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Dettaglio seduta n.228 del 14/02/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.50 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione ordinaria n. 1272, presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Marnati.
Chiedo agli Assessori, che rispondono alle interrogazioni e interpellanze di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio d'Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti che degli Assessori che rispondono.
Ricordo che per l'interrogazione ordinaria non è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante; è prevista la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interrogante per cinque minuti.


Argomento: Beni culturali (tutela, valorizzazione, catalogazione monumenti e complessi monumentali, aree archeologiche)

Interrogazione ordinaria n. 1272 presentata da Canalis, inerente a "Strada del Chaberton, eccellenza piemontese dimenticata?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione ordinaria n. 1272.
La parola all'Assessore Marnati, per la risposta.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In merito all'interrogazione in oggetto si rileva quanto segue: la strada ex militare per il Monte Chaberton, attualmente appartenente ai Beni Patrimoniali dello Stato (decreto interdirettorale n. 1399 del 22 dicembre 2009, pubblicato nella GU n. 105 del 7 maggio 2010) è attualmente chiusa dall'ordinanza Autorità Militare 31/22 del 3/3/2022 al traffico di qualsiasi genere tra località Prà Claude - rio Inferno e la località Clotes des Mortes (confine nazionale con lo Stato francese).
La suddetta chiusura è riferita allo stato di danneggiamento del tracciato stradale, legato ad intensi ed estesi fenomeni torrentizi e di versante che hanno interessato il bacino del rio Freddo nell'evento meteo del luglio 2019 e che costituiscono un episodio parossistico di una già conosciuta situazione di degrado idrogeologico della zona legata alla forte acclività dei versanti, fenomeni erosivi in corso e la presenza di elevata coltre detritica, come riportato nella relazione tecnica effettuata dal Consorzio Forestale Alta Val Susa (verbale sopralluogo 97/2019).
La legge regionale 9/2021, il cui regolamento di attuazione è stato approvato con DPGR il 30 settembre 2022, intende riconoscere e valorizzare le strade storiche di montagna e di interesse turistico, procedendo al censimento delle stesse e promuovendo il sostegno a progetti di gestione manutenzione ordinaria e straordinaria, promozione e valorizzazione. Con DGR 25 del 12 settembre 2022, è stata data attuazione a una prima iniziativa a titolarità regionale volta all'individuazione delle prime linee d'intervento del programma d'investimenti prioritari per l'anno 2022 sulle strade di interesse segnalate dalle ATL piemontesi, tra le quali non è stata ricompresa la strada in parola.
Pur riconoscendo l'indubbio valore storico, turistico e culturale del collegamento in parola, si rileva come esposto dalla sopra richiamata relazione del Consorzio Forestale, che interventi di ripristino della percorribilità in sicurezza della strada implicano opere di notevole complessità tecnica e di ingente rilevanza economica che vanno ben oltre le competenze ordinarie della legge regionale n. 9/2021 previste per il programma 2022. Tali interventi non possono prescindere comunque dal coinvolgimento diretto dell'ente proprietario della strada, a favore del quale gli Assessorati, della Giunta regionale possono costituire strumento di raccordo e coordinamento con le altre Amministrazioni locali del territorio italiano e dei Dipartimenti francesi.
Seppur con un percorso più lungo, il Monte Chaberton è comunque raggiungibile dagli escursionisti a piedi.
Il PO Alcotra 2021-2027, che prevede il lavoro congiunto degli Enti locali italiani e francesi, attraverso la presentazione di progetti transfrontalieri, rispetto ai quali la Direzione Coordinamento Politiche e Fondi europei - Turismo e Sport può svolgere un ruolo di coordinamento dei partner e supporto alla definizione dei progetti, offre la possibilità di finanziare attività di salvaguardia e valorizzazione, in quanto prevede tra gli obiettivi specifici selezionati, quello di rafforzare il ruolo della cultura e del turismo nello sviluppo economico, nell'inclusione e nell'innovazione sociale.
Per lo sviluppo di un progetto di recupero di fruibilità della strada di accesso al Forte dello Chaberton, con valorizzazione e recupero del percorso, occorre che gli enti proprietari della strada italiani e francesi definiscano una proposta progettuale. La Direzione Coordinamento Politiche e Fondi europei - Turismo e Sport n. 2103 può coordinare l'attività di ricerca dei partner e collaborare nella definizione del progetto.
Per la Giunta regionale, l'Assessore Vittoria Poggio.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis, per la replica.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Non è nuova a quest'Aula la mia sollecitudine, il mio interesse per le fortificazioni alpine piemontesi; infatti, alla fine del 2020, questo Consiglio regionale aveva approvato all'unanimità un ordine del giorno da me proposto, proprio per la valorizzazione di questo patrimonio, direi unico ed inestimabile, che connota il territorio piemontese.
Accolgo con interesse la risposta dell'Assessore Poggio, letta dall'Assessore Marnati, ma al contempo, sono anche qui ad esprimere delusione, perché sicuramente il forte Chaberton, sebbene dal 1947 non sia più in territorio italiano, se messo in rete con il Forte di Exilles, con il Forte di Fenestrelle e anche con il Forte di Vinadio, rappresenterebbe sicuramente un elemento di qualificazione per la rete delle fortificazioni.
A distanza di oltre due anni dall'approvazione di quell'ordine del giorno purtroppo devo sottolineare che la Giunta regionale non si è ancora fattivamente data da fare per valorizzare le nostre fortificazioni.
L'intervento da me richiesto con l'interrogazione riguardante la strada di accesso allo Chaberton sul territorio italiano era proprio funzionale anche ad una valorizzazione della fortificazione; quindi, l'intervento stradale non era mirato soltanto a un utilizzo turistico per escursionismo bike o motocross, ma proprio per il raggiungimento del bene architettonico.
È vero che, nel settembre 2022, la Giunta ha selezionato altre strade storiche come prioritarie; in particolare, ricordiamo le cinque selezionate, che sono la strada dell'Assietta, la strada Susa-Meana; la strada Fenil, galleria Seguret "dei Saraceni"; la strada Bardonecchia Rochemolles-Colle del Sommelier; la strada dei Monti della Luna e la strada della Val Argentera.
Non credo che queste strade siano tutte di proprietà regionale, per cui mi chiedo perché la strada del Forte del Chaberton, che è vero che è lunga (15 chilometri) e complessa (perché necessita di interventi particolarmente cospicui) venga esclusa con l'argomentazione che non è di proprietà regionale e che, essendo un bene patrimoniale dello Stato, deve essere lo Stato a farsene carico e a coordinare un raccordo con le autorità francesi.
Credo che la Regione possa fare di più su questo versante e possa coinvolgersi più attivamente in modo diretto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ringraziamo la Consigliera Monica Canalis per la replica.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la seduta delle interrogazioni e interpellanze e alle ore 10:30 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 9.59 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.26)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Prego i Consiglieri di prendere posto. Non capisco qual è la parola che non avete capito quando dico "prendere posto". Se volete, Consiglieri, sospendo la seduta e ci riaggiorniamo a domani.
Comunico che sono in congedo i Consiglieri Caucino, Chiorino, Cirio, Dago Icardi, Lanzo, Marrone, Nicotra, Protopapa, Stecco e Bongioanni.
Il numero legale è pertanto 21.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Volevo richiedere un'informativa alla Giunta regionale, in particolar modo all'Assessore Icardi, relativamente alla notizia diffusa ieri, riguardante lo studio comparativo effettuato dal gruppo di lavoro interdirezionale sulla localizzazione dell'ospedale unico dell'ASL TO 5.
Studio che pare aver sancito lo spostamento del luogo dove localizzare l'ospedale dalla zona Sanda Vadò (al confine tra Moncalieri e Trofarello) alla zona di Cambiano.
È una comunicazione certamente importante, anche se, non l'ho mai nascosto non sono mai stato un tifoso e un sostenitore di quel progetto di localizzazione, e non lo divento ora. Sta di fatto, però, che si sono persi quattro anni. La nuova Giunta regionale, insediatasi nel 2019, ha detto fin da subito che non era d'accordo con quell'ipotesi di localizzazione e si sono persi quattro anni.
Chiaramente quell'ospedale serve al territorio, ci sono 300 mila cittadini dell'ASL TO 5 che attendono l'ospedale unico e si sono persi degli anni.
Noi vogliamo sapere dall'Assessore Icardi quali sono i prossimi passi urgenti che la Giunta regionale intende fare sul tema.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Per chiedere un'informativa urgente alla Giunta, anche alla luce di quello che abbiamo letto sui giornali, in merito al blocco dei veicoli euro 5.
Come lei sa bene, Presidente, nei nuovi accordi, lo dico anche perché vedo l'Assessore Marnati, non sono praticamente previste deroghe. Non sono previste deroghe in base all'ISEE, non sono previste deroghe in base all'anzianità e su questo l'accordo firmato è decisamente stringente. Visto che, da questo punto di vista, mi pare si sia aperto un ragionamento tra Governo e governatori del bacino padano sul posticipare il blocco per gli euro 5 che sono automezzi che, di fatto, sono stati acquistati e hanno quasi sei anni (quindi non sono mezzi così vecchi), volevo chiedere un'informativa perché mi pare che questo sia un tema del quale poter discutere.
Se è vero che noi dobbiamo avere assolutamente presente la questione sanitaria, dall'altra parte, forse, immaginare delle deroghe che permettano alle persone di continuare a lavorare o andare fino in fondo sul ragionamento del move in, potrebbe essere, da questo punto di vista oggetto di una discussione franca in quest'Aula.
Penso che tutti i Consiglieri - e anche lei, Presidente - siano stati raggiunti da preoccupazioni rispetto a chi avrà il suo automezzo bloccato con anticipo. Se l'Assessore Marnati avesse voglia o la Giunta avesse voglia di darci un'informativa e capire quali passi intendono fare in merito, sarebbe sensato e utile per un dibattito che, secondo me, va nella direzione di provare a dare risposte a chi in questo momento non pu cambiare il mezzo, no non vuole.
Mi permetto di chiedere questa informativa, anche alla luce della presenza dell'Assessore, contando che oggi pomeriggio ci sarà un question time sul tema, ad esempio, degli esaminatori delle scuole guida che se hanno un mezzo di quel tipo, non potranno andare in giro, nonostante abbiano la qualifica di pubblico ufficiale, ragion per cui chiedo questa informativa.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Vi sono due richieste di informativa, la Giunta è presente con il Vicepresidente Carosso e l'Assessore Marnati.
Eventualmente, nell'arco della giornata, cercheremo di dare spazio all'Assessore Marnati per il dibattito.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Volevo solamente chiedere di sottoscrivere tutti gli emendamenti delle minoranze sull'omnibus.



PRESIDENTE

Va bene.
Procediamo con le richieste di proposte di modifica. Ricordo che ci sono due richieste di informativa, una sullo studio della localizzazione del nuovo ospedale dell'ASL TO 5 chiesta dal Consigliere Bertola e l'altra sul blocco degli euro 5, chiesta dal Consigliere Magliano.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è stato approvato il processo verbali del 31/01/2023.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, hanno chiesto congedo i Consiglieri Bongioanni. Caucino, Chiorino, Cirio, Dago, Icardi, Lanzo Marrone, Nicotra, Protopapa, Stecco.
b) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
c) Processi verbali precedenti sedute È a disposizione e visibile sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" il processo verbale relativo alla seduta del 7/02/2023.
c) Non impugnativa Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 9 febbraio 2023 le seguenti leggi regionali e ha deliberato la non impugnativa: Legge 20 dicembre n. 25, "Disposizioni concernenti l'odontoiatria solidale" legge 20 dicembre 2022, n. 26 "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 (Iniziativa popolare e degli enti locali e referendum abrogativo e consultivo)" legge 27 dicembre 2022, n. 27 "Istituzione del Comune di Moransengo Tonengo mediante fusione dei Comuni di Moransengo e Tonengo in Provincia di Asti" legge 27 dicembre 2022, n. 28 "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio della Regione per l'anno 2023 e disposizioni finanziarie".
Se non vi sono richieste di intervento sulle comunicazioni, passerei all'esame del punto successivo all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Per la seconda settimana di fila è stato reso inammissibile un mio question time - questa volta su un argomento differente dal precedente - in cui chiedevo verifiche da parte della Giunta sull'utilizzo del logo della Regione Piemonte per una premiazione di una battuta di caccia.
Probabilmente, questo argomento potrà non interessare i colleghi, ma è bene che si ripassino comunque le regole sull'utilizzo del logo della Regione Piemonte, visto che non si tratta dell'unico caso. Infatti, mi stanno piovendo addosso locandine in cui è stato utilizzato il simbolo della Regione o del Consiglio regionale per attività non istituzionali, a quanto pare contro ogni regolamento presente nei nostri Enti.
Attraverso il question time ho posto una domanda, Presidente; domanda che, a mio avviso, era sia urgente che di attualità politica, per la seconda settimana di fila. Dunque, per la seconda settimana di fila è stato messo il bavaglio al Movimento 5 Stelle, che ha osato presentare un'interrogazione.
Secondo me dobbiamo metterci d'accordo su che cosa è considerato "urgente" e su che cosa si intende per "tema di attualità politica", perch non è possibile prendere le decisioni così come capita ogni settimana. Io dubito di aver disimparato a scrivere i question time di punto in bianco: gradirei, almeno, delle motivazioni dopo il respingimento di un nostro atto, a maggior ragione perché parliamo di problematiche procedurali, di verifiche sull'utilizzo dei loghi istituzionali. E visto che lei è il garante del Consiglio regionale, perché ne è il Presidente, ha tutto l'interesse a verificare che vengano fornite le risposte ai Consiglieri soprattutto su temi riguardanti la tutela dell'immagine degli Enti pubblici e, in particolare, del Consiglio regionale.
Forse non lo ritiene opportuno; forse non lo ritiene urgente; forse non ritiene il problema di attualità politica. Io, invece, ritengo che siano state rispettate tutte le casistiche che prevede l'articolo 100: a questo punto, quindi, chiedo nuovamente chiarimenti in merito al respingimento di una nostra interrogazione a risposta immediata.
Inoltre, vogliamo capire cosa si intenda fare per la settimana prossima: il Movimento 5 Stelle può ancora presentare dei question time oppure ogni domanda non rispecchierà i requisiti previsti per chiedere chiarimenti a questa Giunta - o a chicchesia - per spiegare o almeno giustificare determinati atti e determinate azioni messe in atto nei confronti dei cittadini? Non lo so. Ci dica lei, Presidente.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste di intervento sulle comunicazioni? Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Sono piuttosto sorpreso. Non torno sull'argomento dei question time respinti, perché ne abbiamo già parlato: le posizioni sono chiare, abbiamo anche capito un po' qual è l'intento. Quello che però ho visto stamattina parlando con la Presidente Disabato mi ha lasciato esterrefatto, perché da parte dei Consiglieri si fa proprio un uso abusivo, cioè un uso totalmente distorto e abusivo del logo della Regione Piemonte per fini legati ad una propaganda politica personale. Questo è un fatto molto grave.
Al di là del question time accettato, non accettato o respinto - okay.
cioè non è okay, ma facciamo finta lo sia - le chiedo, Presidente, nel suo ruolo di garante, e non nel suo ruolo di politico di centrodestra, di organizzare, all'interno della Conferenza dei Capigruppo, un momento aperto a tutti i Consiglieri nel quale poter chiarire, in maniera assoluta e definitiva, una volta per tutte, le modalità con le quali i Consiglieri regionali possono usare il logo del Consiglio regionale e della Regione in modo corretto. Signori, alle elezioni manca un anno e quattro mesi, e se si iniziano ad assegnare targhe per le cose più disparate, ad esempio per ringraziare il cacciatore di qua, per ringraziare magari quello che ha messo più slot degli altri, insomma, per qualsiasi cosa, diventa una gara a chi fa il "più uno" sulle targhe da conferire! Nell'interesse di tutti, ma soprattutto per rispetto delle istituzioni penso sia necessario e non più rimandabile un chiarimento sulla questione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Sarebbe stata interessante la risposta al question time della collega Disabato, perché non è l'unico caso riscontrato: per esempio, vedo sui social una locandina di Fratelli d'Italia con il logo della Regione Piemonte, e il nostro Assessore Marrone sempre nella stessa locandina. Mi chiedo se si possano collegare i loghi di partito e i loghi istituzionali e fare propaganda politica in maniera così spudorata.
Noi non ci siamo mai permessi di farlo, dal momento che mi risulta sia vietato, ma se invece è possibile, perché no? Inizieremo a farlo anche noi.
Grazie.



PRESIDENTE

Non vi altri Consiglieri che intendono intervenire sulle comunicazioni.
Nella fattispecie della richiesta della Presidente Disabato, ricordo che ci sono state delle interlocuzioni con la Giunta, che intendeva sospendere il quesito per l'assenza dell'Assessore Protopapa. Perciò non era una volontà di non voler discutere del question time. Bisogna essere anche corretti e spiegare tutta la storia: non è che il Presidente Allasia oggi, per la seconda volta, non consente di far intervenire su un question time - che peraltro sarebbe lecito e legittimo sospendere o bloccare ai sensi dell'articolo 100.



(Commenti della Consigliera Disabato fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliera Disabato, per piacere! Io l'ho ascoltata in silenzio e chiedo lo faccia anche lei.
Diversamente, interrompo il punto e procediamo col successivo.
Se vuole ascoltare, bene; se vuole avere ragione. non ha ragione, non ha ragione!



(Commenti della Consigliera Disabato fuori microfono)



PRESIDENTE

Sospendo la seduta.



(La seduta, sospesa alle ore 10.50, riprende alle ore 10.57)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Scusate, Consiglieri, può darsi che qualcuno non sia interessato, perché è stato più ligio di altri, ma alle volte non sa di cosa si sta parlando nella fattispecie.
L'oggetto del contendere è sulla possibilità da parte della Presidenza di dichiarare inammissibile un question time, ai sensi dell'articolo 100.
L'interrogazione in questione di questa settimana è stata presentata dalla Consigliera Disabato ed è riferito a un evento avvenuto sul territorio piemontese; in assenza dell'Assessore Protopapa si è inteso spostarlo alla settimana successiva o, eventualmente, in altra sede.
Ricordo a tutti i Consiglieri che l'immagine coordinata del Consiglio regionale (mi riferisco al Consiglio regionale, perché ci troviamo in questa sede e perché sono il Presidente del Consiglio) e di tutto quanto avviene all'interno del Consiglio è stato deliberato dall'Ufficio di Presidenza in più occasioni e in più parti; l'Ufficio di Presidenza ha deciso di non concedere l'utilizzo del logo del Consiglio regionale del Piemonte; può essere utilizzato solamente ed esclusivamente quello del Gruppo di appartenenza.
Pertanto, vi invito di nuovo a rivedere le norme che prescrivono l'utilizzo del simbolo. Nella fattispecie, l'interrogazione faceva riferimento a un Consigliere regionale che utilizzava il simbolo non del Consiglio regionale, ma della Giunta regionale. Perciò, sarà la Giunta regionale che risponderà nello specifico.
Nella fattispecie, ancora di più, posso darvi certezza che non c'è stata alcuna autorizzazione parte del Consiglio regionale, né della Presidenza del Consiglio regionale di utilizzare il simbolo per quella manifestazione né per altre specifiche.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Vorrei lasciare a verbale il fatto che un'interlocuzione con la Giunta, per un eventuale spostamento di un question time alla settimana successiva, per mancanza o per assenza dell'Assessore, nulla c'entra con la dichiarazione di inammissibilità che mi è arrivata sulla mail da parte sua.



PRESIDENTE

Se mi avesse fatto finire, sicuramente avrei terminato il mio intervento dicendo che c'è stato un errore da parte mia nel sospendere il question time, dato che da parte dell'interrogante c'era l'intenzione di proseguire.
Dato che ci sono delle tempistiche strette fra Consiglio e Giunta, per evitare questioni soprattutto con la Giunta e arrivare poi in Consiglio con l'interrogazione senza risposta, mi sono permesso, in piena autonomia, di sospendere. Non essendo però mia facoltà sospendere un'interrogazione posso solo dichiararla ammissibile o inammissibile, quindi ho sospeso l'interrogazione giudicandola inammissibile. Però, come sapete l'interrogazione può essere tranquillamente riproposta e sapevo benissimo che c'era l'interlocuzione con la Giunta per avere una precisazione puntuale direttamente dall'Assessore competente, che è l'Assessore Protopapa - oggi in congedo.


Argomento: Ordinamento regionale

Esame disegno di legge n. 236 "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2022" - (Richiamo in aula ai sensi dell'articolo 37, comma 4 del Regolamento)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 236, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2022", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Nella seduta consiliare del 7 febbraio scorso, sono state presentate cinque questioni sospensive, che sono state poste in votazione e che l'Aula ha respinto.
Il provvedimento è stato richiamato in Aula, ai sensi dell'articolo 37 comma 4 del Regolamento interno, dal Presidente Cirio, il 2 febbraio scorso. Pertanto, in quanto non ancora licenziato dalla Commissione, il provvedimento non ha relatori.
Ricordo che gli emendamenti presentati al disegno di legge in oggetto sono disponibili sul disco condiviso denominato "Emendamenti", che è accessibile da parte di tutti i membri del Consiglio e della Giunta regionale.
Illustra il disegno di legge l'Assessore Tronzano, che non vedo.
La parola al Consigliere Gallo, sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Mi risulta che questo disegno di legge sia a firma dell'Assessore Marrone che non vedo in Aula, quindi non credo si possa proseguire con i lavori su questo disegno di legge o, meglio, credo sia opportuno aspettare l'arrivo dell'Assessore Marrone, per dare dignità alla discussione e anche perché è un po' particolare che si discuta un disegno di legge senza l'Assessore competente.



PRESIDENTE

L'Assessore Marrone è in congedo, essendo anche un Consigliere eletto.
In mancanza dell'Assessore Marrone, possono intervenire altri esponenti della Giunta, considerando che non è un disegno di legge specifico delle competenze dell'Assessore Marrone, ma è la legge di riordino, pu intervenire qualsiasi altro Assessore e ho pensato che l'Assessore Tronzano potesse essere la figura più idonea. Se però non c'è l'Assessore Tronzano può intervenire il Vicepresidente Carosso.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiede di sospendere la seduta per cinque minuti? Sospendiamo cinque minuti, così interloquisce con l'Assessore Tronzano.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.03, riprende alle ore 11.16)



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Iniziamo la discussione in aula sul disegno di legge n. 236.
L'articolato prevede alcune parti che riguardano l'agricoltura e la caccia una seconda parte le attività estrattive.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore.
Prego i Consiglieri di tenere un tono più basso o di non interloquire tra loro, tanto le sorti della Regione vanno avanti lo stesso.
Prego, Assessore.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

La terza parte riguarda l'edilizia sociale e i movimenti migratori.
Inoltre, abbiamo alcuni articoli sull'assistenza sociale e le professioni intellettuali; una parte dedicata al gioco d'azzardo; alle foreste; al governo del territorio; all'elettromagnetismo; ai trasporti; alle pari opportunità; agli usi civici; al commercio; alla sanità; agli impegni istituzionali e altre disposizioni previste dall'articolo 86 fino all'articolo 91.
All'interno di questo articolato abbiamo gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 8, 9 e 10 che riguardano l'agricoltura e la caccia. L'articolo 1, in particolare, riguarda, l'integrazione con l'inserimento del termine "Tetraonidi" dopo le parole ungulati, cinghiali e volpe, come nelle precedenti definizioni della legge 70 del 1996. Con la legge regionale 5 del 2018 erano state escluse, dalla possibilità di prelievo limitato e misurato, alcune specie cacciabili, tra cui la pernice bianca, appartenente alla famiglia dei tetraonidi. Con il collegato 2020 è stata ripristinata la possibilità di caccia su queste specie, ma non è stata ripristinata la possibilità di caccia sul terreno coperto di neve, come in tutto il resto dell'arco alpino, sia italiano sia franco-svizzero e austriaco.
L'articolo 2 modifica la proposta discendente dalla necessità di prevedere la Commissione consultiva comunale per agricoltura, già presente nella legge 12 ottobre 1978. La norma proposta contiene adeguamenti nella stesura, anche al fine di garantire l'autonomia dei Comuni.
Con l'articolo 3 si riprende il testo dell'articolo 13 della legge regionale 63 del 1978 in via di abrogazione e se ne aggiornano i contenuti richiamando la deliberazione del Consiglio regionale del 1988 e mantenendo l'attuale classificazione "Ripartizione del territorio regionale".
Con l'articolo 4 si modifica l'articolo 6 della legge regionale 1 del 2019 intendendo aumentare la durata temporale, che passa da annuale a pluriennale. Tale scelta mira a rendere più facilmente raggiungibili gli obiettivi individuati nel programma degli interventi.
L'articolo 5 è la modifica dell'articolo 11 ed è proposta nel senso di provvedere al riconoscimento dei servizi resi dal Laboratorio Agrochimico regionale (LAR), articolazione della struttura competente in materia fitosanitaria, individuando le modalità con cui si genera un flusso di entrata regolato da un tariffario periodicamente aggiornato dalla Giunta regionale.
L'articolo 6 è la disposizione in esame e sostituisce l'articolo 83, che disciplina il sistema territoriale di riferimento per la gestione e il controllo degli aiuti a superficie cofinanziati dall'Unione Europea, nonch per la gestione geografica dei piani colturali e delle istanze a essi collegate.
L'articolo 7 si propone l'adeguamento della lettera a) del comma 3 dell'articolo 92 all'entrata in vigore del decreto legislativo del 2021 n.
19, per l'adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento UE.
L'articolo 8 predispone che in fase di prima applicazione del comma 3 bis dell'articolo 95 si è constatato che in taluni casi l'importo del ravvedimento operoso risulta superiore al pagamento in misura ridotta delle sanzioni e pertanto non è conveniente per le aziende. La modifica proposta consente di raggiungere efficacemente gli obiettivi che il legislatore regionale si era prefissato con l'introduzione dell'istituto in parola.
Gli articoli 9 e 10 sono di modifica del comma 5 dell'articolo 109 delle norme transitorie e del comma 2 dell'articolo 110 (abrogazione di norme) e si apportano le modifiche di adeguamento delle disposizioni derivate dalla modifica dell'articolo 6, che ha definito la durata del programma degli interventi da annuale a pluriennale.
Sulle attività estrattive ci saranno degli emendamenti che renderanno più chiaro e più compatibile l'attività del suolo e sulle attività pubbliche e private, sulla compatibilità delle attività pubbliche e private. In particolare, l'articolo 11 viene rinominato con la modifica, in modo da rendere chiaro e senza confusioni il perimetro dell'attività pubblica con il perimetro dell'attività privata.
L'articolo 13 si propone di aggiungere un periodo al comma 4 dell'articolo 7 (Efficacia del PRAE) della legge regionale 23 del 2016, al fine di precisare che sono altresì fatti salvi dal divieto di esercizio dell'attività estrattiva gli interventi di difesa, manutenzione e sistemazione idraulica, volti a mitigare criticità idrauliche delle aste fluviali.
Sull'articolo inerente all'edilizia sociale e i movimenti migratori, in particolare l'articolo 14 pone in evidenza il termine restituzioni con le seguenti formulazioni (in questo senso chiariamo la questione delle cooperative a proprietà indivisa): l'articolo 4 ter: "Le restituzioni delle agevolazioni finanziarie da parte delle Cooperative a proprietà indivisa sono effettuate con le modalità di cui agli articoli 3 e 9 della presente legge. Detti introiti verranno utilizzati per la concessione delle agevolazioni finanziarie previste dalla presente legge e verranno destinati dalla Giunta regionale, sentita la Commissione consiliare competente previa consultazione con le Associazioni Regionali delle Cooperative di abitazione aderenti alle organizzazioni delle Cooperative giuridicamente riconosciute a livello nazionale per la concessione di nuove agevolazioni".
Il comma 2 recita: "Le risorse restituite insieme ai sensi del comma 1 sono utilizzate per la concessione delle agevolazioni finanziarie previste dalla presente legge e sono destinate per la concessione di nuove agevolazioni nonché per consentire il canone di locazione sostenibili rispetto al reddito degli assegnatari".
Qui c'è un mix fra la legge di stabilità, che presenteremo prossimamente al Consiglio, e questa legge di riordino, proprio per cercare di evitare nella maniera migliore possibile, l'elevazione degli affitti di coloro che sono all'interno di appartamenti a proprietà indivisa.
Gli articoli 15 e 16 prevedono l'aggiunta e la modifica degli articoli in oggetto e consentono la piena attuazione della norma regionale sull'alienazione degli alloggi di edilizia sociale riservati ai profughi italiani, sbloccando l'assegnazione di immobili attualmente vincolati, ma non ancora assegnabili.
Sull'assistenza sociale abbiamo gli articoli 17 e 18, le cui modifiche previste dalla legge regionale 1 del 2004 prevedono di rendere obbligatorio per legge regionale il caricamento dei dati sanitari e non sulla piattaforma regionale della residenzialità così come già disposto dai decreti del Presidente della Giunta regionale a partire da ottobre 2020.
Tale strumento ha consentito e consente un monitoraggio quotidiano delle oltre 1.800 strutture residenziali e semiresidenziali piemontesi.
Articolo 18: introduce l'obbligo di caricamento di cui all'articolo 22 si rende necessario introdurre specifiche sanzioni per chi non ne dà attuazione.
Professioni intellettuali.
Articolo 19: la modifica in esame mira a prevedere anche la confederazione sindacale datoriale e le associazioni sindacali datoriali aderenti insieme ad ordini e collegi professionali circa le attività di formazione e aggiornamento professionale.
Articolo 20: la modifica in esame mira a prevedere anche la confederazione sindacale datoriale e le associazioni sindacali datoriali aderenti insieme ad ordini e collegi professionali circa la costituzione e le funzioni del soggetto consortile multidisciplinare disciplinato dall'articolo 6 della legge regionale 19/2011.
Gioco d'azzardo.
Articoli 21-26: le modifiche contenute nel disegno di legge sono state introdotte a seguito di numerose richieste di chiarimento pervenute dai Comuni, dagli operatori privati e dalle associazioni di categoria sulla legge regionale 19/2021. Esse sono di natura esclusivamente tecnica e intendono supportare i Comuni e gli operatori nella corretta applicazione della normativa.
Foreste.
Gli articoli 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33 e seguenti fino all'articolo 36 sostanzialmente, mirano ad adeguare l'articolo 27, i commi 1 e 2, la disciplina regionale in tema di viabilità forestale alle disposizioni del decreto legislativo 34/2018 ed al decreto del MIPAAF del 28 ottobre 2021.
Articolo 28: il presente articolo adegua le disposizioni regionali in tema di pianificazione forestale alle disposizioni del decreto legislativo 34/2018 e del decreto MIPAAF del 2021.
L'articolo 29 è un adeguamento, così come l'articolo 30, l'articolo 31 l'articolo 32, l'articolo 33, l'articolo 34 e l'articolo 35.
Articolo 36: introduce una disposizione transitoria al fine di evitare nelle more dell'approvazione della deliberazione di Giunta regionale di approvazione delle indicazioni tecnico metodologiche per la redazione degli strumenti di pianificazione forestale di livello territoriale ed aziendale un vuoto normativo in merito al procedimento di redazione dei PFA attraverso il rinvio alla disciplina contenuta nell'articolo 11 della legge regionale 4/2009.
Governo del territorio.
Articoli 37 e 38: le presenti modifiche si rendono necessarie per semplificare la documentazione amministrativa richiesta dagli Enti locali.
Non hanno un impatto finanziario sul bilancio regionale perché non comportano effetti diretti o indiretti a carico del bilancio.
Articolo 39: la presente modifica si rende necessaria per semplificare la procedura di revoca. La presente norma non ha un impatto finanziario.
Articolo 40: semplificazione delle procedure urbanistiche per l'adeguamento al nuovo Regolamento Edilizio Tipo.
Articolo 41: si propone la sostituzione degli allegati B e C della legge regionale 19/2009, in particolare: la sostituzione dell'allegato B, la sostituzione dell'allegato C che si rendono necessari per adeguare le disposizioni regionali alle linee guida nazionali (anche questi articoli riguardano adeguamenti).
Articolo 42: si dispone, al comma 1, l'abrogazione dell'articolo 69 della legge regionale 13/2020 che detta norme di semplificazione in materia urbanistica, destinate a venir meno al 31 gennaio 2023, giusta il richiamo contenuto nell'articolo 59 della medesima legge, quindi la legge 13/2020 che introduce una scadenza temporale per le disposizioni contenute nel Capo II del Titolo IV della legge regionale 13/2020.
Elettromagnetismo.
Articolo 43: la disposizione proposta prevede di modificare e integrare gli articoli 13 e 16 della legge regionale 29 agosto 2004 n.19, adeguando le disposizioni relative alla responsabilità dei gestori degli impianti radioelettrici e alle sanzioni al sopravvenuto quadro normativo nazionale (anche in questo caso si tratta di un adeguamento delle norme nazionali).
Articolo 44: con tale intervento si adegua l'apparato sanzionatorio alle disposizioni normative sopravvenute ed alle diverse fattispecie procedimentali introdotte nel corso degli anni nel decreto legislativo 259/2003 per l'installazione, l'attivazione e la modifica degli impianti radioelettrici.
Trasporti.
Articolo 45-48: la legge regionale n. 24/1995 disciplina l'esercizio dei servizi di trasporto pubblico non in linea su strada (taxi e noleggio con conducente) nel quadro dei principi fissati dalla legge nazionale n.
21/1992.
L'intervento proposto è finalizzato ad introdurre alcune disposizioni in ordine allo stazionamento dei veicoli utilizzati per lo svolgimento di entrambi i servizi di trasporto (quindi taxi e noleggio con conducente) nonché a fornire una seppur circoscritta definizione di rimessa, tenuto conto quanto disposto dall'articolo 3 della legge nazionale n.21/1992.
Articolo 49: la legge regionale n. 1/2000 ha stabilito che le funzioni e i compiti amministrativi riguardanti gli impianti a fune di ogni tipo, quali funivie, seggiovie, sciovie, funicolari e tutti gli impianti di risalita in genere e le relative infrastrutture di interscambio, fossero delegati a Province, Comuni e Comunità montane con provvedimenti regionali.
La legge regionale n. 44/2000 ha riservato alla Regione le funzioni amministrative di cui all'articolo 96, comma 1, lettera O), prevedendo che tali funzioni, ai sensi del comma 2 del medesimo articolo, fossero esercitate dalla Regione fino all'approvazione di successiva deliberazione della Giunta regionale di trasferimento alle comunità montane. Sempre la legge 44 ha attribuito ai Comuni le funzioni amministrative di cui all'articolo 98, comma 1 e ha attribuito alle Comunità montane le funzioni amministrative di cui all'articolo 98, comma 3.
La Regione Piemonte, con DGR del 2003, ha approvato il regolamento n.7 fissando alla data del 19 maggio 2003 la decorrenza dell'esercizio delle funzioni trasferite alle Comunità montane.
Le funzioni conferite dalla Regione alle Comunità montane sono poi state trasferite alle Unioni montane, in attuazione di quanto previsto dall'articolo 17 della legge regionale 11 del 2012, con legge regionale n.
3 del 2014, successivamente abrogata e sostituita dalla legge regionale n.14/2019.
Posto che di norma gli impianti a fune attraversano territori facenti parte di comuni montani, il legislatore regionale ha ritenuto quindi di allocare le funzioni de quibus, in forza del principio di adeguatezza, in capo agli enti di raccordo fra i diversi Comuni montani, presupponendo sia l'esistenza di un'unione montana, sia l'insediamento dell'impianto a fune nel suo territorio o nella maggior parte di esso.
In Piemonte tuttavia vi sono altresì alcuni impianti a fune ubicati nel territorio del Comune di Biella che è un Comune non montano e non appartenente ad un'unione montana. Ed è proprio rispetto a tali impianti a fune che si rende necessario colmare il vuoto normativo (anche in questo caso colmiamo o adeguiamo a riferimenti normativi sovraordinati regionali che, sostanzialmente, sono da modificare).
Articoli 50 e 51: il decreto del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture n. 17/2011, come successivamente modificato dal decreto ministeriale n. 30/2014, disciplina le procedure per l'abilitazione e la formazione degli insegnanti e degli istruttori delle autoscuole e dei centri di istruzione automobilistica. Il menzionato decreto ministeriale prevede a carico delle Regioni e delle Province autonome i seguenti adempimenti: ricezione delle comunicazioni svolgimento dei controlli sull'adeguato svolgimento dei suddetti corsi di formazione.
A tal proposito, va precisato che sulla base degli esiti di tali controlli le Regioni e le Province autonome sono competenti nell'adottare le relative sanzioni.
Pari opportunità: articoli 52 e 54. La legge regionale n. 11/2021 recante "Disposizioni per la promozione della parità retributiva tra i sessi e il sostegno all'occupazione femminile stabile e di qualità" prevede una serie di misure incentivanti nei confronti delle imprese con meno di 100 dipendenti aventi sede legale ed operanti in Regione Piemonte.
Per dare concreta attuazione alle misure previste era indicata all'articolo 7, l'emanazione di un regolamento attuativo da parte della Giunta regionale entro 60 giorni. La mancata emanazione del regolamento sino ad oggi è dovuta ad alcune aporie del testo di legge che ne rendono complesso il coordinamento. Per ovviare a tali problematiche interveniamo con gli articoli 52 e 54.
Usi civici: articoli 55 e 56. A seguito dell'entrata in vigore della legge nazionale n. 108/2021 "Modifiche all'articolo 3 della legge 20 novembre 2017, n. 168, in materia di trasferimenti di diritti di uso civico e permute aventi a oggetto terreni a uso civico" sono stati introdotti i seguenti commi: "Le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano possono autorizzare trasferimenti di diritti di uso civico e permute aventi ad oggetto terreni ad uso civico appartenenti al demanio civico in caso di accertata irreversibile trasformazione, a condizione che i predetti terreni: a) abbiano irreversibilmente perso la conformazione fisica o la destinazione funzionale di terreni agrari, boschivi o pascolativi; b) siano stati utilizzati in conformità ai vigenti strumenti di pianificazione urbanistica; c) non siano stati trasformati in assenza dell'autorizzazione paesaggistica o in difformità da essa".
Tale normativa consente alle Regioni di autorizzare trasferimenti di uso civico e permute dalle aree nelle quali è stata accertata l'irreversibile trasformazione fisica.
Il novellato disposto introdotto nell'articolo 3 della legge n.
168/2017 individua condizioni stringenti per la sua applicazione, in particolare: la trasformazione delle aree comportanti la perdita della conformazione fisica o la destinazione funzionale di terreni agrari boschivi o pascolativi, deve essere avvenuta prima della data di entrata in vigore della legge 8 agosto 1985, n. 431 (la cosiddetta legge Galasso), che aveva inserito tra le aree sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi della legge del 29 giugno 1939, n. 1497 anche le aree assegnate alle università agrarie.
Le suddette trasformazioni devono essere autorizzate dall'Amministrazione comunale attraverso il rilascio di opportuni titoli edilizi e/o autorizzazioni equipollenti.
Per poter attuare pienamente le nuove disposizioni normative occorre pertanto aggiornare l'articolo 4, comma 1, della legge regionale n.
29/2009, e così facciamo.
Commercio: articoli 57 e 63. L'intervento normativo che si propone attiene, anzitutto, all'introduzione, all'articolo 11 del Capo V della legge regionale n. 28/1999, di un nuovo sistema di verifica della regolarità amministrativa, previdenziale, assistenziale e fiscale delle imprese del commercio su area pubblica, nell'intento di superare l'attuale assetto legislativo apparso, nel corso dell'esperienza applicativa piuttosto frammentario e lacunoso, mediante una nuova, più organica e puntuale disciplina della materia. Anche qua interveniamo per adeguare e garantire una migliore attività di coloro che operano nel settore.
In particolare, sul sistema VARA, per le predette caratteristiche oltre alle accennate criticità di contesto socio-economico, ha mostrato segni di criticità applicative intrinseche, sin dalla sua entrata in vigore, nel 2010.
Le accennate criticità (è sufficiente leggerle nella relazione) hanno richiesto negli anni numerosi e reiterati interventi di differimento dei termini. Le difficoltà accennate sono state confermate in occasione dei contatti stabiliti con la Direzione regionale INPS, che ha espresso l'opportunità di superare l'attuale sistema VARA per rendere più agevoli i controlli e, in definitiva, per garantire l'efficacia della normativa e l'effettività dei controlli stessi. In questo senso, viene proposta una complessiva rielaborazione e razionalizzazione dell'articolo 11, alla luce e con l'occasione delle modifiche introdotte in relazione, nello specifico al sistema di verifica di regolarità delle imprese del commercio su area pubblica.
Sanità: articoli 64 e seguenti. Con l'articolo 102 della legge regionale n. 25/2021 (Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2021) era stata introdotta, fra l'altro, una modifica al comma 1 dell'articolo 5 della legge regionale 55/1987, prevedendo, sia per la finalità di favorire la libera iniziativa privata, sia per l'evoluzione tecnologica e strumentale che ha ammesso l'utilizzo di mezzi mobili per prelievi delle analisi di laboratorio, la possibilità di autorizzare ulteriori punti prelievo "anche su mezzi mobili".
Nel medesimo articolo 5 recante "Punto di prelievo", tuttavia, a causa di una mancata armonizzazione del testo della norma, permaneva, al comma 4 la seguente previsione "Non è consentita l'attivazione di punti di prelievo mobili", in palese contrasto con la nuova previsione di cui al comma 1 quindi si interviene per questo motivo.
Articoli 65 e 66. L'articolo 3 del decreto legislativo 502/92 prevede che "Nelle unità sanitarie locali il cui ambito territoriale coincide con quello del Comune, il Sindaco, al fine di corrispondere alle esigenze sanitarie della popolazione, provvede alla definizione, nell'ambito della programmazione regionale, delle linee di indirizzo per l'impostazione programmatica dell'attività".
In attuazione del citato articolo 3, comma 14, del decreto legislativo 502/92 e sue modifiche e integrazioni, con legge regionale n. 10/1995 si è provveduto a normare la Conferenza dei Sindaci e la Conferenza dei Presidenti delle Circoscrizioni, prevedendo all'articolo 15 una serie di indicazioni.
L'articolo 7 della legge regionale n. 18/2007, con riguardo alla Conferenza dei Sindaci, ha inoltre previsto che la Conferenza dei Sindaci di ASL di cui all'articolo 15 della legge regionale n. 10/1995 per la Città di Torino, e le Conferenze dei Presidenti di Circoscrizione, concorrono alla definizione degli indirizzi generali di programmazione. La Conferenza in particolare: definisce le linee di indirizzo per l'elaborazione del piano attuativo locale; esamina ed esprime parere sul bilancio pluriennale di previsione e sul bilancio di esercizio delle ASL di riferimento; esprime i pareri previsti all'articolo 3 bis, commi 6 e 7 del decreto legislativo 502/92; può richiedere alla Regione la revoca del Direttore generale dell'ASL e del Direttore generale dell'Azienda Ospedaliera eventualmente insistenti sul territorio di competenza. Ancora, all'articolo 7 si prosegue con altre indicazioni. Ritenuto necessario a tal fine modificare talune delle previsioni contenute nell'articolo 15 della legge regionale n.
10/1995 e dell'articolo 7 della legge regionale n. 18/2007, si prevede espressamente che per la Città di Torino le competenze assegnate dall'articolo 7 della legge regionale 18/2007 siano attribuite alla Conferenza dei Presidenti di Circoscrizione.
Articolo 67. La carenza di personale medico presso i servizi di emergenza-urgenza ospedalieri del servizio sanitario regionale rende necessaria la definizione di specifici interventi allo scopo di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza. In particolare, si rende necessario uno specifico intervento del legislatore regionale per introdurre, nell'ambito della disciplina delle attività aggiuntive che possono essere svolte su base volontaria e presso le unità operative dei Pronto soccorso, misure atte a favorire lo svolgimento di detta attività da parte dei dirigenti medici delle stesse.
Il contratto collettivo nazionale di lavoro dell'area della sanità, dei dirigenti medici, dei sanitari, dei veterinari e delle professioni sanitarie dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale (articolo 115), nel delineare le diverse forme in cui può svolgersi l'attività libera professionale al di fuori dell'impegno di servizio, prevede al comma 2 che si considerino prestazioni erogate in regime di libera professione intramuraria (ex articolo 115, comma 1, lettera d) anche le prestazioni richieste in via eccezionale e temporanea, eccetera.
Sta scadendo il tempo a mia disposizione e sono 24 minuti che parlo Presidente.
Impegni istituzionali. Gli articoli 68 e 85 in esame provvedono a tener fede agli impegni istituzionali assunti dalla Regione con le varie note del Presidente nei confronti dei Ministeri competenti, al fine di ovviare ad eventuali istanze di incostituzionalità e conseguenti possibili impugnative.
Sull'articolo 86, che riguarda "Altre disposizioni", la modifica viene proposta al fine di consentire il temporaneo parcheggio di auto in occasione e limitatamente alla durata di manifestazioni in zone in cui non vi sia altra possibilità.
Articolo 87: la materia delle acque minerali e termali appartiene alla competenza residuale delle Regioni. La Corte ha, inoltre, sottolineato che il carattere perpetuo delle concessioni appare in contrasto con il principio comunitario di concorrenza e non discriminazione tra gli operatori economici e che il fatto che nella normativa regionale vigente non sia presente una disciplina specifica per le concessioni perpetue, non può valere a sanare una situazione concessoria incompatibile con il quadro normativo. Pertanto si interviene.
Articolo 88. L'abrogazione dell'articolo 1 della legge regionale n. 8/2006 è giustificata da due successive leggi (articolo 10 della legge n. 11/2012 e articolo 18 della legge n. 23/2015) che prevedono il supporto tecnico amministrativo ai Comuni da parte della Regione. Si è ritenuto, invece, di mantenere gli articoli 2 e 2 bis), al fine di garantire una tutela, in particolare ai piccoli Comuni.
Articolo 89. L'inserimento della disposizione in oggetto si rende opportuna per adeguare la normativa regionale regolante il comparto turistico ricettivo piemontese al decreto ministeriale del turismo n. 161/2021.
Articolo 90. L'articolo in esame provvede a razionalizzare l'ordinamento giuridico regionale, proponendo l'abrogazione espressa di alcune leggi regionali i cui effetti giuridici ed economici, da una parte, si sono ormai esauriti e si possono ritenere attualmente privi di efficacia ed inapplicabili e, dall'altra, possono considerarsi assolutamente superati da altre normative intervenute successivamente.
L'articolo 91 attesta la neutralità dell'intervento da un punto di vista finanziario, che non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.
Presidente, mi scuso per la durata dell'intervento e la ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Tronzano, per l'estrema sintesi.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con non poca difficoltà la relazione dell'Assessore Tronzano perché quando discutiamo di leggi di riordino si tratta di norme spezzettate su tanti temi, disorganizzate e disomogenee. Per cui è complicato tenere un filo logico e seguire nel dettaglio le specifiche tecniche che ci ha esposto l'Assessore Tronzano.
Possiamo dire, in via generale, che iniziamo la discussione sulla legge di riordino, senza aver avuto in alcun modo un approfondimento in Commissione con i singoli Assessori sui vari temi. È una legge di riordino che contiene diversi capitoli di intervento e che sarebbe dovuta arrivare in Aula subito dopo il bilancio - quindi tra novembre e dicembre: oggi siamo a febbraio.
Per cui è una legge di riordino del 2022, ma siamo nel 2023; e probabilmente è l'ultima di questa legislatura.
È una legge che viene utilizzata, come spesso è accaduto in questa legislatura, un po' come scorciatoia per riformare norme e leggi molto controverse su cui quali abbiamo discusso molto in quest'Aula, sulle quali però non si ha il coraggio di fare un disegno di legge ad hoc per modificarle e si usano le scorciatoie degli omnibus e delle leggi di riordino per intervenire anche pesantemente. Parlo, in particolare, di due sezioni già discusse negli anni passati, sulle quali questo Consiglio ha avuto il coraggio nella scorsa legislatura di fermarsi e produrre delle leggi regionali, più o meno condivise, ma dotando la Regione Piemonte di leggi in materia di caccia ed attività venatoria e in materia di cave. Sono materie molto complicate e controverse, con posizioni molto diverse in quest'Aula, ma che sono state affrontate con la dignità di un percorso legislativo organico per disegnare e scrivere una legge regionale sulla materia.
Voi, invece, sistematicamente in quest'Aula usate l'omnibus e la legge di riordino per riformare queste leggi e queste norme, senza avere il coraggio di venire in Commissione competente, nella fattispecie in III Commissione e mi dispiace per il Presidente Leone, che però non vedo in Aula, ma sarà sicuramente fuori - per discutere con i percorsi legislativi giusti.
Nella prima legge di riordino di questa legislatura, avete modificato sostanzialmente la legge sulla caccia. Lo avete fatto con questa scorciatoia e oggi di nuovo apportate modifiche sostanziali a questa legge sulle quali entreranno i colleghi nel dettaglio, cercando di usare questa navetta per accorciare i tempi di discussione. Invece noi entreremo nel merito, anche con i nostri emendamenti, perché pensiamo che state stravolgendo ulteriormente una norma.
Presidente, però è impossibile, abbia pazienza.



PRESIDENTE

Ha ragione. Sto cercando di capire chi è.



GALLO Raffaele

Io sento un brusìo del centrodestra fuori dall'Aula, però non so se è il centrodestra, perché i colleghi sono in Aula. Guardo a sinistra e non c'è nessuno e guardo a destra e ci sono tutti.



PRESIDENTE

Chiedo ai Consiglieri in Aula di rimanere in silenzio. Chi vuole interloquire con altre persone è pregato di uscire, però allontanandosi dalle porte: come sapete, dobbiamo tenere le porte aperte. Prego Consigliere Gallo, prosegua.



GALLO Raffaele

Grazie. E poi vorrei che almeno un Assessore mi ascoltasse.



PRESIDENTE

Chiedo alla Giunta di prestare un po' di attenzione a chi sta intervenendo quindi lasciate la possibilità all'Assessore Gabusi di ascoltare.



GALLO Raffaele

Capisco che passeremo molto tempo a discutere sugli emendamenti, per secondo me, la discussione generale aiuta a capirci su alcuni temi, al di là dei singoli emendamenti che presenteremo nel corso delle prossime sedute.
Sul tema della caccia, vi dico che state sbagliando lo strumento, oltre che il merito delle questioni. Su questa materia daremo battaglia con tutti i nostri emendamenti, entrando nel merito.
Sul tema delle cave e delle attività estrattive, come abbiamo denunciato anche in una conferenza stampa, avete stravolto completamente il concetto di Piano regionale delle attività estrattive. È un piano che sostanzialmente, autorizza tutto e, quindi, di fatto, non è un piano. Su questo aspetto il collega Rossi entrerà sicuramente nel merito, perch attraverso degli articoli di legge stravolgete il principio della legge regionale votata all'unanimità in quest'Aula, nel 2016, oltre a demolirla.
Noi su questo tema daremo battaglia, perché non ci stiamo, perch intendiamo tutelare il territorio e salvaguardare i principi di quella legge.
Un altro tema è il gioco d'azzardo patologico. Di nuovo, in questa legge dite che ci sono soltanto delle modifiche tecniche e, invece, sono modifiche politiche, di sensibilità politica e anche su questo tema entreremo nel merito.
Sono quattro anni che discutiamo di gioco d'azzardo patologico: sia in questa legge che anche nell'ultima legge di riordino; riuscite a entrare in questa materia utilizzando questa scorciatoia, come avete provato a fare nel primo omnibus di questa legislatura: allora riuscimmo a imporvi di presentare una legge regionale di modifica. Anche questa volta daremo battaglia nel merito.
Sull'ambiente e sulle foreste, avete inserito tanti piccoli interventi a pioggia, ma che sostanzialmente non hanno impatto sui temi di oggi della Regione Piemonte, cioè su come vogliamo dare sviluppo a questa Regione, su come vogliamo sburocratizzarne i procedimenti e su come vogliamo semplificarli, come immaginiamo, anzi come immaginate la Regione Piemonte.
Io mi chiedo - non posso chiederlo all'Assessore Icardi, perché non c'è perché anche lui non ha usato la legge di riordino, una navetta così veloce per inserire il Piano sociosanitario o almeno alcune modifiche del Piano sociosanitario? Questa magari sarebbe stata l'occasione per discuterlo.
Invece, sui grandi temi non c'è nulla e non discutiamo mai di nulla.
Noi bocciamo in toto questo disegno di legge, salvando soltanto due o tre articoli che avete inserito e che condividiamo; sul tema dell'edilizia, la sezione 2, e sul tema di restituire, finalmente, ai Presidenti di Circoscrizione la parola di Torino. Avete cercato di togliere loro la parola, interpretando in modo restrittivo la legge e la Conferenza sociosanitaria della Città di Torino, dopo l'istituzione dell'ASL Città di Torino Unica: li avete privati della parola e della possibilità di discutere di sanità sui propri territori e sui propri quartieri: questo è un lungo dibattito che dura da anni.
Anche noi avevamo presentato un emendamento su questo tema, ma nell'articolato avete introdotto il chiarimento che restituisce la parola alla Conferenza sociosanitaria della Città di Torino e dei Presidenti di Circoscrizione, così come avveniva in passato, anche se, con rammarico dobbiamo segnalare che a causa di questa interpretazione restrittiva nell'ambito della programmazione del PNRR, sulla Città di Torino non hanno potuto esprimersi.
Inoltre, sul tema dei taxi, vi è un adeguamento normativo regionale all'adeguamento nazionale e, quindi, è un atto dovuto che va nella direzione giusta.
Su tutto il resto daremo battaglia, con gli interventi dei colleghi, su ogni singolo tema e su tutti i nostri emendamenti.
Infine, stiamo verificando e approfondendo tutti gli emendamenti della maggioranza a triplice firma dei Capigruppo, che, come sempre, vengono introdotti all'ultimo minuto, ma che avremo modo di approfondire: sono su svariati temi, in particolare, anche in questo caso, sull'attività venatoria e su molti altri. Su questi temi, ovviamente, ci riserviamo di subemendare e di intervenire ulteriormente con la nostra attività emendativa.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bertola, ancora in discussione generale.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo disegno di legge di riordino, che normalmente nel nostro linguaggio viene definito "omnibus", in realtà, racconta molto.
Scusi, Presidente, vorrei parlare potendola vedere, senza essere "impallato" da colleghi; grazie. Vorrei potermi rivolgere a lei senza ostacoli.



PRESIDENTE

Grazie. Vedremo di mantenere l'ordine.
Prego i colleghi di accomodarsi, oppure di uscite. Grazie.
Prego, Consigliere Bertola, proceda con il suo intervento.



BERTOLA Giorgio

Dicevo che questo disegno di legge racconta molto su come il centrodestra abbia gestito questa legislatura.
Siamo nella seconda parte di questa legislatura e ne abbiamo viste un po' di cose e questo disegno di legge lo racconta proprio bene: il provvedimento è stato presentato in ritardo, perché è un disegno di legge di riordino del 2022, che arriva a ridosso del Natale, quindi un ritardo che non è da ascrivere, ovviamente, all'opposizione o al lavoro delle opposizioni, ma oggettivamente è stato presentato tardi.
Su questo disegno di legge è stata richiesta subito la procedura d'urgenza che dimezza i tempi di discussione (30 giorni); di questi 30 giorni, 15 erano dedicate alle vacanze di Natale.
In seguito, torna in Commissione, ma non si fa nulla, perché in quella sede non si è parlato nemmeno di un articolo, non c'è stata nessuna illustrazione, non c'è stata un'illustrazione, come quella dell'Assessore Tronzano di oggi, articolo per articolo. Nulla! In una seduta di Commissione sono state fissate le consultazioni. Al termine del periodo fissato per le consultazioni, si è tenuta un'altra seduta di Commissione nella quale, come opposizione, abbiamo chiesto che gli Assessori venissero a parlare degli articoli che riguardavano le loro competenze, non per un motivo particolare, ma perché è un disegno di legge che ha 91 articoli - e l'Assessore Tronzano ha letto, capo per capo articolo per articolo. Ci sono le più svariate competenze regionali. Al di là di qualsiasi atteggiamento ostruzionistico o di opposizione rispetto al provvedimento, chiedevamo semplicemente che gli Assessori venissero a spiegare il provvedimento in Commissione. Nulla! È stato richiamato in aula: un provvedimento di 91 articoli arriva in aula senza che si sia approfondito nulla. Finora non c'è stato nessun lavoro delle opposizioni neanche di tipo ostruzionistico, pertanto, anche lo strumento che legittimamente ha la maggioranza per cercare di velocizzare i tempi di discussione non è stato usato in modo legittimo e non trova ragione in questo atteggiamento.
Allo stesso modo, viene danneggiato il principio che prevede una doppia lettura.
Al Parlamento nazionale abbiamo addirittura due Camere che fanno una doppia lettura: Commissione e Aula. Qui siamo un'Assemblea legislativa composta ovviamente da una sola Camera, ma il fatto di discutere i provvedimenti prima in Commissione e poi in Aula ha un senso. Non è il senso di dare spazio alle opposizioni; è il senso di fare una doppia lettura, perch leggendo due volte il provvedimento è più facile che si approvi un provvedimento migliore, un provvedimento senza errori e, magari, senza ragioni di possibili impugnative.
Invece no, viene meno anche la doppia lettura e si porta il provvedimento in aula, chissà con quali prospettive, magari anche qui, come al solito per tagliare completamente i tempi di discussione.
La nostra posizione oggi è che se anche fossimo d'accordo con il contenuto del disegno di legge - e non lo siamo - saremmo in una posizione comunque contraria per come è stato gestito finora.
Infine, sempre per dire come questo disegno di legge racconti molto di questa legislatura a guida del centrodestra, in tutti i provvedimenti c'è un regalino alla lobby venatoria. Penso che questa Giunta regionale se lo sia posto come regola, che si sia detta: in qualsiasi provvedimento dobbiamo mettere un regalo ai cacciatori, altrimenti non va bene, piccoli o grandi che siano.
Dobbiamo ancora vedere gli emendamenti e li leggeremo attentamente, ma già nel testo presentato, proprio nell'articolo 1 (sia mai che in 91 articoli il regalino ai cacciatori lo si metta un po' troppo in basso e loro non lo vedano, quindi è stato messo proprio nell'articolo 1, così si vede bene) viene ampliata la possibilità di caccia a una determinata specie, ai tetraonidi, (leggasi gallo Forcello o fagiano di monte e pernice bianca) anche sulla neve. Ricordiamo che si tratta di specie della tipica fauna alpina fortemente minacciate dall'impatto antropico, non solo dai cacciatori, soggetti a particolare protezione, anche nella nostra legislazione regionale. Qui si apre alla possibilità di cacciarli anche sulla neve perché sappiamo che, per quanto riguarda la caccia sulla neve c'è generalmente un divieto con alcune eccezioni.
Vengono aggiunte queste specie alle.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere, si rivolga alla Presidenza, che è molto interessata.
Grazie.



BERTOLA Giorgio

Vengono aumentate queste eccezioni. Cosa vuole dire questo? Che viene un po' meno la narrazione che si fa di solito, la retorica sulla caccia come opera meritoria di controllo della fauna, di questa fauna dannosa: i cinghiali, i caprioli e chi più ne ha più ne metta. Queste modifiche legislative fanno proprio cadere questo velo di ipocrisia: semplicemente è che, cari cacciatori, vi piace uccidere. Vi piace proprio uccidere per divertimento. Questo è! Poi ci sono altre norme, come è già stato detto che riguardano aspetti che in questa legislatura sono già stati trattati come anche nella precedente, solitamente molto divisivi, che richiederebbero un esame più accurato in un disegno di legge a parte (prima mi riferivo alla caccia, ora all'attività estrattiva).
Ci sono certamente modifiche peggiorative, se viste in combinato disposto con il nuovo Piano regionale sulle attività estrattive. Pertanto, sono aspetti che avrebbero certamente richiesto un maggiore approfondimento.
Pertanto, accade che il disegno di legge di riordino 2022 viene presentato in ritardo, a fine anno, e ora si dica che è urgente perché siamo nel 2023 (fate un emendamento al titolo e ci togliamo d'impaccio). Il tutto, senza discussione. Tutto questo accade il 14 febbraio, senza avere ancora parlato di bilancio di previsione. I Consiglieri regionali del Piemonte non hanno ancora detto nulla sul bilancio di previsione che, come al solito, verrà presentato all'ultimo momento. Non c'è più tempo e quindi non passa nulla come viene sempre fatto.
Noi vorremmo fare delle Commissioni sul bilancio, invece di parlare di cacciare la pernice bianca anche sulla neve; vorremmo parlare del bilancio della nostra Regione, che forse è più importante, e non si parla di nuovo di Piano socio-sanitario regionale. Non c'è, si continuano a fare provvedimenti spot con delibere di Giunta o con proposte di legge consiliari per aumentare il numero di poltrone. Se c'è una cosa che ha fatto questa Giunta di centrodestra, è aumentare il numero di poltrone: è un dato matematico. E del Piano socio-sanitario non si discute; discuteremo della possibilità di cacciare la pernice bianca anche sulla neve. Si parla di quello; si occupa il tempo anche in Commissione sulla legge elettorale altro meccanismo di moltiplicazione delle poltrone, perché da una parte si taglia, si penalizza il principio di rappresentanza introducendo gli sbarramenti e poi, dall'altra, si moltiplicano le poltrone per chi governa.
È un po' diventato lo spot della pubblicità dei "signori di poltrone e sofà", quelli della pubblicità con il grembiule di pelle: "più poltrone per tutti; prezzi speciali, ma solo fino a domenica, perché poi lunedì ci sono i prezzi nuovi".
Questo è! Occuperemo il tempo sull'omnibus, che arriva in ritardo a causa dell'inefficienza della Giunta regionale, perché se arriva il 19 dicembre un disegno di legge del 2022 è perché siamo in ritardo.
Noi chiaramente ribadiremo la nostra contrarietà a tutto il provvedimento per come è è stato presentato e, nello specifico, agli articoli che più ci vedono contrari, come quelli che riguardano l'attività venatoria e le attività estrattive.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Bertola per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire in discussione generale il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
L'omnibus rappresenta la possibilità di intervenire e modificare aspetti delle norme che, in qualche modo, il Consiglio regionale e i Consiglieri stessi vedono come migliorabile; da un certo punto di vista dà la possibilità di rendere più efficaci e più realistiche le norme, rispetto alle esigenze.
Anche da parte nostra segnaliamo che su questo, forse, era necessario, per permettere ai Consiglieri che hanno intenzione di emendare per rendere migliore la norma, dare più tempo in Commissione per poter mettere insieme tutte le istanze che non hanno trovato soddisfazione nel corso dell'anno o che non riescono a trovare istanza all'interno del procedimento legislativo per come lo conosciamo. Forse darci più tempo poteva avere un senso.
Noi abbiamo provato, invece, con alcuni emendamenti, ad entrare nel merito e cercare, alla luce del lavoro fatto in Commissione e delle tante interpellanze presentate e degli ordini del giorno proposti, di dare un nostro contributo di lavoro. Questo lo abbiamo fatto, ad esempio, con l'emendamento che, di fatto, dà più forza all'Osservatorio regionale della mobilità, che effettua la raccolta, il monitoraggio e l'aggiornamento periodico dei dati che devono essere in possesso della nostra amministrazione. Spesso e volentieri con l'Assessore Gabusi ci siamo trovati a discutere e a immaginare come la Regione, con un Osservatorio ancora più attento e ancora più accurato, possa dare alla politica e alla Giunta gli strumenti per intervenire in merito al traffico e in merito all'applicazione o meno delle norme rispetto all'accessibilità. Da questo punto di vista, noi proviamo a dare ancora più peso all'Osservatorio con questo emendamento, cercando veramente di entrare all'interno di un dibattito e di un efficace governo rispetto al trasporto pubblico.
Abbiamo lavorato anche sul tema dei mercatini tematici. Noi sappiamo che questa Regione si è dotata di una legge (alcune Regioni non hanno una legge su questo tema), ma forse è la legge meno applicata della storia legislativa di questa Regione, è quella che permette, rispetto alla presenza fino a un massimo di 18 volte, della presenza di cittadini che in questi mercatini, di fatto, si presentano per rivendere beni che hanno realizzato.
Se qualcuno andasse fino in fondo a capire come questa legge è applicata farebbe delle grandi sorprese. Noi pensiamo che la legge debba essere applicata, ragion per cui abbiamo presentato degli emendamenti sul tema per aumentare il numero di volte, ma anche una norma. Abbiamo presentato anche una legge - che spero prima o poi inizi il suo iter nella Commissione competente - che aumenta le sanzioni, ma anche la possibilità di fare questo tipo di attività.
Ci auguriamo che si voglia aprire gli occhi sul fatto che noi rischiamo di trovarci nelle condizioni per cui, chi rispetta le regole, alla fine, andrà solo esclusivamente in luoghi dove questo tipo di vendita è proficua e non si recherà più in nessuna di quelle realtà, invece, delle nostre province e delle nostre aree interne (sagre ed eventi di paese), dove evidentemente può avere un minor ritorno economico. Oltre al fatto, ma questo penso che non sia necessario dirlo ulteriormente, che ormai questo tipo di attività non è solo più di dileggio o di hobby, ma è un'attività che spesso permette alle persone di arrivare a fine mese con più tranquillità.
Se non vogliamo che finiscano tutti nel cosiddetto "suk" immaginato dalla Giunta Appendino tanti anni fa nel suo governo della Città di Torino, forse dovremmo mettere mano a questo tipo di norma e guardare come esattamente stanno le cose. Non c'è niente di peggio di un legislatore che sa che è una norma che non viene applicata o viene completamente disattesa e non fa nulla e volge lo sguardo altrove.
Altri emendamenti li abbiamo presentati sul tema dei DCA. Come sapete, i disturbi dell'alimentazione hanno visto una legge portata in Aula, una legge condivisa, che ha trovato maggioranza e opposizione concordi nel lavorare insieme su un tema così importante. Purtroppo, questo lo devo dire con chiarezza, le risorse trovate, ancorché facessero parte di un piano nazionale, non ci hanno permesso di immaginare l'ultima parte di sostegno aiuto e cura per coloro che sono affetti da queste patologie (stiamo parlando del sostegno e dell'assistenza al pasto).
Con questi emendamenti, chiediamo che questa attività possa essere svolta da realtà del Terzo settore, ancorché accreditate, che abbiano i loro luoghi e tutte le caratteristiche necessarie affinché questo sostegno e questo aiuto al pasto possa essere fatto secondo criteri anche condivisi con le ASL e che abbiano, al loro interno, dei professionisti dedicati.
Ripeto, che questa attività possa essere anche fatta all'interno di realtà del Terzo settore.
Noi ci auguriamo che queste indicazioni - avremmo potuto produrne molte altre, ma i tempi non ce l'hanno permesso dal punto di vista della fretta della discussione e del richiamo in Aula - che queste nostre proposte possano essere accolte, studiate ed esaminate dalla Giunta. Le nostre proposte partono, come sempre, dal confronto con le realtà con le quali noi regolarmente teniamo un dialogo aperto. Penso al mondo dei trasporti e al mondo della disabilità che si occupa di trasporto pubblico, tutti coloro che si occupano di mercati tematici e, dall'altra parte, penso al mondo dell'associazionismo legato ai disturbi dell'alimentazione. Realtà che vivono e hanno già vissuto grandi sofferenze e vorrebbero, da questo punto di vista, un lavoro più efficace e più proficuo da parte del nostro Ente affinché possano trovare risposte. A maggior ragione, quando in Consiglio vengono proposte opzioni di cambiamento di norme che vanno nella direzione richiesta da quelle realtà, forse avrebbe senso studiarle, approfondirle e poi, nel caso, votarle.
Queste sono alcune delle considerazioni che ci tenevo a fare rispetto al lavoro che noi, come Gruppo consiliare, abbiamo voluto produrre. Sono interventi di merito, augurandoci di trovare onestà intellettuale da parte della Giunta, che sappia cogliere questi spunti e che possa farli propri per migliorare la nostra legislazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire nella discussione generale il Consigliere Sarno.
Prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo, ovviamente, in discussione generale sul provvedimento in oggetto.
Faccio un passaggio specifico, coerentemente con quanto il Capogruppo Gallo ha ben esposto nella descrizione di tutto il provvedimento; provvedimento che, ovviamente, in molte parti non ci convince; anzi, siamo profondamente preoccupati per la ricaduta sul territorio.
In particolare, Presidente, mi soffermo sul tema del gioco d'azzardo partendo dal fatto che l'Assessore Tronzano ha detto: "Non sono modifiche politiche; sono modifiche tecniche". Già questa frase è totalmente sbagliata, perché alcune modifiche sono politiche. Per avvalorare il mio pensiero, Presidente, proverò ad attirare l'attenzione dei colleghi in Aula leggendo un articolo pubblicato su Avvenire (non ho preso, quindi, un giornale veterocomunista, per così dire).
Il giorno 4 ottobre Avvenire titola: "Azzardo prima fonte di ricavo dei clan", e lo cita a seguito della relazione della DIA (Direzione Investigativa Antimafia).
Lo ripeto, perché magari qualcuno non ha sentito bene. La DIA dice: "Azzardo prima fonte di ricavo dei clan".
Qualcuno mi potrebbe dire: "Certo, Consigliere Sarno: si riferisce all'azzardo illegale". Eh no, caro Presidente. Vado a leggere sempre l'articolo su Avvenire (urlo per attirare un po' l'attenzione dell'Aula collega Ravetti, visto che in molti non stanno ascoltando).
L'articolo recita: "Azzardo legale, dunque. E questo smentisce la tesi che questo tenga lontano le mafie. Invece è esattamente il contrario perché secondo gli investigatori antimafia - magari gli stessi che citavano gli amici della Lega quando abbiamo approvato la legge del 2021 - i clan di 'cosa nostra', camorra, 'ndrangheta e mafie pugliesi, spesso alleate 'soci' nell'affare, sono ben presenti nel mercato legale, quello dei giochi e delle scommesse in concessione dello Stato che genera elevati e rapidi guadagni, a fronte di bassi rischi. La mafia - denuncia la DIA - continua a investire consistenti capitali attraverso la gestione diretta e indiretta questo è l'ulteriore passaggio fondamentale - di società concessionarie di giochi e di sale scommesse o mediante l'imposizione di slot machine", ossia quelle macchinette che avete liberalizzato, raccontandoci che facendo così davate un bel colpo alle mafie, che diversamente avrebbero creato "sale illegali".
La DIA ad ottobre sostiene esattamente il contrario di quanto avete detto voi. Quindi la DIA dice che avete raccontato cose sbagliate. Punto.
Badate che non lo dice Diego Sarno, ma la DIA.
Non contenti di questo avete approvato la legge, avete fatto quello che avete fatto e in questo cosiddetto omnibus che fate? Date ancora una mano ad aumentare l'attività legale - certo, legale! Però c'è un pericolo dietro questa attività legale - e la diffusione di slot machine. Fornisco alcuni dati, Presidente, almeno per far rimanere nell'etere queste parole, visto che sono pochi ad ascoltare, soprattutto fra i banchi della maggioranza che invece dovrebbero capire l'errore che hanno commesso.
Nel 2021 capita una cosa interessante da un punto di vista dei dati.
Nel 2021 in Italia si rileva una riduzione del gioco pari al 61%. Non parlo di tutto il gioco d'azzardo, ma solo delle macchinette, che sono quelle che causano maggiori patologie (anche questo lo dicono i medici, e non le opposizioni). In Piemonte la riduzione è pari solo al 58-59%. Uno potrebbe dire: "Va beh, si tratta solo di 2 o 3 punti percentuali di differenza".
Però sono 2 o 3 punti percentuali che si concentrano molto dopo il 15 luglio 2021, data in cui è entrata in vigore la legge.
Tutte le Regioni sono in calo, tranne - guarda un po' la coincidenza il Veneto, dove la diminuzione è pari al 3%, in Lombardia, 1.5% e in Piemonte, tra il 2% e il 3%. Guarda caso, mi sembra che siano tre Regioni che hanno delle leggi molto permissive e che corrispondono, credo, alla stessa maggioranza politica, che, evidentemente, ha uno schema nazionale molto chiaro nel tutelare le lobby del gioco d'azzardo invece che la salute pubblica dei piemontesi.
È tutto legittimo, lo crediamo inopportuno, ma è tutto legittimo.
Per fare questo, Presidente, cosa avete anche fatto? Negli ultimi tre minuti che mi rimangono...



(Brusìo in aula)



SARNO Diego

Sento un vociare particolare, Presidente, da parte dei colleghi della maggioranza.



PRESIDENTE

Sì, collega Sarno, ma non è per lei, non si preoccupi.



SARNO Diego

No no, lo so che non è per me. Ma è un modo.



PRESIDENTE

Il fatto è che alle ore 12.30, come sapete, la seduta sarà interrotta per consentire lo svolgimento di una conferenza stampa in Aula.



SARNO Diego

E quindi?



PRESIDENTE

Quindi c'è gente fuori dall'Aula.



SARNO Diego

Parlano della conferenza stampa, quindi?



PRESIDENTE

La mia giurisdizione termina ai confini dell'aula, perciò fuori deve mandare qualcun altro.



SARNO Diego

Chiamo qualche amico di Nichelino, magari, per chiedere una mano.



PRESIDENTE

No, per la carità, non mandi nessuno di Nichelino, perché.



SARNO Diego

No, lo dicevo nel senso che mancano dieci minuti alla sospensione della seduta; a me ne restano ancora due, quindi termino in tempo per la conferenza stampa.
Concludo, dicendo che con questo omnibus avete tolto l'obbligatorietà della formazione, finanziata dai gestori di bar e tabacchini, rispetto alla gestione di potenziali patologie da gioco d'azzardo.
Nella legge che avevate presentato almeno quell'aspetto lo avevate mantenuto, per cui i gestori erano obbligati a pagare una formazione per s e per i propri dipendenti, affinché avessero la capacità e la formazione adeguata per gestire la situazione nel caso in cui nell'attività commerciale si presentasse un soggetto potenzialmente patologico. Bene avete tolto l'obbligatorietà. L'avete tolta. È incredibile! Avete inserito le scuole professionali, oltre alle scuole superiori, come luoghi sensibili che devono stare a distanza dalle slot, e non avete inserito le scuole elementari, le scuole materne e gli asili nido. Guardate che non sono i giovani delle scuole superiori a giocare alle macchinette perché lo fanno online. Il problema sono i nonni che al mattino accompagnano i nipoti o i genitori che, purtroppo, sono disoccupati - che sono quelli più soggetti perché vivono delle difficoltà - che, una volta che hanno accompagnato i figli e i nipoti, se sulla strada verso casa incontrano le macchinette si fermano a giocare. Questo non lo dice Sarno ma i medici. Sotto casa mia, grazie alla vostra legge, c'è una sala nuova che dista 200 metri da un asilo nido e da una scuola materna. Se volete, vi accompagno e ci fermiamo insieme ad osservare: sapete quanti anziani si fermano a giocare lì alle 9 del mattino? Tanti. Quindi, visto che avevate aggiunto le scuole professionali, fate uno sforzo cercando di capire veramente il problema. In questo senso abbiamo presentato degli emendamenti.
Inoltre, non avete inserito sanzioni pecuniarie a violazioni di norme.
Questo cosa vuol dire? Che se metto delle macchinette e non lo potrei fare perché in numero superiore, voi chiedete solo di spegnerle, ma intanto quella macchinetta ha prodotto un'economia. C'è un minore che gioca e il titolare di quella attività non gli ha chiesto la carta d'identità o lo sta facendo giocare? Bene, non c'è una sanzione pecuniaria. Non c'è la pubblicità? Mi riferisco a quella pubblicità che dovrebbe aiutare le persone a essere più consapevoli verso il gioco. Non c'è una sanzione pecuniaria.
In pratica, non avete fatto nulla, anzi avete fatto di più per togliere obblighi e per diminuire le sanzioni rispetto al gioco, così che - e termino veramente, ma ho utilizzato solo il minuto in più in cui ero stato interrotto - avete aumentato la possibilità di essere molto più sereni nel mettere queste maledette macchinette che, come dice la DIA, per quanto riguarda il gioco legale sono il primo introito per le mafie nel nostro Paese e hanno superato usura, estorsione, droga e prostituzione.
Quindi, abbiate coscienza del problema e speriamo che gli emendamenti che abbiamo presentato su questo oggetto siano tutti approvati. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
Mancano circa cinque minuti, per cui sospendo la seduta per svolgere la Conferenza stampa di presentazione del nuovo organismo di controllo collaborativo, l'Orecol.
Invito tutti i Consiglieri a parteciparvi fra cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.24)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori riprendono alle ore 14.30 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1308 presentata dal Consigliere Marello, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1309 presentata dal Consigliere Sacco, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1310 presentata dal Consigliere Ravetti, cui risponderà l'Assessore Marnati; interrogazione a risposta immediata n. 1312 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Marnati; interrogazione a risposta immediata n. 1311 presentata dal Consigliere Avetta, cui risponderà il Vicepresidente Carosso.
Prego gli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che, nel resoconto della seduta che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione, prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo, infine, che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche.
Prego gli Assessori e i Consiglieri di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Trasporti su gomma

Interrogazione a risposta immediata n. 1308 presentata da Marello, inerente a "Autostrada Asti-Cuneo. Lotto II.6"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1308.
La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Saluto l'Assessore Gabusi.
Torniamo sull'argomento a tre settimane di distanza.
La scorsa è stata una settimana un po' agitata per quanto riguarda l'Asti Cuneo, partita proprio otto giorni fa, con la comunicazione del Ministro Salvini sull'atteso parere della Sovraintendenza del Ministero dei Beni culturali sulla seconda parte del lotto II.6, quello ancora da costruire che era stato negativo. Tant'è che, proprio martedì pomeriggio, appena appresa la notizia, avevo chiesto, nel corso del Consiglio, una comunicazione urgente agli Assessori presenti per conoscere meglio i dettagli su questa novità alquanto preoccupante.
Dopodiché, nel corso della settimana, c'è anche stato un importante incontro a Roma, al quale, Assessore, ha partecipato anche lei, ma fino a ieri non c'è stato il modo di conoscere in maniera puntuale e precisa il contenuto di questo parere che, ricordo, riguarda il lotto in cui c'era già stato un precedente progetto autorizzato e pronto per essere cantierato quello che prevedeva un passaggio in galleria, il tunnel di Verduno, che poi è stato modificato prevedendo un passaggio in superficie attraverso dei viadotti. L'iter autorizzativo aveva proprio a oggetto questo nuovo progetto e il parere credo riguardi proprio questa parte della tratta autostradale.
Il question time, ovviamente, nasce proprio dall'esigenza di conoscere il contenuto del parere, se effettivamente è un parere tranchant rispetto al nuovo progetto, oppure se si limita a prevedere mitigazioni dell'impatto ambientale. Non lo so: le mie sono tutte ipotesi.
Nello stesso tempo, si chiede alla Giunta di attivarsi nella maniera più determinata, perché sappiamo che è assolutamente necessario procedere con i lavori che devono essere realizzati in maniera ambientalmente compatibile perché quella è una zona molto delicata, sia dal punto di vista idrogeologico sia paesaggistico. Il question time vuole mettere a fuoco una questione delicata e strategica, inutile dirlo, non solo per la provincia di Cuneo e di Asti, ma direi per tutto il Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Marello.
La vicenda dell'autostrada Asti-Cuneo, che il Consigliere Marello conosce ancor meglio di me, è una vicenda che per ricostruirla ci servirebbero non un question time, ma due o tre sedute di Consiglio.
Gli ultimi fatti sono quelli trattati dal Consigliere Marello qualche settimana fa: la Commissione del Ministero dell'Ambiente ha chiuso la VIA per quanto di sua competenza e degli altri Ministeri, con eccezione del parere del Ministero alla Cultura che, come avevamo detto poche settimane fa, sarebbe dovuto arrivare a breve. Gli elementi che avevamo ci inducevano a essere ottimisti rispetto a questo parere; lunedì, invece, all'interno del procedimento complessivo, è arrivato con termini negativi.
I termini negativi, grazie al coinvolgimento dei Ministri Salvini, del Viceministro Rixi, del Ministro Sangiuliano e del Ministro Pichetto, siamo riusciti a connotarli meglio, giovedì 9 febbraio, nell'ambito di quell'incontro a Roma, alla presenza mia e del Presidente, ma soprattutto della società concessionaria che, di fatto, quel giorno non conosceva ancora il parere, perché è un parere endoprocedimentale che non ha avuto nessun preavviso di diniego, quindi nessuna procedura che consentisse di argomentare meglio i contenuti.
In quella sede, per andare alla sostanza, che poi è la cosa più importante che credo tutti noi abbiamo a cuore, al netto della storia di questa autostrada, abbiamo compreso bene e meglio le ragioni della Sovrintendenza.
Non sono ragioni ostative in senso generale, ma sono procedimentali e documentali, nel senso che, forse, anche per aver seguito la vicenda da tanti anni (parlo della società concessionaria), non si sono argomentate puntualmente alcune scelte fatte, che erano scelte legittime, scelte obbligate. Mi riferisco alla localizzazione dell'area, perché se è vero che, nel 2019, è stata finanziata scegliendo la soluzione in esterna e non più quella in galleria, è altrettanto vero che ci sono limiti oggettivi dettati dalle fasce fluviali, dalla strada provinciale che è sotto e dalla collina, che, di fatto, rendono la localizzazione una e una soltanto.
Questo risultato finale, che tutti conosciamo bene, andava argomentato meglio e andavano prese in esame le singole limitazioni all'urbanistica strumentali o effettive ed esplicitate.
Dico questo perché, in quella seduta vi è stata la disponibilità del Ministero, del Ministro, della Sovrintendenza e del dottor Turetta. Ieri mattina, ci siamo incontrati a Torino e lo rifaremo nei prossimi giorni proprio per analizzare le singole voci di questo provvedimento.
Analizzando le singole voci, ci siamo resi conto di come fosse importante farlo prima; tant'è vero che tutti ci siamo chiesti se non fosse addirittura migliorativo o più opportuno un parere positivo con prescrizioni, quello che ci auguriamo arrivi nei prossimi giorni, perché ci siamo resi conto che non c'era la volontà di ostacolare quell'opera, ma di comprendere meglio alcuni passaggi che non erano delineati nel progetto.
Devo dire che, nella giornata di ieri, abbiamo visto che le carte, anzi le richieste sono sostanzialmente tutte a disposizione e, quindi, sono carte con cui dobbiamo implementare il parere. Ci sono poche richieste mitigative ulteriori, perché la società aveva fatto un lavoro importante, insieme anche alle prescrizioni della Regione e del Ministero dell'Ambiente.
Ci sono, sostanzialmente, alcuni dettagli da definire sul viadotto che, di fatto, tra la Strada provinciale 58 (la strada dei vini) e il ponte di Pollenzo, per pochi metri, è sulla visuale dei siti UNESCO.
Anche qui abbiamo trovato ampia disponibilità rispetto ai materiali da utilizzare, ai colori, quindi alla possibilità di mitigare quell'impatto che, alla luce di quanto detto prima, cioè della localizzazione che non pu essere altro che quella, siamo riusciti a esprimere chiaramente alla Sovrintendenza.
Pur avendo passato minuti di paura, la grande disponibilità che ci ha consentito di confrontarci ai massimi livelli giovedì e ieri ci fa essere ottimisti. La società concessionaria, entro venerdì, presenterà le integrazioni documentali, dopodiché la Sovrintendenza le visionerà. Ci siamo dati appuntamento al 24 febbraio in presenza per confrontare questa documentazione e crediamo che in quella sede potremmo ripresentare, o pochi giorni dopo, le integrazioni in maniera da arrivare a un parere favorevole con prescrizioni. Come abbiamo potuto comprendere, ci sono gli elementi e le circostanze per farlo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta immediata n. 1309 presentata da Sacco, inerente a "Situazione del ripristino della Strada provinciale n. 147 tra Cabella Ligure e Carrega Ligure"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1309.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Sacco.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie Presidente.
Ho deciso di portare in Consiglio questa situazione, che ormai provoca grande disagio per i collegamenti all'interno della nostra regione in un'area comunque di difficile raggiungimento. Mi riferisco all'interruzione che c'è stata a causa di una frana sulla Strada provinciale n. 147 fra Cabella Ligure e Carrega Ligure (nonostante i nomi, sono Comuni piemontesi).
Detto questo, a inizio maggio 2022 una frana è crollata con 5.000 metri cubi di roccia su un fronte strada lungo circa 100 metri, che ha reso impraticabile questa strada provinciale e isolando dal versante piemontese il Comune di Carrega Ligure e buona parte delle sue frazioni, raggiungibile solo con una lunga deviazione risalendo dal versante ligure attraverso Busalla e con tempi di vincoli di percorrenza non inferiore a tre ore (immaginiamo il disagio che hanno gli abitanti di quelle frazioni e di quei comuni).
La situazione di isolamento ha creato e continua a creare grandi problemi agli abitanti di Carrega Ligure, anche dal punto di vista sanitario, perch in condizioni normali fanno capo per gli approvvigionamenti, farmacia e medico di base al Comune di Cabella Ligure e per l'ospedale addirittura a Novi Ligure, che non sono direttamente raggiungibili.
Per far fronte alle possibili emergenze sanitarie, in questi mesi è stata predisposta una piazzola di atterraggio per l'elisoccorso, ma sappiamo che è un servizio non sempre possibile a causa delle condizioni meteorologiche.
La Regione Piemonte a suo tempo ha stanziato circa 300 mila euro per i primi lavori di sistemazione e nei mesi successivi al fenomeno franoso sono state effettuate analisi della situazione e tentativi di rimozione della frana anche attraverso l'impiego di esplosivi, senza giungere alla soluzione del problema.
Abbiamo appreso da fonti di stampa che si prevede che i lavori non partiranno prima di inizio maggio, ovvero un anno dopo il fenomeno franoso con il rischio, temiamo, che si arrivi a dover affrontare un nuovo autunno inverno senza la completa risoluzione della problematica (questi sono anche i mesi più complessi da affrontare visto il caso).
Per questo motivo, interroghiamo la Giunta per sapere quali sono le azioni attuabili per risolvere la problematica con il ripristino della Strada provinciale n. 147 nei tempi più rapidi possibili, ponendo fine all'isolamento del Comune di Carrega Ligure.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sacco per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente.
La situazione di quella frana, avvenuta il 22 maggio 2022, molto particolare e molto localizzata, ha subito attirato l'attenzione delle nostre strutture territoriali e della nostra, tant'è che, oltre ai sopralluoghi, abbiamo tentato la strada dell'emanazione di un provvedimento nazionale e la richiesta di uno stato d'emergenza nazionale, che però non aveva i presupposti.
I tecnici del Dipartimento sono anche venuti a fare un sopralluogo, ma non ricorrevano una serie di presupposti, tra cui uno fondamentale, quello del Sindaco che avrebbe dovuto emanare un'ordinanza di evacuazione che giustamente, non ha ritenuto di emanare per evitare fenomeni di sciacallaggio e di abbandono di quei territori.
D'altro canto, le nostre squadre di operai forestali si sono mosse sin da subito, prima ancora dello stanziamento di 300 mila euro, per dare una mano a ripristinare una strada, seppur percorribile con mezzi fuoristrada e di piccole dimensioni, che consentisse la prima possibilità di collegamento su un versante che ha difficoltà oggettive.
Nei primi momenti, era anche complicato capire quale fosse l'intervento da realizzare e quale fosse l'intervento da finanziare. È un versante molto franoso che, anche dal punto vista dell'esplosivo, poteva mettere a rischio la stabilità del versante con un intervento incredibile, enorme, non quantificabile non solo nell'importo, ma anche rispetto all'opportunità o meno di realizzarlo.
Definito meglio con degli studi che evidentemente hanno portato via un po' di settimane e un po' di mesi, abbiamo richiesto e siamo riusciti ad attingere risorse importanti all'interno degli stanziamenti per i fenomeni alluvionali del 2019, perché quel tratto era comunque stato interessato. In un'interlocuzione proficua con il Dipartimento, abbiamo inserito quei 700 mila euro di cui parlava il Consigliere Sacco che - ne abbiamo riscontro dal Dipartimento - saranno confermati nei prossimi giorni.
Nel quadro dei fabbisogni ci saranno ulteriori soldi e, appena li avremo comunicheremo con un decreto del Presidente le somme alla Provincia e al Comune, che potranno finalmente completare la progettazione e partire sapendo che è vero che passerà quasi un anno, ma sapendo anche che non era una situazione banale e che i primi soldi, i primi 300 mila euro, grazie al collegamento costante tra Presidente della Provincia, Sindaco e il sottoscritto ma, soprattutto, grazie ai nostri tecnici che si sono recati sul posto, li abbiamo stanziati nei giorni immediatamente successivi all'evento.
La Regione si è mossa tempestivamente in una situazione tutt'altro che semplice anche nella definizione dell'intervento. Credo che fra pochi giorni avremo la certificazione di quelle risorse che potranno essere messe a terra con la bella stagione.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 1310 presentata da Ravetti, inerente a "Governance dei servizi socio-assistenziali nel Valenzano: qual è l'orientamento della Regione in merito?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1310.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Ravetti Domenico.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente. Saluto l'Assessore.
Il tema di oggi è legato alla governance dei servizi socio-assistenziali del distretto del Valenzano, che comprende i Comuni di Valenza, che è il centro zona di quel territorio (Bassignana, Cuccaro, Lu, Pecetto di Valenza, Rivarone e San Salvatore Monferrato). Hanno una loro storia i servizi socio-assistenziali dell'ambito valenzano; una storia che la cronaca degli ultimi tempi ha riportato perfettamente, non sempre con punti di eccellenza, nonostante le grandi qualità amministrative e politiche dei Sindaci, degli Assessori e dei Consiglieri comunali interessati, che insieme hanno deciso di individuare un percorso per garantire i servizi socio-assistenziali di qualità per le fasce di popolazione più fragili anche nel loro territorio.
In un primo tempo hanno completato un percorso con l'Azienda Sanitaria Locale, conferendo la delega a quell'ente. Da qualche tempo a questa parte invece, attraverso una convenzione, hanno deciso di affidare al Consorzio socio-assistenziale alessandrino il compito di gestire quei servizi.
Dal nostro punto di vista, siamo in una fase transitoria. Quella convenzione terminerà il 31 dicembre di quest'anno. Dovremo - questo è il compito del Consiglio regionale e dell'Assessorato competente - affiancare quelle amministrazioni nell'analisi, sia sul Valenzano sia sull'Alessandrino, degli effetti dell'unione di due territori. Non sappiamo come l'Assessorato competente si stia approcciando a quest'evento. Ed è per questo, Presidente, che interrogo l'Assessore, ossia per sapere cosa intenda fare per concorrere a una valutazione puntuale sugli effetti dovuti all'eventuale inserimento definitivo dei Comuni del distretto di Valenza e del Valenzano nel Consorzio socio-assistenziale di Alessandria.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Ravetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Matteo Marnati.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
I Comuni di Bassignana, Cuccaro Monferrato, Lu Monferrato, Pecetto di Valenza, Rivarone, San Salvatore Monferrato e Valenza (facenti parte dell'ex CISS di Valenza, sottoposto a procedura fallimentare) hanno affidato in convenzione la delega per la gestione associata dei servizi sociali dal 1° maggio 2011 al 31 dicembre 2016 all'ASL di Alessandria distretto di Valenza.
L'affidamento è stato esteso con successive proroghe, in attesa delle decisioni dei Comuni del Valenzano in merito alla gestione dei servizi socio-assistenziali.
Con DGR 29-3257 del 9 maggio 2016 "Legge 28 dicembre 2015, n. 208, comma 387. Misura di contrasto alla povertà SIA (Sostegno per l'Inclusione Attiva) - Individuazione Ambiti Territoriali" i due enti gestori suddetti risultano afferenti all'Ambito Territoriale Alessandria-Valenza coincidente con il distretto sanitario.
Dal 2016 gli enti gestori del territorio di Valenza e il Consorzio CISSACA di Alessandria hanno sperimentato sostanziali collaborazioni, condividendo in particolare l'esperienza positiva sull'attuazione delle misure nazionali di contrasto alla povertà, progetto we care e altre azioni di coordinamento degli enti gestori attivi nell'Ambito Territoriale Alessandria-Valenza, in considerazione anche del superamento dell'orizzonte temporale condizionato dai rinnovi dei Consigli comunali di cinque dei sette Comuni del territorio del Valenzano.
Con nota 18134 del 21 settembre 2021, il Comune di Valenza e i Comuni di Bassignana, Lu, Cuccaro Monferrato, Pecetto di Valenza, Rivarone e San Salvatore Monferrato hanno comunicato l'intenzione di aderire al CISSACA non solo in ragione di aspetti organizzativi, ma anche in ragione dell'esigenza di un adeguamento alla prevista coincidenza tra distretto sanitario e socio-assistenziale.
L'Assemblea dei Sindaci del CISSACA, accogliendo la richiesta formulata dai Comuni del Valenzano, con deliberazione n. 18 del 28 dicembre 2021 ha autorizzato il Consiglio di Amministrazione a procedere con la stipula di una convenzione con i Comuni medesimi a far data dal 1° luglio 2022, al fine di consentire alla struttura organizzativa del CISSACA di gestire con gradualità il trasferimento delle funzioni, dando inoltre mandato di porre in essere tutti gli atti necessari per un'eventuale successiva adesione dei Comuni predetti al CISSACA.
Con nota n. 8830 del 29 settembre 2022 il Consorzio CISACA ha comunicato che dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2023 i Comuni del Valenzano hanno conferito, in regime di delega associata, la gestione dei servizi socio assistenziali, approvando con propri rispettivi atti consiliari le rispettive convenzioni secondo lo schema dell'accordo quadro adottato con deliberazione del 28 aprile 2022 dall'Assemblea dei Sindaci del Consorzio medesimo.
L'Ufficio regionale competente "Programmazione socio-assistenziale e socio sanitaria; standard di servizio e qualità" ha preso atto con determinazione n. 1171 del 1° luglio 2022 delle convenzioni tra il Consorzio e i Comuni del Valenzano.
L'Assessore Maurizio Marrone, attraverso l'Ufficio regionale suddetto, sta monitorando puntualmente l'iter degli accordi posti in essere, tenuto conto della recente evoluzione normativa che assegna all'Ambito Territoriale un ruolo sempre più centrale per la programmazione e il coordinamento a livello locale degli interventi sociali finanziati con fondi regionali statali ed europei, nonché relativamente alle rendicontazioni dei fondi predetti su piattaforma SIOSS (Sistema Informativo dell'Offerta dei Servizi Sociali, che deriva da un decreto legislativo del 2017), che individua l'Ambito Territoriale Sociale quale unità di rilevazione del sistema informativo.
Pertanto, l'impatto dell'eventuale adesione definitiva dei Comuni in argomento al Consorzio CISSACA può essere valutato in linea con la volontà politica regionale di determinare un'articolazione territoriale idonea a mantenere i livelli di efficacia ed efficienza nell'erogazione dei servizi e delle prestazioni sociali ai cittadini e rispondere alle richieste degli adempimenti ministeriali relativi al SIOSS.
La recente adozione, infatti, della DGR n. 23-6137 del 2-12-2022, con la quale sono stati aggiornati e individuati i nuovi ambiti territoriali, a far data dal 1° gennaio 2023, ha confermato il Consorzio CISSACA quale ente gestore unico afferente all'ambito territoriale di Alessandra e Valenza e coincidente con l'omonimo distretto sanitario.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ringraziamo l'Assessore Matteo Marnati per la risposta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 1312 presentata da Magliano inerente a "Quale futuro per gli esaminatori di guida in possesso di veicoli sottoposti alle limitazioni del traffico?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1312.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Premesso che con la DGR 9-2916 del 26 febbraio 2021 e la successiva delibera della Giunta regionale piemontese n. 26-3694 del 2021 la Regione Piemonte ha introdotto disposizioni straordinarie per la qualità dell'aria a integrazione e potenziamento delle misure di limitazione delle emissioni strutturali e temporanea già in vigore (deliberazione della Giunta regionale del 25 settembre 2020), da giovedì 15 settembre 2022 al 15 aprile 2023 sono entrate in vigore le misure antismog già concordate e decise, a livello di bacino padano, dalle Regioni con il Ministero dell'Ambiente e varate l'anno passato con provvedimento della Giunta regionale piemontese adottate dai Comuni piemontesi con delibera approvata dalla Giunta comunale.
Tra le varie misure è stato previsto l'aggiornamento dei criteri con cui si attiva il cosiddetto "semaforo antismog". Si tratta dell'applicazione di un meccanismo di attivazione delle limitazioni temporanee, che comporta l'adozione preventiva dei provvedimenti di limitazione, in modo da prevenire l'eventuale occorrenza dei superamenti del valore limite giornaliero di 50 per la media giornaliera di PM10. I nuovi criteri per l'attivazione del semaforo sono dettagliati nell'allegato 1 della determina dirigenziale 26 febbraio 2021 del Settore Missioni e rischi ambientali della Regione Piemonte.
Tenuto conto che la DGR n. 26 del 2021, di cui parlavo prima, ha previsto diverse esenzioni alla limitazione della circolazione dei veicoli per casi particolari, tale DGR non ha inserito la categoria degli esaminatori di guida tra i soggetti esentati dalle limitazioni strutturali alla circolazione veicolare. Oltre a loro, sempre guardando il Ministero dei Trasporti, anche i tecnici che si recano nelle aziende e i rappresentanti della motorizzazione che si recano, per le loro funzioni istituzionali presso altri enti.
Considerato che gli esaminatori di guida possono circolare esclusivamente muniti di apposita autorizzazione del proprio datore di lavoro, la delibera dispone che la condizione dev'essere giustificata con una lettera del datore di lavoro che attesti la generalità del guidatore, il numero di targa del mezzo, il luogo e l'orario di lavoro, accompagnati da idonea documentazione.
Considerato che al fine di snellire la burocrazia e agevolare l'importante lavoro svolto dagli esaminatori di guida sarebbe opportuno prevedere esenzioni specifiche per tale categoria, visto proprio il compito che essi stessi hanno, interrogo l'Assessore per sapere se, alla luce delle considerazioni sopra esposte, questa Giunta intenda inserire, tra le categorie esentate dalle limitazioni strutturali della circolazione veicolare, gli esaminatori di guida e gli altri soggetti legati alla Motorizzazione, che per il loro compito istituzionale lavorativo sono tenuti a girare, ancorché abbiano una un'auto diesel euro 5.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Matteo Marnati.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La Regione Piemonte, a seguito della notifica della sentenza della Corte di Giustizia Europea, a partire dalla fine del 2020 ha perseguito una strategia finalizzata all'attuazione della stessa sentenza e il rispetto del valore limite giornaliero e annuale di PM10 in tempi rapidi. La deliberazione della Giunta regionale 26 febbraio 2021, recante "Disposizioni in materia di tutela della qualità dell'aria", ha adottato tale strategia, prevedendo un'estensione temporale territoriale di misure di qualità dell'aria che hanno l'obiettivo di ridurre in maniera sinergica le emissioni di PM10 primari e dei suoi precursori (cioè gli ossidi di azoto e NH3, ossia ammoniaca) sulla base di analisi e scenari di qualità dell'aria elaborati da ARPA.
Al fine di mettere in atto le azioni necessarie per ridurre le emissioni in atmosfera e rientrare nel più breve tempo possibile entro i limiti di concentrazione di inquinanti in atmosfera, la medesima deliberazione ha fornito indirizzi specifici per la redazione delle ordinanze sindacali di limitazione del traffico veicolare. In merito all'eccezione delle limitazioni del traffico, gli indirizzi regionali sono stati concordati nel contesto dei tavoli di qualità dell'aria, tenuto anche conto della possibilità di conduzione dei necessari controlli da parte della Polizia municipale.
Tutti gli atti sono stati a suo tempo notificati al MITE, attuale MASE, e alla Commissione europea. Ogni eventuale modifica alla deliberazione sopracitata, così come i relativi aggiornamenti, implica una revisione della documentazione tecnica, andando, di conseguenza, a dimostrare, in caso di deroghe o esenzioni, le compensazioni delle mancate riduzioni emissive.
La citata DGR del 2021 prevedeva anche di implementare sul nostro territorio il progetto Move-In, già operativo in Regione Lombardia, quale azione di sistema finalizzata al maggior coinvolgimento e responsabilizzazione dei cittadini a un uso sostenibile dei propri veicoli.
Dalla data del 30 luglio 2021 il sistema Move-In risulta pienamente operativo. Esso si configura quale misura alternativa ed equivalente alle misure strutturali, finalizzata alla responsabilizzazione dei cittadini piemontesi e a rendere più semplice l'applicazione delle limitazioni alla circolazione. I veicoli soggetti a limitazioni alla circolazione, in ragione della loro categoria e classe ambientale, cioè la categoria euro di appartenenza, possono aderire al servizio Move-In e, conseguentemente circolare alle condizioni stabilite dal sistema entro un chilometraggio limite annuale, rapportato all'effettivo potenziale inquinante del veicolo stabilito nel rispetto degli obiettivi di riduzione degli inquinanti stabiliti nel Piano regionale qualità dell'area, con il supporto tecnico scientifico di ARPA Piemonte.
Come descritto nelle premesse della DGR, l'entrata in vigore del nuovo sistema Move-In ha consentito di aggiornare le disposizioni inerenti alle limitazioni della circolazione veicolare, con particolare riferimento alla disciplina delle deroghe previste dalla DGR 96 del 25 settembre 2020, che sono state conseguentemente circoscritte alle eccezioni indispensabili ed eventuale ulteriore deroga alle limitazioni stabilite dai Comuni, anche in relazione a specifiche esigenze territoriali, tenuto conto dell'avvenuta operatività sul territorio piemontese del sistema Move-In, quale misura alternativa ed equivalente alle misure strutturali di limitazione alla circolazione veicolare.
A fronte di quanto sopra esposto, atteso che le disposizioni straordinarie operano sulle zone del territorio regionale oggetto di procedure d'infrazione e di sentenze di condanna da parte della Corte di Giustizia Europea, non si ritiene tecnicamente possibile introdurre deroghe alle limitazioni della circolazione veicolare attualmente previste in tali zone quale quella proposta dall'interrogazione in discussione.
Peraltro, le condizioni cui fa riferimento il testo riportato nell'interrogazione, ovvero "la condizione dev'essere giustificata da una lettera del datore di lavoro che attesti la generalità del guidatore, il numero di targa del mezzo, il luogo di lavoro e l'orario di lavoro" non si riferisce a una fattispecie di esclusione quale quella proposta, bensì alla possibilità di utilizzo di un veicolo potenzialmente inquinante esclusivamente per lo spostamento del lavoratore nel tragitto abitazione luogo di lavoro e viceversa, qualora ricorrano determinate condizioni inerenti, in particolare, alla non disponibilità di mezzi pubblici con livello di servizio adeguato, in prossimità dell'abitazione o del luogo di lavoro, cioè il punto 5.19 "Veicoli utilizzati da lavoratori la cui abitazione e/o luoghi di lavoro non sono serviti negli orari di lavoro da mezzi pubblici nel raggio di 1.000 metri". La condizione dev'essere giustificata da una lettera del datore di lavoro che attesti la generalità del guidatore, il numero di targa del mezzo, il luogo di lavoro e l'orario di lavoro, accompagnati da idonea documentazione.
Come si può dedurre dal testo, non rientrano in questa fattispecie i veicoli utilizzati per spostamenti ulteriori o diversi da quello nello specifico esentati o veicoli utilizzati direttamente come mezzi o strumenti di lavoro.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Matteo Marnati per la risposta.


Argomento: Nomine

Interrogazione a risposta immediata n. 1311 presentata da Avetta, inerente a "Nomina del Presidente del Parco del Gran Paradiso"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1311.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente, e grazie al Vicepresidente per la risposta che vorrà darci.
Questa è un'interrogazione che verte su un tema che riteniamo molto rilevante. Il 7 febbraio il Ministro Pichetto Fratin è stato costretto a confermare Italo Cerise, che è il Presidente uscente del parco come commissario straordinario del Parco del Gran Paradiso per altri sei mesi.
Chiarisco fin da subito che conosco personalmente Italo Cerise, che è ed è stato un ottimo Presidente e, tra l'altro, da persona intelligente ed esperta quale è, lui stesso in più interviste si è detto preoccupato perché sono tante le priorità da gestire per il Parco nazionale del Gran Paradiso, in attesa che la politica decida i suoi vertici. Bisogna gestire i fondi e i bandi, gli interventi di efficientamento energetico sulla mobilità sostenibile, sulla scuola e sui municipi e anche la definizione di concorsi per assumere i guardiaparco, che sono poi l'anima dell'attività istituzionale del Parco.
Perché siamo in questa situazione? Perché le destre piemontesi non riescono a mettersi d'accordo su un nome. Da mesi se ne fanno tanti, tra gli altri anche quello dell'ex Senatore Andrea Fluttero - persona che stimo e di cui apprezzo le competenze in materia ambientale - che sicuramente potrebbe essere un ottimo Presidente del Parco nazionale del Gran Paradiso e non ho problemi a dirlo.
Però tutto si è arenato, a causa di veti incrociati da parte dei partiti che rappresentano la maggioranza che governa in questo momento la Regione (Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia). C'è una gran confusione che purtroppo - lo dico con grande e sincero rammarico - penalizza il Piemonte e i piemontesi, perché sotto certi aspetti mortifica lo sforzo e tutte le belle parole che in questi quattro anni di governo della Giunta Cirio abbiamo ascoltato e anche condiviso e che enfatizzano le potenzialità straordinarie del Parco nazionale del Gran Paradiso, che restano straordinarie, nonostante - lo dico tra virgolette, ma in modo netto e diretto - l'inconcludenza della politica.
Pertanto, con l'interrogazione chiediamo di conoscere le ragioni che impediscano l'indicazione dei vertici del Parco nazionale del Gran Paradiso e, se possibile, entro quali tempi si pensa di provvedere per restituire un vertice del tutto legittimato a questo importantissimo Parco nazionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando il Vicepresidente Carosso, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



CAROSSO Fabio, Assessore ai parchi

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Avetta per l'interrogazione, condividendo con lui le considerazioni sull'attuale Presidente, Italo Cerise, persona molto capace e competente. Ci teniamo a precisare che il Presidente, come si sa è nominato con decreto del Ministro dell'Ambiente e quindi è a lui che spetta far avere ai Presidenti delle Regioni facenti parte del Parco (quindi la Valle d'Aosta e il Piemonte) la cosiddetta terna con i nomi.
È naturale che si tratta di un "accordo" che viene condiviso con i territori, però la prassi è che dal Governo deve arrivare la proposta alle Regioni e, decorso un tempo di 30 giorni dalla ricezione della proposta, i Presidenti devono esprimere l'intesa su uno dei candidati proposti.
Pertanto, considerata la procedura che ho descritto, per espletare il procedimento di nomina serve avere la terna e siamo in attesa che questa venga formulata dal Governo. Di conseguenza, non è una responsabilità diretta della Regione Piemonte, in quanto finché non ci arriva la terna non possiamo esprimere alcun parere.
Va da sé che questo momento formale, che è di esclusiva competenza ministeriale, costituisce l'avvio di tutte le successive procedure e gli adempimenti volti all'adozione. Sarà mia premura incontrare il Ministro Pichetto Fratin, che, come sapete, ha tale delega. Ho con lui un appuntamento per altri problemi legati a questioni ambientali, ad esempio il lupo, e sicuramente in quella occasione si faranno alcuni ragionamenti proprio perché lo stesso Cerise ha sottolineato l'urgenza di questa nomina.
Si consideri che il Governo si è insediato da ottobre e probabilmente, con tante cose messe in fila (in più le ultime elezioni), magari non ha dedicato tutto il tempo necessario. Sarà mia premura parlarne e, appena arriverà la terna, procederemo con la nomina.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Carosso per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15.30 il Presidente riaprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle ore 12.30.
Grazie e buona salute a tutte e a tutti.



(Alle ore 15.10 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.32)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Ordinamento regionale

Esame disegno di legge n. 236, inerente a "Legge annuale di riordino dell'ordinamento regionale anno 2022" (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo riprendendo l'esame del disegno di legge n. 236, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Stamane è stata svolta dall'Assessore Tronzano l'illustrazione del provvedimento.
Sono intervenuti in sede di discussione generale i Consiglieri Gallo Bertola, Magliano e Sarno.
Ha chiesto di intervenire in discussione generale il Consigliere Salizzoni ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
In questo omnibus non c'è quasi nulla per la salute, qualche modifica tecnico-amministrativa sulle Conferenze dei sindacati, dei Sindaci e delle ASL e, finalmente, gli straordinari dei medici di pronto soccorso, di cui si parla da troppo tempo.
Questi straordinari erano stati annunciati a inizio anno, sono stati approvati a spron battuto in Commissione lunedì 17 gennaio e in Aula martedì 18 gennaio ma, evidentemente, ne mancava ancora un pezzo per entrare in vigore e dobbiamo approvarlo oggi, ma oggi il tempo non basterà e quindi spero domani.
La legge che abbiamo approvato il 18 gennaio, la n. 1 del 2023, diceva che la tariffa oraria poteva essere aumentata, ma adesso l'omnibus dice che è aumentata: questa è l'unica differenza che io ho potuto riscontrare.
In tutto il mese di gennaio, questo Consiglio regionale ha approvato due leggi: una sugli straordinari dei medici di pronto soccorso, un'altra sulla disciplina di tatuaggi e piercing. La legge n. 1, quella che il Consigliere Grimaldi, ora Onorevole, chiamava "annuncite", è già da rifare e torna in Aula modificata dall'articolo 67 dell'omnibus. La "malattia" che affligge quest'Amministrazione regionale, anche questa volta, ha partorito i gattini ciechi e la legge approvata a gennaio è già da modificare a febbraio.
Veramente poca cosa.
Mi sarei aspettato di più sulla sanità, in una regione che ha strutture ospedaliere decrepite ed è piena di sedi ASL chiuse, che dovrebbero essere riaperte dal PNRR. Tuttavia, mi rendo conto che mancano le coperture per fare qualunque cosa, il Governo nazionale sta cambiando i progetti del PNRR voluti dai Governi precedenti e, nel frattempo, i prezzi sono lievitati del 30%, quindi c'è il rischio di fare il 30% in meno delle case di comunità.
Prima o poi bisognerà dirlo ai Sindaci che aspettano le nuove strutture e ai cittadini destinatari.
Di fronte a questa mancanza di coperture, la reazione di questa maggioranza è quella di approvare una legge che fa un sacco di marchette a costo zero su un ventaglio di materie: caccia, cave, gioco d'azzardo e chi più ne ha più ne metta. Mi limito a osservare che ci allontaniamo dagli obiettivi generali di salute dei cittadini come succede, per esempio, allentando i cordoni sul gioco d'azzardo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Salizzoni.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Molto è già stato detto questa mattina quando abbiamo assistito alla relazione dell'Assessore Tronzano che si è trovato, suo malgrado, a dover descrivere il provvedimento a causa dell'assenza dell'Assessore Marrone.
Mi accodo a quanto hanno detto i colleghi rispetto al metodo, perché non abbiamo avuto modo di approfondire i vari temi e, soprattutto, le modifiche che vengono apportate attraverso questo provvedimento, che è sempre un covo di insidie per noi perché, oltre al contenuto che abbiamo letto, potrebbero poi arrivare anche degli ulteriori emendamenti. Non avendo avuto modo di tracciare, con i diversi Assessori, un quadro delle modifiche, che già sono contenute e che potrebbero essere contenute da ulteriori emendamenti, per noi risulta particolarmente difficile confrontarci con la Giunta.
D'altra parte, ci sembra che la Giunta non abbia la minima intenzione di confrontarsi con noi, quindi diciamo che siamo ormai abituati a questa modalità di trovarci in Aula con una fretta immotivata per dover approvare dei provvedimenti che arrivano già in ritardo e che poi ci piombano dall'alto e vengono calati sulle nostre teste senza che ci sia nessuna possibilità d'intervento.
Ho sottoscritto tutti gli emendamenti che hanno depositato i colleghi, ne ho depositati pochissimi di merito perché la mia speranza continua a essere quella di poterci confrontare e di poter intervenire, in qualche modo, per fare delle proposte. Sappiamo benissimo che questo provvedimento - che sarebbe un collegato, ma in realtà lo definiamo omnibus perché contiene disposizioni su qualsiasi materia o potenzialmente può contenere disposizioni su qualsiasi materia - alla fine anche per noi potrebbe essere un'occasione per andare a fare delle proposte rispetto a certi argomenti.
Proposte che ho sentito fare, ad esempio, dal Consigliere Magliano questa mattina.
Devo dire che non ho più tanta voglia di fare proposte in quest'Aula a questa Giunta perché mi sembra un po' di perdere tempo. È molto, molto difficile farsi ascoltare, è molto difficile capire che cosa pensi questa maggioranza, anche se, in realtà, basterebbe guardare gli articoli dell'omnibus per capire le priorità che sono, come sempre, caccia, cave e gioco d'azzardo: i tre pilastri di questa legislatura, per questa maggioranza, tornano a essere riconfermati anche in questo provvedimento.
Tra l'altro è una maggioranza che, grazie anche a un certo sentimento più volte espresso dal Presidente Cirio, si definisce a volte animalista tant'è che ha assegnato anche le deleghe sul benessere animale all'Assessore Caucino, che non vedo in Aula. Tra i provvedimenti relativi proprio al benessere animale ce n'è uno a mia prima firma, poi si sono accodati altri colleghi e adesso, addirittura, abbiamo un tavolo informale dove cercare di lavorare su un disegno di legge di Giunta. Un sentimento animalista molto forte, che però si riduce a gatti, cani e poco altro.
Vi dico solo una cosa. Quando una persona dichiara di avere un certo tipo di sensibilità verso gli animali, dovrebbe averla verso tutti, non che poi si possa andare a sparare sulla neve, come diceva il collega Bertola questa mattina, a delle specie che dovremmo, invece, tutelare. Voglio vedere poi in fase di votazione - chiederò il voto nominale - tutte quelle persone che nei mesi scorsi hanno dichiarato un sentimento animalista e ci tengono a lavorare sul benessere animale. Scusatemi se rilevo un po' di incoerenza perché sarete pronti a votare qualsiasi estensione delle specie cacciabili.
Allora, questo non è solo un atteggiamento specista: perché il fatto di considerarsi "razza umana superiore a tutte le altre", che può decidere della vita e delle morte delle altre specie che popolano la nostra terra, è anche un atteggiamento che va a fare distinzioni all'interno delle varie specie animali, quindi si decide che il gattino lo coccoliamo, mentre alla pernice spariamo anche quando dovremmo mostrare ancora più attenzione perché parliamo di specie a rischio.
Invece di andare a dispensare targhe in giro.
Tra l'altro, relativamente al discorso del simbolo della Regione, non ho capito bene, alla fine, se possiamo utilizzarlo oppure no. Magari, se ci sarà occasione di affrontare nuovamente questo tema, sarà opportuno chiarire la situazione a tutti i Consiglieri, per uniformarci nei comportamenti, altrimenti mi sento libera di assegnare una targa al "No Tav più resistente" e metterci sopra il simbolo della Regione. Non è detto anzi, che non lo faccia: se vedrete una mia foto mentre assegno la targa ad Alberto Perino non potrete richiamarmi, perché ormai la cosa è fatta: il simbolo della Regione appartiene a tutti noi, quindi lo uso un po' come mi pare.
Questo per dire che ci sono anche delle sfumature di rispetto istituzionale e il fatto di parlare molto spesso in un'Aula vuota o disattenta o molto rumorosa è un altro aspetto che in questa legislatura ho sopportato con molta fatica. Mi sembra, infatti, che ci sia proprio poco rispetto per il lavoro del Consiglio, quindi non tanto per il lavoro delle opposizioni, ma in generale per questo luogo in cui dovremmo confrontarci.
Su certi temi anche nella scorsa legislatura abbiamo dato battaglia: sia io sia il collega Bertola siamo sempre stati all'opposizione, quindi sul tema "caccia" devo dire che abbiamo sempre fatto un po' fatica; ricordo ancora le lunghe sedute nella scorsa legislatura per strappare al famigerato elenco di specie cacciabili alcune specie che invece, loro malgrado, erano sempre inserite. Pertanto, se veramente c'è questa sensibilità, ma soprattutto c'è un senso di responsabilità verso l'ambiente, verso tutti gli esseri viventi che lo popolano, quando andrete a votare questi articoli dell'omnibus ricordatevelo. Altrimenti, qualcuno di voi potrebbe perdere ogni credibilità quando parlerà di "benessere animale" ai vari tavoli che andremo ad affrontare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Le consiglio solo, Consigliera Frediani, di individuare bene il logo perché quello del Consiglio regionale è differente da quello della Giunta.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io in discussione generale su questo disegno di legge, che ha visto un iter inesistente in Commissione: questa è la prima criticità che ci duole sottolineare in Aula. Stiamo parlando di un disegno di legge composto da 90 articoli: sono ormai lontani i tempi in cui mandavate al macero le leggi, perlomeno sui giornali, o comunque con foto celebrative ritraenti il Presidente che gettava appunto al macero i testi di legge! Come ho detto, state presentando un disegno di legge di 90 articoli sulle più disparate materie, per lo più tecniche, che avrebbero dovuto vedere un percorso approfondito in Commissione e una spiegazione del tutto dettagliata da parte degli Assessori competenti. Peraltro, oggi ne vediamo quattro in Aula e speravo che si potessero esprimere nel merito di ogni articolo e di ogni passaggio di questa legge. C'è anche il quinto - me lo segnalano dal pubblico - che ringraziamo per la presenza.
Sarebbe bene, però, che oltre alla presenza, si parlasse anche di quello che stiamo per approvare nei prossimi giorni. Come dicevo, è un disegno di legge sulle più disparate materie, sebbene il must "slot e doppiette" la faccia sempre da padrone. Non ricordo più come lo avevamo definito la scorsa volta, comunque in generale gli avevamo attribuito un bell'appellativo. Devo dire che più o meno qui ritroviamo le stesse materie.
All'articolo 1 troviamo addirittura una perversione, a mio avviso, del mondo venatorio: la definirei così, perché non saprei come altro descrivere la liberalizzazione della caccia sul manto nevoso a danno di alcune specie che sono state citate prima dall'Assessore Andrea Tronzano, facenti parte dei tetraonidi (peraltro, sono delle specie fortemente a rischio, non soltanto nella nostra regione, ma su tutto il territorio, che risentono soprattutto della frammentazione degli habitat e dei cambiamenti climatici sono la tipica fauna alpina che risente di questi fenomeni).
Noi che cosa vogliamo fare? Col primo omnibus abbiamo reinserito una di queste specie all'interno del calendario venatorio e l'abbiamo resa nuovamente cacciabile: mi riferisco alla pernice bianca. Abbiamo fatto tantissime lotte a suon di emendamenti, le ha ricordate anche la collega Frediani, credo non soltanto in questa legislatura, per cercare di sottrarre alcune specie da possibili ripercussioni e pressioni venatorie.
Chiaramente, con la pernice bianca non ci siamo riusciti, ma mai ci saremmo immaginati di vedere quello che sta succedendo all'interno di questo omnibus, con la richiesta da parte della Giunta, addirittura all'articolo 1, di prevedere l'abbattimento o, comunque, la caccia di questi meravigliosi animali sul manto ricoperto da neve, che per legge nazionale è soggetto a regolamentazione delle Regioni.
Si sa, le Regioni possono fare, come al solito, quello che credono su queste tematiche, e la Regione Piemonte già prevedeva la caccia a determinate specie, ma mai ci saremmo immaginati di vedere questi animali nel mirino delle doppiette della Giunta regionale. Perché, come dicevo prima, si tratta veramente di un danno alla biodiversità, quella più sensibile. Parliamo di specie a rischio inserite nella "lista rossa" dello IUCN, quindi è un problema non soltanto regionale, ma di interesse nazionale. Soprattutto, è un attentato alla biodiversità, non saprei come altro definirlo.
È evidente, poi, che dovremo attendere la presentazione degli ultimi emendamenti a questo famigerato omnibus, perché non sappiamo quello che potrebbe arrivare nelle prossime ore. È un disegno di legge che prevede 90 articoli sulle materie più disparate, tra cui caccia, cave, gioco d'azzardo, foreste e quant'altro, ma non sappiamo quali emendamenti arriveranno nelle prossime ore, quindi dobbiamo tenere conto anche di questo aspetto.
Già solo partendo dal testo di base segnaliamo la carenza di confronto con questa Giunta all'interno di una Commissione; non dico di protrarne i lavori per tanto tempo, ma un paio di settimane le avremmo anche potute dedicare al confronto e convocare un giorno a settimana gli Assessori, come avviene per il bilancio e come avviene per altri disegni di legge, giusto per comprendere gli indirizzi che intende intraprendere la Giunta regionale. In questo modo si obbliga il Consiglio regionale a un approfondimento tecnico, ovviamente doveroso trattandosi di materie importantissime, però si azzera il dibattito in Commissione, che invece avrebbe permesso di chiarire moltissimi dubbi.
È per questo che parto prevenuta su questo disegno di legge; non soltanto sull'articolo 1, che ho voluto approfondire un po' per sensibilità e un po' per le battaglie che abbiamo portato avanti in questi anni a tutela della fauna selvatica, in particolare delle specie a rischio, preziose per la nostra regione. Ci duole evidenziare che con questo disegno di legge si mette mano a diversi argomenti: ritorna in voga il gioco d'azzardo, di cui abbiamo discusso ampiamente negli anni precedenti. Le modifiche che avrei voluto vedere sarebbero state di ripristino della norma del 2016 che aveva funzionato per ridurre i volumi di gioco, le perdite dei cittadini piemontesi e gli accessi ai servizi sanitari di prevenzione della nostra Regione.
Così non è. Non è stato preso atto delle criticità portate anche dalla pandemia, che ha costretto i cittadini nella morsa delle economie fragili della disperazione. Non si prendono in carico i cittadini più deboli semplicemente si va a introdurre norme che tecniche non sono e correttive neanche. Sono di nuovo scelte politiche, mentre non abbiamo visto alcuna presa di coscienza sui luoghi sensibili, depennati da parte della Giunta regionale con la modifica alla legge del 2016. Dobbiamo riscontrare che questo disegno di legge non porta alcun correttivo per tutelare la salute dei cittadini piemontesi.
Poi ci sono tanti altri argomenti come le cave e le foreste. Cosa costava all'Assessore Carosso, oggi presente, fare una relazione sulle modifiche apportate al disegno di legge? Cosa costava all'Assessore Marnati fare una piccola escursione sul dettato normativo in materia di ambiente? Veramente questa chiusura della Giunta regionale non la comprendo! Non comprendo il metodo e non comprendo il piede sull'acceleratore che avete voluto porre, però è chiaro che a forzatura si risponde con forzatura.
Questo è quello che può succedere in un'Aula in cui non vige il dibattito democratico. È brutto essere qui presenti in Aula, pensare di dare un esempio ai cittadini di dibattito, dialogo e di tutto quello che vogliamo quando invece la chiusura arriva subito su un disegno di legge su cui si poteva tranquillamente discutere nel merito.
Noi, quindi, a forzatura rispondiamo con forzatura. Stiamo presentando emendamenti e continueremo a presentarne. Non sarebbe stato necessario se si fosse tornati in Commissione e si fosse affrontato questo disegno di legge con la dignità che si deve a una qualsiasi proposta che arrivi dai banchi della maggioranza, della minoranza o della Giunta.
Questo è l'annullamento di un dibattito necessario per dare risposte ai cittadini piemontesi.
Come ha detto qualche collega prima di me, ci sono tantissimi temi citati all'interno del disegno di legge, ma non troviamo alcuna proposta per cancellare l'annoso problema delle liste d'attesa nella nostra Regione; non troviamo proposte o risposte ai problemi di carenza del personale infermieristico, medico e sanitario nella nostra Regione; non troviamo risposte per i cittadini più fragili. Insomma, non troviamo praticamente nulla di quello che sarebbe importante affrontare oggi in Consiglio regionale: troviamo i soliti interventi a spot sulle materie preferite dalla Giunta (le abbiamo citate prima).
Dobbiamo prendere atto che non c'è una presa di responsabilità, a poco meno di un anno e mezzo dalle elezioni, e che da oggi in poi mancherà il dialogo.
Presidente, concludo, perché poi interverranno anche gli altri colleghi in discussione generale su altre materie, però questo non è assolutamente il modo di affrontare i provvedimenti in Consiglio regionale. Avrei auspicato in un dialogo e in una responsabilità maggiore dalle forze di maggioranza e dalla Giunta. Purtroppo, così non è.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Disabato per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Mario Giaccone; ne ha facoltà per dieci minuti.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Sa, Presidente, qual è la sintesi dell'atteggiamento di questa maggioranza nei confronti dell'omnibus che ci stiamo avvicinando a discutere? L'immagine che mi rimarrà sarà quella di questa mattina quando, nel momento in cui il Presidente di quest'Aula ha chiesto di illustrarlo, c'è stato un momento di smarrimento, come in classe al momento dell'interrogazione.
Qualche Assessore ha iniziato a guardare nella borsa abbassando la testa qualcun altro ha incassato la testa nelle spalle e hanno poi guardato in direzione dell'Assessore competente che non c'era, il solito che, nel momento in cui si veniva interrogati, si prestava come volontario.
L'Assessore Tronzano ha fatto una faccia come per dire "tocca di nuovo a me su una roba che non sarebbe mia?" e quindi il Presidente, nell'imbarazzo generale della Giunta (devo dire anche dell'altra parte dell'emiciclo, non fosse altro perché non stava facendo una brutta figura la maggioranza, ma l'intera Aula, trattandosi di una sede istituzionale nella quale non c'era stato neanche il minimo di coordinamento per decidere chi doveva illustrare il provvedimento), non ha avuto di meglio da fare che interrompere la seduta perché non c'era nessuno che in quel momento, da parte della maggioranza e degli Assessori preposti, si assumesse la responsabilità di illustrare il provvedimento.
Questa scenetta, che - dico in termini non polemici - ha imbarazzato anche noi, perché sembrava di essere in un'aula delle scuole medie inferiori o superiori, prefigura un momento della vita di ciascuno in cui si è meno consapevoli del proprio ruolo e anche più immaturi rispetto alle proprie responsabilità.
Presidente, ce la saremmo voluti risparmiare (e anche lei lo sa), ma questa è la cifra con la quale la maggioranza e la Giunta stanno gestendo le vicende dell'Aula, responsabilità che rimane a loro, essendo maggioranza e avendo il compito di governare.
Gli Assessori che avrebbero avuto facoltà di farlo non sono venuti neanche in un'occasione, rispetto a temi oggettivamente significativi e divisivi in Commissione a spiegare brevemente, senza la necessità di trattenersi a lungo, le proprie scelte e gli indirizzi che si intendeva dare al provvedimento. E così questo omnibus, che dovrebbe essere un provvedimento correttivo con cui dare degli indirizzi d'integrazione (più che politici) diventa invece uno strumento politico e viene interpretato come tale.
Perché viene interpretato come strumento politico? Perché nel confronto d'Aula sui provvedimenti reali e sui problemi veri dei cittadini piemontesi, questa maggioranza fa fatica a confrontarsi. E così su temi importanti e divisivi, come quelli della caccia, dell'attività estrattiva e del gioco d'azzardo patologico, mettiamo dei correttivi attraverso un provvedimento che non prevede il confronto pubblico e il confronto politico reale. Infatti, quando andiamo al confronto politico reale su temi che toccano i nervi e gli interessi scoperti dei nostri cittadini, sì che c'è il pericolo di farsi male davanti all'opinione pubblica. Questo è già successo sul gioco d'azzardo patologico, sul quale vi è stata una resistenza non solo in quest'Aula, ma anche all'esterno, attraverso tutte le associazioni, gli ordini dei professionisti e tutti i rappresentanti della nostra comunità coinvolti che hanno manifestato per tempi prolungati il loro dissenso.
È successa la stessa cosa in occasione della legge sull'allontanamento zero, che si è protratta per tanto tempo, non solo perché le minoranze hanno fatto il loro legittimo lavoro di opposizione, ma soprattutto perch erano spalleggiate e sostenute dall'opinione pubblica della nostra regione che trovava in quel provvedimento frequenti elementi di illegittimità.
Posso richiamare un altro provvedimento che avrebbe potuto prestarsi al dibattito pubblico, che è stato però rapidamente sottratto all'attenzione e alla scena, cioè la legge elettorale.
È chiaro che si utilizza impropriamente l'omnibus per fare delle modifiche perché se queste dovessero essere svolte alla luce del sole con un dibattito pubblico e prolungato, metterebbero decisamente più in difficoltà la maggioranza.
Peraltro, al tema dominante non solo di questa legislatura, ma il tema più importante della nostra attività, che è quello sanitario, che vive un momento enorme di crisi e di difficoltà, si dedicano in realtà solo 4 articoli su 90, lasciando aperti i problemi dei pronto soccorso, delle liste d'attesa, del personale e dell'edilizia sanitaria. Sono elementi di debolezza già richiamati dal collega Salizzoni, al quale aggiungo la mia evidenziazione.
Pertanto, è un provvedimento che non ci soddisfa, che maschera alcuni elementi che dovrebbero essere solamente tecnici, come lo stesso Assessore al bilancio ha detto; invece, li trasformiamo in elementi politici, perch non riusciamo ad avere un confronto politico reale, forte e fruttuoso con l'opposizione. Da questo punto di vista, ne siano testimonianza gli episodi, oramai innumerevoli, di caduta del numero legale in Aula, che dovrebbe essere garantito dalla maggioranza. Sono episodi che indicano come la maggioranza abbia problemi non solo organizzativi, ma probabilmente anche ideologici e di confronto tra le diverse nature che le impediscono di svolgere al meglio il suo lavoro nell'interesse del territorio e dei nostri cittadini.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Giaccone per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire per fatto personale l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Simpaticamente, lo dico sia alla Consigliera Frediani sia al Consigliere Giaccone che l'ho fatto volentieri questa mattina, altrimenti sembra che uno faccia le cose controvoglia. No, siamo la Giunta e ho spiegato le cose come potevo, non essendo l'Assessore competente, ma l'ho fatto volentieri.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore, per il chiarimento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone per una replica.



GIACCONE Mario

La ringrazio, Assessore.
Nell'intervento ho proprio detto che è lei che volentieri mette le pezze ai buchi che il resto della Giunta spesse volte lascia. L'ho ripetuto due volte, ma lo intendevo in maniera positiva.



PRESIDENTE

Dopo questi chiarimenti, proseguiamo i lavori.
Ha chiesto la parola in discussione generale il Consigliere Avetta, che ha pertanto facoltà di intervenire per dieci minuti.
Nel frattempo che il Consigliere si prepara, ricordo a tutti che siamo in Aula e che bisogna tenere questo brusio un po' più basso, perché prima disturbava l'intervento del collega Giaccone.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Ha fatto bene a ricordarlo, perché pensavo che il collega Giaccone invitasse l'Assessore Tronzano a prendere un aperitivo o un caffè. Già fatto! Al di là delle battute, ce lo permettiamo solo perché, al di là dei ruoli di ognuno, certamente i rapporti personali vengono prima di tutto il resto.
Faccio una considerazione più generale sull'omnibus, perché per noi che siamo legislatori, l'omnibus è quanto di più "abnorme" possa esistere, nel senso che questo modello è assolutamente antitetico all'organicità che, al contrario, sarebbe necessaria e doverosa nel rispetto del ruolo che abbiamo e che svolgiamo nei confronti dei cittadini.
L'omnibus è, di fatto, una scorciatoia che molto spesso fa dei danni al sistema complessivo e lo vediamo nella proposta che la Giunta ci ha presentato e che stiamo discutendo in questi giorni. Sono 91 articoli che riguardano tante materie e dopo le ricorderò sinteticamente. Certamente questa confusione si aggiunge a un ginepraio normativo che, come tutti ricordiamo, avrebbe dovuto essere sfoltito o, meglio, nell'impostazione iniziale della Giunta Cirio avrebbe dovuto essere sfoltito. Tutti ricordiamo il Presidente Cirio e l'allora Assessore Rosso che promettevano di mandare al macero le tante, le troppe e anche, a volte, inutili leggi piemontesi.
Questo non è avvenuto, anzi abbiamo aumentato questa profusione di norme ci stiamo muovendo esattamente nella direzione opposta e questa ne è la prova. Molti colleghi l'hanno sottolineato: stiamo complicando quel ginepraio normativo che in questi ormai quattro anni di governo, queste destre e questa maggioranza hanno contribuito a inasprire, devo dire, con grande efficacia, sconfessando completamente i propositi iniziali, quei propositi che per certi aspetti erano condivisibili.
Dicevo, l'omnibus è un modo subdolo, se così possiamo definirlo, per modificare delle norme importanti, quelle su cui non riuscireste (lo dico rivolgendomi ai banchi della maggioranza) a intervenire con procedura ordinaria, perché spesso vi siete dimostrati non in grado di gestire discussioni e approfondimenti che, invece, sarebbero necessari.
Come già il collega Bertola ha fatto in passato e io ho ripreso anche questa mattina, perché lo condivido, rilevo il fatto che spesso la maggioranza che governa il Piemonte non è presente in Commissione con i suoi esponenti. L'abbiamo chiesto con forza, poiché quello è il luogo giusto, idoneo, adatto e adeguato, perché previsto dalle norme, in cui avremmo potuto sviluppare una discussione seria e approfondita, perché è in quel contesto che ci si confronta e dove si sviluppano quegli approfondimenti che ci mettono tutti nelle condizioni di svolgere al meglio il nostro lavoro, nel rispetto del mandato che i piemontesi hanno affidato ad ognuno di noi.
La Commissione è il luogo in cui più volte abbiamo chiesto che gli Assessori venissero a commentare l'omnibus, materia per materia, per spiegare, giustificare e sostenere una legge che, con 91 articoli, arriva di fatto in Aula senza un dibattito approfondito. Credo che questo sia l'elemento che qualifica non soltanto questo atto, ma anche un modo di procedere al quale ci avete purtroppo abituati in questi quattro anni di legislatura. Ritengo sia un modo di procedere che mortifica il nostro ruolo, perché incide negativamente anche sulla capacità delle forze di maggioranza di orientare il lavoro e il cammino della Giunta, perché è un modo di procedere che non rispetta il ruolo e nemmeno le prerogative del Consiglio regionale e dei suoi Consiglieri.
Il mio Capogruppo, il collega Raffaele Gallo, ha già accennato alle attività emendative che insisteranno su tutti i temi sensibili. Abbiamo già sottolineato in molti interventi i capisaldi (lo diceva prima la collega Frediani) di questo omnibus che, come al solito, sono la caccia, le cave le attività estrattive, il gioco d'azzardo; inoltre, sono state aggiunte anche alcune norme sulla sanità, sul commercio, solo per citarne alcune, ma in realtà andiamo a toccare tanti e tanti altri argomenti che sarebbero molto rilevanti e importanti, come l'edilizia sociale, l'assistenza sociale, le professioni intellettuali, le foreste, il governo del territorio, i trasporti, le pari opportunità, gli usi civici, gli impegni istituzionali, eccetera. Questo per dire quanto questo omnibus sia davvero emblematico di quel ginepraio normativo cui prima facevo riferimento.
Lo dico da Consigliere che svolge un ruolo e che rappresenta, quota parte l'opposizione in questo Consiglio, ma che qualche volta, nelle passate esperienze amministrative, ha svolto anche attività di governo: questi sono settori importanti sui quali è evidente che è più facile usare la scorciatoia dell'omnibus, anziché fare la fatica del confronto approfondito, sistematico e democratico in Commissione.
Questo lo ribadisco rivolgendomi, in particolare, ai miei colleghi di maggioranza che, tra virgolette, senza davvero voler essere frainteso accettano un po' supinamente questo modo di procedere. Dobbiamo prestare un po' attenzione: a forza di provvedimenti spot, a forza di provvedimenti disomogenei, disorganici, provvedimenti puntuali, credo che con questa legislatura stiamo davvero svuotando di ogni significato il ruolo di quest'Aula che, al contrario, dovrebbe essere quello di equilibrare orientare, indicare l'azione all'esecutivo e non quello di assecondarla rinunciando a ogni contraddittorio e a ogni dialettica che, invece dovrebbero arricchire la qualità della nostra attività legislativa.
Noi, però, non intendiamo assecondare questo modo di procedere, ma evidenzieremo tutto ciò che non va, come stiamo già facendo; lo faremo con determinazione e anche continuando a difendere le prerogative del Consiglio regionale, che sono quelle che ho cercato sinteticamente di sottolineare.
Perseguiremo il nostro intento con la nostra attività emendativa, che sarà ed è già stata (con gli emendamenti depositati) puntuale rispetto a tutti i 91 articoli dell'omnibus e, quindi, a tutti gli argomenti trattati che ho brevemente elencato. Restiamo convinti che i piemontesi abbiano il diritto di aspirare a qualcosa di più di questo teatrino che rappresenta anche un modo di procedere, come ho già detto prima, a nostro avviso, assolutamente sbagliato, ma anche politicamente stantio. Credo che ci sia ancora il tempo per ripensare alle considerazioni che abbiamo spiegato e che ci sia ancora tempo per pensare agli emendamenti che abbiamo depositato.
Mi auguro che almeno sugli elementi e sui temi importanti che abbiamo avuto modo di sottolineare, o almeno su alcuni di essi, ci sia la volontà, da parte di questa maggioranza, non di venire incontro alle opposizioni perché questo sarebbe, diciamo così, il minimo sindacale, ma di venire incontro alle esigenze di serietà cui i piemontesi hanno diritto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Rossi, ancora sulla discussione generale.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo, provando a dare anch'io il mio contributo, Presidente, su questa legge importante, che probabilmente sarà l'ultima legge di riordino di questa legislatura se non ce ne sarà un'altra nel 2024.
Il fatto che un testo di oltre 90 articoli venga affrontato con questo spirito, cioè votandone l'urgenza l'ultimo giorno utile prima del blocco natalizio, così da poterlo richiamare in Aula per escludere completamente il dibattito ci dice, ancora una volta, per l'ennesima volta, quale sia in questa legislatura l'atteggiamento della maggioranza nei confronti di quest'Aula: un disturbo e un fastidio.
Perché dobbiamo discutere dei provvedimenti in Commissione e in Aula? Non ce n'è bisogno dal punto di vista della maggioranza, l'importante è che vengano approvati in Giunta, quindi si vota l'urgenza e si taglia la discussione in Commissione, tant'è che non abbiamo il relatore e siamo costretti a presentare gli emendamenti a firma di tre Capigruppo. Tutte questioni che certamente non fanno onore allo spirito democratico che invece, in quest'Aula dovrebbe essere dominante.
Entrerò nel merito di due questioni tra le tante che affronta il testo.
La prima. Come si sa e com'è noto, mi occupo, insieme con altri colleghi del tema delle attività estrattive e il testo di riordino che stiamo discutendo si occupa anche di attività estrattive. Per alcuni versi introduce delle modifiche su cui non ho nulla da dire, nel senso che sono condivisibili e quindi su quelle non dirò nulla, ma su altre, invece introduce delle modifiche che non vanno assolutamente bene.
Provo a spiegare il perché. In particolare, se si prende la lettera b) del comma 3 dell'articolo 12, in quell'articolo si elencano le fattispecie per cui le modifiche del PRAE vengono considerate semplificate, quindi vuol dire che le decide la Giunta senza passare dalla Commissione e dall'Aula.
So che è un tema che può sembrare di nicchia, ma nei dettagli spesso si nasconde ciò cui dobbiamo prestare attenzione. Se si legge la lettera b) del comma 3 dell'articolo 12 cui facevo riferimento, si dice che addirittura è variante semplificata, una variante che aumenta fino al 10 di tutto il volume autorizzato nel PRAE. Voi direte: che cosa volete che sia il 10 %? Provo a dare due numeri sul PRAE, soprattutto per chi non stesse seguendo il dibattito sul PRAE. Il PRAE non è ancora stato approvato da quest'Aula.
Il PRAE è stato adottato in Giunta, si è concluso da pochi giorni la seconda Conferenza di copianificazione, entro il 20 febbraio arriveranno le osservazioni dei vari enti - pubblici, privati, cittadini - alla Giunta che, sulla base di queste osservazioni - quindi degli Enti locali, delle associazioni e dei cittadini - dovrà tornare in Giunta per la seconda volta e approvare un secondo documento che, io mi auguro, tenga conto delle osservazioni, soprattutto dei Sindaci e degli Enti locali che in una prima fase sono stati coinvolti troppo poco.
Perché faccio questo excursus per spiegare la nostra contrarietà alla lettera b), comma 3, articolo 12? Perché, nella versione adottata dalla Giunta, abbiamo numeri e volumi autorizzabili che sono assolutamente fuori misura dal nostro punto di vista. Provo a fare un esempio. Se prendiamo sabbia e ghiaia, il PRAE dice che, sulla base dell'analisi storica degli ultimi dieci anni, aumentata del 10/15%, si stima un fabbisogno per il Piemonte di 63 milioni di metri cubi. Questo non lo dice Domenico Rossi, ma i tecnici che hanno scritto il PRAE.
Il PRAE dice: a fronte di un fabbisogno di 63 milioni di metri cubi autorizziamo sulla carta potenzialmente 101 milioni di metri cubi, fatta eccezione per il materiale già autorizzato e non ancora scavato. Alla domanda a quanto ammonta questo materiale autorizzato e non ancora scavato la risposta è: 95 milioni. Se sommiamo 101 più 95, risultano196 milioni. A fronte di un fabbisogno di 63 milioni di metri cubi per i prossimi dieci anni, autorizziamo, in potenza - chiaramente dipenderà anche dal mercato 196 milioni di metri cubi.
In questo testo stiamo dicendo che la Giunta potrà cambiare di un ulteriore 10% senza passare dalle Commissioni o dal Consiglio, quindi altri 20 milioni, di fronte a una previsione che è già abnorme dal nostro punto di vista. Ecco perché siamo contrari in particolare alla lettera b) del comma 3 dell'articolo 12.
Diversa è, anche se lì non siamo d'accordo, la lettera a), dove si dice che si interviene sul 10% del singolo polo. Allora lì può avere un senso, ma non è che torniamo in Aula perché il Polo di Valledora (non cito a caso Valledora) deve spostarsi del 10% totale, è giusto che la Giunta possa intervenire in autonomia (anche lì abbiamo dato così un ampio margine in questa prima versione del PRAE, di cui non ci sarà bisogno, immagino perché abbiamo allargato abbastanza).
Capite che sul volume totale dare un 10% in più, senza passare dalla Commissione o dall'Aula, secondo noi non è assolutamente accettabile. Noi siamo contrari a quest'aspetto e lo diciamo con forza proprio perché non stiamo facendo un PRAE restrittivo, ma un PRAE molto largo e quindi un altro 10% ci avvicina a che cosa? Ci tengo a dirlo, poi ne parleremo sicuramente quando il PRAE arriverà finalmente in quest'Aula, ma adesso sto anticipando degli elementi perché chiaramente stiamo seguendo l'adozione del PRAE.
Sempre i tecnici che hanno scritto il PRAE - e non Domenico Rossi - stimano in questo momento che il giacimento totale della Regione Piemonte sulla sabbia e ghiaia, stando sempre a questo comparto, sia di 250 milioni circa di metri cubi. Allora capite che se noi, per sbaglio - non succederà dovessimo sfruttare davvero i 200 milioni di metri cubi nei prossimi dieci anni - ripeto, non succederà, perché estraiamo cinque milioni all'anno quindi realisticamente ne estrarremo 60 nei prossimi dieci anni - se stiamo al ragionamento che ha fatto la Giunta, se dovessimo estrarli tutti significa che in 10/15 anni esauriremo il giacimento e quindi dovremo andare a prendere questo materiale non so da dove e pagandolo chissà quanto, di fatto mettendo fine all'industria estrattiva piemontese. La parsimonia nell'utilizzo delle risorse serve all'ambiente, al paesaggio, ma anche all'impresa stessa.
Vado al secondo punto, cui potrò solo accennare, Presidente, visto che mi sono dilungato sul PRAE, ma so che sul PRAE non interverranno in tantissimi, quindi mi sono preso qualche minuto in più. Mi riferisco al tema del gioco d'azzardo patologico, su cui sicuramente interverranno anche altri colleghi.
È noto, Presidente, che abbiamo fatto una battaglia contro l'abrogazione della precedente legge e l'approvazione di quella attuale. Abbiamo presentato una serie di emendamenti perché alcune mancanze della legge attuale non solo non vengono superate ma, per alcuni aspetti, vengono addirittura peggiorate come, per esempio, per quanto riguarda il fatto che non ci sia una sanzione amministrativa per chi, pur avendo l'obbligo di togliere le macchinette, decide di lasciarle, mettendo l'esercente nell'ipotesi di dire: "Va bene, io rischio. Quando verranno, me le faranno togliere; intanto, fino adesso, ho guadagnato quello che dovevo guadagnare".
In realtà, su tale ambito abbiamo chiesto che si torni a una formazione obbligatoria, che si introduca la sanzione pecuniaria per chi doveva togliere le macchinette e non le ha tolte, per cui chiediamo che il distanziometro venga applicato a tutti gli ordini di scuola e non soltanto alle scuole secondarie di primo grado. Riteniamo, infatti, che ogni ordine e grado di scuola debba rispettare le distanze previste dalla presenza di macchinette.
Abbiamo già visto i primi dati che anticipano le tendenze di fine 2021 e del 2022: purtroppo, il gioco è tornato a crescere. Si stima che nel 2022 (avremo i dati definitivi nel prossimo mese) addirittura si arriverà a 140 milioni di euro. Per quelli che sono i dati provvisori (aspettiamo quelli definitivi), il Piemonte chiaramente registra un aumento superiore a quello di altre Regioni, perché con questa legge abbiamo concesso più macchinette.
Interverremo anche su quest'aspetto con alcuni emendamenti, per cercare di arginare questo fenomeno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire in discussione generale il collega Domenico Ravetti.
Prego, collega; ne ha facoltà per dieci minuti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Utilizzerò anche meno di dieci minuti.
Se lei è d'accordo, vorrei contestualizzare questo breve intervento nella giornata odierna e solo apparentemente noterà, all'inizio di questo intervento, ragioni e argomenti che nulla hanno a che fare con il provvedimento stesso. Ma sarà solo apparenza, perché se avrà tempo di ascoltare gli ultimi minuti del mio intervento, capirà la ragione per cui ho iniziato in questo modo.
È il giorno dopo le elezioni in Lombardia e nel Lazio. Le dico subito che non sono d'accordo con quei dirigenti nazionali di alcuni partiti che sostengono che non sempre gli elettori hanno ragione. Non è vero: gli elettori hanno sempre ragione, non c'è dubbio. Hanno sempre ragione. Perch dico questo? Intanto, la prima grande questione riguarda la partecipazione.
Quando su dieci elettori solo quattro vanno a votare, c'è un problema per la democrazia. Sarebbe come dire che su dieci Assessori, solo quattro sono presenti. In quest'Aula i presenti non sono neanche quattro, ma soltanto tre, per cui c'è un problema per la democrazia.
Scusi se mi sono permesso di paragonare i numeri della partecipazione democratica nel Lazio e nella Lombardia con la partecipazione degli Assessori di questa Giunta in quest'Aula. Però c'è un problema che riguarda la partecipazione. E c'è un problema che riguarda, quindi, anche il voto.
Ha vinto il centrodestra in Lombardia e nel Lazio: questa è un'altra verità. Non era neanche una novità. Suddivido il voto in queste modalità: la prima, che è una percentuale sempre più bassa, è un voto per appartenenza. Cito quella che per me è una bellissima parola: ideologia.
Avremo tempo, in altri momenti, per approfondire il tema dell'ideologia però io voto quel partito perché in quei valori e in quelle scelte rivedo la mia ideologia. Un tempo era preponderante il voto ideologico. Quando capiremo, con il tempo, che "ideologia" non è una brutta parola, sarà una buona giornata per la democrazia.
C'è un'altra parte di quel 40% che è un voto per induzione, e ha più significati, molte volte anche positivi, fortemente legati alla qualità della comunicazione. La dico così: non importa quello che stai facendo importa ciò che comunichi. Il voto per induzione è legato alla comunicazione.
C'è un altro voto molto democratico che è per induzione: è quello legato alla risposta a particolari esigenze specifiche: cioè tu risolvi il mio problema e io ti voto. È una relazione democratica, non c'è nulla di illegittimo. L'amministrazione pubblica serve anche per risolvere i singoli problemi; non c'è nulla di anomalo. Il voto per induzione riguarda anche il voto di protesta, sebbene negli ultimi passaggi elettorali sia sempre meno rappresentativo.
Sa perché ho fatto questa premessa in questi quattro minuti? Perché quello che è venuto meno - almeno questa è la mia analisi - è il voto basato sui provvedimenti nei Consigli comunali e nei Consigli regionali. Credo che sia totalmente assente l'interesse dei cittadini - che hanno sempre ragione, lo ribadisco - circa ciò che accade all'interno dell'Aula. Questa è anche la ragione per cui c'è disinteresse da parte della maggioranza. Non è un caso che in questo momento, se interessa la mia stima, sono soltanto due gli Assessori presenti, non dieci più il Presidente: perché c'è da far passare qualche provvedimento per forza nell'Aula, ma si capisce che per la politica questi lavori non sono così importanti.
Se lei vuole, Presidente, potrebbe fare un esperimento: quando uscirà da qui, provi a chiedere a tutte le persone che incontrerà cosa è successo qui dentro. Probabilmente, al decimo incontro rischierebbe di essere chiuso da qualche parte per un approfondimento di natura psichiatrica! Perché le prime dieci persone cui chiederà cosa abbiamo fatto qui dentro le risponderanno tutte: "Ma cosa stai dicendo?". Questa è la ragione principale per cui, anche in presenza di errori macroscopici, si va oltre.
Come ho detto, ho contestualizzato il mio intervento in questa giornata.
Oggi è anche San Valentino - lo dico per gli innamorati - e la maggioranza ha ricevuto una canzone di Pino Daniele, che recita così: "Ma voglio di più/Di quello che vedi/Voglio di più/Di questi anni amari/Sai che non striscerò/Per farmi valere/Vivrò così/Cercando un senso anche per te, oh no/Per darti colore/Vivrò così/Cercando un senso anche per te".
Questa è la lettera d'amore che avete ricevuto oggi, San Valentino: si caccia di più; si gioca di più; si estrae di più.
Il problema è che non c'è sufficiente interesse per discutere di questi provvedimenti. Purtroppo, le persone che hanno sempre ragione sono sempre meno quelle che vanno a votare, per dinamiche sociali, per una vita sempre più frenetica, per la necessità di avere risposte subito e, ora, per l'impossibilità di dedicare del tempo all'analisi politica e agli effetti delle scelte, per l'impossibilità di capire e di comprendere l'importanza della politica.
La politica è diventata un disvalore e non un valore: hanno ragione i cittadini. Hanno ragione i cittadini! C'è un interesse pari a zero rispetto ai provvedimenti che vengono assunti in quest'Aula, altrimenti voi certi provvedimenti non li adottereste. Non lei, Presidente, la maggioranza.
Sareste molto più attenti nel giorno di San Valentino, cerchereste una corrispondenza d'amorosi sensi differente con il popolo.
Scusi per la citazione.
Tra l'altro, se posso permettermi e vado verso la conclusione, ci sono articoli che meriterebbero un confronto diverso che non c'è stato. Per educazione istituzionale, Presidente (lei, persona che bada sempre all'educazione istituzionale), sarà mai che una proposta di legge diventata legge in questo Consiglio regionale (penso a quella sulla parità retributiva tra uomo e donna promossa dai Gruppi di opposizione, su cui c'è stata una convergenza con la maggioranza) subisca cambiamenti così radicali sui quali non c'è stato un minimo confronto? Vi sembra normale? Giusto per farle un esempio, ma intanto cosa importa alla maggioranza discutere sul merito dei provvedimenti? Guardi - e su questo concludo - ci sono articoli di questo omnibus (penso all'87) sul quale sarebbe utile un approfondimento. Penso alle concessioni sulle acque termali: sono materie molto tecniche su cui non c'è soltanto l'indirizzo politico e i lavori di Commissione potrebbero servire anche per affrontare nel dettaglio questioni molto complesse in cui la superficialità, spesso, rischia di essere portatrice di errori. E allora per quel che può importare e con la partecipazione che abbiamo (siamo rimasti con un solo Assessore che rappresenta tutta la Giunta), speriamo si ritorni al giudizio sul merito dei provvedimenti.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Ravetti per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà per dieci minuti.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Spero che stia trascorrendo un pomeriggio sereno; mi sento un po' in colpa per appesantirglielo con un intervento in cui mi vedo costretto a ripetere alcuni concetti già detti prima da altri colleghi dell'opposizione, ma so che lei è persona di spirito e che accoglierà di buon grado questo destino.
Cercherò comunque, in questa logica, di dire qualcosa in più o fare qualche sottolineatura di cose già dette, non per introdurre niente di particolarmente frizzante, non si preoccupi, ma solo qualcosa che ravvivi la sua attenzione.
La ringrazio per la simpatia, ma parto da una considerazione di metodo e una di merito (non la faccio tanto lunga).
La considerazione di metodo è già stata ampiamente espressa e la vorrei fare partendo da una considerazione. Il cosiddetto omnibus è una legge che quasi per definizione o per natura, dovrebbe essere bipartisan o, comunque una legge sostanzialmente bipartisan. Lo spirito della legge è di fare aggiustamenti, modifiche legislative, adeguamenti a una legislazione nazionale, cioè fare una serie di atti che consentano di mettere a punto la legislazione regionale di anno in anno, ma non stravolgimenti, non modifiche sostanziali, diciamo modifiche un po' più tecniche-normative che stanno in una logica che tutti devono cogliere per rendere più funzionale a prescindere dai contenuti, la legislazione esistente.
Com'è già stato rimarcato, in primis dal collega Bertola, è una legge di 91 articoli che non ha avuto un momento di discussione in Commissione. Uno potrebbe dire: "L'hanno già detto tutti, lascia perdere". Invece devo fare notare che non è un fatto isolato, perché su tutte le leggi portanti dell'attività (dal bilancio preventivo all'assestamento) ormai da qualche tempo si usa una tecnica.
Da qualche tempo, sulle leggi fondamentali importanti, quelli di cui non si può fare a meno, si sta utilizzando la tecnica di dire: si incardina in Commissione, si fanno le consultazioni, passano 15 giorni, determinazioni generali, poi si entra in surplace. Si ricorda, Presidente, quando c'erano le gare su pista? C'erano Maspes e Gaiardoni in bicicletta che stavano lì fermi. Noi che abbiamo una certa età ce lo ricordiamo: stavano lì anche per un'ora fermi in bicicletta e poi uno dei due partiva.
Qui è la stessa cosa: voi state in surplace, aspettate che arrivi il momento "X", la richiamate in Aula e noi presentiamo una valanga di emendamenti (molti di merito, molti non di merito) per cercare di dare un segnale di lotta politica, di battaglia politica, per avvertirvi. A questo punto cosa succede? Fate un po' di discussione, perché non potete sottrarvi, poi fate la cosiddetta "ghigliottina", il contingentamento e chi si è visto si è visto.
Benissimo, però capisce - e questo è il punto che volevo dire per aggiungere un po' di frizzante, per quel che vale - che se questo diventa un metodo, si introduce un vulnus istituzionale grave.
Ricordo, non è che a noi facesse tanto piacere venire in Commissione quando Vignale, Bertola o Andrissi - per citare quelli che mi vengono in mente oppure quando la collega Frediani ci chiedeva.
Credo di essere venuto qualche volta persino io, quando c'era qualcosa che riguardava le partecipate. Magari erano questioni di cui non ero neanche a conoscenza nei dettagli (lo confesso), però venivo perché c'era un dato istituzionale, di forma istituzionale. Qualche volta sicuramente abbiamo anche fatto arrabbiare i Consiglieri, perché siamo arrivati in ritardo o l'abbiamo fatto spostare di una settimana, però negli atti fondamentali abbiamo sempre corrisposto. Adesso parlo dell'omnibus, parlo del bilancio ma potremmo parlare della legge sulla caccia o di tante altre leggi che ci hanno tenuto inchiodati. Non so se riesco a spiegarmi: è una questione di metodo, ma diventa sostanza.
Faccio una battuta: adesso siete maggioranza e questo gioco riesce. I voti vengono e vanno e faccio io una battuta prima che me la faccia lei: in questo momento sono più quelli che vanno che quelli che vengono, dal mio punto di vista. Però "as sa mai", come dicono dalle nostre parti, e prima o poi le cose cambiano. E quando si introduce un vulnus istituzionale bisogna fare attenzione, perché quelli vecchi come me non ci sono più e magari negli altri quel vulnus entra dentro, a prescindere dalla collocazione politica. E quindi un vulnus diventa una cosa che lede la base delle istituzioni.
La seconda considerazione di merito è molto più breve, per cui non uso neanche i dieci minuti. Presidente, lei è uno che ha una storia politica che viene dal centro. Lo dico a lei e anche all'Assessore Gabusi: riflettete su questo. Non cambia niente rispetto alla discussione di oggi però attenzione, perché quando si modifica nei fatti il funzionamento delle istituzioni, una volta o due ci possono stare, ma quando diventa una prassi, poi tornare indietro può essere più difficile. E questo fatto una volta viene in faccia a noi, ma la volta successiva può andare in faccia ad altri.
Entro nel merito. Voi questo perché lo fate? Non lo fate perché siete cattivi o perché gli Assessori non hanno voglia di lavorare e di venire in Commissione. Lo fate per due ragioni. La prima è quella che vale di più sulla legge di bilancio: perché faticate a trovare l'accordo fra di voi e quindi dovete arrivare fino all'ultimo. La seconda - è il caso dell'omnibus è perché dovete fare passare qualche regalo, mancia o anche solo qualche segnale politico - non voglio usare espressioni dispregiative - a delle lobby.
Sulle cave non dico nulla, perché ha già detto tutto il collega Rossi con dovizia di argomenti. Sulle slot machine hanno parlato il collega Sarno e altri.
Al riguardo, ho letto un articolo su La Stampa qualche tempo fa che metteva in rilievo come da quando si sono riaperte le sale da gioco - che erano chiuse per il lockdown, che è finito - c'è stato un balzo in avanti del gioco d'azzardo in Piemonte assai più della media nazionale. So che ci sono vostri Sindaci che quando intervengono in alcune assemblee pubbliche si lamentano che la crisi porta la gente a scommettere di più sul gioco d'azzardo. Forse questi Sindaci - non faccio nomi, ma sono Sindaci importanti del partito di maggioranza relativa in quest'Aula - forse dovrebbero prima di tutto riflettere su come legiferano i loro rappresentanti regionali.
Al di là di questo, concludo con una battuta sulla caccia. Io non sono contro la caccia, avevo anche cercato di mediare un po' a suo tempo e chi c'era all'epoca, se lo ricorda. Però vi faccio una domanda, che è quasi una battuta: ma perché diavolo volete far ammazzare le pernici bianche e i galli cedrone sulla neve quando ogni sera ascoltando il telegiornale si sente che è pieno di cinghiali che sembra di vivere in mezzo a un allevamento? Questi cacciatori che cosa fanno? Mettono in giro i cinghiali oppure formano le squadre per andare a cacciarli? La mia è una battuta, è una provocazione, ma è per dire che anche sul tema della caccia mi sembra che l'unico tipo di fauna che visibilmente porta dei danni all'agricoltura, alla circolazione e crea dei problemi (la peste suina), sottraendo centinaia di milioni di euro per fare degli interventi è libera, mentre il povero gallo cedrone e la pernice bianca devono essere cacciati anche sulla neve. Questo, secondo me, spiega perché sull'omnibus anziché fare un confronto sereno e pacato che consenta, anche sulla caccia di trovare delle misure che vadano incontro alle esigenze delle associazioni dei cacciatori, preferite fare come fate, cioè non se ne parla, si arriva in Aula, si contingenta e poi ve lo approvate. Ma ricordatevi che questo meccanismo può diventare perverso.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Chiamparino per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire in discussione generale il Vicepresidente Valle in qualità di Consigliere; ne ha facoltà per dieci minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Tengo anch'io a intervenire in questa discussione generale, perché, come veniva ricordato dai miei colleghi, l'omnibus, per sua natura, finisce per toccare diverse materie di nostra competenza, per cui finisce per interessare un po' tutti i campi di attività dei Consiglieri regionali e tutte le materie che seguono abitualmente.
In questo quadro, però, penso anch'io che sia il caso di dedicare un momento per discutere del metodo con cui ci stiamo avvicinando a questa discussione. Il collegato o l'omnibus (chiamiamolo come vogliamo) ogni anno si presenta alla discussione del Consiglio regionale nei mesi estivi. Nella tradizione di questo Consiglio resta nella discussione in Commissione all'incirca per tutta l'estate, per poi uscire a fine estate o a settembre dall'analisi della Commissione. E, come spesso ricorderanno i colleghi di questa e della precedente consiliatura, esce spesso decisamente cambiato e considerevolmente arricchito; non solo cambiato nel merito di quello che viene proposto, ma anche arricchito, perché ovviamente si presta a diversi inserimenti di altre questioni che l'omnibus potrebbe trattare proficuamente, molto spesso anche comportando un certo risparmio delle procedure del Consiglio regionale. Infatti, molte volte alcune piccole leggi che prevedevano pochi articoli hanno trovato sede direttamente dentro l'omnibus, facendoci risparmiare in procedure e in Commissioni e, quindi aumentando l'economicità della nostra azione legislativa.
Dopodiché si arrivava in Aula e questo procedimento non dico che ripartisse da capo, ma spesso aveva un nuovo momento di approfondimento e non era infrequente che in quel lasso di tempo altre norme venissero modificate o aggiunte.
Effettivamente, questo non è uno strumento particolarmente pulito dal punto di vista normativo, perché rende difficile tracciare i cambiamenti, perch insiste sulla trasparenza e la comprensibilità delle norme da parte del cittadino e perché richiede un grande lavoro di coordinamento delle norme da parte degli Uffici; inoltre, molto spesso, per chi deve muoversi sugli strumenti legislativi, non è facilmente ricostruibile però, appunto, ha il pregio di essere un momento in cui si fa una grande operazione, da una parte, di ristrutturazione e di messa a punto, di aggiornamento della normativa regionale e, dall'altra, anche della sua implementazione.
Certo, se agiamo in questo modo, tutto quello che ho appena detto viene meno ed è venuto meno quest'anno: infatti, l'omnibus è arrivato in patente ritardo. Tutti noi, lo scorso anno, siamo stati sollecitati da mille istanze esterne, che chiedevano di inserire nell'omnibus provvedimenti su svariati temi, ma nessuno aveva mai traccia di questo disegno di legge che nelle nostre caselle e-mail è arrivato da diverse fonti, in diverse modalità e in diversi testi, perché continuava a girare fuori dal Consiglio regionale una progressiva elaborazione di questo testo, per successive approssimazioni, ma poi a noi Consiglieri non arrivava mai il testo definitivo.
Ribadisco, il testo è arrivato alla fine di dicembre, in vergognoso ritardo, a cavallo dell'interruzione dei lavori di Natale e con la votazione in quest'Aula prima dell'interruzione prevista per le vacanze di Natale della dimidiazione dei termini; successivamente, viene richiamato direttamente in Aula, senza aver potuto fare un solo momento di confronto in Consiglio. Eppure, come abbiamo già detto, certo ci sono diverse criticità sulle quali probabilmente non ci troveremmo d'accordo (prover nel tempo che rimane, a dirne qualcuna), ma ce ne sono altre sulle quali invece, l'accordo l'avremmo potuto trovare eccome o, almeno, nelle interlocuzioni informali con molti di voi, c'erano tutte le condizioni per potersi avvicinare, ma poi c'erano diverse questioni che, come opposizione e, penso, anche come maggioranza, in alcuni casi, avremmo avuto piacere di sottoporre, di vedere accolte o almeno discusse nell'omnibus che, invece non troveranno né spazio, né tempo e nemmeno il modo per essere affrontate.
Annegate - parlo a nome del Partito Democratico - nei 1.500 emendamenti che abbiamo depositato, ma ve n'è un numero rilevante, alcune decine, che sono le proposte di merito oggettivamente migliorative della normativa, che la integrano, che l'aggiustano, che accolgono delle istanze che, anche noi con il nostro lavoro sul territorio, per carità, sicuramente modestamente abbiamo raccolto.
Tutto questo, invece, mi pare di capire che non troverà spazio in questa discussione oppure avrà spazio non pubblicamente, non in Commissione, come sarebbe stato giusto che avvenisse, poiché ciascuno di noi si è attivato sta contattando gli Assessori di riferimento o magari si sta confrontando con il collega di maggioranza che abitualmente segue quella materia, ma in questo modo, di fatto, si stanno tagliando fuori dalla discussione tutti gli altri 49 colleghi. Questo, ovviamente, non è un buon modo di discutere perché la funzionalità di quest'Aula risiede nel fatto che tutte le forze politiche e tutti i Consiglieri possano seguire le discussioni almeno sulle materie che interessano e sulle quali si sentono di poter portare un loro contributo, quello delle persone o delle realtà che rappresentano.
Allora, come dicevo, provo a segnalare alcune questioni che trovo più rilevanti rispetto al testo depositato, perché quando arriveremo alla discussione degli emendamenti proveremo a rappresentare alcune delle proposte d'implementazione dell'omnibus; oggi, invece, in discussione generale, fermiamoci al testo depositato.
La prima questione è già stata richiamata da diversi colleghi ed è veramente figlia di un'ossessione che questa maggioranza ha per il tema della caccia, in particolare per il tema della caccia alla tipica specie alpina, e in particolare ancora alla pernice bianca e al gallo forcello. È incredibile come, nella scorsa legislatura, fossimo arrivati alla completa esclusione della possibilità di cacciare queste specie, proprio perch considerate in via d'estinzione, quindi meritevoli di una tutela particolare, ad averle riammesse, com'è capitato all'inizio di questa legislatura, ma oggi si arriva al ridicolo - penso io - di consentirne la caccia, anche quando il territorio è innevato! Sulla scorta della considerazione che, essendo specie dotate di capacità mimetica sulla neve loro se la cavano veramente bene e sono più forti delle altre e quindi è più difficile per il cacciatore cacciarle. Vi assicuro, però, che se vi fosse il divieto, sarebbe ancora più difficile cacciarle! Pertanto, se l'intento è tutelare quelle specie, non vi preoccupate lasciamo pure che sia vietato cacciarle con o senza neve e vedrete che sarà impossibile che le prendano, perché sarebbe vietato. Parliamo di un numero di prelievi irrisorio, ridicolo su tutto il nostro arco alpino, almeno quelli consentiti, perché quelli su cui abbiamo veramente il controllo ci sarebbe molto da discutere, anche da questo punto vista.
Ovviamente, si tratta di specie non invasive, che non arrecano nessun nocumento alle culture e agli abitanti, nessun rischio per le persone quindi tutta la retorica che spesso sentiamo sui cacciatori che ci aiutano a vivere meglio, perché ci mettono al riparo da specie invasive che provocano danni all'attività dell'uomo, eccetera, qui sicuramente non si applica, perché sfido i presenti a dire il contrario. Vorrei sapere chi ha mai visto un gallo forcello o una pernice bianca in libertà in montagna? Perché, veramente.



(Commenti del Consigliere Chiamparino)



VALLE Daniele

Il Presidente Chiamparino ha visto un gallo e, una volta, penso anch'io di aver visto una pernice, ma non ne sarei proprio così sicurissimo; ne ho viste di impagliate e nient'altro, perché effettivamente stiamo parlando di qualcosa di estremamente residuale.
Delle cave ha già parlato il mio collega Rossi.
Faccio ancora una puntatina su altre due questioni che non sono state sollevate da altri.
La prima riguarda le cooperative edilizie a la proprietà indivisa. A oggi la legge prevede che le somme, che la Regione riceve come restituzione delle somme che la Regione stessa ha erogato come sovvenzione alle edificazioni, vengano reinvestite per sostenere nuove realizzazioni e per sostenere la creazione di nuove edificazioni in edilizia convenzionata.
Tutto questo perché è in atto un'emergenza abitativa che nella nostra regione è tutt'altro che superata.
Vi è un obbligo senza sanzioni e non sarebbe la prima volta che la Regione non ottempera alla sua stessa legge, facendo prendere a quelle risorse altre destinazioni; il fatto, però, che la legge fissasse quest'obbligo permetteva a chi esercitava la funzione di controllo, come tocca farla a noi oggi, di sanzionare almeno questo comportamento. Oggi, la Giunta si vuole liberare anche di quest'obbligo, diciamo, senza penali, quindi sarà lecito che tutte le somme che torneranno in casa Regione Piemonte, come restituzione attraverso i canoni dell'edilizia convenzionata rispetto alle sovvenzioni che la Regione ha erogato nel corso degli anni, potranno essere impiegate per qualsiasi altra cosa, senza che questo possa essere biasimato, se non a livello politico.
Per noi questo è un errore, perché la nostra Regione, in alcune parti del suo territorio, ha ancora un bisogno importante di edilizia sovvenzionata certo che vi sono difformità territoriali importanti, ma il mercato immobiliare piemontese è oggettivamente ripartito negli ultimi due anni, i costi degli affitti sono tornati a salire e c'è, di nuovo, una fascia di mercato che si colloca in una situazione intermedia tra coloro che sono destinatari di interventi legati alla casa popolare e coloro che, invece, riescono a procurarsi una casa sul libero mercato.
Questo spazio, nel corso degli anni della depressione del mercato immobiliare piemontese, si era sicuramente assottigliato, ma oggi è tornato a essere significativo e andrebbe tutelato e sostenuto, almeno in alcune parti della nostra regione.
Gli articoli 19 e seguenti inseriscono la possibilità di erogare dei contributi alle associazioni datoriali all'interno della legge regionale sugli ordini professionali. Premesso che è già un mischione difficile da comprendere, perché gli ordini professionali sono una cosa e le associazioni datoriali un'altra, quindi non c'entrano veramente niente gli uni con gli altri, chiedo all'Assessore Tronzano se, nel corso degli anni questa legge fosse ancora finanziata. In particolare negli ultimi anni abbiamo sovvenzionato gli ordini professionali nelle loro attività di formazione appoggiandoci alla legge regionale che è piuttosto vecchiotta oggi aggiungiamo anche le associazioni datoriali, per cui mi chiedo perch non anche i sindacati che, come i datoriali, rappresentano parti del mercato del lavoro e le une e le altre non c'entrano con gli ordini professionali.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Valle per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire, in discussione generale, il Consigliere Sacco.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per dieci minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ho ascoltato con interesse gli interventi dei colleghi di opposizione, ma non ho ancora avuto il piacere di ascoltare i colleghi della maggioranza.
Mi ha colpito particolarmente l'intervento del collega di territorio Domenico Ravetti, nel momento in cui ha raccontato una triste verità: se usciamo da questo Consiglio e chiediamo a dieci persone cosa abbiamo fatto qui dentro oggi, beh, insomma, ci prenderebbero per matti, qualcuno non saprebbe neanche che cosa ci stiamo a fare e, a dire la verità, a volte non lo so nemmeno io che cosa ci stiamo a fare qui dentro. La questione è abbastanza grave e anche psicologicamente destabilizzante, lo devo ammettere.
Detto questo, sul provvedimento che avete presentato in Consiglio, un rapidissimo passaggio in Commissione non ci ha neanche permesso di capire esattamente quali sono le varie modifiche a livello tecnico, perché abbiamo visto delle modifiche che di tecnico hanno poco, ma hanno delle forti valenze politiche. Soprattutto notiamo con rammarico che non c'è stato nessun tipo di ripensamento per quanto riguarda il tema del gioco d'azzardo. Un tema su cui ci siamo battuti in maniera importante in Consiglio regionale, perché abbiamo fatto tutto quanto possibile per evitare che questa legge fosse modificata.
Il fatto è che spesso si discute sul concetto di gioco lecito, senza neanche avere l'onestà intellettuale di contestualizzare alcuni fenomeni.
La liberalizzazione - perché questa è una vera e propria liberalizzazione del gioco d'azzardo fisico, e sottolineo fisico - comporta un grosso problema legato alla dipendenza delle persone. Sì, è vero, c'è anche la possibilità di giocare online, ma giocare online è molto più complicato rispetto al gioco fisico, che è veramente alla portata di tutti.
L'altro problema è quello che ha sottolineato il collega Sarno questa mattina, cioè che con il dilagare delle possibilità di gioco fisico è sempre più facile, per le organizzazioni criminali, riciclare.



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia, il collega Sacco sta intervenendo in discussione generale. Prego di fare un attimo di attenzione.
Prego, Consigliere Sacco, prosegua. Le lascio dei secondi in più.



SACCO Sean

Grazie, Presidente, ma probabilmente non interessa così tanto capire come le organizzazioni mafiose riciclano il denaro. Proverò comunque a spiegarlo.
È importante limitare il più possibile il gioco fisico, anche perché, a oggi, non abbiamo gli strumenti legislativi per controllare la provenienza del denaro che viene utilizzato, che viene immesso nel circuito del gioco legale. Non rilasciando la fattura a nessuno nel momento in cui gioca, è anche difficile capire essendo fisico. Nel gioco online bisogna giocare con una carta di credito, con qualcosa che attesti la provenienza del denaro che stiamo utilizzando, ma con il gioco fisico questo non avviene. Anzi con la proposta di aumento del pagamento di denaro in contante, si sarebbe addirittura potuto aiutare questo processo di riciclaggio del denaro. Non sto assolutamente criminalizzando il settore del gioco legale, questo sarebbe profondamente sbagliato, ma sto semplicemente alzando i riflettori su un fenomeno che più rendiamo diffuso, più sarà difficile da controllare.
Come dicevo prima, uno dei modi migliori che utilizzano le organizzazioni criminali per far rendere il denaro che non possono spendere nell'economia legale, per pulirlo e, quindi, pagandoci le tasse sopra e avendo dei proventi che possono essere investiti nell'economia legale, il gioco d'azzardo, proprio per la difficoltà di tracciamento del denaro, è uno dei sistemi migliori in assoluto.
Ho sentito qualcuno dire che adesso, comunque, per giocare alle videolottery bisogna inserire la tessera sanitaria, quindi c'è già un controllo. No. L'unico controllo che viene fatto sulla tessera sanitaria è il controllo dell'età del giocatore, non viene controllata la provenienza del denaro. Il tipo di attività è abbastanza borderline per alcuni. Ci sono, infatti, persone, soprattutto i forti giocatori, che se fossimo in grado di capire quanto spendono per il gioco durante il mese corrente, ci potremmo anche rendere conto di qual è il loro reale stato di salute. Mi riferisco a quelli che vengono definiti giocatori forti, quelli che spendono tantissimo, se non tutto, delle loro entrate per soddisfare questa compulsione legata al gioco.
Ora, richiamo soprattutto l'aspetto legato al monitoraggio dei flussi di denaro che entrano ogni giorno in centinaia e centinaia di videolottery e di slot presenti sul territorio piemontese, che diventano particolarmente complicati da gestire, soprattutto per chi svolge le indagini per capire quali sono i proventi di questi denari, anche a vantaggio di coloro che quest'attività la portano avanti in maniera legale, in maniera regolamentata e in maniera controllata, non per riciclare il denaro della malavita organizzata.
Questo è un problema su cui si sta facendo finta di niente: ci si è fatti scudo delle questioni legate ai lavoratori; ci si è fatti scudo mettendo sullo stesso piano il gioco legale fisico e il gioco legale online in maniera totalmente svincolata dalla realtà. Come abbiamo detto adesso giocare online - quindi riciclare soldi online - è molto più complicato rispetto a farlo fisicamente, dove posso giocare in contanti e nessuno mi controlla (se non chiedendomi l'età attraverso la macchinetta, che, nel momento in cui estraggo il tesserino, si è già dimenticata di me). Questo è un problema fondamentale; è un problema che forse dovremmo porci; non possiamo deregolamentare qualsiasi cosa. Ci sono delle questioni che vanno regolamentate proprio perché delicate.
Non sono un proibizionista - non lo sono mai stato e sono fortemente contrario al proibizionismo - ma sono un fervente sostenitore della regolamentazione, in quanto le attività che sono più difficili da gestire e che possono creare un danno alla società, devono essere più regolamentate e monitorate.
Sottolineo in maniera sempre più marcata l'assist che stiamo dando alle organizzazioni criminali per avere più punti di potenziale riciclo per il loro denaro. Questo è un aspetto che dovremmo tenere in considerazione invece l'abbiamo sottolineato e affrontato troppo poco, limitandoci a discorsi legati all'aspetto sanitario, che è il motivo per cui questa Regione ha regolamentato il gioco d'azzardo. Tuttavia, c'è anche quest'altro aspetto che è profondamente importante: quello di rendere il più difficile possibile alle organizzazioni criminali riciclare il loro denaro e reimmetterlo all'interno dell'economia legale, perché, tra l'altro, così facendo, fanno una concorrenza sleale a tutti quelli che invece, i soldi li guadagnano onestamente anche all'interno del meccanismo del gioco legale.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
La Giunta non intende intervenire. Prima di passare all'esame dell'articolato, ci sono altri emendamenti che si intendono.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola la Consigliera Disabato ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Affinché rimanga a verbale, chiedo di poter sottoscrivere tutti gli emendamenti delle minoranze.



PRESIDENTE

Vedo i Consiglieri Rossi, Sarno, Ravetti, Gallo e Avetta che.
Prego, Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Presidente, a nome di tutto il Gruppo del Partito Democratico chiediamo la sottoscrizione di tutti gli emendamenti delle minoranze.



PRESIDENTE

Interviene come Vicecapogruppo o già come Presidente del PD?



ROSSI Domenico

No, no, no. Mi ha delegato il Capogruppo Gallo; ho una delega precisa Presidente.



PRESIDENTE

Perciò i Consiglieri Rossi, Sarno, Gallo, Ravetti, Avetta, Chiamparino e Salizzoni.



ROSSI Domenico

I Consiglieri Rossi, Sarno, Gallo, Ravetti, Salizzoni, Avetta e Chiamparino e Valle sottoscrivono tutti gli emendamenti delle minoranze.



PRESIDENTE

Anche la Consigliera Frediani, il Consigliere Bertola e il Consigliere Giaccone intendono sottoscrivere gli emendamenti delle minoranze.
Per economia dei lavori, dato che devono essere tutti sottoscritti mancando poco alla chiusura della seduta, sospenderei i lavori di oggi per permettere tecnicamente la sottoscrizione di tutti gli emendamenti. Domani mattina inizieremo i lavori alle ore 10 con la discussione sull'articolato e le votazioni.
Auguro a tutti una buona serata e un buon San Valentino.
Buon lavoro a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.06)



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