e su come la maggioranza ha deciso di utilizzare i 150 milioni euro circa di nuove risorse fresche all'interno della nostra Regione.
La prima considerazione riguarda il fatto che le interlocuzioni che abbiamo provato ad avere all'interno di questa discussione, interlocuzioni che andavano a richiedere un intervento specifico su alcuni capitoli per fornire delle risposte ai piemontesi, non è che abbiano ricevuto risposta negativa: non ci è stato detto di no; semplicemente, non hanno ricevuto risposta. Mi riferisco, ad esempio, al tema dei voucher scuola, sia relativamente ai libri di testo sia all'iscrizione, con 61 mila famiglie idonee escluse da quel bando: non abbiamo ricevuto risposta. Mi riferisco al tema delle RSA, posto con attenzione specifica: abbiamo ricevuto una risposta da parte dell'Assessore Marrone, per cui la palla è stata mandata in tribuna, cioè si attendono alcune evoluzioni nazionali. Ma intanto le persone che oggi hanno difficoltà non riceveranno dei contributi. Abbiamo posto l'attenzione sul bollo, che forse era meglio strutturare per tre anni, soprattutto relativamente all'esenzione bollo al 100% anche per le auto ibride: anche su questo non abbiamo ricevuto risposta.
La maggioranza, soprattutto l'Assessore Tronzano, ha avuto un moto di orgoglio e di onestà intellettuale (non saprei come definirla) sugli emendamenti parziali, particolari e specifici che alcuni Consiglieri hanno voluto depositare: mi riferisco al contributo per una r un'altra Croce Rossa.
Poi arriviamo - e chiudo con questo - all'emendamento cosiddetto Preioni che assegna 500 mila euro alle organizzazioni, in particolare alle ACLI. A tal riguardo, vorrei leggere in questi ultimi due minuti una nota, affinch rimanga a verbale negli atti di quest'Aula.
Ieri o l'altro ieri il Forum del terzo settore (tutti, le ACLI comprese) ha inviato un comunicato stampa, dicendo alcune cose. Leggo uno dei passaggi più importanti: "A chiusura del tema della pandemia, diverse Regioni italiane hanno riconosciuto alle APS fondi di ristoro aggiuntivi ai provvedimenti nazionali. E così aveva fatto la Regione Piemonte, salvo poi adottare una procedura che, nei fatti, aveva escluso la gran parte dei circoli piemontesi regolarmente iscritti al Registro nazionale, ma sconosciute alla piattaforma informatica, attraverso la quale andava presentata la domanda di contributo". Da questo punto di vista, capiamo che poteva essere un'esigenza. Ma poi si specifica: "Questo provvedimento" cioè i 500.000 euro - "introducendo per legge un'evidente discriminazione fra enti che possiedono la stessa qualifica APS (reti associative) e di cui è riconosciuto pertanto ugualmente il perseguimento dell'interesse generale, ci pare carente dei necessari principi di imparzialità pubblicità, trasparenza, partecipazione e parità di trattamento, richiamati espressamente dal Codice del terzo settore".
Capite bene quello che avevamo detto al primo firmatario, il collega Preioni, cioè di allargare quella base e di aumentare i fondi per dare diritto e dignità a tutte le APS del Piemonte. Anche su questo la risposta è stata negativa. Meno male che il Forum del terzo settore vi ha scritto compattamente! Per tutte queste ragioni, per le altre ragioni che abbiamo raccontato in maniera puntuale e precisa in questi giorni di discussione in Aula e per le non risposte ricevute (non solo quelle negative), il nostro Gruppo voterà convintamente contrario a questa variazione, perché non avete pensato, in gran parte, a utilizzare quei fondi per dare risposte puntuali e precise alle esigenze dei piemontesi. Il nostro voto, quindi, non può che essere contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Certamente un provvedimento di questa natura, molto impegnativo dal punto di vista delle risorse in gioco e per il ruolo che ha una variazione di bilancio in un ente come il nostro, merita una chiosa finale, dopo due giorni di discussione e di dibattito.
Abbiamo provato a interloquire, soprattutto in Consiglio, con la Giunta e con l'Assessore, proponendo modifiche, integrazioni e ipotesi diverse di allocazione delle risorse.
Per carità, è legittimo, da parte della maggioranza, la non disponibilità a prendere in considerazione le proposte presentate (in qualche caso alternative rispetto alla visione o alla proposta che la Giunta ha portato al Consiglio). Tuttavia, riteniamo che in questa proposta ci sia un aspetto positivo: la grande quantità di risorse a disposizione.
Una variazione di bilancio che mette a disposizione 150 milioni di euro è decisamente pesante, anche per un ente come la Regione Piemonte. Il tema ovviamente, riguarda la condivisione o meno delle scelte fatte, quindi di come sono state allocate le risorse. In molti casi si sono scelti provvedimenti estemporanei.
È chiaro che le risorse ci sono quest'anno e poi non si sa, ma non sostenere politiche in corso - lo ribadisco e ci ritorno, come tutti i colleghi dell'opposizione - senza rispondere e senza andare incontro alle numerose famiglie (60 mila) sul tema del sostegno al diritto allo studio dei loro figli, per noi è una gravissima mancanza. Evidentemente è una scelta di campo contro le famiglie, nonostante quello che si sostiene in più occasioni. Sicuramente, con il sostegno a questo bando si sarebbe data una risposta concreta. Si è dimostrata sul campo la posizione della Giunta.
Al tempo stesso, ci sono questioni ambientali che trascurano alcuni aspetti, come il tema dell'elettrico. A questo punto, è una posizione che non posso che ritenere ideologica, contro la mobilità elettrica e contro la transizione ecologica.
Penso al tema della presenza dell'amianto in Piemonte, un intervento che potrebbe avere una natura puntuale, una tantum, che poteva avere a disposizione risorse ingenti; penso alla bonifica e allo smaltimento dell'amianto presente nelle proprietà private, ancora molto e pesantemente presente sul territorio piemontese.
L'ultima questione, nel tempo a mia disposizione, riguarda la vicenda dell'emendamento del collega Preioni per il contributo ai circoli ACLI. Ci ritorno perché in proposito, con alcuni colleghi, ho depositato un ordine del giorno, anche sollecitata dalla presa di posizione unitaria di tutte le numerose (l'elenco è molto elevato) sigle APS del Forum del terzo settore.
Credo ci sia ancora la possibilità, avendo avuto a disposizione - per fortuna, io dico - 500 mila euro per il terzo settore per questo ambito, di aprire il bando anche alle altre APS, non mettendo in difficoltà chi si è trovato, forse suo malgrado, beneficiario di un provvedimento.
Queste sono alcune delle motivazioni, già espresse nel corso del dibattito sugli emendamenti, per le quali il nostro voto sarà negativo.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervento il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Per dire, a nome del Gruppo della Lega, che siamo assolutamente soddisfatti di questa variazione di bilancio.
È una variazione importante di 150 milioni di euro; una variazione ampia e capace che va a parlare di welfare, di sviluppo e di tante altre materie.
Ci sono due milioni sulla morosità incolpevole e circa 11 sugli interventi sui servizi sociali e socio-sanitari, come gli extra LEA per i soggetti in condizione di fragilità sociale. È uno stanziamento totale che tocca 54 milioni di euro. Vengono aggiunti 23 milioni di euro al diritto allo studio, la promessa di questo centrodestra: il 100% delle borse di studio fatta a inizio legislatura, realizzata e ottemperata anno dopo anno.
Ci sono interventi a marchio Lega, come gli ambulatori veterinari sociali per chi ha un animale d'affezione, ma non può permettersi le dispendiose cure veterinarie, che ha avuto un grande successo. È un intervento sicuramente preciso, che ha sul territorio un grande riscontro. Ci sono gli ambulatori sociali sull'oculistica, quindi interventi veramente importanti nel mondo del sociale per le fasce deboli.
Vengono trasferite alle università oltre quattro milioni di euro per la formazione dei medici specialistici: non è notizia di oggi, ma di tutti i giorni, quanto è importante avere specializzandi, avere il potenziamento dei nostri medici, che sappiamo quanto sono preziosi in questo momento storico. Ci sono 130 mila euro in più sul Fondo "Dopo di noi", perché le famiglie che hanno in carico un figlio disabile sono preoccupate di lasciarlo solo e sono le istituzioni che devono dare un percorso al loro futuro.
Ci sono 250 mila euro per i Comuni con alta incidenza di case popolari. Una legge a mia prima firma, un intervento importante per quei Comuni che sopperiscono alle mancanze di interi territori; facendosi carico di tante e tante case popolari, di tante fragilità e di tanti bonus, è giusto che la Regione Piemonte dia loro una mano.
Ci sono due milioni per il tessuto commerciale del Piemonte a favore delle imprese e delle associazioni, con particolare riferimento agli ambulanti e ai mercatali. Un milione per il fondo a sostegno dello sviluppo delle imprese artigiane, che sono poi l'ossatura del nostro Paese e del nostro Piemonte, insieme alla valorizzazione della filiera del legno.
Quasi 19 milioni di euro, in tre anni, per interventi sul trasporto ferroviario e l'incremento, sempre nel triennio, di 31 milioni di euro per il trasporto pubblico locale: un incremento importante e di attenzione per il trasporto pubblico locale, perché sono 31 milioni di euro.
C'è una volontà netta e importante della Lega di stanziare più di nove milioni, che farà sì che oltre 200 mila piemontesi quest'anno non pagheranno o pagheranno metà del bollo. Un intervento, secondo noi, molto importante, che estende dal quinto al sesto anno la possibilità di pagare il 50% di bollo chi possiede un veicolo a GPL, a metano o ha un veicolo ibrido. Secondo noi, un intervento importante a tutela dell'ambiente e a tutela dei cittadini che hanno scelto dei mezzi economici e dei mezzi green.
Come sempre, da parte di quest'Amministrazione regionale c'è grande attenzione, che non c'è mai stata in Regione Piemonte, verso le terre alte le province e i territori lontani, quindi uno stanziamento ulteriore di 900 mila euro per l'acquisto di mezzi sgombraneve e antighiaccio (quindi uno scorrimento di graduatoria), oltre al rifinanziamento di un milione di euro ai sensi della legge 18, fondamentale per i nostri Comuni, per piccoli interventi di manutenzione e piccole progettualità.
Sulla cultura abbiamo due milioni e 600 mila euro a favore del Salone Internazionale del Libro, come otto milioni per promuovere gli eventi ciclistici internazionali, a partire dalla grande partenza del Giro d'Italia (tutti abbiamo visto quanto sono diventati grandi il Piemonte e Torino con le ATP Finals e con i grandi eventi di sport che si sono tenuti nella nostra regione). Investimenti che hanno un costo, ma anche un ritorno in maniera importante non solo sul territorio della "capitale" Torino, ma su tutto il Piemonte. Chi viene nella nostra regione per amore dello sport s'innamora della nostra terra, della nostra enogastronomia e rilascia sul territorio delle importanti risorse. È vero che stanziamo tanti soldi, ma è anche vero che moltiplicano per "x" il PIL.
C'è una variazione importante di 100 mila euro per il Museo regionale degli Alpini, perché crediamo in tutto quello che fanno.
Concludo con la questione delle ACLI. Le ACLI sono 320 in tutto il Piemonte e la nostra non è una misura strutturale, ma solo relativa all'anno 2024.
Nel 2025, se ci sarà questa maggioranza, come mi auguro e si augurano i piemontesi, daremo una mano anche alle altre APS, fermo restando che a breve uscirà, anche su grande spinta della Lega, un bando per le Pro Loco e un bando per altre APS che sono state soddisfatte in questi anni. Le ACLI ripeto, hanno 320 sedi in tutto il Piemonte, migliaia e migliaia di soci e una storia di ottant'anni, ragion per cui abbiamo ritenuto di dare una mano per l'anno 2024, ma ciò non toglie che nel 2025 possiamo abbracciare una platea più ampia. Essendo 320 le ACLI e per dare 100 euro ad ogni associazione e far finta di fare un bando, con il nostro approccio pragmatico abbiamo deciso per quest'anno di premiare un'associazione specifica, cioè le ACLI.
Gli anni prossimi daremo una risposta a chi non l'ha ricevuta quest'anno.
La Lega è felice di approvare questo bilancio di variazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Non è mai facile intervenire dopo il collega Preioni, ma posso farcela.
Magari mi aiuta il contenuto degli interventi fatti in precedenza su questo provvedimento, che avevo riassunto come un provvedimento "marchette" e "mancette". Espressione che poi è stata ripresa da altri organi di stampa peraltro senza copyright (naturalmente sto scherzando).
Un provvedimento che certamente porta a un impatto abbastanza importante sul bilancio, perché sono 150 milioni di euro e una certa attenzione verso ed è giusto che ci sia, è già stato detto non solo dagli esponenti di maggioranza, ma anche dai colleghi di opposizione - verso il Terzo settore.
Quello che c'è, e sarebbe meglio non ci fosse, è stato reso in modo evidente, ma se dovessimo parlare di cosa non c'è, che invece ci dovrebbe essere, penso passeremmo tutta la giornata. Mi limiterò a cosa c'è e sarebbe meglio non ci fosse e, tornando nel capitolo "marchette", le peggiori sono state sventate.
Faccio un plauso all'Assessore Tronzano, perché ci dividono le nostre idee sulla politica, ma rispetto l'Assessore e lo ritengo una persona intelligente e quindi intelligentemente la Giunta regionale ha opposto un parere contrario a certi emendamenti che davano piccoli contributi con scopi decisamente elettorali. È preoccupante, invece, ciò che è rimasto cioè un contributo di 500 mila euro alle ACLI. Fra tutte le associazioni di promozione sociale che ci sono sul territorio con una storia, con sedi e con iscritti, si premiano le ACLI con questo contributo. A me pare che sia una scelta in palese violazione dell'articolo 3 della Costituzione e penso che altri soggetti, al di fuori del Consiglio regionale, possano interessarsi a questo tema perché, ripeto, è qualcosa che va ben oltre il confine.
Torno poi sull'argomento del bollo auto. Chiaramente noi siamo contenti per i cittadini piemontesi che nel 2024 eviteranno un esborso di 60-70-80 euro per il cosiddetto mini bollo delle loro autovetture alimentate a GPL o a metano. Siamo contenti per loro, però dobbiamo fare il nostro dovere e pensare alla collettività dei piemontesi. Per questo riteniamo che sia un provvedimento inutile e dannoso, perché non va, come invece ho sentito dire dall'altra parte dell'emiciclo, a incentivare l'utilizzo di vetture ecologiche. Difatti le persone che usufruiranno di questo beneficio solo per l'anno 2024 - e, ripeto, solo per un anno - hanno già un veicolo ecologico, perché hanno un'autovettura alimentata a GPL o a metano. Anzi per assurdo, visto che hanno ancora un anno di esenzione del bollo, non ne acquisteranno un'altra, quindi non è un provvedimento che va a rinnovare il parco auto circolante, non va a ridurre le emissioni in atmosfera di polveri sottili e di anidride carbonica. A nostro avviso, sono nove milioni di euro che si potevano utilizzare per altro.
Inoltre, questo un provvedimento ha in sé una grandissima iniquità, perch parlando di veicoli ecologici, si dice: per un anno oltre il quinto, i veicoli alimentati a GPL e a metano non pagheranno il bollo, invece le ibride lo pagheranno per il 50%. Questa decisione non ha un senso, se non il voler evitare di perdere la faccia rispetto a un emendamento presentato lo scorso anno, scritto male e privo di copertura, che per queste ragioni era stato bocciato.
Si tratta di nove milioni di euro che potevano essere utilizzati per altro potevano essere utilizzati sui trasporti pubblici oppure per incentivi di natura diversa e magari un po' più strutturali.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Brevemente, solo per annunciare il voto negativo su questo provvedimento.
Il grande punto dolente rimane, come ben sa l'Assessore, il tema dei voucher, che non ci risulta essere stato risolto, nonostante qualche accenno di promessa arrivato in Commissione. Per noi rimane un tema assolutamente imprescindibile.
Sicuramente siamo felici del fatto che si coprano interamente le borse di studio universitarie, così come lo siamo stati nella scorsa legislatura quando questa condizione si è realizzata. Però, riteniamo che sia assolutamente di pari importanza, se non di maggiore importanza - ricordo che si parla di scuola dell'obbligo - dare completa copertura ai voucher di entrambe le graduatorie. La prima graduatoria va a sostenere le famiglie che mandano a scuola i figli e vogliono dotarli di tutte le strumentazioni necessarie: i libri, la possibilità di partecipare alle attività previste dai piani dell'offerta formativa. La seconda graduatoria è destinata a iscrizione e frequenza, che molte volte va a sostenere le famiglie che vivono in zone in cui non sono presenti delle scuole comunali o statali per cui si devono necessariamente iscrivere a quelle paritarie. Finché il sistema d'istruzione sarà strutturato in questo modo, è nostro dovere andare a coprire entrambe le graduatorie e non dovrebbero esserci giustificazioni che possano consentire di evitare questa completa copertura.
Il collega Preioni ha rivendicato il sano pragmatismo di questa maggioranza. Ci sembra che questo sano pragmatismo vada un po' a coprire una mancanza di visioni più ampie, che continuiamo a non vedere. Bilancio dopo bilancio, siamo passati da variazioni ad assestamenti previsionali sempre con quell'aggiunta di tecnico, quindi con la difficoltà a interagire su un piano un po' più politico e di visione, per capire in che direzione vogliate andare.
Anche sulla cultura si sono citati unicamente i fondi destinati al Salone del Libro, ma il mondo della cultura è più ampio, è un tessuto sociale amplissimo. Quando il Capogruppo Preioni fa riferimento agli artigiani e agli imprenditori, che giustamente vengono ricordati tra i motori trainanti della nostra Regione, ci si dimentica sempre il motore della cultura, che è un'impresa immensa, che nel nostro territorio piemontese ha un grandissimo valore e dovrebbe avere ben più attenzione.
Ricordiamo che non si tratta solo di un tema di risorse ma, come probabilmente ci diranno domani i soggetti che audiremo in VI Commissione è anche un problema di ritardo nei pagamenti, che costituisce un grave danno per i soggetti che agiscono in questo campo. Anche il settore della cultura, al pari dell'attenzione che diamo a quello dello sport, del quale vediamo le ricadute in eventi come le ATP o il Giro d'Italia sul territorio, deve avere una considerazione centrale ogni volta che si va a discutere di risorse, ma anche ogni volta che si va a discutere di programmazione.
L'ultima cosa che voglio evidenziare è l'attenzione alle aree marginali come vengono chiamate le terre alte. In questa legislatura l'attenzione alle terre alte si è concentrata un po' troppo in alcune aree ben precise ad esempio il nord Piemonte oppure il basso Piemonte. Dimenticate che c'è un'area delle terre alte, che è quella che guarda verso la Francia, che è in grandissima difficoltà. Anche oggi abbiamo visto l'annuncio dell'ennesima chiusura di un'azienda. Tra l'altro, è un'azienda con una storia incredibile alle spalle, che ho avuto modo di conoscere qualche anno fa, incontrando la direzione. È un'azienda della zona di Sant'Ambrogio (Avigliana). Anche quella sarà una ferita enorme per il territorio.
Il territorio della Val di Susa è stato completamente dimenticato in questi anni. Siamo invasi dai TIR che vengono dirottati dal Monte Bianco verso il Fréjus. Abbiamo una frana che ostruisce il passaggio dei treni oltre frontiera. Abbiamo una situazione gravissima con i migranti che continuano a cercare di attraversare la frontiera, rischiando la vita.
Vi chiedo di ricordarvi che ci sono anche delle terre alte un po' più vicine a Torino e rispetto alle quali l'unico pensiero che ho visto in questi anni in quest'Aula, dal centrodestra al centrosinistra (non fa differenza), è quello di andare a bucare una montagna per fare un tunnel completamente inutile di 57 chilometri. È l'unica cosa che ho visto promettere dai Governi di ogni colore.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Il ponte non si può fare, però si può tranquillamente risalire la montagna come si è fatto da Cavour a oggi, come amava ricordare anche qualche esponente del centrosinistra! Cerchiamo tutti insieme di riservare maggiore attenzione anche nei confronti di quei territori che ormai vengono considerati irrilevanti o sacrificabili: allora sì che potremmo dire che c'è un'attenzione verso tutti i territori cosiddetti marginali della nostra Regione!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Che dire? È una manovra importante; una manovra da 150 milioni di euro.
Insomma, averli avuti in altri momenti! Mi vengono in mente le difficoltà che, talvolta, come Movimento 5 Stelle abbiamo vissuto dal punto di vista amministrativo a Torino, dove 150 milioni di euro sarebbero stati estremamente utili. Nonostante tutto qualcosa si è comunque riusciti a fare: per esempio, si è riusciti a portare degli importanti eventi sul territorio, come le ATP e l'Eurovision.
Vediamo cosa sarà in grado di fare questa Giunta nei prossimi mesi.
Al di là di questo, vorrei ricordare un aspetto a questa maggioranza: siamo totalmente immersi in un'emergenza sanitaria. La Regione gestisce per più del 75% del suo bilancio delle partite sanitarie. Noi dobbiamo erogare un servizio che garantisca il diritto alla salute dei cittadini.
Ho sentito il collega Preioni parlare di pragmatismo, dicendo: "Noi abbiamo scelto alcune associazioni e abbiamo assegnato tutti i soldi a loro". Ci sarebbe piaciuto vedere lo stesso pragmatismo sulla scelta degli ospedali: probabilmente, adesso ne vedremmo già qualcuno in fase di realizzazione! Invece, per prometterli a tutti, non sono arrivati a nessuno.
Non solo. Ha anche detto che finalmente ci sono gli ambulatori veterinari sociali: è un aspetto importante. Quindi un piemontese che ha qualche problema con le liste d'attesa potrebbe pensare di vestirsi da cane o da gatto e tentare di superare le liste d'attesa facendosi visitare in un ambulatorio veterinario sociale! Tuttavia, se dovesse superare il test di specie che gli farebbero all'entrata (certo, se è messo molto male probabilmente potrebbero anche scambiarlo per un cane o per un gatto) rimarrebbe comunque deluso, perché non riuscirebbe a chiedere delle prestazioni.



PRESIDENTE

Collega Sacco, non deve citare i Consiglieri! Per fatto personale il Consigliere Andrea Cane potrebbe essere turbato!



SACCO Sean

Mi spiace, non è colpa mia! Se vi siete concentrati sugli ambulatori veterinari non è colpa mia Presidente! Stavo dicendo che se dovessero superare il test di specie e accedere a qualche prestazione, rimarrebbero comunque delusi, perché non riuscirebbero a ottenere le prestazioni che si aspettano all'interno di un ambulatorio veterinario. Al massimo, verrebbero vaccinati e microchippati: potrebbe sembrare una sorta di operazione complottista, invece sono i servizi che erogano questi ambulatori veterinari di cui ha parlato il Consigliere Preioni. Insomma, sono i servizi che di base già svolgono i canili. Del resto, ci si aspetta che delle persone che sono in difficoltà economica non acquistino un cucciolo da 800 euro, ma facciano come ho fatto io e ne adottino uno al canile, che, come ho detto, già eroga questo tipo di servizio.
Stavo dicendo che con questi 150 milioni di euro si potrebbero fare un "sacco" di cose. Come vedete, mi sono citato da solo, così almeno nessun Consigliere si sente bistrattato! C'è un aspetto che, a mio avviso, è fondamentale sottolineare: con 150 milioni di euro, se spesi con criterio e non frammentati, si potrebbero fare tantissime cose. Per esempio, potremmo intervenire sugli stipendi dei sanitari, per evitare l'emorragia dalle ASL pubbliche, come sta accadendo nella mia ASL ad Alessandria, dove interi reparti vengano totalmente privatizzati, per poi sostenere un costo a carico dell'ASL più alto rispetto a quello che avremmo sostenuto con una gestione pubblica.
Qualcuno potrebbe dire: "Non ci sono medici perché scappano". Ma noi cosa stiamo facendo per evitare che scappino? Niente. Si potrebbe ancora ribattere: "Ma non si può fare, nel senso che gli stipendi si decidono a livello centrale". C'è una notizia: "Stipendi più alti ai medici. No aumenti a pioggia. Valutiamo il lavoro. C'è l'ok da parte della Corte Costituzionale". Parliamo della Regione Friuli Venezia Giulia.
Visto che le Regioni in questi anni hanno chiesto molto sull'autonomia differenziata - peraltro, non si capisce bene per fare che cosa - per una volta potremmo utilizzare un'autonomia differenziata per ottenere un maggiore margine di utilizzo della nostra spesa, soprattutto per investire in un settore importante come quello della sanità pubblica e impedire un'emorragia da parte di medici ormai di tutte le età, che abbandonano sempre di più le corsie, creando un enorme problema di gestione all'interno della sanità pubblica.
Poi non mi si venga a dire che l'unica soluzione è fare le privatizzazioni! Perché è chiaro che, se non faccio niente per risolvere il problema, il problema si aggraverà. Lo stesso discorso riguarda le liste d'attesa: più aspettiamo a fornire le prestazioni alle persone, più si aggravano e, oltre a stare più male, costano anche di più al servizio sanitario regionale. È per questo che a volte il pragmatismo di cui parlava il collega sarebbe importante applicarlo in quelle che sono le prerogative di questa Regione.
Ho concluso. Insomma, per questo e per tanti altri motivi che non ho il tempo di esporre, non possiamo esprimere un voto favorevole a questo provvedimento. Anzi, voteremo in maniera contraria.
PRESIDENTE.
Grazie.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Grazie a tutti i Consiglieri per il ricco dibattito. Le critiche che riceviamo non sono mai intese, da me, come critiche rivolte alla persona ma certamente all'azione politica. Tuttavia, vi faccio notare che si pu andare a un'altra velocità. Sapete perché ve lo dico? Perché in questi anni abbiamo dimostrato di sapere usare meglio il bilancio rispetto alla vostra amministrazione, non perché siamo stati più bravi tecnicamente, ma forse perché siamo stati più bravi, politicamente, a liberare risorse.
Spesso ci chiedete come facciamo a trovare tutti questi soldi. Non c'è nessun segreto in questo. Non c'è nessun segreto: c'è soltanto la capacità di ascoltare, andare a prendere i problemi di ciascuno, valutarli e tradurli in qualcosa di concreto. Questo è l'unico segreto che c'è, perch le risorse ce l'aveva l'Amministrazione precedente e ce l'ha questa di oggi: probabilmente noi abbiamo avuto la capacità di avere più umiltà nell'ascolto. Questa è la nostra ricetta, a nostro parere.
In secondo luogo: come ci lasciate il bilancio? L'unica certificazione che posso dire in questo senso è quella di Moody's. L'avete letto voi e l'ho letto io. Quando l'hanno comunicato ero oggettivamente emozionato, perché è un risultato di prospettiva, che garantisce al sistema piemontese maggiore stabilità. Il fatto di essere passati a BA1, invece che BA2, sembra secondario nell'ottica complessiva del comune sentire delle persone, per per gli addetti ai lavori, questo dimostra una grandissima capacità.
Qui voglio fare i complimenti, oltre che al mio staff (Pierfranco Mirizio e Davide Balena), al mio Direttore Lepri, al mio Dirigente Bottazzi e a tutti gli altri Dirigenti coinvolti, compreso il dottor Furno, oltre che Domenico Pollifrone. Perché? Per l'intuizione dei tecnici. In questo caso, non è merito della politica; la politica ha avuto il merito di saper condurre la nave nella rotta giusta e di mantenere le giuste aspettative dei Consiglieri in un regime accettabile, ma senza la tecnica - e qui mi rivolgo a tutti - la politica è poco, perché la tecnica ci consente di mettere a terra le nostre idee.
La tecnica è riuscita ad anticipare l'aumento dei tassi e a tradurre i mutui, che allora erano in tasso variabile, in tasso fisso, in anticipo.
Questo è stato uno dei segreti che, a mio parere, ha consentito a Moody's di aiutarci a migliorare il nostro rating, oltre, naturalmente, a continuare la diminuzione del debito. Diminuire il disavanzo e il debito costantemente ogni anno, come peraltro già faceva la precedente Giunta, è senz'altro uno degli aspetti principali.
Non rispondo alle critiche, perché ritengo che siano utili, per quanto mi riguarda, immagazzinandole personalmente per vedere se ci sono spunti intelligenti, però, per l'esterno, credo sia ora di parlare in modo positivo. Lo dico sempre a chiunque: a forza di cattive notizie, noi ci affossiamo da soli. Facciamo come quelli che sperano che si verifichi l'aspettativa negativa per poi godere dell'insuccesso.
Io non sono così, tecnicamente e mentalmente. Sono stato - e sono orgoglioso di dirlo - uomo di sport, quindi combatto realmente gli avversari e voglio fare gol. Non voglio non subirne, non sono Allegri, se mi permettete la battuta, con tutto il rispetto per il Mister Allegri.
Quindi, volendo fare gol, voglio mettere in evidenza le cose positive fatte in questi cinque anni (ormai sono cinque anni, questo è praticamente il discorso di commiato di questa Giunta); ci sarà poi il bilancio preventivo ma sarà sostanzialmente un bilancio - anche se non vi piace - tecnico: sostanzialmente sarà così, nel senso che la vera variazione politica è questa.
Voglio raccontare la sanità. Neanche Einstein riuscirebbe a gestisce la sanità in maniera perfetta. La sanità - destra o sinistra - è comunque un tema di difficile soluzione, ma se guardiamo questa amministrazione certamente abbiamo fatto cose importanti, dimostrate anche da questo bilancio.
Difatti, 17 milioni di euro (quasi 18 milioni) sull'edilizia sanitaria vivaddio, potevate destinarli anche voi, potevate farlo in qualunque momento. Non ci avete pensato, non avevate le risorse economiche (probabilmente anche quello); noi abbiamo avuto la forza, la capacità e la bravura di interloquire con lo Stato e di avere la possibilità di studiare soluzioni nuove e di investire questi 18 milioni di euro nel bilancio sull'edilizia sanitaria.
Vi sono 50 milioni di euro, che risanano tutto ciò che abbiamo passato durante il COVID, ma anche quattro-cinque milioni per i medici e 11 milioni per gli extra LEA. Lo diceva l'Assessore Marrone, che mi correggerà se sbaglio: mai, come ha fatto questa Giunta, sono stati messi così tanti soldi per il sociale. L'Assessore Marrone li ha anche elencati in queste settimane, ma certamente tanti soldi per il sociale, perché questa è una delle nostre peculiarità.
Voi pensate.
(Commenti fuori microfono)



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Sono 11 milioni in aumento. Voi pensate.



(Commenti fuori microfono)



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Voi pensate.



PRESIDENTE

Colleghi, non dovete interloquire. Non c'è un'interlocuzione privata.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Vabbè, ci sono tante cose: la spesa storica.
CANALIS Monica (fuori microfono) Avete ripristinato la spesa storica!



PRESIDENTE

Consigliera Canalis, Consigliera Canalis! Prosegua, Assessore.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Presidente, noi diamo la possibilità a tante famiglie di avere 600 euro al mese per aiutare le proprie persone care a stare in casa o di andare nelle RSA ed essere curate. Voi questo l'avete fatto? Non l'avete fatto. Non l'avete neanche pensato. Noi l'abbiamo pensato e faccio i complimenti a Maurizio Marrone che l'ha pensato. Posso dirlo? Grazie.
Possiamo dirlo? Diciamolo con orgoglio. Diciamolo con orgoglio! Poi, tanto per.



(Commenti fuori microfono)



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Sì, certo, siamo in democrazia e ognuno la pensa come vuole; però voi non ci avevate pensato. Ci abbiamo pensato noi e ci siamo riusciti.
Il TPL: 20 milioni di euro. Giusti, assolutamente giusti, ma con 20 milioni avremmo acquistato tre treni. In questi anni, l'Assessore Gabusi ha dato tanto a questa Regione e lo ringrazio di cuore, perché ha realmente riaperto l'autostrada Asti-Cuneo, il Terzo Valico e ha sostanzialmente rimesso in pista tante azioni e tante opere. Ne cito una per tutte, perch fa parte di quelle piccole, che non si vedono, ma sono importanti: la Rivarossa Front, perché anche quello è un dettaglio della nostra attenzione ai territori.
Con l'Assessore Gabusi - cito i numeri così siete contenti - abbiamo contrattualizzato 71 treni e 16 sono già in servizio; gli altri andranno in servizio nel 2025. Vogliamo andarne orgogliosi? Ne andiamo orgogliosi.
L'avete fatto? Non lo so, non voglio giudicare. Noi l'abbiamo fatto. Punto.
Non ci sono altre discussioni.
Poi: aiuto alla cooperazione. La cooperazione! Noi che ci occupiamo della cooperazione? Sì, ce ne occupiamo perché, anche questa volta, abbiamo fatto uno sforzo enorme per aumentare la quota di capitale sociale a disposizione delle cooperative che vogliono migliorare, che vogliono andare avanti, che vogliono fare sviluppo, che vogliono fare occupazione; tra queste c'è anche la Coop, perché noi non abbiamo colori politici! Noi, al contrario vostro non abbiamo le filiere di potere: noi serviamo i cittadini piemontesi a prescindere dal colore politico, questo stampatevelo bene in testa, perch è così! Io ho esperienza da vendere. Ho avuto incontri con il Presidente Chiamparino e con il Presidente Fassino: gente di altissimo livello, quindi non parlo di persone di poco conto. So bene come funzionano le vostre maggioranze. Voi avete le vostre legittime filiere di potere, le aiutate perché è giusto farlo, perché fate sempre le cose in maniera lecita e quindi non c'è nessun tipo di problema - ma certamente noi, al contrario vostro, diamo un po' di attenzione anche alle altre parti politiche. Lo vogliamo dire con orgoglio? Diciamolo, perché a me interessa.
Assegni di studio, POF: grandi critiche! Ma io rispondo che in questa variazione abbiamo aggiunto tre milioni di euro, che non vedete nel testo e siamo arrivati a quasi 19 milioni di euro.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi, vi prego.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Dicevo, a quasi 19 milioni di euro per i POF e gli assegni di studio, la frequenza, l'iscrizione.
La cultura. Voi pensate di essere i dominus della cultura, ma sulla cultura non avete pensato, con i fondi europei del 2014, di fare una cosa semplice che noi abbiamo fatto: i fondi europei li abbiamo messi anche per il settore cinematografico e audiovisivo, per esempio. Adesso stiamo esplodendo a livello italiano, in Italia siamo diventati la seconda regione italiana per produzioni cinematografiche, portando decine di milioni di finanziamenti, di utilità e di profitto a questa regione, grazie alle nostre intuizioni.
Continuo a fare il mio intervento con veemenza perché mi sono anche rotto un po' le scatole di sentire solo le critiche, ma anche..



(Accesi commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi, per favore.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Ogni tanto un po' di show ci va anche da parte del mite e moderato Tronzano. Questo consentitemelo finché avrò la forza fisica, perché ci va anche il fisico.



(Accesi commenti fuori microfono)



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Certo, neanch'io sono arrabbiato. Mi piace mettere in evidenza quello che facciamo, ma non sono arrabbiato, sono proprio così.
Sulle aree interne e tutte le cose su cui dicevate non abbiamo dato attenzione, rispondo che abbiamo usato i fondi europei per fare le SuA, per rifare le green community e useremo gli FCC per dare concretezza a un progetto a un'intuizione del Presidente Cirio, Presidente che io ringrazio per tutto ciò che sta facendo per il Piemonte, perché qualunque tipo di situazione è in ogni caso governata da lui e quindi siamo orgogliosi di avere un Presidente di questo genere. L'intuizione - perché ricordatevi che si può andare a un'altra velocità e cerchiamo di dimostrarlo in questa piccola replica - di usare i fondi europei al posto di quelli regionali.
Questa è stata un'altra intuizione brillante che stiamo cercando di attivare.
L'unico neo - qui ci va anche un po' di critica, poi mi placo e chiedo scusa se magari sono andato oltre come veemenza, ma ci tenevo - è la cassa.
Sulla cassa abbiamo oggettive difficoltà: ci sono difficoltà nei trasferimenti. Questo lo voglio dire sperando che poi i titoli dei giornali di domani parlino delle cose positive, perché le cose negative si evidenziano al fondo e anche se ce ne fosse sola una, domani i titoli dei giornali evidenziano quella (spero non sia così). Certamente un po' di difficoltà di cassa ce l'abbiamo. Così come ce l'aveva il Presidente Chiamparino, ce l'abbiamo noi. I trasferimenti dallo Stato faticano ad arrivare e quindi noi siamo un po' in crisi, ma la dottoressa Gaidano sta facendo i miracoli per cercare di dare una mano a tutti.
L'ultimo passaggio lo faccio sulle borse di studio: anche questa volta 23 milioni di euro. Io lo dico a tutta l'Aula (destra, sinistra, maggioranza minoranza), ma il 100% delle borse di studio è una promessa che abbiamo voluto mantenere al 100%. Per cinque anni ci siamo sforzati, dal punto di vista del bilancio, per garantire il 100% delle borse di studio, ma arriverà un momento in cui dovremo - destra, sinistra, fondazioni università, sistema Piemonte - valutare questa situazione. Non è semplice è un processo che è stato innescato da una parte politica dell'attuale opposizione, che però è oggettivamente complicato mantenere. Cerchiamo di ragionare su questo tema con molta umiltà e con molta modestia, come siamo soliti fare.
Dopo le prossime elezioni, chi ci sarà a governare valuti con grande attenzione la questione, perché le borse di studio sono importanti: Torino città universitaria è importante, il Piemonte universitario è importante ma anche il bilancio della Regione è importante.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine di lavori, il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Avanzo una richiesta di fine legislatura.
Presidente se, come abbiamo sempre fatto sul modo con cui si discute in Aula, diamo dignità all'Aula anche con la veemenza che ha caratterizzato l'intervento dell'Assessore Tronzano, che a me non ha scandalizzato, almeno ci ha raccontato qualcosa, almeno ha dato degli spunti di riflessione positivi o negativi - in un dibattito che poteva essere affrontato, con quella stessa veemenza, fin dall'inizio della discussione del bilancio.
Invece siete stati - Presidente, va in questo senso il mio intervento sull'ordine dei lavori della gestione dell'Aula, non su di lei, ma sulla Giunta - sostanzialmente in silenzio al 99% delle ore passate in quest'Aula e in questo momento avremmo voglia di rispondere per discutere.
Poi è anche una bella strategia arrivare alla fine e dare.
Perché se qualcuno valuta sbagliato il metodo che è stato usato nel passato e visto che siete stati bravi a valutare in maniera errata quello che è successo prima, allora cambiate metodo se la reazione a ogni critica che noi facciamo è: "Ma lo facevano anche.". Avete individuato che era sbagliato? Fatelo voi! Quando saremo in maggioranza, magari lo faremo in maniera diversa anche per errori del passato.
In questo senso, Presidente, ci tenevo a intervenire sull'ordine dei lavori, perché sono passati quattro anni e quando abbiamo chiesto una discussione in Aula, perché l'Aula è importante, un intervento del genere sarebbe stato perfetto a inizio della discussione.
Pur con gli appunti che ho preso, non so se negli ultimi sei potrò mesi ritornare su quello che l'Assessore Tronzano ha detto, ma avrei potuto rispondere sulla differente visione politica, perché l'Assessore ha dato con la veemenza che ci sta, una differente visione politica che ha dei contenuti. Non l'avete fatto in questa variazione, come molte volte non lo avete fatto in questi quattro anni, perché non ritenete utile discutere qui. Le filiere di potere, se ci sono, ci sono ovunque, Assessore.



PRESIDENTE

Passiamo agli atti d'indirizzo collegati al disegno di legge n. 289 inerente alla variazione di bilancio, che provvedo a enumerare.
. Ordine del giorno n. 1721 presentato da Magliano, inerente a "Garantire anche agli enti del terzo settore l'azzeramento dell'IRAP e ripristinare il fuori campo IVA per le attività mutualistiche delle Associazioni nei confronti dei soci" . Ordine del giorno n. 1722 presentato da Magliano, inerente a "Garantire un sostegno economico alle famiglie per una reale libertà di educazione" . Ordine del giorno n. 1723 presentato da Magliano, inerente a "Garantire un sostegno economico alle famiglie per una reale libertà di educazione" . Ordine del giorno n. 1725 presentato da Magliano, inerente a "Maggiori risorse agli Enti locali per l'attuazione dei Piani per l'eliminazione delle barriere architettoniche" . Ordine del giorno n. 1726 presentato da Biletta, Ruzzola, Fava e Graglia, inerente a "Abbassamento dell'età per l'accesso al test di screening del colon retto" . Ordine del giorno n. 1727 presentato da Biletta, Ruzzola, Fava e Graglia, inerente a "Inserimento tra le voci presenti nel nomenclatore tariffario regionale dell'elettromiografia per la diagnosi delle connettiviti indifferenziate" . Ordine del giorno n. 1729 presentato da Disabato, Sacco e Martinetti inerente a "La Regione aumenti il contributo per l'acquisto di parrucche a favore delle persone residenti in Piemonte affette da alopecia a seguito di chemioterapia".
. Ordine del giorno n. 1730 presentato da Canalis, Avetta, Valle e Accossato, inerente a "Potenziare il trasporto pubblico ferroviario della Regione Piemonte" . Ordine del giorno n. 1731 presentato da Canalis, Avetta, Valle e Accossato, inerente a "Potenziare il tempo pieno nelle scuole primarie del Piemonte" . Ordine del giorno n. 1732 presentato da Canalis, Avetta, Valle e Accossato, inerente a "La Regione Piemonte aumenti i fondi per gli Enti Gestori delle funzioni socio assistenziali" . Ordine del giorno n. 1734 presentato da Accossato, Bertola, Ravetti Frediani, Canalis, Sarno e Giaccone, inerente a "La Regione sostenga le Associazioni di Promozione Sociale garantendo pluralismo e pari opportunità" . Ordine del giorno n. 1735 presentato da Frediani e Bertola, inerente a "Copertura graduatoria voucher scolastici" . Ordine del giorno n. 1697 presentato da Frediani e Bertola, inerente a "Politiche regionali di sostegno al reddito per cittadini in difficoltà" Chiedo se qualche Consigliere intende illustrare gli ordini del giorno.
Ha chiesto la parola la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Ho presentato due ordini del giorno e li illustrerei entrambi intervenendo una volta sola.
Con questi due ordini del giorno vogliamo focalizzare l'attenzione su due situazioni d'importanza rilevante nell'ambito sanitario. Il primo ordine del giorno che vado a illustrare è il n. 1726 e riguarda la prevenzione del tumore del colon retto.
Sappiamo quanto sia importante la prevenzione per una diagnosi precoce per talune patologie. Il tumore del colon retto rappresenta la seconda forma di tumore che colpisce uomini e donne in Italia. Il Piemonte in questo senso è all'avanguardia. Ci sono già delle campagne di screening che sono adatte ad individuare eventuali presenze di questa malattia.
Tuttavia, alcune recenti ricerche hanno rilevato un abbassamento dell'età media in cui questa patologia si manifesta. Quindi, chiediamo alla Giunta di valutare di abbassare l'età a 45 anni per poter accedere al test di screening di questa malattia.
Con l'ordine del giorno n. 1727, invece, poniamo l'attenzione su una malattia che riguarda le connettiviti indifferenziate. Sono condizioni cliniche caratterizzate da sintomi e segni tipici di una malattia autoimmune, che però non soddisfa i criteri minimi sufficienti per la diagnosi di una precisa connettivite. Le manifestazioni cliniche principali della connettivite indifferenziata sono dolori articolari e muscolari secchezza della bocca, degli occhi e stanchezza. Inoltre, sono descritti anche eritemi cutanei, afte orali, perdite di capelli, abbassamento del numero dei globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine.
Esistono diversi esami atti a individuare questa malattia, però quello più efficace è l'elettromiografia, che tuttavia risulta essere a totale carico del paziente. In questo caso, chiediamo alla Giunta di valutare di inserire l'elettromiografia tra le prestazioni del nomenclatore regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

La Consigliera Accossato ha chiesto di intervenire per presentare l'ordine del giorno n. 1734; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

L'ordine del giorno che ho presentato è collegato al tema del finanziamento alle APS e alle associazioni del terzo settore iscritte al RUNTS.
È chiaro - l'ho già detto nel corso del dibattito - che questo ordine del giorno è scaturito dall'emendamento votato in Aula che ha previsto contributi specifici rivolti a una delle numerose associazioni APS iscritte al Forum del terzo settore e all'albo.
Peraltro, se ho capito bene, il bando sarà nel 2024, però stiamo destinando fondi 2023, quindi l'intervento del collega Preioni, che ha fatto un salto ed è passato al 2025, non ci sta.
Non abbiamo condiviso quel provvedimento nelle modalità e nelle forme quindi abbiamo presentato un ordine del giorno, anche sollecitati da questo mondo che, con un comunicato unitario, condiviso da tutte le associazioni ci fa presente le loro difficoltà, che si sono acuite durante la pandemia e con gli strascichi degli effetti della pandemia. Si tratta di difficoltà che non sono state risolte dagli interventi straordinari previsti, in Piemonte come in altre Regioni, per il sostentamento di questi enti, anche perché si sono rivelati di difficile accesso per la gran parte delle associazioni.
Pertanto, ci sembra questo il momento per chiedere al Consiglio e alla Giunta un impegno di attenzione verso questo mondo. È un impegno che anche il principale partito di maggioranza nei suoi interventi ha detto di condividere, per cui la condivisione di un documento dovrebbe testimoniare quanto affermato e messo a verbale. Però ci sarebbe bisogno di un passaggio in più per renderlo cogente, ovvero la condivisione anche di un documento con il quale condividere l'attenzione e l'impegno rivolto all'intero mondo delle APS scritte al terzo settore.
Noi proponiamo che queste risorse siano aggiudicate attraverso un bando aperto a tutte le associazioni; oppure, se ci vengono proposte delle forme che comunque riescano a tenere insieme questa volontà e la codificano ovviamente siamo disponibili a verificarle.



PRESIDENTE

La Consigliera Canalis ha chiesto di intervenire per illustrare i propri ordini del giorno; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Il primo ordine del giorno è il n. 1730 e riguarda gli stanziamenti della Regione in favore del trasporto pubblico ferroviario.
A me ha fatto piacere ascoltare nell'intervento dell'Assessore Tronzano che c'è un'attenzione della Giunta Cirio rispetto al trasporto ferroviario però i dati sono di altro segno. Vale a dire che nel 2018, quando c'era la Giunta Chiamparino, i fondi regionali per il trasporto pubblico locale ferro e gomma, erano 75 milioni; nel 2023 sono 54 milioni e 800 mila euro.
Abbiamo ridotto di più di 20 milioni di euro l'impegno regionale sul trasporto pubblico collettivo, in una fase in cui siamo soggetti a procedure d'infrazione dalle autorità europee per il grado di inquinamento del nostro territorio, che è uno dei più inquinati d'Europa; in una fase in cui sono state chiuse, e sono rimaste chiuse per dieci anni, quindi anche durante il nostro mandato, 13 linee ferroviarie (due sono state ripristinate, ma le altre no) e quindi solo il 30-40% dei passeggeri che utilizzavano quelle linee oggi usano il pullman, cioè un'altra forma di trasporto pubblico collettivo.
A fronte di questa decurtazione di fondi regionali che vede il Piemonte decisamente arretrato rispetto ad altre regioni del Nord Italia (il Piemonte investe sul trasporto ferroviario lo 0,6% del suo bilancio, mentre Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna superano l'1%), noi proponiamo di rilanciare le reti su ferro per rafforzare la mobilità sostenibile incrementare l'investimento regionale sul trasporto ferroviario per ridurre l'uso dei mezzi privati nel territorio piemontese, farsi parte attiva con RFI e Trenitalia per ottenere maggiori investimenti da orientare alla soppressione dei passaggi a livello, all'elettrificazione delle linee, alla riattivazione delle linee ferroviarie sospese, al ripensamento del trasporto collettivo modale integrando treno, bus, bicicletta, monopattino e percorsi a piedi e promuovere apposite campagne informative sui benefici sociali e ambientali del trasporto pubblico ferroviario.
Presidente, ho illustrato l'ordine del giorno n. 1730, ma se lei me lo consente, illustrerei anche l'ordine del giorno n. 1731, che riguarda il tempo pieno nelle scuole primarie del Piemonte. Da circa un anno e mezzo il tasso di povertà della popolazione italiana e della popolazione piemontese è nettamente aumentato. Sappiamo che la scuola è luogo di educazione e di apprendimento, ma è anche luogo di socializzazione e di aggregazione dell'intera comunità scolastica.
Viviamo in una fase storica in cui il numero di minori, in situazione di povertà materiale ed educativa, è molto aumentato. In una fase in cui la revisione drastica e non preparata del reddito di cittadinanza, le mancate risposte all'inflazione e al caro energia, gli aumenti dei tassi di interesse sui mutui e le difficoltà abitative conseguenti, l'azzeramento del fondo per il sostegno alla locazione e del fondo per la morosità incolpevole nazionale, i tagli al Fondo Sanitario Nazionale, i mancati interventi per un salario minimo dignitoso, sono tutte situazioni che impattano sulle famiglie e, in modo particolare, sui minori.
Il Piemonte è una regione virtuosa a livello italiano per tasso di tempo pieno nella scuola primaria. Siamo terzi dopo il Lazio e la Toscana, ma riteniamo che le nostre percentuali siano ancora troppo disomogenee sul territorio regionale. Infatti, a fronte di percentuali molto elevate del tempo pieno nella scuola primaria in provincia di Torino, ci sono purtroppo, percentuali ancora molto basse in provincia di Asti, di Cuneo e di Alessandria. In provincia di Torino il tasso supera anche il 70% e il tasso medio regionale il 62,7%, ma ci sono le province di Asti, Cuneo e Alessandria che fanno scendere molto in basso il tasso di tempo pieno della nostra regione.
Il tempo pieno è garanzia di maggiore apprendimento, soprattutto per i minori provenienti da famiglie povere o di origine straniera, che quindi non hanno la possibilità di seguire adeguatamente i loro figli nello svolgimento dei compiti a casa e che, anzi, hanno maggiore bisogno di trascorrere il tempo con i loro compagni di scuola e con gli insegnanti anche per migliorare le capacità di linguaggio e di dialogo, fermo restando che il tempo pieno garantisce anche un tempo mensa, quindi un contributo fondamentale all'educazione alimentare, e fermo restando che l'orario a 24 27 ore settimanali, rispetto all'orario di 40 ore settimanali, significa di fatto, un anno di scuola in meno per quei minori che non hanno il tempo pieno.
Alla luce di tutto ciò descritto, chiedo al Consiglio regionale di mettere a punto una misura innovativa, cioè prevedere un fondo regionale per l'incremento del tempo pieno nelle aree più sociali e più disagiate.
Nel 2015 è uscita una nota dell'Ufficio Scolastico Regionale che, di fatto inibisce il tempo pieno nelle classi di nuova istituzione, cioè laddove ci sono Comuni virtuosi che hanno un aumento demografico - per esempio il Comune di Rivalta ha un aumento demografico - le nuove classi non possono beneficiare del tempo pieno. Questo perché si privilegia un'attenzione al risparmio finanziario, piuttosto che un'attenzione alla qualità didattica.
Credo che la Regione debba prendere in considerazione, in questo bilancio o nel prossimo bilancio di previsione, di assumere delle misure autonome proprie di autonomia regionale - la tanto auspicata autonomia regionale di cui spesso parla la destra - per sopperire alle mancanze delle autorità statali rispetto alla qualità della scuola. Più scuola significa più integrazione, più apprendimento e anche più inclusione per i bambini che abbiano disabilità.
Il terzo ordine del giorno, Presidente, è l'ordine del giorno n. 1732.
Ordine del giorno di cui in parte abbiamo già dibattuto in quest'Aula e in questi giorni, perché riguarda gli enti gestori delle funzioni socio assistenziali. Spesso ci siamo confrontati, anche proficuamente, con l'Assessore Marrone su questo argomento. Nella nostra regione ci sono 47 consorzi socio-assistenziali che, in questi ultimi anni, si sono ritrovati a svolgere una quantità e difficoltà di compiti maggiore rispetto al passato. Quei consorzi sono molto diversi uno dall'altro: si va dal Consorzio coincidente con il Comune di Torino, che quindi segue più di 850 mila abitanti, a Consorzi molto piccoli, come quelli di Arona, Ovada, Ceva e Perosa Argentina.
Perché la condizione di questi enti gestori è peggiorata? Perché, a fronte dell'inflazione, a fronte del caro energia; a fronte dei nuovi vincoli imposti dalla legge "Allontanamento Zero" che, ricordiamolo, vincola quasi la metà dei fondi regionali annuali erogati dalla Regione ai consorzi; a fronte di questa possibile revisione del regolamento ISEE regionale (al momento sospesa, ma che a breve potrebbe essere applicata); a fronte dell'aumento del disagio sociale, dell'aumento delle persone non autosufficienti e dell'aumento delle persone straniere che arrivano sul nostro territorio; a fronte dell'aumento della disgregazione familiare e della conseguente necessità di assistenza per i genitori che si trovano in difficoltà, i fondi regionali erogati agli enti gestori sono sempre gli stessi: sempre 44 milioni e 374 mila euro.
Non c'è neanche stato l'adeguamento ISTAT al tasso d'inflazione programmato.
Chiediamo che ci sia, quantomeno, l'adeguamento al tasso d'inflazione e poi, auspicabilmente, anche un aumento dei fondi. È vero che le politiche sociali sono una competenza comunale delegata ai consorzi, ma la Regione che ha il compito di garantire una efficace integrazione socio-sanitaria non può restare spettatrice di fronte alle difficoltà dei Comuni. È come se i Comuni fossero al fondo della catena alimentare istituzionale - mi permetta questa espressione un po' originale - e, quindi, non possono scaricare su altri la responsabilità. In una situazione di aggravamento delle condizioni sociali, credo che dobbiamo aumentare i fondi regionali per venire in soccorso a queste entità territoriali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ho tre ordini del giorno che non so a chi raccontare, essendo andato via l'Assessore Tronzano, ma non importa, penso li abbia già letti.
Il primo è un ordine del giorno che avevo depositato qualche settimana fa di cui avevo chiesto l'inserimento nell'o.d.g. del Consiglio. Oggi l'ho collegato alla discussione in corso perché si tratta di un tema che incide sulle risorse regionali.
In considerazione di quel che ha appena detto la Consigliera Canalis, ossia la difficoltà di molte famiglie nel sostenere spese essenziali come quelle relative al sostegno sociale di familiari in difficoltà, e considerando il venire meno di politiche di sostegno al reddito, come il reddito di cittadinanza (che sappiamo non piacere al Governo, che quindi è intervenuto pesantemente per ridurne l'impatto), chiediamo alla Regione di considerare una misura che possa sostenere le famiglie in difficoltà attraverso fondi regionali, quindi immaginare una possibilità di sostegno che possa essere disposta attraverso una misura, che sarebbe sicuramente innovativa, per colmare questa carenza di sostegno, ovviamente imposta dal livello nazionale.
Secondariamente, come ho già anticipato questa mattina durante il confronto con l'Assessore Chiorino dopo le sue comunicazioni, chiediamo di attivare un tavolo per promuovere un piano straordinario per il lavoro. Abbiamo già sottolineato, sia nelle scorse sedute sia questa mattina, che riteniamo necessario e quantomai urgente la convocazione di un Consiglio aperto sul tema, non solo delle crisi aziendali, ma anche su come affrontarle, quindi valutando quali strumenti possiamo adottare e immaginare per cercare soluzioni.
A nostro parere, una delle possibili soluzioni potrebbe essere un piano straordinario per il lavoro, quindi con il coinvolgimento di diversi soggetti competenti in materia (enti di formazione, enti locali e per l'impiego, aziende pubbliche e private, organizzazioni sindacali imprenditoriali e associazioni), per tentare, da una parte, di dare sostegno ai cittadini in difficoltà con una misura ad hoc regionale e dall'altra parte, di guardare avanti, quindi cercare soluzioni attraverso il confronto su un piano straordinario per il lavoro.
Il secondo ordine del giorno, cambiando totalmente argomento, richiama l'attuazione della legge 9/2018, legge sui metodi sostitutivi alla sperimentazione animale approvata nella scorsa legislatura, che non ha mai trovato, purtroppo, piena attuazione. Una parte di questa legge, in particolare, prevedeva l'istituzione di borse di studio, per consentire ai giovani universitari di approfondire le metodologie alternative.
In passato, in alcuni bilanci abbiamo visto lo stanziamento corretto sui capitoli riservati a queste borse di studio, però c'è una difficoltà immagino all'interno dell'Assessorato, a interagire con le Università per costruire un percorso che porterebbe gli studenti a interagire con altre realtà, quindi con enti di ricerca (mi viene in mente il centro della dottoressa Penco in Liguria, che da anni approfondisce questa tematica oppure centri all'interno dell'Unione Europea). Questo consentirebbe al Piemonte di fare quel passo in più, oltre a quello già fatto con l'approvazione di questa legge nella scorsa legislatura, verso l'innovazione, perché credo che nessuno possa più sostenere che la sperimentazione animale sia un metodo di ricerca innovativo.
Abbiamo visto, anche con le ricerche sulle nuove tecnologie attualmente utilizzate per la lotta contro il cancro, come sono state applicate in modo rapido per trovare i vaccini contro il COVID. Purtroppo, quel tipo di ricerca prevede ancora passaggi di sperimentazione sugli animali, però, nel momento in cui si andranno a definire nuove procedure, finalmente riusciremo a superare quello che ormai riteniamo un tipo di ricerca da Medioevo, che sicuramente guarda al passato e non al futuro.
L'ultimo ordine del giorno, immancabile, chiede di dare piena copertura nelle prossime sessioni di bilancio, anche se già ho sentito che sarà un bilancio di previsione tecnico, alle graduatorie per i voucher scolastici.
Abbiamo provato a chiedere un impegno futuro e mi è già stata richiesta una modifica sull'impegno relativo alla sperimentazione animale e metodi sostitutivi, aggiungendo un "valutare" nel primo impegno, tenendo ferma la seconda parte, che secondo me è quella più importante dell'atto d'indirizzo, cioè cercare di sbloccare questa situazione che impedisce il dialogo tra Regione e Università, dando finalmente corpo a queste borse di studio, anche per dare un'opportunità degli studenti. Si tratta di fondi che vanno a sostenere una specializzazione molto particolare, che credo abbia anche un futuro davanti a sé.
Sull'altro ordine del giorno dei voucher, invece, chiedo alla Giunta di garantire il massimo impegno per dare copertura alle graduatorie sui voucher.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Il Movimento 5 Stelle, con l'ordine del giorno n. 1729 collegato alla variazione di bilancio, intende chiedere lo stanziamento di maggiori risorse, al fine di aumentare la quota del contributo per l'acquisto di parrucche a favore delle persone residenti in Piemonte, affette da alopecia a seguito di chemioterapia.
Una misura che vogliamo potenziare e che rientra nell'ambito dei criteri per l'erogazione dei contributi per persone ricadenti in situazioni di fragilità sociale ed economica e che mira a stanziare dei contributi per l'acquisto di ausili che non sono introdotti all'interno del nomenclatore.
Tra questi ausili ci sono anche le parrucche, che sono spesso considerate di grande importanza per le donne che stanno affrontando la chemioterapia.
La perdita di capelli è uno degli effetti collaterali più visibili ed emotivamente impegnativi del trattamento contro il cancro. Le parrucche offrono diversi benefici importanti durante questo periodo difficile.
In particolare, contribuiscono a migliorare l'autostima, quindi le parrucche possono aiutare a preservare una sensazione di normalità e bellezza durante il trattamento.
Sono importanti per il mantenimento della privacy perché alcune donne ovviamente non tutte, perché è una questione puramente soggettiva preferiscono non condividere la loro esperienza di chemioterapia con gli altri, e la perdita dei capelli può essere un segno visibile della malattia. Le parrucche, quindi, offrono la possibilità di mantenere un certo grado di riserbo.
Senso di controllo. La perdita dei capelli è spesso un aspetto della malattia che le persone non possono controllare. Indossare una parrucca pu dare alle donne un senso di controllo sulla propria immagine, contribuendo a preservare la loro identità durante un periodo in cui molte altre cose possono sembrare sfuggire al controllo.
Comfort termico. Specie in alcuni periodi dell'anno particolarmente freddi le parrucche possono offrire calore, soprattutto quando la cute rimane completamente scoperta.
Varietà di stili e colori. Le donne che utilizzano parrucche hanno la possibilità di sperimentare con stili e colori diversi senza dover modificare i loro capelli naturali.
Riduzione dello stress emotivo. La perdita dei capelli è spesso un aspetto visibile e tangibile della malattia che può essere emotivamente difficile da gestire. Indossare una parrucca può ridurre lo stress emotivo associato al cambiamento fisico.
A oggi sappiamo che in Piemonte sono tra le 400 e le 500 le donne che richiedono il contributo direttamente alla Regione Piemonte per l'acquisto di questi ausili. Il contributo è standard quindi, al di sotto dei 38 mila euro di ISEE, vengono erogati 250 euro a chiunque ne chieda l'erogazione.
Ragion per cui chiediamo di aumentare la quota del contributo, sperando di aumentarla di 50 o 100 euro, anche in virtù degli aumenti dell'inflazione che si fa sentire soprattutto sulle famiglie.
Sappiamo benissimo che il periodo legato alla chemioterapia non è sereno n dal punto di vista emotivo, né dal punto di vista sociale e nemmeno dal punto di vista economico, quindi vuole essere un impegno da parte della Regione ad aumentare le risorse destinate a tutte quelle donne, ma anche a quelle bambine, che si trovano ad affrontare un difficile periodo della propria vita.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vorrei illustrare i quattro ordini del giorno a mia firma.
Il primo è il 1722, che riguarda il voucher scuola. In questi anni abbiamo chiesto alla Giunta di esaurire tutte le graduatorie, in particolare quelle legate al voucher iscrizione e frequenza delle scuole paritarie per garantire una reale libertà di educazione. In tal senso, chiediamo di fare una modifica all'ordine del giorno, inserendo le seguenti parole dopo "Impegna il Presidente della Giunta e la Giunta regionale": "a confermare l'utilizzo dei fondi stanziati all'interno del DDL 229 per la totale copertura", per poi agganciarsi con la restante parte dell'impegna, "delle domande ammesse in graduatoria al fine di garantire a tutte le famiglie la possibilità di beneficiare del voucher iscrizione e frequenza anno scolastico 2023-2024".
Stiamo parlando di quasi 400 famiglie e ci pare opportuno che la legislatura si concluda garantendo un principio per noi importante, cioè che le famiglie che decidono di mandare i propri figli e le proprie figlie all'interno delle scuole pubbliche, ma paritarie, possano farlo nella totale libertà e quindi avere queste risorse permette a quelle famiglie di essere più libere. Ci auguriamo che con l'intervento a bilancio si possa quanto prima, scalare la graduatoria fino alla soglia ISEE di 26 mila euro.
L'ordine del giorno n. 1721 riguarda un tema che abbiamo posto per primi in Aula e che rivendichiamo con orgoglio. Il tema legato alla quota IRAP degli enti del terzo settore. La Giunta ha voluto mettere al sicuro quelle realtà onlus che, nel passaggio al Registro unico nazionale degli enti del terzo settore, di fatto, rischiavano di perdere la qualifica e, soprattutto l'opportunità di essere esenti IRAP.
Chiediamo, proponendo una modifica all'impegnativa, di valutare la possibilità di reperire le risorse necessarie perché siamo convinti che, da questo punto di vista, sia importante che la Regione immagini, nei prossimi bilanci, di fare uno sforzo su tutti gli enti del terzo settore o, nel caso non riuscisse su tutti, comunque scegliere quelle che, a differenza di altri, non sono in grado di sviluppare attività commerciali, ad esempio le organizzazioni di volontariato.
Nel secondo punto dell'impegnativa chiediamo di intervenire nelle sedi opportune al fine di ripristinare il fuori campo IVA per le attività mutualistica delle associazioni nei confronti dei soci, estendendo agli ETS non commerciali la deducibilità IRAP del costo del lavoro già prevista per le società commerciali. Altri punti di attenzione verso quelle realtà che ci paiono una colonna portante del sistema di coesione sociale di questa Regione.
L'ordine del giorno n. 1725 chiede maggior sforzo e maggiore attenzione per i PEBA. Presidente, lei sa bene l'importanza dei piani di eliminazione barriere architettoniche dei nostri Comuni e chiediamo di predisporre adeguati strumenti legislativi che permettano la destinazione, a favore degli Enti locali, di adeguate risorse. Non proponiamo modifiche in questo atto in modo tale che la Giunta valuterà se sia una priorità anche per la Giunta intervenire da questo punto di vista.
L'ultimo ordine del giorno, il 1723, è per continuare a sostenere quelle misure che questa Giunta ha realizzato affinché le persone possano andare a vivere all'interno delle aree interne, all'interno del suolo montano.
Ragion per cui si impegna il Presidente della Giunta "a reperire le risorse e a valutare" - qui c'è una modifica - "la possibilità di reperire risorse necessarie alla totale copertura delle domande ammesse in graduatoria e non finanziabili per carenza di fondi al fine di garantire a tutti i partecipanti di beneficiare del contributo".
Il tema è lo sviluppo della residenzialità in montagna ed era una delle misure che questa Giunta aveva messo in campo. Hanno partecipato in molti e alcuni, visto che dovevano dimostrare di essersi trasferiti o di aver fatto dei lavori, sono risultati non aggiudicatari di queste risorse. Da questo punto di vista chiediamo che, per quanto riguarda la graduatoria, si valuti di trovare le risorse regionali per tutti coloro che hanno partecipato e che ne abbiano diritto.
Questi sono i tre ordini del giorno che ci tenevo a presentare.



PRESIDENTE

Gli ordini del giorno sono stati illustrati tutti.
Chiedo se vi sono interventi in discussione generale sul complesso degli ordini del giorno.
Non essendovi richieste, chiedo il parere della Giunta.
L'Assessore Tronzano ha bisogno di due minuti di tempo per valutare gli ordini del giorno.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.43, riprende alle ore 16.47)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiedo il parere della Giunta sugli ordini del giorno collegati al disegno di legge n. 289.
La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Cerco di spiegarmi nella maniera più chiara possibile.
Sull'ordine del giorno n. 1721 modificato come concordato, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 1725 il parere è contrario. Condivido lo spirito ma non lo accolgo, perché a oggi non è noto il rifinanziamento ministeriale della misura. Per quanto riguarda il secondo impegno, risulta all'esame delle competenti Commissioni un provvedimento utile in tal senso, pertanto si ritiene opportuno attendere l'esito del confronto.
Sull'ordine del giorno n. 1732 il parere è contrario, perché dieci milioni da fondi FSE sono stati deliberati ieri dalla Giunta a favore enti gestori.
Sull'ordine del giorno n. 1734 il parere è contrario, in quanto gli stanziamenti iscritti a bilancio sono non sufficienti, ma sarà previsto un bando aperto a tutte le APS.
Sull'ordine del giorno n. 1722 modificato come concordato il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 1731 modificato come concordato il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 1735 modificato come concordato il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 1723 modificato come concordato, il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 1726 il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 1727 il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 1729 il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 1736 modificato come concordato il parere è favorevole.
Sull'ordine del giorno n. 1730 il parere è contrario, perché già sono state avviate azioni da tempo.
Sull'ordine del giorno n. 1697 modificato come concordato il parere è favorevole.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ci servono le modifiche.
Sull'ordine del giorno n. 1721 del collega Magliano il parere è favorevole con le modifiche.
Il presentatore accetta le modifiche?



MAGLIANO Silvio

Sì, Presidente, le accetto. Grazie.



PRESIDENTE

Procediamo con le votazioni degli ordini del giorno. Il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1721, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1725, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1732, sul quale la Giunta ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1734, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Consigliere Magliano, accetta le modifiche proposte all'ordine del giorno n. 1722?



MAGLIANO Silvio

Sì, le accetto, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1722, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1731, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Consigliera Frediani, accetta le modifiche all'ordine del giorno n. 1735?



FREDIANI Francesca

Sì, accetto le modifiche proposte dalla Giunta regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1735, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Consigliere Magliano, accetta le modifiche proposte all'ordine del giorno n. 1723?



MAGLIANO Silvio

Sì, Presidente, vanno bene le modifiche.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con la votazione dell'ordine del giorno.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1723, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1726, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1727, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1729, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 1736.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Approvo le modifiche apportate.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1736, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1730, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Passiamo alla votazione dell'ordine del giorno n. 1697.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Approvo le modifiche apportate.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1697, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Abbiamo concluso la discussione e le votazioni sugli atti d'indirizzo.
Prima della votazione finale del disegno di legge n. 289, a seguito dell'approvazione nella seduta del 23 novembre dell'emendamento rubricato n. 610) interamente sostitutivo dell'articolo 30, comunico che è necessario, per coordinamento con l'intero articolato del disegno di legge apportare all'articolo 30, così riformulato dall'emendamento sopra citato le seguenti modifiche di coordinamento al fine di raccordare il testo con gli articoli necessari di norma finanziaria.
Al comma 1 dell'articolo 30 viene inserito il richiamo dell'articolo 8 quinquies, che erroneamente ho richiamato nell'emendamento rubricato n.
610) votato dall'Aula. Viene altresì espunto il richiamo dell'articolo 28 bis, erroneamente indicato nel medesimo emendamento.
Passiamo quindi alla votazione della modifica di coordinamento dell'articolo 30, che, ai sensi dell'articolo 90, comma 3, del Regolamento dev'essere approvata a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio regionale, pari quindi a 26 voti.
Indìco la votazione palese sulla modifica di coordinamento dell'articolo 30.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Chiedo ai Capigruppo quale sia l'intenzione per il proseguimento dei lavori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Noi chiediamo di poter discutere, a chiusura di questa giornata, l'ordine del giorno a prima firma del Consigliere Sarno in merito alla crisi aziendale di TE Connectivity, visto che oggi abbiamo audito i lavoratori, e di approvarlo, mi auguro, in questa seduta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Esame ordine del giorno n. 1737 presentato da Sarno, Accossato, Bertola Canalis, Frediani, Gallo, Giaccone, Marello, Ravetti e Valle, inerente a "Crisi TE Connectivity 2"; ordine del giorno n. 1738 presentato da Disabato, Martinetti e Sacco, inerente a "La Regione tuteli i lavoratori e le lavoratrici di TE Connectivity a rischio licenziamento"; ordine del giorno n. 1740 presentato da Zambaia, Allasia, Preioni, Cerutti, Cane e Marin, inerente a "Tutela dei lavoratori della TE Connectivity di Collegno (TO)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli ordini del giorno n. 1737, n. 1738 e n. 1740 di cui al punto 89) all'o.d.g.
. Ordine del giorno n. 1737 presentato da Sarno, Accossato, Bertola Canalis, Frediani, Gallo, Giaccone, Marello, Ravetti e Valle, inerente a "Crisi TE Connectivity 2" Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno per illustrare l'ordine del giorno n. 1737; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Leggo testualmente solo gli impegni inseriti nell'ordine del giorno: "a richiamare la multinazionale Te Connectivity ed esercitare pressioni sulle sue responsabilità sociali, per il mantenimento del sito produttivo e dell'intero perimetro occupazionale; ad attivarsi celermente con i Ministeri per l'apertura di un tavolo dedicato; a studiare e sviluppare una strategia complessiva per la salvaguardia del tessuto industriale del Piemonte ed in particolare per l'intera area metropolitana, da condividere con le aziende, i sindacati e il Consiglio regionale".
Grazie.



PRESIDENTE

. Ordine del giorno n. 1738 presentato da Disabato, Martinetti e Sacco inerente a "La Regione tuteli i lavoratori e le lavoratrici di TE Connectivity a rischio licenziamento" La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 1738.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Con l'ordine del giorno chiediamo alla Giunta, in merito alla crisi, che non è una crisi come abbiamo ribadito prima, che sta colpendo i lavoratori e le lavoratrici di TE Connectivity, di aprire un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati nelle sedi competenti e a mettere in campo ogni azione necessaria volta a tutelare i lavoratori e le lavoratrici coinvolti nel processo di licenziamento da parte della multinazionale TE Connectivity.
Grazie.



PRESIDENTE

. Ordine del giorno n. 1740 presentato da Zambaia, Allasia, Preioni Cerutti, Cane e Marin, inerente a "Tutela dei lavoratori della TE Connectivity di Collegno (TO)" La parola alla Consigliera Zambaia per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 1740.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Sarò brevissima.
Anche noi, come Gruppo Lega, abbiamo partecipato alle audizioni che si sono svolte in pausa pranzo e abbiamo depositato un atto del tutto similare a quello dei colleghi.
Nella parte degli impegni chiediamo che il Consiglio regionale impegni la Giunta ad attivarsi affinché, in coordinamento con i Ministeri competenti vengano attivati tutti i tavoli di concertazione che permettano di trovare una soluzione che impedisca a 300 famiglie di perdere il lavoro e di vedere un ulteriore pezzo di produzione industriale italiana delocalizzato all'estero.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Giustamente i vari Gruppi hanno presentato dei documenti, però io non ho avuto modo di leggerli. Mi sembra di capire che dicano più o meno le stesse cose e che siano tutti condivisibili, però le chiedo se posso avere un minuto di tempo per leggerli.
La ringrazio.



PRESIDENTE

Sospendiamo un paio di minuti i lavori, così lasciamo anche il tempo all'Assessore di valutarli.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.19, riprende alle ore 17.25)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Sono stati presentati tre ordini del giorno.
Sul n. 1737, il parere della Giunta è favorevole se vengono accettate le modifiche sull'impegno. Sull'ultimo punto, la frase "a studiare e sviluppare una strategia complessiva", è sostituita da "potenziare la strategia complessiva per la salvaguardia del tessuto industriale del Piemonte da condividere con le aziende, i sindacati e il Consiglio regionale".
C'è poi l'ordine del giorno n. 1738 della Consigliera Disabato, con il parere favorevole della Giunta, e l'ordine del giorno n. 1740 della Consigliera Zambaia, con il parere favorevole della Giunta se la prima firmataria accetta la seguente riformulazione dell'impegno: "impegna la Giunta regionale ad attivarsi affinché, in coordinamento con i Ministeri competenti, vengano attivati tutti i tavoli di concertazione che permettano di trovare una soluzione che impedisca a 300 persone di perdere il lavoro e alle loro famiglie di entrare in difficoltà e di vedere un ulteriore pezzo di produzione industriale italiana delocalizzato all'estero". Se accetta la modifica dell'impegno, c'è il parere favorevole.
Passiamo alla votazione del primo ordine del giorno, il n. 1737.
Chiedo al primo firmatario, Consigliere Sarno, se accetta le modifiche prego.



SARNO Diego

Sì, Presidente. Abbiamo accettato le modifiche proposte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1737, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1738, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Passiamo ora all'ordine del giorno n. 1740, di cui prima firmataria è la collega Zambaia.
Chiedo se accetta le modifiche; prego.



ZAMBAIA Sara

Sì, confermo assolutamente.
Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1740, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Mi sembra ci sia l'accordo per sospendere i lavori di oggi, che saranno riaggiornati dalla prossima Conferenza dei Capigruppo, perciò buona serata e buon lavoro.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.31)



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