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Dettaglio seduta n.23 del 08/10/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA



(I lavori iniziano alle ore 14.34 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 45 presentata da Marello, inerente a "Ospedali 'di pianura' in Provincia di Cuneo"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
45.
La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Buongiorno, Assessore Icardi. L'interrogazione ha come oggetto i cosiddetti Ospedali di pianura che, per intenderci, in provincia di Cuneo sono gli Ospedali di Savigliano, Saluzzo e Fossano, che fanno parte, o dovrebbero fare parte, di una programmazione ospedaliera che ha visto ormai concretizzarsi il nuovo nosocomio di Verduno e l'Ospedale unico Alba-Bra.
L'attenzione adesso cade su queste realtà di pianura, per sapere quali sono le intenzioni dell'Assessore Icardi e della Giunta Cirio in ordine agli interventi rispetto a questi ospedali, sia dal punto di vista strutturale sia dal punto di vista funzionale, cioè il ruolo che, nell'ambito della programmazione ospedaliera della Provincia di Cuneo, si vuole dare a questi ospedali.
Com'è noto all'Assessore, non si parte da zero. L'interrogazione si aggancia a un incontro avvenuto a luglio tra l'Assessore Icardi, i sindaci e i rappresentanti dei territori interessati, perché la precedente Giunta aveva redatto questo cosiddetto "Piano direttorio" o "Piano Magni", che vede questi tre ospedali integrarsi, quasi fossero un unico ospedale, con funzioni specifiche: ospedale cardine a Savignano, ospedale di area vasta con particolari servizi specialistici, a Saluzzo e ospedale con finalità riabilitative, per quanto riguarda la struttura di Fossano.
La mia domanda è molto semplice: vorrei sapere se la nuova Giunta intende proseguire su questo Piano ed eventualmente modificarlo, oppure se ha pensato o sta pensando a interventi di altro tipo.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Buongiorno Consigliere Marello.
È tutto esatto quanto detto sugli ospedali "di pianura". Io ho tutto l'elenco delle DGR, ma risparmio una lettura sterile di documentazione amministrativa.
C'è il cosiddetto "Piano Magni", che riguardava i tre ospedali di pianura un piano che ripartiva una riorganizzazione dell'attività sanitaria esattamente com'è già stato illustrato dal Consigliere Marello, prevedendo l'ospedale di Savigliano, diciamo l'ospedale spoke più importante, e i due uno sulla riabilitazione, e Saluzzo, che tra l'altro ha nuove sale operatorie, per altre attività. L'applicazione del Piano Magni ha però un vincolo: nove milioni sono stati stanziati dalla Giunta regionale, mi pare ad aprile, per le verifiche della vulnerabilità sismica dei tre ospedali e per la messa a norma dell'antincendio.
L'Ufficio tecnico dell'ospedale dell'ASL CN1 sta lavorando per la verifica sismica e l'antincendio. Queste valutazioni sono in corso, perché prevedono anche, con il Politecnico, una serie di accertamenti: dalla data di luglio l'ufficio tecnico dell'ASL aveva preventivato dieci mesi per avere, alla fine, un indice di vulnerabilità sismica. Con i nove milioni si fanno tutte queste attività. Ovviamente, per metterlo poi in sicurezza dal punto di vista sismico ne serviranno certamente degli altri: più è basso l'indice più l'indice è compreso tra zero e uno; più è vicino a zero, maggiori saranno gli investimenti.
Pertanto, i nove milioni sono già stati stanziati. I 53 milioni previsti dal Piano Magni, a proposito degli interventi da fare se la vulnerabilità sismica sarà sostenibile (cioè se saranno sostenibili gli adeguamenti per ridurre la vulnerabilità) noi li abbiamo già e li abbiamo già accantonati in una partita che ci è arrivata dal Governo, proprio per queste specifiche attività.
Nel momento in cui l'ASL ci consegnerà il risultato della valutazione potremo procedere. Ovviamente, se l'indice sarà molto basso (quindi ci manca un dato sostanzialmente per decidere), per cui sarà necessario, per adeguare queste strutture, spendere cifre molto importanti, allora credo che occorrerà un ragionamento anche sull'eventuale costruzione di un nuovo ospedale. Per spendere 120/130 milioni, sarebbe opportuno anche fare un ragionamento su un ospedale, perché sono cifre molto elevate, e poi avere tre ospedali, che anche dal punto di vista energetico sono energivori, che presentano una struttura vecchia, una logistica difficile da sostenere per l'attività sanitaria, sarebbe problematico.
Siamo in attesa del "referto" dell'Ufficio tecnico per capire quale potrebbe essere l'indice, quale sarà la spesa per gli adeguamenti e quindi, ragionare sul futuro degli ospedali di pianura.
Siamo in stand by.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 47 presentata da Valle, inerente a "Regolamento attuativo della legge regionale 'Disposizioni in materia di pronto soccorso pediatrico' n. 7 del 26 aprile 2017"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
47.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Nella scorsa legislatura, attraverso un progetto di legge unificato che partiva da due proposte in particolare, una della Consigliera Ruffino e una del sottoscritto, abbiamo approvato un progetto di legge intitolato "Disposizioni in materia di pronto soccorso pediatrico" , diventato legge n. 7 del 26 aprile 2017.
Tra le diverse previsioni era previsto che la Giunta regionale, entro un tempo ormai abbondantemente passato (non per colpa di chi oggi è Assessore), fosse emanato un regolamento attuativo della legge che, oltre a disciplinare gli strumenti di cui la legge si dotava, dava anche delle indicazioni, perché, tra le questioni che la legge poneva all'attenzione c'era la possibilità per le altre strutture della Regione (io penso in particolare all'istruzione) di utilizzare questo tra i vari parametri che si utilizzano in occasione di bandi, quindi spingere le scuole in una specie di competizione positiva ad attivarsi sul tema della formazione in materia di disostruzione e rianimazione cardiopolmonare in età pediatrica.
Come vi dicevo, però, il regolamento non è mai stato approvato (ancora notizia di quest'estate). Da una parte, c'è una vasta attivazione della società civile su quest'argomento, che dimostra un'attenzione crescente che ci fa sicuramente piacere e che il Consiglio regionale, all'unanimità peraltro, aveva raccolto con questa legge; dall'altra parte, per continuano a capitare episodi di soffocamento in età infantile.
È per questo motivo che è importante che questa legge trovi attuazione.
Volevamo sapere se ci sono previsioni sul tempo in cui riusciremo ad adottare questo regolamento.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente, e grazie, Consigliere Valle, che mi ha dato l'occasione di rispolverare un tema che anch'io, avendo bambini piccoli, sento molto vicino.
Ho chiesto ai tecnici di questa procedura e mi è stato riferito che, con legge del 2017, è stato creato un Tavolo tecnico di lavoro congiunto con il Settore Programmazione sanitaria e socio-sanitaria della Direzione Coesione sociale, proprio per analizzare a fondo tutte le tematiche.
In particolare, per quanto riguarda gli aspetti concernenti il corso, è stata convocata in più sedute questa Commissione preposta, incaricata di sovrintendere all'applicazione della normativa in tema di corsi BLSD deputata alla valutazione delle domande, accreditamento, ecc.
Nelle sedute dedicate all'esame della problematica, di cui alla legge n. 7 sono stati invitati anche i rappresentanti della società scientifica Simeu.
Il Tavolo congiunto sta lavorando per la definizione dei criteri per l'assegnazione della premialità prevista a favore delle scuole dell'infanzia, e anche per le paritarie, per definire i criteri di accreditamento delle strutture previsti dalla succitata legge, oggetto principale nella definizione del regolamento attuativo della legge n. 7.
A tutto questo, però, voglio aggiungere che i corsi BLSD, come lei ha sottolineato, che stanno partendo un po' ovunque su iniziativa di Sindaci e associazioni, sono importantissimi perché spesso permettono, in casi particolari di ostruzione delle vie respiratorie e con tutte le manovre conseguenti, di salvare la vita a qualche bambino.
Colgo l'occasione dell'interrogazione in oggetto per sollecitare il Tavolo a procedere celermente, anche in via separata, e a dare attuazione a livello regionale a un piano di realizzazione di questi corsi, che ritengo importantissimi per la nostra società civile.
La ringrazio dell'informativa e di avermi ricordato l'impegno.


Argomento: Nomine - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 48 presentata da Grimaldi, inerente a "Ritardi nella nomina del direttore generale ASL AL"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
48.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come l'Assessore sa, l'ASL di Alessandria si connota per avere un bacino amplissimo, sia dal punto di vista della popolazione residente (parliamo di 435.880 abitanti), sia per l'ampio bacino territoriale di pertinenza. Tra l'altro, come l'Assessore sa, il territorio alessandrino ha anche un'altra peculiarità: ha un'età media più alta di due anni rispetto all'intera regione.
Con la DGR del 29 maggio 2018, la Regione ha nominato il Direttore generale e la Giunta allora aveva indicato la persona di Antonio Brambilla.
Mel mese di maggio, lo stesso Direttore ha accettato la nomina in Emilia Romagna a Direttore dell'Azienda Sanitaria di Modena. Questa nomina quindi, ha lasciato scoperta la figura del Direttore generale dell'ASL di Alessandria già dalla scorsa estate. Tra l'altro, nel mese di maggio eminenti esponenti politici hanno chiesto che la Giunta regionale allora in carica non procedesse alla nomina di un nuovo Direttore perché c'erano state le elezioni e sarebbe stato il caso di soprassedere perché, in qualche modo, le nuove linee politiche potevano non essere corrispondenti alla vecchia Giunta. Infatti, non è stato nominato nessun nuovo Direttore ma che cosa è successo nel frattempo? Secondo le notizie di stampa, e in parte l'Assessore Icardi ce le ha comunicate anche in Commissione, il bilancio preventivo dell'ASL di Alessandria sarebbe stato bocciato dai Revisori dei Conti, in quanto presentava una passività di circa 11 milioni e rilevava al suo interno alcuni punti non chiariti che hanno portato il collegio sindacale a dire no al documento presentato alla dirigenza.
Appare per noi evidente che l'incertezza dovuta alla mancanza di un vero interlocutore unico contribuisca in maniera determinante ad aumentare l'insicurezza nel governo di un'Azienda sanitaria locale così caratterizzata da alcuni problemi strutturati dovuti, soprattutto, alla presenza di zone molto diversificate tra loro.
Assessore, lei sa che il comma 2 del decreto legislativo n. 512 del '93 dice: "La nomina del Direttore generale deve essere effettuata nel termine perentorio di 60 giorni dalla data di vacanza dell'ufficio. Scaduto tale termine, si applica l'articolo 2, comma 2 octies, il quale prevede l'intervento del Ministero della Sanità che, sentito il parere della medesima Agenzia e previa consultazione della Conferenza permanente Stato Regioni, propone al Consiglio dei Ministri l'intervento sostitutivo, anche sotto forma di nomina di un commissario ad acta".
Tra l'altro, l'efficacia della nomina è subordinata alla stipulazione di un apposito contratto quinquennale di diritto privato tra il Presidente della Giunta e il Direttore generale. La stipula del contratto deve avvenire entro 15 giorni dalla nomina e, comunque, entro 60 giorni dalla vacanza dell'ufficio.
In altri casi, la Giunta regionale delibera la decadenza entro 15 giorni e al Direttore generale subentra il Direttore più anziano per età tra il Direttore amministrativo e sanitario che, mi pare, di fatto, stia svolgendo da tempo - almeno non ci risulta che ci sia un atto di Giunta - il facente funzioni del Direttore generale.
Interroghiamo la Giunta per sapere quali siano gli impedimenti che stanno rallentando la nomina del nuovo Direttore generale dell'ASL di Alessandria mettendo tra l'altro in difficoltà l'intera Azienda Sanitaria Locale, il territorio su cui insiste e la popolazione che, come ho evidenziato in questo question time, più di altre necessita di una programmazione certa e duratura nel tempo.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Io ho una risposta lunghissima, ma non voglio leggere tutto il quadro normativo e tutto quello che è accaduto. Glielo risparmio.
Per quale motivo siamo in ritardo rispetto al termine di 60 giorni nella nomina del Direttore generale dell'ASL di Alessandria? Vorrei fare prima una premessa. Il Consigliere ha parlato di un bilancio bocciato dai Revisori, ma erano tutti uguali, tutti in perdita, tutti da bocciare. Tutti i bilanci preventivi delle Aziende Sanitarie, quasi tutti, presentavano una perdita che, complessivamente, ammontava a 454 milioni, quindi non è che il bilancio dell'ASL di Alessandra sia stato peggiore di altri. Per il dettato costituzionale, se il bilancio va in pareggio dovrebbero essere in pareggio almeno i bilanci di previsione. Se poi il consuntivo va in perdita, saranno altre problematiche. Non è quello il punto, non è il bilancio di previsione in perdita che è stato stigmatizzato dai Revisori.
Sul tema che lei ha citato, il fatto che non c'è un atto formale di Giunta che nomini un facente funzioni, è perché non è necessario. La legge prevede già l'automatismo che il più anziano di età tra il Direttore sanitario e il Direttore amministrativo automaticamente subentri nelle funzioni e diventi un facente funzioni Direttore generale. Il Direttore sanitario di Alessandria più anziano in età è diventato facente funzione Direttore generale e sta facendo il suo lavoro egregiamente.
Il punto non è se questa nomina abbia messo in difficoltà l'ASL, il problema è che è comunque in difficoltà anche se ci mettessimo un super Direttore generale. Le difficoltà oggettive di carenza dei medici e di dissipazione di tante risorse su più ospedali sono una realtà consolidata indipendente dalla nomina del Direttore generale. Questo in premessa.
Il motivo che ha ritardato la nomina è molto semplice. L'elenco nazionale degli idonei alla carica di Direttore generale, che poi trova una selezione nella lista regionale, ce l'abbiamo e l'abbiamo consultato. Questa lista regionale, questa rosa di candidati è, ahimè, una rosa appassita, è una lista esausta. Noi abbiamo telefonato, uno per uno - e gli Uffici lo possono testimoniare - a tutti, nessuno escluso, i componenti di quella lista, e tutti, già impiegati in altre Aziende sia in Piemonte sia fuori hanno cortesemente declinato l'invito.
GRIMALDI Marco (fuori microfono) Nessuno vuole venire?



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Non vogliono venire perché hanno impegni da altre parte. Ho volutamente escluso quelli che hanno impegni in Piemonte perché è inutile prenderne uno, dico a caso, a Ivrea, portarlo ad Alessandria e poi trovarmi il giorno dopo con la stessa problematica in un'altra Azienda piemontese.
Alla fine, siamo usciti a contattare il Direttore di Aosta, il quale aveva dato inizialmente la disponibilità. A un esame più approfondito, ha visto che le penali che avrebbe dovuto pagare perché lasciava anticipatamente il posto, erano tali da indurlo a dire: "Grazie, siete stati gentili, ma non accetto".
Nel frattempo, abbiamo avviato un'ulteriore ricerca a livello anche nazionale. Qui apro una parentesi. Se i Direttori generali scappano verso la Lombardia o l'Emilia c'è una ragione: in quelle Regioni guadagnano 30.000 euro in più. Credo che sia necessario - lo dico come spunto di riflessione per il futuro - pensare ad adeguare gli stipendi dei nostri Direttori a quelli delle Regioni vicine. Capisco che è un aumento di spesa ma.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

No, no, ma dico soltanto che in Lombardia e in Emilia prendono 30.000 euro in più. Per noi, quindi, diventa problematico, perché i migliori vengono ingaggiati e noi li perdiamo. I 30.000 euro l'anno non sono nulla rispetto ad avere un validissimo Direttore che ci potrebbe dare vantaggi molto superiori, anche economicamente. Chiudo la parentesi.
Adesso stiamo cercando, sempre all'interno dell'elenco nazionale (e siamo alla vigilia di un rinnovo di questo elenco) qualche soggetto. Ne abbiamo un paio. Nella riunione di Giunta di venerdì, o in quella della prossima settimana, io credo e spero di poter chiudere questa partita, avviata con difficoltà e gestita con ancora maggiore difficoltà, però non c'è la volontà di non nominare. Se ce l'avessimo, lo nominerei, tanto per essere chiari.
La procedura ministeriale di surroga che lei ha citato, che ricordi io, non è mai stata applicata. Ci sono Direttori che sono durati.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Fra una quindicina di giorni le saprò dire se abbiamo trovato, con grande sforzo.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

No, commissario, perché parliamo di lista nazionale.
Allora, premesso che il Direttore generale lo fai sulla lista regionale non avendo trovato nessuno in questa rosa appassita di cui le dicevo, si va automaticamente su quella nazionale, per cui si chiama, ovviamente, un commissario, anche per poi allinearlo alla prossima redazione di nuovo elenco nazionale, in cui probabilmente ci saranno anche nomi nuovi, nomi freschi, dove sarà più facile attingere per le nostre Direzioni.
Spero di essere stato esaustivo e, grazie, Consigliere Grimaldi.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Assessore, ma ricordo che il dialogo non è permesso.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 50 presentata da Martinetti inerente a "Rendiconto sullo stato degli espropri relativi al nuovo ospedale di Novara"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
50.
La parola al Consigliere Martinetti per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Buongiorno Assessore, parliamo della Città della Salute e della Scienza di Novara.
Faccio una breve premessa prima di arrivare all'interrogazione. Per mesi è passato il messaggio che l'opera fosse ferma e i lavori non ripartissero a causa delle scelte della Ministra Grillo, che si era messa di traverso sul tipo di finanziamento proposto. Nel mentre, è cambiato lo scenario politico nazionale.
Di recente, lei è stato prontamente a Roma per risolvere la questione e al suo ritorno si è assunto l'impegno di portare a termine questa importante opera ospedaliera, però ci risulta che i costi, rispetto all'ipotesi di finanziamento tramite l'INAIL, risultino essere maggiori di circa 260 milioni di euro.
Al netto di tutto questo giro, che si presume fosse poi finalizzato a un.



PRESIDENTE

Chiedo scusa, ma diventa difficile anche solo ascoltare e quindi, se qualcuno ne ha necessità, può allontanarsi.



MARTINETTI Ivano

Presidente, se vuole io urlo.
Al netto di tutto questo giro, che si presume fosse finalizzato ad accelerare l'opera (forse accelerarla di qualche mese), interroghiamo la Giunta per sapere a che punto sono le azioni amministrative per l'acquisizione delle aree di proprietà di privati.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente.
Sulla realizzazione dell'ospedale della nuova Città della Salute di Novara si è detto molto. È vero che la Ministra Grillo ha tenuto fermo questo processo, è innegabile, probabilmente perché (anche se non sono nella sua testa) non gradiva la forma di finanziamento.
Visto che lei ha citato anche l'INAIL, i PPP (progetti di partenariato pubblico-privato) sono uno strumento utile, ma va usato in modo molto oculato e con grande saggezza.
Di fronte a un privato, che è sempre molto attrezzato e ha consulenti, ci vuole un pubblico altrettanto attrezzato con consulenti, competenze e capacità, perché questo è sostanzialmente un contratto. Per cui, se da una parte c'è uno squilibrio di forze, è probabile che il contratto sia anche squilibrato economicamente.
Il PPP va bene quando le due parti sono sullo stesso livello e contrattano condizioni economiche che siano vantaggiose per entrambe le parti; diverso è quando uno è debole, perché allora il contratto diventa particolarmente oneroso.
È un iter che abbiamo già trovato in stato avanzato. A maggio, il nucleo di valutazione aveva scritto che approvava tutto il quadro economico del PPP sostenendo, però, che aveva dei dubbi sulla sostenibilità economica da parte dell'Azienda ospedaliera novarese e, proprio per garantirsi da questi dubbi, chiedeva un atto d'impegno alla Regione di sostenere la spesa in caso di inadempienza dell'Azienda sanitaria. Questo atto credo sia un atto superfluo, anche perché le Aziende sanitarie sono figlie della Regione, per cui, in caso di perdita, giocoforza è sempre la Regione che copre le perdite, come ben sappiamo, però hanno preteso un atto normativo, cioè hanno espressamente scritto che vogliono una legge regionale di garanzia.
Gli Uffici la stanno predisponendo. Verremo in questo Consiglio a chiedere l'approvazione di questa legge.
Ciò fatto, il Ministero sbloccherà quei 95 milioni che sono a integrazione dei cinque della Regione e dei 220 del soggetto privato, quindi partiranno le opere.
Questo è il quadro normativo, lo stato di fatto.
Ovviamente gli espropri, quelli che necessitano anche di un piano finanziario, sono legati a quest'attività.
Le leggo una parte, perché la materia degli espropri è molto complessa e articolata: "Le aree di proprietà privata da acquisire vengono individuate dal PRGC vigente all'interno dell'Ambito Tematico T11 - Parco dell'Ospedale, nel quale sono esclusivamente ammesse tutte le attività dirette o accessorie legate all'attività ospedaliero-universitaria". Nello specifico, il Progetto Preliminare approvato con Conferenza dei Servizi e sottoscrizione del Protocollo d'Intesa per le aree in questione conferma la destinazione a verde con la formazione di un parco e la valorizzazione del corso d'acqua".
Quindi le aree, per loro vocazione specifica, non si prestano a usi diversi, ma a un'unica destinazione dettata dall'Ambito Tematico. I proprietari sono stati tutti individuati ed è stata notificata una comunicazione di avvio del procedimento di esproprio.
Il procedimento di esproprio è iniziato, anche attraverso "la dichiarazione di pubblica utilità, che è l'atto preliminare indispensabile per il vincolo all'esproprio".
Ai proprietari è stato trasmesso tutto il contenuto del DPGR n. 32 del 2016, che è l'approvazione dell'accordo di programma, e questo già costituisce comunicazione del vincolo di esproprio. "L'emissione del Decreto di Esproprio, articolo 20 e seguenti, è successivo alla dichiarazione di pubblica utilità, tenuto conto delle tempistiche previste dalla normativa anche in relazione all'immissione in possesso, sarà il passaggio successivo della procedura in corso". Vale a dire che, non appena sarà pronto il quadro economico e finanziario, si procederà all'occupazione dei terreni anche intorno, quindi con la corresponsione del canone di un dodicesimo del valore annuo e all'occupazione dei terreni oggetto della costruzione.
Questo potrà partire subito dopo la conferma del Piano economico e finanziario. Dopodiché, approveremo la legge e, avendo già il vincolo di esproprio, avendo già fatto le comunicazioni e avendo già avviato il procedimento, sarà un automatismo andare a occupare i terreni e costruire l'ospedale.
Grazie.


Argomento: Cave e torbiere - Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 46 presentata da Sacco, inerente a "Disagi causati dal continuo mancato rispetto delle prescrizioni da parte di COCIV nell'ambito del Piano Cave e relativo Piano del Traffico, AV/AC Milano-Genova Terzo Valico dei Giovi"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 46.
Risponderà l'Assessore Tronzano.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
L'interrogazione è legata ai disagi causati dal continuo mancato rispetto delle prescrizioni da parte di COCIV nell'ambito del Piano cave e relativo Piano del traffico Alta Velocità/Alta Capacità Milano-Genova, Terzo Valico dei Giovi.
Nell'ultimo aggiornamento del Piano di gestione dei materiali e del relativo Piano del traffico, presentato con nota del 23 agosto 2016 dal Consorzio COCIV, e integrato in seguito con gli aggiornamenti al Piano di gestione, approvato dalla Regione Piemonte con DGR e condizionato nella progettazione all'attuazione di una serie di prescrizioni impartite, si legge (riassumendo) che sono stati individuati dei percorsi provvisori in attesa che fossero ultimate le opere su cui avrebbero dovuto transitare i mezzi pesanti.
Il problema è che da alcuni mesi si verificano diverse violazioni al Piano del traffico appena citato da parte dei mezzi d'opera, in particolare delle betoniere, di competenza di COCIV. Quelle riscontrate dagli abitanti e dall'Amministrazione di Arquata Scrivia, rese note attraverso una segnalazione inviata il 12 settembre 2019 alla Regione Piemonte e altri tra cui l'Osservatorio Ambientale del Terzo Valico, sono: transito nei centri abitati di Arquata, Rigorosa, Pietrabissara, Isola del Cantone transito di mezzi con carico maggiore alle 30 tonnellate/viaggio e vuoti transito dei mezzi h24; transito tutti i giorni compresi i festivi e mancanza del GPS sui mezzi (ad esempio, sulle betoniere non è previsto pertanto è difficile da monitorare).
Nella nota dell'Amministrazione si legge che questa situazione, oltre a essere in palese violazione con la pianificazione e le prescrizioni, sta causando una serie di problematiche quali intasamento dei centri abitati inquinamento acustico e atmosferico, rischio d'incidenti a causa del costante mancato rispetto dei limiti di velocità e dei comportamenti inappropriati degli autisti, usura e devastazione delle strade provinciali usura delle strade comunali e perdite di carico. Questo lo dice l'Amministrazione comunale.
COCIV risponde a questa nota dicendo che, in sostanza, questo contesto (trasporto di calcestruzzo sulla SS 35 nel tratto comprensivo fra Arquata Scrivia e Fraconalto) è stato autorizzato dalla Prefettura di Alessandria.
Non si comprende la motivazione di queste deroghe. Non si comprende come mai i limiti di massa vigenti per il trasporto del calcestruzzo siano variati rispetto al Piano del traffico: o il nuovo limite è stato imposto dal concessionario dell'autostrada, e quindi c'è il rischio che l'autostrada non sia sicura per tutti i mezzi simili, oppure è stato fatto un grave errore in fase di redazione del piano del traffico, poiché non sono stati considerati i limiti normativi di trasporto del calcestruzzo su autostrada, perché una parte di questi mezzi doveva passare sull'autostrada in questione.
Inoltre, i costi della manutenzione delle strade, a causa di questo spostamento del percorso dei mezzi d'opera, sta creando dei danni sia a livello di asfalto sia a livello ambientale, di congestione del traffico.
Tali costi dovranno essere affrontati dalle Amministrazioni che lamentano questi disagi.
Inoltre, le molteplici problematiche causate dai mezzi per la realizzazione dell'Alta Velocità/Alta Capacità Milano-Genova Terzo Valico, si sarebbero potute evitare se COCIV avesse ottemperato all'inderogabile prescrizione della Regione Piemonte di attuare le modalità del trasporto combinato ferro gomma. Prescrizione vigente ancora oggi, che COCIV è tenuta a rispettare fino a prova contraria.
Quindi.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Sacco, le ricordo che sono quattro minuti e mezzo e lei è a tre.



SACCO Sean

Ho finito.
Interrogo la Giunta per chiedere come si intenda agire per tutelare l'interesse pubblico e i cittadini, considerando il continuo mancato rispetto delle prescrizioni e del Piano del traffico da parte di COCIV.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
La parola all'Assessore Tronzano per la risposta.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Consigliere Sacco.
Inizio subito dandole alcune specificazioni di prescrizioni che la Regione assolutamente non ha modificato: i limiti di peso per il trasporto autostradale non sono variati, i costi per il ripristino delle strade sono a carico di COCIV com'è chiaramente indicato nella deliberazione del CIPE e sulla prescrizione per il trasporto combinato ferro-gomma - come lei giustamente sottolineava - e COCIV ha presentato un ricorso al TAR che non è ancora giunto a sentenza.
Pertanto, non possiamo che rispondere così. Dopodiché, è vero che il Comune di Arquata si è lamentato ed è arrivata una lettera di protesta da parte del Comune, in merito ai transiti di COCIV. È vero, come dice lei, che i percorsi prevalenti dovevano essere svolti in autostrada, quindi oggettivamente la Regione sta prestando molta attenzione al tema, perch COCIV sta un po' debordando rispetto alle prescrizioni. Rilevo, però, che la Provincia di Alessandria, che ha la Polizia provinciale, e i Comuni interessati che hanno la Polizia locale, sono quelli che, come prescritto dagli accordi, devono controllare questa situazione.
Noi siamo in attesa di capire come muoverci con Provincia e Comuni interessati per vedere se attendono alle richieste di seguire il traffico come prescritto dalla legge, dopodiché, nel caso in cui ci dovessero essere ulteriori situazioni difficili, vedremo se assurgere noi a compendiare quindi fare un pochino da riassunto di tutta la situazione, in modo da poter arrivare a quello che giustamente chiede lei. Su questo, ci stiamo impegnando e vedremo cosa succederà nel prossimo futuro, prestando, per la massima attenzione.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 49 presentata da Frediani, inerente a "Salvaguardia dei lavoratori della New Holland di San Mauro"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 49.
Risponderà l'Assessore Rosso.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente, e buongiorno, Assessore.
Sarò molto breve, perché i fatti sono ampiamente noti: si parla molto in questi giorni della situazione della New Holland di San Mauro, dove è annunciata una riconversione. In pratica, lo stabilimento che attualmente produce macchinari agricoli sarà convertito e diventerà un sito per la logistica.
In questo periodo, sono impiegati 370 addetti nella sede di San Mauro, per non vi sono certezze rispetto al numero di persone che verranno reimpiegate dopo la conversione nel nuovo polo logistico. Si ipotizza di arrivare a un numero di circa 120 esuberi.
I lavoratori sono, ovviamente, molto preoccupati e vorrebbero avere rassicurazioni rispetto al loro destino. Tra l'altro, recentemente San Mauro è stata più volte colpita da diverse crisi, quindi è un territorio già duramente sottoposto a pressioni, da questo punto di vista.
Chiediamo se la Giunta si sia attivata e se abbia già avuto un'interlocuzione con la proprietà e con il Ministero, per cercare di capire quale possa essere il destino dei lavoratori e quanti eventualmente, possano risultare come esuberi. In caso di un numero consistente, ma anche di numeri più piccoli, come s'intenda agire intervenendo con strumenti a disposizione dell'Ente Regione.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Rosso per la risposta.



ROSSO Roberto, Assessore regionale

Non solo la Giunta si sta muovendo, ma si è già mossa.
L'Assessore Chiorino, che non ha potuto essere qui presente, ha già attivato una serie di canali di comunicazione. Ci sarà, ovviamente, un riferimento al Ministero, ma siamo anche sinceri e chiari: io ho svolto per due mesi il lavoro dell'Assessore al lavoro e in questa veste ho verificato che i posti, una volta persi, non si ricreano. Inoltre, i posti non si perdono a caso, perché, in questo caso (lo dico agli amici della Lega) lo stabilimento viene trasferito da Torino a Foggia e ci sono forze politiche all'interno di quest'Aula e soprattutto del Parlamento che continuano a chiedere finanziamenti di decontribuzione, di defiscalizzazione e di incentivi alla delocalizzazione di stabilimenti dal Nord al Sud.
Personalmente, ritengo che sarebbe ragionevole ottenere, in questo caso, un risultato: si aiuti il Sud (è giusto farlo), ma si aiuti sull'agricoltura sulle infrastrutture, sul turismo. Non possiamo creare le condizioni per svuotare il polo dell'automotive, in questo caso, non soltanto in termini di delocalizzazione esterna all'Italia, ma anche interna all'Italia, con danno di Torino e giovamento per il Sud.
La FIAT, Fabbrica Italiana Automobili Torino, oggi potrebbe essere "FIAM" Fabbrica, Italiana, Automobili Mezzogiorno, perché gli stabilimenti sono quasi tutti concentrati nel sud dell'Italia, pagati con tasse e contributi da parte dei lavoratori del Nord, e spostati e delocalizzati al Sud.
Per questa ragione - dicevo - siccome in questo caso perdiamo uno stabilimento di produzione di 370 persone - ha ragione la Consigliera Frediani a sollevare con preoccupazione questo problema - e la riconversione sarà non sulla produttività, ma su un polo di eccellenza logistica, che è un'altra cosa, dove saranno impiegate probabilmente 240 persone, non dobbiamo guardare soltanto verso coloro che lavorano all'interno dell'impresa, ma anche verso tutto quell'ampio mondo di automotive che si sta spegnendo a Torino.
In provincia di Torino, venti o trenta anni fa c'erano 600.000 persone addette al distretto industriale dell'automotive: era il più forte d'Europa! Oggi ce ne sono 60.000, un decimo. Se andiamo avanti così finiremo male.
È importante, quindi, che l'Assessore con deleghe al lavoro e alla formazione si occupi di questo tema, e crei dei canali con il Ministero. Ma se continuiamo a creare le condizioni perché le imprese se ne vadano diventa difficile realizzare qualcosa di veramente utile.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliera Frediani, non sarebbe consentito, ma le concedo di intervenire.



FREDIANI Francesca

Non ho capito se avrò una risposta scritta da parte dell'Assessore.



ROSSO Roberto, Assessore regionale

Se la richiede, senz'altro.
Il testo scritto ce l'ho qui, glielo consegno subito.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.16 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 15.19)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Raffaele Maurizio

Come avevo ricordato questa mattina in maniera impropria, trattandosi di seduta di altro tipo e con altra convocazione, volevo rammentare che nella IV Commissione ordinaria di ieri si era raggiunto un accordo unanime fra i vari Gruppi rappresentati nella Commissione, che prevedeva di porre, come primo atto d'indirizzo all'ordine dei lavori di oggi, l'ordine del giorno che ho presentato e che è visibile a tutti sul Supporto alle sedute istituzionali, avente a oggetto "Indagini conoscitive ex art. 32 Regolamento Consiglio regionale in Commissione IV su sistema piemontese di segnalazione e presa in carico di casi di abuso e maltrattamento ai danni di minori".
Questo per consentire, al di là, della discussione e della votazione, in caso di approvazione, l'inizio dei lavori tempestivo e - lo ribadisco, ma è stato detto anche in Commissione dalla Presidenza - per non dover rinviare delle audizioni che erano state già originariamente programmate (almeno in teoria).
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Vorrei fare una precisazione: come Gruppi di minoranza abbiamo detto tutti insieme che, ovviamente, non avremmo fatto ostruzionismo su questa vicenda.
Dopodiché, avevamo anche chiesto di evitare le forzature in Commissione seppur previste dal Regolamento, e fare, come in altre occasioni, una discussione in Aula.
La maggioranza ha i numeri per chiedere ovviamente l'inversione dei punti all'o.d.g. - così abbiamo detto - e non ci saremmo ovviamente opposti, se questo era il senso.
Preferiamo che la discussione sia palesata in questo contesto piuttosto che in Commissione. Dico questo per la verità dei fatti.
Per il resto, se un Capogruppo di maggioranza chiede l'inversione dei punti all'o.d.g. noi risponderemo, ovviamente, che avete i numeri per invertire l'ordine dei lavori.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

È già stato inserito come penultimo punto all'o.d.g., così com'è stato inserito il mio atto d'indirizzo (come ultimo punto all'o.d.g.).
Le ripeto che da Regolamento, essendo lei un Capogruppo, può chiedere l'inversione dei punti all'o.d.g.: noi non lo voteremo, ma.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, le rispondo affinché rimanga agli atti: la sua richiesta d'inserimento dell'ordine del giorno n. 47.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

È da inserire.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

No, dato che è una nuova seduta, deve solo rimanere.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Rimanga agli atti che era stato richiesto l'inserimento dell'ordine del giorno n. 47, il cui primo firmatario era il Consigliere Grimaldi, avente ad oggetto "Garantire il diritto alla mensa scolastica".
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere l'inserimento all'o.d.g. della mozione n. 54 a prima firma del Consigliere Bertola, avente a oggetto "Costituzione Unità di Nudging regionale".
Vorrei inoltre informare l'Aula che ho collegato16 atti d'indirizzo alla mozione depositata dalla maggioranza relativamente alla questione TAV.



PRESIDENTE

Vengono attratti dall'altro ordine del giorno.
Ricordo, ai sensi dell'articolo 58, comma 6 del Regolamento: "L'inversione di punti all'ordine del giorno può essere proposta specificandone la motivazione".
Il Presidente Grimaldi chiede l'inversione dei punti all'o.d.g.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiede che l'atto d'indirizzo del Consigliere Marrone venga inserito come primo.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Dopo il punto 3) all'o.d.g. chiede l'inserimento dell'ordine del giorno a prima firma del Consigliere Marrone.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Dicevo, Presidente, che c'è una buona regola in quest'Aula. Infatti, ho visto che avete inserito gli ordini del giorno alternati fra maggioranza e minoranza. Posto che non voterò quest'inversione, ma è l'ultimo dei problemi perché passerà ugualmente, chiedevo se fra la mozione di Marrone e quella sull'alta velocità, i cui primi proponenti credo siano di nuovo Consiglieri di maggioranza, sia inserito un atto d'indirizzo della minoranza, ricomponendo così l'alternanza che c'era. Altrimenti, ogni volta che c'è l'alternanza, un Consigliere di maggioranza.



(Commenti del Consigliere Marrone)



GRIMALDI Marco

Non esageri, Consigliere Marrone! Noi abbiamo detto che era meglio non fare forzature e di discuterlo oggi e che oggi non avremmo fatto ostruzionismo. Adesso sto chiedendo un'altra cosa. Lei, legittimamente, la mette al primo posto; prima dell'alta velocità possiamo avere - faccio un esempio - il testo del primo firmatario Rossi al punto successivo, così continuiamo a garantire l'alternanza.



PRESIDENTE

La proposta è l'inserimento dell'ordine del giorno di Marrone dopo il punto 3); rimane il punto 4), altrimenti vi è uno stravolgimento di tutti gli altri punti.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Presidente, chiedo un minuto di sospensione per ragionare un attimo con la maggioranza.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.26 riprende alle ore 15.34)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Andrea

Intervengo sull'ordine dei lavori.
Chiedo lo spostamento della mozione n. 32 al prossimo Consiglio.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Anche noi riteniamo che sia fattibile, anzi auspichiamo questo e possiamo procedere con la votazione dell'inversione punti all'o.d.g. come proposta dal Presidente Marrone.



PRESIDENTE

Consigliere Preioni, ci sono altre proposte d'inversione di punti all'o.d.g.? La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.36 riprende alle ore 15.37)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Chiediamo l'inserimento all'o.d.g. del nostro ordine del giorno sul Crocifisso, visto che abbiamo deciso di posticipare la discussione ampia sulla TAV.



PRESIDENTE

Quindi, il punto 4) all'o.d.g. viene posticipato ad altra seduta.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Adesso c'è la richiesta del Consigliere Marrone di inserire l'ordine del giorno fra il punto 3) e il punto 4) all'o.d.g. Il punto 4) all'o.d.g.
viene rinviato ad altra seduta.
Sto facendo riferimento all'o.d.g. attuale.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Se mi fa concludere, faccio io la proposta che ho percepito dalla maggioranza per procedere. La mozione al punto 4) all'o.d.g. viene posticipata ad altra seduta. L'ordine del giorno n. 50, di cui al punto 5) all'o.d.g., a prima firma dei Consiglieri Rossi e Canalis, rimane in essere e successivamente viene proposto l'inserimento al punto 8) all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 51 a firma dei Consiglieri Cane e Cerutti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Scusate, stiamo all'ordine delle cose successe negli ultimi 15 minuti e provate ad avere una coerenza per 15 minuti. Aggiungete un punto all'o.d.g.
e chiedete che venga messo prima. Va bene, una richiesta si può fare. Io vi chiedo per prassi di alternare e voi mi dite "no, perché in realtà si deve seguire.



(Commenti del Consigliere Marrone)



GRIMALDI Marco

Aspetti, Consigliere Marrone, forse si è perso un passaggio.
Il Consigliere Preioni per fare questo, anche perché ci sono altri 16 ordini del giorno di Frediani collegati alla TAV, dice: "Rinviamo alla prossima settimana". Peccato che poi il Presidente - non so se l'ha visto dice: "no, aspettate un minuto, un minuto di pausa", va dal Consigliere Preioni e gli dice: "Così il Crocifisso dove lo mettiamo?". Adesso il Crocifisso balza al terzo posto e altri due.
Allora, solo per coerenza, fate alzare altri due primi firmatari, dicendo che sono rimandati i loro ordini del giorno alla settimana successiva, così alla fine decidete voi l'ordine dei lavori.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Ma non è che si può fare esattamente tutto quello che si vuole! C'è un ordine dei lavori. Allora io decido il primo, il secondo e il terzo.



PRESIDENTE

L'inversione dell'o.d.g., secondo l'articolo 58, comma 6, viene votata dall'Aula. Perciò è stato richiesto l'inserimento dell'ordine del giorno del Consigliere Marrone subito dopo la proposta di deliberazione relativa alla convalida dei Consiglieri. In seguito, viene posticipato ad altra seduta l'ordine del giorno sulla TAV e collegati. Ci sarà l'ordine del giorno n. 50 della minoranza, a firma dei Consiglieri Rossi e Canalis sulla grave carenza delle borse di specializzazione in medicina successivamente la richiesta dell'inversione dell'ordine del giorno n. 58 e successivamente ancora ci sarà quello.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Le stavo dicendo che lei ha visto come conosciamo il Regolamento da queste parti della minoranza. Lei sa che se applica esattamente quello che ha appena finito di dirmi, quante variabili ci sono - perché esistono le variabili - sul fatto che ogni Capogruppo si alza e decide di cambiare l'ordine dei lavori?



MARRONE Maurizio Raffaello (fuori microfono)

Si chiama ostruzionismo.



GRIMALDI Marco

Va beh, inizieremo a fare ostruzionismo anche sull'ordine dei lavori se vi alzate di volta in volta e dite: "Quello passa al punto 3), quello viene rimandato alla settimana dopo. No, Preioni dice no su suggerimento del Presidente". Fate voi, perché finiamo questa votazione e io ve ne chiedo.
Presidente, faccia un po' di variabili e io gliene chiedo un po', ma su otto punti le variabili sono infinite. Ve lo dico già, sono tantissime; non infinite, ma tantissime.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Apprezziamo tantissimo il suo impegno a tradurre in ordine del giorno le volontà della maggioranza. Davvero! Però lei ha capito la maggioranza e noi non abbiamo capito lei.
L'o.d.g. è materia della riunione dei Capigruppo di mercoledì della scorsa settimana, o quando è stata. Ammetto che ieri in IV Commissione, a nome del mio Gruppo, rispetto alla vicenda legata alla gestione dei minori in difficoltà ho detto al collega Marrone (non dico quello che ha scritto su Facebook e ne parleremo dopo): "Presenta un ordine del giorno e lo trattiamo chiaramente in questo Consiglio". Siamo disponibili anche a inserirlo come primo punto all'o.d.g. tra ordini del giorno e mozioni, per se s'inseriscono altre variabili, qui non si capisce più niente.
Le faccio una proposta in nome delle minoranze, o perlomeno in nome del Gruppo del Partito Democratico: interrompiamo cinque minuti, così almeno definiamo l'o.d.g., cerchiamo di trovare una condivisione, altrimenti noi facciamo le minoranze, e lo facciamo ovunque, su tutto, perché vengono meno i nostri diritti.



PRESIDENTE

Ogni Consigliere è legittimato e autonomo nel perseguire come meglio crede il Regolamento. Ho interpretato la volontà di perseguire una scaletta dell'o.d.g. da parte della maggioranza e si cercava di trovare l'intesa. Se si può trovare un'intesa ulteriore con una breve riunione dei Capigruppo perché abbiamo già sforato nei tempi dal question time in avanti, per procedere sugli ordini del giorno e sul resto del programma, facciamo una convocazione veloce.
La Conferenza dei Capigruppo è convocata in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.44 riprende alle ore 16.06)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Dopo la Conferenza dei Capigruppo, posso riassumere la discussione sull'o.d.g. pomeridiano.
Dopo la proposta di deliberazione relativa alla convalida dell'elezione dei Consiglieri regionali, si passerà alla discussione dell'ordine del giorno n. 72, presentato dal Consigliere Marrone. Successivamente, esamineremo la mozione n. 50 a prima firma Rossi e la mozione n. 32 sulla TAV Torino-Lione e collegati. Proseguiremo con l'esame degli altri ordini del giorno come da programma già deliberato.
Pertanto, l'o.d.g. è approvato, così come modificato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Chiorino e Ricca.
Non è presente l'Assessore esterno Marnati.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Riassunzione progetti di legge (ai sensi dell'articolo 92 del Regolamento)


PRESIDENTE

Passiamo al punto 2) all'o.d.g., relativo a "Riassunzione progetti di legge (ai sensi dell'articolo 92 del Regolamento)".
Ricordo che l'articolo 92 del Regolamento prevede la possibilità di presentare, nello stesso testo, i provvedimenti oggetto d'esame nella scorsa legislatura entro sei mesi dall'inizio della nuova. Sono pervenute ulteriori due richieste di riassunzione da parte del Consiglieri Ruzzola.
Sul supporto alle sedute d'Aula è pubblicato l'elenco delle richieste di riassunzione pervenute: proposta di legge n. 300, "Indirizzi a favore delle politiche per la promozione e lo sviluppo della pratica sportiva" (la proposta è stata assegnata alla Commissione competente, ma non è stato svolto alcun iter); proposta di legge n. 320, "Istituzione del Garante regionale per la tutela delle vittime di reato" (la proposta è stata assegnata alla Commissione competente, ma non è stato svolto alcun iter).
Indìco la votazione palese sulla riassunzione della proposta di legge n.
300.
Il Consiglio approva.
Indico la votazione palese sulla riassunzione della proposta di legge n.
320.
Il Consiglio approva.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 12 relativa alla convalida dell'elezione dei Consiglieri regionali ai sensi dell'articolo 17 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, dell'articolo 36, comma 2 dello Statuto della Regione Piemonte e degli articoli 17 e 19 del Regolamento interno del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 12, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola al Presidente della Giunta delle elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità, Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
La Giunta delle elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità ha esaminato, nelle scorse settimane, più precisamente nell'arco di quattro sedute (18 luglio, 1° agosto, 19 settembre e 3 ottobre), le posizioni di ciascuno dei Consiglieri eletti, a seguito delle elezioni del 26 maggio 2019, per accertare se sussistono cause d'ineleggibilità o incompatibilità nei loro confronti.
Prima di dare atto doverosamente e anche in modo puntuale del lavoro che è stato svolto, voglio ringraziare tutti i componenti della Giunta delle elezioni e l'Ufficio di Presidenza della Giunta che, con me, ha guidato i lavori (i Vicepresidenti Frediani e Cerruti e il Segretario Demarchi) oltre agli Uffici che, in maniera puntuale, hanno provveduto a tutti gli approfondimenti richiesti per arrivare alla deliberazione di oggi.
Ai sensi dell'articolo 18, comma 3, del Regolamento interno del Consiglio regionale, la Giunta delle elezioni deve presentare le proprie conclusioni entro 90 giorni dalla programmazione. Come data, si è presa quella delle ultime proclamazioni (il 10 luglio), pertanto la Giunta delle elezioni ha assunto la propria delibera lo scorso 3 ottobre e nei 120 giorni (dal 10 luglio siamo in tempi perfettamente corretti) il Consiglio deve procedere alla convalida degli eletti.
A tal fine, i Consiglieri regionali hanno dichiarato, su un apposito modulo predisposto dalla Giunta delle elezioni, le cariche ricoperte nell'anno precedente alla data di presentazione della candidatura, le cariche ricoperte alla data attuale, nonché l'insussistenza di cause d'incandidabilità secondo l'articolo 7 del decreto legislativo 235/2012 e secondo le norme del Testo Unico sugli Enti locali, il decreto legislativo 267/2000.
Sulla scorta delle dichiarazioni presentate, la Giunta delle elezioni ha esaminato le eventuali cariche ricoperte dai singoli Consiglieri per valutare la sussistenza o meno di cause di ineleggibilità o incompatibilità. Sono inoltre stati acquisiti i certificati penali di ciascun Consigliere, per verificare l'insussistenza di cause d'incandidabilità.
Per una parte consistente di Consiglieri (ben 35) è stata subito esclusa la necessità di svolgere una particolare istruttoria, in quanto hanno dichiarato di non ricoprire o di non aver ha ricoperto alcuna carica oppure di ricoprire cariche elettive non incompatibili o infine di avere ricoperto cariche elettive incompatibili, ma, nel frattempo, di esserne cessati.
Questa è la posizione della maggioranza dei Consiglieri presenti in quest'aula.
Con riferimento, invece, a un certo numero di Consiglieri, è stato necessario un approfondimento di natura istruttoria e quindi si è deciso di richiedere per lettera, a chi ricopre cariche diverse o ricopriva cariche diverse da quelle elettive, di fornire le informazioni necessarie per valutare caso per caso.
In particolare, si sono valutate cariche relative ad associazioni, enti o istituti per valutare se questi enti in via continuativa ricevano dalla Regione una sovvenzione, in tutto o in parte facoltativa, quando questa parte facoltativa supera nell'anno il 10% del totale delle entrate dell'ente.
A tal fine, è stata loro richiesta copia di documentazione dalla quale risultasse, appunto, l'erogazione o meno di tali sovvenzioni. Queste sono state le posizioni del Consigliere Paolo Bongiovanni, Consigliere di amministrazione per il Comitato per il Turismo Outdoor in provincia di Cuneo, di Andrea Cerutti, Presidente dell'Associazione Smile, di Paolo Demarchi, con riferimento all'appartenenza al C.d.A. di un Consorzio irriguo e del Consorzio Monviso Agroenergia, di Mario Giaccone, Presidente dell'Associazione Piemonte Attivo e Cantiere Civico, di Graglia, Presidente del Volley Got Talent di Fossano, di Silvio Magliano, Vicepresidente del Centro Servizi per il volontariato per la Provincia di Torino, del Consigliere Sacco, Presidente dell'Associazione non riconosciuta Alessandria Attiva, e del professor Salizzoni, Presidente della Fondazione Donatori Organi.
La verifica di questa documentazione ha fatto escludere anche per loro la sussistenza di qualsivoglia causa di incompatibilità.
Sono stati poi richiesti chiarimenti ai Consiglieri Domenico Rossi e Diego Sarno in merito alle cariche rispettivamente di coordinatore regionale dell'Associazione Avviso Pubblico e di coordinatore del Circolo territoriale di Novara e della Fondazione Benvenuti in Italia. Anche in questo caso, non si sono ravvisate cause di incompatibilità.
Con riferimento ai Consiglieri Lanzo e Nicotra, che avevano dichiarato di ricoprire le cariche di Presidente e di componente del C.d.A. della S.p.A.
Assa di Novara, entrambi in prorogatio fino al 2 agosto 2019, con riferimento a queste due posizioni è stata prodotta la documentazione che ha attestato la definitiva cessazione dalla carica, per cui non è stato necessario provvedere a ulteriori accertamenti.
Non sono stati invece svolti accertamenti nei confronti della Consigliera Francesca Frediani, che aveva dichiarato di essere Vicepresidente dall'Associazione GAS di Condove e al Presidente della Regione, Alberto Cirio, quale Presidente onorario della bocciofila di Alba e Consigliere di Ascopiemonte, perché in questo caso è stata esclusa la possibile sussistenza di cause di incompatibilità.
Le ultime posizioni analizzate sono state quelle relative a due cariche elettive, che di per sé sono incompatibili: mi riferisco a quella del Consigliere Valter Marin, Sindaco di Sestriere, e del Consigliere Carlo Riva Vercellotti, Presidente della Provincia di Vercelli.
Sono state acquisite agli atti le documentazioni del Comune di Sestriere e della Provincia di Vercelli, che attestano che nel frattempo (più precisamente il 26 agosto 2019, per quanto riguarda il Consigliere Marin, e agosto 2019 per quanto riguarda il Consigliere Riva Vercellotti) sono venute meno queste due cariche elettive.
Pertanto, al termine della fase istruttoria, avendo accertato per ognuno dei Consiglieri eletti in quest'Assemblea lo scorso 26 maggio 2019 l'insussistenza di cause di ineleggibilità, incompatibilità o insindacabilità, la Giunta per le elezioni il 3 ottobre ha deliberato in modo unanime la proposta al Consiglio regionale di convalida delle elezioni dei 51 Consiglieri della XI Legislatura; proposta che oggi va al voto del Consiglio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Indìco la votazione sulla proposta di deliberazione n. 12, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
La votazione si svolgerà a scrutinio segreto. Sulla scheda che verrà consegnata a ciascuno di voi prima della votazione sono elencati i nomi di 51 Consiglieri regionali.
Si vota "sì" per la convalida. Si vota "no" per la non convalida.
Nomino scrutatori i Consiglieri Gavazza e Mosca. Invito il Consigliere Segretario Bertola a effettuare l'appello nominale.
Dietro il corridoio è ubicata la postazione per la votazione: l'urna invece, è posta alla mia sinistra.



(Il Consigliere Segretario Bertola effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

La votazione è terminata.
Sono stati effettuati due appelli nominali.
Si proceda allo spoglio delle schede.
Comunico l'esito della votazione presenti e votanti 46 Consiglieri hanno risposto sì 46 Consiglieri.
Proclamo pertanto convalidata l'elezione di 51 Consiglieri regionali come da proposta di deliberazione.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame ordine del giorno n. 72 presentato da Marrone, inerente a "Indagini conoscitive ex art. 32 Regolamento Consiglio regionale in Commissione IV su sistema piemontese di segnalazione e presa in carico di casi di abuso e maltrattamento ai danni di minori"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 72, di cui al punto 3 bis) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente.
In realtà, come sapete tutti, si è già ampiamente discusso in Commissione però è stato ritenuto utile portare il dibattito su questa richiesta anche in Aula, in Consiglio regionale.
L'iniziativa prende le mosse, è inutile negarlo, da un'inchiesta che ha occupato le cronache nazionali e che ha destato tante preoccupazioni e anche tante polemiche politiche, anche se in realtà mi voglio soffermare sulle preoccupazioni. Un tema assai delicato.
Sostanzialmente, con la presa in carico delle segnalazioni dei casi di abuso e di maltrattamento sui minori, con tutte le decisioni conseguenti dalla "normale" assistenza sociale in famiglia fino a misure più radicali come l'allontanamento dal nucleo familiare, l'inserimento in affido in altre famiglie piuttosto che in comunità residenziali, io credo che, senza alcuna distinzione politica, abbiamo a che fare con fatti che, umanamente fanno accapponare la pelle a ciascuno di noi.
Le indagini, per carità, sono tuttora in corso. Sono convinto garantista ma le evidenze cautelari vanno a evidenziare, anche con delle prime ammissioni, manipolazioni in relazioni di operatori socio-assistenziali abusi che vengono poi indotti nella memoria tramite sedute psicoanalitiche o psicologiche che, evidentemente, non sono state condotte con la giusta deontologia. Addirittura, si è arrivati alla calunnia di nuclei familiari rispetto a reati che non sono stati commessi e, quindi, all'allontanamento sostanzialmente del tutto arbitrario, di minori dalle loro famiglie di appartenenza.
Aver scoperto che una di queste realtà, una o più di queste realtà comunque, ha radici e quindi anche un'operatività che, ci tengo a sottolineare, è ultradecennale, quindi ha attraversato come interlocuzione istituzionale diverse maggioranze in tutti i vari enti pubblici con le quali hanno avuto a che fare, io credo che debba ulteriormente porci la responsabilità di approfondire tutto il tema e tutto il sistema e anche affrontare le segnalazioni che arrivano rispetto a casi che vengono comunque, segnalati e denunciati come non corretti di gestione di quelle procedure che menzionavo prima, anche qui in Piemonte. Questo credo che sia necessario proprio nella compattezza di un'istituzione, quindi una sede istituzionale deve approfondire tutti questi episodi. Personalmente sono stato contattato, ho ricevuto quindi segnalazioni, che stanno andando a formare in più puntate un esposto che, ovviamente, va poi come destinatario alle autorità competenti, quindi alla Procura della Repubblica, di fatti che, limitandomi alle carte che personalmente ho avuto modo di prendere in visione, creano grossi dubbi sulla correttezza di certe procedure. Ed è questa la ragione per cui è necessario avviare un percorso istituzionale quindi collegandoci all'articolo, senza creare una commissione ad hoc.
Infatti, è vero che non ci sono ancora inchieste penali in corso, non ci sono segnalazioni formali di questo tipo, però nella sede della Commissione consiliare permanente io credo che, poiché l'articolo 32 consente di avviare delle indagini conoscitive che seguono in tutto e per tutto, anche in termini di garanzia, deliberare il percorso d'inchiesta consiliare sia un'opportunità e un dovere per questo Consiglio.
Pensavo che fosse un passaggio che poteva rimanere anche nella Commissione competente, ma si è voluto aprire un dibattito più ampio. Voglio essere sincero, ma credo che tutti possano darmi atto sia nei passaggi istituzionali d'Aula sia in quelli inevitabilmente più consoni alla polemica, che sono quelli mediatici, che personalmente non ho mai parlato del partito di Bibbiano, non ho mai accusato nessun partito politico di rubare i bambini e di lucrarci sopra come hanno fatto altri esponenti politici che poi sono stati mandati da quelle stesse forze politiche alla Farnesina (questo è una cosa che mi lascia sbalordito, quindi lo dico senza toni polemici, ma perché fatico ancora a crederlo). Questo per dire che io sono dell'idea che quando si lancia un'accusa politica a un partito, a un rappresentante, a un esponente, questa debba essere più che suffragata.
Personalmente, anche nelle segnalazioni che menzionavo poc'anzi, elementi di commistione politica in tal senso non ne ho al momento riscontrati e quindi ritengo che la polemica politica debba stare fuori da quest'approfondimento, tuttavia ritengo anche che debba starne fuori in tutti gli aspetti. È inutile evocare crociate o caccia alle streghe, ed è altrettanto sbagliato, invece, cercare di erigere delle difese d'ufficio a priori rispetto a un sistema. Qui nessuno vuole infangare unilateralmente e al 100% intere categorie, perché se così si volesse fare non si chiederebbero degli approfondimenti e delle audizioni e si rimarrebbe sul terreno della propaganda.
Quello che invece si vuol fare è capire meglio cosa sta succedendo, capire quali sono i limiti dei poteri dei singoli operatori, qual è il contemperamento degli interventi delle diverse autorità tra psicologi educatori, assistenti sociali e Tribunale. Capire a chi spetta l'iniziativa, capire quali sono gli strumenti di tutela del minore e della famiglia del minore di appartenenza. Capire, per esempio, se, in molti casi, sarà di sicuro necessario allontanare il minore dal genitore biologico, ma capire se in quei casi davvero si dà precedenza ad affidi ad altri parenti della stessa famiglia, anche se in senso più allargato, che vengano ritenuti idonei. O se, invece, questo sistema abbia percorso altre strade con una ripetitività statistica che, forse, può sollevare qualche seria preoccupazione.
Vedete, questa è sostanzialmente la richiesta, procedere secondo il modus operandi di una qualsiasi indagine consiliare, andare a prendere anzitutto, quelli che sono gli atti e quindi le delibere. Ho menzionato le linee guida approvate dalla Giunta recentemente, ma immagino che ce ne siano anche altre non di origine regionale. Per esempio, ci saranno di sicuro dei protocolli e delle procedure che mettono in campo le ASL piuttosto che gli ordini professionali.
Credo che sia utile, anzitutto, analizzare tutto il materiale cartaceo che va a disciplinare questi processi e procedere o successivamente o contestualmente - io suggerirei successivamente, ma possiamo ragionarci poi in Commissione - a quelle che sono le audizioni. Le audizioni devono essere, senza dubbio, nei confronti di enti anche istituzionali come gli ordini professionali. Penso agli assistenti sociali e non solo, piuttosto che ai consorzi dei servizi sia pubblici sia privati che svolgono questi servizi di prevenzione e gestione del maltrattamento minorile, così come anche agli organi di vigilanza. Se non sbaglio, c'è un protocollo che coinvolge anche organi giurisdizionali nella vigilanza sulle convenzioni che riguardano le stesse comunità residenziali, se esistono delle realtà associative che li rappresentano. Audire tutti questi soggetti istituzionali, mi viene da dire o, comunque, associativi, ma anche l'altro lato della medaglia. Non individui sempre a livello di associazioni comitati e organizzazioni, ma un orecchio deve essere prioritariamente e necessariamente prestato, da noi come legislatori e amministratori, anche nei confronti di quelle realtà familiari o individuali che lamentano, che segnalano, che spesso argomentano e documentano soprusi avvenuti nell'ambito di allontanamento di minori, per vederle confermati, e quindi assumere delle determinazioni se così sarà, o per smentirli se, invece, si riveleranno infondati. Credo sia sbagliato affrontare questo tema con dei giudizi preconfezionati, ma lo si fa con l'inevitabile preoccupazione rispetto a tutti gli episodi che abbiamo visto addirittura confermati dai diretti interessati o suffragati nelle indagini che menzionavo poc'anzi.
Noi abbiamo il dovere di capire se gli "angeli e demoni" della summenzionata inchiesta siano limitati al contesto dell'Emilia Romagna o di altre regioni o se, invece, hanno avuto mano libera probabilmente - anzi viene da dire quasi sicuramente - anche alle spalle degli amministratori pubblici che, in molti casi, semplicemente dando affidamento a un blasone conquistato in tanti anni di attività o, magari, a una sorta di monopolio di certe aree d'intervento, non hanno avuto elementi per procedere ad altri approfondimenti perché nessuno di noi possiede le competenze professionali adeguate.
L'importanza se scegliere un percorso d'indagine conoscitiva è perché, come prevede il Regolamento e come ho ricordato nell'ultima fase d'impegnativa dell'ordine del giorno, si prevede alla fine la stesura di un apposito documento con cui riferire al Consiglio le acquisizioni, le conclusioni delle indagini e le opportune proposte conseguenti. Questo è fondamentale perché ormai siamo abituati a una politica fatta solo di polemiche verbali che si accendono molto facilmente, ma che altrettanto facilmente vengono dimenticate o ritrattate. Tuttavia noi, come amministratori e come istituzione del Consiglio regionale del Piemonte, abbiamo il dovere, su un tema così importante, di lasciare una traccia scritta seria e approfondita.
Questa è la domanda impegnativa che chiediamo, non solo come Fratelli d'Italia, ma anche come Gruppi di maggioranza, che ringrazio per aver apposto la firma. Lo voglio dire, nel poco tempo che è rimasto, che in questo spirito ho formulato la stessa richiesta anche ai Gruppi di opposizione, proprio perché penso che sia nell'interesse di tutti fare maggiore chiarezza su quest'ambito e farlo in una sede istituzionale, con i riti, i rispetti regolamentari e l'etichetta istituzionale che questi luoghi sono in grado di garantire.
Spero davvero che questo clima, che io tengo a introdurre, venga poi rispettato, non solo nel dibattito, ma anche nel corso dell'indagine consiliare, se tale Commissione verrà approvata, tenendo a mente che forse c'è stato qualche fraintendimento nel leggere sui giornali l'invocazione o la lamentazione di una caccia alle streghe preventiva.
Sinceramente l'ho capita poco. Nessuno sta accusando la sinistra piemontese di avere scheletri nell'armadio, o anche altre realtà politiche.
L'importante è dimostrare tutti insieme che non ci sono scheletri in nessun armadio. Se in ambiti di tipo professionale, di tipo associativo, di tipo consorzistico o di servizi emergessero certi scheletri, allora credo che per giustizia nei confronti dei cittadini piemontesi (famiglie, minori e tutti i soggetti coinvolti), avremmo il dovere di intervenire.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Riprendiamo la discussione che avevamo iniziato ieri in Commissione su quest'argomento. In verità, abbiamo l'impressione che questa discussione sia iniziata con l'affissione di un manifesto sulla facciata del Palazzo della Regione, ma vedremo come concluderla.
Alle 15.50 ho ricevuto un e-mail, un invito dal Presidente del Consorzio socio-assistenziale dell'Alessandrino, provincia da cui provengo, che a proposito di quest'argomento dice: "Desideriamo organizzare un momento di riflessione per confrontarci e fare il punto sul tema, sia a livello generale sia della nostra comunità locale. Desideriamo valorizzare il buon lavoro che operatori e famiglie in questi anni hanno realizzato con importanti risultati e benefici per i bambini, senza mai dimenticare il sostegno alle famiglie naturali".
È un po' il nostro presupposto.
Vede, Presidente, questo è un Consorzio che ha una matrice politica, una provenienza di natura politica, perché Alessandria è una città amministrata dal centrodestra, quindi i principali e predominanti valori di riferimento in quel Consorzio, com'è normale che sia, risiedono nel campo dell'attuale maggioranza del Consiglio regionale. L'approccio è un approccio condizionato, non dalla politica, ma dalla pratica quotidiana.
È un approccio, rispetto a questo tema, maturato negli anni dall'esperienza pratica, dagli sguardi che s'incrociano, dalle relazioni che si fanno dalle esigenze delle famiglie e dei minori, che quindi definisce posizioni come in questo convegno, che sono una richiesta evidentissima.
Parliamo di fatti: troviamoci, dialoghiamo, cerchiamo di conoscere e di riconoscere, innanzitutto, l'argomento e di cosa stiamo parlando.
A volte, come capita in politica, si dovrebbe essere un po' meno superficiali e dovremmo convincerci che occorre entrare più nel merito approfondire, evitare le scorciatoie e cercare di capire.
Cercare di capire e conoscere, infatti "indagine conoscitiva".
Lo dico nelle premesse: le argomentazioni del collega Marrone dovrebbero convincerlo a fare una proposta coerente con quelle argomentazioni, che non sono solo quelle dell'indagine conoscitiva, ma sono quelle dell'indagine d'inchiesta, della Commissione d'inchiesta. C'è una coerenza tra quello che lui dice e la richiesta di costituire un'indagine d'inchiesta su fatti precisi. La Commissione conoscitiva raccoglie una serie d'informazioni senza pregiudizi, perché non può esprimere giudizi senza prima raccogliere una serie d'informazioni, per riuscire a conoscere le buone pratiche, le parti del territorio del Piemonte dove, rispetto a questa materia, si fa e si fa bene, quindi conoscendo, cercando, dialogando, accorciando le distanze tra noi e chi opera tutti i giorni, tra noi e le famiglie, ossia tutti coloro i quali hanno corrette lagnanze da presentare.
Insomma, riuscire a dare una mano - questo è nostro compito - per migliorare la situazione.
C'è già nelle premesse qualcosa da rivedere, nelle intenzioni del proponente, che sono intenzioni, Presidente, evidentissime e di natura politica. Abbiamo l'impressione che il destino dei minori e delle famiglie sia una subordinata all'esigenza che viene prima, che è nella ragione sociale dei partiti, intendiamoci, quella politica, quella della diffusione di una posizione per raccogliere consenso.
Mi sembra che su questo tema si debba andare con un po' più di calma e di prudenza: bisogna avere il piglio dell'amministratore e meno quello di chi ha altre, se pur lodevoli, intenzioni.
Qui occorre essere un po' più prudenti.
Lo diciamo subito: vedremo come si svilupperà questa discussione. Vedremo come si svilupperà questa discussione e, come ho detto nella Conferenza dei Capigruppo, vorremmo votare in un modo o nell'altro entro le 18, per cui la nostra intenzione non è quella di fare ostruzionismo, però c'è da cambiare qualcosa nelle premesse. È nelle premesse che occorre modificare il documento; esattamente nelle premesse.
Occorre riempirlo, innanzitutto, sì di un pregiudizio che noi vogliamo esprimerle, Presidente, lo diciamo qui in questo momento, e cioè quello positivo nei confronti dei tanti operatori che quotidianamente sono sul fronte e hanno a che fare con situazioni molto complicate. Sono persone perbene che si assumono responsabilità, rischi e che magari non dormono la notte per le responsabilità e i rischi che si assumono.
Sono tanti e tante, molte volte anche sottopagati. A volte meriterebbero condizioni economiche migliori. Per esempio, se pensiamo agli enti gestori delle politiche sociali, o alle nostre aziende sanitarie locali e ospedaliere, dovremmo assicurarci, nelle premesse iniziali, che i fondi che mettiamo a disposizione dal nostro bilancio, che sono una parte preponderante dei bilanci di questi consorzi o di queste aziende, siano sufficienti per fare bene quel mestiere.
Per fare bene quel mestiere! Dovremmo assicurarci di questo e magari un tratto di continuità rispetto all'erogazione dei fondi del bilancio della Regione ai Consorzi, nella fase di previsione di bilancio, in maniera tale che quei Consorzi e quei consigli di amministrazione possano anche, rispetto a questo settore programmare bene con certezze economiche e con sostenibilità finanziaria i loro progetti, per esempio.
Manca tutta questa premessa: si rischia, anziché avere un pregiudizio con un profilo positivo, di averlo con un profilo negativo, nato da una discussione di natura politica anche rispetto a fatti oggettivamente - pare capitati in alcune zone del nostro Paese.
E allora (vado verso la conclusione per stare nei dieci minuti ed evitare di essere accusato d'impegno non utile del tempo a disposizione), c'è altro rispetto a un'anomalia che noi abbiamo rilevato nel testo a prima firma Marrone, riguardante l'elenco degli auditi, che deve essere per forza molto più ampio.
La collega Canalis ha depositato una richiesta di audizione. Mi pare che il Consigliere Stecco abbia immaginato con il suo Ufficio di Presidenza una o più audizioni il 14 di questo mese, di soggetti che possono esserci molto utili nella discussione.
Anche quella parte merita una riflessione e una modifica da parte del collega. Se questa è la cornice, è una cornice utile per permetterci di entrare nella discussione con convinzione. Se la cornice ha anche solo sfumature che con il problema (il destino dei minori) ha poco a che vedere noi faremo il nostro percorso per poterli aiutare, ma non sarà lo stesso percorso del primo firmatario di questo documento.



PRESIDENTE

Consigliere Stecco, vuole intervenire sull'ordine dei lavori?



(Commenti del Consigliere Stecco)



PRESIDENTE

Allora c'è la Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Partirei provando a specificare qual è il nostro compito di Consiglieri regionali e quale non lo è. Non è nostro compito sostituirci agli organismi inquirenti e trasformare i Consiglieri regionali in tanti piccoli pubblici ministeri non autorizzati, che assumono compiti inquisitori e d'inchiesta.
Questo non è il nostro compito e non ci viene attribuito in nessuna parte del Regolamento regionale.
Pertanto, usare a priori parole come "vittime", dire che non si vogliono infangare intere categorie di operatori, ma poi esprimersi con espressioni come "monopolio" (queste espressioni le abbiamo appena sentite in aula) tradisce un intento del tutto fuorviante, che ci porta fuori strada - lo dico a lei, Presidente, che dovrebbe vegliare sull'aderenza al Regolamento rispetto a quanto il Regolamento prevede.
Qual è il nostro compito? Non è quello di avviare una Commissione d'inchiesta mascherandola da indagine conoscitiva. Il nostro compito è quello che le minoranze, ben prima della maggioranza, hanno avviato, cioè provare a entrare nel merito delle questioni, a studiare i problemi, ad audire i diversi attori coinvolti nelle Commissioni. Mi spiace, ma il primato su questo non ce l'ha il Consigliere Marrone, perché le minoranze sono temporalmente partite molto prima di lui.
A noi fa piacere che anche dalla maggioranza arrivi il desiderio di approfondire, perché purtroppo, in questi primi mesi di Giunta Cirio, in più occasioni si è manifestata una certa carenza conoscitiva rispetto al funzionamento della vigilanza e della gestione delle segnalazioni in materia di minori. Non mi riferisco soltanto alle azioni scenografiche come la posa del cartello sulla facciata della Regione, ma al fatto che, ad esempio, nella premessa dell'ordine del giorno del Consigliere Marrone non si fa riferimento al fatto che le procedure di vigilanza e di gestione delle segnalazioni non sono soltanto in capo a delle linee guida approvate dalla Giunta regionale, ma devono fortemente aderire alle procedure delle autorità minorili competenti.
Attenzione, perché su questa materia c'è un ruolo non secondario delle autorità giudiziarie. Non è soltanto la Giunta regionale a definire le modalità di lavoro e questo, per noi, è un elemento imprescindibile per votare l'ordine del giorno: contemplare anche il fatto che ci sia un ruolo delle autorità giudiziarie.
Noi poniamo delle condizioni per seguire la proposta del Consigliere Marrone. La prima condizione che proponiamo anche a chi guiderà i lavori della Commissione è la neutralità del metodo. Noi chiediamo che venga seguito un metodo scientifico basato sui dati. Per esempio, se il Comune di Torino ci ha già detto pubblicamente che il tasso di allontanamento dalla famiglia dei minori presi in carico dai servizi sociali della città è dello 0,5%, andiamo a capire quali sono le zone del Piemonte che alzano la media non spariamo a caso generalizzando e infangando tutti, perché questo non serve a niente: serve solo a screditare, a delegittimare e a infangare chi tutti i giorni opera in piena coscienza, spesso anche sottopagato.
Un altro criterio imprescindibile per votare quest'ordine del giorno: essere tutti consapevoli - e inserirlo anche nel testo - che ogni sistema regionale di vigilanza e gestione delle segnalazioni è a sé stante. Ci sono delle peculiarità sia sul fronte giudiziario sia sul fronte socio assistenziale, pertanto non si può fare di tutta l'erba un fascio. Laddove dovessero verificarsi delle irregolarità - e sarà la Magistratura a dircelo in altre regioni d'Italia, non ci può essere automaticamente un parallelismo con il Piemonte, perché quando finalmente vi renderete conto di come funziona il sistema di vigilanza, vi renderete anche conto del fatto che ci sono delle peculiarità regionali. Pertanto, quello che è successo a Bibbiano non necessariamente è successo in Piemonte.
Noi non siamo disponibili a un'indagine conoscitiva che serva soltanto a giustificare un esposto del Consigliere Marrone. Se il Consigliere Marrone è alla ricerca di casi per avere un dossier da presentare in Procura, non lo può fare con delle audizioni a individui. Le audizioni in Commissione consiliare si fanno a organismi giuridicamente riconosciuti, comitati o associazioni che abbiano un tasso di rappresentatività sufficiente.
Pertanto, noi rifiutiamo, nel secondo punto del dispositivo, che si audiscano (lo dico anche al Consigliere Stecco, che ne avrà poi la responsabilità) degli individui, perché in tal modo noi dovremmo audire quattro milioni e 200 mila piemontesi. Come faremo a dire che un individuo ha più titolo di intervenire di un altro? In base a quale criterio? In base a quale categoria di giudizio? Non potremo votare l'atto se questa parte non verrà cancellata.
Pertanto, abbiamo molte riserve, nonostante da noi sia partita la volontà di conoscere e di trarre delle conclusioni soltanto dopo aver conosciuto i dati.
Presidente, noi prima di dare la nostra manifestazione di voto, vogliamo capire dal collega Marrone e dalla maggioranza se le nostre proposte emendative (abbiamo anche un testo che, volendo, possiamo condividere) saranno accettate e integrate nel testo.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Stecco.



STECCO Alessandro

Non voglio rubare troppo tempo. In parte sono stato un po' anticipato perché volevo dire alcune cose che sono già state dette.
Sicuramente, si tratta di un tema che è venuto alla luce recentemente perché, per motivi di cronaca che voi conoscete, merita un approfondimento ma lo dico come persona moderata, che non ne fa una battaglia politica.
Sicuramente, è venuto fuori un problema a livello di cronache nazionali e pertanto, un approfondimento per la parte di nostra competenza è opportuno.
Non siamo sicuramente una Procura, né siamo titolati a fare indagini in senso diretto, in qualità di giudici. Ciò che dobbiamo capire, invece, è se il sistema che fa capo alla Regione ha bisogno di alcuni correttivi. A mio avviso, quindi, non è sbagliata l'idea di fare delle indagini conoscitive per capirne l'organizzazione.
Vede, Consigliere Ravetti - devo parlare in quella direzione, ma mi riferisco a lei - ha ragione nel dire che occorre tutelare i lavoratori e chi si occupa di questo settore, assegnando le risorse per svolgere questo tipo di lavoro; un lavoro spesso sottopagato, che richiede sicuramente grandi sacrifici e grande impegno da parte di chi ci lavora. Però dobbiamo anche metterli nella cornice organizzativa di poter migliorare se ci sono delle défaillance in termini di controllo e di verifica di quello che viene fatto.
Se c'è qualche problema, oggi abbiamo la possibilità di mettere a fuoco per la prima volta, un sistema che, sostanzialmente, si autocontrollava, e che - forse, non lo sappiamo - ha bisogno di una revisione. Dobbiamo fare dunque, delle indagini conoscitive.
Il punto è questo: in questa proposta del Consigliere Marrone, che ho letto attentamente, non mi è parso di scorgere né la voglia di arrogarsi l'aspetto inquirente, né l'aspetto giudicante su questo tema. Semmai emerge solo la necessità - che esiste sicuramente - di mettere un po' a fuoco la situazione e fare una revisione del sistema. Ma non solo per l'aspetto economico, quello di coprire eventualmente con più fondi questo tipo di sistema, ma anche per dare la possibilità alla "macchina" di funzionare regolarmente, e verificare che non vi siano dei meccanismi che non funzionano, nella tutela di tutti, sia delle famiglie sia dei bambini sia di chi ci lavora, partendo sempre dal presupposto che non c'è assolutamente niente nei confronti degli assistenti sociali o di coloro che prestano la loro opera nei confronti di famiglie e bambini.
Certamente, in veste di Presidente della IV Commissione sanità, mi auguro e lo chiedo a tutte le cose forze politiche che ne fanno parte - che si possa lavorare, una volta approvato quest'ordine del giorno, in modo assolutamente neutrale e oggettivo, e che nel percorso di lavoro di questa Commissione non vi siano continuamente degli "strappi" da una parte o dall'altra, al punto che, per ogni cosa che emerge, venga rilasciato un post o un comunicato, ma si faccia un ragionamento che porti, come stabilisce l'articolo 32, a un documento finale che racchiude il percorso di esame e di analisi che verrà fatto da tutti i Commissari, secondo dei criteri che ci daremo anche in Ufficio di Presidenza (quando faremo la richiesta al Presidente del Consiglio di attivare questa funzione della Commissione, dopo che sarà passato in Commissione).
La mia richiesta, quindi, è di mostrare la massima maturità tutti quanti nella consapevolezza che, per quanto sia un tema di scontro politico, in questi lavori di Commissione non lo sia, e si possa lavorare su un tema assolutamente sensibile nella maniera più oggettiva possibile, con la cognizione del fatto che questa cosa va fatta. Va fatta perché è emerso che ci sono stati dei problemi da altre parti.
Ci sono degli aspetti che dobbiamo capire - ne avevamo parlato anche con la Consigliera Canalis - perché fanno emergere dei dati diversi della Regione Piemonte rispetto al resto dell'Italia. Dunque, dobbiamo vedere se c'è qualche situazione da migliorare, e dove. Ma questo in termini di organizzazione, perché non siamo noi a doverci occupare dell'aspetto giudiziario e inquirente. Noi dobbiamo capire quali parti della nostra organizzazione regionale possono essere migliorate e, da questo punto di vista, credo che il compito della Commissione sia piuttosto chiaro. Per dobbiamo farlo con regole di funzionamento che impediscano di tirare di qua e di là l'argomento ogni giorno, ogni settimana, ogni volta che si ha voglia. Vi chiedo, quindi, di condizionare naturalmente i lavori a questo tipo di schema di lavoro. Perché come rappresentanti dei cittadini e come Consiglieri regionali dobbiamo mostrare la massima serietà su un tema sul quale bisogna assolutamente fare chiarezza dal punto di vista delle competenze della nostra Regione (oltre che nostre), anche per quanto riguarda quelli che saranno gli esiti a carico delle famiglie e dei cittadini.
Chiedo quindi la massima comprensione per un percorso di una Commissione del genere, affinché non diventi un campo di battaglia su un argomento così delicato in ogni riunione e in ogni tipo di audizione.
Noi della Lega e della maggioranza abbiamo accolto con favore le richieste di audizioni all'Ufficio di Presidenza da parte della minoranza; così come abbiamo accolto con favore la proposta che abbiamo portato in Commissione lunedì del Consigliere Marrone della stessa natura, che, tanto per inciso è datata agosto 2018 (quindi il percorso, almeno nei nostri confronti, era iniziato in modo abbastanza parallelo al vostro). Non è una primogenitura si tratta di lavorare su questo tema e capire dove si può fare meglio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Io partirei proprio dall'articolo 32, che è quello che disciplina le indagini conoscitive e che ben serve a delimitare quello che sarà il raggio d'azione e d'intervento della Commissione.
In particolare, richiamo il comma 3, che recita: "Le Commissioni riferiscono al Consiglio con apposito documento le acquisizioni e le conclusioni delle indagini avanzando, se del caso, le opportune proposte".
Noi, ovviamente, accogliamo con favore questa proposta d'indagine conoscitiva se le finalità rimangono circoscritte a quelle che vengono individuate nell'articolo 32. Lo dico perché, com'è già stato fatto notare da qualche collega che mi ha preceduto, c'è il rischio che questo tema diventi, alla fine, argomento di scontro politico e diventi oggetto di strumentalizzazione. Questo, in parte, è già avvenuto: qualcuno prima ricordava l'esposizione dello striscione di fronte alla sede della Regione e poi alcune battute che ogni tanto vengono scambiate all'interno di quest'Aula, ma soprattutto al di fuori di quest'Aula. Il rischio è sicuramente in agguato, soprattutto se pensiamo all'ondata emotiva che i fatti relativi agli affidi hanno suscitato nei mesi scorsi.
Il nostro auspicio è che si possa lavorare con serietà e con il giusto distacco che ci aspettiamo da un ente pubblico nel momento in cui va ad affrontare un tema così importante. Ovviamente, dev'essere sempre ben fermo il nostro scopo, che è quello, eventualmente, di intervenire dal punto di vista normativo con azioni propositive che vengono sottoposte al Consiglio.
Non spetta a noi fare i giudici. Non spetta a noi andare a individuare o puntare il dito contro i colpevoli: su quello sta già lavorando la Magistratura, tra l'altro al di fuori della nostra Regione. Il nostro compito - deve essere ben chiaro! - dev'essere quello che svolgiamo anche su altri temi: scrivere documenti, dare indicazioni, eventualmente rivedere la normativa vigente della nostra Regione. Tuttavia, al di fuori di questo noi respingiamo qualsiasi altro tipo di ruolo che si potesse configurare durante lo svolgimento dell'indagine.
Anch'io, come la Consigliera Canalis, trovo non corretto individuare tra i soggetti che possiamo audire individui che lamentano soprusi circa l'allontanamento dei minori. Crediamo che già solo il fatto di indicare in questo documento, che stiamo per votare, questo tipo di soggetti come idonei a intervenire in audizione possa suscitare qualche perplessità rispetto al reale scopo di questa richiesta d'indagine conoscitiva.
Per sgomberare il campo da qualsiasi sospetto, ci accodiamo alla richiesta già avanzata dalla Consigliera Canalis di eliminare questa parte, anche perché creerebbe un precedente rispetto ad altre eventuali audizioni o indagini conoscitive, quindi non possiamo includere singoli cittadini e soprattutto, coloro che lamentano soprusi: è una formulazione un po' troppo vaga che lascia aperto il campo a troppe interpretazioni ambigue. Pertanto anche noi chiediamo di rimuovere questa parte del documento.
Per il resto, l'indagine conoscitiva è uno strumento del Consiglio e quindi non abbiamo particolari preclusioni rispetto all'avvio di un'indagine sul sistema degli affidi nella nostra Regione, non soltanto per individuare possibili e ipotetiche falle di questo sistema, ma anche per poterlo migliorare, perché magari alcune norme non sono completamente aggiornate e potrebbero risultare non completamente adeguate al quadro attuale, quindi ben venga una riflessione su queste tematiche.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Concordo con i colleghi quando fanno semplicemente notare che le discussioni hanno delle premesse. Per il Consigliere Marrone le premesse sono le stesse di due mesi fa; per questo torna in Aula il ritornello, per me un po' ossessivo, della necessità di un rafforzamento delle indagini conoscitive su casi di abusi e maltrattamenti di minori a seguito della loro richiesta di ordine del giorno.
A noi sono chiari anche gli incipit di questa discussione. Ricordiamo bene che una delle prime cose che si sono viste è stato accostare alla verità sul caso Regeni, su una Magistratura che insabbiava le prove, la verità su Bibbiano affisso sul nostro palazzo. Lo ricordo solo anche per memoria pubblica: non mi pare proprio che la Magistratura stia omettendo qualcosa o che non stia facendo il giusto percorso e abbia anche interrotto i canali di comunicazione all'esterno. Marrone dovrebbe saperlo, perché i suoi studi lo portano a conoscere la materia meglio di me e credo che l'accortezza del suo ruolo dovrebbe portarlo a giudizi più miti verso la Magistratura perché oggettivamente non si capisce chi è che non vuole comunicare all'esterno lo stato di avanzamento dei lavori di questa indagine.
Però, la propaganda ormai ha completamente sostituito la realtà, quindi anche a me piacerebbe fare chiarezza. E lo fa oggi con un racconto l'Assessora Schellino della Città di Torino, che ricorda che un minore su dieci è conosciuto dai servizi sociali, che di questi minori oltre 2.000 sono in affido e che 1.335 mi risulta non vivano con i genitori. È un complotto? Siamo nelle mani di un migliaio di orchi che rubano i nostri bambini? Io non credo, perché i motivi degli affidi sono tanti e diversi e a differenza di quanto credono Marrone &Co., è assai più comune che siano le famiglie d'origine a minacciare gli operatori dei servizi sociali e non il contrario. Guardate, è proprio questa la cosa fastidiosa: dobbiamo raccontare le mail degli operatori sociali e dei servizi sociali, che nelle ultime settimane hanno visto scaricarsi addosso la rabbia, non solo sui social, come raccontava Marrone, del "parlateci di Bibbiano"? I nostri servizi sociali devono parlarci di Bibbiano? Allora, ho detto al Consigliere Marrone non di studiarsi meglio il Regolamento, ma di capire prima di tutto cosa vuole fare lui, perch ovviamente possono esserci casi di allontanamento sbagliati.



(Commenti del Consigliere Marrone)



GRIMALDI Marco

Certo che possono, perché non ci sono degli arresti sbagliati, Consigliere Marrone? Nella giurisprudenza a lei non risulta che addirittura alcune persone, dopo aver scontato la pena, dopo aver avuto momenti di privazione della libertà.



(Commenti del Consigliere Marrone)



GRIMALDI Marco

Ah, ecco! Allora, Consigliere Marrone, facciamo una bella Commissione d'indagine, ma io dico anche d'inchiesta su questi casi! Lo dico solo perché, se stiamo al suo modo d'agire, qualche mese fa, in un CPR è morta una persona! È morta una persona in un momento in cui non c'erano gli allarmi, né le telecamere, né la possibilità di chiamare il 118! Visto che il fatto esiste, a differenza di un "Bibbiano piemontese" che adesso non c'è o, almeno, non risulta che ci siano delle indagini in corso, poi magari ci sono! Magari, ci sono e lo scopriremo. Sto facendo un esempio che mi ha riguardato da vicino: io ho fatto l'esposto, Consigliere Marrone, ho fatto l'esposto. Perché ho visto materialmente quelle cose. Vi ho chiesto di fare, su quel caso, una Commissione d'indagine? Vi ho chiesto di fare una Commissione d'inchiesta? Anche lì, bisognerebbe conoscere meglio il Regolamento.
Il Consigliere Marrone - vi faccio uno spoiler - vi dirà che, come nel caso della lettera in cui aveva parlato di maltrattamenti da parte dei servizi sociali, in realtà, la frase era stata invertita: erano le richieste ai servizi sociali e i maltrattamenti alle.
Anche in questo caso, ci dirà che il punto non sono i singoli, perché è l'associazione che cura i singoli. Ecco, Consigliere Marrone, non è che mettiamo i puntini sulle "i" e sull'italiano, ma quando si ha un'offensiva generalizzata verso un mondo e un sistema (anche lì, dal punto di vista politico legittimamente può pensare che non funzioni niente), è chiaro che noi vi chiediamo sinceramente che cosa volete fare.
Il nostro Regolamento, nel campo delle consultazioni, parla giustamente di rappresentanze. Noi possiamo audire i rappresentanti delle cooperative in generale, non le singole cooperative. Ho fatto il Consigliere per qualche anno e mi hanno spiegato, per esempio, che, sulla legge sui rider di Foodora non potevo chiamare Foodora, non potevo chiamare Uber, non potevo chiamare Deliveroo o Glovo, ma dovevo chiedere l'audizione dei rappresentanti di quelle categorie.
Ve lo dico sinceramente. A me, a differenza del Partito Democratico, degli emendamenti del Consigliere Marrone interessa meno. Lo dico perché so benissimo dove vuole andare a parare e anche perché non abbiamo nessun problema a sentirci tirare in mezzo. Non solo siamo distanti da qualsiasi accusa politica, ma noi sinceramente non vogliamo neanche dare l'idea che siano sotto processo migliaia di famiglie affidatarie, ma soprattutto migliaia e migliaia di assistenti sociali che, con grande difficoltà, fanno un lavoro generosissimo nei confronti di una società che ha scaricato addosso ai servizi sociali problemi che non sono dei servizi sociali.
Adesso ci sciacquiamo tanto la bocca sui redditi di cittadinanza o sugli ammortizzatori sociali, ma sapete che cosa affrontano ogni giorno quei servizi sociali, davanti a quei casi? Lo dico a un'Assessora che oggi è assente: le Commissioni d'indagine dovrebbero essere prodromiche, così come dice anche il nostro Regolamento a una discussione su una deliberazione, su un atto che deve arrivare in Aula. Noi lo diciamo all'Assessora Caucino, con tutta la laicità e la giusta distanza, come dicevano i Consiglieri Canalis e Ravetti. Per dipende anche dai toni e dalle parole, perché quando si parla di allontanamenti zero, abbiamo capito il punto. Certo che uno vuole tendere al maltrattamento zero e in quel caso, sì, si possono fare i parallelismi con i rifiuti. Ma utilizzare termini come quelli che vengono utilizzati per i rifiuti, ripeto, è un problema. È un problema, perché il caso dell'allontanamento zero non esiste finché esisteranno i maltrattamenti in quelle famiglie e si dà il caso che la cosa che dovrebbe preoccuparci di più - perché non siamo la Magistratura, lo ripeto - è il fatto che ancora oggi dei maltrattamenti esistono. E ne esistono più di quelli che pensiamo più di quelli che vengono denunciati.
Lo dico con tutta l'onestà del caso: io non voterò comunque quest'ordine del giorno, non lo voto. Non lo voto, perché ho visto gli striscioni, ho visto i comunicati, ho visto il tentativo legittimo di una forza politica di paventare la stessa situazione che abbiamo visto in altri territori perché c'è un collegamento. Certo, quest'associazione è residente e aveva relazioni col mondo istituzionale e politico. Anche su questo non vedo perché non dobbiamo mettere il "politico". E quindi, allora? Bene quel "quindi, allora" ve lo lasciamo. Se volete fare gli esposti e se ci sono gli estremi, fateli. Non subordinateli ad altre cose, fateli adesso. Se siete a conoscenza di cose e reati gravi, fateli, andate subito dal magistrato. Quando mi hanno detto che c'erano degli abusi o dei soprusi in alcune carceri piemontesi, io mi sono rivolto ai magistrati. Se ci sono degli abusi, mi sono da subito rivolto alle autorità competenti. Non aspettate. Cosa volete? Un fascicolo alto così? Li state mettendo insieme? Andate, non omettete e fate il vostro lavoro.
Permettetemi anche di dire che il nostro lavoro è tutt'altro e quando ritorneremo a fare politica, e ve lo dirò finché non arriva la prima legge e la prima delibera, perché sono passati cinque mesi e siamo a zero delibere e zero leggi.
Avete una delibera sugli allontanamenti zero? Già dal titolo mi viene da dire che non saremo d'accordo, ma almeno presentatela, fatecela leggere diteci cosa avete in testa. Perché ve lo dico: ci è andata male che non discutiamo anche di Crocifissi, però quando vi "sfotto", dicendo che ci mancano solo più due leocorni, è perché veramente in questi mesi avete solo affastellato una discussione di mantra che si vedono sui social della destra. Prima o poi un'idea in testa vi verrà, anche se è sbagliata, ma è meglio di quello cui abbiamo dovuto assistere in questi mesi in quest'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Pensavo di non intervenire, ma non ce la faccio. Lasciavo la moderazione al dottor Stecco, ma non ce la faccio. Piccolo appunto sul discorso dei Crocifissi: per qualcuno può sembrare banale, ma per noi avere un simbolo della nostra millenaria cultura e cristianità, è sicuramente una cosa importante. Non è una cosa da assimilare ai leocorni, perché se siamo qui oggi e in Europa c'è una democrazia avanzata, sicuramente quel simbolo, che è un simbolo di pace e di redenzione, non è così da banalizzare, è qualcosa di molto importante.
Ribadisco che continuo a non comprendere tutta questa resistenza quando si chiede una Commissione d'indagine, perché per quanto riguardava la legalità avevamo trovato un'unanimità. Invece, in questo caso vedo che c'è un nervo scoperto, perché probabilmente qualcosa che non andava è uscito. Noi l'abbiamo detto: lo vogliamo anche in Piemonte, perché dalle carte che abbiamo letto ci sono stati dei casi anche in Piemonte. Ci sono stati dei casi anche in Piemonte di una gravità inaudita, perché strappare dei bambini alle famiglie è una cosa di una gravità inaudita e pazzesca.
Strapparli alle famiglie naturali per cosa? Per il dio soldo? Perché c'era della gente che lucrava fortemente grazie a questi affidi illegittimi.
Quindi, sono casi che vogliamo non si verifichino più e vogliamo vedere se ci sono delle pregnanze e delle maggiori responsabilità anche per quanto riguarda il Piemonte.
Capiamo che parte di quest'Aula non sarà d'accordo con noi, ma auspichiamo una più severa e puntuale azione dei servizi sociali, anche soprattutto nei campi rom, dove - lo vediamo anche a Torino - probabilmente qualche allontanamento di qualche ragazzino che vive nella delinquenza e nel degrado andrebbe fatto, perché in questi casi è banale e lampante il trattamento di questi poveri ragazzini che sono obbligati ad andare a elemosinare. Quel tipo di famiglia sicuramente non fa bene al bambino e probabilmente qualche allontanamento in più in quei casi ci vorrebbe.
Invece, magari non vediamo la stessa solerzia nell'occuparsi di casi del genere, perché se giriamo qualsiasi campo rom di Torino, vediamo che l'illegalità e il trattamento dei minori è totalmente al di fuori da ogni logica, di ogni comportamento civile e di un comportamento di buonsenso per avere dei ragazzi che possano uscire da questo degrado.Speriamo che ci sia questa solerzia e questo interessamento anche per la legalità che è così diffusa e così visibile a tutti. Basta farsi un giro.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marrone; ne ha facoltà.



MARRONE Maurizio Raffaello

Grazie, Presidente.
Io, senza raccogliere polemiche - peraltro anche inferiori al tasso previsto - voglio fare una precisazione, perché il testo dell'ordine del giorno, peraltro scritto un po' in fretta, ha potuto lasciare un'ambiguità che è stata fraintesa da molti colleghi.
Quando si parla di individui, il senso è "Associazione, cioè audizione delle associazioni di tutela delle famiglie e degli individui" - qui invece c'era scritto "di" - "che lamentano soprusi circa l'allontanamento di minore". Quindi, non s'intendeva come maggioranza chiedere l'audizione di individui; sappiamo che non si può e riteniamo anche giusto che sia così.
Il punto però è "Associazioni che tutelano le famiglie" e ho ritenuto opportuno precisare anche "individui", perché in molti casi sono genitori separati, quindi possono essere anche dei singoli. Questo era il senso però possiamo anche dire solo "famiglie" e la famiglia rimane tale anche quando c'è un allontanamento, per cui va bene così. Questo era per chiarire.
Dall'altra parte, invece, sono state avanzate - se posso permettermi di anticiparlo - delle proposte di riformulazione o di correzione delle "premesse" e dei "considerati" e un'aggiunta di un "rilevato", da parte del Gruppo del Partito Democratico che, secondo me, precisano meglio nella premessa le fonti di diritto che disciplinano le procedure, ed è una precisazione utile.
Questa era la prima. L'altra, invece, è una riformulazione, con un'aggiunta che recita: "Si ritiene utile approfondire la conoscenza delle procedure della vigilanza e della gestione delle segnalazioni in materia di minori data la loro complessità e la molteplicità di attori coinvolti, anche al fine di migliorarle e potenziarle", che è lo spirito condiviso.
Se anche la maggioranza è d'accordo perché va nello spirito di un lavoro di Commissione, come auspicava il Presidente, più concorde e unitario possibile ad accogliere queste modifiche e visto che la finalità sarebbe di votare in tempo, chiedo se posso lasciarle a verbale e, quindi, correggerle materialmente dopo il voto. Se è necessario, propongo di sospendere cinque minuti la seduta e fare le correzioni.
Presidente, per individuare il metodo corretto, posso dare lettura a verbale delle modifiche e poi dopo correggere materialmente? Lo faccio in modo dettagliato?



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello

Nell'atto presentato si sostituisce la premessa con questa riformulazione: "Premesso che le modalità di rilevamento dei maltrattamenti e degli abusi sui minori, di allontanamento degli stessi da nuclei familiari, degli inserimenti in comunità piuttosto che in affido, sono disciplinate da linee guida regionali approvate dalla Giunta e da linee di indirizzo per tutti gli operatori socio-sanitari competenti attivi nei servizi di Comuni singoli e associati e nelle ASL di riferimento, verificate e disposte secondo le procedure dalle autorità minorili competenti".
Questa è la riformulazione della premessa. Poi si aggiunge "rilevato" - i colleghi mi correggeranno se sbaglio qualcosa - e prima del "demanda" si dice: "Si ritiene utile approfondire la conoscenza delle procedure della vigilanza e della gestione delle segnalazioni in materia di minori, data la loro complessità e la molteplicità di attori coinvolti, anche al fine di migliorarle e potenziarle". Questa sarebbe la modifica. Possiamo togliere "e individui" dall'impegnativa.
Mi rivolgo anche alla Consigliera Canalis, che si è fatta un po' portavoce per il PD di queste proposte insieme al suo Capogruppo, lasciando però il tema delle associazioni di tutela di queste figure. Serve giustamente ascoltare le istituzioni e, d'altra parte, anche la componente, che potremmo definire di società civile, che porta una narrazione diversa e poi fare sintesi. Questo sarebbe un po' il senso del mio ragionamento.
Con queste modifiche, se non ci sono controindicazioni e se non ci sono altri interventi, chiederei alla Presidenza, di portare il documento in votazione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Intervengo per dichiarazione di voto, anche se so che non è possibile sugli atti d'indirizzo, ma almeno giustifichiamo quello che faremo durante il voto.
Le proposte accettate dal primo firmatario rendono quel documento un documento migliore rispetto alla prima stesura, poiché accettiamo il fatto che il Consigliere Marrone abbia detto che è stato scritto velocemente.
Quelle proposte integrano e migliorano il testo, tuttavia non svaniscono le nostre preoccupazioni: sono lì, più di prima. Dopo aver ascoltato l'intervento del Consigliere Preioni, le sue affermazioni ci irrigidiscono molto più di quanto non lo fossimo rispetto all'inizio di questa discussione.
Quando il Consigliere Preioni, rivolgendosi a noi, dice che su questa vicenda abbiamo il nervo scoperto provocandoci, io rispondo al Consigliere che il nervo scoperto ce l'ha lui e i colleghi del Gruppo della Lega tutte le volte che, negli ultimi mesi e nelle ultime settimane, leggono i sondaggi. È finita quella storia del 30% e oltre. Stanno andando sotto altro che nervo scoperto! Rispetto al voto che noi daremo e assicurando la nostra presenza ai lavori anche perché li abbiamo avviati noi, chiediamo - se i Consiglieri non mi disturbano, riesco a finire - Presidente, di andare al voto prima delle 18.



PRESIDENTE

Lasciate parlare il Consigliere Ravetti che ha diritto, come tutti, di intervenire.



RAVETTI Domenico

Rispetto al voto e assicurando la nostra presenza ai lavori della Commissione e rivolgendoci al Consigliere Stecco chiedendogli di svolgere non da Regolamento, ma da buonsenso, un ruolo di garanzia che gli è dato dalla Presidenza della Commissione, voteremo con un voto di presenza.
Cercheremo di fare il possibile per contribuire a migliorare la condizione dell'intero sistema piemontese sulla materia. Ancora una volta, ringrazio gli operatori per quello che fanno quotidianamente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Ho ascoltato con molto interesse il dibattito e ringrazio pubblicamente la Consigliera Canalis, perché mi pare che il suo intervento, forse, sia stato quello più preparato sul tema. Tuttavia, sono abituato che, quando il presentatore di un emendamento trova accoglimento da parte del primo firmatario di un provvedimento, se si trova la sintesi su un testo, per correttezza istituzionale lo si approva.



(Applausi provenienti dai banchi riservati al Gruppo della Lega Salvini Piemonte)



MAGLIANO Silvio

Io lo voto. Lo dico perché penso che i prossimi cinque anni mi vedranno impegnato in quest'Aula cercando di capire al meglio e di rappresentare al meglio gli elettori che mi hanno votato. Non per forza, se una proposta arriva dalla maggioranza, non è accettabile.
Tuttavia, lo dico anche pubblicamente, mi auguro che il Consigliere Marrone, nello spirito con il quale ha accolto questi emendamenti, poi ne tragga anche le debite conseguenze sulla delicatezza con la quale bisognerà gestire questo tema.
Chi di voi ha fatto l'amministratore sa esattamente la condizione di burnout in cui vivono tanti assistenti sociali. Sappiamo benissimo che è una materia complicatissima e "parrà vostra nobilitate" se sbandierare quest'atto come atto di sintesi, come lei chiedeva, oppure se provare...



(Commenti del Consigliere Ravetti)



MAGLIANO Silvio

Io non l'ho interrotta, Capogruppo. Lei fa politica in un modo, io la faccio in un altro. Se il Capogruppo accoglie emendamenti, io mediamente sono abituato a votarli, altrimenti faccia lei i trappoloni alla maggioranza. Io non lavoro così.
Detto questo, mi auguro che tutte le forze politiche siano unite su questo tema. Devo dire, e concludo, che m'interessa invece che con quest'atto nasca una Commissione conoscitiva anche per marcare bene la modalità di azione dell'Assessore. È evidente che l'Assessore, quando è intervenuto in Aula sul tema, ha usato parole fuori luogo e secondo me eccessive. È evidente che, se uno vuole, parte con la premessa che dovrà trovare il caso, perché se su quel caso vuole mettere un gallone, prima o poi il caso lo trova, ma bisognerà capire se il caso c'è veramente o non c'è.
Il fatto che il percorso sia in Commissione e la possibilità di capire anche come si muove l'Assessorato in questa materia mi rende più garantito.



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, concedo due minuti d'interruzione dei lavori così tutti i Capigruppo possono visionare le modifiche che poi mettiamo al voto.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.53 riprende alle ore 17.57)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie.
Solo per annunciare il voto positivo da parte del mio Gruppo, anche in seguito alla modifica e alla migliore precisazione di quella parte di documento che abbiamo evidenziato nell'intervento precedente. Il nostro intento è di fare chiarezza su questo sistema, perché riteniamo che sia una tutela per tutti: per gli operatori, per i cittadini e anche per gli enti che si rapportano con alcuni soggetti. Per questo motivo, diamo sostegno all'iniziativa. Non siamo particolarmente rassicurati dalle parole del Capogruppo Preioni, che forse è andato un po' oltre i limiti che avevamo chiesto rispetto a questa Commissione d'indagine; speriamo che la linea seguita da qui in avanti non rispecchi il pensiero espresso dal Capogruppo della Lega, per cui confidiamo soprattutto nel ruolo di garanzia che speriamo, abbia il Consigliere Stecco.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

A differenza di altri colleghi, sono felice di aver visto togliere sia dei refusi sia delle vicende che non mi hanno convinto, ma credo che, in politica, la sostanza la facciano tanto gli atteggiamenti quanto il modo di porsi, per cui non me la sento di votare a favore, anzi, voterò proprio contro, perché a me sono invece molto chiare le finalità di questa istituzione.
Non ho un pregiudizio, ho un giudizio che in questi mesi si è sommato.
Ovviamente vigilerò perché non ci siano dei soprusi, come tutti i colleghi faranno. Non ho dubbi che il Presidente Stecco eserciterà benissimo il suo ruolo e che i colleghi di maggioranza non vorranno trasformare una Commissione d'indagine in qualcos'altro, surrettiziamente.
Non credo di far mistero del fatto che, non solo non esiste un "partito di Bibbiano" (tra l'altro, noi non siamo neanche accusati di questo), ma non credo che sia proprio questo il modo di far politica dentro quest'Ente soprattutto, ripeto, in assenza di tutt'altro.
Voterò convintamente "no".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Molto brevemente. Anche a me non ha sufficientemente convinto la presentazione del Consigliere Marrone, nel timore che questa decisione possa essere interpretata o cavalcata diversamente, ritenendo che gli organi preposti già siano sufficienti ad approfondire i temi. Tra l'altro condivido la considerazione del collega Magliano, ma gli emendamenti sono stati presentati da un Gruppo che non è il mio, per cui il fatto che siano stati assunti, dal mio punto di vista è apprezzabile, ma non è risolutivo.
Come dichiarazione di voto, quindi, il nostro Gruppo darà la presenza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Giaccone.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 72, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Solo un'analisi del comportamento del Gruppo del PD.
Ho ritenuto di fare questa votazione per concludere la giornata, però è la seconda volta che assistiamo a delle modifiche con emendamenti voluti dal gruppo del PD, e poi il Gruppo del PD vota contro. Non mi sembra il modo corretto di procedere con la collaborazione in Aula.



(Commenti del Consigliere Ravetti)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Visto la coda di questo Consiglio, in cui continuiamo a ribadire che magari se incominciamo anche a parlare, Consigliere Preioni, di cose che interessano più puntualmente i piemontesi faremo un servizio a questa Regione, non abbiamo votato contro. S'informi, i colori sono diversi. Non c'erano rossi. Questo Gruppo ha dato presenza.



(Commenti del Consigliere Ravetti)



SARNO Diego

E chiedere le modifiche a un dispositivo, per poi non votare contro, è una posizione legittima e politica. Non abbiamo votato contro - lo ribadisco lasciandolo a verbale - abbiamo dato "presenza", che è una cosa differente rispetto a quello che il Consigliere Preioni, di nuovo, ha detto in maniera falsa, dichiarandolo al microfono. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a tutti.
Ricordo la Conferenza dei Capigruppo domani alle ore 15 e martedì prossimo il Consiglio aperto sul tema dell'ambiente.
Grazie e buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.04)



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