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Dettaglio seduta n.272 del 04/10/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.35 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interpellanza n. 1503 presentata dal Consigliere Rossi, cui la Giunta risponderà con risposta scritta; interrogazione ordinaria n. 1516 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Caucino; interpellanza n. 1487 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Poggio; interpellanza n. 1490 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Poggio.
Chiedo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni e interpellanze di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo ancora agli interroganti che, nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo che per le interpellanze è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per cinque minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interpellante per altrettanti cinque minuti.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interpellanza n. 1487 presentata da Magliano, inerente a "Le sale cinematografiche piemontesi sono in crisi: che cosa intende fare, a questo proposito, la Giunta?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'interpellanza n. 1487 presentata dal Consigliere Magliano, che ha pertanto facoltà di intervenire per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
In data 3 luglio è stata presentata la relazione annuale 2022-2023 dell'Osservatorio culturale del Piemonte, che descrive lo scenario dopo la pandemia da COVID-19, che ha sconvolto il sistema economico e sociale del pianeta e, di conseguenza, anche il comparto culturale nel nostro ambito regionale. Si sono rese necessarie, anche per il comparto culturale, azioni di carattere straordinario e transitorio, al fine di affrontare l'emergenza, bloccando la fase di programmazione e rendendo necessaria una profonda riflessione in merito alle linee d'intervento da immaginare per uscire da un quadro complessivo profondamente mutato, anche nel settore dei beni e delle attività culturali.
Premesso, altresì, che la Regione, come ha affermato l'articolo 33 della legge n. 11/2018, riconosce il ruolo della sala cinematografica quale presidio culturale del territorio, fattore di aggregazione sociale ed elemento di valorizzazione dei centri urbani.
Rilevato che la pandemia ha imposto, per ragioni di sicurezza, lunghi periodi di chiusura delle attività in presenza e pesanti limitazioni in termini di modalità d'accesso e capienza, che hanno pesantemente colpito il comparto culturale e posto seri interrogativi sulla sostenibilità delle attività tradizionalmente realizzate dalle organizzazioni culturali.
Constatato che, nonostante l'emergenza sanitaria sia terminata e ci sia un maggiore coinvolgimento dei cittadini nelle pratiche culturali, i dati raccolti da Cinetel a livello nazionale e da AGIS Piemonte e Valle d'Aosta a livello regionale mostrano quanto la ripresa del settore cinema sia ancora molto lontana rispetto ai dati pre-pandemia.
Dato atto che è stato approvato il Programma triennale della cultura 2022 2024 (la sezione cinema è la 5.2), di cui alla DGR n. 25-5081 e DCR del 20 maggio 2022, le determinazioni dirigenziali della Direzione Cultura e Commercio (che cito nell'interpellanza) hanno assegnato complessivamente 350 mila euro come segue: AGIS Unione Interregionale Piemonte Valle d'Aosta 150 mila euro per "Cinema al Cinema - Le sale cinematografiche del futuro per gli spettatori di domani"; AIACE - 116.087 euro per "Ritorno al Cinema"; Associazione Piemonte Movie - 83.913 euro per "Glocal Film Days" Associazione Distretto Cinema - contributo negato.
Considerato che il cinema ha sempre rivestito una parte importante nel comparto culturale del Piemonte, ma che negli ultimi anni si sono registrate sempre meno presenze nelle sale cinematografiche, che devono fronteggiare la concorrenza delle piattaforme streaming e di altre forme d'intrattenimento fruibili a casa, le risorse assegnate da questa Giunta per il triennio 2022-2024 annualità 2022 (350 mila euro) non risultano adeguate per sostenere il comparto cinematografico piemontese, che necessiterebbe di altri 120 mila euro circa per la copertura di tutte le istanze presentate. Un investimento adeguato da parte della Regione è fondamentale per rispondere alle richieste del territorio e per tornare a valorizzare pienamente il ruolo che le sale cinematografiche hanno sempre rivestito.
Interpello la Giunta regionale - e ringrazio l'Assessore di essere presente per sapere: quante sale cinematografiche risultino presenti sul territorio regionale con dati specifici per la provincia di Torino e per Torino città quali strumenti di diffusione informativa sono stati utilizzati per il bando n. 161 del 19/7/2022, approvazione che era legata alla legge n. 11 "Approvazione dell'avviso pubblico per la presentazione di richieste di contributo a sostegno di progetti relativi all'attività di valorizzazione delle sale cinematografiche per il triennio 2022-2024" in cosa consistono le azioni che hanno posto in essere nel 2022 i soggetti assegnatari di contributo di cui alla delibera di cui parlavo prima quali azioni intende porre in essere la Giunta per una migliore e più efficace valorizzazione delle sale cinematografiche piemontesi e quali azioni intende intraprendere la Giunta per promuovere sul territorio la cultura cinematografica.
Questa è una interpellanza presentata per sostenere un comparto che oggettivamente, è sotto attacco, non solo per il dramma che il COVID ha portato dal punto di vista economico, ma per la fruibilità dei prodotti cinematografici anche attraverso altre tipologie di utilizzo, ad esempio i device.
Visto che da questo punto di vista abbiamo una storia piemontese di grande eccellenza e, per assurdo, anche il fatto che il cinema è nato nella nostra terra, sarebbe importante approfondire con l'Assessore, che ringrazio nuovamente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza delegando l'Assessore Poggio, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente. Ringrazio anche il Presidente del Gruppo consiliare Moderati, Silvio Magliano, perché è giusto che ci sia un'interlocuzione tra l'Assessorato di competenza e la rappresentanza in Consiglio. Quindi, lo ringrazio per aver presentato questa interpellanza.
Quello che posso dire è che c'è stato un grande lavoro attraverso i Tavoli della cultura, che sono momenti partecipativi, proprio facendo richiamo alla legge quadro n. 11/2018, che dà importanza (come dev'essere) a tutta la filiera cinematografica e ovviamente anche agli spazi fisici, cioè alle sale cinematografiche.
È un percorso che, attraverso l'approvazione nel 2022 del Programma triennale della cultura 2022-2024, ha portato a un'interlocuzione con i rappresentanti del comparto cinematografico e all'accoglimento delle loro istanze.
Per esporre alcuni dati, nel 2022 in Piemonte sono 165 le strutture cinematografiche registrate dalla SIAE per un totale di 353 schermi distribuiti in 99 comuni. Posso anche aggiungere che nelle sale cinematografiche del Piemonte sono 85.066 posti disponibili nel 2022, che rappresentano il 3,3% in meno rispetto al 2021, però, al contempo, sono il 7,6% in più rispetto al 2019. Questo va collegato al periodo pandemico.
Che cosa significa? La variazione dell'offerta in termini di numero di posti è imputabile alle variazioni registrate per le categorie di sale all'aperto, che sono le meno strutturate, perché hanno organizzato degli spazi che potessero essere fruiti da chi voleva andare a vedere i film e da chi voleva partecipare ai programmi che erano quelli preparati dalle sale stesse. Di conseguenza, con programmazioni, oserei dire non stabili nel tempo; nel 2022 queste tipologie di sale hanno registrato complessivamente 20 mila posti. Nel corso del 2022 si sono registrati 3.450.000 ingressi. Questo tanto per dare un dato numerico.
Il programma triennale della cultura ha dedicato specifica attenzione al settore dell'esercizio cinematografico, proprio partendo dall'enunciato contenuto nell'articolo 33 della legge 11.
È giusto dire che la Città di Torino ha sempre avuto un forte legame con tutta la filiera cinematografica, per cui abbiamo sostenuto misure che potessero riconvertire le sale attraverso delle misure, che poi andrò a denunciare, in maniera tale da farle diventare partecipate soprattutto dopo il blocco del periodo pandemico, anche sostenendo misure di carattere tecnologico che rispondessero meglio alle esigenze del pubblico.
Attraverso il bando ordinario, che è l'attivazione del bando triennale 2022 2024, abbiamo promosso l'attività cinematografica, comprendendo in questa misura le attività, come le rassegne cinematografiche, festival, stagioni e progetti anche di inclusione e valorizzazione.
L'obiettivo qual era? Era quello di garantire ai beneficiari la possibilità di fare affidamento su risorse certe e programmare conseguentemente le proprie attività con una stabilità relativa, con un budget che nel 2022, che è stato il primo anno del triennio, praticamente rispondeva a 260 mila euro, che sarà replicabile nel 2023 e poi nel 2024, proprio secondo quelli che sono i dettami del bando triennale.
La nuova linea specifica, che lei ha anche enunciato, sulle sale è un intervento, anche questo triennale, a favore di quei progetti di promozione e diffusione del cinema sul territorio che abbiano al centro il ruolo della sala cinematografica, con l'obiettivo di incentivare e favorire tutti quegli aspetti di riqualificazione e ridefinizione del suo ruolo stesso.
Qual è stata l'apertura del bando che abbiamo messo in campo che è proprio per la valorizzazione delle sale cinematografiche? Abbiamo messo 350 mila euro la per l'anno 2022; ci saranno per il 2023 e ovviamente, per il 2024, per un totale di 1.050.000 euro.
Altri interventi sulle sale.
Ci sono interventi che posso definire continuativi: la sottoscrizione di specifiche convenzioni, anche con soggetti privati, in controllo pubblico: Cinecittà per la presenza in Piemonte dello sportello "Media Desk" della Commissione europea, il Centro sperimentale di cinematografia per l'attività della Sezione animazione della Scuola nazionale di cinema e dell'Archivio nazionale del cinema d'impresa e con la Fondazione Film Commission Torino, che nell'ambito del sistema cinema riveste un ruolo assolutamente primario.
C'è stata l'attivazione e il potenziamento della misura "Piemonte Film TV Fund" nell'ambito dei fondi strutturali della programmazione 2021-2027 con una dotazione finanziaria di 12 milioni.
Questo è stato un intervento di sostegno, soprattutto che va nella direzione di supportare la produzione e anche il consolidamento, quindi strutturazione e creazione di un sistema produttivo cinematografico più forte e competitivo.
Sulle sale cinematografiche abbiamo attivato questa nuova misura con una dotazione di otto milioni, sempre attraverso la programmazione 2021-2027 attraverso i fondi strutturali della programmazione, a sostegno di tutti quegli interventi di nuova realizzazione (ampliamento, miglioramento funzionale, ammodernamento tecnologico, riqualificazione delle sale cinematografiche operanti nella Regione Piemonte).
Il nuovo bando, come ho già comunicato, è una misura regionale; peraltro il bando è stato pubblicato nella relativa sezione del sito istituzionale della Regione Piemonte per darne la più ampia visibilità e per portare avanti le politiche regionali in materia di cinema.
Soprattutto, con i fondi FESR abbiamo investito 20 milioni; nella concertazione con quelli che rappresentano le sale cinematografiche e le interlocuzioni avute, Regione Piemonte si è dimostrata (questa è una valutazione che non viene da me, ma dai rappresentanti delle associazioni di categoria nazionali, degli esercenti ANEC), con la dotazione messa a disposizione, un'istituzione che ha risposto alle difficoltà, che ci sono delle sale cinematografiche in maniera veramente rispondente per quelle che sono le potenzialità.
Ovviamente, puntiamo a continuare a valorizzare, attraverso queste risorse il ruolo della sala cinematografica come luogo di aggregazione e di promozione culturale su tutto il territorio regionale e del quale si intende favorire il costante rinnovamento.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.
Ha chiesto di replicare il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessora per la risposta e chiedo di poter avere quanto da lei testé letto in aula, perché poi come Gruppo approfondiremo.
Certo, Presidente, è importante il segnale che ha dato Regione Piemonte e certo è importante, oltre all'aspetto culturale (penso soprattutto per le nostre periferie e i nostri Comuni anche delle aree interne, ove vi sono ancora cinema), anche sostenerli, perché comunque luogo di coesione d'incontro e di possibilità di stare insieme, per continuare ad avere un punto di riferimento per i nostri cittadini.
Ringrazio l'Assessora; leggerò la sua nota, rispetto a ciò che ha detto in aula, e cercheremo di capire se e come continuare a investire su un settore a cui siamo particolarmente legati, dal punto di vista della storia del cinema italiano e della produzione cinematografica torinese e piemontese.
Dobbiamo continuare a sostenerli in un patto di leale collaborazione tra le istituzioni e i soggetti che in questo settore fanno attività di produzione cinematografica e mantengono vivi questi cinema, oggettivamente una ricchezza preziosa.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per la replica.


Argomento: Contributi alla cultura

Interpellanza n. 1490 presentata da Magliano, inerente a "La cultura è riconosciuta dalla Regione quale fondamentale valore, ma bassa risulta la spesa in conto capitale (l.r. 11/2018): quali le ragioni?"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 1490.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Mi scuso con lei e con l'Aula per la voce: sono un po' costipato, ma, come sapete, i bimbi piccoli sono portatori sani di virus ancora sconosciuti alla medicina.
Con la legge 11 del 2018 "Disposizioni coordinate in materia di cultura" la Regione riconosce e considera la cultura in tutti i suoi aspetti, generi e manifestazioni, come valore essenziale e strumento fondamentale di crescita umana, di libera espressione, mezzo di promozione ed educazione sociale, di comunicazione, di insostituibile valore sociale e formativo, in particolare per le giovani generazioni, e quale fattore di sviluppo economico e sociale del territorio e delle comunità che lo abitano (articolo 1); inoltre, programma, indirizza e sostiene le attività culturali e dello spettacolo, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale, anche attraverso l'armonizzazione e il coordinamento di risorse, programmi e progetti con i differenti livelli istituzionali, previa intesa o accordo.
L'attività regionale tiene conto delle istanze emergenti dai territori ed è informata a criteri di sussidiarietà verticale e orizzontale e di trasparenza nell'utilizzo delle risorse (articolo 4). Con la legge 11/2018 la Regione ha approvato il Programma triennale della Cultura 2022-2024, di cui si parlava prima Assessore.
Considerato che nel 2022 sono stati emanati i seguenti bandi: . a carattere triennale: Spettacolo dal Vivo - Ambito promozione e programmazione (circo contemporaneo, danza musica e teatro) Spettacolo dal Vivo - Ambito produzione arti performative (circo contemporaneo, danze, teatro); Musica Popolare tradizionale; Attività cinematografiche; Valorizzazione delle sale cinematografiche; Attività espositive; Divulgazione culturale (convegni, festival culturali e scientifici); Promozione delle attività educative . a carattere annuale: Rievocazioni e carnevali storici; Patrimonio linguistico del Piemonte; Valorizzazione dei beni archivistici e bibliografici di interesse culturale; Promozione del libro e della lettura, premi e concorsi letterari, valorizzazione delle istituzioni culturali piemontesi; Promozione e valorizzazione delle imprese editoriali e delle librerie del Piemonte; Voucher fiere - Salone internazionale del libro e altre fiere dell'editoria libraria.
Constatato che le risorse regionali a bilancio disponibili e impiegate per dare copertura finanziaria ai bandi sono decisamente orientate alla spesa corrente (Assessore, sappiamo bene la differenza tra spesa corrente e in conto capitale).
Desunto che le tipologie di intervento che comporterebbero l'utilizzo di risorse in conto capitale sono, secondo l'articolato della legge 11/2018 beni culturali di interesse artistico, storico e archeologico (articolo 11); valorizzazione della Sacra di San Michele (articolo 12); beni etnoantropologici (articolo 13); beni culturali di interesse, archivistico bibliografico e documentale (articolo 14); musei (articolo 16); programmi UNESCO (articolo 19); biblioteche (articolo 21); archivi e sistemi archivistici (articolo 23); sedi di attività culturale e di spettacolo (articolo 34).
Interpello la Giunta regionale per conoscere quali siano le motivazioni della scarsità di risorse finanziarie, in ambito culturale, non in spesa corrente, Assessore, ma in conto capitale al bilancio e, conseguentemente di bandi a sostegno dei progetti finanziabili con tale tipologia di spesa.
Questo è un po' il tema, Assessore: un conto è la spesa corrente (ne abbiamo di bandi), un conto è la spesa in conto capitale, che è quella che permette di fare investimenti che per questi soggetti, che ho provato a enunciare didascalicamente, potrebbe essere un sostegno, essendo beni che rimangono materiali o immateriali.
Grazie, Presidente. Ho concluso e ho risparmiato qualche minuto.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
In risposta all'interpellanza n. 1490, che intende rispondere alla domanda posta dal Presidente del Gruppo consiliare Moderati, Silvio Magliano, da una valutazione che ho fatto oggettivamente, ma anche grazie all'aiuto degli Uffici, ritengo che i capitali d'investimento non siano così ridotti.
Le risorse finanziarie messe in campo attraverso diverse programmazioni sono, nel loro complesso, di notevole entità e hanno consentito, pertanto una pianificazione articolata e integrata degli interventi, in quanto concorrono più fonti di finanziamento quali fonti regionali, europee (attraverso i FESR) e statali (anche attraverso il PNRR). Questo insieme di finanziamenti e investimenti in conto capitale è reso possibile anche dal Programma triennale della cultura cui lei ha fatto richiamo (2022-2004) approvato il 5 luglio 2022, che si colloca in perfetta sincronia con l'adozione dei documenti di programmazione statale, oltre a quella regionale e quella europea 2021 e 2027, chiaramente affermando il principio della trasversalità della cultura, ripreso e ribadito anche dai documenti delle istituzioni internazionali ed europee, a partire dall'Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che riconoscono nella cultura uno degli assi fondamentali di politiche di sviluppo sostenibile.
Lo stesso Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, riconoscendo la centralità del ruolo della cultura, ha destinato importanti risorse alla cultura stessa, attraverso misure finalizzate a incrementare il livello d'attrattività del sistema culturale e turistico del Paese, su grandi interventi che sono incentrati su attrattori culturali nelle Città metropolitane e quindi una grande operazione di rilancio dei borghi attraverso anche interventi di sicurezza antisismica dei luoghi del culto per passare alla digitalizzazione, alla creatività e al potenziamento dell'industria cinematografica.
Insistono più programmi strategici che poi si connettono e che possiamo evidenziare in maniera sintetica a quantificare e quindi a valere sul bilancio pluriennale 2023-2025. Abbiamo fondi FESR di 20 milioni di euro fondi regionali di 3.632.982, fondi FSC di 7.300.000 e fondi PNRR di 44.901.192.034. In tutto cuba una dotazione che serve a interventi strutturali, quindi in conto capitale, di circa 45 milioni.
È tutto meglio dettagliato nella risposta alla sua interrogazione, che lei può visionare e, soprattutto, meglio comprendere per non uscire dai tempi indicati per la mia risposta.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.
Vorrei condividere con i colleghi il problema di questa sala, che è molto più piccola dell'aula, quindi il brusìo è molto più fastidioso rispetto a prima e disturba i lavori.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano per la replica.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Userò decisamente meno tempo. Ringrazio l'Assessora per la puntuale risposta e leggerò con attenzione gli elenchi che vorrà fornirmi e la relazione che ha letto poco fa.
Tuttavia, è importante prendere atto che fortunatamente abbiamo la programmazione europea, Assessore, che ci permette di utilizzare quella dotazione, di cui lei parlava, di 20 milioni, in sommatoria aggiuntiva rispetto ai nostri tre milioni, che sono una somma più ridotta e più contenuta.
Diventa importante, e questo lo diciamo da tempo, provare a sfidare il mondo dell'associazionismo culturale, tutti gli attori di cui abbiamo parlato, a investire su beni che poi rimangono nella comunità, rimangono a disposizione dei piemontesi, che siano di proprietà delle realtà culturali o del nostro territorio.
Ci auguriamo che, a seguito di questa programmazione, si usino al meglio le risorse europee e che si trovi poi la possibilità di aumentare i finanziamenti e aumentare la possibilità di contributi in conto capitale.
Lo dico soprattutto per quelle aree interne che hanno il museo storico, che hanno il museo che rievoca le tradizioni, tutto ciò che permette di stabilizzare sul territorio alcuni elementi e alcune proposte culturali che parlano della nostra storia e del percorso fatto dalle culture piemontesi perché poi sono beni che rimangono.
Da questo punto di vista, la ringrazio della risposta e sarà poi nostra cura approfondire, magari con una Commissione dedicata e, alla luce del piano triennale, vedere quanto e come si possano poi sostenere maggiormente e meglio anche le spese in conto capitale, perché danno, comunque significato di una solidità e di una continuità nel tempo, di realtà o di progetti che, se realizzati attraverso il conto capitale, potrebbero trovare in un futuro una loro sostenibilità. Occorre imparare a vivere di risorse non solo istituzionali, ma anche che arrivano da avventori, da spettatori, piuttosto che da visitatori che tengono in piedi queste realtà anche dal punto di vista delle entrate.
Presidente, concludo e ringrazio l'Assessore se vorrà fornirmi la documentazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Magliano per la replica.
Ricordo che per le interrogazioni ordinarie non è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante. È prevista la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interrogante per altrettanti cinque minuti.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione n. 1516 presentata da Canalis, inerente a "Strutture educative residenziali e semi-residenziali per minori, valorizzare i percorsi multidisciplinari e in particolare la presenza degli psicologi"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame dell'interrogazione n. 1516.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Chiara Caucino.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.
La Consigliera Canalis ha facoltà di replicare per altrettanti cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche sociali

Grazie, Presidente, e grazie anche alla Consigliera Canalis per l'opportunità di chiarire questi aspetti.
Volevo ricordare che la presenza degli psicologi è prevista, ai sensi della DGR 25/2012, oltre che presso le strutture residenziali che accolgono minori vittime di abuso e maltrattamento, anche presso le strutture socio sanitarie (comunità riabilitative psicosociali e comunità terapeutiche) che accolgono minori con problematiche di rilievo sanitario.
Per quanto attiene le strutture di tipo sociale, quali le comunità educative e le case famiglia per minori, il sostegno psicologico, che certamente può rendersi necessario per un adeguato accompagnamento dei minori accolti, sulla base dei loro fabbisogni specifici, deve però essere attivato al bisogno da parte delle strutture sanitarie territoriali competenti, su richiesta dell'équipe multidisciplinare che segue il caso specifico.
In ogni caso, ai sensi della DGR 25, qualora, per specifiche motivazioni il servizio sanitario competente valuti quale risposta più appropriata a favore di un minore con problematiche di natura psichiatrica l'inserimento in una struttura socio-assistenziale, dovrà predisporre il progetto congiuntamente con il servizio sociale competente. Qualora, invece, si richieda un aumento degli standard educativi o comunque l'utilizzo di ulteriori risorse, comprese quelle di personale educativo o sanitario che sia, il costo dell'incremento di personale è a carico del sistema sanitario regionale.
Nel caso di allontanamento di minori con disabilità, per ragioni di protezione e tutela e sostegno alla famiglia, l'inserimento trova adeguata risposta nelle comunità educative residenziali, sulla base del PEI predisposto dall'UMVD dei minori.
Per quanto riguarda gli interventi, la Regione Piemonte aderisce, come lei ben sa, fin dal 2012 al Programma nazionale PIPPI, che ha tra i suoi principali cardini proprio l'approccio multidisciplinare e multiprofessionale nell'accompagnamento alle famiglie in situazioni di vulnerabilità con figli e figlie minori.
A seguito degli esiti della sperimentazione pluriennale di cui abbiamo detto, cioè del Programma PIPPI, nel 2017 sono state approvate le "Linee di indirizzo nazionali per l'intervento con bambini e famiglie in situazioni di vulnerabilità". L'intento è quello di promuovere la cosiddetta "genitorialità positiva", di cui all'accordo sancito in Conferenza Unificata il 21 dicembre 2017, che la Regione Piemonte ha recepito con la DGR n. 27/2019, disponendo l'applicazione capillare delle linee quale metodologia operativa da parte di tutti gli enti gestori dei servizi sociali. Per implementare questa piena conoscenza e diffusione dei contenuti delle linee di indirizzo, è stato realizzato nel 2021 un percorso formativo, cui abbiamo creduto moltissimo come Assessorato, proprio per gli operatori sociali e sanitari del territorio piemontese, con il riconoscimento dei crediti e dell'Ordine degli assistenti sociali.
L'avvio del percorso formativo che era stato programmato per l'anno 2020 ha, però, subìto una brusca battuta d'arresto dovuta alla pandemia.
Tuttavia, non appena le condizioni lo hanno consentito, nel secondo semestre del 2021 è stato prontamente attuato, riscuotendo sia un buon interesse da parte dei servizi socio-sanitari e scolastici, tant'è che più di 500 persone hanno preso parte alle prime due fasi del percorso, sia riscuotendo un enorme successo con un grado di soddisfazione espresso per i contenuti tematici e gli apprendimenti conseguenti e conseguiti.
Il percorso ha rappresentato un'ottima occasione per attivare spazi di riflessione individuale e collettiva, finalizzati a contribuire e a consolidare, anche in coerenza con quanto sviluppato in questi anni attraverso la sperimentazione del Programma PIPPI, l'attuazione dei programmi di sostegno ai nuclei familiari beneficiari del reddito di cittadinanza.
L'obiettivo era quello di far conoscere e utilizzare i contenuti delle linee guida di fine 2017, promuovendole nello specifico e promuovendo una visione condivisa dell'area di accompagnamento e sostegno della genitorialità e del lavoro con bambini e famiglie vulnerabili, come un lessico comune per la progettazione dell'intervento e la gestione in favore delle famiglie in difficoltà e dei loro figli, valorizzando la centratura sui bisogni e non sui problemi.
Un altro obiettivo era quello di perseguire una metodologia flessibile rispetto a ciascuna famiglia, ma al contempo strutturata, che accompagnasse operatori e famiglie, mettendo in campo azioni trasversali e sinergiche per realizzare l'obiettivo da parte dei servizi sanitari, sociali ed educativi da sempre attivamente coinvolti nella promozione della genitorialità positiva, così da giungere a modelli organizzativi interdisciplinari efficaci.
Questi interventi sperimentali nell'ambito del Programma PIPPI hanno posto le basi per l'estensione del medesimo su tutto il territorio regionale e in questi ultimi anni, abbiamo sempre più coinvolto ambiti territoriali grazie al finanziamento della quota del FNPS e alla specificazione finanziaria, ai sensi del PNRR, e per la definizione dello specifico LEPS "Prevenzione dell'allontanamento familiare-PIPPI".
Il logico corollario a tutto questo lavoro è quello di completare questa visione, attraverso l'approvazione della legge n. 17/2022 ("Allontanamento zero"), che nel suo articolato assume tra i principi cardine proprio l'approccio multidisciplinare per l'attivazione e la valorizzazione dei PEF (Progetti Educativi Familiari), a supporto delle famiglie in situazioni di vulnerabilità e dei loro figli.
Vorrei ricordare che è in corso la predisposizione, nell'ambito dei provvedimenti attuativi della legge "Allontanamento zero", della deliberazione della Giunta regionale che definisce, tra l'altro, il percorso metodologico per la definizione dei PEF e l'utilizzo dei budget di salute in favore dei minori e delle famiglie.
Peraltro, stiamo attivando l'elargizione di quasi 85 milioni di euro, per la prima volta nella storia di questa Regione, proprio a favore di un'azione volta a implementare quella che noi definiamo la "genitorialità positiva". Sono 85 milioni di euro proprio volti a realizzare i PEF e quindi quello cui lei tiene particolarmente, cioè l'approccio multidisciplinare rispetto al disagio minorile.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Caucino per la risposta.
Ha chiesto la parola per la replica la Consigliera Canalis; ne ha facoltà per cinque minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente. Ringrazio anche l'Assessora Caucino per la risposta.
Vedo che la risposta è già in fase di copiatura e mi verrà messa a disposizione.
Il focus dell'interrogazione era proprio su questa distinzione tra le comunità sanitarie terapeutiche e le comunità sociali che l'Assessore ha affrontato nella risposta. Quindi, ringrazio perché si è colto il punto.
Forse la preoccupazione che sta alla base dell'interrogazione è che stiamo riscontrando un aumento del disagio minorile che, è vero, nei casi sociali non necessariamente è anche di carattere sanitario, ma spesso è un disagio sociale che potrebbe essere affrontato meglio non solo con l'aiuto degli educatori, ma anche con quello degli psicologi. Ci rendiamo conto che non è una competenza del suo Assessorato finanziare gli psicologi, ma piuttosto dell'Assessorato alla sanità, ma credo che un'interrogazione come questa possa essere quantomeno di spunto per valutare un'estensione dei servizi psicologici non solo alle comunità residenziali terapeutiche, ma anche a quelle sociali, a prescindere dalla richiesta che ne facciano le équipe.
Noi stiamo riscontrando sul campo che il disagio, che è un disagio magari materiale o un disagio legato all'assenza di una famiglia alle spalle spesso può essere lenito anche con un intervento psicologico, coniugato a quello più di carattere educativo.
È un po' uno stimolo non polemico che lasciamo e che non credo che sia in contraddizione con gli altri interventi che si stanno mettendo in campo.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interpellanza n. 1503 presentata da Rossi, inerente a "Dati aggiornati concernenti le iniziative messe in campo dalle tre ATC piemontesi relativamente al Superbonus 110" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, Consigliere Rossi, all'interpellanza n. 1503 viene fornita risposta scritta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
Alle ore 10.20, il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti a tutte.



(Alle ore 10.16 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.28)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento comunico che sono in congedo Carosso, Cirio, Lanzo, Protopapa, Ricca e Tronzano Il numero legale, pertanto, è 23.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione e chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento, all'o.d.g. odierno, di un ordine del giorno che ho depositato, il n. 1686, dal titolo "Condanna delle politiche discriminatorie messe in atto dal Governo nei confronti dei cittadini stranieri".
Ieri era la giornata, a dieci anni dal terribile naufragio del 2013 dedicata all'accoglienza di migranti.
La situazione sta diventando sempre più difficile e complicata e gli ultimi provvedimenti non vanno sicuramente nella direzione di un governo e di una gestione dei flussi migratori attenta e sensibile, ma sicuramente non accogliente e nemmeno rispettosa della dignità umana. Le questioni all'attenzione sono molte, a partire dall'ultimo provvedimento, in particolar modo le nuove normative relative ai minori, alla riapertura dei CPR e all'ipotesi, anzi, più che ipotesi, alla decisione del fermo per 18 mesi in attesa della verifica dei requisiti di asilo dei richiedenti asilo.
Il tema, anche in Piemonte, è particolarmente grave, sia per la situazione dell'ipotesi di realizzazione di un CPR (la nostra è una richiesta che non venga riaperto quello torinese), sia per la situazione ai confini, in particolar modo della Valle di Susa, rispetto alla quale c'è stata anche una presenza in Valle del Presidente Cirio.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliera Accossato.
Consiglieri, vi chiedo di tenere un tono più basso, soprattutto chi è seduto vicino alla Consigliera Accossato, perché il vociare entra nel microfono e si sente in tutta la sala.



ACCOSSATO Silvana

Poi uno non se ne accorge e aumenta il tono, quindi grazie, Presidente.
Vado al termine della presentazione e, soprattutto, alle motivazioni che mi portano a chiedere l'inserimento, nell'o.d.g. odierno, di questo tema.
Innanzitutto, si chiede alla Giunta, agli Assessori competenti e, nel caso al Presidente Cirio, di riferire in Aula rispetto alla situazione ai nostri confini, in particolare a Oulx, e poi si sottolineano alcuni aspetti e alcune richieste al Governo in proposito.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Per chiedere l'inserimento, all'o.d.g. odierno, dell'ordine del giorno n.
1682, "Misure di risanamento della qualità dell'aria, azioni a supporto dell'attività delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale iscritte nel Registro Unico Nazionale del terzo settore".
Come sa, Presidente, vi è tutta una serie di realtà che hanno delle esenzioni, soprattutto le pubbliche assistenze o i mezzi di protezione civile. Tuttavia, ci sono tante realtà che si occupano di politiche sociali, di anziani e di disabilità che hanno dei mezzi che iniziano a essere vetusti e che, quindi, potrebbero rientrare all'interno dei blocchi non permettendo a costoro di potersi muovere, venendo meno alla loro funzione sociale.
Sappiamo bene come ci siano sempre meno bandi e meno risorse da parte sia delle istituzioni sia delle fondazioni per il rinnovo del parco auto quindi da parte delle realtà che svolgono attività sociale sui territori.
In questo documento, partendo da un elenco ben preciso di soggetti che svolgono certe attività, si chiede di poterle prevedere come esenzioni da parte di soggetti ed enti che, alla luce delle direttive e delle leggi possono immaginare di esentare alcune categorie.
Presidente, ho voluto indicarle puntualmente, facendo riferimento al Codice del terzo settore e alle attività alle quali sono ascrivibili queste realtà: ci sono le ambulanze, i mezzi di protezione civile e centinaia di mezzi che fanno trasporto sociale e solidale che rischiano di non potersi più muoversi. Si rischia, soprattutto, che le associazioni di cui questi mezzi sono in disponibilità non abbiano, in questa fase storica, le risorse né private né di fundraising né dal punto di vista delle istituzioni o delle fondazioni, per rinnovare il parco auto.
È per questo che mi sono permesso di mettere all'attenzione dell'Aula questo tema, che penso sia un tema fondamentale, perché se non fosse intervenuto il Governo con la misura di proroga di due anni, avremmo avuto centinaia di mezzi che non potevano più muoversi e che, di conseguenza, non potevano fare tutta l'attività sociale, lasciando sole centinaia e centinaia di persone.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere un'inversione dell'o.d.g. all'attenzione di questo Consiglio: trattare la proposta di legge prevista al punto 6), la n. 283 "Interventi urgenti a tutela del trasporto pubblico locale" al punto 2) dell'o.d.g.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Il Gruppo del Partito Democratico, su indicazione del Capogruppo, chiede l'inserimento all'o.d.g. odierno, possibilmente con votazione odierna della mozione n. 1685, che chiede una condanna per l'aggressione subita da studenti e studentesse.
L'argomento non è soltanto di cronaca, ma è anche necessario per una discussione in Aula oggi, ragion per cui ribadiamo l'inserimento di questo punto all'o.d.g. odierno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento all'o.d.g. odierno, dell'ordine del giorno n. 1678, a oggetto "Istituzione tavolo di lavoro su Finpiemonte".
Abbiamo depositato l'ordine del giorno perché riteniamo che sia fondamentale istituire un tavolo di lavoro su Finpiemonte per garantire una maggiore trasparenza ai cittadini e alle imprese e migliorare la gestione attraverso una compartecipazione sana, fra tutte le forze politiche rispetto alle azioni che vengono svolte all'interno di Finpiemonte.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento nell'o.d.g. della seduta odierna dell'ordine del giorno n. 1672 presentato il 1° agosto, a oggetto "Verifiche progetti di soppressione passaggio a livello ubicato in corrispondenza della SP143 (via Stupinigi) a Vinovo e di introduzione fermata ferroviaria in località Garino".
Un ordine del giorno che avevo presentato a inizio agosto, rispetto al quale avevo già chiesto, in passato, l'inserimento nell'ordine dei lavori.
Anche oggi chiedo che venga discusso.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Non vorrei essermi perso qualche passaggio ma, se non ricordo male, avevamo definito in Commissione di discutere oggi anche la proposta di legge sulla circolazione dei crediti edilizi.
Volevo chiedere alla Presidenza.



PRESIDENTE

È una richiesta che facevo mia, aspettavo solo che intervenissero tutti. Se qualche Gruppo, o qualche Consigliere, vuole avanzare la stessa richiesta lo può fare, ma ho visto che ognuno ha altre priorità, legittime.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Chiedo un'inversione dell'o.d.g., in particolare chiedo di portare il punto 11), l'ordine del giorno n. 1680 a oggetto "Voto anticipato regionali 2024.
Scelta non sostenibile", al punto 2), in modo da discuterlo oggi e poterlo votare, più o meno come eravamo rimasti intesi la settimana scorsa.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Vi sono altre richieste d'intervento? Come suggerito dal Consigliere Sacco, propongo di inserire nell'o.d.g.
odierno la proposta di legge n. 276 a oggetto "Interventi in favore della cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020 n.
77", licenziata in Commissione all'unanimità con la proposta di discuterla nella giornata odierna. Questa è una richiesta che avanzo come Presidente del Consiglio, condivisa da tutti i gruppi in Commissione.
Riepilogo le richieste d'inserimento degli ordini del giorno, all'o.d.g.
odierno: ordine n. 1682 del Consigliere Magliano a oggetto "Misure di risanamento della qualità dell'aria: azioni a supporto dell'attività delle Organizzazioni di Volontariato e delle Associazioni di Promozione Sociale iscritte nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS)"; ordine del giorno n. 1686 della Consigliera Accossato a oggetto "Condanna delle politiche discriminatorie messe in atto dal Governo nei confronti dei cittadini stranieri"; ordine del giorno n. 1685 del Consigliere Ravetti a oggetto "Condanna dell'aggressione subita da studenti e studentesse che manifestano presso il Campus Einaudi dell'Università di Torino"; ordine del giorno n. 1678 del Consigliere Sacco a oggetto "Istituzione tavolo di lavoro su Finpiemonte"; ordine del giorno n. 1672 del Consigliere Bertola a oggetto "Verifiche progetti di soppressione passaggio a livello ubicato in corrispondenza della SP143 (via Stupinigi) a Vinovo e di introduzione fermata ferroviaria in località Garino"; la richiesta del sottoscritto, in qualità di Presidente del Consiglio, di inserire la proposta di legge n.
276 a oggetto "Interventi in favore della cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020 n. 77". Su queste richieste di inserimenti, chiedo se c'è qualche Consigliere contrario per sapere se metterle ai voti o se tutti i Gruppi sono favorevoli.
C'è una serie di richieste d'inversione di punti all'o.d.g. Il Consigliere Ruzzola chiede di discutere il punto 6) dell'o.d.g. prima del punto 2). Il Consigliere Gallo chiede di discutere il punto 11) all'o.d.g. prima del punto 2). C'è anche la mia richiesta, in qualità di Presidente, di discutere nella giornata odierna la proposta di legge n. 276, inerente alla cessione dei crediti del Superbonus. Per quello ci dev'essere un accordo politico, perciò eviterei di metterlo in discussione.
Sulla due richieste d'inversione, chiedo se l'Aula acconsente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Accettiamo di inserirle, ma prima ci sono molte.



PRESIDENTE

Sono già inserite nell'o.d.g.
La richiesta riguarda l'inversione, cioè di inserirle prima del punto 2).
Il Consigliere Ruzzola ha chiesto di discutere come primo punto all'o.d.g.
la legge sul trasporto pubblico, mentre il Consigliere Gallo di discutere come primo punto all'o.d.g. la questione riguardante le elezioni anticipate.
Bisogna solo decidere se accettarle e poi valutare cosa discutere prima però indubbiamente la richiesta è arrivata prima da parte del Consigliere Ruzzola. Bisogna capire se procedere con la votazione o meno.



PREIONI Alberto

L'ideale è una votazione, però davo per scontato che, come da prassi l'ordine del giorno non va avanti rispetto a delle proposte di legge. Davo per scontato che l'ordine del giorno del collega Gallo andasse in fondo dopo le proposte di legge.



PRESIDENTE

Quello è sacrosanto e ha ragione, però in questa procedura d'inizio seduta si può presentare una richiesta di modifica, chiedendo l'inserimento o lo spostamento di un punto rispetto all'altro, com'è già avvenuto.
Se l'Aula acconsente, le richieste vengono accolte, altrimenti bisogna procedere con una votazione. È una prassi ormai consolidata e utilizzata.
Quello che ha detto il Consigliere Preioni è corretto, però l'Aula è sovrana e può decidere di discutere un punto prima di un altro.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Alla luce di quanto lei adesso ha relazionato, le proporrei di mettere in votazione queste due richieste d'inversione. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Avendo avuto l'indicazione del Gruppo Fratelli d'Italia, la Lega andrà a rimorchio di Fratelli d'Italia anche in quest'occasione, quindi la decisione mi sembra già assunta e la mettiamo in votazione come l'altra richiesta.
Volevo segnalare al collega Preioni che l'ordine del giorno n. 1660 è il primo atto d'indirizzo subito dopo i testi di legge. Se siete così certi di arrivarci, perché chiedete l'inversione del disegno di legge sul trasporto pubblico locale? Questo disegno di legge è subito prima dell'ordine del giorno a mia prima firma e quindi non ce ne sarebbe motivo.
Il problema è che, collega Preioni, probabilmente con tutti i testi di legge che abbiamo, non arriviamo a quella discussione, ma siccome continuate a ripetere che la decisione è assunta e non c'è nessun atto formale che anticipa le elezioni a marzo - ed è vero, altrimenti non potremmo neanche discuterne - votiamo l'indicazione del Consiglio regionale. Rimarrà lettera morta, rimarrà inutile, ma lo votiamo e chiudiamo questa querelle sulla data delle votazioni (17 marzo, 24 marzo, 9 giugno), che tra l'altro avete aperto voi, perché è una discussione uscita dalle forze di maggioranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Comprendo politicamente la difficoltà della maggioranza a discutere l'ordine del giorno n. 1680. Sono umanamente vicino ai Consiglieri di maggioranza in questa difficoltà, però mi pare che siano diverse le sedute nelle quali non si discute nemmeno un atto d'indirizzo. Posso capire che siano prioritari e più importanti i provvedimenti di legge, però mi pare che nell'ultimo periodo di leggi se ne siano approvate parecchie, anche due o tre a seduta. Inoltre, da questa parte dell'emiciclo ultimamente non c'è stato alcun atteggiamento ostruzionistico, né in Commissione né in Aula, su nessun provvedimento.
Per questo motivo, penso che in una seduta si possa finalmente trovare lo spazio per discutere ed eventualmente anche bocciare, come sempre accade degli ordini del giorno. Diversamente, verremmo indotti magari ad assumere un atteggiamento diverso anche sui provvedimenti di legge che vengono portati in Aula. Fermo restando il fatto che concordiamo con la necessità di discutere urgentemente la proposta di legge a prima firma del Presidente Allasia sugli esodati del Superbonus, mentre gli altri provvedimenti possono anche attendere per l'approvazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, se mi ascoltano i Capigruppo di maggioranza, sempre d'intesa con il mio Capogruppo, almeno per quanto riguarda il Partito Democratico provo a essere molto chiaro.
L'eventuale volontà di non discutere l'ordine del giorno presentato dal Capogruppo Gallo sulla data delle elezioni, cioè la scelta di questo Consiglio regionale che orienti il Governo, metterebbe il Gruppo del Partito Democratico nelle condizioni di attivare tutti gli strumenti necessari e opportuni per evitare che il primo punto all'o.d.g.) oggi possa essere affrontato. Il primo punto all'o.d.g., come richiesto dal collega Ruzzola, riguarda il trasporto pubblico locale.
Credo di essere stato molto chiaro; forse, è il caso, di fronte a questa dichiarazione, che i Gruppi di maggioranza riflettano e che si ristabilisca la normalità nei rapporti tra la maggioranza e le opposizioni.
Non stiamo chiedendo chissà cosa, se non una presa di posizione sulla data delle elezioni che riguarda questo Consiglio regionale, che è libero di offrire un orientamento di massima ai piemontesi e al Governo.
Diversamente, il TPL o altro argomento lo discuteremo la prossima settimana.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo per sostenere la richiesta del Consigliere Gallo, perché credo sarebbe doveroso, per questo Consiglio, esprimersi sul tema, anche per rispetto verso i cittadini piemontesi, perché non penso che si possa continuare ad attendere una discussione calata dall'alto per non si sa bene quali motivazioni rispetto alla data delle elezioni.
Colgo l'occasione anche per ricordare che nell'ultima seduta dei Capigruppo avevo richiesto un approfondimento normativo per capire la cornice all'interno della quale verrebbe presa questa eventuale decisione di anticipazione; quindi, vorrei capire quali sarebbero i motivi accettabili di un'eventuale anticipazione del voto e come questa decisione si porrebbe nei confronti della legge regionale che abbiamo approvato solo qualche mese fa.
Chiedo nuovamente e formalmente un approfondimento normativo su questi aspetti.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiarimenti.
Il sottoscritto non ha mai detto che non intende discutere quest'ordine del giorno, io ho solo detto che prima si fanno le leggi, perché c'è una priorità e perché penso a risolvere la questione dei bus e non a lasciare a piedi decine e decine, se non di più, di cittadini piemontesi; inoltre penso al superbonus e agli esodati. Dopo arriva anche il momento degli ordini del giorno.
Tra l'altro, come giustamente è stato detto, con onestà intellettuale, dal collega Gallo, è un ordine del giorno su un chiacchiericcio, perché non c'è nessun atto formale, non c'è nessuna indicazione reale dal Governo. Come mi insegnate voi, le Istituzioni e gli Enti parlano per atti, ma ad oggi di atti che parlano delle elezioni anticipate a marzo non ne esistono.
Quindi stiamo qui a fare una discussione su non si sa che cosa.
RAVETTI Domenico (fuori microfono) Parlate voi che fate mancare il numero legale!



PREIONI Alberto

Non si sa che cosa, perché a oggi le elezioni sono, probabilmente, fissate con le elezioni europee (election day). Non ho visto un atto, ribadisco perché l'ho detto cento volte in quest'Aula: non mi risulta la volontà del Presidente Cirio di dimettersi nelle prossime settimane; lo conoscete bene anche voi e, quindi, mi sembra una discussione abbastanza surreale. Questa è la sintesi.
Se volete bloccare il TPL in Piemonte e i pullman dei piemontesi, ve ne prendete voi le responsabilità e se ritenete che un ordine del giorno sul non si sa che cosa è più importante rispetto a dare delle garanzie ai nostri piemontesi che possono prendere in tranquillità quelle decine di pullman, le responsabilità sono vostre.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Prego. Scusate.
La parola alla Consigliera Accossato.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Già la settimana scorsa avevo proposto l'inversione all'o.d.g. per affrontare questo ordine del giorno, perché nel merito delle questioni che vengono sollevate, beh, se è un chiacchiericcio c'è un unico modo per stroncare il chiacchiericcio: semplicemente, con una dichiarazione forte e puntuale del presidente Cirio che dica che questo non sussiste e che il tema non c'è.
Noi questo però non l'abbiamo sentito.
Alle mie spalle stanno decidendo sull'ordine del giorno, magari trovano una soluzione.



PRESIDENTE

Consiglieri, scusate.



ACCOSSATO Silvana

Mancando questo pronunciamento e non potendo - neanche oggi - interloquire in quest'Aula con il Presidente Cirio, l'unico modo che abbiamo è quello di farlo attraverso la discussione di un ordine del giorno.
Sul tema dell'importanza degli argomenti che vengono trattati e sulla priorità che l'attività legislativa sicuramente ha e deve avere, voglio però sottolineare anch'io che da mesi non si trattano ordini del giorno e che esiste una modalità, che è quella di mantenere insieme una regolare attività legislativa con l'attività di dibattito e di confronto sugli ordini del giorno, che è quello di riservare ad ogni seduta uno spazio apposito per gli ordini del giorno.
Si faceva, si è fatto e, quindi, lo proporremo. Forse, è uno sbaglio anche nostro che non l'abbiamo più sottolineato nelle ultime riunioni della riunione dei Capigruppo, ma si può riservare uno spazio apposito in calendario condiviso alla trattazione degli ordini del giorno.
Oggi, però, in questo momento, ovviamente sostengo anch'io la richiesta del collega Gallo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sara

Grazie, Presidente.
In realtà, condivido totalmente l'intervento della Consigliera Accossato.
Ormai da diverse settimane che non si sono più trattati i temi proposti dalle minoranze con degli ordini del giorno; anche la settimana scorsa, se non sbaglio, forse, sono state approvate tre leggi della maggioranza su diversi temi e, da parte nostra, c'è sempre stata collaborazione su provvedimenti condivisi, però dobbiamo sottolineare il fatto che gli equilibri in questo Consiglio regionale non sono assolutamente garantiti.
Direi, sicuramente, di dare spazio, come sempre, a proposte prioritarie ovviamente, a seconda di quanto pensa la Giunta, lascerei però anche spazio agli ordini del giorno proposti dalle minoranze.
Noi ne abbiamo proposto uno in giornata, che quello sul tavolo di lavoro su Finpiemonte e c'è anche l'ordine del giorno del Consigliere Gallo. Direi che lasciare uno spazio di espressione alle minoranze penso.
Se poi non si condivide il tema, ricordo che si può sempre votare contro o non votare, come facciamo spesso noi, ma anche la maggioranza ha questa facoltà, ammesso che proprio non si voglia esprimere su un argomento scomodo come le elezioni anticipate.
Tra l'altro, lo ripeto ogni volta, comporterebbero un costo a carico delle casse regionali di oltre 16 milioni di euro rispetto alla scadenza naturale. Su questo penso che i cittadini piemontesi meritino una risposta e una presa di posizione, anche se si tratta di chiacchiericci.
Sostengo sicuramente le proposte dei colleghi e affermo l'esigenza di discutere oggi gli atti di indirizzo proposti dalle minoranze.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
L'imbarazzo dei tre Capigruppo (no, il Consigliere Ruzzola è qui) di Fratelli d'Italia e della Lega che non sanno bene come uscire da questa vicenda è già una risposta all'ordine del giorno, non nel merito, ma è già una risposta del fatto che il tema delle elezioni anticipate a marzo è un tema ancora molto caldo, sul quale non è stata assunta alcuna decisione.
Pertanto, caro Consigliere Preioni, il ruolo del Consiglio regionale è esprimersi con un indirizzo prima che si assuma la decisione, non dopo. Non si devono aspettare gli atti amministrativi che sanciscono le decisioni altrimenti la funzione dell'atto di indirizzo decade.
Pertanto le chiedo, e chiedo anche a lei, Presidente Allasia, di prevedere subito la votazione dell'ordine del giorno (tra l'altro, l'avremmo già votato, avremmo già concluso l'iter e saremmo già passati ai disegni di legge di Giunta e di Consiglio) e, successivamente, gli atti legislativi.
Come detto da altri colleghi, che ringrazio per gli interventi a supporto le opposizioni hanno il dovere e l'opportunità, anche previsto dal Regolamento, di portare in Aula atti d'indirizzo, disegni e proposte di legge in misura prevista dal Regolamento, rispetto a tutti gli atti della maggioranza. Ciò non sta avvenendo da mesi, per cui almeno in questo caso potrebbe essere autorizzato e discusso in Aula.



PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Bongioanni, non so se c'era una proposta alternativa altrimenti procedo con la votazione delle due richieste.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g. del Consigliere Ruzzola.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g. del Consigliere Gallo.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento comunico che sono in congedo Carosso, Cirio, Lanzo, Protopapa, Ricca e Tronzano.
b) Approvazione processi verbali È in approvazione il processo verbale n. 269 relativo alla seduta consiliare del 12 settembre 2023 c) Distribuzione processi verbali Sono in distribuzione i processi verbali n. 270 e n. 271 relativi alle sedute consiliari rispettivamente del 19 e 26 settembre 2023.
d) Esame leggi regionali Il Consiglio dei Ministri, in data 27 settembre 2023, ha esaminato la seguente legge regionale e ne ha deliberato la non impugnativa: legge regionale 8 agosto 2023, n. 17 "Nuova disciplina delle sanzioni amministrative di competenza regionale".
d) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti sulle comunicazioni; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, intanto la ringrazio per aver letto le comunicazioni Il Piemonte in questi giorni è stato al centro del dibattito politico per quanto riguarda il tema delle autonomie regionali e delle Regioni in genere.
Tra l'altro, ci stiamo apprestando ad affrontare una discussione molto interessante tra qualche giorno a Genova con ANCI sul futuro degli Enti locali, in particolare delle amministrazioni comunali.
Presidente, lei è stato presente ai dibattiti che si sono svolti in questi giorni e il giorno del suo insediamento ci ha ricordato che la forza politica cui appartiene ha inserito al centro della propria azione politica il tema dell'autonomia differenziata. Ora, non avendo avuto nella programmazione della VII Commissione l'opportunità di affrontare questo tema e, nel dettaglio, l'esito e la sintesi dei lavori di questi giorni a Torino alla presenza del Presidente della Repubblica, dal nostro punto di vista sarebbe utile ascoltarla, così da poter riflettere meglio e posizionarci nella discussione generale sul grande tema dell'autonomia differenziata.
Il Ministro Calderoli, più di un anno fa, è venuto in Consiglio regionale a offrirci i suoi spunti, il suo punto di vista e le sue tempistiche, ma oggi quel Ministro, per questioni legate prettamente alle dinamiche e agli equilibri di maggioranza, non può dire di poter rispettare, così come ci aveva preannunciato, tempistiche e modalità di un'autonomia differenziata che è completamente differente rispetto a ciò che è stato raccontato.
Peraltro, Presidente, completamente differente anche rispetto alle vostre intenzioni di inizio legislatura. C'è un vuoto programmatico enorme sul tema dell'autonomia differenziata.
Aggiungo che, oltre a un enorme vuoto programmatico, rileviamo anche un difetto legislativo, una mancanza di attività legislativa di questa maggioranza rispetto alle Autonomie locali. Il rapporto avuto con le Autonomie locali in questi quattro anni e mezzo è rilevabile soltanto nel trasferimento di risorse - spesso risorse non del bilancio regionale - a favore di amministrazioni comunali. Non ci pare di aver visto sostanza rispetto a un'idea di modifica, innanzitutto della legge n. 11 del 2011 quella che regola i rapporti tra i Comuni. Pensando alle unioni e alle convenzioni, qualcosa è stato fatto e abbiamo votato anche noi rispetto alle fusioni, ma nella sostanza, sulle autonomie in genere, non abbiamo alcun tipo di relazione, alcun tipo di esito, alcun tipo di giudizio. Lo dobbiamo sospendere perché la vostra attività è stata pressoché pari a zero. Rispetto alle sue comunicazioni ci aspettiamo, Presidente, e lo ribadisco, il suo punto di vista.
Presidente, se lei mi fa andare avanti, posso intervenire tutta la mattinata, ma se lei mi dice che devo intervenire solo per tre minuti intervengo per tre minuti. Mi dica lei.



PRESIDENTE

Consigliere Ravetti, se lei sapesse di cosa stavo parlando con il dottor Panté, mi poteva anche dare ragione, ma non è il caso.



RAVETTI Domenico

Mi farebbe piacere, ma penso di sapere di cosa stavate parlando, dopo la seduta mattutina.
Le chiediamo un intervento per riuscire a conoscere il suo punto di vista rispetto all'esito dei lavori avvenuti in questi giorni a Torino. Ci pare opportuno, così formalizziamo la richiesta di dedicare in VII Commissione una seduta proprio a questi temi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Mi associo alla richiesta del collega Ravetti, perché credo che il tema dell'autonomia vada affrontato in maniera un po' più approfondita nell'ambito dei lavori del Consiglio e, in particolare, nella Commissione che avete desiderato fortemente istituire ma che, purtroppo, non si sta occupando in maniera particolarmente attiva di tutti quei passaggi che interesseranno la nostra Regione e, più in generale, il nostro Paese nei prossimi mesi. Tra l'altro, la posizione sull'autonomia da parte nostra è di netta contrarietà, e questo ci differenzia un po' dagli schieramenti di centrodestra e centrosinistra che, a modo loro, sia nella scorsa legislatura sia in questa hanno perfezionato la proposta di autonomia per il Piemonte.
Il mio intervento era riferito alle comunicazioni rispetto alla proposta di legge n. 284, che ho visto solo adesso nel suo contenuto e che chiaramente non so analizzare nel dettaglio, ma rilevo semplicemente che si tratta di un'ennesima proposta su un tema molto caro al Consigliere Marin: la materia edilizia. Mi chiedevo, anche riflettendo su alcune considerazioni fatte in altra occasione dai colleghi sulle modalità di presentazione delle norme di questa Giunta, per quale motivo si continui a proporre delle iniziative legislative su un tema così importante come il tema dell'edilizia e dell'urbanistica, ma in questa legislatura non abbiamo ancora visto una proposta da parte della Giunta. Ci sono molte iniziative legislative, in particolare del Consigliere Marin, che sicuramente ha la competenza e anche un interesse per la materia, ma ci saremmo aspettati, nell'arco di questi cinque anni, di vedere una proposta ampia e un riordino generale della materia attraverso un disegno di legge.
Nell'ultima Conferenza dei Capigruppo, quando si è chiesta la legislativa per il provvedimento che andrà, forse, in discussione oggi sul trasporto pubblico locale, abbiamo già osservato che molte proposte vengono portate avanti dai singoli Consiglieri, ma questa Giunta dimostra di avere poco coraggio per quello che riguarda le iniziative legislative e molto spesso si affida all'iniziativa del Consiglio.
Ci piacerebbe sapere su alcuni temi come questo - materia edilizia e materia urbanistica - quale siano le intenzioni della Giunta, quale sia la posizione rispetto a certi temi, attraverso l'iniziativa legislativa quindi disegni di legge.
Rilevo che neanche in questa prossima programmazione avremo la possibilità di analizzare un testo a prima firma dell'Assessore Carosso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ho chiesto d'intervenire anch'io sulle sue comunicazioni, ma al di là di quello che sto per dire, che è la motivazione principale del mio intervento, volevo anch'io associarmi a quanto detto dal collega Ravetti perché è stata istituita una Commissione autonomia che di tutto si sta occupando, quando si riunisce, tranne che di autonomia, quindi era palesemente una bandierina.
D'altra parte, l'immagine più forte che questa maggioranza sta dando dell'autonomia è questa: aspettiamo il decreto da Roma. Questa è l'immagine di autonomia che la maggioranza ha dato negli ultimi tempi, con diverse vicende. È bene che i cittadini piemontesi sappiano che l'immagine dell'autonomia è: "Aspettiamo il decreto da Roma".
Al di là di questo, Presidente, lei giustamente, come prevede il Regolamento, ha dato lettura, conoscenza e pubblicità, all'interno delle sue comunicazioni, dei progetti di legge che sono stati presentati ultimamente, con la relativa assegnazione alle Commissioni. Ha fatto qualcosa che è previsto dal Regolamento, che riguarda peraltro un'attività per fortuna, più che legittima da parte dei Consiglieri, cioè presentare delle proposte di legge. Sta di fatto, però, che questa sua lettura poi si trasforma, tant'è che sono stati inseriti nell'ordine dei lavori determinati provvedimenti. L'abbiamo visto con provvedimenti arrivati ultimamente, come la proposta di legge n. 283. C'è una contraddizione nel fatto che oggi lei, Presidente, annunci in Aula la presentazione della proposta di legge n. 283, mentre in realtà la stiamo già discutendo.
Dico questo perché, non più tardi di un paio di settimane fa, si è svolta una riunione dei Capigruppo alla presenza anche degli Uffici di Presidenza delle Commissioni, nella quale si doveva stabilire una tabella chiara d'interventi da approvare da oggi a fine anno o a fine legislatura, sempre che non coincidano le due date. Quella tabella è stata totalmente stravolta e si rimette in discussione - basta vedere l'ordine dei lavori di oggi - la prerogativa del quinto riservato ai provvedimenti delle opposizioni.
Su questo chiediamo a lei, Presidente, un intervento. Piuttosto riconvochiamo una Capigruppo con i Presidenti di Commissione che non si riveli un fallimento totale, come, di fatto, è stata quella riunione alla presenza degli Uffici di Presidenza delle Commissioni, e si ristabilisca un corretto calendario dei lavori e un corretto rispetto del Regolamento relativamente al quinto dei provvedimenti riservato alle opposizioni e auspicabilmente, anche una ripresa fluida dei lavori dell'Aula per il tempo che resterà.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste d'intervento, perciò possiamo proseguire con i lavori.
Prima di iniziare il punto 6) all'o.d.g., volevo solo ricordare la data del 2 ottobre. Non è una commemorazione, per cui mi alzo solo per la solennità del ricordo della giornata istituita per legge.
Il 2 ottobre è stata la giornata in cui si è celebrato il quadrilatero piemontese, composto dalle quattro squadre che, nei primi anni del Novecento, furono protagoniste assolute nel mondo del calcio (Alessandria Casale, Novara e Pro Vercelli), le cui maglie sono esposte nella galleria.
La scelta del 2 ottobre cade nel giorno dell'anniversario della prima giornata del campionato di serie A, allora denominato I Divisione 1921 1922.
La legge regionale n. 16/2021 ha istituito la ricorrenza, integrando la norma del 2020 che prevedeva il ricordo del Grande Torino il 4 maggio e delle vittime dello stadio Heysel il 29 maggio.
L'aggettivo "leggendario" potrebbe apparire esagerato e retorico; invece parlando del glorioso quadrilatero del calcio piemontese, la prima parola che viene in mente è proprio quella, perché Alessandria, Casale, Novara e Vercelli disegnarono tutta l'epica dello sport pedatorio: i palloni di cuoio, i campi di fango, la classe sopraffina di calciatori che segnarono un'epoca e resero immortali le loro gesta sportive.
Del resto, il Piemonte è stata la culla del calcio italiano. Qui nacquero le prime società della penisola; a Torino si disputarono i primi tornei chiamati "Campionati", che si risolvevano in pochi giorni di dispute sui campi affollati dai primi tifosi.
La nostra Regione deve guardare sempre al suo passato d'avanguardia in tanti settori, non solo sportivi, per progettare il suo futuro, che deve essere sempre innovativo, intelligente e creativo.
Grazie dell'attenzione.


Argomento: Trasporti pubblici

Esame proposta di legge n. 283, inerente a "Intervento urgente a tutela del trasporto pubblico"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 283, inerente a "Intervento urgente a tutela del trasporto pubblico", di cui al punto 6) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I, II e V Commissione riunite in seduta congiunta il 3 ottobre 2023.
Relatore di maggioranza è il Consigliere Gagliasso, che ha facoltà di intervenire.



GAGLIASSO Matteo, relatore

Grazie, Presidente.
Se mi permette, prima di iniziare a parlare di trasporto pubblico locale e della proposta di legge che ieri è stata licenziata a maggioranza nella seduta congiunta di I, II e V Commissione, vorrei stringermi al cordoglio per l'incidente che c'è stato questa notte a Mestre. Abbiamo saputo che ci sono vari morti e molti feriti anche in condizioni gravi all'interno degli ospedali del Veneto. Questa è una di quelle situazioni un po' complicate perché parlare dopo queste disgrazie non è sicuramente semplice.
Oggi, però, abbiamo all'esame dell'Aula questa proposta di legge, che permette al trasporto pubblico locale di continuare a circolare anche in condizioni di blocco del traffico, principalmente per i mezzi Euro 3 ed Euro 4, perché il trasporto pubblico locale è veramente importante per i nostri cittadini e non possiamo sospenderlo per lo smog. Allo stesso tempo però, non è una deroga fine a sé stessa, ma c'è la possibilità, ed è l'unica possibilità, per continuare ad avere il trasporto pubblico locale attivo, che è quello di installare il Move-In all'interno degli autobus utilizzati per il trasporto pubblico locale.
In tal modo saranno garantiti i servizi ai cittadini, evitando che anche quando si attiva il semaforo antismog potranno continuare a circolare nonostante che il trasporto pubblico locale in alcune situazioni abbia grosse difficoltà.
Io arrivo da una provincia, come la provincia di Cuneo, che è in una vallata, dove ogni giorno ci sono problemi che vengono segnalati, proprio su questo tema; dobbiamo continuare a dare la possibilità a tutti i cittadini di usufruire del servizio all'interno delle proprie vallate e dei propri territori, ma in questo momento l'unico modo per farlo è approvare questa proposta di legge, che permetterà ai cittadini piemontesi di continuare ad avere un servizio essenziale, soprattutto per i territori più disagiati.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al secondo relatore di maggioranza, il Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo, relatore

Grazie, Presidente.
Il collega è stato sufficientemente esaustivo, quindi non avrei nulla da aggiungere, se non una semplice riflessione che va al di là del punto che oggi approviamo.
È giusto non fermare il trasporto pubblico locale, ma forse anche aprire una riflessione sul fatto che correttamente, chiediamo a tutti i privati di adeguarsi e di avere mezzi sempre più efficienti, efficaci e poco inquinanti.
Come sempre, il pubblico dovrebbe dare il buon esempio e, quindi, sarebbe bene che ci fosse anche una puntuale programmazione che vedesse, nei prossimi anni, la sostituzione di questi mezzi. Oggi interveniamo sugli Euro 3 ed Euro 4, perché per motivi tecnici non possono avere il filtro antiparticolato, ma tutti noi sappiamo molto bene che nel trasporto pubblico locale e, soprattutto, sui territori delle Province, viaggiano dei mezzi che sono ancora Euro 0 o Euro 1.
Sarebbe quindi opportuno che chi gestisce il trasporto pubblico locale, in particolare chi ha la competenza, la proprietà e la gestione di questi mezzi, si facesse parte attiva nel sostituirli.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al relatore di minoranza, Consigliere Sacco.



SACCO Sean, relatore

Grazie, Presidente.
Ho già avuto modo, ieri in Commissione, di esprimere le mie perplessità su questo provvedimento presentato dalla maggioranza, dove la Giunta evidentemente, se ne sta lavando le mani, perché dovrebbe essere un intervento da parte della Giunta, visto che risolve un problema di mancata programmazione. Se è pur vero che per una piccola quota di quei mezzi (Euro 3 ed Euro 4) c'è un ritardo nelle consegne da parte di alcune aziende dei mezzi nuovi, per la maggior parte non c'è nessun ordine di sostituzione.
Oggi, quindi, non stiamo né risolvendo un problema, che è quello ambientale, e nemmeno risolvendo un altro problema, che è quello di garantire un servizio di trasporto pubblico.
Perché dico questo? Perché questa norma consente ai mezzi Euro 3 ed Euro 4 di girare senza il filtro antiparticolato, l'importante è che abbiano installato il Move-In ma c'è un problema di fondo.
Non stiamo parlando di un mezzo Euro 3, che magari è parcheggiato in garage e posso pensare a un pensionato che lo usa per andare a fare la spesa una o due volte alla settimana, ma stiamo parlando di mezzi che servono per garantire il trasporto pubblico, mezzi che fanno anche centinaia di chilometri al giorno. Questo significa che, una volta che hanno raggiunto il tetto del Move-In, questi mezzi diventano fuorilegge, non sono più in regola e, quindi, devono essere parcheggiati all'interno delle autorimesse altrimenti stanno viaggiando, soprattutto per quanto riguarda i centri abitati delle principali città del Piemonte, all'interno di territori in cui non si può girare se non entro determinati limiti di chilometraggio.
Inoltre, torno a dire che possono essere adeguati a un utilizzo abbastanza saltuario della macchina, non per chi deve guidare un autobus che fa numerose fermate durante il turno di lavoro e che, magari, esce anche per un secondo turno.
Mi sembra che qui si sta cercando di rinviare un problema di qualche settimana o di qualche mese, nei migliori dei casi, ma non si sta facendo nulla per risolvere la questione annosa, cioè che abbiamo un trasporto pubblico con delle flotte a disposizione di queste aziende dove vi sono mezzi eccessivamente inquinanti, che non possono più circolare.
Nel frattempo, non si sa neanche quando faremo la nuova gara per il trasporto pubblico locale, perché si sta sempre rinviando tutto ma, a forza di rinviare, i problemi non si affrontano mai.
Tra l'altro, è un tema abbastanza spinoso e sappiamo anche, al di là del forte problema dell'inquinamento che vive la nostra Regione (sono aperte anche delle procedure giudiziarie su questo tema), invito tutti alla massima attenzione, nel momento in cui si va a legiferare su un tema del genere, soprattutto quando non stiamo dando un'alternativa alla soluzione del problema, perché non stiamo dicendo "facciamo un piano di sostituzione dei mezzi e, nel frattempo garantiamo una deroga". Qui stiamo semplicemente dicendo che garantiamo una deroga. Punto.
Poiché la Giunta non si vuole assumere la responsabilità di questo provvedimento, che se lo assuma la maggioranza di questo Consiglio considerando che per il trasporto pubblico, a quanto pare, non si sta facendo abbastanza, altrimenti non saremmo arrivati a dover votare questo provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie.
È aperta, la discussione generale.
La parola al Vicepresidente Valle, che in interviene in qualità di Consigliere.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io su questo provvedimento, perché abbiamo già avuto modo di parlarne in maniera piuttosto concitata in Conferenza dei Capigruppo e sottolineo anch'io due aspetti.
Il primo è che questo è soltanto il primo tempo della discussione, nel senso che, con questa deroga, gli autobus potranno circolare per tutto il tempo che Move-In consente loro, ma è facile ipotizzare che, con un utilizzo medio, nel giro di due o tre mesi ci ritroveremo nuovamente a ridiscutere di questi autobus che usciranno dalla disponibilità delle aziende e che non potranno far conto su questi mezzi per soddisfare le esigenze di servizio.
Da qui apro la discussione sul secondo punto: tra tre mesi, chi verrà mandato a immolarsi per proporre una nuova deroga o un nuovo intervento sul punto? Due mesi fa avete chiesto al Governo di salvarvi e di togliere le castagne dal fuoco sul tema Euro 5; li avete vietati e poi: "Per favore, Governo riapri alla possibilità di far circolare i diesel Euro 5". Il Governo vi è venuto in aiuto, ma questa volta - mi dispiace per i colleghi Capigruppo di maggioranza che sono stati mandati al massacro ma, come diceva qualcuno "vai avanti tu che a me viene da ridere" - è toccato ai tre Capigruppo di maggioranza farsi carico di questa proposta.
Mi chiedo chi sarà fra tre mesi, perché saremo di nuovo qui. Lo dico con sincerità: non basta che sia il Governo a proporre una deroga o che siano i tre Capigruppo di maggioranza in luogo della Giunta, perché è vero che la Giunta parla per atti, ma parla anche per dichiarazioni pubbliche, per posizioni e per voti, perché molti Assessori sono anche Consiglieri, quindi si esprimeranno sulla deroga.
Hanno dichiarato sui giornali cosa pensano rispetto al tema degli Euro 5 ma non basterà che sia qualche altro organismo o qualche altro Consigliere a prendersi la responsabilità della proposta, perché c'è poi una condivisione nel voto e una condivisione politica che si apprezza, non soltanto dagli atti, ma anche dalle dichiarazioni, dalle interviste e dalle posizioni che si prendono e anche da tutte quelle che non si sono prese prima.
Mi riconosco integralmente nell'intervento del collega Ruzzola: certo che c'è un servizio che dobbiamo salvare in questo periodo, ma in questi anni non si è fatta programmazione rispetto alla sostituzione dei mezzi. È questo che andava fatto o, almeno, ci aspettiamo di vedere nei prossimi mesi, dopodiché valuteremo come comportarci quando arriverà la prossima richiesta di deroga da qui a Natale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Noi vogliamo che tutti i cittadini piemontesi abbiano la possibilità di prendere un mezzo pubblico per recarsi al lavoro o per svolgere le operazioni che devono svolgere durante la giornata. Nessuno deve rimanere a piedi. Vogliamo vivere in una Regione dove tutti i cittadini siano messi nelle condizioni di scegliere di prendere un mezzo pubblico e non siano costretti a usare il proprio mezzo privato, specie se questo mezzo è un Euro 3, un Euro 4 o un Euro 5. Non pensiamo che i cittadini che vogliono prendere i mezzi pubblici siano degli ambientalisti invasati, come pensa qualcuno da quella parte dell'emiciclo.
Detto ciò, però, non bastano queste dichiarazioni di principio perch tanto per fare un esempio, se il Protocollo Padano sulla qualità dell'aria poi ripreso a livello regionale dai Piani della qualità dell'aria stabilisce una data, come ha fatto, entro la quale gli Euro 5 non possono più circolare in determinate aree urbane, ma nel frattempo non si è fatto assolutamente nulla, quando quel giorno arriverà, insieme a quel provvedimento viene attuata una grande ingiustizia, che non è l'ingiustizia di chi ha deciso che quei mezzi non potevano più circolare, ma è l'ingiustizia di chi, nel frattempo, non ha fatto nulla.
Questo provvedimento non è una soluzione. Può sembrare una soluzione temporanea, come ha detto il collega Valle, ma non assomiglia nemmeno a una soluzione. Partendo dalle motivazioni addotte dal relatore di maggioranza anzi, da uno dei primi firmatari, abbiamo capito questo messaggio: noi chiediamo ai cittadini di assumere dei comportamenti virtuosi, però non riusciamo a essere noi i primi a dare il buon esempio.
Allora sapete cosa c'è? Non diamo neanche più il buon esempio. Non è un atteggiamento da statisti, sempre tenendo ferma la distinzione tra il politico e lo statista: il politico pensa alle prossime elezioni, lo statista pensa alla prossima generazione. Noi cerchiamo di far parte della categoria degli statisti. Ci proviamo.
Quel ragionamento, quindi, è socialmente inaccettabile. Non stiamo neanche parlando di politica relativa a un provvedimento: è socialmente inaccettabile e non è una soluzione.
Stessimo dicendo: signori, fra due mesi arrivano centinaia di mezzi nuovi Euro 6, ma nel frattempo dobbiamo tamponare questa situazione e non far restare nessuno a piedi, allora sarebbe un provvedimento anche accettabile ma non è così, perché parte dei mezzi, sì, devono arrivare, ma per altri non sono nemmeno state bandite le gare. Proprio non ci sono ancora, neanche sulla carta, neanche sulle offerte.
Noi, quindi, stiamo facendo l'ennesimo "libera tutti". Dire "liberi tutti" è bello, è un concetto di libertà per tutti - il Polo delle Libertà, la Casa delle Libertà - però quelle non sono libertà, cioè è la libertà di non fare nulla e di continuare a perpetuare dei problemi con la qualità dell'aria che nella nostra Regione, nella nostra Pianura Padana, in particolare nella nostra Regione, causano la perdita di vite umane. Non stiamo parlando di quanto è bella un'auto elettrica, stiamo parlando di vite umane, di salute e dell'aspettativa di vita sana dei cittadini che vivono nella Pianura Padana e nella nostra Regione. Stiamo giocando con quello. Stiamo giocando con quello e, tra l'altro, con delle inchieste della Magistratura.
A fronte di una situazione del genere, pur non concordando con il provvedimento per tutte le ragioni che ho elencato, come minimo ci saremmo aspettati una presa di responsabilità da parte della Giunta regionale e non di vedere un provvedimento consiliare presentato dai Capigruppo di maggioranza, altrimenti le ragioni sono due, se è stato fatto così: o la Giunta regionale non aveva il coraggio di farlo e ha detto "Consiglieri fatelo voi, così noi saremo costretti a prendere atto della volontà consiliare" (il Consiglio è sovrano e la Giunta regionale ne prenderà atto), oppure questa è una misura di propaganda, per cui è meglio che sia di proposta consiliare, meglio se di tre Capigruppo, per fare contenti tutti i Capigruppo di maggioranza, e che non sia della Giunta regionale.
Delle due l'una e non so quale sia peggio.
Non so se sia peggio non prendersi le proprie responsabilità o se sia peggio fare propaganda sulla pelle e sulla salute dei cittadini: ciascuno faccia le sue valutazioni. Certamente questo è un provvedimento che non risolve i problemi di nessuno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Alcune considerazioni di metodo e di merito su questa proposta di legge.
Di metodo, perché voglio rimarcare sicuramente anch'io l'irritualità della presentazione di un provvedimento che ha tutte le caratteristiche di un'urgenza amministrativa da parte consiliare e da parte di tre Capigruppo di maggioranza. Non si capisce, o si capisce attraverso dietrologie o interpretazioni che già anche alcuni colleghi hanno provato a richiamare la necessità di un provvedimento preso, peraltro, in via d'urgenza da parte dei Consiglieri della maggioranza e non dalla Giunta, come la mancanza di una proposta di Giunta che mette all'attenzione del Consiglio un'urgenza una situazione che richiede, per garantire un servizio ai cittadini, un intervento preso in questo modo, in anche in deroga alle normative.
Da questo punto di vista, le mie considerazioni nel merito. Il tema innanzitutto è pensare che il taccone sia peggio del buco, nel senso che ancora una volta, si cerca di intervenire su una situazione di mancata programmazione, di mancato intervento concreto e reale in termini di miglioramento della qualità dell'aria, con una misura dell'ultimo momento.
Questa volta non c'è l'aiuto da Roma, non c'è l'aiuto esterno, non si riesce a far ricorso a una soluzione che arriva dal Governo centrale, com'è stato due mesi fa sul tema degli Euro 5, quindi si chiede un intervento al Consiglio; si scopre la centralità del Consiglio che, di solito, viene abbastanza bypassato, per questa deroga. Deroga che, torno a dire, e del resto lo stesso proponente di maggioranza l'ha sottolineato, crea una disparità tra cittadini.
Le reazioni del cittadino medio che sta limitando il suo utilizzo perché ha il Move-In o perché ha dovuto, invece, rottamare un Euro 3 o un Euro 4 e che magari si trova in coda dietro a un autobus, la cui targa o il cui tubo di scappamento ne rivela abbastanza chiaramente la vetustà senza bisogno di leggere il libretto di circolazione con le caratteristiche ambientali, non è tra le più felici e tra le più amichevoli.
Nel merito, poi c'è la questione su come la Giunta e la maggioranza pensa di rispondere alle direttive europee in termini di qualità dell'aria. Non voglio nemmeno citare il tema dell'indagine in corso, ma ci bastano le direttive europee e gli impegni che abbiamo preso ai Tavoli con il protocollo padano per garantire quei limiti, quelle condizioni che, da un lato, le direttive europee e, dall'altro, la salute dei piemontesi ci pongono. Un'ennesima deroga, un ennesimo rimandare quando, peraltro, si portano a giustificazione una serie d'interventi fatti in questi anni, di cui non si conoscono le reali ricadute.
Ci sono stati stanziamenti e investimenti, ma non si riesce a capire, anche andando a verificare sui siti della Regione, quali siano state le reali ricadute in termini di miglioramento della qualità dell'aria e degli interventi svolti.
Credo abbia detto molto bene il relatore di minoranza, con cui concordo pienamente.
Invece non posso, ovviamente, condividere questo tipo di operazione, di cui vedo tutta la pericolosità e anche forse la superficialità.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Accossato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Questo provvedimento nasce per sanare il pericolo di lasciare a piedi decine di migliaia di piemontesi, tuttavia in un contesto generale di revisione che questa maggioranza e questa Giunta faranno del Piano dell'aria. Un Piano che abbiamo ereditato dalla precedente Giunta. Sembra sia sempre nostra responsabilità, anche per atti che avete adottato voi o per cose che avete votato in Europa. Di certo il mio partito ha idee un po' diverse rispetto a questi temi, soprattutto nella città dell'automobile.
La proposta di legge nasce per non lasciare a piedi cittadini i piemontesi ed evitare che degli autobus restino fermi perché sono dotati di Move-In ma, per una questione tecnica, non possono essere dotati di filtro antiparticolato per il calore che sprigionano. Si chiede di votare questo provvedimento per avere una sorta di deroga.
Tutti vorremmo avere la bacchetta magica e i soldi per sostituire nell'immediato tutti gli autobus del Piemonte ma, purtroppo, la bacchetta magica non ce l'abbiamo né voi né noi e quindi le cose si fanno con gradualità. Penso che tutti noi, in questi anni, nei nostri territori abbiamo inaugurato tanti pullman efficienti, elettrici, ibridi; ci sono state tante inaugurazioni e sono stati fatti tanti passi in avanti.
La qualità dell'aria del Piemonte è migliorata negli ultimi vent'anni e il Piano riguarderà altri conteggi che non sono stati fatti, perché non c'è solo il tema degli inquinanti delle auto, ma ci sono stati degli investimenti importanti per le caldaie, per le scuole e per l'efficientamento energetico. Pertanto, conteggiando tutto questo, il Piano andrà verificato in termini generali.
Non ci vedo nulla di strano e questa maggioranza si assume tutta la responsabilità di tale atto. Mi pare che ieri in Commissione fosse solo presente il Consigliere Sacco del Movimento 5 Stelle, quindi non abbiamo visto un grande attivismo delle forze di minoranza. Siamo convinti di avere una norma che va a sanare questo pericolo, come si era fatto sugli Euro 5.
Quindi, forse si voleva giocare ad arrivare a bloccare gli Euro 5. La Regione ha chiesto copertura politica, ma anche tecnica al Governo, il quale ha risposto e siamo ben contenti di avere scongiurato, seppure in extremis, l'ipotesi di blocco a partire dal 15 settembre. Pertanto, gli Euro 5 possono circolare liberamente in Piemonte per ulteriori due anni.
Certo, bisogna essere ecologisti, visto che c'è il tema della qualità dell'aria (i PM10) che riguarda la salute, ci mancherebbe. Siamo in una zona geografica complessa, perché ci troviamo nel bacino padano e abbiamo il passo del Turchino. Spesso lo si dice per scherzare, ma bisognerebbe spianare il passo del Turchino per avere un ricircolo dell'aria più veloce.
D'altra parte, bisogna essere realisti, perché le politiche troppo tranchant devono essere poi calate sulla realtà. Difatti, non tutti possono permettersi l'auto elettrica che costa 50-60 mila euro; con i redditi e con la tassazione che c'è in Italia, ben pochi se la possono permettere. Di conseguenza, le norme, anche a livello europeo, devono essere fatte ma calate sulla realtà. Magari in Germania, dove molti hanno un reddito di 60 70 mila euro, un'auto da 60 mila se la possono permettere. In Italia, con un reddito medio di 20 mila euro, è un po' diverso. E se faccio l'imprenditore, in Italia ho il 50% di tassazione, mentre se lo faccio in un altro paese, dove magari la tassazione è al 20%, è un po' diverso.
Noi siamo molto pragmatici, ci assumiamo le nostre responsabilità e non abbiamo paura di fare degli interventi urgenti per salvaguardare i nostri cittadini piemontesi e anche le fasce più deboli, perché magari chi prende con più frequenza il pullman è il cittadino più debole. E prendendo il pullman di certo fa un servizio all'ambiente e alla salute, perché un pullman pieno sicuramente inquina meno e genera meno PM10 di tante automobili.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente. Buongiorno a lei e a tutti.
Ricordo al Consigliere Preioni che siete al Governo e, se volete, potete abbassare le tasse. È già un anno che siete al Governo. Così come voglio ricordare che la data del 15 settembre 2023 per gli Euro 5 l'avete scritta voi, non era scritta nel piano del 2017, perché era 15 settembre 2025.
Dopodiché sono d'accordo con lei su tutte le considerazioni che ha fatto e che la transizione ecologica non la devono pagare i poveri, altrimenti sarebbe una transizione ecologica sommamente ingiusta.
Detto questo, il mio intervento è molto pratico, cioè per rivolgere una domanda. Ho sentito nel dibattito che si tratta di consentire di viaggiare a veicoli con omologazione Euro 3 ed Euro 4 del trasporto pubblico locale tant'è che si è parlato dei pullman, dei ragazzi che non devono rimanere a piedi e quant'altro. Siccome la norma non è scritta in questo modo, perch si parla di "veicoli con omologazione Euro 3, Euro 4 che forniscono un servizio essenziale alla collettività, compresi i servizi di trasporto pubblico locale", volevo sapere il perimetro di questa norma, cioè se c'è un elenco di veicoli. Che cosa s'intende per "veicoli che forniscono un servizio essenziale alla collettività"? Sicuramente sono quelli del trasporto pubblico locale, ma anche i bus turistici? Anche i mezzi per il noleggio che non hanno il filtro antiparticolato? Lo chiedo, perché mi viene da pensare che anche un camion che trasporta gli alimentari deperibili fornisce un servizio essenziale alla collettività.
Non mi so dare una risposta. Qualcuno mi suggerisce anche le ambulanze e altre cose, ci mancherebbe.
Volevo capire dagli estensori della norma se c'è un elenco preciso, in modo tale da sapere entro quale perimetro ci muoviamo nell'approvarla, proprio perché è una norma di carattere derogatorio.



PRESIDENTE

Non vi sono altri interventi in discussione generale. Prima di chiudere la discussione generale, chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Ha chiesto la parola l'Assessore Gabusi; ne ha facoltà.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato la discussione e non vorrei ripetere tanti concetti già espressi. Non sono uno statista, sono un ex Sindaco come molti di noi e credo che dobbiamo certamente guardare alle generazioni future, ma dobbiamo arrivarci vivi. Al di là delle pregiudiziali e dei grandi discorsi, abbiamo un problema. Andiamo poi a vedere chi l'ha scritto, anche se è poco interessante: nel Piano era previsto che gli Euro 3 e gli Euro 4 potessero circolare con il filtro antiparticolato, ma il filtro antiparticolato non si può mettere, perché questi mezzi prendono fuoco.
Insomma, al di là del momento in cui interveniamo, la previsione è sbagliata, ma non è colpa di qualcuno, perché quando è stata scritta probabilmente non c'era ancora questo dato, non aveva ancora preso fuoco nessun pullman, per cui non c'era ancora stato il divieto da parte delle case costruttrici di inserire il filtro antiparticolato su questi tipi di mezzi. Questa era la previsione, che è disattesa totalmente e che dev'essere corretta, a meno che non si vogliano lasciare a piedi le persone nel momento in cui scatteranno i semafori arancioni nei nostri Comuni soprattutto nei Comuni di Torino, Alessandria e Asti. Dico Alessandria e Torino, perché sono le città che, nel combinato disposto tra il numero dei semafori ambientali e il numero di mezzi in servizio su quelle tratte rischiano di lasciare a piedi le persone.
Non è vero che non è stato fatto niente in questi anni. Non è vero che non c'è stato un piano di sostituzione dei mezzi. Solo sabato, il Consorzio Alessandrino SCAT ha inaugurato e messo in servizio 40 mezzi annunciando che altri 60 arriveranno entro fine 2024. Naturalmente bisogna comprarli bisogna costruirli, in un periodo in cui c'è stato qualcos'altro nel mondo (COVID e difficoltà di reperimento di materiali) che ha rallentato i piani che avevamo messo in atto, non sugli Euro 5, ma sugli Euro 3 e sugli Euro 4.
Pertanto, non è mancata la programmazione e, tra l'altro, i soldi ci sono.
Per la prima volta questa Giunta ha fatto convergere i soldi dell'ambiente con quelli dei trasporti per un piano comune che, insieme a quelli del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, cubano oltre 120 milioni di euro per la sostituzione di mezzi.
E non è neanche vero che è una misura che non ha una prospettiva o che non è transitoria. È transitoria nella misura in cui crediamo - e le aziende ci confortano in questo -che quei 200-250 mezzi strettamente necessari per il servizio in quei territori, saranno sostituiti entro la fine del 2024.
Pertanto, capite bene che tutto il quadro che è stato presentato, che è comprensibile, da parte della minoranza per rappresentare una scarsa efficienza dell'Amministrazione regionale, è in buona parte totalmente disatteso o non veritiero.
In questi giorni c'è stato il Festival delle Regioni, per cui la legislativa della settimana scorsa è saltata perché non c'erano i tempi di presentazione, quindi la cosa più veloce da fare per scongiurare il semaforo ambientale e per evitare di lasciare a piedi quelle persone, visto che ci sono 25 gradi e visto che non sono previste piogge nei prossimi giorni, era questo percorso legislativo.
Non solo non se ne lava le mani, ma la Giunta è qui presente per dire che concorda su questo provvedimento e crediamo che, al di là delle polemiche che ci stanno, a maggior ragione a qualche mese dalle elezioni, questo sia un provvedimento che corregge una stortura normativa e, soprattutto, che non lascerà a piedi cittadini da domani, nel caso in cui scattassero i semafori ambientali.



PRESIDENTE

Grazie.
È chiusa la discussione generale.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Se l'Assessore vuole intervenire, può intervenire.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Non per eludere la domanda.
La norma, come la leggo io, dice che i servizi essenziali per la collettività sono i servizi pubblici; naturalmente, è molto ampio. Sapete credo, tutti voi che, ad esempio, i servizi emergenziali, come i servizi di raccolta rifiuti, sono già presenti nel Piano.
È chiaro che questa è un'interpretazione che, certamente sul servizio di trasporto pubblico, mira a chiarire a tutti i Sindaci dei territori che l'ordinanza può essere fatta in questi termini; ogni Sindaco è libero perché quell'ordinanza la firmano i Sindaci, la nostra è un'ordinanza tipo sia negli orari sia nelle modalità. Sappiamo che ci sono state dichiarazioni pubbliche, ci sono stati atti che hanno diversificato leggermente le varie ordinanze, quindi ognuno lo riterrà servizio essenziale. Per esempio, lo scuolabus, per ovvie ragioni, è assimilabile ma non è competenza stretta della Regione, perché questo tipo di servizio è una competenza dell'ente locale.
Credo, ma estendo il mio raggio d'azione ed è più chiacchiera da bar che una direttiva chiara, che il trasporto merci di alimenti deperibili non possa essere assimilato ai servizi per la collettività intesi come servizi pubblici essenziali.



PRESIDENTE

Grazie.
Proseguiamo i lavori, entrando nell'articolato.
La proposta di legge n. 283 ha tre articoli, su cui non sono stati presentati emendamenti.
ARTICOLO 1 Il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Chiedo l'appello nominale sul voto finale.
Grazie.



PRESIDENTE

L'appello nominale è già previsto dal Regolamento.
La parola al Consigliere Sacco, per dichiarazione di voto.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Come si poteva dedurre da quanto annunciato nel mio intervento, il voto su questo provvedimento sarà contrario, perché - torno a dire - non va a risolvere nessun tipo di problema e non si capisce in che modo poi s'intendano sostituire i mezzi.
In parte è vero quanto detto dall'Assessore Gabusi, e cioè che una parte di questi mezzi deve arrivare (infatti, all'inizio mi sono riferito a un provvedimento transitorio, perché sappiamo che devono arrivare tutti i mezzi sostitutivi). Ci sta, si è verificato un problema nelle forniture, ma mi sembra non sia questo lo scopo finale, altrimenti avremmo la possibilità di sostituire tutti i mezzi che oggi hanno il problema di non poter circolare, in quanto non rientrano nella normativa.
Fra l'altro, non possiamo sempre andare avanti mettendo delle pezze considerando anche la cattiva gestione del problema degli Euro 5. Sapevamo da tempo che gli Euro 5 sarebbero stati fuorilegge, a meno che non avessero installato il Move-In e se non ci fosse stato un intervento normativo da parte del Governo. Ma ve ne siete accorti così dopo, perché vi accorgete sempre dopo, che nel frattempo 2000 persone l'avevano già installato? Prima, tutta la macchina regionale ha lavorato per fare installare i Move In e adesso bisogna restituire i soldi a quelli che l'hanno installato perché ci avete ripensato e forse non si poteva fare? Non si può lavorare in questo modo, cambiando continuamente le posizioni politiche: quando si dice una cosa alle persone, bisogna fare in modo che sia quella, non che quando si arriva poi a un certo punto, si cambia tutto altrimenti nessuno si fida più di nessuna normativa.
Occorre fare normative che siano applicabili pensando già da prima all'obiettivo e magari, senza fare "la sparata troppo grossa", diciamo: va bene, facciamo le cose che sono realmente applicabili, ma facciamole veramente, non che le facciamo e poi in parte non facciamo i controlli e magari rinviamo su alcuni aspetti (non parlo di controlli da parte della Regione, ma di alcuni Comuni), oppure rinviamo su altri aspetti.
Facendo così perdiamo totalmente la credibilità: diciamo una cosa e poi ne facciamo un'altra; diciamo una cosa e poi ne facciamo un'altra. La gente non sa se deve fare un investimento piuttosto che un altro, sia le famiglie sia le imprese, perché hanno tutti questo tipo di problema con la schizofrenia politica che c'è in giro.
Fra l'altro, a forza di mettere le toppe, si rischia che il tutto inizi a sembrare una "lecchinata". Non si fa più un ragionamento d'insieme, non si tengano in considerazione i vari punti e si va a mettere aggiustamenti su delle eccessive sparate fatte in altri contesti. Forse è il caso di sederci un attimo al tavolo e definire realmente una programmazione sostenibile che possiamo fare e soprattutto, nel momento in cui mettiamo una regola facciamo in modo che le persone la rispettino, altrimenti la rispetteranno soltanto quei cittadini che hanno il senso civico di capire qual è il problema e che fanno il possibile per mettersi nelle condizioni di dare una mano, di fare la propria parte.
Non può agire così, occorre individuare le priorità e su esse andare a fondo, non ampliare eccessivamente i raggi d'azione e poi ricalibrarli senza nemmeno capire cosa viene applicato e cosa non viene applicato altrimenti si genera solo confusione e schizofrenia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io in dichiarazione di voto. Non dico che non ci spaventa la richiesta di votazione per appello nominale sul provvedimento, richiesta ancorché inutile perché, come ha detto lei, in automatico il voto finale sui provvedimenti è per appello nominale. Noto, peraltro, che sulla questione Euro 5 si continua a raccontare qualcosa di diverso dalla realtà.
Qualcuno diceva che si può ingannare tutti per un po' di tempo, o qualcuno per molto tempo, per sempre, ma non si può ingannare tutte le persone per sempre.
La questione Euro 5 ha fatto sì che questa maggioranza chiedesse al Governo nazionale di varare un decreto per mettere a posto un pasticcio che essa stessa aveva fatto: l'anticipo di due anni del blocco dell'Euro 5 non l'aveva deciso qualcuno a Bruxelles, magari degli ambientalisti invasati o qualcun altro, ma l'aveva deciso questa Giunta regionale con l'Assessore Marnati, che nel frattempo è sparito dai radar.
Sempre per il discorso sull'autonomia e "padroni a casa nostra", avete chiesto a Roma di varare un decreto per mettere a posto qualcosa che avevate fatto voi.
Questa, continuiamo a ripetere, è la realtà dei fatti. Se era un pasticcio avete scongiurato un pasticcio vostro con un altro pasticcio.
La questione relativa alla proposta di legge di oggi aggiunge un altro elemento al contesto di totale mancanza di credibilità mostrata da questa maggioranza e dalla Giunta regionale su tutta la questione della qualità dell'aria.
Quel decreto sbloccava gli Euro 5 con il patto di rivedere, nel frattempo il Piano qualità dell'aria, scrivendo non si sa ancora cosa. Prima o poi ce lo dovete dire cosa dovete scrivere di così diverso lì dentro, magari qualcosa che sia compatibile con le normative europee e che non peggiori la situazione, non peggiori il dossier in mano alle Magistrature. Prima o poi dovrete anche dirlo.
In seguito, tutta la moina dei Move-In (metti Move-In, poi contrordine compagni: togli Move-In, restituisci i soldi, oppure tienilo, tanto è così sperimentale e fai che tenerlo; ce l'hai, fai che tenerlo) è un altro tassello di una gestione confusa e sbagliata di tutta la questione qualità dell'aria.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Bertola.
Chiedo a tutti i colleghi di fare silenzio. C'è un forte brusio che pu dare fastidio anche a chi ci ascolta da fuori, ma soprattutto le registrazioni potrebbero essere falsate.
Chiedo a tutti di rimanere, non dico in rigoroso silenzio, ma di avere rispetto per chi interviene. Se qualcuno ha intenzione di interloquire con qualcun altro, può telefonare o uscire: nel palazzo ci sono gli spazi idonei per farlo.
Vi ringrazio e lascio la parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente, ma vedo che purtroppo non l'hanno ascoltata.
Stavo dicendo che è un altro tassello di una gestione catastrofica e confusa di tutta la questione qualità dell'aria che alla fine, perché poi si arriva sempre alla fine di qualcosa, avrà dei risultati che porteranno a sanzioni che pagheranno tutti i cittadini. Le sanzioni non le paga la Giunta regionale, chi governava, il Sindaco o altri, ma si ripercuotono su tutti i cittadini piemontesi in proporzione, specialmente sui più deboli.
La questione la pagheranno i più deboli, con le sanzioni che arriveranno anche a livello di salute. Ripeto: stiamo parlando della salute dei cittadini.
Per questo motivo, daremo un semplice voto di presenza rispetto a questo provvedimento. Ripeto, vogliamo che tutti i cittadini piemontesi abbiano la possibilità di scegliere di prendere i mezzi pubblici, ma senza che, loro malgrado, siano parte di una situazione che non fa bene a nessuno e non fa bene a loro per primi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo, ovviamente, per annunciare il nostro voto favorevole perch come bene ha ricordato l'Assessore Gabusi, si tratta di intervenire in una situazione che creerebbe problemi ai nostri cittadini.
Ho apprezzato anche la sua parte pragmatica da ex Sindaco e quella istituzionale, quindi in qualche modo si è caricato istituzionalmente anche di questa responsabilità, che a dir la verità non ho trovato da parte dei colleghi alla mia destra. Ho sentito da parte loro parole come "schizofrenia politica", "mancata programmazione" e chi più ne ha, più ne metta.
Allora, cari colleghi, vi chiedo: fino a dieci mesi fa eravamo tutti insieme al Governo, sono decenni che siete maggioranza assoluta nel Comune di Torino che, se non sbaglio, detiene il 100% delle quote GTT (credo sia il maggiore operatore), fino a quattro anni fa eravate in maggioranza in questo Consiglio regionale, quindi la mia domanda è: visto che state dicendo che non siamo stati capaci e che voi avreste fatto molto meglio perché, negli anni precedenti, soprattutto avendo la piena titolarità attraverso FCT Holding di GTT, non siete intervenuti con una programmazione corretta che ci portasse a non avere più mezzi da sostituire già negli anni precedenti? La mia domanda è semplice.
Ho visto per circa un'ora, in modo un po' confuso e non puntuale, puntare il dito nei nostri confronti, o di chi siede qui in questo momento. Parlate puntualmente di mancata programmazione, ma la programmazione si fa negli anni che precedono l'evento, quindi eravamo tutti pienamente consapevoli di questi termini. Dove ancora oggi siete saldamente e totalmente maggioranza come nel Comune di Torino, per quale motivo non avete fatto questa programmazione? Per quale motivo non avete acquistato in tempo i mezzi? Per quale motivo, nel momento in cui eravate maggioranza al Governo e in Regione, non avete trovato le risorse per farlo? Puntate il dito contro di noi se adesso noi cerchiamo di risolvere un problema che quelli che ci hanno preceduto evidentemente non hanno saputo programmare? Resto veramente allibito quando dimenticate dove siete ancora maggioranza e dove lo siete stati fino a qualche mese fa, pensando di scaricare sugli ultimi che assumono provvedimenti per risolvere i problemi che la vostra incapacità programmatoria degli anni precedenti ha causato.
Per favore, colleghi, assumetevi almeno una parte di corresponsabilità per questa situazione e rispondetene anche voi ai cittadini!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ruzzola.
Non vedo altre richieste d'intervento.
Pongo.in votazione la proposta di legge n. 283 per appello nominale.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n.217, inerente a "Disposizioni per la promozione e la valorizzazione della filiera regionale del legno", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla III Commissione il 14 settembre 2023.
Do la parola al relatore, Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo, relatore

Grazie, Presidente.
Finalmente portiamo in Aula una proposta di legge che ha avuto un percorso legislativo piuttosto lungo da quando incardinai in Commissione quella che era la bozza iniziale..



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Bongioanni, vedo sbracciarsi la Consigliera Disabato.
Prego, Consigliera Disabato, ha facoltà di intervenire.



DISABATO Sarah

Mi stavo confrontando con i colleghi perché mi era sembrato di capire che ci fosse un'intesa per trattare il tema del superbonus, che è decisamente urgente, perché ci sono centinaia di cittadini e anche di imprese che sono rimasti bloccati nella bolla della cessione dei crediti.
A nostro avviso, risulta prioritario trattare quell'argomento, ovviamente se c'è l'accordo di tutto il Consiglio.



PRESIDENTE

Io avevo inteso invece che si trattasse prima la proposta di legge del Consigliere Bongioanni sulla filiera del legno, anche ieri.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, volevo chiederle, una volta terminato il disegno di legge sui trasporti, un momento di sospensione per capire l'ordine dei lavori di questa giornata, perché abbiamo inserito dei punti all'o.d.g. e ne abbiamo anticipati altri. A questo punto il disegno di legge più importante da portare avanti è quello presentato da lei, Presidente, sul tema del Superbonus. Però vorremmo capire se riusciamo a inserire la discussione e la trattazione di alcuni ordini del giorno della minoranza.
Non c'è solo quello a mia prima firma, che avete rinviato - il vostro voto esprime già la vostra posizione sull'anticipazione o meno delle elezioni quindi non c'è molto da dire di più -ma c'è anche l'ordine del giorno del collega Rossi, in merito a quello che è successo agli studenti qualche giorno fa, che vorremmo trattare nella giornata odierna.
Inoltre, dovrebbe chiarirci meglio, Presidente, perché tra i banchi girano voci diverse, se lei intende sospendere i lavori dell'Aula alle ore 16 in concomitanza con l'inaugurazione della Piazza Piemonte, che non capisco perché sia in concomitanza con il Consiglio, oppure se si procede con i lavori.
Per questo, sarebbe opportuno sospendere i lavori per un paio di minuto per capirci e mettere in fila le prossime ore.



PRESIDENTE

Sulla programmazione dell'esecutivo e del legislativo, lei sa meglio di me che sono due programmazioni autonome e distinte: né il Consiglio pu seguire la Giunta, né la Giunta può seguire il Consiglio. È evidente che l'attività legislativa per i Consiglieri è predominante, perciò, a mio giudizio, si sta in Aula fino alle ore 19. Poi se c'è un accordo diverso o manca il numero legale, è un altro discorso, in quanto il Regolamento prevede che si sospendano i lavori.
Mi sembrava ovvio e normale procedere in ordine, in assenza di accordi però possiamo anche proseguire con il punto sulla...



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, chi non è interessato può uscire dall'Aula, chiunque sia: funzionari, dipendenti o Consiglieri. Potete uscire dall'aula, siete autorizzati, perché oggi c'è un brusìo fastidiosissimo.
Stavo dicendo che vorrei capire solo qual è l'ordine dei lavori. A mio giudizio, come ho ribadito ieri in Commissione, per esigenze di maggioranza mi sembrava ovvio proseguire sulla proposta di legge inerente alla filiera del legno e successivamente, avendo tutta la giornata a disposizione passare alla proposta di legge relativa agli incentivi del Superbonus.
Chiedo ai Capigruppo di valutare, pertanto sospendo i lavori per cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.23, riprende alle ore 12.38)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Bertola, sull'ordine dei lavori.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Il mio, per definizione, sarà un intervento sull'ordine dei lavori.
Due questioni. La prima.
Giustamente, qualcuno ha sottolineato che oggi, per le ore 17, tutti i Consiglieri regionali sono stati invitati all'inaugurazione di piazza Piemonte, dalla Giunta regionale, con una mail partita a nome dalla Segreteria generale.
Questo perché, come lei dice, ed è in parte vero, il Consiglio non pu interferire con la Giunta e viceversa.



(Commenti fuori microfono)



BERTOLA Giorgio

Lo dica a sé stessa! Quando qualcuno, nella sua autonomia di Presidente, ha deciso, invece, di intervenire nella questione, poi deve essere coerente con sé stesso. Poich stiamo decidendo cosa faremo oggi, sento da lei dire che, per quanto la riguarda, i lavori possono andare avanti fino alle ore 19.
Mi viene da ricordarle, Presidente, che il giorno 29 settembre, alle ore 13.02 abbiamo ricevuto una mail nella quale si diceva: "Gentili Presidenti gentili Consiglieri, si inoltra l'invito del Presidente della Giunta regionale, Alberto Cirio, per mercoledì 4 ottobre p.v. alle 17 all'intitolazione della piazza Piemonte. D'incarico del Presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, si informa che nel corso della prossima seduta del Consiglio sarà concordata l'ora di chiusura dei lavori". Ed è quello che vorremmo fare con lei, Presidente! Perché vorremmo che oggi i Consiglieri che vogliono e possono partecipare all'inaugurazione della Piazza Piemonte, anche per la gioia del Presidente Cirio, anzi soprattutto per la gioia del Presidente Cirio, poiché invitati anche da lei, Presidente Allasia, e non solo da Alberto Cirio, quindi due inviti importanti e dire di no è brutto. Soprattutto, però, vorremmo che oggi venisse approvata la proposta di legge che aiuta gli esodati del Superbonus, perché siamo già quasi oltre il tempo massimo, anche in questo caso.
Stiamo quindi cercando di far stare insieme l'una e l'altra cosa: approvare la legge sul Superbonus e andare all'inaugurazione della piazza Piemonte.
Certo è che, se in mezzo c'è la proposta di legge sulla filiera del legno mettere insieme tutte queste cose diventa difficile perché - visto che ci siamo - ho appreso della presentazione di diversi emendamenti da parte del Gruppo Movimento 5 Stelle e io, ad esempio, comunico la sottoscrizione di quegli emendamenti.
Dicevo, trovo difficile riuscire a mettere tutto insieme e trovare una soluzione che possa non dico far contente le opposizioni, ma licenziare un provvedimento importante dall'Aula, come quello sugli esodati del Superbonus, e chiudere i lavori dell'Aula in tempo per partecipare a quell'importantissimo evento. Diversamente, mi viene da pensare che forse qualcuno dalla parte dell'emiciclo alla mia sinistra non vuole che oggi venga approvata la proposta di legge che aiuta gli esodati del Superbonus cittadini piemontesi e imprese piemontesi che rischiano di fallire.



PRESIDENTE

Grazie.
Ho ripreso la mail e leggo: "D'incarico del Presidente del Consiglio regionale, si informa che nella prossima seduta sarà concordata l'ora di chiusura dei lavori".
Dato che l'accordo non l'ho ancora visto, non posso dire che chiudiamo anticipatamente il Consiglio, scusate. Per me la chiusura dei lavori pu essere alle ore 19; poi, se c'è un accordo, com'è successo altre volte, di anticipare la chiusura.
Ricordo però all'Aula che la chiusura dei lavori può avvenire anche alle ore 16, perché se alle ore 17 ci sarà l'inaugurazione della piazza, è difficile arrivare in orario dal momento che da qui a Palazzo Unico ci si impiega circa mezz'ora.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Neanche lei, intanto in bici è meglio lasciar perdere, perché non le fa bene.
Dato che non lavorate al 118, non dovete correre. Se volete correre vi assumono, vi prendono, anzi non vi assumono, vi prendono.
A parte le battute, ribadisco il concetto che la programmazione dei lavori dell'Aula è fino alle ore 19; poi, se c'è l'accordo di proseguire su un provvedimento o su un altro, senza mettere in votazione, si prosegue. Se non c'è la volontà, si può richiedere di mettere in votazione la richiesta di chiusura anticipata.
Ribadisco che se dovessimo decidere di andare all'inaugurazione a piazza Piemonte sotto il palazzo unico della Regione in via Nizza, dovremo chiudere alle ore 16 o alle 16.15.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato, sull'ordine dei lavori.



DISABATO Sara

Grazie, Presidente.
Sull'ordine dei lavori, perché in realtà sto cercando di aiutarla, in quanto la proposta di legge sugli esodati del superbonus è sua; come minoranza, in realtà, stiamo chiedendo l'inversione dell'o.d.g. per esaminare una proposta della maggioranza. Credo che sia non sia mai avvenuto prima. Vi stiamo esortando a fare un qualcosa che è a vostra firma! Tra l'altro, il collega Sacco è stato talmente lungimirante, talmente responsabile che, per accelerare la discussione di questa proposta di legge, addirittura ha evitato di depositare la sua, proprio perché vuole intervenire sul suo testo, Presidente, perché è stato ritenuto di equilibrio per fare delle modifiche, per accelerare ancora i tempi.
Inoltre, è stata messa mano anche alla tempistica di attuazione della legge, che passa a 15 giorni anziché 90, quindi c'è anche un intervento propositivo del Movimento 5 Stelle volto ad accelerare l'iter di approvazione della proposta. La stessa cosa ha fatto anche il Partito Democratico, non presentando la sua, ritirandola addirittura.
Noi, a tutti gli effetti, le stiamo dando una mano per discutere un testo che, da parte nostra, è condiviso.
Se vogliamo mettere su un piatto le due proposte di maggioranza per valutarne sull'ordine di priorità, penso sia più importante uscire oggi con l'approvazione di un testo che mette al riparo cittadini e imprese dalla bolla del blocco del Superbonus; l'altra è una proposta anch'essa importante, però può aspettare qualche ora.
Veramente, faccio un appello al buon senso della maggioranza, perché non stiamo spingendo per mettere una nostra proposta all'o.d.g., ma stiamo chiedendo di discuterne una vostra.
Più di questo penso non si possa fare! Vi chiedo, se non altro, di sospendere o di discutere realmente su questa esigenza, oppure dovremmo uscire dall'Aula con un fatto compiuto, cioè che gli esodati del Superbonus e le imprese danneggiate dai provvedimenti del Governo Meloni, purtroppo non vengono prese in considerazione da questo Consiglio che li ha ascoltati fino a ieri. Perché questo è il risultato questo vedranno oggi i cittadini che stanno seguendo il Consiglio, nella speranza che quel provvedimento venga approvato in modo celere.
Sorvolo sul tema secondario, secondo me, dell'invito a un evento cui evidentemente non potrò partecipare, perché se i lavori non devono essere sospesi, è chiaro che non potrò prendere parte all'inaugurazione della piazza davanti al grattacielo della Regione Piemonte. Per carità, va bene tutto, se si decide di andare avanti per discutere temi importanti per i cittadini piemontesi sono assolutamente a favore, l'unica cortesia che le chiedo è che la prossima volta almeno non mi inviti. So per certo di non essere gradita a questa inaugurazione; se non altro, potrò portare avanti in Consiglio il nostro lavoro richiedendo la discussione dell'ordine del giorno sul tavolo di lavoro di Finpiemonte.
Questo ci tenevo a dire.
Presidente, lotti insieme a noi e chieda di calendarizzare la sua proposta di legge oggi.



PRESIDENTE

Talmente ho lottato che ho richiesto io personalmente di inserirla, dato che normalmente non lo fa il Presidente, ma lo deve fare un Consigliere.
Avete dato priorità ad altre richieste sulla modifica dell'o.d.g. Se ne prenda atto e poi i cittadini, come dite voi, faranno le proprie valutazioni, però mi sembra un po' riduttivo.
In Commissione, come maggioranza abbiamo fatto passi indietro cercando di portare a compimento veloce la proposta di legge, dicendo e dichiarando già in Commissione che c'era, non dico una priorità, ma un punto all'o.d.g.
Tuttavia, non compete a me discutere e proporre la sospensione di un provvedimento; eventualmente il propositore, che è il Consigliere Bongioanni. Spero che nella pausa di dieci minuti che c'è stata ci sia stata un'interlocuzione fra maggioranza e opposizione per capire cosa si può fare. Se non c'è, proseguo con l'o.d.g. prefissato.
Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Scusi, insegnavo al mio Segretario regionale che deve alzare il microfono perché si veda il colore della richiesta. È una battuta per stemperare Presidente.
Provo a raccontare ai cittadini, anche quelli collegati, cosa sta capitando.
Abbiamo sospeso la seduta per trovare un'intesa, ma lei, Presidente, ha chiesto l'inserimento di questo testo di legge che riteniamo urgente da approvare, anche per quanto riguarda il PD e tutte le opposizioni, come lo ritengono i quattro quinti di quest'Aula.
Forse per un qui pro quo tra di voi in maggioranza nessuno ha chiesto di inserirlo al punto 3) all'o.d.g., ma per noi era scontato. Lei ha citato una seduta di Commissione di ieri, in cui si era detto che si sarebbe trattato il disegno di legge sulla filiera del legno del collega Bongioanni, ma la programmazione dei lavori avviene nella Conferenza dei Capigruppo, non in Commissione.
Nella Conferenza dei Capigruppo viene sempre stravolta la programmazione dei lavori. Si era sempre detto che l'urgenza era questo disegno di legge da lei presentato, pertanto anche il collega Rossi ha ritirato il proprio disegno di legge per favorirne l'approvazione celere e l'approdo in Aula.
Registriamo - lo racconto a chi non ha capito cosa sta capitando - che Fratelli d'Italia non vuole spostare il proprio provvedimento sulla filiera del legno, non urgente, che evidentemente può essere discusso nel pomeriggio (avviata la discussione al pomeriggio e poi continuata martedì prossimo) per portare avanti il disegno di legge sul Superbonus 110, che tutti attendono e che, in quest'Aula, i quattro quinti vogliono approvare entro pochi minuti.
Evidentemente Fratelli d'Italia ha il potere di divieto e di diniego quindi ci rimettiamo alla maggioranza. Se anche Fratelli d'Italia dirà che è più urgente discutere il disegno di legge sul Superbonus, lo approveremo (probabilmente non questa mattina, perché sono quasi le ore 13, ma nelle prime ore del pomeriggio), altrimenti noi, dato che sulla filiera del legno, collega Bongioanni, avremo qualche elemento da sottolineare e qualche emendamento da discutere, probabilmente non riusciremo ad approvare oggi il Superbonus. Ve ne assumete voi la responsabilità, non di certo le opposizioni, che più di questo non possono fare.
Cerco anche di fare il Capogruppo del Presidente Allasia, ma non chiedetemi di più.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
In realtà sono stato citato, per cui uso solo un minuto per riconoscere che l'altro giorno in Commissione, come lei ha già raccontato, Presidente abbiamo cercato tutti di trovare una soluzione. Ricordo - così rimane anche a verbale - che avevamo di fronte alcune strade, tra cui quella di provare a lavorare a un testo unificato delle diverse proposte. Tuttavia, questa strada avrebbe comportato una Commissione in più, quindi spostare il tutto di una settimana. Noi, in maniera responsabile, visti i tempi stretti probabilmente già in ritardo, per quanto riguarda la proposta di legge sulla circolazione dei crediti abbiamo non presentato o, come il sottoscritto, sospeso la trattazione della propria proposta di legge nell'ottica di affrontare oggi, con estrema urgenza, la proposta di legge a prima firma del Presidente Allasia.
Visto che nelle settimane precedenti alla Commissione e alla giornata odierna sembrava quasi che fossero le opposizioni a rallentare l'iter approfitto di questa discussione per dire che, non solo le opposizioni non vogliono e non hanno mai voluto rallentare l'iter (al massimo, hanno voluto contribuire a scrivere un testo il più possibile non impugnabile e utile) ma oggi chiedono con forza alla maggioranza di rispettare quanto definito in Commissione, anche alla presenza del Presidente Allasia, che, oltre a essere il primo firmatario della legge, è anche il Presidente del Consiglio regionale.
Mi sembra alquanto anomalo e strano fare questa discussione invece di affrontare la discussione sulla proposta di legge relativa alla circolazione dei crediti.
Sia chiaro che se ci saranno ritardi o non si procederà alla votazione della proposta di legge sarà per questioni interne alla maggioranza e non per atteggiamenti o richieste della minoranza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Sentite le osservazioni della minoranza e dopo esserci confrontaci all'interno dei Gruppi di maggioranza, anche con la sua interlocuzione formulerei questa proposta.
Visto che ci deve sempre essere educazione all'interno dell'Aula, e visto che dopo un minuto di esposizione sono stato interrotto mentre presentavo la proposta legislativa, propongo di terminare la discussione generale sulla legge della filiera del legno, che per quanto riguarda la relazione del sottoscritto non andrà oltre i cinque minuti e poi, se non ci sarà ostruzionismo fine a sé stesso, di chiuderla per poi aprire la partita sui Superbonus.
Una volta approvata, come si è detto ai colleghi, la legge sui Superbonus in breve tempo, potremmo riprendere di nuovo la legge sulla filiera del legno nel pomeriggio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Chiedo un chiarimento. È vero che con l'accordo di tutti si può fare tutto e l'Aula è sempre sovrana, tuttavia mi sembra un po' irrituale sospendere la trattazione di un provvedimento senza dei motivi, come un rimando in Commissione o l'esigenza di approfondimento. Se siamo tutti d'accordo si può fare, ma in Consiglio non mi sembra così ordinaria come soluzione.
Vorrei anche un chiarimento da questo punto di vista, dopodich sostanzialmente non si era avviata la trattazione di questo argomento e quindi mi associo invece alla richiesta di fare un'inversione dell'o.d.g.
Il mio intervento è nel merito di questa modalità che avvia un provvedimento e lo sospende, senza motivi di causa maggiore o di esigenze di approfondimento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Accossato.
È stato aperto il punto, poi la richiesta di sospensione può essere effettuata da qualsiasi Consigliere, così com'è già avvenuto per altri provvedimenti, per qualsiasi motivo.
Se a proporre la sospensione del punto per discuterne un altro è lo stesso propositore della legge, ci sono tutte le condizioni regolamentari per farlo, non c'è nulla di fuori norma, è già stato fatto altre volte e per svariate esigenze.
Qui c'è la necessità politica di iniziare la discussione sulla proposta di legge n. 217 e poi proseguire su altri punti. Non ho nessun pregiudizio e nessun problema a iniziare un provvedimento e interrompere la discussione generale. In altre aule legislative la discussione generale s'inizia e poi si prosegue nelle settimane successive.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Esame proposta di legge n. 217, inerente a "Disposizioni per la promozione e la valorizzazione della filiera regionale del legno"


PRESIDENTE

Procediamo, pertanto, con l'esame della proposta di legge n.217, inerente a "Disposizioni per la promozione e la valorizzazione della filiera regionale del legno", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla III Commissione il 14 settembre 2023.
Consigliere Bongioanni, le lascio la parola per la relazione se interviene in cinque minuti, altrimenti sospendiamo la seduta e proseguiamo nel pomeriggio.



BONGIOANNI Paolo, relatore

Grazie, Presidente.
Spero questa volta di riuscire a concludere il mio intervento.
Come ho già detto, questa proposta di legge nasce da una sollecitazione che arriva dalle varie imprese che operano in un settore che ha un grande impatto sull'economia del Piemonte, uno dei più rappresentativi, quello della filiera del legno.
Centinaia di aziende specializzate nella trasformazione, nella raccolta e nella lavorazione dei prodotti legnosi, che si dividono sostanzialmente in tre assi: il primo, con l'elaborazione primaria, è quello forestale che vede impegnati i boscaioli; il secondo, quello artigiano, una grande tradizione, per quanto riguarda il Piemonte, nella lavorazione storica del mobile; infine il terzo, quello industriale, che rappresenta la capacità d'innovazione tecnologica in un comparto che dà vita anche a un segmento sensibile per quanto riguarda la nostra economia e legato al discorso delle esportazioni.
Ovviamente la legge è inserita nel quadro del Piano forestale regionale quindi è stata scritta in totale sintonia con lo stesso. La parte più sensibile, però, e qui ringrazio, è stata quella dedicata alle audizioni sia quelle formali della Commissione sia quelle che si sono svolte sui vari tavoli delle associazioni datoriali, quelle con l'UNCEM e con i vari Enti locali che hanno contribuito, con una serie di emendamenti che ha raggiunto il numero di 14 in Commissione, ad arrivare a un testo compiuto, che è quello che ci troviamo oggi a discutere in Aula.
Il Piemonte, per quanto riguarda la produzione di legname, ha dei numeri estremamente importanti; il prelievo riguarda circa un milione di metri cubi di legno all'anno, che rappresenta solo un quinto di quello che cresce ogni anno. Di questi, l'80% viene utilizzato allo scopo energetico (quantomai importante oggi) e un quantitativo minore, invece, è destinato per gli usi durevoli, circa il 20%.
I numeri sono sensibili, anche se il collega Gallo diceva che sminuire i numeri.
Adesso li cito: abbiamo 460 aziende, quindi 4000 boscaioli che operano primariamente nel settore della produzione di fondame da legno, ma abbiamo la bellezza di 3600 imprese che lavorano sull'indotto, quindi con i numeri di maestranze che superano i 20 mila, per quanto riguarda l'arredamento e per quanto riguarda la carpenteria del legno, quindi tutto quello che è legato al mondo delle costruzioni. Teniamo presente che in Piemonte il 5 delle costruzioni utilizzano carpenteria del legno.
Posso anche dire che in Piemonte abbiamo un patrimonio veramente sensibile per quanto riguarda il bosco, in quanto, nelle varie mappature, il 36% del territorio è composto da bosco, con una quota che è andata a crescere negli ultimi anni in modo sensibile, soprattutto gli ultimi 15. Tuttavia resta il vulnus principale, quello che è stato espresso dalla parte industriale dei lavoratori del legno, ossia che oggi l'80% del nostro fabbisogno è d'importazione e arriva principalmente dall'Austria, dalla Polonia e dalla Germania. Questa è una situazione cui dobbiamo portare la massima attenzione e verso la quale la legge si rivolge per trovare un punto di risoluzione.
Gli obiettivi sono sicuramente primo quello di rafforzare la capacità di lavorazione in loco, quindi aumentare la nostra capacità produttiva facendo forza proprio sui numeri che ho detto, che potranno portare a un approvvigionamento tale da rendere autonoma la Regione Piemonte per quanto riguarda il legno, senza andare a vulnerare la parte paesaggistica, per quanto ogni articolato risponde a normative sia nazionali sia europee.
Una parte importantissima è quella della lavorazione tipica, sostenere la parte artigianale del legno; un patrimonio culturale, di valore storico fatto di mestieri che si tramandano di generazione in generazione, quindi dare dignità a questa tradizione artigiana, istituendo il marchio "mobile Piemonte". Molto importante è sicuramente anche il riuso, la capacità di recuperare il legname di scarto in un periodo in cui, come ho detto prima in apertura, la nostra necessità a renderci autosufficienti nelle materie prime costituirà un vantaggio sempre più importante.
Non è la risorsa che ci manca, ma è la tecnologia e le strumentazioni adeguate a poterla utilizzare anche a fini industriali.
Credo che questa legge, e ringrazio tutti coloro i quali hanno contribuito ad arrivare alla stesura finale che giunge in Aula, possa risolvere una serie di problematiche sollevate dagli operatori dei settori nei tre livelli: quello della raccolta, artigianale e industriale. È chiaro che per questo ci vuole anche l'innovazione, che è contemplata, come ci vuole la formazione, anche quella contemplata.
Infine, per quanto riguarda la norma finanziaria, alla luce della situazione attuale del bilancio, le risorse che vengono allocate nell'articolo che fa riferimento alla norma finanziaria sono risorse in questo momento assolutamente ridotte, ma contiamo, con la prossima variazione di bilancio, di riuscire ad alimentare di più questo capitolo.
Ringrazio per l'ascolto e chiudo il mio intervento.



PRESIDENTE

Essendo le ore 13, come da intesa, sospendiamo i lavori, che proseguiranno dopo l'esame dei question time, calendarizzato alle ore 14. Successivamente proseguiremo con la trattazione della proposta di legge n. 217, sulla quale, nel frattempo, sono arrivati ulteriori emendamenti.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì, ci sono anche le relazioni.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.03)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.17 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Si comunica che alle interrogazioni a risposta immediata della scorsa settimana la Giunta fornirà risposta scritta.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo, infine, che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1560 presentata da Valle, inerente a "Con quali modalità la Regione Piemonte garantisce l'accesso e la gratuità alla profilassi pre esposizione dell'HIV-1?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
1560.
Ha chiesto di illustrarla il Vicepresidente Valle in qualità di Consigliere.
Prego, Vicepresidente; ne ha facoltà per tre minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Il Piano nazionale di interventi contro l'HIV e l'AIDS, previsto dalla legge del 5 giugno 1190, n. 135, rappresenta il primo e principale documento programmatico nazionale finalizzato al contrasto e alla diffusione dell'HIV. La legge prevede tutta una serie di interventi cui poi lo Stato, e poi successivamente le Regioni, ha dato attuazione. In particolare, la Regione Piemonte, con DGR del 22 febbraio 2019, n. 32, ha recepito l'ultima intesa Stato-Regioni sul punto, che risale al 26 ottobre 2017, e ha costituito una Commissione dedicata alla redazione di un Piano regionale per il contrasto all'AIDS.
Fra le azioni rilevanti ai fini del contrasto alla diffusione dell'HIV e dell'AIDS risulta particolarmente efficace, al di là di tutte le azioni legate alla promozione della cultura della prevenzione del contagio e alla possibilità di applicare altre misure di sensibilizzazione, il tema dell'accesso a strumenti farmacologici che hanno una capacità di ridurre i rischi del contagio, funzionando anche da strumento preventivo.
La delibera dell'AIFA n. 15 del 26 aprile 2023 indica la rimborsabilità di un farmaco dedicato alla profilassi pre-esposizione e finalizzato a ridurre il rischio di infezioni da HIV sessualmente trasmesse in adulti e adolescenti ad alto rischio. Questa profilassi rappresenta uno strumento aggiuntivo di prevenzione per le persone HIV negative che abbiano comportamenti sessuali a rischio elevato o altre situazioni di fragilità o di esposizione al rischio, per cui diventa interessante l'assunzione di questo tipo di profilassi. I dati italiani ci dicono (e non è il caso di ripassarli tutti) che il rischio è ancora molto elevato ed è assolutamente prioritario mantenere alta la guardia da questo punto di vista.
Rispetto a questo tipo di profilassi, però, è necessario - ed è proprio su questo che verte il question time - accedere al trattamento tramite la prescrizione di uno specialista. Sono poche le farmacie ospedaliere che possono somministrare questo trattamento. Alle farmacie ordinarie, per l'accesso è necessario arrivarci con l'indicazione di uno specialista e solo quando il trattamento avviene tramite le farmacie ospedaliere o, per quello che riguarda Torino, tramite il Centro dedicato alla salute e alle malattie sessualmente trasmissibili, situato all'ex Oftalmico, è possibile accedere al trattamento in maniera gratuita. Il trattamento comunque costa: si tratta di 60 euro per un periodo di 30 giorni, per cui ha un impatto importante, soprattutto se consideriamo che, nel frattempo, l'AIFA ne ha ammesso la rimborsabilità e la gratuità se viene trascritta e somministrata dal Servizio Sanitario Nazionale.
Visto che per l'accesso di questo tipo di cura, e anche per l'accesso di visite specialistiche, in realtà, è necessaria la prescrizione ed esistono tempi lunghi di attesa che non garantiscono un accesso fluido a questo tipo di trattamento, chiediamo quali azioni la Giunta stia mettendo in campo per regolare l'accesso alla profilassi e renderlo il più garantito e veloce possibile.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Valle per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
In riferimento all'oggetto del question time, devo far presente che il Piemonte è tra le prime Regioni in Italia ad aver strutturato un servizio per la prescrizione delle profilassi pre-esposizione per HIV presso il Ce.Mu.S.S. dell'ASL Città di Torino.
Prima della pubblicazione della delibera da lei ha citata, la delibera AIFA n. 15 del 26 aprile 2023, che ha riconosciuto la rimborsabilità del farmaco per la PrEP, si erano già rivolte al servizio circa 700 persone. Dal giugno 2023, i centri di malattie infettive del Piemonte, come quello di Torino che ho citato, offrono la PrEP ai pazienti che ne fanno richiesta in regime di totale gratuità.
Nella nostra Regione garantisce anche la gratuità dei controlli per citate persone, nell'ambito dell'attività dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse. La Giunta, quindi, ha applicato e ha emanato tutti i provvedimenti necessari. Se ci fossero discordanze tra quello che succede in realtà e la programmazione della Giunta fatecelo sapere, perché l'atto programmatorio prevede gratuità del trattamento e gratuità dei controlli.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1561 presentata da Accossato inerente a "Futuro dell'Ospedale Sant'Anna di Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1561.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Accossato.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Come ha già detto lei, l'interrogazione verte sull'ospedale Sant'Anna e sul suo futuro, più o meno immediato. Già si è parlato dell'ospedale Sant'Anna negli anni scorsi, in relazione al futuro Parco della Città della Salute ma oggi ci arrivano notizie, dal nostro punto di vista, preoccupanti rispetto alla sua collocazione nel quadro del rapporto con le altre istituzioni ospedaliere.
È inutile ricordare che il Sant'Anna è conosciuto come un'importante struttura di maternità e ostetrico-ginecologica, addirittura la più grande maternità d'Europa ormai da anni. Nell'interrogazione mi preme ricordare la scelta assunta nel 2013, dal nostro punto di vista sicuramente importante di accorpamento all'interno della Città della Salute e della Scienza quindi, mettendo in relazione le funzioni ostetrico-ginecologiche del Sant'Anna con quelle più generali del comparto della medicina dell'ospedale Molinette all'interno della Città della Salute.
Oggi si susseguono notizie e anche prese di posizione rispetto a un'anticipazione sugli assetti futuri del Parco della Salute, che vedrebbe il Sant'Anna collegato strettamente al Regina Margherita; questo, dal nostro punto di vista, senza avere particolare attenzione né ai numeri e ai dati né alla salute delle donne, che non si esaurisce nella loro funzione procreatrice o nelle loro caratteristiche o problematiche di tipo ostetrico ginecologico.
Oggi, come proviamo a dire nell'interrogazione, sempre più spesso le donne arrivano alla maternità in età avanzata oppure arrivano donne con una situazione clinica di salute complessa, che un tempo precludeva la possibilità di intraprendere una maternità, mentre oggi è consentito.
Queste condizioni, però, richiedono di avere a disposizione un collegamento strutturale e funzionale con le altre specialità mediche. Mentre è molto più ridotto, per fortuna, il numero di bambini che nascono con problematiche che richiedono specialisti di altro tipo.
Pertanto, un po' per questa storia e un po' per garantire la salute delle donne ad ampio spettro e non soltanto quella legata alle funzioni riproduttive, chiediamo all'Assessore quali siano le intenzioni della Regione sul futuro del Sant'Anna.
Chiedo scusa se ho sforato leggermente il tempo.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Accossato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia ospedaliera

Grazie, Presidente.
Ho percepito un po' di ansia nella sua richiesta e ci tengo a tranquillizzarla. Le informazioni che ha avuto - non so chi gliele abbia date - non sono corrette, perché la Giunta regionale ha formalizzato, con una specifica DGR, un gruppo di lavoro che ha predisposto una proposta progettuale per il distacco del presidio Regina Margherita dall'Azienda Ospedaliera Universitaria, Città della Salute e della Scienza di Torino per istituire una nuova Azienda Ospedaliera.
Relativamente all'Ospedale Sant'Anna non sono previste modifiche rispetto all'attuale assetto organizzativo, ossia l'ospedale è afferente all'Azienda Ospedaliera Universitaria, Città della Salute. Com'era previsto, rimane con la sola eccezione delle due strutture neonatali, che finiscono nel Regina Margherita. Il Sant'Anna resta dov'è con la struttura attuale.
Grazie, Presidente.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1562 presentata da Marello, inerente a "Situazione nuovo ospedale di Cuneo e ospedale 'di Pianura'"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1562.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



MARELLO Maurizio

Buongiorno, Assessore.
Come mia abitudine, ogni qualche mese provo a ritornare in questa sede sui temi dell'edilizia ospedaliera, con particolare riferimento ai due nosocomi che andranno realizzati in Provincia di Cuneo, vale a dire il cosiddetto "ospedale di pianura" (Saluzzo, Savigliano e Fossano) e poi l'ospedale hub dell'ASO di Cuneo.
Lo faccio, perché, al di là della giusta attenzione mediatica che c'è stata in questi giorni e degli incontri importanti, credo che questa sia la sede istituzionale in cui periodicamente fare il punto. Magari l'Assessore ci potrà riferire dell'incontro svoltosi questa mattina della cosiddetta cabina di regia, per quanto riguarda l'ospedale di Cuneo, che si è riunita per la prima volta in Prefettura.
Sull'ospedale cosiddetto di "pianura" mi limito soltanto a sottoporle un quesito, perché rispetto al cronoprogramma che lei mi aveva dato a luglio in risposta a un'interrogazione, mi pare, se ho letto bene, che ci sia stato l'affidamento della progettazione, che lei aveva detto si sarebbe concretizzato entro fine settembre. Magari su questo ci può dire qualcosa.
Quello che continua a non essermi chiaro è con quali denari verrà pagata questa progettazione, cioè se dall'ASL Cuneo 1 oppure se attivando quel mutuo che la Regione può fare, che mi pare sia passato da 30 a 42 milioni di euro (se avevo letto bene nelle scorse settimane).
Invece, mi sembra un po' più complessa la situazione di Cuneo, perché da quando ne abbiamo parlato in primavera, quando c'era stato un momento particolarmente difficile con le dimissioni prima del Direttore generale e poi di quello sanitario e, di conseguenza, la nomina del Commissario, in quell'Ospedale si sono verificati alcuni fatti. Sicuramente quello positivo è che, nell'ambito dei fondi che arriveranno dal Ministero con l'articolo 20, ci sono anche i 147/148 milioni, per la quota pubblica, per la realizzazione del nuovo ospedale di Cuneo. Questo, nel momento in cui ci sarà l'accordo di programma, è decisamente un fatto positivo.
Mi pare, però, che ci siano ancora degli elementi d'incertezza, sui quali vorrei chiederle notizie. In primis, si sono allungati i tempi rispetto alle previsioni. Mi pare di aver capito che si andrà a una Conferenza dei Servizi a gennaio del prossimo anno, soprattutto sul tema della dichiarazione di pubblica utilità della proposta che è arrivata dal privato, che io credo lei si attendesse già ad aprile-maggio, mentre mi pare che andrà a finire tra un anno. Quindi, c'è un ritardo di un anno, ma al di là di questo mi sembra che ci sia ancora dell'incertezza, perch sotto questo profilo la proposta del privato dev'essere analizzata, per capire se sia di pubblica utilità e se sia la soluzione migliore rispetto ad esempio, a quella iniziale, che prevedeva l'utilizzo di fondi INAIL.
Al di là della localizzazione a Confreria, dove oggi c'è l'attuale ospedale Carle, che mi sembra un punto fermo, mi pare che ci siano ancora molti elementi di incertezza. per cui con l'interrogazione le chiedo di fare il punto e ovviamente maggiori informazioni.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marello per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia ospedaliera

Grazie, Presidente.
Sono talmente aggiornato sul pezzo che non ho bisogno di leggere nulla perché è un argomento che conosco bene.
Questa mattina abbiamo fatto la cabina di regia proprio all'ospedale di Cuneo e, contrariamente ai suoi timori, ci sono notizie rassicuranti e anche certezze sul cronoprogramma.
Sull'ospedale di Cuneo sono stati fatti gli accertamenti di carattere legale sulla proposta di partenariato pubblico-privato. Sono stati fatti accertamenti di carattere economico-finanziario; il primo l'ho richiesto io a IRES, che ha dato parere di congruità e valutazione strategica positiva il secondo è arrivato dal DIPE (Dipartimento Economico della Presidenza del Consiglio dei Ministri), che ha dato parere favorevole di congruità, con alcune prescrizioni. In ultimo, l'advisor, incaricato dall'Azienda ospedaliera, ha ritenuto, congrua e conveniente la proposta di partenariato.
Due dei tre controlli che la Regione aveva chiesto su questo partenariato sono stati effettuati già dalla precedente Amministrazione, che poi si è fermata, poi ci sono state le dimissioni. Il Commissario, che si è insediato a marzo, ha proseguito l'interlocuzione con il proponente per verificare che il progetto fosse aderente a quel capitolato esigenziale che lo studio AGM aveva proposto come soluzione ideale per l'ospedale.
Per quest'estate sono proseguite le interlocuzioni tra l'Azienda e il proponente; sono state chieste degli adattamenti del progetto, perché il progetto non può essere (ovviamente, nessun progetto lo è) perfettamente aderente alle esigenze dell'Azienda, così hanno richiesto una serie di variazioni del progetto. Il proponente si è dimostrato disponibile alle modifiche, in breve, con un'interlocuzione molto propositiva.
Entro il 15 novembre, il proponente consegnerà il progetto aggiornato con tutte le richieste di variazioni che l'Azienda sanitaria ha proposto, sulla base di un parere motivato realizzato da un'Azienda dell'Emilia Romagna competente su questa materia e incaricato dall'Azienda ospedaliera, così che il 15 novembre avremo, secondo il cronoprogramma, sottoscritto dal proponente il progetto adattato a tutte le richieste dell'Azienda ospedaliera.
Dopodiché, c'è un periodo di valutazione ed è prevista, entro fine anno, la conclusione dell'istruttoria e la Conferenza dei Servizi nel mese di gennaio 2024.
Dopo la Conferenza dei Servizi potrà essere rilasciata la dichiarazione di pubblica utilità (non fra un anno, ma dopo la Conferenza dei Servizi) propedeutica alle operazioni di gara che dovranno essere poi espletate. Qui siamo in una fase pre-gara. Questa è la situazione relativa all'ospedale di Cuneo, quindi molto sotto controllo e confortante.
Credo che sarà pubblicato a breve anche il cronoprogramma di cui stiamo parlando.
Un ritardo che poteva essere di sei mesi è stato ridotto a tre mesi, perch ricordo che la Conferenza dei Servizi era prevista per ottobre e così andiamo a gennaio; c'è un po' di ritardo dovuto alle vicende note, ma è un ritardo ragionevole se pensiamo a Verduno, dove abbiamo messo vent'anni a fare l'ospedale; diciamo che tre mesi è un ritardo accettabile.
Per quanto riguarda l'ospedale di "pianura", invece, abbiamo sottoscritto un accordo con il Comune e con tutti i soggetti interessati e le cose stanno andando avanti esattamente come previsto dal programma. Tant'è che il Comune sta facendo la variante di Piano regolatore per rendere urbanistica e idonea l'area indicata, l'area selezionata in accordo con INAIL. Inoltre, l'Azienda ha espletato tutte le procedure di gara per la progettazione; le buste sono già state aperte ed è già stato identificato il vincitore.
Ci sono i 35 giorni di legge da attendere prima di fare l'aggiudicazione ufficiale e gli eventuali ricorsi, che mi auguro non ci siano. Dopodich per una cifra di poco inferiore a sette milioni, verrà incaricato il progettista della progettazione.
La Regione Piemonte darà i sette milioni all'Azienda sanitaria per la progettazione e non appena saranno decorsi i termini per poterlo affidare quindi nel giro dei 35 giorni dalla data di apertura delle buste, potremo far partire la progettazione e, parallelamente, tutti quegli atti che stanno andando avanti per realizzare l'Ospedale.
Concludendo, in entrambi i casi, a parte i tre mesi di ritardo sull'ospedale di Cuneo, entrambi, l'ospedale di pianura e l'hub di Cuneo stanno procedendo in modo corretto e mi auguro anche di vedere un processo irreversibile prima della conclusione del nostro mandato.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1563 presentata da Sacco, inerente a "Campagna di sensibilizzazione 'Perdere tutto non è un bel gioco' contro la ludopatia. Quanto viene investito?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1563.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Buonasera, Assessore.
Ho deciso di depositare quest'interrogazione, in quanto l'altra sera ho fatto abbastanza tardi in ufficio e sono andato a mangiare un piatto di pasta qui vicino; ho trovato la tovaglietta con scritto "Perdere tutto non è un bel gioco. Campagna dalla Regione Piemonte".
Subito ho pensato: "Beh, lodevole l'iniziativa". Peccato che qualche tempo fa abbiamo liberalizzato le slot machine in ampia parte del Piemonte, dove fino a pochi anni fa non era più concesso installare slot machine, ma anzi bisognava dismetterle.
Ebbene, questo ha portato, negli ultimi tempi, all'incremento di oltre mille punti gioco all'interno della nostra Regione, nonostante avessimo visto un decremento con la legge del 2016 di circa il 16% delle perdite legate al gioco.
Oggi, avendo cancellato di fatto quella norma è facile stimare, ma non l'ho stimato io, che ci sono degli incrementi dei volumi di gioco da parte degli utenti. È chiaro che più sono le occasioni di gioco, più aumenta anche la possibilità che qualcuno si avvicini a una macchinetta per giocare.
Detto questo, logica vuole che se s'incrementa il volume di gioco s'incrementano le entrate erariali e, a meno che non abbiano fatto un pessimo affare in tutte le direzioni, in teoria dovrebbero anche aumentare le disponibilità per il pubblico.
Da una parte, è vero che si rovinano le famiglie, ma, dall'altra, l'erario incassa. A meno che alla Regione non vengano destinate solamente risorse per curare le persone affette da ludopatia (diminuite dopo la norma del 2016), auspichiamo che la Regione abbia anche previsto, per mettere una piccola pezza a questo disastro, un maggiore impiego di fondi da parte della stessa per contrastare la diffusione del gioco d'azzardo illegale.
Sappiamo che non basta dirlo; non basta dire che il gioco fa male (un po' come il messaggio sulle sigarette "Il fumo uccide"), perché non è particolarmente efficace come sistema. Lo sappiamo tutti che fumare fa male ma, nonostante questo, ci sono persone che liberamente decidono di fumare.
Il problema è che sul gioco d'azzardo la questione è molto più grave perché si rovinano intere famiglie in maniera estremamente rapida.
Considerando l'aumento delle entrate erariali che ha portato questa legge sicuramente non un vantaggio dal punto di vista del benessere collettivo ma sicuramente dal punto di vista delle entrate erariali, vorremmo sapere se quello maggiormente incassato si è poi riversato in campagne di sensibilizzazione nei confronti dell'utenza.
Se pensiamo che solamente in quest'anno - dati emersi sul sito "Perdere tutto non è un bel gioco" - gli euro persi, a oggi stimabili in Piemonte (ovviamente una stima per difetto), sono oltre mezzo miliardo, ritengo che al di là della diversa visione politica sul tema, ci sia stato un maggiore sforzo economico da parte della Regione per contrastare questo fenomeno che garantisce.



PRESIDENTE

Collega, la invito a terminare il suo intervento. Ha tre minuti a disposizione.



SACCO Sean

Mi scusi, Presidente, pensavo di averne cinque.
Volevo sapere quanto è stato investito rispetto alle enormi somme incassate.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei per l'illustrazione.
Do la parola all'Assessore Luigi Icardi per la risposta.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ovviamente non so quanto l'erario incassi, però le posso dire quante risorse abbiamo impiegato nelle innumerevoli azioni inerenti al Piano di comunicazione istituzionale, proprio a contrasto del gioco d'azzardo.
Complessivamente ammontano a un milione e 80 mila euro, comprendente assegnazioni sotto riportate. Con la deliberazione dirigenziale n. 882, con la n. 702 del 16/10/19 e con la n. 2447 del 15/12/2022 ulteriori 400 mila euro.
Le risorse stanziate sono state organicamente utilizzate, a partire dal 2022, in attività che ovviamente hanno subito rallentamenti durante la pandemia da COVID. È stata poi approvata la DGR 35-5432 del 22 luglio 2022 con cui è stato approvato il Piano regionale per il contrasto, la prevenzione, la cura e la riabilitazione dal gioco d'azzardo patologico con tutta una serie d'indirizzi, azioni di comunicazione, informazioni ed educazione, finalizzati a sensibilizzare la popolazione sui rischi del gioco d'azzardo per il biennio 2022-2023.
Questo provvedimento quadro costituisce quella cornice di innumerevoli azioni di comunicazione istituzionale, tra le quali la tovaglietta da lei citata recante quel motto, finalizzate a realizzare spot sui giornali, in radio e in TV; attività come il cosiddetto "GAP Tour" e molte altre iniziative, sempre con il milione e 80 mila euro stanziati per il contrasto al gioco d'azzardo patologico. Si tratta, quindi, di molte iniziative.
Mi fa piacere che lei abbia potuto trovarne alcune, ma altre ancora sono in corso di realizzazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Trasporti su gomma - Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 1564 presentata da Disabato inerente a "Disagi viabilità e trasporto pubblico nelle Valli di Lanzo"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1564.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente, e grazie, Assessore, per l'attenzione.
Voglio trattare il problema dei disagi di viabilità e trasporto pubblico nelle Valli di Lanzo, un problema noto (immagino che anche il Presidente ne sia a conoscenza), perché è chiusa da diverso tempo la galleria Monte Basso sulla SP1, conosciuta anche come la direttissima della Mandria, che collega quella porzione di territorio al Torinese. Ciò comporta importanti code sia sulle strade afferenti a Germagnano sia nell'abitato del paese, che si riempie di un serpentone di auto e moto, soprattutto nel fine settimana quando le Valli di Lanzo sono ricche di turisti.
Nel frattempo, resta chiusa la ferrovia Torino-Ceres, in attesa del collegamento al passante ferroviario, quindi al sistema ferroviario metropolitano e regionale. Tutto questo comporta gravi disagi per chi abita in quelle zone e per i turisti che frequentano l'area nel fine settimana.
In più, da metà luglio, la Città metropolitana di Torino e il Comune di Lanzo Torinese hanno completato, nei tempi previsti e con una procedura d'urgenza, una rotatoria provvisoria che sostituisce il semaforo all'incrocio tra le Provinciali 1 e 2, ma nel fine settimana, soprattutto in occasione di grandi eventi di notevole portata come le fiere o le sagre di questo periodo, il traffico è di nuovo aumentato, perché ovviamente la rotatoria non è in grado di smaltire il traffico da e per le Valli di Viù la Val d'Ala e la Val Grande, con percorrenze lunghe fino a tarda sera.
Inoltre, come dicevo prima, la situazione è peggiorata per i contemporanei lavori della ferrovia Torino-Ceres, in particolar modo con l'inizio dell'anno scolastico con l'afflusso di studenti. Vista l'assenza di treni è stato attivato il servizio sostitutivo con autobus, con disagi per utenti e pendolari, data l'assenza di mezzi adeguati e capienti in grado di garantire il servizio ai numerosi studenti che utilizzano i mezzi pubblici.
Diciamo che in questo periodo, per chi vive nelle Valli di Lanzo, i disagi sulla mobilità sono davvero tantissimi e rischiano di protrarsi per diverso tempo.
Chiaramente, in Consiglio regionale abbiamo sollevato diverse volte il problema della riapertura della Torino-Ceres che, ovviamente, ha subito ritardi e su cui le tempistiche sono effettivamente ancora incerte. Adesso si è aggiunto anche questo annoso problema della chiusura della galleria.
A questo punto, vorremmo interrogare l'Assessore per sapere come la Regione intenda affiancare la Città metropolitana di Torino per accelerare i tempi di ripristino della galleria di Monte Basso lungo la SP1 e per sapere con certezza la data di riapertura della ferrovia Torino-Ceres, dal momento che nel corso della riunione con i Sindaci e gli amministratori del territorio tenutasi la scorsa settimana, si è parlato di inizio 2024, senza tuttavia fare riferimento al tratto montano compreso tra Germagnano e Ceres.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Sarah Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ho qui la nota dell'Assessore Gabusi, che, purtroppo, non ha potuto essere presente per la risposta diretta, ragion per cui dovrà accontentarsi del sottoscritto.
Leggo quello che l'Assessore ai trasporti riferisce.
La galleria del Monte Basso lungo la SP1 è stata chiusa al traffico a partire dall'inizio di luglio scorso per motivi di sicurezza, a seguito del distacco di frammenti della calotta del rivestimento.
Il traffico da e per le Valli di Lanzo è deviato sulla strada provinciale 2 di Germagnano, nel centro abitato di Germagnano. L'ente proprietario è la Città metropolitana di Torino, che è il soggetto competente per il finanziamento, la programmazione e l'esecuzione dei lavori di manutenzione stradale, sulle strade di proprietà come questa.
La Città metropolitana sta certamente facendo il possibile per velocizzare i lavori ed è evidente che la Regione non possa fare altro che rimanere disponibile e seguire, come sta facendo, lo sviluppo dei lavori sulla Torino-Ceres.
Proprio in riferimento alla Torino-Ceres, la Regione, insieme a Rete Ferroviaria Italiana, che prenderà in carico la linea ferroviaria, e ai Comuni interessati dalla zona, sta mettendo in campo tutte le iniziative e le procedure affinché la linea torni nuovamente operativa nella sua totalità. Il programma prevede, a gennaio 2024, la riapertura della tratta Torino-Ciriè-Germagnano, mentre la tratta Germagnano-Ceres verrà attivata in seguito alla messa a norma dei passaggi a livello, non compatibili con la normativa delle linee interconnesse alla rete RFI.
RFI sta progettando il superamento di queste difficoltà, su incarico della Regione, come già comunicato ai Sindaci, e ha stanziato una quota considerevole di risorse, circa dieci milioni di euro, per finanziare la progettazione e la realizzazione degli interventi di soppressione di quei passaggi a livello che non è possibile adeguare.
È utile ricordare che analogo approccio è stato adottato sulla linea canavesana, dove, a causa della criticità del passaggio a livello di Volpiano, si rischiava di chiudere l'esercizio su tutta la linea. Con un accordo tra Regione, che ha stanziato circa quattro milioni di euro, Comune e Rete Ferroviaria Italiana, è stato possibile superare il problema senza inficiare o, addirittura, sospendere il servizio ferroviario.
Medesima iniziativa si sta mettendo in campo per la tratta alta della Torino-Ceres, sicuri che il risultato, ci auguriamo, sarà il medesimo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1565 presentata da Magliano inerente a "Quali misure per garantire un numero adeguato di infermiere e di infermieri, condizioni di lavoro sostenibili ed equi stipendi nei presidi piemontesi e in particolare presso la Città della Salute di Torino?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1565.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Premesso che da sempre chi svolge la professione infermieristica s'impegna e si sacrifica per salvare vite, per lenire le sofferenze di chi è ricoverato e, in generale, per garantire ai pazienti assistenza e cura, le condizioni di lavoro di questi professionisti sono diventate più dure durante l'emergenza pandemica, in un contesto di ferie sospese, spostamenti improvvisi, sovraccarico di lavoro e carenza di personale.
Ai maggiori sacrifici richiesti, alle accresciute responsabilità e all'incremento del monte ore settimanale non sempre è corrisposto un equivalente e congruo aumento del riconoscimento economico; per loro natura, le professioni infermieristiche comportano un carico peculiare di stress fisico e psicologico.
Fonti giornalistiche evidenziano il fenomeno, in crescita, delle dimissioni dalle Aziende sanitarie e dai presidi ospedalieri della sanità regionale di un numero crescente di infermieri altamente specializzati, che poi in molti casi riprendono l'attività quali liberi professionisti, "con stipendi più alti e turni meno disagevoli" (almeno così veniva dichiarato sul TGR Piemonte), presso quelle stesse agenzie esterne chiamate a lavorare in appalto proprio presso le ASL e presso gli ospedali (i cosiddetti gettonisti).
Il fenomeno è particolarmente evidente presso la Città della Salute di Torino. Secondo i dati resi noti dal NurSind, proprio negli ospedali Molinette, Sant'Anna, CTO e Regina Margherita di Torino si sono persi, dal 2018 a oggi, 500 infermieri a causa delle mancate sostituzioni dei professionisti andati in pensione, in maternità, in aspettativa o per altre ragioni (smaltimento dei giorni di ferie accumulati): nello specifico NurSind quantifica in circa 300 gli infermieri che non sono stati assunti dal 2018 a oggi a copertura del turnover e in oltre 200 le assenze dovute a lunghi congedi.
Si teme che, in assenza di pronte ed efficaci risposte, la situazione possa peggiorare ulteriormente nei prossimi mesi.
Dato atto del fatto che la carenza di personale infermieristico è una criticità che si rivela in diversi contesti a livello nazionale, proprio a causa dell'insufficiente numero di infermieri e di infermiere, la Regione Piemonte ha sottoscritto un accordo con i sindacati per 2000 assunzioni entro il 2024. La Regione Piemonte ha concluso le trattative per la stabilizzazione di 500 precari.
Constatato che un incontro di aggiornamento è previsto per venerdì 6 ottobre, con la riunione dell'Osservatorio per le assunzioni; considerato che migliorare le condizioni di lavoro degli infermieri, adeguare gli stipendi e garantire un numero sufficiente significherebbe migliorare l'assistenza a vantaggio di tutti i cittadini e se una progettualità a medio termine è senz'altro utile e necessario, occorre rispondere all'urgenza immediata con interventi tempestivi e mirati.
Interrogo l'Assessore, che ringrazio come sempre per essere presente, per sapere quali misure intenda attuare la Giunta nel breve termine per garantire, presso la Città della Salute e presso gli altri presìdi regionali nei quali si registrino analoghe criticità, un numero di infermieri e infermiere in organico compatibile con condizioni e ritmi di lavoro sostenibili e con un'assistenza all'altezza nei confronti dei pazienti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Consigliere, questa settimana non avevo visto la sua interrogazione e mi sono preoccupato, ma adesso vedo che sta bene.
Il tema del capitale umano nelle nostre Aziende sanitarie è un tema che è stato dibattuto anche l'altro ieri al Festival delle Regioni, ed è un problema comune a tutt'Italia.
Purtroppo, i sintomi che il Consigliere ha descritto sono, ahimè, comuni a tutti e la soluzione di molta parte di questo problema risiede in un provvedimento nazionale, anzi, in una serie di provvedimenti nazionali soprattutto per la parte stipendiale e per le progressioni di carriera.
Tuttavia, nelle more di questi provvedimenti, che sono necessari - è reale la carenza di personale medico, infermieristico e tecnico per tutte le ragioni che abbiamo già dibattuto più volte - la Giunta regionale comunque, ha provveduto ad adottare alcuni provvedimenti.
La Giunta ha sviluppato un percorso di miglioramento nell'ambito della gestione del personale, al quale si affianca anche un percorso di monitoraggio continuo dei trend occupazionali del personale del servizio sanitario. Pertanto, è stata avviata una progettualità condivisa con l'Amministrazione regionale, organizzazioni sindacali, dirigenza dell'area sanità e del comparto delle Aziende Sanitarie Regionali per la governance delle risorse umane in sanità, che si avvale anche di uno specifico organismo, l'Osservatorio regionale per il personale sanitario che abbiamo creato ad hoc e che, nel suo funzionamento, concorrerà al monitoraggio continuo del trend occupazionale, di tutto il personale della sanità e non solo degli infermieri, anche attraverso focus specifico per ogni singola Azienda sanitaria.
L'Osservatorio, infatti, che il Consigliere ha citato e che si riunirà presto, è chiamato a svolgere direttamente funzioni di verifica e di monitoraggio, evidenziando la coerenza tra quanto programmato - abbiamo inserito molti fondi su questo - e quanto operativamente messo in atto dalle Aziende sanitarie e, pertanto, si avvarrà di tavoli di lavoro specifici, ove saranno convocate anche le direzioni aziendali, nell'ambito di specifiche materie d'intervento.
L'Osservatorio ha delineato diverse linee d'intervento volte a migliorare le condizioni di lavoro del personale sanitario, a garantire il corretto fabbisogno e la corretta allocazione delle risorse, al fine di migliorare l'assistenza al cittadino, che è l'obiettivo comune e condiviso.
Tra i molti interventi citati riporto, a titolo esemplificativo, ma non esaustivo, per esempio, l'utilizzo, fino a esaurimento, delle graduatorie concorsuali attualmente disponibili; nuove procedure concorsuali centralizzate attraverso l'Azienda Zero; processi di reinternalizzazione di attività precedentemente esternalizzate; utilizzo progressivo delle risorse ex DL 34/2020 nell'ambito del modello previsto dal DM 77, che disciplina la medicina territoriale; coperture finanziarie aggiuntive per spese generali delle Aziende Sanitarie regionali, attraverso il Fondo per lo sviluppo e la coesione, gli FSC, con il progetto "Rilancio della sanità pubblica", pari a 175 milioni di euro aggiuntivi per il personale della sanità.
Per quanto concerne l'Azienda Ospedaliera universitaria, Città della Salute e della Scienza di Torino, sono attualmente in corso, con il supporto degli advisor già incaricati e parallelamente alle attività che ho citato dell'Osservatorio, diverse analisi nell'ambito delle risorse umane mappando le attuali contrattualizzazioni, il turnover e la relativa determinazione del fabbisogno di personale.
Tutta una serie di iniziative, davvero tante, proprio per scongiurare quei pericoli che il Consigliere ha citato e che sono sotto gli occhi di tutti ma che sono, mi permetta di dirlo, un problema nazionale cui vanno date delle risposte a livello nazionale. Noi facciamo tutto il possibile stanziando 175 milioni di euro per tamponare una situazione veramente difficile da gestire.
Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.
Chiedo ai colleghi solamente un attimo di sospensione.
La seduta è sospesa.



(La trattazione, sospesa alle ore 15.02, riprende alle ore 15.07)


Argomento: Asili nido

Interrogazione a risposta immediata n. 1559 presentata da Canalis, inerente a "Non basta aumentare l'accessibilità oraria degli asili nido. Agire anche sull'accessibilità finanziaria" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1559.
In accordo con la collega Canalis, l'Assessore Chiorino provvederà a fornire risposta scritta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15.15 il Presidente riaprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle ore 13.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 15.08 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Esame proposta di legge n. 217, inerente a "Disposizioni per la promozione e la valorizzazione della filiera regionale del legno" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 217, inerente a "Disposizioni per la promozione e la valorizzazione della filiera regionale del legno" di cui al punto 2) all'o.d.g.
Ricordo che nella sessione antimeridiana odierna è stata svolta la relazione di maggioranza parte del Consigliere Bongioanni.
La parola al Consigliere Gagliasso, secondo relatore di maggioranza.



GAGLIASSO Matteo, relatore

Grazie, Presidente.
Non utilizzerò tutto il mio tempo a disposizione perché il collega Bongioanni, nella relazione principale, è stato più che esaustivo, anche perché è una proposta di legge a sua prima firma, quindi non voglio dilungarmi troppo sul tema.
Solo alcuni aspetti che secondo noi, come Gruppo, riteniamo molto importanti.
Oggi, il Piemonte importa moltissimo legname dall'estero, da fuori Regione quindi la proposta di legge potrebbe essere un vantaggio e uno stimolo per iniziare a non essere più importatori, ma essere finalmente esportatori di prodotti finiti, di legname e di valori che seguono alla possibilità di avere una filiera incentivata nel modo corretto.
Siamo una delle Regioni d'Italia con più superficie boschiva (mi sembra attorno al 38,5%). Non è sicuramente poco, se pensiamo che nella Provincia del VCO arriviamo al 57%. Le nostre montagne sono ricoperte, per il 57%, da superficie boschiva; le nostre colline fino al 40% e le pianure al 10%.
Questo vuole dire che abbiamo una superficie molto importante, all'interno della Regione, che può essere utilizzata in modo corretto e sostenibile: pensiamo che un bosco lasciato a sé stesso non cattura la stessa quantità di CO2 che può catturare un bosco coltivato. Un bosco coltivato può essere d'aiuto sia all'ambiente, a livello atmosferico, sia a livello di dissesto idrogeologico, perché se sono zone coltivate e controllate da chi ha un interesse economico, ma non solo, sicuramente può dare una mano per i vari problemi che continuiamo a vedere ogni giorno sulle nostre montagne.
Non solo. Ormai i disastri ci sono sia in montagna sia in collina sia in pianura. Se pensiamo che ci sono già 4000 addetti boscaioli qualificati che possono svolgere questo lavoro, dobbiamo semplicemente agevolare il loro lavoro e dare la possibilità di trasformare i nostri legnami, che sono di altissima qualità, in prodotti finiti, sia a livello artigianale trasformandoli direttamente in mobili riconosciuti, all'interno di fiere internazionali, come dei mobili di altissima qualità e di pregio, sia a livello industriale. Se pensiamo che la maggior parte del pellet consumato in Piemonte non arriva da boschi piemontesi, sicuramente gli scarti all'interno delle aziende potrebbero essere utilizzati come pellet, avendo la valorizzazione completa di un prodotto che può dare grandi risultati nella nostra Regione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gagliasso.
La parola alla Consigliera Accossato, relatrice di minoranza.



ACCOSSATO Silvana, relatrice

Grazie, Presidente.
La proposta di legge n. 217 arriva in Aula con un testo profondamente diverso da quello depositato dal proponente, difficilmente accettabile o comprensibile. Va dato atto al proponente di aver saputo raccogliere una parte di suggerimenti e di critiche arrivate in primo luogo dal Dipartimento di Scienze Agrarie Forestali e Alimentari (DISAFA) dall'Ordine dei dottori agronomi e forestali e dall'UNCEM.
Anche in questa occasione lamento, come ormai per molti provvedimenti legislativi, la mancanza di audizioni in presenza. Prima il proponente ha detto di essersi confrontato direttamente con questi soggetti (com'è giustamente, nella sua autonomia), ma per noi è stato possibile leggere i pareri, i commenti e avere quello scambio sicuramente utile all'interno della Commissione competente. La mancanza di confronto diretto non è stata a vantaggio della predisposizione di un testo adeguato, all'altezza e corrispondente alle esigenze del territorio.
Tornando alla proposta di legge, ancora in oggi in Aula il proponente e i Consiglieri di maggioranza propongono ulteriori modifiche, con un'autonoma attività emendativa. Questo sottolinea la questione che prima evidenziavo: questa disposizione avrebbe avuto bisogno di una maggiore condivisione e di un maggiore confronto per compiere quel salto di contenuti dalla proposta iniziale a quella di cui forse ci sarebbe bisogno, ossia una proposta nata per blandire e, magari, anche per valorizzare, soltanto uno dei tanti settori produttivi delle diverse filiere del legno.
Ci viene ricordato - lo riproporrò anche a livello emendativo - che sarebbe più corretto parlare di valorizzazione delle filiere regionali del legno e non di una filiera, perché il legno è uno, ma le filiere produttive che scaturiscono dal patrimonio boschivo sono innumerevoli e tutte da valorizzare.
Parlavo, quindi, di un salto da un'ambizione, forse limitata, di sostenere un comparto (in particolar modo quello della produzione di mobili, peraltro anche pregevole, o delle falegnamerie), per arrivare a un testo legislativo che fosse in grado di sostenere e valorizzare tutte le filiere, anche quelle più innovative (pensiamo a tutto il settore bioenergetico; a tutto il ciclo del recupero e riciclo del materiale, oltre a quella della produzione), in un'impostazione dell'uso a cascata delle risorse legnose come la strategia nazionale ed europea in materia forestale ci impone.
Per questo, ritengo di poter dire che si tratta di un'occasione in parte mancata, o forse largamente mancata. Il testo ha sicuramente il pregio di aver posto l'attenzione sulle ricadute economiche che il grande patrimonio boschivo piemontese già oggi rappresenta e che potrebbe rappresentare ancora più in futuro se ben gestito e valorizzato.
Oggi, sicuramente il tema delle trasformazioni è la parte debole, l'anello debole del settore forestale.
Colgo l'occasione della relazione per ricordare che negli ultimi dieci anni la superficie boscata nel nostro Paese ha avuto un incremento del 18% e che in Piemonte l'indice di boscosità rappresenta il 37% del territorio. Al 2016 - questi sono dati pubblicati dalla Regione Piemonte che, peraltro, ha un sito, "Settore foreste e ambiente", di grande qualità che ho utilizzato come docente, quindi ne posso testimoniare la preziosità - parliamo di un milione di ettari circa di territorio boscato e di un miliardo di alberi.
Eppure è anche vero che se si domanda a un qualunque cittadino se negli ultimi anni il bosco in Piemonte o in Italia è diminuito o è aumentato, la risposta data anche i miei allievi di V superiore nel corso di selvicoltura, è: "Il bosco è diminuito".
Certo, la grande attenzione che abbiamo e le questioni ambientali a volte ci fanno anche non conoscere le reali condizioni del nostro territorio che invece, vedono, per fortuna, un aumento della superficie boscata, ma non altrettanta attenzione alla gestione di questo patrimonio e anche alle sue ripercussioni di trasformazione. Tra le cinque funzioni, le cosiddette funzioni ecosistemiche del bosco (produttiva, protettiva, turistico ricreativa, naturalistica e ambientale), quella produttiva deve giustamente avere la stessa adeguata attenzione. Oggi questo comparto occupa il 16 della superficie forestale e sicuramente potrebbe, invece, come sembrerebbe anche nelle intenzioni del proponente, essere maggiormente valorizzata e trasformata.
È vero, come veniva detto nelle relazioni precedenti, che a fronte di questi dati, siamo ancora fortemente importatori di legname da trasformazione perché non sappiamo sfruttare al meglio il nostro patrimonio.
Tornando all'articolato, vorrei ribadire che bene ha fatto il proponente con l'attività emendativa in Commissione, a richiamare l'articolo 1 del Testo Unico in materia di foreste e filiere forestali, il 34 del 2018 (peraltro molto recente, innovativo, complesso e articolato, per cui sarebbe stato davvero superficiale trascurarlo), cui oggi tutto il comparto forestale italiano si riferisce. Accanto a questo testo, viene citato anche un Programma forestale regionale che dovrebbe essere richiamato con più attenzione. In questo senso, all'articolo 1 si richiama alla coerenza con la Strategia Forestale Europea e quella nazionale.
Anche gli altri articoli hanno visto interventi volti a inserire al meglio il testo nella legislazione vigente, facendone un di cui e non un corpo estraneo, com'era sicuramente nella prima stesura, ma come, secondo il mio punto di vista, continua per certi aspetti a essere oggi.
All'articolo 3 si cita l'importanza della formazione professionale nel settore, anche questo forse un tema che richiederebbe un articolo a s stante, ovviamente in coerenza con il sistema della formazione professionale piemontese.
All'articolo 8, sottolineo che è positivo che gli originali patti locali di cooperazione siano rientrati nei più adeguati accordi di foresta, anche questi già previsti dalla normativa.
Ritengo ancora troppo deboli e viziati da un localismo di fondo gli articoli 4, 5 e 6, quelli sul marchio regionale del mobile piemontese e delle falegnamerie tradizionali che, forse, erano il vero obiettivo primigenio della norma e che, in qualche modo, disconoscono un po' la complessità della materia.
Non dimentichiamoci che esiste un marchio dell'eccellenza artigiana piemontese, ma non si capisce come questo nuovo marchio vi si metterebbe in relazione. Senza voler svilire un lavoro che, ripeto, è stato sicuramente dettagliato, ma che secondo me avrebbe avuto bisogno di ulteriori approfondimenti e confronti, il rischio è quello di voler ottenere soltanto un ennesimo bollino fatto in Piemonte, fatto in casa nostra, senza invece davvero contribuire alla valorizzazione di un settore dove non saranno tanto importanti le scarse risorse che, con i contributi, il bilancio piemontese potrà mettere a disposizione, ma ben più importanti sono i fondi del FESR, che, invece, devono essere allocati e messi a disposizione del sistema forestale piemontese, come già in parte avviene.
Questa poteva essere un'occasione per richiedere maggiori e migliori allocazioni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Accossato.
La parola alla Consigliera Canalis, seconda relatrice di minoranza.



CANALIS Monica, relatrice

Grazie, Presidente.
Condivido praticamente per intero l'intervento della Consigliera Accossato che mi ha preceduta.
Faccio un commento di natura squisitamente politica. Credo ricordino tutti che quando a luglio 2019 è iniziata la consiliatura, una delle parole d'ordine della maggioranza era "semplificazione", le altre due erano "autonomia" e "fondi europei".
Ebbene, questa proposta di legge, non me ne voglia il collega Bongioanni, è l'esatto opposto della semplificazione. Le politiche forestali, che condividiamo anche noi, sono materia prioritaria non soltanto per questioni ambientali, ma anche per questioni energetiche e per le peculiarità territoriali del Piemonte. Ripeto, una materia come questa, che è prioritaria per ragioni ambientali, energetiche e anche per le peculiarità territoriali del nostro Piemonte, è una materia su cui oggi è necessario un intervento non di carattere normativo e non di carattere finanziario. Su questa materia si è legiferato molto bene sia a livello regionale, facendo da apripista in tutta Italia con la legge regionale 4/2009, sia a livello nazionale, con il Testo Unico in materia di foreste e filiere forestali del 2018, il cosiddetto TUF.
Concordiamo sul fatto che si debba investire sulla filiera forestale, che è molto più della filiera del legno, ma il punto non è la valenza politica del tema. Quello di cui c'era bisogno non era una nuova legge e non erano neanche dei fondi, come quelli previsti nella norma finanziaria, perch oggi non mancano né le norme né i fondi. I fondi ci sono grazie alle allocazioni statali (sono disponibili più di cinque milioni per il solo Piemonte) e alla programmazione europea, in particolare la Strategia Forestale Europea, varata a luglio 2022.
Mi dispiace doverlo dire, Consigliere Bongioanni, ma lei ha sbagliato la mira. Se voleva occuparsi del tema, lo strumento non era una nuova legge ma formulare nel modo migliore possibile i fondi europei e i fondi statali disponibili e, eventualmente, modificare l'ampia e invidiata legislazione esistente in Piemonte.
Vi contraddite da soli! Consigliere Bongioanni, vi contraddite da soli perché avete accumulato nuove norme anche laddove non ce n'era bisogno. Che le foreste siano un tema fondamentale per il Piemonte ce lo dimostrano i numeri: il 37%, quindi più di un terzo del territorio piemontese, è coperto da boschi, con una crescita dell'1% all'anno; il 72% di questa superficie boscata si trova nelle aree montane e il 72% dei boschi piemontesi è di proprietà privata. In Piemonte ci sono circa 4000 boscaioli qualificati 600 ditte boschive iscritte all'Albo regionale, 900 tecnici forestali iscritti agli ordini professionali e 400 iscritti ai corsi di laurea in scienze forestali e ambientali.
Il tema è importante e centrale, in particolare per lo sviluppo delle aree montane, dove si trova la maggior parte dei nostri boschi, disperatamente alla ricerca di attività produttive che possano contrastare lo spopolamento. Il tema, quindi, ha anche una valenza sociale legata alla presenza umana nelle aree più periferiche in cui è più difficile offrire opportunità di lavoro.
Tutti i tecnici, gli esperti e gli studiosi della materia dicono che ormai, la cornice normativa europea statale e regionale è completa. Non era questo l'intervento necessario. Oggi non siamo pertinenti e non stiamo agendo nel modo più corretto. Sarebbero serviti altri interventi: ce l'ha detto l'UNCEM in modo particolare, ma anche altri soggetti che, purtroppo non abbiamo avuto la possibilità di audire in Consiglio regionale e, in particolare, nelle Commissioni.
Sarebbe stato necessario completare la pianificazione della gestione territoriale, perché se il 72% dei boschi è di proprietà privata, non possiamo sfuggire alla grande questione riguardante il fatto che questa proprietà privata è estremamente frammentata, quindi di difficile gestione.
È il tema della pianificazione a essere ancora in mezzo al guado, non quello della normazione. Come si supera questa frammentazione della proprietà forestale privata? Attraverso associazioni di scopo; attraverso accordi di foresta; attraverso green community per aumentare la disponibilità di lotti boschivi che possano essere utilizzati per quelle attività di trasformazione e per quell'economia circolare di cui si parla anche nella proposta. Occorreva agire sulla valorizzazione delle filiere locali, non solo il mobile, ma ad esempio anche la filiera legno-energia.
Bisognava lavorare sulla capacità di spesa degli abbondanti fondi di cui la Regione già dispone.
Capisco l'esigenza di intestarsi un tema e di segnare una presenza, però in questo modo, introducendo ulteriori norme quando non ce n'è bisogno, non credo si valorizzi il ruolo del Consiglio regionale; semplicemente si dimostra come il Consiglio regionale, quando non riesce ad agire sui propri Assessori, in particolare la maggioranza, cerca di duplicare il loro lavoro con delle leggi, quando invece gli strumenti più opportuni sarebbero deliberazioni di Giunta.
A me spiace, Consigliere Bongioanni, se non è riuscito ad avere un'interlocuzione efficace e appropriata con i suoi Assessori di riferimento, però qui serviva una DGR, non serviva una legge. Ha confuso le fonti normative. Avremmo dovuto agire piuttosto sul potenziamento delle attività di trasformazione perché, nonostante il Piemonte sia così ricco di foreste e di legno, oggi siamo ancora dipendenti dalle importazioni. Sembra un paradosso, ma è così, perché tutta la fase di trasformazione non è sufficientemente sviluppata.
Questo vale per le costruzioni, per i mobili e per gli usi energetici e industriali.
Questo era il punto. Certo, si parla delle segherie, ma le segherie sono un anello di questo settore. Costruire una norma in maniera così puntuale quando si sarebbe dovuto abbracciare l'argomento in maniera più complessiva e con uno strumento diverso, quello della DGR, ci sembra riduttivo e anche sbagliato dal punto di vista normativo.
Inoltre, bisognava agire sul tema della ricerca, quindi sulle competenze dell'Assessore Marnati, legate alla produzione di idrogeno dagli scarti di legno. Questa è una delle nuove frontiere della produzione di energia: la produzione di idrogeno dagli scarti di legno.
Infine, come suggerito dall'UNCEM, occorreva investire sulla gestione più intensiva delle foreste, sulla Short Rotation Forestry, sulla pioppicoltura, sulle foreste urbane, sul miglioramento degli standard di gestione, da estendere anche all'uso in cascata del legno, la vera economia circolare. Bisognava investire sulla formazione della pubblica amministrazione locale.
Se la maggior parte delle superfici boscate si trovano nelle aree montane del Piemonte, queste sono proprio le aree in cui c'è la maggior parte dei Comuni con una popolazione inferiore ai 1000 abitanti, quindi anche meno dotati di personale necessario per fare pianificazione e per favorire quegli accordi di foresta che potrebbero superare la frammentazione fondiaria.
Noi vediamo molto poco di tutto questo nella legge. C'è la proposta di creare un marchio del mobile; c'è la proposta di sostenere le falegnamerie tradizionali; c'è un tentativo di sostegno all'economia circolare del legno, però è un modo di trattare la materia a spizzichi e bocconi. Manca l'organicità, manca la sistematicità ed evidentemente, oltre alla semplificazione, manca anche un corretto dialogo con la Giunta, perché oggi si chiede al Consiglio di fare, con uno strumento sbagliato (la legge) quello che dovrebbe fare invece la Giunta regionale attraverso il FESR e l'utilizzo dei fondi statali.
Credo non sia un bell'esempio dell'attività legislativa di questo mandato.
Ripeto, non perché non crediamo nell'argomento - anzi, ci crediamo profondamente per tutte le ragioni che ho detto - ma perché, per delle ragioni un po' personali dei proponenti, cioè la volontà di segnare una presenza, si è umiliato lo strumento legislativo a disposizione del Consiglio regionale.
C'è una distinzione tra Consiglio e Giunta. I nostri compiti sono diversi da quelli della Giunta. Laddove ci sono leggi invidiate e addirittura imitate da altre Regioni italiane, il nostro metodo non dev'essere improntato alla creazione di nuove norme, solo per poter mettere il nostro nome come primi firmatari, ma dev'essere improntato eventualmente alla correzione delle norme esistenti.
Questo credo che sia anche un suggerimento per gli Uffici che ci assistono nella nostra attività.



PRESIDENTE

È aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Intervengo solo due minuti, perché le colleghe Accossato e Canalis hanno già ben sviluppato alcuni ragionamenti su questa legge, ma una cosa la volevo dire anch'io, visto che nella mia famiglia ho interrotto alcune generazioni di falegnami. Sono stato quello che ha interrotto questa tradizione, che avrò tempo di recuperare, ma sull'argomento del legno un certo interesse c'è sempre.
Voglio dire una cosa, partendo proprio dalla parte finale dell'intervento del Consigliere Bongioanni, anche perché questa norma ho iniziato a leggerla dall'articolo 12. Difatti, di questa proposta di legge sono andato a leggere subito la norma finanziaria.
I primi 11 articoli parlano di temi importanti (discutibili) e grandi principi: la filiera del legno, le falegnamerie, la tradizione, il marchio.
Giusto o sbagliato che sia, lo vedremo dopo analizzando i singoli articoli.
Si parla anche di economia circolare e di riciclo; tutta una serie di argomenti che, come diceva la Consigliera Canalis, forse stanno fin troppo allo stretto in un provvedimento di legge regionale.
Poi, però, queste idee devono avere delle gambe, per citare un adagio che ripete spesso il Presidente Cirio, "metà idee e metà soldi". Si arriva quindi all'articolo 12, che è la norma finanziaria, e uno si aspetta una cifra importante. Difatti, l'articolo prima cita una serie di interventi che la Regione finanzierà per i giovani falegnami. Di conseguenza, ci si aspetta una cifra importante, considerando che la filiera del legno ha dei numeri veramente rilevanti, perché stiamo parlando di centinaia di aziende.
Dicevo che si arriva alla norma finanziaria, nella quale, udite, udite, ci sono 145 mila euro di oneri correnti spalmati su tre anni, e per tutti quei progetti che intendiamo finanziare ci sono 80 mila euro spalmati su tre anni, quindi 50 mila euro per il 2023, 20 mila euro per il 2024 e 10 mila euro per il 2025.
Confido nelle parole del collega Bongioanni, che ha detto che con le prossime variazioni di bilancio queste poste saranno migliorate, ma credo che già nel nucleo originario della legge ci dovesse essere qualcosina in più. Rispetto a un programma così ambizioso di aiuti, mettere in pista per tutto il Piemonte la cifra di 80 mila euro mi sembra veramente una sproporzione evidente, che mi fa pensare che, anche in questo caso, le idee sono tante, ma i soldi sono pochi.
Non vorrei che, nel momento in cui questa norma sarà approvata, al di là del merito di cui andremo a discutere, si creino delle illusioni nei destinatari. È come dire che finanziamo la sanità del Piemonte con 100 milioni di euro e non con otto miliardi e 700 milioni di euro. Adesso ho fatto una proporzione un po' campata in aria, ma è per dare l'idea dell'ordine di grandezza. Volevo evidenziare questo aspetto finanziario perché in norme come queste è tutt'altro che secondario.
Dopodiché, bisogna capire come si vogliono spendere questi soldi. Su questo, siccome l'articolo 11 è stato oggetto di emendamento da parte dello stesso proponente Bongioanni, interverrò nel momento in cui andremo a esaminare l'articolato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Demarchi; ne ha facoltà.



DEMARCHI Paolo

Grazie, Presidente.
Apprezzo molto la legge del primo firmatario Bongioanni, con la quale si va a ridisegnare un po' il progetto della filiera del legno in generale. Io come il Consigliere Gagliasso relatore di maggioranza, arriviamo da una provincia nella quale i tre quarti del territorio sono montani. Quindi, il legno e tutto quello che ruota nella filiera del legno ha un'estrema importanza, non solo economica, ma soprattutto sociale e ambientale.
Non addentrandomi nel merito della legge, ma parlando dei problemi della forestazione in generale, vediamo come si devono avere dei piani di gestione per avere dei tagli programmati. Ci sono, però, delle difficoltà e delle criticità su questo, perché bisognerebbe avere soprattutto il consenso di molti proprietari e per questo bisognerebbe, se è possibile magari in futuro, mettere mano a un riordino della legge fondiaria.
Solamente così si riuscirebbero ad avere dei piani di gestione dei tagli programmati con una visione a medio-lungo termine.
Un'altra delle criticità per chi opera in questo settore è sicuramente la viabilità forestale, per una questione di autorizzazioni. C'è tutta una serie di operazioni burocratiche che portano via parecchio tempo per dei tagli senza che, magari, a volte, ne valga la pena, quindi anche una rivisitazione burocratica della viabilità forestale è sicuramente una cosa necessaria.
Chiudo ricordando che circa un mese fa ho presentato un ordine del giorno che va anche a collegarsi con questa che è una proroga o, comunque, un qualcosa che vada a rivisitare quelle che sono i divieti di abbruciamenti.
Per quanto riguarda la montagna e la forestazione, questo è molto importante, perché dobbiamo fare in modo che ci siano delle finestre temporali, affinché soprattutto i produttori non solo di castagne, di nocciole e di tutto quelli che sono i frutti derivanti dalle piante di montagna, possano, nel periodo autunnale, avere la possibilità di bruciare i rami di potatura.
Questo è molto importante, soprattutto dal punto di vista del fitosanitario, perché è l'unico modo per cercare di debellare certe malattie che, purtroppo, vanno ad attaccare le piante.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Con l'avvicinarsi delle elezioni - elezioni e lezioni - le lezioni aumentano.
Ci viene contestata la modalità e il fatto di fare una legge, perché c'è già una legge del 2009 che è stata presa ad esempio e venne copiata da tutta Italia, eccetera.
Tuttavia, la teoria è sempre bella ed è sempre ampia, ma la pratica non è sempre correlata, perché chiunque conosce la montagna vede boschi totalmente incoltivati, perché sulla filiera del legno, in Piemonte, che magari sulla teoria è molto avanti, a oggi siamo un po' più all'anno zero non dico che non ci siano delle aziende, ma basta farsi un giro nelle nostre montagne, nella nostra Val d'Ossola e si vede veramente che c'è un patrimonio inespresso, un patrimonio di fatto, un bosco non coltivato, che muore nel suo luogo.
Per il nostro Gruppo, tutto quello che può portare a un miglioramento tutti gli approcci normativi che possono dare uno stimolo, seppure iniziale, sono importanti, perché questa è una legge che, per adesso, ha una dotazione finanziaria bassa, però ci sono le variazioni di bilancio, ci sono i bilanci futuri e può essere, qualora - e lo è già - ritenuta una priorità della nostra maggioranza, essere integrata per avere risorse aggiuntive.
A oggi registriamo tutti, noi che conosciamo la montagna, un patrimonio totalmente inespresso, come - ve ne do atto - molti interventi che mi hanno proceduto hanno assolutamente evidenziato, le potenzialità che ha la coltivazione corretta, del bosco dal punto di vista ambientale, di riduzione della CO2 dal punto di vista energetico, quindi anche questo approccio sicuramente dev'essere scevro da idiozie ambientali integraliste che vorrebbero che non si toccasse neppure un ramo, perché non conoscono, a livello scientifico, la corretta coltivazione di un bosco.
Una volta che ci siamo liberati di questi integralismi e siamo tutti d'accordo che abbiamo un patrimonio inespresso, il dato è veramente allarmante, dal momento che abbiamo un patrimonio incredibile, ma importiamo da paesi esteri, dall'Austria e, addirittura, dalla Svizzera nonostante il costo della manodopera molto importante, ma con gli incentivi che riescono a dare, di fatto, riescono a portare nel nostro territorio pellet, legna da ardere e legna da opera, perché sono molto più competitivi e perché, da anni, hanno saputo valorizzare il prodotto.
Probabilmente, l'esempio cui dobbiamo puntare, se restiamo in Italia, è la gestione del Trentino Alto Adige, perché basta guardare cosa sono capaci di fare. Se vogliamo vivere in montagna, sarà essenziale lavorare concretamente in questo progetto, perché la gente che vive in montagna, se ha le condizioni di lavorare, di vivere, di guadagnare e di restare economicamente al passo, resta; altrimenti, parliamo di tanta filosofia, ma la gente e i giovani dalla montagna scappano se non hanno le opportunità economiche.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altri colleghi che vogliono intervenire in discussione generale, sembra che ci sia l'accordo che, chiudendo la discussione generale, si possa sospendere il provvedimento.
Chiudiamo la discussione generale, sospendiamo il provvedimento e procediamo con l'esame del successivo punto all'o.d.g.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Disegno di legge n. 185, inerente a "Istituzione del Disability Manager della Regione Piemonte" (rinvio trattazione)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 185, inerente a "Istituzione del Disability Manager della Regione Piemonte", di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Magliano, sull'ordine dei lavori.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
In accordo con la Giunta, propongo di affrontare la proposta di legge legata al Disability Manager nel prossimo Consiglio regionale.
Pertanto, possiamo passare oltre.



PRESIDENTE

Grazie.
L'esame del provvedimento è rinviato.
Mi sembra ci sia l'accordo di esaminare il prossimo provvedimento all'o.d.g.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame proposta di legge n. 276, inerente a "Interventi in favore della cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 276, inerente a "Interventi in favore della cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77", di cui al punto 6.1) all'o.d.g.
Questo provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla I Commissione il 2 ottobre scorso.
Inizierei con le relazioni.
Relatore di maggioranza è il collega Allasia e relatori di minoranza sono i Consiglieri Sacco, Bertola e Rossi.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Ravetti, sull'ordine dei lavori.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Soltanto perché altrimenti mi rimane sulla coscienza e non vorrei mai.
Il punto 4) all'o.d.g., il disegno di legge n. 265, e lo dico perché sono relatore di minoranza, è intitolato "Misure urgenti di adeguamento delle disposizioni regionali". Ripeto, "urgenti".
L'Assessore Marrone, in Commissione, ci ha detto che era urgente rimettere in linea alcune richieste del Governo con leggi già approvate dalla maggioranza, onde evitare un contenzioso tra il Governo e il Consiglio regionale stesso.
Ci tengo a farle notare la parola "urgenti"; dopodiché, l'accordo tra opposizione e maggioranza su questo Consiglio regionale è evidente. Sono d'accordo a trattare il punto all'o.d.g. che riguarda misure di straordinaria importanza per i piemontesi, ma rimando all'Assessore Marrone l'importanza della parola "urgenti", sapendo che il relatore di maggioranza ha avuto altre urgenze ed evidentemente non è presente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
La parola al relatore di maggioranza, il Presidente Stefano Allasia, che ha 15 minuti di tempo a disposizione come Consigliere.



ALLASIA Stefano, relatore

Grazie, Presidente.
Intervengo in merito alla proposta di legge n. 276. Farò una breve relazione e poi, eventualmente, un'analisi sull'iter che ci ha portato oggi, in urgenza, a doverla approvare (ovviamente sarà poi l'Aula che deciderà cosa fare). Come Consiglio regionale, intendiamo fare assumere alla Regione Piemonte, attraverso gli enti pubblici economici regionali e le società partecipate da esse controllate, un ruolo attivo nella gestione dei crediti fiscali bloccati e derivati dagli interventi legati al Superbonus.
La proposta ha l'obiettivo di contribuire ad alleviare le grandi difficoltà finanziarie di migliaia di soggetti, imprese e semplici cittadini che vedono i propri crediti bloccati. Vogliamo provare a favorire la circolazione dei crediti, sia dei beneficiari che hanno sostenuto le spese (pertanto, hanno maturato il diritto di scegliere il luogo della detrazione e di cedere il credito d'imposta di preammortamento), sia di altri soggetti come fornitori, imprese e professionisti che utilizzano l'opzione dello sconto in fattura, per poi cedere, monetizzando il relativo credito d'imposta, ad altri soggetti, istituti di credito o altri intermediari finanziari che siano. Fornitori che, tuttavia, non sono riusciti a monetizzare il credito maturato per intervenuta gestione e blocco nazionale del sistema della cessione dei crediti fiscali.
Con l'approvazione della proposta di legge la Regione potrà favorire attraverso gli enti pubblici economici regionali e le società partecipate dopo aver valutato la consistenza della loro capacità di compensazione annua o mensile, mediante modello F24, l'acquisto annuale di crediti di imposta relativi a superbonus, quali Superbonus 110, Ecobonus, Bonus casa Sisma bonus, Bonus barriere architettoniche.
È questo l'obiettivo del provvedimento, motivato dal carattere d'urgenza richiesto in Commissione, per accelerare rapidamente i tempi per l'ottenimento delle cessioni di credito, dando indicazione alla Giunta di provvedere entro brevissimo tempo. In Commissione è emersa la volontà di svolgerlo nel breve tempo di 15 giorni. Pertanto, sarà compito della Giunta provvedere, come stanno facendo altre Regioni. Ricordo che non siamo i soli a legiferare sul tema: Basilicata, Lazio e Veneto si sono portati già avanti.
La nostra volontà è cogliere le innumerevoli sollecitazioni e richieste d'aiuto per dare ossigeno a migliaia di famiglie e imprese ormai a rischio di chiusura. Si tratta di numeri impressionanti, parlando di crediti incagliati: decine di milioni; 35 mila lavoratori; 3000 imprese che attendono i crediti senza possibilità di cederli e 12 mila professionisti senza parcelle.
Se lo confrontiamo con qualsiasi altra attività trattata in questi quattro anni, ma penso anche negli anni passati, per un numero così importante di lavoratori che stanno rischiando di perdere il posto di lavoro, forse dovremmo andare tanto indietro negli anni per crisi del settore auto.
Come commissari, abbiamo sostenuto, accogliendo un emendamento della minoranza, la volontà di portare di portare a 15 giorni l'attuazione della legge, in modo che ci sia la possibilità nel più breve tempo possibile perciò entro fine novembre, di concludere l'iter. Sicuramente la scadenza fiscale di fine novembre è impellente, mancando circa 50 giorni.
Sempre a proposito di numeri, parliamo di 25 mila cantieri edili fermi nel solo Piemonte; migliaia di aziende a rischio di chiusura; 35 mila posti di lavoro in bilico. Come dicevo, ci sono proprietari che a volte si trovano con gli immobili inagibili. Sono gli effetti dello stop dell'incasso dei crediti che ha comportato il blocco dell'intero sistema del Superbonus 110 un blocco deciso per evitare che i "furbetti" continuassero a lucrare.
È una decisione che possiamo assolutamente prendere in coscienza perch dal momento in cui si è incominciato a erogare il Superbonus, come sappiamo tutti e lo vediamo alle nostre finestre, il sistema edile ha incontrato grandi problemi. Possiamo rivendicarlo e confermarlo qui in Consiglio perché già da tempo, essendo partite le gare d'appalto per la ristrutturazione di Palazzo Lascaris, i prezzi, con le speculazioni legate al Superbonus, sono poi stati aggiustati, così com'è stato fatto nelle scorse settimane con gli aggiustamenti per le gare d'appalto per gli ospedali piemontesi.
Secondo gli ultimi dati dell'ENEA (Agenzia Nazionale per l'Energia) aggiornati a maggio scorso, il totale degli investimenti per il Piemonte ha raggiunto 5,7 miliardi e il totale degli investimenti per i lavori conclusi, ammesso detrazione, è pari a oltre 4,6 miliardi. Cifre molto importanti, per cui il Consiglio ha voluto tenere alta l'attenzione.
Ho ringraziato tutti i Consiglieri in Commissione, poi nuovamente qui in Aula, per l'approvazione celere della legge, fermamente voluta in Commissione l'altro giorno. Il concetto è che tutti hanno fatto la loro parte. Sicuramente come maggioranza ci siamo presi l'onere di legiferare e di presentare una proposta concreta, non astratta, ma ben definita, desunta dalla legislazione di altre Regioni. Qualcuno potrebbe dire: nulla si crea nulla si distrugge, ma in questo caso abbiamo volgarmente preso l'esempio di altre Regioni, come sono stati presi ad esempio anche tutti gli emendamenti proposti dalla minoranza, per cui la maggioranza ha cercato di trovare una sintesi in vista di un sicuro miglioramento.
Come diciamo sempre, bisogna fare molta attenzione quando si legifera.
Bisogna evitare di farlo troppo velocemente ma, purtroppo, i tempi sono stretti. Come ho già detto, mancando 50 giorni alla scadenza di fine novembre, una scadenza fiscale importante, si creerebbero le condizioni perché decine di migliaia di posti di lavoro si perdano e ciò vuol dire che la Regione, ma successivamente lo Stato, dovrà mettervi mano. Questo possiamo evitarlo approvando questa legge, condivisa e proposta dal sottoscritto.
Si tratta di una legge condivisa dalla maggioranza e poi anche dall'opposizione. Anche le minoranze, onestamente e correttamente, lo devo riconoscere, hanno posto in essere proposte simili, con delle differenziazioni. Avrei anche piacere di condividere le loro sollecitazioni e le loro proposte per migliorare il testo, in modo tale da non utilizzare in modo futile e, alle volte, permettetemelo, con inutili e sterili discussioni politiche il poco tempo che abbiamo avuto per approvare in Commissione e portare in Aula questo testo, ma conducendo un proficuo lavoro di approfondimento e cercando di arrivare a un risultato facendo tutti la propria parte.
Ribadisco il concetto che la maggioranza oggi ha la volontà di risolvere un problema da essa non creato, perché chi critica questa maggioranza dicendo "voi", "voi", "voi"...
Voi, niente! Il mondo delle attività produttive, i cosiddetti esodati del Superbonus, ha chiesto un aiuto al Consiglio regionale e il Consiglio regionale ha colto l'occasione per fare, spero e credo, una buona legge.
Abbiamo guardato ad altre Regioni che hanno già legiferato, ma lo Stato non è intervenuto in nessun modo. Poche cose sono certe nella vita, ma questo è un altro discorso. Non possiamo avere certezza di quello che avverrà fino a quando ci sarà o non ci sarà una ricusazione nelle altre Regioni. Abbiamo seguito cose che sono già state fatte nei mesi scorsi da altre Regioni. Mi spiace dire che non siamo stati i primi, ma non siamo il fanalino di coda però mi spiace che siamo solo la terza o quarta Regione che legifera sugli esodati e il Superbonus, però ci siamo. Ci siamo, siamo in tempo come legislatori e possiamo salvare il posto di lavoro a decine di migliaia di lavoratori che hanno chiesto aiuto, un aiuto concreto che questa maggioranza si è presa l'onere di garantire.
Ringrazio i Capigruppo di maggioranza e di minoranza che ci permettono oggi di arrivare in extremis perché, come sappiamo tutti, il provvedimento non era iscritto all'o.d.g. odierno. La legge è stata approvata in Commissione dopo la Conferenza dei Capigruppo, è stata introdotta forzatamente in modo abusivo dal Presidente del Consiglio regionale, in modo abusivo è stata inserita anche prima di altre leggi che la Giunta aveva messo in calendario, ma alle volte ci sono delle urgenze per cui non bisogna guardare tanto alla forma, ma soprattutto alla sostanza.
In sostanza, oggi, effettivamente, possiamo rendere un buon servizio ai lavoratori e agli esodati del Superbonus. Non parliamo di quelli che hanno abusato e hanno lucrato sul sistema degli ecobonus e Superbonus 110%, ma parliamo di lavoratori che si sono trovati fra il boia e l'impiccato in una situazione di grave difficoltà perché il sistema era drogato.
Sfortunatamente per le loro casse, non potevano andare oltre, sono venuti qua, bene accolti dall'intera coalizione di maggioranza e dall'intera minoranza. Abbiamo cercato di fare sintesi, grazie anche agli uffici legislativi, che hanno effettivamente operato per raggiungere l'armonia tecnica e legislativa sulla proposta di legge 276.
Questo è un documento molto tecnico, per cui bisogna evitare di fare errori, perché - ribadisco il concetto - mancando pochi giorni, non possiamo più permetterci di giocare.
Ringrazio l'intera Aula perché oggi permette di approvare celermente questo provvedimento. Oltre a questo, posso già dichiarare, come relatore di maggioranza e propositore della proposta di legge 276, che gli emendamenti proposti e già sottoscritti dalla minoranza e da alcuni componenti della maggioranza sono stati accolti. Tuttavia, li vedremo poi nel dettaglio quando saranno illustrati dai proponenti.
C'è necessità che ognuno, come ho detto anche in Commissione, rivendichi il proprio diritto. Noi, come maggioranza, rivendichiamo il diritto e il dovere di legiferare. Come maggioranza e come Lega - faccio mie le parole del Consigliere Preioni - ci facciamo oggettivamente carico di questa legge, ma l'approviamo con la condivisione delle opposizioni, perché con il contributo delle opposizioni, che hanno pure fatto un passo indietro sulle loro proposte, miglioreremo sicuramente il testo proposto dalla maggioranza.
Avendo quasi terminato il mio tempo per intervenire, vi ringrazio ulteriormente, sperando che non ci siano fraintendimenti con il Governo cercando di mettere in atto quella buona politica di cui tante volte parliamo, come maggioranza e opposizione, perdendoci talvolta in discussioni sterili.
Auguro a tutti un buon lavoro. Realisticamente, devo essere corretto e sincero, possiamo essere veramente contenti, come maggioranza, di portare a casa un provvedimento a favore degli imprenditori piemontesi. Nella legge infatti, si specifica che parliamo di Piemonte e con orgoglio, come autonomista e leghista, sicuramente mi fa piacere di affrontare con decisione un problema che non abbiamo creato noi come Governo regionale n tantomeno, il Governo attuale, che si è preso carico del "badò" lasciato dai Governi precedenti e che sta gestendo con le risorse economiche che ha sul proprio campo.
Volgarmente, qualche soldo ce l'abbiamo e lo utilizziamo al meglio.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente Stefano Allasia per l'illustrazione della proposta di legge n. 276.
Do la parola al relatore di minoranza, Consigliere Giorgio Bertola.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per 15 minuti.



BERTOLA Giorgio, relatore

Grazie, Presidente.
Cercherò di prendere meno tempo rispetto ai 15 minuti che ho a disposizione, anche per cercare di agevolare i colleghi ad adempiere a degli impegni che si sono presi nella giornata e che ho richiamato nell'intervento precedente (magari l'obiettivo di qualcuno era un altro e comprendo).
Questo provvedimento, che abbiamo sostenuto in Commissione con il nostro voto favorevole, rispetto al quale abbiamo espresso un totale favore anche per riuscire a discuterlo e ad approvarlo nella giornata di oggi, è importante ma, in qualche modo, arriva tardivo. Tardivo perché, com'è già stato richiamato da altri, c'è una scadenza, che è quella del 30 novembre ma oggi è il 4 ottobre.
Facciamo un passo indietro e chiediamoci come mai oggi c'è una situazione come quella che abbiamo potuto toccare con mano ascoltando le persone interessate, che fa sì che ci siano diversi cittadini che non possono più recuperare il loro credito fiscale e perché ci sono diverse aziende che hanno crediti fiscali talmente alti, che rischiano di fallire.
Dati alla mano, un provvedimento come il Superbonus 110% - non dati di chi l'ha promosso o di forze politiche di varia natura, ma di studi della LUISS pubblicati anche, tra l'altro, sul "Sole 24 Ore", che non mi pare una fonte di ecologisti di sinistra - ha portato a degli effetti positivi per l'economia italiana. Siamo passati da un provvedimento che ha portato quegli effetti positivi, ha diminuito le emissioni inquinanti degli edifici e, di fatto, ha abbassato la bolletta energetica del nostro Paese e quindi, dei cittadini che hanno potuto usufruire di quella misura. Si è passati prima a modificare le regole ogni 15 giorni e porre un termine più breve - cosa che ha portato in qualche modo a un isterismo del mercato e a una corsa all'accaparramento - e poi, con il Governo Meloni, allo stop totale alla possibilità di cedere i crediti.
Se questo Consiglio regionale oggi, al pari di altri Consigli regionali sta adottando un provvedimento di questo tipo è per far fronte ai disastri del Governo Meloni, del Governo nazionale, che non solo ha bloccato la cessione del credito, ma poi - cito il Presidente Allasia, primo firmatario di questa proposta di legge - si è rifiutato di prendersi il "badò", per citare un termine che ha utilizzato il Presidente. Allora quel "badò" se lo devono prendere i Consigli regionali - alcune Regioni l'hanno già fatto e il Piemonte lo sta facendo oggi - ma va detto anche perché lo si fa.
Dicevo prima tardivo. Abbiamo opinioni diverse in quest'Aula perch facciamo parte di forze politiche diverse, d'ispirazione diversa, ma le date non sono un'opinione: il 4 ottobre lo è per tutti, così come il 30 novembre.
Il provvedimento portato in Commissione diceva che la Giunta regionale aveva 90 giorni di tempo per emanare i provvedimenti necessari a dare attuazione alla legge che il Consiglio regionale oggi avrebbe approvato.
Lascio dire a voi quello che sarebbe successo in 90 giorni. La legge approvata sarebbe diventata simile a un ordine del giorno che serve per fare un comunicato stampa e per avere un titolo sui giornali. Addirittura un ordine del giorno che, come facciamo noi, viene discusso quando l'evento è già passato: presentiamo un ordine del giorno su una questione contingente, non riusciamo a discuterlo e dopo due mesi la questione non è più attuale.
Con quel termine, la legge rischiava di diventare una cosa del genere, ma grazie alla presentazione di un emendamento in Commissione da parte di un collega di opposizione, votato all'unanimità, il termine è stato portato a 15 giorni, quindi dobbiamo avere grande fiducia nella Giunta regionale affinché, in 15 giorni, approvi gli atti necessari a rendere operativa questa legge, e non solo un bel provvedimento sulla carta.
Non posso che esprimere voto favorevole rispetto a questa proposta di legge, chiaramente subordinatamente all'approvazione di alcuni emendamenti migliorativi a firma del sottoscritto e di altri colleghi che arrivano dalla discussione che c'è stata in Commissione rispetto a modifiche che si potevano apportare, ma c'era l'accordo di approvare quel giorno in Commissione il provvedimento per poi fare le modifiche in Aula. Emendamenti certamente migliorativi del testo, che sono stati firmati dal sottoscritto e da diversi altri colleghi, ma che hanno usufruito anche dell'aiuto tecnico, perché sono emendamenti tecnici, da parte degli Uffici.
Riteniamo che, se non altro, anche se in modo tardivo e per rimediare a errori di altri, questo Consiglio regionale oggi si possa dotare di una legge che ha l'obiettivo di aiutare diversi cittadini piemontesi e diverse aziende piemontesi.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Giorgio Bertola, relatore di minoranza, per la relazione.
La parola al secondo relatore di minoranza, Consigliere Sean Sacco.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per 15 minuti.



SACCO Sean, relatore

Grazie, Presidente.
Devo dire che anch'io sono contento di poter approvare oggi questa norma anche se, a essere onesti, temo un po' le tempistiche.
Le tempistiche sono il motivo per cui ho presentato l'emendamento per ridurre da 90 a 15 giorni l'applicazione, approvato dai colleghi l'altro ieri in Consiglio, che ringrazio per aver capito la necessità di muoversi il più velocemente possibile.
Proprio per evitare lungaggini, dopo i confronti con i comitati che rappresentano le imprese e le famiglie che hanno problemi con i crediti incagliati, abbiamo deciso di non depositare una proposta di legge, proprio per fare in modo che ci potesse essere una proposta di legge unitaria da parte del Consiglio.
Ricordo che ad aprile avevo depositato un emendamento, con il quale chiedevo quello che chiede questa legge, cioè l'attivazione da parte della Regione di un ruolo attivo nella circolazione dei crediti e nel coinvolgere le proprie società partecipate, oltre al fatto di realizzare una piattaforma. Ad aprile l'emendamento, purtroppo, era stato bocciato e adesso dobbiamo recuperare in poco tempo quello che non si è fatto nelle scorse settimane e negli scorsi mesi.
Però niente è ancora perduto, perché abbiamo ancora la possibilità di approvare questa norma e fare in modo che diventi efficace. In che modo possiamo rendere questa norma efficace, considerando che mancano pochi giorni e che gli advisor delle banche spesso ci mettono tanto tempo a dare un feedback alle varie richieste? Un primo modo per velocizzare ulteriormente questa norma è quello di istituire nei prossimi dieci giorni un tavolo che coinvolga sia i rappresentanti delle banche sia le nostre società partecipate. Dobbiamo individuare immediatamente quali possono essere i tempi e i modi per trasferire questo credito, perché ricordiamo che, a causa di un intervento del Governo che ha modificato le possibilità di cessione del credito, oggi bisogna passare attraverso l'intermediazione bancaria.
Quindi, una banca deve acquistare il credito e poi cederlo ad un'altra azienda. In che modo si può fare questo? Prima di tutto, la banca pu acquisire liberamente quanti crediti vuole, fino al raggiungimento della sua capacità fiscale, cioè se la banca prevede di dover pagare 100 euro di tasse, può acquisire 100 euro di crediti e li può acquisire senza nessun tipo di valutazione del rischio particolare, se non l'esigibilità del credito.
La Banca d'Italia, però, ci dice anche qualcos'altro. Con una circolare ha stabilito che, per tutti i crediti che eccedono la capacità fiscale della banca, bisogna trovare un modo per garantire la solvibilità di questo credito, per evitare che le banche si espongano eccessivamente e poi rimangano con i crediti in mano.
È per questo che è fondamentale sottoscrivere degli accordi e dei contratti con le nostre società partecipate, che possano mettere al riparo la banca dal rischio d'insolvenza, nel caso in cui ci siano dei problemi nel passaggio di questi crediti. Ma questo lo dobbiamo fare immediatamente perché, in primo luogo, abbiamo una scadenza (che ormai sarà 50-55 giorni) in più, ci sono tutte le procedure che devono essere fatte. Non possiamo paradossalmente, neanche aspettare questi 15 giorni d'attuazione per convocare già il tavolo con le banche e le società partecipate, altrimenti rischiamo che, per aspettare uno e aspettare l'altro, ci ritroviamo ad avere pochissimi giorni per fare delle operazioni per le quali è necessario un po' di tempo. È il motivo per cui mi ero attivato già ad aprile per queste richieste.
Però, credo che se c'è la buona volontà di tutti, le cose si possano fare.
Tra l'altro, è un vantaggio sia per le banche sia per le nostre società partecipate, perché in questo caso avremmo addirittura un vantaggio dal punto di vista economico per la Regione.
Inoltre, mi devo discostare da quanto detto dal Presidente Allasia, che ha descritto il Superbonus come un qualcosa su cui qualcuno ha fatto il furbo e si sono creati dei buchi di bilancio incredibili e quant'altro. Intanto sui 12 miliardi di truffe ai danni dello Stato accertati dalla Guardia di Finanza, solamente il 5% sono riconducibili al Superbonus e, considerando che è la misura che ha generato il maggior volume d'affari fra tutte le misure e dei bonus edilizi, questo significa che il rapporto valore aggiunto/truffe è quella con il rapporto più basso. Chi ha truffato parecchio - sempre secondo i dati della Guardia di Finanza - è chi ha fatto il bonus facciate. Per quale motivo? Perché noi, nonostante siamo stati accusati di qualsiasi cosa, abbiamo messo dei tetti di spesa sui vari materiali, sulle prestazioni dei professionisti e quant'altro. Sul bonus facciate pari al 90%, che non ha certo fatto il Governo Conte, non c'era nessun tipo di tetto e lì si sono gonfiate le fatture, anche di "enne" volte, rispetto al costo reale dell'intervento. È in quel caso che sono state fatte delle operazioni che hanno creato degli importanti buchi nelle casse dello Stato.
Per quanto riguarda il Superbonus, considerando che era tutto totalmente tracciato, abbiamo avuto, da una parte, il vantaggio della riduzione dei costi per quanto riguarda le casse integrazioni, dall'altro un rilancio dell'edilizia. Tra l'altro, l'edilizia è uno di quei settori nei quali, nel momento in cui si investe, il ritorno all'interno del prodotto interno lordo ha un fattore estremamente elevato. Significa che io spendo uno e mi ritorna più di uno e, tra l'altro, senza neanche consumare suolo. Per la prima volta siamo riusciti a investire nell'edilizia senza consumare suolo perché si è lavorato sulla riqualificazione del vero patrimonio edilizio e del vero patrimonio degli italiani, che è quello edilizio. Gli italiani sono proprietari di case e in tal modo abbiamo rafforzato il loro patrimonio.
Adesso si è deciso di bloccare il Superbonus e di bloccare questi crediti perché non va bene quando la spesa pubblica è diffusa e genera benessere per tutti i cittadini. Si è deciso, invece, di concentrarsi sulle solite grandi opere, con le quali si ingrassano pochissime società e pochissime persone, a discapito di quelli che pagano le tasse e non vedono mai tornare niente indietro. Con il Superbonus qualcosa è tornato indietro, mentre con queste altre nuove visioni politiche non tornerà indietro un bel niente.
Detto questo, concludo dicendo che auspico che si possa approvare l'ordine del giorno che ho depositato, perché senza un tavolo di confronto tra chi poi deve mettere in piedi questa misura celermente non andiamo da nessuna parte. Inoltre, il rischio è che abbiamo una norma che funziona, ma che poi nessuno applica, perché ci sono appunto ritardi in tutti questi vari passaggi e aziende e famiglie si ritrovano, da una parte, a chiudere e dall'altra, a perdere totalmente il credito che hanno maturato nel corso dell'anno 2022, che è stato uno degli anni dove si sono maturati la maggior parte dei crediti, perché il bonus era andato a pieno regime.
Non rubo altro tempo alla discussione, perché credo di aver toccato tutti i punti.
Ecco, l'altra cosa che vorrei dire è che, per quanto riguarda le prossime annualità, possiamo anche ragionare su un aggiornamento della norma per garantire anche dei fondi di garanzia, per ovviare.



PRESIDENTE

Collega, scusi, ma le ricordo che ha 15 minuti e non dieci, perché ho visto che.



SACCO Sean

Sì, grazie, ma concludo prima, Presidente, così andiamo avanti.
Perché ci potrebbe essere la necessità di istituire un fondo di garanzia e potrebbe essere una questione che viene fuori dal tavolo che andiamo a istituire.
Come dicevo prima, se le banche non possono appunto garantire la solvibilità di tutti questi crediti, al di là di quello che faremo con le società partecipate o con le aziende ricollegabili alla Regione Piemonte sarà necessario istituire un fondo di garanzia; sappiamo bene che i fondi di garanzia coprono molto di più rispetto a quello che è depositato all'interno del conto, perché se si ha un fondo di garanzia da dieci milioni, può essere anche che si possa coprire garanzie fino a 30/40 milioni, a seconda del fattore di moltiplicazione che viene concesso.
Questo garantirebbe addirittura una maggiore circolazione dei crediti all'interno del nostro sistema economico, andando a coprire proprio laddove si esaurisce la capacità fiscale delle banche che consente l'acquisizione del credito a rischio zero.
Ecco, questo potrebbe essere un altro aspetto che dovremmo migliorare di questa legge, ma credo che già con gli accordi sottoscritti dalle società partecipate che, in un certo senso, hanno una garanzia pubblica per quanto riguarda anche la copertura dei loro disavanzi, ricordo che, a seguito della legge Madia, abbiano addirittura tre esercizi in cui si può coprire un disavanzo di una società pubblica. Questo significa che, per tutti gli anni in cui questa società deve incassare i crediti della banca, c'è la copertura proprio come se si stesse facendo un contratto con lo Stato.
Non rubo altro tempo; spero di essere stato sufficientemente esaustivo rispetto alle questioni che ho sollevato e, al massimo, interverr ulteriormente quando presenterò l'ordine del giorno, se vi è necessità.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Rossi, terzo relatore di minoranza.



ROSSI Domenico, relatore

Grazie, Presidente.
Farò un intervento in questa discussione generale, cercando di richiamare anche alcuni aspetti più di natura politica che vertono attorno a ciò di cui stiamo discutendo.
Lo hanno già detto anche, immagino, i colleghi che sono intervenuti prima di me. Siamo di fronte a un problema reale e concreto che hanno tantissimi cittadini, nelle vesti di semplici cittadini o di imprenditori, non per colpa loro, ma perché il susseguirsi di alcune modifiche alla normativa nazionale nel corso degli ultimi anni ha creato una situazione per cui troppe persone sono esposte e sono a rischio di fallimento, e c'è chi magari, ha iniziato dei lavori che non può terminare.
A questo, purtroppo, nonostante i tentativi, le richieste e gli incontri che si sono succeduti nei mesi precedenti non è mai arrivata una risposta anzitutto, dal Governo e questo bisogna dirlo; allora, correttamente i cittadini e gli imprenditori si sono rivolti ad altre istituzioni, tra cui il Consiglio regionale. Ricordo che da mesi si susseguono incontri riunioni e audizioni, ma, purtroppo, devo sottolineare che, nella discussione generale di una proposta di legge, la prima anomalia, forse, è che stiamo discutendo una proposta di legge e non un disegno di legge su proposta della Giunta.
Non abbiamo mai capito, fino in fondo, come mai la maggioranza di centrodestra, che più volte ha detto di volersi intestare una soluzione su questo problema, in questi mesi non l'abbia mai messa in campo, a partire dalla Giunta, e che abbia delegato, come anche altre volte di fronte a dossier un po' delicati politicamente, ma anche tecnicamente, come in questo caso, abbia delegato al Consiglio e ai Gruppi consiliari di sciogliere i nodi, di avanzare la proposta.
Non vorrei, e spero non sia così, che l'inerzia della Giunta su questo tema, nonostante le richieste, i proclami e gli impegni, fosse legata a delle difficoltà tecniche che gli Uffici magari hanno paventato; non vorrei neanche che fosse un tentativo di non assumersi la responsabilità di una decisione che potrebbe incontrare, magari, difficoltà attuative. Non sarebbe la prima volta che il Governo regionale chiede di risolvere i problemi al Governo nazionale o ai suoi Consiglieri di maggioranza, quando invece l'aspetto di gestione e di risoluzione delle questioni dovrebbe essere in capo più alla Giunta che al Consiglio regionale.
Potremmo fare degli esempi: la questione dell'Euro 5 rimandata al Governo la questione della sanità del VCO scaricata sui Consiglieri regionali.
Ecco, non vorrei che anche in questo caso stessimo assistendo a un film che abbiamo già visto: "Di chi è la responsabilità, qualora le cose non dovessero andare bene?".
Visto che qui stiamo parlando di bisogni reali, di una situazione che se non dovesse essere risolta provocherebbe problemi veri, reali, gravi alle persone, abbiamo cercato di dare una mano in questo percorso e lo abbiamo fatto presentando una proposta di legge, dopo che il MEF aveva dichiarato nei confronti della proposta di legge della Basilicata, che non c'erano problemi dal punto di vista della possibile impugnativa da parte del Governo.
Chiaramente questo voleva essere un contributo al percorso. In Commissione ci è stato chiesto di sospendere e ritirare la proposta di legge, perché la proposta del Presidente Allasia, che adesso stiamo discutendo, avrebbe accelerato l'iter e noi, responsabilmente, abbiamo accettato la proposta perché riteniamo che occorra fare in fretta, oltre che fare bene, per dare una risposta.
Da parte nostra, quindi, non solo non ci saranno ostacoli, ma ci sarà tutta la collaborazione per terminare l'iter, nella speranza che la proposta di legge non sia davvero una bandierina da piantare, ma uno strumento con cui dare risposte concrete ai cittadini.
Da parte nostra, la collaborazione ci sarà, ma vedremo concretamente nelle prossime ore cosa succederà anche dal punto di vista degli aspetti attuativi. In Commissione abbiamo votato un emendamento con la richiesta che entro 15 giorni dovranno arrivare le norme attuative, proprio perch sappiamo che i tempi a disposizione sono molto stretti.
Ci aspettiamo che nelle prossime ore, dopo l'approvazione odierna, la Giunta (perché i provvedimenti attuativi li deve fare la Giunta, non li pu più fare il Consiglio) si attivi per mettere in campo tutto il necessario e davvero ci sia una risposta ai problemi dei cittadini, altrimenti avremo solamente generato aspettative, amplificando un problema invece di risolverlo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per la relazione.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Alberto Avetta; ne ha la facoltà per dieci minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Com'è stato richiamato dai colleghi che hanno illustrato la norma in discussione, stiamo parlando di un tema di grandissima rilevanza e di altrettanta urgenza, che coinvolge tante imprese piemontesi, tanti lavoratori e tanti cittadini.
Nella relazione introduttiva dei colleghi, e mi riferisco in particolare a quella del primo firmatario, il Presidente Allasia, dico fin da subito che condivido le considerazioni espresse, ma fino a una questione specifica.
Rispetto all'enfasi usata dal Presidente Allasia sull'efficacia della proposta di legge, probabilmente sarei stato un po' più prudente. Spiego il perché.
Come ricordava il collega Rossi, abbiamo dato massima disponibilità in Commissione a ritirare la nostra proposta di legge e, soprattutto, a convenire su un percorso legislativo, sulla cui necessità giuridica avremmo potuto discutere a lungo, perché quanto previsto nella legge (cercherò di essere breve e di andare per punti), probabilmente avremmo potuto adottarlo anche con provvedimenti che ci avrebbero consentito di essere operativi fin da subito, ma, lascando da parte questo ragionamento, abbiamo acconsentito a ragionare sul percorso condiviso con la maggioranza, proprio perché ci rendiamo conto di quanto sia necessario e urgente arrivare ad azioni concrete.
Purtroppo, però, dobbiamo notare un particolare. Lo voglio dire. perch prima il collega Marello l'ha fatto notare con la precedente proposta di legge sospesa. Mi riferisco all'articolo 4, relativo alla disposizione finanziaria. Di questo dobbiamo essere tutti consapevoli: dall'attuazione della presente legge non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Questo è un fatto che va nella direzione ricordata prima dal collega Rossi: abbiamo bisogno di dare contenuto alla proposta di legge, ma un contenuto che non sia solo generatore di aspettative nei confronti delle persone che si trovano a metà di quel guado, cui tanti hanno fatto riferimento, che si trovano in una situazione assolutamente drammatica, rispetto alla quale il trascorrere del tempo è una variabile di assoluta rilevanza e di assoluta importanza. Pertanto, centrare la nostra attenzione sull'articolo 4, quindi sulla norma finanziaria, credo abbia un suo significato politico molto rilevante.
Per il resto, possiamo dire che la proposta di legge è, a nostro avviso condivisibile dal punto di vista degli obiettivi che si pone, ma questi obiettivi vanno riempiti di contenuto.
Se leggiamo l'articolo 2, "Misure per il trasferimento dei crediti fiscali", in realtà troviamo un profluvio di buoni propositi: la Regione monitora; la Regione favorisce; la Regione promuove; la Regione avvia il dialogo. Tutti condivisibili, ma in questo momento parliamo di buoni propositi. È una legge che rappresenta poco più di un ordine del giorno, a fronte di un problema che ha dimensioni enormi.
Per questo riteniamo che sia non solo urgente, ma indispensabile che la Regione metta in campo le azioni concrete che abbiamo richiamato e che si pongono l'obiettivo di arricchire di contenuti concreti l'elenco di buoni propositi, altrimenti tali rimarrebbero e tali rimarranno se non diamo seguito agli impegni che assumiamo, che, peraltro, sono quelli che lo stesso Presidente Cirio ha assunto una mattina in piazza Castello davanti alle rappresentanze delle imprese, dei professionisti e dei cittadini coinvolti.
Sono azioni che abbiamo avuto modo di suggerire, approfondire e discutere in sede di Commissione. Il collega Sacco ne ha ricordate alcune, come quel fondo di garanzia che darebbe tempi definiti, cui faceva riferimento il collega Rossi, per i provvedimenti attuativi, tempi definiti e urgenti.
Nell'emendamento è questo l'obiettivo che ci poniamo, ma anche quel fondo di garanzia indispensabile, cui faceva riferimento il collega Sacco darebbe un po' più di sostanza e forse garantirebbe un più di tranquillità alle imprese, ai professionisti, ai loro lavoratori e ai cittadini che hanno avuto la sventura, non per colpa loro, di trovarsi in questa drammatica situazione.
A nostro avviso, è certamente un passo importante, ma suggerirei a tutti di avere la corretta postura nei confronti di un provvedimento che, a oggi dice alcune cose condivisibili, si pone degli obiettivi condivisibili, ma nulla garantisce rispetto all'efficacia del raggiungimento degli stessi.
La partita è solo all'inizio. Ci aspettiamo, proprio per le considerazioni che sono già state fatte da chi mi ha preceduto, che ci sia su questo fronte la massima condivisione, non solo nel rapporto tra Giunta e Consiglio regionale - non ripeto le considerazioni che ha fatto il collega Rossi - ma anche la massima condivisione tra le forze di maggioranza che guidano questa Regione.
La sottolineatura del Presidente Allasia rispetto al traino leghista su questa proposta di legge lascia alquanto perplessi se la mettiamo insieme ai fatti che sono capitati questa mattina, come l'introduzione e poi la posticipazione della discussione di questa proposta di legge.
Ci sono alcuni elementi che vanno monitorati e noi, state tranquilli che nell'interesse di quei cittadini, di quelle imprese e di quei professionisti che hanno avuto la sventura di capitare in questa drammatica situazione, monitoreremo attentamente affinché anche il rapporto tra le forze di maggioranza sia tale da non pregiudicare il percorso e i buoni propositi, che condividiamo, di questa proposta di legge.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Avetta per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marin.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per dieci minuti.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Credo che il raggiungimento di un risultato come quello di oggi sia la dimostrazione di serietà che il Consiglio regionale, maggioranza e minoranza, ha dimostrato fin dal mese di luglio. Nel mese di luglio durante una seduta di Consiglio regionale, è stata audita una delegazione di cittadini e imprese.
Il Presidente Allasia, poiché impegnato a presiedere la seduta di Consiglio, mi aveva delegato ad accogliere la delegazione. Credo mi sia dato atto che per quell'incontro - il Consigliere Avetta ha ricordato l'incontro in piazza Castello con il Presidente Cirio - ho avvisato i Gruppi di minoranza dicendo che il gruppo degli "esodati 110%", chiamiamoli così in modo generico, aveva chiesto un incontro per risolvere un problema piemontese che hanno sollevato le imprese e cittadini. Adesso non risalgo a quale Governo era emerso il problema, ma l'errore iniziale di non aver messo alcuni paletti probabilmente ha fatto scappare i buoi dalla stalla e quando i buoi sono scappati, si sono chiuse le porte.
Mi sono coordinato costantemente con il Presidente Allasia, con il Presidente Cirio e con le minoranze per non mettere nessuna bandierina perché è un problema di una categoria e di un gruppo di piemontesi che hanno chiesto: "Per favore, dateci una mano".
Questo è, secondo me, il modo con cui oggi il Consiglio regionale deve affrontare, senza nessun genere di polemica, una scelta su cui, auspico l'approvazione sarà unanime.
È giusto l'emendamento presentato in Commissione dal Consigliere Sacco di ridurre a 15 giorni, che ha il significato di dire: "Ci mettiamo tutti assieme, ci diamo da fare e la Giunta avrà quindi 15 giorni per arrivare a fare un regolamento". Si è dimostrato che l'Aula è stata attenta ai problemi che hanno sollevato alcuni piemontesi nei confronti dell'intero Consiglio regionale. Non è un discorso di maggioranza o di minoranza, ma credo che ci siano le giuste responsabilità da parte di tutti per approvare rapidamente questo provvedimento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marin per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per dieci minuti.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Certo, la situazione delle numerose imprese, dei lavoratori e delle famiglie a esse collegate è sicuramente grave e ha destato, fin da subito quando c'è stata presentata in quell'audizione come veniva ricordato grande preoccupazione.
Peraltro, le audizioni di quel comitato di persone interessate ha soltanto confermato una conoscenza di ciò che stava avvenendo sul territorio che credo ognuno di noi, nei suoi rapporti personali, aveva avuto modo di conoscere. Credo che ciascuno di noi ha avuto modo di incontrare amici parenti, vicini di casa o imprese che, in qualche modo, sono incappati in questa difficilissima situazione.
Anch'io personalmente ho colto la drammaticità in questo appello e l'esigenza di provare a essere utili come istituzione, a partire dalla nostra assemblea elettiva, a trovare soluzioni in tempi rapidi.
Personalmente, non avendo particolari competenze giuridiche, non sapendo in quale forma e in quale modo provare a essere utile a proporre un testo e un provvedimento che andasse in questa direzione, non ho potuto che, nelle varie Conferenze dei Capigruppo, sollecitare la ricerca di una soluzione.
Come dicevano i colleghi, c'è stata forse un'eccessiva cautela da parte della Giunta, comprensibile per chi ha responsabilità amministrative, e un atteggiamento tiepido nei confronti della questione. Tuttavia, è sicuramente di grande rilievo che l'assemblea elettiva, questo Consiglio, a partire ovviamente dalla maggioranza, che ha la possibilità e la capacità di indirizzare le scelte, si sia fatta carico della questione e abbia provato a trovare soluzioni operative.
Voterò questo provvedimento, ma spero che le preoccupazioni che i colleghi di minoranza hanno evidenziato trovino risposta nelle fasi attuative e nella velocità dell'attuazione della norma. A questo punto, m'interessa abbastanza poco se fosse più opportuno un disegno di legge o un provvedimento amministrativo; credo sia importante aver trovato una soluzione. I precedenti di altre Regioni, in particolare della Basilicata ci hanno aiutato a trovare la strada.
Sicuramente è stato, almeno fino a questa fase, fondamentale e importante la pressione di questo Comitato, delle imprese e dei cittadini, perché per molti di loro ne va della vita, ma dobbiamo capire che dietro le vicende personali c'è un comparto economico, c'è la sicurezza e la tranquillità di un numero rilevante di famiglie.
In realtà, non si tratta di interessi di parte, ma condizionano anche la tenuta della nostra società. È stato giusto ascoltarli e, al di là della forma scelta, ritengo importante avere condiviso una proposta di legge che verrà votata, ma ritengo altrettanto fondamentale che i passi successivi che saranno monitorati anche da noi come Consiglio, avvengano con le giuste tempistiche e con la giusta incisività, affinché la risposta non sia soltanto del tipo "abbiamo provato a fare qualcosa e poi vedremo", ma sia invece efficace fino alla risoluzione delle questioni per ogni singola impresa o persona interessata dalla vicenda dei crediti.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Accossato per l'intervento.
Do ora la parola al Consigliere Alberto Preioni.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per dieci minuti.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Vorrei ringraziare il Presidente Allasia per la stesura della legge, una legge che darà l'opportunità alle famiglie e alle tante imprese che si sono trovate nel limbo di cedere i crediti alle nostre partecipate. È sicuramente una situazione paradossale avere investimenti sulla propria casa per decine e decine, se non centinaia di migliaia di euro, e non poterli sbloccare.
È una legge bipartisan, perché è un problema che abbiamo analizzato tutti.
È stata mutuata da altre Regioni e altre Regioni che l'hanno già varata non hanno avuto l'impugnativa del Governo. Pertanto, siamo lieti di dare, anche in questo caso, una risposta concreta a queste decine di migliaia di famiglie e di imprese piemontesi.
Di certo, la gestione del superbonus è stata una gestione allegra, perch tutti hanno steso dei contratti e poi si è avuto un continuo cambio di modalità. Sicuramente questo insegna che le norme vanno fatte anche con una certa coerenza e non con un continuo cambiamento delle regole. Di certo, e non ho paura a dirlo, il Governo giallo-rosso ci ha lasciato questo Superbonus e ha lasciato al Governo attuale un buco di bilancio incredibile: per il Superbonus si parla di 140 miliardi di euro di buco.
Certo, qualcosa rientrerà, ci mancherebbe, però ha creato una droga nel mercato; ha creato un'inflazione nel mercato, se pensate ai costi dei materiali, delle materie prime e delle impalcature. Ci sono stati dei raddoppi. È stata una droga di questo mercato.
Probabilmente bisognava intervenire in maniera diversa, andava fatta un'azione strutturale: magari del 60-70% per più anni, perché i problemi li vedremo dopo. I problemi li sta vedendo il Governo: la Presidente Meloni e il Ministro Giorgetti non sono degli sprovveduti, ma non hanno potuto fare gli sblocchi, perché con questo Superbonus parliamo di 140 miliardi di euro, il buco più grande della storia Repubblicana Italiana.
Una bella idea, una bella iniziativa, ma gestita malissimo. Bella, ci mancherebbe, però, nel concreto, si è efficientato solo il 3% delle case degli italiani e infine - lo dice un partito che non è certo un partito comunista - è stato fatto in maniera erronea senza prevedere un ISEE.
Abbiamo efficientato case anche di chi poteva permetterselo, anche la seconda, terza o quarta villa di chi poteva assolutamente permetterselo.
Siamo contenti di dare una risposta, e l'ho detto nella parte iniziale del mio intervento, alle tante famiglie per bene, alle tante famiglie del ceto medio e alle famiglie in difficoltà, che non devono rimetterci centinaia e centinaia di migliaia di euro, e alle tante imprese che devono avere regole chiare dall'inizio alla fine, però ho evidenziato la realtà di un'eredità pesantissima che il Governo del centrodestra ha ripreso e che pagheranno cara i cittadini italiani. Tutto questo farà sì che mancheranno risorse per altre misure importanti e urgenti nel nostro Paese.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Preioni per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Nicco; ne ha facoltà.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per dieci minuti.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Con l'intervento, anticipo la dichiarazione di voto del mio Gruppo, su delega del Capogruppo, che sarà un voto convintamente positivo. Giudizio positivo anche per la richiesta, da parte delle minoranze, di anticipare per quanto possibile, la realizzazione della norma, anche stante la scadenza della dichiarazione di moratoria, attualmente prevista per il 30 novembre.
C'è necessità di fare molto in fretta e anche il mio Gruppo ha presentato un emendamento, che poi verrà illustrato dal presentatore, per accelerare ulteriormente l'iter a livello burocratico. Tuttavia, devo fare una precisazione rispetto a inesattezze dette a livello di normativa nazionale sia in Commissione sia oggi in Aula. Ritengo che questo concetto non debba passare, cioè la necessità di introdurre questa norma a seguito della normativa introdotta dal DL n. 11 del 16 febbraio 2023 da parte del Governo.
Vorrei ricordare che questo DL non ha effetto retroattivo in nessun modo.
Questo DL divide i crediti in due gruppi: quelli sorti dopo il 16 febbraio 2023, per i quali è previsto il divieto di cessione, quindi la norma che oggi approviamo in Consiglio regionale, non tocca questi crediti, perch qui la cessione è vietata e i crediti sorti fino al 16 febbraio 2023, dove per "già sorti" intendiamo i lavori iniziati entro il 16 febbraio 2023 erano, sono e saranno cedibili. Proprio ieri parlavo con una persona che ha il problema di cedere il credito, ha iniziato i lavori nel 2022 e li ha terminati adesso, ma il suo credito è perfettamente cedibile.
Di conseguenza, i crediti su cui interveniamo oggi sono quelli ante 16 febbraio 2023, perché la norma non ha innovato nulla su di essi. E sono questi i crediti incagliati e lo sono non a causa del decreto legge n. 11 del 16 febbraio 2023, ma per un motivo molto più banale: il mercato non ha più capienza per comprarli. Difatti, gli istituti di credito hanno comprato tutti i crediti che potevano, fino a capienza delle imposte che dovevano versare, ma quando non hanno più avuto capienza, hanno smesso di comprarli.
Per esperienza professionale, so che è almeno dall'autunno 2022 che le banche non compravano più questi crediti.
Pertanto, lo ripeto ancora una volta: il "badò" di chi si carica la Regione non è sui crediti nati dopo il decreto del Governo, ma sui crediti vecchi che non trovavano capienza e che non potevano essere comprati, perché le banche non li compravano più. Su questi crediti cosa fa la Regione? Cerca di aumentare un pochino la capienza.
Non sono in grado di fare una quantificazione e prevedere se questo provvedimento riuscirà a risolvere interamente il problema delle imprese regionali. Temo di no, però è anche vero che questo è tutto quello che la Regione può fare. Quindi, con tutta la nostra buona volontà, questo possiamo mettere sul piatto e questo mettiamo. Ringrazio il Presidente Allasia per questa norma.
Fatemi ancora aggiungere una cosa. Perché non c'era più capienza? E perch le banche non comprano più questi crediti? Semplicemente perché si è fatto un evidente errore di stima nel momento in cui è stata scritta la norma. Si prevedevano dei numeri che sono andati ben oltre le previsioni e semplicemente, il mercato non è più in grado di assorbire questi numeri.
Per non rovinare il clima idilliaco della giornata, evito di entrare sulle cause per cui questi numeri si sono moltiplicati così tanto, superando le previsioni iniziali. Me la cavo, ricordando la battuta di un mio collega che ha detto: "Questa norma sarebbe perfetta, se fosse stata scritta in Svizzera". Purtroppo è stata scritta in Italia e così perfetta non è risultata.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Nicco per l'intervento.
Passiamo all'esame dell'articolato.
Vedo che ha ancora chiesto la parola il Presidente Allasia; ne ha facoltà per dieci minuti.



ALLASIA Stefano

Posso capire che il lavoro del Presidente è difficile e ha la mia stima momentanea.
Intervengo nuovamente in discussione generale solo per qualche puntualizzazione o precisazione.
Ringrazio il collega Nicco che, dall'alto della sua professionalità, pur sostenendo il provvedimento come Gruppo Fratelli d'Italia, ha specificato in modo corretto in che modo possiamo intervenire e dove.
In modo corretto ha anche ribadito il concetto, che conoscevo già, tant'è che l'ho ribadito in Commissione in occasione della prima discussione del provvedimento direttamente dall'Assessore Tronzano, che il provvedimento era da fare, poteva andare avanti, avrà il semaforo verde, ma avrebbe incontrato difficoltà di effettiva applicazione.
I numeri che ho portato in esame nell'intervento come relatore sono sicuramente importanti, visto che parliamo di decine di migliaia di persone. Naturalmente non siamo tranquilli, come qualcuno pensa. È un piccolo passo, come hanno fatto altre Regioni, non dico doveroso perché non siamo un votificio e non siamo obbligati, ma ci ritenevamo idonei e propositivi nel proporre e attuare questa legge. Ci siamo presi, come ho detto, il "badò" e ce lo siamo portati avanti.
Come maggioranza, talvolta bisogna farlo; sicuramente la minoranza - non me ne voglia - vive con più leggerezza e subisce meno pressioni nell'eventualità in cui una legge fosse ricusata. L'opposizione sta a guardare e aspetta che l'acqua del fiume scorra.
Però dobbiamo essere corretti, perché si è già detto più di una volta che ci siamo presi il "badò", ma sappiamo da dove è arrivato, perché sono già diversi anni che si parla di questo Superbonus, sul quale c'è stata una grande speculazione.
È già stato detto che se il provvedimento fosse stato introdotto in Svizzera, problemi di questo genere non sarebbero esistiti. Invece è stato avviato nel nostro Paese e io, arrivando dal mondo imprenditoriale dell'edilizia, lo ritengo sicuramente un toccasana, ma, ahimè, ha incontrato, ancor più che l'italianità, dei veri speculatori.
Come si è già detto, è aumentato il prezzo delle materie prime, dovuto non solo all'introduzione del Superbonus, ma anche, come sappiamo tutti, a causa di una guerra ai confini dell'Europa che ha fatto schizzare i prezzi di tutte le merci, non solo delle materie prime edili. Difatti, l'aumento del prezzo delle materie prime, come dell'elettricità, del legname e del pellet, di cui parlavamo prima, non è dovuto al Superbonus.
Dobbiamo essere corretti: c'è stata un insieme di situazioni che ha fatto tracollare il sistema del Superbonus. Stessa cosa è successa per il reddito di cittadinanza. Non è che il centrodestra e la Lega dicano no al reddito di cittadinanza ma, stando a quello che leggiamo tutti i giorni sulle cronache cittadine, così com'è stato istituito non ha funzionato. Allo stesso modo, non ha funzionato il Superbonus.



(Commenti della Consigliera Disabato)



ALLASIA Stefano

Scusi, collega, mi faccia terminare. La Consigliera Disabato lo pu prendere come fatto personale.



(Commenti della Consigliera Disabato)



ALLASIA Stefano

Sì, qualcuno al Governo giallo-verde l'ha fatto. Anche il Superbonus aveva una colorazione gialla, rossa, verde, blu e marrone e chi più ne ha, più ne metta.
Tuttavia, sta di fatto che, come Piemonte, dobbiamo gestire il sistema. Se ne sta occupando oggi questo Governo a livello nazionale e le modifiche sono state fatte. Inoltre, ce ne occupiamo anche noi come Consiglio regionale, per quello che riguarda le nostre competenze e le nostre potenzialità economiche. Oggettivamente, però il grosso problema non è tanto dire che, se fosse stato fatto in Svizzera, avrebbe funzionato meglio, ma dobbiamo renderci conto che è lo stesso discorso che vale per il reddito di cittadinanza, che in altre parti del mondo funziona. In proposito, ricordo che più di dieci anni fa la Regione Lombardia, con il Presidente Maroni, aveva già attuato il reddito di cittadinanza; il Movimento 5 Stelle non ha inventato nulla, ma l'ha preso ad esempio da altre Nazioni, da altre Regioni che avevano attuato il reddito di cittadinanza, anche se non si chiamava "reddito di cittadinanza", ma in altro modo. Era un sistema che funzionava, come anche il Superbonus.
Dobbiamo essere chiari. È la prima volta al mondo che si è immesso un sistema così gravoso per l'economia dello Stato, per incentivare il lavoro perché doveva essere un volano per sviluppare l'economia del Paese. Così purtroppo, non è stato, perché i sistemi di controllo non hanno funzionato.
Non entro nelle dinamiche e non conosco le questioni, però oggettivamente i sistemi di controllo dovevano essere molto rigorosi fin dall'inizio.
Quello che possiamo sicuramente vedere è che, come tutti i provvedimenti relativi ai bonus in Italia da decenni, vediamo che hanno dato grande soddisfazione all'economia e grandi ritorni economici. Un esempio pu essere quando, nel lontano 2013, alla Camera dei Deputati, un Deputato della Repubblica, un certo Stefano Allasia, con un altro deputato del PD Capogruppo in Commissione Ambiente, Ermete Realacci, sottoscrisse l'emendamento per la stabilizzazione degli ecobonus di anno in anno perché, nel 2013, ogni anno, gli ecobonus venivano rinnovati con grossi disagi sia da parte degli imprenditori sia degli utenti. È quindi evidente che non si è scoperta l'acqua calda, né da parte del Governo giallo-verde né da un altro.
Oggettivamente, purtroppo, ci sono stati degli abusi e noi ne prendiamo atto. Stiamo cercando di risolverli con questa proposta di legge, che, cari colleghi, non è nient'altro che non dico la fotocopia di altre proposte di legge già depositate in queste aule legislative. Se, infatti, mi si dice che nella proposta di legge n. 276, nei vari articoli, si scrive "viene monitorato", "fermo restando", oppure ancora "promuove", "consegue" eccetera, non ci si rende conto di cosa fa la mano destra e nemmeno di cosa fa la mano sinistra, oppure c'è qualche problema d'interpretazione legislativa.
Mi fa piacere che il promotore della proposta di legge n. 277 sia stato cosciente del fatto che le leggi erano simili, perciò potevano essere sicuramente implementate. La mia decisione in piena autonomia di non fare un testo condiviso era solo dovuta al fatto.
Prendo in considerazione l'affermazione del collega Sacco quando chiede di fare presto e lo ringrazio per non aver depositato il suo progetto di legge che penso avesse in borsa, perché avrebbe creato problemi o rallentamenti sull'approvazione della legge. Oggettivamente, ringrazio i Commissari, come ho già fatto, tutta l'Aula e tutti i Consiglieri di poter discutere e approvare questa proposta di legge condivisa.
Quanto alle grandi polemiche che sono state fatte, siamo in un'Aula consiliare legislativa e facciamo politica. Inoltre, ci apprestiamo ad affrontare gli ultimi mesi e, magari, il Consigliere Ravetti ci può dire quanti giorni mancano alle elezioni (sei mesi o più sei mesi), ma realisticamente oggi e in poche altre giornate di Commissione, con la condivisione di tutti, possiamo approvare questa legge, che dà un minimo di sollievo, respiro e responsabilità ai legislatori piemontesi.
Cosa si riuscirà a fare, non lo sappiamo. Nessuno lo sa, né il sottoscritto, il primo firmatario della proposta di legge; non lo sa la maggioranza né, tantomeno, la Giunta fino a dopodomani.
La Giunta prenderà in carico questa legge e, come ha sempre fatto, con onestà intellettuale e tecnica, cercherà di portarla a compimento nel più breve tempo possibile, perché la conoscenza della Giunta in questa materia è notevole e alta, perciò dobbiamo darle la responsabilità con una legge ben specifica, perché la Giunta non si può muovere in piena autonomia.
Inoltre, le forniamo gli strumenti necessari per cercare di ottenere il miglior risultato possibile, che è quello di dare sollievo a questi esodati che, purtroppo, come abbiamo già visto in altri settori, non sono stati tutelati.
Noi, come Piemonte, in questo caso, tuteliamo e diamo loro supporto tecnico, alle volte anche spirituale ed economico, affinché possano uscire dal pantano dove si sono infilati autonomamente e ne siamo coscienti, per oggettivamente qualche problema a livello tecnico e di regolamento c'è stato in partenza; poi, gli ultimi decreti, cambiando anche il Governo hanno sancito bene le definizioni di cosa poteva essere o non essere il Superbonus e oggi sicuramente si potrebbe tirare fuori veramente il buono da questo Paese.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Procediamo con la discussione generale.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Presidente, quanti minuti ho? Mi pare 12, giusto?



(Commenti fuori microfono)



BERTOLA Giorgio

Lo chiedevo, visto che l'intervento precedente è stato di oltre dieci minuti.
Interverrò brevemente in discussione generale solo per rilevare un aspetto perché è nata giustamente e anche legittimamente una discussione sulla natura di un provvedimento che ha interessato questo Paese negli ultimi anni. Vedo, infatti, che da quella parte c'è più l'interesse a fare la polemica sul Superbonus rispetto a evidenziare, invece, il provvedimento che stiamo approvando oggi, probabilmente per nascondere il fatto che questa legge avrà grossi problemi di attuazione da parte della Giunta regionale, com'è è emerso anche nelle parole degli interventi degli esponenti di maggioranza. D'altronde, sul provvedimento, la Giunta regionale non ha fatto cadere una sola parola, quindi non sappiamo cosa pensa e cosa farà per attuarlo in 15 giorni. Ricordo che saranno 15 giorni.
Visto che la polemica si è spostata sul provvedimento denominato "Superbonus 110%", volevo fare rilevare come, alla fine, c'è una sfiducia totale nei confronti dell'Italia. Secondo qualcuno, è un provvedimento perfetto se fosse stato fatto in Svizzera e non in Italia, perché in Italia ci sono gli italiani e qualcun altro l'ha paragonato al reddito di cittadinanza, come dire: anche quello un ottimo provvedimento, ma in Italia ci sono i furbetti! Questa è la sfiducia che c'è nel nostro Paese: invece di verificare che non ci siano abusi ed eventualmente reprimerli, si abbandonano le misure che servirebbero alle persone che di abusi non ne fanno. Un po' come se da domani, visto che ci sono i falsi invalidi, abolissimo la pensione d'invalidità. Il vostro atteggiamento rispetto al Superbonus e al reddito di cittadinanza è di chi, domani, abolirebbe la pensione d'invalidità perché ci sono i falsi invalidi.
Questo è il vostro modo di vedere e denota la vostra totale sfiducia nel Paese. È triste, perché poi, in realtà, il mondo dei furbetti è il mondo cui, tutte le volte che c'è un Governo di centrodestra, si strizza l'occhio, con i condoni fiscali che torneranno; con il rientro dei capitali dall'estero che torneranno e con i condoni edilizi che torneranno. È quel mondo lì che fa il furbetto e al quale ogni maggioranza di centrodestra che governa questo Paese fa dei favori.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie.
Vedo iscritto a intervenire il Consigliere Sacco, ma è già intervenuto.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Va beh, ma non facciamo una discussione unica.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene, come vuole.
Prego, Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire, perché forse l'intervento del collega Nicco era rivolto a me.
Più che inesattezze, ieri mi sono dimenticato di dire alcune cose.
Il provvedimento del Governo Meloni non solo blocca la cessione dei crediti, ma bloccava anche la possibilità, alle società partecipate o alle amministrazioni pubbliche, di acquisire quei crediti. Probabilmente non si sono accorti che hanno scritto benissimo quella legge, proprio perché non siamo in Svizzera, per cui non sono riusciti a circoscriverla come avrebbero voluto. Infatti, c'è un buco che ci permette di approvare oggi questa legge regionale, altrimenti non avremmo potuto approvarla se avessero limitato, come avevano annunciato, l'acquisizione dei crediti a tutte le società partecipate e alle amministrazioni pubbliche.
Visto che tutte queste società non sono iscritte nell'elenco, perch evidentemente ci sono dei ritardi nelle iscrizioni a quell'elenco delle società che possono essere considerate pubbliche, abbiamo la possibilità di legiferare in questo buco normativo che ci consente, per fortuna, di far circolare qualche credito, ma abbiamo pochissimo tempo per fare un'operazione di questo tipo.
Fra l'altro, vorrei ricordare, visto che adesso tutti se ne lavano le mani cosa diceva il "Fratello d'Italia", o meglio, "il cognato di Italia" Lollobrigida, che nella legge di bilancio del 2020 chiedeva l'estensione del bonus facciate (quello dove si è fatto la maggior parte delle truffe ai danni dello Stato) e nella legge di bilancio del 2021 chiedeva di prorogare il Superbonus fino al 31 dicembre 2023.
Su questa seconda parte concordo, ma mi sembra che la sua maggioranza non concordi rispetto a quello che ha fatto. Vi evito di leggere quel che hanno detto tutti gli altri esponenti della maggioranza riguardo alle dichiarazioni degli emendamenti che hanno presentato, perché non vorrei sottrarre ulteriore tempo al provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altre richieste d'intervento, prima di chiudere la discussione generale chiedo se la Giunta intende intervenire.
Non chiedendo di intervenire, chiudo la discussione generale e passiamo all'esame dell'articolato.
Il provvedimento è composto da cinque articoli e sono stati presentati alcuni emendamenti.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 2) presentato da Rossi (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 3) presentato da Rossi (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Parlo una volta e vale per tutti.
Si tratta di emendamenti che, come abbiamo definito nella Commissione di lunedì, servono a migliorare, da un punto di vista di tecnica legislativa la proposta di legge.
Ringrazio gli Uffici per averci sostenuto in questo lavoro di scrittura degli emendamenti, proprio a conferma del fatto che il provvedimento presentato dal sottoscritto non solo non voleva ostacolare, ma voleva contribuire a un testo che non incontri problemi con il Governo.
Gli emendamenti servono solo per una piccola revisione. Molti si ispirano a parti della proposta di legge n. 277 da me depositata e ci auguriamo possano sostenere l'iter della proposta di legge nel percorso che farà da qui in avanti.
Per il resto, Presidente, li do per illustrati.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto, possiamo procedere con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 4) presentato da Rossi (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 5) presentato da Rossi (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 2, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 6) presentato da Rossi (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 1) presentato da Riva Vercellotti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Riva Vercellotti per l'illustrazione.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

La proposta emendativa introduce la dichiarazione d'urgenza per la necessità di velocizzare le tempistiche.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Riva Vercellotti Poniamo in votazione l'emendamento rubricato n. 1) con il parere favorevole del relatore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Esaminiamo l'ordine del giorno n. 1683 collegato presentato da Sacco Disabato e Martinetti, inerente a "Interventi in favore della cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77".
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Come ho anticipato nella discussione generale, è un ordine del giorno che chiede l'istituzione di un Tavolo tra fra gli enti creditizi, quindi le società che si occupano dell'intermediazione, principalmente le banche e le società partecipate della Regione Piemonte, per agevolare e rendere più rapida possibile l'applicazione di questa norma.
Non possiamo attendere le delibere di attuazione della Regione Piemonte per iniziare a capire, insieme ai soggetti che sono coinvolti da questa normativa, come intendono concretamente applicare la cessione del credito in modo da rientrare in tutti quei parametri normativi cui devono sottostare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Pongo in votazione l'ordine n. 1683 con le modifiche riportate dal presentatore e il parere favorevole della Giunta regionale.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1683, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto sull'intero testo? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Il Gruppo di Forza Italia non è intervenuto nella discussione generale quindi intervengo io in dichiarazione di voto.
La nostra forza politica da sempre mette al centro della propria attenzione e dei propri programmi la casa, in modo particolare la prima casa, ma, in termini generali, l'abitazione.
Siamo una forza politica che vorrebbe che ogni singolo cittadino non avesse più il problema dell'abitazione e che potesse avere a disposizione una casa in cui risiedere e vivere insieme alla sua famiglia.
Pertanto, non possiamo che essere favorevoli al provvedimento e ringrazio il Presidente Allasia quale primo firmatario, con la piena consapevolezza che sicuramente non risolviamo il problema della cessione dei crediti, n nazionale né regionale, ma, come sempre, quel poco che possiamo fare, lo facciamo fino in fondo.
Abbiamo intuito che c'era un'opportunità, una piccola finestra per alleviare le fatiche di qualche famiglia, le fatiche di qualche impresa.
Siamo pienamente consapevoli che andremo probabilmente a evitare qualche opera incompiuta, qualche causa infinita, magari tra committente e impresa essendo entrambi i soggetti che, in qualche modo, subiscono questa vicenda.
Sappiamo che molte famiglie rischiano di essere messe in ginocchio, perch magari si sono esposte, i lavori sono iniziati e adesso si trovano a dover far fronte a impegni finanziari che non sono in grado di sostenere.
D'altra parte, avremo imprese che si sono esposte, che hanno fatto dei lavori che rischiano di non vedersi pagati, non per cattiva volontà, ma perché le famiglie che li hanno commissionati non sono in grado di pagare.
Abbiamo fatto bene e bene facciamo ad accogliere questo grido d'aiuto e per quanto è possibile, andare loro incontro.
Ancora una volta, come abbiamo detto questa mattina su altri aspetti, ad esempio il trasporto pubblico locale, ci troviamo a dover porre rimedio a un qualcosa che sicuramente non abbiamo creato noi. Il Superbonus 110%, fin da chi l'ha ideato, pensato ed attuato, era un provvedimento a termine. Lo dico perché oggi lo si fa passare come un provvedimento pensato per durare all'infinito.
Condivido pienamente le parole del collega Bertola. Peraltro, come forza politica siamo garantisti e sicuramente anch'io condivido che le norme vanno fatte. Voglio continuare a pensare che, di certo, non vado a limitare un'opportunità perché penso che qualcuno ne possa approfittare. Ci sarà sempre chi ne approfitta, ma non è un buon motivo per andare a limitare le opportunità.
Però mi fermo a un dato certo: il 110% ha letteralmente distrutto e scassato i conti dello Stato e, se fosse andato avanti, avrebbe fatto crollare il bilancio dello Stato.
I dati - non sono invenzioni mie - ci dicono che solo in questo momento il Superbonus incide per tra i 2,5 e i tre miliardi al mese. E ho sentito questa mattina quando discutevamo del trasporto pubblico locale e l'altra settimana delle necessità che abbiamo nel campo della sanità per dare delle risposte essenziali. Pensate a quante risposte avremmo potuto dare con quei 30 miliardi all'anno a coloro che ne avevano bisogno, magari lasciando indietro qualche villona da ristrutturare.
Voglio immaginare e pensare che chi ha messo in campo quel provvedimento probabilmente aveva le migliori intenzioni, ma i risultati sono davanti agli occhi di tutti.
Vi faccio solo questa domanda: conoscete un posto nel mondo in cui il Governo abbia detto a un utente "Fai un'opera, acquista qualcosa e io ti do più soldi di quelli che spendi"? Sapete che cosa ha innescato questo? Ha innescato, prima di tutto, una speculazione infinita, perché chiunque conosca anche solo in minima parte il mondo dell'edilizia, sa che mediamente i costi dei ponteggi sono decuplicati, i costi dei cappotti sono raddoppiati o triplicati e gli altri costi sono esplosi.
C'è, inoltre, un motivo molto semplice: se voi foste il committente e sapeste che nel fare l'intervento, al di là di qualsiasi preventivo vi arrivi, addirittura riceverete più soldi di quelli che spendete, vi preoccupereste se quel costo è corretto? Anche perché nel momento in cui le banche compravano quel credito al 102% e al 103%, se spendevate 100 mila euro, ve ne rimanevano in tasca 2000 se non 3000 in più.
Credo che ci vada veramente tanta fantasia per immaginare di mettere in campo una norma del genere, perché è evidente che è una misura insostenibile, chiunque l'abbia proposta, al di là che si dica che l'obiettivo che si può raggiungere in termini ambientali è positivo.
Nessuno lo discute, ma è una misura insostenibile sotto l'aspetto economico finanziario del bilancio dello Stato. Quindi, era evidente che fosse intesa temporanea già da parte di chi l'aveva fatta.
Questa mattina mi sono sentito rinfacciare la programmazione. Evidentemente chi ha pensato quella misura è stato incapace anche solo di pensare quali sarebbero stati i riverberi sul bilancio dello Stato, perché qualcuno si illudeva di poterli spalmare in dieci anni. No, il soggetto che fa il lavoro scala il credito dal proprio reddito per dieci anni, quindi lo spalma in dieci anni, ma era evidente che chi acquista il credito, fino alla capacità finanziaria, l'avrebbe scaricato nello stesso anno finanziario.
Ancora una volta, puntiamo il dito sull'Europa che ci ha obbligati a inserire quei valori tutti in un anno, ma era un qualcosa cui ci sarebbe arrivato anche un bambino della prima elementare, con poche nozioni di matematica.
Al di là del giudizio che abbiamo sulla misura nel suo complesso, molte famiglie e molte imprese si sono trovate in una situazione sicuramente involontaria e probabilmente in assoluta buona fede. In molti casi, i tempi della burocrazia, anche solo per fare le istruttorie delle banche probabilmente avevano incentivato le famiglie e le imprese a iniziare i lavori, senza avere la certezza che qualcuno gli avrebbe comprato il credito.
Il fatto che oggi cerchiamo di rimediare agli errori di altri, che evidentemente hanno messo in piedi delle misure che rischiano di mettere in ginocchio famiglie e imprese, ancora una volta ci vede favorevoli e vede la mia forza politica e questa maggioranza esprimere, come sempre, una capacità di risoluzione che va al di là dei motivi di chi li ha spinti ad andare avanti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi altri interventi, procediamo con la votazione finale dell'intero testo della proposta di legge n. 276.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Abbiamo così terminato l'esame del punto all'o.d.g.
Vorrei avere indicazioni se avete concordato di chiudere la seduta altrimenti mi incolpate di abuso d'ufficio.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.58)



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