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Dettaglio seduta n.211 del 25/10/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE GAVAZZA



(I lavori iniziano alle ore 9.37 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni e delle interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione ordinaria n. 1142 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione indifferibile e urgente n. 1152 presentata dalla Consigliera Frediani, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione ordinaria n. 1174 presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Gabusi.
Chiedo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni e interpellanze di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo, inoltre, agli interroganti che nel resoconto della seduta che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione, prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo ancora che per le interrogazioni ordinarie non è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante, è prevista la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interrogante per cinque minuti.
Infine, ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per due minuti, la risposta del componente della Giunta per tre minuti e che non è prevista replica da parte dell'interrogante.


Argomento: Enti strumentali - Opere pubbliche - Edilizia: argomenti non sopra specificati

Interrogazione indifferibile e urgente n. 1152 presentata da Frediani inerente a "Pagamento Autoporto da parte della TELT s.a.s. nel quadro degli espropri per la Torino-Lione"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori del sindacato ispettivo proponendo l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 1152.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Buongiorno, Assessore.
Le premesse sono un po' lunghe e cerco di riassumerle sperando di stare nei due minuti, perché è una situazione un po' intricata.
Parliamo della CONSEPI, una partecipata della Regione Piemonte, che ne detiene la maggioranza con i 50,18% in mano a Finpiemonte Partecipazioni l'altro soggetto in causa è SITAF (Società Italiana Traforo Autostradale del Frejus), attualmente controllata da privati. CONSEPI gestisce attualmente l'autoporto di Susa, dove si trova anche la pista di guida sicura, che dovrebbe essere riallocata.
La struttura iniziale, inaugurata nel 1983 proprio nei pressi di Susa all'ingresso del comune, sorge nell'area in cui dovrebbe (dico dovrebbe forse un giorno, chissà?) nascere la stazione internazionale di Susa.
L'attuale complesso ha funzionato dal 1985 fino al 1992, quando è stato chiuso con la già annunciata abolizione delle frontiere interne dell'Unione Europea, quindi la parte di frontiera non è più in funzione parallelamente, però, i piazzali sono serviti da parcheggio d'emergenza al servizio dell'autostrada del Frejus, ma non è noto se e quanto SITAF paghi per questo servizio.
Con il progetto definitivo della parte italiana della nuova linea Torino Lione, in particolare, in riferimento al tunnel di base, è stata pubblicata la valutazione di impatto ambientale il 15 aprile 2013 ed è stata definita "interferenza" la presenza dell'Autoporto nell'area, per l'appunto, in cui dovrebbe sorgere la futura e futuribile stazione.
SITAF risulta interessata solo da tre particelle, di cui solo due ricadono in quest'area.
Il successivo progetto in Variante, che è stato pubblicato su La Stampa il 10 luglio 2017, sposta inizialmente il cantiere principale a Salbertrand e Chiomonte, proprio per cercare di risolvere quest'interferenza, e non ha modificato la condizione delle particelle nominate.
LTF o TELT, ai fini della VIA, ha presentato il progetto per la pronuncia di compatibilità ambientale delle interferenze dell'Autoporto di Susa della società SITAF, quindi c'è qui il riferimento a SITAF come società e di guida sicura della società CONSEPI, com'è intestata la documentazione progettuale; quindi, sulla documentazione si fa proprio riferimento alle società SITAF e CONSEPI.
Il nuovo autoporto, il cui costo è valutato 51 milioni nel dossier del 2013 e 86 milioni nel dossier del 2017, viene chiaramente donato a SITAF, la quale ha presentato lei stessa il progetto per la VIA, sia pure nel quadro della richiesta di VIA fatta da LTF, quindi la vecchia TELT che rimane anche l'ente che espropria a proprio beneficio sia i terreni di Susa sia quelli per il nuovo autoporto. Pertanto, è TELT l'esecutore dell'opera che attua gli espropri.
Se confermato quanto sopra esposto (ovviamente, facciamo riferimento alle informazioni che abbiamo a nostre mani), l'autoporto potrebbe essere pagato sia con l'indennità di esproprio a CONSEPI, che finirà a beneficio di Finpiemonte e SITAF all'incirca al 50 e 50%, sia con il costo della grande struttura che verrà regalata a SITAF, che prima non possedeva nulla del genere.
La procedura corretta sarebbe stata, a nostro avviso, che LTF/TELT espropriasse l'autoporto di Susa a CONSEPI e che poi questa società che ripeto, è una società a partecipazione regionale, con tale importo provvedesse essa stessa a costruirne uno nuovo, magari integrando le proprie risorse con un contributo di SITAF, se la società autostradale intendeva godere di queste strutture di maggiore ampiezza.
Arrivo alle domande.
Intendiamo sapere l'ammontare della somma che CONSEPI ha ricevuto come indennità di esproprio delle strutture dell'autoporto e degli 84 mappali in suo possesso o di cui godeva e i diritti di superficie; come saranno destinate queste somme; l'esatto ruolo attribuito a SITAF, considerando che la presentazione del progetto e l'esecuzione degli espropri sono di LTF/TELT, ma è SITAF ad assegnare l'appalto per i lavori; se il futuro autoporto, ritenuto dannoso e inutile in virtù degli ancora utilizzabili piazzali disponibile a Orbassano, verrà concesso gratuitamente a SITAF e attraverso quale via giuridica; se questo non si configuri secondo la Giunta come un aiuto statale a un'impresa a maggioranza privata in violazione alle direttive della Commissione europea.
Ho finito il tempo, altrimenti parlerei del "non cantiere" presidiato militarmente ogni giorno in Valle.



PRESIDENTE

Collega, lei non ha finito il tempo, l'ha raddoppiato.



FREDIANI Francesca

Vorrei sapere con quali costi.
Presidente, mi conceda ancora qualche minuto; non vedo mai l'Assessore e per una volta che ci vediamo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei. Gliene ho già concessi tre.
La parola all'Assessore Gabusi per la risposta.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Consigliera Frediani e vi chiedo ancora scusa per il ritardo cercherò di recuperare nella lettura, in questo caso, della risposta che mi ha fornito il mio collega Ricca, Assessore alle partecipate e che, rispetto all'opera (che riguarda anche il sottoscritto), in merito all'oggetto specifico e ai rapporti con CONSEPI, come ha detto bene la Consigliera Frediani, ha più competenza.
Sulla base delle informazioni fornite, si espone quanto segue.
Sulla prima domanda: l'ammontare delle somme che CONSEPI ha ricevuto come identità, CONSEPI S.r.l. ha ceduto a SITAF S.p.A. il ramo d'azienda "Autoporto-Truck Station", con atto in data 17 settembre 2021, a un prezzo di cessione definito da apposita perizia esterna pari ad euro 1.637.000,00 (poi fornirò copia) di cui euro 241.782,00 per avviamento, euro 1,00 per beni mobili ed euro 1.395.217,00 per beni immobili non aventi destinazione agricola.
Non risulta sia ancora intervenuto alcun esproprio delle aree oggetto dell'intervenuta cessione.
Sul come saranno destinate le somme: le somme derivanti dalla cessione sono state e sono impiegate dalla società ai fini di gestione anche in relazione alla prevista rilocalizzazione del proprio ramo d'azienda "Guida sicura" asset strategico per la Regione Piemonte, per il territorio su cui insisterà e delle relative aree (anch'esse interessate dai lavori di competenza TELT).
Sui punti terzo, quarto e quinto non si possiedono informazioni o documentazione specifica in merito ai successivi quesiti, che attengono alla posizione e ai rapporti di soggetti terzi, TELT e SITAF.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Prima di procedere con l'interrogazione della Consigliera Canalis, ricordo alla Consigliera che per le interrogazioni ordinarie non è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante ed è prevista la risposta, da parte del componente della Giunta, per cinque minuti e la replica dell'interrogante per cinque minuti.


Argomento: Diritto di asilo - Profughi

Interrogazione n. 1142 presentata da Canalis, inerente a "Finanziamento del call center di intermediazione culturale per i rifugiati ucraini in Piemonte"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione n. 1142.
Ha chiesto di rispondere all'interrogazione l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore alla gestione emergenza profughi ucraini

Grazie, Presidente.
Inizio con alcuni dati, per poi arrivare alla conclusione, che naturalmente fornirò alla Consigliera Canalis, meno fortunata della Consigliera Frediani, perché l'Assessore Ricca mi ha consegnato una lettera che ho letto, mentre per quest'interrogazione andrò più a braccio.
Dall'inizio della crisi in Ucraina, i dati ufficiali del Ministero hanno registrato l'arrivo di circa 159 mila persone a fine agosto 2022, la cui maggior parte donne e bambini.
Nello specifico, in Piemonte dovremmo aggirarci intorno alle 12 mila persone, riferito a quelle 159 mila.
Sin dall'inizio c'è stata una grande collaborazione della Regione Piemonte delle associazioni di volontariato e del Consolato ucraino che, nella fattispecie - per rispondere e per entrare nel merito della domanda - a inizio marzo 2022, insieme alla Regione Piemonte e alla Protezione civile ha iniziato una collaborazione con il Danish Refugee Council Italia Onlus un'ONG, che si è resa disponibile, con le proprie conoscenze e con le proprie risorse, ad attivare un call center, attivo sei giorni su sette dalle 8 alle 20 di sera, per fornire supporto informativo a tutti i cittadini provenienti dall'Ucraina e per le più svariate tematiche.
Ricordiamoci che oggi la vicenda è un po' entrata a regime e non ci sono più arrivi, ma all'inizio queste persone avevano necessità di tutto, anche solo capire come avere qualche risorsa e qualche soldo (le loro valute qui non sono utilizzabili), i permessi di soggiorno e le attività sanitarie.
Queste persone, formate e subito pronte, sono state messe a disposizione da questa ONG, che anche economicamente, per una cifra intorno ai 20 mila euro al mese, ha sostenuto tale progetto.
La Regione Piemonte e la Protezione civile hanno messo a disposizione un numero regionale e gli spazi dell'Unità di crisi della Protezione civile in corso Marche, individuati da noi e dall'ONG come luogo adatto per fornire queste indicazioni e per avere un contatto con gli uffici che, in quei giorni e in questi giorni, si occupano dell'emergenza.
Abbiamo anche messo a disposizione il nostro personale, che ha fornito quelle basi informative che servivano agli interpreti e a coloro che rispondevano al telefono, per poterle trasferire alle persone. Di fatto abbiamo organizzato con loro e abbiamo risposto a migliaia di telefonate con un servizio che si è rinnovato per ben cinque volte.
Nei primi cinque mesi e mezzo di progetto, i beneficiari diretti sono stati circa 7.108 e quelli indiretti 21.324; in particolare, sono 6.070 le persone che hanno beneficiato di informazioni generali sui servizi di accoglienza e opportunità (naturalmente questi dati ce li ha forniti l'ONG). Tali dati mostrano una maggioranza di persone di genere femminile 5.020. Nello specifico, tra coloro che hanno beneficiato della fornitura di formazione generale, il 69% è donne e il 15% sono minori.
Il budget dell'iniziativa.
L'attività di call center è stata finanziata per tre mesi esclusivamente dall'ONG, con dirottamento di fondi che l'organizzazione aveva su altri progetti, ma che ha deciso di destinare a questo tipo di iniziativa. Il budget stanziato ammonta a 20 mila euro al mese, per coprire le spese vive e pagare lo staff.
Ho parlato degli immobili e del nostro know how messo a disposizione naturalmente gratuitamente, in fase collaborativa. Nel frattempo, il privato ha manifestato la possibilità e l'intenzione di offrire un supporto finanziario, tramite Rotary Club e la Fondazione San Paolo, integrando questa copertura.
Da quando è iniziata l'emergenza e, soprattutto, da quando si è aperta la contabilità speciale e la possibilità, per la nostra Regione, di intervenire, non solo in questo tipo di iniziativa, ma in tutte le iniziative a supporto dei cittadini ucraini (la più evidente, più eclatante e anche più onerosa è stata l'accoglienza diretta che abbiamo fatto tramite gli hotel destinati ai ragazzi o i centri messi a disposizione), il Commissario nominato, il Presidente Cirio, io e i miei collaboratori comprendendo lo sforzo che si era fatto e che aveva fatto questa associazione, abbiamo detto che saremmo stati disponibili a sostituirci o a integrare questa compartecipazione o questa copertura finanziaria. Non è mai stato necessario, perché ci sono stati i fondi dei privati.
Naturalmente, fino a quando l'emergenza sarà in corso e oltre, se necessario (al momento, la data dell'emergenza stabilita dal decreto è il 31/12/2022), abbiamo ribadito al Console onorario e all'ONG che la Regione è disponibile a integrare queste somme o a coprire totalmente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Ha chiesto di replicare la Consigliera Monica Canalis.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per cinque minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore Gabusi.
È chiaro, l'interrogazione risultava un po' superata dai fatti perché, nel frattempo, prima della scadenza dei fondi del Danish Refugee Council, che era fissata al 21 agosto, sono intervenuti ulteriori fondi privati, quelli del Rotary Club e quelli della Compagnia di San Paolo. Purtroppo, per questi fondi non sono sufficienti a coprire anche i mesi del 2023, quindi nell'attesa di capire se l'emergenza ucraina verrà prorogata oltre la fine del 2022, bisognerà cominciare ad attivarsi, magari anche nelle maglie del bilancio regionale, per sopperire a un'eventuale mancanza di fondi privati.
Il call center, come ha ricordato l'Assessore Gabusi, ha svolto una funzione davvero molto utile, non soltanto per gli stessi rifugiati ucraini arrivati in Piemonte senza conoscere la nostra lingua, senza avere risorse finanziarie e una casa, senza capire all'inizio come accedere alle scuole per i propri figli, ma si è rivelato molto utile anche per le famiglie italiane e piemontesi (circa 600) che hanno ospitato nelle loro abitazioni queste persone e che hanno trovato nei sei telefonisti madrelingua ucraini un valido supporto non soltanto per districarsi nei servizi socio-sanitari scolastici e assistenziali, ma anche per l'assistenza legale (pensiamo al tema dei ricongiungimenti e pensiamo al tema dell'ottenimento dei documenti).
Ringrazio l'Assessore per la risposta, che denota un apprezzamento pari al nostro per il lavoro fatto dal call center, per la collaborazione con il Consolato ucraino a Torino e per la collaborazione con il Danish Refugee Council. È chiaro che i problemi non terminano oggi, nel senso che molto probabilmente ci sarà bisogno, nei prossimi mesi, di garantire continuità.
Ringrazio anticipatamente per la trasmissione della risposta scritta.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Monica Canalis per la replica.


Argomento: Viabilità

Interrogazione n. 1174 presentata da Rossi, inerente a "Ampliamento Scalo Boschetto e ricollocazione del terminale Autostrada Viaggiante"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 1174.
Consigliere Rossi, questa è una interrogazione ordinaria, non è prevista l'illustrazione dell'interrogante, quindi prima risponde l'Assessore e poi lei potrà replicare.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente.
Cerco di inquadrare il problema che il Consigliere Rossi conosce probabilmente meglio di me.
Con nota 155 del 1° ottobre 2021, la società RFI (Rete Ferrovie Italiana) ha presentato istanza al Ministero della Transizione ecologica per l'attivazione della procedura di valutazione d'impatto ambientale del progetto definitivo del nodo ferroviario Novara-Boschetto (prima fase, PRG di Novara-Boschetto).
Il 20 ottobre la Direzione generale per la crescita sostenibile e la qualità dello sviluppo, sempre del Ministero della Transizione ecologica ha dato comunicazione alla Regione Piemonte e agli altri enti dell'avvenuta pubblicazione della documentazione progettuale sul proprio sito web e della procedibilità d'istanza di parte (lo dico per contestualizzare le date).
Nell'ambito di questo procedimento, la Regione Piemonte è chiamata a esprimere le proprie osservazioni, ai sensi dell'articolo 24, comma 3 del decreto legislativo 152/2006.
Il 26 ottobre 2021 il Settore Valutazione ambientale e Procedure integrate della Direzione regionale Ambiente, Energia e Territorio ha attivato l'organo tecnico regionale per gli adempimenti istruttori, come previsto dagli articoli 7 e 18 della legge.
Il Nucleo centrale dell'organo tecnico ha verificato la natura e le caratteristiche dell'opera e individuato nella Direzione Opere pubbliche Difesa del Suolo e Protezione civile quali strutture interessate all'opera oltre naturalmente alla Direzione Ambiente, Energia e Territorio, alla Direzione Agricoltura e Cibo, alla Direzione Competitività del sistema regionale e alla Direzione Sanità.
La Direzione Opere pubbliche, in data 15 novembre 2021, ha convocato l'organo tecnico e la conferenza dei servizi finalizzate all'espressione del parere.
In data 26 novembre 2021 si sono svolte le riunioni dell'organo tecnico e la Conferenza dei servizi per esprimere il parere unico regionale. Davanti ai lavori della Conferenza dei servizi sono stati acquisiti tutti i pareri tecnici e le osservazioni degli Enti locali territoriali, tra cui naturalmente anche quella richiamata del Comune di Novara (ricordo che eravamo a novembre 2021).
Con specifico riferimento all'interrogazione, ossia le criticità riguardanti la viabilità nel quartiere di San Rocco, il Comune di Novara evidenziava alcune possibili soluzioni e alcune problematiche, che richiamo velocemente. In relazione alle perplessità sull'uscita limitrofa nella parte nord di San Rocco si esprime un parere che poi fa riferimento alla necessità di traslare l'uscita su via Pavesi e altro e avanzando una proposta modificativa della viabilità d'accesso allo scalo ferroviario Novara-Boschetto in posizione sensibilmente distante dal quartiere San Rocco.
Il 21 dicembre 2021, con la DGR n. 19-4387, la Giunta Regionale ha concluso e ha deliberato in merito al parere regionale unico, integrando con le prescrizioni del Comune di Novara e degli altri enti degli altri organi quindi ha recepito totalmente, se questa è la domanda del Consigliere Rossi, perché le prescrizioni e le raccomandazioni sono state integralmente recepite e sono diventate parte integrante dell'azione regionale.
In data 21 settembre 2022, a seguito di un approfondimento, il Comune di Novara ha trasmesso direttamente al Ministero, che è l'organo titolare della procedura, alcune valutazioni ulteriori e una proposta modificativa diversa da quella che era nel parere unico.
Questo percorso e questa proposta dovranno essere votate dal Ministero, che riaprirà un iter di valutazione e un iter progettuale che abbiamo visto non essere molto lungo, perché sostanzialmente in due mesi si è concluso ma essendo una proposta di progetto diverso, ha necessità di un iter nuovo e di una procedura approfondita ulteriore che, evidentemente, si aprirà a seguito di queste nuove richieste da parte del Comune di Novara.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Gabusi per la risposta.
Ha chiesto di replicare il Consigliere Domenico Rossi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo intanto per ringraziare l'Assessore per la puntuale risposta e per esprimere anche soddisfazione relativamente al fatto che Regione Piemonte, da quello che mi è parso di sentire dalle parole dell'Assessore ha recepito e fatto proprie anche le osservazioni del Comune di Novara.
Osservazioni che - ci tengo a sottolinearlo, Presidente - arrivano anche dopo un ascolto capillare dei cittadini del quartiere di San Rocco della città di Novara, che non si oppongono al progetto in sé, ma che rilevano che, rispetto all'ipotesi iniziale formulata dal Ministero, i problemi che ricadrebbero sull'abitato sarebbero effettivamente eccessivi.
A questo punto, ci auguriamo che il Ministero possa tenere in considerazione le modifiche proposte, considerato che due istituzioni importanti come il Comune e la Regione le hanno fatte proprie. Auspichiamo quindi, che il nuovo progetto possa essere più sostenibile dal punto di vista della qualità della vita dei cittadini del quartiere San Rocco.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie per la replica, Consigliere Rossi.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
Alle ore 10.15 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 10.01 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.22)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che sono in congedo i Consiglieri Cirio, Icardi, Marin e Riva Vercellotti.
Pertanto, il numero legale è 24.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Vista la manifestazione che si sta svolgendo da stamattina davanti alla nostra Aula del movimento di Extinction Rebellion, crediamo fortemente che almeno in termini di ascolto, questa istituzione pubblica e quest'Aula - lo dico anche ai componenti della Giunta presenti - debba ricevere una delegazione di quei ragazzi che, ormai da mesi, stanno chiedendo conto non solo a questa Regione, ma a tutte le istituzioni pubbliche, scelte chiare e inequivocabili sul tema dell'emergenza climatica.
Credo che dovremmo riceverli, come abbiamo sempre fatto con delegazioni che si sono presentate per sollevare un tema, un problema o una questione particolare. Questo, invece, è un tema generale importante e fondamentale che riguarda il nostro futuro e quello delle nuove generazioni e non solo.
Pertanto, crediamo sia doveroso, nella pausa pranzo o durante i lavori o poco prima della ripresa dei lavori del pomeriggio, accogliere una delegazione dei ragazzi di Extinction Rebellion per essere ascoltata dall'Aula e - lo ripeto, Presidente - anche almeno da un membro della Giunta regionale.
Termino chiedendo che si possa organizzare questo momento, perché il livello istituzionale che rappresentiamo deve, come primo elemento proprio ascoltare i movimenti, le persone e le realtà che si presentano davanti al Consiglio con delle richieste, in particolar modo in questo caso. Pertanto Presidente, chiediamo questo e aspettiamo da lei una risposta e l'organizzazione di questo momento, per poi comunicare ai manifestanti fuori dal palazzo le indicazioni di quest'Aula e della Presidenza.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per chiedere l'inserimento all'o.d.g. dell'ordine del giorno n.
874, inerente a "Tempestiva liquidazione delle somme del 5 per mille 2021".
È una richiesta da presentare al Governo.
Come lei sa, Presidente, le associazioni ricevono il 5 per mille grazie alle donazioni di privati cittadini che decidono di sostenere queste realtà. La liquidazione avviene sempre nell'anno fiscale successivo e mai come oggi dare prima alle associazioni quanto spetta loro - in quanto i cittadini hanno scelto di sostenere queste realtà - sarebbe utile, perch queste risorse potrebbero aiutare le associazioni a pagare le bollette, il caro energetico e gli affitti, cioè tutte quelle spese generali che le associazioni devono affrontare e che, in questo momento, sono aumentate.
Ringrazio i colleghi che hanno voluto sottoscrivere l'ordine del giorno del quale chiedo l'inserimento all'o.d.g. e successivamente una votazione dell'Aula, proprio per spingere il nuovo Governo a effettuare queste liquidazioni tempestivamente per sostenere il mondo del terzo settore.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Non intervengo per chiedere un inserimento, ma per sostenere la richiesta del Consigliere Sarno di audire i presidianti. Vorrei solo far notare che è veramente un brutto segnale blindare il Consiglio in questo modo ogni volta che c'è un presidio di queste persone, perché è un presidio assolutamente pacifico, tra l'altro colorato. Oggi - non so se l'avete visto - sono vestiti da Minions. Trovano un modo di attirare la nostra attenzione sempre con delle armi pacifiche (anche se è un ossimoro) e con una modalità assolutamente non violenta e non aggressiva. Pertanto, trovo molto brutto che si chiuda il portone e si suggerisca di utilizzare un'altra via per entrare nel Consiglio, oltre a un presidio di polizia che, per quello che ho potuto vedere questa mattina quando sono arrivata, era piuttosto nervoso.
Spero che fuori la situazione sia tranquilla e suggerisco di tenere il portone aperto la prossima volta, perché si tratta di una manifestazione che assolutamente non può arrecare alcun danno a nessuno di noi, anzi.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Chiedo l'inserimento all'o.d.g. odierno dell'ordine del giorno dal titolo "La Regione Piemonte sostenga il mantenimento delle misure tutorie nei confronti del testimone di giustizia Pino Masciari e della sua famiglia".
È un ordine del giorno che ho depositato ieri mattina, dandone comunicazione a lei, Presidente, e a tutti i Capigruppo. È un ordine del giorno rispetto al quale ho richiesto anche la firma di tutti i Consiglieri che lo volessero sottoscrivere ed è ancora disponibile per la firma.
Chi è Pino Masciari, per chi non lo conoscesse? Ormai piemontese di adozione, Pino Masciari è un imprenditore calabrese di successo, a tal punto di successo che era stato messo nel mirino dalla 'ndrangheta. Si è rifiutato di piegarsi alla logica mafiosa, ha denunciato e 25 anni fa proprio in questi giorni, ha dovuto improvvisamente lasciare con la sua famiglia la sua terra e tutte le sue attività. È stato inserito in un programma di protezione, al termine del quale gli è stata attivata la scorta e tutte le misure tutorie del caso.
Purtroppo nei giorni scorsi Pino Masciari ha ricevuto notifica del provvedimento di revoca delle misure tutorie nei confronti suoi e della sua famiglia. Chiedo che il Consiglio regionale si esprima e impegni la Giunta a far sentire forte la voce del Piemonte, per mantenere le misure tutorie nei confronti di Pino Masciari.
Signori, lo sappiamo, la mafia non dimentica, la criminalità organizzata non dimentica; quindi, sussistono ancora gravi pericoli nei suoi confronti e nei confronti della sua famiglia. Noi dobbiamo stare vicini a chi denuncia la criminalità organizzata. Chiedo, se possibile, che tale atto venga approvato nella giornata di oggi, perché, come dicevo, è stato notificato questo provvedimento. L'interessato, Pino Masciari, ha alcuni giorni di tempo per presentare legittimamente le sue memorie e spiegare le ragioni per cui ritiene che queste misure debbano essere mantenute, quindi c'è poco tempo per far sentire la nostra voce.
Questo Consiglio regionale ha dimostrato di essere vicino ai testimoni di giustizia e lo stesso Pino Masciari era stato audito in Commissione da noi insieme con un altro testimone di giustizia, Mauro Esposito, che abbiamo seguito e aiutato in questi anni.
Per noi si tratta solo di confermare la vicinanza a chi non si piega alla logica mafiosa e decide di denunciare.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Accossato.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Anzitutto, mi unisco anch'io alla richiesta del Consigliere Sarno, perch ritengo che sarebbe opportuno che questo Consiglio riuscisse ad ascoltare le ragioni di giovani che stanno giustamente ponendoci il tema del nostro presente, di un'emergenza in corso e anche di quello che è il loro futuro.
So che in quest'Aula si è già discusso più volte di questo tema, ma la capacità di ascolto e di condivisione con questi giovani è sicuramente importante anche proprio per il ruolo che quest'Aula ricopre, per le responsabilità che ciascuno di noi, come Consiglieri o come Assessori abbiamo. Anche da parte mia credo sia opportuna la presenza dell'Assessore competente o di qualcuno della Giunta, pertanto chiedo alla Presidenza di valutarne le modalità e le possibilità.
Inoltre, chiedo di sottoscrivere la richiesta del Consigliere Bertola perché, essendo ancora un po' in difficoltà, ieri non solo riuscita a farlo per via telematica. Chiedo se è sufficiente la comunicazione.



PRESIDENTE

Sì, è sufficiente.
La parola al Consigliere Demarchi.



DEMARCHI Paolo

Grazie, Presidente.
Vorrei comunicare di aver caricato sulla piattaforma digitale un ordine del giorno riguardo alla grave crisi che si sta attraversando nel settore ortofrutticolo di tutto il Piemonte, in modo particolare della provincia di Cuneo, dove le aziende agricole stanno producendo ortofrutta con costi così alti che, purtroppo, superano i ricavi.
Alcune settimane fa, l'Assessore Protopapa, al tavolo sull'ortofrutta, ha ascoltato le istanze dei produttori facendosene carico per portarle all'attenzione del Governo centrale e di questo lo ringrazio.
Tuttavia, vorrei sottoporre all'Assemblea il vero problema, che è determinato dal fatto che, molte volte, la grande distribuzione acquista sottocosto i prodotti frutticoli.



PRESIDENTE

Anche quest'ordine del giorno è stato inserito.
La parola al Consigliere Stecco.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
A nome del mio Gruppo e del Capogruppo, chiedo che l'ordine del giorno n.
875 e quello collegato dell'opposizione siano trattati oggi. I due ordini del giorno riguardano il tema della vicinanza alle donne iraniane e la condanna di ogni forma di violenza.
Il 13 settembre 2022, una ragazza curda di 22 anni è stata arrestata dalla polizia iraniana per non aver indossato correttamente lo hijab; la ragazza è morta, dopo essere stata picchiata e, successivamente, sono state arrestate numerose persone, tra cui anche una ragazza italiana.
Pertanto, riteniamo giusto che questa Assise possa trattare l'argomento possibilmente entro la giornata di oggi e chiediamo l'anticipo dell'ordine del giorno in cima alla lista subito dopo le proposte di legge.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
A nome del nostro Gruppo, vorrei sostenere la proposta del Consigliere Bertola, perché anche noi chiediamo che sia approvato in giornata l'ordine del giorno, vista la gravità di quanto accaduto.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'o.d.g.
Riallacciandomi a quanto appena richiesto dal collega Stecco, chiediamo che sia inserito l'ordine del giorno (del quale non conosciamo ancora il numero, ma che abbiamo già inviato) sulla condanna a morte della giovane Mahsa Amini e sulla solidarietà alle donne iraniane.
Chiediamo di poterlo inserire e discuterlo congiuntamente a quelli presentati dai colleghi.



PRESIDENTE

Viene attratto direttamente.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Consigliere Preioni, lei è già intervenuto.
Sull'ordine dei lavori?



PREIONI Alberto

Sì.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Preioni, sull'ordine dei lavori.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Vorrei fare alcune valutazioni.
Mi pare che sul clima ci sia stato già un Consiglio aperto e che ci sia stata un'ampia disponibilità al confronto e al dialogo, e ci mancherebbe però mi pare che l'associazione in questione è quella che si è macchiata di reati occupando il balcone di piazza Castello. Nel volantino che leggo, si dice che "la Regione Piemonte continua a non avere alcun piano per contrastare questa crisi e per proteggere i territori, gli ecosistemi e le vite dei suoi stessi cittadini. Di fronte a chi continua a minimizzare lo stato di emergenza e denigrare chiunque provi a denunciarlo, non ci resta che l'ironia".
Mi pare che la Regione abbia già un piano e che si seguano le linee guida europee, come ha ben spiegato l'Assessore Marnati. Penso, inoltre, che nei confronti della maggioranza di centrodestra ci sia in atto una strumentalizzazione e anche alcuni preconcetti e pregiudizi.
Oggi l'Italia guarda alla riduzione significativa e importante dei costi dell'energia, altrimenti il Paese scoppia, le famiglie scoppiano, gli Enti locali scoppiano, le aziende scoppiano e le grandi aziende scoppiano.
Il nostro è un paese dove la produzione di energia elettrica dipende per il 50% dal gas, quindi ragioniamo anche su questo. Sapete in quale momento geopolitico ci troviamo; la gente chiede assolutamente di proporre iniziative a contrasto.
Siamo contenti, come maggioranza, che il Ministro Pichetto stia ragionando sul nucleare di nuova generazione, perché il Paese, per essere produttivo e per dare risposte, deve avere una strategia ben diversa da quella di chi pensa di limitare tutto, di dire no a tutto; non si può più andare avanti con questi "no" strumentali e pregiudiziali.



PRESIDENTE

È già intervenuto, Consigliere Sarno.
Prego, sull'ordine dei lavori.



SARNO Diego

Presidente, sono già intervenuto, ma il Capogruppo Preioni ha, come dire sbagliato nel metodo e nel contenuto.
Il Consigliere Preioni è intervenuto sull'ordine dei lavori, facendo una valutazione che, in teoria, spetterebbe principalmente all'Ufficio di Presidenza, perché la mia richiesta era rivolta alla Presidenza del Consiglio regionale e non al Capogruppo Preioni. Questo è il primo dato.
Il secondo dato riguarda il contenuto.
Il Consigliere Preioni sta criminalizzando un movimento di ragazzi. Se si riferisce, Consigliere Preioni, ai fogli di via, quegli stessi fogli di via sono stati poi ritirati. Ritirati! Alcuni di quelli sono stati ritirati e sappiamo che quei fogli di via - ne abbiamo parlato anche in quest'Aula - a nostro avviso erano decisamente esagerati, per quello che è stata una manifestazione pacifica e chiara sull'emergenza climatica tra persone e ragazzi che hanno occupato.



(Commenti del Consigliere Preioni)



SARNO Diego

Ma certo, hanno occupato un balcone, non hanno occupato un'aula o sono venuti qua con elementi violenti. Hanno occupato simbolicamente un balcone.
Questo li rende criminali? Questo li rende persone non affidabili? Allora, Presidente.



(Commenti del Consigliere Preioni)



SARNO Diego

Le sto usando io.



(Commenti del Consigliere Preioni)



PRESIDENTE

Scusate.



SARNO Diego

Presidente, se il Capogruppo non m'interrompe, la ringrazio.



PRESIDENTE

Fate intervenire il Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Questo è il primo tema.
Il secondo.
Presidente, mi scusi, facciamo tutti dichiarazioni sull'ordine dei lavori? Il Consigliere Preioni è stato il terzo della Lega a intervenire all'interno del proprio Gruppo; se si fanno dichiarazioni e commenti anche di contenuto sulla crisi climatica, allora li facciamo anche noi.
Solo per capire come gestire la mattinata e i lavori.
Presidente, chiedo a lei e all'Ufficio di Presidenza, non a qualcun altro: ci sono dei ragazzi fuori che si sono seduti - seduti - davanti al nostro palazzo e stanno chiedendo di essere ascoltati. Punto. Questo sta capitando davanti al nostro palazzo questa mattina. Credo che sia doveroso, da parte nostra, almeno ascoltarli: una delegazione, tre o quattro ragazzi, che in un'aula di questo palazzo, con i giusti modi, vengono a raccontarci che cosa pensano e quali sono i loro obiettivi, gli obiettivi di un movimento che non è torinese, ma è internazionale. Rappresentano un movimento di nuove generazioni che sta provando a raccontare dei contenuti utili anche per la nostra azione politica e, evidentemente, anche dei dati scientifici.
Certo, le scelte di questa maggioranza vanno contro il tema dell'emergenza climatica e state facendo scelte completamente opposte per contribuire a risolvere o, comunque, a limitare i danni.
Ma questo è un contenuto diverso, Presidente, su cui non entro ulteriormente, come invece ha fatto il Capogruppo Preioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Consigliere Sarno, ho lasciato lo spazio a più Consiglieri del Gruppo della Lega come ho lasciato più spazio, questa volta e altre volte, al Gruppo PD.
Se poi dobbiamo essere più restrittivi, lo facciamo come Presidenza e ognuno interviene sulla questione che effettivamente stiamo trattando.
Siamo sulle proposte di modifica all'o.d.g. e dobbiamo attenerci al Regolamento; tutto quello che va fuori, se viene ripreso da una parte rispetto all'altra, la Presidenza stringerà le corde e così sarà.



(Commenti del Consigliere Sarno)



PRESIDENTE

No, non c'è la differenza, Consigliere Sarno, non è un dibattito fra me e lei. Non è un dibattito fra me e lei, perciò o lei.



(Commenti del Consigliere Sarno)



PRESIDENTE

Consigliere Sarno, la richiamo all'ordine. La richiamo all'ordine! Se lei pensa di trattare la Presidenza in questo modo, la invito a calmarsi e uscire dall'aula per prendere dell'aria.



(Commenti del Consigliere Sarno)



PRESIDENTE

No, non mi sembra. Non mi sembra.



(Commenti del Consigliere Sarno)



PRESIDENTE

Ho il diritto di farlo. Consigliere Sarno, la richiamo all'ordine e la chiudo qua.
Su cosa vuole intervenire, Consigliere Preioni, essendo già intervenuto?



PREIONI Alberto

Sì, Presidente, per fatto personale.



PRESIDENTE

Per fatto personale; prego.



PREIONI Alberto

Voglio che venga assolutamente messo a verbale che io non ho mai dichiarato e non mai accusato questi ragazzi di essere dei criminali! Sia molto chiaro, perché mi vengono messe delle parole in bocca che assolutamente non ho detto e non voglio assolutamente confermare, ci mancherebbe. Le battaglie sul cambiamento climatico sono sacrosante e sono patrimonio di tutti, perché chiunque di buonsenso sa che c'è un mondo che va rivisto rispetto all'inquinamento, alla CO2 e a tante partite, ci mancherebbe, per ribadisco che c'è stato già un Consiglio aperto.
Non condivido affatto che Regione Piemonte e il nostro Assessore non stiano facendo nulla, perché vorrei capire quali sono le azioni di Regione Piemonte che vanno contro e a favorire o aggravare il cambiamento climatico. Certo, da una parte c'è il cambiamento climatico e una crisi energetica, dall'altra lo sviluppo economico e le cose devono marciare per avere una Regione dove si può vivere, si può lavorare, si può crescere, si può avere un futuro e una redditività.
Tutto qui. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sull'ordine dei lavori la Consigliera Frediani ne ha facoltà.
Ricordo che intervenire per fatto personale ha la precedenza sugli altri interventi; è per quello che non le ho dato subito la parola.



FREDIANI Francesca

Oggi mi sto abituando a chi mi passa davanti.
Solo per far notare al Consigliere Preioni che dire che una persona è un criminale o dire che ha commesso dei reati non sono sinonimi, ma il senso è quello. Ha detto che queste persone hanno commesso dei reati come occupare sedi istituzionali. Noi non siamo un tribunale, siamo un Consiglio regionale, quindi dovremmo tutti quanti ritrovare il contatto con la realtà, perché sono dei ragazzi che manifestano in modo pacifico, cosa che finora, almeno, è ancora permessa nel nostro Paese. Mi sembra non ci sia ancora il divieto di manifestazione e speriamo che non ci sia. Speriamo che non ci sia! Non vogliamo iniziare dal Piemonte a dare un brutto segnale: sono ragazzi che fanno un presidio pacifico e chiedono di confrontarsi anche sui punti che il Consigliere Preioni ha letto. Pertanto, se la Regione ha un piano dov'è la paura del confronto con questi ragazzi? Spieghiamoglielo questo piano.
Lo sappiamo benissimo come sono andati i Consigli aperti; lo sappiamo benissimo come si sono svolti e se questi ragazzi abbiano o meno ricevuto delle risposte, quindi non vedo perché non dobbiamo audire, anzi li audiamo volentieri i presidianti che si presentano davanti al Consiglio regionale con delle istanze legittime. Con questi ragazzi, invece, ci barrichiamo dentro e non vogliamo confrontarci.
Credo ci sia paura di un confronto. Credo questo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Sì, preferisco non intervenire su questa questione per non inasprire il dibattito: chi si è sentito attribuire dei reati che non ha commesso, saprà come deve regolarsi con i suoi legali.
Voglio solo capire se c'era l'intenzione e la volontà di discutere e approvare nella giornata di oggi l'ordine del giorno di cui ho parlato prima perché, ripeto, sarebbe importante.
Non è un tema divisivo e stanno arrivando parecchie sottoscrizioni, per cui sarebbe veramente importante dedicare oggi dieci minuti a questo tema.
Vorrei sapere, quindi, se c'è questa disponibilità.
Grazie.



PRESIDENTE

Sull'ultimo tema trattato dal Consigliere Bertola, l'Assessore Ricca voleva intervenire in merito; prego.



RICCA Fabrizio, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Volevo dire che la Giunta regionale si è già interessata al tema. Stiamo aspettando la fiducia al Governo in modo che il Ministro dell'Interno possa entrare nel pieno delle sue funzioni. Una volta costituito il suo Gabinetto, avremo modo di poter interloquire con il Ministro.
Ricordo che la politica s'interfaccia con la politica. Il Ministero delegato è quello dell'Interno, quindi ci auguriamo che già nella giornata di giovedì si possa contattare il Ministero per sottoporgli e chiedergli di poter rivedere questo tipo di misura.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

L'ordine del giorno è stato inserito, per cui possiamo anche eventualmente trattarlo.
Attualmente sono pervenute richieste d'inserimento dell'ordine del giorno n. 874 del Consigliere Magliano, avente a oggetto "Tempestiva liquidazione delle somme del 5 per mille 2021", come l'ordine del giorno n. 879 del Consigliere Bertola, avente a oggetto "La Regione Piemonte sostenga il mantenimento delle misure tutorie nei confronti del testimone di giustizia Pino Masciari e della sua famiglia".
Per l'inserimento, non penso ci siano questioni o discussioni da mettere in votazione. Se poi la maggioranza e l'opposizione concordano sulla trattazione dell'ordine del giorno del Consigliere Bertola, me lo si faccia sapere.
In merito alla richiesta del Consigliere Stecco, ci sono tre ordini del giorno: il n. 871 a prima firma del Consigliere Rossi, il n. 875 del Consigliere Stecco e il n. 881 del Consigliere Ruzzola, che vertono tutti sulla solidarietà alle donne iraniane. Chiedo all'Aula se c'è la volontà di trattarli nella giornata odierna.
Invece sulla richiesta del Consigliere Sarno, della Consigliera Frediani e della Consigliera Accossato di un incontro con una delegazione di manifestanti che stanno manifestando fuori dal palazzo, la Presidenza non ha nessun problema ad audirli, ma ci dev'essere la volontà della maggioranza e della Giunta, non solo delle opposizioni, di essere presenti.
Se sono solo auditi dal sottoscritto, non dico che ha poco interesse perch posso farmi portavoce dell'Aula, ma ci dev'essere la volontà di tutti. Se si riesce audirli nella mattinata, interrompo mezz'ora prima la seduta di Consiglio e se la Giunta è presente possiamo audirli prima della pausa antimeridiana. Mentre le parti si consultano, io proseguo con l'o.d.g.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che sono in congedo i Consiglieri Cirio, Icardi, Marin e Riva Vercellotti.
b) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.
c) Non impugnativa Il Consiglio regionale ha esaminato, in data 19 ottobre 2022, la seguente legge regionale ed ha deliberato la non impugnativa: legge 13 settembre 2022, n. 16 "Disposizioni concernenti l'istituzione dell'elenco regionale degli amministratori di condominio".


Argomento: Gruppi consiliari

c) Cessazione e costituzione Gruppo consiliare "Liberi UgualiVerdi"


PRESIDENTE

A seguito della presa d'atto delle dimissioni del Consigliere Marco Grimaldi, comunicate in data 18 ottobre 2022 e alla conseguente surrogazione con la Consigliera Silvana Accossato, avvenuta nella stessa data, comunico che in data 20 ottobre l'Ufficio di Presidenza ha preso atto della cessione delle attività del Gruppo consiliare "Liberi Uguali Verdi".
Nella stessa data l'Ufficio di Presidenza ha preso atto della costituzione a decorrere dal 19 ottobre 2022, del Gruppo consiliare "Liberi Uguali Verdi" composto dalla Consigliera Silvana Accossato, che ne assume la Presidenza. Il Gruppo consiliare "Liberi Uguali Verdi" si qualifica Gruppo di opposizione.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 27 settembre e del 4 e 5 ottobre 2022.


Argomento: Famiglie

Proseguimento esame disegno di legge n. 64, inerente a "Allontanamento zero. Interventi a sostegno della genitorialità e norme per la prevenzione degli allontanamenti"


PRESIDENTE

Procediamo con il proseguimento dell'esame del disegno di legge n. 64, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta del 19 ottobre scorso è proseguito l'esame del provvedimento.
Sono stati esaminati e votati gli articoli fino all'articolo 14. In relazione all'articolo 15, relativo alla norma finanziaria, sono stati presentati emendamenti che incidono sul bilancio. Pertanto, ai sensi dell'articolo 84, comma 10 del Regolamento si è riunita ieri la I Commissione per l'espressione del parere sui medesimi.
In particolare, la I Commissione ha espresso parere favorevole sulla riscrittura dell'emendamento rubricato n. 497). Inoltre, ha espresso parere negativo sull'emendamento rubricato 35), insistente sullo stesso articolo 15, e parere favorevole sugli emendamenti rubricati n. 138) e n. 472) di identico contenuto e soppressivi dell'articolo 16.
Proseguiamo con l'esame dell'articolo 15.
ARTICOLO 15 L'emendamento rubricato n. 134) della Consigliera Disabato è inammissibile.
L'emendamento rubricato n. 439) del Consigliere Preioni è stato ritirato.
L'emendamento rubricato n. 135) della Consigliera Disabato è inammissibile.
L'emendamento rubricato n. 470) del Consigliere Preioni è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 497) presentato da Preioni, Bongioanni e Ruzzola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 136) presentato da Disabato, Sacco, Martinetti Avetta, Rossi, Marello, Gallo, Canalis, Ravetti, Sarno, Valle, Accossato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 471) presentato da Preioni, Bongioanni e Ruzzola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 136) e n. 471) sono di identico contenuto.
Emendamento rubricato n. 416) presentato da Canalis, Gallo, Avetta Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Accossato.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 137) presentato da Disabato, Sacco, Martinetti Avetta, Rossi, Marello, Gallo, Canalis, Ravetti, Sarno, Valle, Accossato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 417) presentato da Disabato, Sacco, Martinetti Avetta, Rossi, Marello, Gallo, Canalis, Ravetti, Sarno, Valle, Accossato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 35) presentato da Disabato, Sacco, Martinetti Avetta, Rossi, Marello, Gallo, Canalis, Ravetti, Sarno, Valle, Accossato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Qualche Consigliere chiede di illustrali? Nessuno.
La parola all'Assessore Caucino per il parere della Giunta.



CAUCINO Chiara, Assessore all'infanzia, genitorialità e ruolo della

famiglia nelle politiche del bambino Grazie, Presidente.
La Giunta esprime parere favorevole per l'emendamento rubricato n. 497) e per gli emendamenti di identico contenuto rubricati n. 471) e n. 136).
Parere contrario su tutti gli altri emendamenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto? Se non vi sono interventi per dichiarazione di voto, passiamo alla votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 497), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 471), identico all'emendamento rubricato n. 136), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 136), identico all'emendamento rubricato n. 471), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 416), la cui prima firmataria è la Consigliera Canalis, decade a seguito dell'abrogazione del comma 2.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 137), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 417), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento 15), come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 16 Sull'articolo 16 insistono due emendamenti.
Emendamento rubricato n. 138) presentato da Disabato, Sacco, Martinetti Avetta, Rossi, Marello, Gallo, Canalis, Ravetti, Sarno, Valle e Accossato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 472) presentato da Preioni, Ruzzola e Bongioanni.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 138) e n. 472) sono di identico contenuto.
Non essendovi richieste d'intervento, chiedo all'Assessore Caucino di esprimere il parere della Giunta regionale; prego.



CAUCINO Chiara, Assessore all'infanzia, genitorialità e ruolo della

famiglia nelle politiche del bambino La Giunta regionale esprime parere favorevole sull'emendamento rubricato n.
472), identico all'emendamento rubricato n. 138).



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 138), identico all'emendamento rubricato n. 472), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti di identico contenuto appena votati erano interamente abrogativi dell'articolo 16, che non viene quindi posto in votazione.
Vi sono ancora alcuni emendamenti che insistono sul titolo.
Emendamento rubricato n. 36) presentato da Canalis, Avetta, Rossi, Gallo Chiamparino, Marello, Ravetti, Salizzoni, Sarno, Valle e Accossato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 139) presentato da Canalis, Gallo, Avetta Chiamparino, Marello, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle e Accossato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 457) presentato da Preioni, Ruzzola e Bongioanni.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 460) presentato da Frediani, Bertola, Gallo Grimaldi, Rossi, Valle, Sarno, Canalis, Giaccone e Accossato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente. Buongiorno a lei e a tutti i colleghi.
Intervengo sull'emendamento rubricato n. 36), a prima firma della Consigliera Canalis, che propone una modifica al titolo della legge in esame.
Sono trascorsi ormai tre anni da quando questo disegno di legge ha iniziato il suo iter e sin da allora ci siamo battuti contro questa norma e contro il suo contenuto perché riduce, rispetto a oggi, la protezione dei minori che vivono in contesti familiare di forte disagio e di pericolo; perché si fonda su un presupposto sbagliato, e cioè che possano esistere allontanamenti familiari soltanto per motivi di natura economica; perch pone dei paletti e rende estremamente farraginoso il processo di allontanamento e di affido dei minori, quando invece sappiamo che questo processo dev'essere, in taluni casi, alquanto spedito, proprio per eliminare, diciamo così, la situazione di disagio e di pericolo per il minore.
Oltre a ritenere questa legge sbagliata, riteniamo che l'aspetto peggiore sia il titolo, cioè "Allontanamento zero", perché è fuorviante rispetto al contenuto della norma ed è ultroneo, cioè assolutamente eccessivo. Andrebbe bene come titolo per un articolo di giornale, se si vuole fare, come spesso fanno i giornalisti, dei titoli a effetto. Ma il titolo di una legge, che ricordo essere un insieme di articoli, deve fotografare esattamente il contenuto della norma. Di conseguenza, se la legge è intitolata "Allontanamento zero", dovremmo avere una legge che vieta, sostanzialmente gli allontanamenti familiari, cosa fortunatamente non possibile.
Alla luce di ciò, e con una tecnica legislativa a nostro avviso ben più corretta, proponiamo che questa legge sia titolata "Interventi a sostegno della genitorialità e del diritto dei minori a vivere in famiglia".
"Allontanamento zero" è uno slogan che tradisce l'effettivo scopo di questa legge, che è stato sin dall'inizio uno strumento di assoluta propaganda.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani sull'emendamento rubricato n. 460; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anch'io, come ho anticipato nella discussione iniziale, ho proposto un emendamento per modificare il titolo di questo disegno di legge, rimuovendo la definizione "Allontanamento zero".
Se si ricorda, Assessore, nella sua relazione iniziale ci aveva raccontato di quando era andata in visita nelle comunità e aveva parlato con quei bambini che volevano tornare a casa. Già rispetto a questo abbiamo avuto modo di commentare nelle precedenti sedute che, ovviamente, quando ci si trova di fronte a un bambino che soffre e che sogna di ritornare a casa non possiamo che sentirci emotivamente coinvolti. Però dovremmo anche pensare a cosa significhi quello "zero" per un bambino che, invece, si trova a vivere in una situazione di estremo disagio, una situazione che molto spesso matura in famiglia, dove la parte dell'orco è proprio svolta dai genitori (perché sono situazioni che, purtroppo, si verificano). Per questo bambino "Allontanamento zero" rappresenta la cancellazione di ogni speranza di essere salvato, di trovare la sicurezza in un altro contesto di avere un futuro.
Sono bambini che molto spesso non vediamo o, meglio, che talvolta vediamo nei titoli di giornale quando, purtroppo, è ormai tardi. Noi non dobbiamo assolutamente togliere a quei bambini che soffrono, che sono maltrattati che vivono in situazioni di disagio estremo, che sono a rischio per la loro stessa vita, la speranza di avere una possibilità di uscita, una via di salvezza. In una situazione del genere, come possiamo togliere ogni speranza a quei bambini o a quei minori (perché ovviamente la norma riguarda anche ragazzi più grandi)? Come possiamo dire a questi bambini che hanno "zero" speranze di uscire da questa situazione solo perché vogliamo andare avanti con questa norma, che, effettivamente come diceva il Consigliere Marello, ha più il sapore di uno slogan? Se l'Assessore avesse modo di parlare con quei bambini che soffrono, che stanno male, che cercano una via d'uscita anche attraverso le risposte che le istituzioni danno, so che ne sarebbe egualmente coinvolta, così com'è stata colpita e toccata dalla sofferenza dei bambini in quelle comunità.
Pertanto, per dare un segnale di equilibrio, per dare un'idea di ascolto e di sensibilità rispetto a tutte le situazioni, aspetto che, tra l'altro come diceva giustamente il collega Marello, non è presente in norma, perch non lasciare quello spiraglio anche nel titolo, eliminando la definizione "Allontanamento zero"? Quello "zero" significa zero speranze, zero possibilità di salvarsi, zero possibilità di costruirsi una vita serena e di essere protetti.
Pertanto, vi chiedo di riflettere e di prendervi ancora qualche minuto di tempo e di trovare una soluzione per dare un segnale anche a tutti quei minori che stanno soffrendo e che, purtroppo, convivono proprio con le persone che dovrebbero dare loro amore, ma, in realtà, non sono capaci, non sono in grado. I motivi sono tantissimi, sono diversi, però per qualche motivo succede. Dobbiamo riconoscerlo e dobbiamo offrire una soluzione anche a loro.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la collega Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire anch'io sul titolo del provvedimento che ci apprestiamo a votare. È un titolo da cui è partita la contrapposizione di questi anni il clima di discredito e di sfiducia che è stato perennemente alimentato dalla Giunta Cirio, non solo verso gli operatori, ma anche verso le famiglie affidatarie.
Il titolo "Allontanamento zero" non è corretto dal punto di vista tecnico perché veicola una concezione secondo la quale basterebbe una buona prevenzione per azzerare gli allontanamenti dei minori dalla famiglia d'origine. "Allontanamento zero" equivale a dire zero protezione, perché in alcuni casi non basta l'accompagnamento alle famiglie, non bastano gli interventi di prevenzione, ma è necessario, com'è previsto dalla legge nazionale, seppure in forma temporanea, un allontanamento del minore dalla famiglia di origine.
Inoltre, "Allontanamento zero" ingenera un clima e un messaggio di profonda sfiducia nei confronti del lavoro dei professionisti chiamati in causa quali educatori, neuropsichiatri infantili, psicologi, assistenti sociali ma anche dei professionisti della giustizia e delle famiglie accoglienti.
Veicola un messaggio negativo, sottolineando esclusivamente l'aspetto del distacco dei bambini dalla loro famiglia - con la quale, ricordiamolo continuano ad avere dei rapporti anche dopo l'allontanamento - ignorando completamente, invece, l'aspetto positivo.
Con l'affido il bambino non perde la sua famiglia d'origine, ma acquista un'ulteriore famiglia cui appoggiarsi, un'ulteriore famiglia che quasi sempre sostiene anche la famiglia d'origine. Attraverso l'affido l'amore non si divide, ma si moltiplica. È questo che cerchiamo di dire ormai da più di tre anni ed è questo che, ormai da più di tre anni, purtroppo, la Giunta Cirio non vuole ascoltare, mantenendo inalterato il titolo, non solo sbagliato, ma anche fuorviante, divisivo e, purtroppo, temiamo anche pericoloso. Perché "Allontanamento zero" significa zero protezione significa arrivare in alcuni casi in ritardo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Personalmente mi sono approcciato a questo provvedimento con molta attenzione, anche cercando di mantenere il più possibile un'apertura mentale, perché non ho seguito l'iter in Commissione, non me ne sono occupato personalmente. Però è chiaro che è un provvedimento che parte da un caso di cronaca, lo possiamo dire, che poi è stato strumentalizzato anche a fini politici, contro una determinata parte politica. Succede! Scagli la prima pietra chi non ha mai utilizzato un caso di cronaca per portare degli attacchi politici.
Poi però il lavoro del legislatore è diverso, inizia un'altra attività quindi, il legislatore deve smettere i panni della propaganda. La propaganda va bene quando si fa comunicazione, quando si parla con le persone, quando si vanno a chiedere i voti, però poi il legislatore fa un altro lavoro. Certo, nel preparare un provvedimento legislativo ciascuno porta dentro le proprie visioni del mondo e anche la propria ideologia. È più che legittimo, così com'è più che legittimo che un provvedimento sia una bandierina ideologica, anche se non condivisibile da alcuni. Per ripeto, nel testo di una legge gli slogan non ci dovrebbero essere.
Purtroppo verrà approvato questo provvedimento, che tra l'altro non va a modificare leggi vigenti, ma è nuova norma, non c'è un articolo di abrogazione in questo disegno di legge. Perché nuova norma? Vedremo l'impatto che ha questa nuova norma, qualcuno lo vedrà ancora prima, perch questa Giunta e questa maggioranza hanno dato dimostrazione di riuscire a legiferare violando sei-sette articoli della Costituzione, con una nonchalance assoluta. Pertanto, magari tra qualche mese ci troveremo di nuovo a discutere di questo provvedimento, perché è andato a toccare qualcosa, ma questo lo vedremo.
Certamente è grave che, all'interno di un provvedimento che diventerà legge della Regione, ci sia ancora uno slogan che è pura ideologia e pura propaganda. Al di là di quel che è scritto nella legge, questo non è un buon segnale e non è un atteggiamento da statisti, non è un atteggiamento da legislatori.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io su quest'emendamento relativo al titolo, che, tra l'altro, ha visto diverse versioni nel corso di una lunga discussione durata diversi anni.
Voglio partire proprio dal termine che ha usato il collega Marello mutuando dal linguaggio giuridico il significato di ultroneo come eccessivo in questo caso. Mi spiace contraddire il collega Marello, nel senso che qui non è ultroneo rispetto alle loro intenzioni, perché questo titolo purtroppo rimane così, anche se nel corso degli anni l'Assessora Caucino aveva quasi cambiato idea e, io dico, correttamente, su questo titolo.
Perché non è ultroneo? Perché viene scelto, da parte della maggioranza, di rimanere nell'ambito della propaganda e, ancora una volta, viene messo al centro l'obiettivo non di fare una legge regionale che possa funzionare e che possa parlare a tutti con il linguaggio delle istituzioni, ma si sceglie di stare nell'ambito dello slogan, cosicché i destinatari di quella che prima era un'azione di tipo elettorale orientata ad acquisire consenso possano portare a casa una comprensione univoca del fatto che, al di là di quel che è scritto nella legge, la maggioranza ha mantenuto una promessa elettorale.
Al di là di quel che è scritto negli articoli, il titolo serve a tenere alto il livello della propaganda, quindi non è ultroneo, ma è coerente con l'obiettivo e con l'atteggiamento che questa maggioranza ha; anzi, parte di questa maggioranza, perché anche su questo tema, in realtà, le sensibilità sarebbero diverse, ma su tale aspetto si è imposta una parte della maggioranza più radicale.
E poi tradisce un altro errore di fondo che, mi dispiace dirlo, più volte in Aula abbiamo affrontato e che, credo purtroppo, dovremo affrontare ancora, che è la differenza tra essere partito, cioè avanzare legittimamente proposte di parte, ed essere istituzioni, cioè incarnare al meglio, invece, ciò che deve unire, ciò che deve parlare a tutti, perch quando si è al governo di un'istituzione o di un ente si devono dismettere il più possibile i panni di rappresentanti di partito per parlare a tutti.
È allora che questo titolo, questo percorso, il come arriviamo alla fine di questo percorso ci dice che questa distinzione di base, purtroppo, non è ancora stata recepita fino in fondo da alcuni componenti di questa maggioranza e della Giunta.
Noi però ci batteremo affinché questo messaggio passi, perché un conto è prendere consensi dividendo, un altro conto è gestire le istituzioni che invece, hanno il compito contrario, che è quello della coesione sociale e di tenere insieme, in questo caso, sia chi ha alcune sensibilità su questo tema, sia il mondo dei servizi sociali e delle famiglie affidatarie, che va profondamente rispettato.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altri interventi, chiedo il parere della Giunta.
Prego, Assessore Caucino.



CAUCINO Chiara, Assessore all'infanzia, genitorialità e ruolo della

famiglia nelle politiche del bambino Il parere è favorevole sull'emendamento rubricato n. 457), ma è contrario sugli altri.



PRESIDENTE

Se non vi sono dichiarazioni di voto, procedo con votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sia riportato a verbale che il Consigliere Dago, la Consigliera Biletta e l'Assessore Protopapa hanno espresso voto contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 139), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 457), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Poiché l'emendamento rubricato n. 457) è stato approvato, decade l'emendamento rubricato n. 460).
Essendo terminato l'esame dell'articolato, chiedo se vi siano interventi per dichiarazione di voto sull'intero testo.
La parola al Consigliere Gallo, per dichiarazione di voto.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Siamo dunque arrivati al voto finale su questo provvedimento, dopo tre anni e mezzo, cinque Consigli e quasi un mese di lavoro in quest'Aula.
Si conclude un percorso che nuovamente avete voluto forzare, bloccando l'attività dell'opposizione con il contingentamento dei tempi.
Si conclude un percorso che è stato lungo, durante il quale, in realtà, da parte della Giunta e della maggioranza non si è mai vista la volontà di ascoltare veramente le istanze e le voci che si sollevavano, con manifestazioni di piazza e anche qui davanti al Consiglio regionale circa un mese fa. Non avete voluto ascoltare né i Sindaci, né le associazioni del mondo dell'affido e nemmeno i sindacati, che vi chiedevano di fermarvi, vi chiedevano di ritirare il provvedimento e di mantenere la situazione attuale.
Approvate, quindi, una legge, sulla quale non avete voluto fare un confronto, sulla quale non avete messo risorse in più e che, viste le premesse, non potrà che essere un fallimento, anche se voi porterete a casa il vostro slogan, che avete cercato di modificare, ma che non cambia la sostanza del provvedimento; potrete così dire - come diceva il collega Rossi - che avete mantenuto la promessa elettorale, ma questa legge sarà un fallimento.
Da oggi in Piemonte le famiglie sono più sole, l'affido è sotto attacco, ma soprattutto si torna indietro di cinquant'anni, perché sono cancellate conquiste culturali e giuridiche, secondo il principio che nessuna famiglia è sola, perché affiancata da una comunità che le sta accanto nel momento del bisogno, che l'aiuta e la supporta; un principio che in questi anni ha salvato tanti bambini e tante famiglie. Ebbene, da oggi, tutto questo non ci sarà più, si entrerà in un nuovo meccanismo.
Anche quest'oggi, anche nell'ultimo voto saremo in Aula a gridare con forza e votare con forza e in modo compatto contro questo provvedimento, perch noi siamo contrari, perché da oggi il Piemonte fa un salto indietro di cinquant'anni.
Pensateci ancora per un attimo, perché questo provvedimento è negativo per il Piemonte; oggi non è una giornata buona per il nostro territorio.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Accossato, per dichiarazione di voto.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Non sono particolarmente orgogliosa di entrare in quest'aula affrontando questo provvedimento e questo testo, per il quale, anche se il mio voto sarà negativo, in qualche modo risulto coinvolta in questa parte conclusiva di votazione.
Ho seguito il dibattito, in questi anni, come cittadina più o meno attenta alle iniziative politiche; ho condiviso le preoccupazioni dei tanti e delle tante associazioni, soggetti, istituzioni e Sindaci che, come si diceva prima, hanno provato a portare la loro voce all'Assessora e a questo contesto.
Devo anche dire che prima di pronunciare questo mio parere conclusivo (premetto che sarà negativo), non ho voluto farmi condizionare, perch magari anch'io potevo essere preda di pregiudizi. Ho quindi riletto con attenzione il testo del provvedimento, ho ascoltato attentamente tutti gli interventi dei due giorni precedenti, ma la mia valutazione rimane quella.
Purtroppo, mi sembra che in questo testo il pregiudizio domini e che in questa proposta di legge ci sia un tono ideologico, un pregiudizio per cui la famiglia è di per sé il meglio. Un pregiudizio, per il quale solo questioni economiche indurrebbero a situazioni di difficoltà famiglie; un pregiudizio per il quale vengono negate le complessità, le difficoltà plurime e le fragilità che spesso coinvolgono le famiglie ma, soprattutto di cui sono vittime le bambine e i bambini.
Per questo, ribadisco una valutazione che già il mio Gruppo consiliare precedentemente ha più volte affermato, di un provvedimento non utile, di cui non aveva bisogno il Piemonte e nemmeno le bambine, i bambini e le famiglie.
Nonostante questo, in questa mia dichiarazione di voto mi sento di rivolgere un invito agli operatori e agli assistenti sociali, così tanto colpiti dal provvedimento o indicati come responsabili di chissà quali nefandezze. Li invito a continuare a lavorare con serenità, nonostante questo chiaro tentativo di delegittimazione; invito anche le famiglie affidatarie - spero, ma sono sicura che lo faranno - a continuare a dare la loro preziosa collaborazione al sistema, senza le quali davvero tanti minori sarebbero stati abbandonati e non avrebbero trovato un percorso di riscatto.
Questo, nonostante l'inevitabile conflitto che la legge scatenerà o, come abbiamo visto anche nel confronto sul titolo, la narrazione che di questa legge si è voluta fare, perché l'articolato alcuni paletti li pone.
Parlo di conflitto perché le famiglie d'origine non avranno motivo a mettersi in discussione, anche quando palesemente inadeguate, perché hanno sentito dire "allontanamento zero", quindi sono comunque legittimate a continuare il loro intervento. Si sentiranno anche impunite quando saranno decisamente abusanti o maltrattanti, perché nessuno li può toccare - così è la narrazione del provvedimento - e non avranno aiuti concreti di tipo economico, quando davvero ci sono fattori di questa natura che intervengono e li rendono più fragili perché, come abbiamo visto, non ci sono impegni economici aggiuntivi. Abbiamo approvato un'invarianza di bilancio, forse si interviene sull'autonomia finanziaria di consorzi e Comuni (fatto peraltro, non corretto) anziché aumentare davvero, per essere conseguenti le dotazioni finanziarie necessarie a tutto questo comparto, per tutelare i minori, le famiglie, le persone fragili e per sostenere l'azione che Enti locali e associazionismo svolgono sul territorio in questa direzione.
Per questi motivi e per tanti altri, su cui però non rimane il tempo per elencarli, il parere del mio Gruppo consiliare Liberi, Uguali e Verdi sarà negativo.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Questa votazione è molto importante, una votazione che dà un "no" secco ai fatti che hanno interessato anche il Piemonte.
Andatevi a leggere le sentenze, la sentenza sullo psicoterapeuta Foti, già presidente dalla onlus "Hansel e Gretel" con sede a Moncalieri, nel nostro Piemonte.
Tra pochi minuti, "Allontanamento zero" sarà finalmente legge e il mio primo grazie va all'Assessore alla famiglia, a una leghista come Chiara Caucino, che fin dall'inizio di questa legislatura ha fortemente creduto in questo provvedimento. Con caparbietà non ha mai smesso di lottare e finalmente, dopo quasi tre anni e mezzo, con questo grande lavoro suo e dei suoi Uffici, riusciamo a portare a casa il provvedimento.
È una vittoria di civiltà e il mio pensiero va a Gabriella Carsano, di Mirabello Monferrato, Provincia di Alessandria, morta lo scorso luglio a 68 anni di cancro, un cancro che non le ha lasciato scampo. Forse il nome non vi dirà nulla, ma probabilmente vi suonerà più familiare per l'etichetta che gli hanno affibbiato con maligno disprezzo ("la mamma nonna"), in quanto a 57 anni ha dato alla luce la piccola Viola. È diventato un caso mediatico: una famiglia assolutamente normale, lei bibliotecaria, il marito giornalista in pensione, finiranno nel mirino del dibattito nazionale. I veleni che hanno dovuto sopportare hanno superato di gran lunga l'umana sensibilità. Viola verrà strappata neanche a due mesi di età, appena 18 giorni dopo essere tornata all'ospedale, per un'accusa che si è poi rilevata falsa o, comunque, penalmente non rilevante: averla lasciata per ben sette minuti - ripeto: sette minuti - nella macchina davanti a casa mentre il padre era andato a scaldare il latte per il biberon.
Una delazione dei vicini, dettata da chissà quale sentimento meschino, è bastata a Gabriella per perdere per sempre la sua bambina. All'inizio potrà vederla solo un'ora al giorno ogni 15 giorni in un luogo neutro, dove era impensabile creare qualsiasi legame; poi la Corte d'Appello di Torino quindi la Corte di Cassazione, ha disposto l'adottabilità di Viola.
Nelle loro motivazioni, i giudici si premuravano di sottolineare che l'età di Gabriella e di suo marito non avevano influito sul verdetto, in quella che appare una delle più classiche scuse non richieste. Sulla sentenza non pare avere avuto peso neppure il proscioglimento del padre dall'accusa di abbandono dei minori (il padre è stato prosciolto da questa infamante accusa).
Voglio rivolgervi una domanda: come si fa a esprimere un giudizio così netto sulla vita di Viola, che è rimasta nella sua famiglia per solo 48 giorni? Ne seguirà una storia di ricorsi e controricorsi; la Cassazione che rimanda al giudizio in Corte d'Appello e infine la conferma, dopo un lungo iter durato sette anni, della Corte d'Appello. Nel frattempo, Viola era stata allontanata da casa sua, messa in una comunità e, infine, adottata da un'altra famiglia. Tutto cancellato nel gorgo della vicenda iniziata dalla calunnia. Il finale purtroppo è questo: Gabriella Carsano è morta e quanto di queste sofferenze hanno inciso sulla sua salute? Viola oggi ha dodici anni e vive in una famiglia che certamente l'amerà, ma non è quella che l'ha messa al mondo. A lei mi permetto di rivolgere un grande augurio, di scoprire un giorno chi era sua madre e di conoscere il suo desiderio di amore, che la convinse a cercare di diventare madre anche a 57 anni.
Scusate l'emozione, perché è una storia che è stata veramente al centro del dibattito nazionale. A questa famiglia, a queste due persone, una madre (lei morta) e un padre, è stata strappata la loro bambina, ma è veramente toccante raccontare in Aula un caso reale di vita reale, un vissuto sulla carne di questa povera famiglia.
Stiamo ragionando sulle storture di un sistema che ha impedito a quella bambina di crescere con la madre. Queste sono le storture che "Allontanamento zero" oggi vuole sanare.
Nel nome di Gabriella e del povero padre che è tuttora in vita, ma che non ha potuto vedere crescere la sua bambina, e di tutte le donne piemontesi che lottano lontano dai riflettori e che hanno vissuto gli stessi dolori noi dedichiamo l'approvazione di questo provvedimento, che riteniamo di grande civiltà.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
La legge che ci accingiamo ad approvare tra alcuni minuti tratta una materia che noi abbiamo guardato con grande rispetto e con particolare attenzione, trattandosi di minori e di famiglie in difficoltà. Di minori e di famiglie che possono trovarsi in una situazione di particolare fragilità o, magari, di grande difficoltà. Difficoltà che questa legge prova ad alleviare e a superare, in particolar modo, come ben rappresentato dal comma 1 dell'articolo 1, quando queste difficoltà dovessero essere un effetto diretto e indiretto dell'indigenza economica.
Se qualcuno di noi avesse dubbi su quanto ci sta attanagliando, il resoconto di qualche giorno fa pubblicato dalla Caritas ci dice che in Italia ci sono 5,6 milioni di persone in totale difficoltà di cui - vi prego di ascoltare - 1,4 milioni di minori. Quindi non noi, non una parte o l'altra, ma la Caritas ci dice che in queste situazioni ci sono 1,4 milioni di minori.
Il titolo della legge che voi tanto avete criticato e su cui, forse, avete trovato l'unico oggetto e argomento della discussione ("Allontanamento zero"), mi sembra evidente che sia un obiettivo che tutti noi, compresi voi, dovremmo sperare di raggiungere nella consapevolezza che è chiaro che non sempre sarà possibile. È chiaro che quando ci saranno altre motivazioni, che non quelle economiche o quelle che il giudice stesso riterrà non idonee, si provvederà all'allontanamento. Da voi non ho sentito una sola parola, perché tale non poteva essere, che questa legge impedisca a un giudice tutelare di allontanare in qualsiasi momento un minore qualora lo ritenga in grave difficoltà.
Noi cerchiamo di tutelare il diritto del minore e di farlo crescere nell'ambito della famiglia d'origine, così come previsto da una legge nazionale, esattamente la n. 184 del 1983. Anche qui sembra che noi ci stiamo inventando qualcosa che però è previsto e prescritto da una legge nazionale.
Non solo, all'articolo 1, comma 2 bis, andiamo a inserire un ulteriore elemento che credo sia qualificante di questo provvedimento e che riguarda in modo particolare, il diritto del minore a essere ascoltato. I minori anche quelli in più tenera età, sono portatori di emozioni e di desideri hanno una loro dimensione della consapevolezza, chiaramente in relazione alle rispettive capacità e possono e devono essere messi nelle condizioni di esprimere la loro volontà, di cui è giusto tenere conto.
All'articolo 4, affinché, contrariamente a quello che avete detto appena voi, questa non sia una legge vuota, stabiliamo che non meno di 20 milioni di euro all'anno devono esservi destinati. Visto che abbiamo appena provveduto alla variazione di bilancio pur in invarianza generale del bilancio stesso, perché così dev'essere e non siamo andati a fare dei debiti, abbiamo attinto da diversi capitoli e per i prossimi anni circa 22 milioni di euro saranno annualmente destinati proprio alla prevenzione.
Privilegiare, quindi, l'affidamento ai familiari entro il quarto grado intervenire con interventi multidisciplinari nella valutazione del disagio familiare; promuovere le azioni e le iniziative di formazione e di aggiornamento per quegli operatori cui va tutta la nostra riconoscenza per il costante, continuo e assiduo professionale lavoro che svolgono necessità di interventi di assistenza e di criteri sull'affidamento indicazione di strutture residenziali e semiresidenziali e indicazione di cosa esse devono fare e di come si devono comportare; approvazione del Piano triennale regionale degli interventi per l'infanzia e l'adolescenza e istituzione di un osservatorio sull'allontanamento dei minori.
Una legge, quindi, che, mettendo al centro i minori in condizioni di disagio, mette a disposizione tutti gli strumenti in nostro possesso affinché si possa superare il disagio, senza dover ricorrere all'allontanamento (ovviamente, lo ribadisco, quando questo non è ritenuto indispensabile per altre condizioni).
Allontanamento che resta sempre nelle facoltà del giudice minorile, ma questa legge, com'è ovvio, non è entrata minimamente nel merito (anche perché non avremmo potuto farlo).
Ecco, dunque, perché trovo incomprensibile la vostra strenua opposizione.
Il vostro ostruzionismo è legittimo - perché è legittimo - è stato fatto con post, grafiche e riunioni fuori dal palazzo. Ho provato a seguire con grande attenzione i vostri interventi, ma non ho trovato argomenti o ragioni di merito. Anche le vostre dichiarazioni fatte alcuni istanti fa si riferiscono piuttosto al titolo, a una condanna delle intenzioni, piuttosto che a un'analisi dettagliata del provvedimento che stiamo approvando.
Ho sentito definire pletorica, perché più volte sottolineata, l'esigenza di privilegiare l'eventuale affidamento nei contesti familiari. Ho sentito, da parte vostra, rimproverare la rigidità del progetto educativo, perché si dice che bisogna provare a intervenire per almeno sei mesi, ma da nessuna parte abbiamo scritto che, se sono necessari due o uno o cinque interventi debbono trovarsi tutti i giorni: abbiamo detto che c'è un arco temporale "sufficiente per".
Ho sentito parlare di esaltazione assolutistica nella ricerca della parentela di sangue che, al contrario, direi che mi sembra l'aspetto principalmente doveroso, senza andare a ricordare ciò che ha appena ricordato il collega Preioni.
Ho sentito e ho visto veicolare nei messaggi che 45 Consigli comunali del Piemonte si sono espressi contro questa legge, come se tutto il Piemonte si fosse espresso in tale direzione. Ricordo che se 45 Consigli si sono espressi a nostro sfavore, dico che almeno 1.150 erano a favore. L'esiguo numero di Sindaci che, con grande rispetto, ha partecipato alle manifestazioni qui fuori, rappresenta evidentemente - lo dico con altrettanto rispetto - un'assoluta minoranza.
Ho sentito poc'anzi dire che "l'amore non si divide, ma si moltiplica con l'allontanamento". Su questa frase mi fermo, lasciando a ciascuno di voi una riflessione in merito.
Ho sentito dire più volte che avremmo fatto questa legge per una promessa elettorale, per una propaganda, per degli slogan. Ma, allora, le vostre grafiche che avete mandato a tutti, firmate dal Partito Democratico, con scritto "Ogni bambino ucciso è un fallimento della società: ecco perché è sbagliato dire 'Allontanamento zero'"? Cioè voi, che ci state accusando perché facciamo una legge a tutela di quei minori, diffondete delle grafiche su cui avete scritto che la nostra legge ucciderebbe qualche bambino? Siete arrivati a questa bassezza? Queste sono le vostre grafiche! E dato che voi siete soliti, qui, alzare i cartelli, vi mostro quello che voi avete mandato in giro per cercare consenso.
Noi siamo fatti diversamente: sicuramente, non intendiamo speculare su questa vicenda e siamo orgogliosi di aver contribuito con questa legge speriamo - ad aiutare le famiglie.
Un'ultima considerazione: forse, il fatto che prendiate solo più i voti nelle ZTL e nelle colline torinesi significa che veramente avete dimenticato le periferie, avete dimenticato gli ultimi, avete dimenticato quelli che hanno maggiori esigenze, ai quali, evidentemente, noi sappiamo ancora rivolgere l'attenzione.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi, fate intervenire e concludere il collega Ruzzola.
Consigliere Ruzzola, lei entri nel merito e concluda.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Consigliere Gallo, fino a prova contraria, anche se il suo collega Sarno non lo riconosce, sono il Presidente del Consiglio e siamo in fase di contingentamento dei tempi: il Gruppo di Forza Italia ha ancora trenta minuti, che può utilizzare come meglio crede.
Invito però il Consigliere Ruzzola a concludere.



RUZZOLA Paolo

Userò soltanto più pochi secondi, anche se capisco che quando si provano a esprimere alcune verità, può dare fastidio. Anche questo, però, fa parte della politica.
Concludo con un sincero ringraziamento rivolto a tutti quegli operatori che, con grande professionalità e con grande abnegazione, si occupano ogni giorno delle famiglie e dei bambini che ne hanno più bisogno: mi rivolgo agli assistenti sociali, agli operatori, ai giudici, alle famiglie affidatarie e a tutte quelle persone che ogni giorno cercano di fare del loro meglio per alleviare le sofferenze dei più piccoli.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.



(Applausi provenienti dai banchi riservati ai Consiglieri dei Gruppi di maggioranza)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Siamo finalmente arrivati al voto finale, che avverrà tra qualche minuto di questo lungo percorso che abbiamo costruito con un dialogo e un ascolto costante con le famiglie; dialogo e ascolto che sono le fondamenta di quella che dev'essere la nostra attività, per recepire le problematiche e tradurle in risposte. E noi daremo adesso ai piemontesi una risposta importante per quanto riguarda la tutela della famiglia e il benessere dei minori, due valori che per noi di Fratelli d'Italia sono scolpiti nel marmo e ai quali non verremo mai meno.
Qualche giorno fa, quando abbiamo iniziato la discussione generale, ho parlato delle responsabilità del nostro ruolo di Consiglieri regionali prima fra tutte quella di dettare le politiche e di scrivere le leggi leggi che, una volta applicate, vanno a decidere la vita delle amministrazioni, delle aziende, delle famiglie e, in questo caso, dei bambini e delle bambine. Questa legge, infatti, andrà a decidere la vita di centinaia e centinaia di bambini e di bambine. Ciò significa che da parte nostra la responsabilità è la più alta; è la stessa responsabilità che ci porta ad approvare una legge che darà delle risposte importanti e che nasce, come ho detto, dall'ascolto e dal confronto costante, ma non solo nasce anche dalla lettura dei numeri.
Le analisi delle situazioni che possiamo leggere al 31/12/2020 evidenziano che l'80,9% dei casi di allontanamento di minori in Piemonte sono superabili. Questo è un dato fondamentale, che ci richiama tutti al nostro ruolo e quindi a dover intervenire, perché dobbiamo risolvere questa aberrazione. Bisogna che quell'80% di bambini non venga più allontanato, ma venga messo nelle condizioni di vivere e crescere nella famiglia d'origine.
A fianco di questi dati, però, ci sono altri numeri che parlano dell'importante impegno economico legato all'allontanamento che, come Regione Piemonte, sosteniamo. La Regione Piemonte ha speso nel 2019 46,5 milioni di euro per il pagamento delle rette per l'inserimento di minori in case di comunità, e oltre a 14,3 milioni per l'affidamento residenziale; in tutto, parliamo di 60,8 milioni per il sistema dei minori destinati agli enti gestori dei servizi sociali: sono numeri importanti! Con questa legge andremo a ottimizzare questi numeri, tutelando quell'80 di bambini che - lo ripeto - deve poter crescere con la propria famiglia e con i propri affetti.
Vado a concludere questo breve intervento, Presidente, completando quel racconto che avevo iniziato quando avevamo incardinato la discussione generale. Vi avevo parlato di quella mamma che venne a trovarmi in ufficio tempo fa, un venerdì sera del mese di novembre, per raccontarmi la sua storia. Era la storia di quattro bambini, quattro figli che erano stati divisi in tre case di comunità e una casa famiglia per la bambina più piccola. Come avevo già ricordato, la storia della figlia di quel racconto ha lasciato me e i miei collaboratori senza parole, da una parte per il dramma e lo strazio vissuto da quella mamma, ma, allo stesso tempo, per il coraggio da lei mostrato, oltre al pensiero di come stavano vivendo quei quattro fratellini divisi dalla mamma, divisi dagli affetti domestici e alle ferite che si sarebbero portati nel loro cuore durante la loro crescita a ricordo del dramma di quei giorni.
Ebbene, quella storia che ha avuto un grande risvolto mediatico - era stata chiamata "la storia dei quattro fratellini di Cuneo" - ha poi avuto un finale. Tempo dopo, quella signora venne a trovarmi. L'unico merito che ho avuto è stato quello di camminare a fianco di questa donna, così coraggiosa, che mi insegnato tanto, e che oggi, dal Consiglio regionale ringrazio.
Questa storia finì un pomeriggio di primavera, quando questa signora torn nel mio ufficio, questa volta non più da sola, ma con i quattro figli e con un cagnolino al guinzaglio. E quando venne, non c'era più lo sgomento, ma a me vennero le lacrime, perché aveva vinto la famiglia, aveva vinto l'amore aveva vinto il calore e aveva vinto la giustizia.
Pertanto, signor Presidente, dopo aver sentito per giorni l'opposizione brillare senza luce per noiosità e assenza di contenuti, annuncio.
GALLO Raffaele (fuori microfono) La smetta! Presidente, prenda qualche provvedimento!



PRESIDENTE

Colleghi, fate concludere il Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Annuncio il voto convintamente e fortemente favorevole di Fratelli d'Italia, perché vogliamo che con questa legge trionfi la giustizia.
Grazie.



PRESIDENTE

Il Consigliere Rossi chiede di intervenire, ma è previsto un intervento per Gruppo.
Abbiamo anche degli accordi con i manifestanti che dovremmo incontrare a mezzogiorno. Prima chiedete le cose e poi non le volete. Avvisate i manifestanti fuori.
Sull'ordine dei lavori,ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Intervengo sull'ordine dei lavori. Dato il tono delle dichiarazioni di voto, che dovrebbe essere sul merito del provvedimento, chiedo di intervenire, perché bisognerebbe mettere ordine ai lavori.
Vorrei dire questo, se il Presidente Cirio mi ascolta, visto che del tutto casualmente è in Aula con noi - perché ovviamente impegnato sempre in questioni molto più importanti, come sanno gli assistenti sociali e tutti i professionisti che si sono espressi su questo provvedimento con tanto di relazioni e osservazioni inviate, così come i sindacati. Potrei fare un lungo elenco di soggetti che fuori di qui dimostrano che voi siete in minoranza, ma in Aula avete i numeri, anche da un punto di vista politico e anche l'arroganza dei numeri per affermare ragioni che vi portano a sostenere questa legge che vanno oltre il merito della legge stessa.
Non riesco a resistere! Non riesco a resistere! Proprio il partito del Presidente, che non sappiamo se sarà ricandidato, perché Lega e Fratelli d'Italia non hanno ancora detto se sarà ancora il Presidente che li rappresenterà e vedremo; diciamo che il suo destino non è nelle sue mani ma è nelle mani delle altre forze politiche...
E dobbiamo sentire dal Capogruppo di Forza Italia parlare di raccolta del consenso. Mamma mia! Chiedete la modifica della legge elettorale, togliete il listino; se togliete il listino, non rientrate più in questo Consiglio regionale. E dite a noi che abbiamo problemi di rappresentanza con il popolo! Noi abbiamo perso le elezioni, ma voi dovete imparare a vincere.
Non siete nemmeno capaci a vincere, perché sapete cosa dovete fare, da oggi in poi? Affrontare e risolvere i problemi delle persone, cosa che in tre anni e mezzo non avete nemmeno sfiorato e i piemontesi lo sanno molto bene.
Presidente Cirio, torni tra i piemontesi ad affrontare e risolvere i problemi, iniziando magari a sedersi qui di fronte a noi e confrontandosi.



PRESIDENTE

Chiedo se vi sono altri interventi sull'ordine dei lavori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Mi ero ripromesso di non intervenire, perché sono già intervenuto nei nostri precedenti incontri e quindi non ritenevo di doverlo fare. Però non riesco a non farlo, perché mi ha un po' colpito l'intervento del collega Ruzzola, e lo dico simpaticamente, perché non mi piace quando quest'Aula prende delle pieghe drammatiche.
Collega, guardi che se la mettiamo su chi ha perso peggio, credo che sia una gara che è meglio che non facciamo. Perché coloro che hanno guadagnato consenso rispetto alle precedenti elezioni forse sono pochi e, quindi, non la metterei su quel piano. Ma lo dico simpaticamente, perché ci troviamo con una difficoltà di raccolta di consenso abbastanza diffusa. Di conseguenza, da quel punto di vista rispedirei al mittente la sollecitazione e inviterei anche a non metterla in quei termini.
Ci sono diversi aspetti che abbiamo toccato e mi sembra che non si possa dire che non siamo entrati nel merito della questione in questo lungo tempo, anche perché supportati dalle associazioni delle famiglie e dalle associazioni di chi si occupa in prima persona di questi aspetti, che dicevano che in questo provvedimento c'è più di un elemento di criticità di fragilità e di debolezza. Non mi sembra che abbiamo fatto ostruzionismo senza contenuti, perché i contenuti ci venivano portati dalla stessa comunità cui ci stiamo rivolgendo. Era, secondo noi, una comunità assai numerosa che esprimeva un parere diverso dal vostro.
Abbiamo però avuto delle ricadute, direi rapidissimamente, anche negative a seguito dell'impostazione con cui questo dibattito è stato avviato. Il fatto di aver sfiduciato un sistema che si occupa in questo momento con impegno, devozione e fatica di una problematica particolarmente difficile e di aver messo in cattiva luce i servizi sociali, in alcuni casi la magistratura, gli assistenti sociali, anche le famiglie e le cooperative che, in maniera autentica, si occupano di tale ambito, non è senz'altro una ricaduta positiva del nostro dibattito. Così come - evidenzio solo uno degli aspetti che ci ha lasciati perplessi - dare l'impressione che i diritti degli adulti precedessero i diritti dei minori e che questi alla fine seguissero le volontà di altri.
Sono state evidenziate più contraddizioni; in particolare, ne riprendo tre.
Le dichiarazioni del Comitato "Zero allontanamento zero" hanno continuato a risuonare nella mia mente e ho cercato di farle risuonare anche in quest'Aula: non è negando l'esistenza di nuclei familiari in difficoltà che si tutelano i minori con malattie psichiatriche e con dipendenze; non sono problemi che si risolvono con uno schioccar di dita, in breve tempo e a volte, purtroppo, non si riescono a risolvere del tutto. I giudici, come ha detto anche il collega Ruzzola, ma lo ripeto da un altro punto di vista decidono l'allontanamento dopo valutazioni approfondite e dopo aver sentito diverse fonti.
Tuttavia, in conclusione, l'elemento che mi ha lasciato più perplesso (lo richiamo nel titolo e non perché sia il titolo l'argomento al quale noi ci opponiamo), è stato che nel titolo, visto che le parole non sono casuali, è concentrato un modo di vedere il problema: se diciamo "Allontanamento zero", significa che non vogliamo che ci siano più allontanamenti. A me sembra che, in un modo non del tutto responsabile, questo significhi negare la complessità di un problema che, invece, è complesso, che è multifattoriale e che non può essere azzerato con una riga dicendo "Allontanamento zero". Questa è un po' una propensione della destra, che tende a semplificare e a ridurre - non dico in slogan, perché non voglio essere polemico - a un unico punto i problemi che, invece, non soltanto sono collettivi, ma sono legati a tantissime problematiche.
Nel momento in cui saremo riusciti a eliminare il disagio psicologico, le dipendenze, le incapacità genitoriali che, purtroppo, sono oggettive, la violenza assistita, le esperienze di carcere e tutti questi altri elementi che, inevitabilmente e, purtroppo, a malincuore (penso in questo caso da parte di tutta l'Aula), condizionano questo problema, nel momento in cui saremo riusciti a risolvere i problemi della società potremo dire autenticamente e anche con la coscienza pulita che siamo arrivati all'allontanamento zero, ma dire "Allontanamento zero" prima di tutto ci mi sembra una semplificazione e una mistificazione non onesta, non matura e non responsabile da parte di una componente politica di quest'Aula.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani, per dichiarazione di voto.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Brevemente, perché sono già intervenuta durante le sedute precedenti e perché, da quanto ho capito, audiremo i presidianti a breve.
Mi spiace un po' che in questo finale di dibattito si cada intanto della contesa elettorale che è ancora ben distante, quindi spero che non inizi da oggi una campagna elettorale che potrebbe risultare particolarmente pesante e interferire con i lavori d'Aula in un modo un po' imbarazzante soprattutto quando parliamo di temi come questo, che sono temi seri rispetto ai quali siamo intervenuti nel merito.
Mi dispiace, Consigliere Ruzzola, che lei dica che non siamo intervenuti nel merito o che abbiamo strumentalizzato, perché sia nella fase di Commissione, sia durante le audizioni, sia nel confronto che, devo dire, a volte, è stato piuttosto fitto con l'Assessore, abbiamo cercato di portare delle proposte, di suggerire delle modifiche, di evidenziare tutte le criticità che i soggetti che operano direttamente sul campo hanno evidenziato a noi; quindi, mi sembra un po' riduttivo nei confronti del lavoro delle opposizioni dire che non siamo entrati nel merito. Penso che questo faccia parte proprio di un clima elettorale che, speriamo, non invada troppo i lavori del Consiglio a partire fin da adesso.
Siamo noiosi? Sì, può darsi che siamo noiosi, ma non mi pare che il collega Bongioanni sia stato così tanto presente in Aula da annoiarsi, quindi sicuramente ha trovato delle modalità per passare il suo tempo in modo migliore che ascoltare le nostre noiose proposte. Noi siamo qui e illustriamo i nostri emendamenti, facciamo le nostre proposte: si chiama "democrazia" e so che a qualcuno non piace più di tanto, però noi cercheremo di difenderla fino all'ultimo in quest'Aula e anche al di fuori di quest'Aula. Se a qualcuno non va bene, si adatti, perché non intendiamo prendere una posizione diversa da questa.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vi sono altre richieste d'intervento.
Ha chiesto la parola l'Assessore Caucino; ne ha facoltà.



CAUCINO Chiara, Assessore all'infanzia, genitorialità e ruolo della

famiglia nelle politiche del bambino Grazie, Presidente.
I sogni. Questa mattina, mentre venivo in macchina da Biella a Torino ascoltavo una canzone di Ligabue che diceva: "I sogni danno forma alla realtà". Questa frase continua a tornarmi in mente: "I sogni danno forma la realtà".
Oggi, in parte, quei sogni si stanno concretizzando attraverso questo disegno di legge.
Avete discusso per troppe ore e per troppo tempo, a mio avviso, rispetto a un titolo che vuole realizzare un sogno ancora più grande, perché oggi diamo avvio a un processo di cambiamento radicale: tendiamo a quell'allontanamento zero e vogliamo ancor più realizzare un sogno ancora più grande, perché "Allontanamento zero" è mai più bambini strappati con violenza dalle proprie famiglie, mai più bambini che urlano e piangono perché spesso con l'inganno vengono portati via da scuola e dai loro genitori.
"Allontanamento zero" è mai più queste scene. "Allontanamento zero" è mai più, nei decreti di allontanamento, frasi del tipo "il bambino è arrivato a scuola con un livido", "in casa non c'è la televisione", "il bambino o la bambina vive a contatto con troppi animali" e, guarda caso, vive in una cascina. "Allontanamento zero" è mai più bambini e ragazzini sequestrati in comunità, dove ci sono, Consigliera Canalis, lucchetti alle porte e inferriate alle finestre! "Allontanamento zero" è mai più ragazzini che non possono liberamente mandare una mail alla propria mamma, fare una telefonata, continuare a frequentare le vecchie amicizie, continuare a fare il proprio sport o a seguire una lezione di canto o di musica, perché sarebbe troppo organizzare quelle attività per una comunità, perché non ci sono le risorse n operatori sufficienti, perché quei ragazzini debbono essere braccati a vista!



(Applausi provenienti dai banchi riservati ai Consiglieri dei Gruppi di maggioranza)



(Proteste provenienti dai banchi riservati ai Consiglieri dei Gruppi di minoranza)



PRESIDENTE

Colleghi! Colleghi! MARELLO Maurizio (fuori microfono) Faccia nomi e cognomi!



CAUCINO Chiara, Assessore all'infanzia, genitorialità e ruolo della

famiglia nelle politiche del bambino Nomi e cognomi li abbiamo fatti. Abbiamo chiuso comunità! "Allontanamento zero" è un monito non solo agli operatori.



(Proteste del Consigliere Marello)



PRESIDENTE

Collega Marello!



CAUCINO Chiara, Assessore all'infanzia, genitorialità e ruolo della

famiglia nelle politiche del bambino È un monito anche ai genitori, perché non spengano quella luce! Chi è madre e padre sa che, quando nasce un figlio, una luce immensa pervade la loro vita. Nessuno si azzardi a spegnere quella luce, tanto meno noi istituzioni! "Allontanamento zero" vuole mantenere viva quella luce quella gioia dei bambini, quei sorrisi, quelle aspirazioni e quei talenti dei bambini. Oggi, il sistema non è pronto e dev'essere riformato, perch quella luce non sia mai spenta.
Un giornalista, forse non dei più bravi, ha detto una frase bellissima: "Non c'è alcun fiore in nessun giardino del mondo bello come un bambino seduto sulle ginocchia della propria mamma".
Grazie.



(Applausi provenienti dai banchi riservati ai Consiglieri dei Gruppi di maggioranza)



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire per fatto personale la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Presidente, anche noi abbiamo dei sogni. Anche le opposizioni sognano sognano di poter interloquire con un Assessore che quando ha qualcosa da denunciare lo fa in Procura, ma non utilizza impropriamente il proprio scranno per esprimere concetti sbagliati: dire che in Piemonte i minori sono allontanati con la violenza. Assessore, come si permette di usare queste espressioni, quando lei sa benissimo che gli allontanamenti sono procedimenti giudiziari decisi dai giudici? Basta utilizzare quest'Aula per alimentare una contrapposizione. Presidente Cirio, fermi questa contrapposizione tra la politica e la magistratura!



(Commenti del Consigliere Ruzzola)



PRESIDENTE

Consigliere Ruzzola.



(Commenti del Consigliere Ruzzola)



PRESIDENTE

Consigliere Ruzzola!



CANALIS Monica

Fermiamo questa impropria contrapposizione. Non avvengono con la violenza gli allontanamenti. I bambini piemontesi non sono sequestrati ed è indegno ascoltare queste parole, in una sede istituzionale come questa, dalla bocca di un Assessore che dovrebbe rappresentare tutti i piemontesi e che invece questa mattina ha somministrato delle falsità di fronte a quest'Aula!



CAUCINO Chiara, Assessore all'infanzia, genitorialità e ruolo della

famiglia nelle politiche del bambino (fuori microfono) Lei in quale comunità è stata, Consigliera Canalis?



CANALIS Monica

Delle falsità!



(Commenti dell'Assessore Caucino)



CANALIS Monica

Allora, Presidente, se ci sono delle.



(Commenti dell'Assessore Caucino)



CANALIS Monica

Presidente, potrei non essere interrotta?



PRESIDENTE

Fate intervenire, altrimenti.



CANALIS Monica

Se ci sono delle denunce da fare si fanno.



(Commenti dell'Assessore Caucino)



(Commenti del Consigliere Gallo)



CANALIS Monica

Presidente.



PRESIDENTE

Tante cose, Consigliere Gallo, non ho visto in quest'aula e lo sto permettendo. Se devo applicare il Regolamento, interrompiamo la seduta e proseguiamo con altro.



(Commenti del Consigliere Gallo)



PRESIDENTE

Consigliere Gallo, ho accettato tante cose dal PD, ma adesso non interrompa la sua collega Canalis che sta intervenendo per fatto personale.



(Commenti del Consigliere Gallo)



CANALIS Monica

Presidente, vorrei precisare che sono io ad avere la parola e che io sono stata interrotta non dal mio collega.



PRESIDENTE

Io la stavo difendendo, Consigliera Canalis.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente, le riconosco sempre il suo ruolo.
Ribadisco: se ci sono delle denunce di carattere giudiziario da fare si fanno in Procura, ma l'Assessore ricordi che il compito di potenziare laddove è necessario, le Commissioni di vigilanza spetta a lei, non spetta ad altri, Assessore, quindi non si comporti come se fosse una persona che passa di qui per caso. Lei da più di tre anni ha delle deleghe; da più di tre anni ha dei compiti. Se ritiene di svolgerli lo faccia, ma non venga qui a denunciare dei fatti che a noi non risultano, come se si trovasse in un'aula di tribunale. Lei non è qui in qualità di avvocato, ma in qualità di Assessore con funzioni politiche.
E poi, sì, purtroppo anche nel nostro Piemonte ci sono stati bambini uccisi e maltrattati, ma tra le pareti domestiche.
Per questo riteniamo non solo non realistico, ma anche non corretto parlare di allontanamento zero, perché descrivere la famiglia come un mondo privato e idealizzato, in cui nessuno si deve intromettere, questo sì che è sbagliato. La famiglia è la cellula fondamentale della nostra società, ma non è un mondo privato e non è un mondo che dev'essere idealizzato. È un mondo inserito in una comunità, anche una comunità istituzionale, che deve supportare questa cellula fondamentale quando entra in difficoltà e quando vive una fase di fragilità.
Con questo provvedimento, state lasciando le famiglie piemontesi più sole di fronte alle loro difficoltà.



PRESIDENTE

Consigliera Canalis, era per fatto personale, non è una dichiarazione di voto.



CANALIS Monica

Questo è il nostro pensiero.
Grazie.



(Applausi provenienti dai banchi riservati ai Consiglieri dei Gruppi di minoranza)



PRESIDENTE

Grazie.
Concluse le dichiarazioni di voto, pongo in votazione, per appello nominale, l'intero disegno di legge n. 64.
Invito tutti a non fare foto, anche gli assistenti dei Gruppi.
Grazie.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



(Applausi provenienti dai banchi riservati ai Consiglieri dei Gruppi di maggioranza)



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole del Presidente Cirio sul disegno di legge n. 64 "Allontanamento zero".
Colleghi, mi sembra ci sia l'accordo per sospendere la seduta e incontrare la delegazione dei manifestanti in Sala delle Bandiere.
I Capigruppo e i Consiglieri che intendono seguire il dibattito sono pregati di recarsi in Sala delle Bandiere.
I lavori riprenderanno alle ore 14 con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata e il proseguimento dell'o.d.g. odierno.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.16)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.04 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1198 presentata dal Consigliere Ivano Martinetti, cui risponderà l'Assessore Marco Protopapa interrogazione a risposta immediata n. 1201 presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1203 presentata dalla Consigliera Monica Canalis, cui risponderà l'Assessore Andrea Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 1202 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni di disporre l'invio delle e-mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che con il resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo ancora che per le interrogazioni si ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Prego i Consiglieri e gli Assessori, oltre a essere puntuali alle ore 14 di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Produzione e trasformazione dei prodotti

Interrogazione a risposta immediata n. 1198 presentata da Martinetti inerente a "Regolamento attuativo legge regionale 28 maggio 2021, n. 12" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In merito all'interrogazione a risposta immediata n. 1198 l'interrogante Consigliere Martinetti, ha chiesto risposta scritta, che verrà fornita dall'Assessore Protopapa.


Argomento: Problemi energetici

Interrogazione a risposta immediata n. 1203 presentata da Canalis, inerente a "Quali azioni per ridurre i costi energetici degli edifici della Regione?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1203.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Monica Canalis.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Ritengo urgente che, a fronte del caro bollette e dell'aumento dei costi energetici, anche l'ente regionale metta in atto delle azioni per far fronte ai cambiamenti direi epocali e per evitare che ci siano dei contraccolpi sul bilancio regionale.
Abbiamo osservato in queste settimane le azioni di altri enti: pensiamo al Comune di Torino, che ha predisposto un piano per evitare l'utilizzo di interi edifici in alcune giornate e ha potenziato il ricorso allo smart working.
La Regione Lazio ha fatto un piano analogo riducendo gli orari di apertura degli edifici che non sono aperti al pubblico e puntando sul lavoro agile.
Lo stesso stanno facendo molte aziende private e il Governo Draghi, con il disegno di legge "Aiuti Ter", ha messo in campo circa 400 milioni di euro per le amministrazioni locali, proprio per far fronte al caro energia.
Durante la pandemia la Giunta regionale ha consentito il ricorso allo smart working, ma questa modifica contrattuale e organizzativa del personale della Regione non è stata accompagnata con una pianificazione della riduzione dei consumi energetici degli edifici regionali, che sappiamo essere oggi sparpagliati in diverse parti della città di Torino.
Sappiamo che, tra qualche mese, dovrebbe esserci un trasferimento della Giunta regionale nel nuovo grattacielo. Questo potrebbe ridurre le spese di funzionamento, ma non esonera, comunque, la Giunta da un approccio proattivo in grado di abbassare in maniera significativa, strutturale e sistematica i costi di gestione energetica, che sono davvero una sfida pubblica e privata del nostro tempo.
Interrogo la Giunta regionale per conoscere quali azioni concrete intenda mettere in atto per ridurre i costi di funzionamento degli edifici della Regione Piemonte durante il periodo autunnale e invernale, anche considerando gli obiettivi che l'Unione Europea si è data ormai da molti anni, tra cui quello dell'efficientamento energetico.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Monica Canalis per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore alla programmazione economico-finanziaria

Grazie, Presidente.
Grazie, Consigliera Canalis.
In attesa di trasferirci nel nuovo palazzo della Regione, dove il geotermico ci consentirà risparmi importanti e nella prospettiva di garantire e valorizzare la piena funzionalità degli Uffici l'Amministrazione sta valutando tutti gli aspetti di organizzazione di scelte riguardanti il tema del risparmio energetico delle sedi regionali.
In particolare si sta studiando, in coordinamento con gli Uffici regionali come possibili leve su cui intervenire in modo combinato e ordinato, la chiusura nella prima settimana di gennaio 2023 di alcune sedi regionali dislocate in Torino e il conseguente ricorso allo smart working per i dipendenti interessati, secondo un modello virtuoso già applicato in occasione della chiusura della sede di corso Stati Uniti e in una logica di generale efficientamento delle operazioni di trasloco al nuovo palazzo unico.
Le misure attualmente allo studio si aggiungerebbero alle azioni di contenimento dei costi energetici, già concordati, di chiusura delle sedi regionali per i giorni 31 ottobre e 9 dicembre 2022.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 1201 presentata da Avetta, inerente a "Trasporto Pubblico Locale, consueti disservizi"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1201.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Alberto Avetta.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
La questione che poniamo all'attenzione dell'Assessore, che ringrazio anticipatamente per la risposta che vorrà darci, è una questione ampiamente nota; peraltro, è un tema annoso che affrontiamo da tanti anni.
Ci sono tante segnalazioni dei disservizi sul trasporto pubblico locale su gomma. Io ho segnalato i casi più recenti, che riguardano Ivrea e Piossasco, ma potremmo parlare dei bus sostitutivi della Torino-Ceres. A Piossasco è stata addirittura costituita negli scorsi mesi un'associazione dal nome "Io non salgo" al fine di sollevare ed evidenziare un problema che esiste. Tuttavia, come vedete, ci sono anche altri episodi che sono stati taciuti per rassegnazione, anche per rinuncia da parte degli utenti a evidenziare situazioni di disservizio che generano un grandissimo disagio.
Pensiamo solo ai genitori che devono andare a recuperare i ragazzi alle fermate dell'autobus; genitori che, peraltro, hanno regolarmente pagato l'abbonamento per un mezzo che i ragazzi e le ragazze non possono prendere per mancanza di spazio. Pertanto, c'è anche una sorta di "doppia beffa" rispetto al disservizio.
È una situazione nota da anni, alla quale, a oggi, non pare sia stata ancora trovata una risposta adeguata e una soluzione efficace. Il nostro rammarico è che in questa situazione è difficile invertire la tendenza dei cittadini piemontesi a utilizzare l'auto in virtù del trasporto pubblico locale, per far sì che si raggiungono quegli obiettivi di qualità della vita e, banalmente (si fa per dire), di qualità dell'aria che respiriamo confidando nel fatto che il trasporto pubblico locale efficace ed efficiente invogli le persone al suo utilizzo.
È per questo che abbiamo chiesto alla Giunta, tramite l'Assessore Gabusi quali provvedimenti si intendano adottare, sia in termini di risorse sia in termini organizzativi, per porre rimedio a una situazione che - mi rendo conto - presenta difficoltà (non voglio anticipare la risposta dell'Assessore, la conosciamo bene), ma che si trascina ormai da troppo tempo.
Noi crediamo che la si debba affrontare con maggiore determinazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Alberto Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente e grazie, Consigliere.
In realtà, servirebbero più minuti per illustrare il quadro completo della situazione.



PRESIDENTE

Quanti ne vuole?



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Sette o otto, almeno.



PRESIDENTE

Prego, proceda.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Intanto partirei col dire questo: gli episodi si ripetono da molti anni, ma quelli da lei specificatamente citati sono diversi e non sono stati riscontrati con costanza, nel senso che probabilmente sono episodi che si riferiscono a giorni puntuali, ma non c'è una loro ripetizione, a quanto risulta all'Agenzia della mobilità (questo è importante dirlo). Sono casi diversi, l'unico fattore in comune è il gestore, che è GTT. Non lo dico per individuare un responsabile, ma per precisare che la linea Piossasco Pinerolo potrebbe riscontrare dei problemi, ma non tanto in funzione di quel comitato, che nasce soprattutto nel momento COVID e che oggi è ancora attivo ma non ha più dato segni di particolare vita.
I problemi sono quindi molto diversi. In quel caso, abbiamo rinforzato le linee, ma può capitare ogni tanto che i ragazzi salgano sul primo o sul secondo pullman, affollandoli. Ma lì c'è un servizio capillare e - lo ripeto - non è stato riscontrato come disagio costante (magari può capitare il giorno in cui il mezzo si rompa, quindi evidentemente, come capita per i treni, quel giorno si riscontra un disservizio). Addirittura su Cossano Canavese non ci risulta il giorno, per cui se il Consigliere ce lo circostanzia, cercheremo di capire cos'è successo in quel caso specifico ma non ci sembra un evento ripetuto.
Il sistema più generale e complessivo è questo (ed è corretto segnalarlo così come abbiamo fatto per i treni): il trasporto pubblico ha viaggiato a due differenti velocità per la provincia di Torino rispetto al resto del Piemonte. Nel 2014-2015, quando ci furono i famosi tagli, tutte le Province rientrarono nella spesa, mentre la Provincia di Torino no, e continuò ad esercire sempre la stessa cifra, generando un accumulo di risorse fuori dalla copertura economica, che stiamo con difficoltà cercando di contingentare con un grosso lavoro dell'Agenzia e della Presidente Nigrogno in prima persona, intanto per correttezza nei confronti delle altre Province, ma anche per una gestione corretta delle risorse di bilancio.
Che cosa pensiamo di fare? Intanto il dato oggettivo è che per la prima volta negli ultimi due anni abbiamo stanziato due milioni di euro in più sulla gomma, dato storico mai successo (certo, potevano essere quattro oppure otto, ma certamente è un'inversione di tendenza). Inoltre, anche grazie allo sforzo del Fondo nazionale trasporti e delle nostre risorse compatibilmente con la prima emergenza (che abbiamo stabilito essere quella di dotarci di un contratto di servizio su gomma regionale), stiamo immaginando un percorso che ci consenta di uscire da questa situazione anche sulla gomma.
Nella fattispecie del trasporto scolastico, alcuni disservizi cominciano a essere segnalati su larga scala per il mancato utilizzo (o lo scarso utilizzo) da parte di alcuni plessi scolastici della piattaforma che abbiamo messo a disposizione, in cui si incrociano gli orari. In realtà, è un problema atavico: se le scuole e il trasporto pubblico stabiliscono degli orari ma non si parlano...
Abbiamo creato una piattaforma in epoca COVID, che è ancora attiva e valida, in cui cerchiamo di fare una convergenza delle richieste e fornire il servizio migliore possibile. A volte capitano dei disagi, non per volontà, ma perché tra l'organico di diritto, quello di fatto e gli orari è evidente che la programmazione scolastica ha dei tempi che probabilmente, non consentono a tutti, in particolari condizioni, di avere un orario che sia subito disponibile. Lo vediamo anche con i nostri figli a scuola: ci vogliono forse due, tre o quattro settimane per tarare gli orari definitivi, il che provoca disservizi sul trasporto scolastico, non solo la prima settimana, ma in generale nel primo periodo.
Per venire al sodo - e richiedendo al Consigliere Avetta di circostanziare quegli specifici episodi, per capire cos'è successo - noi abbiamo, da un lato, delle risorse in più, che, a tendere, dovrebbero aumentare, una piattaforma che deve essere utilizzata, ma l'ultimo problema che dobbiamo risolvere, che tocca particolarmente il gestore torinese (ma un po' tutti in realtà) è la mancanza di mezzi e la mancanza di autisti.
In prospettiva, dalle scuole guida e dalle aziende di trasporto di tutto il territorio piemontese (ma direi di tutto il territorio italiano) si stima a livello nazionale, una mancanza di 14 mila autisti di pullman nei prossimi anni. Il problema del TPL lo risolveremmo facilmente, nel senso che non avremmo più né autisti, né mezzi. È un problema che dobbiamo porci tutti e che i gestori stanno già riscontrando oggi. Il combinato disposto di questi fattori può portare a episodi che ciascuno, per la propria responsabilità, deve cercare di risolvere: la Regione con le risorse e con la programmazione più puntuale e capillare possibile; il gestore, da par suo, con i mezzi che, evidentemente, sappiamo e ci rendiamo conto che non tutti riescono a mettere a disposizione, per tanti motivi che non vi sto a elencare, perché li conoscete meglio di me, e con gli autisti che cominciano a scarseggiare. È un aspetto che era emerso drasticamente in epoca COVID, quando le malattie ne avevano limitato la capacità; ma oggi il problema diventa strutturale e lo sarà ancora di più nei prossimi tre o quattro anni.
Questo è il quadro.
Le azioni della Regione sono pianificate, e sono quelle di cui vi ho detto.
Quelle degli altri anche, nel senso che le risorse per la sostituzione dei mezzi sono in parte nostre (Direzione Trasporti e Direzione Ambiente), in parte del Ministero, in parte PNRR. Tuttavia, il reperimento degli autisti è forse il tema più complicato in prospettiva, che credo il prossimo Governo debba affrontare.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi, che avrei preferito proseguisse ancora per tre minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14.25, riprende alle ore 14.29)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Proseguiamo con le interrogazioni a risposta immediata.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1202 presentata da Magliano inerente a "Dental School di Torino, lunghe attese per i pazienti con disabilità. La Giunta intende intervenire?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1202.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
La Dental School è una struttura universitaria parte dell'Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza e la sua attività principale è la formazione. Presso la struttura ha sede il Corso di Laurea magistrale in Odontoiatria, quello in Igiene dentale, le Scuole di specializzazione in odontoiatria pediatrica e ortodonzia, oltre a dieci master di secondo livello.
Premetto, altresì, che, insieme all'attività didattica, la Dental School fornisce anche un'attività clinico-assistenziale per circa 80-100 mila prestazioni all'anno e un centro di eccellenza per cure odontoiatriche in convenzione con il Sistema sanitario nazionale.
Inoltre, la Dental School è uno dei pochi centri d'Italia specializzati nelle cure per fasce deboli dal punto di vista sanitario, quali disabili disabili non collaboranti, malati oncologici, cardiopatici, pazienti affetti da malattie rare a interesse odontostomatologico, in particolare per l'epidermolisi bollosa o malattia dei bimbi farfalla, di cui sono un centro pilota a livello nazionale. Di conseguenza, abbiamo sul nostro territorio un'eccellenza.
Le strutture pubbliche e private regionali e non solo inviano alla Dental School pazienti che, diversamente, non potrebbero ricevere cure odontoiatriche adeguate. Prima della pandemia, la Dental School offriva una visita preventiva semestrale ai pazienti con disabilità intellettiva grave.
Come ben immagina, Presidente, trattare questo tipo di pazienti ha bisogno di una serie di tecniche, perché non stanno fermi e hanno una mobilità e un'irrequietezza che si può ben immaginare.
Dal 2020 a oggi, ci sono pazienti con disabilità intellettiva grave che sono ancora in attesa di ricevere una chiamata per programmare la visita.
Le persone con disabilità intellettiva grave non sono in genere in grado di riferire eventuali problemi o dolori, non sono collaboranti né per l'igiene dentale quotidiana né per le normali visite; anche semplici interventi di otturazione diventano un problema difficilmente gestibile, se non in narcosi totale. La visita periodica preventiva tenuta da personale adeguatamente preparato è dunque fondamentale per alleviare loro sofferenze e complicazioni e, se necessario, intervenire per tempo. Le persone con disabilità intellettiva in situazioni di gravità o autismo non hanno tanti luoghi di cura alternativi, come la generalità delle altre persone.
Pertanto, interrogo - e ringrazio l'Assessore per essere qui oggi e gli chiedo di avere poi la risposta - per sapere quando riprenderà presso la Dental School la piena attività del servizio di prevenzione semestrale sospeso a causa pandemia, a tutela del diritto delle cure delle persone con disabilità intellettiva o autismo.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
In riferimento al quesito, riporto gli elementi che l'Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza, interrogata in merito, mi ha riferito.
Io e l'Azienda confermiamo il grande ruolo svolto dalla Dental School dell'ASL dell'Azienda ospedaliera nella diagnosi e nella cura nelle malattie odontoiatriche, con particolare impegno, profuso da molti anni nei confronti proprio dei pazienti più fragili, oncologici, affetti da patologie croniche e affetti da disabilità, come il Consigliere ha sottolineato.
Il servizio per i portatori di handicap è ripreso a pieno in seguito all'emergenza pandemica. Le visite ambulatoriali sono garantite a tutti i pazienti sia in accesso diretto sia dietro una programmazione. Questo non esclude alcuna difficoltà che il servizio incontra in questo periodo dovute anche al grande numero di visite che sono richieste.
In questi ambulatori si eseguono tutti i giorni le prime visite, i controlli e le terapie odontoiatriche su pazienti che forniscono sufficiente collaborazione, e mi spiego meglio. I pazienti non collaborativi possono essere curati solamente in narcosi (parliamo di disabilità gravi), ossia con anestesia generale. È un fattore che limita ovviamente il numero di trattamenti, perché richiedono molto più tempo, per aumentare i quali dal giugno 2022 abbiamo introdotto la sedazione cosciente, che permette di abolire la sensibilità al dolore, senza provocare la perdita di coscienza. Questo per tutti i pazienti collaborativi.
I pazienti con disabilità che richiedono cure odontoiatriche sono tuttavia, molto numerosi, come dicevo prima, quindi valuteremo per il prosieguo, se rimarranno le lunghe liste d'attesa, un potenziamento del servizio, che è già attivo e dopo la pandemia pienamente operativo. Certo è che il numero elevato di richieste ci imporrà un potenziamento del servizio.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Icardi per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 14,45 il Presidente Allasia aprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle ore 12.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 14.35 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 14.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Parchi e riserve

Esame proposta di legge n. 113, inerente a "Modifiche alle Legge Regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo Unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità)" (rinvio in Commissione)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 113, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato richiamato in Aula, ai sensi dell'articolo 34 comma 4. Essendo stato richiamato e non ancora licenziato dalla Commissione, il provvedimento non ha relatori.
Chiedo se vi è intenzione di illustrare la proposta di legge.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Volevo chiedere, visto che sull'ordine del giorno di cui ho parlato questa mattina, oltre a vedere delle larghe intese, ho avuto un'interlocuzione con la Giunta regionale, che si è resa disponibile ad approvare l'atto d'indirizzo, con alcune modifiche, che ho recepito e accettato.
Prima di iniziare un altro provvedimento piuttosto corposo, che ha un suo iter, volevo appunto sapere se nella giornata di oggi è possibile approvare l'ordine del giorno, magari insieme ad altri ordini del giorno già inseriti all'o.d.g. Chiedo, quindi, se c'è il tempo e il modo per disbrigare anche questi passaggi un po' più semplici e un po' più veloci.



PRESIDENTE

Grazie.
È stato chiesto di sospendere l'esame della proposta di legge n. 113 sulla biodiversità e le aree naturali. Chiedo se s'intende procedere con questo provvedimento per poi proseguire con l'esame degli ordini del giorno perché, come sapete, normalmente, si esaminano prima le proposte di legge e in conclusione gli atti d'indirizzo.
La parola al Consigliere Gallo, sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Scusi, ma non avevo colto la richiesta di rinviare la proposta di legge n.
113.
Credo sia opportuno proseguire con l'o.d.g. previsto dal Consiglio regionale e, cioè, proseguire con la proposta di legge a prima firma Rossi verificare insieme l'iter e le decisioni della maggioranza e, a seguire con gli ordini del giorno già previsti all'inizio della seduta, in modo da approvarli entro la giornata.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Preioni, sull'ordine dei lavori.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Come maggioranza, siamo disponibili al confronto e a rimandare il testo in Commissione, per proseguire con gli approfondimenti; è qui presente il collega Carosso, che è più titolato di me, avendo la delega in materia. Se invece, si volesse continuare, sapete benissimo che senza una sintesi e senza un accordo, quel testo non diventerà mai legge, ma verrà inevitabilmente bocciato.
Pertanto, l'apertura che facciamo noi è di riportarlo in Commissione, per fare sintesi con il Vicepresidente Carosso e con la Giunta rispetto ad alcune modifiche che vedono anche la nostra condivisione; oggi, però, manca la condivisione da parte della maggioranza sul testo complessivo.



PRESIDENTE

Grazie La parola al Consigliere Rossi, sull'ordine dei lavori.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Vorrei soltanto ricordare all'Aula che la proposta di legge n. 113 è stata presentata il 23 settembre 2020; oggi siamo quasi alla fine di ottobre del 2022 e, quindi, sono passati oltre due anni dalla presentazione.
Apprezzo anzitutto l'apertura del Consigliere Preioni, però occorre ricordare a quest'Aula che avevo già ricevuto diverse rassicurazioni e diverse aperture che, poi, si sono concretizzate in nulla. Per carità saremo ancora in tempo a raggiungere l'obiettivo del sottoscritto, per fra l'altro, voglio ricordare che ho presentato una proposta di legge molto simile a quella che, nelle settimane successive, è arrivata anche da alcuni Sindaci del territorio rappresentanti di forze politiche trasversali quindi anche da Sindaci della Lega e da Liste civiche di destra che, di fatto, sottoscrivono le stesse richieste.
Credo allora sia interesse di tutto il Consiglio trovare la modalità per dare risposte non a Domenico Rossi, che in questo caso è portavoce delle istanze riconosciute nel territorio, ma a quei Sindaci e a quei cittadini perché, molto semplicemente, il Parco del Ticino in questo stato delle cose non voglio dire che non funziona, ma sicuramente non dà tutto quello che potrebbe dare rispetto a quanto avviene, invece, in Lombardia, dove la stessa area UNESCO è suddivisa soltanto dal fiume Ticino. In tal modo purtroppo, non sfruttiamo appieno le grandi potenzialità del Parco, quindi c'è la necessità di rafforzare quell'area - questo è quanto ci chiedono i Sindaci - così com'è necessario mettere mano alle storture del metodo elettivo, che non fa differenza sulla superficie che i singoli Comuni coprono nell'area.
Pertanto, andando incontro al percorso che la Giunta mette in campo con il disegno di legge, siamo d'accordo e - ripeto - accettiamo la proposta se tornare in Commissione significa trovare una soluzione in un tempo ragionevole di qualche mese; l'importante, però, è che dopo oltre due anni si dia una risposta, altrimenti il rischio è che prendiamo in giro i cittadini e penso che questo nessuno lo voglia fare.
La nostra disponibilità, quindi, c'è, però non facciamo passare un altro anno.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altri interventi, cito il Regolamento all'articolo 37, comma 5: "Quando un argomento sia posto in discussione.".
Prego, Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Volevo chiedere se quella dei Comuni segue la proposta di legge a mia prima firma, oppure se dobbiamo, in qualche maniera.
E quindi dobbiamo decidere.



PRESIDENTE

Quella rimane in Aula, è un'altra proposta di legge, la n. 133.



ROSSI Domenico

Allora su quella dovremo decidere che cosa fare. Giusto o no? Può spiegare che cosa succederà?



PRESIDENTE

Mi rivolgo al Consigliere Rossi e a tutta l'Aula.
La proposta di legge n. 113, presentata dal Consigliere Rossi, è stata richiamata in Aula, ai sensi dell'articolo 37, comma 4; eventualmente, pu essere rinviata in Commissione a maggioranza assoluta.
La proposta di legge di iniziativa degli Enti locali n. 133 è stata, ai sensi dello Statuto, portata in Aula. Essendo scaduti i termini di 90 giorni, non può essere rimandata in Commissione, pertanto rimane in Aula.
Nell'eventualità non si volesse discutere nella giornata odierna, la discussione della proposta di legge n. 133 si può rinviare in altra seduta rimanendo iscritta fino al prossimo Consiglio e fino a che non ci sarà la presa d'atto di portarla a proseguimento.
Se non vi sono altri interventi su questo argomento, procediamo con la richiesta del Consigliere Preioni.
Ai sensi dei commi 4 e 5 dell'articolo 37 del Regolamento 5, è possibile rinviare l'argomento in Commissione su richiesta motivata di almeno tre Consiglieri.
Penso che il Consigliere Preioni riesca a radunare almeno altri due Consiglieri per motivare la richiesta di rinvio in Commissione, affinché la Commissione concluda o effettui la dovuta istruttoria, "fissando alla stessa un termine non superiore a 30 giorni per riferire in Consiglio".
Ci sono interventi a favore o contro la richiesta del Consigliere Preioni? Prego, Consigliere Perugini.



PERUGINI Federico

Grazie, Presidente.
Concordo con la proposta del Consigliere Preioni e quindi la sottoscrivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Prego, Consigliere Dago.



DAGO Angelo

Concordo con la proposta del Consigliere Preioni di rinviare il provvedimento in Commissione; Commissione di cui, tra l'altro sono anche Presidente. Prendo l'impegno con il Consigliere Rossi di iscrivere, nelle prossime settimane, il provvedimento all'o.d.g. della Commissione, per giungere a una conclusione sul testo definitivo.
Chiedo anche, se è possibile, di rinviare la discussione proposta dagli Enti locali in modo che, quando tornerà in Consiglio, arriverà un testo univoco e uniformato.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene.
Non essendovi altre richieste d'intervento in merito, pongo in votazione in base all'articolo 37, comma 5 del Regolamento, la richiesta di rinvio in Commissione del punto 4) all'o.d.g., la proposta di legge n. 113.
Indìco la votazione palese sul rinvio in Commissione della proposta di legge n. 113.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Sulla proposta di legge. 133 c'è stata la richiesta di rinviarla in altra seduta; altra seduta che sarà valutata nella prossima Conferenza dei Capigruppo.
Se nessuno interviene, procederei con l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Bertola.
Prego, Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

In base agli ordini del giorno che mi pare siano già stati concordati volevo chiedere se si poteva discutere anche il n. 874, che ho inserito questa mattina, perché l'ho condiviso con i colleghi Capigruppo e con la Giunta. Visto che ci sarebbe una mia mozione, la n. 701 al punto 6) dell'o.d.g., diamo l'ordine che preferisce l'Aula, quello del collega Bertola e altri sul tema Iran, però chiedo che si possa discutere oggi anche questo documento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Procediamo con i nostri lavori.


Argomento: Antimafia

Esame ordine del giorno n. 879 presentato da Bertola, Sarno, Rossi Magliano, Frediani e Gallo, inerente a "La Regione Piemonte sostenga il mantenimento delle misure tutorie nei confronti del testimone di giustizia Pino Masciari e della sua famiglia"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 879, di cui al punto 46) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
È un atto d'indirizzo il cui contenuto ho già avuto modo di anticiparlo questa mattina quando ho chiesto una modifica dell'o.d.g.
Ringrazio, oltre i colleghi che hanno sottoscritto questo atto d'indirizzo la Giunta regionale per l'attenzione che ha dimostrato verso il tema e per la disponibilità che ha mostrato ad approvarlo con le modifiche che in seguito elencherò.
Ricordiamo il tema: Pino Masciari, testimone di giustizia, ormai piemontese d'adozione, imprenditore di successo nella sua terra, la Calabria, ha dovuto lasciare la sua Regione e tutte le sue attività, perché non si è piegato alla logica mafiosa. Finito sotto il mirino della criminalità organizzata, ha deciso di denunciare. Le sue denuncie hanno portato la magistratura a inferire gravi colpi a famiglie mafiose calabresi e anche ad alzare il velo su collusioni tra magistratura, pubblica amministrazione e criminalità organizzata. Ha dovuto lasciare la sua terra 25 anni fa; prima è stato sottoposto a un programma di protezione e, terminato il programma di protezione, è stata assegnata una scorta a lui e alla sua famiglia. È di qualche giorno fa la notizia di un provvedimento notificato di revoca delle misure tutorie poste a tutela sua e della sua famiglia.
Sappiamo che la criminalità organizzata non dimentica e che i pericoli sussistono anche dopo diversi anni, anche dopo decenni da quando i fatti sono accaduti, quindi pensiamo che sussistano ancora ragioni per le quali Pino Masciari e la sua famiglia debbano essere posti sotto tutela e quindi, debbano mantenere la scorta.
Tutto quello che possiamo fare noi, come Consiglio regionale e come Giunta regionale, è di fare sentire la nostra voce e dire che il Piemonte è al fianco di tutti i testimoni di giustizia. È al fianco di chi si oppone alla logica mafiosa e, quindi, anche al fianco di Pino Masciari.
Sulla piattaforma, l'ordine del giorno è caricato sia nella sua versione originale sia nella versione che recepisce le modifiche proposte dalla Giunta regionale. Sono piccole modifiche all'interno del testo, ma quella più importante è all'interno dell'"impegno", quindi procedo a leggere il nuovo impegno così come modificato.
Ecco il nuovo impegno: "Il Consiglio regionale impegna la Giunta regionale a farsi parte attiva con le istituzioni nazionali affinché vengano attuate tutte le procedure per la verifica della sussistenza delle condizioni relative all'attuazione delle misure tutorie anche nei confronti di Pino Masciari e della sua famiglia".
Tra qualche giorno si insedierà il nuovo Ministro dell'Interno con il suo Gabinetto e sappiamo che la Giunta regionale si farà parte attiva e provvederà a parlare con il Gabinetto del Ministro per sollecitare un'attenta istruttoria sulla vicenda Pino Masciari.
Ci auguriamo che le misure di tutela nei suoi confronti possano essere mantenute.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Solo per dire che aggiungo la mia firma all'ordine del giorno e che il mio voto sarà favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Ho deciso di intervenire molto volentieri per due aspetti: da un lato ovviamente, quello istituzionale e, dall'altro, per quello che rappresentiamo qui. L'ordine del giorno a prima firma Bertola credo sia un atto importante e utile per la famiglia Masciari. Com'è scritto nell'ordine del giorno, Pino Masciari - mi rivolgo soprattutto ai colleghi che magari non hanno avuto l'occasione di incontrarlo e di leggere il suo libro che è uscito ormai anni fa - è anche cittadino onorario di molte delle nostre città del Piemonte. Quando Pino Masciari è intervenuto nelle scuole o nei Consigli comunali, molti Sindaci gli hanno chiesto di diventare cittadino onorario di quel Comune, senza distinzione di colore politico.
Intervengo anche perché la storia di Masciari, che comincia anni fa, la conosco personalmente. Era il 2006 quando Pino Masciari parlò per la prima volta all'Università di Torino; all'epoca non era ancora residente in Piemonte, ma in una località protetta. Masciari intervenne per la prima volta all'Università di Torino come imprenditore e come testimone di giustizia.
Da quella prima volta molte cose sono cambiate e sono accadute nella storia del testimone di giustizia e dell'imprenditore Pino Masciari. Vi racconto un aneddoto solo per farvi capire quanto sia importante questo atto e quanto sia importante chiedere al Ministero di provare a rivedere questa sollecitazione.
Masciari ha partecipato a molti processi e ha fatto arrestare molte 'ndranghetisti e anche molte, purtroppo, figure dello Stato (addirittura un Consigliere di Stato: un magistrato). Quando andava in Tribunale è capitato anche ci andasse o senza scorta oppure con un'auto di scorta che riportava la targa della località protetta. Immaginatevi un testimone di giustizia che è scappato dalla sua terra di notte, con figli piccoli, che va a testimoniare a un processo dove ci sono fisicamente coloro che sta accusando, utilizzando un veicolo che riporta la targa dell'indirizzo di casa della località protetta. Scusate se lo ripeto, ma capite l'angoscia che quell'uomo e quella famiglia hanno dovuto vivere in questi lunghi anni.
Lo dico con estremo rispetto.
Una volta ho ricevuto una telefonata di Masciari che mi chiese di accompagnarlo a Serra San Bruno, suo paese d'origine, perché gli avevano di nuovo negato l'accompagnamento e la scorta. Alle tre del mattino presi la mia auto, andai a casa di Masciari (non nella località protetta, ma qui in Piemonte) e percorremmo l'autostrada fino in Calabria da soli.
Questa vicenda ha segnato uno dei più importanti testimoni di giustizia italiani. Questa vicenda ha segnato anche la modifica dell'ordinamento sui testimoni di giustizia, che non esistevano fino a qualche anno fa perch c'erano solo i pentiti e molte volte Masciari veniva identificato come pentito, non come testimone di giustizia (due figure drammaticamente e diametralmente opposte).
Ecco perché - scusate se ho preso qualche minuto in più - questo atto è importante e davvero ringrazio il primo firmatario. Quando Masciari mi ha chiamato due giorni fa e mi ha fatto leggere quelle motivazioni anzi scusate, quell'atto, in quell'atto non era prevista una motivazione, non era scritto il perché. Non era scritto perché venivano revocate le misure di tutela e di protezione di Masciari e della sua famiglia. Questo è l'elemento più drammatico.
Spero davvero che questo dibattito e quest'ordine del giorno, grazie anche a quello che ha detto l'Assessore Ricca, possano essere un elemento per avere almeno le motivazioni del perché e poi magari anche rivederlo, con livelli differenti.
Un volta, proprio per segnalare il fatto che la scorta già più volte gli era stata purtroppo revocata, sono andato con Masciari sulla tomba di un testimone di giustizia che ha vissuto le sue stesse pene e al quale, a un certo punto, lo Stato aveva tolto la scorta. Quel testimone aveva denunciato la camorra, lo Stato gli aveva tolto la scorta e due anni dopo la camorra lo ha ucciso. Ripeto, due anni dopo da quando gli avevano tolto la scorta e da quando aveva finito di testimoniare nei processi, la camorra lo ha ucciso.
Credo che questo sia un monito da affermare con forza e quindi, oltre ad aver sottoscritto l'ordine del giorno, spero che il voto di tutti noi sia unanime per dire a Masciari che c'è un pezzo di istituzione pubblica che continua a essere al suo fianco e continua a essere al fianco della sua famiglia e dei suoi figli.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il Consigliere Bertola per la presentazione dell'ordine del giorno. Non tornerò sulla storia di Masciari perché l'ha ben rappresentata il Consigliere Bertola e l'ha richiamata anche il collega Sarno, che da sempre l'ha seguita fuori da quest'aula, facendo anche da scorta civile a Pino Masciari in alcuni momenti in cui non aveva la scorta con sé.
Voglio fare solo una piccola riflessione su questa vicenda per dire perch è importante che questo Consiglio e le istituzioni si occupino di questa vicenda: lo è per un motivo di senso profondo della nostra democrazia. Con Pino Masciari abbiamo girato centinaia di scuole in tutta Italia per dire ai ragazzi di credere nello Stato, di non girare la faccia dall'altra parte, di denunciare soprusi e crimini, di avere fiducia e di metterci la faccia.
Quando i ragazzi ascoltano la storia di Pino - vi assicuro che è una storia molto dolorosa, perché la scelta che ha fatto Pino Masciari è costata tantissimo alla sua persona e alla sua famiglia, e come padre questo peso lo avverte ogni giorno della sua vita - si commuovono; ogni volta capiscono quanto sia importante la scelta che ha fatto Pino Masciari. Grazie a quegli interventi, tutti tornano a casa colpiti; qualcuno di loro, addirittura torna a casa cambiato, con la consapevolezza che da lì in poi, di fronte a un'ingiustizia o a un reato, non potrà stare zitto.
Veramente chiediamo loro di fare questo e poi trattiamo i testimoni di giustizia in maniera tale da rendere quella scelta sempre meno percorribile? Al di là delle questioni amministrativo-burocratiche, al di là dei problemi che chiaramente possono nascere, vista la complessità di tali situazioni, davvero come Stato italiano non riusciamo a trovare un modo affinché quella scelta risulti fattibile agli occhi di tutti, senza pagarne un prezzo troppo alto? Perché, altrimenti, il rischio è l'ipocrisia, per cui diciamo ai ragazzi nelle scuole che dobbiamo denunciare, che dobbiamo fidarci dello Stato, ma poi lo Stato manda un messaggio contrario, del tipo "se ti fidi dello Stato, attenzione che magari ti abbandona".
Questo non possiamo permettercelo, al di là del caso che stiamo discutendo.
Guardate che la questione dei testimoni di giustizia è un tema ancora aperto in Italia: il Parlamento se n'è occupato, ci sono delle relazioni in merito, ma purtroppo la condizione reale di queste persone non cambia.
Spesso abbiamo discusso anche con Pino del fatto che ci sono dei testimoni di giustizia molto importanti, con una grande notorietà, che non sempre si fanno carico di quelli meno noti.
Vogliamo esprimere solidarietà a Pino Masciari e alla sua famiglia, grazie ai quali pezzi della 'ndrangheta sono stati condannati; 'ndrangheta che sappiamo essere presente anche nella nostra Regione, per cui ci stupisce questo procedimento e ci auguriamo che tutto venga rivisto. Ma vogliamo utilizzare questo caso anche per tutti quelli che non si chiamano "Pino Masciari" e che hanno fatto la scelta di testimoniare, che troppo spesso devono affrontare strade difficilissime, che non meritano. Ma anche per dire a tutti coloro che si trovano a essere testimoni di un reato o di un'ingiustizia che possono tranquillamente denunciare, perché lo Stato sarà dalla loro parte.
Su questa storia particolare in realtà ci giochiamo un pezzo importante della storia del nostro Paese.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Nelle ultime due legislature, che sono le legislature che ho avuto l'onore di vivere direttamente qui in Consiglio, abbiamo fatto dei passi in avanti nel contrasto alle mafie. Ricordo, per l'appunto nella scorsa legislatura l'istituzione della Commissione legalità, che arrivava da una nostra proposta, ovviamente condivisa con tutto il Consiglio. Questa Commissione è poi diventata una Commissione permanente ed è presieduta anche in questa legislatura dal collega Bertola. Ricordo, ancora, l'obbligo di costituzione a parte civile della Regione in tutti i processi per mafia che si svolgono sul nostro territorio.
In ultimo, ma non meno importante (perché può sembrare solo un gesto simbolico, ma in realtà è un qualcosa che ci dà una guida e ha un significato ben preciso), ricordo l'esposizione della foto di Falcone e di Borsellino in Sala Morando, dove abbiamo fortunatamente ripreso a svolgere le nostre sedute di Commissione.
Credo, quindi, che in questo momento il nostro posto non possa che essere accanto a Pino Masciari, una persona che ha avuto il coraggio di mettere in gioco la propria vita, e che non può essere assolutamente abbandonata dalle istituzioni.
Mi associo, ovviamente, alla richiesta contenuta nell'impegno dell'atto d'indirizzo presentato dal collega Bertola, che ho convintamente sottoscritto; credo che sia molto importante continuare questo percorso per dare un segnale forte alle mafie, per esprimere la posizione di questo Ente e, soprattutto, per dare un segnale di vicinanza a Pino e a tutte le persone che vivono o che vivranno in futuro la situazione che Pino e la sua famiglia stanno vivendo in questi anni.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Anche il Gruppo della Lega intende esprimere massima solidarietà e impegno nella lotta alla criminalità organizzata e alla mafia, che hanno distrutto il nostro Paese (stanno facendo ancora dei danni inimmaginabili) e le vite di queste persone che, giustamente, mettendosi dalla parte della legalità troppe volte si sono viste la vita distrutta e gli affetti sradicati. I loro racconti sono veramente impressionanti: si ritrovano senza un nome senza una città, senza un punto di riferimento, con le famiglie obbligate a seguirli per ovvie ragioni di sicurezza.
Spesso la macchina burocratica della giustizia è troppo lenta, i processi penali sono molto lenti, le condanne arrivano in ritardo. Parliamo di persone che per decine di anni si trovano a essere totalmente sradicate dalle loro famiglie, dal loro mondo, dal loro lavoro, sradicate nella vita e nel loro essere cittadini italiani.
Non si può che essere dalla loro parte e manifestare loro tutta la nostra solidarietà.
Da uomini politici, però, dobbiamo lavorare tutti insieme per ottenere processi più veloci, condanne esemplari e modalità più efficienti. I mafiosi devono stare in galera, per non nuocere più a nessuno, soprattutto a quelle persone che hanno denunciato le cose che sono venute a sapere o che hanno visto, e che a causa di questo devono essere allontanate perch rischiano ritorsioni per sé stesse oltre che per i loro familiari.
È stato ricordato che è stata istituita una Commissione permanente per la legalità, di cui siamo assolutamente contenti. A tutte queste persone, a tutti questi uomini, cittadini esemplari italiani, va il nostro caloroso ringraziamento.
La politica - tutta - deve però attivarsi affinché il sistema diventi assolutamente più celere, perché la vita di queste persone viene realmente stavolta.
Grazie.



PRESIDENTE

Se non vi sono ulteriori richieste di intervento, possiamo porre in votazione l'ordine del giorno n. 879 inerente a "La Regione Piemonte sostenga il mantenimento delle misure tutorie nei confronti del testimone di giustizia Pino Masciari e della sua famiglia", con le modifiche che sono state apportate dal presentatore e accolte.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 879, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Proseguimento esame ordine del giorno n. 694 presentato da Cane, Nicotra Mosca, Preioni, Marin, Cerutti, Gavazza, Leone, Perugini, Gagliasso Stecco, Bongioanni e Riva Vercellotti, inerente a "Stipula di un protocollo di Intesa tra Regione Piemonte e l'Unione degli Istriani"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 694, di cui al punto 6) all'o.d.g.
Nella seduta del 21 dicembre 2021 è stata svolta l'illustrazione da parte del primo firmatario, Consigliere Cane. La Consigliera Canalis, il Consigliere Grimaldi e il Consigliere Ravetti ne hanno proposto la sospensione per potersi ulteriormente confrontare sul tema.
Sull'ordine del giorno era intervenuto il Consigliere Bongioanni e successivamente il Consigliere Cane aveva apportato delle modifiche.
Proseguiamo la discussione generale. Chiedo, pertanto, se qualcuno intende intervenire o vuole illustrare le modifiche.
Ha chiesto la parola il Consigliere Cane; ne ha facoltà.



CANE Andrea

Se è possibile, vorrei rifare una sintesi, visto che è passato quasi un anno dalla prima discussione, altrimenti si può anche andare direttamente al voto.



PRESIDENTE

Se vuole può illustrare anche le modifiche.



CANE Andrea

Brevemente, quest'ordine del giorno parte dalla premessa della legge del 30 marzo 2004, la n. 92, "Istituzione del Giorno del ricordo in memoria delle vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati".
Con questa legge si istituisce la data del 10 febbraio quale giorno del ricordo.
Come ho già detto anche nei mesi passati, quando c'è stata l'occasione di ritornare sull'argomento, questa era semplicemente un'idea nata con agli amici rappresentanti dell'Unione degli Istriani, soprattutto nella persona del coordinatore regionale del Piemonte, Alessandro Schirru, e anche del Presidente Massimiliano Lacota per istituire un'interlocuzione, tramite un protocollo d'intesa che andasse ancora di più a far parlare della Giornata del ricordo.
Nei mesi scorsi c'è stata una novità, ovvero è arrivata sul tavolo dell'Assessore Vittoria Poggio - ma c'è stata un'interlocuzione anche con l'Assessore Marrone - una bozza di protocollo d'intesa. Ci è sembrato pertanto, corretto non solo farla sottoscrivere dalla Giunta, ma anche presentarla all'Aula per una votazione. Ci sembrava corretto proprio per il valore che vogliamo dare all'Aula del Consiglio regionale.
È un protocollo d'intesa che vogliamo vidimare con un voto in Aula, proprio per dare la giusta importanza non solo al protocollo d'intesa stesso, ma anche al senso dell'esistenza dell'Aula del Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, prima di passare alla votazione, chiedo il parere della Giunta. La Giunta esprime parere favorevole.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 694, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sia riportato a verbale che il Vicepresidente Carosso ha votato a favore.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame ordine del giorno n. 874 presentato da Magliano, Giaccone, Canalis e Graglia, inerente a "Tempestiva liquidazione delle somme del 5 per mille 2021 (dichiarazioni dei redditi 2020)"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'ordine del giorno n. 874, di cui al punto 45) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Il 5 per mille è una misura fiscale introdotta in via sperimentale con la legge finanziaria dell'anno 2006 e successivamente prorogata di anno in anno. Permette a ogni contribuente di devolvere una quota della propria IRPEF, pari al 5 per mille del totale, per sostenere attività che perseguono interesse sociale.
La scelta di devolvere il 5 per mille è volontaria e non obbligatoria; per il contribuente non genera un maggior esborso, in quanto l'importo del 5 per mille è scorporato dall'IRPEF a debito già dovuta.
L'articolo 3, comma 2, del decreto legislativo n. 111/2017 stabilisce che a decorrere dall'anno successivo a quello di operatività del Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS), il contributo del 5 per mille destinato agli enti del terzo settore iscritti al RUNTS è gestito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Gli importi sono già stati conteggiati e pubblicati nel documento dell'Agenzia delle Entrate del 5 per mille (anno finanziario, elenco enti destinatari del contributo ammessi in uno o più categorie dei beneficiari) che elenca gli importi e le relative ripartizioni per i 13.770 beneficiari.
Questo è il numero di associazioni che hanno ricevuto una scelta da parte del contribuente.
Nell'attuale contingenza economica e sociale le risorse del 5 per mille sono decisive per la prosecuzione di importanti attività di volontariato.
Le tariffe per le utenze, delle sedi, i rimborsi volontari, i costi generali e le spese destinate alla realizzazione di progetti sono generalmente aumentate, esponendo le organizzazioni a esborsi di cassa di notevole entità.
La tempestiva erogazione delle somme del 5 per mille sarebbe in questo momento fondamentale per permettere alle realtà di beneficiare concretamente delle proprie risorse frutto della scelta dei contribuenti sostenitori.
Pertanto, con quest'ordine del giorno impegno il Presidente della Giunta a farsi promotore verso il Governo, al fine di sollecitare gli enti preposti a liquidare le somme del 5 per mille 2021 (dichiarazioni dei redditi 2020) il prima possibile, per sostenere queste realtà che oggi, con il caro bollette e il caro energia, rischiano seriamente di non potercela fare.
Sono soldi già assegnati e attribuiti, devono solo essere erogati.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano, anche la sua pazienza, perché il livello dell'audio qui in Presidenza è pessimo. Chiedo il rispetto di tutti durante gli interventi dei colleghi.
Vi sono interventi sull'ordine del giorno n. 874? Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Non sono sicuro di essere riuscito a firmarlo per via informatica, pertanto confermo la mia sottoscrizione.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, prima di passare alla votazione, chiedo il parere della Giunta. La Giunta esprime parere favorevole.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 874, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Diritti umani - Condizione femminile

Esame ordine del giorno n. 871 presentato da Rossi, Frediani, Chiamparino Magliano, Valle, Gallo, Marello, Sarno, Giaccone, Disabato e Canalis inerente a "Solidarietà alle donne iraniane"; ordine del giorno n. 875 presentato da Stecco, Gagliasso, Preioni, Nicotra, Mosca, Marin, Cerutti Cane, Zambaia, Poggio Giovanni Battista, Perugini, Gavazza, Demarchi Magliano e Dago, inerente a "Vicinanza alle donne iraniane e condanna a ogni forma di violenza"; ordine del giorno n. 881 presentato da Ruzzola Fava e Biletta, inerente a "Condanna per la morte della giovane Mahsa Amini e solidarietà alle donne iraniane"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame degli ordini del giorno n. 871, n. 875 e n. 881, di cui al punto 44) all'o.d.g.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 871.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Credo sia importante l'illustrazione di quest'ordine del giorno, perch riguarda un tema importante su cui, forse, avremmo dovuto trovare il tempo di discutere anche nelle settimane scorse.
Molto brevemente, per quanto riguarda la cronaca, lo scorso 16 settembre la ventiduenne Mahsa Amini è stata uccisa dalla Polizia morale iraniana perché non rispettava il severo codice di abbigliamento della Repubblica islamica, imposto dall'inizio degli anni Ottanta, nello specifico nel 1983 come un reato penale. Chi non indossa correttamente il velo - è bene ricordarlo anche in quest'Aula - può essere punita con 74 frustate o l'imprigionamento da un mese a un anno; questa regola vale per tutte le donne dai nove anni in su. Ripeto, dai nove anni in su! Questo è quanto accade.
Hadis Najafi, la ragazza che si slegava i capelli in un video, diventato simbolo delle proteste in Iran per la morte di Mahsa Amini, è stata uccisa lo scorso 21 settembre durante una manifestazione con sei colpi di arma da fuoco al collo, al petto e al viso.
Perché oggi stiamo parlando di tutto questo? Perché dall'esecuzione di Mahsa Amini si sono moltiplicate nel paese le manifestazioni di protesta che hanno toccato oltre 50 città, dove soprattutto le donne stanno sfidando coraggiosamente il regime mettendo a rischio le proprie vite e quella dei propri familiari, per dire basta al sopruso e basta alla violenza.
Secondo l'ONG Iran Human Rights, finora le vittime della repressione sono 92, ma il numero potrebbe essere molto più alto e Amnesty International registra 52 persone uccise durante le manifestazioni dalle forze di sicurezza soltanto tra il 19 e il 25 settembre.
Gli arresti sono migliaia, tra cui anche di cittadini stranieri. Sappiamo anche di una cittadina italiana, anche se la famiglia e la Farnesina dicono che non stava partecipando a nessuna manifestazione.
Il Governo iraniano, come fanno solitamente i regimi, ha chiaramente diffuso la notizia per la quale le manifestazioni di piazza non sarebbero espressione autentica del popolo iraniano, ma di un tentativo da parte degli Stati Uniti di destabilizzare l'Iran, ma certamente, sappiamo che dopo decenni di oppressione, il popolo iraniano ha deciso che non è più disposto a tollerare e noi siamo solidali con il popolo iraniano.
In seguito all'omicidio di Mahsa Amini, molte donne che si erano offerte di entrare a far parte delle pattuglie della Polizia morale si sono ritirate.
Le pattuglie in genere sono formate da due ufficiali maschi, una donna e una volontaria di qualche organizzazione religiosa; ma per la mancanza di disponibilità delle donne iraniane, le pattuglie sono state drasticamente ridotte.
Il nostro ambasciatore, Alberto Bradanini, sottolinea che le manifestazioni potrebbero portare a un'apertura o a una maggiore tolleranza, perch rivelano come "la popolazione iraniana, nella maggior parte dei casi auspica una transizione possibilmente pacifica verso un sistema più liberale e pluralista che consenta all'Iran di passare da una situazione di contenimento dell'Occidente a uno scenario più disteso nei confronti della comunità internazionale anche rispetto alle libertà fondamentali e ai diritti umani".
La mobilitazione delle donne iraniane, che ha riempito strade e piazze insieme a tanti giovani e uomini in Iran e in tutto il mondo, ha trasformato la protesta per la violenza subita in una denuncia contro un regime totalitario, la repressione delle libertà individuali, ma anche contro condizioni di vita non più tollerabili in Iran.
In conclusione, aggiungo che ogniqualvolta vi sia oppressione e violenza strutturale, come quella che avviene nei regimi totalitari come l'Iran sappiamo che c'è sempre una battaglia sul corpo delle donne. Non è un caso che il tutto parta dalla violazione di una norma che ha a che fare con un precetto che impone di coprire una parte del corpo; ogni volta che arriviamo a queste forme di violenza patriarcale, che in questo caso assumono anche la copertura del totalitarismo religioso, sappiamo che c'è una battaglia sul corpo delle donne e che è una battaglia che ci riguarda: è una battaglia che si declina diversamente in ogni società nella storia e nei luoghi del mondo, ma che arriva ad assumere forme che vedono sempre un'imposizione da parte dell'uomo, affinché alla donna sia impedito di avere un posto nella società e di decidere quale sia questo posto, subendo un ruolo di sottomissione nei confronti dell'uomo. Tutto questo non è accettabile.
È importante fare arrivare la nostra voce perché, come abbiamo letto anche in questi giorni, queste proteste ci dimostrano che si può opprimere una persona o una comunità per tanto tempo, ma non per sempre e che ogni regime dispotico alla fine incontra una resistenza che non potrà superare.
Detto tutto ciò, l'impegno è nei confronti della Giunta regionale, affinch si attivi nei confronti del Governo per esprimere prima di tutto la vicinanza e la solidarietà a tutte le donne e a tutti coloro che in questi giorni stanno protestando nelle piazze iraniane contro il regime instaurato nella Repubblica islamica dell'Iran; che si condannino le violenze contro i manifestanti e la sistematica violazione delle convenzioni internazionali in particolare, la Dichiarazione universale dei diritti umani, la Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, la Convenzione sull'eliminazione di ogni forma di discriminazione contro le donne e la Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli inumani o degradanti; che si attivi ogni percorso diplomatico istituzionale al fine di interrompere immediatamente la violenta repressione in atto contro il popolo iraniano.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Stecco per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 875.



STECCO Alessandro

Grazie, Presidente.
Mentre scrivevo quest'ordine del giorno per esprimere la vicinanza alle donne iraniane e una condanna a ogni forma di violenza, pensavo che sicuramente ci sono voci che in questo luogo trovano una cassa di risonanza che dobbiamo usare, perché non c'è niente di peggio dell'indifferenza penso che dobbiamo esercitare il massimo della pressione possibile anche con l'opinione pubblica, per cambiare queste tipologie di cose ed è quanto sta avvenendo in quel Paese.
Lo dobbiamo usare non solo per Mahsa Amini, ragazza curda di 22 anni arrestata per non aver indossato correttamente il hijab e poi deceduta, che con il suo sacrificio ha portato la violenza perpetrata sulle donne iraniane sulle pagine dei giornali di tutto il mondo. Dobbiamo usare le nostre voci per tutte le donne iraniane che già nel 1979 iniziarono a manifestare nelle strade di Teheran e delle principali città, a seguito di voci secondo cui sarebbe stata introdotta l'obbligatorietà del velo in tutti i luoghi pubblici. La risposta più significativa arrivò nel 1984 quando l'Assemblea consultiva islamica dell'Iran approvò la legge penale islamica, che sancì una condanna a 72 frustate a chi non l'avesse indossato nelle strade e nei luoghi pubblici.
Successivamente la condanna si è evoluta in detenzione per periodi brevi (poi successivamente aumentati), multe e lezioni di rieducazione.
Da ciò, si è innescata una serie di proteste che hanno determinato una serie di arresti che oggi, ahimè, hanno raggiunto numeri molto più alti di quando abbiamo scritto gli ordini del giorno che oggi stiamo trattando: alla data di oggi, si parla di 248 morti e 12 mila arresti.
Questo per dire quello quanto sta avvenendo. A causa della mancanza di libertà di stampa e dell'oppressione che c'è in quel paese, anche attraverso sistemi digitali, le varie morti hanno spiegazioni (riportate sui giornali anche oggi) ovviamente molto particolari e molto poco credibili.
Tra questi arrestati c'è anche un'italiana, Alessia Piperno, che pare, si dice, potesse aver partecipato via social a manifestazioni di vicinanza alle proteste. Attualmente si trova in carcere anche lei, nello stesso carcere dove le rivolte avevano portato allo sviluppo di un incendio nei giorni scorsi.
Il tema è che dobbiamo unire queste nostre voci sia per le donne iraniane sia per Alessia Piperno, la nostra connazionale incarcerata e per quale il Governo attualmente in carica anche oggi ha detto, tramite il Ministro degli Esteri, che si sta occupando della vicenda.
Unire i nostri sforzi affinché la donna non sia sempre considerata oggetto in quei paesi dove non c'è libertà di repressione, dove manca una possibile evoluzione dei propri diritti; in quei paesi dove l'evoluzione sociale e civile viene repressa da regimi totalitari o da fondamentalismo, in questo caso religioso.
Chiedo a quest'Aula di essere, come Consiglio regionale, la risposta piemontese al tentativo di isolamento dalla rete globale, da parte dell'Iran, per togliere voce a un popolo che chiede libertà e diritti. Sono contento che ci sia la massima sintonia con tutti i colleghi dell'Aula, sia di maggioranza sia di opposizione, affinché si possa fare il possibile e l'impossibile perché ogni donna iraniana possa, in futuro, avere maggiori libertà ed essere libera come le nostre compagne, madri, figlie, amiche e colleghe.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Passerei ora all'illustrazione dell'ordine del giorno n. 881 del Consigliere Ruzzola, che può intervenire.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Una parte delle premesse sono già state bene espresse dai miei colleghi sulle quali non tornerò. Credo soltanto sia doveroso e giusto ricordare la morte assurda di Mahsa Amini per mano della Polizia morale. Per noi, già solo dire che si muore per mano della Polizia morale è qualcosa di inconcepibile. È impensabile che possa ancora succedere nel 2022 e che nel mondo si uccidano ancora le donne perché hanno calzato male un velo.
Ovviamente per noi è molto difficile immaginare che questo possa esistere ma visto che questo, purtroppo, esiste, credo sia opportuno esprimere sostegno a quelle donne, a quegli uomini, a quei ragazzi e a quelle ragazze che, pur essendo pienamente coscienti di quanto rischiano in quello Stato continuano a scendere in piazza e per le strade per provare a difendere quei principi che noi definiremmo elementari e inalienabili per la nostra cultura. Abbiamo un resoconto che parla almeno 150/160 vittime all'onore delle cronache (perché non sappiamo quante in realtà possano essere) e migliaia di arresti (di cui molte volte non sappiamo più nulla).
A fronte di questo, esprimiamo piena solidarietà a questo popolo, cordoglio per la morte della giovane, ferma condanna per la risposta assolutamente sproporzionata e inaudita da parte del Governo iraniano e chiediamo di trasmettere l'atto al Governo italiano e all'Ambasciata della Repubblica islamica dell'Iran, affinché cessi ogni forma di violenza e di repressione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Prego, Consigliera Accossato.



ACCOSSATO Silvana

Grazie, Presidente.
Intanto chiedo - scusate se a volte combino errori procedurali - se posso aggiungere, anche in sede di discussione, la mia firma alla mozione del Consigliere Rossi e poi intervengo per aderire e condividere gli appelli e le valutazioni che il Consiglio, in questo caso tutto nelle diverse proposte, mette all'attenzione oggi. È anche fonte di soddisfazione, per me, avere sentito da colleghi uomini una forte sottolineatura sull'autodeterminazione delle donne e sulla loro libertà di espressione e di gestione del loro corpo (ovviamente sono arrivate anche da colleghi di cui non metto in dubbio le valutazioni).
Spero onestamente di trovare anche in futuro in altre occasioni, quando avremo modo di parlare - io credo ancora in quest'Aula - di autodeterminazione e di libera scelta delle donne nei tanti aspetti della loro vita, analoga condivisione e sottolineatura del fatto.
Il tema oggi posto riguarda quelle donne iraniane e le battaglie in corso delle quali è difficile capire fino in fondo il destino che, auspico, possa essere quello di raggiungere maggiore autonomia e condizioni di libertà, ma siamo troppo lontani per capirlo e per poter entrare nel merito. A noi però, compete e spetta esprimere solidarietà e sostegno a queste donne e alle organizzazioni che da tanti anni, da ormai quarant'anni, si battono per riportare la democrazia in quel paese perché, comunque, una ancorch Repubblica, ma a sistema teocratico non è in grado di garantire.
Non ho particolari preoccupazioni, credo nemmeno i colleghi e l'hanno dimostrato, ma lo voglio ribadire qui ed esprimermi. Già qualche anno fa sottoscrivendo un appello di esuli e di profughi iraniani contro gli atteggiamenti repressivi di quel Governo, sono poi stata destinataria di una missiva dell'Ambasciata iraniana in Italia che mi diceva che stavo sbagliando e che la loro era una situazione ampiamente democratica. Beh! Credo che purtroppo dovrò rinunciare ancora per molto ad andare in viaggio in Iran e devo dire che è stato un po' inquietante, così come per i tutti i firmatari di quell'appello, ma credo che ancora di più testimoni, ahimè uno Stato teocratico che non ha attenzione ai diritti delle donne, ma anche ai diritti di chi si oppone e di chi ha altre proposte per il governo di quel paese.
Solo sabato scorso ho partecipato a una emozionante manifestazione in Piazza Castello con oltre 200 giovani, donne e uomini iraniani, studenti evidentemente fuori dal loro paese proprio per le loro idee e condizioni.
Tutto questo mi fa convintamente sottoscrivere e votare oggi con l'auspicio che la nostra azione politica possa incidere e influire, e con l'auspicio che la realpolitik, che a volte abbiamo visto operare nei confronti di quel paese come di altri regimi illiberali, possa essere superata per un intervento invece più puntuale e attivo nei confronti dei diritti e nella difesa dei diritti dei cittadini di quei paesi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Accossato.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Il Gruppo della Lega è contento di approvare all'unanimità questo importante ordine del giorno che riguarda una conquista di diritti fondamentali che in Occidente sono già patrimonio da tempo. Purtroppo in alcune Repubbliche e Stati integralisti dove vige la Sharia, quindi la legge islamica, questo non è possibile. Nella fattispecie, si parla di donne obbligate e sottomesse al velo, senza parlare dei matrimoni combinati. In alcuni paesi la donna non può neanche andare in bicicletta e deve uscire accompagnata da un uomo. Ci sono delle storie incredibili che ancora nel 2022 e in alcune culture e in alcuni Stati, sono addirittura leggi dello Stato con la Sharia.
Bene che ci sia questa presa di coscienza. L'Occidente non è compatibile con quelle culture che probabilmente devono ancora fare dei passaggi nella storia e arrivare a delle conquiste sacrosante per il rispetto di tutti degli uomini e delle donne e della vita di ogni individuo.
Apprezziamo che ci sia una così ampia maggioranza in Aula.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Non vi sono altri iscritti a parlare. La Giunta si rimette all'Aula.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 871, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 875, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



SARNO Diego

Scusi, Presidente, non so se il sistema elettronico ha preso il voto del precedente ordine del giorno.



PRESIDENTE

Consigliere, dovrebbe essere più attento a cosa vota e come vota invece di essere agitato, gliel'ho già detto stamane. Verificheremo e metteremo a verbale il suo voto.



SARNO Diego

Faccia il bravo, Presidente. Faccia questa verifica se può, se non è troppo disturbo.



PRESIDENTE

Disturbo è disturbo, ma sono quasi obbligato.
Consigliere Sarno, il suo voto è favorevole sull'ordine del giorno n. 871 e lo riportiamo a verbale, eventualmente non fosse stato registrato elettronicamente.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 881, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Mi sembra che ci sia l'accordo per sospendere i lavori del Consiglio.
Suggerisco, mentre abbiamo ancora davanti qualche ora di luce, di convocare la Conferenza dei Capigruppo in sala A.
È convocata la Conferenza dei Capigruppo in sala A.
Buona serata e buon lavoro.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 16.19)



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