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Dettaglio seduta n.236 del 21/03/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 20.36)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, sono in congedo Consiglieri Chiorino, Cirio, Cane, Marin e Stecco.
Il numero legale, pertanto, è 24.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame delle richieste pervenute.
Nella seduta precedente, sono state presentate votate 56 richieste d'inserimento di nuovi punti all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
La ringrazio per avermi dato la parola, ma in questo momento non sono nelle condizioni di aprire il link corretto e quindi lo cerco con calma.
Mi limito a dire che vorremmo chiedere l'inserimento di un nuovo punto all'o.d.g. relativo all'ordine del giorno n. 640, inerente a "Sostegno alle Amministrazioni comunali nei contenziosi derivanti dall'applicazione della legge per la prevenzione e il contrasto al gioco d'azzardo patologico", che fu presentato il 23 giugno 2021.
Tra l'altro, oggi è una giornata significativa rispetto a tanti temi; in particolare, voglio ricordare il gioco d'azzardo patologico e il sostegno che una parte di quest'Aula ha ottenuto da alcune associazioni, tra le quali Libera: un intervento e un sostegno alla legge che avevamo adottato nella scorsa legislatura. Oggi, è un giorno importante, perché Libera ha manifestato in piazza e lei, Presidente, ha aperto anche la seduta mattutina del Consiglio ricordandoci l'impegno, in generale, che tutte le istituzioni devono dimostrare, non soltanto nelle intenzioni, ma anche nella pratica, contro la criminalità organizzata.
Al di là di questo che non c'entra nulla e non voglio entrare nel merito di questa vicenda, utilizzando l'ordine del giorno in questione, che chiedo si trasformi in argomento di dibattito in questa seduta, intendo dire che le Amministrazioni comunali sono state sempre impegnate e coinvolte sulla legge che riguarda il contrasto al gioco d'azzardo patologico. In alcuni casi, soprattutto nel periodo precedente l'approvazione della legge in quest'Aula, nella scorsa legislatura, le Amministrazioni comunali hanno dovuto affrontare contenziosi legali con responsabilità che i Sindaci, in particolare, hanno caricato sulle loro spalle.
Nonostante questo, la legge nel suo insieme, dopo la sua approvazione, è stata una garanzia per le Amministrazioni comunali, perché, benché viviamo in uno stato di diritto, con libertà di impresa, posizioni con contenziosi per esprimermi meglio - meriterebbero il sostegno della Regione, che deve dimostrarsi sempre più al fianco delle Amministrazioni comunali.
Ho superato i tre minuti. Mi scusi, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Meno male che non aveva il testo davanti e che ha improvvisato. Le ho evitato di stare in silenzio, perché sicuramente avrei fatto una forzatura.
Ha chiesto di intervenire in senso contrario il collega Gagliasso; prego.



GAGLIASSO Matteo

Grazie, Presidente.
Di nuovo, non siamo contro l'ordine del giorno, ma semplicemente siamo contro l'inserimento dell'ordine del giorno all'o.d.g. di questa seduta.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con la votazione.
Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 640.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



DEMARCHI Paolo

Presidente, chiedo di inserire il mio voto contrario.



PRESIDENTE

Sia inserito a verbale che il Consigliere Demarchi ha espresso un voto contrario e che il Consigliere Martinetti esprime un voto a favore.
La parola alla Consigliera Canalis, sull'ordine dei lavori.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere, perché forse me lo sono persa io, chi si è messo in congedo rispetto alla sessione delle ore 10, perché questa mattina il numero legale era 25 e adesso, se ho capito bene, è 24.
Se ci può aggiornare, grazie.



PRESIDENTE

Il numero legale è 24, perché in questa sessione sono in congedo l'Assessore Chiorino, il Presidente Cirio e i Consiglieri Cane, Marin e Stecco.
Nella seduta che va dalle ore 20 a mezzanotte, il numero legale è 24, per adesso.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, so che lei di norma non è d'accordo, ma essendo una seduta serale che ci accompagna alla seduta notturna, e data la condizione termica all'interno dell'Aula, lei ritiene possibile, almeno per chi non interviene, poterci togliere la giacca quando non interveniamo? Soltanto quando non siamo inquadrati.



PRESIDENTE

Guardi, ho fatto abbassare leggermente la temperatura perché anch'io come sapete, essendo sovrappeso e avendo appena cenato, non dico che sto sudando, però sento calore. Se nei prossimi minuti non cambia la situazione termica dell'Aula, sicuramente cercheremo di fare qualcosa.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente. Per ora, finché non decidete, teniamo tutti la giacca? Se ci fosse la possibilità, almeno per chi non interviene, di poterla togliere, ci aiuterebbe nel dibattito. Tra l'altro, è un orario in cui non credo che saranno in tanti, collegati tramite i social, a guardare la seduta. In ogni caso, resta un rispetto per l'Aula potersi togliere la giacca quando non siamo inquadrati.
Presidente, ho utilizzato 1 minuto e 37 - e va benissimo - per provare a risolvere un problema, non solo a me stesso.
Chiediamo l'inserimento di un nuovo punto all'o.d.g. Lo stiamo facendo da questa mattina, perché vorremmo convincere la maggioranza a confrontarsi con tutte le opposizioni per evitare l'approvazione di una proposta di legge che non convince, non soltanto questa parte di Consiglio regionale ma una parte che crediamo non minoritaria dei piemontesi (non abbiamo la pretesa di rappresentare, almeno per quanto riguarda la vostra proposta di legge, una parte ampia dei piemontesi e delle piemontesi).
Le chiedo di inserire all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 384 dal titolo "La Regione si faccia promotrice di un percorso condiviso per portare a Torino il nuovo Istituto Nazionale per l'intelligenza artificiale".
Anche qui, stiamo parlando di uno degli ordini del giorno più vecchi di questa legislatura: è datato 14 luglio 2020. Ce ne rendiamo perfettamente conto, ma voi avrete capito che si tratta di attività ostruzionistica.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Mi esprimo in senso contrario alla richiesta di inserimento del collega Ravetti; peraltro sono contrario anche alla mozione "giacca", nel senso che ritengo che il regolamento sul decoro dell'Aula sia datato, discriminatorio e sessista, perché le donne possono rimanere con la camicetta (è sufficiente che abbiano le spalle coperte), mentre noi uomini dobbiamo tenere la giacca. È discriminatorio nei nostri confronti, però a me piace il decoro dell'Aula, quindi ritengo che noi si debba, anche soffrendo un po', tenere la giacca. Se poi migliorano le condizioni climatiche dell'Aula tanto meglio, ma la giacca, a mio avviso, si deve sempre tenere.
Sono contrario all'inserimento di questo punto all'o.d.g. non già perché io sia contro il fatto che Torino diventi sede dell'Istituto sull'intelligenza artificiale piuttosto che di altre importanti sedi di organismi internazionali, ma perché questo atto di indirizzo è un po' datato. La questione andrebbe rivista, magari anche alla luce di sviluppi più recenti, sebbene, in generale, io ritenga importante la valorizzazione del capoluogo piemontese (non solo del capoluogo chiaramente, di tutta la Regione, ma in particolare di Torino) con la possibilità di diventare la sede di organismi internazionali. Si era parlato dell'intelligenza artificiale e mesi fa si parlava anche dell'attuale sede della Giunta regionale, che gradualmente si sta spostando nella nuova sede unica della Regione, trattenendo quella sede per ospitare un organismo internazionale sulla legalità e sulla trasparenza.
Questo è assai positivo, ma poiché ci potrebbero essere anche altri gli organismi sovranazionali interessati a venire Torino, ritengo che questa discussione si debba fare con qualche dato più aggiornato, tenendo conto della situazione complessiva e tenendo in considerazione altre città del Piemonte che, oltre ad offrire, come sempre fanno, le loro bellezze e il loro patrimonio storico e culturale, possono essere d'ottima attrattiva anche per sedi istituzionali. Non faccio elenchi per non fare torti, ma è così.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 384.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo alla richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 569 del Consigliere Avetta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Avetta; ne ha facoltà per tre minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Chiediamo di introdurre un ordine del giorno datato e, apparentemente ampiamente superato.
Il documento è datato 27 aprile 2021; eravamo ancora in una fase pandemica importante e quell'ordine del giorno è stato depositato per chiedere alla Giunta e alla Regione Piemonte di favorire un accordo con l'Ordine dei farmacisti e con l'organizzazione di rappresentanza della categoria, per prevedere i tamponi ad un prezzo calmierato (eravamo in un momento complicato, in cui i contagi erano oltre 500 al giorno).
In quel periodo, abbiamo denunciato ed evidenziato più volte che si registrava un gap, una differenza molto significativa in termini di tamponi processati tra quelli che venivano processati in Piemonte e quelli processati in altre Regioni sia sul fronte dei tamponi rapidi sia sul fronte di quelli molecolari.
Diverse regioni italiane avevano istituito accordi con il sistema delle farmacie per dare la possibilità ai cittadini di effettuare quei tamponi a prezzi calmierati. In particolare, ci riferiamo spesso all'esempio dell'Emilia Romagna che, per molti aspetti, è simile alla nostra Regione per PIL prodotto, per ricchezza prodotta, ma anche per numero di abitanti.
Per esempio, in Emilia Romagna, già dal 1° febbraio - l'ordine del giorno è di fine aprile - senza necessità di prescrizione medica, i cittadini potevano effettuare sia il tampone rapido sia il test sierologico ad un prezzo calmierato di 15 euro.
È evidente che questa mancanza che noi registriamo da parte Regione Piemonte, ha inciso sul budget delle famiglie. Ci chiediamo dunque se ovviamente con un'adeguata riformulazione dell'impegno della Giunta regionale, prevedere una sorta di risarcimento per le famiglie piemontesi che hanno subìto questo trattamento diverso e questo onere in più rispetto alle famiglie emiliane.
Riteniamo che sarebbe opportuno che le famiglie piemontesi avessero questo risarcimento rispetto ad un trattamento che non è stato certamente equo rispetto ad altre realtà del nostro Paese.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta.
Ha chiesto di intervenire contro la richiesta di inserimento dell'ordine del giorno n. 569 la Consigliera Nicotra.
Prego, Consigliera, ha facoltà di intervenire.



NICOTRA Letizia Giovanna

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per esprimere il nostro parere contrario all'inserimento dell'ordine del giorno proposto dal collega Avetta.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Nicotra.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 569.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato per la richiesta di iscrizione dell'ordine del giorno n.736 all'o.d.g. odierno.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento all'o.d.g., come indicato nel documento scritto dell'ordine del giorno n.736 inerente a "Azioni per garantire il futuro del settore termale della città di Acqui Terme".
È un ordine del giorno datato, presentato da Marco Grimaldi e che io ho sottoscritto. Tuttavia, sicuramente con i dovuti interventi, è in realtà molto attuale per le questioni di questi giorni, proprio relative alle Terme di Acqui di cui io conosco relativamente poco, ma tutti i giornali gli stessi organi di informazione televisivi, il TG Piemonte sono più volte tornati su questa situazione. Ci risulta che ci sia stata, credo non più tardi di un paio di giorni fa, una riunione nella città termale con il Presidente Cirio, gli amministratori locali e le rappresentanze politiche locali.
C'è stato un ulteriore spostamento della data di apertura dell'impianto termale che veniva data per prossima. A questa riapertura, che aveva già visto gli albergatori ricevere prenotazioni, tutto il mondo economico commerciale guardava come a una boccata di ossigeno per il turismo locale.
Invece, questa riapertura è stata disattesa, perché si parla di un rinvio quantomeno all'autunno - così da fonti giornalistiche - e sembra che la stessa informazione sia stata confermata nell'incontro pubblico.
C'è anche una richiesta, che arriva da alcune forze politiche di quel territorio, di privare Terme S.p.A. delle concessioni, perché non sta rispettando gli obblighi che ha sottoscritto come concessionario di un bene pubblico; pertanto ha degli obblighi non soltanto come imprenditore operatore privato, ma è un soggetto pubblico, credo partecipato anche della Regione. Sarebbe necessario un intervento.
Ecco perché questo ordine del giorno, con i dovuti interventi correttivi emendativi e di aggiornamento, è drammaticamente attuale ed è per questo che ha senso riproporlo oggi all'attenzione del Consiglio.



PRESIDENTE

C'è qualche Consigliere che intende intervenire contro la richiesta di inserimento della Consigliera Accossato? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Presidente, stavamo cercando di capire la ragione per cui siamo contrari alla proposta della collega Accossato. Devo dire la verità: non ho ancora bene le idee chiare, ma sviluppo l'argomento durante questi tre minuti di intervento.
Sul termalismo acquese ieri ho partecipato ad una corretta iniziativa - la definisco così - del Presidente della Giunta regionale, insieme al Sindaco di Acqui Terme; erano presenti alcuni Parlamentari della zona, l'Assessore Protopapa e l'Assessore Poggio. A quell'incontro erano altresì presenti i rappresentanti del mondo economico acquese e i rappresentanti dei lavoratori e delle lavoratrici del comparto termale acquese, che manifestavano grandi preoccupazioni in merito al fatto che, da notizie stampa, è stata rilevata la volontà del concessionario di rinviare l'apertura delle terme, provocando derive economiche evidentissime nell'Acquese.
Sono contento che tutto quel mondo che ho elencato abbia deciso di sostenere la posizione equilibrata e moderata della Regione e del Comune volta ad assicurare la riapertura per quest'anno delle terme e a dare mandato ai legali della Regione per verificare se le condizioni del contratto sono state rispettate.
Immagino che l'appuntamento per fare il punto della situazione rispetto ad un tema così delicato - perché parliamo di investimenti di imprenditori ma anche della quotidianità delle persone - sarà per le prossime settimane.
Credo, quindi, che dovremmo rinviare in Commissione questo dibattito per affrontare meglio questo tema. Questa è la ragione che mi induce a votare in senso contrario alla proposta, seppure lodevole, della collega Accossato, che mirava, invece, a discutere subito in Aula di questo argomento. Noi, forse, avremmo bisogno di qualche giorno in più - è vero Assessore Protopapa? - per fare le giuste riflessioni sull'argomento che ho appena trattato.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 736, avanzata dalla Consigliera Accossato.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con una nuova richiesta di iscrizione punti all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
In questo caso, la richiesta di inserimento all'o.d.g. dell'odierna seduta riguarda l'ordine del giorno n. 853, avente ad oggetto "Nuova legge sulla cittadinanza, approvazione dello ius scholae", presentato a luglio 2022 (era a prima firma del Consigliere Grimaldi, ma io l'ho sottoscritto).
Torniamo nuovamente su questo argomento, ovvero sulla proposta al Parlamento italiano per la definizione di una legge che regolamenti l'acquisizione della cittadinanza italiana da parte di studentesse e studenti che hanno completato un ciclo scolastico di almeno cinque anni.
Stiamo parlando di quei cittadini di famiglia straniera, nati però in Italia o arrivati prima di aver compiuto 12 anni, che qui hanno frequentato le scuole e che però, ad oggi, non riescono, se non con molta fatica o solo dopo molti anni, a veder riconosciuta la loro condizione di italiani. Come sappiamo, lo sono invece a tutti gli effetti, perché hanno frequentato le nostre scuole, parlano molto bene l'italiano (a volte, spiace dirlo, anche meglio di molti italiani), partecipano alle attività sportive; alcuni di loro eccellono anche in alcune discipline, vincono campionati, salvo poi non poter rappresentare il nostro Paese, del quale sarebbero anche orgogliosi di portare i colori e di gareggiare. Invece non possono farlo perché non hanno riconosciuta questa condizione.
Questo è un aspetto certamente secondario, tenendo conto che qualche eccezione, se si è campioni, viene fatta. Ma c'è una moltitudine di studenti stranieri (si stimano in circa 76.000) che invece hanno delle limitazioni se vogliamo ancora più gravi nella vita quotidiana: ad esempio non possono partecipare ad una gita scolastica all'estero, non hanno riconosciuti altri diritti, e questo è davvero singolare.
Come sapete, nel mese scorso sono stata in Argentina, dove ho parlato in spagnolo con una quantità di cittadini italiani che, perché eredi o nipoti di nonni o bisnonni italiani, hanno ottenuto la cittadinanza e non hanno mai visto il nostro Paese. Io sono contenta che abbiano questo attaccamento con il nostro Paese, ma tale attenzione dovremmo averla anche per chi in questo Paese vive, risiede e contribuisce a svilupparlo. Ecco perché chiedo l'inserimento all'o.d.g. dell'odierna seduta dell'ordine del giorno n. 853.



PRESIDENTE

Grazie.
Interviene in senso contrario il Consigliere Gagliasso; ne ha facoltà.



GAGLIASSO Matteo

Grazie, Presidente.
Volevo semplicemente dire che siamo contrari all'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno della collega Accossato. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.



(Commenti del Consigliere Rossi fuori microfono)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 853 avanzata dalla Consigliera Accossato.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Mettiamo a verbale il voto favorevole del Consigliere Martinetti.
Procediamo con una nuova richiesta di iscrizione di punto all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire la Presidente Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, è arrivato il mio turno. In questo caso, chiedo l'inserimento dell'ordine del giorno n. 689 del 16 novembre 2021, inerente a "Stabilizzazione del personale sanitario assunto nel corso della pandemia da COVID-19".
Sicuramente è un po' datato, non datato come l'ordine del giorno del collega Avetta, ma solo in parte, perché riguarda un ordine del giorno presentato in un momento in cui ancora gli effetti della pandemia erano evidenti. Non so se ci trovavamo nel corso della terza o della quarta ondata, ma comunque la situazione - ahimè - era ancora grave e preoccupante. Per questo, la nostra Regione, così come il Paese, si era dotata di personale straordinario a diversi livelli sia amministrativo per seguire le questioni più burocratiche sia, soprattutto, personale sanitario, di cui c'era estrema necessità. Si trattava di personale infermieristico e medico, per la gran parte assunto con contratti COVID.
Sono stati sostanzialmente chiamati così: assunti a termine.
Rispetto a questi fatti gli impegni richiesti dall'ordine del giorno ripeto - in parte sono superati, perché si parla di prorogare i termini del contratto. Questo è stato fatto, forse solo parzialmente, comunque è stato fatto - ancora nei primi giorni del mio subentro in Consiglio regionale ricordo alcuni provvedimenti di tipo sanitario e finanziario che prevedevano delle proroghe - ma fino ad un certo periodo.
Questo ordine del giorno, però, chiedeva anche la piena stabilizzazione con giusta e piena retribuzione e un piano di nuove assunzioni per il personale amministrativo. Questo mi sembra che non sia ancora stato raggiunto.
L'ordine del giorno parlava anche di esentare gli operatori sanitari dallo svolgimento di prove preselettive previste dai bandi di concorso.
Onestamente non so se questo sia stato attuato nei concorsi banditi in questo periodo.
Inoltre, l'impegno maggiore contenuto nell'ordine del giorno era quello di farsi portavoce al Governo - evidentemente con il Governo di quel periodo ma credo valga sempre - affinché si provvedesse a rivalutare le condizioni di lavoro (economiche, eccetera) dei medici del nostro Paese. Questo mi sembra assolutamente attuale e pertanto ne chiedo l'inserimento. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei intervenire su questo ordine del giorno presentato dalla collega Accossato con riguardo alla stabilizzazione del personale assunto durante il periodo della pandemia COVID-19.
Fermo restando che ci sono alcune perplessità per la richiesta di mettere all'ordine dei lavori odierno un ordine del giorno risalente al novembre 2021 - che ci pare parzialmente superato - credo che un'altra quota di ragione sia legata al fatto che il contenuto di quell'ordine del giorno dovrebbe probabilmente essere rettificato o integrato, tenendo conto della parziale stabilizzazione che è intervenuta nei mesi successivi.
Il problema non è risolto, perché molti di quei lavoratori che abbiamo elogiato, abbiamo premiato e abbiamo esaltato, giustamente, durante la pandemia sono ancora precari e devono ancora essere stabilizzati. Per cui l'ordine del giorno ha una sua validità, ma questa validità è parziale.
Quindi, motivo la mia contrarietà all'iscrizione di questo ordine del giorno con il fatto che non c'è un'urgenza, per lo meno per il testo così come è scritto oggi. Credo che sarebbe necessario, prima di discuterlo e di entrare nel merito di questo testo in Aula, confrontarci con i sindacati con i Direttori delle ASL e, naturalmente, con l'Assessore per capire il numero esatto di operatori che necessitano di questa stabilizzazione nella nostra regione e anche per conoscere la posizione dei Ministeri nazionali.
Penso quindi che non sia opportuno dare priorità a questo argomento perlomeno nella seduta odierna.
Con la mia posizione chiedo quindi all'Aula di esprimere un voto contrario e di non procedere all'iscrizione, pur ringraziando naturalmente il Gruppo LUV e la Presidente Accossato per aver posto all'attenzione dell'Aula questo argomento che, tra l'altro, ci consente anche di ricordare quanto questi operatori siano stati preziosi e vitali per mettere in sicurezza il sistema sanitario regionale durante la crisi pandemica, per salvare vite e per evitare il tracollo della sanità piemontese.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 689, avanzata dalla Consigliera Accossato.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Martinetti chiede un nuovo inserimento all'o.d.g.
La parola al Consigliere Martinetti, per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Chiedo anch'io l'inserimento di un ordine del giorno, il n. 972, che ha per oggetto "Sicurezza stradale, iniziative rivolte alla provincia di Cuneo". È un argomento che abbiamo già affrontato in quest'Aula più di una volta soprattutto, quando si è parlato di bilanci e di risorse. Tra l'altro, la provincia di Cuneo ha un primato piuttosto triste, quello di un elevato numero di morti per incidenti stradali.
Lo Statuto della nostra Regione prevede, al comma 1 dell'articolo 5, che la Regione persegue la riduzione delle disuguaglianze e agisce responsabilmente nei confronti delle generazioni future. Quindi Presidente, agire nei confronti delle generazioni future, a mio giudizio vuole anche dire istruirli, educarli a quello che è un comportamento sicuro quando si parla di stare alla guida di automezzi.
Come ho già detto, c'è stata una lieve flessione, durante il periodo del COVID, ovviamente, perché eravamo tutti chiusi in casa, ma andando di nuovo verso la normalità, con più persone in strada, gli incidenti sono risaliti di nuovo alle cronache quotidiane. Credo che, nel 2022, abbiamo avuto quasi un morto a settimana per incidente stradale; un dato che noi non possiamo tollerare: bisogna intervenire, in qualche maniera. Questo lo si può fare aiutando gli utenti a raggiungere una maggiore consapevolezza del mezzo che stanno usando.
Abbiamo anche la grande fortuna di avere un centro di guida sicura, il MotorOasi, che si trova a Susa e che è stato al centro di qualche polemica in passato, ma che per adesso continua a funzionare. Sarebbe utile, secondo me, secondo noi e secondo il mio Gruppo, promuovere una convenzione individuando le fasce di guidatori che potrebbero usufruire di questo centro, proprio per migliorare le loro abilità e per prendere più consapevolezza del mezzo che si sta utilizzando, il quale, se utilizzato in maniera impropria o in maniera incauta, può veramente essere.



PRESIDENTE

Consigliere Martinetti, concluda.



MARTINETTI Ivano

Chiedo di promuovere una convenzione con il Centro MotorOasi di Susa per i neopatentati.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha impiegato 10 secondi per definire l'ordine del giorno, poteva farlo prima.



(Commenti del Consigliere Martinetti)



PRESIDENTE

Comunque, va bene.
È suo diritto utilizzare i tre minuti; va bene così. Il Regolamento prescrive quello.
Il Consigliere Perugini intende intervenire in senso contrario; prego.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
Giusta l'idea, contrari all'inserimento, altrimenti saremmo favorevoli.



PRESIDENTE

Grazie. Ancora più breve del Consigliere Martinetti nell'espletare la sua funzione; sempre più veloci: bravi.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 972, avanzata dal Consigliere Martinetti.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Consiglieri, sapete che è vietato fare fotografie a qualsiasi soggetto o cosa.
Non fatemi allontanare il Consigliere Cerutti dall'aula, perché potrei anche compiacermi nel farlo.
Chiedo se ci sono altri che intendono intervenire per proporre nuovi ordini del giorno.
La parola al Consigliere Martinetti, per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Sostituisco un attimo la Consigliera Disabato, che sta rischiando di morire soffocata.
Con questo intervento, intendo chiedere l'inserimento di un nuovo ordine del giorno, il n. 963, che ha per oggetto "Gioco d'azzardo patologico.
Interventi rivolti ai cittadini della provincia di Cuneo".
Presidente, al comma 1, dell'articolo 9, lo Statuto della Regione Piemonte recita che la Regione promuove e tutela il diritto alla salute delle persone e delle comunità.
Nella nostra Regione è in vigore la legge regionale n. 19 del 2021, che ha per titolo "Contrasto alla diffusione del gioco d'azzardo patologico" meglio conosciuto come GAP. Al comma 1, dell'articolo 1, la summenzionata legge regionale recita che la Regione, nell'ambito delle competenze in materia di tutela della salute e di politiche sociali e sanitarie, promuove interventi finalizzati alla prevenzione, al contrasto e alla riduzione del rischio di dipendenza dal gioco d'azzardo patologico.
Per quello che riguarda tutto il tessuto sociale, parliamo di rafforzamento della cultura del gioco misurato, responsabile, consapevole, nonché del recupero delle persone che ne sono affette e del supporto alle loro famiglie, le quali, come abbiamo già ricordato nelle molteplici discussioni avvenute in questo emiciclo, sono quelle che, di riflesso, pagano le conseguenze più pesanti di questa dipendenza quando colpisce qualcuno dei loro familiari o qualcuno che è intorno a loro.
Dobbiamo prevenire e contrastare il gioco d'azzardo patologico con strumenti finalizzati ad un trattamento terapeutico. Parlare di recupero dei soggetti affetti e dare supporto alle loro famiglie, nell'ambito di ci che possiamo fare noi con le nostre competenze regionali, soprattutto in campo socio-sanitario, può fare la differenza. Dobbiamo anche diffondere e divulgare l'uso responsabile del denaro, una pratica che dobbiamo sempre più promuovere ad adulti e ragazzi, attraverso attività di educazione informazione e sensibilizzazione.
Con l'ordine del giorno chiedo di avviare una campagna di informazione rivolta ai cittadini della provincia di Cuneo, non esente da questo problema, per diffondere la consapevolezza sulla pericolosità dei disturbi correlati al gioco d'azzardo patologico, con particolare riferimento ai rischi presenti sul territorio in oggetto. Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Nicotra; ne ha facoltà.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

C'è un'alternanza tra maggioranza e opposizione.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Rossi ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'ultima contrarietà è stata espressa dal Consigliere Perugini per cui nell'ottica dell'alternanza, chiederei di intervenire in maniera contraria.



PRESIDENTE

Stavamo guardando la moviola, perché.



ROSSI Domenico

No: si fidi, Presidente.



PRESIDENTE

Accossato e Canalis e poi è intervenuto.



ROSSI Domenico

È intervenuto il Consigliere Perugini. Ha parlato piano e non si è sentito molto, ma.



PRESIDENTE

Sì, sì. È intervenuto il Consigliere Martinetti a proporre un nuovo ordine del giorno e poi è intervenuto il Consigliere Perugini. Ha ragione.



ROSSI Domenico

Lei ha ragione, Presidente, ma il Consigliere Perugini ha parlato troppo piano e non si è sentito.



PRESIDENTE

Non disquisisco su come si parla, perché sono il meno adatto, però ha ragione: era intervenuto il Consigliere Perugini e quindi per alternanza come abbiamo deciso stamattina, darò la parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

La ringrazio, Presidente. Sappia che io non le dirò mai bugie, se le ho detto che era intervenuto il Consigliere Perugini.



(Commenti fuori microfono)



ROSSI Domenico

Scusi, Presidente, prima sono stato giustamente rimproverato, perché ho interrotto, però se può darmi una mano per intervenire.
RAVETTI Domenico (fuori microfono) Si nota un certo nervosismo.



ROSSI Domenico

Nella maggioranza, e siamo solo all'inizio.
Perché intervengo esprimendo un parere contrario su un ordine del giorno che parla del gioco d'azzardo patologico? Com'è noto, sono una persona che in questi anni in quest'Aula si è espressa più volte a favore di ogni iniziativa in questa direzione, ma non possiamo prevedere iniziative specifiche solo per un territorio.
Il Consigliere Martinetti ha presentato un documento in cui prevede iniziative per la provincia di Cuneo, ma sarebbe discriminatorio nei confronti delle altre province del Piemonte. Già la provincia di Cuneo troppe volte e per troppi ambiti, viene favorita all'interno delle politiche della Regione.



(Applausi)



ROSSI Domenico

Vedo che anche l'Assessora Caucino sorride a questa mia affermazione forse perché si ritrova in questa mia affermazione. A parte le battute e il sorriso, sono contento che ancora abbiate l'energia per sorridere, ma vedremo fra qualche ora.
Dobbiamo affrontare questo tema con serietà e porto, a testimonianza del mio intervento, le parole di un autorevole esponente della Lega, il Sindaco di Novara, Canelli, che ho ascoltato direttamente al congresso di Legacoop. A suo giudizio, uno dei mali sociali più grandi di questo momento è proprio l'esplosione dell'aumento del gioco d'azzardo, indicandolo come un elemento da contrastare. A quel punto, ho dovuto fare un comunicato stampa, mio malgrado, per chiedere quale è la posizione della Lega: quella del Sindaco Canelli o quella dei Consiglieri regionali di maggioranza che invece, hanno tutti votato una serie di norme e iniziative contro ogni forma di diminuzione del gioco d'azzardo patologico? Non ho ricevuto risposta perché, evidentemente, la contraddizione che c'è all'interno della Lega non è ancora stata sciolta. Ci auguriamo che la Lega regionale, ma in particolare quella nazionale, si allinei alla posizione del Sindaco Canelli, cioè che tenga una posizione di contrasto alla crescita del gioco e, quindi, ci consenta di ripristinare la legge del 2016 oppure, ancora meglio, calendarizzare al più presto la legge di iniziativa popolare ed evitare di fare, come abbiamo fatto con quella sui parchi che l'abbiano tenuta tre anni per poi non discuterla, discuterla e votarla positivamente in Aula.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 963.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo alla richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 926 della Consigliera Accossato.
Ha chiesto la parola la Consigliere Accossato; ne ha facoltà per tre minuti.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Questa volta chiedo l'inserimento dell'ordine del giorno n. 926 avente ad oggetto: "Ipotesi di Ski Dome a Cesana. Salvaguardare la montagna e bloccare sul nascere ogni progetto a forte impatto ambientale".
Questo è un ordine del giorno depositato soltanto un paio di mesi fa quindi ancora fortemente attuale. Non se n'è più parlato, quindi potrebbe già essere un buon segnale, ma si sa che, a volte, questi fenomeni e questi progetti hanno comportamenti carsici: ogni tanto affiorano, ci sono informazioni, per un po' non se ne parla o tutto sembra tacere e tramontato, poi, invece, qualcosa riaffiora.
Credo che un pronunciamento del Consiglio rispetto a un progetto di questo tipo, con l'obiettivo di riconvertire la pista olimpica del bob di Cesana preveda un intervento, a mio avviso e ad avviso del mio Gruppo, fuori dal tempo e dal momento: la realizzazione di un impianto al coperto e climatizzato per consentire di sciare tutto l'anno, un impianto per garantire la produzione di neve nei mesi estivi. Pensiamo alla fatica nelle ultime stagioni di consentire lo sci all'aperto nei mesi invernali, con forti interventi di innevamento artificiale che, per carità, consentono anche lo sviluppo e le attività turistiche stagionali in questi territori.
Nel periodo estivo le nostre montagne hanno imparato, in questi anni, a riconvertirsi e a offrire al turismo offerte di utilizzo della montagna peraltro sicuramente più interessanti che non chiudersi all'interno di una struttura, con l'escursionismo, con le arrampicate sportive o con forme di altro genere. La realizzazione, ma anche il solo pensare di progettare un intervento di questo tipo, è assolutamente - al di là degli investimenti e dei costi che possono essere di privati o di enti pubblici - fuori luogo in una stagione e in un momento di grave crisi climatica e di grave siccità.
Ritengo che sarebbe utile un pronunciamento del Consiglio regionale su questo tema.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire contro la richiesta di inserimento della Consigliera Accossato, la Consigliera Nicotra; prego.



NICOTRA Letizia Giovanna

Grazie, Presidente.
Siamo contrari all'inserimento all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 926.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Nicotra.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n.926.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire la Consigliere Disabato per l'inserimento dell'ordine del giorno n. 1107 all'o.d.g. odierno.
Prego, Consigliera, ha facoltà di intervenire.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Esordisco anch'io questa sera richiedendo l'inserimento di un punto all'o.d.g. In particolare chiedo l'inserimento dell'ordine del giorno n.
1107 inerente a: "La Regione sostenga gli Enti locali nella stipula di convenzioni per i servizi di ambulanze per animali".
È un tema che è già stato dibattuto in Aula - almeno, ricordo così durante la discussione della variazione di bilancio ed è un tema con cui ho avuto modo di disquisire anche in modo approfondito con l'Assessora Caucino, competente per la tutela e il benessere degli animali.
È un tema che, secondo noi, deve andare a corredo di quella che è già un'iniziativa messa in campo dalla Regione Piemonte, ovvero l'istituzione degli ambulatori sociali veterinari, che vanno nell'ottica di supportare la popolazione, in particolare quella più fragile, per la cura e l'assistenza degli animali domestici.
Noi, semplicemente, ci siamo posti un obiettivo: rendere un servizio quanto più completo possibile sempre a servizio della popolazione che necessita di questo supporto. Per questo, durante la variazione di bilancio, abbiamo chiesto di sostenere la stipula di convenzioni. Questo significa che enti che si occupano dell'utilizzo delle ambulanze veterinarie, che sono comunque dei mezzi altamente strutturati e altamente specializzati per poter assistere l'animale sia in casi di urgenza sia in casi meno gravi possano attivare queste convenzioni con i Comuni affinché il servizio possa essere istituito.
Sappiamo che i Comuni hanno tantissime spese e tantissime voci di bilancio da sostenere e, spesso e volentieri, quella che dovrebbe essere una spesa comunque fondamentale, viene messa in secondo piano. Non è nostro obiettivo colpevolizzare i Comuni nelle scelte; anzi, sappiamo che molti Comuni hanno già istituito le convenzioni per istituire servizi di ambulanza veterinaria sul territorio.
Quello che noi vogliamo fare è sostenere quei Comuni che ancora non l'hanno fatto per rendere il servizio quanto più capillare possibile. Chiaramente non ci sono cittadini di serie A o di serie B e non ci sono nemmeno animali d'affezione di serie A o di serie B, benché in quest'Aula gli animali vengano spesso discriminati; gli animali d'affezione vengono considerati come membri della famiglia, mentre gli animali selvatici, invece, vengono considerati come dei bersagli mobili su cui scaricare le proprie mitragliate o le proprie fucilate. Questo per noi è già inaccettabile di per sé, ma rimaniamo nell'ambito degli animali d'affezione, che è quello che ci interessa.
Secondo noi, un contributo strutturale da parte della Regione Piemonte potrebbe, quantomeno, aiutare i Comuni a stipulare queste convenzioni. Non parliamo di cifre grandi, perché poi, ovviamente, la convenzione viene calibrata sul numero di cittadini che effettivamente possono usufruire del servizio. È chiaro che per i Comuni più grandi ci vorranno cifre più grandi e per quelli più piccoli occorreranno cifre ben diverse. È importante secondo me, mettere a disposizione delle risorse e stabilire anche una metodologia di selezione che possa andare a favorire Comuni e quindi anche i proprietari di animali.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Ringrazio la collega Disabato per aver proposto l'inserimento di questo ordine del giorno che, sui contenuti, crediamo sia un atto importante, un atto di indirizzo capace di mettere in evidenza un'esigenza che il territorio richiede, come diceva la collega.
Ci sono già diversi Comuni che offrono questo servizio a quelle famiglie hanno animali da affezione che hanno bisogno, evidentemente, di cure urgenti.
La perplessità, e quindi il mio voto contrario, deriva proprio dalle esperienze già presenti sul territorio, come affermava la stessa collega Disabato: ci sono delle esigenze di copertura economica e di organizzazione di rete. Credo, quindi, che sia più doveroso ed opportuno costruire un percorso più complesso rispetto ad un semplice atto di indirizzo, sui cui contenuti - lo ripeto - sono assolutamente d'accordo, ma non sul metodo.
L'ordine del giorno, a differenza di una proposta più complessiva rischierebbe di essere preso troppo sottogamba anche dalla maggioranza.
In questa proposta più complessiva sarebbe utile, ad esempio, prevedere una discussione in Commissione; chiederei, quindi, almeno di riportare il testo in Commissione, magari creando un gruppo di lavoro con il quale progettare e pensare una proposta di legge che possa dare anche copertura legislativa a questo intervento e a questi servizi, capace proprio di costruire delle relazioni sul territorio con le istituzioni con cui poter garantire un servizio più capillare, una migliore efficacia e anche una copertura economica. Credo che la Regione, da questo punto di vista, abbia la possibilità, in termini economici e di competenza, di garantirlo.
Ecco perché, pur con tutto il rispetto per il contenuto, credo che questa proposta sia da ritirare o comunque da non affrontare, in un momento nel quale il dibattito verte sulle regole del gioco che dovrebbero essere condivise, come abbiamo detto per tutta la giornata di oggi e come ripeteremo anche nelle prossime ore. Crediamo doveroso, quindi, riportare questa riflessione in Commissione e riproporla attraverso una proposta più complessa con la quale porre rimedio a delle sperimentazioni nei Comuni che non hanno strutture stabili.
Per questi motivi, voterò contrariamente alla proposta di iscrizione all'o.d.g. di questo atto di indirizzo.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1107, avanzata dalla Consigliera Disabato.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con una nuova richiesta di iscrizione punti all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Chiederei l'iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta dell'ordine del giorno n. 1108, avente ad oggetto "Sostegno al Diritto allo Studio Universitario".
È chiaramente un argomento di cui si è discusso tantissime volte; è un tema che ricorre all'interno di molte discussioni, soprattutto relativamente al bilancio di previsione. Se vogliamo rendere più semplice la comprensione, diciamo che parliamo delle borse di studio destinate agli studenti e alle studentesse universitarie che decidono di effettuare i propri studi in Regione Piemonte.
Come sappiamo, da anni si parla di borse di studio: si parte con un primo stanziamento durante il bilancio di previsione e si scopre, verso la metà dell'anno, che le risorse per coprirne il fabbisogno non sono sufficienti. Che cosa succede, quindi? Succede che gli studenti soprattutto quelli che nelle graduatorie non sono sicuri di ricevere il finanziamento, cadono nell'incertezza. Addirittura, viene messa in discussione la possibilità di proseguire il percorso di studio. Il rischio quindi, è che si palesi anche un abbandono degli studi: capite bene che come Regione, è un rischio che non possiamo permetterci.
Quello che bisognerebbe fare è garantire una certezza all'inizio dell'anno accademico, e cioè dire: "Queste sono le risorse che abbiamo a disposizione; sono sufficienti per poter coprire tutto il fabbisogno relativo alle borse di studio, quindi questi sono gli studenti che possono usufruire del contributo".
È una discussione analoga a quella sui voucher scuola, dove spesso e volentieri le risorse stanziate non sono sufficienti, e la Regione ogni anno deve metterci una "pezza", soprattutto in fase di variazione di bilancio. Questa consapevolezza, però, avviene in un momento dell'anno nettamente avanzato rispetto al momento della richiesta effettuata dagli studenti, quindi l'incertezza di non ricevere l'assegno di studio diventa realtà.
Ogni anno, tra l'altro, riceviamo lamentele o comunque degli appelli al riguardo da parte delle organizzazioni studentesche, che conoscono bene qual è il rischio di non riuscire ad accedere a queste borse di studio rischio che prevederebbe l'abbandono da parte di molti studenti soprattutto quelli che provengono da altre regioni o che sono fuori sede.
Questo dispiace, perché appare evidente che il diritto allo studio viene sempre messo in una posizione di secondo piano dalla Giunta regionale, e non dovrebbe accadere.
Dovremmo avere delle risorse certe da stanziare ad inizio anno, in modo che le famiglie possano orientarsi e sapere che possono accedere a quel diritto. Soprattutto, dovremmo destinare alle borse di studio quante più risorse possibili: non dimentichiamo che oggi stiamo discutendo di un tema che, molto probabilmente, insieme alla riforma complessiva della legge elettorale, porterà ad un esborso da parte della Regione di 10 milioni di euro in una legislatura. Quindi parliamo di cifre importanti; cifre che per noi devono essere dirottate in un'altra direzione. Lo abbiamo visto anche durante la discussione della variazione di bilancio, dove ingenti risorse sono state prese - circa 6 milioni euro - e sono state destinate per interventi a spot sul territorio: destiniamole al diritto allo studio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Interviene in senso contrario il Consigliere Perugini; ne ha facoltà.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
La Consigliera è distratta: non stiamo discutendo della legge elettorale. Peraltro, prima è stata detta una bugia, perché l'atto che abbiamo quest'oggi all'ordine dei lavori non produce aumenti di costo.
Comunque, siamo contrari all'inserimento di ulteriori punti all'o.d.g.
perché quello delle borse di studio è un problema sempre risolto da questa Amministrazione, quindi stasera è fuoriluogo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1108, avanzata dalla Consigliera Disabato.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Mettiamo a verbale il voto favorevole della Consigliera Disabato.
Procediamo con una nuova richiesta di iscrizione di punto all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo al posto della collega Disabato, però il mio argomento è diverso da quello che voleva proporre lei. Parlerò adesso, in onore del collega Rossi, della provincia di Novara, grazie a questo ordine del giorno inerente alla riattivazione delle ferrovie sospese della provincia di Novara.
Come tutti sappiamo, nel periodo tra il 2010 e il 2013, la Regione Piemonte ha provveduto a sospendere 14 linee ferroviarie operanti su tutto il nostro territorio e la situazione non è più stata ripristinata. Credo ci sia anche un altro ordine del giorno presentato stamattina, che parlava della linea Novara-Varallo, sulla quale qualche intervento è stato fatto, ma non credo che ultimamente si siano visti i treni su quella tratta.
La crescente richiesta dei cittadini di un servizio che riguarda, tra l'altro, un loro diritto, cioè quello alla mobilità - una mobilità che deve essere condivisa anche per andare incontro alla grossa problematica dell'emergenza climatica - necessita, a mio giudizio, di risposte tempestive ed immediate che non possono più essere rimandate, a fronte ripeto - delle richieste che ci vengono fatte per il ripristino della situazione relativa alle ferrovie, ormai sospesa da troppo tempo. Come già ricordato, gli imminenti cambiamenti climatici ci impongono veramente una presa di coscienza sul fatto dobbiamo abbandonare la cultura dell'automobile ed implementare i sistemi di mobilità alternativa soprattutto quando si parla della mobilità di parecchie persone. Nel proprio piccolo, ognuno cerca di fare la propria parte, ma è chiaro che ci sono anche delle situazioni per le quali si è obbligati ad intervenire in altra maniera.
Pertanto, con questo ordine del giorno chiedo di promuovere, sul territorio della provincia di Novara, un tavolo informale con il coinvolgimento dell'Agenzia della mobilità piemontese, con i Comitati dei pendolari, dei cittadini e di tutte le associazioni che hanno a cuore questo problema relativo alla riattivazione delle ferrovie sospese nella provincia di Novara.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire in senso contrario alla proposta di inserimento del Consigliere Martinetti, il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
In realtà, il collega Martinetti ha avuto un lapsus, perché l'ordine del giorno che ha appena presentato parlava delle linee sospese a Cuneo. Al di là di questo, il motivo della contrarietà è sempre lo stesso: noi non possiamo assolutamente chiedere di portare avanti delle iniziative su territori specifici di fronte a problemi che caratterizzano tutta la Regione. Quindi, anche quando questo dovesse interessare il territorio nel quale abito io, per questioni di principio, rimarremmo contrari ugualmente perché non possiamo dire che siamo contrari per fare un favore ai cuneesi o per farlo ai novaresi. No, per un criterio di giustizia dobbiamo sempre portare avanti il fatto che se c'è un problema che riguarda tutti, le soluzioni devono riguardare tutti, non soltanto una porzione di territorio.
E il trasporto pubblico locale, lo sappiamo, è un problema enorme per tutti i piemontesi. Non c'è un pezzo di questa Regione che non viva il dramma dettato dal fatto che, se non si possiede l'automobile, non si pu raggiungere il posto di lavoro, le scuole o i posti di cura, tanto più se si abita nelle aree interne, in montagna e lontano dai centri abitati.
Il collega Martinetti, però, ha comunque messo in evidenza degli elementi oggettivi, cioè che questa Giunta sul trasporto pubblico locale ha sempre annunciato delle riaperture che poi non si sono quasi mai verificate tranne in un paio di situazioni, non dico in quale Provincia.
È evidente che sul tema del trasporto pubblico locale dobbiamo superare gli annunci, dirci che se nell'era della transizione ecologica e del PNRR non riusciremo ad intervenire su questo tema, avremo deciso, consapevolmente o meno, di liquidare quel sistema e di avere soltanto sprecato parole per parlare di transizione ecologica, mentre stiamo in realtà soltanto favorendo il trasporto su gomma. Su questo, inoltre, c'è un'aggravante sulla quale magari tornerò in un successivo intervento qualora dovessimo parlare di trasporti. L'aggravante è il fatto che per le merci noi troviamo sempre il denaro, lo spazio e la capacità progettuale; quando invece si parla di persone, tutto questo non si trova mai. Se andate a vedere gli investimenti anche su ferro che sono stati fatti in questi anni riguardano solamente lo spostamento di merci.
Ho esaurito il tempo, quindi non entro nell'analisi marxista sulla questione delle merci e lo farò magari in un prossimo intervento, ma ribadisco che per le merci troviamo gli investimenti, per le persone no.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 970, avanzata dal Consigliere Martinetti.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Passiamo a un'altra richiesta di inserimento all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Richiedo, come ulteriore punto all'o.d.g., l'inserimento dell'atto di indirizzo n.1100, avente per titolo "Valorizzazione dell'area protetta denominata Alpe Veglia e Alpe Devero".
Inizia ora la nostra carrellata di ordini del giorno a sostegno della valorizzazione di tutte le aree protette del Piemonte, nessuna esclusa.
Questa sera vi farò viaggiare all'interno del territorio piemontese, per scoprire il bello della natura, il bello dei luoghi, il bello della fauna e della flora che caratterizzano il nostro magnifico Piemonte, ma lo faremo sotto il punto di vista esclusivamente naturalistico.
Voglio ora iniziare a raccontarvi di quelli che sono i parchi, che sono un luogo di turismo prediletto da parte dei cittadini piemontesi, quel luogo dove, soprattutto durante la pandemia, i cittadini piemontesi si sono rifugiati e dove sono tornati volentieri, quando le restrizioni sono finite.
Da anni, noi, come Movimento 5 Stelle (mi onoro di portare avanti questa battaglia, ormai da tempo), chiediamo maggiori risorse da destinare agli Enti di gestione delle aree protette perché sono Enti in forte sofferenza negli anni ci sono stati tagli, l'Assessore Carosso sicuramente ne è testimone e ha anche avviato un ottimo lavoro di confronto con i presidenti dei parchi, per cui sicuramente lui per primo sa quali sono le caratteristiche e le carenze insite in questi Enti.
Questa sera, però, noi vogliamo parlare proprio di quelle che sono le bellezze da valorizzare, in particolare il Parco naturale dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero, che anche il Consigliere Preioni conosce bene. Un parco istituito con legge regionale n. 32, il 14 marzo 1995, e che è il risultato dell'accorpamento del Parco naturale dell'Alpe Veglia e del Parco naturale dell'Alpe Devero. È diviso amministrativamente fra i Comuni di Varzo Trasquera, Crodo e Baceno. L'area protetta ha una superficie complessiva di 8.539 ettari e ha uno sviluppo altitudinale compreso fra 1.600 e 3.500, 53 metri sopra il livello del mare.
Tra l'altro, su questo parco, recentemente, si è discusso per un intervento massiccio di un'opera che si vorrebbe costruire proprio su quel territorio un'opera che, a nostro avviso, tra l'altro, è fortemente superata; si tratta dell'insediamento di un super impianto di risalita con annessi hotel, servizi di ricezione e quant'altro; un intervento che dico essere superato, perché sappiamo bene che i cambiamenti climatici si stanno abbattendo sul nostro territorio e che la neve presente sulle nostre vette è sempre meno, quindi purtroppo bisognerà ripensare a nuove forme di turismo.
Il Parco dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero è avanti, perché si orienta proprio su forme di turismo sostenibile che sono quelle che noi vogliamo incentivare e promuovere, opponendoci contro quello che, invece, è uno sviluppo del turismo massiccio che danneggia spesso e volentieri il territorio.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se ci sono Consiglieri che intendano intervenire in senso contrario.
La parola al Consigliere Gagliasso.



GAGLIASSO Matteo

Grazie, Presidente.
Come per gli altri ordini del giorno, siamo contrari all'inserimento nella giornata odierna.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1100, avanzata dalla Consigliera Disabato.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Chiede di illustrare una proposta di inserimento di ordine del giorno la collega Disabato.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Chiedo un ulteriore inserimento di un punto all'o.d.g.; questa volta l'atto di indirizzo n.1097, che si intitola "Valorizzazione dell'area protetta denominata 'La Mandria'".
Continua il viaggio all'interno delle aree protette piemontesi e giuro che non ne ho tralasciata nemmeno una.
Questo è un parco che si trova tra l'altro vicino casa mia, quindi è un parco che mi sta particolarmente a cuore ed è il Parco della Mandria. È un'importante realtà di tutela ambientale in cui vivono liberamente diverse specie di animali selvatici e conserva il più significativo esempio di foresta planiziale presente in Piemonte. Istituito come area protetta regionale nel 1978, ha un nucleo centrale circondato da circa 30 chilometri di muro di cinta e vanta un considerevole patrimonio storico e architettonico costituito da oltre 20 edifici tutelati, tra cui anche il complesso del Borgo Castello, numerose cascine, i resti di un ricetto medievale e due reposoir di caccia.
Tra l'altro, Presidente, sono tutte strutture che necessitano di una ristrutturazione o, comunque, di una riqualificazione; so che si è discusso anche di questo e l'Assessore Carosso dovrebbe esserne a conoscenza. Ci vanno ingenti risorse per riqualificare queste strutture, che sono anche datate, per cui saranno sicuramente coperte da vincoli della Sovrintendenza; sappiamo che, quando si tratta di sovrintendenza, bisogna pianificare quanto prima e in anticipo tutte le opere di ristrutturazione e soprattutto bisogna dotare gli Enti parco delle risorse per poterlo fare.
Il Parco della Mandria rientra tra i siti dichiarati dall'Unesco patrimonio dell'umanità; di Unesco si parla spesso a proposito di altri territori, ma invece anche nella provincia di Torino ci sono dei siti che sono unici nel loro genere e che vanno valorizzati quanto più possibile. Inoltre passeggiando lungo le rotte di sentieri del Parco, ci troviamo all'interno di uno dei più importanti siti di rete Natura 2000, la rete dei parchi e delle aree protette creata dall'Unione Europea per coordinare e collegare tra loro i diversi ambiti di tutela presenti in Europa per migliorare le relazioni di salvaguardia delle risorse naturali.
Su questo punto, mi vorrei soffermare, perché, come sappiamo, un terribile nubifragio si è abbattuto sul parco della Mandria l'anno scorso fondamentalmente, sono stati abbattuti decine di alberi monumentali anche di pregio storico. Quello è stato veramente un danno incredibile alla biodiversità di quel parco.
Sappiamo che le opere di messa in sicurezza, ma soprattutto di rimessa in dimora di nuovi alberi sono in corso, però è chiaro che il danno che è stato subito è stato ingente. Anche per questo motivo, chiediamo un impegno maggiore soprattutto su questo parco, perché la furia che si è abbattuta è stata assolutamente dirompente. Su questo dobbiamo focalizzarci; per tutelare il patrimonio di questa realtà specifica dobbiamo investire qualcosa in più.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo rispetto alla richiesta della Consigliera Disabato per soffermarmi su una caratteristica particolare di questi ordini del giorno in particolare di questo. Credo sia doveroso inserire gli ordini del giorno nei contesti corretti e qui, ovviamente, il contesto è di lavorare, quindi approvare un atto di indirizzo per tutelare maggiormente il Parco della Mandria.
Come ha detto la collega Disabato, ci porterà in questo lungo viaggio fra i parchi e dentro i parchi del Piemonte, ma per ogni parco c'è un'esigenza, una priorità e delle peculiarità che devono essere ragionate studiate e per ognuno deve essere assunto un impegno finanziario. Da questo punto di vista, pur condividendone il contenuto, credo che inserirlo in questa discussione sia inutile, soprattutto perché la maggioranza è impegnata e affaccendata su altre tesi e su altre questioni.
Qui occorrono impegni concreti ed economicamente rilevanti, per cui propongo alla prima firmataria il ritiro di questo ordine del giorno per lavorare insieme sulla manovra di bilancio. Credo che in Aula, in questo momento, ci sia una discussione sulle manovre di bilancio, quindi sarebbe importante collegare questo ordine del giorno o, addirittura, presentare emendamenti che possano prendere le esigenze giuste di questo documento portarle all'interno del bilancio previsionale 23-25 e lì provare a fare la differenza.
La differenza, come abbiamo visto, non si fa solo con gli annunci, come questa maggioranza ha fatto per questi quattro anni, ma la si fa applicando delle risorse. Guarda caso, nelle prossime settimane discuteremo in quest'Aula del bilancio di previsione.
Per queste ragioni il mio voto è contrario, non tanto per i contenuti ma per costruire le condizioni migliori e trovare le risorse migliori per raggiungere l'obiettivo.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1097.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo alla richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1095 della Consigliere Disabato.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Chiedo un ulteriore inserimento di un punto all'o.d.g. Questa volta l'atto di indirizzo si intitola "Valorizzazione dell'area protetta denominata Lame del Sesia".
L'ente di riferimento è quello di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, che si estende ovviamente su più province perché parliamo della provincia di Biella, di Novara, di Vercelli e del VCO, quindi quattro province con un Parco nel cuore. Il Parco è proprio questo.
Il Parco si estende per circa 900 ettari su un tratto di quasi 8 chilometri del fiume Sesia, a cavallo del confine tra le province di Novara e di Vercelli. L'ambiente del Parco delle Lame del Sesia è tipicamente fluviale, con lame, meandri, specchi d'acqua, boschi, ghiaie e sabbie un'oasi naturale in netto contrasto con il paesaggio circostante caratterizzato dalla predominanza della monocultura riso.
L'aspetto morfologico del territorio è strettamente condizionato dal fiume Sesia, il quale, avendo carattere torrentizio con ampie escursioni tra i periodi di magra e di piena, conferisce all'ambiente un aspetto mutevole e vario.
Chiedo conferma di questo ai colleghi che vivono quel territorio: chi più di loro potrebbe confermare quello che stiamo affermando? La fruizione è possibile durante tutto l'anno, sia su percorsi attrezzati autoguidati sia con specifiche attività didattiche. Inoltre, è visitabile, su richiesta, il Museo Ornitologico presso la sede (qualcuno prima parlava di approfondimento di alcune specie di avifauna, i cosiddetti uccelli: ecco, questo è il luogo giusto per farlo).
Approfondiamo adesso l'aspetto del fiume. Il fiume Sesia inizia il suo corso sulle montagne alpine del Comune di Alagna, più precisamente dal ghiacciaio della Sesia sul Monte Rosa (mi risulta che il collega Dago ci faccia parecchie escursioni). Il fiume, spostandosi verso valle, riceve il contributo di altri torrenti e rogge che ne aumentano la portata sino a confluire nel fiume Po, nella pianura Lomellina.
Si aggiunge l'importanza rappresentata da una vasta area golenale, cioè una zona che può essere invasa dalle piene del fiume e che è indispensabile per mitigare la forza distruttiva degli eventi alluvionali. Tra l'altro, su questo dovremmo aprire un'altra parentesi, perché anche in Consiglio regionale si è affrontato il tema del dragaggio dei fiumi. Sappiamo essere un tema controverso su cui, spesso, la comunità scientifica ha speso parole molto critiche. Anche su questo, dovremmo fare un approfondimento, ma annuncio che non ho un ordine del giorno specifico al riguardo.
In occasione degli eventi di piena può accadere che alcune aree emerse vengano completamente erose e che, contemporaneamente, se ne depositino delle nuove in altre zone.
Concludo dicendo che questa è un'area di intervento che necessita di risorse anche per la messa in sicurezza dal punto di vista idrogeologico.
Grazie.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Perugini; ne ha facoltà.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
Su indicazione del Consigliere Dago, che conosce bene gli argomenti trattati perché proviene da quel territorio, da semplice portavoce diciamo che non è proprio il caso di discuterne in questo contesto e, di conseguenza, siamo contrari all'inserimento dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Perugini.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1095.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Disabato ha chiesto di intervenire per l'inserimento dell'ordine del giorno n.1104 all'o.d.g. odierno.
Prego, Consigliera, ha facoltà di intervenire.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Prima di iniziare il mio intervento vorrei rispondere a quello che è stato detto dal collega Perugini: Consigliere, quello è un suo punto di vista.
Detto ciò vorrei inserire un nuovo punto all'o.d.g., cioè l'ordine del giorno n. 1104 avente ad oggetto "Modifiche agli articoli 50 e 51 della legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte) Valorizzazione dell'area protetta denominata Ticino". Stesso territorio e stessa bellezza dei luoghi.
Ci troviamo di nuovo nell'Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore, dove si affacciano quattro Province: Biella, Novara Vercelli e Verbano-Cusio-Ossola. Quindi mettiamo d'accordo tutti, perché di nuovo ci troviamo con quattro province con un parco nel cuore. Detto ci approfondirei quella che è la situazione del territorio.
Il Parco del Ticino piemontese copre una superficie di 6.560 ettari. Si estende lungo la riva nord-occidentale del fiume, dall'uscita del Lago Maggiore fino al confine con la Lombardia, e comprende parte del territorio di 11 comuni: Castelletto Ticino, Varallo Pombia, Pombia, Marano, Oleggio Bellinzago, Cameri, Galliate, Romentino, Trecate e Cerano. Insieme al Parco Lombardo del Ticino costituisce l'area protetta fluviale più grande d'Europa, riconosciuta patrimonio mondiale nel circuito MAB-Unesco ed europeo all'interno della Rete Natura 2000 (anche qui non ci troviamo a Cuneo: attenzione collega Rossi).
Il Parco presenta una notevole varietà di ambienti, ricchi di biodiversità: il fiume scorre dapprima tra alte rive coperte da boschi e brughiere, per allargarsi poi in un'ampia valle caratterizzata da boschi, prati, coltivi cascine, mulini, canali e lanche, rami secondari del fiume dove l'acqua scorre lenta tra la ricca vegetazione, rifugio per molte specie faunistiche io oserei aggiungere anche per molti pittori e fotografi naturalisti che amano immortalare la bellezza.



(Brusìo aula)



PRESIDENTE

Scusi, Consigliera Disabato.
Consiglieri, non c'è solo un brusìo, ma peggio. O permettete di ascoltare chi interviene, oppure, se dovete fare delle riunioni, sospendiamo la seduta e fate le vostre riunioni.



DISABATO Sarah

Presidente, mi aspettavo questa reazione da parte dei colleghi. Non si preoccupi: quando parleremo con i Presidenti e i Direttori degli Enti di gestione dei parchi e delle aree protette riporteremo quello che è l'atteggiamento..



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliera Disabato, ma stavo intervenendo io.



DISABATO Sarah

Chiedo scusa.



PRESIDENTE

Se non mi interrompe, mi fa un piacere; altrimenti, le tolgo la parola e andiamo avanti.



DISABATO Sarah

Vorrebbe farlo.



PRESIDENTE

Non è un problema, non è la prima e nemmeno l'ultima volta che le tolgo la parola.
Adesso che si è calmato il brusio, può intervenire: ha ancora 30 secondi.



DISABATO Sarah

Qualcosa in più, se posso permettermi.
Vorrei parlare anche della natura dei quei luoghi. Il Parco è costituito da una vallata, dapprima profondamente incassata, che si amplia progressivamente con declivi più dolci, ricchi di boschi, con grandi anse del fiume. A sud, la valle si allarga maggiormente creando una serie di ramificazioni tra ghiareti e isoloni, periodicamente sommersi dalle piene.
Questa zona è dunque caratterizzata dalla presenza di numerose lanche in cui l'acqua scorre più lentamente (ma questo mi sembrava di averlo già letto).
I boschi, che occupano il 60% nell'area a parco, recano tracce dall'originario bosco planiziale con netta prevalenza di latifoglie, quale farnia, carpino, olmo e robinia (invasiva, tra l'altro, quindi occorre subito un intervento per arginare questa specie invasiva).
Il sottobosco è caratterizzato da nocciolo, prugnolo e biancospino. Le fioriture erbacce primaverili.



PRESIDENTE

Concluda, però.



DISABATO Sarah

Da notare la varietà di biodiversità di questi luoghi: non c'è un parco uguale ad un altro ed è questa la grande ricchezza del nostro Piemonte e va valorizzata.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Sono contrario all'inserimento di questo ordine del giorno e spiego perché.
Va bene tutto, ma non l'ipocrisia, soprattutto in un'Aula come questa.
Quest'Aula, poche settimane fa, Presidente, ha bocciato vergognosamente dopo tre anni, una proposta di legge che seriamente voleva valorizzare l'area protetta del Parco del Ticino.
Noi non possiamo permetterci di tenere una legge del sottoscritto ferma da tre anni e una legge uguale scritta dai Sindaci che rappresentavano le forze politiche in maniera trasversale, anche quelle della maggioranza.
Sulla legge dei Sindaci non avete avuto il coraggio di votare contro trovando un escamotage (ma tanto i Sindaci sanno che avete votato contro che non l'avete voluta approvare).
Oggi, discutere un ordine del giorno di questo tipo, collega, sarebbe assolutamente ipocrita e noi questo non ce lo possiamo assolutamente permettere, non lo accettiamo.
Dirò di più, rispetto a questa questione.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Avetta)



ROSSI Domenico

Non ho detto abbastanza, collega Avetta: continui a fare quello che stava facendo e mi permetta di intervenire, per cortesia. Finché c'è anche un solo Consigliere che mi ascolta, vale la pena intervenire



PRESIDENTE

Consigliere Rossi, non siamo a un'adunata del PD, che può permettersi di riprendere i suoi Consiglieri: siamo in Consiglio regionale, perciò si rivolga alla Presidenza.



ROSSI Domenico

Presidente, le adunate non le facciamo noi, ma le fanno altri partiti: si è confuso. Noi non facciamo le adunate: facciamo delle riunioni, delle assemblee ogni tanto, un po' numerose, ma mai adunate. Non ho mai partecipato ad adunate. Comunque il PD piemontese non farà adunate da quando sono io Segretario.
Presidente, se lei mi aiuta a non farmi interrompere, io non mi devo difendere da solo dai colleghi, perché sono loro che mi interrompono.



PRESIDENTE

Io non voglio aprire una parentesi perché non è nella mia facoltà come Presidente, ma non vorrei immaginarmi un vostro direttivo (o direttorio regionale, non so come possa chiamarsi), perché se non riesce a farsi rispettare e a mantenere l'attenzione neanche in Aula, immagino il resto.
Però queste sono altre cose; questo lo lasciamo ai giornali scandalistici.
Per adesso la Presidenza l'ascolta. Capisco che sia fastidioso che i Consiglieri attorno - e non solo quelli - facciano capannello.



ROSSI Domenico

La ringrazio, Presidente, perché - come vede - c'è un brusio enorme.



PRESIDENTE

Sì, ed è generalizzato.



ROSSI Domenico

È diseducativo per i colleghi del PD, che dimenticano di essere del PD e si sentono della Lega, quindi si comportano male. Se lei riuscisse a far tenere un buon comportamento ai componenti della maggioranza, anche i miei colleghi potrebbero imitarli.



PRESIDENTE

Ci provo.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1104, avanzata dalla Consigliera Disabato.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con una nuova richiesta di iscrizione punti all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie Presidente.
Chiedo l'iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta dell'ordine del giorno n. 1103, avente ad oggetto "Modifiche agli articoli 50 e 51 della legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte) Valorizzazione delle area protetta denominata Alta Valsesia e alta valle Strona".
Parliamo dell'ente di gestione delle aree protette della Valle Sesia un territorio caro al Presidente della Commissione ambiente, Angelo Dago che spero voglia prestare attenzione a quello che intendiamo sostenere ossia una valorizzazione ad ampio raggio su un territorio che ritengo unico nei paesaggi e unico nel suo genere.
Il territorio dell'Alta Valsesia entra a far parte del sistema regionale delle aree protette nel 1979, con l'istituzione del Parco naturale Alta Valsesia, che si caratterizza come parco alpino per eccellenza, sviluppandosi fino ai 4.559 metri di altitudine della punta Gnifetti sul Monte Rosa, ed è quindi il parco più alto d'Europa un'unicità.
Il territorio tutelato si estende per circa 6.500 ettari e occupa le testate della Valsesia, Val Sermenza e Val Mastallone, interessando i comuni di Alagna, Rima, Carcoforo, Rimasco, Fobello e Rimella.
Gran parte del parco risulta caratterizzata da una morfologia di tipo glaciale; infatti, i ghiacciai, che hanno costituito per secoli l'elemento predominante della Valsesia, formano tutt'oggi uno straordinario e suggestivo fondale nel territorio di Alagna, influenzando, con la loro presenza, l'ecosistema del parco. Ghiacciai che sono fortemente a rischio Presidente, a causa dei cambiamenti climatici. Abbiamo assistito negli anni ad una riduzione del terreno coperto da ghiacciai di oltre il 50% sulle nostre vette. È un'emergenza che dobbiamo fronteggiare con tutti gli strumenti che possiamo mettere a disposizione per mitigare quello che è il fenomeno dei cambiamenti climatici, perché anche sul nostro territorio le azioni possono fare la differenza.
La vegetazione è quella propria del piano alpino e subalpino: si passa così, dai boschi di larice alle praterie alpine, e ancora più in alto, alla specie pioniere degli ambienti più estremi. Nelle aree non interessate dai ghiacciai è presente la vegetazione tipica del piano montano, rappresentata da fitti boschi di faggio e abete bianco.
La fauna del parco è l'esempio più immediato di cosa vuol dire proteggere: stambecchi, camosci, marmotte, caprioli, galli forcelli, lepri variabili e non di rado l'aquila reale, rappresentano solo alcune delle specie presenti sul territorio che si possono osservare durante un'escursione.
Vorrei far notare un dato di fatto: su questo sito, che rappresenta il sito dell'Ente parco delle aree protette della Valsesia, la fauna di cui discutiamo durante i provvedimenti, durante la discussione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Posso finire solo la frase?



PRESIDENTE

Ha tre minuti a disposizione.



DISABATO Sarah

.la fauna di cui discutiamo durante i provvedimenti inerenti all'attività venatoria, qua viene invece giudicata come patrimonio ad alta biodiversità da tutelare! Da tutelare! Da tutelare!



PRESIDENTE

Scusate! Consiglieri, il tempo prescritto dal Regolamento è di tre minuti perciò, dato che vi appellate sempre al Regolamento, chiedo il rispetto dei tempi a tutti.
Sono tre minuti e tre minuti devono essere.
Interviene in senso contrario il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Presidente, intendevo solo comunicare la nostra contrarietà.
Mi spiace, soprattutto, perché la Consigliera Disabato non sa che il Comune di Carcoforo si pronuncia "Carcòforo" e non "Carcofòro".



PRESIDENTE

Grazie per questa perla di saggezza delle ore 22.26.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1103, avanzata dalla Consigliera Disabato.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con una nuova richiesta di iscrizione punti all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie Presidente.
Chiedo un ulteriore inserimento.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri! Lasciate intervenire.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Se i professoroni presenti in Aula mi consentono di intervenire, chiedo l'iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta dell'ordine del giorno n. 1102 avente ad oggetto "Modifiche agli articoli 50 e 51 della legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte) Valorizzazione delle area protetta denominata Capanne di Marcarolo".
Credo di averlo pronunciato correttamente, ma chiedo conferma al VAR.
Posso procedere.
L'approfondimento delle aree protette, fino ad ora, è stato fatto riscuotendo, tra l'altro, scarso successo per quanto riguarda l'interesse.
Vorrei parlare della rete sentieristica presente in questo importante Parco, perché la rete escursionistica del Parco naturale delle Capanne di Marcarolo si snoda su sentieri, mulattiere, talvolta su strade sterrate.
Sentieri ed itinerari sono uniformemente distribuiti sul territorio, in modo da toccare le cime delle principali montagne, permettendo di esplorare a piedi e, talvolta, in mountain bike, a cavallo o con le racchette da neve, i diversi ambienti naturali dell'area protetta, con uno sguardo all'architettura rurale, alla storia e alle tradizioni della gente che ancora vi abita, nonché alle tracce lasciate dalle attività economiche e dallo sfruttamento del territorio.
Si cammina su alti crinali panoramici, dai quali nelle giornate terse si può scorgere il Mar Ligure e ammirare l'arco alpino. Si scende tra praterie e boschi che profumano.



(Commenti del Consigliere Martinetti)



DISABATO Sarah

Sì, praterie - grazie, collega Martinetti, pensavo di aver perso il lume della ragione, invece lei me l'ha fatto ritrovare - e boschi che profumano di essenze alpine mediterranee, lungo antichi tracciati un tempo percorsi dai mercanti che commerciavano tra la pianura padana e il mare, dai pastori e dai contadini con i carri trainati dai buoi. Fa eccezione la porzione di territorio individuata come area di particolare interesse naturalistico all'interno della quale si è scelto di non indicare sentieri escursionistici o comunque di limitarne il numero, proprio per proteggere la fauna selvatica del territorio.
Le località di partenza dei percorsi segnalati coincidono con altrettanti punti di arrivo del traffico motorizzato e generalmente sono dotate di bacheche informative. Il sistema modulare di segnaletica per i percorsi escursionistici prevede l'utilizzo di paline indicatrici di legno, quindi segnaletica verticale direzionale e di itinerario, che riportano i toponimi e le quote di arrivo, i tempi di percorrenza e segnavia di riferimento.
Questi ultimi sono applicati anche lungo il percorso su elementi naturali del terreno oppure su manufatti, sempre rispettandone la vocazione.
Con l'intento di uniformarsi alle indicazioni della Regione Piemonte quindi c'è anche alta attenzione alle indicazioni che noi forniamo - l'Ente ha recentemente introdotto il sistema di segnavia del Club Alpino Italiano.
Questo è un segnale di attenzione nei confronti del nostro Ente, quindi anche un altro punto da valorizzare.



PRESIDENTE

No, questo è il segnale che sono terminati i tre minuti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Non me ne voglia la collega Disabato se anche questa volta mi devo esprimere in maniera contraria rispetto alla sua richiesta. Questa volta però, la motivazione è differente, perché, per quanto nobili siano le argomentazioni portate dalla collega, devo dire che, prima di poter parlare di quello che lei ha proposto, abbiamo una serie di problemi enormi da affrontare in quest'Aula, cosa che, fra l'altro, ci piacerebbe fare.
Faccio un esempio, sempre tornando alla questione del Parco del Ticino che prima, avendo esaurito il tempo, non ho potuto approfondire. È stato promesso per quella situazione che sarebbe quasi pronta una legge che darebbe le stesse risposte che avremmo voluto dare con le leggi che la maggioranza ha bocciato. Sono tre anni che aspettiamo questa legge - e la stiamo aspettando ancora adesso - e adesso stiamo facendo un tour de force per aumentare i sottosegretari; ben quattro, cioè come la Lombardia, che è due volte e mezzo il Piemonte. Noi dovremmo fare gli stessi sottosegretari di una Regione che è due volte e mezzo la nostra. Dopo di che, ci sarà il bilancio, del quale abbiamo la scadenza al 15 aprile. Immagino, e spero che la maggioranza voglia in qualche maniera occuparsi anche del bilancio preventivo la cui scadenza - ripeto - è il 15 aprile.
Poi ci sarà il tema sia della legge elettorale sia della seconda lettura dello Statuto, se mai riusciremo a fare la prima. Inoltre, c'è tutto il tema del PRAE - vedo l'Assessore Tronzano - che prima o poi arriverà in Giunta per la seconda adozione e poi in Commissione, dove noi lo aspettiamo con una serie di emendamenti, anche in questo caso significativi.
A fronte di tutto questo, mi chiedo se mai in quest'Aula potremo discutere qualcosa che riguarda davvero i cittadini piemontesi e se davvero potremo affrontare una delle questioni che tutti i giorni i cittadini ci chiedono.
Non dico la sanità, anche se ci piacerebbe stare in Aula di notte per parlare della sanità, per risolvere i problemi della sanità, delle liste d'attesa, dei concorsi che vanno deserti, dei medici che si dimettono e dei tanti problemi che ci sono.
Invece no, siamo qui a passare le notti per istituire lo stesso numero di sottosegretari che ha la Regione Lombardia, quando potevamo prendere una Regione che ha lo stesso numero di abitanti del Piemonte, per esempio l'Emilia Romagna, la quale - udite, udite - quanti sottosegretari ha? Uno.
Ma noi, probabilmente, abbiamo bisogno di più posti da coprire, più che altro come esigenza della classe dirigente.
Tornerò sulla gestione del Parco del Ticino in un altro dei miei interventi.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1102, avanzata dalla Consigliera Disabato.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con una nuova richiesta di iscrizione di punto all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Chiederei l'inserimento di un ulteriore punto all'o.d.g.
Ho sentito nei vari interventi contrari alle mie richieste di inserimenti la motivazione che non si tratta di temi prioritari. Sfido chiunque di voi ad immaginare un Piemonte senza questi bellissimi luoghi valorizzati e sostenuti a dovere. Un giorno li rimpiangeremo.
Detto ciò, l'ulteriore punto di cui chiedo l'inserimento è l'ordine del giorno n. 1094, che ha il seguente titolo "Modifiche agli articoli 50 e 51 della legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte). Valorizzazione dell'area protetta denominata Alpi Marittime".
Questo, ovviamente, è un gioiello della nostra Regione, che ha anche un'estensione piuttosto notevole e che abbiamo visitato. Tra l'altro abbiamo una delle poche foto del Presidente della Commissione ambiente Angelo Dago, travestito da persona animalista.



(Commenti fuori microfono)



DISABATO Sarah

.perché insieme abbiamo visitato il Centro faunistico "Uomini e Lupi" e proprio in quella sede, si parlava di come tutelare questa importante specie protetta. Poi, per chi avrà intenzione, potrò diffondere la foto incriminata, ma si trattava di un sopralluogo ufficiale, quindi i colleghi del Partito Democratico hanno poco da ridere, perché loro a quel sopralluogo non c'erano, disertando una Commissione interessante. Colleghi devo dare a Cesare quel che è di Cesare: il Presidente, invece, è stato presente, accogliendo il nostro invito.
Detto questo, vorrei parlare del territorio delle Alpi Marittime, perch parliamo degli antichi territori di caccia di casa Savoia, note dal punto di vista storico.
Dall'Unione del Parco dell'Argenteria, della riserva dei boschi e dei laghi di Palanfrè, nel 1995, nasce il percorso naturale delle Alpi Marittime, la più estesa area protetta del Piemonte, con oltre 28.000 ettari di territorio alpino sottoposto a tutela. Tre sono le Valli del parco: Gesso Stura e Vermenagna e i cinque Comuni coinvolti, che spero di pronunciare tutti nel modo nel modo corretto (altrimenti il Presidente Riva Vercellotti può correggermi, ma non è un problema), sono: Aisone, Entracque, Roaschia Valdieri e Vernante.
A partire dal 1987, il parco è gemellato con il Parc National du Mercantour, che si estende sul versante francese, lungo un confine comune di oltre 35 chilometri. Dal 2016, il Parco naturale, insieme al Parco naturale del Marguareis, fa parte dell'ente di gestione delle aree protette delle Alpi Marittime.
Il parco ha il suo cuore e il suo simbolo nel Massiccio cristallino dell'Argentera Mercantour, dove culminano le Alpi Marittime con 3.297 metri della cima Sud dell'Argentera. Le Marittime sono montagne ardite, severe le cui pareti rocciose precipitano con grandi dislivelli, incise da valloni stretti e profondi.
A meno di 50 chilometri dalla Costa Azzurra, sono ben 24 le vette che superano i 3.000 metri di quota; i loro versanti nascondono spettacolari circhi glaciali, oltre a 80 laghi in quota di un blu irreale e i resti dei ghiacciai più meridionali dell'arco alpino.
Una rete escursionistica straordinaria, con oltre 400 chilometri di itinerari segnalati, permette di immergersi nel parco lungo i sentieri.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire in senso contrario la Consigliera Nicotra; prego.



NICOTRA Letizia Giovanna

Grazie, Presidente.
Anche per quest'ordine del giorno siamo contrari all'inserimento.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1102, avanzata dalla Consigliera Disabato.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Chiede di illustrare una nuova proposta di inserimento all'o.d.g. la collega Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Chiedo l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g. Questa volta l'atto di indirizzo è il n. 1101 e ha per titolo "Valorizzazione dell'area protetta denominata Sacro Monte d'Orta".
Sicuramente, una delle aree protette più visitate della nostra Regione e immagino che tutti ci siano passati almeno una volta, altrimenti sarebbe un sacrilegio.
Parliamo un po' delle caratteristiche di quest'area: la superficie è di 13 ettari, l'altitudine è di 330/401 metri, l'ambiente è collinare e lacustre: un territorio lacustre e un paesaggio mozzafiato. Il Sacro Monte d'Orta è posto a circa 400 metri di altitudine in una magnifica posizione panoramica sull'abitato d'Orta e sul lago omonimo. Un tempo, le sue pendici erano scandite da terrazzamenti coltivati a viti e alberi da frutta, alternati a prati stabili e cedui di castagno; la sommità era coperta dalla selva di San Nicolao.
Il territorio della Riserva è di 13 ettari suddivisi in due zone. Le pendici della collina, con i boschi di latifoglie e l'area monumentale, ove la vegetazione, sin dalle origini, fu organizzata per fare da completamento alle architetture, arbusti e siepi di bosso e di alloro, oggi Lauroceraso erano disposte artificiosamente per guidare il pellegrino lungo il percorso religioso, quindi un territorio a forte vocazione religiosa e storica che sicuramente, va vissuto soprattutto nei suoi percorsi e nei suoi pellegrinaggi.
La distribuzione degli alberi creava zone d'ombra di raccoglimento alternate a spettacolari squarci di visuale sul lago. Fra le specie arboree vi sono il pino silvestre, il tasso, il faggio, l'agrifoglio e carpini secolari.
Questa è la descrizione della riserva, che però rappresenta veramente un unicum nel suo genere, proprio perché è a scroscio su un lago imponente bellissimo, visitato soprattutto dai turisti stranieri.
Ecco, parliamo anche di un punto importante: come attrarre i turisti dall'estero? Mi sembra chiaro che quello del territorio del lago d'Orta, ma non soltanto, sia preso d'assalto, soprattutto in certi periodi dell'anno da quello che è il turismo straniero. Quindi, deve esserci stata un'attività di promozione importante in questi anni, anche un investimento probabilmente da parte della Regione, ma soprattutto dagli enti che si occupano di turismo, per promuovere questo magnifico territorio soprattutto all'estero.
Allora io mi chiedo: perché non replicare questa esperienza e questa possibilità anche con tutte le altre aree parco facenti parte del territorio piemontese? Spesso sento dire in quest'Aula che si tratta di un problema vivere in un'area protetta, mentre invece scopriamo che alcune aree sono una vera e propria risorsa, anche dal punto di vista economico e di quel turismo che viene definito "dolce", che appunto ci permette di vivere e di preservare al meglio i territori.
Ritengo importante fare una riflessione su questo tema e valorizzare ancora i territori di riferimento.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se ci sono interventi in senso contrario.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola per intervenire in senso contrario rispetto alla richiesta d'inserimento di un atto di indirizzo riguardante la riserva speciale del Sacro Monte d'Orta, richiesto.



(Brusìo in aula)



BERTOLA Giorgio

Se possono finire di parlare dietro di me.



PRESIDENTE

Sì, ha ragione, Consigliere Bertola.
Chiedo che il gruppo che si è formato in modo autonomo e indipendente dietro al Presidente Bertola. Scusate.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente, per l'attenzione e per la tutela.
Mi esprimo in senso contrario, non perché sia contrario in generale alla valorizzazione di un'area protetta di simile pregio, ma perché penso che la questione vada vista in modo più complesso, non solo destinando maggiori risorse in bilancio a questa area protetta come a tutte le altre ma proprio con un focus all'interno della V Commissione, non riducendo il discorso all'approvazione di un ordine del giorno in Aula.
Sappiamo bene che gli ordini del giorno prevedono un impegno che viene approvato e concesso, ma che, talvolta, non trova reale attuazione, per cui sarebbe meglio fare un focus complessivo.
Tra l'alto, la riserva del Sacro Monte di Orta è un posto stupendo che conosco bene, ho visitato più volte e che consiglio di visitare a chi non ci è mai andato; così come consiglio di fare un giro a Orta San Giulio dove c'è il Castello di Miasino, con una stupenda vista proprio sul lago d'Orta (il castello un è bene confiscato alla criminalità organizzata che da anni aspetta di vedere terminati i lavori).
Il Sacro Monte di Orta e l'isola di San Giulio evocano anche ricordi di infanzia a chi, come me, è cresciuto leggendo i romanzi di Gianni Rodari perché proprio al Lago d'Orta e all'isola di San Giulio è ambientato il famoso romanzo di Gianni Rodari "C'era due volte il barone Lamberto", che racconta luoghi cari alla memoria dell'infanzia dello scrittore Gianni Rodari, che sappiamo essere uno dei più importanti scrittori piemontese del ventesimo secolo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1101.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo alla richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 974 del Consigliere Martinetti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento di un nuovo ordine del giorno dal titolo "Sicurezza stradale, iniziative rivolte alla provincia di Asti".
I colleghi ricorderanno che nel 2019, in quest'Aula, in collaborazione con la Polizia stradale, fu promossa una campagna social dal titolo ".
Sicuroèmorto", volto a sensibilizzare i giovani sul tema della sicurezza stradale. Avevamo esposto anche alcuni mezzi in cortile come provocazione: c'era un'ambulanza, un carro funebre e una macchina. Si cercava di spiegare ai giovani come tornare a casa; si parlava di consapevolezza nell'utilizzare un'automobile e di come questo mezzo debba essere utilizzato nelle migliori condizioni psicofisiche. Questo vuole dire mettersi alla guida in maniera lucida, di essere nel pieno delle proprie facoltà; non essere sotto l'effetto di sostanze stupefacenti o di alcol in maniera esagerata da impedire proprio le funzioni fondamentali che dobbiamo avere quanto ci mettiamo alla guida di un mezzo. Sappiamo quanto l'alcol vada a esaltarci e a togliere i freni inibitori, che alla guida possono dimostrarsi un vero e proprio pericolo per sé stessi e per gli altri.
In passato, ho avuto modo di visitare questo Centro di cui noi, come Regione Piemonte, siamo orgogliosamente soci, dove si può dare un aiuto ai ragazzi per prendere consapevolezza di cosa vuole dire utilizzare un mezzo.
Ci sono diverse prove con il proprio veicolo, in cui si affrontano situazioni di emergenza. Credo sia veramente importante che come Consiglio regionale si promuova un maggiore utilizzo di questo Centro.
La richiesta - leggo testuale - "è di promuovere convenzioni tra i Comuni della Provincia di Asti ed il Centro guida sicura MotorOasi Piemonte di Susa (TO), gestito con il contributo della Regione Piemonte attraverso la società Consepi; per favorire l'accesso dei giovani neo patentati ai corsi di Guida sicura che possono, in determinate occasioni, dare spunti per reagire a situazioni di pericolo e uscirne indenni".
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Letizia Giovanna

Grazie, Presidente.
Siamo contrari all'inserimento di questo ordine del giorno.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 974.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere, per l'inserimento dell'ordine del giorno n. 967 all'o.d.g. odierno.
Prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Con questo breve intervento chiedo di inserire l'ordine del giorno n.967 avente ad oggetto: "Gioco d'azzardo patologico. Intervento rivolto ai cittadini della provincia di Torino".
Avevamo una legge che funzionava, quella del 2016, che dopo una battaglia incredibile in quest'Aula è stata in parte modificata. Come ricorderemo tutti, è stata una discussione piuttosto complicata; dal canto nostro sostenevamo che la legge n. 9 del 2016 era una legge che aveva dato i suoi frutti. C'erano stati più studi al riguardo, compresi quelli pubblicati dall'Agenzia delle dogane, dal Monopolio e dall'IRES Piemonte, che dimostravano che prima dell'approvazione di quella legge c'era un continuo ricorso al gioco d'azzardo patologico da parte dei cittadini piemontesi. Un ricorso che poi si è di nuovo potuto vedere a seguito dell'abolizione in parte di quella legge.
Avevamo anche sentito, prima di affrontare quella discussione, diversi enti e diverse istituzioni. Ricordo bene l'incontro con le Fiamme Gialle che erano venuti in audizione, perché c'era anche la teoria secondo cui limitare il gioco d'azzardo legale avrebbe incrementato il gioco d'azzardo illegale, che nulla c'entra con quello legale. I dati che ci erano stati esposti dicevano esattamente l'opposto. Ricordo bene quell'audizione, mi pare in III Commissione, con i rappresentanti del Comando provinciale della Guardia di Finanza che ci avevano chiarito alcuni punti cruciali.
I punti che io mi ero segnato erano che l'aumento degli illeciti in Piemonte tra 18 e i 19 anni erano dimostrati da controlli fatti anche e soprattutto in centro, dove il gioco veniva.



PRESIDENTE

Consigliere Martinetti, è scaduto il tempo a sua disposizione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno contro la proposta di inserimento all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 967 presentata dal Consigliere Martinetti.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla proposta di inserimento all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 967 presentata dal collega Martinetti.
Voglio essere molto chiaro con il collega: non è una opposizione al contenuto ottimo e puntuale, ma è un'opposizione perché non vogliamo dare alibi a questa maggioranza di occuparsi nuovamente del tema del gioco d'azzardo.
Mi rivolgo a lei, Presidente Allasia, perché grazie a questo ordine del giorno, anche a questa ora tarda della sera, credo che questo alibi che non vogliamo dare - e quindi io voterò contro - richiama ad una sua responsabilità, Presidente. Lo so che in queste ore magari l'ascolto è meno attento, però c'è una proposta di legge depositata proprio sul gioco d'azzardo patologico; le ho anche mandato una mail (se vuole gliela rimando, mi ridica il suo indirizzo istituzionale, a meno che non sia sbagliato quello scritto sulla pagina istituzionale del Consiglio) che chiede quando calendarizzeremo la proposta d'iniziativa popolare presentata da 12.000 firme dei piemontesi e da più di 30 Amministrazioni comunali.
Credo, Presidente, che i termini stiano per scadere. Presidente, tocca a lei incardinare questa proposta e chiamare i presentatori, cioè i cinque Sindaci e le associazioni che hanno raccolto le 12.000 firme, a presentare la proposta di iniziativa popolare a quest'Aula per poi incardinarla all'interno delle Commissioni, da cui partirà l'iter, che dovrebbe concludersi all'interno di questa legislatura (magari anche no).
Dico al collega Martinetti che voterò contro la proposta di inserimento dell'ordine del giorno e chiedo a lei, Presidente, se ci vuole anche dare un'informazione in queste ore o domani mattina (magari può andare a riguardare la mail che ho mandato), su quando si incardinerà la proposta di iniziativa popolare. Credo che sia un suo dovere dare una risposta alle associazioni che le hanno scritto, ai Sindaci e anche a un Consigliere regionale che chiede, a fronte di quelle due richieste, che fine ha fatto quella proposta. Crediamo sia doveroso una risposta.
Per questa ragione - ripeto e concludo - non diamo alibi alla maggioranza.
Chiedo anche una risposta rispetto alla proposta di iniziativa popolare.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 967.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato per la proposta di inserimento all'o.d.g. odierno dell'ordine del giorno n. 1092.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Dopo una breve pausa dedicata ad altri temi altrettanto importanti per la Regione Piemonte, tornerei a parlare di parchi e di aree protette che senza dubbio, è il tema della serata, anzi della nottata.
Chiedo, come inserimento all'o.d.g., l'atto di indirizzo n. 1092, avente come titolo "Modifiche agli articoli 50 e 51 della legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte).
Valorizzazione dell'area protetta denominata Gran Bosco di Salbertrand".
Alcuni dati per inquadrare un po' il territorio. Ci troviamo in regione Piemonte, in provincia di Torino; i Comuni di riferimento sono Chiomonte Exilles, Oulx, Pragelato, Salbertrand, Sauze d'Oulx e Usseaux. Superficie a terra 3.774 ettari; istituzione: legge regionale n. 51 del 20 maggio 1980 sito di interesse comunitario: Rete Natura 2000.
Adesso procederei con l'illustrazione che quelle che sono le caratteristiche principali di questo magnifico luogo.
L'area protetta del Parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand si estende sulla destra orografica della Val di Susa (Alpi Cozie Settentrionali), dai 1.000 metri sopra il livello del mare ai 2700 dello spartiacque.
È stata istituita nel 1980, principalmente per proteggere la rigogliosa vegetazione ed in particolare le pregiate abetine e gli estesi larici cembreti. Il Gran Bosco vero e proprio consiste in 800 ettari di foresta mista di abete bianco e abete rosso, unica a livello regionale. Gran parte dell'interesse aveva, in passato (e non solo in passato), motivazioni di tipo economico: queste abetine fornivano già nel 1700 il legname per le grandi travature a vena diritta delle più importanti opere di ingegneria militare e civile di casa Savoia, quali l'Arsenale di Torino, la Basilica di Superga e la Reggia di Venaria Reale. Oggi la specificità di questa foresta è legata alla cospicua presenza dell'abete bianco.



(Commenti del Consigliere Martinetti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Martinetti, non disturbi la collega Disabato!



MARTINETTI Ivano

Mi è partita la sigla di Superquark per sbaglio. Non l'ho fatto apposta.



PRESIDENTE

Ho capito; però se ha bisogno di vedere Piero Angela - in differita perché, ahimè, purtroppo. - le concedo di allontanarsi dall'aula.



DISABATO Sarah

La fauna, anch'essa particolarmente ricca, conta circa 80 specie di uccelli nidificanti, tra i quali l'astore, lo sparviere, la poiana e il gheppio, l'aquila reale, l'allocco, il gufo reale, la civetta capogrosso il picchio nero, la pernice bianca, il gallo forcello, la coturnice, la nocciolaia, e 21 specie di mammiferi, di cui parlerò più avanti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire in senso contrario il Consigliere Perugini ne ha facoltà.



PERUGINI Federico

Grazie Presidente.
Siamo contrari all'inserimento; altrimenti, saremmo favorevoli.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 1092, avanzata dalla Consigliera Disabato.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con una nuova richiesta di iscrizione punti all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola per poter chiedere l'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 96, avente ad oggetto "Ampliamento delle strisce blu nella zona ospedaliera di Torino", del 18 ottobre 2019. Si tratta di un atto di indirizzo che non è stato ancora discusso in quest'Aula (ormai sono passati quattro anni, è quasi conclusa la legislatura) e andava a porre l'attenzione su un tema particolarmente sentito nella Città di Torino: mi riferisco all'ampliamento delle strisce blu a pagamento, così come previsto dal progetto dell'amministrazione della scorsa legislatura della Città di Torino per molte zone della città, tra le quali anche quella della zona ospedaliera della Città della Salute attuale.
Tale ampliamento prevedeva, per l'appunto, l'introduzione delle strisce blu a pagamento, e per quanto ci riguarda era da considerarsi fortemente negativo. Quest'ordine del giorno voleva quindi portare all'attenzione dell'Aula una questione che era strettamente legata alla Città di Torino, e quindi all'Amministrazione comunale più che regionale, ma che impattava in modo determinante anche sul tema dei dipendenti e dei tanti lavoratori che operano e che lavorano instancabilmente nelle strutture sanitarie di quella zona e che avrebbero dovuto avere.



(Brusìo in aula)



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, non so se il brusio aiuterà a.
È sempre colpa del Vicepresidente Carosso!



PRESIDENTE

Consiglieri, continuo a ribadire il concetto.
Chi è attorno a chi sta intervenendo è pregato di rimanere momentaneamente in silenzio, perché poi il brusio entra nel microfono e si fa fatica ad ascoltare.



GALLO Raffaele

Anche perché questo è un tema veramente importante, sebbene oggi sembri assolutamente superato. L'intenzione della nuova amministrazione, infatti è stata fin da subito quella di non ampliare le strisce blu in quella zona: dunque, la questione è quantomeno sospesa. Tuttavia, quest'ordine del giorno voleva essere discusso in quest'Aula perché toccava la vita dei dipendenti del nostro sistema sanitario e la loro organizzazione giornaliera. Purtroppo non è stato trattato, ma oggi ne chiediamo l'iscrizione all'o.d.g. per recuperarne la discussione nell'interesse dei tanti dipendenti, medici e infermieri, che lavorano instancabilmente nel servizio sanitario e che hanno bisogno di essere tutelati. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire in senso contrario il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Mi scuserà il mio Capogruppo se intervengo in maniera contraria rispetto alla sua richiesta. Non è una questione congressuale, ma è proprio una questione di merito.
Il merito della contrarietà è il seguente.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Consiglieri, sono solo le ore 23.00 e ci sono davanti a noi ancora tante ore di lavoro. Chi ride o vuole divertirsi in altro modo è pregato di uscire. Ci sono tanti spazi fuori dall'Aula dove lo si può tranquillamente fare.



ROSSI Domenico

La ringrazio, Presidente.
Stavo spiegando perché mi esprimo in maniera contraria. Perché anche in questo caso mi chiedo: perché dobbiamo occuparci di una singola area ospedaliera e di una singola area di parcheggio? Capogruppo, capisco che lei non sia d'accordo con il fatto che io sia contrario, però è evidente che, se apriamo una discussione sui parcheggi legati agli ospedali dobbiamo aprirla per tutto il territorio regionale. È evidente che non possiamo permettere che in alcune zone del Piemonte chi va in ospedale paghi il parcheggio e in altre zone del Piemonte no. Siamo alla solita discussione: i cittadini piemontesi devono essere tutti uguali, anche quando vanno in ospedale. Quindi, non soltanto qui abbiamo delle disparità sostanziali sull'accesso alle cure, ma aggiungiamo anche le disparità legate ai servizi collegati agli ospedali.
Se dobbiamo intervenire e porci delle domande sul costo dei parcheggi e su come devono essere i parcheggi, lo facciamo con un atto di indirizzo quadro che riguarda tutti gli ospedali, vecchi e nuovi. Con un'attenzione, però: è vero che noi - in primis, il Partito Democratico - siamo attenti al fatto di non caricare su chi è già in difficoltà e su chi è più povero anche il costo di un parcheggio quando va a curarsi, ma è anche vero che c'è un altro aspetto legato alla prevenzione. Il fatto che favoriamo lo spostamento con mezzi propri fa sì che continui ad aumentare il surriscaldamento globale, continui ad alzarsi la temperatura media, come è successo in questi anni. E chi è che sta pagando più di altri, sia in termini di salute ma anche in termini economici lo stato attuale? Sono proprio le fasce più deboli della popolazione.
Quindi, dobbiamo stare attenti a non confondere l'intervento immediato di breve periodo con gli effetti sul lungo periodo. Quando facciamo un ragionamento su questi argomenti, dobbiamo avere la capacità di fare un discorso complesso, che tenga conto dei diversi livelli di intervento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 96, avanzata dal Consigliere Gallo.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con una nuova richiesta di iscrizione di punto all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Tra i tanti ordini del giorno che oggi abbiamo presentato ce n'è uno che credo assuma un rilievo di merito importante. È l'ordine del giorno n. 598 depositato nel giugno 2021, che ha come oggetto "Rispetto del diritto internazionale per il conflitto Israele-palestinese", che contiene un impegno di carattere politico rivolto alla Giunta in tal senso.
È un conflitto politico, armato, un conflitto sociale che dura ormai da quasi un secolo. Si tratta di una situazione irrisolta tra un popolo che ha ottenuto il diritto di vivere in uno Stato definito, uno Stato sovrano ed indipendente (Israele) e un altro popolo che, invece, vive una condizione ancora molto precaria, cioè il popolo palestinese.
Tra le tante situazioni difficili che questo ordine del giorno mette in evidenza e sulle quali pone l'attenzione c'è quella particolarmente dura in cui vive la popolazione della Striscia di Gaza, che è una delle aree geografiche più popolose del pianeta e che è sottoposta ad un blocco integrale sia terrestre sia marittimo sia aereo. Questo blocco rende, di fatto, impossibile o molto difficile ai palestinesi l'accesso ai beni e ai servizi di prima necessità, compresa l'acqua potabile e l'energia elettrica. Quindi, capite bene che si tratta di una situazione davvero molto complessa, anche drammatica per quel popolo. È una situazione sotto gli occhi di tutta la comunità internazionale da moltissimi anni e continua ad essere irrisolta.
È dunque indispensabile - e lo prevede questo ordine del giorno - che le Nazioni Unite, l'Unione Europea e tutta la comunità internazionale non si limitino alle molto condivisibili dichiarazioni di condanna e al richiamo delle parti per fermare la violenza, ma assumano una posizione per eliminare le cause che provocano queste violenze e un'ingiustizia da tanti anni.
L'ordine del giorno pertanto impegna la Giunta regionale ad attivarsi nei confronti del Governo italiano affinché sia rilanciata urgentemente un'azione diplomatica di pace e di rispetto del diritto internazionale sollecitando le Nazioni Unite, l'Unione europea e i capi di Governo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire in senso contrario alla proposta di inserimento del Consigliere Avetta la Consigliera Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Letizia Giovanna

Grazie, Presidente.
Intervengo per esprimere parere contrario all'inserimento all'o.d.g.
dell'ordine del giorno proposto dal Consigliere Avetta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 598, avanzata dal Consigliere Avetta.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sia inserito a verbale che il Consigliere Leone esprime voto contrario.
Chiede di illustrare una proposta di inserimento all'o.d.g. la collega Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere l'inserimento all'o.d.g. dell'ordine del giorno n.
867, che fu presentato nel settembre del 2022 dal collega Grimaldi, sul quale ho apposto la mia firma, avente ad oggetto "Futuro della Casa di riposto Città di Asti".
È certamente un ordine del giorno su un tema, in parte, superato dai fatti degli ultimi mesi, che riguarda ancora la casa di riposo della città di Asti. In questo documento si chiedevano e si prevedevano interventi di natura risolutiva, con l'auspicio di salvarla, ma io credo che potrebbe essere l'opportunità e l'occasione, con il giusto emendamento, per tornare su un tema che, ripeto, abbiamo visto anche oggi in occasione del question time che ho posto all'Assessora Chiorino sul destino dei dipendenti.
Potrebbe essere l'occasione per questo Consiglio di sostenere l'azione della Giunta regionale e dei soggetti incaricati nella ricollocazione dei 51, ad oggi, forse 45 dipendenti ancora in attesa di trovare un nuovo posto di lavoro, con la stessa dignità e la stessa sicurezza che avrebbe dovuto avere il lavoro nella casa di riposo, essendo stato ottenuto attraverso un regolare concorso all'interno di una struttura pubblica.
Quest'ordine del giorno, quindi, ci potrebbe consentire di sollecitare anche gli Enti pubblici del territorio a dare disponibilità per i profili professionali che fanno parte di quelle maestranze; parliamo degli enti locali del territorio, perché con procedure di mobilità noi sappiamo che in questi casi è possibile la ricollocazione. Accanto a questo, ovviamente sono necessari interventi più solleciti per garantire non soltanto gli ammortizzatori sociali che sono dovuti, ma anche l'erogazione del quantum mensile, che è in una misura non superiore all'80%, come mi sembra sia stato ribadito anche oggi, dell'ultimo stipendio, quindi è già una penalizzazione, perché non potrà superare i due anni, ma fare in modo che vengano anche dati con le giuste tempistiche.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto d'intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Il tema è serio, perché quando si parla del lavoro. delle persone, anche una situazione come questa, bisogna cercare di non dire stupidaggini.
Perché mi esprimo contrariamente alla richiesta della collega Accossato? Perché, se non ho capito male, collega, stiamo parlando di un ordine del giorno presentato 2 o 3 anni fa.
(Commenti della Consigliera Accossato)



ROSSI Domenico

Sei mesi fa. Allora, qual è il tema? Perché non va bene l'ordine del giorno? Perché l'ordine del giorno serve, soprattutto in questi casi, per stimolare un'azione dell'Esecutivo rispetto a un problema. Quando il tempo passa e la situazione persiste, è evidente che non è più tempo di ordine del giorno, ma è tempo di altre iniziative, è tempo di iniziative cogenti che risolvono il problema che stiamo ponendo.
L'ordine del giorno va bene all'inizio del percorso per dire "guardate che esiste un problema, intervenite". Ora che questo problema è noto a tutti ora che il tempo è passato, servono le soluzioni e le soluzioni non sono negli ordini del giorno, ma sono negli atti della pubblica amministrazione sono negli interventi diretti della Giunta, sono nella soluzione concreta per tutti quelle lavoratrici e quei lavoratori che da troppi mesi non solo non prendono lo stipendio e continuano a non prenderlo, ma soprattutto soffrono di quella che è una delle situazioni peggiori in cui le persone si trovano quando perdono il lavoro: l'incertezza del futuro.
Allora, noi oggi non potremmo permetterci di offrire magre consolazioni solo legate a buone intenzioni espresse con un atto d'indirizzo; non sarebbe, credo, rispettoso fino in fondo di una situazione che davvero richiede, ha richiesto e avrebbe richiesto in questi mesi, una soluzione.
Poi, in realtà, collega, noi sappiamo che qualcosa si sta anche muovendo ma purtroppo non siamo ancora arrivati alla soluzione, perché le persone che lei ha citato sono ancora in quella situazione.
Davvero, non è oggi il tempo degli atti d'indirizzo su questo tema: è il tempo delle scelte concrete, delle soluzioni e bisogna ogni tanto uscire da quella propensione che, qualche volta, purtroppo, pervade la pubblica amministrazione, che è quella della tutela dei gruppi dirigenti, anche per essere un po' creativi nelle soluzioni e fare in modo che si mettano al centro, per una volta, i bisogni dei lavoratori e non soltanto le esigenze della PA.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 867, avanzata dalla Consigliera Accossato.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo alla richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 251 del Consigliere Gallo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà per tre minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Voglio intervenire con piacere per sollevare l'attenzione dell'Aula all'iscrizione all'o.d.g. di questa serata dell'ordine del giorno n. 251 "Estensione ai Comuni della moratoria del debito relativo ai bandi regionali per contrastare gli effetti dell'emergenza COVID-19", primo sottoscrittore il collega Rossi, che però mi delega nella rappresentazione.
Perché è importante discutere questo ordine del giorno adesso e inserirlo oggi nell'o.d.g.? Come sapete, nel corso dell'emergenza COVID durante la pandemia, è stata prevista un'importante misura di moratoria di tutti i debiti e i finanziamenti delle nostre piccole e medie imprese, ma anche grandi, per dare loro fiato dopo il periodo di chiusura, dopo il lockdown, dopo la crisi legata alla pandemia. Di conseguenza, si è data loro la possibilità di ampliare i piani di ammortamento dei finanziamenti per dare ossigeno alle imprese.
Non è stato fatto invece per i Comuni, che hanno avuto lo stesso problema, ovviamente in modo diverso a causa di effetti diversi; i loro bilanci hanno avuto un impatto negativo dalla pandemia e, quindi l'incapacità di rimborsare le quote capitole di ammortamento.
Con l'ordine del giorno si voleva sollevare la questione e fare in modo che la Giunta regionale interloquisse con il Governo proprio per estendere questa moratoria anche ai Comuni piemontesi che abbiano avuto accesso leggo testualmente l'impegno - "ad agevolazioni da bandi regionali tramite la finanziaria Finpiemonte, analogamente a quanto già previsto a favore delle imprese piemontesi", per dare un po' di ossigeno ai nostri Comuni.
L'ordine del giorno non è stato mai discusso e il tema è comunque attuale, perché gli effetti della pandemia si vedono ancora sui bilanci degli anni successivi; ne chiediamo quindi l'iscrizione questa sera per discuterlo assieme e trovare insieme la soluzione migliore anche per i Comuni piemontesi indebitati e che devono avere un beneficio da Finpiemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Perugini; ne ha facoltà.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
I Comuni piemontesi sono sempre al centro della nostra azione, per nostro malgrado, riteniamo che non sia davvero il contesto e il momento per inserire questo ordine del giorno, quindi siamo contrari.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 251.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo alla richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 1091 della Consigliera Disabato.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Dopo questa breve pausa tornerei a parlare di parchi, di aree protette, dei gioielli del nostro Piemonte e mi soffermerei su un punto che vorrei inserire all'o.d.g.: l'atto di indirizzo n. 1091, avente il titolo "Modifiche agli articoli 50 e 51 della legge regionale statutaria 4 marzo 2005, n. 1 (Statuto della Regione Piemonte). Valorizzazione dell'area protetta denominata Laghi di Avigliana".
Superficie a terra 409 ettari; Regione Piemonte, Provincia Torino Comune di Avigliana, istituzione legge regionale n. 46 del 16/5/1980, Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie. Il Parco è ai piedi della Sacra. Il Parco naturale dei Laghi di Avigliana, istituito nel 1980, è situato allo sbocco della Valle di Susa, ai piedi del monte Pirchiriano, su cui sorge l'antica abbazia della Sacra di San Michele, in una caratteristica zona dell'Anfiteatro morenico di Rivoli (Avigliana) distante poco più di 20 chilometri da Torino. Il territorio, pur nella sua limitata estensione, annovera una notevole varietà di ambienti e di situazioni ecologiche, in quanto sono presenti tre biotopi diversi, seppure interconnessi, costituiti da due bacini lacustri e dai rilievi collinari e della zona umida dei Mareschi.
L'elemento caratterizzante è rappresentato dai Laghi di Avigliana che sono, insieme alle imponenti formazioni moreniche che lo circondano, una testimonianza degli ultimi due periodi glaciali. Oggi, alle soglie del loro 11° millennio di vita, il futuro dei Laghi di Avigliana dipende dalle strategie di recupero e riqualificazione ambientale che l'uomo saprà mettere in atto. Il Parco, a tutela di quest'area, svolge diverse attività tra le quali la salvaguardia della zona umida dei Mareschi, il ripristino delle condizioni idrogeologiche dei laghi, il controllo e la disciplina del territorio, la valorizzazione dell'area e l'incentivazione delle attività produttive rispettose dell'integrità ambientali. Il Parco non si propone solamente di proteggere un angolo di natura, ma vuole anche realizzare una strettissima simbiosi con la città di Avigliana, fondata sul rispetto degli equilibri naturali. L'origine dei Laghi di Avigliana è nell'anfiteatro morenico risale e alle ultime due grandi glaciazioni del pleistocenica: quella rissiana, 230 mila anni fa, e quella w?rmiana, 120 mila anni fa quest'ultima direttamente responsabile della formazione dei laghi.
Molto probabilmente, le vicende glaciali generarono quattro bacini lacustri, due dei quali sono la Torbiera di Trana e l'attuale zona umida dei Mareschi, ben presto interrati dai detriti che scendevano dalle colline circostanti. L'ittiofauna è caratterizzata.



PRESIDENTE

Grazie.
Era un avviso che stava concludendo; era perché lei tarasse meglio l'intervento e riuscisse a espletarlo al meglio. Non ci riesce, ma va bene lo stesso. Lo proseguirà nella prossima legislatura.
Ha chiesto di intervenire per esprimere parere contrario alla richiesta di inserimento dell'ordine del giorno n. 1091 la Consigliera Accossato; Prego Consigliera.



ACCOSSATO Silvana

Intervengo per esprimere parere contrario rispetto a questa proposta di inserimento di ordine del giorno. Si tratta soprattutto di una contrarietà sul metodo, come hanno espresso anche altri colleghi in altre occasioni rispetto a ordini del giorno che suddividono i diversi territori del Piemonte, i diversi parchi e individuano un intervento, individuano politiche e procedure settoriali rivolte a ciascuno di questi.
In questo caso si parla del Parco dei laghi di Avigliana, che sicuramente è una bella realtà del nostro territorio, del Piemonte, ma rispetto al quale io avrei anche ulteriori proposte da fare se dovessimo davvero seguire questa ipotesi di mettere all'o.d.g. una mozione, un intervento per sostenere la valorizzazione di quell'area. Innanzitutto, direi che bisognerebbe finalmente pensare a integrarla con l'area di salvaguardia della Dora, un'area naturalistica di altrettanto pregio che, come dice il termine stesso, riguarda tutti i territori, tutti i Comuni al cui interno scorre la Dora Riparia, proprio da Avigliana fino a Torino.
Un'area di grande pregio naturalistico ambientale, che necessita una tutela da molti punti di vista, sicuramente quello naturalistico e ambientale, ma anche dal punto di vista della preservazione, del consumo di suolo e di interventi che potrebbero snaturarla. Ad oggi, quel territorio, che si è costituito in modo autonomo per volontà dei Comuni in area di salvaguardia ha bisogno di fare un salto di tutela maggiore; quindi, l'occasione di parlare del parco di Avigliana potrebbe essere proprio quella per integrare, ma non è così. La proposta della collega non va in quella direzione e allora mi trovo costretta a esprimere parere contrario su questa proposta di inserimento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Accossato.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n.1091.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta sulla proposta di inserimento all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 208.
Prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Chiediamo di poter inserire un ordine del giorno che riguarda un tema per noi importante, cioè quello dello "Sviluppo futuro della linea ferroviaria Torino-Ceres". L'ordine del giorno è del 2020; in realtà era addirittura previsto che entro il 2021 fossero completati i lavori, ma sappiamo com'è andata a finire, sappiamo quanto ritardo sia stato accumulato su quel cantiere per tante ragioni, che sicuramente ha impedito lo sviluppo di quella tratta ferroviaria e ha, in qualche modo, influito negativamente sullo sviluppo di quel territorio.
La Torino-Ceres costituisce un asse di collegamento strategico tra le Valli di Lanzo e Torino ma, soprattutto, attraverso il collegamento con l'aeroporto di Torino. Tutti noi sappiamo quanto sia fondamentale e quanto sia importante quel collegamento, quanto sia importante dotare la Città Metropolitana di Torino di un collegamento diretto ferroviario al pari delle altre città europee delle dimensioni della nostra. Cosa che, ancora ad oggi, stiamo attendendo; ci auguriamo che da quel previsto 2021 non si vada oltre l'attualmente previsto 2023.
Ad oggi, siamo in attesa di attivare quel collegamento nell'autunno 2023.
Ci auguriamo che, a differenza del termine precedente, questa volta il termine di conclusione dei lavori sia effettivamente quello che ci consentirà di poter viaggiare su treno da Caselle e dalle Valli di Lanzo a Torino Porta Susa. In questi anni i disservizi sono stati molti, causando la penalizzazione di quel territorio e dei pendolari che hanno dovuto spostarsi in parte su mezzi su gomma e in parte sulle tratte ferroviarie che erano in esercizio.
Questo ordine del giorno impegna la Giunta regionale del Piemonte ad effettuare un adeguato piano di investimenti infrastrutturali su questa ferrovia e, soprattutto, ad adottare una politica di esercizio della ferrovia stessa che coinvolga tutto il territorio, definendo le politiche di esercizio della tratta insieme ai Sindaci del territorio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta.
Ci sono Consiglieri che intendono intervenire contro la proposta di inserimento dell'ordine del giorno n. 208 all'o.d.g. odierno? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Nicotra; ne ha facoltà.



NICOTRA Letizia Giovanna

Grazie, Presidente.
Esprimo parere contrario anche sull'inserimento di questo ordine del giorno del Consigliere Avetta.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 208, avanzata dal Consigliere Avetta.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con una nuova richiesta di iscrizione punti all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere l'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g. dell'odierna seduta, che sono sicuro accoglierete. Mi riferisco all'ordine del giorno n.
479, avente ad oggetto "Emergenza epidemiologica da COVID-19. Interventi specifici di estensione del progetto Scuola Sicura per gli alunni dei tirocini formativi e dell'alternanza scuola lavoro" del 27 gennaio 2021 che era stato presentato.



(Brusìo in aula)



GALLO Raffaele

Presidente, se vuole sospendiamo un secondo.



PRESIDENTE

Consiglieri, lasciate intervenire il Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

L'ordine del giorno riguarda gli interventi specifici di estensione del progetto Scuola Sicura per tutti gli alunni durante l'emergenza epidemiologica da COVID 19.
Con quest'ordine del giorno, il collega Rossi, primo firmatario, voleva estendere questo progetto anche a tutti gli alunni dei tirocini formativi e dell'alternanza scuola lavoro, che in quel caso erano esterni e non rientravano in quel progetto. Se ne chiedeva dunque l'estensione per avviare tale progetto anche in questi percorsi e in questi tirocini formativi.
Questo ordine del giorno è stato presentato il 27 gennaio 2021, quindi in piena terza ondata COVID; era stato iscritto all'o.d.g. di alcune sedute, ma non è mai stato discusso e riteniamo sia utile discuterlo in questo momento e quindi ne chiediamo l'iscrizione all'ordine dei lavori di oggi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Interviene in senso contrario il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo per esprimere la mia contrarietà alla richiesta del Capogruppo Gallo, nonostante abbia chiesto di inserire un ordine del giorno a mia prima firma. Proverò a spiegarne i motivi, Presidente.
Capisco quale sia l'obiettivo del Capogruppo Gallo, e cioè di rallentare in ogni modo questa discussione. Del resto, le opposizioni che, lo ricordo, rappresentano in ogni caso milioni di elettori - non hanno tantissime armi, se non quelle del Regolamento, per far valere un principio, quello per cui le regole del gioco non si cambiano in maniera unilaterale, a colpi di maggioranza.
Capisco questo atteggiamento da parte del Capogruppo; è una strategia condivisa, ma questo ordine del giorno, nello specifico, riguarda l'emergenza COVID e, in particolare, un'estensione del progetto Scuola Sicura per gli alunni dei tirocini formativi e dell'alternanza scuola lavoro. Cos'era successo? Lo voglio ricordare in quest'Aula: ad un certo punto si era bloccato tutto, ma c'erano degli studenti particolari, quelli che facevano delle ore di formazione sui posti di lavoro, che non erano stati coinvolti nel progetto Scuola Sicura; progetto che avevamo messo in campo per consentire a qualcuno di tornare a scuola. E proprio quegli studenti dei tirocini formativi e dell'alternanza scuola lavoro erano penalizzati, perché avrebbero perso sia la possibilità di imparare, sia, in realtà, l'anno stesso (perché poi non avrebbero potuto recuperare).
Questo ordine del giorno, che purtroppo all'epoca non fu discusso sebbene si prefissasse un obiettivo di buon senso, oggi non può più essere trattato: in primo luogo perché il COVID non c'è più; in secondo luogo perché lo stesso progetto Scuola Sicura non c'è più e, per fortuna, i tirocini formativi e l'alternanza scuola lavoro sono tornati ad un regime di normalità, come lo erano prima del COVID.
Ecco perché, nonostante io condivida la strategia del Capogruppo di chiedere l'iscrizione di un nuovo punto all'ordine del giorno (nello specifico, questo mio atto di indirizzo), la discussione di questo atto sarebbe un nonsenso.
Questo è il motivo per cui mi esprimo in maniera contraria.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 479, avanzata dal Consigliere Avetta.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con una nuova richiesta di iscrizione di punto all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Questo è l'ordine del giorno n. 568, che il collega Valle aveva depositato in data 27 aprile 2021 e riguarda un tema, a nostro avviso, importante e significativo per le prospettive di sviluppo di Torino e del Piemonte.
Infatti l'oggetto dell'ordine del giorno recita "La Regione Piemonte si faccia promotrice dell'apertura di un grande museo dello spazio di livello europeo ed internazionale". Sappiamo che in corso Marche, che è un asse di collegamento plurimodale che si sviluppa a nove chilometri dal nucleo urbano di Venaria, è stato presentato nel 2019 il progetto di un nuovo Polo tecnologico dell'aerospazio, firmato da Leonardo, in collaborazione con il Politecnico e con l'Università. Questo polo si collocherà proprio nell'area compresa tra corso Marche e corso Francia, area di 230.000 metri quadri storicamente dedicata all'aerospazio torinese e piemontese, cioè a quello che è sempre stato definito il distretto dell'aerospazio.
Questa iniziativa costituisce un progetto di rigenerazione urbana e di rilancio industriale a ridosso, tra l'altro, del Centro di ricerca di Leonardo, dove c'è Alenia Space, che costruisce i moduli abitativi per la stazione spaziale internazionale. Quindi, si tratta di consolidare un percorso di sviluppo che Torino e il Piemonte hanno già vissuto in tutti questi anni.
L'Agenzia Spaziale Italiana si è affermata come uno dei più importanti attori mondiali sulla scena del settore spaziale e delle tecnologie satellitari. Certamente questo progetto, che è in corso da tempo, potrebbe essere efficacemente completato ed arricchito con la realizzazione di un'area espositiva che comprenda il cosiddetto Museo dello Spazio di livello europeo ed internazionale, che avrebbe le potenzialità, a nostro avviso, di attrarre centinaia di migliaia di visitatori. Quindi, potrebbe costituire uno stimolo economico, sociale e culturale anche per definire meglio e in modo più compiuto una vocazione, che è quella di attore dello spazio da parte di Torino e del Piemonte, più in generale. In Italia oggi non sono presenti musei dello spazio di livello internazionale: crediamo che Torino si possa efficacemente candidare a questo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Perugini; ne ha facoltà.



PERUGINI Federico

Grazie Presidente. Prima il collega segretario regionale del PD ha detto che, fondamentalmente, tutti questi inserimenti, che bruciano degli argomenti importantissimi come quello che è appena stato esposto, sono funzionali ad un'attività ostruzionistica.
Pertanto, a maggior ragione, proprio perché dobbiamo produrre altri atti ed altre attività, siamo contrari all'inserimento.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sulla richiesta di iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 568, avanzata dal Consigliere Avetta.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con una nuova richiesta di iscrizione di punto all'o.d.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Presidente, faccio fatica a capire di cosa stiamo parlando, ma è un problema nostro. Da quando c'è stato il Congresso, abbiamo qualche difficoltà a livello di partito, tra di noi.



PRESIDENTE

Secondo me, anche da prima. Questa è la mia percezione, ma non è un problema. Prosegua. Adesso il Congresso è passato e siamo all'interno dell'Aula del Consiglio regionale del Piemonte; stiamo trattando l'inserimento di nuovi punti all'o.d.g., per cui ha tre minuti per intervenire e per proporre. Prego, prosegua.



AVETTA Alberto

È complicato, perché adesso non c'è il collega e non avevo capito che il documento era a prima firma del collega Sarno. È per questo che facciamo fatica.
L'ordine del giorno n. 941 riguarda un tema altrettanto rilevante che è l'"Adesione al Manifesto della comunicazione non ostile". È un ordine del giorno molto recente, a differenza degli altri, perché è stato depositato il 7 marzo 2023. È davvero un peccato essere costretti da voi, dalla vostra ostinazione, ad utilizzarlo su un tema così importante, di grande attualità, per fare ostruzionismo in questi pochi minuti che ancora abbiamo prima di chiudere questa seduta del Consiglio regionale.
L'adesione al manifesto della comunicazione non ostile credo sia un segno anche di maturità di questo Consiglio e mi auguro davvero che il contenuto di quest'ordine del giorno, che è molto articolato, molto completo sia adeguatamente valutato da questo Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
Prego, Consigliere Rossi: cerchi di raddrizzare la barra del suo Gruppo.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
In realtà, Presidente, è difficile esprimere contrarietà a quest'ordine del giorno, perché è un tema molto serio, del quale abbiamo anche provato a parlare più volte in questo Consiglio; il tema è quello della comunicazione "non ostile" (hate speech), di contrasto all'hate speech, di cui fra l'altro c'è una proposta di legge depositata in questo Consiglio.



(Brusìo in aula)



ROSSI Domenico

Presidente, faccio un po' fatica. Presidente? Chiedo scusa, Presidente.



(Commenti fuori microfono)



ROSSI Domenico

No, non sono confuso, stavo aspettando che ci fosse un minimo di.
Altrimenti è complicato.



PRESIDENTE

Rischia di aspettare il prossimo congresso, perciò è meglio che si affretti a dire quello che deve dire.



ROSSI Domenico

Interverrò in Aula quando ci sarà un clima idoneo al fatto che un collega sta intervenendo; se ci sono cinque capannelli di persone che parlano, non riesco a intervenire!



PRESIDENTE

Ha perfettamente ragione.
Chiedo soprattutto a chi è attorno al Consigliere che sta intervenendo che attualmente, se non ve ne siete accorti, è il Consigliere Rossi - è pregato di rimanere in silenzio per i tre minuti che sono a sua disposizione.



ROSSI Domenico

La ringrazio, Presidente.
Dicevo che è difficile essere contrari a quest'ordine del giorno, perché il manifesto della comunicazione non ostile è un documento importante, a cui tutte le istituzioni e tutti coloro che fanno politica dovrebbero fare riferimento; primo, per fare in modo che ci sia sempre un livello di rispetto tra le persone e, secondo, perché è anche una testimonianza nei confronti delle giovani generazioni.
Il tema è lo stesso, cioè perché noi oggi possiamo arrivare anche solo a immaginare una contrarietà? Per due motivi, Presidente. Il primo è il fatto che lo stesso primo firmatario, Diego Sarno, in realtà, su questo tema ha presentato una proposta di legge; per cui gli ordini del giorno non devono essere sostitutivi di atti più cogenti. Noi abbiamo una proposta di legge su questo argomento e quindi.



(Brusìo in aula)



ROSSI Domenico

Non ho capito come mai c'è dell'ilarità, Presidente: non capisco se è un'ilarità legata al contenuto o ad altro in Aula Dicevo, il motivo della contrarietà è legata al fatto che, invece di discutere l'ordine del giorno, dobbiamo discutere la proposta di legge del collega Sarno che riguarda questi argomenti; una legge è certamente più importante di un ordine del giorno e noi non possiamo permetterci, ogni volta, di buttare la palla in tribuna, votando atti di indirizzo quando invece possiamo adottare leggi o delibere.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sulla richiesta d'iscrizione all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 941, avanzata dal Consigliere Avetta.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Siamo arrivati a mezzanotte.
Sospendiamo la seduta per qualche minuto.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 00.03)



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