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Dettaglio seduta n.25 del 15/10/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 15.35)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ringrazio i Consiglieri presenti, che mantengono il numero legale.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano ulteriori proposte di modifica.
La parola al Consigliere Riva Vercellotti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Presidente, solo per chiederle l'attrazione di due ordini del giorno che, come Gruppo di Forza Italia, abbiamo presentato tra ieri e oggi ovviamente sui temi dibattuti questa mattina, inerenti alle politiche ambientali.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altri interventi? Gli ordini del giorno n. 93 e n. 94 sono attratti, come da Regolamento.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Caucino, Poggio Giovanni Battista, Ruzzola e Stecco.
b) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Esame ordine del giorno n. 89 presentato da Lanzo, Cane, Cerutti, Demarchi Fava, Gagliasso, Icardi, Mosca, Nicotra, Perugini, Preioni, Stecco e Zambaia, inerente a "Azioni a tutela dell'ambiente"

Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Esame ordine del giorno n. 90 presentato da Avetta, Canalis, Chiamparino Gallo, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle, inerente a "Contrasto al cambiamento climatico in Piemonte"

Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Esame ordine del giorno n. 17 presentato da Disabato, Bertola, Frediani Martinetti e Sacco, inerente a "Dichiarazione dello stato di emergenza climatica ed ambientale in Regione Piemonte e impegni concreti per contrastare il cambiamento climatico"

Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Esame ordine del giorno n. 1 presentato da Grimaldi, Avetta, Canalis Giaccone, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle, inerente a "Dichiarazione dello stato di emergenza climatica e ambientale"

Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Esame ordine del giorno n. 91 presentato da Frediani, Sacco e Martinetti inerente a "Cambiamenti climatici 'interrompere la NLTL, opera con un bilancio ambientale disastroso e investire sulle infrastrutture esistenti"

Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Esame ordine del giorno n. 92 presentato da Martinetti, Bertola, Frediani e Sacco, inerente a "Stato di emergenza sui cambiamenti climatici investimenti sulle infrastrutture esistenti e sul servizio per ridurre gli impatti ambientali e incentivare all'uso del Trasporto Pubblico Privato"

Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Esame ordine del giorno n. 93 presentato da Riva Vercellotti, Ruzzola e Biletta, inerente a "Interventi regionali per il miglioramento della qualità dell'aria"

Argomento: Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Esame ordine del giorno n. 94 presentato da Biletta, Graglia e Riva Vercellotti, inerente a "La Regione adotti un piano di politiche ambientali"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli atti d'indirizzo legati alle tematiche ambientali e del cambiamento climatico, di cui ai punti 2), 3), 4), 5), 6) 7), 8) e 9) all'o.d.g.
In base all'articolo 102 del Regolamento, comma 5, quando più atti d'indirizzo sono discussi congiuntamente, ai sensi del comma 3, il diritto d'illustrazione spetta a uno dei proponenti di ciascun atto. Salvo il caso in cui tali atti o alcuni di essi siano unificati per accordo tra i proponenti, la replica e il voto hanno luogo distintamente per ciascun documento.
Do, quindi, la parola al Consigliere Lanzo per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 89, avente a oggetto "Azioni a tutela dell'ambiente", di cui al punto 2) all'o.d.g.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Questo Consiglio, ancora una volta, dimostra tutta la propria sensibilità verso temi importanti. Abbiamo ascoltato con grande interesse gli interventi di stamane. L'attenzione verso l'ambiente, nella più ampia accezione, non soltanto è doverosa, ma è assolutamente indispensabile per la salvaguardia del nostro Paese e del nostro pianeta, ognuno per i propri ambiti di competenza. Tutti dobbiamo mettere in campo tutte le azioni necessarie.
Oggi abbiamo ascoltato iniziative, osservazioni e richieste diverse a seconda del punto di vista differente del diverso interlocutore: dalle Università alle associazioni, dalle categorie sino ai sindacati, ognuno per il proprio specifico interesse per materia, il lato di osservazione e l'aspetto da tutelare.
La politica, quindi, cosa deve fare? A nostro parere, deve compiere il lavoro più importante e difficile: quello di sintesi, con un orecchio teso alle piazze che manifestano e un altro, invece, pronto a valutare tutte le considerazioni tecnico-scientifiche che mettono in guardia sulle conseguenze purtroppo spesso irreversibili che a tutti i livelli comporta l'utilizzo, anche in buona fede, delle scoperte e delle innovazioni del periodo, quali i materiali e le tecnologie negativamente impattanti. Tutto questo lavoro di sintesi deve essere fatto con serietà, con impegno, con costanza senza dover necessariamente trovare il nemico del giorno di turno con prese di posizioni talvolta radicali e ideologiche che sortiscono l'effetto contrario: quello di guardare il dito mentre qualcuno ci indica la Luna.
A proposito di Luna, riprendo l'intervento del collega Bertola, che citava l'astronauta Luca Parmitano. Anche noi l'abbiamo voluto citare nel nostro ordine del giorno, in quanto, essendo capo della stazione spaziale internazionale, ha una visione sicuramente più completa del mondo così com'è oggi. E una sua dichiarazione dice: "Spero che le nostre parole, la nostra visione, il nostro sguardo possa essere condiviso per allarmare la gente, per allarmare davvero verso quello che è il nemico numero uno, oggi che è il surriscaldamento globale. E anche per dare una spinta ai nostri leader e a chi ci guida, chi ha in mano le redini dei nostri Paese, per fare tutto il possibile per cercare di migliorare la situazione, se non possibilmente invertirla. Non so se questo sia possibile farlo - invertirla ma sicuramente dobbiamo fare tutto il possibile per rallentarlo e fermarlo".
Pertanto, si prospetta assolutamente una sfida difficile, un processo questo sì - che dev'essere irreversibile: quello della lotta ai cambiamenti climatici, alla sensibilizzazione a ogni livello che deve andare di pari passo con tutte le altre sfide che anche il nostro Governo regionale, in questo caso, deve vincere, per combattere diseguaglianze, per risollevare le nostre aree di crisi e in crisi, per portare innovazione a tutti i livelli, per un sistema produttivo del lavoro concreto e davvero sostenibile.
Da qui nasce il nostro ordine del giorno, che è volto, sostanzialmente a riconoscere alla lotta ai cambiamenti climatici un ruolo prioritario nell'agenda politica della Regione Piemonte, tenendo conto, effettivamente e globalmente, di ogni propria azione amministrativa e dei suoi effetti sul clima.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lanzo.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 90, avente a oggetto "Contrasto al cambiamento climatico in Piemonte", presentato dai Consiglieri Avetta, Ravetti, Rossi, Salizzoni e Valle, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola Al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente. E grazie anche per la seduta di questa mattina (credo di poter condividere questo pensiero unanime, che ha accumunato tutti gli interventi che mi hanno preceduto). Abbiamo assistito a un bel Consiglio, abbiamo ascoltato tante considerazioni e tante idee, che sono condivisibili. Oggi abbiamo più chiari anche i rischi concreti e le opportunità che le nostre scelte di vita quotidiana sono in grado di determinare.
Abbiamo ascoltato un grido d'allarme, che è stato peraltro espresso nella quasi totalità degli interventi. In particolare, è evidente che noi ringraziamo il grido d'allarme di questi ragazzi, che, in questi giorni e in questi mesi, ci hanno dato una spinta di energia, che peraltro possiamo considerare come vogliamo. È legittimo che ognuno di noi consideri Greta Thumberg, quello che sta dietro a questa ragazza o quello che le potrebbe stare dietro, come meglio ritiene. Però, certamente, dobbiamo riconoscere a Greta una forza e un'energia significativa, che ci ha messo nelle condizioni di essere qui oggi. Senza Greta non ci sarebbero stati i ragazzi del Fridays for Future e, sicuramente, senza questi ragazzi oggi non ci sarebbe stato questo Consiglio aperto.
Ricordo solo una delle considerazioni che questa ragazza ci ha trasmesso. In realtà ne ha trasmesse tante, ma ce n'è una che trovo particolarmente interessante e che abbiamo riportato anche nella nostra mozione, che è frutto di un'intervista che ha rilasciato qualche mese fa.
In uno di quei passaggi afferma che noi non è che non facciamo nulla per contrastare questa deriva sull'ambiente perché siamo cattivi o perché siamo egoisti. Probabilmente, non stiamo facendo nulla, dal suo punto di vista solo perché non ci rendiamo ancora conto dei rischi, cioè non abbiamo ancora la piena consapevolezza dei rischi che stiamo correndo noi e che corrono, a maggior ragione, i nostri figli, questi ragazzi e queste ragazze.
Se è vero che l'allarme esiste - ce l'hanno detto tutti questa mattina tutti gli interventi che abbiamo ascoltato, anche molto autorevoli confermano l'allarme che questi ragazzi, attraverso Greta, ci hanno sbattuto in faccia, opportunamente dal mio punto di vista, anche in modo un po' violento, ma con un obiettivo positivo, diciamo così - e ha una dimensione globale, come abbiamo sentito questa mattina, certamente non possiamo considerare il Piemonte avulso da quest'allarme.
Allora riprendiamo i dati che abbiamo ascoltato. I dati evidenziati nella relazione di ARPA sono oggettivamente preoccupanti; nessuno qua vuole fare allarmismo, però, certamente, sono dati che ci devono far riflettere.
L'aumento della temperatura anche in Piemonte è ormai un dato consolidato. La pioggia non sta aumentando, ce l'ha detto benissimo Robotto questa mattina; aumenta la durata dei periodi secchi, diminuiscono i giorni piovosi e aumentano le precipitazioni sempre più intense, che sono quelle che poi generano i danni di carattere geomorfologico. Quindi non è diminuita la quantità d'acqua che scende, ma è cambiata la modalità attraverso la quale questa quantità d'acqua scende su di noi e sui nostri territori. Diminuisce la quantità di neve fresca, diminuisce l'altezza media della neve al suolo. Si è ridotta la stagione nevosa: mi pare che sia sotto gli occhi di tutti ormai da qualche anno (anche questo è un dato abbastanza consolidato).
Tutti questi fenomeni producono degli effetti anche in Piemonte effetti che talvolta sono disastrosi e d'impatto immediato (mi riferisco evidentemente, ai fenomeni franosi, alle piene improvvise dei corsi d'acqua, agli incendi boschivi, alle alluvioni che abbiamo vissuto anche drammaticamente in questa nostra Regione); altre volte ci sono anche effetti che sono percettibili nel tempo, nel medio-lungo periodo: le ondate di calore generano danni alla salute, in particolare ai soggetti più deboli, come anziani e bambini. C'è una diffusione ormai consolidata di piante allergeniche e di specie adatte ai climi più caldi, che incidono evidentemente sulla nostra agricoltura e sui prodotti agricoli che noi mangiamo.
Insomma, c'è un cambiamento climatico in atto ed è un cambiamento climatico i cui effetti sono già misurabili, tanto è vero che ARPA, che è l'Agenzia per l'ambiente della Regione Piemonte, li ha misurati e ce li ha raccontati questa mattina.
Per fortuna, però, noi possiamo fare qualcosa: cioè non siamo dei ricettori passivi di questo cambiamento. Anzi, probabilmente siamo dei co autori, cioè possiamo addossarci quota parte della colpa di questo cambiamento, e possiamo fare la differenza a ogni livello, quindi anche a livello istituzionale.
Ci sono alcune iniziative che sono già state assunte e che sono tuttora in corso. Io credo che la Regione anche in questo dovrebbe svolgere politiche coerenti rispetto alle considerazioni che anche questa mattina abbiamo ascoltato dai banchi della maggioranza. Dovrebbe fare di più rispetto agli obiettivi che ci siamo dati e che abbiamo condiviso.
Mi riferisco, per esempio, a obiettivi molto concreti che coinvolgano la rete degli Enti locali.
Qualche settimana fa a Olbia c'è stata una bella assemblea di ANCI Giovani, dei giovani amministratori italiani. In quest'Assemblea è stato assunto un manifesto green, che prevede alcuni obiettivi molto concreti soprattutto realizzabili in tempi brevi. Parliamo, ad esempio, di uso sostenibile del suolo, argomento che è stato citato più volte questa mattina. Le politiche urbanistiche, infatti, possono certamente indirizzare verso soluzioni più o meno sostenibili, come i progetti di rigenerazione urbana o come le politiche di stop al consumo del suolo.
La Provincia di Torino in questo senso è stata molto lungimirante (probabilmente è stata una delle prime Province italiane ad adottare un atto amministrativo di quel genere!). Tutti ricorderete la polemica e i fatti relativi all'insediamento di Ikea: probabilmente fu un'azione molto lungimirante, che aveva guardato oltre, anticipando le necessità di cui oggi stiamo discutendo.
Parliamo di economia circolare, con le potenzialità anche di sviluppo economico del riuso e del recupero, fino all'economia del No Waste, più volte citata questa mattina. Parliamo di transizione energetica verso le fonti rinnovabili; parliamo di qualità dell'aria, che dipende sia dal modo in cui ci scaldiamo, sia dal modo in cui noi ci muoviamo. E qui certamente, la Regione può essere l'interlocutore di riferimento per la gestione del trasporto pubblico locale. Parliamo, poi, di qualità delle acque, parliamo di verde urbano, parliamo di formazione e di molto altro ancora, e di quanto sia importante, per esempio, la formazione e l'informazione anche attraverso le nostre scuole, rivolte evidentemente ai nostri ragazzi, per orientali a stili di vita che devono cambiare e che devono essere diversi.
Sicuramente, la leva del finanziamento ai progetti comunali con appositi bandi è una delle strade che la Regione Piemonte deve percorrere per rendere concrete e attuabili le parole che ci siamo raccontati oggi. E lo deve fare, secondo me, nei confronti della rete degli Enti locali almeno per due ragioni.
La prima è che i Sindaci hanno a cuore le nostre comunità e la qualità della vita delle nostre comunità; chiunque di noi ha fatto l'amministratore (qui siamo in tanti) sa che l'obiettivo del Sindaco è di contribuire a migliorare costantemente la qualità della vita dei propri cittadini. E poi dobbiamo dirci anche che i Sindaci e l'utilizzo anche (tra virgolette) "strumentale" dei nostri amministratori ci aiuta moltissimo, perché i Sindaci rappresentano l'Istituzione e gli uffici che i cittadini sentono più vicini e nei quale ripongono maggiore fiducia.
Allora, se vedo il mio Sindaco messo nelle condizioni, anche attraverso un affiancamento della Regione dal punto di vista delle risorse, di sistemare la scuola con le finestre isolanti, di sostituire le vecchie caldaie degli edifici pubblici, di rinnovare l'impianto d'illuminazione pubblica, di acquistare autovetture o autobus elettrici per il Comune oppure di mettere al riparo i cittadini e le comunità da eventi franosi, io cittadino, che ho fiducia nel mio Sindaco, probabilmente sarò indotto da questa buona pratica, sarà più facile per me convincermi di fare lo stesso a casa mia. Questo circolo virtuoso può iniziare proprio partendo dall'attenzione nei confronti dei nostri Comuni.
Poi, c'è sicuramente il Piano d'investimenti diretti della Regione, ed è evidente che noi su questo, sul trasporto pubblico locale, come abbiamo già detto in molte occasioni, è evidente che dobbiamo avere la forza non soltanto di guardare alle esigenze espresse dai cittadini, ma anche, un po' come fece la Provincia a suo tempo, di anticipare le esigenze future dei nostri cittadini per contrastare il cambiamento climatico.
Noi nella nostra mozione ci proponiamo di assumere impegni precisi che prendono atto di questo cambiamento climatico, per il quale i dati ci inducono a prenderne atto ed è giusto che ne prendiamo atto per attivarci affinché questo fenomeno sia contrastato. Questi impegni vanno proprio in questa direzione, dando attuazione alle previsioni di COOP 21 del dicembre 2015, la Conferenza di Parigi sul clima, sostenendo forme di fiscalità che favoriscano di più e più rapidamente la transizione verso le energie rinnovabili, investendo in ricerca e sviluppo.
Sappiamo quanto le opportunità, come più volte è stato sollecitato possano rivelarsi davvero interessanti: in quest'ambito possiamo generare un'economia importante soprattutto in una realtà come quella piemontese dove il 50% del territorio è montano, com'è stato detto questa mattina da IPLA, e il 37% del territorio è boschivo. Siamo una realtà che può davvero agire rispetto a quest'impostazione anche sperimentale, inoltre, sostenendo e attuando quelle politiche di finanza pubblica che consentano ai Comuni alla Città metropolitana e alle Province d'investire in buona economia sostenibile.
In questo modo, otteniamo un duplice risultato: mettere nelle condizioni i nostri Sindaci di contribuire a migliorare la qualità della vita dei nostri cittadini e anche a generare buona economia locale, perch sappiamo che gli appalti medi e piccoli che sono alla portata dei nostri amministratori locali, dei nostri Comuni e delle nostre Province sono appalti che, normalmente, sono d'interesse per il nostro sistema delle imprese locali.
Credo, quindi, che stare al fianco degli amministratori locali e fare in modo che questi appalti e queste risorse siano finalizzati, ovviamente a un'economia sostenibile per essere rimessi in circolo sia un vantaggio positivo sotto due aspetti: quello della qualità della vita, ma anche quello della buona economia locale.
Se vogliamo che questa mattina non si esaurisca in un in un bel ricordo, e noi tutti abbiamo detto che non vogliamo sia così, dobbiamo adottare delle politiche forti e concrete che sappiano orientare i piemontesi verso uno stile di vita più sostenibile. Per orientare i nostri cittadini verso lo stile di vita più sostenibile dobbiamo dare il buon esempio: questo nuovo orientamento si ottiene non tanto con la sanzione che è giusta, nei confronti di comportamenti illeciti, ma si ottiene, a nostro avviso, conquistando il consenso e la condivisione dei cittadini verso quel percorso.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 17, avente a oggetto "Dichiarazione dello stato di emergenza climatica ed ambientale in Regione Piemonte e impegni concreti per contrastare il cambiamento climatico", con la Consigliera Disabato come prima firmataria, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Anzitutto, mi preme ringraziare tutti gli intervenuti di questa mattina (esperti, tecnici, docenti, realtà rappresentate) che hanno esposto quelle problematiche e quei fenomeni non solo a livello globale, ma anche a livello territoriale, che riguardano il nostro territorio.
Sebbene il riscaldamento climatico sia un fenomeno che coinvolge tutto il globo, noi in Piemonte ne risentiamo in modo particolare, come hanno detto i tecnici questa mattina: sul nostro territorio il riscaldamento dell'atmosfera corre a una velocità doppia rispetto quella degli altri territori e questo ci deve far riflettere.
È vero che non si possono modificare i comportamenti delle altre Nazioni, degli altri Stati e degli altri Continenti, però se questo è l'impatto che viene dato al nostro territorio, noi per primi dobbiamo affrontare la questione in termini emergenziali e con delle misure concrete, perché non possiamo auspicare che, entro il 2100, la temperatura media da noi aumenti e raddoppi rispetto agli altri territori. Per questo motivo, abbiamo proposto un ordine del giorno volto a chiedere misure concrete a livello territoriale e regionale.
L'Assessore all'ambiente questa mattina ha detto che si stanno facendo già molte cose e, secondo noi, alcune sono particolarmente condivisibili sia dal punto di vista ambientale sia dal punto di vista dell'efficientamento energetico. Queste sono le politiche e le misure che vorremmo chiedere di mettere in programmazione per i prossimi anni con il nostro ordine del giorno.
Oltre alla dichiarazione dello stato d'emergenza climatica, vorremmo inserire delle misure concrete, perché il problema non è soltanto ideologico, ma dobbiamo agire con qualcosa che ci porti benefici nei prossimi anni e che preveda degli stanziamenti al fine di migliorare la qualità dell'aria, non soltanto di ridurre le emissioni climalteranti e quindi, di agire in modo immediato sulla tutela e il benessere dell'ambiente.
Con il nostro ordine di giorno chiediamo di dichiarare, come hanno fatto altre Amministrazioni comunali, ma anche altre Regioni, lo stato d'emergenza climatica e dare anche immediata attuazione dell'ordine del giorno n. 1418, che chiedeva, nella scorsa legislatura, di istituire il reddito energetico regionale.
Inoltre, chiediamo l'attuazione, il sostegno e la creazione di comunità energetiche, com'è stato detto questa mattina dall'Assessore all'ambiente: noi lo troviamo condivisibile e l'abbiamo proposto in primis come punto al nostro ordine del giorno.
Queste sono alcune delle misure citate, però ci terrei a dire che sulle nostre montagne e sui nostri territori viviamo e vediamo quali sono gli effetti del riscaldamento climatico non soltanto dal punto di vista ambientale e della salute, ma anche in termini economici: nei prossimi anni, potrebbero esservi gravi ripercussioni sul tessuto della produzione agricola, sul turismo e su tutto quello che le nostre montagne hanno da offrire.
Nella Valle del Gesso, dove sono stata in visita qualche settimana abbiamo potuto verificare, tramite dati divulgati da diverse agenzie, che dal 1850 a oggi il tessuto dei ghiacciai si è ridotto: da 30 ghiacciai che esistevano nel 1850, oggi ne restano soltanto sei. E questo implica una riduzione della diffusione e della copertura dei ghiacciai: ne rimangono soltanto 0,45 chilometri quadrati, che è pochissimo rispetto al passato. Il destino è che, nel giro di pochi anni - addirittura potrebbe succedere nei prossimi 100 anni - questi ghiacciai spariscano completamente. Questo porterà ovviamente a ripercussioni sul territorio e sulle nostre montagne ma è una cosa che non possiamo accettare e sulla quale dobbiamo agire immediatamente. Da noi il riscaldamento globale corre al doppio della velocità e la Regione Piemonte deve dare la sua impronta al doppio della velocità rispetto agli altri territori.
Ringrazio anche i ragazzi del Fridays for Future che ci hanno chiesto d'intervenire nell'immediato sulla situazione e non soltanto a noi, ma anche ad altre realtà, che hanno dichiarato prima di noi lo stato d'emergenza climatica. È vero, a ognuno di noi tocca fare la propria parte.
Questa mattina l'Assessore l'ha detto, incitando anche i ragazzi a fare la propria parte, però noi, come istituzioni e come politica, siamo i primi a dover dare l'esempio e i primi a dover indicare la strada giusta.
Vorrei fare una considerazione su quello che ha detto questa mattina il Presidente Cirio riguardo alla possibilità di evitare di fare divieti o comunque, di vietare determinate cose, perché è una politica che non piace.
Non è una politica del coraggio: noi non dobbiamo aver paura di vietare delle situazioni svantaggiose dal punto di vista ambientale. Anche l'Unione Europea qualche mese fa ha messo al bando la plastica monouso, vietandone l'utilizzo e il consumo entro il 2021.
Non dobbiamo aver paura di vietare completamente l'utilizzo di determinati prodotti o delle pratiche che non sono condivisibili e non sostenibili dal punto di vista ambientale. Non dobbiamo avere questo timore, ammesso che questo non si traduca in termini di consenso elettorale. Certo, nessuno vorrebbe vietare, vorremmo tutti incentivare però, purtroppo, siamo arrivati a un punto in cui questo non è più possibile. L'hanno capito altre istituzioni, l'ha capito l'Unione Europea e dobbiamo capirlo anche noi e avere il coraggio non soltanto di incentivare ma anche di vietare e di punire i comportamenti poco virtuosi.
Mi sarei aspettata, per esempio, più coraggio durante l'emissione dell'ultimo Piano per la qualità dell'aria, perché inserire delle deroghe in questo momento storico, in cui è forte l'impatto dei cambiamenti climatici, non è, secondo me, un buon segnale. Ci sono territori che hanno fatto meglio degli altri? Bene, devono dare l'esempio e devono continuare a farlo, non bisogna derogare e consentire nuovamente di attuare politiche pari a quelle degli altri. Devono dare l'esempio e devono continuare su quella strada, ma noi non dobbiamo derogare, dobbiamo inserire dei divieti ancora più severi, se vogliamo andare a ridurre e azzerare le emissioni.
Condividiamo molti dei principi contenuti anche negli altri ordini del giorno e ci fa molto piacere che anche le altre forze politiche manifestino la stessa sensibilità e la sensibilità dei ragazzi del Fridays for Future.
Mi auguro che tutti gli ordini del giorno possano essere approvati, per partire da quest'Aula oggi per attuare dei nuovi piani di politiche ambientali, energetiche e del trasporto pubblico che possano migliorare effettivamente e nell'immediato la qualità dell'aria e azzerare, nel più breve tempo possibile, le emissioni sul nostro territorio.
Per quanto riguarda altri punti del nostro ordine del giorno, vorremmo inserire nuovi criteri per l'efficientamento energetico degli edifici privati, privilegiando chi, oltre ad agire sul risparmio energetico interviene anche installando impianti che permettano di sopperire al fabbisogno residuo, attraverso fonti rinnovabili; a integrare le pianificazioni regionali, affinché l'obiettivo generale sia il contrasto al cambiamento climatico; a creare un Osservatorio statistico ed energetico regionale, unendo tutti i soggetti che già lavorano da anni sulle tematiche (Enti, Università e quant'altro) con il compito di creare una base dati aggiornata e utile a indirizzare l'azione politica ai servizi dei cittadini. Questo e anche altro.
A me fa piacere, tra l'altro, parlare in Aula di cambiamento climatico e di azioni concrete per la riduzione delle emissioni la settimana dopo l'approvazione del Consiglio dei Ministri del via libera al primo decreto totalmente legato all'ambiente, il Decreto clima, che è il primo atto normativo del Governo che inaugura il Green New Deal.
Prima ho sentito dire che nel provvedimento non ci sono i sussidi ambientali dannosi. Questo è perché tale provvedimento non viaggia da solo viaggia in concomitanza con la legge di bilancio e del collegato ambientale. I sussidi ambientalmente dannosi non ci sono perché sono contenuti nella nota di aggiornamento del DEF, quindi saranno inseriti nella legge di bilancio, come ha detto il Ministro. Questo decreto inserisce misure che per noi sono concrete e immediate, quindi non soltanto dei principi; inserisce degli stanziamenti ed è un ottimo passo per partire.
I soldi forse non saranno sufficienti, però sono immediatamente disponibili per attuare delle politiche, come il buono mobilità, cioè inserire 255 milioni di euro e stanziare fino a 1.500 euro per la rottamazione dei veicoli o fino a 500 euro per quella dei motoveicoli.
Questo è per ridurre le emissioni climalteranti, reinvestendo in servizi ambientali sostenibili, come l'acquisto di biciclette, come incentivi agli abbonamenti al trasporto pubblico locale. Ci sono 40 milioni per le corsie preferenziali per i Comuni, ci sono 20 milioni per il trasporto scolastico ecologico, quindi al sostegno degli scuolabus; ci sono 30 milioni per la riforestazione urbana e questo è stato citato anche stamattina.
Dobbiamo sostenere e ampliare le politiche di piantumazione del nostro territorio e poi c'è l'infrazione per le discariche a depurazione trasparenza dei dati ambientali. Questo è tutto contenuto nel Decreto clima che, per la prima volta nella storia della Repubblica italiana, è un decreto urgente e in via emergenziale, pronto per affrontare le problematiche ambientali che stanno investendo il nostro Paese.
Noi ci auguriamo che la Regione Piemonte possa fare la sua parte, come stanno facendo altri Comuni, come stanno facendo lo Stato e l'Unione Europea, e quindi portarci sulla strada giusta, che è quella non soltanto del buonsenso, ma quella delle buone pratiche ambientali per la tutela del territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Sull'ordine del giorno n. 17 ci sarebbe una modifica da parte degli Uffici per renderlo accettabile e considerabile per il voto. La frase "Il Consiglio regionale dichiara" deve essere sostituita con le parole "impegna la Giunta regionale allo stato di emergenza climatica", essendo che lo stato di emergenza climatica è una richiesta e una dichiarazione della Giunta regionale e non del Consiglio.
Faccio riferimento anche al successivo ordine del giorno, a prima firma del Consigliere Grimaldi, che ha la stessa problematica. Sostanzialmente non cambia, ma è solo una precisazione in modo tale che possa essere accettato nella sua completezza.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Stavo notando la considerazione e siamo disposti a modificare.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Intervengo sullo stesso punto. Non ho nessuna obiezione in termini sostanziali, ma essendo che le altre di dichiarazioni di emergenza legate a perturbazioni atmosferiche, la cosiddetta emergenza ambientale, sono comunque diverse da questa dichiarazione che è soprattutto politica e anche del massimo grado legislativo, non mi è chiara quale legge fa sì che, in qualche modo, sia la Giunta ad avere un maggiore ruolo rispetto al Consiglio.
Ripeto, per l'alluvione di Alessandria, l'alluvione del 2000, era la Giunta a dover dichiarare lo stato di emergenza al Governo, ma era un'emergenza di tipo temporale, limitata nel tempo e legata a dei cataclismi.
Questa, invece, è una dichiarazione politica di emergenza. Volevo solo sapere se c'è una norma che ci dà questa indicazione, perché non mi pare che sia una direttiva del Ministero. Mi pareva molto più forte che fosse il Consiglio a dichiarare lo stato di emergenza, perché è il luogo in cui si voterà questa dichiarazione.
Noi, sostanzialmente, possiamo cambiarlo, ma non vorrei che facessimo confusione sulle altre dichiarazioni che fa la Giunta, ma perché è un fatto amministrativo.



PRESIDENTE

Condivido la sua espressione politica perché, indubbiamente politicamente può essere considerato un valore la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Consiglio regionale, ma tecnicamente l'ordine del giorno chiede l'impegno alla Giunta, perché è l'esecutivo a dover chiedere dichiarare, tecnicamente, lo stato di emergenza.
Capisco e interpreto la sua espressione politica. Ripeto, se vuole mantenerlo così, non penso che ci siano problemi, ma è solo una questione tecnica che ci sia una richiesta formale come ordine del giorno.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 1, avente a oggetto "Dichiarazione dello stato di emergenza climatica e ambientale".



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Essendo intervenuto più di dieci minuti stamattina, non credo che sia il caso di ribadire tutto quello che abbiamo già detto. Credo sia importante che, in qualche modo, si arrivi alla votazione con una consapevolezza diversa da alcuni scambi di battute che abbiamo avuto anche in quest'ultima ora.
Lo dico perché non lo archivierei - mi rivolgo al Consigliere Lanzo come tema ideologico, quasi che l'ideologia non esistesse nel nostro modello. Per intenderci: avete sentito troppa ideologia, ma il modello in cui siamo immersi non ha un'ideologia di fondo? Il sistema economico in cui siamo immersi non ha una sola filosofia di fondo, che è quella del profitto? Il Consigliere Rossi, nel suo intervento, alludeva ai limiti dello sviluppo e alle origini del movimento ambientalista, come al Club di Kyoto.
Insomma, replicando al Consigliere Bongioanni, non diciamo che non ci sono intellettuali che affermano teorie diverse da quelle dei cambiamenti climatici.
Faccio notare che il professor Zichichi non è proprio un esperto di cambiamenti climatici. Così come non farei giudicare a Sgarbi un'opera di design industriale perché è un critico d'arte di un certo periodo storico eviterei di citare gli intellettuali che si sono esposti non sulla materia per cui sono diventati grandi professori ordinari.
Capisco che c'è sempre voglia, davanti a dei giovani, o di lisciargli il pelo o, secondo me, peggio, di fare loro un po' la morale quando si dice che devono tornare a studiare e che ognuno deve fare le sue cose nell'età giusta. Lo diceva prima anche il Consigliere Avetta: se siamo qui, è anche perché c'è stata un'insufficienza generale della politica. Va riconosciuto a questo movimento di avere indotto la politica a rimettere, come obiettivo principale della sua azione, queste vicende.
Ricordo bene quello che ha detto il ragazzo di Fridays nel suo intervento. Speriamo che, votando questo documento oggi, in qualche modo ci siano dei cambiamenti nella cultura di fondo di questo Consiglio, ma quando ci dicono che su ogni provvedimento si può avere questa lettura, io credo che facciano bene.
Non è intervenuto il Consigliere Valle, ma penso a una questione di cui spesso ci parla, perché nella vita fa anche un po' l'apicoltore, non so se urbano, ma di sicuro è un appassionato. Alla fine, quello di cui abbiamo discusso oggi riguarda l'economia reale.
Io vi ho parlato di vino, ma basta vedere i dati inquietanti della produzione del miele d'acacia. Credo che in Piemonte quest'anno ci siano danni per 16 milioni di euro. Auspico che questo Consiglio sia stato utile anche per non parlare solo di fatti di cui spesso leggiamo, perché alla fine qual è il problema? Che parliamo di un ghiacciaio.
Oggi il Consigliere Bertola ci ricordava Les Deux Alpes, veramente una rovina per tutta quella valle: cosa facevano gli sciatori? Aspettavano la fine della stagione classica dell'arco alpino e poi arrivavano sui ghiacciai per continuare la loro attività.
Ecco, io credo che ci sia tantissima realtà in quello di cui abbiamo discusso oggi e ci sia anche tanta ideologia al contrario, ma non ideologia per quella che è la verità del mondo: quando i più grandi attori, player mondiali, fanno accordi per fare sì che si possano aggirare, per esempio alcune leggi (come sapete, ormai la garanzia si è spostata ai 24 mesi), la gran parte delle aziende stanno calcolando l'obsolescenza dei loro prodotti, sperando che il prossimo telefonino non duri più di due anni.
Questa vicenda ha dei costi sociali e ambientali enormi. Sono d'accordo che non c'è solo la discussione sui diesel inquinanti. Certo, non c'è solo quella; dopodiché, hanno ragione anche i Consiglieri - lo diceva adesso anche la collega Disabato - quando dicono che forse le nostre linee d'indirizzo non sono sufficienti. Certamente possiamo fare tutto, meno che tornare indietro sulle linee d'indirizzo sulla qualità dell'aria.
Troviamo lo spazio - è oggi ce lo siamo presi tutti insieme - per far sì che, soprattutto nei prossimi provvedimenti, quest'occhio e quest'attenzione ci siano. Ne dico una rilanciando un tema che ho portato nella Città di Torino tantissimi anni fa. Erano gli anni dell'Ostensione della Sindone, c'era un dibattito proprio sul tema dei mezzi che arrivavano in città e io, tra l'altro, avevo letto, non l'Enciclica che è diventata più famosa, "Laudato Si'", ma la "Caritas in Veritate" di Ratzinger (per intenderci, vi dico che ha una potenza ambientalista forse anche superiore a "Laudato Si'": "Laudato Si'" scarica tutta la tensione morale e civile in tutti noi, però la tensione era fortissima anche in quell'Enciclica).
Una delle sfide di quell'Ostensione era: visto che la gran parte dei turisti potrebbe arrivare, in generale, con i treni, mentre i pellegrini il turismo religioso va più comodamente in pullman, avevamo iniziato a pensare cosa si poteva fare per ridurre l'impatto. Tra l'altro, subito dopo l'estensione l'ha fatto anche Terra Madre (oggi c'era il Politecnico) facendo un bellissimo lavoro con il professor Bistagnino sul cosiddetto "Design Sistemico".
Poniamo, nei nostri ordini del giorno, una sfida in più alla Giunta che pure abbiamo apprezzato sul tema della plastica. A ogni soggetto che prende una contribuzione pubblica da questa Regione, e ha un patrocinio pubblico, proviamo a fargli abbassare a monte la loro impronta energetica.
Oggi, in tanti, abbiamo parlato di ripopolazione delle nostre alberate storiche, delle nostre foreste e dei nostri boschi; proviamo a far sì che la compensazione dei grandi eventi non sia in Costarica o in Africa, ma che sia anche in questo territorio. Non perché sia sbagliata, va benissimo, il polmone verde deve risorgere dall'Amazzonia fino all'Europa, ma proviamo a dare anche un segno tangibile che quella compensazione la facciamo nel nostro territorio, per esempio per riconvertire le nostre discariche esauste o le troppe buche legate al fenomeno dell'erosione, che già c'è oggi.
Pertanto, Presidente, credo che questa dichiarazione di emergenza climatica, paradossalmente non sia un bollino nero. È un modo per dirci che l'allerta c'è sempre; non è che ogni volta dobbiamo aspettare la bomba d'acqua per dire: "Oh Dio, che succede!".
Oggi, la Liguria è di nuovo in emergenza, non per fatti contestuali che ci sono in queste stagioni, ma perché qualcosa è cambiato già profondamente. Ce l'hanno detto i nostri Atenei, ce l'ha detto l'ARPA, ce l'hanno detto tutte le professionalità e le personalità oggi intervenute.
È bene che la Regione lo metta nero su bianco. È per questo che spero che, tutti insieme, voteremo questo stato d'emergenza climatica e ambientale.
Grazie.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SALIZZONI



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 91, avente a oggetto "Cambiamenti climatici 'interrompere la NLTL, opera con un bilancio ambientale disastroso e investire sulle infrastrutture esistenti", di cui al punto 6) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Purtroppo questa mattina, in alcuni interventi, a cominciare da quello dell'Assessore Marnati, ho sentito parlare del TAV come di un'opera che andrà a beneficio dell'ambiente. In realtà, com'è stato riferito in altri interventi (mi viene in mente quello di Pro Natura o di Italia Nostra) quanto affermato non corrispondente al vero.
In realtà, quest'opera dovrebbe essere immediatamente abbandonata e i fondi attualmente previsti per realizzarla dovrebbero essere destinati a ben altro.
L'Assessore Marnati questa mattina ha detto che l'Europa vuole che le merci viaggino ad alta velocità. In realtà, l'Europa non vuole questo.
L'Europa vuole che le merci viaggino ad alta capacità, tant'è che anche per la linea Torino-Lione non parliamo di una linea ad alta velocità. Tutti sappiamo che la velocità dei treni nel tunnel non può essere definita secondo gli standard europei, come alta velocità. Questo è un dato di fatto, non è una cosa che m'invento io.
Che cosa interessa agli imprenditori che spostano merci? Interessa la puntualità; interessa ridurre il numero di viaggi, non interessa far viaggiare velocemente le merci.
L'Assessore ha anche detto che il TAV riduce la CO2 di tre milioni di tonnellate e ha affermato che questo dato sarebbe contenuto nell'analisi costi-benefici di Ponti. Se poi mi fa vedere in quale pagina l'ha letto perché io la costi-benefici l'ho letta più e più volte e quello che ho trovato.



(Commenti dell'Assessore Marnati)



FREDIANI Francesca

Adesso glielo leggo, poi lei mi dirà se ha invece in mente un'altra parte di testo: "Per quanto concerne l'emissione di CO2, si osserva come la riduzione attesa delle emissioni, a seguito dell'acquisizione della ferrovia, del 37% dei flussi al confine tra Italia e Francia, si attesti intorno alle 500 mila tonnellate. Tale quantità rappresenta circa lo 0,5 delle emissioni di gas serra nel settore dei trasporti in Italia. Lo 0,05 delle emissioni nel settore dei trasporti in Europa e lo 0,12 del totale delle emissioni in Italia, pari a 428 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti".
Questo leggiamo nella costi-benefici, non altro.
Tra l'altro, l'altra analisi costi-benefici che viene spesso citata è quella contenuta nel Quaderno 8 dell'Osservatorio, dove viene evidenziato un dato allarmante, nel paragrafo "Bilancio del carbonio". Quindi, non parliamo dell'analisi costi-benefici del professor Ponti, ma del Quaderno 8 dell'Osservatorio (non possiamo dire sia un'analisi di una parte contraria all'opera).
Si parla, dunque, di bilancio del carbonio risultante dalla stima delle tonnellate equivalenti di CO2 prodotte nelle fasi del progetto. L'analisi dello stesso proponente, che, tra l'altro, ha sopravvalutato di molto le stime in esercizio (anche questo non lo dico io, ma l'ha detto Foietta durante un'audizione in Commissione trasporti alla Camera) e anche nel Quaderno 10 dell'Osservatorio (parliamo dell'anno 2018) ha evidenziato che l'impatto netto del progetto sarà positivo a partire dal venticinquesimo anno dall'inizio del progetto. Quindi, dal 2045.
Lì inizierà a essere positivo, però - ripeto - nell'analisi costi benefici del Quaderno 8 dell'Osservatorio sono stati sovrastimati i traffici, quindi ci si è basati, per i calcoli, su un dato gonfiato sballato. E non si è neanche considerata l'evoluzione dei mezzi di trasporto che presumibilmente, in modo auspicabile, saranno sempre meno inquinanti.
Pertanto, il TAV è un'opera che ha un bilancio del carbonio fortemente negativo ed è per questo motivo che andrebbe immediatamente sospesa perlomeno, e successivamente fermata.
Di tutto questo, i ragazzi del Fridays for Future di Torino, o del Piemonte in generale, al momento sembrano non essere così consapevoli, cioè non hanno preso una posizione così netta. Il 6 ottobre si è svolta l'Assemblea nazionale di questo movimento, a Napoli, e noi auspichiamo che anche il movimento, nella sua parte componente piemontese, prenda a breve posizione su questo tema.
Vi leggo (non mi riferisco solo all'Assessore Marnati) il comunicato stampa successivo all'Assemblea nazionale: "Ci dichiariamo contrari a ogni grande opera inutile e dannosa, intesa come infrastruttura, industria e progetto che devasta ambientalmente, economicamente e politicamente i territori, senza coinvolgere gli abitanti nella propria autodeterminazione.
Sosteniamo ogni battaglia territoriale portata avanti dai tanti Comitati locali come No TAV, per la Val di Susa, No grandi navi, per Venezia, No MUOS, per Catania e Siracusa, No TAP, per Lecce, Stop Biocidio, per Napoli e la terra dei fuochi, Bagnoli libera, contro il commissariamento, la lotta all'ENEL a Civitavecchia, SNAM, per l'Abruzzo, il Terzo Valico, per Alessandria. Rifiutiamo ogni speculazione sullo smaltimento dei rifiuti sul consumo del suolo e quelle infrastrutture che causano dissesto idrogeologico. Pretendiamo che l'unica grande opera da portare avanti sia la bonifica e la messa in sicurezza dei territori".
Pertanto, i ragazzi in Assemblea nazionale hanno chiarito la loro posizione su questo punto; punto assolutamente condivisibile. Al di là delle considerazioni che si possono fare rispetto al bilancio del carbonio perché qui parliamo di emergenza ambientale e poi mettiamo i fondi su un'opera che inquinerà tantissimo, tantissimo, minimo per i prossimi trent'anni e arriverà al pareggio di carbonio tra oltre trent'anni, su stime completamente sballate.
Prima qualcuno ha detto: parliamo di dati, di scienza. Parliamone! Perché io, qua, quando sento parlare di grandi opere sento solo e soltanto slogan o citazioni di dati a sproposito, dati che in realtà nei documenti non leggiamo. Se vogliamo veramente affrontare il tema senza ideologia avete detto prima - parliamone senza ideologia, perché qui parliamo di dati, numeri e d'impatto sull'ambiente. Non possiamo far finta che questi dati non esistano; non possiamo allarmarci per l'emergenza ambientale e poi non prevedere che si ponga fine immediatamente a delle opere che aggraveranno in modo pesante e irreversibile quest'emergenza ambientale.
Per questo motivo, ho pensato che fosse proprio il giorno giusto e il momento giusto per cercare di portare questa riflessione in Consiglio regionale, perché temo che qualsiasi iniziativa venga presa oggi dall'Aula non darà la giusta considerazione a questi aspetti e all'impatto devastante che quest'opera avrà sul territorio e sull'ambiente della nostra regione ma non solo, sarà un'azione incoerente, perché sarà una briciola rispetto a un'intera montagna che, invece, porteremo avanti dal punto di vista della distruzione.
Il fatto di ignorare questi dati o etichettarli come dati falsi o inutili o insignificanti ci renderebbe poco credibili se dovessimo prendere, poi, altri impegni che magari ci riescono più facili tipo limitare la plastica durante le manifestazioni sportive, o qualsiasi altro impegno di facciata che ci lava un po' la coscienza, però non ci assolve da quello che invece stiamo consentendo di realizzare sul nostro territorio.
Quello che vi chiedo oggi è di abbandonare questa ideologia che ci stiamo portando dietro da più legislature e da più parti politiche (centrosinistra e centrodestra) e di metterci finalmente ad analizzare i dati scientifici e a valutare se non sia il caso di contrastare immediatamente il cambiamento climatico mettendo la parola fine (in questo caso, chiedendo di mettere la parola fine) su un'opera che non potrà che aggravare enormemente la situazione della nostra regione.



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 92, avente a oggetto "Stato di emergenza sui cambiamenti climatici - investimenti sulle infrastrutture esistenti e sul servizio per ridurre gli impatti ambientali e incentivare all'uso del Trasporto Pubblico Privato", di cui al punto 7) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente, e buon pomeriggio a tutti Ho presentato anch'io un documento in questa giornata, con alcune richieste che si riferiscono principalmente alla nostra idea di quello che dovrebbe essere il trasporto: un trasporto sostenibile.
Nello scrivere questo documento, abbiamo inserito dei dati e delle considerazioni, che questa mattina sono state ampiamente sviluppate da tutti i relatori che si sono susseguiti.
Credo, pertanto, che il quadro sia assolutamente chiaro.
Nel sentire, poi, qualche intervento, soprattutto da parte della maggioranza, a questi cinque punti che fra poco andrò a illustrare, avrei voluto aggiungerne un sesto: forse, da quello che ho sentito, una soluzione che garantirebbe veramente dei grandi vantaggi sarebbe quella di. provare a chiudere la Cina! Ecco, se noi chiudessimo la Cina, probabilmente recupereremmo qualche anno. Mi sono consultato con i miei colleghi, ma vi dico subito che mi hanno risposto che non è possibile farlo, perché non è di competenza regionale.
Con tutta la buona volontà, e viste tutte le considerazioni che ho ascoltato, vorrei rivolgermi a tutti voi per ribadire che è veramente giunta l'ora di fare qualcosa.
Ricordo che 25 anni fa c'era un comico che già sollevava quelli che erano i problemi dell'inquinamento. Lo hanno fatto tante altre persone; ci sono associazioni che da anni si battono per l'ambiente. La stessa Consigliera Frediani - lo ricordava prima con dati precisi - da tanto tempo si sta muovendo per contrastare azioni che non sono più percorribili perché ciò che produrrebbero in termini d'inquinamento nel realizzarle richiederebbe il doppio degli anni di tempo per trarne beneficio.
Fatta questa breve considerazione, elenco quelli che sono i punti che noi vogliamo presentare e che chiediamo all'Assessore di prendere in considerazione (ovviamente, quello della Cina l'ho depennato!): dichiarare lo stato d'emergenza climatica e ambientale in Regione Piemonte quale soluzione di consapevolezza e di responsabilità politica di fronte ai cambiamenti climatici; incentivare il servizio di trasporto pubblico locale per incrementare il trasferimento degli spostamenti dall'auto privata al sistema pubblico, riducendo così gli impatti dell'inquinamento e della congestione delle auto; incentivare e accelerare la sostituzione dei mezzi in servizio del trasporto pubblico locale, avendo come principale obiettivo l'elettrificazione delle flotte; monitorare la domanda di trasporto analizzare la rete e potenziare l'attuale servizio ferroviario coerentemente con le possibilità di bilancio, anche per riottenere il servizio sulle linee ferroviarie sospese; sviluppare in tempi brevi il nuovo Programma triennale dei servizi minimi e i Piani di Settore del Piano della mobilità e dei trasporti regionale per definire le politiche di sviluppo dei prossimi anni, utilizzando come tema trasversale e fondamentale la riduzione degli impatti ambientali del sistema di trasporto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 93, avente a oggetto "Interventi regionali per il miglioramento della qualità dell'aria" presentato da Riva Vercellotti, Ruzzola e Biletta, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Riva Vercellotti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Se mi consente, utilizzerei questo tempo per illustrare sia l'ordine del giorno n. 93 che l'ordine del giorno n. 94.



PRESIDENTE

Certo, può illustrare anche l'ordine del giorno n. 94, avente a oggetto "La Regione adotti un piano di politiche ambientali", di cui al punto 9) all'o.d.g.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Il clima sta cambiando velocemente e occorre invertire la rotta prima che le conseguenze siano irreversibili: credo che sia questo il messaggio emerso con forza oggi e che il nostro Gruppo, certamente, condivide.
È vero che nella storia del nostro pianeta, come si ricordava questa mattina, più volte abbiamo assistito a cambiamenti climatici anche profondi e catastrofici, ma ora tanti studi scientifici, tra cui quelli del Panel Intergovernativo sui cambiamenti climatici incardinato presso le Nazioni Unite, hanno riscontrato scientificamente come l'emissione di anidride carbonica prodotta dall'inquinamento sia tra i responsabili principali dell'effetto serra da un lato, e dell'aumento del riscaldamento globale dall'altro, che genera - lo abbiamo detto - temperature elevate a livello planetario, scioglimento dei ghiacci, innalzamento dei livelli del mare erosione delle coste, e aumento di fenomeni climatici estremi con conseguenze anche drammatiche per le popolazioni.
Anche la nostra regione ha già subito alcune conseguenze se penso al ghiacciaio presente sul Monte Rosa; ai fenomeni estremi come le trombe d'aria che nelle settimane da giugno ad agosto (e anche recentemente) hanno colpito ogni angolo del Piemonte; se penso ai temporali e alle grandinate di una potenza anomala di cui non abbiamo memoria dalla nostra infanzia; ai fenomeni nuovi che arrivano anche d'inverno, come la pioggia ghiacciata; se penso all'intensificarsi dei periodi di siccità, che non solo producono incendi nei boschi, pedemontani specialmente, ma creano danni alla rete fluviale, alla fauna ittica e alle produzioni agricole.
Altri soggetti qualificati, a partire dall'Organizzazione Mondiale per la Sanità, ci hanno spiegato, poi, con i numeri come ci sia un nesso causale tra inquinamento atmosferico e mortalità per patologie respiratorie e cardiovascolari, ma senza scomodare gli organismi internazionali, sarebbe sufficiente chiedere a qualche medico della nostra Regione o entrare in qualche hospice della nostra Regione per sapere quali sono i principali motivi per cui la gente oggi muore di tumore: sicuramente, dipende da ci che mangiamo e dall'aria che respiriamo! Allora, con onestà intellettuale, dobbiamo evidenziare come l'Occidente in questi ultimi decenni si sia impegnato nella lotta contro i cambiamenti climatici. Dire che non è stato fatto nulla sarebbe certamente falso magari non col vigore che sarebbe stato necessario, ma molto è stato fatto anche dall'Italia, anche dalla nostra Regione, anche dalle nostre Province anche dai nostri Comuni, dalle nostre organizzazioni di categoria, dalle nostre associazioni, dal mondo produttivo, dai cittadini, dalle scuole. Se pensiamo a com'eravamo vent'anni fa, cosa ha fatto l'Italia e anche la nostra Regione nel secondo dopoguerra, ecco, rendiamoci conto che tante devastazioni sono state fatte; tanto di male è stato fatto, tanto è stato fatto anche di bene ma tantissimo c'è ancora da fare.
Riprendo il ragionamento sulla qualità dell'aria per ricordare anche io come l'Italia abbia ricevuto non una, ma ben due procedure d'infrazione, e il Piano sulla qualità dell'aria, conseguente all'Accordo di bacino padano nasce per dare una risposta all'Europa, che ci aveva bacchettato dimenticandoci, forse, che siamo una delle due regioni più inquinate, da un punto di vista dalla qualità dell'aria, di tutta Europa; siamo una delle aree dove c'è la maggiore mortalità per quanto riguarda il biossido d'azoto e il PM2.
Penso allora che cambiare le sorti del mondo sia certamente una bella sfida, ambiziosa per questo Consiglio; è giusto lanciare anche nuove sfide visionarie e nuove sollecitazioni, ma serve anche concentrarsi sui problemi concreti e reali della nostra regione.
Sui cambiamenti climatici riprendo quello che si diceva poco fa: la comunità internazionale o la signorina Greta certamente farebbero bene a occuparsi dei temi sui cambiamenti climatici a partire da quelle Nazioni dove il problema è più grave: Cina, India, Brasile, Bangladesh.
La nostra Europa invece dovrebbe darsi una svegliata, perché è inutile che continuiamo a subire i dazi sui nostri prodotti (certificati, con un'attenzione maniacale sui temi ambientali) che portiamo negli Stati Uniti, mentre prendiamo in casa prodotti che arrivano magari proprio da quei Paesi inquinanti e dove la tipologia di produzione non ha nessun rispetto per l'ambiente. Penso al riso che viene importato, a dazio zero da quei Paesi del Sud-Est asiatico che presentano scarso interesse per i temi ambientali e credo che se il Piemonte volesse fare una bella cosa tanto ci sarebbe da fare proprio a partire dagli esempi, dalle buone pratiche, dalle nostre azioni quotidiane.
Prima sentivo dei Consiglieri regionali che parlavano da genitori.
Penso che, anch'io, da quando sono diventato genitore, guardo la politica in un modo differente, ma penso anche che, nel momento in cui do un'indicazione a mia figlia su quello che deve fare o non deve fare, se non do anch'io l'esempio, tutto quello che dico non avrà nessun valore. Se le dico di stare composta a tavola e poi sono io il primo a non essere composto a tavola, mia figlia dirà che non sono un genitore che dà il buon esempio. Allora, anche noi in Piemonte dovremmo fare questo: fatti concreti.
È inutile dire agli altri che cosa fare e poi agire al contrario.
Inutile dire di non usare le auto inquinanti e poi la Regione è la prima ad averle acquistate per anni o aver tenuto in pancia auto vecchie, inquinanti e costose.
In uno degli ordini del giorno valutiamo un piano di razionalizzazione per il progressivo rinnovo del parco auto della Regione Piemonte.
È inutile dire che serve riqualificare energeticamente gli edifici per scoprire che nei palazzi della Regione o anche del Consiglio regionale tanto c'è ancora da fare.
È inutile dire che vogliamo educare i giovani se nelle scuole non interveniamo: nel Piano triennale di edilizia scolastica presentato dalla Giunta al Governo nel giugno del 2018 il tema dell'efficientamento energetico aveva punteggi molto bassi e, quindi, è stato particolarmente penalizzato per favorire altri criteri.
È inutile dire che la qualità delle acque è una priorità se continuiamo a consentire di creare cave o discariche in aree di ricarica di falda.
È inutile dire che il clima cambia e poi non facciamo nulla o poco sul tema della prevenzione dei nostri corsi d'acqua e del nostro patrimonio boschivo.
Investire, come diciamo con chiarezza nel secondo ordine del giorno, in politiche ambientali vuol dire anche favorire le politiche della sicurezza del territorio. Crediamo giusto che, come Consiglio, in vista della prossima programmazione comunitaria siano adottate politiche e misure per il miglioramento ambientale. Concordiamo con gli indirizzi già presi, in questi primi mesi, dalla Giunta, come abbiamo sentito in mattinata dall'Assessore e dal Presidente, ma dobbiamo dare il buon esempio con fatti concreti e immediati.
Quando acquistiamo un auto per le ASL, per ARPA o per le Opere pubbliche, cerchiamo di comprare auto elettriche; così facendo non soltanto non inquineremo, ma garantiremo anche un risparmio alla Regione di cui beneficeranno i Settori e i Servizi sul territorio. E ancora, nelle nostre sedi e nei nostri ospedali, investiamo nel risparmio energetico, nel relamping, nelle centrali termiche, nelle fonti rinnovabili; in tal modo ci guadagneranno il bilancio regionale, l'economia piemontese, mi riallaccio a quanto diceva prima il Presidente Cirio, la sanità, perché con i risparmi avremo più soldi liberi per curare la gente; ci guadagna la qualità dell'aria, e la qualità della vita.
Inoltre, possiamo anche chiedere di affermare lo stato d'emergenza, ma ritengo più concreto e immediato chiedere più soldi allo Stato per gestire l'emergenza, che è cosa diversa. Per esempio, possiamo chiedere di finanziare con più risorse, nella legge di bilancio, il TPL per il rinnovo dei mezzi; possiamo chiedere al Governo d'inserire nella legge di bilancio per incentivare il traffico su rotaia, anche sulle linee minori, usando magari la tecnologia a idrogeno, di cui si parlava prima; possiamo chiedere al Governo d'investire sulla prevenzione per ridurre rischi di dissesto e per sanare i problemi dell'approvvigionamento idrico; possiamo chiedere al Governo un Piano straordinario per l'efficientamento energetico degli edifici pubblici e privati nel Bacino padano.
Sollecitiamo il Governo perché venga riconosciuta dalla Commissione europea la specificità del Bacino padano; chiediamo al Governo un Piano straordinario per la bonifica dell'amianto; chiediamo al Governo di darsi una mossa per l'individuazione urgente del deposito nazionale delle scorie nucleari.
Infine, chiediamo una cosa anche al nostro Assessore Marnati: un ruolo forte di coordinamento dell'Assessorato. Serve dare centralità alle politiche ambientali, con il buonsenso in ogni settore: dall'agricoltura alle opere pubbliche, fino alla difesa del territorio e del suolo, alla forestazione. Lavoriamo sulla prevenzione! Se così faremo, un domani, potremo guardare negli occhi i nostri figli e dire loro che tutto quello che potevamo fare per un luogo migliore in cui vivere l'abbiamo fatto, non a parole, ma con fatti concreti.



PRESIDENTE

Grazie.
Trattandosi di atti d'indirizzo relativi ad argomenti strettamente connessi, propongo, ai sensi dell'articolo 102, comma 3, di svolgere la discussione congiunta sul complesso degli ordini del giorno.
È aperta la discussione generale.
Dal momento in cui alcuni Consiglieri non possono essere presenti perché impegnati nella riunione del Consiglio delle Autonomie Locali sospenderei per cinque minuti i lavori dell'Aula, per permettere di votare a tutti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.46 riprende alle ore 16.57)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Presidente, grazie per avermi dato la parola.
Mi chiedo se i colleghi sono consapevoli che abbiamo ripreso i lavori.
Se sono consapevoli, vorrei chiederle per la buona conduzione dei lavori dell'Aula, se possiamo esprimere una dichiarazione di voto, al limite per Gruppo, su tutti gli ordini del giorno, cioè una che vale per tutti.



PRESIDENTE

Ai sensi del Regolamento, l'ordine del giorno non prevede questo.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Solo per mettere a verbale che sull'ordine del giorno n. 1..



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Scusi, pensavo mi avesse dato la parola.



PRESIDENTE

Stiamo aspettando una risposta.



RAVETTI Domenico

Presidente, in nome del Gruppo del Partito Democratico le dico questo.
Faremo così, ma solo per dare un senso alla votazione che ci apprestiamo a fare. C'è un'inadeguatezza che riguarda non qualcuno di quest'Aula, ma l'uomo, rispetto alle condizioni in cui ci troviamo. C'è una reazione generalmente troppo debole. I ragazzi di Fridays for Future oggi, ma anche lungo le strade e le piazze del mondo, ci stanno chiedendo, loro per primi in maniera spontanea, di cambiare stili e abitudini. Ci stanno dicendo che non siamo adeguati alla gestione del progresso e che non ci è chiaro che questa Terra ha dei limiti e che noi abbiamo abbondantemente superato quei limiti.
Sa perché, Presidente, richiamo il pensiero e l'azione, che è un'azione politica, nel senso alto del significato della politica, di quei ragazzi? Perché per il Piemonte noi qui abbiamo ospitato una delegazione di quei ragazzi. Quei ragazzi sono usciti da quest'Aula, sono usciti per protesta da quest'Aula, dopo aver ascoltato alcune dichiarazioni - lo leggo dal loro comunicato stampa - provenute dai banchi della maggioranza.
La reazione internazionale è troppo debole, la reazione di questa maggioranza - a leggere il comunicato di quei ragazzi - lo è altrettanto.
Il nostro atteggiamento dev'essere radicale, senza alcun tipo d'interpretazione, evitando la negazione dei problemi, mettendo al centro come ci chiedono loro e come la scienza impone, un cambio repentino di abitudini, mettendo al centro la politica prima di ogni altro interesse anche il profitto economico.
È per questa ragione che noi del Gruppo del Partito Democratico non voteremo a favore degli ordini del giorno presentati dalla maggioranza esattamente per questa ragione. E voteremo a favore ovviamente dell'ordine del giorno n. 90 che ha come primo firmatario il Consigliere Avetta dell'ordine del giorno n. 17 prima firmataria la Consigliera Disabato dell'ordine del giorno n. 1 primo firmatario il Consigliere Grimaldi.
Voteremo contro l'ordine del giorno n. 91 a prima firma della Consigliera Frediani. Voteremo a favore dell'ordine del giorno n. 82 a prima firma del Consigliere Martinetti e voteremo contro gli ordini del giorno n. 93 e n.
94 a prima firma rispettivamente del Consigliere Riva Vercellotti e della Consigliera Biletta.



PRESIDENTE

La sua viene considerata una replica e naturalmente altri hanno la possibilità di fare a loro volta una replica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Mi scuso, ma stavo facendo il punto con i colleghi, cercando di ricostruire i numeri degli ordini del giorno che andiamo a votare.
Come dicevo poco fa fuori microfono, nella piccola riunione informale che abbiamo avuto questa mattina sono emerse differenze enormi tra le visioni che abbiamo nel Gruppo del Movimento 5 Stelle rispetto a quelle della maggioranza. È per questo motivo che, al momento, non possiamo immaginare di poter condividere la votazione di un atto unitario, perché ci sono troppe differenze. Qualsiasi atto unitario esca da quest'Aula sarebbe un atto ipocrita e si manifesterebbe come un gesto d'incoerenza, perché non riusciremo poi a trovare applicazione pratica a impegni che, sulla carta possono sembrare giusti e condivisibili, ma poi, di fatto, se non ci si crede realmente, rimangono per l'appunto soltanto parole scritte su un atto approvato.
Per questo motivo, adesso valuteremo se dare voto contrario o solo presenza sugli atti d'indirizzo n. 89 e n. 94, mentre daremo voto favorevole ovviamente sul nostro atto, incluso quello a mia prima firma che vi prego di riconsiderare con attenzione, perché è basato su evidenze scientifiche, come più volte richiamato questa mattina durante le discussioni e gli interventi, e mi sembra che Preioni ha detto che vota sì.
Voteremo ovviamente favorevolmente sugli atti d'indirizzo a prima firma dei colleghi Grimaldi e Avetta, oltre che a quelli della collega Disabato e Martinetti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola, per una replica, il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno riporta il numero 1 perché è il primo atto depositato proprio in questa legislatura.
Ribadisco a verbale, perché me l'hanno chiesto gli Uffici, che l'ordine del giorno inizia con: "Il Consiglio regionale del Piemonte impegni la Giunta a dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale". Lo dico anche prendendo tutte le pause del caso, perché capisco che la dichiarazione d'emergenza climatica e ambientale, ovviamente, riguardi tutto l'Occidente, il pianeta, il Paese, così come abbiamo detto questa mattina.
Ognuno di noi ha non solo ascoltato le parole dell'ARPA e dei nostri Atenei ma, in generale, anche noi ci siamo fatti un po' di cultura scientifica e politica, quindi non è che non sia chiaro che c'è un'emergenza soprattutto della qualità dell'aria. Tuttavia, stiamo attenti a non confondere i piani: la qualità dell'aria è parte del grande oggetto dei cambiamenti climatici ambientale, ma è una parte.
C'è una vicenda che riguarda tutta la Pianura Padana. Tuttavia, se si vuole aggiungere nei nostri atti il fatto che ci deve essere un'attenzione nazionale, in particolare, sulla qualità dell'aria in tutto il tessuto del Nord Italia, a partire da un piano di riconversione dell'economia o da un piano straordinario dei trasporti, noi siamo d'accordissimo.
Non siamo d'accordo a togliere lo stato d'emergenza climatica che invece, deve partire dalla nostra regione. Ve l'abbiamo detto in tanti modi, vi abbiamo prospettato un Piemonte senza vino, non per fare i catastrofisti, ma lo dicono i nostri produttori che cosa sta succedendo.
Quando vi ho parlato del miele prima, è stato un miele amaro quest'anno.
Amaro come amara è la produzione. Per colpa del freddo intenso fino a giugno e poi per il caldo tropicale che ha ammazzato milioni di api, è stata una delle peggiori stagioni dell'apicoltura piemontese.
I ragazzi di Fridays si sono sentiti desolati da alcune dichiarazioni antiscientifiche e negazioniste. Di fatto, siamo anche un po' desolati da alcune parole come quelle che ci dicono che, prima di occuparsi del clima bisogna pensare alla crescita e alla produzione, che ci si deve rivolgere ai Paesi in via di sviluppo, ma guardate che i dati sono un po' diversi da così, anche da quelli che sono stati detti in aula.
Per questo, Presidente, noi voteremo i nostri ordini del giorno e vogliamo vedere che cosa farà la maggioranza. Lo dico sinceramente. Se voteranno a favore dell'emergenza climatica, io spero - ripeto, spero - che cambino i presupposti. Negarla sostanzialmente e votarla, ma spero almeno che ci sia un cambiamento vero.
Se la respingeranno, purtroppo, è il prodotto anche della discussione che abbiamo avuto oggi. Attendo con ansia di capire che cosa succederà dall'altra parte di questo emisfero. Credo che oggi abbiamo alzato il livello della discussione. Tra l'altro, ognuno di noi sfidando questa legislatura e dicendo che cosa manca ancora, perché gli ordini del giorno delineano appena le tante cose che dobbiamo fare.
Ringrazio tutti, soprattutto tutti quelli che hanno scritto questi atti. Le dichiarazioni di voto, visto che non sono previste, le faremo anche a termine dell'esito di questa votazione.



PRESIDENTE

Le ricordo che dovrà poi venire a sottoscrivere la modifica, così come la Consigliera Disabato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Ci tengo a fare alcune precisazioni.
Su un tema così importante, che coinvolge tutti i piemontesi, ci sembrava di buon senso e un bel gesto del Consiglio regionale arrivare ad accorpare parte degli ordini del giorno.
Chiaro che diventa difficile accorpare l'ordine del giorno contrario alla realizzazione della TAV, è inutile continuare a perdere tempo rischiamo di imbottigliarci su tematiche che hanno fatto passare giornate intere di discussione in questo Consiglio e al Governo. È un argomento che in questo momento, ritenevamo di non accorpare.
Per rispondere anche al Consigliere Grimaldi, noi di principio siamo favorevoli al fatto di riconoscere l'emergenza climatica, ma se questo serve per i media, per dire che il Piemonte dà questo riconoscimento, forse bisognerebbe andare un attimo oltre. Credo non sia solo un problema piemontese, ma sia un problema che coinvolge tutte le regioni della Pianura Padana, come l'Emilia-Romagna e la Lombardia, tant'è vero che noi proponiamo di fare un'integrazione. Nel nostro ordine del giorno, il n. 89 abbiamo chiesto il riconoscimento da parte della Giunta regionale, per quanto riguarda l'attivazione di tutte le iniziative alla luce dei cambiamenti climatici, di uno stato d'emergenza globale. L'esempio della Pianura Padana è un esempio che ci coinvolge più da vicino, ma in realtà l'emergenza non è solo a carattere nazionale, ma internazionale.
Adottare, invece, misure di carattere locale, che siano a tutela di salvaguardia del territorio piemontese, è, invece, un modo di fare politica, che va oltre le dichiarazioni di principio, tutte legittime e rispettate della minoranza.
Il nostro tentativo non ha dato questo risultato. Non avendo condiviso l'unitarietà dell'accorpamento degli ordini del giorno, voteremo in modo separato su ogni singolo ordine giorno. Sulla nostra proposta di ordine del giorno n. 89 chiederemo l'integrazione con questa mozione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io volevo unirmi all'auspicio che quest'oggi usciremo dall'Aula con la dichiarazione dello stato d'emergenza. Questa mattina ho ascoltato le parole degli altri Consiglieri e gli interventi degli auditi. Ho trovato molto condivisibile chi ha parlato della propria responsabilità e delle proprie azioni. In fondo, se vogliamo che il mondo cambi, dobbiamo cambiare noi stessi, dobbiamo cambiare noi per primi. Questo è stato detto sia da esponenti della maggioranza sia da esponenti dell'opposizione.
Il fatto che il Piemonte - il Consiglio regionale del Piemonte e la Giunta piemontese - sottolinei che siamo di fronte a una reale emergenza climatica, indipendentemente da cosa fanno altre Regioni (noi guardiamo per noi stessi), a mio avviso è la strada giusta, la strada corretta, il buon esempio che ci viene richiesto. Certo, non basta, perché questo vuol dire dare poi attuazione a questa dichiarazione con differenti scelte d'investimento e con differenti scelte politiche che spesso, come ha detto la mia collega Disabato, non portano ad avere simpatie, dal punto di vista del consenso elettorale, perché sono scelte difficili. Spesso, però, le scelte difficili sono le più giuste.
Sono scelte difficili sul breve termine, perché nel breve periodo si pagano alcune conseguenze, rispetto a queste scelte, ma sul lungo sicuramente sapranno dare i loro effetti benefici.
Non dobbiamo fare questo sforzo solo perché c'è stato chiesto dai giovani, dai Fridays for Future (penso anche a quelli della mia generazione, i ragazzi che erano nelle piazze in questi venerdì di protesta e a questo movimento che ha portato al centro l'emergenza dei giorni nostri) e non dobbiamo farlo per chi è oggi al mondo; lo dobbiamo fare per chi dovrà venire al mondo, per le future generazioni, perché rovineremo il loro futuro, non il futuro di coloro che oggi sono con noi su questa terra e hanno la possibilità d'intervenire per cambiare un modello di sviluppo che è stato sottovalutato per le conseguenze che ci sta mettendo sotto il naso, già in questi giorni, più velocemente di quanto pensavamo.
Pertanto, Presidente, chiediamo, per favore, a quest'Aula e alla Giunta di sottoscrivere la dichiarazione di stato d'emergenza e dimostrare che noi siamo diversi dagli altri.
Grazie.



PRESIDENTE

Prima di iniziare con le votazioni, va letta un'aggiunta al testo dell'ordine del giorno n. 89, prima firma Consigliere Lanzo, che immagino abbiate tutti.
Viene aggiunto: "Impegna la Giunta regionale a riconoscere lo stato di emergenza globale e adottare misure locali a salvaguardia del territorio piemontese".
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 89, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
RAVETTI Domenico (fuori microfono) Ecco la sensibilità della maggioranza per le tematiche ambientali!



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.20 riprende alle ore 17.49)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Essendo mancato il numero legale, ripetiamo la votazione dell'ordine del giorno n. 89.
Il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 89, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 90, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 17, il cui testo, così come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 91, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 92, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 93, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 94, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Abbiamo concluso la trattazione di tutti gli ordini del giorno.
Consiglieri, solo un attimo di attenzione: vorrei esprimere il mio ringraziamento personale - e penso di tutti voi - per la disponibilità dei nuovi schermi monitor; ringrazio pertanto i tecnici, in primis l'elettricista del Consiglio, che laboriosamente, a un costo ridottissimo e in autonomia, è riuscito a installarli.
Ringrazio anche il Presidente Chiamparino e tutti voi.
Vi auguro una buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.59)



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