Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.207 del 04/10/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 10.01 il Presidente Allasia constata la mancanza del numero legale e (ai sensi dell'articolo 59, comma 5, del Regolamento)



(La seduta inizia alle ore 10.39)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che sono in congedo Carosso, Cirio, Icardi, Nicco e Tronzano.
Pertanto, il numero legale è 23.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere un'informativa all'Assessore Icardi su ciò che è accaduto alle Molinette rispetto agli ultimi fatti legati alla caduta del controsoffitto all'interno dell'ospedale stesso.
Spesso parliamo del futuro degli ospedali, di come decidere degli interventi di grande ristrutturazione e di grandi investimenti sanitari.
Certo è che, se accade una cosa come questa, che per fortuna è accaduta in orario notturno e quindi non vi erano pazienti o soggetti che in quel momento stavano aspettando di essere visitati, è necessaria un'informativa urgente per capire qual è lo stato dell'arte, la condizione di quell'immobile e se vengono prese delle precauzioni, se c'è un monitoraggio, perché oramai iniziano a essere troppe le volte in cui ci troviamo a commentare fatti di questo tipo.
Vogliamo fare investimenti d'eccellenza sulla sanità regionale e non c'è dubbio; certo è, però, che dobbiamo garantire la sicurezza nelle strutture che oggi sono abitate, vissute e nelle quali lavorano i nostri medici.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Chiedo un'inversione all'o.d.g.
In particolare, chiederei che il punto 42) diventasse il primo degli ordini del giorno che tratteremo durante la seduta. Pertanto chiedo che sia iscritto dopo il punto 4), quindi, se è possibile, al punto 5).
La richiesta è legata al futuro della Casa di riposo della Città di Asti.
Come lei sa, questo è un ordine del giorno che, tra l'altro, ho riscritto ma che è figlio di una discussione all'interno del Consiglio comunale di Asti, perché con i suoi 315 posti letto autorizzati è la seconda casa di riposo più grande d'Italia.
Come lei sa, attualmente quella struttura assistenziale versa in una situazione di grave crisi economica e sono arrivate le prime lettere di licenziamento; con un debito di otto milioni di euro, versa appunto in situazioni molto gravi di dissesto economico.
Il Commissario straordinario della Casa di riposo ha più volte ventilato il rischio di una chiusura imminente e questa situazione ovviamente non solo sta comportando la perdita di ospiti ma, in generale, il peggioramento del livello dei servizi sanitari. inoltre, crea non solo il disagio interno, ma anche una grande preoccupazione in tutta la comunità astigiana.
Come le dicevo, durante la seduta straordinaria del Consiglio comunale aperto di Asti del 16 settembre scorso queste testimonianze sono state consegnate al Consiglio comunale, quindi è stato redatto un ordine del giorno rispetto a quanto prospettato ancora qualche settimana fa. A oggi risulta che i principali soggetti interessati all'acquisizione di questa struttura si siano, ahimè, tirati indietro, perché la copertura del debito risulterebbe troppo esosa e in tale seduta non è stata registrata nessuna assunzione d'impegno da parte della Regione Piemonte.
Anche oggi, ahimè, non sono presenti né l'Assessore Icardi e nemmeno l'Assessore Marrone, Assessore alle politiche sociali, che dovrebbe, in parte, occuparsi di questo tema, ma è anche l'Assessore alle relazioni con il Consiglio. La scorsa seduta, gli abbiamo chiesto se fosse possibile darci un'informativa o prendere posizione su quest'ordine del giorno. In tal senso, proprio perché la situazione si sta aggravando, non vorremmo non soltanto non mettere a repentaglio i lavoratori, gli ospiti e nemmeno il futuro di una casa di riposo così importante. Pertanto, chiediamo, se è possibile, di trattare questo tema in giornata, il prima possibile.
Infine, ricordo ai colleghi di maggioranza che questo testo è stato votato insieme alla maggioranza del Consiglio comunale di Asti.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Vicepresidente Valle, che interviene in qualità di Consigliere.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere l'attrazione all'ordine del giorno presentato dal collega Grimaldi di un ordine del giorno avente lo stesso argomento, che ho presentato a prima firma insieme alla collega Canalis.



PRESIDENTE

Grazie.
Sapete che tutti gli ordini del giorno analoghi sono attratti d'ufficio quindi anche l'ordine del giorno a prima firma Valle verrà attratto all'ordine del giorno n. 867 di Marco Grimaldi.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Sono a richiedere, di fatto, con il preavviso, l'inserimento all'o.d.g.
dopo quello relativo al disegno di legge n. 64, del punto della DGR n. 18 5705, che riguarda l'Ospedale di Novara e il nuovo aggiornamento del piano economico-finanziario.
Alle ore 19 di quest'oggi si riunirà la IV Commissione e, una volta liberata dalla Commissione, nella giornata di domani, possiamo convenire con le minoranze e con tutti, nell'eventualità, di sospendere brevemente il punto del disegno di legge sull'"allontanamento zero". Naturalmente, sarà un patto tra gentiluomini, sapendo che non è quello terreno di scontro e di ulteriore ostruzionismo, perché mi pare che ci sia l'interesse di tutti di aggiornare il piano economico-finanziario dell'Ospedale di Novara e di provvedere alla nuova gara, nella speranza, finalmente, della definizione di quest'importante opera. Altrimenti si potrà procedere alla fine del disegno di legge n. 64 e, nella giornata di mercoledì, approvare quest'importante deliberazione.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo del Partito Democratico, chiedo l'inserimento di un ordine del giorno dal titolo "Solidarietà alle donne iraniane".
Presidente, credo sia importante e propongo all'Aula di approvarlo nella giornata odierna e capiamo insieme quando. Penso si possa discuterne brevemente anche alla fine della giornata, non per forza durante e senza intralciare i lavori del disegno di legge.
È importante che quest'Aula dia un segnale di sostegno e di solidarietà alle donne iraniane, prima di tutto, e alle tante donne che, in tutto il mondo, stanno protestando per la loro libertà.
Chiediamo che l'Aula trovi un momento per votare il documento presentato e invito le forze di maggioranza a prenderne visione, per capire se nella giornata odierna l'Aula possa esprimersi.
Sarebbe un segnale importante.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Abbiamo appreso che nei passati mesi avrebbe operato nel DEA di Novi Ligure un medico gettonista presso una cooperativa che risulterebbe non iscritto all'ordine di riferimento. È chiaro che questo tipo di situazione necessita un approfondimento, per cui chiediamo un'informativa.
Se nei presidi sanitari del nostro territorio possono esercitare impunemente persone sospese o non iscritte all'ordine, è chiaro che si prefigura un problema di sicurezza piuttosto grave in ordine alla garanzie di tutela della salute dei nostri cittadini.
Avremmo piacere che l'Assessore Icardi ci informasse sulla vicenda e ci togliesse il dubbio rispetto al fatto che si tratti di un episodio isolato e non di un'incapacità di controllo da parte degli organi sanitari in relazione ai professionisti che operano presso i nostri presidi territoriali.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere un'informativa all'Assessore Icardi rispetto all'utilizzo dei fondi COVID riservati alle assunzioni.
Non so se avete letto i giornali, ma il sindacato NURSIND ha presentato un esposto alla Procura regionale della Corte dei Conti dopo aver atteso per settimane una risposta da parte delle ASL sul medesimo tema.
Nel dettaglio, sarebbero stati stanziati dei fondi dal Governo destinati anche alle assunzioni di infermieri, ma si attende un resoconto puntuale dell'attività della Regione in tal senso.
Ricordo che sono stati stanziati circa 50 milioni per il 2020-2021 per potenziare l'assistenza domiciliare. Inoltre, sempre per il 2020-2021, sono stati stanziati altri circa 60 milioni di euro per l'assistenza degli infermieri di famiglia e di comunità. Qui parliamo di un totale, per il 2020, di 50 milioni e di 60 milioni per il 2021, quindi fondi che avrebbero permesso di potenziare l'organico all'interno delle Aziende Sanitarie Locali e anche Ospedaliere, ma anche per l'assistenza domiciliare, della cui carenza tanto si è parlato durante la pandemia.
A questo punto ci uniamo alla richiesta del sindacato NURSIND (prima ha avanzato richieste alle ASL e poi ha depositato l'esposto) di avere un resoconto dall'Assessore Icardi, ASL per ASL, del quadro e del prospetto delle soluzioni, per capire come sono stati effettivamente spesi questi fondi e quanti infermieri sono stati assunti. Alla fine, cifra alla mano con questi numeri avremmo potuto portare in capo alle nostre Aziende Sanitarie circa 1500 infermieri utili per colmare tutte le carenze di cui si è parlato fino a oggi.
Altra notizia che è trapelata, di cui tanto eravamo già tutti edotti, è il tema del personale, all'interno dei pronto soccorso, di cooperative che praticamente a gettone, ci mandano il personale sanitario quasi al doppio della cifra, proprio perché le Aziende sanitarie sono sguarnite di personale. Questo risulta assente, non soltanto nei pronto soccorso, ma ormai anche nel 50% degli ospedali piemontesi. Direi che è un tema più che urgente da affrontare.
A fronte dell'esposto presentato da NURSIND, chiediamo all'Assessore di venire a rendicontare in Aula sull'utilizzo di queste risorse, perché credo sia quantomai necessario capire come sono state rafforzate le Aziende sanitarie e quanto è stato speso per le assunzioni, anche per potenziare l'assistenza domiciliare, che ritengo assolutamente importante, soprattutto a fronte degli investimenti che arriveranno a seguito del PNRR.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Qualche giorno fa, la Giunta ha approvato il Piano regionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari, quindi vorremmo sapere se l'Assessore Icardi ha intenzione di riferire in Aula o almeno in Commissione (anche se sarebbe preferibile in Aula) dando qualche comunicazione ai cittadini piemontesi, trattandosi di un tema importante e purtroppo, di attualità.
Considerato, tra l'altro, che si tratta di indicazioni che dovrebbero speriamo non si verifichi mai nessuna emergenza - riguardare tutta la cittadinanza, e che quindi ci sia bisogno di un'informativa il più possibile puntuale ed estesa, vorremmo capire se l'Assessore ha possibilità, nella giornata di oggi o di domani, rendicontare in Aula e riferire rispetto a quello che il Piemonte prevede in caso di una simile emergenza che, ripeto, auspichiamo non si verifichi mai, ma sappiamo che le emergenze in quanto tali vanno fronteggiate con la dovuta prontezza e soprattutto, garantendo la massima informazione a tutti i cittadini.



PRESIDENTE

Grazie.
Non vedo altre richieste d'intervento.
Ricordo che sono state richieste quattro informative: una del Consigliere Magliano, una del Consigliere Giaccone, una della Consigliera Disabato e una della Consigliera Frediani.
La Giunta intende intervenire per cercare di esaudire le richieste e di portarle avanti nella giornata odierna, oppure le tratteremo poi nella Conferenza dei Capigruppo? I Consiglieri Preioni e Rossi hanno richiesto due inserimenti: l'ordine del giorno n. 871 del Consigliere Rossi, che si potrebbe inserire a fondo dell'o.d.g., se nessuno è contrario, e quello del Consigliere Preioni sulla trattazione della PDCR 258 nell'attuale o.d.g., con la trattazione dopo il punto sul disegno di legge n. 64, al punto 3).
Il Consigliere Grimaldi, invece, ha chiesto l'inversione del punto 42) al punto 5), quindi dopo la trattazione della proposta di legge n. 113 "Modifica della legge regionale sulle tutela dell'area naturale biodiversità".
Questa la metterei in votazione, se nessuno intende intervenire.
GRIMALDI Marco (fuori microfono) Devono verificare prima.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere Grimaldi, verificare cosa?



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Sospendiamo un paio di minuti i lavori per valutare la richiesta di inversione avanzata dal Consigliere Grimaldi.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.56, riprende alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Chiedo ai Capigruppo se c'è qualche indicazione in merito alla richiesta avanzata dal Consigliere Grimaldi; diversamente, la pongo in votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Come maggioranza, stavamo ragionando sulla proposta, anche alla luce della IV Commissione convocata per le ore 19. Potremmo anche iniziare a discuterne, vista la preoccupazione di tutti rispetto a una RSA così grande, che peraltro occupa molti posti di lavoro. Ovviamente, anche da parte della maggioranza trapela grande preoccupazione in merito, ci mancherebbe! Tuttavia, per discuterne e approfondire il tema abbiamo bisogno di un po' di tempo. Abbiamo informato l'Assessore alla sanità, che sicuramente starà già seguendo la vicenda. Inoltre, come sapete, il nostro Vicepresidente arriva dal territorio astigiano, quindi vogliamo certamente approfondire la questione.
Quando c'è la volontà di tutta l'Aula, si ha sempre la possibilità di portare avanti un provvedimento e di anticiparne anche la discussione, ci mancherebbe! Peraltro, all'o.d.g. risultano iscritti anche degli ordini del giorno che sono diventati ormai vetusti, per ovvie ragioni, quindi è giusto arrivare all'approvazione di quelli che sono attinenti al presente. Per come ho detto, abbiamo bisogno di un po' di tempo e vorremmo approfittare della IV Commissione di oggi per avere un quadro chiaro sul tema, anche rispetto a un ordine del giorno approvato dal Comune di Asti e alla luce di un eventuale aggiornamento da parte della Regione, che è un rafforzativo importante.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Due mediazioni al volo.
In primo luogo chiedo se è possibile anticipare quella Commissione delle 19 magari alle 17.30 o alle 18, per consentire a tutti di partecipare e per non arrivare a degli orari che non sono utili a nessuno. In secondo luogo accetto ovviamente la mediazione: a quel punto, possiamo parlarne alle 18 in coda agli altri interventi. Vi chiederei, però, di posizionarlo comunque ai primi punti dell'o.d.g., senza votarlo, ovviamente con la disponibilità nostra a sospendere la discussione, qualora la maggioranza non abbia ancora una posizione chiara, per trovare una mediazione in Commissione.
In sostanza, sono d'accordo per discuterne in Commissione, ma chiederei solo di lasciarlo in alto, come punto all'o.d.g., al massimo di sospenderlo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
In via del tutto eccezionale, vista anche la situazione fra i Capigruppo sospenderei la decisione e la valuterei, eventualmente, se non nella giornata di oggi, quantomeno nella giornata di domani.
Sospendiamo quindi la decisione. Peraltro, mi sembra che ci sia già un po' di lavoro da svolgere nella giornata odierna. Avremo modo di sentire l'Assessore Icardi e, se sussisteranno le condizioni, sospenderemo il punto in discussione e tratteremo quest'ordine del giorno, così come potremo trattarne altri qualora ci fosse un'urgenza.
Direi quindi di non porre in votazione la richiesta di inversione di punti all'o.d.g. e di sospendere la decisione.
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, hanno chiesto congedo Carosso, Cirio, Icardi, Nicco e Tronzano.
b) Non impugnativa Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 29 settembre 2022 le seguenti leggi regionali e ha deliberato la non impugnativa: legge regionale n. 13 del 2 agosto 2022 "Assestamento al bilancio di previsione finanziario 2022-2024"; legge regionale n. 14 del 3 agosto 2022 "Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2021"; legge regionale n. 15 del 4 agosto 2022 "Istituzione della Festa del Piemonte e modifiche alla legge regionale 22 aprile 1980, n. 24 (Istituzione del Centro Gianni Oberto) e alla legge regionale 31 maggio 2004, n. 15 (Disciplina dello stemma, del gonfalone, della bandiera, del sigillo, della fascia della Regione Piemonte. Abrogazione delle leggi regionali 16 gennaio 1984, n. 4, 24 novembre 1995, n. 83, 17 giugno 1997, n. 36)".


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

c) Dichiarazione d'urgenza, ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno


PRESIDENTE

Sul disegno di legge n. 222 "Istituzione del Parco naturale dei Cinque Laghi di Ivrea - Modifiche normative e cartografiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità", la Giunta regionale ha dichiarato l'urgenza, ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno.
Ai sensi dell'articolo 83, comma 3, la dichiarazione d'urgenza comporta la riduzione di tutti i termini alla metà, e l'autorizzazione alla Commissione di riferire oralmente.
Ai sensi dell'articolo 83, comma 2, al termine della seduta odierna provvederò pertanto a mettere in votazione la richiesta di dichiarazione d'urgenza.
Sulle comunicazioni, ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intervengo sulle sue comunicazioni.
Mi sono perso i congedi, per cui non so se il Presidente Cirio e gli Assessori che in qualche modo hanno sovrinteso questa discussione democratica che stiamo per iniziare su "Allontanamento zero" saranno presenti.
Mi consenta di fare una considerazione: come lei sa, all'inizio di quest'anno il Presidente Cirio si era reso disponibile davanti a diversi docenti, alle associazioni delle famiglie affidatarie, ai Sindaci, ai tanti soggetti non solo del terzo settore, alle associazioni degli psicologi e dei servizi sociali, a istituire un Tavolo, una sorta di regia, per rivedere il testo che, in qualche modo, era stato bocciato dalla gran parte degli attori di questo settore.
Questo confronto è durato molto poco. L'Assessora Caucino aveva presentato dei primi emendamenti, che, come lei sa, sono stati, di fatto, cancellati dal richiamo in Aula del testo. Molte delle proposte delle opposizioni sono state respinte. Pensiamo, quindi, che sia giusto e normale vedere il Presidente Cirio dinnanzi a noi, assieme all'Assessore competente per le relazioni con il Consiglio, Maurizio Marrone. Invece, in queste settimane non solo non c'è stato un confronto con entrambi, ma abbiamo anche scoperto dalla Conferenza dei Capigruppo che la maggioranza e la Giunta avrebbero richiamato questo testo in Aula.
Le chiedo, Presidente, se possiamo avere notizie sulla presenza in Consiglio del Presidente Cirio, se anche l'Assessore Marrone è in congedo per motivi istituzionali, e se avremo l'onore di vedere qualche rappresentante della Giunta in più, oltre ovviamente all'interessata Chiara Caucino.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Fuori c'è una manifestazione molto importante e partecipata in merito al disegno di legge che andiamo a discutere, presumibilmente tra poco composta da rappresentanze del mondo associativo, da Sindaci. È presente l'Amministrazione di Torino, Alessandria, Moncalieri, Cuneo, Bra Grugliasco, Settimo, Collegno, San Mauro, Chieri, Santena, Druento, Bruino Sant'Antonino, Airasca, Vergone, Occhieppo e altre. Ci sono le associazioni del Comitato "Zero allontanamento zero", l'Ordine degli assistenti sociali le associazioni delle famiglie affidatarie, l'ex Garante dei minori, Rita Turino, e una serie di altri soggetti che sono fuori dal palazzo per chiedere di essere ascoltati dal Consiglio regionale e dalla Giunta regionale prima di iniziare la discussione su questo disegno di legge così divisivo per il Piemonte. Anche oggi fuori dal palazzo abbiamo visto quanto impatti e quanto sia divisivo per il nostro territorio.
Per questo le chiedo di sospendere la seduta del Consiglio regionale e audire una rappresentanza di questi soggetti prima di iniziare la discussione del disegno di legge, in modo da ascoltare le loro raccomandazioni e le loro indicazioni, che tra l'altro hanno scritto su tanti cartelli, in tanti messaggi e con tanti atti che però devono essere formalizzati e devono essere ascoltati dal Consiglio regionale.
Confidiamo che questo passaggio possa far riflettere la maggioranza e la induca a ritirare il disegno di legge inerente all'"Allontanamento zero".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire sul tema dei congedi. Mi spiace vedere che su un tema che sta sollecitando un'ampia fetta della società civile del Piemonte ci sia una tale esigua rappresentanza della Giunta regionale oggi in Aula. In particolare, mi duole constatare l'assenza anche oggi del Presidente Alberto Cirio. Pertanto, volevo sapere se è stata fornita alla Presidenza una giustificazione per tale assenza in una giornata come questa che, su un tema così delicato e sensibile che ci sta impegnando da molti anni, vede presenti, di fronte alle porte del Consiglio regionale, tanti rappresentanti del terzo settore, delle professioni in molte discipline non solo sociali, ma anche sanitarie, giudiziarie ed educative. Inoltre c'è una folta rappresentanza istituzionale di municipalità.
Sappiamo che la Regione per i Comuni del Piemonte è un punto di riferimento imprescindibile, quindi vorremmo sapere se il Presidente Cirio ci raggiungerà nell'arco della giornata per interloquire con i Sindaci e per dare risposte alle loro sollecitazioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo se vi siano altre richieste d'intervento sulle comunicazioni.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sulle comunicazioni e sul tema dei congedi sollevato dai colleghi, in quanto tra i banchi della Giunta non vedo l'Assessore Icardi.
Da quello che abbiamo potuto vedere, l'Assessore demanda spesso i suoi temi ad altri colleghi della Giunta, però penso sia assolutamente importante la sua presenza oggi, oltre a quella del Presidente Cirio, perché stiamo parlando di servizi sanitari e sociali che, a nostro avviso, dovrebbero essere implementati.
C'è un disegno di legge depositato che dice altro, però l'alternativa che abbiamo sempre proposto, e sulla quale avremmo voluto sentire il parere dell'Assessore Icardi, riguarda l'implementazione delle risorse destinate ai servizi per la presa in carico e l'assistenza dei minori che ne hanno necessità.
Infatti, diciamoci la verità, il sistema necessita di risorse aggiuntive per poter implementare il personale, i controlli, l'assistenza alle famiglie e ai minori. Questo ci è stato detto dagli esperti, da chi opera nei servizi sociali, dalle associazioni che denunciano carenza di organico all'interno dei servizi stessi. Ritengo che l'Assessore Icardi debba partecipare a una discussione del genere che, in gran parte, lo riguarda e possibilmente si dovrebbe anche esprimere, come si dovrebbe esprimere su molti temi che, di solito, demanda ad altri membri della Giunta che non hanno né la titolarità in merito né la delega.
Pertanto, se possibile, chiederei di sospendere la discussione, in attesa che si presenti anche l'Assessore per seguire il prosieguo dei lavori e perché no, anche esprimersi su questo disegno di legge e sulla possibilità di poter stanziare delle importanti risorse per rafforzare il sistema di assistenza nei confronti dei minori.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo sulle sue comunicazioni per avvalorare la richiesta dei colleghi sui congedi. Magari non ci è dato saperlo ma, così com'è scritto da alcuni organi di stampa, magari il Presidente Cirio è impegnato parallelamente all'Aula a trovare una quadra in maggioranza per risolvere i problemi su questo provvedimento tanto discusso. Vorremmo capire se stiamo facendo qualcosa di utile in quest'Aula oppure no. Di conseguenza, dovremmo sospendere i lavori dell'Aula e aspettare che la maggioranza trovi una quadra e ci proponga un testo veramente condiviso.
Per la seconda questione mi rivolgo direttamente al Presidente e, anche se so che non è una sua diretta competenza, le chiedo di ascoltarmi, visto che ha la capacità di fare due cose insieme.
Presidente, mi sta ascoltando? Chiedo solo per rispetto.



PRESIDENTE

La ascolto. Non ascolto con il naso normalmente.



SARNO Diego

Lo chiedevo, perché stava parlando con il collega Valle e se ha la capacità di ascoltare due persone, è un grande Presidente.



PRESIDENTE

Un santo!



SARNO Diego

Stavo dicendo, Presidente, che è vero che non è una sua competenza diretta però durante la manifestazione di stamattina davanti al palazzo, che lei in qualche modo presiede insieme all'Aula, è successa una cosa particolare. In passato abbiamo visto, anche con provvedimenti contraddittori e molto sentiti come quello sul GAP, un alternarsi delle posizioni nella piazza.
Chiedo al Presidente o magari all'Assessore Caucino se sanno come mai ci fossero due fronti rappresentati nella strada e in piazza, perché di solito.
Abbiamo chiesto chiarimenti agli organi di competenza, visto che il comitato "Zero allontanamenti zero" ha fatto richiesta e ha ricevuto l'autorizzazione positiva da parte degli organi competenti di essere davanti al palazzo, perché è strano che nella stessa manifestazione con posizionamenti diversi ci sia qualcuno che, esattamente a due metri di distanza, manifesti esattamente la contrarietà. Perché di solito, com'è successo, ripeto, per il GAP, c'erano due piazze diverse o, addirittura come sarebbe stato normale, erano stati previsti due martedì diversi.
Poiché bisogna preoccuparsi anche della tutela di chi viene a manifestare con grande rispetto, a differenza di altri che hanno urlato addirittura "assassini" a una parte della piazza, vorremmo capire come tutelare il sano svolgimento delle manifestazioni. Mi chiedo se qualcuno sa, se qualcuno ha invitato e se qualcuno ha spinto a un tale comportamento. È una domanda Presidente, perché credo sia utile occuparsi della tutela dei cittadini anche fuori da questo palazzo. Magari, preventivamente nessuno sapeva, ma sarebbe utile occuparsene. Pertanto, chiederei al Prefetto come mai c'erano due manifestazioni nello stesso momento e luogo, dal momento che abbiamo anche avuto modo di vedere che ci sono stati momenti di tensione soprattutto a causa di alcuni toni accesi da una parte della piazza verso l'altra.
Su questo punto chiederei al Presidente se, nell'arco della giornata, si potrà capire che cos'è accaduto e il perché.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano altri interventi sulle comunicazioni.
È presente la Giunta, che ha audito le richieste sui congedi.
Come sapete, non essendo il nostro un sistema scolastico, anche se si chiama Aula del Consiglio, non è necessario portare la giustificazione se non si ci presenta in Consiglio. Alle volte di questo sistema me ne dispiaccio, ma è quanto prevede il Regolamento. Al massimo, i Consiglieri e i partecipanti della Giunta possono eventualmente mandare i congedi per il numero massimo consentito dall'attuale Regolamento. Pertanto, non ho idea e non è mia intenzione chiedere la motivazione per la quale un Consigliere un membro della Giunta o il Presidente Cirio non sia presente in Aula perché questo esula dalla situazione politica.
Non essendo di mia competenza (neanche questa) l'occupazione del suolo pubblico e nemmeno di quello al di fuori del palazzo, né tantomeno quella del mantenimento dell'ordine pubblico, perché ci sono gli organi preposti chiederemo le motivazioni per le quali è stato concesso il permesso a due diverse manifestazioni in uno spazio ridotto come quello dell'entrata il Palazzo Lascaris. Appena avremo informazioni ben dettagliate e precise le comunicheremo ai Consigliere ed, eventualmente, all'Aula.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è stato approvato il processo verbale del 6 settembre 2022.


Argomento: Famiglie

Esame disegno di legge n. 64, inerente a "Allontanamento zero. Interventi a sostegno della genitorialità e norme per la prevenzione degli allontanamenti"


PRESIDENTE

Presentazione questioni preliminari ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento



PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 64, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato richiamato in Aula ai sensi dell'articolo 37 comma 4 del Regolamento interno. In quanto non ancora licenziato dalla Commissione, il provvedimento non ha relatori.
Comunico che, come previsto dall'articolo n. 17 della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza, gli emendamenti presentati al disegno di legge n. 64 sono consultabili esclusivamente sul disco condiviso denominato "Emendamenti" e che sono abilitati tutti i componenti del Consiglio e della Giunta.
Nella seduta del 27 settembre scorso, sono state presentate e votate le questioni sospensive.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Marello La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Con riferimento al disegno di legge n. 64, vorrei introdurre una questione preliminare, ai sensi dell'articolo 71, comma 5 del nostro Regolamento.
Si tratta di una questione preliminare che riguarda un punto, credo particolarmente importante, anche nella dinamica di confronto tra maggioranza e opposizione, su questo provvedimento.
Com'è noto, qualche mese fa (intorno alla fine del 2021 e dell'inizio 2022) relativamente al disegno di legge "Allontanamento zero" in Commissione era iniziato un percorso virtuoso di ascolto e cioè, rispetto al muro contro muro iniziale, c'era stata un'apertura alle richieste dell'opposizione e soprattutto a quelle di tanti gruppi e associazioni che operano nell'ambito di questo settore sociale, per essere sentiti ascoltati e per poter esprimere la loro opinione, le loro perplessità, i loro dubbi e anche il loro punto di vista, magari positivo, su alcune parti di questa legge; in ogni caso, per essere auditi e per essere parte di questo percorso.
Ecco, questo percorso, da un lato, aveva anche prodotto, diciamo così delle ipotesi emendative che, come già detto la scorsa volta, ci saremmo attesi e ci attenderemmo che venissero riprese in quest'Aula, anche dalla stessa Giunta, che avevano l'obiettivo di migliorare, laddove possibile, la legge, alla luce di questi suggerimenti.
Ora, poiché pare che, da quanto ci è dato di capire, invece, quella sia stata soltanto una parentesi già conclusa, vorremmo che si riprendesse da lì e che la discussione in quest'Aula sul disegno di legge sull'allontanamento zero fosse sospesa e che si ritornasse in Commissione che si completassero le audizioni con quei soggetti che non erano ancora stati auditi. I colleghi, magari, sapranno citarli meglio di me, ma mi vengono in mente, ad esempio, le confederazioni sindacali, tanto per dirne una, ma non solo loro.
Dicevo, chiederei un completamento di questo lavoro e, alla fine, un quadro complessivo di quelle che potrebbero essere le modifiche su cui eventualmente, la stessa opposizione (parlo naturalmente per il Partito Democratico) potrebbe trovare degli elementi di convergenza. Credo che questo sia anche un modo per uscire da quel muro contro muro che, questa mattina, si è visto anche in maniera molto forte al di fuori di quest'aula con alcuni momenti non proprio edificanti. Penso che se riuscissimo a uscire da questa logica, sarebbe bene per tutti, a partire dagli stessi destinatari di questo provvedimento.
Pertanto, chiedo formalmente che si sospenda la discussione del provvedimento per tornare in Commissione e riprendere le audizioni con i soggetti interessati.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis, sulla questione preliminare presentata dal Consigliere Marello.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire a sostegno della questione preliminare esposta dal Consigliere Marello, ai sensi dell'articolo 71, comma 5 del nostro Regolamento.
Ritengo molto importante la questione preliminare da lui sollevata, perch mette al centro della nostra discussione l'importanza di evitare una contrapposizione con i soggetti della società civile e con i corpi intermedi. Sul testo ci sono posizioni molto divaricate che non andrebbero affrontate con un "muro contro muro", ma con l'ascolto, il dialogo e l'incontro.
Proprio per questa ragione credo sia importante soffermarsi in modo particolare sul documento apparso proprio nella giornata di ieri da parte di ANCI del Piemonte, quindi un'istituzione neutra super partes, che rappresenta tutti o la maggior parte dei 1181 Comuni piemontesi.
In questo documento, ANCI chiede un supplemento di riflessione e lo fa in punta di diritto, ricordando come si corra il rischio di un conflitto di competenza su una materia, come quella degli affidi, già normata dalla legge nazionale e che è compito dello Stato: non sono le Regioni che legiferano e regolamentano il tema degli affidi e delle adozioni.
ANCI chiede all'ente Regione Piemonte - la lettera è indirizzata al Presidente Cirio e all'Assessore regionale Maurizio Marrone, ma forse hanno dimenticato che l'Assessore competente è l'Assessore ai bambini e alla famiglia Chiara Caucino - non solo una riflessione, ma di essere ascoltata in un momento di confronto.
Credo sia utile intervenire nella conduzione dei lavori dell'Aula, non proseguire nella discussione del testo, ma tornare in Commissione e svolgere un'audizione con questo importante ente.
Lo stesso vale per le tre confederazioni sindacali piemontesi CGIL CISL e UIL, che, tra l'altro, hanno annunciato una discesa in piazza questo pomeriggio alle 17. CGIL, CISL e UIL ci hanno ricordato, in un loro comunicato nella giornata di ieri, come tutto il lavoro di confronto avvenuto nel 2021 sia stato "mandato alle ortiche" per una divisione interna della maggioranza regionale.
È stato gettato un colpo di spugna sugli emendamenti della Giunta e anche su quelli delle opposizioni, in quanto una delle forze politiche che compone la maggioranza ha richiesto di tornare al testo originario del 2019, portando le lancette dell'orologio indietro di tre anni, come se in questi anni le parole espresse - ripeto - da enti importanti come i Comuni le confederazioni sindacali, le associazioni e gli ordini professionali non ci fossero mai state.
Credo, quindi, che in nome di un superamento di questa contrapposizione della ricerca del dialogo e della mediazione si debba modificare la conduzione dell'Aula, tornare in Commissione e audire questi soggetti come molti altri che questa mattina hanno già manifestato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questa è una delle nostre prime questioni preliminari e ringrazio il collega Marello per averla articolata così bene.
Ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento, chiediamo che il Presidente valuti di riportare il disegno di legge in Commissione, soprattutto per completare la discussione degli emendamenti iniziata a gennaio 2022.
Come provavo a dire anche prima durante le sue comunicazioni, questa richiesta, più che del collega Marello dovrebbe essere del Presidente Cirio, che a gennaio del 2022 si era impegnato, davanti all'ANCI, alla CGIL, alla CISL e alla UIL, così come appena ricordato dal collega Marello ad avviare una discussione in Commissione utile per un avanzamento del testo, che non fosse lesiva soprattutto della professionalità di chi, da anni, nei nostri servizi sociali e nei nostri comuni svolge un ruolo delicatissimo.
Fatemi dire un aspetto di merito: perché è importante andare oltre al testo che invece vediamo ancora depositato in Aula, senza relatori di maggioranza e di minoranza? Perché quel tipo di testo non solo è lesivo di quella dignità, ma è figlio di una caccia alle streghe che ha messo a repentaglio il lavoro di un sistema, come quello piemontese, che non ha nulla da invidiare ad altri sistemi nazionali e che ha, dietro la professionalità di migliaia di operatori, centinaia di assistenti sociali che si sono visti gettare addosso un'ombra ingiustificata e inaccettabile. Un fatto molto grave di cronaca è stato scambiato con la generalità e, soprattutto, con una Regione che non ha nulla da nascondere.
Lo dico perché anche in questo territorio ci possono essere vicende non andate a buon fine, ma questo non vale per qualsiasi luogo pubblico o istituzione pubblica? Pensate che nelle carceri italiane non ci siano persone rinchiuse anche per errore? Pensate che nei nostri tribunali non siano stati commessi errori? Avete mai visto un progetto di legge "Giustizia zero"? Vi sento parlare di "Carcere zero", perché ci sono errori giudiziari? Ecco, allora smettetela con la demagogia e ritornate a discutere in Commissione, come vi stiamo chiedendo.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo Movimento 5 Stelle chiedo il ritorno in Commissione del disegno di legge "Allontanamento zero". Prima, di fronte al Palazzo ho sentito l'Assessore annunciare il deposito di alcuni emendamenti correttivi al testo. Ben vengano sicuramente, però avrei piacere di analizzarli in tutta calma insieme ai colleghi in Commissione. Non capisco perché questo iter abbia preso quest'accelerata imponente il giorno dopo i risultati delle elezioni del 25 settembre. Credo che su un tema così delicato, che riguarda la tutela dei minori, non si debbano fare sconti di discussione.
Se ci sono emendamenti che vanno a correggere il testo, pianificati, anzi concordati con le associazioni, con tutto il sistema degli affidi, gli assistenti sociali e i sindacati, si possono prendere in considerazione e analizzarli direttamente in Commissione all'attenzione di tutti i commissari.
Sarebbe anche bene capire quanti sono e su quali temi intervengono, per annunciò la volontà di voler affrontare il tema in modo serio, senza opporre ulteriore ostruzionismo in Aula. Se questo provvedimento viene richiamato in Commissione riprende un iter normale di procedimento, con l'analisi degli emendamenti, quindi eventualmente l'approvazione degli stessi, per poi vedere la sua via ordinaria in Aula per l'approvazione dopo l'esame delle proposte della maggioranza ma, ripeto, anche della minoranza.
Anche noi abbiamo depositato i nostri emendamenti. Emendamenti di merito che vanno sicuramente a correggere i vizi di un testo che già dal titolo denota dei vizi ideologici che lo compongono, quindi penso che questo possa essere il percorso più serio da dare a questo disegno di legge.
Chiedo, ovviamente, andando a corredo di quanto detto anche dagli altri colleghi, il ritorno in Commissione del disegno di legge per una più attenta analisi. Magari potremo procedere anche con ulteriori audizioni dei soggetti che l'hanno richiesto davanti a Palazzo Lascaris questa mattina così come i sindacati, che verranno nel pomeriggio insieme alla rete "Più di 194 voci" con delle proposte da fare sulla materia oggetto del disegno di legge.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della richiesta del Consigliere Marello. Mi pare che ciò che abbiamo visto questa mattina davanti a Palazzo Lascaris rappresenti non solo il confronto e lo scontro tra due posizioni molto lontane e molto diverse, ma quando i toni hanno iniziato a essere accesi è evidente che emergevano due posizioni che chiedevano una verità sull'oggetto. La verità sull'oggetto ha sempre a che fare con il futuro di una generazione, con il destino di bambini e bambine che devono, da questo punto di vista, essere innanzitutto tutelati.
È evidente che noi non possiamo permettere che un tema così importante venga affrontato con quei toni, con quella modalità e con quel tipo di approccio, proprio perché parliamo del futuro e del destino di una generazione.
Il motivo della richiesta del collega è evidente che porta con sé tutte le ragioni del maggior approfondimento possibile, della maggior discussione possibile, del maggior intervento nel merito possibile, ed è quello che si chiede di fare a questo Consiglio regionale, alla classe dirigente della Regione Piemonte, cioè non vivere solo esclusivamente di slogan da una parte e dall'altra, ma provare a entrare nel merito fino in fondo, affinch la legge proposta dalla maggioranza non sia ulteriormente divisiva rispetto a un mondo che appare, purtroppo, dopo gli ultimi anni di dibattito e discussione, assai diviso.
C'è un tema fondamentale che ricordo all'Aula ed è il motivo per cui la richiesta mi sembra assolutamente sensata: provare a tornare in Commissione perché la buona politica nasce, si sviluppa ed emerge quando le ragioni di tutti possono essere comprese all'interno dello stesso testo di legge. Ma le ragioni di tutti non sono solo ed esclusivamente una mediazione tra interessi concorrenti, ma la ricerca fondamentale del bene comune. Spesso ne parliamo, spesso utilizziamo queste due parole per sostenere iniziative e visioni di una società. Il bene comune in questo caso chiede più tempo chiede maggior approfondimento, chiede la possibilità fino in fondo di trovare una soluzione che sia onnicomprensiva.
Ci sono dei problemi sul mondo degli affidi? Sì, certo, ci sono, eccome, ma noi individuiamo i problemi in altre categorie, su altre parti del sistema dell'affido piemontese e torinese, non solo in quelli individuati dalla maggioranza o dagli estensori di questa norma.
Faccio mie le parole del collega e auguro che quest'Aula possa accogliere questa richiesta e si possa tornare in Commissione quanto prima per continuare le audizioni e per arrivare a un testo che sia realmente condiviso.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno della richiesta del collega Marello richiesta che peraltro abbiamo già avanzato proprio all'apertura del punto nella scorsa seduta. Abbiamo visto questa mattina due presidi purtroppo contrapposti e anche in Aula, in realtà, stiamo vedendo una contrapposizione (anche se, in realtà, una parte è piuttosto silente per usare un eufemismo).
Credo che un ritorno in Commissione possa consentire una riapertura del dialogo con l'Assessore Caucino che, peraltro, era già stato avviato e aveva portato alla formulazione di alcuni emendamenti che, purtroppo, non sono stati al momento ripresentati in Aula da parte della Giunta, ma che dimostravano una predisposizione all'ascolto e al confronto proprio nell'ottica di migliorare il provvedimento.
Credo che la finalità sia condivisa da tutti, nel senso che do per scontato e credo che l'Assessore Caucino abbia realmente intenzione di migliorare un sistema nel quale, dal suo punto di vista, esistono delle criticità. Le criticità le vediamo anche noi, sono differenti magari rispetto a quelle che vede l'Assessore. Anche nella contrapposizione che abbiamo visto questa mattina davanti a Palazzo Lascaris, ovviamente vengono evidenziate delle posizioni fortemente differenti anche perché c'è un coinvolgimento emotivo molto alto da parte di famiglie che hanno vissuto degli allontanamenti, ma d'altra parte c'è un forte coinvolgimento emotivo anche da parte delle persone che si impegnano realmente per cercare di garantire la serenità dei minori.
Credo che quello che è successo davanti a Palazzo Lascaris sia il riflesso di quello che sta succedendo in Aula (ovviamente con ben altri toni, per fortuna) e che la soluzione può arrivare solo da qui, da un confronto a livello istituzionale, entrando nel merito e cercando di arrivare insieme a una condizione e a una posizione che possa garantire realmente la serenità dei minori.
Credo che non faremmo un buon lavoro rimanendo in Aula due giorni a parlarci addosso anzi, noi a parlare e voi ad ascoltare nella migliore delle ipotesi o semplicemente aspettare che passi il tempo. Sono convinta che si possa arrivare a un punto di mediazione proprio perché credo nella buona fede dell'Assessore e nella sua reale volontà di migliorare una situazione di un sistema che ha sicuramente visto delle criticità e che insieme possiamo cercare di risolvere.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Anch'io confermo, nel solco degli interventi precedenti dei miei colleghi il sostegno a quanto proposto dal Consigliere Marello. Mi sembra che, com'è stato già detto, la manifestazione che abbiamo visto questa mattina davanti alla sede del Consiglio dimostri come sia ancora divisivo il provvedimento come sia delicato e urticante il problema e come sia necessario approfondirlo e ritornare a ragionarci per evitare che, com'è già successo per altri provvedimenti di legge di questa Giunta, si generino delle spaccature all'interno della nostra comunità e all'interno di tutta la comunità piemontese. Non è un caso che, nel momento in cui abbiamo licenziato il provvedimento sul gioco d'azzardo patologico, ci fossero le medesime associazioni, i medesimi ordini professionali e anche la medesima formazione di comitati che cercavano di contrapporsi quantomeno per mitigare gli effetti negativi generati, a loro e anche a nostro avviso, da questo provvedimento.
Entrambi i provvedimenti, infatti, sono legati a un'impostazione ideologica o ad accordi precedenti alle elezioni, e non prendono in considerazione, in maniera profonda, le valutazioni di coloro che sono direttamente interessati a comporre una legge più equilibrata (non solo le famiglie, ma anche tutti i professionisti e chi lavora sul campo). A conferma di questo stesso atteggiamento, ci sta il fatto che il provvedimento aveva una sua formula iniziale che, probabilmente, aveva, tra virgolette, dei pregiudizi anche ideologici d'impostazione (lo dico senza polemica), e che la stessa Assessora Caucino, su sollecitazione di diverse componenti della nostra società, aveva modificato con emendamenti ad hoc.
Il fatto che l'elemento politico - direi più ideologico e di contrapposizione - abbia nuovamente prevalso, non solo ci dispiace e ci rattrista, ma ci preoccupa perché diventa un elemento di peggior funzionamento e di deterioramento di tutta la rete che si occupa di questo genere di problemi.
Il mio invito, quindi, sul solco di quanto suggerito dallo stesso collega Marello, è di ritornare in Commissione, riprendere in considerazione i temi più forti e divisivi e trovare degli elementi di composizione che non solo e non tanto mettano d'accordo noi in quest'Aula, ma anche le diverse rappresentanze del territorio (quello che abbiamo visto fuori vale come esemplificazione plastica), che su questo argomento si vedono opposte.



PRESIDENTE

Grazie.
. Questione preliminare presentata dalla Consigliera Canalis



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis; ne ha facoltà per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Faccio appello nuovamente all'articolo 71, comma 5 del nostro Regolamento che recita: "È inoltre facoltà di ogni Consigliere presentare al Presidente del Consiglio questioni preliminari, ossia attinenti alla conduzione dei lavori del Consiglio".
Io ascriverei, sotto questo profilo giuridico e secondo quest'articolo del Regolamento, la richiesta di non proseguire nella discussione del testo del disegno di legge per audire, non necessariamente nella giornata odierna, ma in un'apposita seduta di Commissione consiliare, anche il Comitato "Zero allontanamento zero".
Mi permetto, Presidente, di chiarire di fronte a tutti da chi è composto questo Comitato: non è un Comitato qualsiasi, perché, di fatto, in questi tre anni è riuscito ad aggregare sotto la stessa sigla e lo stesso cappello realtà molto diverse tra loro e associazioni di famiglie affidatarie.
Sappiamo che il Piemonte ha molte più famiglie affidatarie di altre regioni d'Italia e queste famiglie sono riunite sotto diverse sigle associative.
"Zero allontanamento zero" raggruppa anche ordini professionali, in particolare quello degli assistenti sociali, degli psicologi, degli avvocati. Rappresenta CGIL, CISL e UIL del Piemonte, i rappresentanti delle cooperative e i rappresentanti dei gruppi di esperti della tutela dei minori che hanno costruito un patrimonio condiviso anche all'interno della Regione Piemonte in questi decenni. È un organismo non solo molto rappresentativo, ma anche molto plurale, per cui quando lo menzioniamo usiamo un'unica sigla, ma al suo interno sono comprese tantissime realtà professionali o di volontariato del Piemonte.
Riteniamo quindi che sia corretto, da parte del nostro ente, non procedere nella discussione e, preliminarmente, nella conduzione dei lavori, dare spazio a questo organismo, che tra l'altro ha anche presentato una richiesta scritta in questi giorni rivolta all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale.
Perché pensiamo che sia importante convocare questa audizione? Perché il Comitato non ha un posizionamento politico, non appartiene a uno schieramento partitico: è laico, aconfessionale e apartitico. Porta semplicemente in dote una serie di competenze e l'esperienza dei suoi componenti; esperienza che verrebbe offerta in maniera del tutto costruttiva e collaborativa alla Giunta regionale e a tutto il Consiglio.
Non ravvisiamo quindi motivi ostativi per non dar corso alla loro richiesta e per non fissare, magari anche in tempi brevi, una seduta di Commissione in cui questo organismo così importante possa essere ascoltato da voi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo a tutti il rispetto dei tempi.
Vi ricordo che avete tre minuti a disposizione per ciascun intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Magari terminerò il mio intervento venti secondi prima, per compensare lo sforamento della collega, che, come lei sa, Presidente, segue con passione e competenza questo provvedimento (ma non solo), quindi probabilmente non ha guardato bene lo scorrere del tempo.
A sostegno della sua richiesta, anch'io ci tengo a sottolineare l'importanza di audire, tra i vari soggetti, il Comitato "Zero allontanamento zero" (in realtà dovremmo audirli tutti, come ribadiremo nel corso della giornata).
Abbiamo bisogno che alla base della nostra attività istituzionale si torni a prevedere l'ascolto. Non possiamo andare avanti forti delle nostre convinzioni su un tema così delicato senza ascoltare chi quotidianamente si occupa di questi temi per lavoro, chi li studia da anni o chi ha dedicato a questi temi l'intera vita, occupandosi di affidamento, di sostegno alle famiglie affidatarie e di sostegno ai bambini. Credo che sia nostro compito mettere da parte anche gli aspetti più ruvidi di questo scontro che sta avvenendo tra le forze politiche, sia tra maggioranza e minoranza, sia anche all'interno della stessa maggioranza, perché continuiamo a leggere che si sta lavorando ad un accordo tra le due forze politiche di maggioranza.
Ecco, dovremmo mettere da parte tutto questo e tornare ad ascoltare. Così facendo, scopriremmo che c'è un mondo molto ampio: in realtà lo abbiamo già visto, ma scopriremmo che è ancora lì, resiste e chiede con forza di sostenere il variegato mondo che da tanti anni ha reso il Piemonte una regione virtuosa. Se esiste qualche caso non positivo, come giustamente richiamava il collega Grimaldi nel suo intervento, questo non significa che, a causa di alcuni errori o di alcuni casi, si debba mettere in discussione un intero sistema.
Tornando all'istanza della collega, credo che sia davvero importante tornare ad ascoltare prima di tutto gli esponenti del Comitato "Zero allontanamento zero".



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Avremmo voluto che oggi, oltre a chi era davanti al Palazzo a farsi i selfie con l'Assessora Caucino, venisse ascoltato anche il Comitato "Zero allontanamento zero" prima di procedere alla disamina del testo.
Che cosa ci dice, di fatto, il Comitato "Zero allontanamento zero"? Che ci sono tante cose che sono auspicabili: l'assenza di violenza nella nostra società, l'assenza di privazione, l'assenza di dipendenze. Ci sono tante cose che potremmo auspicare in questo mondo, ma non una pratica fatta seppur con dolore e a seguito di maltrattamenti che, nella nostra società continuano a esistere. Pertanto, si potrebbe pensare tutti insieme a un disegno di legge contro i maltrattamenti, per arrivare a una società più giusta, a una società dove non ci sono figure abusanti, dove non ci sono adulti che, seppur chiamati a un ruolo - che è quello di genitori - hanno ahimè e ahinoi, svolto la loro funzione in un modo lesivo per i diritti dei minori.
Vi invito a riflettere. Ci sono tanti motivi per cui i servizi sociali, il terzo settore e prima di tutto i magistrati che se ne occupano trovano delle soluzioni dentro alle famiglie d'origine, provando a evitare gli allontanamenti. Personalmente conosco decine e decine di assistenti sociali che hanno provato di tutto prima di arrivare a certe soluzioni, ma dire allontanamenti zero vuol dire esattamente respingere l'idea che, davanti a quei maltrattamenti e a quegli abusi, si debba continuare a stare in una famiglia d'origine che ha provocato tante ferite all'interno non solo della famiglia stessa, ma soprattutto nella storia e nella carne di quei minori.
L'audizione del Comitato "Zero allontanamento zero" servirebbe anche a ricordare all'Assessora i motivi per cui quello zero andrebbe messo da altre parti, in una società che ancora oggi abusa soprattutto i più piccoli, ma anche le donne e soprattutto in quelle famiglie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo a sostegno di questa richiesta, perché se andiamo a vedere la composizione delle varie associazioni, degli ordini professionali e delle altre componenti della nostra comunità che hanno sottoscritto e fanno parte di questo Comitato, capiamo come sia una rappresentanza trasversale di tutta la nostra comunità e come questo provvedimento desti preoccupazione in tante e diverse componenti del Piemonte.
Ve ne leggo alcuni e so che anche l'Assessora l'ha letto e sa di chi stiamo parlando. Sono contento che sia tornata in Aula, perché conosciamo la sua sensibilità rispetto al tema, la rispettiamo e abbiamo anche apprezzato in un primo momento gli emendamenti che aveva previsto per cercare di comporre la questione e andare incontro alle ragioni di tutti.
Siamo però dispiaciuti che, per ragioni di natura più politica e ideologica come ho già detto, ma lo ripeto proprio perché l'Assessora è tornata in Aula - abbia rinunciato al momento di comprensione che aveva dimostrato inizialmente e che adesso si potrebbe ripresentare se fossimo d'accordo a tornare in Commissione a ragionare di queste contrapposizioni.
Nel tempo che mi rimane ne enuncio qualcuna, proprio perché identifica la solidità e anche il radicamento di queste ragioni.
Vi è l'ANFAA, cioè l'Associazione Nazionale delle Famiglie Adottive e Affidatarie; non possiamo dire che siano persone che non si occupino in maniera primaria della questione, non ne vivano quotidianamente i riflessi e non la conoscano approfonditamente. Vi è la Camera minorile di Torino.
Questa mattina ho addirittura sentito davanti all'entrata del Palazzo accuse veramente eccessive rispetto ad eventuali interessi della Magistratura all'interno della rete di assistenza.
Vi è la Casa delle donne di Torino, i centri antiviolenza Emma Onlus, il Centro studi e documentazione del pensiero femminile di Torino, la CGIL di Torino, la CISL di Torino, il CISMAI (Coordinamento Italiano Servizi contro il Maltrattamento e l'Abuso dell'Infanzia). Anche in questo caso si tratta non di persone arrivate lì per caso, ma che si occupano del problema da sempre e con competenza. Ci sono, inoltre, varie cooperative sociali, la Fondazione Paideia, i Giuristi Democratici di Torino, l'Ordine degli assistenti sociali del Piemonte, l'associazione "Se Non Ora Quando?".
Concludo, anche se la lista è lunghissima e dà senso dello spessore di queste argomentazioni. Colga l'Assessora la sollecitazione e il suggerimento che diamo per il bene della collettività e della comunità e per il bene dei nostri stessi cittadini a ri-ragionare insieme su quali soluzioni trovare per ricomporre questa doverosa e difficile questione.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io mi unisco alla richiesta di un maggiore approfondimento rispetto a questo tema, audendo il Comitato "Zero allontanamento zero". Fra l'altro, è un Comitato cui hanno aderito tantissime persone e anche tantissime associazioni ed enti che si occupano del tema che trattiamo oggi in Aula.
Anche perché, nel momento in cui s'interviene su una normativa che vede come protagonisti i minori inseriti in contesti familiari particolarmente complessi, penso sia necessario un maggiore approfondimento, anche in Aula con i promotori di iniziative che ci stanno semplicemente dicendo "attenzione a come state procedendo", perché potrebbe esserci tutta una serie di problemi che rischiano di coinvolgere dei minori che non sono in grado di tutelare loro stessi, ed è proprio per questo motivo che occorrono normative ben calibrate che possano, da una parte, tutelare rispetto a un eccesso dell'utilizzo di una determinata forma di tutela, e, dall'altra garantirla.
Se non riusciamo a garantire la possibilità di allontanare dei minori e soprattutto, di evitare che possa essere troppo complicato, questo rischia sicuramente di inficiare la qualità della vita dello stesso minore.
Infatti, il Comitato "Allontanamento zero" lo sottolinea in diverse note che sono uscite sui vari siti che hanno pubblicizzato l'iniziativa sottolineando tutta una serie di problematiche che vorrebbero che approfondissimo maggiormente in Aula, proprio a tutela degli stessi minori che il provvedimento vorrebbe tutelare.
A volte non basta il titolo, ma è il metodo che dovrebbe farci capire se stiamo facendo qualcosa di corretto o meno, soprattutto su un tema delicato come quello dei minori, dove la normativa è fondamentale per evitare che subiscano abusi di ogni tipo.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Chiamparino



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Chiamparino, che illustra una questione preliminare.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Intendo appellarmi anch'io all'articolo n. 71, comma 5 del Regolamento, per chiederle (glielo dico espressamente) di audire, nella giornata di oggi, le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL. Dico nella giornata di oggi perché, com'è noto a tutti, alle ore 17 è previsto un presidio e c'è un comunicato di CGIL, CISL e UIL che chiede di andare esattamente in questa direzione.
Le motivazioni sono di tre tipi. La prima riguarda il clima che ha respirato chi è passato questa mattina davanti alla porta del Consiglio. Se lei mi permette - non lo faccio mai - vorrei leggere una pezzo del comunicato di CGIL, CISL e UIL.
"Chiediamo alla Giunta regionale di non fare forzature, riportando in Aula il testo originario del provvedimento per la sua definitiva approvazione" si fa riferimento al testo del 2019 - "e di aspettare il via libera della IV Commissione per lavorare a un testo comprensivo anche delle istanze delle proposte avanzate, in questi anni, dai sindacati, dalla società civile e dagli operatori sociali e sanitari. Vista la delicatezza del tema c'è bisogno di un clima collaborativo e inclusivo di un dialogo costruttivo, senza alcun pregiudizio".
Mi scusi la lunga citazione, ma lo faccio perché questa mattina mi ha colpito - e la racconto - una scenetta: c'era una persona che conosco, non dirò chi, che a un certo punto mi dice: "Sono trent'anni e forse più che faccio il neuropsichiatra infantile e avrò anche fatto, in trenta e più anni di mestiere, qualche errore. È umano, chi non fa errori, però credo di aver fatto anche tanto bene alle famiglie e ai bambini. E sentirmi dare dell'assassino da un esaltato, francamente, non mi va giù".
Credo che in questo ci siamo le ragioni che spiegano perché sarebbe importante sentire CGIL, CISL e UIL prima che questa discussione prosegua.
Intanto, perché CGIL, CISL e UIL storicamente rappresentano, se vogliamo gli alfieri di una battaglia per le politiche sociali inclusive che ripeto - con tutti i limiti e gli errori, che vanno corretti e che ci possono essere stati, fondamentalmente trovano nella tutela dei minori uno dei suoi pilastri e, inoltre, rappresentano persone come il neuropsichiatra che ha parlato con me e che non possono essere lasciati alla mercé di un clima di contrapposizione radicale.
Questa è la vostra responsabilità: dovete avere la capacità di fare un gesto che contribuisca a ricreare un clima di confronto. Poi non mi nascondo: siete voi la maggioranza, avete vinto le elezioni. È persino un vostro dovere quello di cercare di far passare delle proposte che ritenete migliori, però in un clima che consenta, su un tema così delicato, di arrivare il più possibile a una conclusione - ripeto - che sia l'opposto del clima che abbiamo respirato qui fuori.
Credo che ascoltare CGIL CISL UIL possa aiutare in questa direzione, per cui vi chiedo di sospendere la discussione e di procedere con le audizioni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ravetti, sulla questione preliminare del Consigliere Chiamparino.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Sostengo la posizione del Presidente Chiamparino per tantissime ragioni che non sono in grado di raccogliere in pochissimi istanti. Tuttavia, se a mezzogiorno provassimo a fare un riassunto di tutti gli interventi di questa mattina dei colleghi e delle colleghe, dal nostro punto di vista, si potrebbe convincere l'Assessore non a fermarsi un attimo per evitare di cambiare l'esistente, ma a provare a cambiarlo insieme.
Assessore, un errore che le istituzioni devono evitare di commettere è quello di entrare in Aula con una posizione e uscirne con la stessa; questo è un errore che ha una madre e un padre, ed è il pregiudizio. A volte, la testardaggine in politica non aiuta le persone e il confronto arricchisce sempre.
Gliel'ho già detto in un altro dibattito, Assessore: io non posso non cogliere la sua volontà, il suo desiderio, il suo obiettivo di migliorare il sistema. Io lo colgo. Colgo anche l'autenticità e la passione con cui lei offre il suo punto di vista. Bisogna essere oggettivi in questo senso però mi lasci dire, con altrettanta franchezza, che la sua impostazione iniziale merita di essere arricchita con altri punti di vista. Noi le chiediamo di aprirsi a un dialogo con soggetti esterni che hanno davvero intenzione, ma non da un punto di vista ideologico o per attitudini conservative, di migliorare la posizione iniziale.
Guardi che noi non abbiamo una vita intera come occasione per cambiare l'esistente, abbiamo soltanto frammenti della nostra vita (per lei, cinque anni). In questi frammenti della nostra vita dobbiamo cogliere le occasioni che ci vengono date di apertura e di richiesta al dialogo per migliorare l'esistente.
Spero di averle trasmesso con molta naturalezza il mio pensiero, che non è solo una contrapposizione politica tra la mia parte e la sua parte, ma è davvero il desiderio di offrirle un'opportunità, che significa offrire un'opportunità a tanti bambini e a tante bambine che hanno bisogno di un provvedimento che migliori le loro condizioni. Così, com'è depositato in aula - me lo lasci dire - anche lei sa che il testo non migliora del tutto quelle condizioni.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ritengo che la richiesta, come chiesto dallo stesso presentatore, dovrebbe pervenire dai banchi della Giunta. Dispiace che anche oggi l'Assessore Marrone, per l'ennesima volta, abbia sbattuto i pugni a nome - immagino di un Gruppo (perché lui dovrebbe essere Assessore alle politiche sociali e alle relazioni con il Consiglio, invece vediamo una figura anomala e nuova). A seconda degli equilibri di potenza all'interno della maggioranza ci sono dei cambiamenti, non solo nel potere dentro la Giunta, ma addirittura nel testo di un provvedimento.
È incredibile: non si era mai visto che, a seconda dei sondaggi o dei cambiamenti di scena a livello nazionale, si potesse anche solo pensare che un testo di legge potesse essere dimenticato e abbandonato in Commissione per ritornare al passato, così come lo stesso Assessore ha chiesto a gran voce.
Credo che l'audizione dei sindacati ci porterebbe almeno di nuovo dentro una vicenda molto importante: comprendere quanto quei lavoratori e quelle lavoratrici dei servizi sociali, dei Comuni e dei consorzi sono stati messi in un mirino come se fossero oggetto di una campagna, non solo denigratoria, ma anche lesiva della loro professionalità e di tutto quello che hanno fatto in questi anni.
I sindacati ci direbbero che c'è anche il rischio che le famiglie affidatarie facciano passi indietro, perché prese in mezzo a polemiche davvero ingenerose, soprattutto rispetto a chi, in questi anni, ha provato a mettere tutte le sue relazioni, le proprie famiglie e il proprio tempo a disposizione non solo di quei minori allontanati, ma di tutta la società. È un po' quello il servizio che quelle famiglie hanno provato a mettere in campo.
Credo che i sindacati vi racconterebbero tante altre cose. Certo, ci sono modifiche che si possono fare e tutti noi auspichiamo che ci siano davvero tutti i controlli possibili nelle strutture, che non sono tutte uguali e non lo sono in tutto il territorio, ma i sindacati continuerebbero a dirci che tutto si può fare, ma non tramite una legge che porta le lancette indietro nel tempo e, soprattutto, rischia di annullare il tanto lavoro svolto in questo territorio.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Penso che la richiesta del collega sia quanto mai opportuna. Il mondo del sindacato potrebbe portare con sé tutta una serie di istanze, di suggestioni e di osservazioni che arricchirebbe e permetterebbero di avere da questo punto di vista, più elementi.
Lo dico perché è evidente che gli attori di questo sistema degli affidi sono tanti e tutti, al netto delle famiglie e dei bimbi, possono avere all'interno del mondo sindacale, dei punti di riferimento, essersi confidati e aver posto questioni e problematiche che hanno a che fare, ad esempio, con i ritmi di lavoro all'interno delle comunità, la qualità del lavoro all'interno della comunità, la qualità e la veridicità sul rispetto o meno delle norme. Se lavoro all'interno di una realtà che rispetta o non rispetta le norme, se sono un lavoratore cosciente, il primo luogo cui mi rivolgo è il sindacato, per capire se la gestione di questa comunità e di questa cooperativa è secondo norma, se i turni sono adeguati e se la qualità del mio lavoro è abbastanza adeguata per permettermi di fare al meglio il mio lavoro all'interno della comunità.
Allo stesso modo - ed è per quello che, secondo me, è una richiesta assolutamente sensata - tutto il mondo degli assistenti sociali si sarà rivolto al proprio sindacato di riferimento per comunicare se il carico di lavoro dato dal Comune o dal consorzio è adeguato e se le pratiche messe davanti sono un numero adeguato per dare un buon servizio.
È per questo che, secondo me, è una richiesta assolutamente sensata, una richiesta che permette a noi di capire dai sindacati, al netto delle posizioni ideologiche che possono emergere in Aula, se questi lavoratori da una parte e dall'altro (il mondo dei servizi sociali pubblici e il mondo delle comunità), sono in grado di svolgere bene il proprio lavoro con tempi e ritmi che sono loro concessi sul carico di lavoro che è dato da svolgere.
Se questo non fosse - ripeto: da una parte all'altra - a farne le spese sarebbero comunque i bimbi e le bimbe che sono oggetto di queste misure di allontanamento, misure di protezione, misure che - ci auguriamo -sembra abbiano a che fare con la salute psicofisica di quei bimbi e delle loro famiglie.
Ringrazio vivamente il collega per aver posto la questione perché penso che, guardandola da questi due ambiti - il settore privatistico del privato sociale e il settore pubblicistico delle nostre istituzioni - possa portare un valore aggiunto alla nostra discussione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente non la voglio aiutare nella sua azione di presidenza, ma le ricordo che in Aula sono presenti tre Consiglieri di maggioranza.
Ripeto, in Aula sono presenti tre Consiglieri di maggioranza seduti e altri tre sono in disparte che cercano di trovare un'intesa sul disegno di legge "Allontanamento zero" (ma è impossibile, perché sono Consiglieri della Lega).
Manca l'azionista di maggioranza, che non è presente in Aula; manca l'Assessore Caucino, quindi direi che ci possiamo rivedere nel pomeriggio così vi chiarite le idee. Non vorrei che la nostra azione vi stesse aiutando nel trovare un'intesa che tanto non troverete perché i numeri della vostra maggioranza ce l'ha la Lega, ma il risultato elettorale è al contrario. Su questo disegno di legge non siete d'accordo, quindi o ritirate il disegno di legge, oppure interrompiamo la seduta antimeridiana.
Presidente, le chiedo di riflettere se è il caso di andare avanti nella discussione con nove Consiglieri su 31 seduti nei banchi della maggioranza con l'assenza del Presidente Cirio, che non sappiamo dove sia, e dell'Assessore Caucino.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
C'è qualche altro Consigliere che chiede d'intervenire sulla preliminare presentata dal Consigliere Chiamparino? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Invito nuovamente alla riflessione i componenti della Giunta - forse dovrei usare il singolare - presenti in Aula. Se anche le rappresentanze, tutte unite, dei sindacati, cioè della parte che nella nostra comunità dà il contributo dal punto di vista delle riflessioni sul lavoro, si occupa e fa un comunicato che a breve vi leggerò perché, anche se è già stato citato in realtà evidenzia come abbiano ben compreso le ragioni della difficoltà e qual è la posta in gioco; se una componente così importante della nostra comunità si muove, fa un comunicato e invita la partecipazione al presidio di questa mattina, vuole dire che il provvedimento di cui ci stiamo occupando tocca oggettivamente nel profondo il tessuto della nostra comunità.
Il comunicato di lunedì dice: "Chiediamo alla Giunta regionale di non fare forzature riportando in Aula il testo originario del 2019 per la sua definitiva approvazione e di aspettare il via libera della IV Commissione per lavorare a un testo comprensivo anche delle istanze delle proposte avanzate in questi anni dai sindacati, dalla società civile e dagli operatori sociali e sanitari. Vista la delicatezza del tema, c'è bisogno di un clima collaborativo e inclusivo e di un dialogo costruttivo, senza alcun pregiudizio".
In questo comunicato c'è la sintesi di quello che questa mattina, in tanti modi, tanti di noi hanno cercato di dirvi attraverso i diversi interventi cioè che c'è una composizione ampia dei piemontesi che richiede questo, che ci sono i presupposti solidi affinché si possa ridiscutere la questione e che continuare a perseverare pervicacemente nell'applicazione del testo così com'è genererebbe non solo una divisione all'interno della nostra comunità e in tutto il nostro territorio, ma anche un grosso danno a tutti coloro che sono coinvolti nelle vicende di allontanamento e affidamento.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Giaccone.
Ha chiesto di intervenire sulla preliminare presentata dal Consigliere Chiamparino il Consigliere Sacco.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io ritengo assolutamente fondamentale audire i sindacati che si sono fatti spesso sentire al di fuori dell'Aula rispetto al provvedimento "Allontanamento zero". Il Consigliere Giaccone ha già riportato l'ultimo comunicato, ma il confronto con queste parti fondamentali per la nostra società quali i sindacati, che hanno delle sezioni che si occupano di queste tematiche, ritengo che possa essere utile, soprattutto perché è utile ascoltare chi, tutti i giorni, ha a che fare con questi temi.
Pochi mesi fa già dicevano che gli aggiustamenti che erano stati fatti rispetto al disegno di legge originale non erano sufficienti, perch permanevano elementi fuorvianti e poco adattabili alla realtà del sistema di protezione e garanzia per i minori definito dalla normativa nazionale.
Come dicevo anche nel mio intervento precedente, parlando di "Allontanamento zero", sembra che la ricetta unica per risolvere determinati problemi sia quella di trovare una soluzione all'interno del proprio nucleo familiare, ma sappiamo benissimo che, purtroppo - piacerebbe a tutti quanti fosse così semplice - in realtà, in molti casi ci sono delle condizioni pregiudizievoli di gravissima entità che richiedono misure protettive appropriate nei confronti dei minori coinvolti come l'allontanamento, sempre disposto ovviamente da un tribunale.
Sollevano anche altre questioni che adesso non ho il tempo di andare a snocciolare, però considerando che, come hanno ricordato i colleghi andiamo a toccare un tema estremamente delicato, è importante cercare di capire quali sono gli impatti reali che tale norma potrebbe avere sulla vita di questi minori e anche del loro nucleo familiare e cercare di trovare la soluzione che possa magari correggere alcune problematiche dell'attuale sistema, senza andare a stravolgere completamente quello che invece, deve garantire lo Stato, ovvero la tutela del minore stesso.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Rossi



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi, per proporre una nuova questione preliminare.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Come dicevamo prima, è importante per la nostra attività istituzionale soprattutto quando si occupa di una questione delicata come questa dei bambini e dei minori, ma anche delle sofferenze che nei sistemi familiari possono emergere, superare la logica della contrapposizione; tale logica può essere dominante in fase di campagna elettorale, dove l'obiettivo è quello del consenso, per cui, legittimamente, si alzano anche i toni e ci si fissa in maniera rigida sulle proprie posizioni, anche per drammatizzare la situazione.
Qui, invece, abbiamo un compito diverso, in primo luogo per l'oggetto di cui stiamo trattando, ma anche per il nostro ruolo: siamo un'istituzione per cui l'obiettivo è il "bene comune", ossia migliorare le condizioni di vita soprattutto dei più fragili. Da questo punto di vista, non possiamo permetterci di non ascoltare il Forum del terzo settore,ma perché? Si parla da anni, certe volte anche in maniera retorica, del principio di sussidiarietà, per cui si perseguono, insieme alle associazioni, gli obiettivi e le finalità previste anche dalla nostra Costituzione, tra i quali potremmo includere anche lo star bene della società.
Da decenni il terzo settore si fa carico anche di situazioni complesse e collabora con le istituzioni affinché le cose funzionino. Noi, in un caso come questo, ci permettiamo di non ascoltare il Forum del terzo settore? Credo che sia un errore di metodo gravissimo, Presidente, che rischia, come purtroppo abbiamo visto questa mattina, di spostare l'oggetto della discussione da una riflessione che, per quanto parta da punti di vista differenti, e che probabilmente ci lascerà soluzioni differenti, potrebbe invece cercare delle convergenze tra le forze politiche all'interno dell'Aula e il mondo esterno, soprattutto in coloro che da anni si occupano di questi temi.
Non significa che non si debba ascoltare chi porta dentro di sé una sofferenza tale per cui, magari mosso dalla rabbia, esagera nei toni perch ha vissuto un'esperienza personale forte. Tuttavia, il legislatore non pu basarsi solo sull'esperienza del singolo "arrabbiato", ma deve fare un ragionamento che chiaramente tenga conto della conoscenza, delle istituzioni e del bene comune.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, collega Rossi.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano, che interviene sulla questione preliminare sollevata dal collega Rossi.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio altresì il collega per questa preliminare, perché dal decreto legislativo n. 117 in poi il Codice del terzo settore, di fatto attribuisce un ruolo a questo mondo; un mondo che prima era plurinormato da tante norme di riferimento diverse. Il Codice, invece, dà una responsabilità più ampia, più vasta e più puntuale a tutti coloro che pensano che la loro dimensione di impegno sociale, civile e anche lavorativo debba tenere in conto la possibilità che tutto quello che viene generato in termini di utile sia reinvestito all'interno della propria organizzazione, della propria associazione o della propria attività.
Perché faccio questo passaggio? Perché è evidente che il terzo settore ha molto da insegnare a tutti noi, anche perché forse è uno di quei settori che tutte le volte che riesce a fare efficienza ed efficacia nella sua attività, è in grado poi di reinvestire ciò che ha prodotto per migliorare il servizio che fornisce, per migliorare la prestazione che cerca di dare in alcuni casi ai propri assistiti, in altri casi ai propri associati o ai propri volontari. Pertanto, l'audizione del Forum del terzo settore porta con sé anche la vastità dei soggetti che lo compongono.
Come ben sapete, colleghi, il Forum rappresenta, attraverso la sua portavoce, le istanze del mondo delle organizzazioni di volontariato, del mondo della promozione sociale, le associazioni di promozione sociale, il mondo della cooperazione sociale, le associazioni filantropiche, ma anche tutti quegli altri soggetti che, in qualche modo, il Forum prova a raccogliere in un unico tavolo per dare loro tutta la forza e tutta la propulsione che queste realtà ogni giorno silenziosamente realizzano nel nostro territorio.
È per questo motivo che audirli, a mio avviso, ci permetterebbe anche di capire - lo dico con grande chiarezza - se il Forum intravede delle carenze all'interno degli operatori del sistema degli affidi. Su questo vorrei che si facesse attenzione: per me il Forum può essere oggettivamente un alleato per capire se qualche comunità o se qualche servizio non funziona. Perch ho visto al Forum svolgere il più delle volte un'attività che non era di mera protezione degli interessi, di mera protezione dell'apparato e di coloro che sono rappresentati dal Forum. Forse, su questo potremmo fare un passo insieme; un passo legato a un'operazione verità, a un'operazione di controllo e monitoraggio decisamente più attento.
La richiesta del collega, a mio avviso, racchiude, come la precedente, la possibilità di parlare con chi di questo settore è rappresentante, con chi conosce questo settore; forse potremmo avere delle sorprese che, in qualche modo, potrebbero sostenere alcuni dei punti messi all'interno di questa norma o contraddirne altri. Potrebbe continuare un cammino di verità e di costruzione di un'ottima norma, che poi è il compito che ci viene demandato nella nostra qualità di Consiglieri regionali.



PRESIDENTE

Grazie, collega Magliano.
Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis, che interviene sulla questione preliminare sollevata dal collega Rossi.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Nel ringraziare lei, vorrei estendere il ringraziamento anche al collega e Vicepresidente Domenico Rossi per aver proposto questa questione preliminare. Parlando di affidi, credo sia doveroso ricordare che il Piemonte brilla per un'abbondanza di famiglie affidatarie e di realtà residenziali serie, corrette, accoglienti, ancor più di altre regioni italiane.
I dati parlano chiaro: prevale l'accoglienza in famiglie affidatarie. Tra i circa 2000 minori che sono seguiti dai servizi sociali fuori dalla famiglia d'origine, il 56% è accolto in una famiglia. Queste famiglie affidatarie sono riunite in associazioni - l'abbiamo detto nel corso della mattinata e c'è una pluralità di sigle che le rappresentano. Queste associazioni sono esponenti del terzo settore piemontese, sono esponenti della cultura del dono e della gratuità, perché sappiamo bene che il rimborso finanziario che viene riconosciuto alle famiglie affidatarie ha carattere simbolico e basta a malapena a coprire i costi vivi dell'alimentazione e del vestiario mentre quello che le famiglie danno in più, in termini di tempo, di cura e di energia, non è calcolabile. È un bene immateriale, che è proprio una prerogativa di tanti enti del terzo settore del nostro Piemonte.
Pensiamo ad esempio all'Alleanza delle cooperative, che riunisce le tre sigle principali delle cooperative piemontesi e che ha strutturato in questi anni tanti esempi, tra l'altro molto flessibili e diversificati, di accoglienza residenziale per quei minori che, per varie ragioni, non possono essere ospitati in una famiglia.
Sia le cooperative sociali sia le associazioni di famiglie affidatarie sono rappresentate dal Forum del terzo settore del Piemonte, che è un'istituzione riconosciuta anche dalle leggi della nostra Regione, che partecipa ai tavoli della nostra Regione e che quindi noi riteniamo che sarebbe opportuno ascoltare in una specifica audizione, prima di proseguire la discussione del testo. Credo che abbiano molto da dire, come ho espresso poc'anzi, non in maniera polemica o pregiudiziale e tantomeno di appartenenza partitica.
Le famiglie affidatarie sono molto trasversali e il loro contributo potrebbe essere del tutto costruttivo, per cui credo che meritino di essere ascoltate prima di andare avanti.



PRESIDENTE

Sulla preliminare presentata dal collega Rossi ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Martinetti, in qualità di Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Ringrazio anch'io il collega Rossi per aver sollevato questa preliminare che credo abbia centrato il problema nel merito. Ho seguito con interesse tutti gli interventi svolti questa mattina e mi ha colpito, in particolare l'intervento del collega Chiamparino. Ero vicino a lui quando si sono alzati un po' i toni della discussione proprio in mezzo alla strada. Questo ci dà un po' il senso del clima in cui sta avvenendo questa discussione ovvero un clima piuttosto teso fuori e dentro l'Aula, un clima di grande contrapposizione. Pertanto, come ha ricordato il collega Rossi, diventa fondamentale ascoltare tutti gli attori che, in qualche maniera, si fanno carico di questi problemi.
Sia il Consigliere Magliano sia la Consigliera Canalis, che mi hanno preceduto, hanno ricordato il grande lavoro che viene svolto dal terzo settore. È un lavoro che è riconosciuto non solo grande per dimensione, ma anche per competenza e per impegno. Di conseguenza, audire i rappresentanti di questo comparto sarebbe assolutamente un valore aggiunto per la discussione, durante la quale c'è stato uno scarso confronto. C'è stato un po' di confronto forse all'inizio, ma poi si è caduti nello scontro ideologico.
Credo che per poter dare un aiuto a queste famiglie in difficoltà, ma soprattutto a questi minori, sia fondamentale sentire tutte le parti in causa che si occupano di questo problema con abnegazione e molto seriamente.
Sostengo anch'io a gran voce la richiesta del collega Rossi di audire i rappresentanti del terzo settore, prima di proseguire la discussione perché senza tutti questi elementi rischia di diventare solamente fine a s stessa e di poca utilità per le famiglie e anche per noi che oggi siamo qui a discutere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che dovremmo ritornare alle parole pronunciate in quest'Aula dalla Procuratrice della Repubblica presso il Tribunale per i minori, così come il tavolo del lavoro delle associazioni regionali delle famiglie affidatarie, i professionisti, gli Assessori e le tante associazioni audite. L'hanno detto senza troppi giri di parole: l'espressione "allontanamenti zero" non è per noi accettabile e non lo è soprattutto se è il titolo di un disegno di legge che desidera porre al centro il sostegno e l'accompagnamento delle famiglie fragili e vulnerabili. Infatti, la soluzione che possiamo mettere in campo non è certo la contrapposizione tra le famiglie d'origine e le famiglie affidatarie, tra le famiglie e le strutture o i soggetti diversi che operano a tutela dei minori. Anzi, direi che il titolo doveva essere "non un allontanamento in più, ma nemmeno un allontanamento in meno di quelli necessari" e, ripeto, quelli necessari.
Credo che ognuno di noi lotti per una società a maltrattamenti zero, ma non basta cancellare gli effetti, se non si rimuovono le cause. Anche se il nostro obiettivo è la prevenzione degli allontanamenti - chi non lo avrebbe come desiderio generale - non si può pensare che venga meno la necessità e quindi, la possibilità di collocare un minore fuori dalla sua famiglia d'origine.
Oggi, come proviamo a dire da tempo, i servizi sociali cercano innanzitutto una soluzione all'interno del contesto familiare allargato, prima di spostare un minore e la metà degli affidi familiari oggi sono fatti proprio a parenti. L'urgenza è quella di tutelare il minore e non certo la sua famiglia biologica. Servono persone idonee, come ci hanno detto in molti oltre che disponibili e non sempre (lo ribadiamo) la famiglia di appartenenza è il luogo giusto.
Per queste ragioni, l'audizione del terzo settore sarebbe molto importante perché credo che siano i soggetti che si sono sentiti più offesi da questa retorica. Non credo che nessuna di quelle famiglie abbia pensato di volersi sostituire, ma si è messa semplicemente a disposizione per dare un contributo; nessuno vuole cancellare le famiglie d'origine, ma vogliamo cancellare i maltrattamenti e i torti subiti da quei minori che continuano a essere al centro del nostro disegno.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani, sulla questione preliminare presentata dal Consigliere Rossi.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno di questa preliminare, perché il terzo settore ha svolto e svolge un ruolo fondamentale su questo tema ed è stato uno degli auditi nelle lunghe sedute di Commissione durante il confronto avvenuto.
Spiace vedere che questo confronto sia stato azzerato, cioè l'unico azzeramento che abbiamo visto è stato quello del dibattito tra la maggioranza e l'opposizione e anche tra maggioranza e tutti i soggetti con cui abbiamo interloquito durante il percorso in Commissione.
Credo ci sia ancora margine per il ritorno a un tavolo, in Commissione o comunque, per trovare una modalità, cercando di eliminare dal dibattito tutte le emotività che abbiamo visto. Ovviamente, quando pensiamo al caso singolo del minore allontanato che soffre e della famiglia che soffre per l'allontanamento, proviamo dei sentimenti che ci spingono a immaginare che una situazione del genere non si debba verificare. È chiaro, però, che dobbiamo anche pensare che, in alcuni casi, l'allontanamento salva la vita del minore o, comunque, contribuisce a mantenerne la sicurezza. Dovremmo cercare di astrarci dai sentimenti legati alle situazioni che, in qualche modo, veniamo a incontrare anche attraverso la cronaca e cercare di ritornare sul punto.
È necessario capire che cosa si possa migliorare nel sistema e sicuramente, qualcosa da migliorare c'è, perché non possiamo assolutamente ignorare che, a volte, nel sistema ci possono essere problemi che impediscono al sistema di funzionare correttamente. Questo l'abbiamo anche visto durante le audizioni: il problema può essere la carenza di personale può essere il fatto che ci siano dei tempi troppo lunghi, le cui motivazioni sono tante e le abbiamo ascoltate durante le nostre audizioni.
Di conseguenza, non possiamo né tirare dritto, pensando che il testo richiamato in Aula sia un testo risolutivo della situazione e neanche pensare di andare a uno scontro che rischia di diventare uno strumento che nelle mani della politica, non può assolutamente portare a nulla di buono.
L'invito è quello di ritornare a riaprire il dialogo.
Continuo a ribadire che sono certa che l'Assessore sia disponibile e mi spiace vedere che una parte della maggioranza, probabilmente, sta battendo i pugni sul tavolo. Tuttavia, in realtà, in Aula non sta assolutamente seguendo il dibattito, quindi mi chiedo quale sia il suo posizionamento e soprattutto, quale sia il suo reale interesse nei confronti dell'oggetto del disegno di legge. Mi spiace vedere che potrebbe esserci una prova di forza tra le varie componenti politiche all'interno di una discussione che invece, era partita proprio cercando di avere come unico obiettivo l'interesse del minore.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone, sulla questione preliminare presentata dal Consigliere Rossi.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo a sostegno della questione preliminare del collega.
Intanto, per circoscrivere e individuare dal punto di vista numerico il problema di cui noi stiamo parlando.
Gli allontanamenti in Piemonte riguardano, fortunatamente (possiamo almeno dire tra virgolette), una porzione molto piccola della popolazione minorile e, cioè, lo 0,23%, nel 2020 e lo 0,24%, nel 2021. Tra i minori in difficoltà, il 98% viene seguito in famiglia e nella cerchia parentale e, a differenza del trend nazionale sulla ripresa degli inserimenti in struttura, in Piemonte continua a prevalere l'accoglienza in famiglia affidataria per il 64%. Tra l'altro, ci troviamo di fronte a situazioni nelle quali, secondo i dati del Comune di Torino, del 2021, i minori allontanati presentano contemporaneamente numerosi fattori di rischio nel loro contesto d'origine, per cui si fa la valutazione di allontanamento.
È per questo motivo che sosteniamo quanto suggerito dal collega e facciamo anche riferimento alle ragioni che quella stessa parte, cioè il terzo settore, indica come importanti nella valutazione. Ricordiamo che essi sostengono, tra l'altro, che non è negando che esistono nuclei familiari in difficoltà che si tutelano i minori, cioè non possiamo nasconderci che purtroppo, esiste (forse, è lì che dobbiamo intervenire in maniera radicale) una realtà che non sempre è in grado di garantire ai minori le migliori condizioni di crescita e di sicurezza.
Le difficoltà importanti, come le malattie psichiatriche e le tossicodipendenze, se anche si risolvono questo non avviene in tempi brevi perché sappiamo che, purtroppo, sono processi lunghi e faticosissime con ricadute e con difficoltà in un processo lineare del percorso di recupero durante il quale, effettivamente, il minore può essere sottoposto a una situazione di difficoltà per un tempo così lungo che poi, addirittura, alla fine del percorso, non sarà più un minore.
Infine, ogni allontanamento viene deciso dai giudici dopo una valutazione complessiva della situazione, cioè non è una scelta fatta da persone incompetenti e in maniera affrettata e superficiale, perché è del personale competente, con esperienza sull'argomento, che decide dopo un percorso di approfondimento reso possibile da competenze e conoscenze specifiche.
. Questione preliminare presentata dal Vicepresidente Valle, in qualità di Consigliere



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Vicepresidente Valle, che interviene in qualità di Consigliere, per illustrare una questione preliminare.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei presentare una questione preliminare alla trattazione del disegno di legge di cui stiamo discutendo, in particolare, vorrei richiedere se è possibile l'audizione dell'Ordine degli psicologi in merito ai contenuti del disegno di legge.
Questo innanzitutto per una ragione di merito, perché ovviamente all'Ordine fanno riferimento molteplici professionisti che poi vengono coinvolti in tutta la procedura, che i servizi sociali mettono in campo, di accompagnamento, di presa in carico e, eventualmente, di adozione di provvedimenti, insieme all'autorità giudiziaria, con tutte le perizie che sono connesse sulla famiglia, sui familiari e sui bambini stessi.
Penso, quindi, che potrebbero essere una voce utile per avere un'opinione qualificata su quello che oggi sta venendo quando andiamo a intervenire su famiglie in difficoltà e possa anche fugare, secondo il mio modesto punto di vista, anche a seguito delle consultazioni sul disegno di legge, alcune paure che sono ancora sul tavolo, ma che mi sembrano, in realtà, ampiamente superate dell'opinione di tutti gli operatori.
Penso sia anche politicamente interessante per noi, perché arrivare ad allontanare un minore da una famiglia è una sconfitta per tutta la nostra società. La soluzione non è inceppare il meccanismo di salvaguardia e di tutela del minore, ma mettere in campo politiche attive di sostegno alla famiglia, alla fragilità delle persone, alla loro condizione personale familiare e sociale, che possono invece sostenerle nell'adempimento dei doveri familiari e, in particolare, nell'accudimento e nella cura dei bambini.
C'è una fragilità psicologica importante che il COVID ha acuito; c'è una richiesta e una domanda di servizi di natura psicologica crescente e c'è anche un dibattito pubblico più ampio in questo senso. Penso al tema del voucher psicologo introdotto dal Governo e rinnovato quest'anno; penso al dibattito sullo psicologo di base; penso al dibattito sullo psicologo nelle scuole. C'è una rinnovata consapevolezza, da parte della società dell'importanza di questa figura, che non è più vissuta come stigmatizzante ma, anzi, viene vissuta come un aiuto importante per la costruzione di un regime, di una situazione di stabilità, di felicità e di serenità nei rapporti e nelle relazioni fra le famiglie.
È per questo che potrebbero anche darci spunti utili, non soltanto per analizzare il presente, cioè quello che sta avvenendo oggi quando ci occupiamo di minori, ma anche sulle politiche attive che sarebbe il caso di mettere in campo per arrivare ad allontanare il meno possibile i minori e a costruire famiglie più serene e più stabili, ma in maniera proattiva e non cercando di grippare un meccanismo di tutela che oggi sta funzionando egregiamente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della questione preliminare del Consigliere Valle che chiede di audire l'Ordine degli psicologi.
Assessore, Presidente, credo sia utile provare a costruire una discussione e un dialogo, come diceva il collega, fuori da quest'Aula e bisogna farlo in particolare con questo Ordine, perché credo sia un elemento fondamentale.
Nella storia di questa Regione e di quest'Aula, rispetto alla figura dello psicologo, non è mai successo che su una legge del genere non si sia neanche potuto ascoltare e confrontarsi con quell'Ordine. Se l'ha fatto, lo dobbiamo fare in senso formale e ufficiale all'interno delle Commissioni avendo dei documenti scritti ed elementi oggettivi anche a fronte di una modifica del testo. Se le audizioni formali e informali avvengono prima di ipotesi di modifiche, credo sia doveroso ri-ascoltare e ri-mettere in discussione il testo.
Quando avvengono modifiche, in alcuni casi anche in maniera sostanziale sul dispositivo o su elementi dello stesso, è evidente che l'audizione, in particolare in questo momento, diventa fondamentale. Ritengo necessario rimettere in agenda un momento di confronto. È anche vero - lo dico al collega Valle - che se poi le audizioni vengono ascoltate come quelle, ad esempio, per il GAP, forse fate bene a non ascoltarle.
Quando diversi ordini, associazioni e studi di ricerca vi dicevano che sul GAP stavate sbagliando proprio a fronte dei numeri, quelle audizioni non sono servite a nulla, perché nulla, come diceva il collega Ravetti nella questione preliminare precedente, vi ha fatto comprendere di mettere in discussione almeno alcuni passaggi della legge.
Pertanto, anche l'audizione di professionisti non avrebbe svolto un ruolo di messa in discussione, però credo che chi costruisce, approvando norme così importanti, l'elemento di discussione e di confronto sia fondamentale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie.
Mi associo anche a questa richiesta.
In realtà, come ho già detto in quasi tutti i miei interventi, avevo visto una predisposizione al dialogo e al confronto da parte dell'Assessore perché ricordo che erano stati presentati emendamenti (che adesso non ci sono più). Questo dispiace, perché era stato fatto un buon lavoro, si era riusciti ad arrivare, non dico a un testo pienamente condiviso, ma sicuramente a un miglioramento, a un recepimento delle istanze di alcuni auditi che hanno presentato osservazioni e anche di alcuni soggetti che hanno protestato nei mesi scorsi.
Ci ritroviamo al punto di partenza, un punto di partenza che crea divisioni, contrasto e che non può portare a un'approvazione tempestiva e neanche condivisa del provvedimento. Il sospetto che dietro a questo ritorno al passato ci sia una forza politica che sta spingendo in quella direzione un po' s'insinua, perché vediamo, da una parte, un certo grado di ragionevolezza e di disposizione al dialogo e poi, dall'altra, una chiusura, un ritorno in Aula e un disinteresse da parte di una certa parte politica (come se dicesse: per noi è così, non c'è margine, spiace).
Stiamo parlando di un tema molto importante, di un tema delicato, di un tema che richiederebbe una sensibilità e un'attenzione che supera di gran lunga l'irrigidimento su posizioni politiche e ideologiche. Magari, quelle stesse componenti che oggi non mostrano alcun interesse in Aula non hanno nemmeno partecipato al confronto e al dibattito, quindi non hanno nemmeno ascoltato o recepito le istanze di tutto quel mondo che ci dice di fare attenzione, di andarci piano, di non entrare con i piedi di piombo in un contesto molto delicato con equilibri particolari e con gravi rischi di ripercussioni proprio sulla sicurezza dei minori.
Il fatto di ritornare in Commissione o a un tavolo (dove volete, basta che si riapra il confronto), consentirebbe anche di mettere queste parti politiche di fronte alla loro responsabilità. Battere i pugni sul tavolo e imporre una posizione senza un confronto su questo tema, è una cosa veramente inaccettabile, inconcepibile; è una cosa che noi non possiamo come Consiglio regionale, in alcuno modo far passare in modo leggero.
Mi rivolgo nuovamente all'Assessore perché so che, invece, da parte sua, ci sarebbe un'apertura, perché l'abbiamo vista e percepita. Abbiamo anche compreso - almeno io credo di aver compreso - qual è la motivazione che sta alla base di questa sua idea di disegno di legge, ma nell'atteggiamento che vediamo oggi in Aula, anche da parte della Giunta piuttosto assente, non rivedo quella predisposizione che, invece, ho visto nell'Assessore.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ha chiesto d'intervenire, sulla preliminare presentata dal Consigliere Valle, il Consigliere Giaccone.
Prego, Consigliere; ha facoltà d'intervenire per tre minuti.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Perché è rilevante la preliminare presentata dal collega Valle? Perch effettivamente, ci troviamo di fronte a una categoria che dell'argomento ha notizia e polso diretto proprio perché si occupa anche degli equilibri e delle difficoltà psicologiche, quindi anche indirettamente, di salute dei giovani.
C'è un comunicato dell'Ordine degli psicologi, una loro lettera di preoccupazione, datata all'inizio di questo percorso, purtroppo faticoso relativo al testo di legge, che riassume molto bene sia la loro funzione sia gli elementi della loro preoccupazione. C'è un passaggio, secondo me importantissimo, nel quale gli psicologi dicono: "La comunità professionale degli psicologi ha come obiettivo prioritario la salute pubblica, con particolare riferimento alle fasce più fragili della popolazione, quali sono in generale i bambini e gli adolescenti in quanto soggetti in crescita e trasformazione. In particolare, pensiamo a quei bambini e adolescenti che vivono possibili condizioni di maltrattamento fisico e psicologico, grave trascuratezza, violenza assistita, abuso sessuale, cui si aggiungono i casi di coinvolgimento di minorenni in gravi conflitti relazionali nell'ambito della separazione dei genitori".
Perché riporto questa dichiarazione? Perché non può essere detto meglio di così e non può essere anche più evidente e concreta la loro opinione che attraverso le loro parole. Ci troviamo oggettivamente di fronte a persone che, per mestiere, ascoltano, cercano di individuare, di isolare e di sostenere quel tipo di disagio. Per noi non solo è ragionevole, ma è indispensabile ascoltare il suggerimento del collega Valle, che invita ad audire questi professionisti per meglio comprendere la realtà ed eventualmente modificarla come la collega Frediani e io dall'inizio di questa mattina stiamo cercando di convincere l'Assessore a fare.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Giaccone per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla preliminare presentata dal Consigliere Valle il Consigliere Grimaldi.
Prego, collega; ha facoltà di intervenire per tre minuti. Io continuo a chiamarla collega, anche se è onorevole.



GRIMALDI Marco

Sono un vostro collega.
Vorrei continuare con le parole del Consigliere Giaccone solo per ricordare i passaggi successivi della stessa comunità scientifica e soprattutto dell'Ordine degli psicologi. Che cosa ci dicono? Che le loro preoccupazioni rispetto a questo disegno di legge sono relative al fatto che "quest'ultimo sembra individuare nella questione della povertà economica il fattore determinante degli allontanamenti: un'affermazione" - dice l'Ordine degli psicologi - "non supportata dalle rilevazioni e dalle statistiche. Il disegno di legge mette invece in secondo piano l'insieme delle problematiche molto più complesse che incidono pesantemente nel danneggiare l'esercizio delle funzioni genitoriale (quadri psicopatologici importanti dei genitori, dinamiche relazionali violente, disfunzioni significative a livello di competenza genitoriale). I dati relativi al maltrattamento nell'infanzia sono allarmanti, se si tiene anche conto del disagio sommerso e non rilevato, e costituiscono un elemento di forte preoccupazione. La comunità scientifica degli psicologi e degli psicoterapeuti è concorde nel sottolineare come i traumi e le carenze vissute nell'infanzia producano anche esiti, a medio e lungo termine, fortemente invalidanti la salute personale e le relazioni familiari. Tali sfavorevoli esperienze infantili se non rilevate e adeguatamente curate, finiscono per riprodursi nelle generazioni successive, amplificando anche i costi sociali e sanitari impattando sull'aumento della spesa pubblica dedicata alla cura delle patologie e del mondo degli adulti". L'Ordine "auspica che siano fornite maggiori risorse ai servizi sanitari in genere e psicologi in particolare nonché ai servizi sociali ed educativi, in modo da garantire i necessari interventi di prevenzione e cura nei confronti della popolazione minorile.
Che siano progettate e realizzate su tutto il territorio regionale le necessarie azioni di prevenzione e contrasto al maltrattamento nell'infanzia; in particolare, riteniamo indispensabile la realizzazione di efficaci percorsi di sostegno nelle situazioni di vulnerabilità e fragilità genitoriale".
Infine, l'Ordine ci chiede "un complessivo ripensamento del disegno di legge, che dovrebbe essere definito attraverso una pratica di collaborazione e confronto con gli ordini professionali, l'università, i servizi sanitari e sociali, la magistratura minorile, le associazioni delle famiglie affidatarie e adottive, il terzo settore".
Proprio su queste richieste l'opposizione è unita nel chiedervi il ritiro del provvedimento.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Grimaldi.
Il Gruppo del Partito Democratico è già intervenuto.
Volevo chiudere l'esame della questione preliminare presentata dal Consigliere Valle. Ci sono ancora gli interventi del Movimento 5 Stelle e dei Moderati.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Se i Consiglieri dei Moderati e Movimento 5 Stelle vogliono intervenire.
Non è che c'è scritto.
Ricordo che il Consiglio è convocato alle ore 10 ed è sconvocato alle ore 19. Ci sono ancora tre minuti: non facciamo quelli che bollano la cartolina.



(Commenti del Consigliere Sarno)



PRESIDENTE

No, alle ore 14, presiedo io. C'è ancora la possibilità d'intervento sulla questione preliminare presentata dal Consigliere Valle da parte del Movimento 5 Stelle e dei Moderati.



DISABATO Sarah

Presidente, sono le ore 13: io sono in pausa.



PRESIDENTE

Prego, Consigliera. Se vuole intervenire, ha tre minuti.



DISABATO Sarah

Sono le ore 13.



PRESIDENTE

Non c'è scritto le ore 13. Prego, se vuole intervenire ha tre minuti.



DISABATO Sarah

Ma sono le ore 13!



PRESIDENTE

Collega Disabato, se vuole intervenire ha tre minuti.



DISABATO Sarah

Va bene, intervengo: fa partire il tempo?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Il Consiglio è convocato dalle ore 10 alle ore 19.



DISABATO Sarah

Presidente, questo è il Consiglio regionale: non siamo a casa della maggioranza. Siamo in Consiglio regionale! Se si fissano degli orari, si rispettano!



PRESIDENTE

Non facciamo ridere chi ci guarda, perché ci sono persone che al mattino si alzano alle 4.00 e lavorano tutto il giorno! Prego, collega. Se vuole intervenire, bene.



DISABATO Sarah

Se si fissano degli orari, si rispettano. Non siamo qui per fare i nostri comodi! Guardi, io rimango qui.



PRESIDENTE

Se vuole intervenire, bene. Altrimenti può uscire dall'aula e la chiudiamo qua.
Ritengo il suo intervento concluso. Aveva tre minuti...



DISABATO Sarah

Dovremmo tutti uscire dall'aula: sono le ore 13!



PRESIDENTE

Non c'è scritto da nessuna parte che i lavori terminano alle 13.



DISABATO Sarah

No, no...



PRESIDENTE

Collega Disabato, per cortesia, non siamo all'asilo nido! Grazie.



DISABATO Sarah

Non c'era accordo? Presidente!



PRESIDENTE

Bene. Visto che il Movimento 5 Stelle è intervenuto...



DISABATO Sarah

Presidente! Non sono intervenuta. Mancano due minuti!



PRESIDENTE

Visto che sono le ore 13, dichiaro sospesa la seduta di Consiglio regionale.
Alle ore 14 riprenderemo i lavori con la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



DISABATO Sarah

Io non sono intervenuta! Se proprio volete fare qualcosa per i nidi, implementate le risorse!



PRESIDENTE

Grazie e buona giornata a tutti.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.02)



(I lavori proseguono alle ore 14.05 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Inoltre, ricordo agli interroganti che, nel resoconto della seduta trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Infine, ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche.
Prego ancora i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1191 presentata da Magliano inerente a "Più passa il tempo e più si conferma cronica la carenza dei medici soprattutto nelle aree montane. Come intende intervenire questa Giunta?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1191.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Lascio qualche tempo all'Assessore Marnati di acquisire le deleghe dell'Assessore Icardi, anche perché chi ci segue deve sapere chi viene in Aula e chi no.
Premesso che la mancanza di medici di base nelle valli e nei piccoli Comuni è un'emergenza sempre più evidente, in Piemonte i medici di base in servizio nel 2019 erano 3.109 e attualmente sono 3.057, traducibile in un rapporto di circa un medico ogni 1.350 abitanti, ma in montagna le carenze sono maggiori. Evidentemente, non si trovano facilmente medici disponibili a lasciare la città per andare in montagna, perché sono professionisti retribuiti in base al numero degli assistiti che, a parità di condizioni preferiscono lavorare nei centri maggiormente popolosi.
Tenuto conto che tra il 2017 e il 2022 in Piemonte sono andati in pensione circa 900 medici di base, si stima che altri 1.700 lasceranno tra il 2023 e il 2032. In Piemonte, ogni anno cessano il servizio 350 medici di medicina generale e il gettito formativo dei nuovi laureati non è sufficiente a coprire i posti vacanti.
La legge regionale n. 14/2019, "Disposizioni in materia di tutela valorizzazione e sviluppo della montagna" all'articolo 7, comma 1 prevede che la Giunta regionale individui, entro 180 giorni dalla pubblicazione della legge medesima, previo parere della Commissione Consiliare competente, i livelli essenziali dei servizi pubblici nelle aree montane e nelle materie di competenza regionale, in particolare per quanto riguarda i presidi sanitari e socio-assistenziali delle aree montane.
La Regione Piemonte pubblica annualmente, nel mese di marzo, le zone carenti di assistenza primaria e i medici in possesso dei requisiti possono presentare domanda di assegnazione.
Qualora, a seguito della conclusione delle procedure, residuino ancora delle aree carenti, è effettuata una seconda pubblicazione e in tale caso possono concorrere medici in possesso del titolo di formazione in medicina generale, anche se iscritti in graduatoria MMG di altra Regione. Se, a conclusone di tale assegnazione, dovessero residuare ulteriori carenze potranno partecipare i medici frequentanti i corsi di formazione in medicina generale in Regione Piemonte, cioè gli specializzandi (definiamoli così).
Risulta che sia stata predisposta una bozza di un nuovo contratto nazionale dei medici con il quale si consentirebbe di retribuire i medici di medicina generale delle zone disagiate, tra le quali quelle montane, non più in base al numero dei loro assistiti, ma a stipendio pieno. La soluzione sarebbe in attesa di approvazione un nuovo Governo.
In conclusione, considerato che questo è soltanto uno spaccato che evidenzia la gravità della situazione, servono almeno 100 medici di base nei 550 comuni montani del Piemonte.
È ora che la Regione faccia scelte concrete, magari offrendo agevolazioni ai medici che, pur sapendo di dover affrontare situazioni disagevoli scelgono di prestare servizio nelle valli alpine. Il Piemonte paga il prezzo di avere un territorio particolarmente montuoso, l'assistenza nei comuni, alte valli e nei centri più piccoli è sempre più carente e aumenta il senso d'insicurezza da parte di chi vive e frequenta tali territori.
Pertanto, interrogo e, al di là della polemica, ringrazio l'Assessore Marnati di essere qui almeno a fornire risposta, per sapere come intenda questa Giunta regionale sostenere e incentivare i medici di medicina generale a lavorare nelle zone montane, al fine di trovare soluzione a una carenza che penalizza tante famiglie che risiedono nelle valli alpine.
La precedente Giunta, con l'Assessore Saitta, aveva individuato Presidente, una metodologia di sostegno.



PRESIDENTE

Collega, grazie.
Deve concludere, perché ha sforato il tempo.



MAGLIANO Silvio

Sì. Volevo capire se anche la Giunta che lei, in qualche modo, rappresenta vuole fare qualcosa di analogo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Marnati per la risposta.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ai sensi l'articolo 33 dell'ACN per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale del 20 gennaio 2022, in data 20 aprile 2022, la Regione Piemonte ha pubblicato le zone carenti di assistenza primaria 2022 e ha concluso il procedimento di assegnazione il 20 settembre 2022.
In data 3 ottobre 2022, dando seguito all'articolo 33 dell'ACN per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale del 20 gennaio 2022, la Regione Piemonte ha emanato il provvedimento n. 1788 del 3 ottobre 2022, che consente per ulteriori due tipologie di candidati di concorrere per tutte le zone carenti non assegnate con il procedimento precedente.
Qualora, nuovamente, non dovessero essere assegnate alcune delle zone carenti pubblicate nella seconda fase, la Regione pubblicherà, ai sensi dell'articolo 33 per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale del 20 gennaio 2022, un ulteriore provvedimento che consentirà agli iscritti al corso di formazione in medicina generale di diventare medici di base.
A livello regionale è stata emanata la DGR n. 13 del 19 novembre 2021 relativa alle misure necessarie a fronteggiare la carenza di medici di medicina generale, che ha disposto di autorizzare, previa accettazione del medico, per un tempo determinato di sei mesi, rinnovabili per tre volte, un tetto massimo di 1.800 iscritti, contro i 1.500 stabiliti a livello nazionale; tale meccanismo consente, pure in presenza di un esiguo numero di medici incaricati, di coprire un maggior numero di pazienti.
Inoltre, nel caso in cui il medico accetti un incarico di assistenza primaria senza aprire effettivamente lo studio, la Regione procede a un meccanismo di riconvocazione dei medici che avevano fatto richiesta per il medesimo ambito territoriale, dando la possibilità a eventuali ulteriori medici di concorrere.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta immediata n. 1187 presentata da Grimaldi inerente a "Passaggio del personale del trasporto ferroviario della Torino Ceres"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1187.
La parola al Consigliere Grimaldi, per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Come l'Assessore ben sa, il contratto di servizio concessione del servizio ferroviario metropolitano periodo 8 dicembre 2019-9 dicembre 2034, letto e sottoscritto da Agenzia metropolitana e Trenitalia, prevede l'assegnazione delle tratte ferroviarie SFMA e SFM1, aggiudicate tramite gara d'appalto a Trenitalia.
Secondo quanto previsto dall'addendum al contratto di concessione dell'ottobre 2020 all'interno del quale le parti interessate, fra cui Agenzia metropolitana e Trenitalia, convenivano sull'attivazione di questa tratta al nuovo gestore alla data del 1° gennaio 2023. Questa data certifica un ritardo potenziale (adesso ce lo dirà anche lei) di 24 mesi rispetto al passaggio della linea SFM1 (la famosa Rivarolo-Chieri) e sarebbe - credo - il limite massimo di proroga consentita dal contratto di servizio.
Nell'incontro tenutosi tra la Regione Piemonte e il Comitato di monitoraggio della linea ferroviaria Torino-Ceres, in data 22 luglio 2022 (almeno così abbiamo letto sui giornali), lei avrebbe confermato uno slittamento della riapertura almeno al gennaio 2024. Non so se le risulta ma le ultime ore hanno portato l'ingegner Luigi Cantamessa, direttore generale della Fondazione FS Italiane, insieme ad alcuni tecnici, a un sopralluogo sulla Torino-Ceres. Credo che sia chiaro a tutti il contesto un contesto in cui tutti noi continuiamo a dire che la mobilità ferroviaria non è solo quella più ecologica, ma è anche quella più sicura e più socialmente desiderabile.
Tantissime persone sperano in una riattivazione molto veloce, ma siamo in un contesto in cui, soprattutto i lavoratori, hanno preoccupazioni.
Sappiamo bene quali sono le lunghe traversie dello spostamento da aziende locali, pur grandi, a Trenitalia. Pertanto, in attesa di avere una risposta chiara e definitiva in merito ai tempi con cui avverrà il trasferimento del personale del trasporto ferroviario coinvolto nella gara d'appalto, in caso di slittamento successivo delle assegnazioni della gara d'appalto, devono esserci le garanzie riguardo la certezza d'impiego operativo dei lavoratori coinvolti nell'immediato futuro.
Che cosa intendo? È chiaro che non avremo difficoltà fino a fine anno, ma se dovesse esserci un altro anno di tempo prima della riattivazione ovviamente questi lavoratori sarebbero a rischio, rischio per le loro famiglie e per i loro redditi.
Dovremmo intervenire prima che sia tardi, per cui spero che siano già state attivate interlocuzioni e vorrei avere rassicurazione in questa sede probabilmente per uno degli ultimi question time che presenterò, che finisca tutto positivamente.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere.
Nel farle gli auguri, Consigliere Grimaldi, mi dà anche l'occasione per rispondere e per tranquillizzare.
È giusta e corretta la sua interrogazione e anche le preoccupazioni legittime dei lavoratori, che sono 97, oltre a tre unità dello staff ferrovie, che GTT ha certificato essere addetti al ramo ferroviario, per non è corretto dire che i lavori sono in ritardo. Sono più lunghi di quanto previsto, perché stanno durando più di quanto previsto.
Su quella linea, il PNRR ha apportato una serie di benefici economici quindi una maggiorazione del lavoro che ha portato a un'implementazione dei lavori e anche del cronoprogramma.
Seppure sarebbe assolutamente giustificato un ritardo, visti i tempi, il caro materiale e la difficoltà a reperirlo, in questo caso è proprio una lavorazione in più. I lavori verranno completati nella primavera del 2023 e in quel momento GTT e Agenzia potranno chiedere ad ANSFISA (Agenzia nazionale per la Sicurezza Ferroviaria) la messa in esercizio, quindi il passaggio di questa linea a nuova operatività.
Sostanzialmente non c'è rischio, per cui il timore e la paura sono scongiurati, intanto perché 2024 è una data che non dovrà essere mutata (abbiamo avuto garanzie prima di annunciarla da Rete Ferroviaria Italiana che prenderà in carico questa linea) e poi perché, come ha ben detto il Consigliere Grimaldi, questa linea è nel contratto ferroviario metropolitano, quindi si attende l'attivazione solo nella misura in cui i lavori saranno completati.
Com'è successo per la linea canavesana, non ci sarà soluzione di continuità, quindi il numero di persone, certificato e concordato, passerà da un giorno all'altro senza periodi di fermo e senza perdere diritti.
Inoltre, com'è successo sulla linea canavesana, anche aderendo al contratto dei ferrotranvieri, che è migliorativo rispetto a quello che oggi hanno in GTT.
Abbiamo esperienza sul campo: nulla è successo sulla Canavesana, anzi, devo dire che le operazioni si sono svolte il 1° gennaio in maniera efficace efficiente e con soddisfazione degli operatori.
Nel tranquillizzarla, tranquillizzo anche gli operatori e, soprattutto, gli utenti, che evidentemente su quella tratta stanno patendo un disservizio che però, a differenza di altri casi in Italia e in Piemonte, non è legato a una mancata prospettiva, ma a una prospettiva molto importante, che vedrà collegare le Valli di Lanzo e l'aeroporto di Caselle con l'alta velocità e con il centro di Torino, quindi una prospettiva molto migliore rispetto a quella attuale.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1186 presentata da Rossi, inerente a "Come potenziare la SCDU di Medicina fisica e riabilitativa di Novara"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1186.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Chiedo scusa, pensavo di essere il terzo dal messaggio che mi era stato inviato. Probabilmente ho letto male.



PRESIDENTE

Ha letto bene, ma andiamo secondo l'ordine d'arrivo. Grazie.



ROSSI Domenico

Se mi lascia solo un secondo per aprire, Presidente.



PRESIDENTE

Prego, prego.



ROSSI Domenico

Ma non volevo fare polemica, Presidente.



PRESIDENTE

Nemmeno io.



ROSSI Domenico

Come già anticipava il Presidente, si tratta della struttura complessa universitaria della medicina fisica e riabilitativa di Novara.
Il tema, per essere sintetico, è molto trasversale: c'è la questione dei posti letto che, purtroppo, nel corso degli anni e per diversi motivi hanno visto un ridimensionamento, nonostante quanto previsto nell'atto aziendale.
Insieme al combinato disposto della mancanza del personale sufficiente, fa sì che il servizio, fra l'altro necessario, offerto ai cittadini su questi temi, non possa essere invece di qualità e non possa essere in grado di soddisfare i fabbisogni sanitari.
In particolare, stiamo parlando di una struttura complessa universitaria all'interno dell'Azienda Ospedaliera "Maggiore della Carità" di Novara. La struttura ha in carico pazienti con riduzione o perdita di funzioni motorie e/o cognitive a causa di patologie neurologiche, ortopediche o traumatiche.
Il servizio prevede un'attività generale e ad alta specializzazione che si svolge attraverso le seguenti aree di intervento: ambulatorio fisiatrico ambulatorio per la cura dell'osteoporosi, neuroriabilitazione, rieducazione perineale, spasticità e disturbi del movimento, ecc. L'attività si svolge con erogazione dei servizi in regime di degenza ordinaria, day hospital e ambulatoriale.
La SCDU è una struttura di eccellenza, coinvolta in reti nazionali ed internazionali per l'attività clinica e la ricerca in ambito riabilitativo.
Dobbiamo prendere atto che nell'atto aziendale è previsto un totale di 38 posti letto così suddivisi: 24 per la riabilitazione intensiva (codice 56) e gravi cerebrolesioni (codice 75) e 14 per le mielolesi (codice 28).
La situazione reale, purtroppo, prevede un totale di 14 posti letto (nove per la riabilitazione codice 56 e codice 75 e cinque per l'unità spinale).
Come vede, Presidente, rispetto all'atto aziendale, la disponibilità dei posti letto è molto più bassa.
La riduzione attuale è avvenuta nelle prime fasi dell'emergenza COVID, nel marzo 2020, e purtroppo è stata mantenuta. Situazione analoga troviamo anche se andiamo a vedere il personale della struttura e quindi questo fa si, chiaramente, che visto i pochi posti letto, visto il poco personale, il servizio offerto è ridimensionato e non riesce a soddisfare il fabbisogno che purtroppo c'è nel territorio.
Abbiamo appreso di una collaborazione tra l'Azienda ospedaliero universitaria e il Centro Clinico NeMO di Fondazione Serena Onlus per la realizzazione presso il presidio San Giuliano di un polo di eccellenza e di attrazione in Piemonte per il trattamento delle malattie neuromuscolari come la sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
Nessuno di noi è contrario a una situazione di questo tipo, siamo convinti che ogni forma di eccellenza che arrivi sul territorio sia da valorizzare ma l'importante, Presidente, è che questo non sia sostitutivo dei posti letto e del personale necessario all'attività pubblica.
S'interroga l'Assessore competente per sapere quali azioni intende mettere in campo per il ripristino dei posti letto previsti presso la SCDU in oggetto e per garantire una congrua dotazione di personale necessario al funzionamento del Dipartimento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Rossi per l'intervento.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione n. 1186, delegando l'Assessore Matteo Marnati.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
L'Azienda Ospedaliera Universitaria "Maggiore della Carità" di Novara, in risposta al bisogno assistenziale COVID che richiede obbligatoriamente i percorsi differenziati relativamente all'andamento dello stato pandemico ha ancora attivi, oltre al reparto di malattie infettive, un reparto COVID semintensiva di 12 posti letto, aggiuntivo rispetto ai reparti ordinari, un box aggiuntivo COVID presso il DEA per la gestione dei casi sospetti o confermati e posti letto presso la medicina dalla sede ospedaliera di Galliate.
Tali riparti richiedono l'impegno di personale recuperato attraverso sia la riorganizzazione delle risorse umane, sia attraverso la riduzione di posti letto (come avvenuto ad esempio per RRF e per la medicina di Galliate). Questa riorganizzazione è tuttora in atto ma, inevitabilmente nei periodi di aumento dell'incidenza COVID, ha interessato anche altri reparti di degenza.
L'Azienda Ospedaliera Universitaria "Maggiore della Carità" ha in corso le procedure di ulteriore assunzione di personale infermieristico e di supporto.
Si precisa che l'attivazione del Centro NeMO, che si occuperà di rispondere a una malattia "rara" (SLA), ma non meno necessaria di supporto sanitario e sociale presso il presidio San Giuliano, occuperà logisticamente la vecchia area dedicata alla degenza della RRF e quando operativa utilizzerà proprio personale.
La degenza di Recupero e Rieducazione Funzionale è già stata trasferita presso la nuova sede appena ristrutturata (primo piano del presidio San Giuliano), che sarà completamente attivabile non appena risolta l'emergenza sanitaria pandemica COVID, la cui evoluzione epidemiologica resta a oggi indefinita e costantemente monitorata ai livelli regionale e nazionale, che provvedono a dare periodicamente le indicazioni del caso.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marnati per la risposta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1188 presentata da Sarno, inerente a "Previsione dell'impiego di terapisti occupazionali nel personale sanitario delle ASL piemontesi, in vista della definizione del fabbisogno regionale"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1188.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Diego Sarno.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Come da lei citato, ci occupiamo oggi con questo question time dei terapisti occupazionali. I terapisti occupazionali sono dei fisioterapisti con una qualifica particolare, perché i terapisti occupazionali tengono insieme la rieducazione e l'insieme delle attività significative di persone che hanno ulteriori difficoltà nel quadro delle proprie attività quotidiane. Quindi i terapisti occupazionali vanno a casa del paziente, ne controllano l'automobile, ne visitano i posti di lavoro per rendere quei luoghi tecnicamente e utilmente accessibili e funzionali a chi ha delle difficoltà.
Premettiamo che negli anni Ottanta i primi corsi dei terapisti occupazionali vengono forniti da enti privati e solo nel 2001 partono come figura professionale formalmente riconosciuta attraverso pubblici corsi di formazione.
Nel 2011 il Piano nazionale individua parole chiave per definire l'utilizzo del terapista occupazionale: la deistituzionalizzazione, cioè la diminuzione al ricorso dell'ospedalizzazione dei pazienti, e la promozione dell'autonomia delle persone con disabilità.
Nel PNRR viene ulteriormente richiamata la figura del terapista occupazionale come l'unica figura professionale titolata a operare in maniera efficace, in particolare in alcune strutture che il PNRR mette a disposizione per migliorare la sanità territoriale.
Inoltre, se facciamo un paragone con il 2021, la Francia conta 18 terapisti occupazionali ogni 100 mila abitanti; l'Inghilterra 59; la Germania 72; la Norvegia 97; la Svezia 116; la Danimarca 187, mentre in Italia tre ogni 100 mila abitanti.
Dei circa 2.000 terapisti occupazionali presenti in Italia, risultano operanti nella Regione Piemonte 102, dei quali solo tre - ripeto, solo tre! sono assunti presso le ASL, con ciò rendendo impossibile far fronte alle prescrizioni effettuate dai medici di base secondo i codici dei LEA, e rendendo de facto il ricorso alla terapia occupazionale un servizio a pagamento: ritorniamo al discorso sulla sanità pubblica sempre più privata.
In Lombardia, invece salgono a 67 i terapisti occupazionali (come ho detto in Piemonte sono solo tre quelli assunti dalle ASL).
Nel mese corrente, la Giunta è chiamata ad individuare il fabbisogno sanitario delle ASL piemontesi, di concerto con i Direttori delle suddette.
Che cosa chiediamo attraverso quest'interrogazione a risposta immediata? Interroghiamo la Giunta regionale per sapere se e quante assunzioni di terapisti occupazionali sono previste per ciascuna delle ASL piemontesi perché sappiamo che questa figura è molto più efficace rispetto ad altre figure che, più o meno, si occupano degli stessi problemi, ma in maniera non così adeguata.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione n. 1188, delegando l'Assessore Matteo Marnati.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La Regione Piemonte ha stipulato il protocollo d'intesa con l'Università Cattolica del Sacro Cuore, Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli di Roma, per l'espletamento del corso di studi "terapista occupazionale". In applicazione del modello previsionale di cui agli accordi Stato-Regioni del 9 giugno 2017 e del 25 maggio 2017 per la determinazione del fabbisogno formativo ai sensi dell'articolo 6 ter del decreto legislativo n. 502/92 il valore della domanda dei professionisti per l'anno 2022-2023 a tendere è stimato in nove ogni 100.000 abitanti.
Il potenziale formativo in Piemonte risulta di una quindicina di laureati l'anno. Attualmente, i terapisti occupazionali operanti in Piemonte sono 102 (dato AITO); in carico presso il Servizio sanitario regionale sono sei (uno nell'ASL di Vercelli, quattro dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Novara, uno nell'Azienda Ospedaliera Universitaria Santa Croce di Cuneo) e i restanti pressoché impiegati nelle strutture accreditate e quindi senza costi per i cittadini.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Matteo Marnati per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1185 presentata da Disabato inerente a "La Regione Piemonte applichi la DCR n. 300-27935 per rendere gratuiti i contraccettivi" (rinvio)


PRESIDENTE

Su richiesta dell'interrogante, e d'intesa con la Giunta regionale, la trattazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 1185 viene rinviata alla prossima seduta.


Argomento: Presidi socio-assistenziali pubblici e privati

Interrogazione a risposta immediata n. 1189 presentata da Gallo, inerente a "Chiarimenti in merito all'iter progettuale delle Case della Comunità la cui realizzazione sarebbe legata a finanziamenti esterni al PNRR"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1189.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Gallo.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Con quest'interrogazione torniamo ad accendere un faro sul tema delle case di comunità. Ne abbiamo discusso molto nei primi mesi dell'anno; abbiamo approvato una delibera il 22 febbraio, nella quale si individuavano 22 case di comunità, gli ospedali di comunità, le centrali operative e territoriali, il Piano complessivo del PNRR.
In quelle settimane, durante la discussione nazionale, le risorse relative al Piemonte sono state rimodulate e alcune case di comunità sono state inserite all'interno del Piano regionale anche se non avevano copertura di fondi PNRR, indicando come fonte di finanziamento "altri finanziamenti" non meglio specificati, e demandando a successive delibere di Giunta per l'individuazione delle risorse per l'avvio dell'iter o per la definizione delle procedure eventualmente applicabili per costruirle (penso si riferissero al partenariato pubblico-privato).
Son passati ormai parecchi mesi. Il 12 agosto, con determina dirigenziale n. 1512 e n. 1513, sono state acquisite le risorse del PNRR relative a questo intervento M6, C1,1.1-Case di Comunità e COT, 1.2, relative ai fondi europei, quindi è stato avviato il Piano di progettazione di tutte le Case di Comunità, identificate nei famosi allegati di cui abbiamo discusso tanto, con la voce "PNRR".
Parallelamente, però, non c'è alcuna traccia - o almeno noi non l'abbiamo trovata - di una delibera di Giunta, di una determina o dell'individuazione anche solo di un capitolo nell'assestamento di bilancio che stiamo per discutere, o nel bilancio che abbiamo discusso ad aprile, che dia copertura alle case di comunità identificate negli allegati con la voce "altri finanziamenti". Sono soprattutto collocate nella Città metropolitana di Torino e nella Città di Torino: per citarne alcune, via Silvio Pellico, via Farinelli, Oulx, altre in provincia di Cuneo, a Bra, e via discorrendo.
La nostra preoccupazione nasce dal fatto che mentre con i fondi PNRR e con le case di comunità legate ai finanziamenti europei si hanno dei tempi certi e anche ristretti - giustamente, per arrivare alla scadenza del PNRR del 2026 - sulle case di comunità finanziate in altro modo non si ha notizia del fidanzamento, non si ha notizia di cosa voglia fare la Regione non si ha neanche notizia dell'avvio dell'identificazione delle procedure preliminari, e quindi già oggi siamo in ritardo rispetto al piano complessivo europeo.
Di questo pagheranno il conto i cittadini, soprattutto quelli di Torino e della Città metropolitana, perché lì sono collocate queste case in comunità finanziate in altro modo, ma in generale i cittadini piemontesi.
Ai tempi dell'approvazione della delibera aveva detto: "Non vi preoccupate le finanziamo noi quelle che non sono finanziate dai fondi europei, perch non riduciamo l'offerta al Piemonte" Concludo - mi scusi, Presidente, per i secondi in più - interrogando l'Assessore regionale per avere chiarimenti esaurienti in merito all'iter progettuale delle case di comunità la cui realizzazione è legata a finanziamenti esterni al PNRR, in particolare quelli afferenti al territorio della Città metropolitana di Torino Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione n. 1189, delegando l'Assessore Matteo Marnati.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Con comunicazione del 17 febbraio 2022 e del 2 marzo 2022 è stato richiesto al Ministero della Salute di inserire, per esigenze di ampliamento della rete territoriale, gli investimenti immobiliari per la realizzazione delle nuove sedi delle case di comunità da realizzare a Oulx (ASL TO3), Cavagnolo (ASL TO4), Carignano (ASL TO5) e Canale (ASL CN2) nel DPCM che approva il quadro degli interventi previsti dall'INAIL.
La realizzazione delle case di comunità di Alba, di Bra, di Cortemilia (ASL CN2) e di via Pellico 19 e via Farinelli 25 a Torino (ASL Città di Torino) è prevista attraverso l'utilizzo dei finanziamenti di cui all'articolo 20 L. 67/88.
Le procedure sono quelle definite per lo specifico finanziamento.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 1190 presentata da Frediani inerente a "Transito mezzi rifiuti speciali area tra Salbertrand e San Didero"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1190.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sbagliano tutti a pronunciare San Didero, che è diventato famoso grazie ad un cantiere inutile, presidiato costantemente da un sacco di poliziotti che stanno lì tutto il giorno a far nulla, ma questo è un altro discorso.
Invece il tema dell'interrogazione riguarda il transito dei camion provenienti dal sito di Salbertrand - che è stato oggetto di una precedente interrogazione, che probabilmente l'Assessore ricorderà, relativamente alla bonifica di quel sito - e le modalità che erano previste per lo smaltimento del materiale che era stato abbandonato lì e che nessuno aveva intenzione di rimuovere.
Risolto, pare, quel problema, in realtà ci troviamo ancora oggi di fronte al transito di camion che hanno iniziato recentemente a trasportare materiale, di cui non conosciamo la consistenza, dal sito di Salbertrand verso il sito di Bruzolo.
Il futuro autoporto, lo ricordiamo, dovrà essere realizzato nell'area tra San Didero e Bruzolo per risolvere una delle interferenze del TAV, cioè il fatto che la stazione internazionale di Susa dovrebbe essere realizzata, se mai sarà realizzata, proprio dove oggi sorge l'autoporto di Susa. Questo spostamento prevede per l'appunto l'allestimento di questo cantiere che, a oggi, non è assolutamente attivo, ma solo fortemente presidiato.
Tornando al materiale, abbiamo visto in valle un transito di mezzi con del materiale che proviene sicuramente dal sito di Salbertrand. Non sappiamo che cosa sia questo materiale e soprattutto per quale motivo venga trasportato nel sito di Bruzolo. Tra l'altro, è di ieri una comunicazione da parte dei Sindaci di San Didero e Bruzolo rivolta anche alla Regione quindi indirizzata al Prefetto e ad altri enti, tra i quali la Regione, il Presidente dell'Unione montana Val di Susa, l'ARPA, l'ASL TO3 e il Sindaco del Comune di Salbertrand - proprio per chiedere delucidazioni e approfondimenti rispetto al materiale contenuto su questi camion.
Immagino che l'Assessore abbia già avuto modo di leggere questa richiesta però ci tengo a sottolineare che le motivazioni che stanno alla base di questo documento sono la preoccupazione dell'incremento di mezzi pesanti che tra l'altro saranno destinati ad aumentare ancora di più se e quando i cantieri saranno totalmente attivi in Val di Susa - che trasportano materiali di scavo presso la società Eslo Silos di Bruzolo, facendo proprie le forti preoccupazioni dei nostri concittadini e non solo, visti gli impatti sociali e sanitari connessi alla mancata conoscenza del tipo di materiale che viene stoccato.
Pertanto, i Sindaci di Bruzolo e San Didero chiedono con urgenza al signor Prefetto di conoscere la documentazione relativa al materiale di cui trattasi proveniente dal sito di Salbertrand.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Matteo Marnati, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
Si precisa preliminarmente che la Regione non ha competenza diretta in materia di controllo. Le competenze sul controllo delle operazioni in corso di rimozione dei materiali e dei rifiuti ivi depositati sono in capo a SPreSAL ASL TO3, ARPA Piemonte e Città metropolitana di Torino.
Sono pertanto state richieste informazioni ad ARPA Piemonte, la quale ha comunicato che, sulla base di una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà resa dal procuratore della ditta Itinera (protocollo ARPA 29/08/2022) per la gestione di materiali da scavo provenienti dal sito Itinera di Salbertrand, sarebbero destinati a riutilizzo nel sito di San Didero (Nuovo Autoporto) 57.900 mc di materiali da scavo qualificati come sottoprodotto, in un arco temporale che si protrarrà fino alla fine del 2024.
Nella fase iniziale è previsto il deposito temporaneo presso il sito Eslo Silos di Bruzolo. Sulla correttezza della gestione del sottoprodotto sono in corso le consuete e programmate verifiche tecnico-amministrative da parte di ARPA Piemonte.
Inoltre, relativamente alla presenza di amianto, ARPA precisa che negli ultimi campionamenti effettuati a giugno dall'ARPA - Centro Amianto, presso il sito Itinera di Salbertrand non è stata riscontrata la presenza di amianto.



PRESIDENTE

Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 14.43 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.03)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Nella seduta odierna sono state illustrate cinque questioni preliminari sul disegno di legge n. 64, "Allontanamento zero". Interventi a sostegno della genitorialità e norme per la prevenzione degli allontanamenti" da parte di Marello, Canalis, Chiamparino, Rossi e Valle.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo, gentilmente, per fatto personale, per quello che è successo alla fine della seduta. Non so se lei era presente, però alle ore 13, l'ora in cui di prassi s'interrompe il Consiglio regionale, sono stata forzata a fare un intervento e, nel momento in cui mi sono rifiutata, facendo notare l'ora, appunto, quella in cui di prassi si sospende, sono stata considerata dal Consigliere Gavazza, diciamo, al pari di un bambino che va all'asilo nido. Nel senso che la frase che mi è stata rivolta è proprio: "Non facciamo come all'asilo nido, collega Disabato".
Allora, io non credo di aver fatto "l'asilo nido", anche se non so cosa voglia dire, però in generale credo che sia alquanto offensivo questo appellativo rivolto nei miei confronti, nel momento in cui stavo soltanto facendo notare che si trattava delle ore 13 e un minuto e che in quel momento lì di norma, di prassi si sospende e si riprendono i lavori alle ore 14, per i question time.
Penso che non sia un termine o, comunque, non sia una frase da dedicare a un Consigliere che semplicemente stava indicando, facendo rispettare una regola, magari non scritta, ma una regola che viene messa in atto a ogni Consiglio regionale, di buonsenso, che consente quell'ora di pausa, prima di procedere ai lavori; semplicemente, quello. Poi, avrei comunque concluso e portato avanti il mio intervento in un secondo momento.
Certo è che non stavo cercando assolutamente di fare perdere tempo o altro però, sinceramente, la ritengo veramente un'affermazione infelice nei miei confronti e del lavoro che porto avanti nelle istituzioni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gallo, sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Intervengo sull'ordine dei lavori legato a quanto detto dalla collega Disabato, perché ho sentito parzialmente, essendo tornato in aula a margine di quello che stava capitando, ma rammento che il collega e onorevole Grimaldi lei l'ha mandato fuori dall'aula per molto meno, qualche settimana fa; collega Grimaldi che, probabilmente, è stato anche audito in Ufficio di Presidenza.
Pertanto, chiedo quantomeno al collega Gavazza di rettificare il modo in cui ha interloquito con la Capogruppo Disabato ed, eventualmente, di utilizzare gli stessi metodi o di darci tutti una regolamentazione, perch il dibattito sul disegno di legge "Allontanamento zero" sarà pure acceso però il rispetto reciproco deve sempre prevalere su tutto.



PRESIDENTE

Grazie.
Il Presidente e Onorevole Grimaldi è stato "salvato" dalle elezioni di qualche giorno fa, perché non è stato possibile convocarlo, e l'Ufficio di Presidenza ha deciso di non convocarlo, perché l'interessato ha già dato comunicazione che si dimetterà al più presto da questo Consiglio, quindi iniziare un procedimento disciplinare nei suoi confronti non ha senso.
Nell'eventualità si ripresentasse l'occasione e la situazione che lei stava poc'anzi ricordando, l'Ufficio di Presidenza valuterà in modo diverso.
Ho avuto modo di vedere l'atteggiamento irrispettoso che c'è stato da parte dei Consiglieri verso la Presidenza, che stava cercando solo ed esclusivamente di portare a compimento un procedimento regolamentare.
Sapete benissimo che gli orari sono descritti nella convocazione e che la convocazione è dalle 10 alle 19; c'è una prassi che si usa da molto tempo che apprezzo, di interrompere per la pausa enogastronomica, poi, spero più gastronomica che.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Però la nostra terra è di vanto per certi prodotti enologici, quindi possiamo assolutamente utilizzare la pausa in modo parsimonioso, come fa il sottoscritto.
Nell'eventualità, quindi, ci fosse la richiesta, l'Ufficio di Presidenza valuterà di riprendere il Consigliere Gavazza, di audirlo ed eventualmente, per quello che concerne il Regolamento, un atto disciplinare. Se però quella dev'essere la strada, si utilizzerà per tutti i Consiglieri, maggioranza e opposizione, lo stesso sistema.
Fino a oggi ho sempre assunto un atteggiamento molto largo nella concezione e nell'interpretazione del Regolamento, soprattutto, per alcune parti; ci sta e rivendico che ci sia la necessità di riprendere un Consigliere che riprende un altro in modo irrispettoso, come può essere stato, però dovete anche capire la tensione di presiedere un'Aula che si agita, perché ha necessità di andare a mangiare.
La parola al Consigliere Grimaldi.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Non ho detto niente di scabroso e nemmeno di offensivo! Tutti mangiano. Mia nonna ha sempre detto che "sacco vuoto non sta in piedi" e ho sempre ritenuto che sia necessario mangiare per stare in piedi.
Mi scusi, Consigliera Disabato.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo, invece, che sia giusto continuare a portarci rispetto e se ho mancato di rispetto al Presidente Cirio (lo ribadisco, così come ho detto in quella seduta), è giusto chiedere scusa, così come non credo che sia giusto dire a dei colleghi adulti e vaccinati di non fare i bambini, perch semplicemente la collega Disabato in particolare stava chiedendo di svolgere questo dibattito nel giusto tempo necessario.
Per questo motivo, credo che possiamo chiudere qui la polemica, per consentiamo ai colleghi che non sono ancora intervenuti di farlo, così chiudiamo questa breve parentesi, se lei è d'accordo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

C'era prima Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Rinuncio all'intervento, anche perché quello che volevo dire lo ha anticipato un importante rappresentato del popolo e del Piemonte in Parlamento, quindi non devo aggiungere nient'altro.
Chiederei soltanto a quest'Aula di evitare sanzioni anche disciplinari al simpaticissimo collega Gavazza, che non se lo meriterebbe, per nessuna ragione al mondo. Sarebbe sufficiente che il collega Gavazza ammettesse che forse quella frase, che conteneva il riferimento all'asilo nido, era una frase da non utilizzare in Aula, essendo poco rispettosa nei confronti di una collega e che alla giovane età non si lega un luogo, altrimenti a un'età avanzata se ne può affiancare un altro, abbinare un altro e, quindi può andare bene così, collega Gavazza. Se lei ammette di avere esagerato si può anche concludere in questo modo.
A volte - ha ragione il Presidente Allasia - la conduzione dell'Aula è difficile e ci sono delle tensioni, per cui diventa improprio l'uso di un certo tipo di linguaggio. So che lei, collega Gavazza, adesso chiederà la parola e chiudiamo in questo modo la discussione.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Segretario Gavazza.



GAVAZZA Gianluca

Scusate, chiedo umilmente scusa alla collega Disabato, perché mi sono fatto trascinare, però mi permetta, collega: io arrivo - purtroppo o per fortuna mia - da una realtà in cui, se ci sono due minuti di lavoro, li facciamo.
Ho confuso il mio ruolo istituzionale con quello professionale.
Grazie e, comunque, scusi.



PRESIDENTE

Prego, Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Sono commossa, collega Gavazza. La ringrazio se non fosse che, tra le altre cose, ora me ne vado via. Ho incassato un "devo tornare all'asilo nido"; un "devo andare a mangiare perché è la mia esigenza", come se non ne avessi altre, e adesso devo anche fare quella che non timbra il cartellino, che poi non so cosa voglia dire, magari qualche collega dopo.
Voglio rassicurarla: penso che tutti quanti conosciamo il valore del lavoro e tutto quello che vogliamo dire.
Le dico ancora una cosa: per stare qui due minuti in più a perdere tempo con le vostre sciocchezze, con i vostri disegni di legge porcheria preferisco andarmene ovunque tranne che stare qui dentro.



PRESIDENTE

Consigliera Disabato, scusi.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Scusate, scusate, non fate i bambini.
Consigliera Disabato, è un atteggiamento anche poco rispettoso verso l'attività che si svolge in Aula. Quando si è potuto e voluto si è anche andati oltre gli orari prestabiliti dalla Conferenza dei Capigruppo, perci è anche corretto ristabilire un ordine di grandezza del lavoro che si sta svolgendo in Aula, perché poi all'esterno sembra che si faccia.



(Commenti della Consigliera Disabato)



PRESIDENTE

La prego, Consigliera Disabato, altrimenti la devo espellere.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Apprezzo il Consigliere Gavazza che ha avuto la bontà di scusarsi, ma non parlerei di "bontà": direi che ha avuto il buonsenso di scusarsi con la collega Disabato.
Vorrei solo fare notare che ci sono persone che rispettano talmente tanto il lavoro che si svolge in quest'Aula che sono qui sedute da questa mattina alle 10, quando è mancato il numero legale perché non c'era la maggioranza.
Abbiamo aspettato mezz'ora, abbiamo iniziato e siamo rimasti seduti a intervenire continuamente per cercare di convincere l'Assessore Caucino a ridiscutere questo disegno di legge, che noi riteniamo importantissimo perché va a disciplinare un tema delicatissimo e che meriterebbe massima concentrazione con i banchi della maggioranza vuoti o quasi vuoti.
Direi che il lavoro da questa parte lo stiamo facendo con rispetto verso l'Aula, verso il nostro ruolo e, soprattutto, verso questa tematica, per cui non prendiamo lezioni da una maggioranza che non riesce a garantire il numero legale fin dal mattino e che non ha fatto mezzo intervento da quando è iniziata la discussione.
Francamente queste lezioni non le accettiamo perché sappiamo cosa vuole dire lavorare e lo stiamo dimostrando. Vorrei che ci fosse di nuovo l'aula aperta a giornalisti, al pubblico e soprattutto alle scuole, che ci mancano tanto, perché vengano a vedere come lavoriamo. Un tempo, il pubblico poteva entrare, poteva vedere com'era l'aula, quanta gente c'era, chi partecipava chi interveniva. Le scuole venivano a vedere come lavoravamo e cosa facevamo. Vorrei tanto che si potesse riaprire e porterò questo tema alla prossima Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

Grazie e speriamo si possa riprendere. Come abbiamo visto, abbiamo già fatto passi avanti rispetto a qualche mese fa. Speriamo si possa riprendere l'attività post COVID anche per le funzioni dell'Aula.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno su una questione preliminare?



SARNO Diego

Sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Prego.



SARNO Diego

Scusi, Presidente, cambio argomento solo per segnalare all'Aula, e a lei dall'Aula (non solo, lo farà il mio Capogruppo nella prossima Conferenza) che sulle risposte ai question time c'è un rapporto tra maggioranza e opposizione, soprattutto tra Giunta e opposizione, che scrivono con passione e dedizione i question time. Un conto è rispondere formalmente; un conto è rispondere alle domande che si scrivono con attenzione, Presidente.
Nei mesi scorsi ci ha ribadito il diniego su alcuni question time, che non erano puntualmente urgenti e quindi li respingeva. Magari ha fatto anche bene in alcuni casi: in molti no, ma in alcuni casi magari sì. È sua legittima autorevolezza farlo e assumere queste decisioni, ma quando i question time hanno domande molto precise, e oggi è capitato diverse volte il non rispondere - e non rispondere in maniera fumosa, Presidente, perch alla domanda precisa non c'è una corrispondenza logica anche dicendo semplicemente "no, non ce ne stiamo ancora occupando perché." - credo sia irrispettoso nei confronti non solo di chi scrive quei question time, ma anche delle persone con cui si scrivono quei question time.
Le volevo segnalare questo perché non è la prima volta.
Ormai è prassi che, spesso, l'Assessore di competenza non si presenti e deleghi un collega. E va bene, la Giunta è una squadra, lavora di squadra quindi è legittimo, ma su alcuni question time (poi verrò a farle vedere almeno per quello che riguarda la risposta al mia question time) proprio non esiste una risposta alla domanda posta.
Davvero credo sia irrispettoso, quindi le chiedo di porre l'attenzione alla Giunta e agli Assessori perché poi, guarda caso, sono quasi sempre gli stessi che non rispondono alle domande poste. Sono quasi sempre gli stessi.
Oggi - e termino - l'Assessore Icardi, che non si è presentato in Aula come molte volte, non ha risposto per nulla e questo è successa più e più volte.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, verificheremo, però c'era l'Assessore Marnati che ha risposto alle interrogazioni dei Consiglieri.
Se non vi sono altre questioni, verificheremo e solleciterò gli Assessori a rispondere in modo più preciso e puntuale alle interrogazioni proposte dai Consiglieri.


Argomento: Famiglie

Esame disegno di legge n. 64, inerente a "Allontanamento zero. Interventi a sostegno della genitorialità e norme per la prevenzione degli allontanamenti"


PRESIDENTE

Presentazione questioni preliminari ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento (seguito)



PRESIDENTE

Se non vi sono altre richieste di intervento sull'ordine dei lavori riprendiamo la discussione sulle questioni preliminari.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Va bene, continuate con quella del Consigliere Valle. Sappiamo benissimo che state facendo attività ostruzionistica. Ricordo che sulla richiesta di questione preliminare presentata dal Consigliere Valle deve ancora intervenire il Gruppo dei Moderati.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Faccio mia la richiesta del collega Valle perché.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Ho richiesto la presenza della Giunta, ma non è necessario, quindi potete proseguire.
RAVETTI Domenico (fuori microfono) Noi vogliamo la presenza della Giunta. Presidente, le questioni preliminari non sono rivolte a lei, ma alla Giunta.



PRESIDENTE

Sono questioni preliminari rivolte all'Aula, per cui potete continuare. Se volete interrompere le questioni preliminari, nessun problema.



(Commenti del Consigliere Ravetti)



PRESIDENTE

Il Consiglio, eventualmente, lo interrompo io, Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Anche su indicazione del mio Capogruppo. Ma ci scusi! È lei il primo a dover dire alla Giunta quello che pensa lei, non quello che pensiamo noi.
Stiamo parlando di un disegno di legge della Giunta e un rappresentante della Giunta, anche se non lo ha neanche letto il disegno di legge dev'essere presente e ascoltare.



(Commenti fuori microfono)



RAVETTI Domenico

Ma l'Assessore non vuole ascoltare, passava di qua per caso. La Giunta si rifiuta di dialogare con noi. Ma come può pretendere! Presidente, il Consiglio regionale è una cosa seria, devono essere presenti i colleghi della Giunta.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Chiedo ai membri della Giunta di entrare in aula.



RAVETTI Domenico

Addirittura un Assessore si è presentato in aula e ha deciso di uscire perché non vuole ascoltare le minoranze.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Se utilizzate questo atteggiamento, devo sospendere la seduta.



RAVETTI Domenico

Non ho terminato, Presidente. Credo che sia un fatto inedito e gravissimo.



PRESIDENTE

Consigliere Ravetti, devo sospendere la seduta.



RAVETTI Domenico

I giornalisti, che hanno anche un rilievo nazionale, possono rappresentare quello che è successo in questo momento sulle pagine e sui video nazionali perché è una questione, da un punto di vista del rispetto e delle istituzioni, davvero brutta. Un brutta pagina del Consiglio regionale: assenza della Giunta e un Assessore che arriva per comunicare che non ci vuole ascoltare. Ripeto, non ci vuole ascoltare! Mi rivolgo ai colleghi: fosse successo a voi un fatto del genere, avremmo chiuso il Consiglio subito. Mi rivolgo all'Assessore con molto rispetto: si siede e ascolta quello che ritiene più opportuno, sarà sicuramente impegnata in una call su qualche argomento di assoluto interesse, ma sta seduto e ascolta.



PRESIDENTE

Consigliere Ravetti, dovete anche utilizzare un minimo di rispetto verso l'Aula, in modo ordinato, soprattutto quando parla un vostro rappresentante delle opposizioni, e farlo intervenire senza interromperlo come avete fatto adesso. Stavo sospendendo la seduta perché non stavate facendo intervenire il Consigliere.
Mi spiace, ma sull'ordine dei lavori il Regolamento prevede che il Consigliere Magliano parli dopo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Mi scuso con il Consigliere Magliano se ho dato l'impressione di voler prevaricare.
Non sono intervenuto in tutta la mattina, ma vedo un contesto che mi stimola a fare ostruzionismo, quindi vi ringrazio per questo. Forse il vero obiettivo della maggioranza e della Giunta di oggi è far sì che noi si faccia ostruzionismo per usare questo tempo per mettere a posto un po' di cose: l'avete già fatto altre volte, l'abbiamo capito e vi aiutiamo.
Ho apprezzato molto le scuse del Consigliere Segretario Gavazza, si conosce la stima che nutro nei suoi confronti; così come ritengo abbastanza spiacevoli le parole rivolte all'Aula dell'Assessore Ricca quando dice "non vi voglio ascoltare".
Posso capire che queste giornate possano diventare molto noiose, ma una parte del nostro lavoro, ciò per cui ci hanno dato mandato i cittadini, è anche, a volta, passare giornate noiose come minimo a sentire e a cercare di ascoltare.
Poiché la campagna elettorale a me risulta finita, anche se magari adesso siamo in una fase un po' più calda di sistemazione di sedie in giro, penso ci sia il modo affinché almeno un membro della Giunta regionale stia a sentire o possibilmente ad ascoltare quello che si dice in Consiglio.
. Questione preliminare presentata dal Vicepresidente Valle, in qualità di Consigliere (seguito)



PRESIDENTE

Qualcuno chiede di intervenir ancora sull'ordine dei lavori? Consigliera Disabato, sta anche abusando del Regolamento.



DISABATO Sarah

Volevo solo fare una domanda. Poiché prima della pausa il mio intervento sulla preliminare presentata dal Consigliere Valle è stato interrotto volevo sapere se posso intervenire adesso.



PRESIDENTE

Sì, può intervenire come ho già detto, ma lascerei prima la parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Presidente, rinuncio all'intervento.



PRESIDENTE

Prego, Consigliera Disabato, ha facoltà di intervenire.



DISABATO Sarah

Per me può anche intervenire il Consigliere Magliano.



PRESIDENTE

Le ho dato la parola, ha tre minuti.



DISABATO Sarah

Intervengo sulla preliminare presentata dal Consiglierelle, sulla richiesta di audire l'Ordine degli psicologi, una comunità professionale che ha come obiettivo la tutela della salute, specialmente se si tratta di minori e adolescenti. Questo credo che all'Assessore Ricca debba più che interessare, visto che ha la delega alle politiche giovanili. I dati esposti dall'Ordine degli psicologi sono da analizzare e non soltanto da ascoltare e da sentire.
Sappiamo che tra il 2010 e il 2020, quindi nell'ultimo decennio, gli abusi e le violenze sui minori sono aumentate più del 137%: un dato allarmante un dato che dovrebbe far riflettere sull'utilità di portare avanti un disegno di legge con un titolo che ha sicuramente uno stampo ideologico che si chiama "Allontanamento zero".
Con questi dati alla mano, sapendo che questi fenomeni dilagano, sapendo del disagio psicologico che prevale, soprattutto in questo preciso momento storico, anche nel post pandemia con tutti gli eventi che si stanno verificando, vogliamo davvero avallare un disegno di legge che ha questo titolo e che lascia sottintendere che gli allontanamenti si debbano azzerare nel breve tempo? Penso che questo sia infattibile, oltre a essere totalmente ideologico.
Se gli allontanamenti sono giustificati e avallati comunque dall'autorità giudiziaria (perché la Regione su questo non può metterci mano, dev'essere chiaro!), perché altrimenti sarebbe in pericolo l'incolumità del minore (perché potrebbe diventare oggetto di abusi, di violenza o addirittura di infanticidio), credo che questi allontanamenti non debbano essere azzerati.
Anzi, debbano avere i numeri giusti affinché questi eventi non si verifichino.
Queste sono solo alcune delle questioni che sono state sollevate dall'Ordine degli psicologi, che hanno suggerito di andare a fondo della vicenda per capire quali sono i numeri del disagio. Perché spesso e volentieri le violenze e gli abusi rimangono sommersi, non emergono, per cui difficilmente si riesce ad avere contezza dei dati. Noi disponiamo di dati che registrano un +137% nell'ultimo decennio, ma potrebbero essere dati "drogati", diciamo così, proprio dalla difficoltà a far emergere il disagio e le violenze all'interno delle famiglie.
Penso che sia quanto mai appropriata l'audizione dell'Ordine degli psicologi per analizzare questo fenomeno e capire se una legge con un titolo e dei contenuti del genere possa essere opportuna in questo momento.
Sarebbe senz'altro utile approfondire la questione e, possibilmente ricevere ulteriori dati e ulteriori relazioni su questi numeri, che sicuramente saranno più gravi di quelli che possiamo leggere oggi.
Direi che assolutamente si pone la priorità di tornare in Commissione e di audire l'Ordine degli psicologi per avere elementi in più per analizzare il disegno di legge in oggetto.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Giaccone



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone, per sollevare una nuova questione preliminare.
Prego, collega; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
La mia richiesta, relativamente al testo di legge che stiamo affrontando, è quella di audire l'Ordine dei medici. Intanto ricordo che l'Ordine dei medici conta, tra le sue fila, solo in Piemonte, circa 16 mila iscritti.
Ovviamente, per essere tali, devono essere laureati, aver seguito un corso di studi lungo, faticoso e impegnativo, che li mette in condizione di valutare non solo la salute del singolo cittadino, ma anche indirettamente, grazie alle loro competenze, le politiche che sulla salute pubblica possono avere delle influenze.
È questo il motivo per cui riteniamo che audirli in una seduta specifica sia fondamentale, dovuto, necessario e importante, proprio per le loro competenze.
È vero che le nostre preoccupazioni (forse qualcuno nel corso della mattinata le ha già manifestate) rispetto a questo disegno di legge sono relative al fatto che il testo sembri individuare nella povertà economica il fattore determinante degli allontanamenti, affermazione che peraltro non è supportata da rilevazioni statistiche. Ma, ancora di più (o comunque insieme a questo genere di apprensione), siamo preoccupati per le problematiche molto più complesse di natura sanitaria, che incidono pesantemente nel momento in cui danneggiano la funzione genitoriale.
Abbiamo diversi quadri psicopatologici importanti nei genitori, che ovviamente compromettono le capacità formative e di relazione che a volte diventano violente, e le disfunzioni significative a livello delle stesse competenze genitoriali. Pertanto, ancora di più la professione medica è coinvolta nella valutazione di questo provvedimento, proprio in relazione ai dati relativi ai maltrattamenti nell'infanzia, che sono allarmanti se si tiene conto non solo del disagio rilevato, ma anche di quello sommerso.
Effettivamente, questo per noi è motivo di preoccupazione fondamentale.
La comunità scientifica è concorde nel sottolineare come i traumi e le carenze vissute nell'infanzia producano anche esiti a medio e a lungo termine fortemente invalidanti per la salute personale e le relazioni familiari.
Allora, chi per primo percepisce e coglie attraverso il suo rapporto professionale questo tipo di disagio? È senz'altro il professionista medico, nelle diverse sedi nelle quali interpreta il suo mandato professionale.
Tali esperienze sfavorevoli infantili, se non rilevate adeguatamente e curate, finiscono per riprodursi nelle generazioni successive, quindi abbiamo un danno doppio: non solo la sofferenza del minore in quel momento ma anche la sofferenza che quell'individuo porterà con sé per tutto il resto della vita, con un impatto ovviamente sulla qualità stessa della sua esistenza, ma anche sulla spesa pubblica che dovrà farsi carico di tutti gli effetti del disagio cui è stato sottoposto in un periodo delicatissimo della sua vita.
Grazie, Presidente, anche per i trenta secondi in più.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Faccio mia la richiesta del collega, anche perché metto insieme i due elementi che, di fatto, abbiamo visto in Commissione, dove, grazie all'indagine conoscitiva proposta dal Presidente Stecco, ci è stato raccontato come il COVID abbia, da questo punto di vista, creato problemi enormi sull'impatto psicologico e psichiatrico di tanti minori. Perché dico questo? Perché la richiesta del collega di audire l'Ordine dei medici, di fatto, racchiude in sé anche quest'aspetto sanitario, che non possiamo nascondere rispetto a questa norma.
È evidente che i bimbi e le bimbe che vivono un momento di frattura rispetto a un percorso normale, che tutti si augurano rispetto alla loro permanenza in famiglia, cioè la possibilità di vivere in un contesto in cui l'affetto e l'amore siano la condizione con la quale il loro sviluppo educativo si protrae, il fatto che ci siano problemi di questo tipo, cioè la possibilità che questo percorso s'interrompa per tutta una serie di ragioni, ha comunque un danno (lo stiamo vedendo con enorme chiarezza) e questo danno non è solo psicologico, ma potrebbe essere anche psichiatrico.
Da questo punto di vista, l'intervento e il dialogo con l'Ordine dei medici appare quantomai importante. Anche perché - forse è uno degli aspetti che è emerso con chiarezza - intervenire velocemente e in modo puntuale potrebbe "raddrizzare" - lo dico non in termini sanitari - un percorso che rischia di prendere un piano inclinato che, oggettivamente, potrebbe causare dei danni permanenti per lo sviluppo psicologico di questi bimbi e di queste bimbe.
Pertanto, faccio mia la richiesta del collega, perché penso che sia necessario convocare un'audizione per capire come rendere migliore questa norma, tenendo conto anche del dato sanitario, da cui non possiamo assolutamente prescindere.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Magliano per l'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Salizzoni, che interviene sulla questione preliminare avanzata dal Consigliere Giaccone.
Prego, collega; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
Parlando di medici, credo sia opportuno ricordare come proprio dai medici dipenda quello che è l'affidamento obbligatorio. Per questa ragione ritengo che questo "zero", aggiunto alla parola "affidamento" non sia del tutto corretto, perché non tutti gli affidamenti sono "zero". Ci sono degli affidamenti che devono assolutamente essere attuati per salvaguardare il bambino, il più delle volte proprio per impedire che il bambino si aggravi al punto tale da arrivare a sfiorare il pericolo di morte.
Mi rifaccio naturalmente alle esperienze vissute nella mia non breve carriera medico-chirurgica. Ho svolto un lavoro che ha avuto a che fare non poche volte con la vita e con gli interventi salvavita, quindi ricordo delle cose che mi impongono di intervenire, parlando di affidamento obbligatorio.
I bambini trapiantati da me sono stati 400, ma in questi 400 ci sono state delle situazioni in cui le famiglie non erano assolutamente in grado di comprendere la gravità della patologia e di comprendere l'urgenza della patologia stessa. E quand'anche si è arrivati al trapianto, non erano in grado di capire l'importanza delle terapie, molte volte delicatissime e anche complesse, che dovevano essere somministrate al bambino perché non avesse il rigetto iper-acuto. In sostanza, bisognava somministrare per almeno un anno più che correttamente l'immunosoppressione. E l'immunosoppressione non è una cosa per cui si può dire "oggi l'ho dimenticata, allora ne facciamo due domani", altrimenti tutto va a catafascio e, in particolare, si mette a rischio la vita del bambino.
In questo caso, il bambino dev'essere necessariamente affidato a qualcuno dev'essere allontanato da quella famiglia che magari è povera, poverissima non ha una fissa dimora, per cui è difficilmente raggiungibile dagli assistenti sociali, non è contattabile. Per quanto la si voglia aiutare anche economicamente, non sempre è possibile farlo. Di conseguenza, questi bambini devono essere affidati o a un'altra famiglia o a istituzioni che ne garantiscano la terapia.
Nella mia esperienza, per fortuna, ho conosciuto tante brave famiglie famiglie con bambini già trapiantati, alle quali è costato moltissimo, ma hanno preso in affidamento altri bambini trapiantati e avevano imparato naturalmente a somministrare le terapie e continuavano a somministrarle al bambino affidatole.
Volevo appuntare questo aspetto. Lo "zero" togliamolo; l'affidamento sì, ma proprio zero non è, perché a volte, invece, questo affidamento è obbligatorio farlo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il professor Salizzoni per l'intervento.
Sulla preliminare presentata dal collega Giaccone ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Anche se la Giunta non è presente, immagino che l'Assessore Ricca stia ascoltando.
Intervengo per ribadire che un'istituzione non dovrebbe mai alimentare una caccia alle streghe, non dovrebbe mai condizionare le inchieste, fomentare angosce, stigmatizzare interi settori come quest'operazione sta facendo. Ed è per questo che condivido le ragioni del collega Giaccone, così come condivido le preoccupazioni appena descritte dal collega Salizzoni.
Credo che la contrapposizione fra famiglie di origine e famiglie affidatarie sia al centro di un equivoco, di una campagna diffamatoria da parte di chi aveva altre intenzioni nel fare strani paragoni fra Bibbiano e il Piemonte. Le strutture e i diversi soggetti che operano a tutela dei minori hanno bisogno, invece, di un sistema sempre più trasparente e più vigile e anche di strumenti di prevenzione di cui non abbiamo parlato mai.
Lo dico, perché ne parlavo prima sull'Ordine degli psicologi. È chiaro che se si vuole tendere ai maltrattamenti zero, e quindi agli allontanamenti strettamente necessari e a quello che non si riesce a prevenire, intanto bisogna aumentare sensibilmente la conoscenza di questi fenomeni. Le comunità scientifiche, a partire dagli atenei piemontesi, ci dicono di concentrarci anche in questo caso sulle radici di questo male.
Attenzione, sarebbe veramente sbagliato focalizzare tutta l'analisi sulle questioni economiche, perché è vero che dove c'è meno reddito c'è più deprivazione, c'è più assenza, ma non è solo questo. Guardate che questo stesso errore lo commettete quando parlate di altre materie ben più dedicate, come quella della scelta di una donna di portare avanti o meno una gravidanza.
Ci sono tante ragioni per cui le persone in qualche modo cambiano i loro atteggiamenti e anche il loro modo di vivere queste situazioni. Tra l'altro, dietro alla vicenda degli abusi ci sono anche altre vicende di cui oggi non abbiamo parlato; penso al consumo di droga, penso alle comorbilità. Pertanto, credo che l'audizione dell'Ordine dei medici sarebbe molto utile anche in questa materia.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Grimaldi per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani sulla preliminare presentata dal collega Giaccone; ne ha facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Credo che la testimonianza del professor Salizzoni riesca a farci comprendere pienamente il motivo per cui dovremmo audire l'Ordine dei medici, prima di proseguire con questa discussione, perché il fatto di avere la possibilità di confrontarci con qualcuno che ha colto degli aspetti che noi non possiamo cogliere e non possiamo aver colto nel corso dalla nostra esperienza, ci consente di riflettere e magari di apportare delle modifiche a un disegno di legge che si basa su presupposti che spesso si sono rivelati fallaci.
Questo è il tema che è stato portato all'attenzione dell'Aula e che purtroppo, l'Assessore Caucino non ha potuto ascoltare. Sono certa che sarebbe stato un tema piuttosto convincente per lei; conoscendo la sua sensibilità, credo che quest'aspetto, se non altro, l'avrebbe indotta a una riflessione ulteriore, perché magari è un aspetto al quale non si era pensato. Questo è soltanto un esempio di argomentazioni che potrebbero essere portate da diversi soggetti che potremmo audire ulteriormente e incontrare nelle prossime settimane, per cercare di migliorare questo disegno di legge.
È chiaro che se continuiamo ad andare avanti in una contrapposizione che non produce nulla e che non apre spiragli, non arriveremo mai ad avere un testo utile per nessuno; non sarà utile per la maggioranza, non sarà utile per le opposizioni, ma soprattutto non sarà utile per i minori e per tutto il sistema che si preoccupa di garantire la serenità ai minori e anche alle loro famiglie, ovviamente. Parlavamo prima di contrapposizione tra famiglia affidataria e famiglia di origine; questa contrapposizione dovrebbe essere cancellata e rimossa totalmente attraverso strumenti normativi, per l'appunto.
Il senso di creare un buon testo di legge dovrebbe proprio essere quello di tentare d'inserire il più possibile dei paletti, delle regole e delle norme all'interno delle quali ci si possa muovere con certezza, con sicurezza e con un obiettivo chiaro. Se, invece, andiamo a trascurare gli aspetti come ad esempio, l'aspetto citato dal collega Salizzoni, rischiamo di fare più danno che altro.
Mi spiace che l'Assessore non abbia potuto ascoltare questa testimonianza indiretta che ha portato in Aula un'esperienza e una testimonianza autorevole da parte di una persona che ha avuto che fare concretamente con certe situazioni. Avremmo potuto e potremmo ancora ascoltarne molte altre e riflettere sui nuovi aspetti portati alla nostra conoscenza, cercando di parlarci, perché non ha il minimo senso che la Giunta esca, lasciando i banchi vuoti, mentre noi continuiamo ad andare avanti a parlare al nulla.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato, sulla questione preliminare presentata dal Consigliere Giaccone.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Credo che l'aspetto descritto dal Consigliere Salizzoni sia molto importante e illuminante per molti di noi, che non si sarebbero aspettati di sentire un intervento di questo tipo e credo che lo sarebbe stato anche per l'Assessora, se fosse stata presente.
Penso sia davvero importante audire l'Ordine dei medici per comprendere gli aspetti che non conosciamo, perché semplicemente non si palesano davanti ai nostri occhi; abbiamo tenuto conto dei maltrattamenti, delle memorie depositate dagli assistenti sociali e quelle degli psicologi che, in parte richiamano le istanze e le richieste sollevate dal mondo dell'Ordine dei Medici, quindi ritengo necessario audire anche gli specialisti che si occupano di diverse specialità, per comprendere quali potrebbero essere gli aspetti che stiamo tralasciando all'interno di questo disegno di legge.
Purtroppo, questo è un confronto che non sta portando a nulla, secondo me abbiamo accelerato l'iter richiamando il disegno di legge in Aula accantonando tutto il lavoro svolto con le audizioni, di confronto e anche relativamente agli emendamenti; perché prima c'erano degli emendamenti e in questo momento, non so se ne siano stati depositati da parte della maggioranza. Ho sentito che c'erano degli emendamenti in cantiere, però non so se effettivamente siano stati depositati per essere discussi e analizzati dall'Assemblea. Non so, quindi, nemmeno a che punto siamo semplicemente, siamo ripartiti da zero, mettendo da parte tutto il lavoro di confronto svolto in Commissione, senza tenere conto di istanze che potrebbero pervenire e che potrebbero risultare utili.
Ricordo che più soggetti hanno sollecitato la loro richiesta d'implementazione delle risorse per i servizi sanitari e sociali, per il rafforzamento dell'équipe multidisciplinare che si occupano della tutela dei minori e degli adolescenti. Direi che, forse, un approfondimento in tal senso, anche per capire quale sia la strada da intraprendere, per rafforzare il sistema che si occupa della tutela dei minori. Penso che si deve avere accortezza di tutto questo.
Se non lo facciamo all'interno delle Commissioni, dove abbiamo la possibilità di audire effettivamente un vasto numero di soggetti, anche specializzati, tutto questo non potremmo valutarlo non venendo a conoscenza delle conseguenze delle opere, dei disegni di legge e di tutto quello che mettiamo in atto qui, non valutando ricadute o aspetti che potrebbero esserci, proprio per le competenze, perché chi vive sul campo determinate situazioni può illuminarci rispetto alla via da seguire o da non intraprendere.
Noi non possiamo sapere tutto, per cui sarebbe importante fermarci un attimo, tornare in Commissione, audire i tecnici, gli esperti, gli Ordini e quant'altro, per cercare di capire se la strada intrapresa è quella giusta.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Magliano



PRESIDENTE

Grazie.
Sono terminati gli interventi sulle questioni preliminari del Consigliere Giaccone.
La parola al Consigliere Magliano, per la presentazione della sua questione preliminare.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vorrei porre una questione preliminare, per chiedere l'opportunità di audire l'Alleanza delle cooperative che, come sapete e come lei sa Presidente, è la rappresentanza del mondo della cooperazione di ogni tipo di estrazione.
Perché lo chiedo? Lo chiedo proprio anche alla luce dei miei interventi di questa mattina, e cioè per capire, dal mondo della cooperazione sociale gli elementi che loro vedono utili rispetto a questa norma, oppure gli elementi che per loro rappresentano un ostacolo nel svolgere bene e fino in fondo il loro mestiere.
Come lei sa, Presidente, e penso che i colleghi da questo punto di vista possano concordare, il mondo della cooperazione spesso è proprio il titolare di quelle comunità, di quei luoghi di accoglienza, di quei luoghi rifugio, dove le bimbe e i bimbi che vengono allontanati trovano riparo per alcuni periodi di tempo, che ci auguriamo siano sempre più brevi.
L'idea di discutere con loro, per cercare di capire quali sono le carenze le mancanze, ma anche le opportunità del servizio da loro erogato, penso sia fondamentale, proprio perché, com'è emerso anche dalla discussione di questa mattina fuori dal palazzo, queste comunità spesso vengono viste come un luogo di difficoltà e luoghi in cui, a volte, possono essere capitati fatti che sono all'attenzione degli organi inquirenti.
Parlare con chi, invece, deve rappresentare il volto buono, il volto di questo mondo della cooperazione che cerca di essere all'altezza delle aspettative di ciò che i servizi sociali o che il Tribunale dei Minori si aspettano da loro, penso sia fondamentale, proprio perché dobbiamo stringere un patto di solidarietà, un patto di fiducia con chi, nel terzo settore, come ad esempio, l'Alleanza delle cooperative e con coloro di cui essa fa parte; un patto per cercare di capire fino in fondo come migliorare questo sistema.
Sappiamo che ci sono aspetti da migliorare all'interno del sistema non ce lo neghiamo - e sappiamo bene quali sono, ma, per quello che ci riguarda, non sono gli aspetti che questa legge cerca di cambiare. Sono altri gli aspetti su cui vale la pena investire. Magari, da un'audizione con l'Alleanza delle cooperative potrebbero emergere aspetti ed elementi legati al mondo della cooperazione che potrebbero dare più forza, più capacità d'intervento e anche più risorse affinché il percorso degli adolescenti all'interno delle comunità, che magari appartengono a cooperative che fanno parte dell'Alleanza, siano rafforzati, più efficaci e più all'altezza delle aspettative che hanno chi ha a cuore questi bambini.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire a sostegno della questione preliminare Magliano, quindi sulla necessità di svolgere un'audizione dell'Alleanza delle cooperative prima di procedere con la discussione del testo del disegno di legge.
Perché è così importante, in particolare in una regione come il Piemonte non eludere un confronto con le cooperative sociali su un tema come questo? Come dicevamo in mattinata, la maggior parte dei minori dati in affido sono ospitati in famiglie affidatarie. In ogni caso, il 44% dei 2.484 minori seguiti fuori dalla loro famiglia vengono seguiti in una comunità residenziale.
Credo sia utile dare qualche numero.
In Piemonte - dato aggiornato al 31 dicembre 2021 - non ci sono soltanto minori ospitati in comunità senza i genitori; ci sono 512 minori ospitati in comunità "mamma-bambino", quindi insieme a uno dei loro genitori; 1.027 minori ospitati in una comunità residenziale all'interno della nostra Regione e 58 minori, con residenza in Piemonte, ospitati in una comunità fuori regione.
Stiamo parlando di numeri abbastanza consistenti, sebbene non siano la maggioranza dei minori dati in affido. Proprio per rispetto di questi quasi 1.600 minori, soprattutto adolescenti, che vivono all'interno di una struttura e sono seguiti da operatori dipendenti di cooperative, credo sia utile confrontarci con questa realtà, anche per sfatare alcuni equivoci.
Anche questa mattina, nell'incontro presidio organizzato in via Alfieri 15 abbiamo sentito alcuni slogan piuttosto discutibili, che facevano riferimento a conflitti di interessi, a finalità oscure e non dichiarate rispetto all'ospitalità dei minori, come se chi lavora in queste realtà - e sappiamo che sono per lo più professionisti con dei titoli di studio di educatore - fosse uno sfruttatore o non avesse le competenze per seguire adeguatamente questi minori.
Proprio per andare a fondo sarebbe più opportuno, invece che procedere con slogan o con pregiudizi, ascoltare queste realtà, confrontarsi e fare un'opportuna audizione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Continuo a pensare che sarebbe meglio riportare le lancette indietro e provare a ragionare anche sui ripensamenti e sulle tante cose dette in queste settimane. Sarebbe giusto depotenziare il messaggio che c'è alla base di questo disegno di legge, a partire dal fatto che, soprattutto le cooperative e i soggetti del terzo settore che in questi anni hanno lavorato, hanno necessità di vedere con fiducia un disegno di legge nato in un momento storico e politico molto distante da quello di oggi. È per questo che, forse, questo testo rimasto invariato dopo tre anni di discussione è la prova di un'assenza, di un vuoto e anche di un'incapacità di trovare, da parte della Giunta, compromessi che sembravano a portata di mano.
Non so se il racconto che ci avete dato è esattamente corrispondente alla realtà, perché ovviamente dai banchi di opposizione sembra davvero che Fratelli d'Italia abbia ottenuto uno scalpo che equivale ai pur timidi avanzamenti che avevamo provato a portare a casa; però, di certo, chi paga questo ricatto è un impianto istituzionale che rischia di essere ancora di più delegittimato da questa prova di forza.
Credo che l'audizione del mondo delle cooperative ci porterebbe a un dato di realtà: intanto, potrebbe contribuire a spiegare che ci sono tante differenze nel nostro sistema, che non ci sono solo grandi attori, ma anche tante piccole realtà e ci potrebbe portare all'attenzione la necessità di avere più controlli, anche dei percorsi individuali dei ragazzi. Ci potrebbe aprire gli occhi sulle difficoltà, che pur ci sono negli affidi che dovrebbero essere facilitati, non ridicolizzati o addirittura allontanati dal nostro modo di fare riforme.



(Scampanellìo del Presidente)



GRIMALDI Marco

Continuerò nella prossima questione preliminare.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

In relazione alla questione preliminare del collega Magliano, ritengo sia dovuta per due ordini di motivi.
Il primo perché è che le cooperative, questo genere di organizzazioni hanno una presa diretta sull'argomento, perché oggettivamente partecipano in prima linea alla gestione di questo tipo di problematiche. Inoltre, se guardate indirettamente al dibattito che stiamo cercando di portare in Aula per avvalorare e sostenere le nostre ragioni, in realtà vedo delle vittime.
I primi sono senz'altro i minori che, a fronte di un disegno di legge non ben disegnato sulle necessità, sulle urgenze, sui bisogni e sulle evidenze che cerchiamo di portare alla vostra conoscenza, si troveranno in situazione di sofferenza e dolore superiore rispetto a quelle attuali.
Insieme c'è anche - l'ha già accennato il Consigliere che ha parlato prima di me - una sorta di processo che ormai dura da tempo, di delegittimazione di un intero ambito della nostra comunità, che non fa bene non solo all'ambito ristretto, ma a tutta la nostra comunità. Infatti, tendere a screditare e a dimostrare che episodi, che peraltro devono essere dimostrati, siano molto più che diffusi e siano la caratteristica dominante di un ambito, è decisamente pericoloso e ha effetti negativi già nell'immediato, perché genera disillusione e scarsa fiducia in chi poi, a certi ambiti, deve affidarsi. Se responsabilità ci sono, siamo nel mondo del diritto in cui c'è la possibilità di provare e di verificare; se abusi speculazioni o altri atti illeciti sono stati provati, questi vengono perseguiti e nessuno ha intenzione né di nasconderli né di sottrarli al giudizio.
Diverso è, invece, gettare sull'intero settore un'ombra di discredito che in realtà, poi rimane nel tempo, ben oltre quelle che possono essere le responsabilità che, comunque, come dicevo, devono essere provate e verificate, soprattutto sottoposte all'iter giudiziario.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Giaccone per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla questione preliminare presentata dal Consigliere Magliano la collega Disabato.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno del collega Magliano per sollecitare un'audizione e anche la richiesta per audire gli ordini sanitari, professionali, i sindacati, le associazioni che tra poco saranno fuori da Palazzo Lascaris per manifestare il loro dissenso nei confronti di questo disegno di legge.
Tuttavia, devo per forza far notare che, in questo momento, i banchi della maggioranza sono vuoti, così come quelli degli Assessori. Saluto l'Assessore Tronzano qui presente e lo tranquillizziamo perché, a quanto pare, su questo disegno di legge non ci saranno da mettere risorse: stiamo parlando di un disegno di legge su cui non è prevista una copertura, per cui per il momento può stare relativamente tranquillo.
In questo momento, se tanto mi dà tanto, è in corso una riunione di maggioranza, mancano anche i Capigruppo, quindi credo che si stia definendo come procedere nei confronti di questo disegno di legge. A questo punto mi viene da dire che noi possiamo sollevare tutte le questioni del caso, le preliminari, le pregiudiziali, le sospensive, come possiamo sollecitarvi a fare audizioni, qualsiasi cosa, ma la sostanza è una: la Giunta e, in generale, la maggioranza non sanno che pesci pigliare su questo disegno di legge. È inutile anche trovarci qui ad avanzare le nostre richieste, che non sapete nemmeno se prendere in carico: questo è il dato di fatto. Non sappiamo se arriveranno gli emendamenti, se il disegno di legge andrà avanti così. Io credo che dovrebbe essere quantomeno serio discuterle prima di queste cose, non convocarci in Aula quando non avete ancora le idee chiare sul da farsi su questo provvedimento.
A questo punto, mi verrebbe da dire che stiamo perdendo tempo perché non conosciamo le vostre intenzioni. Stiamo qui, possiamo parlare per ore mentre voi parlate lì fuori, a porte chiuse. Come - così dite fra di voi la sfanghiamo? Come mettiamo d'accordo Fratelli d'Italia e Lega? In questo momento, dopo le elezioni, è in corso uno scontro, un gioco di forza che non si capisce bene tra chi deve portare a casa cosa e come dev'essere questo disegno di legge. Adesso da una parte la Lega vuole accelerare perché ha visto come sono andate le elezioni, quindi deve mettere il turbo per portare avanti provvedimenti alquanto ideologici, dall'altra Fratelli d'Italia frena. Era tutto prevedibile. Quello che io chiedo è: dobbiamo rimanere qui spettatori di questo teatro? Dobbiamo rimanere qui a porre tutte le condizioni del caso quando voi, invece, non sapete nemmeno che strada prendere su questo disegno di legge? Almeno la decenza, il rispetto.
La mattina ci convocate a un orario, ma poi i lavori partono una, due ore dopo: già quella è la prima mancanza di rispetto.
In questo momento ci troviamo a parlare tra opposizioni che convergono tutti sullo stesso tema, non c'è nemmeno bisogno che ce lo diciamo, ma fateci sapere invece cosa dovete fare. Quantomeno sconvocateci, fateci venire in un altro momento, è anche un segno di rispetto.
Mi dica se non ho ragione Presidente! No, non si può sapere.
Presidente.



PRESIDENTE

Scusi, Consigliera, lei ha finito il tempo a sua disposizione.
Non sono io titolato a risponderle, le chiedo umilmente scusa.



DISABATO Sarah

Mi ha risposto schiacciando il tasto dell'audio, non avevo capito che avessi finito il tempo.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Segretario Martinetti che interviene in qualità di Consigliere



PRESIDENTE

Passiamo alla questione preliminare presentata dal Consigliere Martinetti.
La parola al Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Non mi risulta sia stata audita la Garante per l'infanzia e l'adolescenza.
Ho avuto modo di incontrarla nei mesi scorsi. È stato un incontro molto cordiale, ho trovato grande professionalità e grande competenza, che sicuramente sarebbero tornate utili in una discussione di questo tipo.
Non vanno dimenticati i numeri che sono stati elencati prima dalla collega Canalis, il numero di adolescenti che vivono una certa condizione e il numero di segnalazioni che arrivano anche alla Garante che, tra le altre cose, si deve occupare anche di queste tristi vicende (tristi per i ragazzi e le famiglie).
In una discussione come questa, che abbiamo ricordato già stamattina quanto sia aspra e divisiva, era necessario, secondo me, ed è tuttora necessario un maggior dialogo. Un maggior dialogo non solo tra le forze politiche che più o meno hanno le loro.
Più o meno perché, come ricordava la Consigliera Disabato, sembra ci sia una riunione di maggioranza in atto, per cui qualcuno le idee se le sta schiarendo.
Da quest'altra parte, direi che invece le idee sono piuttosto chiare.
Presidente, se come me da stamattina sta seguendo il dibattito, avrà certamente visto che la lista dei rappresentanti delle associazioni del terzo settore si sta notevolmente allungando. Manca ancora questo "pezzo" che ritengo fondamentale: ci riferiamo, appunto, alla Garante dei minori.
Alla luce di quanto stiamo vivendo in quest'Aula, non solo in questa giornata ma anche in quella della scorsa settimana, mi chiedo se non sia il momento di fare tutti insieme una riflessione seria (uso le parole dell'Onorevole Grimaldi), portare indietro le lancette e provare a vedere se si riesce di nuovo a instaurare un dialogo costruttivo.
Quando si parla di competenze, credo che le richieste che sono state avanzate prima (mi riferisco alle audizioni dell'Ordine dei medici dell'Ordine degli psicologi e non ultima quella che sto proponendo ora della Garante dei minori) siano assolutamente fondate. Noi riteniamo sia necessario ripartire non dico da zero, ma almeno da uno, per il bene di un provvedimento che va incontro alle richieste dei nostri cittadini piemontesi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Martinetti per l'intervento.
Ha chiesto la parola la Consigliera Canalis, che interviene sulla questione preliminare avanzata dal Consigliere Martinetti.
Prego, collega; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire a sostegno della questione preliminare avanzata dal Consigliere Martinetti.
Sappiamo che la Garante dell'infanzia e dell'adolescenza del Piemonte è una figura istituzionale che viene ciclicamente nominata dalla maggioranza, ma con un numero di voti che deve implicare anche un contributo delle minoranze. Pertanto, di fatto, può essere considerata una figura indipendente, super partes e appunto, come dice il termine stesso, di garanzia: invece, né abbiamo audito in questi anni, in merito al disegno di legge relativo ad "Allontanamento zero", la Garante precedente, Rita Turino, né la Garante attuale, Ylenia Serra.
Credo che questa sia una mancanza, sia per il rispetto che dobbiamo a queste figure, che, di fatto, sono un'emanazione del nostro ente, sia per una ragione molto specifica: dobbiamo ricordare che la Garante è destinataria di segnalazioni di situazioni di disagio del minore e pu effettuare attività d'indagine, naturalmente raccordandosi con le autorità sociali, sanitarie e giudiziarie; ma ha un margine di autonomia in merito a questo.
Perché, quindi, al di là dell'attività ostruzionistica, credo che sia utile tirare in ballo questa figura e sostenere la questione preliminare avanzata dal collega Martinetti? Perché anche durante l'indagine conoscitiva che tutti insieme abbiamo svolto negli anni passati in merito alle condizioni del sistema di tutela dei minori in Piemonte, siano emerse alcune cause prevalenti del disagio minorile. Provo a elencarle: la conflittualità familiare, in particolare le separazioni conflittuali; il disagio relazionale, in particolare le difficoltà sanitarie dei genitori soprattutto legate alla salute mentale oppure alle dipendenze; il background migratorio e la multiculturalità, così come la presenza di situazioni di gravi disabilità. Questi sono i fattori che maggiormente incidono sulle condizioni di un nucleo familiare e, quindi, su un possibile allontanamento.
Ad esempio, nei casi di separazioni conflittuali, capire che ci stia un obbligo di segnalazione da parte di una pluralità di soggetti (non soltanto degli assistenti sociali, ma anche dei medici, delle forze dell'ordine degli insegnanti e di ogni comune cittadino), è importantissimo, perch permette, potenzialmente, di creare una rete di salvataggio e di soccorso intorno a un bambino in difficoltà.
Ricordiamo che la Garante è destinataria di segnalazione: sarebbe dunque opportuno, prima di procedere, accogliendo la questione preliminare test avanzata, audirla in Commissione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per l'intervento.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani, che interviene sulla questione preliminare avanzata dal Consigliere Martinetti.
Prego, collega; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io a sostegno di questa richiesta del collega Martinetti che chiama in causa proprio una delle figure più significative della Regione rispetto al tema dei diritti dei bambini e dei minori in generale che è quella della Garante dell'infanzia e dell'adolescenza; Garante che tra l'altro, ha sostituito la dottoressa Turino e che non abbiamo ancora avuto occasione di incontrare per ascoltare il suo parere rispetto a questo tema.
Credo sia fondamentale avere il suo contributo, perché la sua esperienza e sicuramente il numero di casistiche che ha potuto affrontare in questi mesi, oltre alla sua esperienza e alla sua sensibilità, potrebbero sicuramente aiutarci e, magari, consentirci di districare alcuni nodi che rappresentano gli aspetti più critici di questa norma, secondo il punto di vista dell'opposizione.
Purtroppo, non abbiamo modo di interloquire con l'Assessore Caucino. Non so se sia in corso una riunione o se ci sia qualche interlocuzione tra una parte della maggioranza, l'Assessore e il Presidente Allasia, che non vedo in aula; forse il confronto non si sta svolgendo qui, e comunque non si sta svolgendo con le opposizioni, ma tutto quello che può aiutare a risolvere questa situazione di stallo ovviamente è ben accetto.
È chiaro che ci piacerebbe avere ogni tanto un riscontro dalla maggioranza e sapere se se qualcosa si sta smuovendo, quindi se stiamo riuscendo attraverso queste nostre sollecitazioni e proposte almeno a insinuare un dubbio per cui sia necessario riaprire un dialogo e ritornare in Commissione per poterci confrontare ulteriormente.
Non abbiamo fretta di modificare la norma, perché parliamo di un sistema che in Piemonte sta funzionando, quindi non si ravvisa l'urgenza di andare a emanare una nuova normativa che possa consentire al sistema di funzionare meglio. Semmai, sarebbero necessari altri interventi, magari stanziare più risorse, magari implementare le iniziative per le famiglie e per i minori potenziare i servizi sociali. Ma una nuova norma non è urgente in questo momento, quindi potremmo tranquillamente prenderci del tempo e cercare di approfondire ulteriormente il tema, cercando di fare tesoro dell'esperienza della Garante dell'infanzia e ascoltare il suo parere e qualche suo suggerimento sugli aspetti che ci sembrano più controversi e più complicati da gestire.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Frediani per l'intervento.
Sulla preliminare presentata dal collega Martinetti ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per ribadire ai colleghi Ricca e Tronzano le ragioni delle nostre perplessità, che si uniscono a quelle del mondo delle famiglie affidatarie, del terzo settore e delle università. È bene ribadirlo perché, come hanno detto tanti analisti e ricercatori, il minorenne ha il diritto di crescere nella famiglia d'origine e di esserne però allontanato solo ove ciò sia assolutamente necessario per la sua protezione, in ragione di una condotta genitoriale (pur non imputabile solo al genitore) che abbia provocato o rischi di provocargli un serio pregiudizio.
In quest'ottica vorremmo anche ricordare che la legge nazionale afferma che il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell'ambito della propria famiglia, ma esclude che l'indigenza del nucleo possa essere di per sé motivo per portare alla sua separazione dai genitori. Questo lo dice il comma 2 e prescrive allo Stato, alle Regioni e agli Enti locali nell'ambito delle proprie competenze, di predisporre servizi e interventi a sostegno di queste famiglie, onde prevenire l'allontanamento.
In secondo luogo, nel caso in cui fosse necessario allontanare il minore dalla famiglia di origine, la legge nazionale intende già privilegiare le collocazioni di tipo familiare, che garantiscano un'attenzione individualizzata alle persone di età minore in un contesto di ascolto e di assistenza anche morale. Per questo, però, l'idea che il nucleo di origine sia quello più prossimo è già un intendimento dei servizi sociali, ma la disponibilità è fondamentale in tutto questo. La disponibilità vuol dire anche avere le capacità, la comprensione e anche la giusta distanza dal luogo da cui sei stato allontanato.
Nel caso di difficoltà temporanea del nucleo di origine, l'affidamento è a una famiglia o, in subordine, a una struttura residenziale che sia organizzata, per rapporto tra numero di educatori e minori, in modo simile a una famiglia.
Il Piemonte interviene con un disegno di legge per dare concreta attuazione a questo diritto o no? Le Regioni hanno competenza legislativa esclusiva in materia di servizi sociali ed esercitano le funzioni amministrative corrispondenti nella misura necessaria a garantire questo esercizio nel territorio, ma questa legge ha scelto un profilo critico e un approccio standardizzato e rigido, che nelle prossime preliminari continueremo a mettere in evidenza.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Grimaldi per l'intervento.
Sulla preliminare presentata dal collega Martinetti ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla preliminare proposta dal collega Martinetti, che ringrazio perché ha sollecitato l'audizione di un'altra figura fondamentale che ci potrebbe portare dei dati interessanti su cui riflettere, che è Ylenia Serra, Garante della Regione Piemonte per l'infanzia e l'adolescenza, che ha il compito di garantire il rispetto e l'attuazione dei diritti delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi presenti sul territorio regionale, ai sensi della legge istitutiva n. 31 del 9 dicembre 2009. Sono diritti sanciti dalla Convenzione delle Nazioni Unite del 20 novembre 1989.
È una figura che sicuramente, a completezza di quanto fatto fino a oggi e con le audizioni, potrebbe fornirci un ulteriore supporto per comprendere quali sono i dati relativi a fenomeni di violenza, di incuria, di infanticidio nella Regione Piemonte. Abbiamo i dati presentati da altri istituti, però anche la Garante, come figura di garanzia, riceve sicuramente segnalazioni e relazioni, oltre a quelle che redige da sé, sui fenomeni che interessano la comunità soprattutto di minori.
Penso che non si possa proseguire l'esame di questo disegno di legge senza aver audito una figura così importante. Mi chiedo perché non sia stato fatto prima; in realtà, l'ho scoperto oggi, ma l'avevo dato per scontato.
Avevo pensato che sicuramente la prima figura ad aver mandato delle memorie ed essere audita in Commissione - non lo ricordavo perché ormai è passato anche un po' di tempo - sicuramente fosse stata la Garante per l'infanzia e l'adolescenza. Apprendo oggi che non è così e me ne dispiace, perché la sua sarebbe stata una voce autorevole da ascoltare in sede di Commissione, per conoscere le ricerche e i monitoraggi effettuati nella nostra regione sulla situazione complessiva rispetto ai minori oggetto di allontanamento, ma anche di provvedimenti a carico dei servizi sociali.
Sappiamo che, tra l'altro, gli allontanamenti rappresentano una parte minima di tutti i casi gestiti dai servizi sociali, dall'autorità giudiziaria e quant'altro. Sicuramente la Garante sarà in possesso di queste informazioni e potrebbe esporle all'interno della Commissione per farci comprendere quello che noi stiamo definendo un fenomeno dilagante in Piemonte, ovvero quello relativo agli allontanamenti. In realtà, non è un fenomeno dilagante, è una parte minima di casi che vengono allontanati.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Sarno



PRESIDENTE

Grazie, collega Disabato.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno per presentare una nuova preliminare; ne ha facoltà per tre minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Questa preliminare ha come oggetto la richiesta di sospendere questa discussione ed audire, per quanto possibile in tempi ragionevoli, l'ANCI.
Infatti, crediamo che sia fondamentale audire direttamente i Comuni e l'associazione che più rappresenta i nostri Comuni in Piemonte, perch quell'audizione pone il tema di capire come quegli affidi, quelle decisioni che arrivano dai medici, dagli psicologi, dai Consorzi e da una struttura specializzata, capace e attenta.
Ci possono essere degli elementi di discrepanza da quest'attività positiva ma molto, molto, molto, molto poco e, quindi, eventualmente, sono singoli casi da affrontare e non casi strutturali; ribadisco, Presidente, quanto quelle decisioni si ripercuotono su una comunità più ampia, rappresentata pro tempore da quei Sindaci, da quei Comuni e da quelle istituzioni pubbliche. In questo senso, crediamo che sia fondamentale chiedere ad ANCI un approfondimento puntuale da questo punto di vista.
Cito questa preliminare in quanto elemento utile che non avete fatto proprio perché stamattina, insieme alle molte e moltissime associazioni, in realtà, sostanzialmente, anche istituzionali, c'erano molti Comuni.
Presidente, ce n'erano diversi in rappresentanza dei quasi 50 comuni in Piemonte che hanno approvato atti d'indirizzo.



(Commenti fuori microfono)



SARNO Diego

Sono 45? Sì, ma ne stanno arrivando altri cinque, perché sono in fase di approvazione, caro collega.
Dicevo, quasi 50 Comuni che hanno approvato ordini del giorno, mozioni e atti d'indirizzo per chiedervi di fermarvi.
C'era San Mauro, Moncalieri, Leinì, Airasca, Osasco, None, Alpignano Candia, Druento, Grugliasco, Torino, Collegno, Cuneo, Verbania, Santena Chieri, Piossasco, Settimo, Rivalta, Rivarolo, Gassino, eccetera.
In conclusione, crediamo fondamentale quella collaborazione, perché se non si procede in tal senso, non solo non si fa bene, ma si fa drammaticamente male.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Avetta, sulla questione preliminare presentata dal collega Sarno.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Sono convinto e persuaso, come tutti lo siamo da questi banchi, che la questione preliminare posta dal collega Sarno non soltanto è importante. ma ritengo che, relativamente al disegno di legge che arriveremo a discutere in quest'Aula, è bene che ci arriviamo dopo una serie di questioni che adesso voglio evidenziare.
Rispetto a quanto ci è stato riferito dal collega Sarno c'è stata, a nostro avviso, una carenza di coinvolgimento che presuppone un ascolto, che dev'essere paziente, costante, aperto e approfondito, perché il tema di cui ci stiamo occupando è di grandissima delicatezza e sensibilità, perch riguarda una particolare categoria di cittadini: i bambini. Per questa ragione, sono persuaso che ascoltare sia necessario più di quanto non sia stato fatto fino a oggi.
Come ha ricordato il collega, questa mattina c'erano tanti Sindaci, con la fascia tricolore che con la loro presenza ufficiale - lo dico tra virgolette - hanno confermato e denunciato la mancanza d'ascolto e di disponibilità all'ascolto da parte della Regione e di quanto questa mancanza di confronto sia stata del tutto evidente.
C'erano Sindaci di grandi Città, c'erano Sindaci di piccoli Comuni e dei Comuni di montagna che lamentavano questa mancanza di confronto; credo anzi, ne sono convinto, che su un tema così delicato e così sensibile, per la ragione che ho cercato sinteticamente di esporre, non possano bastare le note scritte, che sono pur arrivate dalle associazioni rappresentative dei Comuni e mi riferisco, in particolare, a quelle più rappresentative, come ANCI e UNCEM ma, evidentemente, anche a tutte le altre. È certamente necessario e fondamentale ascoltare i nostri amministratori e che raccogliamo il grido d'allarme che questa mattina è arrivato forte e chiaro dai tanti amministratori presenti e che facciamo la cosa giusta, cioè ritorniamo in Commissione per un approfondimento.
Come ha detto questa mattina il Presidente Chiamparino, è evidente che c'è una maggioranza che ha scritto un programma elettorale con delle proposte e che è un diritto legittimo che questa maggioranza le porti avanti, ma ci che riteniamo non sia legittimo, inaccettabile e intollerabile è che queste proposte vengano portate avanti, al di là del merito delle stesse, senza il confronto e senza l'ascolto, in questo caso particolare, degli amministratori locali, che quantomeno dovrebbero rappresentare un interlocutore privilegiato, in particolare, su un tema così sensibile e delicato.
Non sempre questa Regione ha dato prova in tal senso.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, sulla questione preliminare presentata dal Consigliere Sarno.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Volevo continuare, solo per chi fosse rimasto in ascolto, l'osservazione che stavo facendo prima, cioè criticare la scelta di questo disegno di legge d'includere anche la mediazione familiare tra gli strumenti di sostegno al nucleo familiare vulnerabile.
Il testo, infatti, stabilisce che, per promuovere il diritto del minore a vivere in famiglia e prevenirne l'allontanamento, la Regione favorisce interventi di mediazione familiare. Questi interventi di mediazione saranno erogati dagli enti pubblici del terzo settore diretti al superamento del disagio, al recupero della propria autonomia e al mantenimento del ruolo genitoriale.
Così com'è formulata, la norma appare dunque proporre un ricorso generalizzato alla mediazione familiare, quindi non è del tutto chiaro chi debbano essere i protagonisti della mediazione: il bambino e i genitori o i genitori tra loro? Poiché il successo della mediazione richiede il dialogo tra soggetti su un piano di sostanziale parità, pare ragionevole dubitare che la mediazione possa operare efficacemente rispetto ai figli minorenni che assommano una doppia condizione di vulnerabilità, quella di persone in formazione, ma anche di figli, quindi spesso in soggezione psicologica rispetto ai genitori Nel caso di maltrattamenti familiari, la mediazione familiare è da respingere con decisione, in quanto potrebbe essere interpretata.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Per cortesia, colleghi, il Consigliere Grimaldi sta intervenendo sulla questione preliminare del Consigliere Sarno.
Prego, Consigliere, proceda.



GRIMALDI Marco

Dicevo che, nel caso di maltrattamenti familiari, la mediazione familiare è da respingere con decisione, in quanto potrebbe essere interpretata dall'adulto abusante come un'arma per mantenere il controllo e il dominio sui figli, sulla figlia o sull'altro genitore, perpetuando anche la vittimizzazione.
Noi vogliamo dire che sono diverse le lacune e che i Comuni potrebbero dire una delle cose più gravi: la presenza di un passaggio, quello economico, in cui si stabilisce che questa legge non ha un vero aumento di risorse e che la mancanza di risorse rischia di rendere irrealizzabili anche le previsioni normative meno sbagliate. Numerose azioni proposte sono onerose in quanto comportano adempimenti aggiuntivi per i servizi sociali già in sofferenza di organico e in risorse economiche per gli interventi da attuare.
Per questo, credo che l'audizione di ANCI sarebbe molto utile per farvi aprire gli occhi.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Grimaldi per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Mi sento di sostenere quanto sottoposto alla nostra attenzione dal collega Sarno per due elementi rilevanti.
Il primo è di natura quasi plastica e fisica, cioè la presenza di così tanti e così numerosi primi cittadini, non solo questa mattina, ma in tutte le iniziative e in tutti i documenti che hanno caratterizzato il tentativo di sottoporre alla Giunta e alla maggioranza le argomentazioni che modifichino questo testo.
Sono tutti momenti caratterizzati da una fortissima presenza dei Sindaci del nostro territorio, evidentemente consapevoli delle conseguenze di una legge non modificata che conserva questo stesso testo.
È interessante rilevare quanto da questi già dichiarato in tempi precedenti. Mi riferisco al Sindaco di Beinasco, di Bruino, di Orbassano di Piossasco, di Rivalta, di Torino e di Volvera che, insieme, affermano quanto sia del tutto noto che l'intervento dei servizi sociali si esplica su mandato dell'autorità giudiziaria minorile - ho già avuto occasione di dirlo anch'io questa mattina - in un quadro normativo solido nell'ambito di procedimenti garantiti da regole chiare e che tutelano sempre il supremo interesse del minore.
Peraltro anch'essi, come è già stato detto, sottolineano che l'allontanamento, nella maggior parte dei casi, non deriva da ragioni di povertà economica, semmai il contrario. Quando si ravvisano le condizioni del disagio economico o abitativo, i servizi intervengono con contributi di assistenza economica. Questi Sindaci sottolineavano i motivi, anche in termini percentuali, che hanno determinato l'allontanamento dei minori: il 44,9% per trascuratezza, incuria o assenza di rete familiare; il 28,58% per maltrattamenti; il 16,32% per problemi psichici; il 4,08% per gravi problemi psicologici; il 2,04% per sistemi educativi e comportamenti non rispondenti, e così via, fino alle percentuali più basse.
Sono motivi che ci indicano e confermano il fatto che l'elemento economico non è così dirimente e non sarebbe comunque sufficiente a invertire la tendenza, almeno in quello che rappresenta una percentuale del 60% di questi motivi.
Pertanto i Sindaci, di fronte al grave rischio di indebolire i servizi sociali e di minare sempre più la fiducia tra i cittadini e le istituzioni con riferimento al dovere inderogabile della tutela dei diritti dei bambini, respingono fermamente il tentativo di delegittimazione dei servizi locali, tema cui ho fatto già riferimento anch'io.
Esprimono massima fiducia nel lavoro degli operatori e chiedono alla Regione Piemonte misure concrete di potenziamento dei servizi per le famiglie e per la tutela dei minori.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei, Consigliere Giaccone.
Ha chiesto di interviene la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
La richiesta del Consigliere Sarno, come già anticipato in modo molto esaustivo dai colleghi che mi hanno preceduto, è una richiesta assolutamente legittima e doverosa. Ascoltare i rappresentanti dei Comuni potrebbe arricchire il dibattito (anche se ci vuole poco per arricchirlo visto che al momento è piuttosto piatto e fermo).
Stamattina abbiamo visto alcuni amministratori locali (c'erano diversi Sindaci presenti con la fascia) al presidio davanti a Palazzo Lascaris credo sarebbe stato opportuno accoglierli, audirli e prevedere anche un momento di confronto più approfondito e più ampio. I Sindaci sono i primi a rendersi conto delle situazioni sul territorio; sono i primi che poi interagendo con i servizi sociali, possono arrivare a risolvere, dopo aver segnalato le situazioni. Spesso ai Comuni, soprattutto quelli più piccoli ci si rivolge in caso di difficoltà e il Sindaco è la prima figura a cui chiedere aiuto.
Avere a disposizione l'esperienza e la competenza degli amministratori locali potrebbe sicuramente essere un valore aggiunto per tutti noi.
L'ANCI è un soggetto che chiediamo di audire. Ovviamente la prima richiesta che torniamo a fare è di ritornare a un tavolo, ritornare in Commissione perché non possiamo immaginare di andare avanti per lunghe ore in questo modo. Ci aspettiamo che a un certo punto la Giunta dia una risposta e dimostri la sua intenzione, considerando che siamo anche un po' confusi perché eravamo arrivati a un punto in cui sembrava esserci non dico un accordo, ma un'apertura verso alcune modifiche; invece ci siamo ritrovati catapultati in Aula con il testo nella sua versione originale, che è quella che ha suscitato la reazione di tutti i soggetti che lavorano nell'ambito della tutela dei minori.
Credo sia il caso, secondo me e tutti i colleghi intervenuti in questa lunga giornata e in quella precedente, di sospendere e ripartire ragionando là dove eravamo rimasti, quindi anche con gli emendamenti che la Giunta aveva già formulato e proposto, già presenti nel testo comparato, con il contributo di tutti i soggetti che stiamo chiedendo di audire e poi eventualmente, riprendere il cammino di questo disegno di legge, ma con un clima decisamente più collaborativo e possibilmente anche più disteso, cosa che avrebbe effetti positivi anche su quello che succede al di fuori di quest'Aula.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Frediani.
Ha chiesto di intervenire sulla preliminare presentata dal Consigliere Sarno il Consigliere Segretario Martinetti. che interviene in qualità di Consigliere.
Prego, collega; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intanto mi consenta di ringraziare il collega Sarno per aver sollevato questa preliminare che ritengo assolutamente fondamentale. Come ho avuto modo di dire prima, la lista si sta allungando, si sta talmente allungando che sembra quasi una black list. È quasi di proposito che non sono stati considerati certi soggetti, perché il loro parere potrebbe essere anche scomodo o far ripensare a questa maggioranza di fare rivedere il loro parere e le loro idee su questo provvedimento.
Mi era sfuggito il dettaglio di stamattina di tutti i Sindaci fuori dal palazzo, che erano quelli più agguerriti. Adesso ci sta che la parte politica si contrapponga in qualche maniera per affermare le sue idee, ma vedere dei Sindaci, e ce n'erano parecchi, con la loro fascia, con il megafono in mano a contestare questo provvedimento, è stata una cosa che mi ha colpito veramente.
Come ricordava prima la collega Frediani, il Sindaco, soprattutto nei piccoli paesi, è il personaggio a cui, quando c'è qualche problema più o meno grave, soprattutto quelli di questo tipo, quando non si sa come venirne fuori e dove sbattere la testa, ci si rivolge. Noi, purtroppo, lo abbiamo visto anche in altri provvedimenti, per cui dobbiamo dare a questi Sindaci degli strumenti che ci chiedono di continuo. L'abbiamo visto anche non vorrei tornare troppo indietro nel tempo - per l'ultima legge, quella presentata dal Consigliere Marin, in cui dicevamo che certi provvedimenti e certe leggi che escono da quest'Aula sembrano andare a penalizzare il lavoro dei piccoli amministratori, che già con mille difficoltà cercano di portare avanti al meglio il lavoro nei loro Comuni.
I Sindaci sono quelli che hanno, come veniva detto prima, il polso del territorio, conoscono un po' tutte le vicende che succedono sul loro territorio, sono quelli che hanno i rapporti più stretti con i servizi sociali, con i consorzi socio-assistenziali a cui continuiamo a tagliare risorse. Invece bisognerebbe audirli per capire se questo potrebbe essere un tipo di intervento su cui dovremmo discutere e che dovremo mettere in atto.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Avetta



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Martinetti per l'intervento.
Passiamo alla questione preliminare presentata dal Consigliere Avetta.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento del Consiglio, pongo una questione preliminare sulla condizione dei lavori d'Aula che riguarda, a nostro avviso, un tema altrettanto rilevante, così come lo sono quelli che sono stati introdotti dagli interventi dei colleghi.
Per fare questo mi consentirà, Presidente, di leggere solo l'incipit del primo comma dell'articolo 403 del Codice Civile, che è molto esaustivo rispetto al tema di cui stiamo discutendo. Cito il primo comma dell'articolo 403 del Codice Civile come riformato: "Quando il minore è moralmente o materialmente abbandonato o si trova esposto, nell'ambiente familiare, a grave pregiudizio e pericolo per la sua incolumità psicofisica e vi è dunque emergenza di provvedere, la pubblica autorità, a mezzo degli organi di protezione dell'infanzia, lo colloca in luogo sicuro, sino a quando si possa provvedere in modo definitivo alla sua protezione".
Segue, sempre negli altri commi dell'articolo 403, tutta una serie di procedure molto analitiche che evidenziano quanto la normativa di settore sia una normativa che ci tutela da ogni tipo di discrezionalità da parte degli organi competenti e da parte dell'autorità che propone e decide sull'allontanamento.
Credo che sulla base di queste considerazioni sia importante e sia più che opportuno, addirittura indispensabile e necessario, ascoltare anche una parte di quegli operatori del diritto che partecipano in modo significativo, molto spesso purtroppo, a questo tipo di situazioni drammatiche, anche considerando che molti allontanamenti sono adottati nel contesto di separazioni conflittuali tra i coniugi. Sappiamo bene che molto spesso, purtroppo, a fare le spese di questi conflitti tra genitori sono proprio i bambini.
Per questa ragione non è opportuno, ma è assolutamente necessario e indispensabile, conoscere, approfondire e ascoltare in modo diretto dall'esperienza diretta e quotidiana, il punto di vista di chi, come l'avvocato, segue e affianca i soggetti che sono in conflitto tra di loro.
Questo per evidenziare quanto sia importante e fondamentale in un contesto come abbiamo detto, prima di grande sensibilità e di grande importanza per i minori.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Avetta per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla questione preliminare presentata dal Consigliere Avetta la Consigliera Canalis.
Prego, collega; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire a sostegno della questione preliminare proposta dal collega Avetta, cioè la necessità di audire l'Ordine professionale degli avvocati prima di procedere con la discussione del testo. Come ha già detto in modo molto chiaro e dettagliato il collega, questa richiesta è motivata dal fatto che sempre più spesso gli allontanamenti avvengono non tanto in situazioni di povertà materiale, che, come sappiamo, vengono risolte con numerosi strumenti che già i servizi sociali mettono in atto, ma piuttosto in situazione di separazioni conflittuali, in cui chiaramente agli avvocati sono attori centrali fortemente coinvolti, quindi vengono strettamente a contatto con il disagio dei minori e, in situazioni di emergenza e di extrema ratio, anche con la necessità di allontanare questi minori dai due genitori che si stanno separando in maniera non consensuale.
Negli anni passati, nell'ambito dell'indagine conoscitiva sulle condizioni della tutela dei minori in Piemonte avevamo già avuto modo di entrare in contatto con l'Ordine degli avvocati, ma in senso generale, e non relativamente al disegno di legge "Allontanamento zero". In quella sede gli avvocati, soprattutto quelli della Provincia di Torino, avevano osservato come, di fatto, ci fosse la necessità di giurisdizionalizzare l'articolo 403 del Codice Civile, secondo il quale ci sono alcune situazioni in cui, per un grave pericolo, il minore possa essere allontanato con somma urgenza non solo dalle autorità giudiziarie, come avviene normalmente, nella stragrande maggioranza dei casi, ma anche da altre autorità pubbliche, quindi dagli assistenti sociali, ma anche dagli operatori sanitari (pensiamo a quelli degli ospedali), così come dalle forze dell'ordine.
Ebbene, nella riforma Cartabia, diventata effettiva nei mesi scorsi l'articolo 403 è stato giurisdizionalizzato: non solo, come già avveniva in Piemonte in maniera discrezionale, questi allontanamenti ex articolo 403 erano poi convalidati ad horas, quindi in tempi molto brevi, dalle autorità giudiziarie, ma questo è stato proprio previsto dalla norma. Insomma, tale aspetto non è più stato lasciato alla prassi, come avveniva sempre in Piemonte, ma è stato reso una norma stabile in tutte le Regioni italiane.
Si è trattato di un passo avanti su un punto che gli avvocati avevano sollevato.
Però - lo ripeto - proprio perché sono strettamente coinvolti in una fattispecie frequente negli allontanamenti, che sono le separazioni conflittuali, credo che sia opportuno che questi soggetti vengano auditi prima di proseguire con la discussione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per l'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone, che interviene sulla questione preliminare avanzata dal Consigliere Avetta.
Prego, collega; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GIACCONE Mario

Di nuovo, è molto importante la sollecitazione del collega Avetta perché l'Ordine degli avvocati in tempi precedenti aveva già inviato delle considerazioni relative a questo disegno di legge, manifestando al riguardo diverse perplessità, tanto da riempire più pagine di una nota inviata.
Questo genere di perplessità faceva riferimento a quanto già detto: "Non si rinviene" - cito direttamente la nota - "alcuna casistica di allontanamento disposto dai servizi sociali per mere ragioni economiche" ne abbiamo già parlato - "e le statistiche locali o nazionali sui numeri degli allontanamenti non distinguono se essi siano stati disposti dai servizi o dal Tribunale per i minorenni, né indicano le ragioni che li hanno determinati. Si fa riferimento, tra gli altri, anche al rispetto del diritto del minore a crescere nella propria famiglia, ma al contempo si fa riferimento alla tutela di un altrettanto diritto fondamentale, come quello dell'integrità fisica e psichica del minore".
Invito l'Assessore Caucino, che senz'altro a suo tempo aveva visionato la nota, a recuperare questo documento particolarmente prezioso, che sintetizza in maniera puntuale quanto abbiamo detto oggi e che si conclude tra l'altro, in maniera anche più perentoria di quanto stiamo facendo adesso: "È peraltro esperienza comune di tutti gli operatori sociali e giuridici che il termine di sei mesi per il recupero della capacità genitoriale, della funzione educativa e di cura nella quasi totalità dei casi è un tempo del tutto inadeguato. Ma, ancora di più, il disegno di legge regionale, così come previsto, non inciderà in alcun modo sulla tutela dei minori, ma rischierà solo di alimentare allarmismo e ostilità nei confronti dei servizi sociali, e di intimorirli limitando il loro intervento già molto circoscritto anche a causa della cronica e sempre più acuta carenza di risorse". Tanto che, tra gli auspici che l'Ordine rivolge alla fine del suo testo, c'è proprio la richiesta di fornire maggiori risorse ai servizi socio-assistenziali e sanitari "per un'autentica e concreta azione di prevenzione e di implementazione degli interventi nonché una drastica riduzione dei tempi di accesso al servizio di psicologia, di psichiatria e di educativa per un recupero effettivo delle capacità genitoriali".
Mi sembra che da questo brevissimo intervento di due minuti e 36 secondi appaia evidente che ciò che ha sostenuto il collega Avetta non è solamente importante, ma direi inevitabile e fondamentale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Giaccone per l'intervento.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani, che interviene sulla questione preliminare avanzata dal Consigliere Avetta.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sostengo la proposta del collega Avetta esattamente come ho sostenuto quelle avanzate dai colleghi precedentemente.
In questo caso, parliamo di professionisti che, nell'ambito dell'esercizio della loro attività, hanno sicuramente avuto modo di affrontare diverse casistiche e quindi potrebbero apportare, con la loro esperienza, un valido contributo alla discussione.
Il ritorno in Commissione di questo provvedimento è un tema che stiamo ponendo con forte insistenza già dalla scorsa seduta, proprio perch riteniamo che non si possa affrontare con leggerezza, ma richieda massima attenzione da parte di tutti noi e, soprattutto, si debba sottrarre il dibattito da posizioni ideologiche. L'Assessore non c'è più, vedo solo l'Assessore Marrone là dietro, che passa, quindi almeno qualche esponente di Giunta è presente. Nessuno deve rimanere solo, per cui adesso mi sento confortata dalla presenza dell'Assessore Marrone, anche perché so che anche attraverso alcune sue deleghe, potrebbe essere coinvolto in questo dibattito, forse anche in quanto appartenente a una forza politica che in questo momento sta facendo un po' da contrappeso rispetto alle nostre posizioni.
Dicevo, il fatto di proporre un'audizione dell'Ordine di professionisti cui credo appartenga, per attinenza di studi, anche l'Assessore Marrone dovrebbe essere accolto con favore da un esponente di questa Giunta. Perch l'ascolto dei professionisti e di esperienze oggettive e anche l'apporto di dati rispetto a casistiche e a possibili soluzioni, sicuramente è un qualcosa che manca a questo non dibattito. Non lo chiamo dibattito, perch in realtà si tratta di un monologo delle opposizioni, senza nessun riscontro da parte della maggioranza.
Abbiamo elencato tutta una serie di soggetti, forse ne abbiamo ancora qualcuno da citare e adesso vediamo se qualche altro collega avrà delle proposte. Non abbiamo ancora avuto nessun riscontro da parte della Giunta.
Quest'ultimo soggetto, ripeto, è un soggetto che, per professionalità ed esperienza, sicuramente potrebbe consentirci di dipanare alcuni nodi di questa matassa che non riusciamo in alcun modo a sciogliere e di dare delle risposte a tutte le persone che questa mattina erano in presidio davanti a Palazzo Lascaris, a sostegno di una posizione o dell'altra.
Pertanto, non stiamo facendo il tifo per una posizione piuttosto che per l'altra; noi siamo dalla parte dei minori, della tutela dei diritti dei minori e soprattutto della tutela della loro sicurezza.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Frediani per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla questione preliminare presentata dal collega Avetta il Consigliere Magliano; ne ha la facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Reputo fondamentale la richiesta del collega Avetta e chiedo che possa seguire l'audizione dell'Ordine degli avvocati, proprio perché sappiamo bene come gli avvocati, almeno nella loro accezione di avvocati di famiglia, vivono in prima persona tutte le controversie che poi portano a situazioni di difficoltà e di crisi e a situazioni che arrivano fino all'allontanamento, oppure che arrivano a entrare nel merito delle questioni che vengono affrontate proprio quando una famiglia non riesce più a essere tale. Penso che il loro osservatorio, la loro attenzione e soprattutto i tanti anni di gestione di questi conflitti possano rappresentare, da questo punto di vista, un valore aggiunto.
Spesso mi sono confrontato con colleghi, amici e colleghi di università che oggi vivono la condizione di avvocato di famiglia e mi raccontano alcuni scenari oggettivamente preoccupanti. E sono tali, perché il diritto non è in grado - questo lo sappiamo bene - di comporre ciò che componibile non è più.
Il diritto, però, in qualche modo, può aiutare affinché sia minore il danno procurato dalla scelta di un padre e di una madre di non continuare a essere coppia, di non continuare a essere famiglia. Il diritto può dare qualche chance in più, cercare in qualche modo di rendere meno grave e meno dolorosa una separazione e un divorzio, perché - è fondamentale affrontare questo tema - in mezzo ci sono i bambini, i figli. Figli che spesso vengono messi al mondo senza avere fino in fondo contezza di qual è il rischio che si corre a non permettere loro di avere poi un percorso di affetto continuativo e duraturo.
Sono convinto che la richiesta del collega non sia affatto pretestuosa anzi possa permetterci di cogliere qualche elemento in più. Chi, come me e come altri in quest'Aula, ha avuto un percorso giuridico, sa quanto il diritto a volte possa essere freddo; talvolta, invece, può permettere un percorso in cui le istanze di un padre e di una madre, di un bimbo e di una bimba siano comprese e, in qualche modo, tutelate o protette, diciamo così.
Questo è il motivo per cui sono intervenuto a sostegno della richiesta del collega Avetta.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Magliano per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla questione preliminare presentata dal collega Avetta il Consigliere Sacco; ne ha facoltà per tre minuti.



SACCO Sean

Anch'io intervengo per chiedere l'audizione dell'Ordine degli avvocati perché anch'essi hanno maturato un'importante esperienza rispetto alle varie controversie che nascono a seguito dei problemi che questo disegno di legge vorrebbe andare a risolvere in maniera così semplicistica. Ritengo però, che tutte le categorie che abbiamo citato oggi siano fondamentali anche quella degli avvocati, proprio perché hanno avuto modo di approfondire tantissimi casi legati alla tutela di minori che si sono ritrovati in situazioni di forte difficoltà, a causa di una famiglia che non era in grado di occuparsi di loro.
Fra l'altro, potrebbero anche darci qualche lume maggiore rispetto a quelli che abbiamo avuto finora per capire in che modo questa legge possa effettivamente avere un impatto, quali potrebbero essere le storture dell'applicazione di questa norma, che è già stata sollevata dal punto di vista concettuale da altre associazioni. Potremmo capire quali possono essere gli impatti anche dal punto di vista legale e se quello che si prefigge la norma effettivamente poi si andrebbe a realizzare, se approvata in questi termini.
Potremmo poi aprire un tavolo di discussione sulle modifiche normative già richieste, ad esempio, da alcuni sindacati. Sicuramente con l'Ordine degli avvocati potremmo capire in che modo ridefinire questa norma e soprattutto, quali sono i termini da utilizzare per renderla effettivamente efficace. È già successo in quest'Aula che siamo andati avanti su norme molto ideologiche che, alla fine, hanno avuto qualche piccolo problema non solo di applicazione, ma anche dal punto di vista della possibilità di questo Consiglio di normare determinati aspetti.
Pertanto, un passaggio con l'Ordine degli avvocati sarebbe sicuramente consono.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sacco per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla preliminare presentata dal collega Avetta l'Onorevole Grimaldi; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Noi lo diciamo soprattutto per l'Assessore Marrone, che forse è stato fuori tutto il giorno e non ha sentito le nostre ragioni. Non è negando che esistano nuclei familiari in difficoltà che si tutelano i minori, ed è per questo che parlare di allontanamenti "zero" ingenera un'idea falsa, cioè che, con una buona prevenzione, si possano evitare gli allontanamenti dei minori; mentre ogni bambino ha il diritto, anzi, avrebbe il diritto a vivere in una famiglia adeguata e a uno sviluppo effettivamente sano.
Per questo motivo, la diminuzione del 60% degli allontanamenti dei minori dalle famiglie d'origine in Piemonte ci sembra uno slogan davvero lontano dalla realtà, anche perché lo sviluppo delle capacità genitoriali o il superamento di difficoltà importanti come i problemi psichiatrici dipendenze, abusi non si risolvono certo in tempi brevi e, comunque, non sono compatibili con quelli dei bambini, né tantomeno con un mero contributo economico. Spero, quindi, davvero che l'Assessora, per quanto debba mantenere il difficile equilibrio delle sue forze di maggioranza abbia compreso quello che tanti hanno detto nelle audizioni.
Quale destino avrà, allora, il 60% dei minori oggi tutti tutelati in quelle famiglie affidatarie o in quelle adottive o nelle strutture di accoglienza? Non ci è dato saperlo. Credo anche che la rigidità di un progetto educativo familiare per almeno sei mesi a favore delle famiglie in difficoltà sia uno degli elementi centrali.
Che cosa potrebbe significare per i minori maltrattati, esposti a violenza assistita, che si trovano in una situazione di gravissimo pregiudizio psicofisico o di pericolo per la salute e, a volte, addirittura per la vita e per quei genitori con disturbi psicologici gravi, o con dipendenze attendere sei mesi per essere accolti in una condizione più adeguata alla loro crescita? Credo siano tutti dubbi che continuate a non vedere e credo che queste audizioni, che vi stiamo chiedendo, siano semplicemente figlie non soltanto del buonsenso, ma anche delle tante parole che abbiamo provato ad ascoltare in queste sedute, ad accogliere e a far nostre con gli emendamenti che voi ahimè, avete rigettato dal primo all'ultimo.
Spero che questa audizione possa essere utile, affinché possiate essere nuovamente parte di un ascolto e di un dialogo dal quale state fuggendo da troppo tempo.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Grimaldi



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, per l'illustrazione della sua questione preliminare.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo sia opportuno fra le richieste aggiungere quelle che rivedono al centro il Tribunale dei minori e l'audizione del Presidente del Tribunale.
L'indagine conoscitiva ci ha già portati ad ascoltare alcune autorevoli opinioni e credo che il Presidente del Tribunale vi abbia già detto, in altre sedute, quale sia l'orientamento prevalente che, appunto, non supporta quanto abbiamo sentito in quest'Aula; credo che una delle difficoltà che continuiamo a non comprendere siano le ragioni degli allontanamenti.
In queste sedute, abbiamo provato a dirvi che le ragioni più distanti dagli allontanamenti sono quelle economiche. Fanno certamente parte delle condizioni delle famiglie d'origine, ma spesso le ragioni degli allontanamenti riguardano maltrattamenti, abusi e l'assenza della capacità genitoriale. Non so come descriverlo se non citando l'aspetto delle aggravanti psicologiche e psichiatriche, ma anche l'aggravante dei disturbi multipli legati, soprattutto, alle dipendenze.
Tra l'altro, penso che il Tribunale dei minori assicurerebbe anche un'altra fotografia, quella della rigidità che voi avete inserito in questa legge soprattutto nella ricerca di familiari fino al quarto grado. I tribunali fanno già un'analisi della famiglia, per provare a non portare questi minori così lontani dalle loro sfere affettive, ma se sono quelle pregiudicate, soprattutto, se sono quelle in cui sono cresciute quelle malversazioni e quelle privazioni, sono gli stessi Tribunali dei minori a dirci di stare attenti, perché non si possono lasciare questi bambini per sei, sette o otto mesi in quelle condizioni di origine. La ricerca ossessiva, fino al quarto grado, non è detto che sia la soluzione più giusta.
Pertanto, penso che l'audizione del Presidente del Tribunale dei minori potrebbe portare un'ulteriore analisi e un contributo a questa ricerca.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Canalis, sulla questione preliminare presentata dal Consigliere Grimaldi.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire a sostegno della questione preliminare proposta dal collega, il Consigliere, nonché Onorevole, Marco Grimaldi.
Credo, infatti, che sarebbe opportuno per tutti noi, sia Consiglieri di maggioranza sia di opposizione, prima di procedere con la discussione del testo, audire il Presidente del Tribunale per i minorenni del Piemonte e della Valle d'Aosta, il dottor Scovazzo, che a più riprese a mezzo stampa si è espresso sul tema della tutela dei minori in Piemonte, ricordando che in nessun caso siano avvenuti allontanamenti per ragioni esclusivamente economiche e che, anzi, sarebbero di altro genere gli interventi necessari per rafforzare la tutela.
Ricordiamo anche che, nell'ambito dell'indagine conoscitiva, che si è svolta in Consiglio regionale negli anni passati proprio sulla tutela dei minori, erano emersi spunti sul rafforzamento della Magistratura minorile in particolare intervenire per un maggior coinvolgimento delle associazioni familiari nel percorso di tutela del minore, ascoltare maggiormente i genitori affidatari, rendere effettivo il dispositivo della legge n. 173 del 2015, che ha inteso valorizzare il ruolo degli affidatari in tutti i procedimenti civili relativi al minore affidato, garantire sempre la nomina dei curatori speciali dei minorenni, fin dal principio dei procedimenti sveltire i tempi di analisi delle autorità giudiziarie, che spesso scontano un deficit di personale e di risorse per istruire e seguire i casi.
È anche emerso come, spesso, i casi segnalati alla Procura non fossero ancora conosciuti dai servizi sociali, come se ci fosse una zona d'ombra non ancora rilevata dai database dei servizi, forse per una mancanza di segnalazione anche da parte degli altri soggetti che ne hanno l'obbligo e quindi, fosse necessario incrementare le informazioni trasmesse alle autorità giudiziarie che, in caso contrario, si ritrovano talvolta ad analizzare casi su cui non c'è ancora un dossier preesistente.
Ci si era soffermati sul tema dell'allontanamento, ex articolo 403 del Codice Civile, di cui ha già molto ben parlato il collega Avetta, tema già affrontato nella riforma Cartabia a livello nazionale, ma che chiaramente coinvolgendo in maniera stretta, da un lato, l'autorità giudiziaria e dall'altro, le autorità sociali, non ha mai un sufficiente grado di coordinamento.
Trattandosi di un tipo di allontanamento in cui l'autorità giudiziaria deve, in tempi brevi, convalidare un allontanamento eseguito da altre autorità, è chiaro che, maggiore è il coordinamento, migliore e più efficace è la procedura.
Grazie, Presidente.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Canalis.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente, intervengo sull'ordine dei lavori.
Vorrei informare l'Aula che fuori c'è una manifestazione dei sindacati CGIL CISL e UIL, più la rete "Più di 194 voci", che chiedono di essere auditi per esporre le proprie ragioni contro il disegno di legge che la maggioranza vorrebbe approvare.
Credo sia quantomeno opportuno, visto che abbiamo parlato di audizioni ospitare i sindacati e le associazioni, magari presso la Sala delle Bandiere, per audirle e sentire le loro istanze.
Chiederei alla maggioranza e alla Giunta questa possibilità.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano altre richieste d'intervento a sostegno della questione preliminare Grimaldi.
Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Non me ne voglia il collega Grimaldi, però tenevo a sottolineare il sostegno del Partito Democratico alla richiesta di audizione dei sindacati che stanno manifestando fuori dal Palazzo. Già questa mattina ne avevamo chiesto l'audizione. Di solito viene concessa; in quest'occasione non è stata concessa e chiediamo che almeno i sindacati, poiché non hanno ancora avuto modo di confrontarci sul testo di legge, possano essere ascoltati in questa parte finale della giornata, in modo da avere il quadro complessivo delle istanze delle forze sociali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Sull'ordine dei lavori qualche altro Consigliere intende intervenire? La Giunta è presente, se ha sentito la richiesta dei colleghi per l'audizione dei sindacati.
Se non vi sono ulteriori richieste, possiamo procedere con la votazione.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Proseguiamo con le questioni preliminari sul disegno di legge n. 64. Sono state presentate undici questioni preliminari.
Scusi, non l'avevo vista.
Prego, Consigliere Grimaldi, sull'ordine dei lavori.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Questa non è - credo - una preliminare, ma una richiesta sull'ordine dei lavori.
Prima della pandemia, era prassi che quest'Aula audisse tutte le persone che fuori da Palazzo Lascaris manifestavano il loro disappunto, la loro contrarietà e i loro suggerimenti rispetto alle proposte di legge in corso.
Abbiamo utilizzato per tanto tempo Sala Viglione e poi Sala delle Bandiere durante la pandemia, per cui volevo solo capire se c'è un pregiudizio nel continuare questa prassi che avveniva prima del COVID; se c'entrano le misure di distanziamento sociale o se è una scelta del tutto politica. Di solito, alle richieste delle opposizioni non c'era una preclusione da parte della maggioranza di audire, a prescindere dalle idee.
Stamattina c'erano esponenti di associazioni di cui non condivido praticamente nulla, ma se voi aveste chiesto di audirli, io li avrei auditi con altrettanta attenzione.
Lo chiedo solo per capire se è una prassi, se abbandonerò quest'Aula con un solco che non è quello che abbiamo svolto negli scorsi anni. Se è una questione di tempo, perché sono le 17.15 e non è il solito orario di pausa è un conto, però allora discutiamo; se invece c'è la possibilità di sospendere i lavori, credo che anche solo una breve audizione sarebbe molto utile.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

No, non è nessun pregiudizio. La scorsa settimana c'è stata una richiesta di essere auditi da un'associazione presente fuori dal palazzo ed è stata inascoltata dall'Aula. Attendo che i Capigruppo e la Giunta si esprimano.
Dato che non vengono per essere auditi dal sottoscritto, o non devo essere il solo ad audire quelli che vengono a manifestare al di fuori, ma devono esserci i Capigruppo e la Giunta, ci deve essere anche la possibilità.
Qualche settimana fa, in situazione tutt'altro che analoga, sono stati auditi dei lavoratori, perciò la situazione è identica, non è cambiata la prassi. Ci dev'essere la volontà, ripeto, non del sottoscritto, ma dei Capigruppo e della Giunta.
Non vedo nessuno che si sbraccia per essere presente, perciò.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Vi è disponibilità di sale nel palazzo.
Prego, Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

A nome della maggioranza e della Lega, mi pare ci siano stati ampiamente.



(Commenti fuori microfono)



PREIONI Alberto

.della Lega, sono Capogruppo della Lega.
Mi sembra siano stati ampiamente discussi e ci sia stato ampiamente un momento di confronto. Strategicamente la minoranza fa la sua parte, cerca momenti di rallentamento. Sappiamo benissimo che ci sono state delle piccole manifestazioni di protesta davanti a Palazzo Lascaris, quindi mi pare che le decisioni e le valutazioni sono ampiamente cementificate e il margine sia limitatissimo. Questa maggioranza ha l'intenzione.



(Commenti fuori microfono)



PREIONI Alberto

Naturalmente sappiamo quali sono i riferimenti politici della stragrande maggioranza dei manifestanti, ma la maggioranza del Consiglio ha intenzione di portare a compimento questo provvedimento. A noi, invece, piace ascoltare le famiglie cui sono stati strappati i figli per motivi economici o per altri motivi per cui non dovevano essere strappati. Non si parla di lavoro, ma di bambini e di famiglie, quindi il lavoro passa in secondo o terzo piano; prima vengono i bambini e le famiglie, perché il provvedimento fa riferimento ai bambini e alle famiglie. Noi siamo molto più attenti ad ascoltare quelle povere famiglie che si sono visti strappare i figli quando non doveva essere fatto.
Questo provvedimento - lo avrei detto in discussione generale - non stravolge il sistema degli affidi, quindi non gradiamo la strumentalizzazione o l'ostruzionismo becero, perché nessuno di noi è una persona senza buonsenso. Ci mancherebbe, quando ci sono questioni oggettive è naturale che subentrino i servizi sociali e tutte le coperture per riallocare - uso un termine brutto - quei bambini al di fuori delle famiglie.
Ribadisco che le posizioni sono straconosciute, il provvedimento ha avuto più di tre anni di storia, l'Assessore Caucino ha audito tutti insieme alla Giunta e ai Capigruppo, per cui in questo momento ci sembra solo una questione strumentale esclusivamente per rallentare i lavori. Non nascondiamoci: sappiamo chi c'è davanti a Palazzo Lascarsi a protestare come sappiamo chi è a favore della nostra proposta di legge.
Volevo dare questo piccolo contributo per essere estremamente franchi lineari e cristallini come sempre.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Se non vi sono altre richieste d'intervento sull'ordine dei lavori proseguo con le questioni preliminari.
Metto in votazione le undici questioni preliminari, che riepilogo.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Marello, che chiede di non proseguire l'esame del disegno di legge n. 64 per audire gli enti e le associazioni contrarie al provvedimento di cui sopra.
. Questione preliminare presentata dalla Consigliera Canalis, che chiede di non proseguire l'esame del disegno di legge n. 4 per audire preliminarmente il Comitato "Zero allontanamento zero" .
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Chiamparino, che chiede di non proseguire l'esame del disegno di legge n. 64 per audire le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Rossi, che chiede di non proseguire l'esame del disegno di legge n. 64 per audire il Forum del terzo settore.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Valle, che chiede di non proseguire l'esame del disegno di legge n. 64 per audire l'Ordine degli Psicologi.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Giaccone, che chiede di non proseguire l'esame del disegno di legge n. 64 per audire l'Ordine dei Medici.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Magliano, che chiede di non proseguire l'esame del disegno di legge n. 64 per audire l'Alleanza delle Cooperative Italiane.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Martinetti, che chiede di non proseguire l'esame del disegno di legge n. 64 per audire la Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Sarno, che chiede di non proseguire l'esame del disegno di legge n. 64 per audire l'Associazione Nazionale Comuni Italiani.
. Questione preliminare presentata dal Consigliere Avetta, che chiede di non proseguire l'esame del disegno di legge n. 64 per audire gli operatori del diritto previsto dall'articolo 403 del Codice Civile, con particolare riferimento all'Ordine professionale degli avvocati.
. Questione preliminare presentata del Consigliere Grimaldi, che chiede di non proseguire l'esame del disegno di legge n. 64 per audire il Presidente del Tribunale dei minori del Piemonte e della Valle d'Aosta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori.
Se fosse condiviso anche da altri Capigruppo, chiedo di adottare il sistema che abbiamo utilizzato per le questioni pregiudiziali, quindi di fare un'unica votazione per tutte le questioni preliminari.
Grazie.



PRESIDENTE

Non so se dare seguito alla sua richiesta o seguire pedestremente il Regolamento, che prevede di votare con un'unica votazione tutte le preliminari.
Detto questo, se non ci sono controindicazioni, metto in votazione le undici questioni preliminari.
Indìco la votazione palese sulle questioni preliminari presentate ex articolo 71 del Regolamento.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Dichiaro il mio voto favorevole.


Argomento: Parchi e riserve

Esame disegno di legge n. 222, inerente a "Istituzione del Parco naturale dei Cinque Laghi di Ivrea - 'Modifiche normative e cartografiche alla legge regionale 29 giugno 2009, n. 19 (Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità'" (dichiarazione d'urgenza)


PRESIDENTE

Mi sembra che ci sia un accordo per sospendere il provvedimento sul disegno di legge 64, ma chiedo solo un attimo d'attenzione. La Giunta regionale ha trasmesso il disegno di legge avente oggetto "Istituzione del Parco naturale dei cinque laghi di Ivrea - 'Modifiche normative e cartografiche alla legge regionale 19 del 2009".
Ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno del Consiglio regionale ne è stata dichiarata l'urgenza. Ricordo che la dichiarazione d'urgenza comporta la riduzione di tutti termini alla metà, nonché per legge l'autorizzazione alle Commissioni di riferire oralmente.
Ai sensi dell'articolo 83 comma 2 del Regolamento interno del Consiglio regionale, occorre provvedere a deliberare con votazione palese dopo aver ascoltato un oratore a favore e uno contrario.
Chiedo se qualcuno intende intervenire sulla richiesta della Giunta di riduzione dei termini per il disegno di legge avente oggetto "Istituzione del Parco naturale dei cinque laghi di Ivrea 'Modifiche normative e cartografiche alla legge regionale 19 del 2009".
Se non vi sono richieste d'intervento, pongo in votazione la dichiarazione d'urgenza.
Indìco la votazione palese sulla dichiarazione di urgenza relativa al disegno di legge n. 222.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



GRAGLIA Francesco

Presidente, posso esprimere il mio voto favorevole? Non ho votato.



PRESIDENTE

Diamo atto a verbale che il Vicepresidente Graglia ha votato favorevolmente sulla dichiarazione d'urgenza del disegno di legge n. 222.
Mi pare vi sia l'accordo a sospendere i lavori dopo questa votazione e a proseguire con la seduta di IV Commissione, la cui convocazione, prevista alle ore 19, viene anticipata alle ore 17.30 in aula.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.29)



< torna indietro