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Dettaglio seduta n.229 del 15/02/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 10.04 il Presidente Allasia constata la mancanza del numero legale e ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna la seduta alle ore 10.34)



(La seduta inizia alle ore 10.44)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che sono in congedo i Consiglieri Caucino, Chiorino, Cirio Icardi, Lanzo, Nicco, Nicotra, Protopapa e Ricca.
Il numero legale è, pertanto, 22.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente, e buongiorno a tutti.
Vorrei lasciare a verbale che apporrei la mia firma a tutti gli emendamenti depositati dalle minoranze.
Grazie.



PRESIDENTE

Sì, c'erano anche i Consiglieri Ravetti e Rossi.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Sui nuovi emendamenti? Sì, sui nuovi emendamenti, perché già ieri sono stati sottoscritti da tutti i gruppi di minoranza.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Solo per avere conferma che non possiamo inserire nuovi ordini del giorno, perché l'o.d.g. è quello del Consiglio di ieri, giusto Presidente?



PRESIDENTE

Sì, sì: è un'unica convocazione.
La modifica della convocazione di oggi è quella di ieri, per cui è già stata modificata.
Prego, Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Quindi la stessa cosa vale anche per le richieste di comunicazioni?



PRESIDENTE

Sì, sì.
Prego, Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Solo per dire che, in aggiunta alla richiesta di ieri, sottoscriviamo anche quelli presentati dal Consigliere Gallo questa mattina.



PRESIDENTE

Sì, sì, quelli nuovi, quelli presentati da ieri sera. Mi sono sincerato, anche perché la mancanza del numero legale in Aula era per cercare di mettere a posto gli emendamenti arrivati stamattina.
Anche il Movimento 5 Stelle, con i Consiglieri Disabato, Sacco e Martinetti, sottoscrive gli emendamenti.
L'o.d.g. è stato approvato nella giornata di ieri.


Argomento: Ordinamento regionale

Esame disegno di legge n. 236, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2022"


PRESIDENTE

Nella giornata di ieri è iniziato l'esame del disegno di legge n. 236 "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2022".
Dopo l'illustrazione da parte dell'Assessore Tronzano si è svolta la discussione generale, per cui possiamo procedere con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 0.01



(Il Presidente elenca gli emendamenti che insistono sull'articolo 0.01)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie.
Volevo anch'io sottoscrivere gli emendamenti del Consigliere Gallo perché sono arrivato adesso in Aula; se è possibile.



PRESIDENTE

Sì, tutto il Gruppo PD li ha sottoscritti.



SARNO Diego

Ah, l'aveva già fatto come tutto PD? Mi scusi, grazie.



PRESIDENTE

Non c'è problema, è meglio ripetere per chiarezza e certezza.
Emendamento rubricato n. 1196) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Consigliere Gallo, intende illustrare gli emendamenti?



GALLO Raffaele

Sì, grazie. Mi scusi, avevo lasciato prima la parola al collega Sarno per sottoscrivere gli emendamenti.
Stiamo entrando nel merito degli emendamenti depositati e della discussione sulla legge 5 del 2018 inerente alla materia caccia. Come già detto nella discussione generale, utilizzate sistematicamente l'omnibus per riformulare questa legge e per, a colpi di emendamenti dell'ultimo minuto cercare di modificare i capisaldi della norma.
Nel primo omnibus avete ottenuto la modifica delle specie cacciabili e oggi, con ulteriori emendamenti, andate a minare i capisaldi della norma.
In particolare, con l'emendamento che discuteremo dopo a firma dei tre Capigruppo di maggioranza, il n. 472), andate a minare uno dei capisaldi della legge 5 del 2018, che intendeva inserire e chiarire con fermezza come dovevano essere composti i Comitati di gestione degli ATC e dei CIA. Era stata una norma molto discussa e poi introdotta in quella legge su richiesta, tra l'altro, del mondo degli agricoltori e degli enti locali perché la gestione delle CIA e degli ATC è territoriale e non è delegata esclusivamente ai cacciatori, ma a una formazione composita di operatori del territorio, quindi agli enti locali, ai Sindaci o loro delegati, agli agricoltori e sicuramente anche ai cacciatori e a chi svolge attività venatoria.
Con quell'emendamento abrogate, con un colpo di mano, quel comma e quella rivisitazione corretta dei Comitati di gestione. Noi siamo contrari per cui abbiamo introdotto una serie di articoli per invitarvi a rivedere interamente la legge sulla caccia.
Questo è il primo. Non è ammissibile, come già detto più volte, che leggi e misure così importanti e dibattute (perché sulla caccia difficilmente si trova un'intesa), si possano modificare con leggi di riordino, inserendo emendamenti, quindi neanche nell'articolato licenziato dalla Giunta, ma con emendamenti all'ultimo minuto, che vanno a minare le fondamenta di una norma che è stata discussa e approfondita per anni in quest'Aula consiliare.
Noi, e non solo noi, ma tutto il mondo agricolo e una parte del mondo che svolge attività venatoria, è contraria a questa modifica relativa all'emendamento n. 472): utilizzeremo tutti gli strumenti e i modi per denunciarlo, per spiegarvelo e per chiedervi di fare marcia indietro.
Questo è il primo emendamento che vi invita, ovviamente in modo ostruzionistico, a questo punto, ad abolire la legge sulla caccia e a rivisitarla interamente dall'inizio alla fine, non a colpi di maggioranza e di emendamenti dell'ultimo minuto, inseriti, tra l'altro, senza neanche motivazioni così articolate all'interno degli stessi, ma molto sintetiche e che nascondono la volontà, a pezzi, di smontare completamente la revisione e la riformulazione di questa legge, nella quale noi crediamo e che difenderemo fino all'ultimo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Noi stiamo presentando l'emendamento rubricato n. 1196), che è il primo di una lunga serie che ha un obiettivo, cioè quello di invitarvi a riflettere sulla necessità di utilizzare l'omnibus per le ragioni reali per cui è necessario, almeno una volta l'anno, introdurre dei correttivi, non sostanziali, a leggi della Regione Piemonte. A meno che i correttivi sostanziali siano stati discussi e approfonditi, non per forza condivisi ma almeno discussi e approfonditi con le opposizioni.
Nell'ultimo minuto che ho a disposizione, vi dico che sul tema della caccia (ho preparato alcuni dati perché questa sera avrò un incontro pubblico) non è che non ci siano problemi: ci sono e bisogna affrontarli anche con correttivi all'interno della legge regionale.
I sinistri denunciati nel 2018 erano 236, nel 2022 sono 809, siamo passati da 236 a 809, con importi che passano, per quantificazione del danno, da 650 mila euro a 1.750 mila euro: vogliamo discutere di questo dato? Vogliamo riprendere il tema della caccia nel suo insieme, a partire dalla legge regionale, evitando di trattarla in questo modo, con punture d'ago su un corpo molto grande?



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Mi collego alla metafora dell'agopuntura su un corpo obeso. L'insieme delle leggi regionali, in questa metafora, è il nostro corpo legislativo regionale sul quale, a dispetto degli annunci di inizio legislatura, siete intervenuti in forma minima. Ricordo pochissimi impianti legislativi complessi discussi in questo Consiglio regionale: quello sull'edilizia quello sulle derivazioni idroelettriche, quello sull'autonomia, su allontanamento zero, sul gioco d'azzardo patologico. Forse solo questi cinque, tutti e cinque molto problematici, affrontati senza linearità e consentitemi - anche senza la necessaria capacità legislativa, tanto è vero che su tutti e cinque questi processi legislativi vi siete inceppati e siete rimasti incagliati per mesi e mesi.
A fronte di questa inadeguatezza nel processo legislativo, io trovo davvero poco rispettoso delle prerogative del Consiglio regionale che, con questa legge di riordino, si metta mano a ben 32 leggi regionali. Le ho contate una ad una: 32 leggi regionali. In particolare, si mette mano a impianti legislativi molto complessi, come quello della caccia, scegliendo la strada della scorciatoia, l'ha già detto ieri molto bene il collega Avetta.
Quando si sceglie la scorciatoia dell'omnibus e non la strada maestra, che è quella della mediazione con i corpi sociali, della concertazione, del confronto, della negoziazione, significa che la classe dirigente politica non è pronta per questo confronto. Allora si sacrifica sul tavolo della paura e del confronto il gallo cedrone, si sacrificano le pernici, il francolino di Monte, perché queste sono le specie che non sarà più vietato cacciare sui terreni coperti in tutto o parzialmente da manto nevoso. Tutto questo senza una discussione organica ampia e fatta con un confronto dovuto nelle Commissioni consiliari, ma anche con i soggetti esterni.
Credo che questo non sia degno di un Consiglio regionale come quello del Piemonte e non sia degno anche di temi così alti, come il rispetto delle specie animali.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Canalis.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo a sostegno dell'emendamento presentato a prima firma Gallo e, di metafora in metafora, per ben raccontare quello che è accaduto cito il significato che riguarda un animale che alla maggioranza sta particolarmente a cuore: il lupo. Il lupo, ovviamente è una metafora, viene spesso associato alla figura del diavolo e, nel contempo, simbolo di peccato, ferocia, spietatezza, cupidigia e quant'altro.
Perché dico questo, Presidente? Perché questo nuovo emendamento che avete presentato, cara maggioranza, rimanda a un detto popolare che recita: "Il lupo perde il pelo, ma non il vizio". Il vizio, come diceva il Capogruppo Gallo, è di presentare nottetempo emendamenti che ad inizio legislatura riguardavano il gioco d'azzardo, poi hanno riguardato la caccia, poi di nuovo il gioco d'azzardo e adesso, di nuovo, la caccia (neanche un po' di fantasia). Avete costruito sistematicamente una metodologia per inserire queste norme che vanno a favore, di nuovo, costantemente, a favore delle lobby: prima del gioco d'azzardo, poi della caccia, poi di nuovo del gioco d'azzardo, poi della caccia.
Dunque, quando si legge che il lupo viene spesso associato alla figura del diavolo, che è tentatore, noi non ci facciamo tentare e - attenti! grazie soprattutto al lavoro del Capogruppo, abbiamo colto questo ulteriore emendamento che modifica alcuni elementi essenziali nell'organizzazione dell'attività di caccia all'interno della nostra Regione Piemonte.
Cari lupi, noi resteremo vigili e faremo tutto il possibile per non far approvare questa norma.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Come sa, ho sottoscritto tutti gli emendamenti della minoranza, e l'ho fatto sulla fiducia del Capogruppo, ovviamente. Pertanto, mi sono iscritto ad intervenire anche su questo emendamento, che, se non sbaglio, è rubricato n. 1196).
Confesso che, leggendolo, sono rimasto un po' interdetto, perché vedo che si vuole abrogare la legge che avevamo approvato noi. Parliamo di una legge la cui approvazione, com'è già stato detto dai colleghi, ha richiesto un anno e mezzo tra sedute di Consiglio e di Commissione. Mi verrebbe quindi da dire: ohibò, va bene innovare, anche nel Partito Democratico però proprio buttare a mare tutto dall'oggi al domani, con un emendamento.
Insomma, ero un po' perplesso. Poi, però, ho riflettuto, mi sono confrontato e ho capito.
Alla luce dei tentativi di far passare surrettiziamente una nuova legge sulla caccia attraverso una norma che, come già dicevo ieri nel mio intervento, dovrebbe essere, invece, di adeguamento tecnico alla normativa regionale, viene da dire "che muoia Sansone con tutti i filistei": a questo punto, aboliamo la legge e rifacciamone una daccapo. Anche perch obiettivamente, può pure darsi che nel corso di questi anni si siano riscontrate necessità di adeguamento. Ma, allora, se così fosse, facciamolo fino in fondo con una discussione su una nuova legge sulla caccia.
Ieri lo dicevo un po' come battuta (ma neanche tanto): ogni volta che guardo il telegiornale regionale ci sono sempre i cinghiali all'ordine del giorno; sembra di vivere in un allevamento di cinghiali. Può darsi, quindi che le stesse norme contenute in quella legge non fossero sufficienti, per discutiamone in una sede propria; salviamo la pernice e abbattiamo il cinghiale.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Iniziamo la trattazione degli emendamenti che insistono sul disegno di legge n. 236.
L'emendamento rubricato n. 1196) ha, ovviamente, un intento riempitivo ostruzionistico, perché è un emendamento puramente abrogativo, peraltro non di un articolo del disegno di legge in oggetto (ci sono anche quelli chiaramente), ma di una legge alla quale si fa riferimento nell'omnibus che è la legge attuale sulla caccia, la n. 5/2018.
È chiaro che, essendo conseguenti a tutto ciò che abbiamo detto in fase di discussione generale - non solo io, ma anche i colleghi - l'unico atteggiamento che di primo acchito si può avere, rispetto ad un comportamento come quello della Giunta con questo omnibus, è l'ostruzionismo. L'ostruzionismo! Poi è chiaro che siamo persone di buonsenso, per cui se nell'omnibus ci sono articoli che riguardano il recepimento di norme nazionali urgenti, benissimo! Chi siamo noi per fermarle? Ma, allora, si ragioni su quello e si stralci tutto il resto.
Peccato che nell'omnibus, invece, si vanno a toccare di nuovo la legge sulla caccia, la legge sulle cave, la legge sul gioco d'azzardo, e quant'altro, e non solo con degli articoli all'interno dell'omnibus, ma anche con degli emendamenti di maggioranza arrivati all'ultimo minuto. C'è un emendamento che va ad abrogare il comma 6 dell'articolo 12 della legge 5/2018, che riguarda le prove di tiro: voi volete abrogare le prove di tiro per la caccia di selezione! Signori - ve lo dico - siete pericolosi! Siete veramente pericolosi! Siete pericolosi e noi non lo accettiamo. Quanti sinistri ci sono nel campo della caccia? È una questione di sicurezza, non è più solo una questione di tutela della fauna e dell'ambiente. È una questione di sicurezza! Voi siete pericolosi.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulla discussione di questo emendamento per ribadire una questione che è già emersa, ma che ci tengo a sottolineare anche per corroborare la nostra tesi.
Ci sono degli argomenti che, più di altri, sono divisivi all'interno della comunità e della società, perché proprio su quegli argomenti vengono messi in gioco valori, sentimenti, questioni che mobilitano anche le persone. La caccia è uno di questi, e noi ce ne siamo accorti nella scorsa legislatura, perché è stato uno dei temi su cui c'è stata un'accesa discussione non solo in Aula, non solo in Commissione, ma anche fuori nelle piazze (ricordo, ad esempio, il Presidente Chiamparino alle manifestazioni di piazza Castello), sia da una parte che dall'altra.
Peraltro, questi temi facilitano spesso una contrapposizione, pure semplicistica in alcuni casi (pro e contro), ma è chiaro che vanno a toccare aspetti anche profondi dei valori e delle credenze che i cittadini hanno.
Questi temi meritano di essere affrontati con serietà, prima di tutto con una discussione pubblica, che lasci spazio anche al mondo esterno del Consiglio e gli consenta di dire che cosa ne pensa; poi con una discussione seria in cui le forze politiche si confrontano e decidono. Chiaramente, la maggioranza ha vinto le elezioni, quindi farà una sintesi che si avvicinerà ai principi di chi ha vinto le elezioni. Ma noi non possiamo continuare con questo metodo - arrivo al messaggio che vorrei lasciare - per cui la sera prima si presenta un emendamento su una questione controversa, sperando di saltare sempre tutti i passaggi: questo non fa onore al lavoro per cui siamo stati eletti e che dovremmo svolgere.
Non è che non si vuole parlare o non si vuole modificare: facciamolo ma facciamolo per bene. L'omnibus non serve a saltare le tappe. L'omnibus serve a sistemare quelle leggi regionali che vanno magari ritoccate per modifiche nazionali, perché c'è stato un refuso, perché serve a rendere più efficiente il sistema. L'omnibus non serve per saltare la discussione pubblica in Consiglio o per saltarla con l'opinione pubblica.
Voi troverete sempre la nostra opposizione, Presidente, ad atteggiamenti di questo tipo, quindi ritirate gli emendamenti che vanno a toccare argomenti che necessitano di una discussione pubblica e facciamola liberamente, coinvolgendo anche la società e i piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Francamente, faccio fatica a capire cosa vi abbiano fatto questi poveri animali, perché è dal 2019 che insistete e insistete con l'aumento delle specie cacciabili; e, ancora, insistete con la caccia sulla neve, con quella che ho definito una perversione, perché, secondo me, è una perversione voler vedere grondare il sangue sulla neve bianca! Insistete con la caccia sui fondi privati, alla faccia dei proprietari! Siete quelli dei cervi nei sacchi neri trasportati dagli elicotteri, e chissà mai che non autorizzerete la caccia dagli elicotteri o la liberalizzazione della caccia in notturna, che è qualcosa di pericolosissimo sia per gli umani sia per l'ambiente, sia per gli animali: per qualsiasi cosa o essere vivente. Veramente, non riesco a capire! Faccio fatica a giustificare quello che voi fate qui dentro. Parlate di doppiette, parlate di slot machine, parlate dei fondi del PNRR, che sicuramente non sono stati ottenuti dal vostro Governo sul territorio.
Avete persino smesso di chiedere aiuti al vostro Governo da quando la trazione è al centrodestra, quindi, in realtà, non si capisce bene quale sia il vostro ruolo qui, se non quello di danneggiare i più fragili e soprattutto, gli esseri viventi! È un monoteismo, ormai; anzi, siamo su due scie e due temi differenti che io non ritengo per nulla nobili e nemmeno digeribili agli occhi dei cittadini. L'unica vostra fortuna è che fuori non se ne parla; l'unica vostra fortuna è che rimane tutto qui dentro, perch nessuno, ormai da tre anni, si sta accorgendo delle vostre decisioni su questi due argomenti.
Questa è l'unica vostra fortuna, ma spero, entro breve tempo, di trasformarla, insieme al resto delle minoranze, nella vostra più grande sfortuna, nella vostra "sfiga", oserei dire, per usare termini adatti.
Ritengo che sia importantissimo far sapere quali sono le vostre priorità: il gioco d'azzardo e la caccia. Questi sono i temi e le lobby che volete salvaguardare e che volete supportare con i vostri emendamenti e con le vostre azioni.
Penso che a breve i nodi verranno sciolti e che i cittadini capiranno veramente di che pasta siete fatti.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Non posso che rilevare anch'io e tornare sul tema che abbiamo già sollevato ieri, che più che altro è metodologico, perché stiamo intervenendo su una norma che, come ho detto anche nel mio intervento in discussione generale è stata oggetto di confronto e anche di scontro nella scorsa legislatura più volte è stata oggetto di attacchi da parte di questa maggioranza e con questo omnibus che, probabilmente, sarà l'ultimo di questa legislatura volete dare proprio il colpo di grazia.
Il fatto di discutere delle norme e delle modifiche alle norme vigenti in Commissione ha un suo perché: il perché è che ci si può confrontare, si pu mediare tra le varie posizioni e si può, quindi, intervenire per evitare che prevalga una posizione troppo estrema rispetto a certi temi. Ecco sulla caccia, voi siete decisamente estremi: non avete nessun rispetto per nessuna forma vivente. Probabilmente, dovete rendere conto a chi vi ha dato la fiducia attraverso il voto, però dovete anche considerare che quello che voi fate durante questa legislatura ha un impatto sull'ambiente, ha un impatto sui cittadini e ha un impatto su tutte le norme. Non potete comportarvi come se aveste il potere assoluto di decidere, in questo caso della vita e della morte di tutti gli esseri senzienti che vivono sulle nostre montagne, in particolare.
Pertanto, il nostro invito è, come sempre, quello di confrontarci, di cercare di trovare una mediazione; ovviamente, non possiamo pretendere che voi arriviate a pensarla come noi o che arriviate sulle nostre stesse posizioni, però, sicuramente aiuterebbe usare il buonsenso. Tra l'altro una discussione in Commissione, magari su un nuovo testo di legge, avrebbe consentito di confrontarci anche con le associazioni e di capire perché non è un bene sparare a certe specie, sparare in certe stagioni, non è un bene eliminare le prove di tiro. Questo perché la presunzione, molto spesso, pu creare danni, semplicemente perché non si vedono tutte le conseguenze dei provvedimenti che votiamo.
Chiedo innanzitutto a tutti noi una presa di coscienza del fatto che quello che votiamo in quest'Aula ha delle ripercussioni importanti su quello che c'è all'esterno. Occorre cercare di lavorare sui temi con una certa competenza; una competenza che, a volte, non abbiamo e che è schiacciata dagli interessi di chi ci chiede di liberalizzare certe cose che, in realtà, non sono un bene per l'ambiente, non sono un bene per i cittadini ma semplicemente sono un bene per le lobby alle quali, mi sembra di capire continuate a rispondere.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Ieri, in discussione generale, abbiamo fatto alcune considerazioni rispetto alla nostra posizione su un tema, diciamo giuridicamente articolato e complicato, come quello dell'omnibus. Questo è un emendamento che chiarisce bene la nostra posizione, cioè quella di gruppi politici che pretendono di avere la possibilità di discutere, di approfondire, di confrontare, cioè di poter affrontare la dialettica politica che si sviluppa in quest'Aula e in Commissione, per contribuire a migliorare i provvedimenti assunti da questo Consiglio.
Non dico su tutti i temi, perché sarebbe velleitario da parte nostra, su quelli più specifici che sono contenuti nell'omnibus, ma certamente - come diceva il collega Rossi, il mio segretario - su alcuni argomenti, almeno su quelli più divisivi, quelli che mettono più a confronto e differenziano maggiormente le nostre posizioni politiche e le rispettive legittime posizioni di ognuno: almeno questi argomenti trattiamoli come vanno trattati.
Siamo convinti che la caccia sia uno di questi argomenti, per tutte le ragioni che sono già state ampiamente espresse dai colleghi e che non riprendo. Certamente, la caccia è un tema su cui, da parte nostra, è difficile accettare una trattazione così parziale, in questo modo, diciamo così, singolare e così mortificante rispetto all'attività legislativa che quest'Aula dovrebbe svolgere.
Rimaniamo convinti che un emendamento come quello che è stato proposto dal nostro Gruppo, a prima firma del Capogruppo Gallo, rappresenti al meglio questa impostazione. Con l'abrogazione completa dell'articolo 1 della legge regionale intendiamo rimarcare come la modifica di una legge quadro, in materia di tutela di fauna, necessiti di un confronto approfondito in Aula e non possa avvenire per spizzichi e bocconi attraverso la proposta contenuta nell'omnibus.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Valle, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Ho sottoscritto e sostengo anch'io questo emendamento, che ci consentirebbe di fare un po' di chiarezza rispetto alle tematiche legate al mondo della caccia e della tutela della fauna. Effettivamente, in questi anni, siamo tornati sulla materia tante volte con piccoli interventi piccole modifiche che, però, non ci hanno consentito una riflessione di sistema.
Penso che la proposta del Consigliere Gallo.
Mi ascolti, Presidente Gallo.



PRESIDENTE

Consigliere Valle, si deve rivolgere alla Presidenza, non al Consigliere Gallo.



VALLE Daniele

Ha ragione, però avrei bisogno che il primo firmatario mi ascoltasse.



PRESIDENTE

Capisco che a lei piacerebbe che ci fosse un monocolore a governare qua, maggioranza e opposizione, gestito da lei e dal Consigliere Gallo però siamo nella realtà dei fatti.
Le urne, come sa benissimo, alle volte non danno le aspettative che uno crede o a cui ambisce, perciò si deve limitare a rivolgersi a me: io poi manderò una missiva al Consigliere Gallo.



VALLE Daniele

L'emendamento del collega Gallo, che ho sottoscritto con entusiasmo, è davvero l'occasione per costruire questo campo largo, perché ci consente azzerando e rimettendo in discussione la legge Ferrero, di superare una stagione di sinistra massimalista, legata a schemi di ambientalismo estremo che ha caratterizzato la vecchia guida di questa Regione. È tempo che una nuova generazione prenda finalmente in mano le questioni rilevanti della nostra Regione, superi un atteggiamento quasi trotskista, legato a schemi ormai superati, che invece la nostra Regione ha bisogno di rimettere in discussione.
Siamo veramente a disposizione di questa maggioranza per scrivere insieme una nuova legge sulla caccia, che ci possa rimettere al pari con le esigenze della nostra Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino: per fatto personale?



CHIAMPARINO Sergio

Io non sono mai stato trotskista: sono stato comunista, ma sempre nell'area riformista; addirittura, prima stavo facendo vedere quello che scriveva Eduard Bernstein nella sua storia della socialdemocrazia: "Il fine è nulla, il movimento è tutto", in polemica con il Manifesto del Partito comunista. Non mi si può dare del trotskista!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sull'emendamento del collega Gallo, perché è riassuntivo sia di una posizione politica sia di come questa posizione politica si ponga in contrapposizione rispetto ad un modo e un metodo di impostare i lavori.
Ieri, durante la discussione generale, ho fatto riferimento al fatto che la maggioranza rinuncia ad affrontare argomenti così importanti, così divisivi, ma anche così identitari come quelli della caccia, di cui stiamo parlando; del gioco d'azzardo patologico o delle attività estrattive, quasi come se non si sentisse in condizioni di affrontarli nelle sedi opportune cioè le Commissioni.



(Commenti fuori microfono)



GIACCONE Mario

Stanno ancora discutendo su Trotsky.



PRESIDENTE

Si renda conto anche lei di chi ha "sposato" politicamente per l'alleanza. Faccia le sue valutazioni per il futuro.
Lasciate intervenire il Consigliere Giaccone; prego.



GIACCONE Mario

Le mie valutazioni, come sa, non cambiano, qualunque sia la storia politica dei miei compagni di strada.
Detto questo, volevo solo evidenziare come, su temi identitari e importanti come questo della caccia, che è divisivo e rappresenta posizioni diverse all'interno dell'emiciclo, la maggioranza rinunci a un confronto nelle sedi opportune, cioè all'interno della Commissione e poi in Aula dove più volte ha avuto difficoltà a confrontarsi, trovandosi a corto di argomenti e, in alcune occasioni, anche a corto di numeri, nei confronti di un'opposizione che cerca di fare al meglio il proprio mestiere, e invece preferisca, piuttosto che percorrere queste strade, fermarsi all'omnibus e modificare, erodendo pezzo per pezzo e volta per volta, posizioni che erano costruite in precedenza e circostanze oramai codificate da leggi che invece, sì, erano frutto di un dibattito, di un confronto e di un processo veramente democratico, come dovrebbe essere anche all'interno di quest'Aula in questa occasione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vorrei porre una questione di metodo, perché questo è un tema che potrebbe rappresentare, per alcuni aspetti, una chiave divisiva di gestione di questo tipo di attività e di questo tipo di legge. Utilizzare questo strumento non ci pare, almeno non mi pare, adeguato proprio per delicatezza. Ognuno di noi ha la sua idea su come questo settore potrebbe essere normato - anche da questa parte dell'emiciclo ci sono sensibilità diverse - però tecnicamente valeva la pena non utilizzare questo strumento per entrare in questa materia specifica, provando a fare un ragionamento ancorché più difficile, più complesso e più lungo, per dare più senso e più dignità all'argomento stesso, proprio per comporre tutte le sensibilità.
Com'è giusto che sia, la maggioranza ha tutte le possibilità per approvarsi gli emendamenti e, per assurdo, una legge sul tema; però, come Gruppo, ravvediamo il rischio di usare una legge di riordino che non riordina, ma confonde. Questo è l'unico rischio che noi vediamo, cioè che alla fine, invece di fare più chiarezza, si creino più problematiche interpretative, di non collegamento, di non omogeneità della nostra norma.
Grazie, Presidente, ho concluso.
Emendamento rubricato n. 1197) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Grazie. Non vedo altri iscritti a parlare. Ci sono altre richieste di intervento sugli emendamenti all'articolo 0.01? GALLO Raffaele (fuori microfono) Sull'emendamento rubricato n. 1197)?



PRESIDENTE

Sì. Se volete intervenire, non sono io che devo sollecitarvi.
Ho citato gli emendamenti precedentemente: se volete illustrarli, alzate la mano.
La parola al Consigliere Gallo sull'emendamento rubricato n. 1197).



GALLO Raffaele

Scusi, pensavo chiamasse gli emendamenti di volta in volta. Non avevo capito..



PRESIDENTE

Li ho richiamati prima.



GALLO Raffaele

Scusi, pensavo che lei chiamasse quello successivo. Qual è l'emendamento successivo?



PRESIDENTE

È l'emendamento rubricato n. 1197).



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Con questo emendamento interveniamo di nuovo sulla legge regionale n. 5 del 2018, la legge che ha normato la caccia e l'attività faunistica.
Ovviamente, nell'emendamento precedente abbiamo voluto sfidare la maggioranza - anche se non ci ascolta e non è presente in Aula, ma era un intervento di merito - ad abrogare completamente la legge, dato che continuate a volerla modificare con emendamenti depositati all'ultimo minuto, su una legge di riordino. Anno dopo anno, cercate di minare le fondamenta di questa legge, che è stata discussa in modo molto articolato e approfondito nella legislatura precedente.
Questo emendamento interviene, invece, su una delle lettere relative alle finalità della legge del 2018; una legge equilibrata che teneva insieme esigenze legate all'attività venatoria a tutela del territorio ed esigenze degli agricoltori e anche della tutela dell'ambiente.
Tali esigenze sono rappresentate all'interno dei comitati di gestione dei CA e degli ATC, come è previsto dalla norma. Articolo che voi oggi, con un emendamento dell'ultimo minuto, volete modificare nella sostanza; noi siamo fermamente contrari, ma non solo noi in quest'Aula, anche il mondo agricolo fuori da quest'aula, anche parte del mondo venatorio fuori da quest'Aula perché riconosce in quell'articolo e in quella misura l'equilibrio dell'intera legge, l'equilibrio giusto e corretto per gestire i territori e l'attività venatoria.
Se non vogliamo riscrivere in toto la legge, riscriviamone alcune parti.
L'emendamento n. 1197 che stiamo illustrando adesso va nella direzione di sfidare la maggioranza e di dire: "Togliete questa parte dell'omnibus dalla legge di riordino, abrogate voi la prima sezione di questa legge, venite in Commissione, discutiamo insieme, a partire dalle finalità della legge 5 del 2018, quindi dall'articolo 01 e dalla lettera a) del comma 1". Noi siamo pronti a discutere dalle finalità all'ultimo articolo della legge, ma facciamolo in una seduta della III Commissione, presieduta dal Consigliere Leone (tra l'altro, molto presente su molti temi, ma sul tema della caccia non convoca mai la Commissione).
Gli comunico che è Presidente di una Commissione che dovrebbe agire dovrebbe essere in primis lui a chiedere di revocare questi emendamenti e a portare la discussione nella sua Commissione - come feci io nel 2018 - per fare una norma a 360 gradi e dare dignità alla III Commissione. Questo non avviene, perché si preferisce fare un emendamento e utilizzare una scappatoia alla quale noi ci opporremo, e ci stiamo opponendo, ma non ideologicamente. Piuttosto discutiamo nel merito sull'intera legge torniamo in Commissione. L'emendamento n.1197, che modifica l'articolo 1 della legge regionale 5 del 2018, va in questa direzione e vi invita quindi, ad abolire tutti i vostri articoli ed emendamenti sulla caccia, a tornare in Commissione e a discutere insieme a noi di questa materia.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Non vorrei fare da controcanto al mio Capogruppo, perché ho sottoscritto sulla fiducia gli emendamenti. La logica è la stessa di prima, cioè quella di invitare la maggioranza di quest'Aula a ritirare questi emendamenti con cui si vuole, surrettiziamente, modificare la legge Ferrero del 2018, per fare una discussione di adeguamento, nelle sedi proprie.
Ci sono delle questioni da rivedere. Non vorrei essere ossessivo sul tema cinghiali, ma i cinghiali, che ogni sera appaiono sul notiziario del TG 3 sono un problema per l'agricoltura e per la circolazione. Io che, ogni tanto vado in giro, ho sentito dire che qualche responsabilità ce l'hanno proprio le ATC. Allora andiamo a rivedere come sono fatte, come sono composte, perché materia su cui ridiscutere ce n'è, ma non in questa sede legislativa: se è necessario, in un'altra sede di ridiscussione della legge sulla caccia.
Vorrei anche dire, Presidente - mi rivolgo a lei, ma anche al mio Capogruppo e, con l'occasione, anche al nuovo Segretario regionale del Partito Democratico, Domenico Rossi, che è stato insediato dalle Convenzioni nei circoli - di avere una gestione molto accorta di questi emendamenti. Se si dovesse arrivare al voto, io ne approfitto per anticipare - le faccio risparmiare anche dei secondi - che mi vedr costretto a chiedere la parola per intervenire in dissenso dal Gruppo. È evidente che non posso votare. Sarà stata una legge ambientalista e massimalista, anche se io non mi ritengo un massimalista e ambientalista (la Consigliera Frediani sorride ironicamente e sarcasticamente), ma non vi è dubbio che, se mi si costringe al voto, io chiederò di votare in dissenso dal mio Gruppo.
Sono sicuro che il Capogruppo e Segretario regionale e tutti i colleghi sapranno fare una gestione molto accorta di questo pacchetto di emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Chiamparino.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

È evidente, Presidente, che il fine di questa attività emendativa è quella di rallentare il processo legislativo della maggioranza e questi primi emendamenti ne sono la dimostrazione. È di tutta evidenza che la legge sulla caccia, quella approvata nella scorsa legislatura, ha un nome in Giunta e un nome in Consiglio. Un nome in Giunta, perché c'era un Assessore che ne aveva la competenza e la responsabilità, e un nome in Consiglio perché c'era un Presidente di Commissione che ha gestito con equilibrio quelle vicende e ha rappresentato, in particolare, il nostro Gruppo consiliare nella scorsa legislatura in quel dibattito: mi riferisco all'Assessore Ferrero e all'attuale Capogruppo Raffaele Gallo.
Non c'è contraddizione in questa attività emendativa: è semplicemente il pensiero che noi abbiamo trasformato in legge nella scorsa legislatura.
Voglio ricordarle, Presidente, che in questi giorni, anche rispetto alle questioni preliminari poste all'inizio di questo dibattito, abbiamo rilanciato con forza la necessità di attivare momenti di confronto nelle Commissioni, a partire dalla Commissione presieduta dal collega Leone, per esempio sulla Peste Suina Africana.
Ringrazio tantissimo la collega Monica Canalis, che è fondamentale anche nei suggerimenti: bisognerebbe ascoltarla di più la collega Canalis! Dicevo, se proprio volete parlare di caccia, fatelo affrontando le vere questioni che interessano il Piemonte. Badate che non è solo un nostro punto di vista, sono in tanti a pensarla così, perché non state affrontando i problemi degli ungulati, per esempio, o i problemi della Peste Suina Africana. Anziché contenere i problemi - peraltro senza risolverli - con voi diventano più grandi: va a sapere perché!



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
In scia a quello che hanno affermato i miei colleghi, ovviamente anch'io sostengo questo emendamento. Ci tengo solo a ribadire il motivo per cui stiamo occupando l'Aula in questo modo: rispetto alla metafora del lupo che ho usato prima, voi state utilizzando un omnibus, come hanno ben ragionato e raccontato i miei colleghi, per modificare un elemento fondamentale della legge 5/2018, ossia la Commissione che regolamenta la caccia: voi eliminate, sostanzialmente, tutte quelle azioni di salvaguardia volte ad organizzare e a regolamentare la stessa caccia attraverso appunto, la Commissione. Voi non prevedete più una sorta di incompatibilità tra chi è cacciatore e chi, magari, è anche agricoltore. Dovendo argomentare e regolamentare la caccia, è ovvio che se sei cacciatore diventa magari più difficile rimanere neutrale da questo punto di vista.
Dunque, con un colpo di spugna, prevedete solo che per far parte di questa Commissione basta la residenza.
Avendo notato, di nuovo, questo emendamento depositato nottetempo - lo ripeto, lo ribadisco - voi capite che dobbiamo ovviamente interagire con questa metodologia. Quale doveva essere, invece, quella corretta? La dico negli ultimi secondi che mi rimangono: dovevate presentare una modifica alla legge; dovevate passare in Commissione; dovevate ascoltare attraverso le audizioni i soggetti interessati alla modifica della norma e, a quel punto, discuterne in Commissione, portarla in Aula e, infine, con i numeri a vostra disposizione, approvarla. È così che si organizza un'Aula consiliare regionale; non si usa un omnibus per modificare sostanzialmente, una parte fondamentale di una legge che prima tutelava alcuni aspetti e oggi, con questa modifica, non li tutela più. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Credo che stia sfuggendo ai più l'oggetto della nostra discussione, che riguarda la legge del 2018; legge arrivata al suo epilogo dopo ampie discussioni, dopo un ampio confronto con esponenti della società civile con le forze sociali, riguardante la fauna e l'attività venatoria in Piemonte; parliamo, quindi, di una legge frutto di un processo lento frutto di un processo partecipato, frutto di grandi mediazioni.
All'articolo 23 di quella legge si vieta la caccia sui terreni coperti in tutto o in parte da neve a tutte le specie animali, fatta eccezione per gli ungulati, ad esempio i caprioli, gli stambecchi, i cinghiali e la volpe.
Oggi la maggioranza con il primo articolo della sua legge di riordino propone, in modo davvero surrettizio, sottotraccia, senza alcun tipo di discussione, di aggiungere all'elenco di queste specie animali anche i tetraonidi, vale a dire le pernici, il gallo cedrone, il francolino di monte.
Ci chiediamo, innanzitutto, perché si sia evitata la discussione perché si sia evitato il confronto in Commissione consiliare, perché si siano evitate le audizioni appropriate su un tema come questo. Perché si è scelta questa scorciatoia, che, come molti dei miei colleghi hanno giustamente detto, non solo è mortificante per il Consiglio regionale, ma è anche segno di un atteggiamento superficiale e sbrigativo? Quando una maggioranza solida e ampia come quella che siede in questo Consiglio regionale ha paura del confronto, nonostante la forza dei suoi numeri, e sceglie la strada della fretta, credo che ci debba preoccupare.
Non dobbiamo preoccuparci solo noi, esponenti della minoranza, ché da oggi in avanti, qualora questa legge di riordino dovesse passare, queste nuove specie animali potranno essere cacciate sui manti nevosi; ma si deve preoccupare anche una maggioranza che ha paura del confronto su temi tecnici, anche su temi controversi, temi su cui scaturirebbe un naturale e salutare dibattito pubblico.
Chi ha paura della democrazia non è davvero forte.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo emendamento intende abrogare un comma dell'articolo 1 della legge 5/2018. A tal proposito, volevo tranquillizzare il Presidente emerito della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino: la legge n. 5 del 2018 non era ambientalista massimalista, la tranquillizzo. La proposta di legge sulla caccia veramente ambientalista era quella che portava la mia prima firma ed era sottoscritta dai miei colleghi di allora, che voi avete bocciato in dieci minuti; quindi non era quella la proposta di legge veramente ambientalista.
La legge n. 5 del 2018 rappresentava un buon compromesso e io rivendico con orgoglio di essere riuscito, in una legislatura, grazie ai miei colleghi di Gruppo e ai colleghi Consiglieri che hanno votato quegli emendamenti, a difendere alcune specie, come la pernice bianca, la lepre variabile, il merlo e l'allodola. Poi, sappiamo com'è finita, perché all'inizio di questa legislatura, anzi non tanto l'inizio, ma subito dopo il boom della pandemia, nel mese di maggio/giugno 2020, quando si cominciava a mettere il naso fuori, quando il mondo era ancora con le gambe all'aria, qualcuno pensava di rendere nuovamente cacciabili alcune specie con l'omnibus. C'è un evidente disagio in tutto ciò! C'è del disagio se, mentre il mondo va a gambe all'aria, si pensa alle specie cacciabili! Ma tant'è, questa Giunta regionale lo ha fatto.
Anche in quel caso, si era intervenuto sulla caccia, senza una legge organica, così come sta avvenendo adesso.
Nella passata legislatura, essendo all'opposizione, sono stato fortemente in contrapposizione anche su quella proposta di legge, che non votai, così come i miei colleghi di Gruppo, ma almeno si portò una proposta di legge in Commissione e si discusse. Si fece cioè qualcosa di diverso da quello che voi state mettendo in atto, voi che non siete in grado di discutere, perch non ne siete capaci. Se non si riescono a portare e a discutere dei provvedimenti in Commissione, lasciandoli a macerare per poi richiamarli in Aula, dove si contingentano i tempi e l'unico metodo è l'ostruzionismo alla fine, non si discute più di nulla! Questo "non discutere", però, è quello che volete voi, perché fondamentalmente non siete molto democratici.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Fondamentalmente, oggi siamo qui per parlare della terza "legge vergogna" cioè del terzo omnibus a danno degli animali e della fauna selvatica.
Richiamo quelle che sono state le vostre azioni contro gli animali e che sono state innumerevoli negli anni: avete reinserito ben sette specie cacciabili nel calendario venatorio, tra cui l'allodola, il fischione, il codone, la canapiglia, la marzaiola e la pernice bianca. Quest'ultima finisce nuovamente nel mirino vostro e delle vostre doppiette, insieme, al gallo forcello, perché la brama non è finita: volete anche cacciarli sulla neve, nel loro ambiente naturale! Io ritengo che questa sia una vergogna senza precedenti, senza contare che la caccia sulla neve non danneggia soltanto le specie che entreranno all'interno di questa norma, ma ne danneggerà tante altre che, in realtà, approfittano del periodo invernale proprio per svernare, per recuperare le forze.
In tal modo, aumenterete il carico venatorio su specie che fondamentalmente, stanno sfruttando quel periodo per riuscire a sopravvivere. Questo è accanimento! È accanimento, senza alcuna verifica senza alcun approfondimento su quelli che saranno i danni relativi alla biodiversità e alla sua tutela. È l'ennesimo regalo che voi state facendo ai cacciatori, oltre, ovviamente, a quello dell'anno scorso ed è giusto ripeterlo, perché è una vergogna che avete voluto nascondere in un sacco nero: nascondere - appunto - i cadaveri dei cervi abbattuti, trasportarli via (lontano dagli occhi e lontano dal cuore), con un bellissimo elicottero.
Mi chiedo quando finirà questo vostro atteggiamento così ostile nei confronti degli animali e degli altri esseri viventi, perché di atteggiamento ostile noi parliamo. Tra l'altro, ci tengo a sottolinearlo visto che è stato sollevato il tema dai banchi della minoranza: io non sono a favore di una nuova legge sulla caccia. Infatti, l'anno scorso, ho raccolto 20.000 firme, che ho certificato e ho autenticate, per chiedere lo stop alla caccia, perché è un'infamia, perché è un attentato nei confronti della biodiversità, soprattutto, quando sono vigenti i cambiamenti climatici e problematiche di tipologia ambientale.
Questo non è il momento per ridiscutere le regole per liberalizzare le doppiette! È una vergogna! Dobbiamo pensare al futuro del Paese, dobbiamo pensare al futuro dell'ambiente e la caccia non è la soluzione, ma qualcosa di insostenibile e inaccettabile in questo preciso momento storico!



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Riporto il tasto del giradischi sui 33 giri, passando dai 45 della collega Disabato, e torno a un ritmo d'interlocuzione più regolare. Chi ha memoria e chi viveva in un'epoca in cui i social e le tecnologie non erano così avanzate per permettere di ascoltare tutto tramite il telefono o altro, sa che c'erano i 33 i giri, che giravano a una certa velocità, e i 45 giri a un'altra: la collega Disabato ha una caratteristica d'interlocuzione piuttosto rapida e incisiva, di cui tutti abbiamo oramai esperienza: per altri è diverso, ma il mio voleva essere soltanto un commento metodologico ovviamente.
Faccio con lei una riflessione, Presidente, e mi baso per questo su una lettura che prendo a prestito da un media locale, che dice: "Il tema della caccia è stato al centro dei lavori di questa mattina in Consiglio regionale, dove è in discussione il provvedimento omnibus, un pacchetto di 30 emendamenti del Movimento 5 Stelle." - quello di allora - ".tornato a mettere in discussione la nuova legge piemontese in materia venatoria varata nel giugno scorso. Tra le richieste, il divieto totale di cacciare la domenica, la tutela delle specie tipiche alpine, l'introduzione di un'abilitazione all'esercizio venatorio e di un ulteriore abilitazione per chi voglia praticare la caccia nelle aree montane. Tutti temi cari ai pentastellati, per i quali i Consiglieri del Gruppo si erano già battuti in occasione del varo della nuova legge". L'ex Capogruppo, Giorgio Bertola primo firmatario degli emendamenti, ha ricordato il rischio rappresentato dalla caccia e per chi vuole fruire degli ambienti naturali. L'Assessore alla caccia, Giorgio Ferrero, motivando la contrarietà della Giunta e il voto contrario della maggioranza, ha rimarcato come tutti i temi sollevati dal Movimento siano stati già ampiamente affrontati dal Consiglio regionale nella fase di elaborazione della nuova legge".
Perché ho voluto leggere a lei, Presidente, e all'Aula questo passaggio? Intanto, perché indica che quella legge era frutto di un dibattito, era frutto di un momento democratico importante nel quale, sia nelle Commissioni, sia in Aula, le opposizioni giustamente portavano le loro ragioni e nel quale, a sua volta, la Giunta rispondeva.
Tuttavia, non è solamente il tema del dibattito che volevo evidenziarle quanto anche il fatto - ed è dimostrato dalla cronaca - che quella fosse una legge che contemperava le esigenze squisitamente e fortemente ambientaliste e pienamente legittime dei 5 Stelle con quelle di coloro che avevano, invece, una visione meno estrema del medesimo problema, visioni che sono state condensate e riassunte in quella stessa legge Finisco l'intervento dicendo anche che in quell'occasione vi fu una dimostrazione di agire democratico, cosa che non contraddistingue i passaggi di questo momento in quest'Aula.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie.
Mi accodo a questo momento di nostalgia del Consigliere Giaccone, che ha ricordato i 33 e i 45 giri; però è vero. Nella scorsa legislatura - non vorrei trovarmi improvvisamente nel campo largo del centrosinistra - si discuteva, ci si confrontava, eravamo un gruppo piuttosto numeroso (eravamo in otto, ognuno con le sue particolarità: ricordo gli anatemi del Consigliere Campo, addirittura una volta si alzò in piedi sul banco a cantare), si faceva ostruzionismo, però alla fine si arrivava a un momento in cui ci si guardava in faccia e si arrivava a una sorta di mediazione.
Abbiamo ottenuto diversi risultati e siamo riusciti a fare breccia in qualche posizione più intransigente. In questa legislatura, invece, c'è una totale assenza di confronto e dialogo, che mi fa nascere il sospetto che alcuni membri della maggioranza non sappiano esattamente di cosa stiamo parlando, quindi che non intervengano mai perché non sanno cosa dire.
C'è qualcuno che ha le idee molto chiare e sta portando avanti iniziative legislative e istanze, sia per propria convinzione e propria passione sia su pressione di alcune lobby, e ci sono altri che semplicemente stanno lì, aspettando che arrivi il momento per premere il tasto.
Se veramente andassimo a confrontarci sul contenuto di quello che stiamo discutendo, in particolar modo sulla caccia, voglio sperare che non sareste poi così tutti d'accordo, altrimenti non mi spiego come invece possiate, in altre situazioni, dimostrare altre sensibilità. Non è presente l'Assessore Caucino e non c'è il Presidente Cirio, però ci sono altre persone che hanno dichiarato più volte di avere una particolare sensibilità animalista, quindi non mi capacito di come possiate, quando arriveremo al momento del voto, avallare queste porcherie (non trovo altro modo per definirle). Stiamo veramente andando a invadere un terreno che non è nostro, non è vostro, e che dovrebbe appartenere alla natura, al buonsenso alle leggi naturali e non all'arroganza di chi crede di poter decidere chi vive e chi muore solo perché ha un fucile in mano.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Valle, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
In realtà, avrei voluto continuare la discussione di prima, per integrare un aspetto che poteva essere di sicuro interesse del collega Magliano, però lo farò nel prossimo intervento: tanto avremo occasione di ritornarci. Riprendo invece una discussione più generale rispetto all'esigenza che abbiamo di prendere in mano completamente questa discussione che è, via via, più slegata dai temi di attualità e dalle questioni che interessano i cittadini piemontesi. Se oggi parlate di caccia, di selvatici e di specie invasive, nella nostra regione ci sono due questioni che interessano veramente una parte importante della cittadinanza: i cinghiali (gli ungulati) e i caprioli, che stanno arrecando importanti danni alla nostra agricoltura e costituiscono un problema di sicurezza significativo per chi circola in auto e, soprattutto, per tutti coloro che vivono e risiedono fuori città. Vorrei fermarmi qua. Ormai sono notizie di cronaca: il problema sta diventando un problema anche per chi vive in città e non soltanto.
A fronte di questo, invece, qui continuiamo, per la seconda volta, a tornare ad appassionarci del dibattito intorno alla caccia di specie che definire residuali o in via di estinzione non è sicuramente esagerato e che, come già dicevo ieri, sfido chi, in questa stanza ha esperienza di caccia o di montagna a dire quante volte le ha mai viste in giro realmente.
Sono un modesto frequentatore di montagna e di spazi all'aria aperta, ma vi assicuro che parliamo di animali che non si vedono, non ci sono, sono rarissimi.
Sono una presenza difficilissima da avvertire e costituiscono ormai davvero soltanto il trofeo per qualcuno che, o è entrato in uno spirito di competizione con i colleghi cacciatori, per cui si tratta veramente della soddisfazione del proprio ego e dalla propria volontà di soddisfazione di riuscire ad acchiappare uno di questi animali o, nella migliore delle ipotesi, volendo riconoscere un po' l'onestà intellettuale di chi non abbandona tradizioni di caccia, dovrebbe dire che sulle nostre montagne sono sempre state minoritarie (il tema dei galli riguarda sicuramente più le Dolomiti che non le nostre Alpi) e ormai risalgono a centinaia di anni fa.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Intervengo anch'io a sostegno dell'emendamento presentato dai colleghi del Partito Democratico.
Diventa difficile non sostenere tutte le motivazioni finora espresse.
Quella sulla caccia è sicuramente una legge molto divisiva, che ha creato seri contrasti in Aula e discussioni piuttosto accese, per cui sposo anch'io l'ipotesi che non si possa utilizzare uno strumento come l'omnibus per sanare controversie che avrebbero bisogno di essere più approfondite in Commissione, anche grazie all'esperienza di chi la caccia la pratica.
In Aula abbiamo diversi Consiglieri che praticano questo sport (così viene definito); abbiamo visto anche ultimamente le performance del Consigliere Leone, che ha un rapporto importante con l'addestramento degli animali. Ci sono anche degli aspetti importanti di quello che può essere il simposio tra il cane e il cacciatore. Così come ha sottolineato anche il Vicepresidente Valle, dobbiamo tener conto di alcune problematiche che noi andiamo a riscontrare. Il Consigliere, e non solo lui, ha sollevato il grosso problema dei cinghiali che ormai imperversano per le nostre strade e autostrade; sono diventati un vero e proprio problema di sicurezza stradale che dobbiamo, in qualche maniera, affrontare, ma l'omnibus non è lo strumento più corretto per risolvere un problema che è causa di incidenti seri, anche con dei morti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo ancora su questo tema. Mi verrebbe da rispondere al Consigliere Chiamparino su Trotsky, magari più avanti, nel corso della discussione.
Presenteremo un emendamento sui movimenti trotskisti che, comunque, sono di attualità, anche se a qualcuno potrebbe sembrare una discussione storiografica, ma non lo è.
Tornando alla caccia, possiamo dire, Presidente, che anche su questo ambito, è passata una legislatura invano. C'è stata la possibilità, per la maggioranza, di intervenire e anche migliorare un sistema complesso come quello del rapporto tra cacciatori, ambiente e fauna; invece noi abbiamo sotto gli occhi di tutti il fatto che in questi quattro anni, così come in altri settori, anche il tema della caccia ha visto dei peggioramenti e non c'è stato nessun passo avanti né da un lato né dall'altro. Semplicemente abbiamo il disordine che regna sovrano e con problemi da qualsiasi punto di vista noi prendiamo la situazione: non sono contenti i cacciatori, non lo sono gli ambientalisti e non lo sono i tanti agricoltori, perché c'è una non gestione, come in quasi tutti gli ambiti governati dalla destra in questo momento in Regione.
Bisogna avere il coraggio delle scelte e delle riforme di sistema; se invece si cerca sempre di accontentare, volta per volta, qualcuno, il risultato è che, magari, quel qualcuno ogni tanto è contento, ma le cose dal punto vista del sistema, non migliorano.
Questo emendamento segue, purtroppo, ancora una volta, la logica dell'accontentare di volta in volta chi viene a chiedere "sistemiamo questa cosa?", mentre la questione che stiamo affrontando meriterebbe visione d'insieme, coraggio e capacità di intervento: tutte cose che questa Giunta ha dimostrato di non avere in questi anni.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo a sostegno dell'emendamento, per ribadire il metodo con cui state lavorando da quattro anni a questa parte. Il metodo un po' lo si vede anche, ad esempio, sulla legge elettorale, sul bilancio, sull'omnibus e su altre leggi che avete annunciato in questi anni e che ancora non si sono neanche viste in Commissione. Usate l'omnibus per tagliare i tempi perché non avete ben organizzato i lavori di questa legislatura e perché vi siete occupati tante volte di operazioni molto molto parziali, per non usare altri termini.
Vi ricordo i quasi dieci milioni di euro utilizzati per rifare i bagni piuttosto che delle fontane piuttosto che delle statue, invece che pensare a rivedere, secondo la vostra logica politica, anche una legge importante come quella sulla caccia. Avete fatto altro. Quando poi vi siete accorti che la legislatura stava finendo e che il 2024 stava arrivando, avete incominciato a posizionare emendamenti nottetempo per modificare leggi importanti, invece che usare l'iter normale. Credo che questo sia un po' l'elemento caratterizzante la vostra maggioranza, il vostro metodo e il vostro modo di concepire quest'Aula.
Presidente, lo dico dall'inizio della legislatura: voi considerate quest'Aula un incomodo, un luogo da sopportare, difficilmente da sopportare e questo, di nuovo, dà prova ai piemontesi di come mal digerite il confronto democratico all'interno di quest'Aula e all'interno delle Commissioni.
Per queste ragioni ci opponiamo con forza a questo emendamento.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Intanto volevo sottolineare ancora una volta, l'avrei fatto ieri in discussione generale, ma lo faccio oggi, un argomento estremamente serio cioè il fatto che non si procede, in maniera strutturale - non solo sulla materia della caccia, ma su tutta una serie di materie che, peraltro, sono presenti nell'omnibus - con una legislazione organica che, come hanno già sottolineato a più riprese i colleghi dell'opposizione, è indispensabile per avere delle buone normative, per tanti motivi. Per fare una legislazione organica ci vuole impegno, ci vogliono competenze professionalità; bisogna mettersi anche in discussione, bisogna mediare: è molto più facile mettere tutto assieme in un grande calderone, aggiungere alle norme qualche emendamento e, alla fine, far saltare comodamente le leggi che già questa Regione ha. Questo è un aspetto che sia dal punto di vista metodologico sia dal punto di merito non condividiamo e riteniamo altresì, dannoso.
Per quanto attiene, poi, all'emendamento specifico, io non mi pronuncio sulla legge Ferrero, perché non ero presente la scorsa consiliatura né tra i massimalisti e né tra coloro che massimalisti non sono; tuttavia, mi pare che, nel complesso, sia pure con i correttivi che potrebbero essere necessari, sia stata una buona legge e costruita anche attraverso delle buone mediazioni e che, pertanto, per essere riformata, necessiti di un intervento organico, cioè di una nuova legge e non di qualche colpo di accetta.
Concordo con il Consigliere e collega Chiamparino, e cioè che se questo emendamento dovesse andare al voto, mi spiace per il nostro Capogruppo, ma anch'io farò una dichiarazione di voto in dissenso e mi esprimerò in senso contrario. Perché, comunque, al di là della finalità positiva che ha questo emendamento di porre delle questioni in discussione, si risolve con il fatto di dover andare ad intaccare una legge che, se del caso, dovrebbe essere rivista in maniera organica, cioè con un nuovo provvedimento normativo.



PRESIDENTE

Grazie.
Non risultano ulteriori richieste di intervento, pertanto procederei con l'illustrazione del successivo emendamento.
Emendamento rubricato n. 1181) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Questo emendamento vuole offrire un ulteriore spunto alla maggioranza per ripensare agli emendamenti che ha depositato in merito alla legge sulla caccia; inoltre, intende sfidare strumentalmente la maggioranza ad abrogare la lettera b) del comma 1 dell'articolo 1, che, per assurdo, è quello che avevamo voluto inserire proprio per esplicitare il coinvolgimento e la corresponsabilizzazione del maggior numero di cittadini in questa attività.
Perché diciamo così? Perché voi continuate a voler modificare la legge sulla caccia con forzature, a botte di maggioranza, senza una discussione reale con le parti interessate e con i mondi che si occupano di questa attività. In realtà, state togliendo la parola anche a numerosi cittadini: non permettete l'approfondimento e la discussione complessiva su questa norma.
Per noi l'emendamento più preoccupante è quello rubricato n. 472), che va ad abrogare il comma relativo ai comitati di gestione su ATC e CA, che garantiva una sorta di equilibrio di gestione di quei comitati, perch conferiva loro la possibilità di essere rappresentati all'interno del CdA da esponenti del mondo degli agricoltori, del mondo delle attività venatorie e degli Enti locali. Tra l'altro, se entriamo nel merito proprio di questo comma, il testo recita: "per garantire il rispetto delle disposizioni della legge nazionale n. 157/1992". Voi state quindi chiedendo di abrogare un comma che noi abbiamo voluto inserire esplicitamente per rispettare una legge nazionale. E non è ben chiaro neanche il motivo: lo fate per semplificare e liberalizzare chi può entrare nei comitati di gestione.
Noi siamo contrari - lo siamo noi, lo è il mondo agricolo, lo sono tanti pezzi del mondo venatorio - e anche in questo caso vi chiediamo di fermarvi, di ritirare questo emendamento, di ritirare tutti gli emendamenti che insistono sulla legge sulla caccia. Apriamo una discussione a trecentosessanta gradi su quella norma, proprio per dare il maggior risalto possibile al tema e per offrire una possibilità di discussione a tutti i rappresentanti dei cittadini, così come previsto dalla lettera b) del comma 1 dell'articolo 1 della legge 5/2018. Se proprio è necessario modificare questa norma, discutiamone insieme; non fatelo a botte di maggioranza o con un emendamento all'ultimo secondo, tra l'altro su un disegno di legge di riordino di materie regionali del 2022 (siamo a fine febbraio 2023), che se mai sarà approvato, a nostro avviso introdurrà norme assolutamente negative all'interno della legislatura regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Questi emendamenti sono ostruzionistici, ma hanno un fine politico esplicito, per essere chiari, che è quello di convincere la maggioranza a lasciare fuori dall'omnibus tutto il pacchetto di emendamenti che riguarda la caccia, e ridiscutere della legge del 2018 (la legge Ferrero).
Mi pare che la discussione che è avvenuta fino adesso, che per certi aspetti ha anche dei tratti interessanti, dimostri già alcune cose.
Intanto, ringrazio l'amico Bertola, che mi ha assolto dall'accusa di massimalismo, che è una delle cose che mi ferisce di più, perché credo che il massimalismo nella storia abbia fatto solo danni, sotto qualunque ideologia si sia presentato. Ma, al di là di questo concetto che riprenderemo in seguito, ci sono dei temi che emergono dalla nostra discussione: uno è quello di principio, che ha introdotto la collega Disabato, e cioè che si è contro la caccia. Io non sono mai andato a caccia, né ci andrei mai; io non amo la caccia; pensate che sabato scorso andando a Superga di corsa, ho visto una volpe stupenda: mi ha fatto un grande piacere vederla sul sentiero, perché mi piace vedere gli animali selvatici nel loro habitat, per cui non sarei mai capace di sparargli.
Quello che stiamo affrontando, però, è un tema molto più generale. Io sono contro il proibizionismo in generale, per qualsiasi cosa, ma devo accettare che ci siano delle minoranze (o delle maggioranze) che possono essere invece interessate ad un certo esercizio. Quindi bisogna creare delle regole per far sì che questo esercizio avvenga nel massimo rispetto delle esigenze di tutti, in particolare dell'ambiente e della natura.
È un tema molto vasto, ma se volessimo allargarlo, va certamente al di là della caccia, perché viviamo in un'epoca in cui l'attenzione verso il mondo animale non può più essere quella dei tempi in cui in campagna si squartavano i conigli o si ammazzavano i maiali col punteruolo, per banalizzare un po'.
Ci tenevo a fare questa considerazione - riprenderò comunque il concetto illustrando gli emendamenti successivi - per sottolineare l'esigenza di affrontare questo tema della caccia non nelle ristrettezze di un decreto di aggiustamento legislativo e amministrativo.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo per la prima volta sulle questioni legate alla caccia questioni su cui siamo intervenuti anche precedentemente, in altre norme omnibus.
Credo che lo scontro tra maggioranza e opposizione continuerà a protrarsi finché i metodi utilizzati dalla maggioranza saranno sempre gli stessi, anche perché si sta utilizzando una legge che dovrebbe essere invece, di riordino, cioè volta ad aggiustare qualcosina dal punto di vista tecnico o a livello legislativo, che può aver creato dei problemi o che necessita di aggiornamenti per il trascorrere del tempo. In questo caso invece, ci sono proprio degli aspetti politici rilevanti e importanti.
Non vado a ripetere quanto detto da altri colleghi, molto più preparati di me sul tema. Posso sicuramente sottolineare che, fino a quando si utilizzeranno in maniera distorta gli strumenti normativi creati per intervenire su aspetti profondamente politici e non soltanto tecnici continueremo a fare tutta l'opposizione possibile.
La maggioranza ha tutto il diritto di governare, ma proprio perché siamo in una democrazia e non in una dittatura, bisogna rispettare metodi, regole e convenzioni. Una di queste convenzioni è quella che, all'interno dell'omnibus, proprio per fare in modo che possa passare in maniera agevole, al massimo in un paio di giorni all'interno delle aule, ci sia una discussione approfondita in Commissione, affinché siano spiegate più che altro le motivazioni tecniche degli aggiustamenti delle norme.
Insomma, a quel punto, non avremmo problemi di ostruzionismo su norme di questo tipo che dovrebbero essere totalmente scollegate rispetto alle necessità politiche, seppur legittime, che devono essere portate in Aula attraverso strumenti specifici idonei, che vadano a modificare leggi specifiche; questa modalità consentirebbe di dividere la necessità di discutere una legge di riordino dalla necessità della maggioranza di apportare modifiche politiche alla normativa regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo è un nuovo emendamento, anch'esso in parte abrogativo, poiché abroga la lettera b) del comma 1 dell'articolo 1 della legge 5 del 2018.
Chiaramente, vorrei ribadire che siamo contrari a qualsiasi modifica in senso peggiorativo della legge vigente che riguarda la caccia.
C'è un concetto di massimalismo, richiamato dal Presidente emerito della Regione Chiamparino: il massimalismo è un concetto certamente assoluto, ma diventa qualcosa di relativo; in realtà, il problema è che la mia posizione sull'attività venatoria e sulla caccia è una posizione di buonsenso, ma per qualcuno può, invece, sembrare una posizione massimalista. In realtà, non dovrebbe essere intesa come una posizione massimalista, perché ho cercato di portare la mia posizione nelle istituzioni da quando sono arrivato in Consiglio regionale, tant'è che sono stato il primo firmatario della proposta di legge che non abrogava la caccia (non è possibile farlo a livello regionale), ma la restringeva il più possibile a livello regionale.
Per intenderci, la mia proposta di legge riprendeva il contenuto dei quesiti referendari, giacché in Piemonte si doveva tenere un referendum sulla caccia, nel lontano 2012: era già stata fissata la data ed avevamo già stampato i volantini, ma l'allora Giunta regionale, la Giunta Cota approvò la legge, facendo cadere la richiesta di referendum che pendeva da 25 anni, con ricorsi e controricorsi. Chiaramente, sono favorevolissimo all'abrogazione della caccia a livello nazionale; a livello regionale si cercava di fare il possibile per limitarla, con una legge che non potesse essere impugnata.
Ogniqualvolta viene presentata una modifica peggiorativa delle norme sulla caccia nella nostra regione, così come avviene in questo omnibus, noi esprimeremo sempre una forte contrarietà.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Vorrei, in primis, chiarire la mia posizione in merito al tema della caccia, tra l'altro, ripresa anche dal Presidente Sergio Chiamparino perché non vorrei passare né come estremista, né come detentrice di posizioni ideologiche; ritengo, però, che quella che viviamo oggi come emergenza climatica ed ecologica non sia da prendere sotto gamba.
Probabilmente, possiamo tradurlo con un banale "i tempi son cambiati e anche in fretta"; con i tempi sono cambiate anche le condizioni ambientali.
Già in passato ci sono state emergenze climatiche, ma non in modo così marcato; oggi, ci troviamo di fronte a fenomeni estremi, come le alluvioni le frane, la recente siccità, quella che abbiamo vissuto quest'anno, che ha distrutto interi habitat e messo davvero alla prova la sopravvivenza di determinate specie in carenza di acqua e di cibo.
A tutto questo dobbiamo aggiungere, per esempio, la rarefazione degli habitat dovuti a questi fenomeni, oltre che alla riduzione, ad esempio, del manto nevoso di alcune aree, la riduzione dei ghiacciai e della neve in alta quota, con la conseguente distruzione degli habitat alpini.
Per quanto ci si voglia concentrare sul tema degli sport montani e quant'altro, però quella è un'emergenza che si vive in alta quota e si abbatte sulle specie tipiche di fauna alpina che soffrono questi cambiamenti. La pernice bianca è una di queste specie e possiamo parlare anche del gallo forcello e di tanti altri animali che, anno dopo anno vedono il loro habitat scomparire a causa della deforestazione, della continua urbanizzazione, del consumo di suolo e della cancellazione dei corridoi ecologici. L'attività venatoria è, quindi, un accanimento nei confronti delle specie viventi oggi presenti in Piemonte. Penso, dunque che dobbiamo tenere conto dei cambiamenti in atto, che si abbattono sul nostro territorio.
Io non parlerei, pertanto, di una posizione ideologica, anzi parlerei di una presa di coscienza di un problema ambientale che esiste, che va affrontato con misure anche emergenziali; ciò significa che, a fronte di un periodo di siccità come quello che abbiamo vissuto, con gli animali ridotti allo stremo, con specie ormai quasi sparite, come ad esempio il gallo forcello, la pernice bianca, due specie classificate nella lista IUCN (specie a rischio o vulnerabili), quindi con un piede verso la quasi estinzione, oggi dobbiamo prevedere misure che mettano in atto una serie di cambiamenti, anche a livello legislativo, che ci consentano di tutelare la biodiversità che è un patrimonio.
Lo abbiamo detto anche oggi: è talmente bello vedere questi animali in libertà, ma sta diventando troppo raro, sta diventando sempre più difficile. Quel patrimonio visibile agli occhi dell'uomo è bello, però in realtà è una ricchezza in termini di biodiversità, di conservazione della natura; tutto questo scomparirà irrimediabilmente e, quindi, anche l'ecosistema ne risentirà in termini di equilibri e di mantenimento della propria naturalità.
Ritengo, pertanto, che la mia non sia una posizione ideologica, anzi penso sia una posizione dettata dai fenomeni in atto nella nostra regione.
Inoltre, penso che queste posizioni si debbano descrivere in un modo diverso, proprio per non farle passare come posizioni estreme e, anzi, per farle accettare più facilmente dalla popolazione, perché se si afferma che siamo contrari alla caccia per ideologia, soltanto perché vogliamo salvare gli animali contro l'uomo cattivo, sbagliamo.
Noi siamo contrari alla caccia perché è un'attività che oggi danneggia l'intero sistema naturale e che tra l'altro, per come è stata liberalizzata, è anche molto pericolosa, perché gli incidenti sono all'ordine del giorno, non soltanto a danno di cose, ma anche di persone.
Occorre capire, quindi, che questo accanimento rischia di causare danni all'uomo oltre che alla natura.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Stamattina, facendo la rassegna stampa per sostenere che c'è un disegno nel Nord Italia sul tema della caccia trasversale a tutte le forze politiche del centrodestra, noto che sul Corriere della Sera c'è un articolo, rappresentante il tema delle lobby, intitolato: "Consigliere veneto con mitra e polemica".
Il Consigliere protagonista si chiama Joe Formaggio - giuro che si chiama così - in quota a Fratelli d'Italia, che il 12 febbraio ha condiviso uno scatto, con tanto di didascalia, con un mitra impugnato e alzato con orgoglio. La didascalia sui social recita: "In rappresentanza della Regione sono stato alla Fiera della caccia di Verona. Sempre al fianco delle lobby dei cacciatori e delle armi".
È interessante, al netto del nome.



(Commenti fuori microfono del Consigliere Cane)



SARNO Diego

No, ho detto interessante al netto del nome. Posso dirlo, Consigliere Cane? Se mi vuole rimproverare, non è un problema.



PRESIDENTE

Consigliere Sarno.



SARNO Diego

E allora non mi faccia interrompere dal Consigliere Cane. Tuteli anche le minoranze e le opposizioni e si preoccupi delle interruzioni del Consigliere Cane!



PRESIDENTE

Consigliere Sarno, si rivolga alla Presidenza. Lei non si preoccupi di quello che dice il Consigliere.



SARNO Diego

Non gli ha detto niente, Presidente; non gli ha detto nulla.



PRESIDENTE

Se dovessi dire costantemente quello che uno si dice con l'altro interromperei la seduta.



SARNO Diego

Io stavo parlando a lei, Presidente: se può chiedere al Consigliere di non interrompermi.



PRESIDENTE

No; però si è girato.



SARNO Diego

Può chiedere al Consigliere Cane di non interrompermi?



PRESIDENTE

No, io non chiedo al Consigliere Cane di interromperla perché non l'ha interrotta.



SARNO Diego

Non mi ha interrotto?



PRESIDENTE

No.



SARNO Diego

Quindi non mi ha parlato sopra dal banco?



PRESIDENTE

No. Lei continui a intervenire.



SARNO Diego

Mi sta dicendo che il Consigliere Cane non mi ha interrotto?



PRESIDENTE

Ha finito il tempo.



SARNO Diego

Chiedo poi se ci sono prove per.
Il VAR, chiederò il VAR.



PRESIDENTE

Chiederemo il VAR e il Gran Giurì, però lei concluda, perché sono passati due minuti.



SARNO Diego

Eh, mi ha interrotto il Consigliere Cane.



PRESIDENTE

Li ha utilizzati la Consigliera Disabato i suoi due minuti, perci concluda.



SARNO Diego

Va beh, non ho capito.
Stavo dicendo che questa notizia dimostra quanto la cultura della vostra maggioranza sia trasversale nel Nord Italia; questa trasversalità dimostra anche - ripeto - il metodo sbagliato, oltre che da un punto di vista comunicativo, anche da un punto di vista tecnico legislativo. Per questo ci stiamo opponendo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha la facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Tengo a ribadire la mia posizione fortemente ideologica, quindi non farò discorsi su biodiversità, neve, habitat o sulla bellezza di incontrare questo patrimonio, perché gli animali non sono un patrimonio, sono esseri viventi con dei diritti. Credo che nessun essere vivente abbia il diritto di decidere sulla vita di un altro essere vivente.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Consiglieri, se avete qualcosa da dire vi prego di uscire. Consigliere Cane e Consigliere Sarno, fate intervenire la Consigliera Frediani.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ho rimproverato i Consiglieri Cane e Sarno: siete voi due che state facendo caciara. C'è la Consigliera.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

La chiami come vuole, dalle mie parti si chiama caciara; a Nichelino non lo so C'è la Consigliera Frediani che intende intervenire e ha tutto il diritto costituzionale di farlo.
Prego, Consigliera.



FREDIANI Francesca

Stavo giusto parlando di diritti, quindi effettivamente anch'io ho il diritto di intervenire, così come il gallo forcello ha il diritto di non essere impallinato appena mette le zampette sulla neve.
Non vedo nulla di male nell'avere posizioni ideologiche. Cosa c'è di male nell'avere una posizione ideologica? Per me si tratta di una difesa del diritto alla vita che può avere diverse forme, anche la forma di rifiuto dell'esistenza dei macelli, a esempio, perché si può anche scegliere di non contribuire ad alimentare un certo sistema o, almeno cercare di migliorarlo e cercare di contribuire, nel proprio piccolo all'eliminazione di certe realtà che giudico ormai fuori tempo e assolutamente anacronistica, oltre che crudeli. La caccia appartiene proprio a una di queste realtà, una realtà ormai fuori dal tempo, una realtà che non ha più nessuna ragione di esistere e che viene continuamente giustificata con esigenze di contenimento. Che risultati si sono ottenuti in questi anni con il contenimento dei cinghiali? È servito a qualcosa aumentare il numero di persone che possono sparare ai cinghiali? È servito? Si è migliorata la situazione? Si è contrastata la diffusione della fauna selvatica? Qualcuno ha ragionato sulle varie motivazioni che hanno portato alla situazione attuale, a parte il fatto che l'uomo ormai ha deciso che il mondo è tutto suo e che, quindi, le zone in cui gli animali possono vivere sono sempre più ristrette? Se ci troviamo un cinghiale sotto casa, per gridiamo subito allo scandalo, diamo la colpa al Sindaco e invochiamo le doppiette.
Ogni tanto, quindi, ammettere le proprie responsabilità e cercare di capire le reali ragioni di un problema aiuta anche a trovare la soluzione.
Questo solo per dire che ribadisco la mia totale contrarietà alla caccia uno dei problemi del nostro rapporto con gli animali e, più in generale con la vita. È una posizione ideologica? Non lo so, può essere, ma francamente non mi interessa. La ribadisco e la difendo senza nessun problema.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Vorrei fare una riflessione insieme all'Aula rispetto al tema di cui ci stiamo occupando. Venticinque anni dopo il 1987, quindi nel 2012, vennero raccolte più di 60 mila firme per il referendum sulla caccia, a cui faceva riferimento il collega Bertola prima.
Quel referendum prevedeva elementi decisamente forti, da un punto di vista della lettura generale, perché prevedeva il divieto di caccia per 25 specie selvatiche e, nella fattispecie, la possibilità che a quel punto rimanessero solo quattro specie cacciabili (il cinghiale, la lepre, il fagiano e la minilepre) e prevedeva il divieto di caccia la domenica quindi la possibilità di mettere in sicurezza le persone che, nel corso del weekend, avevano piacere di intrattenersi nei luoghi in cui contemporaneamente, invece, con evidente pericolo se si fosse dato il permesso, come si è dato anche in certe circostanze, si sarebbero trovati anche i cacciatori. Il divieto di cacciare sul terreno coperto da neve eliminando le eccezioni - ad esempio, all'epoca, si faceva riferimento alla caccia alla volpe - e la limitazione ai privilegi concessi alle aziende faunistico venatorie, per evitare che ci fosse la possibilità di abbattere all'interno delle strutture private.
Anche da questo evento volevo trarre due considerazioni. Intanto, che era stato un movimento piuttosto sentito all'interno della popolazione italiana, che evidenziava come la sensibilità sull'argomento, e non solo sull'argomento, ma su una lettura di un certo tipo dell'argomento, fosse elevata e fosse diffusa dappertutto, anche nel nostro territorio.
In seconda battuta, perché le proposte erano di un tipo ma, al di là dell'esito del referendum, ciò che venne poi recepito dalla sensibilità dei cittadini all'interno della legge del 2018, quindi ancora sei anni dopo prendeva spunto da quei presupposti, ma non li riassumeva e neanche ne incarnava completamente lo spirito, dimostrando che si trattava di una legge equilibrata che cercava di mediare tra diverse sensibilità.
Questo è il motivo per cui, a maggior ragione adesso, diciamo che non c'è nessun argomento, nessun motivo sensibile, avallato anche dalla pressione della volontà popolare, per modificare la legge.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giaccone.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Reintervengo anche stimolato dalla riflessione che prima ha fatto il Consigliere Chiamparino sulla questione massimalisti e minimalisti; c'è stato anche il riferimento ai riformisti, che mi ha fatto fare una riflessione. Il Consigliere citava l'esperienza e la figura importantissima di Trotsky, che ci dice qualcosa anche oggi, quando parliamo di questi temi. Al di là delle battute, qual è il tema su cui oggi ci si interroga rispetto ai problemi che dobbiamo affrontare? Il tema che nel secolo scorso veniva definito dell'internazionalismo e cioè: i problemi che abbiamo di fronte si possono risolvere all'interno di un quadro nazionale, oppure hanno bisogno di essere affrontati in una prospettiva transnazionale o internazionalista, come si diceva una volta? Forse oggi, ancora più di 100 anni fa, abbiamo la consapevolezza che Trotsky aveva ragione; 100 anni fa forse lo Stato nazionale dava una risposta ai problemi delle persone e la dimensione era quella.
Oggi, invece, la maggior parte dei problemi che affrontiamo non può più essere risolta nel campo nazionale, tant'è che anche i nostri nazionalisti appena sono andati al Governo, hanno chiesto una mano all'Europa, dopo che per anni hanno detto "prima gli italiani"; poi si sono accorti che, se pensiamo prima agli italiani, prima agli svedesi e prima agli ungheresi, i problemi non li risolviamo mai.
Quindi oggi, ancora di più, mi tocca spendere una parola a favore di Trotsky, perché forse oggi la sua intuizione internazionalista ha ancora tanto da dirci.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Valle, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Rispondo a tono, perché c'è una deriva ideologica e anche un po' massimalista in questo Partito, che mi mette veramente a disagio: mi chiedo se questo congresso unitario non sia stato un errore, a questo punto.



PRESIDENTE

Consigliere Valle, se vuole sedersi nella parte dell'emiciclo del centrodestra ci sono sedie libere.



VALLE Daniele

Effettivamente, sono sempre parecchio libere.



PRESIDENTE

Non guardi solo esclusivamente la fotografia attuale: vada anche oltre.



VALLE Daniele

Quando ha ragione, ha ragione. C'è un posto lì che è sempre libero, forse è quello più libero di tutti.
Volevo intervenire in sostegno della collega Canalis, forse anche del collega Avetta, perché in questo dibattito tra trotskisti e leninisti non si stanno orientando adeguatamente, non hanno gli strumenti culturali per orientarsi e comprendere a fondo quello di cui stiamo discutendo.
Proprio l'altra sera, lo dicevo al Consigliere Chiamparino, stavo leggendo un bel libro di Carrer che analizza la nascita del Cristianesimo, in maniera forse un po' forzosa, ma sicuramente interessante. Si fa un bel paragone tra la nascita del Cristianesimo e la nascita del movimento della Rivoluzione Comunista in Russia, per cui, paragonando Gesù a Lenin paragonava i suoi discepoli ad alcuni dei protagonisti della Rivoluzione d'Ottobre; in particolare, si paragonava Trotsky a Pietro. In realtà, il vero potere, secondo lui, lo ha poi esercitato Giacomo, in quanto fratello di Gesù ed era lui che poi è diventato il vero Stalin della situazione cioè quello che poi ha gestito la Chiesa dei primi tempi.
È un paragone forzoso, ma che sicuramente, facendo riferimento a un contesto culturale che i colleghi Avetta e Canalis conoscono meglio, pu aiutarli ad orientarsi meglio in questo dibattito e capire come questa tendenza massimalista e trotskista, che oggi scopro essere non solo di Chiamparino, ma anche di Rossi, ci mette tutti un po' in difficoltà rispetto alla prospettiva del nostro Partito.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Premetto che non so più in quale partito sono.
A parte queste considerazioni, non voglio rimproverare i colleghi, ma reputo che stiamo piegando troppo il dibattito sulle nostre questioni interne.



(Commenti fuori microfono)



MARELLO Maurizio

No, no, senza alcuno spirito ostruzionistico da parte mia.
Volevo aggiungere uno spunto di riflessione, facendo riferimento ad una questione già citata ieri, molto seria, invece, che riguarda il tema della peste suina e dei cinghiali. Questa è un'emergenza veramente del nostro tempo, che rischia di allargarsi ulteriormente, come ci ha sottolineato circa 15-20 giorni fa il Commissario straordinario, dicendo che le province di Asti e di Cuneo potrebbero essere, nel tempo, le prossime destinatarie diciamo così, di questa epidemia.
Rispetto a questo dato - l'ho anche detto pubblicamente - credo che la nostra Regione non sia stata in grado, sino ad oggi, di andare oltre i tavoli e le recinzioni che l'Europa ci ha parzialmente imposto, o comunque suggerito. A parer mio, lì sì che siamo totalmente fuori dall'ipotesi ludica della caccia, per cui bisognerebbe veramente assumere dei provvedimenti molto seri e duri per cercare di arginare questo fenomeno anche attraverso un massiccio abbattimento dei cinghiali (ben più massiccio di quello che è stato realizzato in questi mesi).
Mi ha fatto anche piacere - questo, ovviamente, non riguarda specificamente la Regione, ma è più un discorso generale di "Paese" - che le stesse organizzazioni agricole abbiano detto nell'ultimo mese una cosa che, peraltro, avevo già sostenuto io, suscitando anche il sorriso di alcuni in quest'Aula, e cioè che forse avremmo bisogno di richiamare in campo il Generale Figliuolo, questa volta non più per affrontare la pandemia da COVID, ma per coinvolgere l'esercito su una questione che è gravissima e che può avere anche delle conseguenze ulteriori in termini economici.
È su questo che credo occorra concentrare l'attenzione, non sulla caccia ad altre specie o sul tentativo subdolo, attraverso questo omnibus di stravolgere completamente la legge esistente in materia.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire anch'io sull'emendamento rubricato n. 1181), nel solco di questa riflessione sulla dicotomia massimalismo-riformismo che sta tenendo campo questa mattina in Consiglio regionale. Provo ad avventurarmi in un paragone che può sembrare ardito, ma mi pare calzante.
La modalità da voi scelta, cioè quella di andare a modificare una legge complessa come quella della caccia non attraverso l'iter classico - quello dei lavori in Commissione, delle consultazioni dei corpi sociali, della discussione e del dibattito, tutte cose che prendono tempo, perché le riforme prendono tempo - ma attraverso una modalità più veloce, più rapida che salta tutti i passaggi e che mette in un unico calderone materie completamente diverse, dalla caccia, al gioco d'azzardo patologico, alle cave, all'agricoltura, alle foreste, alle IPAB e via dicendo, mi sembra un atteggiamento massimalista; atteggiamento che mira ad obiettivi audaci come il rivoltare i principi ispiratori della legge sulla fauna e sull'attività venatoria del 2018, raggiungendoli non seguendo una gradualità, non seguendo delle tempistiche magari più lente ma che garantiscano un consenso sull'operazione politica, ma in questo modo sbrigativo, cioè saltando tutti i passaggi, convinti che tanto dall'esterno, non se ne accorga nessuno, e che l'importante sia raggiungere l'obiettivo.
Stamattina, il Presidente Chiamparino, che ha un po' ispirato su mia sollecitazione la discussione di oggi su questi termini politologi, ci ricordava che il fine non è niente: il movimento è tutto. Cioè non conta solo raggiungere l'obiettivo di modificare le leggi nel senso da voi voluto, ma conta anche il modo in cui si arriva a quell'obiettivo.
Attenzione, perché essere riformisti, fare tutti i passaggi, magari anche accettare con pazienza una gradualità, non significa raggiungere obiettivi meno audaci, meno alti e meno ambiziosi. Significa solo raggiungerli insieme a tutti gli attori coinvolti nel percorso.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, passerei all'illustrazione dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 1182) presentato da Gallo (primo firmatario) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Non mi avventuro nel dibattito dei colleghi. Riporto invece l'attenzione del Presidente Leone e del Vicepresidente Carosso ai temi della caccia.



(Commenti fuori microfono)



GALLO Raffaele

C'è anche la cultura socialista, assolutamente. Ma noi siamo qui per parlare di attività venatoria e di caccia: ci tengo a sottolinearlo, dato che il collega Leone è in Aula, per cui può ascoltare le nostre rimostranze; rimostranze che vertono non tanto sull'emendamento rubricato n. 1182), che va ad abrogare la lettera c) del comma 1 della legge, come stimolo al dibattito e come sfida alla maggioranza, quanto sull'emendamento della maggioranza rubricato n. 472), penso di ispirazione del Presidente Leone, che va ad abrogare il comma 9 dell'articolo 11 della legge in vigore, quello relativo ai comitati di gestione.
Noi avevamo scritto quel comma - comma che voi volete modificare, non abrogare, chiedo scusa - affinché fosse esplicitato in legge: "Per garantire il rispetto delle disposizioni della legge 157/1992 e mantenere l'equilibrio di rappresentanza, i componenti di tali comitati non possono esercitare attività ricadenti in altre categorie. L'incompatibilità si estende a tutto il territorio regionale". Questa dicitura intendeva assicurare garanzie di rappresentanza a tutto il mondo agricolo-venatorio e agli Enti locali che insistono sul territorio di competenza dei CA e degli ATC. Era stato esplicitato in questo modo proprio perché lo diceva la norma nazionale.
Voi, invece, andate in una direzione completamente opposta: tornate indietro, ante legge 5/2018. Noi contestiamo questa modalità e vi chiediamo di stralciare questo emendamento, di aiutarci a saltare questa parte di ostruzionismo, e di rimandare in Commissione la norma, Presidente Leone sicuramente, lei potrà convocare più Commissioni sulla caccia e sull'attività venatoria, in modo da discuterne in quella sede, senza occupare l'Aula del Consiglio regionale nel merito.
Andiamo avanti nella discussione di questo disegno di legge omnibus stralciando, però, tutta la parte relativa alla caccia e all'attività venatoria. Voi utilizzate l'omnibus perché sapete bene che non siete in grado, in nessun modo, di approvare una legge sulla caccia in modo ordinario, come invece siamo stati capaci noi, avendo avuto abilità volontà, pazienza e disponibilità al dialogo e all'ascolto, con tutte le parti sociali, quelle di rappresentanza e tutti i gruppi politici in quest'Aula. Voi non siete in grado di fare questo, perché pensate di essere gli unici ad avere ragione e di conoscere la verità soltanto voi, ma in realtà noi siamo qui a spiegarvi che state sbagliando per l'ennesima volta.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Approfitto perché sento il bisogno di ricapitolare per chi ci ascolta (non so quanti siano): stiamo facendo ostruzionismo politico con un obiettivo che è quello di convincere la maggioranza a stralciare dal cosiddetto omnibus tutte le norme che riguardano la caccia; per fare questo proponiamo, paradossalmente, di abolire la legge sulla caccia vigente, che è stata una legge equilibrata. Altrimenti, chi ci ascolta in questo momento, si chiede perché stiamo parlando di Trotsky o di Marx, tanto per essere chiari.
Poiché mi pare che gli argomenti di merito non convincano la maggioranza ad andare in questa direzione - vedremo - io inviterei lei, Presidente, che è un interprete.
Presidente, solo una cosa volevo proprio.



PRESIDENTE

Sì, mi scusi.



CHIAMPARINO Sergio

Mi rivolgevo direttamente a lei, perché la considero un saggio interprete della maggioranza di quest'Aula.



PRESIDENTE

Forse, non mi conosce abbastanza bene.
Prego.



CHIAMPARINO Sergio

Forse.
Lo dico, perché la considero di buon senso.



PRESIDENTE

Così fa peggio.
La prego, continui. Non vada oltre, altrimenti le tolgo la parola.



CHIAMPARINO Sergio

La inviterei a far riflettere i suoi compagni e amici - anzi non compagni ma colleghi di maggioranza - sul fatto che noi, sulla discussione sulla caccia, in realtà, stiamo costruendo il campo largo, perché stanno emergendo tutti i temi che dovranno essere oggetto di un tavolo, per costruire il campo largo. La Consigliera Frediani parla di idealità ed io sono d'accordo con lei, perché, se ci fosse un referendum sulla caccia, io voterei contro la caccia e per la sua abolizione; però le idealità si devono inverare nella realtà e nei fatti, quindi bisogna creare regole per garantire tutti, altrimenti diventa massimalismo.
Allora, fate attenzione: fate prevalere il buon senso politico, di cui lei è dotato. Se ci tenete a essere competitivi il prossimo anno per le elezioni regionali, eliminate la caccia, altrimenti noi rischiamo di fare il campo largo e non soltanto sulla pernice bianca o sul gallo forcello, ma sull'intera proposta politica per il Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Vede cosa succede? La Giunta presenta un disegno di legge di riordino e alla fine, il risultato è di portare il Segretario regionale del Partito Democratico su posizioni trotskiste o, addirittura, a costruire il campo largo sulla base di posizioni trotskiste. Vede cosa succede? Questo è il motivo per cui non si dovrebbero fare queste cose.
Al di là degli scherzi, la questione della caccia, principalmente, è soltanto una. Sono convinto che ci sono due percezioni diverse: una è quella all'interno del palazzo, anzi dei palazzi (non soltanto quello piemontese, ma anche quelli romani e delle altre Regioni) e l'altra è esterna, al di fuori. Sono convinto che, a livello nazionale, le sensibilità siano prevalentemente contrarie alla caccia, com'è emerso molte volte anche in alcuni sondaggi. Sono convinto che un referendum sulla caccia, se raggiungesse il quorum, arriverebbe ad abrogarla, come è già successo, ma non ha raggiunto il quorum a livello nazionale.
Al di là di questo aspetto, a fronte di poche persone fermamente favorevoli alla caccia, di altre persone fermamente contrarie che conoscono bene tutti gli aspetti, ritengo che ci sia un mondo di mezzo di persone che magari sono un po' favorevoli e un po' contrari, ma non sanno bene di cosa si stia parlando.
Dico questo, perché nella scorsa legislatura raccontando delle mie battaglie per salvare alcune specie, mi è capitato di parlare con persone al di fuori del mondo della politica. E riferendo che era stato approvato un mio emendamento per eliminare il merlo dalle specie cacciabili, alcuni mi hanno chiesto stupiti: "Ma che c'entra il merlo?". Dicevo loro che abbiamo escluso il merlo dalle specie cacciabili e loro ribattevano: "Mi stai mica dicendo che c'è gente messa così male che spara ai merli e non spara soltanto ai cinghiali?". Ed io confermavo che c'è gente che spara ai merli! La situazione è questa.
Penso, quindi, che fuori c'è veramente una percezione diversa e che sarebbe anche il caso di concentrarsi su questi aspetti, perché possono spostare alcune opinioni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei anch'io intervenire sull'emendamento n. 1182, illustrato dal Consigliere Gallo, tornando sul nostro argomento principe. Penso che la modifica di una legge quadro, quale era la legge sulla tutela della fauna e sulla gestione faunistico-venatoria (legge n. 5 del 2018), vada affrontata con una proposta di legge specifica e il più possibile condivisa e non possa, invece, come sta accadendo all'interno di questa legge di riordino essere inserita in un provvedimento collettaneo, per definizione pieno di modifiche delle norme più disparate. Ben 32 leggi regionali sono quelle modificate con questa legge di riordino presentata nel dicembre 2022! Perché non dedicare uno spazio apposito, ad hoc, all'eventuale modifica della legge del 2018, la legge Ferrero? Perché non dedicare la giusta attenzione e il giusto tempo a un argomento che sembra stare così a cuore alla maggioranza che governa il Piemonte? Ripeto, sembra davvero che questa modalità, non solo sia un modo per scavalcare le regole standard del Regolamento del Consiglio e dello Statuto della Regione, ma sia anche una sorta di paura ad affrontare i passaggi della discussione, quelli che così malamente avete affrontato negli altri procedimenti legislativi, di cui vi siete fatti carico in questi quattro anni. Non avete dato grande prova di padroneggiare le tecniche legislative né sulla legge dell'edilizia, puntualmente impugnata dal Governo nazionale né su quella delle derivazioni idroelettriche, brandite come strumento innovativo, oggi incagliate dalle polemiche sul regolamento attuativo.
Ricordiamo bene tutte le settimane impegnate in Consiglio regionale per il referendum sull'autonomia: forse, se foste passati dalla strada maestra che è quella delle Commissioni, avreste ottenuto di più.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Valle in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo agganciandomi all'ultima asserzione della collega, perch sono convinto anch'io che, se in questa consiliatura avessimo praticato maggiormente il confronto e la discussione in Commissione, probabilmente il lavoro di quest'Aula sarebbe stato più fruttuoso. Ci si può anche dividere sulle posizioni da tenere in Aula, ma non si è costretti a ricorrere a questo tipo di espedienti ostruzionistici per tenere viva una discussione o spuntare margini di confronto che non ci sono stati offerti in Commissione.
Mi sono chiesto se questo sia dovuto al fatto che la maggior parte delle iniziative legislative di questa consiliatura sia arrivata direttamente dalla Giunta (pertanto, i colleghi di maggioranza di Consiglio non hanno mai preso l'iniziativa o se l'hanno sempre subappaltata alla Giunta, perché magari anche colleghi che seguivano determinate materie hanno fatto sì che poi fosse la Giunta a presentare le loro proposte di legge: abbiamo visto il recente pasticcio sull'Azienda Zero, tanto per citarne uno) o se proprio non c'è questo tipo di interesse al confronto perché c'è la convinzione di una pretesa autosufficienza di questa maggioranza che porta i colleghi a considerare inutili i confronti in questa sede.
Questo non solo è spiacevole e avvilente per il ruolo di quest'Aula e per quello che facciamo noi, ma tende a peggiorare la qualità del nostro prodotto normativo perché, alla fine, i compromessi che abbiamo raggiunto nella scorsa consiliatura con il confronto ed entrando nel merito hanno sicuramente lasciato margini di scontentezza in tutti quelli che hanno preso parte a quei discorsi e hanno raggiunto un livello di condivisione importante, che ha fatto sì che molti di quegli argomenti non siano stati rimessi in discussione immediatamente arrivati in Aula.
È chiaro che a tutti questi colpi di maggioranza con cui state portando avanti scelte assolutamente lontane da ogni tipo di condivisione si risponderà, non appena possibile, con provvedimenti di eguale portata uguali e contrari.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Tengo a partecipare a questa discussione. Mi stavo confrontando con il collega Bertola perché è nata una curiosità rispetto alle deleghe della Giunta. Mi piacerebbe confrontarmi su questo con il Presidente Cirio semmai lo rivedremo in Aula. Quando ha assegnato all'Assessore Caucino le deleghe al benessere animale, a quali animali pensava esattamente? Sembra di essere in quei fumetti della Disney dove Pippo cammina e parla, mentre Pluto sta a quattro zampe e si comporta come un cane.
Ci sono animali e animali, per cui gli animali che sono oggetto di queste iniziative legislative scellerate sono animali dei quali non ci importa più di tanto e non ci interessa il loro benessere, mentre al tavolo animali che verrà istituito dall'Assessore Caucino si parlerà degli animali che meritano la nostra attenzione, il nostro affetto e la tutela del loro benessere, quindi, immagino, gatti, cani, conigli, insomma animali da affezione.
Questa distinzione non ha una base, non ha una ragione di essere. Oggi mi aspettavo in Aula, per parlare di questo tema, l'Assessore Protopapa perché, se guardiamo sul sito della Regione, tra le varie deleghe ha anche la delega a cibo, agricoltura, caccia, pesca; quindi, quel tipo di animale che vediamo oggetto di questa scellerata iniziativa legislativa rientra tra le competenze dell'Assessore Protopapa; se invece guardiamo le altre competenze relative al benessere degli animali, è competenza dell'Assessore Caucino, per cui mi aspetterei un dibattito fra l'Assessore Protopapa e l'Assessore Caucino per decidere se gli animali oggetto di questi articoli dell'omnibus debbano far riferimento a Protopapa o a Caucino: sono cibo o sono animali d'affezione e da compagnia? Meritano o non meritano benessere? Meritano o non meritano di vivere, volendo proprio guardare al livello base? Un confronto in Commissione sarebbe doveroso per chiarire innanzitutto questo aspetto, cioè cosa intendiamo con "essere vivente" e qual è il nostro livello di rispetto degli esseri viventi?



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Chiedo scusa, pensavo chiudessimo, perché volevo ancora intervenire sull'emendamento precedente. È possibile?



PRESIDENTE

Sì, prego.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Rispetterò i tempi dei due minuti per evidenziare ancora una volta che questa nostra palese opera ostruzionistica ha comunque una nobilissima finalità, già evidenziata più volte, di suggerire alla maggioranza, non tanto di fare nuovi emendamenti per il pomeriggio, ma di ritirare quelli presentati al mattino, oltre che alcune norme. Così non va bene.
Utilizziamo tutti i minuti che abbiamo fino alle ore 13 perché presumo che nel pomeriggio avremo molti meno minuti: non so il perché, ma sento che una delle prime cose che lei annuncerà, Presidente, è che tutto sarà contingentato.
Pertanto, non voglio sprecare questo minuto per prendere ulteriormente le distanze da un modo di operare e di governare che ci vede assolutamente distanti migliaia di chilometri, non solo sulla caccia, ma anche sugli altri argomenti oggetto di questa legge di riordino che, più che legge di riordino, è un'accozzaglia di provvedimenti che, alla fine, in maniera subdola, massacra vecchie leggi e introduce nuove normative.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Non ci sono altri iscritti a parlare. Prima di lasciare la parola ad altri Consiglieri per la presentazione dell'emendamento successivo, informo che siamo arrivati alle ore 13; penso che ci siano tutte le condizioni per sospendere la seduta.
Chiedo solo conferma ai Capigruppo, che non vedo, per la ripresa dei lavori. Mi arrogo il diritto di riprendere i lavori alle ore 15.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 13.00, riprende alle ore 15.16)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Nella seduta odierna è proseguito l'esame del disegno di legge n. 236 "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2022" ed è cominciato l'esame dell'articolato. All'articolo 0.01, sono stati esaminati gli emendamenti sino all'emendamento rubricato n. 1182).
Riprendiamo ora con l'esame dell'emendamento rubricato n. 1183).
Consigliere Gallo, intende intervenire? La parola al Consigliere Ravetti, sull'ordine dei lavori.



RAVETTI Domenico

Presidente, se è così cortese da concederci un paio di minuti, per organizzare la presentazione degli emendamenti, gliene saremmo grati.



PRESIDENTE

Sì. Sospendiamo la seduta per un paio di minuti, in via del tutto eccezionale, su richiesta del Consigliere Ravetti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.16, riprende alle ore 15.19)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La parola al Consigliere Preioni, sull'ordine dei lavori.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Chiedo 15 minuti di sospensione, per un confronto di maggioranza. Ne chiedo 15 per essere più realista; non ne chiedo cinque che, poi, diventano 20.



PRESIDENTE

Va bene. Penso che ci siano le condizioni per sfruttare al meglio il tempo.
Sospendiamo la seduta per il tempo necessario che la maggioranza si trovi dato che in queste due ore e mezza molto probabilmente ha fatto altro.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.19, riprende alle ore 16.41)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Avevamo sospeso l'attività per una riunione di maggioranza.
Riprendiamo con l'esame dell'emendamento rubricato n. 1183), su cui aveva chiesto di intervenire il Presidente Chiamparino.
Mi scusi, Consigliere Gallo, vuole intervenire sull'emendamento o sull'ordine dei lavori?



GALLO Raffaele

Sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori; prego.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, giusto per capire: dato che ha tenuto fermo il Consiglio regionale per un'ora e mezza per riunioni della maggioranza non meglio specificate, ci può dare un esito di questa riunione e può verificare se la Giunta può rientrare in Consiglio regionale? Altrimenti, credo sia opportuno che lei chiuda la seduta di oggi e ci si riveda la settimana prossima. Verificherò con i colleghi Capogruppo di opposizione, ma anche noi avremmo bisogno di una riunione di opposizione a breve per fare il punto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Lei sa benissimo che attualmente sono Presidente del Consiglio, sono stato eletto dalla maggioranza, ma non era presente alla riunione; al massimo sono i Capigruppo di maggioranza che devono, se hanno intenzione intervenire sulla riunione che hanno svolto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Nulla di straordinario, avevano bisogno di un attimo per riallineare alcuni emendamenti e subemendamenti. Ne sono stati presentati di nuovi e verranno subemendati per piccole questioni tecniche, per cui a breve li vedrete.
È servito a questo: una questione meramente tecnica rispetto al riallineamento degli ultimi aggiustamenti di questi articoli.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Apprendiamo in questo momento che la maggioranza forse ha bisogno di tempo per riscrivere o subemendare emendamenti che probabilmente ha scritto male.
Ne prendiamo atto e a questo punto, visto che noi come opposizioni abbiamo bisogno di tempo e la maggioranza ha bisogno di tempo per riallinearsi (cito il Consigliere Preioni), a questo punto chiudiamo la seduta.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Scusi, Presidente, siamo qui da parecchio tempo, compreso l'orario di questa mattina, perché siamo stati convocati alle 10, ma, come al solito l'orario non è stato quello previsto e per il quale tutti si muovono da casa. Dopodiché, arriviamo qui allora alle 15, già mezz'ora più avanti rispetto all'orario di prassi e consueto e veniamo rimandati per un'ora e mezza senza sapere quali sono le sorti.
Non sto parlando con lei, lei è giustamente tramite delle relazioni tra noi e la maggioranza, quindi non sto attribuendo una responsabilità a lei, per se l'opposizione ha bisogno di riallinearsi per un'altra ora e mezza, tanto vale chiudere la seduta e l'opposizione deciderà quando andare a riallinearsi. Francamente, se ci troviamo in Aula, parto dal presupposto che gli emendamenti siano già stati allineati in precedenza, tra le 14.30 e le 15 o tra le 10 e le 10.30/11, momento in cui abbiamo iniziato l'attività in Aula.
Con la legittimità con cui la maggioranza ha chiesto un'ora e mezza per fare le sue riflessioni, adesso noi chiediamo altrettanto tempo, se non anche di più, per fare le nostre. Tanto vale, quindi, terminare la seduta adesso.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di interviene il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, al netto delle giustificazioni del Capogruppo Preioni, che lasciano un po'di stucco, secondo lei è corretto gestire l'Aula in questo modo? Lei è il Presidente e non risponde di cosa fa la maggioranza? Lei guida quest'Aula, ma è corretto che sospenda un'ora e mezza i lavori dell'Aula? Io credo di no. Non è mai successa una cosa del genere: quando si sospende un'ora e mezza si chiude la seduta o non la si riapre al pomeriggio.
Rimango esterrefatto per la gestione dell'Aula da parte sua e per le questioni legate alla maggioranza, che tra l'altro non è neanche più presente e non c'è neanche più la Giunta. Ma di cosa stiamo parlando? Stiamo qui a discutere di una legge che non avete portato in Commissione avete richiamato in Aula, poi fate quello che volete, ci mettete dentro tutto e il contrario di tutto, mettete emendamenti che demoliscono leggi intere, come quello della caccia, all'ultimo secondo! Credo sia opportuno chiudere i lavori in questo momento. In alternativa, le chiedo una riunione dell'opposizione e credo che durerà circa un'ora e mezza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Sicuramente i tempi chiesti dal Consigliere Preioni si sono allungati, e non entro nel merito della discussione che c'è stata nella riunione di maggioranza, però è anche mio dovere mandare avanti i lavori dell'Aula e i provvedimenti in esame. Come sa benissimo, ci vogliono i numeri della maggioranza per approvare i provvedimenti. Se la maggioranza chiede una sospensione, è lecito chiederla, com'è anche lecito che la chieda la minoranza.
Se chiede di sospendere i lavori per una riunione di minoranza posso anche concederlo, ma sicuramente poi non chiudo la seduta, perché c'è necessità di proseguire con l'iter del disegno di legge n. 236. Se volete svolgere la riunione di minoranza, è più che lecito farla nelle modalità che richiedete. Mi sembra che anche le opposizioni, quando hanno chiesto dieci minuti, alle volte impiegano un po' in più, ma non sono lì con la clessidra.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

No, però il Consigliere Preioni ha chiesto un quarto d'ora.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Ho capito.
Ripeto: se chiedete una riunione di minoranza ve la concedo e alla fine della vostra riunione, che spero sia la più breve possibile, si riprenderanno i lavori del Consiglio, altrimenti proseguiamo con l'emendamento n. 1183).
Prego, Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Al netto del fatto che vedo la tabella degli emendamenti aggiornata alle 16.30, tra l'altro non ho la possibilità o la memoria di leggere che cosa è stato inserito e cosa no (a maggior ragione il Consigliere Gallo ha detto che, vedendo quello che stavano facendo i Capigruppo, si pensa si stia lavorando a nuovi emendamenti), noi dobbiamo avere il tempo di scorrere la tabella, fare le nostre verifiche e fare le nostre riunioni. È passata più di un'ora e mezza da quando avete convocato la riunione dei Capigruppo di maggioranza. Questa è l'ennesima mancanza di rispetto nei confronti di quest'Aula.



PRESIDENTE

Avete? Hanno.



DISABATO Sarah

Beh, lei fa parte di un Gruppo di maggioranza, benché sia il Presidente. Sa che contesto spesso il suo operato.



PRESIDENTE

Sono il Presidente del Consiglio, mi scusi.
Altrimenti non mi mettevano in mezzo.



DISABATO Sarah

Però su questo la colloco comunque nell'area politica della maggioranza per cui evidentemente sapeva che la riunione non sarebbe durata 15 minuti ma un'ora e mezza. Direi che è il caso di sconvocare e di darci la possibilità di confrontarci, di vedere le tabelle, di analizzare i nuovi emendamenti e di rivederci la prossima settimana.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Intervengo sull'ordine dei lavori.
Proprio in considerazione del fatto che i colleghi di maggioranza non sono andati a prendere un caffè, ma immagino siano andati a discutere quali emendamenti presentare all'ultimo e decidere, a seconda delle varie sensibilità della maggioranza, quali presentare, credo che noi abbiamo il diritto di avere il tempo necessario per poter leggere questi emendamenti e poter fare le nostre proposte di modifica. Anche se non ci verrà concessa la possibilità di discuterli, almeno ci venga concessa la possibilità di votare i nostri subemendamenti.
Chiedo alla Presidenza un tempo congruo prima del contingentamento. Nel momento in cui la maggioranza presenta tutti i suoi emendamenti, si deve dare la possibilità alla minoranza di proporre dei contro-emendamenti. Una volta fatto questo, è diritto della maggioranza contingentare, anche se non sono d'accordo, ma almeno viene data la possibilità alle minoranze di poter presentare le proprie osservazioni.



PRESIDENTE

Quando sarà, si valuterà con i Capigruppo tempi e modi. Per adesso siamo ancora in fase di dibattito degli emendamenti. Chiedo la presenza di qualcuno della Giunta, che non vedo.
BERTOLA Giorgio (fuori microfono) Non c'è la Giunta, Presidente! Non la vede perché non c'è!



PRESIDENTE

Mi sembra ovvio che debba sospendere la seduta per i minuti necessari affinché arrivi la Giunta. Sospendo i lavori dieci minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.51, riprende alle ore 17.00)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Colleghi, se prendete posto, è arrivata l'esponente della Giunta regionale.
Non essendovi nessuno che intende intervenire sull'ordine dei lavori possiamo proseguire con l'esame dell'emendamento n. 1183).
La parola all'Assessore Poggio Vittoria.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Se lei è d'accordo, come Giunta, vista la situazione, chiedo la sospensione della seduta e, soprattutto, una riunione dei Capigruppo - sempre se lei e l'Aula lo ritengono - per decidere il prosieguo dei lavori.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Mi scuso con il Consigliere Chiamparino che non è potuto intervenire sull'emendamento, ma avrà possibilità di farlo successivamente, dopo la sospensione.
Sospendo l'esame del disegno di legge 236.
Convoco una conferenza dei Capigruppo in Sala A.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.02)



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