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Dettaglio seduta n.242 del 04/04/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.35 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione ordinaria n. 1275 e interrogazione ordinaria n. 1276 presentate dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione ordinaria n. 1331 presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interpellanza n. 1336 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Gabusi.
Chiedo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni e alle interpellanze di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio d'Aula.
Ricordo ancora agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo che per le interrogazioni ordinarie non è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante, è prevista la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interrogante per altrettanti cinque minuti.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione ordinaria n. 1275 presentata da Canalis, inerente a "Trasporto pubblico locale gratuito per i profughi ucraini"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione ordinaria n. 1275.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie Presidente.
La Consigliera Canalis, che ringrazio, proponeva di estendere la nostra iniziativa di trasporto gratuito sui mezzi pubblici oltre i cinque giorni di primo accesso sul nostro territorio ai cittadini ucraini, in considerazione delle esigenze che lei sottoponeva, che magari riproporrà nella replica, legate agli spostamenti per motivi scolastici, sanitari o di disbrigo delle pratiche.
In questo caso, rassicuro la Consigliera Canalis che, essendo fortunatamente andato a regime tutto il percorso di accoglienza, che vede riconoscere agli enti del terzo settore i 33 euro al giorno pro capite questo percorso è stato normato, nel senso che tutti gli obblighi degli enti del terzo settore relativi al trasporto scolastico, fosse anche un abbonamento o il trasporto per motivi sanitari, sono inclusi in quei 33 euro al giorno, compresi naturalmente di vitto, alloggio, eccetera, quindi non vi è un'esigenza cogente.
Gli altri motivi di spostamento che non sono citati nell'interrogazione perché per una persona che staziona sul nostro territorio per mesi e mesi ci stanno anche motivi di svago, possono essere compresi in quella quota libera di risorse, che sono i 2,50 euro al giorno.
Riteniamo che l'esigenza non sia più quella della prima fase, in cui davvero c'era la necessità e non c'era un sistema coordinato di aiuti perché c'era l'emergenza e, soprattutto, che questo tipo di emergenza seppur numericamente maggiore, sia simile uguale ad altri tipi di emergenze e di accoglienza, quindi ci sarebbero trattamenti non uniformi, soprattutto non necessari nel momento in cui quel tipo di sostegno e quel tipo di trasporto è garantito dagli enti del terzo settore.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis per la replica.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
L'interrogazione risale al 9 gennaio 2023, quindi non va contestualizzata nella primissima fase di arrivo dei profughi ucraini dei primi sei mesi quelli del 2022.
Ringrazio l'Assessore Gabusi per la risposta.
Anche noi abbiamo constatato che ormai siamo in una fase di assestamento possiamo chiamarla così - per quanto riguarda l'accoglienza delle persone che arrivano dall'Ucraina, quindi recepiamo la risposta. Dovendo sottrarre i costi di trasporto o, comunque, dovendoli ricomprendere nei 33 euro, è chiaro che i 33 euro possono essere anche ridotti rispetto all'utilizzo che se ne potrebbe fare per altre finalità. Anche noi, comunque, non constatiamo una vera e propria emergenza sul piano dei trasporti.
Volevo, con l'occasione, se la Presidenza lo consente, capire se però, come mi è sembrato di comprendere dalle parole dell'Assessore, il flusso di arrivi dall'Ucraina è terminato, perché mi pare che la risposta dell'Assessore lasciasse trapelare questo: l'emergenza del grande flusso iniziale si è conclusa, siamo in una fase di gestione di una vera e propria integrazione successiva dei migranti.
Non stanno quindi più arrivando migranti dall'Ucraina? Se si può integrare vorremmo sapere questo, per capire meglio se non c'è più un bisogno emergenziale.



PRESIDENTE

Va bene.
Do la parola all'Assessore Gabusi, che si presta alla risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie.
Vista l'importanza del tema, devo dire che il flusso massiccio dei primi mesi non c'è più, ma ci sono pochissimi arrivi. Naturalmente, rispetto al tema dei trasporti, abbiamo la stessa filosofia dei primi cinque giorni, ma ormai il flusso in entrata si è stabilizzato; anzi, ci sono alcuni casi di gente che ritorna in patria, quindi i flussi sono abbastanza costanti.
Il flusso di dati dai Comuni è diminuito, perché da ottobre in poi era un ripetersi di dati che non aveva più senso annotare quotidianamente. Abbiamo fatto l'analisi l'8 e il 9 marzo, in corrispondenza della visita dell'ambasciatore, e abbiamo notato che i flussi erano praticamente completati.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione n. 1276 presentata da Canalis, inerente a "Non sanzionare le persone più fragili per la mancata validazione dell'abbonamento di un titolo di viaggio"


PRESIDENTE

Continuiamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione ordinaria n. 1276.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Il titolo è già abbastanza evocativo e porterebbe subito, di primo acchito a dare ragione alla Consigliera Canalis, almeno in termini generali, morali e deontologici.
Devo dire che questo tema non mi è mai stato sottoposto dalle associazioni delle persone a ridotta capacità di mobilità nei vari incontri che abbiamo fatto; non è mai stato sollecitato, quindi non l'abbiamo mai affrontato in maniera pregnante. Dopodiché è opportuno valutarlo.
Dicevo che non hanno mai fatto emergere questa problematica, ma non pu essere omesso che la tessera di libera circolazione è, a tutti gli effetti un titolo di viaggio, per cui il possessore è tenuto alla sua validazione all'inizio del viaggio e a ogni singolo accesso ai mezzi. Inoltre - e questa è un'altra fattispecie da analizzare - il comma 10 bis dell'articolo 20 prevede che anche ai possessori di tessera di libera circolazione si applichino le sanzioni previste per gli utenti che devono munirsi di titolo di viaggio a pagamento e che non validino al momento della salita sul mezzo.
Relativamente all'erogazione della sanzione, la legge regionale 1/2000 stabilisce quale sia la fattispecie sanzionabile, rimandando alle aziende esercenti (sempre articolo 21, ma comma 14) la regolazione del procedimento sanzionatorio. In tale regolazione devono essere identificati anche i comportamenti costituenti violazione degli obblighi dell'utenza.
In tal senso, a oggi non risulta che le aziende abbiano inserito, fra questi, la mancata validazione, avendo comunque ben chiaro che ciò non costituisce necessariamente omissione d'atti d'ufficio. Diciamo che i nostri Uffici stanno cercando, anche alla luce della segnalazione, di specificare meglio, in maniera che sia più uniforme e chiaro il percorso.
Tuttavia, mi corre l'obbligo di dire che l'obliterazione ha anche lo scopo di una verifica sociale, ai fini di ridurre l'evasione tariffaria, ma soprattutto serve per programmare meglio i servizi.
Da questo punto di vista, abbiamo in programma un investimento, che reperiremo con l'inizio della prossima programmazione, di 20 milioni di euro per il progetto della bigliettazione elettronica che dovrebbe, nei nostri obiettivi (c'è anche un'esperienza a livello internazionale) garantire un monitoraggio dell'utenza più puntuale e consentirci di fare pagare un po' meno, ma fare pagare tutti e, soprattutto, di programmare meglio i servizi. Ciò costituirebbe anche uno dei criteri che, quando saranno determinati i decreti attuativi, consentirà di attingere in maniera più puntuale al Fondo Nazionale Trasporti o, comunque, è un criterio di riparto del Fondo Nazionale Trasporti, che da ormai anni si dice che dovrà essere attuato.
In questa complicazione di norme, pur ritenendo ragionevole lo spirito dell'interrogazione, crediamo si debba agire con attenzione, per evitare che poi l'elusione possa dare adito a comportamenti non corretti e a una programmazione non puntuale.



PRESIDENTE

Grazie.
Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Ha chiesto di replicare alla risposta la Consigliera Monica Canalis.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per cinque minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Assessore.
Non le sarà sfuggito che con l'interrogazione volevo aprire un tema.
L'interrogazione non aveva un sapore provocatorio e neanche polemico, si trattava della constatazione della difficoltà, non soltanto di persone con disabilità, ma di un ventaglio più ampio di fasce di popolazione, a raggiungere il punto di validazione del titolo di viaggio.
Mi riferisco, ad esempio, alle persone più anziane, che quindi non sono di per sé iscritte o aderenti alle associazioni che si occupano di disabilità che magari sono l'interlocutore più classico delle agenzie di viaggio e della mobilità. Mi riferisco anche alle madri o ai padri con un passeggino.
Pensiamo ai momenti di punta, in cui i mezzi di trasporto sono più affollati: non potendo naturalmente abbandonare un passeggino con a bordo un bambino piccolo, magari bisogna attraversare una porzione del mezzo di trasporto per raggiungere il punto di validazione con il passeggino.
Abbiamo tutti presente i momenti di punta sui mezzi di trasporto, in cui a volte è davvero impossibile spostare il passeggino in quei frangenti.
Perché dobbiamo inibire l'utilizzo dei mezzi di trasporto solo perché è difficile validare il titolo di viaggio? Con l'interrogazione ho voluto sollevare un tema e l'ho fatto dalla posizione di una Consigliera che osserva i bisogni di una pluralità di soggetti, quindi non soltanto le persone con disabilità, ma anche altre categorie sociali che possiamo considerare più fragili o, comunque, bisognose di più attenzioni.
È vero che la mancata validazione può configurare un'elusione, ma non rappresenta, qualora il titolo di viaggio sia stato regolarmente acquistato, un danno economico per la società incaricata del trasporto. È anche vero quello che dice l'Assessore, che la validazione ha una funzione molto importante di utilità sociale, perché ci permette di monitorare l'utilizzo dei mezzi, quindi anche di fare la successiva programmazione con maggiori elementi e con dati più precisi. Non ho capito tutti i passaggi della risposta per problemi di audio e di lettura veloce, per cui chieder di avere la risposta scritta, però mi è parso di capire che andiamo incontro a un'evoluzione del monitoraggio attraverso sistemi digitali (non ho capito se vogliamo introdurre i tornelli all'ingresso).
Siamo assolutamente favorevoli a un contrasto all'elusione e all'evasione lo sono io e lo è la mia forza politica, però siamo anche contrari a una sorta di discriminazione implicita nei confronti di quelle persone che fanno più fatica a raggiungere punti specifici del mezzo di trasporto.
Credo che occorra trovare una soluzione e non ho sentito, da parte dell'Assessore, l'apertura a una modifica della legge regionale 1/2000 mentre mi è sembrato di capire che si vada incontro a una precisazione delle istruzioni per le aziende dei trasporti.
Anche su questo magari ritorneremo in futuro per capire se queste precisazioni sono state fatte e trasmesse. Credo che il tema, anche se non è oggetto di ampio dibattito pubblico, è importante.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Canalis per la replica e alla collega verrà inviata, come sempre, la risposta scritta via mail.


Argomento: Opere pubbliche

Interrogazione n. 1331 presentata da Rossi, inerente a "Ponte ferroviario sul torrente Terdoppio"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione ordinaria n. 1331.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
In questo caso leggerò la risposta, perché ci sono molti spunti giuridici amministrativi e giudiziari, quindi eviterei di andare a braccio. Legger gli appunti, che sono poco politici, ma molto tecnici.
Il Consigliere Rossi chiede se siano stati compiuti accertamenti e, se sì di quale genere, prima del rilascio a CIM S.p.A. delle due concessioni demaniali in via di sanatoria per il mantenimento degli attraversamenti con ponti ferroviari del torrente Terdoppio.
Considerato che i ponti sul torrente Terdoppio, oggetto di interrogazione sono stati realizzati parecchi anni prima delle istanze di concessione demaniale (qui sono citate tutte le note protocollo che il Consigliere Rossi potrà leggersi), si precisa che per i suddetti ponti le autorità competenti al rilascio delle autorizzazioni idrauliche erano rispettivamente il Magistrato per il Po e l'Agenzia Interregionale per il fiume Po.
A seguito delle istanze presentate, il Settore Tecnico regionale Novara Verbania ha rilasciato a CIM S.p.A., per entrambi i manufatti, concessioni demaniali in sanatoria per la regolarizzazione amministrativa rispettivamente con determina dirigenziale del 26 gennaio 2018 e del 7 febbraio 2018.
I suddetti atti amministrativi, relativamente agli aspetti tecnici idraulici delle opere, si sono fondati sull'idoneità idraulica attestata dalle autorità idrauliche sopracitate deputate a tale verifica che, con i loro nulla osta, hanno sostanzialmente sancito l'adeguatezza delle opere in questione, con criteri idraulici e normativi vigenti.
Il Settore Tecnico, al fine del rilascio delle concessioni demaniali, ha preso atto dei nulla osta idraulici rilasciati, richiamando il rispetto delle prescrizioni in essi contenuti.
L'altra domanda è se qualora gli accertamenti fossero stati solo di natura documentale e, alla luce di quanto emerso, s'intenda procedere a una verifica in sito e all'eventuale richiesta di adeguamenti da parte del richiedente, visto l'aggravio di rischio acclarato dalla perizia.
Premesso che il Settore Tecnico, fino alla richiesta di informazioni in merito all'interrogazione in oggetto, non era a conoscenza dell'esistenza della perizia di consulenza tecnica eseguito dal professor ingegner Marco Pirotti e dal dottor ingegner Luca Milanesi per la Procura di Novara nell'ottobre 2017 in merito al torrente Terdoppio, alla luce degli esiti dell'attività di approfondimento condotta dall'Università di Pavia sulla mappatura della pericolosità e del rischio nell'area potenziale a rischio significativo distrettuale del torrente Terdoppio a Novara, trasmessi dall'Autorità di bacino del fiume Po con nota del 15 febbraio 2023 che si allega, si evidenzia che, nella tratta compresa tra il ponte dell'autostrada A4 e l'area CIM, la portata di piena associata allo scenario di riferimento con media probabilità rimane contenuta all'interno dell'alveo.
Pertanto, per quanto sopra esposto e in assenza di un aggravio di rischio non si ritiene necessaria la richiesta di adeguamenti da parte del richiedente.
In ultima analisi, una domanda del Consigliere Rossi è se sulla base delle rilevazioni dei tecnici individuati dalla Procura non si ritenga opportuna una verifica sui collaudi effettuati, considerata la difformità del manufatto rispetto al progetto depositato. Premesso che, come già riportato nella risposta precedente, agli atti del Settore Tecnico regionale non è presente copia della perizia citata, la documentazione tecnica che il richiedente ha allegato alla domanda di concessione, essendo già in possesso del nulla osta idraulico, è solo quella illustrativa dell'opera e delle aree demaniali interessate dalla stessa. Pertanto, alla luce di quanto sopra esposto, non si hanno elementi per valutare la presenza di eventuali difformità tra il progetto e l'opera realizzata.
In merito ai successivi quesiti, si comunica che sarà cura dell'Autorità di bacino distrettuale del fiume Po aggiornare il Piano di gestione rischio alluvioni nel bacino del fiume Po sulla base degli esiti delle attività di approfondimento sulla mappatura delle pericolosità e delle aree rischiose nelle distrettuali indagate.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Gabusi.
Ha chiesto di replicare alla risposta il Consigliere Domenico Rossi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Utilizzerò meno dei cinque minuti.
Prendo atto che l'Assessore Gabusi ha ringraziato la collega Canalis per l'interrogazione, ma non il sottoscritto all'inizio della sua risposta.
Capisco che sia un'interrogazione particolarmente complessa e anche tecnica. Prendo atto di un elemento, Assessore, cioè che gli Uffici non erano a conoscenza di questa perizia. Questo mi interroga chiaramente sul rapporto tra le nostre istituzioni: noi diamo per scontate alcune comunicazioni, ma non sempre queste avvengono.
Se quest'interrogazione ha fatto in modo che l'Ufficio tecnico della Regione venisse a conoscenza di questa perizia della Procura, questo lo ritengo già un elemento positivo. Adesso leggerò con attenzione la risposta che l'Assessore ha letto e capirò successivamente se ci sono degli elementi per tornare sul tema del ponte. Al di là dei tecnicismi, il tema è chiaro (e su questo sono convinto, Assessore, che c'è un accordo tra di noi): garantire chiaramente la sicurezza del sito e fare in modo che anche gli investimenti significativi che lì, come lei sa, sono previsti, quindi qualora si dovessero realizzare, questo farebbe sì che il ponte subirebbe sollecitazioni ulteriori, aumentando chiaramente l'esposizione eventuale al rischio.
Da questo punto di vista, è evidente che c'è una preoccupazione per l'alveo e per il ponte. Non abbasseremo la guardia sul fatto che chiederemo che tutti i soggetti che devono fare i controlli dovuti, anche dopo la perizia della Procura, si attivino, anche in prospettiva di quello che è il piano di sviluppo industriale che la Develog ha presentato al Comune di Novara e su cui, come lei sa, c'è una discussione e un dibattito molto sentito e molto ampio nella comunità novarese, non ultimo con una manifestazione che sabato scorso ha visto la partecipazione di quasi 500 persone per dire "no al consumo di suolo". Le assicuro che per una città come Novara vedere 500 persone partecipare a una manifestazione di quel tipo è una cosa inedita e da tenere in considerazione.
In ogni caso, la ringrazio per la risposta e prenderò atto degli aspetti più tecnici.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Domenico Rossi per la replica.
Ricordo che per le interpellanze è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per cinque minuti e la risposta da parte del componente della Giunta per altrettanti cinque minuti.


Argomento: Trasporti pubblici

Interpellanza n. 1336 presentata da Magliano, inerente a "Motorizzazione Civile di Torino, c'è l'intenzione di realizzare un servizio pubblico di trasporto locale in gradi di collegare efficacemente questi uffici pubblici? Quali le motivazioni del disservizio?"


PRESIDENTE

Concludiamo l'esame del sindacato ispettivo con l'interpellanza n. 1336.
Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Premesso che l'offerta di trasporto si compone dell'insieme di infrastrutture, veicoli, tecnologie, servizi, regole e prezzi che permettono di spostarsi da un punto all'altro del territorio; la domanda di trasporto è l'insieme dei bisogni di mobilità espressi in un certo territorio; domanda e offerta si influenzano reciprocamente: gli utenti decidendo di spostarsi, generano una domanda e scelgono, conseguentemente di utilizzare i servizi dell'offerta di trasporto, sia essa attuata dal trasporto pubblico sia per mezzo di veicoli privati.
Domanda e offerta interagiscono a loro volta con il sistema delle attività: la localizzazione sul territorio di abitazioni, uffici, scuole, negozi aree turistiche e servizi influenza la domanda di mobilità in termini di coppie, origine e destinazione.
Atteso che in Italia le funzioni di motorizzazione civile sono attribuite al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), essendo espletate a livello centrale, dalla Direzione Generale per la Motorizzazione e, a livello periferico, dalle Direzioni Generali Territoriali, segnatamente dagli uffici di Motorizzazione Civile (UMC); la Motorizzazione Civile è gestita dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tramite uffici periferici suddivisi per Provincia. Le principali aree tematiche di competenza degli uffici provinciali della Motorizzazione (UMC) concernono: . il Settore conducenti . il Settore veicoli . il Settore dell'autotrasporto di persone e cose . il Settore della navigazione interna e da diporto.
Rilevato che la pianificazione del sistema di trasporti afferente ai collegamenti del servizio pubblico locale da e per la sede della Motorizzazione civile di Torino, sita in via Bertani 41 a Torino (Circoscrizione 2), non ha prodotto i risultati attesi, l'organizzazione attuale dei collegamenti dei servizi pubblici di trasporto locale alla Motorizzazione Civile di Torino non assicura all'utenza che usufruisce del mezzo pubblico di trasporto un facile accesso a tali Uffici pubblici.
Presidente, non riesco neanche a sentirmi.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, vi invito a prendete posto, perché stiamo trattando gli atti di Sindacato ispettivo.
Prego, Consigliere Magliano; prosegua.



MAGLIANO Silvio

Costatato che i tempi di percorrenza per un utente che percorre il tragitto dalla fermata più vicina alla Motorizzazione, alla Motorizzazione stessa sono: . Fermata Bertani: sei minuti a piedi . Fermata Motorizzazione: sette minuti a piedi . Fermata Orbassano: 16 minuti a piedi . Fermata Torino - Strada Del Portone 63: 16 minuti a piedi . Fermata Anselmetti: 18 minuti a piedi . Fermata Settembrini: 20 minuti a piedi.
Atteso che il Dirigente della Motorizzazione Civile di Torino ha evidenziato ai vari soggetti pubblici competenti, da oltre tre anni, la problematica relativa al carente collegamento del servizio di trasporto pubblico locale agli Uffici della Motorizzazione civile di Torino.
Preso atto che con nota dell'Agenzia della Mobilità Piemontese del luglio scorso, indirizzata alla Motorizzazione civile di Torino, si evidenziava che la realizzazione della viabilità dell'area interessata idonea al miglioramento del servizio di trasporto pubblico nella zona di via Bertani "dovrà comportare l'assenso formale e relativi impegni da parte dei responsabili della Motorizzazione, ciò in quanto gli interventi andranno ad interessare aree non di proprietà comunale"; nella nota succitata dell'Agenzia della Mobilità Piemontese si evidenziava altresì che, per quanto concerne la realizzazione delle opere inerenti all'esecuzione del doppio senso di circolazione e di regolazione dell'intersezione stradale di via Bertani, queste saranno eseguite direttamente dalla Città di Torino; il Dirigente responsabile della Motorizzazione, con nota del 3 marzo scorso indirizzata alla Regione Piemonte, alla Città di Torino, all'Agenzia della Mobilità Piemontese, al Gruppo Torinese Trasporti e all'UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) ha nuovamente ribadito la richiesta di attivare il cronoprogramma dei lavori a suo tempo concordato con i soggetti pubblici succitati; nella nota la Dirigente responsabile della Motorizzazione civile di Torino ha nuovamente confermato che gli oneri per la predisposizione della nuova fermata antistante gli Uffici della Motorizzazione saranno assunti dalla Motorizzazione stessa.
Considerato che l'assenza del servizio pubblico di trasporto dedicato stante gli elevati flussi di accesso da parte degli utenti agli Uffici della Motorizzazione civile, rappresenta, così come evidenzia la Dirigente responsabile della Motorizzazione Civile di Torino, una criticità significativa sia in termini di traffico sia in termini di inquinamento ambientale, interpello la Giunta regionale per conoscere quale sia lo stato dell'arte progettuale degli interventi idonei a garantire il collegamento del servizio di trasporto pubblico locale agli Uffici della Motorizzazione civile di Torino; per sapere se sussistano, eventualmente, ulteriori criticità che possano ostacolare la realizzazione degli interventi necessari ad assicurare il collegamento di trasporto pubblico locale agli Uffici della Motorizzazione civile di Torino.
Insomma, la Motorizzazione civile non è servita, se non con i tempi che ho citato in narrativa, e mi pare assurdo che proprio l'ente che si occupa della motorizzazione, delle patenti, delle patenti speciali e di quant'altro non possa avere una fermata del pullman davanti a questi Uffici pubblici.
Inoltre - e concludo, Presidente - sono tre anni che esiste questa problematicità: trattandosi dell'Agenzia per la Mobilità Piemontese, mi appello alla Regione affinché possa intervenire e trovare una soluzione nelle more che GTT se ne accorga e il Comune di Torino batta un colpo.
Grazie Presidente. Ho concluso.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, vi chiedo la cortesia di prendere posto e di fare silenzio in Aula.
Il collega Magliano ha avuto grandi difficoltà a illustrare la sua interpellanza; le stesse difficoltà le abbiamo riscontrate sia io sia l'Assessore Gabusi ad ascoltarlo.
Vi chiedo gentilmente di accomodarvi ai posti oppure di uscire fuori e finire i vostri commenti.
Ringrazio il collega Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Con colpevole ritardo, ringrazio anche il Consigliere Rossi, che ha illustrato l'interrogazione precedente.
Ringrazio soprattutto il Consigliere Magliano per la disamina puntuale che mi consente di utilizzare ben meno dei cinque minuti a disposizione, perch ha fatto un'analisi puntuale. A questa analisi puntuale aggiungo quello che è nella mia disponibilità.
In questo caso, stiamo parlando di un servizio di trasporto necessario programmato e possibile. Le risorse ci sono. L'Agenzia della Mobilità, come sa bene il Consigliere Magliano avendolo anche riportato, ha dato disposizioni affinché il Comune di Torino e GTT attuassero gli interventi di sicurezza che consentissero quella fermata.
Il Dirigente del Comune di Torino ci ha scritto pochi giorni fa per dire che, all'esito del sopralluogo svolto con GTT e con l'Agenzia della Mobilità, si sono concordate alcune modifiche al precedente progetto. Sono modifiche di dettaglio che consentono di non riservare la corsia in direzione Cimitero (ve le cito, perché non conosco il dettaglio).
A seguito di un ulteriore rilievo puntuale della sezione stradale della carreggiata di via Bertani, poiché per un breve tratto è presente un restringimento e sono previsti altri interventi strutturali in funzione della viabilità (il flusso veicolare predominante proviene da corso Orbassano), si è ritenuto opportuno mantenere lo stop, come già previsto.
Come ha detto il Consigliere Magliano, visto che tutto il percorso è già stato formalmente individuato, auspichiamo che vengano realizzati velocemente questi interventi, in maniera tale da poter ordinare a GTT, tra virgolette, di svolgere il servizio. Naturalmente, è GTT che ha partecipato al sopralluogo, quindi crediamo che sia nella disponibilità di farlo immediatamente.
È evidente che, in questo caso, poco si può imputare alla Regione o all'Agenzia, se non il tempo del sopralluogo, che però non dipende da noi.
Alla luce di questo ulteriore dato, che è del 28 marzo (quindi di pochi giorni fa), che però costituisce l'ultimo esito concorde sui lavori che dovranno essere realizzati, ci aspettiamo che questi lavori vengano realizzati velocemente dal Comune di Torino, in maniera da poter poi dare il via a un servizio che certamente è importante per la cittadinanza.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano per una breve replica; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Chiederei all'Assessore, se possibile, di avere la sua nota.



PRESIDENTE

Consigliere, noi la chiediamo di default, quindi le arriverà la risposta scritta.



MAGLIANO Silvio

La ringrazio, Presidente, ma è per avere esattamente quello che è stato detto in Aula, e non sbobinature fatte in modo grezzo, che poi, magari, non riportano esattamente quanto ha detto l'Assessore.
Ringrazio l'Assessore, e chiedo all'Agenzia, in quanto soggetto regionale di vigilare che questo sopralluogo sia effettivamente l'ultimo e partano i lavori, affinché una città come Torino, che della motorizzazione dovrebbe farne un vanto, per come si comporta, per come lavora e per tutto l'impegno che ci mette.
Auspico che possa comunque fare attività di monitoraggio e di controllo affinché GTT da una parte e Motorizzazione dall'altra, che devono fare gli interventi, e il Comune di Torino realizzino quanto prima ciò che ci siamo detti. La Città attende questo servizio ormai da tempo, ma è assurdo che siano passati tutti questi anni e che la Motorizzazione di Torino non abbia, sia per i dipendenti che vanno a lavorare - perché se parliamo di trasporto pubblico di una certa natura e come sostituto al trasporto privato, è assurdo che non ci sia una fermata - sia per tutti coloro che lavorando attraverso l'utilizzo di autoveicoli, hanno bisogno di recarsi alla Motorizzazione per patenti e per altre questioni.
Staremo attenti a valutare e a monitorare il cronoprogramma. Ringrazio l'Assessore della risposta e ci auguriamo che, attraverso l'Assessore l'Agenzia faccia il suo e possa spronare i tre soggetti interessati per arrivare finalmente al compimento di quest'opera.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per la replica.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per la delega, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
Alle ore 10.15 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 10.07 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(La seduta inizia alle ore 10.24)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Sono in congedo i Consiglieri Carosso, Caucino, Chiorino, Cirio, Marin Poggio, Protopapa, Ricca e Zambaia.
Il numero legale è, pertanto, 22.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliere regionale Alfredo Penasso, deceduto il 19 ottobre 2022


PRESIDENTE

Colleghi, è scomparso il 19 ottobre 2022, all'età di 90 anni, Alfredo Penasso, Consigliere regionale nella III, IV e V Legislatura. Nato a Pecetto Torinese il 4 marzo 1932, è stato Vicepresidente della Federazione torinese della Confederazione Nazionale Coltivatori diretti. Fu anche Consigliere comunale di Pecetto e Consigliere provinciale di Torino. Nel 1980 venne eletto Consigliere regionale nella circoscrizione di Torino per la Democrazia Cristiana e fu componente della Commissione agricoltura e artigianato.
Rieletto nel 1985 in Consiglio regionale, ricoprì l'incarico di Presidente della Commissione agricoltura dal 1° ottobre 1987 e fu anche componente della Commissione ambiente e artigianato. Rieletto nella V Legislatura, fu componente della Commissione agricoltura e ambiente e nel 1992 fu eletto Vicepresidente della Commissione pianificazione territoriale.
Penasso è stato tra i protagonisti della vita di Pecetto, esponente di primo piano del mondo dell'agricoltura del Torinese. Con il Consiglio regionale del Piemonte ha sempre mantenuto uno stretto rapporto di collaborazione e partecipazione alle iniziative dell'associazione degli ex Consiglieri.
Coloro che lo hanno conosciuto ne hanno apprezzato le qualità umane e politiche. Ai figli Anna Maria e Guido desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze e i sensi della nostra più sincera vicinanza.
Invito i presenti ad osservare un minuto di silenzio in memoria del già Consigliere regionale Alfredo Penasso.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.28 riprende alle ore 10.34)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo del Partito Democratico, chiedo l'inserimento dell'ordine del giorno n. 1127 inerente a "Futuro del centro di produzione RAI di Torino", chiedendo la possibilità che venga discusso e votato nella giornata odierna.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ieri ho inviato una richiesta, perché ho depositato un atto d'indirizzo relativo a "Nuovo ospedale Torino Nord" e ho chiesto un collegamento con il punto 3) all'o.d.g., trattandosi di edilizia sanitaria. Ho inviato una mail ieri e non ho avuto riscontro, per cui chiedo di valutare la possibilità di collegarlo, trattando non tanto la stessa ASL, ma la stessa materia edilizia sanitaria.
Pertanto, chiedo se è possibile collegarlo e discuterlo unitamente agli altri ordini del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Cane; ne ha facoltà.



CANE Andrea

Grazie, Presidente.
Chiedo, a nome del Gruppo Lega, l'inserimento dell'ordine del giorno n.
1123, a oggetto "Sostegno all'occupazione del settore automotive e del suo indotto contro la dismissione dei motori termici nel 2035 e promozione dell'utilizzo dei biocarburanti".
Chiedo, inoltre, se possibile, di discuterlo oggi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere l'iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n.
1115, avente a oggetto "Progetto sperimentale per favorire l'insediamento di medici di base e pediatri in aree e territori attualmente privi o carenti di tali fondamentali figure".
Chiediamo di immaginare un percorso che chieda ad ATC o ai Comuni di destinare gratuitamente dei luoghi a medici di base o a pediatri, per garantire la presenza nei territori, soprattutto nelle aree esterne o in quei luoghi delle città che, in questo momento, vedono un'emorragia sia di medici di famiglia sia di pediatri. È un obiettivo, secondo me, da percorrere, almeno per dare a queste professioni sanitarie un'ulteriore chance di rimanere o andare a prestare la loro attività in luoghi che, in questo momento, le vedono carenti o completamente assenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Analogamente a quanto ha fatto la collega Frediani, ho mandato una mail per chiedere di collegare alla proposta di deliberazione n. 283 l'ordine del giorno n. 1125 a mia prima firma, inerente a "La Giunta regionale individui un'area alternativa per la costruzione dell'ospedale Torino Nord".
È un ordine del giorno attinente alla materia dell'edilizia sanitaria.
Chiedo di collegarlo al provvedimento e, ove non fosse possibile trattandosi di questione contingente, ne chiederei l'inserimento nell'ordine dei lavori della seduta odierna.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste, riepilogo quelle appena espresse.
Il Consigliere Rossi ha chiesto l'inserimento nell'attuale o.d.g. del suo ordine del giorno n. 1127. Penso che nessuno sia contrario in merito, come anche su quello del Consigliere Cane, il n. 1123, e su quello del Consigliere Magliano.
Li inseriamo in calce. Siamo tutti d'accordo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

No, li mettiamo in calce.
È un inserimento; ci dovrebbe essere una richiesta d'inversione.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Poi, se c'è un accordo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

È un inserimento di un nuovo punto all'o.d.g.
Se c'è accordo fra maggioranza e opposizione di discuterlo nella giornata odierna, ripeto, non penso ci siano problemi.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Se c'è accordo sul Centro produzione RAI e anche la Giunta è disponibile penso ci siano le condizioni, tecniche e temporali, a trattare sia questo sia altri atti d'indirizzo.
Per quanto riguarda le altre due richieste d'inserimento di ordini del giorno presentate dai colleghi Frediani e Bertola sulla proposta di deliberazione di oggi, la n. 283, poiché l'Assessore Icardi non è presente le terrei in sospese e le tratterei in sede separata, perché so che ci sono altri ordini del giorno di cui è stato chiesto l'inserimento.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ce n'è anche un altro, il n. 930 del sottoscritto, però possiamo parlarne in sede di Capigruppo e impegnarci che nella prossima seduta procederemo con la trattazione degli ordini del giorno sul tema, dato che è un tema di attualità, per non mischiare non dico le ASL o gli argomenti.
So benissimo che trattiamo di edilizia sanitaria.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Più che altro, già che nomina la Conferenza dei Capigruppo, magari pu anche essere l'occasione per discutere sull'altra proposta, che ho inviato via mail, di un Consiglio aperto su questo tema.



PRESIDENTE

Sì, anche quello.



FREDIANI Francesca

Se si arrivasse a una condivisione di questa proposta, in quell'occasione si potrebbero trattare anche gli ordini del giorno.



PRESIDENTE

Assolutamente.
Poiché è qui presente l'Assessore Icardi, eventualmente, se sospendiamo due minuti la seduta e vediamo un attimo di.
Chiedo l'attenzione dei Capigruppo.
Sospendiamo due minuti i lavori, così verifichiamo con l'Assessore Icardi la disponibilità.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.41, riprende alle ore 10.44)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Dopo aver interloquito con l'Assessore Icardi sul tema degli ordini del giorno e della trattazione dell'argomento sul nuovo presidio ospedaliero di Torino Nord, Maria Vittoria e Amedeo di Savoia, c'è l'impegno dell'Assessore di trattarlo in separata sede, come argomento ben specifico.
Le modalità di trattazione potrebbero essere quelle che sono state richieste: il Consiglio regionale aperto, oppure verifichiamo un attimo nella Conferenza dei Capigruppo. Essendoci già altri ordini del giorno (il primo è il n. 930), li consideriamo attratti nell'attuale o.d.g.
Sono quindi da inserire all'o.d.g. della giornata odierna due ordini del giorno; il primo è presentato dalla Consigliera Frediani, l'altro dal Consigliere Bertola.
Nella prossima Capigruppo tratteremo l'argomento in modo specifico e c'è l'impegno dell'Assessore di discuterlo in modo appropriato e non al fotofinish in argomento come quella fra la TO5 e l'ASL Azienda Zero.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste, l'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento hanno chiesto congedo Carosso Caucino, Chiorino, Cirio, Marin, Poggio Giovanni Battista, Protopapa Ricca, Riva Vercellotti e Zambaia.
b) Processi verbali precedenti sedute Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 23, 27 e 28 febbraio 2023.
c) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
d) Non impugnativa Il Consiglio dei Ministri ha esaminato. in data 28 marzo 2023, la legge regionale n. 2 del 30 gennaio 2023, inerente a "Disposizioni relative alle attività di tatuaggio e piercing", e ne ha deliberato la non impugnativa.
e) Comunicazione Corte costituzionale La Corte Costituzionale, con ordinanza n. 43/2023 nel giudizio di legittimità costituzionale in via principale, degli articoli 2, comma 4 articolo 4, commi 1 e 7; articolo 8, commi 1, 9, 11, da 13 a 16 e da 19 a 23, della Legge della Regione Piemonte n. 26 del 29 ottobre 2020 ("Assegnazione delle grandi derivazioni a uso idroelettrico"), promosso dal Presidente del Consiglio dei Ministri, ha dichiarato estinto il processo.
Se non vi sono interventi sulle comunicazioni, passiamo al successivo punto all'o.d.g.


Argomento: Nomine

Nomine


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del punto 2) all'o.d.g., inerente a "Nomine".
Poiché si rende necessario procedere alle seguenti nomine, elezione o designazione, si proceda alla distribuzione delle schede per le seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 277 "Associazione 'Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà' (articolo 13 Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione Designazione di un rappresentante (II votazione)"


Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 265 "Commissione di Garanzia (articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) Elezione di un Avvocato con almeno quindici anni di esercizio"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 282 "Commissione di Garanzia (articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) Elezione di un Magistrato a riposo delle giurisdizioni ordinaria amministrativa e contabile"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 281 "Azienda Speciale della Camera di Commercio di Alessandria per la promozione economica - ASPERIA - Collegio dei Revisori dei Conti (articolo 8, Statuto dell'Ente) - Nomina di 1 membro effettivo e un membro supplente"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 284 "Comitato consultivo del Centro 'Gianni Oberto' (articolo 3, l.r. 24/1980 modificato dalla l.r. 15/2022) - Nomina di 4 membri con voto limitato"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 285 "Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra Uomo e Donna (l.r. 46/1986 e s.m.) - Elezione di un membro in sostituzione della signora Tiziana Mossa (dimissionaria)"

Argomento: Nomine

Proposta di deliberazione n. 286 "Fondazione Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali 'La Venaria Reale' (articolo 7 Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione - Designazione di un membro"


PRESIDENTE

Gli elenchi delle candidature, pervenute a seguito di avviso pubblico, sui quali la Commissione consultiva per le nomine ha espresso parere favorevole, ai sensi degli articoli 6 e 9, comma 6 della legge regionale n.
39 del 23 marzo 1995, sono stati messi a disposizione dei Consiglieri tramite pubblicazione sul supporto alle sedute d'Aula. Poiché in alcune schede possono essere presenti casi di omonimia, al fine di evitare problemi di identificazione del candidato prescelto, invito a scrivere il cognome e nome del medesimo.
Ai sensi del Regolamento interno, occorre procedere alla votazione a scrutinio segreto previo appello nominale.
Ricordo che, ai sensi del comma 4 dell'articolo 79 del Regolamento, nel caso si debba procedere alla nomina di non più di due persone, saranno eletti i candidati che hanno raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti salvo che per i posti riservati alle minoranze. Se tale maggioranza non è raggiunta alla prima votazione, in seconda votazione saranno eletti i candidati che hanno riportato il maggior numero di voti.
Ricordo che per l'Associazione "Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà", poiché in prima votazione nessun candidato ha raggiunto la maggioranza assoluta dei votanti, nell'odierna seconda votazione, ai sensi del sopra citato comma 4 dell'articolo 79 del Regolamento, sarà eletto il candidato che avrà riportato il maggior numero di voti.
Ai sensi dell'articolo 3 della legge regionale 25/2006 ricordo che per l'elezione di un avvocato e di un magistrato in seno alla Commissione di garanzia è necessario che il candidato eletto ottenga un numero di voti pari a due terzi dei componenti del Consiglio regionale, pari quindi a 34 voti.
Informo inoltre che, sempre ai sensi del comma 3 dell'articolo 79 del Regolamento, nel caso di nomine regolate da norme di legge che garantiscono una riserva di posti per le minoranze, sono eletti i candidati proposti sostenuti dalle minoranze, nell'ordine dei voti riportati, fino a raggiungere la riserva dei posti predetta.
Invito pertanto le minoranze consiliari a procedere, ai sensi dell'articolo 79, comma 3, del Regolamento, all'individuazione dei propri nominativi in riferimento alla designazione di propria competenza di un rappresentante in seno al Comitato consultivo del Centro "Gianni Oberto" e alla Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra uomo e donna.
Chiedo se qualche Consigliere intende intervenire per dichiarazione esplicita di voto o di preferenza.
Non essendovi richieste, dispongo che vengano messe in distribuzione le schede di votazione.
Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Martinetti.
Prego il Vicepresidente Graglia di procedere all'appello nominale.



(Il Vicepresidente Graglia effettua l'appello nominale)



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Graglia.
La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.
Comunico che la proclamazione avverrà nel corso della seduta non appena concluse le operazioni di spoglio delle schede.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gavazza.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 283, inerente a "Modifiche DCR n. 286 18810 del 08/05/2018 'Rete ospedaliera regionale. Programma di interventi in edilizia sanitaria'. Sostituzione all.3 con la scheda 'Nuovo Ospedale Unico dell'ASL TO5' e integrazione DCR n.193-974 del 18/01/2022 'Prima programmazione di indirizzo di carattere strategico generale di investimenti in edilizia sanitaria per la realizzazione di nuovi presidi ospedalieri'"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 283, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla IV Commissione il 20 marzo scorso.
La parola all'Assessore Icardi per l'illustrazione.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Credo che si sia già ampiamente dibattuto sulla vicenda della scelta del sito dell'ASL TO5. Oggi siamo qui per una proposta della Giunta, già passata in Commissione, che modifica la scelta del terreno che fu effettuata dalla precedente Giunta, a seguito di accertamenti successivi che abbiamo commissionato al Politecnico per i dubbi che erano stati espressi da più parti sulla vulnerabilità idraulica e idrogeologica del sito scelto in allora.
Abbiamo affidato al Politecnico l'esecuzione una perizia che sostanzialmente, ha convalidato questi limiti e questa vulnerabilità indicando delle possibili scelte tecniche per mettere in maggiore sicurezza il sito.
Ho chiamato il Presidente dell'Assemblea dei Sindaci, che rappresenta l'azienda ASL TO5, chiedendogli, in accordo con la Giunta, un ventaglio di proposte alternative. Le proposte alternative sono arrivate, credo anche con l'approvazione della rappresentanza dei Sindaci (io le ho ricevute dall'allora Presidente dell'Assemblea dei Sindaci dell'ASL TO5). Tali scelte sono state valutate da un gruppo di lavoro che abbiamo costituito e che comprendeva, innanzitutto, l'Azienda sanitaria con il suo ufficio tecnico e con i suoi tecnici competenti in materia, IRES con i suoi tecnici e la Regione Piemonte con i suoi tecnici.
Si è trattato di un gruppo composto da alte professionalità, che hanno elaborato una serie di criteri e di parametri su cui fare le valutazioni sulle scelte alternative. I terreni sottoposti a valutazione sono stati tre: un'area già identificata nel Comune di Moncalieri, un'area nel Comune di Villastellone e un'area nel Comune di Cambiano.
I punteggi numerici legati alle valutazioni comparative hanno visto la migliore valutazione, sommati tutti i criteri, per il sito di Cambiano. La Giunta ha preso atto di questo e si è adeguata alla scelta tecnica migliore, identificando il sito di Cambiano. È stata deliberata in Giunta la scelta di Cambiano, che è stata approvata dalla Commissione e oggi siamo qui per la valutazione di Cambiano. Perché siamo in Consiglio regionale? Perché la scelta del precedente sito era stata adottata con delibera del Consiglio regionale; dunque, la sua modifica non può che avvenire con una delibera del Consiglio regionale.
Queste scelte sono state poi presentate all'Assemblea dei Sindaci in più riprese; sono state verificate le osservazioni che i Sindaci hanno avanzato; sono state riportate ai tecnici ed è stata fornita loro una risposta. Abbiamo anche fatto delle verifiche sulle segnalazioni che i Sindaci avevano fatto pervenire su presumibili errori che erano stati commessi. Le ho riportate al gruppo tecnico di lavoro, che ha provveduto ad analizzarle e a verificarle. La situazione comparativa e la valutazione è rimasta sempre quella più favorevole al sito di Cambiano.
Per questa ragione, oggi chiediamo la votazione di questa DGR (che diventerà DCR), per l'approvazione del sito di Cambiano. Fatta questa valutazione, l'Azienda TO5 potrà procedere alle gare per la progettazione del nuovo ospedale, che, sostanzialmente, riunirà Carmagnola, Chieri e Moncalieri.
Preliminarmente, credo di aver fornito sufficienti elementi. Sono comunque disponibile a ulteriori integrazioni.
Con questo ho concluso. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà per dieci minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Finalmente, siamo arrivati a un punto nel quale questa maggioranza fa una scelta. Si tratta di una scelta politica, suffragata da alcune questioni tecniche, ma è comunque una scelta politica; una scelta sulla quale questa Giunta dovrà assumersi tutte le responsabilità.
Nei dieci minuti che ho a disposizione cercherò di sviluppare alcune considerazioni per una prima e unica discussione.
Da quando ci siamo insediati sono passati 1.373 giorni. Per essere più magnanimi con voi, da un punto di vista lavorativo ne sono trascorsi 955 (escludendo le domeniche, le festività e i weekend). In questi 955 giorni lavorativi questo Consiglio e le Commissioni non si sono mai riunite per discutere della nuova localizzazione, tranne poche settimane fa. Insomma in 955 giorni questo Consiglio regionale non ha mai discusso della nuova localizzazione: non è un'opinione, è un fatto, Presidente.
L'unica seduta di IV Commissione nella quale abbiamo discusso della nuova localizzazione è stata quella nella quale avete portato questo atto fatto finito e confezionato.
Nel 2018, lo ricordava bene l'Assessore, la precedente Giunta, attraverso una valutazione tecnica (come quella attuale), ha deciso e portato in Consiglio una localizzazione diversa da quella di oggi, sempre per attraverso una valutazione tecnica da parte degli Uffici. Quindi oggi voi state dicendo che quella valutazione da parte degli uffici non era corretta o non era migliore rispetto alle altre. Era il 2018.
Poi, il 1° luglio ci siamo insediati. Dal 1° luglio, al netto della pandemia - che certo è un tema importante, ma molte volte lo avete usato anche come scusa - se si voleva cambiare la localizzazione, perché questo era l'obiettivo dall'inizio di questa legislatura, alcuni studi e alcune scelte si potevano fare prima.
Il 22 dicembre 2020 - ribadisco 22 dicembre 2020, quasi un anno dopo l'inizio della pandemia - è arrivato lo studio del Politecnico. Non è arrivato in quest'Aula e neanche in Commissione: questi atti non sono mai stati portati in Commissione; sono stati inviati solo via mail, senza alcuna possibilità di discussione.
Dicevo, a dicembre 2020 ci viene inviato, dietro molte richieste, lo studio del Politecnico; ad agosto 2021 lo studio dell'IRES (solo l'IRES fa uno studio di comparazione). Il 22 novembre 2022 il gruppo di lavoro IRES Assessorato-ASL, sempre attraverso mail, invia lo studio comparativo per la localizzazione.
Sono occorsi 1.373 giorni per portare a questa decisione, che è una scelta politica; una decisione certo suffragata da dati e da studi; studi che però, sono stati costruiti e voluti (spiegherò il perché alla fine dell'intervento) proprio per dare gambe alla scelta politica, quella di non costruire il nuovo ospedale unico nella localizzazione decisa dalla precedente Giunta.
Entro nel merito di questi studi.
Nello studio del Politecnico - gli emendamenti che abbiamo depositato Assessore e Presidente, vogliono dare, in qualche modo, un po' di verità a questo atto - non si dice solo quello che voi riportate nell'atto che andremo a votare oggi, ma si dicono cose più complesse. Il vostro riportare parzialmente alcuni passaggi, e non tutti i passaggi, denota una volontà di sostenere politicamente, con alcuni dati, le vostre scelte, come anche lo studio dell'IRES.
Lo dico ai colleghi della maggioranza, ai colleghi delle opposizioni e anche a chi ci sta seguendo: magicamente, nell'atto che andremo ad approvare, lo studio dell'IRES sparisce, non viene citato.
Lo studio dell'IRES prendeva in considerazione due criteri, in particolare.
Il primo era la velocità di trasporto tra i Comuni dell'ASL TO5 e le localizzazioni ipotizzate, perché era un elemento utile rispetto alla tutela della sanità pubblica e dei cittadini: quanto tempo impiego per raggiungere quelle strutture? Per chi vorrà seguire passo passo questa discussione, vedrete che IRES dice una cosa molto semplice: per velocità di trasporto, la localizzazione di Vadò è la migliore, è la preferibile perché attiva una distanza utile per raggiungere velocemente l'ospedale. Lo studio di IRES, inoltre, fa un'altra valutazione che parla della baricentricità del nuovo ospedale e non baricentrico rispetto alla geografia territoriale, ma al fatto che questo nuovo ospedale potesse essere quanto più vicino alle città più grosse dell'ASL TO5 e quanto più vicino - lo dice espressamente IRES, come l'avevano detto i tecnici nella vecchia relazione - alla nuova Città della Salute o alle Molinette di Torino.
È evidente che se i Comuni più grossi (con più abitanti) hanno questo nuovo ospedale troppo lontano da quel territorio - quindi, troppo lontano da questi cittadini - quei cittadini andranno a Torino e non andranno nell'ospedale che stiamo andando a costruire. Ma non lo dice Diego Sarno e le opposizioni, lo dicono i tecnici, anche quelli dell'ASL, che studiano e che avevano detto che la baricentricità era rispetto alla nuova edilizia sanitaria, quindi tenendo in considerazione l'elemento di Torino.
Inoltre, il nuovo studio che è stato fatto - l'unico studio che dice Cambiano, quello per cui l'Assessore oggi ha detto che non potevamo fare diversamente - decide di premiare Cambiano per quattro punti rispetto all'attuale localizzazione di Vadò-Moncalieri-Trofarello.
Quanto distanzia la valutazione positiva su Vadò rispetto a Cambiano? Quattro punti su diversi criteri e sapete qual è il criterio maggiore che sbilancia verso Cambiano? La dimensione dell'area, che è un criterio fondamentale per quello studio-valutazione, dà sei punti a Cambiano quattro a Villastellone e zero a Vadò. Alla fine dei calcoli - vorrei ridirlo con chiarezza - Cambiano supera Moncalieri e Trofarello di quattro punti.
La grandezza dell'area differenzia come punteggio di sei punti, quindi si capisce quanto quel criterio sia stato fondamentale per arrivare a Cambiano. E stando su quel criterio, i Sindaci del territorio dicono: "Benissimo se la grandezza dell'area ipotizzabile è così importante, allora comunichiamo che l'area di Vadò non è solo 90 mila metri quadrati, perch quell'area può arrivare a 400 mila metri quadrati". Ma i Sindaci di Moncalieri e Trofarello - tra l'altro, di due parti politiche opposte comunicano che servivano 90 mila, perché lo studio di fattibilità dell'ospedale parla di una disponibilità di 70 mila, quindi ne comunicano solo 90. Cambiano quanto cuba? Cuba 400 mila metri quadri, esattamente lo stesso. Come risponde l'Assessorato e il gruppo di lavoro? Che non è un dato interessante.
Discuteremo degli emendamenti e di un ordine del giorno, perché oggi state decidendo. Noi, Assessore, nelle prossime settimane e nei prossimi mesi presteremo attenzione a due particolari, di cui diremo anche nell'ordine del giorno collegato. Voi avete deciso e noi oggi chiederemo di fare attivare velocemente le procedure e, quindi, di andare avanti, per cui vi sfideremo.
Studio di fattibilità, studio dell'area di Cambiano: non sappiamo che cosa c'è sotto quell'area e se sia da bonificare. Progetto definitivo e progetto esecutivo: veloce, in fretta e soprattutto, ma contemporaneamente vogliamo sapere che fine fanno i tre ospedali attualmente in attività, quello di Carmagnola, quello di Chieri e quello di Moncalieri. Perché anche questo non è mai stato discusso in quattro anni di attività legislativa.
Per questi motivi, abbiamo depositato 12 emendamenti per dare un po' di verità in più a quel documento e un ordine del giorno che chiederà che fine faranno i due ospedali esistenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Arriviamo a questa nuova decisione sull'ospedale dell'ASL TO5 in ritardo.
Lo dico a scanso di equivoci: noi eravamo contrari fin dall'inizio alla localizzazione che era stata scelta nell'area Vadò, al confine tra Moncalieri e Trofarello. Avevamo detto fin da subito che era sbagliata perché comportava del consumo di suolo agricolo, in primis. Sbagliata perché insisteva su terreni di proprietà privata e non pubblica; sbagliata perché quella è un'area piuttosto fragile dal punto di vista idraulico e idrogeologico e non solo nelle previsioni e negli studi. Abbiamo avuto la prova più forte che ci possa essere, la prova visiva dei problemi di quell'area.
Provengo da quel territorio e ricordo benissimo la sera del 25 novembre 2016, quando c'è stato l'ultimo fortissimo evento alluvionale a Moncalieri.
Moncalieri ha delle zone molto fragili dal punto di vista idrogeologico che a volte si allagano anche con un forte temporale, figuriamoci con delle piogge così intense. La sera del 25 novembre 2016 quell'area - l'area dove si sarebbe voluto costruire quell'ospedale - non era raggiungibile con mezzi che non fossero dei mezzi anfibi. Non era raggiungibile! L'abbiamo visto con i nostri occhi.
Tra l'altro, ricordo che quella sera eravamo in campagna elettorale sul referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 e avevo un confronto sul referendum a Pecetto. Affrontai un viaggio a dir poco avventuroso per raggiungere quel posto e lo stesso fecero le persone che dovevano dibattere con me, quindi quella localizzazione era sbagliata. Immaginiamo una situazione in cui c'è un evento meteorologico grave, come può essere un'alluvione, con persone che hanno bisogno di aiuto, persone magari in difficoltà o ferite: è un ospedale del territorio che in quel momento non è raggiungibile. È una follia, soprattutto se consideriamo il fatto che c'erano delle aree alternative.
Fin dall'inizio abbiamo detto che era sbagliato partire dal presupposto che il luogo più giusto dove costruire quell'ospedale fosse quello più vicino a casa propria o quello più vicino a dove si prendono i voti. Un punto di vista completamente sbagliato: quell'ospedale serve e va costruito nel posto giusto e nel modo giusto.
Dicevo, si è arrivati a questo cambio di localizzazioni piuttosto tardi perché è vero, sono passati 1.300 giorni e gli studi sui quali ci si basa sono in realtà molto, molto più vecchi: sono della fine del 2020, si doveva arrivare prima a quella decisione. Il passato, però, non lo possiamo cambiare, lo possiamo soltanto criticare e lo facciamo: critichiamo chi ha fatto quella scelta, critichiamo chi ci ha messo così tanto a cambiarla critichiamo anche l'assenza di un dibattito in Commissione sulla questione se non quando il provvedimento era già fatto.
Ora, però, dobbiamo occuparci del presente e del futuro. Siano fatte quindi, tutte le opere necessarie nel più breve tempo possibile per avere un nuovo ospedale dell'ASL TO5, perché ricordo che è un territorio di 300 mila abitanti, anche piuttosto complesso da un certo punto di vista, perch la maggiore densità di popolazione è nella zona di Moncalieri e Nichelino.
In realtà, da un punto di vista geografico, di solito quando si guarda a dei presìdi ospedalieri, si guarda più verso la Città della Salute, per vicinanza, anche per semplicità nel raggiungere la Città della Salute con i collegamenti stradali. È un'opera, però, che dev'essere baricentrica, come si diceva, rispetto al territorio e rispetto alla popolazione raggiungibile in modo facile dai mezzi pubblici con dei collegamenti adeguati.
Ciò che manca venga realizzato. Soprattutto, ribadiamo ciò che avevamo già detto, la nostra contrarietà all'ipotesi di partenariato pubblico-privato.
C'è la possibilità di farlo con fondi INAIL? Si faccia con fondi INAIL.
Poi c'è la questione dei presìdi che rimangono, perché la ragione per la quale si è pensato di costruire l'ospedale unico nuovo è che gli ospedali di Moncalieri, Carmagnola e Chieri sono strutture datate, anzi molto, molto datate. Si trovano in posti dove è difficile farli crescere; l'ospedale di Moncalieri, ad esempio, non può allargarsi perché è nel centro storico appoggiato contro la collina di Moncalieri.
Adesso quelle strutture hanno bisogno di un progetto, perché non devono rimanere, com'è accaduto con altre strutture, dismesse a seguito della costruzione del nuovo presidio ospedaliero; non devono diventare delle palle al piede del territorio, strutture vecchie, vuote e fatiscenti, ma devono essere utili: sono ospedali piuttosto grandi, ubicati in quei centri cittadini. Gli ospedali di Moncalieri, di Carmagnola e di Chieri sono proprio nel cuore delle città e possono essere degli spazi rilevanti quindi pensare a come utilizzarli non è meno importante rispetto al pensare all'ospedale nuovo.
Sono aree che devono servire al territorio con dei progetti adeguati e con quello che serve dal punto di vista delle opere da realizzare per renderle più efficienti e più moderne.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Nicco.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Si dice che in guerra la prima vittima è la verità.
Intorno a questo ospedale c'è stata, negli anni, una vera e propria guerra quindi probabilmente la verità dipende dal punto di vista di chi la guarda.
Per cercare di ristabilire quella che, secondo me, è la verità vorrei innanzitutto fare alcune annotazioni sulla procedura tecnica che ha portato alla scelta.
Partiamo dal 2016. Cercherò di essere sintetico perché la vicenda è molto risalente nel tempo, addirittura nei primi anni Novanta, quando si parlava già di ospedale unico. Ricordo che nel 2008 era già stata approvata la localizzazione, che era quella di Carpi. Ricordo anche che in campagna elettorale, a Moncalieri, nel 2008, c'era chi girava con il plastico del nuovo ospedale di Carpi, tranne poi scoprire che nel sottosuolo di Carpi sono depositate le auto rottamate dall'alluvione di Firenze del 1966 e forse, facendo un buco anche un bambino l'avrebbe scoperto.
Nel 2016 venne eseguito uno studio di fattibilità; di fatto, per attenzione, vorrei sottolineare che fu stilato soltanto dai funzionari dell'Assessorato alla sanità e, quindi, non dal Settore Infrastrutture.
Semplicemente, guardando la localizzazione da un punto di vista dell'accessibilità, ma senza alcun approfondimento idrogeologico e sismico tenendo quindi conto soltanto delle distanze e non dell'area; tra l'altro un approfondimento fatto su un solo sito, guarda caso quello di Moncalieri che a seguito di questo studio è stato dichiarato idoneo.
Salto i passaggi intermedi. Nel 2021 lo studio del Politecnico certifica quello che i Sindaci del territorio avevano già contestato con apposito ricorso al TAR, cioè semplicemente che l'area è esondabile; lievemente esondabile, ma esondabile.
Si aggiungono i problemi sismici, che nessuno aveva fino ad allora immaginato, e si conclude che l'ospedale va costruito su pali di 30 metri piantati nel terreno, quindi direi un'area non esondabile, ma palafittabile: si costruisce un ospedale su palafitte. Questo può anche essere curioso, può anche funzionare un ospedale su palafitte; peccato che per costruirlo il costo aumenta dal 20 al 30% in più: rispetto a un costo di poco più di 200 milioni euro, sono dai 40 ai 60 milioni euro in più per voler costruire l'ospedale proprio in quei terreni.
Nel 2022, lo studio dell'IRES. È vero, come diceva chi mi ha preceduto, che lo studio dell'IRES dice non che Moncalieri è la migliore, ma che Moncalieri non è mai la peggiore tra le ipotesi considerate, ma è anche vero che IRES si dichiara non sufficientemente priva di strumenti sufficientemente adeguati, per dare un giudizio definitivo, tant'è che opportunamente l'Assessorato organizza un altro tavolo di lavoro con funzionari regionali, tra l'altro esperti nella valutazione geologica dei terreni, con funzionari dell'ASL, ma anche - questo non è stato detto - con gli stessi funzionari dell'IRES che avevano espresso il primo parere.
Il secondo studio della Regione del 2022 include già il primo, perché gli stessi funzionari dell'IRES che avevano espresso il primo parere sono stati chiamati a confrontarsi in modo più approfondito con altri funzionari nel secondo tavolo di lavoro. Questo secondo tavolo di lavoro conclude esaminando i tre siti, che il migliore risulta Cambiano.
Dopo trent'anni d'attesa, si arriva alla votazione in Consiglio regionale del nuovo ospedale dell'ASL Torino 5. Dico che è la prima volta, perché in effetti è la prima deliberazione specifica per l'ASL Torino 5. In passato quando questo tema era arrivato in Consiglio regionale, era per delle schede allegate al Piano Socio Sanitario, ma questa è la prima deliberazione da trent'anni che si fa per deliberare il nuovo ospedale dell'ASL Torino 5.
Vorrei sottolineare che si arriva a fare questa deliberazione avendo il finanziamento in mano, perché abbiamo l'approvazione, da parte dell'INAIL dello stanziamento dei fondi necessari per poi darlo in locazione alla Regione Piemonte.
Il posizionamento che votiamo oggi è stato deciso evitando di scegliere un'area verde esondabile (l'ho definita "palafittabile"). In questo senso do atto della correttezza del Consigliere Bertola, che nel 2016 - ho qui la sua mozione - si era già espresso sull'argomento e l'ha ribadito esattamente anche oggi.
Evitiamo, quindi, di costruire su un'area verde, un'area potenzialmente esondabile, le cui vie d'accesso sono sicuramente esondabili, a favore di un'area dismessa che potremmo così recuperare senza rischi idrogeologici e sismici.
Per quanto riguarda la baricentricità, ricordo che la nuova area si trova a tre chilometri da quella vecchia, quindi ritengo che chi afferma che era baricentrica quella precedente e non lo è questa che si trova a tre chilometri, dice un'inesattezza.
La deliberazione arriva dopo un confronto con i Sindaci del territorio cosa mai successa in passato, i quali potranno essere contenti o non contenti della scelta della Regione, (saranno prevalentemente sono contenti, Assessore Icardi), ma sicuramente non possono più dire, come una volta, di non essere stati auditi.
Si poteva fare prima? Sì, forse sì, potevamo fare prima, qualche mese potevamo risparmiarlo, però credo che, a fronte di trent'anni di attesa qualche mese di riflessione maggiore per trovare un sito maggiormente rispondente alle caratteristiche che deve avere un ospedale per essere facilmente fruibile dai nostri concittadini, sia stato opportuno.
Concludo dicendo che sono soddisfatto di questa deliberazione e che oggi è un buon giorno per la Regione; soprattutto è un buon giorno per i cittadini dell'area Torino Sud, che dopo trent'anni vedono finalmente concretizzarsi le loro speranze dal punto di vista sanitario.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Nicco per l'intervento.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sulla discussione generale la Consigliera Frediani.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per dieci minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Rispetto al tema della localizzazione del nuovo ospedale, ovviamente non posso che sottoscrivere quanto già detto dal collega Bertola, che è poi la posizione che abbiamo portato avanti anche nella scorsa legislatura con il Gruppo cui precedentemente appartenevo.
Rispetto al tema, risolto dalla deliberazione, il percorso è già stato descritto dai colleghi intervenuti prima di me. Rimane un dubbio rispetto al metodo, quindi alla modalità di confronto, motivo per cui ho chiesto di collegare l'atto d'indirizzo sull'ospedale Torino Nord, essendo un tema vicino a quello che stiamo discutendo, il tema della decisione di come viene attuato il processo decisionale.
Rispetto all'ospedale Torino Nord, mi sembra che si stiano compiendo degli errori che forse siamo ancora in tempo per correggere. Su tale aspetto dato che ho chiesto anche un Consiglio aperto, spero ci sia un'occasione di confronto successivo.
Quello che i cittadini temono, e che troviamo riportato anche in un volantino che penso tutti i colleghi abbiano ricevuto questa mattina all'ingresso, è che ci sia molta attenzione al tema della costruzione dei nuovi ospedali, ma poca attenzione al tema di come si possano poi mantenere i servizi sui territori.
Questo deriva principalmente dal fatto che manca il personale (su quest'aspetto, purtroppo, non abbiamo ancora visto soluzioni e nemmeno proposte, perlomeno non in Commissione e nemmeno in Consiglio), quindi non si sa come si riempiranno queste strutture, in particolare le strutture che resteranno sui territori, se resteranno. Nel momento in cui si va a costruire un nuovo ospedale, bisogna porsi il problema di quali servizi offrirà e di come potrà mantenere la sua centralità sul territorio.
Ovviamente rimane anche il problema delle strutture che rischiano l'abbandono. Mancando il personale e non essendoci una programmazione chiara sui servizi territoriali, il rischio è che poi ci sia una desertificazione, oppure che le strutture finiscano in mano a privati, come sta succedendo in altre aree del nostro territorio.
L'appello che abbiamo raccolto questa mattina con il volantino distribuito dal "Comitato a difesa della sanità pubblica - ASL TO5", è di valutare bene la presenza e il mantenimento dei servizi sul territorio; per servizi intendiamo i servizi offerti dalla sanità pubblica che, ricordiamo, qualora ve ne fosse bisogno, riguardano un diritto tutelato dalla Costituzione.
Per venire incontro ai timori dei cittadini, ma soprattutto per dare risposte e cercare di pianificare come verranno mantenuti i servizi sul territorio, ritorniamo al tema del Piano Socio Sanitario, che ancora non abbiamo avuto modo di vedere, che - temo - non avremo modo di vedere neanche in questa legislatura, che ovviamente presuppone un confronto con i cittadini, ma anche con il Consiglio regionale.
Auspico che da adesso in poi si possa aprire un confronto tra maggioranza e opposizione, ovviamente con la Giunta nell'ambito delle Commissioni, per capire come verranno mantenuti i servizi del sistema sanitario pubblico sul nostro territorio. I timori che leggiamo nel volantino, in questo caso riferiti alla singola area dell'ASL TO5, in realtà sono timori che troviamo moltiplicati su tutto il territorio piemontese. Accade anche con strutture in costruzione a Novara, a Cuneo e anche nei territori in cui non sono previsti nuovi ospedali, ma si continua a vedere la chiusura di servizi attualmente attivi.
La delibera di oggi, comunque, presenta delle criticità dal nostro punto di vista sul tema del finanziamento, perché è vero che in delibera è scritto che ci sarà un finanziamento dell'INAIL, ma è anche vero che è scritto "fatta salva la possibilità di attivare altre tipologie e forme di finanziamento, al fine di raggiungere l'obiettivo generale individuato".
Questo lascia un po' aperta la strada a ulteriori forme di finanziamento e temiamo, anche all'utilizzo del partenariato pubblico privato in futuro qualora si ravvisasse la necessità di trovare ulteriori risorse. Al di là del tema specifico, oggi parliamo di ASL TO5 - ricordo che non è stato possibile collegare un atto d'indirizzo relativo all'area nord di Torino ma serve uno sguardo un po' più d'insieme per valutare, in modo più ampio e con una visione un po' più programmatica, la presenza al mantenimento dei servizi e, soprattutto, capire come potremmo fronteggiare la mancanza di personale per i prossimi anni sul territorio per consentire a tutti i cittadini di avere uguale accesso al servizio sanitario pubblico.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Frediani per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla discussione generale la Consigliera Disabato.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per dieci minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Si arriva finalmente alla proposta di localizzazione del nuovo ospedale dell'ASL TO5 ed è innegabile il fatto che ci sia voluto un bel po' di tempo per identificare l'area. Tuttavia, secondo me, è meglio prendersi un po' di tempo in più e analizzare tutti i dati per non commettere errori. È meglio avere più tempo a disposizione per riflettere e fare tutti gli approfondimenti tecnici e doverosi del caso per avere una localizzazione idonea e non commettere un errore che potrebbe ricadere sui cittadini e sulla popolazione di un'area che necessita assolutamente di un intervento di edilizia sanitaria.
Anch'io, come molti colleghi hanno espresso in precedenza, concordo sul fatto che la precedente area non fosse idonea a ospitare la nuova struttura. Ovviamente i dati tecnici a supporto di questa tesi sono tanti.
Le criticità in termini di rischio alluvione e di dissesto idrogeologico sono un dato assolutamente inconfutabile e su cui si sarebbero rese note operazioni di mitigazione a dir poco costose e non si sa se effettivamente efficaci a contenere i pericoli di un clima che sta cambiando e che rischia di abbattersi anche in aree edificate o comunque cittadine, compiendo dei danni pari a quelli che avvengono anche in aree più marginali. Il rischio c'era, era da calcolare e si doveva prendere in esame.
Poi c'è il tema ovviamente dell'area. Personalmente prediligo la scelta di aree compromesse o, comunque, da riqualificare e da riconvertire, piuttosto che orientarmi su aree vergini o, comunque, dove si rischia un consumo di eccessivo suolo. È impossibile non richiamare il tema della nuova localizzazione del Maria Vittoria a Torino. È un'area, quella del parco della Pellerina, che per noi dev'essere assolutamente preservata, perch non si presta assolutamente alla costruzione di un nuovo ospedale. Lo ribadisco, proprio perché sono stati fatti approfondimenti tecnici sulla localizzazione del nuovo ospedale dell'ASL TO5, dove sono stati presi in esame, ovviamente, la qualità del suolo, il tema del dissesto e anche dell'estensione: temi che, invece, non si stanno prendendo in considerazione per la localizzazione del nuovo Maria Vittoria. Esorto l'Assessore Icardi a fare analoghi approfondimenti anche su quell'area proprio per evitare di commettere un errore.
Oltre al tema del consumo di suolo, c'è sicuramente quello della qualità del suolo e dell'estensione, che gravano sulla scelta della localizzazione di un altro ospedale sicuramente strategico.
Sento spesso parlare del problema delle bonifiche, come se le bonifiche fossero un problema. È chiaro che lo sono, ma non si può nemmeno rimandare nel tempo operazioni essenziali per recuperare dei terreni e rimetterli a disposizione di nuovi progetti. È sempre più facile andare sul tema del consumo di suolo e sull'utilizzo di suolo vergine, piuttosto che riconvertire aree che, invece, sono già degradate e che andrebbero, invece bonificate e riutilizzate, se non addirittura restituite a quelle che erano vocazioni originarie per riconversione a verde.
Sull'utilizzo delle aree dismesse o da bonificare, sono fortemente a favore. È vero, forse ci vorrà qualche tempo in più per l'edificazione della struttura - chiaramente la bonifica necessita di tempo - ma possiamo anche riprendere delle aree, riconvertirle e riutilizzarle, piuttosto che invece, continuare a edificare e a consumare suolo.
Sul tema della localizzazione sull'area di Cambiano, vedo richiamate nella delibera alcune questioni positive dal punto di vista della viabilità.
Leggo che il Comune di Cambiano ha riferito rispetto ad alcuni vantaggi che ci sarebbero su quell'area, ma mi sono permessa di far notare che c'è una piccola criticità, che riguarda il passaggio a livello di Trofarello, che rende meno accessibile la struttura da quel punto di vista. È chiaro che si possono utilizzare altre strade, ma se vogliamo rendere del tutto accessibile quella struttura anche ai cittadini che arrivano da quell'area lì, forse si dovrebbe fare una riflessione sul superamento del passaggio a livello in quell'area. Lo rimettiamo, ovviamente, a decisioni a posteriori.
Chiaramente, se stiamo a guardare i minuti e i chilometri di distanza diventa anche difficile identificare quale può essere l'area migliore. È chiaro che sarebbe bello avere un ospedale in ogni grande località del Piemonte, ma questo non è possibile. Le aree che identifichiamo devono basarsi su criteri oggettivi, ambientali, strategici e quant'altro, che possano contenere il maggior numero di benefici e di aspetti positivi per la popolazione.
C'è anche da dire che l'area precedentemente identificata, a mio avviso, si collocava in un contesto d'impatto ambientale. Il Parco della salute si trova a poca distanza dall'area che era stata identificata in precedenza per cui è chiaro che, a livello di equidistanza, forse un intervento sull'area di Cambiano può effettivamente facilitare l'accesso alle cure e al presidio, anche ai cittadini che provengono dalle altre aree. Invece persiste comunque tutto il tema del Parco della salute a livello torinese.
Questi sono aspetti che mi convincono maggiormente sulla idoneità di quest'area piuttosto che quella che era stata identificata in precedenza.
Tuttavia, non posso non esortare l'Assessore sulla riflessione, rispetto ad altre localizzazioni che avverranno, a utilizzare sicuramente lo stesso parametro e lo stesso criterio. Ci mettiamo assolutamente a disposizione anche sul tema del Maria Vittoria per convincerlo che quella è l'area peggiore da utilizzare per costruire un ospedale a Torino.
Torno sul tema delle strutture che attualmente ci sono ed esistono.
Non posso non segnalare il fatto che gli ospedali attualmente attivi su quell'area e su quel territorio sono in forte sofferenza dal punto di vista strutturale: ci sono delle carenze, ci sono delle criticità, ci sono sicuramente dei lavori da fare per riqualificare e mettere in sicurezza quei presidi. Non vorrei mai che il tema della localizzazione dei nuovi ospedali metta in secondo piano l'importanza della manutenzione delle opere di edilizia sanitaria che attualmente sono operative sul territorio: bench tra qualche anno avremo un nuovo parco ospedaliero, non possiamo più rimandare gli interventi fondamentali di edilizia, perché non possono più attendere (penso, ovviamente, alle condizioni precarie dei pronto soccorso della zona e altri interventi di messa in sicurezza delle strutture).
Faccio sempre riferimento al famoso articolo 20 per l'ammodernamento dell'edilizia sanitaria, perché, come ben sa l'Assessore, sono molto interessata a conoscere quali sono gli interventi pianificati con quei fondi, quindi chiedo sempre gli accordi di programma per capire quali sono gli interventi di riqualificazione previsti sul territorio. Lo dico in virtù del fatto che, a mio avviso, in attesa della costruzione del nuovo ospedale, sicuramente su Chieri, su Carmagnola e anche su Moncalieri sono necessarie delle opere che non sono rimandabili, cui dovremo sicuramente far fronte.
Peraltro, sollecito anche l'Assessore a fornirci un prospetto su quello che sarà il futuro dei presidi di quell'area, per vedere ciò cui si andrà incontro con la costruzione del nuovo ospedale e che destino avranno quelle strutture; inoltre, non sarebbe male un approfondimento sulle case di comunità e sugli ospedali di comunità, che sono previsti sempre sul territorio dell'ASL TO5, per capire come stanno procedendo i progetti e sapere qual è il relativo piano di assunzioni, che è un altro tema fondamentale. Perché va benissimo avere delle strutture nuove e all'avanguardia che possano servire interi territori, però è altrettanto importante capire chi ci lavorerà all'interno. E, come ben sa, il timore che queste strutture possano diventare delle "scatole" che potrebbero venire occupate dal privato, da cooperative o da altro, è un rischio che la popolazione non vuole correre; soprattutto, è un rischio che noi vogliamo scongiurare.
Pertanto, oltre al tema della localizzazione, poniamo alla vostra attenzione anche il tema del futuro dei presidi attuali, delle loro riqualificazioni e ristrutturazioni, in attesa che arrivi la costruzione del nuovo presidio, oltre, ovviamente, alla questione del personale e dell'organizzazione generica di tutte le strutture dell'ASL TO5, per fornire, nel più breve tempo possibile, un ottimo servizio a tutti i cittadini.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Disabato per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire in discussione generale il Consigliere Gallo.
Prego, collega; ne ha facoltà per dieci minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente. Ne userò meno, perché è intervenuto nel dettaglio il collega Sarno, che ha seguito per noi questo tema sin dall'inizio, insieme al collega Salizzoni.
Ci tenevo comunque a intervenire non tecnicamente, ma per evidenziare alcuni aspetti che vorremmo portare alla vostra attenzione: prima di tutto il fatto che oggi arriviamo alla conclusione di un percorso durato quattro anni. Possiamo dire con amarezza che oggi perdono i piemontesi, soprattutto i piemontesi di quel territorio, per una serie di motivi. Innanzitutto perché voi, come Giunta, avete perso quattro anni rispetto a un investimento che poteva essere già cantierato (magari, potevamo essere qui a discutere di come correggere e migliorare un iter che era già avviato perché tutte le delibere attuative erano state già fatte, era solo da avviare come investimento).
Perdono i piemontesi, soprattutto perdono i piemontesi di quel territorio perché questa nuova location che voi avete individuato in Cambiano viene indicata senza un quadro di insieme dei servizi sanitari collaterali (senza parlare dei servizi di trasporto e dei servizi più locali). Come sempre, in questi quattro anni voi avete fatto delle scelte strategiche, le portate in quest'Aula.
Il Segretario distrae l'Assessore, proprio mentre il suo Capogruppo interviene. È così, il Partito Democratico è anche questo!



PRESIDENTE

Tutto in casa! Prego, Consigliere Gallo, proceda.



GALLO Raffaele

Non rallegratevi troppo! Dicevo, hanno perso i cittadini piemontesi perché non abbiamo un quadro d'insieme dei servizi sanitari di quell'ambito e di quel quadrante.
Spostiamo un investimento centrale, come quello dell'ospedale, a Cambiano ma non abbiamo dato un disegno complessivo ai servizi territoriali. Per esempio, non sappiamo cosa se ne farà Moncalieri dell'attuale ospedale.
Anche sulle case di comunità e sugli ospedali di comunità è stato fatto un disegno a parte: manca un quadro complessivo, quindi Moncalieri, per esempio, non avrà un ospedale di comunità, né una casa di comunità sul suo territorio.
Si fanno delibere a "pezzi" - lo stiamo denunciando da anni - senza un quadro d'insieme che si chiama "Piano Socio Sanitario", in cui decidiamo chi fa cosa, dove vanno gli investimenti e dove vanno dislocati per coprire sul territorio la domanda sanitaria.
Facendo così, facendo cioè delibere a spizzichi e a bocconi - adesso affrontiamo questa, tra qualche ora o magari la prossima settimana tratteremo quella relativa ad Azienda Zero, per cui ne discuteremo di nuovo mettete dei tasselli qua e là in un disegno che però non è chiaro, non si capisce. E a farne le spese sono i cittadini piemontesi! Assessore, il disegno non c'è; il Piano Socio Sanitario ormai ce lo dimentichiamo, lo faremo la prossima legislatura (se ne occuperà chi avrà l'onore e l'onere di guidare questa Giunta e di essere in Consiglio regionale per le opposizioni). Abbiamo perso quattro anni su questo.
Abbiamo perso quattro anni sull'edilizia sanitaria, ma ormai possiamo dire che ne abbiamo persi cinque! Adesso voi deliberate - perché noi voteremo contro - l'istituzione e l'individuazione di Cambiano come location del nuovo ospedale, quindi aggiungete un nuovo ospedale agli annunci che state facendo (mi riferisco alle conferenze stampa che avete indetto a Vercelli a Savigliano e adesso all'ASL TO5). Il Maria Vittoria sta muovendo i primi passi, anche qui senza dirci in alcun modo - al riguardo, anticipo all'Assessore Tronzano che ne discuteremo molto in quest'Aula durante la trattazione del bilancio - con quali soldi avviare i progetti di tutti questi ospedali.
Con quali soldi facciamo il progetto dell'ospedale ASL TO5? Perché sappiamo che per accedere ai fondi INAIL è necessario fare i progetti definitivi e poi il progetto esecutivo. Questa denuncia noi l'abbiamo già fatta in sede di assestamento di bilancio, a novembre. Voi avete rincorso la denuncia delle opposizioni, che pure avevano centrato il punto, dicendo che non c'erano problemi, nel senso che si accendeva un mutuo di 30 milioni e si aiutavano le ASL.
Mi era stato detto: "Non c'è problema, collega Gallo, non allarmare i cittadini piemontesi. Entro qualche settimana, a gennaio, il mutuo sarà pronto e i progetti si faranno". Poi scopriamo che il mutuo di 30 milioni è ridepositato nella discussione di bilancio di aprile, ma perché? Perché non è stato fatto nulla in questi sei mesi. Abbiamo quindi perso altri sei mesi. Non vorrei sembrare un gufo, ma forse ci avevo visto bene! La nostra preoccupazione non è solo dal punto di vista della programmazione sanitaria e del quadro d'insieme di quel territorio che, secondo noi, con questo spostamento dell'iniziativa di edilizia sanitaria, sarà penalizzato soprattutto Moncalieri. Vi è anche la preoccupazione di dire ai piemontesi che quando approverete la delibera, tutti questi annunci (anche i titoli dei giornali di domani) non avranno seguito, perché non hanno risorse finanziarie su cui basare la costruzione dei progetti. Forse si discuterà nella prossima campagna elettorale e nella prossima legislatura di come finanziarli e sarà un oggetto della vostra campagna elettorale, ma oggi non è vero che questo ospedale partirà.
Pertanto, voteremo contro, ovviamente non all'ospedale - perché siamo a favore dei nuovi investimenti in materia di ospedali che favoriscono la crescita della sanità pubblica e in generale, dei servizi che offriamo ai cittadini - ma voteremo contro questa nuova location e votiamo contro questa Giunta che, in realtà, oggi prova a consegnare ai piemontesi una decisione che era già stata assunta quattro anni fa. Oggi si poteva vedere il cantiere aperto e si poteva essere già a buon punto con la costruzione di quest'opera.
Votiamo contro questa Giunta per tutte le scelte sbagliate che fanno male ai piemontesi e fanno male a tutti i nostri cittadini.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

C'è un accordo per sospendere alle ore 12 la seduta, che riprenderà dopo l'esame dei question time calendarizzato alle ore 14.


Argomento: Nomine

Nomine - Proclamazione eletti


PRESIDENTE

Relativamente al punto 2) all'o.d.g., che reca "Nomine", in base allo scrutinio effettuato, possiamo procedere alla proclamazione degli eletti delle seguenti nomine: Proposta di deliberazione n. 277 "Associazione 'Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà' (articolo 13 Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione Designazione di un rappresentante (II votazione)" Proclamo designato, quale rappresentante in seno al Consiglio di Amministrazione dell'Associazione Museo diffuso della Resistenza, della Deportazione, della Guerra, dei Diritti e della Libertà, il signor Rossotto Riccardo.
Rammento, inoltre che, ai sensi dell'articolo 20 dell'attuale legislazione la presentazione della dichiarazione da parte dei soggetti nominati sull'insussistenza di una delle cause di inconferibilità, di cui al citato decreto, è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
Proposta di deliberazione n. 265 "Commissione di Garanzia (articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) Elezione di un Avvocato con almeno quindici anni di esercizio" Proclamo eletta, quale Avvocato con almeno quindici anni di esercizio in seno alla Commissione di Garanzia, la signora Odello Monica.
Proposta di deliberazione n. 282 "Commissione di Garanzia (articolo 91 Statuto della Regione Piemonte e articolo 3, comma 1, l.r. 25/2006) Elezione di un Magistrato a riposo delle giurisdizioni ordinaria amministrativa e contabile" Proclamo eletta in seno alla Commissione di garanzia, quale magistrato a riposo delle giurisdizioni ordinaria, amministrativa e contabile, la signora Caramello Laura.
Proposta di deliberazione n. 281 "Azienda Speciale della Camera di Commercio di Alessandria per la promozione economica - ASPERIA - Collegio dei Revisori dei Conti (articolo 8, Statuto dell'Ente) - Nomina di 1 membro effettivo e un membro supplente" Proclamo nominato in seno al Collegio dei Revisori dei Conti dell'Azienda Speciale della Camera di Commercio di Alessandria per la promozione economica - ASPERIA, quale membro effettivo il signor Lorenzo Dutto e quale membro supplente il signor Paolo Rizzello Proposta di deliberazione n. 284 "Comitato consultivo del Centro 'Gianni Oberto' (articolo 3, l.r. 24/1980 modificato dalla l.r. 15/2022) - Nomina di 4 membri con voto limitato" Proclamo nominati, in seno al Comitato consultivo del Centro "Gianni Oberto", i signori Serra Valter, Tosco Mauro, Visca Gian Franco e Novaria Guido.
Proposta di deliberazione n. 285 "Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra Uomo e Donna (l.r. 46/1986 e s.m.) Elezione di un membro in sostituzione della signora Tiziana Mossa (dimissionaria)".
Proclamo eletta in seno alla Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità fra Uomo e Donna, quale membro in sostituzione della signora Tiziana Mossa (dimissionaria) la signora Alessia Spinapolice Proposta di deliberazione n. 286 "Fondazione Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali 'La Venaria Reale' (articolo 7 Statuto dell'Ente) - Consiglio di Amministrazione - Designazione di un membro".
Proclamo designata, quale rappresentante in seno al Consiglio di Amministrazione della Fondazione Centro per la conservazione ed il restauro dei beni culturali "La Venaria reale", la signora Fioretti Katia.
Rammento inoltre che, ai sensi dell'articolo 20 dell'attuale legislazione la presentazione delle dichiarazioni da parte dei soggetti nominati sull'esistenza di una delle cause di inconferibilità di cui al citato decreto è condizione per l'acquisizione dell'efficacia dell'incarico.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.05)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori riprendono alle ore 14.03 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1349 presentata dal Consigliere Salizzoni, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 135 presentata dal Consigliere Marello, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1352 presentata dal Consigliere Martinetti, cui risponderà l'Assessore Icardi interrogazione a risposta immediata n. 1351 presentata dalla Consigliera Accossato, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1354 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1353 presentata dal Consigliere Avetta, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1355 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Gabusi.
Prego gli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che, nel resoconto della seduta che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione, prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti che degli Assessori che rispondono.
Ricordo, infine, che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche.
Prego gli Assessori e i Consiglieri di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1349 presentata da Salizzoni inerente a "Chiarimento definitivo sulla progettazione del nuovo Parco della Salute, della Ricerca e dell'Innovazione della Città di Torino"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1349.
La parola al Consigliere Salizzoni per l'illustrazione.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
Il 13 dicembre scorso ho presentato in quest'Aula un'interrogazione sul dialogo competitivo, ovvero la procedura di gara che si dovrebbe seguire per la realizzazione dei muri del Parco della Salute del Lingotto, che poi verranno mantenuti, sempre con la stessa procedura.
È ormai definitivo, da un anno a questa parte, che la guerra ha fatto impazzire i prezzi dell'energia e nessun operatore potrà mai rientrare dai costi che erano stati stimati nel 2018, ben cinque anni fa. Il rincaro dei costi dell'energia, infatti, è soltanto l'ultima tegola su questo progetto dato il rincaro dei costi di costruzione, dovuto alla spinta inflazionistica post pandemica.
Nella mia interrogazione del dicembre scorso, mi ero permesso di suggerire una soluzione a questa impasse: chiedere ai due gruppi rimasti nel dialogo competitivo di presentare il loro progetto entro una data precisa, in modo da verificarne le reali intenzioni, ma mi è stato risposto che, per motivi tecnici, questo non era possibile.
Nel frattempo, ed è cosa proprio di oggi, non è una combinazione, il Commissario straordinario che il Governo ha intenzione di nominare per la realizzazione di quest'opera, ovvero Marco Corsini - ripeto, non ancora nominato - ha anticipato volontariamente una parte del suo lavoro raccogliendo la documentazione sulla gara.
Fra questi documenti non c'è - lo sottolineo - nessuna richiesta ai partecipanti di chiedere i progetti per quantificare l'impatto dei rincari anzi, il Commissario in pectore Corsini ritiene possibile salvare questa gara e portarla a conclusione. Il Consiglio, intanto, non è informato sui progressi del progetto.
Aspettare non è più una risposta ammissibile; aspettare gli esiti di una gara incagliata su costi impossibili da sostenere, aspettare quello che dirà il Commissario quando eventualmente sarà nominato fa temere che la Giunta voglia, in realtà, far passare questo anno che ci separa dalle prossime elezioni, senza nessuna decisione o fatti concreti, reali e visibili.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Tengo subito a tranquillizzarla, Professore: non abbiamo nessuna intenzione di far passare un anno. Ci siamo adoperati con il Governo, affinch nominasse un Commissario straordinario, vista la straordinarietà dell'opera e vista anche la straordinarietà degli eventi che lei ha parzialmente citato, dal rincaro dei prezzi alla guerra, ossia tutte le condizioni che hanno reso questa gara particolarmente difficile, compresa anche la scelta di una procedura che si chiama "dialogo competitivo", che, come ho già potuto accertare e dire più volte, in tutta Europa non ha portato alla costruzione e alla definizione di una procedura di gara neanche per un ospedale. Ahimè, mi tocca rilevare, ancora una volta, come la tipologia di gara scelta non sia quella ottimale.
Tuttavia, proprio perché il Governo, che ho sentito e che lo ha messo in legge, ha deciso di nominare il Commissario, la Città della Salute ha iniziato, anche informalmente, a fornire gli elementi valutativi al Commissario che sta lavorando e, quindi, al momento la Città della Salute ha sospeso la presentazione delle domande, in attesa delle decisioni del Commissario.
Voglio ricordare che il Commissario ha dei poteri straordinari: pu derogare al Codice degli appalti, può risolvere quelle tematiche di aumento dei prezzi, di incremento dei costi delle materie prime, eccetera, cosa che invece la stazione appaltante Città della Salute non potrebbe fare, perch è vincolata.
Questo è un problema che riguarda il Governo, ma mi faccio parte diligente nel sollecitare il Governo nell'emissione di questo decreto. Nel momento in cui il Commissario prenderà ufficialmente possesso del suo mandato certamente avrà molti più strumenti di noi, della Città della Salute, per risolvere positivamente la gara e, quindi, modificare quello che c'è da modificare, affinché si possa arrivare a un'offerta possibile. Nel frattempo, la Città della Salute ha prudenzialmente sospeso la presentazione delle offerte in attesa delle idee, delle azioni e della volontà del Commissario.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1350 presentata da Marello, inerente a "Dimissioni direttrice sanitaria dell'ASL di Cuneo "

Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1352 presentata da Martinetti inerente a "Dimissioni direttore generale e direttore sanitario Azienda ospedaliera Santa Croce di Cuneo: quali provvedimenti della Giunta regionale"


PRESIDENTE

Visto che le interrogazioni n. 1350 e n. 1352 trattano lo stesso argomento, dopo l'illustrazione dei due Consiglieri l'Assessore fornirà un'unica risposta.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione n. 1350 il Consigliere Marello.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Buongiorno, Assessore. L'interrogazione non poteva non esserci in questo Consiglio, perché nei giorni scorsi è accaduto un fatto inusuale che credo non abbia precedenti, quantomeno negli ultimi lustri. Nell'arco di tre giorni, la Direttrice generale dell'ASO di Cuneo, dottoressa Elide Azzan, e tre giorni dopo la Direttrice sanitaria, danno le dimissioni. In tal modo, a parte i passaggi burocratici, un'ASO importante per il Piemonte, e non solo, come quella di Cuneo, si ritrova senza i vertici.
Chiaramente la notizia ha destato scalpore nelle comunità, specie nella provincia di Cuneo, ed è stata ovviamente oggetto - non poteva essere altrimenti - di attenzione da parte dei media.
Con l'interrogazione pongo due questioni.
Parto dalla seconda, perché dalle note che ho letto poco fa sui giornali pare essere già stata risolta.
Una delle due domande era quando ci sarebbero stati i nuovi vertici. Mi pare di avere letto (lo confermerà l'Assessore nella risposta) che sia stato nominato, sia pure nella veste di Commissario, il dottor Livio Tranchida, attuale direttore di AMOS. Da questo punto di vista, prendo atto positivamente della rapidità con cui la Giunta ha, sia pure in via commissariale, dato di nuovo una guida all'ASO di Cuneo.
La prima domanda, in qualche modo collegata alla seconda che ho anticipato e su cui c'è già una risposta, è di conoscere le motivazioni. Al di là del bon ton istituzionale e dei motivi di natura personale, che chiaramente in queste circostanze è giusto che rappresentino anche le motivazioni formali date, queste dimissioni arrivano, da un lato, in un momento delicato della sanità in generale e, dall'altro, in un momento in cui devono essere prese decisioni in quel di Cuneo e in quel di Torino ovviamente legate alla costruzione del nuovo nosocomio cuneese; decisioni anche circa il modo con cui verrà costruito, con quali finanziamenti, se con l'INAIL o con il partenariato pubblico o privato.
Si tratta, quindi, di un momento particolarmente delicato, tant'è che alcune testate hanno anche insinuato che in questa vicenda ci fosse una sorta di rottura tra l'Assessorato, la Giunta e i vertici dimissionari dell'ASO Santa Croce e Carle. Con particolare riferimento alle motivazioni credo sia giusto che questo Consiglio e, quindi, indirettamente i cittadini piemontesi (in particolare cuneesi), sappiano come mai si è verificato un fatto così straordinario.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marello per l'illustrazione.
La parola al Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione dell'interrogazione n. 1352.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente; buongiorno Assessore.
Quanto esposto dal collega Marello rappresenta anche il contenuto della nostra interrogazione.
I fatti avvenuti in quest'ultima settimana pongono seri dubbi sull'andamento della costruzione di questo nuovo ospedale. Al di là del gioco delle parti e della politica, Assessore, credo sia una veramente un argomento importante su cui tutti insieme dobbiamo mettere un serio impegno affinché venga realizzato nel migliore modo possibile. Ricordo sempre anche quando mi trovo a discutere con i semplici cittadini, in cui si banalizza un po', che questo non è l'ospedale di Cuneo, è l'ospedale della provincia di Cuneo. Se vogliamo avere una sanità d'eccellenza, così come stiamo provando a fare, dobbiamo farli funzionare tutti e bene.
È chiaro che fatti come quelli successi in questi giorni destano preoccupazione non soltanto alla politica, che a volte fa anche i sui giochini, ma soprattutto agli addetti ai lavori e alle persone che con la sanità, loro malgrado, devono averci a che fare perché ne hanno veramente bisogno. Era quasi normale che il livello d'attenzione si alzasse su questa vicenda perché, come ha già detto, e condivido, il collega Marello, è una vicenda non usuale.
Assessore, abbiamo sollevato seri dubbi sul tipo di finanziamento.
Potremmo anche sbagliarci, ma mettiamoci intorno a un tavolo, discutiamone parliamone e spiegateci tutte le motivazioni che hanno portato questa Giunta a fare determinate scelte. Ce lo chiedono tutti, non solo i cittadini, ma anche gli addetti ai lavori. Credo che un territorio come il nostro, che già ha avuto tutte le sue traversie con altri tipi di ospedali non si meriti un'altra vicenda di questo tipo. Occorre fare quadrato per avere una sanità non dico d'eccellenza, ma di buon livello. Abbiamo tutta una serie di problemi legati anche al contorno degli ospedali (le case della salute e quant'altro), per cui la domanda, simile a quella posta nell'interrogazione presentata prima, è che, a fronte di questi eventi come la Giunta intenda muoversi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Martinetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere alle interrogazioni n. 1350 e n. 1352 delegando l'Assessore Luigi Icardi; prego.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Rispondo alla parte più semplice di cui mi chiedeva il Consigliere Marello.
La Giunta, che si è riunita oggi, alle ore 13 ha nominato il dottor Livio Tranchida - già Direttore di AMOS, professionista con tutte le caratteristiche e i requisiti necessari - commissario dell'Azienda. Non perché sia una gestione commissariale ma perché, non trovandosi nella short list per l'ospedale di Cuneo, è una questione tecnica: viene nominato commissario e non direttore, ma è sostanzialmente equivalente in tutto e per tutto. Il problema della sostituzione è già risolto.
Voi mi chiedete il motivo delle dimissioni. Ho potuto leggere le motivazioni: è scritto "motivazioni personali" e per me restano tali.
Voglio solo aggiungere che si è dimesso anche il Direttore sanitario che comunque, decade con il Direttore generale, per cui il subentrante ha facoltà di nominare sanitario e amministrativo, con effetto immediato qualsiasi persona che abbia i titoli per poterlo fare.
Guardate che non è un fatto così inconsueto la dimissione di un direttore mi sembra più una visione strumentale la vostra. Per esempio, poco meno di un mese fa, si è dimesso il Direttore sanitario dell'ospedale di Biella, ma non mi pare di aver ricevuto interrogazioni in tal senso.
In passato molti direttori, anche per motivi economici, se volete lasciavano, per esempio, le nostre Aziende per andare in Lombardia o da altre parti. Il turnover dei direttori generali è una cosa consuetudinaria non è un fatto straordinario. Se poi la volete leggere in altro modo nessun problema, io vi ascolto.
L'Azienda sanitaria, per le preoccupazioni che manifestava il Consigliere Martinetti, come anche hanno voluto sottolineare in una lettera aperta i primari dell'ospedale di Cuneo, continua a erogare le prestazioni e continua ad andare avanti. Non è che le dimissioni di un direttore significhino la sospensione di servizi o altro. È chiaro che dobbiamo intervenire e siamo intervenuti prontamente per dare una nuova guida a un un'Azienda ospedaliera che è un hub di secondo livello e, come diceva giustamente il Consigliere Martinetti, riferimento della provincia di Cuneo. Questo è stato fatto oggi, è stato fatto a pochi giorni dalle dimissioni.
L'Azienda non solo deve continuare a funzionare bene e avere una guida sicura, ma deve anche occuparsi di un procedimento che è la costruzione del nuovo ospedale dove noi siamo collaborativi e cercheremo, anche con Azienda Zero, di dare un supporto a tutte le Aziende piemontesi che hanno procedure aperte - e sono parecchie - per costruzione di ospedali.
Mi permetta, Consigliere Martinetti: ho visto i conteggi che voi avete affidato, mi pare, a un informatico che si è improvvisato economista, ma devo dire che non stanno né in cielo né in terra. Non mi faccia dire altro ma non calcolare neanche l'Euribor sull'interesse delle rate mi sembra davvero un errore madornale, quindi sono destituiti di ogni fondamento.
Quando sarà possibile, certamente garantiremo la massima trasparenza e possibilità di vedere tutti quegli atti che oggi sono, invece, oggetto di riservatezza.
La questione della direzione dell'ospedale di Cuneo è chiusa dal punto di vista delle nomine e auguro al nuovo Direttore di lavorare con efficacia e con efficienza, ma non ho dubbi, non solo per l'Azienda, ma anche per il nuovo ospedale, costruendo un nuovo ospedale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1351 presentata da Accossato inerente a "Mancata nomina da parte della Regione Piemonte dei due membri nel Consiglio di Amministrazione della Fondazione del Piemonte per l'Oncologia"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1351.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Accossato.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Il Presidente ha già richiamato il titolo di quest'interrogazione. che riguarda la nomina da parte della Regione Piemonte di due componenti del C.d.A. della Fondazione del Piemonte per l'Oncologia. È ovviamente un'interrogazione, quindi con tutte le caratteristiche di incertezza perché devo capire se corrisponde al vero quanto ci è stato segnalato.
Ricordo che la Fondazione del Piemonte per l'Oncologia, che è stata costituita ormai molti anni fa, ha uno statuto del 1986, ma la più recente formulazione dello statuto risale al 2014 e, in base a una delibera regionale, alla Regione Piemonte compete la nomina di due componenti del C.d.A.
Ci risulterebbe che nel 2017 sia stato rinnovato il C.d.A. (che viene rinnovato ogni tre anni), anche con la nomina di due rappresentanti della Regione, ma non abbiamo trovato indicazioni, o almeno non ci risulta, che poi nel 2020 si sia provveduto al rinnovo, quindi non sappiamo quali sarebbero i due componenti nominati dalla Regione Piemonte. Ci risulterebbe che non ci sia stato questo rinnovo.
L'interrogazione è rivolta all'Assessore per capire se corrisponde al vero questa mancata nomina o se siamo noi che non abbiamo trovato indicazioni in proposito rispetto alla partecipazione a questo importante organismo per la salute della nostra Regione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Silvana Accossato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Abbiamo fatto un'analisi e avremmo dovuto nominare nel mese di aprile. Ci sono state due importanti variazioni normative: una per quanto riguarda gli enti del terzo settore e l'altra per quanto riguarda gli IRCCS.
Una nomina fatta ora - siamo adesso in tema di nomine - sarebbe durata soltanto qualche mese, quindi attendiamo le modifiche statutarie che l'Istituto di Candiolo sta facendo per procedere alle nomine.



(Commenti della Consigliera Accossato)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

C'è la modifica statutaria legata all'IRCCS.
Sono due norme che si sono susseguite a breve termine. Stanno procedendo alle modifiche statutarie. Appena saranno concluse tali modifiche provvederemo alle relative nomine.
Farlo ora significherebbe nominare quei membri per due o tre mesi, per poi farli decadere. Credo, quindi, che nell'estate ci sarà la conclusione dell'iter e potremo procedere con le nomine.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1354 presentata da Magliano inerente a "Dental School di Torino, lunghe attese per gli interventi in narcosi per i pazienti con disabilità: la Giunta intende intervenire?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1354.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
La "Dental School" è una struttura universitaria che fa parte dell'Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza e la sua attività principale è la formazione. Presso la struttura hanno sede il corso di Laurea Magistrale in Odontoiatria, quello in Igiene Dentale, le Scuole di Specializzazione in Odontoiatria Pediatrica e Ortodonzia, oltre a dieci master di secondo livello.
Premetto che, insieme all'attività didattica, la "Dental School" fornisce anche un'attività clinico-assistenziale con circa 80-100 mila prestazioni l'anno, è un centro di eccellenza per cure odontoiatriche in convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale.
La "Dental School" è uno dei pochi centri in Italia specializzati nelle cure per fasce deboli dal punto di vista sanitario, quali persone con disabilità non collaboranti, malati oncologici, cardiopatici e pazienti affetti da malattie rare a interesse odontostomatologico, in particolare la epidermolisi bollosa o malattia dei bimbi-farfalla, di cui sono un centro pilota a livello nazionale (questo per sottolineare la qualità che sviluppiamo in quel centro).
Le strutture pubbliche e private regionali, ma non solo, inviano alla "Dental School" pazienti che, diversamente, non potrebbero ricevere cure ortodontiche adeguate.
Si evidenzia che in data 25 ottobre 2022 avevo già interloquito con l'Assessore rispetto a questo tema presentando l'interrogazione n. 1202. Le criticità segnalate relativamente ai ritardi accumulati per le visite di controllo periodiche ai pazienti con disabilità intellettiva grave, a seguito delle limitazioni indotte dalla pandemia, appaiono in netto miglioramento (ne diamo atto alla Giunta, perché la prima visita è stata oggettivamente, più veloce).
Attualmente, le criticità più urgenti si segnalano relativamente alle cure che eventualmente si rendano necessarie a seguito delle visite di controllo effettuate in particolar modo nei casi che necessitino di anestesia generale per pazienti con disabilità non collaboranti (cioè coloro che devono andare in narcosi per essere operati). Risulterebbe, da segnalazioni pervenute, che i tempi necessari per un intervento in narcosi raggiungano i 18 mesi, senza considerare tutti i casi nei quali il paziente in attesa è scavalcato da casi considerati di maggiore urgenza (questa fattispecie però, mi pare rientri nella normalità).
Considerato che la lunga attesa prima di intervenire in narcosi su esigenze comunque conclamate rende altamente probabile lo sviluppo di complicanze anche molto serie, in persone con disabilità intellettiva grave che non sono in genere in grado di comunicare eventuali problemi o dolori, è una situazione che contribuisce ad apportare un aggravamento delle condizioni di salute nella quasi totalità dei casi.
Considerato altresì che le persone non collaboranti con disabilità intellettiva o autismo non possono contare su altri luoghi di cura l'intervento da parte di una struttura attrezzata, quale la Dental School con il suo personale specializzato, è indispensabile per garantire il loro diritto alla salute.
Interrogo l'Assessore per sapere se la Giunta intenda intervenire per potenziare le prestazioni di cure dentarie (oltre a quello che l'Assessore aveva già ipotizzato a suo tempo), al fine di ridurre la lista d'attesa per gli interventi in narcosi in favore delle persone con grave disabilità intellettiva o con autismo, puntando a ridurre tali liste quantomeno ai livelli pre-COVID 19, evitando così l'ulteriore peggioramento delle condizioni di salute dei pazienti e tutelando il loro diritto alle cure.
Grazie, Presidente. Ho concluso. Mi scuso se ho usato qualche secondo in più.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Condivido le valutazioni positive che il Consigliere Magliano ha voluto rivolgere alla "Dental School". La ringrazio, altresì, per aver sottolineato il fatto che con gli interventi della Giunta sono migliorati soprattutto i tempi d'attesa.



(Commenti del Consigliere Magliano)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Dicevo, sono migliorati i tempi d'attesa della prima visita.
La "Dental School" riserva al paziente portatore di disabilità - questo è il tema veramente importante - un ambulatorio specifico dedicato proprio ai portatori di disabilità. Tutti i giorni in tale ambulatorio si eseguono prime visite, controlli e terapie odontoiatriche in pazienti che forniscono sufficiente collaborazione, mentre i pazienti non collaboranti possono essere curati solamente in narcosi.
I medici impegnati in tale assistenza sono tre odontoiatri. Attualmente, le sedute vengono svolte anche dagli odontoiatri del servizio di chirurgia orale.
La lista d'attesa per l'intervento in narcosi comprende più di 250 pazienti e le sedute in narcosi vengono garantite presso il blocco operatorio del quarto piano dell'Ospedale San Lazzaro, compatibilmente - lo ha citato anche lei - con la programmazione chirurgica delle numerose altre discipline o con le urgenze che arrivano.
Per risolvere questa situazione, da giugno 2022 si sta sperimentando presso la "Dental School" la sedazione cosciente e la narcosi con protossido d'azoto (è una nuova tecnica per ridurre le liste d'attesa). L'Azienda insieme ai professionisti della "Dental School", con queste procedure individuerà anche altri spazi per ridurre ulteriormente le liste d'attesa che sappiamo essere un tema che affligge non solo la nostra sanità, ma quella di tutta Italia.
L'intervento è in corso e mi auguro che possa dare dei risultati positivi in breve termine.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo e congediamo l'Assessore Luigi Icardi.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1353 presentata da Avetta, inerente a "Ancora problemi sulla linea bus sostitutiva della Torino-Ceres"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1353.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Alberto Avetta.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente, e grazie, Assessore, per la risposta che vorrà fornirci.
L'interrogazione si riferisce alla Torino-Ceres, una linea ferroviaria che da qualche tempo è in attesa di essere definitivamente riaperta e rimessa in servizio. Da un certo tratto in poi c'è una linea bus sostitutiva.
L'Osservatorio sulla ferrovia Torino-Ceres, che cura ovviamente gli interessi del Comitato dei pendolari, cioè di chi utilizza quella linea sia come linea ferroviaria, sia come linea bus sostitutiva, ha evidenziato e documentato da tempo disservizi che, evidentemente, si traducono poi in disagi per chi utilizza quella linea sia per motivi di studio, sia per motivi di lavoro, sia come collegamento verso Torino.
La scorsa settimana l'Osservatorio ha depositato in Consiglio regionale una petizione che contiene più di 700 firme, con la quale si chiede alla Regione di migliorare il servizio e renderlo più efficiente, perché si lamenta in particolare - documentandola con fotografie e con la denuncia degli utenti - l'insufficienza cronica di posti a sedere sui bus e, a volte o spesso, l'impossibilità di salire sui mezzi che risultano sovraffollati.
A questo tema se ne aggiunge un altro di stretta attualità, che è quello del servizio e dei dipendenti ancora in carico a GTT, che dovranno essere trasferiti chi a Trenitalia, chi a RFI per la parte infrastrutturale. In un recente comunicato, le RSU di GTT evidenziano come, dal loro punto di vista, la mancata organizzazione aziendale e il mancato coordinamento con le istituzioni pubbliche abbia contribuito a rendere caotico il servizio.
Questo è un problema per il quale ho richiesto una seduta della Commissione trasporti dedicata a questo specifico problema, ma certamente non può non essere valutato anche rispetto a quest'interrogazione il fatto che i tempi con cui ci sarà definitivamente la messa in esercizio della tratta insistono molto sull'efficacia e sull'adeguatezza del servizio che garantiamo ai pendolari. Pertanto, prima chiudiamo questa partita e riapriamo la tratta ferroviaria, prima tutti questi disagi andranno a scemare.
Con l'interrogazione vorremmo sapere se la Giunta ha preso atto di questa petizione depositata, dei disagi e dei disservizi registrati e denunciati dall'Osservatorio, e come intenda provvedere, d'intesa con l'Agenzia della mobilità piemontese, per porvi rimedio.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Dividerei il tema in sottocapitoli. Il primo è quello dei disservizi attuali, che rilevo dalle segnalazioni che ci presentano a volte gli utenti e altre volte i Sindaci, che riguardano spesso quelle zone, ma non esattamente quella tratta. Pertanto, le dividerei in un'altra sottocategoria: le corse che il gestore, per motivi non dipendenti dalla nostra volontà, non riesce ad attuare (per mancanza di mezzi) e quelle che invece, non sono programmate correttamente. Queste ultime evidentemente si determinano per una mancanza di risorse o per una programmazione non aderente alla realtà. È evidente che in questa fattispecie ci sta un po' tutto, cioè c'è la negligenza del gestore del servizio, c'è la difficoltà economica da parte della Regione, ma non in misura maggiore rispetto alle altre linee della conurbazione di Torino.
Pertanto, quello che rileva l'Osservatorio può avere un fondo di verità, ma non più che in altri casi. Ad esempio, in quel territorio spesso la linea Leinì-Mappano segnala carenze di corse non programmate, ma non esercite dal gestore del servizio, che stiamo verificando. Evidentemente c'è un problema di autisti e di mezzi che, per dare una risposta sulla contingenza del problema, porta a rendere complicate ulteriori implementazioni.
L'altro capitolo riguarda quello che succederà fino a quando non inizierà il servizio ferroviario, cosa su cui ci stiamo impegnando quotidianamente.
Nella petizione, della cui esistenza sono venuto a conoscenza da voi perché a me non è arrivata, l'Osservatorio cita erroneamente un ritardo di cantiere che non esiste perché, come abbiamo già detto ma probabilmente non si vuole comprendere, ci sono lavorazioni diverse, che possiamo dimostrare con gli atti. Le sole lavorazioni previste dall'appalto non avrebbero consentito l'interconnessione; sarebbe stato un bel lavoro, un bel passante, ma i treni non avrebbero potuto circolare. Quindi, quello che recita il primo capoverso dell'interrogazione non è vero.
Fino a quando non ci saranno nuovamente i treni - speriamo il più presto possibile - l'Agenzia ha posto una domanda a GTT, la quale ha risposto a fine febbraio che sarà in grado di pianificare nel giro di un mese e mezzo tutti i servizi ulteriori e, proprio per i motivi di cui sopra, e cito testualmente, "potrebbe essere necessario il ricorso ad autobus da noleggio, al fine di soddisfare pienamente la domanda di trasporto".
Evidentemente c'è anche un problema di ulteriore necessità di autobus rispetto a quelli attualmente in servizio.
Detto ciò, l'Agenzia si è mossa nei primi giorni dell'anno per concordare con GTT il migliore servizio da svolgere, in base alle frequentazioni dei territori interessati da quella tratta, nel periodo in cui la linea sarà interrotta.
Concludo con il tema del personale che mi sta molto a cuore. Non ho letto cosa hanno scritto le RSU, però le abbiamo incontrate un mese fa garantendo a tutti quelli che sono sul servizio ferroviario e che passeranno a Trenitalia che nessuno avrà un giorno di cassa integrazione e che nessuno ci rimetterà economicamente. Anzi, sappiamo tutti che ci guadagneranno, perché il contratto di Trenitalia è migliore di quello di GTT e i numeri sono garantiti.
Credo che, da questo punto di vista, non ci sia nulla da imputare, se non una tardata comunicazione che può magari rendere difficile il piano ferie e altro, ma dal punto di vista dell'occupazione e del lavoro, non nulla da temere. L'abbiamo già comunicato ai sindacati un mese fa.


Argomento: Caccia

Interrogazione a risposta immediata n. 1355 presentata da Disabato inerente a "Vietare l'attività venatoria nella frazione 'Costagrande' del Comune di Pinerolo"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1355.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Il titolo dell'interrogazione parla di vietare, ma speriamo sia vietata a breve, perché è proprio quello che chiediamo con l'interrogazione. Come annunciato nel titolo del question time, vorremmo parlare della frazione Costagrande di Pinerolo, che è una località caratterizzata da una cospicua presenza di colture, aziende e residenze di civile abitazione. Detta località si contraddistingue altresì per la presenza di strade e sentieri pubblici abitualmente frequentati dai residenti e dai non residenti e usati frequentemente a scopo ludico e ricreativo per passeggiate, escursioni in bicicletta e mountain bike ed altre attività analoghe.
In data 13 ottobre 2019 è stato inaugurato un percorso su quell'area dedicato alla famiglia pinerolese che ha perso la vita durante il crollo del Ponte Morandi. C'è un percorso dedicato e molti cittadini lo percorrono nei weekend e non solo.
Parliamo di un'area a vocazione completamente diversa da com'è attualmente utilizzata dai cacciatori che si recano lì per praticare l'attività venatoria. Infatti, le indicate caratteristiche della località non consentono la pratica di questa attività nel rispetto dei limiti imposti dalla normativa nazionale, in particolare, quelli stabiliti dalla legge n.
157, che prevedono, nella fattispecie, una distanza di almeno 50 metri da strade carrozzabili, di 100 metri da abitazioni o posti di lavoro, di almeno 150 metri per lo sparo in direzione delle stesse e di 100 metri da macchine operatrici agricole in funzione. Ci sono, comunque, distanze da rispettare e, a quanto pare, in quell'area queste distanze non possono essere rispettate per chiari motivi, diciamo, orografici.
Pertanto, la contiguità dell'area interdetta con la limitata area dove ancora è consentita l'attività venatoria sta comportando grosse criticità e, tra l'altro, il verificarsi di numerose situazioni di pericolo. Infatti sono state fatte tantissime denunce ai Carabinieri, che sicuramente ne sanno qualcosa; sono state denunciate, nella fattispecie, esplosioni di raffiche di colpi a distanza molto ravvicinata dalle abitazioni dei residenti, la presenza di numeri di cacciatori maggiore rispetto a quello consentito; addirittura ci sono stati dei tagli di recinzione di proprietà private per praticare l'attività venatoria.
Questi sono i motivi che hanno portato l'Amministrazione pinerolese a prendere dei provvedimenti. In particolare, il Sindaco della Città di Pinerolo ha emesso un'ordinanza in data 21 settembre 2021, predisponendo il divieto d'esercizio dell'attività venatoria dall'entrata in vigore dell'ordinanza stessa e per l'intera durata della stagione venatoria proprio per motivi di sicurezza della popolazione lì residente e non solo anche di coloro che si recano nell'area per praticare altro tipo di attività.
La Federazione italiana della caccia Regione Piemonte ha proposto ricorso al TAR Piemonte, quindi ha impugnato l'ordinanza, ma il TAR non ha accolto la sospensiva.
La stagione successiva si ripete la stessa storia: il Comune di Pinerolo propone l'ordinanza, la Federazione Italiana caccia impugna, il TAR accoglie l'istanza di sospensiva, annullando la seconda ordinanza, per viene ribaltata la sentenza in Consiglio di Stato ed effettivamente viene riconosciuto il pericolo all'interno di quell'area a esercitare l'attività venatoria così vicino alle case.
Arrivo al dunque.



PRESIDENTE

Concluda, collega.



DISABATO Sarah

Il Comune non ha competenza nel disciplinare l'attività venatoria, ma questa è una particolare competenza delle Regioni, per cui chiediamo, a fronte di questi episodi e di questi pericoli, e vogliamo sapere come intende procedere la Giunta per escludere l'area di Costa Grande, frazione del Comune di Pinerolo, dalle aree di caccia, ai fini di salvaguardare la sicurezza e l'incolumità pubblica e con quali tempistiche.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Leggo la risposta preparata dall'Assessore Protopapa.
Si evidenzia, in via preliminare, come la materia relativa all'attività venatoria risulti dettagliatamente disciplinata sia dalla normativa statale, legge 11 febbraio 1992, sia dalla legge regionale n. 5 del 2018.
La normativa, in particolare, prevede una ripartizione delle relative funzioni amministrative, ex articolo 9 della citata legge statale, tra la Regione e le Province. La prima esercita le funzioni di programmazione indirizzo e coordinamento, ai fini della pianificazione faunistico venatoria, nonché le funzioni di orientamento e di controllo previste dalla legge regionale, mentre le Province esercitano le funzioni amministrative in materia di caccia e di protezione della fauna selvatica nel rispetto della legge n. 157 del 1992.
La stessa legge, inoltre, da un lato, contiene disposizioni dirette alla tutela dell'ambiente della fauna selvatica e riporta le condizioni da rispettare per l'esercizio della caccia, dall'altro indica le prescrizioni e i divieti volti a tutelare in ogni forma la sicurezza pubblica. Basti citare al riguardo, a titolo meramente esemplificativo, l'articolo n. 21 della legge in questione, che prevede numerose forme di divieto dell'attività venatoria, tra le quali il divieto della caccia nelle aie o nelle corti o altre pertinenze di fabbricati rurali, nelle zone comprese nel raggio di 100 metri da immobili, fabbricati e stabili adibiti ad abitazione o a posto di lavoro e a distanza inferiore a 50 metri da vie di comunicazione ferroviaria e da strade carrozzabili, eccettuate le strade poderali ed interpoderali. Così il divieto di sparare a una distanza inferiore a 150 metri con uso di fucile da caccia con canna ad anima liscia o da distanza corrispondente a meno di una volta e mezza la gittata massima in caso di uso di altre armi in direzione dei sopracitati luoghi.
L'articolo n. 13 della stessa legge disciplina, invece, i mezzi per l'esercizio della stessa attività venatoria, precisando che tale attività è consentita con l'uso di fucili da caccia che rispondano a precise caratteristiche tecniche dettagliatamente indicate, volte a contenerne le la potenziale offensività. Inoltre, gli articoli 27 e seguenti disciplinano la vigilanza dell'attività venatoria a mezzo degli agenti degli enti locali e prevedono altresì sanzioni penali in caso di inosservanza delle norme contenute nella stessa legge.
Da quanto sopra espresso, risulta quindi che la materia sia disciplinata in ogni suo ambito ed è delimitata e regolata da specifiche norme volte a prevenire e tutelare ogni prevedibile forma di pericolo per la collettività.
Per quanto sopra espresso ed evidenziato, si ritiene pertanto di non poter accogliere la richiesta di istituzione di un divieto di caccia permanente nell'area della frazione Costa Grande del Comune di Pinerolo, per la stagione 2023-2024, sia per i motivi sopra citati, sia perché la fattispecie non rientra tra quelle indicate nell'articolo n. 13, comma 5 bis della legge regionale n. 5 del 2018 che, nello specifico, prevede l'ipotesi in cui la Giunta regionale può vietare o ridurre per periodi prestabiliti la caccia.
Si precisa che l'Assessorato si farà parte attiva per richiedere all'ambito territoriale di caccia ATC TO3, che ricomprende il suddetto Comune di Pinerolo, affinché lo stesso si attivi al fine di sensibilizzare i propri cacciatori al rigoroso rispetto delle norme di sicurezza indicate nella legge, nonché presso la Città metropolitana di Torino, affinché, ai sensi dell'articolo n. 28 della legge regionale n. 5 del 2018, valuti di concerto con il Comune interessato l'istituzione di una zona di tutela, rientrando tale intervento tra quelli di spettanza di tale ente che, di fatto raggiungerebbero lo scopo di non consentire la caccia nella suddetta area.



PRESIDENTE

Grazie.
Nel ringraziare il Presidente Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle ore 12.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 14.50 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta riprende alle ore 15.09)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliere regionale Stefano Strobbia, deceduto l'11 ottobre 2020


PRESIDENTE

Colleghi, l'11 ottobre 2020, all'età di 83 anni, è scomparso Stefano Strobbia, Consigliere regionale nella IV Legislatura. Nato a Ivrea il 29 luglio 1937, è stato Consigliere comunale e Assessore.
Si occupò di internalizzazione. Era stato generale dello storico Carnevale nel 1969 e del Carnevale eporediese fu anche organizzatore.
Nel 1971 venne nominato dal Ministero per il Turismo Presidente dell'Azienda Autonoma di Turismo e rimase in carica fino agli anni Ottanta.
È stato consigliere comunale dal 1970 al 1994, ricoprendo dal 1990 al 1992 la carica di Assessore al Commercio e Turismo. Fino al primo decennio degli anni 2000 si occupò di promozione, sviluppo e internalizzazione del territorio eporediese e canavesano con il Consorzio Canavese Export promuovendo numerosi contatti con paesi esteri in Europa, ma anche con USA Russia e Africa, con il coinvolgimento di numerose piccole e medie imprese del territorio.
È stato uno dei protagonisti della vita politica e amministrativa della città nel PSDI e nel PSI.
Nel 1987 fu eletto Consigliere regionale nella circoscrizione di Torino per il Partito Socialista Democratico Italiano e fu Consigliere Segretario dell'Assemblea dal 22 settembre al 3 dicembre 1987. È stato componente della I Commissione Programmazione Bilancio e della VI Commissione Cultura e Istruzione.
Strobbia è stato tra i protagonisti della vita della città di Ivrea esponente di primo piano nel mondo del commercio, anche in ragione della sua storica pasticceria e grande animatore del Carnevale.
È stato un politico che sapeva leggere e interpretare con passione e competenza le istanze delle persone e dei territori. Il suo impegno ha contribuito a sostenere e migliorare l'azione amministrativa del governo della sua città, attento agli aspetti del sociale e delle imprese.
Con il Consiglio regionale del Piemonte ha sempre mantenuto uno stretto rapporto, sostenendo e partecipando attivamente alle iniziative dell'associazione tra Consiglieri regionali già facenti parte del Consiglio. Si distinse per la sua dedizione e l'impegno con più incarichi istituzionali nei momenti più rilevanti dell'attività e della vita amministrativa della nostra Regione.
Alla moglie Enrica e alla figlia Giovanna desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze e i sensi della nostra più sincera vicinanza.
Invito i presenti a osservare un minuto di silenzio in memoria del già Consigliere regionale Stefano Strobbia.
(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Grazie.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.13, riprende alle ore 15.24)



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 283, inerente a "Modifiche DCR n. 286 18810 del 08/05/2018 'Rete ospedaliera regionale. Programma di interventi in edilizia sanitaria'. Sostituzione all. 3 con la scheda 'Nuovo Ospedale Unico dell'ASL TO5' e integrazione DCR n. 193-974 del 18/01/2022 'Prima programmazione di indirizzo di carattere strategico generale di investimenti in edilizia sanitaria per la realizzazione nuovi presidi ospedalieri'" (Atti d'indirizzo collegati) (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame della proposta di deliberazione n. 283, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella mattinata odierna è cominciato l'esame del provvedimento.
Dopo l'illustrazione della proposta da parte dell'Assessore Icardi è iniziata la discussione generale con gli interventi dei Consiglieri Sarno Bertola, Nicco, Frediani, Disabato e Gallo.
Ha chiesto di intervenire sulla discussione generale il Presidente Stefano Allasia, che interviene in qualità di Consigliere.



ALLASIA Stefano

Grazie.
Intervengo sulla proposta di deliberazione del Consiglio regionale n. 283 il cui esame è stato interrotto, per esigenze della minoranza, alle ore 12 sulla richiesta della Giunta per deliberare il nuovo Ospedale Unico dell'ASL TO5.
Non era mia intenzione intervenire, ma il presidio sviluppato stamattina già citato negli interventi precedenti, dove i cittadini dell'ASL TO5 esprimevano considerazioni precise e puntuali, che personalmente posso anche condividere, sul fatto che rimanesse alla sanità pubblica, si riallaccia alla questione della deliberazione di oggi. Si pone attenzione al fatto che la sanità rimanga pubblica. Indubbiamente deve rimanere tale perché la nostra società, dal dopoguerra a oggi, ha istituito tutte le possibilità affinché tutti i cittadini italiani, in questo contesto piemontesi, siano trattati nello stesso modo.
Oggi stiamo parlando di una deliberazione di un ospedale pubblico l'ospedale unico dell'ASL TO5. Quanto detto dall'organizzazione stamattina presente qui fuori può sicuramente essere d'interesse generale ma, tornando a piedi uniti sulla deliberazione stessa, dobbiamo far fronte a richieste ben precise fra maggioranza e opposizione.
Devo essere oggettivamente franco con il Consiglio: credo che ognuno di noi ambisca ad avere l'ospedale sotto casa migliore al mondo, però così, ahimè devo dire all'opposizione - nel contesto di questa deliberazione la fa da padrone l'Assessore Icardi - che non è possibile.
Negli interventi che mi hanno preceduto ho sentito dire che c'era da fare una corretta valutazione strutturale e territoriale della giusta allocazione dell'ASL TO5. Il collega Nicco ha fatto una corretta cronistoria degli eventi; c'era tanto da aggiungere, però capisco che il collega, in dieci minuti, ha voluto e deciso di approntare il proprio discorso sulle motivazioni per cui si è scelto un luogo rispetto a un altro.
Non ritorno sulle vicissitudini storiche, anche perché altrimenti dovremmo essere oggettivi, ma si è stati accusati dalla minoranza che fosse una scelta politica e poco tecnica.
Ribalto alle scelte fatte negli anni passati, nei decenni passati, perch come si ricordava, la scelta dell'ospedale unico è un lavoro che dura da trent'anni. Poi unico non è, perché non è che se si apre domani o dopodomani - lasciate il tempo al super Assessore Icardi di fare le giuste considerazioni - il cosiddetto ospedale unico a Cambiano, si chiudono gli altri ospedali.
Se, personalmente e politicamente, avessi dovuto scegliere io, Allasia Stefano, la scelta dell'ospedale unico dell'attuale ASL TO5, non avrei scelto sicuramente Cambiano, ma neanche Vado, neanche Moncalieri. Avrei scelto quello di Carmagnola potenziandolo, però sapete benissimo meglio di me, avendo amministrato la Regione per cinque anni, che Carmagnola è in un contesto non dico al di fuori della provincia di Torino, ma sicuramente molto più legato alla territorialità, non solo quella ospedaliera, della provincia di Cuneo, pur ammettendo e riconoscendo che Carmagnola è in provincia di Torino e deve rimanere in provincia di Torino per storicità e affezione.
È stata una scelta politica fatta in passato; non essendo più giovanissimo ricordo che era uno dei tanti ospedali. Bisogna essere realisti e oggettivi sul fatto che le vostre proposte, non solo sull'ospedale unico dell'ASL TO5, hanno avuto le ruote e si sono spostati. Per esigenze e necessità elettorali, si spostavano da un luogo all'altro: quando c'erano le elezioni a Nichelino, si spostavano a Nichelino; quando c'erano le elezioni a Moncalieri, si spostavano a Moncalieri; quando c'era la necessità di un altro luogo, prendevano il via, si caricavano sulla ferrovia e la decisione si spostava in altro luogo.
È stata opportuna la decisione nel 2018 della Giunta Chiamparino di stabilire definitivamente la collocazione, ma non è che abbiamo potuto accettare supinamente, poiché l'anno successivo il centrodestra vinse le elezioni, ma la vostra decisione non era stata attualizzata. Ci fosse stata la posa della prima pietra e se i lavori fossero iniziati, questa Amministrazione non avrebbe avuto la volontà di tornare indietro, perch sappiamo benissimo che questo avrebbe comportato un danno economico e d'immagine, cosa che non vogliamo.
Dobbiamo essere corretti e raccontare le vicende. Dobbiamo fare attenzione perché voi avete sistematicamente rendicontato la cronologia degli anni passati. Poco dopo un anno dalle elezioni, nel 2020, l'allora amministratore dell'ASL, che non era sicuramente un esponente nominato dall'attuale Assessore regionale, aveva deciso di affidare al Politecnico una perizia, che fu eseguita dall'allora professore ordinario di geologia un certo dottor Stefano Lo Russo. All'epoca Stefano Lo Russo era anche Capogruppo al Comune di Torino e, molto probabilmente - lo aggiungo io, me ne assumo la responsabilità - aveva anche necessità di fare un favore elettorale al suo partito perché Moncalieri, come Nichelino, viene amministrata, purtroppo da troppo tempo, dal centrosinistra e dal PD.
Bisogna essere realistici.
La sfrontatezza che io e altri colleghi del centrodestra abbiamo rilevato è che non c'è stata l'accortezza di fare firmare quella perizia da qualcun altro. Non si tratta di un reato, nessuno pone questioni in tal senso, ma avrebbe dovuto esserci un'accortezza politica che non c'è stata. Ne prendiamo atto. Successivamente, abbiamo dovuto fare i conti con la realtà cosa che IRES ha fatto. L'attuale amministrazione dell'ASL, in accordo con l'Assessore Icardi, ha preso una decisione diversa rispetto a quella degli anni passati. Con un'asseverazione tecnica, si è fatta una scelta politica che rivendichiamo.
Dobbiamo correttamente considerare la posizione centrale dell'ASL TO5 perché non stiamo parlando dell'ennesima ASL in mezzo alla campagna.
Riconosco che i 1.180 Comuni del Piemonte di oggi, 4 aprile 2023, esistono come tali e ognuno con la propria identità. Non voglio dire che Moncalieri e Nichelino sono la continuità naturale di Torino ma, per essere realistici, se uno parte dal centro di Moncalieri per andare al CTO di Torino o alle Molinette, ci impiega nove minuti, quindi molto meno di quanto ci metterebbe se partisse da altri luoghi, come possono essere Chieri o Carmagnola.
Ritorno ancora sulla vostra decisione del 2018 di localizzare l'ospedale a Vadò, per non parlare di altri luoghi che erano stati tecnicamente declassati perché, un po' di anni fa, come giustamente si ricordava, si era soprasseduto sulla decisione di utilizzare il sito di Carpice a Moncalieri.
Già nel 2008 si era deciso tecnicamente e politicamente di abbandonare l'idea del sito di Carpice e ringrazio di quella scelta.
Nel 2018, avevate politicamente ritenuto di utilizzare Vadò. Noi, con l'avallo tecnico dell'IRES, perciò di un ente indipendente regionale, che ha avuto la possibilità di fare una ben precisa perizia asseverata riconosciuta non solo dalla maggioranza, ma anche dall'opposizione assumiamo la decisione politica di scegliere il sito di Cambiano.
A nostro giudizio, non riteniamo che qui nessuno vinca o perda, i piemontesi sicuramente vinceranno e le esigenze del territorio saranno riconosciute, anche perché nel Piano sanitario.



PRESIDENTE

Presidente, la invito a concludere.
Grazie.



ALLASIA Stefano

Entrando nel merito, sappiamo benissimo che la decisione dell'ASL TO5, con il Piano sanitario che verrà, sottolineerà sicuramente la centralità del nuovo ospedale di Cambiano, ma utilizzando gli ospedali già presenti sul territorio, non declassandoli, ma potenziandoli e assicurandogli una rete di continuità con la città di Torino. Quella è la strategia vincente, che permette a qualsiasi cittadino della provincia o del Cuneese.
Non c'è un muro, cara opposizione. A voi piacciono i muri, ma a noi no perciò non riteniamo che questi muri ci possano.



(Commenti fuori microfono)



ALLASIA Stefano

Preferiamo i ponti.



PRESIDENTE

Presidente Allasia, la invito a concludere.



ALLASIA Stefano

Ai muri, preferiamo i tunnel e i ponti, perciò abbiamo la necessità che questa delibera venga approvata. Peraltro, è stata portata in Aula in tempi certi e in tempi corretti, perché qui nessuno ci corre dietro! E fortunatamente, non è stato chiuso nessun ospedale su quel territorio. Oggi abbiamo comunque la necessità di avviare al più presto il processo per creare realisticamente un ospedale su quel territorio, così come su altri territori.
Ringrazio l'Amministrazione e la Giunta regionale. Ringrazio altresì l'Assessore Icardi, che però non vedo presente, ma ci sono altri bravissimi Assessori competenti che potranno fare le sue veci.
Auspico che vi sia la possibilità di andare oltre e di chiudere le polemiche che insistono su questo territorio.
Grazie a voi.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente Stefano Allasia per l'intervento.
Non risultano ulteriori richieste di intervento, per cui dichiaro chiusa la discussione generale. Possiamo procedere all'esame degli emendamenti presentati.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Sul provvedimento insistono dodici emendamenti.
Emendamento rubricato n. 2) presentato da Sarno (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 5) presentato da Sarno (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 3) presentato da Sarno (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 4) presentato da Sarno (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 1) presentato da Sarno (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 6) presentato da Sarno (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 8) presentato da Sarno (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 9) presentato da Sarno (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 7) presentato da Sarno (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 10) presentato da Sarno (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 11) presentato da Sarno (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 12) presentato da Sarno (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo al Consigliere Sarno se intende illustrarli. Immagino di sì.



(Commenti del Consigliere Sarno)



PRESIDENTE

Come vuole, collega: se vuole, può illustrarne uno alla volta o fare un'illustrazione complessiva, a suo libero arbitrio. Oggi mi sento magnanimo e misericordioso, come sempre! Il primo è l'emendamento rubricato n. 2), perché sono stati messi in ordine di incidenza sul testo.
Prego; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Posso illustrarli come crede, nel senso che sono emendamenti che interagiscono evidentemente con il testo, per cui ne spiegherei soltanto gli obiettivi.
Come ho detto in fase di discussione generale - peraltro, questi emendamenti sono sottoscritti, ovviamente, dai colleghi del Gruppo abbiamo cercato di ridare un po' di verità al percorso e quindi ai documenti che hanno prodotto la scelta - certo legittima, ci mancherebbe altro! - politica e non tecnica, perché su questo l'Assessore Icardi ha detto: "Non potevamo fare diversamente". Cerchiamo, allora, di ridare un po' di verità al documento inserendo quelle parti che, non so se per distrazione o per volontà, sono state omesse, per raccontare il percorso almeno dal 2019 a oggi.
L'emendamento rubricato n. 2) chiede che a pagina 2 della PDCR in oggetto nelle premesse, dopo il punto che recita "la deliberazione di Giunta regionale 2 luglio 2021, n. 20-3485 [...] sulla quale dovrà sorgere il nuovo presidio ospedaliero;" venga inserito il seguente: "le analisi della riorganizzazione sanitaria dell'ASL TO5 Addendum Modello Localizzativo di IRES-Piemonte, pubblicato in data novembre 2021, che ha evidenziato come considerando la probabilità di accesso all'ospedale e quindi semplificando, la popolazione dei diversi comuni, si sono valutati i tempi medi di percorrenza dai comuni con più di 15.000 abitanti e si è evinto che quella di Trofarello non è mai l'opzione più sfavorevole. Anzi, fra le tre opzioni considerate è la migliore per i Comuni di Moncalieri, Nichelino e Vinovo;", che rappresentano - lo aggiungo io - circa il 63% della popolazione dell'ASL TO5.
Questo, ad esempio, va in contraddizione con quanto sosteneva un collega della maggioranza, che, raccontando di questo studio, diceva: "Non si è mai dichiarata la proposta migliore". Invece lo studio lo ha assolutamente evidenziato. Questo è il primo emendamento (l'emendamento rubricato n. 2) che andiamo a presentare.
Presidente, vado avanti ad elencarli uno per uno? Il Presidente, ovviamente, oltre ad aver parlato per quasi 14 minuti, non mi ascolta.
Presidente, solo per capire, vado avanti nell'ordine?



PRESIDENTE

Può andare avanti, se vuole. Faccia come meglio crede.
Tanto, per interromperla e ridarle la parola, può illustrarli complessivamente, posto che sono tutti a sua prima firma.



SARNO Diego

Quindi li illustro dal n. 2) al n.12) e poi ritorno all'1), giusto?



PRESIDENTE

No, si parte dall'emendamento rubricato n. 2), seguito dagli emendamenti rubricati n. 5), n. 3), n. 4), n. 1), n. 6).



SARNO Diego

Allora mi deve dire lei qual è l'ordine corretto.



PRESIDENTE

Se vuole, le faccio pervenire la tabella. Pensavo che ce l'avesse già, mi scusi.



SARNO Diego

No, no, ma è caricata sulla Intranet, faccio solo avanti e indietro a video.



PRESIDENTE

Le forniamo anche il cartaceo, non è un problema.
Un foglio di carta in più salva la vista!



SARNO Diego

Va bene, grazie.
L'emendamento rubricato n. 5) chiede che a pagina 2 della PDCR in oggetto nelle premesse, dopo il punto che recita "la deliberazione di Giunta regionale 2 luglio 2021, n. 20-3485 [...] sulla quale dovrà sorgere il nuovo presidio ospedaliero;" venga inserito il seguente: "le analisi contenute nella tabella Comparazione Siti Ospedale ASL TO 5, allegata al lavoro svolto da IRES-Piemonte e pubblicato in data novembre 2021, che ha evidenziato come l'opzione di Trofarello sia quella più favorevole avvantaggiando quattro comuni (Moncalieri, Vinovo, Nichelino e Trofarello) e interessando ben il 63% degli abitanti, potenziali utenti;".
Lo dico a fronte dell'intervento del Presidente Allasia: non è una questione di campanile, almeno per quello che ho fatto in questi quattro anni, ma è una questione di oggettività e di funzionalità di una nuova struttura. Se una nuova struttura, cari colleghi, risponde all'esigenza del 63% della popolazione di quell'ASL, forse è un dato da considerare, che voi non avete evidentemente considerato.
L'emendamento rubricato n. 3) chiede che a pagina 2 della PDCR in oggetto nelle premesse, dopo il punto che recita "la deliberazione di Giunta regionale 2 luglio 2021, n. 20-3485 [...] sulla quale dovrà sorgere il nuovo presidio ospedaliero;" venga inserito il seguente: "le analisi contenute nella tabella Comparazione Siti Ospedale ASL TO5, allegata al lavoro di IRES Piemonte pubblicato in data novembre 2021, che ha evidenziato come l'ipotesi di Trofarello sia l'opzione più favorevole, fra quelle considerate e analizzate, avvantaggiando ben il 63% degli abitanti dei comuni interessati;".
Con l'emendamento n. 4) viene inserita questa frase ulteriore con la quale si fa un'analisi diversa, non di percentuale, ma di media abitanti: "ha evidenziato come l'opzione di Trofarello sia quella più favorevole avvantaggiando ben 128.762 abitanti su un totale di 203.478". Da questo si evince quanto, anche in termini assoluti e non solo in percentuale, quella opzione considerata da IRES sia la migliore.
Con l'emendamento n. 1) inseriamo la frase "le analisi del nuovo studio comparativo, avviato in data luglio 2021 dall'IRES e poi reso pubblico in data novembre 2021, che ha individuato alcune considerazioni finali coerenti con la succitata DGR n. 40-4084 che vede il sito di Vadò come sito più idoneo tra quelli proposti".
Aggiungo un commento, Presidente Allasia. Lei ha detto che lo studio di IRES è stato asseverato. No, quello è lo studio del Politecnico. Solo lo studio di IRES, Presidente, ha dato una valutazione ben differente dalla scelta di questa maggioranza. Questo lo dico perché chi ha letto gli studi sa benissimo che questa è stata la considerazione finale dello studio di IRES.
L'emendamento n. 6) è interessante, perché la baricentricità non è intesa come l'ha intesa il Presidente Allasia, non perché lo dice il Consigliere Sarno o i Consiglieri di opposizione, ma perché ci sono stati gli studi e i tecnici che lo hanno definito in questo modo.
Con l'emendamento n. 6) inseriamo la seguente frase: "Lo studio comparativo di IRES Piemonte ha espresso parere positivo in merito alla localizzazione del nuovo Ospedale dell'ASL TO5 nella zona Vadò con le seguenti motivazioni: 'Da quest'ultimo criterio si evince che quella di Trofarello non è mai l'opzione più sfavorevole. Anzi, fra le tre opzioni considerate è la migliore e l'indirizzo è quello di ricercare una prossimità all'attuale sito del CTO'".
Lo ripeto, perché forse il Presidente Allasia era distratto leggendo quello studio: "una prossimità all'attuale sito del CTO", e non abbiamo considerato la Città della Salute, perché ancora non c'è.
Cari colleghi, la baricentricità non è il punto centrale geograficamente individuato dell'ASL, ma il tema della baricentricità è legato alla vicinanza di un'altra struttura quasi pari, per cui il 63% di quegli abitanti citati negli emendamenti per distanza e comodità rischiano di non utilizzare l'eventuale nuovo ospedale unico, ma l'ospedale nuovo o il CTO della Città della Salute di Torino. Infatti, per il 63% degli abitanti dell'ASL, in termini di spostamento è molto più vicino andare alla Città della Salute, al CTO o alle Molinette invece che andare all'ospedale di Cambiano. Questo è il concetto di baricentricità ma, ripeto, non lo dice il Consigliere Sarno, lo dicono le persone che studiano edilizia sanitaria e la localizzazione degli stessi; tant'è che la baricentricità nello studio comparativo, con cui state decidendo per il sito di Cambiano, non è stata presa in considerazione come criterio. Questo era l'emendamento n. 6).
Passiamo all'emendamento n. 8): "A pagina 2-3 della PDCR n. 283, nei 'dato atto che:', prima del punto che recita 'con nota del 4 febbraio 2022.
localizzazione del nuovo ospedale dell'ASL TO5', viene inserito il seguente: 'in data dicembre 2020 il Politecnico di Torino ha redatto lo studio per una perizia idrogeologica, idraulica e sismica per l'area del nuovo Ospedale Unico dell'ASL TO5. A pagina 106 nelle conclusioni sintetiche dello studio del Politecnico area Vadò afferma che 'Sotto il profilo del rischio idrogeologico, l'area si presenta pianeggiante e piuttosto stabile. Non risultano particolari elementi di rischio derivanti da fenomeni naturali connessi ad instabilità superficiali di tipo gravitativo. Per quello che riguarda il rischio derivante le acque sotterranee non si sono riscontrate particolari problematiche'".
Capisco che l'obiettivo fosse quello di cambiare localizzazione e, ripeto era legittimo come scelta politica, ma lo studio del Politecnico a pagina 106 cita espressamente queste parole e noi le inseriamo con l'emendamento n. 8). Questo per dire che lo studio del Politecnico è complesso e nella proposta di deliberazione che state andando ad approvare citate parzialmente quello che era utile per voi citare.
Passiamo all'emendamento n. 9), con cui inseriamo quanto segue: "In data dicembre 2020, il Politecnico di Torino ha redatto lo studio per una perizia. che a pagina 107, nelle conclusioni sintetiche studio del Politecnico Area Vadò afferma che: 'Per quanto attiene al rischio derivante dal reticolo idrografico principale, le analisi fin qui effettuate hanno mostrato che la specifica area in esame presenta caratteristiche di moderata esposizione al rischio anche per eventi particolarmente ingenti ossia caratterizzati da tempi di ritorno di 200 o 500 anni. Per quanto attiene al rischio derivante da rii e canali presenti nell'area, ossia al rischio derivante dal reticolo idrografico secondario, esso risulta non significativo anche in caso di eventi con tempi di ritorno pluricentenari'".
Questo è un altro passaggio in cui il Politecnico fa delle considerazioni di un rischio sì moderato, ma su tempi molto lunghi.
Passiamo all'emendamento n. 7). A pagina 108 nelle conclusioni sintetiche dello studio Politecnico Area Vadò, si afferma: "In conclusione, gli scriventi affermano che il sito individuato è caratterizzato da una pericolosità geologica, idraulica e sismica moderata e che il rischio complessivo associato alla costruzione di un edificio a destinazione ospedaliero adeguatamente progettato, sia da considerarsi ragionevolmente basso. Fatte salve le condizioni di idoneità sotto il profilo urbanistico - che non sono state oggetto di valutazione in questa analisi- gli scriventi ritengono che l'area analizzata sia tecnicamente idonea alla realizzazione de nuovo ospedale unico;".
Sempre a pagina 108, nelle stesse conclusioni, lo studio del Politecnico recita: "In conclusione, gli scriventi affermano che il sito individuato è caratterizzato da pericolosità geologica, idraulica e sismica moderata e che il rischio complessivo associato alla costruzione di un edificio a destinazione ospedaliero, adeguatamente progettato, sia da considerarsi ragionevolmente basso". Pertanto, seppure ci sia il rischio, su una struttura di questo tipo il Politecnico dice che sia da considerarsi ragionevolmente basso.
Inoltre, prosegue: "Fatte salve le condizioni di idoneità sotto il profilo urbanistico, gli scriventi ritengono che l'area analizzata sia tecnicamente idonea alla realizzazione del nuovo ospedale unico".
Ritengo, quindi, che se viene citato lo studio del Politecnico bisognerebbe citarlo in tutte le sue parti e nelle sue conclusioni.
Proseguo con l'emendamento n. 10). In termini di contenuto, la frase "il sito di Moncalieri-Trofarello è caratterizzato da criticità in termini di rischio di alluvione con elevato rischio idrogeologico" nelle analisi del Politecnico, Presidente, non l'ho trovata! Poiché scrivete questa frase citando lo studio del Politecnico, chiediamo che questa parte venga soppressa. L'emendamento n. 10) ha esattamente questa funzione, a differenza degli emendamenti che ho presentato, nei quali, invece, le parti possono essere ritrovate comodamente, perché abbiamo indicato anche la pagina corrente della documentazione del Politecnico.
Emendamento n. 11). Riferendo quanto scritto nella relazione del Politecnico, "Il sito di Moncalieri-Trofarello sotto il profilo del rischio idrogeologico è un'area pianeggiante e piuttosto stabile, non risultano particolari elementi di rischio derivanti da fenomeni naturali connessi a instabilità superficiali di tipo gravitativo. Per quello che concerne il rischio derivante dalle acque sotterranee, non si sono riscontrate particolari problematiche. Per quanto attiene al rischio derivante dal reticolo idrografico (pericolosità idraulica), le analisi effettuate dal Politecnico di Torino hanno evidenziato un rischio meramente moderato anche con riguardo a eventi particolarmente ingenti. Infine, il rischio derivante dal reticolo idrografico secondario risulta non significativo anche in caso di eventi con tempi di ritorno pluricentenari", quindi con un tempo molto lungo.
Infine, l'emendamento n. 12). Ancora dallo studio del Politecnico: "Il sito di Moncalieri-Trofarello è caratterizzato da una pericolosità geologica idraulica e sismica solo moderata e il rischio complessivo, associato alla costruzione di un edificio a destinazione ospedaliero, adeguatamente progettato, è da considerarsi ragionevolmente basso".
Questo era l'ultimo emendamento, Presidente.
Prendo ancora un minuto solo per dire a chi ci ascolta e a tutti i colleghi, anche quelli delle opposizioni che, giustamente, hanno sollevato il tema dell'area di Vadò, che queste sono le parole del Politecnico e non di Diego Sarno e di altri che vogliono portare l'ospedale sotto casa propria.
Definisco inoltre e sottolineo il fatto che stiamo parlando di due Comuni caro Presidente Allasia, Moncalieri e Trofarello, ma non mi sembra che Trofarello sia un Comune del centrosinistra; da qualche anno ormai è sistematicamente, del centrodestra, in ultima analisi della campagna elettorale; anche ufficialmente è del centrodestra, indi per cui la battaglia non è di campanile, è una battaglia per rivendicare documenti e impostazioni fatte certo nel 2018, ma che - ripeto - l'unico studio che ha dato parere positivo su Cambiano è stato uno studio composto da IRES Assessorato e ASL, in cui - ripeto e chiudo - la grandezza dell'area ha fatto andare avanti il sito di Cambiano per quattro punti. La baricentricità non è stata considerata e per le considerazioni sui rischi idrogeologici, eccetera, Moncalieri non si posiziona neanche all'ultimo posto con zero punti.
Indi per cui le questioni sollevate dall'Assessore Icardi in presentazione e da lei, Presidente Allasia, sono meramente questioni politiche, perch anche le questioni tecniche, sulle quali vi state poggiando, sono considerati criteri in maniera un po', come dire, alternativa: ora una volta, ora l'altra.
Inoltre, abbiamo depositato questi emendamenti, affinché, spero almeno per il futuro, abbiate il coraggio di citare tutti i contenuti di quei documenti e non soltanto quello che è più utile per il vostro obiettivo politico, che poteva essere fatto molto prima, così da non perdere tempo e magari, arrivare oggi a posizionare addirittura la prima pietra.
Il Presidente Cirio aveva promesso all'inizio della legislatura che avremmo costruito diversi ospedali, ma manca un anno alla fine e non ci sono progetti definitivi ed esecutivi di nessun ospedale, non solo quello dell'ASL TO5, ma neanche degli altri! Capite bene che il progetto dell'ospedale ASL TO5 era quello più avanzato e avreste potuto avviarne almeno l'inaugurazione proprio vicino alla conclusione di questa legislatura; in tal modo, avreste potuto costruire ancora di più la campagna elettorale del 2024 in maniera più convincente.
Invece, per una scelta politica, secondo noi sbagliata, e con dati non così oggettivi, state facendo una scelta, comunque, per noi sbagliata, ma anche in ritardo.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altre richieste d'intervento sugli emendamenti, chiedo il parere della Giunta; prego, Assessore Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Il parere della Giunta sugli emendamenti è contrario.
Vorrei, però, cogliere l'occasione per fare due precisazioni rispetto a quanto ho sentito finora e mi rivolgo anche al Consigliere Gallo, che ha fatto considerazioni sui ritardi. Forse è sfuggito che negli ultimi tre anni abbiamo dovuto fronteggiare una pandemia e vi assicuro che pensare all'edilizia sanitaria durante la pandemia non era esattamente una priorità.
Se c'è stato un ritardo nel promuovere questa deliberazione e nell'identificare i siti più correttamente rispetto a quanto fatto in precedenza, è evidente che la pandemia ha pesato e ha pesato molto.
Sul tema dei fondi per la progettazione volevo tranquillizzare tutti perché l'ASL Torino 5 ha già una DGR e ci sono già gli stanziamenti per la progettazione. C'erano addirittura nove milioni, ma probabilmente saranno necessari meno fondi, perché il nuovo Codice, entrato in vigore il 1 aprile, prevede una diversa modalità di progettazione. Sono solo più due i livelli di progettazione, quindi probabilmente ci sarà una riduzione significativa dei costi dei progetti per arrivare al livello di gara, che potrebbe essere anche la metà della cifra che ho detto.
Sono cifre molto più abbordabili che ci semplificano di molto le procedure.
Per quanto riguarda i fondi di progettazione, l'attivazione del mutuo, nel caso specifico, non è necessaria. Lo ripeto perché l'Azienda è già dotata di sufficienti fondi per procedere.
La deliberazione in esame, se passerà oggi o nella successiva seduta del Consiglio, aprirà direttamente la strada all'Azienda sanitaria per l'acquisizione dei terreni. So che hanno già intavolato le trattative con il Demanio, proprietario di gran parte dell'area che ci serve, per ottenere la disponibilità dell'area.
Contestualmente potrà partire la gara per la progettazione, visto che INAIL ci chiede di avere un affidamento, nel caso specifico, entro il mese di settembre. Le procedure di gara potranno partire e si potranno rispettare quei tempi che l'Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro ci chiede di rispettare.
Solo ancora una parola, perché i miei colleghi di maggioranza hanno già ampiamente descritto la situazione.
La vulnerabilità idraulica idrogeologica del sito di Moncalieri è un fatto acclarato. Quanto siano gravi e necessari i provvedimenti di salvaguardia e di messa in sicurezza è da definirsi, ma nei tempi abbiamo visto accadere varie cose.
Faccio l'esempio dell'Ospedale di Verduno, in cui una prima perizia diceva che con una cifra relativamente bassa si sarebbe potuto ovviare a una non ottimale condizione del terreno (voglio ricordare località Pacciarini, già evocativo di quello che si sarebbe potuto trovare sotto). Questi investimenti di poco conto superano i 30 milioni di euro e sono costati vent'anni di cantiere.
Voglio anche ricordare l'Ospedale di Nizza iniziato 12 anni fa: 12 anni di fermo cantiere, costruito in località Raneto (poi ci si stupisce se sotto si trova l'acqua). Eppure quello è successo: 12 anni di fermo cantiere abbiamo aggiunto 14 milioni di euro - 14 milioni di euro - proprio per completare l'opera che, grazie al cielo e grazie al lavoro dell'Azienda sanitaria di Asti, è ripartito il cantiere. In questo momento, mentre noi parliamo, ci sono gli operai che stanno lavorando e c'è l'impresa che sta costruendo.
Abbiamo costruito anche ospedali in località Millefonti e in località Fontanone. Sembrerebbe quasi - l'ho già detto, scusate se mi ripeto - che nella scelta dei siti si sia cercato l'associazione di rabdomanti per trovare l'acqua per poi andare a cercare il sito dove costruire.
RAVETTI Domenico (fuori microfono) Anche ad Alessandria ci siete andati vicini!



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Anche ad Alessandria. Per il sito di Alessandria però, mi permetta di dirle, Consigliere, abbiamo fatto tutti gli accertamenti necessari e abbiamo stabilito che siccome la messa in sicurezza costava più di 160 milioni, abbiamo cambiato sito. Abbiamo avuto quantomeno il buon senso e l'umiltà di dire: quel sito non va bene, ne troviamo un altro.
Ne abbiamo trovato un altro che invece è idoneo. Almeno questo dovete riconoscercelo.
L'attenzione sulla scelta del sito è fondamentale; è fondamentale per costruire l'ospedale e portarlo a termine, per cui i lavori fatti quand'anche abbiano richiesto un po' più di tempo, sono lavori di coscienza e che questa maggioranza rivendica di buona fattura. Così facendo accelereremo di molto i tempi per la realizzazione dell'opera.
Non so se l'ho già detto, ma mi pare di sì: il parere della Giunta è contrario agli emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Procediamo con gli emendamenti.
Chiedo se vi sono dichiarazioni di voto, altrimenti procediamo con la votazione.
Ricordo che il numero legale è 22.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Abbiamo concluso le votazioni sugli emendamenti.
Passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il Consigliere Sarno.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Come detto dal Capogruppo Gallo, il nostro voto sarà contrario non all'ospedale, non al nuovo ospedale, non all'urgenza di avere un nuovo ospedale, ma sarà contrario per quello che abbiamo detto stamattina nella discussione generale e sugli emendamenti che avete tutti, ovviamente bocciato.
Sarà contrario per il metodo, da un lato, e per il tempo perso dall'altro.
Poi sarà contrario per la scelta in sé. Presidente, nella scelta che state prendendo - con gli ordini del giorno andremo ad affrontare almeno altri due temi collegati - non state considerando che, prima di arrivare alla proposta esecutiva e al progetto esecutivo, dovrete affrontare una serie di iter. Ad esempio, non avete minimamente idea, e non l'avete fatto prima della localizzazione, di qual è lo stato dell'arte nel sottosuolo di quell'area. Non lo sapete, non lo sa nessuno.
Qualcuno stamattina diceva dei costi eccessivi eventuali non per mettere in sicurezza l'area - questa è un'altra grande inesattezza che avete raccontato in questi anni - sulla quale si andava eventualmente a costruire il nuovo ospedale, perché i rischi erano moderati e bassi per come li avete sentiti dal Politecnico, ma sulle aree vicine e limitrofe, che avevano già un progetto finanziato al Comune di Trofarello per metterle in sicurezza.
Invece non sapete qual è lo stato dell'arte dell'area di Cambiano. Che cosa c'è lì sotto? Quali bonifiche? Si parla di costi, ma il Sindaco Sicchiero ieri su Repubblica ha detto un'altra cosa molto interessante, cioè che INAIL ha previsto, come sappiamo, 600 milioni di euro per tre anni per la costruzione di nuovi ospedali: 200 milioni all'anno. Ma il progetto vecchio, che oggi non vale più, per l'ospedale a Vadò prevedeva 204 milioni, tutto compreso, anche porzioni di viabilità. Sapevamo, con quel piano di fattibilità, che quello era il costo. Oggi non sappiamo quanto costi bonificare l'area, quant'è il costo della viabilità. Poi arriveremo all'ordine del giorno del collega Nicco, ma quanto costa la viabilità per rendere accessibile e fruibile comodamente l'ospedale a Cambiano per la zona del Carmagnolese e del Chierese? Noi questi dati non li sappiamo.
Quando l'Assessore Icardi dice che i soldi ci sono perché stabiliti dalla delibera INAIL 2018, dice una cosa inesatta, sbagliata. Quella delibera citava: ospedale ASL TO5 (Moncalieri, Trofarello, Vadò). Noi dovremmo rifare il progetto, andare da INAIL e dentro a quei 200 milioni di euro annui in tutta Italia, capire di essere capaci, se non sarà più alto il costo.
INAIL ci aveva dato 204 milioni, ma se costerà di più chi li metterà quei soldi? E i lavori di bonifica, chi li metterà? Non INAIL, perché non pu perché all'anno ne sono previsti 200 e sicuramente per la realizzazione dell'ospedale a Cambiano potenzialmente potrebbe costare di più soprattutto per la fase del trasporto. Lì, ad esempio, i mezzi pubblici non ci arrivano comodamente da tutte le aree che dovrebbe servire l'ASL TO5.
Il Sindaco di Chieri pone questo tema. Noi voteremo contro questa localizzazione per i motivi detti questa mattina, per i motivi in ultimo citati e raccontati. Spero che l'Assessore Icardi avrà la capacità.
La pandemia non può essere, seppure un dato oggettivo, una scusa che pu valere per sempre, quindi spero che entro il 2024 si possa arrivare al progetto esecutivo definitivo. Lo spero e glielo auguro, Assessore.
Se non sarà così, avrete perso cinque anni e i cittadini piemontesi continueranno a non avere nell'ASL TO5 delle strutture ospedaliere capaci di rispondere alle esigenze della tutela e della salute di quell'area, che già ha subìto una riduzione di servizi. Nella città più grande di quell'ASL non c'è un ospedale di comunità, non glielo avete individuato, avete ridotto la distribuzione dei farmaci salvavita. In quell'area avete diminuito molti servizi sanitari.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
Ha chiesto di intervenire per dichiarazione di voto il Consigliere Nicco ne ha facoltà.



NICCO Davide

Il nostro Gruppo voterà a favore. Voterà a favore perché si trova di fronte, così come tutta l'Aula, a una scelta. Abbiamo due siti: uno che comporta il consumo di area verde ed è lievemente esondabile; l'altro, a tre chilometri di distanza, che non comporta il consumo di area verde e non è esondabile.
Francamente, a noi la scelta sembra talmente banale da parere quasi scontata: tre chilometri di distanza da un punto all'altro.
Sembra, veramente, la stessa cosa, sostanzialmente; non discuterei neanche di quale dei due è più baricentrico o meno baricentrico, nel senso che si pestano i piedi.
Da un punto di vista ambientale, non possiamo fare come quelli che, non potendo più dare il cattivo esempio, danno i buoni consigli agli altri e poi, quando ci troviamo noi, Regione, a fare una scelta tra un'opzione di recupero di una zona industriale dismessa e un'opzione di occupazione di un'area verde, andiamo a occupare l'area verde. Perché non saremmo più credibili quando dovremo poi chiedere ai nostri Comuni di limitare l'uso di aree verdi nei piani regolatori.
Infine, per quanto riguarda l'esondabilità, mi sembra quasi scontato che tra un'area lievemente esondabile e un'area non esondabile sia da scegliere un'area non esondabile.
Ringraziando l'Assessore Icardi e tutto l'Assessorato per il grande lavoro svolto, annuncio il voto convintamente favorevole del nostro Gruppo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Anche da parte nostra, ovviamente, il voto a questa proposta di deliberazione sarà favorevole. E voteremo convintamente soprattutto per quello che abbiamo ascoltato in questa sede.
La politica che abbiamo portato avanti - e che hanno portato avanti, in modo particolare, l'Assessorato, la Giunta e il nostro Presidente - è stata innanzitutto attenta all'ascolto dei territori. Abbiamo sentito dire dall'Assessore che prima di individuare e di scegliere l'area, la Conferenza dei Sindaci che faceva parte dell'ASL TO5 è stata interpellata e ha segnalato tre aree potenzialmente idonee.
Il fatto, poi, che la scelta di quale fosse l'area più idonea sia stata affidata al Politecnico di Torino, all'IRES e, come ho sentito, all'ASL, mi è sembrata un'opzione intelligente e di buon senso, perché si sono cercate le competenze giuste per dare quelle risposte tecniche che, alle volte giustamente, la politica non può dare.
Credo che la politica debba stabilire che è arrivato il momento di dotare quel territorio di nuove infrastrutture sanitarie, ma, magari, la scelta sul luogo tecnicamente più idoneo alla sua realizzazione credo sia corretto affidarla a una competenza tecnica. Lo conferma il fatto che, nonostante abbia sentito citare questo o quel Comune di questa o di quell'appartenenza, quest'Amministrazione di centrodestra si è affidata a uno studio tecnico e non ha cercato un Comune di centrodestra per individuare l'area più idonea: credo che questo sia un passaggio culturale non indifferente.
Vorrei rivolgere un particolare ringraziamento all'attuale Assessore per l'attenzione che ha dedicato al tema rispetto alla precedente Amministrazione. Perché, giustamente, è stato detto che si tratta di una storia che va avanti da diversi anni; una storia che mi sono trovato ad affrontare anche come Consigliere della Città metropolitana, quando i Sindaci di quell'area mi avevano interpellato e avevano anche fatto ricorso al TAR perché ritenevano che l'area individuata non fosse idonea, così come poi è emerso qui.
Ho sentito dire dal collega che mi ha preceduto che quell'area aveva la necessità di essere messa in sicurezza. Se c'era la necessità di metterla in sicurezza è perché, evidentemente, alla base c'erano dei problemi.
Nonostante ci fossero quelle pressioni, in Città metropolitana avevamo portato avanti una mozione importante in cui chiedevamo semplicemente di essere ascoltati dall'Assessore regionale di quel momento, sia per portare alla sua attenzione quelle istanze che i territori e quei Sindaci avevano sottolineato, sia per ricevere delle risposte dall'allora Assessore Saitta.
Se voi oggi dite che non c'è stato ascolto e non c'è stata attenzione, vi posso rispondere che ancora oggi noi attendiamo quelle risposte, quel colloquio e quell'incontro da parte dell'allora Assessore: in pratica l'intero Consiglio della Città metropolitana che aveva votato quella mozione è stato letteralmente ignorato. Evidentemente, si riteneva che n l'Istituzione, né i territori meritassero una risposta.
Non entro nel merito della questione, perché non sono un professionista, ma duellare su quella che è l'indicazione di baricentricità di un ospedale rispetto alla maggior popolazione servita e alla vicinanza degli altri ospedali, perché in questo caso parliamo dei migliori ospedali piemontesi ma oserei dire dei migliori ospedali italiani.



(Commenti fuori microfono)



RUZZOLA Paolo

State quindi dicendo che se dobbiamo fare un nuovo ospedale ci dobbiamo dimenticare dei territori più periferici? Ci dobbiamo dimenticare delle persone che magari, se infartate, hanno una percorrenza stradale di oltre un'ora per raggiungere un ospedale e ricevere le cure che possono salvargli la vita? Scusate, signori: se questo è il principio, perché gli ospedali non li facciamo esclusivamente nel Comune di Torino? Così facendo, sicuramente risponderemmo a quella "baricentricità" di cui avete parlato voi! Noi vogliamo invertire questa tendenza. Vogliamo dare una risposta a tutti i territori. Vogliamo dare una risposta a quei cittadini che ancora vivono nella provincia di Torino e che riteniamo necessario difendere affinch abbiano quei servizi che si meritano di avere. Perché - lo dico prendendo spunto dalle parole che tante volte vengono dalla sinistra - non ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B. Noi riteniamo che un cittadino di Carmagnola, di Cercenasco, di Lombriasco o dei Comuni più distanti dalla Torino 5, abbia tutto il diritto di poter ricevere le cure in tempo necessario rispetto a quella baricentricità di cui parlate voi.
Peraltro, è il servizio del 118 che stabilisce dove trasportare le persone che hanno bisogno di cure. Non è che tutti andranno in altri ospedali, come invece ho sentito dire da voi: forse quelli che stanno bene, forse quelli che non hanno bisogno di un intervento in emergenza; perché, diversamente è il 118 che vi porta nell'ospedale di competenza, e non dove si sceglie.
Plaudo, quindi, al modo con cui si è proceduto e allo studio che è stato fatto. Ci affidiamo ai professionisti che hanno fatto quello studio.
Concludo con una tragica battuta: all'Assessore Icardi e all'Assessore Gabusi, che era presente prima, faccio presente che rispetto alle individuazioni degli ospedali fatte negli anni precedenti, che, come ho sentito dire, erano in località che venivano definite.



PRESIDENTE

Concluda, Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Le individuazioni fatte negli anni precedenti degli ospedali, come ho sentito dire, erano in località Paciarina, Millefonti, Fontanone. Forse, se abbiamo evitato anche questo inconveniente utile, magari possiamo utilizzare quelle individuazioni per risolvere il problema idrico del Piemonte.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Il Gruppo del Movimento 5 Stelle darà voto di presenza su questa delibera perché, come ho detto anche questa mattina, riteniamo che la scelta di Cambiano non sia la scelta perfetta, ma è sicuramente la migliore tra le soluzioni proposte. Questo lo abbiamo affermato in passato e lo rimarchiamo oggi, alla luce delle criticità che contraddistinguevano l'area di Vadò dal punto di vista del dissesto idrogeologico e del consumo di suolo.
Riteniamo che alcune delle specifiche debbano essere ancora date. Questa mattina ho sollevato il tema della riqualificazione e della ristrutturazione dei presidi esistenti, di cui non si ha ancora certezza e non si hanno ancora progettualità da parte dell'Assessore Icardi.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliera Disabato C'è un brusio fastidiosissimo sia in aula sia nelle barcacce, soprattutto quelle più alte. Chiedo a chi è seduto nelle barcacce più alte di tenere un comportamento idoneo. Vi ringrazio.
Prego, Consigliera Disabato, prosegua.



DISABATO Sarah

Ho perso il filo, Presidente, non è facile intervenire in queste condizioni.
Credo che possa interessare tutti anche la condizione dei presidi esistenti nell'area dell'ASL TO5 e le condizioni in cui versano dal punto di vista strutturale, per cui stavo semplicemente chiedendo all'Assessore Icardi di fornire al più presto possibile un piano di riqualificazione dei presidi esistenti, in attesa che il nuovo ospedale veda la luce nell'area di Cambiano.
Ho sentito tante considerazioni questa mattina e tanti approfondimenti dal punto di vista tecnico e anche interpretazioni di un certo tipo sui vari studi che sono stati effettuati. Noi gli studi li abbiamo visionati e, dal punto di vista delle percorrenze, è stato evidenziato in più battute come l'area di Cambiano possa essere la migliore sotto quel punto di vista, per non parlare della questione dell'area dal punto di vista del dissesto idrogeologico e anche del consumo di suolo.
Non condivido tanto il tema del costo delle bonifiche. Certo, le bonifiche hanno un costo, perché quando i terreni vengono compromessi, bisogna poi anche riqualificarli e riprendersi cura di loro, affinché possano essere utilizzati in altro modo. La soluzione del consumo di suolo e dell'utilizzo di aree verdi è la più semplice in termini di fattibilità. Certo, INAIL ci chiede terreni disponibili nell'immediato per edificare delle megastrutture. È chiaro che se le amministrazioni dovessero guardare i conti o dovessero guardare la fattibilità, la prima cosa che farebbero è prendere un terreno libero e costruirci un ospedale sopra, ma non pu funzionare sempre così.
Ed è il motivo per cui non può funzionare la soluzione della Pellerina per l'ospedale Maria Vittoria che, tra l'altro, è un'area non sufficiente per ospitare l'intero presidio, come non era sufficiente l'area di Vadò, perch era limitata dal punto di vista dell'estensione per ospitare una struttura imponente come quella.
Questi sono conti che bisogna fare, che le Amministrazioni e anche la Giunta regionale devono fare, in primis, per poter identificare il miglior sito, ma soprattutto per non compromettere delle aree in questo momento vocate ad altro, su cui sarebbe bene non costruire nulla, neanche un ospedale, visto e considerato che delle alternative, dal punto di vista della riqualificazione e del recupero di esistente, ci sono e dovrebbero essere prese in considerazione più spesso.
Questo è il nostro punto di vista ed è il motivo per cui il Movimento 5 Stelle darà voto di presenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo per comunicare che noi daremo un voto di sola presenza, perch nel merito concordiamo con la decisione di cambiare la localizzazione dell'Ospedale unico dell'ASL TO5, quindi questo è un fatto positivo. Non possiamo esprimere un pieno parere favorevole, perché, al di là del metodo abbiamo evidenziato che si è aspettato troppo, sono passati più di 1.000 giorni e abbiamo sottolineato anche come non ci sia stato un reale confronto in Commissione.
Resta sempre l'incognita sui presìdi esistenti, quindi vorremmo che tutto ciò che riguarda il nuovo ospedale procedesse in parallelo con una corretta destinazione delle strutture esistenti.
Per questo motivo, pur concordando con la decisione di cambiare localizzazione, non esprimiamo un parere favorevole, mettendoci in una posizione critica di attenzione nei confronti di quello che verrà portato avanti sia sulle strutture esistenti sia sul finanziamento dell'opera e sull'inizio dei lavori sia su tutte le opere accessorie che servono.
È stato forse citato questa mattina da qualcuno; ad esempio, sarebbe importante l'eliminazione di un passaggio a livello che oggi insiste nell'abitato di Trofarello, a ridosso del confine con il Comune di Cambiano, proprio per facilitare la viabilità.
Per tutte queste ragioni, esprimeremo un voto di sola presenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per annunciare anche il nostro voto di presenza. Le motivazioni le abbiamo già esposte nell'intervento di questa mattina, ma le riassumo brevemente.
In primis, c'è il metodo, che non ha visto un confronto nell'ambito delle Commissioni e del Consiglio regionale, ma è lo stesso metodo che abbiamo visto addirittura applicato in modo peggiore sul nuovo ospedale dell'area di Torino Nord-Ovest. Motivo per cui abbiamo chiesto - e speriamo di poter esaminare la richiesta nella Conferenza dei Capigruppo - un Consiglio aperto per poterci confrontare anche con i comitati, con i cittadini e con le altre Amministrazioni coinvolte in questa decisione.
Tra l'altro, è stato approvato in Consiglio comunale a Torino un protocollo d'intesa che noi non abbiamo ancora visto in Commissione. Di conseguenza sarebbe anche interessante potersi confrontare su questo tema.
Tornando all'ASL TO5, il problema che riguarda tutta la sanità piemontese e, purtroppo, ampliando lo sguardo, tutta la sanità nazionale, è la carenza di personale. L'idea di costruire nuovi ospedali senza risolvere prima il problema del personale e senza neanche avere in mente delle possibili soluzioni ci spaventa, perché temiamo che questo possa avere delle ricadute sui servizi, portando alla chiusura di altri servizi attualmente disponibili ai cittadini, o che questo possa regalare la sanità ai privati.
Sono degli aspetti che non possiamo assolutamente ignorare e che crediamo debbano essere affrontati una volta per tutte, in modo chiaro, anche per capire le posizioni di questa Giunta rispetto alla privatizzazione della sanità e quali soluzioni abbia in mente per assicurare ai cittadini i servizi garantiti dalla Costituzione. L'unico modo per affrontarlo in modo serio è dedicarsi finalmente al nuovo Piano Socio Sanitario.
Su questo provvedimento ribadisco la nostra votazione sarà di presenza.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Cerutti, per dichiarazione di voto.



CERUTTI Andrea

Grazie, Presidente.
Finalmente, possiamo dire in quest'Aula che ci siamo e che siamo arrivati all'atto decisivo per avviare la realizzazione del futuro ospedale dell'ASL TO5 e farlo a Cambiano. Il merito va alla buona sanità regionale amministrata dalla Lega e dal nostro Assessore Luigi Icardi.
È addirittura dal 2007 che si parla di costruire un nuovo hub che sia strategico per l'intera area sud di Torino. Certamente si poteva fare prima, ma la responsabilità va ricercata altrove, cari colleghi, ad esempio, nella Giunta di centrosinistra, che nel 2016 aveva individuato il sito del nuovo ospedale tra Moncalieri e Trofarello, ovvero nella località di Cenasco a nord di Vadò. Un'area, come diranno gli approfondimenti chiesti con lungimiranza da questa Giunta e da questo Assessorato, non soltanto interamente da espropriare, ma soprattutto a rischio di alluvione particolari che evidentemente devono essere sfuggiti a chi governava il Piemonte prima di noi, vuoi per fretta, vuoi per mancanza di obiettività nelle scelte.
Noi, Presidente, invece, abbiamo ancora una volta adottato il metro del giudizio del "buon padre di famiglia", di chi valuta con ponderatezza le proprie decisioni, soprattutto quando di mezzo c'è un'opera pubblica da centinaia di milioni di euro, pagata con i soldi dei contribuenti. Una valutazione seria e comparata, sorda al campanilismo e alle contraddizioni di chi magari preferiva fosse scelto proprio l'orticello elettorale di casa propria.
Finalmente, ci siamo Presidente. Oggi, siamo qui per dare il via libera a un ospedale che sarà punto di riferimento per tutti i cittadini della cintura sud di Torino.
Grazie alla Lega, grazie all'Assessore Icardi, grazie al Presidente della Commissione, il Consigliere Stecco, e agli altri componenti della IV Commissione, che hanno seguito un percorso tanto delicato quanto necessario per il bene dei piemontesi, innanzitutto, che resta il primo e unico obiettivo dell'azione politica di questa maggioranza di cui la Lega è la prima forza.
Per queste ragioni, Presidente, annunciamo il voto favorevole al provvedimento.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vi sono altri interventi, quindi passiamo all'esame dei due ordini del giorno collegati.
. Ordine del giorno n. 1117 presentato da Sarno, Salizzoni, Valle, Rossi Giaccone, Canalis e Gallo, inerente a "Nosocomi ASL TO5".
Collega Sarno, lo intende illustrare?



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Sì, intendo illustrarlo, perché crediamo sia.



PRESIDENTE

La mia era una domanda: chiedevo se lo intendeva illustrato.
Va bene, comunque. Prego.



(Commenti del Consigliere Sarno)



PRESIDENTE

No, se lo vuole illustrare.
Non vedevo nessuna agitazione e ho pensato che non volesse illustrarlo.
Prego, può illustrarlo, ci mancherebbe. È un suo diritto non costituzionale, ma solo regolamentare.



SARNO Diego

Io sono una persona mite.



PRESIDENTE

Prego.



SARNO Diego

Sono una persona mite, quindi stavo aspettando il suo ordine.



PRESIDENTE

Mi pareva.
Va bene, prosegua.



SARNO Diego

Nella mitezza che mi contraddistingue, credo sia doveroso che quest'Aula, a fronte di questa scelta, si ponga un altro tema.
Mi scuso se cito il collega Cerutti. Non so dove, collega Cerutti, in questi quattro anni sia vissuto, ma io un percorso in Commissione sanità non l'ho visto.
In IV Commissione, ribadisco, non c'è stata una sola seduta nella quale abbiamo discusso su questo tema.
Su questo aspetto, quindi, chiederei almeno la correttezza nella comunicazione istituzionale: magari, il percorso è stato fatto, ma altrove non certo non in IV Commissione, né tantomeno in quest'Aula.
Speriamo che, invece, il prosieguo di questa discussione ci sia almeno in quest'ultimo anno e che ci sia in un tempo dato, perché al collega Ruzzola vorrei dire che, se qualcuno ha sbagliato nel passato, magari, nel presente si dovrebbe imparare dagli errori e non commetterne altri.
Consigliere Ruzzola, vorrei farle notare, che la prima riunione con i Sindaci da parte dell'Assessorato è avvenuta dopo tre anni dall'inizio della legislatura. Di conseguenza, se è vero, e mi fido di lei, perché io non c'ero, che qualcuno nella passata legislatura non abbia ascoltato diciamo che nell'attuale nessuno ha dato una prova differente rispetto all'ascolto.
Ripeto, è stato richiesto di incontrare il Presidente dell'Assemblea dei Sindaci dell'ASL una volta e incontrare, invece, almeno la Giunta che presiede quell'Assemblea, ma è stata incontrata a tre dall'inizio della legislatura, tre anni; non sei mesi, non un anno, non due anni, ma il primo incontro c'è stato dopo tre anni.
Infine, sulla questione della baricentricità, collega Ruzzola, bisogna tenere insieme tutti i criteri e tutto il sistema dell'edilizia ospedaliera. Ecco perché quest'ordine del giorno non è una dimenticanza dei piccoli centri, perché in qualunque posto si localizzi un ospedale qualcuno sarà distante. I criteri devono essere tenuti insieme e nei criteri - ecco l'ordine del giorno - e nelle premesse dell'ordine del giorno cerchiamo di raccontarlo.
Noi chiediamo una cosa molto semplice, Presidente: poiché dobbiamo tenere insieme, appunto, tutte le strutture ospedaliere, chiediamo che entro sei mesi, con un percorso condiviso, ma in particolare entro sei mesi l'Assessorato alla sanità ci dica che ne sarà degli ospedali attualmente attivi, quelli di Moncalieri, Chieri e Carmagnola.
I termini sono importanti: se svolgiamo la creazione di un nuovo ospedale unico, perché la parola "unico" è scritta, quindi è unico questo ospedale e se questo ospedale è unico, gli altri ospedali che fine faranno? Se è solo nuovo, degli altri ospedali che cosa succede? Diamo loro una nuova natura, una nuova funzione? Qualcuno lo chiudiamo? Magari quello di Moncalieri, oppure lo rimettiamo in attività, visto che, ad esempio, a Moncalieri non c'è un ospedale di comunità: 61 mila abitanti non esiste un ospedale di comunità a Moncalieri! Allora, vorremmo capire, perché non c'è un'indicazione su che cosa dobbiamo farne degli ospedali.
L'ordine del giorno è molto semplice: chiediamo che entro sei mesi, con un percorso - questo sì, collega Ceruti - speriamo condiviso con la IV Commissione, ci sia un'indicazione su che cosa diventeranno questi ospedali. Cosa ne faremo di queste tre strutture? Rimarranno? Non rimarranno? Con quali funzioni? Credo sia doveroso raccontare questo al personale sanitario. A oggi infatti, non c'è una comunicazione in merito perché - e termino - i medici gli infermieri e non solo, dagli ospedali dell'ASL TO5 se ne stanno andando. Se ne stanno andando più che in altre zone: c'è un'uscita del personale sanitario che è più alto che in altre zone, perché quegli ospedali sono storicamente, come tutti abbiamo detto, in difficoltà.
Su questo tema credo ci sia un'urgenza. Spero che almeno con questo ordine del giorno la maggioranza possa votare a favore e dare una risposta al personale sanitario dicendo: "su Moncalieri investiamo così perché dobbiamo trasformarlo in." e non aggiungo, perché non abbiamo scritto nulla di contenuto, chiediamo solo di decidere.
Carmagnola: teniamo il pronto soccorso o non lo teniamo? A Chieri, visto che c'è la collina di mezzo, teniamo il pronto soccorso o no? Capiamo cosa farne di quegli ospedali? Speriamo che almeno su questo ci sia un voto favorevole da parte della maggioranza per poter, insieme, discutere del futuro di queste tre strutture e magari condividere ulteriormente per darvi una mano a velocizzare le pratiche per il nuovo ospedale. Siamo curiosi e daremo il nostro contributo affinché questa realizzazione arrivi entro sette anni come da progetto passato di Vadò. Era quello il tempo che ci siamo dati per realizzare l'ospedale.
Questo è l'ordine del giorno che abbiamo depositato. Spero ci sia una convergenza, perché non c'è nulla che non possa essere condiviso nell'impegno. Ritengo che il futuro dei tre ospedali sia importante per tutti e soprattutto per il personale sanitario e i cittadini dell'ASL TO5.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
. Ordine del giorno n. 1121 presentato da Nicco e Bongioanni, inerente a "Infrastrutture a supporto del nuovo ospedale ASL TO5".
La parola al Consigliere Nicco per l'illustrazione.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Con il mio ordine del giorno voglio premettere che non parliamo della richiesta di realizzazione di una nuova opera, in particolare di una nuova opera stradale, ma parliamo di un'opera già inserita tra le dieci opere prioritarie che la Regione Piemonte ha inserito per essere finanziate con i fondi PNRR. È tra le prime dieci ed è un'opera indicata quale prioritaria perché funzionale alla nuova tangenziale est, o gronda est che dir si voglia, che collega la nuova via, pensata in questi mesi dagli amministratori locali e dalla Città metropolitana, con la zona del Carmagnolese e del Carignanese.
Quest'opera diventa ancora più prioritaria e più importante da realizzare in tempi più rapidi perché aiuterebbe a collegare le zone del Carignanese e del Carmagnolese con il nuovo ospedale di Cambiano; collegherebbe la Strada Statale 393 con la Strada Provinciale 122 e alla circonvallazione di Santena che sbocca nei pressi del nuovo ospedale.
Con l'ordine del giorno chiediamo alla Giunta di realizzare contestualmente al nuovo ospedale dell'ASL Torino 5 di Cambiano, anche questa circonvallazione che unisce Santena e Villastellone, bypassando il centro abitato di Villastellone. In assenza di questa nuova tangenziale ricordo che a Villastellone esiste un senso unico alternato che impedisce ai mezzi uno scorrimento rapido, quindi il beneficio non sarebbe tanto e non solo per i fruitori dell'ospedale, ma soprattutto per i mezzi d'emergenza che dalle zone che ho citato prima dovessero raggiungere con ovvia urgenza gli ospedali.
Credo che quest'opera sia fondamentale, importantissima e, soprattutto strettamente collegata alla realizzazione dell'ospedale.
L'ordine del giorno, quindi, chiede un impegno per realizzarla contestualmente all'ospedale stesso.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Nicco.
Qualche Consigliere intende intervenire sugli ordini del giorno? Prego, Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Non ho piena contezza, perché non ho letto tutti i documenti allegati all'individuazione dell'ospedale realizzato a Vadò, ma rispetto al primo ordine del giorno che ho sentito presentare, relativo allo studio di cosa sarebbero dovuti diventare e come avrebbero dovuti essere utilizzati gli altri ospedali (quello di Chieri, Carmagnola e degli altri Comuni), do quasi per scontato che lo studio sia già presente all'interno.
Sono certo che quello che ci viene chiesto oggi è già previsto in quell'intervento, quindi si potrebbe partire da quel lavoro, se esiste.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ruzzola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Aiuto la maggioranza a prendere tempo per poter così decidere.
Ci tenevo a dire che sull'ordine del giorno del Consigliere Nicco daremo voto di presenza perché - ci tengo a dirlo, perché così ne rimanga traccia un ordine del giorno non si nega a nessuno, soprattutto se è di maggioranza. Tradurre l'ordine del giorno in scelta, però, è un'altra cosa.
Un atto d'indirizzo non vincola, come abbiamo visto in questi quattro anni ma se quest'opera non fosse davvero realizzata, vi leggo cosa scrive il Consigliere Nicco: "Con l'attuale assetto viabile, i cittadini dell'area del Carmagnolese troverebbero difficoltà nell'accedere al sito dell'ospedale in quanto, alternativamente, o dovrebbero raggiungere il territorio di Moncalieri (area Vadò, l'area di cui sopra) per poi ridiscendere verso est in direzione Trofarello-Cambiano". Lo cito perché è un passaggio interessante. Sicuramente chi ha ascoltato avrà capito, credo soprattutto il collega Ruzzola, sempre molto attento.
Spero che in questi futuri sette anni ci sia, contemporaneamente, la presa di coscienza della maggioranza, almeno fino a quando lo sarà, nel realizzare quest'opera in senso prioritario, perché inserita all'interno delle dieci opere ritenute tali, anche se non è detto che quella sia prioritaria.
Il tema è che, nell'atto d'indirizzo del Consigliere Nicco, si dice che o quest'opera verrà realizzata, altrimenti un'area importante dell'ASL TO5 quella di Carmagnola, avrà difficoltà a raggiungere quella localizzazione e quel nuovo ospedale. Lo dico solo perché magari qualcuno l'atto non l'ha letto e volevo evidenziare questo passaggio.
In questo senso, il nostro voto a quell'atto sarà di sola presenza.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
La parola all'Assessore Ricca per il parere della Giunta regionale sugli ordini del giorno.



RICCA Fabrizio, Assessore regionale

La Giunta esprime parere favorevole sull'ordine del giorno presentato dal collega Nicco e parere contrario su quello presentato dal collega Sarno.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1117, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 1121, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con votazione della proposta di deliberazione n. 283.
Ricordo che il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 283, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Esame proposta di deliberazione n. 280, inerente a "Individuazione, ai sensi dell'art. 23, comma 3, della legge regionale 18/2007, di ulteriori servizi amministrativi e di supporto da attribuire all'Azienda Sanitaria Zero istituita ex art. 1 della legge regionale 26/2021"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 280, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla IV Commissione il 27 marzo.
La parola all'Assessore Icardi per l'illustrazione.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Come ho già avuto modo di spiegare in IV Commissione, Azienda Zero è uno strumento indispensabile per le nostre attività, fermo restando che la programmazione resta sempre indiscutibilmente in capo a Regione Piemonte Assessorato, Giunta e Consiglio, ognuno per la parte di propria competenza.
Invece la parte più esecutiva, la parte che segue poi le attività - è opportuno che vada un po' scissa dall'Assessorato - è gestita da Azienda Zero, così come accade in molte grandi Regioni del nostro Paese, a cominciare dalla Lombardia, dal Veneto e dalla Liguria.
Molti hanno già da anni un'azienda che assorbe una serie di attività, ivi comprese, per esempio, le attività d'emergenza urgenza che sono già in capo ad Azienda Zero, ma è necessario aggiungere alcune funzioni come il coordinamento della rete, dei servizi e dei laboratori. Ricordo, per esempio, il supporto alle Aziende sanitarie sull'edilizia sanitaria.
Funzioni fondamentali, soprattutto nella parte esecutiva, che trovano nelle cinque attribuzioni che abbiamo dato di nuove funzioni ad Azienda Zero il loro nesso fondamentale con quelle già presenti oggi e già previste dalla legge istitutiva di Azienda Zero.
Anche nel prossimo bilancio daremo sufficienti risorse economico finanziarie per far funzionare al meglio e per coordinare quelle attività che, ahimè, in Regione Piemonte non hanno mai trovato un sufficiente coordinamento. Di conseguenza, coordinare, raccordare e armonizzare le attività delle nostre aziende è fondamentale e queste nuove cinque funzioni che attribuiamo ad Azienda Zero, pur rimanendo essa un'azienda snella vanno proprio in quella direzione.
Sono a conoscenza di perplessità per quanto riguarda il personale da attribuire ad Azienda Zero. Lo abbiamo già detto più volte: sono state avviate da Azienda Zero una serie di trattative con i sindacati per approfondire il tema del personale che, principalmente, sarà personale in convenzione. Non vogliamo appesantire soprattutto i nostri bilanci con eccessive assunzioni. Azienda Zero rimarrà un'azienda snella, che farà un'azione di coordinamento, utilizzando, per esempio, tutta una serie di convenzioni che già oggi fanno capo all'Assessorato. Ci saranno anche delle assunzioni, ma saranno assunzioni certamente limitate rispetto, per esempio, all'organico delle nostre Aziende sanitarie e molto limitate. Il resto saranno convenzionamenti e saranno altre forme di partecipazione più flessibile.
Credo che attribuire queste nuove funzioni ad Azienda Zero, che sono state già ampiamente dibattute e particolarmente note, è, comunque, un rafforzamento delle attività sul territorio, delle attività sulle nostre aziende da parte di Regione Piemonte che, ovviamente, come Assessorato, ha il diretto controllo sulle attività di Azienda Zero.
Mi fermo qui, ma sono disponibile a ogni approfondimento che sarà ritenuto utile o necessario.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Icardi.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Non userò i dieci minuti, ma la convincerò, Presidente, sulle mie teorie.
Ne sono sicuro.



PRESIDENTE

Neanche io lo dico.
Prego.



GALLO Raffaele

Sono sicuro, perché quando è arrivata questa PDCR - e, prima ancora, con la proposta di legge del collega Stecco, poi ritirata - l'abbiamo esaminata e pensavamo contenesse l'applicazione del comma 13 della legge istitutiva di Azienda Zero, che recita: "Al fine di favorire la piena armonizzazione e integrazione delle attività nell'ambito del sistema sanitario regionale entro un anno dall'istituzione di Azienda Zero è approvato il nuovo Piano Socio Sanitario Regionale".
Invece, a distanza di un anno e mezzo, nonostante questo comma l'avessimo votato tutti in quest'Aula, ci troviamo a discutere di ulteriori funzioni che affidiamo ad Azienda Zero in un periodo, oggettivamente, ancora di start up. La legge, infatti, è stata votata e approvata a ottobre 2021.
L'avvio dell'azienda è avvenuto, sostanzialmente, a luglio 2022, quindi stiamo parlando dei primi nove mesi di attività di Azienda Zero; un'azienda che era nata - parlo al passato, Assessore, perché oggi non è più così, a nostro avviso - con l'intento di coordinare e monitorare una serie di attività. Doveva essere veramente un'azienda "snella", in grado di aiutare l'Assessorato - anche se siamo sempre stati in disaccordo su chi fa cosa tra Assessorato e Azienda Zero - e la sanità a rendersi più efficaci e più efficienti.
Infatti, nella legge istitutiva, dopo un'ampia discussione che ricordo abbiamo portato avanti per mesi, alla fine abbiamo individuato termini ben precisi per parlare delle funzioni che attribuivamo ad Azienda Zero.
Abbiamo utilizzato termini come "coordinamento", "supporto" "monitoraggio", "coordinamento regionale", "supporto tecnico" "coordinamento delle attività". In nessun caso, se non forse relativamente al 118, al servizio di telemedicina e ai progetti ICT, è stata inserita la funzione di "gestione", affidando la diretta gestione di attività ad Azienda Zero.
A supporto di quanto detto, avevamo definito anche nella legge istitutiva la norma finanziaria che regolava Azienda Zero; norma finanziaria che essendo un'azienda snella e in fase di primo avvio, definiva il costo per l'anno 2022 (che doveva essere l'anno pieno) in circa tre milioni di euro.
Oggi, a distanza di nove mesi, ci troviamo di fronte a un'azienda completamente diversa: è un'azienda che si sta costruendo con una serie di funzioni e di personale che comandiamo dalle ASL alle ASO in Azienda Zero fuori dall'orario di lavoro, con delle convenzioni. In ogni caso nell'intento dell'Assessorato, o comunque di Azienda Zero, si va nella direzione di costituire un'azienda ben diversa.
Se andiamo a vedere la DGR che approva il piano triennale del fabbisogno del personale di Azienda Zero, i costi previsti per l'anno 2023-2024 legati al personale non sono più tre milioni di euro, come quelli che abbiamo previsto nella norma attuativa, ma diventano 7.981.000 euro per il 2023 e 7.878.000 euro per il 2024, e una parte di questi (sei milioni e mezzo circa per anno) sono soggetti al tetto di contenimento del piano del fabbisogno del personale. Queste cifre, anche se non abbiamo avuto modo di vedere il Piano del fabbisogno in termini di risorse e di personale, ci dicono però che andiamo verso un'azienda di gestione, un'azienda molto più articolata, un'azienda che va nella direzione di costituire delle strutture con 100 o 150 persone che ci lavorino.
La nostra preoccupazione, che in parte è confermata da quello che ha detto l'Assessore Icardi, è che se prendiamo le persone dalle ASL e dalle ASO e le portiamo in Azienda Zero per monitorare, coordinare e seguire le attività (e, in alcuni casi, gestire), in realtà, poi, attraverso gli atti di Azienda Zero e le relazioni che s'instaureranno tra le varie ASL e Azienda Zero, con un'attività più di gestione che di coordinamento sottrarremo personale alle Aziende Sanitarie Locali e alle ASO, ma lasceremo loro le relative responsabilità giuridiche. Rischiamo, cioè, di commettere l'errore delle federazioni del 2012-2014, che poi sono state abrogate successivamente. Guardate che questo non lo dice solo Gallo Raffaele, che la pensa in questo modo, ma ce lo dice, ad esempio, anche l'Ordine dei medici nelle memorie che aveva inviato in fase di consultazione sulla legge istitutiva; è una percezione diffusa.
A noi preoccupa una cosa, Assessore Icardi: di Azienda Zero avevamo discusso e l'avevamo istituita, ma a nostro avviso lei la sta trasformando rispetto alla legge istitutiva. E lo sta facendo senza che se ne discuta tutti insieme all'interno di un Piano Socio Sanitario, che ci dica chi fa cosa e a chi spettano le responsabilità.
In secondo luogo, stravolge un po' la legge istitutiva, a nostro avviso per cui la dovremo rivedere tutti insieme all'interno di questa attività.
Ma, ancor di più - e mi avvio alla conclusione - aggiungere oggi delle funzioni a questa Azienda che è in fase di avvio e che, oggettivamente, ha creato una sorta di rivoluzione dal punto di vista della governance amministrativa tra Assessorato, Azienda Zero e ASL, senza che si sia assestata questa prima fase, per noi è un errore.
Come ho detto in Commissione - non ho problemi a ripeterlo anche in questa sede - l'unica funzione che forse potremmo conferire ad Azienda Zero, fra quelle che avete scritto oggi in questa PDCR, è quella relativa al coordinamento degli investimenti sui nuovi ospedali. Perch oggettivamente, un coordinamento centrale rispetto a quali ospedali andremo a finanziare di più o di meno forse potrebbe essere utile (in realtà, tale funzione dovrebbe essere in capo all'Assessorato, però se vogliamo delegarla ad Azienda Zero è una scelta politica vostra).
Non dimentichiamo che lei adesso ha annunciato un fondo di nove milioni nell'ASL TO5 per progettare l'ospedale di Cambiamo. Peraltro, questa è una notizia, perché non avevamo traccia di queste risorse, né se n'era mai parlato in queste sedi, per cui le chiederemo poi di approfondire la questione e di citare la DGR che lei ha velocemente riportato, perch qualora fosse vera, sarebbe un'ottima notizia per quel territorio. In generale, per i sei o sette ospedali che dobbiamo costruire sappiamo tutti che i 30 milioni che in sede di bilancio l'Assessore Tronzano otterrà accendendo un mutuo non sono sufficienti. Pertanto, forse sarebbe opportuno un maggior coordinamento per capire qual è il territorio che ha maggior bisogno di spingere su un nuovo ospedale.
Per tutti questi motivi - e non la faccio più lunga, perché li ho ripetuti all'infinito e ne sono profondamente convinto, ma evidentemente abbiamo una visione diversa dal centrodestra - voteremo contro questa proposta di deliberazione e vi invitiamo a riflettere attentamente su due aspetti.
Il primo è il tema del personale. Se volete accentrare tutto in Azienda Zero, dovete avere il coraggio di fare una riforma complessiva delle ASL e delle ASO e togliere la responsabilità di alcune funzioni ai Direttori generali delle ASL e delle ASO. Altrimenti dovete dar loro le funzioni, il personale e le risorse per portare avanti le responsabilità che hanno.
Il secondo aspetto è sui costi del personale e sul fatto di inserire all'interno della governance una struttura - chiamiamolo sottosegretario alla sanità, è il vostro sottosegretario alla sanità, quindi ne avete tre due con lo Statuto e uno con Azienda Zero - di 100 persone, che crea solo più confusione, burocrazia, rallentamento invece che efficienza ed efficacia, che erano dei principi ripetuti dall'Assessore. Erano dei principi che hanno ispirato questa norma, ma che in tutti gli atti di questi mesi iniziali noi non vediamo tradurre in numeri da nessuna parte.
Vediamo solo stanziamenti ulteriori, da due milioni a nove milioni all'anno che vuol dire che li togliamo alla gestione sanitaria - e vediamo solo o assunzioni o spostamento di personale che creerà più confusione e minor efficacia.
In definitiva, non c'è efficienza, non c'è efficacia, non c'è chiarezza c'è solo più burocrazia, per cui voteremo contro questa proposta di deliberazione e monitoreremo con attenzione l'attuazione e l'applicazione di questa Azienda.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Gallo per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire in discussione generale il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Volevo entrare un po' nel merito del tema di oggi. Si chiede al Consiglio regionale di votare per potenziare Azienda Zero e dare cinque funzioni supplementari, su proposta dell'Assessore Icardi e della Giunta.
Quali sono queste cinque funzioni? E perché? È giusto parlarne e anche spiegarle a chi non era presente in Commissione. È il coordinamento dell'emergenza ospedaliera. Sappiamo che c'è già in Azienda Zero il coordinamento del 118 e del sistema di emergenza territoriale. Sappiamo anche - lo abbiamo visto con le crisi di questo inverno - come sia molto importante far funzionare queste due parti della medaglia dell'emergenza uno è il lato ospedaliero, l'altro è il lato 118 e territoriale - e che siano ben integrati e sincronizzati, non più a silos come funzionavano negli ultimi anni.
Ora, poterli avere dentro un coordinamento e un monitoraggio all'interno della stessa Azienda - in questo caso è un'azienda tra le aziende, perch Azienda Zero si dedica al coordinamento e al monitoraggio - è, secondo noi assolutamente importante. L'abbiamo visto quest'inverno con i picchi influenzali, con il COVID e può succedere in tutte le emergenze e le maxi emergenze: questi sono due sistemi che devono stare insieme.
Coordinamento regionale dell'epidemiologia. Avrete fatto sicuramente tutti degli approfondimenti. Perché si va a parlare di epidemiologia? Apro una parentesi. L'epidemiologia è un po' la base su cui si devono fondare molte decisioni programmatiche in sanità. Che cosa vuol dire? Stratificare quelli che sono i bisogni, fare delle analisi sulle popolazioni, sulle patologie sulle casistiche, eccetera, analizzare quello che succede alla popolazione.
Abbiamo visto con il COVID quanto sia importante l'epidemiologia.
L'epidemiologia regionale è molto forte in Piemonte a partire dagli anni Novanta, con delle deliberazioni istitutive di una rete. È una rete partita per alcuni settori che sono ancora presenti in alcune ASL, ma che non si è sviluppata completamente. Non si è sviluppata in alcune aree del Piemonte orientale; si è sviluppata in Alessandria e nell'ASL TO3, ma non in altre aree, cioè molto a macchia di leopardo e, soprattutto, con dei criteri che nascevano più di vent'anni fa. È chiaro che oggi i bisogni sono più approfonditi, sono diversi, così come sono cambiate le esigenze della sanità e va un po' riorganizzato il sistema. Siccome è una materia complessa e strategica, secondo la Giunta - personalmente condivido tale approccio - è bene che l'epidemiologia sia coordinata in Azienda Zero.
Passiamo al coordinamento dei laboratori. Perché? I laboratori hanno una specificità e una tecnicità veramente particolare, per cui è molto difficile per la politica capirne le connotazioni e le specificità. I precedenti tentativi di ottimizzazione di una rete dei laboratori o dei meccanismi tra quadranti o tra ASL diverse hanno avuto risultati a macchia di leopardo sul territorio piemontese. La Liguria, ad esempio, ha sviluppato prima di noi con la sua Azienda Zero un dipartimento regionale che si occupa dei laboratori. Ecco perché riteniamo che sia opportuno che anche il Piemonte si doti di un coordinamento tecnico clinico che parli la lingua dei laboratori, che capisca bene come funzionano e che possa organizzare e riorganizzare quello che magari manca o quello che non è andato a buon fine.
Supporto tecnico all'edilizia sanitaria. Stavamo parlando poco fa di quanto sia difficile, ma importante, arrivare a una progettazione o portare avanti una progettazione che è stata decisa. Pertanto, un conto è la programmazione, un conto è poi tutto il percorso di avvicinamento. Le ASL più piccole non sempre hanno il know how per fare questo tipo di attività e devono avvalersi di expertise; non sempre sia in house l'expertise completa. Azienda Zero non fa altro che supportare questo tipo di attività in quanto l'edilizia sanitaria è importantissima per la nostra Regione.
In ultimo, ma non per ultimo, il coordinamento delle reti di patologia. È chiaro che, una volta decisi e organizzati dei percorsi in programmazione quello che è sempre mancato a questa Regione è la possibilità di monitorare e di coordinare che le cose decise sulla carta potessero veramente essere messe a terra e messe sul campo. Ecco perché queste funzioni sono strategiche. Le reti di patologia vogliono dire fare funzionare le reti cliniche e il percorso dei pazienti all'interno del sistema ospedale territorio: questi sono punti fondamentali.
In tutto ciò, andiamo a vedere cosa ha fatto finora Azienda Zero.
Azienda Zero, in questo breve lasso di tempo della sua esistenza, comunque ha lavorato su tantissime tematiche; non ultimo, ha messo a fuoco e soprattutto ha creato un grande capitolo, che è quello della telemedicina precedentemente non esistente, se non come esperienza aneddotica, ma non di coordinamento o di monitoraggio.
Inoltre, ha lavorato sul 118, come dicevo, con dei percorsi che, tra l'altro, stanno portando il 118 a una modernizzazione molto importante (che non è materia di oggi); ha lavorato sul DM n. 77 insieme all'Assessorato e alla Direzione della programmazione per la medicina territoriale, fa incontri e si occupa di monitorare quello che si svolge in quell'ambito.
Per andare poi al DCR (Dipartimento di contabilità), che prima non esisteva, quindi sono tutte cose "neo create" che funzionano e che servono a far funzionare la sanità.
Personalmente, nei miei 25 anni da sanitario, ho sempre visto delle difficoltà o delle inefficienze, ma ho sempre sperato che ci fosse la possibilità di rendere più dinamici i processi decisionali e, soprattutto la messa a terra nei confronti degli operatori e dei pazienti, per poter mettere la sanità in sicurezza.
Ci sono tante altre cose di cui abbiamo parlato in un'informativa che abbiamo fatto in IV Commissione su, mi sembra, richiesta del Consigliere Gallo, quando sono venuti il Commissario Carlo Picco e l'Assessore Icardi (il documento lo avete anche voi), il risk management e tante altre attività che sono in corso e, pertanto, stanno valorizzando la nostra sanità piemontese.
Ecco perché queste cinque funzioni sono strategiche, sono importanti, sono per riformulare delle organizzazioni, ma per farle funzionare meglio perché si è toccato con mano che magari erano di vecchio stampo o non erano effettivamente, diciamo, efficaci come si pensava lo fossero originariamente.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno, sull'ordine dei lavori.



SARNO Diego

Sull'ordine dei lavori, vorrei dire che tutti i componenti del Gruppo del PD firmano gli emendamenti a prima firma Gallo.



PRESIDENTE

Bene. Grazie.
Chiedo se vi sono altri interventi in discussione generale.
Non vedo mani alzate. Chiudo, quindi, la discussione generale e iniziamo con l'esame degli emendamenti.
Comunico che gli emendamenti rubricati n. 1), n. 26), n. 23), n. 24), n.
25), n. 60), n. 75), n. 76), n. 77), n. 78), n. 79), n. 80), n. 81), n.
82), n. 85), n. 86), e n. 87) non hanno portata significativa, quindi sono inammissibili.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non le piace il termine? Il termine è quello. Vorrà dire che faremo una modifica al termine.
Iniziamo con l'emendamento n. 10) a prima firma Gallo.
Emendamento rubricato n. 10) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Mi spiace che circa 15 emendamenti siano ritenuti inammissibili, ma al di là di questo, ne abbiamo presentati altri di merito e altri per darvi il tempo di ragionare su questa nuova PDCR che avete portato avanti, in quanto riteniamo sia sbagliato istituire nuove funzioni in Azienda Zero proprio nel momento in cui sta avviando la sua attività.
Usiamo, quindi, gli strumenti che il Regolamento ci mette a disposizione quei pochi strumenti che il Regolamento mette a disposizione per provare a interloquire con voi anche se.
Presidente, se non c'è l'Assessore, è sempre un po' complicato intervenire.
Presidente, non c'è l'Assessore!



PRESIDENTE

Sì. Prego, illustri.



GALLO Raffaele

Non posso illustrare, non c'è l'Assessore!



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Collega Gallo, prosegua.



GALLO Raffaele

Colleghi, quando ci sarà il sottosegretario, ci sarà il sottosegretario che ci ascolta, ma adesso, insomma, mi farebbe piacere se l'Assessore ascoltasse, perché sono convinto di poterlo convincere del fatto che sia sbagliato istituire.



(Commenti fuori microfono)



GALLO Raffaele

Ho ascoltato con attenzione anche il collega Stecco, ma rimango convinto del fatto che sia quantomeno temporalmente sbagliato aumentare il numero di funzioni in Azienda Zero in questo momento, perché creiamo ancora più confusione rispetto a quella che c'è già oggi nella relazione tra Assessorato, Azienda Zero e ASL.
In tutti i dibattiti che abbiamo avuto con l'Assessore Icardi, sia in Aula sia in Commissione, alla fine non è mai stato spiegato fino in fondo quale sarà la funzione dell'Assessorato, dal momento che Azienda Zero sta accentrando sempre più funzioni, esautorando, almeno formalmente, le ASL anche se non dalle responsabilità giuridiche; insomma, non si capisce quali funzioni continuerà ad avere e quali continuerà a portare avanti nei mesi l'Assessorato, inteso come struttura e non come figura politica.
Inoltre, qualora vinceste ancora voi, se pensate di mettere pure un sottosegretario alla sanità, sarà veramente carino capire chi decide cosa e quale sarà la catena di comando in sanità.
Purtroppo, i problemi della sanità non si risolvono istituendo nuove figure o nuove Aziende, ma entrando nel cuore dei problemi e Azienda Zero, per com'è strutturata, già fa fatica ad applicare quello che le è stato assegnato con la prima legge istitutiva, figuriamoci se le assegniamo funzioni come la gestione del riordino dei laboratori, che sono molto importanti e delicati nella nostra rete ospedaliera, o se le affidiamo altre funzioni quali la rete epidemiologica o l'emergenza.
L'emendamento istituisce e inserisce nuove parole proprio per migliorare il testo e va nella direzione di aprire un ragionamento con la Giunta, per sospendere l'istituzione di queste nuove funzioni.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altri interventi sull'emendamento n. 10), procediamo con l'esame del prossimo emendamento.
Emendamento rubricato n. 27) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Questo è l'emendamento che sopprime sostanzialmente il punto 1 della PDCR che avete presentato, quindi va a sopprimere il coordinamento dell'emergenza ospedaliera. Riteniamo inopportuno affidare un servizio così delicato e importante centralmente ad Azienda Zero in un momento di passaggio di consegne come quello attuale, senza che sia stata completata la pianta organica, in base alle funzioni assegnate con la legge precedente, quindi senza che sia stata strutturata almeno la pianta organica secondo il piano dei fabbisogni mandato dal Commissario Picco, che attualmente non è applicato.
Con l'emendamento, il coordinamento dell'emergenza ospedaliera viene soppresso proprio per perseguire quanto abbiamo detto nelle giornate di discussione in Commissione, che è quello di ridurre le funzioni in Azienda Zero, per renderla veramente un'azienda snella e non un'azienda sempre più complessa e articolata come quella che volete costituire voi.
Eventualmente i passaggi si fanno gradualmente e non ogni sei mesi con un piano di attività come quello presentato dal Commissario Picco ancora in itinere, che quindi deve essere ancora applicato. L'introduzione di queste funzioni crea ulteriore confusione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 11) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 28) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

È un emendamento di merito e rientra nel principio che abbiamo detto prima.
Abbiamo sempre detto che Azienda Zero avrebbe dovuto essere un'azienda che perseguiva l'efficacia e l'efficienza del Sistema Sanitario Regionale, cosa che non sta perseguendo, perché per adesso sta costando solo di più e sta prevedendo un piano di assunzioni o di trasferimenti del personale.
All'interno della PDCR inseriremmo, dopo le parole "Le funzioni di indirizzo e programmazione", le parole "delle attività e delle risorse della misurazione dei risultati delle performance e del controllo del sistema sanitario regionale".
Assessore, vorremmo provare a ragionare con lei di Azienda Zero guardando se proprio dobbiamo discutere di nuove funzioni, lo stato d'attuazione e l'efficienza che ha generato l'istituzione dell'Azienda Zero in questo primo anno di attività. Conti alla mano, con il Direttore generale dell'Assessorato e dell'Azienda Zero vorremmo capire dove sono state fatte le efficienze nei nostri processi sanitari e dove abbiamo migliorato le performance per i nostri cittadini piemontesi. Di questo parliamo. Dobbiamo sempre pensare che l'istituzione di nuove aziende e di nuove figure dev'essere orientata a perseguire l'efficienza e l'efficacia del sistema per migliorare il servizio che offriamo ai cittadini e per migliorare il servizio sanitario.
Di tutto questo abbiamo chiesto conto sia in Commissione sia nel dibattito in Aula, ma non ci viene dato conto e non ci viene data risposta rispetto almeno all'inizio e alla tendenziale riduzione dei costi e dell'efficienza dei processi messa in campo dall'Azienda in questi primi mesi. Sono stati sicuramente banditi gare e concorsi per assumere; sono state avviate procedure di monitoraggio insieme alle ASL e alle ASO dei sistemi aziendali e anche un controllo centralizzato dei costi ma, al di là della raccolta scusate se banalizzo, ma semplifico - dei dati dell'elaborazione, non si capisce in quale atto e in quale gestione diretta venga poi perseguita l'efficienza e l'efficacia e quali sono i risultati che abbiamo rispetto all'attuazione di questa Azienda.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 9) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dal Consigliere Gallo.
Emendamento rubricato n. 8) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

L'emendamento non è solo ostruzionistico, ma anche di merito e di stimolo alla discussione, perché va a cancellare, a pagina 4 del testo, al punto 1), le parole "e di supporto", lasciando vivere solo i servizi amministrativi.
Cogliamo l'occasione di fare chiarezza su cosa fa Azienda Zero. Nella genericità delle funzioni che abbiamo assegnato ad Azienda Zero (coordinamento, monitoraggio e servizi vari), alla fine state attuando una serie di servizi molto puntuali di gestione diretta attraverso l'Azienda Zero, rispetto alle quali va fatta chiarezza.
L'emendamento, nel cancellare queste parole, tenta di fare chiarezza semplificando le funzioni attribuite ad Azienda Zero, lasciando solo quelle dei servizi amministrativi, quindi un'azienda di servizi amministrativi o di logistica, che chiarisce bene il perimetro d'azione e d'attuazione di questa norma e di questa legge.
È un emendamento che non ha oneri finanziari diretti a carico del bilancio regionale, ma va nella direzione di semplificare e di chiarire, dopo nove mesi di attuazione, chi fa cosa; tenta di chiarire cosa dovrebbe fare Azienda Zero e quali sono le sue funzioni.
Cogliamo l'occasione di questa ulteriore PDCR depositata per fare almeno chiarezza rispetto al testo attuale e al testo a ottobre 2021.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Emendamento rubricato n. 83) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione il Consigliere Gallo.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GALLO Raffaele

Colgo questi tre minuti per dire che gli emendamenti sono messi in ordine in funzione dell'emendamento più lontano dal testo a quello più vicino.
Sarebbe curioso, quindi, tornare sul dibattito che ci ha coinvolto sullo Statuto, perché la collocazione degli emendamenti "più lontani" o "più vicini" è sempre un po' a discrezione del Presidente: si salta da una numerazione all'altra e quindi è difficile, alle volte, trovare, tra i 110 emendamenti, quello che si discute in quel momento.
Anche quest'ultimo emendamento introduce al punto 1 del dispositivo, a pagina 4 del testo, al posto delle parole "e di supporto da attribuire all'Azienda Sanitaria Zero" le parole "e di supporto da assegnare all'Azienda Sanitaria Zero".
L'emendamento va a fare chiarezza rispetto alle funzioni di questa azienda rispetto alle funzioni che devono essere attuate per rendere efficacemente il servizio sanitario ai cittadini.
Di conseguenza, il testo della PDCR viene semplificato e viene reso più omogeneo, anche con la legge istitutiva e la legge iniziale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Emendamento rubricato n. 84) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

L'emendamento rubricato n. 84) introduce a pagina 4 del testo della PDCR 280, al punto 1 del dispositivo, al posto delle parole "e di supporto da attribuire all'Azienda Sanitaria Zero", le parole "e di supporto da conferire ad Azienda Sanitaria Zero".
Nel riquadro della relazione/motivazione dell'emendamento è scritto: "Tale emendamento è volto a migliorare il testo proposto".
In verità, l'emendamento si inserisce nel contesto molto più ampio dell'attività emendativa del Gruppo del Partito Democratico e del collega Gallo ed è volto a un fine, cioè dialogare con la Giunta, in particolare con l'Assessore, sul senso che diamo dal punto di vista concreto di Azienda Zero nel contesto regionale. Come abbiamo detto in Commissione e lo abbiamo ripetuto molte volte in Aula, non ci sono pregiudizi nei confronti della proposta di Azienda Zero. Molte Regioni, anche governate dal centrosinistra, la contemplano, anzi l'organizzazione ruota attorno al perno di Azienda Zero o, comunque, di aziende che hanno incarichi simili all'Azienda Zero piemontese.
Il punto vero, Presidente, è che Azienda Zero si cala nelle altre Regioni in un contesto complessivo di riforme che riguardano le competenze delle Aziende Sanitarie Locali e le competenze delle Aziende Ospedaliere, anche quelle universitarie. Quella proposta riorganizzativa si cala anche in un contesto di riorganizzazione dell'Assessorato stesso.
Non sfuggirà a nessuna collega e a nessun collega che Azienda Zero in Piemonte è stata inserita in un contesto di conservazione dell'esistente: caso unico nel nostro Paese. Tanto che, rispetto alle competenze, le sovrapposizioni rischiano di essere, e in alcuni casi sono, all'ordine del giorno.
Sia chiaro, Assessore, per com'è possibile dialogare in questa fase del tardo pomeriggio, dopo un intenso lavoro che ci ha coinvolti durante tutta la giornata, c'è un tema che non tiene in considerazione l'incipit della legge che ha costituito Azienda Zero: avremmo dovuto vederla attiva dopo l'approvazione del Piano Socio Sanitario. Ciò non è avvenuto e, mi creda non è soltanto un rammarico, tantomeno un rimpianto, ma è un punto su cui noi invece intenderemmo fare un approfondimento anche da un punto di vista legislativo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Emendamento rubricato n. 4) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 51) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Siamo all'emendamento rubricato n. 51), che illustro con piacere.
L'emendamento recita: a pagina 4 del testo della PCR 280, al punto 1 del dispositivo, al primo trattino dopo le parole "coordinamento emergenza ospedaliera", sono inserite le parole "a eccezione della gestione delle emergenze radiologiche e nucleari".
Nel riquadro dove in neretto si potrà leggere la relazione/motivazione dell'emendamento, abbiamo scritto: "Tale emendamento intende migliorare il testo presentato".
Avrà notato, Presidente, che abbiamo voluto descrivere diversamente il coordinamento dell'emergenza-urgenza, rendendo la nostra proposta settoriale, nel senso che intendiamo non inserire nel vasto contesto dell'emergenza-urgenza le emergenze radiologiche e nucleari.
In questo minuto che mi resta per presentare l'emendamento, ci tengo a precisare, circa il coordinamento regionale dell'emergenza-urgenza ospedaliera, che sarebbe molto utile soffermarci sull'analisi del contesto in particolare su ciò che avviene nel presente, ovvero come funziona l'emergenza territoriale e come sia sostenuta, in larga misura, da attività di volontariato, e che necessiterebbe certamente di un maggior coinvolgimento e/o sostegno da parte dell'Amministrazione regionale.
Peraltro - è noto ad alcuni - l'anno scorso, per conto del Gruppo, avevo presentato una richiesta d'accesso agli atti per avere chiara, almeno nel perimetro geografico in cui vivo, la situazione relativa alla presenza dei medici all'interno delle ambulanze.
È solo un segnale, Presidente, per dirle che prenderemo la parola dopo per illustrare gli altri emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
Emendamento rubricato n. 52) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 5) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



GALLO Raffaele

Presidente, lo presento perché è l'emendamento puntuale che offre all'Assessore Icardi la possibilità di abrogare una delle funzioni che è stata inserita con la PDCR che stiamo discutendo.
Quest'emendamento chiede di sopprimere a pagina 4 del testo della PDCR n.
280, al punto 1 del dispositivo le parole "- coordinamento regionale epidemiologia;".
A parte il fatto che dovremmo concordare che cosa s'intende per "coordinamento", perché il coordinamento potrebbe essere attuato, magari anche in modo più gestionale, diciamo.
Comunque, dopo aver proposto l'abolizione dell'emergenza ospedaliera, in questo caso si chiede si sopprimere la seconda funzione, che è quella del "coordinamento regionale epidemiologia" Come ho detto prima, è un emendamento che va nella direzione di ridurre le funzioni da attribuire ad Azienda Zero, evitando gli accentramenti di tutte queste attività su un'unica azienda. In realtà, lo facciamo anche per non privare l'Assessorato e l'Assessore Icardi di troppe funzioni, in modo che anche l'Assessorato possa avere una sua mansione! Se no, tanto vale abolirlo e abolire tutti gli Uffici che lavorano in Assessorato, perch sarebbero un doppione.
Tutte queste funzioni accentrate o si portano dietro una revisione delle ASL e delle ASO anche territoriale, di accorpamento e di riorganizzazione oppure rappresentano l'ennesimo tassello di un disegno parziale che produce solo più confusione e inefficienza, e sicuramente non persegue l'efficacia del sistema sanitario, creando un malus per i nostri cittadini piemontesi.
Di sicuro, i cittadini piemontesi che oggi ci ascoltano non coglieranno la diretta correlazione con il servizio sanitario, ma quando si modifica completamente la governance e si centralizza la gestione, se non lo si fa nel modo giusto, a cascata anche i servizi sanitari avranno delle conseguenze negative, per cui nel medio termine si vedrà l'impatto sui cittadini.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
Emendamento rubricato n. 53) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 54) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 55) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Siamo all'emendamento rubricato n. 55), che insiste sulla PDCR n. 280 relativa ad Azienda Zero, istituita con la legge regionale 26/2021.
Il testo dell'emendamento recita: "A pagina 4 del testo della PDCR n. 280 al punto 1 del dispositivo, al secondo trattino dopo le parole: 'coordinamento regionale epidemiologia' sono inserite le seguenti: ', a eccezione del coordinamento del Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute'".
"Tale emendamento intende migliorare il testo presentato".
Presidente, guardi, ci sono emendamenti che sono utili a impegnare del tempo cosicché la maggioranza o la Giunta, se è una PDCR o un disegno di legge, possano riflettere, analizzare e magari modificare l'impostazione iniziale (questi rientrano nell'attività ostruzionistica). Ci sono altri emendamenti, invece, cosiddetti di merito, che hanno un'altra finalità, e vorrebbero davvero essere presi in considerazione per modificare il testo di un provvedimento.
Nel caso di specie, relativamente al "coordinamento regionale epidemiologia", il fatto di aver proposto di inserire le parole "a eccezione del coordinamento del Centro Regionale di Documentazione per la Promozione della Salute" sta a significare che intendiamo, per questo specifico contesto, non inserire, fra le attività di Azienda Zero relative al coordinamento delle attività epidemiologiche, un'attività di documentazione e di raccolta archivistica per la promozione della salute.
Peraltro, se è possibile, annuncio - così almeno l'Assessore ne è consapevole per tempo - che promuoveremo un'attività emendativa al bilancio, per prevedere risorse specifiche per alcune attività epidemiologiche necessarie in alcune porzioni del territorio.
Mi aiuto con un esempio: è necessario ampliare il numero degli abitanti anche da un punto di vista geografico dei metri quadri, del territorio, con baricentro della Fraschetta alessandrina, per un'indagine epidemiologica molto più puntuale di quelle prodotte sino a oggi. Lo dico, Presidente perché si tenga in considerazione la bontà di quest'emendamento.
Sono le 18, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie per la comunicazione: sono le ore 18.
Emendamento rubricato n. 56) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 57) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 44) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 6) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Sull'emendamento rubricato n. 6) ha chiesto la parola il Consigliere Gallo per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

L'emendamento rubricato n. 6) lo presento, perché è nel merito delle questioni e offro all'Assessore Icardi la possibilità di abrogare, a pagina 4 del testo della proposta di deliberazione, al punto 1, le parole "coordinamento rete dei laboratori e dei servizi", che è quello che dicevo prima.
Tra l'altro, il coordinamento della rete dei laboratori e dei servizi è un coordinamento che è stato oggetto di attenzione e di riorganizzazione da parte della Giunta Chiamparino.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere.
Chiedo un po' di silenzio per dare la possibilità al Consigliere Gallo di illustrare l'emendamento n. 6).
Prego, prosegua.



GALLO Raffaele

Sto parlando nel merito di sanità e il Consiglio regionale non è attento sul tema, quindi ne prendiamo atto.
Dicevo che la rete dei laboratori e dei servizi è stata oggetto di riorganizzazione da parte dell'Assessore Saitta all'epoca e anche dell'Assessore Icardi oggi. È uno dei servizi più importanti del nostro territorio, crediamo che la centralizzazione oggi sia un passaggio molto delicato. Per questo e per tutti i motivi raccontati prima, crediamo non sia il momento di farlo e se arriverà il momento, lo vedremo più avanti non in questo momento in cui Azienda Zero è ancora in fase di assestamento rispetto alle relazioni con le altre ASL.
In questo caso, parliamo di un'attività centrale per la sanità e quindi per tutti i cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gallo.
Emendamento rubricato n. 44) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 45) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 47) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 59) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 58) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 7) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Sull'emendamento rubricato n. 7) ha chiesto la parola il Consigliere Gallo per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, l'emendamento recita: "A pagina 4 del testo della proposta di deliberazione, al punto 1 del dispositivo, le parole 'supporto tecnico organizzativo e metodologico per il coordinamento dei progetti di investimenti in edilizia sanitaria.'".
Proponiamo la soppressione, ma lo ritiro, proprio perché crediamo che sia l'unica cosa, come ho detto prima, in coerenza con quanto detto in discussione generale, che possa essere in questo momento centralizzata in Azienda Zero, cioè il coordinamento dei progetti di edilizia sanitaria e quindi il tentativo di far partire il maggior numero di progetti con le risorse stanziate, in modo che i cittadini piemontesi ne abbiano un beneficio nel medio termine.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gallo.
Emendamento rubricato n. 13) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 49) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 46) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Sull'emendamento rubricato n. 46) ha chiesto la parola il Consigliere Gallo per l'illustrazione; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Il n. 46) è un emendamento di merito, che tengo a precisare.
Sempre nell'ambito del coordinamento dei progetti di investimenti in edilizia sanitaria, che riteniamo possa essere accentrato in Azienda Zero quindi l'unica funzione che questa proposta di deliberazione può conferire ad Azienda Zero.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere, stavo ascoltando.



GALLO Raffaele

Non è lei, che gentilmente mi ascolta.
Almeno parlate sottovoce, vi chiedo soltanto questo.



PRESIDENTE

Chiedo gentilmente ai colleghi.
Prego, Consigliere Gallo, prosegua.



GALLO Raffaele

Le sostituisco con le seguenti parole, cioè "supporto tecnico organizzativo e metodologico in area giuridico amministrativa e procedurale per il coordinamento dei progetti".
La costruzione di tutti i nuovi ospedali che voi prevedete nel piano ha bisogno non solo di tecnici che possono fare i progetti, ma ha bisogno di un supporto giuridico-amministrativo importante, così come tutti i progetti collegati ai fondi del PNRR, magari per gli investimenti in tecnologie e non necessariamente solo per case di comunità e ospedali di comunità, che è una di quelle tipologie di figure che sono sempre meno presenti all'interno delle nostre ASL, ma in generale delle nostre strutture amministrative e che oggi hanno invece bisogno di essere incrementate.
Pertanto, la funzione che volete dare ad Azienda Zero dev'essere non tanto il coordinamento sul supporto metodologico - sinceramente, non si capisce neanche che cosa voglia dire - ma se vogliamo dare una funzione e accentrarla, diamo una funzione giuridico-amministrativa di supporto reale a tutto il processo, diciamo, di costruzione delle gare, di costruzione degli atti e di tutti i progetti propedeutici per mettere la prima pietra per terra e avviare l'effettiva costruzione degli ospedali.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gallo.
Emendamento rubricato n. 48) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Questo è un altro emendamento di merito e vorremmo davvero poterci confrontare con l'Assessore su questo punto specifico.
Il testo dell'emendamento è il seguente: "A pagina 4 del testo della PDCR n. 280, al punto 1 del dispositivo, le parole 'supporto tecnico organizzativo e metodologico per il coordinamento dei progetti di investimento in edilizia sanitaria' sono sostituite dalle seguenti: ' supporto tecnico-organizzativo e metodologico per il coordinamento dei progetti di investimento in edilizia sanitaria, ad eccezione di quelli relativi all'ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario;'".
Quest'ultima frase è la parte aggiuntiva.
Apro una discussione, Presidente, e mi rivolgo a lei, ma in verità vorrei che mi ascoltasse l'Assessore, perché in quest'emendamento abbiamo inserito un argomento che riteniamo fondamentale e che è ancora nelle competenze delle Aziende sanitarie, sia quelle locali sia quelle ospedaliere, ed è la gestione e il controllo degli investimenti in innovazione tecnologica (l'acronimo è HTA).
Il Presidente della Società italiana dell'Health Technology Assessment Francesco Saverio Mennini, dice (è un virgolettato): "Gli studi di HTA si nutrono di informazioni e di dati che, oltre ad aiutare a definire il valore di una tecnologia e il suo impatto economico, gestionale e sociale ci aiutano anche a comprendere bene quali siano i migliori percorsi diagnostico-terapeutici che vanno seguiti per i pazienti, in un'ottica sia di efficacia che di efficienza".
L'Assessore sa bene, ma anche lei, Presidente, che soprattutto per quanto riguarda i competitor oppure, per un'accezione differente del giudizio che altri danno sulla sanità privata, le attività complementari a quella pubblica, quindi intendo dire la sanità privata, le imprese dedicate al sistema della salute, delle risposte della salute e dei bisogni dei cittadini, tutto ruota attorno all'HTA, che è centrale nelle politiche di gestione, acquisto, controllo dell'innovazione tecnologica applicata in sanità.
Ecco la domanda fondamentale. L'HTA, la gestione dell'acquisto, del controllo dell'innovazione tecnologica applicata al comparto pubblico sanitario è in capo ad Azienda Zero, oppure è e continua a essere, così com'è negli atti aziendali di tutte le Aziende sanitarie locali e ospedaliere, una competenza delle aziende? Questa è la grande domanda e vorremmo delle risposte, per cui fa bene il nostro Presidente di gruppo a presentare quest'attività emendativa a quest'ora, in attesa di altri interventi.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
Emendamento rubricato n. 49) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 50) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 12) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tale emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 29) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 29).



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
L'emendamento è un emendamento di merito ed è il seguente: "Al quinto trattino del punto 1 di pagina 4 del testo della PDCR n. 280 dopo le parole: 'reti di patologia' sono inserite le seguenti: ', a eccezione della rete oncologica del Piemonte e della Valle d'Aosta'" Con il presente emendamento s'intende escludere dalla funzione di coordinamento delle reti di patologia, assegnate da questa PDCR ad Azienda Zero, la rete oncologica interregionale del Piemonte e della Valle d'Aosta in considerazione di due aspetti: tale rete, avendo una valenza sovraregionale, non può essere coordinata da un'Azienda sanitaria che opera su un solo territorio; inoltre, trattandosi di una rete così importante, ha un'incidenza sulla popolazione e sulle modalità organizzative, quindi è preferibile che la sua gestione e la sua attività siano gestite in modo diverso, ossia che siano amministrate direttamente dalla Giunta regionale.
In questo senso, si va nella direzione, anche qui, di semplificare le funzioni che volete assegnare ad Azienda Zero e, quindi, le funzioni che volete ampliare all'interno di questo perimetro.



PRESIDENTE

Grazie, collega Gallo.
Emendamento rubricato n. 30) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Anche in questo caso, dopo le parole "reti di patologia", si introducono le parole "a eccezione della rete dei servizi regionali per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione".
Si vuole così semplificare, anche in questo caso, quello che viene conferito in Azienda Zero, proprio perché in questo specifico caso, quindi lo presento con attenzione, parliamo di disturbi della nutrizione e dell'alimentazione.
È un tema di cui abbiamo discusso con una proposta di legge, che è diventata norma e che attende di essere attuata e anche di avere degli stanziamenti in termini di risorse regionali, quindi sarà oggetto di discussione la prossima settimana, quando parleremo di bilancio, perch sarà una delle proposte del Partito Democratico, cioè quella di assegnare una parte di risorse regionali a questa norma, in modo che possa incominciare a prendere il via e a muovere i primi passi, al di là delle risorse nazionali che sono state già assegnate al Piemonte, circa un milione e 800 mila euro, proprio perché i disturbi dell'alimentazione e della nutrizione sono disturbi molto sentiti e molto diffusi nella popolazione e nei giovani. Di questi disturbi ci dobbiamo occupare con attenzione, con un'articolazione dei servizi migliore, su base provinciale e con un aumento della risposta in termini sanitari.
Per tutti questi motivi, sarebbe da escludere rispetto alle funzioni conferite ad Azienda Zero.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Emendamento rubricato n. 31) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 32) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 33) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 34) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 35) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 40) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

In realtà, Presidente, vorrei presentare l'emendamento n. 40), se lei è d'accordo.



PRESIDENTE

Prego; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Stiamo parlando dell'emendamento rubricato n. 40) della PDCR n. 280, che individua altre competenze per Azienda Zero.
Ricordo che Azienda Zero doveva essere istituita, anzi, attivata, dopo l'approvazione del Piano Socio Sanitario Regionale. In verità, non è iniziato alcun tipo di percorso che porti all'approvazione di un Piano Socio Sanitario Regionale, per cui dovremmo riflettere rispetto alle leggi che approviamo in Aula, che poi non rispettiamo del tutto. Questo è un problema, perché prima ancora di adottare il Piano Socio Sanitario modifichiamo la legge per inserire altre competenze, a quelle previste in fase iniziale per Azienda Zero. Mi sembra davvero improprio.
Emendamento rubricato n. 40): "Al quinto trattino del punto 1 di pagina 4 del testo della PDCR, dopo le parole 'reti, di patologia' inserisce le seguenti 'a eccezione della Rete di emergenza cardiologica regionale".
Nella relazione scriviamo: "Con il presente emendamento si intende escludere della funzione di coordinamento delle reti di patologia assegnata ad Azienda Zero la rete di emergenza cardiologica regionale, in considerazione del fatto che trattandosi di una rete che si occupa di patologie ad alta e crescente incidenza sulla popolazione le modalità organizzative della stessa è preferibile che siano decise dalla Giunta coinvolto il Consiglio regionale, mediante atto a parte, preferibilmente con una proposta di deliberazione ad hoc al Consiglio regionale".
In questi ultimi 30 secondi, Presidente, torno sulle competenze dell'Assessorato.
Siamo molto preoccupati del fatto che non si conosca il destino della struttura dell'Assessorato alle politiche per la salute, perché mentre è chiaro il ruolo centrale di Azienda Zero in questo contesto (abbiamo già detto delle Aziende Sanitarie Locali Ospedaliere), destrutturare - oserei anche un verbo improprio: debilitare - l'Assessorato più importante di questa Regione non ci pare un'ottima idea.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
Emendamento rubricato n. 41) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Questo è molto significativo.
Emendamento rubricato n. 41) alla PDCR 280: "Al quinto trattino del punto 1 di pagina 4 del testo della PDCR, dopo le parole 'le reti di patologia' sono inserite le seguenti 'a eccezione della rete clinico assistenziale pneumologica". La relazione recita: "Con il presente emendamento si intende escludere dalla funzione di coordinamento delle reti di patologia assegnate ad Azienda Zero la Rete clinico-assistenziale pneumologica trattandosi di una rete che si occupa di patologia ad alta e crescente incidenza sulla popolazione, per cui le modalità organizzative della stessa è preferibile che siano decise dalla Giunta, coinvolto il Consiglio regionale, mediante atto a parte, preferibilmente con una proposta di deliberazione dal Consiglio regionale".
Ho letto velocemente perché ci tengo a porre una questione.
In Piemonte, la Rete clinico-assistenziale pneumologa significa anche i PDTA, che riguardano, per esempio in provincia di Alessandria, la grande questione del mesotelioma. Lo dico perché dobbiamo essere molto prudenti rispetto a questa vicenda che, come tendo a sottolineare con forza, è già inserita in un'altra legge regionale. Facciamo attenzione: è inserita in un'altra legge regionale, quella che riguarda la cosiddetta "legge amianto", che ha tutto il contesto legato alle attività di bonifica, ma anche tutto il contesto che riguarda le attività di ricerca e di cura del mesotelioma che ha l'epicentro, come sappiamo bene, nell'ex Eternit di Casale Monferrato.
Tenderei a fare delle valutazioni differenti rispetto a queste vicende e dato che ci sono delle peculiarità ben precise, vorrei che non arrivassero messaggi di poco approfondimento (non voglio dire di superficialità).
Portare quella Rete in una dimensione regionale quando insistono specificità così evidenti territoriali, pensiamoci.
Mi rivolgo alla Giunta: ci sono alcuni emendamenti che varrebbe la pena tenere in considerazione, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Emendamento rubricato n. 42) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 43) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 88) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 89) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 89) verte sulla pagina 4 del testo della PDCR 280, al punto 1 del dispositivo.
Poiché volete per forza dare nuove funzioni ad Azienda Zero, allora vi diciamo che, se ne volete dare alcune, una potete integrarla con il coordinamento delle attività di ricerca nel settore sanitario, che è un grande tema che lasciamo separato sulle singole ASL: ognuna fa i progetti di ricerca per diventare IRCCS, senza un coordinamento centrale della Giunta o dell'Assessorato. Allora può avere un senso in questa direzione fare un coordinamento più generale di questa attività, in modo da offrire effettivamente una funzione che può essere utile per migliorare e per non disperdere energie, risorse o perdersi nel raddoppiare strutture sanitarie sul territorio.
Manca ormai, di fatto, una programmazione centrale anche per i prossimi due anni, perché andremo in un anno elettorale. Poi la nuova Giunta, qualunque sarà, avrà un momento di rodaggio prima di entrare in funzione, ma avremo due anni di mancanza di Piano Socio Sanitario. Proprio in questi due anni più difficili per la sanità dovremmo avere un coordinamento, almeno nelle attività di ricerca, nel settore sanitario.
Vi stimoliamo il dibattito dicendo: se proprio dobbiamo inserire delle materie, l'edilizia sanitaria può essere una di quelle utili, non di certo le altre che avete previsto voi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Emendamento rubricato n. 90) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



RAVETTI Domenico

A pagina 4 del testo della PDCR, al punto 1 del dispositivo, dopo il punto in elenco "coordinamento reti di patologia", si propone di aggiungere il seguente altro punto "coordinamento delle attività di formazione nel settore sanitario".
Presidente, il tema della formazione mi porta a esprimere pubblicamente una riflessione sul rapporto tra le aziende e l'università. Noi crediamo che rispetto alla formazione - che, come sappiamo bene, ovunque, ancor più nel comparto sanitario, non può che essere una formazione costante e continua un'integrazione differente con le università piemontesi sarebbe necessaria.
Lo dico con molta chiarezza, principalmente per fare il bene delle nostre aziende.
Da notizie pubblicate dalla stampa, ci sono alcune attività che saranno oggetto di dibattito in Commissione e in Aula, cioè la trasformazione di alcune Aziende ospedaliere della nostra regione in Aziende universitarie ospedaliere. Il tema della formazione, trattato in questo modo con l'attività emendativa, non è appropriato. Trattarlo così non è appropriato.
Avremmo bisogno di utilizzare il tempo che ci resta da qui alla fine della legislatura per approfondire la questione della formazione, per riuscire a capire quali sono gli effetti reali della trasformazione delle nostre aziende ospedaliere in azienda universitaria.
Lo dico perché a volte arrivano comunicati stampa che vanno nel senso della critica su questa proposta di trasformazione. Altre volte raccogliamo invece, disponibilità e aperture ad affrontare questo argomento. Crediamo che le Commissioni, in questo caso la IV Commissione, siano il luogo adatto per discutere di formazione e di rapporto con le università.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Emendamento rubricato n. 91) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione la Consigliera Canalis.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 91) verte sulla pagina 4 della PDCR 280, in particolare sul primo punto del dispositivo, quello che appare in seguito alla parola delibera.
Nella PDCR si propone di dare alcuni compiti e affidare alcuni servizi amministrativi e di supporto all'Azienda Sanitaria Zero. Se ne elencano alcuni: il coordinamento dell'emergenza ospedaliera, il coordinamento regionale dell'epidemiologia, il coordinamento della rete dei laboratori e dei servizi, il supporto tecnico, organizzativo e metodologico per il coordinamento dei progetti di investimento in edilizia sanitaria e il coordinamento delle reti di patologia.
Ebbene, proponiamo di emendare questo elenco - questo è un emendamento di merito, a prima firma del Capogruppo Raffaele Gallo - con il "coordinamento delle attività di prevenzione nel settore sanitario".
È un emendamento che non presenta oneri finanziari diretti a carico del bilancio regionale e ha il significato di integrare in maniera essenziale i punti che erano già presenti nel testo, ponendo un accento e un'enfasi sul tema della prevenzione.
Lo diciamo a maggior ragione dopo l'evento pandemico, che ha messo in luce le attività di prevenzione che, storicamente, sono state espletate dai SISP delle ASL, delle Aziende Sanitarie Locali. Tale attività è fondamentale fondamentale per prevenire i fenomeni pandemici; fondamentale per arrivare in tempo rispetto al comparire di patologie oncologiche o di altre forme di patologia.
Quello che differenzia il Sistema Sanitario Nazionale pubblico dalla sanità privata è proprio la prerogativa della prevenzione sanitaria: solo il sistema sanitario pubblico ha interesse a fare prevenzione. Il privato non investe su quest'ambito, perché lo ritiene non remunerativo, non vi ravvede uno spazio di business, di guadagno e di profitto.
Noi pensiamo che nella revisione in atto della governance del Sistema Sanitario Regionale anche la prevenzione possa essere affidata ad Azienda Zero, come gli altri ambiti che abbiamo elencato (credo di aver interpretato correttamente il pensiero del primo firmatario) Su quest'emendamento chiederemo all'Assessore, se non di esprimersi, almeno di prendere in considerazione una valutazione positiva.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per l'illustrazione.
Emendamento rubricato n. 92) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 93) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 94) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 95) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento è dato per illustrato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 96) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Interverranno successivamente anche gli altri componenti del Gruppo (quelli rimasti).
Siamo convinti che per la Giunta sia meglio sospendere i lavori di questo testo e riflettere seriamente su quante cose critiche, ma anche sollecitazioni costruttive, abbiamo voluto rappresentare all'Assessore Icardi in questo pomeriggio di discussione su Azienda Zero. Vogliamo entrare nel merito della questione; vogliamo veramente capire insieme a lui come strutturare un'azienda che ormai esiste (perché la sua esistenza ormai, non è più in dubbio com'era un anno e mezzo fa, quando discutevamo sulla legge istitutiva) e come farla funzionare al meglio.
Noi pensiamo che debba essere un'azienda molto snella. Pertanto, se voi la farete crescere troppo, qualora noi dovessimo vincere alle prossime elezioni la renderemo più snella, perché dev'essere snella sia in termini di coordinamento sia di controllo. Voi, invece, state andando in un'altra direzione, quindi noi, con gli strumenti che il Regolamento ci dà - lo voglio raccontare a chi ci sta seguendo sui canali social del Consiglio oltre che ai giornalisti - cercheremo di migliorare questa proposta.
Noi la pensiamo diversamente: noi vogliamo dialogare con la Giunta su quale modello sia il migliore per la sanità piemontese. Siccome non abbiamo risposte, né abbiamo possibilità di discussione, continuiamo a utilizzare gli strumenti che il Regolamento ci offre, presentando emendamenti ai testi per rappresentare i nostri punti di vista, le nostre visioni e le nostre proposte anche in Aula, obbligandovi, in un certo senso, ad ascoltarle.
Perché ce lo permette il Regolamento, ma lo facciamo per migliorare il modello di Azienda Zero o, meglio, per non permettervi di trasformarlo rispetto al modello che avevate votato in quest'Aula, per il quale si era discusso per un anno e mezzo.
Quello era un modello semplice, snello, di controllo, con 20/25 persone.
Ora sta diventando una vera e propria Azienda che si interpone tra tutte le ASL e l'Assessorato, creando solo più burocrazia e più confusione.
Nonostante una nostra specifica richiesta, in questi mesi non c'è mai stato offerto né fornito un quadretto di sintesi di quali sono i costi potenzialmente abbattibili o che si sono abbattuti o che si abbatteranno rispetto al passato con l'istituzione di questa nuova azienda. Già è complicato istituire un'azienda nuova, peraltro in un settore così difficile di suo, e creare da subito efficienza. Bisogna quindi muoversi con cautela e consolidare le prime fasi d'avvio dell'azienda, prima di ragionare, eventualmente nei prossimi anni, su una nuova struttura. Oggi invece, accelerate i tempi in modo esponenziale.
Con i metodi che abbiamo a disposizione, vi stiamo quindi raccomandando di rifletterci con attenzione nelle prossime giornate, prima di tornare a discutere di questo testo di legge.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
A questo punto, non tanto sulla base di un accordo, ma in pieno rispetto del Regolamento, posso decidere in autonomia di sospendere la trattazione della PDCR n. 280.
Nel corso della prossima Conferenza dei Capigruppo, che si svolgerà giovedì alle ore 12.30, discuteremo del prosieguo del provvedimento. Vi ricordo che già nella precedente Conferenza dei Presidenti avevamo prefissato l'ipotesi di convocarla giovedì perché attendevamo l'esito della I Commissione.
Se non vi sono ulteriori interventi in merito o sull'ordine dei lavori auguro a tutti una buona serata e un buon lavoro.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.36)



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