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Dettaglio seduta n.220 del 13/12/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(Alle ore 14.13, il Presidente comunica che i lavori inizieranno tra 10 minuti)



(I lavori iniziano alle ore 14.29 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1252, presentata dal Consigliere Diego Sarno, che vedo e saluto, cui risponderà l'Assessore Chiara Caucino; interrogazione a risposta immediata n. 1247, presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Chiara Caucino interrogazione a risposta immediata n. 1248, presentata dalla Consigliera Francesca Frediani, che vedo e saluto, cui risponderà l'Assessore Chiara Caucino; interrogazione a risposta immediata n. 1249, presentata dal Consigliere Sean Sacco, cui risponderà l'Assessore Chiara Caucino interrogazione a risposta immediata n. 1250, presentata dal Consigliere Mauro Salizzoni, che vedo e saluto, cui risponderà l'Assessore Chiara Caucino.
Per quanto riguarda l'interrogazione a risposta immediata n. 1253 presentata... Dica.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Mi faccia terminare l'introduzione. Grazie.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 1253 presentata da Canalis, inerente a "Rendicontazione al ministero e conseguente sblocco del fondo nazionale per la non autosufficienza 2022" (rinvio)


PRESIDENTE

Dicevo, per quanto riguarda l'interrogazione a risposta immediata n. 1253 presentata dalla Consigliera Monica Canalis, l'interrogante chiede il rinvio della trattazione alla prossima settimana.


Argomento: Benessere animale

Interrogazione a risposta immediata n. 1246 presentata da Disabato inerente a "Aumento costi di Identificazione elettronica degli animali da affezione, quale sostegno da parte della Giunta?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In merito all'interrogazione a risposta immediata n. 1246, presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, l'interrogante chiede che le venga fornita risposta scritta.
Queste sono le interrogazioni a risposta immediata che tratteremo nella seduta odierna.
Vi rammento ancora le regole del gioco: ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata, che arrivano puntualissimi, di disporre l'invio via e-mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo ancora agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via e-mail a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti che degli Assessori che rispondono.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta, e non sono previste repliche.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1252 presentata da Sarno, inerente a "Localizzazione Ospedale Unico ASL TO5 - Mancata risposta alle controdeduzioni dei comuni dell'ASL TO5"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1252.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Diego Sarno, che saluto.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Le comunico subito che utilizzerò almeno un minuto in più, visto che abbiamo aspettato per 33 minuti...



PRESIDENTE

Ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente, visto che abbiamo aspettato per 33 minuti l'arrivo della Giunta, con un ritardo credo... Una prima volta, rispetto...



(Commenti fuori microfono)



SARNO Diego

Alle 14.00, Assessore. La convocazione delle interrogazioni a risposta immediata era prevista per le ore 14.00.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

A me hanno detto di presentarmi alle ore 14.30.



PRESIDENTE

Scusate! Abbia pazienza! Collega Sarno: faccia la sua domanda e l'Assessore, che è presente, vedrà di risponderle. O voleva rispondere lei a se stesso: mi dica?



SARNO Diego

No, mi ero già seduto, Presidente, per occupare i banchi della Giunta perché non c'era e - appunto - eravamo in attesa da mezz'ora dell'arrivo della Giunta stessa.
Arriviamo al contenuto dell'interrogazione.
Cari Presidente e Assessora che sostituisce - ahimè - l'Assessore Icardi che non c'è, questa interrogazione riguarda, come ha detto il Presidente la scelta della localizzazione dell'ospedale unico ASL TO5: siamo alla decima interrogazione in questi tre anni su questo tema! Lo preciso, perch ci sembra doveroso segnalare il fatto che, dopo dieci interrogazioni e dopo tre anni, siamo, sostanzialmente, quasi al punto zero.
Qual è il punto zero e qual è l'oggetto dell'interrogazione? L'Assessore Icardi ha organizzato un gruppo di lavoro per definire la localizzazione dell'ospedale unico ASL TO5; gruppo di lavoro, Assessora, che è composto da IRES, che aveva redatto uno studio dicendo che l'area più utile e più idonea per costruire il nuovo ospedale era l'area di Moncalieri-Trofarello l'Assessorato alla sanità e l'ASL TO5, nella persona del Direttore Pescarmona, in particolar modo. Questo gruppo di lavoro ha selezionato 29 criteri per attribuire dei punteggi. Sulla base di questi 29 criteri, la classifica - se possiamo chiamarla così - vede al primo posto Cambiano, al secondo posto Moncalieri, a distanza di quattro punti e all'ultimo posto con dieci punti, Villastellone. Come si fa a definire questi 29 criteri? Soprattutto, perché la distanza di quattro punti? Perché il criterio con maggiore peso, quindi maggiormente importante, fra questi 29 previsti, era la grandezza dell'area: pertanto, sono stati assegnati sei punti a Cambiano e zero punti a Moncalieri, perché Cambiano prevedeva 410.000 metri quadri mentre Moncalieri ne prevedeva 90.000, per un ospedale che, come grandezza cuba 70.000 metri quadri.
A fronte di questo cruscotto e di questi 29 criteri, il Sindaco di Moncalieri e alcuni Sindaci insieme a lui hanno sollevato una controdeduzione - Presidente - che è stata inviata a maggio: l'Assessore Icardi ha ricevuto i Sindaci. Questa controdeduzione cosa diceva? Che vista la grandezza dell'area, l'area Moncalieri-Trofarello poteva passare da 90.000 a 420.000 metri quadri, perché era stato dato 90.000 come elemento utile, in quanto l'ospedale era di 70.000 metri quadri. A quel punto, la scorsa settimana, c'è stata l'assemblea dei Sindaci, con la presenza in videoconferenza dell'Assessore Icardi.
Dal mese di maggio, quando ci sono state le controdeduzioni, alla scorsa settimana sono passati sette mesi; quel gruppo di lavoro si era impegnato a rispondere alle controdeduzioni.
Bene, cara Assessora, che sostituisce l'Assessore Icardi: a queste controdeduzioni non è stata data risposta in quell'Assemblea. Quindi, il fatto che il territorio di Moncalieri-Trofarello potesse arrivare a 420 mila metri quadri, 410 mila a Cambiano; a Cambiano erano stati dati sei punti e a Moncalieri zero, come mai non è stato preso in considerazione ammettendo i criteri legittimi, per riconsiderare quel cruscotto? Interroghiamo quindi la Giunta Regionale, l'Assessore e il Presidente per chiedere le motivazioni dell'omissione, in particolare, della controdeduzione presentata dal Sindaco di Moncalieri rispetto alla nuova metratura dell'area Vadò e, conseguentemente, quando si intenda porvi rimedio, perché - e termino, Presidente - l'Assemblea dei Sindaci chiede all'Assessore Icardi e alla Giunta di prendere una decisione entro il 31 gennaio.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Caucino, per la risposta.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere e mi scuso per il ritardo di mezz'ora, ma mi era stato detto che avevo la necessità di presentarmi in quest'Aula alle ore 14.30; differentemente, sarei venuta mezz'ora prima, nonostante gli impegni e nonostante io stia sostituendo i colleghi. Anzi, mi viene riferito che gli accordi con le minoranze erano questi, cioè che l'esame dei question time sarebbe iniziato alle 14.30; quindi, capiremo poi la verità e la ragione in capo a chi sta.
L'interrogante, il Consigliere Sarno, chiede alla Giunta le motivazioni dell'omissione, in particolare della controdeduzione presentata dal Sindaco di Moncalieri rispetto alla nuova metratura dell'area Vadò e conseguentemente, quando s'intenda porvi rimedio.
Nella serata del 5 dicembre - scrive l'Assessore Icardi - ho proposto di incaricare il gruppo di lavoro di verificare, entro 10 giorni, l'esistenza di eventuali errori od omissioni.
Il giorno seguente, 6 dicembre - scrive l'Assessore Icardi - ho prontamente incaricato il gruppo di effettuare gli approfondimenti che sono già stati inviati al Sindaco di Moncalieri, ben tre giorni prima della scadenza.
L'Assessore Icardi termina la risposta con tale frase: "Spero che in futuro il Consigliere Sarno riesca a contare meglio fino a 10".



PRESIDENTE

Grazie.
Ringraziamo l'Assessore Caucino per la risposta.
Faccio solo una comunicazione all'Aula.



SARNO Diego

Presidente, vorrei solo sottolineare all'Aula e a lei come ha chiuso l'Assessore Icardi l'interrogazione.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, lei non può interloquire.



SARNO Diego

Io non interloquisco, però credo che sia indegno per quest'Aula chiudere in quel modo.
È indegno per quest'Aula chiudere in quel modo. Indegno!



(Commenti dell'Assessore Caucino e del Consigliere Sarno)



PRESIDENTE

Colgo l'occasione per ricordare all'Aula, a tutti gli interroganti e a chi risponde, che questa Presidenza, da tre anni a questa parte, ha fatto sì che i question time e le interrogazioni fossero stabilite in maniera che andassero bene un po' a tutti. Abbiamo cambiato tempi e misure.
Ora, io che sono delegato, quindi, non sono il Presidente, vi comunico.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Sarno, comunico all'Aula, lo comunico ai Consiglieri e agli Assessori, che, visto che una settimana prima dei question time, il Presidente dice in quest'Aula l'ora in cui iniziano i lavori, quella sarà.
Da ora in poi, quello sarà e l'elenco sarà così. Quindi, non ci saranno più. Oggi, non andiamo a cercare nessun colpevole di chi e di come. Abbiamo cercato di andare verso le esigenze di tutti, ma da ora in poi vedremo di fare come dice il protocollo.
Grazie.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1247 presentata da Magliano inerente a "Virus, influenza e COVID colpiscono i bambini: il Pronto soccorso dell'Ospedale Infantile Regina Margherita è sotto pressione. Cosa farà la Giunta in merito?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1247.
La parola al Consigliere Magliano, per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Premesso che presso l'Ospedale infantile Regina Margherita di Torino è attivo uno dei principali Pronto soccorso infantile di Torino e del Piemonte, che è specializzato nella prevenzione, diagnosi e cura delle varie malattie dell'età infantile, e che tale struttura, attraverso il Dipartimento patologie e cura dei bambini, fornisce prestazioni di alta specializzazione pediatrica: con la presenza di tutte le specialità mediche, chirurgiche e diagnostiche è centro di riferimento per neonati bambini e adolescenti.
Poiché da numerose fonti giornalistiche, che penso anche i colleghi abbiano letto, è emerso che i Pronto soccorso sono sotto pressione; infatti, in questi giorni dagli ospedali continuano gli appelli al 118, affinché i pazienti siano dirottati altrove: bronchiti, polmoniti, influenza e COVID intasano i Pronto soccorso. I casi sono in forte crescita, negli ultimi giorni, e l'Ospedale Infantile Regina Margherita è quasi al completo, come peraltro dichiarato da un importante esponente dell'Ospedale Regina Margherita.
Rilevato, altresì, che i reparti sono colmi e che vi è carenza di posti letto: in pochi giorni, i ricoveri all'Ospedale Regina Margherita per problemi respiratori sono saliti da 29 a 59, più 7 casi di COVID. È molto alto il numero delle bronchioliti (24), che è l'infezione virale che colpisce la parte finale dei bronchi dei più piccoli, con sintomi come raffreddore, tosse e soprattutto respirazione affannosa; cinque bambini sono ricoverati per polmoniti non causate da COVID e molti sono i casi d'influenza. Oltre a influenze e COVID, sono stati isolati molti altri virus: adenovirus, rinovirus, virus parainfluenzale, virus respiratorio sinciziale, che è quello di cui si è parlato spesso nelle ultime ore e che è la principale causa di bronchiolite.
Appurato che il virus respiratorio sinciziale (VRS) è la causa più comune di bronchiolite, che è l'infiammazione delle piccole vie aeree dei polmoni e di polmonite nei bambini sotto i 2 anni: anche se può infettare bambini di qualsiasi età, è più comune in quelli tra i 2 e gli 8 mesi.
Constatato che l'incidenza settimanale di casi è nettamente in aumento rispetto ai 3 anni precedenti (14 casi per mille settimanali segnalati dei medici sentinella, con crescita costante), anche la medicina territoriale medici di famiglia e pediatri sono in affanno, poiché l'influenza stagionale è in netta crescita dopo 2 inverni di relativo benessere dei bambini - COVID a parte - dovuto al lockdown grazie alle scuole e asili chiusi, mascherine e distanziamenti.
Considerato che tutto questo si traduce in un ricorso a consigli e cure del proprio medico da parte di moltissime persone, aggiungendosi a tutto il resto del lavoro, visto l'avvicinarsi delle festività natalizie l'obiettivo è non farsi cogliere di sorpresa con un sovraffollamento difficile da gestire: si rendono pertanto necessari interventi che garantiscano di poter far fronte a pandemie e moltiplicazione di virus.
Interrogo dunque l'Assessore - ringrazio l'Assessora Caucino per rispondere al posto dell'Assessore Icardi - per sapere quali misure intenda mettere in atto la Giunta regionale per permettere ai Pronto soccorso del territorio piemontese, in particolare quello dell'Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino, di far fronte a influenza, moltiplicazione di virus e pandemia assicurando a bambini e ragazzi un ambiente che risponda il più possibile ai loro bisogni.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione. La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Chiara Caucino.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Da inizio ottobre a oggi, i passaggi giornalieri in Pronto soccorso sono notevolmente aumentati, con crescente necessità di ricovero per problematiche di tipo respiratorio, influenza, RSV. A tal proposito, sono state messe in atto le seguenti azioni organizzative: è stata aumentata progressivamente la dotazione di n. 8 posti letto di ricovero in area medica (nello specifico, nella S.C. Pediatria, nella S.S.D. Patologia Neonatale e della Prima Infanzia, nella S.C. Nefrologia Pediatrica e nella S.S.D. gastroenterologia pediatrica), con adeguamento dello standard di assistenza, attraverso il reclutamento di personale infermieristico e di supporto.
Dal 19 dicembre verranno incrementati di n. 2 posti letto della S.C.
Pneumologia Pediatrica; se tale incremento non fosse sufficiente, sarà attivato nelle festività natalizie un reparto di ulteriori dieci posti letto dedicati.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.


Argomento: Opere pubbliche

Interrogazione a risposta immediata n. 1248 presentata da Frediani inerente a "Qual è la reale situazione all'interno del cantiere di Radimero nell'ambito dei lavori per la realizzazione del Terzo Valico? "


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1248.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.
Prego, Consigliera, ne ha la facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ho un po' paura che mi rispondano come al collega Sarno se sbaglio il numero di chilometri o cose del genere.
Questa volta parliamo di un'altra grande opera, che va a incidere su un territorio verso cui nutro un particolare affetto, pure questo, perché mi capita di vivere in Val di Susa, ma di essere originaria della Valle Scrivia. Quindi, TAV da una parte e Terzo Valico dall'altra.
In particolare, in questo caso vado a richiamare l'attenzione della Giunta su alcune notizie che circolano principalmente a mezzo stampa, che richiamano l'attenzione sulla situazione all'interno del cantiere di Radimero, quindi parliamo dei lavori al confine tra Piemonte e Liguria nell'ambito della realizzazione del Terzo Valico dei Giovi, che sappiamo avere già avuto diversi problemi, sia dal punto di vista delle presunte infiltrazioni mafiose sia dal punto di vista della presenza di amianto. In questo caso, parliamo dei problemi che in particolare sta riscontrando la talpa nell'avanzamento della galleria nei pressi di Arquata. Pare che la talpa in questione sia ferma dal mese di giugno-luglio, proprio per criticità legate alla consistenza del materiale della galleria, che sarebbe particolarmente friabile.
Su alcune testate locali abbiamo letto che queste talpe sono ferme; in realtà, abbiamo letto alcune dichiarazioni del Commissario straordinario del Terzo Valico secondo cui ci sarebbero delle esigenze di manutenzione quindi non situazioni di pericolo particolare né per i lavoratori né per il mezzo in sé.
Vorremmo fare un po' di chiarezza: sappiamo che la talpa è rimasta ferma a lungo; sappiamo che ci si è trovati di fronte a un tipo di roccia che nessun studio preventivo aveva previsto e sappiamo che i sindacati sono piuttosto preoccupati, non solo per la situazione nella galleria, ma per tutto il contesto che riguarda quest'opera, che purtroppo ha visto un alto numero di incidenti sul lavoro.
Abbiamo letto anche dichiarazioni un po' contrastanti rispetto alla situazione reale all'interno di quel cantiere, quindi vorremmo capire qual è la reale situazione: se effettivamente la talpa è stata fermata e al momento si sta smantellando e smontando oppure se si tratta semplicemente di un lavoro di ordinaria manutenzione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Chiara Caucino.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

Grazie, Presidente, e grazie Consigliera.
Per la tratta piemontese del Terzo Valico, la Regione Piemonte non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale e formale relativa alle difficoltà della cosiddetta "talpa".
Dalle interlocuzioni verbali, comunque, non risultano ulteriori dettagli tecnici rispetto a quanto ogni cittadino ha potuto apprendere dai media nello specifico, risulta che le TBM siano ferme per problemi di natura geologica e, in particolare, per inattese caratteristiche geomeccaniche scadenti della formazione rocciosa attraversata dalle frese e che Webuild già Consorzio COCIV, sta cercando di risolvere.
Non risultano problemi di esecuzione, invece, per gli scavi eseguiti con il "metodo tradizionale".
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la lettura della risposta.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1249 presentata da Sacco, inerente a "Disservizi sulla linea Alessandria-Mortara-Milano"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1249.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ho deciso di presentare questa interrogazione, perché moltissimi pendolari piemontesi stanno subendo dei disagi a causa dei tanti disservizi che si stanno verificando su questa linea.
Premesso che la linea Alessandria-Mortara-Milano, pur entrando nel contratto di servizio della Regione Lombardia, ha un'altissima valenza strategica per i territori piemontesi, in quanto prevalentemente frequentata da pendolari e studenti, è necessario che il servizio fornito sia certo ed efficace, al fine di soddisfare i fabbisogni dell'utenza.
La linea non è nuova nel presentare importanti criticità, costantemente evidenziate dall'utenza stessa, che inficiano il corretto svolgimento del servizio. Da fonte stampa di recente pubblicazione è emerso il perpetrarsi di estremi disagi per i pendolari, anche piemontesi, soggetti e diffusi disservizi, quali continui ritardi ed improvvise cancellazioni. Gli utenti riuniti in comitati spontanei cercano da anni il confronto con Trenord e Regione Lombardia per la risoluzione delle problematiche, senza ricevere puntuale risposta.
Da luglio 2021, visto il disagio rimasto inascoltato, si è costituita un'associazione di pendolari, al fine di monitorare lo stato effettivo del servizio. Dal suddetto monitoraggio è emerso che, dalla data di costruzione dell'associazione al mese di novembre 2022, sono stati soppressi 1.299 treni sulla linea Alessandria-Mortara-Milano. Nel solo mese di novembre, su un totale di 1.350 treni, ben 45 sono stati soppressi e 444 hanno riportato un ritardo superiore a cinque minuti, arrecando notevoli disagi ai pendolari e agli studenti, e un calo drastico dell'indice di affidabilità del servizio.
Le cause di soppressione risulterebbero prevalentemente imputabili, nella quasi totalità dei casi, a guasti del materiale rotabile.
Considerato che sono tantissimi i piemontesi che utilizzano questa linea e non riescono a trovare soddisfazione nelle risposte da chi esercisce questo servizio anche sul nostro territorio, volevo sapere quali azioni ha intrapreso la Regione Piemonte al fine di risolvere tale problema per garantire all'utenza la migliore fruibilità del servizio. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Sean Sacco per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Chiara Caucino. Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

Grazie, Presidente e grazie, Consigliere.
Intanto una precisazione: la linea Alessandria-Milano, che ci pare essere quella oggetto dell'interrogazione, non ha alcun collegamento con Mortara.
Nello specifico, il servizio Alessandria-Milano è gestito da Trenord e come citato dal Consigliere Sacco, dalla Regione Lombardia.
L'ingresso nel nodo di Milano è particolarmente critico, non solo per Trenord. Abbiamo comunque attenzionato il gestore affinché migliori il più possibile tale corrispondenza. Nel frattempo, abbiamo inserito nel nuovo contratto di servizio con Trenitalia una coppia ulteriore Asti-Milano, che si aggiunge a quella esistente, in esercizio da settembre 2022, che nuovamente ha tra le sue fermate Alessandria.
Inoltre, rispetto ai collegamenti con la Lombardia, giova ricordare che da settembre 2023 verrà riaperta la tratta Casale-Mortara. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1250 presentata da Salizzoni inerente a "Chiarezza sui tempi della gara per il nuovo Parco della Salute di Torino"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1250.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Mauro Salizzoni.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
Dopo la decisione di inizio settembre di riaprire il dialogo competitivo nel tentativo di convincere le due società in gara a proseguire con la realizzazione del progetto, recentemente la Regione ha chiesto un'ulteriore proroga dei termini per l'aggiudicazione dei lavori, la terza dopo quelle ottenute a maggio e a luglio scorsi. Questa volta, tuttavia, la richiesta di rinvio avrebbe tempi molto lunghi: questo non è ben augurante per la fine della gara stessa e, presumibilmente, durante questa legislatura non se ne verrà a capo neanche dal punto di vista progettuale.
Nel sintetizzare il testo dell'interrogazione, voglio però evidenziare come la precarietà strutturale dei nosocomi che confluiranno nel Parco della Salute è cronaca recente e ben nota, e penso non richieda ulteriori spiegazioni (sono comunque citate nel testo).
Con riguardo a tale ospedale è iniziata la prima fase del Piano degli interventi urgenti. Le opere urgenti da realizzare subito alle Molinette sono quattordici, per un valore di 32 milioni di euro, che verranno garantiti attraverso i fondi dell'articolo 71. A tali criticità e urgenze si aggiunge anche quella relativa agli aumenti dei costi delle utenze, con bollette nei primi sei mesi del 2022 in media più alte del 70% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Premesso che giudico estremamente positivo il fatto che gli ospedali di Cuneo e Novara vengano realizzati, ci tenevo a sottolineare come l'accelerazione data alla realizzazione del nuovo ospedale di Cuneo renda ancora più paradossale e intollerabile la situazione di stallo relativa al nuovo Parco della Salute di Torino.
Per la nuova Città della Salute e della Scienza di Novara lo scorso ottobre sia stato approvato il nuovo piano finanziario, con un'integrazione di circa 100 milioni di euro. Il precedente bando era andato deserto. Ora tale nuovo piano finanziario dovrebbe essere più appetibile per i privati.
Ciò premesso, intendo interrogare l'Assessore competente per sapere se l'Amministrazione regionale non ritenga opportuno fissare a gennaio il termine della gara per verificare il reale interesse dei concorrenti essendo ancora possibile, in caso di ritiro, predisporre una nuova gara con procedura d'urgenza. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il professor Mauro Salizzoni per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Chiara Caucino.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La stazione appaltante sta conducendo la nuova fase del dialogo competitivo perseguendo, di concerto con gli operatori economici coinvolti, le seguenti finalità: . definire le soluzioni tecniche, organizzative, contrattuali ed economico-finanziarie più idonee per la realizzazione dell'intervento dando spazio all'esperienza ed alla capacità innovativa degli operatori del settore, onde raccogliere proposte e soluzioni dal mercato, così da avere cognizione delle aspettative e delle attese dello stesso . consentire ai concorrenti di conseguire la sostenibilità economico finanziaria dell'intervento . individuare la soluzione o le soluzioni che possano soddisfare le esigenze della stazione appaltante . trarre dal confronto con gli operatori economici interessati gli elementi necessari per elaborare nuove linee guida per la progettazione che permettano di mantenere il costo dell'intervento in linea con i parametri economici e con i contenuti del disciplinare e della documentazione posti a base di gara.
La stazione appaltante, tenuto conto delle soluzioni emerse nel corso della fase di dialogo competitivo ancora in essere, procederà, sulla base delle proposte progettuali acquisite, a redigere la lettera di invito agli operatori economici ammessi alla Fase III, i quali potranno presentare le loro offerte finali.
Indicativamente, la scadenza dei termini per la presentazione dei progetti definitivi potrebbe essere entro i primi quindici giorni di aprile, tenuto conto anche dei tempi necessari legati alle informative obbligatorie da fornire ad ANAC. Tempi diversi non sono ammessi dalle procedure di gara.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1251 presentata da Accossato inerente a "Attuazione circolare aggiornamento delle linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine, pubblicata dal Ministero della Salute il 12 agosto 2020"


PRESIDENTE

Concludiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1251.
La parola alla Consigliera Accossato, per l'illustrazione.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
L'interrogazione di oggi verte sul tema dell'interruzione volontaria di gravidanza con metodo farmacologico; metodo ormai da anni in uso sicuramente, meno invasivo e di più facile attuazione, sia per la donna che per gli operatori.
Su questo metodo, a fronte di un utilizzo di ormai alcuni anni, ma con modalità diverse da Regione a Regione e anche da struttura sanitaria a struttura sanitaria, finalmente, il 4 agosto 2020, il Consiglio Superiore di Sanità ha espresso parere favorevole sul suo utilizzo, fino a 63 giorni (periodo fino a 9 settimane di età gestazionale), presso strutture ambulatoriali pubbliche adeguatamente attrezzate, collegate con ospedali in consultori o in day hospital, senza però il ricovero, che era una delle tematiche all'attenzione.
In data 12 agosto, il Ministero della salute, sulla base di queste indicazioni e anche di quelle dell'Agenzia italiana del farmaco, ha pubblicato l'aggiornamento delle linee d'indirizzo sull'interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine (preferisco dire metodo farmacologico). In tali linee d'indirizzo si stabiliva, però, che veniva annullato il vincolo relativo all'utilizzo di questo farmaco - anche noto come RU486 - in regime di ricovero, dal momento dell'assunzione del farmaco fino alla conclusione del percorso assistenziale, quindi con una facilitazione e una maggiore attenzione alle scelte che le donne vogliono fare nell'assunzione del farmaco suddetto; inoltre, viene esteso l'impiego del farmaco fino al 63° giorno di gravidanza, cioè 9 settimane.
Su questo tema non si avevano notizie di un'attivazione da parte della Regione Piemonte, tant'è che, in data 26 novembre 2021, è stata notificata una diffida alla Regione Piemonte da parte di 27 associazioni femminili aderenti alla rete "Più di 194 voci": in tale diffida si afferma, appunto che la Regione non si sarebbe ancora adeguata alle nuove linee d'indirizzo.
Da questa diffida è passato un anno. Non abbiamo avuto aggiornamenti in merito, per cui l'interrogazione all'Assessore competente è per sapere se ad oggi, la Regione Piemonte si sia finalmente adeguata alla circolare cui ho fatto riferimento prima, e cioè l'aggiornamento delle linee d'indirizzo sull'interruzione volontaria di gravidanza pubblicata nel 2020.
Probabilmente, siamo noi a non essere informati in merito e auspichiamo di essere aggiornati su questo argomento così caro e all'attenzione di molte donne in Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Caucino, per la risposta.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In riferimento alla nota del Ministero della Salute del 12 agosto 2020, che ha aggiornato le "Linee di indirizzo sulla interruzione volontaria di gravidanza con mifepristone e prostaglandine", la Direzione Sanità e Welfare, in seguito alla fine dell'emergenza legata all'epidemia da SARS COV 2, che ha fortemente influenzato le attività sanitarie, ha condotto una prima analisi con le Aziende sanitarie per approfondire la realtà dei contesti aziendali regionali per l'applicazione della nota ministeriale.
Dalla valutazione iniziale è emersa la necessità di predisporre un piano d'intervento a favore dei diversi servizi territoriali, che finora sono stati attivi su altri percorsi del Dipartimento Materno Infantile (percorso nascita-crescita e cronicità con relazioni di rete territorio-ospedale territorio) e che, per ora, non hanno sviluppato esperienza e competenza in tema di interruzione farmacologica di gravidanza.
Tutto quanto ciò premesso, la Regione Piemonte sta comunque garantendo la disponibilità di somministrazione del farmaco all'interno degli ospedali del territorio che hanno esperienza in materia e che possono attuare le nuove disposizioni garantendo alle donne percorsi sicuri.



PRESIDENTE

Grazie.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la seduta dell'interrogazione a risposta immediata.
Alle ore 15.15 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale convocata in data odierna alle ore 14.30.



(Alle ore 15.07 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 15.14 il Presidente Allasia constata la mancanza del numero legale e, ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento, aggiorna i lavori di trenta minuti)



(La seduta inizia alle ore 15.50)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che sono in congedo i Consiglieri Carosso, Chiorino, Cirio Icardi, Protopapa, Ricca e Tronzano.
Il numero legale è, pertanto, 23.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Chiedo l'iscrizione all'o.d.g. dell'odierna seduta dell'ordine del giorno n. 917, che ho depositato ieri, avente ad oggetto "Ripristino nella legge di bilancio del contributo affitti e del Fondo per la morosità incolpevole".



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ho chiesto la parola per chiedere un'informativa alla Giunta in merito a quanto sta accadendo nei nostri pronto soccorso. Stiamo leggendo che le ASL stanno facendo un approfondimento preciso e puntuale sulle metodologie con le quali vengono ingaggiati i medici attraverso il sistema delle cooperative. Da questo punto di vista, mi pare che siano in corso degli approfondimenti anche da parte delle forze dell'ordine, per capire quale sia la modalità di ingaggio e quali siano i costi, e per comprendere il motivo per cui in questo momento abbiamo i Pronto soccorso in queste condizioni. Forse, in questa sede, varrebbe la pena capire quanto prima quali sono le misure da adottare, perché questa logica dell'utilizzo della cooperazione (quindi di cooperative che forniscono personale sanitario) che una volta era fatto come estrema ratio, oggi invece è la normalità.
Forse, su questo tema dovremmo ragionare insieme all'Assessore Icardi e capire quali misure mettere in atto. Abbiamo concluso pochi minuti fa la trattazione di un'interrogazione a risposta immediata che verteva proprio sull'affollamento dei Pronto soccorso, come ad esempio quello del Regina Margherita. Questo disagio è ormai diffuso in molte realtà del nostro territorio.
Per questi motivi, chiedo all'Assessore (o a chi della Giunta vorrà intervenire) di affrontare questo tema, che ci pare un argomento non solo legato al dato influenzale, ma ad un problema di gestione, che porta per da quanto ci risulta, ad un costo più elevato da parte dell'Amministrazione regionale.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Se tutta l'Aula è concorde, chiedo di trattare come primo punto all'o.d.g.
il disegno di legge n. 233, licenziato all'unanimità questa mattina (se non erro), inerente a "Interventi urgenti in materia di diritto allo studio universitario", per rendere di fatto efficaci i 6 milioni della variazione di bilancio ed ottemperare alla promessa di rispondere al cento per cento delle borse di studio.
Se non vi sono obiezioni, si potrebbe anticipare la trattazione di questo disegno di legge, che è ampiamente condiviso dall'Aula, come rimarcato più volte. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono contrarietà alla richiesta di informativa avanzata dal Presidente Magliano circa la situazione dei Pronto soccorso, la Giunta è presente e potrà intervenire quando crede.
In merito alla richiesta di iscrizione all'o.d.g. dell'ordine del giorno n.
917, avanzata dalla Consigliera Frediani, penso che non vi siano contrarietà, per cui l'atto di indirizzo è inserito in calce all'attuale ordine del giorno.
Per quanto concerne la richiesta del Consigliere Preioni di trattare come primo punto all'o.d.g. il disegno di legge n. 233 inerente a "Interventi urgenti in materia di diritto allo studio universitario", se non vi sono interventi in senso contrario lo iscriviamo subito dopo le comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale e l'approvazione dei processi verbali delle precedenti sedute (punti 1 e 2) e prima del punto relativo alla proposta di legge n, 203.
Come ho detto, se sono tutti d'accordo, consideriamo tacitamente approvate le richieste di inserimento nuovi punti all'o.d.g. avanzate dalla Consigliera Frediani e dal Consigliere Preioni.
Ribadisco che, se la Giunta è intenzionata a fornire l'informativa richiesta dal Consigliere Magliano in merito alla situazione dei pronto soccorso, potrà farlo quando meglio crede.
Se non vi sono ulteriori proposte di modifica, l'ordine del giorno è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Hanno chiesto congedo Carosso, Chiorino, Cirio, Icardi, Protopapa, Ricca e Tronzano.
b) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
c) Non impugnativa Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 9 dicembre 2022 la seguente legge regionale ed ha deliberato la non impugnativa: legge regionale n. 17 del 28 ottobre 2022 (Allontanamento zero. Interventi a sostegno della genitorialità e norme per la prevenzione degli allontanamenti dal nucleo familiare d'origine) d) Comunicazione relativa all'articolo 30, comma 9, del Regolamento interno In data 12 dicembre 2022, la VI Commissione consiliare, riunita in sede legislativa, congiunta con la IV Commissione, ha approvato a maggioranza la deliberazione legislativa avente ad oggetto: "Iniziative finalizzate al benessere sociale attraverso l'esercizio fisico strutturato e adattato.
Istituzione dei Percorsi e delle Palestre della salute".
Sempre in data 12 dicembre 2022, la I Commissione consiliare, riunita in sede legislativa ha approvato all'unanimità la deliberazione legislativa avente ad oggetto: "Disposizioni sulle commissioni giudicatrici per l'accesso all'impiego regionale".


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 22 e 29 novembre 2022.


Argomento: Università

Esame disegno di legge n 233, inerente a "Interventi urgenti in materia di diritto allo studio universitario"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 233, inerente a "Interventi urgenti in materia di diritto allo studio universitario", di cui al punto 2.1) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla I Commissione nella giornata odierna.
La parola alla Consigliera Zambaia, relatrice di maggioranza.



ZAMBAIA Sara, relatrice

Grazie, Presidente.
Il disegno di legge n. 233, che è composto semplicemente da due articoli mira a raggiungere la copertura del 100% delle borse di studio anche per l'anno accademico 2022-2023 attraverso un ulteriore stanziamento di 6 milioni.
Si tratta, per la Regione Piemonte, di uno sforzo veramente senza precedenti, che porta a 39,6 milioni lo stanziamento complessivo, quasi 11 milioni in più, rispetto ai 28,8 dell'anno accademico 2018-2019.
In questo modo, possono essere accolte tutte le richieste dei borsisti che peraltro, negli ultimi quattro anni, sono aumentate di quasi 3 mila unità da 13.700 dell'anno accademico 2018-2019 alle oltre 16.600 circa attuali.
Presidente, in tal senso, vorrei ringraziare veramente la Giunta regionale perché si tratta di un impegno di bilancio molto importante e senza precedenti, che rende il Piemonte non soltanto molto orgoglioso, ma anche attrattivo non solo per la qualità degli indirizzi universitari, ma anche fortemente inclusivo nei confronti degli studenti provenienti da fuori regione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al relatore di minoranza, il Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio, relatore

Grazie, Presidente.
Ci pare che con questo intervento si riesca a mantenere la linea politica che in questi anni, anche in quest'Aula, abbiamo voluto fortemente come opposizione, cioè che le borse di studio venissero coperte interamente.
È bene, quindi, che si sia voluto intervenire così velocemente, prendendo atto del fatto che questa misura avremmo dovuto forse trovarla nel bilancio di assestamento, ma magari è stato necessario un ulteriore approfondimento in merito.
Tuttavia, rimane un tema che dovremo affrontare, perché i dati visti oggi in Commissione dicono che ogni anno vi è un aumento del 10% di coloro che vogliono venire a studiare nella nostra regione, in parte (questo dobbiamo dircelo con chiarezza), per la qualità dell'offerta accademica dei nostri Atenei, ma anche per la capacità di Regione Piemonte di garantire il 100 delle borse di studio.
Il tema sarà lavorare insieme in futuro. Stiamo parlando del valore di quasi 80 milioni di euro per le borse di studio (tra fondi regionali nazionali ed europei), di cui abbiamo parlato oggi in Commissione; ripeto se il trend del 10% continuerà ogni anno, sarà necessario affrontare la questione.
È bene che si sia arrivati a questa decisione, rimane però un punto aperto rispetto al dato che, esponenzialmente, potrebbe crescere; la Regione quindi, dovrà immaginare come lavorare su questo elemento, perché non possiamo crescere all'infinito.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno, relatore di minoranza.



SARNO Diego, relatore

Grazie, Presidente.
Come è stato detto nella relazione e in occasione della richiesta di inversione all'o.d.g., anche il Partito Democratico ha votato a favore in Commissione; questa è una delle nostre storiche battaglie di questi tre anni, insieme a tutte le altre opposizioni. Anche nella passata legislatura la Giunta è stata la prima a finanziare il 100% delle borse di studio sostanzialmente, l'unica Regione in Italia a prevedere un impegno così ampio, proprio perché crediamo che l'istruzione, anche quella universitaria, debba essere accessibile a tutti e anche a coloro che - come ricorda il nuovo Ministro - pur avendo il merito non potrebbero permettersela.
La copertura del 100% tiene insieme quello che per noi è il fondamento dell'istruzione accessibile: accessibilità per merito e anche accessibilità economica, soprattutto per quelle famiglie che hanno difficoltà a pagare anche se in parte, gli elevati costi per l'acquisto di libri, per il trasporto e per tutta una serie di oneri che gli studenti universitari devono sostenere, soprattutto quelli fuori sede, ma non solo.
Presidente, accogliamo con particolare felicità questo dato, anche perch fino a qualche settimana fa, l'Assessore Tronzano ci ricordava costantemente che avremmo dovuto adeguarci al fatto che non ci sarebbe più stata disponibilità di risorse per coprire il 100%, quindi per chiunque fosse arrivato dopo il 24; l'Assessore Tronzano, sia in Commissione che in Aula, ci ha sempre detto che neanche noi saremmo riusciti, se fosse toccato a noi.
Tuttavia, questa mattina, in Commissione e anche dai mezzi stampa, siamo venuti a conoscenza che vi è la certezza che, per i prossimi cinque anni potranno essere utilizzati fondi europei almeno per 10 milioni di euro per la copertura delle borse di studio. Questo è un elemento che noi, da un lato, avevamo sempre affermato e, dall'altro, abbiamo sempre auspicato abbiamo così accolto con piacere il fatto di poter fare affidamento su 10 milioni in più, come avevamo già detto.
Sappiamo che, attualmente, i fondi complessivi per la copertura arrivano a circa 80 milioni di euro, per coprire il 100% delle borse di studio; di questi 80 milioni, nei prossimi anni, avremo almeno 10 milioni dai fondi europei e, se il prossimo anno continueremo e continuerete a garantire questo dato, avremo circa 40 milioni di fondi regionali e il restante dai fondi nazionali.
È ovvio che, magari con le interlocuzioni che il vostro governo regionale può avere con il Governo nazionale, grazie all'area politica che vi accomuna, il prossimo anno potremmo anche auspicare di chiedere al Governo un aumento di risorse in tal senso, proprio per premiare una Regione che negli ultimi anni, compresa la passata legislatura, ha garantito il 100 delle borse di studio. Speriamo, quindi, che i fondi nazionali saranno aumentati; potrebbero appunto essere aumentati per un'interlocuzione congiunta - e lo dico ai Capigruppo di maggioranza - in questa direzione.
Infine, sappiamo che negli ultimi due anni le richieste di borse di studio sono aumentate del 10%: è ovvio che questo ha inciso in termini economici perché in questi due anni la pandemia si è fatta sentire al punto che le domande individuali e le esigenze sono aumentate; non mi riferisco soltanto alle borse di studio, ma anche alle richieste di molti Comuni, perché le famiglie hanno più difficoltà. Speriamo che con un "sistema Nazione" e un "sistema Europa" migliori alcune famiglie possano stare meglio al loro interno dal punto di vista della sostenibilità economica e che ci si possa attestare ad un livello di circa 75-80 milioni di euro, al massimo, per i prossimi anni.
Ecco perché in Commissione abbiamo votato a favore in modo convinto; ecco perché abbiamo accolto la richiesta della maggioranza di esaminare prontamente questo atto, anche perché - diciamocelo, colleghi - il tema vero sarà anche anticipare queste decisioni.
Oggi alcuni rappresentanti degli studenti delle Università, sia del Politecnico che di UNITO, con cui stiamo collaborando, ci chiedono di anticipare, perché poi questi finanziamenti, seppure oggi approvati arriveranno abbondantemente dopo le esigenze reali di quegli studenti, dopo che avranno già affrontato delle spese. Arriveremo ad erogare il contributo quanto meno a metà del prossimo anno, per cui dovremmo lavorare un po' di più per anticipare queste risorse, sapendo che lo schema è questo e che possiamo contare sui fondi europei.
Concludo dicendo all'Assessore Tronzano, anche se non è presente, che le sue sono certo delle preoccupazioni perché dobbiamo continuare a impegnare risorse regionali importanti, ma sono preoccupazioni che vengono limitate da questa nuova e confermata disponibilità dei fondi europei proprio per la copertura del 100%, su cui non faremo mai sconti e continueremo la battaglia in Aula e - come abbiamo scritto - anche con gli studenti, per giungere a questo straordinario obiettivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla relatrice di minoranza, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca, relatore

Grazie, Presidente.
Brevemente. Anche noi abbiamo votato favorevolmente questa mattina in Commissione il provvedimento. È un tema su cui da anni prestiamo la massima attenzione e siamo soddisfatti del risultato ottenuto anche quest'anno. Se proprio vogliamo trovare un neo in questa situazione, non è possibile che ogni anno non si possa garantire con assoluta certezza tale copertura.
Ci rendiamo conto che l'aumento degli iscritti all'Università potrebbe generare problemi anche a livello di calcolo degli importi, però a questi giovani che scelgono di investire sulla loro istruzione e scelgono di farlo nella nostra Regione (quindi sia giovani che abitano già qui sia giovani che vengono qui perché ritengono il nostro sistema universitario un sistema d'eccellenza) dobbiamo garantire massima attenzione e il massimo sostegno per consentigli di raggiungere il risultato cui ambiscono.
Riteniamo che questa sia una delle voci di bilancio più importante a livello regionale; ovviamente continueremo a monitorare ogni anno che ci sia totale copertura, però chiediamo lo stesso impegno anche per la copertura dei voucher, perché i bambini non votano, però sono il nostro futuro, esattamente come questi ragazzi che vengono a studiare in Piemonte.
Il diritto allo studio deve essere garantito e sostenuto dal Consiglio regionale, e ovviamente dallo Stato, a tutti i livelli, per cui massima attenzione sin dall'inizio del percorso scolastico fino ai livelli più alti.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di interviene il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Velocemente. Volevo ripercorrere le cifre degli ultimi anni, parzialmente enunciate nella copertura e nell'ammontare di queste borse di studio per il diritto allo studio universitario. È un tema molto importante, perché il nostro è ancora un sistema che in Piemonte permette, come è stato detto dai colleghi anche di minoranza, di dare una copertura e un supporto alla possibilità di studiare, diversamente da alcuni sistemi universitari. Lo dico anche da professore universitario: all'estero determinano un indebitamento molto alto per le famiglie, a volte per tutta la vita, e per lo studente. Il nostro sistema ancora regge, seppur con fatica e nonostante il periodo socio-economico che attraversiamo, che rende più difficile la gestione, da parte delle famiglie, di chi studia fuori sede.
È un tema estremamente sentito dalle famiglie, per non parlare dell'abominio di avere, ad esempio (su questo credo il professor Salizzoni sia d'accordo), una macchinosità del concorso nazionale per le scuole di specializzazione della Facoltà di Medicina che determina la necessità quasi sempre, di andare fuori sede, fuori Regione, in modo quasi obbligatorio per la gran parte degli studenti, con aggravi ulteriori di spese riguardante la possibilità di avere una logistica e un appoggio locale.
Come è stato detto, c'è un incremento progressivo negli anni: nel 2018 erano 21 milioni e 200 mila i fondi messi a disposizione dalla Regione per il diritto allo studio, su 40 milioni complessivi dell'ammontare delle borse comprensivo della componente nazionale; nel 2019, abbiamo quasi 29 milioni su 41; nel 2020 e nel 2021, 27 e 29 milioni regionali su una crescita di 46 fino a 50 milioni di ammontare della borsa, per arrivare a quest'anno con quasi 40 milioni, su un ammontare di circa 80 milioni complessivi.
È chiaro che è un impegno in continua crescita ed è vero che occorre essere anticipatori sulla programmazione; faccio, però, i miei complimenti per essere riusciti, anche con questi incrementi molto significativi, a coprire il 100% delle borse di studio.
È chiaro che si tratta di un tema estremamente importante e da monitorare con attenzione nei prossimi anni, ma su questo credo che tutti qui dentro daranno il proprio contributo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto intervenire la Consigliera Accossato; ne ha facoltà.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
È ovvio che non posso che esprimere soddisfazione per questa scelta. Lei ha la presenza di un fantasma, in questa discussione in quest'aula, quello del Consigliere Grimaldi, che si è molto occupato di questo tema negli anni.
Non sono ventriloqua, per cui parlo per mia espressione e convincimento avendo seguito questo tema anche nella precedente legislatura.
Pertanto, soddisfazione per il risultato ottenuto anche quest'anno, con un impegno decisamente consistente e con la scelta di utilizzare fondi europei. Ho trovato, nelle relazioni di accompagnamento sia di maggioranza sia di minoranza, elementi utili per la discussione. In particolare, voglio sottolineare le espressioni che la relatrice Zambaia ha voluto utilizzare l'attrattività e l'inclusività che questo provvedimento porta con sé. Non posso che esprimere soddisfazione per queste valutazioni, che condivido. Se raggiungiamo un sentire comune su questo tema, vuol dire che c'è la possibilità di lavorare insieme affinché in futuro sia confermato questo tipo di indirizzo; vuol dire che si condivide l'importanza del diritto allo studio, l'importanza dell'istruzione universitaria, soprattutto in un Paese che, purtroppo, continua a collocarsi agli ultimi posti in Europa per numero di laureati.
L'impegno, quindi, non può che continuare in questo senso, affinch l'accesso all'istruzione, in particolar modo a quella universitaria, non sia fortemente condizionato dal censo, ma sia più avvicinabile per tutti.
Peraltro, chiunque abbia figli in età universitaria (o conosca, comunque questo mondo) sa che l'intervento che noi facciamo, per quanto impegnativo e consistente per le casse regionali, in molti casi non è sufficiente da solo a consentire la libera scelta dell'istruzione universitaria. Perch davvero, questa scelta impone una serie di sacrifici di grande livello soprattutto economico, per i giovani (se sono già autonomi) o direttamente per le famiglie.
Esprimiamo, quindi, la nostra soddisfazione in tal senso e auspichiamo di mantenere questa condivisione nei prossimi bilanci.
Anche da parte mia la sottolineatura dell'impegno ancora necessario sul tema dei voucher del diritto allo studio dell'istruzione obbligatoria: anche in questo frangente, sia pure con cifre più modeste, si annidano grandi situazioni di difficoltà. Lasciar fuori una percentuale molto grande degli aventi diritto (credo circa il 70%) non è sicuramente un modo di rispondere alle istanze delle famiglie, né di garantire l'istruzione obbligatoria ai giovani piemontesi e alle famiglie che ne hanno un carico ovviamente ancora più pesante. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano ulteriori richieste di intervento in discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Molto brevemente, come ha già detto bene il collega Sarno in qualità di relatore, questa mattina abbiamo convintamente licenziato questo provvedimento in I Commissione.
Ribadiamo, quindi, il nostro voto favorevole rispetto ad una battaglia che insieme agli altri Gruppi di opposizione, ci ha visti protagonisti in questi anni per coprire integralmente il fabbisogno di borse di studio universitarie, che, com'è stato sottolineato bene da chi mi ha preceduto rappresentano un aiuto importante e significativo per l'accesso allo studio universitario dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze.
Questo provvedimento viene finanziato attraverso il fondo di riserva, ma in prospettiva, in base anche a quanto ci ha detto questa mattina il Vicepresidente Carosso, si andrà verso un finanziamento che terrà conto anche dei fondi europei. È un impegno ingente, perché parliamo di complessivi 80 milioni, di cui circa 40 messi oggi dalla Regione; il resto derivante da altri fondi (tra cui anche fondi statali), in un quadro in cui in questi due anni le richieste sono aumentate di circa il 10% all'anno anche a seguito della crisi che si è manifestata dopo la pandemia.
A mio avviso, il nostro obiettivo dovrà andare nella direzione di sostenere sempre di più lo studio, in modo particolare di quei ragazzi che hanno minori mezzi economici rispetto agli altri. In questo Paese abbiamo assistito negli anni ad un "ascensore sociale" che funzionava (parlo degli anni Settanta, Ottanta fino agli anni Novanta, gli anni in cui anch'io, da figlio di falegname, ho potuto frequentare l'università): all'università accedevano non soltanto i figli dei laureati, ma anche i figli di coloro che, evidentemente, esercitavano professioni all'apparenza più umili. Negli ultimi anni, purtroppo, questo ascensore sociale si è fermato: non solo si è registrata una riduzione degli iscritti in talune facoltà e dei laureati ma soprattutto si è constatato che i ragazzi che provengono da categorie sociali meno abbienti non riescono più ad accedere all'università e ad ultimare gli studi.
Diventa quindi fondamentale che un Paese, attraverso le sue istituzioni (tra queste c'è anche la Regione), trovi i mezzi e gli strumenti per poter ovviare a questo grave problema sociale e di giustizia sociale, perché una società che non dà opportunità a tutti i ragazzi di potere sviluppare i loro talenti, è una società ingiusta.
Mi piacerebbe, in futuro, che il sostegno che la Regione elargisce fosse orientato in maniera più significativa (anche dal punto di vista del quantum) su quei ragazzi e su quelle ragazze che hanno minori mezzi economici. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Se non vi sono ulteriori richieste di intervento dichiaro chiusa la discussione generale.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta") - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Proposta di legge n. 203 "Disposizioni concernenti l'odontoiatria solidale e l'attivazione di reti di collaborazione per la co-progettazione di azioni a fini di solidarietà sociale verso le fasce più deboli della popolazione con particolare riferimento alla c.d. 'vulnerabilità'' sociale'"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 203, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla IV, il 14 novembre 2022.
Relatore di maggioranza è il Consigliere Poggio, che ha facoltà di intervenire.



POGGIO Giovanni Battista, relatore

Grazie, Presidente.
La Regione Piemonte, ai sensi del proprio Statuto, favorisce l'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per lo svolgimento di attività d'interesse generale e valorizza le forme di cooperazione a carattere di mutualità senza fini speculativi, di solidarietà sociale l'associativismo e il volontariato, assicurando la partecipazione alla consultazione nello svolgimento delle funzioni regionali.
La proposta di legge nasce con l'intento di normare la possibilità dei liberi professionisti di mettere a disposizione della collettività le proprie competenze professionali e il proprio tempo a favore delle fasce più deboli della popolazione, con particolare riferimento alla cosiddetta "vulnerabilità sociale".
La proposta di legge si articola in sette parti.
L'articolo 1, oggetto e finalità, definisce l'obiettivo della proposta di legge, ossia la realizzazione di progetti di odontoiatria solidale, in collaborazione con gli enti del terzo settore con sede o ambito di operatività nel territorio della Regione Piemonte.
L'articolo 2 definisce le prestazioni di odontoiatria previste nell'allegato C) del DPCM del 2017, garantendo la gratuità, senza fini di lucro, né diretto né indiretto.
L'articolo 3 elenca i soggetti coinvolti nei progetti, odontoiatri e igienisti, che si rendono disponibili a partecipare ai progetti l'iscrizione all'elenco è su base volontaria, previa domanda a cura dell'interessato.
L'articolo 4 prevede l'istituzione di un tavolo tecnico di coordinamento istituito presso la Direzione regionale della Giunta, per assicurare l'omogeneità di erogazione delle prestazioni solidali.
L'articolo 5 definisce le convenzioni finanziarie individuali finalizzate e individuate a contenere modalità di erogazione delle prestazioni di odontoiatria solidale.
L'articolo 6 tratta la prevenzione ed educazione alla salute, affinché si possano prevenire, in accordo con l'Ufficio scolastico regionale, campagne d'informazione indirizzate a soggetti in età infantile ed evolutiva tenendo bene a mente che con la prevenzione si riducono costi e si hanno benefici per la salute.
Aspettando di trovare consenso fra i colleghi, concludo, Presidente ringraziandola per l'attenzione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis, relatrice di minoranza.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Prima di svolgere la relazione del nostro Gruppo consiliare, di concerto con la forza politica proponente, vorrei richiedere un minuto di sospensione per depositare un emendamento che abbiamo concordato.



PRESIDENTE

Sì. Va bene. Non penso ci siano problemi.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.29, riprende alle ore 16.42)



PRESIDENTE

Riprendiamo la seduta colleghi.
Colleghi, non capisco qual è la parola che non capite, se "riprendiamo la seduta" o "colleghi".
Riprendiamo la seduta.
Aveva chiesto una sospensione tecnica la Consigliera Canalis; vuole intervenire come relatrice di minoranza? Prego, Consigliera.



CANALIS Monica, relatrice

Sì, grazie Presidente.
Ringrazio il Consigliere Poggio per aver presentato questa proposta di legge riguardante l'odontoiatria solidale. Per chi di noi arriva dalla città di Torino, dal territorio torinese, sa che questa esperienza è già nota da alcuni anni. Proprio nella città di Torino ha luogo un esperimento un unicum a livello italiano, di cooperazione tra enti di terzo settore che ormai da diversi anni erogano gratuitamente prestazioni odontoiatriche a persone in situazione di disagio, persone che magari non sono neanche intercettate dal sistema sanitario nazionale e che quindi rischierebbero di non beneficiare delle cure.
La proposta di legge ha il merito di proporre un modello di collaborazione tra l'ente pubblico e gli enti di terzo settore (il mondo del volontariato) su scala regionale; una proposta virtuosa, una proposta che ha trovato il sostegno di molti Gruppi consiliari nell'ambito della discussione in Commissione consiliare e che oggi porta in quest'Aula, all'attenzione della nostra discussione, temi importantissimi di fondamento costituzionale come la sussidiarietà, l'amministrazione condivisa con il terzo settore, la coprogettazione e il riconoscimento di quanto il mondo del volontariato, il terzo settore, fa per la nostra comunità.
Sappiamo che la sentenza della Corte Costituzionale n. 131 del 2020 ha sancito in maniera ufficiale il fondamento giuridico della funzione pubblica degli enti di terzo settore; una funzione che non è appannaggio esclusivo della pubblica amministrazione e degli organismi statuali regionali e comunali, ma è una funzione espletata anche da questi enti che non sono un'emanazione dello Stato. Anche gli enti di terzo settore quindi, concorrono alla costruzione del bene comune e di un progetto per la collettività. Abbiamo anche discusso su come fosse meglio garantire questa collaborazione.
La proposta di legge si concentra sulla possibilità di ospitare all'interno degli ospedali e delle strutture delle ASL piemontesi, i professionisti dell'odontoiatria che si rendono disponibili a svolgere un servizio volontario.
La proposta arrivata dal nostro Gruppo consiliare è di estendere la possibilità di collaborazione anche per quanto riguarda le attività svolte nelle sedi degli enti di terzo settore e negli ambulatori privati.
L'emendamento proposto introduce un terzo comma, all'articolo 5 della proposta di legge, che recita "La Regione favorisce il riconoscimento, da parte delle aziende sanitarie regionali, delle attività di odontoiatria solidale, che si svolgono presso ambulatori di enti di terzo settore o presso ambulatori privati collegate alle Ets e incoraggia la definizione di accordi di collaborazione tra aziende sanitarie ed Ets che contemplino la possibilità di segnalare i bisogni di cure speciali dei pazienti".
Perché è importante che si rafforzi questa cooperazione e che si incoraggi la possibilità, da parte delle aziende sanitarie piemontesi, di stipulare convenzioni? Perché accade che gli enti di terzo settore si imbattano in bisogni speciali delle persone che prendono in carico; bisogni speciali che non possono essere risolti o affrontati all'interno degli ambulatori privati o all'interno delle strutture del terzo settore, ma che devono essere indirizzati nelle strutture pubbliche, negli ospedali, perché magari queste patologie sono particolarmente complesse, gravi o perché la prestazione è particolarmente urgente e potrebbe mettere a rischio la vita del paziente.
Con l'emendamento proponiamo un'aggiunta rispetto al testo presentato.
Dal punto di vista torinese - che ha al suo attivo, nel periodo 2015-2019 oltre 50 mila prestazioni rivolte a più di 16 mila pazienti, grazie a 6 ambulatori e 19 unità operative che hanno coinvolto associazioni come la Cooperazione Odontoiatrica COI, il Sermig, gli Asili Notturni Umberto I, la Protesi Dentaria Gratuita Onlus, il Banco farmaceutico di Torino, la Camminare Insieme O.d.V, la Misericordia O.d.V, in collaborazione con la Città di Torino e con la Fondazione Compagnia di San Paolo, che in questi anni è stato l'ente finanziatore - salutiamo con favore che il tema approdi in Consiglio regionale e che si pongano le basi per l'estensione di questo modello su tutto il territorio regionale, dando la possibilità a questi professionisti di prestare la loro opera volontaria anche negli ospedali.
C'è stato un dialogo positivo anche rispetto ad alcuni punti, quali l'assicurazione (ne abbiamo discusso con i colleghi della maggioranza) e la messa a disposizione, da parte delle strutture sanitarie pubbliche, della strumentazione necessaria all'erogazione della prestazione.
Alla luce di queste modifiche, il voto del nostro Gruppo consiliare sarà favorevole.
Voglio lasciare a verbale il ritiro degli emendamenti a mia prima firma n.
1), n. 2), n. 3) e n. 5): l'emendamento 4) è stato modificato con l'introduzione di un terzo comma all'articolo 5.
Inoltre, è stato appena depositato un altro emendamento, di concerto con la maggioranza (mi sfugge la numerazione di quest'ultimo emendamento) che, al comma 2) dell'articolo 5, sostituisce le parole da "ivi" a "sociale" con le parole "salvo il materiale strumentale necessario all'attività ambulatoriale".
Questo materiale strumentale, già in dotazione alle ASL piemontesi e agli ospedali piemontesi, non deve essere fornito dagli enti del terzo settore.
Questo è il contenuto dell'emendamento che abbiamo depositato.
Ringrazio e, alla luce di questi emendamenti, dichiaro il voto favorevole del Partito Democratico.



PRESIDENTE

Grazie.
Darei la parola al relatore di minoranza, il Consigliere Magliano.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio il collega per aver posto questo tema e ringrazio la collega Canalis per il lavoro di unione delle varie sensibilità e attenzioni, che è necessario avere quando, come spesso accade (e nella nostra Regione accade volentieri!), il mondo dei professionisti si mette a disposizione del mondo del bisogno. Di fatto, con questa norma permettiamo a questi professionisti di utilizzare anche un secondo canale, quello pubblico, quello degli ambulatori delle ASL, quando già loro sono in grado di sviluppare questo tipo di attività presso gli enti del terzo settore.
In questi anni, si è voluto dedicare grande attenzione anche a questo aspetto sociale. All'inizio, l'interesse riservato all'ortodonzia, che è connessa alla possibilità di mangiare in modo corretto, ha visto un'evoluzione che, di fatto, ha dato un altro segnale su come siamo in grado, come piemontesi, nel solco della tradizione dei santi sociali da una parte e del volontariato di matrice laica dall'altra, di essere innovatori.
Questa si chiama "innovazione sociale". Questa innovazione sociale meritava una norma che permettesse di poter far parlare due mondi, partendo dalla gratuità, dalla solidarietà e dalla carità che i professionisti mettono a disposizione di chi ne ha più bisogno.
Sappiamo bene quanto il mondo legato all'ortodonzia e ai professionisti che si occupano di questo tema trovi nel pubblico una carenza di interventi (sono pochi coloro che si rivolgono all'ente pubblico per andare dal dentista, questo lo sappiamo!); spesso, quindi, ci si rivolge al mondo privato. L'idea di permettere a coloro che vivono una condizione di difficoltà di poter utilizzare anche questo secondo canale, è un'opportunità assolutamente interessante.
Come diceva la collega, l'idea della coprogrammazione e della coprogettazione dev'essere un po' il cardine guida della politica, anche perché il Codice del terzo settore, il decreto legislativo n. 117, ce lo permette: usiamolo, e usiamolo bene, cosicché ci renderemo conto che spesso questa modalità di collaborazione non solo rende più efficace il sistema perché trova più risposte (questo ce lo auguriamo di cuore!), ma potrebbe in qualche modo, rendere più efficiente anche il servizio pubblico, perch a volte dal mondo del terzo settore ha solo da imparare.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Dichiaro aperta la discussione generale e chiedo se vi siano richieste di intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Questa proposta di legge serve ad assolvere al compito che abbiamo, che è quello di garantire le cure e varare azioni di solidarietà sociale anche in campo odontoiatrico, che è un ambito molto importante.
In particolare, si vogliono istituire le figure "dell'odontoiatra solidale" e "dell'igienista solidale", che, pur provenendo dal mondo privato e libero-professionale (sono quindi già attive), potranno lavorare come diceva la Consigliera Canalis, nell'ambito di progetti di solidarietà territoriale all'interno dell'ospedale (attualmente, la legge non lo prevede), utilizzando tali strutture, magari lasciate libere in alcune ore del pomeriggio.
Questa legge permetterà all'odontoiatra di poter collaborare con l'ASL (diversamente, non ci sarebbe titolo per poterlo fare) all'interno di un pacchetto di coprogettazione assieme al terzo settore. Perché questo? Intanto perché la normativa, nonché recenti disposizioni ministeriali prevedono l'utilizzo di queste possibili coprogettazioni e collaborazioni e considerano la coprogettazione come strumento di pianificazione. In secondo luogo, perché si permettere di varare dei progetti che prevedano la possibilità di agire non solo esternamente all'ambito ospedaliero, ma anche all'interno dell'ospedale, tra l'altro con una possibilità di interventi di maggiore complessità, vista la possibilità di utilizzare una struttura ospedaliera. Siamo di fronte ad un periodo dove, come dicevamo prima, il problema socio-economico e l'impoverimento sempre maggiore dovuto alla congiuntura è importante e misurabile; dunque, andare a tutelare le fasce più deboli e più fragili anche con questo strumento, senza rinunciare assolutamente a quella che è già la progettazione esterna all'ospedale, ma anzi in collaborazione, rinforza ulteriormente la risposta di prevenzione e di cura che abbiamo l'obbligo di fornire.
Credo che il tipo di figure che stiamo andando ad istituire (l'odontoiatra solidale e l'igienista solidale) avranno anche un ruolo attivo, per esempio, nei programmi di prevenzione verso l'infanzia, magari attraverso programmi insieme alla scuola. Con questo strumento rendiamo l'ASL partecipe di questi progetti, con la possibilità di collegarsi a dei progetti esistenti o futuri. Ricordo anche che, proprio questa primavera abbiamo approvato in quest'Aula un emendamento a prima firma del collega Riccardo Lanzo, insieme all'Assessore Caucino, che prevede 80.000 euro l'anno per tre anni per un fondo di odontoiatria solidale per i progetti esterni. In realtà, con quella decisione, come Consiglio regionale e come Giunta lavoriamo in un campo esterno all'ospedale. Questa legge, se approvata, ci permetterà di potenziare la risposta con un braccio anche ospedaliero.
In questo senso, credo che quella che si sta dando sia una risposta a trecentosessanta gradi su tutti e due i versanti (esterno e interno all'ospedale) al problema di non riuscire, per motivi economici, a ricevere le giuste cure nel campo odontoiatrico. Noi sappiamo cosa vuol dire poter tornare a masticare con una protesi, e come, invece, per alcune fasce della popolazione, questo non sia sempre attuabile.
Ringrazio dell'attenzione e anche degli emendamenti della Consigliera Canalis, grazie dell'attenzione e per gli emendamenti della Consigliera Canalis, dell'intervento del Consigliere Magliano e anche per l'intervento precedente illustrativo del Consigliere Poggio: credo che possiamo creare una bella cooperazione per dare una risposta a un bisogno importante.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Lanzo.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Stecco, primo firmatario della proposta di legge che disciplina un argomento estremamente fondamentale per la salute dei cittadini, quello delle cure odontoiatriche, cure che spesso la cittadinanza ritiene che siano unicamente usufruibili privatamente infatti, il servizio odontoiatrico offerto dalle ASL, dagli ospedali e dal nostro Servizio sanitario regionale non è molto conosciuto, così come hanno confermato i medici odontoiatri.
Abbiamo presentato insieme quell'emendamento sulla variazione di bilancio di 80 mila euro annui per tre anni, proprio per dare la possibilità di creare sinergia tra la parte pubblica e quella privata, per creare una sorta di ambulatori per poter regalare un sorriso ai piemontesi (era stata quella la nostra espressione) a chi non se lo poteva permettere.
Lo strumento legislativo ci permette anche di fare conoscere di più il servizio sanitario nazionale, che permette quindi di curare nei nostri ospedali le persone con problemi di carattere odontoiatrico.
È vero che ci sono determinate condizioni per accedere, ma è altresì vero che è un servizio che funziona molto bene, perché abbiamo degli ottimi medici; ovviamente, quando ci sono strutture importanti come le nostre bisogna anche dare dei servizi all'altezza delle prestazioni di base che un ospedale offre e questa proposta di legge è un ottimo esempio di tecnica legislativa, che dà lo strumento ai professionisti di lavorare nell'interesse dei cittadini.
Ringrazio davvero il Presidente e chi è intervenuto precedentemente.
Il voto, che sarà sicuramente all'unanimità, disciplinerà un argomento così fondamentale.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altri interventi, prima di chiudere la discussione generale chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Proseguiamo dunque con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Era stato presentato un emendamento, che però è stato ritirato; procediamo quindi, con la votazione dell'articolo n. 3.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 6) presentato da Canalis (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 4) presentato da Canalis (prima firmataria).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Entrambi gli emendamenti sono già stati illustrati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 5, come modificato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Qualche Consigliere vuole intervenire per dichiarazione di voto sull'intero testo? Prego, Consigliere Stecco.



STECCO Alessandro

Siamo di fronte a un momento in cui la vulnerabilità sociale limita l'accesso alle cure dentali. Lo sforzo di questo Consiglio regionale, nei vari atti che si sono susseguiti, ma anche con questa legge, è cercare di ridurre questa vulnerabilità sociale, cercando di colmare delle distanze anche grazie al lavoro che il terzo settore fa tutti i giorni con tantissimi progetti. Oggi noi possiamo abbinare risorse strutturali da parte della sanità regionale e utilizzare la grande professionalità degli odontoiatri e degli igienisti che possono lavorare in questi contesti e in questi progetti.
Ringrazio il Consiglio regionale, i Consiglieri di maggioranza e di minoranza, e ovviamente la Giunta, per aver portato a compimento questo progetto di legge, che può dare un aiuto e un ulteriore supporto alle fasce più deboli della popolazione in ambito odontoiatrico.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci altre richieste di intervento, indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Iniziativa legislativa popolare e degli enti locali - Referendum abrogativo e consultivo

Esame disegno di legge n. 159, inerente a "Modifiche ed integrazioni alla Legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 (Iniziativa popolare e degli Enti locali e referendum abrogativo e consultivo)"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame del disegno di legge n. 159, inerente a "Modifiche ed integrazioni alla Legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 (Iniziativa popolare e degli Enti locali e referendum abrogativo e consultivo)", di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla VII Commissione il 5 dicembre.
Do la parola al Consigliere Cane, per la relazione introduttiva.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà.



CANE Andrea, relatore

Grazie, Presidente.
Si tratta di una legge molto attesa non solo dal nostro partito, ma dalla cittadinanza in generale, da tutta la coalizione di centrodestra e anche da altri colleghi.
Penso che sia un'istituzione di democrazia, che ancora mancava, a favore dei cittadini.
Il tema di fondo riguarda la necessità di consultazione della popolazione in caso di istituzione di nuovi Comuni; la norma attuale dispone che le Regioni possano, appunto con proprie leggi, sentite le popolazioni interessate, istituire nel proprio territorio nuovi Comuni o modificare le loro circoscrizioni o denominazioni. Dunque, nel caso per esempio di fusione di due Comuni, se nel Comune più piccolo vincessero i "no", c'è comunque la possibilità di fondere lo stesso i due Comuni qualora nel Comune più grande vincano i "sì".
In questo caso, si vuole modificare la legge 4/1973. A tal riguardo, si richiama l'articolo 2 del provvedimento, il quale sostituisce il comma 2 dell'articolo 38 della l.r. 4/73 come segue: "Il procedimento legislativo si conclude quando l'esito è sfavorevole in almeno uno dei comuni interessati ai sensi dell'articolo 36, comma 3.".
Riprendendo sempre l'articolato, per quanto riguarda le modifiche all'articolo 36 della legge regionale precitata, il comma 3 dell'articolo 36 della legge regionale 16 gennaio 1973, n. 4 è sostituito dal seguente: "Il quesito sottoposto a referendum consultivo è dichiarato accolto in caso di raggiungimento, in ogni comune interessato dal referendum, della maggioranza dei voti validi favorevolmente espressi; in caso contrario il quesito sottoposto a referendum si intende respinto.".
Dalla presente legge non derivano oneri a carico del bilancio regionale.
Riassumendo, oggi portiamo a termine una piccola battaglia direi di democrazia per quanto riguarda i piccoli Comuni, dietro richiesta anche delle associazioni degli Enti locali, semplicemente per far sì che non si verifichino più dei casi come quelli accaduti in diverse Province del territorio, compreso il mio, il Canavese, nello specifico in Val Chiusella dove alla richiesta di fusione di più Comuni, poiché nel più piccolo avevamo vinto i "no", si era comunque dato corso alla fusione.
Con questa norma si dà semplicemente più valore ai cittadini.
Ringrazio dunque tutti coloro che hanno seguito in questi anni questa battaglia di democrazia, tutta la Giunta e, in particolare, l'Assessore Carosso.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Do la parola alla relatrice di minoranza, la Consigliera Canalis.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

La Consigliera Canalis rinuncia all'intervento, dando per letta la relazione.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lanzo; ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Questo è uno dei due provvedimenti che arrivano in Aula, licenziati dalla VII Commissione. È un provvedimento importante per il Gruppo della Lega come diceva già il collega Cane, che ringrazio per le sue battaglie sugli Enti locali, che sono sempre puntuali e apprezzabili, come questo, che riguarda, sostanzialmente, l'autodeterminazione di territori a volersi fondere in un unico Comune. La fusione è quel processo che coinvolge più territori che, naturalmente, devono essere contigui ed avere anche delle somiglianze e delle similarità, per i quali vengono accorpati dei servizi e tutta una serie di tipologie di uffici, nonché la parte politica, affinch l'efficienza, l'efficacia e anche la stessa trasparenza prevista per gli Enti locali venga perseguita al meglio.
C'era effettivamente una distorsione, per cui anche qualora due Comuni nell'ambito del referendum avessero espresso un voto opposto, quindi un "sì" o un "no", alla fine era la Regione, quindi il Consiglio regionale, a decidere se questi Comuni si dovessero fondere o meno, disattendendo la volontà da parte di un Comune; in questo modo, crediamo davvero che questa distorsione legislativa sia completamente risolta. Tra l'altro, il prossimo provvedimento sarà relativo proprio a una fusione di due Comuni e così ne vedremo l'iter, che è anche complesso. Tuttavia, grazie agli Uffici che ci accompagnano in queste decisioni, con un andirivieni da Commissione a Commissione e da Commissione a Consiglio, dalla VII alla I Commissione, da quando si sono separate le funzioni di bilancio da quelle degli Enti locali, abbiamo potuto assistere a una fusione che è stata licenziata dalla VII Commissione.
Pertanto, il voto sarà senz'altro positivo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Tenevo ad intervenire, Presidente, per dire che nel 1973, i colleghi che ci hanno preceduto. Ho fatto qualcosa, Presidente?



PRESIDENTE

No, no. Stavo ammirando la sua "vestimenta".



(Risata del Consigliere Perugini)



RAVETTI Domenico

La ringrazio; ne sarà felice mia moglie.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Perugini, cos'ha da obiettare?



(Commenti del Consigliere Perugini)



RAVETTI Domenico

Era un apprezzamento al mio vestito.
La ringrazio, Presidente, ma mi ha fatto perdere il filo.
Dicevo che, nel 1973 - avevo quattro anni, Presidente - i colleghi che ci hanno preceduto hanno privilegiato, per le fusioni fra Comuni, il ruolo degli amministratori locali, dei Sindaci, degli Assessori e dei Consiglieri comunali, quelli che potevano esprimersi nel voto dei vari Consigli comunali per attivare le procedure di fusioni. È un approccio, una tecnica legislativa il dare priorità agli amministratori e prenderne atto, il non essere vincolati in questo processo di fusione fra due o più Comuni: è un'attitudine, è dare una priorità agli uni piuttosto che agli elettori.
In tutti questi anni, in quest'Aula, il più delle volte - almeno a memoria in questi ultimi otto anni, sicuramente - abbiamo tenuto in considerazione quella logica legislativa, e cioè, quando nella scorsa legislatura eravamo maggioranza, ma è capitato anche in questi anni, casualmente, quando i Consigli comunali si sono espressi a favore delle fusioni, anche quando il referendum vedeva un esito negativo, quest'Aula, a maggioranza, il più delle volte, si è espressa sostenendo la scelta degli amministratori comunali. Al di là delle polemiche, che tuttora in alcuni Comuni non sono sopite, il senso del voto in Aula in questi anni non può non cogliere l'aspetto che ho appena evidenziato, cioè il pensiero del legislatore del 1973.
Prendiamo atto della svolta che questa maggioranza ha espresso con la variazione in questo disegno di legge che modifica la legge n. 4 del 1973 vorremmo però che, oltre che essere legittima, sia anche comprensibile: è un'attitudine e un approccio differenti rispetto a un processo legislativo.
Non commento, ma ovviamente mi esprimerò insieme ai colleghi rispetto a questo testo.
Ci tengo però a precisare, e lo faccio molto volentieri in questo passaggio, che io credo che i temi siano completamente altri; ciò al di là di ciò che esprime un Gruppo consiliare rispetto a un altro, le tendenze al centralismo, al federalismo, e non voglio entrare nel merito. Il problema soprattutto per i piccoli Comuni, è avere l'agibilità amministrativa.
Ricordo che alcuni iniziano le fusioni, perché non sono nelle di poter amministrare il loro paese! Lo dico perché faccio parte di una forza politica che in questi dieci anni ha governato l'Italia e non c'è nessuno fra voi o fra noi che faccia parte di forze politiche che, in qualche modo e per qualche tempo, non hanno governato l'Italia: tutti lo hanno fatto in questo decennio.
Rispetto all'agibilità amministrativa, alle risorse economiche per far fronte ai servizi che i vari Comuni devono erogare ai loro cittadini rispetto al loro personale adatto ad affrontare la complessità delle amministrazioni comunali, posso dire, sia da un punto di vista tecnico che da un punto di vista normativo (e lo dico ai colleghi della Lega che dialogano tra loro): conoscete la solitudine degli amministratori comunali soprattutto nei piccoli Comuni? Io credo che il tema sia un altro.
Questo è oggetto di voto e ancora, però noi dovremmo concentrarci, se vogliamo davvero raccontarci come quelli che difendono il territorio, che non importa il luogo in cui vivi, anche se è distante dei centri zona, ma devi avere gli stessi diritti e la stessa qualità di servizi, eccetera, se vogliamo continuare a fare bella figura nei nostri convegni o nei post su Facebook, dobbiamo fare il possibile per cambiare un altro approccio rispetto ai problemi, che è quello del decentramento amministrativo, per mettere nelle condizioni migliori tutti i Comuni, anche i più piccoli, di essere utili ai loro cittadini. È un'altra la storia che dobbiamo scrivere riscrivere o scrivere ex novo, altrimenti affronteremo i temi del depopolamento, la chiusura delle scuole in alcune zone collinari o montane la mancanza del trasporto pubblico locale, di Sindaci che non sanno proprio più. Quando nasce qualcuno in un Comune di 100 abitanti (ce ne sono tanti in questa regione) - 100, 200, 500 abitanti - si fa festa, come se fosse la festa dell'anno: è di questo che dovremmo parlare.
Detto questo, prendiamo atto della volontà della maggioranza; noi abbiamo dato un voto in commissione; dialogherò con i colleghi del Gruppo per capire la posizione corretta dal nostro punto di vista.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Presidente, colleghi, abbiamo seguito l'iter del provvedimento in Commissione e ne abbiamo apprezzato le finalità.
Come ho avuto modo di evidenziare in Commissione, già nel 2019 avevo presentato, ma non depositato, una proposta di legge che andava nella medesima direzione di quella che discutiamo oggi. Allora venni scoraggiato dopo un confronto con l'Assessorato, dal fatto che vi era un dubbio sul possibile disallineamento della norma che avevo proposto alla Costituzione.
In particolare, il fatto che si andava a escludere la possibilità, da parte del Consiglio regionale, di decidere in materia di fusione tra Comuni, in quanto la decisione finale veniva trasferita alle popolazioni locali. Avevo poi letto alcune Sentenze della Giustizia amministrativa e costituzionale e lo ammetto - mi ero messo il cuore in pace.
Tuttavia, una recente legge dell'Emilia Romagna, con finalità pressoch identiche alla proposta oggi in discussione, ha aperto un precedente decisamente interessante, nel senso che non è stata impugnata.
L'atteggiamento della Giunta è stato di prendere atto che esisteva già una norma regionale non impugnata e ha presentato questo disegno di legge.
Sul contenuto sono e siamo certamente d'accordo, ancora di più io, avendo presentato la medesima proposta. È giusto e doveroso sentire le popolazioni, come prescrive la Costituzione, ma occorre raccogliere il loro volere, non soltanto sentirle. Del resto, in Piemonte abbiamo avuti casi clamorosi in questi anni, con situazioni in cui entrambe le comunità davano un voto contrario alla fusione. Ciononostante, i Consigli comunali e la Regione andavano a esprimere parere esattamente e diametralmente opposto a quello che volevano quelle comunità (proprio recentemente stava per realizzarsi un grande pasticcio con la fusione tra i Comuni di Gattinara e Lenta).
Le fusioni vanno bene se nascono da una scelta popolare e non se una maggioranza, peraltro nemmeno per legge regionale e neanche così ben definita e chiara di un Consiglio comunale, decide di annullare l'identità di un luogo.
Molti piccoli Comuni faticano dal punto di vista finanziario e avrebbero bisogno di unirsi per creare economie di scala - questo è sacrosanto e verissimo (quanti Comuni del Piemonte hanno difficoltà, specialmente quelli più piccoli?) - però, attenzione, dietro un Comune non c'è solo un campanile o un municipio, ma un'intera comunità, la vitalità di un luogo e un'anima straordinaria. Le istituzioni, pertanto, hanno il dovere di salvaguardare quella storia così profonda.
Infine, sono particolarmente contento perché il clima, non soltanto in quest'Aula, ma in generale in Italia, è profondamente cambiato sulle autonomie locali. Pensate soltanto a qualche anno fa, come tutte le istituzioni repubblicane sono finite nel tritacarne mediatico. Tutte comprese le Regioni. Non parliamo delle Province, ma pensiamo ai Comuni, a quante volte abbiamo sentito dire, a livello mediatico: "8.000 Comuni in Italia sono troppi, un'infinità, riduciamo questi Comuni, perché sono troppi". In effetti, 8.000 mila, uno che non ha un livello di paragone con altre comunità in giro per Europa potrebbe dire: "Beh, 8.000 Comuni sono tanti", ma allora guardiamo cosa accade oltralpe.
Non parliamo delle Province, che se fossero scomparse dalla Costituzione italiana sarebbe stato l'unico caso in tutta Europa dove uno Stato, delle dimensioni dell'Italia o, comunque, di una dimensione significativa (non parliamo di San Marino, del Lussemburgo o del Liechtenstein), perdeva il livello intermedio. Sui Comuni basta guardare cosa c'è oltre le nostre Alpi: in Spagna, sono più di 8.000; in Francia 35.000; nella microscopica Svizzera (che corrisponde più o meno a un decimo dell'Italia) più di 2.000 in Germania sono più di 10.000.
Forse non è un problema di numeri; i problemi sono altri.
Andiamo a vedere all'interno delle istituzioni, anche quelle minori, il livello di corruzione; di malagestione; il livello dello stupro, a volte dell'identità dei luoghi (anche all'interno delle piccole comunità), ma non facciamone una questione di numeri.
Concludendo, Presidente, molte comunità in questi anni si sono fuse perch c'erano dei fondi statali enormi ed erano particolarmente golosi per tanti Comuni in difficoltà.
Con questa legge si propone di dire che l'identità la vogliamo tutelare: se due Comuni vogliono sposarsi, noi Regione celebriamo volentieri il matrimonio, ma attenzione, deve essere un matrimonio d'amore e non di interesse.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Bertola in discussione generale ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con questo disegno di legge sembra arrivare a compimento un processo legislativo, un approfondimento rispetto a una normativa del Piemonte evidenziato nel corso della scorsa legislatura. Ero Consigliere nella passata legislatura e quante fusioni abbiamo votato in Commissione e poi in Aula? Diverse, tutte a seguito di referendum, al punto che per noi Consiglieri, che all'inizio consideravamo come buona norma del Consigliere conoscere il numero di Comuni in Piemonte, i confini i confini a nord, a sud, a est e ad ovest, il numero di abitanti - lì qualcuno ha dimostrato qualche difficoltà in più - è diventato difficile tenere il conto di quanti Comuni ci sono in Piemonte, perché abbiamo votato diverse fusioni.
Nella scorsa legislatura ci siamo trovati di fronte ad un caso che ha creato, poi, anche delle proteste legittime: è successo che la maggioranza dei cittadini di un Comune della Provincia di Alessandra ha votato contro una fusione; sul totale, però, erano di più i cittadini favorevoli. La legge vigente, infatti, prevede che il totale della popolazione interessata, quindi di due o più Comuni, deve essere favorevole.
Come diceva il collega Ravetti, all'inizio le Amministrazioni comunali avevano un peso maggiore; la legge del 1973 dà voce ai cittadini, ma si pu avere la sensazione che gli abitanti della città più piccola siano in qualche modo discriminati o che il loro voto valga meno: quando la differenza di abitanti tra un Comune e l'altro è così ampia, diventa difficile far pesare il proprio voto se la maggioranza dei cittadini dell'altro Comune è favorevole. Penso che sia nata proprio da lì l'iniziativa di andare a cambiare la legge.
Già nel corso della precedente legislatura ci interrogammo a tal proposito, ricordando sempre che, in caso di bocciatura del referendum consultivo, comunque il Consiglio regionale - la Regione - può procedere con il disegno di legge di fusione.
Ci sono due esigenze da conciliare: da una parte il rispetto dalla volontà popolare, cioè il fatto che si demandi ai cittadini una decisione del genere; dall'altra, le esigenze che vivono invece i Sindaci e gli Amministratori comunali; problemi che, legittimamente, non sempre possono essere completamente compresi da chi vive in quel Comune. Sono entrambe esigenze legittime e di grande valore. Penso che una non escluda l'altra nel senso che qui stiamo andando a ragionare sul fatto di riequilibrare il peso di una volontà popolare; dall'altra parte, però, sia a livello regionale che a livello nazionale, dobbiamo trovare il modo di non far sentire soli i Sindaci dei piccoli Comuni, dobbiamo far sì che non siano costretti a compiere scelte che, diversamente, in situazioni che non contemperano quella necessità, non assumerebbero. Certamente, questa legge può essere un passo importante; occorre però tenere in debito conto tutti gli altri problemi che lo stesso Consigliere Ravetti ha evidenziato nel suo intervento.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.
RAVETTI Domenico (fuori microfono) Posso fare una considerazione, Presidente?



PRESIDENTE

Sì, prego.



RAVETTI Domenico

Le chiedo scusa, Presidente, ma non possiamo non farle notare l'assenza del Vicepresidente della Giunta, che è l'Assessore competente in materia.
Lo dico perché è un'utile discussione - bella o brutta che sia - e l'assenza dell'Assessore competente ci mette alquanto in difficoltà.
Noi le proponiamo di chiudere la discussione generale e di rinviare il voto ad un altro Consiglio, almeno quello.



PRESIDENTE

È discutibile se sia bella o brutta la discussione; è la stessa situazione per cui i Consiglieri di maggioranza non valutavano positivamente il suo vestimento o il suo vestiario, come si suol dire.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Lo so! Consigliere Ravetti, ognuno ha i suoi!



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Prendiamo atto delle sue osservazioni, però la Giunta è comunque presente con l'Assessore Caucino, che ha assoluta titolarità per portare avanti il disegno di legge.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Prima di dare la parola all'Assessore, e quindi alla Giunta, lascerei la parola al Consigliere Sacco.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie. Tra l'altro, ho avuto anche uno scambio di mail con l'Assessore, che oggi è assente, rispetto a questo argomento (mi riferisco all'Assessore Carosso).
Rispetto a questo provvedimento, nella sostanza siamo assolutamente d'accordo. Ne avevamo anche parlato in passato con il Consigliere Cane, non perché siamo contrari alla fusione dei Comuni - anzi, ben venga laddove dei Comuni vogliano fondersi e c'è un progetto di fusione magari studiato nel tempo, che può portare dei vantaggi ad entrambi le comunità - ma perch questa legge è stata un po' utilizzata per risolvere tutta una serie di problematiche all'interno dei Comuni, senza un coinvolgimento concreto della popolazione, attraverso una giusta informazione o un'informazione corretta. Insomma, se non abbiamo bisogno di incassare l'ok dalla popolazione, per quale motivo dovremmo sforzarci, come Amministrazione, di spiegare alla popolazione qual è l'importanza di fare la fusione organizzare delle serate sul tema, magari anche per dibattere sui pro e sui contro di un'eventuale fusione? Questo, infatti, non è avvenuto in diversi Comuni del Piemonte, dove poi ci sono stati degli strascichi, con ricorsi e quant'altro.
Obiettivamente, dovremmo analizzare l'esito referendario del singolo Comune, perché non possiamo mettere insieme una realtà più grande con una realtà più piccola, dal momento che hanno dei pesi diversi. È giusto lasciare l'autonomia ad ogni singola istituzione, che attualmente è riconosciuta, per decidere se fondersi insieme ad un'altra: credo che questa legge vada in questa direzione.
Detto questo, non possiamo però negare la realtà di tantissimi piccoli Comuni, con problematiche sicuramente legate alla mancanza di risorse, di abitanti, di servizi che bisogna garantire alle popolazioni; problematiche che possono essere superate (soprattutto nei Comuni più piccoli) attraverso forme associative e convenzioni fra Comuni.
Tuttavia, in una regione come il Piemonte, dove tantissimi sono i piccoli Comuni, un sostegno da parte del "fratello maggiore", dell'ente più grande sicuramente è fondamentale; spesso sento parlare dell'attenzione nei confronti dei piccoli Comuni e quant'altro, che non può declinare a qualche "aiutino" durante la legge di bilancio per singolo Comune, ma forse dobbiamo immaginare una strategia di sviluppo e di sostegno di questi piccoli Comuni un pochino più lungimirante, soprattutto programmata nel tempo, altrimenti tantissimi Comuni saranno costretti a fondersi anche con una volontà popolare positiva, perché obiettivamente non si riesce a garantire i servizi minimi che un Comune deve assicurare.
Un conto sono i Comuni molto piccoli, come per esempio il Comune da dove proviene il Consigliere Cane, dove però c'è una forte partecipazione da parte della popolazione all'attività amministrativa e quant'altro, dove c'è volontà di gestire un Comune molto piccolo, ma in altre situazioni, invece spesso ci sono evidenti difficoltà a mettere insieme una lista e si rischia di finire commissariati, rendendo totalmente inutile un Comune così piccolo, se manca una volontà politica di gestione dello stesso.
Detto questo spero che non ci si limiti alla discussione solamente con questa legge, che comunque noi riteniamo assolutamente giusta; tuttavia sistemata la questione dal punto di vista teorico, dobbiamo poi cercare di sistemarla dal punto di vista pratico, con interventi di sostegno ai piccoli Comuni che possano essere efficaci. Magari non tutto e subito, ma con una previsione nel tempo di impegnare risorse e competenze al servizio di questi Comuni per renderli sempre più forti e per aumentare la partecipazione della popolazione alla vita del Comune stesso.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Oggi con l'approvazione (come credo avverrà) di questo disegno di legge andiamo a sanare un aspetto che la legge diceva - semplificando - che c'è un obbligo di ascolto nella libertà di ignorare: alle amministrazioni si diceva che avevano l'obbligo di ascoltare i loro concittadini, ma eventualmente avevano anche la libertà di ignorare il responso da loro espresso.
È evidente che questo indurrà le amministrazioni che intendono perseguire ancora questa strada, perché ovviamente è una strada che resta sicuramente aperta, a un esercizio, come abbiamo imparato in questi anni a conoscere di democrazia diretta, che non sempre è cosa così facile, ma diventerà indispensabile; devo dire che è un aspetto che coinvolge in modo pesante la storia, la cultura e le tradizioni di quei territori che vengono coinvolti.
Mi pare che, in questo caso, sia utile non solo ascoltare, ma anche seguire le indicazioni provenienti da quei territori e da quelle maggioranze.
È chiaro che ci sarà anche la necessità da parte degli amministratori, ma io direi delle istituzioni in senso lato, per fare crescere quella cultura amministrativa della quale parlava il collega Ravetti, per permettere ai cittadini di esprimersi in modo consapevole su un tema da affrontare.
Penso che con questa proposta saniamo una ferita riportando al centro il volere dei cittadini, in questo caso, di quei cittadini che hanno vissuto loro e i loro avi, tutta la vita su un territorio.
Condivido appieno l'intervento del collega Ravetti fino al punto da dire che, al di là della forma, sugli argomenti che ha sollevato riteniamo che questo Consiglio si possa confrontare e portare istanze positive; per quanto mi riguarda e per quanto riguarda il Gruppo che rappresento, siamo ben disposti e disponibili a farlo. In passato, abbiamo immaginato che per ridurre il costo dei gettoni di presenza in Consiglio comunale sarebbe stato naturale ridurre il numero dei Consiglieri, pensando così di risolvere la parte economica, ma l'unico risultato che abbiamo ottenuto è stato quello di ridurre il numero di volontari che si dedicano a quei territori.
Abbiamo poi fatto una riforma delle Province alle quali avevamo dedicato pochissimo tempo, nella convinzione che di lì a sei mesi sarebbero state eliminate, perché la riforma costituzionale le avrebbe cancellate; credo sia stato un errore madornale approvare una legge ordinaria che dava per scontato che una legge costituzionale avrebbe cancellato le Province, che già fin dalla loro origine sono state previste dalla Costituzione.
Anche su questo tema ci dobbiamo battere; dobbiamo avere il coraggio di dire che quella riforma è sbagliata e che bisogna rimediare, in un modo o nell'altro (io sono aperto e laico rispetto al risultato). Oggi nelle Province si elegge il Presidente che dura in carica quattro anni e un Consiglio che ne dura due; nella Città metropolitana, al di là del nome e dell'appartenenza politica, prima ancora di andare a elezioni, sappiamo già da chi sarà presieduta, perché sarà il Sindaco della Città capoluogo, che indubbiamente, al di là del nome e cognome o dell'appartenenza, avrà sempre nel suo cuore prima la città che amministra e poi quella provincia che a suo tempo era necessaria per difendere quei piccoli Comuni e quei piccoli territori che, da soli, non avevano la forza di farsi ascoltare dalla Regione piuttosto che dallo Stato. Spesso, le Città metropolitane e i Comuni che ne fanno parte rischiano di diventare il "bancomat" della città capoluogo, in senso buono, in senso amministrativo, in senso giuridicamente corretto, ma così è. Pertanto, diventa difficile per loro essere rappresentati.
Non entro più di tanto nel merito di quella sciagurata legge che ci fa eleggere i Consiglieri della Città metropolitana; una legge che ci fa eleggere un Consiglio con il sistema proporzionale. Peccato che, alla base gli elettori siano stati eletti con un sistema maggioritario; quindi, chi con qualche voto in più, conquista la città capoluogo, al 99% ha quasi la certezza di avere la maggioranza, pur essendo magari una minoranza nel suo complesso.
Abbiamo poi tante altre difficoltà (riprendo le parole del collega Ravetti e ne aggiungo altre). Abbiamo una carenza di Segretari comunali soprattutto nei piccoli e piccolissimi Comuni, che li sta letteralmente mettendo in ginocchio. Noi stiamo chiedendo loro di rispettare scadenze rispetto al PNRR piuttosto che ai bandi fatti, e poi sono privi del personale per poterlo fare.
Nelle ultime elezioni amministrative, nella tornata principale, abbiamo toccato con mano la situazione: circa 80 amministrazioni comunali sono andate al voto con delle mono liste. Questo è un segno della mancanza totale della volontà degli stessi cittadini di andare a fare gli amministratori. In molte amministrazioni, dove abbiamo due liste, il più delle volte queste sono il frutto della stessa lista che si divide in due solo per cercare di non incorrere nel superamento, prima del 50% e adesso del 40%, del quorum per essere valido.
Sono segnali concreti che ci dicono che se non cambiamo, in termini generali, a breve rischieremo di avere molte amministrazioni locali prive di amministratori. Tutti insieme, quindi, senza guardare chi c'era prima o dopo e chi ci sarà in futuro, se sotto questo aspetto siamo in grado di dare una mano ai nostri Comuni piccoli e medio-piccoli, faremo sicuramente qualcosa di utile.
Termino da dove ho iniziato: se siamo in grado e capaci di lavorare su questi argomenti, di portare buone proposte e magari proporre al Governo soluzioni condivise, faremo un'opera utile per i nostri territori e per i nostri cittadini.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gagliasso; ne ha facoltà.



GAGLIASSO Matteo

Grazie, Presidente.
Sarò brevissimo, perché molti temi che volevo portare all'attenzione dell'Aula sulle problematiche dei Comuni sono già stati toccati principalmente dal collega Ruzzola.
Prima, però, volevo ringraziare il relatore di maggioranza per la sua relazione e i colleghi intervenuti.
Sul tema abbiamo avuto sollecitazioni dai territori e dai cittadini, non solo dai Sindaci o Amministratori locali. In passato, quando si parlava di democrazia e di dare voce ai cittadini, qualcuno ha cercato di cambiare la voce dei cittadini in modo arbitrario. A mio parere, essendo rappresentanti dei territori e dei cittadini (non dobbiamo mai dimenticarci che rappresentiamo tutti i cittadini piemontesi) dargli la possibilità di esprimersi e rispettare la loro decisione è segno di democrazia. È un qualcosa da non lasciare semplicemente agli atti, è un qualcosa di veramente importante.
Ringrazio la Giunta e i colleghi che hanno seguito l'iter di questo disegno di legge.
Da alcuni colleghi ho sentito parlare di finanziamenti che mancano ai Comuni. Prima si parlava dei Segretari comunali, che spesso devono fare i pendolini e i pendolari da un Comune all'altro: lavorano quattro ore in un Comune e al pomeriggio in un altro Comune, così per tutta la settimana.
Le difficoltà che hanno le conosciamo bene tutti, ma io penso.



(Commenti fuori microfono)



GAGLIASSO Matteo

Sì, sicuramente sono pagati molto, ma per la responsabilità che hanno in vari Comuni, a volte, diventa difficile dare il servizio che dovrebbero dare in base a quanto sono remunerati. Allo stesso tempo, occorre ricordarsi che, nel momento in cui le fusioni vengono approvate e messe in atto nei vari territori, i Comuni stessi ricevono finanziamenti.
Una proposta la vorrei fare: questi finanziamenti dovrebbero andare ai Comuni più piccoli che hanno difficoltà, Ma non solo quelli piccoli, perch credo che da oggi in poi ci saranno sempre più problemi per i Comuni perché gli oneri che hanno sono sempre maggiori e le difficoltà aumenteranno per tanti motivi, per cui quei fondi che mettevano a disposizione per le fusioni, forse, dovrebbero servire per dare una mano ai Sindaci e agli amministratori locali, che a volte sono volontari.
Se pensiamo ai Comuni più piccoli, si può chiamarlo "lavoro", ma è un servizio che si dà ai propri cittadini. In Piemonte abbiano 1.181 Comuni la cui maggior parte sono piccoli, che rispettano le tradizioni, gli usi e i costumi e ogni anno ce lo ricordano anche con le feste di paese. Questo non vuole dire semplicemente che le proloco o le manifestazioni di un Comune rendono vive le città. Lo sono e lo saranno sempre, ma sono anche un presidio di sicurezza. Spesso sentiamo dire, da tutti, da qualsiasi colore politico, che occorre difendere il depopolamento delle nostre montagne: come possiamo pensare di fermare il depopolamento continuando con le fusioni, quando l'ultimo servizio che uno ha è pagare il Comune stesso e la possibilità di parlare con un Sindaco per qualche problema? Ringrazio la Giunta e i colleghi che hanno portato avanti questo disegno di legge e sicuramente il mio voto sarà favorevole.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altre richieste di intervento in discussione generale, prima di chiudere la discussione generale, chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Non essendovi alcuna richiesta di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale e procediamo con l'esame dell'articolato.
Il provvedimento consta di 3 articoli, sui quali non insistono emendamenti.
Non essendoci dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Non essendoci ordini del giorno collegati, passiamo alle dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Presidente Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Ci tenevo ad intervenire, perché ho fatto l'amministratore per tanti anni durante i quali ho fuso un Comune; siamo stati i primi a farlo nel Verbano Cusio-Ossola, quindi la materia l'ho approfondita molto bene. Qui si sana una ferita nata in tempi lontani e magari con altri presupposti, ma se si chiede ai cittadini di esporsi e di esprimersi, è giusto che quella espressione sia vincolante. Oggi quindi diventa un'espressione vincolante mentre prima era un'espressione consultiva; oggi diventa vincolante e secondo noi, in maniera chiara, netta e precisa.
C'è stato l'esempio di Gattico e Veruno (se non sbaglio, nel 2018) e secondo me, è stata una brutta pagina di democrazia. C'è stato un referendum con la contrarietà dei cittadini a Gattico e un referendum con la contrarietà dei cittadini a Veruno; il risultato è stato che le amministrazioni comunali - secondo me, miopi - hanno deciso di proseguire e il Consiglio regionale ha deciso di proseguire, infischiandosene del volere dei cittadini. Siamo sempre in crisi di democrazia, vogliamo la partecipazione dei cittadini, per cui quale cosa migliore della rappresentanza e della responsabilità diretta dei cittadini? Oggi andiamo a sancire questo diritto e andiamo a rendere vincolante il parere dei sindaci e dei cittadini, che sarà assolutamente preso in considerazione ed è molto positivo.
Noi l'esperienza della fusione l'abbiamo fatta; però - ribadisco che nel mio Comune (Seppiana) e nel Comune di Viganella per formare il Comune di Borgomezzavalle, in entrambi i Comuni i cittadini hanno detto un grande sì.
Se i cittadini ci avessero bocciato questa ipotesi, noi a livello di amministratori ci saremmo fermati. Non è stato così in altri esempi e in altri anni in precedenti fusioni di Comuni. Siamo pertanto contenti di dare un parere assolutamente vincolante e di dare una levatura all'espressione espressa dai nostri cittadini. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame disegno di legge n. 194, inerente a "Istituzione del Comune di Moransengo-Tonengo mediante fusione dei Comuni di Moransengo e Tonengo in Provincia di Asti" - (Preavviso scritto, ai sensi dell'articolo 58, comma 2 del Regolamento)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 194, inerente a "Istituzione del Comune di Moransengo-Tonengo mediante fusione dei Comuni di Moransengo e Tonengo in Provincia di Asti", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla VII Commissione in data odierna.
Relatore è il Consigliere Cane, che dà per illustrata la relazione.



CANE Andrea

Sì, la ritengo illustrata.



PRESIDENTE

Il relatore di minoranza, Consigliere Ravetti, dà per illustrata la relazione.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Presidente Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Vado nel merito per dire che siamo favorevoli e abbiamo votato a favore in Commissione. Però ci permettiamo di insistere come opposizione, perché con questo provvedimento oggi si approvano quattro leggi (che non è poco in una giornata di Consiglio regionale) e per tutto il giorno non c'è stato l'Assessore competente. Questa mattina, in Commissione, abbiamo approvato il disegno di legge sul diritto allo studio, con un atteggiamento responsabile da parte delle opposizioni che hanno permesso che si portasse in Commissione e subito dopo in Aula, senza l'Assessore competente.
Abbiamo votato la proposta di legge sull'odontoiatria sociale senza l'Assessore competente; abbiamo approvato il disegno di legge appena votato senza l'Assessore competente e ci accingiamo a fare approvare la quarta legge in una giornata senza l'Assessore competente. Tutto ciò è pienamente legittimo, a qualcuno può piacere, a qualcuno no. Io mi permetto di dire che, dal punto di vista istituzionale, è una situazione decisamente sciatta. È sciatteria istituzionale.



PRESIDENTE

Chiedo se ci sono altri interventi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Lanzo; ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Grazie, Presidente.
Questo intervento è solo per ringraziare gli Uffici per lo straordinario lavoro svolto, con una procedura che sostanzialmente è formale, ma è molto complicata. Mi riferisco all'iter legislativo riguardante la fusione di due Comuni. Come già ho detto, è un susseguirsi di attività tra Commissione e l'Aula ed è un iter che probabilmente dovrebbe essere semplificato. È importante che, soprattutto quando sono richieste da parte di Enti locali queste siano evase nel minor tempo possibile, e così è stato.
Faccio un'ultima osservazione riguardante l'attività portata avanti in VII Commissione, che sarà un'attività di riforme, signor Presidente, nel prossimo anno e mezzo, dalla legge elettorale alla modifica dello Statuto e anche con tantissimo lavoro riguardante gli Enti locali. Il tema delle riforme degli Enti locali è preso seriamente in considerazione tanto in Regione quanto a livello centrale ed è fondamentale, perché sarà un lavoro che si dividerà tra quella che è la parte legislativa e tutta l'attività amministrativa che portano le Province e i Comuni. In questo senso nell'augurare buon lavoro agli amministratori e dando il benvenuto ai cittadini di Moransengo Tonengo, possiamo dire che l'attività della VII Commissione che disciplina gli Enti locali e, speriamo a breve, anche tutto il tema dell'autonomia, va a spron battuto. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Sarò telegrafico, Presidente. A proposito di quello che dicevamo prima sulle fusioni e sull'importanza del referendum, intervengo solo per lasciare traccia a verbale del fatto che questo disegno di legge nasce da una volontà molto chiara a livello popolare, in entrambi i Comuni, in entrambe le popolazioni dei Comuni e in entrambi i Consigli comunali e nel Consiglio provinciale di Asti. Questo è un buon esempio di come si fanno le fusioni, partendo dal basso.
Naturalmente il nostro voto sarà favorevole. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti sull'ordine dei lavori.



RAVETTI Domenico

Se mi dà la parola sull'ordine dei lavori, il problema non è se perdo il treno o non perdo il treno. Dico una cosa seria, in linea con quello che ha detto il collega Bertola, altrimenti se perdiamo di vista. So, Presidente che la sta pensando come noi, però se non la pensa come noi, lei interpreta male la buona gestione dell'Aula. Approvare quattro provvedimenti con l'assenza dell'Assessore competente è davvero inedito per il Consiglio regionale del Piemonte.
Chiudiamo la discussione generale, mettiamolo come primo punto all'o.d.g.
della prossima seduta e lo voteremo tranquillamente. Non farlo - lo posso dire ai Capogruppo di maggioranza? - è un errore. È proprio un errore.
Quattro sono troppi; una volta può capitare, ma quattro nella stessa giornata è troppo.



PRESIDENTE

Chiedo se ci siano interventi in merito. Chiedo alla Giunta se intende intervenire. Non essendoci interventi, dichiaro chiusa la discussione generale.
Chiedo se ci siano interventi per dichiarazione di voto sull'articolo 1.
Non essendoci interventi, passiamo alla votazione. Il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Rossi dichiara di aver dato il suo voto favorevole alla proposta e anche la Consigliera Canalis.
Non essendoci richieste di dichiarazione di voto, indicò in votazione.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Riprendevo solo il Consigliere Cerutti, perché qualche minuto fa è venuto il Consigliere Perugini a lamentarsi che c'era una temperatura elevata nel suo scranno.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Votazione non valida per mancanza del numero legale.
Il numero legale è 23; essendoci 21 votanti la votazione non è valida, per cui sospendo i lavori.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Lanzo sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



LANZO Riccardo

Solo per dire, Presidente, che al di là della richiesta della minoranza della presenza dell'Assessore competente, è necessario che questo iter venga concluso entro il 31/12/2022. La settimana prossima, quindi, questo provvedimento deve passare.



(Commenti in aula)



LANZO Riccardo

Era giusto per dirlo, più che altro nell'interesse dei Comuni di Moransengo e Tonengo e dei loro abitanti, che oggi erano a pronti a stappare una bottiglia di champagne.
Solo per quello, grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente, solo per dire al collega Lanzo che basta che la maggioranza abbia il numero per approvare le leggi. Non l'hanno fatto; oggi questo numero è mancato e, quindi, la legge non viene approvata. Se la maggioranza non garantisce il numero legale, è possibile che questo provvedimento non arrivi alla fine entro la data prevista.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha perfettamente ragione, però io posso sospendere la seduta e riaggiornarla fra mezz'ora.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Mi sembra ci sia l'intenzione di sospendere i lavori per riaggiornare la seduta alla prossima settimana. Sicuramente, il primo punto all'o.d.g. sarà il disegno di legge n. 194, con il completamento dell'iter.
Concludo dunque i lavori.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.22)



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