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Dettaglio seduta n.261 del 21/06/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 10.01 il Presidente Allasia constata la mancanza del numero legale e ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna la seduta alle ore 10.31)



(La seduta inizia alle ore 10.41)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento hanno chiesto congedo Carosso Caucino, Cirio, Icardi, Lanzo, Marin, Marrone, Protopapa, Ricca e Tronzano.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

b) Richiesta dichiarazione d'urgenza


PRESIDENTE

Al termine della seduta odierna come anticipato ieri, si porrà in votazione la richiesta, da parte della Giunta regionale, di trattazione con urgenza dei disegni di legge n. 265 "Misure urgenti di adeguamento delle disposizioni regionali" e n. 267 "Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2022, n. 7 (Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia)" ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

L'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione ed è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento: Problemi energetici

Proposta di legge n. 216, inerente a "Misure di ulteriore incentivazione dell'autoconsumo da fonti rinnovabili" (rinvio esame)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 216, inerente a "Misure di ulteriore incentivazione dell'autoconsumo da fonti rinnovabili", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla III Commissione.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Poiché stiamo interloquendo e discutendo con la Giunta e non essendo anche oggi presente l'Assessore Marnati, le chiederei solo più per questo mercoledì - poi mi rivolgo alla maggioranza e al relatore Gagliasso per capire insieme in che direzione andiamo con questa proposta di legge al Parlamento - di sospenderne la trattazione, in modo da avere ancora qualche giorno di interlocuzione e metterla in votazione martedì.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Non vedo opposizioni alla sua proposta, quindi penso che possiamo sospendere il punto 4) fino alla prossima seduta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Relazione conclusiva in merito ai lavori dell'indagine conoscitiva sul disagio psicologico post COVID e rischio suicidario nella popolazione con particolare riguardo ai minori, soggetti fragili, persone esposte professionalmente


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 186, inerente a "Istituzione del servizio di psicologia scolastica", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla IV Commissione.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, la Consigliera Frediani ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Ieri ci siamo confrontati con il Consigliere Stecco, Presidente della IV Commissione, poiché la proposta di legge si è inserita dopo la presentazione in un percorso della IV Commissione che ha approfondito il tema del disagio psicologico e poiché dobbiamo relazionare rispetto all'indagine conoscitiva, ci chiedevamo se fosse possibile consentire prima al Presidente della Commissione, Stecco, di svolgere la relazione e poi affrontare la legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Stecco ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Concordo con la Consigliera Frediani. Chiedo se fosse possibile trattare prima la relazione dell'indagine conoscitiva in modo da creare le basi per poi trattare la proposta di legge sul servizio di psicologia scolastica.
È un passaggio non lungo, che si può fare anche prima e permette di trattare i due argomenti, che sono omogenei e sostanzialmente si attraggono.



PRESIDENTE

Va bene, ma ricordo che l'o.d.g. è stato approvato ieri.
Se tutti i Capigruppo sono concordi, tratterei prima l'indagine conoscitiva, così com'è stato richiesto.
Proseguiamo con la "Relazione conclusiva in merito ai lavori dell'indagine conoscitiva sul disagio psicologico post COVID e rischio suicidario nella popolazione con particolare riguardo ai minori, soggetti fragili, persone esposte professionalmente, di cui al punto 66) all'o.d.g.
In data 30 maggio 2023 il Consigliere Stecco ha trasmesso la relazione conclusiva di maggioranza sul disagio psicologico post COVID e rischio suicidario della popolazione, con particolare riguardo ai minori, soggetti fragili, persone esposte professionalmente.
La parola al Consigliere Stecco per l'illustrazione della relazione.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Gentili colleghi, il Consiglio regionale del Piemonte, in data 5 luglio 2022, ha approvato la mozione 839 dal titolo "Indagine sul disagio psicologico post COVID e rischio suicidario nella popolazione, con particolare riguardo ai minori, soggetti fragili, e persone esposte professionalmente".
Quella mozione demandava alla IV Commissione Consiliare lo svolgimento di un'indagine conoscitiva volta a comprendere l'attuale situazione sanitaria in relazione a quanto poteva essere residuato dopo la pandemia, in ambito di disagio psicologico e psichico.
A partire da luglio, abbiamo quindi condotto una serie di audizioni al fine di redigere la relazione che oggi intendo presentare e che abbiamo presentato in IV Commissione. Una relazione basata sui verbali e su quanto emerso dai vari appuntamenti e varie audizioni.
Tra i soggetti auditi ricordo - e li ringraziamo tutti - i rappresentanti dell'Ordine dei medici di Torino, tra cui il Presidente; l'Ordine degli psicologi del Piemonte; il Presidente della Società italiana di psichiatria; il Presidente dell'Ordine delle professioni infermieristiche di Torino; il Presidente dell'Osservatorio nazionale suicidi; il rappresentante dell'Ufficio Scolastico Regionale e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali delle Forze dell'ordine.
Depressione, ansia e autolesionismo sono i sintomi più comuni del disagio che la pandemia ha lasciato, che colpiscono, da quanto è emerso, in maniera più gravosa soprattutto i giovani e le donne, senza tralasciare i bambini e gli anziani.
Oggi le prime stime che abbiamo a nostra disposizione parlano di circa 53 milioni di casi di più nel mondo di depressione maggiore e 76 milioni di casi in più di disturbi d'ansia rispetto al 2020, su scala mondiale. Questo vuol dire un differenziale d'incidenza di prevalenza di questi disturbi molto importante su scala mondiale e quindi, chiaramente, anche nella nostra comunità.
Sono disturbi direttamente o indirettamente collegati alla pandemia. Quello che emerge da tutti i professionisti auditi è che la pandemia da COVID-19 ha accentuato malesseri esistenti, ha fatto emergere qualcosa che era sommerso e le difficoltà che, magari, erano già evidenti da molti anni, non emergevano perché non c'è stato uno stress maggiore, ma c'era sostanzialmente uno stato di disturbo in alcuni soggetti in parte della popolazione che non era così evidente.
Un medico di base su tre - il tema ha riguardato anche gli operatori sanitari - ha riferito una sintomatologia depressiva clinicamente rilevante e una percentuale altrettanto elevata riferisce sintomi post traumatici da stress.
Il 71% dei medici dichiara che il suo livello di ansia è aumentato a causa del carico di lavoro. Pertanto, non solo la situazione pandemica, ma anche il carico di lavoro e gli aspetti collegati all'esercizio della propria professione hanno certamente aumentato i problemi.
Le donne e i giovani sono le categorie che hanno sofferto di più: è emerso chiaramente dalle audizioni. È su queste categorie (ecco perché è giusto trattare questo argomento prima del prossimo punto) che bisogna lavorare e investire risorse, ma entreremo poi nel merito del punto successivo insieme alla collega Frediani Come dicevo, le donne e i giovani sono le categorie più a rischio, e che hanno sofferto di più: le prime perché anche impegnate nella gestione casalinga, i secondi (giovani, bambini e ragazzi in età evolutiva) perch non sufficientemente preparati e formati per affrontare una situazione di tale portata, com'è stata la pandemia o la disconnessione dal mondo cui erano abituati, vissuta nella prima fase del lockdown ma anche successivamente, con tutte quelle modifiche che chiaramente sono subentrate nel comportamento quotidiano, ma che sui giovani hanno probabilmente determinato una minor capacità di capire cosa stava succedendo.
Rispetto alla fascia giovanile, un adolescente su quattro soffre di depressione, disturbi comportamentali, reazioni suicidarie (è molto frequente nella fascia giovanile avere uno o più di questi disturbi) episodi di autolesionismo, alterazioni del ritmo sonno-veglia (difficoltà a prendere sonno), ritiro sociale (fenomeno che oggi è sempre più frequente).
È emerso che sono aumentate anche forme di violenza, anche in relazione allo stress che hanno subito.
C'è un elemento che ci ha colpito molto: se nella fase pre COVID l'abuso di droga e alcol rappresentava sostanzialmente un "momento di socialità", si è poi trasformato in un'espressione di ritiro sociale. Questo è emerso molto chiaramente dalle audizioni degli esperti.
Sempre rispetto ai ragazzi, un altro dato che preoccupa è che la maggioranza delle diagnosi non riprende un normale funzionamento. Insomma chi ha avuto una diagnosi di questi disturbi, successivamente ha difficoltà a tornare allo stato funzionale precedente; magari si riducono i sintomi ma il funzionamento psicologico non ritorna al livello precedente.
È importante capire quest'aspetto, perché se non si interviene, queste situazioni, anziché migliorare, possono solo degradare e diventare ingestibili. Questo genera ragazzi in difficoltà a riprendere la progettualità e l'attività quotidiana.
Per i giovani, in particolare, l'isolamento sociale ha rappresentato un enorme problema, insieme ai cambiamenti delle abitudini di vita, ovviamente resi più stringenti dai periodi di lockdown. Anche dopo, però, hanno avuto molta difficoltà a riallinearsi e a riassestarsi per la riduzione di socialità e di attività sportive, per il maggior tempo passato al domicilio. Se, da un certo punto di vista, quest'aspetto ha indotto le famiglie a stare più insieme, per altri versi, in contesti familiari difficili, ha comportato un incremento di problematiche intrafamiliari.
Emerge, quindi, che questa situazione ha fatto aumentare comportamenti aggressivi e violenze a livello domiciliare e intrafamiliare.
Per quanto riguarda lo psicologo, oggi è una figura più richiesta, molto più presente e accettata di un tempo, come nei paesi nordici e nel mondo anglosassone. Lo psicologo è una figura cui ci si riferisce tranquillamente; per tanto tempo, invece, nell'immaginario della nostra società andare allo psicologo significava, magari, avere un problema di cui risentirsi o di cui vergognarsi. Questo, chiaramente, sta cambiando: gli si è attribuita molta più importanza anche a livello nazionale con dei fondi nazionali per incrementare la possibilità di far ricorso a questa figura.
Per quanto riguarda le Forze dell'ordine, il tema pare ancora più delicato.
Non esistono dati né studi specifici sul rischio di suicidio: è una categoria di lavoratori particolari, dove l'autosegnalazione è meno frequente. Inoltre, per la tipologia di lavoro, non ci sono dati specifici raccolti e organizzati. Però esistono, come sono emerse nelle audizioni che abbiamo convocato, tendenze anticonservative anche in quel settore, legate alle condizioni di lavoro difficili (peraltro, ne abbiamo discusso anche in un Consiglio regionale aperto, dedicato all'ambito carcerario, alle difficoltà di organico e alla tipologia di lavoro svolto). Certamente nell'ambito delle Forze dell'ordine chiedere un supporto è ancora più difficile per il rischio di mantenimento del posto di lavoro.
Sulla base di questi risultati, emerge la necessità di implementare programmi di screening psicologico su larga scala, al fine di sviluppare interventi mirati, quali sportelli di ascolto, sostegno psicologico e psicoterapia, fondamentali per il benessere dei sanitari e di chi lavora in front-office, che deve affrontare svariate situazioni legate al rapporto con le persone, ma anche per servizi pubblici essenziali per i cittadini naturalmente, il target dev'essere anche il nostro Sistema Sanitario Nazionale. La possibilità di offrire un sostegno psicologico è molto bassa al momento, in quanto i servizi di psicologia spesso risultano già saturati da persone che hanno problemi psichiatrici gravi o tossicodipendenze.
Questo sicuramente è un tema molto importante.
È certamente degna di nota la sperimentazione attiva in Piemonte dello psicologo delle cure primarie. Tale sperimentazione, che è in corso quest'anno, deriva dall'applicazione di fondi nazionali attraverso una formula molto innovativa, studiata insieme all'Ordine degli psicologi, che in Italia nessun'altra Regione ha messo in campo. È quella di attivare un supporto per filtrare i casi più lievi o comunque iniziali, da gestire inizialmente esternamente ai servizi di psicologia clinici dell'ASL. Questo è utile per intercettare le forme lievi dei disturbi in modalità precoce.
A tale proposito, dobbiamo sicuramente attenzionare, nell'ambito di questa relazione, i termini che riguardano l'attrattività della professione sanitaria e tutte le professioni emerse durante le audizioni e con le difficoltà anche psicologiche che possono portare oggi sempre più le persone, in qualche modo, a uscire dal sistema sanitario pubblico per la pressione, per il contesto di lavoro, per una serie di altre situazioni nonché, forse, la non completa capacità del sistema sanitario pubblico di gestire i propri dipendenti e le proprie risorse, anche da questo punto di vista.
Ad esempio, emerge una difficoltà oggi all'iscrizione in certe categorie professionali. Non tutti i posti disponibili per le scienze infermieristiche vengono oggi ricoperti. C'è una serie di situazioni lavorative che generano poi problematiche psicologiche per i contesti lavorativi o per le situazioni in cui ci si viene a trovare, che stanno rendendo meno attrattive alcune professioni.
C'è molto da fare, ma da parte di questo Consiglio regionale e della Giunta regionale credo ci sia la massima attenzione su questo tema. Questa relazione, il lavoro che è stato fatto e le leggi che andremo a trattare successivamente dimostrano la grande attenzione che credo si debba dare a questa materia e a questo tema, investendo sul disagio psicologico per cercare di ridurlo, frenarlo e intercettarlo precocemente. Sicuramente è stato ottimo il lavoro della DGR n. 9, che ha sperimentato nel triennio 2020-2022 una serie di attività aggiuntive e di sportelli d'ascolto nelle istituzioni scolastiche regionali.
Su questo magari entreremo trattando il punto successivo, ma testimonia il fatto che bisogna proprio lavorare su quelle fasce, cioè sui giovani, oltre che sulle donne e sugli operatori, che per motivi di lavoro sono esposti a uno stress maggiore, andando a introdurre, o a migliorare e consolidare dove già ci sono, politiche di attenzione e di ascolto per intercettare il disagio in forma precoce.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Stecco.
Non essendovi richieste d'intervento in discussione generale né per dichiarazione di voto, passiamo alla votazione della proposta di relazione che costituirà l'allegato di un'apposita deliberazione sul tema.
Il numero legale è 21.
Indìco la votazione palese sulla proposta di relazione conclusiva.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica - Organizzazione scolastica

Esame proposta di legge n. 186, inerente a "Istituzione del servizio di psicologia scolastica"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 186, inerente a "Istituzione del servizio di psicologia scolastica", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Relatrice è la Consigliera Biletta, che ha facoltà di intervenire.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
Come si evince dal titolo della proposta di legge in discussione l'obiettivo è quello di introdurre il servizio di psicologia scolastica all'interno delle scuole di ogni ordine e grado, statali e paritarie, del sistema scolastico regionale.
In questi anni, come già detto dal Presidente di IV Commissione Stecco durante la relazione sul lavoro che la IV Commissione ha svolto sul tema della situazione post COVID rispetto allo stato psicologico dei cittadini la tutela del benessere psicologico si è affermata come elemento fondamentale e integrante per il pieno sviluppo della persona umana.
In questo senso e in termini generali, c'è ancora molta strada da percorrere, però, fortunatamente e finalmente, il supporto psicologico viene sempre visto molto meno come un elemento di diffidenza, se non addirittura come uno stigma da parte della società. Si sta realizzando quindi, la convinzione che nelle fasi di sviluppo del ciclo di vita sia necessario riconoscere lo studente come portatore di diritti psicologici che sono strettamente collegati allo sviluppo delle potenzialità e delle risorse personali per un sano approccio alla vita e alle richieste del mondo scolastico.
Come evidenziato anche dall'Ordine degli psicologi del Piemonte in fase di consultazione, il pieno riconoscimento di questi diritti non è ancora totalmente realizzato e la proposta di un servizio di psicologia scolastica va sicuramente in questa direzione. Se, da un lato, il COVID ha rappresentato una causa scatenante di malessere, sfociato, in alcuni casi in fenomeni depressivi latenti, dall'altro ha evidenziato i limiti di un sistema sanitario che supporti i giovani studenti che, per situazioni legate all'età dello sviluppo, sono maggiormente propensi all'isolamento.
L'introduzione dello psicologo scolastico costituisce sicuramente una risorsa, in quanto effettua un'azione ponte tra scuola e servizi sanitari dedicati, soprattutto in un contesto (quello scolastico) dove si sono evidenziate le problematiche più forti, prima con l'isolamento e poi con la difficoltà nel riprendere i rapporti con i compagni e con gli insegnanti.
In tal senso, è evidente che gli stessi insegnanti devono affrontare criticità sul piano relazionale.
Educare non significa solamente occuparsi dello sviluppo cognitivo degli alunni, ma del loro sviluppo a tutto tondo, ed è per questo che l'azione dello psicologo scolastico dovrà quindi essere rivolta a studenti, genitori e insegnanti, in una logica integrata e coordinata. Credo che questo sia proprio uno degli aspetti più di valore del provvedimento che oggi appunto esaminiamo.
Proprio per queste ragioni, anche grazie al lavoro svolto in Commissione e a un proficuo lavoro di confronto che ha consentito di meglio definire l'attività, l'organizzazione e il perimetro d'azione del servizio anticipiamo il voto favorevole di Forza Italia a questa proposta di legge.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Biletta.
Darei la parola all'altro relatore di maggioranza, il Consigliere Stecco.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Prima quelli di maggioranza, poi se...



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Relatori.
C'erano due relatori di maggioranza, erano segnati. Vi eravate segnati.



STECCO Alessandro, relatore

Sì, grazie, credevo ci fosse un'alternanza o la prima firmataria.



PRESIDENTE

No, prima i relatori di maggioranza e poi di opposizione, non c'è l'alternanza, non è la discussione generale.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Stecco, perché oltre.
Normalmente, è il Consigliere Gavazza che.
Mi scuso per prima, quando il Consigliere Gavazza non ascoltava la sua relazione.
Consigliere Gallo, qual era la.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Nelle proposte di legge interloquiscono i relatori e non il presentatore.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Stecco, relatore di maggioranza.



STECCO Alessandro, relatore

Grazie, Presidente.
Ci tengo a ringraziare la Consigliera Frediani per aver presentato questo testo. Un testo che mi vede anche cofirmatario e tra i promotori di alcuni emendamenti.
La proposta di legge, presentata dalla Consigliera Frediani, che ha visto una grossa collaborazione in Commissione da parte di molti, è stata licenziata dalla IV Commissione all'unanimità dei presenti.
La tematica relativa alla psicologia, alle cure primarie e alla psicologia come prevenzione e come terapia, per intercettare i disagi in forma nascente l'abbiamo seguita sia per le questioni poco fa accennate nella relazione sul disagio post COVID, sia perché condivido il concetto dell'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), secondo cui la salute fisica non può prescindere da quella mentale.
Sino a oggi, la figura dello psicologo della scuola, o scolastico, non è stata specificatamente definita da norme, ma esistono alcune attività in alcuni plessi scolastici (ovviamente, nella loro completa autonomia gestionale) e, da questo punto di vista, esiste anche l'esperienza, che risale all'anno scolastico 2021-2022, da parte della Giunta, attraverso la DGR n. 9, che ha permesso di sperimentare su diverse ASL, su quasi la totalità delle ASL del Piemonte, la figura dello psicologo scolastico e dello sportello dedicato.
Per entrare sul tema, in cosa è consistita esattamente questa attività e che cosa ha prodotto? Giusto per avere un'idea, alla fine dell'anno scolastico precedente, ha prodotto un'analisi che ha attivato 344 sportelli scolastici e 53 presìdi ambulatoriali, con 1.163 pazienti, circa 8.000 prestazioni ai minori.
Inoltre, si sono incontrati 2.300 insegnanti, 2.300 allievi e 1.280 genitori. Sono numeri che però indicano una grande necessità.
Questa necessità viene intercettata dalla prima firmataria Frediani, che propone di istituire in modo stabile e consolidato la figura dello psicologo scolastico.
Sicuramente, questo va in tutte quelle direzioni: promozione del benessere di studenti, di docenti e di tutto il personale, che, ricordo, non riguarda soltanto lo studente, ma è un servizio di sportello di possibile counseling che riguarda anche le famiglie e i genitori; questo può essere prevenzione nei confronti di bullismo, cyberbullismo, dipendenze, elaborazione degli insuccessi scolastici e contro la dispersione scolastica.
Secondo la legge che andremo a trattare, il servizio di psicologia scolastica verrà strutturata d'intesa con l'ASL, gli enti socio assistenziali, le istituzioni scolastiche e la collaborazione del Comitato tecnico-scientifico regionale interistituzionale, oltre che con l'Ordine degli psicologi del Piemonte.
L'organizzazione del servizio verrà definito dalla Giunta regionale, con un regolamento apposito; il Comitato tecnico-scientifico regionale interistituzionale avrà funzioni di monitoraggio, indirizzo e coordinamento per la programmazione e attuazione degli interventi mirati a problematiche educative, sociali e sanitarie.
Secondo il testo di legge, che è elaborato anche a seguito di emendamenti in collaborazione nell'ambito dei lavori della Commissione, la Giunta dovrà informare periodicamente (clausola valutativa) il Consiglio regionale sui risultati conseguenti all'attuazione e, dopo tre anni, convocare una Conferenza regionale aperta al mondo della scuola, della sanità e delle associazioni delle categorie interessate, che conterrà le valutazioni dei risultati conseguiti dal servizio di psicologia scolastica e la proposta dei conseguenti provvedimenti da adottare, su proposta proprio del Comitato tecnico.
La legge prevede 8 articoli.
All'articolo 1, le finalità.
All'articolo 2 viene istituito il servizio e definiti i destinatari del servizio (studenti, docenti, personale, finalità dello psicologo scolastico).
L'articolo 3 definisce le diverse aree di intervento e le attività.
L'articolo 4 illustra l'organizzazione del servizio di psicologia scolastica.
L'articolo 5 definisce il regolamento attuativo, emanato entro 120 giorni dall'entrata in vigore della legge, "Disciplina all'organizzazione territoriale", e la realizzazione dello stesso servizio, tramite convenzioni tra psicologi esperti iscritti all'Ordine e reti di scuole, e le modalità di individuazione di tali psicologi.
L'articolo 6 parla del Comitato tecnico scientifico regionale interistituzionale per il servizio di psicologia scolastica, istituito presso la Giunta regionale, con funzioni di monitoraggio, indirizzo e coordinamento. La partecipazione alle sedute del Comitato sarà a titolo gratuito.
L'articolo 7 contiene la clausola valutativa, nella quale si prevede il periodico aggiornamento al Consiglio regionale sui risultati.
Infine, l'articolo 8 riguarda la copertura finanziaria.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Stecco.
La parola alla relatrice di minoranza, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
La proposta di legge arriva al termine di un lungo percorso, come si vede anche dalla data in cui l'ho depositato, il 31 gennaio 2022.
La discussione si era avviata con qualche incertezza rispetto alla sede in cui ci si dovesse confrontare sul tema, tant'è che all'inizio c'è stato un passaggio tra le varie Commissioni, dalla IV alla VI, poi il percorso è proseguito nell'ambito della IV Commissione, anche in considerazione del fatto che in quel contesto si era avviata l'indagine conoscitiva sul disagio post COVID. Nell'ambito di quell'indagine conoscitiva abbiamo approfondito alcuni aspetti che hanno contribuito ad arricchire e implementare il contenuto della proposta.
È una proposta che ha visto la sottoscrizione di diversi colleghi, che ringrazio in questa fase di illustrazione: il Consigliere Bertola in primis, per aver firmato inizialmente la proposta di legge, il Consigliere Giaccone, il Consigliere Magliano, il Consigliere Sarno e il Consigliere Stecco, che ha appena illustrato rapidamente il contenuto, dopo aver anche esposto gli esiti dell'indagine conoscitiva.
Credo sia chiara a tutti l'importanza dell'intenzione dimostrata dal Consiglio regionale, attraverso l'approvazione in Commissione (e spero ovviamente, anche in Aula) del provvedimento: dare un segnale di attenzione al tema del disagio giovanile, ma non solo del disagio giovanile, diciamo del mondo della scuola nella sua interezza.
Come hanno detto i relatori di maggioranza, nella norma si va a prevedere un servizio che cerca di mettersi a disposizione di diversi soggetti. Come si legge negli articoli appena esposti, in particolare nell'articolo 3 l'attività è rivolta, in primis, agli studenti e alle studentesse attraverso sportelli, attività di sostegno all'orientamento e sviluppo di competenze, ma, nello stesso articolo, in altri commi leggiamo che sono previsti interventi rivolti agli insegnanti, ai dirigenti, al personale ATA ed educativo e alle famiglie.
C'è l'importante coinvolgimento delle famiglie che, molto spesso, vengono lasciate sole nel difficile compito di seguire i ragazzi, difficile soprattutto in questa nostra epoca in cui entrambi i genitori spesso lavorano e non riescono a cogliere quei segnali di disagio che invece, in un contesto come quello scolastico, sono più facilmente visibili dagli insegnanti, ma anche dai compagni di classe e dal personale.
Inoltre, sono previste azioni trasversali di dialogo, quindi il tentativo di mettere in connessione tra loro tutti i soggetti destinatari del provvedimento.
Durante l'indagine conoscitiva abbiamo scelto di dare un ruolo preponderante alle ASL perché abbiamo visto come, nella sperimentazione attuata con i fondi del Ministero, le ASL abbiano svolto un ruolo particolarmente importante, quindi riteniamo che siano il giusto collegamento fra le scuole, gli istituti scolastici e il territorio, oltre che con le istituzioni; istituzioni che vedranno l'avviarsi di un Comitato Interistituzionale, dove ci sarà un confronto tra i vari soggetti, quindi rappresentanti che andranno a pianificare l'attività che si potrà svolgere all'interno degli istituti scolastici e che vedranno la partecipazione di diversi soggetti, dal Presidente della Giunta al Direttore della struttura regionale competente. Anche qui abbiamo cercato di coinvolgere tutti gli Assessorati, proprio perché all'inizio c'era stato un dubbio rispetto alla competenza di questa materia, che è così trasversale.
In questo Comitato si trovano rappresentati gli Assessori e le strutture dei principali Assessorati competenti: istruzione, lavoro, formazione professionale e diritto allo studio universitario, l'Assessore competente in materia di infanzia e genitorialità (per il discorso che facevo poc'anzi) e poi, ovviamente, la sanità e le politiche sociali.
Abbiamo avuto qualche problema nel definire le risorse, perché non si riusciva a capire dove reperire i fondi, tema molto importante in un momento in cui la sanità, come sappiamo bene, vive un periodo piuttosto lungo di difficoltà. Ci sembrava corretto individuare risorse dedicate al tema, per consentire di avviare attività che, in prima battuta, non potranno che essere sperimentali, dato che al momento non ci sono sufficienti risorse per estendere il servizio a tutta la Regione.
Ovviamente auspichiamo che in fase di discussione dei prossimi bilanci si riesca a implementare le risorse; così come auspichiamo (e l'abbiamo inserito in norma) la possibilità di avviare progetti in autonomia anche da parte dei singoli istituti, nel momento in cui ci fossero fondi disponibili, magari di diversa natura come fondi ministeriali (è successo durante la pandemia da COVID) o da Città metropolitana che, peraltro durante le audizioni aveva dato la propria disponibilità, soprattutto per quello che riguarda le scuole superiori, che sono di loro competenza.
Il fatto di dare tale importante segnale di attenzione è un primo passo, ma la strada è ancora molto lunga. Ovviamente questa non può essere la soluzione a tutti i problemi connessi al disagio che i nostri giovani vivono, e non solo i nostri giovani. Come diceva il Consigliere Stecco nella relazione, purtroppo viviamo un momento particolarmente difficile: siamo in un'era post pandemica, dove la pandemia ha influito pesantemente sull'emotività e sulle condizioni psicologiche anche degli adulti.
In più, abbiamo notizie non particolarmente rassicuranti sul fronte del contesto internazionale. Questo è un altro fattore che ha influito e influisce ancora pesantemente sulla condizione psicologica degli adulti e ancora di più, dei giovani, che faticano sempre più a trovare uno spiraglio per il loro futuro.
Questo è sicuramente un riconoscimento di una figura, quella dello psicologo scolastico, che assumerà un ruolo sempre più importante e speriamo, sempre più diffuso.
Termino, essendo già stato illustrato il contenuto della norma, con un'osservazione.
Qualche tempo fa, durante la discussione della legge di riordino avevo chiesto di inserire, nell'ambito del testo unico, una particolare attenzione ai progetti che comprendono l'utilizzo del linguaggio musicale e di sostenerli. Quell'attenzione inizialmente era formulata in modo diverso: si chiedeva di sostenere soprattutto i linguaggi che utilizzano la musica quella che ascoltano i giovani. Non tutti i giovani la ascoltano ovviamente non si può generalizzare, però tendenzialmente il tipo di musica che oggi i giovani ascoltano difficilmente gli adulti la comprendono. È un tipo di musica che a un primo ascolto può sembrare leggera e di qualità scadente. Avendo tre adolescenti in casa, posso confermare che sia un tipo di musica non proprio di qualità eccellente; a volte scarico i testi e li leggo per cercare di capire che cosa possa attrarre in certi messaggi che a prima vista, noi non possiamo comprendere.
Qualche tempo fa, parlando con i miei figli, ricordo che dicevano che su TikTok, che è uno dei social più utilizzati dai ragazzi, va di gran moda postare dei video in cui si prende lo spezzone di una canzone. In particolare, si prendono frasi di canzoni e si montano dei video che le riportano. I miei figli mi hanno fatto vedere il video di un gruppo stranoto, che fa musica di qualità, i Pinguini Tattici Nucleari. Il video riporta una frase molto pesante se la si coglie nel suo significato, perch parla della perdita dei ricordi connessa all'Alzheimer. È una canzone che per un adulto che l'ascolta, è piuttosto pesante, perché dice: "Ma solo ieri c'eri, nei giorni neri/Quelli che piove troppo forte per stare in piedi".
Questa frase, che ha colpito così tanto i giovani al punto da renderla virale, ci insegna che i ragazzi provano quel sentimento di giorni neri in cui piove troppo forte per stare in piedi. È pesantissimo pensare che si possa, in un'età che dovrebbe essere spensierata, provare la sensazione di avere di fronte dei giorni neri e non riuscire a stare in piedi. Però nella parte iniziale, in cui si dice "ma c'eri nei giorni neri", c'è il tentativo di cercare qualcuno che li possa sostenere.
Spero che la figura dello psicologo possa costituire un primo passo per dimostrare e per far capire ai ragazzi che qualcuno può esserci, anche in ambito scolastico in quei giorni che sono particolarmente difficili da affrontare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
La parola al relatore di minoranza, Consigliere Magliano.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire.



MAGLIANO Silvio, relatore

Grazie, Presidente.
Ringrazio la collega che ha voluto percorrere l'iter che ha disegnato con tenacia e con decisione, anche perché il tema che affronta questa legge ben si lega alla relazione prima esposta dal Consigliere Stecco e che tratta di una problematica che necessita, come giustamente diceva la nostra collega di un approccio sistemico e policentrico.
Il COVID e la pandemia hanno fatto emergere e hanno fatto evidenziato ferite che c'erano già, ferite che hanno a che fare con la fragilità della genitorialità, con la fragilità di una serie di sistemi e una serie di proposte che vengono date alle nuove generazioni e non solo. Sono convinto che questo tipo di approccio possa essere utile a tutti gli operatori della scuola, non solo ai nostri giovani, ma agli insegnanti, a coloro che vivono all'interno di luoghi che, di fatto, rappresentano maggiormente di altri il futuro di un paese e il futuro di una generazione, che sono le nostre scuole.
Sono contento che questa legge abbia trovato una condivisione da parte di tutti i colleghi, perché è segno di maturità, segno cui proviamo anche noi sommessamente, con le nostre forze, provare a dare una risposta. Una risposta alla grande crisi educativa e alla grande crisi del "sé" che stiamo vivendo come società. Questa crisi può trovare una soluzione e una via d'uscita solo se dal "sé" inizia l'utilizzo e la coscienza della parola "noi". Questo, a mio giudizio, rappresenta una possibilità di percorso e non può essere un "noi" generico, non può essere solo un comunitarismo sciocco, ma deve iniziare a prospettare soluzioni soprattutto per il futuro e la speranza di questi ragazzi che, ahimè, non vedono il futuro come una promessa, ma come una minaccia. Questo fa sì che poi non si riesca neanche più a raccontare di questa fatica, né a raccontarla ai propri insegnanti e alla propria famiglia, per cui il "noi" dev'essere ricostruito e la scuola è uno dei punti dove farlo. Nello stesso tempo, anche un'attenzione ai luoghi come le famiglie, le comunità, tutti quei luoghi che possono permettere a ragazzi e ragazze di ritrovare un'identità e, quindi, di non avere paura nell'ingresso nel mondo della vita (parlo come padre e come Consigliere regionale).
Sono contento che su questo, grazie alla tenacia della nostra collega, si sia giunti quest'oggi in Aula perché, anche se ci sono poche risorse, ci auguriamo che aumentino e che attorno a questa legge si costruiscano più tasselli, più azioni mirate che, come giustamente veniva detto, sono legate ad altri Assessorati. È evidente che il tema della scuola e il tema della fragilità dei nostri ragazzi hanno a che fare con l'inserimento di una figura come questa all'interno del mondo scolastico, così anche le politiche sociali, l'ipotesi di un futuro, quindi l'orientamento su che "università farò", su "quale scuola farò in futuro", su "come i miei genitori sono sostenuti nel caso in cui perdano il lavoro".
C'è tutto questo attorno, ed è bello pensare che oggi diamo questa grande prova di maturità, ma è anche bello immaginare che da qui possa rinascere insieme a tutti gli altri attori chiamati a ridare una speranza e un futuro alle nuove generazioni, una speranza. Il nostro futuro passa dalle certezze e dalle sicurezze che queste ragazze e questi ragazzi riusciranno ad apprendere e a vivere nella loro vita.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
La parola al Consigliere Sacco, relatore di minoranza.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire.



SACCO Sean, relatore

Grazie, Presidente.
Oggi discutiamo una norma importante non solo per i ragazzi della nostra regione, ma anche per il personale che ha a che fare tutti i giorni con i ragazzi all'interno dei complessi scolastici.
Ascoltavo la relazione del collega Stecco, dove giustamente si diceva che purtroppo, c'è stato, ma per fortuna c'è sempre meno, un pregiudizio rispetto all'utilizzo dello psicologo. Mi ricordo quando andavo a scuola e c'era stata la possibilità di poter consultare uno psicologo, ma nessuno ne parlava e quasi si aveva paura ad andarci.
Arriviamo adesso a concepire l'importanza di questa figura professionale nel momento in cui sono esplosi disagi che erano latenti. Tante volte possono essere latenti in tantissime persone che sembrano non soffrire di alcun tipo di disagio. Per questo è importante avere un professionista che possa occuparsi anche dei nostri giovani in un momento così difficile come quello adolescenziale (o comunque legato alla crescita nelle diverse fasi) e nelle diverse scuole che si possono frequentare.
Non ha senso aspettare che ci sia un "momento di rottura" per sostenere psicologicamente qualcuno: credo che tutti debbano avere il diritto di accesso a un professionista che possa occuparsi anche della sfera psicologica. Perché come ci rivolgiamo a professionisti per la cura fisica tanto che abbiamo allenatori, personal trainer e coach che si occupano del nostro benessere fisico, quando parliamo di benessere psicofisico (già gli antichi riconoscevano l'importanza di un buon equilibrio fisico e mentale) ci sono ancora troppi tabù e troppe insicurezze nell'ammettere che effettivamente, la vita è complicata per tutti.
E se la vita è complicata per tutti, figuriamoci per dei ragazzi che si trovano in un periodo storico particolarmente complesso perché sottoposti a tantissime pressioni, ancora di più di quelle cui ero sottoposto io quando andavo a scuola, ancora di più rispetto di quelle cui erano sottoposti i miei genitori quando andavano a scuola. Stiamo andando verso una società che è sempre più pressante, che giudica sempre di più e nella quale si pu sbagliare sempre di meno.
Offrire a questi ragazzi un sostegno per ritrovare anche sicurezza in s stessi nell'affrontare le difficoltà che tutti, prima o poi, saremo chiamati ad affrontare nella vita, la ritengo una proposta di buonsenso, su cui dovremmo sicuramente impegnarci di più.
Allora, bene la legge, bene lo stanziamento iniziale, ma è un investimento importantissimo su cui dovremo trovare ulteriori risorse pubbliche per dare la possibilità a tutti di accedere a questo servizio, che per adesso s'intende garantire soltanto all'interno delle scuole.
Auspichiamo, però, che si possano sostenere anche le ASL per garantire realmente un servizio di consulto psicologico che non si limiti a coprire solamente i bisogni che arrivano dalla sfera psichiatrica. Così come il medico di famiglia si occupa della salute fisica della persona, dovremmo avere una figura professionale che possa occuparsi anche della salute mentale e psicofisica. Questo ci consentirebbe di vivere meglio, di avere un minore impatto sul sistema sanitario e di essere degli individui in grado di esprimere maggiormente le proprie risorse all'interno della società.
Ben vengano, quindi, queste proposte: avranno tutto il nostro sostegno.
Credo, però, che debba essere un aspetto su cui dobbiamo riflettere con maggiore intensità e attenzione. Perché se non insegniamo ai giovani e alle nuove generazioni ad avere cura del loro equilibrio psicologico, ci ritroveremo ad avere enormi problemi nei prossimi anni.
In una società che cambia in modo molto veloce e che crea forte instabilità emotiva, più delle competenze che si potranno apprendere a scuola l'equilibrio mentale sarà l'aspetto che potrà salvare le future generazioni da momenti di forte difficoltà, fino ad arrivare addirittura alla patologia.
Pertanto, al di là della proposta che auspico venga votata all'unanimità da questo Consiglio, mi auguro che si possa comunque continuare a lavorare in questa direzione, in quanto è un aspetto cui non possiamo rinunciare nei prossimi anni. Perché è fondamentale per il benessere della nostra società per il benessere nostro, ma soprattutto per il benessere dei nostri giovani.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intanto, ringrazio in particolare la collega Frediani per il lavoro svolto come tutti coloro che hanno contribuito alla redazione di questa proposta a partire dai relatori; proposta che ci vede, ovviamente, d'accordo.
Cercherò quindi di raccontare e di descrivere il motivo per cui ho usato il termine "ovviamente".
L'abbiamo condivisa e sostenuta, per cui crediamo che sia un bel modo di impegnare l'Aula di questo Consiglio regionale. Lo crediamo per diversi motivi. Il primo è stato già esplicitato da alcuni colleghi.
Nel post pandemia e non solo, ma anche rispetto a quello che sta capitando attualmente nel mondo (sembra retorica, invece non lo è), alcune ricerche raccontano di quanto gli studenti vivano i fatti che stanno accadendo in particolare nella nostra vicina Europa, ma non solo, in termini di preoccupazione per il futuro.
In un'indagine di diversi anni fa circa l'80% degli studenti ha risposto che alla parola "futuro" non correlavano la parola "speranza", ma le parole "preoccupazione" e "paura". Vi ripeto il dato: circa l'80% degli studenti delle medie inferiori e medie superiori, oltre che una parte di universitari; tutto questo già nel pre-pandemia e nel pre-conflitto, o nei diversi conflitti che hanno visto purtroppo anche la nostra Europa coinvolta.
Questo dato ha incominciato a far riflettere e ci si è chiesti come interagire con questo elemento di preoccupazione. Se le nuove generazioni vedono con preoccupazione il proprio futuro e lo vivono con angoscia questo incide nella quotidianità e nel modo con cui, da un punto di vista psicologico, si interagisce con gli ambienti che gli studenti vivono. E se in questi ambienti non abbiamo la capacità di istituire strumenti e figure utili non solo da un punto di vista professionale, ma anche con la giusta attenzione, può capitare che, nel caso di alcuni cosiddetti centri di ascolto o di professionisti che già operano nel settore delle scuole, in particolare delle scuole superiori, se quello spazio non è costruito con attenzione, gli studenti poi non ne usufruiscano per paura, per preconcetto e per timore.
Avere un sistema con cui interagire per arginare queste dinamiche è fondamentale, ma credo che siano la politica e l'istituzione pubblica a dover incentivare, istituire, coordinare e costruire tale sistema, proprio per dare uno strumento utile per affrontare quell'angoscia e quella preoccupazione.
La collega Frediani nel suo intervento raccontava del rapporto con i social network e come, ad esempio, su TikTok la frase di quella canzone abbia prodotto una moda digitale con la quale i ragazzi interagiscono con alcune canzoni e con alcuni fatti.
Mi inserisco in questa riflessione per dire quanto è importante questa progettualità e questo nuovo provvedimento e, lo dico già, chiederemo come Gruppo un'audizione.
C'è un fenomeno che forse ho già citato e che sta tornando di nuovo in alcune scuole di Torino e provincia dove io, avendoci lavorato per diversi anni, le relazioni con quel mondo continuo ad averle. Mi riferisco al fenomeno cosiddetto degli hikikomori, che produce grande preoccupazione tra i docenti, tra le famiglie e tra gli operatori, in quanto colpisce soprattutto gli studenti e le nuove generazioni. Si tratta di un fenomeno per il quale lo studente o la studentessa decide in maniera (uso questo termine provocatorio) consapevole di escludersi dal mondo delle relazioni umane e fisiche, chiudendosi dentro la propria stanza (per chi ce l'ha) e da lì interagire con il mondo reale esclusivamente con gli strumenti digitali.
Credo che sia utile in questa riflessione affrontare anche il tema della formazione e del confronto, perché nel lavoro all'interno delle scuole, il tema del confronto, soprattutto sulle dinamiche che animano le nuove generazioni, credo sia fondamentale, in quanto non tutti hanno la capacità di interagire con quelli che sono i nuovi fenomeni, anche quelli digitali ma non solo, con i nuovi punti di riferimento.
Vediamo come alcuni youtuber siano visti dai nostri giovani come degli esempi da seguire e, paradossalmente, apprendiamo dalle cronache proprio di questi giorni come l'idea dell'apparire, l'idea del like, l'idea del trovare un consenso immediato produca anche situazioni drammatiche.
Per queste ragioni, la proposta di legge che vuole istituire il servizio di psicologia scolastica è fondamentale, perché metterebbe la scuola nelle condizioni di avere uno strumento strutturale in più. Ovviamente è necessario metterci delle risorse e delle competenze, avendo la Regione come elemento di coordinamento di questa attività insieme agli uffici regionali e scolastici.
Ovviamente sosteniamo questa proposta di legge, sperando che sia immediatamente attivabile, per farla ricadere con tempi certi e rigorosi sul nostro territorio e nelle nostre scuole. Pertanto, cercheremo di dare il nostro contributo per agevolare e velocizzare l'attivazione della stessa proposta.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Esprimo soddisfazione per il fatto che questa proposta di legge sia giunta all'esame dell'Aula, dopo tanti mesi che hanno visto un lavoro in Commissione che è andato ad approfondire il testo, a cercarne la formulazione più efficace, più adatta e anche a trovare poi risorse che speriamo vengano confermate e incrementate negli anni successivi. Sono stato molto contento di poterla sottoscrivere non appena la collega Frediani me l'ha sottoposta.
Noi siamo legislatori regionali, facciamo leggi, ma abbiamo anche in qualche modo l'onere, oltre che l'onore, di cercare di promuovere dei cambiamenti culturali e, a mio avviso, questo provvedimento introduce anche un importante cambiamento culturale.
È noto che nessuno di noi ha problemi a dire "vado dal medico di base, vado dall'oculista, vado dal gastroenterologo". Nessuno di noi si fa dei problemi nemmeno a dire che ha magari delle malattie più o meno gravi o dei sintomi più o meno gravi. C'è, invece, pudore a dire "vado dallo psicologo". È lo stigma sociale che c'è rispetto alla malattia mentale anche nel momento in cui la semplice esigenza di avere un aiuto da uno psicologo non implica che ci sia una malattia mentale, perché sappiamo benissimo che la malattia mentale è una parte di tutto quello che pu essere un disagio psicologico momentaneo.
Noi andiamo ad agire anche su quello e lo facciamo dopo aver passato un periodo molto difficile come la pandemia, durante la quale dicevamo che ne saremmo usciti tutti migliori. Non è vero, perché complessivamente ne siamo usciti tutti peggiori, però qualcosa l'abbiamo imparato e quella pandemia ci ha messo di fronte non solo a delle realtà di disagio fisico per chi si è ammalato, per chi purtroppo non c'è più e per chi ha avuto degli strascichi sulla salute generale dopo aver contratto il COVID, ma anche un disagio psicologico profondo nella scuola, nel lavoro, nella società e nella famiglia. Ci siamo trovati di fronte a quel problema e, con grande responsabilità, anche il legislatore regionale l'ha voluto affrontare: lo ha affrontato con il gruppo di lavoro di cui abbiamo avuto la relazione questa mattina, lo ha fatto e lo sta facendo con dei provvedimenti legislativi.
A mio avviso, è la scuola l'ambiente ideale non soltanto per fornire un supporto psicologico, ma è anche l'ambiente ideale per introdurre questo cambiamento culturale, perché è il luogo in cui le persone si formano e perché è un luogo di forte interazione: lo studente, l'insegnante, la famiglia, i compagni di scuola, quindi, a mio avviso, è importante sottolineare anche la valenza culturale di questo provvedimento.
Inoltre, bisogna dire che il sostegno non è soltanto agli studenti, che già ritengo sia importante, perché tutti noi abbiamo avuto un percorso scolastico e abbiamo conosciuto tante persone, alcuni nostri compagni di scuola, più o meno vecchi, che magari sono ancora amici, persone che frequentiamo e che vediamo ogni tanto. A volte, capita di ricordare persone che avevano delle difficoltà nel periodo in cui andavamo a scuola, che erano nostri amici e compagni di scuola, e spesso ci si chiede che fine abbia fatto Tizio o Caio. Spesse volte, si parla anche dei disagi che vedevamo nella scuola, che poi sono diventati qualcosa di più grave, che si sono trascinati nella vita e che hanno determinato la condizione di salute e la condizione sociale attuale di quelle persone e della loro famiglia.
Allora, la domanda sorge: chissà se quella persona nel momento giusto avesse avuto un aiuto, un supporto psicologico? Perché magari la famiglia non se lo poteva permettere o perché magari c'era quello stigma sociale nei confronti del disagio psicologico da parte del suo ambiente o della sua famiglia. Ecco, quanti ragazzi avremmo potuto, non dico salvare, perch "salvare" è una parola grossa, ma aiutare in qualche modo? Dicevo, un sostegno che appunto, per il dettato di legge, e mi riferisco al comma 3 dell'articolo 2, non è soltanto per gli allievi o per gli studenti ma è anche per i genitori, per gli insegnanti, per i dirigenti, per il personale scolastico, amministrativo ed educativo, per il personale ATO insomma, è un supporto costante per tutti quelli che operano in quell'ambiente che, ripeto, è l'ambiente più importante per i ragazzi che si formano e anche per la famiglia.
Come dicevo all'inizio, grande soddisfazione per un provvedimento che vede l'esame in Aula e ne auspichiamo una felice approvazione.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi sono altri iscritti a parlare in discussione generale.
Non vedo altre richieste. Chiedo se la Giunta intende intervenire altrimenti procedo con la chiusura della discussione generale.
Proseguiamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 La parola alla Consigliera Frediani, sull'articolo 1.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Tengo a illustrarlo anche ai colleghi che magari non sono iscritti in Commissione o che non hanno seguito l'iter e anche all'Assessore Chiorino che magari non ha avuto modo di approfondire il testo. Tra l'altro, non ho ringraziato l'Assessore Marrone, che oggi non è presente, ma che mi ha aiutato nell'individuazione alcuni fondi e nell'individuare anche il capitolo più adatto per finanziare questa proposta.
Nell'articolo 1, esprimiamo le finalità di questa proposta di legge e quindi, citiamo ovviamente come finalità quella di sostenere lo sviluppo e la formazione della personalità degli studenti e delle studentesse e supportare le istituzioni scolastiche e le famiglie, prevenendo e contrastando i fenomeni di abbandono e di dispersione scolastica, di bullismo e di disagio giovanile.
Il primo articolo, come sempre, va a delineare una cornice all'interno della quale abbiamo chiesto di istituire questo servizio finalizzato dedicato e indirizzato a tutte le figure che abbiamo citato prima durante i nostri interventi in fase d'illustrazione.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con la votazione dell'articolo 1.
Ricordo che il numero legale è 21.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 La parola alla Consigliera Frediani, sull'articolo n. 2.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Se l'Aula non esprime contrarietà, chiederei di poter dare lo stesso esito alle votazioni successive.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo nessuno che si oppone, quindi diamo lo stesso esito di votazione sugli articoli successivi.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Conclusa la votazione dell'articolato, procediamo con le dichiarazioni di voto sull'intero testo.
Non essendovi dichiarazioni di voto e ordini del giorno collegati procediamo con la votazione.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Prego, Consigliere Leone.



LEONE Claudio

Grazie, Presidente.
Dato che ero assente, chiedo se posso dare la stessa votazione, com'è stato chiesto prima, anche per me, sugli articoli precedenti.



PRESIDENTE

Se non ha votato l'articolo 1 no, perché doveva essere.
Il problema delle stesse votazioni è questo.
Riferisca al suo Capogruppo di questa situazione.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame progetto di legge n. 223, inerente a "Percorsi di accesso allo screening e alla diagnosi prenatale e introduzione del NIPT nell'Agenda di gravidanza"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del progetto di legge n. 223, inerente a "Percorsi di accesso allo screening e alla diagnosi prenatale e introduzione del NIPT nell'Agenda di Gravidanza", di cui al punto 6) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza il 13 giugno.
La parola alla relatrice di maggioranza, Consigliera Zambaia.



ZAMBAIA Sara, relatrice

Grazie, Presidente.
Innanzitutto mi permetta di esprimere il mio odierno entusiasmo nel poter finalmente discutere, dopo tanti mesi di lavoro, questa proposta di legge che nei prossimi mesi permetterà, alle moltissime future mamme che sceglieranno di partorire nel nostro Piemonte, di effettuare la NIPT, ossia il test del DNA fetale, gratuitamente.
Come tutti sappiamo, la proposta di legge nasce da due ordini del giorno che avevamo depositato e discusso a inizio legislatura, di cui uno a mia prima firma, approvati nei mesi scorsi. Nella fattispecie, il mio ordine del giorno chiedeva alla Giunta regionale di promuovere la NIPT nell'inserimento dei LEA nazionali.
Tuttavia, Presidente, l'attuale proposta di legge non mira solamente a inserire la NIPT gratuitamente all'interno dell'Agenda di Gravidanza.
L'analisi profonda che abbiamo fatto è stato il modo per innovare notevolmente tutta l'attuale offerta del panorama di screening erogati dalla Regione Piemonte, in quanto va a rivedere l'accesso, da parte delle future mamme, ai percorsi di screening e anche, ovviamente, di diagnosi prenatale, andando peraltro a inserire, come vedremo, diversi migliorie tra cui, cuore pulsante, l'inserimento della NIPT all'interno dell'Agenda della Gravidanza, che con questa proposta diventa ufficialmente un test di screening di secondo livello, cioè un test contingente.
Che cosa significa questo, Presidente? Significa che, a oggi, ogni donna che intraprende una gravidanza può scegliere di approfondire i fattori di rischio della propria gravidanza (ricordo che si tratta di un percorso facoltativo: noi sappiamo che più del 90%, se non quasi la totalità delle donne, sceglie di approfondire i fattori di rischio della gravidanza, ma rimane comunque una scelta assolutamente facoltativa), andando a individuare determinate patologie cromosomiche, che tutti sappiamo essere principalmente tre: la sindrome di Down (la più diffusa), la sindrome di Patau e la sindrome di Edwards.
Che cosa succede? La donna, quando intraprende una gravidanza, a oggi (giusto per fare una fotografia del panorama attuale), apre l'Agenda della gravidanza. Si tratta di uno strumento straordinario deliberato e istituito dalla Giunta regionale nel 2009, uno strumento - glielo dico anche da mamma di un bimbo di quasi tre anni - veramente utilissimo, perché oltre a contenere informazioni utilissime per tutto l'arco della gravidanza contiene le prestazioni precompilate di tutte quelle visite che la donna dovrà fare nell'arco dei nove mesi di gestazione. Tra queste prestazioni ci sono anche quelle relative agli screening.
Attualmente le prestazioni, quindi il foglio della prestazione attuale prevede la scelta su tre tipologie di test di screening: il tritest, il test combinato e il test integrato.
Non voglio entrare troppo nei tecnicismi delle differenze di questi test ma quello che cambia, tra questi tre, è innanzitutto la sensibilità di ogni singolo test e, soprattutto, la settimana in cui si possono effettuare.
Tendenzialmente, una donna che scopre di avere una gravidanza in tempi brevi, fa il test combinato; mentre una donna che lo scopre un po' dopo fa il testo integrato, che peraltro è più completo e ha una sensibilità maggiore rispetto al test combinato, ma si può effettuare dopo. Tra questi ovviamente, non c'è la NIPT, perché tutti sappiamo non essere inserito all'interno dei LEA nazionali.
A oggi, è un test esclusivamente privato; le donne possono farlo facoltativamente, spesso su richiesta personale, ovviamente sempre confrontandosi con il proprio ginecologo di fiducia, ma è, tra tutti i test che ho citato, inevitabilmente il test di eccellenza. Peraltro, in diversi paesi europei e mondiali non solo è inserito nella sanità pubblica ma soprattutto negli Stati Uniti, sta andando in una direzione di universalità, quindi di totale sostituzione agli altri test di screening.
A oggi, le donne che effettuano il primo test di screening, qualora emergesse la presenza di determinate patologie cromosomiche, sempre se vogliono approfondire questi fattori di rischio, devono necessariamente accedere ai test diagnostici, che sappiamo essere la villocentesi e l'amniocentesi.
La villocentesi consiste in un prelievo di un campione dei villi coriali della madre, mentre l'amniocentesi.



(Brusìo in aula)



ZAMBAIA Sara, relatrice

Scusi, Presidente, mi risulta difficile parlare.



PRESIDENTE

Ha ragione, Consigliera, ma c'è una discussione in Ufficio di Presidenza che porremo in Aula nelle prossime settimane.



ZAMBAIA Sara, relatrice

Bene, siamo tutti molto curiosi.
L'amniocentesi, invece, è globalmente riconosciuta per essere anch'essa un esame molto invasivo perché consiste in un prelievo del liquido amniotico della madre attraverso un ago, quindi un esame invasivo. Villocentesi e amniocentesi, essendo invasivi, contengono con sé una piccola percentuale di rischio di aborto aggiuntivo che, ovviamente, i test di screening non hanno.
Dove sta l'innovazione di questa legge? Sta, come dicevo prima nell'inserire in senso contingente il NIPT, che diventa un test di secondo livello. Questo significa che le gestanti, nelle settimane successive, non dovranno più scegliere tra tritest, test combinato e test integrato, ma potranno sottoporsi ad effettuare direttamente il test combinato, perché è il più precoce e completo rispetto agli altri. L'integrato lo lasciamo solo in una prima fase transitoria, giusto per permettere alla legge e soprattutto, alla macchina sanitaria, di adeguarsi al 100% con il nuovo sistema; le donne faranno il test combinato e da lì, sulla base dei risultati, verrà effettuata una tripartizione del rischio.
Ciò significa che le donne che avranno rischio basso, cioè uguale o inferiore a 1:1001 al primo trimestre, non dovranno ulteriormente approfondire fattori di rischio della gravidanza.
Le donne, invece, che si attesteranno con un rischio intermedio, cioè compreso tra 1:101 e 1:1000 al primo trimestre - qui sta l'innovazione della legge - potranno effettuare il NIPT gratuitamente. Generalmente a oggi, sempre nella fotografia attuale che dicevo prima, queste donne dovrebbero fare un test diagnostico, quindi o l'amniocentesi o la villocentesi che, peraltro, ha dei costi elevatissimi per la sanità pubblica. Non essendo il NIPT un LEA, non possiamo neanche inserire quel meccanismo economico compensatorio che avrebbe permesso, invece, di far viaggiare la legge con un regime diametralmente diverso rispetto adesso.
Solamente quelle donne che, anche attraverso il NIPT, conclameranno la presenza di fattori di rischio della gravidanza e quindi di patologie cromosomiche, accederanno ai test diagnostici. Con questo sistema Presidente, abbattiamo il 96,8% dei test diagnostici di quella categoria di donne con rischio intermedio. Ripeto, sarà anche un risparmio veramente elevatissimo in termini di sanità pubblica, ma rimane vivo l'auspicio che il Governo inserisca ufficialmente il NIPT all'interno dei LEA, perch questo permetterebbe veramente di lavorare molto meglio.
Rimane poi la terza categoria di rischio, che ovviamente è a rischio elevato, cioè uguale o inferiore a 1:100 al primo trimestre. Ovviamente, da qui non si sfugge: questa categoria di donne, dopo il test combinato, deve immediatamente e direttamente accedere ai test diagnostici.
Quali sono i vantaggi del NIPT per chi, ovviamente, non conosce bene questa materia e perché promuovere il NIPT rispetto ad altri test di screening? Il NIPT è semplicemente il miglior test di screening presente attualmente: è sicuro e anche molto banale (si tratta di un semplice prelievo del sangue); è molto precoce perché può essere fatto all'undicesima settimana di gravidanza (precisamente alla decima settimana di gravidanza, più quattro giorni) e, ovviamente, è totalmente non invasivo perché consiste in un prelievo di un campione ematico. Pensi, Presidente, che già dalle primissime settimane di gravidanza si può fare questo test.
Trovo che questo processo sia qualcosa di straordinario, perché la precocità del NIPT, rispetto ad altri test, sta nel fatto che la comunità scientifica in questi anni ha scoperto che già dalle primissime settimane di gravidanza una frazione del DNA del feto si incastra all'interno del sangue della mamma. Trovo che sia un processo naturale veramente meraviglioso, perché in qualche modo è come vedere la vita di un bimbo che va a incastrarsi e a impossessarsi del corpo della mamma non solo nella pancia, ma addirittura all'interno del suo DNA.
Per questo il NIPT ha dei vantaggi che gli altri testi di screening non hanno. Con un prelievo del sangue si può estrapolare la catena cromosomica del feto e vederne tutti i cromosomi, quindi anche le patologie cromosomiche e, ovviamente, anche i cromosomi sessuali. Rispetto agli altri testi di screening permette di vedere anche, già dalle prime settimane, il sesso del feto, senza aspettare l'ecografia morfologica.
Un altro punto di forza è proprio la sua precocità. Scendo un po' di più rispetto a quei temi un po' più etici che appartengono a questa legge, che ho volutamente evidenziato all'interno della stessa, proprio per mantenere un equilibrio tra le esigenze scientifiche e anche le nostre esigenze etiche. È, infatti, statisticamente provato che in quei paesi che citavo prima, dove il NIPT è inserito in pianta stabile, proprio la precocità nella scoperta di determinate presenze di fattori di rischio consente alle mamme e alle famiglie di effettuare delle scelte molto più serenamente. Per questo, ripeto, anche a livello etico - non mi stancherò mai di dirlo, l'ho detto in Commissione nell'illustrazione e l'ho detto nelle tante volte che ho raccontato questa legge - il NIPT tutela la vita, non è contro la vita.
Questa precocità, ripeto, aiuta a fare delle scelte sicuramente molto più ponderate che nella fretta di dover scegliere diversamente.
Non a caso, ho inserito all'interno di questo testo un articolo importante che è quello che dà la possibilità ai direttori generali dei plessi ospedalieri che contengono i punti nascita di istituire degli spazi informativi che ho volutamente indicato così, perché poi sta alla discrezione del direttore generale scegliere che tipologia di spazio informativo dedicare a quegli enti del terzo settore che, in un qualche modo, non dico che possono supportare psicologicamente perché magari non sono degli psicologi, ma possono farsi anche solo una chiacchierata con quelle mamme e con le loro famiglie e illustrare che cosa significa avere un figlio che possa essere affetto da determinate sindrome.
Ci tengo, ovviamente, a specificare un concetto veramente fondamentale: non si obbliga nessuno a fare né una cosa né l'altra, semplicemente sono un validissimo supporto e sono veramente innocui da quel punto di vista.
Altro articolo importantissimo è quello che va a istituire un tavolo tecnico-scientifico permanente all'interno dell'Assessorato di competenza che, ovviamente, è l'Assessorato alla sanità. Questo tavolo è composto da professionisti specifici, in parte li abbiamo anche emendati in Commissione: ci sono ginecologi, genetisti, biologi, data manager eccetera, eccetera. Lo scopo di questo tavolo, che viene convocato dalla Giunta regionale (ovviamente, non sono previsti compensi), è quello di monitorare e concretizzare la pianta della legge, che è molto complessa, ma soprattutto andare a valutare nel tempo l'evoluzione degli screening motivo per cui questa legge, a livello legislativo, è molto elastica grazie anche alla presenza della clausola valutativa.
Concludo sulla norma finanziaria, che prevede una dotazione triennale, così come da emendamento depositato questa mattina, di 650 mila euro. Come sapete, la mia richiesta di dotazione, che non era banalmente di Sara Zambaia Consigliera regionale, ma era quella della comunità scientifica e delle audizioni che abbiamo ricevuto su questa legge, era completamente diversa. Purtroppo, per esigenze di Giunta, in questa fase abbiamo dovuto prevedere questo stanziamento, ovviamente con l'accordo che alla prima possibilità di bilancio ci sarà un aumento per i prossimi anni. Ma la notizia ancora migliore di cui dicevo prima è che molto probabilmente nell'arco di pochi mesi il NIPT verrà inserito ufficialmente nei LEA. A quel punto, quindi, non ci sarà nemmeno bisogno di dover integrare economicamente questa legge.
Concludo, Presidente, con dei doverosi ringraziamenti, perché quello di oggi è frutto di un lavoro veramente lungo e monumentale. Innanzitutto, ci tengo a ringraziare il mio Gruppo, la Lega, per aver creduto in questa battaglia. Tante volte abbiamo parlato insieme anche degli aspetti un po' più etici. Ringrazio ovviamente, come sempre, i miei collaboratori.
Ringrazio, Presidente, tutti quei professionisti della comunità medica e scientifica con cui abbiamo lavorato giorno e notte per trovare una quadra tecnica ancor prima che politica per strutturare questa pianta. Sono tecnici, primari, dirigenti medici del Sant'Anna, dell'ospedale Maria Vittoria, alcuni anche fuori del Piemonte. Insieme abbiamo veramente lavorato tantissimo.
Chiaramente, quella di oggi è una vittoria non solo mia e nostra, ma di tutte quelle donne che in questi mesi ci hanno scritto tanto, perch chiedevano a gran voce l'approvazione di questa legge, che - mi permetta di dirlo e concludo, Presidente - è un atto di modernità, è un atto di rispetto verso le donne e le future mamme, è un atto di amore verso la vita.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiederei alla relatrice di minoranza, la Consigliera Disabato, se intende intervenire.



DISABATO Sarah, relatrice

Do per letta la relazione.



PRESIDENTE

La relatrice, Consigliera Disabato, dà per letta la relazione.
Do ora la parola alla seconda relatrice di minoranza, la Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, perché, come avete avuto modo di sentire, il testo della legge è molto tecnico, tant'è che in Commissione ci siamo confrontati con gli operatori che sul campo vivono quotidianamente le problematiche legate ai test, alle diverse fasi della gravidanza. Abbiamo audito anche i responsabili del centro del Sant'Anna e della sperimentazione che si è svolta, tra l'altro, nella città di Torino.
È stato un approfondimento piuttosto corposo e impegnativo, appunto per questi risvolti molto tecnici dal punto di vista sanitario. Mi limito quindi, alla linea di principio, rispetto alla quale abbiamo ovviamente dimostrato disponibilità e apprezzamento per l'introduzione di test che possano essere meno invasivi rispetto a quelli cui attualmente sono sottoposte le donne in gravidanza. Soprattutto, l'aspetto che ci interessa è la possibilità di fornire più informazioni possibili ai genitori, alle donne in particolare, che devono affrontare questo percorso, per comprendere bene il percorso della gravidanza e non solo, anche quello successivo.
Abbiamo collaborato attivamente durante le fasi di audizione; abbiamo seguito l'evolversi della norma. Dal punto di vista delle risorse, non so se adesso ci dovrà essere un ulteriore passaggio per cercare di incrementare i fondi (in questo condividiamo un po' il percorso, perché in fase di approvazione abbiamo visto una modifica rispetto alle risorse disponibili). Però partiamo sempre dal presupposto che l'importante è definire la norma e renderla operativa; dopodiché, sulle risorse ognuno farà le sue battaglie in fase di bilancio (ovviamente, le mie saranno un po' più difficili rispetto a chi sta in maggioranza).
Oggi approveremo due provvedimenti importanti e questo credo che sia un momento importante, sia per la maggioranza sia per le opposizioni, che molto spesso lamentano il poco rispetto di un'Aula che a volte viene svilita da discussioni che ci vedono contrapposti su temi non così impegnativi e non così importanti per i piemontesi. Oggi, finalmente l'Aula riassume quella sua funzione legislativa che noi riteniamo molto importante.
Abbiamo presentato un solo emendamento, legato a un aspetto di questa norma che non ci ha consentito di votare a favore durante il licenziamento dalla Commissione, che riguarda l'articolo 8, in particolare. Di questo, magari avremo modo di discutere più avanti.
Annuncio che ho depositato anche un atto d'indirizzo sottoscritto da diversi colleghi, collegato a un tema che è comunque connesso al discorso della gravidanza e alle conseguenze della gravidanza sul corpo della donna: mi riferisco al tema della diastasi addominale.
Per il resto, ovviamente, l'intenzione e la propensione rispetto a questa norma sono positive, a eccezione di quel piccolo dettaglio, che non è proprio secondario, sull'articolo 8, che ci spinge a chiedere un ulteriore approfondimento e un maggiore confronto anche in Aula oggi.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro aperta la discussione generale. Chiedo se vi sono richieste d'intervento.
Ha chiesto la parola la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Ho avuto modo di conoscere l'esistenza di questa metodologia diagnostica NIPT (è l'acronimo di una terminologia inglese) grazie all'azione della Consigliera Zambaia, prima firmataria di questa proposta di legge, e grazie all'approvazione da parte di questo Consiglio regionale negli anni precedenti (credo un paio di anni fa) di un atto d'indirizzo a firma Zambaia e Grimaldi su questo tema, con un impegno alla Giunta.
Non posso che considerare in modo favorevole tutto ciò che va nei confronti della salute delle donne e delle diagnosi prenatali quando queste sono ancora più tempestive, per una convinzione generale del diritto della donna all'autodeterminazione del proprio corpo, di essere consapevole di ciò che sta succedendo, di ciò cui può andare incontro. E, quindi, come per qualunque cittadino e cittadina, ha la necessità di avere a disposizione un panorama il più completo possibile sia per la cura (quando necessario) sia per affrontare con serenità una gravidanza che non è una malattia, ma un fatto fisiologico.
Personalmente ricordo ancora, anche se un po' in là nel tempo, l'ansia e le preoccupazioni per un'amniocentesi, esame più invasivo, che si effettua in un periodo di gestazione più avanzato, con tante preoccupazioni da ogni punto di vista, sia fisico sia morale.
Di conseguenza, questo provvedimento mi vede nel complesso favorevole.
Devo dire che ho avuto alcuni dubbi, che ho espresso attraverso un'interrogazione all'Assessore Icardi, sull'esigenza di una legge su un argomento così tecnico. Anche la presentazione di questa mattina lo ricorda, nonostante l'impegno nella presentazione della relatrice di maggioranza: buona parte di questa proposta di legge ha contenuti molto tecnici, quindi i miei dubbi erano relativi al fatto se quest'argomento non potesse essere risolto in via amministrativa, da parte dell'Assessorato con disposizioni che potevano più facilmente entrare nel dettaglio.
Così non è, probabilmente l'ho capito, perché sicuramente una proposta di legge dà un maggiore input, in quanto è il Consiglio regionale che dà le direttive all'Assessore e all'Assessorato su come muoversi in questa direzione.
Ho qualche perplessità sulla soluzione adottata rispetto al carico economico per le donne che vi accedono, a seconda delle categorie di rischio, perché credo che questo esame - la stessa relatrice ha sottolineato questo auspicio - debba essere messo gratuitamente nelle disponibilità per tutte le donne che intendono accedere a una diagnosi prenatale. Anch'io auspico con forza che rientri nei LEA e che sia messo a disposizione come gli altri già conosciuti e sperimentati da più anni.
Il fatto che l'articolato di legge, come abbiamo potuto vedere con le audizioni in Commissione competente, sia stato costruito con il confronto con i tecnici del settore che si occupano da anni sul nostro territorio di queste tematiche, ovviamente non può che confermare la mia adesione al progetto e la soddisfazione, in particolar modo sul fatto che, proprio nella fase di elaborazione in Commissione, sia entrato a pieno titolo il Centro Screening del Sant'Anna della Città della Salute. Il loro ruolo in questi anni è stato determinante e non sarebbe stato giusto bypassare o esautorare quello che è, a tutti gli effetti, il centro di eccellenza a livello regionale su questo settore, oltre che punto di riferimento. Il lavoro della collega l'ha richiamato e ha dato loro la giusta dignità.
Anche da parte mia c'è una contrarietà o non adesione sull'articolo 8 quello relativo all'informazione, che so essere frutto di una mediazione tra valutazioni e opinioni diverse su questa tematica. Come per altre situazioni, credo che nelle strutture sanitarie pubbliche non ci debba essere spazio per soggetti esterni che vengono a dare informazioni o promuovere valutazioni e che questa necessaria attività d'informazione e di messa a disposizione di consultazioni debba essere svolta dalle persone competenti del sistema pubblico, che è dotato di assistenti sociali psicologi, ginecologi, ostetriche (ostetrici, anche) in grado di dare il giusto supporto alle donne, alle future madri e a chi le accompagna (i loro compagni o le loro compagne). Pertanto, rispetto all'articolo 8 ho sottoscritto gli emendamenti della collega Frediani e esprimo questa distanza.
Ho presentato due emendamenti di dettaglio rispetto all'articolo 10, che è frutto di un'elaborazione ulteriore in sede di Commissione nel tavolo tecnico. In uno ho sottolineato che per quanto riguarda la presenza, se pu essere utile, com'è stata indicata, di due Consiglieri in questo tavolo tecnico, si dovrebbe chiarire che si tratta di un Consigliere di maggioranza e uno di opposizione.
Inoltre, rispetto alla possibilità che viene data alla Giunta di modificare l'assetto di questo tavolo, che è molto ricco e composto da moltissime componenti, è inutile che la legge e, quindi, il Consiglio declini tutto questo lungo elenco di componenti e che poi la Giunta possa modificarlo senza aver sentito il parere della Commissione. Nel caso in cui, dopo qualche anno di funzionamento della legge, l'esperienza lo rendesse necessario, sarebbe opportuno che questa modifica avvenisse sentito il parere della Commissione. Sono due emendamenti di merito molto puntuali e precisi.
Per il resto, ci sarà modo di intervenire successivamente, dopo aver visto l'esito delle votazioni sugli emendamenti, ma ribadisco la soddisfazione per il provvedimento.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Sulla legge nel suo complesso mi esprimerò nella dichiarazione di voto finale, però ci tenevo a ringraziare la collega Zambaia, perché l'articolo 8 nasce dall'acquisizione di un emendamento che avevo proposto in Commissione, nella quale ha trovato possibilità di inserimento.
A differenza di chi mi ha preceduto, penso che, in quella fase, potersi confrontare - se lo si vuole, come diceva giustamente la collega Zambaia con realtà associative, che spesso poi sono quelle che organizzano spettacoli teatrali con bimbi down cui tanti colleghi partecipano e contribuiscono con interventi di solidarietà e di sostegno, quindi potersi incontrare con associazioni di familiari, associazioni di volontariato o con quei genitori che, invece, hanno accettato la sfida di mettere al mondo bimbi o bimbe con particolari patologie, come ad esempio la trisomia 21 può essere un'opportunità e non un obbligo.
Il senso di tutto questo è descritto bene all'articolo 8: "Al fine di sostenere psicologicamente le gestanti sia durante la gravidanza sia dopo il parto, le Aziende ospedaliere regionali possono inserire all'interno dei punti nascita spazi informativi dedicati all'attività divulgativa". Tali spazi sono gestiti con associazioni accreditate specializzate, non da apprendisti stregoni, ma da realtà che spesso fanno parte di reti nazionali sul tema, specializzate nelle varie patologie diagnosticate dai test prenatali. Esse possono offrire molto alle gestanti, con le loro attività sociali, ma sono soggetti che negli anni hanno acquisito una specializzazione sul tipo e la qualità della vita che viene vissuta da chi ha certe patologie.
Ricordo ancora il secondo comma dell'articolo: "Le Aziende ospedaliere regionali definiscono gli impegni, i criteri d'accesso all'attività e all'operato delle organizzazioni di volontariato regolarmente iscritte al Registro Unico Nazionale degli enti del terzo settore".
Mi pare che, così definito, si dia una possibilità evidente ai direttori delle Aziende sanitarie di fare o non fare questo tipo di attività, di permettere e non permettere alle organizzazioni di volontariato di esserci ma esse stesse devono essere qualificate, serie e puntuali.
All'inizio era prevista un'altra tipologia di associazione e abbiamo voluto, insieme alla collega Zambaia, specificare meglio, proprio perch così stiamo all'interno della problematica, all'interno dell'oggetto in modo serio, preciso e puntuale.
Questo sarà forse l'unico articolo su cui voterò a favore, però ringrazio perché è stato un percorso conoscitivo e di approfondimento che penso sia valsa la pena fare, perché, nel caso si creino alcune condizioni, comunque la mamma o il papà che ricevono queste diagnosi possono sapere che, nel caso volessero saperne di più su cosa significa una vita accettata con quel tipo di patologie, non siano da soli, possano non essere da soli.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Sarò molto veloce, nel senso che condivido l'impianto della proposta perché, come già detto, dare maggiore possibilità d'informazione dà maggiore coscienza nelle scelte e nel modo con cui si deve impostare la propria vita nella crescita di un figlio o di una figlia. Dare maggiore informazione è un modo per non mettere in difficoltà, ma dare, ripeto maggiore tutela; un po' come, lo dico arrivando dal tema e dalle manifestazioni del Pride, Presidente, dare maggiori diritti non significa toglierne ad altri e mettere in difficoltà altri. Lo dico perché questa proposta, dal mio punto di vista, è una proposta particolarmente interessante, coraggiosa sotto diversi profili, che mi vede assolutamente a sostegno e a favore.
Certo che, come detto dalla collega Frediani, anch'io sottolineo l'articolo 8, su cui invece non troverà, almeno per quanto mi riguarda, un voto favorevole, quindi spero che gli emendamenti presentati, in particolare quello soppressivo, ma anche quello di modifica presentato dalla collega Frediani, possano essere approvati dalla maggioranza. Sarebbe un utile sviluppo, Presidente, proprio per quanto dicevo all'inizio: parità di diritto d'informazione vuol dire mettere tutti nelle migliori condizioni.
Credo che l'articolo 8 così com'è rischi di dare, invece, una parzialità d'indirizzo e d'informazione. Ecco perché sono convintamente contrario a quell'articolo.
Per questa ragione, nel dibattito e nelle votazioni, almeno personalmente capirò cosa votare sull'intero testo, ma dichiaro ovviamente il mio voto favorevole su tutti gli altri articoli e sull'idea di fondo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Marello.
In realtà, c'era l'intesa di sospendere i lavori alle ore 12.



MARELLO Maurizio

Sì, ma vorrei soltanto porre una domanda: condividendo l'impianto della legge e ringraziando anche la Consigliera Zambaia per averlo illustrata molto bene, non mi è chiaro il tema che riguarda la gratuità o meno di questo test.
Leggendo l'articolo 2 o forse l'articolo 3, è chiaro che c' è tutta una serie di test che sono a carico del servizio sanitario; per quanto riguarda il test, mi pare di capire che, nel caso in cui sia diagnosticato un rischio basso, il test, se eseguito, è a carico di chi lo fa.
La mia domanda è la seguente: è sempre a carico di chi lo fa oppure ci sono casi in cui non è a carico? Perché mi risulta, come alcuni colleghi mi dicevano adesso non avendo io esperienza in merito, che ci sono Regioni come la Toscana e l'Emilia dove questo test oggi è gratuito.
Volevo solo capire meglio come si configura l'aspetto economico.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Zambaia.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Il collega Marello ha fatto una domanda, quindi mi sembra giusto rispondere.
Condivido la sua perplessità, quindi è da spiegare meglio e mi spiego meglio anch'io a mia volta.
Ho lasciato volutamente la legge elastica sotto più punti di vista, anche sotto il profilo economico, perché sapendo che andavamo verso una copertura non al 100%, perlomeno ci sarà sicuramente un'integrazione nei mesi a venire sulle risorse che serviranno, nonostante che, se tutto va bene, il NIPT sarà inserito nei LEA, quindi con il risparmio dell'amniocentesi si pagherebbe gran parte del NIPT stesso, insomma tutto quel meccanismo compensatorio che renderebbe molto più fluida la legge.
Per evitare, però, dei problemi alla struttura della legge una volta che parte e, quindi, al sistema dell'NIPT introdotto nell'Agenda di gravidanza ho lasciato (detto più semplicemente) quella norma elastica, con la possibilità di, eventualmente, prevedere una piccola compartecipazione da parte della gestante.
Mi spiego ancora meglio. Oggi, questo test è totalmente privato perché non è un LEA (io l'avevo pagato sui 500 euro, ma mi dicono addirittura dai 700 euro il livello base). Considerate, se avete avuto modo di approfondire oltre al mio intervento, la pianta della legge, che la Giunta regionale entro 180 giorni dovrà individuare chi concretizzerà questo sistema, che noi tutti auspichiamo essere la sanità pubblica, quindi un punto nascita un'Azienda sanitaria o un'Azienda ospedaliera. Se per qualsiasi ragione che ovviamente non posso prevedere in questo momento, dovesse individuare un soggetto erogatore privato, a quel punto sappiamo che l'acquisto di quel singolo test avrà un costo diverso rispetto a quello che attualmente paga la gestante, perché chiaramente lì c'è una parte commerciale, che da parte di un ente pubblico come la Regione Piemonte graverebbe sicuramente molto meno.
Non sarà sui 700 euro ma, a oggi, la comunità scientifica mi dice che acquistare un NIPT, da parte della Regione Piemonte, può potenzialmente costare tra i 250 e i 350 euro. Si vedrà, perché è ovviamente materia di Giunta. L'intenzione è che quel 15% di donne, che sappiamo oggi attestarsi nel rischio intermedio, lo facciano gratuitamente, ma se per qualsiasi ragione del mondo non si riuscisse ad aumentare la copertura, piuttosto che vietare a quelle donne, una volta a regime ormai incalzato, di effettuare la NIPT, si inserisca una piccola compartecipazione pro tempore.
Ripeto, non è la mia speranza e mi auguro vivamente che questo non si verifichi, ma era per evitare di modificare la legge o, peggio ancora, di inficiarla una volta approvata. È solo un meccanismo di elasticità della norma finanziaria che, ripeto, spero non si verifichi. Se rientra nei LEA sappiamo benissimo che non si verificherà, perché lo finanzieremo dai fondi della sanità e non più del fondo delle prime leggi.
Spero di aver chiarito il tutto.



PRESIDENTE

Grazie.
A questo punto, sospendiamo la discussione generale perché, come avevo preannunciato, c'era l'intesa di sospendere i lavori per una conferenza stampa che si svolgerà alle 12.30 nel grattacielo della Regione in via Nizza, avente come tema "Quarant'anni di diritti", e alle ore 13 con la "Festa del Piemonte" in Sala Viglione.
La seduta riprenderà alle ore 14 con la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.37)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.03 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1444 presentata dalla Consigliera Silvana Accossato, avente a oggetto "Posizione della Regione Piemonte in merito alla proposta di revisione della direttiva europea sulla qualità dell'aria"; interrogazione a risposta immediata n. 1450 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, avente a oggetto "Ospedale Maggiore di Chieri, come sostenere la cittadinanza del territorio alla luce delle scelte relative al reparto di Pediatria?"; interrogazione a risposta immediata n. 1451 presentata dalla Consigliera Monica Canalis, avente a oggetto "Futuro di ARPEA e salvaguardia dell'agricoltura piemontese" interrogazione a risposta immediata n. 1452 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, avente a oggetto "Disservizi sulle autostrade piemontesi: cosa farà la Regione?"; interrogazione a risposta immediata n. 1454 presentata dal Consigliere Ivano Martinetti, avente a oggetto "Nuovo tunnel del Tenda, ennesimo rinvio"; interrogazione a risposta immediata n. 1455 presentata dal Consigliera Sarah Disabato, avente a oggetto "Aggiornamenti sul possibile insediamento di un allevamento intensivo di suini a Ternavasso: quali azioni di tutela da parte della Giunta?".


Argomento: Tutela dagli inquinamenti atmosferici ed acustici

Interrogazione a risposta immediata n. 1444 presentata da Accossato inerente a "Posizione della Regione Piemonte in merito alla proposta di revisione della Direttiva europea sulla qualità dell'aria" (risposta scritta)

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1450 presentata da Magliano inerente a "Ospedale Maggiore di Chieri, come sostenere la cittadinanza del territorio alla luce delle scelte relative al reparto di pediatria?" (risposta scritta)

Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Interrogazione a risposta immediata n. 1451 presentata da Canalis, inerente a "Futuro di ARPEA e salvaguardia dell'agricoltura piemontese" (risposta scritta)

Argomento: Trasporti su gomma

Interrogazione a risposta immediata n. 1452 presentata da Avetta, inerente a "Disservizi sulle autostrade piemontesi: cosa farà la Regione" (risposta scritta)

Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta immediata n. 1454 presentata da Martinetti inerente a "Nuovo tunnel del Tenda, ennesimo rinvio" (risposta scritta)

Argomento: Zootecnia

Interrogazione a risposta immediata n. 1455 presentata da Disabato inerente "Aggiornamenti sul possibile insediamento di un allevamento intensivo di suini a Ternavasso: quali azioni di tutela da parte della Giunta?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con gli interroganti e le interroganti, verrà fornita risposta scritta da parte della Giunta su tutte le interrogazioni richiamate.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle ore 12.30.
Grazie e buona salute a tutti a tutte.



(Alle ore 14.06 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(Alle ore 15.01 il Consigliere Segretario Gavazza comunica che la seduta riprenderà alle ore 15.30)



(Alle ore 15.29 il Consigliere Segretario Gavazza comunica che la seduta riprenderà alle ore 15.40)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 16.05)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame progetto di legge n. 223, inerente a "Percorsi di accesso allo screening e alla diagnosi prenatale e introduzione del NIPT nell'Agenda di gravidanza" - Atto di indirizzo collegato (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del progetto di legge n. 223 inerente a "Percorsi di accesso allo screening e alla diagnosi prenatale e introduzione del NIPT nell'Agenda di Gravidanza", di cui al punto 6) all'o.d.g.
Nella mattinata odierna è cominciato l'esame del provvedimento; dopo lo svolgimento delle relazioni è iniziata la discussione generale, con l'intervento di alcuni Consiglieri.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale e chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Poiché la Giunta non intende intervenire, procediamo con l'esame dell'articolato.
Ricordo che il numero legale è 21.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Sull'articolo 2 non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Sull'articolo 3 non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Diamo atto a verbale che i Consiglieri Giaccone e Martinetti hanno espresso voto favorevole sull'articolo 3.
ARTICOLO 4 Sull'articolo 4 non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Sull'articolo 5 non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Sull'articolo 6 non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 Sull'articolo 7 non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Sull'articolo 8 insistono due emendamenti.
Emendamento rubricato n. 3) presentato da Frediani (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 4) presentato da Frediani (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Li illustro entrambi, tanto è molto veloce. Si tratta di un articolo che ha suscitato qualche discussione anche in Commissione e ci sono state delle audizioni. Parliamo della possibilità di far entrare all'interno dei punti nascita degli enti. In questo caso è già una riformulazione dell'articolo perché originariamente era diverso, quindi questa che vediamo in Aula è già una riformulazione, che però non ci soddisfa ancora pienamente per due motivi.
Il primo è il comma 1. "Al fine di sostenere psicologicamente le gestanti sia durante la gravidanza sia dopo il parto, le Aziende ospedaliere regionali possono inserire all'interno dei Punti nascita degli spazi informativi dedicati all'attività divulgativa che le associazioni accreditate specializzate nelle varie tipologie diagnosticate dai test prenatali possono offrire con le loro attività sociali".
Nel comma 2 si definiscono i criteri che consentono l'accesso di questi enti del terzo settore all'interno dei punti nascita.
Noi vediamo qualche problema. Il primo è proprio riferito a quel sostegno psicologico. Riteniamo che il sostegno psicologico debba essere fornito da persone che abbiano la competenza, quindi da professionalità e possibilmente da professionalità che si possono rinvenire all'interno della struttura dell'ASL. Dire che enti del terzo settore, senza specificare esattamente quali e con che tipo di formazione, possano accedere e a dare sostegno psicologico ci sembra assolutamente fuori luogo.
Inoltre, il problema è proprio l'ingresso di queste associazioni in luoghi in cui si dovrebbe avere contatto solamente con persone che abbiano professionalità particolari, quindi i medici, le ostetriche e persone che siano in grado di sostenere e dare corrette informazioni dal punto di vista scientifico.
Pertanto, abbiamo proposto due emendamenti: il primo, interamente abrogativo dell'articolo 8, e uno un po' più di mediazione, che invece chiede di introdurre all'interno dei punti nascita degli spazi dove le gestanti possano raccogliere informazioni e raccogliere anche i contatti delle associazioni cui potranno liberamente rivolgersi per approfondire alcune situazioni legate a possibili patologie diagnosticate.
Il tema è sempre quello che abbiamo già affrontato discutendo altri provvedimenti. Questo articolo 8 è già una sorta di mediazione, per crediamo che si debba fare un passo ulteriore, soprattutto dopo l'audizione, che molti colleghi ricorderanno, di alcune associazioni del terzo settore. Pertanto, proponiamo questi due emendamenti e speriamo che ci sia l'accoglimento, in primis, della prima firmataria e poi dell'Aula.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola la Consigliera Zambaia; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Intervengo per andare incontro all'Assessore Chiorino nell'espressione del parere della Giunta. Purtroppo, come la collega Frediani sa, siamo in difficoltà nel poter raccogliere queste due proposte di emendamento, perch l'articolo 8 costituisce proprio quel contrappeso etico di cui parlavo nei miei interventi precedenti. Di conseguenza, andare anche solo a modificare a limare o addirittura a togliere questo articolo creerebbe dei problemi che sono quelli risolti precedentemente per arrivare oggi alla discussione della legge. Lo dico senza mistero politico.
Purtroppo, i due emendamenti della collega Frediani non possiamo, a parer mio, accoglierli, mentre posso già preannunciare, per non prendere poi nuovamente la parola successivamente, che possiamo accogliere le due proposte di emendamento degli articoli successivi della collega Accossato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 8, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 9 Sull'articolo 9 non insistono emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 6) presentato da Zambaia (prima firmataria) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 1) presentato da Accossato (prima firmataria) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 2) presentato da Accossato (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 5) presentato da Zambaia (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con la votazione degli emendamenti.
Ricordo che la Consigliera Zambaia ha precedentemente espresso un parere favorevole sugli emendamenti n. 1) e n. 2) presentati dalla Consigliera Accossato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 10, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 11 Non sono stati presentati emendamenti all'articolo 11.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sull'articolo 14, relativo alle disposizioni finanziarie, è stato presentato un emendamento che dev'essere valutato in I Commissione.
Pertanto, sospendo i lavori dell'Aula per convocare la Commissione.
La seduta è sospesa e la I Commissione è convocata immediatamente in aula.
Grazie.



(La seduta, sospesa alle ore 16.31, riprende alle ore 16.48)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dopo l'esame in I Commissione, possiamo procedere con la votazione dell'emendamento n. 7).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) È stato depositato l'ordine del giorno n. 1198 presentato da Frediani Bertola, Magliano e Accossato, inerente a "Diastasi dei retti addominali: garantire informazione, prevenzione e cura alle donne affette da tale patologia - collegato PDL 223".
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

In realtà non so se lo voteremo, a meno che l'Assessore Chiorino non abbia avuto qualche indicazione dall'Assessore Icardi ma, a giudicare dalla sua espressione, direi di no.



PRESIDENTE

Lo sospendiamo?



FREDIANI Francesca

Lo lascerei collegato, ma non so se sia possibile illustrarlo e votarlo successivamente.



PRESIDENTE

Lo calendarizziamo e appena ci saranno le condizioni per votarlo, con il parere dell'Assessore competente, lo voteremo. È stato collegato perché fa parte della stessa materia.
Prego, collega Frediani.



FREDIANI Francesca

Vorrei illustrare l'ordine del giorno.
Si tratta di un atto d'indirizzo che ho condiviso nella stesura, più che altro nei contenuti, con la Consigliera Zambaia e anche con il Consigliere Cane, perché tempo fa abbiamo partecipato a un incontro informativo su questo tema e avevo già presentato anche un'interrogazione, alla quale aveva risposto, se non sbaglio, l'Assessore Marrone.
Si tratta di una patologia che riguarda principalmente, ma non solo, le donne che hanno partorito. Dico principalmente ma non solo, perché pu riguardare anche persone che, magari, hanno subito un incremento di peso notevole, quindi soffrono di obesità e hanno un dimagrimento improvviso successivo magari a una dieta o a un intervento, e comporta il distanziamento dei retti addominali. Nel caso di una gravidanza, nel momento in cui l'addome si amplia per dare spazio al bambino e nel momento in cui il bambino nasce, i muscoli retti rimangono separati da una linea che può avere dimensioni più o meno estese.
Il problema che abbiamo segnalato è, in primis, è un problema dal punto di vista informativo perché molte donne, dopo il parto, non sanno di soffrire di questa patologia. La definisco patologia perché sottolineo che non si tratta soltanto di un difetto estetico, ma si tratta di una patologia che incide anche sulla qualità della vita, perché ha delle conseguenze dal punto di vista posturale e altri impatti sulla quotidianità che le donne devono subire.
Il problema, quindi, è in primis informativo, ma poi rispetto al percorso da seguire. Molte donne non sanno come diagnosticare questa patologia e nemmeno come risolverla. Dopodiché, nelle varie Regioni, ci sono comportamenti diversi da parte del sistema sanitario. In alcune Regioni l'intervento è l'unica opzione di cura, l'unica opzione risolutiva, perch qualsiasi altra opzione non è risolutiva e, anzi, un tipo di attività fisica mirata sui muscoli addominali, può, addirittura, peggiorare la situazione.
Esiste un tipo di ginnastica definita ipopressiva, che però non risolve la situazione; anzi, se è eseguita male, può aggravarla. Ci possono essere anche conseguenze piuttosto gravi, che possono portare anche a interventi chirurgici eseguiti in emergenza.
Prima mi riferivo al fatto che il comportamento delle diverse Regioni è diverso, in alcune Regioni ci si può operare attraverso il Sistema Sanitario Nazionale, in presenza magari di ernia, piuttosto che di diastasi di quattro centimetri o più; nella nostra Regione non ci sono dei criteri definiti ed è il chirurgo che, di volta in volta, valuta e ci sono accordi fra i diversi chirurghi per cercare di applicare tutti le medesime condizioni.
L'atto d'indirizzo, in breve, che cosa chiede? Intanto ad attivarsi per rendere disponibili, all'interno dell'Agenda di Gravidanza e nei luoghi individuati come idonei, di concerto con le ASL, informazioni relative alla diastasi dei retti addominali, con indicazioni relative a sintomi prevenzione, percorsi di diagnosi, trattamento e cura.
Inoltre, chiede di sviluppare un tavolo di lavoro regionale nell'ambito dell'Assessorato alla Sanità, per definire un percorso che permetta ai medici di uniformare i criteri diagnostici in ambito regionale, sia a tutela dei pazienti sia dei medici.
Tra l'altro, bisognerebbe anche formare i medici per far conoscere questa patologia, perché molte volte le donne si sentono dire che si tratta di un problema estetico e non di un problema funzionale. Questo comporta ovviamente, un grave disagio psicologico per le donne, che non si sentono accolte né riconosciute.
Al terzo punto si chiede di avviare un'interlocuzione nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni per garantire a tutte le donne affette da questa patologia un accesso alle cure uniforme su tutto il territorio nazionale per evitare quel nomadismo tra regione e regione, per avere indicazioni chiare in merito e anche per evitare che molte donne, non riuscendo ad accedere al servizio pubblico, si rivolgano al privato. Ricordo che si tratta di interventi che hanno un costo medio che parte da 6.000 euro fino ad arrivare a 9.000-10.000 euro se si parla di una addominoplastica completa. Capite bene, quindi, che non tutte si possono permettere un intervento di questo tipo.
All'ultimo punto si chiede di avviare il percorso finalizzato a definire l'intervento come prestazione erogabile all'interno del Sistema Sanitario Nazionale, quindi riconoscere che siamo di fronte a una patologia e non a un semplice problema estetico (tra virgolette "semplice", perché poi anche i problemi estetici possono comportare disagio per le persone). Questa patologia ha un impatto sulla qualità di vita e anche sulla salute delle donne.
Il riconoscimento di questo disagio nell'ambito del sistema sanitario è un modo per cercare di risolverlo.



PRESIDENTE

Grazie.
Sospendiamo la trattazione dell'ordine del giorno n. 1198, che inseriamo nell'elenco degli atti d'indirizzo per una successiva calendarizzazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano, per dichiarazione di voto sulla proposta di deliberazione; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Sarò velocissimo.
Ho chiesto la parola per dichiarare l'astensione da parte del mio Gruppo.
Fornirò le ragioni di questa astensione citando Jérôme Lejeune, lo scienziato francese che scoprì per primo la mutazione cromosomica, quindi la trisomia 21. Dopo questa scoperta fu un grande sostenitore della vita in tutte le sue forme, nonostante tutto e tutti.
Così diceva questo scienziato francese che perse il Nobel proprio per questa sua posizione in favore della vita: "Gli spartani non avevano ancora certo inventato la diagnosi prenatale, però avevano deciso di esporre sul monte Taigete i neonati che apparivano loro incapaci di diventare nel futuro dei bravi soldati o di generare altri combattenti per il bene di Sparta. Questo è l'unico popolo della Grecia antica che sistematicamente abbia praticato uno spietato eugenismo. Di tutte le città della Grecia Sparta è anche l'unica a non aver lasciato all'umanità né uno scienziato né un artista e nemmeno un segno della sua grande potenza. Perch quest'eccezione nell'antica Grecia che pure ha lasciato segni miracolosi della sua civiltà? Forse gli spartani, senza saperlo, eliminando i loro neonati malati o troppo fragili, hanno ucciso i loro musici, i loro poeti i loro filosofi?".
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Zambaia, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Confrontandomi con il mio Capogruppo, il parere della Lega sull'ordine del giorno della collega Frediani è favorevole. Pertanto, se vogliamo velocizzare i lavori, per non ritrovarci nuovamente su questo punto la prossima settimana, perlomeno a nome del Gruppo Lega l'atto d'indirizzo si può votare.
Ripeto che la nostra indicazione è quella di un voto favorevole: non c'è un impegno di spesa, c'è solo una proposta nei confronti della Giunta regionale di iniziare un percorso di attenzione nei confronti di quelle donne che vivono una pesante problematica psicologica, oltre che fisica.
Il nostro suggerimento è quello di proseguire anche in quella votazione e di esprimere un'indicazione favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Sono un po' in imbarazzo, nel senso che eravamo in fase di dichiarazioni di voto e di votazione dell'intero testo per appello nominale.
Tuttavia, poiché il Gruppo di maggioranza mi chiede di porre prima in votazione l'ordine del giorno n. 1198, sia pure in ritardo, procederei in tal senso.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1198, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Mi sembra che ci sia l'intesa per sospendere i lavori della giornata.
Auguro a tutti una buona serata e un buon lavoro.
I Capigruppo sono pregati di venire in sala A per svolgere la loro riunione.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.04)



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