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Dettaglio seduta n.273 del 10/10/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 10.11 il Presidente Allasia annuncia che la seduta avrà inizio quando arriveranno i referenti INAIL)



(La seduta inizia alle ore 10.36)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio


PRESIDENTE

Sono in congedo i Consiglieri Protopapa, Caucino, Ricca, Cirio, Lanzo Giaccone e Mosca.
Il numero legale è pertanto 23.


Argomento: Sicurezza sul lavoro - Commemorazioni

Commemorazione delle vittime sul lavoro in occasione della 73° Giornata nazionale


PRESIDENTE

Cari colleghi, domenica 8 ottobre si è celebrata la settantatreesima Giornata nazionale delle vittime degli incidenti sul lavoro, giornata che intende onorare la memoria di tutti i caduti.
Anche quest'anno, il Consiglio regionale vuole dedicare uno speciale momento di ricordo a coloro che in Piemonte hanno perso la vita mentre svolgevano la propria professione Ringrazio, anche a nome dell'Assemblea, per la loro partecipazione qui oggi il direttore dell'INAIL, la dottoressa Antonella Onofri; il dottor Roberto Sardo, Presidente regionale Piemonte; il dottor Giulio Garello Presidente territoriale dell'Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro.
In Piemonte, nel 2022, ci sono stati 50 infortuni mortali, mentre al 31 luglio di quest'anno sono già 42 le persone che hanno perso la vita sul posto di lavoro. I numeri ci descrivono che tante, troppe persone sono morte a causa di incidenti sul lavoro e che è quindi necessario far crescere la cultura e l'impegno della sicurezza in quei luoghi.
Provoca ancora tanta sofferenza il tragico incidente ferroviario di Brandizzo, che ha strappato alla vita cinque dipendenti. Un fatto che nella sua drammaticità, ha sconvolto le famiglie, i parenti, gli amici e i colleghi, lasciando nel dolore intere comunità.
È inconcepibile morire in questo modo per portare a casa uno stipendio e per mantenere la propria famiglia.
La Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro non pu essere solo una commemorazione fine a sé stessa. Oltre a sensibilizzare l'attenzione su questa triste escalation di morte, deve portare tutte le istituzioni, i sindacati, le parti sociali, gli imprenditori ad una più seria ed obiettiva riflessione sul mondo del lavoro attuale e sulla conseguente società che queste condizioni stanno determinando.
Come affermato in maniera assai lungimirante, nelle scorse settimane prima dall'Arcivescovo di Torino, monsignor Roberto Repole, e poi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è arrivato il tempo di fare valutazioni non più procrastinabili, perché le morti di Brandizzo e i tanti drammi simili che ormai quotidianamente riempono le cronache non ci devono far chiudere gli occhi, ma renderci consapevoli che queste vittime non sono lontane da noi, ma molto vicine.
Vi è la necessità di rimettere al centro la dignità delle persone e di riflettere su come il lavoro permetta di realizzarla o, al contrario, come invece possa schiacciarla, senza garantire la doverosa sicurezza alle persone.
Ho presentato un ordine del giorno per impegnare la terza Commissione a svolgere un'indagine conoscitiva diretta ad acquisire notizie, informazioni e documenti, al fine di elaborare una programmazione delle politiche regionali per migliorare la prevenzione e diffondere la cultura della sicurezza, anche attraverso l'attivazione, in collaborazione con le istituzioni scolastiche, di progetti di sensibilizzazione, per far crescere cittadini consapevoli e preparati, nella convinzione che la loro conoscenza aiuti a prevenire le morti sul lavoro.
Non possiamo accettare passivamente queste tragedie. Ed oggi credo sia indispensabile rilanciare ancora un nuovo più forte richiamo, perché i dati ci dicono che molto probabilmente la strada che abbiamo imboccato, la società che stiamo contribuendo a costruire non aiuta ed anzi rende peggiori le condizioni di lavoro e di vita dei lavoratori e delle loro famiglie.
In conclusione, il nostro pensiero deve andare a innanzitutto alle vittime e al profondo dolore dei loro familiari, cui esprimiamo una sincera vicinanza.
In ricordo degli uomini e delle donne, residenti in Piemonte, che sono state vittime di incidenti sul lavoro nel 2022, darò lettura dei nomi con l'indicazione della data del tragico evento.
Accettola Silvia, 24 gennaio; Cane Matteo, 20 gennaio; Termini Tommaso 17 gennaio; Pignone Vincenzo Antonio, 22 gennaio; Angelov Done, 9 febbraio Fiorenza Giuseppe, 28 gennaio; Yordanov Krasimir Mihaylov, 2 marzo; Scanio Davide, 1° aprile; Antoniotti Claudio, 25 marzo; Tarasco Diego, 6 luglio Serjanaj Armando, 4 novembre; Grandi Anna, 21 febbraio; Marino Michele, 18 marzo; Manuello Domenico, 7 aprile; Lori Christian, 7 aprile; Faravelli Alberto, 9 maggio; Ndiaye Cheikh, 30 aprile; Pali Lule, 17 maggio; Vido Massimo, 31 maggio; Asotie Emmanuel, 3 giugno; Dewan Md Ali Akbar, 3 giugno; Tammaro Pasquale Salvatore, 3 giugno; Ciobanu Vasile, 17 maggio Fontana Rafael, 16 giugno; Tarantola Rosario, 30 giugno; Ughetti Flavio, 1 luglio; Dembele Moussa, 10 luglio; Macaro Valerio, 26 luglio; Billia Guerino, 28 luglio; Stanciut, Florian, 1° agosto; Lastella Lorenzo, 3 agosto; Favaro Elvio, 3 agosto; Guizzardi Andrea, 8 agosto; Conte Riccardo 22 agosto; Tortone Fabio, 10 settembre; Gervasi Pasquale, 8 settembre; Casu Claudio, 17 settembre; Ttorpiglio Vittorio Roberto, 28 settembre; Lorè Giuseppe, 29 agosto; Isoardi Stefania, 10 ottobre; Falmenta Manuel, 2 novembre; El Miski Mustapha, 7 novembre; Bianco Silvia, 10 novembre; Ferro Marcellino, 5 settembre; Fiore Gianfranco, 7 aprile; Scolpino Vincenzo, 30 aprile; Cauda Ezio, 7 agosto; Lupo Alessandro, 24 ottobre; Pirisi Antonio 23 dicembre; Rabito Federico, 21 dicembre.
Invito il Consiglio regionale a voler osservare un minuto di silenzio in memoria delle vittime sul lavoro.
(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.44, riprende alle ore 11.06)


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione e chiedo se vi siano proposte di modifica.
La parola alla Consigliera Zambaia.



ZAMBAIA Sarah

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere l'inserimento dell'ordine del giorno n. 1694 che è stato caricato, tra l'altro, Presidente, come lei sa, a sua prima firma. È un ordine del giorno che abbiamo scelto di predisporre in chiave prettamente istituzionale, sotto il cappello del Comitato regionale per i diritti umani e civili, il cui oggetto è "Ferma condanna del Consiglio regionale nei confronti degli attacchi terroristici subiti dalla popolazione israeliana".
Chiedo dunque l'inserimento nell'o.d.g. odierno e anche la discussione nella giornata odierna, compatibilmente con i lavori dell'Aula.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Ho caricato anch'io un ordine del giorno, il n. 1693, che ha per oggetto "Condanna del terrorismo di Hamas e dei suoi fiancheggiatori interni ed esterni alla comunità palestinese contro lo Stato di Israele"; ne chiedo l'inserimento nella seduta odierna e la possibile discussione.



PRESIDENTE

Grazie.
Li possiamo considerare tutti attratti in un unico punto.
Non so se ci sono altri ordini del giorno sullo stesso tema: non per non farvelo citare, ma solo per fare in modo che sia chiaro a tutti. Poi, penso che la politica possa trovare l'intesa, però a proposito della trattazione odierna, se i Capigruppo trovano un'intesa, si può sospendere l'attività legislativa in favore degli atti di indirizzo.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere l'inserimento all'o.d.g. odierno dell'ordine del giorno n.
1691, "Censimento, rimozione dei veicoli abbandonati nelle aree di pertinenza dei complessi di edilizia residenziale pubblica gestiti da ATC".
Ormai il fenomeno oggetto di questo atto è abbastanza fuori controllo dobbiamo iniziare un censimento e, poi, di fatto, uno sgombero di tutti questi mezzi che, il più delle volte, risultano essere rubati e i garage vengono utilizzati per smembrare auto rubate per rivendere i pezzi.
Poiché sono garage di proprietà e gestiti da ATC, sarebbe importante, come già fatto in Lombardia, fare un censimento e poi intervenire quanto prima per poter rimettere a coloro che sono nelle disponibilità degli appartamenti, anche i propri garage, riportando un po' di legalità all'interno di questa tipologia di settore gestito dalla Regione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Chiedo l'attrazione al punto 69) dell'o.d.g., n. 1688, "Solidarietà agli studenti che hanno partecipato alla manifestazione del 4 ottobre in occasione della giornata conclusiva del Festival delle Regioni". Ho anche inviato una comunicazione via mail ieri e, contestualmente, ho chiesto di eliminare dall'o.d.g. delle prossime sedute un atto di indirizzo ormai vetusto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione le sue parole in merito alle azioni che la politica deve compiere per contrastare le morti sul lavoro e gli incidenti che ogni giorno, purtroppo, avvengono.
Per questo motivo, chiedo di fare qualcosa di concreto, quindi, di invertire i punti all'o.d.g. per discutere come primo punto nella data odierna la mozione n. 934, che chiede l'istituzione della Procura nazionale del lavoro, presentata da me e da altri colleghi dell'opposizione.
Ritengo sia un'azione concreta, una richiesta importante nei confronti del Governo; è una richiesta che arriva non solo dal mondo della Magistratura che ha necessità di avere una formula organizzativa più efficace, ma anche dal mondo sindacale.
Ritengo che si possa fare molto in queste aule; bisogna sì fare le commemorazioni, che sono importanti, ma a queste commemorazioni, come ha detto giustamente lei, devono seguire atti concreti.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Sono a richiedere nuovamente l'inserimento nell'o.d.g. della seduta odierna dell'ordine del giorno, attualmente alla posizione 74) nell'ordine dei lavori del Consiglio, n. 1672 "Verifiche e progetti di sospensione di soppressione passaggio livello ubicato in corrispondenza della SP 143 (via Supinigi) a Vinovo e di introduzione fermata ferroviaria in loc. Garino".



PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altre richieste.
Ci sono tre richieste di inserimento, da parte della collega Zambaia e dei colleghi Bongioanni e Magliano. Gli ordini del giorno n. 1693 e n. 1694 e n. 1691 trattano lo stesso argomento e, se non ci sono contrari, possiamo considerarli inseriti.
Poi, c'è stata la richiesta di collegare al punto 69) l'ordine del giorno n. 1688, "Solidarietà agli studenti che hanno partecipato alla manifestazione del 4 ottobre".
Inoltre, la mozione n. 934 del Consigliere Sacco, "Istituzione della Procura nazionale del lavoro", per cui pensavo di sospendere eventualmente la programmazione dei lavori sull'attività legislativa per esaminare gli ordini del giorno legati alla sicurezza sul lavoro, quindi il n. 1692 e il n. 934.
Infine, si chiede di trattare nella giornata di oggi l'ordine del giorno n.
1672 del Consigliere Bertola, che ha citato precedentemente, che attualmente è al punto 74) e che parla di passaggi a livelli sulla SP 143 (via Stupinigi).
Mi sono perso tra gli 83 punti all'o.d.g.
Ci sono contrari? No.
Sulla trattazione degli ordini del giorno nella seduta odierna, se i Capigruppo trovano un'intesa, eventualmente sospendiamo la seduta a un certo punto; mi sembra ci sia la volontà dell'Assessore Marrone di fare un focus sugli emendamenti e magari, prima di affrontare il punto, convocare una Conferenza dei Capigruppo per spiegare gli emendamenti da lui proposti e verificare se sono condivisi o meno.
L'o.d.g. è approvato ai sensi del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Caucino, Cirio, Giaccone, Lanzo, Nicotra, Perugini Protopapa, Ricca e Riva Vercellotti.
b) Approvazione processi verbali Sono in approvazione i processi verbali n. 270 e 271, relativi alle sedute consiliari rispettivamente del 19 e 26 settembre 2023.
c) Distribuzione processi verbali precedenti sedute È in distribuzione il processo verbale relativo alla seduta consiliare n.
272 del 04/10/2023.
d) Non impugnativa Il Consiglio dei Ministri, in data 5 ottobre 2023, ha esaminato la seguente legge regionale e ne ha deliberato la non impugnativa: legge regionale 8 agosto 2023, n. 16 "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2022".
e) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti - Boschi e foreste

Esame proposta di legge n. 217, inerente a "Disposizioni per la promozione e valorizzazione della filiera regionale del legno"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 217, inerente a "Disposizioni per la promozione e valorizzazione della filiera regionale del legno", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta del 4 ottobre scorso si sono svolte le relazioni di maggioranza e minoranza. È stata svolta la discussione generale con gli interventi dei Consiglieri Marello, Demarchi e Preioni. Successivamente, è stata chiusa la discussione generale, con conseguente sospensione del provvedimento e il rinvio della trattazione alla seduta odierna.
Passiamo quindi all'esame dell'articolato.
Ricordo che, al momento, sono stati depositati 109 emendamenti.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 9) presentato da Disabato (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Presidente, vorrei ritirare gli emendamenti a mia firma sulla proposta di legge presentata dal Consigliere Bongioanni.



PRESIDENTE

Grazie.
Comunico che l'emendamento rubricato n. 109) è inammissibile.
Non essendoci altri emendamenti presentati sull'articolo 1, possiamo procedere con la votazione dell'articolo 1.
Ricordo che il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 6) presentato da Bongioanni (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bongioanni per l'illustrazione.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo semplicemente per dire che gli emendamenti a mia prima firma, fra l'altro suggeriti dall'Assessore Carosso e dai suoi Uffici, che ringrazio, più che altro servono per ottimizzare il complesso legislativo nel suo insieme ed evitare sovrapposizioni di argomenti già citati in altri articoli. Sono piccole abrogazioni per evitare dei doppioni.
Li darei per illustrati tutti, a meno che i colleghi non ne facciano specifica richiesta. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci richieste di intervento sull'emendamento 6, procediamo con la votazione. Essendo un emendamento interamente sostitutivo, votando l'emendamento si vota l'articolo 2.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 2) presentato da Bongioanni (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 2.1) presentato da Bongioanni (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 2.2) presentato da Bongioanni (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 2.3) presentato da Bongioanni (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 3) presentato da Bongioanni (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.1).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.2).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Presidente, se i colleghi sono d'accordo, potremmo dare la stessa votazione.
Grazie.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bongioanni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.3).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 4) presentato da Bongioanni.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 5) presentato da Bongioanni (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5).
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 7) presentato da Bongioanni (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 6, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 8) presentato da Bongioanni (primo firmataro) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 Emendamento rubricato n. 1) presentato da Bongioanni.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Concluso l'esame e la votazione dell'articolato, do la parola al Consigliere Bongioanni, per dichiarazione di voto sull'intero testo di legge; prego.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Con piacere arriviamo alla votazione finale di questa legge, che ha avuto un iter piuttosto lungo, sia in Commissione, sia nelle interlocuzioni che sono seguite ai vari livelli di varia natura.
Andiamo a intervenire con l'obiettivo di valorizzare una filiera. Una filiera che ha un impatto importante sul Piemonte e che si articola, nella prima parte, che è quella forestale, nella quale sono impiegati 3.600 lavoratori; in quella artigiana, che celebra una delle grandi tradizioni piemontesi, quella dell'elaborazione del mobile, per il quale è previsto anche un marchio di qualità per dargli la migliore dignità possibile infine, quella industriale, che rappresenta la capacità di innovazione tecnologica con le esportazioni derivate dalle produzioni legnose.
Tengo a sottolineare gli interventi sensibili in fase contributiva della legge, che parte dall'apertura di nuove segherie e il potenziamento delle attività stesse; dal finanziamento per macchinari e attrezzature, che vanno a migliorare le attività di esbosco e, quindi, la lavorazione nella prima fase, al recupero di legno di scarto delle lavorazioni, e questo è importante, perché avrà un grande effetto a fini energetici.
Inoltre, vi è il risvolto del legno che arriva dagli eventi calamitosi quindi gli alberi distrutti a seguito di inondazioni e piene; l'adesione da parte delle imprese a regimi di certificazione di qualità ambientale. Tra l'altro, questo è stato anche un passaggio suggerito proprio dagli imprenditori stessi. E ancora, l'innovazione tecnologica, che sempre di più serve con il mercato di oggi; la formazione, perché abbiamo bisogno di lavoratori e di maestranze stante la richiesta delle segherie industriali a cui mancavano gli addetti specifici e i tecnici. Infine, un utilizzo prevalente di specie arboree presenti sul territorio piemontese, che sono quelle che ci permettono di arrivare alla filiera corta, affinché il Piemonte - speriamo - con questa legge riesca, nell'arco dei prossimi 5/6 anni, a diventare autosufficiente nell'approvvigionamento di legname, non dovendo più attingere ai mercati del Centro e del Nord Europa.
Chiudo con i ringraziamenti, anzitutto, ai colleghi che permettono l'approvazione di questa legge e che con me hanno percorso l'iter di Commissione; a lei, Presidente, per aver condotto, ovviamente, con la sua consueta maestria, questa giornata, a tutti i lavoratori e a tutti gli addetti del settore che si sono confrontati e che hanno inviato tutte le loro sollecitazioni. Infine, ringrazio le associazioni di categoria l'UNCEM e gli Enti locali con cui abbiamo avuto un grande confronto, sia in Commissione, ma soprattutto fuori, con incontri mirati che hanno permesso di arrivare a un testo compiuto.



PRESIDENTE

Grazie, soprattutto per gli elogi al sottoscritto.
La parola al Consigliere Preioni, per dichiarazione di voto.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo della Lega, intervengo per dire che voteremo convintamente questo atto che tra poco diventerà legge, perché in Piemonte abbiamo molto da fare rispetto alla filiera del legno: basta guardare a cosa sono in grado di fare in Trentino! Siamo convinti che coltivare in maniera corretta il bosco sia un'opportunità di lavoro per i nostri giovani, perché se si vuole vivere in montagna bisogna creare delle economie.
C'è chi vorrebbe la montagna totalmente wilderness, con nessuna attività economica, ma quella è una montagna da ambientalista della ZTL di centro città. Noi abbiamo una visione diversa.
Siamo anche convinti che chi non vorrebbe eliminare neppure un ramo secco dai nostri boschi abbia una visione estremista, una visione sbagliata, una visione che va anche contro la scienza, perché se il bosco è ben coltivato se sono abbattute alcune piante, è solo un vantaggio per l'ecosistema, con la produzione di anti CO2 e per dare delle opportunità economiche al nostro territorio.
Abbiamo un patrimonio inestimabile. Negli ultimi cinquant'anni, il bosco la montagna e i territori collinari sono esplosi, perché non c'è più quell'agricoltura di sussistenza, e siamo convinti che, anche grazie a questa legge, si possa traguardare un risultato ambizioso e avere aziende forestali sempre più operanti in un settore comunque strategico, perch riguarda l'energia, la produzione di pellet e la produzione di un'energia che può essere a basso impatto rispetto ad altre, per sopperire a momenti tragici a livello energetico.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis, per dichiarazione di voto.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Bongioanni, per aver presentato questa proposta di legge. Rispondo al Consigliere Preioni, che è sempre di grande stimolo nel dibattito consiliare.
Come la scorsa volta abbiamo già detto io e la collega Accossato, per il centrosinistra la coltivazione delle superfici boscate piemontesi e una priorità, le politiche forestali sono una priorità, sotto molte fattispecie.
La prima è sicuramente economica. La gestione del bosco è ricchezza, è sorgente di sviluppo, soprattutto in una Regione come la nostra, che è così ricca di boschi: più del 30% del territorio piemontese è rappresentato da boschi.
La seconda ragione è sociale. Le politiche forestali creano lavoro, in particolare, nelle aree a forte rischio spopolamento, come quelle montane su cui si trova la maggioranza dei nostri boschi.
La terza ragione è energetica. In un momento in cui ormai è evidente come vadano cercate fonti alternative di energia, in particolare, l'energia sostenibile, il saggio utilizzo del legno può essere una strada molto accorta e molto propizia; tema che, in parte, viene trattato anche in questa proposta di legge.
Tuttavia, Consigliere Preioni, c'è anche un fattore ambientale e non è un fattore che interessa solo chi abita nelle zone ZTL delle nostre città perché il Piemonte è una regione unica. Smettiamola con i vostri interventi che tentano sempre di porre un territorio contro l'altro!



(Commenti fuori microfono)



CANALIS Monica

In provincia di Torino, magari con fatica, magari senza risultati ancora soddisfacenti, cerchiamo di ragionare in ottica di metro-montagna montagna, collina, città e pianura sono contesti territoriali diversi, le cui differenze vanno considerate e valorizzate, ma non devono essere contrapposti. Considerare il bosco anche come un fattore ambientale e considerare la cura del bosco come un elemento di prevenzione idrogeologica, di prevenzione degli incendi e di prevenzione delle frane, è un tema di discussione ambientale. Parlare di ambiente insieme all'economia e al sociale non deve essere un tabù. Non possiamo ragionare contrapponendo le argomentazioni, ma vanno tenute insieme. Pertanto, anche l'ambiente è un argomento su cui noi ci esprimiamo.
Il Partito Democratico non parteciperà al voto, perché, pur considerando alcuni aspetti della legge come importanti, noi - lo abbiamo detto l'altra volta, forse qualche esponente della maggioranza non ha sentito il mio intervento, quello della collega Accossato e credo anche del collega Bertola - abbiamo detto chiaramente che, su alcuni aspetti, il Piemonte ha già lavorato. A nostro modo di vedere, l'impianto normativo non era il punto debole delle politiche forestali piemontesi, grazie al lavoro svolto da tutti, in particolare dal centrosinistra, nei decenni passati perché la legge è stata varata durante la legislatura Bresso. La legge regionale piemontese sulle foreste è stata, forse, pionieristica in Italia e presa come esempio nel resto del Paese.
Successivamente, è intervenuto il TUF nazionale (Testo Unico delle Foreste), altro fiore all'occhiello normativo sul livello europeo e, in seguito, sono arrivate delle linee guida addirittura a livello continentale. Quello che manca sulle politiche forestali in Piemonte non è tanto una nuova norma (alla faccia della semplificazione tanto sbandierata a inizio legislatura) e neanche una pianificazione di utilizzo delle aree boscate di proprietà pubblica (su quelle, ormai, siamo in uno stadio molto avanzato). La scorsa volta abbiamo detto chiaramente quali sono i punti deboli delle politiche forestali in Piemonte.
Il primo è completare la pianificazione sulle aree boscate private private! - perché quello è il problema del Piemonte: la grandissima frammentazione fondiaria che rende difficile recuperare lotti boschivi utilizzabili, perché, essendo molto parcellizzati, è difficile comprare legna. Parlate con le imprese che fanno questo mestiere: è molto difficile.
Il secondo punto debole è il non ottimale utilizzo dei fondi europei.
Ci sono alcuni passaggi positivi scritti nella legge, come il sostegno alle segherie, ma perché siamo ancora così dipendenti dall'import, nonostante siamo così ricchi di legno e di foreste? Perché non c'è un filone di trasformazione sufficientemente sviluppato.
Questo punto, che è un punto utile, a nostro modo di vedere andava trattato con una deliberazione di Giunta regionale, non con una nuova legge. Il nostro voto, quindi, non sarà contrario, ma non sarà neanche favorevole, perché ci sembra che si sia sbagliato lo strumento, che avrebbe dovuto essere una DGR o addirittura uno strumento dirigenziale di utilizzo migliorativo dei fondi europei piuttosto che l'aggiunta di nuove norme su un impianto normativo piemontese che si inserisce in quello nazionale ed europeo, che è il punto forte. Il punto debole era un altro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Partendo dalle parole della collega che mi ha preceduto, direi che è classico, da parte di una certa sinistra, dire: "Sì, ma". È sempre "sì ma", anche quando si fanno cose positive si deve trovare la virgola per dire no. Sarebbe positivo e segno di grande intelligenza politica qualche volta dire: "Sì, avete pensato anche qualcosa di positivo voi", perché.



(Commenti fuori microfono)



RUZZOLA Paolo

Ho sentito dire che va tutto bene, ma è lo strumento legislativo che abbiamo deciso di utilizzare che non va bene. È come dire: "Va benissimo sì, ma.". Siamo abituati; noi valsusini che abitiamo in una valle in cui parliamo da vent'anni della Torino-Lione, sappiamo benissimo come ragiona la sinistra: "Sì, ma". C'è sempre un "ma" per dire "no" a tutto e tutti.
Questa politica la conosciamo.
Detto questo, voglio ringraziare il collega per aver portato all'attenzione questo tema. Oggi approviamo una legge sicuramente di grande interesse; non dimentico che, rispetto a quello che si diceva, è tutto perfetto: stavamo addirittura dicendo che tutta la normativa è perfetta e ci stavamo incagliando, altro che sulla frammentazione della proprietà terriera (non vedrei come potremmo risolverla, a meno che non facciamo un esproprio proletario delle proprietà). Fino a qualche giorno fa (per fortuna, credo che il Governo, con l'ultimo decreto, vi abbia messo riparo), nelle zone sottoposte ai "Galassini", per un normale taglio del bosco ceduo, dovevamo addirittura fare una pratica che costava di più del recupero economico di quel materiale. Mi sembra che di questioni che non andavano ce ne fossero ancora.
Sul resto sono completamente d'accordo con quanto detto: una corretta gestione del territorio, auspicata da anni, significa economia, ma significa soprattutto prevenzione del dissesto idrogeologico. Per troppi anni abbiamo pensato che la soluzione fosse non toccare nulla. Su questo il greto dei fiumi, il vegetale in mezzo ai fiumi, i boschi e le nostre montagne completamente abbandonate, non sono positivi. Anche il fogliame che si crea nel sottobosco fa sì che quando piove, invece di avere un terreno che assorbe, lo porta verso valle e poi verso la città. E qui sono d'accordo: una corretta gestione della montagna vuole dire anche salvaguardare il territorio di pianura e, quindi, salvaguardare le nostre città.
Ben venga questa legge che va a favorire, a 360°, una filiera che è nostro patrimonio: il patrimonio boschivo che dobbiamo imparare a valorizzare e a trattare. Dobbiamo far sì, ad esempio, che in alcune realtà l'esbosco non finisca lì e poi si porti via il tronco grezzo, ma si trasformi un semilavorato o addirittura un lavorato, lasciando anche quella parte economica di trasformazione sui territori.
Ringrazio ancora il collega per aver portato avanti questa legge, che ovviamente voteremo con grande favore e sosteniamo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ruzzola.
Non vedo altre richieste di intervento per dichiarazione di voto e non ci sono ordini del giorno collegati, ragion per cui metto in votazione la legge.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, la Consigliera Canalis ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Faccio un appello a lei, Presidente. Non è molto elegante che faccia io un appello su una questione che mi riguarda, forse avrebbe dovuto farlo il mio Capogruppo, ma le chiedo, Presidente, di verificare che le argomentazioni non sconfinino nel personale.
Un conto è usare argomentazioni politiche, per esempio la non contrapposizione tra territori, un altro è usare argomentazioni personali sostenendo che i colleghi o le colleghe non sono intelligenti. Questo mi pare sia un apprezzamento personale che va al di là delle competenze dei Consiglieri regionali, che non sono né neurologi né psichiatri.
Quindi, se è possibile, Presidente, chiedo di mantenerci nell'alveo dei commenti politici.
Grazie.



PRESIDENTE

Non ho ravvisato subito che ci fosse una questione per fatto personale specifica: lo verificherò.
GALLO Raffaele (fuori microfono) Mi ha fatto anche sgridare.



PRESIDENTE

Se lei è poco intelligente. Forse ce l'aveva con lei la Consigliera Canalis? GALLO Raffaele (fuori microfono) Se volete, esco dall'Aula.



PRESIDENTE

No, deve rimanere qua, serve per il numero legale. Lei oggi è Consigliere di maggioranza.
Andrò a leggere il verbale e poi farò sapere all'Aula cos'è effettivamente successo. Ci siamo un po' persi nella discussione e nell'enfasi dell'intervento del Consigliere Ruzzola che, conoscendolo, non ha mai offeso nessuno in quest'Aula. Penso che il suo intervento sia stato un po' travisato, ma verifico come Ufficio di Presidenza.
Andremo a vedere con il "VAR" se effettivamente sono stati rivolti degli insulti: a me non pare. In questi quattro anni di legislatura sono stati utilizzati toni peggiori, ma se lei si sente colpita dall'intervento del Consigliere..



(Commenti della Consigliera Canalis)



PRESIDENTE

Immagino, ha spalle politiche grosse, ma penso che anche il Consigliere Ruzzola abbia intelligenza politica. Al massimo, per la prossima settimana mi procurerò un test di intelligenza per tutti e, chi lo supererà, potrà entrare in Aula.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame proposta di legge n. 185, inerente a "Istituzione del Disability Manager della Regione Piemonte"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 185, inerente a "Istituzione del Disability Manager della Regione Piemonte", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla I Commissione.
La parola alla relatrice di maggioranza, Consigliera Biletta.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
Con l'istituzione del Disability Manager viene garantita l'applicazione della legge 68 del 1999 "Norme per il diritto al lavoro dei disabili". Una legge fondamentale che mira a promuovere l'inserimento e l'integrazione lavorativa delle persone disabili nel mondo del lavoro.
La proposta di legge in discussione oggi si inserisce, inoltre, nel contesto della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità emanata a New York il 13 dicembre 2006 e ratificata dall'Italia, con legge n. 18/2009; che ha segnato un cambiamento epocale, culturale e politico finalizzato a sostenere ogni azione utile alla promozione dei diritti delle persone con disabilità e della loro piena partecipazione alla vita attiva della propria comunità.
La disabilità è un concetto in evoluzione per la quale la condizione di disuguaglianza è configurabile non tanto nella persona in quanto disabile ma è il risultato dell'interazione tra la persona e le barriere ambientali attitudinali e culturali che ne impediscono la piena ed efficace partecipazione nella società, su una base di parità con le altre persone.
Voglio ringraziare sin da subito il collega Magliano per aver predisposto il testo e aver voluto ricevere suggerimenti e confronti, confluiti nel testo definitivo che oggi licenzieremo in Aula.
Secondo la letteratura, il Disability Manager è una figura professionale specializzata nella promozione dell'accessibilità e dell'inclusione delle persone con disabilità. In molte realtà, la presenza del Disability Manager ha portato a miglioramenti significativi nell'accessibilità dei servizi e nell'inclusione delle persone con disabilità nella vita sociale ed economica.
Il Disability Manager deve operare affinché tutti gli attori istituzionali quando pianificano, decidono e agiscono, tengano in considerazione anche l'effetto che il loro operato avrà sulle persone con disabilità. A tale funzione di controllo, si aggiunge poi quella propositiva che si attua mediante il suggerimento di possibili linee di intervento.
Esattamente in questo senso si muove la proposta di legge oggi in esame che, come evidenziato, introduce la figura del Disability Manager nella Regione Piemonte, che può essere considerato come un facilitatore, con il compito di costruire soluzioni che sostengono l'autonomia delle persone con disabilità nelle diverse sfere dell'inserimento lavorativo. Un costruttore di reti, di servizi e di soluzioni; una figura nuova nella nostra Regione e importante che avrà un compito delicato e fondamentale per garantire la piena partecipazione e il completo inserimento delle persone con disabilità che, peraltro, risponde alle previsioni della legge delega in materia di disabilità (legge 227/2021) che ha introdotto l'obbligo per tutti i datori di lavoro pubblici di dotarsi di questa figura.
L'introduzione del Disability Manager nella nostra regione rappresenta quindi un importante passo avanti nella promozione dell'accessibilità e dell'inclusione delle persone con disabilità. Ed è per queste ragioni che anticipiamo, sin da ora, il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia.



PRESIDENTE

Grazie. Do ora la parola al relatore di minoranza, Consigliere Magliano; prego.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente. Anch'io ringrazio la collega per aver voluto introdurre questa norma. Sono particolarmente contento che anche Regione Piemonte si doti finalmente della figura del Disability Manager; con un pizzico di orgoglio mi piace ricordare in questa sala che anche la figura Disability Manager della Città di Torino venne istituito su mio impulso negli anni di attività in Consiglio comunale.
Penso e pensiamo che sia oggettivamente una figura di grande rilievo e di grande importanza, non solo e soltanto per i compiti che le sono stati assegnati dalla legge, cioè tutelare le persone con disabilità che lavorano presso l'ente, ma ancora di più fare in modo che il numero di persone con disabilità presso l'ente sia adeguato e rispettoso della norma, della legge 68; ancora di più, ci auguriamo che sia in grado e capace di permettere alle persone con disabilità che, come sapete, hanno capacità residue, hanno alcune caratteristiche particolari - perché ogni persona con disabilità vive la sua disabilità e sviluppa talenti e opportunità in modo assolutamente unico - di poter fare in fondo e bene, il proprio lavoro partendo proprio da ciò che è in grado di fare con capacità.
Nella mia storia, anche lavorativa, mi sono reso conto che spesso vi sono persone con disabilità che hanno sviluppato delle ultra competenze proprio perché prive di altre tipologie di competenze o di possibilità di azione; possono quindi garantire un'efficacia ed efficienza lavorativa di grande impatto.
Come ricordava la collega, il Disability Manager dovrà portare all'attenzione della Commissione competente gli interventi realizzati; i risultati raggiunti; le forme di collaborazione instaurata con i soggetti istituzionali competenti; le criticità emerse; le esigenze prioritarie di promozione e tutela dei diritti delle persone con disabilità e i possibili interventi correttivi, a fronte delle eventuali criticità riscontrate.
Noi ci auguriamo anche che sia una figura, che dovrà essere individuata dalla Giunta, una persona scelta per competenze, per titoli di studio e per capacità; abbiamo deciso che non fosse un altro garante, proprio perché non finisse nella giostra delle nomine che devono essere in qualche modo rappresentative dei vari schieramenti. Ci auguriamo quindi che sia scelta per capacità, competenze, titoli di studio; ancora di più, ci auguriamo che gli sia data la possibilità di esaminare anche la produzione legislativa che possa quindi fare delle segnalazioni, qualora Regione Piemonte mettesse in campo norme che non sono rispettose della legge.68 o che si rivolgono a soggetti che possono correre il rischio di non rispettare queste norme.
Pertanto, sono contento e ringrazio - devo dire con grande con grande onestà intellettuale - gli uffici del Consiglio, gli Uffici di Giunta che hanno permesso che questa legge, che era nata con un numero importante di articoli, trovi questa sintesi, trovi queste sue funzioni e trovi questi compiti, per cui ringrazio i colleghi, se vorranno sostenere la nascita di questo istituto.
All'articolo 4 istituiamo il Registro regionale Disability Manager, con funzione esclusivamente ricognitiva. Nella scorsa legislatura venne approvata la legge 3 del 2019, che parlava dell'opportunità per i Comuni di istituire il loro Disability Manager, ma non diceva che Regione Piemonte doveva istituire il suo. Quindi, così come previsto all'articolo 6, vi è una serie di abrogazioni anche per fare un po'di chiarezza: prima di chiedere agli altri di istituire quella figura, è importante che tu l'abbia istituita a tua volta. Questo è il tema.
Ringrazio veramente tutti i colleghi che hanno voluto apportare il loro contributo e mi auguro che quanto prima la Giunta adempia al dettato normativo e si possa, entro la fine di questa legislatura, vedere incardinata questa figura.
Grazie, Presidente; ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie; è aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire la collega Canalis; prego.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente. Ringrazio i colleghi Magliano e Biletta, che hanno lavorato su questo provvedimento; un provvedimento che quindi si rivela non divisivo, ma di grande unità tra gli schieramenti politici, come dovrebbe essere sempre su temi di questo genere. Questo è il primo valore aggiunto mi pare - del testo che stiamo discutendo in Aula.
Concordo anch'io con quanto ha detto poco fa il collega Magliano: è importante che la figura che verrà individuata - vedo che è stato dato un termine di 90 giorni alla Giunta - possa davvero dimostrare la capacità di interagire con tutti gli Assessorati con autorevolezza, conoscenza della macchina regionale e conoscenza approfondita delle politiche per la disabilità, che sono politiche molto trasversali agli Assessorati: competono ai trasporti, alle politiche sociali, alla sanità e via dicendo.
Quindi è una figura che deve davvero dimostrare di possedere competenze molto ampie e multidisciplinari.
Credo anche che, oltre ad istituire il Disability Manager, sarà importante che nei prossimi anni la Regione Piemonte dia il buon esempio.
Nel momento in cui si fanno le leggi e si chiede alle realtà private, dalle imprese alle associazioni, di rispettare alcuni standard, in primis quello dell'assunzione di persone con disabilità e di rispettare alcune quote assunzionali, credo che la pubblica amministrazione debba dare per prima il buon esempio. Ritengo che su questo le ASL, la Giunta e il Consiglio regionale possano ancora avere margini per aumentare la quota di assunzioni e allinearsi alla norma nazionale. Questo mi sembra davvero un tratto prioritario.
Inoltre, come diceva il collega Magliano, avere un Disability Manager regionale potrà essere di supporto anche alle istituzioni sottordinate come le Province, la Città metropolitana e i Comuni. Il Comune di Torino, già da alcuni anni, ha un Disability Manager; sappiamo che questa esperienza è stata utile, non solo perché ha fatto da apripista insieme, forse, al Comune di Alessandria, ma perché ha anche fatto emergere alcune difficoltà operative di questa figura.
Credo quindi che il campo sia già stato preparato e possiamo, anche grazie all'approvazione della legge che stiamo discutendo oggi in Consiglio regionale, arrivare presto a nominare la figura di competenza regionale e quindi a migliorare e potenziare l'attuazione delle politiche regionali per la disabilità. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marin; prego.



MARIN Valter

Grazie, Presidente. Devo ringraziare i colleghi Magliano e Biletta per questa proposta di legge, perché anche come Gruppo Lega siamo intenzionati ad approvarla, ben convinti che sia un passaggio importante. Credo che questo provvedimento e la futura proposta di legge riguardante l'istituzione del Registro telematico regionale dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche siano complementari e siano la dimostrazione che questo Consiglio regionale è attento al mondo della disabilità.
Pertanto, con convinzione, daremo anche il nostro supporto all'approvazione della proposta di legge. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci altre richieste di intervento, né dai Consiglieri né dalla Giunta, dichiaro chiusa la discussione generale e procediamo con l'esame dell'articolato.
La proposta di legge è composta da 6 articoli, sui quali non insistono emendamenti.
Non essendoci richieste di intervento per dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Terminato l'esame dell'articolato, non essendovi dichiarazioni di voto sull'intero testo, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Chiederei prima, se è possibile, una breve riunione dei Capigruppo volante per confrontarmi con i Capigruppo su alcuni aspetti.



PRESIDENTE

Penso ci sia la possibilità di riunire la Conferenza dei Capigruppo.
Sospendiamo la seduta e comunico ai Capigruppo che la riunione verrà svolta qui in aula.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.29, riprende alle ore 12.50)



PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori.
Dopo lo svolgimento della Conferenza dei Capigruppo richiesta dall'Assessore Marrone, lascerei la parola all'Assessore sul punto 5) "Misure urgenti di adeguamento delle disposizioni regionali", su cui mi sembrava ci fosse una proposta di buonsenso.
Prego, Assessore.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Alla Conferenza dei Capigruppo è stato chiesto di poter approfondire gli emendamenti che afferiscono all'aggiornamento della norma regionale antiusura, per consentire lo sblocco dei fondi. Visto che sono emendamenti di natura strettamente tecnica, e non c'è dietro alcuna questione politica non abbiamo alcuna contrarietà, per cui lo inviamo per confronto approfondimento e conoscenza a tutti i Capigruppo, con la richiesta di calendarizzare questo disegno di legge come primo punto all'o.d.g. della prossima seduta.
Lo definirà meglio la prossima Conferenza dei Capigruppo, però intanto lascio a verbale questa richiesta come Giunta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Penso, quindi, che ci siano tutte le condizioni e le possibilità per sospendere il punto 5).



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 266, inerente a "Modifiche alla legge regionale 12 novembre 1999, n. 28 (Disciplina e sviluppo ed incentivazione del commercio in Piemonte in attuazione del Decreto legislativo 31 marzo 1998, n.114) in materia di luoghi storici del commercio", di cui al punto 6) all'o.d.g.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Preioni, che lei sappia, si intende sospendere il provvedimento? Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Visto che l'aula è semideserta, e mi pare che gran parte dei Capigruppo siano impegnati fuori dall'aula a chiacchierare, proporrei di anticipare la pausa pranzo, considerato che, in ogni caso, la discussione di provvedimenti in assenza degli Assessori - e sono assenti tutti gli Assessori incaricati dei provvedimenti seguenti - non è possibile. Non si può dibattere senza gli Assessori, per cui, Presidente, questo momento di impasse, che è anche abbastanza imbarazzante (lo dico a tutti coloro che ci stanno seguendo via streaming), credo debba essere colmato. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Non voglio rincarare il peso dopo il Consigliere Ruzzola, però c'è un disegno di legge che è stato rinviato, per cui è abbastanza normale che gli Assessori che dovevano discutere quelli successivi ritenessero o prevedessero che avremmo dibattuto almeno qualche decina di minuti sul provvedimento. Non ci vedo niente di incredibile. Oggi, in Giunta, siamo forse in cinque.
Volevo solo comunicare che l'Assessore Poggio aveva già chiarito che oggi non sarebbe stata presente, per cui chiedeva il rinvio di questo punto di sua competenza; mentre per il punto successivo, se non sbaglio il disegno di legge dell'Assessore Chiorino, l'Assessore sapeva di dover essere presente nel pomeriggio e quindi nel pomeriggio ci sarà. Ah, eccola: perfetto. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La Giunta è presente, per cui possiamo tranquillamente proseguire i lavori.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Guardi, Presidente, al di là dell'ora - 12:53 - un intervento per presentare un disegno di legge così corposo, strutturato e importante porterebbe sicuramente via più dei 6 minuti a disposizione. Non sappiamo nemmeno che accordo c'è stato - palese o non palese - con i Capigruppo, per cui chiederei di rivederci nel pomeriggio per affrontare, non il punto all'o.d.g., ma le buone ragioni per aprire la discussione su questo punto all'o.d.g.
Credo di averle consegnato una posizione di buonsenso, Presidente.



PRESIDENTE

Sì, però mi scusi, Consigliere Ravetti: di quale accordo sta parlando?



RAVETTI Domenico

Lei, Presidente, che è avvezzo molto più di me della vita delle aule (non soltanto regionali), sa che i corridoi, per le intese tra i Gruppi consiliari, valgono almeno tanto quanto le aule.



PRESIDENTE

Ah no: pensavo alla riunione dei Capigruppo. Dato che era presente.



RAVETTI Domenico

No, no, sto parlando dei successivi.



PRESIDENTE

Io, purtroppo, avendo i Vicepresidenti inadempienti, sia di maggioranza sia di minoranza, non mi sono potuto assentare, perciò non so cosa sia avvenuto al di fuori. Sentivo un grosso chiacchiericcio che disturbava l'aula, però eventualmente attenderei anch'io l'esito dell'accordo fra i Gruppi.



RAVETTI Domenico

In attesa dell'accordo, credo che non si possa aprire il punto.



PRESIDENTE

Questo è tutto da vedere: ci sono ancora cinque minuti buoni.
Prego, Consigliera Accossato.



ACCOSSATO Silvana

Io, che come lei, sono molto ligia: sto seduta in aula quando arrivo e non partecipo ai chiacchiericci (lei è obbligato, io per passione); quindi non so cosa abbiano concordato gli altri Capigruppo, in una sintonia maggioranza e minoranza. Non lo so, però anch'io credo che non sia opportuno aprire il punto adesso. Peraltro, riporto in Aula la questione visto che mi ha dato la parola sull'ordine dei lavori, che ho espresso alla Conferenza dei Capigruppo, inascoltata, ma di questo bisogna anche farsene una ragione.
Mi riferisco al fatto di avere accelerato la votazione conclusiva dei due provvedimenti - il n. 218 e il n. 225 - alla giornata di ieri, con la convocazione fuori dal giorno ordinario della III Commissione e della VI congiunta alla IV, con un rinvio in Aula di due provvedimenti importanti e corposi per i quali abbiamo anche collaborato con l'Assessore, quindi con un'impronta collaborativa e non ostruzionistica. Ciò in una modalità d'urgenza che, onestamente, non vediamo nel provvedimento e che mette in difficoltà sicuramente tutti i Consiglieri, maggioranza e minoranza, che vogliano vedere nei dettagli e con attenzione il testo uscito dalle Commissioni, che non è il testo entrato nelle Commissioni, che quindi è stato frutto di emendamenti della Giunta e delle minoranze accettati (peraltro, siamo attenti a questo aspetto).
Pertanto, occorre il tempo di vedere il testo nella sua interezza e di preparare la nostra partecipazione, anche costruttiva, non soltanto di persone che pigiano un tasto, alla discussione di questi due provvedimenti.
Peraltro, vedo che nell'o.d.g. ci sono disegni di legge - si vede che di quei Comuni non interessa nulla a nessuno - che sono lì da qualche settimana. L'ordine dei lavori è stato anche un po' messo in discussione capiamo la volontà di tutti di portare a casa i provvedimenti, ma anche garantendo la giusta tranquillità e la giusta possibilità per tutti i Consiglieri di partecipare in modo attivo al dibattito.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Accossato.
La parola all'Assessore Chiorino.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Intervengo soltanto per dire che mi dispiace che la Commissione di ieri sia stata vissuta come un'accelerazione; in realtà, si voleva ottimizzare i tempi rispetto a due leggi che arrivavano parallelamente e necessitavano della medesima Commissione per votare i due articoli che ben conoscete.
Ripeto, la Commissione di ieri non voleva essere un'accelerazione in questi termini.
Chiedo, se fosse possibile, di aprire nel pomeriggio la discussione sul disegno di legge n. 225, con la massima serenità nel discuterla. Essendo una legge cui tengo, non potrei che esserne contenta, nel momento in cui non viene vissuta come un'accelerazione, ma come un inizio di discussione considerato anche che sono ben consapevole che c'è un ordine del giorno delicato da discutere.
Penso che un'eventuale Conferenza dei Capigruppo possa sciogliere la questione nella giornata, così da riprendere i lavori con serenità.



PRESIDENTE

Ricordo all'Aula che sono le ore 13.00; chiedo alla Consigliera Frediani e al Consigliere Bertola se vogliono intervenire dopo la pausa.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

È intervenuta l'Assessore e quindi abbiamo risolto in parte.
Chiedo soltanto, se dovessimo avviare la discussione sul disegno di legge n. 225, non solo di non chiudere la discussione generale, ma neanche di aprirla. Dobbiamo avere il tempo di guardare il testo e depositare eventualmente degli emendamenti, se rimanesse qualcosa di non risolto, su cui vogliamo confrontarci ancora in Aula.
Ricordo inoltre che ci sono diversi ordini del giorno da discutere; nel pomeriggio, non so quanti siano i question time da esaminare, ma rischiamo veramente di non avere il tempo per discutere gli ordini del giorno su temi piuttosto urgenti e importanti.



PRESIDENTE

Vorrei precisare che, prima del disegno di legge 225, c'è il disegno di legge sull'orientamento e la formazione professionale.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Ravetti ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Volevo soltanto condividere e sottolineare la posizione, dal mio punto di vista, di buonsenso della collega rispetto al fatto che, se sul disegno di legge n. 225 l'Assessore fa la relazione e rimandiamo alla prossima seduta di Consiglio l'apertura della discussione generale, cogliamo due aspetti e due posizioni politiche che non sono contrapposte, ma fanno fare un passo avanti al disegno di legge e mettono nelle migliori condizioni le opposizioni di studiare tutti i dettagli.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Presidente, sarà lei a chiarirci se per intervenire vale ancora il fatto che ci si prenota, oppure se c'è un altro metodo.
Condivido quello che hanno detto i colleghi: mi sembra che questa mattina si sia proceduto in maniera più che spedita, approvando ben due leggi e con un atteggiamento intelligente da parte delle opposizioni (intelligenti sia come gruppi sia come persone).
Se oggi ci si limita alle relazioni su quel provvedimento e poi si procede discutendo gli atti di cui abbiamo parlato già stamattina, rispetto ai quali c'è l'accordo se non altro a discutere, per noi va bene.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
È colpa mia perché avevo interpretato che volevate chiudere la seduta qualche minuto prima, quindi non avevo dato più la parola. Poi, un po' per la necessità di chiarirsi su come procedere, ho dato anche la parola all'Assessore, ma ricordo che poi bisogna decidere se discutere il punto 8) all'o.d.g., prima del punto 7).
Se c'è l'accordo di tutti, si può fare tutto quello che si vuole, come anche proseguire e saltare la pausa pranzo; in questo caso, lascio la Presidenza ai Vicepresidenti.
La seduta è sospesa.
Ricordo che l'esame del question time è alle ore 14.00.



(La seduta è sospesa alle ore 13.03)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.05 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1566 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1570 presentata dal Consigliere Bertola, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1571 presentata dal Consigliere Sacco, cui risponderà l'Assessore Gabusi interrogazione a risposta immediata n. 1572 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1567 presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1568 presentata dalla Consigliera Accossato, cui risponderà l'Assessore Marrone interrogazione a risposta immediata n. 1569 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Marrone.
Prego gli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti che degli Assessori che rispondono.
Ricordo, infine, che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta, e non sono previste repliche.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 1571 presentata da Sacco, inerente a "Sarà rifinanziato il contributo regionale da 10 milioni di Euro a sostegno del Trasporto Pubblico Locale?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
1571, presentata dal Consigliere Sacco.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Sacco.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente. Buongiorno, Assessore.
Ho depositato quest'interrogazione perché risultavano poco chiare le intenzioni della Giunta rispetto al finanziamento del trasporto pubblico locale.
Abbiamo seguito in questi giorni il dibattito sui problemi legati alla qualità dell'aria, con la relativa necessità, appunto, di potenziare il nostro trasporto pubblico e di trovare delle alternative all'utilizzo dell'auto privata. Sappiamo che nelle scorse leggi di bilancio a livello nazionale era già stato previsto un incremento del Fondo nazionale trasporti di circa 100 milioni di euro all'anno, fino al 2025, se non ricordo male; cifra che, ovviamente, dev'essere divisa su tutto il territorio nazionale, per cui ogni Regione ne avrà una quota parte.
Secondo il riparto, Regione Piemonte è destinataria di una decina di milioni di euro circa (euro più, euro meno). Considerato che la distribuzione è iniziata nel 2022, con una copertura di dieci milioni, che altri dieci milioni sono previsti per il 2023 e nove milioni, se non erro per il 2024, volevo chiedere all'Assessore se oltre a questi contributi che derivano dal budget nazionale, che fra l'altro vanno a coprire il problema legato all'inflazione che abbiamo registrato con l'aumento dei costi delle materie prime energetiche e non solo (purtroppo, sono costi che vanno ad impattare sull'esercizio delle aziende di trasporto), verranno comunque confermate le risorse regionali che sono sempre state affiancata negli ultimi anni al riparto del fondo nazionale trasporti.
Se, da una parte, è previsto un maggiore finanziamento dallo Stato, ma dall'altra, la Regione si sottrae dal finanziamento proprio perché una parte viene coperta dallo Stato, capiamo benissimo che risulterà difficile garantire lo stesso livello di servizio: chiaramente, con questo tasso di inflazione, a parità di budget la quantità di servizio verrà totalmente erosa. E sarebbe un peccato, anche perché in questo momento, grazie a questo piccolo incremento, avremmo la possibilità di riuscire a recuperare magari, un piccolo margine per investimenti sul trasporto pubblico locale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sacco per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente. Grazie, Consigliere Sacco.
Credo che non saranno necessari cinque minuti per rispondere, probabilmente ne userò meno.
Il Consigliere Sacco ha fatto una disamina parzialmente corretta sull'andamento del fondo nazionale. Dico "parzialmente" perché le quote non sono esattamente quelle da lui enunciate, non solo perché non si ripartiscono su 100 milioni, ma su una quota ridotta (perché una parte viene accantonata per una serie di motivi, tipo sharing e altro), ma anche perché la percentuale è tutta da discutere, nel senso che c'è stata una Conferenza delle Regioni che ha approvato un percorso di condivisione non banale tra i vari enti regionali; percorso che ci porterà, probabilmente, a ridurre quella quota complessiva almeno in prospettiva. Detto ciò, il ragionamento complessivo è corretto.
L'altro errore che ha commesso il Consigliere Sacco nell'illustrazione è rappresentare quei dieci milioni come una quota storica: dieci milioni sono stati stanziati l'anno scorso, non ci sono mai stati prima; c'erano 55 milioni d'integrazione, l'anno scorso sono stati 65. Quest'anno sono tornati ad essere 55 e diventeranno 65, su richiesta mia e dell'Assessore Tronzano, con un impegno politico che ci siamo già assunti nei mesi scorsi nei confronti delle aziende di trasporto che hanno necessità corrette rispetto all'inflazione ISTAT.
Per motivi di bilancio, in assestamento andremo a reintegrare questa somma ma - ci tengo a ribadirlo - non è sempre stato così; anzi, non è mai stato così, se non l'anno scorso, quando abbiamo previsto dieci milioni di euro in più. Questo è giusto precisarlo, perché ci sono tante verità e tanti punti di vista rispetto al trasporto pubblico, ma l'unica cosa ineccepibile sono i numeri. E i numeri dicono che noi, per la prima volta, abbiamo aumentato di dieci milioni lo stanziamento dell'anno scorso; quest'anno lo rifaremo e lo pareggeremo con l'assestamento di bilancio che andrà in Consiglio credo nelle prossime settimane.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Famiglie

Interrogazione a risposta immediata n. 1566 presentata da Canalis, inerente a "Quali azioni per incrementare la fruizione delle politiche regionali per la genitorialità?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1566, presentata dalla Consigliera Canalis.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Canalis.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda le politiche familiari e, in particolare, le politiche di informazione e di educazione rivolte ai genitori residenti in Piemonte. È un tema molto sensibile, considerando il fatto che quasi il 9 dei minori piemontesi è preso in carico dai servizi sociali. È quasi il 9 e stiamo parlando di circa 60 mila minori che vengono seguiti in famiglia per svariate ragioni: per inadeguatezza genitoriale o per incuria o per la necessità di dare un supporto anche solo diurno ai genitori o per un background migratorio.
Ci sono diverse ragioni, però sono davvero numeri molto alti, che confermano come sia in atto una vera e propria emergenza educativa che coinvolge le famiglie. E non è da dimenticare anche la fattispecie delle separazioni conflittuali che, purtroppo, è sempre più frequente e trasversale alle classi sociali, quindi indipendente dalle condizioni reddituali. Anche quando abbiamo svolto l'indagine conoscitiva sulla tutela dei minori in Piemonte, è emerso come siano molto frequenti i casi d'inadeguatezza genitoriale.
Le politiche familiari non riguardano soltanto le situazioni critiche e le situazioni di disagio, ma sono politiche di promozione, quindi di sostegno ai modelli virtuosi, per cui in positivo e non necessariamente in negativo.
Hanno il compito di sostenere le famiglie e di prevenire il disagio.
Di fronte all'attuale emergenza educativa, riteniamo che le politiche familiari e le politiche di sostegno alla famiglia siano un settore particolarmente strategico, indirettamente anche per aiutare le politiche educative e sociali. In Piemonte vengono investiti 28 milioni di euro all'anno per il sostegno delle politiche familiari; di questi 28 milioni 14 sono destinati alle misure informative sulla genitorialità.
Nel 2022, da notizie di stampa risulterebbe che il servizio regionale d'informazione per i genitori abbia coinvolto solo 600 partecipanti agli incontri online realizzati nella città di Torino e abbia ricevuto solo 800 telefonate. Pertanto, volevamo avere un ragguaglio su questi numeri, che ci sembrano troppo bassi, considerata la mole di denaro che viene allocata nel bilancio regionale per le informazioni ai genitori e capire quali azioni la Giunta stia mettendo in atto per potenziare la fruizione dei servizi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente. Ringrazio anche la Consigliera e rispondo per conto dell'Assessore Caucino.
La Regione Piemonte ha inteso promuovere e realizzare un percorso formativo di sensibilizzazione sui temi del sostegno alla genitorialità e della cura dei legami, in favore delle famiglie residenti nel territorio piemontese per sostenere l'esercizio del ruolo educativo nella gestione dei figli, in riferimento alle diverse fasi evolutive della loro crescita, in raccordo con gli otto ambiti provinciali della Regione Piemonte rappresentati dai 46 Centri per la famiglia piemontesi e nel quadro delle attività da loro promosse e realizzate.
Con determinazione dirigenziale, in esito a formale procedura MePA, è stata aggiudicata a RTI Cooperativa Animazione Valdocco, per le annualità 2021 e 2022. Il percorso denominato "Escursioni familiari" è stato articolato in 13 edizioni nel periodo tra il 16 giugno 2022 e il 13 maggio 2023, che hanno dato vita a 75 incontri di formazione online, che hanno registrato circa 6000 iscritti e 4000 partecipanti. I temi, per citarne alcuni, sono la separazione come un processo di cambiamento, esperienze e le aspettative dell'attesa della nascita, l'arrivo di un fratellino e di una sorellina e i nuovi equilibri familiari, il mediatore efficace, eccetera. Allo scopo di incentivare la fruizione dei contenuti e degli incontri online sopra elencati, sono stati realizzati 17 videoclip, successivamente caricati a cura del servizio Comunicazione istituzionale dell'Ente in una specifica playlist sul canale YouTube regionale, di cui alleghiamo il link in maniera che si possa scaricare.
Sono stati, altresì, realizzati 92 laboratori pedagogici in presenza, con 1276 ore di formazione in presenza che hanno registrato circa 1000 iscritti e 800 partecipanti, sui seguenti temi: "Perché non mi ascolta? I motivatori più efficaci e non efficaci nell'età dello sviluppo", "Social network: non è un paese per Boomer", "Tra bisogno di riconoscimento e paura del fallimento", "La scuola come sfida emotiva", "Se a litigare sono i genitori".
Parallelamente, con determina a contrarre e contestuale affidamento diretto tramite MePA, è stato affidato alla società Metodi di Milano la realizzazione di un percorso informativo in favore degli operatori dei Centri per le famiglie sui temi della cittadinanza attiva e della promozione dei processi di partecipazione delle famiglie e la progettazione dei servizi proposti dai Centri per le famiglie, per un impegno di spesa di 48.750 euro per il bilancio finanziario 2021-2023, annualità 2021.
Il percorso formativo è stato finalizzato alla stesura della Carta regionale per le famiglie zero-sei, con una precisa azione d'informazione e comunicazione sulle attività proposte e sulle diverse iniziative per i cittadini e le cittadine e per le famiglie: decodifica della domanda orientamento nell'utilizzo dei servizi e delle prestazioni a sostegno della genitorialità, invio e accompagnamento al sistema dei servizi esistenti anche con riferimento agli aspetti della vita quotidiana delle famiglie.
Nella Carta sono ricomprese le buone pratiche già in atto nei Centri per le famiglie o presso altri servizi sanitari territoriali, in primis i Consultori familiari e pediatrici. Ad esempio, l'attività di lettura e gioco con i genitori e minori, gruppi di neogenitori, attività all'aperto eccetera, trasferibili ad altri contesti, valorizzando le sperimentazioni efficaci in favore delle famiglie con bambini zero-sei.
La Carta regionale zero-sei sarà inserita nella nuova versione dell'Agenda della gravidanza, attualmente in fase di revisione e distribuita a tutte le donne partorienti del territorio piemontese per facilitare le conoscenze e la fruizione dei servizi resi.
Infine, ma non ultimo per importanza, va menzionata l'attuazione della scheda attuativa in materia di politiche per la famiglia - Intesa Famiglia anno 2022. Spesa complessiva due milioni 584.800 euro, di cui due milioni 154 mila euro di fondi statali e 430 mila di fondi regionali, che è destinata a garantire il complesso degli interventi di sostegno alla genitorialità (in particolare con figli zero-tre e con figli adolescenti) al potenziamento dell'Area dello Sviluppo e delle Risorse Familiari e di Comunità resa dai Centri per le famiglie (divenuti 49 dal settembre 2023) in favore delle famiglie piemontesi per sostenere, nell'ambito delle competenze sociali a sostegno della natalità e della genitorialità, il sostegno alle attività del Call Center Madre Bambino, unico servizio nell'intero territorio regionale e punto di raccordo tra servizi pubblici ed enti del privato sociale che operano a sostegno della maternità e della genitorialità in condizioni di fragilità.
Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1568 presentata da Accossato inerente a "Riapertura del pronto soccorso dell'Ospedale Civile di Cuorgnè - come e dove si intende reperire il personale necessario?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1568.
Ha chiesto la parola la Consigliera Accossato per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
La questione che pongo oggi è relativa alla riapertura del pronto soccorso dell'Ospedale Civile di Cuorgnè, di cui è stata data notizia nella sua forma H24 a partire dall'8 gennaio 2024, proprio dal Presidente Cirio domenica scorsa; un po' a sorpresa, ma favorevolmente a sorpresa.
Il mancato funzionamento di questo pronto soccorso, come la sua chiusura avvenuta nell'ottobre del 2020 in periodo di emergenza COVID per destinare l'ospedale alle cure della pandemia, chiusura parzialmente recuperata nel gennaio di quest'anno con l'apertura di un punto di primo intervento, con orario H12, è stata spesso oggetto di attenzione da parte di questo Consiglio regionale e i Consiglieri, anche quelli che non abitano in quel territorio, sono stati sollecitati dalle preoccupazioni e delle azioni volte, appunto, al pieno ripristino dell'attività di quel servizio da parte dell'Amministrazione comunale, da parte di cittadini o di Consiglieri comunali che hanno anche fatto una petizione (una raccolta di oltre 3000 firme che ci sono state consegnate già, credo nella primavera o nell'autunno scorso, ma che, proprio ieri, abbiamo avuto l'occasione di audire in IV Commissione).
Insomma, un tema la cui delicatezza e la cui importanza era all'attenzione di tutti noi, consapevoli dell'importanza di quel presidio e anche, per carità, consapevoli delle difficoltà di ripristinare un servizio in una situazione comunque non facile per la sanità piemontese, soprattutto in termini di disponibilità di personale.
Questa decisione è stata resa nota ed è stata riconfermata ieri in Commissione, ma probabilmente non c'è stato ancora il tempo per dare informazione o approfondire.
Poiché non abbiamo avuto l'occasione di un'informativa dell'Assessore in Commissione, ho voluto cogliere l'occasione dell'interrogazione per avere migliori indicazioni e informazioni più approfondite sulla soluzione gestionale che è stata già trovata, visto che siamo ormai a tre mesi dall'apertura, per poter riaprire il pronto soccorso nella sua interezza consapevoli sia delle difficoltà che esistono a reperire personale dipendente, sia delle difficoltà di avere alle spalle un sistema di reparti che regga un pronto soccorso H24.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Marrone per la risposta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Scrive l'Assessore Icardi che, com'è stato previsto un anno fa, a far data dall'8 gennaio 2024, conferma che riprenderà l'attività del pronto soccorso di area disagiata presso il presidio ospedaliero di Cuorgnè, garantendo così assistenza H24 nel rispetto di quanto normativamente previsto dal decreto ministeriale n. 70: sala gessi, OBI, reperibilità specialistiche eccetera.
Le attività di emergenza del presidio tornano così a operare a pieno regime con l'assistenza medica a carico della società di servizi che già attualmente opera H12 presso l'ASL TO4 e l'attività assistenziale e sanitaria del comparto (infermieri, OSS, eccetera), completamente a carico di personale dipendente dell'ASL TO4.
La responsabilità complessiva e la governance rimane invariata in capo alla struttura complessa pubblica: medicina, chirurgia, accettazione e urgenza di Ivrea Cuorgnè.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1569 presentata da Magliano inerente a "In tema di prevenzione del tumore al seno le adesioni calano aumentano invece i tempi di attesa: quali misure per migliorare la situazione in Piemonte?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1569.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Il rapporto "I numeri del cancro in Italia 2022" stima per l'anno 2022 circa 55.700 nuove diagnosi di tumore nelle donne a livello nazionale, con un incremento dello 0,5% rispetto al 2020.
Il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 prevede per la prevenzione dei tumori della donna l'esecuzione di tre screening: tumore della mammella, tumore del colon-retto e tumore della cervice uterina. Il tumore della mammella è il più frequente nella popolazione femminile rappresentando il 30% di tutte le neoplasie.
Secondo i dati ISTAT 2018, il carcinoma mammario ha rappresentato, con 13.086 decessi, la prima causa per tumore nelle donne.
Dalla fine degli anni Novanta si osserva una continua tendenza alla diminuzione della mortalità per carcinoma mammario (meno 08% annuo) attribuibile alla maggiore diffusione dei programmi di diagnosi precoce e quindi, all'anticipazione diagnostica.
Lo stesso Ministero della Salute definisce importantissima la fase cruciale della prevenzione.
Premetto altresì che sono attive in Piemonte e 16 Breast Unit, Centri di Senologia specializzati nella cura dei tumori al seno e che Prevenzione Serena si rivolge alle donne di età compresa tra i 45 e i 75 anni e residenti o domiciliate in Piemonte, con le seguenti modalità: le donne tra i 45 e 49 anni e tra i 70 e i 75 anni possono aderire spontaneamente; alle donne tra i 50 e 69 anni è inviata una lettera d'invito con appuntamento prefissato.
Rilevato che recenti fonti giornalistiche sottolineano alcune criticità in tema di prevenzione per il tumore al seno, in Piemonte, in particolare si stima che l'attesa per una mammografia di routine possa arrivare a 12 mesi in calo risultano le percentuali di adesione agli screening della mammella con il 43% registrato in Piemonte nel 2022 a fronte di un dato pari al 55 del 2018; inoltre, si registrano ritardi in particolare in tema di risonanze magnetiche, refertazione degli esami istologici, test genomici trasmissione dei referti tra le strutture.
Dato atto del fatto che ritardare la partenza delle cure può avere conseguenze gravi, a maggior ragione in un ambito nel quale la tempestività è una variabile cruciale, risultano in aumento le donne che si rivolgono ai centri privati per i controlli, fatto che mitiga in parte il calo delle percentuali di adesione ai programmi di screening. I dati relativi alle adesioni allo screening risultano in calo anche in altre regioni italiane Prevenzione Serena, Regione Piemonte e la Rete oncologica hanno programmato una campagna di sensibilizzazione rivolte alla popolazione piemontese.
Interrogo l'Assessore (ringrazio l'Assessore Marrone di essere presente) per sapere quali misure si intendono attuare per sopperire alle criticità elencate e dettagliate in narrativa.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Marrone per la risposta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Leggo quanto scritto dall'Assessore Icardi.
La popolazione oggetto del programma Prevenzione Serena, per lo screening del cancro alla mammella, è costituita da tutte le donne, residenti o domiciliate, di età compresa tra 50 e 69 anni. Sono inoltre inseribili nel programma di screening, a richiesta, donne di età compresa tra i 45 e i 49 anni, a norma di quanto disposto dall'articolo 85 della legge finanziaria del 2001.
Con determina dirigenziale n. 1547 del 7 agosto 2023 sono stati aggiornati i protocolli regionali di screening oncologici, compreso quello per il cancro alla mammella. A partire dai 50 anni, l'intervallo tra i due inviti successivi è di due anni. Gradualmente si procederà all'estensione dell'invito attivo per le donne di 45-49 anni e 70-74 anni.
Le donne 45-49enni saranno invitate a effettuare la mammografia di screening a intervallo annuali fino al compimento del 50esimo anno di età.
Le donne di età superiore ai 69 anni, e fino al compimento dei 75 continueranno a essere invitate a sottoporsi alla mammografia di screening con cadenza biennale. L'invito in tali fasce di età potrà essere modulato in base alle necessità organizzative dei vari programmi, in modo tale da mantenere la priorità d'invito a copertura per le donne di età compresa tra 50 e 69 anni.
In caso di cancro diagnosticato allo screening, di conseguenza intervento chirurgico, la donna viene invitata annualmente per i cinque anni consecutivi (follow up), per poi tornare alla normale cadenza screening. In caso di rifiuto a partecipare a un approfondimento diagnostico a seguito di test positivo, o di rifiuto a effettuare un intervento, l'invito successivo avviene dopo l'intervallo di un anno.
Sin dal 2010, la Direzione Sanità ha disciplinato le modalità e i termini dell'accesso appropriato allo screening e ai percorsi di presa in carico delle pazienti in ambito clinico.
Inoltre, la mammografia clinica è prestazione ambulatoriale, per la quale è stato previsto di applicare il progetto di presa in carico attiva nell'ambito di attuazione del piano regionale di recupero delle liste di attesa delle prestazioni di ricovero, di specialistica ambulatoriale e di screening oncologici, a certificare ancora una volta l'attenzione di questa Amministrazione ai percorsi di prevenzione, diagnosi e cura delle persone affette da patologia oncologica, tramite risposte assistenziali appropriate e tempestive.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Maurizio Marrone per la risposta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1567 presentata da Rossi, inerente a "Corse serali, collegamento ferroviario Torino-Novara"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1567.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Come lei ha già potuto annunciare dal titolo dell'interrogazione affrontiamo un tema molto importante per i piemontesi, soprattutto per i pendolari, sia studenti sia lavoratori, che utilizzano la tratta ferroviaria Milano-Torino. In particolare, il question time si focalizza sul mancato ripristino delle corse serali, diciamo dopo le 21, che da Torino partivano verso Milano prima del COVID.
A oggi, purtroppo, dopo il COVID non sono state ripristinate le corse successive alle ore 21 verso Milano, nonostante in altre situazioni e anche in quest'Aula (anche ieri lo ha ricordato il Comitato dei pendolari con una lettera) l'Assessore si era impegnato affinché queste corse, sia quella serale dopo le 21 (da Torino verso Milano) sia quella mattutina che arrivava a Torino appena dopo le 7, fossero ripristinate.
Perché è importante? È importante sia per i lavoratori sia per gli studenti: per chi deve essere al lavoro alle 8 a Torino, ad esempio, oggi arriva alla stazione di Torino alle 8.
Questo è un problema. Lo stesso vale per chi ha lezione o per chi, per turni lavorativi o per lezioni universitarie, deve fermarsi a Torino fino a un'ora più tarda.
È fondamentale anche per agevolare e rilanciare l'uso del trasporto pubblico, che sappiamo avere riscontri positivi dal punto di vista della transizione ecologica, dal punto di vista della qualità della vita dei pendolari e dal punto di vista della questione del diritto alla casa. Se c'è la possibilità di spostarsi agevolmente, magari posso anche scegliere di non vivere in città, ma di tornare a casa, però devo avere la possibilità di farlo con dei costi contenuti attraverso il mezzo pubblico.
Visto che fino a poco tempo erano previste queste corse, sia la corsa mattutina che arrivava a Torino appena dopo le 7, sia quella che da Torino viaggiava verso Milano dopo le ore 21, il loro ripristino significherebbe un passo avanti fondamentale per tutti gli abitanti di Chivasso, Santhià Vercelli, Novara e di tutti coloro che usufruiscono della linea.
Con l'interrogazione di oggi interrogo l'Assessore regionale competente per sapere quali azioni intende mettere in atto, anche interpellando i fornitori del servizio, per adeguare il collegamento ferroviario tra Novara e Torino alle esigenze dei lavoratori pendolari e, in particolare aumentando le corse serali verso Novara previste dall'attuale orario.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
La vicenda è ben nota e affonda le radici, come ribadiamo sempre e come abbiamo detto sin dal primo giorno, nella gestione non ortodossa del trasporto pubblico nel mandato precedente che ci ha portato, come abbiamo già detto diverse volte, a un contenzioso con Trenitalia. Ci siamo difesi ma ci ha visto soccombere sia al TAR sia al Consiglio di Stato e ci vede costretti a reintegrare le risorse per circa 60 milioni di euro, di cui 20 in questo esercizio.
È evidente che questi 20 milioni sottratti al servizio (sottratti senza colpo ferire, se non con alcuni ripristini che tardano ad arrivare), sono causa di un contratto sottoscritto nel 2017. Dopodiché, come ho sempre fatto e come ho sempre detto, siamo qui per risolvere i problemi, non per guardarci indietro, ma devo ricordare da dove partivamo e cosa siamo costretti a fare per arrivare vivi fino a oggi. Non ho mai detto che avremmo ripristinato o espresso una data di ripristino; ho sempre detto che iniziava un processo di ripristino, che, tra l'altro, in quella stessa provincia ha visto il ripristinato del treno di Borgomanero alle 18.20 come alcune corse della linea Asti-Acqui.
Stiamo introducendo alcune corse e abbiamo riaperto due linee ferroviarie.
Ci sono treni oggettivamente più onerosi, soprattutto quelli in orario serale e mattutino, perché prevedono turni e spostamenti. Sono quelli più complicati da reinserire per un banale motivo economico, condizionato fortemente dai 40 milioni di euro che dobbiamo ancora restituire nei prossimi anni a Trenitalia.
La situazione è questa. È legittima la richiesta dei Comitati; è legittimo il percorso che stiamo facendo ed è rigoroso quello che stiamo facendo anche nella misura in cui, purtroppo, in questi anni, com'è stato detto prima nell'interrogazione del Consigliere Sacco, abbiamo aumentato per la prima volta i fondi a disposizione del trasporto pubblico per complessivi dieci milioni di euro e lo faremo anche quest'anno. La contingenza degli aumenti ISTAT non ci ha permesso di fare ancora di più, ma vogliamo arrivarci.
Purtroppo, alcune tratte tardano a essere ripristinate ma non per nostra volontà o almeno non per quello che ci aspettavamo a inizio mandato, ma per un fatto sopravvenuto che, ripeto, ci ha visto soccombere al Consiglio di Stato nei confronti di Trenitalia per un contratto sottoscritto dalla precedente Giunta nel 2017.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Interrogazione a risposta immediata n. 1570 presentata da Bertola, inerente a "Pista da bob Cesana Pariol come ipotesi alternativa alla pista da bob prevista a Cortina per i giochi Olimpiaci Invernali 2026. Ci sono stati contatti tra il Governo e la Giunta regionale su questo tema?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1570.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Giorgio Bertola.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie Presidente; buongiorno, Assessore.
L'interrogazione riguarda la questione relativa alla pista da bob a Cesana Pariol, realizzata per le Olimpiadi di Torino 2006.
A distanza di vent'anni dalle Olimpiadi che si sono svolte in Italia, a Torino, ci saranno nuovamente le Olimpiadi invernali in Italia, organizzate congiuntamente tra Milano e Cortina dal 6 al 22 febbraio 2026. Nell'ambito della suddetta manifestazione è previsto il ripristino della pista olimpica Eugenio Monti, il tracciato per bob e slittino situato a Cortina d'Ampezzo.
Il costo per il ripristino della pista abbandonata è stato inizialmente stimato in circa 14 milioni di euro, ma da successivi sopralluoghi è emerso che, in realtà, bisogna rifarlo spendendo circa 100 milioni di euro. Una cifra vicina ai 110 milioni di euro - ripeto, 110 milioni di euro - che si erano spesi per la pista di bob a Cesana. Pista che poi è stata abbandonata e non più riutilizzata.
La pista di Cesana è stata tenuta in vita ancora per cinque anni, fino a novembre 2011, quando poi viene annunciata la chiusura dell'impianto a causa dei costi altissimi di gestione, unitamente al pericolo dovuto alle 50 tonnellate di ammoniaca conservate nell'impianto e necessarie per il mantenimento dello strato di ghiaccio. Nel frattempo sono cambiate anche le specifiche tecniche: oggi in questi impianti non si utilizza più l'ammoniaca, ma si usa il gas freon dei frigoriferi che, oltre a essere più sostenibile, è più sicuro dal punto di vista ambientale.
Oggi quella pista giace lì abbandonata, un ecomostro abbandonato, non ci si fa nulla.
Il Ministro dello Sport, nell'ambito del dibattito relativo all'eventualità di ripristinare la pista di Cortina con i problemi ambientali e di costi che sono stati sottolineati da diversi soggetti, anche da Legambiente, ha detto il 4 ottobre: "La pista da bob sta facendo parlare molto? Sì, anche se non c'è ancora. La nostra decisione, qualunque essa sarà, dovrà essere compresa, condivisa e rispettata se non condivisa. La decisione è da prendere in una settimana e valutiamo anche l'opzione Torino perch scartarla a priori sarebbe mancare all'impegno assunto nei confronti del Parlamento".
È stato stimato che ci vorrebbero circa dieci milioni di euro per rimettere in funzione la pista da bob di Cesana. Dieci milioni di euro da spendere per abbandonarla nuovamente. Se errare è umano, perseverare, come dicevano una volta, è diabolico. Di nuovo avremo una pista da bob che poi non verrà utilizzata.
Documenti del CIO dicono che non è vietato, per il paese organizzatore ospitare eventi al di fuori dei suoi confini e, al di fuori dei confini di Milano e Cortina, abbiamo due impianti che vengono molto utilizzati, attivi e che non hanno bisogno di lavori (Innsbruck e St. Moritz). Il CIO non vieta, anzi, consiglia di utilizzare impianti fuori dai propri confini, ove questa sia la scelta più sostenibile.
Il CIO sancisce anche il fallimento del modello di business legato alla costruzione di nuovi impianti da bob e da slittino sulla base dei dati a sua disposizione. Lo stesso CIO dice: se fate una pista da bob nuova, poi non avrete il numero di praticanti necessari a mantenere vivo quell'impianto perché ci sono circa 1000 tesserati nel mondo che praticano quello sport. Sarebbe inutile e dannoso non solo rifare la pista di bob di Cortina, ma anche ripristinare quella di Cesana.
Per questo motivo, chiediamo se su questo tema ci siano state delle interlocuzioni tra il Governo e la Giunta regionale.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Giorgio Bertola per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Rispondo per conto dell'Assessore Ricca, che conferma che ci sono stati contatti tra la Giunta regionale e il Ministro dello Sport Abodi al fine di candidare la pista per lo svolgimento delle competizioni di bob, slittino e skeleton in località Pariol presso il Comune di Cesana Torinese come ipotesi alternativa alla pista da bob prevista a Cortina per i Giochi Olimpici Invernali 2026 e che sono in corso interlocuzioni.
Torino, con il suo territorio montano, e il Piemonte, hanno già vissuto l'esperienza di ospitare sul proprio territorio una macchina complessa come l'evento olimpico e paralimpico invernale. Ciò che il Piemonte possiede è quindi un'esperienza positiva vissuta come evento e un'importante eredità olimpica.
Ed è proprio nell'ottica del massimo spirito collaborativo che Torino, i Comuni olimpici e la Regione, custodi di un eccellente patrimonio di infrastrutture olimpiche sportive, hanno ritenuto doveroso mettere fin da subito a disposizione di Lombardia e Veneto, oltre all'esperienza maturata la propria eredità olimpica.
In linea con le linee guida del CIO in tema di sostenibilità ed eredità olimpica, il Piemonte sarebbe infatti lieto di poter contribuire, con le Regioni coinvolte, alla promozione di un modello virtuoso, innovativo efficace, attento al riuso di impianti già esistenti massimizzando l'utilizzo dei lasciti materiali e immateriali, i modelli di gestione e manutenzione già collaudati che, migliorati e perfezionati, potrebbero rappresentare importanti driver economici di sviluppo sostenibile per il nostro territorio.
Dopo l'utilizzo in fase olimpica, a ottobre 2011, l'impianto di refrigerazione è stato svuotato interamente dell'ammoniaca e riempito con dell'azoto per preservare l'impianto dagli attacchi degli agenti atmosferici e dell'usura. Tale assetto ha permesso il mantenimento in sicurezza dell'impianto, ma il funzionamento in questo momento non è possibile essendo stato rimosso il fluido refrigerante.
L'intervento di ripristino sarebbe improntato a una riduzione dell'impatto ambientale prodotto dalla struttura attraverso soluzioni alternative di nuova generazione, tutte improntate sulla sostenibilità dell'infrastruttura non solo nel momento dell'utilizzo, ma anche negli anni successivi riducendo le necessità energetiche e, quindi, i costi di gestione.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1572 presentata da Disabato inerente a "Studi e progetti in merito alla chiusura del passaggio a livello in Via Stupinigi (Comune di Vinovo)" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Su richiesta dell'interrogante, la Consigliera Disabato, all'interrogazione n. 1572, inerente a "Studi e progetti in merito alla chiusura del passaggio a livello in Via Stupinigi (Comune di Vinovo)", verrà fornita risposta scritta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15 riprenderà la seduta del Consiglio regionale, sospesa alle ore 13.03.
Grazie e buona salute a tutti a tutte.



(Alle ore 14.46 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.10)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Nella seduta antimeridiana, dopo la Conferenza dei Capigruppo, si era deciso di sospendere l'esame del punto 5) all'o.d.g., inerente al disegno di legge n. 265 "Misure urgenti di adeguamento delle disposizioni regionali". La Conferenza dei Capigruppo ha deciso di valutare più attentamente nel corso della settimana gli emendamenti presentati dalla Giunta.
Pertanto, passiamo al punto 6) all'o.d.g., inerente al disegno di legge n.
266, che era stato deciso di sospendere perché l'Assessore Poggio non era presente. Il punto successivo all'o.d.g. riguarda il disegno di legge n.
218, inerente a "Sistema integrato delle politiche e dei servizi per l'orientamento permanente, la formazione professionale e il lavoro".
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Mi pare di avere colto, prima della chiusura dei lavori per la pausa pranzo, che se l'Aula fosse stata d'accordo, avremmo invertito i punti all'o.d.g. 6) e n. 7), quindi si sarebbero aperti i lavori con l'esame del disegno di legge n. 225 e, successivamente, avremmo esaminato il disegno di legge n. 218.
Volevo puntualizzarlo, nel caso fosse utile.



PRESIDENTE

Penso che ci sia un accordo fra tutti i Capigruppo, perciò sospendiamo momentaneamente il punto 7) all'o.d.g.


Argomento: Organizzazione scolastica

Esame disegno di legge n. 225, inerente a "Disciplina dei servizi educativi per l'infanzia e disposizioni relative al sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino a sei anni"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 225, inerente a "Disciplina dei servizi educativi per l'infanzia e disposizioni relative al sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino a sei anni", di cui al punto 8) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla IV e VI Commissione.
Relatore è il Consigliere Perugini, che ha facoltà di intervenire.



PERUGINI Federico, relatore

Grazie, Presidente.
Siamo a relazionare sul disegno di legge n. 225 del 9 ottobre 2023, che è la data di licenziamento della Commissione. Il provvedimento afferisce alla "Disciplina dei servizi educativi per l'infanzia e le disposizioni relative al sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino a sei anni".
È sicuramente un atto madre per quella che sarà l'attività e l'organizzazione dell'istruzione, della formazione e dell'abbattimento delle diseguaglianze dei bambini che vanno da zero a sei anni. Il tema vero è che qui viene posto al centro il bambino, con i suoi diritti, riferendosi alle Convenzioni internazionali, alle leggi e alle norme nazionali; quindi con la tutela dei suoi diritti e con una riorganizzazione fondamentale proprio per andare a neutralizzare e abbattere qualunque differenza e per far crescere i ragazzini e i bambini delle nostre comunità al meglio delle possibilità. Questo è il motivo della presentazione di questo atto.
Il disegno di legge è stato presentato dalla Giunta regionale in data 24 ottobre 2022 e assegnato per l'esame congiunto, in sede referente, alla IV Commissione permanente e alla VI Commissione permanente e, in sede consultiva, alla I Commissione in data 26 ottobre 2022. Nella seduta congiunta delle Commissioni consiliari referenti del 12 maggio 2023 sono stati nominati relatori il sottoscritto, le colleghe di minoranza Accossato e Frediani e i colleghi di minoranza Magliano e Sarno. Devo dire che ciascuno di loro, in sede di Commissione, ha dato un importante contributo nella costruzione del provvedimento.
Il CAL, cioè il Consiglio delle Autonomie Locali, nella seduta del 31 maggio ha espresso all'unanimità dei presenti un parere favorevole.
Pertanto, nella seduta congiunta del 28 settembre 2023 è stato espresso parere di massima favorevole a maggioranza per l'inoltro alla I Commissione.
Il disegno di legge consta di 36 articoli, quindi è molto articolato e ogni articolo entra nel merito di questa riorganizzazione e di questa struttura.
Però, nella parte che adesso vi andrò a esporre, sicuramente troviamo meglio esposti i principi e la ratio della norma. Il disegno di legge ha la finalità di attuare, in ottemperanza alle Convenzioni internazionali e agli indirizzi dell'Unione Europea e nazionali, il sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita fino ai sei anni, costituito dai Servizi educativi per l'infanzia e dalle scuole dell'infanzia.
Alla Regione spetta, infatti, nell'ambito delle proprie competenze in materia d'istruzione e ai sensi del decreto legislativo n. 65/2017 "Istruzione e sistema integrato di educazione ed istruzione dalla nascita sino a sei anni", e della legge n. 1079/2015, la definizione dei criteri generali per la programmazione, la realizzazione, l'attivazione, la gestione, la qualificazione e il controllo dei servizi educativi per l'infanzia, nel riconoscimento del pluralismo delle offerte educative.
Nel comma successivo troviamo nella descrizione la centralità del bambino.
Il sistema regionale integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino ai sei anni, che il testo normativo va a strutturare, pone al centro i bambini quali soggetti di diritti individuali, civili e sociali cui garantire il diritto ad avere pari opportunità di educazione e di istruzione, di cura, di relazione e di gioco, riconoscendo e valorizzando le differenze e contrastando le diseguaglianze, ed è finalizzato a garantire una pluralità di offerte, flessibili e differenziate, idonee a rispondere in maniera adeguata alle esigenze dei bambini e delle loro famiglie, anche - ma io dico soprattutto - in considerazione delle condizioni socio-economiche e produttive del territorio.
Nel corso dell'iter istruttorio, il testo del provvedimento è stato oggetto di attività emendativa da parte della Giunta regionale e dei Consiglieri di maggioranza e di minoranza, come ho detto poc'anzi, al fine di migliorare la struttura del testo sia dal punto di vista formale sia sostanziale.
Quest'ultimo pezzo direi che è rilevante.
Il disegno di legge è strutturato in Titolo I (che va dall'articolo 1 all'articolo 23), dedicato ai sistemi dei servizi, ai soggetti della programmazione, risorse finanziarie, Titolo II (dall'articolo 24 all'articolo 32) dedicato ad autorizzazione, accreditamento, vigilanza e gestione di servizi zero-tre, e Titolo III (dall'articolo 33 all'articolo 36) dedicato alle disposizioni finali.
L'articolo 1 colloca il testo legislativo nell'ambito dell'attuazione delle Convenzioni internazionali e della normativa statale in materia ed esprime i principi e le finalità cui tale attuazione è ancorata e orientata. Il principio espresso è quello della garanzia del diritto dei bambini ad avere pari opportunità di educazione, istruzione, cura, relazione e gioco riconoscendo e valorizzando le differenze, contrastando le diseguaglianze.
La finalità generale indicata è quella della garanzia, da parte del sistema regionale integrato, della pluralità e dell'adeguatezza dell'offerta.
Come avete sentito, viene più volte ribadito il concetto, ma questo è fondamentale per offrire al dibattito su questa legge gli argomenti fondamentali e soprattutto non perdere di vista l'obiettivo, perché la ratio della norma è quella che va posta al centro.
Poi come verrà declinata e licenziata da quest'Aula - spero nel testo già approdato - è sicuramente fondamentale.
Per i servizi zero-tre anni l'articolo elenca una serie di finalità specifiche afferenti: il benessere e la crescita dei bambini, la conciliazione dei tempi di vita, l'aumento dei bambini che vi accedono l'equilibrata distribuzione territoriale e l'omogeneità qualitativa, il contesto socio-educativo, la partecipazione delle famiglie, il riconoscimento e la valorizzazione delle differenze, la partecipazione di bambini con bisogni educativi speciali, la promozione della qualità dell'offerta, la dimensione collegiale e il coordinamento pedagogico dei servizi a livello territoriale, anche attraverso la presenza del coordinamento pedagogico.
Anche questo elemento aggiuntivo è fondamentale per la crescita del bambino.
L'articolo 2 tratta del sistema integrato dalla nascita ai sei anni costituito dai servizi educativi per l'infanzia e dalle scuole dell'infanzia, e stabilisce che il sistema fino ai tre anni sia costituito da nido d'infanzia e micronido, sezioni primavera e servizi integrati. Esso individua i soggetti ai quali è riservata la competenza della gestione e dell'offerta di tali servizi e demanda alla Giunta regionale la definizione dei requisiti minimi strutturali e organizzativi-gestionali, dei criteri e delle modalità per la realizzazione e il funzionamento.
L'articolo 3 descrive le caratteristiche fondamentali e distintive del nido d'infanzia e quelle del micro-nido, entrambi rivolti ai bambini dai tre mesi ai 36 mesi.
L'articolo 4 prevede che essi possano essere organizzati anche in ambito aziendale.
L'articolo 5 è dedicato alla sezione primavera, rivolto ai bambini dai 24 ai 36 mesi.
L'articolo 6 tratta dei servizi integrativi, i quali concorrono all'educazione e alla cura dei bambini. Il loro carattere viene definito educativo, ludico, di socializzazione e di cura e, di nuovo lo ripetiamo si prevede che il personale sia in possesso degli stessi titoli necessari a operare nei servizi di nido e di micronido. Come vedete, nello sviluppo di questo articolato è grande, grandissima l'attenzione alla crescita e alla formazione dei nostri bambini.
L'articolo 7 contiene la definizione di nido di famiglia come tipologia di servizio educativo rivolto agli stessi destinatari del nido, ma in contesto ambientale e sociale di tipo familiare. Di fatto, una novità degli anni più recenti; fondamentalmente, ha risolto tante criticità di assorbimento da parte delle strutture pubbliche per la crescita dei bambini.
L'articolo 8 definisce lo spazio gioco come servizio educativo per bambini da 12 a 36 mesi di età, affidati a educatori in modo continuativo, in un ambiente organizzato con finalità educative, di cura e di socializzazione.
Il limite di età è, di norma, 36 mesi, ma può accogliere bambini fino a sei anni di età, in presenza di specifiche esigenze. Vengono poi definiti alcuni elementi che lo spazio gioco deve prevedere.
L'articolo 9 è dedicato agli altri servizi per bambini e famiglie: essi accolgono i bambini dai primi mesi di vita insieme a un adulto accompagnatore e offrono un contesto qualificato, non un servizio mensa e consentono una frequenza flessibile. Viene riservata alla Giunta regionale come troveremo anche in altri casi, la definizione di standard e requisiti minimi per l'attivazione.
L'articolo 10 tratta delle Scuole dell'Infanzia, le quali, statali e paritarie e qui mi soffermo un secondo.
Attenzione: quando parliamo di scuola paritaria, non si parla di scuola privata; privata è la gestione, ma la funzione è pubblica, quindi di nuovo è posto al centro una funzione di un soggetto paritario, riconosciuto dalla legge e non ancora pienamente, perché la legge di riferimento, peraltro la legge Berlinguer del 2000, dovrebbe essere pienamente attuata, così da non avere una disparità non tanto nel servizio, perché il servizio è pubblico ed equivalente, ma una disparità di costo, laddove le famiglie sono magari costrette ad accedere alla scuola paritaria e sostengono un costo maggiore rispetto alla generalità delle altre famiglie.
Dicevo che le Scuole statali e paritarie sono considerate parte del Sistema integrato, possono fare parte dei Poli dell'infanzia e partecipano ai Coordinamenti pedagogici territoriali, quindi un insieme che deve portare al risultato di miglior crescita dei nostri figli.
L'articolo 11 stabilisce che la Regione, al fine di realizzare il Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita sino a sei anni promuove la costituzione dei Poli dell'infanzia come luoghi che accolgono almeno un servizio zero-tre anni e una scuola dell'infanzia localizzati nello stesso edificio oppure negli edifici vicini. È la Giunta regionale d'intesa con l'Ufficio scolastico regionale e sulla base delle proposte formulate dagli enti locali, a programmarne la costituzione dei Poli e a definire i requisiti minimi strutturali e organizzativi e le modalità di gestione.
Troviamo qui (lo troveremo più e più volte) il riferimento agli Enti locali, che assumono un ruolo di parte attiva e la Regione svolge una funzione di coordinamento, ma con questo testo assume anche un'importante delega: non c'è un'imposizione, ma una compartecipazione per costruire al meglio il risultato.
Il Polo dell'infanzia è definito come laboratorio permanente di ricerca innovazione, partecipazione e apertura al territorio, che sviluppa continuità educativa, progettazione pedagogica e organizzazione di incontri di formazione, scambi di esperienze.
Inoltre, l'articolo 11 definisce che la titolarità del Polo possa essere previo accordo, in capo a soggetti sia pubblici che privati.
L'articolo 12 stabilisce che, come previsto dalla normativa nazionale, al fine di favorire la continuità educativa e sviluppare la qualità dei servizi dai primi mesi di vita al compimento dei sei anni di età, la Regione promuove i coordinamenti pedagogici territoriali quali organismi stabili, che riuniscono i referenti e i coordinatori pedagogici dei servizi educativi per l'infanzia e delle scuole dell'infanzia; come ho sottolineato poco fa, la figura del pedagogo diventa una figura centrale nel sistema educativo.
L'articolo 13, introdotto ex novo con l'attività emendativa in Commissione introduce la figura del Coordinatore pedagogico (ecco che ritorna), che ha il compito di curare il funzionamento dell'équipe educativa, promuovere la partecipazione e il confronto tra educatori, insegnanti, genitori e il raccordo alle strutture educative e servizi, nonché le attività di autovalutazione.
Gli articoli 14 e 15, in armonia con quanto previsto dalla normativa nazionale, elencano rispettivamente le funzioni in capo alla Regione e quindi, nell'ambito di programmazione, dell'indirizzo e del coordinamento come anche poco fa ho sottolineato.
L'articolo 15 istituisce presso la Giunta regionale il Tavolo interistituzionale permanente per favorire il coordinamento e lo sviluppo del Sistema integrato di educazione e istruzione dalla nascita ai sei anni.
È stabilito che esso operi in raccordo con gli organismi paritetici regionali e relativi al sistema integrato dalla nascita sino ai sei anni che ai suoi componenti non spetta alcun compenso o altra utilità comunque denominata; insomma, un tavolo che faccia funzionare tutto questo nuovo assetto.
L'articolo 16 istituisce presso la Giunta regionale il Tavolo interistituzionale permanente per favorire il coordinamento e lo sviluppo del Sistema integrato di educazione e istruzione.
L'articolo 17 è dedicato alle funzioni delle Aziende Sanitarie Locali e stabilisce che per il loro esercizio esse collaborino con i Comuni e con la rete dei servizi sociali ed educativi territoriali. A esse è affidato il compito di rilasciare un parere preventivo di idoneità igienico-sanitaria e tutte quelle attività che già le contraddistinguono.
L'articolo 18 tratta del Fondo a sostegno dei servizi e prevede che sia la Giunta regionale, con propria deliberazione, a definirne i criteri e gli indirizzi per la destinazione a sostegno dei servizi pubblici e privati convenzionati accreditati, con particolare attenzione al sostegno ai servizi a titolarità pubblica.
Viene altresì stabilito che, laddove il servizio pubblico risponda pienamente alle esigenze di copertura territoriale del servizio, la Regione riconosca criteri di priorità per la destinazione del fondo stesso. Questo è corretto, giusto ed evidente.
L'articolo 19 è rubricato "Promozione della qualità dei servizi" e dichiara il perseguimento, da parte della Regione, dell'obiettivo di continuo miglioramento della qualità del Sistema integrato dalla nascita sino ai sei anni, attraverso la collaborazione con gli Atenei piemontesi e l'istituzione di una sede di confronto permanente con i coordinamenti pedagogici territoriali.
L'articolo 20 tratta di formazione e riconosce alla Regione la definizione degli indirizzi per la formazione del personale dirigente.
L'articolo 21, in materia di monitoraggio e valutazione, attribuisce alla Regione il compito di promuovere l'attivazione di modalità ricorrenti di autovalutazione del servizio.
Qui c'è il corpo centrale della legge che riguarda, appunto, il personale e il funzionamento.
L'articolo 22 disciplina la Conferenza regionale del sistema integrato zero sei. Convocata con cadenza almeno annuale, vede la partecipazione dei rappresentanti dei soggetti pubblici e privati gestori dei servizi, delle organizzazioni dei lavoratori, dei referenti e dei coordinatori pedagogici dei coordinamenti pedagogici territoriali; insomma, tutti quei soggetti che sono stati elencati prima.
L'articolo 23 dispone che la Regione provveda, mediante stanziamento di risorse dedicate, al potenziamento e allo sviluppo del sistema informativo regionale, in coerenza con il sistema informativo nazionale.
L'articolo 24 apre il Titolo II e tratta dell'autorizzazione, provvedimento che abilita all'esercizio dell'attività, ed è rilasciata dal Comune territorialmente competente tramite lo sportello unico per le attività produttive. Inoltre, ne disciplina tutti gli aspetti che riguardano questo provvedimento, dalla concessione alla titolarità, fino alle modalità di cessione, cessazione ed eventuale decadenza.
L'articolo 25 contiene le disposizioni relative all'accreditamento definito come titolo necessario per l'accesso ai contributi pubblici. Alla Giunta regionale è affidata la definizione dei requisiti di accreditamento sulla base di alcuni elementi che possono essere integrati da parte dei Comuni e di nuovo, come detto prima - ecco la centralità - nel sistema dei Comuni e quindi, dei diversi territori del Piemonte.
L'articolo 26 finalizza la vigilanza alla verifica della qualità e dell'appropriatezza dei servizi e delle prestazioni e la definisce comprensiva di attività di verifica sui requisiti strutturali, tecnici gestionali e qualitativi; di modifica, sospensione e revoca del titolo autorizzativo. Tale attività è attribuita ai Comuni, singoli o associati che la esercitano con la collaborazione delle ASL.
L'articolo 27 stabilisce una serie di sanzioni amministrative in relazione a specifiche violazioni, quindi c'è anche un sistema sanzionatorio e di attenzione affinché tutto funzioni secondo le regole che saranno stabilite con questo testo di legge e poi applicate e attuate dalla Giunta.
L'articolo 28 disciplina gli aspetti relativi alla titolarità e alla gestione dei servizi zero-tre anni, stabilendo che essi possono essere a titolarità comunale, a eccezione del nido di famiglie e del nido e micronido d'infanzia aziendale, a titolarità pubblica non comunale o a titolarità privata.
L'articolo 29 tratta la materia "personale".
Per quanto riguarda il personale educativo, sono previste disposizioni sia dal punto di vista del possesso dei titoli sia del rapporto numerico tra educatori e bambini, attraverso parametri precisi. Viene evidenziato come la qualità della professionalità dev'essere attenta e puntuale.
L'articolo 30 stabilisce, in materia di partecipazione e trasparenza, che i titolari dei servizi assicurino informazione e trasparenza rispetto all'attività educativa e alla gestione dei servizi e che adottino la Carta dei Servizi. Sono, inoltre, elencati i contenuti che la Carta dei Servizi deve individuare.
L'articolo 31 disciplina la partecipazione economica delle famiglie ai servizi per l'infanzia, trattando sia la soglia massima sia le agevolazioni tariffarie sulla base dei canonici indicatori quali l'ISEE.
L'articolo 32 stabilisce che i servizi disciplinati negli articoli 3, 4, 5 e 6 adottino un regolamento di organizzazione dei servizi per l'infanzia e che lo rendano pubblico.
L'articolo 33 introduce la clausola di monitoraggio, prevedendo che la Giunta regionale, con periodicità biennale, presenti alla Commissione consiliare competente una relazione sull'attuazione della legge.
L'articolo 34 contiene le disposizioni transitorie volte a garantire la continuità applicativa dei provvedimenti in materia di requisiti minimi strutturali.
L'articolo 35 contiene le abrogazioni e una modifica legislativa.
L'articolo 36 contiene le disposizioni finanziarie e su di esso è stato presentato, da parte della Giunta regionale, un emendamento interamente sostitutivo su cui si è espressa con parere la I Commissione nella seduta del 9 ottobre 2023.
L'articolo che recava la clausola d'invarianza finanziaria è stato invece oggetto di emendamento abrogativo da parte della Giunta regionale.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza in seduta congiunta dalla IV e dalla VI Commissione permanente in data 9 ottobre 2023 (ovvero ieri) ed è rimesso oggi all'Aula per la definitiva approvazione.
Attendiamo il dibattito, ma invito tutti a prestare la giusta attenzione perché qui il bambino è posto al centro, con tutte le declinazioni che ho descritto poco fa, per cui cerchiamo di essere costruttivi e licenziarlo al meglio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie al relatore, Consigliere Perugini.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Sull'ordine dei lavori, Presidente.



PRESIDENTE

Prego.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Ci aiuti a capire se abbiamo inteso il giusto, quando abbiamo deciso di interrompere i lavori alle ore 13.
Ci aspettavamo una sorta d'introduzione da parte dell'Assessore, mentre lei, correttamente, ha seguito la prassi, cioè ha dato la parola al relatore di maggioranza.
Per noi, questa è una modalità per venire incontro alle esigenze corrette della maggioranza, e anche dell'Assessore, nell'aprire la discussione quindi di incardinarla nei lavori del Consiglio regionale, sapendo che la prossima seduta vedrà il disegno di legge n. 265, o questo disegno di legge, tra i primi punti all'o.d.g.
Noi vorremmo terminare in questo modo la trattazione e rinviare alla prossima seduta le relazioni di minoranza.
Presidente, le chiediamo di valutare questa opzione, che rientrava un po' nelle nostre intenzioni.



PRESIDENTE

Essendo un disegno di legge, ci sono i relatori di maggioranza e di minoranza. Avevo interpretato che si partiva con le relazioni e non si chiudeva la discussione generale. Mi assumo la responsabilità della gestione dell'Aula, però non è stato un mio fraintendimento o un mal volere della maggioranza o della Giunta procedere in questo modo.
Vorrei solo capire come s'intende procedere. Da quel che capisco, i relatori di minoranza non intendono intervenire? Sarebbero i Consiglieri Sarno, Accossato, Frediani e Magliano.
Prego, Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Se posso specificare meglio, non mi sono permesso di esprimere un parere rispetto alla sua scelta, oltre a essere legittima e rispettosa del Regolamento (l'ho fatto altre volte, ma in questo in questo momento non mi sono permesso di farlo). Se ha deciso di dare la parola al relatore di maggioranza, è perché così doveva fare.
Nelle intese con l'Assessore ci è sembrato di intravedere un'opzione, un orientamento della maggioranza volto a un'introduzione dell'Assessore, in maniera da ritornare in Aula la prossima settimana e ascoltare la relazione di maggioranza, che abbiamo ascoltato, e quelle di minoranza.



PRESIDENTE

Va bene, ma se quella era l'intenzione, poteva fermare il Consigliere Perugini.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Chiorino.
Prego, Assessore.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione e merito

Grazie, Presidente.
In effetti, la relazione del Consigliere Perugini è addirittura più completa di quella che avrei presentato io all'Aula e quindi, senza ripetermi rispetto a un'analisi che è stata assolutamente puntuale, in questo passaggio mi sento soltanto di rimarcare alcuni ulteriori aspetti.
Uno di questi è sicuramente l'esigenza di una legge come questa, sentita da tutti.
Ringrazio davvero tutto il Consiglio regionale per essere arrivati, a mio avviso, a una grande collaborazione, che ci ha consentito di strutturare quella che è una legge che, oggettivamente, in Regione Piemonte mancava da cinquant'anni.
Questo è il tema vero: porre al centro l'attenzione al bambino e i diritti del bambino e andare nella direzione di garantire tutte le possibili opportunità di servizi alla famiglia.
Diventa evidente a tutti noi, anche in una Regione in cui il problema della denatalità è uno dei primissimi temi. Tutti diciamo che i servizi alla famiglia dovrebbero essere integrati e supportati, proprio per invertire o almeno, lavorare per rallentare questa curva di denatalità, consentendo contestualmente anche alla parte femminile, quindi alla donna, di essere serenamente madre e lavoratrice e di essere supportata in questo.
È una legge che tiene presente tutti questi aspetti, lavora in modo integrato e coordinato, anche per dare continuità ai bambini, che sappiamo tutti essere fondamentale; una legge che struttura e qualifica delle figure come quella del coordinatore pedagogico, che coordina e anche garantisce la qualità dei servizi.
Una legge di questo tipo ci consente sia di ampliare le offerte di servizi alla famiglia - non sto a elencarle, perché il relatore di maggioranza lo ha fatto nel migliore dei modi - sia di garantirne la qualità, che non è secondario.
La legge tiene ben presente la vita quotidiana, lavorando sugli asili nido di famiglia, che devono essere coordinati nell'ambito del Comune con altre strutture, sul supporto agli asili e ai servizi integrativi nell'ambito del mondo dell'impresa, per cercare di fare in modo che ci sia quello che la legge stessa richiama, ovvero un sistema integrato e coordinato di tutto quello che viene poi identificato come servizi educativi.
In questi termini, ritengo che ci sia stato un lavoro da parte di tutti assolutamente prezioso. Sostanzialmente, il concetto è che, finalmente grazie all'opera e al lavoro di tutti, riusciamo a trattare in Aula una legge che ci consente di mettere al centro i bambini e i loro diritti garantendo loro strutture di varie tipologie, a seconda delle esigenze e delle necessità, contestualmente avendo anche molta attenzione alla qualità. Primissimi diritti dei bambini e delle famiglie che devono essere rispettati.
Questo è quanto, oltre a quella che è stata la prima relazione, ritengo fosse importante evidenziare in questa introduzione che ci consente di iniziare a parlare in Aula di questa legge.
Chiudo il mio intervento ringraziando l'operato di ognuno, perché è stato prezioso nel rendere la legge più compiuta e più puntuale, quindi la migliore legge possibile che potessimo fare tutti quanti insieme e al servizio dei bambini di questa regione.
Grazie ancora a tutti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Chiorino.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori del disegno di legge n. 225.
Per evitare di sbagliare ulteriormente, non ho capito se proseguiamo con il punto sospeso, sul disegno di legge n. 218, "Sistema integrato delle politiche e dei servizi per l'orientamento permanente e la formazione professionale del lavoro".
Mi rivolgo alla Giunta e alla maggioranza. Consiglieri, vi chiedo un po' di attenzione, perché o interloquisco solo con la minoranza e chiedo alla maggioranza di uscire e andare a far altro, oppure seguitemi nella programmazione dei lavori.
Sospendiamo i lavori per qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.38, riprende alle ore 15.50)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico che i Presidenti dei Gruppi consiliari hanno concordato di proseguire i lavori con la trattazione della proposta di deliberazione n.
304 "Legge regionale 51/1992, articolo 6, commi 6 e 7. Richiesta di modifica della denominazione del Comune da 'Montemagno' a 'Montemagno Monferrato'", di cui al punto 9) all'o.d.g., e della proposta di deliberazione n. 308 "Legge regionale 2 dicembre 1992, n. 51, articolo 7 comma 4. Determinazione dei confini comunali della città di Borgaro Torinese e dei comuni di Mappano e Leinì", di cui al punto 10) all'o.d.g.
Successivamente, i lavori proseguiranno con l'esame dalla mozione n. 1685 il cui primo firmatario è il Consigliere Rossi, avente a oggetto "Condanna dell'aggressione subita da studenti e studentesse che manifestano presso il Campus Einaudi dell'Università di Torino", di cui al punto 69) all'o.d.g.
che, per analogia di argomento, attrae l'ordine del giorno n. 1687, la cui prima firmataria è la Consigliera Disabato, avente a oggetto "Solidarietà agli studenti universitari aggrediti dal gruppo di estrema destra durante la protesta per il caro affitti", l'ordine del giorno n. 1688, la cui prima firmataria è la Consigliera Frediani, avente a oggetto "Solidarietà agli studenti che hanno partecipato alla manifestazione del 4 ottobre, in occasione della giornata conclusiva del Festival delle Regioni", e l'ordine del giorno n. 886, il cui primo firmatario è il Consigliere Stecco, avente a oggetto "Condanna ad ogni forma di violenza".
Seguirà la trattazione dell'ordine del giorno n. 1672, il cui primo firmatario è il Consigliere Bertola, avente a oggetto "Verifiche progetti di soppressione passaggio a livello ubicato in corrispondenza della SP 143 (via Stupinigi) a Vinovo e di introduzione fermata ferroviaria in loc.
Garino", di cui al punto 74) all'o.d.g.
Seguirà l'esame dell'ordine del giorno n. 1693, il cui primo firmatario è il Consigliere Bongioanni, avente a oggetto "Condanna del terrorismo di Hamas e dei suoi fiancheggiatori interni ed esterni alla comunità palestinese contro lo stato di Israele", di cui al punto 84) all'o.d.g.
che attrae, per analogia di argomenti, l'ordine del giorno n. 1694, il cui primo firmatario è il Consigliere Allasia, avente a oggetto "Ferma condanna del Consiglio regionale nei confronti degli attacchi terroristici subiti dalla popolazione israeliana".
Si procederà, successivamente, all'esame della mozione n. 934, il cui primo firmatario è il Consigliere Sacco, avente a oggetto "Istituzione della procura nazionale del lavoro", di cui al punto 15) all'o.d.g., che attrae per analogia di argomento, l'ordine del giorno n. 1692, il cui primo firmatario è il Consigliere Allasia, avente a oggetto "Iniziative finalizzate a contrastare il fenomeno degli incidenti sul lavoro ed a migliorare la cultura della sicurezza - Indagine conoscitiva ai sensi dell'articolo 32 del Regolamento interno del Consiglio regionale".
Questi sono gli accordi assunti con i Presidenti dei Gruppi consiliari.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame proposta di deliberazione n. 304, inerente a "Legge regionale 51/1992, articolo 6, commi 6 e 7. Richiesta di modifica della denominazione del Comune da 'Montemagno' a 'Montemagno Monferrato'"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame della proposta di deliberazione n. 304, di cui al punto 9) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla VII Commissione in data 26 luglio 2023.
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Fabio Carosso, per l'illustrazione.



CAROSSO Fabio, Assessore agli Enti locali

Grazie, Presidente.
Come ho già detto in Commissione, siamo abbastanza abituati a ricevere queste richieste da parte dei Comuni del Monferrato. Del resto, molti Sindaci sono ben consci che questo territorio sta diventando sempre più turistico, vocato alla coltivazione di grandi vini e tartufi. A mio avviso fanno bene i Comuni, i Sindaci e, naturalmente, i loro Consigli comunali ad adottare l'appellativo di "Monferrato", che identifica molto bene il territorio in cui risiedono questi Comuni.
Siamo contenti, fra virgolette, che sia stata assunta questa decisione.
Peraltro, sia in sede di Commissione sia nei Consigli comunali, tale proposta è stata licenziata all'unanimità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Carosso.
Dichiaro aperta la discussione generale.



(Commenti del Consigliere Marello)



PRESIDENTE

Avvisiamo i tecnici che il Consigliere Marello lamenta problemi al sistema di votazione.
Non essendovi richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 304, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame proposta di deliberazione n. 308, inerente a "Legge regionale 2 dicembre 1992, n. 51, articolo 7, comma 4. Determinazione dei confini comunali della città di Borgaro Torinese e dei comuni di Mappano e Leinì"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame della proposta di deliberazione n. 308, di cui al punto 10) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla VII Commissione in data 26 luglio 2023.
La parola al Vicepresidente della Giunta regionale, Fabio Carosso, per l'illustrazione.



CAROSSO Fabio, Assessore agli Enti locali

Grazie, Presidente.
Credo che tutti conoscano la vicenda che ha riguardato il Comune di Mappano, costituito qualche anno fa, dove emergevano delle difficoltà a trovare un accordo sui confini (probabilmente, c'era qualcuno che non sapeva dove finisse Borgaro e dove cominciasse Mappano e viceversa).
Sono stati convocati numerosi incontri, si è lavorato molto sia in Commissione sia in Consiglio comunale e finalmente in Città metropolitana si è trovato un accordo su questi confini. Oggi siamo qui a ratificare i confini definitivi dei Comuni di Mappano e di Borgaro. Non c'è nulla da aggiungere, anzi finalmente si chiude una vicenda molto particolare, ma almeno i mappanesi e i borgaresi (credo si chiamino così) saranno felici.
Grazie.



PRESIDENTE

È aperta la discussione generale.
Non essendovi richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
È una deliberazione, pertanto non ci sono articoli da votare e si passa direttamente alla votazione finale.
Chiedo se vi siano interventi per dichiarazioni di voto.
Non essendovi richieste, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 308, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza

Esame mozione n. 1685 presentata da Rossi, Sarno, Ravetti, Valle, Sacco Salizzoni e Gallo, inerente a "Condanna dell'aggressione subita da studenti e studentesse che manifestano presso il Campus Einaudi dell'Università di Torino"; ordine del giorno n. 1687 presentato da Disabato, Sacco Martinetti e Bertola, inerente a "Solidarietà agli studenti universitari aggrediti dal gruppo di estrema destra durante la protesta per il caro affitti"; ordine del giorno n. 1688 presentato da Frediani e Bertola inerente a "Solidarietà agli studenti che hanno partecipato alla manifestazione del 4 ottobre, in occasione della giornata conclusiva del Festival delle Regioni"; ordine del giorno n. 886 presentato da Stecco Cane, Cerutti, Gagliasso, Gavazza, Marin, Poggio G., Preioni, Zambaia Leone, Perugini e Dago, inerente a "Condanna ad ogni forma di violenza"


PRESIDENTE

Come da accordi presi nella Conferenza dei Capigruppo, sospendiamo le attività legislative e procediamo con l'esame della mozione n. 1685 e degli ordini del giorno n. 1687, n. 1688 e n. 886, di cui al punto 69) all'o.d.g.
La mozione n. 1685, presentata dal Consigliere Rossi e altri, è inerente a "Condanna dell'aggressione subita da studenti e studentesse che manifestano presso il Campus Einaudi dell'Università di Torino".
L'ordine del giorno n. 1687, presentato dalla Consigliera Disabato ed altri, è inerente a "Solidarietà agli studenti universitari aggrediti dal gruppo di estrema destra durante la protesta per il caro affitti".
L'ordine del giorno n. 1688, presentato dalla Consigliera Frediani ed altri, è inerente a "Solidarietà agli studenti che hanno partecipato alla manifestazione del 4 ottobre, in occasione della giornata conclusiva del Festival delle Regioni".
L'ordine del giorno n. 886, presentato dal Consigliere Stecco ed altri, è inerente a "Condanna ad ogni forma di violenza".
Iniziamo con l'esame della mozione n. 1685 a prima firma del Consigliere Rossi, che non vedo in Aula. Rinuncia all'intervento.
Passiamo all'ordine del giorno n. 1687 a prima firma della Consigliera Disabato.
Consigliera Di Sabato, vuole intervenire? Altrimenti passiamo all'ordine del giorno successivo e do la parola alla Consigliera Frediani.
DISABATO Sarah (fuori microfono) Il mio ordine del giorno è stato attratto da quello del Consigliere Rossi. Quindi, non deve intervenire prima lui?



PRESIDENTE

Sì, ma io do la parola a lei. Prego, ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Procedo con l'illustrazione. È un testo molto semplice.
Nella notte di giovedì 28 settembre un gruppo di giovani di estrema destra ha fatto irruzione nel Campus universitario Einaudi e, armato di taglierino, ha minacciato gli studenti dell'Unione degli universitari e di Cambiamo Rotta, inneggiando al Duce e facendo il saluto romano. Pertanto, è stata un'aggressione di stampo fascista, a danno di studenti che, in quel momento, stavano manifestando al Campus contro il caro affitti, che è una piaga che si è abbattuta anche nella nostra Regione, come nel resto d'Italia. Gli affitti stanno diventando insostenibili, per cui anche il diritto allo studio in molti casi non è garantito. Questi studenti stavano manifestando, in modo pacifico e non violento, al Campus per rappresentare il loro disagio.
Quello che si è verificato, a mio avviso, è molto grave, perché si tratta di un'aggressione assolutamente violenta. Gli studenti, ovviamente hanno subìto un forte spavento - ce l'hanno raccontato anche durante un sit in che si è svolto pochi giorni dopo il tragico evento - soprattutto perch erano del tutto inermi di fronte a quella che è stata una vera e propria violenza di stampo fascista.
Sono state molte, nei giorni successivi, le manifestazioni di solidarietà a supporto dei manifestanti, che comunque hanno continuato a portare avanti le loro rimostranze. Non dobbiamo, però, dimenticarci che questi eventi, purtroppo, continuano a verificarsi non soltanto nella nostra regione, ma anche nel resto del Paese. Sono eventi contro i quali la politica, tutta e in modo unanime, si deve esprimere, condannando innanzitutto la violenza e soprattutto lo stato di fatto di questo gesto che ha una connotazione ben specifica, perché chi ha compiuto queste violenze, lo ha fatto inneggiando al Duce e rivendicando anche la modalità fascista di tale rimostranza.
Da parte nostra, c'è stata subito una presa di posizione e sono state molte le espressioni di solidarietà nei confronti degli studenti.
Abbiamo deciso di presentare l'ordine del giorno per esprimere solidarietà agli studenti universitari aggrediti dal gruppo di estrema destra durante la protesta ed estendere la solidarietà da parte di tutto il Consiglio regionale, di modo che ci possa essere una presa di posizione unanime da parte dell'intera Assemblea.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo a tutti coloro che non intervengono di tenere un tono di voce più basso, perché c'è chi grida, chi chiama l'altro da una parte all'altra della sala, chi sghignazza e chi discute allegramente, ma non va bene.
Ripeto, alcuni - pochi, fra cui il sottoscritto - cercano di seguire gli interventi, quindi se non avete piacere di seguire la vostra collega potete anche uscire, soprattutto chi sta attorno.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1685 presentato dal Consigliere Rossi.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Parliamo di un argomento molto serio.
Chiedo anche all'Aula di mantenere il giusto atteggiamento, Presidente, nei confronti di un'aggressione portata avanti, anzitutto, nei confronti di giovani, di giovani piemontesi, di giovani studenti che stavano manifestando per un diritto, che è un diritto che riguarda tutti, il diritto alla casa che chiaramente assume diverse forme: la lotta per il diritto alla casa, quella degli studenti, dei pendolari del caro affitti.
Soprattutto per chi appartiene e proviene da famiglie più disagiate da un punto di vista economico, spesso può diventare un ostacolo, quell'ostacolo che la Costituzione ci chiede di rimuovere nel far crescere la nostra società.
Inoltre, Presidente, perché l'azione violenta e intimidatoria è stata marcatamente fascista, in quanto le persone, alcune anche adulte, che hanno aggredito i giovani studenti, hanno manifestato gesti con chiari riferimenti al fascismo, come la mano destra alzata, gli inni al Duce e anche minacce affinché i ragazzi mantenessero il silenzio sui fatti accaduti.
Per fortuna, però, nonostante anche la paura legittima di quel momento, i ragazzi hanno sporto denuncia, rivolgendosi alle forze dell'ordine, facendo partire un'inchiesta sulla gravità di quanto è avveduto.
È molto importante che il Consiglio discuta di quanto è accaduto, perch noi non possiamo accogliere il Presidente Mattarella, come l'ultima volta il 25 aprile, con parole chiare come quello usate anche dal Presidente Cirio - devo dire - che ha detto che il Piemonte è "geneticamente antifascista" e poi tollerare sul nostro territorio l'azione di gruppi che addirittura si ispirano alle squadracce, che già questo Paese purtroppo ha avuto l'onere di dover affrontare.
Allora non possiamo sottovalutare tutto questo, anche per dare una risposta a tutti coloro che continuano a dire, sbagliando, che il tema del fascismo è un tema che non esiste più. Certo che non esiste più quel fascismo e quel fenomeno storico, ma quelle idee, quelle nostalgie, qualcuno che ancora immagina una società autoritaria, purtroppo quello è ancora molto presente non soltanto nel nostro Paese, ma si stanno anche organizzando a livello internazionale.
Se davvero ci crediamo con forza, Presidente, che il Piemonte è geneticamente antifascista, se davvero il Piemonte guarda al suo futuro senza dimenticare le radici importanti di questa terra, che ha pagato un tributo enorme per la libertà e per la democrazia, di fronte a tutto questo, non solo non possiamo tacere, ma dobbiamo riconoscere che l'aggressione a quei ragazzi è un'aggressione a tutta la nostra comunità, a tutta la nostra società. A chi pensa di restare impunito nell'assumere atteggiamenti di questo tipo, noi ricordiamo che il fascismo non è un'opinione, ma è un crimine, che nella nostra comunità piemontese tutto questo non troverà spazio e che ci troverà a fianco non solo di quegli studenti, ma di tutti coloro che hanno a cuore la Costituzione, la libertà e la democrazia.
È per questo, Presidente, che è importante che questo Consiglio, in maniera trasversale, voti all'unanimità una condanna di quanto è accaduto ed esprime la solidarietà agli studenti coinvolti.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1688 presentato dalla Consigliera Frediani.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Inizierò dicendo che parliamo sempre di studenti, quindi, nel caso in cui a qualcuno venisse il dubbio che l'argomento sia differente, volevo solo ricordare che continuiamo a parlare di studenti.
Tra l'altro, parliamo di giovani studenti perché si tratta per lo più di studenti delle scuole superiori che hanno scelto di manifestare, durante l'ultima giornata del Festival delle Regioni, il loro dissenso rispetto ad alcune visioni di questo Governo relativamente all'istruzione, alla scuola al merito e altre politiche che chiaramente non sono condivise dai giovani.
Questi studenti hanno scelto di ritrovarsi davanti a Palazzo Nuovo; non erano tantissimi, però erano comunque una buona rappresentanza ed io ero con loro, quindi li ho visti, ho visto la loro giovane età, ho visto come si sono posti durante l'avvio della manifestazione, esibendo degli striscioni. Quando si sono avvicinati a via Po per iniziare il loro corteo hanno trovato uno sbarramento che ha impedito loro il passaggio e, da lì in poi, hanno cercato, attraverso diverse vie, sempre rimanendo in corteo e sempre con lo stesso atteggiamento pacifico da manifestazioni di giovani studenti quali erano, di arrivare almeno nei pressi di piazza Carignano ben sapendo che non sarebbero mai arrivati nella piazza, ma semplicemente per poter manifestare, com'è loro diritto garantito dalla Costituzione lungo le strade della loro città.
Dopodiché, dopo alcuni tentativi, che non sono riusciti perché, appunto ostacolati dalle forze dell'ordine in antisommossa, di raggiungere la piazza, sono arrivati in piazza Castello e lì c'è stato uno spettacolo veramente vergognoso (ovviamente, "spettacolo" tra virgolette) per quello che riguarda il diritto di manifestare nella nostra Regione, nel nostro Paese e più in generale.
I ragazzi sono stati chiusi a tenaglia, in un angolo di piazza Castello sotto il sole, e sono stati costretti lì per molto tempo, molto tempo. Tra l'altro, senza poter nemmeno ricevere acqua o senza poter uscire da quel luogo.
Il tutto senza che ci fosse un motivo particolare nel doverli costringere in quello spazio, ma la cosa peggiore è che, senza alcun motivo, sono partite delle cariche verso ragazzi inermi e che sono state anche riprese da alcuni video. Io stessa ne ho condiviso uno dove, tra l'altro, si vede bene il volto di uno dei degli agenti e con un collega che cerca di fermarlo, perché insegue addirittura dei ragazzini sotto i portici manganellandoli; ragazzini che sono in fuga, che quindi non hanno assolutamente l'atteggiamento di qualcuno che cerca di aggredire o di sfondare uno sbarramento.
Credo ci sia stato un grave problema di gestione dell'ordine pubblico anzi, direi un grave problema di dialogo tra i manifestanti e coloro preposti a garantire la sicurezza in quella piazza. Ricordiamoci che il ruolo delle Forze dell'Ordine dovrebbe essere quello di facilitare le manifestazioni.



(Brusìo in aula)



FREDIANI Francesca

Mi scusi, Presidente, però è un po' difficile parlare in questo modo con la Presidenza oscurata e l'Aula. Non sono in antisommossa, ma fanno comunque sbarramento.
Stavo dicendo che il ruolo delle forze dell'ordine, soprattutto quando si parla di giovani manifestanti, dovrebbe essere quello di garantire la sicurezza della manifestazione stessa.
In quella circostanza è parso che l'interesse prioritario fosse, tra l'altro confermato successivamente dal Prefetto e come mi è stato confermato anche da un esponente della DIGOS presente in piazza (con il quale ho cercato di interloquire), garantire la serenità delle persone che in quel momento si trovavano in piazza Carignano all'interno del Palazzo per l'ultima giornata del festival.
C'è stata anche una nota di Amnesty International, che evidenzia come la condotta delle forze dell'ordine sia apparsa distante dagli standard internazionali, che prevedono un ruolo di vigilanza e facilitazione delle assemblee pubbliche.
Nei giorni successivi ho sentito dichiarazioni di persone non presenti in quella piazza, che quindi non hanno neanche visto i manifestanti: basta dire che erano presenti i centri sociali e tutto viene giustificato.
Quello che ho visto con i miei occhi, quindi non per racconto fatto da altri, è la presenza in piazza di ragazzi, giovani liceali, che cercavano semplicemente di sfilare in corteo e sono stati aggrediti, come si vede anche in un altro video uscito su una testata giornalistica. A un certo punto, un responsabile delle forze dell'ordine dice una frase (che non ripeterò in quest'Aula, perché non è adeguata a quest'Aula), dopodich parte la carica della polizia contro i ragazzi a freddo, senza alcun motivo.
Rispetto all'atto d'indirizzo che ho depositato, non mi illudo di avere un voto positivo e trasversale dall'Aula, ma che almeno si inizi a riflettere su come si possa garantire il diritto di dissenso nella nostra Regione ormai diventato sempre più difficile per i nostri giovani, che hanno anche menti pronte ad aprirsi al mondo, anche con uno spirito critico che noi dovremmo sostenere, alimentare e non zittire (soprattutto, non zittire a manganellate).
Credo sia un qualcosa che ci riguardi tutti: capire come si possa aprire il dialogo con le giovani generazioni, tutelandole e ascoltandole. Quello che abbiamo visto succedere all'ultima giornata di quella che doveva essere una festa delle istituzioni, è stato veramente uno spettacolo poco dignitoso che ha gettato un'ombra su tutta la nostra Regione, non solo su quella piazza, dove, purtroppo, abbiamo visto anche ragazzi giovani feriti alla testa Spero ci sia perlomeno una riflessione. Spero di non sentire le solite frasi sui centri sociali, perché sarebbero frasi di una persona o di persone non presenti e, quindi, senza il polso della situazione o idea di cosa sia esattamente successo in quella giornata.



PRESIDENTE

Grazie.
Passiamo all'ultimo ordine del giorno, il n. 886, avente come primo firmatario il Consigliere Stecco.
La parola al Consigliere Stecco per l'illustrazione.



STECCO Alessandro

Buongiorno e grazie della parola.
Gentile Presidente, l'ordine del giorno tratta della condanna a ogni forma di violenza e di abuso che possa essere di tipo psicologico, fisico sessuale, economico, violenza assistita o di matrice religiosa o politica.
Ogni forma di violenza dev'essere condannata. Subire minacce è una forma di violenza al pari dell'aggressione fisica.
L'ordine del giorno ha quasi un anno, quindi richiama accadimenti del 7 novembre dell'anno scorso, dove c'erano state intimidazioni e minacce sui social, con riferimento anche a uno strumento atto a offendere, utilizzato sui social, nei confronti dell'Assessore della Giunta regionale Elena Chiorino.
Oltre a questo, che è ovviamente un attacco vile e vigliacco, nello stesso periodo erano comparse scritte anche nei confronti del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, Matteo Salvini, da parte dei No TAV in Val di Susa.
Queste forme di intimidazioni e di minacce sono da condannare senza se e senza ma. Chiaramente esiste la libertà di esprimere le proprie idee, ma questo non deve mai attaccare la dignità altrui, generando atti del genere e minacce più o meno velate. Pertanto, crediamo che questo possa essere un atto d'indirizzo del Consiglio regionale, ricordandoci che non bisogna mai voltarsi dall'altra parte e lasciar correre, perché è ancora peggio delle stesse forme di violenza che si vanno a condannare.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro aperta la discussione generale unica per i quattro ordini del giorno presentati.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Mi pare di buon senso l'ordine del giorno del collega Stecco, che parla di condannare tutti gli atti di violenza. Questa maggioranza e la Lega non hanno nessun problema a condannare tutti gli atti di violenza, sia se arrivano dai giovani della destra che si riconoscono in un reato, perch riconoscersi nel fascismo in Italia è un reato (sappiamo benissimo l'origine del nostro Piemonte e vi sta parlando uno che arriva dal VCO dalla Repubblica partigiana dei 40 giorni di libertà in Ossola, per cui abbiamo presente da quale parte stavano i nostri nonni), sia se si macchiano di violenza che si rifà al comunismo e ai centri sociali, perch il comunismo, in Italia, con le Brigate Rosse ha fatto vivere stagioni pesanti al nostro Paese.
ROSSI Domenico (Commenti fuori microfono) Ma cosa dici, Preioni?



PRESIDENTE

Colleghi, fate continuare il collega Preioni.
Il Consigliere ha permesso che voi esprimeste il vostro pensiero, lasciate che anche il Consigliere esprima in modo democratico il pensiero.



PREIONI Alberto

Non apro un capitolo sul perché le dittature comuniste nel mondo hanno lasciato milioni e milioni di morti sul campo.
Mi spiace, Consigliera Frediani, non la prenda sul personale, l'ho già detto prima, ma quanto ho sentito non corrisponde a realtà, perché quei quattro violenti che hanno aggredito la polizia - molti appartenenti al solito centro sociale Askatasuna di Torino - sono quelli che sono andati contro la polizia. Ci sono i filmati che li riprendono - andate a vederli in cui dicono, scusatemi per il termine che utilizzerò - "merde, fateci passare" riferito ai poliziotti. Questo per capire l'educazione e il senso civico di quei manifestanti.
Naturalmente in Italia è permesso manifestare. Il Gruppo della Lega ha fatto migliaia di manifestazioni, ma non abbiamo mai sfondato la protezione della polizia. La protezione della polizia era per i partecipanti del convegno ed è chiaro che se si tenta di sfondare in maniera violenta il cordone di sicurezza, la polizia reagisce, così come in ogni Stato europeo e del mondo. Anzi, nei Paesi europei vi assicuro che rispondono in maniera ancora più ferrea, le nostre forze dell'ordine hanno risposto con una cautela che esiste solo in Italia.
C'è da registrare che in quella manifestazione ci sono stati quattro agenti di polizia feriti, a fronte di un manifestante violento ferito: questi numeri rendono assolutamente chiaro il quadro. Le loro proteste, le loro manifestazioni - legittime - si svolgono sempre nel cercare lo scontro l'attacco, altrimenti non vengono calcolati dai media: una manifestazione violenta ha una visione mediatica molto alta.
Massima solidarietà alle forze dell'ordine, i cui addetti percepiscono uno stipendio mensile di 1500 euro, uno stipendio bassissimo in Italia, che rischiano la loro vita per l'incolumità di tutti. In Italia non ci sono forze dell'ordine fasciste, ma seri lavoratori che pensano alla sicurezza di tutti noi e lavorano in tal senso.
Nessun imbarazzo a condannare tutte le forme di violenza; secondo me invece, qualcuno ha qualche imbarazzo a condannare alcune forme di violenza che in questa città vengono perpetrate dai soliti noti che rappresentano nessuno, ma si fanno sentire.
Rigetto totale della Lega dell'ordine del giorno irricevibile presentato dalla Consigliera Frediani contro i lavoratori onesti delle forze dell'ordine.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Proviamo a rimettere un po' in fila l'analisi degli atti d'indirizzo Il Capogruppo Preioni era partito bene, ma credo che si debba fare molta attenzione a come si interloquisce su quei fatti, sia quelli del Campus Einaudi sia quelli della manifestazione del 4 ottobre.
Nella discussione generale su tutti gli ordini del giorno, provo fare delle riflessioni e delle considerazioni che sono collegate, ma hanno ovviamente delle differenze.
La prima riflessione è sul tema delle aggressioni da parte di giovani, non so se studenti, che, a loro dire e secondo affermazioni pubbliche urlate durante quella notte, si sono dichiaratamente rifatti alla cultura dei valori fascisti, del Duce e di tutto quello che hanno rappresentato aggredendo fisicamente altri ragazzi. Ragazzi che, come alcuni hanno già espresso, stavano conducendo una battaglia per tutti e, se quegli studenti aggressori sono anche studenti universitari, stavano conducendo quella battaglia sul caro affitti anche per loro (tra l'altro, quest'Aula ha discusso un ordine del giorno sul tema).
C'è un Tavolo che verrà riconvocato a inizio novembre con le sigle universitarie, anche quelle che su alcune tematiche vedono le mie posizioni distanti; sigle che, come dice la Presidente Meloni, non riconoscono le istituzioni, sigle che manifestavano il 4 ottobre e che a inizio luglio hanno partecipato a quel Tavolo istituzionale e che, al netto delle posizioni, riconoscono, almeno formalmente, l'interlocuzione istituzionale.
Uno di quei movimenti presenti il 4 ottobre, quell'aggregazione, seppure su posizioni distanti da alcune mie idee sul tema del caro affitti, era presente all'interno di quel Tavolo istituzionale a luglio. Questo lo dico perché la Presidente Meloni, e anche il Consigliere Preioni, forse non hanno ben chiaro chi era presente il 4 ottobre in quella manifestazione.
Ritorniamo al tema del Campus Einaudi, tema profondamente culturale. Sono contento - cosa ovviamente per me scontata - e spero che le parole del Consigliere Preioni siano pronunciate anche da tutti i Gruppi di questo Consiglio, con un voto a favore degli ordini del giorno.
Il messaggio culturale che si deve dare è che chi fa riferimento a quella cultura drammatica e nefasta per il nostro Paese, dev'essere mediaticamente e pubblicamente condannato, indipendentemente da qualunque altra situazione concreta e particolare, che facciano parte o no di alcune organizzazioni.
L'ho sottoscritto negli ordini del giorno che condannano quegli atti, ma quella condanna deve avere anche una considerazione concreta, pubblica e unitaria. Quei ragazzi hanno sbagliato, punto. Tuttavia chi sta in silenzio mi si permetta questa affermazione - rispetto a quell'aggressione e chi magari non voterà quell'ordine del giorno - spero davvero nessuno - è complice di quell'aggressione.
Quell'aggressione ha una matrice chiara, confermata in quel campus durante l'aggressione a quei ragazzi in tenda: "Duce! Duce! Duce!". Quello dicevano. Quello hanno detto. Spero, quindi, che questo Consiglio sia compatto rispetto a quel voto.
Vengo all'atto d'indirizzo a prima firma della collega Frediani. Partirei dal fatto che quella manifestazione, se non sbaglio, non era autorizzata per cui sicuramente c'è un limite. Punto a capo.
Il Capogruppo Preioni dice che quegli studenti e quei giovani hanno urlato alle forze dell'ordine quegli insulti: se non c'è un'aggressione fisica io non c'ero, quindi parlo per quello che ho visto nei video e per quello che ho sentito raccontare - emerge una responsabilità da parte di chi rappresenta l'Istituzione pubblica e lo Stato. In quel frangente, cioè quando ci sono state quelle cariche da parte di alcuni poliziotti - non di tutti! - non c'era stata una carica da parte degli studenti ai poliziotti.
Questo è quello che emerge in quel determinato video che è girato sui social e sui media. C'era un'interposizione fisica ferma, perché, seppur non autorizzati, si voleva passare oltre.
Peraltro, ritengo sbagliato chiudere il centro cittadino a un'interlocuzione, sebbene si debbano tutelare le istituzioni pubbliche nello svolgimento del proprio ruolo. Su tale aspetto, però, c'è una differenza fra chi sta manifestando, che magari sbaglia, tra virgolette, a farlo senza autorizzazione (però rientra nel conflitto sociale, che si pu manifestare anche così) e chi, invece, rappresenta lo Stato.
Chi rappresenta lo Stato deve avere una capacità superiore, eventualmente anche a chi sbaglia. Poiché dalle immagini che abbiamo visto non c'era una carica diretta da parte di quegli studenti (almeno dalle immagini che abbiamo visto sui video e sui media nazionali e locali), credo che per alcuni, evidentemente, la reazione sia stata sproporzionata rispetto a quel fatto e a quell'elemento.
La maggior parte dei poliziotti non ha interagito con delle cariche con i manganelli, sempre rispetto a quello che abbiamo visto. Perché anche in quel caso emergono delle differenze da sottolineare: ci sono componenti delle forze dell'ordine che rispettano l'interlocuzione di piazza e rispettano l'interlocuzione di una manifestazione; ce ne sono altri invece, che regolarmente non lo fanno.
Ecco perché - lo dico a microfono, da un punto di vista personale - chiedo alla collega Frediani un'aggiunta rispetto agli impegni, se accetterà: la mia proposta è di chiedere al Governo e al Parlamento di iniziare un procedimento legislativo per definire una legge che permetta di inserire il codice di riconoscimento sui caschi dei poliziotti, a tutela dei poliziotti che hanno sempre lavorato correttamente, che sono la maggioranza. Lo dico proprio a tutela di chi rispetta le regole d'interposizione in piazza: è un elemento che tutela principalmente chi lo fa bene, non è un segnale di accusa. È un segnale di tutela.
Chiedo quindi alla collega Frediani se ha piacere di aggiungere questo elemento all'interno del proprio ordine del giorno, proprio con quella definizione, a tutela principalmente di quei poliziotti che lavorano correttamente, che sono la maggioranza, per riconoscere chi, invece, in una dinamica di piazza esagera. È un elemento in più da inserire all'interno della discussione di oggi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Noi voteremo convintamente a favore degli ordini del giorno presentati dalla collega Frediani e dalla collega Disabato.
Si tratta di due fatti molto gravi: nel caso dell'attacco agli studenti al Campus universitario Einaudi si configura come una vera e propria aggressione fascista, anche se qualcuno della maggioranza sorride, ride e fa battute dicendo: "In fondo, sono bravi; in fondo, sono ragazzi.".
Avete riso per tutto il tempo dell'illustrazione sia dell'ordine del giorno della collega Disabato sia di quello della collega Frediani. Vi ho visti stavate ridendo!



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi! Consentite al Consigliere Bertola di proseguire.



BERTOLA Giorgio

Stavate ridendo fra di voi, stavate scherzando tra di voi del fatto.
"Ah, lui è fascista, lui è fascista", così facevate. Vi ho visti. È legittimo. Però se è legittimo da parte vostra farlo, è altrettanto legittimo da parte mia sottolinearlo. Ma non ho finito qui.
Voterò convintamente a favore di quei due atti d'indirizzo. Prima di essere interrotto con maleducazione, dicevo che si è trattato, in un caso, di una vera e propria aggressione fascista da parte di persone che inneggiano al fascismo. Nell'altro caso.
Signori, posso capire che qualcuno avesse la necessità di costruire una narrazione su quella manifestazione. Chiaramente, c'era la necessità per il Governo di destra di dire: "Siamo al Governo, veniamo a Torino per un'importante evento istituzionale e i centri sociali ci contestano". Il sottotitolo è: in fondo a noi va bene così, perché è il gioco di guardie e ladri: i ladri devono fare i ladri, le guardie devono fare le guardie.
Quando i ladri fanno i ladri e le guardie fanno le guardie, sono tutti contenti.
Io non ero presente, quindi mi rifaccio a ciò che mi hanno riportato persone di cui mi fido molto e alle immagini che ho visto. Le leggo, ma non m'interessano le narrazioni del Presidente del Consiglio o del Presidente della Regione, che devono costruire quel quadro. Tantomeno m'interessano le narrazioni della stampa di destra che sottolinea quei fatti, perché rientra nel gioco di guardie e ladri. Io mi rifaccio a quello che mi dicono le persone che sono state testimoni oculari e ai video che sono girati.
Tra l'altro, quei video hanno fatto milioni di visualizzazioni, sono quasi una prova processuale, se ci fosse un processo. Parliamo di ragazzi, di studenti delle superiori (io non ho figli, però immagino i miei nipoti o i figli di amici) che vanno a manifestare senza violenza e che vengono chiusi in un angolo e aggrediti, perché bisognava costruire quella narrazione.
Punto.
Mi spiace, ma non potrò dare un voto favorevole.
Anzi, non voteremo l'ordine del giorno vecchio di quasi un anno, come ha detto il Consigliere Stecco, non tanto per il contenuto che ha, ma per l'impostazione culturale - non del Presidente Stecco, che è persona che rispetto profondamente, anche se non condivido molte delle sue idee - che sta sotto le frasi pronunciate dal Capogruppo Preioni. Perché qui, signori abbiamo qualcuno che confonde il comunismo o l'essere appartenuto al Partito Comunista o l'aver sostenuto il Partito Comunista con le Brigate Rosse. Questo, oltre a ignorare la storia, significa mancare di rispetto alle centinaia di iscritti al Partito Comunista e alle centinaia di sindacalisti che hanno subito violenze da parte delle Brigate Rosse. Alcuni sono stati anche uccisi dalle Brigate Rosse; Guido Rossa è un esempio per tutti. È vergognoso associare il comunismo alle Brigate rosse.
Oggi, e non parliamo di quarant'anni fa o degli anni di piombo, ma del 2023, quella destra va ancora a braccetto con i fascisti. Il capo della comunicazione istituzionale della Regione Lazio era - perché alla fine si è dimesso lui, siccome nessuno l'ha dimesso - un condannato a cinque anni e mezzo di reclusione per banda sovversiva, per terrorismo. Ed era nelle istituzioni e si occupava della comunicazione istituzionale per la Regione Lazio.
Signori, qualcuno parla di fatti di quarant'anni fa - e va benissimo - per ignorando qualche capitolo dei libri di storia, mentre oggi c'è qualcuno che non ha imbarazzo ad andare a braccetto con i fascisti. Noi l'imbarazzo ad andare con i fascisti ce l'abbiamo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per annunciare il voto favorevole ai due ordini del giorno riferiti alle aggressioni fasciste nei confronti degli studenti che manifestavano per il diritto alla casa. Sono impegni e premesse che condivido pienamente.
Voglio anche annunciare la non partecipazione al voto sull'ordine del giorno del collega Stecco, non perché l'impegno non sia condivisibile perché ovviamente la condanna rispetto a qualsiasi forma di violenza ci trova tutti dalla stessa parte, però vedere elencata tra le violenze una scritta contro il Ministro, lo trovo decisamente fuori luogo. Probabilmente non si è trovato altro modo di includere i No TAV e quindi si è inserita quella scritta.
Mi sembra evidente che non c'entra nulla con gli altri fatti citati, che sono comunque riferiti a - non so se definirle intimidazioni - gravi frasi rivolte verso l'Assessore Chiorino. Francamente, nelle premesse vedere la citazione di una scritta apparsa in Val di Susa mi sembra piuttosto fuori luogo. Se togliesse dalle premesse quel riferimento, magari potrei valutare di votare a favore.
Accolgo, invece, la proposta del collega Sarno rispetto all'introduzione dell'impegno riferito ai numeri identificativi per le forze dell'ordine.
Ricordo, tra l'altro, che questa è una battaglia storica del fu Movimento 5 Stelle, di cui facevamo parte io e il collega Bertola, quando si facevano ancora queste battaglie. In particolar modo, mi piace ricordare uno dei primi firmatari della proposta, che era l'ex Senatore Marco Scibona, che su questo tema si è impegnato particolarmente, anche lui vedendo il modo in cui alcune forze dell'ordine si comportavano durante le manifestazioni in Val di Susa. Lo spunto è stato quello, ma sottolineo che lo spunto è anche a tutela delle persone che, invece, tra le forze dell'ordine si comportano in modo corretto.
Di conseguenza, se veramente vogliamo andare a individuare le persone che non rendono onore alla loro divisa, come quel poliziotto che manganellava inseguendo i ragazzi inermi e io l'ho visto, ripeto, io l'ho visto, non stava inseguendo i pericolosi dei centri sociali.
Tra l'altro, inviterei il collega Preioni a incontrare una volta i ragazzi dell'Askatasuna, perché scoprirebbe che non sono poi così pericolosi.
È inutile che alzi il sopracciglio.



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Eh, non ci tiene, però magari conoscendoli, potrebbe scoprire che quel centro sociale ha, nel suo quartiere, una funzione e svolge un ruolo che molto spesso le istituzioni non svolgono. Si fa presto a riempirsi la bocca con i violenti di Askatasuna e a giustificare qualsiasi violenza verso i manifestanti, solo per il fatto che lì in mezzo si è visto un personaggio di Askatasuna. È veramente una cosa ridicola.
Tornando ai numeri identificativi, ribadisco che sarebbe una tutela, un po' come abbiamo sentito durante le audizioni sulla situazione delle carceri.
Sappiamo benissimo - è uscita ieri sul giornale una notizia rispetto alle torture nel carcere di Cuneo - che ci sono delle persone in divisa che non si comportano come dovrebbero. Non possiamo negare questa realtà. E come possiamo tutelare, invece, quelle forze dell'ordine che effettivamente svolgono il loro compito con serietà e in modo corretto? Identificandoli.
Il numero identificativo, tra l'altro, è una cosa che c'è in tutta Europa visto che prima si citava l'Europa e come si comportano le forze dell'ordine in tutta Europa. In Europa hanno i numeri identificativi sulle divise, quindi, non è nulla di impensabile e, soprattutto, nulla di offensivo; non si tratta di un gesto contro le forze dell'ordine, ma di un gesto a tutela di quelle forze dell'ordine che agiscono correttamente.
Ho integrato gli impegni, sempre ricordando che ci sono queste proposte e basterebbe che qualche parlamentare le riprendesse, in particolare quella del mio caro amico ed ex Senatore Marco Scibona, e si potrebbe portare avanti subito questa iniziativa a livello nazionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Volevo semplicemente rispondere al collega Bertola. Siccome il collega Bertola ha notato che sorridevo - con il collega qui a fianco stavo ragionando sul vostro ordine del giorno - e siccome mi è parso che è stato generico, vorrei riportare il tutto a un discorso di reciproca correttezza e rispetto dell'Aula.
Io sono genitore, quindi posso aggiungere un po' di esperienza rispetto a quanto lei ha detto, e ho sempre trasmesso ai miei figli dei valori che nascono dalla Resistenza e dalla lotta di liberazione. E se uno dei miei figli - che hanno più o meno l'età di quelli che hanno gridato "Duce! Duce!" - l'avesse fatto, lo avrei preso a calci in culo una volta arrivato a casa e probabilmente credo che non si sarebbe mai più permesso di rifarlo! Però se fosse arrivato a fare quello, significherebbe che io genitore, non l'avrei educato e non avrei trasmesso i valori che ritengo di trasmettere.
Inoltre, poiché immagino che quest'ordine del giorno scatenerà i social, di cui un emisfero sarà a favore della destra fascista e l'altro, invece contro il fascismo, sia chiaro che questa parte dell'emiciclo è antifascista ed antinazista nel proprio DNA! Cerchiamo quindi di uscire da queste prese di posizione; probabilmente volete far apparire che noi abbiamo un certo indirizzo, ma non è così. Non è così.
Stiamo discutendo su un tema che riguarda dei facinorosi che probabilmente hanno tempo da perdere e che, eventualmente, vanno a insultare le forze dell'ordine. Non mi metto a giudicare le forze dell'ordine, sarà il settore competente che deciderà chi si è comportato in modo corretto e chi non si è comportato in modo corretto.
Noi, però, siamo un organo legislativo.
Credo opportuno rientrare nei nostri compiti e che mandiamo avanti le proposte di legge che servono ai piemontesi. Andare sui social domani (ognuno di noi può metterla come vuole) non serve a nulla; abbiamo perso del tempo, siamo su posizioni che, in realtà, però, vanno tutte nella stessa direzione: non è che voi siete antifascisti e noi, invece, siamo dall'altra parte, perché siamo tutti antifascisti e lo dico a voce alta! Non ce n'è uno qui dentro, perché se io sentissi un mio collega che fa riferimento a quello, lo prendo io a "calci in culo" qui dentro! Questo lo dico giusto per chiarire qual è la nostra posizione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Accossato.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Beh, gli ordini del giorno, per loro natura, spesso sono o corrono il rischio di essere divisivi. Spesso negli ordini del giorno si sottolineano aspetti identitari delle componenti di questa Assemblea legislativa che, è vero, è un'Assemblea legislativa, è qui per fare le leggi, ma rappresenta anche delle posizioni politiche e degli orientamenti con i quali ci si confronta e ci si presenta agli elettori che ci eleggono, perché abbiamo un programma, ma anche perché rappresentiamo delle posizioni politiche nella nostra Regione e nel nostro Paese.
Peraltro, anche a me, a volte, non viene più tanta voglia di spingere per la discussione degli ordini del giorno, sapendo che spesso si finisce in una contrapposizione per partito preso, però, onestamente, non credo e non posso pensare che quello di oggi sia tempo sottratto a nostro dovere legislativo, perché io sono in Consiglio da un anno, ma forse è la seconda volta che affrontiamo in modo così ampio ordini del giorno e non soltanto uno magari perché collegato a un provvedimento.
Fatta questa premessa, ripeto, ci sta e non ci dobbiamo nemmeno spaventare per le opinioni diverse e anche, magari per voti, che sono contrapposti ovviamente, prendo atto con soddisfazione dei pronunciamenti di antifascismo e antinazismo che più di un Consigliere di maggioranza ha fatto oggi.
Potevo anche non avere dei dubbi, o magari in qualche caso qualche provvedimento o qualche iniziativa poteva avermelo fatto sorgere, ma questi pronunciamenti sono importanti; io non voglio sottovalutarli, perché sono fatti qui, nell'Assemblea sovrana, quindi, in qualche modo, di fronte a tutti i cittadini.
Detto questo, però, vado agli ordini del giorno presentati.
Ho personalmente sottoscritto anche l'ordine del giorno (non ricordo i numeri) della collega Frediani, perché come lei considero positivo l'inserimento del tema del numero identificativo, perché è una questione di cui si parla da tempo. Nel nostro Paese, sembra essere un tabù, sembra che sia un attacco alle forze dell'ordine, mentre invece è essenzialmente una garanzia e una tutela per chi svolge correttamente e onestamente il proprio mestiere e, a volte, è anche oggetto di attacchi, anche fisici.
Sulla questione del corteo.



(Brusìo in aula)



ACCOSSATO Silvana

Scusate, ho la voce alta e poi tendo anche a urlare perché mi faccio prendere, però magari un po' di silenzio mi aiuterebbe.
Sulla vicenda del 4 ottobre scorso condivido, e per questo l'ho sottoscritto e voterò a favore, l'ordine del giorno della collega Frediani.
Io non c'ero, ho visto i filmati, ma ho sentito anche l'osservazione di un vecchio compagno, che era presente e secondo il quale quella gestione della piazza gli ha ricordato più la polizia di Scelba che la polizia di uno Stato democratico.
Perché gestire la piazza, gestire le manifestazioni è una scienza, è una competenza, non può essere sottovalutata da chi ha la responsabilità dell'ordine pubblico; si interloquisce con i manifestanti.
Forse, per me, guardate, non è nostalgia dei miei cortei di gioventù, ma è una realtà ed è evidente che manca questo. Anche quando il corteo non è autorizzato, chi ha la responsabilità non può mandare allo sbaraglio i suoi uomini e deve gestire e dare le indicazioni corrette.
Allo stesso modo, voterò gli ordini del giorno presentati sulla vicenda del Campus Einaudi; davvero gravissimo che le istanze di attenzione da parte di un gruppo di studenti portate avanti in modo democratico, peraltro, su una questione reale su cui, anche in modo trasversale, le autorità di questo Paese hanno dimostrato attenzione e disponibilità a trovare soluzioni, che è quello appunto del caro affitti degli studenti e, in generale, dello status di studente in questo Paese, abbia subito un attacco marcatamente di natura fascista. E, quindi, ovviamente, introducendo contrapposizioni che vanno oltre i contenuti, oltre le questioni, ma quando non si hanno argomenti, si usa appunto la contrapposizione violenta.
Non potrò votare l'ordine del giorno n. 886 con la premessa e la verbalizzazione che, ovviamente, e anch'io condanno ogni forma di violenza.
Sono, e lo sono stata, perché si tratta di un ordine del giorno di un anno fa, accanto a un Assessore che ha subito attacchi, però è evidente che questo ordine del giorno, volutamente, non è stato costruito per cercare un'adesione unitaria perché, quando lo si vuole fare, le parole si misurano, magari si scrive qualcosa in meno, ma si cerca unitarietà. Qui non è stato così.
Orgogliosamente ho militato nel Partito Comunista Italiano, quel partito che, come veniva già ricordato, ha contribuito alla sconfitta del terrorismo in questo Paese, pagandone di persona. Vorrei ricordare al collega Preioni, che ha sottolineato il suo essere antifascista e ha riconosciuto il valore storico della Repubblica dell'Ossola, che fra i tanti che parteciparono a quell'esperienza, ricordo in particolare Gisella Floreanini, comunista.
Se vogliamo condividere e mettere insieme sentimenti comuni, le possibilità e le disponibilità ci sono. Qualche volta, invece, abbiamo anche la volontà di dividerci, ma questo è il sale della democrazia.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
In realtà, il mio intervento voleva rispondere al Consigliere Preioni, che prima, con una battuta, era partito bene.
In realtà, c'è un discorso molto serio sul ragionamento che quella battuta nascondeva e voglio provare a farlo. I ragionamenti e le discussioni fatte in quest'Aula restano come atti di questa Istituzione, quindi non vorremmo che un argomento come questo passasse sotto traccia.
Consigliere Preioni, il suo riferimento alla lotta di liberazione e alla Repubblica dell'Ossola spiega la profonda diversità tra i fenomeni.
Purtroppo lei, sbagliando, come molti stanno cercando di fare negli ultimi decenni, ha provato a equiparare.
È vero che ci sono alcuni elementi che permettono di equiparare la realizzazione storica dei regimi che si ispiravano al comunismo, al fascismo e al nazismo, per esempio il fatto che, andati al Governo, hanno affermato il partito unico e hanno esercitato il potere in maniera dittatoriale, spesso commettendo atrocità. Questo sì, Consigliere Preioni è un aspetto che permette di fare analogie, ma, tolto questo aspetto, ci sono differenze enormi e strutturali.
La prima è una differenza a livello ideologico: mentre il fascismo e il nazismo erano ideologie che prevedevano lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, che prevedevano la differenza tra le razze, che teorizzavano addirittura l'eliminazione di altri esseri umani e il dominio dell'uomo sull'uomo, il comunismo è stata un'ideologia che ha sempre teorizzato la liberazione dell'uomo, l'uguaglianza degli uomini e ha immaginato una società di esseri umani che possano vivere liberamente insieme. C'è quindi, una differenza di natura ideologica.
C'è poi una differenza importantissima, che è una differenza storica: in Italia, le persone che si sono rifatte al comunismo, tra il 1920 e ancora almeno fino al 1990, sono persone che hanno lottato per la liberazione, per la democrazia e fino alla guerra di liberazione sono state imprigionate e torturate, proprio sulla base dell'esempio che lei ha fatto, parlando delle terre da cui proviene.
Se nella realizzazione storica c'è qualche analogia, non si possono equiparare fenomeni completamente diversi nell'impostazione ideologica negli obiettivi che hanno perseguito e nella realizzazione storica in Italia, dove la differenza è stata tra il bene e il male, tra la libertà e l'oppressione, tra la democrazia e la dittatura.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Rossi per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla discussione generale il Presidente Stefano Allasia, che interviene in qualità di Consigliere.



ALLASIA Stefano

Grazie, Presidente. Intervengo sugli ordini del giorno.
Colleghi, ho ascoltato attentamente l'esposizione dei quattro ordini del giorno.
Anzitutto, grandi questioni sono sollevate sempre discutendo ordini del giorno, mai nel caso di leggi.
In modo prioritario, oggi il Regolamento ci permette di attrarre un ordine del giorno a un altro solo ed esclusivamente perché trattano la stessa tematica, in questo caso la violenza, com'è successo per il documento del Consigliere Stecco, che non tratta tematiche degli ultimi giorni (Campus Einaudi e gli scontri in piazza del 4 ottobre), ma eventi di un anno fa.
Mi sembra sia ovvio e doveroso, non tanto perché è un collega della Lega ma perché è sacrosanto condannare tutte le violenze in generale. Mi sembra quindi, che ci sia la volontà, per cui il sottoscritto voterà convintamente a favore di tale documento, differentemente dagli altri.
Un conto è la violenza all'interno del Campus Einaudi. In questo caso abbiamo a che fare con dei cretini. Chiamiamoli come devono essere chiamati: una volta si diceva che la mamma dei cretini era sempre incinta ma questa madre ha abusato della pazienza del padre e della volontà di fare figli cretini.
Peraltro, non capisco perché ci fosse la necessità di piantare tende. Il caro affitti esiste, l'abbiamo riconosciuto come Consiglio regionale, per cui trovo bizzarro piantare delle tende a Torino, ma va bene così, nel senso che è da sempre un problema del Comune di Torino. Non essendovi più un campeggio in città, se si volesse campeggiare, lo si può solo fare abusivamente come hanno fatto loro (ma questo lo racconto in modo allegorico).
Ha destato l'attenzione dell'opinione pubblica vedere tende sul ponte di piazza Vittorio davanti alla Gran Madre.
Realisticamente, sono da condannare gli episodi e da verificare gli autori dei gesti. Come Consiglio regionale, i gesti di chi ha compiuto veri e propri atti violenti sono da condannare.
Penso che nessuno possa mettere in dubbio, né centrodestra n centrosinistra, che ci deve essere la volontà di fermare gli atteggiamenti di alcuni, giovani o anziani che siano. Sono sicuramente episodi lontani dalla nostra memoria, ma sappiamo benissimo che c'è necessità - e lo vediamo in tutto il mondo - di elevare l'attenzione sul tema e fare in modo che certi episodi non avvengano più, sia in un caso che nell'altro.
Oggi vengono citati i fascisti, in altri casi, un po' meno, vengono citati i comunisti. È anche necessario che ci sia equità, non perché il comunismo in Italia non ha fatto nefandezze che ha fatto nei gulag russi o in altre parti del mondo, ma oggettivamente c'è da attuare equilibrismi politici.
Bisogna anche evitare di essere tacciati di fascismo se non si vota un ordine del giorno, perché le minacce personalmente le rigetto al mittente e non le accetto. Al di là delle minacce, si è cercato di modificare il tiro chiedendo che l'ordine del giorno venga modificato con l'inserimento del numero di matricola sui giubbotti e sui caschi delle forze dell'ordine.
Cosa, a mio giudizio, inaccettabile, perché il numero identificativo è già stato inserito sui vari mezzi, così come le telecamere di videosorveglianza sui giubbotti, all'interno dei veicoli e all'interno delle celle di sicurezza. Questo è stato fatto non da un Governo di centrosinistra, ma dal Ministro Salvini. Quello che ha fatto quando era Ministro dell'Interno è non tanto punire le forze dell'ordine che già sono costantemente bersaglio dei delinquenti, con un numero esibito sul casco, ma dare loro l'opportunità di tutelarsi nell'eventualità di un'aggressione.
A seguito delle aggressioni avvenute il 4 ottobre, ho portato e continuo a portare, come politico torinese e come Gruppo Lega e maggioranza, la solidarietà alle forze dell'ordine, che sono state danneggiate perch quella manifestazione era illegittima e, in un sistema democratico, se una manifestazione non è autorizzata, non si può svolgere.
Appartengo a un partito che, forse, è il più vecchio in Italia, compreso nell'arco costituzionale, che è la Lega. La Lega ha fatto migliaia di manifestazioni, tutte autorizzate, a volte anche con degli scontri violenti con le forze dell'ordine, ma non siamo mai partiti con il casco sottobraccio o in testa e un manganello nascosto sotto il giubbotto, com'è avvenuto il 4 ottobre. Quei poliziotti non si sono feriti perché caduti dalle scale, bisogna essere corretti. I delinquenti identificati, posso chiamarli così, sono oltre 60 persone militanti di Askatasuna, noto centro sociale, illegale e illegittimo, che persiste sul nostro territorio. Questo è un dato di fatto. Non lo dice Allasia Stefano, la maggioranza o la Lega o il compagno Preioni, ma le forze dell'ordine, la DIGOS e quelli che sono preposti a controllare e verificare ciò che avviene, grazie ai filmati ripresi dalle telecamere che i poliziotti hanno sul proprio giubbino di sicurezza.
C'è la necessità che le narrazioni vengano fatte in modo corretto, non possiamo dire che la gente che abita vicino al centro sociale Askatasuna sia contenta di quella presenza. Andiamo a chiedere ai vicini di casa cosa ne pensano: non ne sono felici, così come di nessun altro centro sociale.
Sono un po' come la rogna, nessuno li vuole, però ci sono perché il Comune di Torino, a livello sociale, intende mantenere certi status e certe strutture per fare in modo che i ragazzi si svaghino, ma non sono oratori.
Si è visto che già da decenni, nei centri sociali come Askatasuna purtroppo, vengono preparati attacchi mirati alle forze democratiche sul nostro territorio. Dobbiamo esserne coscienti e riconoscerlo correttamente.
Spero che il mio Capogruppo non mi obblighi a votare l'ordine del giorno del Consigliere Rossi perché, per quanto riguarda il sottoscritto, è inaccettabile che dobbiamo umiliare ulteriormente i poliziotti che continuano a difendere le nostre strade.
ROSSI Domenico (fuori microfono) Cosa c'entra il mio ordine del giorno?



ALLASIA Stefano

Mi scusi, l'ordine del giorno della Consigliera Frediani, ma quasi quasi non voto neanche il suo.



PRESIDENTE

Presidente, si rivolga alla Presidenza, non può colloquiare.



ALLASIA Stefano

È inaccettabile, ma spero che non mi si obblighi a votare un ordine del giorno che umilia le nostre forze dell'ordine che, costantemente, in quest'Aula, a prescindere dalle forze politiche, vengono elogiate e inneggiante per il lavoro egregiamente svolto sui nostri territori mantenendo l'ordine pubblico, così come hanno fatto anche il 4 ottobre.
Forse non vi siete resi conto che il 4 ottobre si è volto il Festival delle Regioni. La scorsa settimana, sono venute due altre cariche dello Stato. Il Presidente della Repubblica ha un protocollo di sicurezza senza eguali, non era concesso neanche al fioraio di mettere per terra i fiori da vendere.
Dobbiamo renderci conto delle condizioni in cui eravamo: non c'era Cappuccetto Rosso, ma il Presidente della Repubblica e il giorno dopo il Presidente Consiglio.
Che piaccia o meno, il Presidente del Consiglio è espressione di una maggioranza di centrodestra e dev'essere tutelato, come qualsiasi altro Presidente del Consiglio.
Personalmente vi posso testimoniare che ho partecipato a una manifestazione della Lega, autorizzata dalle Forze dell'ordine, contro l'allora Presidente del Consiglio. Non mi ricordo se era Prodi o chi per esso, ma le forze dell'ordine, in modo legittimo e corretto, hanno cercato di mantenere l'ordine pubblico e mi sono preso una manganellata in testa.
Non è per quello che ho perso i capelli, forse il colpo mi ha reso un po' più stupido di altri, ma non ho mai rivendicato la necessità di dare la colpa ai poliziotti, anche per quella semplice manganellata, perch ritenevo opportuno che, politicamente, per me era necessario manifestare la mia contrarietà all'allora Presidente del Consiglio. Così dev'esser anche oggi, nel 2023.
Ringrazio il Presidente per la pazienza e per avermi concesso qualche secondo in più, però era necessario esprimere la mia opinione, per ribadire la vicinanza alle forze dell'ordine, che, in tutti i casi, sempre, cercano di mantenere l'ordine pubblico e di far rispettare le regole e le leggi che noi approviamo.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente Stefano Allasia per l'intervento.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola in discussione generale la Consigliera Frediani.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

È già intervenuta, ma sono consentite le repliche per i presentatori: lo prevede il Regolamento.



FREDIANI Francesca

Grazie. Non è per intervenire, altrimenti mi toccherebbe commentare il riferimento alla rogna e ad Askatasuna, e diventerei cattiva.
Modifico ulteriormente l'atto d'indirizzo, chiedendo anche ai colleghi di esprimersi in merito: "a farsi parte attiva con il Governo affinché si possa inserire il codice identificativo sul casco dei poliziotti anche a tutela e garanzia del loro corretto operato in queste situazioni".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Zambaia; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Presidente, chiederei cinque minuti di sospensione per un rapido confronto con la maggioranza e con i primi firmatari degli atti d'indirizzo, in particolare con il collega Rossi e la collega Disabato.



PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori per qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.13, riprende alle ore 17.31)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Aveva chiesto di intervenire il Consigliere Preioni sull'ordine dei lavori ma non intende più intervenire.
Abbiamo concluso la discussione generale sui quattro ordini del giorno.
Chiedo al Consigliere Stecco di formalizzare le modifiche apportate all'ordine del giorno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Per cercare di incontrare un consenso più unanime possibile da parte dell'Aula su un tema che non dovrebbe vedere divisioni, anche in considerazione di quello che è stato detto, nel primo "Considerato che" la parola "comunisti" viene sostituita con le parole "estremisti di sinistra" mentre la parte del "Rilevato che" viene abrogata.



PRESIDENTE

Passiamo quindi alla votazione dell'ordine del giorno n. 886.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Andrea

Per tutti gli ordini del giorno, chiediamo la votazione per appello nominale, per favore.



PRESIDENTE

Il Consigliere Stecco ha apportato delle modifiche all'ordine del giorno n.
886, inerente a "Condanna ad ogni forma di violenza".
Se non ci sono dichiarazioni di voto, metto in votazione l'ordine n. 886 così come modificato dal proponente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Spero che tutta l'Aula possa votare a favore, avendo fatto questa modifica da "comunisti" a "estremisti di sinistra", anche se, dal nostro canto cambia poco. Mi sembra anche banale dirlo, però se è un riferimento storico che vi fa stare più sereni e più tranquilli, siamo contenti di scrivere "estremisti di sinistra".
Però vorrei ricordare il fatto - perché non è stato ricordato, anche se non è del mio partito, ma è della mia maggioranza - che riguarda un Assessore donna che era stata fotografata e messa sui social a testa in giù con un chiaro riferimento. Anche quella è una violenza. Sarà una violenza sul web però è una violenza di un certo rispetto. È già capitato al nostro Segretario più di una volta, anche in questa città, di essere raffigurato a testa in giù e volevo solo rimarcare il fatto che anche quando la violenza non è fisica, ma verbale e nelle immagini, è comunque una violenza molto forte che va condannata.
Pertanto, mi auguro che non abbiate nessuna ambiguità nel votarlo. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno: è per dichiarazione di voto?



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
No, è solo per essere chiari: nessuno ha messo in discussione la solidarietà all'Assessora Chiorino. Il tema della modifica del testo era per precisare un riferimento storico che il primo firmatario ha fatto nella sua proposta di ordine del giorno. Quel riferimento storico, che è storico e sul quale non c'è una valutazione, era, dal nostro punto di vista del concetto storico, errato. Quindi, abbiamo cercato di modificarlo per darne una correttezza.
Nessuno si vergogna di dare solidarietà a un elemento verbalmente violento sui social rispetto a una carica pubblica. Personalmente e come Gruppo nessuno mette in discussione questo e nessuno si vergogna.
Il primo firmatario ha poi modificato alcuni elementi, fatto che ci permette di votarlo, ma avendo modificato alcune parti di sostanza e di concetti storici. Quindi, nessun imbarazzo.



PRESIDENTE

Pongo in votazione l'ordine del giorno n. 886 così come modificato.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 886, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Passiamo ora all'ordine del giorno n. 1685, inerente a "Condanna dell'aggressione subita da studenti e studentesse che manifestano presso il Campus Einaudi dell'Università di Torino".
Ha chiesto la parola la Consigliera Zambaia; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
In accordo con il primo firmatario e come Gruppo Lega, ribadendo comunque il concetto che ha ben espresso sia il Capogruppo Preioni sia precedentemente il collega Marin, laddove c'è un atto di aggressione e di violenza, indipendentemente dalla matrice politica che è alla base di questo fenomeno di violenza, la condanna ci deve essere. E noi oggi come centrodestra, voteremo a favore dell'ordine del giorno del collega Rossi ma anche - lo anticipo - di quello della collega Disabato, inevitabilmente con le dovute modifiche che abbiamo già concordato con i primi firmatari.
Pertanto, annuncio che ci recheremo tra pochi minuti al banco della Presidenza per formalizzare questi emendamenti prima di porre il testo in votazione.
Ribadisco, ogni qualvolta ci sarà un atto di violenza, similmente a quanto avvenuto con l'Assessore Chiorino o nei confronti di studenti che magari sono più collocati a destra e a quel punto ci sarà una manifestazione di violenza da parte di un estremismo di centrosinistra, allora noi ricorderemo che oggi, 10 ottobre 2023, il centrodestra, ha rimarcato i termini che sono qui presenti.
Vorrei solo far osservare che, con grande intelligenza, il collega Stecco ha trasformato il termine "comunismo" in "estremismo di sinistra", perch noi il termine fascismo non l'abbiamo neanche toccato.
Allora vorrei solo lasciare a verbale la totale presa di posizione da parte della nostra coalizione, nel mio caso, da parte del Gruppo Lega. Ripeto lasciarlo a verbale significa lasciare la memoria per il futuro, perché mi risulta, pur essendo giovane (sono stata studentessa anch'io negli anni) che tante volte siamo stati anche noi aggrediti quando protestavamo all'università, per più e più motivi, dai centri sociali o dai famosi estremisti di centrosinistra. Non voglio dire perché ovviamente non ero ancora attiva in Consiglio regionale, però tante volte la presa di posizione mi sembra abbastanza univoca nei confronti di una parte soltanto.
Ripeto, la presa di posizione dev'essere sempre operata a 360 gradi, quindi il nostro Gruppo non può che accogliere favorevolmente, con le dovute proposte di emendamento, quindi adesso mi reco al banco della Presidenza in accordo con i primi firmatari e, in questo caso, con il primo firmatario Rossi.



PRESIDENTE

Grazie.
Prego, venite a sottoscrivere le modifiche presso la Presidenza.
Colleghi, possiamo proseguire con l'ordine del giorno n. 1685, con le modifiche apportate.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione delle modifiche apportate.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Illustro le modifiche concordate anche con i colleghi.
Dopo "Considerato che", "la manifestazione" diventa "la protesta" e prima di "gli assalitori".
Sempre nel "Considerato che", si aggiunge "a quanto si apprende dai media e dalle testimonianze dei presenti". Poi, vengo per sottoscrivere.
Inoltre, in fondo al "Ricordato che" si aggiunge che "EDISU Piemonte ha condannato con fermezza gli atti di violenza in oggetto, ricordando che ogni tipo di protesta debba essere pacifica e rispettosa delle istituzioni".
Poi, scompare "Ritenuto che" e l'impegno diventa il seguente: "Tutto ci premesso e considerato, il Consiglio regionale condanna quanto avvenuto esprime solidarietà agli studenti coinvolti e impegna la Giunta regionale affinché venga ribadita una forte stigmatizzazione nei confronti dell'attacco in oggetto del presente atto".
Ho letto solo le modifiche. Tutto ciò che non ho letto rimane, quindi l'attacco di matrice fascista resta assolutamente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 1685, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 1687, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 1688, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Proseguiamo con altri ordini del giorno? Ci sarebbe l'ordine del giorno n.
1693 del collega Bongioanni e il n. 1694, sempre sullo stesso tema del terrorismo di Hamas, poi la mozione n. 934.
No, questi sono di altro argomento.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine lavori il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Stamattina ho detto che andava bene non votare l'inversione dell'ordine dei lavori, perché oggi è una giornata dedicata anche al ricordo delle persone che hanno perso la vita sul luogo di lavoro. Adesso stiamo parlando di come risolvere la questione palestinese, quando abbiamo morti in casa, gente che va a lavorare tutti i giorni e non ha tutte le risposte che merita di avere in uno Stato democratico.
Mi aspetto che oggi si votino i due ordini del giorno sul tema che stiamo discutendo, altrimenti è inutile organizzare le giornate commemorative e poi dimenticarci degli atti politici. Discutiamo adesso le questioni sul lavoro e poi discuteremo come risolvere la crisi israelo-palestinese o altre crisi in giro per il mondo.
Chiedo scusa, ma è una questione di priorità. Va bene tutto, ma la solidarietà va bene fino a un certo punto, perché poi occorre partire con azioni concrete.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Si può assolutamente votare, visto che la giornata è dedicata alle vittime del lavoro. Purtroppo non saranno i nostri ordini del giorno a limitare le vittime sul lavoro o che risolveranno la crisi delicatissima che si ripercuoterà per diversi anni con la guerra in Israele. Sono molto preoccupato di parlare di questi argomenti.
Mi sembrava che ci fosse la volontà del Capogruppo Bongioanni di esaminare prima l'ordine del giorno sul Comitato dei diritti umani, che può essere bipartisan, e di solidarietà alla guerra in atto.
Possiamo affrontare i due argomenti senza nessun problema.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Zambaia; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Brevemente due input.
Il primo che il comitato sulla condanna ad Hamas è comunque sotto il cappello di un sotto-organismo regionale, il Comitato regionale per i diritti umani e civili. Non a caso, non è a mia prima firma, anche se lo illustrerò, ma del Presidente Allasia, in quanto ope legis presiede il Comitato regionale in oggetto.
L'altro dato che voglio dare è che è giustissimo discutere - anche prima di questo, ci mancherebbe - gli ordini del giorno sulle vittime sul posto di lavoro, ma voglio solo ricordare che, comunque, in scia a quanto ha detto il collega Sean Sacco, il Consiglio regionale annualmente se ne occupa. Non facciamo passare il Consiglio regionale come disattento da questo punto di vista; ricordo che la sottoscritta era stata la proponente di un Consiglio regionale aperto sul tema, nonché, a tempo debito, una delle prime firmatarie di ordini del giorno.
Ricordo al Consigliere Sacco, che ha detto "ci aspettiamo degli atti dal Consiglio", che ogni anno ci ricordiamo dovutamente di quel tema. Giusto mi aspetterei delle azioni non solo dal Consiglio, ma in generale da chiunque deve provvedere in tal senso, perché gli ordini del giorno non sono sufficienti, ma li abbiamo già presentati, li abbiamo approvati e ovviamente continueremo a farlo.


Argomento: Questioni internazionali

Esame ordine del giorno n. 1694 presentato da Allasia, Zambaia, Preioni e Cerutti, inerente a "Ferma condanna del Consiglio regionale nei confronti degli attacchi terroristici subiti dalla popolazione israeliana"


PRESIDENTE

Consigliera Zambaia, a questo punto può illustrare l'ordine del giorno n.
1694, di cui al punto 84) all'o.d.g.



ZAMBAIA Sara

Grazie Presidente.
Questo ordine del giorno, come dicevo prima - sarò breve - è stato scritto sotto il cappello del Comitato regionale per i diritti umani perché, come i colleghi dell'Aula sanno, il Comitato regionale, di cui sono Vicepresidente, si occupa non solo di portare solidarietà nei confronti delle comunità internazionali e di prendere una posizione che inevitabilmente, non può che essere quella di propensione verso la pace, il dialogo, la giustizia e la libertà, ma lo fa nei confronti di ogni situazione di guerra e di crisi, da quando ci siamo insediati, ma anche nelle legislature precedenti.
Pertanto, è chiaro che, di fronte a quello che è successo in questi giorni non potevamo che fare altrettanto (anche stasera ci saranno delle manifestazioni su questa tematica). L'oggetto di quest'ordine del giorno è "Ferma condanna del Consiglio regionale nei confronti degli attacchi terroristici subiti dalla popolazione israeliana".
Leggo l'atto d'indirizzo.
"Premesso che il gruppo terroristico palestinese di matrice islamica Hamas il 7 ottobre ultimo scorso ha lanciato un attacco missilistico senza precedenti allo Stato di Israele e alla sua popolazione civile; considerato che l'irruzione dei miliziani di Hamas all'interno del territorio israeliano ha avuto come obiettivo non solo l'apparato di difesa ma anche la popolazione civile con l'uccisione e il rapimento di circa 260 persone ad un festival; sottolineato che la ferocia dell'attacco richiama le azioni poste in essere in Iraq e in Siria dell'ISIS, questo attacco ha portato Israele a dichiarare l'assedio totale della Striscia di Gaza con tutta la sofferenza della popolazione palestinese ivi costretta; ricordato che la tutela dei diritti umani e civili rappresenta un valore fondamentale per la Regione Piemonte, come dimostra anche l'istituzione, attraverso la legge regionale 4/2020, del Comitato regionale per i Diritti Umani e Civili presso il Consiglio regionale; considerato inoltre che la sopracitata legge regionale ha provveduto, all'articolo 8, a istituire la Giornata regionale per la pace, per ribadire ulteriormente, attraverso apposite iniziative individuate su proposta del Comitato, il valore della pace come elemento imprescindibile della convivenza civile.
Impegna la Giunta regionale del Piemonte a esprimere vicinanza alla popolazione israeliana colpita dagli attacchi terroristici del gruppo Hamas; a condannare fermamente l'operato criminale del gruppo terroristico Hamas e dei gruppi a esso collegati; a ribadire il categorico rifiuto dell'utilizzo della violenza come strumento di azione politica".
Anticipo, Presidente che proporrei, anche nell'ottica di una maggiore condivisione e di maggior dialogo con i colleghi dell'Aula, due modifiche di cui abbiamo già parlato presso banchi della Presidenza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Zambaia.
Le chiedo di riferire a microfono le modifiche, così rimangono agli atti.



ZAMBAIA Sara

Innanzitutto una modifica riguarda la parte delle premesse in "sottolineato che".
Manteniamo la frase "la ferocia dell'attacco richiama le azioni poste in essere in Iraq e Siria dall'Isis" e cancelliamo la frase "Questo attacco ha portato Israele a dichiarare l'assedio totale della Striscia di Gaza con tutta la sofferenza alla popolazione palestinese ivi costretta".
L'altra modifica è sulla parte degli impegni della Giunta regionale e il Comitato regionale per i diritti umani e civili. Oltre ai tre impegni, ne aggiungiamo un quarto che recita: "a sostenere iniziative a favore del popolo israeliano e degli innocenti civili palestinesi colpiti, con particolare riferimento agli interventi volti a promuovere la pace".



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Zambaia.
Il Consigliere Bongioanni ritira il suo ordine del giorno, il n. 1693.
Ha chiesto di intervenire, in discussione generale, la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Avevo letto il testo senza modifiche e mi sembrava abbastanza equilibrato anche se in realtà nelle premesse manca un quadro complessivo della situazione. L'atto d'indirizzo fa riferimento solo a quello che è successo negli ultimi giorni, quindi i fatti gravissimi cui abbiamo assistito.
Tuttavia, forse sarebbe servito anche un inquadramento e un contesto un po' più ampio per capire come si sia arrivati a questa situazione e quello che è successo in questi anni, quindi anche un riferimento alla popolazione palestinese (tra l'altro c'era, ma è stato rimosso).
Non comprendo per quale motivo l'unico piccolo riferimento ai civili che adesso si trovano in una situazione estremamente difficile e rischiano di pagare il prezzo più caro in tutta questa vicenda, sia stato rimosso. Non comprendo perché la frase "Questo attacco ha portato Israele a dichiarare l'assedio totale della Striscia di Gaza, con tutta la sofferenza alla popolazione palestinese ivi costretta" sia stata rimossa, dal momento che riequilibrava, se non altro, questa visione, che giudico francamente un po' riduttiva rispetto alla complessità del tema.
Chiedo, se fosse possibile, di reinserirla.
Anche nell'impegno chiedo, in qualche modo, di sostenere ed esprimere la vicinanza alla popolazione palestinese, che comunque, in questo momento, è vittima allo stesso modo della popolazione israeliana.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Vorrei fare un'affermazione chiara riguardo la nostra posizione: noi condanniamo fermamente l'attacco alla popolazione civile di Israele.
Pensiamo che questo sia il modo peggiore per sostenere la causa palestinese. Quelle che abbiamo visto sono immagini terribili: si tratta di un raid terroristico ad un evento che doveva essere un momento di festa e di gioia, com'era quel festival musicale. Si è concluso con persone uccise persone civili prese come ostaggi e poi anche esibite tra la folla. È un atto terribile che merita la più ferma condanna. Pensiamo che Israele abbia il diritto di difendersi da un attacco terroristico. Pensiamo, altresì, che abbia il diritto di difendersi in modo proporzionato.
Anche per questo mi dispiaccio anch'io che sia stata rimossa dall'ordine del giorno presentato dal Comitato per i diritti umani questa frase che recitava: "Questo attacco ha portato Israele a dichiarare l'assedio totale della Striscia di Gaza, con tutta la sofferenza alla popolazione palestinese ivi costretta". Perché quel punto diceva la verità: certo c'era stato un attacco terroristico terribile, ma ci sono due milioni di persone civili - perché a Gaza non abitano due milioni di terroristi, ma due milioni di persone, due milioni di civili! - senza elettricità, senza acqua e senza cibo.
Questa è la verità. Noi vogliamo difendere la popolazione civile israeliana, e vogliamo difendere la popolazione civile palestinese. Noi pensiamo che l'unica via percorribile - lo dico da pacifista - sia quella della pace.
Concordiamo, quindi, con l'impegno che si sta assumendo da più parti per avviare un processo che possa portare a una pacificazione e possa evitare che il conflitto si estenda. Peraltro, rischia già di estendersi a nord.
Sappiamo che quella zona del Medio Oriente è una polveriera, quindi il conflitto rischia di estendersi. Però sappiamo anche che una pace vera e duratura può passare soltanto attraverso la risoluzione della questione israelo-palestinese, che, a nostro avviso, rimane questa: due popoli, due Stati.
Dunque, ferma condanna del terrorismo e massima attenzione verso le condizioni dei civili. Perché purtroppo si stanno facendo vittime civili sia da una parte che dall'altra. A nostro avviso, bisogna sostenere un processo di pace, che, come dicevo, deve arrivare a riconoscere due popoli e due Stati in quel territorio.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola solo per dire che c'era stata un'interlocuzione con la collega Zambaia.
Per fare chiarezza, la richiesta di revisione che ha poi portato alla cancellazione di quel passaggio era legata al fatto di evitare un nesso causale tra l'attentato di Hamas e l'assedio di Gaza, quasi a giustificarlo. Se invece lo rileggiamo nell'ottica adesso espressa dai colleghi, l'interpretazione iniziale del Comitato per i diritti umani va bene, quindi possiamo assolutamente ripristinare quel passaggio.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Zambaia; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Grazie.
Il collega Rossi ha anticipato il mio intervento: quel passaggio era stato frutto di un'interlocuzione direttamente con le minoranze ed è anche un po' la motivazione per cui non abbiamo voluto inserire - rispondo in particolar modo ai colleghi Frediani e Bertola - particolare dibattito e particolare digressione storica, onde evitare che ci fosse un dibattito ancora peggiore di quello da cui stiamo uscendo, tra fascismo e comunismo, perché tra Israele e Palestina tante volte possono nascere anche delle divergenze di carattere storico e politico.
Dunque, quello che facciamo oggi è condannare l'attacco terroristico che è avvenuto nello Stato di Israele, dove inevitabilmente, purtroppo, ci sono anche degli innocenti civili palestinesi. Quindi si sostiene un popolo, che è quello israeliano, ma, automaticamente, anche la popolazione palestinese che chiaramente nulla c'entra con questo attacco terroristico.
A questo punto, lascerei la parte delle premesse così come depositata in origine questa mattina; nella parte degli impegni mantengo invece quello che ho detto poc'anzi, perché lì abbiamo ribadito nuovamente anche l'attenzione verso gli innocenti civili palestinesi colpiti, proprio nell'ottica di quello che diceva anche la collega Frediani.



(Commenti fuori microfono)



ZAMBAIA Sara

Lo rileggo senza alcun problema.
La parte degli impegni diventa: "Impegna la Giunta regionale del Piemonte e il Comitato regionale per i diritti umani e civili" - perché la parte che inserisco è un impegno al Comitato e non alla Giunta - "a sostenere iniziative a favore del popolo israeliano e degli innocenti civili palestinesi colpiti, con particolare riferimento agli interventi volti a promuovere la pace".



PRESIDENTE

Grazie, quindi votiamo l'atto d'indirizzo così come modificato dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1694, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Sicurezza sul lavoro

Esame mozione n. 934 presentata da Sacco e Disabato, inerente a "Istituzione Procura nazionale del lavoro"; ordine del giorno n. 1692 presentato da Allasia, Magliano, Preioni e Bongioanni, inerente a "Iniziative finalizzate a contrastare il fenomeno degli incidenti sul lavoro e a migliorare la cultura della sicurezza - indagine conoscitiva, ai sensi dell'articolo 32 del Regolamento interno del Consiglio regionale"


PRESIDENTE

Passiamo ora agli ordini del giorno relativi alla Giornata nazionale delle vittime degli incidenti sul lavoro, di cui al punto 15) all'o.d.g.
Iniziamo con la mozione n. 934, inerente a "Istituzione Procura nazionale del lavoro".
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ho deciso di depositare questa mozione ormai da diverse settimane, perch riteniamo che non si possa più aspettare nel dare le risposte necessarie che ogni organo costituzionale deve dare al tragico fatto dei morti e degli incidenti sul lavoro.
Si è discusso spesso della necessità di istituire una Procura nazionale proprio per condividere le esperienze all'interno delle organizzazioni della Magistratura, per fare luce rapidamente sui fatti, ma soprattutto in un'ottica di prevenzione. Difatti, se gli organismi di controllo hanno la possibilità di lavorare, sfruttando al massimo le esperienze al loro interno, avremo un istituto anche all'interno della Magistratura italiana che svolge un lavoro volto a capire, in quanto le tematiche giuslavoristiche sono estremamente complesse, quali sono le dinamiche e le responsabilità, come a sviluppare dei processi che possono portare a una maggiore prevenzione, anche rispetto agli iter. Possono relazionare rispetto a quanto scoprono durante l'attività investigativa per migliorare il sistema di controllo, ma soprattutto per rendere veloce la giustizia legata a questi eventi tragici, che vedono molto spesso delle lungaggini infinite e spesso, purtroppo, non si arriva a una definizione di quello che è avvenuto, perché poi subentrano prescrizioni e quant'altro.
C'è un progetto di legge a livello nazionale che aveva iniziato l'iter già con lo scorso Governo e che si è arrestato con lo scioglimento delle Camere, ma la stessa proposta di legge è stata ripresentata in questa legislatura.
Spero che, come forze politiche sia di maggioranza sia di opposizione riusciremo a esprimere, con un voto favorevole a questa mozione, la necessità di introdurre un'istituzione importante come la Procura Nazionale del Lavoro, richiesta ampiamente sia dal mondo della Magistratura sia dal mondo sindacale. Ci si rende conto che ormai non è tanto una questione di regole che mancano, perché di leggi ne abbiamo e sono anche ottime, ma è una questione di organizzazione e di efficacia di tutti quegli organi che sono deputati all'applicazione di queste norme.
Solo in questo modo riusciremo ad aumentare la soglia d'attenzione nei confronti della sicurezza sul lavoro e diminuire quel tragico elenco, che ci siamo trovati questa mattina a dover ascoltare, di persone che si sono alzate al mattino per andare a lavorare e alla sera non sono tornate a casa dalla loro famiglia.
Grazie.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sean Sacco per l'intervento.
Ha ora la parola il Presidente Allasia per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 1692 in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



ALLASIA Stefano

Grazie, Presidente.
Presento l'ordine del giorno n. 1692. Oggi si è celebrata, come ricordato in apertura della seduta dal Presidente pro tempore, la giornata celebrativa per la settantatreesima Giornata nazionale delle vittime degli incidenti sul lavoro, che si è svolta domenica 8 ottobre. È prassi onorare i caduti sul lavoro anche in Consiglio regionale.
In Piemonte, nel 2022 ci sono stati 50 infortuni mortali, mentre al 31 luglio di quest'anno sono già 42 le persone che hanno perso la vita sul posto di lavoro. I numeri ci descrivono che tante e troppe persone sono morte a causa di incidenti sul lavoro e che, quindi, è necessario far crescere la cultura e l'impegno alla sicurezza in quei luoghi.
Provoca ancora tanta sofferenza il tragico incidente ferroviario di Brandizzo, che ha strappato la vita di cinque dipendenti. Un fatto che nella sua drammaticità, ha sconvolto le famiglie e l'intera comunità piemontese.
È inconcepibile morire sul posto di lavoro, cercando di portare a casa uno stipendio per mantenere la propria famiglia. Perciò la Giornata nazionale delle vittime degli incidenti sul lavoro non può essere solo una commemorazione fine a sé stessa, ma dev'essere un punto focale per le istituzioni, per operare meglio e cercare di migliorare il sistema lavoro a livello nazionale e piemontese.
Quest'ordine del giorno propone e impegna la III Commissione a svolgere un'indagine conoscitiva diretta ad acquisire notizie, informazioni e documenti, al fine di elaborare una programmazione delle politiche regionali per migliorare la prevenzione e diffondere la cultura della sicurezza, anche attraverso l'attivazione, in collaborazione con le istituzioni scolastiche, di progetti di sensibilizzazione per far crescere cittadini sempre più consapevoli e preparati, nella convinzione che la conoscenza aiuti a prevenire le morti sul lavoro e migliori le condizioni di lavoro nel futuro.
Queste condizioni non possiamo più accettarle passivamente, così come le tragedie che avvengono sul nostro territorio. Dobbiamo essere attenti e valutare attentamente come poter fare meglio e al più presto, perché ogni giorno e ogni settimana le cronache cittadine, purtroppo, sono piene di eventi non gradevoli ai nostri occhi.
Credo sia indispensabile, come dicevo, rilanciare un nuovo e più forte richiamo, perché i dati su questi eventi non sono sicuramente favorevoli ma a volte tendono a far capire che la strada imboccata è quella corretta perché 50 morti sono tanti, ma se si guarda al trend nazionale e soprattutto a quello regionale, negli ultimi anni, tolto il periodo COVID quando le persone non potevano recarsi al lavoro.
È vero che le morti avevano cause diverse, ma non avvenivano sul luogo del lavoro. Penso quindi che questa proposta possa essere un buon inizio.
Stiamo costruendo e dobbiamo contribuire a una società sempre migliore e dobbiamo fare in modo che le peggiori condizioni di lavoro non esistano più sul nostro territorio. Stiamo lavorando per questo già da tempo e sicuramente, la Giunta sta lavorando e ha fatto tanto fino ad oggi, ma dobbiamo ancora fare la nostra parte.
Perciò, come Consiglio chiedo che venga istituita in III Commissione questa struttura, questa possibilità, affinché ci siano le condizioni affinch con quest'indagine, tutti abbiano una maggiore conoscenza delle drammaticità dei luoghi e, soprattutto, delle condizioni di lavoro.
Come abbiamo visto recentemente a Brandizzo, alle volte, non è soltanto la mancanza di attenzione da parte dei lavoratori, come più volte viene denunciato, ma sicuramente è lo Stato italiano che deve porvi rimedio perché le gare d'appalto, con sempre più massimi ribassi e con sempre con maggiore urgenza non portano beneficio né ai lavoratori e nemmeno ai lavori stessi.
Pertanto, dobbiamo fare in modo di fermarci, fare il meglio e darci e condizioni migliori, anche andando in controtendenza a quanto chiede l'Europa. Sappiamo, come abbiamo visto anche con i lavori all'interno di Palazzo Lascaris, che le gare europee rischiano di portare a delle condizioni sicuramente non favorevoli e avere dei committenti dei lavori che non conosciamo minimamente e che non sappiamo chi siano.
Ci dev'essere una regionalizzazione, se non un'italianizzazione, spererei almeno in un'italianizzazione dei lavori che fa la Pubblica Amministrazione, almeno ci si rende conto della possibilità di dare il lavoro ai nostri lavoratori.
C'è solo una modifica da inserire all'interno dell'ordine del giorno, che era stato scritto qualche settimana, un mese fa circa, a ridosso dell'incidente di Brandizzo che ha causato sei morti: all'epoca i morti erano 33, purtroppo, però in questo ultimo mese si sono aggiunti altri nove morti, quindi sono 42 i morti di cui tenere conto, per commemorare anche loro al più presto e per fare in modo che questi abbiano una rivendicazione, affinché queste morti non siano vane, ma siano uno spunto per il legislatore per fare il meglio possibile.
Chiedo che ci sia un'ampia discussione, come può avvenire nella più piacevole dialettica politica, su un argomento che tocca tutti e non guarda né fascisti e nemmeno comunisti e, in questo caso, né il centrodestra e nemmeno il centrosinistra.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Accossato, in discussione generale.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Intervengo soltanto per dichiarare al microfono la sottoscrizione dei due ordini del giorno, perché non avevo avuto modo di farlo prima.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Soltanto per annunciare la sottoscrizione dell'atto del Presidente Allasia quello del Consigliere Sacco l'avevo già sottoscritto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ho sottoscritto il suo atto e sottoscrivo anche l'altro del collega Sean Sacco.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Tutto il Gruppo del Partito Democratico sottoscrive i due atti.



PRESIDENTE

Grazie.
Va bene. I presenti sono Ravetti, Canalis, Avetta, Salizzoni, Rossi, che esce come un folletto, Sarno; sottoscrive anche Sacco, Fava, Leone. Avete anche la possibilità in modo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Numero 1692.
Se non vi sono altri interventi in merito, pongo prima in votazione l'ordine del giorno 934 del Consigliere Sacco.
La Giunta non intende esprimersi.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 934, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1692, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1672, inerente a "Verifica progetti di soppressione del passaggio a livello ubicato in corrispondenza SP 143 (via Stupinigi) a Vinovo e di introduzione fermata ferroviaria in località Garino", di cui al punto 74) all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Onde evitare una bocciatura, perché non riusciamo a esprimerci in merito a questo ordine del giorno (abbiamo constatato che l'Assessore Gabusi non è puntualmente informato, per cui non sa dare una risposta oggi), come maggioranza ci troviamo in difficoltà.
Sì, si potrebbe dire che l'Assessore Gabusi non è informato e non è sul pezzo dei lavori (potrei fare il ventriloquo, ormai vi leggo nel pensiero).
L'Assessore Gabusi, bravo e puntuale sulle opere pubbliche, ci ha informato che gli occorreva del tempo. Pertanto, onde evitare di bocciarlo o di non partecipare al voto, chiedo al collega Bertola se ritiene di discuterlo nella prossima seduta.
Pensavo ci fosse stato un approfondimento, che invece non c'è stato.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno non è stato depositato oggi, ma è del mese di agosto quindi c'è stato tutto il tempo, da parte della maggioranza e dell'Assessore Gabusi, per leggerlo. Aggiungo che l'Assessore Gabusi - non voglio anticipare un suo pensiero, che poi magari esprimerà - conosce benissimo la questione, avendo incontrato mesi fa alcune persone sulla questione. La questione la conosce molto bene, oserei dire che la conosce meglio di me.
Detto ciò, è chiaro che non c'è la volontà oggi discutere l'ordine del giorno e chiedo che sia messo come primo punto all'o.d.g., della prossima seduta, non come primo punto degli ordini del giorno, ma come primo punto della seduta.
Diversamente, vedremo come occupare il tempo. Sono mesi che non si discutono ordini del giorno; oggi se ne sono discussi alcuni, però, quando è così, si cerca di accontentare tutti i Gruppi, non dico con l'approvazione di atti, ma almeno con la discussione.
Non saremmo molto propensi a continuare i lavori d'Aula nella prossima seduta, se non verrà prima discusso questo atto d'indirizzo, anche eventualmente con una bocciatura, visto che l'Assessore Gabusi conosce la questione molto bene.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Come sa, e come sapete, gli ordini del giorno vengono messi a calce delle attività legislative. Dev'essere poi la volontà dell'Aula di discutere anticipatamente un ordine del giorno rispetto a un altro. Ho già chiesto alla Giunta - è qui presente il Vicepresidente - l'impegno di istituire un tavolo di lavoro con Finpiemonte, per cui è un impegno che il Consiglio pu tranquillamente approvare. Non è un impegno di costruire domani una stazione o fare modifiche di sottopasso.
Prego, Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Chiedo scusa per questo intervento fuori tempo massimo, anche per la poca presenza dei colleghi in Aula, ma solo per lasciare a verbale che, come diceva il collega Bertola, su questa faccenda ci sono state riunioni incontri e serate pubbliche. L'Assessore Gabusi ha dato risposte informali dicendo: "Mancano i soldi: o lo paga RFI oppure non ci venite a chiedere i soldi". Anticipo la discussione che faremo.
Lo ricordo perché bisogna fare attenzione quando si parla in quest'Aula, lo dico in particolare al Consigliere Preioni: non è che non sapeva, è che non ci sono le condizioni. Non ci sono i colleghi in aula, questo è l'elemento.
Seppure non condiviso, almeno potevamo discuterlo, però il tema è molto conosciuto, abbondantemente conosciuto. Servono risorse e un nuovo progetto che non vada a bloccare un'opera, ma che si faccia con un minimo di ratio perché quell'opera oggi ha un progetto che non funziona particolarmente bene.
Tutti ce ne stiamo occupando. Ringrazio il Consigliere Bertola per averlo portato in Aula: si poteva discutere arrivando un po' preparati in dimensione pubblica, non in dimensione informale e in riunioni, perché ce ne sono state in abbondanza.
Solo questo. Grazie.



PRESIDENTE

A parte la condizione di vedere pochi Consiglieri, non essendo ancora conclusa la seduta, mi sembra che la situazione sia stata espressa sia dalla maggioranza sia dalla Giunta.
Il primo ordine del giorno trattato sarà quello del Consigliere Bertola, il n. 1672. Chiedo alla Giunta e al Consiglio di valutare attentamente l'impegno, dato che è un impegno che si può assolutamente prendere l'onere di portare avanti come Consiglio. È una valutazione politica extra presidenziale.
Con questo, possiamo chiudere i lavori. Auguro a tutti una buona serata e buon lavoro.
Ci si aggiorna domani alla Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.35)



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