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Dettaglio seduta n.226 del 31/01/23 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 09.37 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n.1295 presentata dal Consigliere Ivano Martinetti, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi interrogazione a risposta immediata n.1296 presentata dalla Consigliera Francesca Frediani, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n.1297 presentata dalla Consigliera Monica Canalis cui risponderà l'Assessore Elena Chiorino; interrogazione a risposta immediata n.1298 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n.1299 presentata dal Consigliere Daniele Valle, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1300 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio d'Aula.
Ricordo ancora agli interroganti che, nel resoconto della seduta che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti che degli Assessori che rispondono.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento, sulle interrogazioni a risposta immediata non sono previste repliche.
Prego ancora i Consiglieri di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta immediata n. 1295 presentata da Martinetti inerente a "Eventuale chiusura ponte dell'Olla sulla statale 21 della valle stura di Demonte, nel comune di Gaiola (CN)"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1295.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Segretario Ivano Martinetti.
Prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie Presidente e buongiorno colleghe e colleghi.
Come ha già anticipato il Presidente, questa interrogazione fa riferimento a quello che sta capitando al ponte dell'Olla in provincia di Cuneo.
Abbiamo appreso da fonti di stampa che ANAS starebbe valutando di chiudere questo ponte per manutenzione. Il ponte si trova sulla statale 21 e, indicativamente, per quello che ci è dato sapere, dal 13 al 19 febbraio sarà interessato da geosondaggi e ispezioni profonde, quindi non solo delle prove di carico, come in passato già più volte effettuate, ma un'operazione un po' più approfondita.
Sempre per quello che ci è dato sapere, dovrebbero essere previste delle chiusure in orario notturno e circolazione a senso unico alternato anche in orario diurno.
Il ponte dell'Olla è definito dagli abitanti del posto un punto nodale.
È un vero e proprio punto nodale, è un imbuto che raccoglie tutto il traffico che arriva dalla Francia. La preoccupazione è che, se si dovessero rilevare dei danni importanti o degli interventi più importanti, si rischia una chiusura che non è solo diurna e notturna ma, nel caso veramente si dovesse fare un intervento più importante - Assessore - le alternative in quella zona sono pochissime.
Ci sono due strade provinciali; una, addirittura, è una strada militare che immagino lei conosca e assolutamente non consente di sopportare il traffico dei tir e degli autoarticolati. L'altra è una provinciale che pu essere percorsa dalle auto, ma - di nuovo - ci sarebbero dei seri problemi a sostenere un traffico pesante di quel tipo che _ ricordiamo - non solo raccoglie il traffico che arriva dalla Francia, ma su quel territorio persistono delle aziende importantissime, come quella dell'acqua Sant'Anna con tutti i problemi che già si creano, nella zona di Demonte, con il passaggio dei mezzi.
Speriamo tutti che questi carotaggi e questi test diano un esito positivo, nel senso che non si debbano fare degli interventi piuttosto importanti.
Interrogo la Giunta per sapere se avete qualche informazione in più, se siete a conoscenza di quali siano i piani di intervento da parte di ANAS e nell'eventualità, se c'è un piano B per garantire una mobilità che sia sostenibile.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Martinetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente, sarò anche più breve.
Come sa il Consigliere Martinetti quella è un'arteria importante su cui abbiamo sollecitato i vari Governi a una presa forte di responsabilità in merito, soprattutto alla variante di Demonte tanto auspicata e tanto attesa.
Il ponte dell'Olla è un tema ricorrente e anche una preoccupazione che hanno gli abitanti della valle e gli amministratori locali. Già due anni fa mi ero recato sul posto per verificare la situazione (naturalmente dal punto di vista visivo e non tecnico) e avevo sollecitato ANAS a porre in atto tutte le attività e gli opportuni provvedimenti affinché si scongiurasse una chiusura o, peggio ancora, altri fatti.
In questo caso, devo dire che ANAS sta facendo il suo compito: ha previsto una serie di ulteriori monitoraggi e di sondaggi geognostici, che possono consentire di completare il progetto. Inoltre, sempre ANAS, sta concordando - credo che ci sia un incontro in questi giorni, mentre altre interlocuzioni ci sono state in passato e nei giorni scorsi - la programmazione di chiusure notturne (non totali, con una finestra di due ore a metà notte), in maniera da consentire i transiti (e ce ne fosse bisogno) e completare questo progetto che è la base per poi incominciare il consolidamento, ove fosse necessario e ove questi sondaggi restituissero dei dati che prevedessero un intervento o quale tipo di intervento e quindi poter fare il primo step, che è quello di consolidare l'esistente.
Devo dire che questa è una nota positiva ed è chiaro che qualche disagio, seppure in ore notturne e seppure molto limitato, ci deve essere per poter fare un progetto. Per quanto le tecniche siano moderne, ormai le analisi vanno fatte con la chiusura totale ai mezzi.
Rispetto all'evoluzione del progetto, e quindi a quello che sarà la restituzione di questi dati, noi saremo in campo per garantire una mobilità con il territorio e non limitarci a questo. Credo che la possibilità di confrontarci con il Governo, al di là del colore politico, per un lasso di tempo più lungo dei 9, 10 o 15 mesi soliti di questi ultimi anni, ci consentirà anche di programmare un altro futuro per quel territorio, che sia la chiusura definitiva del percorso della variante di Demonte e anche l'allargamento, l'ampliamento del ponte dell'Olla. Chiaramente è un percorso più lungo che deve viaggiare parallelo a quello del consolidamento dell'esistente. Quindi, sono tutte notizie tendenzialmente positive.
Naturalmente, per fare i lavori, qualche disagio ci sarà: in questo caso per finire il progetto ci sarà qualche lieve disagio notturno, che però so essere stato concordato con gli Enti locali.
Siamo comunque contenti che si concluda questo progetto e siamo altrettanto soddisfatti che ci sia una possibilità di rimettere in sesto quel ponte.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1296 presentata da Frediani inerente a "Ospedale Maria Vittoria, quali sono le intenzioni della Regione?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1296.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Francesca Frediani.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Buongiorno, Assessore, e complimenti per la nuova delega alla sanità.
Parliamo dell'ospedale Maria Vittoria, come ho anticipato nel titolo dell'interrogazione, che è un ospedale di riferimento per l'area metropolitana ovest di Torino, è sede di DEA di primo livello ed è un ospedale di riferimento per il Dipartimento materno-infantile per l'area nord della città.
Abbiamo appreso, da articoli di stampa, che c'è un dibattito aperto rispetto ad un'ipotesi di ricollocazione dell'ospedale; ipotesi che peraltro viene invocata anche dagli stessi medici e operatori dell'ospedale, che denunciano una situazione piuttosto difficile a causa del sovraccarico del pronto soccorso e della carenza di posti letto.
Abbiamo appreso, sempre a mezzo stampa, di alcune ipotesi di ricollocazione di questa struttura: una riguarderebbe il parco della Pellerina. Al riguardo, ci sono ovviamente dei movimenti di cittadini che hanno espresso delle rimostranze in merito all'ipotesi di collocare un ospedale in un'area che rappresenta un vero e proprio "polmone verde" per la città di Torino (città che, tra l'altro, da recenti notizie, è stata dichiarata la più inquinata d'Italia!), un'area che i cittadini vivono attivamente e che vedono come "sfogo naturale" per stare a contatto con la natura. Insomma non sembrerebbe essere una delle ipotesi più sostenibili.
Tra l'altro, il Consiglio comunale di Torino ha approvato una mozione che impegna l'esecutivo di Palazzo Civico ad agire presso la Regione Piemonte affinché sia attivata in tempi rapidi l'interlocuzione con la Conferenza socio-sanitaria per le verifiche che consentano di avviare il percorso di realizzazione del nuovo ospedale, garantendo la copertura del servizio sanitario di emergenza alle Circoscrizioni 4 e 5 nell'area oggi coperta dal Maria Vittoria.
In riferimento, appunto, a questa necessità accertata di ricollocare il Maria Vittoria, all'esigenza di non lasciare i cittadini sprovvisti di servizi, al fatto che sacrificare un'area verde della città di Torino non crediamo possa essere l'ipotesi più sostenibile (si consideri, tra l'altro che accanto alla Pellerina sorge l'area della ThyssenKrupp, che tutti noi associamo purtroppo ad un'enorme tragedia, un'area che è abbandonata a se stessa e che non vede ancora nessuna ipotesi di recupero e valorizzazione) ci chiediamo che cosa stia valutando la Regione e quali siano, in pratica le sue intenzioni.
Avevo chiesto un'informativa in merito all'Assessore Icardi nella scorsa seduta, ma non sono riuscita ad ottenerla. Non abbiamo nemmeno avuto modo di confrontarci in Commissione, quindi questa interrogazione è proprio finalizzata ad avere almeno qualche informazione in un'Aula istituzionale nella quale ci si dovrebbe confrontare su questi temi e non leggere sempre e solo a mezzo stampa tutte le informazioni. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie, Consigliera, anche per i complimenti sulla delega, che però non ho accettato! Rispetto all'interrogazione in oggetto, l'Assessore Icardi mi prega di rispondere come segue.
La Regione ha commissionato uno studio di dimensionamento del nuovo ospedale, i cui lavori si sono conclusi, e ha provveduto ad individuare i finanziamenti necessari alla realizzazione dello stesso.
La Regione ha chiesto alla Città di Torino di identificare un'area da mettere a disposizione per la realizzazione del nuovo nosocomio. Nel corso di una successiva riunione, il Comune di Torino ha presentato uno studio che prevede la comparazione di quattro aree potenzialmente idonee assegnando ad ogni sito una scala di priorità, che vede favorita l'area della Pellerina e che trova la condivisione della Regione e dell'ASL Città di Torino, fermo restando la necessità di approfondire e superare alcuni aspetti tecnici.
Si è pertanto in attesa di un pronunciamento ufficiale del Comune per avviare un'interlocuzione tecnica e commissionare lo studio di fattibilità con le procedure ad evidenza pubblica.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 1300 presentata da Avetta, inerente a "Quale futuro per la GigaFactory Italvolt a Scarmagno?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1300.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Alberto Avetta.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente; grazie, Assessore per la risposta che vorrà fornirci.
Questo è un tema molto delicato, perché riguarda un investimento potenzialmente molto importante, con ricadute significative non solo per il Canavese, ma addirittura per tutto il Piemonte, perché stiamo parlando, in via del tutto potenziale, di oltre 3.000 dipendenti.
A suo tempo, avevamo espresso alcune perplessità rispetto al modus e ai proclami entusiastici con cui la Giunta Cirio aveva accolto l'avvio di questa idea progettuale, perché eravamo tutti consapevoli della complessità dell'idea progettuale e soprattutto perché eravamo consapevoli che il fatto di accogliere con tale entusiasmo questo progetto avrebbe sicuramente accresciuto le legittime e del tutto comprensibili aspettative dei cittadini, in particolare dei cittadini canavesani, su un'operazione particolarmente complessa. Infatti, eravamo altrettanto consci del fatto che un progetto di questa portata - peraltro, era stato detto anche in modo molto esplicito - non poteva che nascere in un rapporto molto stretto con le istituzioni pubbliche e con finanziamenti pubblici rilevanti.
A questa considerazione si aggiunge poi un fatto singolare. Oggi siamo in una fase tra virgolette più depressiva, nel senso che abbiamo la sensazione che le cose non stiano andando così com'era previsto e così come auspicavamo. Accogliamo, però, con stupore il fatto che, secondo quello che si legge da fonti giornalistiche, Italvolt non avrebbe rinnovato questo accordo con la società Prelios, che è la società che detiene la proprietà dei terreni e degli immobili, lamentando l'inadeguatezza della rete elettrica rispetto alle necessità industriali. Sorge pertanto spontanea la nostra domanda, perché ci chiediamo come sia possibile che su un progetto industriale di così rilevante portata si possa, dopo tre anni, scoprire che manca la corrente elettrica. Lo dico in questo modo un po' sarcastico ed ironico, ma è per capirci. Francamente ci pare un fatto abbastanza rilevante.
Pertanto, interroghiamo la Giunta regionale per sapere se le notizie di stampa sulla vicenda Italvolt siano confermate e sia possibile confermarle anche da accertamenti ed approfondimenti che la Giunta avrà sicuramente avviato e anche con l'indicazione, sempre nei limiti della competenza della Regione, se siano in corso delle analisi o delle azioni che la Giunta possa porre in essere per favorire il progetto e la sua realizzazione. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Avetta per l'illustrazione. La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente e Consigliere.
Leggo la risposta fornita dall'Assessore Tronzano.
Il compito della nostra Regione è quello di favorire iniziative private che portino benefici e sviluppo nel nostro territorio; di conseguenza, abbiamo agito sia per Italvolt sia per altri progetti presentati, lavorando con cauto ottimismo per sfruttare le occasioni che si sono via via presentate.
A tale proposito, lo scorso anno veniva firmato dalla Regione Piemonte Città metropolitana, Comune di Ivrea, Scarmagno, Romano Canavese e la stessa Italvolt un protocollo d'intesa, proprio per accompagnare l'operatività del progetto, in cui ogni ente pubblico coinvolto era pronto a fare la propria parte per rendere attuativa la Gigafactory.
In merito alle vicende di BritishVolt, si precisa che non hanno alcun legame né alcuna rilevanza giuridica sul progetto di Italvolt; pertanto prospettare parallelismi tra le due vicende non può determinare un discredito a priori della credibilità della proposta progettuale di Lars Karlstrom.
Pare certo che ci siano delle problematiche sul sito di Scarmagno che la proprietà sta cercando di risolvere con l'investitore e che non ci è dato di conoscere in dettaglio, posto che c'è una clausola di riservatezza vigente tra le suddette parti. Per parte nostra, confermiamo la volontà di supportare la realizzazione di una GigaFactory in Piemonte.


Argomento: Asili nido

Interrogazione a risposta immediata n. 1297 presentata da Canalis, inerente a "Quale prospettiva per l'asilo nido aziendale del CSI Piemonte?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1297.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Il CSI Piemonte non credo abbia bisogno di presentazioni: è un consorzio per il sistema informativo a cui partecipa anche la Regione Piemonte. È composto da una molteplicità di enti pubblici e, da quasi cinquant'anni opera nel campo delle tecnologie, dell'informazione e della comunicazione.
È anche una società che ha al suo interno un sistema di welfare molto sviluppato, che ha rappresentato in questi decenni un fattore di attrazione e di notevole fidelizzazione dei dipendenti della società.
Lo scorso 1° dicembre 2022, durante la convention per i dipendenti del CSI Piemonte, è stata paventata la probabile chiusura dell'asilo nido aziendale del CSI Piemonte. Questa scelta è stata giustificata con una minore richiesta da parte dei dipendenti del CSI, che hanno un'età media di molto superiore ai 40 anni, quindi un'età decisamente superiore a quella in cui si hanno bambini piccoli a cui provvedere.
L'asilo nido aziendale del CSI Piemonte è collocato nella città di Torino in corso Unione Sovietica n. 216, è dotato di ampie sale, di un giardino dedicato ed è sempre stato aperto anche ai cittadini residenti in questa parte della città di Torino. Quindi, non solo ha offerto in questi decenni un servizio per i dipendenti del CSI, ma anche per le persone che non lavorano in questa società, ma che abitano nei paraggi di corso Unione Sovietica n. 216. Tra l'altro, l'asilo nido è anche facilmente raggiungibile con il trasporto pubblico, essendo vicino alla linea 4 di GTT.
Alla luce delle sempre più diffuse iniziative pubbliche a favore del welfare aziendale, ci è parso quantomeno originale che abbia fine una buona pratica come questa - che è stata antesignana nel suo genere e che credo abbia tracciato un solco positivo, poi imitato da altre aziende - in un'azienda peraltro a partecipazione pubblica. Ci chiediamo se non sia opportuna una campagna promozionale, perché l'asilo nido aziendale del CSI possa aumentare il numero di iscrizioni provenienti dall'esterno, se i dipendenti del CSI non hanno un numero sufficiente di bambini da iscrivere.
La domanda che pongo oggi alla Giunta regionale è: quali azioni intenda intraprendere per scongiurare la chiusura dell'asilo nido del CSI Piemonte promuovendone il servizio anche nei confronti della popolazione torinese che non è dipendente dell'azienda. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per l'illustrazione. La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Chiorino, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
La Consigliera Canalis parla di un asilo nido con una capacità ricettiva di 43 posti ed autorizzato nel 2005, che è nell'elenco regionale delle strutture, pubblicato anche sul sito della Regione, così come accreditato e convenzionato con il Comune di Torino. L'asilo è finanziato nel Piano d'azione degli anni 2021-2022, ma la Regione non ha contezza dell'importo specifico attribuito a detto nido, in quanto le risorse sono assegnate ai Comuni - in questo caso specifico al Comune di Torino - in base al numero totale di bambini iscritti.
Per amore di specificità, nell'ambito del Piano d'azione 2020-2022 l'attribuzione delle risorse al Comune di Torino è stata pari a circa 6,5 milioni di euro. Non sono note ulteriori informazioni rispetto al mantenimento o alla chiusura della struttura, ma devo dire che concordo assolutamente con quello che dice la Consigliera Canalis, ovvero che sia opportuna una campagna di promozione che, essendo il servizio di competenza della Città di Torino, è evidentemente in capo al Comune di Torino.
Pertanto, provvederemo anche noi a sensibilizzare il Consiglio comunale di Torino affinché sensibilizzi l'Assessore di competenza a promuova questa campagna sull'asilo del CSI in questione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1298 presentata da Magliano inerente a "Medici con la casella PEC disabilitata, ma la loro attività non può attendere: quale risposta e quale supporto da parte della Giunta?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1298.
La parola al Consigliere Magliano, per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
La PEC è il sistema che consente di inviare e-mail con la certezza e la garanzia, a valore legale, dell'invio e della consegna del messaggio al destinatario ed è obbligatoria per tutti i professionisti iscritti a un Albo professionale.
L'Ordine dei Medici ha attivato con Poste Italiane, attraverso una convenzione quadro con la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri, indirizzi PEC per i medici e per gli odontoiatri di Torino e provincia.
Sono state prorogate anche per il 2023 le disposizioni che prevedono l'opzione del promemoria dematerializzato, ovvero l'acquisizione del numero di ricette elettroniche tramite e-mail, elemento che ha aiutato molto durante il periodo della pandemia.
Constatato che nelle ultime 72 ore sono state effettuate numerose segnalazioni da parte di medici e odontoiatri in merito al malfunzionamento delle PEC personali che l'Ordine ha attivato con Poste Italiane; sono state registrate criticità di diverso tipo già dallo scorso dicembre, che prontamente sono state segnalate dall'Ordine.
In questi giorni, gli organi di stampa hanno dedicato articoli a questa situazione, riferendo i timori e i disagi dei professionisti proprio nel periodo in cui - Presidente - c'è questa novità della carta d'identità elettronica che permette, essa stessa, di supplire alle ricette riconoscendo, quindi, una possibilità ulteriore di sviluppo tecnologico in questo campo.
La PEC per i medici è uno strumento di valore essenziale, utilizzata in diversi ambiti, in momenti della loro attività quotidiana e per la gestione delle comunicazioni ufficiali. L'inizio della nuova settimana, dopo il weekend, ha portato con sé il rischio e le conseguenze sull'operatività ordinaria del problema presso studi e ambulatori.
Rilevato che sono alcune migliaia, secondo le stime dello stesso Ordine dei medici e degli odontoiatri di Torino, i professionisti del settore che utilizzano la PEC della convenzione citata in narrativa, interrogo il Presidente della Giunta e l'Assessore - e ringrazio l'Assessore Gabusi per essere qui presente oggi - per avere un aggiornamento sulla situazione e per sapere quali azioni la Regione abbia assunto o intenda intraprendere per sostenere i medici nell'affrontare gli effetti della situazione descritta in narrativa.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Gabusi, per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
L'interrogazione in oggetto evidenzia criticità in merito al funzionamento della casella PEC, che è stata attivata per i medici e gli odontoiatri di Torino e provincia dall'Ordine dei medici con Poste Italiane, attraverso una convenzione quadro con la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri.
Si rileva al riguardo che lo scrivente Assessorato (quello alla sanità evidentemente) non ha alcuna competenza diretta in merito alla convenzione quadro di cui sopra, con cui sono stati attivati gli indirizzi PEC per i medici e gli odontoiatri di Torino e provincia.
Si rappresenta altresì che, nel recente tavolo di confronto con i medici della medicina convenzionata e nelle ordinarie interlocuzioni con gli stessi, non sono mai state segnalate criticità, con particolare riferimento alla PEC, che possano determinare il pregiudizio all'erogazione delle prestazioni degli utenti.
Parimenti, non sono state rilevate criticità da parte dei professionisti alle dipendenze delle Aziende sanitarie regionali del sistema sanitario regionale.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 1299 presentata da Valle, inerente a "Ennesimo attacco hacker. Colpita l'Azienda Ospedaliera Nazionale SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Su richiesta dell'interrogante viene fornita risposta scritta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia, per la delega, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 10.15, il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 10.06 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.18)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che sono in congedo i Consiglieri Caucino, Carosso, Icardi, Leone Nicotra, Protopapa e Ricca.
Il numero legale è pertanto 23.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione dell'ex Consigliere regionale Luigi Squillario, deceduto il 20 settembre 2020


PRESIDENTE

Colleghi, è scomparso nella notte tra il 19 e il 20 settembre 2020 all'età di 85 anni, l'avvocato Luigi Squillario, Consigliere regionale nella V Legislatura.
Nato a Gucugnon in Francia il 22 aprile 1935, è stato Consigliere e Assessore al Comune di Biella, di cui è stato anche sindaco dal 1980 al 1990. Esponente di spicco della Democrazia Cristiana, ne fu anche segretario provinciale a Vercelli.
Nel 1990 è letto Consigliere regionale, nella circoscrizione di Vercelli, nella lista della Dc. È stato Vicepresidente della Commissione Pianificazione ambientale e territoriale, componente della Commissione Agricoltura e della Commissione permanente per la legge sull'ordinamento delle Autonomie locali.
È stato Presidente prima della Cassa di Risparmio di Biella e poi della Fondazione per 23 anni, segnandone positivamente i progressi. Da tempo si era ritirato dalla vita pubblica, anche per i problemi di salute che lo affliggevano.
A testimonianza della grande commozione pubblica per la scomparsa dell'Avvocato Luigi Squillario, Sindaco emerito e uomo che ha contribuito notevolmente allo sviluppo della città, a Biella è stato proclamato il lutto cittadino il giorno di svolgimento delle esequie.
Il Consigliere Squillario si distingueva per la sua signorilità e il suo garbo, le qualità umane e politiche: la dedizione e l'impegno con cui ha ricoperto gli incarichi istituzionali nei momenti più rilevanti dell'attività e della vita amministrativa del Comune di Biella e della nostra Regione.
Ai suoi funerali hanno partecipato, in rappresentanza della Regione l'Assessore Elena Chiorino e il Consigliere segretario Michele Mosca.
Alla moglie Maria Rosa e alle figlie Paula e Attilia desidero rinnovare, a nome dell'Assemblea regionale, le più sentite condoglianze e i sensi della nostra più sincera vicinanza.
Invito i presenti a osservare un minuto di silenzio in memoria del già Consigliere regionale Luigi Squillario.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.02, riprende alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che sono in congedo i Consiglieri Caucino, Carosso, Icardi, Leone, Nicotra, Protopapa e Ricca.
b) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
c) Processi verbali precedenti sedute È a disposizione e visibile sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" il processo verbale relativo alla seduta del 24/01/2023.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è stato approvato il processo verbale del 17/01/2023.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Ci sono due richieste di inserimento all'od.g.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Le chiedo scusa, Presidente, vorrei chiedere se fosse ancora possibile valuti lei - l'inserimento dell'ordine del giorno n.927 avente ad oggetto: "Le divise della Polizia Municipale sono un patrimonio da non disperdere".
Questo ordine del giorno chiede di prendere in considerazione, anche alla luce delle nuove norme presentate dalla Regione Piemonte e in accordo con il Terzo settore, il fatto che, con il cambio delle divise, noi ne avremo tante che potrebbero essere riabilitate e rimesse in condizioni di utilizzo, togliendo gli stemmi e tutto ciò che le connota come divise della Polizia Municipale, e date alle persone che ne hanno bisogno.
Chiedo di inserire l'ordine del giorno n. 927 per poterlo discutere in Aula; chiedo scusa se lo sto chiedendo in questo momento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Il processo verbale era già stato approvato senza modifiche all'o.d.g., ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento; tuttavia, mi sembra che ci siano altre richieste e, probabilmente, per un disguido, non è stata recepita dai Consiglieri la mia richiesta in merito alla modifica dell'attuale o.d.g.
Dobbiamo annullare l'approvazione dell'o.d.g ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, perciò la richiesta del Consigliere Magliano può essere recepita; poi l'Aula sovrana deciderà.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Preioni ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Per richiedere, nella discussione della giornata odierna, l'inserimento dell'ordine del giorno n.924 avente ad oggetto: "Proposta direttiva Unione Europea obbligo per tutti gli immobili residenziali del raggiungimento della classe energetica E entro il 2030".
È un tema cogente, un tema di queste ore; è un ordine del giorno presentato alla Presidenza dal Presidente Allasia e da altri cofirmatari.
C'è una preoccupazione da parte di tanti cittadini italiani che si vedranno ahimè - obbligati a fare ulteriori lavori di efficientamento delle case.
Se ci sono i bonus, è una cosa, ma in mancanza di questi vuol dire un esborso incredibile per le famiglie italiane in un periodo di inflazione.
Mi rimetto all'Aula affinché ci sia un accordo che venga discusso nella giornata di oggi o, in alternativa, chiediamo che venga anticipato come primo punto. Se c'è un accordo, credo che potremo discutere il punto 9) all'o.d.g. sul finire della giornata o quando vogliamo: basta che venga discusso nella giornata di oggi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Anch'io, come il Consigliere Magliano, chiedo scusa per aver perso la prima parte delle comunicazioni del Presidente e chiederei l'inserimento di un nuovo punto all'o.d.g.
In particolare, chiedo di inserire la discussione dell'ordine del giorno n.
928 ad oggetto: "Realizzazione fermata Alta Velocità intermedia a Novara sulla tratta Torino-Milano".
È un tema che da settimane viene presentato sui media di Novara del nostro quadrante, soprattutto dagli esponenti della maggioranza, quindi sono certo che non sussisteranno problemi nella discussione e nella votazione di questo ordine del giorno.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Se non vi sono ulteriori proposte di modifica dell'o.d.g., penso che le richieste di iscrizione dell'ordine del giorno n. 927, inerente a "Le divise della Polizia Municipale sono un patrimonio da non disperdere" avanzata dal Consigliere Magliano, e dell'ordine del giorno n. 928 inerente a "Realizzazione fermata Alta Velocità intermedia a Novara sulla tratta Torino-Milano", avanzata dal Consigliere Rossi, possano essere accolte.
Il Presidente Preioni aveva chiesto di trattare nella giornata odierna l'ordine del giorno n. 924, inerente a "Proposta direttiva Unione Europea obbligo per tutti gli immobili residenziali del raggiungimento classe energetica E entro il 2030". Anche su questa richiesta, credo che non vi siano indicazioni in senso contrario.
L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Esame proposta di deliberazione n. 278, inerente a "Convalida dell'elezione della Consigliera regionale Silvana Accossato (ai sensi dell'articolo 17 della legge 17 febbraio 1968, n. 108, dell'articolo 36, comma 2, dello Statuto della Regione Piemonte e degli articoli 17 e 18 del Regolamento interno del Consiglio regionale)"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame della proposta di deliberazione n. 278, di cui al punto 3) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Cerutti, Vicepresidente della Giunta per le elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità, per l'illustrazione.



CERUTTI Andrea, Vicepresidente della Giunta per le elezioni, le

ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità Grazie, Presidente.
La Giunta per le elezioni, le ineleggibilità, le incompatibilità e l'insindacabilità nella seduta del 24 gennaio 2023 ha esaminato le condizioni della Consigliera Silvana Accossato, proclamata dal Consiglio regionale in data 18 ottobre 2022, per accertare se sussistano cause di ineleggibilità, incompatibilità o incandidabilità.
La Consigliera Accossato ha dichiarato di aver ricoperto nell'anno precedente, e fino alla data della presentazione della candidatura, la carica di Consigliera regionale del Piemonte cessata il 30 giugno 2019.
Ha inoltre dichiarato di non rivestire, alla data della dichiarazione nessuna carica e di non versare nelle condizioni previste dall'articolo 7 del decreto legislativo 235/2012 e dagli articoli 143, comma 11, e 248 comma 5, del decreto legislativo 267/2000, che prevedono ipotesi di cause di incandidabilità.
Infine, è stato acquisito agli atti della Giunta il certificato penale della Consigliera, da cui non sono emerse ipotesi di incandidabilità.
Avendo accertato, ai sensi della vigente normativa, l'insussistenza di cause di ineleggibilità, incompatibilità o di incandidabilità, la Giunta per le elezioni ha pertanto deliberato all'unanimità la proposta al Consiglio regionale di convalidare l'elezione della Consigliera Silvana Accossato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Sentita la relazione del Vicepresidente Cerutti, procedo con la votazione della proposta di deliberazione relativa alla convalida dell'elezione della Consigliera regionale Silvana Accossato. Ricordo che la votazione si svolge a scrutinio segreto, mediante scheda.
Ricordo, altresì, che per convalidare l'elezione occorre barrare "sì" mentre per non convalidarla bisogna barrare la casella "no".
Si proceda alla distribuzione delle schede.
Nomino scrutatori i Consiglieri Segretari Gavazza e Mosca.
Indìco la votazione a scrutinio segreto sulla proposta di deliberazione n.
278, il cui testo verrà allegato nel processo verbale dell'adunanza in corso.



(Il Consigliere Segretario Martinetti effettua l'appello nominale)



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Dichiaro chiusa la votazione.
Si proceda allo scrutinio delle schede.



(Gli scrutatori procedono allo spoglio delle schede)



PRESIDENTE

Comunico il risultato della votazione.
Dichiaro convalidata l'elezione della Consigliera Silvana Accossato.
Potete anche esprimervi con un applauso: un po' di euforia!



(Applausi)



PRESIDENTE

Grazie.
Auguro buon lavoro alla Consigliera Accossato.
Proseguiamo ora con l'esame dei punti all'o.d.g.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Proseguimento esame della mozione n. 840 presentata da Preioni, Gagliasso Nicotra, Perugini, Mosca, Cerutti, Demarchi, Leone, Stecco, Cane, Gavazza Marin, Zambaia e Poggio, inerente a "Mozione in merito alle azioni a tutela dei lavoratori transfrontalieri per consentire la riattivazione dell'erogazione degli assegni familiari da parte delle Autorità della Confederazione Svizzera"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame della mozione n. 840, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il 24 gennaio il Consigliere Preioni ha illustrato la mozione in oggetto che successivamente è stata posta in votazione, ma questa è risultata non valida, per mancanza del numero legale.
Oggi procediamo nuovamente con la votazione della mozione n. 840; ricordo che il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 840, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



ROSSI Domenico

Se posso, vorrei aggiungere il mio voto favorevole.
Grazie, Presidente.



AVETTA Alberto

Anche il mio voto è favorevole.



PRESIDENTE

Sia inserito a verbale che il voto dei Consiglieri Rossi e Magliano e della Consigliera Disabato è favorevole.
I votanti sono quindi 38, tutti favorevoli, perciò la mozione n. 840 passa all'unanimità.
Consigliere Preioni, un po' di entusiasmo per la sua mozione, dato che la scorsa settimana l'abbiamo vista un po' depresso e amareggiato, come il Consigliere Martinetti.


Argomento: Artigianato - Commercio

Esame ordine del giorno n. 896 presentato da Zambaia, Preioni, Perugini Gagliasso, Marin, Cerutti, Poggio, Stecco, Cane, Mosca e Dago, inerente a "Azioni per garantire la libera concorrenza nel settore dell'Autoriparazione"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 896, di cui al punto 5) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Zambaia, per l'illustrazione.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno nasce perché, come Gruppo Lega e, personalmente come prima firmataria, abbiamo ritenuto doveroso puntare nuovamente il faro su un tema tanto complesso quanto annoso, che è quello della canalizzazione della clientela da parte delle imprese assicuratrici. Una prassi che sta letteralmente mettendo in crisi un intero settore, quello delle autoriparazioni e delle autocarrozzerie; un settore composto prevalentemente da piccole e medie imprese, da famiglie, che meritano tutta l'attenzione della politica, affinché possa tornare a esercitare secondo i principi della libera concorrenza.



(Brusìo in aula)



ZAMBAIA Sara

Presidente, non vorrei sembrare inopportuna chiedendo un po' di silenzio perché diventa difficile intervenire così.
Presidente. Presidente. Non c'è neanche l'attenzione del Presidente! So che siamo nell'ambito degli atti d'indirizzo, ma penso sia corretto un minimo di attenzione da parte dell'Aula. Grazie.



PRESIDENTE

Consiglieri, chiedo di mantenere tutti il corretto posizionamento al proprio posto, senza trasbordare, anche verbalmente, in modo tale da permettere ai Consiglieri di poter proseguire i loro interventi.
Prego, Consigliera Zambaia.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Proseguo dicendo che, purtroppo, come Regione Piemonte e come Consiglio regionale non abbiamo competenza diretta su questo tema, ma, come anticipato poc'anzi, ci teniamo, come maggioranza e come Gruppo Lega; a tale proposito, ringrazio l'Assessore Tronzano, che ha la delega alle attività produttive, il Consigliere Preioni e il Consigliere Mosca, che hanno seguito e stanno seguendo questa tematica insieme a me. Come dicevo Presidente, tutti insieme ci teniamo a creare un clima politico tale per cui, a livello nazionale - e si spera nel più breve tempo possibile - si possa arrivare ad una soluzione normativa definitiva.
Mi spiego in modo più specifico. Il settore delle imprese artigiane e di autocarrozzeria, che in Piemonte conta circa 2.600 imprese e circa 10.000 persone occupate, da sempre è ritenuto un importante punto di riferimento in termini di ricchezza e di occupazione su tutto il territorio nazionale.
Inoltre, è a forte rischio di sopravvivenza in quanto condizionato dalla crisi energetica e dal rincaro dei materiali, oltre che dalle criticità nelle relazioni con le imprese assicuratrici, causate da una sempre maggiore canalizzazione della clientela da parte delle stesse, mediante il ricorso a condizionamenti contrattuali, oltre che da dinamiche liquidative volte a non riconoscere i costi aziendali delle imprese artigiane.
Infatti, un corretto rapporto tra le imprese artigiane di autocarrozzeria e le compagnie assicuratrici, con le quali, premetto, non abbiamo assolutamente nulla, ma si tratta semplicemente di ripristinare un equilibrio nel mercato, non può prescindere dall'articolo n. 41 della Costituzione italiana, che tutela la libera iniziativa privata, ma nemmeno dal quadro normativo comunitario in tema di libertà di concorrenza e di divieto di abuso di posizione dominante.
Su queste basi, il legislatore è intervenuto con efficacia ricognitiva in materia di libera concorrenza nel settore dell'autoriparazione, apportando con la legge n. 124 del 2017, la cosiddetta legge "concorrenza" all'articolo n. 148, comma 11 bis, il riconoscimento del diritto del danneggiato di ottenere l'integrale risarcimento per la riparazione a regola d'arte del proprio veicolo dal riparatore di propria fiducia sancendo così il diritto dell'assicurato di scegliere liberamente la propria impresa di autoriparazione.
Tuttavia, Presidente, l'articolo n. 41 della Costituzione, l'articolo n.
101 del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea e l'articolo 148 del Codice delle Assicurazioni, così come modificato dalla legge 124 del 2017 all'articolo 148, comma 11 bis, pur consentendo al danneggiato e all'assicurato il diritto alla libera scelta del proprio riparatore, non hanno prodotto risultati sufficienti per assicurare una reale libera concorrenza nel settore, in quanto permangono tuttora delle pratiche distorsive della concorrenza e del mercato attraverso forme - come dicevo di canalizzazione forzata della riparazione, mediante la leva contrattuale oltre che mediante la mancata valorizzazione dei costi orari aziendali legittimamente esposti dall'impresa artigiana.
Ovviamente, Presidente, le criticità esposte sono presenti, non solamente sul territorio regionale (anche se la regione Piemonte, in particolare la provincia di Torino, sono tra le Province che purtroppo vivono più drammaticamente questo fenomeno), ma anche su quello nazionale ove vengono collocati prodotti assicurativi che, laddove non impediscono totalmente, limitano fortemente la riparazione dei veicoli a condizioni di libero mercato, di fatto, costringendo le imprese a lavorare sottocosto e molte volte sacrificando la qualità (il che, ovviamente, va anche a scapito dei clienti).
Tutto ciò per dire, Presidente, che una condizione di effettiva libera concorrenza nel mercato dell'autoriparazione condurrebbe a una maggiore competitività ed efficienza delle imprese del comparto, tutelando maggiormente la qualità e la sicurezza degli interventi riparativi sui veicoli. Oltretutto, come sappiamo, il settore dell'autoriparazione è costituito principalmente da piccole e medie imprese, come dicevo anche all'inizio del mio intervento; un modello di impresa su cui si regge veramente l'economia della Regione Piemonte e dell'intero Paese, che va preservato e incentivato, in quanto volano per l'occupazione a livello locale.
Ci tengo a ribadire - e lo faccio per la seconda volta, ma è importante farlo, Presidente - un concetto: non siamo assolutamente contro nessuno.
Vogliamo semplicemente fare tutto ciò che ci è possibile per garantire il sacrosanto diritto di lavorare liberamente e dignitosamente per tutte queste nostre piccole e medie imprese, anche se spesso si trovano di fronte a dei veri e propri colossi con cui, purtroppo, è difficile trovare una quadra.
Concludo dicendo che con questo ordine del giorno intendiamo chiedere al Presidente della Giunta regionale e all'Assessore di riferimento di farsi portavoce con il Governo, nel più breve tempo possibile, delle esigenze di un intero comparto, in relazione agli effetti distorsivi che sono da ostacolo al raggiungimento di un'effettiva libera concorrenza nel settore delle autoriparazioni, non solo nell'interesse della categoria, ma anche e soprattutto dei consumatori, al fine di garantire la sicurezza e la qualità delle riparazioni.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Zambaia.
Ha chiesto di intervenire in discussione generale il Consigliere Magliano, ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vorrei ringraziare la collega per avere posto un punto che, a nostro giudizio, è dirimente, non solo e soltanto rispetto alla tipologia di lavoro svolto dai carrozzieri e da tutte queste realtà che, oggettivamente entrano dentro questo tipo di approccio con il mondo assicurativo, ma soprattutto per permettere al contribuente, al cittadino piemontese, di scegliere dove il proprio mezzo possa essere riparato, ancorché il più delle volte questo accade quando uno ha ragione.
Da questo punto di vista, quindi, ci pare assolutamente sensato rimettere al centro di questo scontro le regole d'ingaggio tra il mondo assicurativo e il mondo di coloro che riparano le autovetture e i cicloveicoli, per permettere una qualità del servizio legata proprio al cittadino. Su questo voteremo a favore. Ringraziamo la collega per aver posto l'accento sul tema e ci auguriamo che, una volta approvato, possa essere posto a livello nazionale da parte del nostro Presidente e dell'Assessore competente.
Grazie, Presidente; ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intendo sottoscrivere l'ordine del giorno a tutela delle imprese artigiane del settore dell'autoriparazione. È evidente che il comparto sta affrontando attualmente una serie di difficoltà, da quelle legate alla crisi energetica al rincaro dei materiali, ma ritengo che la più importante sia quella legata ai rapporti con le imprese assicuratrici. A tal proposito, abbiamo anche avuto modo di partecipare a un convegno di Federcarrozzieri, dove è stato messo un punto fermo su questo argomento.
È chiaro che le imprese assicuratrici, attraverso condizionamenti contrattuali per limitare i loro rischi finanziari, hanno generato una diminuzione del flusso di clientela verso le imprese artigiane della autocarrozzeria, agevolando la pratica della canalizzazione, come citava prima la collega Zambaia, verso carrozzerie convenzionate con le assicurazioni, ponendo in essere pratiche distorsive della concorrenza e del mercato.
A oggi, quindi, nel mercato piemontese, ma non solo, sono prevalenti prodotti assicurativi che limitano le riparazioni dei veicoli a condizioni di libero mercato, che invece dovrebbero essere garantite dal nostro ordinamento, costringendo le imprese che intendono lavorare a farlo sottocosto o, talvolta, a scapito della qualità. Non ci riferiamo soltanto alla qualità della riparazione, ma anche alla sicurezza dei consumatori che quindi hanno tutto il diritto di ricevere una riparazione, una prestazione adeguata con standard di sicurezza elevati, perché ne va della vita delle persone, Presidente: non si limita soltanto la qualità del lavoro, ma anche effettivamente la sicurezza.
Considerato che non dovrebbe funzionare in questo modo, perché ritengo che questa pratica della canalizzazione sia del tutto illegittima, è importante, da un lato, garantire ai consumatori il diritto di scegliere liberamente dove riparare il proprio mezzo e, dall'altro, il diritto dei carrozzieri di lavorare in un mercato di libera concorrenza e di ricevere un giusto compenso a fronte di un lavoro ben svolto.
Ricordiamo che il costo maggiore relativo a queste pratiche riguarda il costo dei materiali, fortemente in aumento nell'ultimo periodo, che genera un ulteriore elemento di criticità. Il costo della manodopera è già quello che è; in più, se vogliamo andare a condizionare proprio quel costo mettiamo in ginocchio tutto il comparto delle carrozzerie che contraddistingue la nostra Regione, ma non solo, perché questa è una pratica che si applica in tutto il Paese.
Riteniamo, quindi, che insistere nell'individuazione delle riparazioni un'area dove operare per contenere i costi dei risarcimenti, crei solo inutili tensioni, dal momento che in una riparazione i costi di manodopera incidono in misura irrisoria rispetto ai costi dei ricambi (quello che dicevo prima).
C'è poi tutta una serie di articoli di leggi che devono tutelare la libera concorrenza: l'articolo 41 della Costituzione italiana, che riconosce e legittima la libertà di iniziativa economica privata o l'articolo 148 n. 11 bis del Codice delle assicurazioni private, che garantisce al consumatore la libertà di scegliere il proprio riparatore.
È chiaro che, come Regione, non abbiamo uno strumento per agire direttamente su questo problema; però, quello che possiamo fare è invogliare il Governo ad agire per tutelare le imprese del comparto e quindi,a ristabilire delle regole che garantiscano la libera concorrenza in questo importante settore, che rappresenta una fetta economica rilevante della nostra regione.
Con questo, dopo aver sottoscritto l'ordine del giorno della collega Zambaia, mi limito a dire che voteremo a favore.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Mosca, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



MOSCA Michele

Grazie, Presidente.
Ho cominciato ad occuparmi di estimo assicurativo quasi 25 anni fa ormai e ho vissuto l'evoluzione di questo mondo. Un'evoluzione moderna un'evoluzione importante rispetto a tanti altri settori che interessano l'industria e l'impresa del nostro Paese.
È stata un'evoluzione che è partita da una fase quasi romantica, in cui il carrozziere riusciva a modellare la lamiera partendo da una lamiera piana per sagomare le forme dei veicoli e il meccanico riusciva a riparare le automobili con un pezzo di fil di ferro.
Oggi siamo arrivati ad una situazione in cui gli autoriparatori sono dei veri e propri imprenditori; degli imprenditori che hanno fatto degli investimenti importanti nelle loro aziende e che, nel corso degli anni hanno anche assunto del personale, dando quindi uno stipendio a tante famiglie piemontesi, a tante famiglie italiane.
Oggi siamo arrivati nella paradossale situazione in cui un imprenditore del settore dell'autoriparazione non è più un imprenditore, ma svolge un'attività di tipo subordinata nei confronti delle compagnie. Le compagnie di assicurazioni sono, infatti, arrivate ad imporre la tariffa oraria e addirittura, l'acquisto dei ricambi da parte loro nei confronti dei vari riparatori, andando pertanto ad erodere una fetta importante di quello che è l'utile di impresa che, invece, le aziende, per loro vocazione e per definizione, devono essere in grado di generare.
Ecco che quindi le compagnie oggi si trovano in una posizione predominante rispetto agli autoriparatori, ma non solo. Mi piace sottolineare, proprio perché faccio parte di questa categoria, che si trovano in una posizione predominante anche nei confronti degli stessi periti che devono fare la valutazione del danno perché, sotto diverse forme, il lavoro del perito è oggi condizionato e il condizionamento non permette di svolgere l'attività in maniera super partes, in maniera equa, così come invece si dovrebbe fare.
Mi piace ricordare come oggi le piccole imprese e gli artigiani siano la colonna portante del lavoro nel nostro Paese e nella nostra regione.
Infatti, il mondo degli artigiani è costellato di piccoli commercianti e di piccoli imprenditori, che offrono dei servizi di qualità, grazie all'impegno quotidiano, grazie alla fatica di tante persone, grazie anche alla formazione continua e agli investimenti che sono stati fatti negli anni.
Non è pertanto possibile condizionare la libertà di impresa che ognuno deve essere libero di svolgere. Questo è proprio quello che sta accadendo; mi piace quindi concludere velocemente con una frase cara alla Lega, cioè che ognuno deve essere padrone a casa propria. In questo caso, noi sosteniamo che gli autoriparatori devono essere padroni all'interno delle loro aziende.
Per queste ragioni, non abbiamo nessun dubbio da quale parte dobbiamo stare e da quale parte dobbiamo schierarci.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Mosca.
Ci sono altri Consiglieri che intendono intervenire? Se non ci sono altri Consiglieri che intendono intervenire dichiaro chiusa la discussione generale.
La Giunta si rimette all'Aula.
Ricordo che il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 896, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso Il Consiglio approva (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Boschi e foreste

Esame ordine del giorno n. 862 presentato da Marello, Canalis, Valle Avetta e Rossi, inerente a "Politiche di rilancio del settore forestale regionale" (rinvio)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 862, di cui al punto 6) all'o.d.g.
I firmatari intendono illustrarlo? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Se è possibile, chiediamo il rinvio dell'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Va bene. Mi scuso: avevo inteso che ci fosse la volontà di proseguire.


Argomento: Zootecnia - Contributi all'agricoltura - Benessere animale

Esame ordine del giorno n. 582 presentato da Frediani e Bertola, inerente a "Politiche e strumenti a supporto della transizione del settore zootecnico ed allevamenti che non fanno uso delle gabbie"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 582, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo atto di indirizzo risale a maggio 2021, quindi credo che nel frattempo si siano già fatti dei passi avanti anche in altre Regioni. Si fa riferimento all'articolo 13 del Trattato di Lisbona, nel quale si definisce che "l'Unione e gli Stati membri tengono pienamente conto delle esigenze in materia di benessere degli animali in quanto esseri senzienti".
Sappiamo che l'industrializzazione dei sistemi di allevamenti intensivi costringe un alto numero di animali a vivere in spazi ristretti, con ripercussioni negative sulla loro salute, oltre che sul loro benessere favorendo la diffusione di virus, come purtroppo abbiamo avuto modo anche di imparare negli scorsi decenni, e batteri potenzialmente trasmissibili all'uomo e all'origine di epidemie e pandemie. Questa condizione, tra l'altro, comporta il massiccio impiego di antibiotici che poi si ritrovano nella carne che noi consumiamo.
Contro l'uso delle gabbie negli allevamenti è stata attivata un'iniziativa dei cittadini europei che chiedeva la fine dell'era delle gabbie negli allevamenti, che lo scorso ottobre (parliamo ovviamente dell'ottobre di due anni fa) si è conclusa con la consegna alla Commissione Europea di quasi 1,4 milioni di firme raccolte e autenticate negli Stati membri, una quantità che è ben al di sopra del minimo necessario di 1 milione affinché l'iniziativa sia valida. In particolare, in Italia sono state raccolte oltre 90.000 firme, e delle 170 associazioni europee che si sono attivate, 21 sono italiane.
Noi, forti di questa grande sensibilità che si è sviluppata a livello europeo, ma soprattutto come rilevano i numeri che ho appena letto a livello nazionale, abbiamo pensato di preparare questo atto di indirizzo che, in realtà, va anche a valorizzare il sistema produttivo piemontese che sappiamo cerca di agire nel modo più corretto possibile, anche nell'ottica di un consumo responsabile degli alimenti provenienti dagli animali.
Negli impegni che abbiamo inserito in questo atto di indirizzo, che adesso vado a leggere, cerchiamo, per l'appunto, di offrire degli strumenti anche ai produttori per cercare di superare questa era, che è definita l'era delle gabbie.
I nostri impegni sono i seguenti: mettere in campo politiche e strumenti, sia di carattere economico che di indirizzo per i Piani urbanistici, supporto della transizione ad allevamenti senza gabbie e rispettosi del benessere animale, da elaborare attraverso il coinvolgimento degli allevatori del Piemonte (si tratta, dunque, di un confronto con gli attori principali di questo sistema economico), anche mediante forme di sostegno, compatibilmente con le risorse di bilancio e nel quadro di un modello di allevamento sostenibile sotto il profilo ambientale ed economico (sappiamo quale sia l'impatto degli allevamenti intensivi sull'ambiente perché se n'è parlato moltissimo in questi anni in riferimento al cambiamento climatico); promuovere azioni di sensibilizzazione ed educazione dei consumatori, favorendo quindi comportamenti consapevoli e sostenendo anche l'adesione degli allevatori agli obiettivi dell'iniziativa dei cittadini europei "End the Cage Age" richiamata in premessa intervenire presso il Governo, attraverso la Conferenza Stato-Regioni e in attesa delle decisioni della Commissione Europea, affinché siano attivate misure concrete per dare una risposta all'iniziativa dei cittadini europei che ha visto coinvolti associazioni e cittadini italiani, avviando la transizione graduale a modalità di allevamenti senza gabbie, garantendo condizioni generali di benessere, anche al fine di tutelare la reputazione e la competitività del made in Italy all'estero (con un riferimento anche al modo in cui si differenziano gli allevatori del nostro Paese nella loro attività); valutare l'adozione delle politiche e degli strumenti oggetto di tale atto, favorendo tavoli regionali specie per specie e il coinvolgimento del Garante per i diritti degli animali della Regione Piemonte e delle associazioni interessate.
Si tratta di un'iniziativa che si può promuovere da subito a livello regionale e che segnerebbe sicuramente un passo in avanti su una strada di civiltà, che tra l'altro questa Regione ha già intrapreso, perché, rispetto alla sensibilità verso il modo in cui facciamo vivere gli animali da allevamento e anche gli animali che utilizziamo per la sperimentazione animale, ricordo che nella scorsa legislatura era stata approvata una proposta di legge a mia prima firma, che incentivava il passaggio ad una sperimentazione che non utilizzasse animali.
Il Piemonte ha già fatto dei passi in avanti su questa strada e credo che questo sarebbe un ulteriore passo in avanti nella tutela del benessere degli animali, ma anche dei consumatori e degli allevatori che nella nostra Regione sicuramente si possono e si devono distinguere per dei metodi di allevamento rispettosi (per quanto si possa considerare "rispettoso") della dignità di un animale in allevamento.
Cerchiamo di prendere questa giusta direzione e di portare questa Regione all'avanguardia anche rispetto a questi temi. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi richieste di intervento in discussione generale, chiedo all'Assessore Gabusi di esprimere il parere della Giunta regionale.
Prego, Assessore Gabusi.



GABUSI Marco, Assessore regionale

In generale, si può esprimere parere favorevole, in quanto la Commissione Europea si è già espressa in questo senso e proporrà l'eliminazione graduale delle gabbie per gli animali d'allevamento entro il 2027.



PRESIDENTE

Grazie.
Perciò la Giunta esprime parere favorevole?



GABUSI Marco, Assessore regionale

Sì, sì.



PRESIDENTE

Lo chiedevo a riprova per tutti i Consiglieri.
FREDIANI Francesca (fuori microfono) Posso chiedere la votazione nominale?



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'ordine del giorno n. 582, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Esame ordine del giorno n. 921 presentato da Biletta, Ruzzola, Fava e Graglia, inerente a "Inserimento tra le voci presenti nel nomenclatore tariffario regionale delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale la crioconservazione ovocitaria delle donne affette da endometriosi grave"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'ordine del giorno n. 921, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Ha chiesto la parola la Consigliera Biletta per l'illustrazione.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Con questo ordine del giorno si riporta all'attenzione del Consiglio regionale un tema che è già stato affrontato, che è il tema dell'endometriosi. Infatti, il Piemonte ha già legiferato nel 2017 con una legge; è intervenuto poi nel 2022 con un'altra legge su proposta del collega Stecco, proprio per apportare delle migliorie al testo già in vigore e per rendere quindi effettiva l'applicazione delle disposizioni contenute nei provvedimenti di legge.
L'endometriosi è una patologia che colpisce le donne in età fertile, con una prevalenza di circa il 10-15% delle donne in età riproduttiva e interessa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficoltà a concepire.
Negli ultimi anni si sono moltiplicati i casi di preservazione della fertilità in giovani donne, soprattutto prima dell'esposizione a terapie tossiche per il corpo, tipiche dei trattamenti chemioterapici. I crescenti successi delle tecniche di preservazione della fertilità, attraverso la crioconservazione ovocitaria, hanno consentito la preservazione anche in altre categorie di pazienti a rischio di compromissione della fertilità tra queste pazienti rientrano le donne affette da endometriosi. È noto infatti, come l'endometriosi comporti sterilità e perdita prematura della riserva ovarica in una percentuale consistente di donne colpite da questa patologia. Inoltre, l'endometriosi, essendo cronica, frequentemente provoca la comparsa di recidive dopo trattamenti chirurgici. Le giovani donne affette da endometriosi sono quindi potenzialmente candidabili ai programmi di preservazione della fertilità.
Il vigente nomenclatore tariffario regionale delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale considera, però, oggi unicamente l'ipotesi di crioconservazione di ovociti nell'ambito di un ciclo di procreazione medica assistita di coppia oppure nell'ambito di un ciclo di conservazione della fertilità in una paziente affetta da patologia oncologica prima del ricorso a terapie chemioterapiche citotossiche.
Con il DPCM del 12 gennaio 2017 "Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza", l'endometriosi è stata inserita tra le patologie croniche e invalidanti negli stadi clinici più avanzati - moderato (terzo grado) e grave (quarto grado) - riconoscendo alle pazienti il diritto ad usufruire in esenzione di alcune prestazioni specialistiche di controllo che riguardano strettamente la patologia, ma non anche la conservazione preventiva degli ovociti.
Considerata la buona pratica e l'esperienza di altre Regioni - ad esempio la Toscana, che con un proprio provvedimento nel 2015 ha modificato il nomenclatore regionale, inserendo nuove prestazioni di preservazione della fertilità per le pazienti affette da endometriosi severa, per le quali sono state assunte a riferimento le vigenti tariffe del nomenclatore regionale per le prestazioni di PMA omologa - con questo ordine del giorno chiediamo alla Giunta regionale di valutare la possibilità di inserire la crioconservazione degli ovociti delle donne affette da endometriosi grave nel nomenclatore tariffario regionale del Piemonte e delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Biletta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Ho firmato convintamente l'ordine del giorno della Consigliera Biletta perché fa parte di un'attenzione a 360 gradi che questa Regione, ma anche il Consiglio regionale, con i suoi atti sta rivolgendo al tema delle donne affette da endometriosi.
Stiamo parlando di centinaia di migliaia di persone che in Piemonte sono affette da questa malattia che, nei gradi 3 e 4, è molto invalidante, anche rispetto alla possibilità di procreazione in quanto incide sulla fertilità soprattutto nel caso in cui si debba subire un intervento chirurgico talvolta necessario in questi casi.
Il tema principale che affronta la Consigliera Biletta - che ringrazio per aver presentato questo argomento - è quello della crioconservazione degli ovociti. Oggi si può fare, in quanto è previsto dal nomenclatore e la tecnologia già esiste, ma questa tecnica viene utilizzata per i casi di infertilità di coppia, non nei casi di endometriosi a livello avanzato.
È un tema da sviluppare in modo tecnico e so che la Consigliera ha già fatto dei ragionamenti anche con i tecnici dell'Assessorato. Credo che garantire alle pazienti il diritto alla preservazione della fertilità sia un impegno che questo Consiglio regionale possa prendere; pertanto ritengo che sia un atto importante che va un po' a rivedere tutto l'approccio olistico a 360 gradi, considerando tutte le sfaccettature delle pazienti.
Questo è il caso dell'endometriosi, ma vale anche, in generale, per i pazienti che hanno malattie croniche invalidanti. In molti casi si presenta il problema della fertilità e della possibilità di garantire la procreazione a persone che magari devono subire degli interventi, spesso in giovane età. Pertanto, credo che sia assolutamente necessario andare in quella direzione, anche lavorando per arrivare a delle soluzioni tecniche il più velocemente possibile.



PRESIDENTE

Non essendoci richieste, prima di procedere alla votazione, chiedo il parere della Giunta.



RICCA Fabrizio, Assessore regionale

Favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 921, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Trasporti su ferro

Esame ordine del giorno n. 721, presentato da Bongioanni e Nicco, inerente a "Ferrovia Cuneo Nizza"; ordine del giorno n. 472, presentato da Magliano Giaccone, Gallo e Marello, inerente a "Valorizzazione del collegamento ferroviario Torino-Cuneo-Ventimiglia-Nizza"; mozione n. 838, presentata da Rossi, Avetta, Canalis, Valle, Sarno, Ravetti e Gallo, inerente a "Collegamento ferroviario Novara-Malpensa"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del punto 11) all'o.d.g., riguardante i seguenti atti d'indirizzo collegati: ordine del giorno n. 721, presentato da Bongioanni e Nicco, inerente a "Ferrovia Cuneo Nizza"; ordine del giorno n.
472, presentato da Magliano, Giaccone, Gallo e Marello, inerente a "Valorizzazione del collegamento ferroviario Torino-Cuneo-Ventimiglia Nizza"; mozione n. 838, presentata da Rossi, Avetta, Canalis, Valle, Sarno Ravetti e Gallo, inerente a "Collegamento ferroviario Novara-Malpensa".
La parola al Consigliere Bongioanni, per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 721.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Entriamo in una tematica importante non soltanto per la viabilità ferroviaria, ma anche per i collegamenti del Sud Piemonte con la Riviera di Ponente e la Costa Azzurra.
Domani sarà effettuato un sopralluogo, convocato dal Presidente della II Commissione, il Consigliere Marin, presso il Colle di Tenda; dal giorno della tempesta Alex non è più possibile il passaggio verso il Principato di Monaco, la Riviera di Ponente e l'aeroporto di Nizza, che è il primo aeroporto turistico d'Europa e la Riviera, andando così a limitare in modo molto pesante sia i flussi turistici, sia le quotidiane attività professionali e lavorative, a causa della mancata fruibilità del tunnel.
Speriamo domani di avere segnali positivi da parte di ANAS, soprattutto sui tempi e sui modi di riapertura, tenendo conto che, sul lato francese, nella Valle Roja la ricostruzione è avvenuta grazie al Prefetto Pelletier e che in questo momento, l'unica via di collegamento è quella ferroviaria, che risale ad un antico traforo che collega l'abitato di Ventimiglia a quello di Cuneo, vincolato a una convenzione internazionale che, però - anche questa - è molto datata, perché risale al 1970.
Tale convenzione gestisce l'infrastrutturazione della ferrovia Cuneo Ventimiglia-Nizza definendo i vari contratti di programma, che sarà necessario rivedere, soprattutto perché RFI possa essere più attiva per il potenziamento infrastrutturale e per migliorare la sicurezza di una ferrovia che viene chiamata il "Treno delle Meraviglie", proprio per il suo meraviglioso panorama, che oggi, però, diventa fondamentale per la sussistenza del collegamento stesso, soprattutto per Valle Vermenagna, che è stata così violentemente segnata, anche dal punto di vista lavorativo dalla tempesta alla quale ho fatto riferimento in apertura del mio intervento.
Alla luce di quanto detto, il Consiglio regionale impegna la Giunta ad attivarsi, di concerto con la Regione Liguria, presso il Governo nazionale al fine di arrivare ad un rinnovo del trattato internazionale (che - ripeto risale al 1970) che regola la gestione infrastrutturale della ferrovia in modo da renderla più moderna e in linea con i nuovi standard europei.
Si chiede, inoltre, insieme alla Regione Liguria (nostra confinante) di promuovere presso RFI e il Ministero Infrastrutture e Mobilità sostenibile l'inserimento della ferrovia Cuneo-Ventimiglia-Nizza nel programma e nel contratto di investimenti di RFI, per la necessità di ottenere risorse in vista di un potenziamento infrastrutturale della linea, che consenta un aumento della velocità di percorrenza, una maggiore sicurezza infrastrutturale, nonché una maggiore semplicità nel rifornimento, lungo la tratta, di carburante diesel dei treni e la possibilità di relazioni ferroviarie di ampio raggio con la possibile istituzione della linea Torino Cuneo-Ventimiglia-Nizza.
Infine, si chiede di attivarsi con RFI e Trenitalia per un miglioramento del servizio a bordo del treno inerente al trasporto di biciclette (progetto già iniziato dall'Assessore Gabusi), che diventa fondamentale proprio perché sul Colle di Tenda insiste uno dei percorsi turistici più importanti del Nord-Ovest, che è la Via del Sale; per tale servizio infatti, viene richiesta l'attivazione del traffico ferroviario soprattutto dagli utenti della Riviera, per poter accedere a questo percorso con le proprie biciclette.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano, per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno a mia prima firma fa il paio, dal punto di vista delle richieste, con quello presentato testé dal collega.
Non ripercorro tutti i punti già posti dal collega Bongioanni, perché bene ha esplicitato. Mi piace però ricordare che, nel 2008, la Regione Piemonte ha commissionato al Politecnico di Torino un importante studio nell'ambito del progetto INTERREG IIIA Italia-Francia, ALCOTRA, "CALYPSO Miglioramento delle relazioni ferroviarie tra la stazione di Torino e Nizza"; tale studio potrebbe essere un valido riferimento per valutare la fattibilità e la sostenibilità del potenziamento della linea ferroviaria in questione.
Conosciamo i fatti occorsi in quella valle e quanto, da questo punto di vista, sia importante e necessario un impegno per la realizzazione di questo progetto, che è molto importante anche a livello europeo, in quanto permetterebbe la creazione di un asse Torino-Svizzera e, magari in futuro un prolungamento verso la Germania attualmente allo studio. In tal modo, si romperebbe l'isolamento in cui oggi si trovano Torino e l'intero Piemonte come diceva bene il collega Bongioanni - anche relativamente al Treno delle Meraviglie e cioè la possibilità di sviluppare un turismo ferroviario, con la capacità di rileggere questo sistema di trasporto in un'ottica prevalentemente turistica e non solo esclusivamente dal punto di vista del trasporto.
La realizzazione di questo progetto è appunto molto importante, come ho detto, anche al fine di promuovere la realizzazione del progetto; infatti si sta costituendo, anzi è ormai costituito, perché questo atto ha il suo tempo, il Comitato spontaneo denominato "Train d'Union", il "Treno delle Meraviglie".
Pertanto, impegno il Presidente e la Giunta regionale a intraprendere nelle sedi opportune, azioni per approfondire e valutare la promozione di tale iniziativa, al fine di valorizzare il collegamento ferroviario Torino Cuneo-Ventimiglia-Nizza e a istituire un tavolo regionale di discussione con tutte le istituzioni, le forze politiche, i tecnici, le associazioni comitati promotori e, comunque, con tutte le parti che si potranno coinvolgere, affinché il progetto si possa realizzare.
Da questo punto di vista, oggettivamente, può essere un ulteriore impulso che, come Gruppo consiliare, abbiamo voluto dare a questa che era un'opportunità di sviluppo turistico; è diventata un'emergenza e adesso c'è davvero la necessità di lavorare tutti insieme, senza distinzioni, perch quel territorio ha bisogno di risposte.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Rossi, per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
La mozione n. 838 ha come oggetto il collegamento ferroviario Novara Malpensa.
Com'è noto, l'aeroporto di Malpensa si trova in territorio lombardo, ma di fatto è al confine con il Piemonte; sia per quanto riguarda il traffico, i passeggeri, ma anche per quanto riguarda l'inquinamento acustico e ambientale, è il Piemonte a farsi carico della quota più importante sul traffico. È ubicato in provincia di Varese, ma se andiamo a vedere i Comuni con cui confina, vedremo che è proprio al confine, nel Parco della Valle del Ticino, tra il Piemonte e la Lombardia, in particolare tra le province di Varese e di Novara.
È evidente che questo hub, uno dei più importanti d'Italia, è anche una porta di accesso dei nostri territori verso il mondo, ma anche del mondo per arrivare a casa nostra. Anche in questo caso, il collegamento con l'aeroporto ci dice quanto le nostre città, i nostri territori, sono collegati al mondo. In questo momento, però, i collegamenti principali sono solamente verso Milano, per cui è evidente che l'aeroporto di Malpensa mette in collegamento Milano con i milioni di visitatori che ogni anno sbarcano a Malpensa, ma esclude, o comunque rende difficoltoso, il collegamento sia con Novara sia con Torino. Con questa mozione ragioniamo sul collegamento Novara-Malpensa, ma come Regione Piemonte dovremmo ragionare su un collegamento del capoluogo di Regione con uno degli aeroporti più importanti d'Italia.
Sappiamo che, anche se per poche settimane, era stato attivato un collegamento diretto tra Novara e lo scalo di Malpensa, al fine di trasportare atleti e spettatori in occasione dei Giochi Olimpici Invernali del 2006, grazie a una bretella ferroviaria che bypassava il centro abitato di Busto Arsizio, collegando la tratta Novara-Saronno-Milano alla tratta Milano-Malpensa. Sappiamo anche che il Consiglio comunale di Novara ha approvato all'unanimità un ordine del giorno che impegna il Sindaco a trasmettere al Presidente del Consiglio regionale la richiesta di prendere in considerazione l'istituzione di un collegamento ferroviario Novara Malpensa, di adottare tutti gli accordi utili con Trenord e prevedere i necessari finanziamenti.
L'Assessore all'ambiente del Comune di Novara, secondo quanto afferma l'AGI, già nei mesi scorsi aveva sottoposto la questione al Tavolo tecnico dell'Agenzia Piemontese della Mobilità; a quel Tavolo i tecnici di Trenitalia RFI si sono impegnati a contattare Trenord, proprietaria del binario dimenticato, per verificare la fattibilità dell'operazione di riattivazione della tratta. Il collegamento diretto Novara-Malpensa non pu e non deve considerarsi una spesa, ma un investimento di doppia natura: prima di tutto ambientale ed economico perché, da un lato, ridurrebbe sensibilmente il traffico su gomma in entrata e in uscita dal terminal e dall'altro, porterebbe a un aumento del flusso turistico per il Novarese e in generale, per il Nord-Est della Regione. È un tema che abbiamo affrontato anche nei recenti Stati generali del turismo svoltisi a Novara con la collaborazione della Regio Insubrica.
Fatte queste premesse, Presidente, il Consiglio regionale del Piemonte impegna la Giunta ad attivarsi nei confronti di Trenord, anche coinvolgendo le Amministrazioni locali interessate, affinché si proceda per attivare la tratta di collegamento diretta tra Novara e Malpensa e a prevedere nel bilancio di Regione Piemonte un congruo stanziamento di risorse per sostenere e realizzare il progetto di collegamento tra Novara e Malpensa.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano in interventi in discussione generale sui tre ordini del giorno.
Prego, Consigliere Gagliasso.



GAGLIASSO Matteo

Grazie, Presidente.
Non parlerò dell'ultima mozione presentata dal collega Rossi, ma mi concentrerò sugli ordini del giorno presentati dai colleghi Bongioanni e Magliano.
Sono estremamente puntuali, perché sappiamo benissimo quanto è importante questo collegamento, soprattutto in questo periodo. Dobbiamo partire dal presupposto che ci ha fatto capire - e l'ha fatto capire soprattutto ai nostri vicini francesi - quanto fosse importante questo collegamento, soprattutto nel momento in cui è avvenuta la tempesta Alex: in quel periodo, hanno potuto avere rifornimenti e continuare a vivere nei loro territori principalmente grazie a quella ferrovia che dall'Italia gli portava i viveri e la possibilità di continuare a vivere il loro territorio.
La tempesta Alex è servita per far capire loro quanto fosse importante e, nello stesso tempo, a farci capire che quel collegamento deve essere un collegamento strategico, non semplicemente per una provincia, ma per un intero territorio, il Piemonte. Se il collegamento per Torino sarà dignitoso, avrà la possibilità di diventare un progetto più ampio, in quanto collega direttamente i due paesi e, nel momento in cui l'Alta Velocità sarà completata con la Torino-Lione, si avrà la possibilità di avere ulteriori collegamenti con questi territori.
Quando si parla di questa infrastruttura è necessario ricordare che nel Trattato del Quirinale tra il Presidente Mattarella e il Presidente Macron si parlò proprio dell'importanza strategica di quest'opera. Come dicevo prima, grazie alla tempesta Alex i francesi hanno finalmente intenzione di spendere risorse loro, che arrivano direttamente dallo Stato centrale sul tema, e hanno la voglia e la suggestione di portare questa linea a un passo più importante, non solo per il tratto Cuneo-Ventimiglia-Nizza per un discorso di passeggeri, ma per il trasporto delle merci, che potrebbe essere un aiuto, soprattutto vista la prossima apertura - speriamo - del Colle di Tenda, per il traffico viario. Il problema, comunque, rimarrà sul discorso merci, quindi loro avranno la voglia e la capacità economica di investire su questo tema e noi dobbiamo essere all'altezza di questo passaggio.
Il voto del nostro Gruppo sarà sicuramente favorevole e ringrazio ancora i proponenti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gagliasso.
Prego, Consigliere Lanzo.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
In relazione all'atto di indirizzo presentato dal collega Rossi chiaramente per appartenenza territoriale mi rivolgo alla proposta di incoraggiare oggi (anche se ormai sono anni che se ne parla) la tratta Malpensa-Novara, che si collega con altri tipi di infrastrutturazioni, che il nostro territorio richiede da anni, quale ad esempio la fermata dell'Alta Velocità.
È recente l'incontro tra il Sindaco, Alessandro Canelli, e il Ministro Salvini, in cui si è parlato proprio di questo tipo di intervento infrastrutturale, riprendendo un vecchio accordo di programma del 2004 tuttora esistente. Siamo, quindi, assolutamente in linea con quanto richiesto nella mozione del collega Rossi, che ringrazio per aver portato in Aula questo tipo di argomento.
La città di Novara è assolutamente sul pezzo e porta avanti le proprie istanze in materia di infrastrutture, logistica e trasporti che per noi del territorio è assolutamente strategico. Sappiamo tutti quanto sia fondamentale e importante la collocazione di Novara anche in ambito di logistica europea, quindi il trasporto di persone è in linea e assolutamente di pari passo con quella che è tutta l'importanza del trasporto merci.
Ribadisco un concetto fondamentale di cui si parla veramente da tanti anni: speriamo che le congiunture locali, regionali e nazionali portino concretamente a degli investimenti sul nostro territorio. Dice bene il collega Rossi, quando parla di una spesa che non è un costo, ma è assolutamente un investimento, non soltanto per il territorio novarese, ma per tutto il Piemonte.
La mozione è assolutamente centrata e gli amministratori locali, dal Sindaco di Novara fino ai rappresentanti novaresi in Regione, non possono che accogliere un atto di indirizzo di questo genere.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lanzo.
Non essendovi altre richieste di intervento sull'ordine del giorno in oggetto, dichiaro chiusa la discussione generale.
La parola all'Assessore Gabusi per il parere della Giunta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
I pareri sono diversi e diversificati in misura dell'oggetto dell'intervento.
Sul collegamento ferroviario Cuneo-Ventimiglia e sulle argomentazioni il parere è favorevole; l'attivazione del lavoro è stata concertata con tutti gli Enti locali e gli Enti territoriali, anche con il Governo francese per quanto possibile.
Invece, sull'altro tema, che è molto diverso, che è il collegamento ferroviario Novara-Malpensa, il parere è negativo, in quanto i Tavoli di lavoro sono stati attivati e lo stanziamento di risorse non è scevro da condizionamenti, non tanto economico-finanziari quanto infrastrutturali.
Nelle interlocuzioni con Trenord, come sa bene il Consigliere Rossi, noi abbiamo evidenziato e richiesto la possibilità di attivare delle tracce che colleghino direttamente Novara con Malpensa, ma oggi è impossibile. Ricalca il caso di altre linee in Piemonte che ben conoscete, quindi non c'è la disponibilità di tracce.
Per dire la verità, c'è un'attenzione di Trenord a questa richiesta e un rimando a una possibilità di pianificare questi collegamenti nei prossimi anni, quando Trenord vedrà tutto il sistema di collegamento di quell'area e verrà rivisto alla luce dei collegamenti nel lato nord dell'aeroporto di Malpensa. Ci sono investimenti infrastrutturali che cambieranno il quadro del servizio e quindi, in quel momento, Trenord ci ha dato la disponibilità ad avere più spazio per pianificare servizi diretti.
Per questo motivo sull'ordine del giorno del Consigliere Rossi il parere è negativo.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Gabusi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Non le nascondo l'imbarazzo, Presidente. Ho ascoltato con molto piacere le parole del collega Lanzo, che sono convinto interpretassero un sentimento diffuso tra i banchi della maggioranza, sicuramente della Lega, a sostegno della mozione. Invece, con rammarico, devo ascoltare le parole dell'Assessore che, contro anche il punto di vista della maggioranza in Consiglio, in maniera un po' tranchant, ha dato un parere negativo.
Assessore, io posso capire benissimo quello che lei mi dice dal punto di vista di difficoltà di natura tecnica, ma visto che qui non stiamo votando un atto operativo, una DGR, ma un indirizzo di natura politica, considerato anche il punto di vista dei colleghi della maggioranza che sono intervenuti, mi sarei aspettato perlomeno una discussione per rivalutare insieme l'impegno finale. Provo a motivare il mio intervento, Assessore.
Noi sappiamo benissimo che di cose impossibili in politica non esistono tanto più quando parliamo di infrastrutture. Noi abbiamo avuto in questi anni, in questi decenni, da un lato dei finanziamenti - penso al PNRR per citare quello più importante - in cui avremmo potuto, per esempio, dire che il collegamento con l'aeroporto che faceva sbarcare, prima del COVID, 30 milioni di persone all'anno, diventava strategico anche per l'economia del nostro territorio. È chiaro che, se io tolgo questo ragionamento da un ragionamento sulla strategicità e lo metto tra l'ordinario, nell'ordinario se Trenord mi dice che ha un problema, allora non lo faccio. Sono convinto che se questo progetto dovesse diventare davvero prioritario per la maggioranza, il Presidente Ciro potrebbe andare a parlare con il Presidente Fontana e diventerebbe necessario e strategico per entrambe le regioni. Se invece, noi lo trattiamo come una questione di tutti i giorni, non funziona.
Rivendico, Assessore, il fatto che non solo per Novara, non solo per l'intero Nord-Est, ma per tutta la regione, un collegamento diretto con Novara e anche con Torino diventa strategico per le nostre economie.
Le rivolgo un appello: ascolti la sua maggioranza, ascolti i Consiglieri dai banchi della maggioranza che le dicono che un impegno di questo tipo da un punto di vista di indirizzo politico, è necessario. Io metto sul Tavolo la disponibilità a rivedere insieme l'impegno finale, in maniera tale da non metterla in difficoltà da un punto di vista tecnico, ma da un punto vista politico quest'Aula non può votare contro l'importanza di questo collegamento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Rossi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lanzo; ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Non credo ci sia nessun imbarazzo nella maggioranza a discutere un argomento di questo genere; semplicemente interpreto la risposta dell'Assessore Gabusi che ha connotato il suo mandato con la pragmaticità in tema di trasporti e ne fa una questione di carattere bilancistico.
Propongo una sospensione di tre minuti, non di più, per trovare una frase all'interno dell'atto di indirizzo che possa andare bene per tutti, anche perché credo che sia stata ribadita la strategicità, l'importanza di questo tipo di opera; purtroppo, ci scontriamo con gli amari e tristi numeri che ogni giorno ci impediscono e ci limitano l'attività amministrativa.
Se l'Assessore e il Presidente sono d'accordo, diamoci due minuti per trovare una quadra.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Lanzo.
Consigliere Sarno su cosa intende intervenire? Sull'ordine dei lavori? La discussione generale è già stata chiusa: può intervenire solo sull'ordine dei lavori, altrimenti le tolgo la parola.



SARNO Diego

Presidente, lei è sempre troppo buono con me: ha un'attenzione particolare!



PRESIDENTE

Sono giusto.



SARNO Diego

Intervengo sull'ordine dei lavori e sulla richiesta di sospensione del Consigliere Lanzo. Posso?



PRESIDENTE

Sì, prego.



SARNO Diego

Grazie. Glielo chiedo per conferma, perché non vorrei mai.
Intervengo sulla richiesta del Consigliere Lanzo, che motiva la sua istanza con l'esigenza di trovare una quadra, perché non vi è imbarazzo. Io sottolineo il fatto che sulla richiesta possiamo anche essere d'accordo vista, la proposta del collega Rossi. Il problema è che l'imbarazzo c'è Presidente: vorrei solo dirlo prima che si sospendano i lavori. Perché la Lega ha detto "sì" all'ordine del giorno, mentre l'Assessore ha detto "no".
Punto. Questo è capitato.
Dunque, sia pure per motivi differenti, la sostanza è quella: sospendiamo per risolvere i problemi all'interno della maggioranza. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire l'Assessore Gabusi; ne ha facoltà.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Non mi piace farmi tirare in mezzo a queste polemiche, ma se volete rispondo volentieri.
Non c'è imbarazzo per il fatto che un conto è parlare. Potete riavvolgere il nastro di quello che ho detto, ossia che non c'è imbarazzo perché non c'è differenza di visione sull'opportunità di quel collegamento (penso che questo valga sia per il Gruppo della Lega che per il Consigliere Rossi), quindi c'è un minimo comune denominatore che nessuno pu evidentemente, negare.
Per quanto riguarda le altre considerazioni che riguardano l'investimento e il PNRR - anche quelle enunciate adesso a voce, che sono totalmente infondate, perché il PNRR non ha dato spazio a nessun investimento che non fosse, per così dire, su linee concesse, ad esempio ci sono tanti aspetti di dettaglio che, per correttezza istituzionale, non possono vederci approvare questo tipo di ordine del giorno.
Poi, evidentemente, poiché di base c'è un denominatore comune, che è l'importanza di quel collegamento, a cui, come ho spiegato, la Regione si interessa da anni, senza banalizzare le problematiche infrastrutturali e non economiche, se c'è un testo comune che non si basi solo su una parola ma su un intero concetto, io non ho alcun problema, proprio perché - ripeto alla base c'è una condivisione sull'importanza di quel collegamento.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono ulteriori richieste di intervento, sospendiamo la trattazione della mozione n. 838. Nel frattempo, procediamo con le votazioni degli altri due atti di indirizzo.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 721, sul quale la Giunta ha espresso parere favorevole, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 472, sul quale la Giunta ha espresso parere favorevole, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) In considerazione della richiesta del Consigliere Lanzo, sospendiamo la seduta per cinque minuti, per consentire al proponente, il Consigliere Rossi, di fare delle valutazioni direttamente con l'Assessore competente.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 12.03, riprende alle ore 12.18)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Consigliere Perugini; ne ha facoltà.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
In riferimento alla mozione n. 838, abbiamo avuto un'interlocuzione con il collega Lanzo, che poco fa è intervenuto sul tema, e con l'Assessore Gabusi, per cercare di proporre al primo firmatario Rossi - al quale chiediamo se accoglie la nostra proposta - un correttivo sul dispositivo che, in realtà, mantiene la linea di obiettivo politico condiviso da tutti in particolare dal nostro territorio, ma è nell'interesse generale del Piemonte e, di conseguenza, possa permettere l'approvazione dell'atto.
La proposta - mi rivolgo a lei, Presidente, ma naturalmente chiedo l'attenzione del collega Rossi - è che l'attuale dispositivo venga sostituito integralmente, ma sempre con due punti che espongo. Il punto 1 recita: "A proseguire e rafforzare l'attività fin qui intrapresa con tutti gli interlocutori interessati, anche coinvolgendo le Amministrazioni locali, affinché si possa attivare la tratta di collegamento diretto tra Novara e Malpensa". Come si può comprendere l'obiettivo è e rimane quello.
In secondo luogo, riprendendo anche l'intervento dell'Assessore Gabusi e le sue argomentazioni, espongo il punto 2, che recita: "A valutare i necessari stanziamenti di risorse nel bilancio regionale per sostenere e realizzare il progetto di collegamento tra Novara e Malpensa, in funzione delle implementazioni infrastrutturali necessarie".
Abbiamo avuto modo nelle nostre interlocuzioni - alle quali il Consigliere Rossi era presente, come necessario e doveroso - di comprendere più chiaramente che le implementazioni infrastrutturali sono la premessa e, in subordine, la partecipazione della Regione Piemonte. Questa è la proposta Presidente, che facciamo al Consigliere Rossi. Qualora accolta, propongo la sottoscrizione del relativo emendamento e dell'atto proposto, ovvero della mozione n. 838.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente. Ringrazio anche i Consiglieri della maggioranza e, in particolare, i Consiglieri Perugini e Lanzo.
Mi faccia dire che la politica ha prevalso, e questo mi fa piacere, perch era importante che il Consiglio regionale esprimesse con chiarezza un obiettivo strategico per il Piemonte, cioè il collegamento con l'aeroporto di Malpensa. Nessuno vuole cancellare gli sforzi che l'Assessore Gabusi ha già fatto in questi anni. Credo che questa mozione aiuterà anche l'Assessore Gabusi nelle future interlocuzioni, sia con le altre Regioni sia con le Amministrazioni, ma soprattutto con il Governo perché, se vogliamo rafforzare le infrastrutture da un punto di vista fisico, avremo bisogno anche di un intervento del livello nazionale.
Credo che questa rivalutazione, che ci porterà ad un voto positivo, sia un bene per il Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Voglio solo comunicare, anche alla luce della disponibilità dell'Assessore di riscrivere il dispositivo finale com'è stato enunciato dal collega Perugini, la volontà di sottoscrivere la mozione anche da parte mia e richiamare l'importanza di questo collegamento, non soltanto per Novara e la sua provincia, ma per tutto il Piemonte, specialmente per l'Alto Piemonte e il Piemonte orientale, in quanto favorirebbe le connessioni e la competitività dell'intero Piemonte per le tante ragioni già espresse dai colleghi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Sarò velocissimo. Solo per rimarcare il fatto che il Consigliere Rossi si riferiva agli sforzi dell'Assessore Gabusi ed è quello che volevo dire io.
Ad esempio, si sta lavorando alacremente con l'Assessorato per la riapertura della Arona-Santhià, che permetterà a tutto il Piemonte Orientale e al Piemonte Nord un collegamento diretto e più veloce verso Torino. Ci sono già state delle interlocuzioni importanti con il Ministero e con le Ferrovie, perché la tratta va rifatta e riaggiornata. È naturale che sono necessari dei lavori importanti, però è una di quelle linee che grazie a questa Amministrazione regionale e, in particolare, grazie all'Assessore, ritornerà a funzionare, perché è fondamentale per i nostri territori, che innegabilmente hanno oggi un handicap importante nel recarsi a Torino.
Inoltre, abbiamo la fortuna di essere a pochi chilometri da Malpensa, che è un aeroporto principale ed offre tanti servizi. Forse è uno dei migliori d'Italia, se non il migliore, per cui è una buona cosa che si sia arrivati a questa sintesi.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Intervengo solo per comunicare che vorrei sottoscrivere l'ordine del giorno, così come modificato.



PRESIDENTE

Anche il Consigliere Lanzo sottoscrive l'ordine del giorno.
Prima di procedere alla votazione, chiedo il parere della Giunta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Come avevo già detto prima della sospensione, in questi termini non vi è dubbio che l'importanza del collegamento rivesta un ruolo prioritario per la Giunta regionale. La nuova formulazione accoglie appieno gli spunti che avevo consigliato e sono contento che sia il Consigliere Rossi sia gli altri firmatari che si sono aggiunti lo condividano.



PRESIDENTE

Pertanto sulla mozione n. 838 il parere della Giunta è favorevole, con le modifiche concordate ed accettate dal proponente.
Indìco la votazione palese sulla mozione n. 838, il cui testo, come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del successivo punto all'o.d.g.


Argomento: Edilizia e norme tecnico-costruttive

Esame ordine del giorno n. 924 presentato da Allasia, Preioni, Gavazza Mosca, Gagliasso, Cane, Zambaia, Poggio, Marin, Perugini e Cerutti inerente a "Proposta direttiva Unione Europea obbligo per tutti gli immobili residenziali del raggiungimento classe energetica E entro il 2030"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 924, di cui al punto 9) all'o.d.g.
La parola al Presidente Allasia, che interviene in qualità di Consigliere per l'illustrazione.



ALLASIA Stefano

Grazie, Presidente.
Il tema relativo all'ordine del giorno in oggetto, il n. 924, in questi ultimi tempi è molto discusso, come tante altre "euro-scemenze" che l'Unione europea continua a rifilarci, anche se non soltanto all'Italia.
Questa volta parliamo di una "euro-scemenza" sulla casa, la cosiddetta "Direttiva casa green": la Presidenza di turno ha tirato fuori una proposta irricevibile dall'Italia, ma anche da tanti altri Paesi europei, e speriamo che il Consiglio regionale faccia sentire la propria voce in merito.
È una proposta rispetto alla quale il Consiglio regionale, come anche il Governo italiano - e, devo essere onesto e corretto, anche il precedente Governo - avevano posto le basi per evitare che questa direttiva venisse approvata nel più breve tempo possibile. Ora, però, siamo in dirittura d'arrivo.
Bisogna essere coscienti che, in Italia, le proposte europee (come tante altre) devono essere valutate attentamente, non come succedeva in passato quando non venivano valutate accuratamente le ricadute che le direttive europee avevano sul nostro Paese; ne cito una delle tante, la cosiddetta direttiva Bolkestein, che è passata, senza che nessuno si prendesse l'onere non tanto di non votarla, ma quello politico di acquisirla.
Sta di fatto che oggi, i vari Governi, anche quello attuale, hanno posto limiti per tentare di modificarla; ma, come si suol dire, "cosa fatta capo ha". Con questo ordine del giorno s'intende chiedere l'intervento della Giunta presso il Governo, conoscendo benissimo le competenze della Regione Piemonte, per promuovere una richiesta esplicita di impedirne l'approvazione.
Con questa direttiva s'intende toccare il patrimonio immobiliare privato e ne precisa anche tutti i fattori.
Tutte le associazioni di categoria e anche l'ENEA definiscono il nostro patrimonio immobiliare composto da 12,2 milioni di edifici residenziali (la tipologia di cui si tratta), dei quali, circa 9 milioni risultano particolarmente inquinanti. La direttiva va a specificare che - cito le parole della Presidente della Commissione - "La priorità oggi è rendere un'Europa più verde", ma penso che chiunque faccia politica, nel 2023 voglia il proprio Paese e un'Europa più verdi. E continua: "Ci son diversi dossier legislativi che sono ora in fase di negoziati al trilogo e il nostro obiettivo è arrivare a un accordo durante la presidenza. Tra questi la direttiva sull'energia rinnovabile e la direttiva sull'efficientamento energetico".
Qual è la posizione che si prende e che cosa potrebbe avvenire nell'eventualità che l'Italia ricevesse questa direttiva? Oggi, la direttiva è ostacolata da un'azione ostruzionistica di alcune forze politiche in Europarlamento, con un'imponente azione emendativa; anche se la nostra azione emendativa, a livello regionale, con 1.500 emendamenti presentati, è sicuramente un'azione di poco conto, però è sicuramente importante, proprio per ribadire il concetto che alcuni non sono d'accordo.
La direttiva va a snaturare l'essere economico del nostro Paese, che si trova in una situazione sicuramente non felice; poi, personalmente, non so quale possa essere la felicità nell'essere obbligati a spendere soldi perché l'Europa ce lo impone con una direttiva, senza discutere e senza dare un diretto tornaconto economico. Il tornaconto potrebbe essere, come tutti auspichiamo, di vivere in ambienti più caldi, più consoni grazie all'efficientamento energetico, rendendoci anche conto che la nostra azione ricade sulla natura, sull'ambiente; certamente, ci sarebbe una ricaduta positiva sul nostro essere e sulla nostra vita.
Pertanto, non diciamo assolutamente no a una casa con un migliore livello energetico rispetto a quello attuale. Sono uno dei tanti cittadini piemontesi che vive in condominio e avere avuto la possibilità di cambiare gli infissi, grazie ai benefici fiscali, negli ultimi decenni, ha determinato un beneficio economico, da un lato, ma anche ambientale dall'altro, anche per quanto riguarda l'ambiente casalingo, che ritengo non sia un fattore secondario, anzi è molto importante. Tuttavia, noi non concordiamo sulle tempistiche e le modalità.
Per quanto riguarda le tempistiche, il 2030 non può essere un obiettivo accettabile né per l'Italia e nemmeno per nessun altro Paese, per arrivare a un livello di efficientamento energetico imposto dalla direttiva. D'altra parte, come abbiamo detto, se ci fosse la possibilità di avere degli incentivi e tempistiche più lunghe, penso che chiunque in quest'Aula potrebbe concordare e approvare un'intesa per dare maggiori opportunità a tutti i cittadini piemontesi (facendo anch'io parte di quei 9 milioni di proprietari, come tanti altri qui da questa parte dell'emiciclo) proprietari di quegli alloggi che l'Europa non considera idonei, per intraprendere azioni per l'efficientamento energetico.
Dobbiamo, però, essere anche corretti nel marcare stretto il Governo perché - come dicevo - bisogna fare attenzione che le direttive europee vengano bene approfondite.
Pertanto, sollecito tutte le forze politiche che agiscono in Europa affinché intervengano con modifiche prima che le direttive arrivino in Italia e, se dovessero arrivare in Italia in tempi brevi, il Governo, ma soprattutto il Parlamento, prendano posizione.
L'invito, quindi, è rivolto a tutte le forze politiche, anche in quel caso perché non c'è distinzione né sociale, né di colore politico sulla discriminazione energetica che sta attuando l'Europa nei confronti dell'Italia. Quello che propone l'Europa con le varie direttive ci sembra sempre di più una discriminazione verso l'Italia.
Come citavo prima, la Commissione europea, negli ultimi mesi, ad alcuni di noi ha regalato il sorriso proponendoci cose fantasiose come la trattazione e la modifica della nostra alimentazione giornaliera (l'abbiamo trattata anche diverse volte qua, in Aula del Consiglio regionale). Abbiamo sempre ribadito che non ci interessava consumare le farine degli insetti: preferivamo sicuramente consumare i nostri prodotti locali. Come abbiamo sempre detto e come ho sempre sottoscritto, fra la polenta e il cous cous preferisco la polenta, ma fra il cous e le farine di insetti preferisco il cous cous.
Non dico nulla contro il cous cous, ma sicuramente ho una posizione molto estrema contro le farine di insetto. Stessa situazione fra bollito e kebab: preferisco il bollito, ma fra kebab e farine di insetti preferisco ancora il kebab. Non che io sia un grande fruitore di kebab, perché la mia dieta personale - e non si potrebbe chiamare dieta - mi imporrebbe di mangiare ben altro, non alimenti grassi, panini o kebab che siano, però alle volte ci concediamo anche noi. Come poterci definire, Consigliere Ruzzola? Come è stato definito ieri in un convegno organizzato dal Consigliere Stecco: obesi. Purtroppo siamo in quella categoria, anche se mi sento più grasso che obeso.
Oltre alla mia sensazione di sovrappeso, non tanto di disagio perché non mi sento a disagio rispetto ad altri per il mio sovrappeso, la puntualizzazione è che vogliamo fare capire, dal Consiglio regionale al nostro Governo, che la posizione è unitaria. Unitaria per una posizione non tanto anti green; ripeto: nessuno qua non vorrebbe vivere in un ambiente sano o in un ambiente con un vantaggio economico, dato che ci potrebbe essere la possibilità, come è successo in questi ultimi anni con Governi di varie sfaccettature e vari colori politici, di beneficiare - purtroppo solo da parte di alcuni italiani - del cosiddetto 110%, per agevolare e velocizzare la procedura di cambiamento climatico all'interno delle nostre abitazioni.
Stiamo parlando del cambiamento climatico e del miglioramento ed efficientamento energetico, perché chiunque vorrebbe vivere all'interno di una casa con un efficientamento energetico di livello superiore (qua parliamo di classi energetiche G, F, E, ma anche di un efficientamento energetico A, A4); un efficientamento veramente efficace . scusatemi il bisticcio di parole - con una riduzione di costi e di consumi di energie rinnovabili e di energie fossili derivanti da combustibili fossili.
Sicuramente è importante una riduzione.



PRESIDENTE

Mi scusi, Presidente, mi sembra che.



ALLASIA Stefano

Vado a concludere.



PRESIDENTE

Grazie.



ALLASIA Stefano

Entrando nel merito dell'ordine del giorno, non stiamo parlando di contrarietà a una casa green; siamo contrari alle modalità di questa Direttiva. Per mia coscienza e conoscenza, o le direttive si bloccano sul nascere (quindi all'Europarlamento, in Commissione europea) oppure quando arrivano sul tavolo ministeriale e nei tavoli preposti della Commissione europea in Parlamento. Purtroppo. c'è poca possibilità di modifica, a meno che, eventualmente, il Consiglio regionale riesca a imporre a livello ministeriale, con la propria forza, una modifica alla direttiva nell'immediato.
In alternativa, rischiamo di trovarci nella situazione di creare ulteriore disagio a chi è già in disagio. Non parliamo di ricchi o di poveri, ma di persone che vivono nell'alloggio di proprietà in un condominio.
C'è necessità di fare in fretta - ringrazio il Consigliere Preioni per avere accelerato sulla richiesta di discussione dell'ordine del giorno - e di fare in modo che non ci sia più la necessità, ma la volontà, da parte di questo Consiglio regionale, di bloccare queste "euro scemenze", che possono essere alimentari o energetiche riferite alla casa green, come vorrebbero in Europa, i tecnici burocrati europei e anche gli industriali, che vorrebbero favorire ulteriormente la Cina bloccando la produzione delle nostre fabbriche: con i tempi necessari, potremmo costruire anche noi mezzi di locomozione veramente innovativi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Presidente Stefano Allasia per l'illustrazione.
Dichiaro aperta la discussione generale.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire in discussione generale il Consigliere Sarno; ne ha la facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Presidente Allasia per questi 13 minuti e 30 secondi. Visto che lui è sempre molto rigoroso sui tempi quando interveniamo noi, ci ha donato, in questa discussione, 3 minuti e 30 in più del tempo riservato per l'introduzione e la presentazione dell'ordine del giorno. A parte questa battuta, Presidente Allasia, adesso posso rivolgermi a lei, essendo di nuovo il Presidente del Consiglio e anche primo firmatario.
Rispetto all'ordine del giorno, Presidente, le consiglio di occupare quota parte del suo tempo libero a guardare una delle ultime serie TV prodotte dal regista Paolo Virzì. Non so se avete avuto modo di guardare o avete avuto coscienza di questa serie tv intitolata "Siccità". In questa produzione di Virzì si parla di un futuro distopico nel quale Roma, in particolare, rimane senz'acqua e si fa anche un'analisi sul perché e sulle storie degli esseri umani in questo futuro distopico, dove vivono con l'acqua contata, con le ore contate, con il fiume Tevere sempre più inesistente.
Questo lo dico perché, Presidente, in questa sua riflessione credo che ci sia un po' di sottovalutazione, come sempre questa maggioranza ha fatto sul tema della crisi climatica ambientale. Nel suo testo si dice che questa norma, questo Trattato che dovremmo poi applicare e che è in fase di definizione, avrebbe il solo effetto di svalutare il patrimonio. Questa è una considerazione sbagliata perché quella norma, come altre, avrebbe invece l'obiettivo di salvare il pianeta. Quello e altro. Non solo, ma questa norma, insieme ad altre che magari voi in questi tre anni avete negato, avrebbe un altro obiettivo: quello di provare a far sì che quel futuro distopico e rappresentato da quel film di Paolo Virzì possa non accadere e non trasformarsi in realtà.
In questa considerazione, io credo che questo ordine del giorno abbia una valutazione miope, come l'avevate dichiarata nel 2019, quando avete votato contro la caratterizzazione dell'emergenza climatica e la dichiarazione di emergenza climatica in Piemonte.
Come quando, per citare un altro tema non collegato e non presente in quest'Aula, ma lo specifico, si dice "Noi non siamo contro il green e la salvaguardia ambientale", e come quando a livello nazionale sento dire anche da alcuni parlamentari: "Figuriamoci! Siamo contro le mafie", ma poi mettiamo in discussione il carcere duro per i mafiosi e mettiamo in discussione le norme sulla confisca dei beni. Ma "noi non siamo a favore delle mafie".
Se siamo tutti a favore dell'ambiente e della salvaguardia del nostro pianeta, Presidente, da qualche parte dobbiamo partire. Continuare a negare l'emergenza climatica, continuare a negare l'importanza di fare alcuni interventi, continuare a negare il fatto che le nostre abitazioni prima o poi dovrebbero essere rispettose, compatibili e quindi dare una bassa impronta ambientale umana sul nostro territorio. Beh: da qualche parte dobbiamo partire. Altrimenti le parole "siamo tutti per il green", "siamo tutti per la salvaguardia dell'ambiente" poi non si traducono in effettive azioni.
In questo senso, mi sembra che questo ordine del giorno sia un po' ripreso dalla vecchia forma della Lega Nord, dove c'è un antieuropeismo un po' spicciolo, quando lei parla di euroscemenze. Le battute sui cibi etnici! Per Dio, no! I cibi etnici no, Presidente, no! Con grande rispetto ma arrivare a mettere in contrapposizione o in differenza, attraverso una battuta, la bagna cauda con il kebab, il bollito con il kebab, la polenta con il kebab, anche no, Presidente. Davvero! Siamo nel 2023 e speravo in qualche modo che la Lega Nord, con queste battute, non ci fosse più, almeno in un'Aula istituzionale.
Personalmente - non so cosa farà il Gruppo perché non ci siamo confrontati - voterò convintamente contro questo ordine del giorno. C'è una differenza fra chi vuole, invece, avere più Europa. Più Europa, non meno Europa; più Europa, anche con alcune modifiche, Presidente; avere una Unione Europea che si trasformi in Repubblica d'Europa, cioè in uno spazio in cui il Presidente è eletto direttamente dai cittadini europei, ma dove ci sia più potere in Europa per condividere alcune scelte. La crisi ucraina oggi deriva anche da una debolezza dell'Unione Europea, non altro. Avremmo potuto e potremmo risolverla con una politica internazionale unitaria.
Noi avremo più Europa, non meno Europa, Presidente, proprio perch abbiamo bisogno di scelte di questo tipo, tendenti anche alla modifica delle nostre abitazioni. Abbiamo un pianeta solo, non ne abbiamo diversi e questo pianeta ha bisogno di scelte concrete e radicali, reali, non radicali di facciata. Credo che un lavoro entro il 2030. Anche perché il 2030 non arriva oggi, Presidente: conosciamo la data 2030 come scelta finale da tempo, non da oggi! In questo contesto, credo che sia davvero improprio e inopportuno votare un ordine del giorno del genere; quindi, almeno il mio voto, sarà fortemente contrario.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno. Mi spiace per lei, ma io le serie TV non le guardo; l'ultimo film del genere catastrofico che ho visto - e mi sono fermato a quello, perché mi sono reso conto che non era reale - era "Airport 75" con Charlton Heston, perciò quello è il mio pensiero.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cane; ne ha facoltà.



CANE Andrea

Grazie, Presidente.
Nel mio intervento voglio assolutamente ribadire la contrarietà a questa direttiva che anche io, a nome del Gruppo Lega, considero assolutamente una "euro follia".
Ribadendo questa contrarietà, farò dei riferimenti pratici, anche per rispondere a ciò che ha appena dichiarato il collega Sarno. Dei riferimenti pratici di un lavoro di squadra del nostro stesso Partito, quindi ringrazio il collega e Presidente Allasia, come ringrazio tutto il lavoro che è partito direttamente dal Parlamento.
Ricordo che la Lega. Possiamo chiamarla Lega Nord, come piace al collega Sarno, perché poi non si devono rifuggire e negare le origini quindi non c'è nessun problema quando veniamo additati di un ritorno alla Lega Nord anzi, ben orgoglioso di essere stato un militante di quel partito, così come penso che ognuno di voi sia orgoglioso dei propri trascorsi.
Ritornando all'argomento, voglio citare per esempio le parole del Deputato della Lega, Alessandro Giglio Vigna che, recentemente, ha dichiarato che "le forze al Governo faranno di tutto per scongiurare l'introduzione di una norma tanto folle e devastante per l'Italia e per il nostro Canavese, frutto di un'idea green surreale e - aggiungo io - molto politicizzata. In queste settimane ho avuto modo di raccogliere anche sul territorio dichiarazioni di Sindaci, di Consiglieri comunali e di ANCI, e ho riscontrato una certa uniformità di vedute. Ho cercato di raccogliere nel mio intervento le loro opinioni, che poi sono quelle del territorio e non solo della Lega.
La direttiva europea inerente all'adeguamento energetico degli immobili entro il 2030 comporterebbe un investimento economico incredibilmente oneroso, che nella situazione economica attuale non sarebbe tollerabile.
Inoltre, imporrebbe tutta una serie di interventi - dai rivestimenti termici delle murature alla sostituzione degli infissi, fino alla nuova impiantistica con caldaie di ultima generazione, molto spesso non compatibili con il paesaggio e l'ambiente in cui molti immobili sono costruiti (mi riferisco, soprattutto, agli edifici nei centri storici e nei Comuni montani).
Il testo di questa direttiva, attualmente all'esame del Parlamento europeo, propone degli standard non traguardabili per un Paese in cui la metà delle case è stata costruita nel secondo dopoguerra e dove il 20 degli edifici è storico e ha più di cent'anni.
La procedura europea prevede oggi che si debbano ristrutturare in pochi anni milioni di edifici residenziali, senza valutare la vera fattibilità e l'impatto che questi interventi porterebbero con sé. È inutile aggiungere Presidente, che non si è posta alcuna attenzione, ad esempio, alle case di montagna, ai borghi alpini, alle costruzioni in pietra, ai tetti in losa e a tutte le peculiarità che il Piemonte rappresenta a livello urbanistico e ambientale. In moltissimi casi gli interventi richiesti non sarebbero neppure materialmente realizzabili per via delle particolari caratteristiche degli immobili interessati.
Visto che prima si parlava di praticità, non resta che agire a tutti i livelli, quindi dal Parlamento in giù, passando per il Consiglio regionale per tenere alta l'attenzione su quella che io ribadisco essere una "euro follia", che trasformerebbe il Piemonte e le terre alte italiane in un'avulsa e insignificante terra di blocchetti Lego - sì, ho detto proprio "blocchetti Lego" - rispondenti a norme che uccidono storia, tradizioni e paesaggi. Per questa ragione, nelle scorse settimane, ho diffuso a tutti gli eletti della Lega nei Comuni del Piemonte un ordine del giorno in contrasto a questa assurda direttiva. Quindi, quando parlavo di "lavoro di squadra" intendevo certamente collegare anche gli Enti locali più piccoli a questa battaglia.
Chiudo con l'ultima parte, sempre citando degli esempi pratici, visto che prima si parlava di allargare il discorso. La Commissione europea, tra le regole per combattere il cambiamento climatico, ci impone, a partire dal 2030, che non sia più possibile vendere o affittare case se queste non avranno una particolare classe energetica. La bozza di revisione di questa direttiva sarà in esame alla Commissione energia del Parlamento europeo il 9 febbraio.
Mentre in Europa si impongono questi progetti irrealizzabili, cosa sta facendo il territorio? Cosa stanno facendo, per esempio, le nostre montagne e le nostre valli? Posso descrivere cosa stiamo facendo in termini di concretezza e coerenza, facendo un esempio: nel Canavese, recentemente l'Unione montana Valli Orco e Soana ha fondato una Comunità energetica che comprende i Comuni di Pont, Frassinetto, Noasca, Ingria, Ronco e Valprato Soana. È un protocollo d'intesa siglato con Iren Energia per la produzione e distribuzione di energia termica per il teleriscaldamento e i servizi tecnologici, per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio e delle sue risorse. Nella provincia di Cuneo, le Unioni montane Valle Maira e Valle Grana hanno dato vita alla prima Comunità energetica di area vasta d'Italia, interamente pubblica.
Vado a concludere. L'obiettivo che ci poniamo tutti è di studiare e promuovere l'efficienza energetica nelle valli, così come in tutti i Comuni del nostro territorio, non solo con il risparmio energetico e la riduzione dei consumi, ma anche mediante l'aumento delle fonti rinnovabili e della quota di autoconsumo dell'energia. Penso che queste siano le soluzioni su cui occorre investire, non certo su astrazioni decontestualizzate rispetto alle esigenze nazionali e regionali che metterebbero fuorilegge beni intoccabili come la casa.
Grazie Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Chiedo il suo aiuto, perché ho un'amnesia momentanea: quanto tempo ho da Regolamento per illustrare l'ordine del giorno?



PRESIDENTE

Dieci minuti.



BERTOLA Giorgio

Non trenta?



PRESIDENTE

No.



BERTOLA Giorgio

Grazie. A volte mi dimentico.
Io devo confessare un po' di imbarazzo: qualcuno si fa forte nel dire che, magari, per sua indole, non si imbarazza mai. Io invece ritengo che talvolta non si debba perdere la capacità di imbarazzarsi. Come dicevo, io sono un po'imbarazzato, non tanto per questo ordine del giorno, quanto per le modalità con cui è stato presentato e illustrato, nel senso che si parla di un tema, ma poi si mettono insieme altre cose, come le farine animali un velato razzismo gastronomico, eccetera. Io vorrei invece restare sul tema dell'atto di indirizzo e fare un po' di considerazioni in merito.
Certamente le Direttive europee, essendo assunte ad un livello più alto di quello nazionale e locale, spesse volte non tengono in debito conto le specificità territoriali, che possono essere piemontesi, nazionali italiane o anche di altri Paesi. Questo è un fattore di cui tener conto per proporre eventuali correttivi o per andare a riconoscere situazioni specifiche. È anche vero, però, che dobbiamo risalire alle motivazioni di una direttiva del genere e collocarla nell'ambito di provvedimenti più ampi che hanno come obiettivo quello di ridurre le emissioni entro una certa data, così come previsto da normative nazionali e comunitarie, ma anche regionali. In questo rientrano anche gli interventi per migliorare l'efficienza energetica degli edifici, sempre perché ci sono da contrastare i cambiamenti climatici. Poi magari si possono continuare a negare, per esistono.
Visto che abbiamo aperto un filone cinematografico ed è stato citato un film di Virzì - qualcuno è fermo al 1975 e, in effetti, ci sono dei bei film degli anni '70 - vorrei citare un film uscito un paio di anni fa, che s'intitola "Don't look up" e che parla di un asteroide che incombe sulla Terra. Lo dico perché qualcuno basa la sua campagna politica, la sua costruzione di consenso e anche la sua azione di governo sull'ignorare quello che sta per arrivare.
"Don't look up" significa "non guardare in alto", non guardare, non c'è.
Quell'asteroide non c'è, ma proprio quell'asteroide rappresenta i cambiamenti climatici e questa è la metafora del film. Qualcuno dice: "Non guardiamolo. Se non lo guardi, non c'è. Se non ci pensi, non c'è. Non siamo immortali, la nostra esperienza su questo pianeta è limitata a qualche decina di anni. Sarà un problema di altri". È la stessa logica che sta alla base dell'opposizione a provvedimenti come questi: non ci sono i cambiamenti climatici, ignoriamoli e pensiamo ad andare avanti così.
Ognuno la vede dal punto di vista che vuole: la si può vedere dal punto di vista della tutela dell'ambiente e del contrasto ai cambiamenti climatici mentre qualcun altro la può vedere anche dal punto di vista economico perché in questa Regione c'è una valorizzazione delle produzioni tipiche enogastronomiche, ad esempio i vini. Forse qualcuno non si rende ancora conto che si inizia a produrre il vino al 50° parallelo. Questo succederà ma non tra 100 anni e neanche tra 50, nel momento in cui forse le nostre terre non saranno più adatte a produrre dei vini di qualità. Lo dico se a qualcuno interessa, altrimenti si pensa solo al fatto di non limitare le emissioni delle automobili o delle case.
Poi c'è un altro fatto, cioè la spesa, perché costerà e costa portare gli edifici alla classe E al 2030 e poi alla classe D al 2033; successivamente c'è una cosa che si chiama bolletta energetica del Paese e anche bolletta energetica di ciascun cittadino. Infatti, fino a un paio di anni fa c'era qualche matto che diceva che c'erano i cambiamenti climatici e che bisognava anche abbassare la bolletta energetica del Paese, perché questo Paese dipende da altri per l'energia. Chi diceva questo era considerato un pazzo, poi nel giro di un anno tutti hanno scoperto il problema della bolletta energetica del Paese, perché ci sono delle famiglie che quest'anno non riescono a scaldarsi. Ci sono pensionati che devono spendere due mensilità e mezza, se non tre, della loro pensione per scaldarsi.
E allora, signori, al di là del fatto che non fa caldissimo neanche qua infatti anche il collega Riva Vercellotti forse ha freddo ed ha ragione qualche ragionamento bisogna farlo. Non volevo usare questo termine, per visto che lo ha usato il Presidente, lo posso fare anch'io. Non volevo andare a cercare gli "scemi", però, se proprio devo cercare la scemenza, la vedo in chi ha bloccato e ha eliminato il superbonus 110%. Io la scemenza la vedo lì, perché il 110% è stata una misura che ha permesso di riqualificare il patrimonio edilizio del nostro Paese, di abbassare le emissioni e di abbassare la bolletta energetica del nostro Paese, nel momento in cui i costi energetici sono schizzati così in alto. Signori migliorare di due classi energetiche un edificio, così come prevedevano le misure di accesso al superbonus, vuol dire abbassare la bolletta energetica sia individuale sia del Paese.
Qualcuno l'ha fermato; certo, c'erano delle distorsioni e forse bisognava fissare un orizzonte temporale più lungo dall'inizio per fermare l'isteria e l'accaparramento. Forse bisognava evitare di cambiare le regole ogni 15 giorni, come faceva il Governo Draghi. Forse bisognava migliorare i controlli, ma non è che se ci sono degli abusi, si tolgono le misure.
Per fortuna, non sono state ancora abrogate le pensioni di invalidità solo perché ci sono i falsi invalidi. Gli abusi vanno perseguiti, repressi e puniti, ma le misure virtuose vanno mantenute.
Se dobbiamo ragionare su queste direttive, allora dobbiamo ragionare anche sul possibile proseguimento di incentivi per chi vuole migliorare la classe energetica del proprio edificio, perché nell'ottica del superbonus 110 praticamente tutti gli edifici possano arrivare alla classe D o alla classe E. Su questo bisogna ragionare e - ripeto - se voglio andare a cercare delle scemenze, la scemenza è di chi ha interrotto una misura come il superbonus 110.
Mi attengo scrupolosamente ai tempi previsti dal Regolamento e, per le ragioni che ho esposto, darò un voto contrario a questo atto di indirizzo.



PRESIDENTE

Grazie, Presidente Bertola.
Siamo arrivati alle ore 13.07; la chiusura dei lavori era prevista alle ore 13.
Ditemi come volete procedere, perché talvolta ci sono alcuni Consiglieri che si agitano per chiudere i lavori all'orario previsto. Ci sono ancora quattro interventi, quindi possiamo proseguire oppure sospendere la trattazione del punto.
L'Aula è d'accordo nel sospendere la seduta, per fare poi il dibattito successivamente, al quale fa piacere partecipare, visto che è un argomento interessante che tocca tutti.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Consigliere Sarno, io non ho problemi a mangiare il kebab: è il mio medico che me lo sconsiglia. Mi piace anche, come il cous cous, però se devo scegliere fra gli alimenti, li scelgo, come ho già detto nell'intervento precedente.
Dopo queste digressioni, chiudiamo la seduta.
Grazie a tutti e buon pomeriggio.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.07)



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