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Dettaglio seduta n.262 del 27/06/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.03)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che sono in congedo i Consiglieri Caucino, Chiorino, Cirio, Icardi, Lanzo, Nicco e Protopapa.
Il numero legale è, pertanto, 23.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere l'inserimento dell'ordine del giorno n. 1201 inerente a "Iniziative volte al superamento delle criticità legate agli affitti a studenti stranieri". È un ordine del giorno che s'inserisce all'interno del dibattito che stiamo facendo legato al caro-affitti.
L'idea è quella di immaginare, come accade in altri Paesi spesso anglosassoni, un fondo di garanzia - in questo caso, attraverso lo strumento delle fondazioni bancarie - proprio per permettere a costoro di avere delle garanzie. Gli studenti stranieri spesso non riescono a dare delle garanzie legate al paese d'origine e l'idea di creare questo fondo di garanzia potrebbe essere molto utile e rassicurante anche per coloro che affittano il proprio alloggio a studenti che vengono dall'India, dal Pakistan e dalla Cina piuttosto che da Paesi del Sudamerica.
Pertanto, chiedo l'inserimento di questo ordine del giorno, che andrebbe così a completare i ragionamenti e le policy che stiamo immaginando sul tema legato al caro-affitti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Analogamente al collega Magliano, chiedo di aggiungere l'ordine del giorno n. 1200, che tratta della tutela dei lavoratori licenziati nello stabilimento Amazon gestito da FS presso il sito di Orbassano.
Si tratta di un numero rilevante di lavoratori che non hanno garanzie rispetto al reimpiego nella nuova sede che viene istituita. Siccome si possono individuare i presupposti, anche dal punto di vista normativo, per consentire a questi lavoratori di essere coinvolti nelle assunzioni del nuovo sito, ci sembra un argomento di attualità e di urgenza che sarebbe necessario mettere all'o.d.g., proprio per attivare tutti i canali possibili, per fare in modo che questo possa essere prima approfondito e di conseguenza, attuato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Chiediamo un'informativa urgente, oggi in Aula, a seguito delle notizie diffuse a mezzo stampa in merito all'impugnativa dell'articolo 8 della legge di bilancio 2023, che abbiamo approvato qualche mese fa e che prevedeva una rimodulazione di una parte importante del meccanismo per uscire dal Piano di rientro della sanità stipulato nel 2015 dal governo Chiamparino.
Mi spiego meglio. In quella occasione eravamo in piano di rientro per la sanità, quindi eravamo commissariati dopo un piano molto doloroso di revisione della rete ospedaliera e dopo aver seguito tutti i piani operativi stipulati nel 2010 per uscire dal Piano di rientro. L'ultimo tassello era quello dell'accordo per definire in che modo la cassa di tutto quello che era il bilancio non sanitario e la cassa del bilancio sanitario tornassero in equilibrio. Era stato siglato un accordo e quello era la condizione per uscire dal Piano di rientro che ci è stato concesso nel 2015.
Oggi veniamo a conoscenza del fatto che l'articolo 8 della legge di bilancio, che prevedeva una rimodulazione di quell'accordo che era il fondamento in base al quale eravamo usciti dal Piano di rientro della sanità, è stato impugnato dal Governo centrale. Di conseguenza, siamo allarmati dalla situazione dei conti e dalla situazione degli equilibri che sono già molto fragili, dei bilanci sia sanitari sia in generale della Regione Piemonte.
Chiediamo, visto che è presente in Aula l'Assessore Tronzano, che oggi si possa prevedere mezz'ora o un'ora per avere informativa per rendere edotta l'Aula di quello che sta capitando, perché gli equilibri di bilancio sono fondamentali e li dobbiamo preservare tutti insieme, anche per tutelare gli sforzi che i piemontesi hanno fatto in quegli anni (2014 e 2015) e che non dobbiamo vanificare in quest'ultima parte di legislatura.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente; buongiorno, colleghe e colleghi.
Anch'io, sulla scia di quello che ha detto poc'anzi il Consigliere Gallo intervengo per chiedere un'informativa sulle notizie che abbiamo letto e che riguardano questa impugnativa. Sarebbe interessante trovare un momento per confrontarci su questo argomento che ci sta veramente preoccupando e che rischia di mettere in difficoltà tutta la nostra contabilità.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste.
Richiamo l'attenzione dell'Aula sul punto 6) all'o.d.g., ossia la proposta di deliberazione 295 recante "Norme per il funzionamento del Registro tumori della Regione Piemonte".
Il provvedimento è stato iscritto con preavviso ai sensi dell'articolo 58 comma 2 del Regolamento, nelle more del licenziamento da parte della IV Commissione.
Nella seduta di ieri, la IV Commissione non ha licenziato il testo (per mancanza del numero legale) ed è stata riconvocata per oggi alle ore 15.15.
Nella definizione dell'o.d.g. dell'odierna seduta consiliare, che dev'essere approvato in apertura di seduta, chiedo all'Aula, stante l'importanza e l'urgenza del tema, se acconsente, in via del tutto eccezionale e senza che ciò costituisca precedente nell'applicazione del Regolamento interno, che il provvedimento venga ugualmente trattato nella seduta odierna a seguito dell'eventuale licenziamento da parte della IV Commissione.
Trattandosi di procedura del tutto eccezionale, è necessario che l'Aula acconsenta in modo unanime.
In caso contrario, il provvedimento verrà iscritto in una prossima seduta.
Riprendendo la richiesta del Consigliere Magliano sull'inserimento dell'ordine del giorno n. 1201 e quella del Consigliere Giaccone sull'ordine del giorno n. 1200, non vedo nessuno contrario.
Chiedo se la Giunta intende intervenire sulle richieste di informativa del Consigliere Gallo e del Consigliere Martinetti, relativamente alla legge regionale sul bilancio.



(Commenti dell'Assessore Tronzano)



PRESIDENTE

Va bene.
Sulla richiesta d'informativa, l'Assessore Tronzano si è impegnato a intervenire dopo le comunicazioni.
In merito alla proposta di deliberazione n. 295 riguardante il "Registro tumori", che ho citato prima, richiedendone la trattazione nella seduta odierna dopo lo svolgimento della IV Commissione delle 15.15, chiedo se qualcuno intende intervenire.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Non intervengo ovviamente per esprimere un parere contrario, perché credo che si tratti di un tema piuttosto importante, tant'è che ieri in Commissione speravamo di affrontare questo tema.
Vorrei dire ai colleghi che mi piacerebbe se ci fosse maggiore attenzione ai lavori in Commissione e che spero che quello che è successo ieri, la totale mancanza del numero legale anche solo per avviare la Commissione, su un tema così importante non rende certo un buon esempio per il futuro dei nostri lavori di Aula.
Spero si sia trattato soltanto di un evento sporadico che non diventi la modalità con la quale intendiamo procedere, da qui in avanti, fino alla fine della legislatura.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Vorrei anch'io sottolineare, come la collega Frediani, il comportamento dei colleghi di maggioranza, perché non è la prima volta, Presidente, dal momento che lo stesso è avvenuto anche su un altro atto importante, la riforma del sistema integrato zero-sei, quando le minoranze erano presenti in Commissione, ma la maggioranza non ha garantito la sua presenza su un provvedimento che si aspettava, anche quello, da tanto, tanto tempo.
Insomma, Presidente, le opposizioni si sono messe a disposizione per esaminare quel provvedimento solo sui contenuti, senza fare nessun'altra azione di ostruzionismo o altro. Questo ci tenevamo a sottolinearlo anche noi, perché ormai siamo verso la fine della legislatura e, a questo punto Presidente, credo che per qualcuno gli impegni elettorali, forse, sono ritenuti più importanti.
Ritengo sia opportuno, invece, garantire il funzionamento delle Commissioni, soprattutto per esaminare provvedimenti così importanti.
Ribadisco che, nella stessa settimana, la discussione sulla riforma del sistema integrato zero-sei è saltata esclusivamente per questa ragione.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi sono altre richieste d'intervento.
Fatte le giuste precisazioni da parte di alcuni colleghi, mi sembra che non ci sia nessuno contrario alla trattazione del punto 6) all'o.d.g. dopo la Commissione delle ore 15.15.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo i Consiglieri Caucino, Chiorino, Cirio, Icardi Lanzo, Nicco e b) Impugnativa Il Consiglio dei Ministri ha esaminato, in data 22 giugno 2023, la seguente legge regionale e ha deliberato l'impugnativa della legge regionale 24 aprile 2023 n. 6 "Bilancio di previsione finanziario 2023-2025". In particolare, la modifica normativa, di cui all'articolo 8 della legge regionale in esame, rubricato "Trasferimenti di cassa in favore della gestione sanitaria. Modifiche all'articolo 14 della legge regionale 24/2016", intervenendo unilateralmente sulle risultanze e sui dati definiti dai Tavoli a composizione mista regionale-ministeriale, contrasta con il principio di leale collaborazione, desumibile dagli articoli n. 5 e n. 120 della Costituzione e con i principi di coordinamento della finanza pubblica, di cui all'articolo n. 117, comma 3), della Costituzione.
c) Comunicazioni all'Assemblea Al termine della seduta odierna si porrà in votazione la richiesta, da parte della Giunta regionale, di trattazione con urgenza dei disegni di legge n. 265 "Misure urgenti di adeguamento delle disposizioni regionali" e n. 267 "Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2022, n. 7 (Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia)", ai sensi dell'articolo n. 83 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento: Esercizi provvisori

Comunicazioni della Giunta regionale relativamente a impugnativa su articolo 8 della legge regionale 24 aprile 2023 n. 6, inerente a "Bilancio di previsione finanziaria 2023-2025"


PRESIDENTE

Procediamo con l'informativa sul bilancio da parte dell'Assessore Tronzano.
La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Gallo per la richiesta d'informativa che mi permette di aggiungere o, comunque, di chiarire alcune cose importanti.
Leggo il comunicato stampa e poi spiego brevemente il sunto di questo comunicato.
Innanzitutto, è un atto ampiamente previsto da parte nostra e non è l'impugnativa al bilancio, ma a un articolo specifico, appunto, che è il n.
8, sul quale ci sono già da mesi delle interlocuzioni con il Ministero; in effetti, ci sono diversità interpretative fra i nostri uffici e quelli del Ministero.
Riteniamo sia una scelta legittima, nel rispetto della normativa vigente.
L'obiettivo è di giungere, naturalmente, in questo momento, a una condivisione che possa portare al superamento dell'impugnativa.
Ci è stato contestato di spalmare fino al 2032 il trasferimento di risorse alle Aziende sanitarie regionali, per un totale di 1,5 miliardi, necessari per coprire i ritardi nei pagamenti ai propri fornitori.
Si tratta di un accordo siglato dalla precedente Amministrazione, che prevedeva una rata bassa nei primi anni e, a partire dal 2023, un incremento annuo di oltre 200 milioni di cassa, gravando così su quest'ultimo periodo la maggior parte della spesa.
Dal momento che attualmente le nostre Aziende sanitarie vengono riconosciute dallo stesso monitoraggio del Ministero tra le più virtuose nel rispetto dei tempi di pagamento dei fornitori, la Regione ha stabilito di portare al 2032 il completamento del fondo, riducendo così a circa 90 milioni (precisamente, 93 milioni) la cifra destinata ogni anno a questo scopo.
Che cosa significa? Vuol dire che negli equilibri, dal punto di vista del bilancio, non c'è nessun tipo di cambiamento o difficoltà; il rapporto è una questione di cassa e non di competenza, quindi non riguarda cifre che abbiamo messo per investimenti futuri, ma riguarda la cassa.
Noi abbiamo, con questa legge, che ci viene contestata dal Ministero, circa 200 milioni da dare dal 2023 fino al 2027-2028.
Che cosa diciamo noi? Caro Ministero, poiché noi paghiamo regolarmente i nostri fornitori nei tempi di pagamento dei 30 giorni, non è più necessario che la cassa sia a pagamento di 200 milioni all'anno, ma diamo alla sanità dalla cassa del bilancio regionale, 93 milioni euro fino al 2032.
Riteniamo che questa sia una scelta giusta, sana e consapevole, soprattutto dal punto di vista tecnico, quindi sostenuta e suffragata da interpretazioni delle leggi in vigore, da parte dei nostri Uffici. Sul tema stiamo ragionando con i Direttori interessati per capire che tipo di atteggiamento tenere, cioè se andare direttamente alla Corte costituzionale e fare in modo che la Corte si pronunci sulla questione, oppure trovare un momento di dialogo con il Ministero, in modo che questa nostra interpretazione venga avallata e suffragata.
In sostanza, quindi, non c'è alcun tipo di pericolo e non c'è nessun tipo di difficoltà sul bilancio regionale, ma c'è un tema di cassa certamente importante, perché al di fuori aspettano i pagamenti. Per noi, insomma questo dato è importante, ma certamente non inquina e non incricca (scusate il termine un po' volgare) gli equilibri di bilancio.
È soltanto una questione di cassa.
Grazie.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire sulla comunicazione il Consigliere Gallo; ne ha facoltà per cinque minuti.



GALLO Raffaele

Sì, volevo chiedere se si poteva aprire il dibattito sulle comunicazioni dell'Assessore.



PRESIDENTE

Prego; ne ha facoltà per cinque minuti.



GALLO Raffaele

Grazie.
Ringrazio l'Assessore Tronzano, ma sono in completo disaccordo con quanto detto, in particolare su due aspetti.
Prima di tutto, è un punto delicatissimo di discussione del 2015 ed era la condizione che il Presidente Chiamparino aveva concordato con il tavolo del Ministero, il famoso "Tavolo Massicci", che monitorava tutte le azioni che il Piemonte faceva per uscire dal Piano di rientro.
Era la condizione in base alla quale era stata firmata l'uscita dal Piano di rientro nel 2015. Se non ricordo male, la condizione consisteva nel fatto che si facesse un Piano di rientro sulla cassa, perché la cassa che il bilancio non sanitario doveva al bilancio sanitario era di circa un miliardo. Negli anni, il bilancio della sanità non era perimetrato e quindi, molto spesso, i fondi di cassa che arrivavano sulla sanità venivano utilizzati per pagare altro.
Nel Piano di riequilibrio della cassa si diceva - se sbaglio, il Consigliere Chiamparino mi correggerà - che dovevamo giustamente restituire la cassa alla sanità, non per uno sfizio, ma perché si dovevano ridurre i tempi di pagamento delle ASL ai fornitori.
Nel corso degli anni siamo arrivati a un piano di pagamento delle ASL ai fornitori tra i 30 e i 45 giorni: oggettivamente, dei buoni tempi di pagamento. Questo a favore del tessuto imprenditoriale, anche piemontese che in quegli anni soffriva molto la mancanza dei pagamenti corretti da parte delle ASL e, pertanto, avevamo riequilibrato.
È vero che, dal punto di vista del bilancio e dell'equilibrio di competenza, non cambia nulla, ma nella sostanza cambia, perché la capacità delle ASL di pagare i fornitori della sanità era stata molto migliorata quindi si favoriva una migliore gestione della sanità.
Il fatto che venga impugnata la norma è particolarmente grave perché questo elemento, sul quale si basava l'uscita dal Piano di rientro, o si concordava o non si inseriva in legge. Poiché è una situazione molto particolare e molto complessa, se si scrive in legge che si rimodula il Piano di cassa, avevamo immaginato che fosse stato concordato con il Ministero delle Finanze. Con l'impugnativa di oggi scopriamo che non è stato assolutamente così.
Questo fatto si inserisce in un contesto che vede il bilancio della sanità e la situazione della sanità drammatica. Notizie di stampa (e, ahimè l'Assessore Icardi in Commissione non ci porta i numeri dei bilanci delle ASL, nonostante siano anni che glieli chiediamo) il bilancio della sanità è in rosso. Dopo cinque anni torna in rosso, è in grave difficoltà e i fondi COVID che deve darci il Governo centrale (sembrava fosse solo colpa di Draghi), il Governo Meloni, 350 milioni, non ce li sta dando ed è cassa pura quella che noi abbiamo anticipato.
La situazione del bilancio della sanità è molto difficile e noi, con quell'articolo 8, stiamo togliendo cassa alla sanità, quindi stiamo dicendo ai fornitori: "Guardate che vi pagheremo molto più lentamente", andando indietro verso il punto d'arrivo che avevamo ottenuto negli anni 2015-2019 quindi a discapito del pagamento dei fornitori e delle ASL.
È vero che negli equilibri di bilancio non stiamo facendo un disequilibrio di bilancio generale della Regione Piemonte, ma se sommiamo le difficoltà e il disequilibrio dei bilanci sanitari, che prospettano un futuro Piano di rientro (non lo sappiamo, aspettiamo notizie dall'Assessore Icardi), il fatto che sottraiamo cassa alla sanità, quindi rallentiamo i pagamenti ai fornitori, facendolo neanche in accordo con il Governo, che ci aveva messo come unica condizione per uscire dal Piano di rientro, perseguire il Piano siglato dall'allora Presidente Chiamparino, ci preoccupa molto.
Siamo molto preoccupati perché gli equilibri di bilancio sono un bene comune che dobbiamo preservare, garantire e non dobbiamo, ancora di più in questo momento, ancora di più dopo il COVID, togliere un euro alla sanità alle nostre Aziende sanitarie e alle nostre ASL.
Ci aspettiamo di capire meglio in che direzione intende andare la Giunta e soprattutto, che a questo punto il Ministero non ci metta in difficoltà facendoci rientrare anzitempo nel Piano di rientro.
Chiediamo che questo aspetto venga monitorato in Commissione e che l'Assessore Tronzano e l'Assessore Icardi (parlando di bilancio della sanità) ci vengano a riferire, passo dopo passo, l'evoluzione del dialogo con il Ministero delle Finanze.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Sull'argomento anche noi, come il collega Gallo, siamo molto preoccupati e non solo da oggi, ma dall'anno precedente e da quello prima ancora. Siamo preoccupati perché ogni anno ci troviamo a fare fronte, con le nostre risorse, agli impegni che altri hanno assunto negli anni precedenti.
L'ammontare complessivo dei mutui della Regione, mutui contratti da precedenti Amministrazioni, sta arrivando sempre più pesantemente sulla testa di questo mandato e che ormai da tempo ci sta mettendo in ginocchio in modo pesante. Parliamo non solo di decine, ma di centinaia di milioni di euro all'anno cui dobbiamo far fronte per impegni che altri hanno preso prima di noi: qualcuno che si è seduto in quest'Aula prima di noi ha preso degli impegni per fare bella figura, lasciando a quelli che venivano dopo il conto da pagare. Anche nella sanità parliamo della stessa cosa e lo ha descritto perfettamente il collega Gallo. C'è chi ha fatto andare la sanità nel Piano di rientro: non si era in grado di pagare e si è pensato bene di fare un accordo in cui si lasciava, di nuovo, a chi veniva dopo, l'onere di pagare. Così siamo tutti capaci ad amministrare, a far bella figura nel dire che possiamo dare l'inverosimile, lasciando poi a quelli che arrivano il conto da pagare! Se attualmente la situazione dei pagamenti nella sanità è decisamente migliorata e sta in termini, come ha detto l'Assessore, più che accettabili, dai 30 ai 45 giorni, se possiamo far respirare un po' di più la cassa di questa Regione e se possiamo farlo in modo legittimo, credo che sia nostro dovere farlo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Vedo che il Capogruppo Ruzzola segue spesso la logica del Presidente Cirio per cui tutto ciò che succede di buono in Piemonte, praticamente da quando è iniziato il Piemonte, è in qualche modo riconducibile alla Giunta Cirio ma tutto ciò che succede di male è, invece, ascrivibile o alla Giunta precedente o, addirittura, a quella che precedette quella di cui Cirio era Assessore.
Mi permetto solo di far osservare che quando divenni Presidente, ci siamo trovati, certificato dalla Corte dei Conti, come Tronzano sa benissimo.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Chiamparino, le chiedo di alzare il tono della voce e di avvicinarsi al microfono.



CHIAMPARINO Sergio

Com'è a conoscenza dell'Assessore Tronzano, quando iniziammo la nostra amministrazione, ci trovammo con sette miliardi e mezzo di debiti, su un bilancio complessivo, inclusa la sanità, di circa 11 miliardi e mezzo. Una situazione - peraltro non lo dico io, ma lo aveva detto il precedente Assessore alla sanità, Paolo Monferino - da "fallimento". Monferino aveva usato queste parole e chi era in Consiglio allora se lo ricorda.
Naturalmente questo non era certo colpa della Giunta Cota - guai a ricordarlo! - ma resta di fatto, però, che se la Giunta Cota, di cui Cirio era Assessore, non avesse sottratto fondi alla sanità per usarli per altre ragioni - che non sto a dire quali - noi non ci saremmo trovati obbligati a.
Anzi, Pichetto, l'attuale Ministro all'Ambiente, Assessore al bilancio nel 2013, non sarebbe stato costretto a convincere l'allora Governo Monti a introdurre il famoso decreto 35 con cui si consentiva di utilizzare una parte dei fondi del bilancio per pagare la sanità. Ma questo è sempre tutta colpa dell'amministrazione Chiamparino, l'amministrazione di sinistra precedente: sia chiaro che la Giunta Cota non ha nessuna responsabilità in tutto questo! Questa era la situazione. Noi facemmo un accordo, con una discussione molto serrata condotta dall'allora Assessore al bilancio Reschigna, che riuscì a sfondare il tetto dei dieci anni che l'allora Ministero dell'Economia, in particolare la dottoressa Adduce che gestiva il famoso e famigerato Tavolo Massicci, voleva a tutti i costi tenere: "Ogni anno dovete rimettere nella sanità tanti milioni, in modo tale che entro dieci anni potrete ricostituire la situazione". Chiaro? Come ricordava l'Assessore, noi siamo riusciti, negoziando, a sfondarlo di due o tre anni, mi pare. A questo punto, se voi riuscite a contrattare perché la situazione è diversa e perché le regole sono molto stringenti dovete però farlo in accordo con il Governo. Altrimenti, sia chiaro Assessore - lei lo sa quanto me, forse anche meglio - che togliere circa 110 milioni all'anno, se ho capito bene, dalla sanità per metterli su fondi del bilancio per scopi che saranno nobilissimi, ma comunque sono sottratti alla sanità (se ho capito bene, lei ha parlato di 90), è il primo segno dell'uscita dall'equilibrio di bilancio della sanità dell'Amministrazione Cota - i bilanci parlano chiaro - e, quindi, della caduta nel Piano di rientro.
Il Piano di rientro nasce semplicemente da questo: il fondo che ogni anno veniva dato alla Regione per la sanità era stato tolto e messo da altre parti. Non c'è niente di inqualificabile o di illecito, sia ben chiaro, da nessun punto di vista, ma è stato fatto e ha obbligato la sanità a indebitarsi fino al punto in cui, da Roma, ci hanno detto che dovevamo rientrare in dieci anni. Noi ne abbiamo contrattati 13; se voi riuscite a fare meglio, evviva, ed è possibile, perché la Giunta Cirio fa sempre meglio di tutti, ma fate attenzione, perché se non ci riuscite, questo è il primo passo per cadere in un nuovo baratro, dopo tante parole a difesa della sanità pubblica.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Solo per avere una rassicurazione da parte dell'Assessore. Se abbiamo colto con esattezza le sue parole, è fondamentalmente un ragionamento di cassa non di competenza, quindi sono meno risorse che vengono trasferite, ma non cambiando capitolo è solo un problema di tempistiche di quando queste risorse arriveranno.
Viste le performance che abbiamo raggiunto - questo lo dico anche a favore di tutti quei fornitori che oggi vedono le loro fatture pagate con tempistiche adeguate - il nostro Paese è stato per decine d'anni in infrazione con l'Europa perché non eravamo in grado di pagare a 60 giorni fornitori dell'ente pubblico.
Volevo solo capire se quei 90 milioni lasceranno, comunque, inalterata questa tipologia di performance. È vero, non serve girare subito queste risorse, ma non vorrei che fra sei mesi ci trovassimo nella condizione per cui i fornitori ci dicono si trovano nella situazione in cui sono pagati da 180 a 210 giorni. In tal modo, si creerebbe, di risulta, una problematica su coloro che, invece, con una tempistica adeguata dei pagamenti, non rischiano a loro volta un indebitamento. Questa è una delle regioni per cui spesso, purtroppo, sono saltate tante aziende, che, lavorando con il settore pubblico, rischiavano di fare da "banca" al pubblico.
Per questi motivi, chiedo se la proiezione di 90 milioni è suffragata comunque da uno studio secondo il quale quest'aspetto non metterà in discussione la nostra performance sul pagamento delle fatture dei fornitori.
Le chiederei una delucidazione su questo punto.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire anch'io in merito a questa informativa.
Ieri eravamo in I Commissione bilancio, che ho presieduto, e abbiamo sentito delle dichiarazioni davvero fugaci da parte dell'Assessore Tronzano in merito a quello che è successo pochi giorni fa rispetto all'impugnativa dell'articolo 8 della legge di bilancio. Apprendere in questo modo un fatto così rilevante per i conti della Regione Piemonte suscita sicuramente qualche curiosità.
Non mettiamo in dubbio le buone interlocuzioni che sicuramente sono state messe in atto tra gli Uffici della Giunta regionale e il Governo. Tuttavia mi rendo conto che queste sono interlocuzioni a dir poco tardive. Sappiamo bene come funzionano le impugnative delle normative regionali: normalmente il Governo o i Ministeri inviano delle richieste di chiarimento trasmettono degli appunti alla Regione Piemonte, la quale deve rispondere entro determinate tempistiche alle osservazioni mosse dal Ministero rispetto ad articoli di legge o, addirittura, a leggi intere. Si dà quindi per assunto il fatto che ci siano stati dei tempi tecnici in cui queste interlocuzioni sono avvenute, prima di arrivare alla fatidica impugnativa dell'articolo 8 sopraggiunta pochi giorni fa.
Ancora, scopriamo che ci sono dei dialoghi in corso tra gli Uffici della Regione Piemonte e quelli del Ministero per mettere in ordine la situazione. Certo non rende giustizia un evento di questo tipo, perch l'impugnativa del bilancio di previsione della Regione Piemonte non è un fatto così consueto. Ci preoccupiamo soprattutto rispetto alle conseguenze che potrebbero esserci portando avanti la cosiddetta "linea dura" della Regione Piemonte nei confronti del Ministero.
Anche prima l'Assessore ha detto: "Noi siamo convinti di essere nel giusto.
Siamo sicuri di essere nella ragione, quindi andremo avanti". Ma questo "andare avanti" cosa comporterà? Quali saranno le conseguenze che effettivamente pagheranno i cittadini piemontesi, laddove dovesse essere impugnato questo articolo di bilancio? Quali potrebbero essere le conseguenze, ad esempio, a scapito delle ASL e dei fornitori che quotidianamente si trovano a collaborare con i nostri enti per garantire l'erogazione di servizi, di prestazioni o anche la fornitura di ausili presso il sistema sanitario regionale? A mio avviso, sono chiarimenti che dovrebbero essere forniti.
Peraltro, sarebbe stato anche opportuno approfondire l'argomento nell'ampia seduta di ieri, perché, comunque, durante la Commissione bilancio sono stati trattati numerosi provvedimenti, ma non si è resa giustizia, a mio avviso, a quello che era un dibattito assolutamente legittimo, che trovava la sua naturale collocazione all'interno della Commissione bilancio.
Detto questo, le parole dell'Assessore Tronzano forniscono una parte dei chiarimenti che abbiamo richiesto. Tuttavia, rispetto a quello che potrebbe accadere con l'impugnativa di quell'articolo 8, oggi non abbiamo certezza né rispetto alle tempistiche, né rispetto alle conseguenze che potrebbero esserci.
A nostro avviso, la partita sul bilancio di previsione nei confronti del Ministero sarebbe stata da gestire in modo assolutamente diverso, senza arrivare a questo braccio di ferro che potrebbe effettivamente comportare delle conseguenze per i nostri conti e per l'ente pubblico.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Assessore, partirei dal fatto che non ho così compreso la domanda del collega Magliano (o forse l'ho capita, ma vado oltre).
Credo che il tema non sia la mancanza, nel bilancio complessivo, delle risorse alla sanità tout court. Il tema è che sottraendo quelle risorse spalmandole, oltre agli effetti che avete già dato dopo quattro anni (che non cito) rispetto alla privatizzazione della sanità, la non assunzione, i servizi che non funzionano, le lunghe liste d'attesa, eccetera, eccetera eccetera, questo meccanismo - è per quello che non comprendo la domanda del Consigliere Magliano -mette più in difficoltà i fornitori. Magari non comprendiamo noi questo elemento (peraltro, neanche i media lo capiscono per come l'hanno riportato): cioè i fornitori della sanità avranno più difficoltà, perché avendo meno risorse per operare, attenderanno di più.
Se non è così, per quale motivo, allora, il Ministro e il Ministero hanno impugnato l'articolo? Non solo perché non state rifondendo il Piano di rientro, ma perché non concordando con il Ministero, c'è un elemento di sofferenza nella vita reale (forse avete poca coscienza di quella, e molta invece, della vita in Aula). Ma, allora, non comprendo come possa garantire una risposta positiva alla domanda del Consigliere Magliano; diversamente non si comprende il problema: non si comprende perché vi è stata l'impugnativa, né perché c'è una diminuzione di un miliardo e mezzo dei fondi rispetto alla sanità nel piano di rientro.
Credo che questa sia stata una scelta sbagliata e, come hanno già detto i colleghi, non concordata.
Non credo che alla domanda del Consigliere Magliano (magari ho capito male io) si possa rispondere che è come se nulla fosse successo. Credo sia difficile rispondere: "Sì, collega Magliano, è tutto a posto, non ci sono problemi per i fornitori".
Perché poi, magari, andremo a scoprire fra qualche mese che non sarà così.
In tal caso, avremo detto una cosa in Aula che nella vita reale degli imprenditori e delle imprese che lavorano con la sanità non accade.
Questo è quello che vorrei richiedere, magari con altre parole all'Assessore e alla Giunta.



PRESIDENTE

Non vi sono ulteriori richieste d'intervento inerenti alle comunicazioni.
Ha chiesto la parola l'Assessore Tronzano per una breve replica; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola solo per fare chiarezza, perché ci sono anche i giornalisti e quindi non dobbiamo preoccupare i cittadini su cose che non ci sono.
Questo lo dico al Consigliere Rossi: già sul PRAE stiamo mettendo in giro voci che agitano i territori, senza alcun motivo.
La Consigliera Di Sabato ieri era in Presidenza di Commissione, ha ascoltato bene la Commissione. Mi secca, mi perdoni, che lei dica che non abbiamo parlato di questa cosa. L'ha fatto l'Assessore, il sottoscritto in persona, tant'è che il Consigliere Magliano ha chiesto questa cosa. Di conseguenza, ieri nessuno ha proferito parola, tantomeno lei. Ne abbiamo parlato, perché ho detto specificamente che mi interessava mettere a verbale quello che ho detto ieri, che poi ho replicato oggi. Pertanto, dire che non c'è stata la possibilità di parlarne è una bugia, per cui andiamo ad ascoltare i verbali! Personalmente, essendo uno che rispetta le istituzioni fino in fondo, mi danno profondamente fastidio queste mezze verità e anche queste bugie che certe volte vengono dette. Ieri ne potevamo parlare tranquillamente.
Secondo dato. Non voglio assolutamente fare nessuna critica a nessuno perché tutti hanno le proprie colpe dal 2005 in poi, però noi - e lo dico ancora una volta a verbale - non togliamo soldi alla sanità. Non ci sono altre discussioni: non togliamo soldi alla sanità. Lo dico perché sia chiaro e perché non facciamo delle comunicazioni errate che creano disagio o che creano allarmismo. Non togliamo soldi alla sanità! I tempi di pagamento sono scesi a 30 giorni, conseguentemente rispettiamo la legge e finalmente, dopo tanti anni, riusciamo a pagare entro 30 giorni.
I 30 giorni sono rispettati e in questo caso è un successo che rivendichiamo. Ringrazio gli Uffici per essere arrivati a questo, perch non sempre è merito dell'Assessore quando avvengono le cose, ma è merito anche dei tecnici. In questo caso è merito dei tecnici, anche se l'indicazione poi è sempre politica.
Noi riteniamo, ed è per questo che lo dico ai Consiglieri Sarno e Gallo, di avere ragione. Certamente ci sono delle trattative col Ministero perch come dice il Presidente Chiamparino, devono avvenire, ma che non si sono ancora chiuse. Noi abbiamo voluto fare questa legge perché abbiamo voluto dare un segnale chiaro che questo tipo di situazione era e stava viaggiando nella maniera giusta; quindi, faremo delle interlocuzioni con il Governo.
Se il Governo - e parliamo dei tecnici, perché la politica c'entra sempre poco in queste questioni tecniche - non comprenderà dal punto di vista tecnico le nostre ragioni, siamo disponibili ad andare avanti fino alla Corte Costituzionale, affinché si pronunci lei.
In ogni caso siamo in grado, da una parte, di sostenere 200 milioni e dall'altra parte, di sostenere 93 milioni. Se sosteniamo i 93 milioni siamo in grado di pagare i fornitori entro i 30 giorni. Continueremo a pagare i fornitori entro 30 giorni. Poi, nel momento in cui la Corte Costituzionale ci dovesse dare torto, avremo le nostre chance di fare le cose come abbiamo sempre fatto, perché questo è.
Tutto però deriva, e lo ricordo ai Consiglieri, dal disavanzo. Il disavanzo è il nostro nemico, il nostro cancro; ed è per questo che do ragione al Presidente Chiamparino, ma anche al Capogruppo Ruzzola, perché anche lui ha ragione: è un momento storico.
La Giunta Cota, secondo me, piomba nel Piano di rientro - questo è un mio giudizio, per cui prendetelo per com'è, non è per forza la verità - a seguito di azioni precedenti della Giunta Bresso che potevano essere fatte meglio. Non voglio criticare gli assenti, ma sicuramente Cota si è trovato in una situazione difficile e, purtroppo, è piombato nel Piano di rientro a seguito di esperienze passate (la Giunta 2005-2010).
Poi arriva la Giunta Chiamparino, che inizia a diminuire il disavanzo e noi continuiamo in quella scia, tant'è che in tre anni, senza contare il 2022 abbiamo diminuito il disavanzo di un miliardo. Alla fine del percorso spero di portare la diminuzione del disavanzo a quasi un miliardo e mezzo o due miliardi.
Se noi continuiamo con il disavanzo, cioè meno entrate e più spese (questo è il disavanzo) vuol dire che la cassa va in difficoltà, per forza. Di conseguenza, non è una questione di questa Giunta o di quella passata, ma è di tutte le Giunte fino a quando non è entrato in vigore il decreto legislativo n. 118/2011.
Questo è il tema, cioè il tema della cassa che fibrilla continuamente e i nostri tecnici stanno facendo i miracoli per pagare la formazione, il TPL i contributi, le fatture. Stiamo facendo i miracoli e faccio i complimenti al Dirigente Gaidano per quello che sta facendo, perché, nonostante queste difficoltà, con il disavanzo che la fa da padrone, continuiamo a pagare.
Lo ribadisco ai giornalisti presenti: non togliamo soldi alla sanità paghiamo i fornitori entro 30 giorni, discutiamo con il Governo. Se il Governo non ci dà ragione, perché potremmo anche non avere le ragioni che riteniamo di avere, andremo davanti alla Corte Costituzionale e vedremo chi ha ragione.
Se dovessimo perdere, avremo le chance di recuperare comunque; se dovessimo vincere, continuiamo ad andare con i 93 milioni. Confidiamo, però, di risolvere questa questione a livello tecnico entro le discussioni previste da parte della legge per portare a compimento questo tipo di idea.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Dichiaro chiusa la discussione.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Passiamo all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 285 - Azienda Speciale della CCIAA di Torino "Laboratorio chimico" - Collegio dei Revisori dei Conti - (Articolo 9 Statuto dell'Ente) - nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 286 - Azienda Speciale della CCIAA di Torino "Torino Incontra" - Collegio dei Revisori dei Conti - (Articolo 9 Statuto dell'Ente) - nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 287 - Associazione Abbonamento Musei Consiglio direttivo - (Articolo 15 Statuto dell'Ente) - designazione di 1 membro

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 288 - "Fondazione del Teatro Stabile" di Torino - Collegio dei Revisori dei Conti - (Articolo 12 Statuto dell'Ente nomina di 1 membro effettivo e 1 membro supplente

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 289 - "Fondazione Film Commission" Torino Piemonte -Collegio dei Revisori dei Conti - (Articolo 11 Statuto dell'Ente) - Nomina di 2 membri.

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 290 - Associazione Museo Nazionale dell'automobile avvocato "Giovanni Agnelli" - Consiglio di amministrazione - (Articolo 10 Statuto dell'Ente) - designazione di 1 membro


PRESIDENTE

L'elenco delle candidature pervenute a seguito di avviso pubblico, sulle quali la Commissione consultiva per le nomine ha espresso parere favorevole, ai sensi degli articoli 6 e 9 comma 6, della legge regionale 23 marzo 1995, n. 39 ("Criteri e disciplina delle nomine ed incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione ed i soggetti nominati") è stato messo a disposizione dei Consiglieri tramite pubblicazione sul supporto alle sedute d'Aula.
Ai sensi dell'articolo 74, comma 2 del Regolamento interno, occorre procedere alla votazione a scrutinio segreto, previo appello nominale.
Ricordo che, ai sensi del comma 4 dell'articolo 79 del Regolamento, nel caso si debba procedere alla nomina di non più di due persone, saranno eletti i candidati che hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti.
Se tale maggioranza non è raggiunta alla prima votazione, in seconda votazione saranno eletti i candidati che hanno riportato il maggior numero di voti.



PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Martinetti di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Martinetti effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la votazione relativa alle nomine e incarico gli scrutatori a procedere allo scrutinio delle schede.
Comunico che la proclamazione avverrà nel corso della seduta non appena concluse le operazioni di spoglio delle schede.


Argomento: Problemi energetici

Esame proposta di legge al Parlamento n. 216, inerente a "Misure di ulteriore incentivazione all'autoconsumo da fonti rinnovabili"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge al Parlamento n. 216 inerente a " Misure di ulteriore incentivazione all'autoconsumo da fonte rinnovabile", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla III Commissione il 1° giugno 2023.
Do la parola, per la quarta volta, al relatore di maggioranza, Consigliere Gagliasso.



GAGLIASSO Matteo, relatore

Grazie, Presidente.
Finalmente ci siamo. La proposta di legge al Parlamento presentata dal collega Gallo, la n. 216, è stata assegnata per l'esame in sede referente alla III Commissione permanente.
Sulla proposta di legge n. 216 sono state svolte le consultazioni online ed è stato richiesto il parere di competenza al Consiglio delle Autonomie Locali. Quest'ultimo, in data 18 gennaio 2023, ha espresso parere favorevole all'unanimità dei presenti.
Il testo è stato licenziato dalla III Commissione permanente con parere favorevole a maggioranza il 1° giugno ultimo scorso, senza subire modifiche sostanziali.
La proposta di legge n. 216 si inserisce in un contesto internazionale e nazionale, come vediamo ogni giorno, segnato da una gravissima crisi energetica dovuta anche allo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, dai tagli arbitrari nelle forniture e dalla conseguente esplosione del costo delle bollette per le famiglie e le imprese. In tale quadro sta acquisendo una forte centralità nel dibattito pubblico anche il ruolo delle Comunità energetiche, ovvero di quelle associazioni tra cittadini, attività commerciali, pubbliche amministrazioni locali o piccole e medie imprese che decidono di unire le proprie forze per dotarsi di uno o più impianti condivisi per la produzione e l'autoconsumo di energia da fonti rinnovabili.
La proposta di legge al Parlamento prevede misure di incentivazione dell'autoconsumo da fonti rinnovabili, con l'obiettivo di un'effettiva promozione dello scambio di energia, all'interno di una comunità dell'energia rinnovabile o in un gruppo di autoconsumatori, a integrazione di quanto previsto dalla suddetta normativa statale.
Per quanto riguarda l'articolato, lascerei poi la parola al collega che ha presentato la proposta di legge al Parlamento, perché sicuramente entrerà più nel dettaglio.
Come Gruppo, in Commissione abbiamo più volte chiesto un confronto con la Giunta e con i tecnici. Stiamo aspettando i decreti attuativi da parte del Governo e del GSE, che andranno a normare questa parte, motivo per cui in Commissione, durante la votazione, abbiamo ribadito "Aula". Siamo in attesa di questi decreti attuativi, che daranno una linea su quello che si vorrà fare sulle energie rinnovabili nei prossimi mesi e nei prossimi anni.
A oggi siamo ancora in attesa di quei decreti e aspettiamo anche il parere della Giunta, che credo voglia aspettare i decreti attuativi; lasciamo la parola finale alla Giunta per vedere quale saranno le indicazioni. In questo momento non siamo ancora in grado di esprimere un parere sulla proposta di legge che, sicuramente, non va a intaccare l'economia della Regione perché è una proposta di legge al Parlamento, quindi non incide sul nostro bilancio, ma è una proposta di legge importante, perché se pensiamo di incentivare comunque le energie rinnovabili - e oggi più che mai bisogna farlo - dobbiamo sapere che ci sono anche dei tempi romani che sono sicuramente più lunghi di quelli della Regione.
Ringrazio il presentatore per la sua massima disponibilità fino a oggi e capisco se vorrà continuare nella discussione odierna.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallo, relatore di minoranza.



GALLO Raffaele, relatore

Grazie, Presidente.
Finalmente iniziamo la discussione su questa proposta di legge al Parlamento a mia firma, quindi non una proposta di legge regionale, ma una proposta di legge al Parlamento composto da tre articoli, che interviene su un elemento centrale in merito al tema della comunità energetica e su una normativa che è di carattere nazionale e rispetto alla quale, quindi Regione Piemonte non può legiferare in modo autonomo, ma può utilizzare due strumenti: una mozione/ordine del giorno che indica un impegno alla Giunta per portare avanti una tematica a livello nazionale, oppure lo strumento della proposta di legge al Parlamento. Questo Consiglio regionale assume una posizione più decisa approvando una proposta di legge che sarà trasmessa alla Camera dei Deputati o al Senato per la discussione e l'effettiva approvazione, affinché diventi effettivamente norma dello Stato.
La questione è molto tecnica, ma cerco di semplificarla nel miglior modo possibile. Di fronte a noi abbiamo la grande sfida delle comunità energetiche, che è un'opportunità per il nostro Paese, sul quale questo Consiglio regionale si era già espresso con una legge regionale che era stata precursore rispetto alle normative regionali e nazionale nel 2016. In Commissione giacciono altre leggi sulla stessa materia per incentivare come Regione Piemonte, l'istituzione delle comunità energetiche, che possono diventare effettivamente una risposta anche al caro energia e al caro bollette di questi tempi, mettendo a fattor comune la produzione di energie rinnovabili, con l'utilizzo degli incentivi e dei contributi che oggi sono già previsti a livello nazionale e che possono essere dati ai membri della comunità energetica, battendo il costo energetico.
Oggi il meccanismo esiste già e anche su questa materia il PNRR interviene in modo deciso, dimostrando l'importanza per il futuro e la strategicità delle comunità energetiche, stanziando circa 2,5 miliardi di euro di fondi PNRR nell'ambito della missione sulla transizione ecologica e sull'ambiente. È un ambito di interesse di investimento di tutta l'Unione Europea e di tutta la strategia europea.
Qual è il tema che noi poniamo al centro di questa proposta di legge al Parlamento? Il tema è uno. Oggi abbiamo la possibilità di costituire le comunità energetiche e, cerco di semplificare al massimo, ai singoli membri delle comunità energetiche viene riconosciuto un contributo sull'energia prodotta e messa in rete che va ad abbattere il costo energetico, quindi la bolletta. Tuttavia questo meccanismo prevede una serie di passaggi, anche in termini amministrativi e burocratici, che allungano l'opportunità e il momento dal ricevimento del contributo.
Con questa norma, all'articolo 2, noi chiediamo ad ARERA, Autorità di regolazione per energia reti e ambiente a livello nazionale, di prevedere lo sconto in fattura, cioè di prevedere direttamente l'applicazione in fattura dello sconto derivante dal contributo. In questo modo, colui che partecipa alla comunità energetica potrà avere un abbattimento in termini diretti sulla bolletta, sia al costo dell'energia sia agli oneri di sistema, quindi agli oneri per la gestione del sistema elettrico.
Questo è un meccanismo che può introdurre solo ARERA, autorità cui è demandata la regolazione di questo ambito e, con l'articolo 2 che è il cuore della proposta di legge, si va a dare come indicazione ad ARERA l'applicazione e l'avvio dello sconto in fattura.
Devo dire che, dal momento in cui è stata depositata questa proposta di legge (luglio 2022) a oggi, un po' di evoluzione normativa c'è stata. A dicembre 2022 - non so se l'abbia già detto l'Assessore prima, ma ero fuori dall'aula - ARERA ha emanato una direttiva che andava in quella direzione ma non completamente, perché non prevedeva anche lo sconto in fattura degli oneri di sistema. Pertanto, ancora una volta, siamo stati precursori in questa Regione con la stesura di questa norma, anche se poi è andata in discussione in Commissione solo a ottobre/novembre e purtroppo è ancora oggi in discussione in Aula. Da un lato, siamo stati precursori e l'indirizzo nazionale va in questa direzione, dall'altro c'è comunque un pezzo in più da portare a termine all'interno della proposta di legge per rendere veramente competitivo e interessante il sistema delle comunità energetiche.
Viene poi previsto uno sgravio fiscale pari al 70% per la realizzazione degli impianti fotovoltaici per le comunità energetiche e per soggetti con ISEE pari o inferiore a 12 mila euro. Anche questa misura va nella direzione di chiedere al Parlamento che si strutturino e si studino delle misure in termini fiscali, rispetto a cui non possiamo intervenire come Regione, per incentivare sempre più le comunità energetiche.
Noi crediamo molto in questo strumento, perché riteniamo che possa andare incontro alle esigenze delle famiglie e delle imprese in questo momento di caro bollette e di costo alto dell'energia.
Sebbene l'approvazione di questa norma non generi alcun effetto da un punto di vista legislativo, essendo una legge al Parlamento, quindi per avere effetti dovrà essere approvata dalla Camera e dal Senato, la sua approvazione in quest'Aula potrebbe comunque esprimere un chiaro e forte segnale secondo cui il Piemonte, una delle Regioni più grandi del nostro Paese, all'unanimità si esprime a favore di strumenti e meccanismi incentivanti la comunità energetica e incoraggia un'azione all'interno del Parlamento in questa direzione.
Ricordo a quest'Aula che sono state approvate più volte proposte di legge al Parlamento. Vedo il collega Marrone e mi sovviene che nella scorsa legislatura avevamo approvato una norma in merito alla direttiva Bolkestein per gli ambulanti; sempre nella scorsa legislatura avevamo approvato una legge al Parlamento sui servizi di Uber, che negli anni 2016 e 2017 era un tema di discussione centrale, legato a normative nazionali, ma rispetto alle quali il Piemonte aveva voluto assumere una posizione chiara.
Ricordo ancora l'ultima che è stata approvata, Presidente Allasia, che lo stesso Presidente Cirio ha presentato con tanto di conferenza stampa rispetto alla web tax. Ricorderete la proposta di legge al Parlamento a prima firma del Presidente Cirio che prevedeva un aumento delle tasse per le piattaforme, con differenziazioni di prelievo fiscale se si era in zona rossa, in zona arancione, nel periodo COVID, a tutela e a sostegno del commercio di dettaglio. Norma che, tra l'altro, aveva non poche criticità dal punto di vista legislativo, segnalate anche dagli Uffici, perché in contrasto con le normative europee.
Nell'ultimo minuto del mio intervento rivolgo un appello all'Assessore Marnati, che ringrazio per essere presente (nelle scorse sedute non è mai stato presente, sicuramente per impegni istituzionali), affinché si possa affrontare la discussione di questa proposta di legge in modo costruttivo utilizzando questo strumento e questa opportunità per mandare un segnale come Piemonte, che crediamo fortemente nella transizione ecologica e nei nuovi strumenti innovativi che stanno prendendo piede; un segnale per cui attraverso l'approvazione di tale atto, si vuole dare un incentivo e una spinta in più al Parlamento affinché si studino e si approvino con celerità norme in questa direzione.
In ultimo, ma non per ultimo, si dia una chiara indicazione ad ARERA (l'Autorità che regola il mercato) di mettere in campo tutte le misure necessarie affinché lo sconto in fattura sia effettivo, sia sull'energia sia sull'onere di sistema, in modo che il singolo cittadino che aderisce alla comunità energetica possa riscontrare tale riduzione sul costo dell'energia, senza troppa burocrazia e senza troppi passaggi amministrativi, che, ahimè, nel nostro Paese sono sempre all'ordine del giorno e limitano in molti casi la bontà delle iniziative.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Noi abbiamo annunciato fin da subito il nostro sostegno a questa proposta di legge al Parlamento nazionale, perché, a nostro avviso, va nella giusta direzione.
Nell'ultimo periodo si è tornato a parlare molto delle comunità energetiche, materia su cui era già possibile intervenire prima, anche se mancavano e continuano a mancare strumenti legislativi e normativi in tal senso. Questo Consiglio regionale, ad esempio, si era occupato di comunità energetiche già nella passata legislatura.
È un tema su cui ci sarebbe stato tempo, a livello regionale ma soprattutto a livello nazionale, di fare molto di più, quantomeno per trovarsi più preparati e più forti di fronte a una grave emergenza o una grave crisi come quella legata all'approvvigionamento dell'energia e ai costi dell'energia, questione che è diventata di scottante attualità quando è scoppiato il conflitto ai confini del nostro continente (peraltro l'aumento del costo delle materie prime, come il gas, era già iniziato prima, e il conflitto russo-ucraino è stato, diciamo così, il pretesto per manovre puramente speculative).
L'emergenza, però, ci ha messo di fronte a una realtà dura da accettare con famiglie che non potevano e non possono fronteggiare i costi energetici. Ecco che allora si riscopre e torna di attualità l'importanza delle comunità energetiche. Ritengo quindi doveroso portare avanti iniziative legislative che prevedano ulteriori misure di incentivazione rispetto alle comunità energetiche.
Ormai c'è una divisione chiara tra chi vuole andare nella giusta direzione per cui è favorevole alla transizione energetica e alla transizione ecologica e cerca di prevenire e contrastare l'effetto dei cambiamenti climatici, e chi, dall'altra parte, è negazionista (ricordo i negazionisti del clima!), per cui nega l'esistenza dei cambiamenti climatici, nega la correlazione (acclarata invece dal 99% della comunità scientifica) tra l'intervento umano (il cosiddetto antropocene) e i cambiamenti climatici.
C'è una divisione netta tra chi vuole promuovere fonti di approvvigionamento dell'energia sostenibili e rinnovabili e chi, dall'altra parte, continua a negare l'effetto dei cambiamenti climatici e a posticiparne le scadenze, negando una vera transizione ecologica.
Ecco che allora le motivazioni addotte dalla maggioranza per non approvare questa proposta di legge al Parlamento nazionale non stanno in piedi, al di là delle parole di un timido sostegno a questo provvedimento. E non stanno in piedi per una ragione: un conto sarebbe se oggi stessimo legiferando, a livello regionale o a livello nazionale, su una questione come quella della comunità energetica. Un provvedimento atteso dal Governo nazionale in qualche modo creerebbe un problema d'incompatibilità con delle norme che poi vengono approvate. Ma qui, signori, stiamo parlando di qualcosa di assolutamente diverso.
Se oggi questa proposta di legge al Parlamento nazionale trova il voto favorevole della maggioranza di quest'Aula, non è che da domani c'è una legge nuova che può essere in conflitto con altri provvedimenti già vigenti oppure in arrivo. Semplicemente c'è una proposta e sappiamo che (non voglio essere pessimista) normalmente è difficile che una proposta di legge al Parlamento nazionale poi diventi legge dello Stato. Sarebbe, invece, un ottimo segnale, un segnale positivo che il Piemonte tutto nella sua rappresentanza istituzionale (Consiglio regionale e Giunta regionale) si vuole mettere dalla parte della ragione e andare nella giusta direzione per l'incentivazione delle comunità energetiche. Come Piemonte, daremmo un buon segnale.
Questo probabilmente non accadrà perché, al di là delle motivazioni addotte dalla maggioranza, a livello nazionale questo Governo di destra vuole favorire i soliti noti: i grandi player dell'energia, che si sono arricchiti a dismisura in questi anni e hanno fatto profitti mai visti prima e approfittano ancora della situazione.
Non si vuole portare avanti in modo efficace nessuna misura che permetta ai cittadini di organizzarsi, perché le comunità energetiche sono anche un nuovo modo di stare insieme. Oggi, quando si parla di costi energetici della riduzione dei costi energetici per una famiglia attraverso le comunità energetiche, l'efficientamento energetico degli edifici, il risparmio e l'educazione al risparmio energetico, stiamo parlando di qualcosa che significa non solo risparmio per le famiglie con la possibilità di far fronte a gravi problemi economici, ma stiamo parlando di libertà. Oggi l'autonomia e l'indipendenza dal punto di vista energetico significa libertà, se andiamo a vedere cosa sta succedendo nel resto del mondo.
È per questo che oggi dovremmo farci parte attiva nel promuovere un provvedimento del genere. Invece si continuano a rimandare provvedimenti utili e importanti, come si sta facendo a livello nazionale, a beneficio dei soliti noti.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento in merito, sospendiamo l'esame del punto 4).


Argomento: Contributi allo sport e al tempo libero

Esame proposta di deliberazione n. 290, inerente a "Legge regionale 23/2020, articolo 5 'Adozione del Programma triennale 2023/2025 per la promozione delle attività sportive fisico-motorie e per l'impiantistica sportiva'"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 290, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Ricca per l'illustrazione.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Visto il proficuo dibattito in Commissione, mi permetterei di dare per letta la relazione. Grazie.



PRESIDENTE

È aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Capisco la velocità con cui si vuole proseguire i lavori su questo atto.
Sì, c'è stata una proficua discussione, poi sappiamo che quando l'Assessore Ricca viene in Commissione, ci dà prova della sua grande capacità di lettura dei documenti. L'Assessore Ricca, quando interviene in Commissione legge il documento che immagino si sia preparato personalmente per illustrare l'atto che porta in votazione, senza entrare troppo nel merito della proposta, che ci può vedere, in qualche modo, anche favorevoli.
Il problema, però, legato evidentemente alle attività sportive e non solo è che avevamo chiesto in Commissione di provare a capire quale ne fosse il ruolo in occasione di quest'atto, ma credo che i compartimenti stagni non debbano essere presi e quindi, se c'è un atto sul mondo dello sport, credo che abbia una valenza importante per quello che sta capitando e quello che capiterà fra qualche giorno.
Entrerà in vigore questa norma nazionale sullo sport voluta da diverse forze e non solo; è un tema che mette in difficoltà molte realtà associative, indipendentemente - lo dico con grande serenità e onestà intellettuale - da chi ha promosso quella norma, il cui obiettivo era ridare dignità ai lavoratori del mondo dello sport e provare a costruire una maggiore trasparenza ed efficacia nella regolamentazione dei lavoratori. È un obiettivo, secondo me, particolarmente condiviso e utile.
Però poi l'applicazione, anche per alcune norme più tecniche, rischia di mettere in difficoltà molte realtà associative e sportive e, anche andando a partecipare a bandi o a finanziamenti della stessa Regione Piemonte, in ottica di impiantistica sportiva, rischiamo di non avere le associazioni.
Molte associazioni, almeno sul territorio torinese e provinciale, che io in qualche modo frequento proprio per attività sportive, ci dicono che sono particolarmente in difficoltà. Bisogna capire qual è il ruolo della Regione nell'accompagnamento, se la Regione vuole avere un ruolo, perché oltre alla riflessione e al rapporto con le federazioni e con il CONI, che sappiamo che l'Assessore sviluppa in maniera puntuale e precisa, c'è anche il rapporto con tutte quelle realtà che promuovono lo sport, cosiddetto, di base, lo sport per tutti. Ora, sappiamo che su questo aspetto l'Assessorato allo sport in questi anni è stato un po' carente, perché l'attività da questo punto di vista non può essere riconducibile soltanto e, magari, non completamente all'emanazione di bandi, ma ci dev'essere un rapporto con quel mondo e credo che in questi anni quel rapporto sia stato un po' manchevole.
Al netto, però, della valutazione (immagino che l'Assessore Ricca dirà che non è così) il tema è come la Regione, con l'Assessorato allo sport, sta ponendo un accompagnamento all'entrata in vigore della riforma sullo sport in particolare dei lavoratori nel mondo dello sport, che fra qualche giorno entrerà in vigore.
Presidente, stiamo parlando di una norma che si attiverà il 1° luglio e alcuni parlamentari, di diversa formazione e di diverse forze politiche stanno lavorando proprio in questo contesto, sostanzialmente, per provare a limitare quota parte dei danni. Ripeto, una norma che aveva un ottimo obiettivo e una buona idea, che però è stata tradotta, credo, anche sull'applicazione tecnica-normativa di quell'obiettivo, in un modo che ha portato e porterà delle difficoltà.
Allora, poiché l'Assessore ha riferito sul buon andamento della discussione in Commissione, vorremmo capire, su questo punto, che cosa l'Assessorato sta programmando, come sta interagendo, perché nonostante la buona discussione in Commissione, annunciata dall'Assessore, invece non abbiamo ricevuto nessuna particolare risposta in questo senso.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato, in discussione generale.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Avrei chiesto all'Assessore Ricca almeno una breve presentazione del Piano triennale, perché ritengo sia un tema importantissimo, su cui le forze politiche (di maggioranza e di opposizione) hanno sempre dato il loro contributo alla discussione; è uno dei piani tra i più attesi e anche tra i più dibattuti, quindi avrei effettivamente favorito il dibattito in Consiglio, anche perché devo dire che in Commissione sono state snocciolate un po' di questioni.
In particolare, mi ricordo che, durante la discussione in Commissione consiliare, avevo chiesto maggiori dettagli rispetto a una relazione riportata o citata all'interno del piano triennale, rispetto alle conseguenze del COVID sulle attività sportive; si tratta di una relazione svolta a livello ministeriale, rispetto alla quale noi, invece, avevamo chiesto una declinazione più di tipo regionale o territoriale (era una richiesta inserita in un nostro ordine del giorno).
La nostra richiesta riguardava il coinvolgimento di IRES, però vi sono state le conseguenze della pandemia sulle attività sportive, in particolare su quelle a disposizione dei più giovani, perché sappiamo che, ovviamente l'inflazione e le crisi che si sono susseguite nel tempo hanno portato le famiglie ad avere condizioni economiche piuttosto precarie. Di conseguenza ci interessava sapere quante di queste abbiano effettivamente dovuto decidere di ricorrere a un abbandono delle attività sportive. Questi sono i dati che avrei voluto conoscere.
Poiché sappiamo che l'Assessore ha disposizione questa relazione compilata a livello nazionale e visto che avevamo sollecitato in Commissione una discussione sul tema, avremmo auspicato qualche parola in più in Consiglio regionale.
Dopodiché, avevamo posto altri interrogativi, in particolare, sul bando per lo sport e l'inclusione, perché riteniamo sia un mezzo utilissimo soprattutto per le associazioni e per le società sportive, per l'acquisto di mezzi inclusivi destinati alla disabilità.
Dopo l'apertura del bando, gli Enti locali hanno partecipato, ovviamente in sinergia con le associazioni e le società sportive. Sappiamo, inoltre, che a oggi soltanto una parte di quelle risorse sono state erogate un po' perché, effettivamente, gli Enti locali non hanno partecipato, e un po' per altre ragioni, però ci piacerebbe sapere quali sono gli esiti di quel bando e se si prevede di riaprirlo nuovamente a breve termine.
Chiediamo inoltre di destinare altre risorse, perché i partecipanti hanno mostrato molta soddisfazione, perché si va incontro alle società e alle associazioni nell'acquisto di mezzi inclusivi che, a volte, sono anche particolarmente onerosi (ausili per la corsa, ausili per la bici) addirittura, sappiamo di Comuni che hanno acquistato delle pedane per la scherma inclusive e delle carrozzine di determinate tipologie, e questo fa sì che i Comuni possano erogare attività sportive anche a chi presenta delle disabilità, che a volte sarebbe interdetto, invece, dalla pratica di alcune discipline. Vogliamo, quindi, sapere se c'è stato effettivamente un riscontro positivo in tal senso e quando si prevede di riaprire il bando per erogare nuovamente quelle risorse ai Comuni, magari, anche con determinate semplificazioni.
Sollecitata dal collega Sarno, a questo punto vorrei dire anch'io due parole sulla riforma dello sport.
Alcuni auspicano sia fatto un passo indietro rispetto ad alcune tutele che erano state inserite, perché con la riforma dello sport si fa fronte soprattutto a una stabilizzazione e a un'erogazione di contratti più tutelanti per i lavoratori e per le lavoratrici dello sport. A oggi, queste tutele vengono definite come un aggravio insostenibile per le associazioni e per le società sportive.
Bisognare fare un distinguo e bisogna farlo nel più breve tempo possibile onde evitare che si possa tornare indietro su questo tema.
È vero che ci sono delle associazioni, delle società piccoline che erogano soltanto un numero limitato di ore di attività sportive nei confronti delle famiglie, magari, soprattutto a livello amatoriale, e che quindi necessitano di personale soltanto a tempo per l'erogazione di quelle poche ore, però ci sono delle società e delle associazioni sportive che, nel tempo, si sono trasformate in vere e proprie società.
Non a caso, ci sono tantissimi esempi di piccole realtà sorte sul territorio che si sono ingrandite a sproposito e che, come prassi utilizzano i contratti del mondo sportivo (contratti estremamente precari) per somministrare appunto del lavoro per tempi più lunghi e, sicuramente non occasionali come, invece, prevedono quei contratti.
Pertanto, è chiaro che bisogna prendere in carico quelle che sono le esigenze del tessuto associazionistico, però bisogna fare anche dei distinguo, perché, a oggi, non possiamo dire che i lavoratori e le lavoratrici dello sport svolgano quella mansione soltanto in modo del tutto occasionale, come secondo lavoro o come secondo impiego, perché non è così.
Lavorare nello sport richiede preparazione, formazione e professionalità tutte caratteristiche che si acquisiscono con anni e anni di lavoro e di esperienza.
Si tratta di attività che devono essere ben retribuite, a maggior ragione oggi, quando nel nostro Paese c'è un dibattito fondamentale sul reddito minimo, sul contrasto alla precarietà e sui contratti da fame, per cui mi sembra inconcepibile tornare indietro sul tema e far sì che i lavoratori dello sport rimangano lavoratori di serie B, non riconosciuti e soprattutto, non qualificati per quello che sono, ossia veri e propri professionisti che prestano la loro opera per il benessere e la salute della popolazione, a volte soprattutto dei più giovani.
Non so bene a quali problemi faccia riferimento il collega Sarno, ma ho sentito anche l'Assessore Ricca citare questo tema in Commissione consiliare. Noi oggi siamo qui per votare un piano triennale dello sport che riguarda le attività della Regione Piemonte su cui abbiamo chiesto chiarimenti; non siamo sicuramente qui per assumerci la responsabilità di quello che sta facendo il Governo sul tema del lavoro e del mondo sportivo.
Ripeto, un dibattito andrebbe avviato, ma si dovrebbero fare dei distinguo onde evitare di continuare a ignorare migliaia di lavoratori che, a oggi risultano dei precari, addirittura risultano non riconosciuti da parte dell'INPS e dagli enti che si occupano di lavoro.
Questo è inaccettabile. È inaccettabile avere dei lavoratori che non sono effettivamente tracciabili nel nostro sistema Paese.
Su questo do un giudizio assolutamente negativo e mi discosto da quanto è stato detto. So bene di cosa stiamo dibattendo oggi, però, ripeto, siamo qui per votare il piano triennale dello sport e quindi, anche se l'Assessore vorrà darci qualche informazione in più, daremo comunque il nostro voto positivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
L'Assessore sorride perché sa già dove andrò.
No, no, non parlerò del campo sportivo di Condove, almeno non oggi.
Nel Piano si fa ovviamente riferimento all'importanza dello sport. Tutti riconosciamo l'importanza dei messaggi che lo sport trasmette ma, se posso fare un appunto, anche proprio facendo una banale ricerca testuale, poche volte viene usato il termine "scuola". Sarebbe bello approfondire in futuro (forse sarebbe stato opportuno farlo prima) quali saranno le iniziative dedicate al mondo della scuola, perché è il primo posto in cui possiamo intercettare i giovani e farli avvicinare a uno sport, facendo provare diverse pratiche. Ci sono già delle giornate dedicate e dei periodi dell'anno in cui a scuola si possono provare varie attività, però sarebbe utile capire se esiste, a livello regionale, una pianificazione e se va a coprire tutte le aree del nostro territorio, soprattutto quelle più periferiche.
Per quanto riguarda gli impianti sportivi, facendo un discorso molto più generale, poiché nel documento si dice che la Regione avrà un ruolo attivo faccio una proposta all'Assessore, che ha sempre dimostrato disponibilità sul tema: aprire un canale con gli amministratori locali, magari coinvolgendoli in un momento di confronto in una o più giornate.
Gli amministratori locali sono molti, quindi mi rendo conto che svolgere il tutto in un'unica giornata potrebbe diventare impegnativo. Però, a seguito del censimento sugli impianti sportivi, sarebbe utile capire qual è la distribuzione di questi impianti sul territorio e su quali, in vista dei futuri bandi che si apriranno, sarebbe opportuno intervenire, perché magari in una certa area della nostra regione l'offerta sportiva è più carente.
Attraverso un bando si potrebbe accedere a risorse che potrebbero consentire la riapertura degli impianti e il coinvolgimento dei giovani sempre pensando che lo sport ha un valore educativo e di coesione sociale.
Non ripeto tutte le questioni su cui siamo sicuramente d'accordo.
La proposta è che, in vista dell'apertura dei bandi, si possa aprire un canale di interlocuzione con gli amministratori, per cercare di sensibilizzarli e convincerli della bontà del recupero degli impianti che si trovano sul loro territorio.
Per il resto, siamo tutti d'accordo sulle finalità e vedremo poi alla fine nel concreto, le azioni messe in atto, in particolare quelle rivolte alla scuola.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Come ormai è noto, e come è evidenziato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, l'attività fisica costituisce una delle più basilari funzioni umane. La salute ne dipende in misura importante lungo l'intero arco della vita. I benefici per la salute derivanti dall'attività fisica comprendono un minor rischio di contrarre malattie cardiovascolari, ipertensione diabete e alcune tipologie di tumore. Essa svolge anche un ruolo importante nella gestione di talune affezioni croniche. Inoltre, l'attività fisica produce effetti positivi sulla salute mentale, riducendo le reazioni da stress, l'ansia, la depressione e forse anche ritardando gli effetti della malattia di Alzheimer e di altre forme di demenza.
Con la revisione del Titolo V della Costituzione, l'ordinamento sportivo è rientrato tra le materie a legislazione concorrente, quindi Regioni ed Enti locali hanno così assunto un ruolo primario nella gestione del fenomeno sportivo, contribuendo a valorizzarne la dimensione sociale, riconoscendo allo sport un carattere poliedrico e di interdisciplinarità che lo colloca al centro delle politiche locali di sviluppo economico, sociale e culturale. Parliamo chiaramente dello sport dilettantistico, poiché quello agonistico resta incardinato presso il CONI e le federazioni sportive.
Lo sport ha vieppiù assunto caratteri sempre più importanti, radicati nella società, dal valore di primaria importanza sotto molteplici punti di vista: sociale, culturale, di contrasto al bullismo, formativo, educativo, di integrazione, sanitario, di sviluppo psicofisico della personalità ed economico. Basti pensare che, come riportato nella prima parte della deliberazione dedicata al quadro conoscitivo, il settore sportivo, che si compone di 40 mila imprese direttamente collegate con oltre 100 mila addetti, ha un valore di produzione di 17,5 miliardi e incide quasi per il 2% sul PIL nazionale; dati che aumentano decisamente se consideriamo l'attività connesse, con un valore di produzione di circa 24,5 miliardi e 420 mila occupati.
È evidente che, per quanto fin qui brevemente accennato, la Regione deve assumere, anzi, continuare a mantenere come ha fatto finora, il ruolo che le compete nell'ambito della definizione delle politiche pubbliche a valenza sportiva. Solo lo scorso anno la Regione ha messo a disposizione del territorio circa 65 milioni euro rivolti a una molteplicità di attività (manifestazioni, eventi, supporto all'impiantistica sportiva, alla promozione e al sistema neve).
Chiaramente, essendo questa una deliberazione d'indirizzo di programmazione a carattere generale, non possiamo che rimanere sui principi e, in tale ottica, sono assolutamente condivisibili gli obiettivi che il programma intende poi declinare, a partire dalle iniziative di incentivazione e valorizzazione della pratica sportiva, all'affermazione dei principi etici e dei valori educativi dello sport, arrivando fino a considerare i progetti rivolti a soggetti con disabilità o a rischio di emarginazione, a progetti volti a favorire l'integrazione e l'educazione alla legalità.
Parallelamente, la delibera non dimentica gli interventi finalizzati alla realizzazione e alla riqualificazione dell'impiantistica sportiva, anche scolastica, favorendo l'innovazione tecnologica, il risparmio energetico e la riduzione dell'impatto ambientale. Quest'ultimo punto, in modo particolare, vede grande apprezzamento da parte del Gruppo di Forza Italia in quanto riprende anche alcuni atti d'indirizzo proposti proprio dal nostro Gruppo, tesi a supportare azioni in ordine, ad esempio, alla riduzione degli sprechi d'acqua piuttosto che di efficientamento energetico in generale.
Pertanto, per questi motivi, anticipiamo fin da ora che il voto di Forza Italia a questo provvedimento sarà favorevole.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Biletta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Perugini; ne ha facoltà.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
Doveroso un intervento sul tema dello sport e sulla materia che trattiamo oggi, soprattutto finalizzato all'approvazione del programma triennale 2023 2025. Sicuramente lo sport ha cambiato passo con questa Amministrazione: sono aumentati gli investimenti e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Siamo usciti da un anno dove il Piemonte è stato Regione europea dello sport e, soprattutto, nel 2020, con la legge regionale n. 23, con la riforma dello sport che ha accorpato in un unico testo tutta una serie di testi che erano una mappatura a macchia di leopardo. Una bussola per il mondo sportivo piemontese.
La relazione allegata al deliberato consta di 61 pagine ed elenca quali sono gli obiettivi, che sono in perfetta coerenza con la proposta programmatica del governo amministrativo del Piemonte e anche del Consiglio regionale, che ha accompagnato e sta accompagnando il raggiungimento degli obiettivi.
Faccio una sintesi molto veloce. Il programma triennale definisce le politiche strategiche e le linee d'indirizzo prioritarie. Il programma persegue le finalità, come detto, nel nuovo testo coordinato, la legge regionale 23/2020, e ha tutta una serie di punti che possiamo sintetizzare in: promozione della pratica sportiva delle attività; sport come strumento di pari opportunità; sport per contrastare il fenomeno della dispersione scolastica, ai livelli inferiori della scuola dell'obbligo, ma anche universitario, perché diventa aggregante. Sappiamo tutti che le Universiadi diventeranno un punto di riferimento importante e potranno far capire alla comunità universitaria piemontese e a chi viene a studiare in Piemonte attraverso questo grande evento, che lo sport davvero aggrega e pu accompagnare i ragazzi e i nostri giovani nella loro formazione.
Sicuramente Olimpiadi e Paralimpiadi. Il Piemonte ha una tradizione olimpica che, purtroppo, ha mancato in anni più recenti per scelte diverse per scelte di altri differenti rispetto a quelle che avremmo voluto.
Sicuramente la tradizione olimpica del Piemonte, in particolar modo le Olimpiadi invernali della montagna, va rivitalizzata e, perché no immaginare di raggiungere nuovi obiettivi in un futuro più prossimo possibile.
Il Piano triennale prevede grandi investimenti anche per l'impiantistica lo strumento principale per l'esercizio dell'attività sportiva, fermo restando che tanti sport possono essere praticati all'aperto (penso semplicemente alla scarpetta da ginnastica e una corsa piuttosto che una camminata).
A proposito di impiantistica sportiva, tanti impianti per lo sport di base sono all'interno delle scuole. Allora sono previsti investimenti e stanziamenti di risorse per l'edilizia scolastica rispetto agli impianti sportivi.
Per sostenere tutta una serie di attività attraverso delle scelte politiche precise e in linea con i programmi con quanto è stato legittimamente dato in occasione delle elezioni, quindi, con la legittimazione popolare che dà al Governo regionale l'autorità per individuare le linee, sono stati istituiti con Finpiemonte delle convenzioni per poter sostenere gli accordi di programma e finalizzare quanto richiesto sui diversi territori.
C'è una prima parte della relazione allegata che fa un focus su tutto lo sport in Piemonte e diventa la cartina di tornasole per declinare quanto necessario. E una seconda parte relativa a ruolo, conoscenza, visibilità efficacia ed emergenza dello sport.
Ci sono poi cinque focus che vado a sintetizzare. Il primo - in risposta alla collega intervenuta poco fa, che chiedeva all'Assessore di presentare tutti i bandi, ma lo abbiamo detto anche in Commissione, e quindi tutti gli stanziamenti che ci saranno affinché si possa arrivare alla massima saturazione degli investimenti - è quello degli sportelli dedicati allo sport. Anche questo è nella riforma, all'articolo 21 della legge regionale 23/2020.
Il secondo focus è l'Osservatorio regionale in materia di sport. Pertanto un'attenzione costante e un filo conduttore che non faccia mai distrarre Regione Piemonte, non solo questa Amministrazione, oggi e domani riguardo allo sport.
Il terzo focus riguarda il marchio regionale. Abbiamo tanti atleti non solo di base, ma professionisti, che possono portare in giro per il mondo alto il nome dello sport.
Il quarto focus è quello di collaborare con il territorio. Anche questa è una risposta alla sollecitazione da parte delle minoranze di poco fa, di collaborare con il territorio, affidando agli Enti locali una serie di attività legate allo sport e alla finalizzazione di risorse investite.
Un quinto focus è sostenere il sistema dell'associazionismo sportivo, che è spina dorsale. Molto spesso il dirigente, l'associazione sportiva e il genitore che accompagna il figlio, poi per passione o per tradizione diventano quella rete che permette alle società sportive di poter vincere.
Due gli assi d'intervento, e lo abbiamo già detto, legati all'impiantistica sportiva e alla promozione sportiva. Fornisco dei numeri molto velocemente.
I primi milioni stanziati sono 6,6 milioni legati alla promozione dello sport, non all'impiantistica (mi correggerà l'Assessore se sbaglio, ma a breve saranno note le risorse destinate all'impiantistica sportiva). I primi 6,6 milioni sono perfettamente in linea con questo piano e sono destinati sia alle associazioni sia alle federazioni sia agli Enti locali ed è sicuramente uno stanziamento importante, perché se si guarda al passato, forse l'unico stanziamento consistente nelle precedenti Amministrazioni era intorno a 800 mila euro: capite che è quasi dieci volte di più. Come non sostenere questo piano? Come non sostenere questo tipo di stanziamenti legati alla promozione? Caro Assessore, sicuramente noi sosteniamo il lavoro, lo abbiamo fatto in Commissione e lo facciamo in quest'Aula per quanto ci è dato di poter fare.
Attendiamo che ci dica quali sono i numeri legati all'impiantistica cosicché il Piemonte si rinnovi e assuma quella struttura che è giusta e di cui lo sport ha tanto bisogno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, prima di chiudere la discussione generale lascerei la parola all'Assessore Ricca per la replica.
Prego, Assessore; ne ha facoltà.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Inizio il mio intervento ringraziando il responsabile della Direzione, la dottoressa Casagrande, il Dirigente del Settore, dottor Gola, la dottoressa Pontolillo e la dottoressa Agosto, che costantemente mettono a disposizione le loro competenze a tutto il mondo sportivo piemontese.
Ho dato per letta la relazione, ma ho la conferma che è stata letta davvero, perché gli interventi sono stati puntuali e precisi.
Partirei, allora, dalla riforma dello sport. Ho incontrato il Capo Dipartimento per lo sport, Siniscalchi, venerdì scorso, il quale ci ha raccontato delle misure correttive che sono quasi pronte per essere applicate, per fare in modo che quella riforma risulti la più armonica possibile con le esigenze del mondo sportivo e del mondo del lavoro.
Mi permetto di dire che politicamente quella riforma è stata un abominio fatta da una persona che sembra non essere neanche mai entrata in una palestra! Se il Ministro che ha varato la riforma si fosse reso conto di cosa sono le società sportive dilettantistiche, si sarebbe accorto che il dirigente di una società sportiva dilettantistica è una persona che spesso sottrae tempo alla propria famiglia, magari perché ha i figli che giocano all'interno di quella realtà; dunque, parificarlo a un lavoratore quando è semplicemente un volontario, crea seri problemi a quelle realtà. Le società sportive dilettantistiche sono più realtà di volontariato, perché molte di queste persone, come ho detto, dedicano il loro tempo libero per far divertire i più piccoli.
In Commissione ho quindi portato avanti un invito, quello di chiedere al Governo di poter intervenire nella modifica anche attraverso un ordine del giorno. Peraltro, per me era importante che provenisse da parte dell'Aula perché sarebbe stato comunque un segnale molto forte del Consiglio regionale.
Il tempo purtroppo è quasi terminato, perché tra tre giorni quella riforma entrerà in atto, ma ci auguriamo che la prossima settimana il Ministro Abodi, così come ha dichiarato anche al Consiglio federale del CONI, possa dirci quali sono le misure correttive.
In merito alle ricadute post COVID, ci siamo affidati alla Presidenza del Consiglio dei Ministri; era stato fornito anche il link dove poter reperire questa precisissima relazione da parte del Governo, che forniva regionalmente i numeri di massima, con un quadro abbastanza chiaro sulla situazione.
Mi permetto altresì di precisare che nel post COVID, per offrire maggiori possibilità alle tante associazioni sportive che hanno sofferto la pandemia, la Regione Piemonte ha speso davvero tanti milioni di euro quantificabili in più di dieci milioni, intesi come ristori e non solo.
Terminati i ristori, l'anno scorso sono stati investiti sette milioni e mezzo di euro sull'attività sportiva diretta alla promozione dello sport sei milioni e 600 milioni sono stati investiti quest'anno e mi permetto di dire che quei soldi, in accordo con l'Assessore Tronzano, che approfitto per ringraziare, al momento dell'assestamento dovrebbero essere rimpinguati per arrivare alla stessa cifra dell'anno scorso. Perché questo? Perch crediamo che l'unico modo di far praticare dello sport sia proprio quello di far praticare sport, non di dare dei ristori o dei contributi senza attività sportiva. È ovvio che tutto è migliorabile.
Altri sei milioni di euro saranno a breve liberati in un altro bando, il bando più grande della storia della Regione Piemonte, a favore di Enti locali per l'impiantistica sportiva, cui affideremo, in fase di assestamento, altri sei milioni di euro per l'anno 2024, così da poter chiudere il mandato con delle risorse molto importanti (giusto per quantificarle, viaggiano intorno ai 20 milioni di euro per l'impiantistica sportiva piemontese). Lo facciamo perché crediamo nel valore dello sport ma soprattutto nel rinnovamento e nell'efficientamento degli impianti esistenti. Molti di questi impianti sono stati costruiti in anni in cui si poteva spendere molto di più. Quest'anno Regione Piemonte si impegna affinché tutte queste realtà sportive, che sono tantissime (abbiamo quasi 1.200 Comuni, quindi parliamo di 1.200 campi da calcio, di 1.200 palestre eccetera eccetera) possano essere il più possibile sistemate.
Ringrazio anche la Consigliera Frediani per il suo appunto, che mi permette di dire che il piano didattico scolastico non è a cura di Regione Piemonte.
All'interno delle risorse stanziate anche quest'anno, per le federazioni sportive e gli enti di promozione c'è una parte riservata all'attività scolastica.
È ovvio che non ci possiamo sostituire agli enti di promozione e alle federazioni. Mi permetto però di segnalare solo alcune attività promosse in giro per il Piemonte dalla Federazione Italiana Tennis e Padel con il progetto "Racchette in classe", che tutti gli anni coinvolge più di 10 mila ragazzi nelle palestre e nei palazzetti per promuovere il tennis. Una manifestazione simile, ovviamente con un ridotto numero di partecipanti per la grandezza della Federazione, è stata promossa dalla Federazione Italiana Hockey su prato, che all'interno delle palestre scolastiche effettua altre attività di questo tipo; la stessa attività è esercitata dalla Federgolf.
Ci sono poi tantissime realtà (penso alla UISP, all'ASIA, allo CSEN e a tanti enti di promozione sportiva) che si spendono costantemente per andare all'interno delle scuole, anche con fondi regionali. Ovviamente, avessimo la possibilità di poter incidere all'interno dei piani scolastici didattici, potremmo incentivarne le attività.
L'anno scorso al bando riservato agli Enti locali - mi permetto di ribadirlo, perché purtroppo è un dato in controtendenza - hanno partecipato solamente 80 Comuni su 1.200 del Piemonte: evidentemente, non c'è stata una particolare attenzione in quella direzione, nonostante si sia aperto, così come da legge regionale approvata da questo Consiglio, il Tavolo dello sport, all'interno del quale partecipa un rappresentante del CONI, uno delle Province, uno dei piccoli Comuni e uno dell'ANCI, che insieme lavorano per cercare di dare più linee guida possibili a quella che è la nostra attività di tutti i giorni.
Per concludere, vi informo che riuniremo la prossima settimana, quindi a riforma in vigore, aspettando gli ultimi correttivi del Governo, il Tavolo dello sport. Così come stanno già facendo tanti corpi intermedi (penso all'Ordine dei commercialisti e all'Ordine dei consulenti del lavoro, che si stanno prodigando insieme a CONI e a Regione Piemonte per incontrare le associazioni sportive e le federazioni), cercheremo di raccontare la manovra che sarà.
Come ho detto, nel momento in cui la riforma sarà in atto, riuniremo il Tavolo dello sport e tutti insieme (anche con il CONI) faremo in modo di spiegare nel miglior modo possibile questa riforma, che è talmente dibattuta da essere ancora in fase di correzione. Attendiamo, quindi, le ultime correzioni e poi, efficacemente, tutti insieme ci adopereremo.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Sulla deliberazione non insistono emendamenti, pertanto passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Abbiamo fatto bene a stimolare l'Assessore a intervenire, così abbiamo avuto alcuni elementi in più condivisi anche in Aula.
Faccio solo due considerazioni nel dichiarare il nostro voto. La prima è proprio sui fondi, nel senso che sul quadro dei fondi spesi per gli eventi sportivi, e quindi il peso del contributo regionale, nell'allegato si evince la scelta legittima (per noi non sufficiente) sui contributi regionali divisi per i grandi eventi, le federazioni e gli enti di promozione sportiva e i Comuni.
È vero che c'è una crescita evidente dei fondi per il mondo dello sport questo non l'abbiamo mai negato in quattro anni, però abbiamo sempre detto anche rispetto a quello che ho detto nell'intervento in discussione generale, che c'è una sottovalutazione delle esigenze degli enti di promozione sportiva.
Sono stati stanziati 600 mila euro, Assessore, anzi 599.996 secondo i dati che avete fornito sull'allegato. Poi non interloquisco.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate, Consigliere Sarno e Assessore Ricca.



SARNO Diego

Il Consigliere Sarno stava intervenendo, quindi si rivolga all'Assessore Ricca, non al Consigliere Sarno. Tutte le volte deve sempre rimproverare tutti.



PRESIDENTE

Sì, ma è una discussione a due, altrimenti sarebbe un monologo. Il monologo dell'Assessore Ricca l'abbiamo già sentito, adesso sentiremo il suo. Per sarebbe meglio che non fosse un dialogo a due.
Prego, Consigliere Sarno, prosegua.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
So che lei mi vuole particolarmente bene, quindi è per quello che ci tiene costantemente.



PRESIDENTE

Non diciamo falsità.
Per piacere, prosegua con il suo intervento.



SARNO Diego

Dicevo che nella divisione dei fondi, considerando l'aumento - e ribadisco che questo non l'abbiamo mai negato - c'è un tema che però viene anche fuori dalle discussioni con gli enti di promozione sportiva, nel senso che c'è poca attenzione rispetto a quel mondo, perché nella proporzione con cui si aumentano i fondi si fanno delle scelte.
Nessuno dice che è illegittimo, ci mancherebbe altro. Chi arriva dal mondo dello sport, sa benissimo che gli eventi producono un rientro importante e una ricaduta territoriale. E abbiamo circa due milioni e mezzo d'investimento regionale lo scorso anno, ma il trend rimane quello in termini proporzionali: per le federazioni arriviamo a tre milioni e mezzo per gli enti di promozione sportiva, rispetto all'analisi dell'anno scorso arriviamo a 599 mila e per i Comuni a 178 mila.
Crediamo sostanzialmente che, dopo un rilancio e un consolidamento di alcuni eventi importanti, i cosiddetti grandi eventi sportivi, una quota di quei fondi avrebbe potuto essere investita di più sugli enti di promozione sportiva.
Questa è la critica che facciamo ormai da un paio d'anni, perché crediamo che non ci sia quell'attenzione al dialogo; difatti molte volte anche le singole associazioni hanno avuto delle difficoltà per eventi importanti o progetti importanti a interloquire con l'Assessorato e il dato economico lo rispecchia. Questo è il tema. Ripeto che è tutto legittimo e le scelte sono evidentemente politiche. Credo che il buon rapporto con le federazioni sia un valore aggiunto per questa Regione, ma credo che gli enti di promozione sportiva e lo sport di base siano almeno tanto utili e pari a quello che si è fatto sui grandi eventi.
C'è un altro elemento sul quale desidero inserire un'ulteriore specifica. È vero che il Governo sta provando a pensare a dei correttivi della norma che arriverà il 1° luglio, però è anche vero che mesi fa - sono in contatto con i parlamentari del nostro partito - il parlamentare Berruto ha presentato in Commissione dei correttivi, tra l'altro condivisi con il pezzo di maggioranza di quella Commissione, ma proprio perché erano presentati dalle opposizioni, quella Commissione (lo vedete dai verbali parlamentari) è stata annullata e rinviata. Pertanto, i correttivi che annuncia l'Assessore potevano essere approvati prima e potevano avere una ricaduta sul territorio, proprio per non arrivare a fare dei correttivi dopo l'entrata in vigore del 1° luglio.
Credo che, da questo punto di vista, il Governo sia abbondantemente in ritardo e anche l'attività parlamentare sia in ritardo, perché c'erano sia una norma sia degli emendamenti che potevano in parte correggere alcuni elementi negativi di quella riforma che, in senso teorico, aveva un buon obiettivo.
Per queste ragioni, daremo un voto di presenza, perché crediamo che su quella che è la visione dello sport in Regione Piemonte ci sia stata sicuramente un'attività derivante dai nostri voti nel passato e un'attività mediamente positiva, ma mancava quella visione di base che mette in difficoltà alcune realtà che portano avanti lo sport di base, oltre che il lavoro sui grandi eventi. Infatti, il rapporto tra i grandi eventi e lo sport di base c'è stato poco, non dico nullo, ma sicuramente poco.
Grazie.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste d'intervento in dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Perugini; ne ha facoltà.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
Premetto che la dichiarazione di voto da parte del Gruppo della Lega è convintamente favorevole, a sostegno di questo programma triennale.
È obbligatorio intervenire dopo le dichiarazioni di voto da parte del rappresentante del Partito Democratico, perché è vero quello che ha detto.
Ha ragione nel dire che, rispetto alle proporzioni e alle dimensioni degli stanziamenti per i grandi eventi e tanti altri investimenti collegati alle federazioni, quelli dedicati agli enti di promozione sportiva sono stati pochi: 599.996. Però si impara dagli errori e 599.996, per un costo eventi di un milione 288 mila euro che hanno prodotto quasi tre milioni di euro di ricadute, che vuol dire più del doppio rispetto all'investimento iniziale sono stati quell'errore che.
In realtà, è la correzione di un errore macroscopico che ha fatto il PD quando governava, perché gli stanziamenti per quella visione erano zero! Voi avete messo zero! Tra 600 mila e zero non sono tra niente e piuttosto è meglio piuttosto; 600 mila è tantissimo, quindi ci saremmo aspettati che nella dichiarazione di voto il PD dicesse che finalmente il governo regionale succeduto al nostro ha iniziato a dare quella visione che noi avevamo e, invece, adesso ha dato sostanza economica.



(Commenti del Consigliere Sarno)



PERUGINI Federico

Quindi, nel riconfermare il voto favorevole da parte del Gruppo del.



(Commenti del Consigliere Sarno)



PRESIDENTE

Scusate.
Consigliere Sarno, faccia intervenire il collega Perugini.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
Dicevo, riconfermiamo il voto favorevole da parte del Gruppo della Lega altrimenti rischiamo, come abbiamo visto all'inizio di questa seduta, che vengono fatte delle affermazioni, poi riprese, che non rispondono alla verità, soprattutto guardando al passato.
Considerato tutto ciò che c'è di migliorativo, se si vuole veramente sostenere lo sport, con questa dichiarazione di voto, forse, proviamo a fare anche un invito per spostare il dito nello schiacciare il tasto e magari, dare voto favorevole, proprio perché c'è questa linea di sostegno agli enti di promozione sportiva che - ne siamo certi, ma lo dovremmo vedere compatibilmente con le varie variazioni che verranno - potranno aumentare, ma ci risparmiamo i numeri perché lo conosceremo solo dopo aver approvato.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altre dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 290, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



SALIZZONI Mauro

Presidente, il mio voto è di presenza; non funziona la tastiera.



PRESIDENTE

Sia inserito a verbale che il Consigliere Salizzoni esprime un voto di presenza.
Procediamo con l'esame del successivo punto all'o.d.g.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Proposta di deliberazione n. 295, inerente a "LR 4/2012. Approvazione del Regolamento recante norme per il funzionamento del Registro tumori della Regione Piemonte. Revoca della DGR n. 8-2520 del 11.12.2020" (rinvio esame)


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 295, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Come concorda con l'Aula, l'esame di questo punto all'o.d.g. avverrà successivamente alla Commissione di quest'oggi pomeriggio; appena saranno terminati i question time, si svolgerà la IV Commissione e successivamente, se approvata in Commissione, tratteremo la proposta deliberazione n. 295.
Procediamo, quindi, con l'esame del successivo punto all'o.d.g.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame proposta di deliberazione n. 293, inerente a "Rendiconto di gestione del Consiglio per l'esercizio finanziario 2022"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 293, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla I Commissione il 26 giugno 2023.
Chiedo se posso dare per letta la relazione, che è stata svolta ieri in I Commissione, sulla rendicontazione del 2022.
Brevemente, cito le principali spese già discusse ieri sull'esercizio 2022.
Sono circa 16,1 milioni di euro a titolo di spese per il personale a tempo indeterminato, compresi oneri; 7,6 milioni di euro a titolo di indennità e rimborsi spese dei Consiglieri; 6,64 milioni di euro a titolo di assegni vitalizi e indennità di fine mandato ai Consiglieri; 3,2 milioni di euro a titolo di spese per il personale a tempo determinato per i collaboratori degli Uffici comunicazioni dei Gruppi e incarichi fiduciari, oneri compresi; circa 5,2 milioni di euro a titolo di spese correnti per la gestione generale; circa 3,5 milioni di euro a titolo di spese in conto capitale per appalti di lavori e servizi informatici gestione generale circa 1,5 milioni di euro a titolo di spese per trasferimenti, contributi e organizzazione partecipati.
Queste sono le spese generali.
Chiedo se vi sono Consiglieri che intendono intervenire sul rendiconto di gestione del Consiglio per l'esercizio finanziario 2022.
È aperta la discussione generale.
Se non vi sono interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Chiedo se qualcuno vuole intervenire sulle dichiarazioni di voto.
Se nessuno intende intervenire, pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 293, "Rendiconto di gestione del Consiglio per l'esercizio finanziario 2022".
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 293, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sia inserito a verbale che la Consigliera Disabato esprime un voto favorevole sulla proposta deliberazione n. 293.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura - Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Esame proposta di deliberazione n. 272, inerente a "Approvazione del Piano Stralcio Agricoltura, in attuazione della misura AG.04 'Riduzione delle emissioni di ammoniaca in atmosfera dal comparto agricolo' dell'allegato A (Misura di piano) al Piano regionale di qualità dell'aria (approvato con DGR 25 marzo 2019, n. 364-6854)"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 272, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla III Commissione il 22 giugno 2023.
La parola all'Assessore Marnati per l'illustrazione.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Il 25 marzo 2019 è stato approvato dal Consiglio regionale il Piano regionale di qualità dell'aria, che prevede l'attuazione di una serie di misure volte a consentire il rientro nei limiti di qualità dell'aria al 2030, attraverso il conseguimento di specifici obiettivi di riduzione delle emissioni inquinanti.
In particolare, per quanto riguarda le emissioni di ammoniaca derivanti da agricoltura e allevamento, ai fini del rientro nei limiti di qualità dell'aria, il Piano regionale di qualità dell'aria individua uno scenario di riduzione emissiva al 2030 e una serie di misure relative all'ambito agricoltura, tra le quali la riduzione delle emissioni di ammoniaca in atmosfera dal comparto agricolo, la cui entrata in vigore era prevista, dal Piano, per il 1° gennaio 2022.
Facendo seguito alla sentenza della Corte di Giustizia Europea sull'inquinante polveri sottili (PM 10), la Giunta regionale del Piemonte ha approvato la deliberazione n. 9-2916 del 26 febbraio 2021, che individua disposizioni straordinarie per la qualità dell'aria, volte ad agire sulle principali sorgenti di emissioni, al fine di anticipare di cinque anni i tempi di rientro nei limiti di qualità dell'aria, portandoli dal 2030, data prevista dal Piano Regionale, al 2025.
In particolare, questa delibera ha differito al 1° gennaio 2023 il termine previsto per l'attuazione degli obblighi di cui alla misura AG.04 del Piano regionale qualità dell'aria, al fine di consentire il prosieguo dell'attuazione delle misure del PSR 2014-2020, volte anch'esse alla riduzione di emissioni di ammoniaca.
Il presente Piano stralcio agricoltura, adottato dalla Giunta regionale a inizio dicembre dello scorso anno e sottoposto all'approvazione del Consiglio regionale, attua la Misura AG.04 del Piano regionale qualità dell'aria ed è stato predisposto dalle strutture tecniche delle Direzioni Ambiente, Energia e Territorio e Agricoltura e Cibo, d'intesa con la Città metropolitana di Torino e di tutte le Province, ovviamente con il supporto tecnico e scientifico di ARPA.
Il Piano stralcio ha l'obiettivo di delineare le regolamentazioni da mettere in atto nel comparto agricolo, per ridurre le emissioni di ammoniaca derivanti dalla gestione dei reflui zootecnici.
Per la predisposizione di tale documento sono state coinvolte nel processo istruttorio le strutture competenti in materia della Città metropolitana di Torino e delle Province, nonché tutti i rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole e cooperativistiche attive sul territorio regionale.
Il Piano stralcio agricoltura delinea la situazione del settore zootecnico piemontese e degli allevamenti oggetto dello stesso e individua le disposizioni necessarie alla riduzione delle emissioni di ammoniaca finalizzate al raggiungimento degli obiettivi definiti dal Piano regionale qualità dell'aria e delle Disposizioni straordinarie.
Il Piano stralcio prevede due fasi successive di attuazione: la prima fase è da mettere in atto a seguito approvazione del Piano stralcio, con opportune differenziazioni temporali tra attività esistenti (per i quali è previsto ovviamente un periodo transitorio per il recepimento) e attività di nuovo avvio o soggette a modifiche o ampliamenti; la seconda fase, da mettere in atto entro il 1° gennaio 2026.
Nel contesto sopra delineato, la celere - quindi ringrazio il Consiglio e tutti i Consiglieri - approvazione del Piano stralcio è fondamentale per adempiere correttamente quanto disposto dal Piano regionale qualità dell'area approvato dal Consiglio regionale e dalle Disposizioni straordinarie approvate dalla Giunta a febbraio 2021, nonché per rispondere a quanto richiesto dalla Sentenza della Corte di Giustizia Europea sulle polveri sottili PM 10.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marnati.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Non essendovi richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale e chiedo se vi sono dichiarazioni di voto.
Prego, Consigliere Gagliasso.



GAGLIASSO Matteo

Grazie, Presidente.
Volevamo lasciare a verbale il ringraziamento agli Assessori Marnati e Protopapa (oggi non presente) per il lavoro svolto, insieme ai loro Uffici per portare in Consiglio regionale questo Piano stralcio. È un provvedimento non solo importante ma, di più, realizzato con la collaborazione di tutte le associazioni di categoria del mondo agricolo, in modo che dal mondo agricolo non venisse visto come un qualcosa di difficile attuazione, ma come un qualcosa da portare a compimento insieme per cercare di diminuire l'inquinamento nel nostro territorio, senza dover vessare ulteriormente gli agricoltori e gli allevatori.
È un ringraziamento per il lavoro svolto, perché finalmente la Regione Piemonte avrà un Piano stralcio sull'agricoltura che va d'accordo anche con il mondo dell'agricoltura.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Non essendovi altre richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 272, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) A questo punto, sospenderei i lavori mattutini e ci rivediamo alle ore 14 con la trattazione dei question time. Alle ore 15.15 è convocata una seduta di IV Commissione in sala Morando.
Alla riapertura dei lavori del Consiglio regionale, passeremo all'esame della proposta di deliberazione n. 295.


Argomento:

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 3) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 285 - Azienda Speciale della CCIAA di Torino "Laboratorio chimico" - Collegio dei Revisori dei Conti - (Articolo 9 Statuto dell'Ente) - nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente.
Proclamo nominati, in seno al Collegio dei Revisori dei Conti dell'Azienda Speciale della CCIAA di Torino - "Laboratorio chimico" - quale membro effettivo il signor Prunai Stefano e quale membro supplente la signora Fornero Marina.
Proposta di deliberazione n. 286 - Azienda Speciale della CCIAA di Torino "Torino Incontra" - Collegio dei Revisori dei Conti - (Articolo 9 Statuto dell'Ente) - nomina di 1 membro effettivo e di 1 membro supplente.
Proclamo nominati, in seno al Collegio dei Revisore dei Conti dell'Azienda Speciale della CCIAA di Torino - "Torino Incontra" - quale membro effettivo il signor Rigon Stefano e quale membro supplente il signor Ciravegna Marzio.
Proposta di deliberazione n. 287 - Associazione Abbonamento Musei Consiglio direttivo - (Articolo 15 Statuto dell'Ente) - designazione di 1 membro.
Proclamo designato, quale membro in seno al Consiglio direttivo dell'Associazione Abbonamento Musei il signor Radosta Paolo.
Rammento inoltre che, ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo 39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte dei soggetti nominati, sull'insussistenza di una delle cause di inconferibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Proposta di deliberazione n. 288 - "Fondazione del Teatro Stabile" di Torino - Collegio dei Revisori dei Conti - (Articolo 12 Statuto dell'Ente nomina di 1 membro effettivo e 1 membro supplente.
Proclamo nominati, in seno al collegio dei Revisori della Fondazione del Teatro Stabile di Torino, quale membro effettivo la signora Cisotto Désire e quale membro supplente il signor Ricci Andrea.
Proposta di deliberazione n. 289 - "Fondazione Film Commission" Torino Piemonte - Collegio dei Revisori dei Conti - (Articolo 11 Statuto dell'Ente) - Nomina di 2 membri.
Proclamo nominati, in seno al collegio dei Revisori dei Conti della "Fondazione Film Commission" Torino-Piemonte i signori Gatto Paola e Rovetti Diego.
Proposta di deliberazione n. 290 - Associazione Museo Nazionale dell'automobile avvocato "Giovanni Agnelli" - Consiglio di amministrazione (Articolo 10 Statuto dell'Ente) - designazione di 1 membro.
Proclamo designato, quale membro in seno al Consiglio di Amministrazione dell'Associazione Museo Nazionale dell'Automobile Avvocato "Giovanni Agnelli", il signor Trione Graziano.
Rammento inoltre che, ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo 39/2013, la presentazione della dichiarazione, da parte dei soggetti nominati, sull'insussistenza di una delle cause di incompatibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Si è conclusa la proclamazione delle nomine effettuate oggi.
Come già preannunciato, sospendo i lavori del Consiglio fino alle ore 14. I lavori inizieranno con l'esame dei question time e successivamente, alle 14.45, sarà convocata in sala Morando la IV Commissione.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.33)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori riprendono alle ore 14.01 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1462 presentata dal Consigliere Domenico Ravetti, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio interrogazione a risposta immediata n. 1463 presentata dal Consigliere Mauro Salizzoni, cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 1465 presentata dal Consigliere Silvio Magliano cui risponderà l'Assessore Vittoria Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 1464 presentata dal Consigliere Maurizio Marello, cui risponderà l'Assessore Matteo Marnati; interrogazione a risposta immediata n. 1466 presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, cui risponderà l'Assessore Elena Chiorino.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni di disporre l'invio via mail della risposta scritta all'interrogante e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo ancora che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha disposizione cinque minuti per la risposta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1462 presentata da Ravetti, inerente a "Chiarimenti in merito alla situazione del personale in servizio presso i dipartimenti di Neurologia affidati e gestiti da ASL AL"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori pomeridiani esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1462.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Domenico Ravetti.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Interrogo l'Assessore regionale competente sul tema da lei ricordato, che riguarda il servizio di Neurologia ospedaliero territoriale in gestione o affidato all'ASL di Alessandria.
Ci interessa, in particolare, avere i numeri del personale previsto in pianta organica e del personale medico, infermieristico e amministrativo realmente occupato. Ci interessa perché sappiamo da indagini promosse ed effettuate da soggetti pubblici che, soprattutto in Piemonte e in Lombardia, la carenza dei medici riguarda particolari specialità. Tra queste è compresa la Neurologia.
Le zone più periferiche del Piemonte subiscono una carenza di personale più evidente rispetto ad altri territori. L'unica modalità a nostra disposizione per costruire le certezze che non abbiamo è interrogare l'Assessore regionale competente per avere informazioni circa l'attuale reale situazione del personale medico, infermieristico e amministrativo in servizio presso i dipartimenti di Neurologia gestiti da ASL AL con riferimento non solo alle attività ambulatoriali, ma anche e soprattutto a quelle ospedaliere.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Ravetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Rispondo all'interrogante, il Consigliere Domenico Ravetti, per conto ovviamente dell'Assessore competente, Luigi Icardi.
La Struttura Complessa Neurologia di Novi Ligure e, in particolare, la Struttura Complessa Neurologia di Casale Monferrato, sono entrambi sedi di Stroke Unit I livello, con un elevato indice di turnover del personale rilevato negli anni. Attualmente, si trovano però in una situazione di carenza d'organico medico.
In particolare, da giugno 2023 sono presenti n. 4,5 neurologi Full Time Equivalent (FTE) per la sede di Novi Ligure, n. 3,5 FTE per la sede di Casale Monferrato, con un unico Direttore di Struttura Complessa e con la previsione di ulteriori tre carenze a Casale Monferrato per quiescenza o dimissioni, di cui una imminente al 1° agosto 2023.
Questa carenza persiste nonostante le numerose procedure di reclutamento e concorsi attivati negli ultimi due anni, che purtroppo sono andati deserti.
Attualmente, le richieste di convenzionamento ad altre Aziende sanitarie garantiscono la copertura dei turni, seppur non ottimale, ovviamente.
È anche stata riavviata la gara per l'affidamento a ditta esterna, in un primo momento sospesa per i vincoli posti dal decreto legge n. 34/2023, poi rimossi.
Tra le ulteriori misure in attivazione per superare stabilmente questa carenza dei neurologi segnalata giustamente dall'interrogante, che si teme perduri per alcuni anni, vi è l'implementazione del "telestroke", in analogia con quanto già attivato in altre Regioni.
Ho concluso. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1463 presentata da Salizzoni inerente a "Criticità Centro Unificato Prenotazioni (CUP)"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1463.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Mauro Salizzoni.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



SALIZZONI Mauro

Gentile Assessore, fra un mese, il prossimo 20 luglio, scade l'appalto del CUP Regionale per le visite specialistiche della sanità pubblica piemontese.
Si tratta di due call center, uno a Torino e uno a Novara, dove lavorano ormai 200 persone alle dipendenze di un consorzio privato, in un modo che è chiaramente sfuggito al controllo pubblico.
I lavoratori che operano nel call center e che hanno sviluppato una certa professionalità sono precari e obbligati al part-time involontario per ridurre il numero di pause e concentrare la loro presenza nelle fasce orarie di maggiore chiamata.
I cittadini piemontesi, che chiamano con un'impegnativa in mano per prenotare una prestazione, si sentono però rispondere che la disponibilità è molto lontana nel tempo e molto distante fisicamente. L'appalto prevede un pagamento in base alle chiamate ricevute e non alle prenotazioni inserite, per cui la Regione paga per tutte queste chiamate a vuoto più di quanto pagherebbe un servizio interno unificato.
Questo perché gli operatori privati non possono accedere direttamente ai sistemi informatici pubblici, ma devono aspettare che le disponibilità siano caricate a sistema dalle singole ASL o ASO, creando una specie di lotteria per i primi pazienti fortunati che telefonano subito dopo che le disponibilità sono state caricate.
Io sono dell'idea che il servizio di Sovracup dovrebbe essere nuovamente internalizzato nella sanità pubblica, naturalmente salvaguardando gli operatori che, nel frattempo, hanno maturato l'esperienza per rispondere correttamente alle domande dei cittadini, ma mi rendo conto che bisognerebbe indire un concorso pubblico e certamente un mese non basta.
Ricordo che l'appalto scade fra tre settimane.
Chiedo, dunque, quali siano le intenzioni della Giunta per gestire questa situazione: se intenda prorogare l'appalto esistente e prendere tempo per una soluzione di maggior respiro, oppure esperire una nuova gara. In questo caso, mi auguro che si vogliano cambiare i criteri per la selezione delle migliori offerte, premiando l'integrazione dei sistemi informatici e il buon trattamento dei lavoratori. È inutile tenere il call center aperto 12 ore, se non si sa cosa rispondere ai cittadini e per dire loro di richiamare, pagati a chiamata.
Da ex ospedaliero, posso dirle come funzionano le cose dentro. L'ospedale deve tenersi degli slot disponibili per le urgenze e li cede molto malvolentieri, ma per questo bisognerebbe realizzare la riforma della rete ospedaliera, la famosa riforma Balduzzi, alla quale questa Giunta si sta ancora opponendo dopo dieci anni.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il professor Salizzoni per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio, che ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Salizzoni per l'interrogazione e ovviamente rispondo per conto dell'Assessore Luigi Genesio Icardi.
Il contratto del CUP, con le relative condizioni, è stato sottoscritto nell'anno 2018 quando a governare la Regione c'era la precedente amministrazione Chiamparino. Fu sempre una precedente amministrazione inoltre, a decidere, negli anni della Giunta Bresso, di esternalizzare il servizio, sostituendo lavoratori dipendenti a tempo indeterminato con lavoratori interinali, nell'ordine di due interinali per ogni lavoratore assunto.
In particolare, durante la Giunta Chiamparino fu fatta la gara che regola tuttora l'appalto con la società Rekeep, aggiudicato a suo tempo in base a regole e condizioni stabilite dall'allora amministrazione. Per quel che riguarda il lavoro domenicale, fu proprio quella gara a considerarlo una premialità, che ha contribuito all'aggiudicazione e, se fosse eliminata questo potrebbe esporre l'intero appalto a una serie di ricorsi e contenziosi da parte degli altri concorrenti.
Di conseguenza, è del tutto evidente che non sono imputabili all'attuale amministrazione la gara e poi il contratto che regola il servizio del CUP.
È nostra responsabilità, invece, e la rivendichiamo con convinzione, avere aumentato le risorse previste per il servizio, aggiungendo ai 15 milioni annui previsti dal contratto ulteriori tre milioni di euro, per aumentare i servizi erogati dal CUP, che è passato dalla gestione di due milioni e mezzo di chiamate annue agli attuali quattro milioni di chiamate annue.
Questo ha comportato anche un cospicuo numero di assunzioni: oggi i dipendenti del CUP sono 200, assunti con il contratto collettivo nazionale dei multiservizi.
L'attuale gara d'appalto prevede un contratto di cinque anni, che scadrà a luglio, prorogabile di altri tre.
Questa Giunta regionale intende implementare l'attuale piattaforma che gestisce il servizio, perché in questo momento non sarebbe consigliabile un cambio di gestione, che creerebbe un inevitabile periodo di assestamento.
Siamo comunque disponibili, pur in una situazione che abbiamo ereditato e non determinato, ad avviare un tavolo con i sindacati per valutare, nei limiti imposti dall'attuale contratto, la possibilità di generare un premio di produzione per i lavoratori, a fronte del grande sforzo che si sta facendo all'interno del piano straordinario di recupero delle liste d'attesa che la Regione ha avviato nel 2022 e che continua nel 2023.
Per quanto riguarda la richiesta di internalizzare il servizio, saranno valutate le condizioni e la possibilità di riportare all'interno dell'ente una serie di attività, in un'ottica di migliore gestione dei servizi e dei costi. Nei prossimi giorni Azienda Zero e Assessorato alla sanità affronteranno questi temi per un successivo confronto con le organizzazioni sindacali.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Contratti ed appalti - Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1465 presentata da Magliano inerente a "Ospedale Civico Città di Settimo, nuova asta andata deserta: quali sono, a questo punto, le intenzioni della Giunta?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1465.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
L'Ospedale Civico Città di Settimo Torinese sorge in via Santa Cristina 3 su un'area di 42.000 metri quadrati; la struttura, la cui costruzione è terminata nel 2006, rispetta le più avanzate norme impiantistiche e di sicurezza ed è dotata delle più avanzate tecnologie.
Dal 2007 l'Ospedale di Settimo ospita attività territoriali, residenziali e di ricovero in regime di post-acuzie per soddisfare il bacino di utenza dell'ASL TO4 e dell'ASL Città di Torino.
Nei suoi oltre 15 anni di attività, la struttura ha garantito cure a 30 mila pazienti; presso l'Ospedale di Settimo lavorano 146 dipendenti; la gestione della struttura è affidata alla società SAAPA S.p.A. (Società Assistenza Acuzie e Post-Acuzie), attualmente in liquidazione, alla quale partecipano i soci nell'elenco che riporto nel testo dell'interrogazione con le loro relative percentuali. La struttura è stata messa all'asta lo scorso 17 maggio per una cifra di partenza pari a 50 milioni di euro. Anche la più recente asta, tenutasi la scorsa settimana, per la cessione della struttura è andata, come peraltro le precedenti, deserta.
Teniamo conto del fatto che risale al 30 luglio 2020 la prima interrogazione a risposta immediata presentata dallo scrivente sul tema dell'ospedale (oggetto dell'atto era "Ospedale Civico Città di Settimo Torinese, quale futuro?"), che risale al 1° ottobre 2020 un'interpellanza sempre sul medesimo argomento e che risale al 1° febbraio 2022 la mozione presentata dallo scrivente per chiedere azioni concrete per il mantenimento e la successiva implementazione delle prestazioni sanitarie a favore della cittadinanza.
Dato atto che il Presidente Cirio e la sua Giunta hanno più volte dichiarato l'intenzione di garantire la continuità assistenziale alla cittadinanza e la tutela dei posti di lavoro a prescindere dall'esito delle gare d'asta; considerato che proprio il diritto alla salute dei cittadini le necessità socio-sanitarie del territorio e il diritto al lavoro dei dipendenti rappresentano priorità assolute che non si potrebbero garantire senza l'Ospedale civico Città di Settimo, interrogo l'Assessore competente per sapere quali siano, dopo la nuova asta andata deserta, le intenzioni e i piani della Giunta, affinché sia garantito un futuro all'Ospedale civico città di Settimo.
Questo lo chiediamo, Presidente, perché è evidente che non possiamo lasciare scoperta quell'area, non possiamo immaginare che quell'ospedale nella sua funzione non sia una risposta al post-acuzie e che, nello stesso tempo, non garantisca alcuni servizi territoriali di base, fondamentali per Settimo, ma anche per tutto il circondario, anche alla luce di vari studi epidemiologici, legati al tema della natalità e della demografia, che oggi necessitano di cure territoriali puntuali e precise.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Poggio per la risposta.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'interrogante, al quale rispondo per conto dell'Assessore competente, Luigi Genesio Icardi, proprio sul tema dell'Ospedale civico Città di Settimo.
La risposta all'interrogante è la seguente.
La nuova asta è andata deserta; le indicazioni programmatorie di competenza regionale sono quelle contenute nella DGR n. 34-5488 del 3 agosto 2022, che dava mandato al Consiglio dei liquidatori della SAAPA (Società Assistenza Acuzie e Post-acuzie) a mezzo delle ASL socie, di espletare specifica procedura a evidenza pubblica, per la ricerca delle migliori condizioni per la cessione dei beni ed attività della società.
Spetta, pertanto, ai liquidatori individuare e proporre con tempestività anche a seguito della gara andata deserta, ulteriori soluzioni tecniche alternative che siano rispondenti nella maniera più adeguata al perseguimento dell'interesse pubblico, garantendo, nel frattempo, la prosecuzione, senza soluzione di continuità, delle attività sanitarie gestite presso la struttura.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento:

Interrogazione a risposta immediata n. 1464 presentata da Marello, inerente a "Tunnel di Tenda - apertura"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1464.
La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Questa settimana sono usciti alcuni articoli di giornale in provincia di Cuneo, dove si parlava del nuovo tunnel di Tenda, il cosiddetto Tenda bis che è in corso di realizzazione. In base a quanto era stato riferito alla nostra II Commissione consiliare, andata in sopralluogo all'inizio di quest'anno, dal Commissario, dall'ANAS e da tutte le autorità competenti sarebbe stato certamente aperto, sia pure con una modalità di cantiere in forma provvisoria, a ottobre 2023, in attesa che poi venga ristrutturato il vecchio tunnel di Tenda, che servirebbe come carreggiata nell'altra direzione. Ebbene, questa data, che sembrava una data certa, pare essere stata messa in discussione.
A questo punto, non riesco a capire, anche dagli interventi che ho letto se effettivamente è così, se si tratta di una previsione o di una preoccupazione.
Rispetto a un'opera così fondamentale e così importante, la cui chiusura ha messo sostanzialmente in ginocchio parte della provincia di Cuneo, con particolare riferimento alla Valle di Limone Piemonte, alla Val Vermenagna e al collegamento con la Francia (tutte cose molto, molto note a questo Consiglio), proprio per questo mi piacerebbe che in questa sede si facesse chiarezza.
Per queste ragioni mi sono rivolto all'Assessore competente Gabusi, per capire se effettivamente ci sono dei problemi, quali sono questi problemi e se a ottobre si potrà transitare, ripeto, sia pure in modalità di cantiere o non ancora.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Marnati per la risposta.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
In riferimento all'interrogazione in oggetto, si forniscono i seguenti elementi di risposta.
Riguardo allo stato dell'arte dei lavori, a oggi risultano in corso di esecuzione o eseguite le seguenti opere: all'esterno, lato Francia, sono in corso di realizzazione berlinesi di pali, che dovranno supportare le spalle del nuovo ponte in acciaio in corso di produzione.
Nella galleria nuova risultano completati gli scavi, meno un diaframma di due metri; il rivestimento completo, che si estende per circa 1,6 chilometri; l'arco rovescio è stato realizzato per una lunghezza totale di circa 2,8 chilometri e i bypass sono in corso di scavo. Tutte le attrezzature elettromeccaniche della galleria storica sono state completamente smontate.
Le opere sopra indicate rappresentano circa il 27% del totale delle opere da realizzare.
Siamo inoltre a precisare che, in tutti gli incontri ufficiali che si sono tenuti in sede di GIG Alpi del Sud, ANAS ha dichiarato che l'apertura in modalità safety car della nuova canna del tunnel di Tenda sarebbe avvenuta a ottobre 2023.
Le notizie di stampa, quindi, non sono suffragate da dichiarazioni ufficiali che possono indurci a pensare diversamente. L'Amministrazione regionale, d'altronde, ha sempre manifestato pubblicamente la necessità del rispetto di tale tempistiche, in considerazione della particolare situazione delle Valli Roia e Vermenagna.
Il Presidente Cirio ha incontrato il 20 giugno ultimo scorso il Viceministro delle Infrastrutture, Edoardo Rixi. La volontà del Governo non è mutata in questi mesi, anzi, se possibile, si è rinforzata l'idea di sostenere l'opera, se necessario, con l'impiego di ulteriori risorse economiche, ma senza che vi siano ulteriori ritardi. L'Amministrazione regionale, in tutte le sue articolazioni, sia politiche sia tecniche, è al lavoro da mesi affinché tutti gli aspetti amministrativi convergano o sfocino nell'auspicata apertura del tunnel.
Ribadiremo questa posizione nell'unica sede ufficiale, quella della CIG sapendo che troveremo al nostro fianco il Ministero alle Infrastrutture.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 1466 presentata da Disabato inerente a "Quali tutele per i/le dipendenti dello stabilimento Amazon di Orbassano gestito da 'AFS Service s.r.l.'"


PRESIDENTE

Concludiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1466.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Sarah Disabato.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Nell'agosto del 2020, la multinazionale Amazon, gigante dell'e-commerce, ha siglato un contratto per il magazzino di Orbassano, con sede presso l'interporto, al fine di svolgere servizi di smistamento e distribuzione locale di merci. A erogare questo servizio è la AFS Service S.r.l. che fino a oggi, come scrive in una nota la FILT CGIL, ha svolto l'attività con propri dipendenti inquadrati con contratti a tempo indeterminato utilizzando un magazzino in locazione e garantendo ingenti investimenti per predisporre gli ambienti ad hoc, secondo direttive ferree della committenza per eseguire esclusivamente tale commessa.
Tutto bene fino a oggi, perché purtroppo la stessa Amazon ha deciso di cessare il contratto per la fornitura di servizi di smistamento e cross docking di merci nel magazzino dell'area industriale tra Orbassano e Rivalta, motivo per cui la AFS Service S.r.l., dalla fine del mese di luglio 2023, sarà costretta a chiudere l'unità produttiva. Questo avrà inevitabilmente, delle ricadute in termini di posti di lavoro negative perché il mancato rinnovo del contratto sopracitato comporterà la perdita di 87 posti di lavoro tra dipendenti diretti dell'azienda e di circa 50 somministrati.
Ciò, inevitabilmente, causerà un danno in primis ai lavoratori e alle lavoratrici, ma anche alle rispettive famiglie, in quanto si ritroveranno dinanzi a un futuro incerto e alla mancanza di reddito. Questo, tra l'altro, non è il primo episodio che avviene in Italia, ma è già successo un'altra volta, per cui l'incertezza porta alla perdita di posti di lavoro motivo per cui la Regione dovrebbe assolutamente preoccuparsi.
Tuttavia, vorrei soffermarmi sulla replica di Amazon.
Cito esattamente il virgolettato, perché c'è stata chiaramente un'interlocuzione, l'azienda è stata interpellata e ha risposto: "Abbiamo attentamente considerato e soppesato le nostre opzioni prima di giungere a questa decisione. La cessazione del contratto AFS relativo al sito di Orbassano si basa su considerazioni commerciali, a seguito di un'approfondita valutazione della nostra rete logistica, in risposta all'evoluzione dei requisiti operativi. AFS ci ha comunicato che avvierà le opportune procedure di consultazione con le organizzazioni sindacali al fine di offrire il massimo supporto ai suoi dipendenti".
Io, però, ad affermazioni di questo tipo non posso che rispondere con le stesse parole dei rappresentanti sindacali, in particolare della CGIL secondo cui la politica dovrebbe fare comprendere al grande colosso, alla multinazionale, che le lavoratrici e i lavoratori hanno una dignità e richiedono un'attenzione superiore e non inferiore a quella destinata a un pacco da consegnare.
Questo è quello che ci sentiamo di rispondere unendo la nostra voce a quella dei sindacati.
Arrivo dunque alla domanda, perché le preoccupazioni sul futuro dei lavoratori e delle lavoratrici di AFS sono tantissime: interroghiamo la Giunta regionale per sapere che cosa farà per tutelare i dipendenti dello stabilimento Amazon di Orbassano, gestito da AFS Service S.r.l.
Qui si tratta di una vera emergenza lavorativa e la Regione deve intervenire.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Sarah Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Consigliera Sarah Disabato e gli elementi che fornirò nella risposta sono quelli indicati dall'Assessore competente Elena Chiorino.
Ringraziando la Consigliera per la sollecitazione, confermo e ribadisco con forza in questa sede che siamo stati e saremo sempre al fianco dei lavoratori per garantire loro la tutela della dignità del lavoro anche in questa occasione.
Entrando nel merito, la società AFS Service S.r.l. ha comunicato ai Ministeri competenti l'intenzione di procedere alla chiusura del proprio stabilimento lo scorso 14 giugno e si ricorda che ha 60 giorni di tempo per comunicare alle parti il piano per limitare le ricadute occupazionali ed economiche derivanti dalla chiusura, che dovrà anche contenere le azioni finalizzate alla rioccupazione o all'autoimpiego, quali formazione e riqualificazione professionale, anche ricorrendo ai fondi interprofessionali.
Entro 120 giorni dalla presentazione del piano le parti verranno convocate al Ministero del Lavoro per procedere all'esame congiunto presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Questa procedura trova una prima applicazione nella nostra Regione, con la possibilità di utilizzo di un ammortizzatore sociale che si sostanzia nella CIGS, la cosiddetta cassa integrazione straordinaria, per accordo di transizione occupazionale della durata di 12 mesi.
Si conferma, inoltre, che come Regione parteciperemo anche all'esame congiunto, vagliando proprio in quella sede eventuali ipotesi di intervento regionale. È nostra intenzione, com'è successo per altre crisi, procedere alla predisposizione di un piano dedicato ai lavoratori e che possa essere sottoposto un piano regionale finalizzato all'inserimento in GOL (tutte politiche attive del lavoro).
Concludo ricordando a quest'Aula, ai Consiglieri tutti e a ci segue in streaming che, come Assessorato, abbiamo attivato una misura rivoluzionaria da circa un mese, unica a livello nazionale, dedicata alle piccole e medie imprese (le informazioni sono disponibili sul sito di Finpiemonte) investendo un milione di euro per supportare concretamente il tessuto imprenditoriale piemontese, per aiutarlo nella crescita in chiave di competitività, soprattutto prevenendo a estirpare eventuali focolai di crisi attraverso servizi specialistici forniti gratuitamente da esperti del settore individuati dalla Regione stessa, perché imprese sane sono sinonimo di più crescita, di più posti di lavoro e di mantenimento di quelli attuali.
Ho concluso, Presidente, e ringrazio l'interrogante per il tema posto.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 14.45 è convocata la IV Commissione in Sala Morando e, a seguire il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle 12.30.
Grazie e buona salute a tutti a tutte.



(Alle ore 14.33 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.20)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame proposta di deliberazione n. 295, inerente a "LR 4/2012. Approvazione del Regolamento recante norme per il funzionamento del Registro tumori della Regione Piemonte. Revoca della DGR n. 8-2520 del 11.12.2020"


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori con l'esame della proposta di deliberazione n. 295, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Avevamo sospeso il punto per l'approvazione in IV Commissione.
Non essendo presente l'Assessore Poggio, si è reso disponibile per la relazione l'Assessore Marrone.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Sostituisco l'Assessore Icardi, competente per materia, nell'illustrare questo provvedimento. Provvedimento che è stato appena illustrato e approvato in IV Commissione e che ci tengo, comunque, anche per chi pu seguire streaming, a illustrare brevemente.
Il regolamento del Registro tumori presenta la finalità di garantire un sistema attivo di raccolta sistematica di dati anagrafici, sanitari ed epidemiologici per registrare e caratterizzare i casi di rischio per la salute.
Il regolamento è conforme allo schema tipo, valutato positivamente dal Garante e, pertanto, non è necessario richiedere all'autorità uno specifico parere. Si compone di 15 articoli e di un allegato recante il disciplinare tecnico in materia di misure di sicurezza per il funzionamento del Registro tumori, che è l'allegato A e che ne forma parte integrante.
Specifiche disposizioni sono poi dedicate all'obbligo di rendere l'informativa agli interessati, prevedendo che questa sia fornita per il tramite delle strutture del servizio sanitario regionale o provinciale.
Lo schema, inoltre, prevede una serie di misure tecniche di sicurezza che sono indicate nel dettaglio del disciplinare tecnico, contenuto nell'allegato A, al fine di preservare i dati da rischi di distruzione o perdita, anche accidentale, di accesso non autorizzato di trattamento non consentito o non conforme alle finalità della raccolta.
A seguito dell'approvazione del regolamento che andiamo a votare in Aula il titolare del trattamento dei dati del Registro è tenuto a stipulare previamente una convenzione o altro atto bilaterale, con ciascuno dei soggetti di cui all'articolo 6 del Regolamento, ovvero Regione, Aziende sanitarie, istituti di ricovero e cura a carattere scientifico e strutture sanitarie private accreditate limitatamente, ovviamente, alle informazioni ivi contenute e correlate alle patologie tumorali, al fine di implementare il registro con riferimento ai casi segnalati e aggiornare il Registro tumori con l'inserimento di eventuali e ulteriori casi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marrone.
È aperta la discussione generale.
Vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto? Non essendovi richieste d'intervento, metto in votazione la proposta di deliberazione n. 295.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 295, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Chiedo ai Capigruppo se dobbiamo rinviare di mezz'ora la votazione, oppure se dobbiamo chiudere la seduta.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori, così la maggioranza può verificare il numero legale.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.25, riprende alle ore 15.29)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Mi hanno assicurato, in maggioranza, che fra trenta minuti, perciò alle ore 16, potremo ripetere la votazione e approvare la delibera.
Sospendiamo, pertanto, i lavori di mezz'ora.
I lavori riprenderanno alle ore 16.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.29, riprende alle ore 16.14)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dispongo la ripetizione della votazione sulla PDCR n. 295, su cui er4a mancato il numero legale per deliberare Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 295, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento:

Esame disegno di legge n. 265, inerente a "Misure urgenti di adeguamento delle disposizioni regionali" (dichiarazione d'urgenza)


PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta della dichiarazione d'urgenza del disegno di legge n. 265 trasmesso dalla Giunta, assegnato in sede referente alla VII e alla I Commissione in data 15 giugno 2023, ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno del Consiglio regionale. Con nota trasmessa in data 14 giugno 2023, il Presidente della Giunta regionale ne ha richiesto la trattazione con urgenza.
Ricordo che la dichiarazione d'urgenza comporta la riduzione di tutti i termini della metà, nonché per le leggi l'autorizzazione alla Commissione di riferire oralmente. Ai sensi dell'articolo 83, comma 2, del Regolamento interno del Consiglio regionale, occorre provvedere a deliberare sulla richiesta con votazione palese dopo aver ascoltato un oratore a favore e uno contrario.
Chiedo che se c'è qualche Consigliere che intende esprimersi a favore della richiesta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Le chiedo scusa, stavo chiacchierando e non ho sentito. L'urgenza su cosa?



PRESIDENTE

Sul disegno di legge n. 265.



MARIN Valter

Il titolo?



PRESIDENTE

"Misure urgenti di adeguamento delle disposizioni regionali".
A naso, come si suol dire, con i baffi che ha, sicuramente lei vorrà relazionare a favore della prossima richiesta d'urgenza in merito al disegno di legge n. 267 in materia urbanistica ed edilizia.
Chiedo se c'è qualcuno contrario alla dichiarazione d'urgenza sul disegno di legge n. 265.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Almeno rispettiamo un po' i riti per il verbale, visto che nessuno si è espresso a favore.
Ho già espresso la mia contrarietà nella scorsa seduta, quando ero intervenuto sulle sue comunicazioni, allorquando aveva annunciato la richiesta di procedura d'urgenza su questi due provvedimenti.
Lo ricordiamo: con questi provvedimenti la Giunta regionale interviene nuovamente con un disegno di legge di riordino, un omnibus, che è piccolo oggi nella sua elaborazione e nel suo testo, ma sappiamo bene che i disegni di legge di questo genere poi possono anche avere un contenuto molto più ampio. Pertanto, ci va la massima attenzione e il tempo necessario per discuterli in Commissione e poi in Aula.
Invece, con l'altro provvedimento, ancora una volta, questa Giunta regionale, dopo averlo fatto con disegni di legge e provvedimenti di Consiglio regionale, interviene in materia di urbanistica. Da questo punto di vista, a nostro avviso, avvicinandosi anche un periodo dove abbiamo l'attenzione del legislatore su questioni altrettanto importanti - come l'assestamento di bilancio, in primis, ma anche questioni più tecniche come la legge elettorale, riteniamo comunque che sia importante riservare il tempo necessario a due provvedimenti che, a nostro avviso, sono importanti.
Questa è la ragione per cui ci esprimiamo contro la procedura d'urgenza e lo facciamo anche perché, di fatto, questi due provvedimenti non hanno ancora visto l'esame e gli approfondimenti necessari in Commissione. Di conseguenza, essendo che il tempo di regolamento decorre dalla presentazione di questi due provvedimenti, siamo sempre più vicini al momento in cui la Giunta regionale potrà richiamarli in Aula. Per questo chiediamo che ci sia il tempo necessario per esaminare questi provvedimenti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Indìco la votazione palese sulla dichiarazione d'urgenza del disegno di legge n. 265.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Esame disegno di legge n. 267, inerente a "Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2022, n. 7 (Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia)" (dichiarazione d'urgenza)


PRESIDENTE

Passiamo ora alla richiesta della dichiarazione d'urgenza del disegno di legge n. 267, assegnato in sede referente alla II Commissione e in sede consultiva alla I Commissione il 15 giugno 2023. La dichiarazione d'urgenza comporta la riduzione di tutti i termini della metà, nonché per le leggi l'autorizzazione alla Commissione di riferire oralmente.
Com'è avvenuto precedentemente, chiedo se qualche Consigliere intende esprimersi a favore.
La parola al Consigliere Marin.



MARIN Valter

A favore.



PRESIDENTE

Grazie.
Sintetico e ineccepibile nell'eloquio; complimenti.
Adesso chiedo se qualche Consigliere intende esprimersi in senso contrario.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Contrario, come ho già detto prima.



PRESIDENTE

Grazie.
Che sintesi, mamma mia! Ho la pelle d'oca.
Procediamo con la votazione. Il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sulla dichiarazione d'urgenza del disegno di legge n. 267.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo all'Aula e ai Capigruppo se intendono proseguire con l'esame dei punti all'o.d.g., che sono ancora molti, ben 66, perché ora siamo arrivati all'ottavo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Come si dice dalle mie parti, "scapa travaj che mi i rivo".
Vedo che si è trovata l'intesa tra i Gruppi di maggioranza e quelli d'opposizione di concludere i lavori in questo momento.
Con questo, concludiamo i lavori odierni.
Chiedo ai Capigruppo se intendono svolgere la Conferenza dei Capigruppo nella giornata odierna o nella giornata di domani.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene.
Comunico che la Conferenza dei Capigruppo si svolgerà nella giornata di domani.
I lavori odierni sono conclusi. Auguro a tutti un buon lavoro e una buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 16.25)



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