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Dettaglio seduta n.27 del 22/10/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA



(I lavori iniziano alle ore 14.35 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 64 presentata da Sacco, inerente a "Situazione manutenzione straordinaria ascensori ATC Vercelli"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 64.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
L'interrogazione ha come oggetto la situazione di manutenzione straordinaria degli ascensori dell'ATC Vercelli.
Premesso che viene definita "barriera architettonica" qualunque elemento che impedisca, limiti o renda difficoltosi gli spostamenti o la fruizione di servizi, specialmente per le persone con limitata capacità motoria o sensoriale, cioè portatrici di handicap e anziani; le criticità dell'edilizia residenziale pubblica soprattutto a Vercelli (ATC Piemonte Nord) sono ormai fonte quotidiana per i media del territorio e non solo e continuano ad arrivarci segnalazioni di disservizi che riguardano soprattutto le manutenzioni straordinarie degli ascensori, che pare siano diventate un vero e proprio miraggio, tanto che in tantissimi condomini gli stessi sono fermi da anni.
Il 25 marzo 2019 è stata emessa un'ordinanza da parte dell'amministrazione comunale di Vercelli, che ha posto i sigilli agli ascensori di via Castigliano (7B e 9°) e che i suddetti ascensori ci risultano non funzionanti ancora da più tempo.
Il regolamento di ATC Nord riporta che all'ATC compete l'installazione e la manutenzione straordinaria, mentre all'assegnatario la manutenzione ordinaria e periodica e i relativi canoni in abbonamento.
Temiamo che il costo sia stato comunque, nel tempo, addebitato agli assegnatari e abbiamo chiesto ad ATC Nord la ripartizione delle spese condominiali per i condomini con ascensori non funzionanti, poiché gli assegnatari pare non le abbiano.
Rilevato che agli assegnatari degli alloggi in questione, che sono anziani e/o disabili, viene negato il diritto alla mobilità in autonomia garantita dalla legge e considerato che, poi, l'ATC ci ha risposto, per quanto riguarda la domanda sulle spese a carico degli inquilini, dicendo che i consuntivi vengono redatti da ATC annualmente e al momento stanno elaborando il consuntivo 2017 (invieranno copia non appena definito), siamo riusciti a prendere possesso delle determinazioni in cui si parla di un intervento urgente (si sta parlando del 19 dicembre 2018) e indifferibile di riparazione impianto ascensore, sostituzione quadro di manovra, linee elettriche, motore argano, linee elettriche di collegamento, quadro di manovra e i componenti dell'impianto, cavi flessibili, serrature, compresa mano d'opera e adattamenti.
Stiamo parlando di una determinazione, cioè questi lavori dovevano già essere stati fatti. Vi è anche un'altra determinazione in cui sono definiti i capitoli su cui andare a prendere gli introiti per coprire gli interventi di manutenzione.
Dal nostro punto di vista, questa situazione è vergognosa, perché colpisce persone che hanno difficoltà economiche e di movimento. Questo non pu essere tollerato da questo Consiglio e sono sicuro neanche dalla Giunta.
Pertanto, alla luce di quanto è emerso, chiediamo come ha intenzione di muoversi l'Assessore competente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Sacco.
La parola all'Assessora Caucino per la risposta.



CAUCINO Chiara, Assessora alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Con riferimento a quanto richiesto, si comunica che, a far data dal 20 ottobre 2019, il Settore regionale competente in tema di welfare abitativo ha avanzato una richiesta di dettagliata risposta sulla problematica sollevata alla competente ATC Piemonte Nord.
Non appena mi perverranno gli elementi di risposta, sarà mia premura comunicarli in Aula.
Il tema della manutenzione è un tema che mi è molto caro, in quanto ho già avuto modo di evidenziarlo. Un paio di settimane fa, ho portato in Giunta una delibera in ordine all'articolo 21 della legge 3/2010, che già aveva come obiettivo - il Consigliere lo sa bene - di porre l'attenzione proprio sulla questione manutentiva a livello di complessi ATC.
Pertanto, evidenzio che il tema mi sta a cuore. Ovviamente, m'impegno a sollecitare i nuovi vertici di ATC con cui avrò modo di collaborare strettamente e ho già intenzione di riunire dei tavoli. Sto raccogliendo tutte le indicazioni possibili e immaginabili, quindi accolgo anche quest'indicazione, perché nello specifico non la conoscevo.
Ormai da un paio di mesi, sto visitando i complessi ATC per raccogliere più informazioni possibili. Ho anche sbloccato, in fasi ripetute, i proventi da canone, affinché le ATC possano porre in essere azioni di manutenzione straordinaria come consuetamente avviene e soprattutto opererò per far sì che le opere di messa in sicurezza degli impianti siano un'azione prioritaria da parte delle ATC.
Appena mi perverranno gli elementi di risposta, verrò in aula e riferirò.
Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 62 presentata da Sarno, inerente a "Situazione lavoratori Olisistem di Settimo Torinese"

Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 66 presentata da Frediani, inerente a "Salvaguardia dei lavoratori dell'azienda Olisistem Start"


PRESIDENTE

Esaminiamo congiuntamente le interrogazioni a risposta immediata n. 62 e n.
66, che trattano lo stesso argomento.
La parola al Consigliere Sarno per l'illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 62.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
L'interrogazione presentata riguarda la tematica dell'azienda Olisistem (tra l'altro, c'è una seconda interrogazione presentata dalla collega Frediani che riporta più o meno le stesse cose). È una tematica che vogliamo porre all'attenzione del Consiglio regionale e quindi avere un'informativa da parte dell'Assessore competente, poiché l'Olisistem ha in Italia, 1.900 lavoratori (a Milano, Roma e Napoli), di cui circa 400 sul nostro territorio, a Settimo Torinese.
La situazione dell'Olisistem è ingarbugliata, perché - lo racconterà meglio la collega Frediani - ci sono una serie di scatole cinesi o, comunque scatole che s'intersecano tra di loro, poiché aziende che sono comprate una volta fallite, e ricomprate. È una situazione poco chiara, con dei risvolti anche legali, sia da un punto di vista civile che penale, con degli esposti fatti anche dalla collega Frediani nel recente passato.
Tra l'altro, oggi la situazione di questi 400 lavoratori tiene conto di una commessa importante (la commessa di Intesa San Paolo, quella più rilevante). È un'azienda che fa call center per la gran parte del tempo lavorativo e i lavoratori hanno due livelli di contratti differenti: quello metalmeccanico e quello delle telecomunicazioni. In particolare, il contratto metalmeccanico produce il fatto che questi lavoratori non hanno la clausola di salvaguardia rispetto al passaggio eventuale a un'altra azienda. Questo li mette molto a rischio e crea una situazione difficile anche a livello familiare, poiché molte famiglie hanno entrambi i coniugi che lavorano all'interno di quest'azienda. Il contratto delle telecomunicazioni, invece, prevede il tema della salvaguardia.
Su questo tema, si stanno muovendo diverse forze, tra cui la Regione Piemonte e i Comuni.
Come dicevo, la Olisistem ha 400 dipendenti, che risiedono in diversi Comuni piemontesi. Abbiamo partecipato a un Consiglio comunale aperto proprio a Settimo Torinese, dove c'è stata la presenza di diversi Comuni che si stanno attivando per sostenere i lavoratori di propria residenza.
Sappiamo che si sta per aprire il Tavolo di crisi al Ministero del Lavoro.
Su questo, sicuramente l'Assessore ha cominciato a lavorare, ma con il question time chiedo quali sono le intenzioni della Regione Piemonte, in particolare del Presidente Cirio e dell'Assessore competente, nell'attivare quali e quanti strumenti in questo senso, cioè a tutela dei lavoratori, e di quali strumenti, rispetto a un'iniziativa di rapporto con l'azienda, con il committente principale.
Come Regione Piemonte, potrebbe anche essere interessante e utile aprire una discussione con Intesa San Paolo che, tra l'altro, a fine anno finisce la commessa, per cui occorrerà capire, soprattutto per i lavoratori, che cosa succederà di quell'importante commessa.
Interroghiamo l'Assessore e il Presidente in questo senso.
Grazie.



PRESIDENTE

Prego, Consigliera Frediani, illustri l'interrogazione n. 66.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Speravo proprio che non iniziasse con questo question time, perché avevamo una riunione della Consulta delle Elette. Non sono stata così fortunata.
Immagino che il collega Sarno abbia già abbondantemente illustrato la situazione; quello che posso aggiungere è che, non dico che ci aspettassimo di ritrovarci in questa situazione, ma le premesse già facevano intendere che la nostra storia e il nostro confronto con la Olisistem non sarebbe finito tanto presto.
In questi giorni, recuperando la documentazione, ho ritrovato questo schema che magari non riuscirete a vedere - che avevo compilato all'epoca in cui i lavoratori della WorkSys mi contattarono per chiedermi di seguire la loro questione. In quell'occasione ho conosciuto questa realtà, che oserei definire una realtà quasi paranormale: credo sia un caso praticamente unico sul nostro territorio.
Chiamarle "scatole cinesi" è riduttivo; siamo addirittura arrivati al punto che venivano aperte e chiuse aziende a ritmo quasi bisettimanale, facendo persino fatica a trovare dei nomi da dare a queste aziende. Si erano veramente create delle situazioni, non voglio dire divertenti, perché di divertente in questa situazione non c'è nulla.
Alla fine, come diceva giustamente il collega Sarno, sono i lavoratori che pagano e quindi, oltre all'emergenza immediata che dobbiamo affrontare rispetto alla quale ci siamo attivati noi Consiglieri regionali, i Sindaci gli Assessori dei Comuni in cui risiedono i lavoratori e anche dei portavoce nazionali, un'emergenza che riguarda 400 lavoratori dell'Olisistem Start di Settimo, bisognerebbe poi, a bocce ferme, ragionare sulla storia di quest'azienda.
Partendo da ragionamenti sull'evoluzione di quest'azienda e di questo sistema (un sistema a tratti criminale, come'è stato detto poco fa, per cui ho anche presentato un esposto in Procura sul comportamento di alcuni manager), potremmo anche fare dei ragionamenti per capire come il Consiglio regionale potrebbe intervenire per cercare di arginare questi fenomeni.
Dobbiamo utilizzare questa situazione, che è una situazione assolutamente estrema, per capire come possiamo intervenire per evitare di ritrovarci, di nuovo tra qualche anno, ad affrontare l'ennesima crisi aziendale con altri lavoratori che rischiano il posto di lavoro, con tutte le conseguenze del caso.
Non ripercorro questioni che probabilmente ha già ripercorso il collega Sarno (purtroppo sono arrivata in ritardo, per una riunione convocata nell'orario delle 14, ma che si è protratta), ma quello che chiediamo oggi in modo trasversale, o perlomeno congiunto, almeno rispetto alle forze politiche rappresentate dalla sottoscritta e dal Consigliere Sarno, è che ci sia un intervento deciso e forte della Regione e che si possa arrivare a sostenere questi lavoratori con iniziative che consentano, intanto, di garantire le tutele che mancano a una parte di quei lavoratori, proprio perché, in seguito a questa continua nascita e morte di aziende e assorbimento di rami, ci sono situazioni contrattuali diverse.
Occorre far sì che tutti questi lavoratori possano godere degli stessi diritti e dello stesso trattamento. Questo potrebbe essere un primo passo poi capire se possiamo salvare le commesse di quest'azienda. Occorrerà interagire con i principali committenti che, come avrà sicuramente già detto, sono Intesa e Reale Mutua. Questo è quello che chiediamo alla Regione.
Noi abbiamo partecipato al primo presidio che si è svolto davanti all'azienda un paio di settimane fa. Abbiamo partecipato al Consiglio aperto nel Comune di Settimo, quindi i lavoratori sentono forte la presenza istituzionale di alcuni portavoce.
Vorremmo capire quanto la Regione voglia farsi sentire e quanto sia disposta ad accompagnarli in questo difficile percorso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Risponde l'Assessore Rosso; prego.
Rosso Roberto, Assessore regionale L'Assessore Chiorino non ha potuto essere presente, mi prega di potervi dare le risposte.
L'Olisistem Start è un'azienda di proprietà dell'ALMA S.p.A. e ha, come principali attività, la gestione di call center e l'erogazione di servizi IT, applicando ai propri lavoratori sia il contratto del settore delle telecomunicazioni sia il contratto del settore metalmeccanico.
Attualmente i dipendenti dell'Olisistem Start sono più di 2.000, a livello nazionale. L'azienda è plurilocalizzata e in Piemonte ha sede a Settimo Torinese, dove ha circa 400 dipendenti.
Le recenti vicende giudiziarie dell'ALMA S.p.A. hanno portato quest'ultima a essere posta in concordato preventivo con nomina di un amministratore unico. Questa situazione ha indirettamente coinvolto l'Olisistem Start ingenerando una serie di eventi che hanno avuto, come peggiore esito quello della perdita di committenti che hanno proceduto a cambi appalti verso altre società del settore. Non in tutti gli appalti, purtroppo, era prevista la clausola sociale per favorire il passaggio di dipendenti nei cambi appalti e questo ha allarmato, per le evidenti possibili ricadute in termini occupazionali, sia le organizzazioni sindacali sia i lavoratori.
L'Assessorato regionale al lavoro ha incontrato le organizzazioni sindacali già in data 10 luglio u.s., per valutare la situazione ed eventuali azioni da porre in essere.
In quell'occasione, il sindacato illustrò la vicenda e mise l'Assessorato a conoscenza della propria intenzione di proseguire il confronto con l'azienda e di interessare anche le Regioni Lazio e Lombardia, perch direttamente interessate alla problematica. In particolare, il sindacato espose le preoccupazioni inerenti alla possibile perdita di committenti che il management aziendale stava sottovalutando.
Questo confronto, come riferitoci dal sindacato, è proseguito sul Tavolo sindacale-aziendale sino al corrente mese di ottobre, ma poi l'intesa non si è trovata ed è stato indetto lo sciopero del 10 ottobre.
Nel frattempo, sempre in contatto con le organizzazioni sindacali l'Assessorato ha: primo, inviato una richiesta d'incontro in sede regionale all'amministratore dell'Olisistem Start, dottor Vito Puce, in data 11 ottobre u.s., cui non è seguita alcuna risposta; secondo, inviato una lettera al Ministro dello Sviluppo Economico, Onorevole Stefano Patuanelli in data 17 ottobre u.s., con la richiesta d'incontro con le parti in causa in sede ministeriale, per affrontare congiuntamente la questione.
In data 18 ottobre, Il sindacatoci ha comunicato che il MISE ha convocato le sole organizzazioni sindacale per un incontro sulla situazione in sede ministeriale, per il giorno 23 ottobre prossimo venturo, quindi escludendo di fatto, la Regione Piemonte e il suo Assessore.
Pur rallegrandoci del fatto che la situazione sia approdata al Tavolo ministeriale, non possiamo non notare come le Regioni interessate non siano state convocate. Comunque, l'Assessorato segue la vicenda ed è in costante contatto sia con le organizzazioni sindacali sia con gli altri Assessorati regionali interessati, al fine di valutare eventuali interventi che possano favorire la salvaguardia occupazionale dei lavoratori coinvolti nell'attesa degli esiti del Tavolo ministeriale.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 63 presentata da Ravetti, inerente a "Situazione delle Ortopedie Ospedaliere in Novi Ligure, Tortona, Acqui Terme e Casale Monferrato"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori, esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
63.
La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Oggi, al pensiero dell'ospedale di Novi Ligure si associano le immagini dell'alluvione di stanotte: gli scantinati dell'ospedale erano pieni d'acqua. L'Assessore ha già avuto notizie dal Presidente Cirio e pare che la situazione sia stata riportata alla normalità. Questa è, in ogni caso una buona notizia.
Quest'interrogazione - Assessore, lo specifico - non ha intenzionalmente alcuno spirito polemico, così ci capiamo sin dall'inizio, ma rappresenta solo il tentativo di provare a dare una mano rispetto a una serie di problemi evidentissimi che non hanno origini specifiche rispetto a uno schieramento piuttosto che a un altro, ma vengono da lontano. Così almeno chiarisco anche questo punto. Tuttavia sono problemi che, in qualche modo devono essere affrontati e risolti.
Oltre all'Azienda Sanitaria ospedaliera alessandrina, nell'Azienda Sanitaria Locale sono presenti altre quattro ortopedie. Per ragioni che abbiamo affrontato anche nel dibattito della I Commissione, abbiamo compreso che in parecchie zone del territorio piemontese vi sono problemi di sostenibilità economica. Esistono problemi legati alla disponibilità di personale, disponibilità che garantisce ovviamente il buon servizio all'interno delle strutture. Alessandria, in particolare, dimostra indici molto preoccupanti per diverse ragioni.
Abbiamo depositato tre interrogazioni in IV Commissione sempre con lo stesso spirito, cioè quello di accendere dei fari su problemi che meritano delle soluzioni. Anche in questo caso, per quanto riguarda le quattro ortopedie, noi vorremmo sapere dall'Assessore quale sia la situazione attuale e quali sono le prospettive a medio termine sia per quanto riguarda l'ortopedia di Novi Ligure, sia di Tortora, di Acqui e di Casale Monferrato, sapendo che ci sono soluzioni per il presente, ma in campo oggi sono fondamentali modifiche strutturali che consentano di guardare il futuro con un po' più di serenità.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Mi unisco al dispiacere del Consigliere Ravetti sul fatto che questa notte l'ospedale di Novi Ligure abbia avuto qualche problema di allagamento negli scantinati. Voglio anche precisare che c'è stato un blocco del server relativo agli esami diagnostici che dovrebbe essere ripristinato fra circa un'oretta, quindi tutto dovrebbe tornare alla normalità. I pazienti sono stati prudenzialmente spostati al piano superiore, ma oggi la situazione è nei canoni di gestione normale. Mi auguro che anche il laboratorio analisi dopo la partenza del server, possa ripartire a pieno regime.
Per quanto riguarda la situazione alessandrina, nella provincia abbiamo chiuso, compresa l'Azienda ospedaliera, cinque reparti di ortopedia.
All'inizio di questa estate erano tutti un po' in crisi.
Le descrivo sinteticamente la situazione in cui si trovavano gli ospedali.
Per l'ospedale di Casale Monferrato era garantita l'attività diurna invariata per l'emergenza e presenza in pronta disponibilità di due medici reperibili.
Per l'ospedale di Acqui Terme era garantita attività diurna invariata per le emergenze e presenza in pronta disponibilità di due medici reperibili ma senza possibilità di trattare pazienti con anamnesi positiva per gravi patologie cardiologiche e/o neurologiche (quindi una piccola limitazione per l'ospedale di Acqui).
Per l'ospedale di Tortona, invece, era garantita attività diurna invariata per l'emergenza e presenza in pronta disponibilità dalle 18 alle 8 del giorno successivo e nei festivi di un solo medico. Data l'assenza del secondo reperibile, la struttura non può essere idonea al trattamento di politraumi durante le ore notturne e i festivi.
Per l'ospedale di Novi Ligure era garantita l'attività limitata alle sole prestazioni ambulatoriali diurne, pronta disponibilità per la sola attività di consulenza per il DEA a cura di medici ortopedici della sede di Tortona.
In realtà, dei cinque reparti, sicuramente quello di Novi Ligure era quello meno fornito.
Come sapete, recentemente è avvenuta anche la morte improvvisa di un ortopedico e, come ho detto stamattina, il 16 e il 17 giugno siamo dovuti intervenire con dei gettonisti perché gli interventi di elezione erano sostanzialmente fermi per carenza di medici. Fino a ieri siamo andati avanti con i gettonisti, salvo poi avere gravi difficoltà anche in questo campo, perché non si può andare avanti all'infinito con i gettonisti.
Ricordo che tutti i bandi di concorso per avere degli strutturati sono andati più volte deserti.
L'intervento che abbiamo fatto, oltre ai gettonasti, è stato anche quello di convenzionare l'ASL con l'Azienda ospedaliera in modo da avere la fornitura di personale, soprattutto per i reparti di ortopedia che ne avessero bisogno. Questa convenzione è già attiva.
L'obiettivo è il mantenimento su tutte e quattro le sedi ospedaliere dell'attività in elezione e dell'urgenza diurna, mentre l'attività d'urgenza notturna e festiva attualmente si svolge prevalentemente nell'ospedale di Casale Monferrato, dove si riesce a garantire la doppia pronta disponibilità per intervenire chirurgicamente anche nei periodi notturni e in quelli festivi.
In ultimo, poiché le situazioni non possono restare in sospeso, abbiamo attivato in questi giorni una bozza per un partenariato pubblico-privato per la gestione del reparto di ortopedia dell'ospedale di Novi Ligure.
Questo partenariato - vi leggo la relazione tecnica - propone "la gestione dell'attività chirurgica ortopedia occupandosi di gestire in autonomia le sedute operatorie per due giorni a settimana, dedicate ad attività in elezione, svolta secondo un'autonoma organizzazione, ossia tramite propri professionisti" - questo è il privato che parla - "sia medici sia ortopedici, identificati già all'interno dell'équipe che già collaborano con il policlinico, quindi con attrattività e qualità del servizio già prestato presso le cliniche" - quindi anestesisti, personale sanitario sala operatoria - "nonché attraverso la gestione autonoma degli approvvigionamenti di materiale per la chirurgia. Un modello organizzativo di collaborazione, restando in capo al soggetto pubblico tutte le attività di definizione dell'indicazione chirurgica, il popolamento delle liste d'attesa e la definizione del calendario operatorio". Questo in estrema sintesi.
Stiamo arrivando a un provvedimento strutturale, soprattutto per l'ospedale di Novi Ligure, che ci garantisca, oltre alle emergenze, anche tutti gli interventi in elezione che erano stati ridotti precedentemente.
Come ultimo, abbiamo nominato il nuovo Direttore generale nella persona del dottor Galante, figura di grande esperienza che, come potete vedere nella delibera d'incarico, ha ricevuto proprio come primo obiettivo la riorganizzazione funzionale della rete ospedaliera. Cominciando, quindi, a far collaborare maggiormente i vari reparti non solo di ortopedia, ma dei cinque ospedali presenti sul territorio - e includo anche l'accordo con l'Azienda ospedaliera - nella speranza che una rete e un'organizzazione più efficiente possa garantire a tutti gli utenti dell'ASL e dell'Azienda ospedaliera una qualità sia di ortopedia sia di altri servizi di alto livello, in modo da tamponare un po' la mancanza cronica di medici che abbiamo su tutta la struttura.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Assessore.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 61 presentata da Avetta, inerente a "Legge regionale n. 1/2018 e riorganizzazione dei consorzi di Bacino e del sistema di 'governance' dei rifiuti in Piemonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 61.
Risponderà l'Assessore Rosso.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Il tema contenuto in quest'interrogazione è già stato trattato la scorsa settimana in Commissione. Infatti, l'Assessore Marnati ha anticipato che intende proporre una revisione della legge regionale 1/2018. In particolare, abbiamo intuito che, tra le ipotesi di riforma di quella normativa, si voglia rivedere l'obbligatorietà degli accorpamenti tra i Consorzi.
Se così è, la domanda specifica (e mi rivolgo all'Assessore Rosso presente) è conseguente, e cioè se s'intende sviluppare il confronto, che sarà doveroso, dal nostro punto di vista, con i Comuni su un tema che li riguarda molto direttamente. Se sì, visto che questo confronto richiederà certamente uno spazio temporale significativo, com'è prevedibile immaginare e com'è stato peraltro per il procedimento che ha portato all'adozione della legge regionale 1/2018, visto che questo percorso potrà durare un po' nel tempo, come intende gestire la fase transitoria durante la quale l'impianto della legge regionale 1/2018 dovrà seguire il suo corso e, al tempo stesso, i Consorzi dovranno gestire la raccolta e assumere anche decisioni importanti (ci sono tanti Consorzi, per esempio, dove sono in scadenza gli affidamenti per la raccolta), in un quadro che, via via rispetto alle cose che abbiamo ascoltato, alle considerazioni e enunciazioni fatte dall'Assessore, si fa più incerto.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Rosso per la risposta.



ROSSO Roberto, Assessore regionale

L'interrogazione del Consigliere Avetta riguarda principalmente l'odierno stato di attuazione della legge regionale 1/2018, con particolare riferimento all'organizzazione del Consorzio di Area Vasta. L'Assessore Marnati si è dovuto recare ad Alessandria e mi ha chiesto gentilmente di rispondere al Consigliere Avetta al suo posto.
Nel momento dell'insediamento di Matteo Marnati presso l'Assessorato all'ambiente, lo stato di attuazione della sopra citata legge si presentava come segue: da un lato, avevano provveduto alla riorganizzazione dei Consorzi di Bacino, di cui alla legge regionale 24/2002, insistente negli Ambiti territoriali di Area Vasta delle Province di Asti, Biella, Vercelli Verbano Cusio Ossola e la sola Città di Torino.
Per quanto atteneva agli Ambiti coincidenti con il territorio della provincia di Alessandria, Cuneo, Novara e della Città metropolitana di Torino, non si era ancora addivenuti alla riorganizzazione attraverso la fusione di Consorzio di Bacino di cui alla legge regionale.
Nei primi mesi del suo mandato, l'Assessore Marnati ha ricevuto numerose segnalazioni e criticità da parte di Sindaci e Presidenti dei Consorzi di Bacino.



PRESIDENTE

Assessore, mi scusi. I colleghi mi dicono che non riescono a comprendere bene la risposta.



ROSSO Roberto, Assessore regionale

Nei primi mesi del suo mandato, l'Assessore Marnati ha ricevuto numerose segnalazioni di criticità da parte di Sindaci e Presidenti dei Consorzi di Bacino, aventi a oggetto la richiesta di proroga e modifica della legge regionale 1/2018.
Tali segnalazioni evidenziavano come il provvedimento varato avrebbe portato a un accentramento regionale, limitando la facoltà di gestione ai territori e alle Amministrazioni comunali.
L'Assessorato ha ritenuto doveroso, prima di poter prendere una posizione in merito, svolgere un lavoro preliminare di ascolto dei territori incontrando i Presidenti dei Consorzi di Bacino e gli Amministratori locali su cui insistevano le criticità sopra riportate.
Per tale motivo, l'Assessore ha incontrato le Province di Alessandria Cuneo, Novara e la Città metropolitana di Torino, secondo il calendario che qui vi diciamo: in data 3 ottobre 2019, il primo incontro fra l'Assessore e il Presidente del Consorzio di Bacino della Città metropolitana di Torino in data 4 ottobre 2019 si è svolto il secondo incontro fra l'Assessore e i Presidenti dei Consorzi di Bacino della provincia di Cuneo; in data 10 ottobre, quelli con i Consorzi di Bacino della provincia di Novara; in data 11 ottobre 2019, il quarto incontro fra l'Assessore e Presidente del Consorzio di Bacino della provincia di Alessandria.
Gli incontri sono stati l'occasione per la ripresa di un confronto con i Consorzi di Bacino e per una ricognizione delle tematiche e delle istanze presentate per arrivare a definire un percorso condiviso di avanzamento dei lavori, essendo ormai terminato il periodo transitorio previsto dalla legge.
L'invito all'incontro è stato altresì esteso ai rappresentanti di tutte le realtà territoriali interessate.
A seguito di questi quattro incontri, la situazione che emerge presenta un chiaro posizionamento dei soggetti intervenuti nel richiedere una modifica della legge del 2018. A tale proposito, la posizione politica a oggi maturata è quella di procedere, entro un mese, alla presentazione di un disegno di legge di modifica dell'attuale legge regionale 1/2018, andando innanzitutto a ridisciplinare il periodo transitorio e, quindi, a dare una risposta ai territori circa la gestione di situazioni contingenti che oggi i Consorzi di Bacino devono affrontare.
È al vaglio dell'analisi giuridica la possibilità di trasformare in facoltà e non in obbligo l'accorpamento dei singoli Consorzi di Bacino in Consorzi di Area Vasta, secondo una logica di premialità per quei Consorzi di Bacino che raggiungeranno gli obiettivi e le performance numeriche stabilite per legge.
La proposta di modifica rispetterà gli elementi fondamentali della legge vigente, preservando la governance di Ambito regionale sulla programmazione delle politiche di gestione dei rifiuti e della correlata impiantistica.
Per tale livello, come trasversalmente chiesto dai territori ascoltati, è intenzione di avviare la costituzione della Conferenza d'Ambito regionale sin dall'entrata in vigore della novella legislativa regionale.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Rosso.
Si può ritenere libero, in quanto il Consigliere Grimaldi, data l'assenza dell'Assessore Chiorino, ha richiesto risposta scritta all'interrogazione n. 68.
Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 68 presentata da Grimaldi, inerente a "Crisi di BIM e ricadute occupazionali sul territorio piemontese" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Come anticipato, in assenza dell'Assessore Chiorino, il Consigliere Grimaldi, ha chiesto la risposta scritta all'interrogazione immediata n.
68.


Argomento: Commercio ambulante

Interrogazione a risposta immediata n. 65 presentata da Magliano, inerente a "Sviluppi relativi all'interrogazione a risposta immediata n. 34 inerente a 'Sviluppi sull'ordine del giorno n. 3, Stop suk'"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 65.
Risponderà l'Assessora Caucino.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Questa è la seconda volta che torno sul tema in aula.
Il 1° agosto venne votato un ordine del giorno proposto dal Consigliere Marrone che, con giubilo dei presenti in Aula, impegnava la Giunta in modo perentorio a modificare la DGR 11 maggio 2018, n. 12-6830, cassando la lettera b) del comma 2, articolo 1, Capo I, del documento Allegato A, e secondo - in modo ancora più perentorio - richiedeva formalmente al tavolo provinciale sulla sicurezza presso la Prefettura di Torino la chiusura immediata del progetto Balù Green e di qualsivoglia esperienza di libero scambio che contravvenisse alle norme regionali e nazionali vigenti.
Ho chiesto conto all'Assessora Poggio nello scorso question time; non ha risposto lei, ancorché la materia sia la sua, perché questa è una legge che ha a che fare con il commercio, tant'è vero che è una modifica apportata all'interno di quella norma. Mi ha risposto l'Assessore Ricca, dicendo che ci stavano lavorando.
Vorrei capire (poi chiederò anche al Consigliere Marrone) cosa fare se l'Amministrazione, dopo due mesi e mezzo, non ha ancora incardinato questa modifica; modifica che, peraltro, è l'eliminazione di sette-otto paroline.
Lo chiedo, perché voglio capire se il dibattito che abbiamo svolto ha invece, fatto cambiare idea all'Amministrazione regionale (mi risulta che il Prefetto, in una discussione con l'Assessore Ricca, gli abbia detto che Balù Green è probabilmente una buona soluzione di compromesso).
Voglio capire se in Aula votiamo delle cose e poi la Giunta fa quello che dice l'Aula, oppure se stiamo prendendo tempo perché forse, in questo caso l'abbiamo un po' esagerata.
Poiché conosco bene la zona di via Carcano, dove è atterrato questo Balù Green, che non è nient'altro che il mercato di libero scambio spostato rispetto all'altra zona in cui era, vorrei capire se quella modifica è almeno all'o.d.g. della Giunta e - se sì - quando avverrà. Diversamente ogni due settimane chiederò conto, perché i provvedimenti bandiera o diventano provvedimenti, oppure sono una palese contraddizione (per essere buoni).
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessora Poggio per la risposta.



POGGIO Vittoria, Assessora al commercio

Grazie, Presidente.
Si sta provvedendo a completare tutti i passaggi tecnici necessari affinch sia ultimata, in tutti i propri aspetti, una delibera a firma congiunta Assessore Ricca e Assessore Poggio, che modifichi la DGR n. 12-6830 dell'11 maggio 2018, che porti al superamento del mercato di libero scambio.
Nel caso del mercato abusivo di via San Pietro in Vincoli, le riunioni con Prefettura e Questura hanno già portato alla risoluzione del problema.
Questo è quanto. Grazie.


Argomento: Montagna - Interventi per lo sviluppo dell" offerta

Interrogazione a risposta immediata n. 67 presentata da Disabato, inerente a "Alpe Devero. Ritiro in autotutela della DGR n. 38-9087 del27 maggio 2019"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
67.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Il 4 ottobre, alcune associazioni ambientaliste hanno presentato ricorso al TAR verso la delibera di Giunta regionale n. 38-9087 del 27 maggio 2019 recante "Approvazione dello schema di Accordo di programma tra la Regione Piemonte, la Provincia del Verbano Cusio Ossola e il Comune di Varzo, per la realizzazione dell'intervento per lo 'Sviluppo turistico del territorio miglioramento della viabilità'. Spesa regionale di euro due milioni e 500 mila".
Nella delibera di Giunta si è dato il via libera alla realizzazione di un intervento relativo al miglioramento della strada di accesso alla stazione sciistica di San Domenico.
Le opere e i progetti in oggetto risultano inseriti nel quadro degli interventi della proposta di Accordo Territoriale, "Avvicinare le montagne", tra la Provincia del VCO e i Comuni di Trasquera, Varzo, Crodo e Baceno, il cui iter approvativo, avviato con comunicazione di avvio del procedimento del 15 maggio 2018, risulta ancora oggi in itinere.
I ricorrenti contestano le opere stradali sopraccitate, in quanto costituiscono uno stralcio funzionale del più ampio progetto d'interventi il cui iter approvativo è ancora in corso, giacché in fase di espletamento la procedura di VAS.
A maggio 2018, la Provincia del VCO ha avviato l'iter procedurale per la valutazione dell'impianto ambientale strategica del progetto "Avvicinare le montagne", procedura necessaria per valutare l'impatto del Piano strategico sul territorio. Il percorso della VAS non risulta a oggi ancora concluso quindi si attende la pubblicazione del rapporto ambientale, che dovrà essere sottoposto a osservazione aperta a tutti i cittadini e a tutte le cittadine.
Nella risposta a un'interrogazione presentata durante la scorsa legislatura, da parte di un nostro ex Consigliere, Giampaolo Andrissi l'Assessore riferiva che non era stato dato avvio a nessun Tavolo di lavoro formalizzato con la Regione Piemonte. La Regione ha evidenziato fin da subito innumerevoli criticità inerenti ad alcuni interventi d'infrastrutturazione del territorio, sia rispetto ai contenuti del Piano paesaggistico regionale sia rispetto ad alcune misure di conservazione della Rete Natura 2000.
Durante la scorsa legislatura sono state svolte audizioni del Comitato Tutela Devero, delle associazioni ambientaliste, della Provincia del VCO e dei Comuni coinvolti.
Il 10 gennaio 2019 l'Assessore evidenziava un ritardo dal punto di vista procedurale sull'iter di VAS, che ancora a oggi, come dicevamo prima, non è conclusa.
Questo è il progetto contenuto nel Piano strategico e prevede più di 50 interventi d'infrastrutturazione a elevato impatto ambientale, con l'ampliamento e la creazione di nuove costruzioni, impianti a fune, piste da sci e percorsi per mountain bike, per un ammontare di 170 milioni di euro.
L'Alpe Devero - anche se è inutile che stiamo qui a descrivere com'è composto questo territorio - subisce soprattutto turismo dolce ed escursioni, quindi poco si presta a interventi d'infrastrutturazione di così forte impatto. È un'area di pregio naturalistico e paesaggistico. Sul territorio è presente il Parco Naturale dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero, l'area contigua dell'Alpe Devero e il SIC (Sito di importanza comunitaria Alpi Veglia e Devero-Monte Giove).
Il Comitato Tutela Devero ha lanciato pochi giorni fa una petizione che ha raggiunto 87.000 firme, sottoscritta anche da noi, denominata "Salviamo l'Alpe Devero! Basta costruire impianti: più natura per tutti". I firmatari della petizione, tra cui noi, sostengono che si tratti di un complesso sciistico fuori tempo, basato su un modello turistico in calo per motivi economici, climatici e culturali. "Ogni anno noi contribuenti" - dicono "spendiamo milioni di euro per ripianare le perdite delle stazioni sciistiche, per un progetto che porterebbe forse benefici per pochi e certamente danni irreparabili e permanenti all'ambiente e per tutti".
Noi chiediamo, poiché quest'intervento è stato affibbiato a questo progetto turistico più ampio, la creazione della messa in sicurezza di una strada (che è in questo progetto, la cui VIA non è ancora stata realizzata e terminata) e se la Regione intende ritirare in autotutela la delibera di Giunta regionale n. 38-9087 del 27 maggio 2019, al fine di estromettere la previsione che le opere siano previste dal quadro degli interventi del Piano Strategico "Avvicinare le montagne", per cui non è stata ancora espletata e completata la procedura di VAS.
Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo che sono tre i minuti a disposizione dei Consiglieri per l'illustrazione.
Risponde l'Assessore Caucino; prego.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

La DGR n. 38-9087 del 27 maggio 2019 è stata assunta nell'ultima seduta di Giunta della precedente Amministrazione, essendosi completato il procedimento di formazione dell'Accordo di programma che la deliberazione ha approvato e che prevede un intervento infrastrutturale sulla strada di collegamento alla stazione sciistica di San Domenico di Varzo.
L'Accordo di programma tra la Regione Piemonte, la Provincia del Verbano Cusio Ossola e il Comune di Varzo prevede un intervento di due milioni e 500 mila euro.
Nei giorni scorsi, in ragione del principio di continuità amministrativa l'Assessore Ricca ha sottoscritto l'accordo, che a breve diverrà esecutivo.
L'interrogazione pone il problema della VAS sul progetto "Avvicinare le montagne" e dei suoi tempi di conclusione. Occorre distinguere i piani: l'Accordo di programma è lo strumento di finanziamento dell'opera; altro è la procedura autorizzativa, più o meno complessa.
In questo caso, l'opera rientra in un progetto più ampio d'investimenti che riguarda il territorio e, quindi, è oggetto di una procedura di VAS, il cui esito sarà ovviamente dirimente per la realizzazione.
Occorre, pertanto, attendere la conclusione della procedura e poi valutare.
Quanto, infine, al ricorso al TAR, cui si fa riferimento nell'interrogazione, non risulta a oggi alcuna notificazione al Settore regionale competente, che è quello dell'Offerta turistica e sportiva, da parte dell'Avvocatura regionale. Nel momento in cui questo avverrà, sarà valutato e con l'Avvocatura si deciderà come procedere.
Alla luce di quanto sopra non si ritiene, per ora, che sussistano le condizioni per il ritiro della DGR n. 38-9087 del 27 maggio 2019.
Grazie.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.23 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Se prendete posto, chiederei un'indicazione dai Capigruppo, senza aprire ufficialmente la seduta.
È in arrivo l'Assessore Gabusi, che deve relazionare sulle condizioni atmosferiche di oggi nella provincia di Alessandria e zone limitrofe. In attesa dell'Assessore, apriamo la seduta o proseguiamo con l'o.d.g.? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Quanti interventi ci sono ancora sull'ordine del giorno in discussione?



PRESIDENTE

Per adesso sono iscritti i Consiglieri Magliano, Grimaldi, Sacco e altri interventi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Secondo noi conviene aspettare l'arrivo dell'Assessore, così continuiamo la discussione in modo organico.



PRESIDENTE

Va bene, attendiamo l'arrivo dell'Assessore Gabusi.



(La seduta inizia alle ore 15.46)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Carosso, Chiorino, Cirio, Poggio G., Ricca e Tronzano.


Argomento: Calamità naturali - Protezione civile

Comunicazioni dell'Assessore Gabusi sugli eventi alluvionali in Piemonte


PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gabusi per una comunicazione sugli eventi alluvionali che hanno colpito il Piemonte ieri e quest'oggi.



GABUSI Marco, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente; grazie, Consiglieri.
Mi scuso per il ritardo, ma capirete anche voi che oggi è stata una giornata - da ieri pomeriggio-sera - abbastanza turbolenta.
Cercherò di essere breve. Arriviamo adesso da Alessandria e dalle zone dell'Ovadese e del Tortonese in cui abbiamo fatto un primo sopralluogo.
Vi riassumo brevemente quello che è successo in questi giorni, anzi da domenica sera, in cui l'allerta su quei territori era arancione, per poi essere declassata ieri a gialla. Questa è la prima questione di cui tener conto.
Si è trattato di un fenomeno molto circoscritto (mi riferisco a quelli che si chiamano temporali autorigeneranti), che è anche difficile da prevedere sia nell'intensità sia nella durata. Devo dire che ce ne si può rendere ben conto andando in quei territori: a distanza di dieci o sette chilometri non è successo praticamente niente, mentre in quei territori c'è stata una mole d'acqua che ha raggiunto, in certi posti, 500 millilitri in mezza giornata.
Questo ha fatto sì che, non tanto i torrenti principali (Tanaro e Bormida),quanto i rii secondari andassero a ingrossare soprattutto l'Orba senza contare naturalmente i fossati e tutto quello che ne consegue creando situazioni, in poche ore, al limite della tragedia.
Devo dire che il sistema di Protezione civile, come sempre storicamente in Piemonte, ha funzionato. Siamo purtroppo a contare un morto (i dispersi invece, sono stati tutti ritrovati) proprio nelle vicinanze del ponte sulla provinciale 155, che collega Ovada a Novi Ligure, all'altezza di Capriata d'Orba e Castelletto d'Orba, che sono certamente i Comuni più colpiti.
Proprio in quella circostanza, la vittima si trovava non sul ponte, ma nelle immediate vicinanze e, da quanto ci hanno raccontato, non è riuscita a salvarsi, mentre le altre sono state tutte ritrovate.
Oggi ci sono, proprio in quella zona, una trentina di sfollati (leggo, per non dimenticarne nessuno) a Castelletto d'Orba, che sono stati ricoverati presso la Polisportiva, e altri 50 presso la Croce Rossa. Anche qui, l'Orba passa nel centro del paese e ha avuto un effetto devastante, essendo il letto del torrente molto ristretto. Devo dire che ci sono stati altri fenomeni che, purtroppo, hanno fatto da corredo alla vicenda, sono stati fenomeni di dissesto idrogeologico, con mini frane che certe volte si sono abbattute vicino alle case. In questo momento la Protezione civile sta lavorando alla pulizia delle strade, dei cortili e delle case, mentre i Vigili del fuoco, su richiesta dei Sindaci, dei primi cittadini dei vari territori, stanno analizzando le situazioni di agibilità puntuale delle case, per capire se questa notte qualcuno è già nelle condizioni di tornare a casa, perché il fenomeno è passato, trattandosi sostanzialmente solo di esondazione.
Purtroppo (lo dico un po' per l'esperienza, un po' per averlo visto in questo in questi momenti), credo che tanti saranno costretti a stare fuori casa. Infatti, la frana non è ferma e, soprattutto, le previsioni del tempo annunciano, da domani sera e per tutta la giornata di venerdì, di nuovo un'allerta gialla su quel territorio e forse anche nel Cuneese e nel Torinese, dove però i fiumi sono abbastanza scarichi. Si potrebbero verificare, insomma, di nuovo situazioni di emergenza.
Quello che vi devo dire, e che tengo a dire in questa sede, è che il sistema di Protezione civile è allertato ma, soprattutto,si è mobilitato da tutti i sette coordinamenti verso Alessandria. L'ottavo, quello del Verbano, si è preferito lasciarlo sul posto, dove vi è altresì una situazione di pericolosità, che ieri mattina sembrava quella più sensibile e più da attenzionare, mentre i fenomeni di questo temporale autorigenerante ci hanno portato a concentrarci maggiormente sull'Alessandrino.
Da 48 ore la nostra sala operativa è aperta, così come il CCS di Alessandria, alla presenza del Viceprefetto (il Prefetto in questi giorni era a Roma), di tutte le Forze dell'Ordine e della Provincia, con cui abbiamo collaborato.
Devo dire, però, con riconoscenza, che, da ieri pomeriggio, non solo gli Uffici, ma il Capo Dipartimento dalla Protezione Civile, Angelo Borrelli, è in contatto costante con me e, di conseguenza, con la Regione Piemonte.
Stamattina era ad Alessandria alle 9.30, solo con un ritardo di un'ora perché è dovuto atterrare a Cameri, vista la nebbia ad Alessandra altrimenti alle 8.30 sarebbe stato presente in Prefettura. Abbiamo fatto un incontro in cui lui ha annunciato una vicinanza che ci interessa molto, ma soprattutto ha manifestato una consapevolezza sull'eventualità concreta di rilasciare lo stato di emergenza, che, tra l'altro, è già pronto ed è alla firma del Presidente Cirio, in una giornata in cui - come sapete - c'è anche il Primo Ministro Conte, ma stiamo cercando di fare tutto. La richiesta è pronta e mi sembra ci siano tutti gli elementi per rilasciarla.
Tra l'altro, Angelo Borrelli ha lasciato in Prefettura ad Alessandria tre dei suoi collaboratori per seguirci nello svolgimento delle pratiche, ma soprattutto negli ultimi - speriamo - momenti dell'emergenza.
Al momento - e li ringrazio - sul territorio ci sono circa 255 volontari con circa 60 mezzi e sono autosufficienti, quindi abbiamo deciso di non attivare la colonna mobile nazionale. Questa mattina diversi Assessori e Presidenti di Regioni a noi vicine hanno manifestato la loro disponibilità a partire e venire a darci una mano.
Stamane in Prefettura, abbiamo incontrato i Sindaci, che ci hanno rappresentato la drammaticità dell'evento, soprattutto quello di Castelletto d'Orba, che ci ha ricordato come questo evento si ripeta a distanza di quattro-cinque anni e che ci segnala - come sempre, ma non penso di dire una cosa nuova - una capacità abbastanza solerte nel risolvere l'emergenza e, invece, una difficoltà un pochettino più cronica nel prevenire, nell'intervenire in prevenzione, soprattutto rispetto al materiale legnoso e al materiale litoide in alveo.
Devo anche dire, a onor del vero, e mi sento di dirlo davvero in maniera trasparente, che c'è stato un grosso interessamento da parte dell'Onorevole Federico Fornaro e dell'Onorevole Riccardo Molinari, che sono di quel territorio e che sono stati in contatto costante con Palazzo Chigi e con il Dipartimento di Protezione civile. Penso quindi - così come questo Consiglio, che in questo momento mi sta ascoltando, penso e credo in maniera trasversale - sia giusto dare il giusto riconoscimento a coloro che in queste ore si sono attivati affinché l'attenzione del Dipartimento fosse tutta sul territorio alessandrino; mi sento di ringraziarli, perché in questi casi la collaborazione è d'obbligo e bisogna sottolineare che c'è stata.
Non ho molto altro da dirvi.
Riguardo alle situazioni di criticità, che naturalmente non racconto tutte nel dettaglio, c'è un problema che ha coinvolto una casa di riposo a Casalnoceto, con 200 anziani, per cui la Protezione civile sta valutando lo spostamento di una cucina da campo, con tutte le difficoltà del caso poich comporta problemi strutturali: l'alimentazione e la dieta di 200 persone anziane non è esattamente la stessa di quella di 500 volontari impegnati in un campo. Pertanto, bisogna stare attenti a non fare più danno che profitto.
In ogni caso, siamo pronti con le infrastrutture. Saprete anche, e magari avrete letto (o visto le foto), che a un certo punto c'è stato un momento di stress, per cui si pensava che si dovesse evacuare l'ospedale di Novi Ligure, ma i ricoverati sono stati semplicemente spostati dal primo piano ai piani più alti. In questo momento, anzi già in prima mattinata, le pompe avevano ripulito il piano terra.
Siamo allertati nel vero senso della parola, perché domani sera potrebbe ricapitare un fenomeno intenso di piogge. Speriamo, visto che tutte le ore che passano consentono al terreno di drenare un po' d'acqua e quindi di abbassare il livello dei fiumi, di non essere di nuovo sottoposti a queste criticità, anche se evidentemente oggi sappiamo dove vanno le idrovore sappiamo dove vanno posizionate le pompe e abbiamo un piccolo vantaggio (se così si può definire). Pertanto, i gruppi di volontari che hanno definito e delimitato in ogni Comune un gruppo diverso di Protezione civile sono allertati e si stanno predisponendo in questa fase di programmazione,almeno per i dirigenti delle squadre stesse, a quello che può succedere fra domani sera e giovedì in giornata.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Gabusi.
Ci sono interventi in merito? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Pochi istanti solo per ringraziare, a nome del Gruppo, ma credo a nome di tutta la maggioranza, la Giunta, e in particolare l'Assessore e il Presidente, per quello che sta facendo.
Chiederei di portare la nostra vicinanza e la nostra solidarietà anche a tutti i volontari sul campo, che si adoperano e sono sempre presenti, come abbiamo sempre detto, in tutte le emergenze.
Preannuncio che a questo punto chiederemo, con emendamenti al bilancio perché credo sia doveroso, che le spese di Protezione civile diventino spese obbligatori. È un settore in cui occorre essere sempre più pronti a dare le risposte nei tempi dovuti e, soprattutto, è doveroso prevenire. La storia ci ha insegnato che è meglio prevenire che curare, soprattutto nell'ambito della protezione e della prevenzione sul territorio, avendo gli uomini e i mezzi pronti.
Sotto questo aspetto, a volte le risorse destinate ci sono, ma poi, strada facendo, non sempre riescono ad arrivare integre fino alla fine dell'anno.
Credo sia opportuno che queste spese diventino spese obbligatorie e che ci sia un impegno da parte di tutti noi di vincolarle per queste esigenze queste emergenze e per tutto il sistema di protezione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Anch'io mi unisco ai ringraziamenti per quanto fatto e per la presenza sul territorio, in momenti così drammatici, della Giunta e un grazie ai volontari AIB, che in questi momenti di crisi danno il loro meglio.
Come Consiglio regionale prima o poi, anzi meglio prima che poi, sarà necessario fare una riflessione sulla pulizia degli alvei e sulla loro messa in sicurezza, perché negli anni, purtroppo, su tutto il territorio piemontese e italiano, sono stati un po' dimenticati, magari per politiche iper-ambientaliste che alla fine fanno il lavoro opposto.
Pertanto, sicuramente una riflessione, anche normativa, da parte del nostro Gruppo, per rivedere la pulizia e il taglio. Ci raccontano, anziani e persone che vivono su questi territori, che non hanno mai visto gli alvei dei fiumi in questo stato.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Semplicemente, Assessore, per ribadire quanto ho detto questa mattina.
Nelle prime ore dell'alba, il Presidente Cirio mi ha telefonato e con messaggi mi ha aggiornato durante la mattinata dei vostri incontri e del lavoro che voi avete fatto questa mattina e che le donne e gli uomini della Protezione Civile per tutta la notte hanno fatto. Hanno messo a disposizione il loro impegno delle comunità, in particolare delle comunità alessandrine.
Noi siamo assolutamente d'accordo con quanto richiamato dal collega Preioni: la necessità di non lavorare più in emergenza, ma di programmare prima risorse e poi interventi, per mettere in sicurezza il nostro territorio.
La più grande e importante opera pubblica per il Piemonte è proprio la messa in sicurezza del territorio, quindi riuscire a partire da subito a ragionare su quello che davvero serve per ripristinare la normalità in Piemonte. Garantire sicurezza credo sia un impegno fondamentale per il futuro, su cui tutti possiamo trovare la ragione per condividere votazioni anche rispetto al bilancio.
I social network sono molto utili durante i momenti in cui la Protezione civile è protagonista. Al di là della paura e dell'allarme delle segnalazioni, ci sono state e ci sono ancora commenti che mi hanno particolarmente colpito. Ci chiedono unità e di restituire davvero un futuro al nostro Piemonte. Facciamolo. È un segno di speranza che in questo momento ai cittadini delle nostre terre serve davvero.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io ringrazio l'Assessore e gli uomini e le donne della Protezione civile per l'impegno profuso. Mi unisco anch'io alla richiesta di trovare un momento di condivisione e di riflessione sugli interventi da attuare com'è stato giustamente detto, proprio di buonsenso, e smettere di vivere perennemente in emergenza, magari prevedendola con interventi strutturali.
Piuttosto che lanciare soluzioni semplicistiche, che spesso non sono soluzioni, si potrebbe organizzare un Tavolo con dei tecnici per ragionare di quante risorse ci servono per mettere in sicurezza il territorio. È attraverso interventi minimi, che riusciamo a definire per garantire un inverno e un autunno, o un inverno e una primavera normali ai nostri territori, che possiamo capire quali sono le risorse in bilancio che dobbiamo andare a intercettare. Non possiamo andare a fare un ragionamento del tipo: possiamo spendere tot risorse, quindi tot risorse mettiamo. No il territorio è prioritario.
Evitare queste emergenze sicuramente è una priorità per questo Consiglio: salvare vite e finalmente risolvere un problema che ormai non è più un'emergenza straordinaria, ma è diventata la normalità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Grazie, Assessore, per la relazione dettagliata e precisa.
Grazie per l'impegno che lei e il Presidente avete profuso in rappresentanza della Giunta e di tutti noi Consiglieri.
Un grazie va ovviamente a tutto il sistema straordinario della Protezione civile, che a volte dimentichiamo e ci rendiamo conto della loro capacità operativa e del sostegno che riescono a dare nei momenti difficoltà al territorio, solo quando siamo in crisi e in momenti come questi.
Ripeto quanto ho detto stamattina e mi riallaccio alle parole del Consigliere Preioni, facendo un riferimento esplicito alla montagna. Noi dalla pianura guardiamo la montagna, mettendo troppo spesso, al centro delle politiche montane, un ambiente nella difesa incondizionata dello stesso. Chi vive in montagna mette al centro della politica l'uomo, ma noi che viviamo in pianura dobbiamo mettere prioritariamente la manutenzione delle aree di versante. L'abbandono e lo spopolamento delle aree di montane cominciamo a pagarle sistematicamente ogni qual volta piove un po' di più.
Il nostro è un territorio abbracciato dalla montagna, foriera di risultati di straordinarie sensazioni emozionali, per quanto riguarda l'ambiente e il turismo estivo e invernale, ma, allo stesso tempo, pericoloso ogni qualvolta le precipitazioni sono più intense della norma o si verificano casi come quelli che ha descritto prima l'Assessore.
Pertanto, grazie a tutti per il lavoro che si sta facendo, e vicini a tutta la popolazione alessandrina. È necessario focalizzare l'attenzione sulla manutenzione e sul governo del territorio, che è un ruolo che ci compete.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Anche i miei ringraziamenti alla Giunta, agli Assessori e agli uomini e alle donne della Protezione civile, non soltanto agli AIB, ma a tutte le associazioni che fanno parte dei coordinamenti di Protezione civile che durante l'anno si formano e rappresentano, forse, la frontiera del volontariato più professionale che abbiamo, perché soprattutto il settore di Protezione civile italiano è spesso chiamato all'estero a raccontare l'eccellenza che rappresenta.
Mi fa piacere che l'Assessore abbia detto che l'allerta era gialla, quindi si pensava che fosse tutto concluso, invece è emerso un fenomeno non prevedibile. Fosse stato diverso, avremmo dovuto estendere il discorso ad altri tipi di ragionamenti perché, come sappiamo, c'è anche una possibilità di previsione, di allerta preventiva e di intervento da parte dei Comuni o del COC che si apre nei vari Comuni quando ci sono attività di questo tipo.
Le chiederei, nel corso di questa legislatura, di aprire una discussione con i Comuni perché spesso e volentieri, come capita nelle valli, i Comuni stipulano convenzioni con le associazioni di Protezione Civile. Le associazioni tengono puliti gli alvei, fanno attività di prevenzione, ma non tutti i Comuni sono in grado di permettersi questo tipo di convenzione e questo fa sì che quando capitano fenomeni catastrofici, vuol dire che non è stato fatto un lavoro preventivo.
Capire di più e meglio come dotare quei Sindaci di un'aliquota di risorse per permettere alle associazioni di volontariato di intervenire sarebbe importante perché, a quel punto, avremmo almeno un livello medio di controllo del territorio diffuso. Alcuni Sindaci hanno una sensibilità altri no. Garantire che tutti la possano avere, penso sia un passo avanti.
Grazie per il lavoro che state svolgendo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Gabusi per una replica.



GABUSI Marco, Assessore alla protezione civile

Solo per ringraziare tutto il Consiglio regionale e per dirvi che probabilmente, anzi, sicuramente,nelle prossime ore tornerò ad Alessandria assieme al Presidente ed estenderò il ringraziamento di voi tutti ai volontari.
Quando sarà il momento del bilancio ricorderò a tutti noi gli impegni presi, perché, purtroppo, ognuno giustamente ha tante esigenze, ma poi si rischia di dire, come quando parliamo di un brutto fatto, magari di un funerale, "dobbiamo cambiare vita", "dobbiamo prenderla più alla leggera" e dopo tre giorni siamo di nuovo affaccendati nelle nostre cose. Questo è un rischio che spesso capita, non per mancanza di volontà, ma perché le richieste sono tante e il portafoglio è sempre stretto.
Credo che siano state dette cose importanti, non solo nei ringraziamenti ma anche nel merito. Ringrazio il Consigliere Ruzzola, perché rendere obbligatorie le spese vuol dire dare una prospettiva più concreta ai coordinamenti di programmazione nel corso dell'anno. Tuttavia, credo che anche l'ultima riflessione del Consigliere Magliano ci porti a un ragionamento puntuale sul fatto che l'avvicendamento dei Sindaci, per motivi diversi, spesso e volentieri abbia fatto un po' perdere di vista,a quelli fortunati che non hanno avuto un'emergenza negli ultimi anni, il valore non solo del documento "Piano Protezione civile", ma di quello che esso contiene, degli sviluppi che poi si hanno nel momento dell'allerta.
Tutte le nuove direttive, anche per l'allerta gialla, nella fase 2 prevedono che i Comuni siano attenzionati e possano attivare misure ulteriori. Quello è lo stadio minimo. Se poi ci si rende conto che è un fenomeno molto circoscritto,ad esempio una frana, è chiaro che non è prevedibile. Ci sono fenomeni che vanno oltre il grado di previsione e come sappiamo, le previsioni, soprattutto di fenomeni molto piccoli e molto variabili, non possono essere così puntuali.
Penso che vada fatta un'operazione culturale, e mi allaccio a quello che diceva anche il Consigliere Preioni, sulla necessità di pulire i fiumi e sulle azioni da sviluppare, ma anche sulla sensibilità che ognuno di noi deve avere,insieme alla conoscenza del movimento e del corso di un corpo idrico, che non è così banale come magari possiamo pensare, che ci dà delle possibilità, ma che ce ne toglie anche delle altre. Se la Commissione deputata a questo, vorrà fare un approfondimento, sarà importante.
Credo che sarebbe importante incominciare dai primi cittadini e dai Consigli comunali, che sono tanti in Piemonte, per lanciare un messaggio.
Un messaggio certamente di prevenzione, ma anche un messaggio di maggiore attenzione nella fase immediatamente precedente all'emergenza, che spesso viene sottovalutata. Noi Sindaci l'abbiamo toccato con mano: c'è stato un momento in cui nei nostri telefonini l'allerta 2 era quasi un dato scontato. In questi ultimi mesi, c'è stata una modifica dei codici, ma i messaggi sul caldo intenso o il vento forte spesso ci intasavano i telefonini e ci facevano gridare "al lupo al lupo", quando poi non ce n'era necessità.
Penso che un ragionamento complessivo vada fatto e credo che un'unità d'intenti di questo Consiglio possa aiutare tutti e, soprattutto, i nostri territori.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Non volevo riaprire la discussione, ma volevo aggiungere i miei ringraziamenti soprattutto alla Protezione civile, che si è adoperata da subito, agli amministratori e, ovviamente, anche alla Giunta per le parole dette quest'oggi.
Vorrei solo aggiungere relativamente al tema dei rii e del quadro idrogeologico che mentre mi pare, almeno cosi leggiamo, abbia retto la parte centrale della prevenzione dei nostri fiumi, ha retto meno tutta la parte secondaria che, in qualche modo, è quella sempre più fragile.
Per questo, oltre agli impegni che giustamente l'Assessore ricordava anche in fase di bilancio, continua a esserci l'annosa vicenda non solo del Patto di stabilità, ma della possibilità anche dei piccoli Comuni di mettersi in rete e fare opere utili, già cantierabili, che possano, soprattutto, essere tolte dal quadro del Patto di stabilità per gli investimenti.
Ringrazio anche gli Onorevoli piemontesi che si sono adoperati in queste ore per chiedere la solidarietà non solo del Parlamento e del Governo ma così come ha fatto la Regione, lo stato d'emergenza. Auspichiamo che anche nella legge finanziaria ci siano le risorse, non solo per ripagare e ripianare la devastazione di queste ore drammatiche, ma anche per risollevare un territorio che già cinque anni fa, tra l'altro nelle stesse zone, è stato così duramente colpito. Grazie.



PRESIDENTE

L'Ufficio di Presidenza, ma tutto il Consiglio, si associa alla solidarietà ai territori colpiti e ai cittadini. Con questo possiamo ritenere conclusa la discussione sulle comunicazioni della Giunta in merito agli stati alluvionali della giornata odierna.
Proseguendo con l'esame dell'o.d.g.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame ordine del giorno n. 34 presentato da Ruzzola, Biletta, Graglia e Magliano, inerente a "Esenzione dell'IRAP per le nuove attività n Piemonte"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 34, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella seduta antimeridiana odierna il Consigliere Ruzzola ha illustrato l'ordine del giorno n. 34. Sono seguiti gli interventi dei Consiglieri Bongioanni, Sarno e Gallo.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Mi fa piacere aver sentito gli interventi dei colleghi prima di me rispetto all'opportunità di un atto di questo tenore. Atto che ho sottoscritto e ringrazio il primo firmatario. Penso che già l'IRAP in sé stessa, quando venne istituita, era una tassa che fondamentalmente si applicava al reddito e non all'utile, per cui serviva andare a colpire tutta l'attività produttiva dell'impresa, indipendentemente dall'utile che veniva generato in un anno piuttosto che in un altro. Negli anni già questo fu un problema o venne, comunque, considerata come una tassa iniqua, ma servì poi per contribuire al sostentamento del sistema sanitario prima nazionale e poi regionale.
Anche se penso sia un intervento di modico valore - sono abbastanza convinto che il primo firmatario abbia discusso con l'Assessore per capire esattamente di quale copertura stiamo parlando - tuttavia è un segnale.
Segnale interessante per la nascita di nuove aziende, per fare arrivare o dall'estero o da altre regioni nuove aziende. Mi auguro, però, che si possa quanto prima definirla in bilancio e che quindi si mettano delle risorse perché equivalgono a una spesa fiscale.
Le spese fiscali sono tutti quei gettiti che non vengono richiesti ai contribuenti, perché se ne occupa l'istituzione stessa. Già nella scorsa legislatura - ho modo di dirlo qui, ma lo dicemmo attraverso i canali di comunicazione - quando il Presidente Chiamparino ridusse l'IRAP per il mondo del terzo settore, fu un segnale importante. Il terzo settore che si dota di personale e che quindi paga l'IRAP è già un settore strutturato. Il mondo del volontariato, della promozione sociale e della cooperazione sociale guardò con attenzione, anche se le risorse erano quelle disponibili (qualche milione di euro), ma fu un segnale forte per uno dei settori che nella nostra tradizione, nella nostra regione, rappresenta una parte importante dell'economia.
Detto questo, sarò sempre nelle disponibilità di voto favorevole quando si permette di liberare risorse o di far pagare meno a chi prova, non solo a fare impresa, ma a generare lavoro, quindi profitto e investimenti.
Mi auguro che il Consiglio sostenga questo tipo d'iniziativa. Certo (questo vale per questo atto così come per il prossimo), sarà importante, in fase di assestamento e di bilancio preventivo, dare gambe a misure che, a quel punto, troveranno una loro soddisfazione e la possibilità per i nostri cittadini di utilizzarle, onde evitare che rimangano solo atti di Consiglio, atti bandiera, che poi non trovano sussistenza nel nostro bilancio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Inizio dicendo che ne dobbiamo trovare di risorse, tra tasse automobilistiche, IRAP e fondi per le emergenze: c'è parecchio lavoro da fare.
Entrando nel merito dell'ordine del giorno, un intervento sull'IRAP pu essere sicuramente un buon segnale. Perché parlo di segnale? Parlo di segnale, perché - soprattutto per le piccole realtà - quanto possiamo incidere noi a livello regionale non è tantissimo; anche riducendo tutto quello che possiamo ridurre, la quota che è permessa in riduzione alla Regione dalla legge nazionale (ricordo che non abbiamo la disponibilità di intervenire sulla totalità dell'IRAP, ma solamente su una piccola quota) è poca cosa, ma è sicuramente un buon segnale.
Per noi, incentivare soprattutto la piccola e media impresa è sempre stata una bandiera: l'abbiamo fatto anche mettendo del denaro di tasca nostra sia per quanto riguarda il microcredito a livello nazionale sia per quanto riguarda i contributi sul microcredito a livello regionale. Penso possa essere un buon incentivo per attirare le imprese più grandi, anche se non sarà solamente per l'IRAP che vengono a insediarsi in Piemonte. Alla fine le grosse imprese vanno a insediarsi laddove c'è una struttura economica e sociale favorevole, soprattutto per quanto riguarda la necessità di ricercare mano d'opera di alto livello, con un'elevata formazione.
Pertanto, è difficile dire che non siamo d'accordo con la riduzione delle tasse, anzi, ma - ancora una volta - considerando che con gli introiti dell'IRAP andiamo a coprire la spesa sanitaria, facciamo un ragionamento su dove possiamo andare a tagliare e soprattutto quanto, elaborando una stima dell'impatto economico sulle entrate regionali e, magari, sulle nuove entrate che potrebbe indirettamente generare.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ringraziamo, ovviamente, quest'inizio di discussione sul tema IRAP. Non so se i colleghi sono a conoscenza della lunga discussione che abbiamo avuto nella scorsa legislatura. Purtroppo, si sono alternati Governi diversi, ma hanno quasi sempre bloccato la possibilità di rimodulare l'IRAP. Tra l'altro, togliendo la possibilità impositiva delle Regioni anche solo nel variare le aliquote.
Una delle discussioni che avevamo fatto con l'Assessore Reschigna, che credo ci stia seguendo, era proprio di rivedere tutti i codici Ateco e iniziare a ipotizzare da alcune aliquote anche un meno 0,50 o un più 0,50 generando politiche impositive su alcuni grandi temi.
Sicuramente, una delle prime cose che abbiamo fatto è stato l'aumento in ambito autostrade e assicurazioni, che pagavano quanto le imprese normali.
Come sapete, abbiamo fatto una lunga discussione sull'IRAP sul gioco d'azzardo, provando anche una formula incentivante nel caso di bar e tabaccai che non detengono slot machine. Abbiamo, poi, iniziato a discutere quelle che potevano essere le politiche industriali. Lì, tra l'altro, ci siamo fermati.
Una delle nostre proposte non riguardava tutte le imprese che s'insediano nel territorio, ma, in particolare, due tipologie (non ricordo se il collega Gallo l'ha detto): di sicuro c'era il tema delle start up e quindi delle imprese neonate soprattutto nei campi più innovativi; d'altra parte avevamo suggerito (al posto del Consigliere Ruzzola c'era l'ex Assessora Porchietto), come misura incentivante, di abbattere l'IRAP in caso di insediamento e, soprattutto, l'utilizzo di patrimoni dismessi, quindi la possibilità di un taglio o azzeramento nel caso dell'utilizzo di ex imprese restate inutilizzate negli ultimi anni.
Per questo (lo dico comprendendo lo spirito dell'iniziativa), parlerei più facilmente di rimodulazione nel campo dei nuovi insediamenti, quindi non un'abolizione totale, mentre un'abolizione totale la prevedrei solo nei casi di utilizzo anche in positivo del nostro territorio. Non so se mi sono spiegato.
Eviterei, pertanto, di togliere generalmente, nei primi anni e basta, a tutti, oppure mettiamo anche lì delle possibilità restitutive, perché di casi in cui l'azienda è arrivata nel territorio ed è durata meno di tre o quattro anni ne conosciamo tanti. Insomma, proverei a legare anche questa vicenda a delle "clausole" (tra virgolette, non so come le possiamo chiamare) di salvaguardia (vale per i lavoratori, ma anche soprattutto per il tessuto) e, in generale - lo dico all'Assessore Tronzano, perché anche noi abbiamo presentato degli atti d'indirizzo, ma abbiamo rimandato una deliberazione più generale - dovremo prevedere dei cambiamenti anche nell'attuale situazione.
Ne cito altre due: una era la battaglia portata avanti con i colleghi Valle e Rossi sul tema delle imprese culturali, presente, tra l'altro, anche nel Testo Unico della cultura; l'altra, ovviamente, è tutta la discussione fatta sulle imprese del cosiddetto sociale.
Insomma, ritengo che sull'IRAP ci sarà ancora tanta politica da fare, se questo Governo non ci bloccherà la possibilità di rimodularla, proprio perché non si possono prevedere le maggiori entrate o le minori entrate se non con una revisione organica.
Credo che questi atti possano essere utili a fine anno, qualora nel nostro documento di programmazione finanziaria si possa associare una deliberazione che riveda tutti i codici Ateco e tolga percentuali di aliquote IRAP in Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Riva Vercellotti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Presidente e Consiglieri, solo due brevissime osservazioni.
La nostra è una regione i cui dati demografici indicano, da un lato, una presenza della popolazione anziana molto forte e, dall'altro, una propensione all'imprenditoria, specialmente quella giovanile, inferiore rispetto ad altre regioni del Nord Italia.
Pertanto, ritengo che quest'intervento vada nella direzione giusta anche per incentivare tanti giovani a investire nella nostra regione, a investire nell'imprenditoria, a non scappare dal nostro Piemonte e dall'Italia. Una proposta secondo la logica di riduzione delle tasse, di aiutare i giovani anche mettendo in campo un pacchetto di provvedimenti che vadano proprio nella direzione di aiutare i giovani. Ce ne sono alcuni storici in Regione Piemonte: quello che io chiamavo una volta "creazione d'impresa", oggi si chiama MIP (Mettersi In Proprio), finanziato da fondi europei.
Credo che queste iniziative vadano nella giusta direzione, se vogliamo che i nostri giovani siano più incentivati a intraprendere, più incentivati a lavorare nel nostro Piemonte e a produrre ricchezza. Se vogliamo invertire quel trend con troppi anziani e pochi giovani, questa credo sia una proposta che vada nella direzione giusta, anche perché il nostro Gruppo guarda con particolare favore, non soltanto i giovani, ma anche tutto quello che riguarda la riduzione delle nostre tasse.
Signor Presidente, per un mio problema tecnico-pratico non sono riuscito a firmare il documento nei giorni scorsi e l'ho fatto oggi. Informo semplicemente il Consiglio che sul documento è apposta anche la mia firma.



PRESIDENTE

Sarà poi inserito nel frontespizio e sia riportata a verbale la richiesta di firma del Consigliere Riva Vercellotti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Prendo la parola, intanto, per ringraziare tutti gli interventi dei colleghi, perché mi sembra che ci sia, con giusti stimoli, una completa condivisione.
Uno degli obiettivi che noi abbiamo come amministratori, sia locali sia regionali, è di creare le condizioni affinché l'impresa si sviluppi e affinché i territori possano crescere. Parliamo di incentivi che forse non sono determinanti, ma danno il segnale di un'Amministrazione e di un territorio che dice al mondo imprenditoriale che, se vogliono venire qui a impiantarsi, a investire e a creare opportunità di lavoro, sono i benvenuti.
Per quello che ci è possibile, facciamo la nostra parte. Ovviamente stiamo parlando - ma mi sembra superfluo anche solo sottolinearlo - della parte di competenza regionale, perché non intendiamo intervenire su quella che è la quota nazionale, che poi ci ritorna per il servizio sanitario nazionale.
Nel nostro ordine del giorno chiediamo al Governo di valutare eventuali iniziative che possano andare in questa direzione, per incentivare, con eventuali contributi statali, l'insediamento di nuove società o di nuove aziende sul nostro territorio.
Faccio un esempio: è vero che la quota che può essere di competenza nostra può essere marginale, ma non credo sia sempre così. Alcune volte metto insieme i due argomenti che abbiamo toccato oggi: il bollo auto da una parte (in questo caso l'IRAP che riguarda società) e, dall'altra, l'IPT (l'imposta di trascrizione), che riguarda le Province o la Città metropolitana.
Molti di noi in questo Consiglio hanno fatto parte o fanno parte dei Consigli provinciali o della Città metropolitana, quindi sappiamo bene come pochi euro - pochi euro - di differenza sull'imposta di bollo o sull'IPT sulle Province fanno scegliere alle grandi imprese, che gestiscono flotte importanti di auto, se immatricolare in una Provincia piuttosto che in un'altra, o addirittura in una Regione piuttosto che in un'altra.
Proprio la Città metropolitana di Torino quest'anno, per scelte di questo genere, probabilmente vedrà mancare qualche milione di euro, solo per questa scelta delle imprese.
Pertanto, quando noi facciamo bene la nostra parte, talvolta anche con pochi euro possiamo determinare le scelte di altre società che poi, a ricaduta, possono portare più o meno milioni di euro nelle casse degli enti e del territorio che sottostà a noi, come Regione, o altro.
Non va sottovalutato e la nostra scelta va proprio in questa direzione.
Questo ambito va ben valutato, quindi mi auguro che la Giunta farà una giusta analisi di questo tipo, congiuntamente con le Province e con la Città metropolitana, perché, vi assicuro, pochi euro fanno la differenza per indurre le grandi compagnie e le grandi flotte a scegliere dove immatricolare le auto, che poi incidono con milioni di euro sulle risorse che versono alle Province.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio

Coerentemente con l'intervento già anticipato dal collega di Gruppo Paolo Bongioanni, come Fratelli d'Italia annunciamo il voto favorevole. L'abbiamo anche sottoscritto. In particolare, segnaliamo, come misura nazionale che sarebbe perfettamente in linea con lo spirito di questa iniziativa di incentivazione, la flat tax incrementale, che è quella che si applica sugli incrementi di fatturato.
Sicuramente sarebbe un incentivo, non solo efficace (una volta tanto veramente), al contrasto dell'evasione, ma anche proprio per portare nuove attività e favorirne l'insediamento.
Credo che questo debba essere un tema da affrontare anche nel percorso di approfondimento sull'autonomia. Più che ragionare sul trattenimento della fiscalità, che sappiamo essere molto ostacolato a livello nazionale, forse sarebbe il caso di ragionare su misure di particolarizzazione del nostro territorio, per renderlo più competitivo.
Proprio in questo momento abbiamo il premier Conte ospite a Palazzo Civico a ragionare di Torino area di crisi complessa. Sono convinto che, al di là della strada scelta, che quindi inevitabilmente la Regione Piemonte percorrerà per interesse territoriale di attendere dei contributi a livello nazionale dal MISE, forse sarebbe una strategia più coraggiosa e più lungimirante, invece, provare a ottenere delle incentivazioni.
Io sono sempre dell'idea che un privato, più che confidare su contributi pubblici futuri, chissà quanto certi e chissà quando calendarizzati preferisca contare su dei risparmi sicuri, già approvati legislativamente e, quindi, di sicura permanenza nelle loro tasche.
Questo va, inevitabilmente, a privilegiare la competitività di un territorio rispetto ad altri che non hanno la stessa lungimiranza.
In ogni caso, l'ordine del giorno va assolutamente in una direzione condivisibile. Spetterà - lo voglio dire con estrema franchezza - a tutti noi, a partire dalle forze di maggioranza, garantirne un rispetto in ambito di redazione del bilancio. Se non ci sarà modo in quello di assestamento l'impegno dovrà per forza essere mantenuto - immagino - in quello di previsione sull'anno a venire.



PRESIDENTE

Grazie, collega Marrone.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 34, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Esame mozione n. 54 presentato da Bertola, Disabato, Frediani, Martinetti e Sacco, inerente a "Costituzione Unità di Nudging regionale" (Rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 54, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Nell'ordine del giorno in oggetto facciamo riferiamo al primo Nobel all'economia, Thaler, del 2017 e prima ancora agli psicologi Daniel Kahneman e Amos Tversky del 2002. Grazie a loro si apre la strada a un riconoscimento ufficiale dell'economia comportamentale che, unendo economia e teorie cognitivo-comportamentali, si contrappone al filone più classico delle teorie decisionali che vorrebbero le scelte frutto di un processo razionale di massimizzazione dell'utilità.
Negli studi citati, vengono messi in luce diversi fattori che intervengono nei processi di scelta, tra cui il contesto in cui l'individuo si trova a operare, che ha un effetto determinante sulla scelta stessa. Infatti secondo la teoria comportamentale piccoli cambiamenti del contesto possono influenzare le scelte decisionali.
La tecnica del nudge (spinta gentile) è uno strumento dell'economia comportamentale che, apportando minimi cambiamenti nel contesto, incoraggia le persone a prendere naturalmente la miglior decisione nel loro stesso interesse personale. In questo senso la tecnica del nudge permette di conciliare lo studio del diritto con la teoria comportamentale e aiuta nell'implementazione delle riforme amministrative, favorendo il coinvolgimento dei cittadini nel cambiamento e nell'attuazione delle riforme.
In Europa abbiamo già, e non solo, diversi esempi positivi di politica di nudging in contesti amministrativi. Citiamo ad esempio il Behavioural Insights Team del Governo inglese o l'accelerazione impressa con l'Executive Order del 2015 dall'ex Presidente Obama in merito all'utilizzo delle scienze comportamentali nella progettazione e attuazione delle politiche pubbliche statunitensi, oltre ad altri esempi presso nazioni come la Danimarca, la Francia e la Germania.
Recentemente, nel giugno 2019, la Regione Lazio ha adottato il provvedimento per l'istituzione della "Better Regulation and Nudging Unit" a seguito dell'approvazione di un atto di indirizzo consiliare. Anche il Comune di Roma ha inserito all'interno del suo staff all'inizio dell'anno un esperto di economia comportamentale al fine di individuare strategie efficace di nudging, soprattutto in ambito ambientale e di risparmio energetico, con ottimi risultati relativi all'iniziativa "Più ricicli, più viaggi".
Anche in Piemonte abbiamo fatto delle ricerche e abbiamo visto che nel Centro Regionale di Documentazione della promozione della salute (DORS) della Regione Piemonte, sono presenti diversi documenti riguardanti l'utilizzo e la tecnica del nudge in ambito sanitario, che testimoniano l'interesse della comunità scientifica piemontese verso l'implementazione di tale tecnica. Sono diversi i benefici raggiungibili nei diversi settori di pertinenza amministrativa regionale attraverso l'utilizzo della tecnica del nudging e avvalendosi del lavoro di un gruppo di esperti delle teorie comportamentali: dalla sanità al lavoro, passando per l'attuazione di politiche ambientali, fino a sollecitare condotte virtuose di uso responsabile del denaro e corretti stili di vita a tutela della propria salute, per citare solo alcuni esempi. L'utilizzo di tale strategia ha come conseguenza, oltre al benessere dei cittadini, il risparmio delle risorse regionali e una maggiore aderenza alle norme da parte della cittadinanza grazie a una maggiore trasparenza e coinvolgimento della stessa, con un ulteriore beneficio per la collettività.
Per questo motivo, abbiamo inteso proporre questa mozione per impegnare la Giunta regionale a costituire una "Unità di Nudging", un gruppo di lavoro interassessorile di ricerca analisi, con questi compiti: effettuare un'attenta analisi della possibilità di attuare politiche di nudging e di possibili implementazioni in ambito regionale della teoria comportamentale per incoraggiare i cittadini piemontesi a prendere le migliori decisioni per il proprio benessere, per migliorare l'aderenza dei piemontesi alla normativa regionale e per diminuire la spesa regionale; definire i piani di attuazione del nudge; monitorare i risultati e l'impatto raggiunti attraverso l'uso di nudge; diffondere informazione e formazione a vari livelli sulla tematica, anche attraverso la ricognizione di esperimenti ed esperienze di nudging in altri contesti istituzionali, amministrativi e organizzativi italiani e dell'Unione Europea; formare collaborazioni con altre realtà organizzative che utilizzano questa tecnica e con enti universitari e di ricerca applicati in studi e approfondimenti.
Chiaramente nel nostro atto d'indirizzo abbiamo dovuto citare anche la fonte scientifica di questo modo di operare delle istituzioni.
Sottolineiamo, come mi sembra già chiaro dal testo, che non si tratta di un tema fortemente politico o caratterizzante una forza politica piuttosto che un'altra. Questo metodo è stato adottato in diversi Paesi e in diversi luoghi anche di Italia, delle più diverse parti politiche che amministravano.
Riteniamo possa essere una possibilità di sperimentare delle politiche che vanno verso il buonsenso e verso l'orientare i cittadini alle scelte migliori possibili con l'obiettivo, chiaramente, di migliorare le politiche regionali e anche di ridurre i costi per l'Amministrazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Rosso; ne ha facoltà.



ROSSO Roberto, Assessore regionale

L'Assessore Icardi, presente fino a poco fa in aula, mi ha chiesto di poter leggere una sua relazione in cui si espleta anche il voto nei confronti di questa mozione.
Le scienze del comportamento sostengono che, spesso, gli indecisi hanno bisogno di una "spinta gentile" per prendere decisioni più vicine ai loro valori senza rinunciare alla libertà di scegliere. È così per le scelte alimentari, per le scelte relative allo stile di vita, per l'orientamento al voto, per la raccolta dei rifiuti e per molte altre decisioni sul denaro, sulla salute e sulla felicità.
L'applicazione delle scienze del comportamento alle politiche sociali all'economia e alla gestione della cosa pubblica, rappresenta una novità del XX secolo, che poggia tuttavia sul presupposto di un sistema organizzativo forte e strutturato che ha risorse e competenze per poter operare bene, ma che ha difficoltà nello scegliere strumenti adatti per ridurre, ad esempio, la forbice tra percezione dei rischi e i rischi reali tra comportamenti etici e comportamenti egoistici.
Il nudging è materia di studio e di ricerca recente, un po' alla moda e molto spinto dalla psicologia del comportamento, che cerca spazio nelle organizzazioni private e pubbliche portando, ad esempio, alcune sperimentazioni avviate perlopiù negli Stati Uniti d'America, con qualche timido tentativo anche in Italia che, peraltro, non ha ancora avuto conferme scientifiche di efficacia.
L'idea di spingere con garbo i cittadini a comportamenti più efficienti per sé stessi e per gli altri, può rendere la vita della società, dei cittadini e delle imprese meno complessa, ma il confine tra persuasione e manipolazione è molto spesso labile ed è pertanto necessario un rigore metodologico che prenda spunto da evidenze scientifiche consolidate.
Applicare il metodo scientifico alle politiche pubbliche può aiutare i decisori politici e amministrativi a indirizzare i comportamenti dei cittadini verso scelte più efficaci e "la spinta gentile" potrebbe essere applicata ai mille ambiti della vita collettiva.
L'istituzione di un'"Unità di Nudging" dovrebbe essere opportunamente prevista nel prossimo Piano Regionale della Prevenzione 2020-2024 (in fase di scrittura in questi giorni) a supporto delle politiche di promozione della salute nei setting previsti (scuola, lavoro, sanità e ambiente di vita) per incoraggiare i cittadini piemontese a prendere le migliori decisioni per il proprio benessere.
Tuttavia, la mozione in esame propone un tema interessante ma si ritiene che, al momento, sia opportuno circoscrivere l'ambito di intervento alla sola area della prevenzione primaria, precisando inoltre che le risorse e le competenze presenti nelle strutture regionali sono troppo deboli per impostare l'attività di un gruppo regionale senza poter disporre di competenze e risorse esterne che, peraltro, potrebbero condividere l'interesse a lavorare su questo tema.
A questo riguardo, l'Assessore Icardi, che pure condivide il principio in sé, per evitare i rischi che in questa relazione sono stati evidenziati chiede alla maggioranza di dare, al momento, voto contrario.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Lanzo.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Preso atto dell'azione dell'Assessore Icardi, faccio un'ulteriore proposta visto che il principio di introdurre o, comunque, valutare questa tecnica di cui oggi ha argomentato il Consigliere Bertola era stato ed è condiviso dall'Assessore Icardi.
Piuttosto che arrivare a un voto contrario, potremmo portare il tema in Commissione e argomentare meglio, magari anche con pareri e soprattutto temi di carattere tecnico-scientifici un pochino più complessi, in modo da non bocciarlo in maniera tranchant.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore Rosso per aver letto la relazione e il parere dell'Assessore Icardi, così come ringrazio il Consigliere Lanzo per l'intervento.
Da parte nostra, siamo soddisfatti che la Giunta regionale abbia perlomeno preso visione del documento (purtroppo, di questi tempi non è una cosa scontata). Ringrazio per l'attenzione dedicata al documento e dichiaro di essere assolutamente disponibile sia a valutare seduta stante le proposte di modifica rispetto alla mozione presentata, in modo da favorirne l'approvazione o, meglio, delimitare la mozione ad aree che possano essere di approvazione per la maggioranza, sia eventualmente di rinviare la discussione in Commissione, ove si possa fare un approfondimento ed eventualmente, anche in quella sede, andare ad apportare delle modifiche che possano portare a un'approvazione unanime del testo.



PRESIDENTE

La maggioranza propone di apportare le modifiche in Commissione.
Pertanto, il documento viene rimandato in Commissione. L'Assessore è d'accordo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Sull'ordine dei lavori, Presidente.
Noi Consiglieri regionali eletti nella provincia di Alessandria abbiamo appena ricevuto un invito a partecipare a una riunione in Alessandria con il Presidente Conte e il Presidente Cirio sulla nota vicenda dell'alluvione alessandrina. Chiedo, per questo, se possiamo concludere in un tempo ragionevole (almeno un'ora e mezza prima) per andare ad Alessandria e partecipare all'incontro.
Pertanto, le chiedo se si può concludere la seduta alle 17.15 al massimo.



PRESIDENTE

Praticamente adesso.
La mozione n. 54 è rinviata in Commissione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.50 riprende alle ore 16.55)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Abbiamo sentito le richieste del Capogruppo Ravetti: ci mancherebbe, è una richiesta più che legittima (l'abbiamo detto in più occasioni) quella di recarsi ad Alessandra per i fatti gravi che sono successi. È naturale che questa maggioranza non può che essere favorevole a un'ipotesi del genere perché, quando si parla di territorio, di vicinanza alla gente, di vicinanza in situazioni così spiacevoli, il buonsenso deve fare da padrone in questo Consiglio regionale.
Porteremo l'o.d.g. e i punti da affrontare al prossimo Consiglio.
Mi spiace per il pubblico che è venuto ad assistere, però ci sono cause di forza maggiore che impongono, purtroppo, di rinviare l'esame di alcuni atti d'indirizzo che volevamo approvare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Se non ci sono altri interventi, dichiaro chiusa la seduta. Ricordo che domani è prevista la Conferenza dei Capigruppo e le convocazioni dei prossimi Consigli arriveranno ai Gruppi.
Grazie e buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 16.56)



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