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Dettaglio seduta n.205 del 06/09/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.36 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione indifferibile e urgente n. 1123 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione ordinaria n. 1132 presentata dal Consigliere Sean Sacco, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi.
Chiedo agli Assessori che rispondono di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta trasmessa via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione, poi pubblicata integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione, da parte dell'interrogante, per due minuti, la risposta da parte del componente della Giunta per tre minuti e non sono previste repliche.
Chiedo ai Consiglieri e agli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Protezione civile

Interrogazione indifferibile e urgente n. 1123 presentata da Grimaldi inerente a "Somministrazione pasti durante lo Special Olympic Torino giugno 2022"


PRESIDENTE

Iniziamo con l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 1123.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.
Prego, collega; ne ha facoltà per due minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Racconterò questa storia con un po' di stupore, ma quando me l'hanno raccontata la prima volta, non ci potevo credere.
Come lei sa, il Codice della Protezione civile, all'articolo 1, definisce le finalità: il servizio nazionale di Protezione civile, un servizio nazionale definito di pubblica utilità, esercita la funzione di protezione civile, costituita dall'insieme delle competenze e delle attività volte soprattutto a tutelare la vita, l'integrità fisica, i beni, gli insediamenti, gli animali e l'ambiente da danni o dal pericolo di danni derivanti da eventi calamitosi o dall'attività dell'uomo. Che cosa è successo? Come lei sa, a Torino si è svolta una manifestazione importantissima, per noi fondamentale: gli Special Olympic, evento organizzato per persone con disabilità intellettiva per ogni livello di abilità.
Vorrei che spostassimo l'oggetto da questo: per quanto sia una manifestazione importantissima, non vuol dire che può andare in deroga ad altre nostre leggi o ad altri nostri regolamenti. Che cosa scopro? Scopro che questa manifestazione ha fatto somministrare i pasti dall'Associazione Volontari Alpini di Protezione Civile Torino. Nessuno domanda: "In che senso"? Scopro che quest'organizzazione fa fare un'offerta a una cooperativa sociale che stabilisce un prezzo (non dirò quale); prendono questo prezzo e poi, di fatto, questo stesso servizio viene svolto dalla Protezione civile.
Voi direte: "In che senso?" Come sapete, Protezione civile prende le risorse per comprare le cucine da noi, dallo Stato o anche da donazioni liberali, dipende, ma se fa un servizio del genere, deve fare come tutti gli altri, cioè attivare una SCIA, avere i permessi e mettere regolarmente in campo delle persone.
È qui che scatta il dubbio: hanno fatto tutto questo? A quanto mi risulta la somministrazione di quei pasti, attraverso una cucina mobile, è solo compatibile con le modalità di un'esercitazione della Protezione civile esercitazione che sembrerebbe non essere mai stata attivata.
Assessore Gabusi, la prima cosa che ho fatto, essendoci un Assessore alla Protezione civile a Torino, è di chiamare l'Assessore Tresso, domandando se era in corso un'esercitazione. La Città non sapeva nulla.
Non è che per non violare le leggi del libero mercato si violano le leggi della Protezione civile, non informando nemmeno la Città di Torino che c'era un'esercitazione in corso, esercitazione che non viene nemmeno fatta.
Le associazioni di Protezione civile sono notoriamente strutture di pronto impiego per emergenze e per assistenza alla popolazione. Anche avessero dovuto fare una prova, la dovevano fare davvero e dovevano comunicarla.
Le chiedo, quindi, se per il servizio di somministrazione pasti sia stata pubblicata una gara d'appalto, un'evidenza pubblica, oppure se non ce n'è bisogno; se le Associazioni Volontari Alpini di Protezione civile possono in qualità di associazioni iscritte al registro, effettuare quel servizio di somministrazione di pasti al di fuori degli eventi emergenziali o di un'esercitazione; se, ai fini di quella somministrazione pasti, l'AVA di Protezione civile di Torino ha attivato quell'esercitazione; se l'eventuale esercitazione è stata autorizzata dagli organismi preposti per legge; se la Giunta regionale ne era al corrente o se ne è stata informata, anche successivamente; come mai non l'avete detto alla Città di Torino e se l'affidamento di questo servizio pasti, effettuato dall'AVA di Protezione civile, è stato motivato da una qualche emergenza.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per tre minuti.



GABUSI Marco, Assessore alla protezione civile

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere.
Visti i pochi minuti a disposizione, cercherò di essere breve.
Non conosco il preambolo, ma lo do per buono (il tema dei preventivi e di altre cooperative sociali). Rispondo rispetto a quello che è di mia competenza, cercando anche di chiarire la situazione (forse alla fine di quest'interrogazione avremo più limpide le idee rispetto al percorso che si è realizzato).
Dal punto di vista delle competenze, non è nelle competenze regionali accertare se un soggetto privato o meno abbia bandito una gara privata ecc. ecc.
Il comitato organizzatore ha ritenuto, in base alle proprie autonome valutazioni e considerazioni, di richiedere il supporto e la collaborazione della Protezione civile, della sezione Alpini di Torino, per servire tale servizio.
Ha ragione il Consigliere Grimaldi che questo servizio può essere effettuato solo ed esclusivamente - ed è il vero tema dell'interrogazione all'interno di un'esercitazione, che la predisposizione della cucina da campo è stata resa possibile in forza di un'utilità esercitativa e addestrativa svolta dall'Associazione, come peraltro è già avvenuto in passato in analoghe occasioni, nonché in base alla predisposizione di un apposito documento d'impianto dell'esercitazione, anch'esso disponibile nei nostri uffici, che possiamo fornire.
La cosa più importante è che l'organizzazione di questa esercitazione è stata richiesta il 26 maggio da parte dell'Associazione alla Regione Piemonte, che l'ha autorizzata, ma soprattutto è stata comunicata al Comune di Torino. Ho la lettera firmata dal dirigente Franco Digilio, quindi non è opinabile. Potrebbe essere opinabile il fatto che l'Assessore Tresso lo abbia saputo, perché magari negli uffici può capitare di perdere qualche comunicazione, ma è certo che la Regione l'ha autorizzata, come da par suo e come di sua competenza, e che l'esercitazione aveva ed ha tutti i requisiti per essere tale. Dicevo che ha comunicato l'intenzione di svolgere l'attività esercitativa nell'ambito delle gare di specialità olimpica ottenendo il nulla osta da parte del Settore Protezione Civile della Regione Piemonte, che è stato comunicato preventivamente anche al Sindaco della Città di Torino.
Come ho illustrato nei punti precedenti, non si è trattato di un'emergenza ma di un'attività esercitativa prevista dalla normativa nazionale e regionale vigente in materia, che peraltro è risultata molto utile ai fini dell'addestramento dei volontari e della messa a punto della complessa macchina organizzativa richiesta dalla gestione dell'attività di preparazione e somministrazione pasti in una cucina di tali dimensioni e dalla fruizione di questi pasti da parte di un considerevole numero di persone, come può capitare in un'emergenza.
Comprendo che rispetto al preambolo e alla richiesta di preventivi possa non sembrare corretto o, magari, anche non essere moralmente corretto, ma noi (come ho detto in premessa rispetto alle competenze) dobbiamo essere invece, trasparenti rispetto a quanto abbiamo fatto. Ci è stato richiesto un parere autorizzativo rispetto a un evento che era e sta nelle norme di Codice di Protezione civile nazionale, cioè un'esercitazione per somministrazione pasti; l'abbiamo autorizzata e l'abbiamo comunicata preventivamente al Sindaco di Torino. Questo è quanto.
Naturalmente, sull'opportunità o meno di una società privata di fruire di una cooperativa sociale, di un'azienda che eroga pasti o della Protezione civile che fa un'esercitazione, questo è opinabile, ma noi abbiamo seguito il protocollo nei minimi termini, rispettando anche altre istituzioni che di fatto, sul territorio prevedevano queste esercitazioni, come capita puntualmente in tutte le esercitazioni.



PRESIDENTE

Grazie per la risposta.
Consigliere Grimaldi, non posso darle la parola per la replica.
Bisognerebbe aprire un convegno che partirebbe dal 1970 per arrivare fino a oggi.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Interrogazione n. 1132 presentata da Sacco, inerente a "Fondi Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile - Decreto Ministeriale n. 233 del 29/05/2020" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Su richiesta dell'interrogante, Consigliere Sacco, all'interrogazione n.
1132 viene fornita risposta scritta e ringrazio l'Assessore Gabusi per la sua disponibilità.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
Comunico che il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale alle ore 10.



(Alle ore 9.47 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 10.03 il Presidente Allasia comunica che i lavori avranno inizio alle ore 10.30 per mancanza del numero legale)



(La seduta inizia alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Comunico che sono in congedo i Consiglieri Bongioanni, Carosso, Chiorino Cirio, Marrone, Nicco, Protopapa, Ricca e Stecco.
Pertanto, il numero legale è 22.


Argomento:

Interrogazione n. 1132 presentata da Sacco, inerente a "Fondi Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile - Decreto Ministeriale n. 233 del 29/05/2020" (risposta scritta)

Argomento:

Richieste di modifica all'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione e chiedo se vi siano proposte di modifica.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo alla luce anche di quanto accaduto nelle scorse settimane.
Ho visto che i colleghi, tra l'altro, con gli atti ispettivi dei question time, hanno voluto portare all'attenzione dell'Aula il tema della cybersicurezza e della sicurezza del nostro sistema informatico, non solo di quello regionale, ma di quello della sanità. In merito è stato presentato un ordine del giorno, a mia prima firma, che chiede di istituire la delega alla cybersicurezza presso uno dei nostri Assessorati.
Chiedo di discuterlo nella giornata di oggi, vista l'importanza del tema e visto quello che stanno vivendo i nostri cittadini, cioè il furto di dati ipersensibili e, di fatto, un'incapacità a rispondere con velocità. Mi auguro che nessuna delle nostre strutture si sia prestata al pagamento di riscatti vari.
Penso che incardinare una delega di questo tipo su un nostro Assessorato sarebbe quanto mai importante, non solo come segno politico, ma anche come inizio di un lavoro di difesa e di tutela dei diritti dei nostri cittadini.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
A fianco alle segnalazioni di cui parlava Silvio Magliano, in realtà, si accumulano tutte le altre. Devo dire che ci arrivano ancora segnalazioni impressionanti sulle liste d'attesa in sanità, ma questo blackout ha peggiorato ancora la situazione piemontese e, soprattutto, quella torinese.
Basti pensare, Presidente, che oggi per una colonscopia presso il Servizio Sanitario Nazionale il primo posto disponibile è il 14 dicembre del 2023 a Ivrea (telefonata di ieri); ripeto, nel 2023 a Ivrea! Attenzione, però: facendo la stessa telefonata, la stessa visita in regime di libera professione, quindi all'interno di un ospedale pubblico e non stiamo parlando di un convenzionato, si potrebbe effettuare fra sei giorni esatti al Giovanni Bosco! Piccolo, particolare - però - al costo di 360 euro! Ecco, stessa situazione per una gastroscopia: se vogliamo prenotarla con il servizio pubblico, a ieri, dopo il blackout dei nostri sistemi informativi a Torino non si trova nulla! La prima possibilità con la sanità pubblica è a Chieri, ma il 6 luglio 2023. Non so se mi spiego! La libera professione sarà un freno ai colossi del privato, però mi pare che sia un bel business anche per chi ha un ruolo pubblico. La stessa prestazione si può avere privatamente al Giovanni Bosco fra una settimana: non c'è nulla che si pu prenotare a breve con i nostri sistemi, ma fra una settimana, con 230 euro al Giovanni Bosco si può fare quella gastroscopia che con il Servizio Sanitario Nazionale si farà tra un anno a Chieri! Presidente, sono mesi che segnaliamo situazioni analoghe, le elezioni non c'entrano un bel niente. Lo diciamo anche al Presidente Cirio: possiamo anche sospenderle per qualche giorno le nostre presenze nei dibattiti (posto che mi pare che gli unici assenti siano i dieci o undici colleghi che oggi non sono in Aula e sono a fare campagna elettorale).
È possibile, visto che sono ripresi i lavori e voi non volete sospendere per via delle elezioni, avere un confronto con l'Assessore Icardi su questo? Con il Presidente Cirio che minimizza e che dice che sono casi isolati? Credo che stiamo deliberatamente spingendo tutti coloro che se lo possono permettere verso quel tipo di sanità che sia privata o che sia convenzionata. Per questo chiederei un'informativa da parte dell'Assessore Icardi e del Presidente Cirio su quest'oggetto. Vogliamo continuare a parlarci sui giornali? No, c'è un'Aula ed è questo il luogo giusto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Torno su un argomento che ha già richiamato il collega Magliano per approfondirlo per chi eventualmente fosse collegato e avanzo una richiesta di comunicazioni relative all'attacco hacker all'ASL più importante della nostra Regione, cioè Città della Salute di Torino. L'attacco è stato serissimo, sostanzialmente tutte le attività registrate informaticamente sono state, per necessità di sicurezza, bloccate dagli operatori informatici. Questo ha compromesso, sta ritardando e mettendo in seria difficoltà il lavoro degli operatori sanitari, oltre che, ovviamente - ed è la nostra prima preoccupazione - l'erogazione dei servizi ai cittadini.
Stiamo parlando della possibilità di accesso alle cartelle cliniche e delle prenotazioni, cui faceva riferimento anche il collega Grimaldi, della gestione quotidiana del paziente ma anche, dato non secondario e anzi gravissimo, di tutti i dati della ricerca (addirittura se ne ipotizza la compromissione per i trent'anni precedenti). Cosa che, se fosse confermata rappresenterebbe oggettivamente un danno incalcolabile per il nostro patrimonio scientifico di conoscenze, che si aggiungerebbe alle difficoltà di gestione nei reparti specifici sui pazienti e ai sicuri problemi di violazione della privacy per la circolazione di dati sensibili relativi ai cittadini.
Anche un cittadino piemontese digiuno di materia sanitaria o di cybersicurezza si domanda come sia possibile che il sistema fosse così fragile e l'accessibilità così agevole, tanto che s'ipotizza addirittura che sia stato un virus scaricato da un'utenza (ed erano tante le utenze la cui azione poteva avere questo tipo di effetti). Anche chi non è particolarmente ferrato in materia si domanda come sia possibile che sia avvenuta una cosa del genere, una circostanza di tale gravità.
Risulta ancor più grave, tra l'altro, perché l'Ordine dei medici a novembre aveva già fatto richiesta alla Regione su quali fossero i provvedimenti adottati per garantire la sicurezza informatica, proprio in relazione a tutti questi dati. Ora la situazione è effettivamente di grave difficoltà perché gli operatori sono costretti a lavorare su supporti cartacei per quanto riguarda la consultazione dei referti, ricoveri, introduzione dei dati relativi agli esami: tutto a mano come se fossimo tornati ai tempi dei film di Alberto Sordi. La cosa non fa né ridere né sorridere, ma è piuttosto drammatica, perché corrisponde a una diminuzione della sicurezza anche di natura sanitaria, poi a un aumento vertiginoso dei costi e dei tempi di cura.
La richiesta di comunicazioni è per capire a che punto siamo nell'individuazione e nella conoscenza del fenomeno, com'è stato possibile che questo si verificasse, quali dati sono stati recuperati e quali non potranno mai essere recuperati, quali sono i provvedimenti che stiamo prendendo per migliorare la sicurezza informatica del sistema, se e quando saranno individuate le responsabilità di quanto accaduto, dove si è verificato il primo crash del sistema e quando potranno essere recuperate le cartelle dei pazienti e tutti i dati, cui facevo riferimento prima, di trent'anni di ricerca.
I punti fortemente dubbi di questa triste pagina della sanità piemontese sono numerosissimi. La richiesta è relativa all'accertamento delle responsabilità e, nel contempo, per mettere in positivo la vicenda, come s'intende mettere le basi per evitare che altri analoghi e altrettanti gravi fatti possano verificarsi in futuro.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Sarò breve. Ovviamente mi associo alle richieste dei colleghi rispetto a questa questione, che è sicuramente molto importante. Se è possibile chiederei un'informativa da parte dell'Assessore Chiorino, che non vedo presente in Aula oggi, considerando che ci avviciniamo a un autunno che sarà molto difficile per tutti i cittadini, in generale per le famiglie alle prese con i rincari dei prezzi, come anche per le aziende e, di conseguenza, per i lavoratori. Vorremmo capire, anche in vista della discussione del prossimo bilancio, se sia in essere un tavolo di confronto o se ci sia qualche progetto per sostenere le nostre aziende e, di conseguenza, garantire il mantenimento dei posti di lavoro nella nostra regione.
Purtroppo la campagna elettorale sicuramente non aiuta ad affrontare certe tematiche con la dovuta attenzione e molto spesso sentiamo degli slogan che poi difficilmente vengono messi in pratica, quindi sarebbe il caso di anticipare l'arrivo della crisi più pesante che ha investito il Piemonte negli ultimi anni, cercare di prevedere gli impatti negativi e possibilmente, correre ai ripari.
Considerando poi che l'Assessore Chiorino ha anche la delega alla scuola ci piacerebbe anche capire quale tipo di sostegno verrà dato alle famiglie soprattutto in riferimento alle lunghe liste d'attesa dei voucher, che non ci risultano attualmente coperti interamente, aspetto che costituirà sicuramente un grosso danno per le famiglie che hanno figli che frequentano le scuole dell'obbligo.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, nel disinteresse totale dell'Aula nei confronti delle richieste avanzate da tutte le opposizioni sull'informativa relativa all'attacco hacker che ha bloccato l'ASL Città di Torino - che ricordo essere la seconda più grande Azienda sanitaria (ASL) del Piemonte, insieme alla Città della Salute di Torino - e all'impatto che quest'evento ha arrecato ai cittadini, proverò ad anticipare la sua risposta, perché immagino già dietro la mascherina pronunciare la frase: "Sentirò l'Assessore Icardi.
Verificheremo se potremo fare l'informativa, se no andiamo avanti con i lavori dell'Aula".
Sbaglio, signori Capigruppo? Come ho detto, ho provato ad anticipare la sua risposta, perché la richiesta d'informativa - lo ribadisco pubblicamente - l'abbiamo avanzata fin dalla Conferenza dei Capigruppo della settimana scorsa, chiedendo all'Assessore di venire in Commissione ieri mattina (mi riferisco all'Assessore Icardi o all'Assessore Marnati, perché potevano intervenire o uno o l'altro), ma non per sollevare polemiche, perché - lo preciso in Aula può capitare che un sistema informativo venga bucato! Il problema, per è capire quando si ripristinano i servizi. Il problema della cybersicurezza è noto e, ahimè, ci accompagnerà nei prossimi anni. Allora, quanto abbiamo investito in questi anni per migliorare il sistema di cybersicurezza? E quanto investiremo nei prossimi anni affinché non possa più capitare un evento del genere? Oggi è capitato all'ASL Città di Torino, ma se domani capita in altre situazioni? L'ordine del giorno del collega Magliano è stato depositato mesi fa, però è più che mai attuale. Vogliamo discutere in quest'Aula dei problemi di oggi? Signori, la cybersicurezza è un problema enorme! Quanto abbiamo investito in questi anni e quanto investiremo nei prossimi sulla materia? Lo chiedo perché è una decisione che dobbiamo prendere oggi, in questi giorni affinché non capitino più cose del genere.
Poi è evidente che una risposta ai cittadini dobbiamo darla, perché se abbiamo perso dei dati e non riusciamo più a recuperarli, come rimetteremo in pista il settore? Siccome non ci avete concesso l'informativa - che non era certo strumentale, ma scaturiva veramente dalla preoccupazione che nutriamo su questo tema - abbiamo depositato delle interrogazioni a risposta immediata in merito (il Partito Democratico ne ha depositata una a mia firma, che discuteremo alle ore 14, e vedo che anche il collega Grimaldi ne ha depositata una sullo stesso tema).
Insomma, tutti i colleghi di opposizione di quest'Aula, compreso il Partito Democratico - non pensavo di dover ribadire la questione - vi chiedono un'attenzione e un'informativa su quest'aspetto: ma gli Assessori e il Presidente Cirio dove sono? Possono venire un'ora in Aula a discutere di queste tematiche? L'Assessore Tronzano - non me ne voglia, ma è colui che tiene i cordoni della borsa! - ci può dire quanti soldi investiamo sulla sicurezza informatica nell'assestamento di bilancio che abbiamo avviato ieri in Commissione affinché non si verifichino più, nei prossimi mesi e nei prossimi anni, le problematiche che hanno investito l'ASL Città di Torino? So che oggi discuteremo della legge sugli amministratori di condominio ed entreremo nel dettaglio di questa tematica. Non me ne voglia la collega Biletta, ma possiamo discutere dei problemi reali dei piemontesi di oggi? Non lo dico per fare campagna elettorale, perché non c'entra nulla, ma qualcuno ci può dire che cosa state mettendo in campo? Ho anticipato la sua risposta confidando di poterne ricevere una diversa.
Sono sicuro che lei si farà carico di tutte le richieste dell'opposizione per il bene dei cittadini piemontesi e si possa discutere di tale aspetto anche nel pomeriggio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Se non vi sono ulteriori richieste di modifica dell'o.d.g., riassumerei quelle testé avanzate.
Il Consigliere Magliano chiedeva la trattazione nella giornata odierna della mozione n. 701, avente a oggetto "Nuova delega alla sicurezza informatica (information security e cybersecdurity)di cui al punto 9) all'o.d.g. Al riguardo, se non vi sono interventi in senso contrario.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Naturalmente siamo tutti preoccupati e vogliamo porre delle azioni di rimedio in tal senso. Però dobbiamo anche avere il tempo di leggere il testo della mozione, nella speranza che non sia strumentale al periodo elettorale che avviamo, ma sia un atto d'indirizzo di collaborazione e di input verso i sistemi di protezione, che sono assolutamente fondamentali in aziende così importanti come l'ASL Città di Torino citata poc'anzi.
Grazie.



PRESIDENTE

Va bene, perciò viene presa in considerazione la possibilità di discutere nella giornata odierna la mozione n. 701.
Peraltro, non metterei neanche ai voti la richiesta, visto che mi sembrate tutti concordi. In ogni caso, verrebbe comunque trattata nella sessione pomeridiana, poiché nella mattina risultano già in discussione delle proposte di legge.
È stata inoltre avanzata dal Consigliere Grimaldi una richiesta d'informativa sulle liste d'attesa, oltre a una comunicazione in merito all'attacco informatico alle ASL avanzata dal Consigliere Giaccone.
La Giunta è presente. Se gli Assessori vorranno intervenire, potranno farlo quando lo riterranno opportuno, chiedendo la parola.
La Consigliera Frediani chiedeva un'informativa su eventuali iniziative volte al mantenimento dei posti di lavoro. Al momento non è presente l'Assessore Chiorino, ma la Giunta è comunque presente.
Anche il Consigliere Gallo chiedeva un'informativa in merito all'attacco informatico, associandosi alle richieste sullo stesso argomento avanzate dagli altri Presidenti di Gruppo.
Se la Giunta non intende intervenire, possiamo proseguire sull'ordine dei lavori, come già anticipato dal Consigliere Gallo.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, hanno chiesto congedo Bongioanni, Carosso, Chiorino, Cirio, Marrone, Nicco, Protopapa, Ricca e Stecco.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute consiliari del 12, 19, 20, 26, 27 e 28 luglio 2022.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Comunicazione in merito al Piano degli indicatori del rendiconto


PRESIDENTE

Ai fini degli adempimenti di cui all'allegato 4/1.11 al decreto legislativo n. 118/2011, comunico che l'Ufficio di Presidenza, con deliberazione n. 158 del 1° settembre 2022, ha approvato il Piano degli indicatori e dei risultati attesi relativi al Rendiconto della gestione del Consiglio regionale per l'esercizio 2021.
La deliberazione dell'Ufficio di Presidenza è caricata sul supporto dei documenti per la seduta odierna al fine della sua consultazione.


Argomento:

d) Comunicazione all'Assemblea


PRESIDENTE

Informo, ai sensi dell'articolo 90, comma 5 del Regolamento, che l'Ufficio di Presidenza, con deliberazione n. 157 del 28 luglio 2022, ha approvato modifiche di coordinamento agli allegati D, F e G della deliberazione legislativa "Assestamento al bilancio di previsione finanziario 2022-2024" approvata dal Consiglio regionale in data 27 luglio 2022.


Argomento:

e) Decisioni del Consiglio dei Ministri avverso leggi approvate dal Consiglio regionale


PRESIDENTE

Informo che il Consiglio dei Ministri in data 28 luglio 2022 ha esaminato la legge regionale n. 7/2022 "Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia" e ne ha deliberato l'impugnativa in riferimento all'articolo 3 (comma 2), agli articoli 5 e 7, all'articolo 8 (commi 1, 6 e 9), agli articoli 10 e 11, all'articolo 13 (comma 6), all'articolo 14 (commi 3 e 5), agli articoli 16 e 18, all'articolo 19 (comma 1) all'articolo 20, all'articolo 21 (commi 1 e 3), agli articoli 34, 36, 40 41, 42, 47 e 48.
Tali norme, in base al ricorso depositato, intervenendo sulla disciplina urbanistica ed edilizia regionale vigente, determinano la violazione di norme statali di riferimento, ponendosi così in contrasto con i principi fondamentali posti dallo Stato in materia di governo del territorio e tutela della salute, in violazione dell'articolo 117, terzo comma della Costituzione, e violano, altresì, la competenza esclusiva dello Stato in materia di tutela dell'ambiente, dei beni culturali e del paesaggio, in contrasto con l'articolo 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione nonché di livelli essenziali delle prestazioni e di funzioni fondamentali dei Comuni, di cui all'articolo 117, secondo comma, lettere m) e p) della Costituzione. Contrastano anche, secondo il ricorso governativo, con gli articoli 9 e 32 della Costituzione, nonché con il principio di ragionevolezza di cui agli articoli 3 e 97 della Costituzione.
Il Consiglio dei Ministri, inoltre, in data 4 agosto 2022, ha esaminato la legge regionale 5 luglio 2022, n. 8 "Istituzione della giornata regionale del valore alpino" ed ha deliberato la non impugnativa.



PRESIDENTE

Sulle comunicazioni, ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Per fortuna, non ha letto tutta l'impugnativa, altrimenti avrebbe impiegato tre giorni, perché della semplificazione urbanistica proposta dal collega Marin, di fatto, è rimasto forse qualche calcinaccio. Il Governo quest'estate non si è limitato a impugnare la norma che abbiamo tanto contestato, ma l'ha letteralmente demolita.
I rilievi riguardano, se ho capito bene, Presidente, perché li ha letti velocemente.



PRESIDENTE

19 articoli.



GRIMALDI Marco

Precisamente gli articoli 3, 5, 7, 8, 10, 11, 13, 14, 16, 18, 19, 20, 21 34, 36, 40, 41, 47 e 48. Quindi, se ho capito bene, secondo il Governo intervenendo indiscriminatamente sulla disciplina urbanistica ed edilizia regionale vigente, si determina la violazione delle norme statali nonch degli articoli 117, 9 e 32 della Costituzione, che sono quelli che riconoscono quali valori imprescindibili della Repubblica rispettivamente la tutela dell'ambiente e del paesaggio, la tutela della salute e, infine il principio di ragionevolezza.
Capisco che volete far passare sotto silenzio questa notizia, però ci avete inchiodato 13 mesi in Commissione e tre mesi in Aula per produrre una "fuori legge", cioè una legge che era chiaramente fuori dal campo democratico e costituzionale. Noi l'avevamo detto che sembrava una totale deregulation, in contrasto con ogni tipo di logica che non fosse quella del "fai cosa vuoi, dove vuoi, un po' più basso, un po' più piccolo".
Io ve lo chiedo: spero che sia definitivamente tramontata qualsiasi ipotesi di modifica e cambiamento. Spero che questa vicenda sia davvero archiviata cioè che non diate l'idea che si possa ritornare su questo testo, perché è stato demolito. Non prendiamoci in giro, cioè non iniziamo a dire "adesso reinterveniamo, facciamo le modifiche". Questa vicenda è chiusa e tramontata! Per noi non c'è alcuna possibilità che sull'argomento si ritorni in Aula. Vorrei, per rispetto di tutti noi e per rispetto della Costituzione, che il centrodestra, senza dover chiedere scusa a nessuno questa è la democrazia - almeno ci consegni un disegno di legge di revoca e di abolizione di tutti i punti contestati dal Governo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente. Buongiorno a lei e buongiorno a tutti.
Con una battuta mi viene da dire che il Governo ha ulteriormente semplificato questa legge di semplificazione, togliendo altri 19 articoli.
Mi fermo qui con le battute, perché confesso che già questa estate quando un mese fa c'è stata la pubblica notizia di questo intervento personalmente non ho gioito. Non ho gioito, perché già in questa legislatura ci è capitato di vedere molti articoli di legge impugnati dal Governo per presunta illegittimità costituzionale, ma un numero così elevato non l'avevamo ancora visto. E per un Consigliere regionale, come umilmente sono, partecipare - sia pure dall'opposizione con un voto contrario e dopo avere detto queste cose in plurimi interventi - al voto e all'approvazione di una legge che, per larga parte, viene impugnata per problemi di costituzionalità, credo non sia un vanto. Infatti, penso che la prima cosa che deve fare una qualsiasi assemblea legislativa è produrre leggi conformi alla Costituzione.
Questo è il minimo. Lo sottolineo perché ho letto comunicati della maggioranza e alcune dichiarazioni del Vicepresidente Carosso e del Presidente Cirio, secondo cui il Governo non ha capito, perché è una legge troppo avanti per la nostra attuale legislazione, ecc. ecc.
Qui non entriamo nel merito dell'opportunità delle scelte fatte, ma nella legittimità costituzionale delle scelte fatte e delle norme. Fino a quando ci sarà questa Costituzione, che distribuisce i poteri e le competenze tra le Regioni e lo Stato e ha principi fondamentali come la ragionevolezza e la tutela dell'ambiente (potrei anche andare avanti, perché sono diverse le ragioni d'impugnativa), essa va rispettata. È evidente che una parte di queste norme non la rispettano; così come una parte di queste norme - lo ripeto per l'ennesima volta - vanno contro legislazioni consolidate e giurisprudenze consolidate: penso a tutte le norme che toccano i profili igienico-sanitari.
Su questo, sono d'accordo con il Consigliere Grimaldi: non so cosa farete non so cosa farà il proponente della legge, il collega Marin. Immagino che insisterete, ma mi preoccupa il fatto che il Vicepresidente Carosso avvierà (non so se l'ha già presentata o sta per presentarla) addirittura un iter sulla modifica della legge 56, la legge urbanistica. Credo che, di fronte a questo quadro, sia bene fermarsi e pensare che la programmazione o, meglio gli indirizzi urbanistici emersi da quest'Aula in questi tre anni, vadano radicalmente cambiati.
La rotta va radicalmente modificata.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il collega Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Il mese di agosto ha visto impegnati molti Consiglieri, probabilmente in vacanza, ma anche in campagna elettorale d'interesse nazionale, quindi forse non hanno avuto tempo per leggere in modo attento l'impugnativa sui commi di 19 articoli su 52.
Fra l'altro, ho anche predisposto un comunicato stampa che ho ritenuto non inviare in questo momento, ma che forse farò uscire, perché chi ha fatto queste affermazioni - demolizioni o meno - innanzitutto non è andato a leggersi le osservazioni. Potrei fargli due o tre domande e sono convinto che non sarebbe in grado di rispondere; io invece ho dedicato giorni, per entrare nel dettaglio della questione, con gli Uffici regionali e con l'Avvocatura, di cui ringrazio della disponibilità, nonostante le vacanze di agosto.
Continuo a ribadire che è innovativa e molto tecnica, quindi occorre anche comprenderla.
Il collega Marello ha fatto riferimento alla legge n. 56, la legge urbanistica n. 56, legge di cui non mi sto occupando io, ma il Vicepresidente Carosso, che ho anche incontrato più volte in questi ultimi trenta giorni.
Non mi spaventa e non deve preoccupare, così come non ha neanche preoccupato la legislatura precedente, quando ci sono state impugnative: nel momento in cui si affrontano questioni di carattere puramente tecnico va fatto con competenza, con molta attenzione e non è detto che le osservazioni abbiano effettivamente questi rilievi così fondamentali.
Mi fermerei solo su alcuni articoli. L'articolo 1 non l'hanno toccato e l'articolo 2 ha fatto risparmiare 120 milioni di euro nelle casse di tutte le pubbliche amministrazioni, perché lì si dice che si fa l'adeguamento al Piano paesaggistico con variante obbligatoria, anziché variante generale come la precedente legislatura aveva indicato (metti una norma e poi, se costa 120 milioni di euro, chi se ne frega, qualcuno i soldi li metterà!).
Noi siamo stati molto più pragmatici e attenti anche ai bilanci della Regione, quindi respingo al mittente le vostre osservazioni e ci si difende quando si è convinti di essere sulla linea giusta. Alcune osservazioni saranno accettate, perché credo faccia anche parte di un dialogo nei confronti di chi ha fatto queste osservazioni: è corretto, legittimo e non è niente di trascendentale ritornare in Consiglio per quelle correzioni. Si è fatto per tante leggi precedentemente e si farà anche per questa, così come lo faranno legislatori successivi, indipendentemente da chi saranno.
Pertanto, evitiamo problemi in questa campagna elettorale. Fa gola, lo capisco, per cui, se ritenete andare in quella direzione, ognuno è libero di fare quello che vuole, ma quando si parla, occorre parlare con molta attenzione, conoscendo bene cosa si dice.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Forse oggi potevamo evitare di convocare la seduta, se ogni volta che diciamo qualcosa ci sentiamo dire che la diciamo perché siamo in campagna elettorale. Stiamo discutendo di un tema ben preciso: una legge ritenuta incostituzionale dal Ministero, rispetto alla quale avevamo già evidenziato delle criticità. C'è stato un tavolo, tra l'altro condiviso con alcuni colleghi dell'opposizione intervenuti prima di me, per cui sappiamo bene quanto è stato lungo il confronto e quali sono state le aperture del primo firmatario.
Ci sembra di capire che s'intenda andare avanti ritornando in Aula.
Difficilmente riusciremo a cambiare quest'intenzione, però cerchiamo, prima di tornare in Aula, di ripartire a bocce ferme cercando di capire bene se questa norma non debba essere fermata totalmente e, soprattutto, si cerchi di coinvolgere maggiormente la Giunta, perché la Giunta è stata totalmente assente sul tema. A volte era presente fisicamente ma, rispetto al merito la Giunta non ha praticamente aperto bocca, non ha proferito verbo. È vero che queste leggi sono fatte dal Consiglio, però è anche vero che il Consiglio vota a maggioranza. In parte, le nostre osservazioni sono state recepite, però sui punti fondamentali, che hanno reso questa norma irricevibile, non c'è stata abbastanza attenzione.
È vero che ci vuole competenza e che sicuramente il Consigliere Marin ha competenze superiori rispetto alle mie, però avendo anche l'aiuto degli Uffici ed essendoci un Assessore con la delega sul tema, se si dovesse ripartire veramente con la discussione - cosa che, purtroppo, temo avverrà facciamolo però in modo preciso, tecnico, al di là di tutte le convinzioni politiche che possano esserci dietro certe norme che si sono scritte e certe libertà che la Regione si è presa, che il Consiglio regionale si è preso a maggioranza ma che, evidentemente, non poteva prendersi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Credo che il collega Marin meriti un pochino di riposo da qui al 25 settembre, perché mentre noi eravamo in ferie, lui era impegnato a leggere il ricorso depositato non da un soggetto qualsiasi, ma da uno dei tre poteri del nostro Stato. Fa bene il collega a non inserire questa discussione, come ci ha detto, nella "centrifuga" della campagna elettorale; si riposi un po' in questi giorni, soprattutto per quello che ci ha detto nel suo intervento.
Credo che da un punto di vista politico lei, Consigliere Marin, debba comprendere che i contenuti del ricorso riguardino in larga misura le critiche che le sono state rivolte durante il dibattito in quest'Aula, che ha avuto oggetto, appunto, la legge che è stata così approfondita dal Consiglio dei Ministri.
Sono gli stessi spunti che le abbiamo consegnato durante il dibattito, n più né meno, con alcuni approfondimenti. Principalmente, abbiamo posto il tema del contrasto tra i poteri del Consiglio regionale e quello dello Stato, abbiamo discusso dell'ipotesi di violazione dell'articolo 117. Ma sa cosa che, devo dire, da un punto di vista politico, ci infastidisce sempre? Voi avete usato questa legge sui territori piemontesi nelle scorse settimane per dire agli amministratori locali come sarebbe funzionato d'ora in poi. E adesso dovrete ritornare per dire loro che vi siete sbagliati su molti punti, ricorsi o non ricorsi. Ci dovrete tornare per evitare quello che voi avete già generato sul territorio: la confusione. Una caratteristica, quella della confusione, che vi riguarda dall'inizio di questo mandato. Sul piano politico siete forze che generano confusione e questa è una vicenda in linea con quello che avete sempre fatto da tre anni a questa parte: creare confusione.
Tornerete in Aula e noi faremo opposizione, se i Capigruppo saranno d'accordo, e questa è la proposta che faccio senza confrontarmi con loro noi su questo punto faremo un'opposizione molto rigida! Utilizzate bene il tempo dal 25 settembre in poi, per confrontarvi con noi su come si cambia il testo che avete approvato l'ultima volta, altrimenti i tempi saranno più lunghi di quelli che potete solo immaginare, perché non posso non notare peraltro, un piglio politico arrogante in certe risposte e noi l'arroganza la respingiamo con molta forza. Credo che trovare l'intesa in Aula per evitare errori sia una delle caratteristiche che vi mancano.
In conclusione, devo dire che a oggi il giudizio sul vostro senso dell'urbanistica ve lo ha consegnato un esecutivo che è anche il vostro.
Sul piano politico non è un dettaglio: questo Governo è anche il vostro Governo, e il vostro Governo vi ha detto alcune cose, tra le quali quella di migliorarvi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Non volevo nemmeno intervenire, però.
Anzi, lo dico subito, così sgombero il campo da considerazioni: io non sono in campagna elettorale e per queste elezioni politiche non sostengo nessuno. Nessuno! Ripeto, non volevo intervenire, perché non ho seguito il provvedimento in quanto non sono iscritto alla II Commissione. certamente non ho le competenze in materia urbanistica che hanno molti colleghi ai due lati dell'emiciclo e certamente non ho le competenze nel campo urbanistico del Consigliere Marin, che è un uomo di mestiere, però qui c'è poco da discutere: sono stati violati cinque articoli della Costituzione italiana! Cinque articoli e non parliamo solo dell'articolo 117, l'articolo che riguarda le competenze delle Regioni.
Quando si va a legiferare a livello regionale spesse volte capita di andare a toccare quel punto e allora, a volte, basta modificare un comma o un articolo per rientrare nel "recinto" dell'articolo 117. Ma sono cinque gli articoli violati della Costituzione italiana, tra i quali l'articolo 9, che parla di tutela del paesaggio e dell'ambiente, come l'articolo 32, che parla di tutela della salute! Sono articoli dei principi fondamentali! L'articolo 3 è relativo ai principi fondamentali e non alle norme di dettaglio.
Per scrivere una legge regionale che viola ben cinque articoli della Costituzione, i casi sono due: o è fortuna o è talento, anzi no, è competenza. A questi livelli, è sia talento sia competenza, perché ci va la competenza anche per distruggere. Infatti, ci viene detto che, in realtà questa legge è innovativa.
Purtroppo, i Padri costituenti, per ragioni puramente anagrafiche, non sono più qui, altrimenti sono sicuro che avrebbero ascoltato le lezioni dei colleghi della Lega su come si scrive una Costituzione innovativa. Se il tutto faceva sorridere, adesso diventa un po' preoccupante. Questa legge decisamente non è da modificare, è proprio bocciata ai fondamenti e quindi sinceramente va cancellata, ferme restando le competenze, che abbiamo visto, nel fare danno e distruggere.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Avremo poi modo - mi pare da com'è emerso in quest'Aula - di discutere sul destino di questa legge.
Volevo solo condividere, però, con i Consiglieri, perché mi pare doveroso anche per onestà intellettuale, che di questa legge è stato impugnato anche l'articolo 48, l'articolo che avevamo votato all'unanimità.
L'articolo, se vi ricordate, poneva il tema delle vasche terapeutiche. Dal punto di vista giuridico, per le reminescenze che ho, è che tra le tante obiezioni sollevate su questa norma, si dice che è in palese contrasto e in violazione dell'articolo 9 della nostra Costituzione, che parla di tutela del paesaggio. Per me sarà importante discutere quali articoli sono importanti in questo Paese, se la tutela del paesaggio o la possibilità di garantire salute ai nostri cittadini perché tra le due io sceglierò sempre la seconda. In questo caso, davamo l'opportunità, possibilità, a chi ne ha la possibilità visto il suo fabbricato, di costruire una vasca terapeutica.
Di fatto, a oggi, ed è alle cronache dei giornali di settore, l'idroterapia è una delle forme con cui riusciamo a fermare o rallentare la degenerazione muscolare di coloro che sono afflitti da patologie che hanno questa tipologia di malattia.
Mi auguro di poter quanto prima affrontare con gli Uffici anche questo tema per capire quali sono le priorità, almeno con coloro che hanno redatto questa tipologia d'informazione rispetto alla Regione Piemonte. Per quello che mi riguarda, sono per dare la possibilità, a chi ha dei figli con malattie degenerative - fortunatamente in questo Paese noi siamo in grado di prolungare la vita di questi ragazzi, pensiamo a tutto il tema della SMA1, SMA2, SMA3, ma anche a tutti coloro che sono affetti dalle malattie che iniziano a interessare i neuromotori - non gratuitamente, di spendere quello che deve spendere per realizzare una tipologia di vasca terapeutica che è normata e non è una finta piscina, perché i metri quadri sono quelli dev'essere scaldata e avere una sua certa conformazione. Dire che è in contrasto con la Costituzione perché per il Governo, o almeno per chi ha redatto questa critica, è più importante la tutela del paesaggio piuttosto che la salute delle persone, non ci vedrà mai favorevoli.
Quando si andrà in Commissione, se si andrà in Commissione, su questo chiederò a tutti voi colleghi un sostegno, un aiuto anche dal punto di vista legislativo affinché sia affermato il principio che la vita, la salute e la cura a oggi può valere più della valorizzazione e della tutela del nostro patrimonio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Martinetti; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente; buongiorno, colleghi.
Io sono stato tra i primi a sollevare la questione di questa impugnativa e credo che la Presidenza del Consiglio dei Ministri non l'abbia solo impugnata, ma l'abbia propria fatta a pezzi questa proposta di legge. Ha impugnato interi commi che sostituiscono interi articoli della vigente legge 16 del 2018. Sono stati impugnati gli articoli 5, 7, 8, 10, 11, 16 18, 20, 34, 36, 40, 41, 42 e in più vari commi degli articoli 3, 8, 13, 14 19 e 21 (se vogliamo giocarli al lotto, magari abbiamo più fortuna che presentare certe proposte). Sono 83 pagine in cui il Governo smonta completamente il provvedimento; un epilogo che noi avevamo ampiamente previsto, ma abbiamo detto e ridetto che era una legge che sarebbe stata sicuramente impugnata. L'abbiamo denunciata all'infinito, l'abbiamo denunciata in Commissione, l'abbiamo denunciato in Aula e, a un certo punto. ci siamo anche un po' arresi quando abbiamo visto che tanto rimanevamo inascoltati.
Le nostre proposte - lo ricordo perché ho seguito la vicenda da vicino - e i nostri emendamenti, erano tutti di merito: non abbiamo fatto neanche un emendamento ostruzionistico, collega Marin, sulla sua proposta. Siamo rimasti inascoltati, avete tirato dritto, ed è un vostro diritto, ma adesso non so se si parla di rivedere la legge o se bisogna rifarla proprio da capo, magari questa volta tenendo probabilmente conto dei nostri emendamenti correttivi che, ripeto, non erano per fare ostruzionismo, ma erano proprio nell'ottica di migliorare una legge di cui assolutamente abbiamo bisogno. In più si è creato un disagio agli uffici comunali, perch magari qualcuno ha intrapreso il percorso facendo riferimento a questo tipo di legge, con problemi che adesso non so come si possa risolvere.
L'impugnativa della Presidenza del Consiglio credo sia lapidaria.
Ripartiamo di qua e vediamo di dare ai cittadini piemontesi una legge che faccia chiarezza e che non complichi loro la vita.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Martinetti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Per ribadire alcuni concetti già citati dal primo firmatario, Consigliere Marin.
Innanzitutto la legge regionale è in vigore dal 2 giugno, sono stati contestati 19 degli oltre 50 articoli; alcune sono modifiche minimali, che non rappresentano la colonna portante del provvedimento, che questa maggioranza accetterà e quindi si farà una proposta di legge di modifica.
Il provvedimento è innovativo, il provvedimento non è la solita minestrina non è il solito compitino, è un provvedimento pragmatico che va verso la semplificazione.
Sapevamo che avrebbero potuto esserci ostacoli di percorso, ma questo non ci spaventa; anzi, con lavoro e con attenzione siamo qui a porvi rimedio e a difendere strenuamente il provvedimento di semplificazione urbanistica.
Su alcuni punti, invece, che rappresentano il cuore del provvedimento è nostro interesse che sia la Corte Costituzionale a esprimersi per dire se è una competenza regionale oppure una competenza statale. In questo caso saremo noi ad aspettare la decisione della Corte rispetto a un ruolo di attribuzione delle competenze che molto spesso accade in Italia. Noi, da regionalisti e autonomisti convinti, rimaniamo sulle nostre posizioni rispetto al fatto che una Regione possa autodeterminarsi. Sarà la Corte che ci dirà, in alcuni casi, se ha ragione lo Stato a richiedere delle deleghe specifiche o meno.
Questa è la nostra linea, poi ci auguriamo che dal 25 settembre ci sia un Governo più amico, che non faccia le pulci a tutti i provvedimenti della Regione Piemonte, perché in questi anni ci hanno fatto continuamente le pulci rispetto ai nostri provvedimenti; speriamo non siano le veline politiche che arrivano al Ministro chicchessia.
RAVETTI Domenico (fuori microfono) Potete sempre cambiare la Costituzione!



PRESIDENTE

Colleghi, lasciate finire il Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Ribadisco, è già successo, ci mettiamo al lavoro, le questioni minimali le risolviamo, sul resto sarà la Corte Costituzionale a decidere. Ma dal 2 giugno questa legge innovativa di semplificazione urbanistica è operativa è una legge della Regione Piemonte e quindi i nostri apparati e i tecnici possono operare con questa legge regionale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Solo poche parole, dal momento che molte sono già state dette.
Effettivamente, devo rilevare che questa proposta di legge che è arrivata in Aula su richiesta dell'intera maggioranza, il cui primo firmatario è il collega Marin, qualcosa che non andava ce l'aveva. C'era, infatti, un qualcosa d'importante e di non consueto in questa legge, ed era semplicemente il tentativo di semplificare per la prima volta la vita ai cittadini, quei cittadini che tutti i giorni si trovano a dover fare i conti con la burocrazia per spostare, magari, la tramezza di una camera fare un bagno in più, o, come giustamente ricordava il collega Magliano anteporre la salute ad altre esigenze.
Forse questa è stata la nostra vera colpa, quella di aver provato a scrivere una legge che semplifica e prova a rendere più semplice la vita di ogni cittadino piemontese. Sono sicuro che se avessimo scritto un testo in cui complicavamo ancora una volta le procedure, stabilendo magari che ci volevano dieci anni di procedure prima di spostare un mattone in una casa avremmo certamente ricevuto il placet di tutta la burocrazia romana! Tuttavia, anche rispetto alle considerazioni testé svolte dal collega Preioni, sono convinto che non abbiamo bisogno di un "Governo amico" per andare a vedere quali sono le ragioni. Il Governo si è già espresso e sarà la Corte costituzionale a dire "sì" o "no".
Cari colleghi, da voi ho udito le medesime considerazioni che avevo già sentito dopo l'approvazione del cosiddetto "Riparti Piemonte", quando il Governo aveva impugnato alcuni articoli. Voi date per scontato che l'impugnativa sia già la sentenza della Corte costituzionale, ma vi ricordo che il più delle volte la Corte costituzionale ci ha dato ragione. Nel "Riparti Piemonte", infatti, proprio sulle normative che riguardavano l'urbanistica, laddove la Regione ha resistito la Corte costituzionale ci ha dato ragione, dando torto a quella burocrazia e a quei burocrati romani che sempre provano a impedire di semplificare la vita dei nostri cittadini cosa che noi, invece, proviamo a scardinare.
Come hanno ricordato i colleghi, su 50 articoli 19 sono stati impugnati, ma di quei 19 solo alcuni commi, e se andiamo a vedere nel merito, la motivazione è sempre la stessa: il Piano paesaggistico regionale, che è evidente che noi vogliamo applicare, tant'è che, come ha ricordato il collega Marin, cerchiamo di rendere la vita più facile e far sì che le amministrazioni lo possano adottare. Nel vostro provvedimento, infatti, pur scrivendo "24 mesi", avevate fatto una scelta che, di fatto, aveva fatto sì che nessuna amministrazione fosse andata veramente a recepire.
Sapete, quindi, qual è il problema? Che chi ci ha preceduto nell'approvare il Piano paesaggistico regionale ha scritto delle norme che hanno legato mani e piedi a questa Regione, costringendola ad avere l'approvazione del Governo per ogni minima variazione. Cioè noi, sotto quell'aspetto, siamo diventati soltanto più "quelli che devono recepire le decisioni del Governo". Qualcuno, qui, ha scelto di privarsi dell'autonomia che una Regione avrebbe dovuto mantenere. Senza quell'articolo, senza quella parola, molti tentativi di ricorso alla Corte costituzionale non starebbero nemmeno in piedi.
Ciò non significa che nella vita non si possa sbagliare: come ha detto il collega Marin, qualcosa si potrà certo modificare, per cui ben venga la collaborazione fra le istituzioni. Tuttavia, sono convinto che su alcune partite sia effettivamente un bene che sia la Corte costituzionale a esprimersi - lo dico, cari colleghi, senza voler mancare di rispetto a nessuno - così dopo ci troveremo e ci riconfronteremo. Perché mi sembra che in ogni occasione d'impugnativa, quindi senza ancora una sentenza automaticamente voi diventiate tutti costituzionalisti che avevate già previsto l'esito. Quando però si arriva alla fine, e magari su quegli articoli la Corte Costituzionale ci ha dà ragione, non vi ho più sentiti esprimervi né chiedere di intervenire sulle comunicazioni del Presidente.
Effettivamente, con quel provvedimento di legge per la prima volta stiamo provando a dare delle risposte semplici. Ritorno, dunque, all'intervento che ha svolto il collega Magliano: se la burocrazia romana arriva a contestare la possibilità di dire che coloro che ne hanno effettivamente bisogno possono intervenire per dare delle risposte sanitarie e mediche credo che questo ci dia il quadro di ciò che significa la burocrazia romana: non si può semplificare, non bisogna concedere niente, i cittadini se possibile - devono essere sempre sudditi, non devono poter intervenire né fare nulla.
Se vi ricordate, in quell'intervento avevamo scritto che chi ne aveva più bisogno di altri, magari poteva fare un piccolo ampliamento. Quel piccolo ampliamento, il più delle volte, consente di evitare di intervenire magari su terreni vergini e fare un vero risparmio del suolo. Però, come vedete semplificare nella nostra Italia è sempre difficile, ma confidiamo nelle risposte che andremo a scegliere laddove decideremo di resistere. Poi com'è stato giustamente ribadito, sarà la Corte costituzionale l'ultima a esprimersi e a lei ci atterremo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non risultano ulteriori richieste d'intervento in merito al punto "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale".


Argomento: Albi professionali

Esame proposta di legge n. 173, inerente a "Disposizioni concernenti l'istituzione dell'elenco regionale degli amministratori di condominio"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 173, inerente a "Disposizioni concernenti l'istituzione dell'elenco regionale degli amministratori di condominio", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato incentrato a maggioranza dalla III Commissione in data 18 luglio 2022.
Do la parola alla relatrice di maggioranza, la Consigliera Biletta.
Prego Consigliera; ha facoltà di intervenire.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
La proposta di legge all'esame oggi dell'Aula intende istituire l'elenco regionale degli amministratori di condominio. La professione di amministratore di condominio è regolamentata dalle disposizioni del Codice Civile, dagli articoli 1117 e seguenti, novellate nel 2012 dalla legge n.
220 recante "Modifiche alla disciplina del condominio negli edifici".
La nuova disciplina, modificando in particolare gli articoli 1129 e 1130 del Codice Civile, ha reso più stringenti le attribuzioni e i doveri amministrativi e contabili dell'amministratore di condominio al fine di una maggiore conoscibilità e trasparenza della sua attività di fronte ai condomini.
È utile precisare fin da ora che la professione di amministratore di condominio non ha carattere ordinistico. Malgrado i requisiti per svolgere tale attività siano stabiliti dal Codice Civile, e che con decreto ministeriale n. 140 del 2014 siano stati previsti corsi di formazione e di aggiornamento cui sono tenuti gli amministratori, non esiste nessun albo professionale, quindi un ordine o un collegio dedicato alla professione di amministratore di condominio.
Questa premessa è doverosa e ci tengo a farla, perché con questo progetto di legge non si vuole regolamentare la professione. Il legislatore nazionale, stabilendo i principi fondamentali in materia di professioni ha infatti, sottratto alle Regioni la potestà legislativa sulle abilitazioni richieste per l'esercizio professionale, avendo queste necessità di essere disciplinate in maniera unitaria, corrispondendo a un interesse nazionale non frazionabile.
Dalla riforma nazionale emerge la volontà di definire un profilo più responsabile e trasparente della gestione condominiale, nell'esclusivo interesse dei condomini e a garanzia dell'interesse dei terzi, in modo che il ruolo e le funzioni dell'amministratore ne escano rafforzati e, al contempo, i condomini possano più agevolmente controllare l'operato dell'amministratore, anche a mezzo del consiglio di condominio, con funzioni consultive e di controllo. Questo progetto di legge vuole soltanto, nel rispetto delle competenze regionali in materia, rafforzare le intenzioni del legislatore nazionale, che ha voluto rendere più trasparente lo svolgimento di queste attività, dando la possibilità di maggiori controlli ai cittadini.
Questo è un elenco con una funzione unicamente conoscitiva a favore di terzi. Riporta, infatti, informazioni sulle attività e sui requisiti in capo all'amministratore e rappresenta, quindi, uno strumento utile per il cittadino/condomino che deve nominare un amministratore. Oggi sono molte le responsabilità civili e penali che incombono su questi professionisti ed è necessario dare ai cittadini un mezzo per scegliere con cura il soggetto cui affidare la tutela e la gestione del proprio immobile.
Il progetto di legge prevede pertanto un elenco e non un albo; un elenco regionale degli amministratori di condominio, elenco la cui iscrizione tengo a precisarlo - non è obbligatoria, è gratuita e non pregiudica lo svolgimento dell'attività.
L'articolo 3 del provvedimento, in particolare, dispone in ordine ai requisiti e alle modalità d'iscrizione in questo elenco. Questa avviene su istanza di parte dell'amministratore stesso che, con un'autodichiarazione attesta di essere in possesso dei requisiti previsti dall'articolo 71 bis delle disposizioni di attuazione del Codice Civile, di un'eventuale presenza di un'assicurazione a copertura dei rischi professionali e a tutela dei condomini, di un'eventuale iscrizione ad associazioni professionali e ad altre forme aggregative - di cui alla legge n. 4/2013 che tratta le professioni non organizzate in ordini e collegi - e l'anno da cui l'attività viene svolta.
Abbiamo, inoltre, previsto la facoltà da parte del soggetto che intende iscriversi all'elenco di indicare il numero degli stabili e il totale delle unità immobiliari amministrate, il soggetto presso il quale è stato svolto il corso di formazione iniziale, nonché le attività di formazione periodica e ogni altra informazione utile a meglio definire le caratteristiche e le competenze del soggetto che intende iscriversi.
L'articolo 4 è dedicato alle modalità di aggiornamento dell'elenco, mentre l'articolo 5 riporta le cause di cancellazione dallo stesso.
L'articolo 6 puntualizza le modalità d'iscrizione per chi esercita l'attività di amministratore di condominio in forma societaria.
L'articolo 7 stabilisce che la Giunta regionale provveda a dare adeguata pubblicità all'elenco, attraverso la creazione di una sezione apposita sul sito internet istituzionale della Regione, garantendo quindi il costante aggiornamento e la consultabilità.
Da ultimo, l'articolo 8 interviene sulla norma finanziaria e introduce quella che è un'invarianza finanziaria, non derivando nuovi oneri o costi a carico del bilancio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Biletta per la relazione.
Ha ora la parola la relatrice di minoranza, Consigliera Canalis; prego.



CANALIS Monica, relatrice

Grazie, Presidente, e grazie alla relatrice di maggioranza.
Il voto del Partito Democratico su questo provvedimento sarà favorevole.
Riteniamo, infatti, che l'istituzione di un elenco gratuito, a scopo esclusivamente conoscitivo, degli amministratori di condominio possa apportare dei benefici per i cittadini della nostra Regione, in particolare per chi risiede in un condominio.
Pensiamo a quanti bandi statali e regionali riguardano proprio le abitazioni e, in particolare, i condomini; ad esempio, i bandi sull'efficientamento energetico, i bandi sulla sicurezza degli immobili quelli sulla manutenzione, sull'accessibilità per persone con disabilità.
Pensiamo ai bandi per il miglioramento estetico esterno degli immobili, che magari ha anche un riflesso sul miglioramento urbanistico delle nostre città e dei nostri borghi.
Pertanto, il fatto di avere amministratori di condominio, i cui requisiti e la cui storia professionale siano ulteriormente trasparenti e accessibili per i condomini, può essere un valore aggiunto che può avere, in futuro una ricaduta positiva anche sulla partecipazione a questi bandi e, quindi sullo sviluppo, la cultura e il turismo della nostra Regione.
Sottolineiamo soprattutto questi due aspetti: il miglioramento della trasparenza e il miglioramento della verifica di professionalità di questi professionisti con i quali una larga parte della popolazione piemontese entra in contatto e ha a che fare.
Il nostro voto sarà favorevole e ringraziamo la collega Biletta. Ricordiamo di aver presentato un emendamento all'articolo 3, che propone di aggiungere un ulteriore elemento a quelli che sono stati proposti per l'autocertificazione degli amministratori, che è quello della presentazione dei titoli conseguiti e dei corsi di formazione frequentati. Riteniamo infatti, che anche il percorso di formazione possa essere utile per far conoscere la propria esperienza professionale e la propria preparazione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Canalis per la relazione.
Ha ora la parola il secondo relatore di minoranza, Consigliere Magliano prego.



MAGLIANO Silvio, relatore

Grazie, Presidente.
Abbiamo svolto un lavoro importante in Commissione. Ringrazio la collega per aver posto questo tema, che oggettivamente porta con sé un'opportunità in quanto non è un vincolo per coloro che esercitano la professione, ma metterà i piemontesi nella possibilità di scegliere un amministratore di condominio che abbia accettato di essere iscritto a un elenco e aver fornito al suo interno tutta una serie di informazioni quanto mai importanti e necessarie, anche alla luce di tutto lo sviluppo normativo che c'è stato sia sulla definizione della loro professione sia sulla definizione di condomini in quanto tali come soggetti giuridici, alla luce della riforma avvenuta nel contesto di quest'ambito.
Mai come oggi affrontiamo una stagione di incentivi e di bonus che vedono nella figura dell'amministratore di condominio una figura portante rispetto alla scelta dell'azienda, a quali interventi fare, a come farli, a quali aziende rivolgersi, a come si rispetta la norma legata ai bonus che in questo momento rappresentano la strategia politica e d'intervento del Governo.
Questo, secondo me, è un aspetto fondamentale: il cittadino piemontese che vorrà scegliere per passa parola, senza consultare questo elenco, non potrà che piangere sé stesso, se ha scelto un amministratore di condominio che non ha voluto accettare la sfida di questa trasparenza e di dire all'interno di questo elenco, alcuni elementi - bene l'emendamento proposto fondamentali come qualsiasi altra professione.
È vero che è necessario avere un titolo per esercitare questa professione ma è anche vero che è meglio potersi confrontare attraverso un percorso di trasparenza e un percorso informativo che metta i cittadini in condizione di conoscere di più coloro ai quali affidano magari l'unico bene immobiliare che hanno, o uno dei beni immobiliari che hanno.
Questa è la prima fase fondamentale.
C'è un'altra fase secondo me necessaria e utile (tra l'altro, sono certo che alcune obiezioni nate durante le consultazioni potranno essere oggetto d'integrazione da parte della Giunta nel regolamento che dovrà sviluppare come chiesto dalla norma): il ruolo che l'amministratore di condominio pu svolgere in una società complessa come la nostra.
Nell'attività di Consigliere comunale mi sono reso conto di quanti problemi di convivenza tra soggetti con culture diverse, etnie diverse o religioni diverse all'interno dello stesso stabile sono risolti perché amministratori di condominio hanno una capacità d'inclusione e di coesione sociale, fosse anche solo immaginando di riportare il regolamento dell'immobile in più lingue. Cosa che non accade o accade raramente.
Ci sono realtà sul territorio che hanno spronato affinché vi fosse anche questo tipo di approccio, per cui l'idea che l'amministratore di condominio sia la parte che ho descritto nella prima parte dell'intervento, ma anche un costruttore di comunità, una persona in grado di comporre i conflitti invece che farli esplodere, è fondamentale.
Sappiamo benissimo quanto la cavillosità della normazione italiana ha fatto sì che i condomini siano i luoghi dove c'è il più alto tasso di cause di diritto civile: questo, invece, potrebbe essere una forma di rafforzamento.
Una Regione che fa una legge su questa professione parla di un'attenzione da dare anche a questa tipologia di professione e al ruolo che può svolgere una società come la nostra, molto complessa e che ha necessità di un'applicazione della norma precisa e puntuale.
Visto che ancora per qualche anno, sul tema dell'edilizia, si porranno tante possibilità di ritorno a una crescita del nostro Paese con le politiche dei bonus, del 110% e con tutto il tema delle facciate adesso definite, per ripristinare o mettere i nostri edifici in una condizione di ecocompatibilità ed ecosostenibilità, sarà importante che queste siano figure preparate, non persone o personaggi che s'improvvisano.
Sarà quindi necessario, anche per i piemontesi, la possibilità di scegliere, con questo elenco, coloro che hanno deciso di mettersi in trasparenza. Anche il nostro voto, quindi, sarà favorevole, come lo è stato in Commissione.
Ringrazio la collega Biletta per aver affrontato questo tema, un tema, per come ho voluto rappresentare in questo mio intervento, che pone due elementi importanti: un elemento di serietà e professionalità (abbiamo tantissimi amministratori di condominio che lo sono) e un tema di responsabilità sociale e di funzione politica di questo ruolo, che pu essere non solo colui che sceglie i fornitori o fa in modo che le spese siano adeguate, ma che riesce, nel caso, a comporre conflitti che, spesso rendono la convivenza civile non sostenibile e non opportuna rispetto a una condizione, quella dell'abitare, che invece dev'essere vista come il primo luogo di partenza, il primo luogo di sviluppo per le persone e per le famiglie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per la relazione.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Non vedo richieste d'intervento, quindi chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Non volendo intervenire, dichiaro chiusa la discussione generale e passiamo all'esame dell'articolato.
Ricordo che il numero legale è 22.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 1) presentato da Canalis.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Il mio emendamento riguarda l'articolo 3: dopo la lettera d) del comma 2 propongo di aggiungere, all'elenco dei requisiti presenti nell'autocertificazione dell'amministratore di condominio, anche i titoli di studio conseguiti e i corsi di formazione frequentati. Ritengo che non sia sufficiente esporre l'esperienza professionale sul campo, ma sia utile attestare anche la formazione acquisita negli anni. Questo potrebbe essere elemento di rassicurazione e di verifica della professionalità e della preparazione da parte dei condomini che vorranno scegliere questa professionalità.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi richieste d'intervento sull'emendamento 1), chiedo il parere alla relatrice, Consigliera Biletta, la quale esprime parere favorevole.
Possiamo procedere con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la relatrice ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 3, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Ruzzola per dichiarazione di voto.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo per dichiarare il mio voto "super favorevole" a questo provvedimento, per il quale intendo ringraziare, in modo particolare, la collega Biletta per averlo proposto e per averlo portato avanti con grande capacità, professionalità e competenza, tant'è che oggi siamo arrivati oggi a un voto unanime, come ho sentito, com'è stato pronunciato e come abbiamo visto dalle votazioni degli articoli. È evidente che questo è frutto anche del lavoro svolto in Commissione, ascoltando tutte le istanze dei soggetti auditi, ma anche dando attenzione e recependo le osservazioni arrivate dai colleghi di minoranza.
Credo sia questo un buon modo per operare, come sempre e com'è già stato detto. Ci sono le volte in cui non siamo perfettamente allineati, ma quando lo siamo vuol dire che stiamo facendo qualcosa di estremamente utile per il Piemonte e per i piemontesi e, in questo caso, tra l'altro, lo facciamo restando esattamente nella scia di quella che è una delle mission di Forza Italia.
Forza Italia, da sempre, tra i suoi obiettivi, ha la difesa della casa; la casa intesa a 360 gradi. Lo abbiamo sempre fatto in Parlamento e nelle istituzioni a livello locale, quando si trattava di difendere la casa da una tassazione esagerata. Riteniamo che questa sia eccessiva ancora oggi ma, laddove è stato possibile, siamo sempre intervenuti per cercare di tenere una tassazione la più bassa possibile e possibilmente di azzerarla quando l'abitazione rappresenta la prima abitazione e il luogo in cui ogni cittadino, con la propria famiglia, ha giustamente il diritto di vivere.
In questo caso, lo facciamo con l'istituzione di questo elenco. Non è stato inserito nessun obbligo e non abbiamo tolto a nessuno l'opportunità di continuare a svolgere la propria professione senza iscriversi a un albo, ma i cittadini potranno scegliere fra quelle persone che potranno dimostrare competenza, curriculum e formazione. Questi sono elementi sempre più importanti, soprattutto, come hanno già ricordato i colleghi, negli ultimi anni nei confronti delle abitazioni e delle case, perché ci sono opportunità non indifferenti che, per essere accolte, hanno anche la necessità di avere persone capaci, competenti, con la giusta professionalità e capacità di coglierle per proporle ai condomini.
Ovviamente, poi sta a questi ultimi decidere, ma il fatto che i condomini da domani, dopo l'approvazione di questa legge, abbiano l'opportunità di scegliere anche il proprio amministratore consultando un elenco, potendo valutare la figura sotto l'aspetto professionale, dell'esperienza e dei titoli di studio, credo sia una grossa opportunità che offriamo ai nostri concittadini.



PRESIDENTE

Grazie.
Poiché non vi sono altre richieste d'intervento per dichiarazione di voto procediamo con la votazione dell'intero testo.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



AVETTA Alberto

Presidente, chiedo di inserire il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole del Consigliere Avetta e anche del Consigliere Sarno.
Abbiamo così concluso l'iter della proposta di legge n. 173.
Mi pare ci sia l'accordo di sospendere i lavori anticipatamente, per proseguirli nella parte pomeridiana.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Presidente, potremmo riunire la Conferenza dei Capigruppo adesso, da mezzogiorno all'una, così risparmiamo tutto questo tempo e anche magari la giornata di domani, se i colleghi sono d'accordo.



PRESIDENTE

L'intenzione era di svolgerla nella parte pomeridiana; io non ho problemi nel farla adesso né nel farla dopo, ma bisognare considerare i tempi tecnici degli Uffici.
Se volete svolgerla adesso, va bene.
Sospendiamo i lavori, che riprenderanno alle ore 14 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
Mi sembra ci sia l'intenzione di svolgere la Conferenza dei Capigruppo appena finito lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.05)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.09 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1163 presentata dal Consigliere Ravetti, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1170 presentata dal Consigliere Sacco, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1165 presentata dal Consigliere Avetta, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1166 presentata dal Consigliere Gallo, cui risponderà l'Assessore Icardi interrogazione a risposta immediata n. 1167 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1168 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1169 presentata dal Consigliere Sacco, cui risponderà l'Assessore Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 1164 presentata dal Consigliere Martinetti, cui risponderà l'Assessore Icardi.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo ancora agli interroganti che nel resoconto della seduta, trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche.
Prego ancora i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Tutela dell'ambiente - Inquinamenti: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 1163 presentata da Ravetti, inerente a "Richiesta di interventi urgenti da parte della Regione Piemonte in merito alla presenza di sostanze nocive alla salute nell'area del polo chimico di Spinetta Marengo"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1163.
La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente; buongiorno, Assessore.
So che oggi ha avuto modo di confrontarsi con il Sindaco di Alessandria; lo dico perché il Sindaco di Alessandria è l'istituzione pubblica che mi ha convinto a presentare questa interrogazione. Alcune sue dichiarazioni pubbliche, difatti, rivolte anche alla Regione Piemonte, mi hanno convinto alla riapertura dei lavori del Consiglio regionale post feriale, di chiederle, in base alla raccolta d'informazioni avvenuta di recente sui media, notizie in merito a ipotesi d'inquinamento nell'area territoriale del Comune di Alessandria ai confini con Tortona (anche verso Pozzolo, Novi Ligure e Bosco Marengo), agenti di inquinamento anche nocivi per la salute delle persone (ormai oggetto di un dibattito pubblico da parecchio tempo).
Tra l'altro, sappiamo che, negli anni passati, le Aziende Sanitarie Locali sono state impegnate in indagini epidemiologiche che hanno evidenziato alcune criticità sulla salute dei cittadini di quelle aree, differenti rispetto ad altre aree, che meriterebbero, dal nostro punto di vista ulteriori approfondimenti.
Questo punto di vista, Assessore, coincide con quello del Sindaco di Alessandria, che nel suo comunicato di qualche giorno fa, oltre alla richiesta di un ulteriore approfondimento e di una terza fase per l'indagine epidemiologica, chiede un tavolo tecnico "indicante in modo preciso e circostanziato le azioni da intraprendere da parte dell'Amministrazione comunale, quale autorità sanitaria locale".
Assessore, in base a tutte queste premesse mi permetto di interrogarla su quali azioni urgenti la Giunta regionale intende attuare per soddisfare le richieste avanzate dall'amministrazione comunale di Alessandria.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Ravetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Confermo che abbiamo incontrato il Sindaco, insieme al Direttore dell'ARPA e all'Assessorato all'Ambiente, per aggiornarlo su quello che la Regione Piemonte ha fatto e sta facendo in campo di tutela della salute, ma anche di protezione ambientale, nell'area alessandrina e nei dintorni, e non solo nei dintorni, della ditta Solvay.
Questo caso, tra l'altro, è stato riportato alla luce e ha avuto visibilità mediatica anche grazie a uno studio condotto dall'Università di Liegi nel Belgio, che ha evidenziato una maggiore presenza di alcuni PFAS, famiglia di sostanze inquinanti, non solo nell'ambiente, ma anche nel sangue dei cittadini di Spinetta Marengo. Tuttavia, dobbiamo rilevare che i PFAS non sono più prodotti nello stabilimento della Solvay da oltre dieci anni quindi dal 2013 è stata interrotta la produzione, e la differenza, rispetto ai cittadini di Spinetta e di Alessandria, non è neanche così significativa. Questo studio, comunque, sembrerebbe essere riferito a un numero limitato di cittadini individuati e selezionati tra quelli direttamente esposti a inquinamento da PFAS che pone dubbi, non dico sull'attendibilità, ma sulla significatività del campione.
Pertanto, sono in corso le valutazioni necessarie.
Correttamente l'Università, nella parte materiale e metodi, ha evidenziato che questo campione aveva una selezione di questo tipo, però stanno ancora valutando.
A prescindere dallo studio dell'Università belga, da anni la sanità pubblica, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale e l'Assessorato all'Ambiente monitorano con grande attenzione l'area di Spinetta Marengo sia per gli aspetti relativi alla tutela dalla salute dei lavoratori sia per l'attività di monitoraggio ambientale, come anche tutte le valutazioni epidemiologiche sull'impatto delle attività industriali e sulla salute dei cittadini residenti.
Infatti, dal 2021 sono attivi nuovi tavoli regionali, ed è anche ciò che ci ha richiesto il Sindaco, per la sorveglianza sanitaria, l'indagine su altre matrici, il biomonitoraggio animale e quello sugli alimenti e adesso anche il monitoraggio umano da esposizione (che spiegherò).
Al momento, nell'area di Spinetta Marengo, le contaminazioni riguardano un corpo idrico sotterraneo non utilizzato per l'acqua potabile; quest'unico pozzo risultato contaminato da PFAS, seppure a bassi livelli, cioè la sola rilevabilità, è quello di Monte Castello, che già qualche anno fa fu chiuso e non più utilizzato.
A sostegno di questi studi, la Regione Piemonte ha ottenuto gli standard per effettuare analisi attendibili da Solvay e ha previsto un finanziamento già erogato di 340 mila euro per l'ASL di Alessandria, finalizzato a effettuare nuovi campionamenti su matrici animali e alimentari.
Si procede anche con l'Università del Piemonte Orientale, che è titolare del progetto europeo Scenarios (si chiama così) sullo studio di tecniche analitiche per la ricerca dei PFAS, al fine di creare sinergie tra i diversi istituti sul territorio piemontese.
Infine, è stato deliberato un piano di biomonitoraggio che si prevede che parta tra gennaio e febbraio, che prevede prelievi di sangue dei cittadini soggetti a rischio; oltre alla ricerca dei PFAS, anche ulteriori valutazioni di alcuni parametri sanguigni, come ad esempio il colesterolo e altri indicatori e per tale iniziativa è stato previsto uno stanziamento di 70 mila euro. Pertanto, sono stati stanziati oltre 400 mila euro per questi progetti.
Tengo anche a sottolineare, però, il fatto che, nella consapevolezza di questo rischio potenziale e insito nella diffusione di sostanze potenzialmente pericolose, l'Assessorato, nell'ambito delle proprie competenze (parliamo dell'Assessorato all'Ambiente, quindi su iniziativa dell'Assessore Marnati), in una situazione di vuoto normativo nazionale proprio sulle emissioni e sugli scarichi di PFAS, ha contribuito alla composizione di un provvedimento che normasse e limitasse su tutto il territorio del Piemonte l'emissione di PFAS, sia negli scarichi sia in atmosfera.
Questo provvedimento (sottolineo, unico in Italia) è stato recentemente approvato dal Consiglio regionale nell'ambito dalla legge annuale di riordino nel 2021, la legge n. 25 del 19 ottobre 2021, che all'articolo 74 "Scarico di sostanze perfluoro alchiliche", prevede dei limiti di emissione.
Inoltre, al fine di rafforzare e facilitare l'attuazione di questa norma e a seguito d'intenso confronto tecnico con amministrazione e stakeholder, è stata proposta e approvata dalla Giunta regionale la DGR 60-5220 del 14 giugno 2022, che fornisce indicazioni esplicative ed elementi interpretativi di supporto all'applicazione del disposto dall'articolo 74.
Tutte misure, da una parte quelle sanitarie e dall'altra quelle ambientali che mirano a tenere sotto controllo e a monitorare costantemente la situazione di Spinetta Marengo, che al momento non desta particolare allarme.
Vedremo alla fine di questa terza fase, che è appena iniziata, di studi epidemiologici quali saranno i risultati e quali saranno gli ulteriori provvedimenti che potremo attuare a tutela dell'ambiente e della salute dei cittadini.
Presidente, scusi per lo sforamento dei tempi.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1170 presentata da Sacco, inerente a "Difficili condizioni di lavoro nei Pronto Soccorso piemontesi. Quali azioni intende mettere in campo la Giunta regionale" (risposta scritta)"


PRESIDENTE

Su richiesta dell'interrogante, Consigliere Sacco, all'interrogazione a risposta immediata n. 1170 viene fornita risposta scritta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1165 presentata da Avetta, inerente a "Affidamenti a struttura private da parte dell'ASL TO4"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1165.
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per la risposta che vorrà darci.
Siamo molto preoccupati, perché registriamo una tendenza, che peraltro abbiamo avuto modo di sottolineare anche in altre occasioni recenti, che ci allarma; allarma noi come allarma i sindacati, che hanno preso una posizione, e anche alcuni Sindaci.
Sappiamo che l'ASL TO4 ha molti problemi; un territorio ampio, un territorio probabilmente anche per certi aspetti poco coeso comprensibilmente perché ci sono lunghe distanze tra le tre città di riferimento (Ivrea, Chivasso e Ciriè).
Alcune delle strutture di quest'ASL sono obsolete e sono strutture con dotazioni tecnologiche non sempre adeguate. A ciò si aggiunge anche una carenza cronica di personale sanitario e amministrativo, che si è venuta a manifestare in tutta la sua evidenza a seguito dell'emergenza del COVID.
È chiaro che in un'ASL così problematica la vicenda delle liste d'attesa che è quella su cui si concentra la mia interrogazione, assume proporzioni molto significative, probabilmente più significative che in altri territori. Per ovviare a questo problema, che ormai pare endemico in Piemonte, le ASL si "inventano" (uso questo termine tra virgolette) delle procedure. L'ASL TO4 l'ha fatto, tra l'altro, sulla base di una DGR del 2021, approvando una convenzione con strutture private che, di fatto diventeranno i luoghi in cui i medici di Ivrea, di Ciriè e di Chivasso presteranno il proprio servizio con prestazioni finalizzate a ridurre le liste d'attesa.
In questa deliberazione si dice genericamente che non c'erano altre soluzioni possibili. Leggo testualmente dal testo della deliberazione: "L'ASL TO4 ha messo in campo tutte le azioni possibili per arginare il fenomeno sia con l'implementazione interna della programmazione delle sale operatorie in regime istituzionale, sia ricorrendo a sedute operatorie straordinarie". L'ASL ci dice che ha fatto tutto quello che poteva per arginare il fenomeno e tentare di contribuire a risolvere il problema delle liste d'attesa.
Pensiamo che le motivazioni alla base di questa scelta non siano sufficientemente definite nel provvedimento; pensiamo sia molto discutibile il fatto di avere assunto una decisione così importante senza un confronto approfondito con le parti sociali e, in particolare, con i Sindaci, che guarda caso, si stanno allarmando rispetto a quest'impostazione. Inoltre pensiamo che questo provvedimento, per com'è stato proposto, si affidi in modo eccessivo a un modello emergenziale, anziché fare lo sforzo di trovare soluzioni che abbiano un lungo respiro, una visione che vada oltre l'urgenza contingente.
Per queste ragioni, vorremmo sapere dall'Assessore se questo modo di procedere, senza quel confronto cui ho fatto riferimento, sia da considerare come un modo e un modello assodato, oppure se ci sia ancora la volontà da parte dei vertici regionali di assumere decisioni importanti come quella cui ho fatto riferimento, che riguarda la deliberazione dell'ASL TO4 decidendola con i territori e soprattutto con la loro condivisione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Alberto Avetta per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Con riferimento all'interrogazione del Consigliere e posto il quesito all'ASL TO4, comunico che la convenzione di cui alla deliberazione 757 di agosto 2022, che oggi prevede un impiego non superiore all'8% del budget disponibile, è conseguente alla volontà di superare delle criticità relative ai tempi d'attesa, per cui l'Azienda ha messo in campo tutte le azioni possibili interne ed esterne: riorganizzazione delle sale operatorie in regime istituzionale, pianificazione di sedute operatorie extra orario interne all'Azienda, utilizzo di prestazioni aggiuntive a favore del proprio personale dipendente disponibile. Raccolte le disponibilità dei dipendenti e al recupero delle liste per fornire una risposta agli utenti ancora in attesa d'intervento, l'ASL ha proseguito in base a quanto previsto dalla normativa regionale, la DGR 20-4473 del 29 dicembre 2021.
L'Azienda, come tra l'altro già fatto da altre Aziende non solo in questo periodo, ma anche in periodi COVID e in periodi precedenti, ha pubblicato una manifestazione d'interesse rivolta a strutture private pure e private accreditate, per verificare la disponibilità di spazi e servizi utili quindi servizi sanitari erogati da personale di strutture dedicato all'assistenza del paziente, per l'esecuzione d'interventi chirurgici in elezione (non parliamo di urgenze).
Questi interventi saranno effettuati da chirurghi dipendenti (otorinolaringoiatri, chirurgia generale, ortopedia, ecc.) dell'ASL TO4 che hanno dato questa disponibilità.
Tale azione è a favore dei propri assistiti e risulta essere a supporto e in aggiunta di tutto quanto possibile, già messo in campo con le proprie risorse, e ha consentito all'Azienda di essere in linea con i risultati raggiunti a livello regionale per il recupero delle liste d'attesa (stanno negli obiettivi dati dalla Regione Piemonte).
Fatte queste premesse, l'Azienda ha precisato che il confronto con il sindacato è e sarà continuo (mi dicono che è già pianificato un incontro per il 7 settembre) nell'interesse degli assistiti. Inoltre, permane la possibilità, anche in termini di budget, di finanziare ulteriori e nuove disponibilità manifestate dal personale interno.
Per quanto riguarda le sale operatorie che il Consigliere citava nell'interrogazione sul presidio ospedaliero di Cuorgnè, è doveroso segnalare che, al di là della purtroppo consueta chiusura estiva, le sale sono operative cinque giorni su cinque registrando, peraltro, anche un incremento d'interventi rispetto al periodo pre pandemico. È un intervento aggiuntivo, in linea con gli interventi già fatti da altre Aziende in tempi passati e che va a completare un'azione di riduzione delle liste d'attesa non certo di privatizzazione della sanità.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1167 presentata da Magliano inerente a "Ospedale Maggiore di Chieri, quale futuro per il servizio di ematologia?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1167.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Magliano.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Il servizio di ematologia e immunoematologia dell'Ospedale Maggiore di Chieri si occupa delle patologie del sangue e degli organi ematopoietici quali leucemie, linfomi, mielomi, leucocitosi e tutta una serie di altre patologie.
La visita ematologica viene richiesta dopo la rilevazione di rilevanti alterazioni degli esami del sangue.
Premesso, altresì, che da fonti giornalistiche emerge che la riduzione di personale nell'ASL TO5, dovuta a diversi pensionamenti e dimissioni volontarie di medici, non consente più di garantire il servizio di ematologia erogato dall'Ospedale Maggiore di Chieri. I professionisti ematologici che visitano i pazienti attualmente non ci sono più.
Da fonti giornalistiche, emerge che in questi giorni gli impiegati dell'Ospedale Maggiore stanno contattando i pazienti per annunciare la notizia e riprogrammare, tra settembre e ottobre, il proseguimento delle cure fino ad oggi assicurate a Chieri.
Tenuto conto che, dopo la Commissione invalidità, i pensionamenti e le dimissioni del personale medico nell'ASL TO5, è stato colpito anche il servizio di ematologia, il quale, per garantire continuità di servizio sarà dirottato dall'Ospedale Maggiore di Chieri al centro di Candiolo l'intera ASL TO 5 resterebbe priva del servizio di ematologia, che rappresenta una branca dell'oncologia, settore che interessa le malattie più gravi e diffuse esistenti.
Rilevato che, per la sua posizione, il Centro di Candiolo non è agevole da raggiungere per tutti i pazienti di Chieri e di Carmagnola che si appoggiavano all'Ospedale Maggiore per il servizio di ematologia.
Considerato inoltre che la città e il Chierese così facendo perdono un altro pezzo di sanità con i pazienti costretti a fare molti più chilometri per lo stesso servizio che fino a ieri veniva erogato vicino a casa e raggiungeva un ampio bacino di utenti vista la vastità dell'area (anche il trasporto pubblico che trasporta i cittadini piemontesi a Candiolo non è dei migliori o, comunque, le tratte non sono così veloci).
Considerato che la pandemia ha insegnato a potenziare il sistema sanitario anziché sopprimerlo, al fine di migliorare la qualità dell'assistenza in un'ottica di efficacia e di efficienza organizzativa clinica e assistenziale appare necessario intervenire tempestivamente per evitare che il territorio del Chierese continui a perdere servizi all'interno delle strutture di riferimento per i pazienti.
Interrogo, e ringrazio l'Assessore per la risposta che vorrà darmi e, nel caso, se vorrà veicolarmerla, per sapere quali azioni intende intraprendere questa Giunta regionale per garantire un futuro al servizio di ematologia ovvero se alla luce delle ragioni esposte in narrativa vi sia l'intenzione di attivarsi al fine di mantenere l'attuale erogazione di servizio presso l'Ospedale Maggiore di Chieri.
Noi sappiamo, anche rispetto a quello che è emerso dai giornali, che non era considerato un vero e proprio servizio, ma vi erano medici che facevano quel tipo di prestazione. È compito della politica garantire una certa tipologia di erogazione e di servizi nelle varie forme, proprio perché i cittadini non si vedano spostati altrove per essere curati.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ho posto il quesito alla Direzione e all'ASL TO5 e mi hanno comunicato che uno specifico servizio di ematologia e immunoematologia non è mai esistito all'interno dell'ASL TO5 (né come struttura complessa, né come struttura semplice), in quanto non previsto dagli atti programmatori nazionali e regionali.
Negli ultimi anni, come lei citava, si è svolta esclusivamente un'attività ambulatoriale nell'ambito delle attività proprie della struttura complessa di medicina di Chieri, unicamente grazie alla presenza occasionale nell'organico della struttura di uno o due medici specializzati anche in ematologia.
L'attività prioritariamente svolta dai medici specializzati in ematologia è stata quindi sempre quella propria del medico internista all'interno del reparto di medicina generale e pronto soccorso; attività ambulatoriale che ha consentito negli ultimi anni di erogare anche prestazioni ematologiche ma sempre all'interno del day hospital e della medicina generale, comunque limitatamente al territorio chierese e molto marginalmente rispetto al fabbisogno di prestazioni ematologiche dei circa 300 mila residenti nell'area della TO5.
I cittadini dell'ASL TO5 sono, infatti, sempre stati puntualmente seguiti senza disagi principalmente dai centri di riferimento regionale; in particolare, l'hub di riferimento per l'ASL in questo caso è l'Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino.
Nell'ambito del riavvio e della riorganizzazione delle attività dei dipartimenti di area medica e di emergenza in questa fase post pandemica gravata, com'è noto, a livello regionale e nazionale dalla scarsità di risorse umane e di professionisti, nell'ottica di un'ottimizzazione dell'appropriatezza clinica e della sicurezza delle attività legate a specifiche competenze cliniche, si è ritenuto doveroso garantire la continuità di cure soprattutto a pazienti fragili e prioritariamente a chi sottoposto a trattamenti attivi e a controlli frequenti, non poteva rischiare ritardi o interruzioni del percorso di cura subordinati a eventuali assenze dell'unico medico internista presente con competenze ematologiche.
Pertanto, l'ASL ha ritenuto opportuno puntare al qualificato riferimento dell'IRCCS di Candiolo, resosi disponibile a garantire la presa in carico e la continuità di cure adeguate per 44 pazienti sul totale dei 200 pazienti complessivamente in carico alla medicina di Chieri. Quindi i pazienti sono stati inizialmente selezionati per cicli di cura più intensi e più complessi, rispetto al totale dei pazienti a follow-up stabile su Chieri restando attualmente seguiti a Chieri i restanti 150. Tutto questo con un preventivo confronto e accordo anche con la rete oncologica piemontese e con l'ASO Città della Salute e della Scienza.
Siamo consapevoli che a una lettura esterna alcuni cambiamenti o modifiche organizzative possano sembrare sottrarre attività e depotenziare presidi ospedalieri, ma la rimodulazione dell'attività ambulatoriale di ematologia si propone, al contrario, di ridurre i rischi e di migliorare la sicurezza ottimizzando le risorse disponibili.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Sistema informativo regionale - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 1166 presentata da Gallo, inerente a "ASL Torino bloccata da hacker. Quando saranno del tutto ripristinate le normali attività con recupero in sicurezza dei dati e delle informazioni sensibili?"

Argomento: Sistema informativo regionale - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta immediata n. 1168 presentata da Grimaldi inerente a "Attacco hacker all'ASL Città di Torino e commissioni per pagamento ticket"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando le interrogazioni a risposta immediata n.
1166, presentata dal Consigliere Gallo, e n. 1168, presentata dal Consigliere Grimaldi, che vertono sullo stesso tema.
Iniziamo con l'illustrazione dell'interrogazione n. 1168.
Prego, Consigliere Gallo; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Con l'interrogazione a risposta immediata focalizziamo l'attenzione su uno dei fatti più importanti, gravi e preoccupanti di questa estate che ha colpito l'ASL Città di Torino.
Come ormai saprete, l'ASL Città di Torino è stata colpita da un attacco hacker che ha bloccato i sistemi informatici e che da 15 giorni crea non poche difficoltà a tutti i cittadini torinesi.
Il tema principale è sicuramente quello di capire quali saranno i tempi per il ripristino di tutti i servizi, con la possibilità di tornare a prenotare e ad avere i sistemi informatici funzionanti, oltre al ripristino di tutti i dati che oggi non sono più disponibili.
Certo è che dentro questo scenario sarebbe importante e opportuno capire anche in che modo si vanno a mettere in campo degli investimenti e delle risorse affinché simili eventi non si ripetano più.
Il problema dalla cybersicurezza è un problema enorme, ed è un tema che conosciamo ormai da mesi. L'ASL Città di Torino è una delle Aziende più grosse del Piemonte e con i dati sensibili maggiori, per cui il fatto che sia stata oggetto di blocco informatico e di attacco hacker è decisamente preoccupante.
Allora, come ci stiamo predisponendo? Come ci stiamo organizzando affinch questo non accada più in futuro? Di tutto questo vorremmo poi parlarne con l'Assessore in un'informativa ad hoc che abbiamo chiesto in Commissione e ancora oggi in Consiglio regionale. Al di là delle responsabilità, però, la priorità - è il quesito che poniamo nell'interrogazione in oggetto - è capire quando saranno ripristinate del tutto le normali attività, con il recupero in sicurezza dei dati e delle informazioni sensibili di natura sanitaria.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Gallo per l'illustrazione.
Come anticipato in premessa, proseguiamo con l'illustrazione dell'interrogazione a risposta immediata n. 1168, sullo stesso tema presentata dal Consigliere Grimaldi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Parte dell'illustrazione l'ha già svolta il Consigliere Gallo. Noi le chiediamo soprattutto cosa ne è della vicenda dei ticket, perch relativamente ai pagamenti dei ticket alcune segnalazioni riportano criticità riguardo alle modalità di pagamento attraverso la piattaforma pagoPA. Gli utenti che hanno scelto questa modalità, infatti, denunciano che presso l'istituto Intesa Sanpaolo è richiesto il pagamento di una commissione di 3.50 euro per gli utenti che non hanno un conto corrente presso questo istituto. Questa fattispecie, che appare assolutamente inaccettabile già in tempi normali, lo è ancora di più in una situazione d'emergenza, nella quale le modalità di pagamento sono limitate, e non per colpa dell'utente finale.
Non abbiamo ancora notizie certe riguardo alle tempistiche necessarie al completo ripristino dei servizi, né dei dati che sono stati oggetto dell'attacco hacker. Ad esempio, non sappiamo se siano stati trafugati o meno dati sensibili dei pazienti dell'ASL Città di Torino.
Quello che le chiediamo, vista la perdurante sospensione di alcuni servizi sanitari necessari e le gravi ripercussioni che stanno ricadendo sui cittadini torinesi, è quali siano le modalità e le tempistiche con cui la Giunta intende rimediare e ripristinare totalmente i servizi dell'ASL Città di Torino anche rispetto ai pagamenti.
Utilizzo l'ultimo minuto per dirle che cosa sta succedendo a Torino rispetto alle liste d'attesa. Lei lo sa, oggi abbiamo rifatto dei tentativi anche tramite dei pazienti che continuano a farci delle segnalazioni. Le faccio un esempio: per una colonscopia si arriva a dicembre non di quest'anno, ma del prossimo anno e, tra l'altro, non a Torino, perché è tutto pieno, ma a Ivrea. Per una gastroscopia si arriva a luglio del prossimo anno a Chieri, quindi Torino in questo momento non dà queste possibilità.
Le dico però una cosa: le stesse prestazioni in sei giorni le eroga non il privato convenzionato, ma l'Ospedale Giovanni Bosco in intramoenia a 360 euro, nel caso uno se lo possa permettere, o 240 euro nel caso della gastroscopia.
Pertanto, la vicenda è molto semplice da spiegare: se uno può, ci mette molto poco; se non può, non solo ci mette troppo, ma quel ritardo impatta anche in termini di prevenzione, di salute e di ulteriori costi.
Questa vicenda sembra una stupidaggine, ma quest'attacco hacker - almeno così ci dicono dal Maria Vittoria fino al Giovanni Bosco - ha rallentato ulteriormente la situazione. Di conseguenza, spero che, attraverso la sua risposta, potrà dirci qual è il piano d'azione e quando ristabiliremo per tempo le agende.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione.
Ha ora la parola l'Assessore Luigi Icardi per la risposta alle interrogazioni n. 1166 e n. 1168.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente. Utilizzerò un po' più di tempo unendo i due question time.
Gli attacchi hacker sono ormai una persistente minaccia nel mondo virtuale e alla rete e sono condotti non in maniera univoca, ma utilizzando di volta in volta strumenti e tecniche sempre più insidiosi. Per tale motivazione nel mese di novembre 2021 è stato programmato dall'Agenzia per la cybersicurezza nazionale un workshop alle Aziende sanitarie, finalizzato a trattare le tematiche relative all'esposizione dei rischi cyber della sanità nazionale.
La richiesta d'informativa - mi riferisco alla richiesta del Consigliere Gallo e dell'Ordine dei medici del 15 novembre 2021 - era relativa al perimetro del sistema informativo regionale, che riguardava prevalentemente le prestazioni dei farmaci (la prescrizione), la gestione dei tamponi, la gestione delle vaccinazioni, e che si è provveduto a non riscontrare, in considerazione non solo della complessità della materia, ma dei potenziali rischi nella diffusione e nella pubblicazione delle tecniche di sicurezza da parte della Regione Piemonte.
A tale riguardo, nel precisare che le recenti criticità dell'ASL di Torino hanno riguardato la sola infrastruttura aziendale, si precisa che le misure di sicurezza - parlo da parte della Regione Piemonte come fornita dal CSI il 9 agosto 2021, ovvero in data antecedente alla richiesta d'informativa dell'Ordine dei medici - trovano uno specifico riconoscimento nella richiesta e nelle attività del CSI, nei sistemi di gestione ISO 2701 (sicurezza dell'informazione), sistemi collegati ISO 27017 e ISO 27018 (controllo sicurezza per i servizi e relativa conformità per la privacy del cloud), nonché nel sistema di gestione ISO 22301 (comunità operativa).
Con riferimento alla struttura regionale, si precisa, inoltre, che per la sicurezza fisica, cioè la modalità di accesso fisico ai locali del data center, sono regolati e controllati tutti gli accessi con modalità di massima sicurezza, che includono sorveglianza 24 ore al giorno sette giorni su sette, con la necessità di abilitazioni collettive e individuali, la registrazione degli accessi autorizzati di sorveglianza con sistema di videocamere sia nel perimetro circostante sia all'interno dei locali tecnici.
Le caratteristiche di sicurezza fisica del data center sono certificate dallo standard industriale TIA-942-B con rating 3, quindi su una scala di 4.
Anche la protezione dei dati, le architetture e la gestione dei sistemi di backup realizzate dal CSI hanno tutte le garanzie di sicurezza. La sicurezza di accessi dell'utente, nell'ambito in cui si riferiscono le richieste d'informazione, di cui ai punti sesto e nono, che riguardano anche le tematiche di presidio di sicurezza e controllo degli accessi, è coordinata da una specifica struttura organizzativa dedicata ai temi di cybersecurity e l'accesso delle risorse variamente intese. Pertanto, il CSI, in particolare, dispone di una struttura operativa (24 ore al giorno sette giorni su sette) che opera direttamente tramite specifiche dotazioni strumentali, in un'ottica di prevenzione e monitoraggio delle minacce informatiche.
Non entro nel dettaglio di tutte le prestazioni, ma magari nell'informativa andrò più nel dettaglio. Tutta la rete regionale ha un livello di sicurezza molto elevato garantito dal CSI, secondo quegli standard che vi ho appena citato di norme UNI e di disposizioni industriali.
Con riferimento al quesito posto nel dettaglio sulla Città di Torino l'attacco informatico è avvenuto il 19 agosto alle 3 del mattino. La tempestiva reazione del servizio informatico e della task force aziendale appositamente costituita che, insieme ai tecnici dell'Agenzia per la cybersicurezza del Ministero dell'Interno, sono arrivate in soccorso dell'Azienda, agli esperti del CSIRT Italia e agli agenti della Polizia postale, ha permesso di adottare tutte le misure necessarie per mettere in sicurezza il sistema e riavviare gradualmente tutte le attività, garantendo che le indagini investigative procedessero parallelamente.
Per entrare nel dettaglio delle attività, sul fronte sanitario le attività di pronto soccorso, i ricoveri e tutti gli interventi chirurgici elettivi e urgenti con le relative prestazioni diagnostiche a essi correlati - quindi esami di laboratorio, indagini di radiologia e anatomia patologica, così come le visite ambulatoriali, ospedaliere e territoriali - sono sempre state garantite, pur con ricorso a procedure manuali, che in qualche caso hanno determinato rallentamenti nell'erogazione delle prestazioni.
Dalla scorsa settimana sono state ripristinate le attività di laboratorio analisi dei centri prelievo e della radiologia, le pratiche di scelta e revoca del medico di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, i rinnovi e il duplicato di tessere sanitarie, le pratiche di assistenza sanitaria per i soggetti comunitari ed extracomunitari, le esenzioni ticket, le prenotazioni presso gli sportelli CUP aziendali, le visite per il rinnovo della patente e le patenti speciali, le visite per il riconoscimento dell'invalidità, i sistemi amministrativi e contabili (procedure per i magazzini, acquisti, logistica e amministrazione del personale), la procedura di emissione ordini di farmaci per allineare le scorte di magazzino e garantire la dispensazione delle terapie ai pazienti cronici in carico alle farmacie ospedaliere, il pagamento dei ticket mediante bonifico sul circuito pagoPA.
Sarà mia cura, Consigliere Grimaldi, verificare questo - anche secondo me esagerato - pagamento del ticket e provvedere in tal senso.
Oggi si è partiti con il ripristino dei sistemi operativi informatici presso il pronto soccorso dell'ospedale Maria Vittoria e il buon esito delle diverse attività di verifica, bonifica, ricostruzione e messa in sicurezza consentiranno, a breve, il ripristino degli applicativi che permetteranno l'attivazione dei sistemi informatizzati di tutti i pronto soccorso aziendali entro il 6 settembre, delle richieste centralizzate degli esami di laboratorio da parte dei reparti (anche questo entro il 6 settembre) e del pagamento del ticket presso i punti rossi aziendali (questo entro il 7 settembre).
Si è provveduto, inoltre, a verificare il contratto di tesoreria, che non prevede costi aggiuntivi in caso di guasto ai riscuotitori automatici e questo dovrebbe avvenire anche attraverso gli sportelli bancari. Nel caso in cui il versamento avvenisse tramite bonifico bancario utilizzando altri servizi bancari, dato che le commissioni, come dicevamo, dipendono dalla banca, interverremo per tenere sotto controllo il prezzo delle commissioni.
Con questo ho concluso, Presidente. Potremo poi verificare, in modo più approfondito magari anche in Aula, tutti i dettagli di questo gravissimo attacco informatico alla Città di Torino.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Problemi energetici - Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 1169 presentata da Disabato inerente a "Interventi di sostegni a famiglie e imprese per fronteggiare il caro bollette"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1169.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Ci troviamo in un momento storico estremamente delicato e rovinoso per i cittadini e le imprese che si trovano ad affrontare il cosiddetto "caro bollette", cioè l'aumento dei costi delle utenze, in particolare di gas e luce.
L'Autorità di Regolazione per Energie Reti Ambiente ARENA a fine marzo 2022 sottolineava che tra il 1° luglio del 2021 e il 30 giugno del 2022 nonostante gli aiuti da parte del Governo, le spese medie per una famiglia sono aumentate del +83% per la bolletta della luce, rispetto all'anno precedente, con costi stimati in circa 948 euro; mentre la stima relativa alla bolletta del gas risulta di +71%, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con una stima dei costi di circa 1.652 euro.
Questo, chiaramente, ha un impatto sociale ed economico rilevante oltretutto non si tratta soltanto dell'aumento dei costi delle utenze, ma si ripercuote anche sui beni di prima necessità, che quindi fanno lievitare i costi a carico delle famiglie in un momento già delicato, perché usciamo da una pandemia, da un'emergenza sanitaria che aveva già messo a dura prova l'economia delle famiglie e delle imprese. Questo potrebbe risultare un colpo che molte famiglie e molte imprese potrebbero non superare.
Ieri, durante la I Commissione ho posto la stessa domanda all'Assessore Tronzano, perché mi aspettavo che all'interno del documento fossero previste azioni volte a fronteggiare il caro bollette. Lo dico non perch non si voglia aspettare l'intervento da parte del Governo, perch sicuramente ci sarà, anche se abbiamo visto che rischia di trasformarsi così come stabilito, in un pannicello caldo che a poco può servire, però mi sono resa conto che altre Regioni, in particolare una su due, si stanno muovendo, mettendo in campo risorse da erogare alle famiglie e alle imprese con diverse modalità.
Penso al Friuli-Venezia Giulia, che ha previsto uno sconto sul carburante alla pompa in aggiunta a quello nazionale; la Provincia di Trento ha previsto una serie di ristori dei costi energetici per famiglie con specifici requisiti reddituali; l'Umbria ha previsto un prestito non oneroso da restituire in 36 mesi per cittadini con bollette scadute da oltre un mese; la Lombardia ha previsto contributi a fondo perduto per le imprese per il pagamento degli efficientamenti energetici; l'Emilia Romagna intende finanziare l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, come anche la Puglia, con finanziamenti ad hoc; il Lazio ha previsto una detrazione sull'addizionale regionale IRPEF per i lavoratori con reddito tra 35 e 40 mila euro, oltre ad andare in soccorso alle famiglie residente presso le ATC (le case popolari); la Calabria ha previsto un finanziamento a tasso agevolato per le PMI in situazioni critiche.
Le Regioni si stanno muovendo, per cui penso che si sarebbe potuto partire da piccole soluzioni, ma molto importanti per le famiglie: penso allo scorrimento definitivo nelle cosiddette graduatorie per i voucher scuola.
Abbiamo saputo ieri che ci sono due milioni stanziati che permettono di scorrere fino a un certo punto, ma sicuramente di non esaurirle. Questo dispiace; non avrei mai posto la domanda se non avessi visto che, secondo me, all'interno della variazione ci sono gli spazi di manovra per destinare le risorse a queste priorità.
Anche il tema dell'aumento dei costi delle mense universitarie è un problema: +40% per gli studenti. Sono tutti interventi che come Regione possiamo fare, anche senza incidere direttamente sul tema dell'utenza anche se effettivamente un fondo si potrebbe accantonare in attesa di vedere come si muove il Governo.
Ho voluto sollecitare l'Assessore ieri, ma lo rifaccio anche oggi, perch secondo me si possono mettere progettualità e misure in campo, per cui vorrei sapere se si sta effettivamente pensando a qualcosa per aiutare i cittadini e le imprese.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore allo sviluppo delle attività produttive

Grazie, Presidente, e grazie alla Consigliera Disabato per la sollecitazione.
Il tema è molto ampio e si potrebbero dire tante cose. Cerco di dirne alcune, cercando di essere il più chiaro possibile.
Ci sono tre livelli istituzionali che, a mio giudizio, devono intervenire ma in particolare i primi due: l'Europa e l'Italia.
Dal 2014 L'Europa sa, a seguito di un'analisi effettuata dalla stessa Commissione europea, che il tema energia sarebbe diventato spinoso a seguito dalla nostra dipendenza del gas con la Russia e, conseguentemente avremmo potuto e dovuto cercare di fare qualcosa in questi anni. È stato fatto abbastanza, ma non tutto, per cui oggi ci troviamo in una situazione un po' più complicata rispetto a quanto preventivato, a seguito della situazione che tutti conosciamo. Certamente a livello europeo il Governo nazionale si sta impegnando per arrivare a delle soluzioni e certamente il price cap sembrerebbe essere una delle soluzioni idonee ad avere un atteggiamento adeguato a una diminuzione del costo del gas. Io ne aggiungerei altri, ma in particolare aggiungerei quello della speculazione che avviene sul TTF olandese, dove senz'altro lì l'attenzione dell'Europa potrebbe realmente cambiare le dimensioni della crisi, che oggi vede il gas volare fino a 300 euro e oltre.
Certamente le azioni che stanno portando avanti l'Europa e il Governo nazionale, in questo caso, sembrano dare benefici ogni tanto. Credo che il tetto al prezzo del gas e anche un'eventuale piattaforma di acquisto unico e comune potrebbero essere soluzioni adeguate. Bisognerà agire in fretta a livello europeo e credo che tutti i Governi nazionali e l'Europa stessa siano più che mai concentrati.
La mia riflessione dopo questo primo tentativo di analisi è che gli imprenditori non si devono sentire soli. Questo è il messaggio che voglio dare, perché sia a livello europeo, sia a livello nazionale, sia a livello locale tutte le istituzioni sono molto concentrate per cercare di risolvere questo problema.
Certamente, l'Europa ha qualche carta in più rispetto all'Italia, che pu certamente agire, ma una delle azioni che potrebbe fare l'Italia, oltre a premere sull'Europa - cosa che sta facendo con il Governo nazionale - è senz'altro quella di smetterla con la politica dei "no". Lo dico anche a voi 5 Stelle, che fate oggi l'interrogazione, perché anche voi avete responsabilità per cercare di trovare soluzioni a questo tema, non dicendo però "no", ma dicendo con ragione, con legittimità.
DISABATO Sarah (fuori microfono) Per dire che non facciamo niente, bastavano dieci secondi!



TRONZANO Andrea, Assessore allo sviluppo delle attività produttive

Io non l'ho interrotta, Consigliera. Lei mi provoca con una domanda assolutamente legittima e io rispondo in maniera legittima: dovete cercare di aiutare questo percorso, arrivando a non dire "no" sempre, ma cercando di aiutare il percorso di autonomia energetica di questa Nazione, oltre che dell'Europa.
Poi, c'è il livello regionale. Sul livello regionale, stiamo ragionando e stiamo lavorando per cercare di fare degli investimenti. Certamente, il nostro bilancio non è roseo, ma questo non ve lo devo dire io, non ci sono dei segreti. Abbiamo quei miliardi di euro di debiti che tutte le volte ricordiamo e forse ho anche annoiato in tal senso, quindi non voglio continuare a ragionare su questo, perché il nostro compito è anche trovare soluzioni.
Certamente, la logica del bonus non è una logica che oggi possiamo adottare, perché non abbiamo risorse economiche sufficienti. Non c'è niente da fare, mentirei se dovessi dire che possiamo perseguire la logica del bonus. Possiamo, invece, cercare di arrivare a delle soluzioni, come diceva il Presidente Cirio oggi sui giornali, con una dichiarazione che è la seguente: "La Regione sta verificando se c'è la possibilità di utilizzare i soldi del FESR. Abbiamo già predisposto al Comitato di sorveglianza dell'UE l'istanza per chiedere questa possibilità. Dobbiamo essere pronti a modificare i nostri piani operativi per cogliere queste opportunità".
Certamente, questa potrebbe essere una strada, ma non c'è solo questa strada, perché ci sono anche gli investimenti che devono essere fatti. Gli investimenti sono senz'altro importanti, perché nei nuovi FESR la politica d'investimento ambientale sarà centrale e nell'ambito di quest'argomentazione possiamo anche ragionare su alcune cifre: per esempio sull'efficientamento energetico alle imprese c'è una dotazione di 80 milioni di euro e sulla promozione dell'utilizzo delle energie rinnovabili una dotazione di 28 milioni di euro. Queste sono le due azioni.
Inoltre, abbiamo un aspetto che potrebbe consentirci di fare meglio rispetto ad altre Regioni che lei cita, perché Regione Piemonte non è da oggi che sta ragionando sull'energia: stiamo ragionando sull'energia già dal mese di novembre, quando abbiamo visto i primi sintomi di questa speculazione che avveniva su TTF e su altro, dove c'era una chiara ed evidente prospettiva, un outlook che vedeva il gas sovradimensionato nella quotazione.
A questo punto, siamo intervenuti insieme alle altre Regioni, perché le altre Regioni sono state coprotagoniste con noi nel chiedere al Governo che cosa sarebbe stato necessario fare. Abbiamo scritto più volte al Governo proprio per cercare, con il Ministro Giorgetti e non solo, di consentire al Presidente Draghi di avere delle proposte adeguate.
Siamo più o meno riusciti in questo intento, perché le Regioni tutte insieme sono una platea istituzionale molto importante per il Governo. Il Governo ci ha ascoltato e conseguentemente sembra che su questa via si sia appropinquato sin dal dicembre/gennaio di quest'anno e piano, piano abbia cercato di mettere in campo delle azioni che deviassero questo tipo di situazione negativa. Oggi, purtroppo, il problema è esploso e conseguentemente il Governo cercherà d'intervenire rapidamente.
Dicevo che noi, come Regione, cercheremo però di fare di più e meglio delle altre Regioni, anche se non in concorrenza, ma in collaborazione e in cooperazione, perché ci si salva tutti insieme e non ci salva da soli, in questo caso. Conseguentemente, lavoriamo sulla questione dell'idroelettrico, di cui noi siamo ricchi, perché finché continuerà a piovere, sperando che la siccità ci abbandoni definitivamente, il Piemonte è a piè dei monti e siamo ricchi d'acqua.
Nelle concessioni idroelettriche che noi metteremo a gara, anche grazie alla recente legge regionale, naturalmente se i vincitori lo vorranno e se riusciremo a inserire dal punto di vista tecnico questo tipo di normativa cercheremo di fare in modo che l'energia pagata dalle nostre imprese piemontesi sia scontata rispetto a quanto oggi è stata venduta.
Oltre a questo, c'è anche tutto il ragionamento su Stellantis. Avete visto oggi il Sindaco e il Presidente della Regione che hanno ragionato.



PRESIDENTE

Assessore, le chiedo gentilmente di.



TRONZANO Andrea, Assessore allo sviluppo delle attività produttive

Un po' di pazienza, ma è un elemento fondamentale. Poiché la Consigliera Disabato mi chiede di essere preciso, cerco di essere preciso.



(Commenti della Consigliera Disabato)



TRONZANO Andrea, Assessore allo sviluppo delle attività produttive

No, non hanno detto quello.



PRESIDENTE

Collega Disabato, un attimo.



TRONZANO Andrea, Assessore allo sviluppo delle attività produttive

Cara collega Disabato, non ho detto quello: ho detto che facciamo quello che possiamo, senza illudere i cittadini, come state facendo voi. E conseguentemente.



PRESIDENTE

Le discussioni le fate fuori dall'aula.
Concluda, Assessore.



TRONZANO Andrea, Assessore allo sviluppo delle attività produttive

Facciamo quello che possiamo con le nostre risorse di bilancio, senza togliere gli equilibri di bilancio, perché ricordiamoci sempre che queste cose sono al vaglio della Corte dei Conti.
Conseguentemente, facciamo quello che possiamo e faremo molto e sugli investimenti. Nell'immediato, qui e subito, naturalmente, deve intervenire lo Stato, deve intervenire l'Europa, perché noi non abbiamo i soldi per fare dei bonus.
Proveremo a ragionare sulle case popolari. Vedremo se potremo agire in maniera tempestiva con il FESR, se l'Europa ce lo consentirà. Noi ragioneremo soprattutto sugli investimenti, ma sui bonus non abbiamo la possibilità economica come bilancio di poterli fare.
Grazie.


Argomento: Rapporti Regioni - Governo

Interrogazione a risposta immediata n. 1164 presentata da Martinetti inerente a "Annullamento della DGR n. 89-5520 del 3 agosto 2017 e relativi allegati, riguardante la dichiarazione di notevole interesse pubblico del contesto territoriale del Momburgo"


PRESIDENTE

Concludiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1164.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Ivano Martinetti.
Prego, Consigliere: ha facoltà di intervenire per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Non chiederò soldi, visto il clima.
I fatti sono ben specificati nell'interrogazione, ma essendo questa una vicenda piuttosto complessa, proverò a riassumerla.
Il TAR del Piemonte ha annullato una delibera regionale del 2017, una delibera in cui si dichiarava di notevole interesse pubblico il complesso monumentale del Momburgo. Un complesso che si estende tra i Comuni di Villanova Mondovì e Roccaforte Mondovì,in Provincia di Cuneo. Per chi non lo conoscesse, racchiude bellezze paesaggistiche e di valenza storico culturale e paesaggistiche di gran pregio.
Il nodo della questione è questo: perché il TAR ha annullato la delibera? Da quello che abbiamo capito, è per quello che definirei, consentitemi, un cavillo normativo. Infatti, la normativa del TAR sostiene che la Commissione regionale, che ha il solo compito di avanzare una proposta all'Assessorato, avrebbe dovuto sempre riunirsi nella totalità dei suoi componenti, quando in realtà non c'è alcun obbligo di legge. Ed è comunque stata la Regione, con i suoi tecnici e con i suoi funzionari, a riconoscere il pregio e il valore di quest'area, nonostante la Commissione.
Poiché non è assolutamente messo in discussione il valore storico culturale e paesaggistico di quest'area e visto che tale sentenza potrebbe aprire la strada, secondo noi, a nuovi e continui ricorsi, la Regione dovrebbe promuovere il prima possibile un ricorso al Consiglio di Stato che, ricordo, ha 60 giorni di tempo per farlo dal ricevimento della notifica del Tribunale Amministrativo Regionale.
Ripristinare questa delibera vuol dire anche ridare la possibilità al nostro territorio di valorizzare quell'area dal punto di vista turistico. È una richiesta che ci è stata sollecitata da cittadini comuni che si sono riuniti spontaneamente, comitati e associazioni del territorio. Vorrei citarne una che fa da capofila che è il comitato villanovese che si chiama "Ama il tuo paese" e che a luglio ha inviato una lettera indirizzata al Presidente della Regione e alla Giunta regionale affinché questa delibera torni a essere uno strumento indispensabile di tutela ambientale e di una politica che io mi auguro lungimirante e aperta ad alternative di sviluppo ecosostenibile.
La domanda è molto semplice: vorremo sapere se la Regione ha intenzione di promuovere un ricorso al Consiglio di Stato avverso la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ivano Martinetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Caro Consigliere, se non si offende leggo la nota predisposta dagli Uffici del Vicepresidente Carosso, che in questo momento non c'è e non può essere presente.
Gli Uffici del Settore Pianificazione regionale per il governo del territorio hanno appreso della decisione del TAR sull'annullamento della DGR 89-5520 del 3 agosto 2017 per il tramite degli Uffici del Settore Giuridico e Legislativo, ma fino a oggi, a seguito di verifica dell'Avvocatura, queste sentenze del TAR non sono state notificate alla Regione, quindi i 60 giorni devono ancora decorrere, pertanto risultano ancora impregiudicati i termini per la proposizione del ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza (i famosi 60 giorni che citava il Consigliere) dalla pubblicazione, scadenza oltre al termine di sospensione feriale del mese di agosto.
Nel merito, si condividono le preoccupazioni esposte dall'interrogante siamo perfettamente allineati e d'accordo sul tema - in particolare riguardo ai seguenti aspetti.
Il riconoscimento della Commissione come collegio perfetto, che vuol dire tutti presenti, che costituisce la motivazione dell'annullamento dell'atto regionale da parte del TAR, avrebbe ripercussioni nazionali, perché anche altre Regioni hanno legiferato chiarendo la valenza imperfetta di tale Commissione. Al di là del caso di specie, non si comprende perché solo il Piemonte risulterebbe penalizzato.
Inoltre, la sentenza non tiene conto di una specifica circolare del MIBACT la 9335 del 23 maggio 2012, che si è espressa proprio in maniera opposta legittimando, di fatto, la possibilità di operare della Commissione, come collegio "imperfetto", cioè non nella totalità dei suoi componenti. Se il principio del collegio perfetto fosse confermato, la Commissione sarebbe nei fatti impossibilitata a lavorare per le difficoltà operative di riunirsi sempre con la presenza di tutti i membri, per le continue modifiche nella titolarità delle componenti di diritto e, a seguito degli avvicendamenti, si rende ogni volta necessario provvedere a una ricostruzione dei componenti della Commissione (cosa assai complicata).
La sentenza metterebbe in discussione l'operato della Commissione relativamente anche ad altri vincoli finora approvati (è dal 2014 che opera in questo modo) in quanto, in base alla circolare del MIBACT, si è sempre ritenuta la Commissione collegio imperfetto, ossia con la possibilità di operare senza la totalità dei suoi membri titolari, quindi non sempre si è lavorato con tutti. Sulla base di quanto espresso, concordiamo la preoccupazione con l'interrogante e con le associazioni che hanno rappresentato l'esigenza, che noi condividiamo totalmente come Giunta. Di conseguenza, si ritiene opportuno procedere con il ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del TAR, non appena saranno disponibili le notifiche e i termini per farlo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15.20 il Presidente riaprirà la seduta sospesa del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 15.13 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.19)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Variazioni di bilancio

Esame proposta di deliberazione n. 254, inerente a "Approvazione della proposta di variazione di assestamento del bilancio di previsione finanziario del Consiglio regionale per il triennio 2022/2024"


PRESIDENTE

Come concordato, procediamo con l'esame della proposta di deliberazione n.
254, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione in data 5 settembre 2022.
Se i colleghi consentono, procedo ora a una sintetica illustrazione del provvedimento.
Ai sensi dell'articolo 50 del D.Lgs. n. 118/2011 e s.m.i. e secondo quanto previsto dall'articolo 16 del Regolamento per l'autonomia contabile del Consiglio Regionale, l'Ufficio di Presidenza, con deliberazione n. 139, ha approvato la proposta di assestamento del bilancio finanziario 2022-2024 del Consiglio regionale.
Su tale proposta si è espresso il Collegio dei Revisori dei Conti con parere favorevole rilasciato il 2 settembre scorso.
La proposta di assestamento si compone, sostanzialmente, di due parti: la prima riguarda l'aggiornamento delle previsioni di spesa e di entrata delle risultanze del rendiconto dell'esercizio precedente e la destinazione delle parti dell'avanzo d'amministrazione accertate con il rendiconto stesso che non sono state ancora applicata al bilancio, in particolare le destinazioni di avanzo libero o disponibile. Con la seconda parte s'intende autorizzare ulteriori variazioni degli stanziamenti di entrata e di spesa che siano necessari in base a nuove o maggiori entrate per iscriverle alle correnti spese o, più semplicemente, per effettuare variazioni compensative tra stanziamenti delle spese tra titoli, programmi e missioni, ovvero quelle variazioni che richiedono il voto da parte del Consiglio regionale.
Le previsioni di bilancio sono quelle riferite al bilancio di previsione finanziario corrente 2022-2024, approvato con deliberazione del Consiglio regionale.
Durante la gestione finanziaria 2022 le variazioni apportate al bilancio di previsione non hanno prodotto variazioni degli equilibri generali di bilancio, che per la parte corrente evidenzia un surplus di risorse, che anziché essere impiegate per le spese correnti, sono destinate al finanziamento delle spese d'investimento per oltre 1.900.000 euro.
Con deliberazione del Consiglio regionale n. 229-14922 del 19 luglio 2022 il Consiglio regionale ha approvato il rendiconto generale del Consiglio per l'esercizio finanziario 2021, con cui è stato accertato un avanzo di amministrazione definitivo al 31-12-2021 pari a 25.443.000 euro, così composto: parte accantonata 3.700.000, parte vincolata 2.100.000, parte per gli investimenti 6.800.000, parte disponibile 12.700.000.
Va precisato che la cospicua parte disponibile dell'avanzo di amministrazione è anche frutto di due annualità in cui la pandemia da COVID ha spesso impedito il regolare e continuo svolgimento di attività e iniziative per il conseguente non utilizzo di risorse finanziare stanziate a bilancio.
Passando, quindi, a evidenziare gli aspetti più rilevanti che riguardano le due ultime componenti, l'avanzo d'amministrazione vincolato per spese d'investimento è ottenuto da risparmi e, comunque, da spese che non si sono potute realizzare e già finanziate con risorse di anni precedenti con finalità d'investimento, che per tale loro natura possono essere ridestinate per la medesima finalità.
L'avanzo disponibile d'amministrazione, la cui destinazione invece è oggetto specifico dalla presente proposta, è impiegato in parte nella direzione di un utilizzo per spese in conto capitale, ovvero per i lavori di manutenzione straordinaria già in corso di esecuzione, nonché per i nuovi interventi relativi agli immobili di proprietà del Consiglio, ovvero in dotazione strumentale da parte della Giunta, e per una quota per attività di sviluppo dei software programmate, per una quota pari a 9.900.000 per la restituzione alla Giunta regionale ai sensi dell'articolo 42, comma 6, del decreto legislativo n. 118/2011. Rispetto al complessivo avanzo 2021, la quota di 2.800.000, destinata per spese d'investimento rappresenta il 22.26% del totale.
L'elenco delle destinazioni è riepilogato velocemente sui lavori dell'immobile in via Arsenale n. 14, sui beni immobili istituzionali, con la manutenzione straordinaria, sugli immobili del Palazzo di Piazza Solferino e sullo sviluppo dei software e manutenzione evolutiva sull'attività del Piano di sviluppo 2022, pari a 6.800.000 per le applicazioni di avanzo già destinate nelle spese d'investimento, e 2.800.000 sull'avanzo disponibile.
Le restituzioni alla Giunta, com'è già stato detto, sono 9.900.000, come avanzo di amministrazione, per un totale complessivo di 12.734.000 euro.
Allo stato di previsione delle entrate è apportata per il 2022 la sola variazione operata per l'integrazione e l'applicazione dell'avanzo di amministrazione per 20.298.000 euro.
Allo stato di previsione delle spese sono apportate variazioni compensative interne, così espresse in sintesi: minori e maggiori spese compensative relative ai capitoli vari per il personale dipendente per gli anni d'esercizio 2022, 2023 e 2024 per 67.500.000 euro, 52.500.000 euro e 66.500.000 euro, rispettivi ai tre anni; minori spese in ambito di forniture di divise e corredi per -35.000.000 euro sull'esercizio di quest'anno; minor fabbisogno nell'ambito delle spese correnti relative agli esercizi 2022, 2023 e 2024 per -30.000.000 euro, -125.000.000 euro e 100.000.000 euro, per i tre anni già citati; maggior fabbisogno sull'esercizio 2023 di 35.000.000 euro, relativo a spese per forniture di divise e corredi; maggiori spese complessive, per l'adeguamento delle spese relative al personale e tempo determinato per 65.000.000, oneri IRAP compresi; maggiori spese per l'attivazione di procedure concorsuali in relazione alla presunta esigibilità per 90.000.000 euro e 100.000.000 euro per gli anni 2023 e 2024.
I fondi di riserva in assestamento non subiscono modifiche e quindi risultano del medesimo importo iscritti al bilancio di previsione 2022 2024.
Per l'esercizio finanziario 2022 gli equilibri generali risultano mantenuti rispetto a quanto previsto nel bilancio di previsione iniziale. Di conseguenza, non vi sono elementi per far ritenere che gli equilibri già stabiliti in sede di programmazione possano essere intaccati in fase di gestione.
Le spese correnti assestate per l'anno 2022 sono, infatti, pari a 66.613.787,05 euro, di cui 5.900.000 di avanzo vincolato accantonato, e 2.600.000 per somme provenienti dagli anni precedenti.
Le spese in conto capitale per l'anno 2022 sono pari a 30.195.000 euro; le entrate sono di 18.540.000 euro e l'utile avanzato, con la parte destinata per gli investimenti, è di 6.800.000 euro. L'utilizzo di quota di avanzo di amministrazione disponibile è pari a 2.800.000 euro, mentre il margine positivo della parte corrente è 1.900.000 euro.
Questa è la relazione sulla proposta di deliberazione n. 254.
È aperta la discussione generale.
Chiedo se vi sia qualcuno che voglia intervenire in discussione generale.
Non essendovi richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
Non vi sono né emendamenti né atti d'indirizzo collegati, pertanto chiedo se vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Non essendovi interventi, possiamo passare alla votazione della proposta deliberazione n. 254. Comunico che il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 254, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Chiedo ai Capigruppo se c'è un'intesa per la programmazione dei lavori.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Mi pare che l'intesa sia di chiudere i lavori. Ho cercato di avere un'interlocuzione e mi pare evidente che ci sia l'intesa di tutti di chiudere la seduta.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Visto che nelle comunicazioni questa mattina si era ipotizzato di discutere il mio atto a più firme sulla cybersicurezza, chiederei se fosse possibile mantenerlo come primo atto d'indirizzo nel prossimo Consiglio regionale alla ripresa dei lavori, magari anche cercando di emendarlo affinché non sia un giudizio sul lavoro della struttura che, oggettivamente, sta lavorando per garantire la sicurezza dei nostri dati.
Se vi fossero richieste d'integrazioni o di emendamento da parte della Giunta, anche nel rispetto del lavoro che viene fatto, sono ben disponibile ad accettarle.



PRESIDENTE

Abbiamo la presenza dell'Assessore Ricca, che è anche Assessore alla sicurezza, che ha preso nota della richiesta e la presenterà all'Assessore Marnati per cercare di trovare un'intesa.
Mi sembra che ci sia l'accordo di sospendere i lavori della seduta odierna.
Nella prossima Conferenza dei Capigruppo si deciderà la programmazione dei lavori.
Auguro a tutti un buon lavoro e una buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 15.32)



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