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Dettaglio seduta n.260 del 20/06/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.36 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interpellanze n. 1335; n. 1348, n. 1363 e n. 1376 presentate dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione indifferibile e urgente n. 1389 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi.
Chiedo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni e interpellanze di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, trasmessa via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo che per le interpellanze è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per cinque minuti, la risposta del componente della Giunta per altrettanti cinque minuti e la replica dell'interpellante per cinque minuti.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Trasporti pubblici

Interpellanza n. 1335 presentata da Magliano, inerente a "Quale politica sul trasporto pubblico locale è stata assunta dalla GTT dopo l'emergenza COVID-19 nella città di Torino?"


PRESIDENTE

Iniziamo con l'esame dell'interpellanza n. 1335.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Premetto che il settore del trasporto pubblico è stato tra i più travolti dagli effetti prodotti dalla pandemia, dai dati forniti da un'indagine effettuata in Italia, in questi ultimi anni, da Moovit, società sviluppatrice dell'app per la mobilità urbana più utilizzata in Italia e nel mondo. In merito al giudizio degli utenti circa i tempi di passaggio in fermata di bus e metro, emerge la percezione dell'inadeguata frequenza dei passaggi dei mezzi. Alla domanda posta agli utenti "che cosa ti incoraggerebbe a utilizzare più spesso i mezzi pubblici?" mediamente, nelle città italiane, il 48% degli utenti chiede mezzi meno affollati, il 25 tempi di viaggio inferiori e un 27% chiede mezzi più sicuri.
Dall'indagine sempre realizzata da Moovit a Torino emerge che la percezione del tempo d'attesa, da parte degli utenti dei servizi pubblici di trasporto, di un mezzo in fermata, sia mediamente di 12 minuti, mentre emerge che soltanto il 16% dei viaggi risulta effettuato con un tempo d'attesa in fermata inferiore ai cinque minuti.
Rilevato che il servizio di trasporto pubblico locale è operato a Torino da una società per azioni della Città stessa denominata "Gruppo Torinese Trasporti" (GTT), controllata tramite la finanziaria FCT Holding concessionaria del servizio di trasporto pubblico locale, sia nel territorio comunale sia nell'area metropolitana torinese, l'attività di monitoraggio del "Gruppo Torinese Trasporti" della soddisfazione del cliente è stata condizionata, in questi ultimi anni, dall'emergenza sanitaria relativa al COVID, che ne ha ridotto la capacità d'interazione con il cliente, inficiando il raggiungimento di un campione atto a definire una popolazione statisticamente significativa.
Atteso che nella "Carta della Mobilità 2022", realizzata da GTT, che rappresenta e regola i rapporti tra GTT e i suoi utenti, sono riportati i seguenti obiettivi principali: offrire una panoramica conoscitiva dell'azienda; fornire le informazioni utili alla fruizione dei servizi offerti; far conoscere gli obiettivi qualitativi e quantitativi dell'azienda, è stato recentemente attuato, dal Gruppo Torinese Trasporti un piano volto alla riduzione dei tempi di percorrenza dei mezzi, al fine di accelerare la frequenza di passaggio in fermata. È in fase di attuazione, da parte di GTT, un progetto di revisione delle linee urbane e suburbane con l'obiettivo di integrare i percorsi in un disegno complessivo più aderente all'attuale conformazione della città e alle esigenze di spostamento delle persone. Tali percorsi sono stati definiti sulla base dei dati riferiti ai reali spostamenti della cittadinanza, ricavati dalle indagini dell'Agenzia della mobilità piemontese, dalle registrazioni delle celle telefoniche TIM e dai dati di validazione del BIP (Biglietto Integrato Piemontese).
L'orario del servizio di trasporto urbano e suburbano GTT è organizzato secondo due modalità di passaggio: a intervallo e a orario.
Dato atto che la Carta della mobilità 2022 dà notizia che è stato programmato l'avvio, entro l'estate 2022, della collaborazione con le associazioni dei consumatori della programmazione per l'elaborazione di apposita indagine relativa ai servizi oggetto di "Carta della mobilità" con l'obiettivo di svolgerla entro la fine del 2022, considerato che le persone che si spostano sono il "mercato" al quale offrire il prodotto "trasporto"; che per poter agire in maniera efficace e puntuale sul mercato è necessaria la migliore conoscenza possibile dello stesso e che per cercare di soddisfare le esigenze delle cittadine e dei cittadini in materia di trasporti bisogna anzitutto conoscerle, interpello la Giunta regionale (mi si permetta di ringraziare l'Assessore Gabusi per la disponibilità che ha dato oggi a rispondere a tutte le interpellanze che avevamo in sospeso) per conoscere, nel dettaglio, quali sono state le efficienze ottenute da GTT a seguito dell'attuazione del piano avente come obiettivo la riduzione dei tempi di percorrenza dei mezzi adibiti ai servizi di trasporto pubblico nella Città di Torino.
Perché lo chiedo, Assessore? Perché hanno tagliato delle fermate dicendo che i passaggi sarebbero stati più frequenti. Questo ha creato dei problemi, ad esempio sull'asse di corso Belgio a Torino.
Per sapere quale sia lo stato di attuazione del progetto di GTT concernente la revisione delle linee di trasporto urbano e suburbano pubblico della Città di Torino, realizzato sulla base dei dati sui reali spostamenti della cittadinanza, di cui alle indagini che citavo prima.
Per sapere se e quando GTT abbia verificato che l'orario del servizio del trasporto urbano per le linee su gomma, comprese nella modalità passaggio che servono i quartieri non centrali della città, non sia superiore ai 15 minuti, cioè tutte quelle aree periferiche di cui tanto si parla durante le campagne elettorali e che poi, regolarmente, rischiano di vedere il servizio ridotto e non implementato, quindi dalle 7 del mattino alle 21, da lunedì a venerdì nel periodo di apertura scuole.
Per sapere se il Gruppo Torinese Trasporti abbia dato formalmente corso alla collaborazione con le associazioni dei consumatori per la programmazione e l'elaborazione delle indagini relative ai servizi oggetto di Carta della Mobilità 2022 e quali sono stati, in caso affermativo, le tematiche affrontate.
Insomma, già con la Giunta Appendino e oggi con la Giunta Lorusso, si porta a compimento un piano di razionalizzazione delle linee. Spesso, quando sentiamo la parola "razionalizzazione" non ci viene in mente più efficienza, ma minor servizio per i cittadini.
È per questo che ci siamo permessi di interrogare l'Assessore e, quindi, la nostra Agenzia.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Magliano.
I dati sono tanti e anche le domande, per cui leggerò la risposta stranamente rispetto alle mie abitudini, per essere preciso e puntuale.
Credo che ci sarà parziale soddisfazione da parte del Consigliere, visto che, come potrà comprendere anche delle risposte, ci sono piani in fase iniziale d'attuazione, quindi anche la verifica da parte dei nostri Uffici è all'inizio. Pertanto, non si possono avere risultati puntuali. Su altri casi che leggerò, invece, ci sono dati statistici molto precisi.
Il trasporto pubblico locale torinese è in ripresa. Il 2023 conferma la crescita del numero di passeggeri nell'ambito cittadino, nel confronto 2021 e 2022, anni segnati dalla pandemia, con un +29%. Anche le vendite di titoli di viaggio, nei primi mesi del 2023, confermano la crescita rispetto al precedente anno, +21,5. Sappiamo che non sempre l'aumento dei passeggeri corrisponde a un aumento di titoli di viaggio, purtroppo.
Nel corso del 2023 la Regione Piemonte ha attivato una campagna di controllo a seguito di alcune segnalazioni pervenute da parte degli utenti sulla regolarità ed efficienza del servizio urbano erogato da GTT. Le attività di controllo, in particolare, si sono focalizzate sul rilievo di frequentazioni e frequenza dei passaggi su linee tramviarie (4, 15 e 16) e su alcune linee bus principali (11 e 56), nelle fasce orarie che vanno dalle 7 alle 9 (ora di punta), dalle 9 alle 10.30 e dalle 12 alle 14 e dalle 16 alle 18.30 (ora di punta).
Sono stati rilevati i passaggi di linee a "intervallo", per i quali è previsto un passaggio cadenzato e non secondo tabelle orarie predefinite.
Gli indicatori di puntualità risultano essere assolutamente soddisfacenti soprattutto per i servizi ad alta frequenza. Aumentando la frequenza, gli indicatori di puntualità tendono a peggiorare.
Gli indicatori di riempimento, invece, sono meno soddisfacenti: molti veicoli viaggiano al di sotto del 50% della capienza e pochi vicino al limite della capienza. Se, a prima vista, ciò rappresenta un vantaggio in termini di comfort di viaggio, gli indicatori di riempimento sono comunque bassi anche quando i veicoli presentano ritardi più o meno pronunciati. Ci è indice di una bassa attrattività del servizio, più che di una sua marcata efficienza.
Rispetto al quesito n. 1) dell'interrogazione (che non vi leggo per evitare di perdere tempo), rispondo che gli interventi in programma sono definiti dal documento "Nuovo Trasporto Torino", che prevede una riorganizzazione del servizio con 700 milioni di lavori, prolungamento della metropolitana con altre quattro stazioni, due linee tramviarie e 30 chilometri di binari in più. Un programma molto ambizioso che ha un obiettivo che traguarda al 2027, anno in cui si prevede, secondo questo piano, un aumento dei passeggeri che arriva a sfiorare un milione e 443 mila passeggeri.
L'aumento delle performance ha come conseguenza l'aumento della produttività del personale viaggiante, da cui ne deriverebbe una riduzione dei costi di gestione.
Fra gli interventi migliorativi vi è un aumento delle velocità commerciali delle linee. In questo caso, come potrà ben capire il Consigliere l'efficienza del piano dovrà e potrà essere misurata nel tempo (non vi sono ancora quegli investimenti che consentono alla Regione di poterne misurare la sua capacità).
Il quesito n. 2) dell'interrogazione chiede quale sia lo stato d'attuazione da parte del Gruppo GTT sulla revisione delle linee di trasporto urbano. La rete di trasporto pubblico e urbano e suburbano della Città di Torino è in continua evoluzione: con le due nuove stazioni della metropolitana (Italia 61 e Bengasi) sono state riorganizzate le linee di superficie basandosi sull'analisi della domanda registrata dalle celle telefoniche.
Gli interventi attuali riguardano: la gestione tranviaria della linea 10 anche nelle giornate estive (dall'inizio di maggio); l'avvio del servizio aggiuntivo verso il CAAT. Ulteriori interventi di riorganizzazione riguarderanno la zona nord-est della città nei Comuni di San Mauro e Mappano, i potenziamenti verso il grattacielo della Regione Piemonte e le stazioni Grosseto e Rebaudengo. Anche in questo caso, alcuni interventi sono appena iniziati, altri sono in divenire, quindi come prima la Regione Piemonte e la Sezione controllo, che abbiamo potenziato con un dirigente a pieno servizio, potranno monitorarli nel tempo.
Il quesito n. 3) dell'interrogazione chiede se GTT abbia verificato che l'orario del servizio del trasporto urbano per le linee su gomma, comprese nella "modalità passaggio", non sia superiore ai 15 minuti.
Nella configurazione attuale del servizio, tutte le linee autobus "a intervallo" nella fascia di punta del mattino (7-9) hanno passaggi che rientrano nel limite di 15 minuti, con un intervallo medio pari a 10,5 minuti. Nella punta serale (16-20) l'intervallo medio è pari a 13 minuti cinque linee (pari al 16% del totale) superano i 15 minuti, con uno scostamento medio di un minuto. Nella fascia morbida (9-16), l'intervallo medio di passaggio è pari a 15 minuti; nove linee (pari al 29% del totale) superano i 15 minuti, con uno scostamento medio di due minuti e mezzo.
Infine, nella fascia 20-21, a seguito delle mutate esigenze di mobilità della popolazione e del reale utilizzo delle linee, si sono rivisti i programmi d'esercizio delle linee e al momento l'intervallo di passaggio medio è pari a 21 minuti.
L'80% delle linee monitorate da Regione Piemonte ha capolinea periferici.
Il ritardo superiore a 15 minuti è stato registrato nell'1,2% dei casi. Al contrario, nel 29,3 % dei casi è stato registrato un intervallo, tra i passaggi, inferiore a cinque minuti.
Il quesito n. 4) dell'interrogazione, l'ultimo (naturalmente poi fornirò la risposta in forma scritta, perché immagino che tutti questi numeri creino anche un po' di confusione) chiede di sapere se GTT abbia dato formalmente corso alla collaborazione con le associazioni dei consumatori. La collaborazione di GTT con i consumatori è confermata, come previsto dal "Contratto di servizi della mobilità urbana e metropolitana di Torino e della relativa Carta della mobilità".
Nel corso di una riunione del 7 ottobre 2022, presso l'Agenzia della mobilità piemontese, sono state concordate l'esecuzione delle attività di cui alla lettera f) dell'articolo 2, comma 461 della legge 244/2007, le progettualità delle associazioni dei consumatori finanziabili con il contratto dei servizi di mobilità urbana e metropolitana di Torino.
Nel corso della seduta GTT ha accolto le progettualità presentate dalle associazioni e definito gli importi per finanziare tale attività. Le attività sono: attivazione della procedura di conciliazione paritetica (praticamente conclusa) e unica indagine di customer satisfaction tra tutte le associazioni (era previsto un incontro ieri). Le linee concordate, di fatto, sono queste.
Naturalmente il tavolo si è dato appuntamento a dopo l'indagine della customer satisfaction per gli interventi che necessitavano.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Ha chiesto di replicare alla risposta, il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la puntualità nella risposta. Sarà nostra cura acquisire ciò che lui ci ha posto con puntualità e verificarlo con i cittadini e con le associazioni dei consumatori. Anche perché, rispetto a questo quadro di efficienza e di rispetto degli orari e dei passaggi negli orari di punta, piuttosto che nelle aree più scariche della giornata, noi abbiamo sensibilità e fondamentalmente anche segnalazioni diverse e, come avremo modo di vedere nelle successive interpellanze, anche alcune preoccupazioni sulla capacità dell'attuale governance di GTT di fornire un servizio adeguato.
Bene che si ragioni di metropolitana e di quattro fermate in più (metro 2) ma dobbiamo garantire i servizi soprattutto in quelle aree periferiche che a nostro giudizio, necessitano di maggiore attenzione (lo vedremo poi con un'interpellanza successiva).
Ringrazio l'Assessore e, come giustamente diceva, terremo alta l'attenzione rispetto alla nostra attività di controllo rispetto all'Agenzia affinch quanto riportato da GTT corrisponda al vero, anche perché le segnalazioni che ci sono giunte non parlano di questo tipo di efficienza e di efficacia del servizio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per la replica.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali - Trattamento economico e normativo del personale

Interpellanza n. 1348 presentata da Magliano, inerente a "La mancata concessione dei finanziamenti e dei contributi regionali, in conto capitale, previsti dalla legge regionale 17 gennaio 2008, n. 2 per la realizzazione di opere afferenti alla navigazione interna e al relativo demanio penalizza la Città di Torino"


PRESIDENTE

Si proceda con l'esame dell'interpellanza n. 1348.
Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Attraverso la legge regionale n. 2 del 17 gennaio 2008, "Disposizioni in materia di navigazione interna, demanio idrico della navigazione interna e conferimento di funzioni agli Enti locali", la Regione ha proceduto al riordino e disciplina della navigazione (qui riporto tutte le mansioni che questa legge porta con sé.) Ai sensi dell'articolo 4 ("Funzioni della Regione") della legge regionale 2/2008, competono alla Regione, tra l'altro, le seguenti funzioni amministrative settoriali: a) la programmazione di settore e la definizione degli indirizzi in materia di conservazione e valorizzazione dei beni e delle opere della navigazione interna; b) l'erogazione di contributi e il finanziamento a favore degli enti locali, anche in forma associata, per interventi sulle opere e vie di navigazione, nonché sul relativo demanio idrico della navigazione interna.
Ai sensi dell'articolo 13 ("Interventi regionali per la realizzazione di opere afferenti alla navigazione interna e al relativo Demanio") della suddetta legge 2/2008, è previsto che la Regione, al fine di integrare le funzioni turistiche e ricreative del territorio con le esigenze della protezione dell'ambiente e della valorizzazione del paesaggio, conceda finanziamenti e contributi in conto capitale, anche sino alla concorrenza dell'importo totale dell'opera (e qui fa l'elenco dei soggetti che posso essere interessati), che si fanno carico della realizzazione di infrastrutture pubbliche e loro opere accessorie afferenti alla navigazione interna, nonché degli interventi volti alla sicurezza, alla riqualificazione e alla valorizzazione dei beni del demanio idrico.
Il testo continua a citare la norma, che per brevità non riporterò.
È previsto, altresì, che la Giunta regionale stabilisca le modalità per la redazione, la presentazione e l'accoglimento dei progetti, i tempi di realizzazione delle opere, le modalità di erogazione dei finanziamenti e dei contributi, nonché le modalità di rendicontazione delle spese sostenute.
Si tenga conto che ai sensi dell'articolo 6 ("Funzioni amministrative dei Comuni") sono state assegnate ai Comuni, tra l'altro, le competenze settoriali afferenti. Per maggior completezza, nel testo dell'interpellanza preciso quali sono le competenze dei Comuni.
A seguito della piena del novembre 2016, che aveva interessato anche l'area fluviale navigabile del fiume Po compresa tra i tratti della Città di Torino e del Comune di Moncalieri, il servizio turistico di navigazione era stato sospeso a causa dei danni subiti dalle strutture di imbarco esistenti e alla perdita delle due imbarcazioni allora utilizzate per il servizio di trasporto (denominate Valentino II e Valentina II).
La Città di Torino ha recentemente reso noto che tale tratto fluviale del fiume Po tornerà navigabile grazie a un progetto realizzato per il capoluogo piemontese da Hydrodata (facente parte del Gruppo Alperia azienda leader nel campo delle energie rinnovabili), che permetterà il ritorno della navigazione tra Borgo Navile (Comune di Moncalieri) e i "Murazzi" (Comune di Torino), mediante il ripristino degli approdi esistenti e la realizzazione di un nuovo imbarco in corrispondenza della passerella "Turin Marathon", con funzione di rimessaggio e ricovero in sicurezza dei battelli in caso di piena.
Insomma, ce la siamo presa un po' comoda dal 2016 al 2023! Per i futuri battelli è stato ipotizzato un tipo di alimentazione ibrida (insomma, sono stati previsti battelli sostenibili).
Da molteplici anni l'articolo 13 ("Interventi regionali per la realizzazione di opere afferenti alla navigazione interna e al relativo Demanio") della legge di cui parlavamo prima non trova, negli stanziamenti dedicati del bilancio regionale, le coperture economiche idonee a sostenere quei Comuni piemontesi, come nel caso del Comune di Torino, che si fanno carico della realizzazione di infrastrutture pubbliche e loro opere accessorie afferenti alla navigazione interna piemontese.
Ai sensi dell'articolo 10 ("Ripartizione dei canoni di concessione demaniale") della legge regionale 2/2008, è previsto che i Comuni ricadenti in un bacino demaniale debbano trasferire alla Regione l'80% annuo dell'introito dei proventi dei canoni delle concessioni rilasciate per l'occupazione dei beni demaniali, mentre il restante 20% rimane introitato dai Comuni per l'esercizio delle funzioni amministrative di gestione della navigazione interna e del relativo demanio idrico, per gli interventi di manutenzione e valorizzazione del patrimonio demaniale, nonché per il finanziamento dei progetti di recupero (nel testo dell'interpellanza cito ancora parti di legge che spiegano quali sono i rapporti degli interventi tra Comune e demanio).
La Città di Torino non è compresa nell'elenco dei Comuni piemontesi ricadenti in un bacino demaniale individuato dalla Regione (peraltro sarebbe importante capirne anche le ragioni). La Città di Torino, per la realizzazione dell'intervento progettuale volto al ripristino del servizio turistico di navigazione sul Po, non potrà accedere ai finanziamenti e ai contributi regionali previsti dall'articolo 13 ("Interventi regionali per la realizzazione di opere afferenti alla navigazione interna ed al relativo Demanio") della legge regionale 17 gennaio 2008, n. 2, stante la mancanza di stanziamenti dedicati sul capitolo di riferimento del bilancio regionale (quindi non può afferire, né vi sono risorse in tal senso, immagino per scelta).
I disposti normativi dell'articolo 13 ("Interventi regionali per la realizzazione di opere afferenti alla navigazione interna ed al relativo Demanio") della legge regionale 17 gennaio 2008, n. 2, rivestono indubbiamente un'importanza strategica per la valorizzazione, anche ai fini turistici, di tutte quelle aree lacuali e fluviali interessate dalla navigazione interna, così come denotano le decine di interventi realizzati in passato sul territorio piemontese dalla Giunta regionale nella VI Legislatura (1995-2000) e nella VI Legislatura (2000-2005).
Alla luce di questo, interpello la Giunta regionale per sapere a quanto ammontino gli introiti della Città di Torino derivanti dai proventi per il rilascio di concessioni relative all'occupazione dei beni appartenenti al demanio della navigazione interna piemontese, relativi all'annualità 2021 per conoscere quali siano i motivi che impediscono: a) la non attuazione dei disposti, di cui all'articolo 13 ("Interventi regionali per la realizzazione di opere afferenti alla navigazione interna e al relativo Demanio") della legge regionale 2/2008, relativi alla concessione di finanziamenti e di contributi in conto capitale volti alla realizzazione di opere afferenti alla navigazione interna e al relativo demanio; b) la non applicazione dei disposti, anche solo a favore di quei Comuni piemontesi tra i quali la Città di Torino, non ricadenti nell'ambito di un bacino demaniale individuato dalla Regione; c) il perseguimento degli obiettivi regionali previsti dalla legge regionale 2/2008, volti a investire sul sistema regionale della navigazione interna, una realtà strettamente collegata e integrata, da tempo, con le funzioni turistiche e ricreative del nostro territorio.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
In questo caso, sarò molto più veloce, anche perché il Consigliere Magliano ha fatto un quadro molto dettagliato della situazione.
Non risponderò sul motivo per cui la Città di Torino è rimasta un unicum né perché introita tutte le risorse che, tra l'altro, non siamo riusciti a comprendere a quanto ammontino per il 2021 (dunque, questa risposta mancherà). Credo che il motivo sia politico: parliamo di una legge che dal 2009 non è più finanziata e che vede Torino in una gestione particolare e separata, probabilmente per una scelta politica dell'epoca (peraltro, non so neanche a chi si rifaccia), che ha responsabilità nel passato, ma che certamente non è stata modificata.
Ancor più grave, se così possiamo definirlo, è il mancato finanziamento dal 2009 di quel capitolo: parliamo di 14 anni in cui, di fatto, quel capitolo è rimasto a zero.
Una nota positiva, però, la voglio sottolineare: sia nell'ultimo anno con l'Assessore Lapietra (mi riferisco all'unico anno dopo il COVID in cui abbiamo potuto collaborare), sia in diversi incontri con l'Assessore Tresso, si è fortunatamente riparlato di navigazione, anche su spinta dell'Autorità di bacino per il fiume Po, che ha proposto una serie di progetti.
Pertanto, siamo andati di nuovo a rivalutare gli attracchi e ci siamo messi a disposizione, senza immaginare un finanziamento di questa natura, ma immaginando un finanziamento generico e generale. Al netto delle norme che vengono un po' disattese o che non vengono finanziate da anni attraversando tre o quattro legislature e accomunando, quindi, un po' tutti i colori politici, crediamo che vi sia l'esigenza di riparlare di navigazione proprio nel momento in cui Torino volge il suo sguardo anche al turismo e non solo al trasporto pubblico locale.
Riteniamo, dunque, che quanto approcciato e predisposto dal Comune di Torino, sia pure con qualche mese di ritardo, possa essere un dato positivo. Naturalmente, ribadiamo formalmente la collaborazione con il Comune di Torino, che in questo caso credo abbia sfruttato o elaborato un progetto all'interno del PNRR che gli consentirà di riqualificare una parte del tratto del fiume. Noi crediamo che una specificità del Comune sia anche legata all'utilizzo del fiume da parte di altri (i canottieri, per intenderci, o altre associazioni e mondi che afferiscono al bacino del fiume Po) e che quindi sia legittimo che il Comune abbia una predominanza e una prevalenza. Abbiamo non solo l'autorità idraulica di AIPO, ma anche la volontà e la capacità di collaborare, se ci fossero progetti che ci vedono coinvolti o che ci vedrebbero coinvolti.
Devo dire che sia con l'Assessore Lapietra sia con l'Assessore Tresso c'è un buon rapporto di collaborazione, quindi anche in quest'Aula ribadisco formalmente la nostra disponibilità a collaborare.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Ha chiesto di replicare alla risposta il Consigliere Silvio Magliano; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente, e ringrazio l'Assessore.
Leggerò con attenzione la nota, ancorché breve, però il tema politico rimane, nel senso che oggi abbiamo, dal 2016, un abbozzo di progettualità che dovrà vedere il fiume che attraversa la nostra città navigabile e in modo sostenibile con battelli elettrici e ci mancherebbe. È però evidente che su questo, forse, dovremmo immaginare poi un ritorno agli investimenti non solo esclusivamente sulla città di Torino, della quale mi onoro di essere stato Consigliere comunale, ma su tutto il nostro territorio, anche perché possiamo immaginare una percorrenza dal punto di vista della navigabilità, ancorché vi siano innegabili problemi legati sulla siccità.
Tuttavia, è un'altra modalità di trasporto che può avere sia finalità turistiche sia, come accade in altre città del nostro Paese, anche finalità commerciali e di sviluppo.
Pertanto, accolgo con grande attenzione e interesse le sue parole rispetto a una rinnovata intenzione della Regione Piemonte di provare a mettere risorse e mi auguro che siano finalizzate nel modo migliore, affinché anche questa tipologia di attività venga sostenuta, in particolare per il capoluogo piemontese, che non può non avere questa tipologia di servizio soprattutto dopo tutto ciò che è capitato.
Per questo, Assessore, la ringrazio. Sarebbe opportuno e interessante fare un approfondimento dello stato dell'arte legato alla navigabilità nel nostro territorio piemontese sia per i fiumi sia per i laghi e provare anche su questo a prevedere ulteriori investimenti.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per la replica.


Argomento: Norme generali sui trasporti

Interpellanza n. 1363 presentata da Magliano, inerente a "Contratto dei servizi di mobilità urbana e metropolitana di Torino - periodo 2012-2027. Le politiche aziendali assunte dal Gruppo Torinese Trasporti nei confronti del proprio personale stanno andando nella direzione giusta?"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interpellanza n. 1363.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Leggo direttamente l'interpellanza.
"Premesso che, attraverso il 'Contratto dei servizi di mobilità urbana e metropolitana di Torino - periodo 2012-2027', la GTT S.p.A. è stata individuata quale soggetto concessionario per la gestione" - e faccio l'elenco di tutte le reti gestite da GTT - la società GTT S.p.A., ai sensi del contratto sottoscritto, è tenuta ad osservare nei confronti dei propri dipendenti: le norme e i contratti nazionali di lavoro autoferrotranvieri internavigatori (TPL - Mobilità) vigenti gli accordi decentrati e aziendali, che disciplinano lo stato giuridico, il trattamento economico e le condizioni previste nei contratti integrativi aziendali l'orario di lavoro e il trattamento previdenziale delle categorie di lavoratori addetti alle diverse funzioni necessarie per l'erogazione dei servizi oggetto del contratto.
Evidenziato che tra i valori di GTT, espressi nei documenti ufficiali del gruppo, si riportano 'la centralità della persona, l'efficienza economica e l'efficacia, il rispetto e la tutela dell'ambiente, l'orientamento al dialogo, la correttezza negoziale e la trasparenza e la responsabilità sociale'. L'organizzazione sindacale FAISA-CISAL evidenzia la presenza nell'ambito dei processi lavorativi aziendali di GTT, di alcune criticità che comportano serie problematiche a danno soprattutto delle lavoratrici e dei lavoratori aventi la qualifica di 'operatore d'esercizio' (autisti dei mezzi adibiti al trasporto pubblico locale).
Constatato che" - e qui vado a riprendere ciò che dice il sindacato che ha avuto modo di confrontarsi con l'attuale Giunta della Regione Piemonte "il numero degli operatori di esercizio GTT adibiti alla guida dei mezzi del trasporto pubblico locale urbano della Città di Torino risulta essere sottodimensionato rispetto al numero dei turni di servizio attualmente realizzati dall'azienda;".
E ci giunge notizia di neoassunti che si licenziano dopo poche settimane o altri autisti che stanno dando le dimissioni.
"Il fatto, oltre a creare problematiche nei servizi di trasporto aziendali offerti, costringe gli uffici SPEV (uffici programmazione giornaliera del servizio urbano) a coprire la carenza di organico con l'assegnazione di turni straordinari in maniera strutturale e continua, compromettendo quindi, la normale ciclicità dei turni diverso personale rimane alla guida dei mezzi" - questo sostiene il sindacato - per 9-10 ore con comprensibile calo della necessaria attenzione e reattività con un aumento dello stress psicofisico sovente l'organizzazione dei turni predisposta dall'azienda impedisce a tale personale di poter consumare i pasti offerti nella mensa aziendale senza che sia loro riconosciuta la possibilità di usufruire della Tessera itinere Ticket Restaurant, così come avviene per altri dipendenti spesso sono assegnati turni straordinari a quel personale con patologie cliniche accertate dal medico competente, proprio in quelle fasce d'orario con limitazioni e orari previsti dalla prescrizione medica gli straordinari sono spesso assegnati ai lavoratori, anche per l'attività lavorativa espletata nei turni part-time e nei turni fissi individuati per motivi privati, superando gli accordi aziendali sindacali l'organizzazione del lavoro aziendale degli operatori di esercizio continua a produrre, annualmente, diversi casi di inidoneità alla mansione di guida dei mezzi adibiti al trasporto pubblico la ricollocazione del personale inidoneo nei bacini aziendali risulta oramai problematica, dal momento che tali servizi o risultano saturi, come il settore parcheggi, o sono dall'azienda, di fatto, esternalizzati, come il settore del controllo biglietti". Insomma, coloro che non possono più pilotare potrebbero andare a lavorare in quei settori, che però sono stati esternalizzati.
"La dirigenza aziendale, in controtendenza rispetto alle problematiche sopra citate, ha presentato alle organizzazioni sindacali una piattaforma che prevede un cospicuo aumento delle medie lavorative degli operatori di esercizio, al fine di ottenere un ulteriore aumento produttivo.
Atteso altresì che" - e qui riporto alcune nuove preoccupazioni da parte del sindacato - "non è chiaro se il progetto dell'attuale amministrazione aziendale GTT sia indirizzato a un reale rilancio in termini di efficientamento di sicurezza e qualità del servizio offerto alla cittadinanza o sia semplicemente quello di razionalizzare e ridurre il personale degli operatori di esercizio, con un conseguente sub-affidamento del servizio vettori privati l'attuale organizzazione del lavoro degli operatori di esercizio continua a produrre patologie limitanti, nonché inidonei provvisori e definitivi alla mansione di guida dei mezzi l'incremento produttivo chiesto dall'azienda non va certo in una direzione di soluzione virtuosa del problema a medio e lungo termine, ma solo a cercare di risanare, a breve termine, il bilancio aziendale.
Rilevato che, al fine di facilitare la gestione del Contratto dei servizi di mobilità urbana e metropolitana, è stata prevista la costituzione di un 'Comitato tecnico di gestione del Contratto - servizio di TPL urbano e suburbano' avente funzione di assistenza alle parti contrattuali (GTT trasporti e Agenzia della mobilità piemontese) nella gestione e monitoraggio permanente dei servizi".
Tralascio tutto il tema del benessere, che è riportato all'interno dell'interpellanza e vado al dunque.
"Interpello per conoscere se l'Agenzia sia al corrente del fatto che il numero degli operatori d'esercizio di GTT impiegati nella guida dei mezzi di trasporto pubblico locale urbano della Città di Torino sia sottodimensionato rispetto al numero dei turni di servizio per sapere se l'Agenzia intenda chiedere delucidazioni a GTT in merito alla programmazione e gestione dei turni e degli straordinari e per conoscere quali e quanti siano stati i subaffidamenti delle parti del servizio e dell'attività dei servizi connessi all'oggetto della concessione autorizzati da Agenzia della mobilità piemontese se GTT abbia realizzato eventuali riduzioni di posti di lavoro derivanti da mutamenti di sistemi di esercizio, limitazione o soppressione di servizi a far data dall'annualità 2019 se siano stati, in caso affermativo, affrontati prima di renderli operativi dalla concessionaria, dalle organizzazioni sindacali e dal Comune di Torino, così come previsto dal comma 21 dell'articolo 6 del contratto quali siano stati i processi di armonizzazione del trattamento del personale messo in essere da GTT, sempre ai sensi del contratto quali siano le sanzioni applicate dall'Agenzia della mobilità piemontese nei confronti di GTT, nonché l'ammontare economico articolato delle stesse afferenti alla violazione degli obblighi previsti dalla Sezione 2 del contratto".
Insomma, siamo preoccupati dell'attuale gestione e chiediamo, attraverso l'Agenzia della mobilità piemontese, di capire se anche la Regione ha queste preoccupazioni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
All'interno di GTT operano 4.074 persone; il 50% è personale viaggiante (dato del 31 maggio 2023).
Questo personale è impiegato sulla rete urbana e suburbana ed extraurbana per garantire il servizio a oltre a 237 milioni di passeggeri GTT.
In ambito urbano e suburbano, il 2019 ha registrato una produzione di 40 milioni di chilometri effettuati sulla rete di superficie, garantita dal 2.123 autisti in media. Di questa produzione chilometrica, 33 milioni di chilometri sono stati autoprodotti. Nel 2022, la produzione chilometrica ha subito una flessione, arrivando a 37.076.000, quasi tre milioni di chilometri in meno, di cui 32.558.075 autoprodotti. Questo ha comportato l'adeguamento dell'impiego di autisti: 2.026 (media). Il limite del 30% del sub-affidamento a vettori terzi è stato rispettato. Nel documento cartaceo compare anche quali sono le società, che sono elencate.
In virtù dell'accordo aziendale del 1° aprile 2022 sull'armonizzazione del personale della Società CA.NOVA in GTT, è stato possibile acquisire i contratti di lavoro senza soluzione di continuità di 189 lavoratori, con benefici in termini di organizzazione e produttività del lavoro per GTT e garantendo a quel personale un migliore trattamento economico e normativo.
In merito all'aspetto della consumazione del pasto in giornata lavorativa ogni dipendente GTT ha la possibilità di un pasto giornaliero presso le mense aziendali presenti sui cinque siti urbani. Chi opera in un luogo di lavoro privo di mensa aziendale ha in dotazione una tessera che consente la fruizione della "Mensa diffusa" presso esercizi commerciali convenzionati.
Questi sono aspetti che l'Agenzia della mobilità non controlla, ma di cui è informata, e che rientrano, come si dice nella trattativa sindacale e aziendale.
I sub-affidamenti, di cui è stato chiesto conto, delle parti del servizio e/o dell'attività e dei servizi connessi all'oggetto della concessione autorizzati da Agenzia della mobilità nei confronti di GTT, con i relativi atti dirigenziali, sono i seguenti: Bus Company, Cavourese, Giachino e Miccolis.
Nel testo scritto compare l'elenco di tutti i soggetti che sono avallati da parte di Agenzia della mobilità piemontese con apposite determine.
Già in passato la società GTT ha provveduto ad affidare in subappalto l'esercizio di alcune delle linee a minore frequenza del Contratto dei servizi di mobilità urbana e metropolitana di Torino. In particolare, con appalto GTT n. 72/20161, la società ha provveduto al subaffidamento fino al 31 dicembre 2021 di alcune linee, che citiamo: CH1, CH2, 22, 24, 36 Paracca (l'elenco completo è nel testo scritto) e al Raggruppamento temporaneo d'imprese comprendente la società SADEM, Cavourese, Autolinee Giachino, Bus Company, Autoindustriale Vigo, Tundo. Da tale Raggruppamento successivamente è uscita la Società Autoindustriale Vigo, che è stata incorporata nella Società Cavourese e, in parte, sostituita dalla società Autolinee Nuova Benese.
Le linee oggetto del sub-affidamento hanno subito modifiche nel corso degli anni e il contratto è stato più volte prorogato.
La società ha provveduto al sub-affidamento di altre linee con l'appalto n.
41/2018 nel Raggruppamento Temporaneo di Imprese, che ha subito modifiche ma tralascerei la cronistoria.
Questo è quanto rispetto ai subappalti. L'Agenzia ha appurato, ha avallato e ha acconsentito, il tutto rientra nel limite del 30%.
L'opportunità aziendale di procedere ai subappalti sul servizio è un'opportunità che non sta a noi valutare, ma rientra in quelle opportunità che la norma ci consente. Quello che, invece, risulta più facile da controllare ed è anche opinabile è la riduzione dei chilometri eserciti.
Abbiamo una sensazione e abbiamo anche un monitoraggio che ci dice che probabilmente, anche durante il periodo subito immediatamente dopo il COVID, ci sono state difficoltà a esercire tutti gli chilometri in programma per carenza di autisti di mezzi, che, tra l'altro, è una carenza che si rileva non solo in GTT ma in tutta Italia.
Per quanto concerne le sanzioni conseguenti alle violazioni degli obblighi contrattuali, si riscontra che MP ha contestato l'Azienda e le seguenti penali: 2019 e 2020, zero; 2021, 73.500 euro; 2022, 115.000 euro; 2023 ancora nulla, siamo solo a maggio.
Nel 2019 non c'eravamo noi ma, al di là delle battute, è importante ricordare che, soprattutto che nel 2020, nel 2021 e, in parte, nel 2022 l'articolo 92, comma 4 bis del decreto legge 17 marzo 2020 "Misure di potenziamento al servizio sanitario nazionale a sostegno economico alle famiglie rispetto al tema COVID" non consentiva di apportare decurtazioni anzi, aveva imposto agli enti affidanti di pagare vuoto per pieno tutto il servizio proprio per compensare il mancato introito della bigliettazione.
I dati possono risultare freddi, però credo che in questi dati ci sia una chiara connotazione di un modus operandi, una scelta che AMP ha fatto anche con queste sanzioni, che sono, direi, più simboliche che effettive.
Tuttavia, l'Agenzia ha cercato di lanciare un messaggio puntuale rispetto a quegli inadempimenti e a quei servizi che la gente ci segnala.
Nell'ultimo periodo, come ho già detto nell'interrogazione precedente abbiamo attivato un canale diretto al monitoraggio di queste segnalazioni in maniera che ci sia una risposta puntuale anche per gli utenti.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano per la replica.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Su questo sarà importante per noi leggere puntualmente tutti i dati dell'Assessore, ma rimaniamo con alcune domande che forse sono domande che albergano anche un po' nelle preoccupazioni di chi oggi gestisce la delega dell'Assessore Gabusi.
È adeguato il numero di dipendenti che in questo momento stanno pilotando i nostri mezzi e che trasportano i cittadini torinesi e piemontesi? Sono pagati abbastanza? Stiamo chiedendo loro turni troppo onerosi? Hanno il welfare aziendale come tutti gli altri dipendenti di GTT? Siamo in grado di tutelarli e difenderli? Ricordo che il numero di aggressioni ai dipendenti che guidano i mezzi di trasporto pubblico sono in aumento.
Vorrei soffermarmi su un punto. Se uno di questi dipendenti, a seguito di visita medica, non è più in grado di guidare, una volta veniva dirottato o posto su altri servizi (in ticketing piuttosto che al controllo dei biglietti sul mezzo pubblico).
Dato che quel servizio è stato esternalizzato, cioè c'è un'azienda che da fuori emette più sanzioni (tra emettere sanzioni e incassare il denaro lei mi insegna, Presidente, che ce ne passa, nel senso che non è l'aumento del numero di multe emesse che ti porta ad avere per forza un aumento degli introiti), se queste persone non possono più lavorare in quel settore Assessore Gabusi, per quanto tempo l'Azienda li può tenere a riposo in attesa di collocamento? Per quello che so, per le poche reminiscenze del diritto del lavoro che ancora porto con me a seguito della mia laurea in giurisprudenza, so che dopo un po' la persona che non può essere riqualificata rischia il licenziamento. Pertanto, dopo qualche mese (non molti, magari due anni, ma c'è tutto un iter apposta, Presidente) se queste persone non possono essere riqualificate, essendo forse in una condizione che non permette loro di guidare, con un'età compresa tra i 55 e sessant'anni, cosa ne faremo di loro, visto che non possono essere ricollocate? Le lasciamo a casa, senza ancora essere in età da pensione? Queste sono preoccupazioni che abbiamo inserito nell'interpellanza.
L'Assessore, da parte sua, ci ha detto che c'è anche un'attenzione da parte di Agenzia e da parte del nostro Settore di controllo, ma sono preoccupato.
Gli scioperi sono all'ordine del mese e ogni due per tre c'è una problematica. Su questo forse varrebbe la pena immaginare un approfondimento, magari anche in Commissione, con l'Agenzia, proprio per affrontare il tema della condizione dei lavoratori e della loro sicurezza.
Ricordo che stiamo parlando di uomini e di donne che trasportano centinaia e centinaia di persone durante tutto l'arco della giornata. Vi sono loro pari che pilotano altri mezzi con retribuzioni ben maggiori.
Da questo punto di vista, ringrazio l'Assessore per aver risposto puntualmente ai temi che abbiamo inserito nell'interpellanza, ma non possiamo definire la questione chiusa.
Come Regione Piemonte, dobbiamo farci più carico e portatori di interessi dei nostri cittadini piemontesi che pagano le tasse, pagano il biglietto e soprattutto, di alcuni lavoratori di cui il destino è, in questo momento in forse.
Come Gruppo, torneremo sull'argomento. Nel frattempo, ringraziamo l'Assessore e da parte nostra sarà importante visionare i vari comparti e i vari luoghi di lavoro, perché mai come oggi non possiamo continuare con il giusto posizionamento su un trasporto sostenibile, con l'utilizzo del mezzo pubblico, con l'usare sempre meno la nostra auto, se il nostro trasporto pubblico ha queste problematiche e, soprattutto, questi problemi per i lavoratori e le lavoratrici del mondo del trasporto pubblico.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per la replica.


Argomento: Trasporti pubblici

Interpellanza n. 1376 presentata da Magliano, inerente a "Le modifiche che la Città di Torino intende attuare sul servizio di trasporto pubblico di collegamento tra Torino e San Mauro, gestito dal Gruppo Torinese Trasporti S.p.A., non devono penalizzare i residenti sanmauresi"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interpellanza n. 1376.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Mi scuso con l'Assessore se, nelle more della discussione, qualcuno forse ha pensato di mettere un po' di senno rispetto al ridisegnamento di questa tratta.
La società GTT è concessionaria dei servizi pubblici di trasporto di cui al contratto di servizio Mobilità Urbana e Metropolitana di Torino 2012-2027.
Nel corso della recente conferenza stampa di illustrazione del nuovo Piano di trasporto pubblico locale '23-'27, indetta dal Sindaco della Città di Torino alla presenza dell'amministratrice delegata GTT, sono state comunicate importanti modifiche al sistema di trasporto pubblico metropolitano. Si teme che tali modifiche possano avere un impatto negativo sul diritto alla mobilità della cittadinanza del Comune di San Mauro Torinese, che già si era vista negare, da subito, il primo arrivo di Metro 2, che doveva arrivare su Pescarito e, invece, sarà realizzata in un secondo momento, ma, come proverò a raccontare in narrativa, anche le linee di percorrenza normale rischiano di essere tolte.
Tra le modifiche comunicate, relative al sistema di trasporto pubblico metropolitano, da parte degli amministratori torinesi, avallate dai vertici GTT, era compreso lo spostamento del capolinea della linea 8 da piazza Mochino in San Mauro a piazza Sofia a Torino, tagliando via un asse che non è solo sanmaurese, ma anche della Circoscrizione subito afferente, quella che viene definita "periferia", a proposito di periferie che tanto ci stanno a cuore.
La rimodulazione dei servizi di collegamento da e per San Mauro Torinese non apparivano ancora chiare alla luce dei documenti presentati nella loro natura. L'Assessorato alla mobilità della Città di Torino, considerate le proteste dei cittadini di San Mauro nei confronti del futuro del servizio di trasporto pubblico linea 8, a mezzo stampa ha dichiarato la volontà di non voler creare disservizi ai cittadini, ma di voler riorganizzare il servizio pubblico, a partire proprio dalle loro esigenze, attraverso una riorganizzazione della linea 8 entro il prossimo mese di giugno, con un'interlocuzione anche con la Circoscrizione 6, evidentemente, e tutti i territori coinvolti, essendo quello l'asse.
Tenuto conto che le tratte più lunghe fanno fisiologicamente registrare una maggiore probabilità di perturbazioni alla regolarità di esercizio, stante la strutturazione della linea 8, già attualmente i tempi di percorrenza da San Mauro Torinese verso la zona ospedali di Torino arrivano, e spesso superano, i 70 minuti a seconda delle fasce orarie e dell'intensità del traffico.
Rilevato che non risultano studi di settore prodromici alle previsioni introdotte dal nuovo Piano di trasporto pubblico locale 2023-2027 che interessino i servizi di trasporto pubblico locale di collegamento da e verso San Mauro Torinese, tali servizi sono attualmente operati attraverso la linea 8, prioritaria per i cittadini di quell'area.
Considerato che l'Agenzia della mobilità piemontese è l'ente che assegna al gruppo GTT il compito di garantire i servizi di trasporto pubblico locale di cui alla sezione II del contratto di servizio mobilità urbana e metropolitana di Torino periodo 2012-2027 e che intercettare le esigenze di trasporto della collettività, offrendo risposte adeguate alla domanda, è fondamentale ed è dovere delle istituzioni, interpello la Giunta regionale per sapere come l'Agenzia della mobilità piemontese, in relazione al nuovo Piano di trasporto pubblico locale 2023-2027, presentato alla Città di Torino, intenda intervenire per potenziare, dal punto di vista della frequenza, della capillarità, dell'efficienza e dell'accessibilità, i servizi di trasporto pubblico tra la Città di Torino e il Comune di San Mauro Torinese.
Scelgano quel che vogliono scegliere, da questo punto di vista, ma non possiamo tagliare fuori San Mauro, la Circoscrizione 6 e il collegamento con tutte le aree più importanti della nostra città.
So che ci sono state interlocuzioni, ma ho voluto mantenere l'interpellanza per avere anche il punto di vista di Regione Piemonte che mi pare, essendo l'ente regolatorio, quello più adeguato a dare le giuste indicazioni e a intervenire anche con forza per garantire a quella parte della Provincia di Torino di non essere nuovamente abbandonata.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere.
La riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico del 2021, che ha portato all'attuale configurazione delle zone di Barca, Bertolla e San Mauro, è nata da un'analisi delle relazioni origine-destinazione dell'area metropolitana. Gli spostamenti tracciati sono, statisticamente, quelli compiuti su base giornaliera della popolazione, quindi la riorganizzazione dovrebbe favorire gli spostamenti sistematici e prevalenti, quali quelli per studio e lavoro, valutando come secondari, anche se di fatto non lo sono, le restanti tipologie di spostamento.
Per rispondere alle esigenze recentemente espresse dagli enti territoriali competenti per l'area di interesse, GTT ha sviluppato un progetto di riorganizzazione del servizio TPL che tiene conto delle richieste pervenute. In data 5 maggio 2023 ha inviato a AMP (Agenzia della mobilità) una proposta di riorganizzazione dei servizi dell'area interessata che al momento, per quanto ne sappiamo, è in fase di condivisione con gli enti interessati, che è il vero tema nell'interrogazione (colui che esercisce il servizio non può organizzare sulla testa di circoscrizione ed enti locali).
Al momento, pur conoscendo dai media lo sviluppo di queste interlocuzioni Agenzia della mobilità è in attesa della valutazione degli enti succitati che non possono essere scavalcati e che devono esprimere il loro parere.
Possiamo solo aggiungere che il progetto che è stato rappresentato è compatibile con le risorse economiche stanziate dalla Regione Piemonte e dell'Agenzia della mobilità piemontese per il contratto di servizio urbano e suburbano e non consentono l'aumento della produzione chilometrica, ma neanche lo diminuiscono, se non per quella piccola fetta legata all'inflazione che, naturalmente, su questo capoverso e su questo capitolo incide relativamente.
Sostanzialmente per dire che, oltre alla risposta tecnica, siamo in attesa di comprendere che GTT interloquisca e comprenda le esigenze dei Comuni per apportare quelle modifiche che possono essere digerite e sostenute dagli enti territoriali e anche dalla circoscrizione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Il Consigliere Silvio Magliano ha chiesto di replicare alla risposta.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vado velocemente. Di fatto, l'Assessore risponde dicendo che le risorse esistenti in questo momento, ma mi corregga se sbaglio, non sono così ridotte da giustificare una riduzione del trasporto. Pertanto, se è una scelta, è di natura politica, al netto dell'inflazione che può impattare su questo non vi è dubbio, ma tagliar fuori da piazza Mochino fino a piazza Sofia sulla linea 8 non è giustificato dal costo che l'inflazione ha sulle risorse messe a disposizione.
Noi ci auguriamo, da questo punto di vista, che non si trovino soluzioni "patchwork" (quindi un pezzo di una linea e un pezzo di un'altra), perché è evidente che non possiamo permettere ai cittadini di San Mauro e ai cittadini della Circoscrizione 6 di Torino di vedersi ridotto un servizio che li deve portare il più possibile a scuola e al lavoro nella logica di utilizzare sempre meno l'autovettura. Certo è che se rendiamo loro la vita difficile e si vedono costretti a prendere più mezzi per andare al lavoro o all'università, prendono l'auto. È lapalissiano.
Seguiremo anche noi con attenzione e ci auguriamo che il rapporto, la discussione tra la Circoscrizione e il Comune di San Mauro sia il più possibile proficuo. Attendiamo l'arrivo della metro 2, che mi auguro possa quanto prima iniziare il suo percorso; in attesa, si lavori con grande attenzione per innervare sempre di più le Circoscrizioni che vengono definite periferiche, ma anche la prima cintura di Torino.
Non si può utilizzare sempre la retorica della grande Torino se poi non diamo i servizi adeguati. Vi sono alcune realtà che sono state ipervalorizzate, giustamente, dall'arrivo della metro. Anche dal punto di vista del valore immobiliare delle case, è cresciuto in maniera importante l'asse di corso Francia, e non solo. Avendo dato quel tipo di apporto negli anni, forse è necessaria una maggiore attenzione verso quelle realtà che sono meno servite.
In questo caso, mi pare che San Mauro necessiti di un'attenzione maggiore e mi auguro che l'Assessore Foietta, di cui conosco la capacità e l'attenzione verso i territori, possa intervenire e possa, in un'interlocuzione sana, precisa, concreta e leale con i territori, trovare la soluzione più adeguata alle tante lavoratrici, lavoratori, studentesse e studenti di questa parte della nostra città e di San Mauro, che necessitano di un servizio di qualità.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per la replica.


Argomento: Opere pubbliche - Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1389 presentata da Rossi e Valle, inerente a "Chiarimenti esercizio ponte ferroviario torrente Terdoppio"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1389.
Ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione, da parte dell'interrogante, per due minuti e la risposta da parte del componente della Giunta, per tre minuti.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione indifferibile e urgente il Consigliere Domenico Rossi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per due minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Avendo solo due minuti, provo a essere rapido.
Il 4 aprile 2023, nel corso della seduta del Consiglio regionale l'Assessore Gabusi rispondeva all'interrogazione 1331 "Ponte ferroviario sul torrente Terdoppio" riferita al collegamento del CIM di Novara al nodo ferroviario novarese e, quindi, al sistema ferroviario nazionale.
L'Assessore in sede di risposta ha riferito: "Il Settore Tecnico, fino alla richiesta di informazioni in merito all'interrogazione in oggetto, non era a conoscenza dell'esistenza della perizia di consulenza tecnica eseguito dal professor ingegner Marco Pirotti e dal dottor ingegner Luca Milanesi per la Procura di Novara nell'ottobre 2017". Pertanto, parliamo di sei anni prima "in merito al torrente Terdoppio". Lo stesso Assessore dichiarava: "Nell'attività di approfondimento condotto all'Università di Pavia sulla mappatura della pericolosità e del rischio nell'area potenziale a rischio significativo distrettuale del torrente Terdoppio a Novara, trasmesso dall'Autorità di bacino del fiume Po con nota del 15 febbraio 2023, si evidenzia che, nella tratta compresa tra il ponte dell'autostrada A4 e l'area CIM, la portata in piena associata allo scenario di riferimento con media probabilità rimane contenuta nell'interno dell'alveo".
Appreso altresì che nella citata interrogazione vengono riportate nella documentazione presentata da CIM le condizioni necessarie al fine dell'ottenimento della concessione di esercizio provvisorio, tali condizioni prevedono la pulizia del deposito ogni due anni e visite ispettive con cadenza semestrale.
Evidenziato che ho provveduto personalmente a trasmettere copia della perizia agli uffici della Regione e all'Autorità di bacino, le conclusioni della relazione dell'Università di Pavia sulla mappatura non coincidono con quelle della perizia di consulenza tecnica effettuata dalla Procura di Novara in quanto l'Università di Pavia, nel suo elaborato, non rileva né la reale quota di intradosso né l'inghiaiamento attuale.
Evidenziato che le citate prescrizioni per il mantenimento dell'esercizio provvisorio non sarebbero state rispettate poiché risulterebbe che la pulizia idraulica e le visite ispettive non vengono effettuate regolarmente.
Considerato che CIM indicava il ponte vecchio monobinario come indispensabile a seguito dell'introduzione di nuove norme ferroviarie, allo stato attuale risultano rimossi i binari, interrotti e non ripristinabili i collegamenti da e per il ponte da almeno cinque anni.
Il piano strategico, approvato mediante delibera n. 51/2023 dal Comune di Novara, prevede inoltre la rimozione del tratto di rotaie raccordate con magazzino M1, con conseguente eliminazione di ogni collegamento potenziale del Ponte ferroviario.
Nell'area a monte del Torrente Terdoppio, oggetto secondo la perizia Pilotti di un aggravio di rischio alluvionale causato dall'interferenza della portata di piena centennale con l'intradosso del nuovo ponte ferroviario a sei fasci di binari, è prevista, secondo piano strategico approvato con delibera comunale 51/2023, la realizzazione di un polo servizi con impermeabilizzazioni di suolo ingenti in area a rischio esondazione.
Si interroga la Giunta regionale per sapere se sulla base delle differenze tra le conclusioni della relazione dell'Università di Pavia e quelle della perizia di consulenza tecnica eseguita per la Procura di Novara non sia auspicabile la revisione della mappatura della pericolosità e del rischio nell'area a potenziale rischio significativo (APSFR); se siano state rispettate le condizioni di esercizio provvisorio e, nello specifico, un report documentato delle pulizie idrauliche e delle visite ispettive svolte negli ultimi cinque anni; quali siano stati gli sviluppi in questi sei anni in merito agli interventi di studio e progettazione per adeguamento alla normativa; quale sia la normativa ferroviaria citata dal CIM S.p.A. nella documentazione fornita nella risposta all'interrogazione n. 1331, che impone il mantenimento in esercizio provvisorio del ponte vecchio a singolo binario, nonostante sia acclarata l'assenza di binari e la possibilità di stabilire allo stato dell'arte un collegamento con il nodo ferroviario di Boschetto e con il Centro Intermodale Merci attraverso tale ponte.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per tre minuti.



GABUSI Marco, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere.
Risponderò in maniera molto puntuale almeno alle prime due domande, perch sono passaggi tecnici che non bisogna eludere e su cui bisogna essere molto precisi.
Premetto che la relazione peritale di consulenza tecnica per la Procura della Repubblica di Novara in merito al torrente Terdoppio trasmessa dal Consigliere Rossi in data 3 maggio 2000 è priva degli allegati menzionati nella relazione stessa, e che gli studi commissionati all'Università degli Studi di Pavia e di Brescia rispettivamente dall'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po e dalla Procura della Repubblica di Novara avevano obiettivi diversi (nel primo caso, l'aggiornamento delle mappe di pericolosità idraulica del fiume Terdoppio a Novara; nel secondo, la risposta ai quesiti posti dal Pubblico Ministero, dottor Giovanni Caspani in merito all'aggravio della pericolosità di inondazione delle frazioni di Pernate a seguito dei lavori di ampliamento del CIM).
Nello studio idraulico dell'Università degli Studi di Pavia non si è ritenuto necessario modellare l'impalcato dei ponti presenti all'interno dello studio, ma solo gli ingombri delle pile dei ponti, adottando opportune condizioni di deflusso; questo perché nessuno degli impalcati sulla base della modellizzazione condotta, risulta interessato significativamente dalla piena a causa della sponda sinistra diffusamente più bassa che agevola l'esondazione, limitando così i tiranti in alveo anche nelle piene più gravose. Soltanto nello scenario di alluvione a bassa probabilità si ha un debole interessamento del ponte ferroviario del CIM del ponte di corso Trieste, del ponte della ferrovia Torino-Milano, per i quali si avrebbe una modesta sommersione dell'intradosso dell'impalcato.
Tale lieve sommergenza provocherebbe un rigurgito a monte trascurabile, per cui non si è ritenuto opportuno modellare il deflusso in pressione a costo di interrompere la continuità del calcolo 2D, provocando effetti avversi e potenzialmente maggiori del beneficio portato dal calcolo.
Sulla base di quanto esposto al punto secondo delle premesse, si evince in modo palese che gli studi sono stati condotti adottando criteri metodologici differenti e non confrontabili (approcci, valutazioni, ipotesi e modelli idraulici). A mero titolo esemplificativo, vedasi la basilare rappresentazione della topografia del territorio, che risulta con un grado di affinamento differente di quasi un ordine di grandezza.
Per apportare modifiche alla mappatura della pericolosità del rischio occorre che gli studi di approfondimento a supporto di tale azione siano condivisi dall'Autorità di bacino distrettuale territorialmente competente (quella del Po).
Infine, per rispondere in modo puntuale al quesito che chiedeva se sia auspicabile la revisione della mappatura della pericolosità del rischio nel bacino del torrente Terdoppio di Novara, si ricorda che lo studio commissionato all'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po ha proprio tale finalità nell'aggiornamento delle mappe di pericolosità idraulica, e sarà cura dell'Autorità stessa aggiornare il Piano di gestione del rischio alluvioni del bacino del fiume Po proprio sulla base dell'esito degli studi stessi.
Questo è il percorso che si sta intraprendendo e che sta seguendo l'Autorità di bacino competente; percorso che porterà all'aggiornamento delle fasce e della gestione del Piano alluvioni.
In merito al rispetto delle condizioni di esercizio, gli interventi manutentivi autorizzati dall'Ufficio scrivente nella tratta del torrente Terdoppio posta in prossimità del CIM sono stati diversi e per lavori che si sono eseguiti precisamente con la realizzazione di difesa spondale lungo il torrente Terdoppio a protezione della strada comunale via Panseri l'asportazione di materiale litoide depositato nell'alveo del torrente Terdoppio a monte del ponte ferroviario di accesso al Centro Intermodale Merci; il taglio selettivo della vegetazione nell'alveo del torrente Terdoppio in prossimità dell'area CIM di Novara.
Relativamente ai punti 3) e 4), in merito a quali siano gli sviluppi in questi sei anni rispetto agli interventi CIM e a quale sia la normativa ferroviaria, mi corre l'obbligo di precisare quanto segue. Non è la normativa citata da me nell'interrogazione; è una normativa che nel 2017 la società CIM ha addotto come uno dei quattro o cinque punti per cui era necessario mantenere il ponte a unico binario.
La normativa è già cambiata credo almeno due volte rispetto a quegli anni.
Adesso è una normativa di sicurezza, rispetto alla possibilità di utilizzare anche quel ponte per uscire dal sito. Credo, però, che sia importante tale aspetto, che è delegato all'aggiornamento delle fasce. Alla società CIM ho chiesto conto di quelle tempistiche addotte nel 2017, quando diceva che avrebbe agito in futuro per modificare quella condizione (anche se non sono motivazioni principali, ma secondarie, non sono elemento essenziale per la concessione dell'autorizzazione demaniale idraulica). Il legale rappresentante del CIM dice che sta aspettando le nuove definizioni delle fasce dell'Autorità di bacino distrettuale per poi potersi muovere in coerenza con le nuove fasce e per non andare a progettare un intervento che potrebbe non essere conforme.
Questo è ciò che vi riporto fedelmente: ambasciator non porta pena, nel senso che non ho responsabilità in merito. Sono stato autorizzato a dirvelo, per cui credo sia opportuno che voi lo sappiate.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per le risposte fornite questa mattina.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
Alle ore 10.45 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 10.39 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.49)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che sono in congedo i Consiglieri Cirio, Icardi, Marin, Nicco, Protopapa, Ricca e Tronzano.
Il numero legale è, pertanto, 22.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone. È sull'ordine dei lavori o per una richiesta di modifica?



GIACCONE Mario

È per l'introduzione di un ordine del giorno, se è possibile.



PRESIDENTE

Quindi, è una proposta di modifica; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Abbiamo ascoltato ieri in IV Commissione i lavoratori del Centro Unico di Prenotazioni della Regione, che hanno manifestato diverse difficoltà sia in relazione alla propria attività sia al fatto che la stessa attività svolta con difficoltà può influire sull'efficienza del sistema.
Pertanto, chiediamo l'inserimento di un ordine del giorno che ha già raccolto alcune firme di colleghi, ma altri si stanno aggiungendo, e di calendarizzarlo, in modo da poter dare una risposta o, quantomeno, un avvio d'interlocuzione con le parti, per cercare di addivenire, in tempi brevi ad una soluzione o, perlomeno, a un miglioramento della progettualità del servizio.
La ringrazio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Posso chiedere a microfono di sottoscrivere l'ordine del giorno test presentato dal collega Giaccone? Se è possibile, lo faccio a microfono.



PRESIDENTE

Certo, grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Presidente, intervengo solo per una verifica, perché mi sembra di non leggere nell'o.d.g., ma in tal caso chiedo l'inserimento, la trattazione della relazione finale della Commissione d'indagine conoscitiva sul disagio psicologico post COVID. È stata trasmessa diverse volte all'Aula per la trattazione e, come da percorso amministrativo, dopo la Commissione avrebbe dovuto essere trattata in Aula.
Pertanto, chiedo di poterla inserire nei lavori di quest'Aula, dal momento che non la vedo in elenco. Leggendo la relazione delle recenti riunioni dei Capigruppo, credo che sia stato ricordato già un paio di volte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Anche noi stiamo depositando un ordine del giorno sulla questione del CUP regionale, anzi credo sia già depositato. Chiederei, anche per quanto riguarda il nostro Gruppo, di poterlo discutere.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

La ringrazio per la gentilezza, perché sono già intervenuto.
In base alle dichiarazioni dell'Assessore, diffuse stamattina a mezzo stampa, coincidono anche le indicazioni che sarebbero contenute nel testo rispetto a quello che sembra essere l'orientamento dell'Assessore. Di conseguenza, sembra che ci sia anche una coincidenza di orientamenti. Lo volevo sottolineare solo per completezza.
Grazie.



PRESIDENTE

Se non vi sono contrari, s'intende inserito l'ordine del giorno del Consigliere Giaccone, al quale verrà attratto quello del Consigliere Avetta sulla stessa tematica relativa al CUP regionale e che la Consigliera Accossato aveva richiesto di poter sottoscrivere.
Il Consigliere Stecco ha chiesto di inserire la relazione dell'indagine conoscitiva post COVID. Durante la Conferenza dei Capigruppo non ne è stato richiesto l'inserimento, perché essendo già prevista la trattazione di altri temi si prevedeva di calendarizzarla nelle sedute successive. Per penso che non ci sia contrarietà a inserire nell'attuale o.d.g. la discussione della relazione. Se non vi sono contrari, le richieste s'intendono approvate.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Cirio, Icardi, Marin, Nicco, Protopapa, Ricca e Tronzano.
b) Processi verbali precedenti sedute È a disposizione e visibile sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" il processo verbale relativo alla seduta antimeridiana del 13/06/2023.
c) Non impugnativa Il Consiglio dei Ministri ha esaminato, in data 15 giugno 2023, la seguente legge regionale ed ha deliberato la non impugnativa: Legge 24 aprile 2023 n. 5 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2023-2025 (Legge di stabilità regionale 2023)".


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

d) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

e) Comunicazione all'Assemblea


PRESIDENTE

Comunico che sui disegni di legge n. 265 e n. 267 la Giunta regionale ha richiesto la trattazione con urgenza, ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno del Consiglio regionale. Ai sensi dell'articolo 83 comma 3, la dichiarazione d'urgenza comporta la riduzione di tutti i termini alla metà e l'autorizzazione alla Commissione di riferire oralmente.
Al termine della seduta odierna, provvederò a mettere in votazione le richieste di dichiarazione d'urgenza.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 30 maggio 2023 e del 6 giugno 2023.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

Sulle comunicazioni, ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Solo per essere chiari in partenza: nessuno pensi di intimidire quest'Aula! Quello che sta succedendo ed è successo in questi giorni, è a dir poco scandaloso, antidemocratico; e che venga da due Sindaci, il Sindaco di Verbania e il Sindaco di Omegna.
Nessuno pensi di intimidire e di minacciare, perché questa è l'Aula della democrazia del Piemonte, che è totalmente legittimata a fare delle scelte politiche, ribadisco, tenendo aperti due ospedali di montagna, dopo una pandemia COVID e non votando per destinare risorse per una discoteca galleggiante sul lago Maggiore. L'ho detto già l'altro giorno e lo ripeto! Queste sono minacce totalmente e assolutamente infondate. E cosa si pensa di intimidire? Si pensa di ostruire l'attività legittima dei singoli Consiglieri.
Ho sentito anche malumori, giustamente, tra alcuni Consiglieri di minoranza che non hanno preso bene quei toni perentori, quei toni minacciosi, quei toni intimidatori; perché oggi succede a noi, oggi succede a un provvedimento di questa maggioranza, ma non deve succedere in nessun caso.
Nessun Sindaco deve permettersi di mandare delle lettere con certi toni perché non c'è dubbio che qui si opera nello scontro politico, nella diversità delle idee, nella democrazia, ma si opera in maniera legittima esercitando le nostre funzioni, in maniera libera, perché siamo un Paese democratico, libero e un'Aula sovrana, un'Aula legislativa.
Volevo solo porre l'accento su questo a beneficio di tutti, perché oggi capita per un provvedimento del VCO, domani capiterà per un provvedimento di un'altra maggioranza, domani capiterà, se inizia questo meccanismo, per un provvedimento di un'altra forza politica.
Volevo solo chiarire, in maniera forte e perentoria ma a beneficio di tutti, questo aspetto, che giudico estremamente grave e scandaloso!



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bertola, sulle comunicazioni.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ho visto dalle sue comunicazioni che sono stati presentati due disegni di legge da parte della Giunta regionale, il n. 265 e il n. 267 rispettivamente, il n. 265 è una sorta di legge di riordino, chiamiamola anche omnibus se vogliamo, e il disegno di legge 267 è l'ennesimo ennesimo - intervento in materia di urbanistica e di edilizia.
Il punto successivo...



PRESIDENTE

Scusi, collega Bertola.
Scusate, colleghi, se tenete un tono di voce più basso mentre interviene un vostro collega, fate piacere a lui, ma fate piacere anche alla Presidenza.
Se fate piacere alla Presidenza, tutto può procedere in modo ordinato altrimenti mi vedo costretto a richiamarvi e a sospendere la seduta.
Invito tutti i Capigruppo a far sì che i componenti dei loro Gruppi si comportino in modo corretto.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Dicevo che il disegno di legge n. 265 riguarda la modifica di disposizioni regionali, quindi è una sorta di omnibus, mentre il disegno di legge n. 267 è l'ennesimo intervento di questa legislatura in materia di edilizia e urbanistica, ma nelle comunicazioni è stato fatto riferimento alla richiesta di procedura d'urgenza, da parte della Giunta regionale, su tali provvedimenti. Ricordo che la procedura d'urgenza dimezza i tempi di permanenza minima di un provvedimento in Commissione.
Le leggi di riordino nascono in un modo e poi diventano qualcos'altro perché oggi il disegno di legge 265 ha pochi articoli, ma sappiamo bene quanto siano stati potenzialmente divisivi gli interventi che in questa legislatura sono stati apportati dalla Giunta regionale e dalla maggioranza in tema di edilizia e urbanistica, quindi mettiamo fin da subito le mani avanti.
La richiesta di una procedura d'urgenza è qualcosa di pienamente legittimo perché prevista dal Regolamento, ma vorremmo consigliare alla maggioranza e alla Giunta regionale di evitare colpi di mano su due temi così importanti proprio nel momento in cui, a quel che sappiamo, il Consiglio regionale si appresta a discutere provvedimenti che risultano importanti e strategici per il fine legislatura, come ad esempio la legge elettorale.
Aspettiamo, quindi, di vedere questi due provvedimenti in Commissione, di analizzarli bene e auspichiamo che per la loro discussione ci siano i tempi adeguati e non come abbiamo visto in passato: è un mettere le mani avanti.
Mi prendo gli ultimi cinque secondi solo per dire che non spetta me difendere Sindaci che non appartengono precisamente alla mia forza politica, però sinceramente ritengo legittimo che un Sindaco possa fare degli esposti, così come ritengo legittimo che i Sindaci possano comunicare all'esterno quali sono le loro intenzioni. Penso che quest'Aula comunque si esprimerà liberamente e non siamo noi a poter togliere dei Sindaci la facoltà di segnalare alle autorità o alla magistratura ordinaria e contabile situazioni che, eventualmente, secondo loro, possono configurare elementi di legittimità.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi sono altre richieste d'intervento o se la Giunta intende intervenire su quanto richiesto.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Mi sento in dovere, dopo l'intervento del collega Preioni, di dire solo due parole sulle comunicazioni.
Capisco che la questione nel VCO va avanti da decenni. I toni sono molto accesi e la battaglia politica, quando raggiunge questi livelli, spesso scalda gli animi, ma il collega Preioni lo sa perché anche lui, molto spesso, nelle battaglie che ha portato avanti, non è sempre stato un esempio di moderazione, quindi alza i toni quando la battaglia si scalda.
Abbiamo ricevuto le lettere dei Sindaci, ma non ci sembrano lettere intimidatorie in nessuno modo e questo ci teniamo a dirlo. Si pu legittimamente contestare, da parte del Consigliere Preioni, la scelta dei Sindaci, però ricordo che il ricorso alla Corte dei Conti non è una prerogativa solo del Piemonte e solo dei Sindaci del Partito Democratico: basta "googlare" e si trovano altri casi in cui, per esempio, esponenti della Lega hanno attaccato Sindaci, per esempio, del PD, facendo esposti alla Corte dei Conti.
Se si esprime un punto di vista su questo, dobbiamo essere onesti e dire che nessuno lo deve fare, ma visto che si può fare, e rientra tra le possibilità, si può anche dire: "Io non l'avrei fatto, non mi piace", ma non vediamo intimidazione.
Relativamente alla discussione dei due ospedali, il Consigliere Preioni ha ragione a dire che questa è un'Aula legislativa che si assume le sue responsabilità fino in fondo e che fa parte delle prerogative dell'Aula.
Tuttavia, come abbiamo denunciato negli interventi precedenti e lo faremo anche oggi, questa è una decisione che viene presa contro il parere di quasi tutti i soggetti che si occupano di edilizia sanitaria e secondo una metodologia che ha invertito tutte le prassi di questa Regione.
Di fronte a una scelta di questo tipo, che è una forzatura politica legittima - che farà la maggioranza, è evidente che anche i contrari sul territorio, avendo esaurito gli strumenti, metteranno in campo tutto ci che potranno fare (ovviamente sempre in ciò che è previsto dalla legge).
Non vediamo intimidazioni in questo; vediamo l'esito di uno scontro che va avanti da decenni e che la Lega, in particolare, ha voluto portare avanti legittimamente, nonostante il parere contrario di tutta la comunità politica, scientifica e l'opinione pubblica informata sul tema. La Lega è convinta che sia la scelta giusta e che non ci saranno problemi neanche nei passaggi successivi, proprio per quanto detto dal Consigliere Preioni.
Ci teniamo a dire che non c'è nessuna intimidazione, ma c'è l'affermazione forte di un punto di vista altrettanto legittimo.



PRESIDENTE

Grazie.
Prego, Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Una veloce precisazione, perché penso sia doverosa.
Normalmente, i provvedimenti si adottano e poi, casomai, si fa ricorso. Non si scrive in maniera preventiva, minacciando, facendo paura e pressione sui patrimoni personali della tua famiglia per dire: "Se tu voti questa cosa qui, io faccio ricorso alla Corte dei Conti", che viene a intaccare i tuoi beni personali.
Questo è ben diverso da quello che è successo in quest'Aula in queste ore da questi due esponenti e da queste lettere arrivate. Ribadisco, a patrimonio di tutti, che gli studi sono ampi. Gli studi, in molti passaggi dimostrano che la scelta è una scelta giusta. L'altro aspetto che non teniamo mai in considerazione - che non tenete mai in considerazione! - è che sulla scelta del mantenimento dei due ospedali, sai o sapete di che abbiamo l'appoggio? Della gente, del popolo!



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliere Canalis sulle comunicazioni; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente, anche per ripristinare toni idonei a quest'Aula.
Credo che il Consigliere Preioni, che ha una legittima posizione politica diversa dalla nostra, faccia riferimento alla frase finale della lettera che la Sindaca Marchionini di Verbania ha inviato ieri all'e-mail dei Consiglieri regionali. Leggo la frase finale, molto diversa da quello che ha appena detto adesso il Consigliere Preioni.
La frase è la seguente: "Se la Regione Piemonte continuasse sulla sua strada, se il Consiglio regionale votasse per la ristrutturazione dei due ospedali, scelta priva della ragionevolezza tecnica di supporto e in palese contrasto con gli stessi studi commissionati dalla Regione, questa Amministrazione comunale, unitamente ad altre, valuterà ogni possibile azione, a partire dalla tutela suprema della sanità pubblica, con azioni di ricorso ed esposto alla Procura Generale della Corte dei Conti, per difendere gli interessi dei cittadini e avere una sanità pubblica forte ed efficace".
Questa lettera prospetta una valutazione che è pienamente nelle prerogative di un Sindaco o di un'Amministrazione comunale, così come di qualsiasi pubblico ufficiale, e lo farebbe sulla base di uno studio che mette a confronto, con un'analisi costi-benefici di carattere economico, le due opzioni: da un lato, la ristrutturazione dei due ospedali esistenti dall'altro, la costruzione di un nuovo ospedale.
Non ci sono toni intimidatori (guardo anche gli avvocati presenti in Aula) ma si tratta di esprimersi nell'alveo del linguaggio giuridico. Dopodich è chiaro che l'esposizione a eventuali ricorsi alla Corte dei Conti c'è per qualsiasi votazione effettuata in quest'Aula e che comporti oneri per la Regione, non solo per la votazione che ci appresteremo a effettuare oggi.
Come esponenti del Partito Democratico, naturalmente, voteremo contro la ristrutturazione dei due ospedali esistenti, perché riteniamo che, oltre alle valutazioni tecnico-sanitarie, ci sia in gioco anche una valutazione di carattere finanziario, però vi prego di sgombrare il campo da argomentazioni che nulla hanno a che vedere con i toni usati in questa lettera, che sono politici e, solo nell'ultimo paragrafo, giuridici.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Non pensavo di intervenire, però, sentite le varie affermazioni, anche quelle della collega di un istante fa, chiederei gentilmente a lei Presidente, o al nostro Segretario generale, di chiarire una volta per tutte, al di là di cosa scrivono e che, evidentemente, è il sentimento che si è andato a creare, che un'Aula legislativa, tanto quella nazionale quanto quella regionale, quando legifera, e lo fa legittimamente, non pu essere chiamata a rispondere di quello che ha appena detto la collega adesso, altrimenti su ogni provvedimento in quest'Aula non ci sarebbe più un solo Consigliere presente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Nella sua affermazione ha già dato risposta, perciò possiamo procedere.
Sulla richiesta del Consigliere Bertola la Giunta non è intervenuta, per penso che interverrà al momento delle votazioni.
Ricordo che le richieste d'urgenza per i disegni di legge n. 265 e n. 267 riguardano impegni istituzionali già assunti da tempo con il Governo. Ci risulta siano queste le ragioni per cui è stata richiesta l'urgenza, poi sarà la Giunta che relazionerà al meglio per quello che può fare.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Su cosa intende intervenire, Consigliere Gallo?



GALLO Raffaele

Sull'ordine dei lavori, Presidente.



PRESIDENTE

Prego.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Non riaprirei più la discussione, però dato che ci accingiamo a discutere gli emendamenti presentati e la delibera all'o.d.g., mi chiedo se l'Assessore Icardi presenzierà alla discussione, altrimenti ci tocca rinviarla.
Ricordo che la Giunta dev'essere presente con l'Assessore di competenza.
Vedo il suo scranno vuoto, quindi le chiedo se vuole sospendere la seduta in attesa dell'arrivo dell'Assessore Icardi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo, per la sua precisazione.
Ricordo che l'Assessore Icardi è in congedo, ma ci sono altri esponenti della Giunta, fra cui anche il Vicepresidente e altri Assessori, come l'Assessore Caucino e l'Assessore Marrone.
GALLO Raffaele (fuori microfono) L'Assessore Icardi non viene a votare? Il Presidente Cirio è scomparso!



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste sulle comunicazioni, procederei passando al punto successivo dell'o.d.g.
.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 292, inerente a "Riqualificazione della rete ospedaliera dell'ASL VCO. Modifica della scheda allegata alla deliberazione del Consiglio regionale 8 maggio 2018 n. 286-18810, ai fini della ristrutturazione degli attuali Presidi Ospedalieri di primo livello di Verbania e Domodossola"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 292, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta consiliare del 13 giugno è iniziato l'esame del provvedimento dopo l'illustrazione e la discussione generale è cominciato l'esame degli emendamenti.
Sono stati illustrati gli emendamenti sino all'emendamento rubricato n.
71).
Riprendiamo con l'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 72) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire, per illustrare l'emendamento rubricato n. 72) il Consigliere Gallo.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Mi spiace che la Giunta non mi ascolterà, tranne l'Assessore Caucino, che ringrazio, ma questa delibera non è di sua competenza. Pertanto, chiedo che almeno il Vicepresidente Carosso, che ho intravisto, ma non vedo più presente, partecipi alla discussione e al dibattito delle opposizioni.
Ricordo al Presidente Allasia e anche all'Assessore Marrone che non ci sono ancora i Sottosegretari cui delegare le funzioni di rappresentanza, ragion per cui sarebbe opportuno ci fosse almeno il Vicepresidente, poiché non è presente l'Assessore Icardi. È quantomeno curioso che l'Assessore non si sia organizzato l'agenda, programmata da tempo su queste due giornate di Consiglio, per essere presente a dare sostegno alla proposta che ha portato lui stesso in Aula sul riordino della rete ospedaliera del VCO.
Per quanto riguarda il Presidente Cirio, siamo ormai abituati, quindi non c'è problema; sarà da qualche parte in giro per il Piemonte a inaugurare o a tagliare un nastro, invece di essere in Aula.
L'emendamento in questione s'inserisce sul capoverso 14 della PDCR 292 e aggiunge la frase "Ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola del reparto di oculistica". Siamo nella parte di emendamenti in cui chiediamo che nonostante la decisione sbagliata che voi assumerete, cioè quella di mantenere il doppio presidio ospedaliero di Verbania e di Domodossola contro il parere di tutti i Sindaci e dell'assemblea dei Sindaci del VCO nel mantenere i presidi ospedalieri di Verbania e di Domodossola si possa prevedere e si garantisca all'interno della delibera che, ricordo, è una delibera, non è un atto legislativo, il reparto di oculistica. Ricordo che è uno dei reparti più importante che dev'essere garantito in entrambi i presidi ospedalieri per assicurare il miglior servizio ai cittadini e la garanzia delle migliori cure tempestive alla popolazione di riferimento.
Grazie, Presidente.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Gallo per l'illustrazione.
Emendamento rubricato n. 73) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire, per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 73), il Consigliere Gallo.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Adesso anche l'Assessore Caucino non è più presente sui banchi della Giunta, quindi ormai il disinteresse è completo da parte della Giunta.
Rimane una delibera in capo totalmente al Consiglio regionale e ai Consiglieri di maggioranza regionale.
Noi continuiamo con i nostri interventi emendativi di merito sulla PDCR n.
292, in particolare al capoverso 14, in cui inseriamo la frase "Ritenuto opportuno che comunque sia garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola dal reparto di oncologia".
L'emendamento, come il precedente, vuole evidenziare la necessità di mantenere i reparti più importanti in entrambi i presidi, quello di Verbania e quello di Domodossola. In questo caso parliamo del reparto di oncologia e quindi mantenere la garanzia delle cure oncologiche in entrambi i presidi per le popolazioni interessate, essendo questo uno dei più importanti servizi resi dal Servizio Sanitario Regionale in questo momento.
Interveniamo in modo costruttivo, e non solo ostruzionistico, sulla PDCR prendendo atto che voi riterrete più opportuno cancellare il progetto dell'ospedale unico del VCO, che oggi vige ancora fino al voto finale di questa delibera, quindi rimane ancora come progetto della Regione Piemonte e in realtà non viene messo in discussione neanche dalla Giunta. Nel testo presentato non si annulla il progetto dell'ospedale unico del VCO, ma si rimette la decisione all'Aula e quindi ai singoli Consiglieri regionali fornendo loro una doppia opzione: o l'ospedale unico del VCO collocato a Ornavasso oppure i due presidi ospedalieri di Verbania e di Domodossola così come la maggioranza dei Consiglieri regionali vorrebbero deliberare.
In questo senso, in modo costruttivo, andiamo a inserire una garanzia all'interno della PDCR 292, al capoverso n. 14, del mantenimento del reparto di oncologia su entrambi i presidi che voi volete mantenere e ristrutturare nel Verbano Cusio Ossola, che sono quelli di Verbania e di Domodossola.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Gallo per l'illustrazione.
Ha chiesto di intervenire, sull'emendamento rubricato n. 73) a prima firma Rossi, la collega Canalis.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per due minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire anch'io in scia al Capogruppo Gallo sull'emendamento rubricato n. 73), che propone di inserire, dopo il capoverso 14 della DPCR 292, la dicitura "Ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola del reparto di oncologia;".
È chiaro che la nostra posizione non è quella di ristrutturare i due presidi esistenti, quello dell'Ossola e quello del Verbano, ma di costruire un nuovo ospedale unico, a Ornavasso o in un'altra località, che garantisca carattere di baricentricità e di innovazione. Questa è la nostra posizione.
Tuttavia, dal momento che la maggioranza vuole andare dritta per la sua strada in direzione della ristrutturazione dei presidi esistenti, con questi emendamenti che stiamo illustrando cerchiamo almeno di limitare i danni, cioè di perseguire il male minore.
Peraltro, non crediamo che gli ospedali verranno ristrutturati, intanto perché siamo a fine legislatura, poi perché sui 200 milioni euro necessari di fatto c'è una notevole aleatorietà sui 190 che dovrebbe garantire lo Stato.
Dicevo, se mai si addivenisse alla ristrutturazione dei presidi esistenti aspetto molto ipotetico, con questo emendamento chiediamo che sia garantito il mantenimento in entrambi i presidi del reparto di oncologia, dal momento che questo tipo di reparto è particolarmente rilevante e necessario.
Essendo Domodossola da un lato e Verbania dall'altro non baricentriche rispetto all'intero territorio provinciale, avere il reparto di oncologia in uno solo dei due presidi penalizzerebbe la Provincia e l'ASL.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per l'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco, che interviene ancora sull'emendamento rubricato n. 73), il cui primo firmatario è il Consigliere Rossi.
Prego, collega; ne ha facoltà per due minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno dell'emendamento, che, a mio avviso, ci mette di fronte un'ulteriore riflessione: siamo veramente in grado di garantire tutti questi servizi a due presidi ospedalieri in un territorio non particolarmente popoloso, dove sarà comunque difficile convincere i professionisti sanitari a lavorare senza un ospedale unico e attrattivo capace di dare efficienza e prospettiva per il futuro, per i giovani medici che andranno a lavorare in questo nosocomio? In questo caso, laddove si dovesse decidere di proseguire rispetto a questa scelta, credo che, molto probabilmente, a un certo punto si dovrà tornare indietro, perché un conto è quello che si scrive all'interno di una legge o all'interno di un emendamento, altro conto è applicare determinati concetti e trasformarli in realtà. Perché poi ci si scontra con la realtà e ho paura che già prima che si inizino le ristrutturazioni di questi due ospedali ci si renda conto di quanto sia emergenziale la situazione e di quanto sia importante ragionare rispetto a una soluzione che possa garantire un futuro alla sanità pubblica di quel territorio (e non solo, ma stiamo parlando degli ospedali di Verbania e di Domodossola).
Ci sono dei servizi che un ospedale che si prefigge l'obiettivo di dare risposte alle necessità di domanda sanitaria di una popolazione di una provincia deve poter garantire. E questo è un reparto decisamente fondamentale. Certo, forse sarebbe meglio averne uno unico più efficiente e con la più alta specialità, però ci accontentiamo anche di mantenerlo un po' più ridimensionato all'interno di due diversi ospedali.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sacco per l'intervento.
Non risultano ulteriori richieste d'intervento sull'emendamento rubricato n. 73).
Emendamento rubricato n. 74) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Non abbia fretta, Presidente. Ci sono ancora parecchi emendamenti da illustrare e noi vogliamo offrire il nostro contributo a questa discussione, quindi non abbia fretta di toglierci la parola.
L'emendamento rubricato n. 74) è un emendamento di merito, anche in questo caso. Interverranno anche i colleghi a sostegno dell'emendamento, sempre in un'ottica di contributo alla discussione e non in un'ottica di ostruzionismo, che non ci compete.
In questo senso, l'emendamento rubricato n. 74) chiede di inserire, dopo il capoverso 14 della PDCR 292, il seguente testo: "Ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola dal reparto di ortopedia".
Mi ricollego a quanto detto dal collega Sacco: voi, mantenendo due presidi quindi scegliendo la seconda opzione della Giunta e non la prima.
Peraltro, ricordo che questo atto, in modo incredibile, è una delibera aperta, nel senso che non si capisce che cosa vuole la Giunta: infatti, non è presente né il Presidente Cirio né l'Assessore competente Icardi, che si guarda bene dal partecipare a questa discussione e alle votazioni! Siccome non si capisce la posizione della Giunta, la Giunta propone una doppia opzione e lascia aperta al Consiglio la decisione. E poiché la decisione della maggioranza va nella direzione di mantenere aperti entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola, allora noi chiediamo che vengano mantenuti tutti i principali servizi sia in un ospedale sia nell'altro raddoppiando quindi costi, strutture, funzioni e personale, affinché siano garantiti in entrambi i presidi i reparti principali di servizi ai cittadini. L'ortopedia è sicuramente uno di questi, perché va nella direzione di offrire un primo soccorso e l'assistenza sanitaria necessaria a tutti coloro che subiscono traumi di carattere ortopedico.
L'emendamento rubricato n. 74), ben scritto dal collega Rossi, va nella direzione di esplicitare in modo corretto, all'interno della delibera di Consiglio regionale che stiamo discutendo ormai da due settimane, il fatto che venga mantenuto in entrambi i presidi, sia a Verbania sia a Domodossola, questo reparto di ortopedia, che è sicuramente uno dei servizi sanitari più importanti da mantenere all'interno di una rete ospedaliera.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Gallo per l'illustrazione.
Ha chiesto di intervenire sull'emendamento rubricato n. 74), il cui primo firmatario è il collega Rossi, la Consigliera Accossato.
Prego, collega; ne ha facoltà per due minuti.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Intervengo per sostenere l'emendamento rubricato n. 74), che ho sottoscritto, ribadendo le ragioni e le valutazioni che ci portano a ritenere sbagliate e controproducenti per il territorio le scelte che questa delibera ci mette davanti o, meglio, la non scelta che la delibera ci mette davanti, ma l'indicazione che la maggioranza, quasi in un dialogo tra sordi, senza disponibilità ad ascoltare né il territorio né le forze di opposizione, sembra determinata a prendere in modo deciso. Pertanto l'emendamento va nella direzione di sollecitare il mantenimento di garanzie di servizi in entrambi i presidi che si vogliono mantenere in piedi e che si vogliono ristrutturare.
Peraltro, con l'emendamento mettiamo all'attenzione questa proposta e lo facciamo nei confronti dei colleghi di maggioranza, alcuni dei quali (pochi) sono in Aula. Non possiamo farlo all'Assessore competente Icardi la cui assenza non riusciamo a capire se sia un ennesimo gesto irriguardoso nei confronti del Consiglio o se, invece, abbia un significato politico rispetto a una certa distanza che vuole mantenere dal provvedimento nel suo complesso. Forse lo capiremo prossimamente, forse no e rimarremo nell'incertezza.
Certamente il nostro voto complessivo sarà conseguente al nostro operato in questa fase di contrasto al provvedimento così come la maggioranza lo vuole sostenere.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Accossato per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sull'emendamento rubricato n. 74), primo firmatario Rossi, il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anche quest'emendamento è sulla falsariga di quello precedente. Il contenuto è identico dal punto di vista concettuale, cioè il fatto di garantire l'ortopedia in entrambi gli ospedali. Nel momento in cui andiamo a fare un investimento così importante, un investimento di 200 milioni di euro, con contributi legati all'ex articolo 20, quindi contributi che non avranno un peso sull'ASL.
Tra l'altro, mi fa anche un po' pensare perché, mentre in questa operazione stiamo garantendo 200 milioni di euro a tasso zero senza necessità di rifonderli a qualcuno in un territorio governato dal centrodestra, dove l'unica espressione è un componente del centrodestra. In altri territori dove ci sono Sindaci di centrosinistra, rifiliamo il partenariato pubblico privato con ingenti costi e grosse problematiche per quanto riguarda la gestione delle pratiche per la realizzazione degli ospedali.
Stiamo, infatti, vedendo le problematiche che stanno emergendo a Cuneo e a Torino. Invece qui, dopo aver detto che non c'erano soldi per fare niente si danno 200 milioni di euro per fare un investimento a perdere. Difatti sarà un investimento a perdere, perché a un certo punto ci si renderà conto che, nonostante quell'investimento, due ospedali non sono sostenibili su un territorio del genere sia per quanto riguarda la spesa sia per quanto riguarda il problema di reperimento del personale e ci ritroveremo a farne un altro, quindi a spendere ulteriori soldi per farne uno solo, magari fra vent'anni.
Interverrò sull'emendamento successivo per proseguire con il ragionamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sacco per l'intervento.
Sempre sull'emendamento rubricato n. 74), ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo su quest'emendamento, che condivido e che ho sottoscritto, come tutti gli altri emendamenti presentati dalle opposizioni.
È l'occasione per ribadire che anche noi siamo di base contrari alla scelta operata da questa maggioranza - e mi riferisco a questa maggioranza, perch sulla Giunta ci arriviamo tra un attimo - di ristrutturare i due ospedali attuali in luogo della costruzione di un nuovo ospedale unico.
Non nascondo che in passato mi ero espresso contro l'ipotesi di ospedale unico a Ornavasso, perché quella località presentava delle criticità e su questo assolutamente confermo la posizione, ma parimenti era giusta l'idea di pensare a un ospedale unico, anche perché, come abbiamo detto la volta scorsa e come appare evidente, al di là della spesa, che comunque non è inferiore ristrutturando i due ospedali, si rischia di non avere la disponibilità di quei fondi e poi di portare quegli ospedali verso un progressivo abbandono. E, ci tengo sempre ad affermarlo, sono favorevole alla costruzione di ospedali con fondi pubblici e non con fondi privati ogni volta che questo è possibile.
Prima ho fatto riferimento alla maggioranza, perché per quanto riguarda la Giunta regionale la posizione è chiara. È un messaggio chiarissimo l'assenza dell'Assessore Icardi: si sta tenendo il più lontano possibile da questo provvedimento. La scorsa settimana, obtorto collo, ha dovuto fare sulla questione una dichiarazione che è passata poi al telegiornale regionale e ricordava un po' i discorsi che si sentivano nel film "Amici miei", del tipo "come se fosse Antani".
Pertanto, è chiaro che vuole tenersi il più lontano possibile e lo fa perché vuole tutelarsi da eventuali critiche, quindi lasciare tutto nelle mani del Consiglio. Anche per questo, la sua assenza la dice lunga.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Bertola per l'intervento.
Emendamento rubricato n. 75) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento cui teniamo particolarmente, perché è uno dei principali temi di discussione quando si ragiona di riorganizzazione degli ospedali della rete ospedaliera.
Lo sappiamo bene noi che, nel 2014, abbiamo dovuto applicare il decreto ministeriale n. 70 e revisionare la rete ospedaliera per uscire dal Piano di rientro che avevamo ereditato, facendo scelte non facili e alle volte dolorose. In molti di quei casi si discuteva dei reparti di ostetricia, di ginecologia e più in generale dei punti nascita, che in alcuni casi dovevano essere chiusi, perché sotto alcune soglie previste dai decreti nazionali, come la soglia di sicurezza e il numero di parti che si svolgevano in quei presidi. In molti casi, quindi, si sono dovute assumere delle decisioni che sui territori era anche difficile spiegare, ma che, dal punto di vista scientifico e medico, in base a tutti i parametri che ci venivano sottoposti e ci venivano indicati come parametri di sicurezza, ci imponevano appunto una rivisitazione delle reti e una chiusura dei punti nascita.
Anche in questo caso il dibattito nel VCO è stato molto ampio, perch essendo un territorio montano, raggiungere i punti nascita non sempre è semplice, come avviene in generale nella restante parte del Piemonte, ma anche in questo caso abbiamo discusso molto sui reparti di ostetricia e ginecologia. Per quanto riguarda la rete ospedaliera del VCO, poiché avete deciso di mantenere due presidi ospedalieri a Verbania e a Domodossola abbiamo pensato che potesse essere utile inserire un emendamento al capoverso 14 della PDCR n. 292, in cui sia esplicitato che uno dei temi di maggior contrasto e di maggiore discussione sulla rete ospedaliera potesse essere esplicitato in modo chiaro nella PDCR, mantenendo il reparto di ostetricia e ginecologia in entrambi i presidi ospedalieri (Verbania e Domodossola), in modo da garantire comunque uno dei servizi sui quali più si discute quando si riorganizza la rete ospedaliera e quando si riorganizzano i servizi sui territori piemontesi.
In questo senso va l'emendamento, che non vuole essere di carattere ostruzionistico, ma vuole essere un contributo alla discussione e bene ha fatto il collega Rossi a presentare l'emendamento n. 75), in modo da esplicitarlo all'interno del testo che andremo a votare in modo conclusivo penso, nella giornata di domani.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco, sull'emendamento n. 75).



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Questo è un emendamento particolarmente importante che, forse, dovrebbe farci riflettere sulle difficoltà che ci sarebbero nel mantenere aperti entrambi i presidi.
Per quanto riguarda il reparto di ostetricia e ginecologia, che è un reparto che in un ospedale che si possa chiamare tale dovrebbe essere garantito, stante la peculiarità del territorio, si può andare in deroga rispetto ad alcuni parametri previsti dal decreto nazionale, ma questo non significa che sia una qualcosa di particolarmente positivo, perché in questo caso, anche se si garantisce il servizio, non è detto che si riesca a garantire la stessa prestazione che si avrebbe, invece, in un ospedale che ha numeri più elevati.
Anche in questo caso, cerchiamo di capire bene che un conto è garantire un servizio, un altro è riuscire a garantire un certo tipo di standard di qualità di quel servizio, perché questo tipo di servizio non è detto che riusciamo a garantirlo relativamente a certi standard che, quasi sicuramente, avremmo difficoltà a raggiungere.
Molto probabilmente, anche un emendamento ci dovrebbe spingere a riflettere maggiormente sull'opportunità di avere un ospedale unico, che ci garantirebbe di trattare un numero adeguato di casi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sacco.
Emendamento rubricato n. 76) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo volentieri sull'emendamento n. 76) presentato dal collega Rossi e che presento volentieri, perché, pur essendo in discussione la rete ospedaliera del Verbano Cusio Ossola, un territorio che in quest'Aula è rappresentato poco, perché è solo rappresentato dal collega Preioni ricordo che tutto il Partito Democratico lo rappresenta con i suoi Consiglieri regionali, anche se non eletti proprio in quel territorio.
Riteniamo opportuno inserire un emendamento di merito, dopo il capoverso 14 della PDCR n. 292, inserendo la seguente frase: "Ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola del reparto di otorinolaringoiatria".
Il reparto di otorinolaringoiatria è uno di quei reparti particolarmente importanti per l'offerta del servizio sanitario regionale sul territorio e a questo punto, avendo scelto di mantenere i due presidi aperti o comunque, andando nella direzione, per quanto si può capire, perché la maggioranza sceglierà di mantenere aperti i due presidi ospedalieri, allora si rende necessario evidenziare quelli che devono essere i servizi sanitari da garantire in entrambi i presidi, sia di Verbania sia di Domodossola andando a sgombrare qualsiasi dubbio sull'eventuale riorganizzazione dei servizi sanitari post deliberazione con atti aziendali.
Pertanto, è necessario, poiché volete mantenere appunto due presidi ospedalieri in contrasto con la pianificazione ospedaliera già presente e già vigente in Regione Piemonte, esplicitare all'interno della deliberazione che vengano comunque mantenuti i principali servizi sul territorio in modo da garantirli in modo equilibrato su entrambi i territori del Verbano Cusio Ossola e andando nella direzione di arricchire la proposta di delibera che avete scritto, con particolari legati ai servizi, che noi riteniamo più opportuni e più importanti, da garantire sul territorio in generale, ma in particolare su quel territorio dove andate a scegliere di mantenere due presidi ospedalieri, di ristrutturare due presidi ospedalieri vecchi, piuttosto che andare a costruire un nuovo presidio ospedaliero più innovativo e più centrale, che possa offrire meglio i servizi sanitari ai cittadini.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anche quest'emendamento chiede il mantenimento di un'altra prestazione, di un altro servizio da garantire ai cittadini.
Mi piacerebbe interloquire con l'Assessore Icardi per capire se, insieme saremo in grado di garantire tutte queste prestazioni. Purtroppo non vedo l'Assessore e mi permetto di fare una provocazione: forse non dovremmo aspettare l'Assessore per votare un documento così importante, anche se è vero che qui possiamo votare quello che ci pare perché nessuno ne risponde non abbiamo responsabilità amministrativa e quindi la Giunta pu tranquillamente lavarsene le mani dicendo "facciamo votare il Consiglio" poi probabilmente aspettiamo che a qualcuno venga garantita la rielezione e fra qualche anno ricambiamo tutto quanto, così almeno evitiamo di fare dei pasticci, di andare in una direzione senza ritorno e di finire in un buco nero.
Potrebbe essere una strategia, ma una strategia fatta sulla pelle dei cittadini; una strategia fatta a discapito della sanità pubblica.
Detto questo, il fatto che l'Assessore stia implicitamente dando il segnale che la Giunta non è d'accordo ad andare in questa direzione e rimette tutto nelle mani del Consiglio, facendogli ricadere la responsabilità politica della scelta, mi fa maturare l'idea che non sia neanche più una scelta, ma semplicemente un procrastinare una scelta che non si vuole fare.
Probabilmente non saranno mai spesi questi 200 milioni e ci ritroveremo nella prossima legislatura, a ridiscutere dello stesso identico problema magari - speriamo - con la possibilità di realizzare concretamente un nuovo presidio ospedaliero unico in questo territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sacco per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per due minuti.



RAVETTI Domenico

Ammetto che intervengo, Presidente, sollecitato, perché non trovo gli stimoli per intervenire nel dibattito, se non quello di aiutare, come si fa in un Gruppo, i colleghi a spostare più in là nel tempo la decisione finale.
In verità, la decisione finale è già stata presa, per cui, se non sarà sul finire di questa mattina, sarà a metà del pomeriggio più o meno, ma la maggioranza ha già deciso cosa fare.
Il vero problema è che sarebbe stato interessante discutere con la Giunta di un tema così fondamentale, non soltanto per la provincia più piccola, ma non meno importante di altre, del Piemonte. Non è la presenza di un Assessore che giustifica la presenza della Giunta, glielo dico. È una presenza simbolica di un Assessore, ma noi non abbiamo bisogno di un simbolo, avremmo bisogno di interlocutori con l'intenzione di ascoltare le ragioni di una parte del Consiglio regionale.
In questo minuto e mezzo che mi resta, Presidente, vorrei porre alla sua attenzione una questione che a me sfugge sempre nel dibattito complessivo.
È vero che la scienza non è quello strumento che definisce esattamente il perimetro della verità; la scienza avvicina la verità e anche nella scienza ci sono diversi punti di vista, diverse analisi e diverse tendenze rispetto all'avvicinamento alla verità.
Mi dispiace che, rispetto alla sanità nazionale e regionale, che è fatta di scienza (scienza-medica, scienza-ingegneristica, un insieme complesso di attività scientifiche), rispetto all'avvicinamento della verità sulle competenze della politica, non vi sia scienza. Non c'è un dibattito legato a un interesse che deve venir prima di tutti gli altri interessi: la salute delle persone. Saranno mica i voti che devono prendere gli amici leghisti nel Verbano, oppure gli interessi delle opposizioni? Ma no! Come si costruisce un sistema sanitario che ha al centro un unico grande interesse: la salute dei cittadini...
Presidente, glielo dico: non trovo, per la politica, una scienza che ci aiuti nell'avvicinamento alla verità. Pertanto, dato che tutti dicono quello che vogliono, legittimamente, in base a interessi che con la salute dei cittadini hanno poco a che fare (anche se è tutto molto opinabile) interverrò quando sentirò il mio Capogruppo dire: "Tocca a te, per il bene del Gruppo".



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ravetti per l'intervento.
Non essendovi altre richieste d'intervento, procediamo con gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 77) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega Ravetti che mi dà questo ruolo di coordinatore all'interno del Gruppo, ma il tema del Verbano Cusio Ossola noi lo sosteniamo con forza, anche se la maggioranza ha già deciso. Dovremo attendere comunque il voto finale per vedere come andrà veramente, perch non sono così convinto che tutti i Consiglieri di maggioranza abbiano già deciso di votare a favore della delibera. Sono convinto che stiano riflettendo sul testo del documento, quindi contribuiamo al ragionamento in quest'Aula intervenendo sui singoli emendamenti che in modo.
Presidente, se mi accende il timer riesco a sapere a che punto sono. Questo per essere corretto con lei.



PRESIDENTE

Lei è stato veramente un signore.
Prego, Consigliere, prosegua.



GALLO Raffaele

Intervengo volentieri per dare valore al lavoro svolto dal collega Rossi e dagli uffici del Gruppo nello scrivere questi 130 emendamenti sul testo della PDCR. Entriamo nel merito e ragioniamo nel dettaglio sugli aspetti tecnici di un tema così complesso, come quello della revisione della rete ospedaliera, e contribuiamo alla discussione in Aula con emendamenti di merito, non puramente ostruzionistici: infatti, non sono stati né respinti né impugnati dalla Presidenza, ma ammessi alla discussione.
Gli emendamenti hanno l'obiettivo di migliorare il testo rendendolo non generico, ma più di dettaglio e più esplicito su quelle che sono le funzioni sanitarie e i servizi sanitari che si devono offrire all'interno di questi due presidi ospedalieri. Almeno su questo chiedo ai colleghi di maggioranza che, ripeto, non sono presenti in Aula, di ascoltarci. Rilevo che ci sono sì e no sette Consiglieri seduti e un Assessore nei banchi della Giunta che non ha alcuna delega sull'argomento; parliamo io e lei Presidente, ma fin quando è presente il Presidente, giustamente la seduta va avanti.
Se i Consiglieri di maggioranza ascoltassero, potrebbero almeno verificare e valutare se scrivere una delibera più dettagliata nei servizi sanitari che vengono offerti dai singoli presidi ospedalieri di Verbania di Domodossola, piuttosto che lasciare ad atti successivi, di Giunta e di delibera del Direttore generale dell'ASL, l'organizzazione effettiva dei presidi ospedalieri e la decisione dei servizi da lasciare o a Verbania o a Domodossola o in entrambi i presidi.
Con questi emendamenti, evidenziamo i servizi sanitari che, secondo noi hanno necessità di essere garantiti all'interno dei singoli presidi sia di Verbania sia di Domodossola.
Uno di questi è il reparto di pediatria, che si collega alla discussione fatta precedentemente sui punti nascita, sull'ostetricia e la ginecologia e l'importanza di avere anche il reparto di pediatria, in modo da garantire alla popolazione cure tempestive e adeguate al servizio che vogliamo offrire.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Gallo per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 77).
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per due minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire anch'io sull'emendamento rubricato n. 77) che, come il precedente, riguarda il capoverso 14 della delibera n. 292 di Consiglio.
La delibera in oggetto, ricordiamolo, è una delibera di Consiglio, non di Giunta, ed è segno evidente di come la Giunta non voglia assumersi alcuna responsabilità e lo dimostra oggi, con la sua fisica assenza dal Consiglio regionale. La responsabilità è interamente in carico al Consiglio regionale. La Giunta ha semplicemente proposto questo testo, lo ha sottoposto al Consiglio regionale, ma non solo non è relatrice, non solo non è, di fatto, la votante, ma delega completamente al Consiglio la decisione, sia per gli aspetti politici sia per gli aspetti più strettamente finanziari. Questo dev'essere chiaro: l'atto che votiamo è una deliberazione di Consiglio.
Che cosa propone l'emendamento? Di garantire, comunque, a prescindere dalla posizione che notoriamente abbiamo come forze di minoranza, che è quella di costruire un nuovo e unico ospedale nell'ASL VCO, il mantenimento in entrambi i presidi sanitari di Verbania e di Domodossola di un reparto di pediatria. Così come abbiamo fatto poco fa sul reparto di oncologia e su altri reparti, anche sulla pediatria vogliamo enfatizzare una attenzione particolare e mettere l'accento. Riteniamo che, viste le distanze che intercorrono tra questi centri urbani, non sia possibile far raggiungere un ospedale piuttosto che l'altro ai cittadini che risiedono all'altro capo della Provincia.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per l'illustrazione.
Ha chiesto di intervenire sull'emendamento rubricato n. 77) il collega Sarno.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per due minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sull'emendamento rubricato n. 77) per ribadire, come hanno fatto i colleghi e come stiamo facendo dall'inizio di questa seduta quanti elementi siano utili da mantenere in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola. L'emendamento rubricato n. 77) pone al centro, dopo il capoverso 14 della DPCR 292, il tema del reparto di pediatria.
Sappiamo quanto i tecnici, i dirigenti medici e non solo mettano al centro il tema della pediatria. Se ci fosse il mantenimento dei due presidi, si deve garantire obbligatoriamente, dal nostro punto di vista, il mantenimento di questo servizio. Un mantenimento di questo servizio che non dev'essere messo a rischio, quindi ecco perché, entrando nel contenuto di questa PDCR, poniamo ulteriormente anche questo tema, sapendo che su questa PDCR, come ormai è noto, abbiamo una posizione diametralmente opposta da quella della maggioranza.
Una posizione che è stata ribadita anche da molti Enti locali, da molti soggetti del privato sociale e da molte istituzioni mediche del territorio.
Ecco perché quest'emendamento prova a tenere al centro della battaglia che stiamo portando avanti il reparto di pediatria mantenendolo in entrambi i presidi, sia quello di Verbania sia di Domodossola.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sarno.
Emendamento rubricato n. 78) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno per l'illustrazione.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Come da lei annunciato, sarò io a presentare quest'emendamento, che va in scia a quelli illustrati questa mattina, oltre che nella discussione generale che abbiamo svolto nella precedente seduta.
Come i precedenti, l'emendamento rubricato n 78) insiste sul testo di questa PDCR n. 292 e chiede, dopo il capoverso 14, di inserire la seguente dicitura: "Ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola del reparto di radiologia".
Come detto precedentemente, si sta continuando a mettere al centro l'idea da noi non condivisa del mantenimento di due presidi e non la realizzazione dell'ospedale unico. Alla luce di questo, però, continuiamo a ribadire a questa maggioranza che, a nostro giudizio, non si dovrà minimamente pensare, nel mantenimento dei due presidi, di ridurre i servizi soprattutto per motivazioni economiche, per motivazioni di bilancio delle ASL, in particolare delle ASL di riferimento di quel territorio.
Se così fosse, sarebbe un ulteriore aggravio rispetto, ad esempio, ai tempi d'attesa non solo delle visite, ma anche di servizi come quelli che garantiscono i reparti di radiologia o di pediatria. Perché, poi, non trovando servizi adeguati su entrambi i territori, i cittadini sarebbero costretti a rivolgersi non solo al convenzionato, ma anche al privato; tema che è dirimente anche nella costruzione di strutture ospedaliere all'avanguardia, efficaci, che mettano insieme territori e che possano rispondere, anche con nuovo personale, alle esigenze sanitarie dei nostri cittadini piemontesi.
Sappiamo quanto sia in grande crisi in questo momento la sanità pubblica.
Un ultimo esempio di cui sono venuto a conoscenza riguarda la richiesta di un cittadino di iniezioni ortopediche al ginocchio: la sua prenotazione è per gennaio 2025, per un ginocchio che ha evidenti problemi! Il soggetto in questione deve effettuare quattro infiltrazioni: dovrà aspettare gennaio 2025 per effettuare queste quattro infiltrazioni? Se non abbiamo ospedali o strutture che possano stare al passo con le esigenze dei cittadini aumentiamo il loro disagio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie per l'illustrazione, collega.
Sull'emendamento rubricato n. 78), il cui primo firmatario è il collega Rossi, ha chiesto la parola il Consigliere Sacco.
Prego, collega; ne ha facoltà per due minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
L'emendamento chiede di garantire il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola del reparto di radiologia. È un reparto che giudichiamo fondamentale in un ospedale.
Anche in questo caso sorge la medesima domanda: siamo sicuri di riuscire a garantire tutte queste prestazioni anche nei prossimi anni? Lo chiedo per una semplice ragione: sappiamo benissimo dell'impossibilità da parte delle ASL di riassumere quei medici che sono andati in pensione con la "legge Fornero" all'interno della stessa ASL. In pratica, se per garantire questo servizio volessimo mantenere per un po' di anni lo stesso medico che ha prestato servizio in questo reparto, non lo potremmo fare perch attualmente la legge lo vieta; cioè lui potrebbe andare a lavorare a Novara, ma a Domodossola non lo potrebbe fare.
Pertanto, o eliminiamo questa legge e forse riusciamo a recuperare qualcosa, oppure dovremmo chiederci come poter garantire una cosa del genere, perché non credo che un medico che è andato in pensione da Novara si sposti a Domodossola per lavorare in un ospedale che, fra l'altro, non è neanche nuovo, ma ristrutturato.
Sono sempre crescenti i dubbi che sorgono mentre leggo questi emendamenti emendamenti che, da un punto di vista morale, possono anche essere giusti ma dal punto di vista amministrativo diventa veramente difficile poter garantire questi servizi.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sacco per l'illustrazione.
Emendamento rubricato n. 79) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Marello per l'illustrazione.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente. Buongiorno a lei e buongiorno a tutti.
Quest'emendamento propone di introdurre, dopo il capoverso 14 della PDCR n.
292, la seguente dicitura: "Ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania Domodossola del reparto di radioterapia".
Insieme a tutti gli altri emendamenti che abbiamo presentato e che stiamo discutendo in quest'Aula, anche questo emendamento concentra la propria attenzione su un reparto (nello specifico, la radioterapia) che sappiamo essere un servizio di estrema importanza.
Anche quest'emendamento mette in evidenza la necessità, nel momento in cui quest'Aula dovesse decidere di mantenere entrambi i presidi ospedalieri, di prevedere un'adeguata organizzazione dei servizi. Perché mantenere degli ospedali che al loro interno non abbiano la possibilità di svolgere questi servizi in favore degli utenti e dei cittadini significa non programmare nulla di buono.
In questo momento ci siamo molto concentrati sul fatto se realizzare un ospedale unico nel VCO, come vorremmo noi, oppure, come vuole la maggioranza, in particolare la Lega, se ristrutturare gli attuali due nosocomi per una spesa molto significativa (si parla di 200 milioni).
Questo tema va poi correlato e connesso con ciò che si vuole fare in questi due ospedali e non solo, ma con ciò che si può fare, perché sappiamo che gli ospedali hanno una loro gerarchia e una loro organizzazione. Pertanto soprattutto se sono così vicini, non potranno entrambi svolgere tutte le funzioni, a meno che non vengano ottenute delle deroghe, ma sappiamo che le deroghe sono un fatto eccezionale che può riguardare chiaramente solo talune specialità.
Ci pare importante evidenziare in questa sede la necessità, cosa che non viene fatta, purtroppo, con questa delibera, di pensare già a cosa si farà in questi ospedali. In assenza di questo, chiediamo e ci interessiamo del fatto che sia a Verbania sia a Domodossola i servizi e le specialità più importanti per i cittadini possano essere mantenuti.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Marello per l'intervento.
Ha chiesto la parola la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Mi sembra opportuno sostenere l'attività emendativa dei colleghi del Partito Democratico; peraltro si tratta di emendamenti che ho sottoscritto.
La presentazione del collega Marello ha spiegato bene la ragione dell'emendamento nello specifico, che sta nella scia di una serie di emendamenti che provano a porre rimedio rispetto alla scelta che, torno a dire, non viene fatta in una delibera lasciata aperto, ma che, come ci è stato ben rappresentato, vuole invece fare la maggioranza, ovvero mantenere in servizio e in attività i due presidi ospedalieri.
Di conseguenza, questa serie di emendamenti va nella direzione di garantire che i due presidi rimasti in attività siano anche nel pieno delle loro funzioni, con la presenza di tutti i diversi dipartimenti e le aree di servizio sanitario a disposizione dei cittadini e, quindi, con garanzia di salute e anche di sicurezza per i cittadini di avere un servizio in tempi rapidi, di qualità ed efficace sul territorio.
È sicuramente vero che questa attività emendativa è un po' ripetitiva e prende un po' di tempo nella discussione in Consiglio, però forse su questo bisognerebbe fare una riflessione, perché questo tempo poteva essere più utilmente speso ad ascoltare meglio le istanze del territorio, dei Sindaci aprendo un dibattito in quella sede, e anche utilizzare al meglio, senza procedure d'urgenza, l'attività delle Commissioni.
Così non è stato, per cui ci troviamo con queste modalità di discussione.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Accossato.
Emendamento rubricato n. 80) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei illustrare l'emendamento rubricato n. 8), che insiste nuovamente sul capoverso 14, sul quale, di fatto, stiamo presentando quasi tutti i nostri emendamenti. È il capoverso 14 della PDCR n. 292.
Noi proponiamo di inserire la seguente dicitura: "Ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola del reparto di recupero e riabilitazione funzionale". Per argomentare l'importanza di tale emendamento, vorrei ricordare all'Aula e a lei, Presidente, che il VCO è una piccola provincia, forse la più piccola provincia del Piemonte, insieme a quella di Biella. È una provincia che ha circa 150 mila abitanti, distribuiti su 52 Comuni, che sono in buona parte di età superiore ai 65 anni (credo in percentuale superiore al 25%).
È chiaro che, con una situazione demografica di questo tipo, un reparto di recupero e riabilitazione funzionale risulta essere particolarmente necessario, perché le persone di età più avanzata in media hanno un bisogno maggiore di questo tipo di servizio e prestazione, avendo maggiori problemi ortopedici o di altro genere.
Pertanto, ferma restando la priorità di costruire un nuovo ospedale unico baricentrico per l'ASL del VCO, qualora la maggioranza dovesse tirar dritto.
Non c'è nessun Assessore in Aula, Presidente. Mi fermo, perché mi rendo conto che può sembrare noioso per la Giunta Cirio parlare del VCO. Lo dico anche ai giornalisti presenti, però per noi non è noioso. Per noi questo lenzuolo di territorio è importantissimo.
Se può fermare anche il tempo, perché sta scorrendo.



PRESIDENTE

Lo sto conteggiando io. Era a due minuti e 20 secondi.
Sta rientrando l'Assessore, quindi può proseguire; ha 20 secondi di abbuono.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Come stavo dicendo, nel periodo di tempo in cui la Giunta era assente, per noi questo territorio è importante. Di conseguenza, anche se piccolo, al pari del collega Preioni che in questo territorio vive, siamo consapevoli che le caratteristiche non solo orografiche, ma anche demografiche rendono particolarmente sensibile e delicata la scelta sull'edilizia ospedaliera di un territorio come questo. È un territorio caratterizzato in maniera preponderante dalla presenza della montagna e da una popolazione molto anziana.
Ma che cosa vogliamo fare? Vogliamo abbandonare questi cittadini in strutture fatiscenti, obsolete, che non sono attrattive per il personale medico e infermieristico e che quindi sono più in grado di garantire le prestazioni necessarie? È questo che vogliamo? Ristrutturare i due presidi esistenti non solo non è la soluzione tecnicamente più efficiente, ma richiede anche più tempo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Canalis.
Sull'emendamento rubricato n. 80) ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.
Collega Allasia, non disturbi il Consigliere Sarno che deve intervenire.



ALLASIA Stefano

Mi scusi, Presidente. Stavo solo cercando di capire.
Ci dovrebbe essere un'intesa di chiudere anticipatamente la seduta alle ore 12.30 per permettere alla Giunta, che vedo che è quasi assente, a parte l'Assessore Caucino, che ringrazio per la sua permanenza in aula, ma soprattutto ai Consiglieri che ne hanno intenzione, di partecipare alla conferenza stampa su.
Collega Marello?



(Commenti fuori microfono)



ALLASIA Stefano

Su "Collisioni".
Mi scusi, ma essendo torinese, ho difficoltà con tutte le manifestazioni che fanno in provincia di Cuneo. Ci dovrebbe però essere quest'intesa.
È solo un invito, anche alla Presidenza, di valutare la chiusura anticipata della seduta.



PRESIDENTE

Grazie. Ne prenderemo atto.
La parola al Consigliere Sarno, sull'emendamento n. 80).



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Dopo l'intervento del collega Allasia non generalmente dai banchi dell'opposizione, ma dal banco del Capogruppo del Partito Democratico, il nostro leader maximo dopo, evidentemente il Segretario regionale.



(Commenti fuori microfono)



SARNO Diego

Dopo Che Guevara, esatto.
Ringrazio, Presidente, il Presidente Allasia, che testimonia una valutazione dell'Aula rispetto a questa importantissima conferenza stampa.
Magari, Presidente, in questa conferenza stampa su "Collisioni", vedessimo apparire il Presidente Cirio! Potrebbe essere e potremmo andare per vedere se il Presidente Cirio c'è, se esiste e se lotta con noi, soprattutto insieme a voi, maggioranza, su questo provvedimento che riguarda il VCO.
Un provvedimento, la PDCR n. 292, rispetto a cui stiamo continuando a solleticare l'interesse della maggioranza nel tenere vivo almeno l'elemento relativo ai servizi su entrambi i presidi, in questo caso, di Verbania e di Domodossola.
Come ha bene raccontato e descritto la collega Canalis, in questo caso sottoponiamo all'attenzione della maggioranza il reparto di recupero e riabilitazione funzionale; tra l'altro, Presidente, un reparto coincidente con un'audizione particolarmente interessante avvenuta proprio ieri in IV Commissione, dei fisioterapisti che si sono costituiti in un ordine ufficiale, l'Ordine dei fisioterapisti per meglio rappresentare le loro aspettative.
Ecco perché sottolineiamo l'importanza del reparto di recupero e riabilitazione funzionale per entrambi i presidi ospedalieri.



PRESIDENTE

Grazie, collega Sarno.
Emendamento rubricato n. 81) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Illustro con piacere l'emendamento, perché l'ho firmato con convinzione e credo sia necessario e importante che venga rappresentato in quest'Aula oltre che essere depositato alla Presidenza, in modo che tutti possano valutare e riflettere sul contenuto normativo dell'emendamento presentato dal collega Domenico Rossi, che ringrazio per il lavoro che ha svolto su questo presidio ospedaliero del Verbano Cusio Ossola.
Per valorizzare il lavoro svolto dal collega, leggo il testo dell'emendamento, perché va sempre nel solco degli emendamenti che abbiamo pensato e scritto per aiutare la maggioranza a scrivere una deliberazione che avesse al suo interno non soltanto la decisione - secondo noi sbagliata - di mantenere due presidi ospedalieri e quindi di abrogare il progetto sull'ospedale unico, ma anche quello di entrare più nel dettaglio dei reparti che si devono mantenere, a questo punto, sia nel presidio ospedaliero di Verbania sia in quello di Domodossola.
In questo caso, l'emendamento, che si inserisce al capoverso 14 della PDCR n. 292, recita così: "Ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola del reparto di immunoematologia e trasfusionale".
Tale emendamento, che si coordina all'analogo emendamento, al dispositivo perché la forma giuridica della deliberazione consiliare prevede che venga ripetuto nel testo, quindi nella parte del dispositivo, che è la parte oggetto di deliberazione, ciò che si intende inserire, oltre che nella parte di narrativa, intende migliorare il testo proposto garantendo a entrambi gli ospedali di Verbania e Domodossola la presenza di un reparto di fondamentale importanza, per garantire alla popolazione, sia del territorio di Verbania sia nel territorio di Domodossola, le cure tempestive.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco sull'emendamento n. 81).



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
L'emendamento chiede la garanzia del mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e Domodossola il reparto di immunoematologia e trasfusionale.
Ebbene, anche qui una specialità particolare, una specialità che non sarà così semplice garantire negli ospedali minori. È pur vero che, come dicevo prima, esiste un problema di specificità territoriale, ma c'è sempre il solito discorso di convincere, nei prossimi anni, i medici ad andare a lavorare in questo territorio.
Nonostante stiamo prendendo tempo come minoranza, direi che possiamo abbandonare la speranza di vedere il Presidente Cirio o almeno l'Assessore Icardi su una scelta così importante. Soprattutto, spero che si possa discutere di edilizia ospedaliera, come abbiamo discusso oggi e nella seduta precedente, per quanto riguarda i presidi ospedalieri del Verbano Cusio Ossola, perché sarebbe importante organizzare diversi incontri a livello di Consiglio, per capire in quale direzione stiamo andando.
Ricordo che abbiamo discusso molto di questi temi, ma, a oggi, non c'è ancora nulla, non c'è ancora un mattone di un nuovo ospedale del Piemonte dopo cinque anni. Auspichiamo si possa approfondire l'argomento nelle prossime sedute.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sacco per l'intervento.
Emendamento rubricato n. 82) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Sarno per l'illustrazione.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Continuiamo la presentazione dei nostri emendamenti.
Questo è l'emendamento n. 82) alla PDCR n. 292: dopo il capoverso 14 viene inserita la seguente che continua a insistere sulla salvaguardia di alcuni reparti all'interno dei due presidi di Verbania e di Domodossola, qualora questa PDCR fosse approvata in queste sedute d'Aula.
Leggo il testo per darne contezza all'Aula: "Ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola del reparto psichiatrico di diagnosi e cura".
Anche su questo sappiamo quanto, soprattutto dopo la pandemia, sia in termini psichiatrici sia in termini psicologici, molti dei nostri piemontesi hanno avuto e hanno manifestato diverse difficoltà, purtroppo e drammaticamente, soprattutto nella fascia d'età più giovane del nostro territorio. I dati ascoltati in questi mesi nelle audizioni in Commissione sono chiari ed evidenti.
Per questa ragione, nonostante ribadiamo la nostra contrarietà al non sviluppo dell'ospedale unico centrale, più utile per efficienza ed efficacia per i nostri cittadini piemontesi, in particolare di quel territorio, e avendo la possibilità di vedere approvata questa PDCR teniamo fermo il punto del mantenere, nei due presidi ospedalieri, il reparto psichiatrico di diagnosi e cura. Riteniamo debba essere almeno mantenuta, seppure con una minore efficacia, non essendo un ospedale nuovo e unico, una maggiore vicinanza territoriale, che poteva essere corrisposta, in termini di efficacia, con l'ospedale unico.
L'emendamento continua su questa riflessione, ponendola all'attenzione alla maggioranza.
Speriamo che questi emendamenti, tutti di contenuto, nonostante la nostra contrarietà, possano essere sostenuti e approvati dalla maggioranza altrimenti si identificherebbe la riduzione di alcuni servizi fondamentali proprio all'interno dei due presidi ospedalieri.
Presidente, sono le 12.30 e dieci secondi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Salizzoni; ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

È vero che siamo in fase ostruzionistica, per cui giustamente si dice che volendo sostenere due ospedali, devono essere due ospedali veri con tutte le specificità e le caratteristiche che un ospedale vero deve avere, per mi pare che ci stiamo dimenticando tutti di un particolare: quello che stiamo dicendo, fra due o tre anni non sarà mantenibile.
Pensiamo soltanto alla carenza del personale socio-sanitario: fra qualche anno (penso non più di tre o quattro) non sarà in grado di mantenere tutto quello che stiamo dicendo adesso. Per dirlo con una battuta: chi imboccherà la Val d'Ossola, la imboccherà non per andare a Domodossola, ma per andare in Svizzera.
Questo dovrebbe farci riflettere.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Salizzoni.
Non vedo altre richieste d'intervento.
Mi pare ci sia l'accordo tra i Capigruppo per chiudere i lavori. Essendo le ore 12.35, sospendo la seduta del Consiglio regionale di questa mattina e alle ore 14.30 riprenderemo con la trattazione dei question time.
Dopodiché, il Presidente Stefano Allasia riaprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti a tutte.



(La seduta è sospesa alle ore 12.35)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.34 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni a risposta immediata.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1440, presentata dal Consigliere Sean Sacco, risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1441 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, risponderà l'Assessore Chiara Caucino; interrogazione a risposta immediata n. 1442, presentata dal Consigliere Domenico Rossi, risponderà l'Assessore Chiara Caucino interrogazione a risposta immediata n. 1443, presentata dalla Consigliera Monica Canalis, risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1446, presentata dalla Consigliera Sarah Disabato risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n.
1447, presentata dal Consigliere Maurizio Marello, risponderà l'Assessore Luigi Icardi e interrogazione a risposta immediata n. 1449, presentata dalla Consigliera Silvana Accossato, risponderà l'Assessore Luigi Icardi.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio d'Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti che degli Assessori che rispondono.
Ricordo ancora che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1440 presentata da Sacco, inerente a "Situazione dei pagamenti relativi al contratto di servizio in essere con Trenitalia S.p.A."


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1440.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Sean Sacco.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie Presidente e buongiorno Assessore.
Non faccio tanti giri di parole, visto che la domanda del question time è abbastanza chiara. Sono stato spinto a depositare questa interrogazione a risposta immediata perché non ho avuto modo di verificare alcune segnalazioni che mi sono pervenute; quindi, per capire se ciò che mi è stato raccontato corrisponde al vero o meno, ho voluto depositare questo question time per chiedere alla Giunta come eravamo messi rispetto alle scadenze e agli impegni che abbiamo assunto con Trenitalia con l'attuale contratto di servizio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sacco per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie Presidente e grazie Consigliere.
Ci sono due livelli di risposta. Una è formale alla domanda che ha fatto il Consigliere Sacco, ma non volendo interpretarlo, darò anche una parte di risposta non formale, che è quella che credo interessi il Consigliere.
I contributi relativi ai servizi ferroviari al 31/12/2022 sono stati interamente liquidati e pagati da Agenzia della Mobilità Piemontese. Per l'anno in corso, sono stati liquidati 119 milioni e 300.000 euro relativi ai primi due trimestri e sono stati emessi mandati per 52 milioni e 750.000 euro.
L'Agenzia della Mobilità Piemontese ha pagato e liquidato tutte le fatture emesse da Trenitalia. Questa è la risposta formalmente corretta, senza eludere però il problema principale, che è quello che conosciamo tutti, e sta anche nei bilanci di Agenzia della Mobilità. Qualche mese fa abbiamo ricevuto la sentenza definitiva, perché non più appellabile, sulla causa famosa relativa al "contratto Pont". Causa che non identificava una cifra e quindi di fatto non era un atto ingiuntivo, ma identificava un principio cioè che quel contratto avesse valore e che quindi quell'annualità famosa andasse riconosciuta come era stata contrattualizzata.
Già nei mesi precedenti avevamo accantonato delle risorse, ma quella sentenza ha fatto immaginare un percorso di ripiano del debito in tre anni con circa 20 milioni di euro per anno, visto che tendenzialmente - ripeto non c'è una cifra identificata, ma si parla di circa 60 milioni di euro.
Quest'anno, come più volte è stato detto, abbiamo dovuto accantonare 20 milioni di euro che, banalmente, abbiamo sottratto ai servizi. Non per colpa nostra, perché quel contratto è stato firmato nel 2017, in pieno vigore di una legislatura che ben conoscete, con quattro annualità a bilancio, di cui l'ultima nel 2020, con una cifra di circa 50 milioni di euro superiore a quella degli anni precedenti, a fronte dei medesimi servizi e del medesimo materiale rotabile. Risorse che, naturalmente, non c'erano a bilancio e che erano superiori di 50 milioni - guarda caso - a quelle in disponibilità della Regione e senza aver appostato le risorse nel bilancio triennale.
Questo è quello che il Consigliere Sacco deve sapere in realtà ed è quello che ci costringe quest'anno, il prossimo e quello dopo, a utilizzare le risorse non per dare maggiori servizi ai piemontesi, ma per pagare i buchi se così si possono definire, di chi ci ha amministrato precedentemente.
Poiché spesso si parla di trasporto in Piemonte, di analisi e di indagine i nomi e i cognomi ci sono tutti: andate a vedere chi sono quelli che hanno sottoscritto i contratti e andate a vedere chi sono quelli che li stanno ripianando oggi e che tolgono 20 milioni di euro al servizio di trasporto pubblico in Piemonte, che potrebbe avere certamente più corse, certamente più linee, ma che, invece, deve pagare le scelte non fatte in passato o i contratti che di fatto non si reggevano in piedi. Lo abbiamo detto a inizio mandato, non abbiamo mai eluso il problema e oggi non lo diciamo solo noi ma lo dicono due sentenze sia del TAR che del Consiglio di Stato e che responsabilmente, noi e Agenzia della Mobilità stiamo cercando di ripianare.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 1441 presentata da Magliano inerente a "Arretrati per 45.000 ero in bolletta: gli inquilini delle Case ATC di corso Giovanni Agnelli (quartiere Mirafiori Nord a Torino) rischiano di restare senza corrente elettrica e acqua calda. La situazione sarà risolta?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1441.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Premesso che ATC Torino, Agenzia Territoriale per la casa del Piemonte centrale, è l'Ente che mette a disposizione e gestisce appartamenti di edilizia popolare per categorie svantaggiate attraverso la riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica e l'attuazione di interventi di edilizia convenzionata e agevolata.
ATC gestisce un doppio comprensorio in corso Agnelli 156, angolo via De Bernardi 2, quartiere Mirafiori Nord a Torino; IREN S.p.A., società multiservizi, è il fornitore del comprensorio in oggetto per quanto riguarda l'energia elettrica e il teleriscaldamento. Tali caseggiati constano di 351 appartamenti.
Constatato che una lettera di diffida è stata recentemente recapitata con data 6 giugno 2023, nelle buche delle lettere dei condomini; nel documento inviato da IREN si quantifica in 45.147 euro l'insoluto e si precisa che, in assenza della dimostrazione dell'avvenuto pagamento entro 15 giorni, la fornitura potrà essere sospesa o ridotta.
Rilevato che la stessa ATC ha confermato alcuni mancati pagamenti motivati con criticità di tipo tecnico, come si apprende da fonti giornalistiche, il debito sarebbe stato tuttavia saldato negli scorsi giorni (come dichiarato dalla stessa ATC, pur senza una conferma da IREN).
Sottolineato che la lettera di diffida non specifica se il debito sia relativo alla corrente elettrica o al teleriscaldamento; il debito non sarebbe, in ogni caso, maturato dagli inquilini, ma dalla stessa ATC; la quota più consistente del debito deriva da due fatture, rispettivamente di 28.000 e 15.000 euro, non pagate a marzo.
Preso atto che in data 26/04/2023 è stato approvato dal Consiglio circoscrizionale n. 2 della Città di Torino l'ordine del giorno avente ad oggetto "Occupazioni abusive degli alloggi di edilizia residenziale pubblica sul territorio della circoscrizione 2", presentato dal Gruppo Moderati; sul medesimo tema, lo scrivente aveva presentato in data 18/04/2023 un'interrogazione a risposta immediata avente ad oggetto "Occupazioni abusive degli alloggi di edilizia residenziale pubblica sul territorio torinese: la Giunta intende attivarsi?".
Evidenziato che resta da chiarire se vi siano connessioni di sorta tra le occupazioni abusive di 12 unità abitative presso il complesso in oggetto e la quantità di energia consumata negli ultimi mesi senza diritto (perch questo è il tema, Presidente).
Considerato che alta è la preoccupazione tra i residenti, che temono l'interruzione della corrente elettrica o della fornitura di acqua calda presso le loro abitazioni, pur nella consapevolezza di aver sempre pagato le proprie bollette, interrogo per sapere come si intenda procedere per scongiurare la prospettiva di un'interruzione della fornitura di corrente elettrica e acqua calda presso le unità abitative ATC al civico 156 di corso Giovanni Agnelli, a Torino, qualora risultassero a IREN ancora da saldare 45.147 euro di debito.
Se un debito è stato creato da chi occupa abusivamente le unità, non è che adesso stacchiamo luce a tutti gli altri, che invece le bollette le pagano! Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Chiara Caucino. Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della casa

Grazie, Presidente e grazie, Consigliere Magliano.
Come le ho detto poc'anzi, ad oggi non abbiamo elementi di risposta per poterle dare, in qualche modo, riscontro.
Come Uffici regionali non siamo in possesso di questi dati, ma abbiamo immediatamente, e in modo solerte (sia in data 13 giugno che ieri, 19 giugno), attivato gli Uffici di ATC Centrale per potere avere gli elementi opportuni. Purtroppo, ad oggi, non sono pervenuti agli Uffici gli elementi necessari.
Spero che non sia come palesiamo in questo momento, ossia che queste occupazioni abusive possano determinare questo tipo di esito nefasto per gli inquilini che hanno sempre pagato. Di contro, ad oggi, non sono nelle condizioni di fornirle dati specifici. Mi sono immediatamente e personalmente attivata (peraltro, credo che non sia ordinario il fatto che un Assessore si debba personalmente attivare affinché il Presidente di ATC Centro fornisca un riscontro ad una question time dopo circa una settimana!).
In sostanza, mi farò direttamente e personalmente sentire con il Presidente Bolla. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1446 presentata da Disabato inerente a "Rapido ripristino dell'intero percorso Centro Nascite dell'Ospedale Sant'Anna"

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1449 presentata da Accossato inerente a "Riapertura del Centro Nascita presso l'Ospedale Sant'Anna di Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1446, presentata dalla Consigliera Disabato, che verte sullo stesso argomento dell'interrogazione a risposta immediata n. 1449, presentata dalla Consigliera Accossato.
Le interrogazioni saranno illustrate singolarmente dalle presentatrici successivamente, l'Assessore competente fornirà un'unica risposta.
Prego, collega Disabato; ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Deve sapere che in Italia i Centri Nascita sono ancora pochissimi; uno di questi è nato proprio a Torino nel 2015, all'interno dell'ospedale Sant'Anna. Si tratta di un esempio di eccellenza, un modello assistenziale di riferimento per tutti gli altri punti che sono presenti nella nostra Regione (e non solo), proprio per la grande esperienza che viene promulgata al suo interno.
Il numero di parti, tra l'altro, è andato ad aumentare negli anni e il Centro si è collocato in una rete nell'ambito del percorso nascita che in questi anni ha visto un grande sviluppo nei consultori torinesi, dove le gravidanze fisiologiche vengono seguite dalle ostetriche, coniugando sicurezza e attenzione ai bisogni emotivi.
Questa rete è stata promossa proprio dal Ministero della salute su indicazione dell'Istituto Superiore di Sanità, che, a livello nazionale, ha promosso soluzioni organizzative che rispondano non solo a criteri di qualità e di sicurezza, ma garantiscano anche una maggiore continuità dell'assistenza in gravidanza e parto, offrendo alla donna, debitamente informata, la possibilità di scelta del setting assistenziale.
Il riferimento è ai Centri Nascita "luoghi che offrono assistenza alla gravidanza, al parto ed al post-parto di donne sane, con gravidanze normali, in cui le ostetriche hanno la responsabilità primaria delle cure".
Le donne, i loro partner ed eventuali altri bimbi hanno accesso al Centro nelle ultime settimane di gravidanza; quando è il momento di partorire si recano direttamente nell'ambiente che già conoscono. I familiari possono rimanere con la donna che partorisce e con il neonato in un ambiente più simile a quello di una casa, senza le rigidità di orari e tipologia di visite imposte dalle strutture ospedaliere.
Detto ciò, qual è il problema che contraddistingue il Centro Nascita di Torino? Questo fiore all'occhiello della sanità piemontese è poco valorizzato e, tra l'altro, rischia di scomparire. Infatti, in questi giorni, a seguito dell'inagibilità di alcuni ambienti dovuta al crollo di un soffitto di cui è stata data notizia tramite i giornali, la struttura del Centro Nascita è stata momentaneamente smantellata. Tra l'altro, non è un segreto che anche i consultori sono sempre meno numerosi e in carenza di personale (abbiamo ricevuto segnalazioni e denunce anche di recente rispetto alla situazione in cui versano i nostri consultori familiari, per cui non possiamo non esserne preoccupati).
Raccogliamo settimanalmente gli appelli anche della maggioranza e della Giunta sul tema della denatalità, che è un argomento molto sentito: pare davvero un paradosso il fatto che la Regione Piemonte non investa in percorsi virtuosi come i Centri Nascita o come quelli garantiti all'interno dei consultori familiari, a supporto di tutte le donne e le famiglie che desiderano vivere nel modo più sicuro e sereno l'esperienza della maternità.
Alla luce di queste premesse, interroghiamo l'Assessore per sapere se ed eventualmente quando, verrà ripristinato l'intero percorso Centro Nascite dell'Ospedale Sant'Anna (in che tempistica e con quali modalità).
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Disabato per l'illustrazione.
Ha ora la parola la Consigliera Accossato per l'illustrazione dell'interrogazione n. 1149.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Molte delle questioni le ha ben espresse la collega Disabato. Anch'io nelle settimane scorse, precisamente ad inizio giugno, sono stata allertata rispetto alla situazione dell'improvvisa chiusura del Punto Nascite del Sant'Anna, istituito nel 2015. Una temporanea chiusura, a fronte di un evento non preventivabile come il crollo di un soffitto; comunque una situazione di reale pericolo, che ha portato alla chiusura e poi ad una serie di trasformazioni e, ad oggi, ad una situazione temporanea.
A tale proposito, ho anche depositato un'interrogazione con una serie articolata di quesiti, per fare un po' il punto sullo stato non solo del Punto Nascite, ma dell'attenzione rispetto ai parti fisiologici, quindi all'attenzione che deve essere rivolta nel creare le migliori condizioni affinché non solo la mamma, ma entrambi i genitori e il bambino possano vivere al meglio le ore e le giornate che precedono e seguono il parto.
Mi è sembrato opportuno farlo, visto che l'argomento è in qualche modo urgente e anche perché c'è stata, a fronte della denuncia da parte di alcuni gruppi di donne e di alcune operatrici del settore, una risposta forse un po' veloce da parte della Direzione sanitaria che ha ridotto il tutto dicendo "Non è vero che il Punto Nascite è stato chiuso; è soltanto stato trasferito".
Dopo un ulteriore approfondimento e verifica, anche raccogliendo testimonianze di puerpere o di gravide che stanno per partorire nei prossimi giorni, la situazione messa in campo oggi come tampone non ci sembra per nulla paragonabile a quello che era il Punto Nascite del Sant'Anna, sia perché i vari servizi sono frammentati sia perché non è possibile la presenza h24 del compagno o del padre del neonato. Si trattava di una serie di accorgimenti che facevano del Punto Nascite un reparto che rientrava nelle direttive non solo regionali, ma anche nazionali.
Pertanto, con questa interrogazione ci sembrava opportuno avere una risposta non solo su quando si intende ripristinare il Punto Nascite, ma anche nelle condizioni originarie del suo progetto. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Accossato per l'illustrazione.
La Giunta risponde alle interrogazioni n. 1446 e n. 1149, delegando l'Assessore Luigi Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
L'ospedale Sant'Anna è oggetto di lavori straordinari di riqualificazione che sono necessari per garantire la sicurezza dei pazienti e anche dei lavoratori del presidio. Questi lavori rappresentano delle incombenze che hanno comportato la necessità di spostare e di riallocare circa il 40% dei servizi presenti nel presidio.
Voglio solo ricordare il controsoffitto che è crollato pochi mesi fa. Ci sono lavori importanti da fare che necessitano - perché è obbligatorio - lo spostamento delle attività. Quindi, o facciamo i lavori di manutenzione oppure continuiamo con i servizi nel modo precedente.
Nonostante l'evidente difficoltà, tutti i percorsi di Ginecologia Ostetricia e Neonatologia (sono circa 6500 parti all'anno) continuano ad essere garantiti, grazie al lavoro di tutti, soprattutto del personale.
Per il Centro Nascita sono stati individuati spazi e percorsi i più affini possibili alla finalità del centro che, come riportato sul sito aziendale riprende una definizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità: il fine di una moderna medicina perinatale è ottenere una mamma e un bambino in perfetta salute, con il livello di cure più basso, compatibilmente con la sicurezza.
I circa 300 parti l'anno del Centro Nascita sono garantiti dalla professionalità e dalla passione delle ostetriche, che continuano ugualmente il loro lavoro in locali diversi da quelli oggetto di ristrutturazione. I locali del Centro Nascita sono attualmente utilizzati per le isteroscopie e per le colposcopie, esami di secondo livello indispensabili per una diagnosi precoce delle neoplasie, come richiesto dai LEA, a cui un ospedale di riferimento per l'oncologia ginecologica non pu certamente sottrarsi e per i quali non è stato possibile trovare diversa collocazione.
Il percorso del Centro Nascite verrà ricondotto al suo impianto originario nei tempi tecnici necessari, compatibilmente con le necessità di sicurezza dei pazienti e dei lavoratori del presidio.
Pertanto, bisogna scegliere: o manteniamo integri i locali oppure facciamo i lavori di ristrutturazione. In questo momento, ci sono i lavori e il Centro Nascite è stato spostato, ma alla conclusione dei lavori verrà riportato nei locali originari.
Grazie, Presidente, ho concluso.


Argomento:

Interrogazione a risposta immediata n. 1447 presentata da Marello, inerente a "Nuovo ospedale ASO Cuneo e nuovo 'ospedale di pianura'"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1447.
La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente e buongiorno, Assessore.
Come lei ben sa, in queste settimane c'è stato un vivace dibattito sui giornali provinciali, con riferimento alla realizzazione dei due nuovi nosocomi, quello di Cuneo (ASO Cuneo, quindi provincia di Cuneo) e quello di pianura, vale a dire Saluzzo, Savigliano e Fossano.
Mi pare che il luogo più idoneo per fare il punto sia quest'Aula ed è per questo che ho presentato il question time, al fine di poter conoscere da lei quale sia il reale stato dell'arte delle procedure relative a questi due ospedali.
Parto dal primo, da Cuneo, dove c'è un punto fermo, che mi pare sia l'unico, cioè la localizzazione dell'ospedale decisa in quel di Confreria dove oggi c'è l'ospedale Carle. Inizialmente, come lei sa, era ed è ancora previsto, perché la deliberazione di questo Consiglio regionale (gennaio 2022) tutt'oggi è ancora valida, di finanziare questo nuovo ospedale con i fondi INAIL; dopodiché, c'è stato un interesse di un privato per portare avanti, come di fatto è successo, una proposta di partenariato pubblico privato. C'è stata una Conferenza di intenti a febbraio; poi, a seguito di immissioni sono cambiati i vertici dell'ASO e, per lo scorso mese di maggio, si doveva attendere un ulteriore passo in avanti, vale a dire l'eventuale dichiarazione di pubblica utilità di questo progetto, che mi pare però non ci sia ancora stato, così come non abbiamo contezza né dei progetti e nemmeno della parte di cofinanziamento che, nel caso del partenariato, dovrebbe comunque mettere la Regione.
Per quanto riguarda, invece, il tema dell'ospedale di pianura, che andrà a sostituire i tre nosocomi di Savigliano, Saluzzo e Fossano, anche qui c'è un'unica certezza, vale a dire il luogo, che è stato definito proprio nel novembre scorso, in un accordo firmato in quel di Savigliano, su un'area che è stata ritenuta la più idonea anche dal territorio; un'area sulla quale pareva peraltro non si dovessero fare variazioni urbanistiche: invece, pare debba essere necessaria una variante.
Ecco, di lì in poi, vorrei sapere a che punto siamo. Vale a dire se si sta proseguendo, come mi pare di aver capito dalle sue dichiarazioni, pensando ancora ai fondi INAIL. In questo caso, mi chiedo se sono state previste le spese di progettazione, se le paga l'ASL, se si attingerà a questo mutuo di 30 milioni, che la Giunta è stata autorizzata a contrarre, proprio per la progettazione degli ospedali; se sono stati previsti i fondi per l'acquisizione di questi terreni e anche poi, a venire, lo stato di progettazione. Mi pare che lei abbia dichiarato che per ottobre debba arrivare questo progetto, questo studio di pre-fattibilità dell'ASL di Cuneo.
Si tratta di una serie di elementi sui quali chiederei di fare il punto della situazione, per uscire dall'incertezza e per vedere se effettivamente, questi importantissimi progetti sono ancora molto, molto di là a venire oppure se c'è un cammino in corso che porterà all'inizio di questi lavori in tempi ragionevoli.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi, per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ringrazio per le sue parole il Consigliere Marello.
Ha ragione sul fatto che c'è stato un ampio dibattito sui giornali purtroppo ingenerato da una serie di notizie destituite di ogni fondamento provenienti da illustri esponenti del suo partito. Quando dicono che l'ospedale è fermo, quando dicono che si ritorna al punto di partenza, mi permetta, sono informazioni non corrette, anzi, per essere più precisi sono false: infatti, le procedure, che adesso andrò a descriverle, e gli atti raccontano una realtà ben diversa.
Per quanto riguarda l'ospedale di Savigliano, Saluzzo e Fossano l'iter per la progettazione e la realizzazione del nuovo ospedale sta procedendo esattamente nel rispetto dei tempi dell'accordo sottoscritto a Savigliano l'8 novembre del 2022, tra Regione, Comune e Azienda sanitaria, per la realizzazione dell'ospedale. In quella sede, si è condiviso anche un cronoprogramma di atti e di attività in capo ad ognuno dei soggetti firmatari.
La Regione (primo soggetto) era tenuta a definire il quadro delle esigenze dell'ospedale entro tre mesi dalla sottoscrizione dell'accordo e, nel pieno rispetto dei tempi, tale attività è stata completata e trasmessa all'Azienda, nel mese di gennaio.
Il Comune era impegnato ad avviare le varianti urbanistiche, entro 6 mesi dalla firma dell'accordo, necessarie a rendere urbanisticamente idoneo il sito designato per l'ospedale; è partita la procedura e io stesso ho partecipato al primo incontro, alla prima conferenza. In questo momento gli Uffici tecnici del Comune e della Regione stanno lavorando sulla procedura di variante urbanistica per rendere a servizi sanitari l'area identificata per la costruzione dell'ospedale.
L'Azienda sanitaria era tenuta a predisporre lo studio di prefattibilità da mettere in gara entro 9 mesi dal ricevimento del quadro esigenziale, cioè da gennaio, confermando la correttezza di quanto lei ha detto, da ottobre 2023. Tutto ciò è stato pienamente rispettato; non solo: l'Azienda sta già deliberando il bando di gara per la progettazione, che sarà pubblicato nei prossimi giorni sulla Gazzetta Ufficiale. La gara durerà due mesi: entro il mese di settembre sarà affidata e partiranno i lavori di progettazione dell'ospedale Saluzzo, Savigliano e Fossano. Proprio in questi minuti, si stanno definendo i dettagli della deliberazione che sarà pubblicata, mi auguro, la prossima settimana.
La realizzazione del nuovo ospedale di Savigliano, Saluzzo e Fossano è prevista con fondi INAIL dalla DGR n. 193 del 18 gennaio del 2022.
La legge, in ogni caso, cioè il DL n. 50, il Codice degli appalti contempla la possibilità, ai sensi dell'articolo n. 183, di ricevere per un privato una proposta di partenariato pubblico-privato per la costruzione dell'ospedale; quindi una forma di finanziamento diversa, che noi abbiamo l'obbligo, anzi direi il dovere di valutare, se ritenuta più conveniente.
Nel caso di Savigliano, nelle scorse settimane era stata presentata una proposta di partenariato pubblico-privato, che è stata analizzata da IRES e dal Dipartimento economico della Presidenza del Consiglio dei Ministri abbiamo, quindi due autorevoli pareri che ci danno una valutazione non positiva. Pertanto, l'Azienda, su richiesta della Regione, ha già risposto al proponente comunicando il rifiuto dell'offerta di partenariato pubblico privato su Savigliano, Saluzzo e Fossano.
Allo stato attuale, quindi, non vi sono elementi che richiedano alcuna modifica delle decisioni prese lo scorso novembre, che sono pienamente rispettate, sia nella quantità che nel tempo, nel cronoprogramma; non è neppure necessario modificare la programmazione già approvata, tanto più che la tempistica, che abbiamo condiviso con INAIL, impone un calendario molto stringente ed è essa stessa garanzia del rispetto delle scadenze che in ogni caso, sono già state non solo rispettate, ma addirittura anticipate in alcuni tempi.
Per quanto riguarda il capitolo su Cuneo, nel corso della Conferenza d'intenti, è stato illustrato il percorso tecnico-amministrativo e il cronoprogramma, che prevede il completamento della verifica della proposta di partenariato pubblico-privato, dopo la Conferenza dei servizi, che è in corso di convocazione.
Per quanto riguarda la Conferenza dei Servizi, aggiungo che sono già state avviate interlocuzioni e tenuti incontri con tutti gli enti necessari interessati (la Soprintendenza, il Comune, la Provincia, i Settori regionali competenti quali l'urbanistica, l'ambiente e la difesa del suolo), proprio per definire un iter di approvazione del progetto.
Laddove la proposta, al completamento degli accertamenti, sarà valutata di pubblico interesse, nell'autunno si procederà alla pubblicazione del bando di gara.
Allo stato attuale, sono in corso tutte le valutazioni tecniche e clinico-gestionali necessarie a verificare la fattibilità della proposta pervenuta. Quindi si sta proseguendo secondo i cronoprogrammi sia su Savigliano-Saluzzo-Fossano sia su Cuneo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 1442 presentata da Rossi, inerente a "Quali azioni per ripristinare il funzionamento dell'ascensore in Palazzina ATC di Galliate?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1442.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Abbiamo appreso dai giornali che nelle case dell'ATC Piemonte Nord di via Custoza 5 a Galliate, costruite intorno all'inizio degli anni '80, c'è un ascensore rotto da tre mesi e mezzo e le rampe di scale sono molto strette.
L'articolo che abbiamo letto sui media era intitolato "Prigionieri nel palazzo". La notizia è stata ripresa anche dalla RAI Piemonte in un servizio in cui il giornalista ha specificato: "Alcune famiglie abitano da quarant'anni in questo stabile, sono invecchiate qui. Molti residenti alcuni disabili, anziani e sottoposti a dialisi, in queste condizioni non possono uscire di casa: praticamente, sono prigionieri". Ecco perché il titolo: perché si parlava di disabili e di anziani che con l'ascensore rotto non potevano abbandonare il palazzo o, comunque, lo hanno fatto con molta difficoltà.
L'impianto può essere movimentato manualmente, ma serve il preavviso di un giorno, perché deve arrivare una persona per farlo; quindi, in caso di emergenza, le persone devono essere trasportate a braccia.
Lo scorso 4 giugno, nell'articolo "L'ascensore resta a terra", si segnala l'episodio di una chiamata alla Croce Rossa per consentire a una malata ultrasettantenne di raggiungere il proprio appartamento al quarto piano al rientro da una terapia in ospedale. Nello stesso articolo, si apprende che il personale di ATC Nord avrebbe apposto un cartello scritto a penna, in cui si segnala un numero di telefono per riattivare l'ascensore manualmente. Le persone, quindi, dovrebbero chiamare questo numero.
Evidenziato che le criticità degli alloggi di ATC di Galliate, che non si limitano al blocco dell'elevatore, sono da annoverare tra le molte criticità degli immobili distribuiti su diversi Comuni dell'ATC, il Presidente ATC Nord ha dichiarato, sui mezzi di informazione, che la morosità per il solo Comune di Galliate, per quanto riguarda gli inquilini dell'ATC, è pari a un milione di euro, di cui 215 mila riferibili a via Custoza. Sempre il Presidente afferma che i ritardi dipendono dalla guerra in Russia.
Ritenuto che, se esiste un problema di reperimento del materiale necessario alla manutenzione, occorre muoversi con maggiore tempestività e che è necessario garantire alloggi decorosi e servizi efficienti ai cittadini, si interroga la Giunta regionale per conoscere le tempistiche e le modalità delle azioni messe in campo per la risoluzione del problema relativo al funzionamento dell'ascensore di via Custoza 5 a Galliate, a seguito della segnalazione dei condomini.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione; la Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Chiara Caucino.
Prego, Assessore; ne ha la facoltà per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della casa

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Rossi.
Differentemente dal Presidente di ATC Centrale, il Presidente di ATC Nord ha tempestivamente evidenziato le problematiche del caso e mi ha permesso di chiarire questa situazione. Mi ha evidenziato che "gli impianti di ascensore installati negli immobili di via Custoza risalgono - così come altri presenti nel quadrante - a ben 42 anni fa, cioè all'anno 1981, e che il ciclo di vita medio di un impianto è di circa 25-30 anni. Tale evidente vetustà, se, da un lato rende, purtroppo, assai probabile che si verifichino guasti, dall'altro non consente di prevedere quale componente possa essere danneggiato, rendendo quindi impossibile, oltre che antieconomico, muoversi con una maggiore tempestività, magari pre acquistando i pezzi di ricambio che rischierebbero di rimanere inutilizzati in magazzino".
Ciò premesso, ATC evidenzia che "la prima segnalazione di malfunzionamento degli impianti di Galliate in via Custoza 5 e 3 è pervenuta ad ATC PN in data 3 aprile 2023, da parte del Comune di Galliate e non attraverso uno dei numerosi mezzi messi a disposizione (numero call center, al numero di Contact Center, quindi l'assistente virtuale, il sito internet dell'Ente, l'applicazione, ecc.)". Ci sono svariati modi per poter segnalare un disservizio e nessuno di questi modi è stato utilizzato da parte degli inquilini che, invece, hanno tutte le occasioni per comunicare direttamente con ATC. "Ciò potrebbe avere ritardato, seppure di pochi giorni, la presa in carico da parte di ATC".
Inoltre, "onde procedere all'acquisizione di un preventivo per la riparazione da parte della ditta Ferrari Ascensori &Company s.r.l., ditta che si è aggiudicata l'accordo quadro per la gestione e la manutenzione degli impianti, ATC, ha dovuto richiedere all'ARPA Piemonte il duplicato dei libretti degli impianti di ascensore interessati, non reperiti probabilmente per i numerosi anni passati e il trasferimento di sede presso gli uffici di Novara".
A seguito della verifica delle problematiche segnalate, "la ditta Ferrari Ascensori &Company comunicava la necessità di provvedere alla sostituzione delle funi, elementi strettamente necessari per garantire l'utilizzo dell'impianto in sicurezza, con un costo preventivo di circa 23.600 euro, oltre IVA, al netto del ribasso del 40,80% per entrambi gli impianti. Poiché il reperimento dei pezzi di ricambio richiedeva, come indicato dalla ditta manutentori, tempistiche non particolarmente brevi si provvedeva, in accordo con il Sindaco di Galliate, ad avvisare i condomini della possibilità, contrattualmente peraltro prevista, di poter azionare manualmente l'impianto" - è stata fatta tutta una serie di azioni, prima di arrivare a questa simpatica comunicazione, attraverso cui si invitavano i condomini ad azionare manualmente l'impianto - "in caso di necessità o di persone disabili, sia in discesa che in salita, da parte della ditta incaricata purché con un preavviso, così come indicato dall'impresa stessa con e-mail del 5 maggio 2023, di uno o due giorni".
Circa la tempistica di effettiva messa in atto degli interventi di riparazione, la ditta incaricata, con email del 5 giugno di quest'anno, ha comunicato ad ATC che "l'inizio lavori è previsto per la seconda settimana di luglio, cui dovrà seguire, per l'effettiva rimessa in funzione, la verifica/collaudo da parte dell'ente notificato già individuato da ATC".
Consigliere, la soluzione del problema non è mai così immediata e così semplice come potrebbe apparire, posto veramente la vetustà di quegli impianti e di quei complessi che noi abbiamo ricevuto in quelle condizioni dopo anni e anni di assenza assoluta di manutenzione. Tuttavia, questo non è un alibi e noi ci stiamo ovviamente attivando. Ben sa, Consigliere, di quanto sia soddisfatta dello svincolo di oltre 18 milioni di euro, quindi di quasi 20 milioni di euro, dei cosiddetti fondi "ex Gescal". Il Presidente di ATC Nord, in accordo con la sottoscritta, ha individuato un piano programmato di sostituzione di manutenzione di tutti gli impianti di ascensori del quadrante, così da superare questi casi che non sono così isolati, ma che si ripetono costantemente, e cercare fortemente di ridurre rotture improvvise, dovute per lo più ad usura e a vetustà degli impianti evitando quindi conseguenti disagi per i nostri utenti.
ATC Nord vuole utilizzare la quota di ripartizione delle risorse "ex Gescal" così come svincolate, proprio a favore degli impianti di questo tipo, per cercare di ovviare a queste problematiche che, ripeto, ci sono state lasciate fortemente in eredità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali - Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 1443 presentata da Canalis, inerente a "Il grattacielo della Regione Piemonte è adatto ai lavoratori con disabilità?"


PRESIDENTE

Concludiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1443.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione, la Consigliera Monica Canalis.
Prego, Consigliera, ha facoltà di intervenire per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Dopo il question time di qualche giorno fa sull'assenza di posti per il parcheggio delle biciclette, torno sull'inadeguatezza, o per lo meno non ultimazione dei lavori nel grattacielo che ospita in parte la Giunta regionale.
Faccio seguito ad una lettera del sindacato Fp-Cgil dello scorso 31 maggio per segnalare che attualmente, il grattacielo - che, ricordiamolo, è stato progettato per ospitare 2.000 postazioni di lavoro - è privo di adeguate misure per le persone con disabilità.
Faccio alcuni esempi. Le porte di accesso dallo sbarco ascensori agli spazi ospitanti le postazioni di lavoro apribili si aprono in modo errato, quindi le persone su sedia a rotelle non riescono ad accedere. I bagni per le persone con disabilità presentano diverse criticità: sulla porta a scomparsa, sul maniglione per la chiusura della porta, sulla serratura che presenta problemi di chiusura e via di seguito.
Le cabine per le telefonate di tipo personale o riservato hanno un gradino di accesso che le rende, di fatto, inaccessibili (impedisce l'accesso alle carrozzine). Le aree break ai piani hanno arredi la cui altezza impedisce l'utilizzo a chi è in carrozzina. C'è un disallineamento tra il pavimento e la cabina ascensore, quindi con forti criticità per le persone con disabilità o per le persone che sono su carrozzina. Non c'è una bollatrice di ingresso basculante che permetta l'orientamento; l'accesso agli ascensori per gli ipovedenti e i non vedenti risulta critico, nel senso che ci sono due tablet di prenotazione che sono diametralmente opposti, con codice braille che indicano vocalmente l'ascensore prenotato, ma non ci sono altre indicazioni per identificarlo e il touch screen non è a norma.
Il percorso segnato per gli ipovedenti e non vedenti non è collocato in tutti i piani del grattacielo. Non ci sono timbratrice parlanti e la scelta del total white per pareti e arredi equivale, di fatto, a renderli invisibili per le persone ipovedenti.
Alla luce di queste numerose criticità edilizie e progettuali e negli arredi che ho segnalato e che sono state segnalate prima di me da Fp-Cgil chiedo alla Giunta regionale se e quando intenda mettere a norma il nuovo edificio, sede della Giunta regionale, che ci pare gravemente inadeguato alle persone con disabilità che possono essere lavoratori, così come visitatori della struttura.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Monica Canalis per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie Presidente e grazie Consigliera.
Leggo le note dell'Assessore Tronzano.
In relazione all'interrogazione a risposta immediata che fa riferimento alle criticità indicate nella lettera pubblicata dal sindacato Funzione Pubblica e CGIL, evidenziato che durante le fasi di costruzione del grattacielo sono state coinvolte le associazioni disabili al fine di rilevare criticità ed avere suggerimenti e pareri in merito all'accessibilità del palazzo, si rappresenta quanto in appresso.
"Le porte di accesso dallo sbarco ascensori negli spazi ospitanti le postazioni di lavoro, apribili con l'utilizzo del proprio badge, si aprono in modo errato, costringendo chi è in carrozzina a tirare verso sé stessi la porta mentre è a ridosso della parete ascensore, unica alternativa è entrare dalla porta di servizio".
La risposta è: le porte di accesso dello sbarco ascensori hanno l'apertura orientata a spinta verso l'esterno e sono dotate di maniglioni antipanico perché si trovano sulle vie di fuga e quindi devono essere apribili secondo l'esodo.
Le porte che dal corridoio a est, parallelo al grande vuoto, consentono l'accesso agli uffici da sud e da nord (non si comprende perché qualificate come di servizio, essendo porte di accesso agli uffici) sono ad apertura con badge per evitare l'ingresso di personale non autorizzato nell'area uffici e attualmente sono tutte correttamente funzionanti.
I malfunzionamenti segnalati nei mesi scorsi sono stati prevalentemente conseguenza di un errato utilizzo, dovuto alla scarsa dimestichezza nell'uso da parte del personale. A titolo di esempio, si cita il posizionamento di scatole ed appendiabiti nell'area di manovra della porta che, rilevando l'ostacolo, bloccava l'apertura e chiusura della porta o l'utilizzo manuale, forzando il motore e scardinando le maniglie.
Rispetto ai bagni per disabili, per la problematica segnalata sono in corso di valutazione soluzioni alternative all'attuale sistema di apertura e chiusura per risolvere i problemi segnalati. Fra gli oltre 80 chiavistelli installati ad oggi non c'è evidenza di rotture.
In merito alle cabine per telefonate di tipo personale, evidenziato che il gradino serve per il mascheramento dei collegamenti impiantistici per l'illuminazione e la ventilazione della cabina - in modo da non lasciare cavi lungo i percorsi - dette cabine non servono tanto per le telefonate personali, quanto per evitare di disturbare i colleghi nel corso delle telefonate. Rispetto alla problematica evidenziata, si stanno valutando soluzioni idonee per venire incontro a questa specifica esigenza.
In merito alle aree break è opportuno rilevare che nelle aree break collocate nei satelliti sono normalmente presenti due sgabelli e tavolini utilizzabili o con le sedie in dotazione o anche accostando una sedia a rotelle.
Rispetto al problema del disallineamento tra il pavimento e la cabina dell'ascensore, la problematica riscontrata inizialmente su quattro impianti di dodici presenti nel grattacielo è conseguenza del lungo periodo intercorso fra la realizzazione degli impianti e la loro messa in esercizio. Il problema ad oggi risulta risolto.
In merito a tutti gli altri punti, si evidenzia che tutte le scelte relative all'accessibilità sono state oggetto di confronto durante i numerosi incontri e sopralluoghi svolti dal settembre 2014 al luglio 2020 con varie associazioni di disabili, quali Associazione Portatori di Impianto Cocleare, CPD, FIADDA, Fish Piemonte, UICI e Tactile Vision, e con queste concordate. A onor del vero, ad oggi l'unica associazione che continua a collaborare è l'UICI, con la quale recentemente è stato effettuato un sopralluogo senza sostanziali rilievi.
Ogni ascensore è identificato con una targa posta sopra ogni porta, che nel caso degli ascensori APT 01 e APT 12, destinati alle persone con disabilità, si illumina: quando l'ascensore aprirà le porte, sarà possibile visualizzare sul display posto sulle spallette della cabina l'identificazione del piano selezionato all'interno dell'ascensore; un display posto sulla bottoniera della cabina indicherà invece il piano che si sta per raggiungere.
Per quanto concerne i Lologes GES, questi sono stati installati solo ai piani degli Assessori - 5, 9, 12, 20, 22, 23, 24, 29, 34 e 36 - perch originariamente era prevista una reception: dunque, dall'ascensore A e L uscendo, si incontrava un segnale di arresto in corrispondenza del desk con personale che poteva essere d'aiuto. Si è poi deciso di non inserire un desk ovunque, quindi si è previsto, da parte del personale della reception un accompagnamento ai piani per gli ipo/non vedenti e per persone con altre disabilità. A tutti i piani ci sono indicazioni per raggiungere bagni scale di emergenza e spazio calmo.
Si è verificato, direttamente con personale delle associazioni, che nell'open space non serve avere percorsi LOGES, in quanto dopo il primo accompagnamento, il percorso verso la postazione di lavoro assegnata viene facilmente memorizzato.
Inoltre, sono previsti in reception Ingresso Est n. 2 tornelli per ipovedenti, con funzioni di timbratura parlante, indicanti l'orario di timbratura. Sarà cura degli uffici competenti contattare il fornitore per valutare un diverso orientamento del tablet, in modo consentire una maggior visibilità dello schermo.
Rispetto alla scelta del total white per pareti ed arredi, gli arredi non sono total white, ma presentano inserti giallo, ocra, rosso e bordeaux. Nel sopralluogo recentemente effettuato non sono stati mossi rilievi.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta, che invierà via mail agli uffici e alla Consigliera Monica Canalis.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15.35 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle ore 12:30.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 15.26 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 292, inerente a "Riqualificazione della rete ospedaliera dell'ASL VCO. Modifica della scheda allegata alla deliberazione del Consiglio regionale 8 maggio 2018 n. 286-18810, ai fini della ristrutturazione degli attuali Presidi Ospedalieri di primo livello di Verbania e Domodossola"


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 292, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella mattinata odierna è proseguito l'esame del provvedimento con l'illustrazione degli emendamenti ad esso riferiti fino all'emendamento rubricato n. 82).
Emendamento rubricato n. 83) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Adesso metto anche la giacca, Presidente. Volevo solo chiederle qualche minuto (4-5) di sospensione per capire con la maggioranza come procedere.



PRESIDENTE

Penso che non ci siano problemi.
Siamo all'emendamento rubricato n. 83) e poi ce ne sono altri, fino all'emendamento rubricato n. 52, che è l'ultimo.



ROSSI Domenico

Quanti ce ne sono ancora?



PRESIDENTE

Io le direi "assai", ma non è un numero congruo. Mi dicono gli Uffici che ce ne sono ancora una settantina.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.52, riprende alle ore 16.01)



PRESIDENTE

Ora che tutti hanno indossato la giacca, possiamo proseguire.
Emendamento rubricato n. 83) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 84) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 85) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 86) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 87) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 88) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 89) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 90) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 91) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 92) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 93) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 94) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 95) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 96) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 97) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 98) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi, per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Presidente, le chiedo di poterli illustrare consecutivamente.



(Commenti fuori microfono)



ROSSI Domenico

Non mi ha sentito, perché lo sta distraendo la Giunta, ma aspettiamo un attimo.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Le chiedevo, Presidente - e le chiedo scusa - se posso presentare insieme più emendamenti, sommando il tempo, se per lei va bene.



PRESIDENTE

Prego, se vuole, ci sono tutti gli emendamenti relativi all'articolo 14 bis, riferiti al medesimo capoverso. Non sono identici, ma sicuramente pu sommare i tempi per illustrare quegli emendamenti.
Prego.



ROSSI Domenico

La ringrazio, Presidente.
Apro la tabella, ma faccia pure andare avanti il tempo. Benissimo.
Stavo riguardando l'insieme degli emendamenti. Presidente, siamo all'interno di una serie di emendamenti che pongono una questione, una delle più importanti, su cui questa vicenda non ha ancora dato risposte che noi possiamo ritenere sufficienti.
Una vicenda ben nota nel VCO, che in maniera molto forte è stata posta dal Presidente dell'Assemblea dei Sindaci dell'ASL del VCO, che, come dicevo già la settimana scorsa, ha chiesto ufficialmente all'ASL di avere un quadro rispetto a quale dei due presidi avrebbe ospitato il DEA.
Presidente, dietro questa domanda c'è un tema legato alla DGR n. 1-600 (cosiddetta legge Balduzzi) e cioè se noi manteniamo i due presìdi ospedalieri, cosa che l'attuale maggioranza intende fare, qual è poi l'esito finale in termini di strutture complesse presenti all'interno dei nosocomi? Noi sappiamo benissimo che un DEA di primo livello si porta dietro alcune strutture che non possono non esserci, ma sappiamo benissimo che queste strutture hanno bisogno di un certo numero di interventi per essere giustificate, per garantire anche una certa sicurezza. Noi, oggi, stiamo discutendo e voi voterete una deliberazione al buio, come abbiamo già detto le scorse settimane, dove non sapete quello che state votando, perché non sapete l'esito finale di queste ristrutturazioni, quali reparti vedrà Domodossola e quali Novara, perché non c'è un progetto, non è stato scritto da nessuna parte quello che succederà.
Noi sappiamo, e lo sapete anche voi, che l'attuale deroga al DEA è stata concessa solamente perché c'è un atto di programmazione di edilizia sanitaria, votata dalla maggioranza nella scorsa legislatura, che dice che si farà l'ospedale unico; quella deroga, quindi, è stata concessa nelle more della realizzazione dell'ospedale unico.
Quando sparirà, dopo la votazione di questa deliberazione (sempre che voi non cambiate idea e fate ancora in tempo), grazie alla "deliberazione aperta", inventata per la prima volta nella storia della Regione su questa fattispecie, quando non ci sarà più l'atto di programmazione che prevede l'ospedale unico, quindi la condizione per la quale è stata concessa, la deroga cadrà; allora bisognerà aprire una discussione con il Ministero che con le attuali regole, non potrà concedere deroghe sul DEA.
Tuttavia, anche qualora dovesse arrivare la deroga - lo dobbiamo sottolineare - al netto della settimana scorsa che aveva una giustificazione per saltare il Consiglio, sia di natura politica che personale, sulla questione del VCO, dobbiamo essere sinceri: vogliamo dirlo che il Presidente Cirio non ci ha messo la faccia nemmeno un minuto in quest'Aula e in Commissione? Che il Presidente Cirio sul tema dell'ospedale del VCO non è venuto a spendere neanche un minuto in quest'Aula? Immaginiamo - poi saremo contenti di essere smentiti - che non verrà neanche a votarlo questo provvedimento, mentre voi, Consiglieri di maggioranza, siete qui da giorni a difendere questa posizione. Vi sembra corretto che non ci sia il numero 1, colui che dovrebbe condurre una battaglia come questa, che è divisiva per il territorio, che ha messo in difficoltà i Sindaci e tantissime organizzazioni sul territorio? Noi riteniamo che sia una mancanza di rispetto nei confronti di quel territorio e di quest'Aula.
Tornando all'illustrazione degli emendamenti, il tema cosa state votando e il fatto di non sapere quello che state votando riguarda anche i reparti che ci saranno in questi due ospedali, perché oggi non lo sappiamo. Il Presidente dell'Assemblea dei Sindaci lo ha chiesto alla direttrice dell'ASL; il Presidente della Regione ha detto che entro pochi mesi sarebbe arrivata una risposta, ma questa risposta non è mai arrivata! Oggi, i Sindaci del VCO non sanno quali reparti ci saranno a Domodossola e a Verbania; quindi voi oggi state votando una ristrutturazione senza sapere che cosa ristruttureremo, cioè quanti reparti ci saranno, quali specialità con quali numeri, perché sappiamo benissimo che uno dei problemi è proprio legato alla produzione ed è uno dei motivi per cui, in realtà, da decenni tutti sanno che sta in piedi soltanto la prospettiva dell'ospedale unico.
Su questo aspetto, non è un caso che l'Ordine dei medici e i Sindacati vi dicano che la vostra proposta non va bene. Voi magari porterete a casa il risultato; magari ristrutturerete anche i due nosocomi (anche se dubito che questo avverrà, ma questo lo vedremo nei prossimi anni); probabilmente porterete a casa la deliberazione, perché avete i voti di maggioranza, ma questo non significa avere rilanciato gli ospedali del VCO! Perché intanto bisognerà decidere quali strutture complesse terrete, in quali DEA, con quali professionisti e dove prenderete i professionisti che andranno a lavorare in quelle strutture. Voi sapete benissimo che oggi non avete tutti questi elementi.
Abbiamo già detto e lo ripetiamo che l'ASL del VCO, pur essendo la più piccola o una delle più piccole del Piemonte, è quella che, in termini assoluti, ha speso di più per i gettonisti in questi cinque anni, più di tutte le altre ASL; non, però, perché meno capace, ma semplicemente perch il territorio del VCO, in questi anni, ha patito più degli altri la carenza dei medici, l'esodo dei medici verso il privato, che da voi è più grave anche per la vicina presenza della Svizzera e della Lombardia. Un professionista che va a lavorare in un piccolissimo ospedale come quello di Domodossola, senza prospettive di crescita - perché anche la popolazione del VCO invecchia e diminuisce - si farà alcune domande su chi, fra 10 o 15 anni curerà in quel territorio e su cosa farà, quindi è chiaro che, potendo scegliere, va da un'altra parte.
Diverso sarebbe, invece, per un ospedale unico, dove invece si creerebbe una maggiore attrattività per i professionisti.
Da questo punto di vista, è evidente l'aspetto di opacità del progetto cioè il non sapere qual è il progetto sanitario sui due ospedali. Voi oggi non lo sapete e state votando qualcosa in cui non c'è scritto. Non lo sa il territorio e non lo sa l'ASL che dice: "Vedremo dopo con il Ministero". Voi state per votare una cosa al buio che si basa sul "vedremo". È la prima volta che succede, nella storia di questa Regione, perché le altre volte abbiamo votato situazioni in cui la Giunta, dopo un'istruttoria, ci presentava.



(Commenti del Consigliere Chiamparino)



ROSSI Domenico

Come dice il collega Chiamparino, qui è "un bel dì vedremo", ma è la prima volta, perché le altre volte abbiamo sempre votato una proposta che nasceva da un'istruttoria e che aveva un'idea chiara sui posti letto, sui reparti e sulla visione dell'ospedale.
Oggi così non è e ve ne state assumendo la responsabilità politica.
Mi auguro, fra 10 anni, di poter dire di essermi sbagliato, ma non credo, perché o cambia la demografia o finalmente il Governo - ma attualmente il Governo di destra non mi sembra intenzionato a farlo inverte la rotta del definanziamento sul Sistema sanitario nazionale oppure semplicemente avrete allungato di altri anni, se non decine di anni l'agonia di un territorio che sul tema sanità ha già pagato un prezzo molto alto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie per l'illustrazione.
Non essendovi richieste di intervento sugli emendamenti fino al n. 98) prima di proseguire sugli emendamenti successivi, l'Assessore Icardi intendeva intervenire sull'emendamento rubricato n. 32). Vuole intervenire adesso o a conclusione? Prego, Assessore.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Avrei voluto farlo stamattina, ma non potevo. Volevo fare alcune precisazioni (mi sono anche scritto un promemoria).
L'ASL del VCO aveva conferito, alla società di committenza SCR, le funzioni di stazione unica appaltante per la realizzazione, nel comune di Ornavasso, di un intervento riguardante il nuovo ospedale unico dell'ASL del Verbano-Cusio-Ossola, attraverso la formula della finanza di progetto (i famosi PPP), di cui agli articoli 183 e seguenti del decreto legislativo n. 50 "Codice degli appalti".
SCR-Piemonte, a seguito di un avviso esplorativo di mercato, aveva ricevuto tre proposte di operatori economici e aveva avviato tutta una serie di valutazioni tecniche e di fattibilità economico-finanziaria di quelle proposte progettuali pervenute in forza della legge che ho citato.
Le proposte di finanza di progetto evidenziavano, a suo tempo, un costo presunto, per la costruzione dell'ospedale, di circa 178 milioni che tenuto conto dell'elevato costo finanziario di tutta l'operazione prevedeva anche un contributo di 60 milioni di parte pubblica (poi successivamente elevato a 76 milioni), per cui ci sarebbe stata una rata di 12 milioni l'anno per 25 anni.
Si trattava di un'operazione - lo dico con chiarezza - estremamente onerosa già all'epoca, senza tener conto del significativo incremento dei costi di costruzione e di materiale, che abbiamo visto incrementare mediamente, del 30%. A quelle cifre, quindi, aggiungiamo il 30%, oltre ai costi finanziari. Tutto ciò, già a suo tempo, rendeva elevato il costo completamente inattendibile e sottostimato. Quindi, parliamo di cifre ben più significative.
La narrazione che tende a paragonare matematicamente il costo della costruzione dell'ospedale con i costi della ristrutturazione dei due ospedali di Verbania e di Domodossola è matematicamente un errore. Il costo è sottostimato; previsto a suo tempo con un costo stimato aziendale per la ristrutturazione dei due ospedali, il cui confronto evidenzia, invece, la convenienza per la ristrutturazione dei due ospedali rispetto alla costruzione dell'ospedale unico. Questo lo dicono i dati tecnici.
Vanno inoltre presi in considerazione aspetti di natura idrogeologica: parte delle aree individuate erano in classe 3 (quindi, rischio idrogeologico); aspetti di vincolo ambientale in quanto aree protette nonché temi legati alla nuova viabilità di accesso all'ospedale da realizzare, anch'essa in un contesto difficile e con costi non previsti nel progetto. La strada, il parcheggio, il granito e tutto il resto, quindi erano costi aggiuntivi ai quasi 300 milioni che vi ho appena citato.
In sostanza, benché la soluzione dell'ospedale unico di Ornavasso potesse presentare vantaggi esclusivamente in termini di efficienza gestionale (risultato scontato - risultato scontato - se si ipotizza di chiudere due importanti ospedali per aprire uno solo è evidente che ci sono dei vantaggi clinico-gestionali, non c'è dubbio), tuttavia si limita la capacità dei servizi erogati sul territorio, risultando penalizzante per molti altri aspetti richiamati sia negli studi di AGM sia nelle relazioni di IRES (che privilegia la soluzione dei due ospedali ristrutturati) sia dai tecnici dell'ASL del VCO.
Tutte queste relazioni sono agli atti e sono state distribuite; quindi bisogna tenere conto di altri aspetti. Primo, il quadro dell'analisi della capacità produttiva attuale delle due strutture di Verbania e di Domodossola, quindi l'attività sanitaria del VCO, viene rappresentata, come testimoniano anche gli studi AGM, dell'ASL e di IRES, nonché la conferma dei dati dal Ministero, complessivamente efficiente, nella norma di buon funzionamento relativo agli standard di attività rilevati a livello nazionale e regionale, nonostante la sussistenza di vincoli strutturali e logistici importanti, superabili attraverso gli interventi di ristrutturazione previsti sui due edifici.
Dunque, la sanità del VCO non va così male, ma abbiamo due ospedali da mettere a posto. L'ospedale unico comporta, in ogni caso, un aumento dei tempi di percorrenza. È un'ASL totalmente montana, con un disagio orografico importante che ha già permesso di mantenere aperto il punto nascita di Domodossola.
Inoltre, l'aumento dei tempi di percorrenza, per tutti i cittadini, per i servizi ospedalieri, soprattutto nei Comuni più marginali dell'ASL, e un potenziale disagio logistico per gli operatori degli attuali presìdi.
Occorre ripensare e riorganizzare la rete di collegamento dei trasporti pubblici, con conseguente squilibrio complessivo e incremento dei costi generali. Allo stato attuale, sussiste un parziale disaccordo - per usare un eufemismo - da parte delle amministrazioni locali coinvolte, sul sito dove ubicare la nuova struttura.
Permettetemi una parentesi: questa è l'unica area del Piemonte dove i Sindaci non hanno espresso una o più ipotesi di collocazione dell'ospedale.
Ripeto, l'unica area del Piemonte e ci tengo a dirlo. Voglio ricordare che la pianificazione urbanistica, la destinazione urbanistica dei terreni, è una esclusiva competenza e funzione dei Sindaci, che affonda le sue radici nel Titolo V (articoli 117 e 118) della Costituzione.
Decidere se un terreno è edificabile, fabbricabile, agricolo, se ha servizi sanitari, è una prerogativa dei Sindaci - non della Regione - con gli strumenti urbanistici, il Piano regolatore comunale, il Piano regolatore sovracomunale, il Piano regolatore provinciale. Non lo possiamo fare noi non possiamo sostituirci, non c'è questo esercizio del potere sostitutivo.
Se non c'è l'accordo, diventa molto difficile trovare l'ubicazione.
Sussiste un potenziale aumento dell'indice di fuga, a seguito dell'individuazione di un'area non rispondente alle caratteristiche della domanda di salute del territorio. Infine, non sono neanche da sottovalutare le ricadute negative sul tessuto socioeconomico delle aree urbane che attualmente, ospitano i due ospedali che, in caso di chiusura di entrambi ovviamente ci sarebbero.
Come richiamato in precedenza, e sottolineo questo aspetto, sotto il profilo dei costi è indubitabile che sia economicamente più conveniente intervenire sui due presìdi esistenti, che sono di proprietà dell'ASL, che nessuno deve acquisire. Sono conformi urbanisticamente, sono già dotati di tutte le urbanizzazioni, di infrastrutture di rete e di tutti i servizi dalle reti idriche alle reti elettriche e fognarie, eccetera.
Possono consentire l'immediata cantierabilità per lavori funzionali, quindi utilizzare fondi statali disponibili ex articolo 20, che sono a fondo perduto, senza gravare sul bilancio dell'azienda. Sotto il profilo della qualità dei servizi erogati, gli studi del soggetto privato AGM, di IRES soggetto pubblico, e dei tecnici dell'ASL, la soluzione che prevede i due ospedali non modifica il quadro concettuale di riferimento, già assunto in precedenza, anzi, lo conferma nelle sue linee strategiche, tenuto conto che è necessario il riconoscimento della specificità dell'area di riferimento da parte degli organismi nazionali, circa la programmazione sanitaria. Il percorso è ancora lungo.
Voglio ancora aggiungere, in conclusione, un'osservazione. È più conveniente, lo dico a tutti i Consiglieri, la soluzione di ristrutturazione dei due ospedali. I due ospedali sono comunque nostra proprietà e non li potremmo lasciare cadere a pezzi. Vi faccio l'esempio delle Molinette, dove abbiamo stanziato 32 milioni per la manutenzione. In ogni caso, potrebbero assumere in futuro la funzione di presìdi territoriali e quindi, a maggior ragione, l'investimento avrebbe un suo senso.
Permettetemi di concludere citando l'azione di alcuni sindaci. Leggo testualmente da un articolo di giornale le dichiarazioni del Sindaco Gianni Morandi, Presidente della Conferenza dei Sindaci: "Non sono neanche capaci" riferito a noi - "di farsi mettere nero su bianco un giudizio che li giustifichi a perseguire la linea che non porterà a miglioramenti".
Siamo accusati di non aver fatto pressione sui tecnici, di non aver voluto falsificare gli studi, di non essere stati neppure capaci di far dire loro attraverso gli studi, che la nostra soluzione è la migliore. Non siamo capaci di fare queste falsificazioni e non vogliamo neanche imparare.
Abbiamo lasciato i tecnici liberi di esprimere il loro parere e le loro idee. Nello studio AGM avete visto che c'è una preferenza tecnica e logistica per l'ospedale unico, ma negli studi di IRES si dicono altre cose. Negli studi dell'ASL si quantifica in 200 milioni di euro la necessità per la ristrutturazione, ma noi non siamo qui a piegare gli studi ai nostri voleri.
Ci sono due soluzioni entrambe valide, una più costosa e l'altra meno, ma entrambe degne della scelta di questo Consiglio, senza minacce e senza intimidazioni. La nota che perviene dal Sindaco di Verbania è di una gravità inaudita: è una nota che segna la morte della politica. Quando si viene a minacciare questa Assemblea e si vengono a minacciare i Consiglieri di ipotetiche denunce alla Corte dei Conti e alla Procura (mi chiedo con quali motivazioni), allora davvero si è passata la misura. Mi auguro che la Presidenza di questo Consiglio voglia adottare gli opportuni provvedimenti a difesa dei Consiglieri e a difesa di questa Assise.
Vi invito a votare la soluzione che riterrete più opportuna, perch entrambe sono lecite, possibili e valide. Scegliete quella che voi volete avete gli studi e c'è tutto il materiale a disposizione per poter fare una scelta oculata e ponderata.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.
Ci sono colleghi che intendono intervenire? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Pensavo che l'Assessore concludesse - ma non l'ha fatto, giustamente, per rispetto - dicendo: "Volete voi Gesù o Barabba?". Poteva essere una traduzione molto semplice al discorso che ci ha fatto.
Al di là di alcune sfumature che, secondo me, non sono proprio così corrette - mi riferisco al fatto che noi abbiamo tutti gli strumenti per poter decidere, ivi compresi gli studi - a me pare che su questa vicenda di grandi studi non ce ne siano, a differenza di altre vicende, Assessore io ho dato atto che lei, ad esempio, su altre vicende come l'ospedale di Saluzzo, Savigliano e Fossano ha preso una linea decisamente diversa. Se si ricorda, all'inizio c'era quel famoso "piano Magni", si trattava di vedere se ristrutturare i tre ospedali, poi lei ha fatto fare degli studi all'esito dei quali sono emerse, mi pare, delle convenienze economiche oltre che convenienze sanitarie, ad andare nella direzione di un unico ospedale.
Noi su questa vicenda ci saremmo attesi lo stesso atteggiamento, cioè che l'Assessorato facesse degli studi e invece di venire in Aula a dire "fate quello che volete, decidete voi, avete tutti gli strumenti per decidere" arrivasse con un provvedimento preciso, come di solito accade. Altrimenti questo era il senso della mia battuta - mi pare che l'atteggiamento sia un po' pilatesco che scarica sul Consiglio, in modo particolare sulla sua maggioranza - noi abbiamo già manifestato la nostra contrarietà alla soluzione di questa delibera e alla soluzione di tornare indietro rispetto all'ospedale unico - questo tipo di responsabilità.
Faccio ancora un cenno. Questa mattina c'è già stato un minimo di dibattito, partito dalle dichiarazioni del Capogruppo Preioni sulle dichiarazioni della Sindaca di Verbania. Io le ho lette, ma non mi pare che si tratti di minacce; anzi, la collega Canalis le ha lette qui questa mattina. Ovviamente, ci sono delle considerazioni di merito molto diverse da quelle che vengono portate avanti da voi in questa sede. E si chiude la chiosa. È una valutazione, nel caso in cui si proceda in questa direzione quella di sottoporre eventualmente questa decisione al giudizio di altri organismi; non credo sia una minaccia. Poi si può discutere se era più opportuno farla prima o dopo la votazione, ma non credo che questo condizioni o debba condizionare minimamente i voti secondo scienza e coscienza che noi esprimeremo.
Credo che un qualsiasi cittadino, ma soprattutto un Sindaco che si sente coinvolto e che, in qualche misura, non si sente ascoltato (perché i Sindaci di quel territorio non sono stati ascoltati!), abbia tutto il diritto di esprimere anche pubblicamente queste valutazioni. Non mi pare quindi, che sia un fatto inaudito di fronte al quale dobbiamo scandalizzarci. Semmai, noi riteniamo che questo tipo di provvedimento oltre a non trovarci d'accordo - questo l'ho detto già la settimana scorsa Assessore, quando lei non era presente, citando l'esempio di Saluzzo e di Savigliano - non sia neanche in linea con gli orientamenti programmatici e con i criteri che lei in questi quattro anni si è dato nella gestione della sanità.
Tutto qui.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono ulteriori richieste di intervento, possiamo proseguire con l'illustrazione degli emendamenti.
Consigliere Rossi, desidera intervenire?



ROSSI Domenico

Non ruberò molto tempo (magari nell'illustrazione del successivo emendamento ritornerò sull'argomento).
Ho chiesto la parola solo per specificare un aspetto che sembra formale, ma non lo è. L'Assessore dice che possiamo scegliere quello che vogliamo (peraltro, non ho capito che opzione sceglierà lui, visto che sono valide entrambe). Al di là di questo, l'aspetto che vorrei sottolineare è il seguente. Lui dice: "Avete gli studi e potete scegliere". Beh, non è vero Presidente, nel senso che questi studi, la Commissione sanità e il Consiglio non li hanno mai potuti analizzare, se non in maniera privata dal punto di vista dei Consiglieri. Questo è uno dei vulnus - lo ribadirò anche in sede di dichiarazione di voto - più grandi di questo percorso.
Addirittura, lo studio di AGM che ha citato l'Assessore, il sottoscritto pur avendolo richiesto, lo ha potuto visionare solo dopo che una testata giornalistica lo ha pubblicato. Quando abbiamo chiesto in Commissione di poter approfondire le motivazioni di questa decisione, ci è stato sempre risposto che non c'era nulla da approfondire. Questo aspetto deve rimanere agli atti: i Consiglieri non hanno mai avuto la possibilità, in nessun momento, nonostante lo abbiano richiesto in più occasioni, di poter visionare i documenti, di potersi confrontare con i tecnici e con l'Assessore (a differenza di altre situazioni in cui abbiamo visto l'Assessore venire in Commissione, presentarci gli studi e interloquire con i Consiglieri). Sul VCO tutto questo non è mai avvenuto: ricordo che in Commissione non sono state fatte neanche le audizioni; abbiamo chiesto delle informative, che ci sono state negate. Si è voluti andare di corsa.
Poi qualcuno si lamenta che i toni si scaldano: signori, è anche il risultato di una non gestione politica della faccenda, sia fuori dell'Aula che dentro l'Aula! Perché - lo ripeto - i Consiglieri questi studi non li hanno mai visti. E quando abbiamo chiesto, ad un certo punto, una seduta di Consiglio regionale aperto per poter ascoltare anche le voci degli studi.
L'IRES non poteva venire in Commissione e spiegare ai Consiglieri di maggioranza e di minoranza che alla fine anche ristrutturare andava bene? Non poteva farlo? Come mai non è stato fatto? Non poteva venire il responsabile dell'altro studio? Non potevamo aprire una discussione per vedere cosa era meglio, a partire dagli studi effettuati? Invece no, si è deciso di fare diversamente. Non si dica, però, che ci sono gli studi, perché né in Commissione né in Aula i Consiglieri non ne hanno mai visti di studi! Mentre in altri casi che abbiamo votato la discussione c'è stata.
Questo è un vulnus importante.
I documenti esistono: sì, l'Assessore li ha, forse i Consiglieri di maggioranza anche. Noi, quel poco che abbiamo letto, lo abbiamo letto sui giornali.



PRESIDENTE

Grazie. Non vedo altre richieste di intervento.
Proseguiamo con l'illustrazione degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 32) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo se vi sia l'intenzione di illustrare l'emendamento rubricato n. 32) ROSSI Domenico (fuori microfono) Lo do per illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 33) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ROSSI Domenico (fuori microfono) Lo do per illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 34) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ROSSI Domenico (fuori microfono) Lo do per illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 35) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ROSSI Domenico (fuori microfono) Lo do per illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 36) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ROSSI Domenico (fuori microfono) Lo do per illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 38) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ROSSI Domenico (fuori microfono) Lo do per illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 39) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ROSSI Domenico (fuori microfono) Lo do per illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 40) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ROSSI Domenico (fuori microfono) Lo do per illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 13) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ROSSI Domenico (fuori microfono) Lo do per illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 41) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ROSSI Domenico (fuori microfono) Lo do per illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 42) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ROSSI Domenico (fuori microfono) Lo do per illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 43) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) ROSSI Domenico (fuori microfono) Lo do per illustrato, Presidente.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 44) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi, per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 44) chiede di assicurare il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola del reparto di Medicina interna. Siamo sulla scia di quanto illustrato precedentemente.
Ne approfitto, Presidente, dal momento che tra poco cominceremo le votazioni (avremo comunque modo di intervenire ancora sulle dichiarazioni di voto) per far notare che l'Assessore Icardi ha detto: "Decidete quello che volete", ma intanto se n'è andato. Quindi decideremo quello che vogliamo, ringraziando i sopravvissuti della Giunta che si fanno carico quota parte, di questa scelta.
Mi dispiace, Presidente, che sia stato citato per nome e cognome un Sindaco che non è qui in Aula, e che quindi non può difendersi. Ma bisogna stare attenti a scimmiottare le dichiarazioni di una persona che rappresenta le istituzioni. Mi risulta che le dichiarazioni che sono state rilasciate ai giornali dal Presidente dell'Assemblea dei Sindaci dell'ASL VCO, che rappresenta tutti i Sindaci di quell'ASL, sono sempre state condivise non so se all'unanimità, ma con la larghissima maggioranza dell'Assemblea.
Anche qui vale quello che abbiamo detto per la Sindaca di Verbania: è evidente che l'esito di questi quattro anni ha creato tanti vulnus, tra i quali vi è anche una spaccatura enorme tra la Giunta regionale e i sindaci di quel territorio. Non si può derubricare la dichiarazione del Presidente dei Sindaci dell'ASL come una boutade. No, quello è il segnale di un malessere che scaturisce dalla mancanza di risposte che la Giunta e l'ASL non sono state in grado di dare a quel territorio. Quindi bisogna prendere sul serio questo malessere, perché sappiamo benissimo - lo abbiamo visto anche in altre situazioni - che rimarrà sul territorio.
Oggi, approvando quello che voi voterete, non si risolve nulla e semplicemente il problema rimane lì. Il Consigliere Preioni ha detto: "I cittadini ci daranno ragione"; mi auguro che sia così. Quando il servizio farà fatica - come sta facendo, non certo per demerito degli operatori che danno ogni giorno il massimo, ma perché strutturalmente non regge la presenza di due ospedali - vedremo se i cittadini saranno davvero contenti! Resta il fatto che la spaccatura e il vulnus che c'è nei confronti dei sindaci dimostra la mancanza della Giunta e non un problema legato alle posizioni degli stessi sindaci, perché le risposte politiche dovevano arrivare e non sono arrivate. Quindi si è creata una separazione netta che oggi ritroviamo in queste dichiarazioni.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 45) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 47) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 48) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 46) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 49) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 50) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 51) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 27) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 2) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 3) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 4) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 5) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 6) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 7) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 8) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Se il primo firmatario è d'accordo, li darei per illustrati fino al n. 26).
Vorrei illustrare l'emendamento rubricato n. 26).



PRESIDENTE

Gli emendamenti rubricati n. 9), 10), 11), 12), 14), 15), 16), 17), 18) 19), 20), 21), 22), 37) e 23) sono dati per illustrati.
Emendamento rubricato n. 26) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Illustro l'emendamento n. 26), perché mi sembra uno di quelli più importanti e ringrazio il collega Rossi per averlo scritto e presentato perché evidenzia il grave problema del sovraffollamento dei DEA dei due presidi ospedalieri. Sono i due pronto soccorso.
Vogliamo inserire, all'interno della PDCR n. 292, a pagina 4, un testo che evidenzi come sia necessario presentare (lo leggo) "un piano per risolvere il grave sovraffollamento dei DEA dei due presìdi ospedalieri di Verbania e Domodossola". Non basta imbiancare i muri o ristrutturare i presìdi ospedalieri per risolvere i problemi relativi anche ai pronto soccorso, ma serve un piano specifico. Questo vorremmo che fosse inserito con chiara evidenza all'interno della PDCR.



PRESIDENTE

Non essendoci altre richieste di intervento sull'emendamento rubricato n.
26), proseguiamo con l'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 30) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 31) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 28) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 29) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 24) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 25) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 54) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 53) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 52) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dal proponente.
Non essendoci altri emendamenti, passiamo alla discussione generale sul complesso degli emendamenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Intervengo in discussione generale sugli emendamenti, perché abbiamo lavorato, come avete visto, con dovizia di dettaglio sul testo, per evidenziare delle proposte migliorative e per mettere in evidenza quelle che sono per noi le esigenze principali di quel territorio; ciò, fermo restando che, come diceva l'Assessore Icardi, noi nella libera possibilità di scegliere tra le due opzioni - e quindi delegando totalmente il Consiglio e non dando alcun tipo di indicazione da parte della Giunta consideriamo assolutamente più giusta e corretta, sotto tanti punti di vista, quella di prevedere un unico presidio ospedaliero ad Ornavasso.
È un errore fondamentale quello che state portando avanti, cioè quello di cancellare quel progetto e di andare verso la ristrutturazione dei due presìdi. E lo sarà ancora di più se deciderete di non accogliere nessuno dei nostri emendamenti, che abbiamo presentato per mettere in sicurezza e inserire nella proposta di delibera l'indicazione di alcuni servizi sanitari che devono essere garantiti e riconosciuti nei due presìdi ospedalieri, affinché venga evidenziato fin dalla delibera di programmazione i servizi che devono essere assolutamente garantiti sia a Domodossola sia a Verbania.
Abbiamo evidenziato, in particolar modo, quello relativo a tutto il tema del Punto Nascite, dell'Ostetricia e Ginecologia e della Pediatria. Abbiamo evidenziato la necessità di mettere insieme alla delibera anche un piano per cancellare e risolvere il grave sovraffollamento dei DEA, uno dei grandi problemi che oggi dobbiamo gestire nel settore sanitario.
Gli spunti sono tanti e noi sottoponiamo la valutazione dei nostri emendamenti all'Assessore Icardi; però, non lo vedo più, quindi non so chi darà il parere, se l'Assessore Icardi o se il collega Preioni. Mi auguro l'Assessore Icardi, che ho visto in Aula fino a qualche momento fa, perch ricordo che la deliberazione è a firma della Giunta regionale e, quindi sarebbe utile e importante confrontarsi nel merito dei singoli emendamenti con l'Assessore competente.
In caso contrario, aspettiamo una decisione della maggioranza o un'indicazione del Vicepresidente Carosso sui singoli emendamenti che, come abbiamo detto, sono costruiti per migliorare il testo e non in chiave ostruzionistica.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Preioni, in discussione generale.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Questa maggioranza, con estrema chiarezza, ha praticamente già bocciato gli stessi emendamenti in Commissione e non vedo perché dovrebbe cambiare parere in Aula, stante quello che ha detto l'Assessore Icardi e le rassicurazioni che ha dato, anche dal punto di vista tecnico.
Ci sono degli studi che non sono solo quelli della società privata, ma sono anche quelli di IRES e dell'ASL del VCO che dicono che ci sono molti punti di forza, anche dal punto di vista del bilancio, di riduzione della spesa e del rischio di costruire un ospedale unico. Nella realtà, come sapete benissimo, a Verduno e Biella ci sono voluti più di vent'anni per vederlo realizzato dalla fase autorizzativa a causa della burocrazia per aprirlo.
Da questo punto di vista, quindi, l'Assessore è stato molto esaustivo nella sua illustrazione.
Vorrei fare una breve cronistoria a proposito del territorio del VCO perché in questi anni e in questi giorni vi siete tutti appassionati al Verbano Cusio Ossola, ma sfido buona parte dell'Aula a dire chi è stato fisicamente a Domodossola! Magari, a Verbania, sul lago Maggiore sì, ma a Domodossola penso ben pochi. A parte il Presidente Chiamparino, con la sua esperienza alla guida della Giunta e a parte il Consigliere Bertola, che lì ha fatto la sua campagna elettorale, tanti altri non ci sono stati; forse il Consigliere Salizzoni, che era lì per lavoro, ma molti hanno parlato di Domodossola, senza esserci mai stati. Vi invitiamo a visitare la nostra bella cittadina in Val d'Ossola, veramente un gioiellino che merita.
Facciamo, però, un po' di storia.
Nelle precedenti discussioni, vi avevo già detto che, nel dicembre 2000 Aldo Reschigna - conoscete Aldo Reschigna? - già Vicepresidente della Giunta regionale, allora Sindaco di Verbania, si era dimesso da Presidente della Conferenza dei Sindaci ASL in disaccordo con i nuovi indirizzi: l'Ospedale Unico sull'asse Gravellona-Domodossola e l'ospedale di Omegna in gestione mista con i privati. Al suo posto, venne eletto il primo cittadino omegnese Teresio Piazza.
Vado avanti di altri quattro anni e che cosa succede, cari amici del PD? Giugno 2004: alle elezioni provinciali vince il centrosinistra, con Paolo Ravaioli, che aveva incentrato la sua campagna elettorale sul "no all'ospedale unico" e per il mantenimento e il potenziamento degli ospedali. Questa è la storia del nostro territorio. Allora, c'era la Giunta regionale Ghigo e i promotori avevano ripiegato, si era detto che "l'ospedale unico non è un dogma": una frase riportata dalla stampa nella storia del nostro territorio. Da lì, l'inizio della fine dell'ospedale unico. Questa è la storia.
Il partito che mi onoro di rappresentare sono venti o trent'anni che anche nelle sue effigi, in campagna elettorale dice "difendiamo e potenziamo i nostri ospedali"; mi auguro che quest'Aula e questa maggioranza abbiano la maturità, nessun timore e nessuna paura, perché - ribadisco - siamo super legittimati dalle elezioni, per l'onorabilità e per l'onore di rappresentare e di essere rappresentati in quest'Aula legislativa, di scegliere di non chiudere gli ospedali.
Di solito, le manifestazioni vengono fatte quando gli ospedali si decide di chiuderli, invece, adesso siamo al paradosso: le contestazioni ci sono perché gli ospedali li vogliamo mantenere aperti! Siamo veramente in una situazione kafkiana abbastanza paradossale.
Noi riteniamo giusto mantenere aperti gli ospedali e di rifarli agendo sulle proprietà nostre e dell'ASL in maniera più veloce ed efficiente.
Naturalmente, la sfida del futuro sarà fare due ospedali integrati, ma che facciano cose diverse, partendo - ribadisco per l'ennesima volta - dalle diverse peculiarità: il polo chirurgico a Domodossola e quello medico a Verbania, cercando di creare meno doppioni possibili, ma sapendo ed essendo consci che quei territori sono particolari, perché il VCO è l'unico territorio a specificità montana del Piemonte.
Abbiamo un punto nascite in deroga (l'abbiamo detto mille volte), perch siamo a dei minutaggi, oltre per l'ospedale di Verbania, e c'è sempre la partita del DEA. Sui DEA questa Giunta regionale e questa maggioranza andranno, con forza, a Roma a chiedere assolutamente la deroga, perché vi ricordate bene da dove arriva il decreto Balduzzi, il DM 70? Dai periodi dell'austerity del Governo Monti.
Dopo una pandemia e parlando di sanità pubblica, dove il centrosinistra è molto impegnato nel difendere e a chiedere maggiori fondi, riteniamo che sia importante superare quei dogmi che vedevano la chiusura degli ospedali la monetizzazione anche su spese così importanti che riguardano la vita dei cittadini, per invece avere due ospedali che possono essere assolutamente competitivi, perché lo sono già oggi, perché hanno un tasso di occupazione e di performance molto alti, che al tempo stesso possono rispondere a delle esigenze, qualora ci fosse (e tutti facciamo gli scongiuri) un'ulteriore pandemia, perché - ribadisco - i nostri ospedali non hanno chiuso il DEA anzi abbiamo curato persone in epoca pandemica da fuori provincia e da fuori regione.
In qualsiasi caso, l'avevo già detto e lo sapete: gli ospedali, che sia quello unico del VCO o che sia doppio ospedale (come auspichiamo) sono due ospedali Spoke, perché in qualsiasi versione dello sviluppo della rete sanitaria l'ospedale HUB di riferimento, per noi, è l'ospedale di Novara poi, per tante questioni o per questioni molto complesse, di fatto, come riferimento, ci sono i grandi poli universitari e ospedalieri di Milano.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bertola, in discussione generale.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Vorrei dire soltanto che (non parlo per gli altri, ma parlo per me) nella provincia del Verbano Cusio Ossola sono andato diverse volte, anche perch ho fatto una campagna elettorale da candidato Presidente su tutto il territorio piemontese e quindi, spesso e volentieri, anche su quella Provincia, forse, in proporzione più ancora che in altre.
Ricordo che, quando ho iniziato a frequentare un po' di più quella Provincia, la Lega sosteneva il sì a un referendum che avrebbe portato quella provincia in Lombardia, un referendum che ha poi avuto un 33% di quorum di partecipazione. Quindi, io ho iniziato ad andare quando voi volevate andare con la Lombardia.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci altre richieste di intervento in discussione generale procediamo con le dichiarazioni di voto.
Prego, Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intanto ringrazio il Consigliere Preioni per la cronistoria. Pensava di portare argomenti a favore del mantenimento dei due ospedali, ma non sa almeno dal nostro punto di vista - che ha fatto il contrario. Le spiego il perché e le motivo anche perché voteremo contro.
Mentre nel 2000, o nel 2004, tra le date citate dal Consigliere Preioni, potevano ancora esserci dubbi su come organizzare la sanità, oggi dopo quello che è successo nei decenni scorsi e dopo quello che abbiamo imparato, come sistema e come istituzioni, sul sistema sanitario, avere dubbi e insistere, restando fermi su posizioni del 2000 o del 2004 significa scegliere di vivere nella preistoria o sulla luna.
Una delle due: entrambe non vanno bene per il futuro dei cittadini del Piemonte.
Per tenere aperti due ospedali non basta ristrutturare le pareti occorre capire se ci sarà la forza di tenere aperti i servizi sanitari questo non dipenderà dai 200 milioni che voi deciderete di mettere per ristrutturare i due nosocomi, ma dipenderà dall'attrattività di un sistema che oggi non è attrattivo. Lo dimostrano i numeri e i fatti, al di là delle intenzioni delle forze politiche di maggioranza, perché c'è un esodo di figure sanitarie; c'è un impiego alto di gettonisti e c'è una diminuzione oggettiva dei numeri.
Questa soluzione non funziona, al di là delle opinioni della destra.
È giusto dire che bisogna superare alcune posizioni di austerity. Noi lo condividiamo, tant'è che la maggioranza di centrodestra, nella campagna elettorale per il Piemonte nel 2019, tra i punti all'o.d.g. aveva la modifica della DGR 1-600. Sono passati più di quattro anni e la DGR 1-600 non è stata modificata.
Mi dovete dire come mai non l'avete modificata: se il problema è la DGR 1-600, si può modificare anche senza modificare la legge Balduzzi, perch la DGR 1-600 inserisce numeri mediani, quindi aveva ancora una flessibilità sui posti letto. Potevate farlo: avete avuto quattro anni - Consigliere Preioni - e non l'avete fatto.
Presidente, voteremo con convinzione contro questo provvedimento per due motivi.
Il primo è un motivo di merito: è una scelta sbagliata, fuori dalla storia. È una scelta che, non a caso, viene osteggiata dai sindaci, dai sindacati, da tutte le parti sociali, dall'ordine dei medici, dagli esperti e dagli studi che voi stessi, come Giunta, avete finanziato. Tutti dicono che sarebbe meglio farne uno solo. Nel merito, quindi, è sbagliata e noi ci fidiamo dei sindaci, dei sindacati, degli esperti e anche degli studi che avete finanziato.
Inoltre, è sbagliata nel metodo, perché è una scelta. Il metodo scelto scarica sui territori l'incapacità politica di trovare la soluzione ai problemi, dicendo: "Non vi mettete d'accordo? Arrangiatevi".
Una politica regionale di questo genere non serve. Non dobbiamo scaricare sui territori: dobbiamo aiutarli a trovare una soluzione ai problemi ed è quello che era stato fatto con la scelta su Ornavasso, una scelta difficile e faticosa, ma la Regione aveva portato a casa quel risultato, un risultato prima di tutto politico. Oggi si torna all'anno zero, scaricando sui territori tutte le contraddizioni.
Inoltre, scarica sul Consiglio una scelta che doveva rimanere in capo alla Giunta e lo fa, colleghi, senza mettervi nella condizione di conoscere, perché tutte le parole usate oggi dall'Assessore Icardi in Aula prima di andare via (su questo poi ci ritorno) dovevano essere rivolte ai Consiglieri con atti ufficiali e con documenti in Commissione, in modo da mettere ciascuno di noi nella condizione di avere quelle informazioni che oggi non abbiamo.
Farete una scelta al buio, un metodo che non possiamo avallare, perch aprirebbe a un metodo, anche futuro, completamente sbagliato. È vero che quest'Aula è sovrana - è vero che è sovrana - ma abbiamo il dovere di decidere dopo aver studiato, conosciuto e preso atto, cosa che non abbiamo potuto fare, perché avete voluto correre e saltare tutti i passaggi.
C'è un'aggravante, Presidente, oltre a scaricare sul Consiglio. Mentre le forze di maggioranza, nei passaggi stretti della Giunta, sono state in quest'Aula a sostenere il Presidente Cirio e l'Assessore Icardi anche nei momenti più difficili per la Giunta quando noi facevamo opposizione, oggi che la situazione è ribaltata, loro non ci sono e vi lasciano soli in questa scelta difficile.
È inaccettabile anche per noi dell'opposizione. Questo però ci dice che, forse, su questa scelta tutta la priorità, che certamente è della Lega e del Consigliere Preioni, evidentemente non è della Giunta, tant'è che l'Assessore Icardi dice: "Scegliete quello che volete" e poi se ne va abbandonando l'Aula.
Questo, dal nostro punto di vista, non significa avere a cuore il territorio del VCO e non significa avere a cuore la scelta politica della maggioranza.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo per palesare la contrarietà del mio Gruppo rispetto alla proposta della maggioranza.
Abbiamo avuto modo di sviscerare tutta una serie di questioni ed è evidente a tutti l'insostenibilità di questa scelta, una scelta che pu appagare politicamente qualcuno nel breve termine, ma che di sicuro non porterà vantaggi o benefici alla sanità di un territorio nei prossimi 10/15 anni.
Quello che siamo chiamati a fare oggi è un'ampia revisione del sistema sanitario, che gli consenta di stare in piedi dal punto di vista organizzativo, gestionale ed economico. Se vogliamo garantire una sanità pubblica a questa Regione, dobbiamo assolutamente prendere delle decisioni a volte non facili, diciamo un po' meno appaganti per quanto riguarda i risultati elettorali, ma che sul lungo termine ci permettano di offrire un servizio garantito a livello costituzionale.
Il problema è che, per garantire le cose, non basta scriverle all'interno di una legge, occorre poi agire di conseguenza, per fare in modo che tutti questi principi possano vedere una reale applicazione. Il fatto di evitare l'unione di due presìdi ospedalieri, che ci consentirebbe di sopperire all'enorme difficoltà che abbiamo nel reperire medici e soprattutto, nel rendere appetibili alcuni. Al di là del numero dei medici il problema principale è l'appetibilità di alcuni presìdi sanitari.
Considerando anche la zona, è fondamentale che, soprattutto per quanto riguarda determinati tipi di servizi, si possa contare su un ospedale unico, con un'alta specializzazione che possa attirare professionisti da tutta Italia. Ma questo non avverrà con la ristrutturazione dei due ospedali e avremo un Piemonte con dei modelli diversi, a seconda della provincia in cui ci troviamo, senza avere una visione organica di come questa politica immagina il futuro della sanità pubblica e di come immagina di rispondere ai bisogni che saranno sempre più impellenti da parte della cittadinanza che invecchia sempre di più.
Detto questo, Presidente, noi siamo assolutamente contrari e preferiamo assumerci la responsabilità di un voto che, magari, non appaga le pance, ma si rivelerà purtroppo corretto negli anni. Abbiamo già tutti gli elementi per capire quanto sia assolutamente avventato fare questo tipo di investimento che ristruttura due scatole che, alla fine dei conti rischieranno di rimanere parzialmente vuote o, comunque, inefficienti (speriamo che questo non avvenga, ma sappiamo che questo avverrà).
Ci tengo anche a sottolineare che si sta perdendo ulteriormente tempo. Già nel 2019 c'era una linea tracciata rispetto alla sanità nel Verbano Cusio Ossola e si poteva procedere. Fra l'altro, come Regione Piemonte avevamo addirittura iscritto il nuovo ospedale unico all'interno delle proposte di finanziamento dell'INAIL. Avremmo anche potuto concludere contratti estremamente interessanti, visto il momento storico in cui ci vedevamo immersi; invece, si è voluto perdere ulteriore tempo per fare una marcia indietro. Marcia indietro che poi, scontrandoci davanti alla realtà della carenza di medici, farà sì che ci ritroveremo a fare un'ulteriore inversione, magari fra qualche anno, con un ritorno all'ospedale unico.
Ospedale unico che tra qualche anno avrebbe potuto essere terminato; invece ci ritroveremo con due ospedali non ultimati, perché i lavori di ristrutturazione saranno decisamente lunghi, considerando il fatto che non si può ristrutturare tutto allo stesso tempo e che ci sono dei pazienti all'interno che dovranno essere spostati, con tutta una serie di disagi.
Siamo assolutamente contrari a questo modo di vedere la politica e a questo disegno che, dal nostro punto di vista, non fa altro che incentivare ed aiutare la sanità privata, a discapito di quella pubblica.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Non essendovi altre richieste di intervento per dichiarazione di voto chiedo il parere della Giunta sugli emendamenti a prima firma Rossi.
La Giunta esprime parere contrario su tutti gli emendamenti. Possiamo dunque passare alle relative votazioni.
Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 99), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 100), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 101), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Se ritiene, Presidente, a nome del Partito Democratico può concedere lo stesso esito a tutte le votazioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Allora, facciamo ancora una votazione con la normale modalità per verificare che tutti abbiano espresso il proprio voto.
Invito tutti i Consiglieri a votare.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 88), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 75), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 78), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 79), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 80), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 81), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 82), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 83), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 84), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 85), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 86), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 87), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 89), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 90), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 91), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 92), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 93), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 94), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 95), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 96), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 97), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 98), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 32) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 55).
L'emendamento rubricato n. 33) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 56).
L'emendamento rubricato n. 34) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 57).
L'emendamento rubricato n. 35) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 58).
L'emendamento rubricato n. 36) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 59).
L'emendamento rubricato n. 38) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 61).
L'emendamento rubricato n. 39) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 55).
L'emendamento rubricato n. 40) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 63).
L'emendamento rubricato n. 13) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 64).
L'emendamento rubricato n. 41) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 65).
L'emendamento rubricato n. 42) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 66).
L'emendamento rubricato n. 43) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 67).
L'emendamento rubricato n. 44) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 68).
L'emendamento rubricato n. 45) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 69).
L'emendamento rubricato n. 47) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 70).
L'emendamento rubricato n. 48) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 71).
L'emendamento rubricato n. 46) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 72).
L'emendamento rubricato n. 49) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 73).
L'emendamento rubricato n. 50) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 74).
L'emendamento rubricato n. 51) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 75).
L'emendamento rubricato n. 27) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 76).
L'emendamento rubricato n. 2) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 77).
L'emendamento rubricato n. 3) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 78).
L'emendamento rubricato n. 4) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 79).
L'emendamento rubricato n. 5) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 80).
L'emendamento rubricato n. 6) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 81).
L'emendamento rubricato n. 7) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 82).
L'emendamento rubricato n. 8) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 83).
L'emendamento rubricato n. 9) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 84).
L'emendamento rubricato n. 10) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 85).
L'emendamento rubricato n. 11) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 86).
L'emendamento rubricato n. 12) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 87).
L'emendamento rubricato n. 14) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 89).
L'emendamento rubricato n. 15) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 90).
L'emendamento rubricato n. 16) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 91).
L'emendamento rubricato n. 17) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 92).
L'emendamento rubricato n. 18) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 93).
L'emendamento rubricato n. 19) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 94).
L'emendamento rubricato n. 20) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 95).
L'emendamento rubricato n. 21) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 96).
L'emendamento rubricato n. 22) decade perché è stato respinto l'emendamento rubricato n. 97).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passiamo ora agli emendamenti relativi al dispositivo.
L'emendamento rubricato n. 23) decade perché respinto l'emendamento rubricato n. 98).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'emendamento rubricato n. 1) decade perché è respinto l'emendamento rubricato n. 99).
L'emendamento rubricato n. 24) decade perché è respinto l'emendamento rubricato n. 100).
L'emendamento rubricato n. 25) decade perché è respinto l'emendamento rubricato n. 101).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Abbiamo terminato l'esame degli emendamenti; pertanto, passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo.
Ha chiesto la parola per dichiarazione di voto il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Ringrazio questa maggioranza, il Gruppo della Lega, il Gruppo di Fratelli d'Italia, il Gruppo di Forza Italia, il Vicepresidente Carosso, l'Assessore Chiorino e l'Assessore Caucino per questo voto e per il fatto che questa maggioranza regionale, a differenza di come eravamo abituati in passato non chiude gli ospedali, ma li tiene aperti e li potenzia. È un aspetto molto positivo che la gente del VCO valuta in maniera molto positiva e ribadisco che è un territorio di montagna.
Ci è spiaciuto anche prendere lezioni in questi giorni da chi, nell'era Bresso, sbilanciava di centinaia di milioni di euro i bilanci della sanità regionale per poi mandarci in piani di rientro. Quindi, dobbiamo sempre sentire le lezioncine di chi nelle parole e nell'esposizione magari è bravo, ma nei fatti è sempre un po' più in difficoltà rispetto a questo centrodestra di governo e di questa Lega pragmatica, che, in era COVID, ha aumentato in maniera esponenziale le terapie intensive e ha risposto in maniera egregia in un momento di pandemia, avendo una struttura diversa dalle altre grandi Regioni d'Italia, quelle del nord e del centro. Questo governo regionale ha istituito anche Azienda Zero per potenziare e strutturare la sanità del Piemonte.
So che è un tema di campagna elettorale ed è facile fare un manifesto scrivendo "Votateci! I 300 giorni di liste d'attesa con noi, con la Schlein e con la bacchetta magica in 30 giorni magicamente - non si sa come scompariranno".
Noi abbiamo l'onere e il dovere di governare. Anche questo è un esempio. La narrazione fino a ieri, pure sul territorio del VCO, era che il centrodestra, in quattro anni, non ha fatto nulla. Si voleva arrivare alle elezioni narrando questo, non tenendo conto che ci sono stati tre anni di COVID che hanno sconvolto il mondo e la nostra Regione.
Oggi la narrazione è che il centrodestra è deciso, che in montagna mantiene due ospedali, li potenzia e li fa funzionare, come vuole la gente del Verbano Cusio Ossola. Quindi, non posso che dire un grande grazie a coloro che decideranno di dare un sì convinto a questa grande risposta al territorio del Verbano Cusio Ossola.



PRESIDENTE

Per dichiarazione di voto ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Questo intervento non era previsto, ma il collega Preioni riesce sempre a stimolare il confronto.
Per prima cosa prendiamo atto che il Presidente Preioni ha fatto un lungo elenco di persone da ringraziare e che in questo elenco non c'era né il Presidente Cirio né l'Assessore Icardi; ne prendiamo atto. Evidentemente da parte del maggior Gruppo di maggioranza non sono da ringraziare per questa scelta, ma è evidente che anche noi, al suo posto, non l'avremmo fatto, visto che hanno abbandonato la nave in un momento in cui c'era da prendere una decisione difficile. Quindi, capiamo questa scelta di non ringraziare il Presidente Cirio e l'Assessore Icardi. Effettivamente ci saremmo aspettati anche noi di vederli in Aula, così come i coraggiosi esponenti della Giunta che sono presenti a fare il loro dovere e a sostenere la maggioranza politica.
Per il resto, diventa davvero divertente e anche stucchevole questo sguardo al passato, del quale si dimenticano sempre alcuni pezzettini. Questo lo fa spesso anche il Presidente Cirio che riesce, con una capacità comunicativa fuori dal comune - questo bisogna riconoscerglielo - a presentarsi come se avesse cominciato a far politica ieri pomeriggio e quindi tutto ciò che è successo negli anni non riguarda lui.
Oggi su "La Stampa" addirittura leggiamo: "Cirio attacca la politica, non nasconde i problemi, tutela la salute pubblica". Fantastico! Io da grande voglio avere questa capacità.
Il collega Preioni ha citato legittimamente la Presidente Bresso e ha rivolto lo sguardo al passato, ma voglio ricordargli che noi siamo entrati in piano di rientro durante la Giunta Cota, che all'epoca era della Lega (oggi è di Forza Italia) e che un Assessore della Giunta Cota era l'attuale Presidente della Regione Piemonte, cioè Alberto Cirio.
Ricordo anche che la Giunta è un organismo collettivo, per cui il Presidente Cirio ha partecipato a tutte le decisioni che hanno portato il Piemonte in Piano di rientro. Quindi, se vuole parlare del passato Consigliere Preioni, lo faccia, ma deve avere l'obiettività di ricordare tutti i passaggi e anche l'obiettività di dire che, se c'è qualcosa da rimproverare al passato, lo possiamo anche dividere, se c'è da dividere, ma il problema è cosa non avete fatto voi in questi quattro anni e soprattutto quello che oggi state facendo, sbagliando! Per tenere aperti gli ospedali e i servizi sanitari non basta ristrutturare le pareti, lo abbiamo già detto: nei prossimi mesi e nei prossimi anni, meglio nei prossimi mesi, lei dovrà trovare una risposta, affinché lì possano lavorare delle persone e credo che su questo avrà delle difficoltà.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altri colleghi che intendono intervenire per dichiarazione di voto finale sull'intero testo, pongo in votazione la proposta di deliberazione n. 292 per appello nominale.
Il numero legale è 24.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

È una deliberazione, No, scusate: metto in votazione la deliberazione n.
292.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

No, prego.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 292, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.



(Commenti del Consigliere Rossi)



PRESIDENTE

Non è stata richiesta: ora siamo in votazione.



(Commenti del Consigliere Rossi)



PRESIDENTE

Ho capito.



(Commenti del Consigliere Rossi)



PRESIDENTE

No, siamo in votazione; prego.



(Commenti del Consigliere Rossi)



PRESIDENTE

Siamo in votazione.



(Commenti del Consigliere Rossi)



PRESIDENTE

Grazie.
Non c'è stata la richiesta di votare per appello nominale.
Sono io che ho fatto un errore e lo metto a verbale.



(Commenti del Consigliere Rossi)



PRESIDENTE

Non si può. Siamo in votazione, Consigliere Rossi.



(Commenti del Consigliere Rossi)



PRESIDENTE

Prego. Proseguiamo.



(Commenti del Consigliere Rossi)



PRESIDENTE

Sì. Quello che si pensa non si può mettere a verbale. Consiglieri.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Vorrei avere una conferma sul prosieguo dei lavori.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sì, però.
Le do la parola e chiedo se c'è l'intenzione di proseguire con i lavori d'Aula e il prosieguo dell'esame delle proposte di legge oppure se c'è l'intesa di sospendere.
Mentre i Capigruppo cercano di maturare la decisione, do la parola al Consigliere Rossi sull'ordine dei lavori.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Chiedo che venga messo a verbale che il Presidente ha detto al microfono che la votazione era per appello nominale e che il collega Ravetti aveva chiesto di fare la votazione per appello nominale.
Quindi, chiediamo che la votazione sia per appello nominale, oppure di rifarla. In ogni caso, che sia a verbale che il Presidente l'ha detto e che il Consiglieri Ravetti l'ha richiesta.



PRESIDENTE

Sì, l'ho detto, ma nel frattempo ho anche rettificato, perché non si vota per appello nominale così: deve esserci una richiesta. Non è stato richiesto ufficialmente: adesso verifichiamo.
Ho chiesto se c'era l'intenzione di proseguire con i lavori, ma vedo che i Capigruppo non sono attenti e mi spiace.
Non so se dobbiamo sospendere un attimo, così, facciamo almeno tutte le verifiche.
Sospendiamo la seduta un paio di minuti o anche cinque.
Alle ore 17.30 si riprenderà, in modo da verificare quello che c'è da fare: se proseguire sui lavori o sospendere per riprendere nella giornata di domani.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.25, riprende alle ore 17.31)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
C'è l'intesa per sospendere i lavori e riprenderli nella giornata di domani mattina, alle ore 10.00, con il prosieguo dei lavori dal punto 4) all'o.d.g. in avanti.
Perciò auguro a tutti una buona serata e un buon lavoro.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.32)



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