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Dettaglio seduta n.265 del 11/07/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 10.01 il Presidente Allasia constata la mancanza del numero legale e ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna la seduta alle ore 10.31)



(La seduta inizia alle ore 10.43)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che sono in congedo i Consiglieri Carosso, Caucino, Cerutti, Cirio, Lanzo, Leone e Protopapa.
Il numero legale è 23.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento all'o.d.g, odierno dell'ordine del giorno n. 1552 inerente a "Riorganizzazione dei servizi in ambito reumatologico per una maggiore efficacia e sostenibilità del sistema sanitario regionale".
Il tema della reumatologia interessa, purtroppo, molti cittadini e cittadine piemontesi; sarebbe importante che il Consiglio si potesse esprimere sull'idea di arrivare a una rete, a un sistema funzionante per garantire a tutti i piemontesi la stessa tipologia di terapia e la stessa possibilità di accesso alle cure, essendo una malattia che ha un tasso di cronicità importante e dunque definita cronica.
Nell'impegno dell'atto si cita una serie di opportunità e di iniziative che vale la pena mettere in campo come un Tavolo di lavoro, insieme anche alle associazioni che si occupano di questo tipo di patologia.
Se fosse possibile, chiedo dunque l'inserimento all'o.d.g. della seduta odierna dell'ordine del giorno 1552.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Demarchi; ne ha facoltà.



DEMARCHI Paolo

Grazie, Presidente.
Anch'io chiedo cortesemente di inserire all'o.d.g. della seduta odierna del Consiglio regionale l'ordine del giorno n. 1668 ad oggetto "'Inserimento dei Comuni di Revello, Envie, Barge e Bagnolo Piemonte nella richiesta dello stato di calamità naturale a seguito della grandinata verificatesi in data 07/04/2023". Danni da grandine verificatesi soprattutto nell'area del Cuneese, del Roero e della Langa, ma anche nell'Alessandrino e nell'Astigiano.
Quei Comuni, che sorgono attorno al Monte Bracco, sono stati anche oggetto di visita del Presidente, degli Assessori e del Vicepresidente per la quantificazione dei danni, perché lo scorso 7 aprile hanno subìto una grossa grandinata; le reti antigrandine non erano ancora aperte perché si era in un periodo dove potevano verificarsi effetti nevosi e quindi avrebbero potuto distruggere gli impianti.
È necessario, se è possibile, inserire questi Comuni all'interno dello stato di calamità che verrà richiesto al Ministero dell'Agricoltura, perch gli agricoltori di quei Comuni hanno subìto danni notevoli non solo alle colture, ma anche strutturali.
Chiedo anche se è possibile discuterlo nella seduta odierna.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Anche da parte mia avanzo la richiesta di inserimento all'o.d.g. odierno dell'ordine n. 1662 ad oggetto "Per un piano completo di assunzioni per la sanità pubblica piemontese che preveda anche la riattivazione e il rafforzamento della rete dei consultori familiari e la reinternalizzazione dei lavoratori del CUP".
L'ordine del giorno che ho presentato e di cui chiedo l'inserimento nell'o.d.g. odierno, vista la stringente attualità, prende spunto da un fatto positivo di cui abbiamo avuto informazione dagli organi di stampa che è la chiusura dell'intesa avvenuta venerdì 7 luglio tra i principali sindacati del settore sanitario con la Regione Piemonte, con il Presidente Cirio e l'Assessore alla sanità per la messa a disposizione di risorse aggiuntive e, soprattutto, l'assunzione al netto del turnover di 2.000 nuove figure sanitarie e amministrative all'interno del sistema sanitario regionale che, come quello nazionale, sta patendo una grave crisi di presenza di personale a tutti i livelli.
Quest'Aula si è più volte occupata di situazioni di emergenza, vuoi nei pronto soccorso, vuoi nelle strutture sanitarie e negli ospedali; pensiamo a tutto il tema delle liste d'attesa e anche alla capacità di reggere dell'intero sistema.
Dovrebbe essere un'attesa condivisa da tutto il Consiglio la possibilità e la disponibilità, da parte dell'Assessore competente, di una informativa o in Commissione o in Aula sull'accordo e, soprattutto, su come si intende proseguire nella sua attuazione, cosa che richiede un'informativa e anche una condivisione delle modalità.
Questo ordine del giorno coglie l'occasione per sottolineare due aspetti di cui siamo consapevoli, di carenza e di difficoltà: da un lato il tema del CUP, di cui siamo stati resi edotti dai lavoratori solo nelle settimane scorse; quindi questo accordo rappresenta la possibilità di reinternalizzazione di quei lavoratori. Inoltre, cosa secondo me ancora più importante, questa dovrebbe essere l'occasione per una rivitalizzazione, un intervento specifico sulla rete dei consultori familiari piemontesi, la cui carenza di personale e di orario, di disponibilità a favore delle famiglie e delle donne piemontesi è ormai cronica.
La richiesta, con questo ordine del giorno, è che tali disponibilità di assunzioni prevedano anche un piano specifico per la riattivazione e il rafforzamento della rete dei consultori familiari.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Accossato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Alla luce della richiesta del collega Demarchi del Gruppo della Lega di inserimento dell'ordine del giorno relativo alle condizioni dei due Comuni colpiti dalla grandine, a nome del Gruppo e d'intesa con il Capogruppo chiedo un'informativa di un Assessore tra i tanti presenti, valuti lei quale.



PRESIDENTE

Sono un po' imbarazzato.



RAVETTI Domenico

Per me uno vale l'altro. In questo caso, per la Giunta, uno vale uno.



PRESIDENTE

Se vuole, posso delegare all'informativa il Consigliere Gavazza. È una battuta.



RAVETTI Domenico

Sarebbe sicuramente all'altezza. Torno alla serietà: è poco seria la presenza o, meglio, l'assenza degli Assessori. Li vedo però molto presenti sui territori, alle sagre. Li capisco: coprono con la loro presenza fisica alle sagre le molte assenze di governo del Piemonte. Forse un piatto di agnolotti porta qualche preferenza in più rispetto alle assenze nelle loro.
Mi fermo e torno serio.
Il collega Demarchi ha posto una questione rispetto ad alcuni paesi del suo territorio e alla grandine. Io chiedo un'informativa dell'Assessore sul tema della siccità, legata anche all'agricoltura, un'informativa in grado di definire complessivamente i perimetri piemontesi entro cui la grandine ha provocato dei danni. Da notizie lette sui giornali, c'è anche il tema delle cavallette, che ha devastato alcune colture presenti in alcune zone del Piemonte.
Chiedo se, per favore, l'Assessore competente può dirci qualcosa in materia.



PRESIDENTE

Grazie. Non vedo altre richieste. Prima di procedere all'inserimento volevo solo fare una considerazione al collega Ravetti: non è più periodo di agnolotti, eventualmente di zucchine o cotolette in carpione, insalata russa, cibi più estivi; non so dalle sue parti, però alle sagre a cui partecipo gli agnolotti vanno per la minore o, in montagna, sempre la polenta.
Però, non essendo questa una riunione enogastronomica, riprendiamo l'attività legislativa.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Era giusto per riprendere il suo discorso e chiedere all'Aula se ci sono Consiglieri contrari all'inserimento dell'ordine del giorno n. 1552 del collega Magliano sulla riorganizzazione dei servizi in ambito reumatologico; dell'ordine del giorno n. 1668 del collega De Marchi relativo all'inserimento di alcuni Comuni della provincia di Cuneo tra quelli che richiedono lo stato di calamità naturale a seguito della grandinata della scorsa settimana: l'ordine del giorno n. 1662 della collega Accossato sul piano completo di assunzione per la sanità pubblica piemontese.
Se non ci sono contrari, li possiamo considerare inseriti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Scusi, Presidente, però il tema di una calamità naturale è così importante che non può non prevedere una relazione in Aula da parte dell'Assessore competente.
Guardi, non voglio usare altri concetti legati alla serietà dell'azione di governo del Piemonte. Mi limito a dire che non possiamo proprio far passare tutto; poi, francamente, lo so che non è nemmeno più una notizia ma vorremmo sapere come dobbiamo comunicare le questioni che capitano qui dentro! Non c'è nessuno della Giunta con cui poter discutere: le sembra normale, Presidente? Lo so che a lei non sembra normale, ma non c'è un'interlocuzione con nessuno! Di cosa stiamo parlando? Siamo pur sempre un'Assemblea legislativa! Il Consiglio regionale ha un ruolo che viene prima, che lei sta tutelando e deve tutelare ancor di più. Lo faccia chiedendo la presenza almeno della Giunta!



PRESIDENTE

Grazie. Nel frattempo, prima di richiedere l'interessamento per un'audizione della Giunta sullo stato di calamità naturale, mi sembra non ci siano contrari alle richieste di inserimento, perciò li consideriamo inseriti.
Poi, se eventualmente ci saranno le condizioni di trattare l'ordine del giorno richiesto dal collega Demarchi, i Capigruppo troveranno l'intesa.
Nel frattempo, c'è stata richiesta da parte del collega Ravetti alla Giunta di relazionare sullo stato di calamità che è avvenuto la scorsa settimana con la grandinata in vari Comuni del nostro territorio. La Giunta è silente.
(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Quello è un altro conto.
Nel frattempo, lascerei la parola sull'ordine dei lavori al collega Sarno; prego.



SARNO Diego

Grazie, Presidente. Tenevo ad intervenire per ribadire ed esplicitare un concetto espresso dal collega Ravetti. Se verrà messa in approvazione la richiesta del collega Demarchi, per noi è fondamentale che quell'ordine del giorno, se discusso oggi, sia anticipato quantomeno dalla presenza in Aula dell'Assessore competente e quindi dall'informativa. Non è comprensibile iscrivere e approvare un ordine del giorno su un tema del genere senza l'Assessore in Aula e soprattutto senza previa informativa.
Lo trovo un po' paradossale, quindi rispecifico ulteriormente la richiesta del gruppo: se il nuovo ordine del giorno, da intese e da richieste, è da discutere - lei ha citato i Capigruppo - in giornata chiediamo che questo sia vincolato alla presenza dell'Assessore e all'informativa preventiva: ciò per essere ancora più espliciti rispetto a quanto detto dal collega Ravetti, in modo puntuale e abbastanza chiaro. Ma vista la sua sintesi delle richieste, forse c'è stato un problema di comunicazione. Grazie



PRESIDENTE

Grazie. Se si discuterà dell'ordine del giorno n. 1668 del collega Demarchi, indubbiamente ci dovrà essere la presenza della Giunta; questo eventualmente se si tratterà nella giornata di oggi. Comunque, per la richiesta da parte del Consigliere Ravetti alla Giunta manderemo una missiva, in modo tale che valuterà, appena ci saranno le condizioni di intervenire sulla grandinata della scorsa settimana.
Se non ci sono altri interventi sull'ordine dei lavori, l'ordine del giorno è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Carosso, Caucino, Cerutti, Cirio, Lanzo, Leone e Protopapa.
b) Processi verbali precedenti sedute Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute consiliari del 13 giugno (pomeridiana), 20 e 21 giugno 2023.
c) Non impugnativa Il Consiglio dei ministri ha esaminato, in data 6 luglio 2020, le seguenti leggi regionali e deliberato la non impugnativa: legge 26 maggio 2023, n. 7 "Ratifica dell'intesa per l'istituzionalizzazione della Conferenza delle regioni e delle province autonome" legge 26 maggio 2023, n. "Promozione dell'istituzione dei Consigli comunali dei ragazzi per la partecipazione attiva delle giovani generazioni alla vita politica ed amministrativa delle comunità locali".
d) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Non essendoci richieste di intervento sulle comunicazioni, passiamo al punto successivo.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Chiedo una sospensione dell'esame del punto relativo alle nomine, per arrivare poi al prossimo Consiglio con le idee chiare come maggioranza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altre richieste di intervento, il punto 3) si intende sospeso.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Passiamo al punto 4) all'o.d.g. inerente a "Pronunciamento ai sensi dell'articolo 9, comma 3 del Regolamento in merito all'opportunità di costituzione in giudizio avverso il ricorso proposto nei confronti l'articolo 8 della legge regionale 24 aprile 2023, n. 6 (Bilancio di previsione finanziario 2023-2025)" Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi sembrava di aver capito che questo Consiglio fosse necessario, in primo luogo, per l'urgenza delle nomine; da quanto ho appreso adesso dal Presidente Preioni, la maggioranza non è pronta per le nomine. In secondo luogo, ci sono dei provvedimenti piuttosto importanti, a partire da quello che stava introducendo lei, Presidente. Inoltre, se non sbaglio, c'è un disegno di legge.
Mi viene un dubbio: cosa stiamo a fare qui oggi? Lo dico, perché credo che la presenza della Giunta rispetto ai temi che sono all'o.d.g. sia fondamentale. Abbiamo concordato la convocazione di questo Consiglio che sembrava particolarmente urgente, però, Presidente, capisce bene che, pur riconoscendo la grande importanza del nostro compito e del Consiglio regionale nella sua totalità, senza l'esecutivo ci sembra che manchi decisamente un compagno di viaggio, che oggi ha lasciato i banchi completamente deserti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, il Gruppo del Partito Democratico vorrebbe sapere come intende gestire i lavori dell'Aula, data l'assenza degli Assessori e, in particolare, su questo punto all'o.d.g., dell'Assessore Tronzano e dell'Assessore Icardi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Visto il punto all'o.d.g., mi ero preparato un intervento riguardo alla problematica dell'impugnativa da parte del Governo su una questione non di poca rilevanza, ma anch'io mi chiedo come sia possibile discutere una questione così importante - sulla quale c'è anche un ordine del giorno presentato dalla maggioranza - senza l'Assessore al bilancio e senza l'Assessore alla sanità.
Stiamo parlando della modifica del piano di rientro rispetto al disavanzo che abbiamo nei confronti del sistema sanitario regionale; non stiamo parlando di 1000 euro, ma di centinaia di milioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo perché ho sentito al telefono l'Assessore al bilancio, Tronzano il quale si scusa, perché è stato trattenuto alcuni minuti in più per un altro impegno istituzionale, altrimenti sarebbe già arrivato in Aula.
Immaginava di avere qualche minuto in più per arrivare, però sta arrivando.
Quindi, se - da come dicono i colleghi - è importante la sua presenza fin dall'inizio della discussione, chiedo 10 minuti di sospensione per dargli il tempo di arrivare e aprire il punto con la sua presenza. Grazie.



PRESIDENTE

Credo che sia opportuno sospendere la seduta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.03, riprende alle ore 11.36)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Avevamo sospeso la seduta in attesa dell'arrivo dell'Assessore Tronzano.
Passiamo al punto 4) all'o.d.g.


Argomento: Bilanci preventivi

Pronunciamento ai sensi dell'articolo 9, comma 3 del Regolamento in merito all'opportunità di costituzione in giudizio avverso il ricorso proposto nei confronti l'articolo 8 della legge regionale 24 aprile 2023, n. 6 (Bilancio di previsione finanziario 2023-2025)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del punto 4) all'o.d.g. relativo al "Pronunciamento ai sensi dell'articolo 9, comma 3 del Regolamento, in merito all'opportunità di costituzione in giudizio avverso il ricorso proposto nei confronti dell'articolo 8 della legge regionale 24 aprile 2023, n. 6 (Bilancio di previsione finanziario 2023-2025)".
Comunico che, nel corso della seduta dell'Ufficio di Presidenza n. 30 del 5 luglio 2020, non essendo stata raggiunta l'unanimità dell'espressione di voto, è stato chiesto un pronunciamento al Consiglio regionale con un atto d'indirizzo, ai sensi del Regolamento interno del Consiglio regionale, in merito all'espressione del parere sulla costituzione in giudizio della Regione a seguito dell'impugnativa governativa, ai sensi dell'articolo n.
127 della Costituzione, avverso nei confronti dell'articolo 8 della legge regionale n. 6 del 23, "Bilancio, previsione finanziaria 2023-2025".
Ricordo che la trattazione del punto deve pertanto concludersi con l'approvazione da parte dell'Aula di un atto di indirizzo rivolto all'Ufficio di Presidenza, riassuntivo dell'orientamento del dibattito.
Chiedo se vi siano richieste di intervento.
Se l'Assessore non intende intervenire in preambolo, do la parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire a sostegno della decisione, che è stata presa da due membri dell'Ufficio di Presidenza, di non procedere sulla costituzione in giudizio, in quanto è stato impugnato un articolo del bilancio di previsione finanziario 2023-2025 di importanza rilevante. Ci viene imputata un'illegittimità costituzionale, per violazione del principio di leale collaborazione fra Stato e Regioni.
Da cosa deriva questa problematica e per quale motivo lo Stato ha deciso di intervenire contro la legge della Regione Piemonte? Considerando che in passato sono emersi importanti disavanzi da parte del Servizio sanitario regionale e delle sue Aziende, in quanto la Regione Piemonte non trasferiva le risorse che invece dovevano essere trasferite con riferimento allo stato patrimoniale del 2015, ai tavoli che sono stati fatti per l'ammontare del quantum del disavanzo veniva rilevato che, sulla base di quanto comunicato della Regione, erano emerse risorse extra Fondo sanitario regionale assegnate e non erogate agli enti del Servizio sanitario regionale e somme prelevate dal conto corrente di Tesoreria da parte della Regione per finalità non sanitarie, per complessivi 1 miliardo 505 milioni di euro, per la sola parte corrente.
A seguito di questo, si è dovuti intervenire rateizzando questo disavanzo e la Regione, insieme allo Stato, di concerto con il Ministero della sanità e il Ministero delle Finanze, ha stilato un piano di rientro.
Adesso cerchiamo di analizzare il piano di rientro che è stato deciso fra Stato e Regioni. Il piano prevedeva che nel primo anno si restituissero al Servizio sanitario regionale 65 milioni, nel 2017; 65 milioni nel 2018; 113 milioni dal 2019 al 2022 e poi, come si fa spesso in questi ambiti, le maxi rate finali: 200 milioni nel 2023, 220 milioni nel 2024, 240 milioni nel 2025 e 263 milioni nel 2026 che, visto che vanno a copertura della parte corrente, sono cifre decisamente importanti, soprattutto, in un quadriennio.
Tuttavia, la questione non è se sia giusto o sbagliato intervenire rispetto ad una dilazione del debito, perché può anche essere che si abbiano delle difficoltà a pagarlo. Il problema è che stiamo parlando di risorse che noi non stiamo dando al Servizio sanitario regionale, che invece si aspetta perché c'è una normativa, un piano di rientro, che prevedeva un determinato tipo di ristoro di questo disavanzo, che in questo modo non avviene. Non solo non avviene e neanche mantenendo la quota del 2022, ma la Giunta ha pensato bene automaticamente, quindi da sola, di farsi pure lo sconto.
Quindi, non solo ha dilazionato il pagamento dal 2026 al 2032 (ricordo che quando è stato siglato l'accordo per il rientro dal disavanzo si era deciso di non andare oltre i 10 anni, ma qui ne aggiungiamo altri sei!), ma addirittura si riduce la rata rispetto a quanto ci eravamo impegnati a pagare negli ultimi anni.
Se tutti si comportassero in questo modo, ci sarebbe un problema di gestione da parte dei servizi pubblici. Se dovevamo recuperare il disavanzo, per aver sottratto risorse al Sistema sanitario regionale per 1 miliardo e 500 milioni che doveva essere recuperato in 10 anni, il piano di rientro era il metodo corretto. Tra l'altro, si pensava di non riuscire a far fronte a queste partite: sarebbe stato molto più corretto avviare un nuovo confronto con lo Stato che monitora anche i disavanzi delle varie Regioni e piuttosto ricontrattare o trovare delle forme che ci consentissero magari di allungare le rate per la Regione, garantendo per queste risorse al Servizio sanitario regionale attraverso l'attivazione di altri strumenti finanziari. Continuiamo a dire che la sanità ha dei problemi, ma, se non le riconosciamo quanto le è dovuto, continuerà ad averne e ne avrà sempre di più.
Detto questo, occorre anche considerare che la legge è del 2023; tra l'altro, se questa Giunta non si fosse accorta di questo piano di ammortamento, considerando che governa dal 2019, forse, era il caso di interrogarsi prima sulla congruità o meno di queste cifre; tenuto conto che ha pure un Governo amico (una Giunta e un Governo entrambi di centrodestra), mi chiedo per quale motivo non si siano aperti dei tavoli per ricontrattare ciò che era stato contrattato in un frangente in cui erano stati coinvolti, come attori, sia lo Stato che le Regioni.
Non possiamo pensare di ribadire il principio che siamo liberi di non garantire quanto dovuto al Servizio sanitario regionale, senza nemmeno una controparte che possa fungere da arbitro, da controllore rispetto al recupero di questo disavanzo. Quindi, ritengo che questo principio di leale collaborazione fra Stato e Regione debba essere sottolineato e garantito.
Se si vuole modificare un accordo che ha visto la luce a seguito di un'interlocuzione con lo Stato, bisognerà ricoinvolgere lo Stato, dare nuove garanzie, fare un'analisi rispetto a ciò che comporta una riduzione delle rate così importante (perché stiamo parlando di meno della metà rispetto a quello che avremmo dovuto garantire); poi si potrà intervenire con una norma, non con una decisione unilaterale su un aspetto così importante che riguarda decine di milioni di euro che, invece, dovrebbero essere destinati al Servizio Sanitario Regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Valle, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io, per mia parte, per motivare la ragione per cui abbiamo richiesto che fosse quest'Aula a esprimersi sulla costituzione in giudizio da parte della Regione sull'impugnativa.
Nel merito, c'è poco da aggiungere rispetto al dibattito svolto in Commissione e in Aula e anche rispetto a quanto detto dal collega Sacco, in cui mi ritrovo pienamente.
Mi stupisce, soprattutto da quando - e ormai sono diversi anni - qui ragioniamo in termini di bilancio pluriennale, che si arrivi soltanto all'anno in cui scattava il pagamento di una rata maggiore l'idea di dilazionare questi pagamenti, allungare il periodo e allungare, quindi l'aggravio sul bilancio del nostro Ente. Stupisce, perché poteva essere fatto per tempo e, facendolo per tempo, quell'impugnativa non avrebbe gravato il bilancio dell'anno in corso, ma avrebbe gravato i bilanci degli anni successivi (se l'avessimo fatto nei precedenti pluriennali) soprattutto, ci sarebbe stato il tempo di concordare con il Governo un diverso piano di pagamenti.
La nostra preoccupazione - lo ricordiamo, anche se sulla questione ci siamo già espressi più volte, e in questo il Governo ci è amico e vicino perché controlla e continua a considerare il Piemonte un osservato speciale, non soltanto per i suoi pregressi, ma, soprattutto, per la sua attualità e i bilanci che oggi interessano le nostre aziende sanitarie - è che ci sia ancora un rischio di non riuscire a soddisfare i pagamenti dei fornitori nei tempi. C'è un rischio legato al fatto che i bilanci delle nostre Aziende sono in buona parte in rosso e c'è un deficit di trasferimenti dal Governo nazionale (almeno così ci viene rappresentato dall'Assessore alla sanità). Insomma, c'è un contesto che fa sì che i bilanci della nostra Regione, in particolare in materia sanitaria continuino a essere degli osservati speciali anche dal Governo che ha naturalmente, tutto l'interesse a evitare che la nostra Regione finisca nuovamente in un piano di rientro.
Proprio perché questa era la situazione, si poteva affrontare la questione prima, per tempo e concordare con il Governo un'eventuale dilazione di questi pagamenti, una rateizzazione differente, che fosse compatibile con la sostenibilità del nostro sistema sanitario compatibilità che evidentemente il Governo non ha ravvisato.
Ora, invece, arriviamo al tema della costituzione in giudizio, perch non è la prima volta che il Governo (politicamente non posso che non notare che in questo caso, da un anno in particolare, è anche un Governo che ha esattamente lo stesso colore politico della maggioranza della Regione) solleva perplessità, dubbi o aspetti di illegittimità rispetto a normative regionali. È già capitato in questa legislatura; capita ordinariamente, ma sappiamo che prima di arrivare a un'impugnativa, anche in questa legislatura e non soltanto con questo Governo, la maggioranza ha trovato il modo, come è capitato alle precedenti maggioranze, di interloquire positivamente con il Governo e di correggersi in corso d'opera. Quante volte abbiamo predisposto un intervento - o in sede legislativa o nell'omnibus o nel collegato o nel veicolo legislativo più opportuno e più disponibile in quel momento - per accogliere le indicazioni del Governo che ci avrebbero evitato un'impugnativa? Nell'ultimo collegato, un buon quarto delle norme presenti derivava da questo tipo di interlocuzione, che ordinariamente gli Uffici regionali hanno e coltivano con i Ministeri romani. Non si capisce perché in questo caso, con l'agevolazione di poterlo fare a un livello altissimo e politico di comunanza politica, questo tipo di interlocuzione non si sia sviluppata evitando alla nostra Regione il difficile percorso che porta a un'impugnativa del Governo di una legge importante come quella di bilancio con tutti i rischi e le incertezze che da questa discendono.
Ovviamente l'esito di questa votazione è sufficientemente scontato; non ci aspettiamo niente di diverso, ma questo andava rilevato e fatto rilevare in maniera pubblica: da quando il Governo ha eccepito sulla legittimità di questa scelta o sull'opportunità, ci sarebbe stato tutto il tempo, in queste settimane, per avviare un'interlocuzione positiva con il vostro Governo, mettervi d'accordo e tornare in quest'Aula, non con una costituzione in giudizio per tentare una resistenza che andrà bene o male (non abbiamo modo di saperlo), ma per avviare un'interlocuzione positiva e portarci qua una soluzione che mettesse in sicurezza il bilancio della nostra Regione e i bilanci dei fornitori della sanità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Torniamo su questo tema dopo che era stata chiesta, qualche settimana fa, un'informativa all'Assessore Tronzano, a seguito delle notizie e della comunicazione che ha svolto lei in Aula sull'impugnativa.
Oggi torniamo in quest'Aula, perché si entra nel merito delle decisioni che dovrà assumere l'Ufficio di Presidenza a seguito di questa impugnativa.
È entrato nel merito della questione il collega Valle, che per noi segue e ci rappresenta, come Vicepresidente, nell'Ufficio di Presidenza, questa vicenda.
Intervengo ulteriormente sul tema perché oggi lo stiamo esaminando sviscerando e discutendo dal punto di vista del bilancio generale della Regione Piemonte, ma in realtà dovremmo chiederci, e dovremmo chiederlo alla Giunta, cosa ne pensa la sanità della decisione di togliere gran parte della cassa che noi avremmo dovuto dare alla Direzione Sanità, dal prossimo anno in avanti, e diluire i pagamenti di cassa a quella Direzione, per far fronte alle evidenti emergenze di copertura di cassa del bilancio non sanitario del nostro Ente, quindi tutte quelle politiche - dal trasporto pubblico locale alle altre - che oggi hanno copertura formale nei bilanci della Regione, ma nel momento in cui poi deve essere erogato il finanziamento, il contributo, il pagamento, non hanno la copertura di cassa.
Parliamo di risorse importanti, ragion per cui sarebbe utile che ci fermassimo ulteriormente per chiedere all'Assessore Icardi e al nuovo Direttore generale che avete nominato che cosa ne pensa di questa ipotesi di riduzione da 220 milioni a 93 milioni per il prossimo anno, da 240 milioni a 93 milioni nell'anno 2025 e da 263 milioni a 92 milioni per il 2026 delle risorse di cassa alla sanità, in un momento in cui abbiamo bisogno di più risorse.
Il Partito Democratico lo dice da sempre e l'ha fatto anche ultimamente con una proposta di legge al Parlamento che abbiamo depositato e presentato alla stampa la settimana scorsa. Da notizie di stampa, sappiamo che anche in Conferenza Stato Regioni si sta ragionando, a livello istituzionale della richiesta di ulteriori fondi per la sanità. Siete d'accordo con noi? Anche questa Giunta pare d'accordo su questa richiesta in quella Conferenza Stato-Regioni, quindi, finalmente, dopo quattro anni e mezzo in cui raccontate altro, atterrate sulle nostre posizioni.
Da un lato, chiedete più soldi al Governo; dall'altro, quando potete decidere voi, togliete i fondi di cassa alla sanità. Cerchiamo di capire che ruolo svolgiamo perché dovete essere coerenti sia da un lato che dall'altro: se chiedete più risorse al Governo - e noi siamo con voi, è la nostra posizione da sempre - non dobbiamo toglierle quando possiamo decidere noi a livello regionale, anche solo in termini di cassa. La discussione gira attorno al fatto che noi non togliamo nessun euro alla sanità: per carità, dal punto di vista formale e contabile è così, ma togliendo flussi di cassa togliete, in realtà, possibilità di pagamenti, di erogazioni, di investimenti al nostro tessuto produttivo, ai fornitori della sanità e quindi alle imprese che lavorano con l'Ente pubblico, per cui fate un danno duplice sia alla sanità che alle attività produttive e ai fornitori che lavorano per noi.
Siamo molto preoccupati di tutto questo e siamo preoccupati ancora di più per il fatto che il Governo, il Ministro delle Finanze - che è di posizioni molto vicino alla vostra - abbia impugnato la norma per vizio di forma, per impossibilità di modificare un piano di rientro che è legato all'uscita dal piano di rientro sanitario del 2015; quindi vi ha impugnato la norma perch non è d'accordo e perché ritiene che questi pagamenti alla sanità non siano da dilazionare, ma da mantenere nel tempo così come previsti nel 2015-2016.
Nonostante questo, voi volete andare avanti e andare fino alla Corte Costituzionale, mettendo in una posizione molto delicata la Regione Piemonte, il nostro Ente, rispetto all'evoluzione del giudizio su queste risorse - ad oggi, quindi, questo articolo rimane sospeso - mettendo nell'incertezza sia il bilancio della sanità che il bilancio non sanitario e continuate ad andare avanti a difendere questa impostazione anche di fronte alla Corte Costituzionale.
Noi siamo preoccupati, perché questo braccio di ferro interno - tra le istituzioni e interno a forze politiche che hanno maggioranza paritaria sia a livello nazionale che a livello regionale - va a discapito del Piemonte dei cittadini, delle imprese che lavorano per la sanità e del nostro servizio sanitario regionale. Da un lato, chiedete più risorse, annunciate di firmare accordi con i sindacati con migliaia di assunzioni che hanno bisogno di più risorse, ma dall'altro togliete le risorse.
Cerchiamo di far chiarezza ai piemontesi, perché probabilmente voi siete confusi, ma di mezzo ci vanno i piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ci sono altre richieste di intervento? Comunico che è stato presentato l'ordine del giorno n. 1667 ad oggetto "Atto di indirizzo dell'Ufficio di Presidenza, ai sensi dell'articolo 9 del Regolamento interno del Consiglio regionale in merito alla costituzione in giudizio avverso il ricorso governativo pervenuto nei confronti dell'articolo 8 della legge regionale 24 aprile 2023, n. 6" presentato da Preioni, Demarchi, Nicotra, Cane.
Ci sono colleghi che intendono illustrare l'ordine del giorno 1667? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Chiedo una sospensione di cinque minuti, grazie.



PRESIDENTE

Sospendiamo la seduta qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.58, riprende alle ore 12.00)



PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta.
Ha chiesto di intervenire per illustrare l'ordine del giorno n. 1667 il Consigliere Preioni; prego.



PREIONI Alberto

Grazie mille.
Il Consiglio regionale, premesso che l'Avvocatura regionale, con nota prot.
15245 del 28 giugno 2023, ha trasmesso il ricorso promosso dal Governo avanti la Corte Costituzionale avverso l'articolo 8 della legge regionale 24 aprile 2023, n. 6 (Bilancio di previsione finanziario 2023-2025) che intervenendo sul testo della legge regionale 5 dicembre 2016, n. 24 (Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2016-2018 e disposizioni finanziarie), ne ha modificato il comma 2 dell'articolo 14.
stabilendo che "2. A decorrere dall'esercizio 2023 e fino all'esercizio 2032 è garantito il trasferimento di cassa in favore della gestione sanitaria da prelevare dal conto di tesoreria della gestione ordinaria, per importi, riferiti a ciascun anno, pari a euro 93.000.000,00 negli esercizi dal 2023 al 2025 e a 92 milioni negli esercizi dal 2026 al 2032, da destinare alla riduzione dei residui passivi verso le Aziende sanitarie regionali al 31 dicembre 2015.
Preso atto della nota dell'Avvocatura regionale e della conseguente necessità che l'Ufficio di Presidenza esprima il proprio parere sull'opportunità di costituzione in giudizio.
Considerata la richiesta di pronunciamento effettuata dall'Ufficio di Presidenza ai sensi dell'articolo 9, comma 3, del Regolamento interno del Consiglio regionale, ove è previsto che "Nel caso in cui, su questioni politico-amministrative di rilevante importanza di rilevante importanza non si raggiunga l'unanimità, qualsiasi componente dell'Ufficio di Presidenza ha diritto di chiedere al Consiglio regionale di pronunciarsi con un atto di indirizzo nella prima seduta utile.
Considerato che, nel ricorso, il Governo ricorrente evidenzia che l'intervento legislativo di cui all'articolo 8 della legge regionale n.
6/2023 ha modificato il già previsto trasferimento di cassa in favore della gestione sanitaria, da prelevare dal conto di Tesoreria della gestione ordinaria e che quindi è stato prorogato il meccanismo di trasferimento fino al 2032, anziché l'originaria previsione del 2026.
Considerato altresì che, nel ricorso governativo, si contesta la scelta di intervenire unilateralmente sul "meccanismo restitutorio" e che tale scelta, a parere del ricorrente, contraddirebbe le risultanze e i presupposti assunti nell'analisi dei Tavoli di monitoraggio a composizione mista regionale-statale, facendo venir meno il principio di leale collaborazione sulla base dei rapporti tra Regioni e Stato, ex articoli 5 e 120 della Costituzione e che, inoltre, la disposizione oggetto di impugnazione costituirebbe, sempre secondo le contestazioni governative un'ipotesi di violazione di accordi derivanti dall'attuazione del Piano di rientro dal disavanzo sanitario cui la Regione Piemonte era assoggettata nel periodo dal 29 luglio 2010 al 21 marzo 2017, cagionando dunque la violazione dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione in materia di fissazione dei principi di coordinamento della finanza pubblica di competenza legislativa statale.
Ritenuto opportuno che l'Ufficio di Presidenza esprima parere favorevole alla costituzione in giudizio innanzi alla Corte Costituzionale, al fine di consentire alla Regione la predisposizione dei conseguenti interventi difensivi che saranno ritenuti utili, anche sulla base di quanto comunicato all'Assessore al bilancio, in Commissione e in Aula, ossia che la disposizione legislativa originaria, modificata con la legge regionale 6 del 2023, aveva le finalità di addivenire al pagamento nei termini prescritti delle fatture in ambito sanitario, ma attualmente la dotazione finanziaria prevista non risulta più appropriata in quanto, da tempo, le Aziende sanitarie procedono ai pagamenti entro tali termini.
Considerato altresì che l'Assessore al bilancio ha comunicato che la riduzione del trasferimento di cassa annuale alla gestione sanitaria da 200 a 93 milioni di euro si rende ulteriormente necessaria sulla base dell'attuale situazione dei pagamenti che risulta corretta, invita l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ed esprimere parere favorevole alla costituzione in giudizio avverso il ricorso promosso avanti alla Corte costituzionale dal Governo avverso l'articolo 8 della legge regionale 24 aprile 2023, n. 6 (Bilancio di previsione finanziario 2023 2025), che intervenire sul testo della legge regionale 5 dicembre 2016, n.
24 (Assestamento del bilancio di previsione finanziario 2016-2018 e disposizioni finanziarie), modificandone il comma 2 dell'articolo 14.
Grazie



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; prego.



SACCO Sean

Grazie, Presidente. Quindi qui si dice che "aveva le finalità di addivenire al pagamento nei termini prescritti delle fatture in ambito sanitario, ma attualmente la dotazione finanziaria prevista non risulta più appropriata, in quanto da tempo le Aziende sanitarie procedono ai pagamenti entro tali termini. Considerato altresì che l'Assessore al bilancio ha comunicato che la riduzione del trasferimento di cassa annuale alla gestione sanitaria da 200 a 93 milioni di euro si rende ulteriormente necessaria sulla base dell'attuale situazione dei pagamenti, che risulta corretta".
Quindi, sostanzialmente, stiamo dicendo che le nostre Aziende sanitarie non hanno bisogno di soldi, insomma; non hanno bisogno di nessun sostegno possono tranquillamente cavarsela così. Anzi, possiamo ridurre i trasferimenti che avevamo previsto di riconoscere loro. Peccato che la realtà sia un po' diversa. Come ho letto prima, qui la questione è un'altra, non è la questione di garantire i pagamenti ai fornitori in tempi celeri; qui la questione è di garantire al Servizio sanitario regionale quanto gli spetta e quanto gli è dovuto, perché "in riferimento allo stato patrimoniale del 2015" - e rileggo - "sulla base di quanto comunicato dalla Regione, erano emerse risorse extra Fondo sanitario regionale assegnate e non erogate agli enti del servizio sanitario regionale e somme prelevate dal conto corrente di tesoreria da parte della Regione per finalità non sanitarie per complessivi un miliardo e 505 milioni di euro, per la sola parte corrente". E l'Avvocatura dello Stato aggiunge: "tale circostanza era ritenuta di gravità evidente. La necessità di una sua soluzione rappresentava inoltre un fondamentale elemento di valutazione al fine della conclusione positiva del Piano di rientro del disavanzo sanitario. Pertanto era stato chiesto alla Regione Piemonte di far conoscere le iniziative che avrebbe adottato per garantire la restituzione al Servizio sanitario regionale del quantum complessivamente dovuto".
Questi sono soldi che gli dobbiamo, quindi bisogna definire esattamente in che modo abbiamo intenzione di restituire questi soldi. Non possiamo fare una dilazione al 2060, cioè non sono i 49 milioni della Lega! Qui stiamo parlando di soldi che servono al Servizio sanitario regionale, che non possono essere dilazionati per decine di anni: devono essere garantiti per assicurare un servizio agli utenti che oggi ne hanno decisamente bisogno



PRESIDENTE

Grazie Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1667, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



SALIZZONI Mauro

Presidente, la mia tastiera non funziona. Il mio voto è negativo.



PRESIDENTE

Diamo atto a verbale del voto contrario del Presidente Salizzoni all'ordine del giorno n. 1167.


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Proposta di legge n. 110 "Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del o della Presidente della Giunta" richiamata in Aula in data 26 giugno 2023 dalla Presidente Accossato ai sensi dell'articolo 37, comma 4, del Regolamento (Ordine del giorno n. 1664 di non passaggio ai voti, ex articolo 79 del Regolamento)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 5) all'o.d.g. relativo alla proposta di legge n. 110 "Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del o della Presidente della Giunta". Il provvedimento è stato richiamato in Aula, ai sensi del Regolamento, dalla Presidente Accossato in data 26 giugno 2023.
Essendo stata approvata, in data 7 luglio 2023, la deliberazione legislativa avente ad oggetto "Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale", a seguito dell'esame della proposta di legge n. 237, poiché la sopracitata deliberazione legislativa provvedeva già a definire la tematica oggetto di regolamentazione da parte della proposta di legge in oggetto, ho provveduto a depositare, ai sensi dell'articolo 87, comma 3, del Regolamento interno del Consiglio regionale l'ordine del giorno n. 1664 di non passaggio al voto degli articoli della proposta di legge n. 110.
Avendo approvato la legge elettorale venerdì scorso, bisogna concludere l'iter di tutte le altre proposte di legge.
Se non vi sono richieste di intervento, passiamo alla votazione. Il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1664, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Non sono riuscita ad esprimere il voto contrario.



PRESIDENTE

Diamo atto a verbale del voto contrario della Consigliera Frediani all'ordine del giorno n. 1664.


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Proposta di legge n. 226 "Proposta di legge di iniziativa popolare 'Norme per promuovere le pari opportunità tra donne e uomini nell'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Regione Piemonte'" richiamata in Aula in data 26 giugno 2023 dalla Presidente Accossato ai sensi dell'articolo 76, comma 4 dello Statuto (Ordine del giorno n. 1666 di non passaggio ai voti, ex articolo 79 del Regolamento)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 6) all'o.d.g. relativo alla proposta di legge d'iniziativa popolare n. 226 "Norme per promuovere le pari opportunità tra donne e uomini nell'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Regione Piemonte".
Il provvedimento è stato richiamato in Aula ai sensi dello Statuto dalla Presidente Accossato il 26 giugno 2023. Essendo stata approvata, in data 7 luglio 2023, la deliberazione legislativa avente ad oggetto "Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale", a seguito dell'esame della proposta di legge n. 237, poiché la sopracitata deliberazione legislativa provvede già a definire la tematica oggetto di regolamentazione da parte della proposta di legge in oggetto, ho provveduto a depositare, ai sensi dell'articolo 87 del Regolamento interno del Consiglio regionale, l'ordine del giorno n. 1666 di non passaggio alla votazione degli articoli della proposta di legge di iniziativa popolare n.
226.
Se non vi sono richieste di intervento, passiamo alla votazione. Il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1666, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Proposta di legge n. 12 "Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta" (Ordine del giorno n. 1663 di non passaggio ai voti, ex articolo 79 del Regolamento)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 7) all'o.d.g. relativo alla proposta di legge n. 12 "Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta".
Il provvedimento è stato richiamato ai sensi del Regolamento interno dal Consigliere Rossi in data 28 giugno 2023.
Essendo stata approvata, in data 7 luglio 2023, la deliberazione legislativa avente ad oggetto "Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale", a seguito dell'esame della proposta di legge n. 237, poiché la sopracitata deliberazione legislativa provvede già a definire la tematica oggetto di regolamentazione da parte della proposta di legge in oggetto, ho provveduto a depositare, ai sensi dell'articolo 87 del Regolamento interno del Consiglio regionale, l'ordine del giorno n. 1663 di non passaggio alla votazione degli articoli della proposta di legge n. 12.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1663, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con l'esame del successivo punto all'o.d.g.


Argomento: Elezioni - Ineleggibilita' - Incompatibilita'

Esame proposta di legge n. 32, inerente a "Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta" (Ordine del giorno n. 1665 di non passaggio ai voti, ex articolo 79 del Regolamento)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 12, inerente a "Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta", di cui al punto 7) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato richiamato in Aula, ai sensi dell'articolo 37 comma 4 del Regolamento, dal Consigliere Ravetti, il 28 giugno 2023.
Essendo stata approvata in data 7 luglio 2023 la deliberazione legislativa avente ad oggetto "Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta", a seguito dell'esame della proposta di legge n.
237, poiché la sopracitata deliberazione legislativa provvede già a definire la tematica oggetto di regolamentazione da parte della proposta di legge in oggetto, ho provveduto a depositare, ai sensi dell'articolo 87 del Regolamento interno del Consiglio regionale, l'ordine del giorno n. 1665 di non passaggio dell'articolo della proposta di legge 32.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1665, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Con questo abbiamo concluso l'esame delle proposte di legge sull'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale.
Chiedo se vi sia interesse o opportunità di sospendere i lavori d'Aula e svolgere la Conferenza dei Capigruppo.
Sospenderei la seduta per riprenderla indiscutibilmente dopo l'esame del question time.
Chiedo ai Consiglieri di rimanere nei pressi dell'Aula dopo la sessione del question time, che si svolgeranno a partire dalle ore 14.
La Conferenza dei Capigruppo è convocata in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.20)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.01 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1480, presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1485, presentata dal Consigliere Sacco, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1483 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Icardi interrogazione a risposta immediata n. 1484, presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Icardi e interrogazione a risposta immediata n. 1481 presentata dal Consigliere Avetta, cui risponderà l'Assessore Icardi.
Per quanto riguarda le interrogazioni a risposta immediata n. 1482 presentata dal Consigliere Marello, e la n. 1486, presentata dal Consigliere Martinetti, gli interroganti hanno chiesto di avere risposta scritta.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni di disporre via mail le risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che, nel resoconto della seduta trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo ancora che gli interroganti hanno a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha disposizione cinque minuti per la risposta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1480 presentata da Canalis, inerente a "Rischio saturazione per il passante ferroviario di Torino?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1480.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
È un question time abbastanza tecnico. Riguarda il trasporto ferroviario in particolare il Passante ferroviario di Torino, un'opera inaugurata nel 2012, dopo più di due decenni di cantieri che hanno interessato il tratto molto lungo tra Torino Lingotto e Torino Stura, un tratto che implica più di 13 chilometri di percorrenza. Si tratta, quindi, di una grande opera.
Mediante i fondi del PNRR è previsto - semmai arriveranno questi fondi, mi permetta la battuta - di realizzare le nuove stazioni di Dora, Zappata, San Paolo e Le Gru-Quaglia. Con la realizzazione di queste o, meglio, con l'implementazione di queste quattro stazioni ferroviarie si andrebbe a completare il Passante ferroviario e a potenziarne l'opportunità e la possibilità di transito.
Inoltre, il 9 dicembre 2023 è previsto il completamento dell'interconnessione con la linea Torino-Ceres, che andrà ulteriormente a integrarsi con gli interventi che ho descritto.
Lo scorso 9 maggio, in occasione della risposta a un'altra mia interrogazione a risposta immediata riguardante l'ingresso nel mercato italiano della Société Nationale des Chemins de fer Français, l'Assessore regionale ai trasporti Marco Gabusi (che saluto) dichiarò qui in Consiglio regionale che dubitava che nel nodo di Milano e in quello di Torino potesse passare ancora uno spillo, dando quindi un messaggio di forte saturazione e impossibilità di accrescimento del transito nel Passante ferroviario di Torino.
Qualora questa saturazione venisse confermata, potrebbe compromettere l'utilità per investimenti in nuove stazioni e il complessivo completamento del servizio ferroviario metropolitano. Questa compromissione porterebbe in prospettiva, a gravi ripercussioni sulla qualità del trasporto pubblico non solo per la città di Torino, ma per l'intero territorio regionale.
A questo punto vorrei chiedere una chiarificazione all'Assessore, per capire qual è l'attuale livello di saturazione e di criticità di traffico del Passante ferroviario di Torino.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Monica Canalis per l'illustrazione e la Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Come ha detto la Consigliera Canalis, è un argomento molto tecnico e evidentemente la mia battuta ha un fondo di verità; una verità che poi si riscontra negli aspetti tecnici che cercherò di elencare in maniera puntuale, in modo da far comprendere come la battuta risulti veritiera.
Nella tratta del Passante tra Torino Stura e Torino Lingotto negli orari di punta, ossia quelli dove abbiamo le richieste di mettere i treni, se dobbiamo definirla satura dal punto di vista tecnico di quello che viene definito da Rete Ferroviaria Italiana, non possiamo definirla satura perché c'è spazio, naturalmente in orari che, purtroppo, i treni circolanti non sono così appetibili: parliamo delle cosiddette "ore di morbida".
L'evoluzione prevista per i servizi SFM, formalizzata tra Regione Piemonte e RFI nell'Accordo Quadro, prevedono, oltretutto, l'aggiunta di nuove relazioni nella tratta tra Torino Porta Susa e Torino Rebaudengo Fossata per la direzione verso Torino Caselle Aeroporto, prevedendo a regime sino a un massimo di 12 treni/h per direzione. Nella tratta successiva tra Torino Rebaudengo Fossata e Torino Stura, in ragione delle nuove diversioni di SFM verso Caselle Aeroporto e Germagnano, a regime sono attesi otto treni/h perché gli altri 4, evidentemente, non passano nel nodo. Medesimo traffico nell'ora di punta è atteso nella tratta tra Torino Lingotto e Torino Porta Susa.
Al fine di consentire gli scenari di sviluppo di cui sopra, in coerenza con la realizzazione delle nuove fermate di Torino Dora e Torino Zappata, che non inficeranno sulla capacità complessiva, in quanto assegnate a tutte le relazioni mantenendo l'attuale omotachia dei servizi, saranno potenziati i sistemi di distanziamento tra treni al seguito, incrementando la capacità della tratta in esame sino a 12 treni/h per senso di marcia.
In aggiunta è previsto un upgrade tecnologico dei sistemi di gestione della circolazione della linea, realizzando nuovi apparati computerizzati nelle stazioni di Porta Susa e Stura, con benefici della regolarità, una minore incidenza dei guasti e maggiore flessibilità operativa. Inoltre, per la medesima finalità sarà oggetto di revamping il sistema di distanziamento anche nelle tratte limitrofe (Torino Stura-Torino Rebaudengo Fossata e Torino Porta Susa-Torino Lingotto), così che tutta la linea Passante sia già predisposta tecnologicamente per ulteriori potenziamenti di capacità conseguibili con l'implementazione del sistema ERTMS, previsto dal Piano Nazionale di RFI (il sistema di controllo satellitare).
In aggiunta ai potenziamenti sulla linea Passante sono previsti i seguenti progetti di potenziamento infrastrutturale e tecnologico: il nuovo collegamento diretto tra Torino Porta Nuova e Torino Porta Susa, con due nuovi binari lungo la tratta, che consentirà l'eliminazione delle interferenze tra i treni Regionali Veloci e l'Alta Velocità rispetto all'SFM3 all'SFM5; la banalizzazione e il nuovo sistema di telecomando della linea nella tratta Torino Rebaudengo Fossata e Ciriè in progettazione esecutiva a cura della società SCR; gli interventi nella stazione di Torino Aeroporto Caselle per movimenti contemporanea di arrivo e partenza; il nuovo sistema di distanziamento tra Bivio Settimo-Settimo-Chivasso, sulla linea storica Torino-Milano insieme ai collegamenti da Milano, Aosta e Biella, oltre ai segmenti lunga percorrenza (Eurocity, Intercity) e treni merci. Questo per quanto riguarda la parte tecnica, che fornirò in dettaglio, in maniera che si possa leggere puntualmente.
Teoricamente può essere plausibile affermare che non è una linea satura e che è una linea in cui ci saranno ancora treni negli orari richiesti quindi dalle 7 alle 10 del mattino, dalle 12 alle 14 e dalle 17 alle 19.
Tuttavia direi, anzi RFI dice, che da lì non ci passa più neanche uno spillo.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 1485 presentata da Sacco, inerente a "Aumento del biglietto del trasporto pubblico. La Regione intervenga"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1485.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione, il Consigliere Sean Sacco.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Illustro l'interrogazione, anche su richiesta dei miei colleghi di Gruppo.
Abbiamo depositato un'interrogazione a seguito del via libera da parte dell'Agenzia per la Mobilità del Piemonte, su indicazione della Regione per l'aumento dei biglietti e abbonamenti ferroviari e automobilistici che per carità, risulta essere legittimo. I problemi sono altri.
Tutto ciò ha creato non poco malumore e provocato reazioni di disapprovazione da parte dei cittadini e delle associazioni di tutela dei consumatori, in quanto questo provvedimento penalizzerà i pendolari che utilizzano i mezzi pubblici per motivi di studio e/o di lavoro e che sono i primi ad essere colpiti dall'aumento dell'inflazione non solo legato al costo della vita in generale, ma anche adesso, a un aumento del prezzo per l'utilizzo del trasporto pubblico, mentre in altre nazioni si cerca di incentivare maggiormente il trasporto pubblico, intervenendo, in diversi casi, anche con delle riduzioni di costi.
Come se non bastasse, il Comune di Torino ha aumentato il costo dei biglietti e degli abbonamenti GTT, quindi queste fasce verranno colpite in maniera importante. Fra l'altro, questa scelta va a colpire una popolazione già esposta ai rischi di impoverimento economico, agisce sul sistema complessivo della viabilità e rappresenta un passo indietro rispetto ai modelli di trasporto pubblico adottati nelle grandi città europee che tendono a disincentivare il trasporto privato a favore del trasporto pubblico. Inoltre, aggrava la condizione climatica di una regione colpita oltretutto dallo smog con impatti significativi sulla salute pubblica.
Sappiamo che siamo attenzionati speciali da parte dell'Unione Europea siamo in procedura di infrazione, facciamo parte dell'accordo del bacino padano e dobbiamo fare il più possibile per disincentivare l'utilizzo di altri mezzi di trasporto che non siano i mezzi pubblici.
Per questo motivo, chiediamo se la Regione intende tornare indietro sulla soluzione intrapresa, nel rispetto della mobilità sostenibile e a tutela delle condizioni economiche della popolazione, anche perché nel momento in cui andiamo a chiedere un aumento tariffario, andiamo a chiedere più soldi ai contribuenti, ci si aspetta almeno un servizio maggiore da parte delle società. Invece, vediamo sempre maggiori corse tagliate, maggiori problemi di gestione del trasporto pubblico e diventa sempre più difficile, in questo contesto, spiegare ai cittadini che devono preferire il mezzo pubblico rispetto al mezzo privato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sean Sacco per l'illustrazione.
La Giunta delega l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Dividerei la risposta in due passaggi, il primo più politico, che è quello toccato dal Consigliere Sacco e che, in termini generali, non può che vederci tutti concordi sul tema della mobilità sostenibile, sul tema delle tariffe, del disincentivo all'utilizzo dell'auto privata, che però poi necessita di atti conseguenti.
Gli atti conseguenti non li ha fatti nessuno: non li hanno fatti i vari Governi, non li hanno fatti i vari Governi regionali quindi, di fronte alla realtà dura e cruda, bisogna agire facendo azioni che siano coerenti.
Allora perché dico questo? Perché in questo scenario non possiamo non tenere conto che è cambiato parecchio il sistema del trasporto pubblico a livello di costi, perché l'inflazione e l'aumento del carburante hanno certamente inciso in maniera significativa, e non riconoscerlo è essere fuori dal mondo ed è trattare il tema del trasporto pubblico nei convegni non nella realtà.
Il Fondo Nazionale del Trasporto Pubblico è aumentato con il Governo Draghi, sta continuando ad aumentare, e lo sarà fino al 2026, di 100 milioni di euro all'anno che è una cifra piccola rispetto all'aumento dell'inflazione, ma è un segnale.
La stessa cosa abbiamo fatto noi con le nostre leggi di bilancio garantendo, ad esempio al servizio ferroviario regionale per i prossimi dieci anni, 250 milioni di euro in più, rispetto a quelli che c'erano nel contratto precedente, acquistando nuovi treni.
Questo è, in termini generali, quello che stiamo cercando di fare con difficoltà, cercando di correggere una situazione che, come vi ho sempre detto, e lo conferma una sentenza del TAR e uno del Consiglio di Stato, era purtroppo aggravata da contratti insostenibile dal punto di vista economico firmati nel 2017.
Detto ciò, finendo con la parte politica che è quella che chiaramente affascina di più, nella sostanza tutti gli amministratori che oggi si trovano a far fronte con la gestione dei servizi, si trovano o dovrebbero trovare di fronte un sano realismo, che porta a gestire gli aumenti dell'inflazione in maniera coerente e costante, tanto che questa Regione dal 2013, con una delibera di Giunta, ha stabilito che, a partire dal 2015 "sia ristabilito l'adeguamento automatico delle tariffe dei servizi di trasporto pubblico locale per il quale a decorrere dal 1° gennaio di ogni anno, è autorizzato un incremento tariffario percentualmente quantificabile nel 100% dell'inflazione programmata dal Governo nell'anno precedente" naturalmente sempre disatteso.
Con una delibera del 23 ottobre 2019 dell'Agenzia della Mobilità si è incominciato a dar corso a questo adeguamento ISTAT, nel 2019, nel 2021 nel 2022, con lo stop del COVID che evidentemente non sarebbe stato coerente e logico nell'adeguamento dell'aliquota ISTAT, per poi arrivare a quella di quest'anno dove troviamo per la quarta volta l'adeguamento ISTAT che è la somma di tutte le percentuali.
Stessa cosa mi risulta che, in maniera più importante, farà il Comune di Torino probabilmente recuperando gli anni pregressi, ma sono dinamiche in cui non voglio entrare.
Vorrei dire al Consigliere Sacco che non solo questo fa parte di una programmazione del 2013 della Regione Piemonte, ma l'attento Consigliere Sacco non si è reso conto che quando alla Presidenza dell'Agenzia per la mobilità c'era un esponente del suo colore politico, per tre volte c'è stato questo adeguamento; adeguamento che, peraltro, io condivido e confermo. Così come confermo la grande collaborazione col Presidente precedente e, soprattutto, la stima che nutro nei suoi confronti.
Tuttavia, la politica non si fa in base a chi comanda o in base a chi assume le decisioni, perché questa stessa osservazione avrebbe dovuto farmela nel 2019, nel 2021 e nel 2022. Ciascuno, poi, può fare ciò che vuole, ma coerenza vuole che quando governa un "amico", lo si fa esattamente come quando governa un "non amico", e questo non è successo.
Dal punto di vista politico, quindi, si possano fare tutte le considerazioni del caso, ma si devono fare sempre, e non solo in momenti in cui è più conveniente farlo.
Detto ciò, credo che sia coerente mantenere il servizio adeguato e soprattutto, dare la possibilità alle aziende non solo di avere la contribuzione giusta da parte della Regione, ma anche adeguare le tariffe all'ISTAT, come facciamo per tutti i servizi.
Concludo dicendo che naturalmente il cittadino si aspetta che i servizi migliorino, e stanno migliorando dal punto di vista della qualità. Dal punto di vista della quantità è chiaro che il cittadino non paga quello per cui non è servito, quindi parliamo di servizi a chilometro. Stiamo immaginando un piano nuovo. Naturalmente, anche in questo caso, siamo nella condizione in cui l'inflazione e il COVID non ci consentono di fare un percorso trasparente e corretto di gara che avevamo immaginato a suo tempo e che, invece, è ritardato dal fatto che le aziende in tutta Italia sono in difficoltà economica. Si sta ancora completando il percorso dei ristori COVID e sono ancora in attesa - lo faremo anche noi in Consiglio regionale dell'adeguamento all'inflazione dell'anno in corso.
Credo, quindi, che il lavoro sia stato complicato, sia stato duro e sia stato anche impopolare (del resto, lo è tutti i giorni per gli Assessorati ai trasporti, sia comunali che regionali). In questi casi, però, ritengo che la politica debba fare azioni conseguenti di finanziamento, che per non sono state fatte da nessun Governo, se non dagli ultimi due, e prendere atto del fatto che i costi aumentano, per cui bisogna non mandare in disequilibrio le finanze della Regione e dei Comuni.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Volontariato - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1484 presentata da Magliano inerente a "Volontari nei reparti: questa Giunta intende intervenire per permettere l'accesso in tutte le strutture piemontesi?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1484.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Magliano.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Premesso che il volontariato è un elemento cardine della nostra società e i volontari rappresentano una forza e una risorsa fondamentale per l'intera comunità; l'impegno gratuito e coraggioso dei volontari è stato unanimemente riconosciuto come imprescindibile, per esempio durante la pandemia, drammatica fase durante la quale non soltanto il volontariato non si è fermato, ma anzi si è rinnovato e reinventato per rispondere con tempismo ed efficacia a bisogni nuovi e sempre più urgenti.
Rilevato che il volontariato in ambito sanitario rappresenta una risorsa importantissima del sistema assistenziale e, in particolare, del complesso e delicato mondo ospedaliero; i volontari forniscono, in ambito ospedaliero, supporto ai pazienti e agli operatori, che devono tra l'altro affrontare le sfide di una cronica carenza di personale; il volontario ospedaliero ha la capacità di stabilire un rapporto unico e insostituibile con il paziente ed è in grado di identificare, talvolta prima degli altri i bisogni che si manifesteranno in un prossimo futuro, provando ad anticipare alcune possibili risposte.
Evidenziato che durante il drammatico periodo della pandemia, non è stato possibile per i volontari, a tutela della loro stessa salute, oltre a quella dei pazienti, essere presenti in corsia a dare quel conforto e quel calore umano che tanto serviva e mancava (pensiamo, ad esempio, ai volontari dell'AVO, ma ce ne sono tante di associazioni che stavano in corsia).
Verificato che il 5 maggio 2023 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha ufficialmente dichiarato terminata l'emergenza sanitaria, iniziata l'11 marzo 2020.
Appurato che diverse associazioni segnalano di non avere ancora ottenuto il permesso di tornare a svolgere la propria attività in alcuni dei reparti ospedalieri della nostra Regione; una certa disomogeneità si segnala in questo senso - sempre secondo le testimonianze delle associazioni - tra le diverse strutture piemontesi; l'Ospedale di Rivoli e il Regina Margherita di Torino sono tornati, per esempio, ad ammettere i volontari, non solo presso l'Area Accoglienza, come la maggior parte delle strutture piemontesi, ma anche presso i singoli reparti; nei reparti delle altre strutture piemontesi l'ingresso ai volontari non risulta ancora consentito l'Ospedale di Asti è tornato ad accogliere i volontari presso i propri reparti; alcune strutture a Cuneo hanno aperto e altre stanno iniziando ad aprire ai volontari le porte di qualche singolo reparto, mentre nella provincia cuneese l'accesso non è ancora consentito.
Considerato che il volontario è fonte di informazione, orientamento, aiuto ascolto, conforto ai pazienti e ai loro familiari; il volontario presente nelle strutture è un importante punto di riferimento per i cittadini, ai quali garantisce supporto e orientamento, ma soprattutto per i pazienti per i quali è fonte di sostegno e sollievo; la missione dei volontari in ospedale consiste nel cercare di instaurare una relazione umana con i pazienti, provando in qualche modo a farsi carico, con discrezione e tatto della sofferenza di una persona ricoverata, rispettando e sapendo ascoltare anche l'eventuale silenzio da parte sua.
Interrogo l'Assessore competente per sapere se questa Giunta intenda intervenire per permettere nuovamente ai volontari, in maniera uniforme in tutte le strutture regionali, di essere presenti e attivi nei reparti ospedalieri piemontesi.
Lo chiediamo perché è importante ridare questo aspetto di umanizzazione delle cure al mondo del volontariato.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Magliano.
Condivido tutta la sua disamina sull'importanza e sulla necessità del lavoro dei volontari nei nostri ospedali, che consideriamo una risorsa importantissima nel sistema assistenziale, di supporto non solo ai pazienti, ma anche agli operatori.
Nel periodo pandemico - lo ha ricordato bene lei - talune attività legate al volontariato sono state interrotte per esigenze di tutela proprio degli stessi volontari (quindi non solo della salute dei pazienti, ma anche dei volontari che andavano a svolgere il servizio).
Allo stato attuale, si registrano una serie di situazioni difformi in merito all'accesso dei volontari nei diversi presidi. Ho già dato incarico alla Direzione sanità di avviare un monitoraggio puntuale e rapido in merito alle modalità operative attivate dalle diverse strutture per l'accesso ai volontari, proprio allo scopo di fornire indirizzi - una linea guida e anche una nota cogente - per la gestione uniforme delle importantissime attività svolte dai volontari nelle nostre Aziende Sanitarie.
Dunque, in merito alla sua interrogazione che chiedeva se questa Giunta intende intervenire per permettere l'accesso in tutte le strutture piemontesi, la risposta è affermativa: lo faremo nei tempi tecnici strettamente necessari.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1481 presentata da Avetta, inerente a "Ex ospedale Maria Adelaide: cosa intende fare la Regione?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1481.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Questo è un tema annoso, come l'Assessore sa. L'ex Ospedale Maria Adelaide è chiuso dal 2015 e da quell'anno sono seguiti lunghi dibattiti sulla futura destinazione da garantire alla struttura dell'ex ospedale. Nel corso degli anni, la Circoscrizione 7 del Comune di Torino in particolare, i comitati cittadini, organizzazioni sindacali e varie forze politiche si sono attivate affinché una parte di questo edificio (circa 1.000 metri quadrati) fosse destinata a servizi socio-sanitari, a gestione pubblica.
La Circoscrizione 7 ha più volte richiesto anche la partecipazione della Regione Piemonte ad una Commissione circoscrizionale, al fine di poter esaminare l'eventuale progetto, laddove ci sia, ma ad oggi non è stato possibile effettuare questo approfondimento.
Peraltro, recentemente, con una mozione approvata ad ampia maggioranza delle forze politiche, la Circoscrizione ha ribadito la necessità che all'interno del progetto di riqualificazione dell'ex Ospedale Maria Adelaide, vengano destinati i 1000 metri quadrati per l'erogazione dei servizi socio-sanitari. Nella stessa mozione, il Consiglio circoscrizionale ha ribadito la richiesta di partecipazione della Regione ad un'apposita Commissione circoscrizionale.
Con questa interrogazione vogliamo sapere dall'Assessore se ci siano novità sugli intendimenti della Giunta regionale rispetto al destino dell'ex Ospedale Maria Adelaide, anche con particolare riferimento (se ci pu aggiornare) sulla richiesta di confronto, se c'è questa disponibilità e se eventualmente ci sia la disponibilità a farlo anche in seno alla nostra Commissione sanità. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Come ha ricordato il Consigliere Avetta, che ringrazio, l'ospedale Maria Adelaide fu chiuso nel 2016 dalla precedente Giunta e tutte le attività sanitarie che lì venivano esercitate furono trasferite sostanzialmente al CTO e una parte all'Unità Spinale.
Conseguentemente, c'è stata la necessità di mantenerlo in una condizione di non degrado e, quindi, c'erano importanti costi di manutenzione ed importanti costi di vigilanza che l'Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza, proprietaria dell'immobile, doveva sostenere. La Corte dei Conti ha costantemente monitorato questi costi di manutenzione e di vigilanza, nelle more dell'alienazione di una struttura non più adibita a servizi sanitari.
L'Azienda, quindi, dopo aver ripetuto più volte bandi di gara per la vendita dell'immobile - tutti bandi andati puntualmente deserti - ha conseguito recentemente un'offerta d'acquisto secondo le procedure di evidenza pubblica. Tale offerta ha ricevuto il parere favorevole dell'Agenzia del Demanio (sede centrale di Roma), che ha ritenuto congruo il valore dell'offerta per il bene in oggetto, che ora è al vaglio tecnico giuridico degli organi competenti per fissare la data del rogito notarile di compravendita del Maria Adelaide.
Ovviamente, il proprietario ha poi disponibilità piena del bene, ma sarà cura dell'Azienda ospedaliera continuare a richiedere l'utilizzo di 1.000 metri per fare quei servizi sanitari che da tempo la Regione Piemonte, così come l'Azienda, chiedono di poter fare.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1483 presentata da Disabato inerente a "Esternalizzazione di alcune attività degli ospedali di Cuorgnè e Lanzo. Qual è la posizione della Giunta?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1483.
In accordo con la Consigliera Disabato interrogante, la Giunta provvederà a fornire risposta scritta.


Argomento: Interventi per calamita' naturali

Interrogazione a risposta immediata n. 1482 presentata da Marello, inerente a "Calamità naturale 6 luglio 2023." (risposta scritta)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1482.
In accordo con il Consigliere Marello interrogante, la Giunta provvederà a fornire risposta scritta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1486 presentata da Martinetti inerente a "Nuovo Ospedale di Cuneo, dopo la decadenza della proposta di partenariato pubblico-privato, come intende procedere la Giunta?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1486.
In accordo con il Consigliere Martinetti interrogante, la Giunta provvederà a fornire risposta scritta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15, il Presidente riaprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle ore 12.30.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 14.31 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.11)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Mi scuso per il ritardo, ma attendevamo la Giunta, che ora è presente.
Passiamo al punto successivo all'o.d.g.


Argomento: Problemi energetici

Proseguimento esame proposta di legge al Parlamento n. 216, inerente a "Misure di ulteriore incentivazione dell'autoconsumo da fonti rinnovabili"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 216, inerente a "Misure di ulteriore incentivazione dell'autoconsumo da fonti rinnovabili", di cui al punto 9) all'o.d.g., del Consigliere Gallo. Il relatore di maggioranza è il Consigliere Gagliasso.
Chiedo se qualcuno intende intervenire sull'ordine dei lavori. Nessuno.
Nella seduta consiliare 27 giugno è iniziato l'esame del provvedimento. I Consiglieri Gagliasso e Gallo hanno svolto le relazioni di maggioranza e minoranza ed è intervenuto il Consigliere Bertola, in sede di discussione generale.
Successivamente, nella seduta consiliare del 4 luglio, il provvedimento è stato sospeso in attesa di conoscere il contenuto del decreto del Governo che verrà emanato. Non essendo stata definita la durata della sospensione il provvedimento è stato iscritto all'o.d.g. della seduta odierna, per le conseguenti determinazioni sul provvedimento dell'iter in esame.
Chiedo se vi siano interventi da parte dei Consiglieri o della Giunta.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Chiedo due minuti di sospensione, per un chiarimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Le lascio un minuto in più.
Riprenderemo la seduta alle ore 15.15.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.12 riprende alle ore 15.16)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Proseguiamo con l'iter del punto 9) all'o.d.g., dopo l'interruzione richiesta dal Consigliere Preioni.
Prima di chiudere la discussione generale, chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Non essendovi richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale e proseguiamo con l'articolato.
La legge è composta da tre articoli.
Non essendo stati presentati emendamenti, procediamo con le votazioni.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Trattandosi di una proposta di legge al Parlamento, chiedo al Consigliere Gallo, primo firmatario, di indicare a quale ramo del Parlamento si intende inviare la proposta.



GALLO Raffaele

Camera dei Deputati, grazie.



PRESIDENTE

Camera dei Deputati. Va bene, grazie.


Argomento: Valutazione impatto ambientale - Valutazione ambientale strategica

Esame disegno di legge n. 242, inerente a "Nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica, valutazione di impatto ambientale e autorizzazione ambientale integrata"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 242, inerente a "Nuove disposizioni in materia di valutazione ambientale strategica, valutazione di impatto ambientale e autorizzazione ambientale integrata", di cui al punto 10) all'o.d.g.
Relatore di maggioranza è il Consigliere Gagliasso, relatore di minoranza il Consigliere Bertola.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla V Commissione il 26 giugno 2023.
Chiedo se vi sono interventi in merito.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Marnati; ne ha facoltà.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Questo provvedimento, già discusso in Commissione con numerosi emendamenti arriva in Aula a seguito dell'aggiornamento del decreto legislativo.



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore Marnati, sta intervenendo sull'ordine dei lavori? Perché dovrebbe intervenire il relatore di maggioranza.
Se parla come Assessore le lascio la parola perché è un suo diritto, per l'iter della legge prevede la relazione del relatore di maggioranza. Lei eventualmente, interverrà dopo.
Prego, Consigliere Gagliasso, in qualità di relatore di maggioranza.



GAGLIASSO Matteo, relatore

Illustre Presidente, gentili Consiglieri, egregi Consiglieri, il disegno di legge n. 242, oggi all'esame in Aula, è stato presentato dalla Giunta regionale in data 17 gennaio 2023 e assegnato alla V Commissione consiliare in sede referente e alla I Commissione permanente in sede consultiva in data 18 gennaio 2023.
Il provvedimento è stato oggetto di consultazioni online da parte della V Commissione e sull'articolato è stato espresso parere favorevole da parte del Consiglio delle Autonomie locali in data 12 aprile 2023.
Il disegno di legge è finalizzato alla massima semplificazione del dettato normativo in materia di valutazione ambientale strategica (VAS), di valutazione d'impatto ambientale (VIA) e di autorizzazione ambientale integrata (AIA) abrogando la vigente disciplina contenuta nella legge regionale del 14 dicembre 1998 n. 40.
Nell'ottica della semplificazione il provvedimento rimanda direttamente alle norme di disciplina contenute nel decreto legislativo del 3 aprile 2006 n. 152 ("Norme in materia ambientale"), intervenendo esclusivamente negli ambiti consentiti al legislatore regionale e solo laddove è stata ravvisata una reale necessità regolatoria da parte della Regione.
Nell'ottica di una maggiore semplificazione normativa si sono anche introdotti celeri meccanismi di adeguamento rispetto a eventuali modifiche alle categorie progettuali contenute negli allegati al Codice dell'ambiente, in maniera tale da conferire snellezza e, soprattutto certezza normativa agli operatori economici di settore.
Il provvedimento è poi finalizzato a valorizzare gli aspetti connessi alla presentazione digitale delle istanze e di messa a disposizione del pubblico dell'informazione ambientale a favore della trasparenza e della partecipazione procedimentale.
Si innova in tema di oneri istruttori nell'ambito dei procedimenti prevedendone l'istituzione sulla base di espressa previsione normativa del Codice dell'ambiente e in continuità con quanto già in atto presso le Province.
Il disegno di legge persegue poi l'obiettivo di superare l'inadeguatezza allo svolgimento delle funzioni conferite da parte di alcune autorità competenti attraverso il ricorso all'associazionismo e allo svolgimento associato delle funzioni.
Il disegno di legge è stato licenziato a maggioranza, in data 26 giugno 2023, dalla V Commissione, nel testo come emendato in fase di esame, dopo l'acquisizione del parere di competenza espresso dalla I Commissione.
Il testo consta di 15 articoli.
L'articolo 1 precisa le finalità del provvedimento, ossia la disciplina delle modalità di attuazione sul territorio regionale delle procedure per la valutazione ambientale strategica (VAS), per la valutazione d'impatto ambientale (VIA) e per l'autorizzazione ambientale integrata (AIA) secondo quanto disposto dal decreto legislativo.
Gli articoli 2 e 3 individuano, rispettivamente, i piani, i programmi e i progetti oggetto delle valutazioni ambientali nell'ambito dei procedimenti di VAS e di VIA, nonché le relative autorità competenti con l'elencazione delle tipologie progettuali.
L'articolo 4 ribadisce la separazione tra autorità competente e autorità procedente nei procedimenti di VIA e di VAS e dispone la delega delle funzioni di autorità competente, prevedendo il ricorso all'associazionismo e allo svolgimento associato delle funzioni.
L'articolo 5 disciplina l'organo tecnico per la VIA e la VAS presso l'autorità competente.
All'articolo 6 è previsto il supporto tecnico scientifico di ARPA Piemonte alle autorità competenti nello svolgimento delle istruttorie e delle attività previste dal disegno di legge.
L'articolo 7 reca criteri e principi in base ai quali le autorità competenti individuano i soggetti con competenza ambientale, ossia le pubbliche amministrazioni e gli enti pubblici che, per loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull'ambiente dovuti all'attuazione dei piani, programmi o progetti.
L'articolo 9 pone in capo alla Regione il ruolo di coordinamento e d'indirizzo per un'informazione attuazione sul territorio regionale dei disposti della parte seconda del decreto legislativo n. 152/2006 relativa ai procedimenti di VAS, VIA e AIA, mentre l'articolo 10 demanda a ulteriori provvedimenti deliberativi di Giunta regionale la definizione di regole particolari e ulteriori per la semplificazione dei procedimenti.
L'articolo 11 stabilisce che i proventi connessi alle sanzioni amministrative pecuniarie per le violazioni previste dall'articolo 29 comma 4 e 5, del decreto legislativo n. 152/2006, siano destinati a finalità ambientali, di funzionamento dei sistemi di vigilanza, prevenzione e monitoraggio ambientale, implementazione e gestione dei servizi digitali ambientali, messa a disposizione del pubblico delle informazioni, nonch per la predisposizione di misure per la protezione sanitaria della popolazione in caso di incidenti o calamità naturali.
L'articolo 12 disciplina gli oneri istruttori a carico dei proponenti per i procedimenti di VIA e di VAS, rinviando all'allegato C del disegno di legge.
L'articolo 13 reca le disposizioni transitorie e finali relative all'applicazione delle nuove disposizioni.
L'articolo 14 dispone l'abrogazione della legge regionale 14 dicembre 1998 n. 40.
Infine, l'articolo 15 reca le disposizioni finanziarie, dichiarandone l'invarianza finanziaria, in quanto dal provvedimento non derivano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale. Sul fronte delle entrate sono previste due tipologie: proventi connessi alle sanzioni amministrative pecuniarie, che trovano legittimazione normativa nella disciplina nazionale in materia ambientale, e proventi derivanti dal versamento di oneri istruttori a carico dei soggetti proponenti i progetti sottoposti a VIA o VAS nel caso di procedimenti di competenza regionale. Unicamente nel caso di eventuali incassi derivanti dai proventi da sanzioni amministrative pecuniarie sono alimentate eventuali spese a carico del bilancio di previsione finanziario 2023-2025, destinate a finalità di carattere ambientale, come stabilito a livello nazionale. I proventi derivanti dagli oneri istruttori affluiscono invece al bilancio regionale senza vincoli di destinazione.
Vorrei ringraziare l'Assessore Marnati e tutti gli Uffici della Giunta, che sono stati molto disponibili a correggere alcuni emendamenti, come il collega Marin e anche altri colleghi nel corso dei lavori della Commissione. Può sembrare banale, ma è servito anche per chiarirsi in merito ad alcuni aspetti che, forse, potevano essere quasi sottintesi ma nello stesso tempo, quando si sono affrontati, abbiamo capito che probabilmente poteva essere una legge sicuramente all'avanguardia ma, nello stesso tempo, poteva avere dei problemi.
Ringrazio il collega Marin, che è sempre molto attento su questa materia.
Forse, per una volta, il Piemonte avrà una legge che velocizzerà veramente questi procedimenti, a vantaggio di tutte quelle aziende e quelle attività che oggi hanno difficoltà a utilizzarli.
Finalmente, avremo una legge che mette un po' d'ordine, senza prevedere ulteriori paletti alla legge nazionale, ma, nello stesso tempo, sarà vigile su tutti quei dettami ambientali a cui oggi dobbiamo prestare attenzione affinché nessuna di quelle opere che oggi sono soggette a VIA o a VAS intacchi il nostro ambiente, ma lo faremo con delle procedure certe, snelle e veloci.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al relatore di minoranza.
Prego, Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio, relatore

Grazie, Presidente.
Il relatore di maggioranza è stato piuttosto preciso sulle specifiche tecniche riguardanti il disegno di legge n. 242.
Condividiamo gli aspetti oggettivi; chiaramente, non condividiamo completamente l'impostazione politica rispetto a questo provvedimento.
Com'è stato detto, il disegno di legge n. 242 va ad abrogare una legge, la n. 40/1998, che aveva 25 anni, in materia di procedure di valutazione di impatto ambientale e di valutazione ambientale strategica.
Certamente, in questi 25 anni diverse cose sono cambiate. Nel 1998, ad esempio, non avevamo il Testo Unico Ambientale, adesso sì (ce l'abbiamo da un po' di anni): mi riferisco al decreto legislativo n. 152/2006. Le norme regionali, anche riguardo le valutazioni di impatto ambientale e le valutazioni ambientali strategiche, devono essere aderenti alla norma nazionale, giacché le Regioni, secondo il Titolo V della Costituzione hanno in materia una potestà legislativa concorrente, quindi possono andare a normare solo questioni di dettaglio rispetto al quadro generale.
Tuttavia, in questo disegno di legge ravvisiamo ciò che abbiamo già denunciato in altri casi, ovvero un'eccessiva delegificazione, una totale delegificazione mascherata da procedure di semplificazione. E noi riteniamo che non sia la strada più corretta.
Abbiamo letto attentamente non solo le osservazioni in merito che erano state portate dai soggetti che abbiamo consultato, ma anche i nodi critici elaborati dagli Uffici del Consiglio regionale, che giustamente osservavano che demandare a regolamenti della Giunta una questione che attiene a una potestà che la Regione ha di legiferare rispetto a norme di dettaglio sia eccessivo.
In sede di Commissione abbiamo presentato un numero limitato di emendamenti, due dei quali sono stati approvati. Erano due emendamenti che riprendevano, in buona sostanza, osservazioni che erano state portate al testo da alcune associazioni ambientaliste. Altri emendamenti sono stati respinti. Abbiamo inteso ripresentare una parte di questi emendamenti anche all'esame dell'Aula.
Per economia di discussione, ribadisco anche durante la relazione di questo provvedimento che questa mattina, con una mail, ho provveduto a ritirare tre degli emendamenti che ho presentato per l'Aula, rispettivamente rubricati n. 4), n. 5) e n. 6). Gli altri emendamenti a mia prima firma rimangono.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro aperta la discussione generale e chiedo se vi sono Consiglieri che intendono intervenire.
Se non vi sono richieste d'intervento, prima di dichiarare chiusa la discussione generale chiedo all'Assessore Marnati se intende intervenire.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene, grazie.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Procediamo con l'esame dell'articolato. Ricordo che il numero legale è 23.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Sull'articolo 3 insistono due emendamenti.
Emendamento rubricato n. 7) presentato da Bertola (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 8) presentato da Bertola (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Farò una veloce illustrazione di tutti gli emendamenti a mia prima firma.
Con l'emendamento rubricato n. 2) si va a modificare l'articolo 8 riprendendo anche una parte della vecchia normativa, specificando meglio tutto quello che riguarda l'attività di informazione e di partecipazione.
Altri due emendamenti vanno a modificare rispettivamente l'allegato A e l'allegato B al disegno di legge, spostando la competenza dai Comuni alle Province o alla Città metropolitana di Torino.
Altri emendamenti, invece, riguardano articoli aggiuntivi che vanno, in generale, a riportare all'interno del disegno di legge contenuti che erano già presenti nella legge n. 40/98, proprio perché non condividiamo l'aspetto di delegificazione di questo provvedimento.
Come già detto, sono provvedimenti che erano già stati esaminati durante il passaggio in Commissione del disegno di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendoci dichiarazioni di voto, chiedo il parere della Giunta.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Non accoglibili.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marnati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 3, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 13) presentato da Sacco (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 14) presentato da Sacco (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 15) presentato da Sacco (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Li illustro brevemente, Presidente, senza stare a riprendere i vari testi che andiamo a inserire o modificare. Sostanzialmente chiediamo di includere l'aspetto sanitario, per la valutazione dell'impatto sanitario, fra gli standard di riferimento sia per quanto riguarda l'esplicitazione relativa alle componenti sanitarie e alle relative strutture sia all'interno delle linee guida. Chiediamo di aggiungere tale aspetto all'interno dell'articolo.



PRESIDENTE

Non essendovi dichiarazioni di voto, chiedo il parere della Giunta.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Non accoglibili.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marnati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sia inserito a verbale il voto favorevole del Consigliere Bertola sull'emendamento n. 14) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 5, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Procediamo con l'esame dell'emendamento rubricato n. 9), che introduce l'articolo 5 bis, presentato dal Consigliere Bertola, che ha già illustrato gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 9) presentato da Bertola (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il parere della Giunta?



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Non accoglibile.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marnati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 16) presentato da Sacco (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anche tutti questi emendamenti, come gli emendamenti precedenti, chiedono l'introduzione in maniera esplicita della materia sanitaria.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo il parere della Giunta.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Non accoglibile.



PRESIDENTE

Il parere della Giunta è contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 6, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 7 Sull'articolo 7 insistono due emendamenti.
Emendamento rubricato n. 10) presentato da Sacco (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 17) presentato da Sacco (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dal proponente.
Prima di procedere alla votazione degli emendamenti, chiedo alla Giunta di esprimere il proprio parere.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Il parere sugli emendamenti è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marnati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 7, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Sull'articolo 8 insistono due emendamenti.
Emendamento rubricato n. 2) presentato da Bertola (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 11) presentato da Sacco (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dal proponente.
Prima di procedere alla votazione degli emendamenti, chiedo alla Giunta di esprimere il proprio parere.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Il parere sugli emendamenti è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marnati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 8, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 quater Gli emendamenti rubricati n. 5) e 6) sono stati ritirati dal proponente.
Passiamo ad esaminare l'emendamento rubricato n. 3) che introduce l'articolo 9 quater.
Emendamento rubricato n. 3) presentato da Bertola (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Marnati per il parere della Giunta regionale.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marnati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 sexies L'emendamento rubricato n. 4) è stato ritirato dal proponente.
Passiamo a esaminare l'emendamento rubricato n. 1), che introduce l'articolo 9 sexies del Consigliere Bertola e che è già stato già illustrato.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Bertola (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Marnati per il parere della Giunta regionale.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marnati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 12) presentato da Sacco (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Marnati per il parere della Giunta regionale.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marnati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 10, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Prima di porre in votazione l'intero testo di legge, chiedo se vi sono richieste di intervento per dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Come Gruppo della Lega, siamo felici di approvare questa legge.
È una legge che va a semplificare e che rende il Piemonte più competitivo.
Abbassiamo gli oneri di istruttoria, siamo più convenienti rispetto a tante Regioni italiane, quindi per le imprese che intendono investire nel nostro Piemonte andiamo a semplificare e a uniformare la normativa per quanto riguarda la VIA e la VAS e per le amministrazioni pubbliche gli oneri diventano gratuiti.
Pertanto, penso che ci siano tanti motivi per votare convintamente favorevolmente su questa proposta di legge, che diventerà tra pochi minuti legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto, per cui passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo del disegno di legge n. 242.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Ordinamento regionale

Esame disegno di legge n. 238, inerente a "Nuova disciplina delle sanzioni amministrative di competenza regionale"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 238, inerente a "Nuova disciplina delle sanzioni amministrative di competenza regionale", di cui al punto 11) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla VII Commissione.
Relatore è il Consigliere Perugini, che ha facoltà di intervenire.



PERUGINI Federico, relatore

Grazie, Presidente.
Cari colleghi, andiamo a relazionare in riferimento al disegno di legge n.
238 del 5 luglio 2023, afferente alla "Nuova disciplina delle sanzioni amministrative di competenza regionale".
Il disegno di legge oggi all'esame dell'Aula è stato presentato al Consiglio regionale in data 29 dicembre 2022, assegnato in data 9 gennaio 2023 alla VII Commissione consiliare in sede referente e in sede consultiva alla I Commissione consiliare.
Il progetto è finalizzato a dotare la Regione di strumenti più agili ed efficaci per gestire l'applicazione delle sanzioni amministrative di competenza regionale e, al contempo, a fissare regole di garanzia più chiare per i destinatari dei provvedimenti sanzionatori.
La ratio si ispira ai principi garantistici tipici dell'ordinamento penale (favor rei, retroattività in bonam partem, difesa nel procedimento patteggiamento in funzione deflattiva del contenzioso) e a quelli che caratterizzano la più recente legislazione amministrativa (semplificazione, certezza del diritto digitalizzazione dei rapporti fra pubblica amministrazione e privati cooperazione applicativa e così via), cercando di incorporare stabilmente nell'ordinamento regionale alcuni principi sanciti dalla giurisprudenza di legittimità costituzionale e comunitaria in materia sanzionatoria estendendo l'applicazione di istituti già esistenti (ad esempio, in materia di oblazione, rateizzazione), con l'intento di attenuare gli effetti del generale incremento delle sanzioni pecuniarie.
Le disposizioni del disegno di legge prevedono, inoltre, l'abrogazione di vigenti riferimenti normativi alla materia, in quanto sono molto datati. Di fatto, è un ammodernamento delle norme vigenti.
Sul disegno di legge n. 238 sono state svolte le consultazioni online da parte della VII Commissione consiliare ed è stato richiesto il parere del CAL in data 9 febbraio 2023, il quale, in data 23 febbraio 2023, ha dato parere favorevole all'unanimità.
La Commissione referente ha poi proseguito i lavori e il disegno di legge è stato oggetto di attività emendativa, al fine di migliorarne la struttura del testo dal punto di vista della tecnica di redazione di atti normativi.
La Commissione referente, in data 31 maggio 2023, ha espresso parere di massima favorevole a maggioranza dei presenti sul testo del disegno di legge e nella medesima data ha trasmesso alla I Commissione la richiesta di parere in ordine alla norma finanziaria.
A seguito del parere favorevole a maggioranza della I Commissione, espresso nella seduta del 26 giugno, la VII Commissione ha definitivamente licenziato, in data 5 luglio, il disegno di legge n. 238 con voto favorevole a maggioranza.
Il testo, così com'è stato licenziato, consta di 22 articoli e di quattro Capi.
Il primo Capo va dall'articolo 1 all'articolo 7. L'articolo 1, come nella gran parte delle leggi, precisa le finalità del disegno di legge, di semplificazione e razionalizzazione del sistema legislativo regionale in materia di sanzioni amministrative.
L'articolo 2 delinea ed esplicita i principi generali; in particolare prevede che gli enti locali, cui sono conferite le funzioni amministrative esercitino anche il potere di applicazione delle sanzioni corrispondenti nonché la coincidenza dell'ente che applica la sanzione con quello che ne introita l'importo pecuniario.
L'articolo 3 reca il principio della retroattività della legge più favorevole per il quale, in caso di sanzioni amministrative pecuniarie, di carattere punitivo se la legge del tempo in cui fu commesso l'illecito e le posteriori sono diverse, si applica quella le cui disposizioni sono più favorevoli al trasgressore. Di fatto, significa andare incontro al cittadino o al soggetto trasgressore, in particolar modo quando le leggi e le procedure sono farraginose, lunghe nel tempo e creano particolari difficoltà. Vedremo poi all'articolo 10, in particolar modo, come questo vantaggio va verso il cittadino e il soggetto sanzionato, il quale naturalmente deve però adempiere al dovuto.
L'articolo 4 disciplina il diritto di accesso agli atti di accertamento contestazione, applicazione ed erogazione delle sanzioni amministrative.
L'articolo 5 demanda alla Giunta regionale il potere di modificare mediante regolamento, l'allegato A alla legge regionale che contiene la distribuzione delle competenze sanzionatorie alle autonomie locali e alle autonomie funzionali. Sono ben 33 gli ambiti regionali in cui interviene l'allegato A; infatti è molto articolato e fa riferimento anche ai soggetti che comminano le sanzioni, che si occupano poi dell'eventuale riscossione.
Abbiamo i Comuni, le ASL, le Unioni montane e così via.
L'articolo 6 stabilisce il vincolo della separazione delle funzioni di accertamento da quelle di irrogazione delle sanzioni per tutti gli enti cui sono attribuite le funzioni sanzionatorie. Nel caso di conflitto d'interesse tra trasgressore e soggetto competente a irrogare la sanzione l'ente assegna la funzione istruttoria a un altro organo dell'ente e qualora ciò non sia possibile, la potestà sanzionatoria è esercitata dalla Regione nel rispetto della legge n. 689/1981 ("Modifiche al sistema penale").
L'articolo 7 prevede che la Giunta regionale promuova il coordinamento delle autorità competenti nell'ambito dell'applicazione delle sanzioni amministrative. In particolare, stabilisce che nel compimento delle attività amministrative contemplate nella legge regionale, le autorità predette utilizzino apposita soluzione informatica di cooperazione applicativa individuata dalla Giunta regionale. Il fine è quello di garantire una piena interoperabilità dei diversi sistemi informativi e una più efficace gestione delle diverse fasi procedimentali e del monitoraggio dei tempi dei procedimenti.
Con questo si conclude il Capo I del disegno di legge.
Il Capo II è composto dagli articoli dall'8 al 14.
Nello specifico, l'articolo 8 disciplina importanti peculiarità della normativa regionale. La prima consiste nel potere d'ispezione intestato agli agenti accertatori e nell'obbligo di redazione del verbale della corrispondente attività compiuta. La seconda, sempre in virtù dell'articolo 8, riguarda l'introduzione della diffida amministrativa in luogo dell'accertamento immediato nei casi in cui la violazione sia sanabile e per i soli casi previsti nello stesso articolo ed, eventualmente, in altre future leggi regionali. Inoltre, è previsto che gli enti competenti individuino in quali procedimenti introdurre la diffida amministrativa.
L'articolo 9 detta una norma di rinvio alla legge regionale 45 del 1985 ("Disciplina relativa al sequestro di cose e disposizioni per gli accertamenti mediante analisi di campione in materia di illeciti amministrativi"), per la disciplina del sequestro e della confisca amministrativa.
Ho richiamato prima l'attenzione sull'articolo 10, che vado a illustrare perché è qui che sta la vera innovazione, il favore nei con12fronti del soggetto sanzionato, per creare le condizioni di adempiere la sanzione che gli è stata comminata.
L'articolo 10 consente il pagamento in misura ridotta della sanzione amministrativa, ai sensi della legge 689 del 1981, e introduce la possibilità della rateizzazione per il pagamento di un importo superiore a 5.000 euro, in caso di condizioni disagiate del trasgressore, al fine di deflazionare ulteriormente il contenzioso giurisdizionale e contemporaneamente, agevolare l'incasso di risorse aggiuntive. È evidente quindi, che non si vuole fare sconti a nessuno, ma che si vuole creare le condizioni a fronte di situazioni di difficoltà.
L'articolo 11 precisa che, nel caso di pagamento in misura ridotta della sanzione, si estinguono anche le sanzioni accessorie, salvo che eccezioni previste dalla legge.
L'articolo 12 dispone che la notificazione degli estremi delle infrazioni debba avvenire in conformità all'articolo 14, comma 2, della legge 689 del 1981, già citata, ovvero, entro 90 giorni dalla conclusione dell'accertamento della violazione non contestata nell'immediatezza del fatto. La disposizione delimita nel tempo la durata delle operazioni di accertamento che, salvo situazioni di particolare complessità, devono concludersi entro 180 giorni dall'accertamento delle condotte illecite attraverso la sottoscrizione del verbale di contestazione delle violazioni di legge, come sopra.
L'articolo 13 stabilisce che, nel caso in cui occorra riqualificare la condotta contestata in seguito alle risultanze dell'istruttoria, l'autorità competente notifichi un nuovo accertamento degli interessati. I termini sono interrotti dalla nuova contestazione.
L'articolo 14 stabilisce che si proceda mediante esecuzione forzata, ai sensi del DPR 602/1973, nel caso in cui siano decorsi inutilmente i termini per il pagamento della sanzione determinata con l'ordinanza ingiunzione.
Il Capo III (articoli 15-18) detta norme in materia di esercizio delle funzioni sanzionatorie.
In particolare l'articolo 15 conferisce plurime funzioni amministrative sanzionatorie agli enti locali territoriali, alle Aziende sanitarie e delle agenzie regionali, rinviando all'allegato A, che ho citato prima e che riguarda 33 ambiti regionali.
L'articolo 16 prevede un importante strumento di contenimento del contenzioso derivante dall'applicazione delle sanzioni. Si tratta dell'applicazione concordate dalla sanzione pecuniaria, in sede di audizione del trasgressore e su sua richiesta. Vedete quindi come l'articolo 16, l'articolo 10 ed altri, nei principi che abbiamo enunciato fin qui, di fatto devono andare a risolvere il contenzioso e creare quelle condizioni perché si adempia, ma non aggravando la situazione del soggetto che è stato sanzionato.
L'articolo 17 contempla un'altra semplificazione riguardante l'attività di difesa in giudizio della Regione, con riferimento agli atti d'ingiunzione delle sanzioni, al fine di agevolare la piena transizione al processo civile telematico e di consentire l'integrale recupero delle spese di giudizio in caso di soccombenza della controparte. Nella fase giurisdizionale, si prevede che i funzionari pubblici stabilmente incaricati del patrocinio legale dotati dei requisiti di legge siano iscritti, a istanza della competente Direzione regionale, alla Sezione speciale dell'Albo degli avvocati, di cui all'articolo 23 legge 247 del 2012.
L'articolo 18 riprende e attualizza una norma riguardante le sanzioni amministrative di cui al decreto legislativo 231 del 2017, estendendone l'applicazione a ogni altra disposizione.
Con il Capo IV (articoli 19-22) si conclude il testo di legge, che di fatto reca le disposizioni transitorie finali.
All'articolo 19, la rivalutazione facoltativa ogni due anni dell'importo delle sanzioni amministrative sulla base dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie, come rilevato dall'ISTAT.
All'articolo 20, l'area di efficacia della nuova legge regionale: "Le disposizioni della presente legge si applicano anche ai procedimenti non conclusi alla data della sua entrata in vigore".
L'articolo 21, l'abrogazione della legge regionale n. 72/1989 e della legge regionale 9/2011 come atti dovuti con decorrenza dall'entrata in vigore della presente, ed è quella che diventerà la presente legge, ovvero il presente disegno di legge.
Infine, l'articolo 22 garantisce l'invarianza finanziaria in quanto non sono previsti nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Credo di aver già esposto i profili di necessità di bisogno di risoluzione di semplificazione e di ammodernamento di quanto afferisce a tutto ciò che è riportato in questa proposta di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Il relatore di minoranza, il Consigliere Magliano, dà per letta la relazione e la consegna.
È aperta la discussione generale e chiedo se vi sono interventi in discussione generale.
Prima di chiudere la discussione generale, chiedo alla Giunta se intende intervenire.
La parola all'Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alla delegificazione e

semplificazione dei percorsi amministrativi Grazie, Presidente.
Devo dire che il relatore di maggioranza Perugini ha già portato all'Aula una disamina molto approfondita. Io posso soltanto sintetizzare dando un commento più politico.
Anche questa è un'azione legislativa di semplificazione, che cerca di ispirare una riforma del sistema sanzionatorio di competenza regionale ispirandosi, da un lato, a un'efficacia della sanzione o, meglio, della finalità cui la sanzione mira, ovvero il ripristino delle regole dall'altro, anche in un'ottica di maggiore gestibilità da parte delle autorità competenti e anche di tutela e favor nei confronti dei soggetti privati destinatari delle norme stesse, in modo da riuscire a ottenere (penso anche all'istituto della diffida amministrativa) un risultato di ottemperanza a quelle che sono le correzioni delle irregolarità e anche evitando che magari, anche per mera incomprensione di regole spesso piuttosto difficili da capire o, addirittura da ricondurre (sappiamo dei mille meandri delle discipline di vari livelli di gerarchia delle fonti) si riescano a evitare conseguenze di natura vessatoria su un tessuto imprenditoriale costituito soprattutto da medi, piccoli e piccolissimi (penso all'ambito artigianale o del commercio), dove effettivamente si rischia addirittura di compromettere la sopravvivenza stessa di determinate attività imprenditoriali. Credo che questo sia un passaggio importante.
Ricordo, peraltro, che certe finalità contenute in questa legge erano già state approvate con atti d'indirizzo (non atti già legislativi, comunque) politico nella scorsa legislatura, quindi auspico anche che ci sia, come ho visto anche in Commissione, senza particolare attacco da parte delle minoranze, anche se possibile, una certa trasversalità di approvazione.
In conclusione, come chi era in Commissione sa, ci sono alcuni emendamenti tecnici già concordati in Commissione; sostanzialmente, l'unico - lo dico anche per trasparenza - che ha una portata non tecnica, ma di merito è il numero di giorni che si lasciano ai destinatari come termine massimo di ottemperanza alla diffida amministrativa, che nella versione originale era dieci giorni, ma confrontandosi anche soprattutto con le associazioni rappresentative dell'artigianato, del commercio e dell'industria, si è calcolato che sia un termine eccessivamente ridotto e si è alzato 30 giusto perché in molti casi si rischierebbe, soprattutto nelle realtà più strutturate, di andare a vanificare la portata e l'efficacia.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marrone.
Dichiaro chiusa la discussione generale e possiamo procedere con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non essendo stati presentati emendamenti, procediamo con la votazione.
Ricordo che il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
A questo punto, si dovrebbe sospendere la seduta di mezzora, ma chiedo ai Capigruppo cosa intendono fare. In base al Regolamento, si passa al punto successivo all'o.d.g. o si sospende la seduta per mezzora. Sospendiamo i lavori per qualche minuto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.38, riprende alle ore 16.43)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Constatato che mancherà il numero legale per le prossime votazioni, è evidente che, ahimè, devo chiudere la seduta in anticipo.
Auguro a tutti una buona serata e un buon lavoro.
Il Consiglio è convocato per martedì prossimo.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 16.44)



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