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Dettaglio seduta n.254 del 23/05/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 10.03 il Presidente Allasia constata la mancanza del numero legale e ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna la seduta di trenta minuti)



(La seduta inizia alle ore 10.40)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che sono in congedo Carosso, Caucino, Cerutti, Cirio, Chiorino, Marin, Protopapa e Tronzano.
Pertanto, il numero legale è 22.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Magliano, sull'ordine dei lavori.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Mi scusi, ma in questo momento, come concordato, stavamo audendo dei lavoratori e lei ha iniziato il Consiglio. Ci sono anche suoi colleghi di maggioranza, c'è Preioni, c'è Ruzzola, quindi non.



PRESIDENTE

Lei ha perfettamente ragione, però, mi si chiede la massima puntualità considerando che alle 10 ho anche tardato qualche minuto e ho iniziato alle 10.34. Però, se nessuno dei Capigruppo mi avvisa o.



MAGLIANO Silvio

Le chiedo scusa.



PRESIDENTE

Non abbiamo avuto, come Presidenza, nessuna richiesta. Sospendere i lavori non è un problema, cioè non ho nessun problema in tal senso.
Sospendiamo e aspettiamo, oppure partecipiamo alla riunione. Io avevo un impegno.



MAGLIANO Silvio

In un secondo momento, è possibile chiedere l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.?



PRESIDENTE

Sì, sì, dopo lo facciamo.



MAGLIANO Silvio

Ho ritenuto di avvisare anche perché ci sono dei Capigruppo.



PRESIDENTE

No, no, però penso sia condivisa la richiesta di sospensione.
La parola alla Consigliera Frediani, sull'ordine dei lavori.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Veramente noi non sapevamo che ci fosse l'audizione in corso; eravamo qui presenti alla "non apertura" della seduta, però non siamo a conoscenza di nessuna audizione. Vorrei sapere con quali modalità è stata condivisa la notizia dell'audizione, perché non ho ricevuto nessuna informazione in merito e mi spiace di non essere presente e sentire i lavoratori.



PRESIDENTE

Ha ragione e mi spiace. È stato il Vicepresidente Valle che mi ha chiesto l'incontro ma non ho potuto partecipare. Però ci sono anche due delegati d'Aula, i due Vicepresidenti, uno dei quali ha chiesto di audire i partecipanti. Auspicavo che facesse anche lui non dico gli inviti, ma che richiedesse la partecipazione dei Capigruppo.
FREDIANI Francesca (fuori microfono) Abbiamo una chat, Presidente.



PRESIDENTE

Ha ragione, ha ragione. Se vuole, sospendiamo e andiamo su ad audire.
L'incontro può proseguire e chi non ha partecipato, come il sottoscritto, può parteciparvi.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Mi scusi, ma anch'io apprendo ora che si possono fare audizioni durante l'orario di Consiglio a insaputa di alcuni Consiglieri. Mi sembra qualcosa di nuovo, un'innovazione.
Lei è sincero quando dice che non lo sapeva. La sincerità è sempre apprezzata, ma è anche vero che lei, come Presidente, ma allargo il discorso all'Ufficio di Presidenza, dovrebbe essere al corrente di ciò che accade e informare perlomeno i Capigruppo. Di conseguenza, se una parte dell'Ufficio di Presidenza ha proceduto senza avvisare i Capigruppo ritengo sia stata adottata una pratica scorretta e che quindi, a maggior ragione, si debba sospendere per permettere a coloro i quali non hanno potuto audire i soggetti che ne hanno fatto richiesta di poterlo fare.
Inoltre, mi rammarico del fatto che Consiglieri e componenti dell'Ufficio di Presidenza in capo all'opposizione non abbiano avvisato gli altri.



PRESIDENTE

Come Presidente, mi assumo la responsabilità.
Sapete benissimo che audizioni come queste non sono normate e dico che di solito, si utilizzano le prassi, però audire i soggetti che vengono a manifestare non ha carattere di obbligatorietà.
C'è stata una richiesta di audirli in un momento di mancanza del numero legale, nella mezz'ora di attesa prima che iniziasse il Consiglio con il numero legale. Però, ripeto, possiamo riprendere l'audizione informale con i manifestanti e con tutti i Capigruppo, in modo tale che tutti possano audire ulteriormente. Ripeto, non ho nessun problema a sospendere e a richiamare i manifestanti, perché apprendo ora chi era sopra in riunione.
Ripeto, penso che i manifestanti siano disponibili a ripetere in sintesi quello che hanno fatto nella mezz'ora precedente.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sospendiamo e proviamo a sentire i manifestanti.
Sospendiamo la seduta, richiamiamoli e chi ha piacere di venire in Sala delle Bandiere ad audire ancora i manifestanti, può farlo.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.45, riprende alle ore 11.13)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Per iscrivere, se è possibile, l'ordine del giorno n. 1176, avente a oggetto "Forme di sostegno ai macelli nelle operazioni di abbattimento e stoccaggio degli ungulati abbattuti", il cui intento è sostenere, da questo punto di vista, che parte degli ungulati consegnati ai macelli dopo le battute di caccia venga donato, come già accade in altri casi, alle realtà di volontariato, che poi trasformano questa carne in cibo per non abbienti.
In questo momento abbiamo solo due macelli che fanno questo tipo di attività; sarebbe opportuno aumentarli, perché questo permetterebbe alla rete di distribuzione del Banco alimentare e dei banchi della carità di sostenere più pasti.
Chiedo l'inserimento di questo ordine del giorno perché non entra nel merito di questioni legate alla caccia, ma fa sì che parte di questo cibo possa essere inserito all'interno della filiera della solidarietà e del contrasto alla povertà alimentare.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Con il presente intervento, volevo chiedere l'inserimento della mozione n. 1184, avente a oggetto "Istituzione Tavolo di lavoro sul tema della prevenzione cardiovascolare", di cui non ho ancora il numero.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Stecco.
Riassumendo, abbiamo due richieste: una, da parte del Consigliere Magliano, riguarda l'inserimento dell'ordine del giorno n. 1176; l'altra da parte del Consigliere Stecco, riguarda la mozione n. 1184.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione di nuovi punti all'o.d.g.)



PRESIDENTE

I nuovi punti vengono inseriti a calce dell'attuale o.d.g.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi I sensi dell'articolo 55 del Regolamento interno del Consiglio regionale, sono in congedo Carosso, Caucino, Cerutti, Cirio, Chiorino Marin, Protopapa e Tronzano.
b) Processi verbali precedenti sedute Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 18 aprile (pomeriggio), 19 aprile e 3 maggio 2023.
c) Richiesta di dichiarazione d'urgenza, ai sensi dell'articolo 83, comma 3 del Regolamento La Giunta regionale ha richiesto la trattazione con urgenza, ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno del Consiglio regionale, la proposta di deliberazione n. 292, "Riqualificazione della rete ospedaliera dell'ASL VCO - Valutazione della modifica della scheda allegata alla DCR 286-18810 dell'8 maggio 2018 - ai fini della ristrutturazione degli attuali Presidi Ospedalieri di primo livello (ex DM 70/2015) di Verbania e Domodossola". Ai sensi dell'articolo 83, comma 3, la dichiarazione d'urgenza comporta la riduzione di tutti i termini alla metà e l'autorizzazione alla Commissione di riferire oralmente.
Al termine della seduta odierna, si provvederà a mettere in votazione la richiesta di dichiarazione d'urgenza.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 13 aprile e 18 aprile 2023 (mattino).


Argomento: Rapporti con altre Regioni

Esame disegno di legge n. 239, inerente a "Ratifica dell'intesa per l'istituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 239, inerente a "Ratifica dell'intesa per l'istituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta consiliare scorsa è iniziato l'esame del provvedimento.
Dopo lo svolgimento della relazione è iniziato l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 L'articolo 1 è stato posto ai voti e la votazione è risultata non valida per mancanza del numero legale, perciò pongo nuovamente in votazione l'articolo 1.
Ricordo che il numero legale è 22.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indichiamo a verbale il voto favorevole dei Consiglieri Leone Disabato, Sarno, Giaccone, Bertola e Salizzoni.
Ricordo a tutti che c'è un minuto di tempo al massimo per votare. Si può anche interrompe re 20 secondi prima del termine, però stavolta ho lasciato il tempo a tutti.
ARTICOLO 2 Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Comunico che il numero legale è 23, essendosi scongedato il Consigliere Marin.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Essendo terminato l'esame dell'articolato, chiedo se vi siano interventi in dichiarazione di voto sull'intero testo.
Non essendovi interventi per dichiarazione di voto sull'intero testo, pongo in votazione per appello nominale l'intero disegno di legge n. 239.
Ricordo che il numero legale è 23.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Non essendo stato approvato il provvedimento, passiamo al punto successivo dell'o.d.g.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Ovviamente, Presidente, lasciamo a lei l'interpretazione del Regolamento. Siamo verso la fine del mandato e lei ha interpretato il Regolamento secondo una sua lettura personale. Ci limitiamo a dire questo.
Ricordo che oggi è la seconda volta che manca il numero legale. Per prassi, nelle legislature precedenti, le interpretazioni che altri Presidenti del Consiglio regionale davano erano diverse, dopodiché il Regolamento è scritto, basta leggerlo e noi prenderemo atto della volontà ancora una volta, della maggioranza.
Ci sia permesso, Presidente, di ricordare, qualora lei intendesse ritornare sull'o.d.g. riaprendo la discussione, che anche ieri, al Salone del libro, in Consiglio regionale aperto su un tema di straordinaria importanza e alimentato da un dibattito con qualità molto alta e con interventi anche da parte della maggioranza molto significativi, il Consiglio ordinario non aveva il numero legale perché la maggioranza non era nelle condizioni di garantirlo per votare un atto d'indirizzo sulle tematiche di quel Consiglio regionale aperto.
Per senso di responsabilità che ha contraddistinto le opposizioni in questo mandato e per rispetto nei confronti dei dirigenti e dei lavoratori del Consiglio, come per rispetto dell'istituzione Regione Piemonte, le opposizioni hanno garantito il numero legale.
Oggi verifichi lei, Presidente, anche alla luce di quello che è successo ieri, se è il caso di dare un segnale alla maggioranza, al di là del Regolamento, per dimostrare che il rispetto che le opposizioni hanno nei confronti del Consiglio regionale dev'essere un faro anche per la maggioranza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Innanzitutto mi permetta una battuta quando lei dice che siamo a fine legislatura. Le ricordo che manca un anno a fine legislatura, che su cinque vuol dire il 20% di legislatura.
Consigliere Ravetti, non è una mia interpretazione del Regolamento.
L'articolo 59, comma 5, recita: "Il Presidente, qualora abbia accertato l'impossibilità di procedere a una votazione per mancanza del numero legale, rinvia la prosecuzione del dibattito sull'oggetto in esame a una successiva seduta. Passa quindi ad altro argomento dell'ordine del giorno o sospenda la seduta per un tempo non inferiore a 30 minuti qualora lo richieda il Presidente di un Gruppo consiliare o un suo delegato".
Personalmente mi sembrava ovvio passare a un altro punto all'o.d.g.
perché avevamo sospeso già di mezz'ora all'inizio della seduta per mancanza del numero legale (il numero legale non lo deve garantire solo la maggioranza). La deliberazione è dell'Aula consiliare, quindi il numero legale lo può garantire anche la minoranza o le opposizioni.
Giustamente il Consigliere Ravetti ha ribadito che nel Consiglio regionale aperto di ieri i numeri della sola maggioranza non permettevano l'approvazione dell'ordine del giorno votato. Lo riconosco e ho già fatto presente la questione ai Capigruppo di maggioranza, ma la deliberazione è del Consiglio.



RAVETTI Domenico

Chiediamo una sospensione di 30 minuti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Il Consigliere Ravetti, come delegato del Partito Democratico, ha chiesto una sospensione di 30 minuti dei lavori, che sospendiamo fino alle ore 12.
La seduta è sospesa.



(Alle ore 11.28 il Presidente Allasia constata la mancanza del numero legale e ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna la seduta di trenta minuti)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Abbiamo sospeso la seduta per mancanza di numero legale, come previsto dall'articolo 59, comma 5, del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Ai sensi del suddetto articolo, il Gruppo del Partito Democratico aveva chiesto di sospendere i lavori per mezz'ora.


Argomento: Rapporti con altre Regioni

Esame disegno di legge n. 239, inerente a "Ratifica dell'intesa per l'istituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 239, inerente a "Ratifica dell'intesa per l'istituzionalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Dobbiamo ripetere la votazione dell'intero testo, precedentemente risultata non valida per mancanza del numero legale.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



LANZO Riccardo

Chiedo scusa, Presidente: vorrei solo accertarmi che il mio voto sia stato registrato.



PRESIDENTE

Lo verifichiamo.
In ogni caso, diamo atto a verbale del voto favorevole del Consigliere Lanzo sull'intero testo di legge.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Giovani

Testo unificato della proposta di legge n. 208 e del disegno di legge n. 246 "Promozione dell'istituzione dei Consigli comunali dei ragazzi per la partecipazione attiva delle giovani generazioni alla vita politica ed amministrativa delle comunità locali" (rinvio trattazione)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame del testo unificato della proposta di legge n. 208 e del disegno di legge n. 246 "Promozione dell'istituzione dei Consigli comunali dei ragazzi per la partecipazione attiva delle giovani generazioni alla vita politica ed amministrativa delle comunità locali", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola l'Assessore Ricca; ne ha facoltà.



RICCA Fabrizio, Assessore alle politiche giovanili

Grazie, Presidente.
Vista l'assenza dell'Assessore Caucino per motivi istituzionali chiediamo il rinvio del provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Preioni, chiede la parola sull'ordine dei lavori?



(Commenti del Consigliere Preioni)



PRESIDENTE

Ah, voleva fare il medesimo intervento dell'Assessore Ricca.
Vista la richiesta, sospendiamo la trattazione del provvedimento di cui al punto 4) all'o.d.g.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Università

Esame proposta di deliberazione n. 291, inerente a "Avvio dell'iter finalizzato all'individuazione, previa intesa con l'Università degli Studi del Piemonte Orientale, dell'Azienda ospedaliero-universitaria 'SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo' di Alessandria ai sensi dell'art. 2 del d.lgs 517/99 e dell'art. 21 della l.r. 18/2007. Modifica della DCR 167-14087 del 3.4.2012"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame della proposta di deliberazione n.
291, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla IV Commissione consiliare in data 15 maggio 2023.
La parola all'Assessore Icardi per l'illustrazione.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Come ho anticipato in Commissione, quello relativo alla trasformazione di un'Azienda ospedaliera in un'Azienda universitaria è un iter molto complesso; iter che, come potete vedere dal provvedimento deliberativo approvato dalla Commissione, prevede un invio di atti al Ministero della Salute e al Ministero dell'Università, dopodiché un'approvazione da parte di entrambi i Ministeri con una procedura altrettanto articolata, complessa e non rapida. Questa è la ragione per cui abbiamo chiesto di anticipare la trattazione del provvedimento e di agire speditamente, per consentire alla procedura di essere svolta in modo celere.
In Commissione mi sono impegnato a predisporre una dettagliatissima relazione, che verte, in particolare, su due aspetti importanti della sanità alessandrina: il primo riguarda la trasformazione di questa Azienda da ospedaliera a universitaria, con tutti i vantaggi che ne conseguono; in parallelo, stiamo perseguendo la trasformazione dell'Azienda in un istituto di ricerca a carattere scientifico. Sono due elementi che si incardinano in quel Dipartimento di ricerca di Azienda Zero che è proprio ubicato ad Alessandria e che darà davvero un impulso propositivo e molto rilevante alla sanità alessandrina, sotto molteplici profili.
Intanto, cominciamo a dire che l'importanza di trasformare l'Azienda sanitaria in Azienda universitaria deriva dal fatto che proprio lì è insediato, da parte dell'Università del Piemonte orientale, un corso di Medicina. Oggi abbiamo dei medici al sesto anno e il naturale sbocco delle loro attività dovrebbe essere proprio un'Azienda dove poter svolgere quelle attività cliniche richieste e, al contempo, essere di supporto alle attività di cura della popolazione dell'ospedale di riferimento dell'area alessandrina, con un duplice vantaggio: da una parte, si registra un vantaggio dal punto di vista dei costi, perché con si dividono le spese l'università; dall'altra parte, si rileva una maggiore disponibilità di personale (medici e specializzati), oltre che un livello di ricerca e di qualità dei servizi sicuramente più alto.
Molti sono i vantaggi che derivano da questa trasformazione, così come molti sono i vantaggi che deriveranno dalla conclusione del percorso che vedrà questa struttura di Alessandria e Casale diventare istituto di ricerca a carattere scientifico.
Come anticipato, svolgerò un'informativa dettagliata in merito, con i relativi percorsi e con tutto quello che riceveremo nel frattempo dal Ministero, ma credo che sia importante avviare questa procedura, dal momento che parliamo di un iter complesso e articolato, che richiede del tempo per la sua conclusione.
Chiedo dunque al Consiglio di approvare il provvedimento per poter inviare ai Ministeri la relativa documentazione, che comunque avremo occasione di modulare nel corso del procedimento a seconda dei vari obiettivi che saranno posti.
Vi chiedo, quindi, di approvare il procedimento per snellire e per ridurre i tempi di realizzazione e ottenere un importante risultato per la sanità alessandrina.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Intervengo solo per dichiarare che sottoscrivo gli emendamenti del collega Ravetti. Tutto il Gruppo del Partito Democratico sottoscrive gli emendamenti del collega Ravetti.
Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo se vi sono richieste d'intervento in discussione generale.
Anche il Consigliere Bertola sottoscrive gli emendamenti del Consigliere Ravetti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Quanti minuti ho a disposizione?



PRESIDENTE

Dieci minuti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Colleghe, colleghi, Assessore, è un momento importante per l'organizzazione della sanità, in particolare ospedaliera, ma non solo, del nostro Piemonte. Ci apprestiamo a trasformare una hub del nostro Piemonte in Azienda universitaria e non è un fatto normale, perché non capita in tutti i Consigli regionali di affrontare una trasformazione del genere.
Questa proposta è inserita in un contesto generale di riforma dell'Azienda ospedaliera alessandrina che si candida, grazie alla Giunta Chiamparino e all'Assessore Saitta, ad avviare anche un iter di riconoscimento di istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, in particolare sulle patologie ambientali.
Dico subito che dovremmo inserire in tutti i comunicati stampa, quando vengono rivendicate da parti politiche, le primogeniture di questo provvedimento e di questa intenzione. Invece vedo che in provincia di Alessandria non c'è l'equilibrio delle forze politiche per riconoscere un percorso che è stato, sin dall'inizio, unitario e condiviso non soltanto da più parti politiche, ma anche da diverse istituzioni locali. Vedo, insomma che c'è l'esigenza e la necessità di apporre dei marchi e dei bollini quasi come non ci fosse sufficiente spazio per apporre bollini e marchi di partito su altre iniziative e su altri obiettivi. Quando scarseggiano le idee, si finisce per accatastarsi uno sull'altro sui pochi provvedimenti.
Fatto questo passaggio, l'obiettivo di avviare un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico non riguarda soltanto l'Ospedale di Alessandria e la Città di Alessandria, ma l'intera rete ospedaliera provinciale. Lì converge un interesse programmatico anche dell'ASL di Alessandria.
Mi sia ancora permesso, in questo intervento, di ricordare l'importanza del Santo Spirito di Casale Monferrato e della vicenda legata al mesotelioma che, per ovvi motivi, rientra all'interno delle patologie ambientali e, di conseguenza, l'importanza della ricerca finora attivata e sviluppata in loco, in rete con l'ospedale alessandrino e con un interesse che non è nemmeno più nazionale, ma internazionale.
Sappiamo della necessità e della volontà di altri ricercatori di fama internazionale di entrare a far parte del circuito provinciale alessandrino sulla questione del mesotelioma e, più in generale, delle patologie ambientali. È evidente che la trasformazione dell'Azienda ospedaliera alessandrina in Azienda universitaria aumenterebbe il numero di ricercatori, ma anche la qualità della ricerca.
L'Assessore sa molto bene che la presenza dell'Università renderebbe più agevole la possibilità di individuare figure apicali all'interno dei dipartimenti e delle strutture complesse, ancora quelle della delibera 1 600 che quattro anni fa qualcuno voleva cambiare e non ha ancora cambiato figure apicali che potrebbero essere più facilmente ottenibili attraverso l'Azienda universitaria piuttosto che, come accade oggi, l'Azienda sanitaria ospedaliera.
Facciamo il punto, Assessore, ricordandole questi aspetti. Lei ha citato giustamente l'esigenza che abbiamo formalmente espresso in Commissione ed è a verbale. So che ci sono stati dei convegni in provincia di Alessandria per parlare del nuovo ospedale, come che si è parlato dell'opzione istituto di ricovero e cura a carattere scientifico e della trasformazione dell'Azienda ospedaliera in Azienda universitaria.
Sappiamo anche che c'è stato, come capita spesso, nei corridoi - noi che frequentiamo da tempo le aule parlamentari sappiamo quanto sia importante la discussione nei corridoi - il desiderio di dimostrare che, in Commissione, le opposizioni si sono differenziate nel voto rispetto alla maggioranza.
Pertanto, dobbiamo iniziare a dire qualche verità, altrimenti non ci capiamo. La differenziazione delle opposizioni in Aula rispetto al voto che era un voto d'Aula, non era quindi né un voto di astensione né un voto contrario, ma era legata al fatto che, data l'importanza di questo provvedimento, ritenevamo opportuna un'informativa dell'Assessore, in Commissione prima dell'Aula o direttamente in Aula, sulle condizioni generali dell'Azienda ospedaliera di Alessandria (numero di personale in pianta organica, personale mancante, produzione, stato di conservazione dell'immobile, interventi sull'immobile, bandi e concorsi aperti, figure apicali non coperte). È un'analisi che, nel momento in cui la si trasforma si conduce su un'Azienda. Dato che il Consiglio deve scegliere il futuro di quell'Azienda, è normale che esso possa avere la consapevolezza dello stato delle condizioni in cui tale Azienda si trova.
Il Consigliere Stecco, persona seria, professionista assolutamente adeguato, ma soprattutto collega altrettanto serio che presiede la IV Commissione, sa molto bene che la richiesta dell'informativa, in Commissione prima del voto in Aula o direttamente in Aula, era anche vincolata alla possibilità, come capita spesso all'opposizione, di garantire il numero legale in quella discussione.
Ora, ci troviamo senza informativa su un atto che ha bisogno di maggiore consapevolezza e che è in linea con quanto abbiamo fatto sin dalla scorsa legislatura.
Assessore, capirà che non era una richiesta giusto perché noi dovevamo dare fiato alle nostre bocche o perché dovevamo occupare in qualche modo il tempo in Commissione né, tantomeno, per dare un senso al viaggio che quotidianamente facciamo per venire in Commissione o in Aula, ma per davvero responsabilizzare ognuno di noi rispetto alle condizioni di un hub e rispetto alle prospettive che quell'hub offre all'Università, che diventerà soggetto fondamentale nella gestione futura dell'Azienda stessa.
Prendiamo atto, Presidente, che questa informativa, con le caratteristiche che abbiamo richiesto, non è avvenuta in Aula. Sappiamo molto bene che l'Assessore che ha la delega più importante di questa Giunta è impegnato quotidianamente su tantissimi fronti, ma sappiamo però che gli Uffici dell'Assessore, i collaboratori dell'Assessore e i Direttori generali della strutture (tra l'altro, ne abbiamo aggiunte altre in questa legislatura), ivi comprese quelle sanitarie e ospedaliere, su richiesta dell'Assessore avrebbero potuto presentare una relazione delle dimensioni che preferiva l'Assessore stesso, ma questa informativa non c'è. Questa informativa non c'è su un atto che ci vede senza pregiudizi e pronti a discutere.
Assessore, parliamoci chiaro. Noi siamo disponibili a ritornare in Aula quando vuole lei, domani, dopodomani, lunedì, martedì, quando preferisce però capirà che una settimana non sposta nulla a nessuno; la serietà dei lavori di Commissione e di Aula condiziona il rapporto maggioranza opposizione, al di là dei comunicati stampa che le forze politiche che la sostengono producono settimanalmente sul territorio alessandrino.
In conclusione, al di là di questo, stiamo sul merito, ma proprio perché vogliamo stare sul merito, quell'informativa, Assessore, noi la richiediamo.
Abbiamo depositato 23 emendamenti, che sono stati sottoscritti da tutte le opposizioni; siamo pronti a presentarli. Convincendola, con gli emendamenti, che siamo disponibili ad andare alla prossima settimana a votare questo documento. Decida lei se farci presentare questi emendamenti o semplicemente consegnarci, per le vie che lei preferisce, fosse anche via mail, un'informativa per fare l'analisi corretta e poi votare possibilmente all'unanimità, un atto che ci vede già convinti.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Stecco.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Intervengo per sostenere la proposta dell'Assessore Icardi.
Ritengo sia un momento importante per la sanità regionale e per questa legislatura la possibilità di aggiungere un Policlinico universitario e rendere un Policlinico universitario un'Azienda già sede di un corso di medicina, com'è l'Azienda ospedaliera di Alessandria.
Ricordo che l'anno prossimo più di 50 studenti che si laureeranno in medicina avranno studiato ad Alessandria: un grande risultato da quando è stato istituito il corso di laurea in medicina, proprio residente in Alessandria, con studenti che progressivamente saliranno a 60 e a 80 secondo la programmazione dell'università.
Ricordo, inoltre, che l'Università del Piemonte Orientale è un'università tripolare, è un'università che ha sostanzialmente tre sedi: Vercelli, come sede del Rettorato di alcune facoltà; Novara, dove storicamente c'è sempre stata Medicina; Alessandria, dove ci sono diversi corsi di laurea, tra cui, da cinque anni, quello di Medicina.
È bello sapere che l'Università del Piemonte Orientale ha una missione territoriale, un po' diversa dalle altre, perché è nata con un mandato di università certamente molto generalista dal punto di vista dei tanti indirizzi che ha, ma con un mandato di crescita territoriale. Infatti, è sul territorio che esercita, attraverso i corsi di laurea e, quindi attraverso gli studenti, nel caso di Medicina, e anche attraverso le scuole di specializzazione, la possibilità di avere un indotto formativo ed educativo, ma anche la possibilità di avere persone e docenti, interni ed esterni. Per quanto riguarda gli ambiti sanitari, i docenti degli ospedali che possono essere delle professioni sanitarie, possono, come medici diventare docenti di materie all'interno di questi corsi di laurea. Questo vuol dire tanto nella crescita di un Policlinico, nella crescita professionale di una comunità.
Ricordo anche un bello studio del CERIS dell'Università del Piemonte Orientale (Centro di Ricerche e Studi di Management Sanitario), che descriveva il modello della sanità regionale piemontese.
Il Piemonte che modello di sanità ha? Da questo studio, che per me è stato una base per capire bene quali suggerimenti dare negli aspetti operativi e dove si può intervenire, emerge chiaramente come il modello della sanità piemontese sia basato su una sanità basata innanzitutto sulle reti cliniche e su comunità professionali molto forti. Abbiamo delle comunità professionale in ambito sanitario estremamente valide a tutti i livelli e anche sulla compenetrazione molto efficace tra sanità regionale e sanità universitaria.
Questo è dimostrato in uno studio scientifico di management sanitario ma lo è nella pratica, perché riguarda Novara, che conosco. Qui ci sono colleghi Consiglieri, come Lanzo, Perugini e Nicotra, della città. Io ci ho solo lavorato. Prima era un grande ospedale, ma da quando è diventato Policlinico universitario, cioè Azienda Ospedaliera Universitaria, ha fatto un balzo in avanti, il che vuole dire, a livello di ricerca e di attrattività, un indotto pazzesco.
Attrattività, come sostenevo recentemente in un altro contesto, è una parola chiave nella sanità, altrimenti le persone vanno via da un ospedale.
È chiaro che più un ambiente è competitivo dal punto di vista tecnologico professionale e di competenze, più è attrattivo, quindi c'è la possibilità di avere i medici. Non a caso, sulla base dei conteggi emersi a livello di stampa su deficit o plus, a livello di medici, l'Ospedale Maggiore era in positivo, a livello di medici e in termini di assunzioni. Questo anche perché oggi i professionisti, se possono, scelgono un contesto attrattivo e sfidante, dove c'è possibilità di crescita professionale.
Questo per fare un cappello introduttivo.
L'Ospedale di Alessandria è un ospedale hub importantissimo per tutta la zona, con ricadute su tutta la provincia e su tutti gli ospedali spoke intorno, già sede, come dicevo, dell'Università e di altri corsi di laurea.
L'integrazione della componente universitaria all'interno della componente ospedaliera è un fattore positivo; è un fattore di crescita; è un fattore che porta ricerca, didattica e formazione, ma, soprattutto attrattività e capacità di interfacciarsi veramente con le sfide della sanità, a livello nazionale e internazionale, sempre in modo crescente. Lo sta già facendo, perché l'Azienda ospedaliera di Alessandria è dotata insieme all'ASL di Alessandria, di un dipartimento interaziendale importante, il DAIRI (Dipartimento delle Attività Integrate Ricerca e Innovazione). Ricordo che in quest'Aula abbiamo approvato una delibera per farlo diventare parte integrante dell'attività di Azienda Zero, proprio perché questa visione della ricerca e dell'innovazione non fosse solamente limitata a un'esperienza locale, ma potesse diventare un supporto ad altre Aziende che vogliono affrontare la sfida di trasformarsi un giorno avendone le basi, in un IRCCS.
Cosa vuole dire Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico? Vuol dire potenziare ulteriormente quello che ho appena detto.
In Piemonte, in questo momento, IRCCS pubblici non ce ne sono e c'è la possibilità, come mi auguro presto, che anche Alessandria, e non solo possa avviarsi verso un percorso per diventare IRCCS pubblico, tema affrontato anche nel discorso iniziale del Consigliere Ravetti.
Questi sono temi importantissimi per noi Consiglio regionale, perché se dobbiamo pensare a una sanità oggi in grave difficoltà, dare questi input e queste possibilità permette di aiutare il tessuto socio-sanitario e sanitario di quella zona, ma in generale quello regionale, a raggiungere un livello superiore e, soprattutto, a diventare estremamente attrattivo.
Faccio un esempio immaginando un'applicazione pratica. Potrebbe essere e ovviamente sarà così, sede di scuola di specializzazione. È una delle possibilità. Una scuola di specializzazione dentro un reparto di un'Azienda ospedaliera pura di solito non è possibile. Invece in questo ambito, con direzioni universitarie (ovviamente integrate con le direzioni ospedaliere), è possibile includere le scuole di specializzazione.
È solo un esempio, ma cosa vuole dire? Vuole dire integrare maggiormente i medici nelle varie specialità, all'interno di reparti. È un'integrazione molto forte in un momento in cui c'è grande difficoltà ad avere professionisti in corsia.
Credo, quindi, che il percorso proposto dall'Assessore Icardi, cui ha lavorato sicuramente anche il Rettore dell'Università del Piemonte Orientale, insieme alla Direzione aziendale e ai Direttori della Scuola di medicina, possa essere davvero una cosa positiva per il fatto che sarebbe la quarta Azienda Ospedaliera Universitaria del Piemonte. Pertanto sorgerebbe in una zona molto grande, fra le più popolose, con diversi ospedali intorno cui dare questa possibilità di supporto, di crescita e di ricadute positive.
È bello pensare che oggi si possa studiare medicina non esclusivamente a Torino e non esclusivamente a Novara; è bello sapere che è possibile avere reparti di ricerca, di formazione e di didattica non esclusivamente in queste città, ma che vi sia un'espansione di queste possibilità su un territorio che ne ha tanto bisogno.
Com'è stato più volte detto, in questi anni la sanità alessandrina ha dimostrato la necessità di un supporto riorganizzativo. Si sono visti diversi passaggi, anche nella legislatura scorsa, di proposte riorganizzative. Tra queste, avere un nuovo ospedale (tema sicuramente caldo in quella zona) che sia un Policlinico universitario, oltre che in evoluzione verso la condizione di IRCCS, è un passaggio importante che non ha colore politico, se non quello di coloro che poi voteranno l'atto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo, cercando di stare anche sotto i dieci minuti a disposizione, perché volevo sottolineare un paio di concetti.
Ho ascoltato con attenzione sia il collega Ravetti sia il collega Stecco e mi trovo d'accordo con entrambi gli interventi, ma il punto non è questo e forse non ci stiamo capendo.
Per metterci nelle condizioni di fare il nostro lavoro di opposizione consideriamo che per noi l'accesso alle informazioni è estremamente più difficile rispetto all'Assessorato, che dispone di una struttura in grado di raggiungere tutte le realtà sul territorio, con un feedback rispetto alla situazione da cui stiamo partendo e alla previsione della situazione cui ambiamo ad arrivare con questa trasformazione. Avere le informazioni ci darebbe gli elementi per fare una valutazione completa sulla proposta, che non si può riassumere con un semplice cambio di intestazione, perché il metodo è fondamentale nel raggiungimento di un obiettivo; non basta, come dico spesso, il titolo di giornale o l'annuncio, ma bisogna capire in che modo si vuole arrivare a quel determinato obiettivo.
Per questo, ritengo che potrebbe essere molto più agevole la discussione in Consiglio se avessimo la possibilità di ascoltare una relazione completa da parte dell'Assessore, considerando la delicatezza di un territorio che vede in discussione diverse modifiche, anche dal punto di vista della struttura sanitaria del territorio stesso. Non vorrei, insomma trovarmi a dover fare una valutazione affrettata che, d'accordissimo, non dev'essere una valutazione partitica su un determinato obiettivo su cui tutti quanti abbiamo cercato di lavorare per il raggiungimento dello stesso.
Tuttavia, considerando che attualmente abbiamo tutta una serie di sfide davanti e, come dice bene anche il collega Stecco, abbiamo un problema di attrattività, vogliamo capire esattamente come risolvere tale problema.
Attenzione, non significa che avremo gli stessi risultati se facciamo lo stesso tipo di percorso di determinati altri territori, perché ogni territorio ha la sua peculiarità e queste scelte sono state fatte in tempi diversi, quindi non è detto che la ricetta possa essere applicata nel metodo e nel tempo in maniera uguale e in posti diversi. Non è detto che questo ci possa portare effettivamente a massimizzare il risultato che ci aspettiamo da questa modifica. Potrebbe essere così, ma sarebbe il caso di accedere a un numero minimo di informazioni per fare una valutazione di merito rispetto alla proposta che oggi ci viene sottoposta dalla maggioranza.
Dico questo perché non è la prima volta che ci troviamo a dover prendere delle decisioni senza avere elementi di valutazione. Questo è sicuramente un aspetto importante, ma in passato, qualche mese fa, ci siamo trovati a dover votare, per esempio, un importante aumento di stanziamento in bilancio per la copertura di un contratto di servizio ferroviario senza che nessuno di noi avesse la possibilità di accedere ai dati di quel contratto di servizio.
Capite bene quali sono le difficoltà dell'opposizione a potersi esprimere rispetto a una richiesta, quando non dispone di tutti gli elementi necessari. Questo non deve diventare una prassi, anzi, riusciamo a mantenere a un livello costruttivo il confronto all'interno dell'Aula se abbiamo la volontà di mettere sul tavolo le carte e analizzarle insieme. In questo modo si evitano, al di là del tema in questione, di avere i soliti problemi legati alle alternanze di governo, quando uno costruisce e l'altro smonta.
Facendo un discorso più ampio, ritengo questo metodo significativo rispetto al discorso che sto facendo. Vorremmo che ci fosse, da parte della maggioranza, la volontà di discutere, in maniera un po' più ampia, anche senza allungare eccessivamente i tempi del provvedimento, cosa che non ritengo nemmeno utile rispetto all'obiettivo che vogliamo raggiungere.
Tuttavia, se almeno ci prendessimo una settimana per dare il tempo all'Assessore e ai suoi Uffici di produrci un minimo di relazione, avremmo la possibilità di fare una discussione serena e di approvare il provvedimento nella prossima seduta d'Aula.
Questa è la proposta che metto sul tavolo al Consiglio, sperando di raggiungere l'obiettivo che spero che tutti ci stiamo prefissando, cioè quello di migliorare l'attrattività e la qualità del nostro presidio sanitario che, in questo caso, riguarda Alessandria.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io su un argomento molto importante, inserendomi nelle riflessioni che già i colleghi Ravetti, Stecco e Sacco hanno appena portato.
Provo, Presidente, a dare un contributo leggermente diverso.
La domanda che dobbiamo porci è se la presenza dell'università pu essere un fattore migliorativo all'interno di un ospedale già di qualità come quello di Alessandria. Può la presenza di un'università qualificata come l'UPO contribuire a questo miglioramento? La risposta è: certamente sì.
Dobbiamo però anche dirci, Presidente, che il fatto di trasformare un'Azienda ospedaliera in un'Azienda Ospedaliera Universitaria, di per s al netto delle premesse che ho appena fatto, non è garanzia, da solo, di un passo avanti. Provo a spiegare il perché di questo mio passaggio riferendomi soprattutto a quello che diceva il collega Sacco.
Abbiamo bisogno di approfondire, quando facciamo un atto di programmazione come questo, intanto qual è la visione complessiva che la Giunta ha sui prossimi anni per quanto riguarda la situazione delle Aziende nella nostra regione.
Quante Aziende Ospedaliere Universitarie vogliamo creare? Quanti IRCCS vogliamo promuovere? Come facciamo a colmare il gap tra Piemonte e Lombardia da questo punto di vista? Quali sono gli elementi, dal punto di vista della ricerca, su cui vogliamo che il Piemonte si differenzi e possa diventare attrattivo, per esempio, nei confronti di medici di altre regioni? Non basta fare un polo universitario, bisogna dire che cosa ci facciamo, quali eccellenze e perché dobbiamo diventare attrattivi.
Dirò di più, Presidente. Sappiamo che quando un'Azienda ospedaliera diventa Azienda Ospedaliera Universitaria, c'è un tema non di poco conto che apre anche questioni sindacali che, per esempio, fanno parte del ragionamento: il tema di quali e quanti sono i reparti che da ospedalieri diventano universitari.
Perché pongo questa questione, Presidente? Perché sappiamo che uno degli elementi dell'attuale crisi all'interno del mondo sanitario, che sta anche favorendo un certo esodo dal pubblico verso il privato, riguarda il fatto che molti dirigenti medici lamentano, per una serie di situazioni una mancanza di prospettiva di carriera: insomma, sopra il dirigente medico, o si diventa primari e direttori di struttura complessa, oppure c'è poco altro. È chiaro, quindi, che quando noi trasformiamo un'Azienda da Ospedaliera a Universitaria, in alcuni reparti questa prospettiva di carriera, per quanto riguarda il medico ospedaliero che pur continua a lavorare nel reparto universitario, è preclusa, perché non potrà ambire alla posizione di primario di quella struttura.
Tale aspetto non costituisce certo un motivo per non creare l'Azienda Ospedaliera Universitaria: sia chiaro che non sto dicendo questo. Dico solo che tra gli atti di programmazione che la Regione deve adottare non c'è solo il cambio di denominazione, ma c'è anche l'impegno a seguire con attenzione questa problematica, fornendo una prospettiva chiara in merito.
Infatti, cosa succederà nei prossimi cinque o dieci anni ad Alessandria? Quali saranno i reparti che diventeranno universitari e quali no? In base a quali eccellenze (badate che sono tante all'interno dell'Università del Piemonte Orientale!) adottiamo una scelta piuttosto che un'altra? Ho sollevato questo punto perché sappiamo che è un elemento di discussione anche dentro il mondo delle professioni sanitarie.
Inoltre, bisognerebbe capire come le Molinette (ci auguriamo che diventino al più presto il Parco della Salute e della Scienza), l'Ospedale Maggiore di Novara (ci auguriamo che diventi al più presto la Città della Salute e della Scienza) e, adesso, l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Alessandria, possano creare un ecosistema altamente specializzato in alcuni ambiti e diventare attrattivi sia in termini di mobilità attiva per la Regione Piemonte, sia in termini di attrattività nei confronti dei professionisti. Badate che l'attrattività non si crea solo cambiando denominazione, ma si genera con un progetto ambizioso! Di tutto questo, Presidente, non si è parlato: non ne abbiamo parlato in Commissione, non ne abbiamo parlato in Aula (non abbiamo neanche fatto il Piano Socio Sanitario della Regione Piemonte) e non ne stiamo parlando neanche oggi. Stiamo facendo un cambio di denominazione e di natura, che certamente non osteggiamo, ma abbiamo il timore, che non nascondiamo, che possa rivelarsi (ci auguriamo di no, chiaramente, e faremo di tutto perch non lo diventi) un adempimento di corto respiro, mentre sarebbe interessante che questo passaggio, pur importante e condiviso, si inserisca in un ragionamento più ambizioso di rilancio del Piemonte, affinché la nostra regione diventi attrattiva sia nei confronti dei professionisti e dei ricercatori, sia nei confronti dei cittadini che ogni giorno scelgono dove andare a curarsi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ho inteso sostenere la richiesta portata avanti dal Consigliere Ravetti anche attraverso la sottoscrizione degli emendamenti che lo stesso ha presentato.
In buona sostanza, non ho da esprimere alcuna contrarietà rispetto al provvedimento in quanto tale; piuttosto, vorrei esprimere anch'io delle perplessità relativamente al metodo, perché ho sentito aspetti condivisibili non solo negli interventi dei colleghi dell'opposizione, ma anche nell'intervento del Presidente della IV Commissione Stecco.
Tuttavia, sarebbe stato importante per noi delle opposizioni, per decidere in scienza e coscienza, ricevere quell'approfondimento che avevamo richiesto all'Assessore Icardi in una seduta di Commissione, prima di portare questo provvedimento in Aula: avrebbe certamente potuto agevolare la discussione e le votazioni che dovremo affrontare oggi.
Non è chiara la visione complessiva di questa operazione, che non si limita solo all'aspetto nominale di una fusione. Anch'io penso che si tratti di un polo importante, ma è altrettanto importante sottolineare la prospettiva e la possibilità di avere ad Alessandria un IRCCS, un istituto di cura a carattere scientifico.
Abbiamo audito poco più di un mese fa, se non ricordo male, anche i rappresentanti dell'associazione AFeVA riguardo la questione dell'amianto in quella zona, ma ci sono aspetti che non sono ancora chiari - questo è un elemento che ritorna in Aula ogni qualvolta andiamo ad affrontare temi legati alla sanità - probabilmente perché continua a mancare un Piano Socio Sanitario regionale, che, in qualche modo, avrebbe potuto fungere da "introduzione" e descrivere i possibili ulteriori interventi. Manca quel Piano a reggere e a rendere più chiari tutti gli interventi successivi. Noi non possiamo far altro che ripeterlo ogni volta che vengono portati all'esame della Commissione sanità e poi dell'Aula provvedimenti così importanti.
Orbene, sono anch'io a ribadire la richiesta d'informativa dell'Assessore Icardi sugli aspetti che ancora non sono chiari.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Brevemente, intervengo anch'io a sostegno della richiesta del collega Ravetti. Ho sottoscritto gli emendamenti presentati questa mattina per chiedere all'Assessore di riflettere rispetto alle modalità attraverso cui andiamo ad affrontare questo provvedimento. Abbiamo già avuto modo di confrontarci in Commissione, ma rispetto al tema più in generale.
Quando abbiamo incontrato i rappresentanti dell'associazione AFeVA sono emerse delle problematiche relative ad alcuni progetti di ricerca che risultano sospesi da lungo tempo per mancanza di un coordinatore: il rischio, quindi, è che ci si concentri troppo su questo progetto di conversione dell'Azienda ospedaliera e si tralascino tutti gli altri aspetti che, invece, per le persone che stanno affrontando un percorso di malattia e attendono delle risposte immediate, sono sicuramente più urgenti.
Ebbene, il tema del confronto con l'Assessorato (nello specifico, con l'Assessore Icardi) fa proprio riferimento al fatto che vorremmo avere più chiara la situazione sul territorio, non solo in riferimento alla possibilità di nascita di un centro di eccellenza, che sicuramente non ci sentiamo di osteggiare, ma anche rispetto al fatto che, mentre si va a lavorare su questo progetto, non si lascino i pazienti nell'attesa di un qualcosa che viene visto come la panacea di tutti i mali, ma in realtà dà risposte a lungo termine.
Sappiamo che una persona, quando affronta una malattia grave come il mesotelioma, non ha tempo; quindi, ha la necessità di risposte immediate e soprattutto, ha bisogno di servizi che siano efficaci e diffusi sul territorio.
Il confronto con l'Assessore può servirci anche a capire come sia attrezzata in questo momento la rete territoriale, quali siano le risposte che, nell'immediato, possiamo dare ai pazienti, anche in riferimento ai progetti di ricerca che attualmente sono sospesi, per non correre il rischio di guardare quella meta, che sicuramente è una meta di eccellenza ma che potrebbe essere troppo lontana e che potrebbe non dare le risposte che i pazienti e i familiari cercano e che sappiamo essere, purtroppo molto numerosi su quel territorio.
Tra l'altro, vorremmo anche capire come ci si stia muovendo a livello nazionale. Abbiamo visto qualche tempo fa degli annunci da parte di un noto esponente della Lega in Aula per quello che può sembrare un risultato, se non si va ad approfondire, perché in realtà non c'è nessuna certezza sulle risorse che potrebbero essere destinate a questo centro. Attualmente nel nostro Paese esistono 51 istituti e il finanziamento statale si aggira sui 150 milioni per tutti gli istituti presenti. Pertanto, ci chiediamo se le risorse saranno sufficienti, se saranno previste delle risorse in più.
Su tutti questi temi vorremmo un approfondimento ulteriore, perch tutti noi che stiamo portando avanti questa richiesta crediamo che, quando si delibera in Aula, lo si debba fare con le informazioni corrette a disposizione. Per questo motivo, speriamo che l'Assessore ci conceda almeno un'altra settimana di tempo per poterci confrontare, senza nessun atteggiamento ostruzionistico o di contrarietà rispetto al provvedimento ma per avere ben chiari tutti i dettagli relativi a questo provvedimento.



PRESIDENTE

Chiedo se vi sono altri interventi in discussione generale. Non essendovi richieste, dichiaro chiusa la discussione generale.
Chiedo se l'Assessore intende intervenire, altrimenti passiamo all'illustrazione degli emendamenti.
La parola all'Assessore Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Credo sia doveroso dare una risposta.
Mi ero impegnato, come chiedeva il Consigliere Ravetti, a dare un'informativa anche approfondita degli aspetti relativi all'IRCCS e alla trasformazione dell'Azienda in universitaria. Qui si chiede però una cosa molto più ampia, ad ampio spettro, che, mi permetto di sottolineare, poco ha a che vedere con l'oggetto della delibera. Mi riferisco alla medicina territoriale e ad altri aspetti, di cui potremmo senz'altro parlare, ma l'attuale configurazione dell'Azienda ospedaliera alessandrina, anzi di tutta la rete erogativa dell'area alessandrina, ha subìto un'analisi molto approfondita, che è contenuta nello studio di AGM attualmente pubblicato sul sito della Regione Piemonte. Di conseguenza, tutti i dati operativi dell'Azienda ospedaliera (la suddivisione per reparti, gli interventi, i day hospital) e tutta quella che è stata un'analisi minuziosa, dettagliata e accurata sono già a disposizione dei Consiglieri da tempo.
La trasformazione si inquadra in un procedimento normativo previsto da norme di legge e da decreti ministeriali. Anche questo è un processo che non ha bisogno di grandissime spiegazioni: è un processo di legge, è una procedura che avviamo presso il Ministero. Come funzionerà e quali cliniche saranno attivate all'interno dell'Azienda ospedaliera è oggetto di un successivo progetto, oggetto di confronto tra Azienda e Università, tra Regione e Università, attraverso quello strumento che abbiamo appena rinnovato, che è la Commissione paritetica Regione-Università.
Possiamo parlare di tutto il futuro, ma è un futuro ancora da scrivere e da definire. Oggi ci limitiamo a un passaggio formale, che è quello di trasformare quest'Azienda in un ente a direzione universitaria, con tutte le potenziali attività e con tutti i potenziali vantaggi che sono ancora da definire in un progetto articolato che va condiviso con l'Università.
Un'informativa su questo sarebbe un'idea. Posso spiegare nel dettaglio quali saranno le procedure e mi ero impegnato a farlo, chiedendovi di attivarle, proprio perché sono lunghe, complesse e articolate dal punto di vista normativo e dal punto di vista procedurale.
Il futuro, quello che voi chiedete, ovviamente è una visione di prospettiva, ma che ha ancora bisogno di ulteriori atti e provvedimenti.
Non è che con questa deliberazione abbiamo già una prospettiva dei benefici e dei vantaggi di tutto quello che verrà clinicizzato nell'Università e di tutte quelle che saranno le legittime aspettative. Le procedure, gli eventi e tutto quello che costituirà l'ossatura saranno da scrivere con l'Università, con la Regione e con dei procedimenti ulteriori.
Ribadisco la disponibilità a spiegare anche in corso d'opera la procedura, ma credo che vada attivata con estrema urgenza, per evitare di perdere dei treni che questa Regione ha già perso troppe volte.
Voglio solo ricordare che abbiamo poche Aziende universitarie e che abbiamo un solo IRCCS privato in Piemonte, a fronte dei 18 pubblici e dei cinque privati della Lombardia. Sono procedure su cui siamo in ritardo e vi chiedo davvero di volerla approvare oggi, rinnovando l'impegno a venire a spiegare nelle prossime settimane tutta la procedura e dare l'informativa che mi avete chiesto.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Con la preghiera di valutare l'opportunità di riprendere oggi pomeriggio dagli emendamenti, volevo precisare un punto sull'ordine dei lavori. Mi rivolgo a lei, Presidente, affinché l'Assessore ascolti.
Assessore, non le abbiamo chiesto le prospettive. No, le abbiamo chiesto un'analisi rispetto al presente, cioè avviamo un iter di trasformazione di un'Azienda e, come succede dappertutto e non soltanto in questo Consiglio regionale, si fa l'analisi delle condizioni in cui si trova tale Azienda. Lei poi dice che le informazioni sono pubblicate. Mi perdoni, ma sul piano politico è una bruttissima risposta. Non può dire: "Sono pubblicate, andate a leggerle". È una bruttissima risposta.
Se dovessi chiederle (non lo farò) quante posizioni apicali sono coperte, lei non sarebbe in grado di rispondere, perché non è nelle condizioni di rispondermi, ma non sono dell'idea di farle fare brutta figura.
Ho capito che, ogni tanto, il suo atteggiamento politico nei confronti dei provvedimenti che fanno capo al suo Assessorato è forse un atteggiamento politico, diciamo "a Cuneo", anche perché lei proviene da una certa provincia.
E non è disponibile ad accettare le condizioni di altri suoi colleghi.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Ravetti, ma non è sull'ordine dei lavori; questo è un commento su quello che è stato detto.



RAVETTI Domenico

Le chiedo, quindi.
Sarei andato sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Siamo arrivati alle ore 13 e sa benissimo che siamo molto rigorosi sulla sospensione delle ore 13.



RAVETTI Domenico

Stavo motivando la ragione per cui, Presidente, sull'ordine dei lavori ribadivo la necessità di avere un'informativa sulle condizioni attuali, non sull'iter e nemmeno sulla procedura di trasformazione. Non era quello che abbiamo chiesto, ma riguarda le condizioni attuali dell'Azienda ospedaliera e chiedevo all'Assessore di accettare questa posizione.
Diversamente, siamo sempre lì, sulla forza dei numeri.
Se l'Assessore ritiene che, sulla scorta dei numeri, debba forzare oggi pomeriggio, noi faremo altro, dato che non siamo contrari, non abbiamo pregiudizi, lo abbiamo detto. Presenteremo gli emendamenti correttamente ammessi alla discussione, perché alcuni non lo sono, ma non ci aspettavamo la mancanza d'informativa dell'Assessore.
Per quanto mi riguarda, li presenterò tutti insieme.
Devo dire, Assessore, che non è un bel modo di rapportarsi con le opposizioni. Non è proprio un bel modo, perché è lei che è venuto meno a un impegno che aveva preso con noi.



(Commenti dell'Assessore Icardi)



RAVETTI Domenico

Non dopo; guardi, è a verbale e lo tiriamo fuori.
Oggi pomeriggio, le leggeremo la sua dichiarazione: o mettiamo una pietra sopra rispetto al fatto che si è dimenticato l'informativa, oppure iniziamo oggi leggendole il verbale della Commissione.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
Adesso sospendiamo i lavori per la pausa.
I lavori riprenderanno alle ore 14.30 con l'esame dei question time e a seguire, il prosieguo della proposta di deliberazione n. 291.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.01)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori riprendono alle ore 14.35 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata come recita l'articolo 110 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1414 presentata dalla Consigliera Francesca Frediani, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione a risposta immediata n. 1415 presentata dal Consigliere Domenico Ravetti, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1417 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n.
1419 presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1420 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1421 presentata dalla Consigliera Silvana Accossato, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazioni a risposta immediata n. 1413 presentata dal Consigliere Ivano Martinetti, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1416 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n.
1418 presentata dal Consigliere Sean Sacco, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni di disporre l'invio via mail della risposta scritta all'interrogante e all'Ufficio Aula. Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, trasmesso in via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo ancora che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha disposizione cinque minuti per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1414 presentata da Frediani inerente a "Ospedale Civico di Settimo Torinese, quali azioni dopo l'asta di vendita andata deserta?"

Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1421 presentata da Accossato inerente a "Futuro dell'Ospedale di Settimo"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando congiuntamente l'interrogazione a risposta immediata n. 1414 e l'interrogazione a risposta immediata n. 1421, di analogo contenuto.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 1421.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente; grazie, Assessore, per la presenza.
Avevo già portato all'attenzione della Giunta questo tema attraverso una mia precedente interrogazione, nella quale si chiedeva conto delle intenzioni della Giunta rispetto al destino dell'Ospedale di Settimo, dove sappiamo essere attiva una sperimentazione a gestione pubblico-privato iniziata nel 2009 e terminata nel 2019, al cui termine i Sindaci dell'ASL TO4 avevano chiesto di inserire l'ospedale tra i presidi pubblici.
In realtà, in risposta all'interrogazione, presentata nel gennaio 2023 l'Assessore aveva dichiarato che il percorso individuato per l'Ospedale di Settimo era legato alla vendita tramite gara pubblica, senza alcuna variazione rispetto ai posti letto, rispetto ai servizi forniti e alle tipologie di prestazioni erogate dalla struttura. La cessione a terzi è stata individuata quale opzione perseguibile a seguito di un percorso di analisi improntata a tutelare le garanzie di continuità assistenziale dei servizi, con particolare riguardo alla specialità di lungodegenza e riabilitazione CAR, in attuazione alle norme di programmazione regionale.
Abbiamo appreso che al termine della procedura di gara o, meglio, allo scadere dei termini la gara è andata deserta, quindi ci sono preoccupazioni sia rispetto alla continuità dei servizi sia rispetto al personale che ricordiamo, fa parte tanto della cooperativa in servizio presso l'ospedale quanto della società in liquidazione.
La nostra interrogazione è semplicemente finalizzata a un aggiornamento, da parte dell'Assessore, alla luce di questi nuovi fatti che evidenziano come non ci sia stato nessun interesse da parte dei privati per l'acquisto della struttura.
L'auspicio è che si tenga fede a quanto dichiarato, tra l'altro, dal Presidente Cirio qualche tempo fa: nel caso in cui non si fosse riusciti a concludere l'operazione di acquisto da parte di un privato, l'ASL si sarebbe fatta carico dell'acquisto della struttura e, quindi, la struttura sarebbe diventata a tutti gli effetti una struttura pubblica, che ovviamente è il finale che tutti noi auspichiamo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Frediani per l'illustrazione.
Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1421, sempre sullo stesso tema, poi l'Assessore Icardi darà un'unica risposta.
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Benissimo, così almeno possiamo condividere la risposta dell'Assessore.
Il tema è lo stesso, al di là delle sottolineature diverse o delle informazioni diverse sulla storia che ciascuna di noi aveva a disposizione e ha indicato. Aggiungo soltanto, alle questioni già ricordate dalla collega Frediani, l'attenzione. È chiaro che c'era una qualche attesa su quest'asta e vista - qui anticipo una valutazione - la non convinzione rispetto al percorso dell'asta pubblica scelto, tutto sommato, pur con l'allungamento dei tempi, credo si possa consentire una rivalutazione della situazione.
Una delle preoccupazioni più grandi è ovviamente legata alle maestranze, al personale e ai servizi che l'ospedale metteva a disposizione, soprattutto quelli in convenzione con l'ASL, ma in particolare al personale. È chiaro che la scelta dell'asta pubblica non consentiva clausole di garanzia e altre modalità che non sono confacenti con quel tipo di soluzione adottata. Peraltro, a gennaio di quest'anno è anche nato un comitato che, con lo slogan "Salviamo l'ospedale", ha lanciato una petizione tra i cittadini.
Come sempre, la cittadinanza e anche l'associazionismo locale arriva un po' tardi e quindi ha avuto piena consapevolezza di quello che stava succedendo a percorso già avviato ma, da parte loro e, sostanzialmente anche dall'Amministrazione comunale, sono arrivate richieste di ascolto, di ripensare al percorso e di trovare forme che possano consentire una soluzione pubblica per questo ospedale, nella forma in cui era gestito precedentemente o con forme addirittura di piena inclusione nel sistema sanitario come, peraltro, era nel cronoprogramma iniziale di percorso.
Peraltro, c'è una richiesta di audizione in IV Commissione da parte del Comitato che, speriamo, possa essere esaudita nel più breve tempo possibile.
L'interrogazione è anche l'occasione per l'Assessore, se riterrà, di informare il Consiglio sui prossimi passi.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Silvana Accossato e la collega Francesca Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere alle interrogazioni delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.
Ricordo, per chi ci sta ascoltando, che l'Assessore risponderà alle interrogazioni n. 1414 e n. 1421.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Una precisazione per la Consigliera Accossato. La gestione dell'Ospedale di Settimo è sempre stata privata, non ha mai avuto qualifica di soggetto pubblico, tant'è che è sempre stato finanziato con i fondi specifici previsti per i soggetti privati.
La società SAAPA S.p.A. è in procedura di liquidazione sin dall'agosto del 2021 e, in questa situazione, sia ai sensi del Codice civile sia ai sensi di una specifica deliberazione assunta dai soci il 7 settembre 2021 e in linea con quanto previsto dallo Statuto, sono stati conferiti al collegio dei liquidatori, leggo testualmente, "tutti i più ampi poteri per compiere gli atti utili per la liquidazione della società e, in particolare, cedere l'azienda sociale, i rami di essa, ovvero anche singoli beni materiali o immateriali, diritti o blocchi di essi. Compiere tutti gli atti necessari per la conservazione del valore dell'impresa, ivi compreso l'esercizio provvisorio della medesima e dei singoli rami, in funzione del migliore realizzo; alienare gli immobili sociali".
Questo è il mandato che l'assemblea dei soci dà al collegio dei liquidatori. Pertanto, ogni scelta in merito agli adempimenti successivi alla procedura di gara (ahimè, andata deserta) spetta al collegio dei liquidatori, come previsto dalle indicazioni contenute negli atti deliberativi, oltre a quelli che ho citato.
Preciso inoltre che, ai sensi della disciplina contenuta nelle leggi di contabilità dello Stato e della disciplina contenuta nel codice dei contratti della Pubblica Amministrazione vigente, a seguito di una procedura aperta andata deserta, la soluzione prevista in via ordinaria è quella di indire procedura ristretta o procedura negoziata.
Per il 1° giugno è convocata l'assemblea degli azionisti SAAPA, dove potranno essere ascoltati e valutati altri scenari possibili proposti al collegio dei liquidatori e addivenire, come mi avete appena citato, a eventuali integrazioni o modifiche del percorso dei liquidatori. Fermo restando che l'ospedale di Settimo - ci tengo a sottolinearlo e garantirlo dovrà restare completamente operativo e dovrà restare aperto con tutti i posti oggi autorizzati e con tutta l'attività clinica che oggi si svolge.
Diamo garanzia di continuità delle attività in un processo amministrativo in corso di definizione. Dopo il 1° giugno vedremo, dall'assemblea dei soci, quali ulteriori valutazioni potranno emergere.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per le positive risposte sull'ospedale di Settimo.


Argomento: Contratti ed appalti - Presidi privati di diagnosi e cura

Interrogazione a risposta immediata n. 1415 presentata da Ravetti, inerente a "Chiarimenti in merito all'esito dell'appalto per l'apertura dei tanto attesi servizi sanitari presso il Presidio Ospedaliero di Tortona (RRF Piattaforma Ambulatoriale e Pronto soccorso)"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1415.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Domenico Ravetti.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
L'oggetto dell'interrogazione inizia con "chiarimenti", ma in realtà è la volontà di ottenere informazioni. Non c'è nulla di particolare da chiarire, se non la necessità di apprendere e non abbiamo altro metodo se non l'accesso agli atti, il question time o depositare interrogazioni.
Com'è scritto nel titolo dell'interrogazione, stiamo parlando di un appalto per l'apertura dei servizi sanitari presso il presidio ospedaliero di Tortona. Stiamo parlando di riabilitazione, di una piattaforma ambulatoriale e del pronto soccorso. Ometto di leggere "appreso che" perch è scritto nel testo depositato, sennonché l'Azienda sanitaria alessandrina a febbraio scorso confidava di aggiudicare l'appalto dell'ospedale tortonese in tempi rapidi, ma tutto dipende dalla commissione composta da esperti, com'è normale che sia, che valuta l'offerta. Tuttavia, tale offerta che dev'essere valutata, almeno per quanto mi riguarda, non ha ancora un esito.
Chiedo all'Assessore informazioni circa l'esito dell'appalto e per riuscire a capire a che punto siamo rispetto al presente e al futuro dell'Ospedale di Tortona.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Ravetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche l'interrogante per aver presentato un'interrogazione che mi dà l'opportunità di fare il punto sulla situazione di Tortona, che da notizie stampa, non sempre è puntualmente rappresentata.
La procedura di gara relativa all'affidamento del reparto di fisioterapia del pronto soccorso e della piattaforma ambulatoriale è in fase di conclusione (siamo alle battute finali).
La Commissione giudicatrice sta terminando la valutazione dell'offerta pervenuta e comunicherà all'Azienda sanitaria il verbale in tempi molto brevi. Sulla base di tali risultanze si potrà quindi procedere all'affidamento del servizio al soggetto risultato aggiudicatario, fermo restando quanto stabilito dal DL n. 34 e delle successive modificazioni e conversioni in legge (il DL n. 34, nella sua conversione in legge, contiene le previsioni che legittimano pienamente la procedura in corso).
Mi auguro che a breve si possa davvero conoscere l'aggiudicatario per poter attivare i servizi di cui anche la città di Tortona ha bisogno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1417 presentata da Avetta, inerente a "Nuovo ospedale di Ivrea: a quando la localizzazione?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1417.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Avetta.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
L'interrogazione, come sa bene l'Assessore, riguarda un tema importante per Ivrea e per il Canavese, perché il nuovo ospedale è atteso da più di 25 anni e dopo tanti annunci forse stiamo faticosamente arrivando al primo passo.
Siamo convinti che si sia sprecato molto tempo, anche per alimentare delle contrapposizioni tra i territori che si sono poi rivelate sempre sterili, qui come in altre aree del Piemonte in cui è capitata sostanzialmente, la stessa dinamica dei fatti.
Peraltro, sappiamo che sia le risorse per la progettazione che andrebbero a ricadere sulla già difficile situazione dell'ASL TO4, sia quelle necessarie per la successiva realizzazione del nuovo ospedale, a oggi sono ancora in ambito teorico.
A questo punto, si tratta di andare avanti con determinazione, ma, a nostro avviso, occorre farlo senza dimenticare che, nel frattempo, un ospedale, per fortuna, c'è già, sebbene abbia bisogno di essere manutenuto e dotato delle migliori tecnologie.
Ivrea vanta una squadra importante di medici e di infermieri; vanta professionalità di grande livello, che, con tanta passione, nonostante tutte le criticità che molto spesso abbiamo evidenziato, hanno scelto di lavorare a Ivrea e proprio qui, in mezzo a queste difficoltà, sono riuscite a invertire la tendenza, rendendo di nuovo attrattivo l'ospedale. Questo è un valore collettivo che la Giunta Cirio dovrebbe tutelare, sostenere e favorire in ogni modo.
È per questa ragione che abbiamo insistito tanto sulla questione relativa alla risonanza magnetica, che assume simbolicamente quel senso di attenzione nei confronti di quell'ospedale e di quella squadra di professionisti che, appunto, dedica con passione la propria competenza ai servizi sanitari di quell'ospedale; ospedale che, dal punto di vista tecnologico, è diventato, tra virgolette, una sorta di "minimo sindacale".
Dovremmo garantire a questa squadra di professionisti di svolgere il proprio lavoro nel miglior modo possibile.
È tempo, quindi, che Ivrea disponga della propria risonanza e che vadano avanti i lavori del Piano Arcuri, così come gli altri interventi previsti, che sono tuttora in corso. Però è anche tempo che sull'ospedale nuovo, nell'interesse di tutti, siano messe da parte le contrapposizioni e si vada avanti con convinzione.
Ci attendiamo che la Giunta Cirio voglia darci qualche segnale in questa direzione.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Alberto Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha delegato l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Il tema della localizzazione di un ospedale crea sempre divisioni e conflitti (lo vediamo non solo in Piemonte), quindi ci sono dei tempi di assestamento che, ahimè, sono necessari.
Tuttavia, proprio in relazione alla collocazione dell'ospedale, si ricorda che a valle dell'idea di costruire questa struttura era stato predisposto uno studio commissionato dalla Regione, da cui era stata stilata una graduatoria con dei punteggi: per ogni sito, valutato secondo una serie di parametri tecnici da un gruppo indipendente di lavoro, sono state espresse delle valutazioni molto puntuali sulla preferibilità, ed è stato assegnato un punteggio.
Sono stati poi commissionati ulteriori approfondimenti, soprattutto di carattere idrogeologico e idraulico, portati a termine dai competenti Uffici regionali della difesa del suolo, in accordo con AIPO.
Sulla base degli approfondimenti richiesti e preso atto dell'avvicendarsi delle elezioni politiche (ci sono stati dei cambiamenti importanti nelle Amministrazioni), la Giunta regionale ha ritenuto di tener conto di questo parametro e di interloquire con le nuove Amministrazioni.
Pertanto, a breve, visto che le elezioni si sono concluse, si procederà a convocare specifici incontri tra ASL, Sindaci e Regione per definire una localizzazione condivisa col territorio.
Come ho detto, lo faremo a breve (le elezioni sono appena concluse) però ci tengo a rassicurare il Consigliere Avetta circa i finanziamenti. I soldi per la progettazione ci sono e sono sufficienti anche grazie all'intervento del Governo, che ha modificato il Codice degli appalti, per cui oggi possiamo andare in gara con un livello più basso di progettazione e, con un appalto integrato, portare all'esecuzione dei lavori. Per tutto ciò, sono sufficienti e sono già a disposizione i soldi dalla progettazione, così come quelli per la costruzione contenuti nel DPCM INAIL.
INAIL ci ha scritto identificando una precisa procedura per il loro utilizzo, per cui sia per la progettazione sia per la costruzione si parla di fondi certi che vogliamo attivare nel più breve tempo possibile. Mi auguro che nei prossimi incontri, e in poche settimane, si possa identificare, nell'interesse comune della cittadinanza del Canavese (qui non c'è maggioranza o minoranza), il sito dove far partire i lavori per il nuovo ospedale.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza farmaceutica (organizzazione, servizi ecc.

Interrogazione a risposta immediata n. 1420 presentata da Magliano inerente a "Carenza di semaglutide per i diabetici: come si sta organizzando la Regione Piemonte?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1420.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Magliano.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Premesso che la semaglutide è un principio attivo utilizzato per il trattamento del diabete appartenente al gruppo degli analoghi del peptide-1 simil-glucagone (GLP-1), nel nostro Paese è disponibile in medicinali per uso parentale (soluzione iniettabile in penna) e per uso orale (compresse) e aventi nome commerciale Ozempic e Rybelsus. Per acquistare questi medicinali è necessaria la presentazione di ricetta medica ripetibile trattandosi di farmaci classificati in fascia A, il loro costo può essere rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale.
Il principio attivo di cui parlavo, quindi la semaglutide, è indicato nel trattamento di pazienti adulti con età uguale o superiore ai 18 anni affetti da diabete di tipo 2 quando dieta ed esercizio fisico non sono sufficienti a tenere sotto controllo la malattia: in monoterapia, quando non è possibile ricorrere all'utilizzo della metformina; in associazione ad altri farmaci per il diabete, quando questi non sono sufficienti per controllare i livelli di zucchero nel sangue.
Da recenti fonti giornalistiche si è appreso che la semaglutide è impropriamente utilizzata anche per perdere peso da chi soffre di obesità e sovrappeso, in particolare nei giovani. La semaglutide ha dimostrato di essere efficace nel ridurre il peso corporeo in pazienti affetti da obesità e sovrappeso associato a problemi di salute correlati al peso, poiché il principio attivo aumenta il senso di sazietà e, secondo alcuni studi, una sola iniezione sottocutanea a settimana permetterebbe di perdere sino al 20% del proprio peso.
In Italia la semaglutide è presente in medicinali approvati e rimborsati solo per il trattamento dei pazienti affetti da diabete di tipo 2. Nonostante ciò, si sta assistendo a una carenza del medicinale che stando a quanto affermato dall'AIFA, potrebbe perdurare per l'intero anno 2023, comportando non pochi problemi per tutti i pazienti diabetici che ne fanno uso e che, quindi, ne hanno una reale necessità.
A inizio marzo 2023, l'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) ha diramato una nota informativa importante concordata con EMA (Agenzia Europea per i Medicinali) e la stessa azienda produttrice di Ozempic, la Novo Nordisk S.p.A., in merito alla carenza nazionale del farmaco anti-diabete Ozempic a base di semaglutide in soluzione iniettabile, rivolta a tutti gli operatori sanitari con l'intento di informarli in merito all'attuale situazione.
Da numerose segnalazioni si è appreso che alcuni sanitari stanno già informando i pazienti sul rischio di esaurimento di tale farmaco indirizzandoli, quando possibile, in base alla valutazione clinica, nella direzione di altre idonee alternative terapeutiche.
Considerato che gli adulti affetti da diabete di tipo 2 costituiscono quasi il 90% dei casi di tale malattia, nonché l'impossibilità per i pazienti di acquisire le dosi necessarie di semaglutide può avere gravissime e drammatiche conseguenze cliniche, interrogo per sapere quali misure stia mettendo in campo la Regione affinché sia garantito alle persone affette da diabete un idoneo approvvigionamento dei farmaci necessari, al fine di evitare possibili conseguenze cliniche, insieme al fatto che non solo coloro che sono affetti da obesità utilizzano a volte in modo improprio questo farmaco ma, come leggiamo sui giornali, anche i giovani utilizzano questo farmaco per perdere peso, ancorché non ne abbiano bisogno.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Magliano tocca un problema reale e concreto, che è la mancanza di farmaci anche per un utilizzo off-label, cioè al di fuori di quello che prevede il bugiardino del farmaco, che crea delle problematiche per coloro che, dal punto di vista medico e sanitario, ne hanno veramente bisogno.
Ozempic è un medicinale a base di semaglutide, classificato APHT, ed è soggetto, ai fini della rimborsabilità del Servizio sanitario, a piano terapeutico, come da nota AIFA istituita con determina n. 19/22 del gennaio 2022 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 19 del gennaio 2022.
La prescrizione di uno dei farmaci in nota può avvenire sia da parte di un medico specialista, che opera in strutture individuate dalle Regioni per il trattamento del diabete mellito, sia da parte del medico di medicina generale, attraverso la compilazione di una scheda di prescrizione e l'erogazione avviene tramite il canale della distribuzione per conto presso le farmacie pubblicamente aperte della Regione.
Distribuzione "per conto" vuol dire che siamo noi, come Regione, che lo distribuiamo attraverso le farmacie.
A livello nazionale, la scheda di prescrizione risulta informatizzata solo per i medici di medicina generale. Tuttavia, la Regione Piemonte si è attivata con gli enti competenti a livello centrale per consentire in tempi rapidi la prescrizione dematerializzata anche agli specialisti individuati dalle singole Aziende Sanitarie Regionali.
La Regione già dal 2 marzo u.s., al fine di limitare gli effetti della carenza del farmaco in oggetto, ha limitato, sul portale della distribuzione per conto, l'erogazione di un solo pezzo invece di due per ogni ricetta, fino alla fine della carenza - abbiamo cercato di ridurre il consumo, soprattutto quello non terapeutico - e ha raccomandato di non iniziare nuove terapie con questo medicinale carente. Pertanto, in stretta collaborazione con le ASL e con l'ASL capofila, che è quella di Asti, per l'acquisto a livello regionale dei farmaci (a breve sarà Azienda Zero), le scorte di farmaco e le possibili alternative terapeutiche sono costantemente monitorate.
Nell'ottica di agevolare il più possibile i pazienti e gli operatori sanitari coinvolti, saranno impartite a breve alle Direzioni generali delle Aziende sanitarie indicazioni elaborate dalla Rete endocrino-diabetologica della Regione Piemonte, proprio in merito alla scelta di farmaci e di principi attivi alternativi per le terapie e attualmente disponibili sul mercato, con le relative modalità d'uso.
Ricordo, infine, che la semaglutide è indicata esclusivamente per il trattamento di adulti con diabete mellito di tipo 2 non adeguatamente controllato, in aggiunta alla dieta alimentare e all'esercizio fisico. Ogni altro utilizzo del farmaco, inclusa la gestione del peso, rappresenta quindi un uso off-label, che peraltro mette a rischio la disponibilità dello stesso per la popolazione diabetica.
Consigliere Magliano, grazie per la sua segnalazione e per la sensibilizzazione nei confronti della nostra popolazione, perché la questione crea dei problemi. Per questi motivi, la Regione Piemonte ha sempre sensibilizzato gli operatori, anche attraverso la Rete endocrino diabetologica, in merito al corretto utilizzo del farmaco, per consentirne la disponibilità a pazienti diabetici, per i quali risulta indispensabile e salvavita.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1419 presentata da Disabato inerente a "Depotenziamento del servizio dialisi presso il CAL di Caluso" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Su richiesta dell'interrogante, Consigliera Disabato all'interrogazione n. 1419 viene fornita risposta scritta.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 1413 presentata da Martinetti inerente a "Domande poco opportune nei questionari di orientamento scolastico redatti dal sistema regionale di orientamento"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1413.
La parola al Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Abbiamo posto quest'interrogazione perché ci è arrivata una segnalazione da alcuni genitori, che hanno i figli che frequentano gli istituti secondari di Cherasco, Bra, Dogliani e Sommariva Bosco, in Provincia di Cuneo.
Ci è stato riferito che negli anni scolastici 2021-2022 e 2022-2023 sono stati somministrati agli studenti questionari della Regione Piemonte dal titolo "Obiettivo orientamento" relativi all'orientamento scolastico.
All'interno di tali questionari figurano domande che hanno causato non poche obiezioni tra alcuni genitori degli alunni, come ad esempio: "Sei obbediente? Sei coraggioso? Sei paziente? Sei forte fisicamente?".
Ecco, queste domande che sono state proposte hanno sollevato qualche perplessità nei genitori che decidono, già nel 2021, di scrivere al Sistema regionale di orientamento, cercando di capire il perché di queste domande ma le risposte hanno creato ancora più perplessità. Ne ho qui uno stralcio e, secondo quanto mi hanno inoltrato, la risposta è che le domande sono riferite al fatto che se, ad esempio, si vuole lavorare come giardiniere od operatore specializzato nella tutela dei boschi, sarà utile avere una certa forza fisica; se si vuole entrare nell'esercito, è richiesta una discreta attitudine all'obbedienza; se si vuole lavorare come commerciante, sarà importante avere una buona estroversione, eccetera.
Tuttavia, il fatto che non si possiedono certi requisiti non preclude che non si possa intraprendere lo stesso un mestiere o una professione piuttosto che un'altra.
Ma c'è di più. Scrivono: "Confidiamo davvero che il nostro operato non venga in alcun modo frainteso, così come nostro obiettivo educativo, il quale si confà ai saldi principi democratici che la nostra Repubblica tutela. Precisiamo che il contenuto di queste schede sono oggetto di riflessione e di dibattito in aula con le opportune sottolineature e che orientatore è tenuto a fare anche andando ad esplorare l'ampio spettro di professioni verso i quali i ragazzi si possono indirizzare. Confermiamo quindi, a voi genitori che il dubbio espresso del passaggio solo domande che, senza un percorso di accompagnamento serio, un tredicenne fatica a rispondere è superata dal fatto che l'obiettivo dell'orientatore in aula è proprio mirato a questo auspicato accompagnamento".
"Come se fosse Antani", per dirla alla Ugo Tognazzi.
Allora è chiaro che, Presidente, questi genitori hanno sollevato il dubbio già l'anno scorso e di nuovo quest'anno; forse, è il caso che s'intervenga in maniera diversa.
Sono qui a chiedere, pertanto, se la Giunta, di concerto con il Sistema regionale di orientamento, intenda riformulare in maniera adeguata taluni questionari distribuiti nelle scuole secondarie del Piemonte, perché qui parliamo di ragazzini che hanno intorno ai 13-14 anni, tenendo appunto conto maggiormente dell'età importante e delicata degli studenti in questione.



PRESIDENTE

Grazie.
Prima di dare la parola per la risposta all'Assessore Gabusi, ricordo ai colleghi che sono in Aula senza la giacca che il Regolamento prevede di indossarla.
Grazie.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In relazione all'interrogazione in oggetto, si specifica che le attività di orientamento erogate nell'ambito del sistema regionale sono realizzate in coprogettazione con i referenti Orientamento degli istituti scolastici e rappresentano il frutto di una fattiva collaborazione tra gli operatori, espressione dei partenariati accreditati e in possesso di specifica professionalità, dei docenti e dei dirigenti scolastici, per mettere a disposizione materiali volti a creare contatto, interesse e riflessione negli studenti in un percorso che, in questo caso, riguarda l'educazione alla scelta.
La scheda oggetto della discussione è una sorta di check list finalizzata ad aiutare i ragazzi a descrivere sé stessi e a fare collegamenti tra caratteristiche personali e percorsi di studio e di lavoro.
L'elenco delle caratteristiche è volutamente ampio e prescinde da qualsiasi valutazione o giudizio di valore e risulta essere esclusivamente da stimolo per fare riflettere i ragazzi sui percorsi di studio-lavoro che potrebbero decidere di intraprendere.
La scheda, inoltre, aiuta i ragazzi ad avviare riflessioni e prospettive di crescita, sia per ipotizzare progetti di studio-lavoro, sia come base per un approfondimento individuale al colloquio.
I contenuti delle schede diventano oggetto di riflessione e dibattito in aula in cui l'orientatore accompagna i ragazzi nell'esplorazione dell'ampio spettro di professioni verso le quali si possono indirizzare l'adeguatezza e la validità delle azioni proposte, inoltre, declinate da un valutatore indipendente del POR, da IRES Piemonte e dall'équipe territoriale specifiche (31 sul territorio regionale), canalizzano e condividono l'efficacia degli interventi in occasione di periodiche coprogettazione territoriali.
L'Assessorato regionale al lavoro ed alla formazione, guidato da Elena Chiorino, da sempre crede nell'orientamento, e lo dimostrano le risorse investite (12 milioni di euro) per potenziare e ridefinirne i programmi dedicati ai ragazzi che dovranno scegliere il loro percorso formativo attraverso anche la supervisione scientifica dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, strutturando una formazione mirata per rendere ancora più puntuale l'incrocio tra domanda e offerta.
Naturalmente, firmato Elena Chiorino.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Opere pubbliche

Interrogazione a risposta immediata n. 1416 presentata da Rossi, inerente a "Quali tempi e risorse per la realizzazione del ponte sul fiume Ticino a Oleggio"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1416.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Illustro quest'interrogazione, anche se i miei colleghi mi prendono in giro, ma loro non sanno che ho ripresentato questo question time solo perché l'Assessore Marnati in questi giorni ha annunciato, in pompa magna che dopodomani ci siamo, quindi.
Visto che l'ho letto sui giornali, adesso interrogo per scoprire qualcosa in più.



(Commenti fuori microfono)



ROSSI Domenico

No, non c'è l'Assessore Marnati, ma credo che mi risponderà l'Assessore Gabusi.
Sappiamo, come già stavano ricordando i miei colleghi, che il ponte sul fiume Ticino, che collega il Comune di Oleggio con la sponda lombarda del medesimo fiume, è stato realizzato tra il 1887 e il 1889, quindi parliamo di un ponte che ha la sua età.
Ha una larghezza utile di 5,30 metri e un'altezza di 4,20: dimensioni che impongono un uso a senso unico alternato e il divieto di transito per alcuni mezzi pesanti.
Sul ponte, però, in questi anni, a differenza di quanto avveniva alla fine del XIX Secolo, Presidente, il traffico giornaliero è aumentato. Oggi il traffico medio è pari a 11.865 veicoli leggeri e 1.395 veicoli pesanti anche perché, a pochi chilometri dal ponte, in questi anni è sorto l'aeroporto di Malpensa, il più grande aeroporto del Nord Italia.
Il tratto in questione registra un tasso di incidentalità molto elevato, che si riscontra anche da numerosi articoli pubblicati sulla stampa locale. Più volte, in questi anni, il ponte è stato chiuso per brevi periodi, per consentire interventi di controllo della stabilità del manufatto e per verifiche strutturali, ma è evidente che l'opera non è più idonea a soddisfare i requisiti per l'odierna viabilità e sicurezza.
Fino agli anni Ottanta, il territorio valuta l'opportunità di realizzare una nuova infrastruttura che, oltre a rispondere alle esigenze di miglioramento della fluidità veicolare, sicurezza, efficienza e assicurare il collegamento con Malpensa, si inserisca nel contesto ambientale, salvaguardando l'attuale manufatto esempio di archeologia industriale.
Nell'ottobre del 2012 è stato presentato un progetto relativo alla realizzazione di una nuova struttura a due corsie. L'iter procedurale per il nuovo ponte era iniziato nel 2004, con il bando per la progettazione pubblicato dalla provincia di Novara, vinto dallo studio Carlos Fernandez Casado; nel 2016 Regione Piemonte e Provincia hanno firmato una convenzione per questo finanziamento e nel Documento di Programmazione Economica e Finanziaria del Ministero dei trasporti del maggio 2012 già si parlava di questo nuovo progetto.
Il Piemonte ha beneficiato di circa 135 milioni del cosiddetto "decreto ponti" nel 2019, ma nessun intervento era previsto in quel decreto per la Provincia di Novara. In merito a quelle risorse interrogai l'Assessore, che mi rispose che, al termine dell'esame della segnalazione raccolta dal Ministero, dalle Province, dalla Città metropolitana e da ANAS, il punto in oggetto non risultava assegnatario di risorse, poiché fuori dalla graduatoria dei soggetti beneficiari. Inoltre, il ponte non risulta inserito nel Piano di classificazione dei progetti, anche se servivano un milione e 300 mila euro.
In data 26 giugno 2020 ho sottoposto una nuova interrogazione, sempre su questo, e nel 2021 ho presentato un ordine del giorno per inserire il ponte nei progetti del PNRR, ma il documento non è mai stato discusso in Aula, nonostante l'importanza.
Preso atto che nei giorni scorsi l'Assessore Marnati, nel corso di un recente incontro al Castello di Novara, alla presenza del Sottosegretario di Stato, del Viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, del Sindaco di Oleggio Andrea Baldassini e dell'Assessore comunale Alessandra Balocco, ha definito il ponte di Oleggio come opera prioritaria a livello nazionale. Lo stesso Assessore ha sottolineato come la riunione sarebbe stata estremamente concreta e proficua e che si prospettava un'imminente progettazione.
A questo punto, interrogo l'Assessore competente per sapere quali siano tempi, modalità e risorse per la realizzazione del nuovo ponte di Oleggio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Rossi per l'illustrazione.
La parola all'assessore Marco Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Recupererò i minuti in più utilizzati dal Consigliere Rossi, perché la disamina è sostanzialmente in linea, al di là delle valutazioni politiche.
Le novità, per cui l'Assessore Marnati bene ha fatto a raccontare quell'incontro in cui c'è stata la disponibilità del Viceministro Rixi sono sostanzialmente due. Non aggiungo altro rispetto all'importanza dell'opera, che il Consigliere Rossi conosce bene, come hanno riconosciuto i vari Assessori e il Presidente di questa Giunta, ma la sua realizzazione si è scontrata con un problema molto specifico, che è una novità: la valutazione d'impatto ambientale si era chiusa negativamente perché la Regione Lombardia non aveva interesse a realizzare quest'opera. Parliamo di 15 anni fa, cosa che si è superata.
Non più tardi di due anni, il Presidente Fontana ha dichiarato pubblicamente che oggi i territori sono pronti e hanno compreso l'importanza di quell'opera anche per il territorio lombardo, quindi quello scoglio non ci sarà più ed era importante per ripartire con una nuova progettualità, perché sarebbe stato inutile fare lo stesso percorso dell'altra volta e accorgersi, dopo un anno o due, che si sarebbe scontrato con una volontà diversa.
Il secondo fattore importante non è una volontà generale e generalizzata del Ministero, ma ci sono stati incontri in cui finalmente le Regioni hanno potuto incontrare non solo il politico di turno, ma i vari soggetti concessionari (parlo di ANAS, di RFI e delle strutture del Ministero) per cominciare a delineare le priorità che interessano questa Regione. Quando si delineano le priorità si fa contento qualcuno e si scontenta qualcun altro, ma almeno si esce da quel po' di torpore che ha contraddistinto questi anni.
Rispondo al Consigliere Rossi rispetto al PNRR: non se ne è mai discusso non per inerzia, ma perché purtroppo il PNRR, per scelte che non riguardano nessuno di noi e sicuramente neanche il nostro colore politico in questo caso, ma sono scelte contrattate ad altissimo livello con l'Unione Europea, non prevedeva infrastrutture stradali. Di conseguenza quel progetto, quindi, per quanto interessante, non poteva adire quel percorso di finanziamento.
La seconda novità è che il Ministero si è proposto in maniera collaborativa e noi crediamo, come ci è stato detto anche dal Viceministro Rixi, che quell'opera, visto che rientra in un monte premi di finanziamento non così alto (il valore di quell'opera oggi è fra i 30 e i 35 milioni di euro), potrebbe, essendo in compartecipazione con le risorse FSC sulla parte ANAS della Lombardia e del Piemonte, avere un percorso agevolato se le Regioni, come hanno manifestato, lo ritengono prioritario.
Credo che questo sia importante, al di là dei colori politico.
Probabilmente non sarà questa Giunta a inaugurarlo o a vedere partire il cantiere, ma tutti insieme, dai Consiglieri territoriale all'attuale Giunta, avremmo contribuito a fare emergere l'importanza dell'opera e avremmo cercato di sbloccarla, insieme ad altre che stanno ripartendo in quel territorio, con un percorso logico, ma che per tanti motivi non aveva più avuto modo di essere intrapreso.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Famiglie

Interrogazione a risposta immediata n. 1418 presentata da Sacco, inerente a "Bando realizzazione di nuovi parchi gioco diffusi per i minori e le famiglie da parte dei Comuni piemontesi. È previsto un nuovo finanziamento?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1418.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie Presidente.
Ho depositato l'interrogazione per capire le intenzioni della Giunta rispetto al bando istituito l'anno scorso. La DGR n. 5278 del 1° luglio 2022 prevede, a valere sul bilancio regionale, il bando per l'accesso ai finanziamenti destinati a sostenere progetti per la realizzazione di nuovi parchi gioco diffusi per l'accesso ai finanziamenti destinati a sostenere progetti per la realizzazione di nuovi parchi gioco diffusi per i minori e le famiglie da parte dei Comuni del territorio regionale piemontese.
Il bando pone obiettivi utili alla collettività e al benessere sociale della popolazione, come la realizzazione di occasioni di svago, crescita e rafforzamento, sviluppando conoscenze, competenze e autostima, ritrovando energia e fiducia; la creazione di reti locali formate da enti locali e scuole, con il coinvolgimento di associazioni giovanili, centri di aggregazione, organizzazioni di volontariato, cooperative sociali e associazioni sportive, anche attraverso lo strumento della coprogettazione degli interventi.
Consideriamo altresì che gli interventi ammissibili devono prevedere azioni che siano volte a consentire l'attività ludica e motoria per i minori, anche attraverso installazioni integrabili con il contesto, con la pavimentazione stradale e gli edifici esistenti; alla realizzazione di nuovi parchi gioco diffusi nelle vie e viali, nelle piazze, nei parchi pubblici e nei cortili (purché aperti alla cittadinanza) delle città e dei paesi, nei quali svolgere attività ludiche e motorie all'aperto.
Il punto è favorire il riappropriarsi degli spazi pubblici del proprio contesto di vita, attraverso il gioco e le attività all'aperto, favorendo la crescita della cura dei "beni comuni" e la salvaguardia e la crescita culturale della propria comunità.
Allo stato attuale, risultano finanziati 64 parchi gioco, che saranno completati entro ottobre 2023.
Considerando che le attività all'aria aperta dei giovani sono sempre più limitate, abbiamo anche visto le grosse difficoltà che vivono i bambini e i giovanissimi, anche a seguito del COVID, riteniamo questa una misura utile che possa anche andare a sostegno di tanti Comuni che hanno delle iniziative valide da portare avanti, anche attraverso tutti gli enti che ho citato prima, fra cui anche le varie associazioni sportive o ludiche.
Per questo motivo, voglio capire se la Giunta prevede il rifinanziamento del bando in oggetto per l'anno 2024. A prima vista, mi risulta non essere prevista nessuna reintegrazione dei fondi per poter assegnare nuove risorse ai Comuni che ne fanno richiesta.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sacco per l'illustrazione.
La parola all'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Con riferimento all'interrogazione in oggetto, si illustra la situazione a oggi.
La Regione Piemonte con delibera del 17 settembre 2021 ha approvato la realizzazione dell'iniziativa regionale "Giochiamo all'aria aperta".
Entro il termine di scadenza indicato del 9 novembre 2021, così come indicato dal bando approvato con delibera del 21 settembre 2021, sono pervenute106 istanze, di cui 103 risultate ammissibili, finalizzate alla realizzazione di progetti di parchi gioco diffuso per un ammontare complessivo di richieste di risorse pari a euro 1.314.522,65.
In esito all'istruttoria sono stati assegnati i finanziamenti e i relativi anticipi ai soggetti beneficiari in favore di 23 istanze presentate dalle Amministrazioni comunali (che non vi leggo per non annoiarvi, ma ci sono nella risposta che consegnerò al Consigliere Sacco) per un totale di 262.500 euro di risorse regionali.
La Regione Piemonte, visto il successo riscosso con la prima edizione nell'anno successivo con la delibera del 1° luglio 2022 ha nuovamente finanziato l'attuazione dell'iniziativa "Giochiamo all'aria aperta" e ha finanziato questo bando con 375 mila euro, interamente a valere sul bilancio regionale 2022-2024, annualità 2022-2023.
Entro il termine di scadenza indicato al 20 settembre 2022 risultano pervenute 100 istanze, tutte ammissibili e provenienti da 100 Comuni del territorio regionale, tutte finalizzate alla realizzazione di progetti di parchi gioco diffuso per un ammontare di un milione e 272 mila euro a fronte dei 375 mila euro di risorse disponibili.
In esito all'attività istruttoria e di valutazione condotta, 32 beneficiari, amministrazioni comunale che sono elencate nella risposta all'interrogazione, hanno potuto beneficiare di questi 375 mila euro.
Successivamente, in virtù della numerosità dei progetti ammissibili a finanziamento e non finanziati per esaurimento delle risorse disponibili in virtù di un'intervenuta successiva disponibilità di risorse, la Giunta ha di nuovo deliberato una DGR al 4 novembre 2022, con una nuova assegnazione per 374 mila euro destinati a nuovi progetti che hanno consentito di finanziare ulteriori 32 Comuni (che trovate in allegato) per una spesa complessiva di 749 mila euro.
Poiché i Comuni rimasti per un eventuale nuovo finanziamento per scorrimento sono pochi, siamo in fase di valutazione se istituire compatibilmente con le risorse disponibili, un terzo bando.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15.40 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa intorno alle ore 13.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 15.28 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.49)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Università

Esame proposta di deliberazione n. 291, inerente a "Avvio dell'iter finalizzato all'individuazione, previa intesa con l'Università degli Studi del Piemonte Orientale, dell'Azienda ospedaliero-universitaria 'SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo' di Alessandria ai sensi dell'art. 2 del d.lgs. 517/99 e dell'art. 21 della l.r. 18/2007. Modifica della D.C.R. 167-14087 del 3.4.2012" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 291, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella mattinata odierna è iniziato l'esame del provvedimento. Dopo l'illustrazione da parte dell'Assessore Icardi si è svolta la discussione generale, seguita da una replica dell'Assessore Icardi.
Procediamo con l'esame degli emendamenti che insistono sul provvedimento.
Emendamento rubricato n. 22) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dichiarato inammissibile, perché coincide con un voto contrario alla PDCR.
Emendamento rubricato n. 13) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dichiarato inammissibile, perché il Consiglio regionale non può deliberare di proporre a sé stesso.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dichiarato inammissibile, perché l'intesa con gli atenei è prevista dall'articolo 21 della legge regionale 18/2007.
Emendamento rubricato n. 8) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dichiarato inammissibile, perché privo di portata significativa.
Emendamento rubricato n. 15) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dichiarato inammissibile, perché contrario all'articolo 21 della legge regionale 18/2007.
Emendamento rubricato n. 16) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 3) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 4) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 2) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 5) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 11) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti sono dichiarati inammissibili, perché contrari al procedimento di cui all'articolo 21 della legge regionale 18/2007.
Emendamento rubricato n. 12) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dichiarato inammissibile, perché privo di portata significativa.
Emendamento rubricato n. 14) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 17) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti sono dichiarati inammissibili, perché privi di contenuto significativo.
Emendamento rubricato n. 18) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti sono dichiarati inammissibili, perché privi di portata significativa.
Emendamento rubricato n. 19) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dichiarato inammissibile, perché privo di portata significativa.
Emendamento rubricato n. 9) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 10) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 6) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 7) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 23) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 21) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 20) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti sono dichiarati inammissibili, perché privi di portata significativa.
Chiedo al proponente se intende procedere all'illustrazione, partendo dall'emendamento rubricato n. 16).
Prego, Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Prima del termine della seduta, l'Assessore Icardi, in un conciliabolo mi aveva annunciato un suo intervento.
Non so se è presente; diversamente, lo aspetto, Presidente.



PRESIDENTE

Sì, l'Assessore è presente e ha chiesto di intervenire.
Prego, Assessore Icardi; ne ha facoltà.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Relativamente al tema in oggetto, ci siamo un po' chiariti circa le dinamiche per l'approvazione di questa DPCR.
Ho ascoltato con attenzione la sua replica, Consigliere Ravetti. Mi ha un po' ferito il fatto che mi abbia paragonato a un cuneo; mi avesse comparato a un quadrato, pazienza, ma a un cuneo, mi ha un po' ferito.
Devo osservare, però, che sono stato indelicato nel dire che gli studi sono pubblicati, per cui potreste andare a leggerli. Ammetto che non è stato gentile e mi scuso per questa affermazione; mi rendo conto che nella foga di fare tante cose, a volte si perde un po' di vista la modalità operativa.
Se siete d'accordo, leggerei almeno una parte dell'informativa che vorrei poi esplicare in modo più dettagliato e diffuso dopo la mia visita a Roma. Questa sera ho un aereo per Roma e mi farebbe piacere portare la PDCR approvata al Ministero per far partire l'iter. Nel frattempo, confermo ovviamente il mio impegno a fare ulteriori approfondimenti, oltre a quelli che magari, in questa sede, posso anticiparvi attraverso un abstract di quell'informativa che faremo sul percorso IRCCS riguardo alle modalità alle finalità e ai benefici che può portare la creazione di un'Azienda universitaria e di un istituto di ricerca, in termini di qualità delle cure e di risorse per la sanità alessandrina.
Se siete d'accordo, procederei in questi termini: farò una sintesi, un abstract dell'informativa, con l'impegno personale di venire in Aula o in Commissione, insomma dove riterrete più utile, e portare i ritorni dell'interlocuzione che si terrà a Roma con i Ministeri su queste due tematiche specifiche.
Consigliere Ravetti, se anche lei è d'accordo, procederei in tal senso.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
In replica, ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Intervengo sull'ordine dei lavori, se mi permette, Presidente.



PRESIDENTE

Può intervenire semplicemente in replica; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Assessore.
Abbiamo ricondotto la discussione sui binari corretti. La ringrazio quindi, per aver accettato le nostre osservazioni.
Ovviamente, siamo d'accordo con lei: in questa fase, oggi, prima del voto, ascoltiamo le linee generali e rimanderemo a una successiva sessione.
Valuterà il Presidente se gli ulteriori aggiornamenti saranno presentati in una Commissione o all'inizio dei lavori della prossima seduta consiliare (è una valutazione che lasciamo al Presidente in un confronto con i Capigruppo).
Se i colleghi e le colleghe sono d'accordo, le assicuriamo il voto entro il termine di questa sessione, ritirando anche gli emendamenti presentati.



PRESIDENTE

L'informativa può essere inserita nel calendario della prossima Conferenza dei Capigruppo e mi sembra che ci sia la disponibilità del Presidente di Commissione e dell'Assessore. Di conseguenza, se i Capigruppo intendono inserirla nella prossima riunione, gli spazi ci sono.
Ha chiesto la parola l'Assessore Icardi; ne ha facoltà.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Una parte di queste informazioni è già contenuta nel provvedimento che oggi ci appresteremo a deliberare. È un percorso partito dal 2021, con una deliberazione della Giunta regionale, la n. 18-3686, in cui si costituisce sostanzialmente un Dipartimento interaziendale funzionale per le Attività Integrate di Ricerca e Innovazione su Alessandria, che si chiama DAIRI, che poi si è ritenuto necessario integrare con obiettivi stabiliti all'atto della nomina del Direttore generale, proprio per potenziarlo.
Questa struttura aveva e ha anche il compito di finalizzare il progetto di costituzione di un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico con riferimento all'apporto di queste attività da parte del DAIRI, quindi con tutto il personale operante, fermo restando il confronto con gli uffici e la Direzione dell'ASL. Pertanto, partiamo con la costituzione di un DAIRI.
Inoltre, con la deliberazione del 18 marzo 2022, la Giunta regionale l'ha individuato come supporto regionale alla ricerca e ai processi clinico organizzativi delle Aziende sanitarie del Piemonte, nonché ha disposto che la relativa attività risulti primariamente finalizzata a supportare la Regione nella governance delle attività di ricerca (parliamo di governance delle attività di ricerca di tutta la Regione Piemonte) e a svolgere anche un coordinamento per garantire l'omogeneità organizzativa e il corretto funzionamento delle attività.
Nel corso della Commissione paritetica con Regione e Università abbiamo previsto, come prevede l'autonomia regionale, quale sede per il raggiungimento delle intese tra i due enti, proprio la sede alessandrina attraverso la predisposizione di appositi protocolli tenutisi il 31 gennaio del 2023.
Il 31 gennaio 2023, insieme all'Università del Piemonte Orientale (UPO), in una specifica paritetica, abbiamo approvato un documento allegato al verbale della riunione, che ha recepito le sinergie e le attività in atto tra UPO e Azienda alessandrina in ambito di formazione universitaria. In particolare, questo documento, che rappresenta un accordo importante per l'Azienda alessandrina, prevede che Alessandria sia identificata come polo della salute, nel quale già oggi convivono assistenza, ricerca e didattica, grazie al coordinamento dei rapporti con l'ASL di Alessandria, con l'UPO e trovando la massima espressione nel Dipartimento Interaziendale (DAIRI), che presto confluirà in Azienda Zero.
L'obiettivo delle attività di ricerca finalizzate è migliorare le cure al paziente, nella consapevolezza che "chi ricerca cura", attraverso l'implementazione delle attività di ricerca, in modo particolare sulle patologie ambientali verso una progettualità organica e coerente con la missione di ricerca di didattica e il consolidamento - questa parte è molto importante - del ruolo di hub della conoscenza, favorendo l'eccellenza e la crescita come costante in tutte le sue componenti.
Inoltre, con questo documento vogliamo garantire anche una funzionale gestione organizzativa delle attività di collaborazione scientifica.
Pertanto, si sono stipulati e si mantengono accordi quadro che definiscono condivisione di conoscenza e condivisione di competenze, esperienze e informazioni su aree tematiche sanitarie di comune interesse; in particolare, la partecipazione a bandi, supporto metodologico alla ricerca attività di diffusione di cultura scientifica tecnologica e, permettetemi anche attività di fundraising, programmi di formazione e quant'altro sia necessario. L'Azienda di Alessandria ha avviato un percorso sinergico, in collaborazione con l'Università del Piemonte Orientale, per lo sviluppo delle attività connesse alla didattica.
Il decreto del Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca e del Ministero della Salute del 28 giugno 2018 aveva già assegnato all'Università 145 posti per le immatricolazioni al corso di Laurea magistrale a ciclo unico di medicina e chirurgia. Oggi, come sappiamo siamo ormai al sesto anno e abbiamo i medici in uscita dalle università. Lo stesso decreto aveva consentito di avviare la seconda sede formativa ad Alessandria oltre quella di Novara. È stata sottoscritta una convenzione quadro per lo svolgimento di queste attività, che trova oggi il suo naturale compimento nella trasformazione dell'Azienda ospedaliera in Azienda universitaria.
Dal novembre 2019, l'Università ha attivato un canale formativo per il corso di Laurea in Fisioterapia all'interno del Centro Riabilitativo Funzionale Borsalino, partito con 25 studenti. Questo è un ulteriore tassello.
L'Azienda ospedaliera è sede di uno dei sei poli formativi del corso di Laurea in Infermieristica, con attività didattiche svolte presso il Dipartimento di Scienze dell'Informazione Tecnologica dell'Azienda ospedaliera, con tutte le attività di tirocinio, sempre presso l'Azienda medesima e presso altri enti convenzionati. Pertanto, il polo alessandrino è già oggi sede interaziendale, quindi ASL e ASO, del corso di specializzazione infermieristica, con alte percentuali di laureati e occupati a distanza di un anno dalla laurea.
Dal 2012 l'Azienda di Alessandria è anche provider regionale ECM. Gli ECM sono i corsi di formazione riconosciuti che i nostri sanitari devono obbligatoriamente effettuare per avere il riconoscimento della formazione.
Tutti i costi per gli operatori sono disponibili anche sulla piattaforma regionale.
Non dico di andare a leggerli, ma dico che ci sono, però li posso citare. Dal 2020 l'Azienda ospedaliera è anche provider del corso di ECM riconosciuto da AgeNaS come tutor di tirocinio relativo al corso di Laurea di Medicina e Chirurgia.
Nel gennaio del 2021 è stata rinnovata la ventennale convenzione tra il Dipartimento di Scienze Innovazione Tecnologica dell'università e l'Azienda Ospedaliera di Alessandria, che prevede anche l'interscambio di personale addetto alla ricerca, l'utilizzo congiunto di attrezzature e infrastrutture per la ricerca, scambio reciproco di conoscenze ed esperienze. In tale ottica, è stata istituita una struttura dipartimentale semplice con laboratori di ricerca, che interconnette le attività universitarie con quelle ospedaliere. Pertanto, la promozione e il potenziamento delle attività di ricerca pre-clinica, particolarmente nell'ambito delle patologie ambientali, è uno degli obiettivi di questo laboratorio.
Nell'azienda medesima ospedaliera operano già alcune strutture complesse a direzione universitaria, come Ematologia e Medicina interna, la cui attivazione, come da richiesta della Direzione generale, ovviamente passa attraverso un accordo Regione e Università, attraverso quella Commissione paritetica che ho appena citato, che nella seduta del 31 gennaio 2023 ha espresso parere favorevole, quindi si affiancheranno ulteriori strutture a guida universitaria, che sono Nefrologia dialisi e Chirurgia generale. Sono già quattro le strutture a direzione universitaria che sono e saranno presenti nell'Azienda Ospedaliera.
I rapporti molto stretti tra l'attività di formazione, l'attività didattica e l'attività di ricerca scientifica in collaborazione con l'Università, che già oggi l'Azienda ospedaliera di Alessandria svolge vedono ovviamente una naturale collocazione e un naturale sbocco proprio in questa attività e in questo riconoscimento di AOU (Azienda Ospedaliera Universitaria) che ci apprestiamo, come mi auguro, ad approvare.
Questo comporta un ulteriore passaggio, cioè la decisione del Consiglio non è sufficiente, ovviamente, ma la porterò al Ministero e ai competenti Uffici che hanno già hanno un preliminare, per tutte le valutazioni e l'istruttoria della pratica, affinché possa essere definito attraverso un decreto interministeriale tra Salute e Ricerca universitaria e poi portato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Verrà, infatti, siglato un DPCM finale, che riconoscerà un decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, per renderla Azienda universitaria.
È un percorso articolato che richiederà ulteriori precisazioni e integrazioni, ma credo importante farlo partire fin da subito.
Come dicevo in premessa, questa piccola presentazione del percorso sarà integrata con tutto quello che il Ministero ci chiederà, con tutti quelli che saranno gli ulteriori incardinamenti e innesti di attività, per avere davvero un'attività di ricerca, di didattica e di informazione a 360 gradi in un'Azienda universitaria di alto livello per la sanità piemontese.
Rinnovo il mio impegno a venire a spiegarvi tutto quello che sarà il percorso e i dettagli più tecnici, che non abbiamo ancora avuto tempo di approfondire, nelle prossime occasioni, quando la Conferenza dei Capigruppo deciderà, in Aula o in Commissione.
Sono a disposizione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Poiché mi pare non ci siano richieste d'intervento, torniamo all'esame della proposta di deliberazione n. 291.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Ritiro gli emendamenti e interverrò in dichiarazione di voto, se ce ne darà la possibilità, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Sono ritirati gli emendamenti n. 16), n. 3), n. 4), n. 2), n. 5), n.
14), n. 9), n. 10), n. 6), n. 7), n. 23) e n. 21) a prima firma Ravetti.
Erano gli emendamenti rimasti, tolti quelli inammissibili.
Non essendovi più emendamenti sulla PDCR, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Chiedo se vi sono dichiarazioni di voto sulla proposta di deliberazione n. 291.
La parola al Consigliere Ravetti, per dichiarazione di voto; cinque minuti per ogni Gruppo.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Assessore, questa è una storia che riguarda il Piemonte. Una storia che, tra l'altro, riguarda un pezzo della provincia di Alessandria, cioè è una storia di condivisione di obiettivi, iniziata con una deliberazione in un Consiglio comunale della Provincia di Alessandria, estesa poi ad altri Comuni della Provincia di Alessandria ed infine, anche al Consiglio provinciale.
È una storia che è continuata con un ordine del giorno, approvato nella scorsa legislatura in Aula, e, sempre nella scorsa legislatura, proseguita con una deliberazione della Giunta del Presidente e collega Chiamparino che immaginava e voleva, per l'Alessandrino nel suo insieme ma, se vogliamo, nel contesto del sud del Piemonte, uno sviluppo legato alla ricerca e alla didattica, alla ricerca in sanità e alla didattica legata all'Università del Piemonte Orientale. Un progetto di condivisione che ha dato l'avvio alle relazioni con il Ministero, anzi i Ministeri (Università e Sanità), per il riconoscimento di istituto di ricovero e cura a carattere scientifico sulle patologie ambientali.
Erano gli anni dell'avvio del corso di Medicina e gli anni dei primi studenti all'interno delle corsie dei tre ospedali pubblici della città di Alessandria (Ospedale Civile Ss. Antonio e Biagio, Cesare Arrigo e il Presidio riabilitativo "Teresio Borsalino"). Progetti per le prospettive per il futuro, con un valore aggiunto già nel presente, cioè la possibilità di avere a disposizione studenti in grado di migliorare la qualità clinica delle prestazioni e dei servizi all'interno delle nostre strutture.
È un progetto di condivisione e l'ulteriore passaggio, che auspico condiviso all'unanimità, avverrà oggi, Assessore.
Lei domani volerà da Torino a Roma con il sostegno del Consiglio regionale, perché questo è un impegno serio che avevamo preso in Commissione, anche nell'ultima IV Commissione. Siamo contenti per il fatto che lei abbia deciso di inquadrare in un contesto e in una cornice, con il suo intervento, la deliberazione. Siamo altresì contenti per il fatto che o in Commissione o nella prossima seduta d'Aula avverrà un ulteriore approfondimento, con una sua informativa, sul merito.
Restano, a prescindere dalle prospettive future, dei problemi Assessore, molti dei quali dipendono da lei e altri da alcune scelte del Governo nazionale. Abbiamo l'impressione, giusto per spiegarci, che sulle liste d'attesa non sarà la trasformazione da Azienda Sanitaria Ospedaliera in Azienda Universitaria che le ridurrà, ma saranno necessari altri provvedimenti.
Le difficoltà in cui versa l'Azienda Sanitaria Locale alessandrina come molte altre Aziende, non saranno superabili con la trasformazione dell'Azienda Universitaria; c'è una relazione tra l'Azienda Ospedaliera e l'Azienda Universitaria che va registrata diversamente. Le chiediamo, per il tempo che avrà a disposizione fino alla fine della legislatura, di provare a trovare soluzioni che ancora oggi non sono state messe a sistema per diffondere anche l'utilità dell'Azienda Universitaria nel territorio di competenza dell'Azienda Sanitaria Locale, con un approfondimento che non è ancora avvenuto, com'è normale che sia in questa fase.
Termino, perché ho solo cinque minuti a disposizione. Come ha già detto il mio collega Rossi, Segretario regionale del mio partito, ci sono preoccupazioni che riguardano i professionisti della nostra Azienda Ospedaliera che vanno tenute in considerazione e che riguardano le prospettive e le loro carriere. Vanno messe a sistema quelle preoccupazioni, che sono corrette e necessitano di una legittimazione nel dibattito che dovremmo fare nel prossimo futuro.
Abbiamo compreso perché ad Alessandria l'Azienda Universitaria e non altrove. Abbiamo compreso perché ad Alessandria l'istituto di ricovero e cura a carattere scientifico sulle patologie ambientali e non altrove. Per abbiamo anche capito che il Piemonte deve migliorare nel suo insieme. La ricerca in sanità e l'apporto fondamentale delle Università non devono venire meno anche rispetto alle prospettive future.
Stiamo scrivendo una bella pagina, Assessore.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Stecco; ne ha facoltà per cinque minuti.



STECCO Alessandro

Brevemente, per congratularmi con il Consiglio regionale se approverà questo documento e questa impostazione, che termina il percorso di pertinenza della Regione e che poi proseguirà, come diceva l'Assessore Icardi, presso gli Uffici ministeriali, con il percorso indicato auspicando che non siano tempi lunghissimi quelli ministeriali. Come Regione, in effetti, i tempi sono stati, nonostante gli ultimi anni, un po' funestati da altri problemi, anche di attenzione alla tematica.
Colgo con estremo favore l'impegno assunto dall'Assessore di parlarne in Capigruppo, ma apro la possibilità di discutere in IV Commissione ovviamente sempre disponibili, il tema degli approfondimenti che intendeva organizzare successivamente, anche con dati e aspetti accennati.
Certamente un bel momento per il Piemonte e per la sanità alessandrina quindi non posso che congratularmi se questo percorso andrà a buon fine; un percorso iniziato, dal punto di vista regionale, tre anni fa e che nell'ultimo anno ha visto un'accelerazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha la facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Solo per annunciare il voto di presenza, in virtù delle osservazioni che abbiamo posto questa mattina rispetto al fatto che questo percorso non deve distrarci dalle urgenze del territorio e, soprattutto, dalle responsabilità di fronte alle persone già affette da malattie di diversa gravità, che si aspettano risposte più immediate, e dal fatto che progetti di ricerca sono attualmente ancora fermi.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altre richieste d'intervento, procediamo con la votazione finale.
Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 291, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



SACCO Sean

Chiedo di aggiungere il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Indichiamo a verbale il voto favorevole del Consigliere Sacco sulla proposta di deliberazione n. 291.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Edilizia sanitaria e ospedaliera

Realizzazione di un nuovo Ospedale dell'Azienda Sanitaria Locale "Città di Torino" nella zona Nord Ovest della città (Atti d'indirizzo collegati)


PRESIDENTE

Ordine del giorno n. 930 presentato da Allasia, Preioni, Gavazza, Zambaia Cerutti, Marin, Poggio, Stecco e Biletta, inerente a "Nuovo polo ospedaliero sostitutivo dei presidi Maria Vittoria e Amedeo di Savoia" ordine del giorno n. 1125 presentato da Bertola e Frediani, inerente a "La Giunta regionale individui un'area alternativa per la costruzione dell'ospedale Torino Nord"; ordine del giorno n. 1126 presentato da Frediani e Bertola, inerente a "Nuovo ospedale Maria Vittoria: rivalutare l'ipotesi di collocazione nell'area della Pellerina"; ordine del giorno n.
1179 presentato da Gallo, Canalis, Valle, Sarno, Giaccone, Rossi, Ravetti Avetta, Salizzoni e Magliano, inerente a "Nuovo ospedale a servizio del quadrante nord ovest della città di Torino"; ordine del giorno n. 1181 presentato da Disabato, Sacco e Martinetti, inerente a "Localizzazione del Nuovo Ospedale Maria Vittoria e Amedeo di Savoia"



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli ordini del giorno n. 930, n. 1125, n.
1126, n. 1179 e n. 1181, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Gli ordini del giorno sono collegati al Consiglio regionale aperto del 16 maggio, a oggetto "Realizzazione di un nuovo Ospedale dell'Azienda Sanitaria Locale 'Città di Torino' nella zona Nord Ovest della città".
Ordine del giorno n. 1125 "La Giunta regionale individui un'area alternativa per la costruzione dell'ospedale Torino Nord" presentato da Bertola, Frediani La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 1125.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Impiegherò meno di dieci minuti per dire che, con quest'ordine del giorno, intendiamo impegnare la Giunta regionale ad avviare le procedure necessarie all'individuazione di un'area per il nuovo ospedale di Torino nord diversa da quella facente parte dell'accordo preso con il Comune di Torino, che è l'area adiacente al parco della Pellerina.
Perché facciamo questa richiesta? Abbiamo già avuto modo di discuterne sia all'interno della Commissione sanità, sia in occasione del Consiglio aperto sul tema che si è svolto il 16 maggio.
Siamo più che d'accordo sulla necessità di costruire un nuovo ospedale per la zona di Torino nord, un ospedale che accorpi le strutture dell'Amedeo di Savoia e del Maria Vittoria. Tuttavia, riteniamo che la scelta operata sia totalmente sbagliata per via dell'area che è stata prescelta. Un'area cosiddetta "area giostrai" della Pellerina; un'area che oggi, è nel piano regolatore della Città di Torino come verde pubblico un'area sulla quale insistono, peraltro, degli alberi che verrebbero chiaramente tagliati e un'area permeabile che, in qualche modo, protegge anche il Parco della Pellerina.
Ricordiamo che quella è una zona che può essere soggetta anche a esondazioni, quindi un'area permeabile che andrebbe mantenuta tale, oltre che un'area di respiro per la città. Lo diciamo anche perché, tra l'altro temiamo che, oltretutto, quell'area possa non essere sufficiente all'edificazione di quella struttura ospedaliera.
La nostra richiesta è legata anche al fatto che ci sono alternative.
Spesso ai cittadini sono fatte accettare scelte difficili con la motivazione che non ci sono alternative, ma qui le alternative ci sono, le abbiamo viste, fanno parte di studi portati avanti dalla Regione Piemonte e dal Comune di Torino. Studi che hanno portato a descrivere altre aree e ad attribuire, a ciascuna area, un punteggio in funzione di determinati parametri. Ebbene, ci sono delle aree che hanno ottenuto pochi punti in meno rispetto a quella di cui stiamo parlando.
Nel corso del Consiglio regionale aperto ho citato, e lo faccio anche oggi, l'area dell'ex macello, l'area di via Traves: quella è un'area che negli studi ha semplicemente pochi punti in meno. Perché è più adatta? Perché è un'area già edificata e già compromessa e non andremmo a sottrarre ai cittadini un'area permeabile, ma andremmo a costruire una struttura importante in un'area che dev'essere restituita ai cittadini.
Lo stesso vale per altre aree. Lì vicino c'è l'area ex ThyssenKrupp sulla quale sussistono maggiori complessità anche relativamente alle bonifiche, ma anche quell'area va restituita ai cittadini, chiaramente facendo pagare chi l'ha sporcata e chi l'ha inquinata.
Queste sono le ragioni per cui esprimiamo una forte contrarietà rispetto all'ipotesi di costruire lì l'ospedale di Torino nord. Noi chiediamo che si faccia un passo indietro, si riparta dall'inizio e si individui un'area differente, possibilmente anche facendo quello che non è stato fatto finora, coinvolgendo tutti i soggetti interessati, i cittadini le associazioni ambientaliste e anche gli operatori sanitari.
Noi riteniamo che sia stata fatta una scelta sbagliata sia nel merito sia nel metodo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ordine del giorno n. 1126 presentato da Frediani e Bertola, inerente a "Nuovo ospedale Maria Vittoria: rivalutare l'ipotesi di collocazione nell'area della Pellerina" Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 1126; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anch'io sarò breve, perché abbiamo già avuto modo di discutere ampiamente del tema durante il Consiglio aperto, quindi vado direttamente all'impegno dell'atto d'indirizzo che chiede di "sospendere la decisione rispetto alla collocazione del nuovo ospedale nell'area della Pellerina e a riaprire il confronto con il Comune di Torino, le circoscrizioni e i comitati rappresentativi dei cittadini al fine di individuare con un percorso condiviso un'area idonea alla realizzazione del nuovo ospedale di Torino nord".
Noi abbiamo espresso dubbi in primis rispetto al metodo che è stato adottato, alla mancanza di confronto con i cittadini e con i rappresentanti locali dei cittadini, ma abbiamo anche espresso dei dubbi rispetto alle modalità attraverso le quali si è arrivati all'individuazione dell'area della Pellerina come sito idoneo.
Le motivazioni sono quelle che abbiamo già espresso durante il Consiglio aperto, quindi i timori rispetto al fatto che si vada a costruire accanto a un'area verde fondamentale per la città di Torino; rispetto al fatto che i punteggi che sono stati assegnati alle diverse aree sono stati ponderati in un modo che, secondo noi, ha portato alla scelta del sito della Pellerina, ma, in realtà, c'erano dei siti che si avvicinavano come punteggio e potevano essere altrettanto idonei, anzi, maggiormente utili rispetto alle finalità della struttura perché non si trovano a ridosso di un'area verde e, soprattutto, sono già edificati, come ricordava anche il collega Bertola, ad esempio rispetto all'area dell'ex macello di via Traves.
Le nostre perplessità riguardano, in primis, il metodo, ma anche il merito, quindi il fatto che si sia scelta quell'area.
Tra l'altro, recentemente ho visto una comunicazione rivolta al Presidente del Consiglio pervenuta da parte dei giostrai, quindi da coloro che esercitano un'attività proprio in quell'area, che, ricordiamo, è anche sede di diverse manifestazioni. Su questi punti non c'è stato alcun confronto con gli operatori che basano la loro attività sulla disponibilità di quella zona.
Attraverso quest'atto d'indirizzo chiediamo di rivedere la decisione di riaprire un percorso il più possibile condiviso con la cittadinanza e con tutte le associazioni che in questi mesi hanno fatto sentire la loro voce.
Soprattutto, chiediamo di ripensare alle modalità attraverso le quali si è arrivati a questa decisione, perché, a nostro avviso, i fattori più importanti non sono stati debitamente pesati durante l'analisi.



PRESIDENTE

Grazie.
Ordine del giorno n.1181 "Localizzazione del Nuovo Ospedale Maria Vittoria e Amedeo di Savoia" presentato da Disabato, Sacco, Martinetti.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 1181; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Illustro l'ordine del giorno n. 1181, avente a oggetto "Localizzazione del Nuovo Ospedale Maria Vittoria e Amedeo di Savoia".
Abbiamo già avuto modo di manifestare la nostra contrarietà all'identificazione dell'area della Pellerina per l'edificazione del nuovo ospedale. Lo abbiamo fatto durante il Consiglio regionale aperto e continuiamo a ribadirlo quest'oggi, perché sono tanti i dubbi che sorgono rispetto ai criteri di selezione adottati.
Intanto, sappiamo che, dal punto di vista tecnico, sull'area della Pellerina insistono numerose problematiche; in particolare, sussistono dei vincoli urbanistici identificati dal piano regolatore, con criticità notevoli dal punto di vista geologico e idraulico.
Inoltre, la localizzazione è adibita ad area parco: si trova adiacente a un'area verde importantissima per la città di Torino e le stesse dimensioni dell'area implicherebbero l'utilizzo di ulteriore area verde. Si tratta, infatti, di un perimetro piuttosto limitato.
Sappiamo anche che sono state identificate altre aree per edificare questo ospedale. In particolare, ci siamo focalizzati su quella di via Traves, che, a nostro avviso, risulta la più idonea, sia dal punto di vista dell'estensione, sia dal punto di vista dei vincoli urbanistici, sia per la praticità e la comodità a raggiungere la struttura da parte dei cittadini.
È un'area con un'estensione notevole, che, in caso di allargamento o comunque di ampliamento del polo ospedaliero, non implicherebbe nuovo consumo di suolo. Inoltre, si tratta di un recupero del tutto legittimo anzi auspicabile, dal punto di vista tecnico.
Dovremmo pensare, in un'ottica futura, di limitare il consumo di suolo e sarebbe bene iniziare proprio dalla costruzione dei nuovi nosocomi evitando quanto più possibile la distruzione di aree verdi o, comunque, di suolo vergine, per urbanizzare e cementificare ulteriormente.
A nostro avviso, l'area di via Traves sarebbe la più idonea. Non dimentichiamo che sulla cosiddetta "area dei giostrai" permangono delle criticità dal punto di vista tecnico. Mi soffermo, in particolare, sul tema del rischio idraulico e idrogeologico: sull'identificazione dell'area per il nuovo ospedale dell'ASL TO5 quelle criticità erano state determinanti per spostare l'ubicazione dell'ospedale. Ricordo, infatti, che inizialmente la suddetta costruzione era prevista sull'area di Vadò, ma a seguito dei rilievi tecnici dovuti a problemi di dissesto idrogeologico e idraulico si è deciso, invece, di localizzare l'ospedale altrove.
Mi chiedo perché sul nuovo ospedale previsto sull'area della Pellerina non sia possibile fare lo stesso ragionamento. A questo punto, dovremmo mettere sulla bilancia le due questioni e chiederci perché da una parte il rischio idraulico pesa, mentre dall'altra parte no; perché da un lato si decide che le opere accessorie risultano troppo onerose e non del tutto efficaci, mentre nel caso della Pellerina queste opere potrebbero essere effettivamente determinanti per la costruzione. Dovrebbe essere un criterio che vale per tutte le localizzazioni, oppure non lo si deve prendere in considerazione per spostare delle progettualità già in essere.
Come ho detto, per noi permangono queste criticità, che peraltro si vanno a sommare anche a un tema emerso di recente, che caratterizza quell'area dal punto di vista del lavoro: i giostrai ci hanno resi partecipi della loro realtà; realtà che esiste da tantissimi anni sul territorio torinese, e che dà lavoro a numerose famiglie. Questo è altro un tema che andrebbe assolutamente affrontato, perché non è di secondaria importanza e si va ad aggiungere alle ulteriori criticità di identificazione dell'area per l'edificazione del nuovo ospedale.
Ripartiamo da quello che già esiste e che si può recuperare, perché non si può sempre condannare il tema delle bonifiche: non ci si pu giustificare adducendo che le bonifiche sono lunghe, onerose e non consentono di far partire i lavori in anticipo. Capiamo benissimo questo discorso, però è una logica che non può essere ricevibile, perché con questo ragionamento andremo sempre di più a consumare suolo e non a recuperare quelle che sono le costruzioni esistenti e degradate sul territorio. Avremo sì delle nuove edificazioni su nuovi terreni, però ci ritroveremo con dei ruderi e degli immobili in degrado che, evidentemente non vorrà nessuno e che andranno a finire in quel tunnel senza uscita di immobili che andranno incontro a deterioramento e renderanno le nostre città meno vivibili. È una riflessione che dovremmo affrontare insieme a tutte quelle che abbiamo già portato a supporto della nostra richiesta.
Con il nostro ordine del giorno chiediamo alla Giunta di valutare nuove localizzazioni per l'identificazione del nuovo ospedale di Torino. È una riflessione che chiediamo di avviare, anche per ampliare quello che è il confronto con l'Assessorato competente; confronto che è stato del tutto carente: se non fosse stato per un Consiglio regionale aperto, non ci sarebbe stata, effettivamente, alcuna discussione, se non a brevi tratti in Commissione.
Questa è la nostra richiesta ed è l'impegno che sottoscriviamo con l'atto d'indirizzo che abbiamo presentato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ordine del giorno n. 1179 "Nuovo ospedale a servizio del quadrante nord ovest della città di Torino" presentato da Gallo, Canalis, Valle, Sarno Giaccone, Rossi, Ravetti, Avetta, Salizzoni, Magliano Ha chiesto la parola il Vicepresidente Valle, che interviene in qualità di Consigliere regionale per l'illustrazione dell'ordine del giorno n.
1179.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Sostituisco il collega Gallo nell'illustrazione dell'ordine del giorno n. 1179 che abbiamo presentato come Gruppo del Partito Democratico, avente a oggetto "Nuovo ospedale a servizio del quadrante nord ovest della città di Torino".
Con il nostro atto d'indirizzo sottolineiamo non soltanto la necessità per la città di Torino, di dotarsi al più presto di un nuovo ospedale che sostituisca il Maria Vittoria. Molti argomenti a suffragio di questa scelta sono già stati richiamati sia in questo dibattito, sia nel Consiglio aperto, come la vetustà della struttura e il carico importante che ha dal punto di vista degli accessi, ma anche l'opportunità e la bontà della scelta che è stata effettuata rispetto all'area che adesso è ricompresa tra Corso Regina e Corso Lecce.
Lo è perché su questa localizzazione si è trovata un'intesa tra Regione e Comune di Torino. Lo è perché quell'area è vicina a quella dell'ospedale che andrebbe a sostituire (è un aspetto molto importante rispetto ai flussi di pazienti che l'ospedale già intercetta e che continuerà ad intercettare). Lo è rispetto al fatto che è vicino a un'area verde e per noi questo rappresenta un elemento di pregio dell'operazione, perch consente di inserire l'ospedale in un contesto sicuramente interessante dal punto di vista dell'utenza e dei pazienti. Lo è perché è facilmente accessibile e, proprio essendo vicino all'ospedale precedente, garantisce anche rapidi tempi di percorrenza rispetto ad alcune patologie e ad alcuni servizi di un pronto soccorso importante come quello, che devono essere assolutamente garantiti e che altre localizzazioni non potevano garantire allo stesso modo.
Ricordiamo che si arriva a questa scelta dopo una comparazione fra sette aree differenti e che, tra queste aree, questa è stata quella che la Regione, il Comune e l'ASL Città di Torino hanno ritenuto come la più idonea.
Noi che cosa chiediamo in particolare con quest'ordine del giorno? Non soltanto di andare avanti, ma chiediamo di andare avanti con celerità.
Chiediamo di farlo innanzitutto procedendo immediatamente alla realizzazione dei progetti, perché sappiamo che i progetti sono l'elemento fondamentale, insieme all'immediata disponibilità dell'area, che è già disponibile, per poter eventualmente accedere ai finanziamenti INAIL.
Perché chiediamo questo? Perché, come abbiamo già avuto modo di rimarcare su questo come su tanti altri progetti, abbiamo forti perplessità (chiamiamole così) sul fatto che INAIL davvero possa intervenire a sostenere soltanto nella nostra Regione ben sei ospedali e, se non ricordo male, nove case di comunità.
Siamo convinti che questo non potrà avvenire, perché INAIL non sostiene tutti questi investimenti nella nostra Regione, ma neanche in tutta Italia.
Siamo però convinti che sia necessario metterla nelle condizioni di sciogliere il prima possibile questa riserva. E per farlo bisogna procurarsi la disponibilità delle aree, arrivare con le progettazioni a un livello sufficiente di definizione, in maniera tale che si possa capire veramente se l'INAIL è il soggetto giusto con cui avviare un'interlocuzione, oppure se bisogna attivarsi diversamente.
Noi abbiamo già fatto delle previsioni ma non vogliamo essere facili Cassandre, per cui diciamo di andare avanti e scopriamo le carte.
Per questo voteremo contro gli ordini del giorno che propongono di ridiscutere la localizzazione dell'ospedale o di bloccare l'avanzamento dei lavori, proprio perché vogliamo andare a vedere il prima possibile se è percorribile con INAIL questa strada per dotare la nostra città e il nostro capoluogo di Regione di un nuovo ospedale.
Abbiamo, lo dico con franchezza, delle forti perplessità anche rispetto all'ordine del giorno presentato dalla maggioranza, in particolare dal Presidente Allasia. Le abbiamo innanzitutto per un motivo legato alla ricostruzione di come si è arrivati a quest'individuazione. L'abbiamo già detto durante il Consiglio aperto e non sarebbe il caso di ripeterlo in questa sede, però lo ripetiamo ugualmente, perché evidentemente è importante.
La Città di Torino ha proposto sette aree, ma le ha proposte su istanza della Regione Piemonte, che ha chiesto espressamente di proporre aree che non comportassero "ingenti costi di bonifica". Ed è chiaro che questo è un disclaimer che, posto all'inizio dell'interlocuzione, ha tagliato fuori dalla proposta diverse aree, la più nota delle quali è l'area Thyssen, che aveva altri problemi e altre progettualità, ma che sicuramente poteva rappresentare un'opportunità interessante. Quando si parla di ingenti costi di bonifica che non possono essere affrontati, evidentemente si fa fuori un'opportunità che peraltro, anche da questi banchi e con alcuni colleghi avevamo già avanzato in anni passati.
La seconda nota importante è che è vero che, come viene ricostruito, il Comune di Torino non soltanto ha proposto sette aree differenti, ma tra queste ha predisposto delle valutazioni e dei punteggi e per ciascuna di queste una serie di parametri e di criteri, ma è anche vero che la scelta dell'area ricade espressamente in capo all'ASL Città di Torino, ente strumentale di Regione Piemonte, la quale, infatti, risponde chiedendo dei chiarimenti, ma poi risponde ulteriormente dicendo chiaramente: "Per noi l'area migliore è quella".
Non penso che ci fosse la volontà, da parte del proponente, di nascondere questi due passaggi, ma penso che evidentemente c'era un tentativo di tenere un po' insieme una maggioranza che, su questo punto, ha delle visioni legittimamente differenti, perché il non detto del Consiglio aperto nella settimana scorsa era, da parte di una componente della maggioranza che non è in grado di condividere politicamente la scelta con chi in questo momento governa il Comune di Torino, di provare a far finta che la scelta l'avesse fatta da solo il Comune di Torino e di scaricare su altri la responsabilità della medesima.
Capisco il tentativo di tenere un po' insieme tutte le posizioni; ne capisco la logica politica, però evidentemente su questo punto la maggioranza ha un problema, perché non riesce a esprimersi con chiarezza e a rivendicare una scelta che, in ultima analisi e in ultima istanza, tocca definitivamente ed esclusivamente a lei, così com'è capitato in tutto il resto del Piemonte. Infatti, non mi risulta che in altri posti del Piemonte questa maggioranza si sia espressa dicendo: "Decidono i Comuni e noi prendiamo atto silenziosamente". Non è mai stato così e non è così neanche a Torino.
Mi secca che non ci sia l'Assessore Icardi o il Presidente Cirio, che invece questi passaggi li hanno condivisi passo per passo. Per questo, da questo punto di vista, forse sarebbe meglio che queste contraddizioni emergessero. Perché lo dico? Perché evidentemente oggi, al di là di cosa voteremo su questi ordini del giorno, con il protocollo che la Giunta regionale e la Giunta comunale hanno sottoscritto insieme all'ASL di Torino, facciamo un primo piccolo passo verso la realizzazione di questo ospedale, ma la storia ci insegna che queste scelte, se non sono sorrette da una condivisione forte tra le forze politiche e in grado di sopravvivere ai cambi di legislatura e ai campi di maggioranza, verranno poi rimesse in discussione per tante volte, com'è successo a tante altre scelte in questa legislatura, con conseguenti perdite di tempo che, secondo me, tutto il nostro sistema sanitario regionale, ma in particolare la Città di Torino e la nostra ASL del capoluogo, non possono più permettersi.
Pertanto, è meglio che queste contraddizioni escano fuori subito.
Cerchiamo di condividere al massimo questa scelta con chi ci sta, in maniera tale che chi ha qualcosa da dire, come si suol dire, parli ora o taccia per sempre e ci eviti il teatrino della scorsa settimana correttamente, a mio giudizio, stigmatizzato proprio dal Presidente Allasia, per cui in Aula si sta zitti e poi si fanno le foto sulle scale di Palazzo Lascaris.
Ultimo appunto: non voteremo contro l'ordine del giorno proposto dalla maggioranza, perché ne comprendiamo comunque lo spirito prevalente dell'indirizzo di andare verso la realizzazione dell'opera, ma daremo presenza, anche perché, anche se manca l'interlocutore fondamentale, che è l'Assessore Icardi, vorremmo capire un po' meglio che cosa si intende con Piano regolatore della sanità della Città di Torino. Quello che noi chiediamo e che serve alla nostra sanità non è un Piano regolatore, ma è un nuovo Piano Socio Sanitario. Non è un problema soltanto di Torino, non è il caso di farlo dire a noi di non essere torinocentrici, ma è il caso di rivedere tutta l'organizzazione del nostro sistema sanitario nella nostra Regione.
Siamo ormai usciti dal Piano di rientro da più di sei anni, è ora tempo che la Regione si doti di un nuovo Piano socio-sanitario per affrontare tutta la complessità della riorganizzazione del nostro sistema e non soltanto per organizzare, come penso s'intenda con questa trasposizione del Piano regolatore della sanità sulla Città di Torino, alcuni piccoli servizi, alcune necessità limitate soltanto al nostro capoluogo, perché i problemi del capoluogo sono, purtroppo, problemi comuni anche a gran parte del territorio piemontese.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Grazie.
Ordine del giorno n. 930 "Nuovo polo ospedaliero sostitutivo dei presidi Maria Vittoria e Amedeo di Savoia" presentato da Allasia, Preioni, Gavazza Zambaia, Cerutti, Marin, Poggio, Stecco, Biletta Il Presidente Allasia ha chiesto di illustrare l'ordine del giorno n.
930, presentato da Allasia e altri.
La parola al Presidente Allasia, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



ALLASIA Stefano

Grazie, Presidente.
Cercherò di essere cauto nell'intervenire ed essere corretto nell'esposizione per evitare che qualcuno possa interpretare in modo scorretto quello che dico, quindi procederò molto lentamente.
Vorrei anche rispondere a un giostraio, che mi ha scritto e forse mi ha scritto un po' risentito. Mi piacerebbe rispondergli pubblicamente, oppure eventualmente, lo sentirò direttamente.
Mi riallaccio a quanto detto dal Vicepresidente Valle; mi fa piacere che abbia ribadito il concetto e che bisogna accelerare i finanziamenti INAIL, perché essendo già una disponibilità di area accessibile su tutta una serie di parametri, il prestito che dovrebbe concedere INAIL (è un prestito e non un fondo perduto, perché dovrà essere restituito) è sicuramente, più accessibile rispetto a una delle altre aree che il Comune di Torino ha proposto.
Tuttavia, bisogna dire una cosa ben precisa: a differenza di altre realtà e mi riferisco al nuovo ospedale dell'ASL TO5, dove, prima di arrivare ad una deliberazione.
L'Assessore Icardi per fare approvare una deliberazione in Giunta e successivamente, come è successo anche qui, con la stessa modalità (un dibattito su quell'ospedale, su cui si è trovata la coesione di maggioranza, per velocitare e sburocratizzare quel processo), sul Comune di Torino non si è svolta una Conferenza dei Sindaci, perché l'unico attore principale è il Comune di Torino. Anche se il Comune di Torino ha le Circoscrizioni e i quartieri, però è l'unico soggetto interpellato con il quale l'Assessorato e la Giunta regionale hanno discusso apertamente assieme all'ASL, a differenza dell'ASL TO5, per la quale sono stati interpellati prima la Conferenza dei Sindaci, l'ASL TO5, tutti altri settori e altri attori per condividere e trovare una condivisione e una proposta, che poi è stata approvata in una deliberazione.
Così è avvenuto anche per la Città di Torino, con la differenza che non c'era una Conferenza dei Sindaci. Lo stesso Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo, tramite la sua Giunta, ha presentato sette proposte tra cui, correttamente, com'è già stato detto più di una volta, secondo parametri ben definiti, si è trovata l'individuazione di quell'area un'area che sicuramente può far parlare e può far discutere, ma che realisticamente è la più fruibile e accessibile nell'immediatezza.
Mi sembra che anche nella giornata di oggi un giornale locale abbia citato alcune dichiarazioni del Sindaco in cui ribadisce che concede ancora un mese per il piano di bonifica dell'ex area ThyssenKrupp all'azienda Acciai Speciali Terni. Ricordo che i piemontesi e i torinesi attendono da più di un decennio che l'Azienda Acciai Speciali Terni risponda all'Amministrazione per effettuare le bonifiche. A conti fatti, carte alla mano, trattandosi di 200 mila metri quadri, parliamo di ingenti denari pubblici.
L'individuazione di un'altra area potrebbe sicuramente esserci, per con tempistiche e modalità diverse.
Nella discussione che si è fatta anche in maggioranza sull'eventualità di utilizzare altre aree, come l'area di via Traves nella zona nord di Torino, sicuramente vi sono delle controindicazioni, che politicamente individuo, non tanto perché sia vicino allo stadio della Juventus.
Come sapete benissimo, non tifo nessuna squadra calcistica e si potrebbero sprecare le battute in un caso o nell'altro, però il problema è che, a ridosso di quell'area esiste ed è ancora adesso funzionante una discarica di rifiuti speciali, la discarica Barricalla. Pertanto individuare un nuovo ospedale proprio vicino a una discarica di rifiuti speciali e nocivi non sarebbe certamente piacevole.
L'ordine del giorno n. 930, che risale al 13 febbraio scorso, si è consolidato nella deliberazione che un paio di settimane fa è stata approvata e, poi, nella discussione di dieci giorni fa, durante il Consiglio regionale aperto. Nel documento, dopo la lunga premessa chiediamo l'impegno della Giunta affinché svolga in tempi rapidi le modalità per approvare la deliberazione e, soprattutto, per la modifica del Piano regolatore della Città di Torino, in modo tale che ci sia la possibilità di un iter il più veloce e snello possibile per approvare quello che abbiamo già detto in occasione del Consiglio regionale aperto per evitare che ci siano lungaggini e ulteriori ritardi per l'approvazione e la costruzione del nuovo ospedale.
Il nuovo ospedale, ribadisco, è atteso da decenni. Il sottoscritto ribadisco il concetto, purtroppo, è stato frainteso. Mi sembra che quest'Amministrazione e questa Giunta non abbiano più intenzione di far lavorare gli operatori sanitari in certi ospedali fatiscenti e vecchi e che intenda spendere soldi non in ristrutturazioni di vecchi ospedali, ma per costruire nuovi ospedali più performanti.
Vorrei sfatare ogni dubbio di chi potrebbe pensare che il sottoscritto non ha piacere di farsi visitare in un ospedale rispetto a un altro: la controprova è che i miei due figli sono nati proprio al Maria Vittoria quindi non ho alcun timore ad andare in un ospedale piuttosto che in un altro. Oggi però, essendo trascorsi diversi anni da quando sono nati i miei figli, i due ospedali sopracitati (il Maria Vittoria e l'Amedeo di Savoia) sono da riadattare e rimodernare.
Ribadiamo il concetto di svolgere al più presto ulteriori modifiche alla rete ospedaliera, perché nel contesto della rete ospedaliera torinese deve inserirsi questo ospedale, e ribadiamo la necessità che questo ospedale venga fatto al più presto.
Attendiamo quanto prima anche la costruzione della Città della Salute all'interno del Parco della Salute della stessa Città di Torino, per cui dev'essere contestualizzato e messo a regime rispetto agli altri.
In ultimo, vorrei ribattere e rassicurare, per quel che posso fare io umilmente, dal Consiglio regionale, un operatore dei giostrai, degli esercenti di spettacoli viaggianti, che cita una parte del mio intervento di qualche giorno fa, in cui ribadisco il concetto che il nuovo ospedale dovrà essere sviluppato sopra i "ghiaioni".
Sicuramente è un'operazione importante per la Città di Torino e non mi sembra che Città di Torino lasci attività commerciali, come gli spettacoli viaggianti, a sé stesse. Ricordo che nel periodo COVID sono stati sostenuti, inserendo i codici ATECO degli spettacoli viaggianti nei finanziamenti a fondo perduto che abbiamo erogato.
Bisogna essere certi e chiari che questa maggioranza e questa Giunta regionale non hanno nulla contro l'attività commerciale dei giostrai o dei cosiddetti "spettacoli viaggianti", anche perché mi sembra che a Torino oltre alla zona Pellerina, da tempo si utilizzi il Padiglione 5 del Valentino.
Personalmente avrei gradito o gradirei che ci fossero le condizioni anche se penso che siano anacronistiche, che gli spettacoli viaggianti (le cosiddette giostre) ritornassero in piazza Vittorio. Capisco, Consigliere Chiamparino, che creerebbe disagi alla viabilità perché sono cambiate tante cose. Proprio perché è cambiato il mondo, rispetto a 40-50 anni fa erano state collocate in zone limitrofe della città. Oggi, ritornare indietro sarebbe anacronistico, però ricordo che le giostre in piazza Vittorio (non dico che sono nato cinquant'anni fa, ma quasi) erano un momento piacevole di rara bellezza, contestualizzato con il panorama della collina in mezzo alla piazza.
Oggi, fortunatamente, fra il Padiglione 5 del Valentino e il cosiddetto "ghiaione" della Pellerina, si riesce a contestualizzarle al meglio.
Sicuramente ci sono altre zone che si possono utilizzar: tutto è modificabile, nulla è permanente. Pertanto, anche i giostrai si dovranno rendere conto che nell'eventualità, che spero si sviluppi al più presto della posa della prima pietra del nuovo ospedale, anche se sono stati per 40-50 anni nel ghiaione della Pellerina, utilizzeranno un altro spazio che il Comune darà loro a disposizione.
Non c'è alcuna intenzione, né da parte del Comune né tantomeno di questa maggioranza e del Consiglio regionale, di bloccare quell'attività che dà momenti lieti a bambini e non solo (anche il sottoscritto, assieme al Consigliere Cerutti, va alle giostre in modo abbastanza costante).
Pertanto, abbiamo necessità, da una parte, di rispondere alle attività commerciali che hanno dei timori (spero ci sia stata chiarezza in merito) dall'altra la necessità di migliorare il sistema del contesto sanitario torinese. Bisogna svolgerlo ed è stato egregiamente svolto con una delibera della Giunta (ricordo che nella Giunta è rappresentata tutta la maggioranza) e, nello stesso contesto, anche con decisioni assunte fino a oggi come maggioranza, con i tre partiti di centrodestra che sostengono questa Giunta. La volontà è di cambiare il volto della sanità piemontese con atti concreti, com'è stato fatto.
Chiedo che venga approvato l'ordine del giorno n. 930, per velocizzare questo processo tecnico-burocratico, soprattutto nel comparto della modifica del Piano regolatore di Torino.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Stefano Allasia per l'illustrazione.
Non essendovi altri ordini del giorno da illustrare, dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con attenzione gli interventi dei colleghi che hanno illustrato gli altri atti d'indirizzo e mi sono appuntato alcune osservazioni e alcune repliche.
C'è un punto che condivido rispetto all'intervento del Vicepresidente Valle, anche se non condivido il contenuto dell'atto d'indirizzo (ovviamente, com'è prevedibile, voterò in senso completamente contrario): non deve passare la narrazione secondo cui questa è una scelta soltanto del Comune di Torino. Non deve passare questa narrazione, perché non è la verità.
Capisco che alla Giunta regionale e a questa maggioranza serva far passare quella narrazione, perché dicendo "decide Torino", sta dicendo che "la Regione non può fare nulla", pensando di appianare le divergenze all'interno della maggioranza; divergenze apparse in modo chiaro e ben rappresentate anche nella Giunta regionale, con Consiglieri non intervenuti e con un Assessore che, insieme a parte dell'opposizione, si è fatto promotore di un Consiglio aperto.
Pertanto, è sbagliato ritenerla solo una scelta del Comune di Torino.
La Regione ha tutti gli strumenti, se vuole, per indirizzare la scelta su un'area piuttosto che su un'altra, e lo abbiamo visto bene in altri casi.
Interessante poi l'osservazione fatta dal Presidente Allasia sulla presunta inidoneità dell'area di via Traves, legata alla vicinanza alla discarica Barricalla. Questa possibile criticità è un dato che mi giunge nuovo, perché quell'area è distante circa tre chilometri dalla discarica Barricalla. Ad esempio, il carcere Lorusso e Cutugno è molto più vicino e quindi con questo dobbiamo dire, Presidente, che ci sono problemi per la salute per chi vive nelle adiacenze della discarica Barricalla? Lei ha prove secondo cui questa discarica ha delle emissioni dannose per i cittadini? I cittadini che vivono nei pressi del carcere Lorusso e Cutugno come i detenuti, gli operatori e i lavoratori del carcere stanno correndo dei rischi per la salute? Formulo queste domande perché se un ospedale non può stare a tre chilometri dalla discarica, non può stare nemmeno una casa circondariale a un chilometro circa. Questo è una domanda che lascio lì. Di conseguenza, o l'affermazione è stata fatta così tanto per dire, oppure ci sono dati che vanno resi chiari e che vanno pubblicati e resi disponibili a tutti.
Il Presidente ha voluto, in qualche modo, rispondere anche agli operatori professionali che sono in quell'area, ai giostrai (probabilmente per equilibrare un po' anche la comunicazione che parte della sua maggioranza ha fatto nei confronti di quei soggetti), ma certamente ho visto più attenzione nel rispondere a quelle persone, a quei giostrai, che fanno un lavoro più che legittimo, piuttosto che rispondere a cittadini preoccupati per ciò che potrebbe accadere in un'area di così grande pregio ambientale, come quella della Pellerina.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per sottolineare quello che il collega Valle ha espresso e anche in seguito all'intervento del Presidente Allasia.
Questa è una decisione vostra, certo poi coordinata con una proposta della Città di Torino, ma è una decisione vostra, supportata rispetto alla decisione di Torino, come risulta anche dalle parole del Vicepresidente Valle nel suo intervento.
Voi avete mandato una comunicazione alla Città di Torino chiedendo che il sito fosse individuato in un'area che non avesse un costo importante in termini di bonifica. Avete fatto una scelta preordinata rispetto ad alcune individuazioni delle sette aree ipotizzate e delle tre più direttamente utili. Come ricordava il Presidente Allasia, questa cosa è stata fatta esattamente in senso contrario in un'altra area: come ricordava il Presidente Allasia, quella dell'ASL TO5 e dell'eventuale bonifica. Non sappiamo che cosa c'è sotto il terreno scelto rispetto al nuovo ospedale dell'ASL TO5, perché nessuno lo sa, quindi non sapete quanti costi in più avremo, ma il tema del recupero di un'area per metà industriale è stato un elemento vostro, narrativo, comunicativo e politico per decidere di andare su quell'area invece che su altre.
Allora, delle due l'una. Non è che questo atteggiamento può valere una volta per un caso perché vi fa comodo politicamente e avete una forza politica che su questo vi sta pressando da quando si è cominciato a discutere della nuova localizzazione dell'ASL TO5, mentre oggi, sempre con la stessa forza politica sulla quale oggi potete mettere un po' più di peperoncino, fate una scelta diversa e usate la bonifica come pretesto per escludere in particolare l'area della ThyssenKrupp! Capite che non pu funzionare così e ci tenevo a specificarlo.
Sempre in riferimento all'intervento del Presidente Allasia, così come non c'è stato un confronto approfondito in Aula e in Commissione su questo tema, altrettanto non c'è stato sull'ASL TO5. Nel caso dell'ASL TO5 ci sono state le sette aree, come dicevo prima, individuate dai Sindaci, ma poi il rapporto con i Sindaci si è fermato lì. L'Assessore Icardi può dire quello che vuole, ma quello che è successo è che, dopo tre anni, ha fatto un incontro con il Presidente dell'Assemblea dei Sindaci, ma non con i Sindaci. L'ha fatto una volta sola, convocato un po' a forza, collegato in remoto mentre faceva un viaggio in macchina (non eravamo più in pandemia).
Questo lo dico perché, com'è successo per l'atto presentato per l'ASL di Alessandria, la vostra capacità di coinvolgimento delle istituzioni queste come altre, è sempre un po' difficoltosa.
Quello che lei affermava, Presidente Allasia, non è esattamente così e ci tenevo solo a sottolinearlo. Si parla in un contesto generale della programmazione della nuova edilizia sanitaria e nella nuova edilizia sanitaria c'è il caso di Torino nord, ma ci sono anche altri casi che avete gestito, secondo il nostro punto di vista, almeno nel metodo, in maniera poco costruttiva e poco utile per il dibattito pubblico.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Un breve intervento in discussione generale, che sarà anche di carattere molto generale.
Credo che il nostro dovere, il dovere della politica, sia di dare una risposta alle istanze delle persone e dei cittadini. Noi tutti sappiamo quanto i cittadini ci chiedano risposte, soprattutto in due settori, quelli principali in cui chiedono risposte: il lavoro e la salute. Solo poche ore fa abbiamo incontrato nella Sala delle Bandiere le organizzazioni sindacali, che ci ricordavano quanta sia necessaria una sanità migliore una sanità più veloce, di una società più organizzata.
Ho la netta impressione che qui, negli ultimi mesi, poiché finalmente c'è un'Amministrazione e una Giunta che passa dalle parole ai fatti, questo aspetto dia estremamente fastidio.
Non scenderò nel merito se sia più opportuna un'area ubicata 100 metri prima o 100 metri dopo: questo ce lo hanno detto i tecnici. Io mi limito a ribadire quello che questa politica, questa Amministrazione regionale e questa Giunta hanno fatto e stanno facendo: per la prima volta, stiamo passando dalle parole ai fatti. Perché qui, a forza di discutere su qual è l'area migliore, abbiamo ospedali fatiscenti, ospedali cadenti, ospedali che hanno bisogno di essere riorganizzati, soprattutto dopo l'esperienza della pandemia. Pertanto, emerge ancora di più la necessità di avere nuovi ospedali, efficienti ed efficaci. E questo lo si può ottenere soltanto con nuove strutture.
Da parte mia, non posso che plaudire all'intervento e all'opera che sta portando avanti la Giunta.
Finalmente, sono iniziati i lavori per la Città della Salute.
Finalmente, nella TO5 è stata identificata un'area e si potrà procedere con la conclusione dei progetti e l'avvio dei lavori.
Finalmente, avremo un ospedale nuovo, che servirà a dare le risposte che i cittadini ci chiedono: una sanità migliore, una sanità più efficace una sanità più efficiente.
Finalmente, viene sconfitta quella politica che va avanti con le parole e non conclude mai niente.
Noi stiamo facendo meno parole e più fatti, quindi tre ospedali stanno partendo. Per questo motivo, ringrazio l'Assessore, la Giunta e il Presidente.
Grazie.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Ruzzola per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire nella discussione generale il Presidente Allasia, che interviene in qualità di Consigliere regionale; ne ha facoltà.



ALLASIA Stefano

Grazie, Presidente.
Cercherò di essere telegrafico, perché ho già portato via del tempo con l'intervento precedente. Ci tenevo però a svolgere una breve considerazione, non certo per fatto personale, ma per ribadire un concetto dal momento che sono stato correttamente ripreso.
Intanto, vorrei non dico rispondere, ma quantomeno rimarcare un pensiero sottolineato ormai a più voci: relativamente all'ASL TO5, come sulla Città di Torino, si tratta di una decisione politica. Chiamatela "delibera", chiamatela come volete, ma è comunque una decisione politica.
Quando una Giunta firma una delibera, prende una decisione.
A differenza dell'ASL TO5, sulla Città di Torino si è presa una decisione politica in accordo con il Sindaco Lo Russo: questo aspetto dev'essere chiaro. Poi, se lo si vuole nascondere dicendo che è colpa di un altro, va bene, ma ci assumiamo la responsabilità di costruire nuovi ospedali. Saranno poi i cittadini a valutare se, politicamente, stiamo facendo bene o male, però lo stiamo facendo, a differenza delle precedenti Amministrazioni che non assumevano decisioni politiche, ma lasciavano le cose com'erano. Come ho detto nell'intervento relativo all'ospedale dell'ASL TO5, era un "progetto con le ruote", che gironzolava Comune per Comune per esigenze elettorali. Con questo, chiuderei l'inciso.
Sulla questione "Barricalla", non voglio dire di essere stato male interpretato, ma Barricalla, per chi non la conoscesse o non fosse di Torino, è una discarica di rifiuti speciali. Fra le varie eventualità oltre alla zona di via Traves (ex mattatoio di Torino), Barricalla e il carcere di Torino, esiste ancora un'altra area: mi riferisco a Savonera perciò bisogna fare attenzione (io per primo).
Al riguardo, vorrei rassicurare i residenti momentanei del carcere di Torino, e soprattutto i residenti della frazione di Savonera, che è una frazione di Collegno a ridosso fra Torino e Venaria. Occorre, quindi, fare chiarezza: quella è una zona sovra-ristrutturata. Lo era già nel 2008 all'inizio della progettazione dell'allora centrale elettrica IREN (i residenti di Savonera lo ricorderanno sicuramente): da un lato c'era il carcere, dall'altro lato la tangenziale, dall'altro lato ancora la discarica di rifiuti speciali.
L'unico fazzoletto ancora coltivabile (lo è stato fino al 2008) a ridosso della discarica Barricalla era proprio quello che adesso si vede uscendo da corso Regina e imboccando la tangenziale, sulla destra: quello era l'unico fazzoletto che fino al 2008 era coltivato a mais o a granturco (non me ne intendo, e francamente non li distinguo). Il Consigliere Demarchi, che è del mestiere, mi conferma che sono la stessa cosa. Abitando al quinto piano, non coltivo né mais né granturco che, come mi hanno appena detto, sono la stessa cosa; va bin parèj, in ogni caso non sono né fragole né mais.
Non dico che non si inquini, perché come qualsiasi attività industriale, Barricalla, la centrale elettrica Iren, la tangenziale e qualsiasi altra attività che può insistere nei dintorni, come anche Savonera, essendo un bel polo ancora industriale e manufatturiero inquinano. Però c'è da ribadire il concetto che quando ero seduto al posto del Consigliere Cerutti, così come adesso che sono seduto al posto del Consigliere Stecco, vedo difficile costruire un ospedale nuovo in un contesto del genere, dove, da un lato, c'è il carcere, dall'altro c'è la discarica, dall'altra parte c'è la tangenziale, dall'altra parte ancora c'è la centrale elettrica, dall'altra parte c'è lo stadio della Juventus.
Perciò è evidente che è il posto meno adatto, a mio giudizio: culturalmente e socialmente, creerebbe un impatto devastante.
Sarebbe quindi molto più logico, sempre a mio giudizio, inserire un ospedale all'interno di un parco, come si sta facendo nella zona sud di Mirafiori, dove si costruirà il Parco della Salute: si chiamerà, appunto "Parco della Salute" perché sarà costruito in un contesto assolutamente lieto. Ben venga la costruzione di ospedali all'interno di un contesto assolutamente piacevole e non all'interno di torri e strutture monolitiche.
Non dimentichiamo, infatti, che in ospedale non si va per giocare, ma perché si hanno dei problemi. Ancora di più, se quest'aspetto lo si inserisce in un contesto sociale spiacevole, sicuramente non gioverà alla salute di nessuno.
Ribadisco il concetto, cioè che ci sia la possibilità di velocizzare e che ci siano tutte le condizioni a livello regionale di modifica del Piano regolatore per approvare al più presto la posa della prima pietra del nuovo ospedale nel ghiaione della Pellerina.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente Stefano Allasia per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire nella discussione generale la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

È una decisione politica o tecnica? Perché quando l'Assessore Icardi è venuto in Commissione e durante il Consiglio aperto, tutto quello che abbiamo visto sono state delle slide, con uno studio, con dei fattori, dei criteri, delle caratteristiche e dei punteggi assegnati. Quindi, sembrava una decisione basata su dati tecnici.
Sentiamo oggi dire dal Presidente Allasia che si tratta di una scelta politica e quindi vorrei che l'Assessore ci chiarisse se la scelta è tecnica o politica, se è una scelta tecnica della Regione, se è una scelta tecnica del Comune, se è una scelta politica del Comune, se è una scelta politica della Regione, perché veramente non si capisce più nulla.
Fatto sta che se di scelta politica si tratta, ci aspettiamo anche che vi prendiate le vostre responsabilità, se e quando ci saranno dei problemi visto che avete deciso, con scelta politica, di costruire un ospedale in area esondabile, attribuendo proprio al fattore "localizzazioni in area esondabile" un punteggio piuttosto irrilevante. Difatti, se si fosse ponderato diversamente quel tipo di fattore, credo che l'area della Pellerina sarebbe stata abbandonata subito.
Anche il fatto di avere un terreno senza precedenti costruzioni sopra non è stato abbastanza considerato, cioè il fatto di avere un'area già edificata rispetto al fatto di avere un'area non edificata di fianco a un'area verde non è stato ponderato nel modo corretto. Di conseguenza confermate in questo modo che la ponderazione è stata una ponderazione politica, che non c'è nulla di tecnico in questa scelta e che i punteggi che avete attribuito a tutti i criteri esaminati dalla società che avete incaricato sono stati ponderati in modo politico. Questo comporta una responsabilità sulle conseguenze rispetto alla scelta di quest'area.
Purtroppo, però, si sa che in politica, come ci ha insegnato la vicenda del ponte Morandi, andare poi a trovare i veri responsabili è molto, molto difficile, quindi questo potrebbe essere la vostra salvezza.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Francesca Frediani per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire nella discussione generale la Consigliera Sara Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Solo per chiarire alcuni aspetti. Intanto non accetto la superficialità del Presidente Ruzzola nei confronti delle minoranze, che stanno ponendo questioni di carattere tecnico sulla localizzazione dei nuovi ospedali. La rispediamo al mittente, perché questo messaggio velato che desidera far passare, un velo di ostruzionismo sulla decisione e sulla scelta di edificare un nuovo ospedale, è inaccettabile.
Il Movimento 5 Stelle l'ha ribadito tantissime volte: c'è la necessità di avere un nuovo ospedale nel quadrante nord di Torino. Noi speriamo che questo ospedale possa nascere nel più breve tempo possibile, ma desideriamo avere delle risposte rispetto alle criticità di carattere tecnico che non abbiamo sollevato soltanto noi, ma anche la popolazione, i comitati e anche alcune parti che si occupano del carattere tecnico della questione.
Rispettivo alle problematiche di carattere idraulico e di dissesto idrogeologico vorremmo delle risposte, proprio perché il precedente ospedale, quello dell'ASL TO5, che è stato localizzato grazie a una delibera del Consiglio regionale, è stato spostato per queste criticità.
Non ricordo degli interventi da parte del Capogruppo Ruzzola volti a definire ostruzionistico l'atteggiamento della Giunta che ha deciso di prendersi qualche mese in più di tempo per decidere la nuova localizzazione. In quel caso la Giunta non era perditempo, collega Ruzzola? No? Pertanto, cerchiamo di trattare i temi con la giusta cautela, perché in quel caso voi avete definito quel tempo, che vi siete presi per analizzare altri aspetti, come necessario per non commettere una scempiaggine e per non scegliere una localizzazione sbagliata per un ospedale che sarebbe andato probabilmente a bagno.
Tra l'altro, Consigliere Ruzzola, le do una notizia: noi su quella decisione vi abbiamo pure dato ragione e in quel caso, forse, vi è andata bene. Non funziona così. In quel caso, vi siete presi del tempo per approfondimenti che, in questo caso, invece non sono stati fatti. Ci sono rilievi tecnici che dicono che quel terreno non è a norma, che non pu ospitare una struttura di quel tipo. Nell'estensione richiederà degli ampliamenti che andranno a invadere quella che è l'area verde del parco e ci sono problemi di esondazione, problemi di carattere idraulico e problemi di dissesto idrogeologico. Questi, però, sono problemi che voi avete accantonato, che, invece, nella casistica dell'ospedale dell'ASL TO5 avete preso nettamente in considerazione.
Allora vi dico: fate pace con le vostre decisioni, però fateci sapere quali sono i criteri che valutate per identificare queste aree per l'edificazione di nuovi ospedali, perché non riusciamo a capire se prevale l'aspetto tecnico o se prevale l'aspetto politico. La nostra sensazione è che prevalga l'aspetto politico. Voi state prendendo una decisione e la state prendendo in modo superficiale, senza valutare alcuni aspetti e lo state facendo in linea con quelle che sono le sensibilità dell'Amministrazione torinese, che ha identificato e ha dato anche dei punteggi a queste aree. Prendetevi la responsabilità della decisione, ma non ci tacciate di fare ostruzionismo su un'opera che risulta importantissima per migliaia di cittadini torinesi e non solo! Un aspetto, Presidente, lo vorrei dedicare alle sue affermazioni sulla scelta eventuale dell'area di via Traves per ospitare l'ospedale, che si troverebbe, secondo lei, a pochi passi dalla discarica Barricalla, quasi come questa fosse una bomba ecologica pronta a esplodere.
Le do una notizia: sono stata in sopralluogo presso alcune abitazioni.
Se le interessa, le dico il mio punto di vista, altrimenti.



PRESIDENTE

Prego, Consigliera Disabato.
Se ha interrotto l'intervento, chiudiamo e passiamo alle votazioni.



DISABATO Sarah

Presidente, mi prende in giro?



PRESIDENTE

No, ci mancherebbe!



DISABATO Sarah

Glielo chiedo, perché mi sembra che abbia la faccia piuttosto scherzosa.



PRESIDENTE

Mi dispiace, è la mia faccia. Se non le piace, si può girare. Le concedo di girarsi.



DISABATO Sarah

Tra l'altro, stavo rispondendo a una sua affermazione che ritengo piuttosto preoccupante.
Se può interessarle, continuo; se non le interessa, metta in votazione e non so cosa dirle.



PRESIDENTE

Mettiamo in votazione.
Se me lo chiede, mettiamo in votazione!



DISABATO Sarah

Visto che lei invita sempre i Consiglieri che interloquiscono a uscire dall'aula, allora a questo punto le chiedo di uscire dall'aula.



PRESIDENTE

Consigliera Disabato, guardi che qui non funziona così! Non siamo al mercato. Neanche al mercato funziona che chi grida di più ha ragione.



DISABATO Sarah

Una volta non siamo all'asilo, un'altra volta non siamo al mercato! Dove siamo? Me lo dica lei.



PRESIDENTE

Non può permettersi di gridare! Se vuole finire, bene, altrimenti passiamo alle votazioni.



DISABATO Sarah

Presidente, io vado avanti.
Se vuole interloquire, esce lei, non io di sicuro.
Comunque, in ogni caso.



PRESIDENTE

Consigliera Disabato, la richiamo all'ordine e le tolgo la parola perché non si può permettere di parlare così alla Presidenza! Le tolgo la parola. Passiamo ad altro, le tolgo la parola.



DISABATO Sarah

Ma stava parlando lei. Cosa censura?



PRESIDENTE

No, le tolgo la parola. Non stiamo scherzando! Consigliere Sacco, sull'ordine dei lavori?



SACCO Sean

Sì.
Abbia pazienza, Presidente, ma c'è anche una questione di rispetto nei confronti dei Consiglieri.
In Aula, troppo spesso, non c'è rispetto nel momento in cui interviene un Consigliere; in questo caso, nemmeno lei stava rispettando la collega perché stava parlando con un altro Consigliere. Si chiede almeno un minimo di riguardo nella gestione dell'Aula: stava facendo un intervento.
È già complicato riuscire a fare un discorso di senso compiuto con magari venti persone che parlano, ma se anche l'interlocutore intrattiene una conversazione, diventa ancora più complicato.



PRESIDENTE

Se stiamo a guardare tutti quelli che parlano quando intervengono altri colleghi, anche il suo Gruppo non è da meno.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non stiamo lì a guardare con il bilancino. Stavo rispondendo a un'affermazione del Consigliere Bertola e non mi son messo a gridare e nemmeno a discutere.
Se ho disturbato la Consigliera Disabato, mi scuso, per l'atteggiamento della Consigliera Disabato è irrispettoso verso la Presidenza.
Adesso possiamo proseguire.
L'Assessore Icardi intende intervenire sugli ordini del giorno n. 930 n. 1125, n. 1126, n. 1179 e n. 1181.
La parola alla Consigliera Disabato, sull'ordine dei lavoratori.



DISABATO Sarah

Mi dispiace aver reagito in questo modo, però, francamente stavo intervenendo proprio su un punto da lei sollevato e ci tenevo particolarmente a farle conoscere il mio punto di vista.
Magari, ho reagito anche in modo un po' eccessivo. Le chiedo scusa però ritengo che il rispetto si debba pretendere da ambedue le parti Presidente, perché è veramente difficile intervenire in un regime di caos come succede di solito; in più, non avere l'attenzione dell'interlocutore cui si sta rispondendo rispetto ad alcune sollecitazioni, rende il tutto leggermente critico.
Mi dispiace non poter continuare il mio intervento sulle criticità da lei sollevate sul tema della discarica Barricalla, perché avrei voluto portarle tranquillamente la voce dei cittadini che sono andata a trovare la settimana scorsa e che hanno quest'opera imponente a 100 metri da casa loro. Mi sarebbe piaciuto finire il discorso.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliera Disabato. Lei, giustamente, diceva che il sottoscritto le dava fastidio, ma sono a una distanza superiore rispetto al Consigliere Chiamparino e all'Assessore Carosso, che io sento, per cui non so come faccia a non sentirli lei.
Deve anche rapportarsi alla discussione politica di prima sulle dimensioni e sulle distanze fra il carcere, Barricalla, Savonera e l'eventuale nuovo ospedale in via Traves. Pertanto, anche lei deve fare delle valutazioni.
Se deve concludere l'intervento, concluda in pochi secondi, altrimenti lascerei la parola all'Assessore Icardi.
Io più di questo.
Prego.



DISABATO Sarah

Per correttezza rispetto al ragionamento che si stava facendo, volevo rispondere alla sollecitazione rispetto alla vicinanza dell'area di via Traves all'area che oggi ospita i lotti della Barricalla, perché questi lotti.



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah

Ho detto "della Barricalla", la chiamiamo così a Collegno. Ormai è una questione confidenziale e anche di rapporto stretto con l'opera, che è ospitata dal nostro territorio. Tra l'altro, un'opera che viene sempre decantata da parte dell'Assessore all'ambiente, che la visita sempre con molto piacere e appunto ne descrive le caratteristiche.



(Brusìo in aula)



DISABATO Sarah

Vede che è difficile, Presidente, gliel'ho già detto, parlare, per continuo lo stesso; butto il cuore oltre l'ostacolo e continuo, nonostante il caos.
A fianco a quest'opera insistono abitazioni di numerosi cittadini dell'area di Savonera a circa 100-150 metri dall'ultimo lotto che è stato costruito non lontano dall'area della Barricalla, quindi l'ultimo ampliamento ha previsto un ingente avvicinamento alle case, ma non ricordo nessuna presa di posizione da parte di nessun Consigliere e di nessuna Amministrazione rispetto all'edificazione di un lotto di questo tipo vicino alle abitazioni private! Le do anche una notizia: i residenti avevano depositato un ricorso per richiedere un risarcimento rispetto all'ampliamento di un'opera che entra quasi nelle finestre delle case delle persone. Questo ricorso, purtroppo, è stato respinto con motivazioni, a mio avviso, del tutto discutibili.
Tuttavia, diciamoci la verità: se Barricalla viene descritta come un'opera all'avanguardia, sicuramente avanzata, dal punto di vista tecnologico, come discarica di rifiuti speciali, io non vedo alcuna criticità a edificare un ospedale ad alcuni chilometri di distanza da quel sito con cui non avrebbe alcun tipo di interconnessione. Questo sito invece, ha un'interconnessione molto stretta con i cittadini che vivono in abitazioni da cui, purtroppo per loro, non riescono a fuggire, perché sfido chiunque a vendere una casa a 100 metri da un'area come quella di Barricalla! Questo è un tema che ci tenevo ad aggiungere, perché questa discarica viene descritta addirittura come la più sicura d'Europa. Mi fido delle istituzioni, mi fido di chi fa i controlli e di chi gestisce quell'area quindi penso che non ci siano problemi a edificare un ospedale in un'area che si trova a tre chilometri di distanza!



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi, per la replica.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato molta parte della discussione, ma credo che, al di là delle legittime rappresentazioni che ognuno ha fatto, bisognerebbe riportare un po' la discussione nei termini più corretti. Ho sentito anche affermazioni pesanti sul ruolo dei tecnici.
Intanto, cominciamo a dire che la scelta del sito di un ospedale dev'essere una scelta condivisa con l'Amministrazione: infatti, il modus operandi che abbiamo utilizzato è stato quello di chiedere sempre a tutte le Assemblee dei Sindaci delle varie ASL un ventaglio di siti da valutare.
Nel caso specifico di Torino non c'è l'Assemblea, perché c'è un solo Sindaco. Il 20 ottobre abbiamo ricevuto dal Comune di Torino una proposta contenente uno studio tecnico (poi vi parlerò anche della differenza tra una scelta politica e una scelta tecnica) e un elenco di sette aree. Io non le conosco, ma sono sette aree identificate dal Comune come possibili ubicazioni del nuovo ospedale di Torino nord.
Di queste sette aree, quattro sono state valutate con un punteggio parametrico comparativo. Di queste, quella che ha ricevuto il maggior punteggio era l'area della Pellerina.
Perché ascoltiamo e ci rivolgiamo al Comune di Torino? Perché, come ricordo a tutti, la pianificazione urbanistica, cioè la scelta se un terreno debba essere agricolo, industriale, commerciale o se debba essere nel Piano regolatore generale comunale, identificato come "a servizi sanitari", dove quindi è possibile costruire un ospedale, è una scelta esclusiva dell'amministrazione comunale. Non è la Regione che ha il potere di imporre una destinazione urbanistica su un certo terreno.
Pertanto, la condivisione con il Comune è fondamentale; con tutti i Comuni dove insediamo degli ospedali ci dev'essere l'accordo a modificare e a rendere urbanisticamente idoneo un terreno.
Tra le opportunità di scelta che il Comune ci ha dato, abbiamo agito dando ai nostri tecnici le valutazioni comparative, le nostre valutazioni.
I nostri tecnici hanno valutato tutte e sette le aree proposte e, su queste valutazioni, sia il tecnico privato GM sia i tecnici della Regione hanno condiviso che, sulla base dei concetti e dei principi, il punteggio leggermente superiore era quello dell'area della Pellerina.
C'è anche una valutazione dal punto di vista dell'esondabilità alluvionale.
Consigliera Frediani, la invito alla prudenza quando dice che i tecnici si sono piegati a decisioni politiche! Ci sono dei professionisti che firmano e che si assumono le responsabilità civili e penali sulle loro perizie e sulle loro dichiarazioni. Non li vorrei insultare, perché hanno fatto delle valutazioni in piena autonomia e, io credo, secondo scienza e coscienza. Dopodiché, se dite che l'area della Pellerina è alluvionale, c'è un'autorità idraulica che si chiama AIPO che, insieme alla struttura della Tutela e alla della Difesa del suolo della Regione definisce e precisa il livello di quell'area. Non è una scelta politica se un'area è alluvionabile o no; non è una scelta dell'Assessorato alla sanità o di questo Consiglio è una scelta di AIPO. È una valutazione sulla base di eventi alluvionali su modelli programmatici e su oggettivi riscontri tecnici. Noi non possiamo dire se quella è un'area esondabile o no.
È vero che nel parco della Pellerina c'è una zona alluvionabile, ma non è vero che l'area giostrai è un'area alluvionabile, almeno fino a prova contraria, fino a quando qualcuno non impugna per falso le perizie tecniche.
Non permettiamoci di buttare fango addosso a gente che lavora e che ha fatto dichiarazioni precise e puntuali. Dovreste impugnarle davanti al giudice se pensate che siano false, altrimenti ci si deve attenere a quello che dice la Difesa del suolo e l'Autorità di Ambito.
Qual è stata la scelta politica? È stata quella di dire che c'è una valutazione del Comune che privilegia quest'area come punteggio. C'è una valutazione dei nostri tecnici, che afferma che la Pellerina ha il punteggio più alto: ci adeguiamo e scegliamo quella che ha un punteggio superiore, senza particolari sentimenti a favore di uno o contro l'altro ma sulla base di una valutazione che, ovviamente, tiene conto di rilievi tecnici. Questo vale anche per la TO5, per Alessandria e per altri ospedali.
Le valutazioni sull'alluvionabilità e sulla protezione idraulica e idrogeologica le abbiamo fatte con grande scrupolo e abbiamo chiesto ai tecnici di lavorare con grande scrupolo. In passato non è stato fatto così: abbiamo costruito ospedali in zona improponibili. Parto da casa mia località Paciarina (nome evocativo); poi Nizza Monferrato in località Raneto, dove anche un bambino di cinque anni avrebbe capito che sotto avremmo trovato l'acqua; Millefonti; ancora, località Fontanone e chi più ne ha più ne metta. Poi abbiamo affrontato spese di decine di milioni in più per ripristinare i siti e metterli in sicurezza.
C'è una grande sensibilità da parte nostra affinché il sito scelto per gli ospedali sia un sito idoneo, sotto il profilo idraulico e idrogeologico, come sotto tutti i profili di sicurezza.
Avete ragione: di fronte a comportamenti leggeri, è possibile che si creino responsabilità, ed è per questo che nessuno di noi si è mai sognato di chiedere di piegare la parte tecnica a presunte volontà politiche.
Quello che dicono i tecnici per noi è legge. Poi ci sarà una scelta che, in linea di massima, si può adeguare scegliendo un altro terreno, magari con un punteggio minore, con motivazioni politiche, ma di certo il referto e il pronunciamento dell'Autorità idraulica e dei tecnici che fanno valutazioni è un referto autonomo, completamente libero, di cui noi prendiamo atto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo il parere sui cinque ordini del giorno presentati.
Ordine del giorno n. 930 Allasia, favorevole; ordine del giorno n.
1125, contrario; ordine del giorno n. 1126 Frediani contrario; ordine del giorno n. 1179 Gallo contrario e ordine del giorno n. 1181 Disabato contrario.
Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 930, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1125, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1126, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1179, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1181, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento:

Esame mozione n. 918 presentata da Preioni, Cane, Cerutti, Poggio Perugini, Mosca, Gavazza, Dago, Marin e Nicotra, inerente a "Collegamento internazionale Italia-Svizzera attraverso il passo del Sempione. Azioni necessarie"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della mozione n. 918, di cui al punto 7) all'o.d.g.
I Consiglieri presentatori la danno per illustrata.
La Giunta si rimette all'Aula, come per i precedenti ordini del giorno.
Ricordo che il numero legale è 24.
Consiglieri, prima di lasciare l'aula, vi ricordo che dobbiamo votare la dichiarazione d'urgenza sull'ospedale del VCO.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 918, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 292, inerente a "Riqualificazione della rete ospedaliera dell'ASL VCO - Valutazione della modifica della scheda allegata alla DCR 286-18810 dell'8 maggio 2018 - ai fini della ristrutturazione degli attuali Presidi Ospedalieri di primo livello (ex DM 70/2015) di Verbania e Domodossola" (dichiarazione d'urgenza)


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, Presidente. Se non ho capito male, lei ha detto che adesso dovremmo votare la dichiarazione di urgenza sull'Ospedale del VCO? Ho capito bene?



PRESIDENTE

Sì, così prescrive il Regolamento.



ROSSI Domenico

Vorrei intervenire sul punto, Presidente.
Stavamo aspettando una risposta, nella Conferenza dei Capigruppo che ancora deve avvenire, dal Presidente del Gruppo della Lega che, nella scorsa Conferenza dei Capigruppo, alla nostra richiesta di convocare un Consiglio aperto sul tema, ha detto che ci doveva pensare e che avrebbe risposto nella prossima Conferenza dei Capigruppo.
È chiaro che votare la dichiarazione d'urgenza prima della Conferenza dei Capigruppo che si sta per svolgere, la prendo già come una risposta. Se noi votiamo la dichiarazione d'urgenza, significa che si sta accelerando la discussione dalla Commissione all'Aula della proposta sull'ospedale unico quindi immagino che, in realtà, una decisione sia già stata presa e che la risposta sarà negativa.
Tuttavia, visto che sono già state negate le audizioni in Commissione come fa la Commissione e poi il Consiglio a votare la dichiarazione d'urgenza su un tema di cui non si conosce nulla? È tutta una discussione che è avvenuta fuori da quest'Aula, quindi i Consiglieri non sono messi nella condizione di avere le informazioni adeguate. Chiediamo di votare la dichiarazione d'urgenza nella prossima seduta, dopo che nella Conferenza Capigruppo si sarà definito se convocare o meno il Consiglio aperto.
Se l'Assessore non va via, ci potrà aiutare. Grazie.



PRESIDENTE

Quanto ha esposto è veritiero, Consigliere Rossi. Ricordo, però, che la dichiarazione d'urgenza, che ai sensi del Regolamento è finalizzata alla riduzione delle tempistiche dell'approvazione del provvedimento, era già stata richiesta in data 11 maggio, perciò i termini partono da quella data.
Pertanto, sospendere oggi la votazione e svolgerla in un'altra seduta non allunga comunque i termini, perché partono comunque dalla richiesta dell'11 maggio. Lo dico solo per chiarezza.
Indubbiamente, è un atto che bisognerà approvare nei tempi prestabiliti: è per quel motivo che si è chiesto di votare la dichiarazione d'urgenza nella prima seduta possibile. Nella seduta scorsa non è stato possibile farlo, quindi la voteremo in questa.
Nell'eventualità che non si riuscisse a votare la dichiarazione d'urgenza (per accordo politico o per mancanza del numero legale), il procedimento sta comunque proseguendo nei termini. È una cosa diversa da ciò che chiedeva lei: lei, infatti, ha chiesto la possibilità di fare un Consiglio regionale aperto sul tema.
Prego, Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

La ringrazio per la precisazione, Presidente.
Sicuramente, dal punto di vista regolamentare è ineccepibile, ma ne faccio una questione politica di rapporti corretti tra maggioranza e opposizione. La mia considerazione, quindi, non era rivolta a lei, ma al fatto che c'era un impegno a prendere seriamente in esame questa eventualità: votando oggi l'urgenza, dal mio punto di vista si fa un passo troppo lungo.
Chiedevo, insomma, di rispettare la correttezza nei rapporti politici ed è una richiesta che rivolgo soprattutto alla maggioranza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Qualcun altro intende intervenire sull'ordine dei lavori? No.
Ricordo che la dichiarazione d'urgenza comporta la riduzione di tutti i termini della metà, nonché dell'autorizzazione alla Commissione di riferire oralmente. Ai sensi del Regolamento interno del Consiglio regionale occorre provvedere a deliberare sulla richiesta con votazione palese, dopo aver ascoltato un oratore a favore e uno contrario.
C'è un oratore che desidera intervenire a favore della richiesta? Prego, Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Intervengo a favore della richiesta di dichiarazione d'urgenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Qualche Consigliere desidera esprimersi in senso contrario? Prego, Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Sono contrario alla richiesta di dichiarazione d'urgenza.



PRESIDENTE

Massima sintesi! Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di dichiarazione d'urgenza inerente alla proposta di deliberazione n. 292.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Mi sembra che vi sia un accordo per sospendere qui i lavori, che saranno ripresi la prossima settimana.
Invito i Presidenti di Gruppo e la Giunta regionale a recarsi in Sala A per una Conferenza dei Capigruppo, per la calendarizzazione dei lavori della prossima settimana.
Auguro a tutti una buona serata una buona settimana di lavoro.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.54)



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