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Dettaglio seduta n.257 del 06/06/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.31 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1388 presentata da Valle, inerente a "Quali sono gli intenti della Regione a sostegno della Fondazione Centro Conservazione e Restauro dei Beni Culturali 'La Venaria Reale?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione indifferibile e urgente numero 1388 presentata dal Vicepresidente Daniele Valle, avente a oggetto "Quali sono gli intenti della Regione a sostegno della Fondazione Centro Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, la 'Venaria Reale?'".
L'interrogante chiede la risposta scritta e sarà cura dell'Assessore Vittoria Poggio inviare la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni e interpellanze. Alle ore 10 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 9.32 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore10.40)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento comunico che sono in congedo i Consiglieri Cane, Chiorino, Cirio, Lanzo, Marin, Marrone, Nicco, Nicotra Ricca, Stecco e Tronzano.
Il numero legale è, pertanto, 21.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Vicepresidente Carosso; ne ha facoltà.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Regione Piemonte

Grazie, Presidente.
Ringraziando per il ruolo egregiamente svolto dal collega Gallo, chiederei di ritirare la proposta di legge n. 216, in attesa della pubblicazione del decreto ministeriale sulle comunità energetiche rinnovabili, attuativo del decreto legislativo n. 199 del 2021, delle deliberazioni ARERA e delle linee guida operative del GSE. Questo per evitare di duplicare disposizioni normative su un tema molto importante come la transazione energetica.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Quando entreremo nel punto, vedremo se sospendere, e non ritirare, la proposta di legge.
Aprirò il punto e ne discuteremo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Avendo visto, e ringrazio per questo gli Uffici, che è già stato caricato l'ordine del giorno legato alla cava di cui parleremo oggi, chiederei l'inserimento dell'ordine del giorno n. 1191, che chiede alla Giunta di attivarsi affinché venga istituito il Difensore civico nazionale.
Oggi abbiamo i Difensori civici a livello regionale, che ben lavorano, ma la legge prevede anche l'istituzione di un Difensore civico nazionale, che quindi potrebbe coordinare tutte le politiche rispetto a questo istituto che sta lavorando bene e ha lavorato bene in questa Regione negli anni precedenti, ma anche in questa fase, con l'attuale Difensore civico.
Vogliamo chiedere che il Governo attui fino in fondo la norma e che quindi, istituisca il Difensore civico a livello nazionale, così da avere un coordinamento nazionale di tutte queste figure che in questa fase sono assolutamente utili, di aiuto e di sussidio per i cittadini, ma anche per le procedure interne della pubblica amministrazione delle Regioni.
Grazie, Presidente. È l'ordine del giorno n. 1191.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Chiedo di inserire, tra gli argomenti all'o.d.g. della seduta odierna l'ordine del giorno dal titolo "Superbonus e azioni per lo sblocco dei crediti". È stato depositato nell'ultima mezz'ora, quindi non c'è ancora il numero. Si chiede di interloquire con le forze di maggioranza, anche a seguito dell'audizione di qualche martedì fa, per capire se è possibile votare un ordine del giorno magari condiviso.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rossi.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Zambaia; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Chiedo lo spostamento del mio ordine del giorno, attualmente al punto 47) dell'o.d.g. odierno, dal titolo "PRAE: Contrarietà all'insediamento del Polo estrattivo di Druento TO3090 zona Misterletta", per poterlo discutere nella giornata odierna.
Grazie.



PRESIDENTE

Eventualmente, quello del collega Magliano sullo stesso argomento viene attratto. È già fatto d'ufficio.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Biletta; ne ha facoltà.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Chiedo di attrarre l'ordine del giorno n. 1172, oggi al punto 8) dell'o.d.g., all'ordine del giorno n. 782, al punto 6) dell'o.d.g. odierno trattando lo stesso tema, in modo da poter fare una discussione congiunta.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Chiedo se è possibile, su due ordini del giorno a firma mia, di trattare il n. 1168 al posto del n. 923. Se si potevano invertire, grazie.



PRESIDENTE

Va bene.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Per chiedere che all'ordine del giorno della Consigliera Zambaia in materia di cave venga attratto un ordine del giorno a prima firma Valle, depositato questa mattina, sulla stessa tematica e con lo stesso oggetto.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Non so se è già iscritta all'o.d.g., ma c'è anche una mia mozione sulle misure di sostegno della Regione Piemonte alla circolazione dei crediti fiscali super bonus 110.
Nel caso non fosse iscritta, ne chiedo l'iscrizione.



PRESIDENTE

Va bene, adesso verifichiamo.
Sull'inserimento dell'ordine del giorno n. 1191 del collega Magliano e di quello del collega Rossi, il n. 1193, chiedo se vi siano contrari altrimenti poniamo le richieste in votazione.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle richieste di iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Per quanto riguarda le inversioni, la Consigliera Biletta chiede la trattazione del punto 6) e del punto 8), mentre la Consigliera Zambaia chiede l'inversione dell'ordine del giorno n. 1185, attualmente al punto 47) dell'o.d.g., inserendolo dopo il punto 7).



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle richieste di modifica dell'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Sono in congedo i Consiglieri Cane, Chiorino, Cirio, Lanzo, Marin Marrone, Nicco, Nicotra, Ricca, Stecco e Tronzano.
b) Processi verbali precedenti sedute Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 23 maggio 2023.
c) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 9, del 16 e del 22 maggio 2023.


Argomento:

Nomine


PRESIDENTE

Colleghi, possiamo passare all'esame del punto 3) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine:


Argomento:

Nomine

Argomento:

Proposta di deliberazione n. 294 Associazione "Scuola internazionale dell'acqua per lo sviluppo - 'Hydroaid'" - Consiglio di Amministrazione (Articolo 12 Statuto dell'Ente) - designazione di un membro


PRESIDENTE

L'elenco delle candidature pervenute a seguito di avviso pubblico, sulle quali la Commissione consultiva per le nomine ha espresso parere favorevole ai sensi degli articoli 6 e 9, comma 6, della legge regionale 23 marzo 1995, n. 39 ("Criteri e disciplina delle nomine e incarichi pubblici di competenza regionale e dei rapporti tra la Regione ed i soggetti nominati") è stato messo a disposizione dei Consiglieri tramite pubblicazione sul supporto alle sedute d'Aula.
Ai sensi dell'articolo 74, comma 2, del Regolamento interno, occorre procedere alla votazione a scrutinio segreto, previo appello nominale.
Ricordo che, ai sensi del comma 4 dell'articolo 79 del Regolamento, nel caso si debba procedere alla nomina di non più di due persone, saranno eletti i candidati che hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti.
Se tale maggioranza non è raggiunta alla prima votazione, in seconda votazione saranno eletti i candidati che hanno riportato il maggior numero di voti.
Dispongo che vengano messe in distribuzione le schede di votazione.



PRESIDENTE

Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Mosca.
Prego il Consigliere Segretario Martinetti di procedere all'appello nominale.



(Il Consigliere Segretario Martinetti effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Dichiaro chiusa la votazione relativa alle nomine e incarico gli scrutatori di procedere allo spoglio delle schede.
Comunico che provvederò alla proclamazione degli eletti nel corso della seduta non appena concluse le operazioni di spoglio delle schede.
Passiamo al prossimo punto all'o.d.g.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Proposta di legge n. 186, inerente a "Istituzione del servizio di psicologia scolastica" (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 186, inerente a "Istituzione del servizio di psicologia scolastica", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il punto non sarà svolto in quanto la proposta di legge non è stata ancora licenziata dalla Commissione consiliare.


Argomento: Problemi energetici

Proposta di legge al Parlamento n. 216, inerente a "Misure di ulteriore incentivazione dell'autoconsumo da fonti rinnovabili" (rinvio)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge al Parlamento n. 216 inerente a "Misure di ulteriore incentivazione dell'autoconsumo da fonti rinnovabili", di cui al punto 5) all'o.d.g.
La proposta di legge è licenziata a maggioranza dalla III Commissione il 1 giugno 2023. Relatore di maggioranza è il Consigliere Gagliasso e relatore di minoranza è il Consigliere Gallo.
Ricordo che c'è stata una richiesta da parte dell'Assessore Carosso di sospendere il punto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, la richiesta dell'Assessore Carosso, se ho capito bene è di ritirare la proposta di legge.
Richiesta che noi, ovviamente, non possiamo accettare. Non ho intenzione di ritirare questa proposta di legge perché l'abbiamo scritta a luglio dell'anno scorso, è andata in Commissione almeno cinque volte ed è stata sempre rimandata, ma nell'ultima seduta di Commissione è stata licenziata con parere favorevole con i voti della maggioranza, ragion per cui vorremmo discuterla.
Mi rendo conto che è una proposta di legge al Parlamento, quindi è un provvedimento che mandiamo alla Camera dei Deputati su materie di competenza nazionale che toccano un tema molto importante e oggetto di discussione proprio in queste settimane e in questi mesi, che è quello delle comunità energetiche, della definizione delle norme attuative per la piena applicazione delle comunità energetiche che sta emanando ARERA.
È una proposta di legge che ha un contenuto normativo importante, motivo per cui non intendo ritirarla. Mi sarebbe piaciuto fare almeno la discussione generale in questa sede anche se, effettivamente, nelle prossime settimane è in emanazione un decreto attuativo che deriva da una delibera di ARERA del dicembre 2022 che, in parte, va nella direzione che abbiamo indicato in questa proposta di legge, quindi nell'ambito dello scorporo in bolletta, quindi di misure incentivanti particolarmente importanti per avviare quanto più possibile le comunità energetiche, ma in parte no, perché in questa proposta di legge indichiamo anche altre misure.
Se il Vicepresidente Carosso mi ascolta, anche se in questo momento non vedo né il Vicepresidente Carosso né l'Assessore Poggio, ribadisco che non intendo assolutamente ritirarla.
Se il Presidente e la maggioranza sono d'accordo, possiamo sospendere la trattazione in Aula (neanche richiamarla in Commissione, perché in Commissione ne abbiamo discusso in modo ampio) e capire insieme, nelle prossime sedute di Aula, compatibilmente con i decreti che usciranno, in che direzione andare con questa proposta di legge al Parlamento, una proposta che indica una strada ben precisa, rispetto alla quale sarebbe utile che tutto il Consiglio regionale del Piemonte, proprio nel momento in cui a Roma si stanno assumendo decisioni in merito, desse un'indicazione unanime; non con un ordine del giorno, ma con una proposta di legge al Parlamento, che ha una forza diversa, di indirizzo chiaro in materia di comunità energetica.
Ricordo che anche il PNRR ha stanziato parecchie risorse, proprio perché è materia molto importante di politiche energetiche su cui l'intera Europa sta investendo e crede molto.
Più che al Vicepresidente mi riferisco a lei, Presidente Allasia: ne sospenderei la trattazione in Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo solo se la intende illustrare.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Mi permetto d'intervenire su questo punto, perché la ritengo una richiesta assurda.
Mi chiedo se qualcuno ha letto la delibera di ARERA, su cui si sta formando un nuovo decreto; una delibera che non va minimamente nella direzione indicata nella legge, rispetto all'adozione, da parte di un sistema, per lo scorporo effettivo in bolletta dell'energia autoconsumata dalla comunità energetiche.
La proposta di ARERA è di dare l'incentivo direttamente al fornitore, in modo che possa scorporare la parte degli incentivi in bolletta, che forse sarà il 35% (massimo 40%), a seconda del prezzo dell'energia, rispetto al beneficio che avrebbe l'utente se ci fosse un effettivo scorporo, come in parte è previsto dalla legge e maggiormente specificato dalla proposta di legge Gallo.
Mi sembra che il gioco sia sempre quello di rinviare le questioni un po' più avanti e non cambiare mai nulla. Questa è la logica del centrodestra al Governo.
Se vogliamo risolvere il problema dell'opportunità di costituire le comunità energetiche, dobbiamo dare garanzie non ai distributori e alle società di guadagnare, ma ai cittadini, che sono quelli che ci pagano lo stipendio. Con la proposta di legge presentata al Parlamento dal collega Gallo si va a definire quella che dovrebbe essere una ripartizione equa di un'energia non prodotta da una centrale di qualche società, ma per l'energia prodotta dai cittadini. È giusto, quindi, che i cittadini non paghino quell'energia e che si trovi un sistema, visto che il sistema di distribuzione è dato in concessione ai privati, ma non è privato, per costringere questi privati a comunicare i dati e a scorporare questa energia direttamente in bolletta.
Vogliamo garantire una minima remunerazione per quanto riguarda la perdita nei pochi chilometri che deve fare quest'energia all'interno della rete di media e bassa tensione? Garantiamola, ma non è il 35 o il 40%, rispetto al costo che i cittadini oggi si troverebbero in bolletta, con la proposta presentata dall'Autorità di regolazione.
Mi sembra assurdo! Mi sembra una richiesta che non ha una minima logica dal punto di vista dell'impatto, e non c'entra niente con il decreto che sta uscendo; è semplicemente un modo per dare una spinta maggiore al Governo.
Spero che tutti condividano la volontà politica di garantire un maggiore risparmio alle famiglie e alle nostre imprese e non di garantire rendite di posizione a un oligopolio. Se questo è il nostro scopo, portiamo avanti questa legge e facciamone altre. Presentiamo una legge unitaria, ma che vada in questa direzione, altrimenti rallentiamo ulteriormente la transizione energetica ed ecologica del nostro Paese.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anche noi siamo negativamente sorpresi dall'intervento del Vicepresidente Carosso, che forse anche confondendosi un po' prima parlava di "ritirare" ma in realtà intendeva dire di sospendere la trattazione della proposta di legge. La sostanza non cambia.
Da parte nostra, c'era grande condivisione nei confronti di questa proposta di legge al Parlamento nazionale, ben sapendo la difficoltà che c'è, per una proposta di legge che proviene dai Consigli regionali, nel trovare approvazione a livello nazionale. Lo sappiamo, però certamente rappresentava una presa di posizione importante da parte di questo Consiglio regionale nella giusta direzione.
È già stato spiegato piuttosto bene dal punto di vista tecnico dai colleghi che mi hanno preceduto, quindi non mi ripeterò, ma il provvedimento che si attende e che dovrebbe arrivare da ARERA è qualcosa di diverso.
Mi pare che non si voglia prendere la responsabilità di dare un'opinione chiara, relativamente a questa proposta che, come tutti gli atti che provengono da questo Consiglio regionale, può essere approvata o no, e che a livello nazionale si continui a fare parole a vuoto anche sulla transizione energetica e sulla possibilità di dare più spazio alle comunità energetiche.
Nei fatti, poi, si vanno a favorire i soliti noti: i pochi nomi che operano sul campo della distribuzione, i grandi player dell'energia che nell'ultima porzione di anno hanno fatto dei ricavi mostruosi. Si continua a parlare di fonti fossili, di gas in Italia (che diventa l'hub mondiale del gas) mentre gli investimenti sulle rinnovabili sono al palo e le comunità energetiche, che avrebbero bisogno di una piccola scintilla normativa (chiamiamola così), sono ancora al palo.
Questa è l'immagine del centrodestra a livello nazionale e anche a livello regionale, ma con quello che è successo oggi è ancora più chiaro.



PRESIDENTE

Non vi sono altre richieste d'intervento sull'ordine dei lavori.
Non so se vi è l'intenzione di rinviare in Commissione o di sospendere.
Però la richiesta di sospensione non mi sembra accolta, pertanto proseguiamo.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla III Commissione il 1° giugno 2023.
Il Consigliere Gagliasso ha chiesto la parola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GAGLIASSO Matteo

Grazie, Presidente.
Sembrava che ci fosse, almeno con il primo firmatario, un accordo per sospendere l'esame del provvedimento per riprenderlo nelle prossime sedute.
Dalle parole del Vicepresidente Carosso ho inteso che volesse sospenderlo e non ritirarlo, per cui chiediamo la sospensione dell'esame del provvedimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Ancora per qualche tempo siete maggioranza in quest'Aula e poi vedremo cosa capiterà alle elezioni.
Lo dico anche a chi ci segue: non è presente neanche l'Assessore Marnati che è l'Assessore competente sulla materia. Questa è l'attenzione che voi ponete non tanto alle opposizioni e a una proposta di legge delle opposizioni, ma a una materia così importante e di dibattito a livello nazionale e locale. Non c'è neanche l'Assessore competente! Io di sicuro non ritiro questa proposta di legge, perché piuttosto il prossimo martedì la boccerete e spiegherete, entrando nel merito, ai cittadini piemontesi i motivi per cui la bocciate, sperando che ci sia in Aula l'Assessore Marnati o il Presidente Cirio a spiegare i motivi per cui viene bocciata. Pertanto, io non sono per richiamarla in Commissione perché non serve a nulla, in quanto tutto quello che ci dovevamo dire l'abbiamo detto. Se avete bisogno di una settimana di tempo per approfondire, sospendiamo l'esame e riportiamo la proposta di legge in Aula martedì prossimo.
A quel punto chiedo che, in una direzione o nell'altra, quest'Aula si esprima, perché è una proposta di legge al Parlamento, per cui non ha subito un effetto normativo diretto in Regione Piemonte, in quanto è una proposta che facciamo al Parlamento, ma se il Consiglio regionale del Piemonte la assume con il voto della maggioranza all'unanimità, è una presa di posizione molto importante e forte nell'ambito del dibattito che proprio in queste settimane e in questi mesi, si sta svolgendo a livello nazionale e a livello ministeriale.
Pertanto, sono d'accordo a sospenderla, a richiamarla in Aula e chiedo che si vada in questa direzione.



PRESIDENTE

Grazie.
Sospendiamo l'esame del punto 5).


Argomento:

Nomine - Proclamazione degli eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 3) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 294 Associazione "Scuola internazionale dell'acqua per lo svilupp - "Hydroaid" - Consiglio di Amministrazione (Articolo 12 Statuto dell'Ente) - designazione di un membro Proclamo designato, quale membro in seno al Consiglio di Amministrazione dell'Associazione "Scuola internazionale dell'acqua per lo sviluppo" il signor Biancardi Roberto.
Rammento, inoltre, che, ai sensi dell'articolo 20 del decreto legislativo n. 39/2013, la presentazione della dichiarazione da parte dei soggetti nominati sulla insussistenza di una delle cause di incompatibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.


Argomento: Interventi per calamita' naturali - Calamità naturali

Esame ordine del giorno n. 782 presentato da Ruzzola, Biletta e Graglia inerente a "Contro la siccità, la Regione rilanci i grandi invasi"; ordine del giorno n. 1172 presentato da Biletta, Ruzzola e Fava, inerente a "Azioni di efficientamento per contrastare la dispersione idrica e affrontare la siccità"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli ordini del giorno n. 782 e n. 1172, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno n. 782, intitolato "Contro la siccità, la Regione rilanci i grandi invasi" è stato presentato l'11 marzo, ma, ahimè, se era attuale allora, lo è ancora di più oggi. Infatti, in questi mesi abbiamo visto che gli eccessi, con scarsità di precipitazioni o eccessiva quantità di precipitazioni, causano dei problemi all'interno del nostro sistema, in particolare a quello territoriale, agricolo e produttivo, ma anche a quello del quotidiano vivere. Sono problemi ormai noti a tutti e su cui non credo sia necessario ritornare.
Quello che è necessario fare è che ognuno, per le proprie competenze e per le proprie funzioni, agisca nella direzione che possa limitare e contenere gli effetti sia dell'una sia dell'altra. Gli invasi sono sicuramente una soluzione per entrambe le situazioni. Significa che, quando ci sono le precipitazioni e magari sono abbondanti, possono servire da polmoni di espansione e permettere che l'acqua venga raccolta senza creare danni a valle. D'altro canto, si può avere la capacità, nei momenti di maggior siccità e di maggior necessità, di restituire quell'acqua ai territori che la richiedono.
Sappiamo che abbiamo istanze nell'idropotabile; mai come in questo periodo siamo arrivati ad avere una diffusa carenza anche nel sistema idropotabile ma altrettanto in quello agricolo e in quello di produzione di energia da idroelettrico. Gli invasi sono effettivamente delle soluzioni che possono rispondere efficacemente a tutte le istanze.
Rispetto a quello che vedevamo sui territori un po' di tempo fa quando, da parte dei territori e delle amministrazioni, c'era il tentativo di ostacolare questi progetti, oggi c'è più consapevolezza (ne siamo lieti) e vediamo che sono i territori per primi a rendersi promotori di bacini sui loro territori.
Credo che questo rappresenti un salto culturale non indifferente e abbiamo l'obbligo di recepirlo, di adeguarci e di proporci, per quello che è possibile, a sostegno di quelle proposte. Ne cito una su tutte: l'invaso che ha proposto l'Unione montana della Valle Soana, ma ce ne sono tantissimi in altri ambiti. Solo alcune settimane fa, in una conferenza nel Pinerolese, a Cavour, cui ha partecipato l'Assessore Protopapa, le stesse istanze venivano dai territori; quindi abbiamo dei territori che si fanno parte attiva, che cercano di individuare dove sia più opportuno creare questi bacini per raccogliere le acque che, come abbiamo detto, possono essere utili a evitare le inondazioni e, al tempo stesso, a restituirci l'acqua quando ne abbiamo bisogno.
C'è una sollecitazione che parte dai territori e dalle amministrazioni e noi, con questo ordine del giorno, crediamo opportuno che la Regione sia il soggetto che raccoglie queste istanze perché ha le risorse e la forza per poterne valutare la fattibilità e trasferirle al Governo, che ha la capacità economica e, per alcuni grandi invasi, anche la competenza amministrativa per portare avanti quelle stesse istanze.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ruzzola.
Vi sono altre richieste d'intervento su quest'ordine del giorno? Se non vi sono richieste d'intervento, passiamo a esaminare l'ordine del giorno successivo, il n. 1172.
La parola alla Consigliere Biletta per l'illustrazione.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Richiamo integralmente quanto già detto dal collega Ruzzola sul tema della siccità.
Leggo soltanto un passaggio del documento prodotto dall'ISPRA in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua, che sottolinea: "Le proiezioni climatiche future evidenziano, sia su scala globale che locale, possibili impatti dei cambiamenti climatici sul ciclo idrologico e sulla disponibilità di risorsa idrica, dal breve al lungo termine. Tale condizione non potrà mutare, se non saranno messe in campo efficaci azioni di riduzione delle pressioni antropiche, sia sul versante delle emissioni dei gas a effetto serra, sia su quello della gestione della risorsa idrica in un'ottica di adattamento e sostenibilità dei relativi usi".
Credo, Presidente, che accanto a necessarie e imprescindibili azioni di carattere strutturale che non possono più essere rimandate sia per la tutela quantitativa della risorsa idrica, sia per la manutenzione ordinaria del territorio e quindi per la sua tutela, siano opportune iniziative e comportamenti puntuali per la salvaguardia del bene acqua.
Vengo, quindi, al merito dell'ordine del giorno che ho presentato. Gli impianti natatori sono dei complessi che, per loro natura, richiedono l'utilizzo di grandi quantità d'acqua.
In base all'accordo Stato-Regioni del 2003, relativo agli aspetti igienico sanitari per la costruzione, la manutenzione e la vigilanza delle piscine a uso natatorio, si prevede che l'acqua delle vasche sia completamente rinnovata, previo svuotamento, almeno una volta l'anno, ma non viene fatto nessun riferimento rispetto alla quantità minima da ricambiare, anche giornalmente.
Questa prescrizione è stata ripresa in modo eterogeneo dalle diverse Regioni, che hanno disciplinato il rinnovo d'acqua giornaliero, in termini quantitativi, attraverso l'individuazione di coefficienti molto complessi attraverso i quali è possibile definire l'entità del rinnovo giornaliero in una percentuale che oscilla tra 2,5% e il 5% del volume d'acqua.
È attualmente allo studio dell'UNI (Ente Nazionale di Unificazione) la modifica della norma UNI 10637, che intende individuare una misura atta a ridurre la parte di acqua che dev'essere ricambiata, portando alla percentuale di rinnovo giornaliero dell'acqua all'1,5% del volume di acqua del bacino natatorio.
Inoltre, ricordo che molti impianti sportivi sono vetusti e non tengono conto della dispersione idrica a partire dalle docce, dai lavapiedi e dai sistemi anche di controlavaggio dei filtri.
Con l'ordine del giorno, chiediamo alla Giunta d'intervenire nelle more della modifica della norma UNI 10637 e di stabilire con un proprio provvedimento il quantitativo d'acqua minimo di ricambio giornaliero in capo agli impianti natatori nella misura dell'1,5% del volume d'acqua della vasca, nonché di valutare anche l'adozione di ogni strumento utile per sostenere gli enti pubblici, le organizzazioni sportive e gli altri enti nel realizzare interventi che prevedano il corretto uso della risorsa idrica.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Biletta.
Ha chiesto di intervenire, in discussione generale, il Consigliere Marello ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Buongiorno a lei, buongiorno agli Assessori e ai colleghi Consiglieri.
Indubbiamente gli ordini del giorno presentati dai colleghi Ruzzola e Biletta toccano uno dei temi fondamentali, quello legati al problema della siccità. Forse, dopo avere vissuto un anno e mezzo durissimo, in questi ultimi 40 giorni ce ne siamo un po' dimenticati perché ci sono state, per fortuna, piogge copiose. Dico per fortuna, anche se in alcuni territori queste piogge hanno creato devastazione, non da ultimo proprio domenica in alcune zone dell'Astigiano e anche dell'Alessandrino. Tutto a testimonianza del fatto che, evidentemente, sono fenomeni che si verificavano già in passato, ma oggi avvengono con tale intensità, violenza e forza che sicuramente rappresentano chiari sintomi dei cambiamenti climatici che stanno condizionando fortemente gli eventi.
L'ordine del giorno n. 782, che peraltro era stato presentato a gennaio quando la situazione era ancora critica, rimane, comunque, di assoluta attualità. Il problema, ovviamente, non si è affatto risolto, anche se la situazione è un po' migliorata in Piemonte. Abbiamo letto proprio ieri i dati dell'ARPA, che ci dicono che2, da un meno 50% di pioggia rispetto alla media, siamo scesi a un meno 7%, quindi dobbiamo prendere atto che grazie alle piogge la situazione è migliorata.
Ho letto le dichiarazioni del Presidente Cirio, secondo cui la situazione è migliorata grazie a lui e grazie all'utilizzo dei fondi FESR, ma mi pare quantomeno una dichiarazione un po' imprudente: se non avesse piovuto chiaramente non saremmo qui a fare queste considerazioni.
L'ordine del giorno, a mio parere, tocca uno dei temi. Sappiamo che una delle questioni è quella di riuscire, di fronte a periodi di prolungata siccità, a raccogliere le acque allorquando piove, cosa che non abbiamo mai fatto, o fatto raramente. D'altronde, vivevamo in un paese e in una regione ricchissima d'acqua, per cui il problema degli invasi e della raccolta è stato molto sottovalutato, anche se ormai da anni questi fenomeni e questi cambiamenti ci venivano descritti con grande anticipo.
L'altra questione sottovalutata, su cui si dovrebbero fare interventi più forti, è di evitare lo spreco dell'acqua quando sappiamo che, mediamente le condotte - in media, dipende dalle Regioni - perdono in Italia il 40-50 dell'acqua che portano.
Dal punto di vista degli invasi, l'ordine del giorno tratta il tema rilevante della realizzazione di grandi invasi, cosa che in questa Regione non è stata fatta o è stata fatta molto poco, anche perché, spesso comportano interventi estremamente invasivi, un dialogo non sempre facile con le comunità locali e tempi di realizzazione molto lunghi.
Posso ricordare, in Provincia di Cuneo, l'invaso delle Serre degli Ulivi un'opera finanziata e licenziata, la cui procedura è partita all'inizio del millennio (2003-2004), ma non abbiamo ancora visto l'avvio dei lavori.
Accanto al tema dei grandi invasi, occorre porre anche la questione dei piccoli invasi.
Tutti gli studi ci parlano della necessità -anche la morfologia dei nostri territori si presta a tutto ciò - di realizzare piccole infrastrutture che possano consentire la raccolta di acque e, quindi, di servire le nostre comunità in periodi difficili.
Credo che la Regione dovrebbe affrontare il tema con un quadro programmatorio ben più definito di quanto non sia oggi, dove mi pare che tutto sia lasciato un po' all'improvvisazione e a decisioni estemporanee.
Sappiamo di essere in un periodo buono, dal punto di vista dei finanziamenti, grazie al PNRR, ma non solo. I finanziamenti cominciano a esserci e ce ne saranno (è giusto che ce ne siano), però poi i soldi occorre spenderli bene. In carenza di programmazione, si rischia di fare interventi con decisioni anche discutibili.
Cito un caso recente: la Regione ha dovuto dare un'indicazione per un intervento da 28 milioni di euro (mi pare sul canale Regina Elena in provincia di Novara), che necessita sicuramente di un intervento, ma non è la sola situazione, abbiamo anche altre situazioni. Occorrerebbe, quindi una programmazione, di modo che, quando c'è la possibilità di accedere a fondi, lo si faccia già sapendo che oggi lo si fa con un intervento su un determinato manufatto, domani su un altro e dopodomani su un altro ancora.
Credo sia importantissimo, perché il tema della siccità e dei cambiamenti climatici (in parallelo, anche quello dei fenomeni estremi di piovosità e temporaleschi) ce lo porteremo dietro per tantissimo tempo, per anni e per decenni, pertanto dobbiamo essere attrezzati; non soltanto, anche se è importante, rincorrendo i danni, come stiamo facendo, ma prevenendoli e soprattutto, impostando politiche che consentano di continuare ad avere acqua in maniera sufficiente sia per usi di natura civile sia per usi di natura industriale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Mi ricollego a quanto detto dal collega Marello.
Sicuramente abbiamo un grande problema sulla capacità di trattenere l'acqua in periodi sempre più ristretti, dove c'è un'eccessiva disponibilità d'acqua che crea danni. Non credo che l'unica soluzione sia il potenziamento dei grandi invasi. È parte della soluzione, ma occorre capire dove conviene e dove non conviene fare questo tipi d'interventi. Ci sono altre soluzioni, tra l'altro economicissime: per costruire un bacino per raccogliere l'acqua e scavare lungo i corsi d'acqua ci vogliono, in media 20-25 milioni di euro.
Abbiamo centinaia di cave in Piemonte, lungo i corsi d'acqua, che potrebbero tranquillamente essere utilizzati come serbatoi di acqua nel momento in cui vi sono delle piene, in modo da consentire all'acqua di sfogare o, comunque, di convogliarsi piano piano. Questo ci darebbe due possibilità: primo, aumentare il livello di falda e avere una disponibilità maggiore d'acqua all'interno della falda; secondo, avere dell'acqua disponibile nei momenti in cui c'è una forte siccità.
Un'altra soluzione potrebbe essere l'integrazione di diverse tecnologie per esempio.



(Brusìo in aula)



SACCO Sean

Posso partecipare anch'io alla discussione?



PRESIDENTE

Sì, se vuole sospendiamo la seduta...



SACCO Sean

Vado avanti.
Per quanto riguarda l'integrazione di diverse tecnologie per lo sfruttamento degli invasi, si potrebbe pensare a vincolare una parte delle concessioni e all'installazione di fotovoltaico galleggiante all'interno degli invasi. Perché dico questo? Intanto perché abbiamo una cultura, in Italia, rispetto a questo tipo di soluzione.
Nel 2009 avevamo il maggiore numero di impianti a livello mondiale; oggi siamo sorpassati da Cina e Sud-Est asiatico. Questo cosa ci consentirebbe? Ci consentirebbe di avere una potenza disponibile doppia rispetto a quella attualmente installata.
Faccio un esempio: in un grande invaso, dove abbiamo la produzione idroelettrica di tot megawatt, abbiamo la possibilità di installare un pari quantitativo di megawatt di fotovoltaico sullo specchio d'acqua che coprendo dal 3 al 5 % questo specchio d'acqua, ci consentirebbe di avere la stessa potenza della riproduzione della diga. Questo significherebbe avere due volte la produzione, oppure risparmiare acqua nel momento in cui abbiamo produzione fotovoltaica.
Fra l'altro, non serve neanche realizzare nuovi impianti per il trasferimento dell'energia elettrica, perché sono già in loco degli impianti per il trasporto dell'energia elettrica vicino alle grandi dighe.
Inoltre, per ogni megawatt installato, abbiamo una riduzione dell'evaporazione dell'acqua di circa 10.000 metri cubi all'anno. Pensate alla quantità di vantaggi che possiamo ottenere combinando le tecnologie.
In più, l'enorme facilità d'installazione di questa tecnologia ci consente di raggiungere importanti quantitativi di rinnovabile installato, senza gravare sulla rete elettrica, a costi estremamente bassi e in tempi estremamente ristretti. Questo consentirebbe solo nel nostro Piemonte di installare gigawatt, che significa una grandissima quantità di energia disponibile durante l'anno.
È vero che non possiamo paragonare la produzione di una centrale idroelettrica alla produzione del fotovoltaico, perché il fotovoltaico è intermittente; quindi, a parità di potenza installata, la produzione è sicuramente minore, ma nonostante sia minore, siamo intorno al 30-40% di produzione annuale rispetto a quello che produce la diga. Questo significa che se oggi produciamo tot, possiamo produrre il 40% in più, considerando l'enorme disponibilità di risorsa idroelettrica che abbiamo. Inoltre potremmo addirittura utilizzare il surplus di energia per pompare acqua da valle a monte, nei momenti in cui non abbiamo necessità di produrre ulteriore energia con la centrale idroelettrica.
Pertanto, ritengo che l'idea di potenziare i grandi invasi è sicuramente una parte della soluzione, ma è una piccola parte della soluzione.
Riusciamo a raggiungere degli obiettivi performanti se andiamo a intervenire in diverse direzioni, ma ho voluto fornire un paio di ulteriori spunti che ritengo sicuramente più economici, più percorribili e più rapidi rispetto alla creazione di nuovi grandi invasi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Quando affrontiamo temi così difficili, anche di scottante attualità, il rischio è sempre di legarsi a pochi slogan, quasi dei mantra, presentati come la soluzione a tutti i problemi. Ad esempio, quando esondano i fiumi a sentire la chiacchiera da bar dello sport bisogna dragare i fiumi, oppure che, se c'è la siccità, servono i grandi invasi. Tutto questo senza pensare, invece, che il contrasto al cambiamento climatico, la protezione del territorio, la protezione delle nostre colture e della nostra agricoltura, la protezione di ciò che ci serve quotidianamente per vivere la protezione di chi produce del cibo richiedono dei piani e delle pianificazioni attente e complesse, che però devono avere un punto d'inizio, con dei progetti messi nero su bianco, finanziati e che possano partire. Altrimenti, la prossima volta ognuno tirerà di nuovo fuori il mantra: servono i grandi invasi.
Non c'è contrarietà rispetto agli invasi. L'importante è chiarirsi, perch ho letto alcune dichiarazioni di Salvini, che è il Commissario per la siccità, che confonde le dighe con gli invasi. Per questo sarebbe opportuno chiarire bene di cosa si sta parlando, perché Salvini dice che c'è la siccità non per il cambiamento climatico, ma perché mancano dighe, come se le dighe facessero piovere e terminare la siccità. Noi preferiremmo parlare piuttosto anche di piccoli invasi più diffusi sul territorio.
Abbiamo un problema, perché, com'è già stato detto, le piogge intense fuori dalla norma rispetto a quello che succede normalmente nel mese di maggio hanno danneggiato il territorio. In Piemonte molto meno che in Emilia Romagna, però hanno danneggiato il territorio e le colture. Hanno portato l'acqua che serviva, non tutta, perché, come puntualmente ci ha relazionato l'ARPA, il deficit rispetto al fabbisogno di acqua è ancora intorno al 7%.
Siamo però complessivamente in questa condizione di clima pazzo, con periodi di siccità cui si alternano periodi di piogge intense che causano i problemi che abbiamo visto.
Parlavo dei piani complessivi; gli invasi non sono la soluzione, sono parte di una soluzione che è molto più complessa, perché purtroppo non è riducibile progettando l'ennesima grande opera o le ennesime grandi opere che poi seguono i percorsi che ben conosciamo nel nostro Paese.
Non fermano la siccità: se non contrastiamo i cambiamenti climatici, è inutile costruire invasi. Non migliorano la permeabilità del terreno dove non c'è. Certo, da una parte l'acqua bisogna raccoglierla, dall'altra però, è necessario che quest'acqua penetri nel terreno. Di conseguenza, lo ripetiamo, bisogna fermare il consumo di suolo, altrimenti avremo i grandi invasi, ma avremo anche altro terreno permeabile che non trattiene l'acqua.
Non servono gli invasi o, meglio, diventano una toppa se non si riducono gli sprechi, se non s'interviene in modo puntuale sulle dispersioni d'acqua e sulle dispersioni della rete idrica con investimenti e interventi. Il problema è nazionale, ma l'abbiamo anche in Piemonte, con perdite che, in alcune aree, sono in media del 30%, ma che si avvicinano anche al 50% e più. Pertanto, raccogliamo acqua da una parte e la disperdiamo dall'altra.
Certamente servono investimenti anche sull'agricoltura, sulla modernizzazione delle metodologie di irrigazione. Oggi si irrigano i campi come si faceva 200 anni fa. Anche su questo servono interventi.
Giustamente, in alcune situazioni si è messo mano a dei progetti complessivi che vedono, al contempo, il contrasto ai cambiamenti climatici il miglioramento rispetto all'approvvigionamento al contenimento dell'acqua che arriva e la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Abbiamo, infatti, avuto modo di vedere cosa ha fatto, ad esempio, il Portogallo, dove sono stati fatti grandi investimenti realizzando delle dighe con milioni di ettari di pannelli fotovoltaici che galleggiano: questa è una soluzione. Serve un progetto serio e complessivo per la transizione ecologica ed energetica, quello che il nostro Paese e la nostra Regione non hanno.
Limitare tutto a un atto d'indirizzo in Aula che chiede di realizzare degli invasi, a nostro avviso, ripeto, non rappresenta una soluzione, ed è per questo motivo che noi non daremo un voto contrario, ma ci limiteremo a dare un voto di presenza.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Fava; ne ha facoltà.



FAVA Mauro

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire in merito alla discussione sui grandi invasi.
Arrivo da un territorio un po' particolare, nella mia zona i grandi invasi sono sette e quello più basso è a quota 1.400 metri.
È passata una proposta di alcuni Sindaci di Unioni montane di portarne uno a quota più bassa sui 600-700 metri proprio per raccogliere acque che andrebbero perse. Questo è un problema molto importante per quella zona perché abbiamo la montagna che è lasciata al suo destino, è abbandonata.
Cosa succede? Laddove non filtra l'acqua, come diceva dettagliatamente il Consigliere Bertola, bisogna fare delle manutenzioni, ma oggi quelle manutenzioni sono quasi impossibile nel breve tempo, anche perché il ritorno all'agricoltura in montagna non è così facile: una volta con un fazzoletto di terra mantenevi una famiglia, oggi con la situazione attuale non è più possibile, bisognerebbe cambiare troppe cose.
Ecco perché sono favorevole agli invasi, grandi o piccoli che siano, perch contengono acqua a tutte le quote d'altezza, non pensandoli solo in alta quota, ma anche in bassa. È un sistema di trattenimento delle acque che si può diluire nel tempo, senza lasciarle cadere a cascata verso i rii più grossi. Ci sono dei rii attorno a questi invasi, come si può vedere nella Valle dell'Orco, in Valle Soana, nelle Valli di Lanzo. Abbiamo dei rii a fianco alle montagne che, quando piove, diventano veramente pericolosi perché sono privi di manutenzione, non hanno più sponde, non fanno più filtrare l'acqua nel proprio terreno, ma la fanno correre e prendere sempre più velocità, fino ad arrivare al fiume. Quando viene a valle, è ovvio che arrivano i disastri, ma se abbiamo dei contenitori dove raccoglierla fermarla e distribuirla man mano che se ne ha bisogno, certo non risolviamo il problema, ma sicuramente daremo una grossa mano all'ambiente ed eviteremo un pericolo in cui incorrono la cittadinanza e i nostri Comuni là dove è sempre più presente un rischio idrogeologico.
La Regione Piemonte ha fatto diversi interventi su tutto il territorio per il sistema idrogeologico e per fermare una situazione critica, ma non sono sufficienti perché mancano le risorse. Bisognerebbe stanziare delle risorse per sanare situazioni critiche e realizzare degli invasi che permettano di raccogliere e distribuire l'acqua in tutti i periodi dell'anno, sia quando ci sono le grandi piogge, sia quando c'è siccità.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Fava.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Demarchi; ne ha facoltà.



DEMARCHI Paolo

Grazie, Presidente.
Sicuramente il tema degli invasi è un tema molto sentito, non solo in Piemonte, ma anche in altre regioni. Provengo dalla Provincia di Cuneo dove c'è un'estrema necessità di invasi per raccogliere le acque per destinarle soprattutto al consumo irriguo della pianura.
La pianura cuneese è una delle più fertili del Piemonte e necessita d'irrigazione. Siamo ai piedi delle montagne e sono molti i terreni dedicati ai seminativi e a prato stabile che necessitano di capacità irrigua. Sicuramente gli invasi, ovvero la raccolta d'acqua piovana e non solo, sarebbero un grande aiuto.
C'è in programma un grande invaso in Serra degli Ulivi, che speriamo venga definito al più presto, così da partire con i lavori, ma potrebbero essere costruiti anche molti altri invasi in altre vallate. Non opere di grandi dimensioni, ma invasi a misura di territorio, in modo che le pianure possano davvero usufruire di quest'acqua.
Ricordo, inoltre, che le acque raccolte negli invasi arriverebbero nei terreni per caduta e non per pressione. Questo è molto importante, perch abbiamo visto come anche l'irrigazione per pressione, che adesso la Regione Piemonte andrà a finanziare, è comunque un'irrigazione che necessita di meccanizzazione, mentre l'irrigazione per caduta non necessita di motori non necessita di pressione e quindi è una irrigazione che, dal punto di vista ambientale, è molto ecologica.
Sono assolutamente favorevole all'ordine del giorno, nella speranza che anche i tempi siano relativamente stretti, perché il nostro vero problema poi arrivare agli invasi in sé sono le tempistiche e la burocrazia che progetti di questo tipo comportano.
Speriamo davvero si possa, in tempo breve e con risorse certe, arrivare a delle soluzioni.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Demarchi.
Non vedo altre richieste in discussione generale.
La parola all'Assessore Protopapa per il parere della Giunta regionale sugli ordini del giorno.



PROTOPAPA Marco, Assessore all'agricoltura

La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ricordo che il numero legale è 21.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 782, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1172, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Resistenza

Esame ordine del giorno n. 1164 presentato da Rossi, Accossato, Gallo Canalis, Sarno, Valle, Ravetti, Chiamparino e Marello, inerente a "Piemonte terra simbolo della Resistenza e della Lotta di liberazione dal nazifascismo"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1164, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi per l'illustrazione; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno nasce dopo che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha onorato la nostra Regione con la sua presenza durante le celebrazioni della Festa di Liberazione il 25 aprile, una data fondante e identitaria per il nostro Paese, in quanto celebra la liberazione dal nazifascismo. Proprio a ciò che rappresenta il 25 aprile dobbiamo la nostra libertà, il fatto che oggi viviamo in una democrazia e che esistono Aule come questa.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella più volte lo ha ricordato con forza: "Il 25 aprile rappresenta la data fondativa della nostra democrazia, oltre che di ricomposizione dell'unità nazionale. Una data in cui il popolo e le Forze Alleate liberarono la nostra Patria dal giogo imposto dal nazifascismo. Un popolo in armi per affermare il proprio diritto alla pace dopo la guerra voluta dal regime fascista".
Lo scorso 25 aprile, il Presidente Sergio Mattarella, che già nel 2016 aveva conferito alla nostra regione la Medaglia d'oro al Valore civile al Gonfalone della Regione Piemonte, ha scelto Cuneo per le celebrazioni della giornata della Liberazione, Medaglia d'oro per la Resistenza dal 1° agosto 1947. È una città che, come ha ricordato il Presidente in occasione della sua visita, è la "terra delle 34 Medaglie d'oro al valor militare e dei 174 insigniti di Medaglia d'argento, delle 228 medaglie di bronzo per la Resistenza. La terra dei 12 mila partigiani, dei 2.000 caduti in combattimento e delle 2.600 vittime delle stragi nazifasciste".
Il Piemonte è stato riconosciuto dal Presidente Mattarella come terra ricca di patriottismo, sottolineando come "la Resistenza fu anzitutto rivolta morale di patrioti contro il fascismo per il riscatto nazionale fin dal Risorgimento" e ricordando che la nostra regione ha espresso il primo Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi.
Ha ancora evidenziato come la Resistenza "fu un moto che mobilitò gli operai delle fabbriche, coinvolse i contadini e i montanari che, per la loro solidarietà con i partigiani combattenti, subirono le più dure rappresaglie".
Il Cuneese ha dato alla Resistenza un contributo inestimabile (quasi 5.000 i patrioti e oltre 4.000 i benemeriti della Resistenza riconosciuti), qui si sono costituite le prime formazioni partigiane italiane e qui è sorta una delle Repubbliche partigiane, quella di Alba, che riuscì a liberarsi prima dell'arrivo degli alleati, 23 giorni di autonomia magistralmente raccontati da Beppe Fenoglio.
A fianco al territorio di Cuneo, va ricordato che non c'è zona del Piemonte che non sia bagnata dal "sangue resistente" e che non abbia dato un contributo alla lotta di Liberazione. Ovunque sono state scritte pagine straordinarie di sofferenza, di dolore, di coraggio: l'eccidio di Boves ovvero il primo massacro di civili innocenti compiuto dall'esercito nazista, la Benedicta, il Pian del Lot, il Martinetto, il Colle del Lys l'insurrezione di Villadossola, le stragi di Casalino, Fondotoce e Baveno la strage del Lago Maggiore con l'orrore dell'albergo Meina, i 329 ebrei concentrati sui vagoni alla stazione di Borgo San Dalmazzo e inviati ad Auschwitz, la tragedia della Galisia, l'eccidio del Falchettole, le Repubbliche partigiane di Alba, dell'Alto Monferrato, dell'Ossola, di Lanzo e molte altre ancora.
In quell'occasione, il Presidente Cirio, chiaramente presente alle celebrazioni, ha riconosciuto, e cito le sue parole: "Sulle lapidi dei morti per la libertà ci sono i nostri stessi cognomi, il sangue versato circola nel nostro corpo: per questo, noi siamo geneticamente antifascisti". Parole importanti in un momento in cui non pochi esponenti del centrodestra faticano a pronunciare il termine "antifascista". Ha ancora ricordato, il Presidente Cirio, che "Esistono lapidi in ogni borgo del Cuneese e magari si trovano in posti sperduti, dove però è bello vedere che c'è sempre l'erba tagliata e un fiore fresco. Portiamoli lì i nostri figli a mettere un fiore".
Oggi, di fronte a noi, si presenta uno scenario complesso, a tratti anche inquietante, che ci induce a richiamare i valori democratici e antifascisti della nostra Carta costituzionale: nel pieno di una guerra nel cuore dell'Europa, attraversata da una grave crisi sociale e politica, vediamo nel nostro Paese anche dei rigurgiti che troppo spesso strizzano l'occhio all'estrema destra.
In questa situazione dagli equilibri estremamente delicati è necessario far risaltare la centralità della Costituzione come Carta fondamentale della nostra Repubblica, che trova base nel rifiuto di ogni ideologia di stampo fascista.
I valori di solidarietà e giustizia sociale della Costituzione sono ancora oggi attuali per tutti, compresi coloro che sono costretti a fuggire dal loro Paese.
In questo quadro, abbiamo presentato nell'ultimo bilancio un emendamento che, purtroppo, non è stato approvato, ma che riguardava la legge n. 41/85 relativa agli "Interventi di recupero e di restauro di monumenti partigiani o legati alla lotta di liberazione". È una legge che da diversi anni non vede il finanziamento.
Dopo la visita del Presidente Mattarella nella nostra Regione e dopo le parole che il Presidente Cirio ha speso in quell'occasione, riteniamo corretto impegnare la Giunta regionale, alla quale chiediamo di rifinanziare in sede di assestamento di bilancio e, aggiungo al testo presentato, compatibilmente con le risorse disponibili, la legge regionale n. 41/85 relativa agli interventi di recupero e di restauro di monumenti partigiani o legati alla lotta di liberazione e a stanziare adeguate risorse, sempre compatibilmente con quelle disponibili, per rendere operativo il protocollo d'intesa triennale siglato il 28 marzo 2023 dal Consiglio regionale del Piemonte, dalla Regione Piemonte, Associazione Memoria della Benedicta e Fondazione Nuto Revelli, Fondazione Polo del '900, Casa della Resistenza di Verbania Fondotoce, Comitato della Resistenza Colle del Lys, finalizzato a creare una rete tematica regionale per potenziare la ricerca storica, l'attività culturale, editoriale e didattica e per realizzare percorsi tematici virtuali e costruire progettualità comuni.



PRESIDENTE

È aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
A nome della Lega, accogliamo con favore quest'ordine del giorno, perch assolutamente non abbiamo alcun imbarazzo a dichiararci antifascisti. La Lega è un partito che arriva da lontano, arriva dalle battaglie dell'autonomismo, del federalismo e del regionalismo, ma non abbiamo nessun dubbio sul fatto che la storia ha dimostrato che la parte giusta era quella dei partigiani.
I partigiani liberarono il Nord Italia, il Sud è stato liberato in gran parte grazie all'aiuto degli americani e degli alleati, ma è la storia che dice che le nostre vallate alpine furono liberate grazie alla guerra e alla resistenza partigiana.
Io arrivo dall'Ossola, dove ci fu un'esperienza bellissima, anche quella un po' legata al nostro autonomismo, i "Quaranta giorni di libertà". Il Presidente della Giunta provvisoria, Ettore Tibaldi, è stato tra i Padri costituenti, quindi i territori lontani e marginali, quelli di montagna sono diventati protagonisti, perché da lì è nata una prima cellula di democrazia, che si sarebbe poi trasformata nella nostra Repubblica italiana.
Pertanto, assolutamente nessun imbarazzo. Noi della Lega siamo orgogliosi di avere in Piemonte il nostro Segretario Riccardo Molinari che è presente come noi, a tutti i 25 aprile e a tutte le ricorrenze, perché sono i valori nei quali ci riconosciamo. Sono i valori dei nostri nonni, dei nostri bisnonni e delle nostre famiglie. In montagna i nostri nonni erano partigiani, poi sono diventati contrabbandieri, ma contrabbandieri eroici quelli delle sigarette, del sale e del riso. Un contrabbando eroico per la sopravvivenza, facendo ore e ore di cammino e fatiche inenarrabili.
Con questo, volevo dare il mio piccolo contributo ed esprimere il parere favorevole del Gruppo della Lega.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io su questo ordine del giorno, che ho firmato, per lasciare traccia in Aula della sua importanza, in particolare in questo momento storico.
Cito due elementi per motivare l'importanza di questo atto d'indirizzo, che contiene un impegno preciso anche per rifinanziare una legge regionale che purtroppo, da troppi anni non è rifinanziata. Il primo elemento lo lego a un fatto che ha visto protagonista il Vicepresidente Valle, che ringrazio ma svelerò il fatto se poi vorrà intervenire. Credo che sia un fatto increscioso, ma credo utile per la narrazione e per ribadire l'importanza culturale di questo ordine del giorno.
Parto da una frase di Calamandrei: "Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è un morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero perché lì è nata la nostra Costituzione." Perché cito questa frase, Presidente? Perché in un paesino molto piccolo al confine con la Francia (il Comune di Groscavallo), da molti anni purtroppo, non si celebra ufficialmente ed istituzionalmente il 25 aprile.
Ne abbiamo colto il forte imbarazzo, credo anche istituzionale, perch alcuni Consiglieri di quel Comune hanno voluto informalmente ricordare quel momento. È questo il momento che ha visto protagonista anche il collega Valle.
Credo che sia importante ribadire oggi in quest'Aula, che rappresenta tutti i piemontesi e tutti gli enti di questa Regione, che il 25 aprile è un momento fondamentale, importante, da riconoscere e nel quale riconoscerci.
Per questa ragione, credo sia importante votarlo e approvarlo all'unanimità dei presenti.
Il secondo elemento: spero che i banchi dell'opposizione, come ha affermato il Capogruppo Preioni (che ringrazio), vedano compatti il voto unanime su questo atto d'indirizzo, perché a livello nazionale, come diceva il primo firmatario, ci sono alcuni esponenti politici di alcuni partiti che hanno difficoltà a pronunciare la parola "antifascismo". Credo che sia pericoloso, poco utile anche nella costruzione di una cultura fondativa come ricorda l'atto e come ha ricordato il collega Capogruppo Preioni.
Se oggi siamo la Repubblica Italiana così costituita, lo dobbiamo soprattutto a quei partigiani, a quelle persone, a quegli uomini e a quelle donne che, anche con la vita, hanno combattuto, lottato e liberato la nostra Italia. Grazie a questo oggi possiamo ritrovarci qui, grazie a quella lotta possiamo organizzare liberamente nelle nostre città e nostri paesi modalità per riunirci e associarci, ma dobbiamo avere la capacità di riadattare e rimettere al centro della contemporaneità e della nostra cultura i criteri fondamentali dell'antifascismo.
Dobbiamo essere davvero molto compatti su questo e spero che tutte le forze politiche di quest'Aula possano votare compattamente sì e votare compattamente per rifinanziare quella legge, perché crediamo, ripeto, che sia fondamentale dare segnali, oltre che concreti, anche simbolici. Questo atto lo fa in maniera piena e importante.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
Altri colleghi intendono intervenire sull'ordine del giorno n. 1164? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Scusi, Presidente, chiedo il voto per appello nominale sull'ordine del giorno in oggetto.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Poggio per il parere della Giunta.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
Il parere della Giunta è favorevole, soprattutto alla luce delle modifiche sulla parte finanziaria, che è quella che la Giunta andrà a sostenere con le risorse reperibili per il rifinanziamento della legge 41/85.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 1164, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Cave e torbiere

Esame ordine del giorno n. 1185 presentato da Zambaia, Allasia, Poggio e Cerutti, inerente a "PRAE: contrarietà all'insediamento del Polo estrattivo Druento TO3090 zona Misterletta"; ordine del giorno n. 1192 presentato da Magliano, inerente a "La costruzione di una terza cava sulle colline del territorio di Druento potrebbe avere un impatto fortemente negativo dal punto di vista ambientale, paesaggistico e infrastrutturale"; ordine del giorno n. 1194 presentato da Valle, Canalis, Sarno e Avetta, inerente a "Blocco dell'insediamento del nuovo polo estrattivo Druento TO3090 - Zona Misterletta"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli ordini del giorno n. 1185, n.1192 e n. 1194 di cui al punto 47) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Zambaia per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 1185.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Il presente ordine del giorno che, peraltro, è il primo atto che è stato depositato sulla questione, trae origine dal PRAE che, come sappiano, è il Piano regionale sulle attività estrattive.
Il PRAE, giusto per fare un po' di storia, nasce da una legge regionale del 2016, la legge n. 23 per l'esattezza, nata durante la Giunta Chiamparino.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, vi chiedo di tenere un tono più basso.
Chi vuole interloquire su altro, la prego di uscire dall'Aula, così riusciamo a sentire l'intervento della Consigliera Zambaia.



ZAMBAIA Sara

Questo ordine del giorno trae origine dal PRAE che, come sappiamo, è il nostro Piano regionale sulle attività estrattive. Giusto per fare un po' di storia, ricordo che il PRAE nasce da una legge regionale del 2016, per l'esattezza la legge n. 23, nata durante la Giunta Chiamparino, che prevedeva che l'attività estrattiva venisse attuata attraverso un Piano regionale specifico, cioè il PRAE.
I contenuti del PRAE sono stati redatti subito dopo l'approvazione della summenzionata legge attraverso un procedimento tecnico che è stato molto lungo e anche molto complesso, ma che sin dalla sua fase propedeutica ha coinvolto diversi enti pubblici, tra cui la Città metropolitana di Torino le Province, ovviamente anche i Comuni, ma anche enti quali le associazioni competenti in materia ambientale, agricola e le associazioni di categoria competenti in materia di attività estrattive.
Questo lungo iter è sfociato nella concretizzazione del PRAE attraverso un atto dell'attuale Giunta regionale e, in particolare, la delibera di Giunta approvata in data 16 dicembre 2022 (quindi un atto abbastanza recente).
Nonostante questo lungo processo di stesura e di condivisione con tutti gli altri enti che ho citato prima, i carteggi allegati al PRAE hanno destato preoccupazione da parte della cittadinanza, soprattutto per ciò che concerne il coinvolgimento di alcune aree della Provincia di Torino e, in particolare, quella comprendente una frazione del Comune di Druento, la zona Misterletta. Proprio in questa zona il PRAE individua l'insediamento di un polo estrattivo denominato "Druento TO3090 zona Misterletta" finalizzato all'estrazione di argilla.
A causa della preoccupazione degli abitanti di Druento, è nato il comitato "No cava Misterletta Cortese Balmera" (comprende tutte queste zone adiacenti), che si pone come obiettivo quello di contrastare l'insediamento del sopracitato polo estrattivo.
La preoccupazione non nasce solamente dall'individuazione di per sé di un polo estrattivo all'interno del Comune di Druento perché nello stesso Comune il PRAE prevede altri due poli estrattivi che sono individuati in zone sicuramente più adeguate, ma dal fatto che la zona Misterletta è molto poco indicata per ospitare un polo di questa natura: è una zona di campagna, ma anche residenziale perché piena di villette, ma soprattutto è molto vicina al Parco regionale La Mandria, un luogo che noi tutti conosciamo molto bene per la sua forte vocazione naturalistica e faunistica. Oltretutto, questo sito, se insediato, causerebbe il deturpamento di 66 mila metri quadri di terreni agricoli perché, come dicevo, la zona Misterletta è in piena campagna anche se, di fatto, è a pochi passi dal centro abitato.
Questa zona, Presidente, la conosco molto bene, perché oggi sono pianezzese, come tutti ormai sanno molto bene, ma sono nata e cresciuta proprio a Druento, dove ho abitato per quasi vent'anni. Ho trascorso parte della mia infanzia proprio nella zona Misterletta, motivo per cui, da ex cittadina di quelle aree, oltre che da Consigliere regionale, posso dirle che un polo estrattivo in quell'area non può essere ben visto dalla cittadinanza, ma neanche da noi.
Per questo motivo, Presidente, ho scelto di depositare questo atto a mia prima firma, andando anche oltre alle passerelle politiche cui abbiamo assistito nelle ultime settimane, perché volevo che la richiesta di stralcio di questo polo dal PRAE provenisse dal Gruppo della Lega e da questa maggioranza politica. Penso che la sensibilità con cui amministriamo il Piemonte ci contraddistingua e possa continuare a contraddistinguerci anche in una situazione come questa.
Presidente, lei lo sa bene, perché sin dai primi giorni dell'istituzione del comitato "No cava" ha saputo dimostrare sensibilità e attenzione. Così come è stata elevata, in generale, l'attenzione del Consiglio regionale: il 4 maggio scorso il Comune di Druento e il Comitato sono stati ascoltati dalla III Commissione consiliare, di cui sono Vicepresidente, Commissione competente proprio in materia di cave.
Voglio sin da subito ringraziare l'Assessore di riferimento, l'Assessore Andrea Tronzano, per aver colto l'esigenza di concertare tale atto e soprattutto, di ricevere personalmente gli esponenti del Comitato, al fine di andare in una direzione ben chiara, a mio avviso l'unica possibile, di stralcio di questo sito dal PRAE.
L'ordine del giorno vuole andare proprio nella direzione di chiedere alla Giunta regionale di mettere in campo tutte le soluzioni possibili per scongiurare l'insediamento di questo polo estrattivo con lo stralcio dal PRAE e, qualora ancora necessario, l'istituzione di un tavolo di confronto con presenti la Regione, il Comune di Druento, il comitato "No cava" e la III Commissione, Commissione competente in materia.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 1192.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ci fa piacere discutere oggi questo ordine del giorno insieme alle altre forze politiche.
Mi sono personalmente recato sul luogo, come hanno fatto tanti colleghi tra cui anche lei, Presidente, per capire l'entità della problematica che ne sarebbe nata.
Non possiamo non tenere conto che è nato un movimento di cittadini soggetti anche di diverse appartenenze, che fino al giorno prima vivevano la loro vita di cittadini di questa città, che hanno voluto, anche alla luce di ciò che è capitato durante il COVID, appropriarsi di luoghi di Druento che non conoscevano. Hanno conosciuto questo spazio e questo luogo quindi quando è emersa, tra le varie vicissitudini, la possibilità di mettere la propria faccia e frapporsi tra la scelta dell'individuazione di questo luogo e la realizzazione dello stesso, hanno deciso, con grande senso civico, di mettersi in modo pacifico in una battaglia - definiamola così - per chiedere che il luogo indicato per la nascita di questa terza cava venisse stralciato.
È evidente che c'è tutta una serie di questioni ambientali e di convivenza civile che possono essere messe in discussione con la realizzazione di questa terza cava, sapendo che in quella zona ci sono già due poli estrattivi. Non capiamo, quindi, la necessità di un'altra cava, che peraltro nasce in un luogo che nell'ultimo periodo si è molto sviluppato attraverso attività didattiche e recettive.
Incontrando i cittadini, è evidente che questo spazio è un luogo molto sentito da chi lì ha la propria realtà aziendale di allevamento, come di chi ha deciso di andarci a vivere, proprio per la tipologia e l'ecosistema presente. C'è proprio la necessità di riappropriarsi di spazi e di zone oggettivamente stupende, anche per la vicinanza di famosi parchi.
Abbiamo voluto proporre un ordine del giorno in cui impegniamo a provvedere alle opportune revisioni del Piano regionale delle attività estrattive, al fine di evitare l'insediamento del nuovo polo estrattivo Druento TO3090 zona Misterletta, per valorizzare il paesaggio e il territorio di Druento e tutelare i cittadini, soprattutto quelli con fragilità, anche minori, che risiedono nella zona.
Pensiamo come questi lavori potrebbero impattare dal punto di vista delle polveri sottili, con ARPA costantemente impegnata in misurazioni e cittadini preoccupati. Non si sente proprio il bisogno di condannare i cittadini della zona di Druento a questo tipo di paure, che possono essere fondate o infondate, ma sono comunque paure.
Chiediamo, inoltre, di istituire un tavolo di confronto tra la Direzione regionale competente, l'Amministrazione comunale di Druento, il comitato "No cava Misterletta Cortese Balmera" e la III Commissione consiliare.
Fondamentalmente stiamo chiedendo, visto che ci sono già due poli estrattivi (con già un impatto, da questo punto di vista, su Druento), che questo terzo polo non venga alla luce e si lasci lo sviluppo territoriale quello sviluppo immaginato da tutti i cittadini, perché le firme raccolte sono tante, non solo dei cittadini Druento e di chi abita in quelle zone.
Vale la pena, da questo punto di vista, che la politica si metta a ragionare e si metta a prendere decisioni. Ci auguriamo che, essendo ordini del giorno proposti da forze di maggioranza e di minoranza, vengano approvati tutti e tre e che la Giunta, a questo punto, ne prenda atto e dia seguito a ciò che il Consiglio regionale ha deciso.
Come Moderati ci tenevamo a essere presenti sul territorio ed essere presenti in Aula con questo atto, perché lo dobbiamo ai cittadini, sia a quelli che vivono a Druento sia a chi in quella zona ha fatto investimenti o ha attività magari decennali tramandate dai propri genitori (parliamo di coltivazioni e di allevamenti).
Questa ci pare essere una battaglia non solo per la tutela dell'ambiente ma una battaglia che potrebbe ridare dignità al nostro ruolo, perché capaci di ascoltare il territorio e capaci di decidere, invece che procrastinare sperando di trovare soluzioni a metà che poi non rendono contenti né la cittadinanza né coloro che volevano fare investimenti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Vicepresidente Valle in qualità di Consigliere per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 1194.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Anche noi abbiamo presentato un documento sulla falsariga dei documenti già illustrati dai colleghi, per chiedere alla Giunta di stralciare il progetto di un nuovo polo estrattivo localizzato nel Comune di Druento.
Abbiamo incontrato il Comitato; abbiamo incontrato i cittadini; molti colleghi sono stati in sopralluogo e altri hanno partecipato alla serata informativa organizzata dal Comitato non più tardi di un paio di settimane fa. Abbiamo così potuto riscontrare non soltanto la bontà delle ragioni dei cittadini che sostenevano la necessità di stralciare questo progetto dal PRAE, ma anche l'importante partecipazione pubblica che si è raccolta intorno alla contrarietà verso questo progetto. Partecipazione pubblica che andava oltre i confini di Druento, perché coinvolgeva in parte anche i Comuni limitrofi e che, com'è già stato detto e come i documenti dimostrano, ha saputo toccare le corde di tutti i Gruppi consiliari presenti in quest'Aula.
Mi fermo qui, però non posso non segnalare come si è arrivati alla situazione che si è andata a creare a Druento e all'attenzione da parte della comunità intorno a questa proposta.
Per combinazione, una delle famiglie che si trova a risiedere lì vicino lavorando alla Sovrintendenza si trova sottomano il nostro PRAE e, per curiosità, va a verificare le prescrizioni previste per il proprio Comune di residenza e in quel modo scopre la nascita di un nuovo polo estrattivo proprio dietro casa.
Quante altre situazioni simili ci sono oggi nella nostra regione? È impossibile saperlo. Il nuovo PRAE prevede per i prossimi dieci anni il triplo delle estrazioni rispetto a quelle del decennio appena concluso.
Molte di queste riguardano ampliamenti, molte altre sono relative a nuovi poli estrattivi. Nell'ultimo omnibus avete anche previsto e votato la possibilità di ampliare del 10% tutti i poli estrattivi oggi attivi sulla nostra Regione, quindi a quel triplo di cui parlavamo prima, andiamo ad aggiungere un ulteriore quantitativo di materiale da estrarre sul nostro territorio.
Questo è capitato - anche noi abbiamo i nostri riscontri tanto nell'interlocuzione con la società civile quanto con le rappresentanze del mondo datoriale - perché, di fatto, la Giunta non ha fatto un PRAE, non ha fatto un piano, non ha pensato come programmare l'attività estrattiva sul territorio con un disegno coerente, ragionando laddove il terreno era già più compromesso, dove era più profittevole, dov'era più interessante e dov'era meglio servito, ma semplicemente chiedendo alle associazioni di rappresentanza tutto quello che loro volevano estrarre e dove lo volevano estrarre. In questo modo, hanno disegnato un'enorme gruviera sul nostro territorio.
Sfido chiunque a raccontarci che nei prossimi dieci anni la nostra Regione avrà bisogno del triplo del materiale di sabbia, ghiaia e affini rispetto a quanto già utilizzato nei decenni precedenti. Probabilmente sarà ancora di meno e probabilmente tutto questo potrebbe addirittura portare a un'inflazione del mercato e a una perdita dei prezzi, o forse ci stiamo soltanto preparando a una nuova attività di carattere speculativo su terreni che vengono incorporati nei bilanci della società con delle prescrizioni che non si realizzeranno mai, ma che possono essere più utilmente utilizzati per tenere in piedi i bilanci, per garantire fidi e fideiussioni.
Sono cose che già sappiamo e ritroviamo ogni volta che proviamo a tornare sul tema del consumo di suolo, che i miei colleghi sollevavano prima quando si parlava di dissesto idrogeologico. Sappiamo anche che si fa sempre fatica a tornare indietro quando si parla di prescrizioni edilizie e urbanistiche che, in molti casi, non verranno mai e poi mai attuate, ma solo perché tengono in piedi un'economia di carta che non ci interessa, ma che sicuramente non fa bene al nostro territorio.
È un bene che oggi ci ritroviamo tutti a condividere l'illogicità di quella proposta. Spero che questa sia l'occasione per tornare in Commissione e poi in Aula a discutere veramente nella sua complessità del Piano regionale delle attività estrattive e anche per riportare quel Piano a una dimensione più congrua rispetto alle esigenze del nostro sistema economico e soprattutto, del nostro territorio e del nostro paesaggio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire in discussione generale la Consigliera Disabato ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Vorrei fare una piccola premessa. Mi consenta la collega Zambaia di non soprannominare un sopralluogo conoscitivo come una passerella, altrimenti anche il Presidente, che è stato presente nell'area su invito del Comitato avrebbe partecipato a questa sfilata o come vogliamo definirla in qualsiasi modo simpatico.
No, Presidente, si tratta di sopralluoghi su invito di comitati per conoscenza.



PRESIDENTE

È una piacevole passerella, se posso definirla così, visto che mi ha citato.



DISABATO Sarah

Io la definirei in modo più appropriato un sopralluogo cui hanno partecipato diverse forze politiche che sono state rese partecipi di una situazione che permane sul Comune di Druento, in particolare nel triangolo contenuto tra le tre cascine (Misterletta, Balmera e Cortese).
Ci dispiace per l'assenza dell'Assessore competente in materia di attività estrattive, Tronzano, perché sarebbe stato importante affrontare questi ordini del giorno in sua presenza, anche per conoscere il suo punto di vista.
Tra l'altro, siamo in attesa di un'informativa molto importante in III Commissione per approfondire l'iter che ha portato alla stesura dei carteggi che individuano, tra le altre aree, il triangolo tra le tre cascine come sito d'insediamento per un nuovo polo estrattivo sul Comune di Druento. Sul PRAE, secondo me, c'è da fare un approfondimento puntuale su tutta la situazione.
Pur condividendo il tema dello stralcio di quest'area dal Piano regionale per le attività estrattive, ritengo che possano esserci tante altre aree analoghe inserite in questo Piano che non risultano idonee (per vocazione per altri tipi di utilizzo e di individuazioni da parte dei Piani regolatori dei Comuni) all'insediamento di questa attività. È per questo che ritengo che si debba fare un approfondimento su tutto il carteggio relativo alle nuove individuazioni e non soltanto sul caso specifico.
Però, visto che siamo sul caso specifico e benché io condivida l'argomento ritengo importante approfondire, proprio perché siamo di fronte a una pianificazione estesa e, in generale, puntuale di quello che è il quadro normativo di riferimento sulle attività estrattive. È un quadro che è stato adottato con una legge regionale nel 2016, che poi ha preso piede con la delibera che citava prima la collega Zambaia, quella del dicembre del 2022 con cui si adottava definitivamente il PRAE.
All'interno di tutto questo carteggio sono presenti delle individuazioni di aree che potrebbero ospitare nuovi ampliamenti o nuove cave; aree che poi sono state sottoposte, tra l'altro, al vaglio delle amministrazioni, dei comitati e delle associazioni ambientaliste che si sono espressi sull'individuazione di questi nuovi poli. Effettivamente spicca la situazione di Druento, che è un territorio che ha già dato ampiamente su questo argomento, visto che sono presenti numerose cave su quell'area.
Il Comune non ha mai affrontato in modo ideologico il tema, benché si tratti di un'area fortemente impattata, quindi ha espresso un suo parere sull'intervento specifico, un parere negativo di massima cui si sono poi accodati i comitati e le associazioni che hanno fatto bene a rimarcare lo stesso parere, perché si tratta di un'area verde che abbiamo visto tutti quindi è inutile descriverla, perché abbiamo partecipato a questi sopralluoghi in tantissimi.
Si tratta di un'area verde, se non ricordo male a vocazione agricola (uso il "se" perché vorrei essere sicura), contenuta in un triangolo tra le tre cascine e che vedrebbe prendere piede una nuova attività estrattiva nei prossimi anni. Tra l'altro, non solo a ridosso di quelle tre cascine di cui parlavo e di attività agricole, ma anche di attività di pubblico interesse: infatti, vi è una scuola e una RSA. Siamo al confine con diversi Comuni ed effettivamente un'attività di quel tipo sarebbe fortemente impattante anche perché tutto intorno si sta sviluppando una filiera molto interessante di turismo lento, vista anche la vicinanza con il Parco La Mandria e con la Reggia di Venaria, ragion per cui le amministrazioni stanno facendo delle riflessioni in tal senso.
La Regione, benché possegga la potestà di pianificare in modo sovraordinato l'identificazione di questi poli, dovrebbe tenere sicuramente conto dei pareri delle Amministrazioni che, a oggi, non risultano vincolanti, ma dovrebbero essere fortemente indicativi di quello che è un sentiment di tutta la popolazione.
Rimarco anche da parte del Movimento 5 Stelle che non si tratta di una posizione ideologica che mira a dire "no" alle cave in quel territorio perché è chiaro che il PRAE identifica un metodo e una procedura per identificare questi nuovi siti. Tuttavia, in quel caso risulta fortemente inopportuno e rischia di danneggiare delle attività presenti, rischia di andare a impattare sulle abitazioni vicine, rischia di danneggiare un'area a forte vocazione naturalistica, come quella presente nel Comune di Druento.
Ritengo, però, che sia importante una cosa. Noi oggi possiamo esprimere sicuramente contrarietà a tale intervento, ma questo non esula dal fatto che serva e sia necessario un approfondimento in Commissione con l'Assessore Tronzano per vagliare tutti i siti identificati dal PRAE. Nulla esclude che possa esserci uno o più casi Druento in un'altra parte del Piemonte dove la popolazione in questo momento risulta allarmata e magari non ancora organizzata, come il comitato "No cava" di Druento che, invece ha fatto un'opera di sensibilizzazione molto importante sia nei confronti della politica sia nei confronti dei cittadini.
Come ricordava anche il collega Valle prima, è stata anche organizzata una serata informativa interessantissima, dove sono state snocciolate delle indicazioni di carattere tecnico che non potevano non convincere non soltanto i commissari o, comunque, i Consiglieri, ma anche la popolazione sull'inopportunità di quell'intervento. Ripeto, non si tratta di un "no" a priori, ma risulta davvero importante rivedere questo tipo di scelta.
Mi prendo un impegno: quando ci sarà l'informativa in Commissione, intanto rimarcherò la contrarietà del nostro Gruppo a questo tipo d'intervento, ma vogliamo conoscere nel dettaglio quello che è stato il percorso tecnico intrapreso dagli Uffici ma, soprattutto, voglio conoscere la posizione dell'Assessore non solo su questo tema, ma anche, eventualmente, su tutto il carteggio allegato alla famosa delibera di cui parlavamo, che identifica anche altre aree.
Dobbiamo rendere il più trasparente possibile e il più accessibile possibile, a livello di informazione, il percorso intrapreso dal PRAE che ricordo, è un piano che va oltre gli strumenti comunali, come i piani regolatori, perché dà un quadro di riferimento unitario per l'identificazione di queste attività. Quando esiste un Piano sovraordinato come questo, il dialogo con le amministrazioni e con i comitati dev'essere assolutamente rafforzato, altrimenti si rischia di calare delle decisioni dall'alto e di andare anche a derogare a piani regolatori o, comunque, ad annullare la pianificazione di un territorio, senza che quel territorio condivida gli intenti.
Sicuramente rimarco questa posizione. Chiaramente anche in Commissione faremo i dovuti approfondimenti quando l'Assessore si presenterà per l'informativa che tutti quanti abbiamo chiesto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
C'è condivisione rispetto a questi atti d'indirizzo presentati che abbracciando l'intero emiciclo, penso troveranno l'approvazione dell'Aula.
Una cava d'argilla in quel territorio è un progetto semplicemente scellerato. Scellerato perché in quell'area esistono già delle attività estrattive e perché riguarda un territorio agricolo a forte vocazione naturalistica, vicino a un parco importante come quello della Mandria, un territorio in cui legittimamente anche dei cittadini hanno deciso di investire aprendo delle attività che puntano sulla bellezza del territorio e sulla sua vicinanza alla Mandria e alla Reggia di Venaria.
Sento spesso parlare da parte della Giunta regionale della valorizzazione del territorio e delle bellezze del territorio. Quando però c'è un territorio di un Comune piccolo come quello di Druento che cerca di tirare fuori la testa, poi si ritrova, come un macigno, quasi casualmente a dover leggere di una bozza di PRAE che prevede una cava d'argilla proprio di fronte a casa, quasi a distruggere tutte le speranze.
Piena condivisione rispetto a questi atti d'indirizzo, ma bisogna anche dire da dove proviene il progetto, bisogna anche dire alcune cose. Questo è un progetto della Giunta regionale, non è il Consiglio regionale che sta discutendo e sta prendendo posizione su documenti che arrivano da altre istituzioni. La Regione, governata dal centrodestra, ha fatto questo Piano.
Questo bisogna dirlo. È importante la questione della cava Misterletta, è importante per i cittadini che vivono lì, è importante per noi, ma complessivamente, nell'ottica di chi si occupa di tutta la Regione, è, a nostro avviso, un problema che è venuto a galla perché testimonia della scellerata gestione delle attività estrattive da parte di questa Giunta di centrodestra.
Scellerata gestione e scellerata non pianificazione. Perché, come è stato richiamato, non è una vera pianificazione quando si dice che le attività estrattiva nella nostra regione aumentano con un fattore di tre a uno e a questo si aggiunge anche una previsione normativa inserita nell'omnibus che dice che si può aumentare del 10%. Andare da tutti i cavatori a dire semplicemente "potete fare quello che volete, chiedetemi quello che volete e io lo faccio", non è pianificare, non è gestire. Qui è venuto fuori il problema della cava di Misterletta, è emersa la questione grazie ai cittadini di Druento, che hanno, giustamente, protestato e, giustamente sottoposto la questione a chi se ne doveva occupare: noi.
Oggi si votano gli atti d'indirizzo, ma dev'essere un punto d'inizio perché la questione dev'essere affrontata dalla Giunta regionale altrimenti vorrebbe dire che non tanto questa parte dell'emiciclo, ma l'altra parte, quella di centrodestra, fa un po' tutte le parti in commedia.
Se arriva un documento della Giunta regionale e una parte della maggioranza dice "no, non bisogna, non si può, non si fa, è sbagliato", a questo poi si deve trovare applicazione, ma non ci dobbiamo pensare solo noi che siamo peraltro, la parte di opposizione. Possiamo presentare atti d'indirizzo ed emendamenti, ma sappiamo bene che non abbiamo i numeri per decidere in quest'Aula e in Commissione, per cui ci aspettiamo che si concretizzino fatti dopo l'atto d'indirizzo e che l'Assessore arrivi in Commissione con il PRAE e con l'emendamento che stralcia quella parte senza ulteriori discussioni.
Le discussioni si devono aprire su tutto il resto e quindi, com'è già stato evidenziato, sull'eccessivo proliferare delle previsioni di attività estrattive nella nostra regione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Userò pochi minuti, perché gli interventi che mi hanno preceduto hanno già affrontato nel dettaglio il tema di Druento. Su Druento non dirò nulla, se non esprimere un ringraziamento a questa situazione particolare, che non dobbiamo fare l'errore di leggere decontestualizzata. Possiamo ringraziare Druento perché, grazie al caso di Druento, finalmente quest'Aula si è accorta che esiste il PRAE e che è stato condotto in una maniera che, per essere gentili, va assolutamente rivista, perché i territori non sono stati coinvolti in maniera corretta. Sono tantissimi i comitati in Piemonte che ci stanno scrivendo e stanno cercando di ricevere la stessa attenzione che noi oggi, giustamente e per fortuna, stiamo dedicando a Druento.
Il mio è un appello a quest'Aula: non solo Druento.
Partiamo da Druento per renderci conto che ci sono diverse situazioni che necessitano dell'attenzione della politica e delle istituzioni. Ne richiamo solo una: venerdì incontrerò un comitato di Crevoladossola, che porrà gli stessi temi posti dalla cittadinanza di Druento: autorizzazioni eccessive paesaggio a rischio, questioni ambientali sottovalutate, preoccupazione e paura dei cittadini.
Non si tratta di dire no o sì a seconda se conosciamo qualcuno o qualcun altro; bisogna fare una valutazione su questo Piano. Il Piano lo vogliamo Presidente, lo abbiamo inserito noi in legge, ma deve servire a trovare un equilibrio tra gli interessi in gioco.
È evidente che prevedere un Piano che presume di triplicare l'autorizzato possibile rispetto al fabbisogno stimato, non è un Piano, è un "liberi tutti", cioè il contrario di un Piano.
Visto che il Piano non è ancora andato in seconda adozione perché è stato approvato solo una prima volta in Giunta (dopo le osservazioni ci sarà una seconda adozione in Giunta, poi andrà in Commissione e infine in Aula; non so se ce la faremo in questa legislatura, dipenderà anche dall'atteggiamento della maggioranza), approfittiamo del caso Druento (ringraziando i cittadini di Druento per avere avuto la capacità di attirare l'attenzione della politica e delle istituzioni in maniera trasversale) e occupiamoci seriamente, tutti insieme, di un problema che è molto più ampio, a partire dall'informativa che l'Assessore Tronzano farà in Commissione, se non sbaglio il 15 giugno, già fissata nella Conferenza dei Capigruppo. Con lui proveremo (mi auguro che venga con una disponibilità a riaprire la discussione) a mettere in fila tutte le situazioni critiche che nascono dal fatto che l'atteggiamento della Giunta sulle cave in questo momento è: "Scavate dove volete".
Questo chiaramente genera dei mostri come il caso di Druento.
Il mio intervento in discussione è un appello a tutte le forze politiche che oggi credo voteranno a favore degli ordini del giorno presentati. Tutte le forze politiche, a partire dal PD, ma mi appello in maniera particolare alle forze di maggioranza affinché utilizzino questo caso particolare per affrontare in maniera seria un tema che riguarda tutta la regione, su cui poi saremo chiamati a esprimere un voto in Consiglio.
C'è ancora tempo per mitigare gli eccessi, eccessi che abbiamo denunciato dalla prima adozione, eccessi passati in un primo momento in sordina. Mi auguro e sono certo che il caso che stiamo discutendo ci aiuterà ad affrontare con più saggezza l'iter che seguirà.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ovviamente condivido quanto detto dai colleghi, con l'auspicio che si possa ritornare, in generale, a ridiscutere i contenuti del PRAE e a limarne alcune parti, che evidentemente non convincono e impattano fortemente sul territorio.
Il voto sugli atti d'indirizzo sarà ovviamente favorevole, ma voglio solo evidenziare come c'è un diverso ascolto rispetto ai territori della nostra regione.
Ci sono territori, come quello di Caselette, rispetto al quale ho già presentato diverse interrogazioni in quest'Aula, che non sono stati assolutamente degnati di uno sguardo né da parte della maggioranza né da parte dell'opposizione. Lì si tratta di una procedura, secondo il nostro punto di vista e secondo quanto abbiamo appreso dai diversi documenti, non proprio lineare e corretta.
Vorrei ricordare ai colleghi che quando un territorio alza la voce, e la alza per far presente che si sta verificando un'azione che porta conseguenze fortemente negative su un'area, come può essere quella di Caselette (un prato destinato all'agricoltura, esattamente come l'area di cui stiamo dibattendo relativa al Comune di Druento), il territorio va comunque ascoltato. Mi sembra assolutamente poco coerente che in alcuni casi ci sia una convergenza trasversale dell'Aula a sostegno delle richieste dei cittadini e in altri casi, invece, le voci rimangano totalmente inascoltate, di modo che su certi territori non ci sono n sopralluoghi né passerelle.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Francesca Frediani per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire in discussione generale, il Presidente Stefano Allasia, che ha pertanto facoltà di intervenire in qualità di Consigliere.



ALLASIA Stefano

Grazie, Presidente.
Non dico che cercherò di essere breve, perché non ci riesco mai, per cercherò di essere telegrafico più che posso.
Sono stato uno di quelli che ha fatto la passerella nella zona di Druento nella zona della cosiddetta cava citata in tutti gli ordini del giorno di oggi, la zona Misterletta. È una passerella piacevole, perché oggi nel 2023 è una delle tante zone piacevoli del Piemonte da visitare e dove soggiornare.
Sicuramente rispetto a quello che poteva essere una trentina di anni fa, la zona Misterletta è totalmente cambiata. Lì esisteva già una cava ed è evidente che chi ha proposto la cava non è né la Giunta regionale né questa maggioranza regionale, ma probabilmente l'amministrazione sapeva che all'interno ci fosse già una cava. Tuttavia, non entro in queste questioni polemiche.
Mi spiace di non essere il primo firmatario, perché dopo gli interventi dell'opposizione nei confronti dell'ordine del giorno della collega Zambaia, sembrerebbe quasi che sia negativo quello che la collega stessa sta proponendo alla Giunta, auspicando che quest'ultima dia un parere favorevole.
Però bisogna essere anche corretti, perché una serie di indicatori di crescita del nostro Piemonte riguardano proprio il settore estrattivo. Se non ci fosse un'attività estrattiva in crescita, sicuramente oggi saremmo in una situazione di arretratezza. È la stessa situazione di tante altre attività lavorative: si cerca sempre di migliorare.
Adesso non ritorno sulla contestualizzazione che ha fatto qualcuno prima di me in Aula, a proposito di quanto più o meno si estrae rispetto al passato.
Bisognerebbe cercare di capire la genesi dell'inserimento del polo estrattivo Druento TO3090 zona Misterletta all'interno del PRAE e comprenderne le motivazioni.
Come ho già detto, quella era già una cava fino a qualche decennio fa e che i residenti, cosiddetti autoctoni, conoscevano benissimo come zona di cava soprattutto chi è della provincia di Torino; altri un po' meno. Chi fa politica nell'area della provincia di Torino sa benissimo che è una zona caratterizzata da intensa attività estrattiva, pertanto bisogna essere coscienti della situazione.
Quello che oggi propone la collega Zambaia insieme ad altri colleghi della maggioranza, incluso il sottoscritto, dev'essere ben chiaro. Questa è un'indicazione politica precisa e chiara, un'espressione della maggioranza del Consiglio regionale a un impegno formale della Giunta sullo stralcio di questa zona.
Nello stesso tempo, però, rivendichiamo di non essere il "partito del no".
Noi non siamo il partito del no, ma in questo contesto ci siamo permessi di mettere in discussione quella zona specifica. Sappiamo benissimo che l'amministrazione di Druento è di centrosinistra e il Sindaco Vietti pu essere un mio amico, per simpatia non politica, ma personale, come anche alcuni di voi, non tutti, ma non è un favore che stiamo facendo a lui con questo ordine del giorno. È oggettivamente riconoscere che è una condizione che è sfuggita di mano all'amministrazione, a chi ha proposto la zona e alla proprietà, altrimenti non avremmo proposto un ordine del giorno del Consiglio regionale. Sarebbe stato più semplice per l'Assessore Tronzano proporlo come emendamento al PRAE.
Pertanto, oggi siamo qui a fare un atto politico ben chiaro, chiedendo uno stralcio, in modo tale da mettere non dico una pietra tombale sulla vicenda, perché ci saranno ancora, come avete rivendicato, una serie di posizioni da tenere in considerazione e una serie di condizioni tecniche da valutare.
Però, non essendo noi il partito del no, non siamo qui a dire no al PRAE tout-court. Diciamo no, ma puntualizzeremo caso per caso, valutando le varie situazioni, anche perché il territorio e l'Amministrazione stessa sono contrari a questo sito.
Perciò noi, dopo la piacevole passerella, abbiamo presentato questo ordine del giorno e con una sensibilità sicuramente diversa dalla vostra altrimenti i banchi in Aula non sarebbero disposti a semicerchio, ma sarebbero tutti paralleli - siamo qui a chiedere lo stralcio.
Abbiamo necessità di approvare l'ordine del giorno e anche gli altri analoghi a quello della collega Zambaia, per puntualizzare quello che vorremmo fare sul PRAE: valutare sito per sito, eventualmente con l'Assessore competente Tronzano, il quale non è presente perché non sapeva che oggi avremmo discusso di quest'ordine del giorno, altrimenti penso che sarebbe venuto a portare il suo contributo politico alla discussione.
Oggi dobbiamo mettere fine a questa discussione per procedere successivamente. Aspettiamo anche noi, come maggioranza, l'audizione dell'Assessore in Commissione, dove abbiamo già audito il Comitato, che in modo molto garbato ci ha esposto le sue osservazioni, nonché le condizioni riportate dalla collega Zambaia, che ringrazio, per porre fine a questa situazione particolare, rivendicando che sono le amministrazioni che devono valutare gli impatti ambientali, fare le richieste e quant'altro.
Trovo strano che, per quella zona, neanche all'IRES ci sia uno straccio di documento. Eventualmente chiederemo all'Assessore competente, all'Assessore Tronzano, l'iter di quel sito e come mai è stato inserito, in modo tale da fare chiarezza.
A volte si esagera con le parole, siamo in un'Aula politica, quindi bisogna esasperare, ma poi bisogna anche trovare una soluzione e la soluzione per noi è l'approvazione di questo ordine del giorno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente Stefano Allasia per l'intervento.
Qualche Consigliere chiede d'intervenire in discussione generale? Non essendovi richieste d'intervento, lascio la Presidenza al Presidente Stefano Allasia.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gavazza.
Se non vi sono altre richieste, chiudiamo la discussione generale.
Ci sono tre atti d'indirizzo sui quali chiedo il parere dalla Giunta regionale.
Prego, Assessore Protopapa.



PROTOPAPA Marco, Assessore regionale

La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ricordo che il numero legale è 22.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1185, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1192, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1194, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Mi sembra che ci sia la disponibilità, da parte dei Capigruppo, se c'è il numero legale, ad affrontare ancora l'ordine del giorno a mia firma altrimenti dobbiamo rimandarlo alla prossima seduta.



PRESIDENTE

Lo possiamo trattare dopo i question time. Chiedo ai Capigruppo di darmi indicazioni.


Argomento: Norme generali sull'agricoltura

Esame ordine del giorno n. 1168 presentato da Bongioanni, inerente a "Deroghe al divieto di abbruciamento di materiale vegetale"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 1168, di cui al punto 25) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Bongioanni per l'illustrazione.



BONGIOANNI Paolo

Questo ordine del giorno prevede le deroghe.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Fate intervenire il Consigliere Bongioanni. Sapete benissimo che l'orario di chiusura è indicativo.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Il rispetto ci deve essere sempre, soprattutto per la Presidenza.



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

Se ci sono accordi fra i Capigruppo, cerco di fare sintesi.
Continui, Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Il presente ordine del giorno prevede le deroghe al divieto di abbruciamento di materiale vegetale, anche per i Comuni di tipo collinare e a collina depressa.
Partiamo dal fatto che, in base all'articolo 20 della legge 37/19, è stata esclusa dall'applicazione delle norme relative allo smaltimento rifiuti la paglia e altro materiale agricolo o forestale non pericoloso. Ricordo che io fui il primo firmatario della proposta di legge n. 3/2020 (approvata fra l'altro, in una Assemblea legislativa) dove il divieto di abbruciamento di materiale vegetale, nel periodo compreso fra il 1° novembre e il 31 marzo dell'anno successivo, può essere derogato, limitatamente all'abbruciamento dei residui colturali, per un massimo di 30 giorni non continuativi per i Comuni montani e 15 per i Comuni collinari.
Queste deroghe sono ovviamente concesse dai Sindaci con propria ordinanza.
Ricordo che la classificazione dei Comuni piemontesi fa riferimento a una delibera consiliare del 1988, che divide i Comuni in montani, di pianura di collina depressa e di collina.
Sanno sicuramente meglio di me i colleghi che si occupano di agricoltura Assessore Protopapa, che i Comuni di collina e di collina depressa vivono le stesse problematiche, per quanto riguarda gli sfalci del materiale vegetale, dei Comuni montani.
Volendo andare incontro a una richiesta che arriva dal mondo rurale e agricolturale, il presente ordine del giorno chiede alla Giunta regionale di considerare, tramite un procedimento condiviso con gli enti locali, la Direzione regionale Agricoltura e Cibo e la Direzione regionale Ambiente Energia e Territorio, una modifica alla normativa regionale in materia di abbruciamenti vegetali, al fine di consentire deroghe al divieto di abbruciamento di materiale agricolo vegetale anche per le attività agricolturali site nei Comuni piemontesi classificati come collinari o collinari depressi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Chiedo se vi sono interventi in merito all'ordine del giorno n. 1168.
Prego, Consigliere Demarchi.



DEMARCHI Paolo

Assolutamente favorevole, trattandosi di una richiesta che arriva dal territorio. Così com'è arrivata al collega Bongioanni, è arrivata anche a me e al collega Gagliasso.
Il territorio della Provincia di Cuneo ha una conformazione che richiede davvero questo tipo di modifica alla legge, perché solamente in questo modo le nostre aziende e le nostre attività silvicolturali riusciranno a fare abbruciamenti e a portare via materiale boschivo e di potatura.



PRESIDENTE

Grazie, collega Demarchi.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1168, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Con questo, concludiamo i lavori mattutini.
C'è l'intesa, oltre che sulla sospensione dei lavori, di inviare per iscritto ai colleghi interessati le risposta alle interrogazioni a risposta immediata.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1429 presentata da Sacco, inerente a "Medici di medicina generale. Quanti sono disposti ad aumentare il numero degli assistiti?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, all'interrogazione a risposta immediata n.
1429 verrà fornita risposta scritta.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 1430 presentata da Gallo, inerente a "Adeguamento dei compensi dei componenti non dipendenti della Regione o del SSR delle Commissioni sanitarie per gli invalidi civili, per i ciechi civili e per i sordomuti ai sensi della legge regionale 22 aprile 2022, n. 6" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, all'interrogazione a risposta immediata n.
1430 verrà fornita risposta scritta.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 1431 presentata da Martinetti inerente a "Cumuli di amianto nei pressi del fiume Tanaro a Bastia Mondovì (CN)" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, all'interrogazione a risposta immediata n.
1431 verrà fornita risposta scritta.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 1432 presentata da Magliano inerente a "La Giunta intende ridurre le liste di attesa anche attraverso l'integrazione del CUP regionale con le piattaforme di prenotazione terze?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, all'interrogazione a risposta immediata n.
1432 verrà fornita risposta scritta.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1433 presentata da Sarno, inerente a "Criticità del Protocollo d'intesa per la realizzazione del nuovo ospedale dell'ASL TO5" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, all'interrogazione a risposta immediata n.
1433 verrà fornita risposta scritta.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Interrogazione a risposta immediata n. 1434 presentata da Valle, inerente a "Dimissioni del RUP (Responsabile Unico Progetto) grattacielo Regione Piemonte" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, all'interrogazione a risposta immediata n.
1434 verrà fornita risposta scritta.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 1435 presentata da Disabato inerente a "Fornitura protesi acustiche" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In accordo con l'interrogante, all'interrogazione a risposta immediata n.
1435 verrà fornita risposta scritta.
Pertanto, non svolgendosi la trattazione dei question time ed essendovi l'intesa per chiudere i lavori alle ore 13, la sessione pomeridiana viene sconvocata.
La seduta è tolta.
(La seduta termina alle ore 13.07)



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