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Dettaglio seduta n.230 del 23/02/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


MARTINETTI IVANO



(I lavori iniziano alle ore 14.00 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 101 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interpellanza n. 1230 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Icardi.
Chiedo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni e interpellanze di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo ancora che per le interpellanze è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per cinque minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interpellante, se richiesta, per ulteriori cinque minuti. Prego fin d'ora i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 1230 presentata da Magliano, inerente a "L'Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano: crede ancora nel progetto 'Scleroderma Unit'?"


PRESIDENTE

Iniziamo - e concludiamo - i lavori con l'interpellanza n. 1230, presentata dal Consigliere Magliano, che ha facoltà di intervenire per cinque minuti.
Prego, Consigliere.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
La saluto in questa sua nuova veste, mi fa piacere ritrovarla.
L'oggetto dell'interpellanza è il seguente: "L'Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano: crede ancora nel progetto 'Scleroderma Unit'?".
La Scleroderma Unit rappresenta un innovativo concetto personalizzato di offerta assistenziale, caratterizzata da attività di tipo ambulatoriale (visite ultraspecialistiche e programmazione di accertamenti diagnostici) e di day hospital (programmazione di accessi con finalità terapeutiche), che favorisce la diagnosi precoce (unanimemente riconosciuta quale momento fondamentale per migliorare la prognosi della malattia) e permette al/alla malato/a di vivere nel proprio ambito familiare anche il tempo della cura quell'umanizzazione di cura di cui spesso si è occupato l'Assessore (terapie esclusivamente diurne), con una significativa riduzione dei costi assistenziali. Il progetto Scleroderma Unit dell'Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano è iniziato nel luglio 2014, con il sostegno del GILS ODV ETS quindi con un'associazione di volontariato. Vi spiego in cosa consiste questo sostegno.
Teniamo conto che dal 2014 a oggi la Scleroderma Unit dell'Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano (TO) ha beneficiato di finanziamenti devoluti dall'associazione e, in particolare nel periodo 2017-2018, è stato deliberato un ulteriore finanziamento per un medico dedicato, per un totale di 116.497.000 euro. Come l'Assessore sa, le associazioni di volontariato raccolgono risorse e poi le destinano per progettualità specifiche.
La sclerosi sistemica è una malattia rara, che colpisce prevalentemente le donne, ed è caratterizzata da severe alterazioni sia cutanee che degli organi interni. L'essere rara, progressiva, multidisciplinare, senza una terapia univoca e ben definita, sono caratteristiche che la rendono una patologia particolarmente complessa, che richiede un'elevata competenza nella gestione delle sue complicanze e dell'approccio terapeutico.
Constatato che attualmente la sola strategia efficace contro la sclerosi sistemica molto precoce è, oltre alla prevenzione, lo stretto controllo clinico al fine di rilevare "in tempo reale" l'insorgenza del coinvolgimento di organi interni, permettendo così un approccio terapeutico tempestivo ed efficace. Negli ultimi anni la Scleroderma Unit di Orbassano ha permesso il netto abbattimento dei tempi di attesa e velocizzato l'iter diagnostico; ha inoltre migliorato il contatto diretto tra territorio e ospedale.
Nel 2017 la Scleroderma Unit di Orbassano aveva in carico per follow up e terapia mensile circa 150 pazienti che afferivano al Week Day Hospital Internistico per oltre 1.500 passaggi nell'ultimo anno di gestione, mentre l'attività ambulatoriale valutava nel periodo marzo 2016-2017 circa 240 pazienti e permetteva 160 screening di Day Service.
Considerato che la cura della sclerosi sistemica e delle sue complicanze è una sfida non facile ma possibile grazie alle Scleroderma Unit, interpello la Giunta regionale - al riguardo, ringrazio l'Assessore per la risposta che vorrà fornirmi - per sapere se l'Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano crede ancora nel progetto Scleroderma Unit e come intende proseguire questa attività in collaborazione e con il supporto delle associazioni che hanno versato risorse per medici e personale dedicato risorse raccolte nelle tante campagne di fundraising che questa associazione organizza, che spesso sono frutto di donazioni di pazienti o di parenti di pazienti o di chi è più sensibile al tema.
Chiediamo, inoltre, se la Giunta intenda attivarsi e con quali misure, per garantire la piena funzionalità del progetto Scleroderma Unit presso l'Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano, e con quale PDTA.
Mi avvio alla conclusione, Presidente. Noi abbiamo avuto modo di audire le associazioni che si occupano di reumatologia, insieme con altre realtà, ma in questo caso particolare c'è un'evidenza: negli anni passati mi sono personalmente recato presso l'Ospedale San Luigi Gonzaga di Orbassano e ho avuto modo di giudicarlo un luogo di eccellenza. A oggi, le associazioni ci dicono che, nonostante le risorse versate, di fatto si sta pian piano smantellando questo percorso, perché c'è un percorso forse più importante al Mauriziano, sebbene - do atto anche del suo intervento sugli universitari - lei non abbia ancora fatto partire la specialità, tanto che avevamo sollevato noi la questione di sviluppare quel tema e lei giustamente, pose come condizione che la clinica universitaria partisse.
Anche su questo, quindi, valuteremo come Gruppo come muoverci.
Da questo punto di vista, volevamo però avere una risposta da parte sua perché sarebbe inaccettabile che il volontariato trovi le risorse, le doni e poi chi le riceve non continui il percorso che era stato iniziato con dei medici che, come mi è stato detto, sono molto qualificati, molto capaci, ma rimasti soli.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.
Prego, Assessore; ne ha facoltà.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Magliano.
Il tema è ancora di attualità per quanto riguarda la clinica e la scuola di specialità, che, dalle garanzie che abbiamo, dovrebbe essere aperta a breve.
La risposta alla sua interrogazione è sì: la Regione e l'Ospedale San Luigi credono nella prosecuzione del progetto. Ho convocato personalmente il Direttore generale, sollecitando anche un'azione di maggiore attenzione rivolta specificatamente a questo tema.
La Scleroderma Unit dell'Azienda Ospedaliera Universitaria San Luigi ha iniziato l'attività, come lei ha ricordato, nel 2014 presso la struttura semplice Week Day Hospital Internistico ed è tutt'oggi attiva, quindi non è stata apportata una variazione dell'atto aziendale.
Si tratta di un'attività di assistenza in grado di offrire ai pazienti sclerodermici la sede appropriata per la terapia medico-farmacologica in day hospital e l'opportunità di assistenza integrata (laboratorio e radiologia specialistica), attraverso un coordinamento dedicato con il day service.
La GILS che lei ha citato ha negli anni sostenuto molto attivamente le iniziative formative specifiche, finanziando borse di studio per medici per medici neolaureati, con corsi di studio mirati all'acquisizione di quell'espertis indispensabile nella terapia delle ulcere difficili per gli infermieri. Presso il centro vi è un medico specializzando che sta svolgendo la sua formazione, mentre un infermiere è assunto e lavora a tempo pieno.
Attualmente in day hospital sono assistiti oltre 150 pazienti, ciascuno dei quali si sottopone al trattamento infusivo mediante tutte le attività del centro e succede ogni 28-35 giorni. Ci sono poi circa 25 pazienti che afferiscono in maniera saltuaria e più ridotta, perché seguiti presso altri centri ospedalieri regionali, in ultimo, come lei ricordava, il Mauriziano.
È impegnativa l'assistenza ai pazienti sclerodermici affetti da ipertensione arteriosa polmonare, la più grave complicanza della malattia che accedono una-due volte al mese per la gestione della terapia e delle attrezzature dedicate ad alta complessità gestionale.
La Scleroderma Unit dell'Azienda Ospedaliera San Luigi è anche il punto di riferimento extra regionale per la terapia di alcuni pazienti residenti in Valle d'Aosta, in Liguria, in Lazio, in Puglia, in Sardegna e in Sicilia quindi, costituisce un punto di mobilità attiva rispetto alle altre regioni del nostro Paese.
L'attenzione ai pazienti sclerodermici è avvalorata anche dalla collaborazione con il Centro di Reumatologia e con la Chirurgia vascolare del Mauriziano, per i pazienti affetti da lesioni cutanee. Il day service consente, infine, di accedere a una valutazione complessiva di malattia (ad esempio gli esami bioumorali, ECG elettrocardiogramma e altro) con accesso diretto, quindi senza liste d'attesa.
In conclusione, sia la Regione sia l'Azienda Ospedaliera intendono proseguire ed essere punto di riferimento nell'assistenza ai pazienti con sclerosi sistemica, attivando e continuando ad attivare la collaborazione con altre strutture, in modo da costruire una rete assistenziale, anche con il prezioso supporto delle associazioni, con un PDTA seguito presso il centro. Quello è previsto, nell'ambito delle malattie rare, dal CMID.
In base a questo, non c'è alcuna volontà di depotenziare, di ridurre o di trasferire l'attività del San Luigi. C'è, invece, la volontà di mantenerle e di creare il nuovo centro con cui stiamo lavorando da oltre un anno presso il Mauriziano, mantenendone quindi due.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Magliano per la replica.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per le rassicurazioni che ha voluto portare in Aula rispetto a questo tema. Ormai l'Assessore un po' ha imparato a conoscermi: se ho presentato questa interpellanza vuol dire che, forse, tra la sua risposta e quello che mi è stato esposto da parte di questa organizzazione di volontariato, dobbiamo trovare un punto di verità e di sintesi.
L'interpellanza serviva quantomeno affinché la Giunta ponesse la domanda a chi oggi ha la responsabilità di guidare quell'ospedale. E quindi, forse questa domanda da lei posta al Direttore dell'ospedale ha fatto sorgere nel Direttore stesso una maggior curiosità rispetto a quello che accade presso la Scleroderma Unit del San Luigi Gonzaga di Orbassano, che ha rappresentato veramente un'eccellenza quando è nata.
Noi ci siamo posizionati tra le prime Regioni d'Italia per l'attenzione a questa tipologia di malattia rara e come sempre - questo è giusto rivendicarlo - il volontariato ha fatto la sua parte. Mi fa piacere che abbiano anche elencato come sono state spese le risorse che negli anni questa associazione ha raccolto e che hanno permesso di mandare studenti in formazione e studenti in specialità.
Dal quadro che ci è stato narrato, vi è alla fine solo più un medico e solo più un professionista - peraltro stimatissimo dall'associazione - che per inizia ad avere troppe visite da fare da solo e che forse - e lo dico in via ipotetica, in modo tale che l'Assessore possa cogliere queste mie frasi ipotetiche per ulteriori approfondimenti - il personale infermieristico che lavora in questa Unit è anche distaccato altrove, che forse sono arrivate richieste da parte di questo dottore per aumentare il numero di ore magari di qualche collega a sua disposizione, per far fronte a questa tipologia di malattia altamente invalidante.
Metterò a parte l'associazione della sua risposta, ma penso che in questo momento ci stiano seguendo. Cercherò di confrontarmi con onestà politica con loro e, nel caso l'associazione (o io stesso) ravvedesse alcune inesattezze o punti su cui vale la pena intervenire, sarà mia cura fornirle tutta la documentazione necessaria e magari, perché no, agevolare anche un suo incontro con l'associazione. Lo dico perché un'associazione che negli anni riesce a raccogliere una mole di risorse del genere è oggettivamente lodevole, perché aiuta sé stessa, i suoi pazienti e i suoi associati a sperare nella ricerca e in una prevenzione sempre più attenta e in cure sempre più efficaci. Stiamo parlando di una malattia che, come lei giustamente ha detto nella risposta, è altamente invalidante.
Pertanto sono soddisfatto politicamente della sua risposta, perché non c'è la volontà di chiudere alcunché, ma c'è la volontà di sostenere e rafforzare; anzi, alla luce del lavoro fatto sul Mauriziano, di avere due poli che si occupano di queste tipologie di malattie e ancora di più con la nascita di una clinica universitaria, quindi una specialità ad hoc. Per questo potremmo posizionare la nostra Regione al vertice dell'attenzione massima rispetto a questa tipologia di malattia e, forse, come lei giustamente ha detto, ogni tanto avere anche qualcuno che viene a curarsi in Piemonte, perché abbiamo un'eccellenza e non essere solo noi ogni tanto a ricordarle i dati del turismo sanitario, se così lo possiamo definire.
Presidente, sono soddisfatto, perché rispetto ai punti uno e due l'Assessore ha risposto con completezza, sarà però mia cura monitorare poiché quanto mi è stato narrato da alcuni pazienti e dall'associazione non è esattamente ciò che è stato riportato dall'Assessore. Tuttavia, è necessario provare a trovare una soluzione, perché l'unico motivo per cui vale la pena interpellare la Giunta è trovare un punto di caduta e di soluzione, da una parte, per i malati e, dall'altra, per i nostri operatori, che a volte chiedono soltanto di avere più aiuti, più assistenti o più collaboratori, perché non vi è nessuna malafede. È evidente, per che questo è un fenomeno in aumento perché, fortunatamente, la medicina avanza e siamo in grado di curare, non di guarire, ma di curare per più anni e garantire una qualità della vita migliore e, da questo punto di vista, non possiamo che esserne fieri. Esserne fieri, sì, però facendo anche attenzione che le cose che vanno fatte per il bene devono essere fatte bene.
Concludendo, ringrazio l'Assessore e le chiedo se può darmi la nota scritta.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 14.16 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(I lavori proseguono alle ore 14.17 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1315, presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Chiorino; interrogazione a risposta immediata n. 1316, presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Protopapa; interrogazione a risposta immediata n.
1317, presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Carosso interrogazione a risposta immediata n. 1318, presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Chiorino; interrogazione a risposta immediata n. 1319, presentata dalla Consigliera Frediani, cui risponderà l'Assessore Chiorino; interrogazione a risposta immediata n. 1321 presentata dal Consigliere Martinetti, cui risponderà l'Assessore Icardi.
L'esame dell'interrogazione n. 1320, presentata dalla Consigliera Disabato è rinviato alla prossima seduta consiliare, su richiesta della stessa firmataria; pertanto, anche questa volta l'interrogazione della Consigliera Disabato è stata rinviata alla settimana successiva.
Prego gli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che, nel resoconto della seduta che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione, prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo, inoltre, che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche.
Prego gli Assessori e i Consiglieri di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Zootecnia

Interrogazione a risposta immediata n. 1321 presentata da Martinetti inerente a "Maxi allevamento a Ternavasso nel Comune di Poirino (TO)"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1321.
Lascio la Presidenza per illustrare l'interrogazione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Vengo subito all'interrogazione che riguarda il maxi allevamento a Ternavasso, nel Comune di Poirino, in provincia di Torino.
Da una lettera inviata da rappresentanti di 26 associazioni ambientaliste emerge una forte preoccupazione per il progetto relativo alla realizzazione di un grande allevamento, che potrebbe ospitare fino a 8.000 suini, in località Ternavasso nel Comune di Poirino.
Stiamo parlando di quattro stalle della lunghezza di 160 metri.
L'allevamento sopracitato necessiterebbe di 30 milioni di litri d'acqua all'anno per il funzionamento e si parla anche di due cisterne di raccolta per le deiezioni di circa 40 metri di diametro. Alcuni amministratori di Poirino hanno già espresso la loro perplessità sugli organi d'informazione.
Tale progetto potrebbe determinare, oltre che a un notevole consumo di suolo, anche problemi di esalazioni e odori sulle zone circostanti di particolare pregio vitivinicolo. Questo sito si affaccia, infatti, sulle Rocche del Roero. Vi sono, inoltre, le problematiche relative allo smaltimento dei liquami che saranno sicuramente prodotti, poiché faranno parte della gestione di questo allevamento, ma parlare di "allevamento" quando si parla di 8.000 capi, secondo me, è riduttivo, perché in realtà sono quattro allevamenti intensivi posti su un solo sito.
Per la costruzione di questo allevamento è stato individuato un territorio che rientra nel distretto del cibo chierese, nel quale, come si legge nella pagina dedicata del sito della Regione Piemonte, si individuano "sistemi produttivi locali, che si caratterizzano per una specifica identità storica e territoriale omogenea e integrano attività agricole e altre attività imprenditoriali, in coerenza con le tradizioni dei luoghi delle coltivazioni".
Presidente, recentemente ci siamo recati sul posto per un sopralluogo e effettivamente, il sito potrebbe creare dei problemi, anzitutto, per i collegamenti stradali che, assolutamente, sono inadeguati se pensiamo ai trasporti, agli autoarticolati, ai camion di grosse dimensioni che dovranno transitare su strade che non sono assolutamente adatte. Inoltre, c'è una grossa preoccupazione, non soltanto da parte delle associazioni che hanno scritto, ma anche da parte di alcuni comitati, sorti spontaneamente, che su quel territorio hanno già delle attività. Infatti, a pochi chilometri c'è un campo da golf, un centro sportivo piuttosto importante e conosciuto, ci sono un paio di cascine dedicate anche ad attività per i disabili, oltre al castello di Ternavasso, che è sotto tutela della Soprintendenza.
La nostra domanda è molto semplice: quali azioni s'intendono intraprendere per evitare potenziali conseguenze di uno stabilimento di questo tipo?



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.
La risposta è di competenza dell'Assessore all'ambiente, però risponde l'Assessore Icardi.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Come ha già sottolineato l'interrogante, la questione è prevalentemente di natura ambientale. Ho qui la risposta dell'Assessore Marnati, che si scusa per non poter essere presente, perché oggi è a Novara, per compiti istituzionali. Io la leggo e le consegno la risposta.
Occorre premettere che, in coerenza con le disposizioni previste dall'articolo n. 50 della legge regionale n. 44 del 2000, così come sostituito dall'articolo 24 della legge regionale n. 1 del 2018, la competenza autorizzatoria per il progetto in oggetto risulta in capo alla Città metropolitana di Torino. La Regione non è coinvolta nel procedimento per gli aspetti relativi alla gestione dei liquami e all'uso delle risorse idriche, né per quanto riguarda la produzione di odori e neppure pu introdurre vincoli o limitazioni specifici rispetto a quanto già previsto nei propri atti di carattere generale sulla localizzazione degli impianti e, soprattutto, della normativa comunitaria e nazionale.
Il progetto è stato sottoposto a valutazione di impatto ambientale e ad autorizzazione integrata ambientale. La fase di valutazione ambientale coinvolge, nella Conferenza dei servizi, tutte le autorità competenti e titolate a esprimersi nella sede opportuna in cui effettuare, sulla base degli elementi tecnici acquisiti, il bilanciamento tra i possibili vantaggi e/o effetti positivi del progetto, rispetto alle potenziali ricadute negative sulle diverse matrici ambientali.
Il procedimento è finalizzato all'espressione di un giudizio inerente alla coerenza nei confronti degli obiettivi di salvaguardia, tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente e della vita, nonché della valorizzazione di risorse e dell'interazione e compatibilità dell'impianto rispetto al territorio e alle normative comunitarie nazionali e regionali.
L'istruttoria tecnica-amministrativa, quindi, comprende l'acquisizione di tutte le ulteriori autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri atti di concertazione e nulla osta necessari non solo all'esercizio, ma anche alla realizzazione dell'opera stessa.
Occorre considerare, inoltre, che l'autorizzazione integrata ambientale prevede anche che vengano individuate e adottate, da parte del soggetto gestore dell'impianto, le migliori tecniche impiantistiche disponibili, che per ogni specifico contesto garantiscono bassi livelli di emissioni inquinanti e ottimizzazione dei consumi di materie prime. L'adeguatezza del progetto, rispetto a questi requisiti previsti, è valutata dall'autorità competente nell'ambito dell'istruttoria. In merito alle eventuali problematiche relative alle emissioni olfattive, questa Regione ha adottato, con deliberazione della Giunta regionale n. 13 del 9 gennaio 2017, le linee guida per la caratterizzazione e il contenimento delle emissioni in atmosfera provenienti dalle attività a impatto odorigeno, che costituiranno il riferimento, nell'ambito dell'istruttoria, per l'autorizzazione dell'impianto in questione.
Per la Giunta, l'Assessore Matteo Marnati, indegnamente qui rappresentato dal sottoscritto.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore, per la risposta.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Presidi socio-assistenziali pubblici e privati

Interrogazione a risposta immediata n. 1318 presentata da Canalis, inerente a "Servizi residenziali e semi residenziali per persone affette da Alzheimer e altre forme di decadimento cognitivo: caos totale?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1318.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
L'interrogazione a risposta immediata riguarda le persone affette da decadimento cognitivo, in particolare le persone affette da Alzheimer, e tutti i servizi residenziali e semiresidenziali a loro rivolti. Il campo è quello della non autosufficienza, perché anche questo tipo di patologie ricade in questo ambito più ampio: non autosufficienza fatta oggetto di una valutazione multidimensionale da parte delle Commissioni UVG delle commissioni UMVD delle nostre ASL.
Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la demenza è la venticinquesima causa di disabilità nel mondo e la settima causa di morte nell'ultimo ventennio. È un tema sempre più rilevante su cui siamo impegnati a occuparci con sempre maggiore appropriatezza. Questo tipo di patologia richiede interventi diagnostici, terapeutici, riabilitativi e di supporto specifici per la persona e anche interventi di supporto alle famiglie di queste persone. Secondo i dati dell'OMS risalenti al 2021, le persone con demenza erano 55 milioni e la previsione è che diventino 139 milioni nel mondo nel 2050. In Italia, le persone affette da demenza sono un milione e 200 mila; in Piemonte, le persone con queste patologie sono più di 88 mila. Stiamo parlando, quindi, di un numero veramente molto ampio di persone.
Fino al 2022, la nostra Regione si rivolgeva a queste patologie attivando essenzialmente tre tipi di servizi: i NAT, come servizio residenziale, e i CDAA e CDAI come servizi semi residenziali.
Con la deliberazione del 4 marzo 2022 n. 10-4727 c'è stata una rivoluzione in questo campo: i NAT sono stati superati dagli NDCT (scusate se consulto l'elenco degli acronimi, ma sono davvero complessi) e dagli NDC, per quanto riguarda l'assistenza residenziale, e dai CDDCI e CDDCA per quanto riguarda l'assistenza semi residenziale.
La vera rivoluzione non è solo quella del cambiamento di nome e, in parte del cambiamento di standard assistenziale, ma riguarda anche il tipo di tariffa applicata ai pazienti e alle loro famiglie. Storicamente, il Piemonte ha avuto un'attenzione particolare per questo tipo di utenza considerandola in regime extra LEA, quindi non veniva applicata una compartecipazione al 50%, ma una compartecipazione limitata a poco più del 30%. In particolare, la retta a carico dell'utente era soltanto del 34%.
Ebbene.



PRESIDENTE

Consigliera Canalis, la invito a concludere.



CANALIS Monica

Sì, grazie.
Con la riforma attuata corriamo il rischio che molti di questi servizi soprattutto quelli semiresidenziali, che sono una risposta di domiciliarità e di prossimità molto efficace e molto concreta, chiudano per la loro insostenibilità finanziaria, perché le famiglie non ce la fanno a farsene carico.
Presidente, a conclusione volevo solo chiedere chi risponderà a questo question time, che è di matrice prettamente sanitaria. Chiedo che sia il qui presente Assessore alla sanità a rispondermi. Stiamo parlando di Alzheimer, Assessore, per cui non capisco perché debba rispondermi l'Assessore al lavoro e all'istruzione.



MARTINETTI IVANO



PRESIDENTE

Come indicazione, a me risulta che la risposta spetta all'Assessore Chiorino.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Icardi; ne ha facoltà.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Occorre sapere che c'è un tema sanitario e un tema assistenziale.
L'interrogazione in oggetto, al contrario di quanto afferma lei riguarda prevalentemente un tema assistenziale. Noi interveniamo nell'integrazione della retta, ma tutta la parte gestionale dei centri NAT è tema che riguarda l'Assessore Marrone. Immagino, quindi, che l'Assessore Chiorino risponda in nome e per conto dell'Assessore Marrone, che detiene le deleghe alle politiche sociali.



(Commenti della Consigliera Canalis)



PRESIDENTE

Consigliera Canalis, si deve attenere al Regolamento, se no oggi.
È il mio primo giorno di gestione dell'Aula, non mi metta in difficoltà, per cortesia! Grazie.
La parola all'Assessore Chiorino per la risposta.



(Commenti della Consigliera Canalis)



PRESIDENTE

Prego, Assessore Chiorino; ne ha facoltà.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

È un tema particolarmente sentito e volevamo rispondere tutti.



(Commenti della Consigliera Canalis)



CHIORINO Elena, Assessore regionale

No, siamo seri invece: è un tema particolarmente importante e delicato e sono d'accordo su questo.
Risponderò per conto dell'Assessore Marrone.
Premetto che il Sistema Sanitario Regionale è tenuto a garantire i livelli essenziali di assistenza di cui al DPCM del 12 gennaio 2017 e che quindi, in tale contesto, costituisce LEA con la corresponsione del 50 della tariffa giornaliera per le prestazioni erogate dai servizi residenziali e semiresidenziali.
Le Aziende Sanitarie Regionali, attraverso il Fondo Sanitario Nazionale, possono sostenere spese unicamente riferite ai livelli essenziali di assistenza, come ripetutamente ricordato nel Tavolo nazionale LEA, che periodicamente monitora la situazione di tutte le Regioni.
La nostra Regione garantisce eventuali integrazioni extra LEA attraverso appositi stanziamenti di bilancio regionale annualmente definiti per "interventi e servizi destinati a soggetti in condizioni di specifiche fragilità sociali". L'ultima disposizione al riguardo è esplicitata nella DGR 44-6200 del 7 dicembre 2022.
I provvedimenti di riordino del sistema dei presìdi rivolti al percorso del decadimento cognitivo di cui alle DGR n. 10-4727 del 4 marzo 2022 e n.
21-5374 del 15 luglio 2022, si inseriscono appieno nel contesto normativo nazionale dei LEA, così come definiti dal DPCM del 12 gennaio 2017 prevedendo peraltro forme di sostegno più estese (così come specifica l'articolo 30, comma 1, lettera a), con l'intera quota a carico del sistema sanitario per la permanenza temporanea nella tipologia di presidio del Nucleo Declino Cognitivo Temporaneo (NDCT).
La permanenza continuativa nella tipologia residenziale del Nucleo Declino Cognitivo (NDC) e semiresidenziale dei centri diurni avviene invece, in esatta corrispondenza con la permanenza in RSA, così come definito dall'articolo 30 del DPCM LEA.
Il confronto con le associazioni di categoria, come richiede l'interrogante, non si è mai interrotto e prosegue, ma è noto con tutta evidenza che per i presìdi residenziali l'effetto dei provvedimenti di riordino tariffario andrà definitivamente a regime nel momento in cui ogni Azienda Sanitaria Locale avrà terminato il percorso di verifica dei presìdi, con il conseguente rilascio del nuovo titolo autorizzativo, nonch di valutazione degli utenti in carico precedentemente ai Nuclei Alzheimer Temporanei (NAT).
Per i presìdi semiresidenziali, la DGR 21-5374 del 15 luglio 2022 conferma invece la decorrenza dal 1° luglio 2022 per il regime tariffario in funzione dei contratti di convenzione che ogni Azienda Sanitaria stipulerà dopo tale data.
Le tariffe adeguate con la DGR 1-5575 del 7 settembre 2022 non contemplavano, invece, l'aggiornamento di quelle dei NAT perché, in previsione della loro trasformazione in NDCT, era già stata definita una nuova tariffa specificatamente incrementata a 136,50 euro/giorno con la DGR n. 10-4727 del 4 marzo 2022.
Così rispondo per conto dell'Assessore Marrone.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Chiorino.


Argomento: Trasporti a fune

Interrogazione a risposta immediata n. 1315 presentata da Magliano inerente a "Gli impianti di risalita inutilizzati sono numerosi e talvolta potenzialmente, ancora utili: quali misure ha in programma la Giunta per valorizzarli?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1351, alla quale risponderà l'Assessore Ricca.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Magliano.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente. I ricordi del Consiglio comunale di Torino...
L'oggetto dell'interrogazione è il seguente: "Gli impianti di risalita inutilizzati sono numerosi e talvolta, potenzialmente, ancora utili: quali misure ha in programma la Giunta per valorizzarli?".
Il cambiamento climatico è un fatto e gli ultimi anni hanno registrato anche sulle nostre montagne, un significativo aumento delle temperature medie e un altrettanto significativo ridursi delle precipitazioni nevose rispetto alla media storica; per lunghe fasi, durante l'inverno che sta terminando, lo zero termico si è attestato sulle nostre montagne oltre i 4.000 metri. Secondo i dati della Società Meteorologica Italiana, il 2022 è stato l'anno più caldo e secco dal 1800 e ha fatto registrare, a Torino temperature medie superiori di 1.6 gradi rispetto all'ultimo trentennio.
Si è rilevato che molte stazioni sciistiche al di sotto di una certa quota da anni non sono operative, o lo sono esclusivamente grazie all'innevamento artificiale.
Legambiente ha censito 32 impianti di risalita dismessi sul territorio regionale; gli impianti chiusi temporaneamente (una decina) rischiano, a loro volta, di restare inattivi senza interventi puntuali; vi sono infine stazioni sciistiche attive solo grazie a continue sovvenzioni.
Questo patrimonio di seggiovie, funivie e skilift dismessi è, di fatto abbandonato all'incuria e alla ruggine. Modelli di turismo montano sostenibile e adeguato alle nuove condizioni climatiche sono possibili e includono attività, tra le altre, come camminate, sci di fondo e ciaspolate; analoghe riflessioni valgono per alcune delle infrastrutture olimpiche (Torino 2006). Il tema è stato recentemente oggetto di articoli giornalistici sulla stampa locale (da qui il motivo del question time Assessore).
Considerato che è interesse oggettivo della Regione contribuire a garantire un futuro per gli impianti di risalita attualmente dismessi, interrogo l'Assessore per sapere quali progetti abbia la Giunta per la valorizzazione di un patrimonio al momento non utilizzato.
Assessore, ci siamo permessi di presentare l'interrogazione a risposta immediata perché ci siamo resi conto che la conversione di questi impianti anche sull'attività estiva, e non solo invernale, potrebbe essere un nuovo rilancio del turismo. E visto che lei, nella sua attività, più volte ha provato a percorrere nuove possibilità di utilizzo di impianti dismessi per nuove vocazioni turistiche, ci sembrava urgente come tema, anche perché si sta andando verso la conclusione di questa stagione invernale. Il fatto di sapere che c'è un pensiero e un ragionamento sul futuro di questi impianti potrebbe essere oggettivamente di respiro non solo per gli operatori turistici, ma anche per coloro che in quelle zone e in quei Paesi vivono.



PRESIDENTE

Grazie, collega Magliano.
La parola all'Assessore Ricca per la risposta.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Ringrazio altresì il Consigliere Magliano per l'interrogazione, che ci dà la possibilità, appunto, di poter approfondire questo tema.
In risposta all'interrogazione n. 1315, con la quale si chiede quali progetti abbia la Giunta per la valorizzazione di un patrimonio al momento non utilizzato, si rappresenta preliminarmente che tra gli impianti di risalita per la pratica dello sci e manufatti fabbricati annessi, come censiti nello studio di Legambiente da marzo del 2022, non vi sono beni di proprietà della Regione Piemonte.
Dal punto di vista normativo, si evidenzia che la legge regionale n. 74 del 14 dicembre 1989 "Disciplina degli impianti funiviari in servizio pubblico per il trasporto di persone" prevede all'articolo 12 specifici obblighi a carico del soggetto concessionario dell'impianto, in caso di mancato rinnovo della concessione, compresa la demolizione, l'asporto del materiale di risulta e il ripristino del territorio e, in caso di inottemperanza l'intervento diretto dell'ente concedente con addebito degli oneri al concessionario.
Dal 2004, in forza del Regolamento regionale n. 13 del 29 novembre 2004 l'ente concedente è individuato nell'Unione montana competente per territorio.
Sul tema degli impianti dismessi abbandonati, si segnala che la legge 29 dicembre 2022 n. 197 "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025" all'articolo 1, commi 592 e seguenti, al fine di promuovere l'attrattività turistica e di incentivare i flussi turistici nei luoghi montani e nei comprensori sciistici, garantendo la sicurezza degli impianti, ha istituito, nello stato di previsione del Ministero del Turismo, un fondo con una dotazione di 30 milioni di euro per l'anno 2023, di 50 milioni di euro per l'anno 2024, di 70 milioni di euro per l'anno 2025 e di 50 milioni di euro per l'anno 2026, da destinare alle imprese esercenti impianti di risalita a fune e d'innevamento artificiale, al fine di realizzare interventi di ristrutturazione, ammodernamento e manutenzione, volti a garantire adeguati livelli di sicurezza.
In particolare, l'articolo 1, comma 593 stabilisce che dette risorse possano essere destinate anche alla dismissione degli impianti di risalita non più utilizzati od obsoleti e, nella misura di un milione di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026, allo sviluppo di progetti snow farming.
Allo stato attuale, si è in attesa dei decreti ministeriali attuativi recanti le modalità di assegnazione dei contributi e monitoraggio degli interventi.
Riguardo agli interventi regionali a sostegno della sicurezza degli impianti di risalita e dei soggetti gestori, si evidenzia che la Regione Piemonte, in attuazione della legge regionale n. 2/2009 "Norme in materia di sicurezza nella pratica degli sport montani invernali ed estivi e disciplina dell'attività di volo in zone di montagna" e dell'articolo 12 della legge regionale n. 8 del 7 maggio 2013 "Impianti olimpici di proprietà regionale", ha assegnato, dal 2009 a oggi, consistenti risorse a titolo di contributi afferenti alle seguenti categorie: a) categoria A: interventi relativi alla tutela della salute, alla garanzia e al mantenimento delle condizioni di sicurezza sulle aree sciabili e di sviluppo montano b) categoria B: investimenti relativi alla riqualificazione, alla sostenibilità paesaggistica, ambientale ed energetica, al potenziamento e alla valorizzazione del patrimonio impiantistico delle aree sciabili e di sviluppo montano e dell'offerta turistica c) categoria C: spese di funzionamento riconducibili alla gestione ordinaria e straordinaria delle microstazioni.
Se il Consigliere Magliano, dopo aver ricevuto il testo della risposta avesse piacere di approfondire il tema, siamo a sua disposizione.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interrogazione a risposta immediata n. 1317 presentata da Rossi, inerente a "Piano di sviluppo industriale 'Novara Ecologistica'"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1317.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
La mia è una lunghissima interrogazione sul tema del Piano di sviluppo industriale Novara Ecologistica che, in realtà, afferisce a uno sviluppo indiscriminato a Pernate, una frazione di Novara, di un polo logistico che andrebbe a consumare ulteriore suolo.
Cerco di sintetizzare il tutto nei tre minuti che ho a disposizione. Parto dalla delibera del 31 gennaio 2023, in cui la Giunta municipale di Novara ha approvato i Piani strategici di sviluppo industriale presentati, in un unico documento, dalle società CIM S.p.A. e Develog 4 S.r.l., riguardanti rispettivamente gli Ambiti del Piano regolatore T3a e T3b.
Salto la parte tecnica, ma stiamo parlando di un'area che il Piano Paesaggistico Regionale ritiene di rilevante interesse agronomico, che è pari a 801 mila metri quadrati di superficie fondiaria e che sarebbero ricoperti per 242 mila metri quadri da capannoni e altrettanti da strade e comunque, con suolo impermeabilizzato.
Il primo tema è legato al fatto che qui si fa un'operazione nell'area del T3b che era destinata dal Piano regolatore all'espansione del CIM per quanto riguarda i binari e una logistica legata allo sviluppo del CIM e non a una logistica su gomma e con capannoni come quella che stiamo vedendo.
Di fatto, la CIM e la società Develog hanno firmato un protocollo con cui si delinea una progettualità che vede anche CIM parte attiva. Questo per il Comune è sufficiente a fare in modo che la delibera non debba passare in Consiglio comunale, ma che debba solamente passare in Giunta, quando al di là della tangenziale c'è un'area molto ampia già dedicata da Piano regolatore allo sviluppo logistico.
Questo significa che se adesso cementifichiamo quest'area di Pernate, poi avremo la potenzialità di andare anche verso Cameri, ma la cosa grave che ha provocato lo sdegno e la risposta dei cittadini, delle associazioni e anche dei partiti di opposizione nel Comune di Novara è legata al fatto che questi capannoni sarebbero a ridosso della comunità di Pernate e andrebbero a occupare una superficie pari quasi all'intero abitato di Pernate, con altezze tali da oscurare anche la vista del Monterosa alle case vicine ai capannoni.
Vado alla conclusione, Presidente, ma solo perché è un tema molto importante per i cittadini. In un'epoca in cui si parla molto di consumo di suolo e in cui già in inverno stiamo parlando di siccità e del fatto che non avremo acqua, noi andiamo a impermeabilizzare altro suolo.
Concludo andando alla domanda, tanto c'è il testo depositato per gli atti.
Rilevato che la decisione dell'Amministrazione comunale ha generato una mobilitazione di centinaia di persone e di associazioni, che è stata lanciata anche una petizione e che l'Assessore allo sviluppo del territorio di Novara ha dichiarato al TG3 che non possiamo fare altro.



PRESIDENTE

Concluda, collega Rossi.



ROSSI Domenico

Sì, sto leggendo la domanda, Presidente.
Evidenziato che Novara e il Piemonte hanno il record del consumo di suolo preso atto di tutta una serie di cose che non posso leggere, interrogo l'Assessore competente per sapere se sia conforme all'atto d'indirizzo del 2011 e alle normative regionali e comunali la realizzazione di quanto previsto dal Piano strategico di sviluppo industriale presentato da Develog 4 S.r.l. su un'area destinata esclusivamente a CIM per la realizzazione delle attrezzature, infrastrutture e servizi per l'intermodalità tra il trasporto su gomma e il trasporto su ferro, senza una modifica del Piano regolatore cittadino, solo sulla base del protocollo "Servizi comuni per il polo integrato".
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
La parola all'Assessore Carosso per la risposta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica e alla programmazione territoriale e paesaggistica

Grazie, Presidente.
Com'è stato sottolineato dal collega Rossi, una risposta sarebbe molto lunga e, quindi, cerco di fare alcune considerazioni e rilievi brevi naturalmente, però, la risposta scritta è più dettagliata.
In risposta alla domanda del Consigliere Rossi, si evidenzia che la conformità del Piano strategico di sviluppo industriale all'atto d'indirizzo del 2011 è stata vagliata secondo la propria insindacabile discrezionalità dal Comune di Novara, che ha ritenuto utilizzabile il citato atto d'indirizzo del 2011, anche a mente di quanto evidenziato da Regione Piemonte, nella summenzionata nota dell'8/11/2022. Il Comune di Novara ha successivamente adottato il predetto Piano strategico di sviluppo industriale con deliberazione di Giunta comunale n. 51 del 31 gennaio 2023 recependo quanto prescritto dal punto 7) e gli impegni degli enti e nell'atto d'indirizzo del 2011.
Riguardo ai contenuti del Piano strategico di sviluppo industriale, si rimanda ai disposti dell'articolo 18.3, lettera d) del punto 2) del PRG del Comune di Novara, che prevede che l'accordo di pianificazione dovrà essere supportato da elementi specifici e puntuali definiti nel Piano strategico di sviluppo industriale, di cui al punto 1), finalizzati a definire la nuova organizzazione complessiva dell'area rispetto al contesto circostante, come l'eventuale attuazione nell'ambito delle parti subordinata alla contestuale realizzazione degli interventi di mitigazione ambientale finalizzati a realizzare una fascia cuscinetto verso la frazione di Pernate, nel rispetto della legge regionale n. 40 del 1998 e del decreto legislativo n. 152, del 2006.
Allo stato attuale, il soggetto responsabile dell'attivazione del procedimento finalizzato alla stipula dell'accordo di pianificazione risulta essere la Provincia di Novara, come previsto dal punto 7) degli impegni degli enti; tale procedimento non è ancora stato attivato e le valutazioni di competenza regionale al riguardo verranno effettuate nell'ambito di tale procedimento.
In sede d'istruttoria verrà verificato che l'accordo di pianificazione sia stato supportato e redatto con elementi specifici e puntuali, così come definiti nel Piano strategico di sviluppo industriale, vagliando altresì il rispetto e il recepimento delle norme regionali da parte di quest'ultimo.
Corre altresì l'obbligo di evidenziare che, nella lettura della bozza dell'accordo di pianificazione, inviata alla Regione Piemonte dal Comune di Novara in data 2/02/2023, si evince che il Comune ha dichiarato che il progetto è conforme alle previsioni del Piano regolatore e non implica dunque la necessità di alcuna variante urbanistica per l'attuazione dell'intervento, bensì soltanto la modifica del perimetro dell'ambito ai sensi dell'articolo 17, comma 12, della legge regionale n. 56 del 1977, con esclusione delle aree di proprietà dell'ANAS, di piccole porzioni di proprietà di SATAP e la creazione di due aree Sub-Zc nell'ipotesi d'inclusione del progetto anche nell'ambito di T3d.
Infine, relativamente alla coerenza dell'intervento in progetto con il vigente PPR, si evidenzia che la posizione del Settore Regionale Pianificazione regionale per il governo del territorio è che "se l'intervento è conforme al PRG vigente e non è necessaria alcuna variazione, può essere attuato, sebbene non sia pienamente in linea con gli obiettivi, indirizzi e direttive del PPR, in quanto questi sono rivolti alle nuove previsioni oggetto di variante e per contro non sono presenti su quelle aree prescrizioni prevalenti sulle previsioni già vigenti". Inoltre il Settore competente rileva che "il PPR per quelle aree pone indirizzi di tutela che però non sono immediatamente prevalenti sulle previsioni urbanistiche vigenti".
Il Settore Interventi regionali per la logistica e per i trasporti e il Settore Pianificazione e Programmazione Trasporti ed Infrastrutture della Direzione Opere Pubbliche segnalano che "gli interventi previsti nel Piano Strategico di Sviluppo Industriale, presentato da CIM spa - interporto di Novara e da Develog 4 srl, ritenuto meritevole di adozione dall'Amministrazione comunale di Novara, con deliberazione n. 51 del 31 gennaio 2023, appaiono in linea con l'Atto d'indirizzo per il sistema del traffico merci e la logistica del Nodo di Novara, sottoscritto il 1° aprile 2011 da Regione Piemonte, Provincia di Novara, Comuni di Novara, Galliate e San Pietro Mosezzo, CIM spa - Interporto di Novara, FS Logistica, FNM spa e SATAP spa (con successiva presa d'atto della DGR n. 21-1957 del 29 aprile 2011)".



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Problemi energetici

Interrogazione a risposta immediata n. 1319 presentata da Frediani inerente a "Stellantis ed energia a costi calmierati dalla Regione Piemonte, a che punto siamo con il progetto?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1319.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
L'interrogazione è sul tema Stellantis e si riferisce all'accordo sottoscritto il 20 settembre 2022 tra l'Amministratore delegato di Stellantis, Carlo Tavares, il Presidente della Regione, Alberto Cirio, e il Sindaco di Torino, Stefano Lo Russo. Noi non conosciamo nel dettaglio il contenuto di questo accordo; abbiamo cercato di ottenere il documento, ma ci è stato negato, perché pare contenere aspetti riservati e che la divulgazione di alcune informazioni potrebbe compromettere l'accordo.
Il 3 ottobre, tuttavia, in Commissione siamo riusciti a ottenere un'informativa dal Presidente Cirio, che ha delineato almeno i tratti principali di questo accordo, facendo riferimento ad alcune proposte che sarebbero contenute all'interno del documento che, in particolare riguardano la fornitura di energia a costi calmierati; il completamento del Terzo Valico e l'implementazione dell'intermodalità e della logistica in base a un cronoprogramma ben definito; il sostegno della Regione ai processi di riqualificazione dei lavoratori; gli opportuni interventi della Città di Torino in ambito urbanistico, edilizio, viabilistico e del trasporto pubblico.
In riferimento al tema dell'energia a costi calmierati, c'è stato un approfondimento con il Presidente Cirio rispetto alle modalità di attuazione di questo intervento; il Presidente ha annunciato la presentazione di un atto formale da sottoporre al Consiglio regionale, se non ricordo male, entro la fine dello scorso anno, proprio per predisporre le condizioni più idonee a realizzare questa prospettiva, quindi il fatto di poter fornire energia a prezzi calmierati. Inoltre, si è fatto riferimento non soltanto a Stellantis, ma anche ad altre imprese e anche ai cittadini in difficoltà.
Noi ci aspettavamo che questo tema tornasse in Consiglio e che, per l'appunto, si potesse esaminare questo documento annunciato dal Presidente però i mesi passano e, oltre a non avere informazioni di dettaglio aggiuntive rispetto all'evolversi della situazione, se non quelle che apprendiamo dai giornali e oltre a non aver ricevuto neanche il documento completo per leggere tutti gli aspetti che risultavano secretati (non so se lo siano ancora o meno), non abbiamo per l'appunto notizie rispetto a queste politiche sull'energia.
Volevamo, quindi, capire a che punto siamo e se ci sia qualche aggiornamento che l'assessore Chiorino ci possa fornire in questa sede.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Chiorino per la risposta.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Rispondo per conto dell'Assessore Marnati.
La disciplina della cessione gratuita di energia prodotta dagli impianti idroelettrici superiori a 3 MW risulta normata dal regolamento regionale 6/R/2020, che prevede che per ogni grande derivazione idroelettrica sono forniti alla Regione annualmente e a titolo gratuito 220 chilowattora per ogni chilowatt di potenza nominale media di concessione. Il regolamento individua le modalità di conteggio dell'energia gratuita e del relativo valore e prevede la monetizzazione a beneficio della Regione di tali somme.
L'articolo 10 individua la competenza della Giunta regionale per individuare periodicamente, almeno ogni due anni, le tipologie di servizi pubblici e le categorie di utenti beneficiari.



PRESIDENTE

Scusate! Chiedo scusa, Assessore, se la interrompo, ma chi non è interessato al question time per favore esca dall'aula, oppure si accomodi al proprio posto in silenzio, perché non si riesce a sentire niente. Grazie.
Prego, Assessore, continui pure.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente, riprendo dalla frase che è stata interrotta.
L'articolo 10 individua la competenza della Giunta regionale per individuare periodicamente, almeno ogni due anni, le tipologie di servizi pubblici e le categorie di utenti beneficiari cui attribuire, nel periodo temporale considerato, le risorse finanziarie in argomento.
La Giunta regionale potrà quindi assumere le proprie deliberazioni tenendo conto che, ai sensi del comma 1 dell'articolo 10, le risorse rese disponibili attraverso la monetizzazione dell'energia gratuita possono essere destinate prioritariamente ai servizi sanitari, socio-sanitari e assistenziali, scolastici, di protezione civile e comunali e che, ai sensi del comma 3, i criteri di riparto sono definiti in funzione dell'entità dei consumi elettrici dei soggetti beneficiari e, ove possibile, dell'eventuale quota di autoproduzione da fonti rinnovabili.
Il comma 2 reca, inoltre, la previsione che l'eventuale attivazione di azioni configurabili come aiuti di Stato, a eccezione dei casi in cui detti aiuti sono erogati in conformità a quanto previsto dai regolamenti comunitari di esenzione, o in regime de minimis, sono oggetto di notifica ai sensi degli articoli 107 e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Chiorino.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali

Interrogazione a risposta immediata n. 1316 presentata da Valle, inerente a "Sede Unica della Regione: quali tempistiche di lavoro in smart working per i dipendenti di via Bertola"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1316.
La parola al Vicepresidente Valle in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Mi viene una facile ironia, visto che mi risponderà il collega Protopapa di cui ignoro la competenza sul tema del trasferimento: non vorrei che questi impiegati della Regione li mandassimo a zappare! Il tema è questo: gira l'annuncio che una parte dei dipendenti della Regione, in -particolare legati agli Assessorati di Caucino e Poggio - gli Uffici di via Bertola - dovrebbero finire in smart working a partire da domani e che non è ancora previsto il momento della presa di servizio direttamente al grattacielo.
Nel frattempo, mentre questa presa di servizio viene definita, loro dovranno lavorare tutti quanti a tempo indefinito in smart working, dovendo addirittura farsi carico del portare a casa tutta l'attrezzatura, la cancelleria e gli arredi dell'ufficio, che poi verranno trasferiti, sempre da loro, direttamente al nuovo grattacielo.
In questi casi, come sempre, è difficile ricostruire il confine tra le cose che si dicono nei corridoi e quelli che sono i reali intendimenti dell'Amministrazione; è per questo che ho ritenuto opportuno presentare questo question time, affinché nuovamente la Giunta ci dia un cronoprogramma attendibile degli spostamenti, degli eventuali cambi d'impiego dei dipendenti e con quali tempistiche immagina di completare il trasloco. Il Presidente Cirio, ancora ancora qualche giorno fa in un'iniziativa pubblica, in particolare alla conferenza stampa della Fiera del libro, diceva che per l'inizio di giugno tutti i dipendenti saranno nel nuovo grattacielo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Valle.
Prego, Assessore Protopapa.



PROTOPAPA Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Qualora capitasse che dovessero andare a zappare, penso che per loro sarebbe un onore, perché curare le nostre terre è tale compito.
Per quanto riguarda l'interrogazione a risposta immediata di cui stato incaricato di rispondere, il cronoprogramma prevedeva, in merito al tema un avvio della fase di trasloco al grattacielo del personale in servizio presso la sede di via Bertola a far data dalla fine del febbraio/inizio marzo, con attività in presenza sospesa per circa tre-sette giorni in relazione alla necessità di garantire le operazioni di trasloco del materiale in sicurezza e, soprattutto, in assenza di personale nella sede di partenza e a una successiva entrata in servizio progressiva a palazzo.
Non risulta pertanto mai essere stato ipotizzato, ovviamente, che alcun dipendente fosse messo in smart working a tempo indeterminato e, pertanto detta affermazione la riteniamo non veritiera.
Risulta parimenti non corrispondente al vero l'affermazione che sia stato previsto, tra le direttive organizzative, che i dipendenti dovranno portarsi a casa l'ufficio, compreso telefoni fissi, scorte di cancelleria e cestini della spazzatura, con preghiera di riportarli - quando sarà - al grattacielo.
Tutto il materiale necessario ai dipendenti per l'entrata in servizio presso la nuova sede sarà traslocato a cura del Settore Patrimonio. Unico compito dei dipendenti, prima della fase di trasloco vera e propria, sarà la preparazione delle scatole di propria competenza, come d'altronde tutti i traslochi.
Dalle sedi dovranno invece essere rimossi a cura dei dipendenti gli eventuali effetti personali, nonché i DPI, che sono strettamente personali.
Non risulta sia mai stata prevista né progettata né realizzata alcuna passerella dal Lingotto FS al sito della Regione Piemonte. Le passarelle sono, infatti, strutture aeree sopraelevate. È invece stato completato il sottopasso pedonale che, una volta consegnato da RFI alla Città di Torino sarà fruibile (presumibilmente a partire dal 1° aprile) e darà accesso al passaggio pedonale "promenade" coperto da una pensilina fotovoltaica, in collegamento alla sede regionale.
Risulta parimenti non corrispondente al vero che sia stata rilevata una cospicua presenza di colonie di roditori che infestano l'edificio.
Non risultano problemi strutturali di alcun tipo e il relativo collaudo delle strutture è stato ovviamente redatto dai collaudatori.
Le criticità informatiche citate e i malfunzionamenti degli ascensori sono in realtà, tipici di una struttura complessa che viene avviata progressivamente e non denotano, al contrario, un avvio prematuro. Sono tutte attività sotto controllo e i cui effetti sono gestiti dalla struttura competente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
La seduta del Consiglio sarà aperta al termine della Conferenza dei Capigruppo. Invito, pertanto, i Presidenti dei Gruppi consiliari a recarsi in Sala dei Morando, come d'accordo.
Buona giornata e buon lavoro.



(Alle ore 15.03 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 16.24)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che sono in congedo i Consiglieri Bongioanni, Caucino, Cirio Mosca, Nicotra, Nicco e Tronzano.
Pertanto, il numero legale è 22.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Rinnovo una richiesta che ho avanzato già due o tre volte in sede di V Commissione e che finora non ha avuto soddisfazione; mi avvalgo ora della possibilità di poterla presentare in Aula.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

La ringrazio per la sua attenzione, Presidente.
Chiedo un'informativa da parte dell'Assessore Marnati riguardo all'ipotesi inserita nella direttiva europea, che lei conosce bene, Presidente, in quanto sull'argomento ha presentato un atto d'indirizzo, che intende imporre il raggiungimento della classe energetica "E" per tutti gli edifici entro il 2030 e della classe energetica "D" entro il 2033.
Chiedo questa informativa all'Assessore Marnati, perché è un argomento di sua competenza e perché è importante, anche a livello regionale, avere idea delle intenzioni della Giunta regionale al riguardo.
Ammesso e non concesso che questa direttiva europea possa diventare realtà ci sono interventi importanti da portare avanti anche a livello regionale che non sono soltanto quelli già in fieri, come dire, di riduzione dei consumi energetici, di efficientamento anche attraverso la costituzione di comunità energetiche o di promozione della produzione di energia elettrica a mezzo di impianti fotovoltaici, così come possiamo vedere dal processo legislativo che è già al VIA in III Commissione, ma anche dal punto di vista di una Giunta regionale che possa farsi parte attiva con il Governo nazionale, per rimettere in piedi misure di incentivo all'efficientamento energetico degli edifici sulla scorta di quanto fatto negli anni scorsi con superbonus 110%.
Mancando, appunto, di un riscontro positivo in Commissione, chiedo che questa informativa venga svolta in Aula, anche se al momento della Giunta regionale si vede soltanto l'Assessore Marrone.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Chiedo la possibilità di inserire all'o.d.g. l'ordine del giorno n. 932 per quanto saranno lunghi questi giorni, sulla carenza di medici d'emergenza e d'urgenza per rendere più attrattiva questa specializzazione.
È un ordine del giorno che chiede al Presidente Cirio e all'Assessore competente di attuare in sede nazionale politiche che incentivino la scelta di questo tipo di specialità, appunto la medicina d'urgenza. Sono medici che non possono lavorare fuori dai pronto soccorso, perché quello è l'unico ambito in cui sono chiamati a lavorare, hanno tutta una serie di responsabilità molto importanti e sappiamo benissimo la carenza che stanno vivendo dal punto di vista del numero del personale.
Pertanto, chiedo l'opportunità e la possibilità d'inserire l'ordine del giorno n. 932 all'interno dell'o.d.g. che stiamo per approvare.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Nelle ultime settimane abbiamo appreso notizie poco rassicuranti che riguardano un importante gruppo editoriale italiano, il gruppo GEDI, che com'è noto, ha in pancia molti giornali nazionali e locali.
In particolare, dalla mezzanotte di giovedì 16 febbraio è stato proclamato uno sciopero di 24 ore di tutte le testate GEDI; le giornaliste e i giornalisti che fanno riferimento a queste testate hanno scioperato proprio per protestare contro la possibile messa sul mercato di singole testate o di gruppi di testate. Questa ipotesi risulterebbe avvalorata per le storiche testate del Nord-Est, ma la questione potrebbe facilmente allargarsi e coinvolgere, oltre che Repubblica, che è una testata importante con una redazione significativa con base a Torino, anche testate storiche torinesi, come La Stampa e La Sentinella del Canavese.
Stiamo parlando di giornali sia nazionali, sia locali che danno lavoro a decine di professionisti; per La Stampa, parliamo di 180 giornalisti, 200 collaboratori, oltre a chi segue tutta la parte amministrativa; per La Sentinella del Canavese, parliamo di sette giornalisti e di 15 collaboratori.
Si tratta di testate giornalistiche che hanno contribuito a far crescere un gruppo editoriale che ha fatto la storia dell'editoria e dell'informazione italiana; peraltro, questo argomento riguarda l'informazione, che non pu essere vissuta soltanto in termini economici, perché informazione significa anche presidio territoriale, di democrazia, di trasparenza e di relazione con i cittadini. Pensiamo, quindi, che il venir meno di questo presidio sarebbe una sconfitta per il Piemonte e per Torino che, fino a oggi, è stata a livello nazionale una delle più importanti capitali dell'editoria italiana, non soltanto sul fronte della carta stampata, ma anche sul fronte dell'innovazione della comunicazione digitale. Per una Regione come il Piemonte, che è alla ricerca continua di nuove vocazioni, perdere questo primato sarebbe davvero un segnale sconfortante.
Per questo motivo, pensiamo che sarebbe importante che il Presidente Cirio e la sua Giunta ci volessero ragguagliare sulla situazione, su quel che sta capitando e, soprattutto, su come intendano muoversi rispetto a un tema che, per tutte le ragioni che ho sinteticamente espresso e che immagino che quest'Aula condivida, assuma una rilevanza importante per la discussione all'interno di quest'Aula, ma in particolare assume una rilevanza importante per Torino e per il Piemonte. Pertanto, chiedo che la Giunta, i membri della Giunta o il Presidente Cirio ci vogliano fornire un'informativa su quanto sta capitando.



PRESIDENTE

Grazie.
Viene accolta la richiesta d'inserimento del Consigliere Magliano dell'ordine del giorno n. 932.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.)



PRESIDENTE

Relativamente alle informative richieste dai Consiglieri Bertola e Avetta la Giunta è presente e, se lo intende, può intervenire, altrimenti le porteremo alla prossima Conferenza dei Capigruppo come richiesta di informative.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, hanno chiesto congedo Bongioanni, Caucino, Cirio, Mosca, Nicotra, Nicco e Tronzano.
b) Processi verbali precedenti sedute Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 14 e 15 febbraio 2023.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 7 febbraio 2023.


Argomento: Ordinamento regionale

Proseguimento esame disegno di legge n. 236, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2022"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 236, inerente a "Legge di annuale di riordino dell'ordinamento regionale 2022", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta consiliare del 15 febbraio scorso è iniziato l'esame dell'articolato con gli emendamenti ad esso connessi.
All'articolo 0.01 sono stati esaminati gli emendamenti sino al n. 1182).
Nell'odierna Conferenza dei Capigruppo è stato richiesto il contingentamento, ai sensi dell'articolo 69, comma 6, del Regolamento interno. I tempi del contingentamento per ciascun Gruppo sono caricati sulla Intranet del Consiglio regionale sulla sezione "Supporto sedute istituzionali".
Se non vi sono richieste di intervento sull'ordine dei lavori, riprendiamo con l'esame dell'articolato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Pensavo di non doverlo suggerire io, però visto che lei ha annunciato il contingentamento, per renderlo ufficiale, a nostro avviso, non basta che la maggioranza e la Giunta lo impongano nella Capigruppo e non basta che lei lo annunci in Aula. I Gruppi consiliari, in particolare quelli di minoranza, avrebbero bisogno di sapere adesso quanti minuti hanno a disposizione per l'illustrazione dei loro emendamenti, altrimenti diventa piuttosto difficile per noi iniziare la trattazione del disegno di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
L'efficacia del contingentamento è valida ed è stata decisa dalla Conferenza dei Capigruppo, come ho detto nelle comunicazioni. I tempi del contingentamento, ripeto, sono caricati sulla Intranet del Consiglio regionale nella sezione "Supporto sedute istituzionali/sedute di Aula".
Dato che mi è stata fatta una richiesta specifica sul contingentamento, si è deciso che il totale del tempo del contingentamento nella discussione globale sia di sei ore, 360 minuti. Attualmente, all'attivo sono 4.600 emendamenti.
Come si è sempre utilizzato con la metodologia del contingentamento, almeno un terzo del tempo complessivo degli interventi spetta alle opposizioni.
Il contingentamento dei Gruppi consiliari è ripartito in questo modo: per la maggioranza, 220 minuti, di cui 155 minuti per il Gruppo Lega Salvini Piemonte, 37 minuti per il Gruppo Forza Italia e 28 minuti per il Gruppo Fratelli d'Italia.
Il tempo a disposizione per i Gruppi di opposizione è 144 minuti, così ripartiti: Gruppo Partito Democratico 80 minuti; Gruppo Movimento 5 Stelle 24 minuti; Gruppo Chiamparino per il Piemonte-Monviso otto minuti; Gruppo Liberi, Uguali e Verdi otto minuti; Gruppo Moderati otto minuti; Gruppo Movimento 4 Ottobre-Unione Popolare otto minuti; Gruppo Europa verde otto minuti.
Spero di non aver sbagliato nessuna denominazione dei Gruppi.
Come sapete, tale modalità è sempre stata utilizzata sotto la mia presidenza e, come ho sempre detto, preferirei maggiore discussione in Aula rispetto al bieco lavoro di votificio, come viene definito dagli addetti ai lavori. Con 4.600 emendamenti ci sono davanti a noi quasi 100 ore di votazione. Se la politica, cosa che finora non è riuscita a fare, trovasse un'intesa, almeno per evitare di votare qualche emendamento, si potrebbe ribaltare il tempo che non si vota per dare tempo alla discussione del disegno di legge n. 236, così è sempre stato fatto. Penso si possa continuare a utilizzare questa modalità.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori la Consigliera Disabato ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori perché è stato annunciato il contingentamento, come anche comunicato in Capigruppo, un contingentamento arrivato dopo tanti giorni di dialogo su questo disegno di legge, su cui non si è trovata l'intesa, intesa che si sarebbe potuta trovare tranquillamente affrontando i provvedimenti presenti, nello stesso all'interno delle Commissioni consiliari.
Si è azzerato completamente il dibattito nelle Commissioni competenti rispetto a ogni materia presente su questo disegno di legge, come pu essere il gioco d'azzardo patologico, le cave, la caccia e le foreste.
State modificando intere leggi all'interno di un solo provvedimento e, in più, mettete il bavaglio alle opposizioni, perché pretendete che nessuno dica niente su alcuna misura contenuta nel provvedimento e che si vada spediti verso l'approvazione, azzerando completamente il dibattito. Abbiamo atteso per giorni le proposte della maggioranza. Non sono arrivate per tempo e siamo stati presi in giro per un susseguirsi di giornate, dove ci siamo presentati senza ricevere alcuna proposta della maggioranza, salvo qualche piccola soppressione di un emendamento arrivato all'ultimo, mentre sugli articoli non c'è stato praticamente alcun dibattito.
Non condivido assolutamente il modo con cui affrontate macrotemi come questi in Consiglio regionale; non condivido il fatto che sia stato azzerato il dibattito nelle Commissioni, non dando la possibilità di approfondire materie puramente tecnica, in cui comunque c'è un chiaro intervento della politica. Non sono state ascoltate nemmeno le dieci associazioni facenti parte del Tavolo Animali &Ambiente, che ieri si sono presentate fuori dal Consiglio regionale e hanno consegnato un documento da sottoporre al Presidente Cirio, documento che credo non sia stato analizzato, su cui non c'è stato ancora alcun ritorno, salvo sentire ieri il Consigliere Preioni ammettere che ci sarebbe stato un impegno a cancellare quantomeno l'articolo 1 del disegno di legge, impegno ritrattato oggi in sede di tavolo di discussione sulle fattive proposte.
Oltre al danno, quindi, anche la beffa e la presa in giro delle minoranze.
Tra l'altro, non è un tema che ho sentito solo io e ne ho avuto conferma oggi dai Consiglieri Bertola e Frediani, che effettivamente anche loro avevano sentito di un impegno fattivo sull'eliminazione dell'articolo 1 che inserisce la possibilità di cacciare sulla neve due specie fortemente a rischio. Noi riaffermiamo questo concetto e riaffermiamo l'opposizione su questo tema, anche alla luce di tutto il dibattito che si sta sollevando sulle problematiche ambientali e sul tema dei cambiamenti climatici.
Tuttavia c'è ancora l'inserimento della caccia notturna, l'eliminazione delle prove di tiro, di nuovo il blitz sul gioco d'azzardo patologico, in barba a tutti i cittadini fragili che, invece, attendono interventi fattivi, interventi che possano garantire la tutela, successivamente a un periodo di emergenza sanitaria.



(Brusìo in aula)



DISABATO Sarah

Presidente, non so perché ci sia tutto questo brusìo. Forse certe cose non volete sentirvele dire.
Comunque, di fatto, il Movimento 5 Stelle continua a chiedere un dialogo continua a chiedere un dibattito su questo tema; ha chiesto di affrontarlo nelle sedi competenti di Commissione, all'attenzione dell'Assessore e ovviamente, di tutti gli uffici tecnici. Se questo vi urta, non è un problema nostro. Continueremo a dare il nostro contributo sui temi che sono contenuti all'interno del disegno di legge, con tutto l'impegno che abbiamo dimostrato fino a oggi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Giusto per correttezza. È stato richiesto il contingentamento dei tempi e la Conferenza dei Capigruppo ha deciso di contingentare il disegno di legge n. 236. Sapete benissimo che il tempo contingentato, per ogni Gruppo, è riferito ai singoli interventi sul collegato, ma se un Consigliere utilizza lo stratagemma, com'è già stato fatto, di intervenire sull'ordine dei lavori per parlare del collegato, quel tempo sarà dedotto dal contingentamento del proprio Gruppo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Intervengo perché sono stato citato.
Abbiamo fatto le nostre verifiche e oggi abbiamo portato un pacchetto di proposte. C'è stata una decina di giorni di lavoro, c'erano già 1.200 emendamenti analizzati e oltre il 70% degli stessi presentati e proposti dalle minoranze erano stati accolti. Questo a me sembrava una grande apertura rispetto alle minoranze.
Sono state accolte anche delle ipotesi di revisione di alcune nostre norme che non stravolgono le leggi né della caccia né delle cave, ma sono delle piccole modifiche parziali, poi viene detto che precedentemente si era abituati ad approvare leggi in anni e anni. Noi abbiamo una visione invece, un po' più concreta e pragmatica, fortunatamente siamo maggioranza in questo Consiglio regionale e siamo maggioranza anche tra gli italiani confermata in ogni tornata elettorale. Abbiamo un mandato, rispetto alle categorie produttive piemontesi, che ci chiedono di dire tanti sì a differenza dei troppi no che avete detto voi nelle vostre precedenti legislature.
Questo è il nostro programma e noi vogliamo assolutamente svolgerlo. Ci spiace che, a fronte di aperture molto grandi della maggioranza, ci siamo trovati, oggi, con la sorpresa di ulteriori 3.000 emendamenti in più e non è che questi emendamenti arrivino per altre questioni che esulano dalle competenze del collegato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Non so, Consigliere Preioni, se la misura che avete deciso sul superbonus va nella direzione di aiutare il sistema economico e le imprese. Non credo.
Credo, invece, che voi vi stiate nascondendo, di nuovo e per l'ennesima volta, dietro al disegno di legge omnibus, per provare ad accelerare i tempi sui ritardi che avete rispetto a quello che avete promesso ai vostri elettori quattro anni fa. Poiché quattro anni fa avete promesso tante cose che non avete fatto, oggi cercate di metterle tutte insieme, in un disegno di legge unico, cercando di riformare interi disegni di legge che hanno occupato giorni e anni in quest'Aula (dalla caccia alle cave e al gioco d'azzardo patologico), con ulteriori emendamenti alla legge sul turismo che ridisegna ATL e consorzi turistici, che hanno impegnato anni di lavoro consiliare. Voi pretendete, nel silenzio generale delle opposizioni, di smontarle con singoli articoli all'interno dell'omnibus che non sono interventi tecnici, ma sono interventi mirati, molto mirati su alcuni articoli di queste leggi che smontano, nella sostanza, le intere leggi sulla caccia, sulle cave, sul gioco d'azzardo e in materia turistica. Voi pensate di farlo nel silenzio generale delle opposizioni? Avete proprio sbagliato! Avete sbagliato perché vi abbiamo fatto anche un'apertura per ragionare nel merito delle questioni, perché noi su questi temi non abbiamo paura di discutere nel merito. Noi non vogliamo fare battaglie ideologiche, la pensiamo diversamente, vi abbiamo sfidato sul merito, ma in due giorni non siete riusciti neanche a discutere sul merito di queste questioni. Voi volete accelerare e volete recuperare il tempo perso di questi quattro anni in cui non avete fatto nulla di sostanziale, tutto in questo disegno di legge omnibus. Voi potete contingentare quello che volete, potete metterci il bavaglio come avete fatto altre volte, ma noi abbiamo 80 minuti e li utilizzeremo tra oggi, lunedì e martedì per raccontare ai cittadini piemontesi quello che state facendo in questo disegno di legge, ma non potete scappare dalla votazione di tutti gli emendamenti.
Vi facciamo un ulteriore appello, cioè quello di ripensare a stralciare, da questo disegno di legge omnibus, la legge sulla caccia e sulle cave; avere il coraggio, e lo dico al Consigliere Leone, Presidente della III Commissione, di convocare la Commissione su caccia e cave e discutere solo di quello con disegni di legge ad hoc nel merito delle questioni, come abbiamo fatto noi che, per fare la legge sulla caccia, ci abbiamo impiegato quattro anni, ma l'abbiamo votata. Per fare la legge sulle cave, ci abbiamo impiegato tre anni, ma l'abbiamo votata all'unanimità. Voi la volete stralciare, distruggere e annullare con dei semplici articoli in un omnibus, pensando che noi non ce ne saremmo accorti. Avete proprio sbagliato e quindi, nei prossimi giorni, continueremo a dare battaglia con tutti gli strumenti che abbiamo dal Regolamento, anche se ci mettete il bavaglio.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Purtroppo ho pochissimi minuti, quindi sarò brevissima.
Un'osservazione rispetto all'applicazione del contingentamento perché, come da Regolamento, sappiamo - non è la prima volta che andate ad applicare questo strumento - che il contingentamento è uno strumento che si utilizza quando si discute la legge finanziaria, il bilancio, il rendiconto l'assestamento o altro argomento di rilevante importanza. Mi chiedo come si concili tutto questo con le osservazioni che ha fatto il Consigliere Preioni sulle "piccole modifiche" che sarebbero contenute nell'omnibus.
Allora, o sono argomenti di rilevante importanza, oppure sono piccole modifiche. In questo caso, se sono piccole modifiche, chiederei di valutare di convocare una Giunta per il Regolamento e capire se veramente si possa applicare il contingentamento. Mi sembra che a verbale risulti che il Presidente della Lega abbia dichiarato in quest'Aula che si tratta di un provvedimento che comporta piccole modifiche.
Non so se il Presidente vorrà fornire un parere rispetto a questa richiesta, sperando che.
Vuole che glielo ripeta, Presidente, visto che non stava.



PRESIDENTE

Sì, così almeno ascoltano tutti.



FREDIANI Francesca

Per carità, non volevo interrompere, anche perché sicuramente non state parlando del tempo che fa fuori.



PRESIDENTE

Sì, stavamo esaminando delle questioni tecniche.



FREDIANI Francesca

Siccome il Presidente del Gruppo Lega ha dichiarato in quest'Aula che si tratta di un provvedimento che contiene piccole modifiche, sminuendone quindi la portata, mi chiedo se sia applicabile il contingentamento.
Chiedo dunque alla Presidenza di valutare la convocazione di una Giunta per il Regolamento per verificare se sia corretto applicare il contingentamento ai sensi di quanto dichiarato a verbale dal Presidente del Gruppo Lega.
Un'ultima considerazione, dal momento che ho quasi terminato i minuti a mia disposizione: questa maggioranza, nella figura del Presidente Cirio, fin dall'insediamento ha dichiarato la sua impronta animalista istituendo il Tavolo Animali &Ambiente, le deleghe per gli animali, ha discusso di benessere degli animali e quant'altro. Invece passerà alla storia - se mai passerà alla storia, alla storiella, diciamo - per essere stata la maggioranza che ha sempre cercato di aumentare le specie cacciabili, o come la maggioranza che, in ogni occasione possibile, cerca di condannare a morte la maggior parte degli animali che vivono sulle nostre montagne e sui nostri territori.
Non illudetevi, quindi, che qualche piccolo emendamento sugli animali da affezione - cagnolini e gattini - vi possa far sembrare diversi: siete persone che, almeno secondo i provvedimenti che presentate e che votate non hanno la minima sensibilità animalista. E mi spiace che il Presidente Cirio non possa ascoltare e prendere una posizione su questo tema.



PRESIDENTE

Grazie.
È legittima la richiesta della Consigliera Frediani.
Al momento non c'è il Capogruppo Preioni, però sono presenti il Vicepresidente di Gruppo Cerutti, il Consigliere Lanzo e altri Consiglieri del Gruppo della Lega che possono eventualmente riferirgli.
Dimensionalmente, non so cosa possa intendere il collega Preioni per "grande" o "piccolo" (non so nel Verbano-Cusio-Ossola cosa sia "piccolo" o "grande").
A mio giudizio, un provvedimento con 91 articoli è sicuramente grande.
FREDIANI Francesca (fuori microfono) Non è solo la quantità!



PRESIDENTE

Anche la qualità, sicuramente, non solo la quantità.
Difatti il Regolamento all'articolo 69 è preciso, perché al comma 6 parla di "argomento", non parla di dimensioni o di importanza. Perciò ritengo che sia lecita, com'è stato fatto anche negli scorsi anni sullo stesso provvedimento (leggi di riordino), la richiesta di contingentamento, con un tempo prescritto per tutti i Gruppi consiliari.
Alla luce di questo, possiamo proseguire assolutamente su questo ordine dei lavori.
Chiedo se vi siano altre richieste di intervento sull'ordine dei lavori diversamente, proseguiamo l'esame degli emendamenti che insistono sull'articolo 0.01.
Emendamento rubricato n. 1183) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Consigliere Gallo, desidera illustrarlo?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

È lei il primo firmatario.
Prego.



GALLO Raffaele

Il Presidente Chiamparino, siccome condivide la nostra battaglia anche se è stato estensore della legge n. 5 del 2018 che ha richiesto quattro anni di lavoro, voleva intervenire al mio posto, quindi gli volevo cedere la parola.
In ogni caso, userò questo minuto e mezzo non tanto per intervenire sull'emendamento, ma per riprendere il discorso che abbiamo avviato giovedì sul tema della caccia.
Questo emendamento è stato predisposto anche per sfidare la maggioranza ad affrontare la revisione della legge sulla caccia in modo totale, e non a spizzichi e bocconi, inserendo emendamenti all'ultimo minuto in questo disegno di legge omnibus.
In particolare, l'emendamento rubricato n. 472) va a ridisegnare in un solo colpo la governance dei Consorzi Alpini e degli ATC, che sono i territori di gestione della caccia faunistica. Come ho detto, con un solo emendamento si ridisegna interamente la governance di questi ambiti e si smonta sostanzialmente, uno dei capisaldi della legge approvata nel 2018 dopo tante discussioni e dopo tanti confronti non solo in quest'Aula, ma anche con il mondo esterno.
Abbiate il coraggio di portare questa norma in III Commissione.
Presidente Leone, abbia il coraggio di stralciare questa norma, di portarla in III Commissione e di impegnare la III Commissione, che praticamente non convoca mai, a discutere di caccia, che è una delle materie di sua competenza. Non utilizzi sistematicamente l'omnibus per infilare gli emendamenti all'ultimo secondo e smantellare, pezzo dopo pezzo, questa legge. Voi avete una precisa visione sull'attività venatoria, noi la pensiamo diversamente. Abbiate il coraggio di depositare un disegno di legge complessivo e di discuterlo in quest'Aula a 360 gradi anzich presentare emendamenti completamente soppressivi, o che modificano la legge attuale, senza avere il coraggio di spiegarli in Aula, ma facendo soltanto prove di forza e mettendo il bavaglio ai Consiglieri di minoranza per portare avanti le vostre promesse elettorali. Per quanto siano promesse elettorali legittime, venite in III Commissione: discutiamone insieme ascoltiamo e consultiamo i mondi esterni, affrontiamo una discussione reale e vera, come spetta a questo Consiglio regionale, anche su questo tema.
Tale emendamento va nella direzione di abrogare uno dei commi fondamentali dell'articolo 1 della legge per sfidarvi a ridisegnarla e a riscriverla completamente.
Purtroppo, il silenzio rimbomba in quest'Aula da parte della maggioranza.
Purtroppo, l'Assessore Protopapa fa finta di non ascoltare, non so.



(Commenti dell'Assessore Protopapa)



GALLO Raffaele

Ah, mi ascolta! Magari ci dirà nel merito se è d'accordo o meno su questi temi (sono sicuro che sarà d'accordo con me).
Magari riusciremo a discuterne una volta nel merito se qualcuno della maggioranza ci spiegherà, all'interno dei vostri ragionamenti, il motivo per cui si presentano questi emendamenti all'ultimo minuto nell'omnibus.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano ulteriori richieste di intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Sebbene non ne sia il primo firmatario, ritengo che non abbia senso procedere per numero di emendamenti, anche perché voi, per l'ennesima volta, avete tolto un senso alle discussioni in Aula. Di questo mi scuso con i cittadini piemontesi, mi scuso al posto vostro per aver tolto un senso ai lavori dell'Aula.
Poco fa - questo lo spiego perché le nostre sono sedute pubbliche e ci auguriamo che ogni tanto ci sia qualcuno ad ascoltarci, perché al nostro interno le capiamo bene - il Presidente ha detto che c'è il contingentamento dei tempi. Significa che noi minoranze abbiamo 144 minuti per illustrare i nostri emendamenti. Che siano cinque, che siano dieci, che siano un migliaio o 4.600, abbiamo 144 minuti, ma 144 minuti sono due ore e 24 minuti, quindi la minoranza in Consiglio regionale ha due ore e 24 minuti per illustrare i suoi emendamenti.
Questa che avete instaurato è la dittatura della maggioranza, non è democrazia! Avete abusato per l'ennesima volta dello strumento previsto dall'articolo 69, comma 6, del Regolamento, che prevede il contingentamento dei tempi. È un contingentamento illegittimo e usato in modo ancora una volta abusivo, perché delle due l'una: o è vero quello che dice il Consigliere Preioni, cioè che le modifiche apportate dal disegno di legge n. 236 sono piccole e minime e quindi il contingentamento è un abuso perché il Regolamento parla di bilancio, di finanziaria o altro provvedimento di rilevante importanza. Se sono piccole, non sono di rilevante importanza.
Di conseguenza, o ha ragione il Consigliere Preioni e il contingentamento è illegittimo, oppure il Consigliere Preioni dice il falso. Io penso che il Consigliere Preioni su questo non dica il falso e che quindi questo contingentamento sia totalmente illegittimo, per l'ennesima volta.
Perché siamo arrivati a questo punto? Siamo arrivati a questo punto con un disegno di legge di riordino del 2022 presentato il 19 dicembre, già con l'intento di richiamarlo in Aula dopo un mese. Abbiamo 144 minuti in Aula mentre in Commissione abbiamo avuto zero minuti. Le opposizioni in Commissione hanno avuto zero minuti per parlare di questo provvedimento.
Sono state fatte le prime determinazioni, sono state lanciate le consultazioni; dopodiché è stata fatta una seduta nella quale la Giunta regionale ha negato il passaggio di tutti gli Assessori, come ad esempio l'Assessore Protopapa e come gli altri che sono interessati da questo provvedimento, e che su questo tema non hanno detto una parola e non si sono mai visti.
Il provvedimento è stato richiamato in Aula e si è svolta la discussione generale, nella quale si è provato a fare una mediazione. La maggioranza non si è presentata e conosceva le nostre richieste, perché erano state esposte nella Conferenza dei Capigruppo. La maggioranza le conosceva e per tutte le settimane non hanno fatto nulla, anzi ha disertato l'incontro del mattino e poi è venuta al pomeriggio a chiederci quali fossero le nostre proposte. Ha iniziato ad avanzare delle proposte, quindi ha perso due giorni e mezzo più tutta la settimana prima, solo per dire cos'è accaduto.
E questa mattina si è presentata con un accoglimento minimo, perché dire che è stato approvato il 75% degli emendamenti richiesti dall'opposizione è affermare il falso. È affermare il falso, perché sono state accolte alcune delle richieste.
Nello specifico, le mie richieste erano quelle di eliminare la possibilità di aggiungere i tetraonidi (il gallo forcello, per intenderci, e la pernice bianca) dalle specie cacciabili sul manto nevoso e quella di togliere l'emendamento (aggiunto, peraltro, dopo) che prevede l'abrogazione delle prove di tiro per la caccia di selezione, ossia qualcosa che riguarda la sicurezza dei cittadini, non la caccia. Su tutto questo, rispetto a ieri oggi è stato fatto un passo indietro, perché ieri il Consigliere Preioni ha detto che sull'articolo 1 non c'era problema a fare un passo indietro e a toglierlo. Questa mattina ha detto il contrario.
Pertanto, come opposizione ci siamo trovati davanti a questa situazione nella quale siamo stati bellamente presi in giro e trattati con l'ennesima prepotenza.
Siccome non è la dittatura della maggioranza - che è quello che vorreste voi - voi avete vinto le elezioni e siete maggioranza in un sistema assembleare. Voi avete i vostri strumenti, che dovreste usare legittimamente e non illegittimamente, come invece fate con il contingentamento. Noi abbiamo i nostri, che sono la presentazione degli emendamenti. Visto che non si era raggiunto un accordo, avevamo tutto il diritto di presentare nuovi emendamenti.
Questo per ristabilire un ordine delle cose e lo dico perché siccome le discussioni in Commissione avvengono al chiuso - tranne quando arriva un Ministro, nel qual caso si fanno pubblicamente - così come le riunioni ristrette dei Capigruppo e le riunioni di maggioranza e minoranza, poi fuori vengono fatte passare delle narrazioni totalmente distanti dalla realtà.
La realtà è questa: non siete in grado di confrontarvi in Commissione richiamate i provvedimenti in Aula dopo poco, non fate le discussioni in Aula, ma vi avvalete abusivamente di strumenti messi a disposizione dal Regolamento per tagliare la discussione. E per voi le opposizioni hanno diritto a due ore e 40 minuti per illustrare gli emendamenti su un provvedimento di 91 articoli, che è ben distante dall'essere un disegno di legge di riordino che mette a posto alcune situazioni, perché porta all'interno della legislazione regionale delle modifiche ad argomenti importanti come l'attività venatoria, la caccia, le cave, il gioco d'azzardo, più il turismo e altro.
Questo è un utilizzo distorto del disegno di legge di riordino, perché si sarebbero dovuti presentare dei disegni di legge ad hoc con delle discussioni adeguate in Commissione e in Aula. Però questo è il vostro modo di gestire l'attività consiliare e buon pro vi faccia: vi auguro di essere opposizione nella prossima legislatura o in una delle prossime legislature.
Non vi auguro di ricevere lo stesso trattamento, perché io sono democratico e voi no! Ho ancora 30 secondi di tempo e li userò per dire qualcos'altro più avanti.



PRESIDENTE

Chiedo se vi sono altri interventi sull'emendamento rubricato n. 1183).
Non essendovi richieste, passiamo al successivo.
Emendamento rubricato n. 1184) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il proponente lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 1185) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il proponente lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 1186) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il proponente lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 1187) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il proponente lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 1198) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il proponente lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 1194) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il proponente lo dà per illustrato.
Emendamento rubricato n. 1195) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Questa è una serie di emendamenti da noi presentati che sono preliminari all'articolo 1 del disegno di legge omnibus in materia di attività venatoria; in particolare, li abbiamo presentati per invitare il centrodestra a ripensare e ragionare sull'emendamento n. 472), che verrà subito dopo, un emendamento anch'esso a prima firma Preioni, preliminare rispetto all'articolo 1 in materia di attività venatoria. Si tratta di un'aggiunta inserita all'ultimo momento per rivisitare il sistema di governance degli ATC e dei CA, andando a cancellare le incompatibilità tra coloro che vengono nominati nei comitati di gestione degli ATC e dei CA e quindi, demolendo uno dei capisaldi della legge n. 5 del 2018.
Anche in questo caso interveniamo, un po' per sfida e un po' per stimolo al dibattito, anche se pensiamo che il centrodestra non sia in grado d'intervenire in questa materia su nulla e, quindi, non difende neanche il suo emendamento, il n. 472), inserito all'ultimo minuto.
In questo caso, come negli altri casi, intendiamo intervenire sul comma 3 dell'articolo 1 per invitarvi a rivedere l'intera legge, non soltanto a demolire il sistema di governance con il sistema delle incompatibilità all'interno delle nomine dei Comitati di gestione degli ATC.
Questa è stata una norma molto dibattuta, ma condivisa e concordata nella legge n. 5 del 2018, che dà spazio di rappresentanza al mondo venatorio all'interno dei comitati di gestione, al mondo ambientalista, al mondo agricolo e al mondo degli enti locali in uguale misura, senza sovrapposizioni, dando al Comitato di gestione la possibilità di essere rappresentato, coordinato e governato da più sensibilità che governano assieme la gestione di quel territorio e non soltanto magari dai cacciatori o dai rappresentanti delle attività venatoria o soltanto dagli agricoltori.
In questo modo, con la legge attuale, si garantisce la pluralità della gestione; con la legge, invece come modificata eliminando l'incompatibilità, questa non sarà più garantita.
Crediamo che questo emendamento sia sbagliato e vi invitiamo a ritirarlo insisteremo per gran parte del nostro tempo che abbiamo a disposizione del contingentamento per convincere l'Assessore Protopapa, che mi ascolta con cognizione di causa, a convincere la Lega e le forze di maggioranza a ritirare questo emendamento e, se proprio vogliono rivedere il sistema di governance dei CA e degli ATC, a venire con una norma ad hoc in III Commissione (spero che il Presidente Leone, promotore di questa norma, mi ascolti, perché non c'è in Aula mai e non capisco dove sia) a discuterla insieme per organizzare al meglio la gestione di questi comprensori.



PRESIDENTE

Grazie.
Vi sono altre richieste di intervento a sostegno dell'emendamento n. 1195)? La parola al Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno dell'emendamento n. 1195).
Il Capogruppo Gallo ha usato il termine "pluralità". Credo che la norma che state cambiando rappresenti al meglio gran parte della vostra cultura politica, e cioè annullare la pluralità e avere un pensiero unico un po' come sta delineando anche il Governo nazionale. Vediamo, infatti, le ultime roboanti dichiarazioni del Ministro all'Istruzione, che si permette di condannare una preside che parla di antifascismo, senza condannare i violenti che in piazza hanno usato quel metodo. La norma che state approvando è un po' simile, nel senso della cultura politica, non ovviamente sull'elemento violenza e ci mancherebbe altro.
Ritengo che cambiare la composizione delle CA e delle ATC in un unico pensiero sottotraccia, sia legato a favorire i cacciatori e non a tutelare le diverse rappresentanze su questo tema. Presidente, credo che sia la maggioranza e dico "maggioranza" e non la totalità, perché spero che almeno l'Assessore competente abbia posto su questo emendamento degli interrogativi, conoscendo e occupandosi di quel mondo, soprattutto di quello agricolo, da oltre tre anni a questa parte, avendo una sensibilità che arriva proprio da quel mondo agricolo.
Spero davvero che queste interlocuzioni che stiamo provando a manifestare pubblicamente, con il nostro tempo in Aula, siano utili per richiamare almeno l'attenzione dell'Assessore e di alcuni componenti della maggioranza affinché possano far ragionare il proponente dell'emendamento e dell'articolo, che, Presidente, non è in Aula. Sarebbe stato certamente consono, visto che questo è uno dei primi provvedimenti, che fosse presente in Aula ad ascoltare le nostre interlocuzioni.
Per questo motivo, stiamo cercando di continuare a interagire con i principali soggetti che devono occuparsi di questi temi, proprio come l'Assessore, che almeno è qui in Aula e sta ascoltando le nostre interlocuzioni.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altri interventi sull'emendamento 1195).
Abbiamo terminato gli emendamenti all'articolo 0.01, tutti a prima firma Gallo.
Chiedo il parere della Giunta in merito; prego, Assessore Ricca.



RICCA Fabrizio, Assessore regionale

Il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Precedentemente sono stati ritirati gli emendamenti dal n. 1197) al n.
1195).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1197), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1181), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1182), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1183), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1184), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1185), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1186), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1187), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1198), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1194), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1195), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con l'esame degli emendamenti che insistono sull'articolo 0.1.
ARTICOLO 0.1 Emendamento rubricato n. 1188) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
L'ho trovato, però mi deve restituire 50 secondi che.



(Commenti in aula)



GALLO Raffaele

Eh no, Presidente! Ci mettete il bavaglio, ci concedete al massimo 80 minuti, non abbiamo potuto esprimere a fondo le nostre posizioni e mi fa correre anche il timer...
Cercheremo fino all'ultimo - anche perché oggi è presente l'Assessore Protopapa, e ne sono contento - di farvi cambiare idea sul tema dell'attività venatoria.
Vedo che l'Assessore Ricca è d'accordo con me.
In particolare, interverremo sull'emendamento inserito all'ultimo secondo quello rubricato n. 472), che va a ridisegnare completamente la governance dei CA e degli ATC.
Sarò talmente noioso nel ripeterglielo in tutti gli emendamenti che, anche se andremo avanti di sera e di notte, imparerete a memoria il nostro punto di vista, che è contrario al vostro punto di vista.
Su questo tema vi chiediamo di stralciare la vostra proposta e di portarla in III Commissione per discuterne insieme a tutte le parti coinvolte.



(Brusìo in aula)



GALLO Raffaele

Però, Presidente, faccia fare un po' di silenzio, perché non si capisce nulla!



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Colleghi, riprendete posto perché la ricreazione è finita! Grazie.
Prego, collega Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente. Perché ci tengo che almeno l'Assessore mi ascolti.
L'Assessore Protopapa non si è mai espresso sul tema della caccia in questa legislatura; tutti gli articoli e i relativi emendamenti sono inseriti nell'omnibus e sono sempre stati portati avanti dall'Assessore Marrone, che ne è il primo firmatario, dal Gruppo della Lega, o dai singoli Consiglieri per cui non si capisce cosa pensi in particolare sull'emendamento rubricato n. 472), che rivede completamente la governance.
Guardate, state commettendo un errore enorme: vi invitiamo a fermarvi, a stralciare questo emendamento e a discutere insieme a noi nel merito rivedendo completamente la legge sulla caccia.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Gallo.
Ha chiesto di intervenire sull'emendamento rubricato n. 1188) il Consigliere Ravetti.
Prego, collega; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Non ho capito: mi ha dato la parola, Presidente?



PRESIDENTE

Sì, ne ha facoltà. Prego.



RAVETTI Domenico

Stavo pensando quali parole utilizzare per convincere la maggioranza a riflettere sull'opportunità di portare in Commissione qualsiasi variazione alla legge sulla caccia, perché quello è il luogo adatto per confrontarci.
Tra l'altro, sulla caccia - lei, Presidente, sarà certamente d'accordo con me - ci sono problemi molto complessi, per cui servirebbe questo confronto per aiutare anche le ATC ad affrontare meglio una situazione che, giorno dopo giorno, si dimostra molto complicata e rischia di mettere in grave difficoltà comparti economici che hanno a che fare con il mondo della caccia. E l'attività emendativa della Giunta sul testo di legge che regola il mondo venatorio ci pare un tentativo molto debole per provare a migliorare una situazione che è un po' alla deriva.
Leggo come voi i giornali e, sempre come voi, osservo le statistiche sui danni all'agricoltura o sugli incidenti stradali, questioni complessive che meriterebbero più attenzione da parte della Regione. Qui non è che dobbiamo convocare delle sedute di III Commissione per determinare un giudizio negativo (del resto, la maggioranza fa la maggioranza, le opposizioni fanno le opposizioni), però sarebbero quelli i passaggi legislativi fondamentali per il confronto tra maggioranza e opposizione. Pertanto, sarebbe utile a trovare insieme delle soluzioni ai problemi.
L'emendamento rubricato n. 1188) ha questa intenzione, cioè quella di chiedervi di riflettere sull'opportunità di ritornare in Commissione e ragionare con noi. L'Assessore Protopapa proviene dalla mia zona e conosce molto bene le problematiche che vive quel territorio. È un uomo di buonsenso, legato al territorio e sa che, di fronte a situazioni complesse non è che gli emendamenti possano trovare.



(Il Presidente ricorda al Consigliere che il tempo a disposizione è terminato)



RAVETTI Domenico

Lo so che mi sta fermando, Presidente. Però vorrei fare ancora qualche osservazione, se me ne dà la possibilità, tanto abbiamo i tempi contingentati.
Oppure mi fermo?



PRESIDENTE

Guardi, lei può usare il tempo che vuole; al limite, viene poi scalato dal tempo assegnato al suo Gruppo. Non è un problema.
Proceda pure.



RAVETTI Domenico

No, allora mi fermo.



PRESIDENTE

Chiedo però a tutti un po' di silenzio.



RAVETTI Domenico

Non importa, perché tanto, a differenza dei colleghi, non le chiedo la cortesia di evitare che gli altri colleghi discutano, perché le nostre proposte non vengono ascoltate in ogni caso, né nel silenzio né nel caos quindi va bene lo stesso, cioè il finale di questo film non cambia, lo abbiamo capito.
Ormai abbiamo capito che quando la maggioranza si mette in testa una cosa va avanti. Possiamo stare qui giorno, notte, mattino, sera, tanto si va avanti. Perché, come ha detto il Capogruppo della Lega, hanno i voti. Per i voti vanno e vengono! Peraltro - posso dirlo? - i voti li ha il Gruppo di Fratelli d'Italia, non la Lega. È cambiato lo scenario; magari tra un anno ritorna la Lega e Fratelli d'Italia torna a essere il partito del 3%.
È facile dirlo dal "balcone" del Partito Democratico: a volte si ha il 40 a volte il 14%...
Quanto alle affermazioni del tipo "noi abbiamo i voti e noi facciamo." consiglierei un pochino più di umiltà. Serve tantissima umiltà, sia quando si è in maggioranza sia quando si è all'opposizione. Perché quando si ha il vento nelle vele del consenso, uno pensa che quel vento continui e permetta di arrivare in terre inesplorate! No. Il mondo lo hanno già conosciuto tutti, sappiamo tutti che non si va in zone sconosciute! Al massimo, si perde il vento in poppa, si perdono i voti.
Non sono in grado di dire cosa succederà il prossimo anno; so che noi faremo una campagna elettorale per dire che voi non avete ascoltato nessuno, che avete fatto di testa vostra, che le situazioni potevano essere migliorate ma che non le avete fatto. Peraltro, questo iniziano a dirlo anche i piemontesi.
Vi dico una cosa: hanno votato i lombardi, non i piemontesi. Il giudizio su di voi è sospeso. Voi affrontate questi passaggi con il piglio - direi con arroganza politica, ma esagererei - di quelli che sanno già come andrà a finire il prossimo anno. Calma, eh! Chissà come finirà il prossimo anno! Vi invito a pensare che confrontandovi con noi, magari aggiustate un po' la mira e le cose possono andare un pochino meglio per voi.
Adesso vorrei che qualcuno di voi ripetesse cosa ho detto fino adesso: solo il Presidente sarebbe in grado di ripeterlo; nessuno potrebbe prendere lo spunto per ribadire quello che.
Però, Presidente, nei miei ultimi 35 secondi voglio dire all'Aula che domani risolveremo tutti i problemi del mondo, come voi immaginavate all'inizio di questo mandato, con l'autonomia differenziata. Domani risolveremo tutti anche i problemi della caccia, anche quello della gestione delle ATC. Finalmente, Fratelli d'Italia e la Presidente Meloni non la Lega - hanno vinto le elezioni. Diciamo che (a Lega è un alleato meno importante di Fratelli d'Italia). Però.



(Commenti fuori microfono)



RAVETTI Domenico

No, io posso parlare ancora tantissimo, tutto il tempo che voglio, ho 80 minuti.
Inizio a dar fastidio, vero? Mi piace il silenzio, quindi per me pu bastare così, Presidente. Domani risolveremo tutti i problemi del mondo.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Ravetti per l'intervento.
Emendamento rubricato n. 1199) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Questo potrebbe essere un argomento molto interessante.
Il Vicepresidente Carosso, che ha la delega agli enti locali e che rispetto alla gestione del territorio, è il rapporto tra la Regione e le istituzioni territoriali - per cui ha un ruolo importante e determinante cosa pensa? E cosa pensa la Lega? Pensa di gestire il comparto venatorio attraverso l'autonomia differenziata regionale? Questo domani potremmo chiederlo al Ministro Calderoli: se gran parte dei problemi che subiscono i piemontesi tutti, anche se non sono cacciatori, potrebbero essere meglio affrontati con un'autonomia differenziata che delega alle Regioni più competenze per fare quello che non state facendo. Lo so, basta l'autonomia differenziata.
Il tema è (e domani lo chiederemo al Ministro Calderoli): gli strumenti che avete a disposizione per risolvere i problemi legati alla caccia, oggi sono sufficienti? No? Quali sono gli strumenti aggiuntivi che potrebbe mettervi a disposizione il Governo per risolvere i problemi della caccia?



(Commenti in aula)



RAVETTI Domenico

Ottimo suggerimento! L'autonomia differenziata regionale vi avrebbe messo nelle condizioni di non installare la rete metallica, quella che ha risolto tutti i problemi della peste suina africana? Voi chiedereste quella competenza oppure vi deresponsabilizzereste? Questa è la risposta che mi ha dato il Vicepresidente della Giunta di fronte a un problema: l'autonomia differenziata non funziona, perché le responsabilità bisogna lasciarle al Governo nazionale.



(Commenti in aula)



RAVETTI Domenico

Ho capito male, quindi, se c'è da risolvere un problema, Presidente Lanzo non usiamo l'autonomia differenziata per risolvere i problemi della caccia ho capito questo - perché se i problemi ci sono, li lasciamo lì. Ne parliamo e magari individuiamo il colpevole. Oppure modifichiamo la legge sulla caccia piemontese con una governance differente delle ATC. È una bella idea. Io non so se, con la governance differente delle ATC, il posizionamento della rete metallica sarebbe stato differente. Questo non lo so. Però i tre minuti a disposizione li ho sfiorati.
Ecco, terminati. Presidente, grazie.



PRESIDENTE

Ringrazio il collega Ravetti per l'intervento.
Passiamo al successivo emendamento.
Emendamento rubricato n. 1200) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti per l'illustrazione; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Questo è importante, è determinante per la discussione e per il voto finale, che avverrà la prossima settimana, della legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale per l'anno 2022. È l'emendamento n. 1200) precisamente all'articolo 1, comma 2 dell'articolo 2 della legge regionale 19 giugno 2018, la n. 5, "Tutela della fauna e della gestione faunistica venatoria". Quel comma 2 è abrogato. È importante questo passaggio ed è molto significativo di questo dibattito.
Dovremmo probabilmente riuscire a capire, anzi, tolgo l'avverbio: dovremmo riuscire a capire se ci sono le condizioni per discutere con la Giunta e la maggioranza del testo complessivo che avete depositato, perché una prima risposta molto chiara ce l'avete fornita, cioè che contingentate i tempi.
Quando una maggioranza decide di contingentare i tempi, è perché non vuole il confronto e non vuole discutere. Questo non è mai un bene per i consessi legislativi. Non va bene, perché non si tiene in considerazione una posizione, che è la posizione dei 18 che stanno seduti in questa parte dell'emiciclo, ma dei 18 che rappresentano milioni di piemontesi. Anche se grazie alla legge elettorale, nel 2019 voi avete vinto, quei milioni di piemontesi che noi rappresentiamo, rispetto a questo tema e a tutti i temi devono trovare le condizioni giuste per poter deviare, condizionare o migliorare semplicemente un testo depositato.
Guardate che quando il testo depositato cambia, grazie a un confronto, quel testo, per forza di cose, diventa un testo più condiviso - magari non del tutto condiviso, ma più condiviso - e quindi, da un lato, meno aggredibile da un punto di vista della critica pubblica; dall'altro, diventa patrimonio comune. Che piaccia o no, questo è un tema.
Mi piace tantissimo la maglietta dei Lakers. Sono i Lakers, vero? No. Che maglietta è del basket? Poi ne parleremo quando arriveremo agli emendamenti dello sport. Mi sono permesso di citare l'Assessore Ricca, perché lei ha tirato fuori questa maglietta, ma è libero di tirar fuori una maglietta di un'associazione sportiva durante il dibattito piemontese.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Ravetti per l'illustrazione.
Emendamento rubricato n. 1189) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Chiamparino per l'illustrazione; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Intervengo sull'emendamento n. 1189). Lei sta cercando di confondermi, ma non ci riuscirà, perché sono abbastanza vecchio di questi boschi.
Tanto per non girare attorno al problema, questo è un emendamento che si inserisce in una lunga serie di emendamenti di tipo ostruzionistico. È anche per questo che ogni tanto c'è qualcuno che non riesce a trovarlo perché sono emendamenti che, sostanzialmente, hanno una ratio.
La ratio è questa: dato che volete introdurre, come già è stato abbondantemente detto, all'interno di una legge che dovrebbe occuparsi di piccole questioni, in particolare, di aggiustamenti tecnici o quasi tecnici della legislazione esistente, oppure dell'assunzione di modifiche indotte da una legislazione nazionale intervenuta nel frattempo, voi, invece volete intervenire, con modifiche sostanziali, su una legislazione portante del Consiglio regionale, tant'è che è abbiamo lavorato due o tre anni per fare la legge sulla caccia.
La ratio di questo emendamento è di proporre di abrogare pezzo per pezzo la cosiddetta legge Ferrero, legge della scorsa legislatura, per riscriverla insieme in Commissione. Questa è la ratio.
Dico questo, perché magari qualcuno vuole prendere nota, ovviamente, fra chi ci ascolta, perché altrimenti, come direbbe qualcuno, sembra che stiamo qui a "pettinare le bambole"; invece, siamo qui per sostenere una battaglia politica che ha questa razionalità.
Nello specifico, questo emendamento abroga il comma 2, mi pare dell'articolo 2.
Il tema, però, è sempre il solito; io ne approfitto, perché non so se l'altra volta l'Assessore Protopapa.
Chiedo scusa, perché quando la vedo mi viene sempre in mente l'Onorevole Prestigiacomo, che invece è molto diversa, ma soltanto per l'assonanza dei nomi.



(Commenti in aula)



CHIAMPARINO Sergio

Per assonanza dei nomi.
Dicevo, non so se l'altra volta ha avuto modo. Forse lei non era presente.
Insistiamo su questo tema, non perché pensiamo che tutto vada bene sulla caccia e che, quindi, nulla si debba modificare, ma perché riteniamo che le modifiche che voi fate vadano nel senso non tanto di richiamare il complesso del mondo delle associazioni che insistono sul mondo della caccia, che comprendono le associazioni ambientaliste, le associazioni degli agricoltori e i cacciatori, a nuove responsabilità, perch probabilmente avete ragione, qualcosa va modificato.
C'è sempre questa storia dei cinghiali, che ogni volta che apro il telegiornale, alle sei o alle sette di sera o quando lo vedi, giustamente è sempre sui cinghiali che scendono in città; l'altro giorno, correndo lungo il Po ho incrociato una persona che aveva visto i cinghiali al mattino nelle vie oltre corso Casale, quindi è certamente un problema.
Allora, possiamo provare, anziché allargare la caccia alla povera pernice bianca, a vedere se si può richiamare magari l'insieme del mondo venatorio a responsabilità diverse, per affrontare un problema che, obiettivamente, è un problema per l'agricoltura e anche per l'ecosistema, oltre una certa soglia. Non sono un ambientalista, né tantomeno un animalista ideologico però il tema va affrontato con equilibrio.
Questo è il senso di tutti questi emendamenti e spero di essere riuscito a essere chiaro.
Spero che lei, Assessore, possa convincere il Vicepresidente Carosso e il resto della Giunta a fare questo passo indietro, almeno sulla parte che riguarda la caccia. Come diceva Vladimir Ulianov Lenin, absit iniuria verbis: fare un passo indietro per farne due avanti insieme.



PRESIDENTE

Grazie.
Nessuno vuole ancora intervenire sull'emendamento n. 1189)? Passiamo ora all'emendamento n. 1200).
Prego, Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Avevo alzato la mano, però lei continua con quest'azione di disturbo nei confronti delle minoranze, ma noi non faremo un passo indietro, come diceva adesso il Presidente Chiamparino.
Mi volevo concentrare su questo emendamento, perché, come ha già detto, in modo molto coinvolgente, com'è nel suo stile, il Presidente Chiamparino, in realtà questo è un emendamento un po' simbolico della partita che stiamo giocando in quest'Aula. Uso il termine "partita", perché non vorrei che nessuno se ne avesse a male, ma la partita che stiamo disputando in quest'Aula segue un'impostazione che, francamente, è molto diversa da quella che noi avremmo auspicato, ma è quella che è stata messa in campo su vostra iniziativa, su iniziativa di questa maggioranza.
Allora, quando chiediamo di ripartire dal merito delle questioni, lo facciamo utilizzando gli strumenti di cui disponiamo. Certamente l'ostruzionismo è uno di questi e lo vogliamo usare, come penso abbiate capito, fino in fondo.
Certamente, però, come abbiamo detto più volte, anche nella discussione generale che ha preceduto l'illustrazione degli emendamenti, questa modalità comportamentale è, dal punto di vista legislativo, una modalità che non porta da nessuna parte e dovete esserne consapevoli. Tra l'altro genera anche un vulnus, una sorta di prassi che, nel momento in cui le cose ritorneranno a posto per i piemontesi, siamo convinti che ritorneremo al governo di questa Regione; sarà una prassi che, magari, non potrà favorire chi adesso la sta usando con questa determinazione, che francamente crediamo sia non solo inusuale, ma anche assolutamente dannosa, ma lo è, a maggior ragione, per chi deve subire perché questo atteggiamento e questa impostazione.
Penso che smontare pezzo a pezzo leggi che altri hanno creato, con tutti i limiti che sono stati riconosciuti, anche sulla legge sulla caccia, non si può fare sottraendosi al confronto, ma affrontando la fatica del confronto con tutti gli attori interessati rispetto a quel determinato tema, in questo caso la tutela della fauna e la gestione faunistico-venatoria.
Smontare leggi come voi state facendo è certamente un modo per produrre una legislazione di bassa qualità.
Questo credo sia ormai un elemento qualificante questi quattro anni dell'attuale maggioranza politica. Questo è davvero un peccato, lo dico sinceramente. Si può discutere sulla bontà di una legge, si può discutere sull'efficacia di una legge. Anzi, a maggior ragione dovremmo dare più spazio, per esempio, al Comitato della normazione che ho avuto l'onore di presiedere e che oggi mi pare presieduto dalla collega Biletta. È da lì che analizziamo l'efficacia delle nostre norme e proprio attraverso quel tipo di analisi dovremmo affrontare il modo con cui regoliamo le relazioni, i rapporti e i temi a livello regionale. Così non è e ci dispiace molto.
Il nostro atteggiamento ostruzionistico sarà determinato almeno quanto è determinato il vostro obiettivo di fare una legislatura poco qualificata sotto questo aspetto. Questo lasciatecelo dire, perché credo sia l'elemento più preoccupante del modo con cui voi intendete il ruolo di legislatori regionali.



PRESIDENTE

Grazie.
Ringraziamo il Consigliere Avetta per l'illustrazione dell'emendamento.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, procediamo con i successivi emendamenti.
Emendamento rubricato n. 1190) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 1191) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 491) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Collega Bertola?



BERTOLA Giorgio

Non lo posso illustrare per colpa del vostro bavaglio: ho solo più 30 secondi che userò in un altro momento.



PRESIDENTE

Passiamo agli emendamenti successivi.
Emendamento rubricato n. 492) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 493) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 494) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 495) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 496) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 497) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, intervengo soprattutto per farvi rendere conto di come ci avete messo il bavaglio in questa discussione.
Vi sembra giusto che i colleghi dei mono Gruppi non possano più intervenire in tutto il dibattito sul disegno di legge omnibus? Questa è l'ennesima forzatura che fate contro le opposizioni. Non lo fate contro il collega Bertola, Frediani, Giaccone o Magliano, ma contro tutti, anche contro il PD, perché impedire che si possano presentare e raccontare in Aula emendamenti su cui abbiamo lavorato nel merito in alternativa a voi, perch la pensiamo diversamente da voi su tutto, in particolare sulla caccia sulle cave e sul gioco d'azzardo, materie di cui discutiamo adesso, è veramente mettere il bavaglio all'opposizione.
Vi ricordo che l'opposizione in quest'Aula - siamo solo 18, a fronte delle 33 persone che rappresentano la maggioranza - rappresenta circa un milione di elettori che nel 2019 ci hanno votato, quindi dovete avere rispetto (e lo dico al capannello della Lega che si sta creando attorno all'Assessore Protopapa) per le parole e il lavoro che facciamo nel merito di questi temi.
Guardate, intervengo per farvi rendere conto in quest'aula semideserta perché tutti fanno altro, delle forzature che sistematicamente fate contro di noi, ma da adesso a fine legislatura non troverete alcuna possibilità di dialogo con noi, perché non ve lo meritate, non lo volete e, soprattutto per il vostro metodo diverso: come dice il Consigliere Preioni, "noi lo facciamo in modo diverso e siamo per questo più alti nei sondaggi".
Impiegare del tempo per fare leggi che rimangono scolpite nella legislazione regionale è importante e quando si fa, quando si ottiene il risultato, si dà dignità a quest'Aula. Voi, sistematicamente, cercate di fare forzature e ci mettete il bavaglio. Abbiate pazienza, ma i 4.500 emendamenti non li potete cancellare: ve li dovete votare tutti e scoprirete che occuperete lo stesso tempo che avreste occupato presentando tre disegni di legge separati e facendo un percorso legislativo normale come si è fatto in tutti questi cinquant'anni di Consiglio regionale e che solo in questa legislatura non si fa.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Procediamo con i prossimi emendamenti.
Emendamento rubricato n. 498) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 499) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 500) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 501) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 502) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 503) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliera Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Do io dignità agli emendamenti del collega Bertola, che intervengono sulle specie cacciabili.
Sono intervenuto spesso sugli emendamenti relativi alla governance dei CA e degli ATC, ma l'altro grande tema sono le specie cacciabili. Voi sistematicamente, in ogni omnibus ampliate le specie cacciabili, le tipologie di animali cacciabili. Lo fate progressivamente anno dopo anno neanche tutto insieme. Anno dopo anno ne aggiungete un pezzo: in questo caso, aggiungete pure la caccia sulla neve che era vietata.
Se non finisce la legislatura, liberalizzerete la caccia anche nelle città? Non so, cosa volete fare? Fortunatamente tra un anno finisce la legislatura e non potete fare altro.
Gli emendamenti del collega Bertola intervengono sulle specie cacciabili. È un tema molto importante che cercate di infilare nell'omnibus all'ultimo secondo e che avrebbe invece bisogno della dignità di un ragionamento e di una discussione reale in Commissione. Come sempre, ci negate la discussione e il confronto.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Gallo per l'intervento e proseguiamo con gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 504) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 505) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 506) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 507) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 508) presentato da Bertola (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Andava talmente bene che non volevo farla affaticare con questo ritmo incessante degli emendamenti del collega Bertola; emendamenti che ovviamente provano a porre un tema chiaro sulle specie cacciabili e, come ha detto anche la collega Frediani prima, su tutti i provvedimenti di questa legislatura. Perché quando faremo il conto di ciò che avete portato a casa, in termini di cambiamento per questo Piemonte, avremo l'urbanistica e l'edilizia selvaggia, voluta in particolare da una legge del collega Marin; avremo le sale slot e le slot machine, riaperte selvaggiamente sui nostri territori, volute dalla Giunta e dal Consigliere Leone; avremo la caccia, su alcuni aspetti condivisa da tutte le forze politiche, su altri aspetti soprattutto dal collega Leone, dal collega Ruzzola.
Presidente, questi saranno gli elementi cardine della vostra azione politica e legislativa in questi cinque anni. Sono tutte attività che magari non saranno comprese, capite e valutate prontamente dagli elettori.
Perché, se tanto mi dà tanto, se hanno rivotato il Presidente Fontana in Lombardia dopo la drammatica e scandalosa gestione del Covid, da un punto di vista politico e non solo sanitario, è ovvio che.



(Commenti del Consigliere Preioni)



SARNO Diego

Lo sto dicendo da un punto di vista politico, collega Preioni.
Non mi deve interrompere mentre va a discutere nel corridoio centrale.
Io credo che, da un punto di vista politico, la gestione sanitaria sia stata scandalosa, e lo rivendico come valutazione politica sulla gestione del Presidente della Lombardia.
Eppure, nonostante questo giudizio, i cittadini hanno continuato a votarlo: se parlate con i cittadini lombardi sul tema della gestione sanitaria, sono tutti assolutamente convinti (anche coloro che l'hanno votato) che la gestione sia stata scandalosa. Talvolta, l'aspetto delle valutazioni poi non si traduce nell'urna.
Però il Piemonte avrà delle norme peggiori e peggiorative della vita delle persone e anche degli animali.
Gli emendamenti che il collega Bertola ha depositato, che provano a ribadire un limite naturale rispetto alle specie cacciabili.
Tra l'altro, mi sembra che solo ieri ci sia stato un presidio davanti al Consiglio regionale; ce ne sono stati tanti in questi anni, ad esempio sul tema urbanistico, ad esempio sul tema del gioco d'azzardo, poi di nuovo sulla caccia. È per questo che crediamo sia fondamentale ogni tanto interrompere questa narrazione degli emendamenti numerici per ribadire di che cosa stiamo parlando: quegli emendamenti corrispondono a una richiesta di limitare il danno che voi state provocando a questo Piemonte da tre anni e mezzo a questa parte, usando, in maniera strumentale e a volte molto rigida, il Regolamento e quegli strumenti che non mettono evidentemente le opposizioni nelle condizioni di poter discutere nei contenuti i vostri provvedimenti. Lo avete fatto sull'urbanistica, sul gioco d'azzardo e di nuovo sulla caccia. Perché queste sono le vostre priorità. Sono queste le vostre priorità! Quando arriveremo alla fine di questa legislatura, quali saranno state le priorità del Presidente Cirio e della sua maggioranza? Queste. Perché su queste avete messo il bavaglio alle opposizioni: è un dato di fatto molto chiaro e molto evidente.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sarno per l'intervento.
Proseguiamo con gli emendamenti che insistono sull'articolo 0.1.



(Il Presidente prosegue con l'elenco degli emendamenti che insistono sull'articolo 0.1)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Scusi, per brevità, e per non far perder ulteriore tempo: dato che avete fretta, ero intervenuto fuori microfono.
Se fosse possibile, oltre al numero dell'emendamento e al nome del primo firmatario, dato che sono tanti, ci potrebbe dire anche su cosa insiste l'emendamento? Così facendo, riusciremmo a seguire meglio i lavori.
Diversamente, siccome lei è una macchinetta, è velocissimo, non riusciamo a capire su cosa insistono gli emendamenti.



PRESIDENTE

Consigliere Gallo, non siamo in fase di votazione, non l'abbiamo mai fatto.
Se poi.
Non è un problema.



(Il Presidente prosegue con l'elenco degli emendamenti che insistono sull'articolo 0.1)



(Commenti del Consigliere Gallo)



PRESIDENTE

Scusi, la lettura degli emendamenti non è mai stata fatta, per cui non vedo perché farla adesso.
Non entriamo nel merito, ma basterebbe che il collega Bertola - non per causa mia - avesse dei.
Quando qualcuno che ha ancora dei minuti a disposizione chiede la parola per intervenire, posso leggerlo: ci accordiamo così? Quando chiamo un emendamento e lei alza la mano per chiedere la parola, io do lettura del testo: va bene? Lei ha chiesto la parola sull'emendamento rubricato n. 540), il cui primo firmatario è il collega Bertola. Ma non c'è nemmeno un titolo che possa leggere. Le posso solo dire che l'emendamento insiste sul disegno di legge n. 236 "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2022" presentato il 19 dicembre 2022.
Prego, Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, lo do per illustrato. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.



(Il Presidente prosegue con l'elenco degli emendamenti che insistono sull'articolo 0.1)



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, se vado troppo in fretta, ma è una deformazione professionale! CHIAMPARINO Sergio (fuori microfono) Presidente, lo dico per lei: prenda fiato!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, lo faccio per lei, così può prendere un attimo fiato.
Capisco che elencare 400 emendamenti del collega Bertola, che tra l'altro non può neanche intervenire a proposito, dopo un po' diventa difficile.
Intervengo in questo minuto e mezzo per sottolineare di nuovo l'assurdità della misura che avete adottato, perché il contingentamento, di fatto mortifica il lavoro delle opposizioni, com'è dimostrato nei fatti da lei Presidente, che legge a macchinetta un numero e un nome, senza neanche dirci su quali temi insistono gli emendamenti; senza che il collega Bertola, primo firmatario degli stessi, possa intervenire, perché ha esaurito il tempo a sua disposizione per la vostra decisione di contingentamento, annullando concretamente la discussione su tutto, anche sul merito delle questioni; senza che l'Assessore Protopapa - tra l'altro l'Assessore Morrone non è più presente, non me n'ero accorto - e l'Assessore Ricca, che segue con attenzione il tema venatorio, men che meno i colleghi della Lega e della maggioranza, abbiano proferito una sola parola in favore del disegno di legge o degli emendamenti che avete depositato a sostegno dell'articolo 1, a sostegno della scelta di fare questa forzatura all'interno dell'omnibus.
Sono veramente basito e continueremo a denunciarlo a chi ci ascolta (anche se sono pochi) e agli organi di informazione: descriveremo quello che sta capitando in questo Consiglio regionale nel disinteresse dei colleghi di maggioranza, ma per fortuna con l'attenzione dell'Assessore Ricca, che vedo qui presente e che almeno ci ascolta.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Gallo per l'intervento.



(Il Presidente prosegue con l'elenco degli emendamenti che insistono sull'articolo 0.1)



PRESIDENTE

Passiamo ora agli emendamenti presentati dalla Consigliera Disabato, che vanno dall'emendamento rubricato n. 867) all'emendamento rubricato n. 874).
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato per l'illustrazione.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Vorrei svolgere un intervento sui miei emendamenti che insistono sull'articolo 1, quello che volete inserire per dare la possibilità di cacciare su terreno innevato i tetraonidi, che comprendono fondamentalmente due specie: la pernice bianca e il gallo forcello.
Vorrei ricordare i numerosi regali che sono stati fatti dal centrodestra in Piemonte alla lobby della caccia, ma il tentativo di farvi riflettere su questo provvedimento sembra quasi che vi si stia facendo un'ingiustizia. In realtà, i tentativi di riflessione sono stati molteplici, a partire dalla prima legge di riordino, nella quale sono state reinserite sette specie cacciabili per le quali è stata rimossa la protezione all'interno della legge sulla caccia della Regione Piemonte. Parliamo del fischione, della canapiglia, del codone, della marzaiola, dell'allodola, della pernice bianca, tutte specie reintrodotte all'interno del calendario venatorio sulle quali è nuovamente possibile praticare tale attività. Tra queste spiccava la pernice bianca che, a oggi, rientrerebbe anche nel provvedimento previsto all'articolo 1, che ne consentirebbe la caccia su terreno innevato. Questo era uno degli atti che sono stati portati avanti.
In realtà, ci sarebbe da dire tanto, dal recupero delle carcasse di cervo a mezzo elicottero, quelle che avete prontamente reinserito e nascosto nei sacchi neri, perché non si voglia mai spaventare i bambini che vedono questi cervi a penzoloni trascinati da degli elicotteri in montagna! Vi è stata la possibilità di riproporre l'attività venatoria su fondi privati.
Vi è stato anche il famoso rimborso spese ai cacciatori, quando si è parlato di attività di selezione. In pratica, nella Regione Piemonte non si assumono più le guardie faunistiche per operare sul controllo della fauna selvatica invasiva, ma si pagano direttamente i cacciatori. Pertanto, in realtà, potremmo reintrodurre una vera e propria professione e, perché no remunerarla anche. Queste sono le idee che avete della tutela della biodiversità in Piemonte.
In questa legge di riordino all'articolo 1 c'è anche il tema della pratica della caccia due ore prima dell'alba e due ore dopo il tramonto, quindi in orario notturno. Questo mette a dura prova anche il tema della sicurezza.
Come si intendono tutelare i cittadini che vivranno con il pericolo rappresentato dalla pratica di questa attività notturna? Poi c'è il tema dell'eliminazione delle prove di tiro, su cui c'è stato un timido avanzamento di dialogo da parte della maggioranza, ma non sufficiente per poter affrontare un dibattito costruttivo sull'argomento.
C'è da dire che la caccia è un tema su cui il centrodestra investe molto nella nostra Regione e lo fa con fondi regionali, modificando intere leggi e puntando molto sulla campagna elettorale. Proprio ieri ho letto un articolo di un incontro avvenuto tra il Ministro della Transizione ecologica e il Capogruppo Preioni sul tema della conservazione del lupo.
Anche su questo sono partite le danze sulla conservazione di un animale protetto, senza alcun fondamento scientifico, perché non so bene quali siano le competenze in ambito ecologico del Presidente di Gruppo Preioni.
Si propongono dei temi, ma non si affrontano dal punto di vista scientifico. Questo è quanto viene riproposto sulle pagine dei giornali.
Semplicemente si strizza l'occhio a determinate lobby, ma questo è quello che fa il centrodestra dall'inizio.
Lo possiamo dire chiaramente: questa legge è fatta per andare a soddisfare le esigenze di una lobby che già ha avuto tanto! Ora si rifletteva su un tema di buonsenso, sulla possibilità di reintrodurre la caccia sul terreno innevato di due specie che risultano non in ottimale stato di conservazione, ma a rischio, perché sono specie che nel nostro areale alpino stanno scomparendo. C'era bisogno di questo accanimento da parte della Giunta regionale? Anche a fronte del fenomeno dei cambiamenti climatici che si sta abbattendo sul territorio e che sta portando problemi di siccità e di copertura di manto nevoso? Tutto fa brodo in questo contesto in cui si va a inserire l'attività venatoria che porterà a una contrazione della concentrazione di queste specie che, purtroppo, tra poco tempo potremmo vedere ormai soltanto più nei documentari o sui libri di biologia destinati ai ragazzi delle scuole.
Sinceramente lo trovo un approccio poco scientifico, poco costruttivo e poco tutelante della fantastica biodiversità che contraddistingue il nostro territorio. È un accanimento nei confronti di specie che dovrebbero non solo essere tutelate, ma messe anche nelle condizioni di poter raggiungere uno stato ottimale di conservazione. Questo non avviene per il fatto di dover strizzare l'occhio alla lobby della caccia.
È una decisione che state prendendo in autonomia, senza aver consultato alcun organo scientifico in materia. Lo state facendo anche in barba alle rimostranze espresse fuori dal palazzo del Consiglio regionale da parte di numerose associazioni animaliste e ambientaliste facenti parte del Tavolo Animali &Ambiente, che ieri hanno chiesto un confronto con il Presidente Cirio, confronto che non c'è stato.
Non veniteci a raccontare che siete amanti degli animali, perché lo siete soltanto di quelli domestici e di quelli selvatici non ve ne frega niente! Chi è amante degli animali e della biodiversità non si comporta in questo modo. Potrete fregare forse una piccola parte del vostro elettorato, ma noi saremo lì a raccontare quello che veramente state facendo contro la tutela della biodiversità e contro la tutela degli animali selvatici.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Disabato per l'illustrazione svolta.
Emendamento rubricato n. 1192) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



SARNO Diego

Lo diamo per illustrato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
Emendamento rubricato n. 1193) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



SARNO Diego

Lo diamo per illustrato.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
Procediamo con la votazione degli emendamenti fino al n. 1193).
Chiedo il parere della Giunta; prego, Assessore Ricca.



RICCA Federico, Assessore regionale

Signor Presidente, il parere è contrario.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1188), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1199), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sia inserito a verbale che il Consigliere Giaccone ha espresso voto favorevole e che la Consigliera Biletta ha espresso voto contrario entrambi sull'emendamento n. 1199).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1200), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1189, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1190), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1191), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 491), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 492), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 493), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 494), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 495), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 496), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 497), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 498), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 499), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 500), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 501), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 502), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 503), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 504), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 506), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 507), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



ROSSI Domenico

Presidente, chiedo di aggiungere il mio voto favorevole all'ultima votazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 505), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 498), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 508), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 509), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 510), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 511), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 512), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 513), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 514), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sono le ore 19. Pertanto, per delega del Presidente Stefano Allasia dichiaro chiusa la seduta del Consiglio regionale.
Buona salute a tutti e a tutte.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19.00)



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