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Dettaglio seduta n.268 del 01/08/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.31 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a 'Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
Come recita il Regolamento agli articoli 99 e 100, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione ordinaria n. 1439 presentata dalla Consigliera Silvana Accossato; interrogazione ordinaria n. 1459 presentata dal Consigliere Domenico Rossi.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 1439 presentata da Accossato, inerente a "Progetto di termovalorizzatore rifiuti speciali non pericolosi in Comune di Cavaglià presentato dalla A2A Ambiente S.p.A." (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con la Consigliera interrogante Accossato, la Giunta provvederà a fornire risposta scritta all'interrogazione n. 1439.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione n. 1459 presentata da Rossi, inerente a "Installazione impianto trattamento rifiuti presso Comune di Cerano" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con il Consigliere interrogante Domenico Rossi, la Giunta risponderà fornendo risposta scritta all'interrogazione n. 1459.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
Alle ore 10 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 9.32 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 10.07 il Presidente Allasia, constatata la mancanza del numero legale ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna la seduta alle ore 10.37)



(La seduta inizia alle ore 10.42)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, sono in congedo Cirio, Lanzo e Ruzzola.
Il numero legale, pertanto, è 25.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere l'inserimento dell'ordine del giorno n. 1671 inerente a "Iniziative utili a promuovere e sostenere la conciliazione dei tempi di vita e tempi di lavoro".
È un ordine del giorno che chiede di provare ad attuare anche nella Regione Piemonte misure che, in questo momento, sono attive e programmate nelle Regioni Lazio e Liguria, in particolare con bonus legati al servizio di babysitter, quindi permettere alle famiglie con una certa fasciazione ISEE di accedere a questo bonus.
La nostra Regione è già partita con l'attività legata alle badanti e a "Scelta sociale". La misura adottata dalla Regione Liguria prevede sia le badanti sia le babysitter. Noi sul tema badanti abbiamo già una misura in atto proposta dalla Giunta. Sarebbe importante immaginare una misura simile anche sul tema babysitter, perché è una possibilità per i papà e per le mamme di avere qualcuno che a casa possa aiutare.
Pertanto, chiedo l'inserimento di quest'ordine del giorno, sperando prima o poi in un Consiglio utile di approvarlo e, magari, di immaginare una misura di questo tipo, che aiuterebbe di più le famiglie.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere l'inversione del punto 5) all'o.d.g. e di portarlo dopo il punto 7) all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere, d'intesa con l'Assessore Tronzano, di trattare il rendiconto nella sessione pomeridiana, che al momento è al punto 3) all'o.d.g.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento nell'ordine dei lavori della seduta di oggi di un ordine del giorno che questa mattina ho depositato in maniera definitiva inerente a "Verifiche progetti di soppressione passaggi a livello ubicati in corrispondenza della strada provinciale 143 - via Stupinigi - a Vinovo e introduzione fermata ferroviaria in località Garino".
È una questione territoriale molto specifica e puntuale che mi è stata posta da alcuni cittadini, ma attiene a due questioni generali molto importanti che penso possano essere condivise da tutti. La prima è il corretto utilizzo delle risorse e la seconda è poter evitare un inutile consumo di suolo agricolo.
Chiaramente entreremo più nello specifico, se avremo l'occasione di discutere questo atto d'indirizzo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento dell'ordine del giorno n. 1160, inerente a "Istituzione Commissione speciale PNRR e monitoraggio sull'utilizzo dei Fondi europei ed efficacia dei bandi regionali". Questo per andare incontro alle richieste della Corte dei Conti durante la parifica del rendiconto e per richiedere maggior trasparenza sui progetti del PNRR.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non vi sono altre richieste.
Sono stati richiesti tre inserimenti di punti all'o.d.g.: dal Consigliere Magliano dell'ordine del giorno n. 1171, dal Consigliere Bertola dell'ordine del giorno n. 1672 e dalla Consigliera Disabato dell'ordine del giorno n. 1160.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Presidente, prima che lei chiuda l'o.d.g., tengo a dire questo: capisco che la maggioranza è maggioranza in quest'Aula con i numeri e pensa di poter fare proprio tutto quello che vuole. Abbiamo deciso un calendario per questa giornata e abbiamo definito, tra l'altro, su vostra richiesta, di inserire d'urgenza anche la proposta di deliberazione sull'ospedale di Alessandria, oltre a quella sull'ospedale di Ivrea. Avevamo concordato di svolgere i lavori partendo dal rendiconto per poi passare alle due deliberazioni sugli ospedali e, come correttamente detto dal Consigliere Preioni e dall'Assessore Marrone, di posticipare le due proposte di legge rispettivamente a prima firma Marin e Marrone.
Non capisco perché ogni volta, probabilmente a seconda delle vostre esigenze, cambiate l'ordine dei lavori di quest'Aula e - lo dico a chi ci ascolta - lo potete fare a colpi di maggioranza, perché se vi chiedo di votare e di non votare un'inversione che ha proposto l'Assessore Marrone per la quale il rendiconto viene spostato dopo le delibere degli ospedali voi votate a maggioranza. In tal modo decidete lo svolgimento dei lavori di quest'Aula, perché avete i numeri dalla vostra parte. Però abbiamo concordato un piano dei lavori per questa seduta e non capisco perch sistematicamente lo dovete stravolgere sulla base delle vostre esigenze e delle vostre volontà.
Pertanto chiedo a lei, Presidente, e a quest'Aula di partire con l'esame del rendiconto, che sono sicuro che l'Assessore Tronzano ha come priorità assoluta, così come concordato nella pianificazione dei lavori la settimana scorsa.



PRESIDENTE

Chiedo se vi sono altri interventi sull'ordine dei lavori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Mi sento di sostenere la richiesta formulata dal Capogruppo del Partito Democratico Gallo, perché c'era un calendario ben preciso, tra l'altro con in testa qualcosa che penso sia assolutamente prioritario, ovvero il rendiconto della Regione Piemonte.
Posso capire che magari oggi pomeriggio ci sia il numero legale ballerino e quindi maggiori difficoltà a portare avanti certi provvedimenti, per avevamo definito un calendario, anche invitando a un certo buonsenso la maggioranza e la Giunta regionale e chiedendo di non pretendere di approvare un gran numero di provvedimenti prima della chiusura, giacché in molti casi si tratta di provvedimenti che non sono stati fermi parecchio in Commissione e sui quali non c'era una grande tensione.
Anch'io sono a richiedere che il rendiconto venga trattato prima degli altri argomenti.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Disabato, sull'ordine dei lavori.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Sosteniamo anche noi la richiesta di non invertire l'o.d.g.
Arriviamo, tra l'altro, da settimane dove le Commissioni sono state convocate senza accordo in Capigruppo, dove sono stati inseriti i punti all'o.d.g. e scombinati i piani.
Ricordo bene che la settimana scorsa si era detto di trattare semplicemente le urgenze in Consiglio regionale; avevamo parlato sicuramente delle PDCR ma si era parlato soprattutto del rendiconto, anche sollecitati dall'Assessore Tronzano, che ha richiesto di approvarlo il prima possibile ovviamente prima della pausa estiva, e non ravvediamo alcun motivo per chiedere l'inversione dell'o.d.g.
Ci siamo organizzati per votare il rendiconto in mattinata, come penso altri Gruppi consiliari, quindi chiediamo a questo punto di mantenere l'o.d.g. così com'è, altrimenti si forniscano motivazioni dettagliate sul perché si richiede quest'inversione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone, sull'ordine dei lavori.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Anche da parte nostra vi è la richiesta di conservare l'ordine previsto dal calendario.
Abbiamo visto negli ultimi tempi l'avvicendarsi di Commissioni convocazioni rimandate, se non convocazioni andate a vuoto.
Richiamiamo la maggioranza a un maggior ordine nei lavori e anche a rispettare i calendari che ci siamo dati e che abbiamo approvato nelle Capigruppo per evitare che l'agenda della giornata venga ogni volta decisa la mattina stessa o nel corso della mattina stessa, non solo nelle riunioni d'Aula, ma anche durante tutta la settimana, altrimenti ci chiediamo quale sia il senso di fare Conferenze dei Capigruppo nelle quali prendiamo decisioni comuni che vengono sistematicamente disattese.
Anche noi siamo dell'opinione di mantenere l'agenda com'era prevista e eventualmente, di votare l'inversione del programma.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Accossato, sull'ordine dei lavori.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Anche da parte mia e del mio Gruppo vi è la condivisione della proposta e della sollecitazione del Capogruppo Gallo.
In tanti anni di attività ho sempre pensato che il rendiconto fosse uno dei provvedimenti prioritari all'interno di un'assemblea elettiva e un provvedimento cui va dato ovviamente priorità e la maggiore attenzione peraltro, questo - mi unisco alle considerazioni di alcuni colleghi - è stato quanto convenuto nella Conferenza dei Capigruppo.
I colleghi Consiglieri e gli Assessori che hanno chiesto quest'inversione non hanno, peraltro, motivato il perché non ci sarebbe quest'urgenza o riferito le motivazioni per cui sarebbe opportuno portare al pomeriggio con tutti i rischi di una seduta pomeridiana, la trattazione del rendiconto.
L'Assessore Tronzano probabilmente è tranquillo, ma credo che il rispetto non solo per quest'Aula, ma per l'attività della Regione imponga di non cambiare la l'o.d.g. ma, nel caso, sicuramente di motivare quali altre ragioni d'urgenza superiori a quelle del rendiconto ci porterebbero all'inversione e di sottoporre al voto questa richiesta.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani, sull'ordine dei lavori.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Solo per unirmi ai colleghi e ricordare che nella Capigruppo abbiamo evidenziato l'importanza del rendiconto, l'importanza di votarlo nella seduta odierna e di metterlo proprio come primo punto all'o.d.g., per cui ne approfitto per rimarcare come in questa legislatura ci sia stata molto spesso confusione rispetto alla programmazione d'Aula e anche rispetto alla programmazione di Commissione.
Avremo la pausa estiva e speriamo che sia anche l'occasione per mettere un po' d'ordine all'interno della maggioranza, che probabilmente ha qualche motivazione che non ha esplicitato per chiedere l'inversione all'o.d.g.
Speriamo che al rientro ci sia una nuova modalità di lavoro che ci consenta di pianificare meglio l'attività del Consiglio e, ripeto, soprattutto delle Commissioni, dove quest'anno abbiamo visto veramente calendari piuttosto variabili di volta in volta.
L'auspicio è questo e, più in generale, l'invito è oggi a mantenere l'o.d.g. che abbiamo definito in sede di Capigruppo e, in alternativa, a votare questa richiesta, motivandola, però, perché ci piacerebbe capire per quale motivo un documento importante come il rendiconto passa in secondo piano rispetto ad altri provvedimenti che passerebbero a successivi punti all'o.d.g.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altre richieste sull'ordine dei lavori.
Sembra che vi sia, da parte di più Capogruppo, la richiesta di votazione per l'inversione del punto 5) al punto 7). Chiedo se c'è sia l'intenzione di votare anche sull'inserimento degli ordini del giorno. Se dobbiamo votare, votiamo tutto oppure votiamo solo parziali richieste? La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Sì. Già che votiamo, votiamo tutto, insomma.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Visto che si chiede la votazione per le modifiche all'o.d.g., chiedo che l'ordine del giorno n. 1160, quello che abbiamo chiesto di inserire nella seduta odierna, venga attratto alla discussione del rendiconto.



PRESIDENTE

Sì, il n. 1160, "Istituzione commissione speciale PNRR, monitoraggio sull'utilizzo dei Fondi europei ed efficacia dei bandi regionali".
La parola al Consigliere Gallo, sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Solo per chiedere se possiamo votare l'inversione dei punti all'o.d.g. in modo separato e poi, se vuole fare una sola votazione sull'inserimento, per noi va bene.



PRESIDENTE

Grazie.
Appena gli Uffici ci danno l'ok, procediamo con la votazione. Ricordo che stiamo votando la richiesta del Consigliere Preioni di invertire il punto 5) dopo il punto 7).
La votazione è aperta. Il numero legale è 25.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

No. Le postazioni sono ancora con il vecchio 'geografico'. Tra le vostre richieste della scorsa settimana, c'era anche quella di utilizzare una nuova visualizzazione. Difatti, alcuni sono nella stessa posizione tipo i Consiglieri Accossato, Giaccone, Magliano (diciamo la prima, fila) Frediani, Bertola; per gli altri c'è qualche spostamento.
Indico la votazione palese sull'inversione di punti all'o.d.g. richiesta dal Consigliere Preioni.
Il Consiglio approva.
L'Assessore Marrone propone la sospensione della trattazione del punto 3) nella seduta pomeridiana oppure non appena ci saranno le condizioni per discuterne.
Questa non è una proposta d'inversione, il che implicherebbe inserirlo in un punto ben preciso dell'o.d.g.; si tratta semplicemente di uno slittamento del punto 3) all'o.d.g. al massimo nella seduta pomeridiana.
Indìco la votazione palese sulla sospensione di esame di punto all'o.d.g.
richiesta dall'Assessore Marrone.
Il Consiglio approva.
La richiesta è approvata con 27 voti favorevoli e 18 contrari.
Adesso pongo in votazione altre richieste di inserimento.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri. C'è la richiesta del Consigliere Magliano di inserire l'ordine del giorno n. 1671, del Consigliere Bertola di inserire il n. 1672 e della Consigliera Disabato di inserire il n. 1160, oltre che collegarlo al rendiconto.
Indìco la votazione palese sulle iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g.
richieste dai Consiglieri Magliano, Bertola e Disabato.
Il Consiglio non approva.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: Congedi Hanno chiesto congedo i Consiglieri Cirio, Lanzo e Ruzzola.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 27 giugno e del 4 luglio 2023.


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 238, inerente a "Nuova disciplina delle sanzioni amministrative di competenza regionale"


PRESIDENTE

Adesso passiamo al proseguimento dell'esame di legge del disegno di legge n. 238, "Nuova disciplina delle sanzioni amministrative di competenza regionali", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta consiliare dell'11 luglio è iniziato l'esame del provvedimento. Dopo lo svolgimento delle relazioni, è intervenuto l'Assessore Marrone ed è iniziato l'esame dell'articolato. L'articolo 1 è stato posto in votazione, ma la votazione è risultata non valida per mancanza del numero legale.
Pongo quindi in votazione l'articolo 1.
Mentre gli Uffici predispongono la votazione, do la parola sull'ordine dei lavori al Consigliere Gallo; prego.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente giusto per capirci, perché eravamo rimasti intesi che questo disegno di legge non veniva trattato oggi, nella seduta del 1 agosto. Volevo solo capire meglio quali erano le intese e la posizione della maggioranza su questo.
Grazie.



PRESIDENTE

Qualcuno chiede d'intervenire sulla richiesta avanzata dal Consigliere Gallo? Ha chiesto di intervenire l'Assessore Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alla delegificazione e

semplificazione dei percorsi amministrativi Direi che è abbastanza chiaro il fatto che abbiamo chiesto di anticipare l'esame del provvedimento per metterlo in votazione e approvarlo.
Ricordo che ci sono degli emendamenti, peraltro concordati in Commissione ragion per cui non vedo sinceramente una grande divisione politica su questo testo e su questo tema.
Chiaramente, ogni Gruppo e ogni Consigliere è assolutamente legittimato a mantenere la propria contrarietà, visto che il provvedimento era stato deliberato per l'Aula senza il voto favorevole delle minoranze.
È un provvedimento che rinviamo già da due Consigli, quindi l'idea era di approvarlo nella sessione antimeridiana.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste d'intervento sull'ordine dei lavori? Passiamo alla votazione dell'articolato del disegno di legge n. 238.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Sospendiamo i lavori per mezz'ora o passiamo al prossimo punto all'o.d.g.? La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.11, riprende alle ore 11.42)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Avevamo sospeso la seduta per mancanza del numero legale sulla votazione dell'articolo 2 del disegno di legge n. 238. Ne dispongo la ripetizione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 3) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alla delegificazione e

semplificazione dei percorsi amministrativi Farei una presentazione unica degli emendamenti.
Sono sostanzialmente tutti emendamenti più che altro tecnici, concordati peraltro già in Commissione, tranne uno, che è quello che semplicemente aumenta da dieci a 30 i giorni per l'ottemperanza. È stato giustamente fatto notare dalle associazioni rappresentative di industria e artigianato che, oggettivamente, per imprese medio-grandi dieci giorni sarebbero un termine un po' complicato per avviare un'ottemperanza a una diffida amministrativa.
Per il resto sono tutti emendamenti già illustrati e concordati in Commissione, relativi ad adeguamenti tecnici e di raccordo normativo con le norme nazionali.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marrone.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 5, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 7, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 4) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 5) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 8, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 16 Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Vorrei chiedere, se siamo tutti d'accordo, di dare lo stesso esito di votazione.



PRESIDENTE

Adesso che abbiamo finito l'articolato? Non mi faccia fare un'esclamazione in piemontese.
ARTICOLO 17 Indìco la votazione palese sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 18 Emendamento rubricato n. 7) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 7) è interamente sostitutivo e integra l'articolo 18.
Gli emendamenti rubricati n. 6) e n. 1) all'articolo 18 sono stati ritirati.
ARTICOLO 19 Indìco la votazione palese sull'articolo 19.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 20 Indìco la votazione palese sull'articolo 20.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 21 Indìco la votazione palese sull'articolo 21.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 22 Indìco la votazione palese sull'articolo 22.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo se vi sono dichiarazioni di voto sull'intero testo.
Non essendovi richieste, passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 310, inerente a "Realizzazione del nuovo ospedale dell'Azienda Sanitaria Locale TO4 - ambito eporediese. Individuazione del sito" - Atto di indirizzo collegato


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 310, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla IV Commissione il 31 luglio 2023.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere che venga collegato alla discussione della proposta di deliberazione l'ordine del giorno che abbiamo depositato mezz'ora fa (non so il numero e magari gli Uffici mi possono aiutare), avente titolo "Potenziare tutti i reparti del Pronto soccorso dell'ospedale di Cuorgnè valorizzando al massimo la struttura".
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Icardi per l'illustrazione della proposta di deliberazione n. 310.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Farò una sintesi, come ho già fatto ieri in Commissione.
Da parte nostra, c'è stato un grande impegno su tutto il Piemonte per rivedere e per riammodernare il parco dei nostri ospedali, che è estremamente vecchio. Ciò comporta una spesa importante per l'energia e anche una logistica più difficile per il personale. È un parco ospedali per il quale, nel tempo, purtroppo, rispetto ad altre Regioni, il Piemonte ha perso qualche treno. Abbiamo ospedali del 1750-1751 ancora in funzione.
Credo, quindi, che sia dovere della Giunta trovare i fondi e avviare un importante piano di riqualificazione e di ricostruzione degli ospedali piemontesi.
Attualmente ne abbiamo nove in corso (più alcune rigenerazioni), tra cui l'ospedale dell'ASL TO4. È una questione politicamente costosa, perch sappiamo che localizzare un nuovo ospedale e parlare di nuovi ospedali è certamente divisivo dal punto di vista del consenso, in quanto ci sono varie sensibilità e contrapposizioni, ma è un costo politico che noi sosteniamo, perché per il bene dei piemontesi dobbiamo andare avanti e costruire gli ospedali.
Abbiamo avviato l'anno scorso uno studio clinico-gestionale su tutta l'Azienda sanitaria TO4 (così come in altre ASL), che ha fotografato l'offerta formativa sanitaria, ha verificato tutte le azioni di riordino della rete erogativa (mobilità, parametri sociali, parametri economici e tutto quello che andava fatto) e ha provveduto al dimensionamento clinico gestionale dell'ospedale di Ivrea. È un dimensionamento che ha dato importanti contributi, anche per capire qual era l'impronta a terra, ovvero la dimensione dell'ospedale, cosa che non si sapeva prima. Un approfondimento di questo studio ci ha poi permesso di capire qual era l'impronta a terra dell'ospedale, qual era l'occupazione, eccetera.
Questi sono elementi aggiuntivi rispetto allo studio che è stato commissionato; è uno studio che ha visto la partecipazione dei tecnici della Regione, dell'IRES e dell'Azienda sanitaria. Questo studio è stato realizzato secondo i parametri dei contratti pubblici, seguendo la regola molto rigida dei contratti pubblici della comparazione per coppie attraverso una procedura molto puntuale definita da ANAC. Questo studio, in una prima versione, aveva dato un esito leggermente migliore per l'area Ribes rispetto all'area Montefibre e un esito molto basso per la restante area che era stata analizzata.
Voglio solo ricordare che tutte e tre le aree sono state proposte dall'Assemblea dei Sindaci. Il gruppo tecnico ha svolto un lavoro di analisi e di comparazione, in base ai parametri, con il sistema del confronto a coppie, ma su aree proposte dall'Assemblea dei Sindaci.
Sono emersi successivamente nuovi elementi di valutazione e di giudizio.
Come già detto, è stato fatto un approfondimento sul dimensionamento dell'ospedale, ovvero un dimensionamento di impronta a terra secca dell'ospedale di circa 7.000 metri. Invece, 21 mila metri sono per tutte le attività di contorno, dai parcheggi a tutto quello che c'è intorno, che va a insediarsi nella zona di Montefibre su un'area di 60 mila metri quadri.
L'altra zona è ancora più grande, ma la prima versione dello studio aveva penalizzato molto l'area Montefibre per la dimensione, proprio perché le linee guida ministeriali chiedono uno spazio almeno doppio rispetto all'impronta, per permettere eventuali espansioni o ricostruzioni dell'ospedale.
In prima analisi, non avendo l'impronta, ai tecnici sembrava molto piccola e, pertanto, era stata penalizzata. Di conseguenza, hanno rivisto lo studio alla luce del nuovo parametro che è stato accertato dai tecnici.
Un secondo elemento di giudizio e di valutazione che ha incrementato il punteggio dell'area Montefibre riguarda la concreta possibilità - abbiamo una relazione da parte della Direzione Trasporti - della realizzazione di un casello che migliora la viabilità dell'area stessa; un casello che è già nel programma di attuazione del concessionario, che ha già l'obbligo della progettazione. Inoltre, c'è un impegno da parte della Direzione Trasporti sul finanziamento dell'opera, insomma un ulteriore elemento che va a favore dell'area Montefibre.
Sulla base di questi nuovi elementi di giudizio e valutazione, d'accordo con il Presidente e con la Giunta, ho chiesto alla rappresentanza dei Sindaci dell'ASL TO4 un incontro per illustrare loro lo studio clinico gestionale sul dimensionamento di tutta l'offerta sanitaria dell'ASL TO4 e anche un'illustrazione dello studio che ha comparato i vari siti oggetto di ubicazione, proprio alla luce dei nuovi elementi di giudizio. I tecnici mi hanno detto che, alla luce di questi elementi, compreso anche il consumo di suolo, sostanzialmente, sotto il profilo tecnico, i due siti candidati migliori (Montefibre e Ribes) sono sostanzialmente equivalenti.
Non ho chiesto gli approfondimenti e neanche la formalizzazione; ho parlato con i Sindaci e dalla rappresentanza dei Sindaci che, voglio ricordare, è un organo ufficiale dell'Azienda sanitaria, eletto dall'Assemblea dei Sindaci e anche rappresentativo di tutti i Sindaci, ho avuto due indicazioni: la prima, una loro preferenza per il sito di Montefibre; la seconda, la richiesta di non convocare l'Assemblea, proprio perché il territorio era molto diviso da molti contrasti e si voleva evitare ulteriore conflittualità. Lo dico perché è stata un'espressa richiesta da parte della rappresentanza dei Sindaci: che la Regione faccia una scelta e prenda una decisione. Noi, già in prima battuta, ci siamo allineati al volere della rappresentanza dei Sindaci e abbiamo fatto una proposta di deliberazione, come ubicazione dell'ospedale, in favore di Montefibre.
Qualche giorno dopo, una nutrita delegazione di Sindaci del territorio è venuta qui in Consiglio, come sapete anche meglio di me, a rappresentare la loro contrarietà e la loro preferenza per l'area Ribes, presentando anche un documento che abbiamo esaminato.
A questo punto, sostanzialmente siamo stati costretti a chiedere al Presidente dell'Assemblea di convocare l'assemblea in modo che tutto il territorio potesse esprimersi e dare alla Giunta e al Consiglio quel parere, perché la decisione spetta alla Giunta (oggi, siamo in Consiglio per una maggiore condivisione, ma la decisione spetta alla Giunta), per avere il parere del territorio e per capire quello che vogliono fare i Sindaci del territorio.
Venerdì scorso è stata convocata un'Assemblea, condotta secondo le regole del funzionamento della Conferenza dei Sindaci dell'ASL TO4, e ha visto una maggioranza esprimersi a favore del sito di Montefibre. Hanno valutato lo studio, ma penso che, anche da notizie di stampa, probabilmente saprete anche più di me quello che è successo in Assemblea. Noi abbiamo due elementi che sono l'indicazione della rappresentanza e il voto della Conferenza dei Sindaci dell'Assemblea, entrambi coerenti sul sito di Montefibre.
La Giunta regionale ha ritenuto di allinearsi al parere e alla richiesta dei Sindaci del territorio che, ricordo, sempre sono Autorità sanitaria locale.
Apro una parentesi. Ho letto alcune dichiarazioni: non siamo noi che dobbiamo pronunciarci, non siamo noi che dobbiamo decidere, ma è esattamente vero il contrario. L'Autorità sanitaria locale, anche secondo il regolamento dell'Assemblea, ha il dovere e anche i Sindaci hanno il dovere di esprimersi su una localizzazione e su un atto così importante.
Ovviamente, è un parere non vincolante per nessuno, ma è un'indicazione per chi ha poi l'obbligo di operare la scelta.
Ebbene, la Giunta si è allineata alla richiesta dei Sindaci, proponendo oggi (è passata ieri in Commissione) una deliberazione a favore dell'identificazione del sito di Montefibre quale sito di ubicazione dell'ospedale.
La valutazione dei due siti è, sostanzialmente, dal punto di vista tecnico equipollente. Mi perdoni il Consigliere Giaccone, ma qui non possiamo metterci a fare i farmacisti, perché si tratta di due o tre punti in più o due o tre punti in meno: uno ha 69 punti e l'altro 72, in pratica sono uguali. Io non ho particolari preferenze né per uno né per l'altro, ma ci siamo allineati alla scelta dei Sindaci.
Certo, capisco tutte le sensibilità in gioco, tutte degne di rispetto.
Capisco i Sindaci del nord Canavese che dicono no per tutta una serie di ragioni. Capisco anche il Sindaco di Ivrea, che dice 'mi togliete la più grande attività che oggi c'è nel Comune di Ivrea', quindi con una ripercussione negativa su tutto quello che è il commercio di vicinato, e sappiamo cosa significa.
Capisco che cosa significa - io sono testimone di un fatto del genere andare a costruire in terreni non urbanizzati, i cosiddetti green field degli edifici di qualunque natura: comporta delle spese, comporta difficoltà notevoli. Ricordo bene, quand'ero vicepresidente dell'Assemblea dei Sindaci, le difficoltà che abbiamo affrontato per avere a Verduno oltre 100 kilowatt di corrente, le trattative infinite con ENEL per avere l'acquedotto, per valutare gli scompensi sulla rete idrica, per avere la fognatura: un anno di lavoro, il valore della fognatura dell'ospedale di Verduno per il collettore fognario era di cinque milioni.
Insomma, quando si va a urbanizzare un'area esterna, sicuramente ci sono più costi e più problemi rispetto a un'area urbanizzata. Capisco anche quelli che parlano della difficoltà di organizzare i trasporti, le navette ogni mezz'ora; ognuno ha le proprie ragioni e le proprie motivazioni e sensibilità tutte degne di rispetto su due terreni che, ripeto, sotto il profilo tecnico sostanzialmente si equivalgono.
La Giunta ha scelto la linea di seguire l'indicazione dei Sindaci proponendo il sito di Montefibre. È chiaro che, come dicevo prima, è una decisione che compete alla Giunta, perché la programmazione degli ospedali compete al Consiglio, ma tutti gli atti successivi, dal finanziamento alle ubicazioni, sono della Giunta, ma vista la delicatezza e l'importanza della decisione, unanimemente, abbiamo deciso di portarla al Consiglio, che è il massimo organo della Regione e che ha al suo interno la rappresentanza dei vari territori e la rappresentanza delle diverse sensibilità, anche politiche, sia di maggioranza sia di minoranza, per determinare l'esito per determinare la scelta che a voi sembri più opportuna.
Noi abbiamo fatto tutti i possibili percorsi di condivisione e siamo arrivati a questo risultato; lasciamo al Consiglio l'analisi dei documenti che ho già inviato in Commissione e la valutazione, compresa la votazione per la scelta del sito che voi vorrete identificare per l'ospedale di Ivrea.
Sottolineo comunque una certa urgenza di provvedere. Noi abbiamo lasciato il massimo del tempo a tutti i territori per operare una scelta per far decantare quelle conflittualità che ci sono state; purtroppo abbiamo visto che, in alcuni territori, si è riusciti a trovare una sintesi, si è riusciti a votare anche all'unanimità, ma in altri territori questo non è successo. Oggi, però, abbiamo una scadenza a settembre, un impegno con INAIL di affidare la gara di progettazione, altrimenti il rischio è che ci facciano delle storie sui finanziamenti. Siamo ancora in tempo, però dobbiamo chiudere la partita, identificare un terreno e immediatamente, far partire gli atti per la gara di progettazione.
Vi ringrazio per il vostro contributo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta. Chiedo ai Consiglieri che intendono intervenire in discussione generale di prenotarsi.
Prego, Consigliere.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Con questa delibera ci auguriamo di avviarci a chiudere un percorso annoso, che ha generato contrapposizioni spesso difficili da interpretare e altrettanto spesso difficili anche da capire, soprattutto se ci mettiamo nei panni di quei cittadini che chiedono di scegliere, di decidere e di procedere con senso di responsabilità.
Questo percorso così accidentato, che dura da oltre venti-trent'anni ha conosciuto la sua apoteosi, come ha ricordato l'Assessore, in un'assemblea di amministratori che, venerdì scorso, si sono fatti carico di una scelta che, in verità, non spettava a loro - è stato detto, questo lo riconosciamo onestamente all'Assessore - e su cui sono stati chiamati a marcare delle posizioni che erano del tutto note e risapute da anni: nulla che già non si sapesse da tempo è emerso, peraltro, nella Conferenza dei Sindaci, venerdì.
Tutti noi sappiamo da tempo chi sta di qua e chi sta di là, però il confronto di venerdì a qualcosa è servito: è stato utile a questa maggioranza per tentare di coprire divisioni che sono tutte interne, tutte politiche e tutte ormai orientate a una campagna elettorale che, se forse si è fermata in questi anni, certamente adesso ha aumentato i giri del proprio motore. I Sindaci, pur ognuno con le loro posizioni legittime, a volte anche con un approccio duro, un approccio determinato, nonostante tutto, hanno confermato la serietà del loro modo d'intendere la politica al servizio delle comunità.
Altrettanto, crediamo, sarebbe chiamata a fare quest'Aula, perché proprio per superare queste contraddizioni esistono gli enti di governo che, non a caso, si chiamano superiori, perché esercitano quel compito, o dovrebbero esercitarlo, di superare le comprensibili divisioni territoriali, cioè di comporre e non di alimentare le tensioni che riguardano decisioni sovraterritoriali. Quest'Aula avrebbe questo compito; gli enti superiori sono stati inventati proprio per quello e le maggioranze di governo che governano gli enti superiori sono sempre chiamate a far prevalere le ragioni di carattere generale su quelle, altrettanto legittime, altrettanto comprensibili, più particolari e più specifiche, che si sviluppano evidentemente in ogni territorio.
Lo sappiamo bene: quando si parla di ospedali, si sviluppa una dinamica che è esattamente opposta a quella che si sviluppa quando parliamo, per esempio, di inceneritori. Quando parliamo di inceneritori, ognuno di noi fuori da ogni ipocrisia, lo vorrebbe il più lontano possibile da casa propria, giusto o sbagliato che sia; quando parliamo di ospedali, senza ipocrisia, tutti lo vorremmo sotto casa.
È evidente che questo è un criterio che, se da un lato, è umanamente comprensibile, non è sufficiente a determinare una scelta. Ce lo possiamo anche dire qui, perché lo sappiamo: questa contrapposizione territoriale probabilmente, da tempo covava e da tempo era evidente, ma certamente è stata, a mio avviso, alimentata ad arte. Peraltro, è del tutto identica alle contrapposizioni che abbiamo vissuto anche in quest'Aula nell'affrontare il tema di altre di altri presidi sanitari: l'ASL TO5 addirittura il Maria Vittoria alla Pellerina; anche per quello c'è stata molta tensione. E anche lì, la scelta evidentemente ha poi determinato qualcuno che è più contento e, com'è comprensibile, qualcuno meno contento.
Oggi non siamo chiamati a scegliere dove fare questo ospedale della TO4 perché questa è una scelta - l'ha detto bene l'Assessore - che la Giunta ha già fatto. Oggi siamo chiamati a provare a ricucire ciò che è diventato quasi farsesco in certi suoi aspetti, perché sono trent'anni che si discute su dove fare il nuovo ospedale, ma i cittadini, quelli che stanno fuori di qui, non ne possono più di questa contrapposizione. Di questo dobbiamo essere consapevoli: non ne possono più.
Ho parlato con tante persone, propense a una scelta piuttosto che all'altra. La maggior parte delle persone con cui ho parlato mi hanno detto: 'Fatelo dove volete, ma fatelo e fatelo in fretta'. Non c'è la questione 'qui o lì'; la questione 'qui o lì' è una questione tutta nostra.
Ora siamo alle battute finali, oppure, se vogliamo dirla in altro modo forse in modo più concreto, siamo alle battute iniziali, perché ci dovremmo, a questo punto, concentrare sulle risorse per finanziare la progettazione, finanziare la realizzazione e su questo noi monitoreremo in modo attento affinché abbia luogo.
Peraltro, del pari, vorrei anche che ci concentrassimo su ciò che sta intorno al futuro nuovo ospedale, perché mentre noi siamo qui questa mattina, oggi pomeriggio, a Cuorgnè, ci sarà un Consiglio aperto dedicato al pronto soccorso e al futuro di quel fondamentale ospedale di montagna.
Tra l'altro - l'ha già annunciato il collega Gallo - abbiamo anche depositato un ordine del giorno che lui illustrerà, però è di questo che dovremmo ragionare; di come quel presidio può essere rilanciato insieme a quello di Castellamonte, insieme a quello di Rivarolo, per rendere efficiente il sistema ospedaliero e sempre più integrato con la sanità territoriale, con la sua sanità territoriale.
Teniamo conto che le notizie sui fondi del PNRR non sono assolutamente confortanti e questo l'Assessore lo sa bene, soprattutto perché noi ci preoccupiamo. Stiamo parlando di territori, quello di Cuorgnè in particolare, di Rivarolo e di Castellamonte, che guardano alle terre alte guardano a quelle persone che hanno scelto di vivere in realtà, sotto certi aspetti, disagiate; magari straordinariamente belle dal punto di vista naturalistico, ma certamente disagiate. Quello sanitario è forse uno degli aspetti più importanti.
Sono convinto sulla garanzia di una sanità territoriale che sia davvero integrata con quella ospedaliera, soprattutto per realtà a residenzialità sparsa, che sono tante in Piemonte. In particolare il Canavese occidentale non fa difetto ma, anzi, è una delle realtà più significative da questo punto di vista e rientra a pieno titolo tra queste realtà.
Sono convinto che se abbiamo quell'aspirazione, quella lungimiranza e quel senso di responsabilità cui mi sono richiamato prima rispetto al ruolo di un ente legislativo di programmazione come la Regione, sono certo che se ragioniamo con quell'obiettivo e con quell'orizzonte, il Canavese ritroverà unità e compattezza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Vorrei fare qualche considerazione di carattere più generale, cogliendo l'occasione della presenza straordinaria - straordinaria in termini di numeri di presenza - del Presidente Cirio, anche se non è in aula in questo momento.
Colgo l'occasione di questo dibattito sulla PDCR relativa all'ospedale dell'ASL TO4 e quella relativa all'ASL di Alessandria per fare alcune considerazioni di carattere più generale (il collega Avetta è entrato nel merito, quindi non mi dilungo su quello).
Registro prima di tutto un fatto: ogni volta che voi pensate di progettare individuare, definire la location per un ospedale nuovo, mandate in subbuglio i territori. Sistematicamente, in questi quattro anni e mezzo ogni volta che avete deciso di individuare un ospedale, i territori sono andati in subbuglio: avete diviso le comunità, non siete stati in grado di coordinare il lavoro su quei territori e avete mandato allo scontro territori, Sindaci e comunità intere.
È successo sull'ASL TO5, quando avete deciso di modificare la delibera relativa all'individuazione dell'ospedale di Moncalieri, già fatta nella scorsa legislatura; è successo per l'individuazione della location dell'ospedale di Savigliano; a Cuneo addirittura si è dimesso il direttore generale; è successo nel Verbano Cusio Ossola, recentemente, con una delibera che abbiamo discusso in quest'Aula sostenuta in primis dal Consigliere Preioni, e succede oggi sull'ASL TO4.
Sono discussioni complesse, questo è evidente, che devono essere accompagnate anche sui territori, ma poiché voi non fate programmazione e non avete mai fatto programmazione sanitaria in questi anni non solo perch non avete approvato, dal punto di vista formale, il Piano Socio Sanitario che, comunque, manca ormai da anni e che anche questa legislatura non vedrà, ma anche perché non individuate delle linee di lavoro coordinate tra di loro.
Ogni tanto arrivate d'urgenza, portate una delibera, com'è successo sull'ASL TO4, ancora di più su Alessandria, in cui modificate o individuate delle aree per fare dei nuovi ospedali, ma senza una programmazione collettiva e collegiale. E quando sui territori c'è battaglia, c'è discussione, c'è scontro tra istituzioni di quei territori e anche tra partiti politici che rappresentano persone in quei territori, la cosa migliore che riuscite fare è o dare la colpa al PD o a fantomatici assi PD Lega, oppure scaricate sui territori: 'Decida il territorio'.
Guardate che è successo anche a Torino. C'è confusione sull'individuazione del nuovo ospedale di Torino? Il nuovo ospedale Maria Vittoria? Decida il territorio. Benissimo sentire il territorio, ma voi, ogni volta che c'è un problema, vi tirate indietro e scaricate sui territori, oppure date la colpa a noi.
Vi comunico, ma forse ogni tanto ve lo dimenticate, che voi siete maggioranza, avete 33 Consiglieri in quest'Aula, dovete governare e dovete assumervi le responsabilità di decidere, perché governare vuol dire decidere. Anche noi, nella scorsa legislatura, abbiamo assunto decisioni necessarie che ci hanno fatto perdere consenso - ahimè, lo sa il Consigliere Chiamparino e chi c'era con me nella scorsa legislatura - ma abbiamo deciso, perché governare non vuol dire, quando c'è un problema scaricare sui territori o scaricare su qualcun altro, ma decidere.
Purtroppo a voi manca sempre questo passo in più della decisione e dell'assunzione di responsabilità.
La cosa più grave è che tutte queste discussioni sugli ospedali e sulle localizzazioni voi le state portando avanti sapendo, ed essendone ben consci, come lo sappiamo tutti e come ne siamo consapevoli tutti, che tutti quegli ospedali che voi avete individuato a gennaio dell'anno scorso nella delibera quadro e che oggi stiamo definendo puntualmente con delibere di dettaglio - preciso, state definendo puntualmente - e che sono appoggiati su finanziamenti INAIL, non hanno coperture finanziarie.
Stiamo discutendo di ospedali che oggi non hanno copertura finanziaria.
Facciamo discutere e litigare territori interi senza avere alcuna certezza delle risorse per costruire quei presìdi. La dimostrazione sta nel fatto che sui territori dove v'interessa maggiormente costruire gli ospedali o comunque, sentite un'esigenza maggiore e date una priorità maggiore trasformate tutti gli ospedali che inizialmente avete collocato sui finanziamenti INAIL in altri strumenti finanziari: Cuneo ne è l'esempio Alessandria è il secondo esempio. Qualche giorno fa avete approvato una delibera di Giunta regionale, in cui spostate il finanziamento dell'ospedale di Alessandria su un partenariato pubblico privato.
Nel VCO, in cui non c'è la realizzazione di un nuovo ospedale perché avete deciso di ristrutturare quelli esistenti (forse perché i due territori, un po' come sull'ASL TO4, non si mettevano d'accordo e quindi avete tenuto i due esistenti), casualmente li finanziate con l'articolo 20. Perché non è stato individuato il finanziamento INAIL, Consigliere Preioni? Casualmente su quegli ospedali, finanziamo con l'articolo 20 che, per uscire dal tecnicismo, sono risorse che il Piemonte ha in pancia per l'edilizia sanitaria. Risorse certe.
Apriamo dei dibattiti e delle discussioni - i territori lo devono sapere su cose che oggi non hanno copertura finanziaria, non solo per la realizzazione dell'edificio e dell'immobile ma, ancor prima, per la realizzazione dei progetti preliminari esecutivi, chiamateli come volete definitivi per accedere ai finanziamenti complessivi. Di questo discuteremo in un question time che abbiamo depositato come PD, proprio oggi, alle ore 14, e che si ricollega al famoso dibattito dei 30 milioni (ci sono, non ci sono, come facciamo a finanziare i progetti). Vedremo a che punto siamo.
Presidente Cirio, quando abbiamo sollevato il problema a novembre 2022, mi aveva tacciato di essere pessimista e che a gennaio i soldi ci sarebbero stati; siamo a luglio e vedremo a che punto siamo, perché a oggi quei soldi non ci sono ancora per progettare gli ospedali e, come ha detto l'Assessore Icardi, la scadenza del 30 settembre per presentare i progetti all'INAIL è imminente. Insomma, ci dovrete dare delle risposte, altrimenti stiamo facendo discussioni che non hanno né capo né coda.
Concludo sull'ASL TO4 e non mi sottraggo al dibattito nel merito.
Aggiungo un pezzo e presento un ordine del giorno che abbiamo collegato e che ho scritto insieme al collega Avetta sull'ospedale di Cuorgnè. Perch fare programmazione, fare coordinamento di territorio, assumere il ruolo cui è chiamata la Regione, come ente sovrazonale che programma e progetta vuol dire scegliere e individuare, fondandosi su studi e su approfondimenti che la Giunta ha a disposizione, grazie a strutture, consulenze e Direttori, per individuare i luoghi e le location migliori - cose che non hanno a disposizione i Consiglieri regionali - ma vuol dire anche tenere insieme i territori.
Ad esempio, sull'ASL TO4, se si fanno delle scelte che coprono l'ambito dell'Eporediese, significa anche dirci con franchezza che l'ospedale di Cuorgnè non va né chiuso né privatizzato, ma va potenziato. Questo perch l'offerta sanitaria va resa omogenea, capillare e presente in tutte le parti del territorio dell'ASL, proprio come ha fatto lei, collega Preioni sul territorio del VCO, individuando addirittura due presìdi.
Su questo v'invitiamo, per quanto riguarda la delibera su Ivrea, a discutere e ad approvare l'ordine del giorno che abbiamo presentato, che richiama le manifestazioni espresse sia dal Comitato, che non abbiamo voluto audire in IV Commissione e rispetto al quale è da giorni che chiediamo l'audizione, sia dall'Amministrazione comunale. Presidente Allasia, vorremmo emendare, perché nella fretta non abbiamo scritto nella terza considerazione 'l'Amministrazione comunale', che ha più volte manifestato la sua preoccupazione e contrarietà e proprio oggi vedrà un Consiglio comunale aperto alle ore 17 su questo tema.
Siamo certi che, nell'ambito della programmazione dei servizi sanitari dell'ASL TO 4, un po' di coordinamento si riuscirà a fare, in parte con la deliberazione e in parte con l'approvazione di quest'ordine del giorno, che mira a potenziare, sostenere e a non privatizzare l'ospedale di Cuorgnè che è un presidio sanitario fondamentale per tutto quel territorio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Leone; ne ha facoltà.



LEONE Claudio

Grazie, Presidente.
Inizio ringraziando la Giunta, in particolar modo l'Assessore Icardi, per quanto ha fatto per il nostro Piemonte. Nessuno come questa Giunta ha aperto degli ospedali, a differenza di chi questi ospedali e questi presìdi li ha chiusi.
Ora cercherei di entrare nel merito dell'ospedale in oggetto, quello dell'area Montefibre. Anch'io, come il collega Avetta, ho sentito molti cittadini e molti amministratori dell'area interessata, cioè dell'area omogenea del Canavese, i quali si sono espressi quasi all'unanimità in Consiglio regionale. Questo deve farci riflettere molto, perché se chi conosce il territorio, lo vive e lo amministra, all'unanimità chiede un'area rispetto a un'altra, ritengo fondamentale ascoltarlo e prenderne atto.
Sul tecnicismo 'ospedale qui, ospedale là' cercherei di entrare il meno possibile, però consentitemi di dire un paio di cose. Ritengo che gli ospedali debbano essere costruiti non dove producono economia per un Comune, perché se un Comune basa l'economia solo sull'Azienda ospedaliera forse c'è qualcosa che non va e lo stesso Comune dovrebbe chiederselo.
Lungi da me pensare a come altri amministratori devono occuparsi dei Comuni, però l'ospedale dev'essere costruito non dove crea economia per la città, ma dove è facilmente raggiungibile. Penso che non bisogna essere dei soloni per capire che quando c'è una necessità, bisogna andare nell'ospedale più comodo possibile, perché qualche minuto di differenza alle volte può compromettere una vita umana.
Costruire un ospedale nuovo in un'area in mezzo a una città difficile da raggiungere mi lascia dei forti dubbi, come anche mi lascia dei forti dubbi la possibilità di non espandere.
Come diceva prima l'Assessore Icardi, abbiamo degli ospedali datati 1700.
Non so quanti anni potranno durare e nemmeno quando vedrà la luce questo nuovo ospedale, però sono sicuro che se un domani questo ospedale, che magari io non vedrò e nemmeno la nostra generazione, avrà bisogno di un'espansione maggiore, essendo questa un'area molto circoscritta, non si potrà fare. Mi chiedo come si potrà espandere ulteriormente, nel caso fosse necessario. L'altra superficie in oggetto, invece, essendo in area aperta consente un'espansione maggiore.
Anche per quanto riguarda i servizi vi sono delle criticità, perch adiacenti all'area Ribes ci sono dei centri commerciali e delle attività.
Anch'io sono stato amministratore e so cosa vuol dire aumentare una potenza energetica laddove c'è già. È difficile, ma non impossibile; stessa cosa vale per la rete fognaria.
Applaudo il lavoro svolto dall'Assessore Icardi e dalla Giunta, ma per quanto riguarda l'ospedale nell'area Montefibre non posso essere d'accordo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Visto che non possiamo assistere all'apertura di nuovi ospedali, tanto vale sognarli (almeno quello), anche perché fino a prova contraria, stiamo per vendere Settimo Torinese, ne stiamo per privatizzarne due (uno a Lanzo e uno a Cuorgnè), per cui direi che il bilancio è piuttosto negativo, collega Leone, mi faccia fare la battuta.
Ieri siete arrivati in Commissione in ritardo, ci avete portato i documenti in ritardo, tra l'altro sbagliati. La delibera recava un numero inesistente di Assessori presenti alla seduta di Giunta (c'erano quattro Assessori presenti) e noi avremmo dovuto votare una delibera che recava soltanto quattro presenze. Non c'era nemmeno il numero legale per deliberare quelle localizzazioni, per cui i documenti erano sbagliati. È stato descritto come un mero errore materiale, ma direi che se questi sono gli errori materiali non oso vedere il resto.
Tra l'altro, ieri Fratelli d'Italia non c'era in Giunta, mentre oggi è qui presente in pompa magna, dopo aver bloccato la deliberazione la settimana scorsa e aver fatto scomodare mezzo Canavese per venire qua in Consiglio a riferire rispetto alle posizioni dei Sindaci. I Sindaci sono stati scomodati più volte, come diceva prima il collega Gallo, perché quando non ci si vuole assumere la responsabilità delle scelte, si demanda ai Sindaci di esprimere una posizione e avete lacerato un intero territorio! Presidente Cirio, farsi i selfie con i Sindaci quando tutto va bene è facile; bisognerebbe vedere se oggi se lo vogliono fare quel selfie con lei, tra le altre cose.
Di fatto, questa è una grave mancanza di assunzione di responsabilità da parte di questa Giunta, quindi non so che cosa abbia fatto desistere Fratelli d'Italia, che oggi invece è presente qui in Aula, su questa decisione. Tra l'altro, Consigliere Bongioanni, poteva riportarsi il pupazzetto dell'opossum, perché l'hanno accusata di fingersi morto in alcune situazioni, ma oggi a fingersi morta è Fratelli d'Italia, per cui si poteva restituire tranquillamente l'opossum a Bongioanni. Però, di fatto qualcosa dev'essere successo questa settimana, perché non si cambia idea così, dall'oggi al domani: prima fate venire i Sindaci e dite che siete d'accordo con loro, dopodiché vi presentate in Aula per votare e sicuramente garantirete il numero legale! Spieghiamo anche a quegli amministratori che cosa succederà oggi: oggi Fratelli d'Italia è presente in Aula, darà il numero legale e l'ospedale verrà deliberato, cosa che avevate promesso, probabilmente anche in via informale, di non fare, quindi effettivamente oggi si deciderà la localizzazione dell'ospedale. Poiché molti Sindaci mi hanno chiesto come funziona, lo spiego affinché rimanga a verbale: funziona in questo modo! Cos'è cambiato non lo so, però una domanda ve la vorrei fare. Magari, lo volete costruire per tempo per metterci dentro qualche stanzetta per fare contente le associazioni antiabortiste? Presidente Cirio, che ne dice? Magari dedichiamo qualche spazio anche lì? Su questo avrei molto da dire, perché più che l'opossum si rischia di fare lo struzzo! Non so se avete presente quell'animaletto che mette la testa sotto la sabbia e lascia fuori tutto il resto, ma proprio tutto? Funziona così. Su quello, Consigliere Bongioanni, lei sta facendo effettivamente lo struzzo! Si smonti la retorica che il Presidente Cirio è un moderato! Giusto collega Marello? Perché qui non c'è nulla di moderato! Lei non sta prendendo delle posizioni su delle scelte che Fratelli d'Italia sta facendo e che sta portando avanti, quindi ritengo che forse l'accordo sull'ospedale si sia trovato proprio per quel motivo. Insomma, un contentino da una parte, un contentino dall'altra e mettiamo d'accordo tutti.
Aprendo e chiudendo la parentesi su quello che è successo ieri, su cui Presidente Cirio, secondo me, si dovrebbe esprimere, questi sportelli per colpevolizzare le donne che decidono di esercitare un diritto sancito dalla legge n. 194 li trovo vergognosi e volevo dirglielo qui davanti, perché ho l'opportunità oggi di vederla di persona e, quindi, di poterle dire anche.



PRESIDENTE

Consigliera Disabato, però si deve riferire al Presidente del Consiglio non ad altri.



DISABATO Sarah

Presidente, riferisco a lei.
Ce l'ho davanti, Presidente Allasia.



PRESIDENTE

Manca solo qualcuno all'esterno della sala con cui sta parlando. Deve riferire al Presidente del Consiglio.



DISABATO Sarah

Presidente Allasia, se questo discorso le dà fastidio, io mi riferisco a lei.



PRESIDENTE

Lei sa il Regolamento qual è! Non siamo al bar che.



DISABATO Sarah

Al bar, all'asilo! E nella stanzetta antiabortista non mi ci mette Presidente? Che cosa ne dice?



PRESIDENTE

Questo non lo so; non sono il suo ginecologo.



DISABATO Sarah

Allora, le dico che parlo con lei per riferire al Presidente Cirio, che si trova esattamente sotto di lei, di fronte a lei! Quindi, io guardo da quella parte, ma inevitabilmente guardo anche il Presidente. Così pu andare bene? Perfetto! E allora io le dico, perché ho l'opportunità di vedere il Presidente Cirio e dirgli le cose di persona, che trovo quella scelta imbarazzante e trovo assurdo il silenzio da parte sua. Lei non dovrebbe mettere la testa sotto la sabbia come gli struzzi, ma dovrebbe reagire, per non farsi portare a spasso da politiche che tutto sono tranne che moderate da parte di Fratelli d'Italia e, che, invece, la stanno rendendo il conservatore perfetto! Perfetto! Quindi, questa retorica l'abbiamo smontata.
Detto ciò, ritorno nel merito dell'ospedale, perché di quello bisognerebbe parlare.
Non abbiamo inaugurato niente! Dov'è il collega Leone? Non abbiamo inaugurato niente! Non c'è una pietra per gli ospedali e non si sa come verranno progettati! L'ultima volta, Presidente, abbiamo dovuto presentare un emendamento per ricordare alla Giunta di stanziare i fondi per la progettazione degli ospedali, perché ve ne eravate dimenticati! Era l'assestamento di bilancio! È arrivato l'Assessore Tronzano con un foglio che indebitava ulteriormente la Regione Piemonte, dicendo: "Scusate, c'eravamo dimenticati". Trenta milioni di euro per la progettazione degli ospedali e non sappiamo nemmeno per quali, perché non ce l'avete detto! E oggi volete convincerci che tirerete su qualche ospedale quando state ritrattando su tutti i progetti? Dal partenariato pubblico-privato di Cuneo, al probabile partenariato pubblico-privato di Alessandria e qui c'è il collega che conferma la chiusura dei presìdi, la vendita di Settimo, la privatizzazione di Cuorgnè e Lanzo! Ma ci spiegate esattamente cosa volete fare di questi ospedali? Perché oggi si tratta di parole.
Arrivando alla dichiarazione di voto, esprimo un voto di presenza, perch ritengo che un voto sia doveroso esprimerlo. Lo faccio, intanto in virtù di quello che è successo ieri, perché le deliberazioni si portano corrette; si portano corrette in Commissione, si portano in tempo, per il rispetto dei Consiglieri e si dev'essere precisi su queste cose, soprattutto se parliamo di ospedali.
Seconda cosa, noi siamo molto scettici sul fatto che quest'ospedale possa vedere la luce, perché mancavano, fino a sei mesi fa, i fondi per le progettazioni degli ospedali e noi riteniamo che probabilmente continueremo a non vederli e, soprattutto, non ci sono alcune tempistiche rispetto alla realizzazione, esattamente come per gli altri presidi. Rischiamo che questa Giunta venga ricordata per quella che non ha messo neanche una pietra per un ospedale. Non basta inaugurare quelli che sono stati pianificati prima colleghi, mi dispiace, perché si prendono le responsabilità, non si tagliano soltanto i nastri.
Ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Beh, dopo un intervento un po' confuso e agitato della collega Disabato.
GALLO Raffaele (fuori microfono) È inaccettabile!



PRESIDENTE

Consigliere Bongioanni, si riferisca.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Gallo.



BONGIOANNI Paolo

Ho anche detto una volta che brillavate senza luce.



(Commenti fuori microfono)



BONGIOANNI Paolo

Adesso di 'brillii' non ne vedo. Non vedo nessuno scintillìo.



PRESIDENTE

Scusate.



BONGIOANNI Paolo

Invito a frequentare magari un po' di più i Sindaci, che sono gli attori del territorio, così poi ne parlerà con più rispetto.



(Commenti fuori microfono)



BONGIOANNI Paolo

Presidente, ho ascoltato con attenzione le parole dell'Assessore Icardi che ha raccontato la genesi di come si è arrivati oggi a questa votazione.
Io però parto da sette giorni fa, quando ho partecipato, insieme ai colleghi Nicco, Marrone e altri, all'audizione con i Sindaci del territorio, che ne erano presenti.
Io ne ho contatti 56: 56 fasce tricolore nella sala del nostro Consiglio che hanno.



(Commenti fuori microfono)



BONGIOANNI Paolo

Gallo, fammi parlare, ti prego, che perdo il filo...



PRESIDENTE

Consigliere Bongioanni.



(Commenti fuori microfono)



BONGIOANNI Paolo

Grazie.
Ascoltando i Sindaci, abbiamo constatato una compattezza, una coesione un'unitarietà d'intenti, un amore per il territorio e un rispetto per lo stesso importanti, che ci ha fatto riflettere e quindi aprire un momento di discussione interno al nostro Gruppo consiliare.
Io, da quando sono stato eletto, continuo a ripetere e professo che le politiche non si possono scrivere dietro una scrivania, ma vanno costruite con il confronto e con un ascolto costante con il territorio; confronto e ascolto martedì scorso ci sono stati. Venire meno a me stesso e a questa linea guida che mi ha accompagnato in questi quattro anni non potrò farlo.
Allo stesso tempo, poi ho anche letto la relazione che è arrivata successivamente, quella che parla del voto di tutti i Sindaci dell'ASL TO4 e qui si parla di un voto ponderato. Un voto ponderato che non si pu contestare nei numeri, ma quantomeno mi sento di mettere in discussione come rappresentatività territoriale.
Pertanto, al netto di queste riflessioni, e per essere in coerenza con le stesse e con il rispetto degli amministratori di quell'area di territorio Fratelli d'Italia non voterà a favore della deliberazione.
Come Capogruppo, lascio ai miei amici e colleghi del Gruppo di interpretare, secondo la propria sensibilità, la posizione di un voto contrario, di astensione o di non partecipazione.
Termino, Presidente, chiedendo il voto nominale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo per dire che, sulla realizzazione di questo nuovo ospedale dell'ASL TO4 sul territorio eporediese si è svolto un ampio dibattito. Ci sono state interlocuzioni e incontri con tutti i soggetti interessati: Sindaci del territorio e cittadini. Sono stati fatti molti ragionamenti e infine, è stato predisposto, da parte di IRES, uno studio di valutazione dei siti per costruire l'ospedale, studio che ha tenuto conto di più aree del territorio.
Quello che voglio dire è che, sulla scelta del sito per il nuovo ospedale del Canavese, Forza Italia vuole garantire la libertà di voto ai propri eletti. Si tratta di una libertà che il Presidente Silvio Berlusconi ha sempre ritenuto parte fondante ed essenziale del nostro movimento, in quanto portato naturale di quei valori liberali che costituiscono la colonna portante del nostro credo laico. Una scelta anche dettata dalla convinzione che sia necessario dare voce a tutti i territori che rappresentano il nostro variegato territorio, offrendo loro pari dignità di rappresentanza in Consiglio, altrimenti abdicheremmo alla convinzione che i principi di autonomia e sussidiarietà costituiscano un valore aggiunto per la politica e non un orpello.
Personalmente, esprimerò voto favorevole alla deliberazione di oggi riconoscendo il lavoro svolto in questi mesi dai tecnici della Giunta regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Fava; ne ha facoltà.



FAVA Mauro

Grazie, Presidente.
Vorrei andare a braccio, ma leggerò il mio intervento, perché forse sono un po' più tenero (la tenerezza non fa parte del mio carattere, ma oggi dovr averla).
Gentili colleghe e colleghi, riguardo all'oggetto della votazione di oggi ossia la collocazione del nuovo ospedale di Ivrea, desidero esprimere il mio parere contrario alla deliberazione della Giunta.
Con la massima trasparenza mi sento in dovere di assumermi la mia responsabilità nell'interesse del mio territorio, di tutti i suoi abitanti e dei suoi amministratori, mettendo in secondo piano eventuali miei interessi politici, pur conscio che la mia presa di posizione potrebbe compromettere una mia ricandidatura futura da parte del mio partito.
Ero e sono un operaio prestato alla politica, che ha sempre messo il fare in cima alle sue priorità.
Ho detto che voterò contro e lo farò, sia per ragioni di merito sia per ragioni di metodo. Il mio voto rappresenterà, idealmente, tutti quei cittadini del mio territorio che in questi anni sono stati penalizzati dall'accesso alle prestazioni sanitarie del servizio pubblico. Basti pensare al pronto soccorso di Cuorgné, dimezzato nell'orario e nelle funzioni, e alle attese bibliche degli esami specialistici. Già solo in questi due aspetti vogliate considerare il mio voto negativo di oggi, non soltanto per come presa di posizione su un tema che ha, come oggetto del dibattito, la valutazione complessiva dell'operato dell'Assessorato alla sanità.
Ma veniamo alle ragioni del mio parere negativo.
Nel merito, sono contrario alla collocazione del nuovo ospedale nell'area Montefibre perché, in rapporto all'area Ribes, presenta diversi svantaggi: non risolve le criticità del nosocomio attuale, ossia di essere collocato in un'area urbana con evidenti problemi d'accesso per via del traffico soprattutto nelle ore di punta. L'area prescelta presenta già un tribunale un istituto superiore, un centro commerciale e pare già adesso satura di tutte le situazioni che ci sono.
Nel nuovo studio tecnico, di cui mi occuperò dopo, si sottolinea la limitata possibilità futura di espansione dell'ospedale. Andiamo a costruire un ospedale sapendo già in partenza di non poterlo ampliare? Non mi sembra il massimo della progettualità.
Le dimensioni dell'area non consentono di costruire l'ospedale secondo i criteri che l'Organizzazione Mondiale della Sanità, alla luce della recente pandemia, ha dettato, ossia in ampiezza e non in verticale, e in blocchi separati per consentire un semplice aggiornamento dei reparti.
Veniamo al collegamento agli assi di viabilità ad alto scorrimento. L'area Ribes è già ubicata vicino a uno svincolo autostradale, mentre per Montefibre si ipotizza la costruzione di un nuovo svincolo ad hoc, che si sommerebbe agli altri già preesistenti nell'arco di pochi chilometri.
Pur gravitando su due aree di Ivrea, Montefibre è quella che porta con s più svantaggi per gli utenti che provengono dal Canavese occidentale l'ospedale dell'area Ribes sarebbe comunque molto vicino a Ivrea, quindi facilmente raggiungibile dall'utenza eporediese (parliamo di due chilometri dal centro città).
Parliamo di un'area, quella di Ribes, che alcuni anni fa raccoglieva quasi 6.000 persone che andavano a lavorare all'Olivetti e c'erano navette e trasporti pubblici che funzionavano a meraviglia. Oggi un po' meno! Allo stesso tempo, sarebbe la posizione più baricentrica per i servizi di tutta l'utenza che sopraggiunge dall'ospedale, compresi i cittadini del territorio occidentale e delle sue vallate. Sarebbe possibile edificarlo secondo i blocchi separati e sviluppati in ampiezza, come le più moderne disposizioni vorrebbero, e sarebbe già vicino al vincolo autostradale.
D'altro canto, se è vero che costruirlo in quella zona provocherebbe un certo consumo di suolo, è altrettanto vero che costruire uno svincolo autostradale nuovo per agevolare l'accesso all'area Montefibre consumerebbe ugualmente il suolo.
Sono tutte ragioni oggettive che dovrebbero far propendere per la scelta dell'area Ribes, eppure si è voluto andare in senso opposto. Ripeto, avrei anche accettato questa scelta, che è puramente politica e che evidentemente, non ha a che fare con il diritto alla salute, se perlomeno con coraggio, si fosse deciso sin da subito per l'opzione Montefibre.
Vediamo ora il metodo per cui non darò il mio voto a favore.
Il metodo adottato, che ha fatto infuriare gli amministratori locali e i cittadini del Canavese (fra di essi, mi ci metto pure io), è una vera e propria presa in giro che il territorio e i suoi 60 Sindaci che hanno rappresentato la popolazione nel mio territorio (che sono venuti la scorsa settimana a manifestare proprio davanti al Consiglio regionale) sinceramente non meritano.
Ci si è affidati a uno studio tecnico per la scelta del sito migliore per poi non accettarne le conclusioni, bollando lo studio come fatto male, non si sa bene sulla base di quali competenze. Ricordo che lo studio era stato commissionato da IRES, cioè da una società pubblica della Regione. La verità è che lo studio non era fatto male, ma semplicemente non era giunto alle conclusioni che qualcuno gradiva. Forse qualcuno avrebbe dovuto spiegare anticipatamente a IRES come fare il lavoro e assegnare i punteggi.
Infatti, in seguito è proprio successo quello: si cambiano i parametri, si decide che l'ospedale dev'essere piccolo, in questo modo l'area ex Montefibre di Ivrea potrebbe avere le caratteristiche richieste, ma il fatto è che lo svincolo non c'è e si assegnano i punti a casaccio.
Stranamente, la delibera è già votata in un Comune, mentre nell'altro no e il gioco è fatto.
Ora l'Assessore finalmente può dire che l'area prescelta è quella migliore.
Bene, ma vorrei solamente fare un esempio per essere più chiaro. Nello studio aggiornato relativo alla valutazione delle aree, alla voce 'espansibilità', l'area Ribes viene valutata correttamente come sito senza problemi di espansione, mentre la capacità di espansione dell'area ex Montefibre viene giudicata limitata, eppure il punteggio assegna un punto a testa. È giustificabile una valutazione simile? Secondo me, no. Pensate anche voi se questo si può giustificare, visto che stiamo parlando di una delle soluzioni future per affrontare la questione, visto quello che abbiamo vissuto qualche anno fa con la pandemia. La presa in giro è di voler spacciare come tecnica una soluzione politica che non si ha il coraggio di presentare come tale.
Non mi si venga a dire che la Conferenza dei Sindaci ha approvato l'esito dello studio, visto che per la stessa approvazione sono stati decisivi unicamente i voti dei rappresentanti dei territori, che non hanno alcun interesse sulla collocazione del nuovo ospedale di Ivrea.
Secondo voi, cosa importa agli abitanti di Caselle, Chivasso, Ciriè e Settimo - tanto per citare qualche paese - dove costruire l'ospedale di Ivrea? Di certo per loro la possibilità di utilizzare il pronto soccorso è veramente remota, essendo collocati completamente da un'altra parte. E se dovessero recarvisi per qualche visita o esame? Certamente per loro non farebbe grossa differenza recarsi in un sito piuttosto che nell'altro perché distano tra di loro pochi chilometri.
In sintesi, avrei anche potuto accettare la decisione nel merito, ma trovo inaccettabile il metodo scelto e il tentativo maldestro di presentarlo come risultato voluto dal territorio.
A questo punto vi dico: mettetevi una mano sulla coscienza quando votate e pensate che un territorio è stato messo da parte, portando a casa voti di territori che non c'entrano assolutamente niente. Parliamo di Comuni che distano 60-70 chilometri, parliamo di Ciriè e delle Valli di Lanzo. Oggi devo ringraziare i Sindaci delle Valli di Lanzo, che hanno avuto la cortesia e la coscienza di astenersi durante quella votazione. Quei Sindaci hanno dimostrato di essere persone mature e consapevoli del fatto che la situazione riguarda loro marginalmente, se non per niente.
Oggi abbiamo la possibilità di cambiare qualcosa e garantire uguali diritti ai cittadini canavesani, perché per i cittadini eporediesi non cambia assolutamente niente spostare il sito dall'area ex Montefibre all'area Ribes. Dal centro di Ivrea, per arrivare all'area Ribes ci sono due chilometri, mentre per arrivare all'area Montefibre poco più di mezzo chilometro. Attualmente è molto complicato raggiungere l'ospedale di Ivrea.
Se un'ambulanza deve passare in mezzo a Ivrea e trasporta un paziente con un femore rotto, il tragitto è così lungo che quando è arrivata anche l'altro femore si è rotto. Purtroppo la viabilità di quella città è critica per tutti, ma come amministratore capisco benissimo la situazione.
Oggi tutta l'Aula si metta una mano sulla coscienza. Consideriamo che le aree disagiate della montagna non sono quelle che abbiamo in pianura o nelle periferie della città. Parliamo di Comuni come Valprato Soana, Noasca e Ceresole Reale, che distano 70-80 chilometri da Ivrea e nei cui territori la viabilità è limitata: in inverno c'è la neve e in estate c'è traffico perché sono frazioni e località altamente turistici. Tuttavia, anche gli abitanti di quei paesi devono avere la possibilità di recarsi all'ospedale come quelli che abitano in periferia di Torino o di Ivrea.
Ebbene, come vi dico, votiamo secondo coscienza e pensiamo ai cittadini delle montagne e dei territori più disagiati.
Concludo, Presidente, dicendo che ci hanno sempre insegnato che quando qualcuno ha qualcosa in più, deve dare a quello che ha qualcosa in meno. I disagiati, in questo caso, sono gli abitanti del Canavese occidentale. Non disagiamoli maggiormente, ma mettiamoci la mano sulla coscienza.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Fava.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Non pensavo di intervenire anche perché sulla vicenda ho solo una parte di informazioni e di conoscenze: sicuramente quelle che hanno portato i Sindaci la scorsa settimana e che ho ascoltato con molta attenzione, poi quelle dell'Assessore.
Tuttavia, quanto sta avvenendo in quest'Aula mi porta a dover esprimere una valutazione.
La prima è che sicuramente sono ormai troppo vecchia e inadeguata per i nuovi contesti di rapporti istituzionali e politici all'interno di un'Assemblea come questa. Devo dire che in circa quarant'anni di attività politica e amministrativa non mi era mai capitato di ascoltare che si facesse appello alla libertà di coscienza per un voto su una questione politico-amministrativa che riguarda una delle principali responsabilità che chi amministra deve assumersi: fare o non fare un'opera, dove farla come farla, con quali tempi e a quali cittadini rispondere.
Non stiamo parlando di motivi etici, non stiamo parlando di libertà di coscienza su temi molto sensibili per i quali credo valga la pena. Peccato che, in quest'Aula, sul tema della libertà di coscienza e dell'autodeterminazione delle donne sul tema dell'applicazione della legge 194 in materia di aborto, non si sia fatto ricorso alla libertà di coscienza da parte di questa maggioranza e non si sia votato. Sembrerebbe che questa maggioranza, all'unanimità e per ragioni di tenuta politica condivida le realizzazioni e le opinioni dell'Assessore Marrone con le sue 'stanze' che io non definirei dell'ascolto, ma della colpevolezza e dello stigma nei confronti delle donne! Spero che potremo tornare a occuparci di questo e spero anche che, davvero questa maggioranza sia in grado di mettere in gioco una libertà di coscienza e che ciascun Consigliera esprima ciò che davvero pensa sulla libertà delle donne e sull'attuazione di una legge dello Stato in questa Regione; legge che, oggi, viene invece messa fortemente in discussione tutti i giorni, con l'operato di alcuni Assessori, ma non mi sembra in particolar modo dall'Assessore alla sanità, che ritiene che questo non sia un tema anche sanitario.
Nello specifico, per tornare alla delibera, prendo atto che questa maggioranza non è in grado di avere un giudizio e un voto condiviso. Io, da Sindaca, se mi fossi trovata di fronte a una situazione di questo tipo avrei preso atto che la mia maggioranza non c'era più e avrei fatto le operazioni conseguenti. Non mi è mai capitato di andare in Consiglio con un voto di libertà di coscienza da parte della mia maggioranza su un provvedimento di questo tipo; nel caso fosse successo, sarei andata a casa.
Evidentemente i tempi sono cambiati e prendo atto anche che decidere la politica sanitaria ascoltando i territori e condividendo la realizzazione di un ospedale è questione di punti di vista personali, o forse questa maggioranza sceglie di recitare tutte le parti in commedia. Può essere che dal punto di vista elettorale, sia più vantaggioso recitare tutte le parti in commedia, e lo vedremo tra un anno. Certamente non significa fare un buon servizio alla cittadinanza e ai piemontesi e assumersi le responsabilità che i piemontesi vi hanno dato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Vedo che c'è un po' di nervosismo nella Giunta e nella maggioranza.
Presidente Cirio, lei viene poco in Consiglio, non viene quasi mai, per quando viene trova veramente una maggioranza granitica su un tema così importante.
Abbiamo visto la compattezza della maggioranza. È esattamente il contrario.
Presidente e colleghi, sappiamo che poche persone seguono i lavori del Consiglio regionale. Leggono magari le uscite di stampa, gli articoli e i comunicati, ma sarebbe importante che molti cittadini seguissero questa seduta. Se l'avessero seguita fin qui, avrebbero visto quanto su un tema come questo la maggioranza è spaccata tra forze politiche. Sono forze politiche che sostengono la maggioranza e che hanno posizioni diverse sul tema. Le singole forze politiche che sostengono la maggioranza sono spaccate al loro interno e non solo: abbiamo sentito interventi di colleghi che hanno lasciato la loro forza politica, soprattutto per la questione dell'ospedale di Ivrea, sono approdati in un'altra forza politica e sono in dissenso su quello all'interno della loro forza politica.
Poi, per carità, non entriamo nelle dinamiche degli altri partiti, che hanno le loro regole. Qualcuno ha detto che ci sono partiti liberali che lasciano libertà di voto, mentre qualcuno che ne fa parte ha paura di essere cacciato e di non essere ricandidato.
Tra l'altro, sollevare il tema della libertà di coscienza su un atto di amministrazione fa un po' ridere. La libertà di coscienza e di voto è comprensibile, anzi è necessaria e importante, come detto questa mattina su temi etici, ma sui temi di amministrazione, soprattutto di amministrazione della sanità, che è la competenza principale della Regione e sui temi degli ospedali (questioni importanti per i territori), dare libertà di coscienza quando si arriva all'istituzione più alta vuol dire non saper decidere. Si parte dai Consigli comunali, si passa dall'assemblea dei Sindaci, dalla Provincia e dalla Città metropolitana e si arriva al Consiglio regionale (l'istituzione più alta della Regione). Arrivare in Consiglio regionale ed avere libertà di coscienza vuol dire non saper decidere e non saper fare sintesi. Questo vuol dire. Non è libertà, non vuol dire essere liberali, vuol dire non essere capaci.
Prima si sono spaccati i territori, i Sindaci hanno legittimamente delle opinioni diverse gli uni dagli altri e non fanno sintesi. La questione passa all'istituzione più alta e la Giunta regionale, invece di decidere la porta in Consiglio, così poi qualcuno potrà dire: 'Ha deciso il Consiglio regionale'. Prima si diceva 'hanno deciso i Sindaci dei territori' e adesso si dirà che ha deciso il Consiglio regionale, ma a decidere non è mai la Giunta regionale e non è mai l'Assessore. Lo dobbiamo dire.
Facciamo un po' di operazione verità, al di là delle legittime opinioni diverse che possiamo avere. Qualcuno ha detto che nessuna Giunta come questa ha aperto tanti ospedali. Io non li ho visti! Io di ospedali aperti da questa Giunta regionale, signori, non ne ho visti. Ne ho visto inaugurare uno, quello di Verduno, e ci mancava ancora che dovessero passare anche questi cinque anni senza che quell'ospedale venisse inaugurato. Altri cinque anni in più prima di vederlo? È la stessa situazione del grattacielo. Dovevano passare altri cinque anni prima di vedere inaugurata la nuova sede della Regione Piemonte? Ci mancava ancora.
Sugli altri nulla, perché sull'ospedale dell'ASL TO5 si è cambiata localizzazione. Questo è un fatto che per me non è negativo, perché su quel tema avevo un'opinione diversa rispetto a buona parte dell'opposizione però nel frattempo abbiamo perso quattro anni.
Sui finanziamenti si usano i fondi INAIL un po' come i carri armati di Mussolini, che si spostano di qua e poi si spostano di là, ma nessuno di noi sa quanti sono questi carri armati, se sono due, se sono tre o sono cento. Lo scopriremo prossimamente, ma temo che prossimamente i cittadini piemontesi si accorgeranno di quanto pochi siano questi carri armati che hanno scritto sopra 'INAIL' per fare gli ospedali.
La situazione è questa: siamo alla fine di una legislatura e noi, come Consiglio regionale, non abbiamo potuto votare e decidere su quello che veramente sarebbe qualcosa che deve decidere il Consiglio regionale, cioè il nuovo Piano Socio Sanitario complessivo. È questo che doveva scrivere la Giunta e che doveva essere votato dal Consiglio: una nuova organizzazione della sanità territoriale.
Nulla di nulla, solo pasticci e liti sui territori e sulla sanità. Questi sono i fatti. Il Consiglio regionale si esprimerà, ma su questo, visto che la Giunta avrebbe dovuto decidere, la maggioranza deve avere i numeri per decidere. Poi ciascuno di noi si esprimerà, ma su questo deve decidere la maggioranza, se ha i numeri, e questo lo vedremo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Non ho granché da aggiungere a quello che hanno già detto i miei colleghi ma ho avuto l'impressione che l'Assessore Icardi, com'è già successo su altre tematiche, abbia un po' il ruolo di quello che passa di qua per caso questa volta si è fermato un po' più del solito, fortunatamente, quindi Assessore, dovremmo discutere più spesso di temi che la interessano in questo Consiglio regionale - e che questa decisione gli sia un po' piovuta sulla testa.
Ci sarebbe piaciuto avere una presa di posizione un po' più ferma e più chiara, perché ancora non abbiamo capito come la pensa. Non l'abbiamo capito su questo tema e non l'abbiamo capito neanche sui temi che citava la collega Accossato, quindi rispetto alla presenza delle stanze dell'ascolto all'interno dell'ospedale Sant'Anna. Ci piacerebbe capire quale sia il pensiero di questa Giunta, non solo riferito a questo singolo oggetto che stiamo trattando, ma anche rispetto ad altre tematiche che ci sembra che siano lasciate un po' troppo in mano ad altri Assessori che compongono la Giunta.
Ho ascoltato l'intervento del collega Fava, che ovviamente comprendo perché anch'io vivo in un'area cosiddetta disagiata. A noi addirittura dicono di andare a curarsi in Francia; non so se a voi l'abbiano già proposto! E abbiamo anche numerose donne che partoriscono in autostrada: alla faccia delle stanze dell'ascolto, loro non ci arrivano neanche alle stanze dell'ascolto e non hanno neanche la possibilità di partorire in un luogo sicuro, perché il punto nascita è stato chiuso perché non era sicuro e adesso si partorisce direttamente sulla statale o in autostrada.
Comunque, questo è un inciso e mi piacerebbe però parlare di questi temi come diceva il collega Bertola, parlando di un sistema un po' più ampio vedendo il Piemonte nella sua interezza, affrontando per l'appunto il tema del Piano Socio Sanitario, che nemmeno in questa legislatura, ovviamente vedremo in discussione.
C'è una cosa però che mi preoccupa riguardo a quanto detto dal Consigliere Fava, ed è il ruolo attribuito all'IRES. Finché parliamo di società esterne, com'è successo nel caso dell'Ospedale Maria Vittoria, cui viene affidato uno studio, è un conto: noi stessi abbiamo detto che, in quel caso, ci sembrava che nello studio la ponderazione fosse stata utilizzata in modo un po' opportunistico per arrivare a un certo esito. Nel momento in cui, però, parliamo dell'IRES (ente della Regione Piemonte) e diciamo che l'esito del suo studio è stato corretto successivamente - lo sappiamo perché è stato introdotto il tema del casello, ad esempio - e un po' piegato alla volontà della politica, beh, questo mi preoccupa, perch l'IRES è un ente autorevole della nostra Regione.
Vorrei, quindi, che si potesse, magari in un confronto nelle Commissioni opportune, come ad esempio il Comitato per la qualità della normazione e la valutazione delle politiche, dove magari si va a interagire anche con alcuni esponenti dell'IRES, capire meglio quali siano queste dinamiche e cioè, se è vero che su questo tema o su altri temi c'è un'ingerenza della politica. Se così fosse, sarebbe veramente un elemento di gravità che andrebbe non solo a influire su queste situazioni, in particolare, ma anche su altre decisioni politiche.
Pertanto, o le parole vengono dette qui al vento e rimangono un po' sospese e poi vengono dimenticate, uscendo fuori dalla finestra, oppure credo che il tema che IRES piega gli esiti di un proprio studio alla volontà politica andrebbe affrontato con la massima serietà. Pertanto, spero che ci sia occasione nei prossimi mesi di chiarire tale aspetto, con particolare riferimento a questo studio, ma magari anche ad altre dinamiche, di cui potremmo non essere a conoscenza.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Vicepresidente Valle, che interviene in qualità di Consigliere.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Anch'io ho abbastanza poco da aggiungere, però, non avendo la grazia della presenza del Presidente Cirio, non volevo privarmi della sua compagnia troppo in fretta e volevamo approfittarne, visto anche che.
Ho persino fatto una foto per ricordarci che ogni tanto partecipa ai lavori dell'Aula.
Ne approfitto anche per correggere il collega Bertola. Non è vero che non abbiamo mai inaugurato, perché abbiamo inaugurato tantissimo: abbiamo inaugurato persino delle porte scorrevoli alle Molinette, quindi su quello siamo stati forti, ma meno sulla posa delle prime pietre e sull'inizio nella costruzione di nuovi ospedali.
In compenso, su questa materia, in questi anni, penso si sia fatta tanta propaganda.



(Commenti del Consigliere Cerutti)



VALLE Daniele

Me l'ha detto lui, il Presidente.



PRESIDENTE

Per comodità, Consigliere Cerutti, gliel'ho detto io di non spostarsi altrimenti dobbiamo far spostare altri Consiglieri e la sala è quello che è.



VALLE Daniele

Sono un umile servo nella vigna del Presidente Allasia.



PRESIDENTE

Prosegua, Consigliere Valle; lei non è un umile servitore.



VALLE Daniele

Grazie.



PRESIDENTE

Se è un umile servitore, c'è da pulire la stanza di là.



VALLE Daniele

Grazie.
Però riprendo.



PRESIDENTE

Ah, c'è anche la macchina di servizio del Consiglio da lavare, se vuole.



VALLE Daniele

Rispetto alla mia, sicuramente no.
Allora riprendo, però, al di là della vicenda generale sulle politiche in materia di edilizia sanitaria di questa Giunta, su cui abbiamo molto da dire, perché in realtà basta una rapida ricerca per vedere quali ospedali INAIL ha finanziato negli ultimi anni, da quando ha aperto questa linea di finanziamenti in tutta Italia. La risposta è veramente molto pochi: Padova Cesena, Genova, tutti i lavori ancora in corso e non iniziati e nient'altro. Tutti gli altri sono Regioni che, come la nostra e immagino ad esempio, la Calabria, hanno presentato dei piani complessivi da diverse centinaia di milioni di euro, ma li hanno presentati ai cittadini e non all'INAIL, che invece non ha approvato ancora nessun finanziamento. Lo stesso dicasi per il Piemonte. A noi non risulta che in questo momento INAIL abbia ricevuto nessuna richiesta di finanziamento agli atti, da parte della nostra Regione.
Prendiamo, però, in esame quest'ultimo ospedale, quello di cui parliamo oggi, perché penso che sia interessante per approfondire qualcosa di più quelli che sono i rapporti interni alla maggioranza e lo stato dell'arte di questi ultimi. Perché bisogna fare un passo indietro.
Inizialmente, ce lo ricordiamo tutti, è stato il Presidente Cirio a intervenire in iniziative pubbliche in quel di Ivrea per dire che l'area prescelta per il nuovo ospedale sarebbe stata quella localizzata all'interno della città.
Poco tempo dopo, immagino per caso o per sbaglio, filtra dagli Uffici dell'Assessorato alla sanità lo studio dell'IRES, che dice esattamente il contrario; in allora molti di noi lo hanno ascritto a quelle tensioni continue, che abbiamo conosciuto in questi quattro anni, tra piazza Castello e corso Regina (ma forse adesso devo dire i piani del palazzo, che ignoro). Però, insomma, il fatto che ci siano state tensioni continue fra l'Assessorato alla sanità e il Presidente non è certo un mistero per nessuno; anche su questo, il fatto che sia uscito puntualmente uno studio che smentiva le rassicurazioni e le proposte del Presidente Cirio inizialmente si poteva scrivere a questo tipo di dinamica.
Successivamente, lo studio cambia le dinamiche - anche lì - tutte un po' da chiarire, che interessano la proprietà dell'area, che interessano i gestori dell'autostrada, la realizzazione del nuovo casello, insomma tutto quello che sappiamo, e qui apriamo invece l'altro balletto, che in parte abbiamo già visto anche sull'ospedale di Torino, cioè la possibilità, la volontà l'intenzione di fare due parti in commedia, con Fratelli d'Italia, che si smarca, che sul territorio vota contro, che richiede un Consiglio aperto ma che poi, quando arriva la deliberazione in Aula, vota silente, dopo aver criticato sui giornali per diversi giorni la realizzazione dell'ospedale nell'area attigua al parco della Pellerina, nell'area delle giostre.
Oggi ci aspettiamo di vedere lo stesso film: probabilmente Fratelli d'Italia voterà contro o darà presenza garantendo il numero legale. C'è chi dice che Fratelli d'Italia uscirà, ma resterà dentro il Capogruppo Bongioanni, perché il numero legale è 25. Tra qualche minuto vedremo.
Faccio anche notare che abbiamo derogato alla prassi, per cui.



(Commenti fuori microfono)



VALLE Daniele

Adesso lo facciamo: avrei preferito votare nel pomeriggio, come da prassi assolutamente consolidata di quest'Aula, ma, evidentemente, con le temperature calde viene voglia di mangiare più tardi. Condivido abbastanza.
In questo quadro, vedremo come si comporteranno, però la realtà è che sappiamo che, in un modo o nell'altro, consentiranno a questa deliberazione di andare avanti, così avranno fatto sui giornali la bella parte di coloro che si opponevano e incassano un dividendo politico. Nel frattempo, la maggioranza approverà la sua deliberazione e, di fatto, Fratelli d'Italia si confermerà ininfluente nelle dinamiche di questa maggioranza o comunque, emergerà che non vuole veramente intervenire, ma soltanto fare la voce grossa sui giornali.
In un caso o nell'altro, non riesco ad avere conclusioni differenti da quelle della collega Accossato, cioè che quando la maggioranza è spaccata (e in questo caso è spaccata tra partiti e all'interno degli stessi partiti), forse sarebbe il caso di affrontare una discussione politica seria e trarne delle conseguenze.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi altri iscritti a parlare, prima di dichiarare chiusa la discussione darei la parola all'Assessore Icardi, se intende intervenire.
Prego, Assessore.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Solo due parole per fare un po' di chiarezza e precisazione su cose sentite, di cui alcune totalmente false.
Vorrei chiarire alcuni punti partendo dal fondo, dal piegare gli studi alla volontà politica.
Ho detto prima, e lo ripeto, che sono totalmente indifferente al fatto che venga realizzato nell'area Ribes o nell'area Montefibre e mai e poi mai anche perché non ne sono capace, mi permetterei di andare a influenzare gli esiti degli studi.
La dimostrazione, come ho già detto in Aula la volta scorsa sul VCO, è che lo studio uscito sul VCO diceva cose non propriamente in linea con l'intendimento politico, ma lo studio è lo studio, per cui lo abbiamo preso per quello che era e abbiamo adottato una scelta politica diversa dalle indicazioni dello studio. Noi, quindi, non siamo avvezzi a piegare gli studi alla volontà politica: li leggiamo, li guardiamo e assumiamo decisioni.



(Commenti della Consigliera Frediani)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

È così! È così, mi spiace, e le assicuro che la nostra proposta.
Consigliera Frediani, lei mi ha detto: 'Non prendete una decisione'. Si sbaglia. Il giorno della rappresentanza, il pomeriggio dopo che la rappresentanza dei Sindaci ha indicato la scelta di Montefibre, ho predisposto la deliberazione e sono andato in Commissione, dove lei era presente, a dire: 'La mia scelta è Montefibre, mi allineo alla decisione dei Sindaci'.
Non è vero, quindi, che non abbiamo preso una decisione. Poi mi è stato chiesto, dalla parte politica Fratelli d'Italia, di formalizzare quello che i tecnici mi avevano detto informalmente sui nuovi elementi di giudizio e di valutazione. Abbiamo convocato i tecnici - ripeto: tecnici che hanno fatto nella stessa maniera tutti gli studi per tutte le aziende del Piemonte - che hanno formalizzato quello che avete visto nello studio.
Dopodiché lo studio, sotto il profilo tecnico - mi perdoni il Consigliere Giaccone, ma non facciamo i farmacisti - dice che i siti sono equivalenti ed è indifferente la posizione dell'Assessore. Si figuri se voglio piegare lo studio a qualche volontà.
Credo sia anche molto grave affermare che tecnici e persone che svolgono un lavoro tecnico possano aver piegato le loro volontà. Sono professionisti: sono professionisti di IRES, dell'ASL e della Regione che, insieme, hanno formato un gruppo di lavoro utilizzando una metodologia prevista per i contratti pubblici, perfettamente in sintonia con le linee guida ANAC. Su questo non andrei oltre, perché sarebbe mancanza di rispetto nei loro confronti.
La decisione la Giunta l'ha presa; l'ha presa con la deliberazione dicendo: 'Va bene, ci adeguiamo e, sentito il parere dei sindaci, scegliamo l'area Montefibre'.
È stata fatta una scelta e poi, Presidente, da lì abbiamo deciso di portarla, con l'accordo della Giunta, alla valutazione del Consiglio; una valutazione facoltativa, perché potete anche completamente astenervi e vale quella della Giunta. La decisione c'è, tanto per essere chiari.
Dopodiché, due parole - non vedo più il Consigliere Gallo - sui finanziamenti.
Lei ha parlato dei finanziamenti, ma ha detto cose che non corrispondono esattamente alla verità.
Il Piemonte ha un perimetro di finanziamento INAIL, previsto da due DPCM di un miliardo e 640 milioni, per il finanziamento di nove ospedali.
All'interno di questo finanziamento, secondo le indicazioni di INAIL, in questo perimetro possiamo utilizzare i fondi anche per compensare l'incremento dei costi. Abbiamo un paio di ospedali che certamente faremo con fondi INAIL, che sono il VCO (per 150 milioni) e l'altro, con ogni probabilità, quello di Cuneo, che sommano 450 milioni, che possiamo spalmare per coprire gli incrementi di prezzo.
Ci sono i finanziamenti; ci sono, dobbiamo soltanto mandare la designazione della progettazione a INAIL e chiudere la convenzione.
Abbiamo anche votato una deliberazione la scorsa settimana sull'articolo 20: 729 milioni che abbiamo distribuito sul territorio regionale e in alcuni casi li abbiamo messi anche sugli ospedali.
Il caso di Alessandria, di cui parleremo dopo: 155 milioni in più.
Alessandria è finanziata per 300 milioni e ne abbiamo aggiunti 155 di articolo 20. Perché? Intanto INAIL sta lavorando, assicurato dalla Direzione generale, su un nuovo DPCM che aumenti quello già previsto per le Regioni. Quell'incremento del 20-25% dei costi verrà coperto dal DPCM INAIL. Nel caso non avvenisse, ci siamo cautelati e abbiamo messo l'articolo 20 per dire: possiamo aumentare il plafond e possono succedere alcune cose. Potrebbe esserci un partenariato pubblico-privato, per cui abbiamo già messo la quota di un terzo o possiamo utilizzare il modello Vercelli. Vercelli sta partendo, perché è stato approvato la scorsa settimana il progetto che chiamano 'Cubo lotto': 55 milioni per la parte più tecnologica (pronto soccorso, rianimazione e terapia intensiva).
Questo viene realizzato con i fondi articolo 20 e poi, a fianco, ci sarà la parte destinata alla degenza e realizzata con INAIL. Nulla vieta un finanziamento congiunto per edifici separati.
Per Alessandria, in quest'ottica, 155 milioni possono essere visti come ulteriore finanziamento. Reputo i Consiglieri Rossi e Ravetti persone intelligenti, ma ci avete accusato di aver fallito: vi abbiamo messo 150 milioni in più su Alessandria, non è stato un fallimento.



(Commenti del Consigliere Ravetti)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Va bene, ne parliamo dopo.
Permettetemi di dire un'ultima parola, perché ho sentito delle affermazioni relative all'ospedale di Cuorgnè del tutto destituite di ogni fondamento.
Ho letto sui giornali che parlate di privatizzazione e mi sono stupito. Chi vuole privatizzare gli ospedali? Io non ho mai parlato di privatizzazione: nello studio di AGM non c'è scritto in nessun modo di privatizzare gli ospedali. Adesso, se volete prendervi il merito di aver fermato la privatizzazione, fatelo, ma né l'Assessore, né la Giunta aveva intenzione di privatizzare niente.
Leggendo con attenzione lo studio, c'è l'ipotesi di potenziare i servizi anche avvalendosi di soggetti privati, come avviene in tutti gli ospedali (gettonisti o cooperative) per dare maggiori servizi, non certo per privatizzare l'ospedale. L'ho già detto anche alla Sindaca di Cuorgnè: non c'è nessuno che voglia privatizzare. Io stesso mi sono stupito quando ho letto gli articoli di giornale. Consigliere Gallo, la prego, non dica che noi vogliamo privatizzare, perché non è così.



(Commenti del Consigliere Gallo)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Perfetto, al netto delle inesattezze che contiene.
Vi ringrazio e v'invito a deliberare non secondo scienza e coscienza, ma secondo l'indirizzo della Giunta.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la discussione generale.
Non vi sono emendamenti sulla proposta di deliberazione n. 310.
Ricordo che è stato depositato l'ordine del giorno n. 1673 presentato da Gallo, Canalis, Avetta, Ravetti, Valle, Marello, Magliano, Sarno, Rossi Frediani, Bertola e Accossato, inerente a 'Potenziare tutti i reparti e il pronto soccorso dell'ospedale di Cuorgnè, valorizzando al massimo la struttura', che è già stato illustrato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, poiché è un tema molto importante che credo compatterà l'Aula, nell'atto d'indirizzo ci sono delle parti di carattere più politico (credo di avere interpretato l'Assessore Icardi quando diceva 'al netto delle parti inesatte').
Se alcune considerazioni, che noi riteniamo corrette, sono di ostacolo all'approvazione dell'ordine del giorno, le eliminiamo per rendere più apolitico, più tecnico e più condivisibile, da parte di tutta l'Aula, un ordine del giorno che a noi sta particolarmente a cuore e che quindi vorremmo fosse approvato, contestualmente alla PDCR.
Propongo di eliminare i due sottolineati 'come' - mi rivolgo agli Uffici e alla Presidenza - in modo da rendere apolitico il testo, ma sostanziale nell'impegno che chiediamo alla Giunta.
Mi permetto di leggere il documento, in cui è scritto 'a chiarire con urgenza, in maniera definitiva, le reali intenzioni della Giunta rispetto al destino che intende garantire all'ospedale di Cuorgnè e alla modalità di erogazione dei servizi sanitari, e a potenziare tutti i reparti e il pronto soccorso dell'ospedale di Cuorgnè valorizzando al massimo la struttura'.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Vorrei comunicare la sottoscrizione dell'ordine del giorno con le relative modifiche.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Anch'io comunico la sottoscrizione dell'atto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Anch'io chiedo la sottoscrizione dell'atto. Non sono riuscita a farlo con le procedure ordinarie, quindi chiedo di sottoscrivere l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Sottoscrivo anch'io l'ordine del giorno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anch'io sottoscrivo l'ordine del giorno, che effettuerò attraverso la procedura.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Sottoscrivo anch'io l'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Aspettiamo qualche istante che l'Assessore e il primo firmatario, che si sono accordati, trascrivano le modifiche sull'ordine del giorno.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Vorrei fare solo un accenno, perché nell'ordine del giorno viene tolta la parola 'privatizzazione', per cui prendiamo atto che la Giunta non va in questa direzione. In ogni frase viene modificato quest'aspetto e vengono tolte -tengo a dirlo per i colleghi che hanno sottoscritto l'ordine del giorno - le due parti del 'sottolineato come' che avevano un'inclinazione più politica e di critica alla Giunta.
Credo che sia un testo votabile e che segni la strada giusta anche verso quel presidio ospedaliero.



PRESIDENTE

Diamo atto a verbale che le modifiche sono state accettate.
Il parere della Giunta è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1673, il cui testo come emndato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 310, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Alle ore 15 si esamineranno le interrogazioni a risposta immediata e successivamente, riprenderanno i lavori del Consiglio.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.56)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori riprendono alle ore 15.02 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1499 presentata dal Consigliere Valle, interrogazione a risposta immediata n. 1506 presentata dalla Consigliera Canalis, interrogazione a risposta immediata n. 1507 presentata dal Consigliere Magliano, interrogazione a risposta immediata n.
1508 presentata dal Consigliere Gallo e interrogazione a risposta immediata n. 1511 presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1510 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1509 presentata dalla Consigliera Frediani, cui risponderà l'Assessore Carosso; infine, interrogazione a risposta immediata n. 1505 presentata dalla Consigliera Accossato, cui risponderà l'Assessore Carosso.
Prego gli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che, nel resoconto della seduta che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione, prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo, infine, che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche.
Prego gli Assessori e i Consiglieri di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1506 presentata da Canalis, inerente a "Quali azioni per riaprire i consultori di Grugliasco e del quartiere Vallette di Torino?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1506.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda due casi specifici, quello del quartiere Vallette di Torino, un quartiere periferico con un certo grado di disagio sociale che consta di circa 20 mila abitanti, mentre l'altro caso è quello del Comune di Grugliasco, situato nella prima cintura della città di Torino con più di 36 mila abitanti; entrambi questi contesti si sono visti privare del loro consultorio familiare negli ultimi anni.
Il caso di Grugliasco è legato alla realizzazione della casa di comunità che prevede alcuni lavori cantieristici che hanno portato lo spostamento del consultorio nella vicina Rivoli. Il caso di Vallette di Torino, invece è connesso all'emergenza pandemica. Infatti, il consultorio di questo quartiere è stato chiuso durante la pandemia e non ha più visto la sua riapertura una volta terminata l'emergenza.
Alla luce del fatto che nell'ultimo rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità, che risale al 2019, risulta che in Piemonte sia presente in media un consultorio ogni 36 mila abitanti, a fronte di un parametro che dovrebbe attestarsi a uno ogni 20 mila, come previsto dalla legge istitutiva dei consultori, che è la legge n. 405 del 1975, vorrei chiedere alla Giunta vedo che è presente, e lo ringrazio, l'Assessore Icardi - quali misure siano in previsione per ripristinare i due consultori di Grugliasco e del quartiere Vallette di Torino che sono stati chiusi negli ultimi anni considerando che il tasso di presenza di consultori sul territorio piemontese è più basso rispetto a quello che dovrebbe essere.
Ricordo, inoltre, che i consultori hanno moltissime funzioni legate al benessere non soltanto della donna, ma anche della coppia e dell'intera famiglia; hanno una funzione importantissima durante la gravidanza, durante la maternità e anche negli anni successivi della vita, in particolare della donna (pensiamo al periodo della menopausa). Sono quindi davvero un presidio gratuito, capillare, molto prossimo alla popolazione, di cui non possiamo fare a meno.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Per quanto riguarda l'attività del consultorio di Grugliasco, la Direzione dell'ASL TO3 conferma che, allo stato attuale, non è possibile attualmente ripristinare la sede delle attività consultoriali di Grugliasco, in quanto questi spazi sono oggetto di un'importante ristrutturazione una progettualità già a suo tempo condivisa nei tavoli preposti del PNRR. I tempi d'attuazione sono comunque in linea con il cronoprogramma già comunicato.
L'ASL TO3 ribadisce, inoltre, che nel frattempo tutte le attività consultoriali per i cittadini di Grugliasco vengono soddisfatte nello stesso ambito territoriale distrettuale di Collegno-Grugliasco, quindi il personale è trasferito in quell'altra sede.
Inoltre, la Direzione dell'ASL, nelle more della locazione già precedentemente definita presso la nuova casa di comunità di Grugliasco sta valutando alternative di collocazione temporanea nell'ottica di un'attenta e oculata gestione delle risorse pubbliche.
Con riferimento al consultorio familiare del quartiere Vallette, l'ASL Città di Torino comunica che è in corso la valutazione degli spazi sanitari nell'ambito del percorso previsto dal PNRR, per trovare un'idonea collocazione delle attività del consultorio familiare del quartiere Vallette all'interno della stessa Circoscrizione 5, quindi nello stesso ambito territoriale.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1507 presentata da Magliano inerente a "Dispositivi di monitoraggio della glicemia dei pazienti diabetici in Regione Piemonte, quali sono le intenzioni della Giunta in merito?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1507.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Il diabete è una patologia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue. Può essere distinta in diabete di tipo 1 contraddistinto da distruzione delle cellule beta del pancreas, che secernono insulina e che solitamente determina un deficit assoluto di insulina, e in diabete di tipo 2, caratterizzato da una carente e diminuita produzione di insulina. Il diabete è la principale causa di malattia renale cronica e rappresenta un fattore di rischio dell'aumento di complicanze cardiovascolari.
In Italia, secondo i dati ISTAT del 2020, sono circa 3,5 milioni le persone affette da diabete; il trend di persone affette da diabete è in costante crescita e negli ultimi vent'anni, secondo i dati del febbraio 2021 riportati dall'Istituto italiano che, di fatto, si occupa di fare il report legato a questa tipologia di patologia, i pazienti con diabete sono aumentati in tutte le Regioni italiane, passando dal 3,8% della popolazione al 5,8%, una tendenza peraltro comune a tutti i Paesi europei, nei quali tra il 2008 e il 2014 i cittadini diabetici sono aumentate di 4,6 milioni cioè più 6%. Il trend in crescita riguarda anche la Regione Piemonte: nel territorio regionale, sempre secondo i dati dell'Istituto italiano che fa da barometro, diciamo così, rispetto a questi dati, nel 2022 la popolazione di pazienti diabetici maggiorenni della popolazione residente è cresciuta del 3,2% del 2010 al 5,9% nel 2020, con numero totale di pazienti pari circa a 252 mila.
Va preso atto che la spesa associata alla gestione e presa in carico del paziente diabetico è calcolata in circa 3.500 euro l'anno a livello nazionale.
Al fine di evitare complicanze che possono mettere a rischio la sua vita il paziente diabetico necessita di un monitoraggio costante dei livelli di glucosio nel sangue, preferibilmente tramite una gestione cosiddetta 'integrata' della patologia, oggi possibile grazie a dispositivi all'avanguardia. La gestione integrata del diabete avviene quindi tramite dispositivi di monitoraggio della glicemia, capaci di rispondere alle esigenze di monitoraggio dei livelli glicemici dei pazienti senza dover ricorrere, come avveniva in passato, alla puntura del dito, come ricordiamo, per la rilevazione dei dati in grado di mettere in costante collegamento medico e paziente.
Le nuove soluzioni per la misurazione della glicemia 'in continuo' recentemente introdotte sul mercato, grazie alla semplicità di utilizzo affidabilità e costo-efficacia, riescono a superare le attuali categorizzazioni tra dispositivi FGM, intermittente e CGM 'in tempo reale' come già riconosciuto in altre Regioni, in quanto rispondenti alle necessità di monitoraggio della popolazione diabetica. Le tecnologie nel campo del monitoraggio del diabete sono in costante evoluzione, offrendo, a isorisorse, soluzioni per la verifica dei parametri sempre più puntuali e diversificate.
Infine, per concludere velocemente, la Regione Piemonte, tramite la deliberazione del 27 marzo 2020, n. 10-1168, ha aggiornato le "Linee di indirizzo regionale per un uso appropriato dei dispositivi per l'autocontrollo e l'autogestione nel diabete mellito, Flash Glucose Monitoring", non comprendendo i dispositivi cosiddetti 'costi-efficaci' che riescono a rispondere ai requisiti di entrambe le categorizzazioni FGM e CGM.
Interrogo dunque per sapere se sia in programma l'aggiornamento delle suddette "Linee di indirizzo regionali", risalenti al 2020 e utili per la prescrizione dei dispositivi di monitoraggio glicemico a livello regionale ai fini di ricomprendere tutti i dispositivi costo-efficaci nell'acquisto delle strumentazioni, un monitoraggio del livello di glicemia dei pazienti diabetici, migliorandone ulteriormente la presa in carico.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
La risposta alla domanda la anticipo subito. Lei chiede se sono in corso le attività di revisione: la risposta è sì. Proprio perché le tecnologie nel campo del monitoraggio del diabete sono in costante evoluzione, la Regione Piemonte si è dotata da anni di strumenti decisionali che vengono mantenuti costantemente aggiornati.
Per la formulazione di proposte di attività efficaci e sostenibili condivise con le Aziende Sanitarie Regionali e orientate al miglioramento dell'area endocrino-diabetologica, è stato costituito il gruppo tecnico di lavoro e coordinamento all'interno della rete endocrino-diabetologica regionale. Le attività di questo gruppo - è un gruppo tecnico - dovranno tra l'altro accogliere le innovazioni e le esigenze cliniche dei pazienti in continua evoluzione e saranno alla base della costruzione dei capitolati di gara per l'acquisto dei dispositivi.
Uno dei principali compiti del gruppo tecnico di coordinamento sarà quello di prevedere eventuali aggiornamenti - ci stanno già lavorando - delle linee d'indirizzo regionali, prendendo in considerazione l'efficacia e l'impatto innovativo delle continue nuove immissioni sul mercato di nuovi dispositivi.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1499 presentata da Valle, inerente a "ASO Città della Salute e studio KPMG" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1499 presentata dal Consigliere Daniele Valle, avente a oggetto 'ASO Città della Salute e studio KPMG'.
In accordo con l'interrogante, la Giunta fornirà risposta scritta.


Argomento: Centri intermodali - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Interrogazione a risposta immediata n. 1509 presentata da Frediani inerente a "Spreco di enormi quantità di acqua potabile al cantiere del nuovo autoporto di San Didero"


PRESIDENTE

Visto che mancano gli interroganti a seguire, continuiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1509 - lasciamo un attimo ai box l'Assessore Icardi - presentata dalla Consigliera Francesca Frediani, avente a oggetto 'Spreco di enormi quantità di acqua potabile al cantiere del nuovo autoporto di San Didero'.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Francesca Frediani.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Due cose fanno arrabbiare San Didero: la prima, quando si sbaglia l'accento di San Didero e si dice San Dìdero; la seconda quando un cantiere si allaccia all'acquedotto, senza nemmeno informare il Sindaco, e usa l'acqua potabile per lavare i camion, per bagnare le polveri, per pulire le strade interne.
Ho letto in questi giorni, dopo il festival Alta Felicità, diverse dichiarazioni sul far pagare danni ai No TAV. Vorrei chiedere chi paga i danni, invece, per un utilizzo così incosciente e irrazionale dell'acqua potabile, considerando, tra l'altro, il periodo che viviamo, che vede una siccità piuttosto grave sul territorio, che adesso è stata in parte attenuata dalle piogge.
Vedo qui l'Assessore Protopapa, che il 20 marzo 2023, quindi solo pochi mesi fa, ha rimarcato: 'È sicuramente essenziale, in base alla disponibilità di concrete risorse idriche, trovare equilibrio con le esigenze dei vari territori. Il termine sostenibilità su questo argomento suona come un monito dove nessuno può rimanere indifferente'.
A fronte di queste parole e della consapevolezza di una situazione difficile; a fronte anche di varie ordinanze che vengono emesse dai Sindaci rispetto, ad esempio, al non utilizzo dell'acqua potabile per lavare l'auto giustamente - per bagnare le piante e per bagnare l'orto, quindi tutte richieste che vengono fatte ai cittadini e che i cittadini ovviamente capiscono, comprendono e rispettano; rispetto anche al fatto che le borgate che si trovano proprio sullo stesso territorio di San Didero, quindi sulle montagne a fianco, molto spesso i cittadini devono avvalersi delle autobotti per avere accesso all'acqua.
Leggo uno stralcio di un articolo che è stato pubblicato il 18 aprile su 'Il Fatto Quotidiano', in cui si legge: 'Intanto la Val Susa continua a vivere gli effetti della crisi climatica. Uno dei Comuni che patisce più insofferenza è San Giorio. Nelle frazioni montane del paese, l'acqua arriva con le autobotti'. Poi ci sono dichiarazioni del Sindaco Danilo Bar, che ricorda come non ci sia più neve sulle alture e come ci sia un rischio di carenza d'acqua anche nella stagione primaverile, se non addirittura invernale.
A fronte di tutto questo, ci chiediamo come mai in valle si sia così arrabbiati: le assicuro che non sono arrabbiati solo i ragazzi che vediamo ripresi nelle immagini dei telegiornali, ma anche i cittadini. Venendo a conoscenza, grazie a chi riesce entrare nei cantieri, di questi fatti, ci si chiede come mai sia concessa questa possibilità di sprecare l'acqua in questo modo. Durante un sopralluogo all'interno di quel cantiere venerdì scorso ho visto con i miei occhi quei camion girare e spargere acqua potabile a litri lungo la strada e utilizzare la stessa acqua per abbattere le polveri.
In seguito ci è stato riferito, proprio da esponenti di SITAF presenti durante il sopralluogo, che l'acqua viene utilizzata anche per lavare i camion. Sono collegati all'acquedotto di valle, in particolare l'acquedotto di San Didero. Questa è la situazione.
Vorremmo capire se la Giunta sia a conoscenza di questa situazione e come pensa di porre rimedio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Fabio Carosso.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Preliminarmente alle informazioni che gli Uffici hanno potuto acquisire in merito al contratto tra SITAF e SMAT S.p.A. per l'approvvigionamento potabile al cantiere del nuovo autoporto di San Didero in Val di Susa, si ritiene utile condividere alcune considerazioni riguardo la premessa e l'oggetto dell'interrogazione stessa.
Si ritiene fondamentale sottolineare che la Regione non ha competenze specifiche per quanto riguarda le autorizzazioni ambientali, materia delegata alla Città metropolitana e alle Province, né la stipulazione di contratti di fornitura di servizi, tra cui quello di fornitura di acqua a uso potabile.
Un allacciamento di cantiere quale quello in argomento, dunque temporaneo per sua stessa natura, è un contratto di natura privatistica, quindi non si configura come autorizzazione ambientale ed esula dalle competenze della Regione, la quale non viene interpellata nelle fasi di definizione del contratto.
Il controllo delle finalità e modalità pratiche di utilizzo di una fornitura d'acqua potabile non rientra tra le possibilità di monitoraggio della Regione, la quale può e deve concentrarsi su un governo di sistema della risorsa, non potendo verificare la correttezza di utilizzo di ciascuna singola utenza.
Stante il carattere ancora emergenziale della perdurante scarsità di precipitazioni piovose e, in generale, di disponibilità idrica, come richiamato nell'interrogazione, gli Uffici hanno acquisito le seguenti informazioni riguardo il contratto di fornitura in argomento idrica di SMAT a SITAF.
Il contratto di fornitura a uso cantiere è stato attivato in data 18 giugno 2021 e il consumo medio annuo si attesta intorno ai 610 metri cubi (equiparabile ai consumi domestici di circa otto abitanti), quindi in linea con le necessità idrosanitarie di un villaggio di cantiere.



(Commenti della Consigliera Frediani)



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Devo dire la sincera verità anche a microfoni spenti. Questo è quello che siamo riusciti a riscontrare e non abbiamo altri dati, ma è chiaro che utilizzano l'acqua per lavare i camion e probabilmente qualche metro cubo di acqua in più è stata utilizzata. Magari hanno qualche altra fonte, ma questo è quello che ci hanno risposto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Carosso per la risposta.
Chiedo ai colleghi, se è possibile, di indossare la giacca, soprattutto quando il collega a fianco viene inquadrato. Vi garantisco che nei cantieri, dove anch'io ho lavorato, tenere i pantaloni lunghi in estate è un problema.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1511 presentata da Rossi, inerente a "Quali modifiche al PNRR in Piemonte?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1511.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione, il Consigliere Domenico Rossi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Il Presidente ha già annunciato l'oggetto di quest'interrogazione a risposta immediata; abbiamo letto tutti in questi giorni di come ci sia stata una revisione del PNRR da parte del Governo e di come, su tutti i media, abbiamo letto che questo prevede tagli alle diverse opere e ai progetti già approvati nella precedente stesura.
In particolare, ci preoccupano gli eventuali tagli alla missione 6, quelli relativi alla salute. Non più tardi di qualche giorno fa, l'Assessore lo sa bene, è stata approvata una DGR che fa il punto sull'edilizia sanitaria e anche in quella DGR, in realtà, se non ho guardato male, c'è l'elenco completo delle case della salute e dell'ospedale di comunità.
Da quello che siamo riusciti a ricostruire tramite la lettura dei giornali anche dopo il dibattito alla Camera con il Ministro Fitto, la preoccupazione resta. I tagli sono confermati, la copertura aggiuntiva non ci risulta essere presente da parte del Governo e quindi interroghiamo la Giunta regionale e l'Assessore per sapere come e in quale misura la revisione del PNRR a livello nazionale incide sugli investimenti già previsti in Piemonte, per quanto riguarda ospedali di comunità, case di comunità e COT, soprattutto da un punto di vista quantitativo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Lo ha detto anche lei: sono notizie di fonte giornalistica.
Noi, con riferimento alla revisione in corso del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, a oggi non abbiamo ricevuto elementi dal Governo nazionale per valutare gli impatti sugli investimenti già previsti in Piemonte, per quanto riguarda ospedali di comunità, case di comunità e le COT. In particolare, si precisa che sono in corso gli approfondimenti tecnici tra le Regioni e la Commissione Salute, proprio per il dialogo con il Governo e garantire la continuità degli interventi rispetto alla programmazione PNRR già effettuata.
Quello che le posso dire è che ci sono dei progetti a livello nazionale sui quali il Governo ha contezza di non riuscire a finire entro la scadenza del 2026, quindi con il rischio di perdere i fondi. Pertanto, sta rivedendo, però a noi ancora non è stato comunicato nulla, quei progetti non completabili e non compatibili con le scadenze PNRR che, con ogni probabilità, verranno stralciati dal PNRR e rifinanziati con fondi articolo 20.
Come lei sa, il soggetto attuatore sono le nostre ASL, ma il committente è la gestione commissariale, quindi bypassano un po' le Regioni. Verranno certamente in Commissione Salute e nella Conferenza delle Regioni per l'approvazione, ma se lo switch è sui fondi articolo 20 con ulteriore finanziamento, che non hanno scadenza, ma sono leggermente più complicati nella realizzazione, non dovrebbero avere un impatto significativo sulla nostra rete.
Noi abbiamo già avuto un taglio in passato: da 91 case di comunità siamo passati a 82 a causa di un taglio di fondi destinati alle Regioni del Sud che erano più indietro rispetto all'applicazione del PNRR, soprattutto per quanto riguarda la medicina territoriale. Abbiamo compensato questo taglio come lei avrà visto nella deliberazione, e le case tagliate le abbiamo finanziate già con l'articolo 20.
Credo che questa sia la stessa operazione fatta a livello nazionale, ma attendiamo la documentazione che ci arriverà dal Governo e che discuteremo in Conferenza delle Regioni per sapere quali e quanti dovranno essere ricollocati in un altro finanziamento.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1508 presentata da Gallo, inerente a "Finanziamento di 30 milioni di euro per i progetti dei nuovi ospedali. A che punto siamo?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1508.
La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
L'interrogazione verte su un tema su cui stiamo discutendo ormai da quasi un anno. Si tratta del finanziamento di 30 milioni di euro, chiesto prima a novembre e poi ad aprile in sede di bilancio, per i progetti dei nuovi ospedali. Proprio oggi stiamo discutendo di due nuove deliberazioni sui nuovi ospedali, per cui è un tema sicuramente d'attualità.
Ricordo che lo scorso novembre, in fase di variazione del bilancio 2022 2024, era stato autorizzato, anche a seguito della nostra sollecitazione un ricorso all'indebitamento di 30 milioni di euro per finanziare i progetti preliminari e/o definitivi, in modo da portare i singoli progetti all'attenzione di INAIL e quindi accedere ai fondi per finanziare effettivamente la costruzione degli ospedali.
Successivamente avevamo sollevato qualche perplessità, ma eravamo stati tacciati di essere negativi sul fatto che in poche settimane sarebbe stato acceso il finanziamento. Invece, scopriamo a marzo 2023 che il finanziamento non era andato a buon fine e, quindi, non era nelle disponibilità delle ASL per avviare i singoli percorsi progettuali.
Infatti, in sede di bilancio è stato ripresentato l'articolo con cui si autorizza ad accendere questo debito sempre per la realizzazione di progetti per i nuovi ospedali.
Oggi siamo al 1° agosto, per cui siamo quasi un anno dopo la prima volta che abbiamo discusso di questo tema e dopo parecchi mesi dall'approvazione del bilancio. Siccome continuiamo ad approvare delibere di localizzazione degli ospedali e abbiamo acquisito un'informazione che entro il 30 settembre, per accedere ai bandi INAIL, si dovranno presentare o perlomeno, assegnare le progettazioni dei singoli ospedali per esser dentro il timing previsto dall'INAIL, ci chiediamo se questo finanziamento, dal punto di vista della accensione bancaria (non tanto dal punto di vista dell'utilizzo delle ASL) sia andato a buon fine e sia, quindi, nella disponibilità delle singole ASL o sia ancora tutto fermo.
Chiaramente agosto sarà un mese di stand-by e settembre è alle porte quindi, se vogliamo veramente provare a fare qualche progetto, dobbiamo avere la disponibilità di queste risorse e in tempi molto rapidi, in modo da avviare effettivamente le progettazioni.
Pertanto, l'interrogazione è molto semplice e verte sulla necessità di avere informazioni aggiornate ed esaustive circa il finanziamento da 30 milioni di euro per i progetti delle nuove strutture ospedaliere piemontesi.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Raffaele Gallo per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
In merito al mutuo di 30 milioni di euro per i progetti dei nuovi ospedali voglio precisare che il finanziamento previsto dalla legge finanziaria 2023 è a disposizione delle Aziende Sanitarie che dovessero farne richiesta per finanziare la progettazione e anche attività per i nuovi ospedali.
Al momento, l'avanzamento delle attività di progettazione degli ospedali sta procedendo da parte delle Aziende Sanitarie, senza necessità di utilizzare il mutuo, cioè stiamo facendo con fondi nostri. Questo per due ragioni: la prima è che ci è venuto in soccorso il nuovo Codice degli appalti, che prevede che per andare in gara non sia più necessario avere il progetto. Prima avevamo tre fasi progettuali: preliminare, definitiva e esecutiva. Adesso ne abbiamo solo più due: la prima fase è il Progetto di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE), poi c'è l'esecutivo. Di conseguenza si può andare in gara con la prima fase, cioè con il PFTE, che costa molto meno rispetto alla somma del preliminare e del definitivo.
La seconda fase con l'appalto integrato viene spostata dalla fase della progettazione a una fase più esecutiva, per cui l'importo che avevamo stimato in precedenza con il vecchio codice (dal 6 all'8% dell'importo lavori) per i costi di progettazione si è molto ridotto ed è diminuito. Per questo le Aziende hanno potuto procedere alle progettazioni senza adire alle risorse del mutuo con fondi propri.
Abbiamo, ad esempio, la progettazione di Nizza Monferrato, anzi c'è già il cantiere, quindi fa già parte della fase esecutiva. È partito il bando di gara per la progettazione finanziata di Savigliano, Alba e Bra. Partirà a giorni la pubblicazione del bando già finanziato per l'ospedale di Cambiano e idem per Torino nord.
Tutte queste progettazioni con fondi propri partiranno, perché per fare la gara, ovviamente, bisogna avere la copertura, altrimenti l'Azienda non pu bandire; insomma, abbiamo già una nutrita serie di ospedali con la copertura della progettazione - ripeto - grazie all'effetto del nuovo Codice degli appalti, che riduce molto i costi di progettazione.
Non abbiamo ancora utilizzato il mutuo di 30 milioni, che resta lì a garanzia per coprire un'eventuale mancanza di disponibilità.


Argomento: Trasporti su gomma

Interrogazione a risposta immediata n. 1505 presentata da Accossato inerente a "Progetto di costruzione di una nuova strada asfaltata nell'area collinare del Comune di Reano in contrasto con la salvaguardia della Collina Morenica"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1505.
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Come lei ha già detto, l'oggetto di quest'interrogazione a risposta immediata riguarda appunto non l'ipotesi, perché è un progetto concreto di costruzione o, comunque, di trasformazione in strada asfaltata di una strada carrareccia che già esiste nel Comune di Reano e che insiste peraltro nell'area collinare, quella che siamo abituati a chiamare 'collina morenica'; una strada di natura campestre, quindi al servizio degli agricoltori e di chi vuole godere del panorama, dei boschi e della natura della collina morenica, in bicicletta e a piedi, quindi legata a una fruizione molto tranquilla, molto dolce, sicuramente non invasiva.
Allora questo progetto, che sta allarmando molti cittadini, associazioni ambientaliste e fruitori della collina morenica, prevede invece la sua asfaltatura e la realizzazione di una simile circonvallazione, perch questo bypass asfaltato, in realtà, sembrerebbe non rispondere appieno nemmeno all'esigenza di una circonvallazione dell'abitato e quindi davvero di, magari sacrificando territorio, portare a una riduzione di traffico da un'altra parte, nel centro del paese, quindi non sembrerebbe così un utile alla bisogna. Peraltro, ovviamente, questo episodio torna a sollevare e a porre l'attenzione sul tema della salvaguardia della collina morenica l'area di salvaguardia non è ancora stata autorizzata, quindi non esiste questo percorso o, comunque, non si è concluso, ed è un tema di cui credo dovremmo complessivamente preoccuparci, perché si tratta di un'area di particolare pregio e interesse.
Non vado molto oltre. So bene che qui le competenze sono quelle comunali e di Città, metropolitana, ma la Regione ha però un'attenzione complessivamente al tema della tutela e della fauna e dell'ambiente più in generale, quindi ho voluto porre all'attenzione anche della Giunta questa problematica per capire se, nell'ambito delle sue competenze, la Regione intenda intervenire e porre in essere tutte le azioni per modificare trasformare o bloccare questo progetto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Vicepresidente Carosso per la risposta.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Occorre premettere che la localizzazione di questo intervento non ha consentito agli Uffici un approfondimento istruttorio di elevato dettaglio nel senso che non è così preciso, non riusciamo a capire bene di cosa si tratta.
Tuttavia, potremmo ipotizzare che l'oggetto dell'interrogazione sia compreso in un'area vincolata, ai sensi del d.lgs. n. 42/2004, che segnatamente da 'Dichiarazione di notevole interesse pubblico della zona Intermorenica Aviglianese sita nei Comuni di Rosta, Buttigliera.' eccetera contraddistinta dal Piano paesaggistico regionale con il numero B078.
Qualora effettivamente insista in tale ambito, l'intervento in argomento soggiacerebbe alle 'prescrizioni specifiche' che dispongono: "Gli eventuali nuovi tracciati viari o l'adeguamento di quelli esistenti devono essere realizzati adattandosi alle linee morfologiche dei paesaggi attraversati nonché nel rispetto delle visuali panoramiche e degli elementi di valore ambientale, storico, culturale e paesaggistico". Inoltre, che 'l'eventuale posa di un'opera di barriere di protezione deve risultare compatibile con la morfologia dei luoghi e la salvaguardia delle visuali, nonché il sistema della viabilità minore deve essere mantenuto nella sua integrità, con specifica manutenzione e attenzione alla conservazione delle strade bianche'.
Le prescrizioni di cui sopra inserite nella pianificazione territoriale di scala regionale consentono, nell'ambito del procedimento di rilascio dell'autorizzazione paesaggistica, ai sensi dell'articolo n. 146 del citato decreto legge, un'elevata attenzione al risultato paesaggistico finale negli interventi realizzati.
È tuttavia da sottolineare che, in ossequio ai disposti della l.r. n.
32/2008, tale tipologia di intervento non è di competenza della Regione Piemonte, bensì è delegata alle amministrazioni comunali (o alle loro forme associative), che si avvalgono per la loro valutazione delle istanze a riguardo, delle competenze tecnico-scientifiche delle proprie Commissioni locali per il paesaggio istituite Giova ricordare che, a tutela degli immobili e delle aree d'interesse paesaggistico tutelati dalla legge, la concernente autorizzazione paesaggistica è comunque emessa dopo aver acquisito il parere vincolante del sovrintendente, salvo il decorso del silenzio assenso descritto dall'articolo n. 146 del d.lgs. n. 42 del 2004.
Non si rilevano altresì ulteriori evenienze che possono attenere alle competenze della Regione Piemonte, né possibilità d'intervento in merito alla procedura in argomento.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1510 presentata da Disabato inerente a "Ancora rinvii in merito alla riapertura della rete ferroviaria Torino-Ceres?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, la Giunta fornirà la risposta scritta all'interrogazione n. 1510, presentata dalla Consigliera Disabato.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15.50 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio sospesa alle ore 13.55.
Grazie e buona salute a tutti a tutte.



(Alle ore 15.42 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.56)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 311, inerente a "Realizzazione del nuovo ospedale dell'Azienda ospedaliera di Alessandria. Individuazione del sito"


PRESIDENTE

Proseguiamo con il successivo punto all'o.d.g., il punto 7), la proposta di liberazione n. 311.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza nella IV Commissione del 31 luglio 2023.
Chiedo all'Assessore se intende illustrarla; prego.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Il dibattito di stamattina dimostra una cosa certa: certamente chiudere ospedali è, dal punto di vista politico, molto costoso, ma è anche costoso aprirli. È anche costoso aprirli, cercare i siti, cercare i fondi; insomma sono costi che probabilmente pagheremo nelle urne.
Io però vorrei parlare dell'ospedale di Alessandria, dove nel maggio del 2022 abbiamo completato, da parte della società AGM, così come in altre Province, quegli studi clinico-gestionali sulle fonti erogative. Abbiamo dimensionato e valutato anche azioni di riordino dell'intera Provincia, che consta di cinque ospedali più un hub importante che ha sede ad Alessandria come la valutazione di tutto quello che, con un quadro prospettico di almeno 15 anni, dovrebbe essere il nuovo ospedale hub della provincia di Alessandria, cui fa riferimento, tra l'altro, anche la Provincia di Asti che non ha un hub.
Ci siamo quindi rivolti al Comune di Alessandria per identificare siti idonei alla costruzione. Il primo sito che abbiamo analizzato è quello dell'Aviosuperficie, sito che qualcuno conoscerà come area Orti, molto grande, che doveva passare al Comune di Alessandria attraverso la norma sul federalismo demaniale. Si opposero, in allora, ENAC e Aero Club; avevamo però trovato una soluzione, facendo un paio di incontri, alcuni a Torino e altri due a Roma, nella sede del demanio, con i rappresentanti nazionali di Aero Club ed ENAC. In sostanza, si poteva ripristinare la procedura; quel terreno poteva transitare a titolo gratuito al Comune di Alessandria; noi avremmo acquistato, dando al Comune la possibilità, con i nostri soldi circa tre milioni, di ricostituire in altra sede l'Aviosuperficie.
Tutto doveva solo più essere formalizzato. Quando abbiamo avviato le valutazioni, idrauliche e idrogeologiche del sito - in realtà, speravamo tutti che le opere spondali di difesa di Alessandria, realizzate dopo il 1994, avessero risolto i problemi - AIPO ci ha detto che quello è un sito considerato ancora alluvionabile, molto meno rispetto agli anni dell'alluvione, ma che la previsione di un insediamento di tipo sanitario in un sito di quel tipo non poteva essere concessa. Le opere necessarie per metterlo in completa sicurezza prevedono una cassa di laminazione a monte e una a sud del Comune di Alessandria - non ricordo esattamente dove - con altre opere spondali, comunque, per importi superiori ai 150 milioni.
Capite bene che questa prima area, anche se logisticamente era la migliore quella vicino all'ospedale, vicino al nuovo costruendo campus universitario, vicino all'infantile, quindi aveva logisticamente le maggiori qualità, è stata subito abbandonata proprio per il veto da parte dell'Autorità idraulica. Ricordo che non è la Regione, non è il Comune, ma è AIPO che decide e se AIPO dice 'lì non si può fare', lì non si può fare.
Questa era una delle quattro ipotesi che il Comune ci ha inviato. Abbiamo fatto una richiesta al Comune, che ci ha inviato, con tanto di delibera allegati e documentazione tecnica, una serie di siti, tra cui quello che vi ho detto, e altri tre.
Il secondo, che abbiamo dovuto scartare, in base allo studio che abbiamo commissionato, al pari degli altri realizzati nella nostra Regione - studi di valutazione del sistema, come dicevo stamattina, della comparazione o copia dei vari parametri - era l'area PAM indicata dal Comune, che si trova nelle medesime condizioni idrauliche dell'area Orti. Detto questo, il gruppo di lavoro ha preventivamente scartato anche questa per l'impossibilità, a oggi, visto che le opere di difesa non sono neanche ancora progettate, né tantomeno finanziate, di costruire un ospedale regionale di questo tipo. Trattandosi di un'area che non ha possibilità di essere trasformata da area inedificabile in area edificabile, è stata scartata.
Nella valutazione dello studio commissionato ai tecnici di Regione, di ASL e dell'Azienda Sanitaria Ospedaliera sono rimaste due aree: la cosiddetta Galimberti, che è la più vicina all'ospedale infantile, e l'area della zona Cristo, che è a circa tre chilometri dall'attuale ospedale infantile e dall'attuale ospedale civile.
Ebbene, lo studio che ho consegnato in Commissione e disponibile agli atti ci riporta una valutazione che comporta un gradimento pari al 62% per l'area di zona Galimberti e al 38% dell'area di zona Cristo, quindi quasi il doppio per la zona Galimberti, per tutta una serie di parametri che sono stati sviscerati dai tecnici del gruppo di lavoro. Di conseguenza, la Giunta regionale, sulla base dello studio e sulla base della proposta proveniente dal Comune di Alessandria, ha deliberato in coerenza con le risultanze dello studio, preferendo l'area Galimberti per la realizzazione dell'ospedale. È un'area di circa 178 mila metri quadri, ampiamente sufficiente per l'impronta dell'ospedale. Insomma, ha tutti i requisiti tecnici sufficienti ed è idonea.
Sarà necessario un adeguamento, per la protezione, la chiusura di alcuni passaggi sotto la tangenziale, in modo da evitare qualsiasi pericolo di allagamento, ma le opere previste sono nell'ordine di sei milioni, quindi ampiamente compatibili con la realizzazione di un ospedale di 300 milioni.
A oggi, abbiamo un finanziamento INAIL di 300 milioni, che potrà essere implementato e, anzi, abbiamo anche un ulteriore stanziamento di 155 milioni, ex articolo 20, proprio per l'ospedale per alcune ulteriori possibilità.
Mi spiace che le due aree per la realizzazione dell'ospedale, l'area Orti e anche l'area PAM, entrambe molto belle (soprattutto la prima), siano state bocciate dall'Autorità idraulica. Ricordo che Alessandria, dal punto di vista idrogeologico, è in una zona molto, molto delicata e sostanzialmente quasi tutta alluvionabile, quindi trovare aree idonee è tutt'altro che facile.
Consentitemi solo una parola sui finanziamenti. C'è un accantonamento INAIL di 300 milioni per questo ospedale, un ospedale hub; in più ci sono 155 milioni ai sensi dell'articolo 20 della legge 67/1988, per un complessivo di 455 milioni. Tuttavia sappiamo che 300 milioni INAIL, per effetto dei prezzi, non sono sufficienti. Oggi abbiamo visto che anche per gli ospedali di Novara e Cuneo, ospedali delle stesse dimensioni, la cifra si attesta intorno ai 400 milioni, quindi con un incremento del 25-30%.
INAIL sta lavorando a un DPCM che, invece di prevedere nuove strutture alzerà la valutazione di quelle attuali, rendendole coerenti con l'aumento dei prezzi. Il DPCM non è ancora è uscito (non lo abbiamo ancora visto) quindi ci cauteliamo stanziando quei 150 milioni più 155 ai sensi dell'articolo 20.
In futuro potranno presentarsi alcuni scenari diversi. Uno scenario potrebbe essere: c'è una proposta di partenariato, abbiamo già un terzo delle risorse stanziate, cioè una quota ottimale per il partenariato e, se sarà più conveniente, potremmo procedere in quel senso. Possiamo, come dicevo stamattina, procedere con il modello Vercelli, in cui la parte più tecnologica, pari a 55 milioni e già approvata dal Nucleo Valutazioni verrà costruita con fondi ai sensi dell'articolo 20 e, a fianco, ci sarà poi la parte relativa alle degenze costruita attraverso finanziamenti INAIL, quindi si sommano i finanziamenti. Oppure, se arriverà l'auspicato DPCM da parte di INAIL che aumenta i finanziamenti, tutto potrebbe essere finanziato attraverso l'investimento INAIL.
Queste molteplici possibilità di finanziamento ci mettono al sicuro da sorprese sull'ospedale di Alessandria che, ricordo, nel quadro degli ospedali che vogliamo ricostruire in Piemonte, è uno dei due più importanti ospedali hub, con maggiori complessità e quindi oggetto di maggiore attenzione da parte della Giunta.
Ripeto, la nostra scelta, coerentemente con lo studio, ha individuato la zona Galimberti, con finanziamenti certi le cui procedure dovremo soltanto verificare in futuro. Al pari di Ivrea, credo che la necessità di provvedere a scegliere l'area sia pressante, perché dovremo quantomeno bandire una gara per l'affidamento dei lavori di progettazione, come ho spiegato meglio stamattina, evitare di non raggiungere gli obiettivi temporali che INAIL ci ha dato per continuare a mantenere in capo all'ospedale di Alessandria il finanziamento e, quindi, procedere con la convenzione e con gli atti propedeutici alla sua costruzione.
Vi ringrazio e vi invito a votare in coerenza alla DGR che la Giunta ha adottato lunedì scorso.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il collega Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Le amministrazioni pubbliche parlano attraverso gli atti e i politici, i Presidenti, gli Assessori e i Consiglieri possono permettersi di parlare attraverso atti, ma prima anche attraverso dichiarazioni pubbliche definendo le intenzioni. Per riuscire a motivare e a spiegare la ragione del nostro voto oggi, noi dobbiamo per forza ripercorrere il tratto di strada che voi avete segnato in questi anni rispetto all'individuazione del sito dove realizzare il nuovo ospedale ad Alessandria.
Dico subito - e mi scuso per il giudizio, ma sta nel campo della politica nulla di personale - che voi avete segnato a terra quel percorso, ma con confusione e ansia di annuncio. Ripeto, confusione e ansia di annuncio.
Presidente, mi rivolgo a lei, ma in realtà alla Giunta e alla maggioranza: o vi appellate al diritto all'oblio sul web o, con una banale ricerca su un qualsiasi motore di ricerca, è facile ricostruire la storia che avete scritto su Alessandria. Una storia che vi riproponiamo tale e quale.
Su 'La Stampa' del 30 novembre 2021 l'Assessore Icardi aveva dichiarato: 'Il sito scelto per il nuovo ospedale è quello dell'aeroporto, abbiamo avuto diversi incontri con il Sindaco' - parliamo della scorsa consiliatura di Alessandria - 'e siamo d'accordo. Anche i tecnici del mio Assessorato concordano che è il luogo migliore'.
Proseguo nella lettura dell'articolo: 'Le parole dell'Assessore regionale alla sanità, Luigi Icardi, non lasciano dubbi, anche perché giovedì ci sarà un incontro a Roma con l'INAIL per la progettazione: sono 310 milioni circa i fondi per la struttura alessandrina, e altri cento solo per il progetto che arriveranno - sempre secondo le dichiarazioni di Icardi - a breve'.
Sono dichiarazioni virgolettate, quindi si può fare riferimento all'articolo, che è online e si può trovare, Assessore.
In quell'articolo c'è un altro punto in cui si chiede: 'E infine che ne sarà del vecchio ospedale?'. Grande questione di cui dobbiamo dibattere anche se non è oggetto della delibera di oggi. A quella domanda l'Assessore rispondeva: 'La parte monumentale, quella più antica si potrà donare all'Amministrazione comunale. Per il resto, per non lasciare una specie di cattedrale nel deserto, si può pensare a una demolizione, va restituita al tessuto urbanistico'.
Il 17 giugno, sempre lo stesso Assessore, dichiarazioni rinvenibili sul sito di 'Radio Gold' online, afferma: 'Il normale sfogo sarà quello di strutture di comunità: piastre ambulatoriali e senior living'. Su 100 mila metri quadri dell'ospedale, lei pensa di trasformare quell'area in servizi ambulatoriali, nella sostanza, quando la casa di comunità e l'ospedale di comunità di Alessandria, nella delibera adottata qualche anno fa, sono individuati altrove, in via Pacinotti. È curioso: 1.000 ambulatori di 100 metri cadauno. È curioso, ma mandiamo avanti.
Dopo cinque mesi potevate cambiare idea, invece il 24 maggio 2022 sul sito 'Telecitynews24.it' esce la notizia: 'Il nuovo ospedale di Alessandria sarà in zona aeroporto'. Discutevamo così in Alessandria, voi segnavate a terra la discussione in questo modo. La stessa notizia riporta nel titolo anche 'ma l'opposizione non è d'accordo'.
Nell'articolo si legge: 'La Regione Piemonte conferma che il posto migliore dove costruire il nuovo ospedale di Alessandria resta l'aeroporto del quartiere Orti. Le forze politiche d'opposizione ritengono invece l'area aeroporto degli Orti non adatta perché esondabile'.
Lo stesso giorno sempre lei, Assessore, in un incontro pubblico con il partito, dice: 'L'aeroporto è perfetto, lo dimostreremo. Per me e per la Regione è il posto giusto per diversi motivi. Per un investimento da 300 milioni, non è che scegliamo il primo posto che vediamo. Il Comune ricostruirà l'aeroporto in un'altra zona e la Regione ristorerà delle spese l'amministrazione'. E alla domanda del giornalista 'E per quanto riguarda i problemi idrogeologici?', l'Assessore rispose: 'Il pericolo è identico in tutta la zona, Alessandria è tutta esondabile'.
Dopo sette mesi, a seguito della conferenza stampa di inizio anno - non stiamo parlando di qualche anno fa, ma della conferenza stampa dell'ultimo anno che è trascorso, organizzata nel grattacielo della Regione a Torino si annunciava: 'Nuovo ospedale di Alessandria: per Cirio e Icardi l'area individuata resta quella dell'aeroporto'. Tanto che, giustamente, l'ex Sindaco l'8 gennaio dichiarava (anche questo è pubblicato), andando all'attacco sul nuovo ospedale: 'L'area dell'aeroporto è idonea, non si perda tempo'. Le forze di maggioranza dicevano: 'Non perdete tempo'. Siete stati due anni a farci discutere in Alessandria sulla vostra convinzione che il nuovo ospedale doveva realizzarsi laddove c'è il monumento alle persone che sono decedute per l'alluvione.
Personalmente mi cito soltanto in questo passaggio del febbraio 2023: 'Sul nuovo ospedale di Alessandria si fanno solo chiacchiere'. Non mi sbagliavo ahimè, Assessore, tant'è che il 12 marzo su 'La Stampa' (lo può rileggere nella versione online), esce la notizia che la zona Orti non era più in pole position. Il 13 marzo, cioè il giorno dopo, lei e il Presidente siete venuti in città a presentare non l'analisi comparativa, perché non ce l'avevate, è successiva, da cui emerge che i terreni prescelti saranno altri. In quell'intervista dichiaravate: 'I 300 milioni ci sono, sono messi a disposizione da INAIL e bastano'.
Vi abbiamo sempre detto che 300 milioni non bastavano, che bisognava quantificare i costi per la messa in sicurezza, per la viabilità, per l'acquisto delle attrezzature, per i terreni che sono privati e soprattutto, vi abbiamo detto che erano aumentati i costi dei materiali per realizzare il nuovo ospedale.
Proseguo per il tempo che ho a disposizione.
Da aprile a giugno si è aperta la fase di confronto con il Comune, da cui è scaturita la deliberazione del Consiglio che ha individuato quattro aree e ha lasciato alla Giunta, e adesso al Consiglio regionale, il compito di individuarne una.
Una Commissione, che si è riunita per la prima volta il 25 luglio e l'ultima il 28 luglio, ha dato dei punteggi, come lei ha detto, su solo due aree: l'area zona Cristo e l'area Galimberti. Per essere chiari, perché è a disposizione di tutti, rilevo (visto che è scritto) che su dieci macro temi, l'area Galimberti emerge su quattro di quei dieci macro temi; su tre emerge la zona Cristo e su tre c'è un sostanziale pareggio. Da un punto di vista tecnico, nella comparazione tra quelle due aree, non vi è dubbio che per 13 a otto emerge l'area Galimberti.
Mi lasci dire qualcosa sulla delibera prima di arrivare all'area. Gliel'ho già detto ieri in Commissione; le consegno una preoccupazione, è solo una preoccupazione, ma gliela devo consegnare anche qui in Aula e riguarda il testo della delibera nella quale si continua a citare l'Azienda Sanitaria Ospedaliera e non l'Azienda Universitaria Ospedaliera alessandrina. Noi qui, qualche settimana fa, abbiamo votato all'unanimità una trasformazione dell'Azienda ospedaliera in Azienda universitaria. Alla domanda che le ho posto ('Ci sono problemi rispetto ai tempi?'), lei ieri in Commissione mi ha detto che ci sono interpretazioni differenti rispetto alle procedure per la trasformazione.
Le dico chiaramente, Assessore che, quando si avvia una procedura per la trasformazione dell'azienda pubblica più importante di una Provincia tra le più rilevanti di una Regione, bisogna avere subito le idee chiare del percorso, perché se ci sono intoppi e lungaggini è un problema. Assessore ci chiarisca questi passaggi, perché il timore che altre trasformazioni di altre Aziende in altre Regioni d'Italia, diverse dalla procedura che avete attivato voi, possano inficiare il senso stesso e il profilo stesso dell'Azienda, il che mette tutto un po' in confusione. Deve chiarire questo punto, perché c'è di mezzo il destino di una delle Aziende più importanti del Piemonte. Ce lo chiarisca.
Chiudo e ringrazio il Presidente per avermi concesso due minuti in più dicendo che la questione economica e gli strumenti finanziari saranno oggetto di approfondimenti in altre deliberazioni.
Lei ha già detto che non c'è certezza rispetto ai costi per la realizzazione dell'edificio. Non sono 300 milioni e abbiamo capito che l'aumento potrebbe essere del 30-35% in più, ma non abbiamo certezze del costo dell'edificio, tant'è che aprite all'opzione della PPP (partnership pubblico-privato) non a caso, perché non è sicuro che riuscirete a concludere la procedura INAIL. E nella deliberazione di qualche giorno fa scrivete nero su bianco: 'Per il nuovo ospedale di Alessandra risulta complesso rispettare il cronoprogramma stabilito da INAIL'. Lo avete scritto voi e, dato che risulta complesso rispettare il cronoprogramma aprite all'opportunità dell'opzione PPP.
Mancano troppe risposte, Presidente: il costo dei terreni non è certo, il costo dello svincolo lungo la strada provinciale, il costo degli interventi per la mitigazione dei rischi idrogeologici e le opere idrauliche, il costo per la ricollocazione dell'elettrodotto, il costo della viabilità di prossimità, il costo di demolizione o di riadattamento per altre funzioni sanitarie del Sant'Antonio, oltre alle certezze sulla nuova previsione dei costi e chiarezza sul PPI.
In questi anni abbiamo dato una mano per come potevamo, Assessore, per convincervi a intraprendere la strada giusta e faremo così anche oggi.
Nella dichiarazione di voto diremo alcune cose; faremo il bene, ovviamente degli alessandrini, in coerenza con quello che abbiamo tentato di fare in questi anni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Vedo che il collega Ravetti ha fatto già un excursus dei titoli di giornale, ma ne voglio riprendere un altro rispetto al tema di Alessandria: un articolo del 2021.
In questi anni, mi sono spesso confrontato con i nostri Consiglieri comunali di Alessandria rispetto al tema dell'ospedale e il nostro Capogruppo, al tempo Michelangelo Serra, diceva: 'Lo studio preliminare esposto si è rivelato molto interessante, ma siamo perplessi sulla scelta dell'attuale aeroporto, soprattutto per motivi idrogeologici. Non possiamo dimenticare cosa avvenne nel 1994, ma anche nel 2016, solo cinque anni fa quando gli argini tennero il colpo solo per pochi centimetri'.
Purtroppo, viviamo in un momento di cambiamento climatico ed è previsto un aumento di eventi catastrofici e il cantiere sarà lungo e durerà anni e anni. Secondo noi, quell'area rischia di perdere il suo potenziale di sicurezza idrogeologica senza altri interventi di messa in sicurezza, che avrebbero costi esorbitanti.
Tuttavia, c'era anche un altro elemento abbastanza singolare, che faceva anche po' ridere in un certo senso, perché alla risposta al problema idrogeologico si è detto, 'si può realizzare l'ospedale su delle palafitte o su un terrapieno', perché doveva essere rialzato di tre metri rispetto al terreno. Non si capisce se avrebbero dovuto sollevare anche il viale Milite Ignoto per far arrivare le ambulanze, oppure in caso di alluvione, avremmo proceduto con i canotti, portando le persone a remi o con il 'gozzo medicalizzato', che potrebbe essere un'altra opzione. Nonostante questo, si è voluto andare avanti perdendo due anni - due anni! - sulla possibilità di identificare quella che fosse un'area, un'area vera, su cui realizzare il nuovo nosocomio.
Fra l'altro, sappiamo benissimo che, per quanto riguarda le procedure di INAIL, signori, non è vero che INAIL non ha i soldi, ma se nessuno gli presenta un progetto non pagherà mai niente: mi sembra abbastanza ovvio.
Come funziona la procedura? Funziona che l'amministrazione che richiede il finanziamento di INAIL presenta un progetto e l'INAIL, una volta che ha valutato la congruità del progetto stesso, finanzia quell'opera. Noi, come Movimento 5 Stelle, di questo ce ne siamo accorti: infatti, nel novembre 2022 ho presentato un emendamento alla Giunta in cui chiedevo i fondi per realizzare il progetto dell'ospedale di Alessandria. Ricordo abbastanza bene quel momento: c'è stata la sospensione dei lavori dell'Aula, una specie di panico generale fino a che l'Assessore Tronzano non è arrivato con un successivo emendamento che, in teoria, andava ad accogliere parte delle mie richieste in cui si destinavano 30 milioni, dando la possibilità alle ASL di contrarre un mutuo per finanziare la progettazione di tutti gli ospedali sul territorio piemontese, anche se sappiamo benissimo che quei fondi non sarebbero bastati.
Giustamente, però, mi si potrebbe rispondere: se non sappiamo ancora dove realizzare questi ospedali, come possiamo fare la progettazione? Ebbene, abbiamo perso due anni per capire che un'area dove non era evidentemente congruo realizzare un ospedale, è inidonea. I tecnici ci hanno detto che è inidonea, ma si sapeva anche prima, senza scomodare troppi tecnici: bastava leggersi un attimo le carte. Bisogna, quindi individuare una nuova zona dove fare interventi per la messa in sicurezza però molto più ridotti e, finalmente, abbiamo un'area su cui realizzare un nuovo ospedale.
Adesso mi chiedo, Presidente e attraverso di lei lo chiedo all'Assessore.
Adesso che abbiamo individuato l'area, guardi, le dirò di più, darò anche voto positivo su questa deliberazione, ci sarà il mio voto favorevole perché quando si decide qualcosa, finalmente, dopo anni di titoli sui giornali, sono assolutamente disposto a collaborare per il bene della mia città, dei cittadini e della sanità piemontese, ma a questo punto, nel momento in cui abbiamo l'area, non ci sono più scuse per non presentare un progetto a INAIL! Non vorrei, però, che in futuro si dirà che la procedura di INAIL è troppo farraginosa e che, quindi, dobbiamo passare al partenariato pubblico privato, con evidenti costi in più per la collettività. È chiaro però che se non presentiamo mai un progetto a INAIL, non possiamo lamentarci di una procedura farraginosa: se noi non facciamo la nostra parte, non possiamo lamentarci che INAIL non faccia la sua! Insomma, mi sembra abbastanza ovvio.
Fra l'altro, Presidente, sappiamo che da parte di INAIL c'è anche la necessità di spendere questi circa 40 miliardi che ha in pancia: un tesoretto importante, che si è accumulato negli anni. Adesso però è necessario investire in edilizia scolastica, ospedaliera e in edilizia di tipo sociale. Bene. Mettiamo però l'ente nelle condizioni di fare questi investimenti, perché non ha senso sostenere dei canoni nel momento in cui lo stesso Assessore ha detto che non possiamo immaginare che le Aziende paghino da sole il canone dei PPI, perché sono canoni abbastanza importanti, quindi per sostenerli dobbiamo intervenire anche con degli stanziamenti da parte della Regione. Ebbene, perché dobbiamo spendere più soldi di quelli che sono necessari, quando attualmente abbiamo 40 miliardi di fondi pubblici in pancia di INAIL e quando basterebbe presentare delle progettazioni e attendere una risposta? Se poi la risposta non arriva è un altro paio di maniche, ma intanto presentiamo i progetti! Chiaramente, se non presentiamo i progetti, nulla andrà avanti.
Presidente, noi oggi voteremo favorevolmente su questa norma. Forse non è l'area perfetta dove realizzare l'ospedale? Ci potevano essere delle aree migliori? Sicuramente, sì, ma almeno è un punto di partenza, un punto di un punto di partenza che arriva tardi. Meglio tardi che mai, ma è pur sempre tardi, perché abbiamo perso due anni in cui avremmo potuto andare avanti con la progettazione e risolvere il problema della vetustà del nostro ospedale, dando la possibilità di trasferire medici e pazienti in un futuro più prossimo rispetto a quello che invece ci aspetta, visto tutto il tempo che si è perso. Fra l'altro, in tutto questo tempo perso si sono pure accumulati gli aumenti, l'inflazione e quant'altro.
Non perdiamo altro tempo: definiamo che è questa l'area dove vogliamo realizzare l'ospedale; diamo mandato alla Regione e alla ASL di procedere con la progettazione del nuovo nosocomio e presentiamo a INAIL una proposta di progetto. Possiamo decidere di dividere in due l'opera, con una realizzazione con fondi dell'articolo 20 in carico alla Regione e un'altra parte in carico all'INAIL (sono elementi più marginali), ma prima dobbiamo fare una progettazione, decidere che tipo di opera vogliamo realizzare e poi, con questo, presentarci a INAIL per battere cassa.
Direi che questa vicenda ci insegna che, a volte, bisogna ascoltare chi ha un minimo di conoscenza del territorio e non negare le evidenze solamente per posizioni politiche: dire che l'area Orti non aveva un problema dal punto di vista idrogeologico è una pura posizione politica che non ha portato a nulla, se non a perdere due anni di tempo e ritardare la possibilità degli alessandrini di avere un nuovo ospedale.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Oggi stiamo assistendo a tante lezioncine da professori e professorini vari e si è capito che la campagna elettorale regionale verterà sul tema della sanità. Non è che con le varie lezioncine o con la bacchetta magica riuscite a risolvere gli annosi problemi che questa maggioranza a trazione Lega (è stato dimostrato anche nella precedente votazione che è una maggioranza a trazione Lega), con grande serietà sta portando avanti.
La deliberazione che stiamo per votare sull'ospedale di Alessandria è l'ennesima dimostrazione. Voi, in cinque anni tranquilli e beati di governo, in cui potevate fare tutto quello che volevate, non ci avete lasciato una grande eredità neanche in tema sanitario.
Ricordiamo che abbiamo vissuto tre anni di COVID (ogni tanto ce lo si dimentica), tre anni dove le emergenze erano le terapie intensive, le mascherine, i ventilatori, ecc. ecc.
Si sta facendo tutto quello che si può fare: penso all'apertura dell'Oftalmico, che voi avevate declassato; penso al potenziamento dell'Amedeo di Savoia; penso al cantiere aperto a Nizza Monferrato; penso alle gare in corso ad Alba e a Bra; penso al nuovo ospedale di Savigliano alle gare che oggi abbiamo in corso e alla progettazione di Torino Nord e di Cambiano.
Mi sembra che di fatti e di lavoro ce ne sia molto; per fare propaganda ci vuole poco e pensare che le liste d'attesa si possano annullare con un colpo di bacchetta magica è vera e pura demagogia.
Noi siamo convinti di quello che stiamo facendo e mi sembra che, a livello ospedaliero, tutto quello che si può mettere in atto venga fatto. Sentire da voi, che siete sempre stati iper statalisti (mi ricordo sedute di consiliature in cui ci elencavate l'importanza di avere finanziamenti INAIL), che INAIL è il male assoluto, è molto strano.
La procedura INAIL è una procedura totalmente pubblica; una procedura dove si deve pagare un rateo e un tasso d'interesse.
Addirittura per il Verbano Cusio Ossola, alla fine della vostra legislatura, avevate previsto di annullare il percorso di pubblico-privato il partenariato, per arrivare alla procedura INAIL, ma oggi sentiamo dire che la procedura INAIL sarebbe assolutamente da evitare perché non si riesce a portare a casa nulla, essendo la procedura iper pubblica.
Probabilmente la realtà sta nel mezzo: il nostro Paese è iper burocratico e la procedura INAIL è complessa, però non ho capito cos'è cambiato da cinque anni fa, quando voi sponsorizzavate a tutti i costi la procedura INAIL rispetto a oggi, quando dite che con INAIL non si riuscirà assolutamente a fare nulla.
Mi pare che carne al fuoco ce ne sia molta, nonostante i tre anni di COVID.
Sicuramente vi riconosco in quest'Aula, non fuori, ma in quest'Aula, la correttezza, perché avete sottolineato che nessuno vuole privatizzare ospedali, però v'invito a leggere un bell'articolo uscito ieri sulle pagine torinesi del 'Corriere della Sera' sul COQ (Centro Ortopedico di Quadrante) di Omegna, una struttura pubblica (51% di proprietà ASL e il 49% di Générale de Santé, una delle più grandi società che opera in sanità), dove il pubblico ha il controllo.
Naturalmente il privato è convenzionato, perché ogni tanto si vuole fare credere alla gente che si va all'ospedale privato con la carta di credito o con gli assegni in mano; invece no, sono privati convenzionati. Nei giorni passati ho letto un vostro comunicato stampa sulla Lombardia, la tanto vituperata Lombardia, dove c'è un convenzionato e un privato presente molto pesante. È un privato convenzionato con il sistema sanitario totalmente libero.
Leggetevi cosa fanno a Omegna con il COQ, dove il 51% è pubblico e il 49% è privato. Chiedete agli utenti qual è il loro livello di assistenza. Voi volete mistificare e strumentalizzare rispetto a un eventuale ingresso del privato nel sistema sanitario per cercare di risolvere gli annosi problemi che non è certo questo centrodestra o questa Lega che ha creato. Se mancano medici, se c'è un numero chiuso alla facoltà universitaria di Medicina e se ci sono tante altre questioni, spero e mi auguro che tutti quelli intellettualmente onesti possano sapere che occorre dare una mano tutti insieme per risolvere queste questioni, perché hanno un respiro nazionale e non è volontà di nessuno, benché di questa maggioranza, bloccare o creare disagi sulla pelle dei cittadini.
Quando si parla di sanità si parla della pelle dei cittadini. Noi diciamo che tutto quello che si può fare si fa e ho elencato prima tutte le strutture che stanno per essere aperte, tutte le gare che stanno andando avanti e tutto quello che sta facendo questa Amministrazione regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Su cosa intende intervenire, Consigliere Ravetti?



RAVETTI Domenico

Per fatto personale.



PRESIDENTE

Su quale evento?



RAVETTI Domenico

È molto semplice: professorino, professore. Essendo stati noi, non il Movimento 5 Stelle, a governare il Piemonte nell'ultima legislatura, era talmente evidente che l'intervento del Presidente del Gruppo della Lega si riferiva al sottoscritto, che professorino e professore non è. Se fossi un professore e se il Capogruppo della Lega fosse uno studente, per quanto mi riguarda, sarebbe bocciato, non rimandato, ma io non sono professore e lui non è uno studente (sul piano politico, lo boccio per evidenti motivi).
Presidente, chiedo solo un istante soltanto per dirle questo. Lei non lo sa, perché non l'abbiamo informata di ciò che è accaduto ieri, ma queste opposizioni, responsabili nei confronti dei piemontesi, hanno accettato la convocazione all'ultimo istante della IV Commissione per affrontare due delibere che non abbiamo potuto, per tempo, nemmeno emendare.
Dico di più. La IV Commissione iniziava ieri alle ore 15 e i documenti su cui ci siamo espressi sono arrivati alle 15.40 via PEC. Sbagliate! Presidente, qui ci sono Consiglieri regionali che fanno il possibile per il bene dei piemontesi con opinioni. Le chiedo - questo è l'aspetto che riguarda il fatto personale - di tutelare ognuno di noi ed evitare che alcuni si dotino di ironia gratuita nei confronti di chi cerca di dare una mano.
Chiediamo rispetto perché noi abbiamo rispetto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

C'è troppa tecnologia in questa nuova aula e non sono abituato. Confido che anche il contatore del numero legale sia messo a posto a settembre.
Non volevo intervenire, ma l'intervento del Consigliere Preioni mi impone di mettere alcuni puntini sulle "i". Nessuno di noi pensa di essere professore o professorino, ma non accettiamo, e lo rispediamo al mittente il fatto che qualcuno venga a dirci che noi non abbiamo combinato nulla in cinque anni di legislatura, che non abbiamo lasciato nulla dal punto di vista dei progetti sanitari mentre voi, invece, improvvisamente, state disegnando sulla mappa del Piemonte, come diceva il Presidente Cirio, il Piano regolatore dell'edilizia sanitaria, mettendo delle bandierine su punti dove tanto non costruirete ospedali. Lo potete fare - vedremo poi se riuscirete a costruirli - grazie a politiche messe in campo dal PD a livello nazionale.
Voi adesso andate in giro per il Piemonte, progettate ospedali e portate avanti progetti grazie ai due miliardi di euro stanziati dal Governo Conte due sull'edilizia sanitaria dopo il COVID, grazie all'operazione INAIL che ha messo e imbastito il Governo a guida PD (Renzi) nel 2013, in un momento in cui le risorse per l'edilizia sanitaria erano zero e ci siamo inventati formule finanziarie innovative per cercare di spingere sull'edilizia pubblica sanitaria perché c'era l'esigenza.
Oggi voi andate sui territori, per le case della comunità e gli ospedali di comunità, prendete iniziative, tagliate nastri e inaugurate nuove strutture grazie al PNRR, che ha portato in Italia il Governo Conte due a guida Partito Democratico e Movimento 5 Stelle, molto spesso contro la volontà del centrodestra. Negli anni in cui abbiamo governato, abbiamo messo in campo cinque progetti di edilizia sanitaria e abbiamo dovuto inventarci delle formule finanziarie innovative a partire dal partenariato pubblico-privato per la Città della Salute.
C'è un prima e un dopo COVID, Consigliere Preioni: un prima in cui si investiva troppo poco sull'edilizia sanitaria; per gli ospedali non c'erano le risorse, ma noi ci siamo inventati delle formule finanziarie per portarle avanti, percorrendo quella strada anche l'INAIL.
E c'è un dopo in cui, tra risorse di contributi a fondo perduto finanziamenti INAIL, finanziamenti PNRR e tutto quello che conosciamo, è molto più semplice mettere in campo nuovi ospedali. Il problema è che voi nonostante questa condizione di favore, non avete combinato nulla in cinque anni: questo è il vero problema, come l'eredità che voi lasciate al Piemonte nel 2024.



PRESIDENTE

Non ho altri iscritti a parlare.
La discussione generale è chiusa.
La parola all'Assessore Icardi per la replica.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Parto dal fondo, dalle dichiarazioni del Consigliere Gallo.
Che rivendichiate la paternità dei finanziamenti INAIL oggi è la cosa più grossa che ho sentito. Ho fatto dei pellegrinaggi per mesi e mesi, anche durante la pandemia, per ottenere i fondi INAIL. Il DPCM INAIL, che stanzia i fondi per gli otto ospedali per un miliardo e 280 milioni, parte da un complessivo, per tutta Italia, di quattro miliardi: su quattro miliardi, un miliardo e 280 sono destinati al Piemonte. Questo non è il frutto delle politiche di Renzi o di altri, questo è il frutto del lavoro e della tenacia del sottoscritto, degli uffici nel martellare INAIL affinché i treni persi dal Piemonte nell'edilizia sanitaria potessero essere colmati da un finanziamento di questo tipo.
Mi fa piacere che il Consigliere Sacco, finalmente, riconosca che i soldi dell'INAIL esistono. Ricordo che qualche anno fa diceva che i soldi dell'INAIL non esistevano.
SACCO Sean (fuori microfono) Io ho detto che erano finanziabili.



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri lasciate intervenire l'Assessore. Se avete intenzione di intervenire, chiedete la parola.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Ci sono le registrazioni. Riconosco che soltanto i paracarri non cambiano idea, quindi complimenti per aver voluto riconoscere che esistono questi finanziamenti definiti da un DPCM.
Sulla temuta insufficienza dei fondi, aggiungo che gli accordi che abbiamo con INAIL prevedono che il complessivo, quindi i due finanziamenti precedenti più gli otto successivi per un complessivo di dieci, determinano un perimetro finanziario di un miliardo e 640 milioni, che può essere ripartito sui vari interventi. Gli ospedali che non realizzeremo con i fondi INAIL - mi riferisco, per esempio, al VCO; mi riferisco, con ogni probabilità, a Cuneo -producono già un risparmio di 455 milioni che possono essere spalmati sugli altri per compensare quegli incrementi delle materie prime e dell'energia che hanno portato i costi a lievitare in una misura compresa tra il 20 e il 30%. Quindi questo è già un primo tema, per cui dal punto di vista finanziario, oltre all'articolo 20 e oltre a queste risorse, credo che ci sia una ragionevole sicurezza dei finanziamenti.
Vengo alla zona Orti. Io sono stato un sostenitore di quella zona e ho fatto anche qualche viaggio da Alessandria nella sede dell'AIPO, perch ricordo molto bene l'alluvione del 1994. Ero proprio ad Alessandria e grazie al cielo mia sorella, che abita lì e che era incinta, ruppe le acque proprio mentre cominciavano a evacuare l'ospedale e quindi è iniziata un'azione di soccorso. Pertanto, ho visto l'acqua salire nella zona Orti ma ho anche visto tutte le opere che negli anni sono state realizzate a difesa delle sponde e a difesa del fiume, che comportano una riduzione molto significativa del rischio. Tant'è che con AIPO non ci siamo dimenticati che era una zona alluvionabile, ma c'era un ragionamento da fare per mettere in sicurezza il sito dell'ospedale e la relativa strada di collegamento con la tangenziale, che prevedeva un ritorno massimo d'acqua inferiore al metro nei 200 anni, per cui sarebbe bastata una sopraelevazione modesta.
Inoltre, come voi sapete, ma non l'avete citato, Alessandria si è dotata di uno strumento, cioè del PAI (Piano Assetto Idrogeologico), che non aveva da tanti anni, che ha determinato tutta una serie di aree inedificabili e ha stabilito condizioni normative. Di conseguenza, anche nella zona Orti è diventato impossibile edificare, con mio sommo dispiacere, perché continuo a ritenere che, dal punto di vista logistico e dal punto di vista dei servizi, sia la zona migliore. Dopodiché, se non si può fare lì, ci accontenteremo dell'altra zona, che è risultata la migliore tra quelle individuate.
Non è stata una perdita di tempo, ma è stato un lento lavoro che, alla fine, ci ha visto desistere su quest'area, perché non è stato possibile anche per adeguamenti normativi. Vi ringrazio della disponibilità a votare il sito dell'area Galimberti, perché da domani mattina sentirò il direttore Alpe e faremo partire tutte le procedure per avviare, nei tempi tecnici più rapidi possibili, la progettazione e quanto necessario alla realizzazione dell'ospedale.
Un'ultima parola sui PPP. INAIL non è un benefattore, ma ci fa pagare il 2,5% di interessi più il tasso Euribor, quindi è vero che sono soldi pubblici, ma a noi costano. Nelle valutazioni che gli advisor hanno fatto per esempio, sulla proposta di partenariato di Cuneo, l'advisor scrive nero su bianco che 'è più conveniente il PPP rispetto ai fondi INAIL'. Ora vedremo se ci sarà o meno un PPP, ma noi adotteremo la soluzione finanziaria che sarà ritenuta più idonea e più rispondente, anche sotto il profilo economico, alle esigenze della Pubblica Amministrazione.
Grazie per il vostro intervento e per il vostro voto.



(Commenti del Consigliere Sacco)



PRESIDENTE

Siamo in discussione generale. Può intervenire dopo, perché non è un dibattito.



(Commenti del Consigliere Sacco)



PRESIDENTE

Mi sembra esagerato chiedere la parola per fatto personale. Nella seduta antimeridiana c'è stato un battibecco e nessuno ha richiesto di intervenire per fatto personale, anche se c'erano i presupposti.
La discussione di una proposta di deliberazione ha un iter ben preciso; c'è l'intervento del proponente, l'intervento dell'Assessore e la discussione generale. Lei, Consigliere Sacco, è già intervenuto e con l'intervento dell'Assessore Icardi si chiude la discussione generale, non si apre un dibattito. Se vuole, può intervenire per dichiarazione di voto.
Dopo quattro anni non devo spiegare come funziona l'iter di una delibera né al Capogruppo Preioni né a nessun altro.
Sul provvedimento non ci sono emendamenti, pertanto passiamo alle dichiarazioni di voto.
Per dichiarazione di voto, ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà per cinque minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Volevo solamente puntualizzare rispetto a quanto detto dall'Assessore Icardi, che rendeva assoluta una mia dichiarazione che, invece, ho ben argomentato, tra l'altro in risposta ad una sua stessa dichiarazione.
Leggo il pezzo - ci metto 30 secondi - di un mio comunicato stampa: "Nel dibattito sui finanziamenti per il nuovo ospedale di Alessandria la Giunta regionale continua a spostare la soglia del ridicolo. Eravamo già a conoscenza della loro inadeguatezza a governare il Piemonte, ampiamente dimostrata in due anni e mezzo di ostinato immobilismo. Non sapevamo invece, che non si degnassero neanche di leggere gli atti, ma le sorprese non mancano mai. L'Assessore alla sanità Icardi, infatti, rispondendo alle nostre richieste di chiarimenti sui finanziamenti che la Giunta dà già per assegnati, ha citato il DPCM 79 del 4 febbraio 2021. Effettivamente il nuovo nosocomio alessandrino rientra in un lungo elenco presente nell'atto ma non si tratta di opere finanziate, bensì di opere definite valutabili dall'INAIL, l'ente erogatore delle risorse. Scomodiamo la Treccani per il significato di 'valutabile': che può essere valutato. I finanziamenti checché ne dica l'Assessore Icardi, al momento non sono certi. D'altronde come si fa a finanziare un progetto se il progetto ancora non esiste e l'area in cui realizzare l'ospedale non è stata ancora scelta?".
Questo è un mio comunicato stampa dell'anno scorso, che prosegue: "L'Assessore Icardi ci chiede di suggerirgli qualche soluzione che consenta di costruire gli edifici partendo dai tetti, ironizzando sulle nostre richieste di una maggiore velocità nella realizzazione di un ospedale che ancora le destre non sanno dove realizzare. L'Assessore è dotato di fantasia, un bellissimo valore aggiunto, peccato siano fantasiose anche le sue affermazioni sui finanziamenti già portati a casa. Icardi pensi a presentare un progetto serio e a superare la valutazione di compatibilità tecnica, economica e finanziaria dell'investimento, poi un modo per costruire l'ospedale lo troveremo. Anche partendo dai tetti".
Insomma, siamo anche stati abbastanza simpatici nella risposta.
La questione è questa: non sto dicendo che l'INAIL non ha i soldi, sto dicendo che non è che dobbiamo aspettare il 2 settembre per avere i soldi dell'INAIL e partire con la progettazione e la realizzazione dell'ospedale.
Sto dicendo che quei soldi ci sono, ma per ottenerli bisogna avviare tutta una serie di procedure che stiamo facendo lentissimamente.
Abbiamo impiegato tre anni per capire in quale punto realizzarlo e adesso speriamo di essere molto più celeri nella progettazione per rappresentare all'ente un progetto e, finalmente, poter dire 'abbiamo i soldi stanziati e riassegnati da INAIL per realizzare l'ospedale di Alessandria'. Allora sì che possiamo dire che questi soldi sono certi, ma fino a che non passiamo tutte le procedure è come se io andassi da.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria (fuori microfono)

Non è quello che ha detto due anni fa.



SACCO Sean

Eh, ma è scritto qui.



PRESIDENTE

Scusate, lasciate continuare.
Assessore, lasci continuare.



SACCO Sean

Non è quello che ho detto, ma è quello che ho scritto, è quello che è arrivato ai giornali, è quello che ho sempre sostenuto in Commissione. Mi porti una mia dichiarazione dove sostengo il contrario e sarò ben felice di correggermi.



(Commenti dell'Assessore Icardi)



SACCO Sean

Guardi, ne sono abbastanza certo, perché ho sempre studiato le carte dell'INAIL, quindi credo, almeno su questa partita, di avere sempre detto cose abbastanza ragionevoli.
Nonostante questo, proprio in coerenza con quanto ho detto un anno fa quando chiedevo all'Assessore di individuare un'area idonea per questo ospedale, oggi, proprio perché noi non stiamo qui a tenere posizioni politiche o per questioni di principio, perché noi facciamo le cose per i cittadini e, in questo caso, per gli Alessandrini e per i piemontesi, noi voteremo a favore su questa deliberazione. Anche se magari non siamo stati d'accordo sulla procedura, sul metodo e quant'altro, però, almeno abbiamo qualcosa su cui iniziare a lavorare per finalmente definire un progetto.
A questo punto, però, non ci sono più scuse, perché non si può dire che il progetto non si fa, perché non c'è l'area: adesso l'area c'è, l'abbiamo.
Noi votiamo addirittura favorevolmente su questa proposta, perch finalmente abbiamo definito un'area dopo tre anni di nulla - nulla! perché il 'nulla' dev'essere anche evidenziato quando non porta a niente.
Speriamo di non dover aspettare altri tre anni per la progettazione.
Saremo qui a spingere su questo punto e a chiedere conto alla Giunta nei prossimi mesi affinché realizzi un progetto che possa essere consegnato a INAIL per vedere, finalmente, se INAIL ci consenta o meno di utilizzare questi fondi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ravetti, per dichiarazione di voto.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Cinque minuti per dire che noi voteremo a favore. Il Gruppo del Partito Democratico voterà a favore, perché è esattamente, Presidente e Assessore il percorso che avremmo voluto sin dall'inizio e lo abbiamo dichiarato.
Quando la Lega alessandrina e la Lega piemontese dicevano 'area Orti', noi rispondevamo: fate un'analisi comparativa e chiedete al Comune di Alessandria di esprimersi rispetto a più aree.



(Commenti fuori microfono)



RAVETTI Domenico

Rispetto a più aree.
La Lega, per mesi e mesi (due anni) sosteneva sempre Orti.
Abbiamo sempre detto di attivare un'analisi comparativa e di sentire il Comune di Alessandria prima della Lega alessandrina, ma la Lega alessandrina è stata bocciata dagli alessandrini, poi di sentire l'attuale Sindaco.
All'attuale Sindaco avete chiesto di indicare più terreni. Sono stati indicati quattro terreni, compresa l'area Orti.
Un gruppo di lavoro ha prodotto un esito. Noi rispettiamo quell'esito perché non avevamo preferenze e nemmeno pregiudizi sui terreni. C'è una valutazione che è di natura tecnica e non di natura politica.
Il nostro voto favorevole è un voto che è contro il percorso che voi avete indicato e che vi ha smentito nei fatti, facendo perdere tempo al Piemonte e agli alessandrini, riportandovi là dove, nel 2021, vi chiedevamo di iniziare, cioè con l'analisi comparativa su più terreni indicati dal Consiglio comunale di Alessandria.
Chiudo, Presidente: insieme al voto favorevole rispetto a questa proposta vorrei che rimanesse a verbale l'elenco dei nostri dubbi e non delle nostre certezze, ma dei nostri dubbi sul costo dei terreni; sul costo dello svincolo lungo la strada provinciale, evidenziato dall'analisi comparativa del gruppo di lavoro; sul costo degli interventi per la mitigazione dei rischi idrogeologici e per le opere idrauliche, evidenziato dal gruppo di lavoro; sul costo della ricollocazione di un elettrodotto; sul costo della viabilità di prossimità; sul costo di demolizione o riadattamento per altre funzioni sanitarie dell'attuale Sant'Antonio e Biagio.
Votiamo a favore e lasciamo a verbale queste domande.
Le risposte le attendiamo da qui al giorno in cui gli alessandrini e i piemontesi torneranno a votare per il rinnovo del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vi sono altri interventi in dichiarazione di voto.
Procediamo con la votazione della proposta di deliberazione n. 311 'Realizzazione del nuovo ospedale dell'azienda ospedaliera di Alessandra.
Individuazione del nuovo sito'.
Il numero legale è 25.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 311, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con l'esame del successivo punto all'o.d.g.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame disegno di legge n. 249, inerente a "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2022"


PRESIDENTE

Com'era stato richiesto, vi è stato lo spostamento del punto 3) al punto 7) all'o.d.g., il disegno di legge n. 249, "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2022'" che ora ci accingiamo a esaminare.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza.
La parola alla relatrice di maggioranza, Consigliera Biletta.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
In coerenza con il Titolo III del decreto legislativo 118/2011, che disciplina l'ordinamento contabile delle Regioni a Statuto ordinario, il rendiconto generale dimostra i risultati della gestione dell'esercizio precedente a quello in corso.
Il documento è composto dal conto economico, dallo stato patrimoniale e dalla nota integrativa.
Il conto economico rappresenta sinteticamente le componenti positive e negative, proventi e oneri, della gestione di competenza economica dell'esercizio 2022, rilevati dalla contabilità economico-patrimoniale integrata alla contabilità finanziaria.
Lo stato patrimoniale evidenzia la consistenza delle componenti attive e passive di carattere patrimoniale al termine dell'esercizio e accoglie le variazioni del patrimonio netto derivanti dalla gestione e registrate dalla contabilità economico-patrimoniale integrata.
Il rendiconto costituisce, in ultima analisi, un tassello fondamentale dell'intero ciclo della programmazione economico-finanziaria dell'Ente regionale, all'interno della più ampia prospettiva di concorrenza con la finanza statale locale, al perseguimento degli obiettivi di convergenza e di stabilità derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea.
Nel disegno di legge, relativamente alle entrate, si evidenzia che gli accertamenti 2022 sono pari a 15 miliardi 206 milioni e 614 mila euro, in aumento rispetto al 2021 di circa 700 milioni euro.
Anche sul fronte delle spese si riscontra un incremento degli impegni.
Infatti, nel 2022 gli impegni ammontavano a 14 miliardi 957 milioni e 429 mila euro, rispetto ai 14,3 miliardi del 2021.
Positivo per oltre 149,1 milioni euro il risultato di competenza e in miglioramento rispetto ai 143 milioni del 2021, sebbene il disavanzo del 2022 risulti a 5,3 miliardi. Diminuisce progressivamente l'indebitamento e si attesta sui 4,6 miliardi euro.
Come giustamente sottolineato dal Presidente Cirio in occasione dell'udienza del 27 luglio scorso in sede di giudizio di parificazione del rendiconto, oggi in discussione, da parte della Corte dei Conti, se da un lato l'esposizione debitoria rappresenta una zavorra che pesa sulle spalle del Piemonte, dall'altro va evidenziato l'importante lavoro di questa Giunta nel solco della prosecuzione del trend positivo di pagamento dei debiti. In tale ottica, nonostante tutte le congiunture economiche negative, quali il COVID, l'aumento esponenziale dei costi delle materie prime e dell'energia, si è riusciti a ridurre il debito di circa 1,9 miliardi euro, di cui 500 milioni solo nel 2022.
Parimenti, sia i residui attivi sia quelli passivi hanno subito un decremento rispetto agli esercizi precedenti, mentre la gestione della cassa evidenzia riscossioni pagamenti anch'essi in aumento rispetto all'esercizio 2021.
Pur facendo riferimento a numeri ancora preoccupanti, registriamo con assoluto favore che, anche con riferimento all'esercizio 2022, viene confermata la graduale diminuzione del disavanzo di amministrazione rispetto al 2021, così come il debito a carico della Regione, pari a circa 4,6 miliardi, è in diminuzione rispetto ai 4,8 miliardi del 2021.
Per queste ragioni, anticipiamo fin da ora il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia al provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie.
La relatrice di minoranza, Consigliera Disabato, rinuncia a intervenire per cui do la parola al secondo relatore di minoranza, Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio, relatore

Rispetto alle cifre già raccontate dalla collega, come relatore di minoranza mi preme aggiungere un dato che vale la pena fare emergere: la costante riduzione del nostro debito, riduzione del debito in linea con la gestione degli ultimi anni e delle ultime Giunte.
Non possiamo, in termini di trasparenza e di sicurezza, dal punto di vista della tenuta dei conti, non continuare questo lavoro di riduzione del debito, un debito ancora molto importante che, come sapete colleghi, è costituito in parte da investimenti, ma anche da quelli che rappresentavano, una volta, una soluzione per l'approvvigionamento di nuove risorse, che erano i prodotti finanziari.
Da questo punto di vista, quindi, bene la riduzione costante del debito però dalla parifica emerge, oltre a un maggiore investimento dal punto di vista personale, dal punto di vista degli investimenti e dal punto di vista dell'approvvigionamento di nuovo personale.



(Brusìo in aula)



MAGLIANO Silvio, relatore

Presidente, è complicatissimo riuscire a intervenire con questo rumore in aula.



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri, lasciate intervenire il Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio, relatore

Grazie, Presidente.
Tuttavia, alla luce di questi elementi riscontrati positivamente in sede di parifica, emerge la preoccupazione - dobbiamo dircelo e su questo occorrerà lavorare molto -dell'utilizzo dei gettonisti all'interno del Sistema Sanitario Regionale. È una problematica, perché è evidente che non possono essere racchiusi e inseriti all'interno della gestione del personale e utilizzati come spesa corrente per dare servizi ai piemontesi. Di fatto rischiano di essere una cifra oggettivamente fuori controllo.
Questo emerge in parifica. In parifica c'è anche un'attenzione sui bilanci preventivi e consuntivi delle nostre ASL e un'attenzione a come Regione Piemonte è in grado di gestire i suoi rapporti con Finpiemonte che, come sappiamo, è l'ente strumentale finanziario della nostra Regione.
Da questo punto di vista, cercare di essere il più attenti possibili è un compito che ci dobbiamo prefigurare.
Certo è che, anche in qualità di opposizione, una volta che arriva un giudizio di parifica e la parifica avviene, non possiamo che prenderne atto e su questo segnalare i punti di forza e di debolezza emersi dalla parifica che, li ripeto, sono il tema dell'utilizzo di gettonisti come una maggiore attenzione su come utilizziamo lo strumento di Finpiemonte e dei fondi su Finpiemonte, come utilizzarli al meglio e su come gestiamo il rapporto tra bilanci preventivi e consuntivi delle nostre ASL.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo in discussione generale; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
La collega Disabato ha rinunciato a intervenire?



PRESIDENTE

Sì.



GALLO Raffaele

Va bene, grazie.
Ho letto con attenzione il rendiconto e la relazione di parifica della Corte dei Conti di qualche giorno fa. Ho rilevato parecchi aspetti interessanti sui quali discutere in questa sede e in questo momento di discussione sul rendiconto.
Per non entrare troppo nel dettaglio di numeri e questioni relative al bilancio, mi focalizzerò in particolar modo su tre aspetti che hanno secondo me, un riflesso politico importante. Il primo: la rilevazione da parte della Corte dei Conti dei problemi di cassa che ha l'Ente in questo momento. Problemi di cassa che vengono specificati a pagina 21 della relazione, in relazione alla copertura delle dimensioni dell'Ente e quindi alla 'necessità di riservare in Tesoreria' - scrive la Corte dei Conti 'entro la chiusura dell'esercizio, tutte le disponibilità liquide non riversate'.
Attenzione che il problema di cassa è uno dei problemi più importanti per gli enti e, in generale, per le aziende. Problemi di cassa corrispondono a problemi di pagamento ai fornitori e di attuazione delle politiche che vengono approvate e messe in atto con i disegni di legge di bilancio che discutiamo in quest'Aula, dove discutiamo di competenza ma, molto spesso poi non si rende efficace ed effettivo quello stanziamento, perché mancano coperture di cassa.
Questo è un aspetto emerso qualche mese fa nella discussione del bilancio con l'impugnativa del Governo, ed è per questo che immagino che quest'Amministrazione aveva pensato di ridisegnare e ricontrattare la restituzione della cassa da parte del bilancio non sanitario al bilancio sanitario dell'Ente, rispetto al quale noi continuiamo a rimanere contrari ma non solo noi, ma anche il Ministero dell'Economia e delle Finanze - a guida, tra l'altro di un Ministro della Lega - che ha impugnato, non per nulla, quest'articolo. Rilevo, tra l'altro, che nella variazione di bilancio di luglio non è stato modificato quell'articolo, quindi si andrà in Corte Costituzionale a discutere su chi ha ragione, anche se non lo riteniamo il metodo migliore per dialogare con il Governo centrale.
La Corte dei Conti rileva problemi di riscossione e un ammontare di riscossione residuo da portare avanti di circa 1,2 miliardi, rispetto al quale solo il 53% dei crediti è stato incassato. Tale aspetto ci preoccupa particolarmente, più della situazione contabile per competenza, che in tutti gli aspetti rispetta l'equilibrio di bilancio e tutti i piani di rientro che erano stati definiti negli anni passati. La Corte dei Conti mette in evidenza la necessità di attuare azioni organizzative per migliorare, ottimizzare e aumentare l'incasso da parte dei crediti e rilevando, così come aveva già rilevato nella sua relazione il Collegio dei Revisori il 27 marzo 2023, 'significative criticità in ordine alla riscossione delle entrate da parte della Regione Piemonte'. Rileva anche la Corte dei Conti il fatto che, comunque, dal punto di vista gestionale e amministrativo, si sta cercando di mettere in campo delle azioni per andare incontro a queste esigenze.
Perché mi soffermo su quest'aspetto? Perché è il primo campanello d'allarme così importante che noi abbiamo sulla cassa, che però prefigura anni molto preoccupanti dal punto di vista della gestione del bilancio, anche per chi verrà dopo, nel 2024, perché imporrà anche una riduzione degli stanziamenti per competenza, per riallineare competenza e cassa. Quindi un elemento negativo di attenzione, su cui dobbiamo porre la massima attenzione, sia come maggioranza sia come opposizione.
Il secondo tema - mi spiace che sia uscito l'Assessore Icardi, ma ci sarà modo di discuterlo in IV Commissione - accende un faro sul tema dei bilanci delle ASL. Accendo un faro perché i colleghi sanno, e i Capigruppo ancora di più e lei, Presidente Allasia, in primis, della costante e continua richiesta del Partito Democratico di poter visionare i bilanci delle Aziende sanitarie e di poter discutere, insieme all'Assessore Icardi dell'andamento dei bilanci delle ASL e della sanità in generale, non solo per la preoccupazione legata alla possibilità di buchi di bilancio e di un ritorno in piano di rientro, ma anche per capire effettivamente la gestione della sanità, che rappresenta l'80% del nostro bilancio.
La Corte dei Conti qui evidenza con chiarezza il fatto che, a oggi, non risulta che la Regione abbia approvato i bilanci preventivi economici annuali delle ASL e della GSA riferiti all'anno 2022, mettendo in evidenza il fatto che questa Giunta ha prorogato al 20 giugno 2023, rispetto al 30 aprile 2023, la possibilità di approvare i bilanci del 2022 delle Aziende richiamando il Consiglio regionale e la Giunta - leggo testualmente - su un fatto: 'Il differimento dei termini non appare coerente con lo scopo di consentire che i risultati contabili della gestione siano certificati e resi noti e possano garantire la corretta informativa dei bilanci e gestione delle Aziende'.
Questo è uno degli aspetti che solleviamo da tanto tempo, purtroppo senza ricevere una risposta dall'Assessore Icardi. Anzi, l'Assessore ci dice di guardare sui siti e trovare tutti i bilanci delle ASL: non è un modo corretto di affrontare insieme e di controllare insieme la spesa pubblica della sanità, ancor di più dato che siete in ritardo, e lo certifica la Corte dei Conti, nell'approvazione di tutti i bilanci 2022.
Ci chiediamo: come facciamo a gestire fondi 2023 e, in generale, un bilancio così complesso e così delicato come quello sanitario, se a luglio dell'anno successivo non abbiamo ancora i conti chiusi dell'anno precedente? Questo è un altro elemento negativo che poniamo all'attenzione di quest'Aula, evidenziato dalla Corte dei Conti e su cui torneremo con forza Presidente Allasia, perché pretendiamo di discutere, insieme all'Assessore dell'andamento dei bilanci.
Ancora oggi, ma non è la prima volta, su giornali nazionali emerge con chiarezza il problema dei deficit di bilancio della sanità, in particolare anche del Piemonte, e questo ci allarma, perché se dovesse riportarci in piano di rientro, ci riporterebbe di nuovo a essere commissariati sulla sanità e quindi a non avere più le leve di bilancio della parte più importante della nostra azione.
Il terzo elemento su cui mi soffermo è sempre collegato alla sanità. Fatemi fare una battuta. So che non mi avete ascoltato ed è di poco interesse quello che ho detto, ma lo dice la Corte dei Conti, non il sottoscritto.
Leggo con voi, pagina 85 della relazione della Corte dei Conti, in merito ai nuovi ospedali che stiamo discutendo in quest'Aula. Proprio oggi ne avete approvati due, per Alessandria abbiamo votato anche noi e l'avete fatto con procedura d'urgenza. Ci avete convocato in quattro e quattr'otto per fare la delibera in Giunta e la delibera in Commissione. No, in Giunta non mi avete convocato, ma avete dato una sequenza temporale velocissima perché a vostro dire si sarebbero persi i finanziamenti INAIL. Noi ci abbiamo creduto (ci mancherebbe) e in modo responsabile abbiamo rispettato i tempi veloci che ci avete chiesto.
Peccato che voi avete una nota del 13 febbraio 2023 dell'INAIL che comunica alla Regione Piemonte e alle Aziende Sanitarie Regionali interessate l'avvio dell'istruttoria per la realizzazione dei nuovi ospedali, indicando le tempistiche da rispettare per la progettazione, che sono il 30 settembre 2023. Ma è possibile che dal 13 febbraio 2023 vi siete dovuti ridurre al 31 luglio per deliberare in fretta e furia, anche con una delibera sbagliata ieri in Commissione, due nuovi ospedali per non perdere la scadenza del 30 settembre 2023? Da febbraio a fine luglio! È da febbraio che sapete di questa scadenza. Quando noi vi critichiamo sulla mancata progettazione e sulla mancata capacità di far fronte agli impegni e di avere una visione complessiva della gestione del Piemonte, ci riferiamo a queste cose.
Capisco che se l'INAIL ci avesse scritto il 29 luglio, avremmo dovuto correre, ma è dal 13 febbraio che sapete che per i presìdi ospedalieri che volete andare a finanziare con l'INAIL, ammesso che si riescano a finanziare, dev'essere avviata la progettazione entro il 30 settembre. E siete arrivati al 1° agosto con procedure d'urgenza.
Purtroppo è sempre complicato spiegare queste cose ai piemontesi, ma se ci ascoltassero e sentissero veramente come gestite la Regione, non avrebbero dubbi nel togliervi la responsabilità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Nemmeno a farlo apposta, c'è anche una parte del giudizio di parifica che riguarda l'edilizia sanitaria di cui parlavamo prima e cui ha anche accennato il collega Gallo. Infatti, la Sezione regionale di controllo ha segnalato (questo nel 2021), relativamente agli investimenti in edilizia sanitaria, che dagli aggiornamenti forniti, escludendo l'ospedale di Verduno, per nessuna delle opere risulta avviata la fase della concreta realizzazione.
Pertanto, continuano a non essere definite neppure le fasi precedenti e si procede comunque con una estrema lentezza, che mal si concilia con le esigenze di miglioramento dell'edilizia sanitaria evidenziate nelle precedenti relazioni della Sezione. Così quello che ripetiamo continuamente in quest'Aula viene anche ripreso dalle note del giudizio di parifica.
Peccato che non ci sia l'Assessore Icardi, perché questo non è un mio comunicato stampa, ma l'ha scritto la Sezione della Corte dei conti: "Tra le iniziative urgenti di elevata utilità sociale nel campo dell'edilizia sanitaria valutabili' - non certe, ma valutabili - 'nell'ambito dei Piani triennali di investimento dell'INAIL era compresa la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero dell'ASL TO5 di cui al successivo allegato 3".
Anche in questo caso, si evidenzia una certa inerzia da parte dell'Amministrazione regionale per quanto riguarda l'edilizia sanitaria, ma non è tutto. La Sezione di controllo richiama la Regione su altri aspetti importantissimi, come quello della gestione dei residui, che sono proprio quelli che fanno saltare i bilanci delle pubbliche amministrazioni, perch spesso non si riesce a ben definire cosa effettivamente siamo in grado di riscuotere e cosa effettivamente dobbiamo dare a terze parti.
Addirittura si ammonisce la Regione per quanto riguarda la cancellazione di residui senza il parere dei Revisori, peraltro ipotizzando anche il rischio di un danno erariale, perché è importante, nel momento in cui si vanno a cancellare dei residui, avere la controprova da parte dell'organo di revisione, che è quello che dovrebbe fare da arbitro rispetto a un'amministrazione che chiaramente non se la può 'cantare e suonare' da sola, ma deve confrontarsi con l'organo di revisione, che garantisce una terzietà dell'analisi dei residui che possono essere eliminati.
Inoltre, a pagina 25 della relazione che ci è stata esposta dalla Corte dei Conti, recuperabile sul sito della stessa, si parla anche "di aver riscontrato ancora una volta alcune problematiche relative in particolare alla tardività delle azioni amministrative messe in campo per il recupero dei crediti, nonché alla tardività delle azioni intraprese su residui attivi molto datati, e di aver rilevato ancora che non sono state evidenziate le percentuali di inesigibilità per le posizioni, residui attivi, che nonostante giuridicamente abbiano i canoni per essere mantenuti a causa, ad esempio di procedure fallimentari in atto, non hanno certezza dell'esigibilità, anzi in alcuni casi le richieste ai curatori sono molto datate, oppure vi sono posizioni che sono aperte da molto tempo, ad esempio il recupero di contributi, e che essendo state portate a riscossione coatta, pur potendo essere mantenute, non sono effettuate conseguenti verifiche necessarie. Verifiche, ad esempio, da parte del Responsabile della verifica dell'esistenza ancora della società tramite una semplice visura camerale".
Inoltre, ravvisa "ritardi nelle procedure di recupero, soprattutto relativo a partite di recupero per revoca di contributi concessi; presenza di residui passivi datati che non hanno motivazioni per non essere pagati, e residui attivi datati che non vengono da tempo sollecitati, rischiando così anche le possibili prescrizioni e i conseguenti danni erariali'".
Si parla, inoltre, di "mancanza di documentazione nelle cancellazioni di residui attivi che attesti le procedure seguite nel recupero al fine di provare le azioni poste in essere dall'ente sull'interruzione dei termini di prescrizione, la mancata prescrizione per negligenza o errore e di necessaria relazione esplicativa dell'operato" Poi, a dire la verità, nella parte successiva si parla di un'azione proattiva da parte della Regione per cercare di risolvere queste problematiche, attraverso anche una riorganizzazione della gestione dei residui. Però, sono elementi importanti che la Corte ci sottolinea, con il rischio di perdere dei crediti cui rischiamo di non poter più accedere e d'altra parte, il rischio di riportare a nuovo dei crediti su cui non abbiamo più nessuna possibilità di recupero.
Vorrei fare anche un altro passaggio in merito al rendiconto, perch rispetto alle previsioni ci sono stati andamenti diversi dell'Euribor.
Perché parlo di questo? Perché la spada di Damocle che abbiamo sulla testa riguarda la gestione dei tre prodotti derivati che abbiano contratto con tre istituti di credito diversi.
Per una volta, l'inflazione ci viene a favore, perché, nonostante la questione sia stata gestita male (tutti sappiamo che quei contratti erano stati gestiti male), ma qualcuno, come ha detto, non conosceva l'inglese e quindi li ha sottoscritti comunque.
Per quanto riguarda la struttura di questi crediti, con l'aumento dell'inflazione e, quindi, anche con l'aumento dei tassi indicati all'Euribor a sei mesi, abbiamo il vantaggio che, fino al 3,75%, abbiamo una parte di swap che ci viene riconosciuta dalle banche, quindi rispetto a quello che pagavamo negli anni scorsi abbiamo una riduzione del costo a carico dell'Ente del mantenimento del derivato.
Questo ci permetterà di sbloccare qualche milione, se non qualche decina di milioni di euro, ma sarebbe anche il caso magari di discutere insieme come destinarli, visto che, fra l'altro, abbiamo la necessità di finanziare delle progettazioni per i nuovi ospedali e una delle possibili opzioni potrebbe essere questa. Questo lo dico adesso, proprio perché, come Consiglieri, non abbiamo la possibilità di fotografare in un determinato momento il bilancio, perché è solamente la Giunta a essere in grado di capire dove si liberano delle risorse e, molto spesso, anche a riallocarle molto velocemente.
Poiché è evidente che si stanno aprendo degli spazi rispetto a possibili manovre di bilancio, chiedo, attraverso di lei, Presidente, all'Assessore Tronzano se sarà possibile discutere in quest'Aula dove destinare queste risorse che, alla fine dell'anno, risulteranno in esubero rispetto a quanto abbiamo preventivato, perché appunto rispetto alle previsioni, che sono andato a vedermi, che erano state espresse nel bilancio di previsione abbiamo una crescita del tasso d'inflazione che libera più risorse rispetto a quelle che erano state preventivate.
Poi, è anche vero che con l'andamento dell'inflazione possono variare anche altre parti del bilancio, ma non è detto che con l'aumento dei prezzi si vada per forza a registrare una contrazione delle entrate, anzi spesso è proprio il contrario, perché con l'aumento dei prestiti in tanti casi aumentano le entrate fiscali. Ovviamente bisogna analizzare bene le dinamiche, però sono qui a chiedere se, per una volta, possiamo decidere insieme come destinare queste ulteriori risorse, considerando che (continuo a ripeterlo ormai da quattro anni) noi, come Consiglieri, non abbiamo la possibilità di avere una fotografia del bilancio della Regione Piemonte nel momento stesso in cui stiamo andando a fare una ricerca sulle piattaforme che ci vengono messe a disposizione dalla Regione, per analizzare i dati di bilancio.
Con questo chiudo, anche perché ho quasi terminato il tempo, ma sarebbe sicuramente vantaggioso per tutti, visto che è evidente che si libereranno delle poste nel bilancio regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Mi sono soffermato sulla fotografia della Corte dei Conti riguardo all'utilizzo delle risorse del PNRR.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un'occasione unica per progettare e costruire il Piemonte dei prossimi anni; è un treno da non perdere, un'opportunità che avremmo dovuto affrontare al meglio per rilanciare il nostro territorio dopo la pandemia, dopo la crisi economica che ha colpito il nostro Paese e non solo.
C'è stato un grande lavoro, abbiamo e avete fatto riunioni in tutte le Province e abbiamo ascoltato i territori, ma sembra che qualcosa sia andato storto. Guardate, avere ottenuto per il nostro Paese qualcosa come 235 miliardi euro è un risultato straordinario, che è stato portato avanti grazie al grande lavoro del Governo Conte, dopo lunghe ed estenuanti trattative in Europa; un risultato che però, purtroppo, rischia di andare in parte perso a causa di quella che io definisco l'inadeguatezza del nostro sistema e, purtroppo, in molti casi, anche della nostra classe politica.
Parliamo di circa sei miliardi di euro per quello che riguarda le risorse assegnate al Piemonte. Per quanto riguarda gli interventi di diretta competenza regionale, stiamo parlando di circa di un 1,4 miliardi suddivisi in diverse Missioni strategiche e in diversi Capitoli.
Tempo fa, sono stato invitato a un confronto in cui si parlava del PNRR e di quello che sta succedendo nella mia Provincia. I dati non erano assolutamente confortanti. Circa un paio di mesi fa, quando presentai l'ordine del giorno, si parlava di sette progetti conclusi, con decine e centinaia di progetti ancora in corso d'opera; se allora la media nazionale dei progetti conclusi era dell'1,2%, sulla nostra Provincia e, forse, anche nel Piemonte non arrivavamo neanche allo 0,5%. Qui finiscono le certezze.
Sull'andamento di questa importante partita che stiamo giocando, la Regione offre pochi strumenti di controllo e trasparenza e non lo sostengo io, non lo sostiene Martinetti, non lo sostiene neanche il Movimento 5 Stelle, ma lo dice chiaramente la Corte dei Conti, in quello che è il giudizio di parificazione del Rendiconto generale della Regione Piemonte del 2022, di cui abbiamo sentito diversi estratti anche poco fa, Presidente.
Cito testualmente: "Non risulta tuttavia ancora possibile, dalla consultazione del predetto sito web' - quello attivato dalla Regione 'l'aggiornamento sullo stato di attuazione di ciascun progetto e si rileva una certa difficoltà di comparazione delle informazioni ivi reperibili con quelle presenti sul sito istituzionale che aggrega, su base nazionale, i dati sull'avanzamento del Piano. E ciò sia per quanto concerne il conseguimento dei traguardi e degli obiettivi, sia per quanto riguarda i dati più propriamente finanziari".
E ancora prosegue: "In linea con quanto riferito nel riscontro istruttorio e alla luce delle rilevate insufficienze, si ritiene che la Regione Piemonte dovrebbe dotarsi di strumenti idonei a rilevare e a monitorare gli investimenti attivati, compresi quelli assegnati agli altri soggetti attuatori del sistema territoriale di propria competenza, rafforzando così il proprio sistema di controllo interno. Ciò allo scopo di disporre di informazioni complete e strutturate circa il tempestivo utilizzo delle risorse pubbliche sul territorio e il conseguimento dei previsti milestone e target, l'andamento finanziario dei progetti finanziati e le eventuali difficoltà operative insorte".
Ecco, a tutto ciò si aggiungono poi quelle che sono ormai le croniche difficoltà cui va incontro il nostro sistema Paese nell'attuare quanto è previsto dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza; tra le cause principali c'è sicuramente l'inadeguatezza della macchina amministrativa dai livelli più bassi a salire, il tristemente famoso e complicato sistema di rendicontazione ReGiS, oltre alla mancanza cronica di risorse economiche delle casse dei Comuni che, in molti casi, devono anticipare delle risorse che purtroppo non hanno.
I rischi sono evidenti e sono sotto gli occhi di tutti, cioè il Piemonte rischia di perdere un treno che passa una sola volta e che deve veramente guardare a quello che sarà il Piemonte del futuro, il Piemonte che vorremmo per i prossimi anni.
Anche per questi motivi, anche se io non sono un componente della Corte dei Conti, già ci eravamo resi conto che c'era qualche problema su come venivano utilizzati questi fondi, su come veniva trattato questo argomento.
Il 26 aprile scorso avevamo depositato un ordine del giorno, in cui si chiedeva al Consiglio regionale di istituire, anche in Piemonte, una Commissione speciale sul monitoraggio del PNRR. Come hanno evidenziato anche i giudici contabili, risulta fondamentale monitorare con attenzione gli interventi, l'utilizzo dei fondi europei da parte della Regione e l'efficacia dei bandi regionali, anche in merito all'andamento e all'utilizzo dei fondi e la loro distribuzione.
Noi crediamo che la Commissione sarebbe uno strumento efficace per garantire piena trasparenza sull'impiego delle risorse del PNRR. Il Consiglio regionale della Lombardia, questa Lombardia che tanto vi piace e molto spesso ci portate ad esempio, su proposta del Movimento 5 Stelle, ha già istituito una Commissione di questo tipo e cominciano a vedersi dei risultati.
Pertanto, signor Presidente, auspico, nell'ottica di una leale collaborazione istituzionale, che anche in Piemonte si riesca ad arrivare a questo obiettivo. In ballo c'è il futuro della Regione, dei suoi territori dei suoi cittadini e delle sue comunità.
Grazie, Presidente, per l'attenzione.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Vorrei riprendere sul rendiconto alcune considerazioni che hanno già svolto i miei colleghi, intanto facendo precedere ogni considerazione da una premessa (lo dico a lei, Presidente, ma indirettamente all'Assessore Tronzano).
Come la volta scorsa, in occasione dell'assestamento di bilancio, ebbi modo di stigmatizzare il fatto che i Revisori dei conti avevano espresso un parere negativo, ma questa volta quantomeno devo riconoscere all'Assessore che viene portato in approvazione un rendiconto che ha il parere positivo dei revisori stessi, dato il 15 giugno scorso.



(Commenti fuori microfono)



MARELLO Maurizio

No, su questo è positivo, mi pare; non so se ho visto bene, magari è negativo pure questo, ma non credo.
Poi c'è il giudizio di parifica della Corte dei Conti, quindi partirei di qui, come prima considerazione. È un rendiconto che fotografa la situazione patrimoniale e di conto corrente della nostra Regione al 31-12-2022, quindi fotografa l'anno 2022; una Regione che ha comunque un risultato di amministrazione per il 2022 che è sotto di cinque miliardi e 342 milioni (quindi è un disavanzo ancora pesante per un ente come il nostro) e un debito che si riduce a 4,6 miliardi, se ricordo bene. Questo è frutto del Piano di rientro avviato con l'amministrazione Chiamparino e che prosegue al ritmo di rate annuali che ormai superano, credo, i 500 milioni all'anno (se non sbaglio, grosso modo 500-550, dovrebbe essere così). La riduzione del debito e quindi l'aver continuato a far fronte a questa rata mi pare sicuramente un elemento positivo.
Abbiamo un bilancio sull'anno che ha, grossomodo, 15 miliardi e 200 milioni di entrate, 14 miliardi e 900 milioni di uscite, con un fondo cassa che al 31-12-2022 era di circa 95 milioni. Ecco, questi sono i macro numeri del rendiconto, che fotografano una Regione che, come tante altre, ormai da anni vive una significativa stagione d'indebitamento; una stagione di rientro da questo debito seria, che credo sia stato giusto intraprendere per cercare, nell'arco di un po' di anni, di mettere a posto i conti.
Chiaramente, tutto questo pesa sulle politiche, sugli investimenti e sulla capacità concreta di realizzazione dei progetti.
La seconda considerazione riguarda i rilievi che già i miei colleghi che sono intervenuti hanno, in maniera molto diffusa, evidenziato. La Corte dei Conti, nel giudizio di parifica, che è stato un giudizio positivo, ha per focalizzato alcune criticità. Per la verità, non è la prima volta; alcune di queste sono già state evidenziate dalla Corte negli anni antecedenti.
Sicuramente, vado a memoria, lo scorso anno ci sono state criticità che riguardano, e non potrebbe essere diversamente, ovviamente, la gestione della sanità e il tema delle liste d'attesa, che continuano a essere molto molto lunghe, soprattutto per quanto riguarda le prestazioni più semplici non eccessivamente complesse, ma che sono anche quelle più diffuse e più numerose, quelle che coinvolgono il maggior numero di cittadini.
Su questo sappiamo che il disagio è estremamente diffuso tra la popolazione. Non a caso, il nostro partito sta portando avanti ormai da settimane una campagna di raccolta firme a oggetto 'Stop alle liste d'attesa', che voleva essere un modo per concentrare l'attenzione su uno dei maggiori problemi che affligge il nostro sistema sanitario, ma anche un modo per dare voce a quelle centinaia e migliaia di persone che quotidianamente, si trovano a vedersi prenotati esami, prestazioni operazioni, interventi chirurgici e quant'altro a distanza di mesi e talvolta, a dover fare una sorta di pellegrinaggio sanitario nella regione Piemonte.
Sappiamo che con il CUP unificato, pur di poter accedere a una prestazione si è disposti o si è costretti a fare decine di chilometri. Ovviamente tutto questo va sottolineato, perché non soltanto costituisce un disservizio rispetto a un diritto fondamentale come quello alla salute, ma continua a essere la porta principale da cui sono costretti a passare molti cittadini che hanno le possibilità economiche per entrare nel mondo della sanità privata.
Parallelamente assistiamo, da un lato, a un depauperamento della sanità pubblica e, dall'altro, alle ingiustizie forti tra chi ha le possibilità economiche di farsi curare privatamente e chi queste possibilità non le ha.
Sempre nell'ambito sanitario, è già stato detto e non mi soffermo, la Corte dei Conti ha rilevato il tema dell'eccessivo ricorso ai gettonisti, con tutte le conseguenze del caso dal punto di vista dei bilanci delle ASL.
Rispetto a questo vorrei sottolineare, visto che in questa giornata abbiamo dedicato una parte del nostro tempo all'esame dei due provvedimenti relativi alla localizzazione dei due ospedali (quello di Ivrea e quello di Alessandria) come la Corte dei Conti si soffermi nuovamente, come già aveva fatto l'anno scorso, dicendo che la lungaggine nelle localizzazioni dei siti e il tema dell'aumento dei costi rischiano di mettere in difficoltà la realizzazione concreta di nuovi nosocomi ma, soprattutto - forse l'ha già fatto il collega Gallo - ricordo che una corretta programmazione dell'edilizia sanitaria deve passare attraverso l'approvazione del nuovo piano sanitario regionale.
Questa cosa la stiamo dicendo dall'inizio della consiliatura dai banchi delle opposizioni e non soltanto da parte dal Partito Democratico. Sappiamo che c'è stata un'emergenza straordinaria come quella del COVID, ma il tema di un nuovo Piano sanitario nell'ambito del quale trattare anche una corretta programmazione dal punto di vista dell'edilizia ospedaliera era rimane e sarà il tema fondamentale per la gestione della nostra sanità.
Non mi soffermo sulle criticità rilevate rispetto alla possibilità di valutare lo stato d'attuazione dei progetti finanziati alla Regione Piemonte dal PNRR, un'ulteriore criticità che la Corte dei Conti ha messo in evidenza.
Tutto questo per dire che, ovviamente, il voto - i miei colleghi di Gruppo avranno modo di dire ancora qualcosa sul tema - non potrà che essere, da parte nostra, negativo. Credo che quest'Aula, maggioranza e opposizione debba raccogliere con grande sforzo i suggerimenti che la Corte dei Conti ha messo in evidenza, pur, e va riconosciuto, in un ambito, e ne siamo soddisfatti, di valutazione complessivamente positiva del rendiconto e della parifica.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Intervengo per dire di votare il rendiconto e per dire che saremmo contenti se ci fate aprire il punto sulla riforma urbanistica (il disegno di legge n. 267) o, quantomeno, che ci sia un patto tra gentiluomini che quel disegno di legge, in parte contestato, sia affrontato nella prima seduta di Consiglio di settembre.
Sapete benissimo come la pensiamo e sapete che abbiamo dei tempi stabiliti dal fatto che ci saranno alcuni articoli su cui la Corte Costituzionale deciderà se sono di competenza regionale, come noi auspichiamo, o se sono di competenza nazionale.
Le questioni sono due: approvare il rendiconto e aprire e chiudere subito il punto sulla riforma urbanistica o, in alternativa, affrontarlo come primo punto a settembre.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Non vedo altre richieste d'intervento in discussione generale.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Sarò velocissimo. Manifesto la mia felicità per l'approvazione del rendiconto non solo per la maggioranza, ma anche per la Regione Piemonte e i propri cittadini. Come dicevate, il debito diminuisce: questo è sicuramente un valore per tutti. Ma l'orgoglio è anche quello di non aver aumentato le tasse, che è un argomento più di parte.
Lasciatemi solo ringraziare i miei Uffici, quindi il Direttore, i Dirigenti e tutti i rappresentanti del Settore Bilancio. Ricordo a tutti che, senza la tecnica, un bilancio così è complicato farlo, quindi bisogna veramente ringraziare la grande abnegazione e competenza degli Uffici, ed è per questo che sono ancora più contento per una parifica, senza eccezione da parte della Corte dei Conti, che è la quarta per quanto ci riguarda.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.
È chiusa la discussione generale, per cui passiamo all'esame dell'articolato. Ricordo che ci sono nove articoli.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Sull'articolo 2 non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Sull'articolo 3 non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Sull'articolo 4 non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Sull'articolo 6 non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 Sull'articolo 7 non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Emendamento rubricato n. 1) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 2.1) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti vengono dati per illustrati.
Non essendovi dichiarazioni di voto, passiamo alle votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2.1).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 8, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 L'articolo 9 non ha emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Abbiamo concluso le dichiarazioni di voto. Chiedo se vi sono interventi in merito alla...



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Martinetti, su cosa? Perché è lì? Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 1160, l'Aula ne ha respinto l'inserimento, dopo la richiesta e la votazione sull'iscrizione degli ordini del giorno.
La parola alla Consigliera Disabato, sull'ordine dei lavori.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
In realtà, noi abbiamo chiesto l'attrazione alla discussione del rendiconto, visto quanto pronunciato dalla Corte dei Conti sulla mancata trasparenza dell'utilizzo dei fondi del PNRR sui progetti; quindi, abbiamo collegato giustamente quel tema alla discussione del rendiconto.



PRESIDENTE

Consigliera Disabato, capisco l'importanza dell'argomento, però all'inizio della seduta, secondo il Regolamento, lei ha fatto la richiesta d'inserimento dell'ordine del giorno e anche della votazione sull'inserimento di vari passaggi in fase di modifica dell'o.d.g. medesimo della giornata odierna, ma l'Aula ha respinto la vostra richiesta.
Poiché comprendo la situazione, nell'assoluta benevolenza che possa avere questa Presidenza e in accordo con l'Assessore Tronzano, concediamo di trattare l'ordine del giorno n. 1160 presentato da Martinetti, Sacco e Disabato, inerente a "Istituzione Commissione speciale PNRR, monitoraggio sull'utilizzo dei Fondi europei ed efficacia dei bandi regionali".
Con i poteri conferitimi, se vuole dare la possibilità di illustrare l'ordine del giorno, lo può fare, brevemente, prego.
La parola al Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
In realtà, lo darei per illustrato, visto che ho già.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Grazie.
Abbassi le mani, perché è concesso soltanto alla Presidenza fare quel gesto.
Chiedo se vi sono interventi in merito all'ordine del giorno n. 1160 altrimenti, chiedo il parere della Giunta.



(Commenti dell'Assessore Tronzano)



PRESIDENTE

Diamo il parere della Giunta, poi le do la parola per il.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Il parere sull'ordine del giorno è negativo non perché non sia interessante, ma perché esiste già un gruppo di lavoro su questo tema convocato anche su richiesta del Capogruppo Gallo, qualche tempo fa - ogni tanto ci si vede - sul tema del PNRR.
Se, quindi, avete piacere, possiamo ripetere questo incontro, come già avvenuto in passato, senza aggiungere Commissioni di nessun genere, anche perché - lo ricordo a tutti - il PNRR ci sorvola: non siamo protagonisti assoluti e non deteniamo il potere su questo argomento.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco, per dichiarazione di voto.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per dire che chiediamo qualcosa di più. Chiediamo di istituire una Commissione speciale sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per il monitoraggio sull'utilizzo dei fondi europei e l'efficacia dei bandi regionali, definendo che la Commissione ha, tra i suoi obiettivi, il monitoraggio degli interventi del Piano nazionale dell'utilizzo da parte della Regione dei fondi europei e dell'efficacia di eventi regionali anche in merito all'andamento dell'utilizzo dei fondi stessi e alla loro distribuzione.
Mi sembra anche un meccanismo di trasparenza nei confronti dei piemontesi e ritengo doveroso, visti anche i rilievi che ci sono stati fatti dalla Corte, istituzionalizzare una Commissione, cioè non può essere un gruppo di lavoro informale su un tema così importante come il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza: occorre almeno una Commissione.
Quella del Piano nazionale di ripresa e resilienza è una partita che capita una volta nella vita ed è giusto che tutti i Consiglieri possano partecipare a questa Commissione, senza relegarla a una mera discussione che possiamo fare a lato dell'Aula o in qualche stanzetta dove convocare il gruppetto di lavoro. Non stiamo parlando di definire quali sono le nostre sensibilità rispetto a una legge o un'altra, dove si può decidere di incontrarsi informalmente, ma di un lavoro organico sulla gestione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che mi sembra che non stia andando particolarmente bene.
Pertanto, forse è il caso di prevenire, invece di curare, anche un po' com'è avvenuto per quanto riguarda gli ospedali che abbiamo trattato poco fa. A parte una richiesta di trasparenza, c'è anche una nostra disponibilità a dare una mano nella gestione di questi fondi, anche perch poi rischiamo di scoprire da enti terzi che le cose non sono andate come sarebbero dovute andare. Magari se si discute prima, certi aspetti spiacevoli si possono anche evitare.
Si assicurerebbe più trasparenza e anche un vantaggio nei confronti dell'Amministrazione, che almeno non sarebbe gravata dal fatto di dover gestire nelle proprie stanze una partita così importante come il PNRR, che non è proprietà della maggioranza, ma di tutti i piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altre richieste, chiedo il parere della Giunta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti.
Eravamo in dichiarazione di voto: interviene in dissenso con il suo Gruppo?



MARTINETTI Ivano

Presidente, abbia pazienza! Intervengo forse.



PRESIDENTE

Ma non è un dibattito fra voi, Movimento 5 Stelle, e l'Assessore: è un ordine del giorno! Già vi ho concesso di trattarlo. Poi, se volete trattarlo come meglio credete, non funziona così: mi dispiace. Io capisco che è il 1° agosto e pensate di andare presto al mare, ma.



MARTINETTI Ivano

No, no, starò a casa, quindi, Presidente.



PRESIDENTE

Ognuno è libero di fare ciò che vuole: fortunatamente è un paese libero.



MARTINETTI Ivano

Intervengo solo per ricordare a quest'Assemblea che l'Assessore Tronzano ha parlato di un gruppo di lavoro su questo argomento che l'ultima volta è stato convocato più di un anno e mezzo fa. Sono profondamente deluso dalla sua valutazione, perché era assolutamente.



(Commenti fuori microfono)



MARTINETTI Ivano

No, no. Un anno e mezzo fa, l'ultima volta. Noi chiediamo e lei ce lo boccia, come fa su tutto il resto, sulle leggi e via dicendo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Questo prevedono il Regolamento e la democrazia, Consigliere Martinetti; poi, se vuol fare polemica, la faccia pure.
Il parere della Giunta regionale sull'ordine del giorno è contrario.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1160, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Non vi sono dichiarazioni di voto sull'intero testo del rendiconto, per cui possiamo procedere con la votazione finale.
Il numero legale è 25.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Vorrei capire qual è l'intesa per proseguire i lavori sul fitto elenco di punti all'o.d.g. Come ricordo, ce ne sono 49, anzi, 73.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Mi rivolgo ai Consiglieri Preioni, Bongioanni e Biletta.
Con la trattazione del rendiconto, terminano i lavori della seduta odierna, prima della pausa estiva.
Per qualcuno qui presente in Aula, invece, questa è proprio l'ultima seduta consiliare (non per lei, Consigliere Preioni, ce n'è ancora qualcuna che ci attende, non si preoccupi).
Mi fa piacere rivolgere, a tal proposito, un saluto mio e di tutta l'Assemblea alla funzionaria dell'Ufficio Aula Marcella Izzinosa che, con oggi, termina la propria esperienza lavorativa, iniziata proprio in Consiglio regionale nel lontano 1979.



(Applausi)



PRESIDENTE

Complimenti! Ha superato pure il dottor Panté.
Salutiamo quindi Marcella, formulandole i più sinceri auguri di un pensionamento sereno, in compagnia della sua numerosa famiglia.
Auguro a tutti un buon proseguimento dei lavori e ringrazio ancora lei signora Marcella. Grazie del lavoro che ha svolto con noi e negli scorsi anni.
Con questo, concludiamo i lavori di oggi. La Conferenza dei Capigruppo è convocata subito in sala Morando.
Auguro di nuovo a tutti un buon lavoro e un buon proseguimento di giornata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.12)



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