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Dettaglio seduta n.221 del 20/12/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.43 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione ordinaria n. 760 presentata dal Consigliere Daniele Valle; interpellanza n. 1144 presentata dal Consigliere Silvio Magliano.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione n. 760 presentata da Valle, inerente a "Il centro multidisciplinare per la salute sessuale va preservato; no a spostamenti e smantellamenti" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Iniziamo ora con l'interrogazione ordinaria n. 760, presentata dal Consigliere Daniele Valle. L'interrogante chiede la risposta scritta, che verrà fornita dall'assessore Luigi Icardi.
Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 1144 presentata Magliano, inerente a "Dopo la pandemia è ancor più importante potenziare e favorire l'attività dei consultori familiari e pediatrici" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Concludiamo con l'interpellanza n. 1144 presentata dal Consigliere Silvio Magliano.
L'interrogante, anche in questo caso, chiede la risposta scritta, che verrà data dall'Assessore Luigi Icardi. Grazie.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni ed interpellanze.
Alle ore 10, come stabilito, il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti a tutte.



(Alle ore 9.45 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. Inerente a "Svolgimento interrogazioni ed interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 10.02 il Presidente comunica che la seduta inizierà alle ore 10.34 per mancanza del numero legale)



(La seduta inizia alle ore 10.36)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che sono in congedo Caucino, Cerutti, Chiorino, Cirio, Icardi Preioni, Protopapa e Ricca.
Pertanto, il numero legale è 22.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
La parola alla Consigliera Zambaia.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Chiedo se sia possibile rinviare in Commissione, per poterla riesaminare la proposta di legge sul Disability Manager, attualmente al punto 2) dell'o.d.g., del Consigliere Magliano.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Martinetti in qualità di Consigliere.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo sui congedi, perché ho visto che l'Assessore Icardi oggi non sarà presente.
Continuiamo a leggere sui giornali notizie che riguardano il progetto sugli ospedali di Cuneo e anche questa mattina sembra ci sia una notizia sulla presentazione di un progetto per un'eventuale funivia di collegamento tra l'ospedale di Cuneo e il centro.
Devo ammettere che non sono stato presente in occasione dell'ultima Commissione cui fa riferimento l'Assessore Icardi, però apprendere queste notizie dai giornali.
Presidente, è già la seconda o la terza volta che i progetti vengono presentati per mezzo stampa, senza che noi ne sappiamo nulla: almeno io personalmente, non ne so nulla.
Credo che su questi temi l'Assessore Icardi dovrebbe avere un minimo in più di riguardo e venire a spiegare cosa sta facendo.
Abbiamo già polemizzato in sede di discussione sulla variazione di bilancio, contestando in maniera importante sul discorso fondi; come Gruppo, avevamo fatto anche una richiesta d'accesso agli atti ufficiali che mi pare ci sia stata negata.
Non so cosa ci sarà da scoprire e quale sia il vero progetto, per apprendere queste informazioni dai giornali credo sia uno sgarbo istituzionale nei confronti di tutti i Consiglieri, oltre che dei cittadini piemontesi. Se qualcuno ci chiede qualcosa, veramente non so cosa rispondere: non so se stanno facendo un parco giochi, un ospedale o cos'altro.



PRESIDENTE

Grazie.
Mi scusi, Consigliere Martinetti, ma lo sgarbo all'Aula, eventualmente l'ha fatto lei adesso, perché siamo al punto relativo alle richieste di proposte di modifica dell'o.d.g. Eventualmente, le richieste dovrebbero essere sull'ordine dei lavori, oppure sulle comunicazioni.
Ho lasciato che intervenisse, per evitare l'apertura di un dibattito casomai dovesse intervenire qualcun altro su questo punto, dovrei fermarlo.
Lo dico giusto per correttezza.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo su due elementi.
Il primo è per accogliere la proposta della collega Zambaia, perché penso che, anche parlandone con gli Uffici, la legge debba tornare in I Commissione. Presidente, valuteremo insieme a lei e ai Presidenti di Commissione se chiedere un parere anche alla IV Commissione parlando di Disability manager, una figura che si occupa di personale.
Mi scusi, Presidente, mi stavo rivolgendo a lei, proprio rispetto all'iter della legge.
Dicevo che sono d'accordo a tornare in I Commissione, poi valuteremo se chiedere anche un parere alla IV Commissione da questo punto di vista.
Sono, quindi, favorevole alla richiesta della collega.
Presidente, vorrei chiederle un'informativa. Da quel che ho appreso dal collega Martinetti e dalle sue comunicazioni, ancorché l'Assessore Icardi oggi non sia presente, chiedere un'informativa in merito a quello che sta capitando nei pronto soccorso della nostra Regione, in particolare nella provincia di Torino: ogni giorno, ci sono dichiarazioni da parte dei direttori sanitari che si preoccupano e si lamentano perch oggettivamente, sono in grande difficoltà.
Abbiamo letto sui giornali del nuovo piano presentato dal Presidente Cirio e dall'Assessore Icardi sul passaggio diretto dal pronto soccorso alle RSA delle persone più anziane; penso sarebbe opportuno almeno un'informativa su questo punto in Aula oppure in IV Commissione affinché ci venga spiegato come, di fatto, si pensa che questa misura possa supplire a quanto sta accadendo oggi nei pronto soccorso.
Siamo ormai arrivati a un livello per cui i direttori sanitari dei nostri pronto soccorso, invece che interloquire con l'Assessorato, interloquiscono addirittura con i giornali per lanciare messaggi di aiuto e richieste di sostegno da parte dell'Amministrazione regionale. Se si arriva a dichiarare a mezzo stampa significa che, forse, su questo tema sarebbe importante che almeno fosse spiegato nel dettaglio come questa misura (che potrebbe portare i suoi benefici evitando alle persone anziane di rimanere per giorni in pronto soccorso) di trasposizione diretta delle persone anziane dal Pronto soccorso alle RSA, laddove il loro quadro clinico lo permetta sia utile o meno, e se sia stata concordata con i direttori sanitari che in questo momento, vedono i pronto soccorso intasati.
Per concludere, va benissimo la richiesta, per me che sono il primo firmatario, sulla legge sui Disability manager e mi auguro che il Presidente della I Commissione possa quanto prima inserirla all'o.d.g.; poi l'informativa sui Pronto soccorso.
Presidente, la ringrazio e ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo per richiedere un'informativa riguardo alla situazione che si sta trascinando all'IPAB Borsalino di Alessandria, in quanto la situazione rischia di essere una vera e propria bomba, considerato che molto probabilmente ci sarà un cambio di appalto.
C'è una gara in corso, sulla quale vertono più di due ricorsi: uno dell'azienda esclusa, un altro da parte dei sindacati. Attualmente ci sono più di 100 persone che lavorano in quella RSA e che non sanno che fine faranno. Alle continue richieste di assicurazioni non c'è alcuna risposta certa; oltretutto, stanno trascorrendo un Natale con le proprie famiglie senza sapere cosa gli accadrà il prossimo anno, dal punto di vista lavorativo.
Indipendentemente dalla procedura d'appalto e dalle questioni legali in corso, ritengo che agire in questo modo non sia corretto nei confronti di queste persone. È una situazione complicata, perché c'è il problema, dal punto di vista economico e finanziario, del perseguimento dell'attuale attività in quell'IPAB. Speriamo si possa risolvere con questa nuova procedura, però rimane il fatto che ci sono più di 100 persone che non sanno se saranno tutelate e se potranno proseguire il proprio lavoro all'interno della struttura.
Mi auguro che a livello regionale ci si possa interessare della questione.
È un esempio che ho portato in Consiglio regionale, ma ce ne sono molti altri. Sono situazioni che rischiano veramente di trasformarsi in vere e proprie bombe sociali, anche perché questo significherebbe ridurre il servizio agli anziani sui vari territori. Sarà solamente la punta dell'iceberg se non si interviene in maniera decisa a sostenere queste realtà e a garantire il proseguimento delle attività svolte fino a oggi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Sempre sull'ordine dei lavori.
Sulla proposta di deliberazione al punto 6) dell'o.d.g., peraltro iscritta con il preavviso, essendo convocata oggi la Commissione, è ben nota a tutta l'Aula la necessità e l'urgenza di approvarla, per cui volevo chiedere, in via preventiva, che oggi pomeriggio, alla ripresa dei lavori, se la Commissione avrà dato il proprio parere, di discuterla immediatamente e di approvarla entro la fine della giornata.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Se non vi sono altre richieste d'intervento, entrando nello specifico riepilogo.
La Consigliera Zambaia chiede, quando tratteremo il punto 3) all'o.d.g, di rinviarlo in Commissione. La richiesta verrà messa in votazione.
Il Consigliere Martinetti è intervenuto sull'ordine dei lavori.
Il Consigliere Magliano chiede un'informativa sul pronto soccorso di Torino. La Giunta è qua presente e, se intende farlo, può intervenire.
Il Consigliere Sacco chiede un'informativa su "Borsalino" di Alessandria.
Chiedo alla Giunta se intende intervenire sulle due informative, altrimenti proseguiamo con i nostri lavori.
Sulla richiesta del Consigliere Ruzzola di discutere il punto 6), la proposta di deliberazione n. 274), ricordo a tutti che è stata iscritta con il preavviso, per cui dev'essere prima approvata in IV Commissione, già convocata per le ore 15. Una volta deliberata, riprenderà la seduta d'Aula e si discuterà la proposta di deliberazione, essendo stata approvata in Commissione.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, in merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale" comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Caucino, Cerutti, Chiorino, Cirio, Icardi, Preioni Protopapa e Ricca.
b) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
c) Processi verbali precedenti sedute Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale, alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula", i processi verbali relativi alle sedute del 6 e 13 dicembre 2022.
Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Solo per segnalarle che il documento che ha appena letto non è caricato sulla Intranet. Abbiamo seguito quello che lei ha detto a voce, ma ci siamo persi alcuni pezzi. Forse c'è stato un disservizio tecnico.



PRESIDENTE

A quale documento si riferisce?



CANALIS Monica

Nel punto 1) all'o.d.g., "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", normalmente viene caricato il foglio che lei ha letto in cui c'è anche scritto.



PRESIDENTE

Ah, scusi, l'intero foglio? Pensavo.



CANALIS Monica

L'intero foglio.



PRESIDENTE

Scusi, pensavo non ci fosse una proposta.



CANALIS Monica

Anche con l'indicazione dei congedi. Non è caricato; se si può sopperire.



PRESIDENTE

Va bene, scusi, avevo capito che una delle proposte di legge non fosse stata caricata.



CANALIS Monica

No, no.
Grazie.



PRESIDENTE

Adesso verifichiamo.



CANALIS Monica

Grazie.



PRESIDENTE

Verificano subito.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame proposta di legge n. 194, inerente a "Istituzione del Comune di Moransengo-Tonengo mediante la fusione dei Comuni di Moransengo e Tonengo in Provincia di Asti"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 194, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Nella scorsa seduta consiliare è iniziato l'esame del provvedimento.
Dopo lo svolgimento della relazione e la discussione generale è iniziato l'esame dell'articolato.
È stato votato l'articolo 1 e la votazione dell'articolo 2 è stata dichiarata non valida per mancanza del numero legale. Pertanto, pongo in votazione l'articolo 2.
Il numero legale è 22.
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) È terminato l'esame dell'articolato, pertanto chiedo se qualcuno intende intervenire per dichiarazione di voto sull'intero testo della proposta di legge n. 194. Non vi sono interventi.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Proposta di legge n. 185, inerente a "Istituzione del Disability Manager della Regione Piemonte" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 185, inerente a "Istituzione del Disability Manager della Regione Piemonte", di cui al punto 3) all'o.d.g.
La proposta di legge è stata richiamata in Aula ai sensi dell'articolo 37 comma 4, del Regolamento. È stato richiesto dalla Consigliera Zambaia il rinvio in Commissione in base all'articolo 37, comma 5 del Regolamento, per cui occorrono 26 voti favorevoli.
Non vi sono interventi in merito.
Indìco la votazione palese sul rinvio in Commissione della proposta di legge n. 185.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consiglio accoglie, nei termini del Regolamento, la richiesta della Consigliera Zambaia. Pertanto, la proposta di legge n. 185 è rinviata alla Commissione competente.


Argomento: Esercizi provvisori

Esame disegno di legge n. 235, inerente a "Autorizzazione all'esercizio provvisorio del Bilancio della Regione per l'anno 2023"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 235, di cui al punto 4) all'o.d.g., con preavviso scritto, ai sensi dell'articolo 58, comma 2 del Regolamento.
Il provvedimento è stato licenziato, a maggioranza, dalla I Commissione il 19 dicembre.
La parola al relatore di maggioranza, Consigliere Perugini.



PERUGINI Federico, relatore

Grazie, Presidente.
È ora in discussione in Aula il disegno di legge n. 235 licenziato dalla I Commissione il 19 dicembre. Trattiamo dell'autorizzazione all'esercizio provvisorio del bilancio di Regione Piemonte per l'anno 2023 e le relative disposizioni finanziarie.
Colleghi, com'è noto a voi tutti, si opera in questo senso, non essendo ancora stato approvato il bilancio di previsione, che però ciascuno di voi sa essere già stato incardinato in I Commissione.
Nel mentre, la Giunta regionale non solo sta recependo le istanze provenienti dai territori, attraverso le nostre rappresentanze, ma per quanto attiene all'esercizio 2023, sta anche ascoltando le necessità della nostra comunità piemontese, così da poter redigere e completare il bilancio preventivo con il cosiddetto "maxiemendamento", che ci porterà, come auspichiamo (anche in presenza dell'Assessore Tronzano, che ringraziamo) alla sua approvazione con la collaborazione di tutti, tra gennaio e febbraio dell'anno prossimo.
Pur trattandosi di un atto squisitamente tecnico, che permette alla Regione di operare con tutti i dettami che discendono dall'articolo n. 66 del nostro Statuto, com'è a tutti noto, la legge è la n. 118 del 2011, inerente alle "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni e degli Enti locali", che va corredata doverosamente di una relazione.
Con il disegno di legge n. 235, che consta di due articoli e che opera ai sensi della legge appena citata e dei principi applicati dalla contabilità finanziaria, di cui al suo punto 8 dell'allegato n. 4/2, in particolare con l'articolo 1 si dispone l'esercizio provvisorio del bilancio 2023 dal 1 gennaio 2023 fino all'entrata in vigore della legge di approvazione di bilancio e, comunque, per un periodo, com'è a tutti noto, non superiore a quattro mesi.
All'articolo 1 sono indicate tutte le spese autorizzate, ma lo leggo testualmente.
"1. Nel corso dell'esercizio provvisorio le spese possono essere impegnate mensilmente per dodicesimi, secondo quanto previsto dal principio contabile applicato concernente la contabilità finanziaria di cui al punto 8 dell'allegato n. 4/2 al d.lgs. 118/2011.
2. Non sono soggetti alle limitazioni previste al comma 2 gli stanziamenti relativi alle spese obbligatorie e d'ordine, alle spese finanziate con la reiscrizione di residui perenti agli effetti amministrativi reclamati dai creditori, alle spese per garantire la continuità del servizio fitosanitario regionale, alle spese per interventi collegati alle calamità naturali, alle spese per la tutela dell'incolumità pubblica, alle spese relative alla copertura di contratti già stipulati e di bandi regionali di natura pluriennale, alle spese derivanti da subentro nei rapporti giuridici attivi e passivi di enti soppressi, alle spese e trasferimenti necessari al settore della sanità, ai trasferimenti finanziari al Consiglio regionale alle spese per il finanziamento di accordi di programma, alle spese programmate nell'ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, alle spese per investimenti collegati all'Accordo tra Governo e regioni in materia di concorso regionale alla finanza pubblica, ai sensi dell' articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281 , alle spese previste dalla delibera 28 luglio 2020, n.41 del Comitato Interministeriale per la Programmazione economica, ed alle spese relative ai programmi cofinanziati dall'Unione europea, la cui mancata tempestiva attuazione determinerebbe il mancato rispetto degli impegni assunti nei rispettivi Comitati di sorveglianza".
La Giunta regionale, con questo disegno di legge, quando sarà approvato sarà autorizzata all'esercizio provvisorio e a effettuare le variazioni di bilancio, di cui al punto 8.13 dell'allegato n. 4/2 del decreto legislativo n. 118, del 2011. Questo è quanto contenuto nell'articolo 1.
L'articolo 2, molto semplicemente, stabilisce l'urgenza di questo provvedimento, proprio per poter operare in serenità dal punto di vista finanziario; di fatto, è l'autorizzazione e la legittimità a operare.
Con questo, Presidente, direi che può dirsi conclusa la relazione e la ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie, collega Perugini.
La parola al relatore di minoranza, Consigliere Avetta.



AVETTA Alberto, relatore

Grazie, Presidente.
Abbiamo ascoltato con interesse la relazione del collega Perugini.
Ne condividiamo i presupposti tecnici, ma certamente non i presupposti politici, perché è bene che ci diciamo che l'autorizzazione all'esercizio provvisorio è un atto certamente indispensabile che consente alla Regione di gestire le proprie risorse finanziarie con dei margini molto minimali di manovra, ma glielo consente nei limiti di quattro dodicesimi del bilancio.
Negli anni precedenti, questa Giunta nel corso del suo mandato fin qui svolto, in particolare, negli ultimi due anni, è arrivata sempre con enorme fatica ad approvare il bilancio di previsione, sempre al limite estremo nel 2020, l'ha approvato il 15 aprile e nel 2021 l'ha approvato il 29 aprile.
Pertanto, per un terzo dell'anno agiremo sotto la legge, che non è certamente una legge di prospettiva, ma è una legge tecnica che, di fatto spoglia il Consiglio regionale della sua funzione, della possibilità di fare scelte su materie importanti e fondamentali per la Regione, dalla sanità all'assistenza, dalle imprese ai trasporti.
Inoltre, sappiamo che nel corso di tale esercizio provvisorio potranno essere impegnate soltanto le spese obbligatorie e le spese correnti e questo, dal nostro punto di vista, priva la comunità piemontese di ogni certezza rispetto alle risorse di cui dovrebbe e potrebbe disporre, il che ha certamente ripercussioni negative in tutti i settori, come quelli che ho ricordato, che sono settori chiave dell'azione politica della Regione.
Le Aziende sanitarie, a cominciare dalla tanto annunciata Azienda Zero, in queste condizioni non potranno svolgere, tra gli altri, i proprio ruoli cruciali di gestione dell'emergenza-urgenza e dei piani di acquisto per i beni servizi, nonché il coordinamento della medicina territoriale.
Altro settore la cui azione rischia di essere molto compromessa dall'esercizio provvisorio è certamente quello dei consorzi socio assistenziali, perché in queste condizioni potrebbero - e probabilmente lo saranno - vedersi costretti a limitare molto i servizi erogati, con danno molto significativo soprattutto per le fasce più deboli della popolazione.
L'approvazione di questo esercizio provvisorio rappresenta un'ulteriore occasione mancata di discussione. Tutti gli anni ce lo diciamo (l'abbiamo ascoltato anche l'anno scorso, se non ricordo male, nella relazione al bilancio 2022) e tutte le volte auspichiamo che sia l'ultima volta che autorizziamo l'esercizio provvisorio. Invece così non avviene.
Tra l'altro, a nostro parere, quest'anno rappresenta - e tengo a sottolinearlo - un atto di particolare gravità dal punto di vista politico perché quest'anno sarebbe stato particolarmente opportuno e utile approvare il bilancio di previsione entro i tempi ragionevoli in cui la maggior parte delle Regioni italiane lo approva, sia perché questo è l'ultimo anno di questa legislatura, quindi è l'ultima occasione che abbiamo per affrontare un bilancio compiuto nel corso di un anno intero, sia perché la maggioranza è chiamata oggi, non domani, non nelle prossime settimane o nei prossimi mesi, a incentivare e accompagnare la spesa dei fondi del PNRR assegnati alla nostra Regione, che rappresentano un'opportunità che questo nostro Piemonte non si può permettere di mancare.
Per queste ragioni, la nostra valutazione politica, alla luce di questa ulteriore presa di coscienza dei ritardi di questa maggioranza, è certamente molto negativa.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Non essendovi richieste d'intervento, prima di chiudere la discussione generale chiedo alla Giunta se intende intervenire, ma così non è.
Dichiaro chiusa la discussione generale e procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 non insistono emendamenti.
Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Non vi sono richieste d'intervento in dichiarazione di voto sull'intero testo.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame proposta di deliberazione n. 273, inerente a "Bilancio di previsione finanziario del Consiglio regionale del Piemonte per il triennio 2023-2024 2025"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 273, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla I Commissione in data 19 dicembre 2022.
Procederei con l'esposizione del relazione introduttiva del provvedimento in esame.
L'Ufficio di Presidenza, con propria deliberazione n. 240 del 17 novembre 2022, ha approvato la proposta al Consiglio regionale del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2023-2024-2025.
Sul progetto di bilancio il Collegio dei revisori ha espresso parere positivo, come da relazione trasmessa in data 16 dicembre 2022.
La proposta è stata predisposta in coerenza con le regole e i principi contabili previsti dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 e s.m.i.
Il bilancio di previsione finanziario, di durata triennale, con carattere autorizzatorio e aggiornamento annuale, anche ai sensi del nuovo Regolamento per l'autonomia contabile del Consiglio regionale, rappresenta il quadro delle risorse che si intendono acquisire e del relativo impiego per programmi e attività che l'Amministrazione intende realizzare, e definiti dall'Ufficio di Presidenza.
Si evidenzia come il Consiglio regionale: . non costituisce il Fondo crediti di dubbia esigibilità in relazione alla natura delle entrate del Consiglio costituite per oltre il 99% da trasferimenti da parte della Regione Piemonte . non ha contratto alcun mutuo o indebitamento e non ha attivato contratti in strumenti finanziari derivati . non ha prestato garanzie principali e sussidiarie in favore di enti e altri soggetti . non ha propri enti ed organismi strumentali . non possiede partecipazioni di tipo societario.
Come stabilito dalla legge regionale 7/2001, la principale voce di entrata iscritta a bilancio risulta essere quella prevista per le spese di funzionamento del Consiglio regionale.
Il fabbisogno finanziario da richiedere alla Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 42 della legge regionale 11 aprile 2001 n. 7, è stato determinato sulla base dell'esame delle previsioni di spesa come saranno esposte successivamente.
Si precisa che la corrispondente spesa per la Regione costituisce voce di spesa obbligatoria.
Per l'annualità 2023 il trasferimento è determinato in circa 51.600.000 euro. Tale previsione di entrata, rispetto a quanto iscritto nel bilancio triennale 2022-2024 assestato, comporta un maggior stanziamento rispetto alle previsioni precedenti, riconducibile alla necessità di coprire l'incremento di alcune voci di spesa non previsto lo scorso anno: . spesa per il personale (a seguito degli aumenti contrattuali previsti dalla pre-intesa del CCNL-Comparto funzioni locali 2019-2021 e per accantonamenti sul contratto già scaduto) per circa 440.000 . spesa riferita alla copertura dei maggiori oneri derivanti dall'incremento della spesa prevista per le utenze energetiche per l'informatica e altri aspetti di gestione generale per circa 300.000 euro . spese riferite al personale dei Gruppi consiliari derivanti dall'applicazione dell'articolo 1 comma 4 quater della legge regionale 20/2018 (Uffici di comunicazione e Gruppi per circa 810.000 euro) . spesa per trasferimenti ad istituzioni sociali private e ad amministrazioni locali per il sostegno a progetti culturali a rilevanza regionale - nuove iniziative (per circa 1.000.000 di euro) . spese per assegni vitalizi in essere, rideterminati ai sensi della legge regionale 21/2019 (con aumento stimato del 10% circa, pari ad 450.000 euro).
Completano il quadro delle entrate iscritte a bilancio ulteriori risorse pari a circa 370.000 euro.
Gli ulteriori trasferimenti dalla Giunta, riguardanti la corresponsione delle indennità di carica, di funzione e indennità di fine mandato Assessori, assegni vitalizi ex Assessori e IRAP; i rimborsi missioni sono gestiti come partite di giro, quindi non rientrano nell'ambito su descritto del trasferimento ordinario.
A completamento di quanto esposto si ricorda che, successivamente all'approvazione del rendiconto e dell'assestamento al bilancio di previsione, saranno inoltre disponibili le seguenti ulteriori risorse (già riscontrabili nella tabella dimostrativa dell'avanzo di amministrazione): . parte libera dell'avanzo presunto per circa 3.650.000 euro . parte destinata alle spese d'investimento per circa 6.800.000 euro Le spese iscritte nel triennio 2023-2025 riguardano in gran parte i servizi istituzionali, generali e di gestione.
Le spese correnti per il 2023, ovvero quelle che riguardano il funzionamento ordinario del Consiglio regionale, ammontano a circa 48.341.000 euro.
Le spese di investimento per il 2023 sono pari a circa 17.634.000 euro finanziate come segue: . circa 1.868.000 euro mediante applicazione di nuove risorse . circa 8.963.000 euro relativi a spese in conto capitale, mediante utilizzo del fondo pluriennale vincolato . circa 6.803.000 euro mediante iscrizione della quota destinata agli investimenti dell'avanzo, che sarà utilizzabile ad avvenuta approvazione del rendiconto e dell'assestamento.
Le spese di investimento principali sono così individuate: immobile via Arsenale 14; immobile via San Francesco d'Assisi 35; lavori Palazzo Lascaris; lavori ex Banco di Sicilia; Palazzina Tournon (P.zza Solferino); Piano di Sviluppo dei Servizi Informativi.
Ho riassunto in pochi minuti il quadro del fabbisogno finanziario del Consiglio regionale che - lo richiamo ancora - conferma il trend di spesa complessiva degli ultimi anni e gli stanziamenti necessari alle spese di investimento ottenuti mediante l'utilizzo di avanzi di amministrazione e risparmi ottenuti dal contenimento delle spese.
Con questo ho concluso e vi ringrazio per l'attenzione.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Ci tenevo solo a fare una considerazione, visto il modo in cui abbiamo utilizzato l'ultima volta i fondi che derivano dal Consiglio regionale.
Ricordiamo tutti i dieci milioni circa e non vogliamo far passare inosservata quella scelta del Consiglio e della Giunta.
Speriamo, dunque, visto che è stato il suo ultimo passaggio nell'intervento, che magari il prossimo anno - lo dico ai colleghi e alla Giunta - quei fondi che il Consiglio regionale risparmia dai Gruppi e dal funzionamento possano essere usati in maniera più intelligente.
Ricordiamo tutti quei dieci milioni, di cui sei milioni e mezzo in parcheggi, bagni di Pro Loco, rotonde, santuari, statue...
Ci ricordiamo, vero? Perché spero che ci sia memoria di queste cose, che sono successe solo poche settimane fa.
Auspico, Presidente, che quel risparmio che sicuramente ci sarà verrà utilizzato più coerentemente e più intelligentemente per i bisogni di questo Piemonte e che ci sia un impiego migliore di quei circa sette milioni di euro - lo ripeto - che avete utilizzato in quel modo relativamente al quale le opposizioni hanno invece votato contro.
Ci tenevo solo a lasciarne traccia a verbale, ricordando a tutti come abbiamo utilizzato quei risparmi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Non vi sono interventi in fase di dichiarazione di voto.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 273, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Proposta di deliberazione n. 274, inerente a "Decreto 23 maggio 2022, n. 77 'Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale'. Recepimento e approvazione del provvedimento generale di programmazione 'Assistenza territoriale nella Regione Piemonte'" (rinvio trattazione)


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 274, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Come richiesto, l'esame è sospeso e sarà affrontato come primo punto al pomeriggio, a seguito della seduta di IV Commissione, se licenziato.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame proposta di deliberazione n. 244, inerente a "Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2023-2025"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 244, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato dalla I Commissione La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Il DEFR è un documento abbastanza composito e completo, che avete a vostre mani. Citerei esclusivamente due dati, che sono quelli che forse interessano la maggioranza delle persone. Il primo riguarda il disavanzo che continua a diminuire dal 2014 e l'altro dato è la questione del PIL che quest'anno cresce del 2,2 e che nel triennio 2023-2025 dovrebbe attestarsi allo 0,7.
Non mi dilungo oltre, Presidente, perché le materie sono tante e composite e avete già avuto la possibilità di analizzarle con gli Assessori competenti. Pertanto, chiedo al Consiglio l'approvazione del documento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
È aperta la discussione generale.
Non vi sono interventi, pertanto dichiaro chiusa la discussione generale.
Non vi sono interventi per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 244, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame proposta di deliberazione n. 271, inerente a "Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale (DEFR) 2023-2025"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 271, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato dalla I Commissione.
L'illustrazione è già stata svolta dall'Assessore Tronzano nella precedente deliberazione.
È aperta la discussione generale.
Non vi sono interventi in discussione generale né per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 271, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Martinetti, pur avendo avuto un minuto di tempo, non è riuscito a votare.
Sia inserito a verbale che il Consigliere Martinetti ha espresso un voto contrario sulla proposta deliberazione n. 271.
Relativamente al punto 6) all'o.d.g., attendiamo la seduta della IV Commissione.
Relativamente al punto 9) all'o.d.g., inerente alla deliberazione n. 256 il preavviso è scritto, ai sensi dell'articolo 58, comma 2 del Regolamento e il provvedimento verrà trattato nella seduta del 22 dicembre 2022.
Se non vi sono richieste d'intervento, sospendo la seduta fino alle ore 15 per la seduta della IV Commissione. Ricordo che alle ore 14 si procederà con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata.
Ripeto: alle ore 14, trattazione dei question time e, alle ore 15, inizio della seduta di Commissione.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 11.39)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.06 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1258 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1261 presentata dal Consigliere Avetta, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1262 presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1263 presentata dalla Consigliera Accossato, cui risponderà l'Assessore Icardi interrogazione a risposta immediata n. 1260 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1259 presentata dal Consigliere Sarno, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1257 presentata dal Consigliere Sacco, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1253 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Marrone.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi ed è espressa volontà della Presidenza l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, trasmessa via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo, inoltre, che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Visto che le interrogazioni a risposta immediata n. 1261 e n. 1258 trattano lo stesso tema, le farei illustrare entrambe e poi l'Assessore Gabusi darà un'unica risposta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1258 presentata da Disabato inerente a "Stato dei lavori e riapertura del tratto Rivarolo-Pont della ferrovia ex Canavesana"

Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1261 presentata da Avetta, inerente a "Lavori di elettrificazione della tratta ferroviaria Rivarolo Pont Canavesana"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1258.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Sarò breve, anche perché ci sono due question time sul tema, cui l'Assessore sicuramente potrà dare una risposta esaustiva.
Il tratto Rivarolo-Pont della ferrovia ex Canavesana, ora SFM1, è chiuso da diverso tempo, da quando la gestione del servizio è passata da GTT a Trenitalia.
Sappiamo che la Regione ha già stanziato delle risorse, sei milioni di euro per l'elettrificazione della linea, tuttavia non è stato ancora possibile visionare il progetto definitivo presentato dare RFI.
A ottobre 2021 sono stati affissi a Cuorgné i cartelli per l'apertura del cantiere che presentavano quale esecutore la Georicerche-Srl per conto di Italferr-Spa, società parte del gruppo Ferrovie dello Stato. Si parlava anche di sondaggi geognostici per verificare la condizione del terreno alla base della galleria che, successivamente, sarebbe dovuto essere scavato.
Considerato che il 1° gennaio 2024 fu identificata come data per la riapertura al traffico ferroviario del tratto Rivarolo-Pont, ma se non ci saranno ulteriori contrattempi si dovranno attendere altri due anni prima di vedere i convogli tornare in alto Canavese, dal momento che si stima un periodo di 22 mesi per il completamento e successivi collaudi.
La preoccupazione dei comitati che si stanno mobilitando per chiedere l'inizio dei lavori e la riapertura della tratta è assolutamente legittima rispetto all'inizio dei lavori, viste le lungaggini che ci sono state e i ritardi nell'avvio degli stessi. In questo modo, anziché incentivare l'utilizzo del trasporto pubblico, con conseguente beneficio anche per l'ambiente, si costringe la popolazione a continuare a muoversi con i mezzi privati, ovviamente con disagi sia per il traffico sia per l'inquinamento.
A questo punto, visto che il tema è stato sollevato diverse volte chiediamo alla Giunta quando partiranno effettivamente i lavori per l'elettrificazione della ferrovia Rivarolo-Pont e quando la linea sarà riaperta al traffico ferroviario.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1261.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente, e grazie, Assessore, per la risposta che vorrà darci.
È evidente che siamo preoccupati, interpretando anche la preoccupazione di quei cittadini che in questi anni hanno confidato che si potesse raggiunge un livello di progettazione d'intervento più avanzato di quello che invece, siamo costretti a registrare.
Oltre alle considerazioni già espresse dalla collega Disabato ne aggiungo un'altra, che ho riportato nell'interrogazione: sui fondi dichiarati disponibili per questi interventi pesano le incognite relative sia ai ritardi della progettazione, che mi pare siano sotto gli occhi (ascolteremo la risposta dell'Assessore in quanto tempo si possono quantificare), sia agli effetti negativi del rincaro dei materiali.
Se abbiamo predisposto ormai da qualche anno una stima di costi e di fondi a disposizione rispetto a un certo tipo di progetto, sappiamo tutti i rincari percentuali di questi ultimi sei mesi soprattutto causa del conflitto in Ucraina, per cui è evidente che dobbiamo preoccuparci anche di come affrontare tale aspetto.
La domanda che poniamo all'Assessore non è solo - lo diamo per scontato se prima o poi arriveremo alla conclusione dei lavori dell'elettrificazione di Rivarolo-Pont, ma con quali fondi e, soprattutto, se a suo avviso è necessario integrare i capitoli di spesa previsti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta e la Consigliera Sarah Disabato per le illustrazioni.
La Giunta ha chiesto di rispondere alle interrogazioni n. 1258 e n. 1261 delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente; grazie, Consiglieri.
In questi giorni abbiamo avuto modo di risponderci o di approfondire il tema sui giornali, perché è evidente che, come ha detto la Consigliera Disabato, c'è apprensione, ed è legittimo che i cittadini e il territorio siano preoccupati rispetto ai tempi di riapertura.
Al riguardo, vorrei tranquillizzarli, non dicendo che i tempi sono esattamente corrispondenti al cronoprogramma, ma confermando che le cose si stanno invece evolvendo in maniera positiva, nel senso che non siamo stati fermi. Le difficoltà sono evidenti. Alcune le ha citate il Consigliere Avetta, ma vi abbiamo fatto fronte (e vi faremo ancora fronte) con risorse nostre, piuttosto che di RFI, che sta progettando l'opera, ma ci sono anche difficoltà strutturali.
Intanto, giusto per inquadrare il fenomeno, la linea è chiusa a seguito di un bando sul Servizio Ferroviario Metropolitano che non prevedeva l'utilizzo di treni diesel. La scelta rispetto a questa linea risale al 2018: probabilmente, a quei tempi non si è approfondito a sufficienza il tema dell'elettrificazione. Dopodiché, siamo qui per farlo. L'investimento che supera i 15 milioni di euro è cofinanziato con sei milioni di fondi regionali e con nove milioni di fondi del PNRR, che abbiamo reperito purtroppo a seguito dell'emergenza COVID, ma credo con la capacità di mettere in fila le priorità per questa linea.
RFI ha concluso il progetto definitivo con un po' di ritardo, dovuto a tanti fattori, tra cui anche l'avvicendamento dei dirigenti, ma poco conta.
In questi mesi, parallelamente, abbiamo approfondito un'altra tematica che ci sta a cuore, che è fondamentale per la prosecuzione del servizio, non tanto sulla Rivarolo-Pont, ma sul resto della Canavesana, sul tratto già in esercizio, dove abbiamo una serie di passaggi a livello - soprattutto uno che credo conosciate tutti, che è quello di Volpiano - che ostacola o ostacolerebbe il servizio qualora non venisse risolto con una soluzione diversa; soluzione che stiamo analizzando in questi giorni con i Sindaci del territorio, con il Sindaco di Volpiano, con la Prefettura e con il Piano di emergenza che riguarda uno stabilimento.
Non dovremmo neanche più preoccuparci dell'elettrificazione, perché avremmo la linea bloccata alla base, cosa che non succederà, perché stiamo agendo in tal senso. Abbiamo anche immaginato una soluzione che credo possa essere quella più corretta: ci confronteremo ancora con i Sindaci nel mese di gennaio, ma credo che quella soluzione metterà in sicurezza la linea. Così facendo, potremo continuare speditamente su binari paralleli, parlando di treni, quello dell'elettrificazione della Rivarolo-Pont e quello della certificazione della sicurezza della parte bassa, che ancora oggi è in esercizio.
Oggi non voglio darvi delle date puntuali, perché non avendo io la responsabilità di eseguire il progetto e di farlo approvare magari rischierei di sbagliare di qualche mese. Tuttavia, credo realisticamente che nella prima parte del 2023 potremo vedere l'inizio dei lavori. La conferenza dei servizi si aprirà già nelle prossime settimane e quello sarà il primo step.
Credo anche che la situazione rispetto al caro-materiali e al reperimento dei materiali si stabilizzi. Il lavoro di elettrificazione tendenzialmente, non è così complicato, nel senso che ha variabili piuttosto definite, quindi credo che il cronoprogramma, che dev'essere stabilito ed è di quasi due anni, potrà essere ottimizzato e perfezionato.
Il primo step cui dobbiamo puntare tutti è duplice: innanzitutto, la conferma della certificazione della linea con l'eliminazione del passaggio a livello di Volpiano e l'avvio dei lavori per l'elettrificazione. In quel momento sapremo definire puntualmente e in maniera trasparente quando riaprirà il servizio, ricordandoci tutti che su quella linea - il Consigliere Avetta e la Consigliera Disabato lo sanno bene, ma basta leggere la rassegna stampa del 2019 - c'è stato un passo in avanti enorme grazie al servizio erogato da Trenitalia, grazie al ritorno a 70 chilometri orari dei treni e grazie anche al fatto che quello credo sia uno dei pochi terriori in cui i comitati pendolari hanno percepito davvero un miglioramento del servizio. Manca ancora l'ultimo pezzo, che vogliamo compiere insieme, di cui ho poc'anzi illustrato il percorso che stiamo compiendo.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 1262 presentata da Rossi, inerente a "Morosità colpevole alloggi ATC città di Novara"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1262.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Domenico Rossi.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Il tema dell'emergenza abitativa negli ultimi anni si è affermato sempre di più come uno dei più urgenti da affrontare, sia a livello locale, sia a livello nazionale.
Come tantissime delle questioni che affrontiamo in quest'Aula, ricade in maniera particolare sulle famiglie più fragili e su chi fa più fatica a fronteggiare le varie sfide che man mano si presentano, non ultimo l'aumento del costo della vita degli ultimi mesi, legato all'inflazione e alla crisi energetica.È evidente che nel 2022, a fronte di un aumento delle spese causato dall'inflazione, la voce di spesa legata all'abitare è aumentata del 34,4%. Se si considera solo l'aggregato dei beni energetici l'inflazione raggiunge +50%, almeno secondo quanto ci riporta il Rapporto Federproprietà-CENSIS sugli italiani e la casa.
Ma entriamo nel merito specifico di quest'interrogazione, Presidente.
Sappiamo che anche nell'edilizia sociale il tema del rispetto delle regole ma anche della giustizia, è fondamentale: gli alloggi devono essere assegnati a chi ne ha diritto e chi diventa beneficiano degli alloggi deve contribuire in base alla sua condizione economica.
Purtroppo sappiamo che esiste un fenomeno molto diffuso, che è quello dei morosi colpevoli, cioè persone che, pur potendo contribuire al pagamento di quanto richiesto per le case popolari, decidono di non pagare. Questo avviene in tutte le ATC, e avviene anche a Novara, dove si parla di morosi che hanno raggiunto debiti fino a 97 mila euro per appartamento.
Perché porto il discorso in quest'Aula, Presidente? Perché lo scorso 12 dicembre, durante una Commissione consiliare del Comune di Novara, alla presenza anche del Presidente di ATC nord, Marchioni, l'Assessore alle politiche sociali Piantanida ha comunicato che il Comune trasferirà 75 famiglie residenti nelle case popolari di Sant'Agabio (via Pianca, via Bonola, via della Riotta, via Calderara) per dare avvio all'abbattimento e alla ricostruzione delle stesse tramite fondi del PNRR. L'85% dei nuclei familiari in questione sono morosi colpevoli.
Dichiara il Presidente ATC: "Oltre ai due casi più eclatanti da 97 mila euro in via Pianca, ce ne sono altri che si attestano fra 25, 34, 46 e 56 mila euro, numerosissimi tra i 20 e i 30 mila euro, per poi scendere a cifre più basse".
Che cosa ha deciso di fare il Comune di fronte a questa situazione? Ha deciso di trasferire tutti gli inquilini di questi alloggi, anche i morosi colpevoli, stanziando un contributo per i traslochi da 750 a 2.000 euro per ogni alloggio, da due a quattro o più anni, e 50 euro per la tinteggiatura di ogni vano, oltre a pagare tutte le spese per la voltura delle utenze.
In altre parole, prendiamo dei morosi colpevoli (anche chi deve 97 mila euro) e li spostiamo in un appartamento nuovo, lasciando fuori coloro che ne avrebbero diritto - e che magari potrebbero anche pagare - paghiamo loro il trasloco, l'imbiancatura e la voltura delle utenze. Questo al Comune di Novara.
Preso atto di tutta la discussione che, come si può immaginare, è emersa anche nell'opinione pubblica, perché porto qua la questione, Presidente? Perché è vero che tutti siamo d'accordo sul fatto che abbattere e ricostruire le palazzine sia un atto necessario e importante per la città di Novara, ma riteniamo che questo non debba scontrarsi con il principio di giustizia e con i tanti che sono in attesa, hanno diritto alla casa e potrebbero anche contribuire, magari evitando che l'ATC finisca a gambe all'aria con bilanci non più sostenibili.
Pertanto, ritenuto che le scelte e le modalità messe in campo abbiano una ricaduta sui bilanci dell'ATC, di cui anche noi siamo responsabili interroghiamo l'Assessore competente per sapere, da un lato, quanto incide la situazione dei morosi colpevoli della città di Novara sui bilanci di ATC nord in termini di mancate entrate e quali strumenti si stanno mettendo in campo per il recupero delle morosità.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie Presidente; grazie, Consigliere.
Do lettura della risposta all'interrogazione fornita dall'Assessore Caucino.
Con riferimento all'interrogazione in oggetto, questo Assessorato, non disponendo direttamente dei dati di dettaglio necessari a fornire riscontro, ha immediatamente provveduto a richiedere informazioni all'ATC del Piemonte nord che, nella mattinata odierna, ha provveduto tempestivamente all'invio dei dati.
Per quanto riguarda il primo punto dell'interrogazione circa l'incidenza della situazione dei morosi incolpevoli della città di Novara sui bilanci di ATC nord, si comunica che l'ATC ha inviato tabulati con la situazione di dettaglio delle morosità dei singoli assegnatari. Tali dati evidenziano l'esistenza di situazioni di morosità anche di notevole importo e persistenti nel tempo, ma non sono, com'è comprensibile, di immediata lettura ed elaborazione, essendo riferiti a un numero consistente di assegnatari e di annualità. Su tale punto, pertanto, ci si riserva di fornire al Consigliere interrogante una più dettagliata relazione nei prossimi giorni.
Relativamente, invece, al secondo punto inerente a quali strumenti siano posti in essere dall'ATC per il recupero delle morosità, il Direttore generale dell'Agenzia ha specificato: "ATC Piemonte nord ha adempiuto, per perseguire le generali morosità rilevate nell'ambito del comune di Novara le procedure messe a regime da questa direzione e impartite alla struttura operativa dell'ente, in ragione delle risorse finanziarie e della capacità assunzionale propria. In ossequio alle disposizioni della normativa regionale cogente sono state attivate, presso il Comune di Novara, per le posizioni la cui morosità è stata rilevata, le procedure di cui all'articolo 15 del DPGR 4 ottobre 2011, n. 12/R, ovvero: comunicazione al Comune, valutazione della possibilità di sanare il debito, eventuale richiesta di decadenza, eventuale pronuncia di decadenza da parte del Comune".
L'ATC ha inoltre comunicato quanto segue: "L'Ente, già dall'esercizio 2021 ha convenzionato un partner tecnologico a supporto dell'attività di riscossione massiva coattiva dotato di idonea struttura e competenza cui sono stati affiancati dei tools gestionali in grado di processare monitorare e prevedere l'intero stock di debito per morosità. Tale convenzione, si precisa, ha inteso mantenere, in ogni fase della procedura e fino alla conclusione del ciclo, la piena titolarità del credito da parte di ATC Piemonte nord. Dopo aver effettuato delle campionature per verificare l'attendibilità e la funzionalità del processo, si è proceduto con l'invio massivo delle ingiunzioni su tutto il quadrante di riferimento con soddisfacenti risultati. Tale azione di recupero ha prodotto sia un effetto trainante per le notifiche dirette sia un effetto per così dire 'trainato' nei confronti degli assegnatari non colpiti direttamente dal provvedimento, i quali hanno fatto registrare una progressiva migliore performance di incasso.
La procedura a regime prevede le seguenti fasi: estrazione dei lotti di stock di debito; prima analisi dell'estrazione ed esclusione di talune posizioni controverse; spedizione del lotto all'ufficio produzione del partner di supporto; composizione automatizzata del provvedimento di ingiunzione; notifica agli assegnatari/eredi o componenti del nucleo familiare; gestione delle comunicazioni in risposta; esito di riscossione su conto corrente postale dedicato al fine di monitorare il flusso degli incassi; analisi delle eventuali contestazioni; secondo sollecito in caso di silenzio; verifica puntuale di capienza del debitore e dei coobbligati attivazione delle procedure esecutive di riscossione".


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1263 presentata da Accossato inerente a "Rinnovo contratti di collaborazione libero professionale presso l'Ospedale SS Antonio e Margherita di Tortona"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1263.
La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
L'interrogazione rivolta all'Assessore Icardi riguarda l'Ospedale di Tortona e, in particolare, la situazione di quattro contratti di libera professione, ovvero quattro figure che operano all'interno del pronto soccorso dell'ospedale di Tortona. Sono contratti in scadenza alla fine di dicembre 2022 del cui rinnovo a oggi non si ha notizia e la cui mancanza di rinnovo sarebbe particolarmente preoccupante per l'operatività del pronto soccorso e dell'ospedale in genere.
Voglio però aggiungere che questa situazione s'inserisce in una situazione più complessa che riguarda l'Ospedale di Tortona, che è quella del bando pubblico per l'esternalizzazione di alcune funzioni dell'ospedale, tra cui il reparto di recupero e riabilitazione, ambulatori e proprio il pronto soccorso, per un importo di 49 milioni e 500 mila euro. Rispetto a questo appalto ci sono state diverse controversie e, in particolare, un ricorso dell'ANAAO Piemonte al TAR che, pur non avendo ottenuto la sospensiva dell'appalto, è però ovviamente vigente nel merito del ricorso stesso. Ci sono state poi alcune altre valutazioni di natura politica che sono state espresse.
Questo bando, però, ci risulta essere giunto a compimento e ci risulta esserci stato un pool di aziende che ha concorso entro la scadenza nei primi giorni di dicembre. L'apertura delle buste (come si usa dire) e la comunicazione da parte dell'Assessorato e dell'ASL coinvolta sono avvenute ai primi di dicembre, per cui presumiamo non siano ancora nelle condizioni di essere operative Tornando al tema centrale, che è relativo alla funzionalità del pronto soccorso senza soluzione di continuità e, nello specifico, alla situazione dei quattro operatori, sia nelle figure sia più complessivamente nelle posizioni, l'oggetto dell'interrogazione è sapere se la Regione Piemonte e l'ASL di Alessandria intendano rinnovare i quattro contratti di collaborazione libero professionale in scadenza delle figure professionali che operano all'interno del pronto soccorso dell'Ospedale di Tortona, come peraltro, altre Regioni hanno già fatto in tal senso in situazioni analoghe.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Le dico subito che la sua è una preoccupazione infondata.
A riscontro della sua interrogazione, le comunico che i quattro contratti di collaborazione libero professionale, che sono in argomento, verranno prorogati in forza della nota dell'Assessorato del 16 dicembre 2020, DGR n.
46 del 7 dicembre 2022, avente a oggetto "Approvazione dei piani triennali dei fabbisogni di personale delle Aziende sanitarie del Piemonte - triennio 2021-2023. Indicazioni alle Aziende sanitarie per l'adozione dei piani triennali di fabbisogno del personale per il triennio 2022-2024 e approvazione dei tetti di spesa del personale del 2022, 2023 e 2024", con protocollo n. 153564 del 16 dicembre.
Abbiamo, quindi, dato indicazioni alle Aziende di prorogare i contratti in essere.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1260 presentata da Magliano inerente a "Riparto del contributo di 5 milioni di euro finalizzato allo studio, diagnosi e cura della fibromialgia: la Regione ha provveduto ai necessari adempimenti?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1260.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
L'articolo 1, comma 972 della legge n. 234 del 2021, "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024" ha disposto: "Nello stato di previsione del Ministero della Salute è istituito un fondo con una dotazione di 5 milioni di euro per l'anno 2022, finalizzato allo studio, alla diagnosi e alla cura della fibromialgia".
Devo dire che con l'Assessore ci siamo spesso soffermati su questo tema e lui ha dimostrato particolare sensibilità, anche nella precedente risposta che mi ha fornito.
La Conferenza Stato-Regioni, ai sensi dell'articolo 2, comma 4 del decreto legislativo n. 281del 28 agosto 1997, sullo schema di decreto del Ministro della Salute recante riparto del contributo di 5 milioni di euro finalizzato allo studio, alla diagnosi e alla cura della fibromialgia ha dato parere favorevole, quindi, da questo punto di vista c'è uno sviluppo rispetto a questa nuova patologia.
Nell'adunanza consiliare del 15 marzo 2022 è stata approvata all'unanimità la mozione n. 724, presentata dallo scrivente, avente a oggetto "Quali sono le intenzioni della Giunta regionale rispetto al riconoscimento della fibromialgia o sindrome fibromialgica?", con la quale la Giunta regionale si impegnava a "definire un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) specifico con il quale si individuino competenze, riferimenti territoriali, procedure diagnostiche e terapeutiche per i pazienti".
Come ho avuto modo di dire brevi manu all'Assessore, con l'accesso agli atti dell'11 luglio 2022, ai sensi dell'articolo 2 del Regolamento interno del Consiglio regionale, "Diritto all'informazione dei Consiglieri", e dell'articolo n. 19 dello Statuto della Regione Piemonte, "Diritto di accesso dei Consiglieri regionali", lo scrivente chiedeva informazioni relative proprio a questo riparto.
In data 30 novembre 2022, l'Assessore competente rispondeva: "Non essendo al momento nota la pubblicazione di un Decreto ministeriale che stabilisca ed assegni l'importo esatto al Piemonte, non è possibile procedere con l'iscrizione del fondo a bilancio e predisporre la determinazione conseguente".
L'Assessore dichiarava altresì quanto segue: "Al momento è disponibile unicamente uno schema di decreto del maggio 2022, allegato ad una vecchia convocazione, da cui si evince un'ipotetica somma pari al 7,3% del fondo totale".
Il problema, Assessore, è che, con decreto dell'8 luglio 2022 (lei mi risponde il 30 novembre 2022), "Riparto del contributo di 5 milioni di euro ex articolo 1, comma 972 della legge del 30 dicembre 2021, n. 234 finalizzato allo studio, alla diagnosi e alla cura della fibromialgia", il Ministero della Salute, all'articolo 1, ha provveduto a ripartire la somma di 5 milioni di euro per l'anno 2022 tra tutte le Regioni beneficiarie con l'esclusione delle Province autonome di Trento e di Bolzano, in attuazione all'articolo 2, comma 109 della legge n. 191 del 23 dicembre 2009.
Il suddetto decreto ha confermato quanto l'Assessore affermava nella sua nota, cioè che alla Regione Piemonte spetta una quota d'accesso pari al 7,37% del fondo totale di 375.301 euro.
Il decreto ha altresì stabilito: "Le Regioni individuano sul proprio territorio uno o più centri specializzati idonei alla diagnosi e alla cura della fibromialgia e in grado di assicurare una presa in carico multidisciplinare al fine di assicurare i pazienti tutte le cure. Tali centri sono comunicati al Ministero della Salute - Direzione Generale della Programmazione sanitaria. Entro trenta giorni dalla comunicazione di cui al comma 2, il Ministero della Salute provvede ad erogare alle Regioni gli importi di cui al comma 1".
Considerato che, sulla base di quanto disposto dal suddetto decreto, la Regione Piemonte avrebbe dovuto individuare e comunicare al Ministero della Salute - Direzione Generale della Programmazione Sanitaria, i centri specializzati idonei alla diagnosi e alla cura della fibromialgia, al fine di ottenere il contributo stabilito; considerato inoltre che sono trascorsi ormai diversi mesi dall'emanazione del decreto del Ministero della Salute e, infine, alla luce dell'impegno assunto dalla Giunta con l'approvazione della mozione n. 724, interrogo per sapere se, al fine di evitare la perdita dei contributi diretti alla Regione Piemonte finalizzati allo studio, diagnosi e cura della fibromialgia, la Giunta abbia provveduto agli adempimenti previsti dal decreto sopra citato e, in particolare, per sapere quali strutture sanitarie abbia individuato sul territorio come beneficiarie di tali risorse.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Luigi Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
In premessa, volevo ricordare al Consigliere Magliano che questo è un anno molto sui generis, perché ancora non abbiamo il decreto di riparto, anche se in Conferenza delle Regioni, pochi giorni fa, è stato raggiunto un accordo; pertanto, la parte finanziaria relativa alle Regioni finora è stata portata avanti in dodicesimi, come voi sapete. L'incertezza, quindi sui finanziamenti è quella che ha determinato quest'assimmetria informativa.
Tuttavia, per rispondere più puntualmente alla sua domanda, se la Regione abbia adottato tutti provvedimenti e le procedure, la risposta è sì e adesso entro nel merito.
Gli specifici fondi finalizzati allo studio, alla diagnosi e alla cura della fibromialgia sono stati iscritti nel bilancio di previsione 2022-2024 sul capitolo di entrata 20544, un capitolo vincolato, e il capitolo di spesa 140544, con la DGR 40 del 30 settembre 2022.
Nel mese di novembre è stata presentata una proposta di DGR, divenuta deliberazione 336237 del 16 dicembre, con il seguente oggetto: "Individuazione delle Aziende Sanitarie Regionali destinatarie della quota del fondo istituito con legge del 30 dicembre 2021, n. 234, per l'organizzazione e lo sviluppo di percorsi diagnostici, terapeutici e riabilitativi, per la presa in carico dello studio, diagnosi e cura della fibromialgia".
Qui c'è anche l'approvazione dei criteri per la ripartizione del contributo, di cui al decreto ministeriale 8 luglio 2022, di 375 mila euro.
Con questa deliberazione s'individuano le Aziende capofila, ciascuna nell'ambito delle cinque aree sovrazonali, per il coordinamento dello sviluppo dei percorsi diagnostico-terapeutici, nonché interventi formativi specifici e attività di studio per la fibromialgia, che dovrà necessariamente coinvolgere le altre aziende sanitarie. Queste azioni saranno sottoposte a un monitoraggio costante, con cadenza minima annuale.
L'attuale situazione piemontese si caratterizza, comunque, per una diffusa presa in carico di pazienti con sospetto di fibromialgia, in classe di priorità D per la prima visita reumatologica. Risulta, infatti, che i pazienti affetti da tale condizione patologica a livello regionale vengano presi in carico da vari specialisti: reumatologi, antalgici e psicologi presso ambulatori facenti parte di varie reti clinico-assistenziali regionali dedicate anche ad altre patologie, tra le quali la rete reumatologica.
Di seguito elencherò le Aziende sanitarie presso le quali vengono già presi in carico i casi di sospetta fibromialgia.
Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino: è attivo un percorso di collaborazione tra la struttura complessa di reumatologia e la struttura di psicologia clinica universitaria, per la gestione condivisa, qualora necessario, di pazienti selezionati secondo i criteri ACR 2010.
Azienda Ospedaliera Santa Croce Carle di Cuneo: è attivo un laboratorio di II livello dedicato e un percorso orientato alla terapia occupazionale e supporto psicologico.
Azienda Ospedaliera Santissimi Antonio, Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria: è in progettazione un'attività ambulatoriale multidisciplinare che prevederà il coinvolgimento della struttura semplice dipartimentale di reumatologia, la struttura complessa terapia del dolore e la psicologia clinica.
ASL-Città di Torino, presso il San Giovanni Bosco: struttura semplice di reumatologia, afferente alla struttura universitaria e di nefrologia e dialisi, presso cui è in fase di attivazione (non è ancora attivato, ma è in fase di attivazione) un percorso pilota di trattamento della fibromialgia con utilizzo dell'agopuntura.
ASL di Novara: è attiva una collaborazione tra reumatologi e specialisti psichiatrici e di terapia del dolore.
Queste sono le cinque Aziende capofila che poi fanno riferimento a tutta la rete spoke e ovviamente useranno il finanziamento.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1257 presentata da Sacco, inerente a "Scarsità di personale medico per l'accertamento di invalidità in Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1257.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente; buongiorno, Assessore.
Per avviare il processo di accertamento dello stato di invalidità civile cecità civile, sordità, handicap e disabilità, l'interessato deve recarsi da un medico certificatore e chiedere il rilascio del certificato medico introduttivo che indichi i dati anagrafici, il codice fiscale, l'esatta natura delle patologie invalidanti e la relativa diagnosi, l'accertamento del possesso dei requisiti sanitari previsti dalla legge per il riconoscimento dell'invalidità civile viene eseguito da una Commissione medico-legale presso le Aziende Sanitarie Locali, integrate da un medico dell'INPS.
Nel caso in cui la percentuale di invalidità riconosciuta è superiore al 74%, l'interessato potrebbe avere diritto a una prestazione economica.
Considerato che il Consiglio di indirizzo e vigilanza INPS ha già lanciato l'allarme a tutte le amministrazioni titolari della gestione delle domande dell'organizzazione delle prime visite e delle revisioni per la richiesta o la conferma della condizione di invalidità con la deliberazione di cui sopra, da fonte stampa di recente ubicazione è emerso che la Regione Piemonte ha in forza solamente 18 medici abilitati alla verifica dell'idoneità delle domande per l'invalidità civile, da affiancare ai medici in convenzione ancora in attesa di rinnovo del contratto.
Tale riconoscimento è necessario a garantire, alla persona affetta da handicap, cure e prestazioni sanitarie e prestazioni economiche per rimuovere le condizioni che influiscono sullo sviluppo della persone e sulla sua autonomia. Come più volte riportato, l'attesa per una visita specialistica in Piemonte è di 140 giorni, con un tempo variabile che pu passare dai sei mesi a Torino ai dieci di Biella.
Per questo motivo interrogo la Giunta, in questo caso l'Assessore, per sapere cosa la Regione intenda fare per risolvere la carenza di personale medico specialistico idoneo al riconoscimento dell'invalidità civile.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sacco per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere.
L'allarme lanciato dall'INPS a livello nazionale coinvolge solo in maniera marginale la Regione Piemonte, dove i ritardi di alcune ASL sono legati esclusivamente allo smaltimento delle pratiche per la riduzione delle attività del periodo COVID, notoriamente presente in tutte le Regioni.
Questi ritardi, quindi, sono dovuti al COVID.
Non risulta corrispondere esattamente alla realtà l'affermazione che riguarda il numero di medici in servizio presso le ASL per svolgere queste visite di validità. Le ultime rilevazioni ci dicono che superavano le 65 unità. È comunque in corso, proprio per verificare puntualmente, una ricognizione dei tempi di attesa, del personale dedicato e di tutta la problematica legata a queste pratiche.
I dati saranno disponibili nei prossimi giorni, con le misure che l'Assessorato intraprenderà nel caso in cui si confermino situazioni di criticità (che però la precedente rilevazione non ha manifestato) Al momento risultano essere 65 i medici presenti.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Tossicodipendenza

Interrogazione a risposta immediata n. 1259 presentata da Sarno, inerente a "Rifinanziamento Progetto Neutravel"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1259.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Diego Sarno.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
L'interrogazione nasce a seguito dell'audizione che abbiamo svolto ieri in Commissione.
Sebbene sia io il primo firmatario, insieme ai colleghi abbiamo voluto presentare un'interrogazione sul progetto Neutravel, che riguarda sostanzialmente un modo più diretto e più immediato nel contatto, in particolare con il mondo giovanile, sull'utilizzo di sostanze. Si tratta di un progetto avviato dall'ASL-TO4 in maniera sperimentale ormai da diversi anni. I dati che rivelano i SER.D., sia a livello nazionale sia a livello regionale, sono intensi e problematici; peraltro, le cifre rilevate sono cresciute anche nell'ultimo periodo post-pandemia.
Vi risparmierò i dati, dal momento che sono citati nell'interrogazione, ma ricordo che il progetto vede tra i suoi obiettivi l'implementazione di efficaci strategie per la prevenzione selettiva e indicata. È un progetto che va a intercettare i più giovani nei luoghi di vita e di divertimento proprio per caratterizzare in questo senso una progettualità rivolta alla riduzione del danno, che è particolarmente utile in questa fase (e non soltanto).
Come dicevo, auditi il Direttore generale dell'ASL-TO4 e il responsabile dell'area Prossimità della Cooperativa Alice in merito al progetto Neutravel in Commissione IV in data 19 dicembre 2022, è emersa la richiesta di consolidare e sviluppare i risultati raggiunti dal progetto, assicurando continuità ai finanziamenti e ultimando così il passaggio da "progetto" a "servizio".
A oggi non risulta siano stati allocati i 150 mila euro al bilancio regionale previsti dall'anno 2023 in poi (peraltro, è una cifra sostanzialmente accessibile), necessari al mantenimento del progetto e alla valutazione d'impatto.
Come dicevo prima - cito solo un dato - nel 2021 i SER.D. hanno assistito 123.871 persone, di cui il 13% di nuovi accessi. L'indagine ESPAD del 2021 rivela che 621 mila studenti dichiarano di usare sostanze nella vita: di questi, circa 45 mila fanno poli-uso di sostanze, 38 mila dichiarano di averne fatto uso senza conoscerne il contenuto, né gli effetti.
Uno degli elementi di questa progettualità è proprio rivolto all'analisi delle sostanze stesse (ad esempio, hanno rilevato 40 nuove sostanze mandate agli enti nazionali).
Apro una piccola parentesi, come battuta: vede, Assessore, che riesco a contare oltre il dieci, con questi numeri? Quindi ho studiato rispetto a martedì scorso!



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità (fuori microfono)

Bravissimo!



SARNO Diego

Per concludere, abbiamo presentato quest'interrogazione per chiedere come l'Assessorato alla sanità intenda coprire i costi pari ad almeno 150 mila euro l'anno per garantire la continuità del progetto Neutravel. Se così non fosse, al 1° gennaio il progetto chiuderà. Poiché la sperimentazione è stata valutata a livello nazionale come "la più importante" (questi sono dati ufficiali), a nostro avviso è fondamentale rifinanziare immediatamente questa progettualità, per non vederla chiudere a gennaio 2023.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sarno, che ha imparato a contare. I secondi un po' meno! La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Effettivamente, i secondi erano 180, un numero un po' più complicato!



(Commenti del Consigliere Sarno)



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Pian piano ci arriviamo! Forse una parte della risposta era già nella domanda: il progetto Neutravel che lei cita è un progetto nazionale ed è sempre stato finanziato a livello nazionale. Questo è un anno particolare, come dicevo prima al Consigliere Magliano: il riparto alle Regioni è già stato deliberato ma manca ancora il decreto, per cui risulta particolarmente difficile la programmazione in dodicesimi. Stiamo, infatti, procedendo per dodicesimi in assenza di un finanziamento nazionale certo.
Come lei sa bene, nell'ambito dei dipartimenti delle dipendenze delle ASL si rileva una carenza di medici. C'è un approfondimento in corso circa le risorse necessarie da continuare ad assegnare per il riparto del fondo sanitario di cui le ho appena detto, allo scopo di potenziare le strutture e le relative attività.
La carenza di personale, oltre alle risorse, rappresenta comunque un limite importante, che richiede una valutazione di priorità, allo scopo di concentrare le risorse per le garanzie dei LEA, che sono livelli essenziali di assistenza.
Alla luce di queste condizioni, abbiamo ritenuto necessaria una più approfondita valutazione in merito all'attività di livello regionale, per la quale al momento non ci sono i finanziamenti dedicati a livello nazionale. In particolare, gli uffici dell'Assessorato stanno provvedendo alle opportune interlocuzioni con il Ministero, il Dipartimento Politiche Antidroga e l'Istituto Superiore di Sanità, per valutare se da parte dell'Amministrazione centrale - quindi da parte del Ministero - sussiste tuttora l'interesse a dare prosecuzione al progetto regionale Neutravel.
Tale approfondimento è necessario al fine di programmare ogni successivo intervento. In pratica, stanno chiedendo al Ministero se dobbiamo andare avanti, se ce lo finanziano oppure no.
Nei prossimi giorni avremo una risposta e potremo provvedere per gennaio a un'eventuale prosecuzione del progetto.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi e lo congediamo in attesa della convocazione della IV Commissione.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 1253 presentata da Canalis, inerente a "Rendicontazione al ministero e conseguente sblocco del fondo nazionale per la non autosufficienza 2022"


PRESIDENTE

Concludiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1253.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Canalis.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Il sistema di risposte in lungo assistenza per persone non autosufficienti è caratterizzato da un complesso di misure di esclusiva competenza statale quale ad esempio l'assegno di accompagnamento valido per tutti i cittadini indipendentemente dal reddito posseduto, le prestazioni definite dai livelli essenziali di assistenza del DPCM del 12 gennaio 2017 e gli interventi e i servizi sempre finanziati in massima parte con risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza.
Il 21 novembre 2019 è stato emanato il DPCM relativo all'adozione del Piano nazionale per la non autosufficienza per il triennio 2019-2021 che prevede tra le altre cose, che sia individuato un nuovo modello di monitoraggio e rendicontazione da parte governativa sull'uso delle risorse e dei livelli di copertura dei livelli essenziali. L'erogazione delle risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza è condizionato all'adozione da parte delle Regioni di uno specifico Piano regionale per la non autosufficienza e da una puntuale rendicontazione dell'uso delle risorse pervenute attraverso il Fondo nazionale sulla non autosufficienza, sulla base di modelli nazionali.
Noi in Consiglio regionale abbiamo adottato il Piano regionale per la non autosufficienza nel 2020 e in seguito è partita l'erogazione dei fondi e la nuova modalità di utilizzo. Di conseguenza, le risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza e le ulteriori risorse disponibili vengono ripartite tra i 47 enti gestori delle funzioni socio-assistenziali del Piemonte. Per l'annualità del 2019 al Piemonte sono spettati più di 45 milioni di euro, nel 2020 più di 56 milioni di euro, mentre nel 2021 più di 45 milioni di euro.
Proprio per adeguarsi al nuovo modello di rendicontazione, nel 2020 sono state emesse alcune DGR regionali che prevedevano l'implementazione di un sistema informativo regionale allo scopo di armonizzarlo con il nuovo sistema informativo sanitario e con il sistema informativo unitario dei servizi sociali. Le nuove disposizioni prevedono che le unità di rilevazione siano gli ambiti territoriali, che rendicontano al 31 dicembre di ogni anno in merito alla non autosufficienza e che, quindi, queste informazioni siano rese disponibili dalla Regione agli uffici ministeriali entro il 3 maggio dell'anno successivo. Per quanto riguarda il fondo del 2022, le informazioni dovrebbero essere state messe a disposizione della Regione da parte dei Consorzi entro il 31 dicembre 2021 e la Regione dovrebbe averle trasmesse al Ministero entro il 3 maggio 2022.
La non autosufficienza in una regione come il Piemonte è particolarmente cruciale, perché la nostra popolazione ha un tasso di anziani molto elevato, più di un quarto della popolazione. Al 31 dicembre 2019 le persone gravi e gravissime prese in carico dagli enti gestori delle funzioni socio assistenziali per l'erogazione di prestazioni domiciliari in lungo assistenza erano 21.917. L'anno dopo, nel 2020, erano diminuite ed erano 21.548. Ci sono poi, purtroppo, molte persone in lista d'attesa sia per un progetto domiciliare sia per un progetto residenziale.
A fine ottobre 2022 gli enti gestori si sono trovati a un passo dal dover sospendere le prestazioni domiciliari per persone gravi e gravissime, a causa del ritardo nell'erogazione del Fondo nazionale per la non autosufficienza 2021. Questo ritardo, riguardante esclusivamente cinque Regioni italiane, è stato motivato con gli errori di rendicontazione da parte di alcuni enti gestori piemontesi; errori di caricamento dei dati sulla piattaforma nazionale, che hanno provocato un disallineamento dei dati tra gli enti gestori e la Regione. Questi errori sono poi stati corretti e finalmente a fine ottobre l'annualità 2021 del Fondo nazionale per la non autosufficienza è stato sbloccato. Però il saldo del 2021 è arrivato soltanto il 9 dicembre 2022. Pertanto, potete capire le difficoltà di gestione di bilancio degli enti gestori.
Considerando che la quota dell'annualità 2022 non è ancora stata sbloccata ed erogata, con il question time interroghiamo la Giunta regionale per conoscere quali misure abbia messo in atto per migliorare il monitoraggio del sistema di rendicontazione, sulla base di modelli nazionali, dell'uso delle risorse pervenute tramite il Fondo nazionale per la non autosufficienza, al fine di velocizzarne l'erogazione per l'annualità 2022.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Monica Canalis per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Maurizio Marrone, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ai sensi dell'articolo 24 del decreto legislativo n. 147 del 2017, con il SIOSS sono stati avviati specifici moduli di rendicontazione per il monitoraggio dei vari fondi nazionali di finanziamento per il sistema degli interventi e dei servizi sociali, tra cui il Fondo per la non autosufficienza (FNA).
Per quanto riguarda in particolare quest'ultimo, il DPCM del 21 dicembre 2019, con cui è stato seguito il Piano nazionale per la non autosufficienza, all'articolo 3 stabilisce: "L'erogazione delle risorse di ciascuna annualità è condizionata alla rendicontazione da parte della Regione sugli utilizzi delle risorse ripartite nel secondo anno precedente.
A decorrere dal 2021, le Regioni rilevano le informazioni di cui al primo periodo della specifica sezione del sistema informativo dell'offerta e dei servizi sociali, di ciò al decreto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 22 agosto 2019".
La scelta effettuata dalla Regione Piemonte è stata quella di rendicontare sui moduli SIOSS i dati relativi alla programmazione regionale complessiva demandando agli ambiti territoriali - che per il Piemonte si identificano negli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali - le informazioni di dettaglio di cui all'allegato E del DPCM del 21 novembre 2019.
Occorre precisare che, come stabilito dai criteri del decreto, la rilevazione sul SIOSS deve essere effettuata per ambiti territoriali sociali (ATS), che nella Regione Piemonte sono fino al 31 dicembre 2022 in numero 32, mentre le risorse del Fondo per la non autosufficienza sono ripartite tra tutti i 47 enti gestori delle funzioni socio-assistenziali.
In data 5 maggio 2022 con nota protocollata, il Settore Programmazione socio-assistenziale e socio-sanitaria, standard di servizio qualità ha comunicato alla Direzione competente del Ministero l'avvenuta rendicontazione delle risorse relative al FNA 2019, propedeutica all'erogazione del fondo stesso del 2021, chiedendo di conseguenza il tempestivo trasferimento del fondo spettante per l'anno 2021.
Dalle rendicontazioni si poteva evincere, però, che, nonostante gli ambiti avessero rendicontato una somma maggiore al 75% di utilizzo delle risorse le somme destinate ai non autosufficienti gravissimi, così come definiti di cui all'articolo 3 del decreto ministeriale del 26 settembre 2017, non raggiungevano il valore del 50% del fondo, come richiesto dall'articolo 2 comma 6 del DPCM del 21 novembre 2019.
In ogni caso, non vi è mai stato alcun riscontro ufficiale da parte del Ministero ma, nonostante gli ambiti non abbiamo integrato i dati relativi ai non autosufficienti gravissimi, l'intervento, che abbiamo avviato con la Prefettura di Torino, ha determinato, nel mese di ottobre scorso, il trasferimento delle risorse, immediatamente impegnate e liquidate con determina dirigenziale del 26 ottobre 2022 a favore di enti gestori delle funzioni socio-assistenziali.
Nel contempo, il Settore Programmazione socio-assistenziale e socio sanitaria, standard di servizio qualità ha completato la rendicontazione sul sistema SIOSS del Fondo per la non autosufficienza relativo all'anno 2020, al fine dell'erogazione della somma del 2022 e, attualmente, gli ambiti stanno completando i moduli di loro competenza.
Il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri relativo al Piano nazionale per la non autosufficienza e di riparto del Fondo per le non autosufficienze per il triennio 2022-2024 è stato firmato e registrato dalla Corte dei Conti, ma non è ancora stato pubblicato sul sito istituzionale del Ministero.
In base all'articolo 1, comma 6 del decreto succitato, la programmazione regionale per il triennio 2022-2024, come da comma 3 del medesimo articolo "è comunicata al Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali entro 90 giorni dalla avvenuta pubblicazione sul sito istituzionale del Ministero e dalla avvenuta registrazione della Corte dei Conti del presente decreto. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali procede all'erogazione delle risorse spettanti a ciascuna Regione, una volta valutata, entro 30 giorni dalla ricezione dello schema di Piano regionale, ovvero dell'atto di programmazione regionale, la coerenza con il Piano nazionale per la non autosufficienza".
Si sottolinea, infine, che il sistema di rendicontazione, al fine del trasferimento delle risorse del Fondo nazionale per la non autosufficienza (FNA), è obbligatoriamente, come da normativa nazionale succitata, il Sistema informativo dell'offerta dei Servizi Sociali (SIOSS), come ribadito dall'articolo 3 del decreto relativo al triennio 2022-2024.
Aggiungo che, ancorché si tratti di una voce non confermata che girava in Conferenza Stato-Regioni, pare che alcune Regioni che l'anno scorso hanno beneficiato immediatamente dei fondi abbiano, di fatto, rendicontato con il vecchio sistema, quindi non passando attraverso il SIOSS, ottenendo paradossalmente un versamento immediato; cosa che però noi, da sabaudi piemontesi, non abbiamo fatto, attenendoci invece alle norme nazionali così com'è giusto.



PRESIDENTE

Grazie.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia, per l'incarico, dichiaro conclusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Comunico che, alle ore 15.15, in quest'aula, si svolgerà la IV Commissione al termine della quale riprenderanno i lavori del Consiglio, sospesi prima della Conferenza dei Capigruppo.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 15.05 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 16.54)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Esame proposta di deliberazione n. 274 decreto 23 maggio 2022, n. 77 inerente a "Regolamento recante la definizione di modelli e standard per lo sviluppo dell'assistenza territoriale nel Servizio sanitario nazionale. Recepimento e approvazione del provvedimento generale di programmazione 'Assistenza territoriale nella Regione Piemonte'"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 274, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato dalla IV Commissione in data odierna.
Come pronunciato stamattina, lo discutiamo in Aula.
Illustra la proposta l'Assessore Marrone.
Prego, Assessore.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e

dell'integrazione socio-sanitaria Grazie, Presidente.
È stata appena illustrata e approfondita in Commissione, però è giusto introdurla anche qui in Aula legislativa.
Si tratta della deliberazione di attuazione del decreto ministeriale n. 77 del 2022, che disciplina in modo puntuale l'assistenza territoriale.
È un provvedimento nodale, com'è stato evidenziato, anche perché è quello che va a disciplinare e inserire, in un contesto strutturale, le strutture PNRR socio-sanitarie, quindi le case di comunità, gli ospedali di comunità le centrali operative e quelle che costituiranno la struttura territoriale della medicina della sanità di territorio. È quella su cui puntiamo molto (tutte le Regioni d'Italia lo fanno) per alleggerire il grande peso sulla sanità ospedaliera e costruire finalmente quella rete capillare di servizi residenziali o meno, che diano spazio e cura, al di fuori degli ospedali alla cronicità.
Sicuramente c'è una parte, quella più relativa alla mia delega di integrazione socio-sanitaria, in cui l'elemento di novità interessante è di prevedere uno schema tipo regionale che garantisca l'uniformità su tutta la Regione, degli accordi interistituzionali, tra sanità territoriale, quindi le ASL, e servizi socio-assistenziali, quindi enti gestori consorziati dei Comuni, secondo un modello di progetto di salute individualizzato che venga redatto per poi dare sviluppo al PAI, Piano di Assistenza Individuale, con la persona assistita e il coinvolgimento sua e della sua famiglia.
Dall'altro lato, però, proprio perché prevede un lavoro di équipe multiprofessionale tra operatori sanitari e operatori sociali (quello che fino adesso è un po' mancato, tranne che in casi virtuosi e spontanei) occorre disciplinarlo e istituzionalizzare (come stiamo facendo adesso) proprio per declinarlo e calarlo sul territorio.
Fino adesso, le strutture PNRR sono state viste più come operazioni di rigenerazione urbana e operazioni immobiliari, piuttosto che di carattere socio-sanitario. Questo è il primo atto normativo che va a disciplinarne il contenuto.
È un passaggio fondamentale che dobbiamo vivere tutti con orgoglio, essendo una ridefinizione del sistema sanitario a livello territoriale. Pertanto vi ringrazio anche per averlo approfondito in poco tempo oggi in Commissione e adesso in Aula.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Marrone.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Interveniamo anche in Aula per ribadire alcuni passaggi che abbiamo illustrato nella recente Commissione.
Riteniamo il recepimento del decreto ministeriale n. 77 un atto necessario però ci aspettavamo più. Non nascondiamo una certa delusione rispetto alle 131 pagine presentate.
Provo a spiegare il perché, Presidente.
È certamente un buon adempimento di natura formale, dove si fa sintesi di tutta una serie di decisioni già assunte in questi anni e si risponde a una richiesta che arriva da una legge nazionale e da un'intesa nella Conferenza Stato-Regioni, però la nostra insoddisfazione nasce da alcuni punti essenziali.
Sappiamo benissimo che uno dei rischi più grandi che corriamo in questa fase è di costruire dei contenitori vuoti e di avere, fra tre, quattro o cinque anni, case di comunità e ospedali di comunità senza il numero necessario di operatori per farli funzionare. Mi riferisco in particolare agli infermieri, agli infermieri di comunità, ai medici di base, ma anche ad alcuni medici specialisti.
Se pensiamo, per esempio, che la popolazione continua a invecchiare e che il Piemonte ha una delle popolazioni più anziane d'Italia (ma direi anche del mondo), oltre a parlare della specialità del pronto soccorso, tra poco anche la geriatria diventerà un problema nel rapporto tra presenza e necessità.
Purtroppo, in questo documento non vediamo una risposta sufficiente. Faccio un esempio: si parla di un infermiere di comunità ogni 3.000 abitanti, per cui per il Piemonte si parla di 1.425 infermieri di comunità, di un medico e di un infermiere ogni 100 mila abitanti, quando si definiscono le unità di continuità assistenziale. Per il Piemonte, quindi, 43 unità di continuità assistenziale di cui oggi non c'è traccia.
Non volevamo che nel documento fosse indicato come reclutiamo tutto questo personale, perché sappiamo che è una situazione complessa; oggi alcuni articoli ci raccontano di come, dopo tanti anni di un numero insufficiente di borse di studio per le specialità post-laurea dei laureati in medicina nonostante ci siano i posti, per tantissime specialità assistiamo a un fenomeno che ci preoccupa: laureati che non scelgono queste specialità.
Per medicina d'urgenza, ad esempio, abbiamo metà dei posti disponibili liberi, ma scelti da nessuno. Anche se lo Stato finanzia, apre le borse di studio, cosa che non faceva in passato e per cui abbiamo pagato un prezzo molto alto, oggi abbiamo un problema contrario. Il responsabile nazionale di ANAOU giovani ci racconta di un fenomeno che non riguarda solo chi è già strutturato, ma di medici anche giovani che entrano in specialità e che preferiscono fare i gettonisti di notte o rivolgersi al privato, perch magari guadagnano di più lavorando in maniera più concentrata: lavorano in pochi giorni tante ore in maniera concentrata, ma guadagnano abbastanza come se lavorassero a tempo pieno.
Questo fa suonare un campanello di allarme, perché ci dice che le soluzioni che avevamo ipotizzato finora, cioè aumentare le borse di specialità, forse non saranno sufficienti, perché c'è un problema di cultura, un problema etico - cioè del perché oggi devo fare il medico - e anche di attrattività del nostro sistema pubblico: come faccio io a trasformare il sistema pubblico, sia esso ospedaliero o territoriale, in un sistema più attrattivo di quello privato? Certamente non è solo una questione di retribuzione. C'è certamente una questione di qualità del lavoro e, mi permetto di dire, anche una questione di prospettive: se so che posso lavorare in un posto dove ho la possibilità di crescere dal punto di vista della professionalità e della complessità delle cose di cui mi posso occupare, forse avrò un motivo in più per lavorare nella struttura pubblica. Se l'aspettativa, invece, è quella di un posto dove lavoro di più, mi pagano di meno, devo fare i turni di notte devo prestare servizio nei pronto soccorso, e magari non ho neanche una prospettiva chiara di sviluppo, è chiaro che prediligerò il privato.
Allora, che cosa ci saremmo aspettati, Presidente? A fronte di questo documento generale (che, correttamente, ci è stato presentato come il primo, a cui ne seguiranno altri), ci saremmo aspettati un elenco di questi ulteriori documenti che seguiranno per conoscere gli atti che renderanno operativo quanto è scritto qui, entro quando li adotteremo e con quale modalità li adotteremo.
Non pretendo che il Piemonte assuma 1.425 infermieri, è evidente. Però mi sarei aspettato di sentire che è in corso la stesura di ulteriori documenti che richiedono, ad esempio, un anno, due anni, a seconda di quali condizioni, eccetera. Invece di tutto questo non è scritto nulla. Qual è quindi, il rischio? Il rischio è che, di fronte a questo documento generale, nei prossimi anni non si vedano altri documenti particolari.
Se dobbiamo affidarci al Governo, come ha detto prima l'Assessore Icardi occorre ricordare che le Regioni hanno sottoscritto l'intesa sulla base di due condizioni: la prima è quella di un'applicazione graduale ma, anche in questo caso, "graduale" cosa vuol dire? In quanto tempo? Dieci anni? Quindici? Venti? Trentacinque? Sei mesi? "Graduale" può significare qualsiasi cosa.
In secondo luogo, quella di un adeguato finanziamento. Anche sulla dicitura di "adeguato finanziamento" non ci siamo: i dati presenti nella nota del Documento economico-finanziario del Governo, nonché i primi stanziamenti sulla sanità pubblica di questo Governo, vanno nella direzione opposta a quella corretta, perché i due miliardi e rotti di aumento coprono a malapena gli aumenti dei costi legati al caro-energia e all'inflazione.
Sappiamo che il finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale oggi va misurato in termini di percentuale sul PIL. E mentre nel 2021 avevamo una percentuale pari al 7,4% sul PIL - quindi avevamo raggiunto un livello degno di uno Stato europeo sul sistema sanitario nazionale - nei prossimi anni (2025-2026), se non verranno smentiti i numeri che lo stesso Governo ha divulgato con la nota di aggiornamento del Documento economico finanziario, arriveremo a percentuali pari a 6.2% o 6.3%. Questo significherebbe ritornare a un livello pre-COVID. Sarebbe una situazione gravissima, perché mentre prima del COVID potevamo avere degli alibi per fare le scelte sbagliate che abbiamo fatto, oggi, dopo il COVID, questi alibi non li abbiamo più.
Di conseguenza, o chiediamo tutti insieme al Governo di invertire la rotta che è stata introdotta con questa legge di bilancio, quindi le Regioni potranno in qualche maniera provare ad analizzare quanto qui è scritto oppure assisteremo a quello che già purtroppo Report ha denunciato per la Lombardia e il Veneto: cioè vedremo delle bellissime targhe su edifici magari nuovi o ristrutturati, al cui interno, però, non incontreremo certo un medico sette giorni su sette, 24 ore su 24, perché non saremo stati in grado di reclutarlo.
Sono convinto che nessuno di noi voglia arrivare a questo scenario. Mi auguro, quindi, che dopo questo documento molto generale si possa entrare immediatamente nel merito per attuare la migliore strategia per reclutare il personale medico e infermieristico necessario a dare gambe a tutti questi servizi ben descritti nel documento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Siamo molto soddisfatti di questo documento, perché effettivamente è molto importante e strategico per la sanità piemontese. Perché? Brevemente, sappiamo come questo documento derivi da quanto si è misurato durante i due anni di pandemia da COVID in termini di inefficienza della sanità territoriale.
Per quanto la sanità territoriale in questa Regione fosse normata, per esempio, da una DGR del 2015, di fatto sappiamo come questa non fosse messa in pratica e presentasse forti aspetti di debolezza. Peraltro, tale aspetto riguardava tantissime altre Regioni: era una questione anche di filosofia molto più ospedalocentrica rispetto all'idea di oggi. Certamente, in futuro speriamo che non siano più necessari provvedimenti come il DM 70, che riguardava gli ospedali, seguito da un ulteriore decreto ministeriale che riguardava solo la parte territoriale. In futuro auspicherei che dal Governo si possano avere provvedimenti in cui entrambi i mondi siano ben rappresentati, in un'unica visione integrata.
Queste linee sono un recepimento, quindi è importante specificare cosa stiamo votando. Che cosa stiamo votando, dunque? Stiamo votando il recepimento di una normativa nazionale - un decreto ministeriale - sulla falsariga di quanto era stato fatto in passato per esempio per il Piano cronicità oppure per il Piano di assistenza territoriale. Ovviamente questo documento è molto più articolato, anche per quello che è successo nelle Regioni, e che lo stesso Piemonte si è trovato ad affrontare. È sostanzialmente un manuale per attuare, finalmente, all'interno delle strutture previste dal PNRR, quindi insieme agli ospedali e le strutture esistenti, una migliore erogazione di aspetti di sanità territoriale: significa, dunque, raggiungere i pazienti a casa, cercare una sanità di prossimità e quant'altro, tutti aspetti che si erano persi nel tempo ma che sono risultati fondamentali.
Ecco, quindi, che questo documento recepisce il documento nazionale, ma lo integra con gli aspetti già esistenti della sanità piemontese: infatti ci muoviamo in un contesto - è giusto dirlo quando le cose sono fatte bene! all'interno del quale già in passato era stata creata una rete che si potevano chiamare "case della salute", oggi case di comunità, sulla quale interviene questa modifica, questa espansione, questo aggiornamento. Siamo una Regione dove, comunque, c'era già un tessuto esistente (altre Regioni invece, non ce l'avevano). Per noi, insomma, significa che non si parte da zero, ma si parte da una situazione già un po' più strutturata rispetto ad altre Regioni, per quanto ci sia ancora tanto lavoro da fare.
Questo documento è un recepimento: non potrà mai dire quello che è stato precedentemente detto, cioè quanti documenti serviranno, quanto costerà.
Poi questi aspetti si demandano sempre ad atti successivi.
Sostanzialmente è il manuale cui si atterrà la Regione nei prossimi anni per mettere in campo questo tipo di miglioramento e queste attività che sono necessarie. Affronta la domiciliarità, affronta la telemedicina affronta il chi, come e dove nelle case di comunità, negli ospedali di comunità e nelle centrali operative territoriali. Sicuramente rappresenta un documento su cui bisognerà fare tanto, anche in termini di formazione.
Questo lo volevo dire: bisognerà, secondo me e anche secondo diversi studi che ho letto, fare empowerment delle categorie cui si rivolge, diversamente dal passato. Peraltro, il tema dell'empowerment e della condivisione con le associazioni dei pazienti è già incluso in questo documento. Pertanto bisogna assolutamente fare in modo che venga recepito e capito non solo dagli operatori sanitari, ma anche dall'utenza sanitaria e vi sia, in qualche modo, un'alfabetizzazione in questo senso.
Ben vengano documenti come quello che sta scrivendo Cittadinanza Attiva che è un manuale di spiegazione su questi temi per il cittadino e per la persona che vuole delle informazioni su come funzionano le cose. Credo che il recepimento sia un atto importante.
Volevo dire che la nostra Regione - giusto perché lo sappiate, ma credo che lo sappiate già - è stata la prima tra tutte le Regioni d'Italia a presentare questa deliberazione di Giunta regionale. Poi, siccome in questa Regione metodologicamente è previsto che gli atti di programmazione sanitaria passino dalla IV Commissione e dal Consiglio regionale - e non sempre in passato è stato fatto - giustamente oggi ci troviamo ad approvare la delibera di Consiglio regionale. La nostra è una Regione che su questo tema, secondo me e secondo noi tutti, ha lavorato bene.
Ringrazio, in particolare, gli Uffici dell'Assessorato e le Direzioni perché hanno fatto un grande lavoro, parametrandosi con le altre Regioni assolutamente nei tempi opportuni.
Oggi siamo nella giornata conclusiva di questo percorso e credo che da qui in poi dovremo monitorare, come Commissione ma anche come Aula, quello che succederà e seguire l'andamento di questi nuovi sviluppi della sanità territoriale. Credo che lo faremo tutti insieme, perché è una questione per la quale si è lavorato tanto a livello italiano e nelle Regioni, per poter arrivare a questo documento, che nasce proprio dalla pandemia e da quello che si è visto e misurato.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Come ha detto il collega Stecco, è un documento importante ed essenziale per mettere a terra quello che dovrà essere uno degli elementi più importanti e pregnanti del PNRR regionale, cioè potenziare la medicina di territorio e di prossimità, che durante la stagione pandemica abbiamo visto quanto sia necessaria e quanto debba essere strutturata per poter dare una risposta immediata al paziente e al cittadino.
Del resto, lo stesso PNRR, nell'ambito della Missione 6, cioè quella che parla di reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale, ha consolidato i principi e gli indirizzi introdotti dalla normativa della fase emergenziale. Ha, inoltre teorizzato, ipotizzato e definito un nuovo modello organizzativo di rete territoriale, andando anche a prevedere degli standard strutturali organizzativi e tecnologici omogenei. Sono le Regioni che devono provvedere ad adeguare l'organizzazione all'assistenza territoriale.
Questo è un compito importante, secondo tre punti nevralgici su cui si dovrà concentrare e che sono ben previsti in questa delibera. Il primo riguarda gli ospedali di comunità, quindi una struttura della rete territoriale per avere un ricovero breve, destinata a quei pazienti che necessitano di interventi sanitari con bassa intensità clinica. Ed è una struttura intermedia tra la rete territoriale e l'ospedale. Abbiamo visto che avrà un numero di posti letto variabile fra 20 e 40.
Il secondo punto sono le case di comunità, di cui abbiamo sentito parlare tanto quando svolgevamo il nostro lavoro da remoto. È una struttura distrettuale in cui dovrà operare un'équipe multiprofessionale di medici di medicina generale, medici specialisti, infermieri di comunità e tanti professionisti della salute con compiti importanti ed estremamente responsabili.
Infine, vi è la Centrale Operativa Territoriale, che è lo strumento organizzativo che svolge una funzione di coordinamento, quello della presa in carico del cittadino paziente e del raccordo tra i servizi e i soggetti coinvolti nel processo assistenziale.
Con questa delibera arriviamo a un passo decisivo per la realizzazione di queste centinaia di opere (tali sono) previste dal PNRR e, al termine di questo lavoro, si arriverà all'obiettivo di aver ottenuto un potenziamento del Servizio Sanitario Regionale, inteso come assistenza medica di prossimità, come riduzione del numero di accessi al pronto soccorso - che diventa un percorso e un punto imprescindibile - e per l'intercettazione dei problemi medico-sanitari prima che sia troppo tardi.
Chiaramente - è stato detto anche dal collega Rossi - c'è il problema degli organici, che vanno rafforzati, ma questo va fatto di pari passo con il futuro dell'edilizia sanitaria regionale, che vedrà, come abbiamo sentito in questi mesi, un rinnovo completo del parco della nostra edilizia ospedaliera su quasi tutto il territorio piemontese. A fianco di questo diventa imprescindibile lo sviluppo di una rete socio-assistenziale efficace, che possa coordinarsi con quelle figure essenziali per una sanità efficiente. Mi riferisco a quelle figure che ogni tanto dimentichiamo, cioè i medici di base.
Concludo, dicendo che la pandemia ci ha insegnato che nella sanità l'organizzazione diventa decisiva per far sì che si possano gestire in modo appropriato ed efficiente i pazienti. Se tutto quello che viene scritto e proposto in quella delibera verrà realizzato pienamente, sarà raggiunto l'obiettivo di avere una sanità a maggiore misura di cittadino, una sanità che sappia dare delle risposte nei tempi e nei modi che deve garantire affinché il servizio sanitario possa essere considerato efficace, capace e degno di una Regione come la nostra. Sono sicuro che con questo provvedimento iniziamo un percorso virtuoso che darà ai piemontesi le risposte che meritano.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo se vi siano altri interventi in discussione generale. Non essendovi richieste d'intervento, dichiaro conclusa la discussione generale.
È stato presentato un emendamento a prima firma Accossato.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Accossato (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Accossato per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Insieme alle colleghe e ai colleghi, ho già presentato quest'emendamento in Commissione, però ritengo opportuno che anche il Consiglio si esprima in merito: tante potevano essere le osservazioni, sia in aggiunta sia a cassare, su alcuni passaggi.
Mi sono concentrata sulla parte relativa alle funzioni dei consultori (pagina 81), che nella definizione regionale di attuazione del DM n. 77 perdono, in parte, alcune definizioni del decreto ministeriale nazionale e in parte, aggiungono delle situazioni locali.
A questo scopo, visto che il documento deve mettere in evidenza lo stato di fatto e quali sono le programmazioni a livello regionale su questi servizi (ripeto, poteva essere fatto analogo lavoro sulle case di comunità o gli ospedali di comunità e così via), nello specifico, essendo un tema del quale ci siamo occupati a lungo, si propone che, a pagina 81, al quinto capoverso, dopo le parole "pianificazione familiare e procreazione responsabile," sono aggiunte le parola "erogazione gratuita dei metodi contraccettivi previsti dalla DGR 300 - 27935 del 3 luglio 2018."; non considerandolo una ripetizione di un intervento previsto da una norma perché così non è, perché la pianificazione familiare è prevista già da altre norme, così come la procreazione responsabile, così come altri elementi illustrati all'interno della declaratoria delle diverse funzioni ma per specificare che la pianificazione familiare e la procreazione responsabile possono avvenire anche attraverso l'erogazione gratuita dei metodi contraccettivi.
Ci sembra un rafforzamento e un chiarimento degli impegni che la Regione si prende rispetto alle utenti e agli utenti dei consultori.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altri interventi da parte degli altri sottoscrittori, chiedo il parere della Giunta sull'emendamento.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e

dell'integrazione socio-sanitaria Come ho già detto in Commissione, il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vi sono dichiarazioni di voto sull'emendamento.
Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo se vi siamo interventi per dichiarazione di voto.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Siamo contenti di approvare quest'ennesima deliberazione che va ad argomentare e a strutturare meglio il tema della medicina territoriale degli ospedali di comunità e delle case di comunità,che sarà l'asse portante della nuova sanità.
Naturalmente, i fondi sono europei; sapete benissimo che le progettazioni di queste strutture sono andate a bando a Roma e che il Piemonte, come tutte le Regioni italiane, sta aspettando che vengano individuati i progettisti, che si faranno vivi nelle varie ASL, per poi arrivare a mettere nero su bianco i progetti definitivi.
Questa è la Regione che ha creato Azienda Zero, dopo un momento drammatico come quello del COVID, per strutturare la nostra sanità. Eravamo ben consci delle difficoltà del passato, delle difficoltà strutturali e del fatto che si usciva da un piano di rientro.
Parliamo di case di comunità e di ospedali di comunità, ma devono essere protagonisti i medici di famiglia, perché sono loro quelli che dovranno dare forza e svincolare di tanto lavoro i nostri pronto soccorso; mi pare che, da contratto sindacale, avranno l'obbligo di servizio di 15 ore nelle case di comunità e nella medicina territoriale. Questa è assolutamente una cosa positiva.
La Regione e il Governo vogliono porre fine alla "mangiatoia" delle cooperative: da sempre abbiamo denunciato il sistema sperequato. Penso sappiate che nel collegato alla legge di riordino c'è un emendamento che porta da 60 a 100 euro il trattamento orario per le prestazioni aggiuntive dei medici e dei sanitari presenti nelle nostre ASL e questo è un piccolo passo. A livello romano, come ha già fatto presente ANAC al Ministro dell'economia e al Ministro della sanità, dev'essere messo un tetto economico alle cooperative.
Oggi le cooperative coprono un buco e lavorano assolutamente nella legittimità, però è un sistema totalmente deregolamentato. Questo sistema va regolamentato, va messo un tetto e i nostri operatori sanitari devono essere meglio pagati, altrimenti è innegabile che chi ha una professionalità, chi studia tanti anni e chi fa un lavoro meritevole, anche dal punto di vista sociale, non può prendere gli stipendi che nella nostra sanità sono molto bassi.
Penso anche ai medici che operano nelle emergenze, che per assurdo non possono fare la libera professione; è un'assurdità, perché per loro natura lo specialista delle emergenze non fa neanche la libera professione.
Bisogna assolutamente che, a livello romano, si decida di pagare meglio i nostri operatori sanitari, tenerli nei nostri ospedali e nelle nostre ASL ma eliminare o ridurre al minimo i dispendiosi aggravi di spesa delle cooperative.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Rossi per dichiarazione di voto.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Annuncio il voto di astensione del Partito Democratico.
Anche se l'Assessore Ricca non è contento della nostra dichiarazione la facciamo lo stesso, perché riteniamo che il nostro ruolo sia anche di pungolare affinché le cose vadano meglio di come vengono fatte, nel rispetto dei ruoli.
Perché ci asterremo, Presidente? Come ho cercato di spiegare nell'intervento in discussione generale, non riteniamo sufficiente l'iter che ci dovrebbe portare a stabilire di quanti operatori abbiamo bisogno per far funzionare quanto descritto nel modello e, soprattutto, come ci arriviamo.
Tutto questo non è neanche accennato; è accennata la descrizione di un sistema che, per quanto ci riguarda, in questo momento non ha alcuna garanzia di stare in piedi. Chiaramente ci auguriamo che non sia così e ce lo auguriamo per i cittadini.
Tuttavia, a seguito della conferenza stampa di oggi in Giunta sul piano dei pronto soccorsi, ancora una volta, dai dati presentati, si nota come uno dei problemi siano proprio gli accessi impropri. Fino a quando sul territorio non ci sarà un altro luogo disponibile per i cittadini sette giorni su sette e 24 ore su 24, le persone andranno al pronto soccorso.
Purtroppo, con il documento che approviamo oggi non facciamo un passo avanti.
Per questo motivo, non siamo nelle condizioni di votare in modo affermativo, ma voteremo con astensione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
In realtà ero indecisa se intervenire, ma poi mi sono detta, tra me e me che forse abituarsi alle non risposte dell'Assessore Icardi non è giusto nei confronti dei cittadini e dell'Aula.
Durante la seduta di Commissione ho posto un'unica domanda - una sola - su come sono stati spesi i fondi destinati agli infermieri previsti dal DL 34 convertito in legge 77/2020, che prevedeva, per il Piemonte, 25 milioni per il 2020 e 25 milioni per il 2021, atti a potenziare l'assistenza domiciliare (altri 24 milioni per il 2020 e altri 35 per il 2021 erano previsti per l'assunzione di infermieri di famiglia e di comunità).
Ho chiesto: sono stati utilizzati? Si? No? Niente, il silenzio assoluto, a parte una piccola parentesi dell'Assessore che dice che questo non è il momento per parlare di personale. Ma come non è il momento? Stiamo discutendo di un regolamento recante misure per il potenziamento della sanità territoriale, tema che sta a tutti a cuore, e non è doveroso parlare di assunzioni di personale? A me sembra un paradosso senza senso. Perché non dare un'unica risposta, non arrivare qua con due dati, due tabelle, con un po' di approfondimento che possa anche denotare la passione dell'Assessore su tema così importanti? A mio parere, il tema delle assunzioni riguarda certamente questa discussione, ma sarebbe bastato anche sapere se le graduatorie sono state esaurite; se il personale c'è o non c'è e se in tutte le ASL sono stati fatti i tentativi per i reclutamenti. Sarebbe bastata una semplice risposta.
Oggi votiamo l'ennesimo piano, l'ennesimo recepimento di un atto che dice tutto del niente, su cui però non è dato sapere la situazione relativa alle assunzioni nel nostro sistema sanitario regionale. Personalmente voter astensione, come hanno dichiarato altri colleghi, però mi permetta Presidente, di denunciare tutto il mio.
Non so neanche che termine utilizzare, perché non riesco a trovarlo nel mio vocabolario. Bastava mezza risposta per toglierci ogni dubbio, dubbi sorti anche ai sindacati, non soltanto al Gruppo di cui faccio parte. Mi consenta di dire che la Giunta non è una passacarte del Governo, deve anche rendicontare le azioni portate sul territorio con l'utilizzo o il mancato utilizzo di risorse che provengono a livello nazionale, altrimenti il dubbio che viene è che forse i sindacati hanno ragione, ossia che quelle risorse non vengono utilizzate, che gli infermieri non vengono assunti, che il personale non viene dato alle ASL - sono i dubbi di tutti i cittadini piemontesi - e che effettivamente questa Giunta non mette in campo gli strumenti operativi per migliorare la qualità del sistema sanitario regionale.
Questi sono dubbi che vengono a me, ai colleghi e ai sindacati.
Vedete se magari alla prossima occasione di illustrazione di un piano pre confezionato, fatto dal livello nazionale, vi possa venire in mente di darci qualche informazione in più per metterci almeno nelle condizioni di votare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Oltre alle perplessità già espresse dai colleghi rispetto alla questione delle risorse e, soprattutto, del personale, non troviamo sufficienti informazioni né nel piano né nell'illustrazione dell'Assessore, che peraltro non ha neanche fatto per intero.
Ribadisco quanto già detto in Commissione: ho delle perplessità rispetto all'obiettivo relativo ai sistemi informativi. Mi sembra che il piano sia troppo generico e che non si faccia assolutamente riferimento a quella formazione di cui parlava anche il Consigliere Stecco. Abbiamo del personale che non si è ancora abituato a utilizzare certe dotazioni informatiche, quindi servirebbe proprio un grande investimento in formazione.
Oltre a questo, credo che non abbiamo neanche gli strumenti adeguati e nel piano non vedo una modalità ben definita che ci porterà ad avere quegli strumenti adeguati. Parlo di strumenti sia dal punto di vista hardware perché credo che anche le dotazioni hardware abbiano bisogno di un aggiornamento, sia dal punto di vista di una pianificazione a livello regionale della messa in rete delle informazioni. Si continua a parlare di distretti e di analisi a livello distrettuale, mentre riteniamo che un'efficace messa in rete dei sistemi informativi possa avvenire soltanto con una regia regionale, regia che l'Assessore ha dichiarato che verrà fatta da Azienda Zero, ma che qui non si vede. In questo piano non risulta una regia regionale che sia in grado di mettere in rete tutti i sistemi informativi dei distretti, di adeguarli e, soprattutto, di uniformarli, un qualcosa che al momento non accade nemmeno all'interno della stessa ASL.
Per questo, come per gli altri motivi già espressi dai colleghi, anche il nostro sarà un voto di astensione.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Vorrei esprimere in modo formale, all'interno del Consiglio, anche il mio voto di astensione come gli altri colleghi di opposizione per un documento di cui voglio sottolineare l'importanza, da un lato, ma anche le mancanze e l'inadeguatezza, dall'altro, per alcuni aspetti già elencati e rappresentati nel dibattito e nelle dichiarazioni di voto.
Ovviamente c'è soddisfazione, nell'ascolto di questo dibattito, sulla condivisione che ho sentito in modo trasversale sul valore della medicina territoriale. Meno male, è un grande passo avanti rispetto a una reale trasformazione e alla possibilità di applicare i principi universalistici del sistema sanitario italiano, così come indicato sia in Costituzione sia nella legge di sistema.
Se poi vogliamo manifestare qualche considerazione di parte, come alcuni colleghi hanno voluto fare, non posso che esprimere soddisfazione in merito al fatto che il decreto che stiamo approvando è del maggio 2022, a opera del Ministro Speranza; quindi non può che esserci soddisfazione perch viene messa in campo, a livello regionale, un'impostazione che ha una sua storia e una sua elaborazione all'interno di principi cardine di una sanità per tutti. Tuttavia, come veniva già ricordato, tutto ciò avviene in un contesto e in una situazione di incertezza o quantomeno di preoccupazione relativamente alle risorse a livello nazionale in campo per il sistema sanitario. Come hanno già fatto altri colleghi, voglio rimarcare che i due miliardi in aggiunta - stante l'emergenza delle bollette, che riguarda anche gli ospedali e le strutture sanitarie, come il livello dell'inflazione - corrispondono a una riduzione sostanziale degli investimenti in campo sanitario. E questo non può che preoccuparci soprattutto perché si tratta di un dato programmatico: la percentuale di interventi di spesa sanitaria rispetto al PIL è destinata a scendere rispetto al 7% che si era raggiunto in questi anni.
Nella mia dichiarazione di voto voglio esprimere anche questa preoccupazione e, accanto a questa, l'auspicio e la richiesta che i documenti successivi, che riguardano l'attuazione di questa importante programmazione, siano condivisi col Consiglio.
Io, per esempio, non ho i riferimenti che hanno altri Consiglieri, quindi non sapevo che le gare per le progettazioni delle strutture fossero già state assegnate e ci fossero già i progettisti. Mi fa piacere che qualche Consigliere invece lo sapesse, ma sarebbe opportuno che l'Assessore ci mettesse a parte di queste informazioni e si passasse dalla tabella di pagina 128, che riporta un elenco che credo sia a conoscenza dei Consiglieri già da un po' di tempo sulle case di comunità e gli ospedali di comunità, a tabelle successive, in cui ci sia un cronoprogramma di attuazione per fasi operative delle diverse strutture, con il piano di reclutamento e la messa a disposizione del personale.
Per tutte queste osservazioni, e ovviamente condividendo l'impianto complessivo e il valore della medicina territoriale, il mio voto sarà di astensione.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vi sono ulteriori richieste d'intervento per dichiarazione di voto Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 274, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Chiedo ai Capigruppo se vi sia un'intesa a proseguire o a sospendere i lavori.
Mi sembra di percepire l'intenzione di sospendere i lavori.
Ricordo a tutti che la prossima seduta è convocata per giovedì 22 dicembre dalle ore 10 alle ore 13, con la prosecuzione del medesimo o.d.g.
Grazie a tutti. Buona serata.
La seduta è tolta.
(La seduta termina alle ore 17.39) (La seduta termina alle ore 17.39)



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