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Dettaglio seduta n.259 del 13/06/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(La seduta inizia alle ore 15.14)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Tuttavia, comunico che la seduta sarà aggiornata dopo la Conferenza dei Capigruppo, che è ancora in corso.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.15, riprende alle ore 15.41)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che sono in congedo i Consiglieri Caucino, Cirio, Nicotra e Riva Vercellotti.
Il numero legale è, pertanto, 24.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Non essendoci proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Caucino, Cirio, Nicotra e Riva Vercellotti.
b) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
c) Processi verbali precedenti sedute Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 30 maggio e 6 giugno 2023.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è stato approvato il processo verbale del 23/05/2023.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Innanzitutto, vorrei ringraziare lei e tutti i colleghi per il minuto di silenzio osservato questa mattina in memoria del Presidente Silvio Berlusconi; contemporaneamente, però, vorrei chiedere all'Ufficio di Presidenza di verificare se corrisponde al vero (e in tal caso se sia opportuno e compatibile con l'eventuale ruolo di dipendenti, collaboratori o quant'altro del Consiglio regionale) che sono stati pubblicati dei post con considerazioni, come minimo inopportune, ma credo che si possano configurare come espressioni offensive, se non lesive, dell'onorabilità e della storia del Presidente Berlusconi.
Le chiederei gentilmente di verificare se corrisponde al vero e, in tal caso, se sia compatibile che tutto ciò provenga da eventuali componenti di questa struttura.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci sono altre richieste di interventi sull'ordine dei lavori o sulle comunicazioni? Verificheremo quanto chiesto dal Consigliere Ruzzola. Verificheremo e valuteremo in Ufficio di Presidenza su quanto appena chiesto. Sapendo bene che il nostro non è un organo di controllo e neanche di magistratura, se ci viene in aiuto per informazioni aggiuntive è sicuramente utile per la risultanza e la veridicità dei fatti, in modo da individuare la soluzione al meglio.
Se non ci sono richieste di intervento, possiamo proseguire con il punto n. 3) all'o.d.g.


Argomento: Problemi energetici

Proposta di legge n. 216, inerente a "Misure di ulteriore incentivazione all'autoconsumo di fonte rinnovabile" (sospesa)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 216, inerente a "Misure di ulteriore incentivazione all'autoconsumo di fonte rinnovabile", di cui al punto 3) all'o.d.g.
La proposta di legge, presentata dal Consigliere Gallo, è stata licenziata a maggioranza dalla III Commissione il 1° giugno 2023.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
La scorsa settimana avevamo sospeso il provvedimento per l'assenza dell'Assessore Marnati e per ulteriori approfondimenti (adesso vedo l'Assessore Marnati, ma in questi giorni non è stato possibile approfondire insieme all'Assessore e ai tecnici la natura di questa proposta di legge al Parlamento, proposta a cui noi teniamo molto). Se la maggioranza è d'accordo, chiederei una sospensione anche questa settimana, per poi approvare o bocciare la proposta la prossima settimana, dopo aver interloquito in modo più puntuale con l'Assessorato e con i tecnici.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Va bene, sospendiamo il punto 3) all'o.d.g.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 292, inerente a "Riqualificazione della rete ospedaliera dell'ASL VCO - Valutazione della modifica della scheda allegata alla DCR 286-18810 del 8 maggio 2018 ai fini della ristrutturazione degli attuali Presidi Ospedalieri di primo livello (ex D.M. 70/2015 di Verbania e Domodossola"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 292, di cui al punto 4) all'o.d.g. Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla IV Commissione il 12 giugno u.s.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei segnalare a verbale che sottoscrivo tutti gli emendamenti presentati dalle minoranze sul provvedimento. Credo di poterlo fare a nome di tutto il Partito Democratico.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Sospendiamo i lavori almeno fino alle ore 15.55, in attesa che la Giunta si prepari per il provvedimento.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.48, riprende alle ore 16.12)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Carosso per l'illustrazione della proposta di deliberazione n. 292.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Più che illustrare la proposta di deliberazione, informo che la Giunta ha inviato una proposta al Consiglio regionale con due alternative; ieri, la Commissione sanità ha espresso un parere a maggioranza su una delle due scelte.
Oggi il Consiglio deve esprimersi e deve convalidare il voto della Commissione, per cui la Giunta si rimette al voto dell'Aula.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Carosso.
Ha chiesto di intervenire, in discussione generale, il Consigliere Gallo.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per 10 minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
La discussione sull'ospedale del Verbano Cusio Ossola è partita male, ma sta continuando ancora peggio, perché c'è un disinteresse da parte dell'Aula; penso sia interessato solo il Capogruppo Preioni della sua maggioranza, perché sono tutti impegnati a fare altro. L'Assessore Icardi neanche si presenta in Aula a presentare la proposta di delibera della Giunta regionale nella quale, con un'innovazione giuridica, non si esprime la posizione della Giunta. Bene ha fatto il Vicepresidente Carosso, a cui hanno affidato il testo della delibera tre minuti fa, a limitarsi a dire "Non chiedete a noi, perché vi abbiamo sottoposto delle opzioni, decidete voi, non ne vogliamo sapere nulla; la Giunta si sottopone alla volontà del Consiglio. Fate voi".
Vicepresidente Carosso, mi sembra una presentazione un po' particolare e un po' surreale. È chiaro che il Consiglio regionale esprime, valida e approva le proposte della Giunta regionale, non dovete dircelo voi; è chiaro che il Consiglio regionale può, in qualsiasi momento, emendare e cambiare il testo delle norme che presenta un qualsiasi Consigliere o la Giunta regionale (l'Aula è sovrana anche rispetto alla Giunta), ma arrivare a dire che la Giunta non ha una posizione e ben se ne guarda dall'esprimerla in quest'Aula, rimarrà nella storia almeno di questa legislatura.
La Giunta regionale, l'Assessore Icardi è favorevole o no a stralciare il progetto dell'ospedale unico di Ornavasso e avviare il progetto di riqualificazione dei due presidi ospedalieri esistenti, investendo 200 milioni di euro di fondi non INAIL? L'Assessore Icardi ha portato in quest'Aula una delibera di programmazione della rete ospedaliera tutta fondata. Lo so che ripetiamo le cose di questa mattina, ma la delibera della rete ospedaliera di gennaio 2022 è tutta basata sui fondi INAIL.
Siete venuti in quest'Aula e avete annunciato sette nuovi ospedali, tutti finanziati con i fondi INAIL con una postilla: se troviamo altre opzioni le valutiamo. Avete fatto fior di comunicati stampa, annunci stampa dicendo che facevate sette nuovi ospedali con i fondi INAIL. Guardate un po': gli ospedali a cui probabilmente voi tenete un po' di più o che, in questi ultimi 18 mesi, sono andati un po' più avanti con la progettazione la scelta delle aree e la definizione degli aspetti tecnici, sono quelli di Savigliano e Cuneo; guarda caso, la revisione della delibera sul VCO è spostata su altre fonti di finanziamento: per Cuneo valutate l'opzione pubblico/privato e il VCO lo finanziate, in questa nuova delibera, con i fondi ex articolo 20. Allora non ci credete neanche voi alle coperture finanziarie dell'INAIL che avete sventolato e avete sbandierato un anno e mezzo fa in quest'Aula per annunciare tutti questi nuovi ospedali! Forse perché vi siete resi conto che, non essendoci i soldi per le progettazioni quegli ospedali lì non partiranno e quindi forse quelli che volete far partire principalmente in questa legislatura li spostate su altre fonti di finanziamento.
Cambiate anche il progetto fondamentale della delibera del VCO contro i pareri - ne abbiamo discusso stamattina nel Consiglio straordinario - del territorio; delle società che avete incaricato di fare le ricerche e le analisi tecniche indipendenti e le verifiche; contro l'opzione dei medici e dei paramedici; contro le delibere che hanno fatto i sindaci dell'ASL del VCO.
Se siete così convinti di farlo, lo dico soprattutto alla Giunta, fate una delibera in cui dite che siete convinti di farlo. Scrivete: "Secondo noi nonostante tutto, la scelta migliore è questa qui e la sottoponiamo per la validazione al Consiglio regionale", non che non si prenda una posizione e in quest'Aula, alla fine, ogni qualvolta c'è qualche dubbio, si dà la parola al Vicepresidente Carosso che, essendo Vicepresidente, presenta tutte le delibere e le proposte di legge dei colleghi (che siano presenti o meno), ma giustamente non è la sua materia di competenza.
Noi abbiamo presentato una serie di emendamenti, e li abbiamo sottoscritti tutti, come ha detto bene la collega Canalis, come Gruppo del Partito Democratico e come opposizione, per provare a farvi cambiare idea. Siamo convinti - non solo noi, ma tutte le persone che abbiamo sentito per interposta persona questa mattina, perché li abbiamo rappresentati noi e ve lo abbiamo anche scritto su alcuni cartelli, affinché possiate capire meglio - che questa sia una delibera sbagliata e siamo convinti che la sanità del VCO sarà peggiore dopo l'approvazione di questa delibera e dopo la destinazione di così tante risorse a ristrutturare due ospedali, invece che cogliere la sfida di usare i soldi che avete stanziato - che sono disponibili perché sono fondi ex articolo 20, quindi nelle disponibilità della Regione Piemonte - senza passare dall'INAIL.
Cogliete l'opportunità e la sfida di costruire un nuovo ospedale. Un nuovo ospedale più moderno, un nuovo ospedale più baricentrico, un nuovo ospedale più all'avanguardia che possa accogliere le nuove tecnologie mediche, che possa offrire un servizio migliore ai cittadini e più adeguato ai nostri tempi.
Noi vi illustreremo tutte le nostre proposte; siamo convinti che, se l'Assessore Icardi riuscirà a venire in Aula, anche solo a fare presenza rispetto a questa delibera, potrà valutare di fare retromarcia sulla stessa o, magari, di modificarla, perché questo è un errore enorme sulla programmazione degli ospedali.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il collega Rossi: prego; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente. Io intervengo nuovamente - credo che oggi pomeriggio dovrò intervenire ancora anche per gli emendamenti - ma intervengo volentieri nella discussione generale, a partire dalla presentazione del Vicepresidente Carosso (non me ne voglia). È stato evidente come, su un tema alquanto discusso, che ci ha visto addirittura arrivare a chiedere un Consiglio straordinario, il Vicepresidente abbia speso pochissime parole, pochissimi minuti. E questo perché, Presidente? Chiaramente io non lo so, posso solo fare delle ipotesi.
La prima ipotesi che faccio è che, dovendo sostituire l'Assessore Icardi, che è la persona che ha la delega su questi argomenti, il Vicepresidente ha fatto il minimo indispensabile, come è anche corretto fare; però c'è un tema - Presidente - legato al fatto che la delibera che oggi discutiamo è del tutto inusuale, inedita, per una serie di motivi.
Il primo lo ha detto proprio il Vicepresidente Carosso, cioè c'è una doppia opzione. L'abbiamo detto anche questa mattina, lo ridico oggi pomeriggio: è la prima volta, nella storia di tutta la Regione Piemonte sarebbe interessante fare una ricerca comparativa per vedere se in altre Regioni ci sia mai stata una delibera di questo tipo, magari avremo tempo di farla - in cui praticamente la Giunta non fa una proposta, ma dice: "O A o B, vedete voi". Quindi, ci si domanda: "Come mai siamo arrivati a questo punto?". Basta leggere, in realtà, la proposta di delibera: di solito cosa troviamo nelle premesse? "Visto quello che dicono i sindaci; visto quello che c'è scritto nel documento tecnico che abbiamo fatto redigere alla tal società o all'IRES; visto il parere di tal Comitato o tavolo di lavoro visto che tutti dicono che la cosa migliore è quella, la Giunta prende atto e dice facciamo lì".
In questo caso - e capisco l'imbarazzo anche della Giunta - se voi leggete le premesse, c'è scritto: "I sindaci non sono d'accordo; i pareri sono contrari, ma noi lo stesso facciamo così ". È una delibera strana, se ci pensate! Almeno, io sono qui da nove anni e una delibera al contrario così non l'ho mai vista, cioè una delibera contro il parere di tutti i soggetti che normalmente invece vengono ascoltati, vengono coinvolti proprio per corroborare le tesi della Giunta. Quante volte abbiamo ascoltato l'Assessore Icardi in Commissione, parlando di altri ospedali! Cosa ha sempre detto l'Assessore? "Ah, ma la scelta è tecnica, la scelta è.
". Qui, invece, abbiamo uno studio tecnico e noi facciamo il contrario.
Dunque, non si capisce; non si capisce l'anomalia di questa delibera.
Lo dico soprattutto ai colleghi della maggioranza: noi abbiamo più volte detto - lo ridico, tanto è scontato - che chiaramente voteremo contro questa proposta di deliberazione, ma vi sembra - e aggiungo un elemento che questa mattina forse è stato toccato troppo poco - che a fronte di studi finanziari, ecc. . Vi ricordate? Facciamo un esempio su Novara: quando questa Giunta si è insediata, abbiamo sospeso la discussione, l'iter su Novara, perché l'Assessore, legittimamente, ha voluto rivedere il piano finanziario. Non era convinto, non era convinto del PPI, per cui abbiamo dato un incarico a Cassa depositi e prestiti; Cassa depositi e prestiti ha fatto una consulenza, che è diventata parte integrante dell'istruttoria sulla base di quella abbiamo accorciato il Piano, così da pagare meno interessi.
Insomma, giustamente l'Assessore aveva sempre dichiarato: "Sono soldi pubblici; io, prima di assumermi una responsabilità di questo tipo, voglio essere sicuro di fare la scelta migliore". Noi qui parliamo di una delibera che impegna 200 milioni di euro, di cui non abbiamo visto un Piano finanziario; non abbiamo visto un'ipotesi progettuale; non abbiamo un elenco di reparti in allegato per dire "Ma questi soldi li impegniamo per arrivare dove? Abbiamo questi reparti, con queste specialità.". Non c'è niente! C'è scritto che, nonostante il parere contrario di tutti, noi spenderemo 200 milioni per ristrutturare due ospedali, non si sa per fare bene cosa, in quale quadro di politica sanitaria, in quale quadro normativo, perché sappiamo benissimo che il quadro normativo attuale non prevede due DEA. È vero che adesso c'è una deroga, ma non dobbiamo dimenticarci di dire che la deroga che è concessa in questo momento al VCO è una deroga nelle more della realizzazione dell'ospedale unico, non è una deroga ad libitum. È una deroga che ci è stata concessa, perché avevamo deliberato l'ospedale di Ornavasso. Nel momento in cui dovesse saltare l'ospedale di Ornavasso, quella deroga non è più valida; bisognerà richiederne un'altra.
Lo ripeto (l'ho detto questa mattina): quando il Piemonte è entrato in piano di rientro, non c'era solo l'elemento del debito. Questo io lo voglio dire: c'erano due elementi che ci hanno portato nel piano di rientro e due sono gli elementi su cui la Giunta precedente ha dovuto lavorare per uscire dal Piano di rientro. Uno è l'aspetto economico - certo di efficienza economica - ma l'altro era la dimostrazione di una capacità programmatoria che portasse il Piemonte finalmente dentro l'alveo delle norme nazionali quando invece negli anni precedenti sembrava che, per inseguire le logiche localistiche, le richieste dei potentati locali, ognuno sviluppasse pezzi di sanità, non sulla base di un disegno, ma sulla base di consenso. E questo ci ha portato fuori dai binari in passato.
Allora, stiamo attenti! Ecco perché abbiamo detto in questi anni: "Dov'è il Piano sociosanitario della Regione Piemonte?". Anche i ragionamenti che il collega Preioni fa, legittimi e su cui ci può essere convergenza sulla specificità del territorio montano - ci mancherebbe vanno inseriti non in un discorso puntuale, ma dentro un piano, in cui la Regione Piemonte deve dire, la Giunta deve dire qual è la visione che c'è sulla sanità del Piemonte; dentro quella visione possiamo parlare anche del VCO, ma non solo del VCO, di tutti quei territori che magari sono in montagna, hanno il problema della distanza delle valli, ma sono in una provincia più grande e quindi vengono annacquati nel problema e nella discussione più ampia di quella Provincia.
Da questo punto di vista, ci preoccupa anche il fatto che si arrivi, si arriverà, arriverete a prendere una decisione senza aver potuto fare un minimo di istruttoria; un'istruttoria che è necessaria quando si devono assumere decisioni di questo tipo. Ma perché la Giunta, secondo voi, prima di fare una proposta sull'ospedale, spende dei soldi per far fare uno studio tecnico, fa il tavolo, ha il dirigente con tutta la struttura che gli fa un'analisi, ha l'IRES e invece il Consiglio no? Il Consiglio dovrebbe decidere sulla base di non si sa che cosa: non c'è scritto niente nella delibera, non ci avete fatto fare le audizioni, quindi agli atti della Commissione non c'è il resoconto di un dirigente o di un tecnico.
Bastava un dirigente della struttura che venisse a dirci: "Guardate, questa cosa si può fare. Non è ottimale, ma da un punto vista normativo ed economico sta in piedi". Ci faceva vedere due conti e il piano dei reparti.
Invece nulla. E sono le stesse domande a cui non si dà risposta sui territori; difatti sappiamo che la Conferenza dei Sindaci continua a fare questa domanda sui DEA e sui reparti, continua a chiedere alla dottoressa Serpieri, ma non arriva la risposta: non arriva perché non può arrivare in questo momento, perché non sapete quello che state approvando. Questa è la verità.
State soltanto togliendo le castagne dal fuoco alla Giunta, perché la Giunta vi dice "Noi Ornavasso non lo cancelliamo". Difatti non lo possono cancellare, perché tutti gli studi finanziati dalla Giunta dicono che dobbiamo fare quello. E quindi la Giunta non può assumersi la responsabilità, la scarica sul Consiglio e sui Consiglieri di maggioranza il che va anche bene in quanto fa parte del nostro lavoro assumerci le responsabilità, ma le responsabilità le assumiamo sulla base di evidenze.
È questo il metodo che avete scelto, saltando i passaggi, evitando le audizioni, non facendo il Consiglio aperto, evitando un confronto con le strutture, anche quelle regionali. Perché non è venuto l'IRES a fare un'audizione in IV Commissione? Perché non è venuto il dirigente che si occupa di edilizia sanitaria? Perché non è venuto qualcuno a spiegarci il piano finanziario? Perché non è venuto un sanitario a farci vedere qual è il progetto sui reparti? Su questo terreno noi avremmo accettato il confronto e avremmo anche potuto confrontarci e dialogare con voi, ma questo non è accaduto. State andando avanti alla cieca, prendendo una decisione al buio, ma state sbagliando perché queste decisioni non si prendono al buio e bisogna mettere al centro non il consenso elettorale, ma il bene dei cittadini.
Oggi i bisogni di salute di quel territorio - non lo dico io, ma lo dicono i medici, i Sindaci e gli studi pagati dalla Regione - ci chiedono un ospedale unico e non i due ospedali. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Vorrei fare alcune precisazioni. Innanzitutto, gli studi vanno letti tutti e vanno lette tutte le pagine, perché lo studio di questa azienda privata commissionato dalla Compagnia di San Paolo dice anche tante altre cose, ad esempio che sono due ospedali che funzionano bene e che hanno degli alti standard. Dice che è vero che abbiamo un certo numero di gettonisti, ma al pari di Alessandria e di Vercelli. E Alessandria non mi sembra nelle stesse condizioni morfologiche e geografiche rispetto al VCO.
Ci sono anche gli elaborati dell'IRES e dell'ASI che, invece, dicono che probabilmente nel nostro territorio la soluzione migliore è il mantenimento e il potenziamento degli stessi, perché passiamo da 100 posti letto attuali per ogni struttura a 150, quindi l'aumento dei posti letto farà sì che diminuiremo anche la mobilità passiva. Noi abbiamo avuto, ad esempio, un grande otorinolaringoiatra che è andato a Gallarate a lavorare perché a Domodossola aveva due posti letto, mentre a Gallarate ne ha 7. Per cui passando dai famosi 100 posti letto a 150, non avremo neanche più questo problema, al di là del fatto che la differenza la fanno i professionisti soprattutto dove ci sono seri e bravi primari: e noi li abbiamo. A Domodossola abbiamo un oculista che fa il trapianto delle cornee e vengono anche da Torino a farsi operare. Abbiamo un urologo bravissimo, abbiamo il chirurgo Zonta che è bravissimo e quindi attrae molti medici. E quando fanno i bandi, non vanno deserti; anzi, c'è la coda per andare a lavorare.
Abbiamo un'oncologia che funziona benissimo; il reparto delle malattie infettive, come abbiamo già detto, durante il periodo del COVID ha dato una mano incredibile. C'è il dottor Lupi a Domodossola e anche a Verbania; a Domodossola c'è la sede dell'emodinamica che ha salvato decine e decine di vite; c'è lo Stroke Unit e l'emodinamica.
Quindi, i professionisti stimati ci sono e lo dico perché la narrazione che fa la vostra Sindaca Marchionini sul fatto che non funziona nulla è assolutamente una narrazione assurda, che non esiste. È l'unica in Italia che dice queste cose, perché di solito i Sindaci lavorano sottotraccia per risolvere i problemi e per dare una mano al personale medico. Invece, nel VCO abbiamo la Sindaca, che si chiama Silvia Marchionini, che tutti i giorni va sul giornale a dire che non funziona questo e non funziona l'altro. Poi i fatti la smentiscono, perché - ribadisco - abbiamo dei bravissimi operatori e sanitari.
Infatti, nelle mie conferenze stampa continuo a dire che quando volete attaccare qualcuno, attaccate il sottoscritto che fa politica e ha le spalle larghissime, non rompete le scatole ai lavoratori e ai sanitari del Verbano-Cusio-Ossola che fanno bene il loro lavoro. Quindi, gli studi vanno letti tutti.
L'altro aspetto: smettiamola di aleggiare la storia della Corte dei Conti lo dico io, se non l'avete detto con chiarezza - perché questa è una sede legislativa, con una sua dignità, e non stiamo parlando di utilizzare dei fondi per aprire una discoteca galleggiante sul lago Maggiore, ma stiamo utilizzando dei fondi per tenere aperto un ospedale dopo il COVID. Che sia molto chiaro questo! Questa maggioranza non ha paura dei controlli della Corte dei Conti per tenere aperti i due ospedali in territori di montagna, perché se arriviamo all'assurdo di aleggiare o di pensare di spaventare questa maggioranza con idiozie tipo i richiami della Corte dei Conti, voglio proprio vedere qual è il giudice che viene a chiedere conto dell'apertura di ospedali in territori di montagna con difficoltà viarie, morfologiche e più complesse rispetto agli altri territori. Questo è il quadro nel quale ci stiamo muovendo.
Questa maggioranza ieri in Commissione si è espressa sul testo di questa famosa delibera di Giunta. È la procedura standard di queste delibere, che passano dalla Giunta e poi arrivano in Consiglio regionale. La maggioranza formata dalla Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia ieri ha bocciato tutti gli emendamenti del Partito Democratico; quindi è uscito un testo pulito che prevede il rifacimento totale dei due ospedali esistenti.
La maggioranza si è dunque espressa e state tranquilli che gli Assessori della Lega martedì prossimo non avranno problemi a schiacciare il tasto "Yes" o cosa c'è scritto sul tastierino. Sì, c'è scritto "Yes". State tranquilli che saranno contenti di pigiare il tasto "Yes", perché sono convinti della bontà di questa iniziativa. Difatti - lo ribadisco - voi magari eravate abituati a chiudere gli ospedali; noi invece - guarda un po' gli ospedali li teniamo aperti.
Mi pare di avere chiarito e di avere reso abbastanza onore alla discussione di questo pomeriggio. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Notiamo un dato importante: il Capogruppo della Lega ci ha fatto notare che i tastierini hanno le scritte addirittura in inglese, neanche in italiano.
Quindi, secondo gli indirizzi di questa Giunta, dovrebbero essere scritti in piemontese. Chiediamo di porvi rimedio quando verrà operata la ristrutturazione dell'Aula.



PRESIDENTE

È già nella delibera dell'Ufficio di Presidenza: non si preoccupi.



BERTOLA Giorgio

Ah, è già previsto di fare.



PRESIDENTE

Sì, sì, in bilingue. In lingua Franca e in lingua piemontese.



BERTOLA Giorgio

Ah, ottimo. Molto, molto bene; di bene in meglio.
Scherzi a parte, questa mattina abbiamo già discusso ampiamente di questa deliberazione ed è stato interessante e importante ascoltare tutte le opinioni; in questo senso, arriviamo a una discussione generale su un provvedimento, avendo già sentito diverse opinioni prima ancora di entrare in discussione generale.
Dal mio punto di vista, ovviamente, voglio un po' tirare le fila della questione.
I fatti dicono che ad oggi, 13 giugno 2023, alla vigilia dell'ultimo anno di legislatura, questo Consiglio non si è potuto esprimere su un nuovo Piano sanitario regionale, anche se servirebbe parecchio. Quello sì che è un Piano da predisporre a cura della Giunta regionale e da approvare a cura del Consiglio: discutere, emendare, modificare e approvare.
Questo però non è stato fatto; al Consiglio viene chiesto di esprimersi su tale questione, ma non su una proposta della Giunta regionale. La Giunta regionale - lo diciamo - ha rinunciato al suo ruolo legislativo, esecutivo e di indirizzo; ha rinunciato a tutto e ha messo lì un documento, dicendo al Consiglio regionale "Fate voi; pronunciatevi voi sulla questione".
La riassumo in modo molto semplice, ma partendo da ciò che è sempre sulla bocca degli Assessori di questa Giunta regionale e da ciò che è sempre sulla bocca dei Consiglieri di quella parte dell'emiciclo, dei Consiglieri di maggioranza. Sono tre le frasi che vengono dette di solito un po' su tutte le questioni.
Prima: "Ascoltiamo i Sindaci del territorio", importantissimi e fondamentali i Sindaci! Questa retorica sulle autonomie territoriali, sui piccoli Comuni. Ascoltiamo i Sindaci del territorio. La seconda frase è: "Operiamo scelte tecniche sulla base di studi tecnico-scientifici"; la terza: "Ascoltiamo i lavoratori del settore", perché chi ci lavora è importante, quindi ascoltiamo i lavoratori del settore.
Ebbene, in questo caso, non è accaduta nessuna di queste tre cose. Nessuna delle tre! Non una delle tre! A volte, bisogna fare una scelta e si deve contemperare, no? L'ascolto dei Sindaci, le analisi tecniche e un po' anche i lavoratori del settore; a volte, ci sono da contemperare queste esigenze, invece, qui, si fa un "filotto": nessuna delle tre, perché tutti e tre dicono che serve un ospedale unico. Pertanto, la decisione di decidere o di non decidere e quindi, decidere di non andare verso l'ospedale unico, va contro tutti e tre questi principi.
Qual è il gioco che noi stiamo cercando di smontare, che vogliamo smontare e che stiamo smontando, indipendentemente da quello che sarà l'esito di questa discussione? Sappiamo che c'è una maggioranza che ha votato in Commissione e ci sarà anche una maggioranza che vota in Aula, ma noi vogliamo perlomeno smontare questo giochino. Qual è il giochino? La Giunta si mette al riparo da qualsiasi critica: semmai qualcuno dovesse dire alla resa dei conti "Voi non siete andati avanti con l'ospedale unico nel VCO", qualcuno dirà che la Giunta non ha deciso niente, perché è stato il Consiglio a decidere. L'Aula è sovrana. Eh, certo: l'Aula è sovrana.
Dall'altra parte, invece, ci sarà qualcuno che in campagna elettorale andrà a raccontare ai cittadini che non ci sarà un ospedale, ma che ci saranno due ospedali; due ospedali moderni ed efficienti.
Questa mattina abbiamo detto che, legittimamente, gli operatori di analisi tecniche e i lavoratori delle strutture ospedaliere avvertono condizioni di difficoltà: difficoltà di crescita di un ospedale, difficoltà tecniche alle quali si va incontro e sanno che, probabilmente in molti casi, serve un nuovo ospedale, un nuovo ospedale unico; il cittadino, invece, desidera più ospedali possibili e il più vicino possibile. È una richiesta legittima.
Ebbene, qualcuno andrà a raccontare che ci saranno due ospedali moderni ed efficienti, ma chiaramente, dopo il voto; poi - e lo voglio dire a scanso di equivoci, poiché qualcuno ha detto che da questa parte ci si lamenta che gli ospedali non funzionano e che non funziona nulla - qualcosa che non funziona c'è, perché i cittadini piemontesi vorrebbero anche poter fare una visita oculistica in meno di un anno (per fare un esempio). Io ho visitato quegli ospedali, ho fatto una campagna elettorale in tutta la Regione, ho visitato l'Ospedale di Verbania, ho visitato l'Ospedale di Domodossola e ho trovato dei reparti efficienti, delle persone straordinarie che lavorano. È stato citato il reparto di Stroke Unit, il reparto di emodinamica di Domodossola, persone straordinarie: niente da dire su tutto questo, però le persone che lavorano lì sanno che ci sono problemi strutturali.
È paradossale, quindi, che proprio chi non ascolta i lavoratori accusi gli altri di attaccare i lavoratori perché le cose non funzionano! È veramente paradossale.
Quindi, il rischio che si corre, ma anche qualcosa di più del rischio, è che se non si va avanti verso la scelta di un ospedale unico. Se non sarà a Ornavasso, che sia da un'altra parte! Anch'io criticavo la scelta di Ornavasso, ma allora si faccia da un'altra parte. Come dicevo, il rischio è di andare verso un progressivo smantellamento e abbandono di quelle strutture con personale che vive situazioni di oggettiva difficoltà, che è demotivato e che magari vuole andare a lavorare da un'altra parte; inoltre vi è il rischio di uno spostamento del baricentro della sanità di quel territorio sempre di più verso la Lombardia o la Svizzera e sempre di più verso il privato.
Questo è ciò che noi vorremmo evitare.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Buongiorno a tutti.
Vorrei fare qualche considerazione su questa vicenda, partendo dal comportamento della Giunta che, a mio parere, deve preoccupare un po' questo Consiglio regionale, in particolare, la maggioranza, con la premessa che è bene fare ormai a un anno dalla fine della legislatura - che la Giunta Cirio, in questi cinque anni, non poserà una pietra di nessun ospedale e, molto probabilmente, anche di nessuna Casa di comunità od Ospedale di comunità.
Questo come primo dato che va sottolineato, perché mette in evidenza che gran parte di quello che leggiamo sui giornali, le dichiarazioni del Presidente, dell'Assessore Icardi e della Giunta su questo grande movimento di una sanità che funziona perfettamente in Piemonte, corrisponde ad annunci e propagande. Ripeto: questo come primo dato, rispetto al quale noi abbiamo una posizione molto critica.
Tuttavia, credo che l'Assessore Icardi in questo Consiglio, e non solo in questo Consiglio, abbia più volte tenuto una linea abbastanza chiara: le ristrutturazioni dei nosocomi esistenti si fanno se c'è una convenienza in termini di economia e di efficienza, rispetto al funzionamento: credo anche abbia tenuto la linea del fatto che, laddove non ci sia questa convenienza è bene orientarsi sulla realizzazione di nuovi ospedali, possibilmente razionalizzando (come è stato fatto dalle mie parti, con gli ospedali di Alba e di Bra, con tutte le difficoltà del caso, però oggi funziona).
Posso portare come esempio il cosiddetto Ospedale di Pianura di Saluzzo, Savigliano e Fossano. La Giunta Chiamparino lasciò in eredità alla Giunta Cirio uno studio, il cosiddetto "Piano Magni", qualcosa di più di uno studio: diciamo un progetto che prevedeva il mantenimento dei tre nosocomi, ristrutturandoli, e definiva le singole competenze di natura medica ospedaliera per ogni singolo nosocomio.
L'Assessore Icardi, rispetto a quel progetto, fermò tutto e disse: "Voglio verificare, dal punto di vista sismico e dal punto di vista della ristrutturazione, quanto mi viene a costare questa operazione e, se è antieconomica, non la faccio". Così è stato, perché alla fine, dopo i vari studi, l'iter avviato, che purtroppo al momento è fermo, va nella direzione di realizzare un unico ospedale, il cosiddetto Ospedale di Pianura sostitutivo dei tre nosocomi.
Di fronte a questa chiara linea politica dell'Assessore Icardi è evidente che lui oggi non potesse essere in Aula. Presumo, fino a prova contraria, che la sua assenza ci dica della sua scarsa convinzione, per non dire contrarietà, rispetto al fatto che invece qui, con questa delibera, si va a fare l'esatto contrario di quello che lui ha sempre sostenuto e praticato, cioè si va a ristrutturare, per "la modica" (lo dico tra virgolette) cifra di 200 milioni, due ospedali esistenti, a una distanza decisamente contenuta, che servono un'area di 150 mila persone (che potrebbe corrisponde a una piccola ASL, come l'ASL CN2, rimasta in provincia di Cuneo).
È del tutto evidente che in questo momento c'è una frattura tra la Giunta e la maggioranza, o una parte della maggioranza, sulla delibera; una frattura così grande al punto che, addirittura, la Giunta non viene in Aula con una proposta, ma si presenta alla Mike Bongiorno con due buste e dice al Consiglio regionale: "Scegliete quella che vi piace di più: la numero 1 o la numero 2. Volete fare un ospedale nuovo? Va bene, lo avete deciso voi.
Volete che ristrutturiamo? Lo avete deciso voi".
Tutto questo viene fatto da una Giunta - a partire dal suo Presidente la cui assenza in questo Consiglio regionale è un fatto ormai consolidato che non ha mai avuto, in questi quattro anni, una grande attenzione nei confronti del Consiglio regionale e che ha sempre fatto, in base alle proprie competenze, quello che ha voluto.
Qualche sospetto mi viene e qualche sospetto dovrebbe venire anche alla maggioranza. Intanto, un sospetto di natura politica, perché - e lo ribadisco - oggi la Giunta ci dice: "Non sono d'accordo, se andrete, come Consiglio regionale, ad approvare la ristrutturazione dei due ospedali".
Questo, tra l'altro, è anche un segno di debolezza politica del Presidente Cirio, dell'Assessore Icardi e della Giunta, non soltanto dal punto di vista politico, ma anche dal punto di vista giuridico. Non voglio fare del terrorismo psicologico rispetto ai Consiglieri di maggioranza, ma se delibere e progetti di legge presentati in questo Consiglio seguono, di regola, un iter, che prevede tutta una serie di valutazioni tecniche, è perché la responsabilità politica va esercitata sulla base di una correttezza di natura tecnica, che è tecnico-economica, ma anche tecnico giuridica e anche tecnica e basta.
Se faccio un certo tipo di scelta, poi deve funzionare; se ho un servizio ospedaliero, questo servizio ospedaliero deve funzionare nel migliore dei modi.
Lasciatemi dire che la scelta pilatesca di dire "faccia il Consiglio" mi fa anche pensare che la si voglia assumere in assenza di tutte queste valutazioni tecniche che ci dicano se è migliore l'una o l'altra scelta.
Anzi, per ora, le valutazioni tecniche ci dicono che la scelta migliore e più sostenibile è l'ospedale unico.
I territori, a partire dai Sindaci, dai medici e dagli operatori, ci dicono la stessa cosa, per cui sorge il dubbio che si voglia scaricare, non semplicemente sul Consiglio e sulla maggioranza, una responsabilità politica che la Giunta non si assume, a partire dall'Assessore Icardi che non condivide questa scelta, ma anche una responsabilità giuridica.
Ricordo a me stesso che, quando si fa parte di un consesso di questo tipo, il consesso è politico e fa scelte politiche, ma tutti quanti abbiamo una responsabilità giuridica delle azioni che compiamo. È una brutta vicenda, da qualsiasi parte la si voglia prendere, che evidenzia che siamo in presenza di una forzatura di taluni Consiglieri regionali di maggioranza e di talune forze politiche di maggioranza; una forzatura contraria alla programmazione preesistente in questa Regione.
Mi sento inoltre di dire che, anche se per ora è stata una programmazione sterile, anche la programmazione della Giunta Cirio non pu discostarsi dai principi ormai generali in materia di edilizia sanitaria ospedaliera (ovvero dire che abbiamo bisogno di meno ospedali di un tempo) dobbiamo razionalizzare e, semmai, avere ospedali più efficienti, accanto ai quali poi creare una medicina di territorio attraverso i grandi investimenti nelle case di comunità, nelle case della salute e negli ospedali di comunità.
Queste sono le linee di indirizzo. Ebbene, qui andiamo completamente contro tutte queste linee di indirizzo. Noi tenteremo quindi ancora di emendare questa delibera, nell'interesse dei piemontesi e dei cittadini del VCO.
Mi rendo conto che, quando si propone di chiudere due ospedali e farne uno, a pelle, sia una scelta che non produce, nell'immediato, consenso. Io provengo da un territorio in cui è stato fatto questo: fino a quando l'Ospedale di Verduno non è stato aperto, c'erano perplessità e non c'era da parte della cittadinanza, quel consenso che è difficile che ci sia perché spesso siamo legati alla cultura dell'ospedale sotto casa (forse un po' meno di un tempo perché oggi, se abbiamo bisogno di cure, ci rivolgiamo dove siamo curati bene, liste d'attesa permettendo).
Vi posso garantire, lo dico anche ai colleghi che vengono da quei territori, che oggi nella nostra terra nessuno penserebbe di tornare indietro ai due vecchi ospedali e nessuno rimpiange quei due vecchi ospedali perché una struttura nuova, anche dal punto di vista edilizio e dal punto di vista tecnologico, è una struttura che attira professionalità importanti ed è una struttura che dà un servizio ben diverso rispetto a quello che veniva dato prima.
Qualche volta, forse, faremmo bene a non pensare al consenso del giorno dopo, ma quantomeno al consenso che ci potrà essere tra qualche anno quando scelte che nell'immediato possono non creare così grandi entusiasmi poi si rivelano scelte giuste: sono quelle le scelte che noi dobbiamo cercare di fare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Sul tema sono intervenuto già questa mattina, ma i colleghi mi hanno dato modo di aggiungere ulteriori temi alla mia illustrazione.
Il collega Rossi prima parlava del fatto che non abbiamo nemmeno avuto la possibilità di vedere concretamente in che modo si sarebbe intervenuti sugli attuali presìdi ospedalieri, attualmente non ci sono né progetti condivisi con i Consiglieri regionali né tanto meno con gli appartenenti alla Commissione sanità.
Detto questo, vorrei sottolineare un aspetto che, secondo me, è estremamente importante, visto che stiamo parlando di edilizia ospedaliera.
Nei mesi scorsi mi è capitato di richiedere un accesso agli atti di una struttura ospedaliera per il quale era stata avanzata una proposta di progetto in forma di partenariato pubblico/privato; mi è stato risposto che non potevo assolutamente analizzarlo, in quanto c'era il rischio che la diffusione di tale progetto potesse inficiare il risultato della gara nel momento in cui venisse pubblicato. Avrei dovuto quindi aspettare l'avvio della gara per l'aggiudicazione del progetto del nuovo ospedale per poter valutare se, secondo la mia opinione e l'opinione dei miei collaboratori quel tipo di investimento e quel tipo di struttura erano corretti dal punto di vista dell'opportunità Mi chiedo se è possibile che un Consigliere regionale non abbia la possibilità di accedere a informazioni di questo calibro. Se a un Consigliere regionale viene negata la possibilità di accedere a questo tipo di informazioni, mi chiedo allora per quale motivo le strutture tecniche che hanno la necessità di valutare questo contenuto abbiano questa possibilità. Ricordo che, entrambi, abbiamo il vincolo di segretezza: sia io, come Consigliere regionale, sia gli appartenenti alle strutture tecniche che devono valutare questi progetti: entrambi abbiamo la possibilità di fare girare questi progetti e, se lo facciamo, ne dobbiamo giustamente pagare le conseguenze. Non ci viene nemmeno data la possibilità di valutare in che modo si sta pensando di spendere i soldi dei contribuenti. Questa la ritengo una cosa gravissima, che deve essere risolta il prima possibile, prima che ci troviamo con miliardi di euro di spese, senza che nessuno abbia avuto la possibilità di darci la bench minima occhiata.
Sarà un tema che solleverò anche nelle prossime settimane perché, per esempio, alcuni pareri del Ministero, invece, danno ragione rispetto al fatto che ho il diritto di accedere a determinate informazioni, ovviamente legato al vincolo di segretezza. Al di là di questo, sarebbe già tanto arrivare in Aula e sapere di cosa stiamo discutendo nel concreto, avere la possibilità di capire in che modo il Consiglio e la Giunta immaginano di investire questi fondi e non avere il riassunto del riassunto dell'iniziativa politica che si sta andando a intraprendere, conoscendo solamente la cifra, senza neanche sapere esattamente su che cosa e come si andrà ad intervenire.
Detto questo, al di là delle discussioni sull'opportunità politica o sulla facoltà di allocare queste risorse in questo determinato modo, vorrei sottolineare il fatto che stiamo andando incontro ad un momento sempre più drammatico per la sanità pubblica. Capisco che ci sia una specificità montana nel territorio del Verbano Cusio Ossola, dove, obiettivamente, c'è una difficoltà di mobilità da parte della popolazione, ma questo non pu far venir meno gli standard che dobbiamo garantire a quelle popolazioni. A volte, bisogna chiedere ad un paziente di fare 20 chilometri in più per avere un servizio che possa essere effettivamente all'altezza di un sistema sanitario pubblico, che possa dare delle garanzie a quelle persone.
Sappiamo tutti che ci sono anche degli standard che garantiscono l'efficienza di alcuni reparti all'interno degli ospedali. Se tratto un tot numero di casi, che sono il doppio rispetto a quelli che tratto in ospedale, quello che ne tratta di più avrà una maggiore esperienza. Quindi è anche quello il motivo per cui si cerca di concentrare in un'unica struttura, dove le esperienze si possono accumulare e dove possono crearsi delle équipe molto più specializzate per intervenire rispetto alla maggior parte degli interventi, che devono essere fatti all'interno di un nosocomio siano estremamente più a garanzia del cittadino che va a farsi operare comunque va a subire un intervento all'interno della sanità pubblica; oltre all'intervento, anche le visite: cioè, chi ha la possibilità di visitare un numero maggiore di persone ha sicuramente una maggiore esperienza e di questa maggiore esperienza da parte degli operatori dell'operatore sanitario in questione ne possono beneficiare tutti.
Io sono preoccupato, più che altro perché penso che stiamo veramente perdendo un sacco di tempo sull'edilizia sanitaria di questa Regione e che quasi sicuramente ci ritroveremo a dover tornare di nuovo indietro rispetto alle scelte che il Consiglio regionale si sta accingendo a fare in questi giorni. Sono scelte che sappiamo benissimo tutti non essere sostenibili sul lungo termine; non sono sostenibili nei prossimi 5 10 anni: magari possono essere funzionali alle elezioni del prossimo anno, ma poi, a un certo punto, andremo a schiantarci contro un muro. Ma non ci faremo male noi Consiglieri regionali, si faranno male i cittadini che avranno bisogno di accedere a delle cure, avranno bisogno di vedere garantiti dei servizi minimi, che devono essere garantiti per la salute delle persone e sui loro territori, anche se questo significa concentrare le cure in un ospedale piuttosto che averne due diversi.
Tra l'altro, tante volte si rischia anche di avere dei doppioni o, come spesso succede adesso, che le persone debbano fare spola fra Domodossola e Verbania. Io ho sentito diversi cittadini che attualmente già si trovano ad essere chiamati a fare la visita a Verbania, essere operati a Domodossola e poi tornare di nuovo a Verbania. Cioè, siamo all'assurdo, ma siamo all'assurdo perché obiettivamente non c'è un minimo di programmazione che dia la possibilità alle persone di avere un sistema sanitario ben strutturato, sostenibile sul lungo termine, che dia garanzia di efficienza ed efficacia, perché si ha paura di fare delle scelte che sono politicamente scomode.
Io credo che abbiamo imparato tutti che certe scelte non sono più alla portata; non è neanche più una questione di soldi. Non abbiamo più il personale per garantire il presidio sanitario a 10 chilometri da casa di tutti quanti; non c'è più il personale, dobbiamo stringere i denti, magari scontentare qualcuno, ma - come ho detto stamattina - in questo modo, forse scontentiamo, ma garantiamo tutti, perché garantiamo un servizio sanitario di livello, sostenibile, che possa veramente erogare delle prestazioni, a differenza della situazione in cui rischiamo di trovarci fra 5-10 anni. Già adesso copriamo con i gettonisti, ma poi avremo la sostenibilità di coprire tutto con i gettonisti o con il privato o vogliamo fare un ragionamento di sanità pubblica efficiente che tutto il mondo, soprattutto negli anni scorsi, ci ha invidiato?



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sacco per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Stecco; prego, ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Grazie. Volevo anch'io intervenire in questo dibattito molto interessante. Certamente, molti degli argomenti affrontati non sono sbagliati, nel senso che quando si fotografa una situazione e si devono prendere delle decisioni, bisogna guardare sia la situazione odierna attuale, ma anche gli scenari futuri.
Quando si fa una programmazione di questo tipo, considerato che le risorse sanitarie sono poche (è vero), che i medici sono pochi (è vero), ci sarebbe la tentazione, la voglia, la necessità di mettere insieme le poche risorse per far funzionare l'esistente; però, secondo me, nel ragionamento bisogna anche guardare - lo dico proprio in modo assolutamente tecnico e senza nessuna polemica - quello che è la previsione.
La previsione sulla carenza dei medici è che nei prossimi 4-5 anni questa possa essere colmata progressivamente dall'incremento delle borse di specialità che è stato fatto negli ultimi 3-4 anni dal Governo. Certamente c'è una curva di uscita di pensionamento e quindi c'è anche un'uscita ulteriore, oltre alla carenza d'ingresso; ci saranno degli anni per livellare questa situazione e c'è un grande tema, che è un po' il convitato di pietra della discussione e non viene mai citato: se non si interviene a Roma, per cambiare le regole e anche per ammodernare quello che sono le caratteristiche del contratto nazionale di lavoro (purtroppo fermo dal punto di vista del modus operandi al 1978), secondo me, non riusciremo a modernizzare e a tornare ad avere una sanità dinamica e attrattiva. Da questo punto di vista, ciò ha anche a che fare con l'attrattività del trattamento economico di chi lavora nella sanità pubblica.
Guardando lo studio che è stato citato più volte e che avrei avuto piacere di discutere prima, i punti positivi e i punti negativi che compaiono nel diagramma SWOT dello studio di AGM e che sintetizzano la situazione del VCO, dicono che, al momento attuale, sarebbe opportuno un accorpamento, perché le risorse possono essere meglio organizzate. È vero anche che, in passato, pochi anni fa pre-COVID, questo era effettivamente il ragionamento di chi si occupava di economia sanitaria e di organizzazioni sanitarie, tant'è che - faccio degli altri esempi - spesso anche in altre parti del Piemonte, si avanzavano ipotesi di accorpamenti mono ospedali, eccetera. Cosa è successo dopo lo abbiamo visto, cioè che con la pandemia, effettivamente, chi ha avuto la disponibilità di più ospedali ha avuto una possibilità di dare delle risposte. Questo è uno dei temi che dobbiamo tenere presente e non so se l'AGM l'ha tenuto presente perché non ci ho mai parlato. Il tema è che l'OMS, una settimana fa o 15 giorni fa, ha dichiarato che è altamente probabile che nei prossimi 3-4 anni avremo di nuovo una pandemia.
Ricordo sempre una cosa: nell'ospedale della mia città, Sant'Andrea, fu costruita una palazzina grazie ai fondi dell'HIV. Negli anni 80-90 c'erano molti fondi e fu costruita un'ala per le malattie infettive. Quest'ala per le malattie infettive fino al 2020 era considerata uno spreco, una cosa esagerata e sbagliata. Cosa è successo? Una cosa che nessuno poteva prevedere, perché, nel frattempo sono calati i ricoveri per l'HIV, ma è emersa un'altra necessità. Quando è stato necessario triplicare i posti nell'ala delle malattie infettive, grazie a quella costruzione, all'epoca considerata eccessiva, l'ospedale Sant'Andrea di Vercelli ha dato risposte veramente di alto livello dal punto di vista organizzativo, potendo triplicare i piani dedicati alle malattie infettive.
L'altro esempio è quello dell'ospedale di Borgosesia, che era un ospedale non smantellato, ma operativo. Anche su quello, negli anni precedenti c'erano stati dei ragionamenti e delle polemiche. Ci si chiedeva, infatti se servisse o meno: da una parte serve alla popolazione di un'area montana ben specifica, dall'altra parte è stato molto utile avere un secondo presidio funzionante, perché uno degli ospedali che ha potuto continuare anche se a scartamento ridotto, a fare delle attività cliniche durante la pandemia è stato proprio il Sant'Andrea.
Questi esempi, secondo me, devono farci un po' uscire dalla contrapposizione politica. Oggi, avere a disposizione, in previsione, un ospedale in più non deve essere visto assolutamente ed esclusivamente come uno spreco, ma deve essere visto in chiave prospettica futura. E poich l'OMS, che è l'Organizzazione Mondiale della Sanità, lancia delle allerte continue su questo tema, è chiaro che, in future nuove pandemie, avere più spazi e più presìdi è sicuramente importante, ma lo è anche nel servire un territorio disagiato.
Vedo però che nello studio dell'AGM ci sono anche delle weakness, delle debolezze, perché non dice che è del tutto positivo costruire l'ospedale unico, ma ci sono anche dei punti di debolezza. Tra questi, in particolare c'è l'aumento dei tempi di percorrenza per arrivare ad un luogo dove si pu essere curati. Vi ricordo che esistono patologie tempo-dipendenti, quindi questo non è un tema da poco.
Le reti tempo-dipendenti sono fondamentalmente la base della gestione dell'emergenza e la possibilità di percorrere in meno tempo una strada minore è molto importante. Quindi, non dobbiamo parlare solo di pandemie o di possibilità di risposte a catastrofi che ci auguriamo non arrivino mai ma nella quotidianità qualcuno ha un infarto o un ictus, qualcuno purtroppo ha un trauma, un politrauma o una frattura.
È chiaro che avere delle risorse aggiuntive su un territorio poco raggiungibile e poco collegato non può che essere considerato un detrimento o un fatto negativo. Piacerebbe a tutti avere la Mayo Clinic con bel monoblocco comodo, raggiungibile dove ho tutti i servizi e non devo pensare ad altro. Però ci sono dei territori che questo non riescono a farlo per motivi geografici e di collegamento (lo dice anche AGM).
Quindi, il ragionamento deve essere analogo a quello che si fa per un territorio medio padano, una regione urbana; ad esempio, a Torino, nella zona molto cara a Valter Marin, quella che frequentava quando era studente se non sbaglio due ospedali diventeranno un solo nuovo ospedale.
È chiaro che, con le risorse che ho oggi, potrei pensare che sarebbe più opportuno metterli insieme, ma il ragionamento a livello di programmazione dovrebbe essere quello, secondo me, di guardare quello che ci dà un qualcosa in più e la possibilità di mantenere più presìdi. A tutte le Giunte regionali è successo di dover chiudere qualcosa, non solo alla precedente o a quelle ancora prima, però oggi alcune situazioni sono cambiate. La visione di queste cose oggi è diametralmente opposta, proprio per i due anni che abbiamo passato. Ad esempio, gli spazi intorno ad un posto letto sono stati ricalcolati: mentre prima si tendeva a mantenere poco spazio intorno a una persona, nell'ipotesi di oggi questi spazi sono da prevedere in quantità maggiore.
Sono cambiate tante cose e anche il fatto di avere più punti d'accesso non può essere visto come una cosa negativa. L'esempio che ho fatto della palazzina delle malattie infettive dell'ospedale Sant'Andrea dimostra che quello che in un dato momento può essere visto come sbagliato, magari non lo è negli anni futuri.
Scusate se mi sono dilungato e ringrazio per l'ascolto.



PRESIDENTE

Ringraziamo il professor Stecco per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il collega Ravetti; ne ha facoltà per 10 minuti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Il mio non sarà un intervento memorabile, glielo dico subito. Cercherò di dire alcune cose.



(Commenti fuori microfono)



RAVETTI Domenico

Sì, non sarà, perché peso sempre con molta umiltà il senso delle cose che dico, ma data l'ora e visto che è tutto il giorno che parliamo di questo argomento, in questi 10 minuti, devo dirle, Presidente, su indicazione del Presidente della Giunta regionale, che ho capito che quando ho bisogno di parlare di problemi ambientali, disturbo l'Assessore Marnati; quando ho bisogno di parlare di questioni relative alle politiche per la salute, devo parlare con l'Assessore Icardi; quando ho bisogno di capire cosa succede nel VCO, devo disturbare il collega Preioni. Quindi, capirà bene che poiché non c'è nessuno di loro, faccio un po' fatica a parlare del VCO e mi dispiace, perché avevo qualcosa di preciso da dir loro, non foss'altro che noi siamo Consiglieri regionali del Piemonte e abbiamo responsabilità su tutto il territorio piemontese; il ragionamento che sta facendo il collega Preioni al Consiglio regionale, che è condizionante - ho capito - rispetto al voto finale di questo documento, vale tanto quanto il mio, che credo d'essere il Consigliere regionale territorialmente più lontano dalla Provincia in cui abita il Consigliere Preioni.
Lo dico e sa perché abbiamo medesima importanza? Perché, quando si trattano argomenti locali - ed ecco il localismo - senza una visione complessiva, si rischia, di essere condizionati da agenti appunto locali, che condizionano a volte, non nel senso positivo la scelta finale e bisogna tenere in considerazione. Sa, Presidente, qual è.



(Brusìo in aula)



RAVETTI Domenico

Non si faccia disturbare dal vero Presidente, altrimenti io non so proprio con chi parlare: mi guardi, la prego.
Dicevo, sa qual è una delle ragioni per cui il Piemonte è l'unica Regione d'Italia finita nel Piano di rientro? Una delle ragioni è proprio il localismo, perché si è badato molto agli interessi, sicuramente legittimi però legati alla cinta daziaria di un Comune, al recinto molto ampio entro cui ci si muove, ai luoghi sempre legittimi della raccolta del consenso una serie di sovrapposizioni di legittimi interessi, ma particolari e senza una visione complessiva. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze dice che quelle sono state le ragioni che hanno portato il Piemonte dentro il pantano del Piano di rientro: è successo questo! L'unica Regione! È proprio questa la ragione, ma anche perché sono venuti meno i sistemi di controllo.
È vero: se lo ricorda? Mi pare che il ragionamento che il collega Preioni sta proponendo all'Aula segua un po' la traccia di una visione che è molto localistica e poco interessata alla complessità della Regione Piemonte.
Presidente, abbiamo già detto anche che non c'è un Piano socio-sanitario in Piemonte, forse, anche per quel motivo: la visione complessiva non interessa. Il Consiglio regionale e la Giunta regolatori di più interessi: beh, quello è un ruolo che non è stato svolto appositamente in questa legislatura, sia in pre-pandemia che in post-pandemia; non è stata tenuta in considerazione la visione complessiva.
Sa cosa le dico anche? Ciò che ha guidato questa maggioranza è sempre stato il desiderio di raccogliere quel consenso che, forse, vale, a vedere un po' quello che succede con i sondaggi, eccetera; può valere per il breve e forse, anche per il medio periodo, se si è bravi con la comunicazione.
Però, se al centro ci fosse davvero il tema della salute dei cittadini forse, una Giunta e un Consiglio regionale avrebbero un approccio diverso rispetto ai grandi problemi e la questione delle malattie tempo-dipendenti per esempio, sarebbe trattata diversamente.
Non è che ci sono territori del Piemonte dove le malattie tempo-dipendenti devono essere trattate diversamente dal Verbano Cusio Ossola. Eh, no! Lo dico, perché se dobbiamo fare questo ragionamento, iniziamo a farlo dappertutto.
Avete fatto una campagna elettorale sfidandoci sul tema della DGR 1-600, ve lo ricordate, sì? "La cambieremo", ma sono passati più di 4 anni e non avete cambiato niente; niente avete cambiato sulla DGR 1-600 e, al di là degli annunci: chissà se e come la cambierete. L'unica verità è che è aumentato il fatturato della sanità privata: legittimo! È una linea politica che avete seguito voi: tutto fermo, lasciamo che le cose capitino (e sono capitate): meno personale pubblico, più fatturato per la sanità privata! Vedremo, perché non abbiamo misuratori istantanei, quale sarà stata la qualità dei servizi che sono stati erogati. A sentire le persone nelle piazze - dove siamo tornati - rispetto a ciò che capita nel sistema sanitario piemontese, diciamo che non sono molto contenti; va bene se diciamo che non sono molto contenti? E che negli ultimi 13 anni voi avete governato 8 anni e noi soltanto 5.
Presidente Chiamparino, io sono onorato di aver fatto parte della legislatura da lei presieduta, perché noi abbiamo fatto quelle scelte badando agli interessi dei cittadini, non ai nostri - eh! - non tanto ai nostri, perché avremmo potuto spostare più in là nel tempo molte scelte, ma la politica e l'Amministrazione pubblica è il "qui e ora" rispetto alle scelte da compiere, quelle necessarie. Noi siamo usciti fuori dal Piano di rientro, voi state facendo altro.
Ultimo tema che intendo trattare, dato che - come ho detto - il mio non sarà un intervento memorabile, provo a tenerlo un po' di più su un filo sottilissimo dell'ironia. Il mio collega Marello parlava del grande Mike Bongiorno e delle buste, la 1, la 2, ma c'era anche la 3, Maurizio. C'è ora un degno erede di Mike Bongiorno, che è Gerry Scotti.
Lei, Presidente, vedeva "Chi vuole essere milionario straordinario"? Lui dava quattro opzioni! Può essere utile rispetto ad una Giunta che non si presenta con una posizione e, quindi, lascia alla maggioranza la possibilità di scegliere: con quali strumenti scegliere diventa il grande tema per voi. Uno è il 50-50, cioè sì o no, favorevole o contrario. Se vi va bene, vincete. Ve lo sconsiglio, il 50-50, perché di mezzo non ci sono soltanto i voti da prendere nel VCO, ma c'è anche il grande tema della salute. Escludete l'opzione 50-50.
Poi, c'è lo switch: se una domanda è troppo difficile per voi, chiedete un'altra domanda; ma non potete, perché all'o.d.g. c'è questo documento quindi escludete anche questa opzione. Chiedetelo a Jerry o, meglio chiedetelo al Presidente Cirio: ma non c'è e non potete chiedere a lui cosa fare - lo dico alla maggioranza - rispetto a questa deliberazione.
Ve ne resta una: l'aiuto dell'esperto, che ha sostituito l'aiuto da casa perché l'aiuto da casa potrebbe essere.



(Commenti fuori microfono)



RAVETTI Domenico

Lo hanno chiesto - mi pare di avere capito - e i Sindaci hanno detto no.
C'è una nuova edizione "Di chi vuole essere milionario" e c'è l'aiuto dell'esperto. Sull'aiuto dell'esperto, le vostre scelte così complicate dovrebbero essere aiutate da qualche studio scientifico appropriato. Voi non chiedete l'aiuto di nessuno. Sapete cosa state facendo, in ultima analisi? Il 50 e 50. Forse con quel 50 e 50 vi andrà bene la prossima elezione, ma il destino dei piemontesi deve essere trattato diversamente.
Ci batteremo in quest'anno, con la stessa umiltà che deve guidare la politica nell'affrontare temi così complessi, per convincere i piemontesi che voi siete inadatti.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ravetti per l'intervento.
Non essendoci nessun membro della Giunta regionale che vuole intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale e procediamo con l'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 99) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 100) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 101) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 55) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'emendamento prevede che, dopo il capoverso 14 della PDCR n. 282, sia inserito il seguente testo: "Ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e Domodossola del reparto di anatomia patologica".
In realtà, Presidente, questo emendamento, come altri che poi discuteremo, si inserisce all'interno di un ragionamento che ho provato a richiamare anche prima nella discussione generale. La maggioranza sta votando una proposta che, anche dal punto di vista sanitario, non è chiara.
Prima il collega Ravetti citava - e di questo lo ringrazio - la DGR 1 600. Effettivamente, avevo dimenticato la fase iniziale della legislatura in cui erano stati annunciati rivoluzioni e cambiamenti. Invece siamo ancora qui, dopo più di quattro anni, e non è successo nulla.
Lo stesso vale per Domodossola e Verbania. Quali reparti ci saranno nei due nosocomi, qualora dovesse essere approvata la delibera? Noi oggi non lo sappiamo. La verità è che non lo sa nessuno, Presidente.
Colgo l'occasione per ribadire alcune cose richiamate da chi è intervenuto prima di me e provo a fare due precisazioni.
Il collega Preioni ha parlato di posti letto e di finanziamenti probabilmente invertendo l'ordine di ciò che avrebbe voluto dire, perch non è vero che i posti letti, mantenendo i due nosocomi, aumenteranno.
Rispetto al progetto di Ornavasso, che prevede 353 posti letti per un costo di 178 milioni, qui stiamo ipotizzando, mantenendo i due ospedali, 200 milioni per 300 posti letto. Siamo, in realtà, a una spesa più ampia per un numero minore di posti letto. Su questo sarebbe stata interessante una discussione che non c'è stata, perché la maggioranza ha voluto andare avanti forzando l'iter.
Lo stesso vale per i gettonisti. Devo contraddire il collega Preioni e mi dispiace: non è vero che la spesa dei gettonisti dell'ASL VCO è la stessa dell'ASL di Alessandria. Non è vero, perché negli ultimi cinque anni il VCO ha speso circa 25 milioni di euro per i gettonisti, mentre l'ASL di Alessandria (vado a memoria, dico una cifra, ma poi verificherò) circa 11 milioni di euro, con la differenza che il territorio del VCO risponde a 150 mila cittadini circa e l'ASL di Alessandria a circa 450 mila cittadini.
È evidente che, se andiamo a vedere l'elenco delle specialità sostituite dai gettonisti del VCO e quelle sostituite dall'ASL di Alessandria, ci renderemo conto che l'ASL che sostituisce più specialisti con i gettonisti, anche per turni di 24 ore, cioè in maniera strutturale, è l'ASL del VCO. Le altre ASL cosa fanno? Hanno problemi specifici: mancano medici del pronto soccorso e manca qualche pediatra; mentre nel VCO mancano praticamente tutti.
Se a lei va bene, Presidente, quando finisco scaliamo di un paio di emendamenti. Se lei è d'accordo.



PRESIDENTE

Va benissimo.



ROSSI Domenico

Così evito ogni volta di.



PRESIDENTE

Va bene: proceda.



ROSSI Domenico

Ne approfitto anche per intervenire su una questione molto interessante che ha tirato fuori il collega Stecco, Presidente della IV Commissione.
A un certo punto il collega dice: "Io non ho mai parlato con AGM perché altrimenti gli avrei chiesto, per esempio, della questione della previsione della pandemia".
Bene, questo è uno dei problemi. Qui voi state assumendo una decisione senza un colloquio e un confronto, che era la base minima del ragionamento.
Ha fatto bene il collega Stecco a dire: "Io non ho mai potuto parlare con AGM". Ma perché non abbiamo fatto un'audizione o un confronto, come abbiamo fatto per la Pellerina? Per la Pellerina è venuto l'Assessore in Commissione, ci ha fatto vedere le slide pro e contro e poi c'è stato un Consiglio aperto. Lì erano già tutti d'accordo (Regione e Comune) e ne abbiamo parlato per ore, perché lì gli equilibri interni alla maggioranza richiedevano il confronto e perché Fratelli d'Italia voleva il confronto sulla Pellerina. Qui invece gli equilibri interni alla maggioranza, cioè la Lega, non vuole che si parli troppo di questa cosa e quindi non parliamo con nessuno. Sarebbe opportuna una via di mezzo, così il collega Stecco, e con lui anche noi, avremmo potuto interloquire con AGM per dire: "Cari, che avete fatto questo studio, perché non avete pensato alle prossime pandemie? È vero che questa ipotesi non tiene conto di questo?". Sarebbe stato un confronto interessante che, purtroppo, non c'è stato ed è una delle denunce che noi facciamo.
Sulla questione del futuro dobbiamo metterci d'accordo. O stiamo dicendo (ma credo che nessuno lo pensi) che tra i Sindaci, chi fa studi, l'Ordine dei medici, le parti sociali, nessuno ha capito nulla della sanità del futuro (tranne la Lega) oppure dovremmo avere un minimo di umiltà che su un tema complesso come questo, forse la ragione potrebbe essere nelle due opinioni; però non descriviamo chi sta presentando l'ospedale unico in maniera macchiettistica, come se non avesse idea.
Io non ho ancora letto da nessuna parte un'analisi che mi dica, in termini di prospettiva, che noi dobbiamo moltiplicare gli ospedali sul territorio per affrontare i bisogni di salute del futuro. Io non l'ho letto da nessuna parte. Certo, abbiamo imparato che dobbiamo avere un sistema più flessibile, che dobbiamo avere delle strutture che, in certi momenti di picco di alcune situazioni, dobbiamo poter utilizzare, ma da nessuna parte c'è scritto che quelle strutture devono essere degli ospedali permanenti che stanno in piedi tutti i giorni, anche quando non c'è una pandemia.
È chiaro che questo significa che, qualora noi avessimo scelto di fare l'ospedale unico, avremmo dovuto fare un ragionamento intelligente, di interdipendenza e di flessibilità sui due nosocomi esistenti per lasciarli comunque, come luoghi dedicati alla salute e, all'occorrenza, essere utilizzati nelle situazioni di emergenza.
È chiaro che questa discussione, mentre noi la stiamo facendo dal punto vista politico, purtroppo non abbiamo potuto farla con i tecnici, non per volontà nostra, ma per volontà della maggioranza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Emendamento rubricato n. 56) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 60) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Gli emendamenti rubricati n. 56) e n. 60) sono di identico contenuto.
Emendamento rubricato n. 57) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 58) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 58)



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Dopo il capoverso 14 della PDCR n. 292 è inserito il seguente: "Ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola del reparto di chirurgia generale".
Questo emendamento chiarisce quello che dicevo prima. Abbiamo presentato una serie di emendamenti sui reparti e sulle strutture (sarebbe corretto definirle strutture complesse o semplici), perché noi vogliamo mettere in evidenza la contraddizione che non si può votare una delibera di questo tipo, senza avere in mente un progetto anche di natura sanitaria. Chi farà che cosa e dove in questi due ospedali? Manteniamo la duplicazione di alcune realtà? Con quali medici? Con i gettonisti? Con quali numeri, visto che negli ultimi 15 anni la produzione è diminuita? Perché è diminuita? Perché le persone si spostano, vanno fuori dall'ASL di appartenenza, vanno fuori regione e abbiamo visto che questo è un fenomeno che è in aumento soprattutto nel VCO.
Si può fare anche una deroga, come è stato fatto, per esempio, per il punto nascite, ma non possiamo immaginare due ospedali che lavorano in deroga continuamente, semplicemente perché le persone, come dicevo, sanno scegliere e decidono dove andare e, per la loro sicurezza, vanno dove ci sono i numeri. Non lo si conosce molto bene questo aspetto ma, per esempio il numero minimo di parti, non è un numero che decide la politica arbitrariamente: è un numero che la politica prende dalla società scientifica che ci dice che, per garantire la sicurezza, ne servono almeno 500 all'anno. La politica, giustamente e intelligentemente, prende atto di questo e dice: "Se la società scientifica mi dice che ne servono 500 nell'ospedale dove ci sono 200 parti lo chiudo, altrimenti non garantisco quella sicurezza".
Certo che si può valutare di andare in deroga - ci mancherebbe! - la regola non deve essere mai monolitica; è chiaro che è la regola per l'uomo e non l'uomo per la regola, questo lo abbiamo imparato, ma ci vuole un motivo. Ci vuole un motivo che non può essere: andiamo in deroga perché non mi piace la regola, perché metto in discussione e a repentaglio anche la sicurezza dei cittadini.
Di fronte a quei dati, citavo anche prima la questione dei gettonisti: è evidente che noi non possiamo che presentare tutta una serie di emendamenti per fare chiarezza e chiedere trasparenza su questo aspetto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto di intervenire, sull'emendamento rubricato n. 58), il Consigliere Sarno.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per due minuti.



SARNO Diego

Mi sembra importante dare una mano al Gruppo nella battaglia che stiamo cercando di condurre per provare, come in altri casi, a dare il tempo alla maggioranza di ragionare su questo provvedimento. Lo dico in maniera più didascalica per chi, ovviamente, ci segue, ci seguirà e andrà a vedere gli atti di questo dibattito.
L'emendamento rubricato n. 58) cerca di mettere in maniera molto chiara e evidente che cosa può comportare e quali sono le conseguenze di una scelta del genere. Nel testo dell'emendamento si scrive espressamente, dopo il capoverso 14 della PDCR n. 292: "Ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola del reparto di chirurgia generale".
Questo emendamento, che ovviamente si coordina ad analogo emendamento al dispositivo, cosa intende fare? Cercare di migliorare un testo che, come abbiamo ben rappresentato, è anche scritto un po' velocemente per risolvere alcune diatribe interne, non solo al territorio, ma soprattutto alla maggioranza legato al territorio e proposto per garantire ad entrambi i presìdi di Verbania e di Domodossola la presenza di un reparto che è di fondamentale importanza per assicurare alla popolazione cure tempestive come si diceva nel dibattito di questa mattina.
Se questa è la scelta, con questo emendamento si chiede il mantenimento del reparto di chirurgia generale in entrambi i presidi ospedalieri.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 59) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Come dicevo nell'illustrazione dei due emendamenti precedenti, anche l'emendamento rubricato n. 59) propone il mantenimento di un reparto, nello specifico quello di Day Surgery multidisciplinare, in entrambi i nosocomi.
Anche in questo caso, vale quanto detto in precedenza, sperando che prima o poi ci sia una reazione anche da parte della maggioranza.
Abbiamo visto come questa delibera presenti alcuni punti di debolezza: innanzitutto, ne ha dal punto di vista finanziario, perché non è chiaro come si sia arrivati alla cifra di 200 milioni. Una qualsiasi delibera di condominio, ad esempio, deve avere quantomeno un computo metrico, deve valutare i lavori da svolgere, quanto costano. Qui, invece, ipotizziamo 200 milioni senza aver potuto visionare un progetto preliminare, né un prospetto finanziario.
Per altri ospedali e per altre situazioni ricordo che le discussioni sono durate dei mesi, con cavilli, consulenze esterne, enti chiamati in causa e quant'altro. Qui, invece, si è deciso di fare diversamente.
In ogni caso - lo ripeto - l'aspetto più grave riguarda anche il rapporto con i sindaci. Il Sindaco Morandi, che presiede l'Assemblea dei Sindaci del VCO, ha scritto più volte all'ASL del VCO per chiedere: "Scusate, quale idea rimarrà? Quali saranno le strutture coinvolte? Che cosa succederà?". È chiaro che sono domande legittime.
Non basta mantenere i due ospedali per dire che il servizio sanitario lì funzionerà: bisognerà anche dire come, con quale rapporto sul territorio, con quali numeri si garantirà la sicurezza degli interventi con quali professionisti (lo dico viste le difficoltà dei prossimi anni!).
Sappiamo che il precedente Governo aveva finalmente aumentato le borse di studio, per cui fra tre, quattro o cinque anni potremo avere un primo effetto di ritorno, non dico ad una situazione di normalità, ma almeno ad una situazione in cui ci sia la possibilità per le aziende di avere partecipazioni un po' più elevate ai concorsi, e non come succede adesso dove molto spesso vanno deserti oppure ci sono graduatorie così corte che i professionisti scelgono dove andare a lavorare. Quali sono i territori che pagano il prezzo più alto? Chiaramente, sono quei territori periferici o montani, come il VCO.



PRESIDENTE

Grazie.
. Questione sospensiva sollevata dal Consigliere Marello Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Il mio, in realtà, è un intervento sull'ordine dei lavori, che per parte dall'emendamento.
Questo emendamento, come i precedenti che ha illustrato il collega Rossi, pone una questione non da poco: così come nei precedenti emendamenti si chiedeva il mantenimento di alcuni reparti, come la chirurgia o altre specialità, anche con questo emendamento l'intento è quello di sapere se una determinata specialità o un determinato reparto sarà presente, dove sarà presente, e se sarà presente in entrambi i nosocomi.
Tuttavia, come ha detto prima il collega, discutere della ristrutturazione è solo una parte del problema: ma poi, chi farà che cosa? Cosa si andrà a fare in questi due ospedali? Per tutte queste ragioni credo che questi emendamenti andrebbero discussi in presenza dell'Assessore Icardi. Capisco che l'Assessore Icardi non voglia essere presente perch non condivide l'impianto della delibera o non voglia assumersi responsabilità in tal senso (glielo chiederemo, magari ce lo dirà vedremo). Ma sarebbe quantomeno opportuno essere presente per dirci.
Nell'ipotesi di un ospedale unico, possiamo immaginare che saranno comprese tutte le specialità e tutti i reparti necessari. Ma nell'ipotesi del mantenimento di due ospedali, sarebbe auspicabile che ci venisse a dire quale tipo di programmazione e di servizi si vuole dare, in concreto, a ciascun nosocomio.
Alla luce di questo, vorrei avanzare formale richiesta, come ordine dei lavori, di sospensione della seduta, affinché su questi emendamenti sia presente l'Assessore Icardi per interloquire con noi (quantomeno per ascoltarci) e per conoscerne le concrete intenzioni.



PRESIDENTE

Grazie, collega Marello.
Lei propone, dunque, una sospensiva del provvedimento.
Se non vi sono interventi in senso contrario, pongo in votazione la richiesta di sospensiva.
Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di sospensiva della proposta di deliberazione n. 292 "Riqualificazione della rete ospedaliera dell'ASL VCO Valutazione della modifica della scheda allegata alla DCR 286-18810 del 8 maggio 2018 ai fini della ristrutturazione degli attuali Presidi Ospedalieri di primo livello (ex D.M. 70/2015) di Verbania e Domodossola" avanzata dal Consigliere Marello.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Dunque, il Consiglio non approva la richiesta del Consigliere Marello di sospendere l'esame del provvedimento.
Proseguiamo con l'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 59) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola la Consigliera Accossato sull'emendamento rubricato n. 59).



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Il mio intervento è per supportare le istanze che il collega proponente pone con questo emendamento, provando a mettere in discussione e in contraddizione la proposta che ci viene presentata nelle sue indeterminatezze, nei punti non chiari, negli aspetti progettuali che non sono stati messi a conoscenza dei Consiglieri.
Quindi, con questo emendamento e con gli altri già illustrati e quelli che verranno successivamente presentati al Consiglio, si vuole sottolineare l'esigenza che, nel caso in cui si vada a individuare la soluzione della ristrutturazione e del completo rifacimento - anche qui parliamo di cifre ma non nel merito dell'aspetto progettuale - dei due ospedali nei due Comuni interessati, venga data la garanzia di avere due strutture che possano soddisfare i bisogni di salute del territorio, che siano garanzia di sicurezza per le cittadine e i cittadini, così come l'ipotesi, che viene messa da parte, di un nuovo nosocomio poteva e potrebbe ancora dare alla popolazione, dal punto di vista della sicurezza sanitaria.
Questi sono i motivi per i quali sottolineo la sottoscrizione dell'emendamento.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 61) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento rubricato n. 61) continua l'elenco delle strutture che abbiamo inserito per provare a capire quale sia il progetto sanitario che c'è nel mantenimento dei due nosocomi.
Sappiamo che con la famosa DGR n. 1-600 si era cercato, dopo anni, di portare un po' di ordine nell'organizzazione dei reparti ospedalieri in Piemonte; ordine dentro il quadro della norma cosiddetta Balduzzi che, da un lato, regolava il rapporto tra posti letto e popolazione e, dall'altro regolava il rapporto tra numero di strutture complesse e gerarchia degli ospedali. Infatti, sulla base della classificazione gerarchica degli ospedali - tra presidio di base, DEA di primo livello o di secondo livello questa denominazione si porta dietro delle strutture complesse.
Nel caso del VCO cos'era successo? Che la popolazione e i numeri di produzione dei due ospedali non erano compatibili con l'esistenza di due DEA di primo livello. All'epoca, il Ministero concesse una deroga in quell'occasione, perché la Regione aveva dimostrato la capacità di essere un Ente programmatorio, in quanto aveva inserito l'ospedale unico nella sua delibera sull'edilizia sanitaria. Per cui il Ministero, nelle more della realizzazione del nuovo ospedale, ha permesso di mantenere i due DEA, come situazione temporanea. È chiaro che questa è una soluzione temporanea che attende solo la realizzazione di.
Dopo la votazione di questa delibera, Ornavasso non ci sarà più, perché la responsabilità di ciò che la Giunta non è stata in grado o non ha avuto la forza politica o la voglia di fare in questi quattro anni viene scaricata su di voi e, con il vostro voto, Ornavasso, per la prima volta dopo i primi annunci del 2019, non troverà posto nella progettazione di edilizia sanitaria del Piemonte.
Però, come dicevo questa mattina, voi state facendo saltare un progetto in cambio di qualcosa che nessuno conosce e che non è descritto in nessun documento, se non in maniera generica come quello che stiamo discutendo.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 62) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Leggo l'emendamento rubricato n. 62): "Dopo il capoverso 14 della PDCR n.
292 è inserito il seguente 'ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola del reparto di endoscopia dell'apparato digerente'".
Continuando il ragionamento che facevo prima, siamo sempre al solito discorso. Provo a vedere se ho ancora, altrimenti lo recupero per l'intervento successivo, anche il testo che i Sindaci hanno mandato alla Direzione dell'ASL al quale, purtroppo, non hanno ricevuto una risposta soddisfacente.
Adesso non lo trovo, ma lo cercherò per il prossimo intervento; stamattina ci si è lamentati del fatto che non c'è stata una convergenza sul territorio: non c'è stata una convergenza sul territorio, perch politicamente non si è fatto nulla per costruirla.
Leggo la risposta che è arrivata dall'ASL alle richieste di chi presiede l'Assemblea dei Sindaci (perché non stiamo parlando di uno che passava di lì per caso).
Il VCO in un comunicato dice che "In relazione alle comunicazioni pubbliche del Sindaco Morandi in merito alle caratteristiche dei reparti DEA previsti nell'ambito della demolizione e ricostruzione dei due ospedali, l'Azienda sanitaria ricorda che il Presidente Cirio e l'Assessore Icardi nella riunione del 9 maggio si sono resi disponibili, ove il Consiglio Regionale deliberi a favore della scelta della rigenerazione dei due presidi ospedalieri a gestione diretta del territorio nelle attuali sedi, a negoziare con il Ministero una deroga alla normativa attualmente vigente in materia di standard ospedalieri. I termini di contenuto e di contorno della deroga sono di competenza del Ministero.
Solo a valle di questa decisione e nel caso che la stessa fosse negativa dovremmo valutare tecnicamente come adeguare la nostra organizzazione tenendo conto peraltro che gli standard sono indicazioni di minima da garantire e che eventuali servizi di maggiore ampiezza devono essere valutati a legislazione vigente, in base alla loro sostenibilità economica e gestionale in relazione alle risorse disponibili.".
Questa è la risposta che l'ASL dà al Presidente; è semplicemente una "non risposta", ma ci torno illustrando il prossimo emendamento.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno, sull'emendamento n. 62).



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno dell'emendamento n. 62), presentato in maniera egregia dal collega Rossi, facendo riferimento anche a una serie di comunicazioni che ci sono state, come il collega ha espressamente detto delle non risposte e delle mancate comunicazioni.
L'emendamento 62) ripercorre una linea che stiamo seguendo con questi emendamenti e cioè quella di inserire nel capoverso 14 (per dare un'indicazione del testo), cioè nelle premesse, nella quale si motivano alcuni passaggi, proprio il tema che arriva dalla scelta di mantenere i due presidi e, dunque, l'inserimento del concetto, come negli emendamenti precedenti, di ritenere opportuno o comunque garantire il mantenimento in entrambi i presidi (in questo caso, Verbania e Domodossola) del reparto di endoscopia dell'apparato digerente.
Questo emendamento, come gli altri, cerca di evidenziare alcune conseguenze per garantire alla popolazione, sia in termini di efficacia che di efficienza, soprattutto in termini di cure tempestive, la doppia funzione nei due presidi ospedalieri; in questo caso, stiamo parlando del reparto di endoscopia dell'apparato digerente.
Ecco perché stiamo cercando di farvi comprendere alcuni elementi e alcune conseguenze rispetto a questa vostra "non scelta" sull'ospedale unico del VCO.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 63) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi, per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo, perché vorrei continuare il ragionamento che stavo facendo intanto, però, apro l'emendamento. Eccolo.
Anche in questo caso parliamo del reparto di Farmacia, ma il ragionamento non cambia.
Riguardo alla risposta, che ho letto, della Direzione dell'ASL, in realtà a rispondere non è la Direzione, ma l'Ufficio stampa; questo è per dire come su questo tema si siano logorati i rapporti istituzionali su quel territorio. Credo che su questo aspetto ci sia un'ulteriore responsabilità da parte della politica, perché si può anche non arrivare a una soluzione ma bisogna avere sempre la responsabilità di mantenere dei rapporti corretti tra le varie istituzioni, altrimenti, se i Sindaci, se il Presidente dell'Assemblea dei Sindaci, se la Sindaca del capoluogo di Provincia non hanno più il corretto rapporto con chi rappresenta la Giunta sul territorio, le cose difficilmente funzionano come dovrebbero.
Qual era la mail che il rappresentante dei Sindaci dell'ASL aveva scritto alla Direzione? Leggo: "Facendo seguito a quanto emerso nel corso della rappresentanza dei Sindaci di martedì scorso, ribadisco la nostra necessità di avere una risposta scritta." - mai arrivata - ". rispetto alla madre di tutte le domande, che è emersa un po' da tutti i nostri interventi ed esplicitata molto chiaramente in chiusura di riunione dal collega Pizzi." (che è il Sindaco di Domodossola, per chi non lo sapesse) .



(Commenti fuori microfono)



ROSSI Domenico

Per chi non lo sapesse; chi lo sa, collega Perugini, lo sa.
". la domanda è relativa alle caratteristiche dei reparti DEA previsti nell'ambito della demolizione e ricostruzione dei due ospedali. E precisamente: i due ospedali demoliti e ricostruiti avranno un DEA di primo livello per ognuno dei due plessi ospedalieri, così come descritto sul sito del Ministero della salute? La struttura ospedaliera sede di DEA di primo livello spoke che segue tutti gli interventi previsti per l'ospedale sede di pronto soccorso, svolge funzioni di accettazione in emergenza-urgenza per patologie di maggiore complessità, con le funzioni di osservazione e breve degenza di rianimazione.
Contemporaneamente devono essere garantiti nello spoke di primo livello interventi diagnostico-terapeutici di medicina generale, chirurgia generale, ortopedia, traumatologia, cardiologia con UTIC; sono inoltre assicurate le prestazioni di laboratorio di analisi chimico-cliniche microbiologiche di diagnostica per immagine trasfusionali. Naturalmente..." continua il Sindaco - ". questa opzione, auspicabile, comporterebbe necessariamente la presenza contemporanea di molti reparti, sia a Domodossola sia a Verbania.", motivo per cui abbiamo presentato gli emendamenti di cui stiamo discutendo.
"Se così non fosse, significa che dovete indicarci quale fra questi due ipotesi sarebbe quella prevista: a) un unico DEA, con due sedi, come attualmente con il modello dell'ospedale unico plurisede; b) un solo DEA in uno dei due presidi e un posto di pronto soccorso nell'altra sede, nel qual caso ci indicherete le rispettive previsioni di allocazione.
A questa domanda, pur non essendoci stata una risposta durante l'incontro abbiamo tutti preso atto dell'impegno del Presidente Cirio nel chiedere formalmente agli organi tecnici di predisporre una risposta scritta e pertanto, immagino che sia egli stesso desideroso di avere conoscenza di questo aspetto da sottoporre poi all'attenzione del Consiglio regionale che dovrà assumere decisioni molto importanti per il futuro della nostra organizzazione sanitaria e ospedaliera. Attendo fiducioso, grazie unitamente ai miei cordiali saluti.
Gianni Morandi, Presidente dall'Assemblea dei Sindaci".
Questa risposta scritta sull'organizzazione sanitaria, che anche il Presidente Cirio si sarà impegnato a fare avere (giustamente il rappresentante dei Sindaci auspica possa essere nelle mani dei Consiglieri regionali), non è mai arrivata.
Sicuramente, noi non l'abbiamo vista e sicuramente oggi, non solo i Consiglieri di minoranza, ma anche i Consiglieri di maggioranza, non hanno gli elementi per prendere una decisione in coscienza, perché mancano gli elementi di base per assumere una decisione così importante come quella relativa all'organizzazione sanitaria nel VCO.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 64) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 88) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 64) e n. 88) sono di identico contenuto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Presento questo emendamento a prima firma del Consigliere Rossi, che ho sottoscritto, che chiede di inserire, dopo il capoverso 14 della PDCR n.
292, la seguente frase: "Ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presìdi di Verbania e di Domodossola del reparto di geriatria".
L'emendamento proposto, che ne ha uno analogo, come lei ha citato, il n. 88, è di coordinamento per il dispositivo della delibera. Intende migliorare il testo proposto, garantendo, a entrambi gli ospedali di Verbania e Domodossola, la presenza di un reparto di fondamentale importanza per poter garantire alla popolazione cure tempestive.
Perché abbiamo presentato questo emendamento? Perché nell'errore che state compiendo di abrogare la decisione di fare un Ospedale Unico a Ornavasso e mantenere i due presìdi di Domodossola e di Verbania, poich non è esplicitato, vi chiediamo di garantire almeno il reparto di geriatria. Sappiamo che è un periodo - e gli anni futuri ci presentano lo stesso trend - in cui la tendenza è a un invecchiamento e a un allungamento della vita delle persone, fortunatamente; si tratta, quindi, di reparti fondamentali per garantire le cure necessarie e tempestive alla nostra popolazione, anche in prospettiva e nei prossimi anni.
Lo evidenziamo, affinché questo venga mantenuto nei due presìdi ospedalieri.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 65) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
È un altro emendamento che prosegue sulla scia che stavamo discutendo ossia la necessità di chiarezza e di trasparenza sul progetto sanitario di questi due ospedali.
Come è stato dimostrato anche dalle lettere che ho letto durante il mio ultimo intervento, nonostante questa sia stata una richiesta portata con forza dai Sindaci nei confronti dell'ASL, e che lo stesso Presidente Cirio ha richiesto, questo documento non esiste.
Mi faccia fare questa riflessione, Presidente: come si risolve il corto circuito tra ciò che è giusto fare e gli interessi di una parte della maggioranza? Un modo è quello per cui un Presidente autorevole e credibile chiama le forze politiche che lo sostengono e dice: "Signori, si fa così perché i cittadini, prima di tutto, hanno eletto il Presidente e la responsabilità di portare il Piemonte in una situazione che non risponde a certi requisiti io non la prendo", quindi dà una linea che le forze politiche, al di là dei numeri in Consiglio regionale, dovrebbero seguire.
Per fare questo, però, serve un Presidente presente che si faccia carico dei problemi. Non siamo noi sui giornali ad averlo definito "opossum", se non ricordo male, ma è stato qualche membro della maggioranza. È un dato di fatto che il Presidente Cirio, in quest'Aula, non c'è mai e, quando viene, viene solo per dei passaggi di pochi minuti.
L'ultima volta abbiamo anche discusso perché è venuto: ha risposto al Consigliere Preioni e poi se ne è andato, come se questa fosse un'Aula della maggioranza; invece - lo ricordo - quest'Aula è dei piemontesi, è un'Aula dove tutte le forze politiche hanno la stessa dignità.
È chiaro che per fare quello che vi sto dicendo serve un Presidente che prenda di petto i problemi, li affronti e non deleghi a una discussione tra forze politiche. Se si va a mettere la faccia nei territori e a dire che serve un documento che spieghi qual è la ratio dell'organizzazione sanitaria dei reparti, questo documento deve poi esserci, altrimenti il primo a essere squalificato è il Presidente Cirio, che dimostra di non avere la forza politica, non solo di trovare una sintesi e, quindi, di portare qui una proposta di Giunta, ma neanche di far fare un documento tecnico all'ASL con l'elenco dei reparti.
Questo, francamente, non è accettabile.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Emendamento rubricato n. 66) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Siamo sempre sulla riqualificazione della rete ospedaliera dell'ASL del VCO.
Nell'emendamento proponiamo che, dopo il capoverso 14 della PDCR, sia inserita questa aggiunta: "Ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola del reparto di malattie infettive e tropicali".
L'emendamento si coordina con l'analogo emendamento al dispositivo per migliorare il testo ed è stato redatto anche alla luce del recente evento pandemico che ha interessato la nostra regione, e non solo questa, proprio per evitare che in questa opera di ristrutturazione, che noi comunque stiamo contrastando perché riteniamo che sarebbe più opportuno costruire un Ospedale nuovo e unico per l'intera AS; tuttavia, riteniamo che l'attuale proposta di ristrutturazione sia generica e non precisi che entrambi gli ospedali dovrebbero conservare e mantenere un reparto di malattie infettive e tropicali.
Ne abbiamo già discusso questa mattina nel Consiglio regionale straordinario, a cui ha assistito una rappresentanza dei 52 Sindaci dell'ASL del VCO: le due strutture che la Giunta propone di ristrutturare o, meglio, che lascia al Consiglio decidere di ristrutturare, sono due strutture non più adeguate.
Invece, come hanno anche confermato gli studi tecnici indipendenti e commissionati dalla stessa Regione, costruire un nuovo ospedale baricentrico che, quindi, sia raggiungibile in ogni caso in meno di 90 minuti da tutti gli angoli della provincia, rappresenterebbe un'opzione più moderna e più strategica, con una migliore garanzia di volumi di prestazioni erogate e quindi anche una migliore efficienza.
Lo abbiamo detto questa mattina. Il nuovo ospedale garantirebbe un numero maggiore di posti letto con costi inferiori rispetto alla proposta che ci viene prospettata, cioè quella di mantenere i due ospedali con una somma di posti letto inferiore e con costi superiori. Tra l'altro, costi superiori che ammonterebbero ad un totale di 200 milioni di euro, di cui 190 molto aleatori perché di provenienza INAIL, quindi del tutto aleatori.
Questo sembra veramente e semplicemente un sasso gettato nello stagno, per dare un segnale, senza fondamenti concreti, alla popolazione del VCO e non arrivare alle elezioni del 9 giugno 2024 a mani vuote, dopo aver lasciato inattuate le decisioni della precedente legislatura.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Canalis.
Ha chiesto di intervenire, sull'emendamento rubricato n. 66), la Consigliera Accossato.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Anche per questo emendamento, mi sembra opportuno sottolineare il sostegno alla sottoscrizione che ho volutamente e convintamente apposto. Il tema rimane quello già espresso precedentemente, rimane quello dell'indeterminatezza di una proposta che ha più il sapore della propaganda elettoralistica di dare, in questo caso, una risposta pesante. È chiaro che, rispetto alle deliberazioni dell'utilizzo dell'avanzo di amministrazione, qui siamo a impegni ben più pesanti e ben più consistenti anche per le casse regionali, ma rimane a un livello di impegno generico senza entrare e senza dare contezza, né a questo Consiglio né ai cittadini che stanno all'esterno, di come avverrà la trasformazione dei due ospedali su cui si vuole puntare e quale tipo di interventi verranno fatti, salvo indicare una cifra complessiva.
La possibilità che l'opposizione ha a disposizione, che è l'attività emendativa e sottolineare che specifici reparti e specifiche strutture così come vengono definiti e come ricordava prima il collega Rossi, siano presenti e possano essere garanzia di salute e di attenzione per i cittadini all'interno dei due ospedali, è forse una delle poche possibilità che ci rimane per intervenire all'interno di questo percorso deliberativo e di scelta.
Ecco, quindi, che la sottoscrizione, il sostegno a questo emendamento va in questa direzione, pur consapevoli che si tratta di sottolineare una serie di interventi e di aspetti, senza poter, nel merito, cambiare le decisioni in corso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Accossato.
Emendamento rubricato n. 67) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 68) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Leggo il testo dell'emendamento. Dopo il capoverso 14 della proposta di deliberazione n. 292, è inserito il seguente "Ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola del reparto di medicina interna".
Come abbiamo già ripetutamente sottolineato nei precedenti interventi questa discussione, tra le tante cose che mette in evidenza, una è la carenza enorme di questa legislatura, uno dei vulnus forse più importanti se parliamo di sanità. Lo ha citato il collega Ravetti nel suo intervento nella discussione generale, ne abbiamo parlato questa mattina anche durante il Consiglio straordinario, cioè l'assenza e l'incapacità, nonostante quattro anni di governo, di mettere in piedi un Piano socio sanitario regionale, nonostante le richieste delle forze di opposizione, delle forze sociali - sindacati in primis - degli Ordini dei medici e degli infermieri che hanno detto: "Per favore, diteci qual è la vostra visione sulla sanità del Piemonte e dove stiamo andando".
Anche i ragionamenti sull'edilizia sanitaria non riguardano solo le pareti o i corridoi, perché decidere che cosa mettere in un ospedale significa decidere anche dell'attrattività di quell'ospedale. Vi faccio un esempio su Novara e Torino. Quante volte, nella scorsa legislatura, abbiamo parlato di quale progetto collegare alla realizzazione dei due più grandi ospedali della regione? Non basta dire "faccio l'ospedale nuovo", perché poi arriva lo Human Technopole a Rho e le migliori intelligenze e i migliori progetti si sviluppano lì.
Questa Regione, oltre a dire che rifarà gli ospedali A, B, C e D, riesce a dire che ha un progetto e una visione che trasformi il Piemonte in un'eccellenza, a partire da quelle già esistenti? Mi permetto di citare il collega Salizzoni, che certamente ha contribuito, con l'impegno di una vita, a creare un'eccellenza che prima non c'era nella nostra Regione.
Questi aspetti non possiamo delegarli soltanto ai professionisti: serve anche qualcuno che dica: "Bene, in Piemonte cosa siamo capaci di fare? Cosa vogliamo fare nei prossimi dieci anni?". Ai tanti che si laureano e che si specializzano diciamo: "Venite a lavorare qui, perché abbiamo le pareti nuove, perché abbiamo dato una mano di bianco" oppure diciamo loro: "Venite a lavorare qui, perché abbiamo un progetto di sviluppo sanitario, un'idea"? Uno dei motivi di sofferenza causa dell'esodo che noi vediamo tra i professionisti è legato proprio alla mancanza di prospettiva. Se parlate con i medici o con gli infermieri, questi vi diranno: "È vero che lavoriamo tanto. È vero che c'è una scarsa qualità del lavoro. Ma il problema più grande è che se mi chiedi cosa succederà fra dieci anni, non c'è nessuno in Regione che sappia darmi una risposta". Questo aspetto, per un giovane professionista, per chi studia o per chi ha una vocazione a fare bene fa sì che questo non sia considerato un posto in cui fermarsi a lavorare.
In un mondo globalizzato, dove è facile spostarsi e dove si pu scegliere dove lavorare, è chiaro che le menti migliori andranno da un'altra parte. Ma questo dipende anche dalla nostra incapacità di portare avanti un discorso di visione, che non può che passare almeno da un Piano socio-sanitario.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono ulteriori richieste di intervento sull'emendamento rubricato n. 68), proseguiamo con l'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 69) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 69) che ha presentato il collega Rossi interviene sempre dopo il capoverso 14 della PDCR n. 292, e propone di inserire il seguente testo: "ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola del reparto di Nefrologia e dialisi;".
Con questi emendamenti si entra nel merito di cosa dovrà essere garantito all'interno dei presìdi ospedalieri che voi volete mantenere aperti - e che sbagliate a mantenere aperti -perché si intende evidenziare la necessità di garantire reparti di fondamentale importanza per le cure tempestive della popolazione, pur nell'errore di programmazione che state portando avanti e che state definendo in questa delibera, che ribadiamo essere sbagliata nel merito e nel metodo con il quale l'avete portata in Aula. Ciò, peraltro, nel disinteresse collettivo, dal momento che non è presente alcun membro della Giunta, men che meno l'Assessore Icardi - vedo il collega Leone, che credo sia diventato temporaneamente "assessore" nell'ascoltare l'illustrazione di questo emendamento - e nel disinteresse collettivo dei colleghi di maggioranza, che non ascoltano minimamente il dibattito.
Pur in questa situazione, in quest'Aula si decidono delle cose, e la presentazione di questa PDCR è fondamentalmente sbagliata, per cui è assolutamente da ritirare. Grazie.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Gallo per l'intervento.
Emendamento rubricato n. 70) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 71) presentato da Rossi (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



RAVETTI Domenico

L'emendamento rubricato n. 71) insiste sulla PDCR n. 292.
Per chi si fosse messo in ascolto soltanto in questo momento, stiamo parlando di "Riqualificazione della rete ospedaliera dell'ASL VCO. Modifica della scheda allegata alla deliberazione del Consiglio regionale 08 maggio 2018, n. 286-18810, ai fini della ristrutturazione degli attuali Presidi Ospedalieri di primo livello di Verbania e Domodossola".
Il testo dell'emendamento recita: "Dopo il capoverso 14 della PDCR n.
292 è inserito il seguente: 'ritenuto opportuno che sia comunque garantito il mantenimento in entrambi i presidi di Verbania e di Domodossola del reparto di Neuropsichiatria infantile;'".
Tra l'altro, sulla Neuropsichiatria infantile ci piacerebbe davvero aprire una discussione complessiva per quanto riguarda gli unici due ospedali infantili piemontesi tra i 13 presenti in Italia; vorremmo capire cosa succede, appunto, ai reparti di Neuropsichiatria infantile del Regina Margherita di Torino e del Cesare Arrigo ad Alessandria (ricordo che quest'ultimo è l'unico presidio ospedaliero infantile ubicato non in un capoluogo di Regione).
Nel caso di specie, con l'emendamento a prima firma del collega Rossi si chiede di valutare l'opportunità di garantire il mantenimento di questi reparti in entrambi i presìdi. Al riguardo, vi abbiamo offerto il nostro punto di vista, che è coincidente con il punto di vista della maggioranza delle istituzioni locali di quella Provincia, oltre che della stragrande maggioranza degli operatori socio-sanitari presenti, che sottolinea la necessità di prendere in considerazione studi appropriati che portano verso una soluzione differente rispetto a quella che parti della maggioranza hanno esplicitato in quest'Aula e che è contenuta all'interno di questa PDCR.
Pare che la nostra attività di confronto, prima in Commissione e poi in Aula, non sia stata tenuta in considerazione dalla maggioranza, tant'è che noi cerchiamo di utilizzare il tempo a nostra disposizione per concedere alla maggioranza l'opportunità di una riflessione più profonda e più attenta per valutare differentemente l'impostazione iniziale (non sia detto che l'opposizione non garantisca le tempistiche necessarie per poter effettuare quegli utili approfondimenti!).
Detto questo, vorremmo che la maggioranza tenesse in considerazione questo specifico emendamento.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Ravetti per l'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Intervengo sull'ordine dei lavori. Sono le ore 18.30; non c'è nessuno della Giunta. Abbiamo invocato la presenza dell'Assessore Icardi.



PRESIDENTE

C'è il Vicepresidente.



MARELLO Maurizio

Dove?



PRESIDENTE

Lo facciamo rientrare immediatamente.



MARELLO Maurizio

Aspettiamo un momento.



PRESIDENTE

Attendiamo la presenza in Aula del Vicepresidente Carosso. È stato illustrato l'emendamento rubricato n. 71), a prima firma Rossi, da parte del Consigliere Ravetti.
Ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, nel disarmo generale dell'Aula, dato che la metà dei Consiglieri di maggioranza non c'è e la Giunta non è presente - adesso è tornato il Vicepresidente - io proporrei di chiudere i lavori. Non ci sono nemmeno i Capigruppo di maggioranza, che saranno riuniti da qualche parte e forse stanno discutendo di legge elettorale.
Mi sembra opportuno - valuti lei, Presidente, insieme ai Vice Capigruppo di maggioranza presenti - chiudere i lavori e riprenderli martedì prossimo.



PRESIDENTE

Consigliere Gallo, ne prendiamo atto, però come ha visto abbiamo esaudito la richiesta avanzata dal collega Marello. Se andiamo avanti a valutare le richieste, arriviamo alle ore 19. Se volete, potete ancora illustrare qualche emendamento, ad esempio l'emendamento rubricato n. 72) presentato dal collega Rossi.
Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci, undici dodici. Siete in tredici, Presidente.



PRESIDENTE

Collega, io le ho dato la parola, anche se lei era già intervenuto sull'ordine dei lavori.



RAVETTI Domenico

Io volevo intervenire sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Siete già intervenuti in tre dello stesso Gruppo. Tenga conto che noi le tessere le vediamo.
Mi scusi, collega, non volevo mancarle di rispetto: sa che l'ultima cosa che io vorrei fare è mancarle di rispetto.



RAVETTI Domenico

Ma dato che lei, oltre a non voler mancare di rispetto a me, principalmente non vuole mancare di rispetto all'Aula, con 13-14 colleghi di maggioranza presenti, Presidente, per il bene che lei vuole a quest'Aula, francamente che discussione stiamo facendo? Non ci sono ed è evidente che è un messaggio che la maggioranza dà a lei, cioè: rivediamoci la prossima settimana. È facile decifrare il messaggio che le hanno mandato.
Noi non possiamo andare avanti in queste condizioni. Basterebbe chiederle il voto su un'inversione, magari ci inventiamo qualcosa, chiediamo alla dottoressa Jannelli se può venirci incontro e vedrà che lei, Presidente, si convincerà nei fatti che è bene andare a riflettere nelle nostre case rispetto a quello che stiamo facendo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

C'è un'intesa per chiudere i lavori, ma la maggioranza è compatta anche su questo provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie.
Pertanto sospendiamo l'esame del provvedimento.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.32)



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