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Dettaglio seduta n.271 del 26/09/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.39 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione ordinaria n. 1514 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Protopapa; interrogazione ordinaria n. 1502 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Poggio.
Chiedo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni e interpellanze di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio d'Aula.
Ricordo ancora agli interroganti che, nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti che degli Assessori che rispondono.
Ricordo che per le interrogazioni ordinarie non è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante; è prevista la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interrogante per altrettanti cinque minuti.


Argomento: Musei

Interrogazione n. 1502 presentata dalla Consigliera Canalis inerente a "Un Museo della conceria e un archivio storico scientifico nell'ex istituto Baldracco di Torino?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 1502.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non mi permetterei mai di mettere in difficoltà la collega Canalis.
La parola all'Assessore Poggio, per la risposta.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Collega Gallo, nelle interrogazioni ordinarie è prevista prima la risposta e poi l'eventuale replica della collega interrogante; ecco perché avevamo ancora un po' di tempo.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Rispondo volentieri alla Consigliera Monica Canalis, che ha posto un'attenzione doverosa su una realtà che ha fatto la storia, proprio legata all'attività di conceria.
Quello che posso rispondere è che condivido quello che dev'essere un percorso di valorizzazione di una realtà che non si deve perdere, perch costituisce la storia dell'industria, di una parte di artigianato, di un'attività che ha davvero valorizzato questo territorio.
L'ex ITIS Baldracco, cui lei fa riferimento, è un edificio noto al Settore (parlo del mio settore) per la sua valenza culturale ed è già stato inserito dal Comune di Torino (il proprietario) in Museo Torino, che è un museo virtuale della Città.
Come correttamente la Consigliera ha enunciato nel testo dell'interrogazione, l'edificio attualmente è di proprietà del Comune di Torino, mentre la manutenzione dell'istituto è di competenza della Città Metropolitana. È vero - e io concordo - che i macchinari professionali presenti al suo interno sono di proprietà del Ministero dell'Istruzione quindi l'Assessorato alla cultura, pur condividendo tutti gli elementi che lei ha riportato nell'interpellanza, vuole farsi parte attiva, quando per le proprietà (il Comune di Torino, la Città Metropolitana, il Ministero dell'Istruzione) condivideranno un progetto di recupero anche nell'ottica di una musealizzazione del sito stesso. Quello che posso fare, come Assessorato, è curare la valorizzazione, secondo le competenze dell'Assessorato, come avviene per gli altri musei e i beni culturali del Piemonte.
C'è un passaggio all'interno dell'interpellanza, che io condivido, dove si sottolinea lo stato, come dire. Non mi piace usare il termine "degrado" però in realtà c'è la presenza di famiglie con minori che hanno anche una qualità di vita, in questo caso, molto degradata e che vanno a compromettere questa realtà dal punto di vista della struttura; quindi non favoriscono il fatto che sia visitato, riducendo ulteriormente l'aspetto che invece dovrebbe avere questa realtà. Tuttavia, non posso occuparmi della soluzione dell'occupazione del sito, come è stato sottolineato, da parte di famiglie con minori, perché - voglio aggiungere - queste famiglie devono avere una sistemazione dignitosa, indipendentemente dal luogo occupato.
Quello di cui io mi farò carico, e me ne assumo l'impegno, sarà verificare con gli Uffici periferici del Ministero della Cultura in merito alla valutazione in corso sull'apposizione del vincolo di tutela. Questo è un impegno che mi assumo, al di là delle competenze che attengono ad altri Assessorati.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis, per la replica.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore Poggio, non solo per l'attenzione e la dovizia di particolari, ma anche per l'impegno che si è assunta nei confronti degli Uffici periferici del Ministero della Cultura.
Credo sia un segno di riconoscimento importante per questo filone di valorizzazione della storia del Piemonte e, in particolare, della città di Torino legato all'archeologia industriale.
Non tanti sanno che la prima forma di industrializzazione della città di Torino fu, appunto, legata all'industria conciaria e non all'automotive. La prima industria fu legata alle pelli, proprio perché la città di Torino è circondata ed attraversata da molti fiumi, quindi la grande disponibilità di acqua rendeva questa pratica industriale possibile.
Torino, che oggi non è più un punto di riferimento nazionale per la lavorazione delle pelli, fu un'apripista. Addirittura a Torino fu inventato il bottale: uno strumento che rivoluzionò la lavorazione delle pelli.
Pertanto, non soltanto qui si sviluppò l'industria conciaria nel '600 e nel '700, ma nell'800 ci fu anche un polo di innovazione tecnologica, proprio in connessione con i bisogni di questo particolare filone industriale.
Nel tema della valorizzazione della storia industriale di Torino quindi, vedo una grande potenzialità culturale ed è per questo che mi fa piacere che abbia risposto l'Assessore alla cultura: era proprio quella sfumatura che io volevo sottolineare con la mia interrogazione, che non era un'interrogazione di denuncia o di accusa nei confronti della Giunta regionale, ma piuttosto un appello a coinvolgere anche la nostra istituzione nel ripristino, nella ripresa di accessibilità e nella riqualificazione di questo bene straordinario.
Non c'è stato tempo di ricordare che l'edificio stesso del Baldracco sito in corso Ciriè a Torino, è di stile liberty. Non c'è soltanto un valore storico industriale per quello che dentro il Baldracco è stato fatto, ma proprio un valore esteriore per la bellezza estetica e artistica dell'immobile.
È chiaro che il Ministero della Cultura è coinvolto, non soltanto rispetto al tema dell'archeologia industriale (che credo possa davvero assumere una narrazione forte), ma proprio per il valore dell'edificio. A mia volta, mi farò parte attiva con il Comune di Torino e con la Città Metropolitana di Torino, però è chiaro che, per sollecitare i Ministeri, la Giunta regionale ha una maggiore forza politica.
Rispetto a questo progetto, quindi, l'unico auspicio che mi sento di esprimere è di unire le forze. Non è un tema divisivo; è un tema che pu dare valore a identità territoriale, a storia e - perché no - al rilancio industriale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta e la Consigliera Monica Canalis per la replica su questo importante tema oggi trattato.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Interrogazione n. 1514 presentata da Canalis, inerente a "Quali azioni per promuovere la viticoltura piemontese?"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione ordinaria n. 1514.
La Giunta regionale ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Protopapa. Ricordo agli intervenuti che, per le interrogazioni ordinarie, c'è prima la risposta della Giunta e poi l'eventuale replica dell'interrogante. L'Assessore Protopapa risponde prima e poi è nelle facoltà della collega Canalis replicare alla risposta dell'Assessore.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



PROTOPAPA Marco, Assessore all'agricoltura

Grazie, Presidente e buongiorno a tutti.
In merito al quesito "Quali iniziative intende intraprendere per sviluppare la viticoltura del Piemonte, in particolare nelle province di Asti, Cuneo e Alessandria, e quali aggregazioni intenda promuovere al fine di agevolare la competizione delle nostre imprese nello scenario globale" è bene precisare il grande impegno che il Governo regionale ha sempre profuso come suo punto di riferimento principale e che naturalmente ha sempre avuto grandi riscontri, sul tema della viticoltura.
È un dato di fatto che la viticoltura è una delle produzioni principali dell'economia agricola della nostra Regione. Naturalmente, la nostra viticoltura sta affrontando delle serie problematiche dovute soprattutto ai mercati e al cambiamento climatico. Di conseguenza, lo sforzo verso questo settore è sempre di primaria importanza; sicuramente merita un'attenzione particolare, considerati gli impegni economici che richiede.
Per quanto riguarda il nostro modo di operare, seguiamo il mondo enologico e vitivinicolo nel suo percorso, dal momento della cura della vigna per creare economia aziendale, fino ad arrivare alla promozione, che è quella che serve per estendere una platea di interessi del commercio anche a paesi terzi, quindi non soltanto per consumi interni o nazionali.
Le attività che abbiamo messo in campo e sulle quali stiamo mettendo sempre maggiore in attenzione (ricordando che c'è una programmazione 2023 2027 che ci accompagnerà come sviluppo rurale) partono dalle opportunità offerte dai Ministeri, quindi partiamo anche dal tema dell'OCM, cioè investimenti importanti finalizzati alla ristrutturazione e riconversione dei vigneti, intervenendo quando si ritiene che il vigneto necessita di essere rivitalizzato e rinnovato, per poi passare agli investimenti dei punti vendita.
Questo è importante perché, ultimamente, le nostre cantine vitivinicole hanno molto apprezzato le iniziative di sostegno per creare punti vendita all'interno delle stesse, avvicinando sempre di più il consumatore e il turista alle proprie aziende, per far vedere dove nasce il prodotto e sicuramente, avere apprezzamento della qualità dello stesso.
Per quanto riguarda le promozioni nei paesi terzi, abbiamo impegni importanti. I mercati sono quelli che già esistono e sono soddisfacenti sicuramente per quanto riguarda l'offerta: stiamo parlando di competitors e di realtà come gli Stati Uniti, l'Australia, il Cile e la Nuova Zelanda.
Ultimamente, anche il mercato della Cina è attenzionato ai nostri prodotti ciò senza dimenticare i paesi dell'Est, anche se oggi un po' compromessi dalla guerra in corso.
Abbiamo dei bandi annuali di circa 7 milioni all'anno, che contribuiscono a dare vitalità e promozione a convenzioni dirette sui mercati. Occorre ricordare che, a questi bandi, partecipano circa 300 aziende che sono interessate a quanto offriamo.
Ho citato prima l'esistenza della programmazione 2023-2027 nell'ambito dello sviluppo rurale; poi abbiamo attività riguardanti la parte di gestione iniziale delle produzioni integrate biologiche, rispetto alle quali l'Europa ci ha chiesto di garantire in futuro un'offerta primaria.
Parliamo anche di tutti i sistemi di qualità, come le certificazioni che per noi sono un esempio e una dimostrazione della tracciabilità dei nostri prodotti. Purtroppo - ahimè - ultimamente, ci sono delle situazioni analoghe che vengono dettate dai sistemi europei, in base alle quali le etichettature sono dei segnali, secondo loro, di prodotti che nuocciono. Di conseguenza, è in atto una campagna denigratoria contro la produzione italiana del vino.
Altre attività che vorrei sottolineare, e che abbiamo voluto fortemente per le promozioni nell'ambito vitivinicolo piemontese, riguardano lo sviluppo e la protezione delle enoteche regionali, che recentemente hanno avuto i migliori riconoscimenti; la creazione delle "Strade del vino" che hanno permesso di fare promozione territoriale, dando un segnale di unione dei territori. Oggi le Langhe, il Roero e il Monferrato sono un fiore all'occhiello e soprattutto una proposta promozionale importante per la nostra regione.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Protopapa per la risposta.
Ha chiesto di replicare la Consigliera Monica Canalis.
Prego, Consigliera, ha facoltà di intervenire.



CANALIS Monica

La ringrazio per l'attenzione, Presidente.
Anche in questo caso, come la precedente che ho discusso con l'Assessore Poggio, si tratta di un'interrogazione senza alcun tratto polemico, ma trattandosi di un argomento vitale per l'economia agricola del Piemonte anche paesaggistica, turistica e culturale ed essendo io Vicepresidente della Commissione agricoltura, ho pensato di dedicare un approfondimento specifico.
Ringrazio l'Assessore per la risposta e ringrazio anticipatamente per un eventuale testo scritto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Monica Canalis per l'intervento e ringraziamo l'Assessore Protopapa per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia, dichiaro chiusa la seduta delle interrogazioni e interpellanze e alle ore 10.15 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 09.57 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.19)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento sono in congedo Caucino Chiorino, Cirio, Perugini e Ricca.
Il numero legale, pertanto, è 24.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione e chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento all'o.d.g. dell'odierna seduta dell'ordine del giorno n. 1679, avente ad oggetto "Necessità di un riconoscimento nella legislazione regionale e nazionale per i cani da assistenza per le persone con disabilità".
Siamo abituati ad immaginare i cani nella loro funzione di "cani-guida" per le persone che non riescono a vedere; questi cani hanno delle tutele dal punto di vista nazionale.
Come ben sapete, colleghi, il livello di addestramento dei cani si è sviluppato molto e oggi siamo arrivati a poter definire anche la figura del "cane-dottore". Che cos'è? Fondamentalmente, è un animale in grado di riconoscere in anticipo, attraverso alcuni segnali e alcuni sintomi, gli attacchi epilettici piuttosto che altre tipologie di attacchi legati a malattie neurodegenerative o malattie che hanno a che fare con l'attività cerebrale. Sono cani che riconoscono questo tipo di fenomeno in anticipo e sono addestrati a chiamare aiuto. In Emilia Romagna, ad esempio, sono nate anche delle scuole per addestrare questi cani, che sono in grado di far compagnia, accudire e, soprattutto, aiutare le persone che corrono questo tipo di rischio, riuscendo a salvare loro la vita.
Visto che nel nostro ordinamento regionale non è prevista questa figura con questo ordine del giorno chiediamo l'inserimento anche di questa fattispecie, perché più che mai il cane si dimostra non solo un animale da affezione, ma anche un animale in grado di salvare la vita alle persone: lo fanno già i cani-guida, questa è una fattispecie ulteriore. Viene definito "cane da assistenza" o "cane-dottore", perché realmente può essere d'aiuto e prevenire attacchi epilettici o comunque prevenire il fatto che la persona rimanga sola in quel momento di difficoltà, senza poter ricevere un aiuto. Con questa richiesta di aiuto da parte del cane addestrato si possono invece salvare delle vite.
Questo è il motivo per cui, avendo fatto uno studio sia sulla legislazione ligure che su quella dell'Emilia Romagna, ci siamo sentiti di chiedere l'iscrizione all'o.d.g. di questo atto di indirizzo, affinché si apra un tema e si proceda al riconoscimento anche di questa tipologia di servizio che, attraverso questi animali, potremmo fornire alle famiglie che evidentemente, vivono una difficoltà maggiore poiché hanno al loro interno persone affette da queste tipologie di malattie.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere un'inversione punti all'o.d.g.
Nello specifico, chiediamo di trattare come primo punto di discussione il disegno di legge n. 281 "Autorizzazione al finanziamento di spese di progettazione di edilizia sanitaria - anno 2023", relativo, appunto, alla proposta di aumento di mutuo per le progettazioni degli ospedali che si faranno con i fondi INAIL. Ci ha raggiunto l'Assessore Icardi, quindi anche la Giunta è pronta alla discussione. Pur rispettando tutti i punti iscritti all'o.d.g. dell'odierna seduta, conosciamo tutti l'importanza della progettazione dei nuovi ospedali. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Diamo il benvenuto all'Assessore Icardi, che era un po' che non si vedeva in quest'Aula.
Presidente, chiedo l'iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta e la relativa trattazione di un atto di indirizzo che stiamo depositando in questi minuti.
Si tratta dell'ordine del giorno n. 1680, avente ad oggetto "Voto anticipato regionali 2024. Scelta non sostenibile". Rimbalza ormai da troppe settimane, nell'ambito della discussione pubblica e mediatica, la notizia secondo cui alcune forze di maggioranza e il Governo abbiano intenzione di anticipare, con un decreto del Governo, il voto delle elezioni del Piemonte a marzo 2024 (peraltro, con un susseguirsi di ipotesi di date, perché c'è chi scrive il 17 marzo, chi il 24 marzo, e così via).
Poiché abbiamo votato - anzi, avete votato - una legge elettorale in quest'aula a luglio del 2023, che esplicitava che per il Piemonte si sarebbe proceduto, qualora fosse stato possibile, con l'election day quindi insieme ad altri momenti elettorali, anche per la riduzione dei costi legati alle elezioni, risulta piuttosto evidente, in questo caso, che l'election day coincide proprio con la data delle elezioni europee del 9 giugno.
Dato che si leggono tali notizie sui giornali, ma poi in quest'Aula non si discute mai delle vere questioni oggetto del dibattito mediatico, credo sia opportuno che questa assise si esprima in modo chiaro a tal riguardo, e che lo faccia oggi, perché, sempre da notizie mediatiche, sembra che sia questione di giorni o di settimane per una decisione del Governo.
Credo che sia opportuno che quest'Aula si esprima attraverso il voto di questo ordine del giorno che, se avrete modo di leggerlo nei prossimi minuti, concorderete sul fatto che è molto asettico, in modo da chiarire la posizione del Piemonte, sebbene in generale sia stata già chiarita con il voto della legge elettorale di luglio (evidentemente, vale la pena ribadire tale scelta).
In sintesi, non solo chiedo l'iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta dell'atto di indirizzo che ho menzionato, ma ne chiedo la trattazione e la relativa votazione anche prima di altri punti già iscritti o, comunque chiedo di trovare un momento in questa giornata affinché si possa discutere e votare questo atto. Non vorrei che si arrivasse nelle prossime settimane a discuterne quando ormai la decisione è già stata assunta e il dibattito su questo tema risulti quindi già esaurito.
Terminato il mio intervento, provvederò a depositare l'ordine del giorno in oggetto. Risulta comunque chiaro l'impegno di questo atto di indirizzo e sono certo che anche le forze di maggioranza acconsentiranno alla sua trattazione e approvazione nella giornata odierna. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Durante la scorsa seduta di Consiglio regionale avevo chiesto all'Aula di poter discutere in quella giornata la mozione n. 934, inerente a "Istituzione della Procura nazionale del lavoro". Purtroppo, non ho ancora avuto risposta, ma penso che i colleghi della maggioranza non siano contro un provvedimento così importante come l'istituzione della Procura nazionale del lavoro, considerando sia il grave incidente che si è verificato nella nostra regione, ma anche i numerosi incidenti sul lavoro che stanno continuando a verificarsi.
Per questo motivo, chiedo l'inversione dell'o.d.g. e di inserire al secondo punto della discussione di oggi la mozione per l'istituzione della Procura Nazionale del Lavoro, visto che non possiamo più aspettare e non possiamo più perdere tempo. È un'innovazione normativa fondamentale per contrastare tutta una serie di reati che portano alla morte e al ferimento dei lavoratori italiani. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Presidente Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Credo che abbiamo visto tutti ieri sera al TG regionale che il Presidente Cirio è andato ad incontrare i sindaci dell'Alta Val di Susa, per parlare del problema dei migranti. Siamo all'inizio di una stagione che sarà particolarmente difficile e complessa. Sappiamo anche che ci sono delle problematiche di sovraffollamento del centro di via Traves. Una delle dichiarazioni che il Presidente Cirio ha fatto a microfono è stata: "Vedremo se la Regione può fare qualcosa di più".
Ci piacerebbe contribuire a queste valutazioni ed essere informati rispetto a quello che sta succedendo ai nostri confini, capire anche come possiamo come Consiglio regionale, intervenire per tutelare queste persone che arrivano sul nostro territorio e che rischiano la vita per cercare di superare le montagne che d'inverno non sono un luogo particolarmente ospitale, anzi sono un luogo molto pericoloso, dove spesso ci lasciano la vita.
Tutto questo per dire che ci piacerebbe confrontarci con il Presidente Cirio. Non so se oggi sarà in Aula, però, se ci fosse la possibilità, ci piacerebbe avere un confronto, oggi o in ambito di Commissione. Si tratta di una situazione piuttosto urgente, vista l'emergenza conclamata anche a livello nazionale. Il Piemonte è sicuramente una delle Regioni più interessate da questo fenomeno, essendo una regione di passaggio.
Crediamo che sarebbe doveroso riferire all'Aula quello che è successo nell'incontro di ieri con i sindaci, capire quali saranno le iniziative della Regione e in che modo il Consiglio possa aiutare e sostenere in questa situazione.



PRESIDENTE

Riepilogo le richieste di modifica dell'o.d.g.
Il Presidente Magliano ha richiesto l'inserimento dell'ordine del giorno n.
1679. Il Presidente Gallo ha chiesto l'inserimento di un ordine del giorno sul voto anticipato e di discuterlo nella giornata odierna. Il Presidente Preioni ha richiesto l'inversione del punto 8) prima del punto 2). Il Consigliere Sacco ha chiesto l'inversione del punto 54) (ordine del giorno n. 934) prima del punto 2), mentre la Presidente Frediani ha chiesto una comunicazione del Presidente della Giunta sull'incontro con i sindaci.
Chiedo alla Giunta di prendere nota di questa richiesta per un'eventuale informativa e comunicazione nella giornata odierna oppure da concordare con la Presidenza.
Per quanto riguarda le richieste di inserimento presentate, penso non ci siano problemi, ma come Capigruppo potreste concordare la possibilità di discutere anticipatamente di un ordine del giorno rispetto ad un altro.
Sono state richieste anche due inversioni di punti, precisamente dai Consiglieri Sacco e Preioni. Chiedo all'Aula se concorda sulle inversioni oppure se si deve procedere alla votazione.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Mi è capitata adesso sottomano la rassegna stampa e ho visto una foto dell'Assessore Marrone presente ieri al confine con il Presidente Cirio. Mi chiedevo quindi se fosse possibile avere una breve informativa da parte sua, visto che era presente, a meno che non arrivi il Presidente Cirio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie per la precisazione. Ripeto: la Giunta è presente e c'è anche l'Assessore Marrone. Vedremo se c'è la possibilità, nelle pieghe dell'attuale o.d.g., di avere un'informativa.
Ha chiesto la parola il Presidente Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, prima che lei abilmente chiuda il punto, dicendo che siamo tutti d'accordo, vorrei dire un paio di cose. La prima: voglio che l'inserimento dell'ordine del giorno e la decisione di discuterlo oggi o meno vadano di pari passo, non che lei - giustamente - lo inserisca demandi ai Capigruppo e poi inizierà la discussione. No; piuttosto facciamo una votazione per decidere di inserirlo, discuterlo e votarlo oggi. Per cui le chiedo un voto, ma di entrambe le cose, altrimenti ci fermiamo un momento prima di iniziare la discussione sul disegno di legge riguardante il finanziamento per la progettazione degli ospedali.
Le avrei chiesto una sospensiva dopo, ma colgo l'occasione dell'intervento puntuale della collega Frediani, perché anche sul tema dei CPR e il tema dei migranti non possiamo far finta che fuori da quest'Aula non succedano delle cose. Non possiamo far finta che in quest'Aula non ci siano delle emergenze su cui dobbiamo discutere e sulle quali le opposizioni - la collega Frediani e anche noi, come Partito Democratico, a sostegno e a supporto - chiedono delle informative a questa Giunta affinché si esprima sui migranti. Sul CPR siamo d'accordo o non siamo d'accordo. Se siamo d'accordo, come ha detto il Presidente Cirio, ci dica però dove lo vuole collocare e ci dica come affrontiamo questa emergenza, che è sotto gli occhi di tutti.
Noi, come Partito Democratico, nella pausa pranzo andremo a visitare il centro di via Traves, perché non possiamo in quest'Aula discutere di tutto senza affrontare le questioni reali che toccano la vita delle persone e che sono nella nostra quotidianità.
Per cui, in base a quello che ha detto la collega Frediani, rinnovo l'invito al Presidente Cirio, in primis, o al Vicepresidente Carosso - che non ci ascolta, ma che rappresenta la Giunta nel suo più alto grado - o all'Assessore Marrone. Devo dire che dopo la figuraccia della scorsa settimana, la Giunta è ampiamente presente. Qualcuno - forse ci risponderà l'Assessore Tronzano - ci dia un'informativa sulla questione migranti sulla posizione della Regione sul CPR, sull'interlocuzione con il Governo e su quella con la Città di Torino, che rinnova, come abbiamo visto, per 15 giorni, il luogo di via Traves, ma chiede una soluzione al governo regionale e a quello nazionale.
Allora, Presidente, non chiudiamo questo momento dicendo: "Ma sì, i Capigruppo decideranno quando vorranno", ma assumiamo una decisione su entrambi i punti, oggi, in questo momento, anche con un voto specifico, in modo che noi alle ore 13.30, quando andremo in via Traves, sapremo quando discuteremo di questo tema.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se ci sono altri interventi in merito.
Mi sembra non ci siano né l'intesa e neanche l'accordo, quindi, ai sensi del Regolamento, metto ai voti le varie richieste di iscrizioni all'o.d.g.
per poter proseguire con i lavori.
C'è la richiesta del Consigliere Magliano dell'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1679, relativo alla necessità di un riconoscimento nella legislazione regionale e nazionale per i cani da assistenza e per le persone con disabilità.
Ricordo che le richieste di inserimento di nuovi punti all'o.d.g. devono avere 34 voti.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1679 del Consigliere Magliano.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con la votazione sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1680 del Consigliere Gallo, "Voto anticipato regionali 2024: scelta non sostenibile", con la richiesta aggiuntiva di anticiparlo rispetto ad altri ordini del giorno.
Sono due richieste, Consigliere Gallo.
Come mi avete insegnato voi in tutti questi mesi, il Regolamento si deve applicare e non posso fare molto: "Si applica per i nemici e si interpreta per gli amici". È quello che mi avete insegnato. Ripeto, se c'è l'accordo fra i Capigruppo, si può anche discutere come si è fatto altre volte anticipatamente.
Ricordo occorrono 34 voti.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1680 del Consigliere Gallo.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non ho ben capito, però, se dobbiamo mettere in votazione la richiesta di discussione anticipata o meno; perché sono due votazioni su una modifica che il Regolamento non mi permette. Lo ripeto di nuovo: è in via del tutto straordinaria ed eccezionale questo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Gallo, il Regolamento prevede che ogni Gruppo possa o inserire o invertire; abbiamo fatto la richiesta di inserimento, lo inseriamo, ma su invertirlo. O c'è un accordo di votarlo. Io posso anche mettere in votazione la richiesta di inversione, però sono due richieste.
La parola alla Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Chiedo il soccorso tecnico, perché non ho l'accesso al voto; chiedo se posso essere aiutata. Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono parecchi problemi nel collegamento.
Se molti Consiglieri non hanno votato nella votazione precedente, non voglio essere. Tanto il voto mi sembrava unanime: non penso cambino le sorti.
La parola al Consigliere Bertola, sull'ordine dei lavori.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Il mio è un intervento sull'ordine dei lavori, perché non si chiede di interpretare il Regolamento o di fare un'eccezione al Regolamento.
Semplicemente, il Consigliere Gallo ha detto: "Però non diciamo solo che inseriamo all'o.d.g., come si fa ormai da tempo all'inizio della seduta quando chiediamo di inserire degli ordini del giorno. Non si vota nemmeno e vengono inseriti al punto 78), 79) e 80) dell'o.d.g.". Il Consigliere Gallo ha detto: "Va bene, ma non basta inserirlo: noi chiediamo che venga discusso" e lei risponde: "Va bene, lo mettiamo al voto".
Si pensava che la messa al voto fosse il fatto di discuterlo nella giornata e che fosse già dato per acquisito il fatto che era inserito nell'o.d.g. Scopriamo adesso che, in realtà, la votazione fatta adesso era per inserirlo nell'o.d.g. odierno al punto 81), 82), ecc.
Il fatto di fare una seconda votazione non dovrebbe sussistere perch ripeto - probabilmente il Consigliere Gallo la votazione l'aveva chiesta per discuterlo oggi, per avere la garanzia di discuterlo oggi. Aggiungo io: se si trovava lo spazio per discutere gli atti di indirizzo, magari se ne discuteva uno per gruppo, non solo uno per tutta l'opposizione o uno per tutta la maggioranza.
Avevo capito così, da quanto aveva chiesto il Consigliere Gallo.



PRESIDENTE

Sì, era quella la richiesta; infatti ho ripetuto, prima della votazione, che era una richiesta di inserimento. Adesso c'è qualche problema tecnico - vediamo se si sta risolvendo - di vari colleghi, che pur presenti e con la volontà di votare, non sono riusciti a farlo.
Eventualmente annullo la votazione.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Le considerazioni del Consigliere Bertola mi hanno messa un po' in crisi e in difficoltà rispetto al mio intervento. Probabilmente, davamo per scontato di votare entrambe le posizioni, quindi su questo si esprimeranno i colleghi; in ogni caso, avendo io sottoscritto l'ordine del giorno a prima firma Gallo, come Gruppo di Liberi Uguali Verdi chiedo che venga attuata l'inversione all'o.d.g. di questo documento, portandolo alla discussione in data odierna.



PRESIDENTE

Grazie; così potrebbe starci anche a livello regolamentare proprio tirato (non posso dire per i capelli) per la giacchetta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Presidente, la considerazione era analoga: delle due l'una. O interpretiamo il passaggio secondo la dottrina Bertola, e allora lo consideriamo già compreso, oppure sia la Consigliera Accossato sia noi chiediamo il secondo passaggio, ossia l'inversione, così, anche dal punto di vista del Regolamento, non creiamo precedenti, posto che anch'io sono dell'opinione del collega Bertola, per cui non è un precedente in ogni caso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non voglio essere chiuso nell'interpretazione del Regolamento, però si è sempre utilizzata la prassi di inserire e trovare un accordo istituzionale, anche se mi sembra che questa soluzione, questa volta, non ci sia. Volevo evitare di fare uno strappo al Regolamento, però se c'è la richiesta della Consigliera Accossato di invertire, facciamo la votazione sull'inversione dell'ordine del giorno inserito.
Mi sembra ci siano stati problemi sulla votazione n. 2, per cui mi permetto di annullare la votazione di inserimento e di rifarla, in modo che tutti coloro che erano presenti precedentemente e non hanno votato lo possano fare. C'è stato un problema di collegamento.
Se siete tutti presenti, annullo la votazione n. 2, per un problema tecnico, relativa alla richiesta di inserimento del collega Gallo, e rifacciamo la votazione.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Gallo)



PRESIDENTE

Adesso rimetto in votazione l'inserimento, perché c'era stato un problema tecnico e alcuni Consiglieri presenti avevano provato a votare (l'ho visto io). Pensavo riuscissero a risolverlo nei 60 secondi, invece era proprio un problema tecnico.
Ho annullato la votazione e adesso rifacciamo la votazione sulla richiesta di inserimento del Consigliere Gallo dell'ordine del giorno n.
1680.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1680 del Consigliere Gallo.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Il Consiglio approva come nella votazione precedente, ma sono stati inseriti tutti i voti.
Passiamo alla richiesta della Consigliera Accossato, di discutere l'ordine del giorno come primo punto all'o.d.g. attuale, perciò prima del punto 2).
Prego, Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Volevo spiegare cosa farà la maggioranza. La maggioranza si asterrà su questo, non perché non vogliamo confrontarci, anche perché la posizione della Lega è chiara: una posizione per andare a votare con l'election day proprio per risparmiare quei 20 milioni e più; però è naturale che, se il Governo varerà un decreto, ne prenderemo atto e siamo pronti ad affrontare la campagna elettorale.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi, fate concludere il Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

L'ipotesi che il Presidente Cirio si dimetta penso non esista. Tolgo il penso: non esiste penso che non esista. Tolgo il termine penso.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, fate concludere il Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Quindi, la proposta della maggioranza è di astenersi sul punto e rinviarlo alla prossima settimana. Magari non ci sarà mai un decreto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, non voglio aprire un dibattito, ma invito la maggioranza a sospendere qualche minuto e a rendersi conto che siamo un'Assemblea legislativa che esprime la posizione del Piemonte e che è legittimo che la esprima con documenti votati in quest'Aula.
Non abbiate timore della Presidente Meloni: se siete d'accordo, votiamo oggi, non proroghiamo la discussione in attesa che si facciano decreti e decida qualcun altro. Presidente Preioni, siamo qui anche per assumere delle decisioni e quindi il mio invito è - se volete rifletterci un attimo con i vostri alleati di Fratelli d'Italia - di non votare a cuor leggero l'astensione per aspettare che a Roma si decida qualcosa: il Piemonte assuma una posizione, diciamo chiaramente che il voto a marzo è un errore per tutta una serie di motivi e, se Fratelli d'Italia spingerà per questo lo spiegherà o si asterrà in quest'Aula, ma l'Aula si esprima tutta insieme su un documento che, se avete letto, è asettico, non è politico. Sono tre parole, quattro frasi e non dice nulla di particolare, se non che vogliamo votare insieme alle elezioni europee, come abbiamo votato tutti assieme (articolo 15, comma 3), la legge elettorale a luglio di quest'anno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
presentata dalla Consigliera Accossato.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
presentata dal Consigliere Preioni.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione all'o.d.g.
presentata dal Consigliere Sacco.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) In merito alla richiesta avanzata dalla Consigliera Frediani, ripeto che la Giunta è presente e, quando e se ha intenzione di intervenire, può farlo.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Vorrei chiarire un punto sulla situazione migranti non solo in Valle di Susa, ma in generale. Sono quattro anni che, quando chiediamo informative il Presidente, giustamente e correttamente, si rivolge alla Giunta e dice "può intervenire nell'arco della giornata o quando meglio crede".
Assessore Marrone, cara Giunta Cirio, il mondo sta discutendo di questo tema, perché c'è un'urgenza. Sappiamo che le visioni politiche sono diverse e contrapposte, ma c'è un'urgenza. Quello che noi stiamo vivendo sul nostro territorio, quanto meno, ci chiede l'onestà intellettuale di discuterne, di dare un'informativa, anche perché sono quattro anni che su molti temi - non tutti - la Giunta, in particolare il Presidente Cirio, annuncia progetti.
Ad esempio, ha annunciato che è disponibile alla creazione di un nuovo centro di accoglienza: lo ha detto il vostro Presidente. Il vostro Presidente sui giornali ha detto che è d'accordo, da un punto di vista politico, a fare la propria parte. Bene, cari colleghi, in particolare dei Gruppi Fratelli d'Italia e Lega: dove? Con che modalità? In che tempi? Con quali discussioni con il livello governativo? Credo che questa sia un'urgenza da discutere in quest'Aula.
Presidente, alla luce della richiesta avanzata dalla collega Frediani, che ritengo giusta, puntuale e doverosa, le chiedo almeno di programmare un orario. Il primo che ne ha discusso a Marsiglia è stato Papa Francesco pochi giorni fa: ha detto chiaramente, e in maniera inequivocabile, che cosa dovremmo fare su tale questione. Se lo ha fatto Papa Francesco qualcuno della maggioranza (al riguardo, rivolgo un appello ai cattolici presenti in aula) dovrebbe almeno prendere la parola e dirci quando (e non se) discuteremo di questo tema.
Chiediamo, inoltre, che ci vengano fornite informazioni utili su questo tema: dove inseriamo la disponibilità del Presidente Cirio al Governo di aprire una nuova struttura d'accoglienza? Come gestiamo in questo momento la Val di Susa? Come gestiamo il confine con la Liguria? Come gestiamo alcuni luoghi all'interno della città di Torino? Sarebbe importante discuterne, quindi ci piacerebbe programmare almeno un orario, se è possibile.
Presidente, sarebbe utile se lei potesse chiederlo alla maggioranza e, in particolare, alla Giunta. Grazie.



PRESIDENTE

Come sapete, da quattro anni raccolgo le richieste di modifica dell'o.d.g.
approvato durante la Conferenza dei Capigruppo. Dopodiché, soprattutto relativamente alle richieste di informativa e di audizione da parte della Giunta, mi limito ad inoltrarle alla Giunta stessa, appellandomi alla sua disponibilità.
La Giunta è presente, ha udito la richiesta, per cui è ben cosciente di cosa potrà fare e potrà dire. Io non posso fare altro che mettere a disposizione il tempo dell'Aula per svolgere l'informativa richiesta: non posso obbligare nessuno.
Possiamo proseguire con i nostri lavori.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Caucino, Chiorino, Cirio, Perugini e Ricca.
b) Approvazione processi verbali Sono in approvazione i processi verbali n. 264, 265, 266, 267 e 268 relativi alle sedute consiliari rispettivamente del 6 luglio, 11 luglio, 18 luglio, 25 luglio e 1° agosto 2023.
c) Distribuzione processi verbali precedenti sedute È a disposizione e visibile sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" il processo verbale relativo alla seduta consiliare del 12/09/2013.
d) Non impugnativa Il Consiglio dei Ministri, in data 18 settembre 2023, ha esaminato le seguenti leggi regionali e ne ha deliberato la non impugnativa: legge regionale 19 luglio 2023, n. 12 "Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale" legge regionale 31 luglio 2023, n. 14 "Assestamento al bilancio di previsione finanziario 2023-2025" legge regionale 31 luglio 2023, n. 15 "Disciplina dei sottosegretari e modifiche alla legge regionale 13 ottobre 1972, n. 10 (Determinazione delle indennità spettanti ai membri del Consiglio e della Giunta Regionali) e alla legge regionale 28 luglio 2008, n. 23 (Disciplina dell'organizzazione degli uffici regionali e disposizioni concernenti la dirigenza ed il personale)".
e) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
f) Approvazione progetti di legge in sede legislativa Ai sensi dell'articolo 30, comma 9, del Regolamento interno del Consiglio regionale, comunico che in data 14 settembre 2023 le Commissioni congiunte I e III hanno approvato in sede legislativa all'unanimità la deliberazione legislativa "Integrazioni alla legge regionale 9 gennaio 1987, n. 1 (Interventi regionali in materia di movimenti migratori)", divenuta legge regionale 15 settembre 2023, n. 18.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione del Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano deceduto il 22 settembre 2023


PRESIDENTE

Nella serata di venerdì scorso, all'età di 98 anni, si è spento il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano.
Ha servito fedelmente l'Italia per molti anni, ricoprendo le più alte cariche di Governo e dello Stato: Presidente della Camera, Ministro dell'interno e Parlamentare di lungo corso.
È stato il primo Capo dello Stato ad essere stato membro del Partito Comunista Italiano ed il primo ad essere eletto per un secondo mandato. Un uomo delle Istituzioni che ha manifestato grandi doti e passione per la vita politica italiana, così come ha dimostrato responsabilità nell'assumere scelte importanti, spinto dalla ricerca di un bene collettivo.
Al di là delle diverse sensibilità politiche, indubbiamente è stato un protagonista della storia politica dell'Italia.
Esprimiamo, con un minuto di silenzio, il nostro unanime cordoglio per la scomparsa del Presidente emerito Giorgio Napolitano e la nostra vicinanza alla sua famiglia in questo momento di dolore.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Grazie. Proseguiamo i lavori.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Esame disegno di legge n. 281, inerente a "Autorizzazione al finanziamento di spese di progettazione di edilizia sanitaria - anno 2023"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 281, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla IV Commissione il 25 settembre.
Relatore è il Consigliere Riva Vercellotti, che ha facoltà di intervenire.



RIVA VERCELLOTTI Carlo, relatore

Presidente e colleghi, relaziono sul disegno di legge regionale n. 281, che ha come oggetto "Autorizzazione al finanziamento di spese di progettazione di edilizia sanitaria - anno 2023". È stato assegnato e licenziato dalla IV Commissione nella giornata di ieri.
Com'è stato illustrato in modo esaustivo dall'Assessore Icardi in Commissione, la proposta legislativa ha un obiettivo molto chiaro: quello di reperire le risorse necessarie per la progettazione delle nuove strutture ospedaliere che si sono rese necessarie a seguito di una più attenta ricognizione dei costi.
La base di riferimento, come l'Aula sa, è il decreto INAIL del 2022 decreto che - non è una cosa nuova - ha luci e ombre; tra le ombre vi è il fatto che l'importo destinato al Piemonte (più di un miliardo e mezzo) ha incluso tra i costi ammissibili, le risorse necessarie alle spese di progettazione, ma non ha previsto la loro anticipazione. Quindi, la Regione, per mandare avanti i progetti, deve anticipare le risorse.
Cosa è capitato dalla scorsa primavera ad oggi per l'aumento dai 30 milioni previsti in bilancio ai 42 previsti nella norma, l'ha spiegato già ieri l'Assessore e mi permetto di ribadirlo all'Aula. È successo che in questo lasso di tempo le aziende interessate hanno avviato tutti gli studi di prefattibilità e aggiornato i costi di intervento, rispetto a quanto previsto dal decreto INAIL e, come si temeva, è stato confermato un incremento medio dei costi di costruzione, che ieri l'Assessore ha stimato in un 30-35% in più rispetto agli anni passati.
Quindi, da un lato, c'è l'inflazione che sale con i relativi costi di costruzione e, dall'altra, il fatto che da luglio è entrato in vigore il nuovo Codice degli Appalti, che, come tutti sanno, prevede non più 3 fasi di progettazione (preliminare, definitivo, esecutivo), ma al posto del preliminare c'è il PFTE, ovvero il Progetto di Fattibilità Tecnica ed Economica che all'interno acquisisce già una serie di approfondimenti e di autorizzazioni, sostituendo - se non nei fatti, ma in modo quasi simile il progetto definitivo. Ergo, anche i costi vanno ad aumentare.
In sintesi, da un lato, ci sono i costi che lievitano e, dall'altro, il Codice degli Appalti, che prevede un PFTE che semplifica ed accelera ma costituisce un maggiore aggravio, e anche il fatto che c'è stato un incremento del 10% sul complessivo di calcolo degli onorari per la progettazione in BIM; di fatto si è arrivati a questi 42 milioni.
È un provvedimento che si compone di soli tre articoli. Il primo articolo autorizza la Giunta alla contrazione del mutuo decennale, stabilisce che le entrate del mutuo dovranno andare alle Aziende sanitarie regionali per la progettazione delle nuove strutture ospedaliere e autorizza le Aziende stesse ad accedere al Fondo rotativo istituito presso la Cassa Depositi e Prestiti, in modo da poter anticipare (speriamo anche rapidamente) le spese di progettazione.
L'articolo 2, invece, approva il prospetto di rispetto dei vincoli di indebitamento previsti nel decreto legislativo n. 118, mentre l'articolo 3 riguarda la dichiarazione d'urgenza.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha ora la parola il relatore di minoranza, Consigliere Sacco.



SACCO Sean, relatore

Grazie, Presidente.
Questo provvedimento dovrebbe garantire alle ASL di poter finanziare i PFTE, quindi quel nuovo strumento che ci consentirebbe di andare a gara per la realizzazione degli ospedali. La realizzazione degli ospedali è una diatriba molto lunga; da quattro anni parliamo di realizzazione di nuovi ospedali in questa Regione e forse finiremo la consigliatura con qualche disegno o almeno avremo il disegno dei nuovi ospedali (forse). Dico forse perché realisticamente, se facciamo un calcolo, non dico che sono pochi i fondi, ma non coprirebbero la necessità del fabbisogno preventivato dalla Regione Piemonte, a meno che le ASL non abbiano dei propri spazi finanziari per attivare dei mutui o fare degli investimenti che consentano di pagare di tasca propria questo anticipo. Non mi sembra che i bilanci delle ASL brillino particolarmente, per cui ritengo questa ipotesi abbastanza remota.
Questo per dire che, per quanto riguarda la realizzazione dei nuovi ospedali, siamo molto lontani dal vedere qualcosa che potrebbe essere una prima pietra, considerando soprattutto che, laddove in passato era già stato fatto qualcosa e sarebbe bastato continuare, questa Giunta ha deciso di fermarsi, di rimischiare tutte le carte e ripartire da zero. Tutto tranne che sul Parco della Salute di Novara, che non viene incluso in questa delibera, con la quale si è deciso di andare avanti, ma si è ancora fermi. Quindi, qualsiasi scelta abbia fatto questa Giunta, il risultato è stato un nulla di fatto, ad oggi, dopo quattro anni e mezzo di legislatura.
Detto questo, auspico che si parta realmente con la progettazione di questi nuovi ospedali; che ci sia la volontà reale da parte della Giunta di finanziarli con il sistema che, alla lunga, sarà decisamente il meno costoso, che è quello del finanziamento INAIL, pur sapendo che nulla inizierà fino a quando non verrà presentato un progetto ad INAIL, che pu fare suo, per avviare la realizzazione di queste opere. Ogni volta che siamo vicini a qualche nuovo progetto, ci ritroviamo con iniziative private, con dei partenariati, che vanno a fossilizzare tutto il procedimento: infatti, tutto ciò che è realizzato con il partenariato pubblico-privato ad oggi in Piemonte ha dei problemi e difficoltà a partire.
La realtà è questa: il Parco della salute di Torino, da Novara ad altre soluzioni, come potrebbe essere quella di Cuneo che, a nostro avviso vedranno la fine con enorme difficoltà, visto il percorso che si è deciso di intraprendere.
Senza considerare il fatto che diventa anche difficile capire quali sono effettivamente i primi ospedali che verranno realizzati nella nostra Provincia. Questa maggioranza dovrebbe essere almeno chiara con quei territori che dovranno aspettare ancora lustri prima di vedere la prima pietra del loro nuovo ospedale; non possiamo andare in campagna elettorale e dire che verranno realizzati subito tutti i nuovi ospedali, perché non ci sono né le capacità, e nemmeno le risorse per farlo tutto in una volta.
Questo bisogna dirlo, bisogna essere chiari: è inutile continuare a fare annunci sui giornali.
Bisognerebbe prendere alcuni progetti, come avevamo anche suggerito in passato, e decidere di puntare su quelli, in modo da iniziare a realizzare qualcosa, altrimenti continuiamo a tergiversare e, laddove bisogna partire diciamo no; dove doveva esserci l'ospedale unico ne facciamo due diversi poi utilizziamo i fondi dell'articolo 20, però, non si capisce bene quando partiranno tutti i lavori e quant'altro.
Obiettivamente, ogni volta che accumuliamo ritardo, aumentiamo la necessità di fabbisogno edilizio sanitario che deve essere realizzato contemporaneamente, perché non smaltiamo mai i lavori arretrati: questo per rendere l'idea di qual è il problema dell'edilizia sanitaria in Piemonte.
Quindi, che dire? Noi auspichiamo che si decida di concludere al più presto con la messa al bando della realizzazione di questi nuovi ospedali, ma sarebbe interessante anche capire dalla Giunta quali sono le effettive priorità, quali sono gli ospedali che immagina di realizzare prima di altri, altrimenti, diventa difficile immaginare che si possa vedere sia la progettazione che la realizzazione di questi otto nuovi ospedali, tutti insieme: obiettivamente, è fantascientifico. Non mi si dica che è assolutamente semplice e che si può fare in un attimo, perché - torno a dire - in quattro anni e mezzo abbiamo solo avuto dei ritardi e dei blocchi. In altre Regioni l'edilizia sanitaria è comunque andata avanti non in tutte, ma in buona parte è andata avanti. Quindi, non è un problema generale a livello italiano, ma obiettivamente abbiamo un problema piemontese, un problema legato principalmente alla mancanza di coraggio da parte di questa Giunta di definire quali sono le priorità, perché per voler fare tutto non si fa mai niente: questo lo sappiamo ed è appurato.
Adesso votiamo l'ennesimo provvedimento; speriamo di vedere qualcosa di concreto, perché torno a dire che, dopo cinque anni, non rimaniamo con altro che con dei disegni. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
È aperta la discussione generale.
Il Consigliere Valle voleva intervenire; prego.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non posso suggerirle io cosa dire. Se vuole dico che è un ottimo provvedimento e faccio un plauso. Deve andare nei banchi davanti alla Presidenza, altrimenti i suoi colleghi mi riprendono.
La parola al Vicepresidente Valle, che interviene in qualità di Consigliere.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Ogni volta che parliamo di edilizia sanitaria, dal profondo del cuore, io auguro a questa Giunta di non rivincere le elezioni, perché dovrà davvero.



(Commenti fuori microfono)



VALLE Daniele

Sì, ma per voi; oppure auguro, almeno all'Assessore Icardi, nel prossimo mandato, di finire finalmente all'agricoltura, dove ambiva andare, perch davvero avete costruito e raccontato una ragnatela di promesse in questi anni, di cui a un certo punto dovrete rendere conto.
Come si dice? Si può ingannare tanta gente per poco tempo, ma poca gente per tanto tempo; quindi, prima o poi, tutte queste promesse verranno al pettine.
Da sempre, nutriamo una grande perplessità rispetto all'utilizzo dei fondi INAIL, perché se guardiamo al resto del Paese, vediamo che sono poche le Regioni che si sono avvalse dei fondi INAIL e l'hanno fatto per importi finanziari decisamente più ridotti. L'Emilia Romagna ha chiesto 130 milioni per l'ospedale di Cesena; altri 450 sono destinati al nuovo ospedale di Padova; 280 per i nuovi Erzelli di Genova; 680 per i due nuovi ospedali di Reggio Calabria e Cosenza; poi basta: nient'altro.
È incredibile che in un contesto come questo, invece, un miliardo e 600 milioni dovrebbero essere destinati al Piemonte, con una sproporzione che mi sembra del tutto evidente e che mi fa nutrire qualche perplessità che siano davvero disponibili tutte queste risorse per la nostra Regione.
Aggiungo, inoltre, che in questi anni molto è cambiato rispetto a quel miliardo e 600 milioni che sulla carta questa Giunta regionale continua a dire che INAIL avrebbe "in pancia", destinata solo ed esclusivamente alla nostra Regione, in barba a tutte le altre che, forse, o non sono abbastanza sfacciate nel chiedere oppure, forse, non trovano così vantaggiose le condizioni di INAIL; altrimenti mi chiedo perché siamo gli unici a farci avanti in una maniera così insistente.
Noi abbiamo chiesto queste risorse per diversi ospedali, quello dell'ASL TO5, quello nuovo del VCO, quello nuovo di Torino, quello della TO4, quello di Vercelli, quello di Cuneo, quello di Alessandria e quello del Saviglianese: 8 nuovi ospedali. Di questi 8, 3 li abbiamo persi per strada.
Conosciamo bene la discussione sul Verbano, perché l'abbiamo affrontata pochi mesi fa: non si realizzerà un nuovo ospedale; Cuneo e Alessandria pare che migrino verso il partenariato pubblico-privato. Non capisco perch INAIL dovrebbe continuare a riconoscere al Piemonte la stessa cifra che riconosceva per otto ospedali per un numero di ospedali che diventano 5.
Evidentemente, o avevamo sottostimato in allora il costo di quegli ospedali o per l'INAIL è del tutto indifferente l'ammontare che eroga e non importa cosa si fa, tanto l'importante è incassare una rendita.
Da questo punto di vista, non c'è stata assolutamente chiarezza. Penso che occorra, alla discussione di questo Consiglio, un punto chiaro rispetto alla posizione dell'INAIL, un documento ufficiale non di richiesta della Regione Piemonte o una delibera della Giunta regionale, quanto un riconoscimento di INAIL di quante risorse intende dare per quali ospedali perché non penso che questa sia una variabile indipendente. Probabilmente avranno necessità di stimare quante risorse e per quali opere, quali opere ritengono utile finanziare e quali no e a quali condizioni. Per questo sono importanti le progettazioni.
Abbiamo fatto questa discussione pochi mesi fa e ci era stato detto che, probabilmente, questi 30 milioni non sarebbero neanche serviti - penso ve lo ricordiate tutti - perché le ASL avevano una loro capacità di indebitarsi autonomamente; le ASL, indebitandosi autonomamente, avrebbero provveduto alla realizzazione delle progettazioni necessarie per chiedere i finanziamenti. Poiché sono progettazioni necessarie per chiedere finanziamenti, ci sarebbe da chiedersi: ma come facciamo già a sapere quanto possono finanziare, se non abbiamo ancora i progetti? Ma torniamo al discorso precedente.
È evidente che quelle stime sono state sbagliate. È evidente - mi rivolgo all'Assessore Tronzano - che non è vero che la Regione Piemonte poteva indebitarsi per solo 30 milioni, come ci era stato detto nella discussione di qualche mese fa, perché oggi scopriamo che Regione Piemonte può indebitarsi di ulteriori 12 milioni e, così, sostenere ulteriormente le Aziende in questi costi di progettazione. Oggi non sappiamo neanche quanto ciascuna Azienda ha attinto a quel fondo e per quali progettazioni; non sappiamo se su questo, per esempio, hanno fatto delle operazioni, almeno di pre-fattibilità, anche quelle Aziende che forse stanno migrando verso l'opzione del partenariato pubblico-privato. Quello che sappiamo è che essendo aumentati in maniera considerevole i costi di realizzazione delle strutture, sono conseguentemente aumentati anche i costi di progettazione.
Oggi, quindi, con le stesse risorse ci troviamo a far fronte a un costo di costruzione, che prevede opere individuate, aumentato di circa il 30 (lo diceva ieri l'Assessore) e si pensa di fare fronte a questo 30% di costi in più togliendo degli ospedali dai fondi INAIL e spostandoli sul partenariato. Di conseguenza, diventa necessario aumentare i costi di progettazione, quindi il finanziamento che la Regione dà alle Aziende le quali, a loro volta, non si sono affatto indebitate o non hanno affatto quella capacità di indebitarsi che gli era stata riconosciuta o era stata presentata in Aula non più tardi di sei mesi fa, quando abbiamo discusso sul punto.
Anche su questo sarebbe interessante, per quest'Aula, sapere quali Aziende hanno attivato mutui e finanziamenti per progettare e per quanto quali ce l'hanno fatta da sole e quali no; quali hanno i bilanci più solidi e quindi ce l'hanno fatta da sole e quali, invece, hanno dovuto ricorrere alle risorse regionali. Tutto questo non c'è. È evidente che, in questo quadro, è molto difficile fare una discussione seria sulla necessità di aumentare o diminuire i fondi che noi mettiamo a disposizione delle aziende.
Termino sulla questione, perché la confusione rispetto alla discussione è chiara e la carenza di dati a disposizione dell'Aula l'ho sottolineata a sufficienza, evidenziando che tanto su questa discussione quanto sulle altre (penso alla discussione che ormai stiamo facendo sui giornali, perch qua non riusciamo a svolgerla, rispetto alle case di comunità e alle strutture finanziate dal PNRR) manca del tutto, da parte di questa amministrazione, la trasparenza nel raccontare e rendicontare le proprie scelte.
È evidente che alcuni di questi ospedali rappresentano, per questa Giunta, una priorità rispetto ad altri. È legittimo che sia così, per bisognerebbe avere il coraggio di dire: "Sì, qualcuno è più importante di altri e più pressante di altri, quindi lavoreremo prima sull'uno e poi sull'altro", e non continuare a dire a tutti che faremo tutto a tutti. Lo stiamo facendo sulle case di comunità, raccontando storie e attingendo, a mio giudizio sbagliando, ai fondi della ex legge Donat Cattin. Lo stiamo facendo raccontando a tutti che INAIL finanzierà tutti gli interventi a prescindere da quanto costeranno, indipendentemente dal fatto che li faremo con INAIL o con PNRR e raccontiamo che facciamo tutto a tutti allo stesso tempo. Il risultato è quello che diceva il mio collega Sacco: alla fine di questa legislatura non avremo dato niente a nessuno.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.
Ricordo a tutti che, se per intervenire, fate le prenotazioni in modo elettronico, facilitate il lavoro della Presidenza.



GALLO Raffaele

Sì, chiedo scusa, non sono abituato ad accendere il microfono per prenotarmi. Ha fatto bene a riprendermi.
Presidente, aggiungo solo un'ulteriore considerazione, perché questo disegno di legge doveva essere un'occasione per fare un po' di chiarezza sul quadro della programmazione degli ospedali. Sono almeno due anni interi che ne discutiamo, riempendo i giornali di annunci e poi di smentite, ma nella sostanza e nel merito non riusciamo mai veramente a capire a che punto siamo e dove il Piemonte veramente può andare con questa programmazione ospedaliera.
L'Assessore Icardi è uscito, ma credo mi risponderà sicuramente: noi dobbiamo incominciare a dirci che il quadro delle risorse che INAIL mette a disposizione del Piemonte, il famoso 1 miliardo e 650, è un perimetro che mette a disposizione del Piemonte. Tuttavia, come sappiamo tutti, INAIL fa parte degli equilibri di bilancio dello Stato, quindi annualmente destina risorse agli investimenti ospedalieri. Evidentemente, questo miliardo e 6 non è tutto disponibile oggi per il Piemonte e non sappiamo neanche in quanti anni, quando sarà veramente disponibile e se sarà totalmente disponibile per il Piemonte.
La dimostrazione è che sugli ospedali che voi avete più a cuore - penso al VCO (non c'è il collega Preioni, ma mi ascolterà di sicuro) e agli ospedali del Cuneese - voi spostate il finanziamento dall'INAIL ad altre fonti di finanziamento. Il Consigliere Preioni, per ristrutturare i due nuovi ospedali, sposta la copertura finanziaria sull'ex articolo 20, quindi su risorse certe che il Piemonte ha in pancia; su Cuneo, per gli ospedali di Savigliano, si sta andando verso un partenariato pubblico-privato, così come su altri presìdi ospedalieri fuori dal Piemonte 1, dalla Provincia di Torino.
Questa è la dimostrazione che neanche voi siete certi e avete la garanzia che queste risorse saranno realmente disponibili nell'efficacia delle risorse per il Piemonte, quindi state orientando diversamente la scelta, dirigendola sugli interventi che vi stanno più a cuore.
Il secondo tema è che, a forza di discutere di programmazione sulla carta, su delibere che autorizzano il finanziamento INAIL e poi lo spostano sul partenariato pubblico privato, poi scelgono la location, abbiamo perso due anni e in due anni i costi delle materie prime e di costruzione sono aumentati in modo esponenziale. Sono aumentati anche perché voi vi siete accorti, a novembre dell'anno scorso, che per accedere ai finanziamenti INAIL, qualunque cifra sia quella reale alla quale riusciremo ad accedere dovevate fare la progettazione e, forse, nelle condizioni date del bilancio, le ASL non avevano le risorse.
Ad agosto, in risposta a una mia interrogazione, ci avete detto che le risorse delle ASL erano assolutamente capienti ed era disponibile un finanziamento da 30 milioni di euro, non utilizzato e non servito, ma un mese dopo - non sappiamo cosa sia successo - ne chiedete ulteriormente l'aumento.
È evidente che state veramente viaggiando a tentoni, senza una programmazione e senza chiarezza sulle cose da fare, sulle priorità da darsi (il Piemonte ha bisogno di definire delle priorità) e avete portato a spasso la discussione per cinque anni: ormai siamo alla fine di questa legislatura, ma nessun ospedale vedrà realmente la luce. Anzi, il Piemonte non vedrà nessun ospedale, ma vedrà un indebitamento maggiore di 42 milioni, che non sappiamo neanche se sarà necessario e utile a far partire veramente qualche ospedale.
La vostra progettazione e la vostra programmazione - lo ricordo perché l'ha detto anche il Presidente Cirio in varie occasioni - è quella di avviare le progettazioni di tutti gli ospedali, ma di non concentrarsi su nessuno.
Andate in giro sul territorio a dire "abbiamo avviato la progettazione di questo e di quest'altro ospedale", ma in realtà non state concentrando le risorse su uno o due ospedali prioritari da portare effettivamente al finanziamento INAIL.
Presidente, le faccio notare che il Consigliere Gavazza è in ginocchio davanti alla collega Accossato; il Consigliere Cerutti mi parla sopra l'Assessore Icardi è uscito quando sono intervenuto ed è rientrato adesso che ho terminato. Non so più cosa dire, ma i piemontesi vi giudicheranno a giugno 2024.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Che le minoranze, il PD in particolare, siano in campagna elettorale l'abbiamo capito, ma state tranquilli perché se si andrà a votare a marzo avrete ancora le energie, ma se si andrà a giugno - come speriamo e auspichiamo e come abbiamo già esplicitato più di una volta sui giornali e non abbiamo paura di ribadirlo - farete una campagna elettorale troppo lunga.
Quando siete all'opposizione, siete in minoranza, siete bravissimi a dare le ricette e le formule magiche, ma quando governate un po' meno. Vorrei ricordare cosa ci avete lasciato in eredità: ben poco. Abbiamo dovuto strutturare la sanità con Azienda Zero, che sta ampiamente andando avanti ci sono stati tre anni di COVID che hanno sconvolto il mondo e nessun Paese al mondo ha fatto una programmazione ordinaria degli ospedali.
Fino a poco tempo fa sostenevate che l'INAIL rappresentava il bene assoluto; oggi, negli ultimi interventi, è il male assoluto, ma sono finanziamenti disponibili che vengono utilizzati e sono stati utilizzati da questa Giunta.
Per carità, se c'è l'opportunità e la necessità di mettere delle risorse in più per queste progettazioni si mettono, ma quando si parla un po' a sproposito degli ospedali del VCO, vi ricordo che per quegli ospedali ci sono 200 milioni a fondo perso e non realizziamo un ospedale nuovo, ma due perché con 100 milioni rifacciamo totalmente gli ospedali esistenti, agendo su aree già dell'ASL, già urbanizzate, in maniera ancora più efficace.
Questa Amministrazione regionale, l'Assessore Icardi e questa Giunta, sta facendo tutto quello che può fare per arrivare alla realizzazione di quelle nuove strutture. Non mi sembra che si stia dormendo e, se c'è da aggiustare un po' il tiro rispetto a risorse aggiuntive, non vedo nessun problema. A parole sembra che se governaste voi in quattro e quattr'otto inaugurereste nuovi ospedali, ma in realtà, quando avete governato, non avete saputo dare delle grandi risposte al Piemonte.
Vi dico di stare sereni; la campagna elettorale sarà molto lunga e continuare a fare campagna elettorale sulla sanità, quindi sulla pelle dei cittadini, non è così corretto. Siamo qui tutti per dare una mano e sappiamo quanto sia importante la sanità nella programmazione regionale.
Nessuno vuole che i progetti non vadano avanti. Viviamo in un Paese complicato, le gare di alcuni projects hanno avuto dei rallentamenti, ma gli atti incontrovertibili che questa Amministrazione, passo dopo passo, ha fatto e sta facendo, vanno nella direzione di offrire una sanità del futuro e dare al Piemonte ospedali nuovi. Ricordo che abbiamo una rete sanitaria vecchia e ci si sta muovendo anche sulla sanità territoriale, che è il tema del momento, con i fondi PNRR per le case di comunità e gli ospedali di comunità. Ad esempio, nel piccolo Verbano Cusio Ossola è già stato assegnato un appalto integrato per realizzare, a livello di progetto, le case di comunità e l'ospedale di comunità; ci sono ASL che sono già molto avanti rispetto alla realizzazione delle stesse.
Certo, ci muoviamo in un quadro complesso post-COVID e con l'aumento delle materie prime, ma ciò non toglie che c'è il massimo impegno. Ribadisco: è semplice fare polemiche, ma mi pare che questa Giunta e questa maggioranza si stia impegnando in attività legislative e concrete per i territori e per le ASL: tutto quello che è nella possibilità di fare, lo sta facendo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Come al solito, il Capogruppo della Lega offre argomenti che invitano a intervenire e lo farò anch'io molto volentieri, cercando poi di concludere sul merito della proposta della Giunta.
Parto dal fatto che il collega Preioni, per conto della Lega, partito che è sempre più ai margini della coalizione del centrodestra. Lo dicono i numeri delle ultime elezioni e lo dicono anche i sondaggi che, per quello che valgono, molte volte rendono più importante un partito di quanto poi in verità il partito stesso lo diventi con le elezioni, ragion per cui chiederei alla Lega un po' di sobrietà negli interventi. È vero, qui in Aula contano quando sono presenti - perché il più delle volte non lo sono ma quando ci sono, come è successo prima, un po' disturbano (lo dico con il sorriso tra le labbra).
Partirei, quindi, con un invito alla sobrietà rivolto al Gruppo della Lega, numeroso qui, molto meno tra gli elettori. Se noi veniamo invitati ad evitare di fare propaganda, dal nostro punto di vista la propaganda è stato invece il core business di questa maggioranza, della Giunta e del Presidente: senza la propaganda, solo con i vostri atti avreste ben poco da dire.
Chiedo all'Assessore Icardi, che in questo momento è disturbato al telefono, di restituirci oggettivamente alcuni dati, partendo dal fatto che vi è stata consegnata una certa sanità nel 2019. Se è a sua disposizione cortesemente ci fornisca il dato relativo al miglioramento, per esempio delle liste d'attesa: vorremmo cioè sapere, da quando ci siete voi, se avete migliorato la problematica delle liste d'attesa. A noi risulta che con le vostre scelte e le vostre politiche, il numero di giorni legato alle liste d'attesa per i piemontesi sia aumentato.
A proposito della capacità della maggioranza al governo del Piemonte cortesemente ci fornisca il dato, se è a sua disposizione, relativo alle assunzioni nel pubblico. Perché a noi risulta che dal 2019 ad oggi vi sia un deficit enorme, o perlomeno palese, rispetto alle assunzioni a tempo indeterminato o con contratti per più di 12 mesi.
Se è a sua disposizione, cortesemente ci fornisca il dato rispetto alla mobilità passiva, che è un indice che qualifica le eccellenze del nostro Piemonte. Cosa hanno determinato in questi quattro anni e mezzo le vostre politiche e le vostre scelte? Lo chiedo oggettivamente, al di fuori della vostra propaganda.
E i processi di esternalizzazione non inseriti nel Piano socio sanitario? Ah già - è vero! - voi avete scelto di non approvare un Piano socio-sanitario qui in Piemonte: siamo l'unica Regione d'Italia che non ha formalmente rinnovato la programmazione in quest'Aula con un Piano socio sanitario.
Veniamo all'edilizia sanitaria: dal 2019 ad oggi, sempre per essere oggettivi e non per stare sul filo della propaganda, avete inserito tutto il possibile all'interno delle richieste rivolte ad INAIL: prima avete inserito delle cifre, poi sono aumentati i costi ma dicevate che le risorse erano sufficienti, poi non lo erano più, poi c'erano i costi della progettazione e quant'altro. Non parliamo, poi, dei terreni dove individuare gli ospedali: quante volte avete dovuto cambiare idee, progetti e percorsi? Diciamo che non avete mai dimostrato sicurezza e certezza nemmeno sul campo dell'edilizia.
Circa il "vai e vieni" dei progetti per INAIL, oggi noti organi d'informazione segnalano (la notizia è on line) che su Alessandria è stata depositata una richiesta per un PPI su quell'ospedale che, giustamente, è inserito (almeno quello!) nell'elenco degli ospedali finanziabili con INAIL. Assessore, può dirci se è vero o no che è nel protocollo ufficiale dell'Azienda Sanitaria Ospedaliera o di Regione Piemonte o di Azienda Zero (o di chi non so) l'offerta di un PPI per l'ospedale di Alessandria? Si pu sapere oppure è un affare che non riguarda il Consiglio regionale? Perch nella trattazione di questo punto all'ordine del giorno si sta discutendo di questo tema: mi domando, quindi, se è possibile avere questi dati.
Potrei proseguire e dire altro a proposito della tematica inerente alla salute, ma mi fermo qui. Capiranno le colleghe e i colleghi che da qua a dire che il Partito Democratico fa propaganda, ce ne passa! Stiamo sui dati oggettivi, sui dati concreti.
Vengo al merito. Io l'ho già chiesto in Commissione, ora lo ribadisco in Aula: INAIL ha definito un cronoprogramma dei lavori per ottenere il finanziamento. Non a caso, INAIL, che è un ente pubblico altrettanto serio come lo è la Regione Piemonte, definisce come data ultima per la progettazione il 30 settembre.
Parliamo del 30 settembre: oggi è il 26 settembre, quindi discutiamo di risorse che servono per la progettazione che non ci sono. Mi ha risposto l'Assessore giusto l'altro giorno: "Non importa il 30 settembre, magari ottobre". Così facendo, deduco che la progettazione non si concluderà nemmeno a dicembre - altro che ottobre! - posto che non sono ancora state affidate tutte le risorse necessarie.
Credo, quindi, che su questo punto sia necessaria non una dichiarazione vaga, sia pure plausibile, ma un atto che dimostri che a INAIL può andar bene ugualmente la progettazione anche oltre settembre. E fino a quando? Non siamo noi a doverlo dire: è INAIL che ci deve dire qual è la data ultima per poter presentare i progetti; per ora ci ha detto "settembre".
Noi siamo molto preoccupati sotto questo aspetto, che non è certo marginale: non è una discussione che possiamo affrontare nei corridoi; è una questione dirimente rispetto a questo progetto.
Credo di aver detto abbastanza su questo punto all'ordine del giorno.
Concludo con questa convinzione: voi avete peccato di arroganza politica in tutti questi anni. Avete pensato di farcela da soli tutte le volte. E tutte le volte avreste potuto fare di più e meglio. Il mio non è un giudizio politico; è il giudizio che stiamo raccogliendo tra i piemontesi e le piemontesi.
Guardate, voi potete anche non discutere dell'ordine del giorno che il mio Capogruppo ha presentato sul voto anticipato delle elezioni del 2024 ma è chiaro a tutti che volete andare al voto il prima possibile, perché se passa un po' di tempo i piemontesi si accorgeranno di quello che avete fatto e vi manderanno a casa.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Oggi possiamo finalmente confermare un dato importante, e cioè che questa Giunta in questa legislatura non poserà nemmeno un mattone per l'edilizia ospedaliera. E lo fa discutendo oggi di questo provvedimento in Consiglio regionale; provvedimento che, di fatto, è fumo negli occhi.
Proverò a spiegarne il motivo.
L'anno scorso, proprio durante la discussione sull'assestamento di bilancio, era stato presentato un emendamento da parte della Giunta, in particolare dall'Assessore Tronzano, che stanziava, anzi riaccendeva un mutuo per 30 milioni di euro per la progettazione dei nuovi ospedali. È stato depositato questo emendamento a seguito del deposito di tre emendamenti del Movimento 5 Stelle sulla realizzazione di questi progetti che stanziavano delle risorse precise, che superavano di gran lunga i 30 milioni.
Il Movimento 5 Stelle lo diceva dall'inizio: 30 milioni non bastano per tutti i progetti di edilizia ospedaliera. Tra l'altro, non vedo l'Assessore Icardi e mi dispiace, perché stiamo parlando di una delle partite più importanti del Piemonte. Ed è assente anche il Presidente Cirio: non vorrei che fosse in qualche ospedale ad inaugurare le porte degli ospedali, come fece alle Molinette perché, visto che non può inaugurare ospedali nuovi inaugura le porte. Questa è la fine che sta facendo la Giunta. Per cui mi piacerebbe discutere di questo argomento in presenza dell'Assessore alla sanità.
Presidente, non so se è possibile.



PRESIDENTE

È possibile e deve continuare, altrimenti le tolgo la parola e proseguiamo.



DISABATO Sarah

Io posso continuare, però manca l'Assessore.



PRESIDENTE

La Giunta è presente, perciò può continuare.



DISABATO Sarah

Non sono stati colti i consigli dati fino ad oggi e non penso che si inizi adesso. D'altronde, ripeto che era stato previsto ampiamente l'esborso di più milioni per la realizzazione di questi progetti, non di sicuro 30.
Ieri l'Assessore è venuto in Commissione per raccontarci come mai si tratta di 30 milioni: perché il Codice degli Appalti poteva consentire un esborso inferiore per la realizzazione di questi progetti, per delle procedure semplificate. Tutto questo pareva strano; difatti torniamo oggi in Consiglio regionale, dopo quasi un anno da quella discussione, ci si rende conto che i fondi non sono sufficienti e si chiedono 12 milioni in più per la progettazione degli ospedali, per un totale di 42 milioni di euro.
Fondamentalmente avete perso un anno di tempo. Oggi non stiamo dando il via a nulla. Avete perso un anno, che significa perdere un anno per dare dei servizi importantissimi per la tutela della sanità e per i cittadini piemontesi.
Questo è grave, perché il bilancio regionale della Regione Piemonte vale per il 75% sul tema della sanità. Questa è la partita più importante e si sta discutendo in assenza del Presidente, dell'Assessore (che non si sa dove sia) e senza un'assunzione di responsabilità sui gravi ritardi sulla realizzazione di nuove opere. Oltretutto, non possiamo non citare anche in quale stato vertono queste opere per il Piemonte. È stato inaugurato l'Ospedale di Verduno, ma su questo la Giunta non ha avuto alcun margine d'iniziativa. Su quello possiamo dare atto che almeno un ospedale si sia realizzato, ma non per merito del centrodestra in Piemonte.
Il Parco della Salute è al palo. Noi continuiamo a dire che la gara si deve rifare; invece è stato nominato un commissario, ma non si sa nulla di quello che si stia facendo sull'opera più importante di edilizia sanitaria del Piemonte, cioè il Parco della Salute. Quindi, possiamo metterci una pietra sopra.
Novara e Cuneo, partenariato pubblico privato. È stata cambiata la modalità di finanziamento, perché si ritiene che questa sia la più opportuna.
Rispetto al mantenimento degli impegni da parte dell'ente regionale sul privato non sappiamo nulla, cioè non sappiamo se effettivamente queste modalità di finanziamento siano sostenibili nel tempo dai cittadini piemontesi.
Per quanto riguarda tutte le altre opere, si attendono i progetti, che sono in ritardo di un anno, perché è stata sbagliata la cifra di accensione del mutuo. Quindi, possiamo dire che un anno è stato perso, la Giunta non l'ha fatto e quindi regna completamente il caos.
Articolo 20: questo è un capitolo molto importante, su cui vengono stanziate risorse anche per l'edilizia sanitaria. Effettivamente, questi fondi potrebbero venirci in aiuto, se non fosse che io richiedo gli accordi di programma da più di un anno all'Assessorato e non mi sono mai stati forniti. Sappiamo che su quel fondo, all'incirca, ci sono 750 milioni di euro; arrotondando un po' si potrebbe pensare al miliardo. Non sappiamo come sono stati destinati, se non che è previsto l'acquisto di attrezzature e di materiale per il Parco della Salute quando il Parco non lo abbiamo ancora. Per cui questi soldi sono fermi: utilizzabili ma fermi. È una cosa incredibile, soprattutto se pensiamo che nella legge di bilancio (non vorrei sbagliare provvedimento) nel 2022 è stato scritto, nero su bianco che se tu come Regione non spendi questi fondi sull'articolo 20, il Governo non te ne dà più.
Per cui, probabilmente, non solo stiamo tenendo delle risorse ferme, non solo non ci sono gli accordi di programma, ma soprattutto stiamo compromettendo il fatto che il Governo possa darci nuovi fondi per l'edilizia sanitaria. Questo è un fatto incredibile.
Dopodiché, c'è tutta la partita delle case di comunità. In Aula si sente dire, anche dal Capogruppo Preioni, che questa Giunta mette le pezze rispetto a quello che è stato fatto in passato. Noi sappiamo, invece, per certo, che dai Governi Conte sono arrivati in Piemonte ingenti milioni di euro per la realizzazione delle case di comunità, salvo poi vedere quelle risorse tagliate, anzi rimodulate (la parola rimodulare è più carina di tagliare). Oggi basta dire che le abbiamo rimodulate, per non dire che abbiamo fatto un taglio verticale sulle risorse per l'edilizia sanitaria in Piemonte. Ed è una cosa che non si vedeva dal Governo Renzi: solo Renzi è riuscito a fare peggio di voi; dico questo, perché essere equiparati a Renzi è veramente qualcosa di incredibile. Però vengono tagliati i fondi destinati al Piemonte per la realizzazione delle case e degli ospedali di comunità. Mi va benissimo che nel Verbano Cusio Ossola ci sia la felicità totale del Presidente Preioni che vedrà queste case di comunità. Ad oggi però, sappiamo che questo su alcuni territori non sarà possibile o che ci saranno anche delle difficoltà per trovare quelle risorse.
Noi avevamo avvertito, ben un anno fa, che quei fondi per la progettazione degli ospedali non sarebbero bastati. Arrivate oggi in corsa, dicendo che annullate il precedente mutuo e ne accendete uno nuovo. Che cosa vi aspettate? Che vi si faccia pure un applauso? Domani magari uscirà anche qualche articolo, perché - attenzione - qua si dice che sono previsti fondi per la realizzazione dei progetti. Invece no: siamo in ritardo di un anno avete sbagliato le cifre, questi progetti non sono nemmeno partiti e non vediamo nemmeno un mattone.
Questo è un fallimento totale per una Giunta regionale e per una Regione come la nostra, dove la partita della sanità gioca un ruolo fondamentale in quanto rappresenta la maggior parte delle risorse presenti a bilancio.
Non mettere nemmeno un mattone per un nuovo ospedale e per una nuova struttura è grave. Io non posso non bocciarvi su questo; i cittadini piemontesi non possono non bocciarvi. Tra l'altro, forse sarebbero pure contenti di bocciarvi tre mesi prima. Infatti, stiamo cercando anche di far approvare ordini del giorno per portare le elezioni a scadenza naturale.
Secondo me, se dessimo tre mesi di anticipo e sapessero che cosa succede o cosa non succede qui dentro, vi boccerebbero con tre mesi d'anticipo. Per cui, confermo che per noi le elezioni anticipate non sono nemmeno un problema, anzi dovrebbero esserlo per voi.
Detto ciò, noi non voteremo in modo favorevole a questo provvedimento perché è fumo negli occhi; perché è una presa in giro; perché attesta i vostri ritardi e le vostre mancanze. Noi daremo un voto di astensione ed auspichiamo, anzi vi invitiamo a fare decisamente meglio per quella che è la partita più importante per il Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Dopo aver ascoltato attentamente i colleghi della minoranza, che mi hanno dato diversi spunti per un intervento, vorrei iniziare dalla frase del collega Ravetti che, giustamente, chiede qual è stata la nostra politica e quali sono state le nostre scelte in campo sanitario.
Direi che possiamo riassumerlo, credo, in modo sintetico: contrariamente a quello che ha fatto chi ci ha preceduto, noi stiamo ridisegnando il ritorno della sanità territoriale, quella che chi ci ha preceduto ha letteralmente distrutto.
La collega chiedeva, giustamente: quanti mattoni avete messo? Chiunque sia stato un amministratore, anche se in un piccolo Comune, sa che a dir poco ci va un mandato per progettare e programmare e, se tutto va bene, un mandato in cui realizzare.
Io non so quanti mattoni noi abbiamo messo, ma noi abbiamo creato le condizioni per mettere quei mattoni, mentre chi ci ha preceduto quei mattoni li ha tolti. Ci dovreste dire quanti posti letto sono stati tolti e quanti laboratori avete chiuso, nel vostro mandato, tant'è che ci siamo trovati in una pandemia in totale assenza di quella medicina del territorio che ci ha messo letteralmente in ginocchio. Non voglio ricordare che su tutto il territorio piemontese avevamo due laboratori ancora aperti in grado di processare quei tamponi.
Mi ricordo benissimo, da Consigliere della Città metropolitana, il Sindaco di un territorio che ha visto chiudere gli ospedali di Avigliana; ha visto chiudere l'ospedale di Giaveno; ha visto chiudere l'ospedale di Venaria senza che l'ospedale di Rivoli forse in grado di accogliere e di dare risposte in tempo reale. Questo certamente non lo ha fatto questa Amministrazione.
Quindi, cominciamo a partire dai punti certi e state tranquilli che, in termini elettorali, i cittadini sapranno ben misurare ciò che è stato fatto concretamente e ciò che stiamo cercando di fare. Non solo: se non arrivavamo in tempo, anche gli ultimi laboratorio di Rivoli o di Pinerolo sarebbero stati chiusi. Chiusi! Quindi, il dato certo è che chi ci ha preceduti ha soltanto tagliato e chiuso.
Al contrario, questa Amministrazione, pur facendo fronte ad una pandemia che ha portato via due anni e mezzo di attività e risorse non indifferenti si sta preoccupando di evitare di ripetere quanto ha fatto chi ci ha preceduto, con i tempi e i modi di cui siamo capaci. Come avete detto voi si può sempre fare meglio e più in fretta e noi ci stiamo provando. Pu darsi che qualche ritardo ci sia; può darsi che l'aumento dei costi ci porti a dover rincorrere anche il sistema di finanziamento, ma una cosa è certa: stiamo andando in una direzione completamente opposta a quella che avevate portato avanti voi, distruggendo e tagliando quello che c'era.
Noi stiamo cercando di farlo con fatica, con i tempi che sono propri della pubblica amministrazione, ma quello che vogliamo affermare con orgoglio è che andiamo nella direzione completamente diversa.
Mi sembra che la Città della Salute sia partita, ma, se vogliamo, possiamo ricordarci qualche altra struttura: con mille difficoltà abbiamo aperto il grattacielo, che le Amministrazioni che ci avevano preceduto sono riuscite e lasciare languire per decenni, senza mai arrivare a vederne l'alba o l'apertura. Noi lo abbiamo fatto. Ogni tanto, c'è stata pure qualche difficoltà, ma almeno siamo andati in quella direzione.
L'ospedale di Verduno, come avete ricordato voi, è stato aperto; la Città della Salute sarà con il Commissario, ma sta partendo. Basta che si vada in zona e si vede che i lavori ci sono: su tutti gli altri ospedali, case di comunità e quant'altro si sta lavorando e le progettazioni sono in fase avanzata.
I lavori partiranno, con più o meno ritardo, ma partiranno per andare in una direzione letteralmente opposta a quella che avete condotto voi che con una pandemia alle porte, avete causato l'impossibilità di difenderci perché la medicina territoriale, che era essenziale, voi avevate letteralmente distrutta.
Siamo sicuri che di tutto ciò i cittadini se ne ricorderanno, sia fra sei o sia fra nove mesi.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altre richieste d'intervento in discussione generale.
Chiedo alla Giunta se intende intervenire prima di chiudere la discussione generale.
Dichiaro chiusa la discussione generale e proseguiamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 L'articolo 1 non ha emendamenti.
Chiedo se ci sono interventi o dichiarazioni di voto sull'articolo 1.
La parola al Consigliere Riva Vercellotti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Chiedo un minuto per sistemare il computer.



PRESIDENTE

Poiché non ci sono richieste di intervento, procediamo con la votazione dell'articolato.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Sull'articolo 2 non sussistono emendamenti.
Non essendoci richieste di intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Sull'articolo 3 non sussistono emendamenti.
Non essendoci richieste di intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Se non ci sono dichiarazioni di voto sull'intero testo, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche) - Difesa idrogeologica

Esame proposta di legge n. 258, inerente a "Disposizioni per la conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio geologico"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 258, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalle Commissioni congiunte V e VI.
Do la parola al relatore di maggioranza, Consigliere Riva Vercellotti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo, relatore

Presidente, colleghi, relaziono, nel tempo che mi è stato assegnato sulla proposta di legge che ha per oggetto "Disposizioni per la conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio geologico".
Perché occuparsi del patrimonio geologico? I motivi sono principalmente due.
Il primo è per colmare una lacuna che abbiamo nella legislazione regionale piemontese, alla luce del fatto che, nel corso delle varie legislature, è stata portata avanti una serie di provvedimenti normativi settoriali molto importanti. Penso alla legge 69 del 1980 sulla tutela del patrimonio speleologico; penso alla legge 23 del 2010 sulla valorizzazione dei massi erratici e penso all'articolo 34 della legge 23 del 2016 sulle attività estrattive, in particolare il Capo VIII, che riguardava la valorizzazione del patrimonio minerario dismesso. Sono tutte leggi settoriali molto importanti, ma nulla che esplodesse o che mettesse al centro dell'attenzione politica e legislativa il tema del patrimonio geologico che ha, nella ricchezza, nella varietà e nella straordinarietà le sue caratteristiche principali.
Il secondo motivo si lega proprio ai termini che usavo poc'anzi riferendomi al nostro patrimonio geologico: ricchezza, straordinarietà diversità e varietà. Magari qualcuno può pensare che si esageri nell'usare questi termini; io dico che invece possiamo pure esagerare, perché dobbiamo essere consapevoli dell'unicità del nostro patrimonio. Sfido chiunque a trovare, non in Italia, ma nel mondo, una Regione che abbia la stessa ricchezza e varietà geologica del Piemonte. Già l'Italia è il Paese che ha la maggiore geodiversità, a livello globale, ma chi, in Italia, ha una ricchezza simile e ha la possibilità di dire che, nel raggio di 100 chilometri, si può passare dalle Alpi, con più di 50 milioni di anni, agli Appennini, una catena appenninica molto più giovane, con in mezzo un'area di pianura ricca di sedimenti marini (una volta non si chiamava pianura padana, ma era il Golfo Marino Padano)? Una volta, tutte le città piemontesi erano sommerse dal mare e non è un caso che proprio nel Monferrato, in provincia di Alessandria, si sia ritrovata la più antica balena del Mediterraneo. Non ci deve stupire la presenza di paesaggi così incredibili e diversi anche a distanza di pochi chilometri.
Vi racconto questo piccolo aneddoto: quando ero Sindaco di questa mia cittadina, che porto sempre nel cuore perché per me resta la culla del mondo (Gattinara), ero particolarmente orgoglioso di poter dire che nell'ambito di un fazzoletto di terra, c'erano quattro ambienti completamente diversi tra di loro: il bosco fluviale, la risaia, la baraggia con la sua brughiera e la collina di origine vulcanica. Quattro ambienti completamente distinti, da cui derivano tre prodotti che hanno una DOP, una DOCG e una DOC: non so quale realtà al mondo possa avere queste caratteristiche. Ed è una peculiarità della nostra regione.
Questa unicità, che deriva dalla ricca geodiversità, ci porta ad avere, per esempio, un'offerta di vini che è diversa, ma straordinariamente unica addirittura all'interno degli stessi vigneti (mi riferisco non solo al vino, ma a qualsiasi prodotto dell'agricoltura). Pensate, dal nostro patrimonio geologico, quanta cultura si può trarre e quanto valore economico e turistico. Questa legge nasce proprio per creare identità, per creare memoria, per creare consapevolezza di ciò che di straordinario abbiamo e che abbiamo il dovere di conservare, gestire e valorizzare, come è giusto che sia, ma che può e che deve diventare sempre più un attrattore economico e turistico.
Negli articoli della proposta di legge, nella prima parte, evidenzio un catasto dei geositi e una loro classificazione scientifica, anche avvalendosi dei contenuti documentali presenti nel centro di documentazione sulla geodiversità e geoconservazione presente presso il Museo di Scienze Naturali di Torino. Il testo poi prevede tre articoli centrali sulla conservazione, gestione e valorizzazione. Un cenno credo che lo meriti anche il fatto che è la prima volta che in una legge regionale si inserisce il geoparco UNESCO Sesia e Valgrande; un geoparco che ha dell'incredibile è stato riconosciuto esattamente 10 anni fa, a settembre 2013. Ed è stato inserito perché ha un valore geologico unico al mondo: è l'origine dello scontro tra i due grandi continenti - quello africano e quello europeo - e da questo enorme scontro, durato decine di milioni di anni, la parte più interna della crosta terrestre esce in superficie ed è ancora oggi visibile.
Non c'è solo questo; c'è anche la linea insubrica, il supervulcano, che è ancora presente con la sua caldera di Prato Sesia e il ghiacciaio del Rosa: testimonianze di antichi oceani, di vulcani e di glaciazioni. Poi ci chiediamo come mai la settimana scorsa ad Alagna, in Valsesia, era presente nel geoparco una delegazione composta da circa 45 ricercatori di 17 paesi del nord del mondo per guardare al geoparco come caso di studio mondiale.
Peccato che, fino a ieri, quel geoparco aveva una bollinatura un'ammonizione, un cartellino giallo che aveva dato l'UNESCO, perché è vero che aveva un valore scientifico pari a mille, ma da un punto di vista della governance, dell'attenzione alla valorizzazione aveva alcune lacune. Il fatto che, a seguito dell'approvazione in Commissione di questa norma, i validatori dell'UNESCO siano stati presenti all'interno del geoparco per la rivalidazione alla fine del mese di luglio e il fatto che la Commissione avesse già approvato una proposta normativa (che abbiamo tradotto in inglese), è stata l'occasione per far capire che le istituzioni ci sono sono presenti, la Regione è presente e che c'è un piano d'azione che si sta iniziando a portare avanti. Credo che sia un bel segnale che il Piemonte ha già dato e di questo ringrazio anche tutti i Commissari per il lavoro svolto negli scorsi mesi.
Poc'anzi parlavo di valorizzazione, che troviamo in un articolo centrale della proposta di legge. Abbiamo accolto una richiesta emendativa da parte della Direzione di inserire un Piano annuale sulla valorizzazione. Credo che sia importante che ci possa essere un'ottima collaborazione con le Direzioni e, soprattutto, iniziare a dare un segnale che riteniamo fondamentale nella conservazione e valorizzazione di questo straordinario patrimonio.
Vengo alla conclusione, non dimenticandomi il tema della didattica, che è stato comunque inserito perché, come dicevo prima, è importante creare consapevolezza e identità.
Presidente, credo che sia doveroso segnalare come il CAL abbia dato il suo parere unanime e abbiamo ricevuto alcune osservazioni positive da parte di alcune realtà che cito: Pro Natura e Società Geologica Italiana. Anticipo infine, la presentazione di alcuni emendamenti che sono stati concordati con le Direzioni nel periodo estivo.
In particolare, vorrei rivolgere un ringraziamento al dottor Frascisco che ha fatto da regìa a questa attività emendativa, all'instancabile ingegnera Crotta e alla dottoressa Bernardelli dell'ufficio geologico, che è entrata a dirigere il settore geologico proprio nel bel mezzo dell'estate e che ringrazio per la grande collaborazione che ha dato nel mese di agosto nel provare a dare un contributo migliorativo alla norma, da un punto di vista tecnico.
Ringrazio anche i nostri Uffici regionali del Settore legislativo che confermano l'altissima professionalità. Un ringraziamento particolare lo vorrei rivolgere a tanti professori universitari che hanno dato un contributo scientifico e uno stimolo alla promozione di questa norma. In particolare, credo che sia doveroso citare il professore dell'Università di Torino ordinario di Geografia Fisica al Dipartimento di Scienze della Terra, il professor Marco Giardino, il cui contributo scientifico e lo stimolo è stato un segno che il mondo accademico piemontese è una fucina di grandi uomini e di grandi donne, che si fanno apprezzare in Italia e nel mondo per la passione con cui svolgono la propria attività di ricerca, per l'amore verso la materia che studiano e, aggiungo, per il legame profondo con il Piemonte.
Credo che sia giusto ricordarlo e riconoscerlo in questa sede.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Riva Vercellotti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco, relatore di minoranza.



SACCO Sean, relatore di minoranza

Grazie, Presidente.
Volevo ringraziare il collega Riva Vercellotti per aver presentato la proposta di legge in oggetto, che è la dimostrazione che questa maggioranza fa anche cose buone (poche, ma qualcosa di buono lo fa). Una proposta di legge che è stata discussa brevemente all'interno della Commissione in quanto, lo diceva anche il collega, non sono state avanzate particolari criticità rispetto alla norma ma, anzi, va a risolvere tutta una serie di situazioni che prima erano semplicemente sulla carta, mentre adesso, con questa legge, speriamo possano trovare una reale applicazione, soprattutto in una regione che ha veramente un patrimonio geologico importante come la nostra. Fra l'altro, è un aspetto che prende sempre più piede, non solo dal punto di vista dell'interesse scientifico, ma anche da quello turistico: sono sempre di più le persone che concepiscono l'importanza della formazione geologica dei territori in cui abitano. E noi abbiamo la fortuna di poterne vedere diverse in pochissimi chilometri quadrati.
Detto questo, non andrei oltre. La legge è molto chiara ed è già stata illustrata. L'unico auspicio è che si possa continuare a monitorarla negli anni, per verificare l'opportunità di apportare ulteriori miglioramenti e soprattutto, per dare dei sostegni ai geoparchi: del resto, per svolgere tutta una serie di attività è necessario da un lato un sostegno economico da parte della Regione, dall'altro un sostegno alle Amministrazioni locali che vogliono tutelare questi geositi e che spesso non dispongono degli strumenti per farlo (non mi riferisco tanto a quelli economici quanto a quelli legati al personale). D'altra parte, non possiamo aspettarci da piccoli comuni una gestione anche complessa, soprattutto quando occorre assumere determinate decisioni rispetto alla gestione e alla valorizzazione di un geoparco, se non relativamente alla sua creazione.
Auspichiamo che anche da parte della Giunta ci sia la volontà di sostenere le Amministrazioni locali nell'applicazione di questa normativa: credo che questo sia il punto fondamentale della legge. Alcuni passaggi sono molto chiari. Ciò che dovremo fare, se saremo in grado di farlo, è portare avanti questo lavoro di sostegno e di consulenza - passatemi il termine - nei confronti di quelle Amministrazioni che vorranno dare concretezza alla norma che oggi andremo ad approvare in Consiglio regionale. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Mi unisco anch'io all'apprezzamento per questa norma, che abbiamo visto insieme al primo firmatario, il collega Riva Vercellotti.
Oggi il passo che dobbiamo compiere è valorizzare questo territorio perché questa mitica zona è già conosciuta dal punto di vista geologico dagli scienziati: in alcuni punti, infatti, la crosta terrestre è praticamente la stessa che in altre zone si trova solo a dieci chilometri di profondità (peraltro, sarebbe impossibile scavare in profondità per dieci chilometri). Questi affioramenti derivano, appunto, dello scontro delle placche che hanno generato, poi, le Alpi.
Quello della Val Grande, della Valsesia, della Valle Strona e delle zone di Finero è un patrimonio unico ed è già conosciuto dagli scienziati e da grandissimi nomi; invece è meno conosciuto dal grande pubblico. La sfida, con questa legge, è di far conoscere questi territori in maniera semplice e chiara anche al grande pubblico: è l'occasione di un'ennesima valorizzazione di un territorio magnifico anche dal punto di vista ambientale, perché ha delle caratteristiche geologiche incredibili.
In questi giorni assistiamo ad una trivellazione anche nella zona di Pieve Vergonte, se non erro: si tratta di uno scavo di un chilometro di profondità, uno dei più importanti al mondo. Ribadisco, quindi l'importanza dal punto di vista scientifico. Anche il professor Giardino è stato con noi e, insieme al Presidente del Parco della Val Grande e al collega Vercellotti, abbiamo avuto delle interlocuzioni e delle visite anche con i validatori UNESCO - al riguardo, mi unisco a quanto ha già detto il Consigliere Riva Vercellotti - che ne hanno capito l'importanza validandolo come patrimonio UNESCO, che è un altro aspetto importantissimo (credo conosciate bene il prestigio e l'autorevolezza di avere un patrimonio UNESCO sul nostro territorio!). È un geoparco che interessa l'area nord orientale del Piemonte e che tocca più province. È un patrimonio da valorizzare, per cui ribadisco la necessità di farlo conoscere per la sua unicità al grande pubblico e ai tanti che possono venire sul territorio a vedere delle cose magnifiche e a vedere la crosta terrestre che in altre parti del mondo si trova a dieci chilometri di profondità, mentre qui affiora in superficie.
Dall'approvazione della legge in poi, questa sarà la nostra mission.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento in discussione generale, chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Prego, Assessore Marnati; ne ha facoltà.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente. Sarò velocissimo.
Vorrei ringraziare i Consiglieri intervenuti, che hanno già detto molto sulla valorizzazione di questo geoparco, che è relativamente giovane.
Si è parlato del tema geologico, ma anche della grande opportunità che avremo nell'Alto Piemonte e nelle Province che avete ricordato (Vercelli VCO, Novara, Biella, il Gran Monferrato). L'anno prossimo avremo questa grande vetrina europea "La Città europea del vino" e questi vini nascono proprio dal supervulcano (li chiamano "i vini delle rocce"). Quindi ci sarà l'occasione di far conoscere questo territorio e, di conseguenza, di valorizzare anche i vini di quel territorio; vini che oggi sono meno conosciuti, ma che hanno grandi caratteristiche.
Il parere della Giunta non può che essere favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Procediamo con l'esame dell'articolato. Ricordo che il testo è composto da 10 articoli e che sono stati presentati alcuni emendamenti.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 non insistono emendamenti.
Non essendoci interventi, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Sull'articolo 2 non insistono emendamenti.
Non essendoci interventi, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Sull'articolo 3 non insistono emendamenti.
Non essendoci interventi, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 1) presentato da Riva Vercellotti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 2) presentato da Riva Vercellotti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 3) presentato da Riva Vercellotti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Riva Vercellotti per l'illustrazione.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Presidente, se l'Aula acconsente, presenterei il complesso degli emendamenti, perché può essere utile alla discussione.
Il primo emendamento all'articolo 4 semplicemente recepisce una serie di indicazioni pervenute dagli uffici e il catasto viene integrato con l'infrastruttura geografica regionale e in conformità con il Repertorio nazionale dei geositi dell'ISPRA, che mi permetto di ringraziare, visto che ha dato il suo contributo e visto che la referente nazionale è piemontese.
Anche l'emendamento rubricato n. 2 è stato richiesto dagli uffici del geologico. In sintesi, dice di inserire il catasto sui massi erratici all'interno dei geositi, anche perché i massi erratici di fatto sono dei geositi.
Il terzo emendamento inserisce tra i soggetti coinvolgibili per realizzare il catasto anche gli enti strumentali (ad esempio, ARPA), avvalendosi principalmente dei contenuti documentali presenti presso il Centro documentazione sulla geodiversità del Museo di scienze naturali.
Anticipo gli emendamenti sugli altri articoli, in particolare l'emendamento 4 che riguarda solo la rubrica dell'articolo. L'emendamento 5 riscrive il comma 1 dell'articolo 5, in particolare, si parla di sostenere la conservazione del patrimonio geologico.
L'emendamento n. 6 riguarda la gestione di cui abbiamo parlato prima, che evidenzia ed inserisce la governance del Geoparco UNESCO e raccoglie anche alcune sollecitazioni che sono arrivate dai validatori dell'UNESCO, in particolare quella che diceva prima il collega Sacco, cioè sul supporto e sul sostegno che è importante che la Regione dia nei confronti del territorio che vuole sostenere i geositi.
L'emendamento n. 7 è stato riscritto alla luce delle richieste degli uffici. La modifica sostanziale è quella che ho detto nella relazione iniziale, in particolare per quanto riguarda il programma annuale degli interventi.
L'emendamento 8 è stato richiesto invece dall'Ufficio legislativo e riguarda la notifica sugli aiuti di Stato. È stato consigliato alla luce del fatto che già sul disegno di legge n. 265 c'era stata un'osservazione da parte del Governo, quindi anticipiamo un problema potenziale e inseriamo la notifica sugli aiuti di Stato.
L'emendamento n. 9 riguarda l'abrogazione della legge sui massi erratici così come richiesta dagli uffici, mentre l'emendamento n. 10 - lo anticipo sarà oggetto di una seduta di I Commissione, perché riguarda sostanzialmente la norma finanziaria, dove si cambia missione d'atterraggio, dalla Missione cultura alla Missione ambiente. Grazie.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta sugli emendamenti è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 4, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 5) presentato da Riva Vercellotti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Questo emendamento è dato per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 4) presentato da Riva Vercellotti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 5, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 6) presentato da Riva Vercellotti, interamente sostitutivo dell'articolo 6.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 7) presentato da Riva Vercellotti, interamente sostitutivo dell'articolo 7.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dal proponente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 bis Emendamento rubricato n. 8) presentato da Riva Vercellotti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 ter Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Prima di passare alla votazione dell'articolo 10, c'è un emendamento interamente sostitutivo che riguarda la norma finanziaria, ragion per cui sospendo i lavori della seduta d'Aula e convoco immediatamente la I Commissione.
La seduta riprenderà dopo l'esame del question time, alle ore 14.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.53)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.04 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Si comunica che alle interrogazioni a risposta immediata della scorsa settimana la Giunta fornirà risposta scritta.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1546 presentata dalla Consigliera Accossato, cui risponderà l'Assessore Poggio all'interrogazione a risposta immediata n. 1547, presentata dalla Consigliera Canalis, verrà fornita risposta scritta; interrogazione a risposta immediata n. 1548 presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 1549 presentata dalla Consigliera Frediani, cui risponderà l'Assessore Poggio interrogazione a risposta immediata n. 1550 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 1551 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 1552 presentata dal Consigliere Bertola, cui risponderà l'Assessore Tronzano.
Prego gli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti che degli Assessori che rispondono.
Ricordo, infine, che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta, e non sono previste repliche.


Argomento: Trasporti su gomma - Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 1538 presentata da Demarchi inerente a "Disservizi sul trasporto pubblico locale nel Monregalese" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, il Consigliere Demarchi, la Giunta provvederà a fornire risposta scritta.


Argomento: Trasporti su gomma

Interrogazione a risposta immediata n. 1539 presentata da Bongioanni inerente a "Ordinanza Sindaco del comune di Pornassio" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, il Consigliere Bongioanni, la Giunta provvederà a fornire risposta scritta.


Argomento: Veterinaria - Benessere animale

Interrogazione a risposta immediata n. 1540 presentata da Ravetti, inerente a "Peste Suina Africana in Piemonte. Chiarimenti urgenti e aggiornati su gestione e manutenzione barriere preventive e Recinzioni/Reti di Contenimento PSA" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, il Consigliere Ravetti, la Giunta provvederà a fornire risposta scritta.


Argomento: Veterinaria - Benessere animale

Interrogazione a risposta immediata n. 1541 presentata da Sacco, inerente a "Peste Suina Africana. Quali problemi hanno portato al fallimento del piano di contenimento?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, il Consigliere Sacco, la Giunta provvederà a fornire risposta scritta.


Argomento: Veterinaria - Benessere animale

Interrogazione a risposta immediata n. 1542 presentata da Martinetti inerente a "Peste Suina Africana. Quante le sanzioni per i trasgressori?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, il Consigliere Martinetti, la Giunta provvederà a fornire risposta scritta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Attrezzature sanitarie (presidi di diagnosi e cura delle USSL)

Interrogazione a risposta immediata n. 1543 presentata da Magliano inerente a "Quale efficacia del Piano di Efficientamento promosso dalla Giunta contro i gravi ritardi nella concessione di ausili agli utenti presso l'Ufficio Protesica ASL Città di Torino e quali ulteriori misure applicabili" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, il Consigliere Magliano, la Giunta provvederà a fornire risposta scritta.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Presidi socio-assistenziali pubblici e privati

Interrogazione a risposta immediata n. 1544 presentata da Frediani inerente a "Posizione della Regione sulla variazione di utenza della casa di cura Monteserrat di Caraglio" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, la Consigliera Frediani, la Giunta provvederà a fornire risposta scritta.


Argomento: Volontariato

Interrogazione a risposta immediata n. 1545 presentata da Avetta, inerente a "Esenzioni fiscali per gli Enti del Terzo Settore. Cosa intende fare il Piemonte?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, il Consigliere Avetta, la Giunta provvederà a fornire risposta scritta.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Fondi sanitari

Interrogazione a risposta immediata n. 1550 presentata da Magliano inerente a "Il Ministero della Salute ha identificato nel 9% degli over 65 da prendere in carico in ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) il target da raggiungere entro il 31 dicembre 2023: quali misure per centrare l'obiettivo in Piemonte e non perdere i relativi fondi PNRR, pari a 34 milioni di euro?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1550 presentata dal Consigliere Magliano.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Magliano.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Il Ministero della Salute ha fissato, quale obiettivo da raggiungere entro il 31 dicembre 2023, la presa in carico in regime di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) di almeno il 9% degli over 65 in lista di residenzialità e lungo-assistenza; in caso di mancato raggiungimento dell'obiettivo, la Regione Piemonte rischia di perdere fondi PNRR per una cifra pari a 34 milioni di euro.
Rilevato che risultati degni di nota sono già stati raggiunti in questi primi nove mesi del 2023, passando dal 2,48% di over 65 presi in carico in ADI dello scorso gennaio all'attuale 7,51% (percentuale che corrisponde, in dato assoluto, a 60 mila soggetti recuperati); un ulteriore e decisivo sforzo è richiesto nel quarto e ultimo trimestre del 2023 affinché sia centrato, su tutto il territorio regionale, il target fissato dal Ministero.
Fonti giornalistiche rendono conto dell'impegno della Regione Piemonte per il raggiungimento dell'obiettivo, sottolineando "la necessità di incrementare ulteriormente le prese in carico in Assistenza Domiciliare Integrata" e suggerendo "l'utilizzo dei servizi di telemedicina quale strumento di potenziamento delle attività di Assistenza Domiciliare Integrata".
Considerato che potenziare l'assistenza domiciliare sociale e sanitaria rendendola il luogo privilegiato per rispondere ai bisogni delle persone anziane non autosufficienti, è una misura fondamentale e rappresenta un passo decisivo per la creazione di un nuovo modello assistenziale, nel quale la durata e l'intensità dell'assistenza siano stabilite e dettate non già da vincoli di spesa, ma dai bisogni e dalle necessità della persona assistita, così come che investire sulla domiciliarità significa investire sull'umanità e sulla sostenibilità del Sistema Sanitario e Assistenziale la Regione non può permettersi di perdere i fondi del PNRR, pari a 34 milioni di euro, vincolati al raggiungimento dell'obiettivo.
Ricorda che le migliori prassi europee fanno registrare già attualmente una media di over 65 presi in carico in ADI pari al 10%, mentre la media calcolata tra le diverse Regioni italiane non raggiunge il 5%, le risorse allocate per il raggiungimento degli obiettivi a livello nazionale superano i due miliardi e 700 milioni di euro.
Alla luce di questo, interrogo l'Assessore, che ringrazio, per conoscere nel dettaglio le misure che si intendono porre in essere, con relativo cronoprogramma, per il raggiungimento di quel 9% di over 65 presi in carico in regime di Assistenza Domiciliare Integrata fissato dal Ministero della salute quale obiettivo per l'anno in corso.
È evidente, Presidente, che prima raggiungiamo l'obiettivo e prima vengono sbloccate queste risorse; nello stesso tempo, abbiamo una responsabilità rispetto ad un modello di sanità non ospedalocentrica, ma con uno sviluppo vero sui territori: l'ADI, di fatto, è la modalità con la quale li curiamo a casa, nelle loro case. Questa sì che rappresenta un'umanizzazione delle cure! Grazie.
Ho concluso, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie Presidente.
Raccolgo quella che è l'interrogazione a risposta immediata del Consigliere Silvio Magliano e, ovviamente, rispondo per conto dell'Assessore Icardi.
Le azioni legate alla Missione 6C1/1.2.1 - Casa come primo luogo di cura e telemedicina - sono state recepite in Regione Piemonte tramite la DCR n.
257-25346 del 2022.
Le linee di indirizzo strategiche per il potenziamento e lo sviluppo delle cure domiciliari in Regione Piemonte sono contenute nel POR (Piano Operativo Regionale) di cui alla DGR del 17 luglio 2023, n. 13-7239 del decreto ministeriale del 21/01/2023.
In dettaglio, le principali azioni implementate a livello regionale in applicazione al POR sono state le seguenti: istituzione di un gruppo di lavoro interaziendale di buone pratiche per la gestione delle cure domiciliari in Regione Piemonte con il compito di potenziare e sviluppare linee strategiche di attività e di monitoraggio dell'indicatore 5 bis (assistiti over 65 in ADI e assistiti residenti); definizione degli obiettivi e condivisione dei traguardi definiti per ogni Azienda Sanitaria locale (questo da riferirsi nel maggio 2023); trasmissioni del Piano attuativo a tutte le ASR per l'assistenza domiciliare in Regione Piemonte identificazioni di un cruscotto di monitoraggio (maggio 2023) mediante la predisposizione di un link per la consultazione da parte delle aziende stesse dei dati aggiornati quotidianamente di seguito riportate; presa in carico senza accessi o senza prime valutazioni, di cui viene definita la correzione sistematica da parte dei referenti aziendali delle cure domiciliari; tipologia delle prestazioni dettagliate per attività e intensità assistenziale: attivazione delle SID semplici da parte del medico del distretto, previo coinvolgimento del medico curante dell'assistito.
È stato, inoltre, redatto il documento di buone pratiche strategiche e di implementazione delle cure domiciliari in Regione Piemonte, che declina: azioni generali sullo sviluppo delle cure domiciliari, con particolare riferimento alla componente multiprofessionale per la presa in carico territoriale dei soggetti cronico-fragili; azioni specifiche per l'adozione dei documenti di indirizzo precedentemente citati; criteri di inclusione dei pazienti eleggibili per l'assistenza domiciliare; modalità di attivazioni delle cure domiciliari di basi; predisposizione di una griglia di monitoraggio delle singole azioni sviluppate dalle ASL relativamente all'assistenza domiciliare che ne raccoglie il dato qualitativo (quindi azioni implementate o da implementare) e anche il dato quantitativo, cioè il numero dei soggetti presi in carico.
In ultimo, azioni di facilitazione per il caricamento dei dati sul sistema di rendicontazione SIAD rese possibili anche mediante la possibilità di rendere operabili il sistema informativo utilizzato dal MMG e web anziani (flusso FAR-SIAD).
Grazie.


Argomento: Attivita' di promozione - Contributi alla cultura

Interrogazione a risposta immediata n. 1546 presentata da Accossato inerente a "Per un reale sostegno al mondo della cultura?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1546, inerente a "Cosa fa la Giunta per un reale sostegno al mondo della cultura?".
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Io non mi permetterei di scrivere "Cosa fa la Giunta?". Il titolo è "Per un reale sostegno al mondo della cultura", forse è stata trascritto in modo errato.



PRESIDENTE

No, l'ho aggiunto io, perché l'oggetto è "Per un reale sostegno al mondo della cultura". Mi sembrava una domanda, quindi mi sono permesso di aggiungere: "Cosa fa la Giunta.".



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente, ha reso più incisiva la mia interrogazione.
Come si è detto, questa interrogazione a risposta immediata si occupa del tema del sostegno al mondo della cultura piemontese, previsto in particolar modo dalla legge regionale quadro del 1° agosto 2018, che ha riordinato tutto il sistema culturale in Piemonte e anche le varie modalità di erogazione dei contributi. In particolare, con l'articolo 6 viene stabilito il Programma triennale della cultura e, attraverso questo, le modalità di sostegno alle realtà culturali, associative o anche enti locali e di altre forme, attraverso i bandi a evidenza pubblica. È quindi un sistema già collaudato nel tempo.
Abbiamo presentato l'interrogazione, perché in questi mesi, soprattutto nelle ultime settimane - anche l'Assessore ne avrà avuto conto - abbiamo avuto segnalazioni, che hanno avuto anche un rilievo pubblico, delle difficoltà di alcune realtà culturali che partecipano ai bandi, che sono assegnatarie di contributi, ma che sono, in questo momento, in particolare sofferenza economica rispetto alle tempistiche o ai ritardi della Regione Piemonte nei pagamenti.
Peraltro è una situazione - voglio ricordarlo - che non è nuova, ma è chiaro che ci troviamo di fronte a una situazione nuova legata al costo del denaro, perché avere un pagamento a un anno o a un anno e mezzo a un costo del denaro quasi a zero e con dei fidi bancari per le associazioni a dei tassi modestissimi era, ovviamente, sopportabile.
Nell'ultimo anno e mezzo il quadro è cambiato. Stiamo parlando di un costo del denaro che va tra l'8 e il 10%, quando si vanno ad aprire dei fidi di questo tipo. Questo sta diventando un ulteriore costo per la realizzazione delle manifestazioni e delle iniziative o, al contrario, una decurtazione del contributo, se vogliamo leggerla da entrambi i punti di vista.
Le associazioni chiedono anche che venga convocato il Tavolo della cultura perché non sono questioni che si possono decidere in modo unilaterale. Il confronto tra la politica, i dirigenti e la rappresentanza degli enti locali, le associazioni culturali, le fondazioni bancarie, che fanno anche parte di questo mondo, potrebbe essere sicuramente utile e quindi lo mettiamo all'attenzione dell'Assessore.
La domanda contenuta nell'interrogazione è per avere un aggiornamento sulla situazione e per sapere se si stiano valutando misure urgenti. Nello specifico, noi ne sottolineiamo una: tornare ad utilizzare Finpiemonte per garantire gli anticipi, come già si faceva. Altrimenti, vorremmo sapere quali altre idee l'Assessore ha in mente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Accossato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche la Consigliera regionale Silvana Accossato, perché è giusto chiarirsi. Fa bene ai Consiglieri e anche alla Giunta avere un rapporto per trasmettere dei chiarimenti.
Come previsto dal Programma Triennale della Cultura, che fa riferimento al 2022-2024, approvato con delibera n. 227 del Consiglio regionale del 5 luglio 2022, nel corso dell'esercizio 2022, la Direzione Cultura e Commercio ha provveduto ad approvare i bandi pluriennali. Questo è un processo che è arrivato a conclusione, grazie alle consultazioni con i Tavoli della cultura e per permettere agli enti e alle associazioni culturali del territorio la possibilità, ovviamente, di effettuare una programmazione in grado di garantire l'efficacia economie di scala e anche un generalizzato risparmio sulle gestioni e organizzazioni delle attività poste in essere.
Questa impostazione ha consentito ai beneficiari di vedersi assegnato l'acconto per la seconda annualità, finanziata con un significato anticipo (parlo rispetto al passato) rispetto quindi alle precedenti tempistiche.
Inoltre, le nuove modalità operative, superate le prime difficoltà legate alla fase di avvio, faranno realisticamente registrare ricadute positive sulla celerità di tutto il procedimento, pagamenti compresi. Conosco la situazione, perché ognuno, in questi tempi, sa di quello che è stato il rincaro bollette e utenze, quindi è comprensibile la domanda.
La situazione di sofferenza lamentata dai beneficiari a causa dell'aumento del costo del denaro è stata valutata attentamente dalla Giunta, che ha avviato un confronto con la Direzione Risorse finanziarie per l'approfondimento del problema, della tematica stessa e, in particolare per valutare la possibilità di riconoscere, quale spesa ammissibile a copertura dei contributi assegnati, gli interessi passivi relativi alle anticipazioni delle risorse da parte di istituti bancari che, attualmente non è consentita dal regolamento di finanza regionale.
Pertanto, c'è stata un'interlocuzione e la volontà di cercare una soluzione che aiuti l'esposizione di molti enti che non hanno visto ancora il saldo e l'acconto. Stiamo lavorando su questo.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 1549 presentata da Frediani inerente a "La Regione intende approvare l'operazione che sottrarrà alloggi ATC alle famiglie bisognose della Val di Susa per offrirli ai lavoratori TELT?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1549.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Grazie, Assessora, per la presenza e per la risposta, che immagino le sia stata delegata dall'Assessore competente.
Si tratta, in estrema sintesi, perché nelle premesse ci siamo dilungati su tutto il quadro normativo che, a nostro avviso, imporrebbe una valutazione un po' più accorta della situazione; si tratta, dicevo, di una deliberazione del Comune di Susa, che ha deciso di escludere dall'edilizia sociale alcuni alloggi, per la precisione 13 alloggi, che si trovano ovviamente nel territorio di Susa e che, da qualche tempo, non sono più occupati da famiglie, anche perché sono bisognosi di ristrutturazione e di interventi. Una situazione, questa, che tra l'altro è stata denunciata dalle famiglie occupanti da diversi anni: abbiamo dei verbali dell'ASL datati già qualche anno e che chiedevano, per l'appunto, un intervento di manutenzione e un intervento per sistemare tutte le criticità presenti negli alloggi.
Il Comune di Susa, invece, ha deciso di chiedere, attraverso questa deliberazione, di sottoporre questa sua intenzione alla Regione e ad ATC quindi di togliere dal patrimonio immobiliare a disposizione delle famiglie bisognose questi alloggi e per farne cosa? Per chiedere a TELT di ristrutturarli, mettendoli a disposizione dei lavoratori impiegati nella costruzione della nuova linea Torino-Lione e, successivamente, chissà tra quanti anni, restituirli.
Ovviamente non ci permettiamo di fare valutazioni rispetto alla correttezza della procedura, perché ci saranno delle autorità sicuramente più competenti e ci riserviamo anche di ricorrere successivamente a queste autorità, però a questo punto ci interessa sapere quale sia l'intenzione della Regione.
Il paradosso incredibile di questa storia è che in Valle c'è un'emergenza abitativa, anzi non sono in Valle, ma anche su tutto il territorio piemontese direi, però in particolare in alcune aree di territori che hanno subito pesantemente l'impatto della crisi economica, l'emergenza abitativa è un tema piuttosto sentito. Tra l'altro, quegli alloggi, nel caso remoto in cui non dovessero servire a nessuna famiglia segusina, potrebbero servire ad altre famiglie che attualmente abitano in altri Comuni e quindi, ci sembra impossibile che si possa sottrarre questo patrimonio per metterlo a disposizione dei lavoratori, ricordando tra l'altro che nel 2011 è stata approvata in Consiglio regionale una legge, la n. 4/2011, che permetteva l'assunzione di lavoratori locali.
Non solo nei cantieri non lavora manodopera locale, ma si chiama manodopera da fuori e si danno gli alloggi che dovrebbero essere destinati ai Segusini a quei lavoratori; ci sembra un enorme controsenso.
Dal punto di vista formale, chiediamo alla Regione quale sia l'intenzione rispetto a questa deliberazione del Comune di Susa che, per l'appunto chiede proprio l'intervento di approvazione da parte di questo ente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Poggio per la risposta.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Consigliera Francesca Frediani per l'interrogazione, alla quale rispondo ovviamente per conto dell'Assessore Caucino.
A oggi non è pervenuta agli Uffici regionali alcuna comunicazione ufficiale del Comune di Susa, in cui si richiede alla Regione di escludere degli alloggi popolari dalla disciplina ERP e si apprende dell'adozione di tale deliberazione dall'interrogante.
La materia è stata disciplinata dalla Giunta nell'ambito del Regolamento del 4 ottobre 2011, n. 12, "Regolamento delle procedure di assegnazione degli alloggi di edilizia sociale", in attuazione all'articolo 2, comma 5 della legge regionale 17 febbraio 2010, n. 3, che contiene le norme in materia di edilizia sociale che reca il titolo secondo l'esclusione di alloggi dall'ambito di applicazione della legge regionale n. 3 del 2010.
L'articolo 2 del regolamento individua in modo dettagliato quali sono i casi generali per cui la Regione Piemonte può autorizzare l'esclusione temporanea di alloggi dalla disciplina ERP.
L'articolo 5 del Regolamento stabilisce che l'autorizzazione all'esclusione di alloggi comunali di edilizia sociale dall'applicazione della legge regionale n. 3 del 2010 è di competenza della struttura regionale competente per materia, oggi il Settore Politiche di welfare abitativo della Direzione Welfare.
Non appena perverrà ufficialmente, la richiesta corredata della deliberazione della Giunta comunale menzionata dall'interrogante verrà esaminata sulla base dei richiamati criteri del regolamento n. 12 del 2011.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Interrogazione a risposta immediata n. 1552 presentata da Bertola, inerente a "Evacuazione del grattacielo della Regione Piemonte in data 22 settembre 2023: quali le motivazioni?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1552.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Bertola.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Buongiorno a lei e buongiorno all'Assessore Tronzano.
L'interrogazione verte su una questione di stringente attualità: l'evacuazione del grattacielo della Regione Piemonte, la sede unica della Regione Piemonte, avvenuta venerdì 22 u.s., notizia diffusa in pochi minuti anche tramite tutti i siti d'informazione.
Pare che, attraverso un passaparola tra i dipendenti della Regione, intorno alle ore 12 sia stata disposta l'evacuazione totale della sede unica della Regione Piemonte: 40 piani svuotati in pochi minuti. Ai dipendenti è stato detto di andare a casa e di non rientrare, senza dare, in quel momento alcuna spiegazione (chiaramente parlano anche della presenza di forze dell'ordine e altro).
Questo fatto si somma a una serie di rilievi e di osservazioni esposte da chi lavora all'interno di quel palazzo attraverso i portavoce, quindi attraverso le organizzazioni sindacali. Da novembre 2022, data nella quale gli Uffici hanno cominciato a trasferirsi in maniera più massiccia all'interno del palazzo, hanno segnalato diversi malfunzionamenti e nel question time ne citiamo alcuni: a giugno, durante una prova antincendio si sono bloccati gli ascensori e si è incantata la sirena; ad agosto, in un ufficio al sesto piano che ospita la struttura tecnica che si occupa del collaudo, è crollato un pannello del controsoffitto che copre gli impianti (incidente segnalato); poi altri disservizi come l'assenza di defibrillatori, malfunzionamento degli ascensori, cattivo funzionamento dell'aria condizionata e continua assenza di acqua nei bagni.
Per queste ragioni, le sigle sindacali CGIL, CISL e UIL in una lettera hanno chiesto all'Amministrazione di adottare misure volte a dichiarare l'inagibilità degli ambienti interessati da quei disservizi e a predisporre diversa collocazione del personale coinvolto.
Tra l'altro, venerdì commentavamo in modo scherzoso tra di noi, avendo visto delle foto, come dagli erogatori dell'acqua uscisse un liquido di colore vagamente arancione ruggine che sembrava aranciata, ma che aranciata non era.
Ferma restando l'assoluta mancanza di volontà di creare allarmismi (non vogliamo creare nessun allarmismo, peraltro, lo ribadisco tutte le volte perché abbiamo pieno rispetto del personale che si occupa della sicurezza dell'edificio e della gestione dell'edificio, personale della Regione Piemonte), tutti questi eventi ci lasciano la sensazione che sia carente non tanto la parte tecnica, quindi il personale, ma che forse si sia voluto un po' accelerare (anche se, parlando del grattacielo della Regione, dire "accelerare" è fare una battuta, perché la prima pietra risale a 30 novembre 2011) i tempi di entrata di tutto questo personale, perché era già passato tanto, troppo tempo.
Dall'Assessore vogliamo, in generale, una risposta puntuale al quesito posto, quindi che cosa è successo venerdì, ma anche, se lo desidera, delle rassicurazioni relativamente allo stato di sicurezza, agibilità e serenità di quella grande struttura che, ci rendiamo conto, è una macchina complicata.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Bertola per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore al patrimonio

Grazie, Presidente.
Partirei dalla risposta al quesito sull'evacuazione di venerdì.
Nel corso delle consuete ispezioni ordinarie degli impianti, il manutentore ha rilevato, in centrale antincendio, il trafilamento di una valvola del gruppo di pressurizzazione a servizio dell'impianto antincendio dei piani alti della torre. Il guasto ha richiesto un intervento manutentivo urgente e non programmabile che ha comportato la messa fuori servizio degli idranti e dell'impianto sprinkler per un tempo stimato di circa tre ore.
Considerati l'entità del guasto, che in caso di incendio non avrebbe consentito la piena operatività degli impianti antincendio, i tempi di ripristino stimati in circa tre o quattro ore, la presenza presso l'edificio di 1.130 persone e che il personale regionale il venerdì termina l'orario di lavoro ordinario alle ore 12, in via cautelativa, pur essendo presenti e operativi, a tutti i piani, gli estintori, gli impianti di rilevazione incendi, nonché il personale delle squadre di emergenza avanzata, che avrebbero comunque consentito la sicurezza del personale, si è scelto di far allontanare i dipendenti regionali dal grattacielo.
Sentiti il Presidente, il Direttore della Giunta e tutti gli altri Direttori regionali, alle 11.45 si è definito di comunicare ai dipendenti di uscire regolarmente degli uffici per la pausa pranzo e di non rientrare per il pomeriggio, in modo da concludere l'intervento di manutenzione in piena sicurezza e garantendo loro il completamento dell'orario settimanale senza necessità di richiedere permesso.
Verso le ore 13.30, alla conclusione dell'intervento manutentivo l'impianto è rientrato nel normale esercizio. La procedura seguita nella giornata di venerdì è la dimostrazione che i controlli sono puntuali e funzionano. In tutti gli edifici si possono verificare anomalie, tanto più in un grattacielo di 43 piani. La differenza la fa la tempestività dell'intervento.
Nella sostanza, voglio veramente rassicurare, non tanto i Consiglieri che giustamente svolgono la loro legittima e opportuna polemica, quanto i cittadini, perché quel palazzo è il gioiello tecnologico della Regione Piemonte. Ha un po' di storia, di antica storia (undici anni) e quindi come tutti i palazzi che riprendono vita con quelle dimensioni (209 metri e 43 piani), è chiaro che un periodo di rodaggio c'è sempre. Questo è evidente, tant'è che attraverso Schindler, l'azienda che monta gli ascensori, abbiamo organizzato degli incontri periodici, a seguito di questa carenza di coordinamento fra gli operatori. Conseguentemente Schindler si è messa a lavorare in maniera seria e oggi si riesce a non avere più quella coda all'inizio della giornata e durante la pausa pranzo per gli ascensori, anche se oggettivamente la coda, quando ci sono 2.000 persone su 12 ascensori, certamente si può verificare.
Il ragionamento che voglio fare, ad esempio, sugli ascensori è che, essendo realizzati undici anni fa, se volessimo adottare una nuova tecnologia attualmente disponibile (oggi vi sono nuove tecnologie che rendono gli ascensori sicuramente meglio operativi), certamente faremmo fatica, perch ci sono implicazioni tecniche che undici anni fa non erano previste.
Voglio sottolineare il dato degli undici anni, perché la nostra scelta è stata quella di finire quel palazzo perché rappresentava un buco nero della Città di Torino, ma questo non significa che abbiamo accelerato i tempi.
Nella realizzazione di quel palazzo ci sono, e questo fa bene il Consigliere Bertola a sottolinearlo, persone di altissimo livello professionale, a cominciare dall'ingegner Facipieri, che hanno grande attenzione a tutto ciò che riguarda il benessere organizzativo e il benessere dei dipendenti.
Anche il controsoffitto credo che sia stato montato male e il pannello è caduto non perché il palazzo è vecchio, ma perché è stato montato male. È evidente che non deve succedere e l'Assessore si arrabbia per questo, ma oggettivamente tutte le volte sembra che quel palazzo vada a fuoco, ma poiché non è così l'Assessore vorrebbe che l'immagine che si dà all'esterno di quel palazzo fosse sempre precisa e adeguata, anche perché quella è la casa dei piemontesi. Non c'è ragione di credere che lì dentro sia tutto fatiscente o ci siano cose fatte male, tutt'altro. Quel palazzo è veramente un gioiello tecnologico e si sta oggettivamente bene.
Certo, qualcuno può rimpiangere piazza Castello dal punto di vista sentimentale ed emozionale, non ci sono dubbi, ma dal punto di vista della capacità di lavoro organizzato e della capacità tecnologica presente all'interno di quel palazzo, non ci sono paragoni. Vorrei che tutti insieme provassimo a valorizzare quella struttura più che denigrarla continuamente con polemiche oggettivamente sterili. Quella sollevata dal Consigliere non è una polemica sterile, le rendo merito, è giusta ed è assolutamente doveroso informare, ma ci sono certi articoli di giornale, stimolati da qualche Consigliere che, oggettivamente, mi lasciano perplesso e soprattutto, non tengono conto del grande lavoro di quelle persone all'interno della struttura organizzativa e di sicurezza.
Tutto nella norma e, come tutte le cose che riprendono vita, si pu migliorare, non c'è dubbio, ma credetemi che gli sforzi fatti in questi mesi all'interno del palazzo sono stati enormi e oggi possiamo contare su una struttura sana e solida, che può avere certamente delle difficoltà ogni tanto, ma secondo me sono sopravvalutate rispetto alla reale portata e alla reale capacità di quella struttura di 206 metri.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Opere pubbliche

Interrogazione a risposta immediata n. 1551 presentata da Disabato inerente a "Guardia di finanza a Orbassano (regione Gonzole) - Vi saranno interventi di ristrutturazione sull'immobile?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, la Consigliera Disabato, la Giunta provvederà a fornire risposta scritta.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Interrogazione a risposta immediata n. 1547 presentata da Canalis, inerente a "Pianificazione e tutela degli ambienti della fauna acquatica: la Regione lascia mano libera ai privati?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, la Consigliera Canalis, la Giunta provvederà a fornire risposta scritta.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1548 presentata da Rossi inerente a "Operatività della struttura, con posti letto appositamente dedicati ai post acuzie, per persone con disturbo dello spettro autistico" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, il Consigliere Rossi, la Giunta provvederà a fornire risposta scritta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale, sospesa alle ore 13.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 14.40 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.12)


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione di Laura Origliasso, deceduta a seguito dell'incidente aereo della Freccia Tricolore che si è schiantata al suolo il 16 settembre 2023 fra Caselle e San Francesco al Campo


PRESIDENTE

Quello che è avvenuto a Caselle, con lo schianto di un aereo delle Frecce Tricolore, è un'altra terribile tragedia che è costata la vita a Laura, una bimba di cinque anni, ferendo il fratello Andrea e i genitori Paolo e Veronica.
Un tragico destino sembra accanirsi sul nostro territorio e ancora una volta piangiamo una giovanissima vita che con la famiglia in auto, proprio nel momento dell'incidente, stava passando di lì per tornare a casa a San Francesco al Campo. Una fatalità crudele ha trasformato in pochi secondi quello che doveva essere l'inizio di una festa in un dramma senza fine. La vita sa essere così ingiusta. Siamo tutti profondamente addolorati.
Gli inquirenti da subito stanno cercando di ricostruire tutti gli istanti per conoscere le cause, ma nulla potrà colmare il vuoto di una perdita così grande.
Ci stringiamo forte e siamo vicini alla famiglia della bimba.
Vi chiedo di esprimere il nostro cordoglio e di ricordare la piccola Laura con un minuto di silenzio.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche) - Difesa idrogeologica

Esame proposta di legge n. 258, inerente a "Disposizioni per la conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio geologico" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di legge n. 258, inerente a "Disposizioni per la conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio geologico", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Nella sessione antimeridiana sono state svolte le relazioni introduttive e la discussione generale. Sono stati votati gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6 7, 8, 9, 9 bis e 9 ter. La seduta era stata sospesa per consentire lo svolgimento della I Commissione.
Ai sensi del Regolamento, l'emendamento rubricato n. 10), interamente sostitutivo della norma finanziaria, ha ricevuto il parere favorevole della I Commissione.
Vedo alcuni Consiglieri lamentare qualche problema di collegamento pertanto sospendo i lavori per qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.17, riprende alle ore 15,23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo l'esame dell'articolato della proposta di legge n. 258.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Avendo terminato l'esame dell'articolato, chiedo se vi siano interventi per dichiarazione di voto finale sull'intero testo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Solo per ringraziare l'Aula e i colleghi per aver compreso che questa norma va nella direzione non di dividere ma di unire il Piemonte in una politica di conservazione e di valorizzazione di quanto di straordinariamente unico vario e ricco abbiamo nella terra che abbiamo la fortuna di abitare.
Ho detto nella relazione che abbiamo bisogno di creare identità, di creare consapevolezza. Dobbiamo conservare la nostra storia geologica, perché è memoria storica, quindi dobbiamo sfruttare questa geodiversità unica del Piemonte per valorizzare il nostro patrimonio geologico e dobbiamo credere forse un po' di più, in questa identità e in questa conservazione del patrimonio, che è d'inestimabile valore e che può rappresentare per il futuro un fattore di crescita non soltanto culturale e sociale, ma anche turistica ed economica.
Il Piemonte deve esserne orgoglioso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Famiglie

Testo unificato delle proposte di legge n. 168 e n. 170, inerente a "Disposizioni in materia di comunicazioni relative a minori con genitori separati e sensibilizzazione all'istituzione del registro di bigenitorialità" (rinvio trattazione)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 168 e n. 170, inerente a "Disposizioni in materia di comunicazioni relative a minori con genitori separati e sensibilizzazione all'istituzione del registro di bigenitorialità", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla IV Commissione.
Relatrice è la Consigliera Zambaia, che ha facoltà di intervenire.



ZAMBAIA Sara, relatrice

Grazie, Presidente.
In verità, intervengo sull'ordine dei lavori, perché si tratta di una proposta di testo unificato che nasce da due proposte di legge. La prima è la n. 168 a mia prima firma, la seconda è la n. 170 del collega Magliano.
Dal momento che il collega Magliano è momentaneamente assente, la richiesta che facciamo è quella di slittare l'o.d.g. odierno, ovviamente se non ci sono motivi ostativi da parte dei colleghi degli altri Gruppi politici, e quando torna il collega Magliano possiamo riprendere la discussione anche di questo punto all'o.d.g.



PRESIDENTE

Penso che non ci siano problemi a sospendere l'esame del punto.


Argomento: Commercio

Esame proposta di legge n. 255 al Parlamento, inerente a "Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 (Codice delle assicurazioni private)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 255, inerente a "Modifiche al decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209 (Codice delle assicurazioni private)", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla III Commissione.
Relatrice è la Consigliera Zambaia, che ha facoltà di intervenire.



ZAMBAIA Sara, relatrice

Grazie, Presidente.
Oggi portiamo alla discussione dell'Aula un provvedimento che, come Lega e anche personalmente, riteniamo molto importante, perché è una proposta di legge al Parlamento su una questione molto ostica e che va avanti, anche politicamente soprattutto a livello nazionale, da tantissimi anni. La proposta di legge in esame intende, infatti, porre rimedio a una gravissima situazione, purtroppo non solo persistente, ma anche accresciuta e consolidata nell'arco del tempo, caratterizzata da una distorsione del principio della libera concorrenza del mercato nel comparto dell'autoriparazione delle imprese di carrozzeria, con risvolti preoccupanti anche per la circolazione veicolare.
In Italia operano circa 20 mila carrozzerie, che danno lavoro a più di 60 mila addetti. In questo settore, il Piemonte conta circa 2.600 imprese e circa 8.000 persone occupate. Sono numeri che cito unicamente per dare l'idea della gravità e della portata del fenomeno.
Si tratta, come dicevo, di una situazione che va avanti davvero da moltissimo tempo. Questo significa che la politica e le istituzioni hanno cercato di normare e di trovare una soluzione per porre rimedio. È una situazione che vede contrapposti due mondi che, probabilmente, hanno difficoltà a trovare una soluzione legislativa e amministrativa per dialogare in serenità, a tutela non solo del comparto, ma anche della clientela delle assicurazioni. Da un lato, abbiamo il mondo delle assicurazioni private. Infatti, questa legge va a proporre una modifica del Codice delle assicurazioni private, che poi vedremo nel dettaglio, ma dall'altra parte c'è il comparto dell'autoriparazione, nella fattispecie del lavoro artigiano e delle carrozzerie, perché lei sa bene, Presidente che di per sé il settore artigiano da tantissimi anni sta vivendo una crisi economica probabilmente senza precedenti, che va a interessare anche altri comparti.
Come dicevo, questo comparto in particolare vive questa grave problematica perché abbiamo il mondo delle assicurazioni private che tendono, attraverso dei contratti che vengono considerati dei contratti capestro, a canalizzare la clientela nei confronti di quelle carrozzerie e di quelle autoriparazioni sostanzialmente convenzionate.
Che cosa comporta però il convenzionarsi? Oggigiorno comporta sicuramente un vantaggio ma, dall'altro punto di vista, tantissimi altri svantaggi. Il vantaggio è indubbiamente quello di poter, in un qualche modo, favorire la ricerca della clientela, perché quando ciascuno di noi firma un contratto di assicurazione per un proprio veicolo, tendenzialmente si rivolge a una carrozzeria convenzionata, perché all'interno dei contratti e, banalmente anche solo mettendosi in collegamento con i servizi clienti della compagnia assicurativa scelta, si tende a portare il cliente a rivolgersi unicamente nelle carrozzerie convenzionate.
Peccato, Presidente, che questa convenzione costa veramente molto cara a questo comparto. Basta solo pensare quello che è il quid economico che viene riconosciuta alle carrozzerie che scelgono di convenzionarsi, un costo che non serve neanche, purtroppo, a coprire i costi tangibili per effettuare effettivamente un lavoro di riparazione, e questo va a scapito non solo del comparto e della carrozzeria stessa, ma anche della clientela.
Ricordo, infatti, che nel settore dell'autoriparazione vige il principio del lavoro secondo la regola d'arte, e questo significa che se una certa tariffazione non viene garantita e se tutta una serie di tutele, anche legislative, che proponiamo all'interno di questa legge, non vengono garantite chiaramente, questo va a mettere in profonda crisi il comparto che infatti è veramente sull'orlo del baratro e lo dico senza troppo mistero.
È una proposta di legge al Parlamento e il vanto di questa presentazione sta nel fatto che la Regione Piemonte è la prima Regione in Italia che sceglie politicamente e amministrativamente di occuparsi di questa situazione attraverso una proposta di legge, quindi oggi possiamo dire che il Piemonte è la prima Regione che dà un impulso legislativo, ovviamente in chiave tutta nazionale, perché sappiamo che il principale iter sarà nazionale, ma siamo l'unica e la prima Regione in Italia che lo fa.
Noi abbiamo iniziato questo percorso partendo non direttamente dalla legge ma già scegliendo, come sicuramente i colleghi dell'Aula ricordano, qualche mese fa, di presentare un ordine del giorno che avevo portato avanti, tra l'altro con il collega Michele Mosca e con il collega Preioni, con cui ci stiamo occupando da mesi di questa tematica. Un ordine del giorno dove andavamo a preparare il campo politico per poi approcciarci al depositare e oggi a discutere questa proposta di legge.
Ma entriamo nel dettaglio. Che cosa prevede questa proposta? Sostanzialmente, andiamo a promuovere la modifica del Codice delle assicurazioni private, cioè del decreto legislativo n. 209 del 2005, e andiamo ad agire in particolar modo su due articoli, che sono l'articolo 148 e il 149. È una proposta di legge tecnica anche perché, ripeto, andiamo a modificare la normativa nazionale, quindi preferisco andare a indicare quelle che effettivamente sono le modifiche normative proposte dalla legge.
Per quel che riguarda l'articolato, perché è una proposta di legge breve ha sostanzialmente tre articoli, ma due che vanno a modificare.
Nell'articolo 1 si propone di modificare l'articolo n. 148 del Codice delle assicurazioni private e andiamo ad aggiungere, dopo il comma 11 bis dell'articolo 148, altri tre commi che sono l'11 ter, l'11 quater e l'11 quinquies.
Nell'11 ter abbiamo indicato che, a pena di nullità, è vietato alle imprese di assicurazioni inserire nelle polizze per l'assicurazione obbligatoria della responsabilità civile e nelle polizze per la risarcibilità dei danni accessori, pattuizioni contrattuali afferenti la scelta dell'impresa di autoriparazione da parte dei soggetti danneggiati o assicurati aventi per oggetto l'introduzione di limitazioni e decadenza negli indennizzi e nei risarcimenti, discriminazione nei massimali nelle franchigie previste per una medesima garanzia, penali o rivalse di qualsiasi natura.
L'11 quater introduce il divieto di cui al comma 11 ter, che applica sia la materia contrattuale sia extracontrattuale, nonché nelle liquidazioni, di cui al presente articolo all'articolo 149.
Infine, il comma 11 quinquies sancisce, a carico delle imprese di assicurazione che offrono direttamente, indirettamente o tramite convenzione, la riparazione dei veicoli, l'onere di comunicare preventivamente al contraente o al danneggiato se viene effettuata la riparazione o la sostituzione della parte danneggiata, se la sostituzione avviene con ricambi prodotti dall'azienda produttrice o con ricambi equivalenti e, infine, la tecnica di esecuzione della riparazione nel caso di danni estetici o provocati da eventi atmosferici e naturali.
Per quel che riguarda l'articolo 2, propone la modifica dell'articolo n.
149, andando a inserire anche in questo caso ulteriori due commi. Dopo il comma 1 dell'articolo 149 bis del Codice delle assicurazioni private, sono aggiunti il comma 1 bis, e cioè la cessione del credito di cui al comma 1 non fa venir meno l'obbligo di formulare congrua e motivata offerta nei termini previsti dall'articolo 148 al comma 1 e l'1 ter, e cioè il cessionario del credito è legittimato, al pari del cedente, a esperire la procedura di accesso agli atti, ai sensi dell'articolo 146, comma 1, e a formulare reclami alle competenti autorità di vigilanza.
L'articolo 3 altro non riguarda che la clausola di neutralità finanziaria in quanto le modifiche proposte hanno carattere ordinamentale e non comportano, pertanto, alcuna previsione di oneri a carico del bilancio statale, né in via diretta né in via indiretta.
Si tratta di una legge di civiltà, oserei dire, Presidente, e voglio specificare che con questa legge non andiamo né contro né a favore di un mondo piuttosto che di un altro. Semplicemente siamo un'istituzione importante, perché siamo il Consiglio regionale del Piemonte.
Una volta approvata, questa proposta di legge inizia a perseguire, in maniera legislativa e con grande ponderazione e senso di responsabilità una grandissima battaglia di civiltà, perché abbiamo di fronte un comparto che stenta purtroppo a trovare effettivamente le risorse per lavorare serenamente ma, d'altra parte, ne abbiamo un altro, che è quello delle assicurazioni, che evidentemente non trova semplicemente il modo di dialogare in modo corretto con il comparto delle autoriparazioni.
Penso che il ruolo di noi Istituzioni sia anche di giungere in soccorso con delle proposte di modifica legislativa, affinché due mondi, per noi tutti così importanti, possano effettivamente lavorare in modo sereno e in modo proficuo, mettendo sempre al riparo le scelte del cliente e, soprattutto il principio della libera concorrenza, che sappiamo essere protetto non solo dalla normativa nazionale, ma anche dal diritto internazionale.
Concludo, Presidente, ringraziando, non solo tutti i colleghi, in generale dell'Aula che hanno a cuore questa tematica e ne hanno dato dimostrazione ma tengo in particolar modo a ringraziare coloro che hanno lavorato assieme a me e a noi, per discutere oggi questa legge che, ripeto, è veramente strategica e importante. Ringrazio, in particolar modo, non solo Federcarrozzieri, ma anche Confartigianato Piemonte, Casartigiani Piemonte e CNA Piemonte, quindi le sigle che si occupano, confederate, di questa tematica.
Ovviamente rivolgo un grandissimo ringraziamento, nonché un saluto, a tutti coloro che compongono il comparto dell'autoriparazione, perché so per certo che cosa stanno passando in questi anni. È vero che con l'approvazione della legge non portiamo ancora a casa una battaglia, ma la iniziamo oggi e sicuramente possono dire di avere un Consiglio regionale del Piemonte attento e veramente presente.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire in qualità di relatrice di minoranza, la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah, relatrice

Grazie, Presidente.
Sarò breve, perché tutti gli aspetti tecnici della proposta di legge sono stati illustrati dalla prima firmataria, la collega Zambaia.
Si interviene su un decreto legislativo del 7 settembre 2005, il n. 209, e su altre disposizioni in materia di disciplina dell'assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile verso terzi, derivante dalla circolazione dei veicoli e natanti, di organizzazione dell'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, nonché di risarcimento del danno biologico in ipotesi di infortunio sul lavoro.
Questo è praticamente il decreto su cui andiamo a intervenire. Tengo a sottolineare un aspetto: non è una proposta di legge regionale su cui possiamo intervenire direttamente con norme nostre; si tratta di una proposta di legge al Parlamento, quindi demandiamo all'ente centrale il potere di intervenire sulla materia.
Tengo ad affermare anche un'altra questione: in queste settimane è in discussione il DL "Concorrenza" in Parlamento, per cui sarebbe importante che queste disposizioni potessero essere assunte direttamente nella Commissione competente che si sta occupando del provvedimento, affinché si possa risolvere questa discrasia legislativa perché, come diceva bene la collega Zambaia, questa normativa ha comportato numerose difficoltà alle imprese artigiane di autocarrozzerie presenti sul territorio.
Si tratta di circa 2.600 attività che da quando è entrato in vigore questo decreto legislativo soffrono per il cosiddetto fenomeno della canalizzazione degli assicurati verso imprese convenzionate, che sta mettendo in ginocchio il settore, perché ci sono tariffe definite eccessivamente basse per giustificare il costo della manodopera e il ricambio dei pezzi. Per questo, le carrozzerie sono costrette a lavorare molto di più e anche più velocemente per garantire l'esecutività dei lavori. Questo è un problema che si ripercuote sia sulle economie delle imprese sia sulla sicurezza degli utenti.
È un tema cui tengo particolarmente perché in carrozzeria, quando si svolge un lavoro, questo dev'essere ben svolto, perché ne va della sicurezza dell'utente finale e del proprietario del veicolo riparato. Riparazioni svolte velocemente, con un'attenzione ridotta rispetto a una buona riparazione, oltre a un abbassamento dei costi, si abbattono effettivamente sulla qualità del lavoro finale e possono ripercuotersi anche sulla sicurezza dei proprietari dei veicoli riparati.
È un tema che secondo noi sarebbe già sufficiente per modificare la normativa, ma occorre agire per evitare che le imprese artigiane possano chiudere i battenti sul territorio. Negli anni questo comparto è stato fortemente danneggiato e si è ridotto in termini numerici (molte attività hanno chiuso perché danneggiate da questo fenomeno, oltre che dal COVID e dalle varie crisi che si sono susseguite negli anni), ma questo non possiamo permetterlo.
Ben vengano, quindi, proposte di legge che possono dare una svolta, a livello nazionale, a questi provvedimenti, però dobbiamo dire le cose come stanno: noi oggi prendiamo una posizione, una posizione già assunta in passato con un ordine del giorno presentato sempre dalla collega Zambaia su cui ci siamo espressi in modo favorevole, però su questo tema abbiamo le mani legate perché non è materia regionale.
Abbiamo svolto le audizioni in Commissione, quindi abbiamo raccolto effettivamente la voce dei rappresentanti delle imprese e delle associazioni di categoria, per cui sappiamo bene quali sono i danni arrecati, tramite questo decreto legislativo, alle imprese, però non abbiamo un'azione diretta per modificare la normativa.
Auspico che, al di là dell'approvazione di questa proposta di legge al Parlamento, di cui condivido pienamente i contenuti condivisi con i rappresentanti del settore, ci sia un impegno da parte di questo Governo ad affrontare queste modifiche il prima possibile nelle Commissioni competenti e possibilmente all'interno del DL "Concorrenza". Ora non sono aggiornata rispetto agli emendamenti e alle audizioni che si stanno svolgendo in Parlamento, né so bene a che punto sia il DL "Concorrenza", però a questo punto sarebbe necessario che venisse richiamato anche il Presidente della Commissione competente sull'argomento, affinché possano essere elaborati emendamenti che vadano a eliminare questa criticità.
Visto che a livello piemontese siamo tutti d'accordo, è importante che anche la maggioranza che oggi governa a livello nazionale sia concorde con noi nell'eliminare questa problematica agendo sul decreto legislativo eliminando effettivamente la canalizzazione degli assicurati che si crea sulle imprese convenzionate.
Abbiamo tre danneggiati: l'utente finale che riceve un lavoro comunque potenzialmente non ottimale, perché abbiamo detto prima che le imprese non possono svolgere le riparazioni a questi costi e con queste tempistiche, le imprese convenzionate che si ritrovano a lavorare in quelle condizioni e le imprese non convenzionate che si ritrovano in un contesto di anticoncorrenza, quindi non vengono garantite le norme per concorrere con le imprese che invece sono convenzionate con le assicurazioni.
Questo è un fenomeno indotto dalle assicurazioni, è inutile girare intorno all'argomento. Occorre ricreare una norma che vada a garantire tutti: le assicurazioni, l'utente finale e le imprese artigiane che si trovano in questo settore.
Pertanto, oltre ad approvare questa proposta di legge, come dicevo prima, a questo punto vogliamo fare un appello alla maggioranza e alla Giunta, che sta effettivamente seguendo questa proposta di legge al Parlamento affinché ci si attivi subito a livello nazionale. Ci sono delle proposte che in questo momento sono in essere e su cui si può agire per portare effettivamente a casa un risultato che, ovviamente, diventa anche frutto di una volontà condivisa a livello regionale da parte di tutte le forze politiche in Piemonte.
Il nostro voto sarà favorevole a questa proposta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Non vedo in aula il Consigliere Magliano, secondo relatore di minoranza.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Questa proposta di legge che andrà al Parlamento è di buonsenso, perch l'Italia è diventata grande, ed è ancora grande, grazie alle piccole e medie imprese, grazie ai propri artigiani, che non devono essere schiacciati dalle multinazionali e perché i dipendenti delle assicurazioni non possono diventare carrozzieri. Ognuno deve fare il suo lavoro: l'assicuratore deve fare l'assicurazione, il carrozziere deve fare l'artigiano e il ricambista deve fare il ricambista. Non può essere la grande multinazionale assicurativa che detta le regole; vogliamo dare respiro all'artigiano, che deve essere pagato perché fa un lavoro manuale e complesso che richiede tanti anni di pratica e deve avere l'opportunità di rivolgersi a chicchessia per i suoi ricambi, benché certificati.
Parlo con cognizione di causa, perché in passato ho fatto il ricambista sia da dipendente sia da imprenditore (ho avuto una rivendita all'ingrosso di materiale per le carrozzerie), quindi so bene di cosa sto parlando. Mi pare che si vada nel segno della nostra visione d'Italia dove, giustamente vengono valorizzate le piccole imprese e viene un po' limitato lo strapotere delle grandi. Auspichiamo che Roma segua questo grido di dolore delle piccole imprese, che continuano a fare il loro lavoro, perché se c'è un po' più di ricchezza diffusa nelle aziende medio-piccole, stiamo meglio tutti.
Grazie alla collega Zambaia per aver presentato questa proposta di legge e confidiamo che Roma segua con attenzione il percorso della stessa.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Mosca, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



MOSCA Michele

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire anch'io su questo argomento che ho seguito fin dall'inizio, come le colleghe relatrici, e che oggi approda in Aula con la proposta di modifica di legge al Parlamento.
In particolare, come si diceva, intendiamo modificare il Codice delle assicurazioni private e, nella fattispecie, l'articolo 148, la cui mancata applicazione in maniera integrale crea un problema di libera concorrenza dovuta alla canalizzazione forzata, che è una pratica che genera problemi determinando, di fatto, una condizione, per quanto riguarda il settore dell'autoriparazione, di lavoro subordinato.
Le compagnie di assicurazione, attraverso una pratica ormai diffusa e consueta che si concretizza nella sottoscrizione di clausole nei contratti assicurativi che tutti noi sottoscriviamo per le RC auto e per le garanzie accessorie che vanno dal limite d'indennizzo al risarcimento, se non si va da un carrozziere fiduciario, fino al raddoppio delle franchigie e ad altre pratiche che non sto qui a elencare, determinano una situazione per certi versi paradossale. Infatti, i riparatori che decidono di non convenzionarsi con le compagnie, di fatto, escono dal mercato perché si trovano preclusa una grossa fetta di clienti che, per evidenti motivi di convenienza economica, decide di non rivolgersi più al riparatore privato ma si rivolge, obtorto collo, anche al riparatore convenzionato.
D'altra parte, per quanto riguarda i riparatori convenzionati, al netto di quelli che sono i costi fissi di gestione della propria azienda, bisogna sottolineare che le principali fonti di reddito sono determinate dal costo dell'acquisto dei ricambi, su cui vi è una piccola percentuale di sconto, e dal costo dell'applicazione della tariffa di manodopera. Tariffa di manodopera che, oltre che dal buon senso del riparatore stesso, viene decisa in accordo con le associazioni di categoria di cui si fa parte.
Va da sé che, riducendo e fornendo direttamente i ricambi e riducendo di conseguenza quel piccolo sconto che hanno i riparatori e di cui riescono a beneficiare, ma imponendo loro una tariffa convenzionata, non quella sottoscritta dalle associazioni di categoria, l'utile d'azienda si riduce al lumicino e spesso per far quadrare i conti si creano dei problemi anche legati alla sicurezza, così come dicevano le colleghe che sono intervenute prima di me.
Con la proposta di legge in oggetto intendiamo porre rimedio a questa situazione, annullare la posizione predominante delle compagnie e ripristinare, pertanto, l'indipendenza dei riparatori.
Permettetemi di fare una piccola digressione, oltre che sul mondo dei riparatori, anche sul mondo di coloro che si occupano di estimo assicurativo, ovvero la categoria da cui io provengo e che, di fatto, si trova in una situazione analoga rispetto a quella dei riparatori. Le competenze professionali contano sempre meno, oggi per le compagnie quello che conta è il costo medio del sinistro e la velocità di liquidazione. Va da sé che se i parametri su cui un perito viene valutato non sono quelli relativi alla competenza professionale, ma ci si limita a guardare il costo medio, quando il perito entra in carrozzeria dovrà attivare un contraddittorio con il riparatore, che spesso va al di là della normale contrattazione tra le parti. Ecco quindi che, riducendo di molto le ore e i tempi di lavorazione di riparazione delle macchine, si rischia poi, da parte del carrozziere che cerca di stare dentro ai costi, di creare dei problemi legati alla sicurezza. Sicuramente una stortura che va corretta a 360 gradi sia dalla parte dei riparatori sia dalla parte di coloro che si occupano di estimo assicurativo.
La nostra proposta di legge, che invieremo al Parlamento, rappresenta, a mio giudizio, l'inizio di un percorso virtuoso che vede il Piemonte fare scuola ad altre Regioni. Infatti, grazie al lavoro che abbiamo svolto con le associazioni di categoria, che è stato poi esteso ad altre Regioni, so che si è creato un movimento d'opinione che sta portando alla realizzazione di proposte simili da approvare in altri Consigli regionali, con l'intenzione di presentarle al legislatore nazionale.
Concludo con una frase a me particolarmente cara: questa è una proposta di legge che va nella direzione di ritornare a essere ognuno padrone a casa propria.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Ricordo che il numero legale è 25.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



(Commenti del Consigliere Ravetti)



PRESIDENTE

No, i 60 secondi sono passati.



(Commenti del Consigliere Ravetti)



PRESIDENTE

No, c'era il numero legale, 28...



(Commenti del Consigliere Ravetti)



PRESIDENTE

Non è il caso. Ci saranno altre votazioni.
Questa non è l'unica votazione che farà, perciò...



(Commenti del Consigliere Ravetti)



PRESIDENTE

No, in caso di problemi l'ho anche annullata, però questa volta.
Correttamente, le opposizioni stavano cercando di fare il loro lavoro, per ci saranno altre votazioni.



(Commenti del Consigliere Ravetti)



PRESIDENTE

Ce ne sono tante di cose che non funzionano, e non solo qui! Proseguiamo con le votazioni.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Trattandosi di una proposta di legge al Parlamento, chiedo alla prima firmataria di indicare a quale ramo del Parlamento s'intende inviare l'atto, se alla Camera o al Senato.
Ha chiesto la parola la Consigliera Zambaia; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Direi alla Commissione camerale Attività produttive, che dovrebbe essere la Commissione di riferimento.



PRESIDENTE

Sì, ma della Camera dei Deputati?



ZAMBAIA Sara

Sì, della Camera dei Deputati, certo.



PRESIDENTE

Quindi, X Commissione della Camera dei Deputati, dove sono già in esame altri atti legislativi della stessa natura.


Argomento: Famiglie

Esame testo unificato delle proposte di legge n. 168 e n. 170, inerente a "Disposizioni in materia di comunicazioni relative a minori con genitori separati e sensibilizzazione all'istituzione del registro di bigenitorialità"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 168 e n. 170, inerente a "Disposizioni in materia di comunicazioni relative a minori con genitori separati e sensibilizzazione all'istituzione del registro di bigenitorialità", di cui al punto 4) all'o.d.g.
L'esame del provvedimento era stato sospeso per l'assenza del Consigliere Magliano.
Relatrice è la Consigliera Zambaia, che ha facoltà di intervenire.



ZAMBAIA Sara, relatrice

Grazie, Presidente.
È una proposta di testo unificato di due proposte di legge, la n. 168 a mia prima firma e la n. 170 del collega Magliano. Sono due proposte di legge che abbiamo depositato a pochi giorni di distanza nel 2021 e che, di fatto erano molto simili, perché entrambe andavano.



(Brusìo in aula)



ZAMBAIA Sara, relatrice

Presidente, chiedo scusa, ma richiamo l'attenzione dei colleghi, perché è difficile intervenire nel brusìo.



PRESIDENTE

Se i Consiglieri, soprattutto quelli che sono attorno alla Consigliera Zambaia, tenessero un tono di voce basso o magari stessero in silenzio sarebbe meglio. Se hanno qualcosa da dirsi, possono uscire qualche minuto.
Prego, Consigliera, prosegua.



ZAMBAIA Sara, relatrice

Grazie, Presidente.
Dicevo che è una proposta di testo unificato di due proposte di legge molto simili, perché entrambe andavano a disciplinare delle disposizioni in materia di comunicazione relative ai minori con genitori separati. Siamo andati a indicare tutte quelle fattispecie legislative dove, in un qualche modo, vi è la cessazione degli effetti civili, quindi la separazione, lo scioglimento del matrimonio, l'annullamento, la nullità del matrimonio e nei procedimenti relativi anche ai figli nati fuori dal matrimonio.
Perché abbiamo pensato di far confluire queste due proposte di legge in un testo unificato? Perché vige già ampiamente una legislazione nazionale da questo punto di vista. Peraltro, recentemente la nostra Regione, in uno degli ultimi testi di riordino, aveva già inserito delle norme simili a quelle che abbiamo inserito all'interno di questa proposta.
Nella fattispecie, come Regione avevamo già dato la possibilità, in tutte quelle comunicazioni che competono alla Regione Piemonte - ad esempio quelle che riguardano gli Uffici scolastici piuttosto che quelle che riguardano le Aziende Sanitarie Locali - di indirizzarsi verso una doppia comunicazione. Nelle famiglie dove c'è stata una separazione serena effettivamente non ci sono grandi problemi di sorta, ma nei meandri di famiglie che vivono delle separazioni anche laddove non c'è stato un matrimonio - stiamo parlando della tutela di un minore, ma soprattutto del diritto dei minori di poter vivere, in tutte le fasi di crescita, una relazione sana e un rapporto con i genitori - andiamo a indicare, anche se lo faceva già il precedente testo di riordino, e a promuovere sempre di più la doppia comunicazione a entrambi i genitori, in modo tale che un ente pubblico non debba operare delle scelte.
Pertanto, la domanda - ed è un po' il cuore pulsante della legge - è: che cosa prevede in più questa legge rispetto alla normazione nazionale e rispetto a quello che già abbiamo previsto nei mesi precedenti come Regione Piemonte? Andiamo a inserire qualcosina in più, cioè andiamo a coinvolgere ad esempio, le associazioni sportive, ricreative e culturali, laddove un minore può effettivamente trascorrere diverse ore del proprio tempo dopo la scuola. Andiamo a dare la possibilità alle associazioni di promuovere una doppia comunicazione ai genitori separati - e l'abbiamo inserito in legge su istanza di uno dei due genitori. Questa, ci tengo a specificarlo, è una possibilità che diamo laddove non ci sono dei provvedimenti dell'autorità giudiziaria che impongono e prevedono tutt'altro. Di conseguenza, non possiamo andare a stravolgere le decisioni dei giudici, laddove ci sono magari, anche dei procedimenti un po' delicati. Però in una situazione di serenità, l'indirizzo che diamo con la proposta di legge è questo.
In più, andiamo a promuovere dei protocolli d'intesa con gli Enti locali oltre che con le istituzioni scolastiche, con lo stesso scopo. Quello che ho appena descritto è racchiuso nei primi articoli della legge.
Inoltre, vi è l'articolo 4, che riguarda il Registro della Bigenitorialità.
Abbiamo, come si suol dire, colto la palla al balzo e abbiamo deciso di sfruttare questa proposta di testo unificato per cercare di promuovere e di sensibilizzare, soprattutto gli Enti locali e i Comuni, sull'istituzione del Registro della Bigenitorialità, nell'ambito delle proprie campagne di comunicazione.
L'articolo 5, infine, riguarda la clausola d'invarianza finanziaria, perch di fatto non abbiamo riscontrato l'esigenza di dover andare ad attingere al bilancio regionale.
Ringrazio il collega Magliano, perché abbiamo lavorato in totale sinergia essendo un tema trasversale e che nasce da due proposte di legge a nostra prima firma. Ringrazio come sempre gli Uffici del Consiglio regionale perché ogni qualvolta promuoviamo l'adozione di testi unificati, troviamo funzionari molto competenti e presenti dietro di noi.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al relatore di minoranza, Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio, relatore

Grazie, Presidente, anche per aver voluto spostare la discussione di questo provvedimento per permettermi di essere presente.
Come ha detto bene la collega, è un atto unificato, quindi abbiamo provato a mettere insieme la proposta di legge n. 168 e la proposta di legge n.
170. A mio giudizio, siamo arrivati a un testo che tiene conto delle sfumature che erano presenti nelle precedenti proposte di legge.
L'obiettivo è quello di permettere una comunicazione paritetica per entrambi i genitori, salvo che non vi siano indicazioni diverse da parte dell'autorità giudiziaria, cioè che uno dei due non dev'essere informato ma nel caso in cui non vi siano condizioni di questo tipo, che possano essere informati su tutto ciò che riguarda innanzitutto la sfera delle competenze regionali - quindi la sanità e non solo, ma tutto ciò che riguarda il mondo della Regione Piemonte - nel rispetto e in coerenza con i provvedimenti adottati dall'autorità giudiziaria, ma nello stesso tempo promuovere questo tipo di comunicazione, anche presso le realtà associative sportive, ricreative e culturali, cioè tutte quelle realtà che possono proporre ai ragazzi e alle ragazze delle attività e delle iniziative.
Il fatto che entrambi i genitori, il padre e la madre, siano informati di che cosa sceglie un genitore rispetto a questo tipo di attività, per noi risulta molto importante, come per noi è importante promuovere, perché non possiamo imporlo, e su questo siamo stati molto chiari, il Registro della Bigenitorialità all'interno di tutte le istituzioni sottordinate a Regione Piemonte, quindi tutti gli enti amministrativi, anche se non ha valenza anagrafica, però si propongono e s'impegnino a istituire questo registro, a far sì che a loro volta tutte le comunicazioni legate alle loro competenze specifiche siano comunicate in modo chiaro, trasparente e, soprattutto congiunto sia al papà sia alla mamma.
Questo è un po' l'obiettivo del nostro testo, che tiene conto di una condizione che sempre più si verifica, cioè che i genitori non continuino in un percorso tra le varie fattispecie che possono legare un uomo e una donna nel nostro Paese, di modo che lo scioglimento di questo tipo di rapporto, giuridico o non giuridico, mantenga il bimbo o la bimba nella disponibilità di poter fare attività, di poter vivere la sua vita, di poter accedere ai servizi, purché entrambi i genitori, da questo punto di vista ne siano informati. Questo è l'obiettivo.
Ringrazio a mia volta gli Uffici, perché il lavoro di unificazione dei due testi porta sempre con sé la grande disponibilità delle strutture.
Ringrazio la collega Zambaia, perché su questo abbiamo voluto riaffermare il principio per cui, quando si parla di temi sensibili come questi, non è importante intestarsi l'una o l'altra battaglia, ma provare a dare al nostro ente una legge che sia la più attenta possibile e scritta nel migliore dei modi possibili.
Aggiungo solo, in conclusione, una chiosa: abbiamo voluto inserire nel testo l'attenzione alla riservatezza dei dati della privacy, perché una legge regionale non può superare questo aspetto; un elemento che, peraltro era stato sollevato in Commissione dal collega Ravetti, ma non volevamo, di fatto, imporre a soggetti terzi o enti del terzo settore di fare un certo tipo di attività che non era di loro competenza.
Tenevo anche a ribadire questo elemento come ulteriore forma di condivisione del lavoro svolto in Commissione.



PRESIDENTE

Grazie.
È aperta la discussione generale.
Chiedo se vi siano interventi in merito in discussione generale.
La parola al Consigliere Sarno, in discussione generale.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
In discussione generale, sosteniamo questa proposta di testo unificato delle due proposte di legge, perché crediamo sia un bel segnale di un rapporto paritario nella crescita dei figli e delle figlie da parte dei genitori. Crediamo che questo aiuto, questa capacità di poter influire almeno sulle comunicazioni riguardanti i figli all'interno e all'esterno del matrimonio, sia un elemento positivo.
Per questa ragione, abbiamo depositato degli emendamenti che arricchiscono il testo; ci siamo trovati con i primi firmatari proprio per condividere non soltanto le due proposte unificate, ma anche parte degli emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano altre richieste d'intervento in discussione generale.
Non vedo altre richieste, quindi chiedo se la Giunta intende intervenire.
La Giunta non interviene in merito, quindi chiudo la discussione generale.
Passiamo all'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 1) presentato da Sarno (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 2) presentato da Sarno (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Sarno per l'illustrazione.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Semplicemente, ne do lettura.
Al comma 1 dell'articolo 1 vengono inserite le seguenti parole: "e a quelli nati all'interno delle situazioni giuridiche disciplinate dalla legge 20 maggio 2016, n. 76".
Con il secondo emendamento, che insiste sempre sullo stesso articolo s'intende inserire "anche da coppie omogenitoriali".



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se qualcuno intende intervenire, altrimenti chiedo il parere alla Giunta o al primo firmatario della legge.
La parola alla Consigliera Zambaia.



ZAMBAIA Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo, penso, anche a nome del collega Magliano, con cui ci siamo confrontati.
Delle due proposte di emendamento, possiamo accogliere solamente la prima l'emendamento n. 1), cioè quello che va a inserire, nella fattispecie "e a quelli nati all'interno delle situazioni giuridiche disciplinati dalla legge 20 maggio 2016 n. 76", perché, di fatto, non possiamo sottrarci certo a una normativa nazionale.
Attraverso questo inserimento, effettivamente la legge si completa, mentre sull'emendamento n. 2) non possiamo dare parere favorevole, quindi per noi il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se qualche Consigliere intende intervenire in merito agli emendamenti, altrimenti procediamo con la votazione dell'emendamento rubricato n. 1) del Consigliere Sarno, con il parere favorevole dei primi firmatari della legge.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Passiamo alla votazione dell'emendamento 2).
La parola al Consigliere Sarno, per dichiarazione di voto.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Colleghi, oltre a ringraziare i due primi firmatari per l'accoglimento del primo emendamento, vorrei solo provare a spiegare cosa stiamo andando a votare, anche in questo caso come nel primo. Colleghi, stiamo andando a votare delle comunicazioni.
Come la prima firmataria e il primo firmatario hanno ben rappresentato, si tratta di bambini che vivono in un determinato contesto familiare.
L'oggetto, quindi, è la tutela dei genitori separati, tant'è che nell'emendamento appena approvato ci sono anche le convivenze di fatto.
Richiamo un dato e un elemento personale: non sono sposato, non ho neanche fatto la convivenza di fatto, quindi mio figlio Tommaso è nato nella circostanza prevista dai primi firmatari, fuori dal matrimonio.



(Commenti fuori microfono)



SARNO Diego

Come la Meloni! Uguale alla Meloni. Uguale alla Meloni, Presidente. Uguale alla vostra Presidente. Uguale, uguale! Sono nella stessa circostanza della Presidente Meloni.



(Commenti fuori microfono)



SARNO Diego

Provo a tornare serio, Presidente.
Alcuni colleghi hanno sottoscritto gli emendamenti; molti hanno sottoscritto tutti gli emendamenti.
Vado a spiegare e a chiedere una maggiore riflessione da parte dei primi firmatari e della maggioranza. Noi abbiamo, come oggetto della proposta, la tutela di quelle due persone che devono accompagnare la crescita di un bambino o di una bambina, indipendentemente dalla relazione tra i due. Con il provvedimento stiamo dicendo che se ci sono due adulti che stanno crescendo un bambino o una bambina, se questi due adulti, che dichiarano di essere coloro che devono crescere o che hanno cresciuto questo bambino o questa bambina, si separano, anche informalmente, devono ricevere pari comunicazione da parte degli enti e delle associazioni.
Vi svelo una verità e la realtà dei fatti: esistono coppie omogenitoriali che stanno crescendo dei bambini o delle bambine. Esistono! Potete non essere d'accordo, ma esistono. E allora quel bambino o quella bambina devono avere due persone, due genitori, che ricevono le stesse comunicazioni, proprio per aiutare quel bambino o quella bambina a crescere meglio. Ecco perché ho inserito le coppie omogenitoriali, perché coppie eterosessuali che non sono legate in nessun modo (e io sono dentro quella fattispecie), grazie a questo provvedimento, se dovessero separarsi riceveranno, grazie a quel registro, le comunicazioni.
Due persone dello stesso sesso che non sono legate giuridicamente, neanche nelle unioni civili (perché abbiamo approvato il primo emendamento) non possono avere questa attenzione. State definendo, in una buona legge, una discriminazione, soprattutto per i bambini, non tanto per gli adulti.
Soprattutto per i bambini! Ripeto, colleghi, fattispecie del genere esistono. Esistono, ci sono, e quelle persone si possono separare.
Vi chiedo, per favore, di ragionare e di provare a votare anche a favore perché non si aggiunge niente, non si aggiunge alcun diritto, purtroppo non si aggiunge nulla. Non si aggiunge davvero nulla rispetto alla patria potestà. Non si aggiunge nulla, se non una maggiore tutela per quel bambino e quella bambina.
Grazie.



PRESIDENTE

Le ho lasciato qualche istante in più perché aveva perso qualche secondo nell'intervento.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Per confermare il mio voto favorevole sull'emendamento, che ho anche sottoscritto. Non posso fare riferimenti personali, perché sono sposata con mio marito da 33 anni e ho una figlia maggiorenne, quindi non rientro nelle fattispecie previste dall'emendamento, ma ciò non toglie che voglio sottolineare l'importanza di una proposta di legge come questa, di cui all'inizio avevo evidenziate alcune perplessità per quello che mi sembrava un'eccessiva ingerenza o volontà di regolamentare i rapporti tra le parti soprattutto quando le parti, in questo caso due genitori, si separano. Sono già tanti i soggetti esterni che entrano all'interno, soprattutto giudici per cui ho avuto qualche perplessità, ma poi ho colto l'aspetto di voler facilitare l'attenzione rispetto alle bambine e ai bambini.
Aver sentito il parere negativo all'emendamento mi fa pensare che, forse l'intenzione è che il provvedimento continui a mantenere un'impronta adultocentrica, un'impronta dove sono importanti le relazioni tra i genitori, tra gli adulti (i diritti o meno di uno dei due adulti in questione), ma meno importante è il diritto delle bambine e dei bambini delle figlie e dei figli, di avere attenzione da entrambi i genitori. I genitori possono essere di sesso diverso o di sesso uguale; possono avere relazioni codificate in modo diverso dalla nostra normativa (matrimoni stabili, contratti di altra natura) e possono avere un rapporto d'amore liberamente intrapreso, che può cessare a un certo punto della loro vita.
Peccato che anche in questo parere e in questa valutazione si perda l'occasione di guardare, prima di tutto, al benessere delle bambine e dei bambini.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Sono tra i firmatari degli emendamenti presentati dal Consigliere Sarno. Ho sottoscritto convintamente gli emendamenti rubricati n. 1) e n. 2) ed esprimersi contro l'emendamento rubricato n. 2) significa, di fatto discriminare dei bambini. Non stiamo parlando di normare - tra l'altro, non potremmo nemmeno farlo - a livello regionale situazioni giuridiche all'interno dell'ambito familiare, ma stiamo parlando di comunicazioni: disposizioni sulla comunicazione.
Se al centro della legislazione nazionale e regionale, al centro di tutte le pratiche che riguardano il diritto di famiglia c'è, al primo posto, il diritto del minore, c'è sempre l'interesse del minore, bocciando questo emendamento quel minore lo stiamo discriminando. Non stiamo chiedendo a qualcuno di cambiare la sua opinione riguardo le coppie omogenitoriali o di regolamentare, in qualche modo, le coppie omogenitoriali, ma stiamo parlando dei figli delle coppie omogenitoriali, che hanno tutti i diritti gli stessi diritti, degli altri bambini.
Ripeto, esprimersi in senso contrario su questo emendamento sarebbe non tanto esprimere un fastidio che sempre sentiamo verso le coppie omogenitoriali - che lascia il tempo che trova, sono opinioni - ma attuare un vero e proprio atteggiamento discriminatorio nei confronti di minori.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anch'io sono firmataria degli emendamenti del collega Sarno, quindi ci tengo a evidenziare l'importanza di questo emendamento e, in particolare dell'emendamento rubricato n. 2) che, come hanno già detto i colleghi, è un emendamento che si concentra sui diritti dei bambini e dei minori, quindi dovrebbe essere al di fuori di qualsiasi polemica di tipo politico.
Dovrebbe cercare di lavorare nella direzione di concedere maggiori diritti ai minori, piuttosto che nell'ottica di discriminare il più possibile.
Abbiamo un'opportunità, possiamo donare qualcosa a quei minori, quindi donare un diritto in più. Non vedo per quale motivo dovremmo, per qualche posizione ideologica che non ha nulla a che vedere con questo provvedimento, non cogliere questa occasione e questa opportunità. Nel momento in cui si dà un diritto in più a dei soggetti, non si toglie un qualcosa ad altri, quindi veramente non riesco a comprendere la ratio che si nasconde dietro le posizioni dei colleghi che intravedono qualche pericolo in questo emendamento.
Credo che sia il caso di riflettere maggiormente su questo emendamento e di accoglierlo. Credo che sia un'occasione che sarebbe un vero peccato sprecare, nel momento in cui si va ad approvare una proposta di legge che non va a incidere su una normativa, ma a definire delle condizioni all'interno della nostra Regione che possono migliorare la vita dei minori.
Credo che sia anche un gesto di responsabilità da parte nostra, come adulti, cercare di cogliere la parte positiva di questa proposta del Consigliere Sarno e approvarla.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Non vi sono altre richieste d'intervento in merito all'emendamento rubricato n. 2).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Era stato presentato un emendamento al titolo.
Emendamento rubricato n. 3) presentato da Sarno (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Ritiro l'emendamento rubricato n. 3).



PRESIDENTE

Abbiamo concluso l'esame degli articoli e la relativa votazione.
Non vi sono dichiarazioni di voto finali.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame proposta di legge n. 227, inerente a "Proposta di legge di iniziativa popolare: 'Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico'"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame del disegno di legge n. 227, inerente a "Proposta di legge di iniziativa popolare: 'Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico'", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato con voto negativo a maggioranza dalle Commissioni congiunte III, IV e Commissione permanente per la promozione della cultura della legalità e contrasto ai fenomeni mafiosi in data 29 giugno 2023.
Do la parola al relatore di maggioranza, il Consigliere Leone.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà.



LEONE Claudio, relatore

Grazie, Presidente.
La proposta di legge n. 227, avente a oggetto "Proposta di legge di iniziativa popolare: 'Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico'", è stata presentata in data 16 settembre 2022 a iniziativa popolare.
La proposta di legge è stata dichiarata ricevibile e ammissibile dall'Ufficio di Presidenza in data 27 ottobre 2022. È stata assegnata per l'esame in sede referente alla III Commissione permanente, alla IV Commissione permanente e alla Commissione permanente per la promozione della cultura della legalità e contrasto ai fenomeni mafiosi, e in sede consultiva alla I Commissione permanente e al Comitato per la qualità della normazione e la valutazione delle politiche.
La proposta di legge è composta da 20 articoli e intende abrogare la legge regionale 15 luglio 2021, n. 19 "Contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico (GAP)", approvata da questa Assemblea nel corso della presente legislatura.
Il Consiglio delle Autonomie Locali (CAL), con deliberazione n. 101 del 19 giugno 2023, ha espresso parere contrario su tale proposta di legge.
Le Commissioni permanenti III e IV, nella seduta congiunta del 23 giugno 2023, dopo un attento esame hanno espresso parere contrario alla proposta di legge n. 227, avente a oggetto "Proposta di legge di iniziativa popolare: 'Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico'".
Visto il parere negativo espresso dal Consiglio delle Autonomie locali (CAL) e dalle competenti Commissioni permanenti, in qualità di relatore di maggioranza sono a esprimere parere contrario e a invitare l'Assemblea a respinge la proposta di legge n. 227, avente a oggetto "Proposta di legge di iniziativa popolare: 'Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico'".



PRESIDENTE

La parola al relatore di minoranza, Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio, relatore

Grazie, Presidente.
La brevità con la quale il relatore di maggioranza ha appena liquidato questa proposta di legge, esprime in modo chiaro il disinteresse totale e la mancanza di rispetto nei confronti delle migliaia di cittadini che hanno sottoscritto questa proposta di legge di iniziativa popolare e anche nei confronti dei soggetti che l'hanno proposta. Tra i proponenti annoveriamo decine di soggetti del Terzo Settore, ma anche soggetti istituzionali che quotidianamente hanno a che fare con persone afflitte da questa grave piaga sociale, da questa grave dipendenza da gioco d'azzardo patologico. Questo per inquadrare la situazione.
Facciamo un passo indietro e torniamo a quando questo Consiglio regionale in modo unanime, ha approvato la legge regionale n. 9/2016. Lo ha fatto dopo mesi e mesi di lavoro in Commissione su tre diversi testi, uno dei quali era già una proposta di legge da parte degli Enti locali, e con un gruppo di lavoro che comprendeva forze politiche di tutti gli schieramenti quindi del centrosinistra (che in quel momento era maggioranza di governo in Regione), del centrodestra e del Movimento 5 Stelle. C'era tutto l'arco costituzionale. Questo lo ricordo ogni volta, perché può capitare che in una legislatura si approvino delle leggi che, in qualche modo, la maggioranza impone in quanto ha i numeri per votarle. E chiaramente, quando c'è una legge che passa con i voti della maggioranza, cambiando l'amministrazione, facilmente si cambia anche la legge.
Questa, invece, era veramente una legge di tutti, che partiva dall'esigenza di risolvere un grave problema, che era stato evidenziato non solo dai soggetti che ho citato prima, che sono tra i promotori di questa proposta di legge, ma soprattutto dagli Enti locali e da Sindaci di ogni colore politico e parte politica. Si tratta di Sindaci che, coraggiosamente avevano iniziato a tentare di arginare questa piaga con delle ordinanze e si trovavano di fronte a delle situazioni difficili, perché queste ordinanze, che magari limitavano gli orari del gioco, venivano impugnate. È chiaro che lo spauracchio di un ricorso al TAR, che può costare in avvocati decine di migliaia di euro, per un Comune magari da 15 mila o 20 mila abitanti, è una pesante spada di Damocle.
In qualche modo mancava una legislazione a livello regionale e il Piemonte ha approvato questa legge, che è stata poi presa come esempio da altre Regioni. Siamo stati, come Regione Piemonte, un faro nella lotta al gioco d'azzardo patologico, legiferando su ciò che potevamo legiferare, perch chiaramente non potevamo andare a interferire con le norme contenute nel testo unico di pubblica sicurezza, ma potevamo legiferare sul tema della tutela della salute. Ed è ciò che abbiamo fatto.
Questa legge ha resistito a tutto; ha resistito ai ricorsi e a qualsiasi impugnativa, perché non è stata impugnata, quindi abbiamo legiferato nel pieno delle nostre competenze.
Ha resistito a tutto e nel tempo, come tutte le leggi, ha avuto un'applicazione. Per fortuna, questo Consiglio regionale ha l'interesse a vedere l'impatto che hanno le leggi sul nostro tessuto sociale, perché ogni legge ha la sua clausola valutativa. C'è un interesse e un'attenzione verso la valutazione delle politiche pubbliche. Siamo interessati a vedere se quella legge ha raggiunto l'obiettivo che aveva il legislatore, perché pu succedere che non sia così e che magari, nel corso degli anni, siano necessari dei correttivi alle leggi.
Su questa legge abbiamo dati inoppugnabili che ci sono stati portati non da soggetti che fanno indagini finanziate da Tizio o da Caio, perché nei paesi seri, quando si conduce un'indagine, si portano le statistiche e si dice chi ha finanziato l'indagine.
Abbiamo avuto anche delle ricerche fatte da soggetti finanziati dai signori del gioco. Invece, il Piemonte, giustamente, per portare avanti la clausola valutativa della legge n. 9/2016, si è riferita a dati ufficiali, a dati della Regione, a dati dell'IRES (Istituto di Ricerche Economiche e Sociali), che è un ente strumentale della Regione. In più, ci sono le altre valutazioni fatte da chi si occupa quotidianamente di questo problema, come i SerD.
Tutti i dati dimostravano e dimostrano che la legge n. 9/2016 andava nel senso della volontà del legislatore, perché aveva portato a una diminuzione dei volumi di gioco e a una diminuzione delle perdite da parte dei cittadini piemontesi.
D'altra parte, l'Osservatorio regionale sul lavoro - quindi, non un istituto finanziato da soggetti vari - diceva che l'impatto sull'occupazione era trascurabile; si parlava di poche unità, a fronte invece di una riduzione cospicua dei volumi di gioco da parte dei cittadini piemontesi.
C'era anche un altro dato. Dobbiamo far fronte a un aumento del gioco online. Sul gioco online non possiamo legiferare a livello regionale; mi piacerebbe tanto che lo facessero a livello nazionale, ma non lo fanno. A livello regionale non possiamo. Certamente il gioco online è aumentato, ma negli anni di applicazione della legge n. 9/2016 non è aumentato più che nelle altre Regioni. È aumentato meno che nelle altre Regioni. Sarebbe dovuto accadere il contrario, in qualche modo una minor possibilità di giocare sul territorio.
Ribadiamo che la legge n. 9 del 2016 andava a lavorare sull'offerta cercando di regolamentare l'offerta di gioco, non a proibire, perché non potevamo, ma a regolamentarla e avrebbe dovuto comportare uno spostamento dal gioco fisico al gioco online.
Il gioco online in quegli anni è aumentato, ma meno che nel resto d'Italia quindi non c'è stato quell'effetto, anche perché (questo non lo dico io, ma ce lo dicono le persone che si occupano di gioco d'azzardo patologico quotidianamente), il profilo del giocatore fisico è un po' diverso dal profilo generale di chi gioca online, perché magari il giocatore fisico ha bisogno di fare il gesto di uscire, di recarsi a giocare in un determinato contesto; magari è una persona, purtroppo, più fragile, anziana e con un livello culturale un po' più basso, che ha qualche difficoltà e sa usare lo smartphone per scrivere un messaggio o per andare sui social network, ma se deve aprire un profilo su un di queste app di gioco, caricando i suoi dati e la sua carta di credito, magari ha qualche problema in più e continua a essere un giocatore che ricorre al gioco fisico.
Quindi, quella parte la teniamo fuori, ma cosa è successo nel frattempo? Questo noi non lo sappiamo o forse lo sappiamo troppo bene.
Sappiamo delle pressioni esterne, soprattutto prima di una consultazione elettorale, perché poi, in qualche modo, la nuova Amministrazione di centrodestra ha inteso cambiare questa legge provandoci più volte.
Ricordiamo che la legge che ha abrogato la n. 9 del 2016 arriva alla fine di un percorso tortuoso, che ha visto presentazione di ben due leggi d'iniziativa consiliare, poi è arrivata in porto con sostanziose modifiche e non mi piace dire migliorative, perché sembra che parlo di un provvedimento positivo, ma con modifiche che l'hanno resa meno peggiore, è un disegno di legge.
Allora, c'è un mondo fuori, perché ricordiamocelo che c'è un mondo fuori che non è fatto solo dai signori che gestiscono le sale slot, non è fatto solo dai tabaccai che sono stati qui fuori a fare rumore contro la legge n.
9 del 2016, ma esiste una maggioranza silenziosa, fuori, di persone che non verranno mai a manifestare, perché, signori, lo sappiamo, c'è uno stigma sociale sul gioco d'azzardo, uno stigma sociale sulla difficoltà, uno stigma sociale sulla povertà, uno stigma sociale sulle dipendenze! C'è una maggioranza silenziosa fuori che ha visto gli effetti negativi della nuova legge del centrodestra! Ebbene, quel mondo si è attivato attraverso diversi soggetti. Adesso sto facendo la relazione di minoranza della proposta di legge di iniziativa popolare; il punto successivo sarà una proposta di legge degli Enti locali.
L'altro soggetto: i Sindaci.
Signori, se cambia la legge sul gioco d'azzardo e i cittadini non sanno che fare, perché sono di nuovo nelle mani degli usurai, non vanno a lamentarsi dal Presidente Cirio o dai Consiglieri regionali, ma vanno dal Sindaco! Abbiamo riportato la questione in mano ai Sindaci, senza che i Sindaci possano fare nulla, perché ai Sindaci sono state tolte tutte le prerogative che avevano nel 2016; ad esempio, di regolamentare gli orari del gioco; ad esempio, di identificare anche punti sensibili per ai fini delle distanze ulteriori aspetti rispetto a quelli che c'erano. Ai Sindaci è stato tolto tutto dalla nuova legge del centrodestra. Intendo tutti i Sindaci, non solto i Sindaci di centrosinistra, ma anche ai Sindaci della Lega, perch ci sono anche Sindaci di centrodestra che hanno sostenuto la proposta di legge degli Enti locali.
Allora, questo mondo fuori, che è più grande del mondo che c'è qui dentro ha detto che le tutele della legge n. 9 del 2016 vanno ristabilite, ed è quello che abbiamo ribadito e che vorremmo.
Queste proposte di legge sono state liquidate. Io e altri Consiglieri abbiamo combattuto per farle inserire nella programmazione quadrimestrale dei lavori, ma sono state liquidate con grande faciloneria, all'interno del dibattito nelle Commissioni, con la stessa velocità e la stessa mancanza di rispetto che abbiamo visto oggi nella relazione di maggioranza.
Noi, chiaramente, non lasciamo da parte la speranza; finché non ci sarà il voto dell'articolo 1 di questa proposta di legge, restiamo speranzosi che queste proposte possano trovare accoglimento o, quantomeno, si possa riaprire una discussione sul tema. Diversamente, auspichiamo che quel mondo fuori, che è maggioranza silenziosa, in qualche modo esprima la sua opinione sul tema quando verrà chiamato a decidere su chi governerà la Regione per i prossimi cinque anni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al secondo relatore di minoranza, il Consigliere, Sarno.



SARNO Diego, relatore

Grazie, Presidente.
Non vorrei ripetere quanto già detto dai colleghi a sostegno di queste due proposte perché, come vedete sono due proposte; una proposta, com'è stato detto, arriva dopo una raccolta firme che è durata quattro mesi. In quei mesi le realtà associative che l'hanno animata sono più di 40 in tutta Torino e provincia e in tutto il Piemonte; realtà che hanno raccolto quelle firme nei luoghi più diversi, perché le hanno raccolte nei centri commerciali, nelle piazze, nei mercati, davanti ai concerti, in serate di approfondimento e anche all'interno di alcuni ambiti che riguardano più il mondo medico, il mondo psicologico. Ricordo che hanno raccolto 12 mila in quattro mesi.
Capite, quindi, come questo tema sia particolarmente sentito, non solo da quelle realtà associative, ma anche dai cittadini, che dovremmo tutti, in egual misura, tentare almeno di rappresentare.
Poi c'è l'altra proposta, quella degli Enti locali, che hanno manifestato la propria volontà approvando questa proposta di legge d'iniziativa popolare all'interno dei propri Consigli comunali, tra l'altro Comuni con maggioranze di diverso colore politico. Ricordo che ci sono stati voti favorevoli anche da parte di Consiglieri legati alla vostra maggioranza. Ne ho visti due o tre di quei 21, per i quali il voto a favore della proposta di legge è arrivato da parte di Consiglieri comunali anche di grandi città non solo di piccoli Comuni, che portano in Consiglio il marchio politico di Forza Italia, di Fratelli d'Italia e della Lega. Ci sono state votazioni che andavano oltre l'indicazione dell'attuale maggioranza qui in Consiglio regionale.
Abbiamo fortemente voluto aiutare questo processo democratico, proprio perché quella proposta rimette mano alla tutela della salute pubblica dei piemontesi. Ve lo vogliamo ribadire. Ve l'abbiano detto a inizio legislatura, quando avete approvato quella brutta e nuova legge sul gioco d'azzardo patologico, perché l'avete chiamata come se fosse contrasto al gioco d'azzardo patologico e tutela delle persone che ci finiscono in mezzo, ma quella proposta, lo sappiamo bene, aiuta la diffusione del gioco d'azzardo patologico, non del gioco d'azzardo in generale, ma di quello patologico, caratterizzato da quelle maledette macchinette. Tutti i professionisti del settore, soprattutto la parte medica, hanno dichiarato che quelle macchinette producono la patologia, incentivano la patologia.
Abbiamo voluto questa proposta per ridare fortemente autorevolezza ai Comuni, perché voi avete tolto la possibilità agli Enti locali, anche se poi superata da una sentenza del TAR (non so se l'avete letta negli scorsi mesi) in cui nega una delle norme che voi avete approvato, cioè ridà la possibilità agli Enti locali, proprio per la tutela della salute pubblica di emettere ordinanze sindacali per limitarle nelle fasce orarie oltre le tre ore, proprio perché l'apertura e la chiusura di quelle macchinette, se spezzettate nell'arco della giornata, ne diminuiscono l'utilizzo. Abbiamo visto i dati arrivati dai vari SerD, nei quali si rileva che la vostra proposta ha aumentato sia la definizione di giocatori patologici sia le dipendenze da questo maledetto gioco.
Pertanto, abbiamo voluto rimettere mano al distanziometro, distanziometro che voi avete messo per le scuole superiori e professionali, lasciando fuori da quei luoghi sensibili le scuole medie, le materne e gli asili nido, confondendo l'oggetto del problema. I ragazzi delle scuole superiori e dei professionali vanno sempre meno a giocare nei bar o nelle sale slot perché giocano online (tema sicuramente problematico che a livello nazionale si dovrebbe affrontare).
Sono i nonni e i genitori disoccupati che, accompagnato il figlio o il nipote, rientrando a casa e si fermano a giocare perché vedono, in quell'opportunità, un'opportunità di crescita economica. Certamente sbagliando, ma sono soggetti che hanno una patologia e, come per tutte le patologie, oltre a provare a curarle, devi anche limitare l'accesso alle cause che le scatenano.
Voi avete volutamente permesso a queste persone, per ascoltare principalmente le lobby del gioco e di quella tipologia di gioco, di fermarsi. L'ho già detto in quest'Aula: sotto casa mia c'è una sala di quel tipo, vicino a un asilo e a una materna. Se venite con me a fare un giro al mattino, dopo aver portato i figli e nipoti a scuola, o prima di andare a riprenderli nel pomeriggio, vedrete quegli stessi soggetti in difficoltà giocare prima e dopo l'accompagnamento dei propri nipoti o dei propri figli nelle scuole.
In ultima analisi, con queste due proposte abbiamo voluto ribadire un tema che voi avete totalmente snaturato nella narrazione della proposta approvata ormai due anni fa sul gioco d'azzardo e sulle slot machine: se negato, avrebbe aumentato la produzione di economia legata alla criminalità organizzata.
Era un'affermazione falsa e sbagliata, perché la Guardia di Finanza e la Direzione Investigativa Nazionale Antimafia hanno detto con chiarezza - con chiarezza - che la criminalità organizzata entra nel gioco legale e la criminalità organizzata ne fa il primo profitto. Ormai ha superato anche il profitto che arriva da attività più canoniche della criminalità organizzata, ad esempio lo spaccio di droga.
Il gioco d'azzardo e le slot machine stanno diventando - e lo sono diventate - il primo elemento d'incasso per la criminalità organizzata perché s'inseriscono all'interno del gioco legale attivando aziende o comprando da quelle aziende in attività commerciale sul nostro territorio.
È lì che vanno per il riciclaggio di denaro sporco. In questo momento, la più grande "lavatrice" è il gioco d'azzardo, gestito attraverso le slot machine.
Non lo dice il Consigliere Diego Sarno, lo dicono esponenti istituzionali della nostra Repubblica.
Perché abbiamo voluto sostenere questa battaglia e siamo qui oggi a discuterla? Per dare cittadinanza a quelle realtà associative e a quegli enti, come l'Ordine dei medici e degli psicologi, che erano dentro a questa battaglia condividendola (hanno raccolto le firme anche loro). Altri Comuni sono molto più agganciati alla realtà di questa maggioranza miope, che non vuole vedere il problema, evidentemente per tutelare una lobby, che non è illegittimo - ci mancherebbe altro - ma non puoi tutelare una lobby se questa tutela è a discapito della tutela della salute pubblica dei piemontesi.
Ecco perché abbiamo convintamente sostenuto il percorso, siamo qui a discuterne e, come Gruppo del Partito Democratico, continuiamo a sostenere questa esigenza per rivedere la proposta di legge di iniziativa popolare firmata 12 mila cittadini piemontesi e da 21 Consigli comunali di natura politica diversa.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Sarà un po' difficile non riprendere alcuni concetti che sono già stati espressi, ma credo sia importante lasciare una traccia a verbale della nostra ferma opposizione a quello che avverrà tra poco, cioè alla bocciatura della proposta di legge popolare.
Ho partecipato a parecchi di quei banchetti e alcune di quelle migliaia di persone sono passate anche attraverso i banchetti in cui ero anch'io presente, insieme ai miei collaboratori. Cittadini che si avvicinavano al banchetto non solo per sostenere la raccolta firme, ma per fermarsi un paio d'ore. Se qualcuno di voi della maggioranza fosse stato lì con noi ad ascoltare alcune storie veramente tristi e toccanti, probabilmente non sarebbe giunta a questa decisione. Voi siete già partiti "lancia in resta" a inizio legislatura con questo progetto, era già nel vostro programma quindi diventa difficile convincervi in qualsiasi maniera.
Tuttavia stiamo ignorando veramente la voce, il grido d'aiuto e il grido d'allarme di migliaia di persone che vivono questa condizione e questa piaga sociale, come hanno ricordato anche i colleghi. Una vera e propria piaga sociale che colpisce soprattutto le persone più fragili, colpisce soprattutto quelle persone che ormai vedono nel gioco e nelle macchinette una speranza di ripresa economica che non avverrà mai. Noi, come amministratori, non possiamo dare delle speranze di questo tipo alle persone.
Ancor di più, come ricordava chi è intervenuto prima di me, questa legge del 2016, a oggetto "Contrasto al gioco d'azzardo patologico", funzionava era stata votata all'unanimità e ci avete messo mano proprio nella maniera peggiore: avete allargato le maglie e, invece che risolvere un problema, lo state accentuando. Vi siete barricati dietro quello che è, secondo me, un falso problema, quello dell'occupazione. In realtà, di occupazione ne avete creata, ma soprattutto ai servizi sociali e a tutti quegli enti che devono accogliere quelle povere persone che poi, quando cadono in disgrazia, si rivolgono a loro con pochissime speranze di potersi tirare su.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione di intervenire anche nella fase della discussione generale, oltre che in quella della relazione di minoranza, per completare l'intervento che ho fatto precedentemente, portando altri elementi.
Abbiamo già detto del percorso della legge n. 9 del 2016 e di ciò che ha fatto questa maggioranza di destra per abrogare quella legge per farne una peggiore. Ripeto, non modificarla, non fare un piccolo tagliando a una legge dopo quattro-cinque anni di applicazione, ma abrogarla e fare un'altra legge peggiore.
Vorrei parlare delle motivazioni che questa maggioranza di centrodestra ha addotto per modificare la legge n. 9/2016. Limitare gioco legale, qualcuno ha detto, è un atteggiamento proibizionista. Se volete, possiamo parlare di proibizionismo, ma se andiamo a vedere, chi è antiproibizionista a parole ha poi aperto largamente a una droga pesante come le macchinette. L'ha detto chi è venuto a parlare durante le audizioni e le consultazioni; una persona che per decenni si è occupata di gioco d'azzardo patologico ha detto che quella è una droga pesante, quindi questa maggioranza di destra ha aperto maggiormente a una droga pesante.
Prima motivazione. Limitare il gioco legale ha fatto sì che si favorisse quello illegale: affermazione totalmente falsa, non suffragata dai fatti in quel momento e non suffragata dai fatti nemmeno dopo. Il gioco illegale purtroppo, c'era prima e tale è rimasto, noi siamo al fianco di chi si batte contro l'illegalità.
Tuttavia, non è che limitare il gioco legale lo ha fatto aumentare piuttosto è provato da diverse indagini che abbiamo visto in questi anni (sono venuti qui anche esponenti delle Forze dell'ordine, della Guardia di Finanza) che favorire il gioco legale ha fatto aumentare anche l'illegale perché c'è chi ha l'interesse, e anche facilità, ad affiancare il gioco illegale a quello legale, a confonderli insieme. Ci sono state operazioni in cui si è scoperto che, a fianco di apparecchi legali, c'erano altri apparecchi apparentemente legali perché erano identici, ma erano collegati con server in altri paesi e quindi erano macchine illegali. In più purtroppo, sono i dati a dircelo - il mondo della criminalità organizzata lo stesso che ha un buon mercato da gioco d'azzardo patologico perché è il mondo anche degli usurai, ha interesse a investire nel gioco legale perch quelle macchinette possono essere delle grandi lavatrici di soldi sporchi.
C'è un fatto noto a tutti, perché è accaduto sul territorio piemontese nella provincia di Torino, a Carmagnola, per la precisione, e ha colpito tra l'altro, l'esponente di una parte politica che non è la parte politica che ha voluto e difeso questa legge (è un esponente di centrodestra). In quel Comune, chi ha portato avanti provvedimenti contro il gioco d'azzardo quello legale, è stato minacciato, ha avuto l'auto bruciata dalla criminalità organizzata! Questa è l'ulteriore prova che l'interesse delle mafie è anche nel gioco legale. Inoltre, il fatto di aver nuovamente aperto le maglie, di aver deregolamentato, di aver ricreato il Far West sul gioco legale non ha colpito il gioco illegale. Questa è la prima questione.
La seconda questione - peraltro, l'abbiamo già citata - verte sui posti di lavoro; al riguardo, erano stati diffusi anche dei dati, secondo cui si sarebbero persi migliaia e migliaia di posti di lavoro.
Per quanto si possa essere attenti lettori, si possano leggere articoli di giornale, esaminare indagini, statistiche, sondaggi, studi sociali e studi economici portati avanti dai più svariati istituti di ricerca, i dati regionali parlavano di un impatto assolutamente trascurabile (e quando dico "trascurabile" parlo di poche unità) in merito all'occupazione.
Chiaramente, dobbiamo sempre mettere in confronto quei numeri con i numeri delle persone che si rovinano, perché il gioco è la scommessa dello Stato è la puntata dello Stato sul disagio. È una tassa sul disagio, quindi è lo Stato che scommette, che punta e che crede nel disagio delle persone per avere introiti fiscali: a mio avviso, da cittadino di questa Repubblica questo è ciò che di più immorale e antietico ci possa essere! Non si sono avuti impatti favorevoli dalla reintroduzione di norme maggiormente permissive in termini di gioco legale. Tra l'altro, visto che anche la nuova legge approvata da questa maggioranza di centrodestra ha per fortuna, una clausola valutativa, potremmo sospendere l'esame di questi provvedimenti per fare, eventualmente, degli approfondimenti in Commissione. Esaminiamo la clausola valutativa della legge emanata dal centrodestra sul gioco d'azzardo e verifichiamo se ha avuto degli effetti positivi o se, magari, ha bisogno di qualche modifica. E qualora avesse bisogno di modifiche, certamente potremmo attingere da queste proposte di legge: provenendo da soggetti esterni al Consiglio non si possono emendare però possiamo prendere degli spunti positivi da questi testi.
La legge n. 9 del 2016 ha avuto effetti positivi, la legge che l'ha abrogata. no. Le ragioni che hanno portato ad abrogare quella legge erano del tutto inconsistenti, non sussistevano secondo le modalità con le quali sono state comunicate alle Commissioni e al Consiglio. Certamente, restano valide le vere ragioni che hanno indotto questa maggioranza ad approvare quella legge: aiutare gli operatori del gioco, accontentare esclusivamente la lobby del gioco d'azzardo, solo quella. Punto!



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo doverosamente su questa proposta di legge, partendo da un'osservazione: 12 mila firme di cittadini piemontesi, 21 Comuni, 40 associazioni, medici e psicologi hanno meritato un minuto e 57 secondi del relatore di maggioranza e, quindi, l'attenzione di tutta la maggioranza che in questo momento guida il Piemonte. Solo un minuto e 57 secondi, dopo mesi di lavoro, d'impegno e di partecipazione civile.
Perché - lo voglio ricordare, sebbene lo abbiano già fatto alcuni colleghi che mi hanno preceduto - queste associazioni, questi Comuni, questi cittadini, i medici e gli psicologi hanno chiesto che il Consiglio regionale approvi questa legge, che invece la maggioranza probabilmente boccerà? Per un motivo molto semplice: perché hanno toccato con mano il dramma.



(Brusìo in aula)



ROSSI Domenico

Vedo che non interessa a tutti i colleghi quello che stiamo discutendo, ma lo capisco: un minuto e 57 secondi è già più che sufficiente.
Dicevo, hanno toccato con mano il dramma delle famiglie di cui tanto spesso si discute in quest'Aula (lo abbiamo detto anche poco fa). Eppure, in certi casi ci si dimentica di quelle famiglie rovinate, per esempio, dalla dipendenza dal gioco d'azzardo patologico; famiglie che spesso sono costrette ad affrontare situazioni drammatiche come l'indebitamento, la dipendenza patologica o la violenza cui spesso ricorrono le persone affette da dipendenza (questa come le altre dipendenze). Oggi sembra che di queste famiglie, all'improvviso, ci si interessi di meno rispetto ad altri momenti. Ci sono studi della Regione Piemonte secondo cui il prezzo più alto sia della dipendenza psicologica sia delle perdite economiche è sulla testa delle famiglie più povere della nostra Regione. Ci sono studi della Regione Piemonte secondo cui la maggior parte delle persone che gioca in maniera eccessiva e che è a rischio di dipendenza ha un reddito inferiore a 15 mila euro l'anno. Questi sono i dati che emergono dagli studi della nostra Regione.
Nonostante tutto questo, la maggioranza è andata avanti senza dubbi nell'abolizione della vecchia legge, proponendone una nuova e oggi liquida in pochissimi passaggi lo sforzo di tantissimi cittadini piemontesi.
Anch'io un passaggio lo voglio fare, ricordando alcuni elementi centrali di questa battaglia che condividiamo con forza con 12 mila cittadini, 21 Comuni, 40 associazioni, l'Ordine dei medici e l'Ordine degli psicologi.
Questo è un settore che dal 2004 al 2021 (periodo COVID incluso) è passato da una raccolta di 24 miliardi di euro all'anno a 111 miliardi di euro nel 2021 (cinque volte tanto). Trovate un altro settore economico in Italia che in 15 anni ha accresciuto il suo volume di ben cinque volte.
Questo lo voglio ricordare per dire due cose. La prima è che la precedente legge regionale, che aveva leggermente limitato l'offerta (e su questo tornerò), non ha chiuso nessun settore, anzi, lo ha reso semplicemente più simile ad altri settori economici. La seconda è che questo volume aumentato di cinque volte ha provocato quello che abbiamo visto nei numeri: l'Italia è la prima nazione in Europa per rapporto tra macchinette presenti sul territorio e numero di abitanti ed è la terza al mondo per rapporto tra numero di macchinette e cittadini.
Tutto questo semplicemente ha provocato quella che è stata definita correttamente una vera e propria overdose di offerta di gioco. E quando si immette sul mercato in maniera eccessiva una sostanza tossica evidentemente ci sono delle persone che, a causa di questa immissione pagano un prezzo altissimo.
Chiedo scusa, Presidente, se devo smettere.



PRESIDENTE

No, prosegua. Chi deve uscire dall'Aula è pregato di uscire senza.



ROSSI Domenico

Grazie, non volevo disturbare i colleghi che stavano parlando tra di loro.
Dicevo, Presidente, che quando si immette sul mercato un eccesso di sostanza tossica, c'è chi, a causa di quella sostanza, paga un prezzo, ed è chi ne diventa dipendente. Di solito, come in questo caso, chi paga il prezzo più alto sono le persone più fragili.
Sono usciti finalmente i dati relativi alla spesa anche nel 2022.
Aspetteremo poi i dati del Libro blu dell'Agenzia delle dogane per avere un dato più approfondito. Al contrario di quello che era accaduto fino al 2019, anno in cui era in vigore la precedente legge regionale, anno in cui anche in Piemonte cresceva il gioco, ma in maniera inferiore rispetto alle altre Regioni d'Italia, grazie alla legge regionale che voi avete voluto e che oggi decidete di mantenere, rimandando al mittente questa proposta, per la prima volta il Piemonte torna a crescere più delle altre Regioni. Se andate a prendere il dato su quanto i piemontesi hanno speso nel 2022 vedete che la Regione che è cresciuta di più (più del 70% tra il 2019 e il 2022) è il Piemonte, mentre fino al 2019 cresceva, ma di meno delle altre Regioni. La responsabilità di questa situazione è da imputare alla vostra scelta, in primis, di approvare la legge attuale e poi di rigettare quella odierna.
Anche il Governo sbaglia a fare cassa sul gioco. Lo abbiamo visto nelle discussioni che abbiamo fatto anche negli anni precedenti. Se c'è stato un momento in cui il Paese ha cambiato rotta sul gioco e ha spalancato le porte al fenomeno di cui stiamo parlando, cioè a una vera e propria overdose di offerta, è stato proprio quando negli anni Novanta si è deciso di considerare il gioco d'azzardo un settore su cui fare cassa. Se è un settore su cui faccio cassa, più persone giocano, più io faccio cassa. È ora di invertire questo paradigma: l'offerta va limitata. Il settore del gioco non deve essere proibito, ma regolato, perché gli effetti di questo fenomeno ricadono sui nostri cittadini più fragili e sulle famiglie che ci stanno tanto a cuore.
Chiudo, Presidente, dicendo che, come hanno già sottolineato i colleghi che mi hanno preceduto, voi avete raggiunto il vostro obiettivo, che è quello di sostenere un settore economico. E oggi, bocciando anche questa proposta di legge, lo confermate.
Qualche collega ha parlato di "lobby del gioco". Voi avete scelto in maniera consapevole di sostenere un settore economico che già era molto florido - come ho spiegato, in 15 anni si è quintuplicato il fatturato e la raccolta di gioco - ma lo avete fatto avendo un obiettivo che è diametralmente opposto al nostro. I cittadini piemontesi se ne accorgeranno e se ne sono già accorti. Il nostro è quello di tutelare le fasce deboli tutelare chi è in difficoltà, tutelare le vittime di quella che è stata un'overdose da gioco d'azzardo patologico. Questi obiettivi sono diametralmente opposti, ancora una volta, in barba a chi dice che non c'è differenza tra destra e sinistra. Invece noi diciamo che c'è e, ancora una volta, non a caso parliamo di sanità pubblica: c'è chi favorisce e chi ha degli interessi economici, per quanto leciti e legittimi, e chi, invece sta dalla parte degli ultimi che pagano il prezzo di queste scelte.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Questo è un tema su cui ci siamo ampiamente confrontati. Mi spiace vedere tale assenza fra i banchi della maggioranza quando parliamo di un aspetto che tocca tantissime famiglie nella nostra Regione e non solo, soprattutto per quanto riguarda un fatto che, secondo me, è abbastanza grave e allarmante. Questo è un Paese dove si cerca di tracciare qualsiasi fonte economica, qualsiasi pagamento, tranne nei posti dove è estremamente facile trasformare del denaro illecito in denaro lecito.
In che senso dico questo? Al di là di tutte le questioni sulla dipendenza che si collegheranno al discorso che andrò a fare, c'è un aspetto importante.
Spesso capita che la malavita organizzata si infiltri all'interno di queste società che gestiscono il gioco legale. Difatti, il denaro che viene introdotto nelle macchinette, se sono collegate ai meccanismi dell'Agenzia delle Entrate, SISAL registra quel denaro, ma non sappiamo chi quel denaro l'ha inserito, quindi è un denaro di cui nessuno si chiede la provenienza ma che, automaticamente, diventa legale. Immaginate quanto è difficile fare la stessa cosa con un'attività imprenditoriale, dove bisogna emettere delle fatture e bisogna intestare delle fatture a delle persone, dove ci sono dei pagamenti tracciati, dove sappiamo da dove arrivano questi fondi. Invece in questo caso è praticamente impossibile.
Detto questo, non solo non ci permette di controllare il flusso di denaro che gira all'interno di questi centri slot, di queste attività dove ci sono delle slot o delle VLT installate, ma rende impossibile risalire anche alle persone che sono totalmente incapaci, perché in preda a una malattia e a una patologia, quella del gioco d'azzardo compulsivo, e che dilapidano parte dei loro risparmi o della loro famiglia. Questo non ci consente nemmeno di risarcire laddove si dimostra che c'era anche consapevolezza della difficoltà di questa persona e non si è avuto nessuno scrupolo nel lasciarla giocare permettendogli di continuare a rovinarsi.
C'è una normativa che tutela queste persone? Sì, ma è impossibile da applicare, perché non c'è nessun tracciamento del denaro che viene introdotto.
Al di là della regolamentazione, che ritengo fondamentale, è fondamentale il controllo, perché non è possibile che su un mercato che vale tutti questi miliardi non ci sia il minimo controllo da parte dello Stato, se non su alcune attività che sono più facilmente tracciabili, ma non quelle di cui stiamo parlando oggi.
Questo è un problema che conoscono tutti. Non capisco per quale motivo non si voglia intervenire in maniera strutturale per limitare questo fenomeno ma lascio ad altri determinate conclusioni.
Un altro aspetto è quello della difficoltà che hanno i nostri Sindaci a gestire queste situazioni, perché quando uno non ha soldi, quando uno è completamente rovinato, la prima persona cui va a chiedere aiuto è proprio il Sindaco, ovvero l'istituzione più vicina, i servizi sociali, che il Comune mette a disposizione.
Deregolamentando questo mercato, in teoria, bisognerebbe avere un maggiore introito; bene. Ebbene, visto che sappiamo che una buona parte deriva da persone che sono affette da una patologia che li porterà ad aver bisogno dei servizi dei Comuni per sostenersi, nel momento in cui non avranno più mezzi, dobbiamo trasferire una parte di questi maggiori introiti ai Comuni.
Un minimo di compensazione, ma neanche questo avviene, perché qui non c'è nessun obiettivo di tutelare le persone. Purtroppo la realtà è questa.
Deregolamentando in maniera così decisa, è quasi impossibile qualsiasi tipo di controllo e qualsiasi tipo di limitazione.
Pensate ai tanti che usufruiscono di queste macchinette e penso alle persone anziane che passano a volte la giornata a giocare con le slot.
Qualcuno dice: "Beh, potrebbero anche giocare online". Voglio proprio vedere una persona anziana che si mette lì con la carta di credito e che accede a Internet, facendo tutti i passaggi necessari per riuscire a giocare online! A parte il fatto che quella parte di quelle giocate verrebbe almeno tracciata, ma la maggior parte delle persone che non ha mezzi non riesce neanche ad accedere ai giochi online e si rovina con il denaro contante e con il gioco fisico, perché è estremamente facile e non è minimamente complicato infilare una moneta e schiacciare dei tasti: chiunque è in grado di farlo, purtroppo.
Stiamo trattando un argomento estremamente delicato, su cui bisognerebbe forse intervenire in maniera maggiore e non solo a livello regionale, ma anche a livello nazionale.
Al di là della regolamentazione, io direi, bisogna insistere soprattutto sul controllo, perché dobbiamo sapere chi è il proprietario di questi fondi che vengono inseriti a centinaia di euro a giornata all'interno di queste macchinette, altrimenti non riusciamo a tutelare nessuno; non riusciamo a tutelare queste persone, né a tutelare lo Stato e neanche quegli imprenditori che esercitano l'attività legale del gioco correttamente. In questo modo, non tuteliamo neanche loro, perché sono esposti alla concorrenza sleale da parte di chi mette in piedi questi meccanismi per "lavare" dei soldi, perché è il sistema più semplice per lavare dei soldi soprattutto per quanto riguarda le piccole organizzazioni criminali.
Vedo che parlo a pochi colleghi, perché nei banchi della maggioranza ci sono pochi colleghi presenti.
Interveniamo su un aspetto così importante e così delicato che vede, da una parte, le infiltrazioni mafiose e della malavita organizzata e, dall'altra le difficoltà di tante famiglie.
Forse, sarebbe il caso di avere un minimo più d'attenzione e avere un po' meno ideologia quando ci approcciamo a questo tipo di argomenti. Sono argomenti complessi, sono argomenti che vanno affrontati nello specifico con tutte le loro sfaccettature, ma soprattutto sono argomenti su cui bisogna avere veramente il coraggio di intervenire.
Sappiamo benissimo che non serve il proibizionismo. Il proibizionismo non serve mai a niente, anzi peggiora solamente la situazione, perché in una situazione di proibizionismo lo Stato non ha nessuna possibilità di controllo, se non la semplice repressione. D'altro canto, non ha neanche i dati corretti per studiare delle politiche di contenimento delle conseguenze negativi di determinate attività. Ebbene, in questo caso, oltre ad avere completamente deregolamentato, non abbiamo il minimo tracciamento della provenienza dei fondi spesi all'interno di questo mercato.
Forse è arrivato il momento di fare una riflessione. Sicuramente questa legge aiuterebbe maggiormente, perché darebbe uno strumento in più ai Sindaci, ma è un discorso che dovremo fare a livello nazionale, sedendoci intorno a un tavolo e mettendoci una mano sulla coscienza per dire che forse è arrivato il momento di mettere non tanto un limite alla diffusione del gioco d'azzardo, quanto alla diffusione di flussi di denaro non tracciati.
Questo è uno dei principali mali di mercato reso legale senza i giusti anticorpi per evitare le infiltrazioni criminali e credo che la politica abbia un'enorme responsabilità in tutto questo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Un breve intervento che è anche una dichiarazione di voto, per dichiarare il sostegno a queste due proposte di legge arrivate dalla raccolta firme e da alcuni Comuni.
Non entrerò nel merito di dati di ricerca e di numeri, ma l'occasione dell'intervento è anche di rispetto a chi, sul territorio, tutti i giorni si trova di fronte a situazioni molto difficili e molto complicate che riguardano il gioco patologico, sia nelle famiglie (dove sono davvero tante), sia nei servizi delle dipendenze, sia nei Comuni, con Sindaci che si sono trovati spiazzati e in difficoltà dopo l'affossamento della legge del 2016, approvata in questo Consiglio regionale del 2016, e l'introduzione delle nuove norme liberiste che questa maggioranza ha voluto approvare, anche contro questo pezzo di mondo, a inizio legislatura.
Una legge che ha scelto di ascoltare una parte della filiera; una legge che ha scelto di ascoltare una sola voce e, forse, nemmeno tutte le voci di quel settore. Mi sto ancora chiedendo come sia stato possibile che in così poco tempo, a fronte di una tale situazione, il Consiglio regionale abbia portato all'approvazione in modo unanime un provvedimento né repressivo n di divieto assoluto, ma che prendeva atto della realtà e provava a dare strumenti ai diversi livelli di filiera (Enti locali, Regione stessa e servizi sanitari). Ciò per affrontare il tema della dipendenza da gioco d'azzardo, quello che chiamiamo gioco d'azzardo patologico, ancorch legale, che non lo vietava, ma lo limitava e introduceva elementi di contrasto e mitigazione, le cui ipotesi e soluzioni erano state condivise e raccolte dall'interlocuzione con chi vive tutti i giorni sul territorio questo fenomeno.
Davvero mi sono chiesta cosa sia successo, perché la condivisione era stata grande, al di là delle appartenenze politiche, e c'era stata una grande volontà di ascoltare il territorio. In questo Consiglio ci sono molti Consiglieri che arrivano dall'esperienza di Sindaco o Sindaca, per cui conoscono bene cosa succede sui territori. Anch'io arrivo da quell'esperienza, ho fatto parte di quel numero ristretto di Sindaci che provarono, con regolamenti comunali, ad arginare il fenomeno e si videro anche recapitare richieste di risarcimento milionario da parte delle società da gioco, proprio perché in assenza di una legge regionale. Andammo un po' allo scoperto, provando a trovare una soluzione e, soprattutto, a sollevare le questioni.
Fatto 100 il numero di persone che si rivolgevano in Comune per avere sostegno economico sul lavoro, si scopriva che dietro il 70-80% - scava e scava, interroga, prova a verificare o fai un minimo di verifica - c'era una dipendenza e, quasi sempre, una dipendenza da gioco d'azzardo patologico. Poi bastava andare dal tabaccaio, bastava muoversi in città (come basta farlo ora) per scoprire persone in grande difficoltà, anche a volte su cui non si penserebbe, e scoprirle legate ore e ore intere a quelle macchinette.
Ecco che oggi è preoccupante e deludente la chiusura che c'è rispetto a una parte grande e consistente (migliaia di firme di cittadini, di associazioni e del mondo del sociale e della sanità) che ci pone la questione. Ce l'hanno posta anche con dei numeri o, comunque, ci hanno costretti a leggere e rileggere i numeri che i colleghi hanno prima citato con precisione: di come, ahimè, dall'introduzione della nuova legge sia aumentato nuovamente sia il volume d'affari del gioco in Piemonte sia i soggetti in carico dei servizi.
È spiacevole, ma se ne prende atto. È spiacevole leggere e verificare la chiusura totale e l'incapacità di mettersi in discussione e di dare attenzione a questi fatti e il fatto stesso che siano stati Consiglieri di opposizione a sollecitare e richiedere con forza la messa in discussione del provvedimento, arrivando poi alla messa in discussione, trattandolo come anche qui oggi, con un po' di fastidio e come una pratica da esaurire nel più breve tempo possibile, forse perché non c'è attenzione o forse perché non si vuole rompere un equilibrio di maggioranza costruito attorno alla proposta di legge di due-tre anni fa e mettersi in discussione o magari, esprimere anche posizioni autonome che, probabilmente, sono più vicine alla proposta che stiamo votando di quanto si voglia dare a credere.
Tuttavia, è meglio chiudersi attorno a un patto di maggioranza e quindi non scegliere il libero pensiero e respingere quello che migliaia di cittadini associazioni ed enti ci hanno sottoposti, alla faccia della salute delle cittadine e dei cittadini del Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Accossato.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire anch'io su queste due proposte di legge, una presentata da alcune Amministrazioni comunali piemontesi, l'altra frutto di un'iniziativa popolare e di una veramente cospicua raccolta firme cui tutti noi Consiglieri regionali di minoranza abbiamo partecipato con impegno e con costanza. Non è tanto il numero delle firme a essere significativo quanto, credo, la capacità di sensibilizzazione, anche oltre il numero, che siamo riusciti a mettere in atto in questi anni sul tema del gioco d'azzardo patologico. Un tema che dischiude sotto di sé tutta una serie di tematiche sottostanti e di sfumature. I colleghi si sono soffermati in particolare sul tema della salute, che è chiaramente il cuore di queste proposte, dal momento che la Regione ha come compito principale le politiche sanitarie.
Come hanno ben ricordato i colleghi, sicuramente gli interventi dell'attuale Giunta regionale e dell'attuale maggioranza hanno rappresentato un arretramento nelle politiche sanitarie del Piemonte. A fronte di risultati assolutamente positivi ottenuti con la legge precedente, quella del 2016, che aveva ridotto di ben il 20% le persone affette da gioco d'azzardo patologico in Piemonte, la nuova legge ha già dato modo di dimostrare che, purtroppo, questi malati sono di nuovo aumentati.
Non vorrei ritornare e insistere ancora sul tema della salute, perché mi pare che i miei colleghi l'abbiano trattato in maniera più che approfondita ed esaustiva. Vorrei soffermarmi piuttosto su una delle altre sfumature su cui si era incentrato il dibattito degli anni passati, su cui merita che ritorniamo anche oggi, cioè il tema della povertà. Credo che sia particolarmente appropriato tornarci sopra in un periodo come quello che stiamo vivendo, peggiore rispetto al 2021 quando, dissennatamente, la Giunta Cirio ha voluto portare indietro le lancette dell'orologio in materia di contrasto al gioco d'azzardo patologico in Piemonte.
Oggi la popolazione piemontese sta peggio e sembra incredibile, perché nel 2021 eravamo ancora immersi nella fase acuta della pandemia COVID, quindi ci sembrava di aver già toccato il fondo, ma così non è stato. Siamo riusciti ad aggravare ulteriormente la situazione della popolazione. Cito tutta una serie di fattori che oggi si sono abbattuti sulla popolazione italiana, in particolare piemontese.
A livello nazionale il Governo Meloni, che è in carica ormai da quasi un anno, ha azzerato il fondo per il sostegno alla locazione e anche il fondo per la morosità incolpevole: due strumenti di politiche abitative che si erano rivelati, negli anni, estremamente preziosi per far fronte agli sfratti a danno di persone incolpevoli o per sostenere le persone che si trovassero in situazioni di locazione difficile, fragile e a rischio.
Sappiamo bene che la perdita della casa è uno dei primi fattori di ingresso nella povertà; quindi avere azzerato quei due fondi.
Guardate, non erano spiccioli. Nel 2022 al solo Piemonte, quindi esclusivamente alla nostra Regione, sono arrivati ben 25 milioni di euro su questi fondi. Stiamo parlando di tanti finanziamenti che i Governi precedenti garantivano e che erano fondamentali per contrastare la povertà nella nostra Regione.
Voi avete semplificato, come maggioranza, in maniera piuttosto superficiale, il tema del contrasto alla povertà con il reddito di cittadinanza. Non è così. Gli strumenti di contrasto alla povertà sono molteplici e insistono su vari aspetti della vita delle persone e delle famiglie. Uno è quello delle politiche abitative. Su questo piano, la prima mossa che ha fatto il Governo Meloni, che sappiamo aver sempre raccolto ampiamente il malcontento di chi vive nell'edilizia residenziale pubblica è stata azzerare quei fondi. Noi abbiamo moltissime persone che, a dispetto della centralità dell'ente pubblico e del ruolo di regia che devono avere le istituzioni, si rivolgono a enti di terzo settore, di carattere caritativo o di altro genere per avere delle risposte.
Sommiamo a questo fatto anche i tagli alla sanità. Nuovamente il Governo Meloni ha portato i fondi destinati alla sanità al di sotto del 7% del PIL e questo ha anche un impatto sulla povertà. Se sommiamo quello che ho detto sulla casa all'inflazione, al caro energia, all'aumento dei tassi sui mutui (naturalmente quelli a tasso variabile), al fatto che il reddito di cittadinanza sia stato rivisto in maniera molto brusca e non sufficientemente programmato e concertato con gli Enti locali, tutto questo fa sì che tutti questi fattori abbiano aumentato la spirale della povertà.
Discutere oggi di queste due leggi, quella dei Comuni e quella d'iniziativa popolare, riguardanti il contrasto al gioco d'azzardo patologico, vuol dire anche fare un appello, un richiamo e una richiesta di attenzione alla maggioranza sul tema del contrasto alla povertà. Voi non potete, in una sola mossa, azzerare il fondo salva fratti, rivedere drammaticamente il reddito di cittadinanza, essere indifferenti al caro bollette all'inflazione, al caro mutui e, nel contempo, non considerare che le persone affette da gioco d'azzardo patologico, in larga parte, finiscono sul lastrico, dilapidano i loro patrimoni, loro e delle loro famiglie.
In questa congiuntura, non limitare e non porre dei paletti.
Noi non abbiamo mai parlato di proibire; le nostre proposte, comprese queste che vanno sulla falsariga delle nostre, non sono mai state proibizioniste, sono delle proposte regolative che assegnano e riconoscono alle istituzioni un ruolo centrale nella regolazione della libera iniziativa economica privata. Non c'è alcun intento vessatorio verso la libertà di impresa, che è sancita e tutelata dalla nostra Costituzione.
Qui si tratta di individuare un delicato, complesso e difficile equilibrio tra la libera iniziativa economica, l'interesse sociale e i diritti delle persone più fragili, che sono maggiormente vittima del gioco d'azzardo patologico.
Non si tratta di limitare la libertà né delle imprese, né degli individui.
Si tratta di garantire misure di salute pubblica come quelle che la nostra Repubblica ha ampiamente attuato in questi anni (pensiamo alle limitazioni sul fumo, sul tabagismo).
I nostri SerD non si occupano solo di gioco d'azzardo patologico, eppure voi, come maggioranza, li state umiliando: gli state tagliando i fondi e in molte ASL li state accorpando ai Dipartimenti di salute mentale, che con le dipendenze c'entrano poco o niente (perché la sovrapposizione clinica tra psichiatria e dipendenze non supera il 7% dei casi).
Questi SerD, che sono così maltrattati dalla maggioranza di centrodestra probabilmente perché, sotto sotto, verso chi ha dipendenze c'è uno storico pregiudizio della destra, che criminalizza sempre e comunque chi ha una dipendenza, seguono circa un migliaio di piemontesi affetti da gioco d'azzardo patologico, ma poi seguono quasi 10 mila persone che invece hanno altre forme di dipendenza (quasi 10 mila dall'alcol, altrettanti dalla droga e poi c'è il tabagismo).
Se la nostra Repubblica, con grande coraggio e modernità, anni fa ha posto dei limiti al tabagismo, mi spiegate perché ritenete così eretico e così vessatorio verso l'impresa porre dei limiti anche verso un'attività come quella del gioco d'azzardo che, scientificamente, ha dimostrato di apportare così tanti danni alla salute dei piemontesi? Avete dimostrato una mancanza di lungimiranza e anche di realismo, perch poi i costi della cura di queste persone ricadono sulla stessa Regione.
Presidente, ho voluto soffermarmi in maniera specifica sul tema della povertà perché davvero questo Governo nazionale, che è ancora molto gonfiato nei sondaggi, sta facendo - mi dispiace usare questa espressione "macelleria sociale". Gli addetti ai lavori, che sono poi i volontari, le persone che impegnano il loro tempo libero per gli sfortunati nella nostra società, stanno già toccando con mano l'arretramento finanziario e anche programmatorio delle istituzioni. Stiamo tornando all'Ottocento, quando lo Stato non faceva il proprio dovere e quindi doveva attivarsi un terzo settore in maniera supplente e non, invece, integrativa, come dovrebbe essere. Noi non vogliamo nuovi poveri causati, oltre a tutti questi fattori che ho enunciato, anche dal gioco d'azzardo patologico.
Ve lo dicono tantissime Amministrazioni comunali piemontesi. Ve lo dicono questi 12 mila cittadini, che sono solo una piccola rappresentanza delle tantissime persone che abbiamo raggiunto noi. Ve lo dicono le tantissime associazioni che hanno abbracciato questa battaglia in questi mesi e in questi anni per contrapporsi alla vostra scelta; una scelta di arretratezza. È stato veramente un passo indietro.
Credo che questo fronte comune che è nato in questi anni sul GAP - fronte comune che non ha colore di partito e che è trasversale anche altre ai credi religiosi - non si dissolverà. Oggi discutiamo queste proposte che dimostrano una grande voglia di continuare a lottare su questo tema.
Dunque, potete anche liquidarle con un minuto e mezzo di trattazione.
Potete anche pensare che la discussione che svolgiamo oggi in Aula sia un "contentino" che concedete alle minoranze. Ma non è così, perché anche una volta bocciate queste iniziative, ne faremo altre.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
In linea con quanto hanno già detto i miei colleghi, proverò a sviluppare il mio ragionamento per i prossimi minuti (non saranno tanti).
C'è un fattore che vorrei porre al centro del mio intervento, ma lo far dopo aver messo in fila alcune questioni.
Velocemente, la prima. Voi siete la maggioranza che non tiene in considerazione la posizione di altre istituzioni che hanno un ruolo e una responsabilità sul tema del gioco d'azzardo patologico: mi riferisco alle Amministrazioni comunali. Non c'è soltanto questa proposta di legge popolare inviata da alcune Amministrazioni: c'è una storia di questi ultimi anni di Amministrazioni comunali che, con colori politici differenti, si sono posizionate in maniera contraria rispetto alla vostra proposta di legge, diventata legge qui in Piemonte, che apre le maglie al posizionamento degli apparecchi che determinano un aumento della ludopatia.
Non solo. Tante associazioni (ma davvero tante!) hanno dimostrato in molti modi (con la loro presenza qui, con comunicati stampa, con iniziative nelle piazze, con assemblee e quant'altro) la loro contrarietà. Lo hanno dimostrato anche tutti i soggetti che abbiamo audito nel corso di questi anni; non dico nulla di nuovo. Non faccio l'elenco, ma se parliamo di salute, i medici vi dicono: "Fermatevi, non è così che si fa". Sono i medici stessi che vi dicono di fermarvi.
Non voglio porre l'accento ancora una volta sulle assenze, però non mi soddisfa la presenza dell'Assessore Tronzano in questo caso, perché non è di sviluppo economico che dobbiamo parlare, ma di tutela della salute. Sì dovremmo parlare anche di sviluppo economico, nel senso della qualità dello sviluppo economico e del profilo dello sviluppo economico, perché non tutto è buon sviluppo economico. Ma sulla tutela della salute ancora una volta il grande assente è il Presidente Cirio, che ha delegato l'Assessore Icardi a occuparsi di questa materia.
Sul gioco d'azzardo patologico e sulla posizione della maggioranza non abbiamo mai sentito la posizione del Presidente Cirio. Governa il Piemonte da quattro anni e mezzo, più il tempo che ha fatto l'Assessore quando il Presidente era Cota, quindi da tanto tempo, o comunque ha avuto ruoli (è stato anche Assessore, se non ricordo male), però sul gioco d'azzardo patologico non abbiamo mai sentito la sua posizione. Avrei voluto vedere il Presidente Cirio, davanti a una platea di medici, dire che la posizione della sua maggioranza tutela la salute dei piemontesi e delle piemontesi.
Non l'abbiamo mai sentito.
Questa mattina abbiamo parlato di politiche per la salute e abbiamo provato a mettere in ordine alcune questioni. Lo dico ai Capigruppo di opposizione tutti: abbiamo ricordato quello che questa maggioranza ha fatto rispetto alle liste d'attesa. Abbiamo ricordato cosa ha fatto questa maggioranza rispetto alle assunzioni nella sanità pubblica. Abbiamo ricordato a questa maggioranza i livelli e gli indici di mobilità passiva del Piemonte.
Abbiamo ricordato a questa maggioranza quando hanno fatto campagna elettorale nel 2019, dicendo ai piemontesi che erano pronti a modificare la delibera n. 1-600. Ve lo ricordate? Vi ricordate che hanno fatto campagna elettorale dicendo che avrebbero modificato la delibera n. 1-600? A un certo punto ci hanno detto: "Non possiamo modificarla, perché sono presenti i decreti ministeriali n. 70 e n. 71, la delibera n. 1-600 è ancorata a questi decreti e non siamo al Governo nazionale". È un anno che sono al Governo nazionale, ma non hanno cambiato il decreto ministeriale non hanno cambiato la delibera n. 1-600 e non stanno facendo nulla di buono rispetto alla sanità pubblica e alla sanità del nostro Piemonte. Questa è la maggioranza, lo dico ai Capigruppo di opposizione.
Potrei fare un altro elenco che non c'entra con le politiche per la salute e mi scuserà il Presidente, ma sto per chiudere con un ragionamento di natura politica. Il PNRR: guardate se era quello il modello piemontese di raccolta delle istanze del PNRR che provenivano dal territorio. E guardate se quello è il modello piemontese che abbiamo bisogno per un dialogo con il Governo rispetto alla rimodulazione dei fondi del PNRR. E guardate se è quello di questa maggioranza il modello che noi abbiamo in mente per il futuro del Piemonte sul tema del PNRR Missione 6, quello delle case di comunità, degli ospedali di comunità e delle centrali operative territoriali, su cui non c'è dibattito.
Aggiungo un tema. Guardate se è questo il modello che noi vogliamo per il Piemonte rispetto alla gestione della peste suina africana, qui in Piemonte. Ditemi voi se è così che noi volevamo affrontare il presente e il futuro.
Ci è chiaro: voi in questo modo, con meno di due minuti d'intervento liquidate le posizioni dei Sindaci, le posizioni delle associazioni, le posizioni delle opposizioni unite su questo e tanti altri punti.
Lo dico a tutti i Capigruppo presenti in quest'Aula: abbiamo pochi mesi a disposizione per connetterci tutti insieme al Piemonte e ai piemontesi, per garantire un futuro diverso dal presente che ci consegna questa maggioranza. Ragioniamo su ciò che ci unisce per garantire le prospettive future.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste d'intervento. Chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Non essendovi richieste, dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo all'esame dell'articolato.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo solo perché non passi inosservato questo momento. Davvero la Giunta non ha niente da dire?



(Commenti del Consigliere Cerutti)



SARNO Diego

Certo che è sull'ordine dei lavori! Se il Consigliere Cerutti vuole fare il Presidente, può chiedere di andare al suo posto e va a fare il Presidente altrimenti mi lascia intervenire sull'ordine dei lavori, perché è mio diritto. Grazie.
Il Presidente ha chiesto se la Giunta avesse piacere di prendere parola e la Giunta non ha neanche risposto. Mi sembra doveroso richiamare l'attenzione pubblica in quest'Aula sul fatto che, ripeto, ci sono 12 mila firme, 40 e più associazioni e 21 Comuni che hanno presentato due proposte di legge d'iniziativa popolare. La maggioranza in un minuto e 53 secondi ha dato una risposta. E la Giunta neanche in quel minuto e 53 secondi ha la dignità istituzionale di dire che cosa pensa di queste due proposte o di alcune sue parti! La legge è stata fatta l'anno scorso, ma ci sono stati dei mutamenti all'interno della società e dei dati ribaditi dalle istituzioni pubbliche che hanno negato la vostra proposta. Non l'opposizione, ma istituzioni pubbliche. Gli organi istituzionali nazionali antimafia hanno detto cose totalmente opposte rispetto a quello che avete scritto in quella legge.
L'Ordine dei medici ha detto la stessa cosa e l'Ordine degli psicologi anche. I dati del SerD hanno ribadito che la vostra proposta era sbagliata.
Non l'hanno detto le opposizioni. E non c'è neanche un Assessore che si prenda la briga di dire che cosa pensa la Giunta (l'organo esecutivo di questa Regione) di queste due proposte? Lo troviamo davvero scandaloso! Ed è per questo che ho richiamato l'ordine dei lavori, perché nell'ordine dei lavori si potrebbe avere almeno l'onestà intellettuale di dire qualcosa su queste due proposte, anche solo per manifestare rispetto nei confronti di quelle persone che, per quattro mesi, hanno lavorato su queste proposte.
Sicuramente questo appello cadrà nel vuoto ma, Presidente, mi sentivo in dovere di intervenire sull'ordine dei lavori.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Forse è l'unica volta, Consigliere Sarno, che in quattro anni prende la parola sull'ordine dei lavori ed effettivamente era un intervento sull'ordine dei lavori. Il Regolamento prescrive che il Presidente chieda alla Giunta se intende intervenire e la Giunta ha libertà di coscienza e di parola in qualsiasi momento.
Proseguiamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non ci sono dichiarazioni di voto sull'articolo 1.
Mi scusi, collega Bertola. Anche perché è uno dei pochi che chiede la parola con il sistema elettronico.
La parola al Consigliere Bertola, per dichiarazione di voto.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo in dichiarazione di voto sull'articolo 1 per comunicare il mio voto favorevole.



(Commenti fuori microfono)



BERTOLA Giorgio

Eh, così.
Faccio riferimento anche alla piccola discussione che c'è stata poco fa per dire che, a differenza di molti colleghi che sono in questa parte dell'emiciclo, non tutti, chiaramente, non i consiglieri del Movimento 5 Stelle o la collega Frediani, che erano.
Chi c'era già la scorsa legislatura era opposizione, come la collega Frediani, e gli altri erano maggioranza. Ecco, nella scorsa legislatura purtroppo, ero già all'opposizione e in questa sono all'opposizione.
I colleghi del PD ricorderanno se la mia opposizione fosse morbida oppure no, però una piccola soddisfazione c'era: la soddisfazione di farsi dire di no dall'Assessore, quando puntualmente c'erano richieste di comunicazione oppure quando si chiedeva se la Giunta volesse intervenire c'era quella piccola soddisfazione di vedere un Assessore presente in Aula alzare la manina per dire: "No, non faccio le comunicazioni, non le faccio. Ci vediamo in Commissione"; oppure: "Intende intervenire?", "No". Qui, nemmeno quello! Qui, nemmeno quello, perché i componenti della Giunta regionale il più delle volte - adesso no, ma questa mattina, quando c'era la richiesta di comunicazione, sì - non la stanno nemmeno ascoltando, Presidente. Quando lei, Presidente, chiede se la Giunta vuole intervenire e se vuole fare delle comunicazioni, non la stanno nemmeno sentendo, perché o non ci sono o, quando ci sono, stanno parlando tra loro di altro.
Ripeto, non stiamo a fare paragoni tra cose brutte e tra cose ancora più brutte. Però, nella scorsa legislatura, avevo almeno la soddisfazione di farmi dire di no; adesso nemmeno quello! È un'indifferenza, tra l'altro che su questo tema - lo ripetiamo - non è un'indifferenza nei nostri confronti, non è un'indifferenza nei confronti dei Consiglieri di minoranza, che minoranza sono, evviva la democrazia! No, è di nuovo un'indifferenza e una mancanza di rispetto verso le migliaia di persone che hanno firmato la proposta di legge d'iniziativa popolare, verso le decine di associazioni che hanno promosso la raccolta firma e verso le decine di Sindaci che hanno fatto la proposta di legge.
Verso tutti loro!



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno, per dichiarazione di voto.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Immagino che la maggioranza vada a esprimere un voto negativo, allora vorrei solo lasciare traccia, anche verbale, di quello su cui vi esprimerete in modo negativo e vorrei dire.



(Commenti fuori microfono)



SARNO Diego

Scusate, forse per qualcuno è noioso, ma voi dite no al seguente articolo della legge: "La Regione, nell'ambito delle competenze a essa spettanti in materia di tutela della salute e delle politiche sociali, promuove iniziative e azioni dirette a: prevenire la dipendenza da gioco anche attraverso la diffusione della conoscenza dei rischi correlati al gioco d'azzardo e delle sue pesanti conseguenze a livello familiare, sociale e anche lavorativo;" - anche lavorativo - "disincentivare l'accesso al gioco anche se lecito, vietando la collocazione di apparecchi da gioco in prossimità dei luoghi frequentati dalle persone più vulnerabili;" - quindi sono cambiati anche i termini, Presidente - "contenere l'impatto negativo delle attività connesse al gioco lecito sulla qualità del contesto urbano sulla sicurezza, sulla viabilità e sull'inquinamento acustico".
A tutto questo voi state dicendo no, senza aver analizzato tutto il testo perché magari, con un po' di buona volontà, si poteva lavorare sul testo e approvare alcune norme, proprio per migliorare eventualmente anche la vostra proposta e, quindi, andare incontro a quei dati di cui discutevo e che cercavo di raccontare nel mio precedente intervento sull'ordine dei lavori.
Volevo segnalare, ovviamente, il nostro voto favorevole, ma anche che state dicendo no, state dando un parere negativo sull'articolo 1, che ha queste finalità.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Preioni, per dichiarazione di voto.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Naturalmente, Presidente, per dire che la maggioranza, come la Lega, voterà contro, perché ritiene, come abbiamo sempre detto, di aver fatto una buona legge equilibrata che tutelava 5.000 lavoratori del gioco legale. L'abbiamo sempre detto: dove non c'è il gioco legale, c'è un vuoto e quel vuoto viene riempito dalla criminalità.
Penso a tutte le parole che avete detto in quest'Aula, anche contro le piccole aziende o le aziende legali di questo comparto, al fatto che avete fatto passare tutti come dei delinquenti o come riciclatori di soldi sporchi o di soldi della malavita! Ci sono gli inquirenti e ci sono indagini, per l'amor di Dio, ma pensare che un intero settore legale che dà da lavorare a 5.000 persone sia totalmente in mano alla criminalità mi sembra un po' una sfiducia verso la nostra Magistratura e verso gli inquirenti.
Oggi, tutti noi e, vi assicuro, anche gli anziani e tutte le classi sociali utilizzano un cellulare.
Hanno fatto un bel servizio l'altra sera a le "Iene" su una persona che si è mangiato tutto utilizzando il cellulare, perché diceva che si vergogna ad andare in una sala slot e non vuole farsi vedere; con un cellulare, invece ha la sua privacy e può giocare in qualsiasi momento qualsiasi cifra collegato a una carta di credito prepagata.
Vi assicuro che fa molti più danni un cellulare che una macchinetta dove inserisco 50 centesimi o un euro.
Naturalmente, il gioco, come tutto, dev'essere gestito in maniera proporzionata e chi è ludopatico dev'essere assolutamente aiutato.
C'è una forte campagna di sensibilizzazione, "Non è un bel gioco", di Regione Piemonte. Finalmente siamo riusciti a sbloccare risorse importanti che permettono di fare una campagna di sensibilizzazione, perché chi non è in grado di gestirsi, chi è cascato nel patologico, chi rovina il patrimonio di famiglia, chi rovina la sua famiglia, dev'essere inibito a giocare, e su questo siamo d'accordo tutti.
Tutto questo, però, riguarda l'1, il 2 o il 3% dei giocatori. Penso che i restanti che hanno l'opportunità di giocare siano in grado di gestirsi come chi beve due bicchieri di buon vino, che non fa nessun danno, anzi dà una mano alla nostra grande enogastronomia. Certo, per chi beve due bottiglie di vino al giorno è un altro discorso, cade nella patologia e nella dipendenza: tutto è sempre questione di quantità.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani, per dichiarazione di voto.



FREDIANI Francesca

Grazie, solo per annunciare il voto favorevole all'articolo.
Ovviamente voterei in modo favorevole all'intero testo, se non avessi il sospetto che non arriveremo a una votazione finale sul testo, perché il voto della maggioranza metterà subito la parola fine a questo dibattito dibattito che, tra l'altro, si sta trascinando da tutta la legislatura perché il tema del gioco d'azzardo è stato da subito al centro delle attenzioni di questa maggioranza, un po' come il tema della caccia. Sono temi che vi portate dietro e dentro, soprattutto quegli interessi che in qualche modo animano la vostra azione politica.
Vedo un grande contrasto con le precedenti discussioni sulla protezione dei minori e sul senso della famiglia. Sembra che lavoriate un po' mentalmente a comparti stagni e non vi rendiate conto che il fatto di non contrastare in modo chiaro il gioco d'azzardo patologico ha un'influenza su quelle famiglie che voi dite di voler proteggere, su quei minori che dite di voler proteggere, ed è causa di grande infelicità e distruzione di vite.
Su questo vi riparate dietro il fatto che c'è un'economia e che ci sono dei lavoratori. In Valle di Susa diciamo: "C'è lavoro e lavoro": un lavoro che distrugge le famiglie e crea disperazione non è un buon lavoro.
Come abbiamo già detto in fase di discussione sulla precedente proposta occorrerebbe sostenere chi ha deciso di investire in un tipo di economia cercando di portarli su altri settori, cercando di sostituire questo tipo di economia che non è assolutamente un'economia di sviluppo.
Credo che un ente pubblico abbia il dovere non solo di fare campagne di sensibilizzazione, di fare qualche spot, qualche manifesto, qualche volantino informativo, ma di dare segnali concreti. Quello di oggi sarebbe stato auspicabile come segnale concreto, vedendo una maggioranza più disposta ad ascoltare questo testo che è il frutto, come hanno già evidenziato i miei colleghi, del lavoro di una raccolta firme di cittadini e del lavoro dei Sindaci. Da una parte, sentiamo dire "padroni a casa nostra" e ribadire più volte quanto siano importante i cittadini piemontesi e il Piemonte, ma poi, quando arriva una proposta che proviene da cittadini piemontesi, la trattate come se non contasse nulla e queste voci non le volete sentire.
Francamente, affrontare i temi in modo selettivo e non saper riconoscere che abbiamo di fronte un tema che riguarda tutti i piemontesi e che pu avere pesanti ricadute sulle famiglie e sui minori mi fa capire che non c'è grande coerenza nella vostra azione politica. Me ne dispiaccio, soprattutto per tutte le persone che hanno creduto di trovare ascolto in quest'Aula e che invece, nel giro di pochi secondi, verranno purtroppo smentite.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altre richieste d'intervento, passiamo alla votazione dell'articolo 1 della proposta di legge n. 227.
Ricordo che il numero legale è 25.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Annullo la votazione e la rifacciamo, perché i Consiglieri sono presenti in aula. Un conto è se non si vuole votare o si evita di votare per far cadere il numero legale, un altro conto è un problema tecnico che si risolve. È loro diritto dargli l'opportunità di votare. Sono due situazioni diverse.



GIACCONE Mario

Faccio notare che nelle medesime circostanze di qualche seduta d'Aula fa non fu fatto rivotare anche se non funzionava il mio computer, nelle medesime circostanze in cui si trova adesso il collega.



PRESIDENTE

Posso anche non.



GIACCONE Mario

Come vuole lei, però...



PRESIDENTE

Non creo precedenti, però essendo una cosa, non dico tranquilla, ma la votazione tranquilla.



GIACCONE Mario

No, no, lo era anche l'altra volta una situazione tranquilla.



PRESIDENTE

Sì, però c'è un voto. Un conto è se uno incomincia a perdere, però, ripeto se non c'è la volontà da parte dei.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

È una questione anche di minoranza, va bene.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Respingendo l'articolo 1, la legge decade.
Si conclude così l'iter della richiesta di proposta di legge di iniziativa popolare n. 227.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame proposta di legge n. 228, inerente a "Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico" presentata dai Comuni di Grugliasco, Baveno, Cureggio, Mongrando, Nichelino e Torino


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 228, inerente a "Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico" presentata dai Comuni di Grugliasco, Baveno, Cureggio Mongrando, Nichelino e Torino, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato con voto negativo a maggioranza dalle Commissioni congiunte III, IV e legalità.
La parola al relatore di maggioranza, Consigliere Cane.



CANE Andrea, relatore

Grazie, Presidente.
Prima è stato evidenziato il minuto e mezzo d'intervento, ma penso che non conti la durata degli interventi, ma i fatti, il contenuto e la sostanza di quello che si dice.
Sono rimasto in Aula ad ascoltare tutti gli interventi dei colleghi d'opposizione e posso confermare - magari è solo una mia idea - che ho sentito tante parole, tanti piccoli comizi. Ho sentito dati catastrofici dei SerD sui territori e ho sentito snocciolare statistiche. Allora chiedo innanzitutto alle opposizioni se quelle statistiche citate sono consolidate, se quelle statistiche, per esempio, tengono conto del periodo del COVID, della pandemia. Attendo le risposte.
Forse una risposta la posso dare io o forse l'ha già data uno dei colleghi che è intervenuto sulla precedente proposta di legge che è stata bocciata.
Ho sentito ripetere la solita manfrina: chi governerà la Regione nei prossimi cinque anni? Penso che questa domanda che ha fatto un collega sia già una risposta del senso dei tanti interventi dei colleghi che ho sentito prima: ufficialmente, anche oggi in queste discussioni, siamo in una forma di campagna elettorale.
Posso ancora citare una frase esagerata pronunciata da una collega prima quando ha detto che stiamo addirittura tornando all'Ottocento. Per carità non devo dare lezioni di comunicazione a nessuno e non so quanti abbiano assistito ai comizi delle opposizioni in precedenza, ma vi posso dire che le esagerazioni non aiutano. Anche in certi enunciati cerchiamo di essere un po' più moderati, perché sentire che stiamo tornando all'Ottocento probabilmente non dà manforte nemmeno alle teorie dei colleghi dell'opposizione.
La proposta di legge n. 228, a oggetto "Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico", è stata presentata il 16 settembre 2022 dai Comuni di Grugliasco, Baveno, Cureggio Mongrando, Nichelino e Torino.
Si parlava dei colori politici di quei Comuni che hanno presentato la proposta di legge, ma anche in questo caso diciamo le cose come stanno. Poi magari qualche Consigliere comunale può avere votato in modo differente dalle maggioranze o dalle minoranze di centrodestra o di centrosinistra tuttavia non mi pare che la maggioranza di quei Comuni che ho elencato siano di un certo colore politico. Magari mi sbaglio, ripeto, ma ricordo che sono di centrosinistra (lo dico piano, sottovoce). Magari mi sbaglio e non è vero che siamo in campagna elettorale.
Parliamo di fatti concreti. Le opposizioni rimarcavano il minuto e mezzo d'intervento, allora diamo dei contenuti, visto che stiamo tornando nell'Ottocento ed è tutta una catastrofe. Ricordo che da marzo è partito un tour informativo, la Regione ha fatto partire uno slogan che recita "Perdere tutto non è un bel gioco", ed è lo slogan della campagna di comunicazione che la Regione Piemonte sta mandando avanti per il contrasto al gioco d'azzardo patologico. Tra l'altro, per chi ci sta seguendo e visto che penso che i cittadini non vogliono sentire solo campagna elettorale anticipata, posso anche dire che esiste il sito wwwnoneunbelgioco.it.
Prima ho citato il tour informativo della Regione Piemonte. Ricordo che c'è già stata una tappa al Circolo della Stampa in corso Giovanni Agnelli 45 un evento che ha unito la passione dello sport e l'importanza della prevenzione medica. Questo evento informativo si è tenuto dal 15 al 17 settembre.
Un altro evento, organizzato dal Comune di Candiolo, si è tenuto quattro giorni fa, sempre in provincia di Torino, presso l'aula magna della scuola secondaria di primo grado. Ricordo ancora due giorni fa il tour "Non è un bel gioco perdere tutto" in piazza della Repubblica a Collegno in occasione della manifestazione "Collegno in bancarella", sempre per accrescere la conoscenza delle problematiche correlate al gioco d'azzardo e facilitare il contatto con i servizi di cura presenti sul territorio.
Nei prossimi giorni ci saranno altri incontri. Ricordo il 30 settembre presso il Comune di Santena, nella sala del Consiglio comunale, una tappa del tour di "Non è un bel gioco perdere tutto" per accrescere la conoscenza delle problematiche correlate al gioco d'azzardo.
Un altro incontro a Torino, sempre il 30 settembre, in via Roma, alla "Giornata del cuore". Cito ancora, per concludere gli esempi reali di prevenzione, quindi non parole, non campagna elettorale, ma eventi veri, un evento organizzato dal Comune di Pino Torinese il 6 ottobre presso l'Auditorium in piazza Maria Montessori 1 nel Comune di Pino Torinese.
Quali sono gli obiettivi di questa campagna che ho citato, ovviamente sulla base delle indicazioni della nostra legge regionale? Innanzitutto informare capillarmente la collettività sul gioco d'azzardo e sui rischi correlati; stimolare la presa di coscienza di giocatori problematici o delle loro famiglie sulla gravità della situazione e delle sue possibili conseguenze, promuovendo percorsi di avvicinamento e presa in carico da parte delle strutture specialistiche di diagnosi e cura; infine, attuare un sistema integrato di comunicazione e sensibilizzazione sui territori per far emergere i soggetti maggiormente a rischio di dipendenza.
Questi sono fatti reali e oggettivi che stiamo portando avanti in questi giorni.
Tornando alla proposta di legge in oggetto, concludo dichiarando che la stessa, in data 27 ottobre, è stata esaminata dalla III e IV Commissione ed è stata dichiarata in un primo momento ricevibile ed ammissibile.
Successivamente - proseguo nel ricordare l'iter che ha avuto questa legge segnalo, come ha fatto anche il collega Leone in precedenza, che il Consiglio delle Autonomie Locali, con deliberazione 102 del 19 giugno 2023 ha espresso parere contrario a tale proposta di legge.
Proseguendo, le Commissioni che ho citato prima, quindi III e IV, nella seduta congiunta del 29 giugno 2023, dopo un attento esame hanno espresso parere contrario alla presente proposta di legge n. 228.
Per concludere, Presidente, visto il parere negativo espresso dal Consiglio delle Autonomie Locali e dalle competenti Commissioni permanenti, in qualità di relatore di maggioranza, quindi rappresentando l'intera maggioranza, sono a esprimere parere negativo e ad invitare l'Assemblea a respingere la proposta di legge n. 228.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al relatore di minoranza, il Consigliere Bertola.
Prego, collega; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio, relatore

Grazie, Presidente.
Mi sentirei di dire che la durata un pochino conta. Certamente, è importante anche la qualità. Se poi, parlando di qualità, da una parte abbiamo Consiglieri che citano ciò che hanno detto i SerD, ciò che ha detto l'IRES, ciò che ha detto l'Ordine dei medici, ciò che ha detto l'Ordine degli psicologi, e, dall'altra parte, abbiamo chi invece cita le "Iene".
Con rispetto parlando, penso che le "Iene" facciano un altro lavoro; lo fanno bene, ma fanno un altro lavoro! Conosco bene la campagna d'informazione e prevenzione "Non è un bel gioco" anche perché conosco molto bene i formatori che la portano avanti.
Peraltro, a differenza forse della stragrande maggioranza dei Consiglieri che occupano questo emiciclo, ho anche partecipato ad alcune delle serate che hanno organizzato sul territorio. Inviterei anche voi a farlo.
Soprattutto, vi inviterei a chiedere proprio alle persone che organizzano quegli eventi e che fanno da relatori, accompagnate dalle persone che lavorano nei SerD, che cosa ne pensano della legge che avete approvato.
Certamente, si tratta una campagna importante ed è altrettanto importante che questa legge, così come quella precedente, abbia una parte dedicata al contrasto e alla prevenzione. Su questo aspetto, però, sottolineo un dato: con la Giunta di centrodestra e in vigenza della legge n. 9/2016, c'era quantomeno una certa inerzia da parte della Giunta regionale nel portare avanti le campagne di prevenzione; inerzia che avevo evidenziato in un'interrogazione a risposta immediata: le dichiarazioni dell'allora Assessore Marrone - ci sono gli atti dell'interrogazione - certificano l'inerzia della Giunta di centrodestra nel portare avanti gli interventi sulla prevenzione, ancora in vigenza - lo ripeto - della legge 9/2016.
Tuttavia, ribadisco che è importante portare avanti campagne d'informazione e prevenzione: certo è che, se poi dall'altra parte abbiamo ricreato il Far West che c'era prima (perché la legge 9/2016 andava semplicemente a regolamentare, mentre qui c'è una deregolamentazione totale), queste campagne di informazione e prevenzione, seppur ben fatte, rischiano di essere una sorta di "toppa".
Rispondo anche a un'altra affermazione che ho sentito parecchie volte nel corso nella discussione dell'attuale legge quando eravamo in Commissione e poi in Aula (peraltro, è stata ripetuta anche oggi); affermazione che reputo molto offensiva. Ho sentito di nuovo dire che in fondo i patologici sono pochi. Allora, invece di tutelare i pochi patologici, pensiamo a chi gioca, a chi guadagna e non pensiamo a quei poveri patologici.
In realtà, se chiedete a chi si occupa di dipendenze (quindi non a noi) sapreste bene che i patologici che sono seguiti sono solo la punta dell'iceberg. Perché i patologici, quindi non solo i soggetti a rischio sono molti di più rispetto a quanti vengono presi in cura, ma perché? Perché non si è perfetti nell'intercettarli; perché è difficile che chiedano aiuto; perché c'è uno stigma sul disagio e sulle dipendenze.
Pertanto, i patologici seguiti non sono tutti i patologici. Proprio per questo motivo, bisognerebbe cercare di crearne il meno possibile, quindi bisognava evitare di eliminare le tutele della legge 9/2016.



PRESIDENTE

Grazie.
Do la parola al secondo relatore di minoranza, il Consigliere Sarno.
Prego, collega; ne ha facoltà.



SARNO Diego, relatore

Grazie, Presidente.
L'intervento del relatore di maggioranza ha dimostrato esattamente la tesi che portiamo avanti da diverso tempo (dall'inizio della legislatura), e cioè che voi non solo modificate la realtà dei fatti, ma, se posso permettermi, non studiate neanche i provvedimenti che arrivano in Aula.
Cito, in particolare, le parole del Consigliere Cane. I cinque Comuni.
Peraltro, è scritto nel Regolamento del Consiglio regionale, che dopo quattro anni si dovrebbe conoscere. Se poi non si conosce tutto, ci si pu andare ad informare sui casi specifici.
Presidente, il Consigliere Cane ha detto che i cinque Comuni che hanno presentato la proposta di legge sono tutti di centrosinistra. Cinque più uno. Il primo, quello di Grugliasco, era il presentatore ufficiale e gli altri cinque sono venuti in Commissione a presentare la proposta, perché il presentatore iniziale non può venire in Aula a presentare la proposta di legge d'iniziativa popolare. Faceva riferimento a quei sei Comuni tutti di centrosinistra.
Presidente, il Consigliere Cane ha omesso volutamente un'altra cosa, o forse non lo sapeva: che i Comuni che hanno sottoscritto la proposta sono 21. Ve ne cito due di centrodestra che hanno approvato questa proposta di legge: Trofarello e Carmagnola. Di conseguenza, il Consigliere Cane ha sbagliato, ha detto una cosa errata, falsa. Sì, errata, perché quando io ricordo che ci sono dei Consigli che hanno approvato o dei Consiglieri che hanno.



(Commenti del Consigliere Cane)



SARNO Andrea

Cita una cosa sbagliata, perché i Comuni, Consigliere Cane, sono 21 e non sono sei. Io ho detto che i Consigli comunali erano trasversali. I due Comuni che ho citato, Presidente, non sono di centrosinistra. Poi può dire quello che vuole, ma andando a rivedere e risentire questa proposta, è così.
La campagna di sensibilizzazione. È verissimo, l'ha detto il collega Bertola. Anch'io, come luli, sono stato in alcuni di quegli appuntamenti e sono stato anche a Carmagnola, durante la Fiera Internazionale del Peperone, così come sono stato a Nichelino e a Settimo. E sono andato anch'io ad ascoltare quegli interventi e sono andato ad ascoltare e a parlare con quegli operatori. Dovreste parlare con quegli operatori, perch è certo che quelle azioni di sensibilizzazione hanno un'utilità. In quelle sedi con i cittadini dicono anche un'altra cosa concreta, particolare e vera, cioè che si possono fare tutte le sensibilizzazioni possibili, ma se poi l'offerta è quella che voi avete previsto nella legge, la sensibilizzazione ha un'utilità, ma è molto depotenziata, è molto meno efficace, perché la diffusione sul territorio di quell'offerta patologica è una possibilità che rischia di annullare molto la sensibilizzazione competente, capace ed efficace che questi incontri producono.
Svelo un altro elemento: era iniziata questa campagna di sensibilizzazione ma erano tre anni che i soldi erano fermi in Assessorato. Chiedete al Direttore competente: erano tre anni che quella campagna di sensibilizzazione era ferma e non perché non c'erano i soldi e non c'era il progetto, ma perché la Giunta non l'aveva mai approvata.
Parlate con chi è venuto in Commissione, mentre discutevamo la vostra proposta. Perché questo è capitato, Presidente Allasia, e parlo a lei per parlare indirettamente al Consigliere Cane.
I dati. Certo che sono certificati, ci mancherebbe altro. L'ha detto il Presidente Bertola: non è che citiamo le "Iene" o altre trasmissioni, con grande rispetto delle "Iene". Perché, Presidente, quello che dice il Capogruppo Preioni è un fatto, non è la regola. È un fatto e, come sempre si usa un fatto per costruire una narrazione strutturale sul tema.
I dati che abbiamo presentato sono dati istituzionali certificati Presidente Allasia (per parlare al Consigliere Cane). Sono dati consolidati per il tempo per il quale è stato possibile analizzarli, perché la vostra legge è stata approvata e, da quel momento ad oggi, quei dati certamente sono consolidati. Sono consolidati nel post vostra legge, è evidente che sono consolidati.
Per chiudere: per quanto riguarda questa proposta che arriva dai Consigli comunali, credo non sia indifferente il fatto che su questa proposta i singoli Consiglieri di opposizione del centrodestra abbiano dato parere positivo. Mi riferisco al mio Comune di riferimento e di residenza, cioè Nichelino, di cui conosco molto bene la votazione singola. Stessa cosa è successa in tanti altri Consigli, dove l'hanno votata all'unanimità o si sono astenuti, come fa regolarmente il Presidente di IV Commissione Stecco che ha dato voto di presenza o astensione al voto o, comunque, non ha votato a favore della vostra legge, come non l'ha fatto in questo caso.
Esistono dei segnali politici all'interno della maggioranza di centrodestra che dovreste assumere, verificare e tenere in conto.
Questo ho detto precedentemente e cerco di ribadire, per sostenere i 21 Comuni che hanno presentato la proposta di iniziativa popolare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
È aperta la discussione generale.
Non essendovi richieste d'intervento, prima di chiudere la discussione generale, chiedo alla Giunta se intende intervenire. Non vi sono interventi, pertanto dichiaro chiusa la discussione generale.
Proseguiamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 non vi sono emendamenti né interventi per dichiarazione di voto.
Il numero legale è 25.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Essendo stato respinto l'articolo 1, l'intera proposta di legge è da intendersi decaduta.
In questo modo si conclude l'iter della proposta di legge n. 228, "Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico" presentate dai Comuni di Grugliasco, Baveno, Correggio Mongrando, Nichelino e Torino.
Non so se vi sia l'intenzione di proseguire sul prossimo provvedimento.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Perché era quello del Consigliere Bongiovanni, che attende ed è rimasto qui fino adesso, sperando.
Anticipiamo di sette minuti la chiusura per il piacere di tutti; oggi abbiamo abbastanza lavorato, a differenza della scorsa settimana, perci questa settimana non siete licenziati.
Vi ringrazio e auguro a tutti una buona serata.
Vi ricordo che domani, alle ore 12, ci sarà la Conferenza dei Capigruppo.
Auguro a tutti una buona serata e buon lavoro.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.54)



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