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Dettaglio seduta n.243 del 12/04/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 10.02 il Presidente Allasia constata la mancanza del numero legale e ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna la seduta alle ore 10.32)



(La seduta inizia alle ore 10.43)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Per chiedere l'inserimento all'o.d.g., ancorché non sia collegato al bilancio, dell'ordine del giorno n. 1116 a oggetto "Nuove disposizioni in tema di installazione di dispositivi countdown a favore dei conducenti dei veicoli", proposta di modifica del decreto 5 settembre 2022 sulla disciplina dei dispositivi countdown da applicare ai semafori stradali.
È una richiesta che rivolgiamo alla Giunta affinché intervenga presso il Governo e presso la Conferenza Stato-Regioni. L'utilizzo dei dispositivi countdown potrebbe essere un deterrente sul sanzionamento delle infrazioni solo che la norma prevede che siano inseriti solo in alcune condizioni e non altre, quasi a volerli non mettere nei luoghi dove ci sono più infrazioni o potrebbero verificarsi più infrazioni e, quindi, aumentare il gettito delle multe. Poiché siamo tutti d'accordo nell'avere un saldo a zero dei morti sulle strade, dobbiamo farlo anche con attività preventiva e non solo ed esclusivamente con attività sanzionatoria.
Pertanto, chiedo l'inserimento di questo ordine del giorno e mi auguro che sia trattato quanto prima. È materia di Governo, ma era importante che la nostra Regione, che vede l'applicazione della norma un po' a macchia di leopardo, abbia un'uguale gestione di questo tipo di interventi.
Grazie, Presidente. È l'ordine del giorno n. 1116.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente; buongiorno, colleghi.
Chiedo l'inserimento all'o.d.g. di un documento che parla dei diritti d'autore. Ritengo che anche la Regione Piemonte debba adoperarsi per tutelare gli esercenti.
Per sintetizzare, su spinta dell'Europa, è stato interrotto il monopolio di SIAE e il mercato dei diritti d'autore ha avuto un'apertura alla concorrenza, che ha portato nel nostro Paese una società italo-inglese, la Soundreef, che cura, tra gli altri, gli interessi di autori importanti (che non cito per non fare pubblicità, ma ne parleremo durante la discussione) la cui riscossione dei diritti è stata affidata in esclusiva a LEA un'associazione senza scopo di lucro.
Questo è stato sicuramente un passaggio epocale che ha avuto grande discussione, ma che, paradossalmente, ha creato qualche problema. Cito il caso di un locale di Cuneo che ha dovuto pagare i diritti d'autore alla SIAE e a questa nuova società di riscossione. Si sta creando una specie di Far West, perché si rischia di pagare cifre importanti che i locali non possono permettersi di sostenere, anche perché a volte organizzano eventi che non hanno un grande pubblico.
Chiedo a quest'Assemblea di aprire un confronto su questo problema, con l'intento che la nostra Regione si adoperi per segnalare questa situazione che ritengo paradossale, e intervenga presso il Governo per capire, spero in tempi rapidi, come si possa uscire da questa situazione che sta creando un grande disagio a un settore che già ha avuto grossi problemi durante la pandemia da COVID, come tutti sappiamo bene.
Gli spettacoli dal vivo sono stati quelli più penalizzati durante la crisi pandemica.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Sono contento della presenza del Vicepresidente della Giunta Carosso, che avrei salutato prima volentieri e avrei preannunciato il mio intervento all'inizio della seduta, quindi sono costretto a farlo senza preavviso.
Probabilmente non ho i modi e neanche il linguaggio per mostrare la severità con cui vorrei affrontare questa discussione, però la prego di cogliere il senso del mio intervento, che è anche un intervento volto a raccogliere il disagio dei territori.
Non sappiamo più cosa fare per convincere questo Consiglio regionale e le Commissioni a discutere di Peste Suina Africana. Siamo anche stanchi di dirlo, ma non possiamo permetterci la stanchezza e continueremo a farlo all'inizio di ogni seduta. Abbiamo chiesto la convocazione di un'apposita Commissione sul territorio per affrontare il tema insieme al nuovo Commissario per la peste suina africana.
Non sono partite che potete permettervi di giocare da soli e siamo stanchi di dirvelo. Di fronte alle emergenze, le questioni si affrontano con un piglio differente e con modalità istituzionale differente.
Presidente, richiamo quest'Aula all'impegno e al compito, caratteristiche statutarie di questo Consiglio regionale. Il tema della programmazione è delle Commissioni e del Consiglio regionale: si discuta di questo tema nelle apposite Commissioni. La Giunta dovrebbe avere più moderazione nell'affrontare questo tema, evitando la solitudine.
Non siamo stanchi di ripeterlo, quindi lo faremo all'inizio di ogni seduta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Non essendovi altre richieste di inserimento, comunico che le due richieste di inserimento proposte (l'ordine del giorno n. 1116 del Consigliere Magliano e l'ordine del giorno n. 1128 del Consigliere Martinetti) si possono intendere iscritte a calce dell'elenco già fornito, mentre il Consigliere Ravetti ha chiesto un intervento della Giunta sulla PSA. È presente la Giunta, che ha anche ascoltato l'intervento del Consigliere per cui, se non intende intervenire, ne discuteremo alla prossima Conferenza dei Capigruppo per un'audizione.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 23, 27 e 28 febbraio e del 7 marzo 2023.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: Congedi Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, hanno chiesto congedo i Consiglieri Cirio, Lanzo, Nicotra, Protopapa, Ricca, Ruzzola, Tronzano e Zambaia.



PRESIDENTE

Sulle comunicazioni, ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire perché, dopo un anno di travaglio, è stato nominato il nuovo Direttore generale di Finpiemonte. Ci sono voluti ben tre bandi, di cui due senza esito, per arrivare al nome di Mario Alparone, cui ovviamente auguriamo buon lavoro, senza dimenticare di ringraziare la dottoressa Buttigliengo per aver guidato la società nel periodo di reggenza.
Io non la chiamerei più Finpiemonte, ma la chiamerei Finlombarda bis, anche seguendo quelle che sono delle indicazioni date dai media locali, da alcuni giornali che raccontano le vicissitudini di una presunta fusione con la finanziaria lombarda, di cui adesso conosciamo le indiscrezioni, anche se di certo non abbiamo nulla sulla carta; però è qualcosa che ci deve far riflettere, alla luce delle ultime due nomine che sono state effettuate in capo all'Ente, l'ultima del Direttore generale e quella precedente del membro del CdA.
Tra l'altro, dobbiamo ammettere un dato fondamentale: senza l'intervento del Movimento 5 Stelle, la nomina del Direttore generale sarebbe arrivata con un CdA incompleto; il bando per il nuovo Consigliere di amministrazione è risultato illegittimo e non rispettava i dettami di legge sulle nomine tant'è che è stato necessario riaprirlo per poter selezionare la figura che poi è andata a ricoprire il ruolo di membro del CdA. Sottolineiamo inoltre, che i requisiti del terzo bando per la nomina del Direttore generale risultano difformi dai due bandi precedenti. Questo significa che qualcuno ha modificato i requisiti per procedere alla nomina del Direttore generale. Questo dev'essere avvenuto per forza all'interno di una seduta di un Consiglio d'Amministrazione di cui, purtroppo, non abbiamo assolutamente traccia.
C'è da dire che al Movimento 5 Stelle è stato negato il diritto d'accesso a numerosi documenti che sono stati richiesti in capo all'ente, tra cui gli ultimi verbali dei Consigli di Amministrazione e tutte le procedure di audit che hanno portato alla revoca di un Consigliere del CdA nominato in capo alle minoranze, su cui non è stata fatta assolutamente luce né in Consiglio né regionale né da parte della Giunta regionale. I documenti sono stati richiesti; ci siamo anche presentati presso la sede di Finpiemonte e quei documenti ci sono stati negati da parte del Presidente Vietti.
Secondo me, sono tre dati oggettivi piuttosto gravi, che richiedono sicuramente delle comunicazioni da parte del Presidente della Regione Piemonte. Noi non vogliamo assolutamente dire che il terzo bando di Finpiemonte per la nomina del Direttore generale sia illegittimo, per sottolineiamo che quei requisiti non sono più gli stessi dei due bandi precedenti.
Avremmo potuto presentare un'interrogazione, che non abbiamo voluto presentare, proprio perché riteniamo importante che il Presidente venga in Aula per riferirci, in primis, come mai questi documenti ci vengono negati.
In secondo luogo, come mai si sarebbe proceduto alla nomina del Direttore generale con un CdA monco. In terzo luogo, perché è stato necessario modificare i requisiti per la selezione del Direttore generale. In ultimo vogliamo capire che cosa vuole fare della finanziaria della Regione Piemonte, da cui le imprese attingono risorse per il proprio sviluppo, per lo sviluppo del territorio.
Questo noi lo riteniamo importante. Aspettiamo che il Presidente venga in Aula per riferire in merito.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altre richieste sulle comunicazioni e la Giunta non intende intervenire, passiamo al punto successivo dell'o.d.g.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 280, inerente a "Individuazione, ai sensi dell'art. 23, comma 3, della legge regionale 18/2007, di ulteriori servizi amministrativi e di supporto da attribuire all'Azienda Sanitaria Zero istituita ex art. 1 della legge regionale 26/2021"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 280, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella scorsa seduta, è iniziato l'esame del provvedimento. Dopo l'illustrazione da parte dell'Assessore si è svolta la discussione generale ed è iniziato l'esame degli emendamenti.
Riprendiamo con l'esame dell'emendamento rubricato n. 97).
Emendamento rubricato n. 97) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione di questi emendamenti per riprendere brevemente il filo del discorso della scorsa seduta, perché abbiamo finalmente iniziato la discussione in Aula di Azienda Zero e delle funzioni aggiuntive che questa Giunta vuole attribuirle dopo soli nove mesi dal suo avvio.
Ricordo, anche per chi ci segue, che questa Azienda è stata istituita con legge a ottobre del 2021, dopo un ampio dibattito e dopo uno snellimento molto profondo delle funzioni che all'inizio le erano state assegnate rendendola una struttura sostanzialmente di coordinamento e monitoraggio di alcune attività non sanitarie. L'Azienda è stata poi istituita con tutte le procedure e ha preso il via a luglio del 2022, con la nomina del commissario Picco.
Oggi ci troviamo, a pochi mesi dal vero avvio di quest'Azienda che, come tutte le aziende, ha bisogno di una fase di start up, di consolidamento e di assestamento; a maggior ragione per il fatto che, a distanza di oltre un anno, non è stato dato seguito al comma 13, articolo 1, della legge istitutiva di Azienda Zero e che - ripeto in questa sede - recitava: "Al fine di favorire la piena armonizzazione e integrazione delle attività nell'ambito del Sistema Sanitario Regionale, entro un anno dall'istituzione dell'Azienda Zero, è approvato il nuovo Piano Socio Sanitario Regionale".
Era già stato oggetto di discussione in quella sede e ci eravamo detti (noi siamo sempre stati contrari, voi volevate fare Azienda Zero) che dovevamo inserirla all'interno di un Piano socio sanitario, perché è una rivoluzione che, forse, è anche difficile da comunicare dal punto di vista mediatico e che i cittadini non percepiscono nel servizio che ottengono e richiedono agli ospedali e alle ASL, ma è una rivoluzione in termini di governance che ha impatti sul processo decisionale, quindi, a cascata, sui servizi sanitari che eroghiamo.
Di conseguenza, già allora abbiamo detto: "Se la facciamo, poi dobbiamo inquadrarla dentro una cornice più ampia, dove finalmente scriviamo chi fa cosa, cosa vogliamo fare, le case della salute, Azienda Zero, gli ospedali nuovi, insomma il Piano Socio Sanitario". Questa cornice non c'è; la discussione è stata rinviata, non è stata mai affrontata neanche in Commissione e oggi ci troviamo a discutere di una proposta di delibera al Consiglio per integrare queste funzioni.
Noi crediamo sia sbagliato, perché non abbiamo ancora assestato questa grande rivoluzione di governance iniziale. Abbiamo ritorni che la confusione è ampia, nel senso che, quando si istituisce un'azienda nuova che coordina e sovrintende, bisogna indicare chi fa cosa e con quale personale.



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



GALLO Raffaele

Magari vado avanti un pezzo, tanto poi tolgo un emendamento, Presidente così chiudo il ragionamento.
Vi invitiamo a sospendere la trattazione di questa proposta di deliberazione, perché aggiungendo quattro nuove funzioni ad Azienda Zero tra l'altro complesse, non agevoliamo l'assestamento e la definizione del "chi fa cosa", quindi la definizione di un ordine di ragionamento sulla sanità. Generiamo invece, a nostro avviso, ancora più confusione: potenzialmente, non si implementa né l'efficienza, né l'efficacia, come si era pensato con l'istituzione di Azienda Zero, ma si incrementano solo i costi, la disorganizzazione e la burocrazia, con impatti negativi non solo dal punto di vista amministrativo, ma anche dal punto di vista del servizio sanitario (inteso come servizio medico). Questa è la nostra preoccupazione.
Ne abbiamo discusso molto sia in Commissione sia in Aula, ma continueremo a farlo anche questa mattina, con dovizia di dettagli rispetto a ciò che pensiamo, perché riteniamo che l'incremento delle funzioni possa portare solo a una maggior confusione, non a un miglioramento del sistema sanitario.
Concludo il mio intervento - mi asterrò dall'illustrazione dei successivi due emendamenti, Presidente, per rimanere nei tempi - riprendendo due questioni di cui ho già parlato precedentemente: l'Assessore Icardi mi ha sentito raccontarle così tante volte che ormai non mi ascolta più! Le riprendo, comunque, per coordinare il ragionamento rispetto a quello che ci siamo detti la settimana scorsa, oltre che in Commissione.
La prima questione che contestiamo riguarda, appunto, la disorganizzazione e la confusione rispetto a "chi fa cosa".
La seconda riguarda l'evoluzione che ha subito Azienda Zero in questi sei mesi: era nata come azienda di coordinamento e di supervisione, una sorta di "braccio destro" dell'Assessorato (secondo noi, un doppione dell'Assessorato), che pensavamo potesse disporre di 25-30 unità per coordinare e supervisionare i vari ambiti. Ora sta diventando una struttura composta da un centinaio di persone (quindi un'azienda molto pesante) istituita non solo per il coordinamento e il controllo dei conti o di alcune attività, ma un'azienda di gestione.
La nostra preoccupazione è che queste risorse vengano comandate dalle ASL e portate in Azienda Zero senza un disegno complessivo di accorpamento o di riduzione di responsabilità: noi crediamo che si stiano sottraendo risorse umane alle ASL (in questo caso, personale tecnico-amministrativo, ma anche in altri ambiti), lasciando comunque a loro le responsabilità.
Questa è la preoccupazione che abbiamo e che, ahimè, abbiamo già vissuto con la rivoluzione delle federazioni del 2012-2013-2014, poi abbandonate (in quel caso, erano nate per accentrare gli acquisti in prima istanza, poi la logistica in un secondo momento). In realtà, il progetto era stato poi abbandonato perché si era creata confusione sul "chi faceva cosa", a chi erano intestate le responsabilità e con che personale le federazioni dovevano portare avanti queste istanze.
La nostra non è un'opposizione ideologica fine a sé stessa, ma è un'opposizione nel merito delle questioni. È un'opposizione suffragata dagli atti, perché la delibera che definisce il fabbisogno di personale di Azienda Zero, redatta su indicazione del Commissario il 24 novembre 2022 conferma le nostre preoccupazioni: infatti, per l'anno 2022 assegnava ad Azienda Zero due milioni e mezzo per le spese del personale - perch l'azienda iniziale, come avevamo pensato di strutturarla, era snella e leggera - per poi passare nel 2023 e nel 2024 a una spesa di 7.900 mila euro. Pertanto, è proprio negli atti formali che voi prevedete una struttura molto più ampia, molto più farraginosa, molto più burocratica molto più complessa anche nella gestione, che rischia di creare confusione noi ne siamo certi - nel sistema sanitario nel suo complesso.
Su tutti questi temi attendiamo un confronto con l'Assessore in sede di chiusura del dibattito, ma continuiamo a chiedervi di sospendere questa delibera per consentire all'Azienda di avviarsi e, quindi, di assestarsi così com'era stata costituita nell'ottobre 2021, per poi solo successivamente, magari nella nuova legislatura, se necessario, assegnarle nuove funzioni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Emendamento rubricato n. 98) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è già stato precedentemente illustrato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Intervengo solo per confermare che, come avevo anticipato, essendo intervenuto per dieci minuti, do per illustrati gli emendamenti rubricati n. 97), n. 98), n. 99) e n. 100).
Interverrò su quelli successivi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gallo.
Emendamento rubricato n. 99) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 100) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Come anticipato dal proponente, gli emendamenti rubricati n. 99) e n. 100) si intendono illustrati.
Emendamento rubricato n. 101) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
L'emendamento cerca di entrare nel merito delle funzioni che avete assegnato e, in modo costruttivo, tenta di stimolare una riflessione: se proprio volete assegnare il coordinamento delle reti di patologia, almeno definite con puntualità che, all'interno di questo coordinamento, vengano assegnate quelle reti di attività sanitaria più particolari, più complesse da gestire in modo unitario sul territorio e sulle singole Aziende, come il coordinamento dell'attività di assistenza per malattie rare, affinché si possano coordinare centralmente, diciamo così, quelle reti più complicate da gestire in modo collettivo sul territorio, assegnandole ad Azienda Zero.
Colgo l'occasione di quest'emendamento per argomentare anche il secondo aspetto di cui abbiamo discusso nel pomeriggio di mercoledì.
Proprio perché vogliamo entrare nel merito delle questioni, noi crediamo che, rispetto alle quattro funzioni che voi volete integrare ad Azienda Zero (le reti di patologia, l'emergenza-urgenza, il coordinamento dell'edilizia sanitaria e il coordinamento dell'epidemiologia), l'unica di cui forse potremmo discutere insieme l'assegnazione ad Azienda Zero attraverso questa proposta di deliberazione (rispetto alle funzioni di cui già dispone), riteniamo sia il supporto tecnico, organizzativo e metodologico per il coordinamento dei progetti di investimenti in edilizia sanitaria.
Ci rendiamo infatti conto che, essendo in una fase in cui dei vari ospedali discussi non in questa sede - perché se ne discute solo sui giornali o in Commissione, ma prima o poi arriverà una delibera anche in quest'Aula oltre ai sei ospedali già deliberati nel gennaio 2022, il complesso quadro di investimenti in edilizia sanitaria (se arriveranno) che andrà in porto su uno o due progetti - questo lo sappiamo già, alla luce delle risorse che abbiamo da destinare alla progettazione dei nuovi presìdi ospedalieri quindi mi ricollego al finanziamento da 30 milioni che discuteremo in sede di bilancio tra poco da assegnare alle ASL.
In questo senso, per ottimizzare la scelta dei presìdi ospedalieri su cui dare l'impulso e avviare - secondo noi, la scelta migliore, piuttosto che fare tanti piccoli progetti preliminari, è individuare uno o due presìdi nei territori più importanti cui dare un impulso vero di avvio e di costruzione - potrebbe essere anche utile centralizzare il lavoro sull'edilizia sanitaria, in modo da fare delle scelte strategiche, che per dovrebbe fare l'Assessorato in quanto tale, quindi il Direttore generale dell'Assessorato con la struttura e l'Assessore. Ora, se voi volete delegarlo ad Azienda Zero, senza lasciarlo in mano alle singole ASL che si muovono in modo autonomo, disorganizzato e scoordinato, può avere un senso nell'ottica di cui parlavo prima.
Pertanto, questi emendamenti che rappresento oggi vanno nella direzione di dire che, se proprio vogliamo dare una funzione in più, l'unica è proprio quella di alcune particolari reti di coordinamento o dell'edilizia sanitaria, anche alla luce del dibattito mediatico di questi giorni e della Commissione di ieri, in questo caso sul tema più torinese.
Visto che ho parlato più del dovuto, do per illustrati gli emendamenti rubricati n. 100), n. 101), n. 102) e n. 103).



PRESIDENTE

Grazie, collega Gallo.
Emendamento rubricato n. 102) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 103) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 104) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

L'emendamento rubricato n. 104) è sulla proposta di deliberazione n. 280 inerente a "Individuazione, ai sensi dell'art. 23, comma 3, della legge regionale 18/2007, di ulteriori servizi amministrativi e di supporto da attribuire all'Azienda Sanitaria Zero istituita ex art. 1 della legge regionale 26/2021".
Il testo dell'emendamento recita: "A pagina 4 del testo della PDCR n. 280 al punto 1 del dispositivo, dopo il punto in elenco: '- coordinamento reti di patologia;' aggiungere il seguente altro punto: '- coordinamento delle attività di assistenza sanitaria per malattie oncologiche;'". Abbiamo scritto nel riquadro della relazione, l'emendamento è volto a migliorare il testo proposto.
Nella sostanza, Presidente, con quest'emendamento abbiamo inteso specificare meglio l'impegno al punto 1 del dispositivo, ovvero, laddove è scritto "coordinamento reti di patologia", specificare "coordinamento delle attività di assistenza sanitaria per malattie oncologiche".
È inutile dire che rileviamo - non solo noi, ma tutti, compresa la maggioranza e la Giunta - l'importanza di questo particolare settore, per cui riteniamo opportuno doverlo contestualizzare all'interno del testo con una opportuna specifica.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
Emendamento rubricato n. 105) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Come avrà notato dalla prima presentazione, gli interventi di illustrazione di questi emendamenti non prenderanno lo spazio dei tre minuti messi a disposizione, perché in questa fase abbiamo capito che è giusto velocizzare la discussione, anche perché attendiamo l'indicazione di voto da parte dell'Assessore.
L'emendamento recita: "A pagina 4 del testo della PDCR n. 280, al punto 1 del dispositivo, dopo il punto in elenco: '- coordinamento reti di patologia;' aggiungere il seguente altro punto: '- coordinamento delle attività di assistenza sanitaria per malattie cardiovascolari;'".
Anche in questo caso è inutile specificare la ragione per cui abbiamo inteso dare un senso a questo particolare intervento di coordinamento delle attività di assistenza. L'importanza e la rilevanza è contenuta nella epidemiologia occidentale, quindi anche italiana e piemontese. Pertanto riteniamo opportuno descrivere con più precisione l'impegno in questo punto del dispositivo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Emendamento rubricato n. 106) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
L'emendamento recita: "A pagina 4 del testo della PDCR n. 280, al punto 1 del dispositivo, dopo il punto in elenco: '- coordinamento reti di patologia;' aggiungere il seguente altro punto: '- coordinamento delle attività di assistenza sanitaria per malattie metaboliche;'".
Così come gli ultimi emendamenti che ho presentato, anche questo ha una specifica, che è quella del coordinamento delle attività di assistenza sanitaria per malattie metaboliche. Riteniamo ridondante, ancora una volta specificarne le ragioni, perché conosciamo l'importanza di questo settore soprattutto per i pazienti che necessitano di particolari assistenze sanitarie.
Si aprirebbe una discussione - e non è adesso il caso di farla - relativa all'assistenza territoriale, all'assistenza ospedaliera e all'integrazione delle stesse. Su questa materia troveremo il modo da qui alla fine del mandato, per attivare un confronto con la Giunta e con l'Assessorato competente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
Emendamento rubricato n. 107) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 108) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 109) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 110) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 111) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 112) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 113) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 2) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Questi emendamenti li presento perché sono costruiti sul secondo comma della deliberazione proposta.
La deliberazione proposta è così strutturata: all'inizio si individuano le cinque funzioni da attribuire ad Azienda Zero in aggiunta (coordinamento emergenza ospedaliera, coordinamento regionale epidemiologia, coordinamento rete dei laboratori e dei servizi, supporto tecnico e organizzativo ai progetti di investimento in edilizia sanitaria e coordinamento delle reti di patologia), mentre il secondo punto demanda a un successivo provvedimento della Giunta regionale la definizione delle modalità e dei tempi per l'attribuzione all'Azienda Zero delle funzioni individuate al comma 1, che dovranno essere inserite nel piano di attività 2023, con quantificazione dei relativi oneri.
Ho specificato quest'ultima frase perché è quella che più ci preoccupa: continuiamo ad assegnare funzioni e, secondo come è scritto nel punto 2, a demandare poi alla Giunta la definizione degli oneri collegati, quindi delle spese che trasferiamo da altre ASL e ASO ad Azienda Zero incrementando quella parte di costo che vi ho citato prima (sette milioni e 900 mila), senza neanche quantificarlo e definirlo in questo preciso testo.
Al comma 3, infatti, si demanda poi al fatto che le risorse si prenderanno dal programma della salute, quindi alla missione 13 programma 1301.
Noi, quindi, sottraiamo risorse dalla gestione sanitaria e le assegniamo in realtà trasliamo costi del personale, ad Azienda Zero. Sappiamo che ogni volta che trasferiamo personale, funzioni e attività non trasliamo solo costo del personale, ma generiamo nuovi costi indiretti. La nostra preoccupazione è di non sapere neanche quanto questa ulteriore attribuzione di funzioni ad Azienda Zero impatterà sui costi. Nel comma 2, infatti viene demandato e dato delega in bianco alla Giunta regionale. Non è tanto per la delega, quanto perché non viene mai quantificato, in nessun punto della discussione, quanto ci verrà a costare questo aspetto.
L'emendamento va a abrogare l'ultima parte, ossia l'attribuzione alla Giunta di definire e quantificare i relativi oneri, perché vogliamo discuterne insieme. Il punto poi si collega al tema più generale, quello che ha fatto partire la discussione di Azienda Zero e che aveva fatto partire, anche con la Giunta Chiamparino (mai portata in Aula), un eventuale approfondimento sull'istituzione dell'Azienda Zero, che partiva dal presupposto che si dovessero risparmiare risorse e creare efficienza ed efficacia per risparmiare risorse da immettere nel servizio sanitario negli investimenti in ospedali o anche in tecnologie mediche, molto importanti per curare le persone.
Di tutto questo non abbiamo traccia perché non abbiamo mai avuto la possibilità, in questo anno scarso di attività, di verificarne l'efficienza, di capire quale sono le efficienze che ci si aspetta di avere da queste nuove funzioni e quali sono gli impatti relativi sui costi e non solo su oneri aggiuntivi che aggiungiamo nell'istituzione di Azienda Zero.
Di tutto questo siamo assolutamente all'oscuro. Questo ci preoccupa, perch non vorremmo che Azienda Zero, e tutto quello che stiamo costruendo attorno ad Azienda Zero, anzi, che state costruendo attorno ad Azienda Zero, alla fine generi solo più costi, più burocrazia e non semplificazione ed efficienza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
L'emendamento rubricato n. 61) è inammissibile.
L'emendamento rubricato n. 14) è inammissibile.
Emendamento rubricato n. 37) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 36) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 38) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 62) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 15) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Siamo sempre sul punto 2 del dispositivo, quindi la delega alla Giunta regionale per la quantificazione dei costi del piano di attività annuale 2023 ad Azienda Zero, rispetto a questa deliberazione. Noi qui aggiungeremmo, con l'emendamento 15), "sentita la Commissione consiliare competente", cioè deleghiamo a un successivo provvedimento di Giunta regionale, che è l'organo che dovrà farlo, la definizione di tutte queste modalità di tempi di attribuzione delle funzioni. In questo modo, avremmo conoscenza e consapevolezza delle decisioni che si assumono in Giunta, su che basi, su quali conti e su quali provvedimenti si intende intervenire in modo che un'attività così importante possa essere portata anche in Commissione, al fine di avere consapevolezza di dove si sta andando.
Come già detto, ormai Azienda Zero è istituita e chiunque governerà nei prossimi anni la troverà inserita nella governance della sanità, per cui come monitoriamo o dovremmo monitorare tutti i bilanci delle ASL e le relative attività, a maggior ragione dobbiamo inserire anche quelle legate ad Azienda Zero.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
L'emendamento rubricato n. 16) è inammissibile.
L'emendamento rubricato n. 17) è inammissibile.
L'emendamento rubricato n. 18) è inammissibile.
Emendamento rubricato n. 20) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Le dico che presenterò poi l'emendamento rubricato n. 19) e gli altri no.
Secondo noi, questo è un emendamento importante perché, sempre al punto 2 quando demandiamo a un successivo provvedimento della Giunta regionale inseriamo la frase "verificata l'effettiva attuazione della legge 26 del 2021", che è la legge istitutiva dell'Azienda Zero e che prevedeva appunto - una serie di attività e di allocazione di risorse rispetto alle quali dovevamo e dobbiamo fare un punto, dopo circa un anno di attività.
Vorremmo inserirlo in norma, proprio per verificare, prima di demandare alla Giunta l'avvio di queste ulteriore attività che inserite nella delibera, a che punto è l'attuazione della legge 26 del 2021 e dove effettivamente la Giunta sta orientando il piano delle attività di Azienda Zero, al netto della legge istitutiva, che è una cornice generale e poi com'è giusto che sia - demanda ad atti successivi di Giunta.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gallo.
L'emendamento rubricato n. 63) è inammissibile.
Emendamento rubricato n. 64) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 65) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 39) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 66) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 19) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 67) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
L'emendamento rubricato n. 68) è inammissibile.
L'emendamento rubricato n. 69) è inammissibile.
Emendamento rubricato n. 70) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
L'emendamento rubricato n. 71) è inammissibile.
Emendamento rubricato n. 72) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 21) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Gallo chiede di intervenire per l'illustrazione; prego.



GALLO Raffaele

Intervengo volentieri, perché anche questo è nel solco dei ragionamenti fatti prima e quindi nella volontà di avere piena consapevolezza e contezza dei costi e dell'applicazione di Azienda Zero.
Quando inseriamo al punto 2) del dispositivo - è sempre quello che demanda a successivo provvedimento della Giunta regionale la definizione delle modalità, dei tempi e dei costi rispetto anche a queste funzioni, con quantificazione delle risorse e dei relativi oneri - chiediamo non solo che venga fatta in Commissione consiliare, ma che la quantificazione sia specifica e dettagliata. Sembra una puntualizzazione, ma noi vogliamo entrare nel merito dei processi di efficienza che porta Azienda Zero e degli effettivi impatti che ha la "migrazione" di personale dalle ASL ad Azienda Zero, con numeri così importanti rispetto alle funzioni e alle responsabilità.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gallo.
Emendamento rubricato n. 22) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 73) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n.74) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 3) è inammissibile.
Con questo sono concluse le illustrazioni degli emendamenti sulla PDCR 280.
Chiedo se c'è qualche Consigliere che intende intervenire in discussione generale sugli emendamenti.
Prego, Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo in discussione generale per sostenere gli emendamenti e la linea che abbiamo condiviso come Gruppo nel chiedere all'Assessore maggiore attenzione rispetto a questa proposta; proposta che ha dei limiti e lo dico con un riferimento letterario, Assessore e Presidente.
Non so se l'Assessore ha mai letto un libro del 2013 - chiedo all'Assessore, se mi sta ascoltando - di Sergio Scaglia; il titolo di questo libro è "Ufficio complicazione affari semplici". È un libro interessante, che invito i più di andare a leggere, anche solo nelle sintesi. Questo perché, come diceva il Capogruppo Gallo, con la scelta di Azienda Zero in questo modo, in particolare con queste quattro nuove funzioni - ha ragione il collega Gallo - si rischia di costruire un doppione, di svuotare le ASL e che ci sia poi un doppione con le scelte politiche dell'Assessorato alla sanità.
Di esempi in tal senso ne abbiamo visti (di recente, sul tema dell'edilizia sanitaria), sul fatto che a volte si rimandano le decisioni a studi comparativi, a scelte dove la maggioranza magari si spacca. Richiamo gli articoli di giornale sull'indicazione del nuovo ospedale alla Pellerina dove un pezzo dell'attuale maggioranza è uscita addirittura dalla Giunta rispetto a quel voto (almeno, così i giornali danno contezza della riunione di Giunta di ieri).
L'unica funzione un po' interessate poteva essere il coordinamento dei progetti di edilizia sanitaria, con la costruzione di una strategia, di un pensiero e di uno studio, avendo una linea politica e non solo anche tecnica, basata su alcuni studi un po' più coerenti rispetto a quello che è avvenuto in questi quattro anni o nell'ultimo anno, evitando quindi davvero, come Scaglia racconta molto bene nel suo libro, di costruire un'Azienda Zero che corrisponda all'ufficio complicazione affari semplici.
Questo è il tema che stiamo cercando di sollevare attraverso quegli emendamenti, attraverso la riflessione che abbiamo fatto in Commissione cui anch'io ovviamente ho partecipato. Su questo chiediamo all'Assessore di provare. Crediamo che l'attenzione non ci sia e nemmeno la voglia di provare a modificare alcuni elementi di questa proposta, com'è avvenuto in Commissione, dove forse non c'è stato neanche un ascolto così puntuale.
Chiediamo davvero di porre attenzione, perché quello che facciamo oggi Assessore, come anche il Direttore dell'ASL TO5 oggi racconta su alcune altre scelte, non riguarda noi, ma riguarda gli amministratori delle prossime due o tre legislature.
In questo senso, crediamo che questa scelta così costruita e così pensata sia in gran parte un errore, proprio perché rischiamo di addensare all'interno di Azienda Zero personale sanitario rispetto a quello invece utilizzabile anche da un punto di vista amministrativo nelle singole ASL quindi uno svuotamento delle stesse, inserendo nuove funzioni che rischiano di complicare l'organizzazione della sanità sotto diversi aspetti.
Per questa ragione.



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



SARNO Diego

Presidente, ho solo due minuti per intervenire in discussione generale? Mi scusi, pensavo di averne cinque. Allora concludo.



PRESIDENTE

È scusato.



SARNO Diego

Ho terminato, tanto il concetto era chiaro.
Speriamo che l'Assessore abbia prestato attenzione rispetto alle riflessioni che abbiamo fatto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Le ho lasciato un paio di minuti in più, poi mi hanno sollecitato.
È stata anche colpa mia, non ho controllato.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento in discussione generale chiedo alla Giunta di esprimere il parere sugli emendamenti test illustrati.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ho esaminato gli emendamenti presentati. Tra questi, ho analizzato in modo più approfondito quello relativo alle patologie cardiovascolari; si rileva tuttavia, che è già ricompreso nelle reti, quindi è già una funzione che abbiamo incluso.
Per questi motivi, su tutti gli emendamenti (compreso quest'ultimo) il parere della Giunta è contrario.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto, procederei con le votazioni degli emendamenti.
Il numero legale è 23.
Ricordo che gli emendamenti rubricati n. 1), n. 26), n. 23), n. 24), n.
25), n. 60), n. 75), n. 76), n. 77), n. 78), n. 79), n. 80), n. 81, n. 82) n. 85), n. 86) e n. 87) sono inammissibili.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 83), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 84), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



AVETTA Alberto

Presidente, può aggiungere il mio voto favorevole? Grazie.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole del Consigliere Avetta e del Consigliere Rossi sull'emendamento rubricato n. 5).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sia riportato a verbale il voto favorevole della Consigliera Disabato all'emendamento rubricato n. 53).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo sull'ordine dei lavori; prego.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Considerato che gli emendamenti rubricati fino al n. 43) sono tutti sullo stesso dispositivo, punto 1, quarto e quinto trattino, se vogliamo dare la stessa votazione (tanto sembra che la Giunta non abbia intenzione di cambiare idea), per me va bene.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gallo.
Il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 50), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 88), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 89), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 90), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 91), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 92), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 93), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 94), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 95), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 96), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Siccome insistono sullo stesso argomento, se ritenete possiamo dare lo stesso esito di votazione fino all'emendamento rubricato n. 113).



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, sta intervenendo il Consigliere Gallo sull'ordine dei lavori, con un'indicazione importante per tutti, perciò chiedo cortesemente che sia rispettato il ruolo del Presidente, in questo caso.



GALLO Raffaele

Dicevo: se ritiene, possiamo dare lo stesso esito di votazione fino all'emendamento rubricato n. 66).
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ricordo che il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 97), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 98), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 97), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 99), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 100), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 101), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 102), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 103), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 104), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 105), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 106), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 107), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 108), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 109), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 110), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 111), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 112), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 113), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 61) e n. 14) sono inammissibili.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 16), n. 17), 18) sono inammissibili.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 63 è inammissibile.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 68) e n. 69) sono inammissibili.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 71) è inammissibile.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22), di identico contenuto dell'emendamento rubricato n. 73), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 3) è inammissibile.
Con questo, abbiamo concluso le votazioni degli emendamenti.
Chiedo se vi siano interventi per dichiarazione di voto sull'intero testo.
Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Presidente, non vorrei non fosse chiara la posizione del Partito Democratico, quindi uso ancora questi tre minuti per certificarlo in questa dichiarazione di voto.
Voteremo convintamente contro questo provvedimento. Abbiamo cercato di spiegarlo nel merito delle questioni, anche in modo costruttivo, ma siete stati sordi a tutto quello che abbiamo detto in questi mesi di discussione in Commissione e in Aula. State portando avanti un provvedimento che creerà più confusione, che creerà più inefficienza, che creerà un ulteriore appesantimento, dal punto di vista burocratico, della sanità.
A nostro parere, non stiamo facendo un buon servizio ai cittadini piemontesi nel servizio sanitario che vogliamo erogare loro. La sanità è in grosse difficoltà e non è un'Azienda Zero in più che risolverà queste questioni. Serve un quadro complessivo e un Piano Socio Sanitario che definisca chi fa cosa, dove andiamo e qual è la prospettiva della nostra sanità, a maggior ragione dopo il COVID e dopo gli insegnamenti della pandemia da COVID-19.
Tutto questo non c'è e non c'è neanche in questo momento. Ne prendiamo atto e lo certifichiamo in Aula. Di sicuro non faremo un Piano Socio Sanitario negli ultimi mesi della legislatura, quindi toccherà a chi guiderà la Regione, dopo le elezioni del 2024, porre mano alla sanità per cercare di correggerla.
Noi lasciamo a verbale la nostra posizione contraria. Speriamo di essere smentiti, ma temiamo che tra qualche mese o tra qualche anno, quando torneremo a vedere i numeri, i conti, gli atti e i fatti di Azienda Zero avremo la brutta sorpresa che ha generato più confusione, più burocrazia più costi e non più efficienza e più efficace nel sistema sanitario.
Speriamo di no, ma secondo noi ci sono tutti i requisiti e gli aspetti perché questo avvenga.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Questo è l'ennesimo aiuto e rinforzo al sistema sanitario piemontese.
Azienda Zero, al pari dell'Azienda Zero del Veneto e di altre Regioni Italiane, è un ente di coordinamento e di controllo. Con questa deliberazione a mia prima firma, ma con il coordinamento dell'Assessore Icardi e del Presidente di Commissione Stecco, andiamo a coordinare l'emergenza ospedaliera, il coordinamento regionale dell'epidemiologia, la rete dei laboratori dei servizi, il coordinamento dell'edilizia sanitaria e le reti di patologia.
È notizia di pochi giorni fa l'aumento di voli notturni dell'elisoccorso per quanto riguarda le emergenze. I territori di montagna in particolare ma anche i territori periferici della nostra Regione, sanno quanto sia importante avere una rete di elicotteri notturni che possa venire a prelevare il malato e portarlo nelle strutture più adeguate a una cura migliore.
Siamo felici di dare, con un ulteriore contributo, un aiuto alla sanità piemontese.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Chiedo se vi siano altre richieste d'intervento in merito.
Non essendovi altre richieste d'intervento, possiamo procedere alla votazione finale.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 280, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Prima di procedere con il punto successivo, mi sembra ci sia l'accordo per terminare in anticipo i lavori, per lasciare spazio a riunioni politiche.
Pertanto sospendiamo la seduta, che riprenderà alle ore 14.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.27, riprende alle ore 14.58)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 247, inerente a "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2023-2025 (Legge di stabilità regionale 2023)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 247, inerente a "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2023 2025 (Legge di stabilità regionale 2023)", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza.
Relatore è il Consigliere Gagliasso, che ha facoltà di intervenire per 15 minuti.



GAGLIASSO Matteo, relatore

Grazie, Presidente.
Oggi siamo in Aula per portare in approvazione il disegno di legge n. 247 del 30 marzo, avente a oggetto Disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2023-2025 (Legge di stabilità regionale 2023)".
La legge di stabilità trae il riferimento necessario per la dimostrazione della copertura finanziaria delle autorizzazioni annuali e pluriennali di spesa da essa disposte, dalle previsioni del bilancio a legislazione vigente.
Il disegno di legge n. 247 è stato sottoposto al parere del Consiglio delle Autonomie locali, il quale si è espresso nella seduta del 15 marzo 2023.
Dopodiché, sono state svolte le consultazioni online scadute in data 24 marzo 2023.
Nel corso dell'esame della I Commissione, rispetto al testo iniziale presentato dalla Giunta regionale, sono stati approvati cinque emendamenti presentati dalla Giunta stessa e respinti due emendamenti presentati dai Gruppi di minoranza. Il provvedimento definitivo, licenziato dalla I Commissione il 30 marzo 2023, si compone di 11 articoli che cercherò di riassumere in modo molto breve, in modo da lasciare spazio per la discussione anche agli altri componenti del Consiglio, perché sappiamo quanto sia importante questo disegno di legge.
L'articolo 1 prevede un intervento straordinario a sostegno delle cooperative edili attraverso l'esenzione limitatamente agli anni 2023 e 2024 del versamento della rivalutazione ISTAT. Tale misura può tradursi in un'agevolazione indiretta a favore degli assegnatari degli alloggi di edilizia agevolata attraverso la sterilizzazione della rivalutazione dovuta dalle cooperative calcolato sulla base dell'indice ISTAT in crescita per effetto dell'inflazione.
La sospensione del versamento della rivalutazione ISTAT nel biennio 2023 e 2024 non fa venir meno l'obbligo dei versamenti periodici alle date fisse del 30 aprile e del 31 ottobre di ciascun anno.
Articolo 2. Attraverso modifiche apportate, vengono vincolati i proventi delle vendite per la quota di spettanza regionale al reinvestimento in nuovi programmi, avendo ormai il "Programma casa" esaurito i suoi effetti.
L'intervento consente, in tal modo, di individuare la fonte di finanziamento in conto capitale cui ricorrere nel caso di programmazione di interventi di edilizia agevolata che interessi anche i finanziamenti integrativi e disciplinati dalla legge regionale n. 28 del 1976.
L'articolo 3 prende atto dell'orientamento ormai consolidato dalla Corte di Giustizia tributaria, che riconosce l'applicazione del termine triennale di prescrizione per l'accertamento della tassa automobilistica regionale attualmente previsto, nell'ordinamento regionale piemontese, al quinto anno successivo rispetto a quello in cui il versamento è stato o doveva essere eseguito, per cui è un adeguamento alle disposizioni regionali dovute proprio al fatto di passare da cinque a tre anni per la verifica dei versamenti.
L'articolo 4 è sempre sulla materia delle tasse automobilistiche e intende disciplinare una situazione che si verifica ormai da alcuni anni: la forte crescita del numero dei veicoli noleggiati con contratto a lungo termine.
In tali casi la tassa automobilistica, dall'anno 2020, viene corrisposta dal soggetto noleggiante alla Regione in cui risiede anagraficamente. Al fine di semplificare la gestione del pagamento della tassa automobilistica per la società di noleggio piemontesi, le quali possono versare la tassa automobilistica per conto dei soggetti noleggianti, la disposizione attribuisce la facoltà di pagare la tassa automobilistica in misura frazionata e quadrimestralmente.
L'articolo 5 è sempre in materia di tasse automobilistiche. Tale norma ha lo scopo di semplificare la gestione delle attività fra l'amministrazione regionale e le imprese autorizzate al commercio dei veicoli nell'adempimento dell'esercizio del diritto all'interruzione dell'obbligo di pagamento per i veicoli da loro acquistati per la rivendita; detta semplificazione eviterebbe, tra l'altro, ulteriori contenziosi.
Gli articoli 6, 7 e 8 provvedono a tener fede agli impegni istituzionali assunti dalla Regione, con specifica nota del Presidente nei confronti dei Ministeri competenti, al fine di ovviare a eventuali istanze di incostituzionalità e conseguenti possibili impugnative.
L'articolo 9, di fatto, va a elencare tutte le leggi che vengono rifinanziate per gli anni 2023, 2024 e 2025.
L'articolo 10 riguarda modifiche all'articolo 1 della legge regionale 19 gennaio 2023, n. 1. Di fatto, è una piccola modifica che si può riassume semplice nelle parole "fino al 31 dicembre 2023" per evitare ulteriori impugnative.
L'articolo 11 prevede il coordinamento della disposizione finanziaria della legge regionale 1/2023.
Grazie, Presidente. Ringrazio ancora l'Assessore e i colleghi che hanno presentato degli emendamenti, che sicuramente l'Assessore regionale saprà come meglio valorizzare.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Gagliasso per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire, come relatore di minoranza, il Consigliere Bertola.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per 15 minuti.



BERTOLA Giorgio, relatore

Grazie, Presidente.
La relazione di maggioranza, oltre che tecnica, è stata anche precisa sul contenuto di ciascun articolo, quindi non andrò a ripetermi. Più che parlare di quello che c'è dal punto di vista politico, vorrei parlare di quello che non c'è o, meglio, di quello che non c'è più.
Il disegno di legge n. 247, così com'era stato presentato dalla Giunta regionale all'esame della I Commissione, aveva un articolo - l'articolo 9 così titolato: "Circolazione dei crediti fiscali per efficientamento energetico del patrimonio edilizio". Era un articolo piuttosto lungo, che constava di ben sei commi, il cui contenuto principale era inserito al comma 2, che recitava: "2. La Giunta regionale è autorizzata, nel rispetto del principio di concorrenza e delle regole Eurostat, a promuovere l'attivazione di un programma: a) di acquisto di crediti d'imposta da portare direttamente a compensazione orizzontale ed estinzione dei propri debiti fiscali, ai sensi dell'articolo 17, comma 2, lettera f) del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, nonché nel rispetto di quanto previsto all'articolo 14 del decreto legge 17 maggio 2022, n. 50, convertito con modificazioni dalla legge 15 luglio 2022, n. 91; b) di selezione di cessioni prive di contenzioso e non soggette a procedura giudiziale sottoponibili a dichiarazioni, garanzie, manleva e condizioni sospensive da perfezionarsi fra le parti, subordinate all'esito delle comunicazioni obbligatorie all'Agenzia delle Entrate, in capo al soggetto che ha rilasciato il visto di conformità, e all'inclusione nel Cassetto fiscale c) di controllo e verifica dei crediti d'imposta in merito alla piena ed esclusiva titolarità, l'incondizionata e libera disponibilità, la mancata soggezione a pignoramenti, sequestri, pegno o altro gravame a favore di terzi." È chiaro che l'intenzione del legislatore era volta ad agevolare la situazione creatasi con i crediti bloccati derivanti da un'importante iniziativa a livello nazionale, il famoso "Superbonus 110%". Non ripercorrerò tutte le fasi di quella vicenda, ma a nostro avviso si trattava di una misura importante. Era importante già quando era partita ma lo è diventata ancor di più nel tempo, quando il Paese si è trovato di fronte a un'emergenza e a una crisi energetica legata alla guerra (e non solo, perché chiaramente al suo interno si ravvisavano anche parecchie speculazioni finanziarie). Si è dunque visto, in modo ancor più netto quanto fosse importante abbassare la bolletta energetica di questo Paese e ridurre la dipendenza dalle fonti fossili e dal gas.
Per tutta una serie di ragioni, l'applicazione di una misura così importante come il Superbonus 110% ha causato dei problemi derivanti, in primis, dal limite di risorse e di materiali, che ha generato una sorta di "isteria" sul mercato, creando un vero e proprio accaparramento delle stesse, e poi, dulcis in fundo, dal fatto che il Governo Draghi aveva iniziato a cambiare le regole ogni 15 giorni, al punto che nemmeno più i professionisti sapevano bene come comportarsi.
Si è dunque arrivati a una situazione in cui i cittadini avevano incertezze sul proseguimento di quella misura e, quindi, sulla possibilità di poter continuare i lavori ricevendo quel beneficio fiscale vedendosi i crediti bloccati, e le stesse incertezze le avevano anche le aziende, che, in conseguenza di una misura strutturale così importante, nel frattempo avevano aumentato di parecchio il loro volume di lavoro, facendo anche delle assunzioni.
Con l'articolo 9 la Giunta regionale si voleva far promotrice di una soluzione. Come ho detto in Commissione, era l'unico articolo che avrei votato volentieri.
C'è stata una diversa disposizione a livello nazionale - lo sappiamo quindi la Giunta regionale è stata in qualche modo costretta ad abrogare l'articolo 9 di questo disegno di legge.
Dal punto di vista politico, però, non possiamo non rilevare come l'articolo contenesse una misura utile e importante, quindi ci rammarichiamo di non vedere più in Aula l'articolo 9 così com'era stato formulato.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Bertola per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire come relatrice di minoranza la Consigliera Francesca Frediani.
Prego, collega; ne ha facoltà per 15 minuti.



FREDIANI Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
Mi informavo su chi fossero gli altri relatori, perché vedo un certo vuoto intorno a me.
Non posso che unirmi a quanto già detto dal collega Bertola rispetto a quello che manca in questo provvedimento. Mi unisco, altresì, alle sue considerazioni sulla fine che ha fatto questo importante articolo relativo al bonus nell'edilizia: sarà un colpo di cui, purtroppo, vedremo le conseguenze nel corso del tempo, unitamente alle conseguenze che deriveranno dall'annullamento del reddito di cittadinanza. Sono due iniziative del Governo che sicuramente avranno delle ripercussioni sui cittadini.
Rispetto al bonus, la Regione aveva pensato a una soluzione per andare in qualche modo incontro alle famiglie che, credendo in questa misura, si erano avventurate in ristrutturazioni che, purtroppo, spesso sono dovute rimanere incomplete o bloccate proprio a causa del venir meno di questa iniziativa; iniziativa che, invece, avrebbe fatto tanto bene al nostro Paese, anche per migliorare il nostro patrimonio edilizio dal punto di vista energetico.
Spiace che un'iniziativa che era partita come iniziativa positiva, di sostegno alle famiglie e alle imprese - non dimentichiamo che c'è anche il lato delle imprese, che si sono trovate, loro malgrado, coinvolte in questa situazione - non si sia potuta concretizzare, e sia stata stralciata dal provvedimento.
Rispetto a questo provvedimento, anche sulle questioni che riguardano la sanità, richiamate nell'articolo 10 e nell'articolo 11, ovviamente il nostro auspicio è che si riesca ad affrontare il gravissimo e urgente tema della carenza di personale con delle misure più strutturali. Pertanto anziché continuare a prorogare misure straordinarie con varie iniziative che abbiamo anche discusso in Aula qualche settimana fa, si dovrebbe pensare a un serio piano di assunzioni per cercare di contrastare il depauperamento del nostro servizio sanitario. C'è un grave problema di carenza di personale medico nelle strutture pubbliche: sappiamo che mancano soprattutto alcuni profili particolari.
Ci sono poi delle considerazioni che andranno fatte anche rispetto al bilancio, quindi rispetto alle risorse che potranno essere messe a disposizione non solo nella parte di assunzione del personale, ma anche nella parte di formazione, che è un altro grande tema che prima o poi andrà affrontato in modo strutturale, anche dal punto di vista della programmazione. Bisognerà capire, da qui ai prossimi anni, come si potrà colmare questo vuoto e rendere attrattive alcune figure che al momento mancano nel nostro sistema sanitario.
Serve una programmazione seria, ben strutturata e ponderata, evitando di andare sempre a sistemare la situazione con delle proroghe temporanee. Sono discorsi che andrebbero affrontati - e lo diciamo da mesi, per non dire da anni - nell'ambito di una programmazione che solo il Piano Socio Sanitario può dare.
Al di là di queste due considerazioni, non abbiamo grandi osservazioni sugli altri articoli di questa legge di stabilità, però si tratta di due temi sicuramente urgenti e importanti, rispetto ai quali, al di là dell'approvazione del provvedimento in Aula, bisognerà da qui a fine legislatura cercare di aprire dei ragionamenti un pochino più ampi e, come ho detto più volte, strutturali.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Frediani per l'intervento.
Si sono prenotati a intervenire due relatori di minoranza che non vedo in aula.
Sospendiamo i lavori per cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.16, riprende alle ore 15.19)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire come relatore di minoranza il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per dieci minuti.



MAGLIANO Silvio, relatore

Grazie, Presidente.
In merito al tema della legge di stabilità, poniamo una questione, che non è diventata un emendamento, che penso possa trovare attenzione nello sviluppo legislativo delle prossime settimane, prendendo atto di quanto proposto dalla Giunta in tema. Si tratta dell'IRAP legato al mondo del terzo settore.
Negli anni, durante le varie legislature, il Piemonte ha voluto conferire al mondo del terzo settore, al mondo del volontariato, al mondo della promozione sociale e della cooperazione sociale (innanzitutto, per coloro che si occupano di queste fattispecie giuridiche del tema socio assistenziale e sanitario educativo), un trattamento di favore.
Come sapete, con il D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117, "Codice del terzo settore", queste realtà, aderendo al Registro Unico degli enti del terzo settore, perdono la qualifica onlus, una qualifica attribuita in base alla tipologia di attività svolte. La perdita di questa qualifica rischia di creare un gettito non dovuto, da parte di queste realtà giuridiche rispetto all'IRAP regionale.
Su questo, poniamo un punto di attenzione. L'abbiamo posto all'Assessore affinché si potesse ragionare nella direzione del non trovarci a chiedere questo tipo di tributo a coloro che in questo momento ne sono esenti, ma che per norma dello Stato italiano hanno dovuto aderire al Registro Unico degli enti del terzo settore.
Questo è il primo punto che ci pare importante affrontare nei prossimi mesi, proprio perché il Codice del terzo settore dà possibilità alle Regioni di dare un'esenzione dell'IRAP per la quota regionale a tutti gli enti del terzo settore che, lo ricordiamo, sono organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, fondazioni filantropiche cooperative sociali e altri enti.
Su questo abbiamo voluto interloquire con l'Assessore; un emendamento sarebbe stato di difficile scrittura, perché entrava sul tema dell'IRAP per cui ci auguriamo che su questo non ci si debba trovare, tra sei mesi, a chiedere la riscossione di una tassa che in altre Regioni non è dovuta come non era dovuta con il vecchio ordinamento. Questo è il primo dato.
Il secondo dato è che ci siamo permessi, come Gruppo consiliare, di porre l'attenzione agli investimenti legati al trasporto di bimbe e bimbi ragazzi e ragazze con disabilità.
Quando la Regione stanzia risorse affinché i Comuni possano acquistare pullman o pulmini per il trasporto verso le scuole (quindi trasporto scolastico) o quando decidono di comprarli con il sostegno della Regione Piemonte, è preferibile che ci sia una priorità per quei Comuni che decidono di acquistare mezzi di trasporto scolastico accessibili.
Abbiamo presentato un emendamento e ci auguriamo che, da questo punto di vista, la sensibilità che abbiamo provato a porre sul tema venga accolta dalla Giunta che, di fatto, tiene presente tutte le priorità previste in legge. Questa è un'aggiunta che tiene conto sia delle distanze da percorrere sia e soprattutto del fatto che se un sindaco decide di acquistare, con la sua Giunta e per il suo Comune, per i suoi studenti, un mezzo di trasporto accessibile, che abbia una priorità rispetto alla graduatoria.
Questi sono i due temi che volevamo porre all'attenzione dell'Aula e ringrazio anche lei, Presidente, per aver fermato i lavori per cinque minuti e avermi permesso di intervenire.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per la relazione.
Ha chiesto di intervenire come relatore di minoranza il Vicepresidente Valle in qualità di Consigliere; ne ha facoltà per dieci minuti.



VALLE Daniele, relatore

Grazie, Presidente.
Comincio chiedendo scusa a lei e all'Aula, ma avevo erroneamente segnato che avremmo ricominciato alle 15, però sono sicuro che i colleghi hanno già svolto parte delle considerazioni che avrei espresso anch'io.
Con questa legge di stabilità, unità al bilancio previsionale che andremo a discutere come prossimo punto all'o.d.g., andiamo a impostare quello che probabilmente è l'ultimo anno pieno di governo di questa consiliatura, il primo che sin da subito sarà completamente libero dagli impegni e dal fardello della pandemia, rispetto al quale ci saremmo aspettati scelte più coraggiose e più nette da parte di questa Amministrazione.
Alcune considerazioni sono più relative al bilancio e le riprenderemo nella discussione generale sul bilancio di previsione, però una visione a volo d'angelo la voglio dare comunque, perché sono due temi che si intersecano.
Rispetto a questo bilancio e a questa legge di stabilità cosa osserviamo? Da un canto, osserviamo delle perplessità sulla sostenibilità di alcune delle entrate che la Regione immagina di avere nell'anno a venire: Pertanto, immaginiamo che ci saranno interventi importanti da fare di correzione in ambito di assestamento. Penso a questioni legate al recupero dell'evasione, al recupero dei crediti; al tema del bollo auto; al tema dell'una tantum su IRPEF e IRAP che dovrebbe darci il Governo e al tema delle cartolarizzazioni.
Tutte queste questioni ci pongono qualche questione sulla sostenibilità sulla quale speriamo di avere rassicurazioni dall'Assessore, ma non vorremmo essere profeti di sventura quando in assestamento dovremmo intervenire correggendo alcune di queste entrate, che rendono poco sostenibile alcune delle uscite.
Sappiamo che per prassi ormai sufficientemente consolidata appostiamo risorse sul bilancio, alle quali poi non seguono i fatti, nel senso che agli stanziamenti non vengono poi assegnate risorse e molto spesso viene facile correggere in assestamento, perché manca il tempo materiale per spendere le risorse non assegnate nel tempo che è intercorso dell'approvazione del bilancio all'assestamento. È evidente che in questo momento stiamo rinviando il momento della scelta.
D'altra parte, alcune delle voci più importanti del bilancio regionale (penso al diritto allo studio, alla formazione professionale e agli assegni di cura per non autosufficienti) trovano risorse per la loro sostenibilità in maniera nuova sui fondi strutturali europei. Questo consente di liberare risorse significative, in una misura che abbiamo stimato in Commissione all'incirca in 60 milioni di euro.
Noi abbiamo delle perplessità da questo punto di vista, innanzitutto legate al fatto che, queste risorse scardinano la spesa storica del nostro ente.
Il rischio si presenterebbe qualora dovessero venir meno le risorse europee, cosa che non si può escludere perché vanno rinegoziate di volta in volta e si potrebbe naturalmente incontrare delle difficoltà a reperirle nuovamente sul bilancio della Regione che, come tutti gli enti pubblici procede per spesa storica. Inoltre, abbiamo delle perplessità perché sono risorse che vengono, comunque, sottratte al comparto economico e dello sviluppo della Regione.
Avremmo potuto superare queste perplessità nel caso avessimo visto queste risorse impiegate su una qualche scelta politica di grosso impatto che poteva lasciare il segno e sulla quale potevamo tornare a dividerci in quest'Aula, prendere delle posizioni nette e, magari, anche dal nostro punto di vista, criticare od opporci. Invece, purtroppo, vediamo che queste risorse sono state impiegate per la sostenibilità generale del bilancio e quindi suddivise nei mille rivoli di cui era già composta la spesa regionale nei bilanci precedenti.
Quando si libera una forza così importante sul versante finanziario, dal nostro punto di vista questa è un'occasione mancata. Sul punto torneremo più nel dettaglio quando parleremo di bilancio, quando potremmo entrare nel merito di quali e quanti capitoli di bilancio, a nostro giudizio meritavano interventi differenti, in particolare quelli che hanno conosciuto un taglio, ma penso anche a quelli che hanno conosciuto un mantenimento delle risorse già esistenti. Nell'anno che stiamo per incominciare il tema dell'inflazione fa sì che, là dove le risorse restano uguali, nei fatti, si sta nascondendo un taglio. Con le stesse risorse si possono fare spese diverse e, soprattutto, inferiori. Tuttavia, questo lo vedremo meglio nel bilancio di previsione nella prossima discussione.
Dal nostro punto di vista, quello che manca in questa legge di stabilità è una politica un po' più chiara sulle entrate, che ci consenta di non intervenire nuovamente in assestamento e rispetto al quale secondo abbiamo fatto delle previsioni un po' troppo ottimistiche, che - non è la prima volta - ci obbligheranno a ridurre le aspettative e le entrate nel secondo momento di verifica del nostro bilancio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Valle per la relazione.
Dichiaro chiusa la fase delle relazioni al disegno di legge n.247 ed è aperta la discussione generale.
Qualche Consigliere chiede di intervenire in discussione generale? Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Ringrazio per il dibattito avvenuto in Commissione e anche in Aula i Consiglieri di maggioranza e di opposizione.
Ringrazio anche, ma lo farò ancora durante la discussione sul bilancio, gli Uffici regionali dal Direttore Lepri al dottor Bottazzi, in particolare per il loro consueto supporto tecnico molto professionale e di alta qualità.
In questa legge, su ha già bene relazionato il Consigliere Gagliasso sottolineerei soltanto due aspetti. Il primo è che sterilizziamo l'aumento dell'ISTAT rispetto alla questione delle cooperative edilizie a proprietà indivisa. Questo consente di evitare che quest'eventuale aumento possa incidere sui canoni delle persone che hanno acquistato quegli alloggi.
In secondo luogo diamo ancora seguito, con l'articolo 4 in particolare alla questione dei noleggi a lungo termine che avevamo già affrontato nella legge di stabilità dello scorso anno. In questo caso, consentiamo di definire meglio alcune procedure che, sicuramente, consentiranno di migliorare il nostro rapporto con i noleggiatori a lungo termine.
I punti importanti li ha già sottolineati il Consigliere Gagliasso. In riferimento all'articolo 9, dico che anche a noi dispiace, perch certamente quello era un piccolo contributo che la Regione avrebbe potuto dare, ma l'intervento del Governo ce l'ha impedito. Cercheremo di vedere in futuro che cosa fare insieme al Governo per non perdere quei crediti incagliati, così come vengono definiti. Secondo noi, la partita è molto importante, perché tocca un settore a noi molto caro, come quello edile che, oggettivamente, aveva avuto dei benefici dal bonus 110, probabilmente gestito male a livello complessivo. Conseguentemente, abbiamo dovuto assistere a questi interventi del Governo, che apprezzo e condivido, anche dal punto di vista bilancistico.
Credo che questo nuovo decreto che è stato approvato potrà aiutare coloro che hanno quei crediti incagliati. Vedremo, nel corso del tempo, se riusciremo, insieme al Governo, a mettere a punto delle misure che, anche attraverso la Regione, possano portare a terra dei benefici per un settore importante come quello dell'edilizia.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.
Dichiaro chiusa la discussione generale e proseguiamo con l'esame dell'articolato.
Ricordo che gli emendamenti presentati al disegno di legge in oggetto sono disponibili sul disco condiviso denominato "emendamenti" e accessibile a tutti i membri del Consiglio.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 5) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Vicepresidente Valle, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Mi ripete cortesemente il numero dell'emendamento?



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 5).



VALLE Daniele

Nella cartella vedo solo gli emendamenti rubricati n. 1), 2) e 4).



PRESIDENTE

Nella cartella relativa all'articolo 1, comma 1, sono inseriti gli emendamenti sostitutivi rubricati n. 5), n. 4) e n. 6).
Al limite, può iniziare a illustrare l'emendamento rubricato n. 4), per poi passare al n. 5).



VALLE Daniele

Ha detto emendamento n. 5)?



PRESIDENTE

Sì, emendamento rubricato n. 5); prego.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento rubricato n. 5), il cui primo firmatario è il collega Gallo, proponiamo al comma 3 ter dell'articolo 2 della legge regionale 17 maggio 1976, n. 28 ("Finanziamenti integrativi a favore delle cooperative a proprietà indivisa") come introdotto dall'articolo 1 del disegno di legge n. n. 247, di inserire le parole "agli assegnatari di alloggi di proprietà delle cooperative a proprietà indivisa" dopo le parole "misura straordinaria di sostegno finanziario".
A nostro giudizio, il testo dell'emendamento serve per chiarire meglio la portata dell'articolo ed esplicitare il fatto che il sostegno finanziario di quest'articolo si rivolge agli assegnatari degli alloggi. Ovviamente, è un emendamento che non presenta oneri finanziari diretti a carico del bilancio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Valle.
Non vedo ulteriori richieste d'intervento sull'emendamento rubricato n. 5) il cui primo firmatario è il collega Gallo, per cui proseguiamo con i successivi emendamenti sostitutivi che insistono sull'articolo 1, comma 1.
Emendamento rubricato n. 4) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Vicepresidente Valle, che interviene in qualità di Consigliere regionale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

L'emendamento rubricato n. 4), il cui primo firmatario è il collega Gallo prevede che al comma 3 ter dell'articolo 2 della legge regionale 17 maggio 1976, n. 28 ("Finanziamenti integrativi a favore delle cooperative a proprietà indivisa"), come introdotto dall'articolo 1 del DDL n. 247 le parole "che la percentuale di rivalutazione prevista dal comma 8 dell'articolo 9, venga azzerata" siano sostituite dalle parole "che la rivalutazione biennale della quota di ammortamento dei mutui di cui al comma 8 dell'articolo 9 sia sospesa".
Poiché l'azzeramento previsto dalla proposta di legge sarebbe sine die senza termine, con questa proposta suggeriamo una sospensione, immaginando che sia implicita la volontà di poterla poi riconsiderare in un eventuale secondo momento, al mutare delle condizioni e del contesto economico che stiamo vivendo.
Ovviamente, all'atto pratico, anche da questo punto di vista l'effetto è lo stesso, cioè un'interruzione delle rivalutazioni, senza alcuna modifica rispetto agli oneri finanziari, perché si azzera l'una e si azzera l'altra: una in maniera definitiva, l'altra in maniera provvisoria, a mo' di sospensione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valle.
Emendamento rubricato n. 6) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Vicepresidente Valle, che interviene in qualità di Consigliere regionale per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento interveniamo al comma 3 quater dell'articolo 2 della legge regionale 17 maggio 1976, n. 28 ("Finanziamenti integrativi a favore delle cooperative a proprietà indivisa") come introdotto dall'articolo 1 del DDL n. 247.
In questo caso, dopo le parole "misura straordinaria di sostegno finanziario" chiediamo di inserire le parole "agli assegnatari di alloggi di proprietà delle cooperative a proprietà indivisa".
Anche in questo caso, come nel caso dell'emendamento rubricato n. 5) - il primo che abbiamo esaminato - si tratta di esplicitare con maggior chiarezza che i benefici di cui all'articolo 2 sono rivolti esclusivamente gli assegnatari di questi alloggi, cosa che mi pare già implicita dal testo, e non sono previsti oneri a carico dell'ente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Valle.
Non essendovi richieste d'intervento in discussione generale sui tre emendamenti testé illustrati, chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Il numero legale ora è diventato 25.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 1, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 1 bis Emendamento rubricato n. 2) presentato da Magliano (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Come annunciato nell'intervento introduttivo, quest'emendamento introduce oltre al criterio di premialità, secondo cui "tra più richiedenti sarà data priorità ai servizi che ricoprono la maggior distanza dalla residenza degli alunni alla scuola frequentata, tenuto conto dei servizi pubblici di trasporto esistenti nei Comuni interessati" - stiamo parlando delle risorse che mettiamo a disposizione dei Comuni o dei consorzi per acquistare mezzi di trasporto accessibili ad alunne e ad alunni con disabilità - abbiamo inserito il seguente punto 1 alla lettera b): "Tra più richiedenti sarà data priorità ai Comuni e ai consorzi dei Comuni che acquistano mezzi idonei al trasporto delle alunne e degli alunni con disabilità".
Pertanto, sarà un doppio criterio di premialità, con il quale diamo importanza. Non diamo più risorse, come inizialmente avevamo ipotizzato in Commissione, ma abbiamo riformulato l'emendamento affinché tra i criteri di premialità vi sia anche questo, non solo la distanza percorsa, ma se il Comune o il consorzio dei Comuni decide di dotarsi di un mezzo accessibile e dotato di tutta la tecnologia che permette alle mamme e ai papà di vedere le proprie figlie e i propri figli trasportati da un mezzo pubblico invece che dal mezzo di famiglia.



PRESIDENTE

Grazie, collega Magliano.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Essendo stato approvato l'emendamento rubricato n. 2), il voto è esteso all'articolo 1 bis.
Sia riportato a verbale il voto favorevole del Consigliere Bongioanni.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 8) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 7) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Vicepresidente Valle in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Illustro entrambi gli emendamenti, perché insistono sul medesimo comma dello stesso articolo.
Siamo all'articolo 3 della legge di stabilità, che interviene sulla legge finanziaria del 2002 e fissa, nella proposta avanzata dalla Giunta, il termine di prescrizione per l'accertamento e il rimborso della tassa automobilistica al 31 dicembre del terzo anno successivo a quello in cui il versamento è stato eseguito, o doveva essere eseguito, o la violazione è stata commessa. È una prescrizione di natura abbreviata da un minimo di tre anni a un massimo di poco meno di quattro anni, a seconda del mese che si prende in esame.
Capisco l'euforia...



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, prendete posto.



VALLE Daniele

Magari ciascuno il suo, ma è il primo giorno di scuola per molti, quindi festa grande, ammazziamo il vitello grasso! Con le nostre proposte emendative, in particolare l'emendamento n. 7) e l'emendamento n. 8), andremmo a sostituire, nella dizione dell'articolo che vi dicevo poc'anzi, invece che dal terzo anno successivo, con l'emendamento n. 7) dal quarto anno successivo e con l'emendamento n. 8) dal quinto anno successivo.
Questo perché immaginiamo che un tempo più lungo, prima che questo onere cada in prescrizione, possa essere, innanzitutto, un maggior deterrente per coloro che, colpevolmente o incolpevolmente, siano incorsi nella sanzione o non abbiano pagato; secondo, perché possono lasciare più tempo all'ente per provare a recuperare questi crediti che, come dicevamo già nella relazione introduttiva, vengono considerati una fonte importante di risorse per far quadrare i bilanci dell'ente regionale.
Avere più tempo a disposizione, da una parte, ha un effetto sicuramente deterrente sugli eventuali mancati pagamenti, o cattivi pagamenti dall'altra, lascia il tempo tecnico all'istituzione regionale di provare a recuperare queste risorse che, diversamente, rischiano di andare perdute con notevoli danni per il nostro bilancio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Valle.
Emendamento rubricato n. 7) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Vicepresidente Valle in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
L'ho già sostanzialmente illustrato nell'intervento di prima: la differenza è che con questo ulteriore emendamento, invece che quattro anni, se ne prevedono cinque prima che questo credito vada in prescrizione.
La ratio è la medesima: da una parte, un effetto deterrente maggiore sui mancati o cattivi pagamenti; dall'altra parte, la possibilità per l'ente di avere più tempo a disposizione.
È chiaro che se si calcolano cinque anni dal mancato pagamento, a partire dal 31 dicembre dell'anno in cui è avvenuto il mancato pagamento, si conta da un minimo di cinque anni a un massimo di quasi sei anni, se la violazione è stata commessa nel gennaio dell'anno in questione. Diciamo da un minimo di cinque anni a un massimo di cinque anni e 11 mesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire sugli emendamenti collegati a tale articolo, perché ne condivido il contenuto.
Sono emendamenti che riguardano i tempi di prescrizione relativamente al bollo auto. Il disegno di legge li accorcia di tre anni.
Il bollo auto è una tassa e, come tutte le tasse, è antipatica e preferiremmo che non ci fosse, ma sta di fatto che c'è ed è una delle poche entrate proprie regionali, perché la Regione ha l'addizionale IRPEF, l'IRAP e il bollo auto. Visto che è una tassa, bisogna pagarla. Accorciare i tempi di prescrizione pare un regalo a chi non lo paga. Noi non siamo per il pubblico che perseguita le persone e le fa pagare, però un'imposta, una tassa, finché c'è, va pagata.
Trovo di buonsenso la proposta del Partito Democratico di allungare, nelle proposte emendative, questo periodo dai tre anni proposti ai quattro o ai cinque anni rispetto al momento in cui scatta il mancato pagamento, quindi non rispetto alla scadenza, ma rispetto a quando scatta il mancato pagamento.
Volevo intervenire su quest'articolo per dire che voteremo convintamente in modo favorevole agli emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire sulla discussione generale il Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Mi sento un po' fesso perché ho sempre pagato il bollo dell'auto. Andare a diminuire la prescrizione credo sia veramente una cosa ingiusta nei confronti di tutti quelli che hanno sempre adempiuto, con il massimo rispetto e dovere, il pagamento di una tassa in essere.
Non trovo il senso di quest'emendamento e non trovo utilità per la nostra Regione, se non creare un ulteriore diseguaglianza con chi ha puntualmente assolto l'impegno, anche in ritardo. A me è capitato di pagare il bollo un anno dopo perché ci siamo dimenticati, ma l'abbiamo sanato un anno dopo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Martinetti.
Chiedo il parere della Giunta sull'emendamento n. 7) e sull'emendamento n.
8).
Prego, Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per chiarire un dato sottolineato dai Consiglieri di opposizione.
C'è una sentenza della Corte di Giustizia, la n. 1096 del 25 novembre 2022 sull'appello n. 617/2021, in cui la Corte di Giustizia sostiene che, com'è noto, il legislatore nazionale, al comma 23 della legge 350 del 2003, ha previsto che, entro il periodo d'imposta decorrente dal 1° gennaio 2007, le Regioni di cui al comma 22 - fra cui anche il Piemonte - provvedano a rendere i loro ordinamenti legislativi in tema di tassa automobilistica conformi alla normativa statale vigente in materia.
Detto termine è stato, successivamente, prorogato fino al 31 dicembre 2011.
Da allora - dice la Corte di Giustizia, i cui pronunciamenti valgono sempre e non solo quando ci è conveniente - la Regione Piemonte non solo ha omesso di intervenire in materia de quo, ma continua a pretendere l'applicazione del termine quinquennale fissato dalla normativa regionale, in evidente contrasto con quella statale che, in quanto sovraordinata alla luce dei principi costituzionali vigenti, deve trovare applicazione in luogo di quella regionale.
Pertanto, in ossequio e, finalmente, aggiungo, a questa prescrizione della Corte di Giustizia, provvediamo a ridurre il termine della prescrizione da cinque a tre anni che, comunque, per quanto mi riguarda, non ha grandi ripercussioni sui piemontesi, in quanto la stragrandissima maggioranza di essi paga il bollo in maniera assolutamente regolare.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 3, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Sia riportato a verbale il voto contrario del Consigliere Martinetti e del Consigliere Avetta.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 bis Emendamento rubricato n. 11) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Vicepresidente Valle, che interviene in qualità di Consigliere regionale per l'illustrazione; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Con questa proposta emendativa, il collega Gallo propone all'Aula di inserire l'articolo aggiuntivo 5 bis, che si andrebbe a innestare, tramite questa legge di stabilità, sulla legge n. 19 del 2020, relativa alla specificità montana del Verbano Cusio Ossola.
Con l'emendamento si chiede di sostituire il comma 2 dell'articolo 6 con il seguente testo: "2. Le risorse di cui al comma 1 sono utilizzate per il triennio 2023-2025 per il finanziamento di programmi predisposti dalla Città metropolitana di Torino e dalle Province, d'intesa con la Regione, in via prioritaria per la manutenzione ordinaria e straordinaria, la messa in sicurezza e il recupero dei manufatti della viabilità dell'Ente anche nei territori a prevalenza montana.".
Dov'è la differenza? Il tema sta nelle parole "in via prioritaria". Noi oggi abbiamo vincolato queste risorse esclusivamente al tema della messa in sicurezza, in particolare della viabilità, ma anche di tutti i manufatti di proprietà della Città metropolitana (il collega Fava conosce bene la materia, perché l'ha esercitata con quella delega in quel momento).
L'aggiunta delle parole "in via prioritaria" consentirebbe alla Città metropolitane e alle Province di utilizzare tali risorse anche per altre opere, e non soltanto per queste, laddove il Settore Viabilità e Opere infrastrutturali dell'ente fosse, tra virgolette, ingolfato e non riuscisse a spendere tutte le risorse che questa legge prevede di mettere a loro disposizione.
Effettivamente, la legge riguarda il Verbano, ma in particolare questo punto 4 toccava sia la Provincia del Verbano sia tutte le altre Province quindi anche la Città metropolitana. Questa è una sollecitazione che ci arriva da alcune amministrazioni provinciali, inclusa quella metropolitana torinese. Pertanto, se ritenete di accoglierla, potrebbe rendere più fluida la spesa da parte di tutti gli enti provinciali e da parte dell'ente Città metropolitana, così come consentirebbe di impiegare più in fretta tutte queste risorse che la legge del 2020 mette a disposizione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Valle.
Chiedo all'Assessore Tronzano di esprimere il parere della Giunta regionale sull'emendamento testé illustrato; prego.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

La Giunta regionale esprime parere contrario sull'emendamento rubricato n.
11).



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Diamo atto a verbale che il Consigliere Bongioanni ha votato favorevolmente.
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 Non essendovi emendamenti, chiedo se vi sono dichiarazioni di voto.
Non essendovi richieste, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'articolato e dei relativi emendamenti.
ARTICOLO 10 Emendamento rubricato n. 3) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento così scritto è chiaramente inammissibile.
Pertanto, chiedo al proponente se intende mantenerlo.
Il primo firmatario ritira l'emendamento.
Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 1) è inammissibile.
ARTICOLO 11 bis Emendamento rubricato n. 10) presentato da Sacco (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il parere della Giunta è contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 11 ter Emendamento rubricato n. 9) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Essendo stato approvato l'emendamento rubricato n. 9) che introduce l'articolo 11 ter, la votazione è estesa all'articolo.
È terminato l'esame dell'articolato.
Passiamo alle dichiarazioni di voto sull'intero testo del disegno di legge n. 247 "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2023-2025".
Non essendovi richieste di intervento, lo metto in votazione.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni sull'ordine dei lavori.



PREIONI Alberto

Chiedo una sospensione di cinque minuti per una riflessione come Gruppo Lega.



PRESIDENTE

Va bene.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.24, riprende alle ore 16.45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 231, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2023-2025"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 231, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2023-2025", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione il 5 aprile 2023.
Relatrice è la Consigliera Biletta, che ha facoltà di intervenire; prego.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
Il bilancio di previsione 2023 della Regione pareggia su una cifra di poco più di 20 miliardi di euro, di cui 11,8 miliardi destinati alla sanità.
Per quanto riguarda le entrate, osserviamo una contrazione del totale generale rispetto all'esercizio precedente, essenzialmente per un calo dei trasferimenti correnti da parte dello Stato, mentre le entrate di natura tributaria, con una previsione di circa dieci miliardi, sono sostanzialmente in linea con il 2022.
Grazie al lavoro di confronto svolto in Commissione, il provvedimento, che inizia oggi l'iter per l'approvazione finale da parte dell'Aula, è già stato aggiornato con il maxiemendamento predisposto dalla Giunta. Si tratta di una manovra di circa 150 milioni di euro, con i quali sarà possibile come si vedrà, garantire importanti risorse ai cittadini, alle imprese e ai comparti economici.
Innanzitutto, in termini di filosofia del bilancio, proprio in ragione dell'aggiornamento delle tabelle a seguito dell'approvazione del maxiemendamento, è importante rimarcare alcuni importanti elementi. Pur ancora in una situazione difficile e ingessata nel garantire gli equilibri di bilancio, non ci sono tagli rispetto allo scorso anno e non ci sono aumenti della pressione fiscale. E non solo quest'Amministrazione riesce a garantire su ciascun macrotema, a ogni comparto e a ogni segmento che va a comporre l'uscita del bilancio gli stessi stanziamenti dello scorso anno ma lo fa anche nel momento in cui l'ente è chiamato a fronteggiare una restituzione di circa 43 milioni allo Stato in riferimento a risparmi ottenuti con lo smart working, a quote del bollo auto di anni pregressi e a una quota di risorse restituite a compensazione per le ridotte entrate tributarie statali del periodo COVID.
Il bilancio 2023, in linea con quello dell'annualità precedente, riesce comunque, a garantire un aumento di 16 milioni di euro rispetto alla versione iniziale per cultura, turismo e commercio (ad esempio, 7,5 milioni per i distretti urbani del commercio e 1,6 milioni in più per il sostegno ad attività culturali e spettacoli). Verranno stanziati circa due milioni per i Comuni per l'adeguamento dei piani regolatori e un milione in più alle Province. Uno stanziamento straordinario di tre milioni è destinato al sostegno dei Giochi Mondiali Invernali "Special Olympics 2025" (le Olimpiadi degli atleti con disabilità intellettive).
Vengono date importanti risposte sul fronte delle politiche sociali, in ragione di uno stanziamento di 2,5 milioni in più sul fondo sociale per sostenere i canoni di locazione, nonché interventi per il sostegno ai parchi, per l'edilizia scolastica, la Protezione civile, la disabilità e l'invecchiamento attivo.
Grazie all'impegno anche di Forza Italia, è stato possibile prevedere 500 mila euro in più all'interno del rapporto che la Regione ha con il Soccorso Alpino Speleologico, per l'acquisto di ponti radio e altre strumentazioni utili e necessarie a garantire la tenuta di importanti segmenti del sistema della comunicazione della Regione.
Altre risorse vengono destinate ai Vigili del fuoco volontari per l'acquisto di mezzi, dispositivi di protezione individuale, attrezzature e per i corsi di formazione dei volontari.
Superando le pure importanti situazioni di dettaglio, è importante svolgere alcune riflessioni di carattere generale. I prossimi cinque anni con orizzonte temporale al 2027, vedranno un ingente quantitativo di risorse cofinanziate da Europa, Stato e Regione disponibili per lo sviluppo economico, sociale e ambientale del territorio piemontese, con una dotazione di quasi 1,5 miliardi di euro: ben 500 in più rispetto al settennato precedente. Il FESR consentirà di sostenere il sistema piemontese nell'affrontare le grandi sfide per lo sviluppo, coniugando il rilancio della competitività e crescita sostenibile.
Per quanto attiene l'FSE, che gode indicativamente di 1,3 miliardi di euro suddivisi nelle quattro priorità (occupazione, istruzione, formazione inclusione sociale e occupazione giovanile), giova sottolineare l'attenzione di questa Giunta nel declinare le priorità all'interno del fondo, a partire dall'occupazione, con un impegno finanziario preponderante a favore dei giovani e dell'occupazione femminile.
Con riferimento al PSR, nel nuovo ciclo 2023-2027 è previsto un unico strumento di attuazione, il piano strategico PAC del valore complessivo di 37 miliardi di euro. Anche se non esisteranno più i PSR regionali, ogni Regione è chiamata a definire un compendio regionale che esplicita la strategia regionale per lo sviluppo rurale che, di fatto, rappresenta lo strumento attuativo della strategia nazionale.
Nell'ambito di attuazione del PNRR, la Regione e gli Enti locali risultano essere assegnatari, a oggi, di oltre 3,5 miliardi che, in base allo stato di attuazione del Piano, potranno arrivare fino a sei miliardi.
Dopo anni bui di difficoltà per le note vicissitudini del bilancio della Regione, aggravato anche dalla crisi del COVID, questa Giunta ha comunque lavorato per la ripartenza, gettando le basi per il rilancio delle diverse componenti economiche e sociali.
Grazie, Presidente.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Billetta per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire come relatore di maggioranza il Consigliere Perugini, che ha facoltà di intervenire.



PERUGINI Federico, relatore

Grazie, Presidente.
Una seconda relazione di maggioranza che completa sicuramente quanto già detto da parte della collega.
Andiamo ad analizzare il bilancio di previsione finanziario 2023-2025, in particolar modo per quanto afferisce all'articolato e ai vari numeri che sono in esso contenuti, andando a spiegare, a beneficio di tutta l'Aula e di chi non avesse seguito i lavori di Commissione, tutti i vari passaggi.
Il disegno di legge n. 231 quantifica, come noto, per il triennio 2023-2025 le entrate classificate per Titoli, Tipologie, Categorie e le spese classificate in Missioni e Programmi ai sensi dell'articolo 15 del decreto legislativo n. 118 del 23 giugno 2011 "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42".
Le spese regionali previste sono articolate in missioni e programmi, come da tabelle allegate. Trovano copertura nel bilancio di previsione i programmi cofinanziati riferiti alla programmazione 2021-2027 POR FERS, del



POR FSE, del PSR.

Il disegno di legge è stato sottoposto al parere del Consiglio delle Autonomie Locali (CAL), il quale si è espresso nella seduta del 12 gennaio 2023, mentre nel corso dell'iter nella Commissione di merito è stato oggetto di consultazioni con i vari soggetti interessati.
Sul disegno di legge è stato poi acquisito il parere di competenza per materia di tutte le diverse Commissioni interessate (di fatto, di tutte le Commissioni che compongono l'attività e i lavori a latere di questo Consiglio, quindi le Commissioni permanenti).
Nel corso dell'iter in Aula consiliare verrà acquisito il parere da parte del Collegio dei revisori dei conti sullo stesso disegno di legge.
Nel corso dell'iter in I Commissione il testo è stato oggetto in totale di n. 343 emendamenti presentati dai Gruppi di opposizione; di questi, ne sono stati approvati 12 presentati dalla Giunta regionale.
Il testo licenziato dalla I Commissione in data 5 aprile si compone di 16 articoli.
L'articolo 1 evidenzia il punto di pareggio di bilancio, com'è stato detto poco fa: per l'esercizio finanziario 2023 sono previste entrate di competenza per 20.021.846.875,13 euro e di cassa per 16.625.266.724,77 euro, e spese di competenza per 20.021.846.875,13 euro e di cassa per euro 16.625.266.724,77 euro; per l'esercizio finanziario 2024 sono previste entrate di competenza per 19.537.930.132,79 euro e spese di competenza per 19.537.930.132,79 euro; per l'esercizio finanziario 2025 sono previste entrate di competenza per 19.378.676.591,41 euro e spese di competenza per 19.378.676.591,41 euro.
L'articolo 2 elenca i tanti allegati al bilancio di previsione 2023-2025 stabiliti dalla legge, che entrano nel merito di tutte quelle che sono le specifiche di titoli, missioni e programmi (sono ben 15 gli allegati in esso contenuti).
L'articolo 3 approva il fondo per la partecipazione finanziaria ad accordi di programma previsto nella missione 20 (fondi e accantonamenti) del bilancio di previsione 2023-2025.
L'articolo 4 approva gli altri fondi occorrenti per far fronte a oneri che si manifestano nell'esercizio.
L'articolo 5 dispone uno stanziamento straordinario di spesa di euro 3.000.000, di cui euro 100.000,00 nell'esercizio finanziario 2023, euro 400.000,00 nell'esercizio finanziario 2024 e euro 2.500.000,00 nell'esercizio finanziario 2025, al fine di sostenere, come abbiamo già detto, i Giochi Mondiali Invernali "Special Olympics 2025" (dunque, massima attenzione allo sport, che è fulcro e cardine dell'attività regionale, ma altrettanta attenzione alle disabilità con questo elemento di straordinaria integrazione).
L'articolo 6 prevede per le finalità di cui alla legge 14 novembre 2000, n.
338 ("Disposizioni in materia di alloggi e residenze per studenti universitari"), che l'Ente regionale per il diritto allo studio universitario del Piemonte (EDISU Piemonte) sia autorizzato a richiedere l'accesso al credito della gestione separata della Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. per contrarre un prestito di scopo ordinario di importo non superiore a euro 13.022.640,00, per una durata massima di trent'anni.
L'articolo 7 prevede che la Giunta regionale sia autorizzata da questo Consiglio alla contrazione di un mutuo per l'importo non superiore a 30.000.000,00 di euro e per una durata massima di dieci anni, a uno spread non superiore a quello applicato per la medesima tipologia di contratti dalla Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., per la progettazione di nuove strutture ospedaliere (è un quid aggiuntivo che potrà essere utilizzato per la spesa sanitaria, o, meglio, per gli investimenti di carattere sanitario) L'articolo 8 prevede trasferimenti di cassa in favore della gestione sanitaria da destinare alla riduzione dei residui passivi verso le Aziende Sanitarie Regionali al 31 dicembre 2015.
L'articolo 9 prevede l'autorizzazione alla contrazione di un mutuo in favore della Giunta regionale, per un importo massimo di sei milioni di euro, per il sostegno agli investimenti per l'impiantistica sportiva ubicati sul territorio regionale nell'ambito delle finalità di cui alla legge regionale n. 23/2023 ("Norme in materia di promozione e di impiantistica sportiva"). Parliamo - lo ricordo - della legge di riordino della materia sportiva, dei temi e delle attività sportive e delle strutture sportive di Regione Piemonte, quindi dell'impiantistica e della promozione.
L'articolo 10 prevede che gli enti di cui all'allegato B dell'articolo 45 comma 3, della legge regionale 7/2001, i quali nel rendiconto della gestione dell'ultimo esercizio finanziario approvato abbiano registrato un risultato di amministrazione positivo, al netto delle quote accantonate e vincolate con specifica destinazione, siano tenuti alla restituzione alla Regione Piemonte della quota di avanzo libero disponibile per un ammontare non inferiore all'80% rispetto al loro risultato.
L'articolo 11 legifera in merito al finanziamento del Programma regionale FSE Plus 2021-2027 e prevede, per il cofinanziamento della quota regionale che sia autorizzata per il periodo di programmazione 2021-2027, la spesa complessiva di euro 237.225.104,55 da ripartirsi negli esercizi finanziari dal 2022 al 2027.
Gli articoli 12, 13 e 14 intervengono sulla legge regionale 18 giugno 2007 n. 14 ("Interventi in favore della prevenzione della criminalità e istituzione della 'Giornata regionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie'") prevedendo l'istituzione della "Giornata regionale della gratitudine alle Forze dell'Ordine per il contrasto alle mafie", un finanziamento specifico pari a euro 43.500,00 per l'anno 2023 per tale finalità e la conseguente modifica del titolo della medesima legge regionale 14/2007.
L'articolo 15, al fine di supportare lo sviluppo, la valorizzazione del turismo, la promozione del territorio piemontese e le attività turistiche anche a fini sociali, prevede un contributo per gli anni 2023 e 2024 pari a 2,5 milioni in favore delle associazioni per la messa in sicurezza delle strutture e attrezzature utilizzate per l'allestimento di fiere.
L'articolo 16 - ultimo articolo, al netto degli emendamenti che potranno poi essere presentati e approvati in questa sessione - reca la dichiarazione d'urgenza della legge.
Come ho detto, il provvedimento definitivo, quello posto all'o.d.g.
dell'odierna seduta, è stato licenziato dalla I Commissione permanente in data 5 aprile 2023 ed è rimesso all'Aula per la definitiva approvazione.
A questa relazione, che ha sì un carattere tecnico, ma anche un carattere descrittivo di alcuni passaggi, devo aggiungere un elenco - semplicemente numerico, ma con dei titoli - di stanziamenti legati ad alcune attività che favoriranno sicuramente il dibattito e potrebbero invitare le minoranze a sottoscrivere e votare tutto il testo proprio per il beneficio che da questi numeri si evidenzierà in favore del Piemonte e dei suoi cittadini.
Partecipazione a fiere, convegni, mostre e celebrazioni: oltre due milioni.
Fondo Sociale Coesione per alloggi sociali: 7.200.000.
Fondo Sociale Disabilità: 12.379.000.
Trasferimento fondi alle Province in campo scolastico: quattro milioni e mezzo.
Scuole d'infanzia paritarie: 6.875.000.
Operai forestali per stabilizzazioni: un milione e mezzo.
Trasferimenti alle Province sedi di impianti di grandi derivazioni: 22 milioni.
Bonifiche amianto: 1.260.000 (attenzione quindi anche all'ambiente, ma lo troviamo nei numeri e nell'articolato).
Interventi sulle fragilità: 45 milioni (il sociale è assolutamente al centro dell'attività di questa Amministrazione in questa legislatura).
Contributi per interventi sulle disabilità: 12.060.000.
Promozione turistica: ulteriori 4.605.000.
Agenzie di accoglienza turistica: 4.200.000.
Attività culturali e di spettacolo: 3.891.000.
Contributi a enti per attività sportiva: 2.215.000.
Impiantistica sportiva: 1.480.000.
FSE con quota di cofinanziamento: 225 milioni (abbiamo visto prima gli anni di riferimento).
Fondo accordi di programma: 5.700.000 Rifinanziamento della legge regionale n. 54/75 "Interventi di sistemazione bacini e opere idraulico-forestali": un milione e mezzo.
Rifinanziamento legge regionale n. 38/78 "Disciplina e organizzazione interventi di calamità naturali": cinque milioni). Purtroppo, molto spesso il Piemonte viene ferito.
Rifinanziamento della legge regionale n. 67/80 "Interventi per il turismo alpino e speleologico": un milione e 50.000).
Rifinanziamento legge regionale n. 32/87 "Interventi di promozione delle attività produttive": un milione e 500.871.
Questi numeri sono solo parte dell'intero, ma era necessario che venissero messi in evidenza. Il punto di bilancio arriva a circa 20 miliardi tra le entrate e le spese.
Vado a concludere, essendo tra i relatori di maggioranza ed espressione di una specifica parte, dicendo che potremmo fare molto di più se e quando quella tanto agognata autonomia differenziata sarà legge effettiva nelle nostre mani. Solo quel giorno questo Consiglio regionale potrà davvero dare soddisfazione a tutte le esigenze e ai bisogni che ciascuno di noi conosce che provengono dalle minoranze e da questa maggioranza. Per chiunque sarà al governo di questa Regione questo sarà davvero l'unico elemento che avrà una funzione centripeta e non centrifuga, come fino a oggi il sistema organizzativo dello Stato ha dimostrato di essere. Un solo Paese e tante identità, ma con più risorse, gestite in modo diretto daranno la responsabilità e soddisfazione ai cittadini di ogni singola Regione, a partire dal Piemonte.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Perugini per la relazione.
Ha chiesto di intervenire come relatore di minoranza, il Consigliere Silvio Magliano; ne ha facoltà per 15 minuti.



MAGLIANO Silvio, relatore

Grazie, Presidente.
Nel mio intervento proverò, anche alla luce degli emendamenti che abbiamo proposto come Gruppo, a sottolineare ciò che pensiamo che sia necessario incrementare in termini di politiche.
È vero, ci sono alcuni spunti che possono essere convincenti, ce ne sono altri sui quali vale la pena lavorare, come diceva il collega Perugini.
Parto subito da un tema che in questi anni ha contraddistinto anche l'attività legata al nostro Gruppo consiliare, che è quello del diritto allo studio legato ai voucher frequenza. Noi chiediamo più risorse e chiediamo che vi siano le stesse risorse che, alla fine dell'anno scorso hanno visto la graduatoria dei voucher "iscrizione e frequenza" completamente colmata. Di conseguenza, tutte le richieste che sono arrivate da parte delle famiglie hanno trovato soddisfazione.
Questo trova un emendamento all'interno del bilancio e trova anche un ordine del giorno, cioè l'ipotesi di utilizzare tutte le economie possibili affinché, non tanto in termini di diritto allo studio, ma soprattutto in termini di libertà di scelta educativa, la Regione continui a garantirla nella sua totalità.
Abbiamo proposto altri emendamenti legati al sostegno e a tutto ciò che ha a che fare, in questa fase storica che stiamo vivendo, con il cyberbullismo, quindi con la possibilità di sostenere e prevenire fenomeni che portano poi nelle nostre case fenomeni oggettivamente di grande preoccupazione psicologica e che, in alcuni casi, arriva a poter essere definita psichiatrica, legata a tutto ciò che accade nelle nostre scuole.
Da questo punto di vista, abbiamo chiesto più risorse, affinché su questo si possa intervenire.
Nello stesso tempo, chiediamo un'attenzione particolare a tutta quella parte di popolazione che viene facilmente definita sotto la voce di "papà separati con figli". Chiediamo più risorse per le comunità che vedono queste persone in difficoltà economica e che, alla luce della separazione vivono difficoltà per riuscire a mantenere il proprio lavoro, il proprio status patrimoniale e finanziario e anche i figli che hanno. Su questo tema chiediamo maggiori risorse.
Chiediamo un ulteriore impegno per il mondo della disabilità e della vita indipendente e tutto ciò che riguarda il "dopo di noi". Sono sfide che la nostra generazione politica non può non affrontare con serietà, perch riguardano il futuro della regione e il futuro di questi ragazzi e di queste ragazze che oggi iniziano ad avere una certa età e che vivono con preoccupazione, soprattutto i loro genitori, il giorno in cui non avranno più una famiglia alle spalle. Insomma, cosa ne sarà di loro? Pensiamo che l'idea di incrementare le risorse su questo punto e immaginare progetti sperimentali sia importante, così come crediamo sia importante valorizzare l'apporto che il mondo degli oratori e tutto ciò che nasce in seno alle chiese della nostra regione può portare come luogo di coesione, di dibattito e di crescita educativa, culturale e formativa. Sono necessarie maggiori risorse su questo mondo, che spesso viene tirato per la giacchetta dalle varie componenti politiche, ma che rappresenta, indipendentemente dai partiti e dalla politica, un elemento di novità, di ripartenza e di speranza per i nostri giovani e non solo.
Inoltre, chiediamo, sempre rispetto al tema della disabilità, di mettere altre risorse - non tante, 120 mila euro - per rendere i parchi giochi accessibili. Oggi c'è tutta una nuova gamma di altalene e di scivoli che possono essere utilizzati da bimbi e bimbe con disabilità. Riteniamo che l'idea di sostenere le amministrazioni comunali che vogliono dotarsi di un luogo come questo sia un elemento di libertà e di democrazia e rappresenti la possibilità di non vedersi ulteriormente reclusi perché non si pu accedere alle aree gioco.
Chiediamo maggiori risorse per il mondo del volontariato, soprattutto di quello che si occupa di spreco alimentare e, ancorché vi sia una convenzione importante - e di questo non possiamo che esserne contenti continuare a sostenere tutte le policy che permettono allo spreco di essere sempre un'aliquota minore nel comparto alimentare, così come nel comparto farmaceutico, perché anche su questo si può lavorare in maniera importante.
Sosteniamo con forza l'idea di mettere risorse per i distretti commerciali dobbiamo sostenere il piccolo commercio, ancorché siamo la Regione Piemonte, ma mettere risorse su coloro che non si sono arresi alla grande distribuzione, alle grandi firme, alle grandi marche e che continuano con qualità ed eccellenza a rappresentare un'offerta di prodotti di artigianato e di commercio di qualità che dev'essere aiutato in termini di distretto.
Su questo punto, quindi, chiediamo maggiori risorse.
Chiediamo che vengano messe più risorse per il ristoro di tutti coloro che si trovano ad avere danni a causa della fauna selvatica. Non entriamo nel merito degli abbattimenti, sui quali abbiamo la nostra idea politica, che è favorevole, ma dare maggiori risorse a coloro che vedono i loro campi, le loro aziende e la loro attività messe in discussione e danneggiate dal proliferare di ungulati, per noi è una priorità e abbiamo presentato emendamenti in tal senso.
Inoltre, chiediamo maggiori risorse - lo facciamo tutti gli anni - per quegli interventi sanitari che riguardano bimbi o bimbe che arrivano da paesi terzi, cioè fuori dall'Unione Europea, e che quindi non hanno convenzione e trattati che li tutelano. Si tratta di interventi chirurgici e sanitari di altissima specializzazione per bambini e bambine che spesso venivano curati all'Ospedale Regina Margherita. Questo fondo si è ridotto e noi ne chiediamo un'integrazione, perché veramente possiamo fare la differenza per bambini che arrivano da altre parti del mondo e che in Italia in questo momento vengono curati in strutture ospedaliere private convenzionate, ma non piemontesi. Inserire queste risorse, quindi, ci pare qualcosa di importante.
Inoltre, chiediamo più risorse rispetto al tema culturale e, soprattutto per il restauro di tutti quei manufatti che abbelliscono e rendono preziose le nostre chiese: pensiamo agli organi e a tutti quegli elementi che hanno rappresentato anche una storia importante della nostra cultura musicale piemontese.
Infine, abbiamo posto temi legati al lavoro, quindi alla possibilità di stanziare più risorse su quelle misure che nel mondo del lavoro - e su questo ci sarà anche un ordine del giorno - si occupano del reinserimento lavorativo dei carcerati.
Oggi in Italia abbiamo una legge, la legge Smuraglia, che permette a chi assume un carcerato, sia che lavori in carcere sia che lavori all'esterno di avere dei benefici in termini di previdenza e in termini di tassazione.
Chiediamo che ci siano risorse anche per quell'altra parte di persone private della libertà, perché sono agli arresti domiciliari, che vorrebbero ricominciare a lavorare. Su questo, secondo noi un aiuto economico è importante, soprattutto perché il tasso di recidiva si abbassa moltissimo: arriva all'8-9% se all'interno del carcere, o agli arresti domiciliari, si propone un percorso lavorativo. Questo accade nel carcere di Bollate e nel carcere di Padova, per cui, a nostro giudizio, stanziare risorse su questo potrebbe essere interessante per dare una seconda opportunità a chi ha sbagliato ma, soprattutto, per non trovarci a gestire nuovamente un problema sociale come la recidiva.
Nell'iter del dibattito interverremo per presentare gli altri emendamenti ma ci tenevamo, come Gruppo dei Moderati, a porre l'attenzione su alcuni temi che per noi sono importanti: un'attenzione allo sviluppo, al mondo dell'impresa, al mondo dei distretti del nostro commercio, ma anche a chi vive una condizione di difficoltà.
Se non sosteniamo i mondi che vivono una difficoltà, difficilmente riusciremo a ripartire, da questo punto di vista, in termini di crescita di sviluppo e di coesione sociale, cioè la possibilità di sentirsi comunità. Sentirsi comunità è quando i bisogni della comunità vengono trattati tutti con la stessa dignità e con la stessa attenzione.
Queste sono le misure che proponiamo e avremo modo di discutere anche di alcuni ordini del giorno su misure che nell'anno passato pensavamo approvate addirittura con stanziamenti, ma non abbiamo visto le erogazioni (ad esempio l'Ufficio di pubblica tutela di Ivrea). Richiediamo per il secondo anno che vengano potenziati, perché presidi e luoghi molto importanti per il nostro territorio.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire come relatrice di minoranza la Consigliere Francesca Frediani.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per quindici minuti.



FREDIANI Francesca, relatrice

Grazie, Presidente, ma ne userò molti meno, per individuare anch'io alcuni temi che porterò all'attenzione della Giunta, sottoforma di emendamenti.
Partirei dal tema delle scuole.
Il Consigliere Magliano ricordava che siamo arrivati già nella scorsa sessione di bilancio alla copertura totale delle graduatorie per iscrizione e frequenza. Come l'Assessore sa, anche questa volta arriva il mio abituale emendamento che chiede la copertura delle graduatorie anche relativamente all'altra graduatoria, quella per POF, trasporti e libri di testo.
Sappiamo benissimo che le risorse necessarie sono piuttosto corpose, per riteniamo che la scuola pubblica (ovviamente per pubblica s'intende sia il paritario sia la scuola normale, ossia quella frequentata dai nostri ragazzi che non si iscrivono a una scuola paritaria) debba vedere la massima attenzione e il massimo impegno in termini di risorse. Se è vero che l'iscrizione e la frequenza vengono riconosciute tra le spese che devono essere restituite alle famiglie, è anche vero che non possiamo tollerare che una graduatoria sia interamente coperta e che nell'altra, che ogni anno dovrebbe vedere famiglie aventi diritto a ricevere la copertura dei fondi, alcune famiglie rimangano escluse per mancanza di fondi.
Noi continuiamo a chiedere, e continueremo a farlo a ogni discussione di bilancio (questa, ovviamente, sarà una delle ultime cui parteciperemo), di coprire interamente anche la graduatoria relativa a POF, trasporti e libri di testo. Parliamo comunque di scuola dell'obbligo, quindi parliamo di spese che le famiglie devono sostenere. Non possiamo assolutamente sottrarci a questo impegno.
L'altro tema su cui richiamiamo nuovamente l'attenzione è il disagio giovanile e lo facciamo attraverso diversi emendamenti. Tra l'altro ricordiamo che è ancora in discussione (speriamo venga finalmente approvata quando finirà questa sessione di bilancio) la proposta di legge sull'istituzione dello psicologo scolastico.
Ovviamente questa iniziativa dovrà poi essere accompagnata da altri strumenti, è per questo che abbiamo chiesto un aumento di fondi per il contrasto al bullismo e per attività sportive. Altro emendamento storico che presentiamo fin dalla scorsa legislatura è di sostenere le famiglie che vogliono consentire...



(Brusìo in aula)



FREDIANI Francesca

Ringrazio il Presidente Gavazza, che cerca disperatamente di seguire.



PRESIDENTE

Collega, la sto seguendo.



FREDIANI Francesca

Grazie, vedo che si sposta cercando di evitare l'Assessore Ricca che si è piazzato lì davanti.
Dicevo, le famiglie che vogliono avviare i loro figli all'attività sportiva.
Anche questo è un importantissimo strumento di contrasto al disagio giovanile, così come le iniziative rivolte ai giovani.
Un altro emendamento che abbiamo presentato è proprio per aumentare i fondi destinati alle politiche giovanili.
Tornando al tema della scuola e delle spese che le famiglie devono affrontare, abbiamo pensato di proporre un emendamento indirizzato all'Assessore alla Montagna, per cercare di trovare le risorse (guardo il collega Marin perché è un tema che abbiamo a lungo dibattuto anche in Commissione). È un tema un po' al confine tra trasporti e montagna, in cui chiediamo di individuare fondi per sostenere le spese che le famiglie che risiedono, o hanno i figli che studiano in area montana, devono affrontare.
Queste risorse, dal nostro punto di vista, dovrebbero essere trovate nell'ambito dei trasporti o nell'ambito della montagna perché, come abbiamo già detto all'Assessore Carosso durante il confronto in Commissione, qui si tratta di mantenere viva la montagna, garantendo i servizi e sostenendo le famiglie che in montagna decidono di vivere e i ragazzi che in montagna decidono di studiare. Sappiamo che si tratta di fondi che vengono poi trasferiti alla Città metropolitana e alle Unioni montane per sostenere queste spese e per andare a coprire le spese di trasporto e quindi abbiamo chiesto, attraverso un emendamento, di aumentare questi fondi.
Un altro tema, cambiando totalmente argomento, che abbiamo affrontato a lungo e stiamo tuttora affrontando in IV Commissione nell'ambito di un gruppo di lavoro sulla sanità carceraria, è quello dell'aumento di risorse per sostenere maggiori servizi. Uno dei primi elementi emerso durante le audizioni è proprio quello della mancanza di risorse, oltre alla mancanza di personale specializzato che possa sostenere le persone detenute in un percorso sicuramente difficile, come ricordava anche il Consigliere Magliano affrontando il tema dal punto di vista del lavoro, ma non dimentichiamo che il tema della sanità carceraria dev'essere assolutamente al centro della nostra attenzione e presenta numerosissime criticità.
Tant'è che la prossima settimana, credo martedì mattina, affronteremo il tema dal punto di vista del personale. Lo stiamo affrontando in Commissione dal punto di vista dei detenuti e degli operatori che, a vario titolo ruotano in quest'ambiente. Tuttavia, credo che il tutto debba poi portarci ad azioni concrete, altrimenti è inutile confrontarci se poi non abbiamo le soluzioni adeguate che la politica deve assolutamente fornire.
Abbiamo visto, confrontandoci in Commissione con l'Assessore Caucino, che ci sono dei capitoli nuovi relativamente al benessere animale: si tratta di un qualcosa di sperimentale.
Vediamo un sostegno alle famiglie che devono affrontare delle spese che sono sicuramente altissime, perché avere un animale da affezione comporta esborsi che, purtroppo, a volte, le famiglie non riescono neanche a sostenere. Durante il COVID tutti sono corsi a comprare o a prendere in affidamento un animale d'affezione (anche solo per avere la scusa per uscire di casa), ma poi c'è stato, purtroppo, un conseguente aumento degli abbandoni. Noi speriamo che attraverso questi nuovi capitoli si riesca dare un aiuto a tutte le strutture che si occupano di questi animali che vengono poi abbandonati e di cui bisogna sicuramente farsi carico.
Colgo l'occasione per ricordare all'Assessore Caucino ciò che ho già ricordato in Commissione relativamente alla legge che dalla scorsa legislatura consente l'accesso degli animali d'affezione nelle strutture sanitarie. Una questione che sicuramente bisogna seguire nella sua evoluzione e capire se, finalmente, in questa legislatura ci sarà l'emanazione del regolamento che consentirà, in modo uniforme e su tutto il territorio regionale, l'accesso nelle strutture sanitarie agli animali d'affezione, quindi ai propri animali. Non parliamo solo di pet therapy quindi dell'accesso di animali che sono formati in un certo modo per un'attività ben precisa, ma del proprio animale d'affezione, che è un qualcosa che fa parte, comunque, della terapia e quindi va sicuramente accompagnato. Ricordo che questo è previsto in norma dalla scorsa legislatura, grazie a un nostro emendamento sulla legge n. 34. Speriamo prima della fine di questa legislatura, di avere almeno questa mia piccola personale soddisfazione.
L'ultimo tema su cui ho presentato emendamenti, almeno quelli principali che mi ricordo in questo momento, è relativo alle bonifiche da amianto citate dal collega Perugini. Abbiamo già fatto notare all'Assessore Marnati che mancano i fondi per le bonifiche da amianto per i privati. Sappiamo che è un tema che riguarda molti cittadini piemontesi, quindi proponiamo di implementare nuovamente un fondo che è rimasto, invece, azzerato e che, a nostro avviso, anche per una questione di sicurezza ambientale, andrebbe nuovamente fornito di risorse.
Credo di aver più o meno detto tutto, almeno relativamente ai grandi temi poi torneremo sui singoli emendamenti nella discussione successiva.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Frediani per la relazione.
Ha chiesto di intervenire, come relatore di minoranza, il Consigliere Giorgio Bertola; ha facoltà di intervenire per 15 minuti.



BERTOLA Giorgio, relatore

Grazie, Presidente.
Abbiamo ascoltato le relazioni precedenti, quelle di maggioranza e le due relazioni di minoranza. Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, le relazioni di maggioranza sono state precise, chiaramente al netto dei toni trionfalistici del Consigliere Perugini che, ovviamente, noi non condividiamo.
Dal punto di vista politico, condivido gran parte del contenuto dell'intervento della collega Frediani. Vorrei, invece, soffermarmi su altri aspetti di questo bilancio di previsione e lo faccio, in particolare come Presidente della Commissione Legalità. La Giunta è un organo collegiale ma, a quanto ne so, gli emendamenti sono di ispirazione dell'Assessore Marrone. Attraverso gli emendamenti, sono stati inseriti tre articoli (il 12, il 13 e il 14) che vanno a modificare una legge vigente della Regione Piemonte, la legge n. 14 del 2007 a oggetto "Interventi in favore della prevenzione della criminalità e istituzione della 'Giornata regionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie'" Ricordo che questa giornata è stata identificata il 21 marzo. Tutti gli anni ci sono eventi e celebrazioni, giustamente sostenuti con contributi della Regione e del Consiglio regionale, ma adesso si va a modificare addirittura il titolo di quella legge, aggiungendo "Istituzione della giornata della gratitudine alle Forze dell'Ordine per il contrasto alle mafie", una giornata prevista per il 16 gennaio.
A noi sembra che modificare in questo modo una legge, non facendo una proposta di legge dedicata a istituire a quella giornata, sminuisce l'importanza di quella giornata del 21 marzo e di quella legge. Sia chiaro: noi siamo grati alle Forze dell'Ordine per il loro operato quotidiano complessivamente e non solo per il contrasto alle mafie. Siamo grati in generale alle Forze dell'Ordine quando fanno il loro lavoro e il contrasto alle mafie è parte del loro lavoro. Siamo grati alle Forze dell'Ordine, che hanno arrestato dopo trent'anni Matteo Messina Denaro. Siamo grati anche alle Forze dell'Ordine che anni fa hanno piazzato una telecamera proprio sull'ingresso di Palazzo Lascaris, per puntare su una vetrina che era di fronte, in un'indagine che ha poi portato alla condanna di un Assessore regionale in carica che, secondo il giudizio di primo grado che ha visto una condanna di cinque anni, aveva comprato un pacchetto di voti da due esponenti della 'ndrangheta radicati nel Torinese.
Siamo grati, in generale, alle Forze dell'Ordine. Temiamo, però, che l'istituzione di una giornata apposita, oltre a fare un po' di ingiustizia rispetto ad altre Forze dell'Ordine e rispetto ad altri interventi fondamentali delle Forze dell'Ordine, vada in qualche modo a introdurre degli elementi di retorica.
Avremmo comunque preferito che l'istituzione di quella giornata passasse attraverso la presentazione di una proposta di legge o di un disegno di legge consiliare, non che arrivasse così, con degli emendamenti presentati in Commissione, che, come ripeto, forse vanno anche a sminuire l'importanza di quella legge e l'importanza di una giornata come quella del 21 marzo.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Bertola per la relazione.
Ha chiesto di intervenire come relatrice di minoranza la Consigliera Sarah Disabato.
Prego, collega; ne ha facoltà per 15 minuti.



DISABATO Sarah, relatrice

Grazie, Presidente.
Il nostro Gruppo consiliare ha avuto modo, nelle settimane precedenti, di analizzare le tabelle che sono state fornite su questo bilancio di previsione su tutte le materie e, chiaramente, abbiamo diverse segnalazioni fa fare.
Ovviamente, facciamo dei rilievi su quelle che sono le scelte politiche della Giunta regionale e delle forze di maggioranza, ma facciamo anche delle proposte, come le abbiamo sempre fatte, per cercare di integrare quello che è un bilancio a nostro avviso incompleto.
Vediamo intanto iscritti a bilancio i famosi 30 milioni provenienti dall'indebitamento tramite Cassa Depositi e Prestiti per le progettazioni per le nuove strutture ospedaliere.
È sicuramente un passo avanti, ma non è il passo avanti che noi auspicavamo, nel senso che nella scorsa variazione di bilancio avevamo previsto degli emendamenti che andavano a stanziare risorse proprie della Regione Piemonte sulla progettazione delle nuove strutture. Durante le sedute di Commissione l'Assessore ci aveva rincuorati su questo tema specificando che a oggi sembrerebbe che le risorse necessarie per eseguire la progettazione di una struttura, come può essere un nuovo nosocomio, sono inferiori rispetto al passato per via di modifiche che sono sopraggiunte in tema di nuove progettazioni (se non erro, si parla del nuovo Codice degli appalti). In questo senso, non abbiamo però rassicurazioni rispetto alle cifre effettivamente utili per poter progettare un nuovo ospedale.
Sappiamo bene che su queste nuove strutture previste - ne abbiamo parlato nelle scorse sedute di Commissione e di Consiglio - insistono ancora oggi delle divergenze di vedute sulle localizzazioni, ma anche sulla tipologia di finanziamento, dall'utilizzo dei fondi INAIL al partenariato pubblico privato. Su quest'aspetto permangono delle divergenze, però sicuramente vorremmo avere certezza rispetto ai fondi da utilizzare per quanto riguarda le progettazioni; altrimenti, senza progetti gli ospedali non vengono costruiti. E questo è un passo indietro che vedrebbe la Giunta ancora ai nastri di partenza per quanto riguarda i progetti di nuova edilizia ospedaliera.
Tra l'altro, spero sempre di ottenere qualche dettaglio in più dall'Assessore su questo tema, perché per noi è importante sapere qual è effettivamente la cifra esatta per la progettazione di un singolo ospedale per capire se questi 30 milioni sono sufficienti o meno. Ci piacerebbe altresì capire (rinnovo nuovamente questa richiesta anche durante la discussione di questo bilancio di previsione, perché crediamo sia importante saperlo) come vengono utilizzate le risorse per il riammodernamento delle strutture di edilizia sanitaria: ci sono dei fondi previsti che vengono trasferiti alla Regione da parte del Governo e che ogni anno vengono rimpinguati, se utilizzati. Effettivamente, non abbiamo traccia di quelli che sono gli accordi di programma relativi agli interventi di ammodernamento di edilizia sanitaria (mi riferisco ai fondi previsti ex articolo 20); lo chiediamo da tanto tempo, abbiamo fatto anche un accesso agli atti, ma non abbiamo ancora ottenuto risposta.
Sappiamo che sono tante le strutture che richiedono un ammodernamento: durante la discussione sulla realizzazione del nuovo ospedale dell'ASL TO5 abbiamo citato, ad esempio, le problematiche strutturali degli ospedali esistenti nello stesso territorio (parliamo di Carmagnola, parliamo di Moncalieri, parliamo di Chieri), dove i Pronto soccorso sono ridotti allo stremo, anche a livello strutturale. Volevamo quindi sapere quali sono gli interventi previsti e quali sono i fondi per riammodernare le strutture anche in vista delle nuove opere. Perché è vero che sono previsti nuovi ospedali, ma è altrettanto vero che le strutture attuali vanno effettivamente manutentate, hanno bisogno di ingenti interventi e quindi di ingenti risorse. Come ho detto, non abbiamo contezza di come siano effettivamente impiegati i fondi utilizzati ex articolo 20 e non c'è traccia a bilancio di nuovi stanziamenti per prevedere questi interventi.
Ho fatto l'esempio dell'ASL TO5, ma potrei farne tantissimi altri.
Sempre in tema di come vengono utilizzati i fondi, non posso non fare un cenno al milione stanziato in aumento sul famoso fondo "vita nascente". Ci siamo posti il problema già durante la discussione del precedente bilancio: da 400 mila euro siamo passati a un milione, destinato alle cosiddette associazioni "pro vita" per progetti di tutela materno-infantile. In realtà, era stato presentato in modo diverso, perché si era detto che le donne ricorrono all'aborto se hanno problemi economici: a parte il fatto che ritengo che questa tesi sia tranquillamente smontabile, in ogni caso la tesi era quella.
Noi stanziamo delle risorse per consentire alle donne di non abortire invece di poter ottenere un contributo; contributo che passa da 400 mila euro a un milione, ma sono risorse che vanno al privato sociale. La Regione se ne lava le mani di tutte queste donne, soprattutto di quelle che effettivamente i bambini li desiderano, quindi ci dovremmo concentrare in primis su chi il bambino lo desidera e capire quali sono le condizioni economiche presenti all'interno di quei nuclei familiari che, invece, una famiglia la vogliono creare, vogliono moltiplicarsi.
Noi, effettivamente, non abbiamo contezza di come siano stati usati i fondi precedenti, ma soprattutto continuiamo a contestare il metodo. Queste risorse non dovrebbero essere demandate ad associazioni del terzo settore ma dovrebbero rimanere nelle disponibilità della Regione per delle progettualità strutturali. Forse sarà banale da dire, ma possiamo racchiudere tutto il concetto in un'affermazione: un figlio non è soltanto per sei mesi; un figlio è per sempre ed effettivamente comporta anche costi che sono stati quantificati da enti di ricerca e non sono sicuramente quei 4.000 euro che l'Assessore pensa di poter stanziare che potranno risolvere la criticità del mantenimento nei primi sei mesi di vita di un bambino.
Detto ciò, sarebbe bene che queste risorse rimanessero in capo alla Regione, che possa in qualche modo renderli disponibili per tutte le donne e le famiglie che ne abbiano diritto, magari secondo un parametro ISEE o la presenza di un numero di minori, ma per progettualità strutturali.
Ripeto, ci sono forze politiche che hanno fortemente voluto l'abolizione del reddito di cittadinanza che supportava le famiglie con figli e soprattutto quelle più fragili, quindi non vedo come, da una parte si chieda di cancellare uno strumento che effettivamente a livello strutturale poteva garantire un sussidio alle famiglie con figli e, dall'altra, si preveda questo milione da dare alle associazioni antiabortiste da poter elargire. Tra l'altro, non si sa secondo quale criterio, perché i criteri non ci sono ancora stati comunicati.
I precedenti 400 mila euro che sono stati dati come disponibilità alle associazioni come sono stati elargiti? Secondo quali parametri? Secondo quali criteri? Come sono state selezionate le donne? Qual è il percorso che devono fare per accedere ai contributi? È tutto fumoso e davvero poco chiaro.
Pensiamo che questo milione debba rimanere nelle disponibilità della Regione Piemonte per attuare progetti concreti aperti a tutte le persone che ne abbiano diritto, magari tramite dei contributi per le famiglie oppure per implementare il bonus nido nazionale o per darli ai Comuni per poter aprire nuovi asili nido.
Siamo un paese che vive la carenza di strutture per la prima infanzia dal Nord al Sud, quasi senza distinzione. Forse ci sono Regioni che sono messe peggio, però se pensiamo a tutto il nostro territorio, che in gran parte si sviluppa nelle zone montane, sicuramente qualche carenza di nidi pubblici c'è e su questi si potevano dirottare quelle risorse. Sono poche? Pu darsi, ma secondo me sarebbero state utilizzate meglio e non da destinare alle associazioni antiabortiste. Peraltro, potrei dire che il 25% di queste risorse si perde non in progetti per le donne o per le famiglie, perché un tot viene utilizzato per la comunicazione, un altro tot viene utilizzato per le consulenze, per un ammontare del 25%, quindi non è un milione di euro per le donne, ma sono 750 mila euro.
L'Assessore l'altra volta mi ha detto che fare un voucher costa. Sì, ma anche alle associazioni costa dare fondi, perché a quanto pare non parliamo di un milione, ma parliamo del 25% in meno che va in mano alle famiglie: andata per andata, a fini del bilancio più o meno potrebbe definirsi pari e patta.
Oppure diamoli ai consultori. L'altro giorno sono stata in consultorio per una visita e mi sono trovata molto bene. Devo dire che il personale è assolutamente preparato e competente, ma quello che ho sentito dire è quello che mi riferiscono tutti quanti: c'è carenza di personale sanitario e socio-sanitario all'interno delle strutture consultoriali, che hanno visto negli anni un picco in diminuzione nella nostra Regione. Sono consultori, quindi presidi territoriali pronti per prendere in carico le donne e le loro esigenze e per tutelare la loro salute. Sono strutture che stanno scomparendo sul nostro territorio. Questo è un vero allarme che dovremmo lanciare, anzi dovremmo stanziare non solo un milione, ma dieci e investire in queste strutture che sono un riferimento importante a livello territoriale. Altrimenti non parliamo più dell'importanza della sanità territoriale, perché possiamo dire mille parole, ma se non si passa dalle parole ai fatti, si perde il faro delle politiche concrete per la tutela della sanità pubblica.
Non trovo traccia di stanziamenti di risorse da destinare all'assunzione di personale sanitario. Ricordo le denunce del mio Gruppo qualche mese fa quando si parlava di fondi provenienti dal Governo (il famoso Conte due) per le assunzioni degli infermieri di famiglia o, comunque, per il rafforzamento della sanità territoriale. Si trattava all'incirca, se non ricordo male, di 70-80 milioni di euro. Abbiamo dovuto scoprire dal programma Report che quei fondi non erano stati utilizzati per le assunzioni di personale sanitario, ma in modo flessibile. Questa era la denuncia che avevamo portato in Consiglio regionale, che era la stessa dei sindacati, tra cui NurSind, che aveva presentato un esposto.
A oggi, sappiamo che c'è una carenza organica di personale nella nostra regione e si fa spesso riferimento alle cooperative di medici a gettone con un esborso doppio per i conti e le casse della Regione Piemonte. Dovremmo fare uno sforzo, anche perché in alcuni casi le graduatorie sono ricche di personale. Vorrei capire per i prossimi anni quali sono i piani di assunzione previsti dall'Assessorato per dotare le strutture sanitarie di personale soddisfacente. Questo rientrerebbe in un discorso non soltanto in termini di bilancio, ma anche di programmazione, facendo riferimento al famoso Piano Socio Sanitario di cui ha tanto bisogno la nostra regione.
Abbiamo notato che su questi temi si fa fatica a ottenere risposte.
Un altro tema che abbiamo rilevato con il collega Valle è come siano carenti le risorse a livello statale e i trasferimenti alla Regione per quanto riguarda i progetti per il contrasto alla violenza di genere. Se a livello regionale paiono - e chiedo anche all'Assessora Caucino di chiarirci questo tema - invariate le risorse stanziate, sicuramente si vede una sforbiciata dei trasferimenti da parte dello Stato. Questo è un gran peccato, perché sappiamo che i centri antiviolenza hanno bisogno di risorse per rimanere in piedi e che fanno soprattutto riferimento al volontariato.
In realtà, bisognerebbe fare in modo di integrarle ancora di più all'interno del nostro sistema socio-sanitario, perché effettivamente collaborano con le nostre strutture e andrebbero maggiormente integrate.
Per far questo c'è bisogno di risorse, come ce n'è bisogno anche per la costruzione di nuove case rifugio per donne e bambini strappati, per fortuna, alla violenza.
Passerei ad alcune proposte che abbiamo fatto e che più o meno sono le stesse che si susseguono negli anni, sulle quali poniamo un accento particolare. Mi riferisco alle risorse da destinare ai giovani. È già stato detto quanto sia importante mantenere questi stanziamenti, ma prevederne anche dei nuovi, proprio perché i giovani sono quelli che hanno più patito gli effetti della pandemia. Non si può non citare l'importanza di garantire la copertura totale ai voucher scuola. Quella è una scelta politica che andrebbe assolutamente fatta, perché sul voucher per l'acquisto di materiale didattico sappiamo che la graduatoria l'anno scorso si è fermata a un livello pari all'incirca a 6.500/7.000 euro di ISEE. È bassissima come fascia per poter accedere al voucher, mentre la graduatoria per quanto riguarda la frequenza delle scuole paritarie prevedeva un ISEE decisamente più alto. Questa discrepanza andrebbe colmata e per farlo bisogna mettere delle risorse per scalare questa graduatoria. È una scelta politica che la Giunta dovrebbe fare, dando risorse per garantire il diritto allo studio soprattutto ai giovani.
Ho visto uno stanziamento per gli "Special Olympics", ma in realtà si tratta dell'accensione di un mutuo, quindi di un debito, però la stessa attenzione andrebbe posta anche sul tema dello sport di base, ma in generale della frequenza dei giovani alle attività sportive. Infatti, se c'è una crisi che perdura ormai da tempo e che si abbatte sulle famiglie queste sono costrette a fare dei tagli.
Su cosa hanno fatto dei tagli? Li hanno fatte sulle attività sportive. Ci sono ricerche e studi che lo dimostrano. Noi, come altri Gruppi, abbiamo semplicemente proposto un contributo per consentire ai giovani di praticare sport.
Dovrebbe essere presente anche un emendamento sul tema del co-housing destinato alla terza età. È un tema che ci sta particolarmente a cuore. Lo abbiamo approfondito con alcuni Enti locali e con alcune associazioni sarebbe bello se la Regione stanziasse risorse, soprattutto agli Enti locali, per sviluppare queste importanti realtà e far sentire gli anziani della nostra regione meno soli, differentemente da quello che accade con le RSA. Si tratta di interventi per la creazione di implementazione del co housing.
Dopodiché, abbiamo emendamenti di sostegno alle attività commerciali colpite da cantieri o, in generale, che affrontano una crisi.
In generale, Presidente, c'è un'attenzione rivolta alle politiche di bilancio, ma, soprattutto, c'è un'attenzione rivolta alle proposte.
Speriamo che qualcosa venga finalmente preso in considerazione, in modo da poter incidere a livello di bilancio ma, soprattutto, speriamo vengano presi in considerazione i nostri rilievi, per quanto riguarda l'aumento di fondi destinati in particolare alla sanità.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Disabato per essere stata nei tempi.
Ha chiesto di intervenire come relatore di minoranza il Vicepresidente Valle; ne ha facoltà per 15 minuti.



VALLE Daniele, relatore

Grazie, Presidente.
Intervengo su questo bilancio riprendendo, in parte, le considerazioni già espresse sulla legge di stabilità, che però mi consentiranno di sviluppare meglio il ragionamento rispetto ai temi più propriamente di bilancio.
Le prime due considerazioni riguardano proprio le entrate, cioè quelle voci che rendono sostenibili tutte le uscite che questo bilancio prevede soprattutto quelle in aumento, nell'impianto di questa proposta.
Le prime perplessità sono proprio sulle entrate. Come spesso capita abbiamo alcune poste in aumento, rispetto alle quali abbiamo perplessità che poi siano effettivamente verosimili, che temiamo dovranno poi essere aggiustate in fase di assestamento. Penso all'aumento delle entrate sul bollo auto. Penso all'aumento della nostra capacità di recuperare i crediti vecchi e penso a come viene sovrastimata, a nostro giudizio, la possibilità di recupero dell'evasione. Tutte voci sulle quali sappiamo che si pu giocare per quadrare i conti di un bilancio, ma che, invariabilmente, ci aspettiamo vengano ritoccate in diminuzione in fase di assestamento Accanto a questo abbiamo anche alcune entrate una tantum, rispetto alle quali ci saremmo aspettati un comportamento più responsabile, se non altro dal punto di vista delle uscite sulle quali vengono impiegate. Una su tutte è la prevista cartolarizzazione degli immobili di proprietà della Regione conferiti a questa Invimit di natura nazionale, che provvederà a valorizzarli, affittarli o a venderli, consentendo alla Regione, una tantum quest'anno, di avere delle entrate sicuramente positive.
Così come l'extragettito, diciamo l'aumento del gettito che si dovrebbe verificare a seguito della rimodulazione delle aliquote IRPEF e IRAP previste per quest'anno. Sono tutte entrate di natura ipotetica, ma che, al momento, non sappiamo che capacità di aumento del gettito saranno in grado di produrre, che quindi ci lasciano dubbi importanti sulla sostenibilità di questo bilancio che, giova ricordarlo, è l'ultimo di questa consiliatura previsto per un anno intero. L'anno prossimo sarà un anno di elezioni quindi il bilancio che approveremo non sarà in grado di esplicare i propri effetti prima dell'appuntamento elettorale.
Sarà anche il primo, se riusciamo a discuterlo e approvarlo, senza l'alibi della pandemia, delle difficoltà che questa ha comportato o delle costrizioni che in alcuni casi ha comportato, per alcune scelte che ci ha costretto a fare e che magari non avreste sicuramente proposto.
Il secondo aspetto che ci preoccupa è che una parte delle risorse delle spese che ordinariamente questa Giunta ha sostenuto (penso ad alcune spese storiche, in particolare la gli assegni di cura per la domiciliarità, per i non autosufficienti) ormai riguardano soltanto più la Città di Torino e pochi casi della cintura torinese perché, dopo la stagione dei ricorsi del piano di rientro, la maggior parte delle aziende ha abbandonato quel modello. Penso alle spese che ordinariamente questa Regione sostiene per il diritto allo studio universitario, per garantire il 100% delle borse erogate agli aventi diritto; penso agli investimenti che, ordinariamente si fanno sul tema della formazione professionale. Quest'anno vengono, in parte o in tutto, transitati attraverso fondi strutturali europei liberando complessivamente 12 milioni nel primo caso, otto milioni nel secondo e 40 nel terzo, per una complessiva somma di 60 milioni di euro.
Si tratta di risorse importanti che, a nostro giudizio, nascono da una scelta sulla quale avremmo preferito, se non altro, un maggiore approfondimento. È chiaro che quest'anno è possibile fare questo switch con i fondi strutturali europei (probabilmente, sarà possibile farlo per il resto del settennato), ma sicuramente andrà ridiscusso dall'inizio nel prossimo settennato.
Questo ci preoccupa, da una parte, rispetto al fatto che queste sono risorse che si sottraggono al sistema produttivo piemontese; dall'altra, ci preoccupa perché non sono più risorse strutturali, ma vengono agganciate all'evoluzione della contrattazione sui fondi europei che ogni settennato e ogni anno la Regione svolge, in particolare con il Governo nazionale, poi in seconda istanza con l'Unione Europea.
Questo ci preoccupa perché si tratta di voci significative che se un giorno dovessimo ritrovare come capienza all'interno del bilancio regionale sicuramente sarebbe molto difficile poterle ritrovare, soprattutto perch sappiamo che il bilancio della Regione non fa eccezione da questo punto di vista e che i bilanci degli enti pubblici vivono di spesa storica. Quando questa viene a mancare, ovviamente ricostituirla viene molto difficile.
Queste sono le osservazioni principali dal punto di vista delle entrate poi c'è una serie di uscite sulle quali abbiamo delle perplessità e che con i nostri emendamenti andremo a sottolineare un po' per volta, perché, al di là di un'attività emendativa di ampio spettro, abbiamo presentato diversi emendamenti di merito.
Il primo tema è quello dei trasporti: altra voce importanti su cui opera la Regione Piemonte.
Il bilancio di quest'anno prevede una riduzione dei fondi di dieci milioni di euro, da 34 a 24, per i fondi destinati agli Enti locali e impegnati sui servizi minimi di trasporto pubblico, e una riduzione di un milione e mezzo rispetto ai fondi destinati al trasporto ferroviario, che ogni anno la Regione Piemonte trasferisce all'Agenzia per la mobilità metropolitana.
Queste risorse, ovviamente, si tradurranno in una riduzione di servizio su un comparto che, a nostro giudizio, meriterebbe invece un aumento di risorse a disposizione.
Prendo questo come esempio, ma varrà anche per diversi altri ambiti su cui farò delle considerazioni. Questo poteva essere un ambito su cui investire tutti in una volta quei 60 milioni di euro che abbiamo risparmiato grazie all'operazione sui fondi europei e che, allora, avrebbero trovato una parziale o, comunque, maggiore giustificazione. Rispetto a un'esigenza straordinaria, non si può fare ricorso con delle risorse che vengono rese disponibili sul nostro bilancio attraverso una manovra di natura straordinaria. Con 60 milioni di euro avremmo potuto mettere in piedi un rinnovo, per esempio, del nostro materiale rotabile, dei nostri mezzi anche dal punto di vista del rispetto ambientale che questi possono produrre, sicuramente significativo. Considerate che il Piemonte, da questo punto di vista, è fanalino di coda rispetto alle altre Regioni.
È un discorso che vale per i trasporti, ma varrà anche per altre questioni che vi sottoporrò più avanti. Per esempio, vengo al tema della scuola. La collega Disabato si è diffusa parecchio sul tema della famiglia. Dal nostro punto di vista, le vere politiche di sostegno alla famiglia e alla natalità passano dal sostegno alle spese scolastiche che le famiglie si trovano nella condizione di dover sostenere e che sono parecchio onerose. Regione Piemonte ha uno strumento molto utile che è quello del voucher, che vale tanto per chi frequenta la scuola pubblica e con cui si possono sostenere le spese legate al trasporto, al POF, alle gite e al materiale didattico tanto per coloro che, invece, decidono di iscriversi alla scuola paritaria per pagare parte importante della retta di quest'ultima.
Tanto il voucher per l'iscrizione e frequenza quanto il voucher per il materiale didattico scolastico quest'anno conoscono una significativa riduzione: tra una voce e l'altra, la riduzione è di oltre tre milioni di euro. Parliamo di due settori dove già ordinariamente Regione Piemonte non riusciva a soddisfare le richieste.
Sul buono scuola per la scuola pubblica, oltre 70 mila famiglie che risultavano idonee, quindi che erano al di sotto dei 26 mila euro di ISEE che sono la soglia stabilita per legge, non ricevevano il voucher (soltanto il 20% dei richiedenti riusciva ad avere questa provvidenza). Con il taglio di due milioni di euro siamo sicuri che anche coloro che si iscrivono alla scuola paritaria non riusciranno a vedere soddisfatti interamente la graduatoria. Ci aspettiamo che, come sempre, in fase di assestamento magicamente, compaiano i soldi per soddisfare almeno la graduatoria delle scuole paritarie.
È un film cui ci hanno abituato già in questi tre anni; ogni anno ce ne sono un pochino di meno in bilancio, poi quando arriva l'assestamento magicamente compaiano e la graduatoria si esaurisce. Peccato che lo stesso destino non tocchi l'altra graduatoria dove, invece, normalmente, decine di migliaia di famiglie restano escluse.
Anche in questo caso, per esempio, con quei 60 milioni si poteva fare una scelta coraggiosa e decidere che questo era l'anno della scuola e che la Regione Piemonte decideva di investire sull'educazione della sua classe dirigente del futuro, cosa che, purtroppo, invece, non è avvenuta. Quei 60 milioni si sono dispersi in mille piccoli rivoli per continuare a mantenere spese sicuramente significative, ma improduttive della loro capacità di alzare un po' il segno della direzione in cui noi vogliamo far andare la nostra Regione.
Faccio una veloce carrellata di altri tagli che, a nostro giudizio, sono preoccupanti e perché alcuni di questi - ne siamo praticamente certi, siamo facili profeti - dovremmo poi riaffrontarli quando arriverà l'assestamento di bilancio. Quest'anno si è deciso, in questo bilancio, di azzerare le risorse regionali per l'Agenzia Piemonte Lavoro: sono due milioni e mezzo di euro in meno. Il taglio è già stato comunicato dalle associazioni sino ai sindacati della partecipata, ma dopo che il tema è uscito sui giornali ed è già stato anche anticipato a quei dipendenti, comunque quei fondi verranno riappostati in assestamento di bilancio. In Consiglio non è ancora stato approvato il bilancio, ma i dipendenti di Agenzia Piemonte Lavoro conoscono già il contenuto dell'assestamento di bilancio che discuteremo tra qualche mese. Lo dico perché anche noi, colleghi, possiamo rilassarci perché, evidentemente, è già stato deciso anche quello.
Istituti tecnici superiori. C'è un taglio importante nel bilancio di previsione da sette milioni a un milione e mezzo. Abbiamo visto che il Governo centrale ha ridotto in maniera significativa i finanziamenti rivolti ai progetti contro la violenza di genere. Qui sì che forse valeva la pena, per la Regione Piemonte, innanzitutto farsi sentire.



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



PRESIDENTE

Non ho 15 minuti per l'intervento?



PRESIDENTE

No, ha dieci minuti.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ho sbagliato, ha 15 minuti.



VALLE Daniele

Quando ci si diverte, il tempo vola.
Siamo stati abituati, nel corso degli scorsi anni, a sentire tuonare spesso la Giunta regionale in maniera rivendicativa contro il Governo nazionale ma negli ultimi mesi vi abbiamo visto colpiti da una certa afasia in questo senso. Forse il tema della violenza di genere meritava maggiore attenzione se non nelle rivendicazioni con il Governo nazionale che questo tema lo sta dimenticando con una riduzione importante delle risorse (in particolare passiamo da due milioni di euro a 600 mila euro). Almeno questa riduzione poteva essere compensata da risorse di natura regionale perché, ovviamente in un'ottica di sussidiarietà e anche di autonomia e indipendenza che so starvi piuttosto a cuore, la Regione poteva prendersi questo impegno.
Notiamo anche una riduzione importante sui fondi destinati alla Protezione civile, che è una delle infrastrutture più importanti in una regione complicata dal punto di vista geomorfologico come la nostra. Una riduzione dei finanziamenti alle attività produttive, una riduzione degli indennizzi per i danni da animali selvatici tanto agli agricoltori quanto anche per gli incidenti di natura automobilistica. Abbiamo notato una scarsissima attenzione ai temi di natura ambientale, in particolare nessun finanziamento alle diverse leggi di cui questa Regione si è dotata sul tema delle comunità energetiche. Insomma, diverse questioni che francamente abbiamo visto non essere attenzionate adeguatamente.
L'ultimo punto lo voglio dedicare al tema del rifinanziamento della legge n. 18. Com'è noto, la graduatoria dell'ultimo bando è scaduta. Non comprendiamo perché in quest'anno questa Giunta e questa Amministrazione non intendano rifinanziare la legge o prorogare la validità della graduatoria ancora esistente, così da liberare i Comuni dall'impegno e da non richiedere una nuova partecipazione a un nuovo bando che, come sapete richiede un notevole sforzo di progettazione e anche d'impegno degli uffici. Perché non rifinanziare e non fare uscire un nuovo bando, se non si voleva prorogare la validità della graduatoria già esistente? Si preferisce, invece - secondo noi, sbagliando - procedere per accordi di programma. Tra i meriti che ha la legge 18, vale la pena ricordarlo, è che tutti gli interventi della Regione che vengono finanziati prevedono un importante cofinanziamento e prevedono anche che, maggiore è il cofinanziamento, migliore è la posizione in classifica che si tiene nel bando. È un meccanismo virtuoso che impegna i nostri Enti locali, a loro volta, a ricorrere a risorse proprie per questo tipo di intervento.
Tutto questo, secondo noi, è un'occasione perduta per sostenere il territorio, in particolare i nostri Enti locali, in una logica di trasparenza, che è quella che il bando prevede. Mi pare che, invece, si preferisca procedere con logiche più opache di finanziamenti indirizzati come quelli che abbiamo osservato e denunciato nel corso dello scorso assestamento, dov'erano stati inseriti i nomi, i cognomi, le metrature, le dimensioni, financo le tipologie di piastrelle che dovevano comprare per fare determinati tipi di intervento.
In conclusione, è un bilancio che non ci soddisfa non soltanto perch presenta dubbi sulla sua sostenibilità e rende già evidenti quali saranno gli interventi che dovremo fare in assestamento (quindi stiamo rinviando diverse discussioni), ma anche perché manca una visione d'insieme della nostra Regione e del nostro territorio sulla quale poterci confrontare ed eventualmente, esprimere un'opinione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Sono concluse le relazioni dei relatori di maggioranza e di minoranza.
Dichiaro pertanto aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà per dieci minuti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche l'Assessore Tronzano per la presenza costante e assidua cui rendiamo merito, perché esprime il senso di una discussione che abbiamo iniziato oggi. Siamo consapevoli che non tutte le nostre proposte emendative potranno essere accolte, ma in questi quattro anni di ricerca del dialogo (non soltanto apparente), pure in un'impostazione molto rigida nel confronto con le opposizioni, l'attenzione da parte sua è sempre stata evidente. È un ringraziamento che non possiamo estendere a tutti i colleghi della Giunta e al Presidente della Giunta regionale in termini di presenza in Aula.
Assessore, le dinamiche del confronto in Commissione non ci hanno permesso di approfondire con attenzione il tema delle entrate di questo bilancio.
Sostanzialmente, è un bilancio politico, è un documento politico, non sarà mica un documento di esclusiva natura contabile! È un bilancio dove la Giunta ha proposto alla maggioranza l'allocazione di determinate risorse (o il venir meno di determinate risorse) in specifiche missioni per scelte di natura politica; in alcuni casi, per costrizioni dovute a mancati finanziamenti derivanti da politiche nazionali, certamente non coperti anche qui con scelte politiche, da parte della Giunta e della maggioranza.
La tenuta complessiva dei conti - questo lo dobbiamo dire, è un dato positivo - ci pare in linea con l'impostazione che deriva anche dal lavoro della scorsa legislatura rispetto agli equilibri di bilancio: non possiamo non tenerne conto, Assessore. È evidente la prudenza con cui ha voluto offrire questo documento alla discussione di quest'Aula.
Certo è, rispetto alle entrate, che una più precisa e approfondita discussione - troviamo il sinonimo che più ci piace - circa alcune entrate sarebbe stata molto utile. Avremo forse il tempo di avviarla in queste giornate. Altrettanto certo è che, rispetto al bollo auto (la tassa automobilistica) qualche approfondimento si rende necessario: se non erro questo è l'anno in cui si concludono i cinque anni di esenzione per alcuni veicoli che hanno caratteristiche ecocompatibili (o più ecocompatibili rispetto ad altri veicoli), e ciò potrebbe evidenziare la ragione di un aumento del bollo auto. Ci pare, però, non sufficiente come approfondimento; ci piacerebbe su questo punto entrare nel merito.
Così come la rimodulazione - lo ha anticipato il collega Valle, per cui seguo pedissequamente il suo intervento - di alcune aliquote IRAP e IRPEF che determinano il cosiddetto extragettito. Questa natura di entrata meriterebbe un ulteriore approfondimento. Certo è che rientra nelle vostre scelte politiche l'utilizzo di una mole significativa di risorse che riguarda i fondi europei e le coperture di alcune garanzie e di alcuni diritti che vengono offerti ai piemontesi e alle piemontesi (mi riferisco al diritto allo studio, alla formazione professionale, agli assegni di cura). La copertura di quei costi con i fondi europei, che è innovativa rispetto alle scelte del passato, ci pare quantomeno discutibile sul piano politico, perché si rischia di raggiungere gli equilibri di bilancio non con fondi propri di Regione Piemonte, ma con trasferimenti da soggetti terzi che renderebbero meno consolidato l'impianto di bilancio complessivo.
Proprio adesso ho terminato i primi cinque minuti. I secondi cinque minuti li utilizzerò per un'analisi politica circa la qualità della vita dei piemontesi (questo è il tema). Perché, in verità, la Regione Piemonte concorre a erogare servizi che determinano nella sostanza diritti esigibili (o possibilmente esigibili) da parte delle piemontesi e dei piemontesi.
Ci si interroga, senza trovare le giuste risposte, sulla ragione per cui voi avete deciso di appostare meno risorse sul diritto al trasporto pubblico locale (questa è l'analisi che abbiamo fatto), indebolendolo nella quota riservata agli Enti locali, i quali, lo voglio ricordare, soprattutto i capoluoghi di provincia del nostro Piemonte, con quei fondi non garantiscono soltanto il diritto al trasporto, ma possono determinare politiche anche per l'utilizzo dei luoghi di socializzazione del loro territorio, creando zone a traffico limitato, offrendo piani urbani per la mobilità sostenibile differenti rispetto al passato e più in linea rispetto alle aspettative che ognuno di noi ha circa l'impatto ambientale che dev'essere sempre tendente allo zero, perlomeno. Noi riteniamo sia una scelta sbagliata il fatto di non mettere a disposizione quei fondi.
È stato già detto molto circa il diritto allo studio e alla scuola, per cui vedremo cosa succederà nella seconda parte di questo 2023, se con manovre di bilancio correttive saprete riordinare non dico le idee, ma almeno le missioni e i capitoli non sufficientemente pieni per garantire fino alla fine dell'anno determinati servizi. È una scelta politica quella di indebolirli e noi non siamo assolutamente favorevoli a questa scelta.
Assessore, sono stato invitato di recente a un dibattito sul territorio della provincia di Alessandria, anche con esponenti del centrodestra. Era un dibattito, peraltro, all'insegna della moderazione dell'equilibrio circa i danni da provocati dagli ungulati. Abbiamo analizzato i dati che gli Assessorati competenti ci hanno fornito, non sono dati che abbiamo elaborato in autonomia. Negli ultimi dieci anni i fondi che la Regione deve mettere a disposizione per i danni causati da ungulati e all'agricoltura e nella quota parte, ai danni stradali sono in continuo aumento. Pertanto non si capisce la ragione per cui in questa previsione di bilancio, sul piano politico, voi decidete di allocare meno risorse. Francamente non si capisce.
Nell'ultimo minuto e mezzo che ho a disposizione, dato che è arrivata anche l'Assessore Poggio della mia provincia, ci tengo a precisare la ragione di alcuni emendamenti di merito, che riguardano la provincia di Alessandria. Uno di questi - ne ho parlato con l'Assessore Icardi - è finalizzato all'acquisto dei terreni per la realizzazione del nuovo ospedale.
Senza la disponibilità pubblica di quei terreni, sappiamo bene che non è possibile candidare l'ospedale di Alessandria a ottenere i fondi INAIL. Su questo c'è un emendamento specifico.
Un altro emendamento specifico riguarda il termalismo acquese e l'impegno verbale che il Presidente della Giunta e gli Assessori della provincia di Alessandria - oltre ai colleghi della provincia di Alessandria - hanno assunto pubblicamente, cioè quello di finanziare uno studio idrogeologico per evidenziare eventualmente nuove fonti di approvvigionamento per aprire al mercato il termalismo acquese. Noi abbiamo depositato un emendamento da 170 mila euro, perché parrebbe quello l'importo necessario. Aggiungiamo a quello emendamenti specifici per sostenere l'attività dell'Assessore Poggio circa lo sviluppo turistico.
C'è un emendamento - previo accordo di programma con l'area UNESCO dei paesaggi vitivinicoli afferenti al territorio alessandrino - da un milione di euro per la valorizzazione in chiave turistico-ricettiva.
Sono emendamenti di merito. L'ultimo - e concludo, Presidente - riguarda l'istituzione di uno specifico capitolo e di una specifica missione circa il finanziamento di uno studio epidemiologico molto più vasto di quelli sinora attivati, che abbia come epicentro la zona della Fraschetta di Alessandria, per valutazioni necessarie sullo stato di salute di un'area così importante, soggetta da tempo ad attività industriale di natura chimica, che meritano particolari attenzioni.
Su questo chiudo. Come vedete, Presidente e Assessore, il mio intervento ha abbinato critica e volontà di compartecipare alla soluzione dei problemi.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà per dieci minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Siamo, di fatto, all'ultimo bilancio di previsione di questa Amministrazione regionale, perché quello che affronteremo il prossimo anno (nel 2024) sarà un bilancio parziale, perché fatto a ridosso delle elezioni per il rinnovo della Giunta regionale e del Consiglio regionale. Di fatto questo è davvero l'ultimo appuntamento su cui si misura la Giunta Cirio e su cui noi Consiglieri regionali e, in particolare, noi Consiglieri regionali di minoranza, siamo chiamati a esprimerci e a dare delle valutazioni.
Ci saremmo aspettati un bilancio più coraggioso, mentre ancora una volta anche quest'anno su certe voci ci sono delle conferme, ma ci sono delle conferme anche su quella brutta abitudine all'attenzione al particolarismo al campanilismo, alle piccole questioni molto polverizzate e molto distribuite sul territorio e un po' meno alle grandi questioni focali, ai grandi punti strategici, che avrebbero un impatto un po' più incisivo sullo sviluppo, sulla salute, sul benessere dei cittadini e dell'economia piemontese.
Come sempre e come abbiamo anche osservato quando si trattava di definire le progettualità per il PNRR o anche per i fondi strutturali, c'è un po' una tendenza ad accontentare tutti, a distribuire a pioggia, ma c'è una minore propensione a una programmazione strategica generale, che magari sacrifichi degli interessi particolari e abbia bene in mente l'interesse generale.
Senza voler condannare tutto, questa è sicuramente la cifra stilistica e la connotazione di questa Giunta che abbiamo osservato anche negli anni passati. C'è, a volte, il fatto di essere anche un po' ostaggio di corporativismi o di gruppi di potere territoriali, economici, politici che non sempre, come ho detto poco fa, consentono di avere bene in mente e a fuoco il bene comune e l'interesse generale.
Parto dalla sanità, perché è la voce di bilancio più importante ma sorretta, di fatto, quasi esclusivamente da trasferimenti statali. Quando l'Assessore Icardi è venuto a relazionare su questa voce in Commissione consiliare non ha nascosto le forti preoccupazioni per la riduzione dei trasferimenti statali e, sin da quel momento, ha ventilato la possibilità di un taglio delle prestazioni in un ambito come questo, che è un servizio essenziale per i piemontesi. Questo si spiega perché nell'ultima legge di bilancio siamo scesi a un finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale al di sotto del 7% del PIL italiano. Di conseguenza, siamo di fronte a un definanziamento progressivo, non così esplicito e dichiarato, ma molto surrettizio, continuo e strisciante, della sanità pubblica, che non può far altro che portare anche la sanità piemontese nella direzione del modello lombardo, modello che non ha mai caratterizzato il nostro territorio e verso cui noi, come esponenti del Partito Democratico, non vogliamo assolutamente andare.
In Commissione consiliare abbiamo fatto appello alle capacità politiche dell'Assessore Icardi affinché si facesse portavoce, in sede di Conferenza Stato-Regioni, per un'inversione di tendenza durante l'annualità 2023.
Dobbiamo invertire la rotta e aumentare il finanziamento del Sistema Sanitario Regionale, perché solo in questo modo, anche a livello regionale potremmo fare ciò di cui c'è bisogno, cioè assumere, cioè potenziare la medicina del territorio, cioè realizzare i progetti del PNRR su cui tanto ci siamo scontrati in quest'Aula e che oggi rischiano di non vedere la luce, proprio perché ci sono dei ritardi nazionali.
Se non c'è una capacità di incidere politicamente da parte della nostra Regione nei confronti del Governo nazionale, non iniziamo neanche queste battaglie. Possiamo dichiarare morto il Sistema Sanitario Nazionale, che è nato più di quarant'anni fa, nel 1978, e che ha rappresentato allora, e continua a rappresentarlo oggi, un'eccellenza a livello mondiale, perché è un sistema sanitario caratterizzato da universalità, da equità e da uguaglianza.
Il tema della sanità è sicuramente quello più importante e quello che ci preoccupa di più. Non entro nel balletto dei numeri, sul saldo negativo tra assunzioni e missioni del personale sanitario nel 2022 e negli anni precedenti dell'Amministrazione Cirio, perché di questo ci stiamo già occupando quotidianamente a colpi di comunicati stampa e di conferenze stampa.
È chiaro, però, che il definanziamento della sanità non può aiutarci a colmare il deficit di personale regolarmente assunto nel nostro sistema sanitario e non può che favorire la continuazione di un ricorso, a nostro modo di vedere profondamente sbagliato, ai cosiddetti gettonisti, cioè personale esterno che viene caricato sui bilanci delle ASL alla voce "beni e servizi", aggirando i controlli sui costi del personale e costando molto di più alle tasche dei cittadini, oltre a non garantire la stessa qualità di personale facente parte stabilmente di un'équipe di lavoro. Le professioni di cura non sono professioni asettiche in cui le risorse umane sono interscambiabili; fare parte di un'équipe di lavoro in maniera stabile dà maggiori possibilità di qualità, perché c'è una consuetudine a lavorare insieme, c'è un maggiore coordinamento e c'è anche una maggiore conoscenza delle strutture logistiche.
Il fatto che in questo bilancio di previsione si senta il peso dei tagli e dei trasferimenti statali, completamente ascrivibili al nuovo Governo nazionale, frutto delle elezioni dello scorso 25 settembre, un Governo di centro-destra, a trazione Fratelli d'Italia, un Governo dello stesso colore politico di quello che guida la Regione Piemonte, ci impone di chiedere a questa Giunta un'ulteriore forza d'interlocuzione con questo Governo, per chiedere che le risorse vengano ripristinate e che si torni al di sopra del 7% del PIL.
Non possiamo più accettare di sentire, nelle vostre parole, attenzione alla montagna, attenzione agli Enti locali, attenzione ai piccoli Comuni attenzione alle aree interne, attenzione alle fasce più deboli della popolazione, quando poi non mettete la sanità piemontese in condizione di assumere i pediatri di libera scelta, i medici di medicina generale, i medici ospedalieri, gli infermieri, gli OSS e gli amministrativi necessari a garantire le condizioni minime del nostro sistema sanitario. Le vostre rischiano di essere veramente parole vuote.
Per non parlare - e mi soffermo ancora su questo punto nei pochi minuti che mi rimangono - sull'uso distorto che state facendo dei fondi strutturali europei, in particolare del Fondo Sociale Europeo.
I fondi europei non nascono per sostituire i fondi regionali e i fondi statali, nascono come risorse aggiuntive a quelle regionali. In più punti di questo bilancio - lo ha già detto il relatore di minoranza del Partito Democratico, Daniele Valle - voi utilizzate, a nostro modo impropriamente i fondi europei per il diritto allo studio universitario, per la non autosufficienza e in parte anche per la formazione professionale. La Regione deve fare la sua parte, non può arretrare su queste voci di bilancio, innanzitutto perché i fondi europei sono temporanei. La loro programmazione ha una scadenza e, una volta scaduta, non possiamo permetterci di avere una spesa storica di fondi regionali drammaticamente erosa e mascherata con il ricorso ai fondi europei.
In secondo luogo, è sbagliato questo utilizzo distorto dei fondi europei perché i fondi europei nascono per creare occupazione e per creare sviluppo, non per sostituirsi agli altri fondi di natura regionale o statale su materie assistenziali o sui sussidi. Riteniamo che si stia davvero imboccando una china pericolosa su questo punto, perché quando non sarete più voi seduti in quella parte dell'emiciclo e nei banchi della Giunta, ma ci saremo noi, ci troveremo voci di bilancio regionali con una spesa storica tagliata, decurtata e mascherata con i fondi europei e ci troveremo a dover colmare questi vuoti e questi tagli che avrete creato quando magari i fondi europei su quelle voci non saranno più disponibili.
Chiediamo che la spesa storica sulla non autosufficienza e sul diritto allo studio, spesa storica che la Giunta Chiamparino aveva mantenuto su livelli elevati, rimanga intatta e rimanga intatta con fondi regionali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Il nostro giudizio su questo bilancio, come avrà capito dall'intervento dei colleghi che mi hanno preceduto, è profondamente insoddisfacente. È un documento profondamente insufficiente. Le lacune sono tante, sono articolate e sono diffuse su gran parte dei capitoli che lo compongono.
Molte questioni sono già state affrontate e altre saranno approfondite nel corso della discussione, quando commenteremo il deposito dei nostri emendamenti.
Aggiungo anche che durante queste discussioni, come si sa, i numeri possono essere stiracchiati a seconda delle convenienze e ciò succede a maggior ragione perché, com'è stato sottolineato da altri colleghi, si tratta, di fatto, dell'ultimo bilancio che ci avvia poi alla campagna elettorale.
Il Presidente Cirio ci dice che durante il suo governo il personale alla sanità è aumentato. Noi - dialogando con gli operatori sul campo, cioè con coloro che ogni giorno si confrontano con la mancanza di addetti e l'insufficienza delle dotazioni tecnologiche, con la scarsa e, a volte inesistente manutenzione dei presìdi ospedalieri e con le mancate promesse sui nuovi ospedali - registriamo numeri che sono molto diversi da quelli che ci riferisce Cirio e ci riferiscono i colleghi di maggioranza.
Sono numeri molto preoccupanti e che dovrebbero destare preoccupazioni, in particolare, in chi è chiamato a governare il Piemonte, quindi non mi stupisce affatto che, ascoltando gli interventi dei colleghi sullo stesso documento di bilancio, ci siano posizioni e interpretazioni così diverse una dall'altra, addirittura inconciliabili.
Altrettanto non mi stupisce ascoltare i colleghi che enfatizzano, per esempio, le risorse aumentate in sanità, tanto per rimanere su un tema che è caldo e sarà sempre più caldo di qui al prossimo anno. Per esempio rilevare che, da mesi, non abbiamo più notizie del nuovo ospedale di Ivrea e che nessuno, a oggi, ci ha spiegato e ci ha detto - prima il collega Ravetti faceva riferimento all'emendamento per quanto riguarda la progettazione dell'ospedale di Alessandria - come l'ASL TO4, che notoriamente da tempo è in difficoltà finanziaria, possa rivelarsi nelle condizioni di caricarsi dei costi di progettazione del nuovo presidio, così come ha indicato tempo fa l'Assessore e come immaginiamo sarà il percorso.
Oppure rilevare, altrettanto, che non ci sono più notizie - mi riferisco nello specifico, all'ospedale di Ivrea - dell'appalto sull'apparecchiatura risonanza magnetica dell'ospedale che, secondo le indicazioni dell'Assessore, avrebbe dovuto essere acquistata (indicazioni che ha dato poco più di qualche settimana fa, forse un mese o poco più) e che, invece a quanto pare, sarà esternalizzata come d'appalto pubblicato dall'ASL stessa.
Aggiungo anche che ai cittadini di Ivrea e a tutti gli altri cittadini piemontesi, francamente credo interessi poco sapere se l'apparecchiatura sarà esternalizzata oppure se sarà acquisita direttamente dall'ASL, come indicato dall'Assessore mettendo in qualche modo in contrasto la sua affermazione con quello che, in realtà, poi è stato il percorso seguito dall'ASL. Ai cittadini e anche ai medici che lavorano nelle strutture ospedaliere e che, in assenza di questa dotazione fondamentali, possono anche guardarsi intorno e magari cercare opportunità professionali più interessanti, non interessa tanto il modo in cui l'ospedale acquisisce la disponibilità di un macchinario, ma interessa poter contare su un'apparecchiatura di ultima generazione che garantisca diagnosi efficaci e puntuali.
In questo ping pong di numeri e di considerazioni che, di fatto, sono molto in contrasto, ma che si riferiscono a uno stesso documento che è il bilancio, mi concentrerò su due questioni che sono state già rilevate dai colleghi e cercherò di essere un po' più puntuale rispetto alle questioni specifiche.
La prima è la cura e il rispetto dell'ambiente che, a nostro avviso, sono del tutto insufficienti. Potremmo, su questo, fare tanti e tanti esempi: dal consumo del suolo che in Piemonte, a dispetto di ogni proclama e di ogni aspettativa, continua a crescere anziché diminuire, alle tante norme che questa Giunta negli anni ha adottato sia in materia urbanistica sia in materia edilizia che, di fatto, stanno favorendo le cementificazioni.
Potrei fare tanti esempi, però mi concentrerò su una insensibilità che, a nostro avviso, è dannosa perché impedisce alla Regione Piemonte di cogliere delle opportunità e che altre Regioni più lungimiranti, invece, hanno saputo raccogliere.
L'anno scorso, di questi tempi - lo ricordo a tutti noi, ma lo ricordo in particolare all'Assessore al bilancio, che vedo presente - quest'Aula bocciava gli emendamenti che avrebbero finanziato le comunità energetiche rinnovabili ma, al tempo stesso, adottava un documento votato all'unanimità che si assumeva l'impegno di finanziarle nell'anno successivo. L'anno successivo è quello in corso e, ovviamente, non ci risulta che ciò sia avvenuto e noi, nonostante questo, con ostinazione, abbiamo ripresentato un emendamento che va in quella direzione e ci pone nelle condizioni di dare un suggerimento per metterci al passo con altre Regioni che, ripeto, hanno avuto la capacità di essere più lungimiranti del Piemonte.
La seconda questione è la non cura o la non attenzione al trasporto pubblico locale. È stato citato in più interventi, ma è un fatto che denunciamo ormai da quattro anni e ce lo dobbiamo anche poi ricordare.
Questo Consiglio regionale è in carica da quattro anni: noi opposizione e voi maggioranza e dopo quattro anni, ancora oggi, sentiamo qualcuno dire che la colpa dei tagli che denunciamo e che evidenziamo sarebbe da attribuire a chi ci ha preceduti. In realtà, facendo questo giochetto, è facile andare indietro nel tempo e tornare indietro a pagine che non sono state particolarmente gloriose o particolarmente brillanti di questo Consiglio regionale.
Per parte mia, mi limito a registrare un fatto, cioè quello che sta capitando sul trasporto pubblico locale, sul TPL. Qualche problema ce l'abbiamo, perché ci sono linee su cui da anni denunciamo disservizi e che evidentemente generano disagi, in particolare ai pendolari che per ragioni di studio o lavoro devono raggiungere le città, in particolare la città capoluogo. Mi riferisco ad alcune linee che sono note per le loro difficoltà: l'Aosta-Ivrea-Torino è un esempio un po' paradigmatico di come non si dovrebbero gestire queste partite, basta farsi un giro. Non dico tanto sul treno che sarebbe probabilmente utile e anche interessante per molti di noi per capire, ma basta farsi un giro sui siti e sulle pagine social dei comitati pendolari che postano le foto e i video delle condizioni in cui il Piemonte fa viaggiare i propri pendolari.
Le questioni che sto affrontando possono valere pari pari per la linea sostitutiva della Torino-Ceres. Un Comitato pendolari ha portato due settimane fa in Consiglio regionale (ero presente insieme alla collega Canalis) più di 700 firme per denunciare questi disservizi. Queste situazioni non capitano per caso: sono la conseguenza di scelte che purtroppo, ha fatto questa Giunta in questi anni; scelte che rischiano di creare le condizioni per cui queste situazioni non solo non migliorino, ma addirittura peggiorino.
Faccio ancora una considerazione sull'Agenzia della mobilità piemontese.
Qualche giorno fa, i Revisori hanno rilevato che l'Agenzia, in assenza di risorse aggiuntive, per pagare i vecchi contenziosi (sappiamo tutti che esistono, è un tema che ci trasciniamo da anni), che ammontano dai 60 agli 80 milioni euro, quindi non stiamo parlando di poche risorse, sarà costretta a tagliare i fondi al trasporto ferroviario, salvo che la Regione non intervenga per coprire questo disavanzo.
Questa Giunta regionale - consentitemi un'ulteriore considerazione - a differenza delle Giunte del passato, a fronte di un aumento dei fondi nazionali sul trasporto pubblico locale, taglia o, se vi sembra più educato, riduce i fondi propri, quelli di cofinanziamento, di pari entità: di fatto, azzera l'apporto positivo che ha portato il potenziale beneficio delle risorse di livello nazionale.
Ho fatto solo alcuni esempi e mi sono concentrato su alcune considerazioni per darvi la prova concreta che questo bilancio rinuncia, a nostro avviso a una visione strategica su temi fondamentali. Ho fatto riferimento alla sanità, ho fatto riferimento ai trasporti, ho fatto riferimento all'ambiente; altri colleghi hanno fatto riferimento alla scuola e a tante altre questioni.
Ci auguriamo davvero che nei prossimi giorni i nostri emendamenti siano approfonditi, siano valutati e siano presi in considerazione, perché sono tutti emendamenti di merito che tendono a correggere le lacune che abbiamo cercato sinteticamente di evidenziare.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Dal mio ingresso in Consiglio regionale, avvenuto quest'autunno, questo è il mio primo bilancio in questa legislatura (tralascio i bilanci affrontati nella precedente legislatura), quindi mi sono approcciata anche a questa discussione con un po' di umiltà, non disponendo, evidentemente, di alcuni elementi su tutto il lavoro svolto in questi anni. Proprio per questo motivo, non ho ritenuto di assumere il ruolo di relatrice di minoranza, ma mi sento comunque in dovere di partecipare alla discussione generale offrendo alcune considerazioni.
Sotto alcuni aspetti, la mia rischia di essere più un'impressione d'insieme su questo bilancio, sulla sua impostazione e il suo impianto; impressione che, per certi versi, è stata confermata anche dagli interventi che le colleghe e i colleghi di opposizione hanno fatto finora; interventi nei quali mi ritrovo, anzi ne sottolineo positivamente alcune capacità di approfondimento, di conoscenza e di dettaglio sia delle voci di spesa sia di quelle d'entrata.
Mi permetto di fare una considerazione più generale e personale: forse l'impegno e la fatica che con il Presidente Chiamparino abbiamo investito nella precedente legislatura in termini di recupero dei fondi, delle voci e dell'equilibrio di questo bilancio, qualcosa ha prodotto. Perch onestamente, non mi era mai capitato di assistere alla presentazione delle poste con grande soddisfazione da parte di tutti gli Assessori per le voci a loro disposizione, senza lamentarsi e senza richiedere somme aggiuntive.
Evidentemente, sono tornata in Consiglio nel momento sbagliato e dalla parte sbagliata; forse sarebbe stato meglio essere in maggioranza, con maggiori risorse a disposizione, o forse con impostazioni e valutazioni politiche che portano gli Assessori a ritenere soddisfacenti le poste di bilancio che hanno a disposizione; poste che noi, invece, riteniamo insufficienti: penso, ad esempio, a quelle per l'istruzione o a quelle per la sanità, come già i colleghi hanno ricordato, su cui torner successivamente.
Nell'analisi del bilancio, partecipando ai lavori di Commissione e, ancora nell'ascoltare le relazioni dell'Assessore, mi ha altresì colpito quella che ritengo essere o una circostanza fortunata o un'impostazione particolarmente ottimistica delle voci di entrata: mi riferisco alla disponibilità di risorse aggiuntive, ossia al maggiore riparto da parte del MEF, di cui l'Assessore Tronzano ci ha spiegato. Mi sembra di aver capito che si tratta di più di 15 milioni, per cui è sicuramente una circostanza utile e fortunata il fatto che arrivi proprio quest'anno! Così come la vicenda del bollo auto, che mi sembra sia legata, anche in quel caso, al ritorno in Piemonte della sede legale di alcune società di leasing che negli anni passati avevano preferito trovare più conveniente trasferire la sede legale in Valle d'Aosta - ricordo quando avvenne questa fuoriuscita - portando con sé anche le relative entrate per la Regione. Si tratta, quindi, di alcune circostanze favorevoli che però, dal mio punto di vista, non mi sembra siano state utilizzate nel modo migliore o nel modo più opportuno e proficuo per le politiche a favore dei cittadini piemontesi.
Presidente, le faccio notare che il contatore dei minuti è fermo: saranno quattro o cinque minuti che parlo, ma non ho molte altre cose da dire.
Finora ho fatto riferimento alla situazione delle entrate; guardando invece alla situazione delle spese, l'impostazione, i commenti e, dal mio punto di vista, le critiche che posso muovere a questo bilancio.
Tra l'altro, come veniva da più parti ricordato, è l'ultimo bilancio di questa maggioranza e di questa Giunta, quello con forte valenza politica. E questa situazione temporale la si ritrova appieno nelle scelte che vengono fatte: potremmo quasi definirlo un "bilancio elettorale", ma non vuole certo essere un commento negativo. È giusto che chi governa pensi anche a valorizzare le proprie politiche ma, sicuramente, dal mio punto di vista si tratta di un bilancio elettorale, che si disperde in molti rivoli e in molte situazioni particolari e specifiche e che preferisce erogare direttamente, in un rapporto uno a uno con il cittadino, voucher o altre provvidenze o piccoli contributi dispersi sul territorio, anziché impegnare le risorse in poste di bilancio più complessive legate a delle politiche.
Per alcune poste di bilancio, ho notato come la disponibilità trascuri il pluriennale e sia una disponibilità limitata a questo esercizio finanziario, al massimo al biennio 2023-2024, pensando che probabilmente in futuro qualcuno provvederà anche rispetto a quelle politiche.
Inoltre, ci sono scelte che non condivido, che sono collegate all'impostazione di cui dicevo. Una per tutte è la scelta di aumentare la disponibilità del fondo "Vita nascente", portandolo a un milione di euro quindi una somma consistente - per una scelta politica fortemente di parte e fortemente divisiva. È una scelta contro l'autodeterminazione delle donne, che sicuramente non va nell'ottica di favorire la libera scelta delle donne e di favorire migliori condizioni di vita ed economiche per crescere i figli.
Penso che queste risorse debbano essere più utilmente destinate alla rete dei consultori piemontesi che, in questi anni, sta subendo un progressivo depauperamento in termini di servizio e di capacità di risposta alle cittadine e ai cittadini. Pensiamo al fatto che in molti consultori non si va più per accesso diretto, perché questo è limitato a pochissime fattispecie, ma si stanno trasformando progressivamente in un ulteriore sportello ambulatoriale, dove si va con prescrizione e pagando il ticket e con un quadro orario ormai fortemente limitato e ridotto. Questa riduzione è anche nei numeri, perché credo che la Città di Torino abbia ormai soltanto più un paio di consultori, così come nella prima cintura. Non conosco bene i dati di tutto il Piemonte, ma ricordiamoci sempre che le norme nazionali - il Piemonte le ha recepite in quest'Aula qualche mese fa con il piano della programmazione della medicina territoriale - prevedono che la loro presenza dovrebbe essere di uno ogni 20 mila abitanti. Di conseguenza, siamo ben al di sotto di questa previsione.
Penso che quella disponibilità di risorse, che sicuramente non sarebbe sufficiente a implementare tutte le attività necessarie nei consultori, più utilmente dovrebbe essere destinata a loro, anziché a poche e limitate associazioni, le cosiddette associazioni "pro vita", ma che io credo che più che "pro vita", siano contro le donne, contro l'aborto e svolgono un'attività di natura privatistica all'interno di strutture pubbliche.
Peraltro, in alcune leggi attualmente in discussione stiamo pensando di reiterare questa loro presenza e la loro valorizzazione.
L'altro punto su cui si sono già soffermati i colleghi, ma non posso fare a meno di parlarne anch'io, è il tema del diritto allo studio per l'istruzione obbligatoria. È il tema dei voucher che per le famiglie prevede la possibilità di poter sostenere una parte delle spese che oggi l'istruzione obbligatoria fino ai 16 anni comporta e che continua a essere largamente disattesa. Prendo il dato che mi ha fornito l'Assessora Caucino in Commissione: il 40% di domande soddisfatte nel 2022. Alcuni colleghi parlavano di una percentuale più bassa, ma anche il 40% è assolutamente troppo poco. Si è riusciti a rispondere alle esigenze delle famiglie con un ISEE attorno ai 7.000 euro, lasciando fuori una quantità - i numeri o le percentuali li ho ricordati prima - di famiglie che hanno tutte le caratteristiche e le idoneità per accedere a questo contributo, peraltro previsto da una legge regionale. L'impegno sul diritto allo studio è una delle competenze prioritarie della Regione.
In questo senso, apro una breve parentesi. La richiesta alla Regione è di concentrarsi maggiormente nelle sue scelte, anche di bilancio, sulle sue competenze prioritarie, anziché disperdersi su altre attività e altri ambiti, che magari soddisfano il rapporto col territorio, con la singola associazione o con il singolo Comune, ma che escono da questo impianto istituzionale.
Per tornare alla vicenda dei voucher, anche il mio Gruppo, come altri colleghi dell'opposizione cui sicuramente darò il mio sostegno, pensa attraverso l'attività emendativa, che questo fondo vada implementato, che debba finire la competizione tra l'istruzione pubblica e le scuole paritarie, anche se da parte mia non c'è dubbio da quale parte stare perché la priorità va alla scuola pubblica, che è garantita dalla nostra Costituzione e cui va garantita la priorità, perché i numeri lo dicono chiaro: la grande maggioranza delle famiglie sceglie la scuola pubblica e ha diritto di trovare questo sostegno. Peraltro, è un sostegno che dovrebbe anche provare ad aumentare le voci su cui intervenire. Infatti, purtroppo il costo della mensa scolastica continua a rimanere fuori, mentre in molti casi continua a essere una spesa non di poco conto per le famiglie.
Ho citato alcuni dei punti su cui riteniamo utile intervenire, ma potrei anche ricordare la necessità di maggiori interventi in ambito ambientale.
L'Assessore Carosso ci ha parlato molto bene dei parchi e anche noi siamo convinti che i parchi piemontesi siano un'eccellenza. Però poter andare oltre la sostituzione del turnover del personale e pensare a implementare nuovamente le piante organiche e le attività di promozione dei parchi potrebbe essere cosa importante, così come l'impegno per la rete degli ecomusei piemontesi, che richiederebbero maggiori risorse per svolgere al meglio la loro funzione e anche per consentire il riconoscimento e l'istituzione di nuovi ecomusei, una forma di valorizzazione della cultura e della storia locale e di sviluppo turistico non indifferente, anche se magari possono apparire di piccole dimensioni e molto puntuali sul territorio.
Non voglio abusare del tempo, per cui concludo qui il mio intervento. Nella presentazione degli emendamenti, quindi in questi giorni di discussione avremo ancora modo di confrontarci, di esprimere le nostre opinioni e di chiedere la valutazione di attenzione rispetto ad alcuni emendamenti di merito presentati che potrebbero migliorare, dal nostro punto di vista questa proposta di bilancio.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Prima di soffermarmi sull'analisi politica del bilancio di previsione vorrei esprimere alcuni ringraziamenti, in particolare all'Assessore Tronzano, che ha dimostrato non solo una grande disponibilità, anche in quest'occasione, al confronto politico all'interno della Commissione, sede deputata a cercare di avvicinare le parti e a sviscerare i temi, i problemi e le proposte, ma anche un'evidente serietà nel portare un bilancio costruito in continuità con un percorso avviato a inizio legislatura, di attenzione agli equilibri finanziari, alla ricerca di risorse non soltanto straordinarie e a finanziare azioni e interventi sulle politiche che questa Amministrazione di centrodestra ha ritenuto prioritarie.
Un grazie, dunque, all'Assessore Tronzano e a tutta la Giunta per una proposta che va nella direzione di traguardare gli obiettivi di questa Amministrazione. Sono anche particolarmente lieto che, per il quarto anno consecutivo, la I Commissione abbia licenziato il provvedimento.
È un provvedimento che approda in Aula e che vorrei definire coraggioso perché ancora una volta riesce a concentrarsi su settori strategici della nostra Regione, guardando con equilibrio allo sviluppo, ma anche alla conservazione, alla prevenzione e alla solidarietà. Una manovra che nonostante i limiti imposti dalla drammatica situazione finanziaria ereditata, tiene forte e chiaro un indirizzo strategico, una visione di sistema fondamentale per capire dove intende andare la nostra Regione.
Ecco, prudenza nel controllare i conti e coraggio nell'affrontare alcuni temi.
Un provvedimento che, come già anticipato, non solo tiene in sicurezza i conti, ma promuove interventi in settori chiave per il presente e per il futuro del nostro Piemonte, come quelli gestiti dai due Assessori di Fratelli d'Italia, Elena Chiorino e Maurizio Marrone, che hanno, come filo conduttore, l'attenzione agli ultimi, ai più bisognosi. Interventi volti a incrementare risorse per l'assistenza agli alunni con disabilità fisiche e sensoriali, che consentiranno di migliorare l'attività didattica e ampliare l'offerta formativa; interventi volti non solo a garantire, ma ad aumentare l'attenzione alle disabilità, che ottengono un incremento di risorse per colmare - tengo a rimarcarlo - il grande disallineamento che abbiamo ricevuto in eredità. Nella passata legislatura, si era passati da undici a cinque milioni (lo segnalo ai deboli di memoria), ma ora siamo ritornati ai livelli del passato.
Penso al trasporto scolastico per l'assistenza specialistica delle persone con disabilità: oggi abbiamo dieci milioni sul bilancio.
Un altro segnale di forte controtendenza, rispetto al passato, sono le risorse aggiuntive messe a disposizione per la promozione della lingua dei segni, a sostegno degli studenti con disabilità uditiva, per la loro piena inclusione sociale; così pure le risorse aggiuntive per favorire quelle azioni di contrasto al disagio psico-sociale.
Infine, segnalo le risorse raddoppiate anche per "Vita nascente": un milione di euro per il sostegno ai progetti di tutela materno-infantile com'è già stato prima ricordato. Aumentano i fondi extra LEA per tre milioni; c'è il raddoppio dei fondi per la promozione e la valorizzazione dell'invecchiamento attivo.
Queste sono alcune scelte che noi riteniamo coraggiose e che capiamo che magari dall'altra parte dell'emiciclo non vengano particolarmente accolte.
Come, per esempio, l'aumento di fondi per i cantieri di lavoro per i disoccupati over 18; l'incremento del fondo regionale per il sostegno disabili, che sale di tre milioni di euro, portando lo stanziamento a oltre 18 milioni.
Non dimentico gli sforzi della Giunta per coprire tutti i settori, anche le graduatorie che avevano generato aspettative: tanti settori erroneamente considerati un tempo di serie B, ma che questa Amministrazione ha inteso al contrario, valorizzare.
Non dimentico e non dimentichiamo il tema ambientale, temi che non hanno e non devono avere un colore politico, perché l'ambiente è un bene di tutti che dobbiamo e vogliamo conservare e valorizzare. A dimostrazione dell'attenzione del centrodestra anche in questo caso, evidenzio i 53 milioni inseriti sul programma della qualità dell'aria, con progetti quali ad esempio, l'ammodernamento del trasporto pubblico locale; i 26 milioni destinati alla tutela e valorizzazione delle risorse idriche; i quasi tre milioni che andranno alle amministrazioni locali per il raggiungimento degli obiettivi in materia di rifiuti e i circa nove milioni stanziati per il contrasto al cambiamento climatico e interventi di bonifica dell'amianto.
Cambiando argomento, penso ai grandi eventi, in particolare il milione destinato a un grande evento importante per il nostro Piemonte: gli "Special Olympic" del 2025, il tema dello sport che vedrà un investimento straordinario sull'impiantistica sportiva, ben sei milioni di euro. Credo sia un intervento da iscrivere tra le più importanti e significative realizzazioni politiche portate avanti negli ultimi decenni dal Piemonte non per finanziare le 77 meraviglie, ma per finanziare concretamente l'impiantistica sportiva.
A proposito di Comuni ed Enti locali, sono numerosi i capitoli d'intervento e richiamo, tra questi, l'aumento e l'incremento dei fondi per le Province l'aumento e il rifinanziamento di tanti fondi rivolti alle Amministrazioni comunali anche in settori che hanno magari poco appeal da un punto di vista mediatico e politico, magari con scarse ricadute politiche, ma credo che sia importante evidenziare: due milioni per finanziare le graduatorie aperte sul bando relativo all'adeguamento della strumentazione urbanistica oppure all'edilizia scolastica, o ancora il commercio, la cultura, il turismo; turismo che, ricordo, con il rifinanziamento della legge 18 a sostegno delle nostre Pro Loco, a sostegno, delle organizzazioni fieristiche, agli investimenti per le stazioni sciistiche e i parchi dà una chiara impronta politica. E, ancora, il fondo rivolto alle stabilizzazioni dei forestali, il sostegno alla formazione dei nostri Vigili del fuoco volontari e il già evocato e richiamato intervento a favore del Soccorso del turismo alpino speleologico.
Quello che ho elencato insieme ai colleghi di maggioranza è solo un rapido sunto di quanto, in sede di Commissione, è stato spiegato e illustrato dalla Giunta. Ci vorrebbe di più, qualcuno dice; se così fosse l'Assessore, in realtà, ha già comunicato e ricordato in Commissione che in variazione durante l'anno, ci sono tempi e modi per intervenire, come peraltro è già successo, anzi è sempre successo in questa e nelle passate legislature.
Attenzione, però: non dimentichiamo il fardello del debito, che pesa ogni anno sul bilancio; debito che, anche se non fosse presente, consentirebbe di investire centinaia di milioni di euro per la valorizzazione delle politiche regionali e della sanità. Sanità che sconta ancora ancora oggi il fatto che sia molto orientata al pubblico, trovandosi la concorrenza della sanità convenzionata lombarda alle porte di casa; questo fa sì che tantissimi piemontesi, specie del Piemonte orientale, vedono proprio le strutture che distano pochi chilometri o poche decine di chilometri in Lombardia come luogo di riferimento.
Questo genera un esborso di risorse a chi viene sottratto alla nostra sanità, che in questi anni ha avuto comunque la capacità di fare salti mortali e miracoli nelle condizioni disastrose in cui l'abbiamo trovata. In questo bilancio, non dimentichiamo certo quello che è successo con il COVID, la totale programmazione ereditata, la difficoltà di recuperare medici e infermieri, che è legata a una programmazione totalmente sbagliata avvenuta negli ultimi anni. Questo è un tema che conosciamo; conosciamo le carenze organizzative ereditate; sappiamo della devastazione della medicina territoriale avvenuta nel corso delle Amministrazioni di centrosinistra.
In particolare, ricordo ai fragili di memoria le devastazioni messe in atto e in opera dalla legislatura Bresso. Oggi, però, è ripartita una spinta organizzativa, un'impronta politica totalmente nuova, una volontà di valorizzare l'edilizia scolastica, una volontà di valorizzare i territori periferici - vivaddio - ma sarà - questo lo diciamo con chiarezza - un processo lungo, non vogliamo illudere nessuno. A tutti diciamo che abbiamo invertito un percorso, abbiamo con chiarezza delineato la strada: medicina del territorio, telemedicina, un piano di investimenti che è senza precedenti e, per questo, leggiamo con favore il fondo di 30 milioni per la progettazione delle nuove strutture ospedaliere.
Concludo, Presidente, richiamando l'attenzione al fatto che non vorrei sfuggisse un ultimo dato, che è un dato politico: non solo non sono stati fatti tagli, ma le tasse quest'anno non verranno alzate. Il centrodestra potrà avere dei difetti - in realtà, sono molto pochi - ma su una cosa siamo uniti e convinti: la pressione fiscale non si alza. Con questi presupposti, con queste condizioni, anche il Gruppo di Fratelli d'Italia vuole ribadire con forza la soddisfazione per la proposta presentata e il lavoro fin qui svolto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Riva Vercellotti.
Vi sono altri iscritti a parlare: i Consiglieri Sarno, Rossi, Giaccone e Martinetti. Essendo quasi arrivati alle ore 19 (mancano tre minuti), la discussione generale continuerà nella seduta di domani dopo l'esame delle interrogazioni e interpellanze. Per adesso, sospendiamo la seduta e i lavori riprenderanno domani alle ore 9.30, con l'esame delle interrogazioni e interpellanze; successivamente, alle ore 10, andranno avanti con il proseguimento della discussione generale sul disegno di legge 231.
Grazie e buona serata a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.57)



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