Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.241 del 24/03/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che sono in congedo i Consiglieri Cane, Carosso, Caucino, Lanzo Tronzano e Zambaia.
Il numero legale è pertanto 23.
L'o.d.g. è stato approvato nella seduta serale del 22 marzo 2023.


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame proposta di legge n. 240, inerente a "Modifiche agli articoli 50 e 51 della legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte)" - (Richiamata in Aula ai sensi dell'articolo 37, comma 4 del Regolamento)"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame della proposta di legge n. 240, inerente a "Modifiche agli articolo 50 e 51 della legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte) - (Richiamata in Aula ai sensi dell'articolo 37, comma 4 del Regolamento)", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Nella seduta consiliare del 23 marzo è iniziata la trattazione della proposta di legge n. 240, trattata ai sensi del Capo X del Regolamento.
È stata svolta l'illustrazione da parte del Consigliere Bongioanni, sono stati svolti gli interventi dei Consiglieri in sede di discussione sull'articolo 1.
Passiamo all'esame degli emendamenti relativi alla presentazione e alla votazione. Ricordo che ogni emendamento viene illustrato, discusso e votato singolarmente. Per l'illustrazione ogni Consigliere firmatario pu intervenire cinque minuti.
Nella discussione ogni Consigliere, anche non firmatario, può intervenire cinque minuti. In dichiarazione di voto può intervenire un Consigliere per Gruppo per cinque minuti ed è possibile intervenire in dissenso dalla dichiarazione del Gruppo per cinque minuti.
Passiamo all'esame degli emendamenti interamente soppressivi dell'articolo 1.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 98) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 1353) presentato da Gallo (primo firmatario) Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 3747) presentato da Frediani (prima firmataria) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 7007) presentato da Disabato (prima firmataria) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 98), n. 1353), n. 3747) e n.7077) sono di identico contenuto.
Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n.
1353 il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Riprendiamo i lavori dagli emendamenti di merito che abbiamo presentato alla proposta di legge del collega Bongioanni.
Questo emendamento, presentato sostanzialmente da tutte le opposizioni (ogni Gruppo ha presentato questo emendamento) è la posizione del Partito Democratico su questo tema e nell'ambito di questa discussione: l'abrogazione totale dell'articolo 1 e quindi dell'intera proposta di legge del centrodestra che vuole istituire, all'interno dello Statuto, le figure dei Sottosegretari e, nella proposta di legge del collega Bongioanni addirittura quattro Sottosegretari.
Ripartiamo dalla discussione di questa mattina, così come ci siamo lasciati ieri sera, Presidente. Lo facciamo non solo in una discussione teorica, ma ripartiamo nel merito della discussione rispetto a quello che ci siamo detti nel pomeriggio e lo facciamo con gli atti normativi necessari per trasformare gli annunci o, comunque, le dichiarazioni che abbiamo portato avanti in queste settimane e in questi mesi pubblicamente, con atti in questo Consiglio.
Vi chiediamo di revocare questo disegno di legge e di abrogare l'articolo 1 per tre semplici motivi. Noi riteniamo sbagliato imporre in quest'Aula una discussione democratica, delegata e mediata dalla figura di un Sottosegretario o più Sottosegretari. Non è una questione solo di costi della politica, che ci sono - ed è una questione che abbiamo sollevato - ma è una questione di architettura istituzionale di questo Consiglio.
Pensiamo che dalla prossima legislatura, qualora diventasse norma, sia opportuno che in quest'Aula, soprattutto chi sarà all'opposizione - e vi assicuro che in un anno può capitare a noi come può capitare a voi, perch in un anno in politica le cose cambiano, le elezioni le dovete ancora vincere, e quindi mi rivolgo a voi qualora foste in opposizione - possa dialogare e portare avanti le proprie istanze, le proprie posizioni, le proprie rimostranze, dialogando con l'Assessore competente e con il Presidente della Giunta, e quindi possa aprire un dibattito non solo formale, ma sostanziale con chi ha le deleghe dirette. Noi non crediamo che un Sottosegretario possa svolgere queste funzioni. E poiché già oggi che governate voi i banchi della Giunta sono particolarmente vuoti e avete comunque, l'onere e l'onore - più che altro l'onere - di mantenere il numero legale e di essere in aula, figuriamoci un domani, con le figure dei Sottosegretari, quei banchi che oggi sono già semivuoti, saranno totalmente vuoti e il dibattito in quest'aula perderà il suo valore e la sua efficacia.
Quando si va a disegnare lo Statuto della Regione Piemonte, che è la carta di riferimento per tutti i piemontesi e per questo Consiglio, lo si fa non solo con visioni a breve termine o con ragionamenti circoscritti a determinate questioni, ma sapendo che si scrivono norme che rimarranno nello Statuto per le prossime legislature. Come noi ci siamo trovati con un Regolamento modificato nel 2009, che stiamo applicando oggi, come noi ci siamo trovati delle norme statutarie modificate nel 2013 in merito, per esempio, agli Assessori interni ed esterni decisi in quel Consiglio e le dobbiamo applicare oggi, quello che scriveremo in quest'aula in queste ore e nei prossimi giorni, rimarrà nei prossimi anni e sarà utilizzato dalle prossime legislature.
Non credo sia utile inserire le figure dei Sottosegretari, men che meno scrivere nello Statuto, approvando l'emendamento del collega Bongioanni una formulazione totalmente astratta, senza definizione di numero, che delega leggi ordinarie all'interno di quest'aula la definizione di numero compiti e ruoli dei Sottosegretari. Leggi ordinarie che noi sappiamo che possono essere cambiate in qualsiasi momento, con un singolo emendamento in qualsiasi legge omnibus o leggina fatta ad hoc.
Vi chiediamo di fermarvi, di revocare questo provvedimento, profondamente sbagliato nella natura e nella prospettiva che date dell'architettura istituzionale di questo Consiglio regionale.
L'efficienza e l'efficacia del Consiglio non si vede istituendo nuove figure, ma rendendo più fluidi e snelli i lavori dell'aula; dialogando e facendo politica tra i vari Gruppi di opposizione ma, soprattutto, la Regione Piemonte non si guida inserendo solo e sempre nuove figure - in sanità si istituisce Azienda Zero, qui si vuole istituire nuovi Sottosegretari - ma avendo le idee giuste, facendo le scelte giuste e portando avanti i temi giusti: tutte cose che voi in questi anni state sbagliando e che pensate di poter correggere solo inserendo nuove figure politiche.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Il Capogruppo ha segnato a terra la linea da seguire in questo dibattito, e noi la seguiamo. La seguiamo da giorni, la seguiamo dall'inizio di questo dibattito, già in Commissione, fin dalle intenzioni intercettati in questi mesi dei segnali che arrivano dalla maggioranza: mi riferisco al tentativo di modificare lo Statuto per esigenze politiche di parte e non per esigenze che riguardano il Consiglio regionale del Piemonte e le attività che le proposte di legge, i disegni di legge, gli ordini del giorno e le mozioni che passano attraverso il dibattito di quest'aula, che è l'aula, all'interno della quale sono rappresentate le piemontese e i piemontesi.
Presidente, da sempre (cioè da nove anni, per quanto mi riguarda) ho la certezza che alcuni passaggi del Regolamento, più che dello Statuto appartengano ad una storia, appartengano al passato; una storia che ha garantito il dibattito all'interno di questo consesso, ma che Alcuni passaggi non rappresentano certamente la contemporaneità e la velocità della vita che accade al di fuori di queste mura.
Siamo certi che, rispetto al Regolamento, debbano esserci occasioni per un confronto utile a necessarie modifiche. Siamo convinti di questo. E Quella avrebbe dovuto essere l'indicazione proveniente dai banchi della maggioranza; un'indicazione che noi avremmo seguito e che certamente Nelle Commissioni o nei gruppi di lavoro costituiti appositamente avremmo cercato quello confronto e quell'approfondimento utile a modificare alcuni passaggi del Regolamento, per efficientare - lo dicevamo ieri - le attività di quest'aula e per renderle al passo dei tempi, per trasformarle, diciamo così, e renderle contemporanee e moderne, ammesso che la modernità debba per forza essere misurata con la velocità e non con la riflessione. A volte, Presidente, prendere tempo è utile per scegliere insieme ciò che è meglio per il Piemonte. Ma è evidente che alcuni passaggi sono farraginosi e meritano un approfondimento utile.
Sul Regolamento siamo ancora disponibili a ragionare: Invece no, tutto si è risolto con una porzione piccola ma troppo significativa delle vostre intenzioni, e cioè inserire "dei" Sottosegretari (nemmeno l'allineamento con quelle Regioni che hanno deciso di inserire la figura "del" Sottosegretario; Regioni simili da un punto di vista del numero degli abitanti, per esempio l'Emilia Romagna o la Toscana, simili ma non uguali al Piemonte. Peraltro, Regioni governate da tempo (direi da sempre) dal centrosinistra, per cui con affinità politiche con gran parte dell'opposizione di quest'aula, un modello istituzionale o di governo delle Regioni che avrebbe potuto convincerci a non trascorrere ore, ore ed ore giorni, giorni e giorni in quest'aula. Invece no: il modello presentato dalla maggioranza addirittura ha il doppio dei numeri previsti dalla Lombardia (pur essendo noi la metà della Lombardia). Sì, questo è il paradosso, Perché quattro Sottosegretari - l'altra proposta della maggioranza - significa il numero dei Sottosegretari presenti in Lombardia Ma la Lombardia ha 10 milioni di abitanti, non 4 milioni e 400 come il Piemonte, quindi l'esagerazione.
Se lei, Presidente, andasse alla ricerca di un titolo per queste giornate di Consiglio, le suggerirei di cercare alla parola "esagerazione".



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Ravetti per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire per l'illustrazione degli emendamenti rubricati n. 3747) e n. 98) il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.
Prego, collega; ne ha facoltà per cinque minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Illustriamo l'emendamento più logico, più facile da fare e anche il più importante. È l'emendamento abrogativo del primo articolo, che quindi, se approvato, farebbe chiaramente decadere tutto il provvedimento.
È un emendamento decisamente di merito e di sostanza: noi intendiamo far decadere il provvedimento che istituirebbe in Piemonte la figura di quattro Sottosegretari attraverso una modifica dello Statuto. Ricordiamo che lo Statuto è la legge fondamentale della nostra Regione, è la nostra Costituzione; chiaramente, le leggi nazionali, la Costituzione stessa, ma anche la logica, impongono che per cambiare la Carta fondamentale siano necessarie procedure rafforzate: abbiamo certamente la doppia lettura giacché nel momento in cui questo provvedimento dovesse uscire con l'approvazione dell'Aula, ci sarebbe la seconda lettura dopo un minimo di 60 giorni; poi ha delle procedure di discussione che sono.



(Brusìo in aula)



BERTOLA Giorgio

Però è difficile, Presidente, perché.



PRESIDENTE

Collega, ha perfettamente ragione.
Scusate, colleghi, prendete posto o uscite dall'aula per affrontare discussioni inerenti ai lavori.
Prego, collega. Proceda.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Dicevo, il Regolamento prevede anche delle procedure diverse, sia sulla presentazione degli emendamenti, sia sui tempi di discussione. Il messaggio è questo: le regole fondamentali non possono essere cambiate da una sola parte politica, anche se questa parte politica ha vinto le elezioni, anche se questa parte politica ha una larga maggioranza. Perché - qualcuno lo ha già detto ieri, ma lo ripetiamo anche oggi - nulla di quello che c'è qui è nostro; nulla è vostro (della maggioranza) e nulla è nostro (delle opposizioni). Non è nostro nemmeno il cartellino dove c'è scritto il nostro nome; c'è scritto il nostro nome, ma non è nostro; serve a indicarci, ma non è nostro. Quindi, noi siamo qua per un tempo limitato, per cercare di fare il bene comune.
Qualcuno ieri ha detto: "Voi non potete ragionare come se perdeste le elezioni". Posso dire lo stesso, cioè che la maggioranza non può ragionare come se avesse già vinto le elezioni e quindi non può ragionare nei termini della volontà dell'autoperpetuazione di un'oligarchia. Un'oligarchia che cerca di autoperpetuarsi, nella sicurezza di rivincere le elezioni, ha già iniziato a litigare per le poltrone. Per cui, quando ci sono tante persone e poche poltrone, o qualcuno fa un passo indietro o si aumentano le poltrone.
Questo è il disegno complessivo, perché oggi i sondaggi certificano un vantaggio del centrodestra, ma certamente all'interno della coalizione i rapporti di forza sono cambiati, sono praticamente invertiti rispetto a quelli che erano nel 2019. Per cui qualcuno vuole auto perpetuare la propria posizione e, come dicevo prima, l'unica soluzione è aumentare le poltrone disponibili. Di conseguenza, si cambia lo Statuto e si cerca di inserire quattro Sottosegretari, si cambierà la legge elettorale e si cercherà di inserire la figura del supplente, quindi l'Assessore - che adesso è allo stesso tempo Assessore e Consigliere - rimane solo Assessore e viene sostituito in Consiglio da uno che era in panchina, da quello che è arrivato secondo e che, in questo modo, si ritrova primo. Anche questo è fatto per aumentare il personale politico e per creare una sproporzione incredibile tra maggioranza, esecutivo e parte del Consiglio che è opposizione.
Si fanno i paragoni con altre Regioni, dicendo che la Lombardia ha quattro Sottosegretari e ha i supplenti. Certo, la Lombardia ha quattro Sottosegretari, ma ha 80 Consiglieri regionali (non 50), oltre ad avere molti più abitanti e - lo possiamo dire - risorse finanziarie molto diverse dalle nostre. Altre Regioni, ad esempio, ne hanno uno solo, ma proseguiremo successivamente il discorso, perché ho terminato il tempo a disposizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire per illustrare gli emendamenti, la Consigliera Accossato; ne ha facoltà per cinque minuti.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Questo emendamento, che giustamente viene posto all'attenzione come il primo, raccoglie le valutazioni e l'opinione politica del mio Gruppo, come degli altri Gruppi dell'opposizione, sul provvedimento. Quindi, chiedendo la soppressione dell'intero articolo 1 - che, di fatto, significa dell'intero testo, peraltro molto stringato e modesto - vengono sottolineate le contrarietà, già espresse nella fase di discussione generale sulla proposta di istituzione di una nuova figura politica, nel numero di 4, i cui contorni sono un po' sfocati. Certo, sappiamo tutti di cosa si occupano i Sottosegretari a livello nazionale, ma in quella sede c'è una regolamentazione, oltre che una storia, ma c'è una identificazione ben più dettagliata e un'attribuzione ai singoli Ministeri, che sicuramente non è la stessa di questa proposta.
Nella presentazione e nel dibattito cui abbiamo assistito, viene spesso sottolineato dalla maggioranza come queste figure andrebbero a sostituire dal punto di vista degli oneri finanziari, delle figure di alta competenza tecnica previste precedentemente nella possibilità del Presidente della Giunta - e questo aspetto viene sottolineato come positivo. Voglio, invece rimarcare che, come spesso si dice, il taccone è peggio del buco, perché è sbagliato comparare questa possibilità per un Presidente, qualunque esso sia. Nei confronti che abbiamo avuto, spesso è stato citato il Presidente Cirio come il Presidente che, per i prossimi decenni, potrà utilizzare questo Regolamento, ma credo sia stato un lapsus o semplicemente una particolare affezione che il Consigliere in questione ha nei confronti del Presidente, peraltro legittima. Però il o la Presidente che, nei prossimi anni, si troverà a governare questa Regione, non potrà non avere a che fare con questioni tecniche o specialistiche molto importanti e gravi che possono avvenire.
Nel periodo della pandemia non ero qui con voi; ho passato quel periodo a casa, prima da insegnante poi da pensionata, ma voi l'avete vissuto come Consiglieri e vi siete accorti come possa capitare tra capo e collo un'emergenza, per la quale non solo non si è preparati, ma possono non esserci competenze adeguate all'interno della macchina regionale.
Ovviamente non auguro ulteriori emergenze del genere a questa Regione, ma possono anche accadere eventi molto belli, molto interessanti e sfidanti per i quali il futuro Presidente potrebbe aver bisogno di queste competenze, le quali credo che difficilmente potrebbero essere riscontrabili nei quattro Sottosegretari, di cui si rivendica il valore politico, che sicuramente saranno leali al Presidente o alla forza politica che li ha indicati, ma che difficilmente potranno essere di supporto per affrontare quelle tematiche. Forse potranno essere di supporto nel percorrere il Piemonte tra una sagra e un evento, magari portando i saluti del Presidente, ma difficilmente entreranno nello specifico e potranno dare un supporto.
Lascio per adesso da parte - ma avremo ancora occasione di parlarne - tutta la questione delle competenze, delle attribuzioni, dei loro rapporti con il Consiglio e con la Giunta e degli eventuali conflitti con gli Assessori.
Per adesso mi fermo qui. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Rossi, per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Questo emendamento ricalca in maniera più chiara e netta la posizione del nostro partito sul dibattito e sulla proposta della maggioranza.
Alcune questioni le abbiamo già illustrate ieri durante la discussione sull'articolo, in cui abbiamo potuto spiegare la posizione generale, non soltanto nel merito di quello che stiamo discutendo, ma anche nel metodo che la maggioranza ha voluto utilizzare.



(Brusìo in aula)



ROSSI Domenico

Chiedo scusa, colleghi, chiedo di non disturbarmi.
Presidente, faccio tutto da solo? Presidente. Presidente. Niente, il Presidente.
Faccio tutto io? Mi dica lei.



PRESIDENTE

Mi scusi, stavo allontanando il collega Bongioanni.



ROSSI Domenico

Avevo già rimproverato i miei colleghi, allora le chiedevo se dovessi fare da solo.



PRESIDENTE

Prego.



ROSSI Domenico

Grazie.
Stavo dicendo, relativamente all'emendamento, che si tratta di un emendamento abrogativo che ricalca la nostra posizione.
La nostra posizione nel merito è che noi non soltanto non abbiamo bisogno di aggiungere delle figure in più e abbiamo già spiegato che, dal nostro punto di vista, la vostra proposta, oltre che essere sbagliata nel merito è anche sbagliata nel metodo, perché arriva in maniera unilaterale, senza una condivisione, anche se stiamo parlando di una modifica delle regole del gioco che andrebbero sempre fatte in maniera condivisa.
Nel merito, dicevo, la nostra posizione è chiara. Ecco perché questo emendamento è abrogativo: non servono Sottosegretari al Piemonte.
Poi, riteniamo assurdo, se non ridicolo, Presidente, il fatto che addirittura ci sia una proposta di inserirne quattro, quando l'unica Regione in Italia che ha un tale numero di Sottosegretari è la Lombardia.
Una Regione che, però, oltre ad avere caratteristiche socio-economiche molto differenti dalla nostra, ha differenti caratteristiche demografiche sappiamo che la Lombardia ha più del doppio degli abitanti del Piemonte.
So che per voi non è un problema giustificare di fronte all'opinione pubblica il fatto di avere gli stessi numeri di Sottosegretari della Regione come la Lombardia, ma non si capisce come mai, Presidente, dovremmo avere lo stesso numero di Sottosegretari della Lombardia, ma un numero inferiore sia di Consiglieri regionali che di Assessori.
Ci aspettiamo, allora, che la destra, tra poco, ci proponga.



PRESIDENTE

Colleghi, chiedo, per cortesia, di tenere un comportamento consono all'aula.
Chi non è seduto ai banchi è pregato di accomodarsi fuori dall'aula.
Grazie.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Spero di poter riuscire a intervenire.
Le dicevo che ci aspettiamo che nelle prossime settimane la destra ci proponga di avere lo stesso numero dei Consiglieri regionali della Lombardia, lo stesso numero di Assessori.



(Commenti fuori microfono)



ROSSI Domenico

Ah, non si può! Benissimo, la ringrazio! Allora non si capisce perché se non si possono avere gli stessi numeri, ma possiamo avere gli stessi Sottosegretari. È evidente che, anche solo per analogia e per logica, Presidente, è una cosa che non sta in piedi. Anche dalle risposte che arrivano dai banchi della maggioranza si evince che quattro Sottosegretari davvero è un nonsens sia politico sia logico.
Da questo punto di vista, ribadiamo con forza, Presidente, che la proposta del Partito Democratico è zero Sottosegretari. Questo è l'emendamento che dovreste votare, l'unico che dovreste votare davvero, perché tutto il resto è un in più. Certamente, però, quattro è qualcosa che non si può neanche sentire, perché non sta in piedi, come ho cercato di dimostrare anche poco fa, illustrando la nostra posizione.
Siamo convinti che la discussione di queste settimane, una discussione serrata e dura, che ci ha visto impegnati anche nelle ore notturne, abbia portato anche voi a essere più ragionevoli e a capire che la proposta che stavate facendo era assolutamente fuori scala, che non è adatta a questa Regione.
La nostra attività ha certamente raggiunto un primo risultato: quello di farvi ragionare. Vedremo alla fine di questo dibattito fino a che punto sarete diventati ragionevoli.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis, per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Mi scusi se mi sono prenotata all'ultimo momento.
Anche io vorrei intervenire, come hanno fatto i miei colleghi poco fa rispetto al lavoro di questi giorni e rispetto al punto che stiamo affrontando.
In parte, l'ho già accennato ieri pomeriggio, ma adesso vorrei aggiungere alcuni aspetti che ieri non avevo avuto il tempo di trattare.
Anzitutto, rispetto alla possibilità per il Presidente di nominare o di revocare quattro Sottosegretari, oppure addirittura un numero indefinito di Sottosegretari, credo che un tema sia capire qual è il criterio dimensionale che, con questa proposta, la maggioranza intende darsi.
Non è chiaro, Presidente, perché è stato scelto un numero piuttosto che un altro o perché si vuole lasciare così aperta la possibilità di definizione di un numero.
Perché quattro? Perché abbiamo 4 milioni di abitanti e, quindi, riteniamo sia utile avere un Sottosegretario per milione? Questo può essere un criterio, un criterio scientifico, un criterio razionale, però, Presidente un criterio che non è mai stato esplicitato da parte dei proponenti, né in Commissione consiliare e nemmeno in quest'aula e di tempo per esplicitarlo ne abbiamo avuto tanto, perché siamo chiusi qui dentro dalle ore 10 di martedì mattina.
Vorrei approfittare di questa fase della trattazione per capire dai banchi della maggioranza perché questo numero.
Non credo che sia un numero ascrivibile al numero dei partiti componenti la coalizione di maggioranza, anche perché sappiamo molto bene che nelle prossime elezioni potrebbe vincere l'altra parte politica, che potrebbe essere composta da un numero diverso di partiti, oppure potrebbe vincere la stessa parte politica, ma con una coalizione composta diversamente, magari con un numero di liste aggiuntive. Pertanto, non è chiaro il perché del numero 4.
Credo non sia né irrispettoso né irrazionale chiedere conto di questo numero.
La seconda questione che vorrei sollevare è che non è ancora emersa con chiarezza la competenza che verrebbe affidata a questi Sottosegretari. C'è la proposta di inserire nello Statuto la formulazione che il Presidente nomini o revochi un certo numero di Sottosegretari. Forse lo Statuto non è la sede adatta per specificare anche quali competenze dovrebbero avere, ma almeno verbalmente, nell'illustrazione che stiamo svolgendo nello scambio tra le parti, sarebbe utile, magari anche per convincerci, capire l'intenzione della maggioranza. Forse abbinare questi Sottosegretari agli Assessorati responsabili di poste di bilancio cospicue? Sarebbe nuovamente un criterio scientifico e razionale, ma ad oggi non è stato esplicitato.
Gli Assessorati più consistenti sono la sanità, i trasporti, il lavoro e la formazione professionale, per cui il quarto sarebbe abbinato al Presidente? Sono domande che pongo in maniera interlocutoria perché credo nella buona fede della maggioranza, ma, a oggi, non è ancora chiaro il meccanismo di organizzazione del lavoro di questi Sottosegretari.
Vengo a un terzo punto già accennato nella discussione generale ieri pomeriggio, ma che adesso vorrei trattare un po' più diffusamente: il rischio di una frammentazione della catena di comando.
Questo argomento è sorto anche in altri momenti della legislatura: pensiamo al periodo della pandemia, quando sono stati creati molteplici organismi di supporto alla sanità (la cabina di regia, il DIRMEI l'unità di crisi), per cui alla fine non sapevamo più a chi rivolgerci per ottenere informazioni e capire cosa stava succedendo.
Se non interviene una chiarezza sul ruolo di questi Sottosegretari e sul loro numero, potrebbe nuovamente esserci una frammentazione della catena di comando, cioè una non chiarezza sul ruolo del Presidente rispetto agli Assessori e degli Assessori rispetto ai Sottosegretari. La sovrapposizione di competenze è foriera di confusione, di equivoci politici e anche di scontri.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie. Ringraziamo la Consigliera Monica Canalis per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha la facoltà per cinque minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno dell'emendamento che rappresenta esattamente la posizione del nostro partito, ma di tutte le opposizioni cioè il non istituire nuove figure, in particolare Sottosegretari.
Questa è la posizione che abbiamo tenuto ed è per questo che abbiamo partecipato a sedute notturne e vi abbiamo fatto dormire su queste sedie (abbiamo dormito anche noi negli uffici). Abbiamo cercato di costruire come è stato ben raccontano sui giornali, i turni per tenere il livello di attenzione sul tema anche fuori da quest'Aula.
Ieri, alla fine della seduta ho citato un libro di Gustavo Zagrebelsky e ho citato il tema, non tanto dei costi della democrazia, ma del costo della democrazia, che è un costo sano se volto a aumentare la discussione la riflessione e la condivisione. Oggi invece, Presidente, parlo di numeri.
Invece che citare libri e passi di libri, parlo di numeri. Cambio strategia comunicativa.
Ho fatto un calcolo, Presidente, suggerito dall'intervento della collega Disabato, e su alcuni numeri ho notate cose molto interessanti. I numeri mi serviranno per far comprendere, a chi ci sta ascoltando e a noi in quest'aula, l'importanza che avete voluto dare al provvedimento. In quattro anni, una così attenta partecipazione della vostra maggioranza non c'è mai stata, neanche sui provvedimenti che avete portato a casa come quello sul gioco d'azzardo, su cui abbiamo lottato fortemente.
Perché, Presidente, le dico questo? Lo dico in particolar modo ai colleghi della maggioranza, dandovi merito che, quando si parla di poltrone e di ruoli, la maggioranza c'è. La maggioranza è compatta e presente.
Dall'inizio della legislatura ci sono state 241 sedute del Consiglio regionale e, su queste, solo 10 volte - più o meno, questo dato non è certo, ma è molto vicino alla realtà - avete tenuto il numero legale all'inizio della seduta. Tutte le altre volte venivamo in aula alle 9.30/10, sistematicamente il numero legale cadeva e ci riaggiorniamo dopo mezz'ora. È capitato anche durante la trattazione del provvedimento sul gioco d'azzardo patologico, quella legge obbrobriosa che avete approvato: alcune volte, due o tre volte, è mancato il numero legale (e lì c'erano le lobby del gioco d'azzardo che vi spingevano a essere forti e compatti per portare a casa il risultato).
Presidente, in questi giorni ci sono state 175 votazioni. Sapete quante volte è mancato il numero legale sulle 175 votazioni? Zero. Zero! Compattamente e convintamente seduti sui vostri banchi a tenere la posizione e a garantire il numero legale. Mai successo in 1.400 giorni di consiliatura regionale.
Bravi. Straordinario: quando ci tenete, quando c'è un interesse vostro legittimo, avete la capacità di tenere la maggioranza salda sulle sedie e agganciata alla pulsantiera. Ci siete riusciti.
Dopo queste dichiarazioni l'Assessore Icardi ha deciso di uscire, ha deciso di andarsene. va beh, non che sia stato così presente in aula in questi quattro anni.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, lo dico per correttezza: l'Assessore Icardi sta venendo al suo posto, non sta uscendo.



SARNO Diego

Ci mancherebbe altro! Anche perché se l'Assessore Icardi dovesse vincere alle prossime elezioni - visto che un Sottosegretario potrebbe essere forse, alla sanità - non lo vedremo mai più in quest'aula, non solo poco come in questa legislatura.
Questi numeri dimostrano la vostra visione politica, la vostra priorità politica. Le nostre priorità sono altre e abbiamo cercato di dimostrarlo rimanendo qui a garantire il numero legale in tutte le votazioni. Questo dimostra che, quando la destra, questa destra, ha gli interessi legittimi da garantire e da tutelare per i posti, avete la capacità di essere compatti: complimenti! I piemontesi si aspettavano, come diceva il Presidente Cirio, un'altra velocità. Si aspettavano un'altra velocità sulla sanità, sulle infrastrutture, sui trasporti e non un'altra velocità, in particolare, per correre a privatizzare la sanità pubblica.
Ecco perché abbiamo fatto queste battaglie, ecco perché chiediamo di votare l'emendamento che annulla i Sottosegretari.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere, mi permetta, ma ho il compito ingrato di toglierle la parola.
Ha chiesto di intervenire, per fatto personale, l'Assessore Icardi.
Prego, Assessore, ha facoltà di intervenire.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Volevo fare alcune precisazioni.
Intanto sono fermamente convinto che un Assessore - così com'è la proposta di legge elettorale - dovrebbe fare l'Assessore e non avere la duplice funzione perché è difficilmente sostenibile. In particolare la funzione di chi deve gestire, mi permetta di dirlo, circa l'83% del bilancio di questa Regione.
È un'emerita sciocchezza quella che lei ha detto, Consigliere Sarno ovvero che noi stiamo correndo per privatizzare la sanità, tant'è che il tetto per i privati è fermo, fissato dal DM 95, al 201; quindi, anche volendo, non si potrebbe fare.
Resta il fatto che, le assicuro, ci sono tante cose da fare più importanti che stare a sentire quel cumulo di cose che ho sentito fino adesso. Non mi faccia commentare tutte le cose che ho sentito in questi tre giorni (martedì ero presente), ho rispetto del Consiglio, ma ci sono alcuni interventi che veramente non si potevano ascoltare.
Dopodiché le assicuro che troverà tutto il mio appoggio quando deciderete anche perché era una proposta condivisa da voi - di separare le funzioni di Assessore e di Consigliere, di far subentrare i Consiglieri e lasciare gli Assessori liberi di lavorare. Non è la mancanza di volontà di essere presenti in Consiglio, ma è essere impegnati a fare altre cose, non dico più importanti, ma altrettanto importanti. Quindi o si fa una o si fa l'altra, Consigliere Sarno.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi.
Scusi, Consigliere Ravetti, è già intervenuto.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere, non è stato citato ed è già intervenuto.
Se vuole la parola per la seconda volta, io le do anche la parola.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene, Consigliere Ravetti, lei è come me un Consigliere, quindi ha diritto alla parola in questo Parlamento, perché nel Parlamento si parla.



RAVETTI Domenico

La ringrazio perché sta impegnando parte del tempo di questa mattinata in questa sua premessa.
Volevo intervenire, se lei me lo concede, sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Va bene, intervenga sull'ordine dei lavori perché prima è entrato nella discussione.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Abbiamo preso atto dell'intervento per fatto personale dell'Assessore Icardi. Non commentiamo nulla rispetto alle riflessioni ad alta voce dell'Assessore Icardi, tuttavia le chiediamo, Presidente, di valutare il passaggio quando l'Assessore Icardi ha detto che in questi giorni ha ascoltato in aula interventi sostanzialmente inascoltabili.
Credo che questa espressione debba essere rivista, debba essere rimessa in ordine con il rispetto che si deve alle attività che vengono svolte in quest'aula, anche quando queste hanno un interesse che è quello di occupare il tempo per evitare scelte sbagliate.
Vedo un po' di nervosismo da parte dell'Assessore Ricca che ha fatto come "Edward mani di forbici" e si è rivolto a lei facendo un gesto. Io ho tutto il tempo per intervenire che lei mi dà, e lo occupo. L'Assessore Ricca è un noto e bravo Assessore della Regione Piemonte che vorremmo vedere più spesso in aula per poter discutere con lui delle sue scelte.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Assessore Ricca, per cortesia, faccia finire il Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

.che faremmo con molto piacere se gli Assessori eletti in questo Consiglio regionale partecipassero un po' di più. È importante l'attività qui dentro perché noi siamo un'Assemblea legislativa e gli Assessori se lo dimenticano. Gli Assessori svolgono un'attività che è loro conferita da quest'Aula, non è il contrario. Gli Assessori devono rendere conto a quest'Aula, non ad altri.
Nelle assemblee legislative si sceglie cosa fare e l'esecutivo ha un ruolo che deve essere valutato da quest'Aula. Essere qui dentro, mi rivolgo agli Assessori, è utile per voi, non solo per noi.
Quanto tempo ho ancora per intervenire, Presidente? Me lo sa dire? Posso finire?



PRESIDENTE

La ringrazio per l'intervento.
Collega Frediani, interviene anche lei per fatto personale?



FREDIANI Francesca

No no, intervengo sugli emendamenti rubricati n. 3747) e n. 98).



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.
Prego, collega; ne ha facoltà per cinque minuti.



FREDIANI Francesca

Se però qualcuno ha qualcosa da dirmi, io rispondo volentieri.



PRESIDENTE

Sono veramente onorato di poter dare la parola quando volete intervenire.
Ha cinque minuti a disposizione. Anzi, cinque minuti e tredici secondi.



FREDIANI Francesca

Sono comunque a disposizione per rispondere a tutti, se qualcuno vuole tirarmi in ballo.
Diciamo che l'intervento, ovviamente, sarebbe sull'emendamento che ho convintamente sottoscritto, così come ho sottoscritto tutti gli emendamenti delle opposizioni.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Prego, collega.



FREDIANI Francesca

Dicevo che sto intervenendo in quanto sottoscrittrice dell'emendamento dei colleghi.
Uno dei timori che abbiamo, rispetto a questa proposta di modifica dello Statuto, è proprio il rischio di scollamento tra Consiglio regionale e Giunta.
Devo dire che l'intervento dell'Assessore Icardi, che infatti se n'è già andato..



(Commenti fuori microfono)



FREDIANI Francesca

Devo girarmi verso il microfono, altrimenti non mi sentono quei pochi che ci seguono da casa.
Dicevo, uno dei timori che abbiamo rispetto a questa proposta di riforma dello Statuto, oltre al peso squilibrato che si verrebbe a generare tra maggioranza e opposizione, soprattutto se andiamo a considerare la proposta legata alla legge elettorale sulla panchina, è proprio questo rischio di scollamento tra Consiglio e Giunta.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia! Assessore! Collega Riva Vercellotti! Se potete accomodarvi fuori o sui vostri banchi.
Grazie.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sono abituata, soprattutto con gli esponenti del Gruppo Fratelli d'Italia, a parlare da sola quando intervengo, perché o escono. con l'eccezione dell'Assessore Marrone, che di solito mi ascolta e risponde anche alle interrogazioni per conto di tutti i colleghi che normalmente non vediamo. Mi è successo spesso di trovarmi a parlare da sola, perché o si alzano e se ne vanno o. però c'è un senso di fastidio che talvolta è abbastanza reciproco.
Dicevo, questo rischio di scollamento tra Consiglio e Giunta ci preoccupa molto, perché servirebbe invece maggiore integrazione, maggior dialogo. Soprattutto, la Giunta, come diceva anche il collega Ravetti poco fa, dovrebbe ricordarsi che l'Assemblea legislativa è questa. Quindi le leggi che gli Assessori devono poi mettere in atto e monitorare sono leggi che vengono approvate in quest'aula, quindi dovrebbe essere un lavoro condiviso e di confronto, tant'è che quando noi facciamo attività emendativa si richiede anche il parere della Giunta.
Devo dire che tutto questo lavoro di confronto è mancato, in particolar modo in questa legislatura. Molto spesso è mancato anche il confronto con la maggioranza, perché i dati sulle presenze che citava prima il Consigliere Sarno, che talvolta non sono proprio così alti, si accompagnano ad un generale disinteresse rispetto al dibattito che si svolge in aula tant'è che se noi dovessimo allargare un po' l'inquadratura in questo momento, vedremmo che sui banchi della Giunta ci sono alcuni esponenti della maggioranza, ma sono per lo più vuoti. Se poi andiamo a vedere gli interventi che vengono fatti da parte della maggioranza quando si discutono dei provvedimenti, ci accorgiamo, purtroppo, che raramente capita che abbiamo occasione di raccogliere anche le posizioni dei nostri colleghi che siedono dall'altra parte dell'emiciclo.
Un altro timore è legato ai costi della politica, argomento che vorremmo approfondire meglio, perché abbiamo parlato della soppressione delle figure dei superconsulenti, ma non abbiamo mai avuto occasione di vedere scritto, nero su bianco, quanto sono costati i superconsulenti e quanto costeranno i Sottosegretari. Su questo tema ci siamo confrontati poco e abbiamo ricevuto poche rassicurazioni.
Ma il tema più pesante e più importante, oltre a quello dei costi, è proprio quello dell'utilizzo di quest'Aula e del rapporto fra il Consiglio regionale e la Giunta, che già in questi anni non è stato particolarmente soddisfacente. Perché, come dicevo prima, oltre alle assenze, c'è anche un generale disinteresse per l'attività che viene portata avanti nell'Aula, e temiamo che con queste ulteriori modifiche e proposte la situazione possa soltanto peggiorare.
Noi invitiamo la Giunta a partecipare di più alle attività del Consiglio, e la maggioranza a confrontarsi un po' di più. Perché l'esempio dell'emendamento che avete presentato ieri e che è in discussione oggi dimostra, francamente, che c'è una scarsa volontà di confronto con le opposizioni. Vedremo, poi, come proseguirà la discussione nell'arco della giornata e come si concluderà la discussione generale su questo provvedimento.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Frediani per l'intervento.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, chiedo al primo firmatario di esprimere il parere sugli emendamenti di identico contenuto rubricati ai n. 98), n. 1353), n. 3747) e n. 7007).



BONGIOANNI Paolo

Esprimo parere contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 98).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1353).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3747).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7007).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Emendamento rubricato n. 4077) presentato da Ravetti (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
In questa proposta emendativa abbiamo deciso di inserire una discussione che è possibile fare per la proposta di legge a prima firma del Consigliere Bongioanni e che ha come ragione il fatto che è stata sperimentata in altre Regioni. È quella del Consigliere delegato, figura delegata a seguire particolari materie - non per forza nell'intero arco temporale della legislatura ma può succedere in alcuni frangenti - perché in quella Regione, ovviamente nel caso di specie in Piemonte, quegli argomenti diventano così importanti e centrali che non possono essere seguiti dagli Assessori in quanto impegnati nelle loro deleghe. Succede già in alcune Regioni, per cui non siamo stati particolarmente originali.
È un modo per tenere in considerazione ed efficientare - questo era l'obiettivo legittimo, ma la scelta finale è una scelta sbagliata della maggioranza - i lavori dell'Aula, metterli meglio in raccordo con la Giunta. È un Consigliere delegato che può partecipare senza diritto di voto ai lavori della Giunta.
Peraltro sarà palese a tutti, anche se non è scritto, che rispetto ai cosiddetti costi della politica - avrà notato, Presidente, che non ho parlato dei costi della democrazia, perché la democrazia ha un costo - il Consigliere delegato non graverebbe sul bilancio di un solo centesimo in più. Si tratta semplicemente di individuare una figura tra i Consiglieri di maggioranza che può essere impegnata diversamente da come accade oggi e che può risultare utile per tutti i lavori che si renderebbero necessari.
Chiediamo una riflessione su questa proposta e chiediamo alla maggioranza di valutarla, perché potrebbe essere un'occasione giusta per migliorare l'intero sistema.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Spero che l'Assessore Icardi sia in ascolto, anche se non seduto, visto che è in aula, caro Presidente. Quando l'Assessore Icardi dice che non diciamo cose interessanti o che diciamo cose obbrobriose - non ha detto obbrobriose, ma io lo interpreto così - forse non ha letto o forse non è stato particolarmente attento. Infatti, se è vero che abbiamo bisogno di altre figure - come avete detto nelle interlocuzioni e come ha detto il Presidente Ruzzola ancora ieri sera e anche il Presidente Preioni - per coadiuvare il lavoro degli Assessori, e soprattutto di un Assessore che ha più dell'80% del bilancio regionale in capo alla sua responsabilità, noi rispondiamo che ci sono vari modi per costruire una squadra di governo con cui interagire per svolgere la missione e il compito che un Assessore alla sanità può avere. E il modo con cui si costruisce questa squadra è differente.
Nella riduzione del danno o, se vogliamo, nell'organizzazione istituzionale, questo emendamento dice una cosa molto chiara e raggiunge cari colleghi della maggioranza, gli stessi obiettivi che si vogliono raggiungere con l'introduzione del Sottosegretario, cioè - come succede nei Comuni, anche in quelli molto grandi e capoluogo - avere un Consigliere delegato su funzioni specifiche, magari proprio in collaborazione con l'Assessorato. Ripeto, succede già nei Comuni anche di dimensioni importanti. Quindi, la proposta è avere un Consigliere regionale che, per scelta, per competenza, per disponibilità, non faccia il Presidente o il Vicepresidente di Commissione, non faccia il portavoce di Commissione anche perché in una maggioranza che vince le elezioni, le persone hanno diversi ruoli.
In questo senso, avere un Consigliere delegato o anche più di uno (magari 3, 5, 10 o 15 o quanti ne volete), il quale, avendo già una funzione riconosciuta in quanto eletto ed avendo già un'indennità utile per lavorare, se non ha altri ruoli, può dare una grossa mano all'Assessore in questione a costruire, a seguire i progetti, a stare sul territorio, a ragionare con gli uffici, a fare le riunioni.
Credo che sia - lo dico anche da un punto di vista di crescita e formazione un modo utile per far crescere la classe dirigente. Essere un Consigliere regionale è un ruolo importante e se uno lo svolge con pieno mandato e piena coscienza e con la capacità di studiare, ha un ruolo importante. Per se un Consigliere regionale è al fianco di un Assessore e, con lui o con lei, costruisce le relazioni per governare una delega molto importante e fondamentale, ad esempio come quella alla sanità, è anche una crescita di classe dirigente Cioè stiamo aiutando nuova classe dirigente indipendentemente dal partito, a crescere, a maturare e ad essere pronta per assumere il ruolo magari di Assessore nella legislatura successiva.
Vi chiediamo di riflettere e di approvare almeno questo emendamento, che mette insieme una serie di esigenze, tra le quali c'è anche la vostra, cioè quella di coadiuvare gli Assessori particolarmente importanti e in ultimo lo tengo davvero per ultimo - senza aumentare nessun tipo di costo a carico dell'Ente e delle finanze pubbliche.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se ci siano altri Consiglieri che intendono intervenire sull'emendamento rubricato n. 4.077.
La parola alla Consigliera Accossato.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Intervengo perché ho sottoscritto anch'io l'emendamento proposto dal Gruppo PD, in particolar modo del Consigliere Ravetti.
Vorrei sottolineare come questo sia anche una testimonianza di una volontà collaborativa e non soltanto ostruzionistica dell'opposizione su questo provvedimento.
Se davvero il tema sul quale, torno a ripetere in questo intervento, non abbiamo avuto modo di confrontarci nella giusta misura in Commissione, se davvero il tema fosse quello di ulteriori competenze e disponibilità da mettere a disposizione per affiancare gli Assessori, allora la figura di un Consigliere incaricato con specifiche attribuzioni, come viene proposto in questo emendamento, potrebbe essere la soluzione. Potrebbe e a me convince per questo l'ho sottoscritto; certo avrebbe comunque bisogno di ulteriori approfondimenti e comprensioni nel suo rapporto di figura con il Consiglio però, del resto anche gli Assessori in questa situazione sono per la gran parte anche Consiglieri e, quindi, insomma, questa situazione potrebbe dare la possibilità a un numero limitato di Consiglieri, senza costi aggiuntivi di occuparsi in modo specifico di alcune questioni, come magari già succede in Commissione, però, in questo caso, affiancando l'esecutivo e, quindi con un ruolo che si differenzia da quello consiliare.
Non voglio prendere altro tempo per sottolineare la mia condivisione rispetto a questa proposta, che va nell'ottica di mettere sul piatto di proporre alternative e di evidenziare come anche non ci sia appunto una sola ipotesi, una sola proposta, perché la possibilità di migliorare il lavoro sia dell'esecutivo che del Consiglio può passare anche attraverso una proposta come quella di un Consigliere delegato a specifiche funzioni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo con piacere sull'emendamento del collega Ravetti, perch dimostra il fatto che noi abbiamo delle idee in merito e non facciamo dell'ostruzionismo fine a se stesso.
Nel depositare questo emendamento che introduce la figura del Consigliere delegato, stiamo dicendo a quest'Aula che non serve una figura in più, al massimo, si può individuare una figura all'interno del Consiglio regionale quindi, eletta nel meccanismo elettorale e democratico che costruisce quest'Aula, che possa svolgere determinate funzioni, magari delegate dal Presidente e, quindi, delegate nella rappresentanza soltanto del Presidente della Giunta regionale. Non ci sono motivi e non ci sono, secondo noi necessità di alcun tipo nell'individuare Sottosegretari ad altre funzioni assegnate ad altri Assessori di questa Giunta.
Non è necessario individuare un Sottosegretario che possa seguire, oltre alla sanità (ne abbiamo già discusso anche ieri), per esempio, il lavoro o le parti legate più alle crisi aziendali. Non c'è necessità di istituire un Sottosegretario, come ho sentito, ai grandi eventi; non c'è necessità di istituire un Sottosegretario al bilancio. Non c'è questa necessità, perch già oggi gli Assessori, in una regione come la nostra, possono svolgere e devono svolgere queste funzioni totalmente.
Diciamo, se proprio serve una figura, la prendiamo internamente; una figura che sia delegata, come, per esempio, un Consigliere delegato che non grava in alcun modo sui costi della collettività. Se proprio lo ritenete necessario, può svolgere soltanto funzioni di rappresentanza del Presidente della Giunta, quindi, sarebbe più di relazione non tra Consiglio e Giunta perché quella è una delega già esistente tra quelle dell'Assessore al Consiglio (la delega ai rapporti con Consiglio regionale), in questo caso l'Assessore Marrone e, nella scorsa legislatura, l'Assessore Reschigna, ma una figura terza che aiuta, diciamo, il processo legislativo e il processo politico di quest'Aula.
Questa proposta, ve lo dico, l'avete approvata un mese fa. L'avete approvata voi un mese fa in Abruzzo. Ve lo dico e, se non lo sapete, andate a vedere. In Abruzzo, alla vostra precisa richiesta di fare un Sottosegretario, l'intesa con, ahimè, il Partito Democratico, che è all'opposizioni anche in quella regione, è stata "individuiamo il Consigliere delegato" e abbiamo, anzi, avete, insieme ai colleghi individuato il Consigliere delegato in quella regione che svolge proprio queste funzioni.
Bisogna anche che vi mettiate d'accordo all'interno dei vostri partiti perché, da una parte fate una cosa e qui ne proponete un'altra, tra l'altro, senza alcuna proporzionalità rispetto ad altre Regioni che voi governate come Lombardia e Veneto, che sono più grandi, con dimensioni diverse, che ne hanno 4 e che non sono equiparabili al Piemonte.
Credo che questo dibattito non sia fine a sé stesso, perché noi proviamo a porre temi veri sulla vostra proposta. Ieri, abbiamo denunciato e abbiamo bloccato l'Aula fino al pomeriggio sul fatto che era inaccettabile pensare di scrivere in uno Statuto una delega a Sottosegretari (plurale) da individuare successivamente con legge ordinaria; ritengo che dobbiamo avere consapevolezza del ruolo che svolgiamo, delle cose che stiamo facendo e dell'importanza delle cose che deciderà quest'Aula, perché rimarranno scritte in uno Statuto.
La "mostruosità" e non me ne voglia il Presidente Allasia, la mostruosità tecnica e giuridica, oltre che politica, nel depositare quell'emendamento dopo tre giorni di discussione, è anche perché, qualora approvato così, si andrebbe a inserire nello Statuto una norma che lasciamo in eredità alle prossime legislature! È veramente mostruoso nella modalità di scrittura.
Anche in questo caso, lo dico con piacere e riprendo le parole del Consigliere Sarno e del collega, lo dico all'Assessore Icardi, forse, noi in alcuni momenti ci difendiamo con gli strumenti che abbiamo del Regolamento e, alle volte, l'interpretazione del Presidente, anche su questo Regolamento, è un po' forzato e ci mette in difficoltà, ma noi utilizziamo gli strumenti che abbiamo nel Regolamento.
Nella discussione che portiamo avanti nelle giornate portiamo avanti anche delle proposte e delle posizioni politiche e di visione sul tema specifico in questione, che è il nostro punto di vista, non è il puramente ideologico fine a sé stesso.
Pensiamo che l'architettura istituzionale che volete disegnare oggi con questa proposta di legge sia sbagliata e vi diciamo: se proprio dovete e volete individuare un Sottosegretario perché lo ritenete necessario individuiamolo come Consigliere delegato, come è stato fatto in Abruzzo facciamolo in una figura all'interno della maggioranza del momento che possa favorire, se necessario - io non la vedo questa necessità - più una relazione tra Giunta e Consiglio e possa aiutare l'Assessore che ha la delega.
Non è una proposta per perdere tempo, ve l'abbiamo raccontata sia nella fase iniziale della discussione sia oggi, perché è fattibile adesso, con un singolo voto di approvazione dell'emendamento e la chiusura della discussione su un punto per noi di equilibrio, che può essere quello del Consigliere delegato.
Pensateci e ascoltateci quando parliamo, non fate solo finta di essere in aula e poi fate tutt'altro, tranne lei, Presidente Allasia, che invece sono tre giorni e tre notti che ci ascolta pazientemente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni per il parere.



BONGIOANNI Paolo

Parere contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4077).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori, Consigliere Gallo?



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, possiamo sospendere solo per tre minuti la seduta? Grazie.



PRESIDENTE

Sì. Sospendiamo la seduta per alcuni minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle 11.21, riprende alle ore 11.24)


Argomento: Statuto - Regolamento

Esame proposta di legge n. 240, inerente a "Modifiche agli articoli 50 e 51 della legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte)" - (Richiamata in Aula ai sensi dell'articolo 37, comma 4 del Regolamento)" (seguito)


PRESIDENTE

La Consigliera Frediani ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Come opposizione chiediamo, se è possibile, una sospensione di 10-15 minuti per confrontarci sugli ultimi emendamenti caricati.



PRESIDENTE

Penso che si riferisca agli emendamenti rubricati n. 8421), 8422) e 8423) del Consigliere Preioni.
Solo un incontro di minoranza o anche di maggioranza? FREDIANI Francesca (fuori microfono) Solo minoranze.



PRESIDENTE

Va bene.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle 11.25, riprende alle ore 11.45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Emendamento rubricato n. 7092) (interamente sostitutivo dell'articolo 1) presentato da Preioni (primo firmatario) Subemendamento rubricato n. 8421) presentato da Preioni (primo firmatario) Subemendamento rubricato n. 8422) presentato da Preioni (primo firmatario) Subemendamento rubricato n. 8423) presentato da Preioni (primo firmatario) Avevamo sospeso la trattazione dei subemendamenti all'emendamento rubricato n. 7092).
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, dato che abbiamo assistito al deposito di questi tre subemendamenti, chiediamo alla maggioranza per lo meno di presentarli all'Aula e a tutti coloro che seguono questo dibattito. Per l'ennesima volta - non me ne vogliano, ma non è nulla di personale - si utilizza uno strumento, attraverso la forzatura che avete fatto ieri, per riscrivere totalmente la norma sopra tutti gli emendamenti dell'opposizione. Quindi abbiate almeno la gentilezza di illustrarli in aula e di aprire il dibattito su quanto avete depositato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente, se mi autorizza, entrerei direttamente nell'enunciazione di questo emendamento e dei tre subemendamenti.
L'emendamento rubricato n. 7092) va a disciplinare e a correggere il ruolo e la figura del Sottosegretario. Chiaramente stiamo parlando della modifica dell'articolo 50 della legge del 2005. "Il Presidente può nominare e revocare con proprio decreto dei Sottosegretari, dandone immediata comunicazione al Consiglio regionale".
Al comma 5 ter introduciamo quanto segue: "I Sottosegretari coadiuvano il Presidente nello svolgimento dei compiti inerenti il suo mandato e nell'ambito delle sue funzioni. I Sottosegretari partecipano senza diritto di voto." - questo era già contemplato nella legge madre - ". alle sedute di Giunta, pur non facendone parte, e possono essere delegati a rispondere ad interrogazioni dinnanzi al Consiglio regionale".
Il comma 5 quater recita: "I Sottosegretari sono nominati anche al di fuori dei componenti del Consiglio regionale fra i cittadini in possesso dei requisiti di eleggibilità e compatibilità alla carica di Consigliere regionale".
Il comma 5 quinquies recita: "La legge regionale stabilisce il numero massimo dei Sottosegretari nonché il trattamento economico e lo stato giuridico", quindi si rimanda ad una futura proposta di legge la quantificazione del trattamento economico dei Sottosegretari.
Inoltre, abbiamo introdotto tre subemendamenti; il più significativo è sicuramente quello rubricato n. 8421), che testimonia il fatto che - anche se non si sono trovati accordi e abbiamo fatto delle maratone su questo provvedimento legislativo, in quanto il Capo X prevede una libertà quasi illimitata all'opposizione di emendare ed intervenire - abbiamo voluto come maggioranza interpretare quello che prevedevano i legislatori quando hanno scritto il Capo X, nel fatto di obbligare chi è seduto in maggioranza ad ascoltare le istanze della minoranza. Alla fine abbiamo pensato, come tre forze di maggioranza, di arrivare ad una soluzione, quella prevista nel subemendamento rubricato n. 8421), che individua il numero massimo di Sottosegretari fino a 2.
Il subemendamento rubricato n. 8422) parla esclusivamente del discorso riguardante la quantificazione degli oneri e rimanda ad altra destinazione legislativa ed individua che i Sottosegretari partecipano senza diritto di voto alle sedute di Giunta, pur non facendone parte. Mentre il subemendamento rubricato n. 8423) prevede che il comma 5 quater e il comma 5 quinquies dell'articolo 50 dello Statuto, come riformulato nell'emendamento n. 7092), siano soppressi.
Penso di aver fatto un'enunciazione che soddisfi le richieste del collega Gallo e quindi rimetto la parola all'Aula.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi di illustrazione, passiamo alla discussione generale.
Ha chiesto la parola il Presidente Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, dovevate piegarci e approvare a spron battuto una modifica dello Statuto con 4 Sottosegretari, se non 5, dovevate discuterne, dovevate tenerci qua giorno e notte, serate e mattinate e pensavate che le opposizioni non avrebbero retto l'urto. Noi ci siamo organizzati, voi oggi discutete l'emendamento n. 7092), che è stato messo in testa a tutti gli 8420 emendamenti delle opposizioni.
Questo lo dimostra il fatto che i vostri ulteriori subemendamenti, che riscrivono l'emendamento che avete depositato ieri mattina, sono l'8421) l'8422) e l'8423). Voi, con un colpo di mano, balzate sopra a tutti riscrivete la norma e, se l'approvate, fate decadere tutti gli emendamenti dell'opposizione. Sta per succedere questo, lo dico a chi ci sta seguendo.
È per quello che ieri abbiamo bloccato l'Aula tutta la giornata e abbiamo denunciato la mostruosità dell'emendamento n. 7092) dal punto di vista politico, tecnico e regolamentare.
Non contenti, adesso lo subemendate e lo modificate con un numero legato ai Sottosegretari, bypassando tutta la discussione sull'attività emendativa perché a questo punto l'emendamento che ha citato il collega Bongioanni passa davanti a tutti e, se viene approvato, fa decadere tutti gli altri 8421 emendamenti dell'opposizione.
Avete utilizzato lo strumento regolamentare nel miglior modo possibile secondo me, l'avete forzato all'estremo, ma la sostanza vera è che noi eravamo pronti a star qua giorni e notti. La prima notte invece avete ceduto voi alle 7 del mattino, chiedendoci di sconvocare la seduta fino alle ore 14; la seconda notte l'avete sconvocata a mezzanotte e ieri avete sconvocato alle ore 20. Oggi depositate un emendamento - perché forse vi siete resi conto che era una scrittura veramente inaccettabile quella che avete presentato ieri mattina - che identifica un numero - come dovrebbe essere, se volete fare una cosa del genere nello Statuto - e ne indicate due. Tornate indietro della metà e fate quasi un'inversione a U rispetto a quello che avete dichiarato ed annunciato che avreste fatto in quest'aula.
Dopo due notti e tre giorni, alla fine depositate un emendamento con il quale individuate due Sottosegretari.
Guardate, state sbagliando per l'ennesima volta, perché voi introdurrete in quest'aula la figura del Sottosegretario e state sbagliando; il Piemonte non ha bisogno di Sottosegretari.
Non avete retto neanche le notti; noi eravamo pronti con il sacco a pelo.
Il buon collega Sarno, purtroppo, ne ha portato uno solo per sé, oggi.



PRESIDENTE

Consigliere Sarno, ritiri quell'oggetto.



SARNO Diego

Avremmo turnato con il sacco a pelo e, quindi, saremmo stati qui ancora.
Grazie a una forzatura regolamentare tornate indietro di molto rispetto a tutto quello che avete annunciato e che avete dichiarato.
Noi oggi non abbiamo modo di bloccare questi subemendamenti dal punto di vista della tecnica legislativa, perché, appunto siete stati anche abili nel lavorare sul Regolamento. Guardate, lo lasciamo alla discussione successiva, ma credo che sia impossibile che si faccia una norma su un numero di Sottosegretari, che la si emendi, togliendo il numero e, poi, che si subemendi l'emendamento inserendo nuovamente il numero. A me sembra quelli che quando vedono che c'è l'ingorgo nel traffico, prendono la stradina sterrata laterale e superano l'ingorgo, ma non funziona così in democrazia.
Prendiamo atto di questo emendamento, prendiamo atto che riscrivete completamente i commi successivi e, quindi, sostanzialmente riducete anche le funzioni del Sottosegretario, che fortunatamente non potrà venire in aula a presentare le interrogazioni e state sostanzialmente facendo marcia indietro quasi su tutto.
Se volete, approvatevelo. Noi non parteciperemo a questa approvazione.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se ci sono altri Consiglieri che intendono intervenire sul subemendamento n. 8421).
La parola al Consigliere Gallo, sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Poiché adesso voteremo l'emendamento che introduce i due Sottosegretari, mi permetta, siccome sarà l'ultima volta che vediamo in aula la Giunta, perch poi capiterà che i Sottosegretari sostituiranno la Giunta e in quest'aula non vedremo più i banchi della Giunta occupati dagli Assessori, propongo di fare una foto collettiva all'ultima.



PRESIDENTE

No, scusate, Consiglieri.



GALLO Raffaele

L'ultima seduta in cui c'è la Giunta. Già sono in pochi.



PRESIDENTE

Non è autorizzato a fare foto, non è autorizzato.



GALLO Raffaele

Mi faccia fare una foto ricordo che è storica, perché è l'ultima volta che vedremo la Giunta in quest'aula, perché dopo in aula avremo presenti soltanto dei Sottosegretari!



PRESIDENTE

Ritirate i cellulari e quell'oggetto che vuol far cadere.
Consigliere Sarno, faccia attenzione a non fare cadere nulla in testa al suo Capogruppo! Capisco che è tentato, però lo posi, altrimenti dobbiamo interrompere.



GALLO Raffaele

Non sorrida, Assessore Ricca, perché potrebbe anche capitare il contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Gavazza.
Anche perché, più che altro, mancava l'Assessore Ricca, e sarebbe mancato nella foto.
No, la mia era una battuta. per stemperare un po' gli animi.
Proseguiamo.
Eravamo giunti alla votazione dell'emendamento; avendolo presentato il Consigliere Bongioanni il parere è favorevole.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Rossi, per dichiarazione di voto.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Velocissimo. È importante per noi sottolineare un voto di profonda contrarietà a questo emendamento, Presidente.
Rimaniamo in aula a votare contro, perché le battaglie le facciamo fino all'ultimo, fino all'ultimo momento utile per dire che noi non ci sottraiamo, ci siamo, ma siamo contrari. Non avremmo mai voluto arrivare all'inserimento di questa figura, come ha sottolineato chiaramente il Capogruppo. Devo ringraziare l'Assessore Icardi, perché intervenendo prima involontariamente, quando ha detto che gli Assessori vanno lasciati liberi di lavorare, ha svelato quello che effettivamente voi intendete con questa riforma: anzitutto, il disprezzo dell'Aula, perché l'Assessore che incontra l'Aula non sta lavorando, secondo quanto ha detto l'Assessore Icardi e poi, il fatto che non vedremo mai più nessuno qui, perché probabilmente non viene considerato importante.
Noi ci auguriamo che invece i Sottosegretari lavorino.



PRESIDENTE

Consigliere Gallo, scusi, non può riprendere il Consigliere Rossi.
Capisco che è un bell'uomo, ma non può farlo.



(Commenti del Consigliere Gallo)



PRESIDENTE

Ma no, altrimenti le devo sequestrare il cellulare e consegnarlo a sua moglie, che potrebbe essere...



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Presidente, garantisco io per il Capogruppo Gallo. È una persona seria possiamo tutti guardare nel suo cellulare.



(Commenti fuori microfono)



ROSSI Domenico

Anche se mi ha distratto e non mi permette di lavorare.
Presidente, concludo davvero dicendo che ci auguriamo che le parole che prima ha usato l'Assessore Icardi non siano condivise da tutta la Giunta e che l'introduzione dei Sottosegretari non significhi davvero per il futuro la distorsione dei corretti rapporti tra potere legislativo e potere esecutivo, che si basano su un dialogo costante, ricordando a tutti gli Assessori che nel loro lavoro, al primo posto, c'è quello del rapporto con chi è stato eletto dai cittadini e rappresenta posizioni politiche che hanno piena cittadinanza, anche se in minoranza in quest'Aula.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altri interventi, procediamo alla votazione, con il parere favorevole del primo firmatario della proposta di legge, sul subemendamento n. 8.421) all'emendamento n. 7.092).
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 8421) all'emendamento rubricato n. 7.092), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8422).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8423).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

A seguito dell'approvazione del subemendamento rubricato n. 8421), i subemendamenti dal n. 7106) al n. 8804) a prima firma Gallo si intendono decaduti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7092).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 7092) è stato approvato con almeno 26 voti favorevoli come prevede il Regolamento.
A seguito dell'approvazione dell'emendamento interamente sostitutivo n.
7092), tutti i successivi emendamenti all'articolo 1 si intendono decaduti.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 96) presentato da Bertola (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 1686) presentato da Gallo (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 3767) presentato da Bertola (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 7008) presentato da Disabato (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 96), n. 1686), n. 3767) e n. 7008) sono di identico contenuto.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste di illustrazione, darei la parola al Consigliere Bongioanni, quale primo firmatario della legge.



BONGIOANNI Paolo

Il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Procediamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 96), identico all'emendamento rubricato n. 1686), identico all'emendamento rubricato n.
3767), identico all'emendamento rubricato n. 7008).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Essendo stato approvato un emendamento interamente abrogativo, gli emendamenti all'articolo 2 decadono e anche l'articolo aggiuntivo 2 bis, in quanto il relativo contenuto è già assorbito nell'emendamento 7092) interamente sostitutivo dell'articolo 1.
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 100) (interamente abrogativo dell'articolo 3) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 1690) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 3818) presentato da Frediani (prima firmataria) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 1365) presentato da Gallo (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 3819) presentato da Frediani (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 7006) presentato da Disabato (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 100), n. 1690), n. 3818), n. 1365), n.
3819) e n. 7006) sono di identico contenuto.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste di illustrazione, darei la parola al Consigliere Bongioanni, quale primo firmatario della legge.



BONGIOANNI Paolo

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 100), identico all'emendamento rubricato n. 1690), identico all'emendamento rubricato n.
3818), identico all'emendamento rubricato n. 3819), identico all'emendamento rubricato n. 7006).
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 7010) presentato da Disabato (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, intervengo sull'emendamento della collega Disabato in realtà per dire all'Aula che, poiché è stato votato l'articolo 1, non interverremo più sui prossimi emendamenti e sulle nostre posizioni sull'articolo 2 e l'articolo 3. Non avrebbe senso oggi, in questo momento, dopo quello che è successo pochi minuti fa.
Interverremo solo nella dichiarazione di voto finale perché vogliamo, con dovizia di particolari, rappresentare ancora una volta la nostra posizione prima del voto finale di quest'Aula.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ci sono altre richieste di intervento? Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7010), sul quale il Consigliere Bongioanni ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 7013) presentato da Disabato (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7013), sul quale il Consigliere Bongioanni ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 7009) presentato da Disabato (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n.7009), sul quale il Consigliere Bongioanni ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 1367) presentato da Gallo (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n.1367), sul quale il Consigliere Bongioanni ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 3820) presentato da Frediani (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 1366) presentato da Gallo (primo firmatario).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 3820) e n. 1366) sono di identico contenuto.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3820), identico all'emendamento rubricato n.1366), sul quale il Consigliere Bongioanni ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 3, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Essendo terminato l'esame dell'articolato, chiedo se vi siano interventi per dichiarazioni di voto sull'intero testo di legge.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà per cinque minuti.



BONGIOANNI Paolo

La mia dichiarazione di voto sarà molto più breve, Presidente, perch credo che il tempo trascorso in aula sia stato produttivo, ma anche sufficiente.
Mi limito ad un ringraziamento doveroso alla dottoressa Jannelli e al dottor Pantè, che sono le figure apicali dei nostri funzionari ringraziamento che però si riversa e si riverbera su tutti voi per l'impegno, l'attenzione, la dedizione e la precisione mostrata in questa situazione, nonostante le ore trascorse in questa sede, che alla fine hanno portato a situazioni anche ironiche da parte di noi Consiglieri soprattutto nel transatlantico, quando, ad ore tarde, abbiamo utilizzato divani e poltrone per un breve riposino, documentato anche da qualcuno dei presenti.
Fatta questa piccola parentesi ironica, ci tengo a rivolgere un ringraziamento a tutti i colleghi, sia di maggioranza che di minoranza perché sebbene non si sia trovata un'intesa per un voto unitario, c'è stato comunque un confronto nelle sale adiacenti l'aula lungo ed intenso.
Ovviamente, il mio ringraziamento va rivolto anche a tutti i colleghi di maggioranza per aver garantito sempre il numero legale, fino all'ultima votazione.
È un provvedimento legislativo nel quale io credo. L'ho descritto e motivato bene in Commissione e credo di aver ben illustrato anche in aula le motivazioni per cui ritengo che sia un passo avanti che ci affiancherà ad altre Regioni italiane che, prima di noi, hanno introdotto questa figura.
Come ho anticipato nella presentazione degli emendamenti e dei subemendamenti, abbiamo riflettuto molto, all'interno della maggioranza, su quelle che erano le intenzioni dei legislatori quando hanno introdotto il procedimento al Capo X, per cui abbiamo ritenuto di andare a mediare sulle istanze dell'opposizione partendo da quella che era la legge madre che prevedeva quattro Sottosegretari, e scendere a due, trovando così un compromesso che credo sarà virtuoso ed utile per chi andrà a governare la Regione nel 2024, efficientando una macchina che, a mio avviso, è una Ferrari che può essere solo migliorata.
Visto che saranno figure di competenza del Presidente della Giunta saranno lavorativamente importanti sia in termini di raccordo con il Consiglio, sia per quanto riguarda la maggioranza, sia per quanto riguarda la minoranza, sia per le competenze specifiche del Presidente, che sicuramente, con tutti gli impegni che ha, potrà essere aiutato e sostenuto in questo percorso.
Di fronte al voto finale che fra pochi minuti andremo ad affrontare come primo firmatario del provvedimento legislativo mi dichiaro soddisfatto. Trascorsi 60 giorni, so che ci sarà una seconda lettura, ma sono convinto che, dopo aver lasciato decantare per qualche giorno questo provvedimento, potremo già iniziare a ragionare anche sull'altro provvedimento di riforma importante del quale abbiamo l'onere di occuparci che è quello della riforma della legge elettorale.
Ringrazio ancora tutti e concludo qua il mio intervento. Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Un breve commento su quanto è accaduto in aula in quest'ultima settimana, posto che molte considerazioni le abbiamo già espresse ieri, con tempi più lunghi.
Noi riteniamo che l'insieme degli accadimenti, oltre al risultato rappresenti un fallimento per la maggioranza e un grave momento per questo Consiglio. Sinteticamente, ne riassumo i motivi.
Intanto il percorso che è stato seguito tradisce il mandato democratico che ci accomuna e che fa sì che, al di là delle diverse opinioni all'interno dell'Aula, ci sia un terreno, un territorio, degli elementi che invece sono comuni a maggioranza e a minoranza. Per come si sono sviluppate le cose, invece, questo aspetto è stato tradito, perché non arriviamo alla sintesi di un accordo comune, non arriviamo ad un risultato in cui tutte le parti all'interno di quest'Aula si riconoscono, ma ad un risultato che senz'altro la maggioranza rivendica, ma nel quale l'opposizione non ritiene di sentirsi rappresentata.
Peraltro, con il Capo X - lo dico sinteticamente - il legislatore aveva indicato chiaramente qual era la sua volontà. E, cercando di restringere il perimetro di movimento della maggioranza, dava all'opposizione gli strumenti per potersi opporre a degli elementi non condivisi. Dunque, la ratio del legislatore sulla volontà che il risultato finale fosse "interpretazione della volontà di tutti" era evidente.
Il fallimento non è solo dal punto di vista della condivisione, quanto del fatto che il comportamento abbia violato il Regolamento, spostando - lo dico di nuovo in sintesi - l'emendamento della maggioranza davanti a tutti gli altri, affinché decadessero tutti, annullando la possibilità per l'opposizione, attraverso gli strumenti si cui disponeva, di difendere le proprie opinioni.
Quello che succede in quest'Aula dimostra, a mio avviso, un ulteriore elemento di fallimento, che è quello della debolezza della maggioranza; una debolezza che sta nelle procedure, perché sapete che non siete a posto con la coscienza nel momento in cui il Presidente, che dovrebbe essere terzo interpreta in maniera di parte il Regolamento, offendendo inevitabilmente parte di quest'Aula.
Avete dimostrato debolezze nel presidio dell'aula (è stato già detto più volte): non abbiamo chiesto noi di terminare la seduta alle 07.00 del mattino il primo giorno, alle 23.00 il secondo (ovviamente, essendo una decisione del Presidente, noi non potevamo influire; è una responsabilità della quale si assume la Presidenza), alle 19.00 il terzo giorno. E oggi concludiamo i lavori miseramente a fine mattinata.
Infine, la debolezza viene dimostrata nel risultato, perché il ridimensionamento del numero da 4 a 2 dice che la maggioranza, in realtà non è stata in condizione di imporre, neppure con i sistemi a cui ho fatto riferimento, la sua volontà originaria. Per le stesse ragioni consideriamo invece la nostra una vittoria e la consideriamo da diversi punti di vista.
Intanto nei contenuti, perché abbiamo potuto dimostrare, in maniera pratica e pragmatica, l'inutilità e la ridondanza di questo provvedimento, senza neanche arrivare a prendere in considerazione i costi della politica.
Abbiamo cercato di motivare come la cosa fosse inutile e ridondante, ancor prima dei costi che rappresentava.
Rivendico anche una vittoria nei modi, perché noi abbiamo rispettato le regole, ci siamo dati dei modi di comportamento che abbiamo tenuto fino alla fine e abbiamo interpretato il nostro ruolo come il Regolamento ci consentiva di fare, ma rimanendo sempre all'interno dello stesso. Ieri ho fatto un esempio: si può essere più forti e più deboli in una partita di calcio, ma se, ad un certo momento, l'arbitro consente ad una delle due squadre di usare le mani per svolgere le proprie azioni - e non stiamo giocando a rugby - è chiaro che l'altra squadra può fare tutti gli sforzi che vuole, ma rimane in una asimmetria di interpretazione che non le consente di far valere i propri diritti.
Infine, vinciamo anche nei risultati, perché, come ho detto, dimezziamo in ogni caso il numero dei ruoli che si intendono istituire, portandoli da 4 a 2. Siamo comunque spiaciuti per questo esito che è contro le regole, contro il buon senso e contro i principi. Assistiamo - l'ho già detto ieri e lo ripeto - ad una deriva triste e pericolosa, di cui possiamo però dire, a buon motivo e con orgoglio, che non siamo stati complici e neppure testimoni silenziosi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Siamo all'atto finale, agli ultimi metri di questo percorso, nel quale verrà votata una modifica allo Statuto della Regione Piemonte. Certamente noi, come opposizioni, vi abbiamo dimostrato che non potete cambiare le regole fondamentali da soli. Non potete. Siamo rimasti qui e siamo qui anche questa mattina a dirvi che state sbagliando, perché è giusto e doveroso per noi essere qui, perché la soluzione, anche di fronte a un provvedimento inaccettabile, non è l'Aventino, ma è essere qua a contrastarlo.
Possiamo dire che è fallita la vostra prova muscolare: sedute di Consiglio convocate da martedì a venerdì, giorno e notte. Martedì sera si è andati avanti fino alle 7 del mattino, però poi non si è lavorato di giorno perché si è ripreso alle ore 14, che è una cosa che già non ha senso. È solo per far vedere che si vuole fare la prova di forza, ma non ce l'avete fatta. Il secondo giorno si è andati avanti fino alle ore 23 e poi si è ripreso il giorno successivo. Ieri sera abbiamo finito prima delle ore 20 e oggi si termina intorno alle 13. È quindi fallita la prova muscolare delle ore in Consiglio, perché non ce l'avete fatta voi.
È fallito il colpo di mano di ieri con un emendamento peggiorativo addirittura peggio della previsione del testo originale che prevedeva 4 Sottosegretari. Con un emendamento ieri volevate demandare tutto ad una legge ordinaria, definire in modo vago la figura del Sottosegretario e demandarne il numero ad una legge ordinaria che, come sappiamo bene, ha delle procedure molto più semplificate per chi governa. Quindi, ci avrebbe tolto uno strumento importante. E addirittura in quell'emendamento andavate a scrivere che i Sottosegretari potevano sostituire gli Assessori in Consiglio nelle risposte che date ai Consiglieri. È un elemento fondamentale dell'attività di sindacato ispettivo dei Consiglieri regionali interrogare gli Assessori e avere risposta da loro. Vi volevate togliere anche questo dovere e quest'onere.
Noi siamo qua comunque a votare contro, ma non siamo d'accordo con l'istituzione dei Sottosegretari. Lo diciamo e lo ripetiamo. Certamente grazie al nostro lavoro, il provvedimento è stato migliorato e abbiamo agito secondo quello che potevamo fare. Abbiamo agito nell'ottica della riduzione del danno.
Sappiamo qual è la questione di fondo: è la guerra per le poltrone l'abbiamo detto prima. Noi certamente non possiamo lavorare come se pensassimo di perdere le elezioni, ma voi non potete lavorare come se pensaste di vincerle, perché l'abbiamo detto prima: tutto questo che vedete non è vostro, nemmeno il cartellino con il nostro nome. Tra qualche mese probabilmente questo foglio di carta verrà preso e buttato nel cestino della carta e verrà scritto un altro nome. Siamo di passaggio in quest'aula e dobbiamo lavorare per il bene comune, non per la perpetuazione di un'oligarchia. Questo state subendo voi: legge ferrea dell'oligarchia, ma l'istituzione non è vostra.
Ora vi aspettiamo sulla legge ordinaria che deve stabilire tutte le attribuzioni dei Sottosegretari e la retribuzione, perché ci dovete ancora dimostrare che questa è una riforma a costo zero. Non abbiamo ancora visto nulla al riguardo e saremo qui a contrastare anche quel provvedimento, se non andrà bene. E, soprattutto, vi aspettiamo sulla legge elettorale. Noi confermiamo il nostro atteggiamento responsabile; abbiamo una responsabilità sulle regole del gioco che va oltre il nostro mandato temporaneo, va oltre le nostre ambizioni politiche, perché la legge elettorale è importante per stabilire le regole con le quali i Consiglieri vengono a rappresentare più di 4 milioni di cittadini piemontesi. E noi siamo qua e saremo disposti anche su questo tema a discutere, però non accetteremo alcun colpo di mano, perché quello che avete fatto, presentando l'emendamento che salta tutta la discussione - che è qualcosa di profondamente scorretto - non lo potrete fare per una legge elettorale perché non è possibile e perché noi saremo qui ad impedirvelo.
Per cui questo è il primo atto di una partita che sarà ancora lunga e nella quale noi cercheremo di portare avanti il bene comune dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Abbiamo già dichiarato ieri la nostra posizione rispetto a questo provvedimento e, alla luce degli emendamenti presentati oggi effettivamente esprimiamo la soddisfazione per il nostro lavoro, più che altro perché siamo riusciti a frenare questo provvedimento e ad influire sulle modifiche; anche per questo siamo qui oggi a rivendicarlo e a rivendicare il fatto che le opposizioni hanno saputo riportare un minimo di dialogo in quest'Aula, come si diceva prima, ma soprattutto anche nelle riunioni che si sono svolte in queste lunghe giornate.
Come ho detto già ieri, non siamo in una azienda. Il primo firmatario della proposta, il Consigliere Bongioanni, più volte ha richiamato la sua attività come risolutore di problemi in aziende e come la sua finalità fosse quella di dare efficienza alla Regione e al Consiglio regionale.
Ecco, io credo che non possiamo paragonare un ente pubblico come la Regione o come il Consiglio a un'azienda, perché se è vero che l'efficienza è importante anche nella nostra attività e in quella della Regione, è anche vero che qui c'è un dettaglio, che non va ignorato, che è la presenza dei principi di rispetto della democrazia. Ci sono degli equilibri che sono rappresentati dalle varie forze politiche, anche dai monogruppi, che devono sicuramente influire sulle decisioni finali. È per questo motivo che le forzature che avete provato a fare non funzionano, perché non funziona la forzatura, la prova muscolare dello stare continuamente in aula giorno e notte; non funziona perché non rispetta quel principio di democrazia cui accennavo prima.
È chiaro che un monogruppo non può essere presente in aula giorno e notte però, quando l'obiettivo è comune, abbiamo dimostrato che le opposizioni lavorando insieme, riescono a coordinarsi ed essere più forti di chi ha voluto sfidarle con la prova muscolare. Questo è il motivo per il quale siamo qui oggi a votare questo provvedimento, che avrà sicuramente comunque il nostro voto contrario, ma siamo riusciti, con la nostra azione, a limitare i danni, perché ridurre il numero di Sottosegretari sicuramente comporta una riduzione dei costi, che comunque non sono ancora perfettamente chiari, di cui discuteremo quando affronteremo la proposta di legge successiva, ci ha consentito anche di mantenere un minimo di equilibrio e anche evitare l'evenienza di ritrovarci di fronte a un Sottosegretario anziché a un Assessore, quando poniamo delle interrogazioni alla Giunta.
Noi possiamo dichiararci assolutamente soddisfatti della nostra capacità di risposta alle vostre provocazioni, sia quelle relative al Regolamento che avete stracciato già più volte in questa legislatura e con la procedura adottata oggi avete ulteriormente calpestato, ma soprattutto sulla prova muscolare degli orari, perché abbiamo dimostrato che, alla fine, quando tentate questi scatti in avanti, non potete fare altro che perdere, perch voi dovete comunque garantire la presenza continuativa in aula e noi siamo ovviamente limitati, in quanto monogruppo, alla partecipazione totale ai lavori di aula, però riusciamo in qualche modo a coordinarci con i nostri colleghi e raggiungere importanti risultati come quelli che anche oggi rivendichiamo con la nostra presenza in aula.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Accossato.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Intervengo in dichiarazione di voto, per ribadire la contrarietà mia e del mio Gruppo a questo provvedimento e, quindi, nel voto conclusivo sulla proposta di legge n. 240.
In questa dichiarazione di voto non posso che ribadire il merito che ci ha portato e mi ha portato a intervenire sia nel dibattito, sia nell'azione emendativa, anche pesante e, sicuramente, di tipo ostruzionistico per bloccare l'introduzione di nuove figure politiche in questa Regione, figure politiche di cui non continuo a ravvisare l'esigenza rispetto alla quale anche questi cinque giorni di confronto non hanno contribuito a convincermi della loro necessità, forse, anche perché nel merito non siamo mai entrati più di tanto.
Figure politiche, queste dei Sottosegretari, che vanno ad aggiungersi agli Assessori, sembrerebbe anche - questo è emerso - in qualche modo, a sostituire, a vicariare gli Assessori per sgravare appunto gli Assessori dal grave impegno o dal fastidio di dover venire in aula, come anche questa mattina l'Assessore Icardi ci ha detto. Questo sembrerebbe uno dei motivi anche se poi, per fortuna, abbiamo sventato che questa cosa fosse scritta nero su bianco nell'articolato.
Figure politiche, la cui introduzione - è evidente - sono un metodo per bypassare una norma di legge nazionale che stabilisce il numero degli Assessori e il fatto che anche altre Regioni l'abbiano introdotto, secondo me, non risolve tale questione, una questione di correttezza istituzionale che dovremmo anche porre; da qui alla seconda lettura ci sarà anche il tempo e il modo per farlo, perché è evidente che e non si tratta di consulenti, che già la norma prevedeva, ma di ulteriori figure politiche con ruolo esecutivo, che sono alla fine dei mini assessori o sub assessori.
Detto questo, nella contrarietà permane un tema di metodo, un metodo che ha visto l'arrivo in Consiglio del provvedimento con richiamo, in assenza o quasi di confronto all'interno di un disegno istituzionale normativo con la legge elettorale; un problema di metodo che è stato riconfermato in quest'Aula con la forzatura del Regolamento cui abbiamo assistito nelle ultime ore.
Devo sottolineare che ho apprezzato il cambiamento di linguaggio di alcuni Capigruppo di maggioranza, di alcune espressioni che hanno rimandato al confronto e di aver compreso, grazie al Titolo X, che ci si deve confrontare e che le riforme si fanno insieme.
Grazie per averlo sottolineato a verbale, però nei fatti la vostra azione non è stata conseguente, perché essere arrivati a un risultato finale in questo modo, forzando il Regolamento e passando il tempo, più che a confrontarsi, a cercare l'éscamotage per "fregarci" scusate il francesismo, vuole dire che forse non avete ancora capito fino in fondo il valore del Capo X e di cosa significa davvero confrontarsi per fare le riforme insieme. Certo, possiamo anche dire che c'è una soddisfazione di uscire da quest'aula, dopo questa maratona, con un risultato che è diverso rispetto a quello con il quale siamo entrati: volevate portarci a votare 4 Sottosegretari senza discutere, usciamo con due Sottosegretari e dopo una settimana di presenza in quest'aula in cui avete dovuto ascoltarci.
Rivendico all'opposizione il risultato di aver condizionato e ridotto gli appetiti della maggioranza e forse, lo vorrei dire per il futuro scontentare qualcuno. Un risultato politico che non ci soddisfa dal punto di vista dell'introduzione di queste figure, ma sicuramente pensiamo di poter rivendicare la capacità di portarvi a ridimensionare le vostre attese, di capire che dall'Aula si deve passare e che con l'Aula ci si deve confrontare.
Anche noi vogliamo ringraziare il personale del Consiglio che ci ha assistito e che ha con noi collaborato in questi giorni.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi, ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Comincio questa mia dichiarazione di voto citando un Assessore che è intervenuto questa mattina (non faccio il nome perché non è più in aula, ma non è importante sapere il nome). Intervenendo un po' di impeto ha svelato ciò che pensava davvero, perché spesso negli interventi che prepariamo nascondiamo le nostre vere posizioni, cercando di renderle più idonee al destinatario.
Stamattina, intervenendo di impeto per fatto personale, un esponente della Giunta (che adesso non è più in aula) ha detto: "Gli Assessori devono essere lasciati liberi di lavorare".
In realtà, commentava "la panchina", quando qui stiamo parlando di Sottosegretari, ma non è stato un errore, perché in realtà il tema, uno dei temi fondamentali di questi giorni, è questo.
Una prima risposta sarebbe: "bene, non c'è nessun problema, Assessore si può fare come in Comune: si dimette chi fa l'Assessore ed entra il Consigliere comunale". Non occorre "la panchina" per togliere il doppio ruolo all'Assessore. Se questo è il problema, c'è già un modello funzionante ed è quello dei Comuni: ci si può dimettere quando si diventa Assessori.
Ma non è neanche questa la vera questione. La vera questione, se andiamo a fondo, è che se un Assessore dice: "lasciateci liberi di lavorare, perché quando veniamo qui noi non stiamo lavorando", sta dicendo una cosa gravissima, sta esprimendo disprezzo verso l'Aula e verso le Commissioni consiliari. Sta dicendo che il confronto con le persone elette di maggioranza e di minoranza - attenzione, perché quando si viene qua non si discute solo con le minoranze, si discute anche con la maggioranza - è tempo buttato via. Questo - me lo lasci dire, Presidente - è inaccettabile sentirlo dire in quest'aula.
Non è solo una questione di disprezzo verso l'Aula, verso le Commissioni o verso il ruolo dei Consiglieri regionali, è una questione di fastidio verso le regole della democrazia che non prevedono il fatto che una persona eletta con un incarico esecutivo possa fare ciò che vuole quando vuole e come vuole, ma prevede sempre un ruolo di indirizzo fondamentale in quest'Aula, che è un'Aula legislativa.
Pertanto, se ne faccia una ragione l'Assessore - chiunque esso sia che il potere legislativo di quest'Aula viene prima di ogni potere esecutivo. Se c'è una figura che può rivendicare un certo primato è il Presidente, perché viene eletto in maniera diretta, ma tutte le altre figure in quest'Aula sono sotto il Consiglio regionale, non sopra. È un principio fondamentale.
L'introduzione dei Sottosegretari, Presidente, per qualcuno potrà essere un modo, come avviene in altre Regioni, per evitare il confronto con l'Aula. Ci auguriamo che non sarà così perché sarebbe davvero un messaggio negativo, non soltanto verso chi siede in quest'Aula, ma verso i milioni di cittadini e di cittadine che queste persone, di maggioranza e di minoranza hanno indicato come propri rappresentanti.
Queste parole e questi atteggiamenti ci piacerebbe non sentirli mai più. Siamo contenti del risultato per due motivi: primo, perché riduciamo il numero dei Sottosegretari da 4 a 2, facendo diventare un numero in linea con la popolazione del Piemonte; due, per l'impegno assunto, insieme, dal Presidente Cirio di eliminare la legge sui super consulenti, andremo ad azzerare l'eventuale costo della politica che invece la vostra proposta prevedeva.
Ultima dichiarazione: quello che è successo in questi giorni con una prova annunciata da voi, una prova di forza con convocazione h24 7 giorni su 7, alla quale voi per primi, come hanno sottolineato i miei colleghi non siete riusciti a tenere testa perché siete crollati prima di noi, è un avviso di sfratto anche per i prossimi provvedimenti. Sappiate che, quando discuteremo delle regole del gioco, se non ci sarà un accordo basato sul dialogo con le opposizioni, i provvedimenti non passeranno e non potrete fare nessuna prova di forza perché avete dimostrato che questa forza non ce l'avete.
Grazie.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Grazie. Ringraziamo il Consigliere Rossi per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire in dichiarazione di voto il Consigliere Preioni, ne ha la facoltà per cinque minuti.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Arriviamo al termine di questa lunga maratona, perché sono oltre 50 ore di aula. Credo che in questa legislatura, come anche nelle altre, non si è arrivati a un numero così cospicuo.
La Lega, con i suoi 23 Consiglieri e Assessori ha garantito, a oneri e onori, la sua rappresentanza grazie al risultato elettorale del 2019.
Avendo l'onere di essere la prima forza in questo Parlamentino, deve garantire i famosi 26 voti, fondamentali per l'approvazione di questa riforma dello Statuto.
Abbiamo lavorato ai sensi del Capo X del Regolamento, frutto di una concordia istituzionale degli anni '70-'80 che non esiste, come è ben chiaro a tutti, ma è in vigore e ha comportato, nella fattispecie, la presentazione di oltre 8.500 emendamenti e di 1.500 subemendamenti. Se avessimo dovuto esaminare tutti quegli emendamenti, avremmo impiegato oltre 600 giorni, giorno e notte. Capite bene che la gente comune, il popolo piemontese, i lavoratori del Piemonte, le partite IVA del Piemonte non possono comprendere un regolamento così distante dalle esigenze dei cittadini e così distante dalla realtà. Non lo comprendiamo neanche noi che facciamo politica, ma capite la distanza che c'è tra questo Regolamento e il mondo comune. Ciononostante, grazie ad alcune norme concesse da questo Regolamento, senza stuprarlo, ma utilizzando quello che esiste già, si è potuto bypassare, si è potuto eliminare buona parte di quegli emendamenti rendendo la discussione, seppur ampia e strutturata, in tempi ragionevoli Si è potuto anche ragionare all'interno della maggioranza e all'interno della minoranza, al di là che molte forze politiche erano assolutamente contrarie.
Noi continuiamo a ribadire che, invece, l'istituzione del Sottosegretario è un'istituzione normalissima, che avviene già nelle grandi regioni del nord e del centro Italia. Probabilmente quattro segretari erano troppi perch corrispondevano allo stesso numero della grande Lombardia che ha 10 milioni di abitanti, per noi il numero perfetto era tre. Nell'approvare questo provvedimento io vedo il bicchiere è ben oltre il mezzo pieno, perché due è una rappresentanza importante: due figure che potranno coadiuvare il Presidente della Regione su temi specifici, l'ha già detto il collega Rossi, e che non intaccheranno il bilancio della Regione Piemonte, ma saranno a saldo zero. Spero che quel clima di antipolitica, di lotta all'amministrazione, in Italia e in Piemonte sia finito. È iniziato con la distruzione delle Province, ancora prima con la distruzione delle Comunità montane, poi con la riduzione del numero dei parlamentari per poi accorgersi che, forse nei territori piccoli e lontani non si ha più la rappresentanza. Poi si è tagliato il numero dei Consiglieri regionali per rendersi conto che, forse, se abbiamo una classe politica capace e preparata è perchè ha fatto un percorso che passa dal Comune, dalla Provincia e arriva in Regione. Se abbiamo, invece, una classe politica selezionata da 10 like su Facebook, come è successo purtroppo nel massimo periodo di degrado di questo Paese, i risultati si sono visti quali sono stati: la nomina di persone totalmente impreparate e incapace, che non sanno cos'è un'istituzione, cos'è un Comune, cos'è una Provincia, cos'è una Regione (abbiamo visto la fase più bassa della nostra democrazia).
Dobbiamo renderci conto che con tutte le nostre pecche, dobbiamo tenercele stretta la nostra democrazia e le nostre Assemblee legislative, perch l'alternativa alla democrazia è la dittatura. Certo, costerebbe meno avere solo una persona al comando, ma cosa vuol dire la dittatura? Non devo spiegarlo in quest'Aula. Penso che i cittadini piemontesi l'abbiano ben chiaro.
Dopo otto anni andiamo a mettere mano di nuovo allo Statuto, aspettiamo con fiducia il secondo passaggio e poi ci sarà la maratona per una nuova legge elettorale che, dal nostro punto di vista, va ulteriormente a modernizzare la Regione Piemonte, dando l'opportunità agli Assessori di lasciare la carica di Consigliere. Nulla di tanto scandaloso.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Ha chiesto intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Innanzitutto mi unisco ai ringraziamenti che sono già stati fatti anche dai miei colleghi nei confronti dei dipendenti, dei funzionari e dei dirigenti che in questi giorni ci hanno accompagnato in questa pagina, in questa maratona d'aula. Da inguaribile ottimista, se dovessi commentarla, direi che abbiamo scritto in questi cinque giorni una bella pagina di democrazia.
C'è un elemento oggettivo che lo dimostra: cinque giorni fa il testo che è entrato in quest'Aula era completamente diverso dal testo di adesso. Se ci fosse stata quella forzatura che ho sentito descrivere, il testo sarebbe stato quello originario, invece è un testo profondamente diverso.
Il primo articolo aveva quattro o cinque sub articoli ed esce con un articolo solo, erano previsti quattro Sottosegretari, invece ora sono due.
Due sono perfettamente in linea rispetto a quello che in questi giorni voi giustamente, ci avete raccontato, partendo dalle Regioni che voi stessi avete detto di governare sotto l'aspetto politico e, se andiamo a vedere nei rapporti, ci sta perfettamente il numero raggiunto.
Abbiamo eliminato quelle parti che voi ci avete indicato non opportune, che avrebbero potuto sostituire gli Assessori per l'esame delle interrogazioni e delle mozioni; abbiamo accolto tutte le osservazioni e le istanze che sono arrivate dall'altra parte dell'emiciclo. Per questo io sono convinto che abbiamo fatto un buon lavoro, abbiamo portato a casa un buon lavoro per il nostro Piemonte e per i piemontesi.
Abbiamo avuto, come maggioranza, anche il coraggio di assumerci la responsabilità politica di una modifica dello Statuto che siamo profondamente convinti migliorerà la vita istituzionale e operativa per la prossima legislatura, i benefici saranno per la XII legislatura. Noi ci assumiamo il coraggio politico di prendere una decisione in questa legislatura che andrà a beneficio della prossima che, come tutti noi sappiamo, anche se oggi i sondaggi sono a noi favorevoli, abbiamo imparato che un anno e mezzo è un'eternità quindi potrebbero anche cambiare.
Ovviamente noi ci auguriamo che ciò non avvenga perché abbiamo un ottimo governo, quindi pensiamo di migliorare ulteriormente, ma il futuro nessuno lo conosce. Ci assumiamo una responsabilità e modifichiamo uno strumento che sarà a beneficio di chi verrà: chiunque esso sia io sono convinto che lo userà e ne farà un buon uso.
Concludo questo intervento, cari colleghi, soprattutto voi delle minoranze chiedendovi onestamente un coraggio politico nel votare un provvedimento che, se potessimo raccogliere gli interventi che avete fatto, potreste dire tranquillamente che è un testo che avete scritto voi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ruzzola Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.
Consigliere Sarno, interviene per fatto personale?



SARNO Diego

No. Non posso intervenire per dichiarazione di voto?



PRESIDENTE

Può intervenire uno per Gruppo. Ma se sarà brevissimo e telegrafico.



SARNO Diego

La ringrazio molto, Presidente, per la disponibilità.
Intervengo solo per ribadire, dopo l'intervento del collega Ruzzola che non l'avremmo proprio scritto questo testo, quindi respingiamo al mittente l'ultima parte - in realtà anche tutto il resto, ma in particolare l'ultima parte - dell'intervento del Consigliere Ruzzola.
Consigliere Ruzzola, non l'avremmo proprio scritto, e quindi non avremmo istituito i Sottosegretari.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Sa che il Consigliere Ruzzola lancia il cuore oltre l'ostacolo, oltre le immaginazioni possibili! Prima di porre in votazione l'intero testo di legge, mi associo ai ringraziamenti ai Dirigenti, che continuano ad operare e a dirigere, come dice il nome stesso, nell'interesse comune per il buon funzionamento dell'Aula. Vorrei inoltre ringraziare tutti i dipendenti che sono stati presenti per tante ore con noi in aula, ma anche quelli che non sono venuti in aula e che continuano a sostenere e a permettere che noi effettivamente, svolgiamo un buon lavoro in Consiglio, garantendo un bell'esercizio di democrazia, com'è avvenuto in questi giorni.
L'interpretazione, poi, può essere vista da vari lati, però il voto è sempre un atto democratico.
Ringrazio anche i Consiglieri che sono qua presenti (e non solo), che hanno concesso la possibilità di apportare una modifica statutaria, che come sapete, è in prima lettura.
Ringrazio, infine, gli staff dei Gruppi consiliari che hanno sostenuto il vostro lavoro.
Prima di procedere alla votazione della proposta di legge n. 240, a prima firma del collega Bongioanni, ricordo che il provvedimento dovrà ottenere almeno 26 voti.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva la proposta di legge n. 240 in prima lettura.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Con questa votazione possiamo concludere i lavori di oggi. Invito i Capigruppo in Sala A per una rapida Conferenza dei Capigruppo, per la programmazione dei lavori della prossima settima.
Auguro a tutti una buona giornata e un buon lavoro Grazie a tutti.
La seduta è chiusa.



(La seduta termina alle ore 13.00)



< torna indietro