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Dettaglio seduta n.22 del 08/10/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SALIZZONI



(I lavori iniziano alle ore 9.47 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 31 presentata da Valle, inerente a "Interventi urgenti a sostegno degli apicoltori piemontesi"


PRESIDENTE

Buongiorno, colleghi.
Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 31, presentata dal Consigliere Valle. Risponderà l'Assessore Protopapa.
Ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista un'illustrazione di due minuti da parte dell'interrogante e la risposta della Giunta regionale per tre minuti. Non è prevista alcuna replica da parte dell'interrogante.
La parola al Consigliere Valle per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
È un fatto che il Movimento Apistico Piemontese sia uno dei principali movimenti apistici italiani ed europei, sia per numero di alveari sia per produzione. È altrettanto un fatto che la produzione apistica rivesta indubbiamente, un valore intrinseco come comparto produttivo, ma espliciti anche altre funzioni di servizio per tutto il sistema agricolo e non solo: in primis, per il ruolo dell'impollinazione che svolgono questi insetti al servizio di tutte le altre produzioni; in secundis, perché rappresentano un importante indicatore dello stato di benessere ambientale del posto in cui in cui vivono, essendo particolarmente sensibili (insomma, dove stanno bene le api, stiamo bene anche noi).
È un fatto che il Movimento sia in crisi in campo internazionale da diversi anni per una serie di malattie e disordini legati al collasso degli alveari; malattie e disordini che conosciamo benissimo e che toccano evidentemente, anche il Piemonte. Ma per il Piemonte questa è stata un'annata particolarmente difficile, sia per questioni di carattere ambientali, legate indubbiamente al cambiamento del clima che sta interessando anche la nostra Regione, che, soprattutto in questa stagione ha portato diversi eventi atmosferici avversi, specialmente piogge, durante il periodo della fioritura principale dell'acacia, e un abbassamento delle temperature che, sempre in quel periodo, ha reso difficile la vita dell'alveare.
Sono seguite, nel corso del mese di luglio, delle ondate di calore eccezionale, di cui ci ricordiamo tutti (perché le abbiamo subite anche noi, in prima persona), che hanno ulteriormente accresciuto le situazioni di stress dei nostri alveari proprio in un periodo in cui normalmente sono destinati a un raccolto importante e allo sviluppo della famiglia.
Questa interrogazione voleva porre l'attenzione sul tema per richiedere alla Giunta quali provvedimenti intende prendere per il sostegno di questo comparto e di tutti quelli che, dal buon lavoro di questo settore, traggono giovamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
Risponde l'Assessore Protopapa; ne ha facoltà.



PROTOPAPA Marco, Assessore all'agricoltura

Buongiorno a tutti.
In risposta, volevo confermare quanto ad oggi la Giunta ha già attuato.
Il 30 settembre c'è stata l'approvazione, con una determina, di un programma di sostegno per quanto riguarda la problematica che ha sollevato il Consigliere Valle, nello specifico per la concessione di contributi per gli interessi dei prestiti per la conduzione aziendale.
Questo programma, nel rispetto di quanto sottolineato, ha anche la finalità di agevolare l'accesso al credito agli apicoltori professionali che operano in Regione Piemonte, riducendo l'impatto degli interessi passivi con contributi sui prestiti annuali contratti dagli apicoltori, rinnovabili per due anni.
In particolare, abbiamo previsto un contributo pari all'1% per le imprese ubicate nelle zone di pianura, e dell'1,5% per quelle di montagna. La nostra previsione va tra i 5.000 e gli 80.000 euro sui prestiti annuali calcolandoli con un principio ad alveare di 150 euro cadauno.
Abbiamo quindi trovato la possibilità di una dotazione finanziaria, che si aggira sui 18 milioni di euro, come prestiti agevolati, che, come ripeto abbiamo voluto spalmare per i prossimi due anni.
Aggiungo che, sempre per quanto riguarda i bandi 2019, in sinergia con le varie associazioni, abbiamo dato avvio al programma 2019-2020 con il sostegno dell'Unione Europea, prevedendo uno stanziamento di 250.000 euro con domande che possono riguardare la conduzione dell'apiario, la lavorazione, il confezionamento e la conservazione dei prodotti di apicoltura.
In sintesi, c'è un intervento di emergenza e un intervento di sollecito e di riapertura di bandi che erano già previsti ma che abbiamo cercato di portare in anticipo rispetto alle previsioni, con scadenze che vanno dal 15 ottobre 2019 al 15 novembre 2019 per le domande.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.



(Alle ore 9.52 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.04)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Chiederei l'iscrizione all'o.d.g. di un ordine del giorno che abbiamo inviato venerdì, che però non è stato accolto in quanto è arrivato fuori termine di qualche ora, che ha per oggetto "Garantire il diritto alla mensa scolastica". Poiché non è stato iscritto d'ufficio, com'è avvenuto per gli altri Gruppi, chiederei di iscriverlo oggi.
Inviterei i Capigruppo, visto che nel frattempo ci hanno allietato con nuovi ordini del giorno, fra cui quello sul crocifisso.



(Commenti fuori microfono)



GRIMALDI Marco

Mi rivolgo ai Capigruppo. A questo punto, poiché non discutiamo da tempo dei problemi dei piemontesi, facciamolo tutto in questa seduta.
Se vogliamo, parliamo di Bibbiano, possiamo parlare dei marò, possiamo parlare anche di quello che piace più a voi e metterlo all'ordine dei vostri lavori.



PRESIDENTE

Consigliere Marrone, sempre sullo stesso argomento?



MARRONE Maurizio Raffaello

Sì, perché, su proposta della minoranza o, forse, del gemello buono di Grimaldi, quello che abbiamo in Commissione e non quello che, invece, è normalmente presente in Consiglio o in aula.



(Commenti fuori microfono)



MARRONE Maurizio Raffaello

Eh, lo so, ma sono un po' troppi, ragazzi: cerchiamo di stringere un po'! Battute a parte, la IV Commissione di ieri aveva concordato, tra l'altro su proposta delle minoranze (battute a parte), di trasformare quella che doveva essere originariamente prevista, con la Presidenza di IV, come votazione di Commissione, in una votazione di un ordine del giorno di Consiglio, avente a oggetto "Indagini conoscitive ex articolo 32 Regolamento Consiglio regionale in Commissione IV sul sistema piemontese di segnalazione e presa in carico di casi di abuso e maltrattamento ai danni di minori". Praticamente, sempre nei lavori della IV Commissione si era concordato tra tutti i Gruppi consiliari di introdurlo adesso nell'ordine dei lavori, giacché sono programmate delle audizioni, ipoteticamente lunedì prossimo, come primo atto d'indirizzo dopo gli oggetti già in discussione.



PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Marrone, ricordo soltanto che la seduta attuale è ai sensi del Capo X del Regolamento interno; tutte le iscrizioni al nuovo o.d.g. saranno nella seduta pomeridiana. Quindi, ordini del giorno e eventuali comunicazioni saranno accolte dalle ore 15.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anch'io avevo in mente di chiedere un inserimento e l'avrei fatto nel pomeriggio, però visto che i colleghi lo fanno adesso, non so se.



PRESIDENTE

La ringrazio, perlomeno per avermi capito.



FREDIANI Francesca

La faccio adesso?



PRESIDENTE

Nel pomeriggio, se può. Mi scuso per non aver inserito nell'o.d.g. attuale alcuni atti d'indirizzo, perché all'atto della firma non erano ancora pervenuti. Però, com'era inteso in Conferenza dei Capigruppo, l'inserimento si poteva fare successivamente e poi anche in Aula per ogni Gruppo.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Chiorino e Cirio.
Non è presente l'Assessore esterno Marnati.


Argomento: Commemorazioni

Commemorazione degli agenti di Polizia assassinati a Trieste il 4 ottobre 2019


PRESIDENTE

Nel pomeriggio di venerdì 4 ottobre, all'interno della Questura di Trieste venivano uccisi in modo efferato con cinque colpi di pistola gli agenti di Polizia Pierluigi Rotta e Matteo Demenego. Entrambi prestavano servizio nel capoluogo friulano.
Pierluigi Rotta era agente scelto e aveva 34 anni, originario di Pozzuoli provincia di Napoli; aveva scelto la Polizia seguendo le orme del padre.
Matteo Demenego, originario di Velletri, aveva 31 anni ed era agente semplice.
Chi li conosceva li descriveva come persone premurose, che amavano il loro lavoro, che facevano con onestà, passione e amore per il prossimo.
In questi giorni un profondo senso di sgomento e di dolore ha accomunato l'opinione pubblica di tutta Italia, ed è lo stesso sentimento che ci accompagna oggi nell'espressione della più sincera vicinanza ai loro familiari. Altrettanta partecipazione rivolgo alla Polizia di Stato convinto di interpretare la sensibilità dell'intera comunità piemontese.
Pertanto, chiedo al Consiglio regionale di voler osservare un minuto di silenzio.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale (seguito)

Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 3 ottobre 2019 la seguente legge regionale e ha deliberato la non impugnatività sulla legge regionale n. 20 del 7 agosto 2019, "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2018".


Argomento: Statuto - Regolamento - Ordine pubblico e sicurezza

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 8, inerente a "Modifica del regolamento interno del Consiglio regionale ai fini dell'istituzione della Commissione permanente in materia di legalità e contrasto ai fenomeni mafiosi"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 8, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Nella seduta pomeridiana del 1° ottobre è iniziata la trattazione della proposta di deliberazione n. 8. Dopo l'illustrazione del provvedimento da parte Consigliere Bertola, è iniziata la discussione generale con interventi dei Consiglieri Frediani, Preioni, Grimaldi, Sarno, Marrone Biletta, Cane, Marin, Ravetti, Frediani e Riva Vercellotti.
Ci sono altri interventi? La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
È importante l'atto che stiamo per discutere e votare questa mattina. Ne abbiamo già discusso nella scorsa legislatura ma anche in questa, in occasione dell'insediamento del Consiglio e del discorso programmatico e successivamente in Commissione, quando si è deciso di affrontare il passaggio da Commissione speciale a Commissione permanente. È un passaggio importante, perché significa che l'istituzione, cioè il Consiglio regionale, riconosce che questa Regione non ha di fronte qualcosa di episodico e di cui, di volta in volta, dobbiamo chiederci se vale la pena occuparsene e, se sì, come, ma riconosce che, come altre materie, ormai siamo di fronte a un fenomeno che, anche se a macchia di leopardo nel territorio della nostra regione, è presente purtroppo in maniera strutturale.
Bene fa questa istituzione a dotarsi di strumenti, tra cui la Commissione permanente, per essere il più pronto possibile non tanto a fare un'operazione di contrasto da un punto di vista militare - quello resta un compito che correttamente è in capo alle forze di polizia e alla Magistratura - ma un'operazione più importante. Infatti, forse, abbiamo un compito, se non più importante, parimenti importante, che è quello legato all'aspetto culturale e sociale della lotta alle mafie. Se c'è una cosa che questo Paese ci ha insegnato - e ce l'hanno insegnato proprio coloro che hanno dato la vita nella lotta militare alle mafie - è che in quella lotta militare le manette non bastano. Occorre in maniera particolare lavorare sui temi culturali e sociali. Lo diceva Borsellino quando ricordava che era necessaria la rivoluzione culturale e ce lo insegnavano tutti coloro che ci hanno spiegato come senza lavoro, senza buone leggi e senza un apparato civile capace di resistere alle offerte e capace di non rivolgersi alle mafie, questa partita non la possiamo vincere.
Credo che il nostro compito sia proprio quello di rendere il Piemonte il più inospitale possibile alle mafie. Questo si fa con buone leggi, creando occasioni di lavoro e lavorando molto sul tema culturale. Da questo punto di vista, anche in base alle esperienze della scorsa legislatura Presidente, credo sia importante, soprattutto oggi che la Commissione diventa permanente, trovare tutti insieme il modo per renderla davvero utile per i piemontesi. Infatti, il rischio di una Commissione regionale al di là delle intenzioni di ciascuno di noi, è che, non avendo poteri speciali come quelli del Parlamento, la Commissione rischia di trovarsi di fronte all'impossibilità di affrontare alcune questioni non avendo a disposizione determinate informazioni. In effetti, noi non possiamo avere rapporti con le Prefetture e con le Forze dell'Ordine, ma li abbiamo solamente nel momento in cui loro gentilmente accettano il nostro invito.
Cosa che, invece, è diversa, ad esempio, per quanto riguarda la Commissione Parlamentare Antimafia.
Pertanto, è molto importante che questa Commissione, come abbiamo scritto negli atti d'indirizzo e ribadito nelle diverse discussioni che abbiamo affrontato, si metta nelle condizioni di essere utile per i piemontesi e che, anche grazie alla collaborazione con la Presidenza del Consiglio, si attivino delle collaborazioni e dei protocolli d'intesa con quegli organi istituzionali che non dipendono dalla Regione ma che, nell'ottica di una leale collaborazione, possono contribuire a fare il bene del Piemonte.
Inoltre, è importante che si possa dotare, come abbiamo scritto nei diversi atti, anche di consulenze esterne per aiutare il Consiglio regionale ad affrontare i diversi aspetti che riguardano la lotta alle mafie nella nostra regione.
C'è poi il tema che ci accompagna da diversi anni, che è quello dei beni confiscati, del quale mi auguro che la Commissione possa tornare a occuparsi al più presto nel momento in cui sarà insediata.
Presidente, credo che oggi il Consiglio stia facendo un atto importante per il Piemonte. Tutti insieme cercheremo, dal giorno in cui istituiremo la Commissione permanente, di lavorare per il bene del Piemonte e per liberarlo il più possibile dalla presenza delle mafie.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Perugini; ne ha facoltà.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
Nell'intervento del collega ho sentito una parola che sicuramente deve essere la parola chiave che animerà l'attività della prossima Commissione per la cultura della legalità e il contrasto dei fenomeni mafiosi: è la parola "protocolli". È vero, è una Commissione che non sarà investita di particolari poteri d'inchiesta, ma è una Commissione che ha un valore assolutamente importante e rilevante, perché nasce da un bisogno.
Quest'atto che oggi è in votazione nasce, Presidente, dal bisogno di combattere culturalmente ciò che d'infrastrutturale - così è stato definito poco fa - dilaga anche in Piemonte. In parallelo, quest'atto arriva in Aula, così come dovrebbe già essere in Aula anche il dibattito della Commissione sull'autonomia, altra Commissione che verrà istituita e che anch'essa nasce da un bisogno.
Il primo pezzetto di questo mio intervento vuole essere proprio un invito alle minoranze per dire che, così come oggi c'è piena condivisione e, una volta fissato l'obiettivo, si sta camminando verso un risultato importante per il Piemonte, l'altro obiettivo legato alla Commissione autonomia che abbiamo chiesto - poiché insieme abbiamo votato il percorso dell'istituzione di queste Commissioni - speriamo venga alleggerito e semplificato e vogliate tutti convergere verso il motivo che l'ha fatta nascere, cioè un bisogno dei piemontesi e del nostro territorio.
Nello specifico del tema, però, bisogna considerare perché le mafie arrivano al Nord. Le mafie arrivano al Nord perché, purtroppo, già dagli anni Cinquanta è stato istituito il cosiddetto "confino", cioè il soggiorno obbligato. Fondamentalmente è stato, ahinoi, instillato nel Paese un virus che ha iniziato a dilagare, con tutta una serie di ragionamenti dal punto di vista del legislatore che ha cercato di ridurre ai minimi termini chi intenzionalmente e abitualmente faceva delle attività criminose che, in particolar modo, affondano le proprie radici nel Sud del nostro Paese. Dal 1956 in poi, si è poi legiferato in modo sempre più diverso per cercare di contenere questi fenomeni. Addirittura nel 1965 con la legge n. 575 sono state introdotte le parole "mafia" e "mafioso", perché prima non c'era nella normazione, non esisteva, e anche negli anni '90.
C'è stata, però, un'evoluzione molto pericolosa che tutti dovrebbero considerare, anche in quest'Aula, quando dibattiamo di altri argomenti: il fatto che, a un certo punto - mi pare che un collega delle minoranze ne abbia parlato nel dibattito precedente - le mafie hanno iniziato a vestire la giacca e la cravatta e a mettersi il colletto bianco. E così hanno iniziato a infiltrarsi, diventando un forte pericolo soprattutto per il denaro pubblico, la spesa, gli appalti, la sanità e molti altri settori che vengono trattati e che diventano poi sistema produttivo e dei servizi nei nostri territori. Questo fa in modo che i denari si trasferiscano e vengano permeati, diventando denari sporchi dai denari cosiddetti "puliti", che sono quelli che appartengono alla collettività e dei quali abbiamo la responsabilità di indirizzarne la spesa.
Ciò detto e considerato, però, c'è qualcosa che aggrava questa situazione: l'immigrazione. Perché i fenomeni d'immigrazione sono diventati, di fatto la peggiore manovalanza, ahinoi, al servizio di queste mafie. Ecco perch quando facciamo dei ragionamenti anche di carattere culturale, bisogna culturalmente porre in essere quegli anticorpi rispetto al virus di cui parlavo poco fa, attualizzarli e rimanere molto attenti. Perché se noi, che oggi parliamo e dibattiamo di questi argomenti dal punto di vista culturale e concettuale, abbiamo la capacità di osservare la nostra contemporaneità cioè quello che succede in questo momento, saremo capaci di ridurre quell'ossigeno che tiene in vita il fenomeno e lo alimenta sempre di più.
Infatti, le mafie sono arrivate a fare accordi con le mafie degli altri Paesi. Questo è quello che è successo.
Nel dibattito della volta scorsa, sempre da parte dei colleghi della minoranza, si è evidenziato come ridurre le risorse e andare a intervenire dove ci sono dei soldi disponibili per le mafie, vuol dire ridurre la loro attività. Anche questo, nella contemporaneità, è un ragionamento analogo che è stato fatto proprio nel precedente Governo dall'ex Ministro dell'Interno per i famosi "flussi migratori". Se facessimo un ragionamento d'insieme, senza circoscrivere alcuni argomenti e non ragionando per compartimenti stagni, ci renderemmo conto che forse sono di più gli obiettivi che ci accomunano per il bene e l'interesse pubblico che non quelli che ci dividono.
Questo evidentemente è un caso per rimarcare, Presidente, che non appartiene a qualcuno l'introduzione di un tema che è un bisogno della nostra comunità, dei piemontesi o del sistema produttivo o di legalità del Piemonte, ma appartiene a tutti e appartiene alla responsabilità di ciascuno. È evidente che la legalità è, di fatto, la massima espressione di libertà.
Se non ci fosse la legalità, è chiaro che regnerebbe chi è più forte e soccomberebbe chi è più debole. Se noi siamo un'istituzione che sta in Costituzione e che, nel perimetro della Costituzione, vuole la sua autonomia, renderci più forti anche rispetto a questi temi e non certo sostituirci all'azione repressiva di carattere penale, semmai affiancarci è un nostro dovere, proprio per strutturare quei protocolli. Protocolli del Consiglio regionale che, così com'è contenuto nelle norme del nostro Regolamento, devono essere al servizio della Giunta, dell'Amministrazione e dell'azione di governo per intervenire e prevenire. Rendere il più possibile utile di fatto un'azione di protocolli - è qui presente l'ex Presidente di ANCI Piemonte - che vedano innanzitutto, attraverso gli Enti locali, la sottoscrizione e la condivisione dei valori, dei temi e dei meccanismi di prevenzione. Così chi governa, chi amministra sa e potrà e deve essere ancor più capillare rispetto ai fenomeni mafiosi che, com'è noto, purtroppo dilagano.
L'obiettivo è di ridurre dal punto di vista culturale e se un'altra parola fondamentale è cultura e culturale, che deve partire dalle nostre famiglie e dalla scuola, là dove abbiamo tutta una serie di condivisioni, cerchiamo di non agire e di non essere pregiudizievoli andando, talvolta, anche a calpestare la nostra storia e i nostri valori che, molto spesso, sono proprio il primo elemento che ci accomuna per poi fissare degli obiettivi comuni.
Dal nostro punto di vista, dal punto di vista di chi ha la responsabilità della cosa pubblica, credo che noi dovremmo aggiungere e nello stesso tempo cancellare un termine nell'azione e nella vita della prossima Commissione legalità. Aggiungere il termine "omertà", che è il termine che deve essere cancellato, perché troppo spesso il pubblico amministratore e il politico nelle fasi di campagna elettorale, diventano permeabili all'avvicinamento talvolta anche in modo inconsapevole, da parte di chi tende a delinquere da parte del mafioso. Se anche non conosciamo i nostri interlocutori possiamo però essere tanto attenti da capire che cosa può volere qualcuno che prima di un certo momento non conoscevamo e, a un certo punto, invece si avvicina, s'interessa a noi e ci dice che ci sostiene. Ma sostiene noi o sostiene i nostri programmi di governo? Sostiene noi o sostiene un suo interesse, magari illegittimo? Allora ecco perché il termine omertà lo introduciamo, ma il termine omertà lo dobbiamo assolutamente cancellare.
Ecco perché un protocollo, o dei protocolli, possono affiancarsi alla repressione penale che, purtroppo, ha visto nella storia tantissime vittime. La stessa città di Torino ha pagato negli anni Ottanta con un magistrato piemontese (di Cuneo, se non ricordo male).
Possiamo noi fare qualcosa di utile? Sì. Questo qualcosa di utile - in questo caso, aggiungo un carattere squisitamente politico, lo riprendo rispetto a quanto avevo detto poco fa - nasce da un bisogno che abbiamo sottoscritto, condiviso e che andremo a votare; nasce da altrettanto bisogno, che è quello della Commissione autonomia. Con lo stesso senso di responsabilità, auspichiamo di avere la capacità di convergere al raggiungimento dell'obiettivo e non di allungare il brodo e annacquarlo. Se tutti quanti siamo attenti, se tutti quanti ci permeiamo, tutti quanti saremo in grado di dare quelle risposte di cui i piemontesi certamente hanno bisogno nella contingenza del momento e non raccontarci le storielle passate o prefigurarci delle visioni che non ci sono. Siamo attenti, siamo prudenti e, soprattutto, se viviamo di trasparenza e legalità, allora avremo fatto insieme al governo della nostra Regione, il nostro dovere e probabilmente, saremmo tutti altrettanto premiati.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste d'intervento? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Bertola, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Sono molto soddisfatto per questo che si profila essere un grandissimo risultato se, sperabilmente, questa mattina questo provvedimento troverà finalmente approvazione. Questo sarà perché viene considerato un risultato per tutta la Regione, per tutto il Consiglio regionale e quindi non verrà visto, come purtroppo abbiamo sentito la volta scorsa, come un risultato che "fa comodo" a qualcuno e quindi ci vuole qualcos'altro che faccia comodo a qualcun altro. Questo è un risultato importante per la nostra Regione, è qualcosa che appartiene a tutta quest' Assemblea legislativa e non solo a una parte.
Sono orgoglioso di essere parte di questo processo, parte di questo percorso di evoluzione della politica nella nostra Regione, di evoluzione di questo Consiglio regionale. Un percorso che è iniziato nella passata legislatura con l'istituzione della Commissione speciale per la promozione della legalità e il contrasto ai fenomeni mafiosi. Commissione della quale ho avuto l'onore di essere Presidente.
Quella è stata una legislatura che ha visto anche altri passi importanti, e mi piace ricordare una legge votata da tutti, su proposta del nostro Gruppo consiliare, in particolare a prima firma della collega Frediani. Una legge approvata che, finalmente, ha obbligato la Regione Piemonte a costituirsi parte civile nei processi contro la criminalità organizzata che riguardano attività o fatti svoltisi nella nostra regione perché prima non c'era nemmeno quell'obbligo. Andarsi a costituire parte civile per la Regione in quei processi era un atto assolutamente discrezionale, vincolato alla sensibilità particolare dell'Assessore competente in quel momento oppure al fatto che, magari, quell'Assessore non avesse altre priorità.
Se siamo intervenuti su quello con una legge, è stato proprio perché in un'audizione, tenuta all'interno di quella Commissione, era emerso quel fatto. La Regione Piemonte, in un processo così importante come il processo San Michele, che ha riguardato attività criminose nella nostra regione legate agli appalti, non si era costituita parte civile. Abbiamo ritenuto che questo fosse molto grave, quindi siamo intervenuti con una proposta di legge che poi è stata fatta propria da tutto il Consiglio.
Quest' ulteriore passo - quello di rendere permanente questa Commissione è, a nostro avviso, importantissimo e lo sarà soprattutto se metteremo in condizione la Commissione permanente di operare. Non solo e non tanto quindi, fare semplici approfondimenti, non solo promuovere, come già fatto e come, comunque, deve fare, una cultura della legalità, ma se può operare così come previsto dalla delibera, anche avvalendosi di esperti nominati in collaborazione, soprattutto su impulso dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale; se può firmare e sottoscrivere protocolli con altre istituzioni, se può essere una parte, insieme a tutte le altre istituzioni del Piemonte, del contrasto ai fenomeni mafiosi.
È già stato detto, purtroppo, che le mafie sono ormai strutturali nella nostra regione. Le mafie tradizionali trovano modi sempre nuovi per cercare di incrementare la loro attività. Sono fatti di cronaca degli ultimi tempi le infiltrazioni della criminalità organizzata anche nelle curve degli stadi; sono fatti di cronaca anche la nascita e lo svilupparsi di nuove mafie, soprattutto in Piemonte, le mafie straniere come quella nigeriana e quella albanese, legate al traffico degli stupefacenti e allo sfruttamento della prostituzione. Anche di queste nuove mafie troviamo ampia traccia e ampi riferimenti nelle relazioni semestrali.
Ripeto: questo passo sarà importante se non si risolverà soltanto in un voto in Aula oggi, se non si risolverà soltanto nell'istituzione di una nuova Commissione permanente, ma lo sarà se questa Commissione sarà messa nella condizione di operare in modo concreto insieme alle altre istituzioni del Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Colleghi, sarei intervenuto volentieri la volta scorsa, ma impegni precedentemente assunti mi hanno costretto a non poter restare in Aula oltre l'orario preventivamente comunicato e concordato.
Approfitto di quest'occasione, non tanto per ribadire il voto favorevole del Gruppo di Forza Italia sulla nascita di questa Commissione permanente perché già bene espresso nella seduta scorsa dalla collega Biletta, quanto per richiamare, a noi tutti Consiglieri, quella che io ritengo sia un'esigenza fondamentale; cioè che in futuro questa Commissione possa diventare un vero faro per questa istituzione e per la comunità piemontese.
Dico questo perché avverto un pericolo, che noi abbiamo il compito e il dovere di scongiurare. Il pericolo che vedo è che questa Commissione possa diventare, in futuro, un luogo di discussioni improduttive.
Parlare di mafie italiane e straniere, parlare di fenomeni di corruzione e d'illegalità presenti anche nella nostra Regione, non è mai tempo sprecato.
Tuttavia, promuovere una Commissione che dopo cinque anni di fatti concreti avrà prodotto poco, o poco-niente, sarà il miglior regalo ai costruttori d'illegalità.
È un tema che tengo a sottolineare in questa sede perché io immagino una Commissione che dia, non con le parole, ma con i fatti, con azioni e comportamenti, l'esempio per i cittadini.
Penso che questa Commissione debba porsi l'ambizioso obiettivo di studiare le buone pratiche, non solo in Italia, ma in Europa; penso che questa Commissione debba porsi l'obiettivo, non soltanto di realizzare protocolli con le istituzioni del territorio piemontese, ma dei veri e propri piani di azione, ricordando che il riferimento del nostro agire, qui in Consiglio, e in Giunta, deve essere il primato della legalità.
Prima di ogni altro tema, il primato della legalità deve essere il punto di riferimento per questa legislatura.
Noi dobbiamo dare attenzione a ciò che facciamo nel nostro quotidiano, ai nostri comportamenti. Troppo spesso, anche in passato, la politica regionale non ha dato buon esempio di legalità proprio con i propri comportamenti.
La politica non ha bisogno di parole, ha bisogno di testimoni e in questo credo che un compito fondamentale sarà - ed è bene che sia rimarcato anche nel testo - l'educazione e la formazione dei giovani, che non sono soltanto il nostro futuro, ma sono il nostro presente.
Credo sia fondamentale lavorare sul presente, nella formazione di chi oggi ha un ruolo pubblico, recuperando quell'articolo presente nella nostra Costituzione che troppo spesso abbiamo dimenticato: l'articolo 54, secondo cui, "Coloro cui sono affidati pubbliche funzioni, devono adempierle con disciplina e onore".
Da qui bisognerebbe ripartire, perché con la formazione dovremmo arrivare ad aiutare i tantissimi amministratori che oggi hanno bisogno di essere formati anche sui temi della legalità.
Spero dunque che questa Commissione serva a promuovere una collaborazione con le associazioni degli Enti locali per formare i nostri amministratori su questi temi, per aiutarli a costruire azioni rivolte alla promozione di codici per l'integrità, di codici di condotta, e per aiutarli nella costruzione di piani di prevenzione della corruzione e della trasparenza che non siano meri documenti burocratici, come troppo spesso ancora oggi avviene, ma siano un qualcosa di differente.
Concludo con l'auspicio che questa Commissione non diventi mai un esercizio retorico per qualcuno, o un'occasione per una passerella per qualcun altro: mi auguro che questa Commissione permanente possa invece essere il punto di partenza per un cambiamento positivo, etico e culturale, per la nostra istituzione e per l'intera comunità piemontese.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Nel precedente intervento, ho già sottolineato l'importanza di questa Commissione, che ci vede convinti e che ci vede convinti nel crearla permanente.
Tuttavia, voglio rilevare a quest'Aula la serietà del Gruppo che ho l'onore di rappresentare e di questa maggioranza.
Oggi avremmo anche potuto presentare un emendamento per chiedere che la Presidenza della Commissione spettasse alla maggioranza. Non l'abbiamo fatto perché siamo delle persone serie e manteniamo la parola data certamente in un quadro politico totalmente cambiato, perché quando avevamo fatto questa proposta avevamo un Governo con i nostri contraenti del Movimento 5 Stelle.
Oggi il quadro è totalmente mutato, lo scenario politico nazionale è totalmente mutato, però noi la parola la manteniamo. Come maggioranza e come Gruppo della Lega abbiamo deciso di non presentare questo emendamento perché ci atteniamo alla parola data, cioè la disponibilità di questa maggioranza di dare all'opposizione la Presidenza della Commissione.
Volevo solo sottolineare questo e mi auguro che l'Aula abbia la stessa serietà e la stessa modalità di azione che abbiamo avuto noi, per quanto riguarderà la creazione della Commissione sull'autonomia. Come la legalità è un tema bipartisan, penso che richiedere maggiori forme di autonomia e maggiore capacità di controllo, a livello locale, della spesa, non possa che essere un aspetto positivo.
Iniziare un percorso serio, complesso e completo di autonomia, non può che essere un argomento che dovrebbe unire tutta l'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo in modo molto sintetico.
Come hanno già anticipato i colleghi del nostro Gruppo, ovviamente noi esprimeremo un voto convintamente favorevole. Crediamo che sia estremamente positivo non solo il lavoro che svolgerà la Commissione, ma il fatto che questa diventi da speciale a permanente. Crediamo possa dare un segnale giusto e possa permettere di dare, negli anni, continuità all'azione che ci può portare avanti. Mi permetto solo di dire, raccogliendo alcuni stimoli giunti da diversi colleghi, che si possa esercitare con concretezza l'attività della Commissione.
Tenuto conto che quasi tutti siamo stati o siamo amministratori locali abbiamo avuto sempre a che fare con il mondo dei lavori pubblici. Come sappiamo, le mafie possono giungere anche in diversi modi e quello dei lavori pubblici è sicuramente un settore in cui questo può avvenire.
Come hanno affermato i colleghi, le manette non bastano: per migliorare abbiamo bisogno di buone pratiche e buone leggi. Mi permetto, allora, di lanciare un suggerimento alla Commissione: non rientra nelle nostre facoltà, ma possiamo fare una proposta e chiedere eventualmente una modifica del Codice dei lavori pubblici (non entrerò nei dettagli, nei tecnicismi) in quelle parti in cui si prevede l'istituto dell'avvalimento e quel sistema delle fideiussioni che spesso rende molto debole la possibilità degli Enti locali di potersi difendere. Chi ha svolto l'attività di amministratore locale avrà potuto verificare che si tratta di un punto debole del Codice degli appalti.
Faremmo buona cosa se la Commissione, svolte le giuste valutazioni e analisi, proponesse una modifica di questo istituto all'interno del Codice degli appalti.
Grazie.


Argomento: Varie

Saluto del Presidente del Consiglio ai docenti e agli allievi dell'Istituto Comprensivo "Leone Fontana" di Torino


PRESIDENTE

Saluto i docenti e gli studenti della classe V A dell'Istituto Comprensivo "Leone Fontana" di Torino in visita a Palazzo Lascaris, ai quali auguro buona permanenza.


Argomento: Statuto - Regolamento - Ordine pubblico e sicurezza

Proseguimento esame proposta di deliberazione n. 8, inerente a "Modifiche del Regolamento interno del Consiglio regionale ai fini dell'istituzione della Commissione permanente in materia di legalità e contrasto ai fenomeni mafiosi" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame della proposta di deliberazione n. 8.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Allasia, Bertola, Gavazza Graglia, Mosca e Salizzoni.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
Il Consiglio approva.
Procediamo con le dichiarazioni di voto sull'intero testo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
La dichiarazione del Gruppo del Partito Democratico è, ovviamente favorevole, ma teniamo a fare un paio di precisazioni.
Gli interventi su questa proposta di deliberazione sono stati, nel contenuto, sostanzialmente condivisibili. Tutti. Questo offre una buona base di partenza per andare a lavorare in Commissione. Occorre, per costruire una narrazione un po' più efficace, rispetto a questo tema.
Il Consigliere Perugini parlava del tema del confino, spiegano che così il fenomeno mafioso si è diffuso al Nord. Come hanno dichiarato molti studiosi, storici e docenti universitari, nel rinarrare la diffusione delle mafie al Nord, come abbiamo detto l'ultima volta, le mafie non sono più al Nord, ma sono del Nord (lo ribadisco, l'avevo già detto la volta scorsa).
C'è, pertanto, una storia differente da raccontare, rispetto alla diffusione della storia delle mafie, quindi della storia anche dell'antimafia, perché occorre avere anche questa visione.
Dobbiamo raccontare, per formare le nuove generazioni, ma non solo, quello che è il fenomeno mafioso, ma anche dire che, a un certo punto, questo Paese ha costruito una rete di antimafie che cerca di costruire gli anticorpi. Da questo punto di vista, sarà bene costruire, come abbiamo inserito nella delibera, percorsi formativi anche per noi, oltre che per i dipendenti e ovviamente le scuole e non solo.
Noi continuiamo a essere un po' perplessi nel collegare questa Commissione alla Commissione autonomia. L'abbiamo già detto la volta scorsa e lo ribadiamo in sede di dichiarazione di voto: sono due temi diversi, che devono giustamente avere visioni differenti.
Riguardo alla Commissione legalità (la delibera che votiamo oggi), non si possono avere visioni differenti, mentre per la Commissione sull'autonomia è legittimo avere ruoli e pensieri differenti. Collegarli è pericoloso perché - lo abbiamo detto questa mattina - abbiamo condiviso il percorso dell'istituzione della Commissione autonomia, ma ricordo che, a meno che non abbia la memoria completamente andata, nella votazione dell'ordine del giorno una parte della minoranza non ha votato a favore.
Pertanto, nei fatti, la condivisione è differente. La Commissione legalità l'abbiamo votata all'unanimità in Commissione ed anche in Consiglio e questo è un dato positivo. Lo ribadiamo: è un dato positivo. Questa Commissione non è di qualcuno; l'abbiamo detto e ci crediamo fortemente. Ma sul tema dell'autonomia, Presidente - lo dico nuovamente a lei, per parlare al Consigliere Preioni - c'è una differenza e l'abbiamo evidenziata anche nel voto.
Ribadiamo, dunque, che è giusto che ci siano differenze in questo senso.
Ribadiamo di essere contenti che questa Commissione finalmente - e ho concluso - diventi permanente e lavoreremo anche rispetto ad alcuni temi sollevati (i contratti, gli appalti), perché sono un ambito in cui purtroppo il fenomeno mafioso (e in particolare qui, in Piemonte, la 'ndrangheta) ha radici forti, perché i soldi pubblici sono elemento certo (magari con qualche ritardo, ma certo).
Dobbiamo avere la capacità di costruire insieme degli elementi e, pertanto il voto del Gruppo del Partito Democratico è favorevole.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
In realtà, sono già intervenuta abbondantemente nella scorsa seduta.
Intervengo solo per esprimere soddisfazione per la conclusione di questo percorso che, come ricordava anche il collega Bertola, è stato avviato in seguito a una mozione presentata dal Gruppo del Movimento 5 Stelle; una mozione a mia prima firma, ovviamente integrata in modo propositivo anche da altri Consiglieri della minoranza.
Questo è l'inizio di un percorso nuovo, che riparte anche in seguito a un'esperienza della scorsa legislatura e speriamo possa essere ulteriormente arricchito, considerate le nuove prerogative assegnate a questa Commissione, che diventa finalmente permanente.
È per noi motivo di grande orgoglio lasciare questa eredità della nostra attività consiliare alla Regione Piemonte e si unisce alla soddisfazione per avere inserito, come ricordava sempre il collega Bertola, anche l'obbligo di costituzione di parte civile della Regione nei processi per mafia che si svolgono sul nostro territorio.
Pertanto, accogliamo questo voto - e ovviamente voteremo in modo favorevole con grande soddisfazione.
Auguriamo a tutti noi, che faremo parte di questa Commissione, un buon lavoro.



PRESIDENTE

Ha facoltà di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per annunciare il voto favorevole del mio Gruppo e per ringraziare i colleghi che, con il lavoro di queste due legislature, con questo inizio e con questa scelta, pongono un'attenzione particolare a questo tema, con l'auspicio - lo dico in questa sede - che in Commissione si possano affrontare anche tutte quelle infiltrazioni che, purtroppo com'è emerso in alcune intercettazioni, iniziano ad avere a che fare anche con il mondo del no profit e del terzo settore.
Avevo letto, con particolare paura e disgusto, quando all'interno di un'intercettazione si diceva: "Dobbiamo iniziare a guardare e a inserirci all'interno di strutture del mondo del terzo settore e del no profit perché meno controllate".
Questo rappresenterebbe un danno enorme per un mondo - quello del volontariato e non solo - che gode ancora di grande credibilità da parte dei nostri cittadini.
Mi auguro, quindi, che la Commissione possa porre l'attenzione anche su questo, perché dobbiamo salvaguardare, tutelare e cambiare la mentalità di questo mondo, com'è stato detto dai miei colleghi, ma soprattutto fare attenzione affinché questa tipologia d'infiltrazione non s'inserisca anche in settori che oggi, fortunatamente, rappresentano il "volto buono" della nostra società.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Siamo contenti che la vecchia Commissione speciale evolva, dunque, in un organo stabile e che avrà il compito, anche grazie all'emendamento scritto con i Consiglieri Sarno e Rossi, di vigilare non solo sugli appalti pubblici regionali e sulle nostre competenze, ma anche su tantissimi altri temi, come quello della corruzione e dell'infiltrazione della criminalità organizzata non solo nell'attività pubblica, ma, appunto, anche nelle molteplici connessioni del fenomeno mafioso e sulle sue ricadute economiche e sociali.
Si discuteva l'altra volta di che cos'è la quinta mafia, cioè del tema delle "vampirizzazioni", del prestito di denaro, del cosiddetto "socio occulto".
Proprio oggi i giornali riprendono una vicenda relativa all'indagine della Direzione Investigativa Antimafia sulla bancarotta dell'Ares, una cooperativa a responsabilità limitata vampirizzata, appunto, da alcuni personaggi legati alle cosche della 'ndrangheta.
Gli investigatori hanno seguito per un paio di anni le tracce di alcuni assegni legati al conto corrente di una società improduttiva: cercavano cioè, di capire quali potevano essere le aziende più fragili, più attaccabili e più aggredibili. Così facendo, sono semplicemente entrati dentro questa "scatola" ormai vuota.
Questa vicenda è una piccola storia, ma rappresenta, a mio avviso, un pezzo del nostro lavoro: quello di indagare negli aspetti più crudeli e più violenti dei nostri tempi, che non sono solo legati alla violenza che avete visto anche nel nostro territorio piemontese con le intimidazioni e col pizzo, ma parliamo di una violenza che, se volete, sta dentro i paradigmi del nostro sistema economico: chi non ce la fa, chi non regge, cade.
Soprattutto se non ha la copertura economica del sistema bancario e creditizio. Soprattutto se non riesce ad avere quegli appalti o quelle assegnazioni nei tempi giusti. E, allora, si diventa appunto più fragile più attaccabile e aggredibile.
Da una parte, è un mondo che dobbiamo seguire ed esaminare attentamente dall'altra, ovviamente, c'è l'interesse, soprattutto delle nuove mafie, di riciclare il più possibile e, quindi, di entrare anche nelle attività legali magari per svolgere non attività illegali, ma semplicemente per utilizzarle per rigenerare risorse pulite.
Per questo motivo, credo che questa Commissione avrà un compito straordinario anche nella sua ordinarietà, perché diventerà una Commissione permanente di quest'Aula.
Speriamo, davvero, che più della scorsa legislatura ci diano una mano anche le altre forze in campo. Perché l'autorevolezza passa ovviamente dal nostro impegno; passa, Consigliere Preioni, non nell'atto di generosità vostro di non aver mischiato le due cose: lo avete fatto la scorsa settimana, ma avete fatto bene, a mio avviso, a scollegare le due vicende. Perché non c'è certo bisogno di avere la votazione favorevole su questa, per averne una su altre Commissioni.
È bene, però, che questa serietà la si metta in campo soprattutto nel lavoro quotidiano di questa Commissione. E spero che le Prefetture e le Forze dell'Ordine, ma soprattutto i rappresentanti delle attività sociali ed economiche del nostro territorio, ci daranno una mano.
A tutti noi, buon inizio dei lavori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
È stato già detto tutto. Voglio solo puntualizzare due aspetti: il primo è il fatto che trasformare una Commissione speciale in una Commissione permanente significa riconoscere che il fenomeno mafioso e il fenomeno dell'illegalità non è un elemento episodico, né un elemento a termine, ma è un tema col quale la dimensione regionale e il Consiglio regionale devono confrontarsi quotidianamente nel tempo. Infatti, non è più l'epoca nella quale determinate situazioni erano negate, ma siamo nell'epoca in cui devono essere riconosciute e responsabilmente affrontate.
Pertanto, già nei termini segnaliamo il cambio di passo e il cambio di paradigma che questa consiliatura ha voluto affrontare con l'istituzione di questa Commissione permanente.
Vi sono altri due aspetti che ci tengo a sottolineare, sebbene siano puntualmente scritti nel testo: uno è l'azione, cioè che cosa la Regione intende fare per affrontare il fenomeno dopo averlo monitorato e valutato l'altro aspetto che per me rimane cardine è quello educativo, cioè il fatto di mantenere alta l'attenzione e di creare all'interno della popolazione soprattutto quella giovanile, la consapevolezza e la capacità di reagire a questi fenomeni.
Coinvolgere le scuole e tutto il percorso formativo dei nostri giovani è veramente l'aspetto fondamentale di questa Commissione, soprattutto del fatto che questa Commissione diventi permanente.
Concludo con una considerazione, per evitare che il collegamento tra l'istituzione di questa Commissione come permanente e la creazione della Commissione autonomia possa squalificare sia la prima sia la seconda.
Accolgo le parole del Presidente Preioni interpretandole con uno spirito democratico e con il riconoscimento da parte sua e del suo Gruppo dell'importanza del percorso che termina oggi, e assolutamente non come la possibile prospettiva di uno scambio di una con l'altra. Perché il mio Gruppo, per quanto non sia dei più numerosi, si oppone a questa logica e a questo ragionamento, e si comporterà di conseguenza nel prosieguo del dibattito.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Consigliere Perugini, ha facoltà di intervenire: non sia timido!



PERUGINI Federico

Scusi, Presidente, ma un po' di timidezza di fronte al suo scranno viene a tutti, perché la sua esperienza e la magistrale gestione dell'Aula ci intimidisce.
Tornando seri, solo una parola va cancellata subito dall'ultimo intervento.
Il collega Giaccone parlava di uno "scambio" tra una Commissione e l'altra: no, no, no, non è così.
È stato evidenziato dal Presidente Preioni esclusivamente quello che, dal punto di vista del dialogo e del dibattito politico, ha portato in Aula in contemporaneità gli argomenti e l'istituzione delle due Commissioni: c'è la volontà, da parte di quest'Assemblea, che le due Commissioni siano elevate a rango di Commissioni permanenti, per tutti gli argomenti che abbiamo già portato e, mi pare, condiviso. Soprattutto, perché non sono nient'altro che la risposta a dei bisogni: da un lato, a proposito del tema dell'autonomia il bisogno d'introdurre l'assoluta responsabilità nella spesa pubblica con le deleghe che nel perimetro della Costituzione sono affidate alle diverse Regioni e questo avviene attraverso il processo, che tutti conosciamo, del riconoscimento da parte del Governo.
Nel merito specifico, invece, la Commissione che andiamo a istituire tra poco - a nome della Lega, lo comunico, il voto sarà favorevole - è la risposta al bisogno: una volta che il governo della Regione ha deciso come spendere i soldi in coerenza con il programma che l'ha portato qui, che questi soldi finiscano nelle mani giuste e che non diventino ulteriore strumento per i fenomeni malavitosi, ancorché denominati mafia. Tutto qui.
Si tratta della risposta a dei bisogni, però i bisogni hanno anche una loro contingenza cui bisogna saper rispondere, per cui la vera capacità è che anche quest'Aula sappia rispondere, e in questo caso lo stiamo facendo in un modo particolarmente celere ma, anche nell'altro caso, auspichiamo che si tolga il piede dal freno per metterlo sull'acceleratore, rispettando i limiti di velocità.
Pertanto, il voto del Gruppo della Lega sarà favorevole.



PRESIDENTE

Poiché non ci sono altri interventi, procediamo con la votazione della deliberazione.
Ricordo che la delibera sarà approvata se ottiene il voto favorevole della maggioranza dei Consiglieri, ai sensi dell'articolo 20 del Regolamento interno.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 8, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Ringrazio tutti per la discussione e per l'approvazione della modifica del Regolamento: sicuramente un passo importante.
Come concordato nella Conferenza dei Capigruppo, alle ore 12 c'è la conferenza stampa in Sala Viglione, nella quale vi sarà la presenza, oltre all'Ufficio di Presidenza, di tutti i Capigruppo.
Ricordo la convocazione del Consiglio delle ore 15 e la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 11.08)



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