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Dettaglio seduta n.201 del 20/07/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.26 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1147 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Marrone; interrogazione a risposta immediata n. 1149 presentata dal Consigliere Riva Vercellotti, cui risponderà l'Assessore Marrone.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo, inoltre, che nel resoconto della seduta che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione, prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti che degli Assessori che rispondono.
Ricordo, infine, che è prevista l'illustrazione, da parte dell'interrogante, per tre minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e non sono previste repliche.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Industria (anche piccola e media) - Protezione della natura (fauna, flora, minerali, vigilanza, ecc.)

Interrogazione a risposta immediata n. 1147 presentata da Grimaldi inerente a "Insediamenti industriali impattanti in località Moiola e revisione linee-guida regionali a tutela del Piemonte"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
1147, presentata dal Consigliere Grimaldi, inerente a "Insediamenti industriali impattanti in località Moiola e revisione linee guida regionali a tutela del Piemonte".
La parola al Consigliere Grimaldi, per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come l'Assessore Marrone avrà visto, la scorsa settimana sembra siano iniziati nel Comune di Moiola i lavori, regolarmente autorizzati, per la realizzazione di capannoni per l'allevamento a terra di polli. Questo avviene nei pressi dei fortini lungo la destra orografica della Stura. La realizzazione di questi fabbricati, tra l'altro in area agricola, avrà più o meno una superficie coperta in progetto pari a 3.449 mq e il ciclo zootecnico prevede l'allevamento a terra di polli, che vivranno circa per 45 giorni e che saranno circa - così si dice - al massimo del potenziale 39 40 mila polli del peso medio inferiore a un chilo a capo. Quindi saranno 39 le tonnellate di peso vivo che escludono il nuovo impianto dalla verifica di impatto ambientale.
Tutto ciò stupisce. Diciamo all'Assessore che, in questo momento storico caratterizzato tra l'altro da gravi cambiamenti climatici, con la siccità che picchia fortissimo, così come l'innalzamento del calore, in tutta Europa si sta ridiscutendo sul tema degli allevamenti intensivi. L'Unione Europea ha appena approvato la strategia "farm to fork" che è una strategia per renderli più sostenibili entro il 2030, anche perché bisognerebbe non solo ridurre l'uso dei pesticidi chimici, il 20% dell'uso dei fertilizzanti, ma soprattutto il 50% di vendita di antimicrobici per gli animali d'allevamento e la riduzione in generale della densità di questi allevamenti.
L'Unione Europea, Assessore, dichiara che la produzione di un solo uovo necessita di circa 200 litri d'acqua, ed è appena uscito uno studio sul New York Times nel quale si dichiara che un chilo di pollo ne necessita 4.000 litri, perché c'è anche l'approvvigionamento del mangime.
In tutto questo a nulla sono valsi gli interventi, a partire dal 2020, di scongiurare questo scempio, perché il progetto ha avuto il parere positivo almeno così abbiamo visto, con alcune prescrizioni della Sovrintendenza del Parco alpino, al quale spetta la gestione.
Oltre alla rilevanza dell'area sotto l'aspetto paesaggistico (le ho inviato una foto per vedere l'impatto), motivo che secondo noi era più che sufficiente per preservarla, l'habitat distrutto era classificato nel codice Natura 2000.
C'è un problema dei fortini in cui svernano alcune rare specie di pipistrelli, che sono proprio lì a fianco - per intenderci, tutta quella rete che poteva anche essere utile a fini turistici, ma arrivo alle conclusioni in fretta.
Questa situazione per noi appare inaccettabile, anche solo dal punto di vista dell'attuale scarsezza delle risorse cui andremo incontro nei prossimi anni, e poi c'è in termini di suolo, Assessore: forse l'aspetto più grave. Se effettivamente è così necessario per l'economia locale l'allevamento in questione poteva essere insediato in uno dei tantissimi capannoni lì vicino. Che senso ha distruggere un terreno agricolo vergine per fare un mega capannone di polli? Ecco quindi che le chiediamo di valutare le prospettive future della Giunta su tematiche come quella che presentiamo oggi: per esempio, la costruzione di nuovi capannoni laddove ne esistano già dismessi, garantire il tema della tutela degli habitat naturali, delle risorse idriche, dei luoghi d'interesse storico e, quindi, stante la situazione attuale di siccità perdurante e ciclica e il cambiamento climatico in atto, chiediamo se sia intenzione della Giunta emanare al più presto delle nuove linee-guida che mettano al centro la riduzione di emissioni, la tutela delle risorse naturali e idriche nella nostra regione e del paesaggio piemontese.
Infine, su questo diciamo che non potremmo scegliere fra fornire l'acqua agli agricoltori o a questi allevamenti: tecnicamente, in questo momento dovrebbero approvvigionare entrambi e quindi le chiediamo se ci sono delle linee-guida soprattutto sui nuovi insediamenti.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Marrone, per la risposta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Leggo la nota che mi è stata inoltrata dal Vicepresidente Carosso in risposta.
Per quel che attiene gli aspetti concernenti la sussistenza del Comune di Moiola e di aree comprese nella Rete Natura 2000 si rileva preliminarmente che l'insediamento produttivo in oggetto è stato sottoposto alla procedura di valutazione di incidenza nel 2021, poiché si tratta di un ampliamento di un'attività già esistente collocata nel sito Natura 200 ZSC e ZPS (Stura di Demonte).
La procedura è stata espletata dall'ente di gestione delle aree protette delle Alpi Marittime, soggetto gestore del sito e l'esito è stato positivo.
L'attività produttiva non è stata ritenuta significativamente incidente sugli habitat e sulle specie oggetto di tutela del sito Natura 2000.
Gli elementi di criticità relativi alla conservazione dei chirotteri e la sottrazione di ambienti proattivi sono stati approfonditi nell'ambito della valutazione d'incidenza, sono state prescritte azioni di mitigazione e la situazione viene monitorata dall'ente di gestione.
Si evidenzia che lo scopo principale della direttiva habitat è promuovere il mantenimento della biodiversità, tenendo conto, al tempo stesso, delle esigenze economiche e produttive del territorio.
Si ricorda, nondimeno, che la procedura di Valutazione di incidenza è strettamente legata alle componenti tutelate dalle direttive Habitat e Uccelli e non ha competenza in materia paesaggistica, storico o turistica.
In merito agli aspetti di natura urbanistico-edilizia, si prende atto che i lavori de quo risulterebbero essere regolarmente autorizzati.
Per gli aspetti di natura tipicamente paesaggistica, si rileva che, a seguito delle ricerche d'archivio di questa Direzione, l'intervento in argomento potrebbe essere riconducibile all'oggetto di un esposto corredato da documentazione fotografica, del signor Sabino Giovanni pervenuto dallo studio legale Pellegrino, Casetta e Combale all'ex Settore Territorio e Paesaggio in data 7 settembre 2020, al quale era stato dato riscontro con una lettera del medesimo Settore regionale (protocollo del 28 settembre 2020), evidenziando che non risultano pervenute istanze di autorizzazione paesaggistica per gli interventi in oggetto.
Sulla base di dati contenuti nella nota sopra indicata l'intervento, anche se ricadente in zona SIC (Sito di Interesse Comunitario), non parrebbe risultare incluso in ambiti sottoposti a tutela paesaggistica, ai sensi dell'articolo 134 del decreto legislativo 42/2004, è, pertanto, non soggetto a rilascio dell'autorizzazione paesaggistica ai sensi dell'articolo 146 del medesimo decreto.
In carenza di un elaborato planimetrico di inquadramento riferito all'intervento in oggetto, la competenza dell'Amministrazione comunale, in merito al concernente rilascio del titolo abilitativo, dà luogo alla regolarità anche su tale specifico aspetto.
Per quel che riguarda gli aspetti relativi al consumo di suolo, giova infine rilevare che gli interventi nell'area "Agricola", destinati a tale specifica funzione, non vengono considerati ai fini del consumo di suolo così come individuato dai disposti dell'articolo 31 delle norme di attuazione del Piano territoriale regionale. Detto argomento è comunque oggetto di trattazione nell'ambito dell'avvio della revisione del Piano territoriale regionale, che al momento costituisce l'atto che maggiormente tratta detta tematica.
È, inoltre, da sottolineare che ampia trattazione dell'argomento è prevista nell'ambito della revisione della legge urbanistica.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Maurizio Marrone per la risposta.


Argomento: Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 1149 presentata da Riva Vercellotti inerente a "Grave situazione di disagio presso lo stabile di edilizia residenziale pubblica in via Enrico Forlanini 2, a Vercelli"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1149.
La parola al Consigliere Riva Vercellotti per l'illustrazione.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Vedete, non è la prima volta che, mio malgrado, interrogo la Giunta sul tema dell'edilizia residenziale pubblica, ma sono in dovere di farlo a seguito di segnalazioni, articoli di giornale, petizioni, contatti sopralluoghi e richieste da parte delle Amministrazioni comunali. Ogni volta, tutti questi casi mi lasciano molto perplesso e preoccupato, non soltanto per le condizioni degli immobili, spesso fatiscenti, ma perché, a volte, le risposte dell'ATC Nord proprio non arrivano (come nel caso dell'interrogazione che ho presentato) o arrivano in ritardo, oppure arrivano con arroganza o non raccontano - e questo è ancora peggio - tutta la verità.
Vede, Presidente, quando nel mio remoto passato ebbi l'onore di essere al servizio di una comunità come Sindaco, quando un cittadino mi chiamava perché c'era un problema in un alloggio popolare, prendevo la mia macchinetta, mi facevo accompagnare dal geometra, entravo in quella casa ci prendevamo serenamente un caffè, guardavamo i problemi degli alloggi e li risolvevamo. Anche quando non c'erano soldi, o non c'erano le condizioni per poterlo fare immediatamente, costruivamo un progetto nel tempo affinch quel problema venisse risolto e se quel proprietario dell'alloggio faceva il furbetto, perché lo gestiva in modo maldestro, gli si spiegava, come fa un papà con il figlio, che quell'alloggio deve essere tenuto in certe condizioni. Ma c'era un rapporto, si costruiva un rapporto con quelle persone.
Da quando c'è l'ATC Nord, frutto di una legge che non ho problemi a definire disastrosa e che mi auguro la Giunta abbia la sensibilità di modificare perché sta dimostrando tutti i suoi limiti, è un disastro. Manca il rapporto con i cittadini e troppo spesso sono abbandonati. Hanno paura a chiamare le istituzioni, perché sembra quasi che non debbano permettersi di chiamare un giornale, un Sindaco o un Consigliere regionale perché disturba la gestione dell'ATC. Se uno arriva a farlo solo dopo reiterate e inevase richieste, ci sarà un motivo.
Esattamente come nel caso dell'interrogazione odierna, dove decine di residenti hanno scritto una petizione, ma non ieri, a inizio aprile e, a distanza di più di cento giorni, nessuno li ha considerati. Nessuno! Forse una riflessione sull'organizzazione di un'azienda pubblica che vive di contributi anche pubblici dovremmo farla.
Assessore, mi rivolgo a lei perché so essere molto sensibile al tema (non è presente l'Assessore Caucino, che tuttavia mi ha chiamato dicendo che si sarebbe impegnata): mi auguro che almeno l'Assessorato abbia una risposta che si degnino di dare una risposta all'Assessorato. Va bene che non la diano ai Comuni, va bene che non la diano ai Consiglieri regionali, va bene che non la diano ai cittadini, va bene che non la diano ai giornali, ma che almeno si degnino a dare una risposta all'Assessorato! Qui sembra davvero un regime di anarchia istituzionale.
I problemi sono elencati in modo dettagliato nell'interrogazione e sono di ogni tipo. Spiace una perché si tratta di una struttura nuova, realizzata dall'intesa tra Provincia, Comune, ATC e Regione dieci anni fa; e dopo dieci anni è in condizioni fatiscenti perché nessuno ci mette testa attenzione e cuore per controllarla e gestirla al meglio.
Per questo, sono particolarmente attento a questa situazione. Ringrazio l'Assessore per la risposta che mi potrà dare, sapendo che non è l'Assessore competente, ma sapendo che la Giunta si sta già attivando per avere, almeno lei, una risposta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Riva Vercellotti per l'illustrazione e la Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Sì, rispondo all'interpellante Carlo Riva Vercellotti con una nota inviata dall'Assessore Caucino. È meglio che non espliciti il mio personale pensiero sulla conduzione dell'ATC Piemonte Nord, per cui leggerò queste poche righe pervenutemi.
Con riferimento all'interrogazione a risposta immediata in oggetto, si evidenzia che sulla problematica sollevata dal Consigliere interrogante non disponendo di elementi conoscitivi diretti di dettaglio, come di consueto è stato richiesto all'ATC del Piemonte Nord, con nota protocollata del 19 luglio 2022, di fornire con urgenza ogni elemento utile in ordine alle situazioni segnalate, che attengono a problematiche sia di manutenzione ordinaria sia di natura straordinaria.
Sulla base dei dati conoscitivi, che potranno essere condivisi con l'interrogante non appena disponibili, è intenzione dell'Assessorato verificare, con il Presidente di ATC Piemonte Nord, l'onerosità, la fattibilità e la tempistica degli interventi necessari.
Nel ringraziare il Consigliere Riva Vercellotti per la segnalazione confermo che l'attenzione dell'Assessorato resta altissima nel sostenere le ATC piemontesi nell'azione di incremento dell'attività manutentiva del patrimonio di edilizia sociale.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Maurizio Marrone per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro conclusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 10.00 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie a tutti a tutti, e buona salute.



(Alle ore 09.42 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.00)



PRESIDENTE

L'inizio della seduta è rinviato alle ore 10.30 per mancanza del numero legale per deliberare.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.00, riprende alle ore 10.32)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento comunico che sono in congedo Biletta, Carosso, Caucino, Chiorino, Cirio, Fava, Icardi, Lanzo, Ricca Stecco, Tronzano.
Il numero legale pertanto è 21.
L'o.d.g. è stato approvato nella seduta del 19 luglio scorso.


Argomento: Istituzione nuovi comuni - Mutamento denominazioni

Esame proposta di deliberazione n. 220 "Richiesta di modifica della denominazione del Comune da 'Calliano' a 'Calliano Monferrato'. Legge regionale 51/1992, articolo 6, commi 6 e 7"


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 220, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla VII Commissione il 30 giugno 2022.
La parola all'Assessore Marrone, per l'illustrazione.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Provi adesso.



(Audio mancante o non comprensibile)



PRESIDENTE

Per problemi tecnici, sospendo la seduta.



(La seduta, sospesa per problemi tecnici al sistema audio alle ore 10.35, riprende alle ore 10.48)



PRESIDENTE

La seduta riprende; era stata interrotta per problemi tecnici sul sistema audio; spero che siano stati risolti, almeno momentaneamente.
Riprendiamo l'esame della proposta di deliberazione n. 220 La parola all'Assessore Poggio per l'illustrazione.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La PDCR prevede una richiesta del Comune di Calliano, nel territorio Astigiano, di modificare la denominazione del Comune di Calliano con l'aggiunta della locuzione "Monferrato", in accoglimento dell'istanza avanzata dal Comune stesso con deliberazione del proprio Consiglio Comunale n. 30 del 26 novembre 2021 (Allegato A), approvata all'unanimità, allegata alla presente deliberazione unitamente alla relazione contenente le motivazioni a supporto della richiesta (Allegato 1), nonché anche alla deliberazione del Consiglio provinciale di Asti n. 1 del 26 gennaio 2022 (Allegato B) di espressione del parere favorevole in merito alla modifica per farne parte integrante e sostanziale.
Comunico che la proposta è passata in Commissione con voto unanime. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora Poggio.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Non essendoci richieste di intervento, dichiaro chiusa la discussione generale e, non essendoci emendamenti, passerei alle dichiarazioni di voto.
Non essendoci richieste di intervento per dichiarazioni di voto, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 220, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, non ho capito come mai non sono state svolte le comunicazioni in apertura dei lavori. È la stessa seduta di ieri?



PRESIDENTE

Perché si tratta di un'unica convocazione.
Le richieste di modifica all'o.d.g. e le comunicazioni sono state svolte nella giornata di ieri.



GALLO Raffaele

Di norma si fanno le comunicazioni.



PRESIDENTE

Per ciò stiamo proseguendo con gli stessi punti all'o.d.g.
Di norma si fanno all'inizio della seduta, ma essendo un'unica convocazione, le modifiche all'o.d.g. e le comunicazioni sono state effettuate all'inizio della seduta di ieri.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Il Consigliere Gallo mi ha ricordato un punto fondamentale del nostro modo di lavorare: di solito, si procede per o.d.g. e l'o.d.g. di questa seduta come lei avrà visto, ha comunque i punti 1) e 2). Non ho sentito, nelle sue comunicazioni a inizio seduta, i congedi e l'approvazione dei verbali precedenti.
Chiedo se fosse possibile avere il verbale della seduta di oggi perché, non avendo sentito questi primi due punti, vorrei rileggerli.
Lo dico a verbale, ma solo per chiedere agli Uffici di avere la possibilità di ricostruire, visto che. Probabilmente eravamo poco attenti o il sistema non ci ha permesso di sentire, però vorrei avere il verbale per poter leggere i primi due punti, tra i quali i congedi.
Grazie.



PRESIDENTE

Non c'è verbale e ho già citato, all'inizio della seduta, i congedi.
Probabilmente non eravate attenti, perché il sistema stava funzionando dato che ho detto altro e mi è stato anche risposto. Ho dato la parola all'Assessore Marrone e poi all'Assessore Poggio, per cui il sistema funziona in modo bilaterale - prima era solo univoco.
I congedi, come ho già citato nella parte precedente del Consiglio, sono i Consiglieri Biletta, Carosso, Caucino, Chiorino, Cirio, Fava, Icardi Lanzo, Ricca, Stecco e Tronzano.
Detto questo, possiamo proseguire.
Prego, Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Solo per collegare un ordine del giorno al testo di legge che stiamo per affrontare, il n. 863. Grazie.



PRESIDENTE

Va bene, viene collegato.
Se ne verranno presentati altri, li colleghiamo e verranno discussi alla conclusione della votazione degli emendamenti sul testo unificato.
Prego, Consigliere Gallo, sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Non per intento ostruzionistico, perché dobbiamo discutere una legge importante sui disturbi alimentari e poi andare avanti con il programma dei lavori sull'assestamento di bilancio nel pomeriggio, volevo cogliere l'occasione delle comunicazioni del Presidente soltanto per rubare due minuti alla discussione sui disturbi alimentari.
Apprendiamo da fonti giornalistiche odierne che è stato avviato (è tuttora in corso) un processo di individuazione nel Regina Margherita dell'IRCCS apprendiamo di una sua progressiva esternalizzazione rispetto alla Città della Salute e di una richiesta di potenziare il laboratorio del Regina Margherita, che peraltro va contro il Piano di efficientamento sui laboratori.
Insomma, ci è giunta questa mattina una serie di notizie giornalistiche che meriterebbero un approfondimento e un'informativa da parte dell'Assessore Icardi, che però è in congedo e non ha neanche risposto alle interrogazioni a risposta immediata calendarizzate per questa mattina.
Non è possibile continuare ad ascoltare e a leggere notizie di programmazione sanitaria dai giornali, senza che quest'Aula ne discuta! Guardate che stiamo parlando di una cosa importantissima e fondamentale.
Peraltro, il tema del Regina Margherita è stato già oggetto della campagna elettorale del 2019. Qui, invece, sembra che si stia procedendo con atti amministrativi.
È possibile avere nel pomeriggio la presenza dell'Assessore Icardi, anche se stamattina non ha neanche risposto alle question time sulla sanità, per spiegarci cosa sta capitando sul tema del Regina Margherita, della Città della Salute, e quali sono i progetti dell'Assessorato e della Giunta Cirio? Sinceramente, il tema della programmazione sanitaria non possiamo n leggerlo dai giornali, né discuterlo a decisioni già assunte.
Come vede, Presidente, ho rubato 1 minuto e 59 secondi perché credo che, al di là delle discussioni sul programma dei lavori che abbiamo impostato per queste giornate, sia opportuno trovare mezz'ora o un'ora per affrontare questo tema. Sono temi fondamentali per la Regione Piemonte e per il futuro dei piemontesi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Proseguimento esame testo unificato delle proposte di legge n. 148, 149 162 e 167 inerenti a "Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione e per il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del testo unificato delle proposte di legge n. 148 149, 162 e 167 inerenti a "Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione e per il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie", di cui al punto 6) all'o.d.g.
Nella seduta consiliare del 12 luglio è iniziato l'esame del testo unificato. I Consiglieri Zambaia, Magliano, Riva Vercellotti, Rossi e Martinetti hanno svolto le relazioni introduttive.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente e buongiorno a tutti.
Volevo intervenire in discussione generale, sempre che le relazioni siano concluse, naturalmente.



PRESIDENTE

Sì sì; si sono concluse.
Al momento siamo in discussione generale.



MARELLO Maurizio

Perfetto, grazie.
Buongiorno a lei, agli Assessori e ai colleghi Consiglieri presenti.
Intervengo molto volentieri su questa legge che il Consiglio si appresta a discutere e a votare. Questo testo unificato è frutto di alcuni testi, tra i quali anche quello presentato dal Partito Democratico, a prima firma del collega Domenico Rossi, relativo ai disturbi dei comportamenti alimentari o, per meglio dire, relativo ai disturbi nutrizionali e alimentari.
È un tema molto importante e mi compiaccio che finalmente, dopo molte settimane in cui abbiamo discusso di altre leggi o di altri provvedimenti (peraltro anch'essi importanti), il Consiglio si occupi di una vicenda che tocca molti giovani e molte famiglie, e che riguarda la vita corrente delle nostre comunità.
Com'è stato già evidenziato in sede di relazione dal collega Rossi, siamo in presenza di un fenomeno non di oggi e che sicuramente i due anni e mezzo di pandemia hanno fortemente amplificato. Parliamo di un fenomeno che nel tempo è stato decisamente sottovalutato, poco conosciuto, cui non era stata attribuita neanche la dignità di vera e propria malattia.
Ricordo qualche anno fa, quando avevo ancora i ragazzi che frequentavano le scuole medie inferiori e superiori (ma anche prima), che spesso si relegava la vicenda delle ragazze colpite da questi disturbi - salvo poi scoprire successivamente che questo problema sui disturbi alimentari riguardava tutti, quindi non solo le femmine, ma anche i maschi - ad una sorta di "conseguenza" dei modelli sociali e culturali legati alle diete, o magari all'aspirazione di diventare modelle o personaggi dello spettacolo. Era un modo non solo poco elegante e denigratorio, ma anche figlio di un'ignoranza consentitemi - che purtroppo su questo tema è ancora assai diffusa.
In realtà, questo tema tocca tante famiglie, tocca tanti giovani. Come ogni patologia, ha manifestazioni diverse, cause diverse, radici diverse. E grazie ad una letteratura scientifica ormai diffusa, occorre affrontarla con grande serietà, per prevenirne innanzitutto i disagi, per cercare di curare queste persone e per cercare di aiutare le famiglie che sono colpite e spesso lasciate sole rispetto al fenomeno dei disturbi alimentari dei loro figli.
Ad inizio consiliatura (credo dopo un anno), prima ancora che venissero depositati i testi di legge, avevo presentato un'interrogazione in cui chiedevo all'Assessore competente di intervenire in merito, e sollecitavo anche il fatto che questo intervento avrebbe dovuto passare attraverso un provvedimento legislativo. Erano trascorse credo poche settimane o pochi mesi dalla legge regionale che aveva emanato la Regione Lombardia; una legge molto molto importante, cui questo testo unificato in parte si ispira; una legge importante perché finalmente ha trattato il tema dei disturbi alimentari in maniera organica, partendo dalla formazione e dalla prevenzione, per arrivare alla costituzione di vere e proprie reti regionali di servizi distribuite nelle ASL e quant'altro, per poi arrivare anche ai cosiddetti "centri specialistici" per le forme acute della patologia; una legge importante perché stanziava (lo fa tuttora) parecchi quattrini, parecchi soldi. Ovviamente, servono risorse finanziarie per raggiungere l'obiettivo, soldi di fonte regionale e forse anche di fonte statale.
Per questo motivo, in quell'interrogazione alla Giunta - e, indirettamente anche al Consiglio regionale - chiedevo di attivarsi, di fare qualcosa, di arrivare ad una definizione di intervento che andasse oltre i limiti che fino ad oggi il sistema sanitario della nostra Regione ha manifestato nei confronti delle patologie da disturbi nutrizionali e alimentari.
Pertanto mi compiaccio che oggi, dopo un lungo lavoro svolto anche nelle Commissioni, si arrivi a questo dibattito e spero già oggi, o comunque in tempi rapidi, che si approvi questa legge.
Mi vorrei soffermare brevemente su alcuni punti che la legge tratta, che vanno dal tema della formazione che, come dicevo all'inizio del mio intervento, è importantissimo. La formazione deve coinvolgere le famiglie i genitori e gli operatori sanitari, a partire dai pediatri che spesso non hanno adeguata formazione per riconoscere tempestivamente questa patologia.
La formazione deve arrivare a toccare anche i percorsi professionali e scolastici dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze.
Prima citavo il fatto che per troppo tempo questa malattia è stata pensata come la malattia delle aspiranti modelle, ovviamente in maniera erronea, ma è indubbio che uno degli elementi scatenanti questa patologia - ce lo dicono gli studi scientifici - è una competitività estrema che, a partire dal mondo della scuola, i nostri ragazzi si trovano a vivere quotidianamente. È una competitività che mette davanti a tutto il risultato, l'affermazione, il voto e che spesso schiaccia i nostri ragazzi facendoli sentire sfiduciati, incapaci e non in grado di affrontare, a partire dalla scuola, le questioni della vita.
Questa è sicuramente una delle cause principali che poi scatenano queste reazioni (chiamiamole così) che portano a situazioni di disturbo nell'alimentazione dei ragazzi stessi. È da questo che bisogna partire cioè dall'aspetto della prevenzione e dall'aspetto del modello sociale in cui i nostri giovani crescono; pur sapendo che non è semplicemente una patologia dei giovani, perché può anche toccare persone più adulte, ma sapendo che lì si annida evidentemente il problema in maniera più intensa.
Il secondo aspetto che viene toccato in questa legge è finalmente la costruzione di una rete regionale di servizi. Oggi, nella nostra Regione ci sono interventi disomogenei; bisogna essere fortunati ad essere nati in una determinata città o in una determinata ASL, dove questo lavoro viene svolto da anni, perché ci sono stati medici e Direttori sanitari sensibili.
Se così è, magari uno viene preso per tempo e non rischia forme acute, che possono purtroppo condurre anche alla morte, come è già capitato con una certa frequenza.
Con questa legge si tenta, invece, di dare un'organizzazione per la cura e la gestione di questa patologia; un'organizzazione come si ha per tante altre patologie, da quelle oncologiche a quelle cardiologiche o che riguardano altre parti del nostro corpo. Occorre che questa malattia sia trattata a livello di servizio sanitario pubblico, sui territori all'interno delle nostre ASL, all'interno dei consultori a ciò preposti con una rete di servizi che questa legge prende in considerazione - anche con il terzo settore e i privati che si occupano di queste cose - che consenta a tutti i cittadini piemontesi, a tutti i giovani e a tutte le famiglie piemontesi di avere un accesso tempestivo a questi servizi.
Sappiamo che la tempestività in materia di disturbi alimentari è fondamentale.
Inoltre, questa rete - la legge ce lo dice - deve saper prevedere anche dei luoghi di residenzialità e semiresidenzialità, nelle quali le forme più acute o quelle che richiedono un accompagnamento e una cura più lunga possano trovare risposte concrete.
Infine, c'è il dopo, perché anche quando si esce da questa malattia continuare ad avere un accompagnamento a livello personale e familiare è assolutamente fondamentale. Per cui, Presidente, prendiamo atto con grande soddisfazione che la Regione Piemonte finalmente, con il contributo di tutte le parti di questo Consiglio regionale (maggioranza e opposizione) si possa dotare di una legge, che non è un punto di arrivo ma è un punto di partenza, che avrà bisogno di linee di attuazione importanti da parte della Giunta, che dovrà essere costantemente finanziata. Questo è un altro elemento importante di questa legge, cioè il fatto che sia finanziata già con un milione di euro, a partire dal 2022, ma anche per il 2023, perch servono risorse per dare gambe alle strutture che prevediamo. È un punto di partenza su cui credo il Piemonte abbia grandi margini per fare un lavoro che aiuti queste persone ad uscire da questa malattia; anzi, che le aiuti prima ancora a non cadere, e che aiuti le famiglie che purtroppo si sentono spesso abbandonate e non sanno veramente cosa fare di fronte a veri e propri drammi che spesso, purtroppo, coinvolgono soprattutto i nostri giovani. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Oggi, approvando questa legge, proviamo a dare una risposta ad una seconda pandemia, quella legata ai disturbi alimentari. È una pandemia silenziosa che si è diffusa ed è cresciuta in questi mesi e in questi anni, diventando sempre più problematica. Cerchiamo di dare una risposta, per quanto possa dare una risposta una legge, ai tempi lunghi di attesa che oggi hanno le famiglie e le persone che si ammalano, all'assenza di una rete organica ed organizzata sui territori del Piemonte, alla solitudine delle famiglie che si trovano ad affrontare il problema, senza l'appoggio costante del sistema sanitario e senza un aiuto organizzato. Cerchiamo di dare una risposta all'assenza di formazione anche dei nostri operatori e delle tante persone che, anche a livello scolastico, operano e vivono la quotidianità con i nostri ragazzi.
Su questo, come su tante altre questioni, è importante intervenire in tempi rapidi per prevenire, cogliendo tempestivamente i primi campanelli d'allarme. Per fare questo bisogna formare in modo adeguato le persone a riconoscerli e a poter attivare una rete di intervento immediato, senza aspettare il momento più acuto e senza pensare solo al momento della cura ma anche a quello della prevenzione e della presa in carico globale della persona.
Con questa legge, che il Partito Democratico e i Moderati hanno portato avanti e che ha avuto ed avrà il consenso di tutta l'Aula - e noi siamo contenti di aver portato questa discussione in Consiglio regionale in tempi rapidi, di aver lavorato tutti insieme, fornendo un buon servizio al Piemonte con un testo unificato che sarà approvato all'unanimità. Non soltanto, questa legge inserirà tutte le risposte ai titoli che ho citato prima, avendo pure le risorse grazie al Governo centrale dello Stato e al riparto delle settimane scorse; in tal modo questa legge sarà finanziata altrimenti sarebbe rimasto un semplice ordine del giorno con un buon intento, ma senza nessuna efficacia sul territorio.
Oggi consegniamo al Piemonte una legge finanziata che interviene sui tanti aspetti che anche le associazioni, il mondo dei genitori, il mondo medico ci hanno segnalato nelle audizioni e negli incontri iniziati ormai un anno e mezzo fa, che hanno permesso di correggere e scrivere un testo migliore.
Il percorso di una legge, dal suo avvio alla sua approvazione, è abbastanza veloce per le proposte di legge del Consiglio regionale; oggi affidiamo però, alla Giunta regionale un testo di legge che avrà bisogno di atti esecutivi, di regolamenti, di attuazioni con deliberazioni di Giunta che devono essere - speriamo - immediate e velocissime, perché chi attende fuori non ha ancora tempo per aspettare le risposte, perché le persone hanno bisogno di noi e di queste risposte.
Non mi dilungo oltre, perché i colleghi Rossi e Marello e tutti i relatori sono già intervenuti molto efficacemente nel merito della legge. Tuttavia vorrei esprimere un timore ben preciso, perché vorremmo evitare quanto successo in Lombardia.
In Regione Lombardia è stata approvata una delle leggi più moderne, alla quale noi, come Partito Democratico, abbiamo guardato per scrivere questa proposta di legge; tuttavia, subito dopo la sua approvazione la Regione ha cambiato rotta, tagliando alcuni posti letto che erano stati messi a disposizione per i disturbi alimentari. È stato fatto un cambio di rotta portando a un approccio medicale la risposta ai disturbi alimentari e non a una presa in carico globale della persona. Penso sia importante partire dalla prevenzione, dall'intercettazione dei primi campanelli d'allarme evitando di portare le persone ad essere medicalizzate e ad avere una risposta di tipo medico. La Lombardia ha scritto una legge molto moderna e l'ha finanziata, ma con gli atti esecutivi ha fatto il contrario.
Chiedo di porre questa particolare attenzione, perché oggi anche il Piemonte si doterà di una legge moderna che sarà corredata dalle risorse necessarie per la sua attuazione, però noi vigileremo affinché nei prossimi mesi l'approccio non sia cambiato, evitando così l'errore della Lombardia affinché si mantenga il buon servizio che noi tutti insieme oggi facciamo ai piemontesi, ai nostri ragazzi, alle famiglie che vivono questo disagio.



PRESIDENTE

Grazie.
Poiché non ci sono altre richieste d'intervento, chiudo la discussione generale e poiché neanche la Giunta intende intervenire, procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Se non ci sono interventi procediamo con la votazione dell'articolo 1.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



GRIMALDI Marco

Presidente, può inserire nel verbale il mio voto positivo?



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto positivo del Consigliere Grimaldi sull'articolo n. 1.
ARTICOLO 2 Sono stati presentati due emendamenti, entrambi dal Consigliere Martinetti.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Martinetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 2) presentato da Martinetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Martinetti, per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Ho presentato diversi emendamenti, concordati con i colleghi, che ringrazio per il lavoro svolto in maniera armonica e nel merito. Approfitto anche per ringraziare gli Uffici che ci hanno sostenuto e assistito in questo lavoro che è stato piuttosto complicato, del quale sono veramente soddisfatto.
Pertanto, non mi dilungherei oltre e mi riservo d'intervenire in dichiarazione voto, quindi, do per illustrati tutti gli emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie.
Poiché non ci sono altri interventi sugli emendamenti, chiedo il parere della Giunta.



POGGIO Vittoria, Assessore regionale

Il parere della Giunta è favorevole.



PRESIDENTE

Scusate, sospendiamo la seduta per qualche minuto, per motivi tecnici.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.20, riprende alle ore 11.28)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere regionale sugli emendamenti rubricati n. 1) e n.
2).



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Mi accingo ad illustrare solo l'emendamento rubricato n. 2), che è stato modificato per recepire alcuni suggerimenti concordati con la struttura dell'Assessorato, oltre che con i colleghi.
Il nuovo testo recita: "Alla lettera c) del comma 1, articolo 2, le parole: 'i reparti ospedalieri e i reparti di strutture accreditate a contratto,' vengono sostituite dalle seguenti parole: 'i reparti di degenza'".
L'emendamento vuole correggere, al fine di evitare interpretazioni errate l'inserimento di un riferimento che risulta doppio, dato che la lettera c) in questione già si riferisce alle strutture residenziali che ricomprendono "i reparti di strutture accreditate a contratto".
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Poiché i testi degli emendamenti sono stati modificati, chiederei alla Giunta regionale il parere sugli stessi.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e

dell'integrazione socio-sanitaria Grazie, Presidente.
Se ho compreso bene gli intendimenti dei presentatori - in particolare, mi sono confrontato con il Consigliere Riva Vercellotti - c'è stata una condivisione globale sugli emendamenti. Pertanto, la Giunta esprime parere favorevole su tutti, unitariamente. Grazie.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Presidente, segnalo che ho avuto un problema con la scheda e non ho potuto votare.



PRESIDENTE

Diamo atto a verbale che il Consigliere Riva Vercellotti ha votato favorevolmente all'emendamento rubricato n. 1).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



MARELLO Maurizio

Presidente, le chiedo cortesemente di aggiungere anche il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Diamo atto a verbale che il Consigliere Marello Maurizio ha votato favorevolmente all'emendamento rubricato n. 2).
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Comunico che l'emendamento rubricato n. 5), che insisteva sull'articolo 3 è stato ritirato.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Sull'articolo 4 insistono alcuni emendamenti presentati dal Consigliere Martinetti.
Emendamento rubricato n. 6) presentato da Martinetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 7) presentato da Martinetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 8) presentato da Martinetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 9) è stato ritirato dal proponente.
Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere regionale per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Illustrerei solo l'emendamento rubricato n. 8), che ha subìto delle modifiche.
Il nuovo testo recita: "la lettera e) del comma 2, articolo 4, è così sostituita: 'e) livello ospedaliero:'".
Gli altri emendamenti, invece, li darei per illustrati. Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo il parere della Giunta regionale sugli emendamenti che insistono sull'articolo 4.
Il parere è favorevole, come già detto in precedenza.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Su questi emendamenti, in particolare sull'articolo 4, ringraziando le colleghe e i colleghi che hanno lavorato in questo anno e mezzo per il testo unificato, e non avendo modo di inserirmi nella discussione in questo momento, annuncio che per i prossimi Consigli depositerò un ordine del giorno, per tenere particolarmente in considerazione - non che ciò non sia avvenuto - per il lavoro successivo della Giunta la costituzione e la formazione della rete dei servizi regionali, il lavoro che fino ad oggi è già stato svolto, e bene. Faccio riferimento al comma 2 alla lettera e) quello del livello ospedaliero; dagli operatori sanitari del Regina Margherita e del Cesare Arrigo di Alessandria, unici ospedali infantili della nostra Regione, e che, in realtà, per come hanno potuto, senza una rete istituzionalizzata e senza percorsi se non praticati quotidianamente nelle relazioni con il territorio e con i vari professionisti, possono essere punti di riferimento importanti nella costruzione di questa rete e nel lavoro che l'Assessorato competente dovrà svolgere nei prossimi 180 giorni.
Per cui con questa dichiarazione a verbale, annuncio la presentazione di un ordine del giorno nei prossimi Consigli regionali.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Non essendoci emendamenti, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Sono stati presentati alcuni emendamenti; l'emendamento rubricato n. 10 è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 15) presentato da Riva Vercellotti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 11) presentato da Martinetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 12) presentato da Martinetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Martinetti, che interviene come Consigliere per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Illustro l'emendamento n. 12) perché è stato modificato.
Al comma 5 dell'articolo 6, le parole: "in regime residenziale e semiresidenziale" sono sostituite dalle seguenti: "ospedalieri e in regime residenziale e semiresidenziale".
Questo emendamento ha l'obiettivo di indirizzare l'implementazione delle dotazioni di posti letto principalmente e prioritariamente al pubblico quindi alle postazioni in regime ospedaliero, prima ancora che in quelle residenziali e semiresidenziali, che principalmente hanno un carattere privato.



PRESIDENTE

Grazie.
Il parere sugli emendamenti è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 6, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



MARELLO Maurizio

Presidente, chiedo di aggiungere il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole del Consigliere Marello.
ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 10 L'emendamento rubricato n. 14) è stato ritirato dal proponente.
Emendamento rubricato n. 13) presentato da Martinetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Segretario Martinetti, che interviene come Consigliere per l'illustrazione.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Alla lettera d) del comma 2 dell'art. 10 le parole "Un rappresentante per provincia" sono sostituite da "Sei componenti degli enti e associazioni di cui all'art. 9, designati dai medesimi, in modo che sia garantita la rappresentanza di tutto il territorio regionale".
Un emendamento volto a ridurre il numero di rappresentati, in quanto è fondamentale che vi sia un numero equo tra professionisti ed esperti del settore e rappresentanti delle associazioni. Questi ultimi, infatti, se raggruppati per Provincia sarebbero in un numero eccessivamente alto considerato che le Province piemontesi sono otto.
Abbiamo individuato questa sintesi in accordo con i colleghi e con l'Assessorato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Il parere della Giunta, pertanto, è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 10 come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 11 Gli emendamenti rubricati n. 3) e 4) sono stati ritirati dal proponente.
Emendamento rubricato n. 16 presentato da Martinetti.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 16) viene dato per illustrato dal proponente.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 11 come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 12



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 13



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 17) presentato da Riva Vercellotti, Magliano Rossi e Zambaia.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Poiché l'articolo 13 riguarda le disposizioni finanziarie, l'emendamento in oggetto dovrà essere esaminato in I Commissione.
Pertanto, convoco immediatamente la I Commissione e sospendo la seduta d'Aula.
La seduta è sospesa e riprenderà al termine della I Commissione.



(La seduta, sospesa alle ore 12.02, riprende alle ore 12.06)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Si è conclusa la I Commissione per la valutazione dell'emendamento rubricato n. 17) ed è stato dato parere favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale la I Commissione ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Essendo stato approvato l'emendamento rubricato n. 17) interamente sostitutivo dell'articolo 13, viene considerato approvato anche il medesimo articolo.
ARTICOLO 14 Sull'articolo 14 non insistono emendamenti, pertanto lo metto in votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Vi è un atto di indirizzo collegato, precisamente l'ordine del giorno n.
863 presentato da Magliano, inerente a "Piano di progetto biennale: l'importanza dell'intervento a domicilio nei disturbi alimentari.
(Collegato al Testo unificato delle proposte di legge n. 148, 149, 162 e 167 'Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione e per il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie'") La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Questo ordine del giorno è stato presentato per ribadire la volontà di inserire, come abbiamo già fatto nel testo di legge, il valore e l'importanza della domiciliarità all'interno del percorso di cura. Quindi insieme concordemente, abbiamo voluto dare questo ulteriore rafforzativo; è evidente che le risorse arriveranno grazie ad una progettualità che gli Uffici dovranno sviluppare per portare in Piemonte le risorse assegnate dalla Conferenza Stato-Regione del piano di riparto.
Tenevamo con questo ordine del giorno a risottolineare l'importanza della domiciliarità, e quindi il luogo della casa e il sostegno alla famiglia siano all'interno delle azioni che verranno programmate.
A questo punto chiedo di poter togliere la parola "principale" dalla frase dell'impegnativa che recita "come linea di azione principale del Piano", in modo tale da non andare in contrasto con le indicazioni della Conferenza Stato-Regioni.
Questo è il motivo per cui abbiamo voluto rafforzare ancor più con questo ordine del giorno la richiesta di un aiuto che in tutta la legge viene sviluppato in tanti percorsi e in tanti settori, soprattutto sul tema della domiciliarità. Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Chiedo se ci sono interventi sull'ordine del giorno.
Non essendoci interventi, passiamo alla votazione.
Il parere favorevole della Giunta è favorevole.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 863, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Prima di procedere alla votazione sull'intero testo, chiedo se ci siano dichiarazioni di voto.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Penso che oggi sia una giornata importante da ricordare in quest'Aula almeno per tre ragioni. La prima è che abbiamo approvato una legge utile ed importante per il nostro territorio, e soprattutto per la componente più fragile degli abitanti del nostro territorio. Il secondo aspetto è legato al fatto che è una legge condivisa, per la quale la collaborazione ha prevalso e le diverse anime di quest'Aula, che legittimamente in altre occasioni si confrontano anche duramente, su un provvedimento di tale importanza e così strategico per la salute dei cittadini hanno saputo lavorare in Commissione e anche in Aula in quest'ultimo giorno per l'approvazione nel modo più rapido e anche più efficace possibile.
Un altro ragionamento generale, già rilevato questa mattina da altri colleghi riguarda il fatto che in questo caso l'Aula e la Regione siano state capaci di ragionare, di progettare e di programmare risposte nuove e adeguate a problemi nuovi e a sensibilità nuove.
Il problema dei disturbi alimentari è oggettivamente un problema dei nostri tempi - non lo è stato in tempi precedenti - ed è importante che il legislatore sappia monitorare e abbia la sensibilità per accorgersi dei disagi emergenti dei cittadini che abitano il proprio territorio per dare risposte adeguate.
All'interno degli articoli della legge le risposte sono oggettivamente adeguate e ragionate. Un problema del genere non può essere affrontato solamente in termini sanitari e per i casi (tra virgolette) "acuti", ma deve prevedere, com'è indicato all'interno della legge, un momento di formazione che coinvolga non soltanto i sanitari che possono monitorare ed accorgersi in tempo della possibilità della nascita di queste patologie, ma anche le famiglie che sono l'elemento fondamentale, - sia nel riconoscimento, ma anche nel sostegno - e che oggettivamente più di chiunque altro patiscono e devono sopportare le sofferenze legate a queste circostanze.
Non c'è soltanto un ragionamento di formazione, ma c'è anche un aspetto che riguarda la prevenzione. È stato detto bene stamattina che ci troviamo in un mondo e soprattutto in una società che propone nuovi modelli che ripeto, sulla parte più fragile e delicata e soprattutto quella più giovane degli adolescenti della nostra società, possono avere impatti devastanti e pericolosi. Occorre diffondere e alimentare una cultura della prevenzione che sappia anticipare e non solo accorgersi del nascere della patologia, ma anche fare in modo che questa non possa germogliare e svilupparsi è fondamentale.
Inoltre, c'è il tema non nuovo in ambito sanitario e preventivo del collegamento di tutte le componenti che si occupano di questo genere di problemi, cioè della creazione di una rete, di un insieme di mondi che si parlano; è dimostrato (non solo in questo ambito) che questo tipo di atteggiamento e di organizzazione è quello che dà i maggiori frutti insieme alla tempestività dell'azione e cioè dove nasce, come si alimenta e come cresce questo tipo di patologia.
Anche dal punto di vista metodologico è stato un processo corretto, perch è stato dato spazio alla partecipazione e al contributo delle associazioni delle famiglie e degli operatori per evitare di correre il rischio di costruire un articolato che fosse distante dalle necessità di chi il problema, per ragioni professionali o purtroppo per ragioni familiari, lo vive quotidianamente.
Il sostegno alle famiglie, come ho detto (vorrei concludere con questa riflessione) è l'elemento fondamentale; non bisogna far sentire i parenti soli, ma assistiti e, inoltre, dare loro tutti gli strumenti per potersi opporre, per poter vincere la malattia.
Mi sembra che tutto questo tipo di importazione sia contenuto all'interno della legge e questo è il motivo per il quale all'interno di un'Aula, che mi sembra abbia intenzione unanimemente di dare il consenso a questa legge anche il nostro Gruppo la darà in maniera convinta e direi anche se non entusiastica, senz'altro positiva.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Colgo l'occasione per ringraziare, ancora una volta, i colleghi con cui, in questi lunghi mesi, abbiamo lavorato a questo testo condiviso e voglio citare la collega Zambaia, il collega Riva Vercellotti, il collega Magliano, ma anche il collega Martinetti, con i quali da mesi, insieme anche ai rappresentanti della Giunta e degli Uffici del Consiglio, che voglio ringraziare, abbiamo lavorato per cercare di dare risposte concrete a uno dei problemi già esistenti e che, purtroppo, abbiamo visto esplodere in questi mesi.
Credo che le forze politiche di questo Consiglio abbiano dimostrato in quest'occasione (ed è una bella occasione) di saper mettere da parte la dinamica della ricerca del consenso per la propria parte politica, per occuparsi tutti insieme di un problema reale. Questa forse è una configurazione - fatemi usare questa parola - che dovremmo cercare più spesso e che dovremo essere capaci di mettere in campo in maggiori occasioni.
Come hanno già detto i colleghi (non mi dilungherò molto), l'aumento dei ricoveri, il rapporto alterato con il cibo e con il corpo, che caratterizza molto il momento storico che viviamo, il disagio psichico e anche la limitazione di accesso alle cure, ma anche alle relazioni, che abbiamo visto durante i mesi precedenti, hanno costituito un mix di elementi drammatici ai quali noi oggi contribuiamo a dare risposte concrete. Tutto ciò anche grazie alle risorse che, per onestà intellettuale, dobbiamo dire arrivano dal Governo; sappiamo che uno dei motivi per cui il percorso non era arrivato alla conclusione fosse dovuto al fatto che le risorse regionali non erano sufficienti affinché la legge incidesse in maniera innovativa rispetto ai percorsi già in atto. Voglio ricordare che la legge non crea la rete della cura dei disturbi alimentari in Piemonte, perch questa esiste già (tanti sono i professionisti che vi lavorano e che ringraziamo); l'obiettivo di questa legge è potenziare una rete già esistente e innovare portando anche qualcosa di nuovo, qualcosa in più anche grazie all'ascolto, in questi mesi, che abbiamo portato avanti con forza, dei familiari e delle associazioni che si occupano di questi problemi. In particolare, come abbiamo visto votando l'ordine del giorno a prima firma del collega Magliano, che è stato condiviso da tutti, il tema della domiciliarità e quindi di potenziare, da un lato, la prevenzione superando l'aspetto a macchia di leopardo dei servizi ospedalieri, ma poi non abbandonare gli utenti quando tornano a casa, perché - ci hanno raccontato - che purtroppo lì il sostegno è necessario, altrimenti siamo di fronte alla nascita di recidive.
In conclusione, senza alcuna polemica, perché non voglio rovinare il clima positivo di questa mattina spiace che oggi non sia presente l'Assessore alla sanità, perché sarebbe stato importante un riconoscimento del lavoro condiviso in questi mesi, anche con una presenza, una presa di posizione e una relazione da parte dell'Assessore alla sanità, visto che sarà l'Assessorato principale di riferimento per l'attuazione della legge.
Ci auguriamo che questa assenza non sia un segnale di sottovalutazione per il lavoro importante che dovrà seguire nei prossimi mesi. Lo dico perché è molto importante che, quando si approva, all'unanimità, una legge come questa, una legge che stanzia più di un milione di euro con risorse aggiuntive che arrivano dal Governo, i cittadini piemontesi possano toccare con mano qualche cambiamento. Devono poter vedere che quando il Consiglio regionale - la Giunta e tutti noi insieme - si muove verso un obiettivo qualcosa cambia. Chiaramente non cambierà oggi pomeriggio, perché sappiamo che la Conferenza Stato-Regioni, nello stanziare le risorse, ha comunque dato un mandato di due mesi per redigere il progetto con cui mettere in pista i nuovi interventi, ma è importante che si vedano dei cambiamenti.
Questo è importante per dare risposta a un bisogno sanitario; è necessario rafforzare quel legame di fiducia, necessario in democrazia, tra i cittadini e le istituzioni, che è la base della vita sociale - soprattutto in questo periodo molto complicato, sia per il perdurare della pandemia sia per lo scoppio della guerra Russo-Ucraina. Sono tutti elementi che offuscano il futuro e lo tratteggiano di incertezze. Questo manda ancora più in ansia e in stress i nostri cittadini che hanno necessità di sapere anche noi - che le istituzioni sono al loro fianco con interventi concreti che davvero possono produrre un miglioramento nelle condizioni di vita.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Martinetti che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
I disturbi della nutrizione e dell'alimentazione sono devastanti sia per chi ne soffre in prima persona sia per chi gli deve stare vicino.
Siamo particolarmente orgogliosi - faccio riferimento ai colleghi del mio gruppo: la Capogruppo Disabato e il Consigliere Sacco, oltre ai colleghi con cui abbiamo lavorato - per aver dato il nostro contributo nel migliorare il testo.
Siamo in dirittura d'arrivo, siamo verso la conclusione di un percorso portato avanti congiuntamente da tutte le forze politiche e che porterà all'approvazione di un testo, che sicuramente è perfettibile, ma che rappresenta un buon punto di partenza per affrontare al meglio questo fenomeno e dare degli strumenti, a chi cade in questo problema, per affrontarlo al meglio.
Abbiamo posto l'accento sulla necessità di portare avanti un lavoro di squadra, non solo a livello politico, ma anche a livello professionale. A nostro parere, occorre un approccio multidisciplinare, il più possibile allargato ai professionisti medici che devono lavorare insieme alle famiglie e alle associazioni. Solo in questo modo, secondo noi, sarà possibile fronteggiare in maniera efficace disturbi sempre più diffusi tra la popolazione. Lo ricordava prima il collega Marello: per lungo tempo si è pensato che fosse un problema che colpiva solo il sesso femminile, mentre ci siamo resi conto che è un problema con conseguenze molto più ampie e che, soprattutto, non colpisce solo le persone giovani.
Occorre superare l'approccio di natura esclusivamente psichiatrica. Ci siamo molto confrontati sul punto, considerando tutti i risvolti che questo disturbo può comportare, e abbiamo ottenuto un buon risultato.
Chiedo ai colleghi di proseguire su questa strada per vigilare sulla reale applicazione di questa nuova norma regionale.
Approfitto ancora per ringraziare gli Uffici che ancora stamattina, in corso d'opera, ci hanno aiutato a portare avanti questo lavoro e tutti i professionisti che in questi mesi ho incontrato e che con le loro suggestioni, i loro suggerimenti e anche le loro critiche mi hanno dato gli strumenti per portare la discussione veramente nel merito.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vorrei ringraziare i colleghi per il lavoro svolto e per rivendicare, con una punta di orgoglio, un lavoro che ci mette, a mio parere, ben più avanti della legge regionale della Lombardia, spesso citata in quest'Aula e da cui si è preso spunto. La nostra legge, forse, in termini di comparazione con altre leggi promulgate in altri Consigli regionali, penso sia la più avanzata in Italia. Questo lo dobbiamo al nostro lavoro, al lavoro degli Uffici e all'interlocuzione con la Direzione della sanità.
La legge punta a prevenire, e a individuare i sintomi in anticipo, perch il dato che ci arriva è che in un tempo relativamente breve quattro/cinque anni - si può guarire definitivamente da queste tipologie di malattie. Prima si coglie il sintomo, prima si è in grado di intervenire.
La legge serve per formare; è evidente che l'approccio a queste patologie cambia con il tempo: si trovano nuove opportunità e nuove soluzioni di trattamento sanitario su temi che, forse, scontavano un passato che trattava queste persone solo in termini di salute mentale, senza mettere attorno tutto quello nato all'interno delle comunità.
Abbiamo trovato risorse. Su questo è innegabile l'aiuto arrivato dal Governo centrale e il pressing dei colleghi, in particolare dal Consigliere Riva Vercellotti, affinché queste risorse venissero erogate, destinate suddivise e che poi, in un secondo momento, la Regione Piemonte potesse allocarle. Dal punto di vista della progettualità che la Giunta dovrà sviluppare per portare a casa queste risorse, l'ordine del giorno approvato serve per ribadire quanto per noi è importante una rete che funzioni e che sia di pari opportunità, come diceva il collega Marello: non può esistere che a seconda del Paese in cui nasci, in Piemonte, ho l'opportunità di essere curato meglio o peggio.
Nello stesso tempo, occorre bloccare questo turismo sanitario, che purtroppo esiste anche su questo tipo di patologia, e non trovarsi nelle condizioni, come spesso ci è capitato nella discussione con le famiglie e le associazioni di familiari di ragazzi e ragazze che stanno combattendo contro queste patologie, o che non ce l'hanno fatta, purtroppo. Mi auguro che nel momento in cui voteremo questa legge ognuno di noi pensi anche a questi giovani, a queste persone che purtroppo non sono riuscite ad uscire da questo percorso. Perché dico questo? Perché in alcuni casi abbiamo sentito il racconto di genitori che dicevano: "Noi abbiamo potuto privatamente permetterci un trattamento, perché le liste di attesa erano troppo lunghe e forse i nostri figli non ce l'avrebbero fatta, o forse non sarebbero stati in grado di combattere come ancora stanno combattendo".
Ci siamo battuti per "l'aiuto al pasto", entrato ormai nella definizione del nostro lavoro, con questo tipo di approccio: sostenere le famiglie quando i ragazzi tornano dal percorso di comunità. Sappiamo benissimo che la casa è il luogo dove può essere nato il problema; ma pu anche essere il luogo dove il problema può rientrare e può essere curato.
Tuttavia, se non riusciamo ad essere di aiuto e di sostegno alle famiglie rischiamo che oltre alla persona che è affetta da DNA o DCA, rischia di saltare anche la famiglia. Abbiamo sentito raccontare tante storie di burnout: e da questo punto di vista questa nostra preoccupazione è fondata.
È fondamentale, inoltre, il rapporto con le associazioni. Grazie ai colleghi abbiamo trovato un punto di sintesi su un numero adeguato di associazioni che possano rientrare nell'Osservatorio e vigilare, come sempre, con il criterio "niente su di noi, senza di noi", perché è necessario che i genitori e le associazioni sappiano quali sono le metodologie di approccio, sappiano se ci sono innovazioni e se arrivano risorse. Da qui anche la possibilità di stanziare qualche risorsa proprio per le associazioni, perché è evidente - vado a concludere, Presidente che spesso le associazioni aiutano i genitori, in termini di peer education, ad affrontare lo stesso dramma e la stessa tipologia di difficoltà.
Sono particolarmente orgoglioso di questa legge, anche perché è la prima alla quale ho collaborato in prima persona. Come sapete, l'iter di questa norma ha visto prima la legge del Gruppo dei Moderati, cui si è aggiunta quella del Partito Democratico, e poi, fortunatamente, ha visto la ricchezza delle leggi dei colleghi, che hanno permesso che quest'oggi potessimo votare tutti insieme questo testo unico.
Vigileremo - lo dico con grande chiarezza non tanto ai colleghi della maggioranza, ma a chi oggi siede tra i banchi di Giunta - che il progetto che verrà scritto sia il più possibile coerente con le nostre indicazioni.
Vigileremo perché le risorse siano spese al meglio. Vigileremo perché a queste famiglie sia data la percezione concreta (e non solo la percezione) che è cambiato qualcosa, che l'unità della politica in quest'Aula su questo tema ha generato spazi di bene, spazi di opportunità, ma soprattutto spazi di non solitudine. Perché uno degli sfoghi che abbiamo sentito da parte di queste persone era proprio questo: "Siamo stati lasciati da soli". E visto che su questo - è innegabile - abbiamo professionisti, medici e dottori di primaria eccellenza all'intero del nostro sistema sanitario, con questa legge vogliamo aiutare anche loro a far sì che nessuna famiglia possa più dire che, di fronte ad un disturbo di questo tipo, si è sentita sola.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Zambaia; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Anch'io, Presidente, vorrei approfittare di questo spazio dedicato alle dichiarazioni di voto per ringraziare nuovamente tutti i colleghi che hanno partecipato al gruppo di lavoro. Ringrazio dunque i colleghi Riva Vercellotti, Silvio Magliano, Domenico Rossi, Ivano Martinetti e tutti coloro che hanno partecipato al gruppo di lavoro.
Come abbiamo ripetutamente detto, sono stati mesi di lavoro sinergico molto propositivo, con cui abbiamo cercato di dare ai piemontesi risposte che aspettavano da troppo tempo. Finalmente, dotiamo oggi la Regione Piemonte e i piemontesi di una legge moderna e snella.
Non voglio entrare nel merito dettagliato del contenuto di questa legge, perché lo abbiamo già fatto tutti all'interno della discussione generale. Però mi permetta, Presidente, di dire che finalmente con questa legge cambiamo l'approccio a questa patologia. Finalmente iniziamo a prenderla in considerazione nella sua individualità.
Non abbiamo istituito una nuova rete, come ha detto il collega Rossi ma abbiamo sicuramente migliorato il sistema esistente. Come l'abbiamo fatto? L'abbiamo fatto semplicemente andando ad inserire tutta una serie di accortezze, che in parte citerò, nell'attuale sistema e abbiamo aggiunto un qualcosa in più, quel "qualcosa in più" che finalmente rende il Piemonte una Regione virtuosa anche in questa disciplina.
Con questa legge abbiamo introdotto, infatti, una serie di innovazioni: ad esempio, abbiamo istituito la Rete dei servizi regionali per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione che sarà composta dai centri specifici dedicati a questi disturbi. Abbiamo creato un Osservatorio, composto da esperti, con la funzione di monitorare l'attività esistente, ma anche sensibilizzare e produrre delle raccomandazioni. Abbiamo migliorato sia il riconoscimento sia la presa in carico, anche attraverso l'istituzione del "codice lilla", dell'attività di screening per il riconoscimento dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione in ambito scolastico, sportivo e aggregativo. Abbiamo definito i contesti di cura. Su questo aspetto ci siamo spesi molto, perch abbiamo lavorato e riconosciuto tra questi proprio la famiglia. È stato un lavoro su cui abbiamo voluto porre particolarmente l'accento, andando anche a potenziare quelli che sono i servizi sulla domiciliarità e, di conseguenza, andando anche a creare un sostegno ai caregiver.
Abbiamo cercato di incentivare la creazione di équipe multidisciplinari, perché ci siamo ripetutamente detti che l'approccio non può che essere multidisciplinare. Abbiamo voluto investire anche nel campo della formazione; una formazione non solo rivolta al personale sanitario ma anche al personale scolastico e al personale associativo, perché i ragazzi non vivono le loro giornate solamente all'interno delle scuole, ma anche nelle associazioni. Una formazione rivolta anche ai nuclei familiari perché è giusto lavorare sulla cura, ma è solamente lavorando fattivamente sullo screening, e soprattutto sulla possibilità di individuare precocemente il fenomeno, che potremo, nell'arco del tempo, vedere finalmente ridursi i numeri di questo fenomeno.
Abbiamo poi voluto riconoscere la preziosissima attività di tutto il mondo del terzo settore, andandolo ad includere fattivamente anche all'interno della prevenzione e della cura di questi disturbi.
Infine, abbiamo reso la nostra legge sempre migliorabile, come? L'istituzione di una specifica clausola valutativa metterà la Giunta nella condizione di poter informare sia la Commissione di riferimento (IV Commissione) sia, ovviamente, il Consiglio, sul suo andamento e sulla sua evoluzione, anche ai fini di un rifinanziamento costante della legge.
Concludo, Presidente, ringraziando ancora i colleghi per il lavoro di questi mesi. Penso che i piemontesi, così come gli italiani in generale, si stiano gradualmente allontanando dalla politica, perché viviamo tempi sociali complicati in cui spesso la politica non è in grado di dare risposte. Però sono pienamente convinta che in questi mesi, soprattutto con l'approvazione di questa norma, si stia andando esattamente nella direzione opposta. Siamo riusciti in modo del tutto trasversale a cogliere l'urlo di dolore e le esigenze delle famiglie che, di riflesso, vivono questa grave problematica, che negli anni forse, com'è stato detto, non è stata riconosciuta pienamente anche a livello sociale. L'abbiamo fatto migliorando il sistema anche a livello di approccio mentale, perché su questo c'è ancora tanto da fare. La nostra legge parla anche di sensibilizzazione in tal senso.
Presidente, la Lega voterà questa proposta favorevolmente in modo compatto non solo perché è stato svolto un ottimo lavoro di squadra, ma perch riusciamo finalmente a dare alle famiglie quelle risposte che da troppo tempo si aspettavano. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Presidente e colleghi, ci apprestiamo all'approvazione di un provvedimento che non ho difficoltà a definire esemplare, per chi come noi fa politica nelle istituzioni al servizio dei cittadini. È, in Italia, la migliore legge regionale ed è esemplare per la capacità di delineare nuove strategie di prevenzione e di governo, di fronte a questa moderna e triste piaga sociale rappresentata dai disturbi alimentari. È esemplare per il percorso che ci ha condotto fino ad oggi, che è quello dello studio, di un confronto serio, serrato, continuo e costruttivo. È esemplare, infine, per i cittadini e le comunità locali per l'esperienza offerta, quella di un modello di buona politica.
Il Piemonte oggi dimostra serietà, coraggio e visione, perché i disturbi alimentari - l'abbiamo più volte ricordato in questi giorni - sono un dramma che colpisce ormai migliaia di famiglie italiane e piemontesi. La crisi pandemica, purtroppo, non ha fatto altro che aumentare questo fenomeno.
È per questo che un anno fa, insieme al Gruppo di Fratelli d'Italia, decisi di lavorare su un progetto di legge finalizzato ad individuare modalità innovative di intervento, viste anche le tante sollecitazioni che pervenivano dalle comunità locali, dalle istituzioni e dalle famiglie. Da qui è nato un percorso virtuoso, che ha consentito di ascoltare e recepire nel tavolo tecnico, e poi in sede di Commissione, le indicazioni e i suggerimenti di colleghi, di esperti, di responsabili, di sindaci, di famiglie e di associazioni, fino all'approvazione in Commissione (lo scorso giugno) di una proposta di legge capace di raccogliere anche le buone pratiche legislative e amministrative di altre Regioni, ma cambiando, dove necessario e richiesto, sulla base delle esigenze della nostra Regione.
Puntiamo sulla formazione, perché dobbiamo investire nel personale medico.
Puntiamo anche sull'informazione, sulla sensibilizzazione e sul coinvolgimento delle famiglie, delle scuole e dell'associazionismo, perch dobbiamo dare centralità alla prevenzione. Puntiamo alla costruzione di una rete di servizi, che guardi all'umanizzazione, alla prossimità all'omogeneità dei servizi su tutto il territorio regionale, perché non devono esserci più malati di serie A e di serie B. Puntiamo su strutture e luoghi di cura dedicati ai soli disturbi alimentari, valorizzando la famiglia quale luogo privilegiato di intervento, perché i malati vanno protetti ed aiutati. Puntiamo sulla partecipazione e sulla condivisione con un ruolo proattivo dell'Osservatorio previsto in legge, perché è necessario coordinare, programmare e sollecitare le nostre Aziende sanitarie.
Lo scorso giugno in Commissione avevo auspicato una rapida approvazione della proposta di legge da parte del Consiglio regionale e così è avvenuto.
Oggi, Presidente, ringrazio gli Uffici del Consiglio regionale per la grande professionalità che hanno dimostrato e ringrazio tutti i Gruppi consiliari per la responsabilità che abbiamo tutti insieme dimostrato ed offerto ai nostri concittadini piemontesi.
Pertanto, possiamo dire che la Regione Piemonte è e sarà al fianco delle nostre famiglie; nessun bambino, nessun giovane adolescente o preadolescente, nessun malato e nessuna famiglia dovrà trovarsi sola e smarrita di fronte alla terribile esperienza dell'anoressia o della bulimia. È un impegno certamente stimolante e che con il voto odierno troverà finalmente una cornice normativa e nuovi strumenti messi in campo dalle istituzioni sanitarie e regionali.
Concludo quindi con un grazie sincero e non retorico a tutti colleghi, per il lavoro svolto e per il voto d'Aula, perché oggi scriviamo una bella pagina della storia sanitaria della nostra Regione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo innanzitutto per annunciare il voto convintamente favorevole del Gruppo che rappresento, quindi di Forza Italia. In questo caso i meriti sono più di uno all'interno di questo provvedimento. Il merito principale sta nel contenuto del provvedimento di legge, ma c'è anche un valore politico non indifferente, che sta nel fatto che quello che andiamo ad approvare sarà un testo frutto di un lavoro complessivo di tutta l'Aula che ci ha permesso di arrivare a questo testo unificato che oggi approveremo.
Anche questo credo che abbia un valore importante e possiamo essere orgogliosi di far parte di questa Assemblea. Ciò dimostra che, di fronte ai problemi dei propri cittadini - in questo caso dei piemontesi e, in modo particolare, dei giovani e dei più fragili - sappiamo lavorare tutti insieme per cercare di portare a casa il miglior risultato, non per noi, ma per i soggetti interessati.
In questo caso lo facciamo approvando un testo di legge che, come è stato ricordato, è accompagnato da risorse economiche; quindi, fin da subito non è un testo di legge che nel momento in cui è approvato ha poi l'esigenza di trovare risorse per essere messo in campo, ma contemporaneamente all'approvazione è reso operativo anche sotto l'aspetto economico. Per fare questo abbiamo sospeso i lavori di Aula e convocato la I Commissione.
Questo è importante, perché sappiamo che, molte volte, al di là delle enunciazioni, poi mancano le risorse. In questo caso non sarà così e anche di questo siamo orgogliosi.
È un testo di legge che, come è giusto che sia, non entra nelle situazioni puntuali, ma dà delle risposte in modo complessivo, cercando di creare le condizioni affinché quella rete complessiva della cura dei disturbi alimentari possa ulteriormente svilupparsi. Lo fa andando sottolineare la necessità d'incrementare ulteriormente l'informazione, di lavorare pesantemente sulla prevenzione, innanzitutto attraverso il sostegno alle famiglie - questo è estremamente importante - per arrivare alle cure, senza dimenticarci la necessità della realizzazione dei centri e delle loro strumentazioni per poter dare queste risposte.
Complessivamente, possiamo essere orgogliosi di approvare oggi un provvedimento estremamente importante, come hanno già indicato i colleghi da tempo atteso, che finalmente oggi vede la sua approvazione e da domani speriamo in modo molto rapido - la sua applicazione a beneficio di tutti coloro che ne hanno bisogno.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che questa giornata faccia bene a tutti noi, all'attività istituzionale dell'Aula, ma soprattutto speriamo possa far bene a tante famiglie, a tanti giovani e giovanissimi che hanno pagato doppiamente i costi della pandemia.
Come hanno detto tanti colleghi, per fortuna, il quadro evolve, soprattutto quello culturale e sempre di più si capisce che non parliamo di capricci non è vanità portata allo stremo, non è l'asocialità che guida una malattia che, come molte malattie psicologiche, è multifattoriale; certo è che partono da una voce interiore che grida e non sempre trova ascolto.
Infatti, sono contento che nelle scorse settimane il tema dell'ascolto è stato affrontato in quest'Aula più volte, perché è necessario parlare di quello che la sanità e la scuola possono fare nell'arrivare prima, dove spesso neanche le famiglie non riescono ad arrivare.
I temi famiglia e scuola, secondo me, sono importanti proprio per non scaricare loro addosso il senso di colpa che abbiamo sentito più e più volte in quest'Aula; il senso di colpa di professionisti e di professori che spesso non possono caricarsi tutto sulle loro spalle, e delle famiglie che per quanto siano quelle che spesso lottano fianco a fianco con i loro figli, non sono solo quel ritratto, ma sono anche i luoghi dove queste malattie crescono e proliferano, perché non tutte le famiglie sono uguali anzi, spesso, i contesti familiari sono una parte del problema. Affrontare queste due tensioni assieme, senza dover né colpevolizzare, né assolvere dover indicare quei contesti come l'unico luogo dove ci si salva, ci porta a dare delle responsabilità più ampie.
I numeri finalmente venuti alla luce, dopo un faticoso percorso di riconoscimento dei disturbi alimentari, sono drammatici. Sono certificati dall'Istituto Superiore di Sanità, che ha realizzato una mappatura molto attenta, dai tanti i Centri di assistenza in Italia. I nuovi casi e i trattamenti sono tantissimi, se pensiamo al dato italiano; quello piemontese, come ricordavano gli operatori, è più di 200 mila persone. In Italia, dal 2020-2021 ci sono stati circa 2 milioni di casi.
In Piemonte si calcola che persone affette da tutte queste forme di disturbi alimentari sono più di 200 mila; tra i quadri diagnostici più gravi c'è l'anoressia nervosa e la bulimia, che nelle stime più basse hanno una prevalenza dello 0,5% e dell'1,2 sulla bulimia. Questo significa che in Piemonte si possono stimare circa 20 mila persone affette da anoressia nervosa e più del doppio della bulimia nervosa.
Spero davvero che questa discussione ci porti ad aiutare tutte le strutture ad avere quell'omogeneità di cui parlava prima il collega Magliano, che parallelamente ci sia una nuova cura anche nell'interloquire con quello che c'è a fianco. Penso all'educativa di strada, penso a tutto quello che possono fare i Comuni e che non riescono a fare spesso per difficoltà economiche, ma penso anche a una vicenda di cui abbiamo parlato poco, cioè come tutte queste vicende si possano ricollegare. Tutte le discussioni delle scorse settimane non è detto che ci portino all'individuazione di un solo modo di agire, ma di certo a una consapevolezza che alcuni di questi grandi tensioni e disagi psicologici devono essere affrontati non solo in quipe con più professionalità, come abbiamo scritto, ma anche con un dialogo diverso fra luoghi che prima non dialogavano.
La dico male, ma qualche settimana fa abbiamo parlato di "riduzione del danno". Molte di queste malattie interloquiscono con altri tipi di disagi psicologici e altri tipi di consumi; cioè, quanto queste due vicende siano collegate lo sanno solo gli operatori, che spesso comprendono che da quell'anoressia magari se ne esce parzialmente con altri tipi di dipendenza. Al tempo stesso, secondo me è importante ricollegare il ruolo dell'educativa di strada, così come possono fare i luoghi di ascolto con gli abusi (parlo di abusi in tanti sensi) e ricordo che questo è un Consiglio che ha affrontato il tema del cyberbullismo, di tutte le difficoltà che vivono i nostri giovani nell'affrontare spesso pregiudizi.
Mi piacerebbe che quest'Aula ricollegasse tutta questa discussione ad altre vicende, quella per esempio sull'identità di genere, sulle identità sessuali. Andate a vedere i dati che fotografano lo stato di tensione su questi temi nelle nostre scuole C'entrano, Consigliera Canalis, perché queste malattie sono collegate a tanti altri disagi nella società, per cui occorre affrontarli insieme per comprendere come uscirne, non solo in termini sanitari. Un errore da non fare, soprattutto in leggi come queste, è delegare alla sanità, dopo aver discusso del ruolo delle famiglie e della scuola, la soluzione dei problemi, che ovviamente non sono solo di tipo sanitario,.
Per questo, ringrazio tutti i colleghi che hanno voluto contribuire al dibattito.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Brevissima, perché vorrei si votasse prima della pausa.
Annunciamo il nostro voto positivo e ringraziamo i colleghi per il lavoro svolto in questi mesi di gruppo di lavoro. Speriamo che questa legge non venga poi dimenticata, e si continui ad alimentarla, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista delle azioni previste.
Ricordiamo però a tutti, come diceva anche il Consigliere Grimaldi - che su questo mi ha anticipato - che questa materia non va trattata solo dal punto di vista sanitario. Le malattie descritte in questo testo si accompagnano ad altre forme, anche di autolesionismo, che purtroppo interessano sempre di più i nostri giovani e sempre più in età precoce.
Il nostro lavoro non finisce sicuramente qui e la nostra azione dovrebbe guardare anche a tutto quello che c'è anteriormente, cercando di costruire un contesto in cui i nostri giovani vedano ridurre il proprio disagio disagio che può avere diverse origini: quelle appena elencate dal collega Grimaldi, ma anche origini diverse, che andrebbero analizzate e approfondite.
Inoltre, non dimentichiamo che ci sono territori della nostra regione totalmente scoperti dal punto di vista dei servizi sanitari; scrivere nero su bianco, in un testo di legge, che il pediatra, il medico di base o il Pronto soccorso devono essere pronti e preparati ad accogliere riconoscere, sostenere e seguire questi casi, non ci mette al riparo dalla carenza di personale che in molti territori, purtroppo, è molto grave e molto sentita.
Il nostro lavoro va ben oltre quanto svolto dai colleghi, sicuramente molto apprezzabile e che ha dato origine a un testo che sarà molto apprezzato soprattutto dalle famiglie, che si troveranno a fare i conti con questi disturbi, però non dimentichiamoci che è soltanto una piccolissima parte di tutto il lavoro che dobbiamo ancora fare e che sarebbe il caso di iniziare a fare in quest'Aula, magari lasciando da parte altri temi che non hanno quale urgenza.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci altre richieste di intervento, metto in votazione, per appello nominale, l'intero testo unificato.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo unificato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
A questo punto sospendo la seduta e la riprendiamo alle ore 14.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.00)



(Alle ore 14.33 Il Presidente Allasia comunica che i lavori riprenderanno alle ore 15.00)



(La seduta riprende alle ore 15.01)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Nella sessione antimeridiana abbiamo concluso l'esame del Testo unificato delle proposte di legge n. 148, 149, 162 e 167, inerente a "Disposizioni per la prevenzione e la cura dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione e per il sostegno ai pazienti e alle loro famiglie", di cui al punto 6) all'o.d.g.


Argomento: Problemi energetici - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Esame disegno di legge n. 212, inerente a "Modifiche alla legge regionale 29 ottobre 2020, n. 26 (Assegnazione delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 212, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza in sede congiunta di III e V Commissione in data 18 luglio 2022.
Relatore di maggioranza è il Consigliere Gagliasso, che ha facoltà di intervenire per un massimo di quindici minuti.



GAGLIASSO Matteo, relatore

Grazie, Presidente.
Non userò i quindici minuti, anche perché, come andrò a dire, si tratta esclusivamente di modifiche richieste dall'attuale Governo al disegno di legge che era stato approvato in quest'Aula non più tardi di un anno e mezzo fa.
Il disegno di legge n. 212, sottoposto oggi all'attenzione dell'Aula introduce una serie di modifiche alla legge regionale n. 26 del 29 ottobre 2020 ("Assegnazione delle grandi derivazioni a uso idroelettrico") approvata in attuazione dell'articolo 12 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, che attribuisce alle Regioni il compito di disciplinare con legge le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni di grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico.
Le suddette modifiche conseguono alle contestazioni che il Governo ha sollevato con ricorso alla Corte costituzionale per la dichiarazione d'incostituzionalità degli articoli 2, comma 4, 4 comma 1, 7, 8 comma 1, 9 11, 13, 14, 15, 16, 19, 20, 21, 22 e 23 della l.r. 26/2020, individuando negli articoli 117, comma 1, comma 2, lettera e) e comma 3 della Costituzione i parametri violati. Come dicevo prima, si tratta di modifiche richieste dal Governo.
La Regione ha deciso di proseguire nella propria linea, cercando di modificare quanto richiesto. Al riguardo, vorrei ringraziare soprattutto gli Uffici dell'Assessorato e la minoranza, perché nel corso della discussione in Commissione abbiamo concordato sul fatto che l'intervento fosse esclusivamente tecnico e che dovesse arrivare il prima possibile in Aula. Sappiamo quanto oggi la materia idroelettrica e tutto ciò che concerne il discorso acqua e luce siano temi di estrema attualità. Sappiamo anche che si tratta di grandi investimenti, che sono in grado di dare ossigeno alle casse della Regione, che, finalmente, potrà andare avanti nel processo che è stato iniziato nel 2020.
Non mi dilungherò oltre, per cui ringrazio le minoranze, l'Assessore, i tecnici dell'Assessorato e lei, Presidente, per la parola.
Grazie a lei.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al relatore di minoranza, Alberto Avetta.



AVETTA Alberto, relatore

Grazie, Presidente.
Questo disegno di legge, al di là del merito, è la conferma che la Giunta Cirio fa fatica a rapportarsi con le istituzioni di riferimento soprattutto quando si tratta di scrivere leggi che hanno un impatto significativo; leggi che, seppur regionali, coinvolgono interessi complessi e articolati, cioè norme che devono essere rese coerenti molto spesso con la normativa nazionale e, in molti altri casi, con l'impianto normativo europeo, che, per ovvie ragioni, è più complesso di quello che sta alla base di tante proposte di legge che questa maggioranza in questi ormai tre anni e mezzo ci ha fatto discutere in Aula.
Parliamo di tante proposte di legge che potremmo definire voluttuarie, tra virgolette superflue, di discussioni di cui, francamente, molto spesso non abbiamo colto il senso, soprattutto se rapportate all'urgenza di intervenire invece su argomenti così delicati, così complessi e così importanti anche rispetto al futuro economico e sociale della nostra Regione, così come ha avuto modo di ricordare il collega Gagliasso.
Come dicevo, ogni volta che si tratta di mettere il naso fuori dal recinto di casa, dalle piccole beghe di cortile, la Giunta Cirio fa fatica e si fa un po' "bacchettare" - non me ne voglia nessuno se uso questo termine - dal Governo nazionale. In questo caso, non ha nemmeno la scusa per dire "non lo sapevamo", perché puntualmente dai banchi dell'opposizione siamo stati spesso costretti, in particolare su questa legge (ma l'abbiamo fatto anche su altre) a una certa pedanteria.
Spesso abbiamo detto: "Attenzione, guardate che scritta così non va bene esponete la Regione Piemonte al ricorso del Governo e alle possibili censure", così com'è avvenuto puntualmente anche in questo caso. E con altrettanta puntualità, e forse con un'ostinazione che rischia di rivelarsi addirittura un po' "ottusa" - anche in questo caso uso le virgolette - si va avanti come se niente fosse, quasi come se l'autonomia tanto invocata da questa Regione fosse il presupposto di una certa considerazione, quella secondo cui "qui siamo a casa nostra, facciamo come vogliamo". Poi scopriamo che, in realtà, siamo a casa nostra, ma pur sempre in relazione con altre istituzioni di questo Paese - per fortuna! - per cui qualcuno ci fa presente che le cose che stavamo facendo, così come le avevamo proposte non andavano bene.
Di conseguenza, rincorriamo queste censure, sempre a spese dei piemontesi e tentiamo di metterci qualche pezza, che è esattamente quello che facciamo o che tentiamo di fare con questo disegno di legge, che si pone l'obiettivo di uniformare il testo legislativo regionale a dei principi che sono vincolanti, la cui inosservanza è stata contestata dal Governo alla Corte costituzionale, la quale ha rilevato alcuni profili d'illegittimità.
Tra questi profili d'illegittimità, vi è il fatto che fosse prevista l'esclusione delle domande di nuove concessioni dalla disciplina della legge regionale; il fatto che ci fosse il rinvio di elementi essenziali della materia a futuri provvedimenti di rango non legislativo, senza un'adeguata fissazione di criteri e di principi; il fatto che fosse prevista l'esclusione dalle procedure di affidamento alle concessioni di grande derivazione idroelettrica degli operatori economici precedentemente incorsi in un provvedimento di revoca o di decadenza (esclusione che risulterebbe restrittiva del principio di massima partecipazione), per poi finire con la disciplina del canone per le concessioni di grandi derivazioni, sentito il parere di ARERA.
Con questo disegno di legge, ci poniamo lo scopo di risolvere il conflitto tra Stato e Regioni. Infatti, questa norma prevede l'abrogazione della disposizione affinché non si applichi alle domande di nuova concessione di grandi derivazioni di acqua a scopo idroelettrico; introduce l'elenco di quegli elementi minimi di cui dovrà tenere conto il bando di gara (pongo un esempio con riferimento, in particolare, alle clausole sociali), quindi si chiarisce che, nell'aggiudicare nuove concessioni, ci sia l'obbligo di assorbire le persone adibite alla gestione dell'impianto e, ovviamente, si tenga conto del fatto che siano mantenuti i diritti acquisiti.
Inoltre, come dicevo, vi è l'eliminazione della previsione dell'esclusione per quanto riguarda la partecipazione alla procedura per l'assegnazione delle concessioni a coloro che sono stati destinatari di provvedimenti di revoca.
Il disegno di legge conferma anche un passaggio importante, cioè la possibilità che le concessioni siano affidate mediante partenariato pubblico o privato, che era un'ipotesi già prevista dalla legislazione statale, in particolare dal decreto Bersani.
Queste sono le condizioni rispetto alle quali affrontiamo questo percorso che è finalizzato a mettere una pezza ad alcuni errori puntualmente evidenziati sia da noi in Aula sia in sede di Commissione sia soprattutto dagli stakeholder e dai portatori d'interesse. Pertanto, siamo qui a riprendere il filo del discorso dopo aver perso un anno e mezzo, per usare un eufemismo, a scapito dei piemontesi. In ogni caso, noi siamo stati disponibili a contribuire a migliorare il disegno di legge. La nostra disponibilità è stata accolta solo parzialmente; ne prendiamo atto, ma per l'interesse e il bene comune dei piemontesi avremo un atteggiamento costruttivo nei confronti di questo disegno di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi, in qualità di relatore di minoranza.



GRIMALDI Marco, relatore

Grazie, Presidente.
Mi unisco alle considerazioni del collega Avetta, non tanto per dire che ve l'avevamo detto; non è tanto quello il passaggio. Il passaggio è il fatto che, secondo me, non si è colta fino in fondo l'occasione di comprendere che cosa abbiamo davanti.
Come l'Assessore sa, visto che ne abbiamo discusso ampiamente nelle scorse settimane in Aula, lo stato di siccità è una situazione che rischia di compromettere anche tanti pensieri dell'evoluzione di una parte delle energie rinnovabili di questo Paese. Questo non vuol dire compromettere gli investimenti, non vuol dire arretrare sul tema dell'idroelettrico; vuol dire, però, fare dei pensieri avanzati di come contribuire al piano delle energie rinnovabili, tenendo conto di uno stato che non è d'eccezione.
Non so se l'Assessore condivide, ma credo che quello che è successo negli scorsi sei-sette mesi è possibile - non dico che sia probabile, ma è possibile - che si ripeta ciclicamente nei prossimi anni. Così com'è possibile che siamo davanti non all'estate più calda degli ultimi anni, ma alla più fresca dei prossimi. Che cosa vuol dire? Vuol dire ripensare a tutto quello che abbiamo detto, scritto e immaginato anche nei nostri piani energetici. Anche la discussione che abbiamo fatto sugli invasi e quella rispetto al ruolo della Valle d'Aosta o della Svizzera, che ci fa riflettere sui minimi vitali dei nostri fiumi e sull'utilizzo dei nostri invasi, non vorrei che ci portasse solo a dire che il punto è fare più invasi. Mi pare che non possiamo cavarcela in modo così semplicistico.
D'altra parte, credo che questa riflessione ci debba portare a comprendere quanti altri salti avanti dobbiamo fare nelle altre energie. Lo dico sommessamente: oggi abbiamo litigato a distanza su un capannone di allevamento intensivo. Non so se l'Assessore Marnati ha seguito la discussione: in un pezzo del Cuneese vi è un'ennesima autorizzazione per un capannone per 40 mila polli, che vuol dire banalmente migliaia e migliaia di litri per ogni uovo e migliaia di litri per ogni pollo di quell'azienda.
Perché dico questo? Perché il tema di come utilizzeremo l'acqua sarà un tema del futuro, è inutile rimandare quest'oggetto. Tra l'altro, paesi più liberisti del nostro - penso ai paesi del Benelux, di sicuro meno protezionisti dell'Italia - almeno su questi temi sono addirittura a favore dell'incentivo alla riduzione di tutto questo. Tuttavia, hanno fatto salti avanti enormi in altre tecnologie e in altri investimenti.
A proposito di questo, continuo a dirvelo: mentre non riusciamo a riutilizzare i capannoni dismessi - come in quel caso, perché si potrebbero fare gli stessi allevamenti in luoghi già utilizzati e non impermeabilizzati - non facciamo nemmeno il minimo sforzo per coprire di fotovoltaico tutto quello che è rimasto. Lo dico banalmente: basta guardare dall'alto Torino per vedere cosa ne è dei nostri deserti industriali e quanti metri quadri di fotovoltaico ci sono sopra a Mirafiori. E non mi potete dire che FCA o Stellantis non abbiano i soldi anche solo per ricoprire parte delle loro facciate e rifarsi un pezzettino della loro immagine.
Pertanto, c'è poco da dire: è una legge che rimette i puntini sulle "i" come ha chiesto il Governo. Vorrei solo che non fosse un'ennesima occasione per non discutere dello stato energetico del momento, per non capire che da questa crisi che si è sviluppata a seguito di un conflitto non usciamo semplicemente ricercando, in modo anche approssimativo, le risposte in quello che già abbiamo. Non vale paradossalmente per il gas e non vale neanche per l'idroelettrico. Ahimè, non è sfruttando al massimo quello che abbiamo già che può portarci fuori da questa crisi, ma iniziando a ipotizzare quello che non c'è e ancora manca in Piemonte.
Spero che anche questa discussione ci aiuti ad aprire almeno lo spiraglio di un futuro diverso.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco in qualità di relatore di minoranza.



SACCO Sean

Presidente, rinuncio all'intervento.



PRESIDENTE

Spero che non rinunci per colpa mia.
È aperta la discussione generale.
Prima di procedere con la discussione generale, fino a quando ARPA non ci libera da quest'obbligo, invito tutti a tenere la mascherina calzata coprendo naso e bocca; nessuno è esente. Grazie a tutti.
A parte questa nota di servizio, ritorniamo sul DDL n. 212.
Poiché nessun Consigliere intende intervenire in discussione generale chiedo alla Giunta se vuole intervenire.
La parola all'Assessore Marnati.



MARNATI Matteo, Assessore all'energia

Grazie, Presidente.
Anch'io mi unisco ai ringraziamenti per le dichiarazioni di tutte le forze politiche che sono intervenute anche in Commissione. Da quello che ho percepito, e sono sincero, c'è stato un atteggiamento molto costruttivo.
Non torno più a parlare della legge, l'abbiamo già fatto ed è stata già approvata; però quando si approva una legge regionale, giustamente il Governo (in un Paese democratico funziona così) verifica i vari articoli e se ritiene opportuno, presenta un ricorso alla Corte Costituzionale su alcuni articoli.
Abbiamo analizzato le loro richieste secondo un principio di massima collaborazione tra enti istituzionali e abbiamo deciso che non ritenevamo condivisibili le eccezioni sollevate dal Governo, ma il Governo ha deciso di costituirsi nel giudizio innanzi alla Corte Costituzionale, contestando puntualmente dei rilievi che abbiamo discusso in Commissione. Sono tanti quindi non posso elencarli tutti in questo momento. La Corte Costituzionale fissò un'udienza per la discussione sul ricorso il 4 ottobre 2021.
In considerazione della necessità di procedere all'adozione di tutti questi provvedimenti di attuazione della legge regionale, in Giunta abbiamo ritenuto opportuno avviare, per tramite del Dipartimento degli Affari regionali e Autonomia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, un confronto con tutte le strutture ministeriali competenti, per concordare le necessarie modifiche da apportare alla legge regionale, al fine di risolvere il contenzioso pendente innanzi alla Corte Costituzionale.
I rapporti e tutte le interlocuzioni della Regione con il DAR (Dipartimento Affari Regionali) sono stati coordinati dalla Direzione della Giunta regionale, Settore Attività legislativa e Consulenza giuridica. È uscita fuori una bozza di modifiche alla legge regionale n. 26 del 2020, che è stata esaminata e discussa. Nel corso di una riunione che si è tenuta il 17 maggio 2022, sono state formulate alcune osservazioni alla bozza di testo presentate e sono stati richiesti alcuni ulteriori aggiustamenti, alla luce dei quali è stato predisposto un ulteriore testo, trasmesso a tutte le amministrazioni statali interessate per il tramite del Dipartimento per gli Affari regionali e le Autonomie e della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Tutto questo lavoro che è stato fatto in poco tempo ha dato una formulazione e hanno espresso il loro unanime parere positivo il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, il Ministero della Transizioni ecologica, il Ministero dell'Economia e delle Finanze, il Dipartimento per le politiche europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l'Autorità garante della concorrenza e del mercato.
Al fine di una celere predisposizione di tutti questi atti necessari all'avvio delle procedure di assegnazione delle grandi derivazioni idroelettriche già scadute, si è reso necessario procedere all'approvazione del presente disegno di legge da parte del Consiglio regionale, come abbiamo visto durante le scorse Commissioni.
Come abbiamo specificato - per questo, ringrazio tutte le forze politiche che hanno sostenuto questa richiesta in modo costruttivo, essendovi un accordo specifico con tutte le amministrazioni statali competenti - il finale di quest'operazione era di arrivare a una risoluzione del contenzioso e, quindi, non andare davanti alla Corte Costituzionale.
Pertanto, era indispensabile che il testo venisse approvato senza modifiche o integrazioni. Questo è avvenuto, quindi grazie per il lavoro svolto e per tutto quello che verrà.
È stato ricordato quanto è importante avere una legge del genere sicuramente strategica per la nostra Regione, soprattutto in un momento difficile come quello della siccità, anche se in generale vi erano già difficoltà prima della situazione attuale.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro chiusa la discussione generale e procediamo con l'esame dell'articolato.
Non ci sono emendamenti su nessun articolo.
Ricordo che il numero legale è 21.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Comunico il voto di presenza dei Consigliere Rossi e Sarno.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Comunico il voto di presenza del Consigliere Magliano.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Comunico il voto di presenza dei Consiglieri Martinetti e Valle.
ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Indìco la votazione palese sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 11 Indìco la votazione palese sull'articolo 11.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 12 Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 13 Indìco la votazione palese sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 14 Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 15 Indìco la votazione palese sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 16 Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) È terminato l'esame dell'articolato.
Chiedo se vi siano dichiarazioni di voto sull'intero testo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Preioni; ne ha facoltà per cinque minuti.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
A nome del Gruppo della Lega, siamo contenti di fare quest'ulteriore passo.
È un disegno di legge che va a recepire delle piccole modifiche dei Ministeri e degli aggiustamenti, però questo è un passo importante che ci consentirà, in tempi brevi, di mettere a bando questi beni, le dighe, le grandi dighe, le grandi concessioni idroelettriche. Trattasi, come abbiamo detto tante volte in Aula, di concessioni e di un bene (l'acqua) di tutti.
C'era chi voleva concedere a babbo morto, per l'ennesima volta l'opportunità di sfruttare un asse così strategico, senza far ritornare nulla alla Regione. Questa visione è stata sconfitta e ne siamo profondamente contenti, così com'è stata sconfitta l'ipotesi ipercentralista che voleva nuovamente centralizzare a Roma queste concessioni, le quali invece restano saldamente in mano alle Regioni. Ne siamo estremamente contenti e ne sarà contento anche il nostro bilancio perché per la Regione Piemonte si parla all'incirca di 150-200 milioni di euro con la messa a gara totale di queste concessioni.
Pertanto, è un momento importante ed è un passo che, seppur formale, ci avvicina alle gare che, per normativa nazionale, si è definito che possano essere fatte anche in partenariato. E grazie al fatto che gli attuali gestori sono aziende importanti che danno lavoro a molti addetti del territorio, usufruendo della prelazione, abbiamo anche l'opportunità di non essere in balìa di grandi gruppi stranieri e di multinazionali, perch questa non è la nostra visione.
È un asse strategico, dev'essere saldamente in mano pubblica e saldamente in mano ad aziende serie, storiche e che sanno cosa devono fare nel gestire milioni e milioni di metri cubi sulla testa dei territori montani e delle persone dei territori montani. Però è giusto che paghino le concessioni pubbliche e che i territori e le Regioni rientrino di somme importanti perché sappiamo benissimo quanto queste risorse servano al nostro bilancio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo se vi siano altre dichiarazioni di voto.
Non essendovi altri interventi, passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Organizzazione turistica

Esame disegno di legge n. 214, inerente a "Disposizioni regionali di modifica alla legge regionale 30 marzo 1988, n. 15 (Disciplina delle attività di organizzazione ed intermediazione di viaggi e turismo"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 214, di cui al punto 9) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla III Commissione il 18 luglio.
Relatrice è la Consigliera Nicotra, che ha facoltà di intervenire.



NICOTRA Letizia Giovanna, relatrice

Grazie, Presidente.
Il disegno di legge regionale n. 214 dell'11 novembre 2022.



PRESIDENTE

Colleghi, per cortesia. Se tenete un tono di voce più basso, riusciamo ad ascoltare la relatrice.
Prego, Consigliera, prosegua.



NICOTRA Letizia Giovanna, relatrice

Grazie, Presidente.
Il disegno di legge regionale n. 214 dell'11 novembre 2022, avente a oggetto "Disposizioni regionali di modifica alla legge regionale 30 marzo 1988, n. 15 (Disciplina delle attività di organizzazione ed intermediazione di viaggi e turismo)", si compone di quattro articoli ed è stato licenziato dalla III Commissione nella seduta del 18 luglio 2022, a maggioranza delle sue componenti.
Lo scopo di questo disegno di legge è di unificare il contesto legislativo piemontese alle disposizioni nazionali relative alla figura del direttore tecnico dell'agenzia di viaggio e turismo. Nell'agosto scorso la Conferenza Stato-Regioni e Province autonome ha adottato, su proposta del Ministro del Turismo, un'intesa sullo schema del decreto previsto dal Codice del turismo per fissare i requisiti professionali dei direttori tecnici delle agenzie di viaggio e turismo.
Di conseguenza, il presente disegno di legge all'articolo 1 prevede che la responsabilità tecnica dell'agenzia di viaggio e turismo sia affidata a un direttore tecnico, la cui abilitazione all'esercizio è rilasciata dalla Regione mediante l'accertamento dei requisiti contenuti nel decreto.
L'articolo 1, inoltre, prevede che sia rimesso alla Giunta regionale, con apposito provvedimento, di stabilire la disciplina di dettaglio per il percorso professionale formativo e per l'abilitazione all'esercizio della professione.
Si prevede altresì che la Regione tenga e aggiorni un elenco dei soggetti idonei ad assumerne le funzioni e le responsabilità suddette.
Per quanto riguarda i requisiti tecnico-strutturali delle agenzie di viaggio e di turismo, l'articolo 2 prevede che alla presentazione dell'istanza di avvio dell'attività, l'agenzia di viaggio o turismo debba disporre di strutture e attrezzature idonee, come di appositi locali, in caso di vendita diretta al pubblico, facilmente accessibili e distinti da quelli di altri esercizi commerciali. Tale disposizione non si applica alle agenzie che effettuano vendita al pubblico esclusivamente per via telematica o altre forme di vendita a distanza, per le quali si applicano le disposizioni contenute nel Codice del consumo. Infine, tali agenzie devono disporre di apposita insegna visibile all'esterno denominante chiaramente l'esercizio d'impresa.
Ancora nella seduta del 18 luglio, la III Commissione ha approvato, su proposta della Giunta regionale, la modifica dell'articolo 3, inserendo una clausola di neutralità finanziaria. Di conseguenza, il presente disegno di legge non comporta alcun onere aggiuntivo a carico del bilancio regionale.
Per concludere, l'articolo 4 è relativo al carattere d'urgenza della legge.
Ringraziando l'Assessore Vittoria Poggio e i suoi Uffici per l'attenzione e per il lavoro svolto, fin da adesso esprimiamo il nostro voto favorevole al DDL.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano, relatore di minoranza.



MAGLIANO Silvio, relatore

Grazie, Presidente.
Si tratta di un adeguamento per inserire questa norma all'interno di un inquadramento nazionale, soprattutto per permettere all'agenzia di viaggi di avere, nel direttore tecnico, una figura formata, capace e competente.
Per dare serietà a questo tipo di settore, in Commissione abbiamo discusso per capire che cosa poteva capitare nel caso in cui questa figura non fosse prevista e ci si limitasse a un facente funzioni. Questo è il primo tema.
L'articolo 2 parla delle sedi, cioè il luogo in cui le agenzie di viaggio devono operare.
Mi auguro - lo dico all'Assessora - da questo punto di vista, che quando scriviamo in norma "facilmente accessibile" non sia solo un pour parler, ma che significhi oggettivamente un controllo del fatto che in questi luoghi non vi siano barriere architettoniche che possano impedire l'accesso alle persone con disabilità, perché questo fa parte della possibilità di rendere completamente accessibili le agenzie di viaggio.
Va bene il turismo accessibile e che la Regione abbia avviato progetti come Turismabile o che abbia annunciato qualcosa di simile sulla Via Francigena resa completamente accessibile, ma quando ci occupiamo di questi aspetti entriamo nel merito.
Pertanto, si tratta di un adeguamento. È bene che si faccia, è bene che la figura del direttore tecnico sia normata all'interno di una legge, in modo tale che nessuno s'improvvisi su un settore dove oggi, come Regione investiamo molto e, nello stesso tempo, che non vi siano fraintendimenti.
L'articolo 2 recepisce i regolamenti della Conferenza Stato-Regioni a livello nazionale, affinché ci sia chiarezza, perché troppi s'improvvisano a fare mestieri che non sono loro.
Su questo comparto, vogliamo puntare e vogliamo puntare con chiarezza. Ben venga quest'adeguamento, affinché la figura del direttore tecnico e la tipologia di sede nella quale vengono sviluppate queste offerte di viaggio siano il più possibile adeguate. Su questo, Assessore, le chiedo di vigilare, di modo che quel "facilmente accessibile" non sia solo una frase di rito, ma lo sia fino in fondo, perché una persona con disabilità ha il diritto di scegliere i suoi viaggi e di accedere a qualsiasi tipo di attività commerciale, comprese le agenzie turistiche.



PRESIDENTE

Grazie.
È aperta la discussione generale.
Vi sono Consiglieri che intendono intervenire? Poiché nessuno chiede la parola, chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Prego, Assessore Poggio.



POGGIO Vittoria, Assessore al turismo

Grazie, Presidente.
Ringrazio davvero per i contributi portati dai vari Consiglieri di maggioranza e di opposizione per condurre alla fine l'iter di questo disegno di legge, che è un mero adeguamento alle linee d'indirizzo nazionali.
C'era stato un momento di vuoto normativo, ma con il decreto ministeriale del 5 agosto 2021 sono state indicate le linee e i criteri, com'è stato detto, soprattutto per definire la figura del direttore tecnico, che è una garanzia per l'attività che svolge un'agenzia turistica e di viaggi.
Questo perché? Perché si vuole allineare la normativa regionale piemontese e quindi armonizzarla non solo ai criteri indicati dal Ministero, ma soprattutto anche in rapporto con le altre Regioni.
Per quanto è stato sottolineato, gli articoli sono stati esaminati e ci sono stati i passaggi in Commissione, l'ultimo ancora il 18 luglio, che ha visto nell'articolato variare la clausola finanziaria per portarla alla neutralità finanziaria, perché non ci sono oneri a carico della Regione quindi è stato sostituito questo punto.
Per quanto riguarda l'osservazione sull'attenzione nei confronti degli articoli proposti, oltre all'armonizzazione della figura del direttore tecnico con quella di tutte le altre Regioni, per cui si propone una figura professionale che garantisca la trasparenza dell'attività delle agenzie di viaggio, nell'articolo successivo si stabiliscono i criteri strutturali dei luoghi fisici, dove le agenzie di viaggio operano, ma anche di quelle che lavorano online e che anch'esse devono avere un direttore tecnico. Su quest'ultimo caso, non essendo realtà fisiche, non sono state date indicazioni sugli spazi utilizzati.
La questione del turismo accessibile fa parte delle azioni del mio mandato.
È stato sottolineato con provvedimenti, come con l'ultima misura che ha visto candidare un progetto e i bandi ministeriali sulla Via Francigena.
Tutto questo rende possibile una valorizzazione di un percorso che dà soddisfazione anche alle persone con difficoltà motorie e, soprattutto alle loro famiglie.
Pertanto, c'è la volontà di monitorare i requisiti che permettono a tutti di avere accesso non solo ai luoghi di destinazione turistica, ma anche ai luoghi dove ci si reca per acquistare il proprio viaggio o partecipare a un tour operator o a qualsiasi forma di turismo cui è possibile partecipare il che sicuramente fa bene a tutti.
Il mio impegno è anche su questo.
Concludo ringraziando il lavoro di tutti e, sopratutto, il contributo datomi in quest'Aula.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore Poggio.
Dichiaro chiusa la discussione generale e passiamo all'esame dell'articolato.
Non essendo stati presentati emendamenti, se nessuno chiede di intervenire possiamo procedere con la votazione dell'articolato.
ARTICOLO 1 Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Comunico per il verbale il voto favorevole del Consigliere Grimaldi.
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 211, inerente a "Assestamento al bilancio di previsione della Regione Piemonte 2022-2024 di cui al punto 10) all'o.d.g.
Comunico che il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione il 14 luglio scorso.
Do la parola al relatore di maggioranza, Consigliere Perugini.
Prego, Consigliere.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Sospendiamo i lavori per cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa, alle ore 16.05, riprende alle ore 16.10)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Poiché è stato deciso di convocare la Conferenza dei Capigruppo per accordarsi in merito alla prosecuzione dei lavori, comunico che gli stessi riprenderanno al termine della Conferenza stessa.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.10, riprende alle ore 16.56)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La Conferenza dei Capigruppo appena terminata ha convenuto di sospendere la trattazione del disegno di legge n. 211 "Assestamento al bilancio di previsione della Regione Piemonte 2022-2024", di cui al punto 10) all'o.d.g., e di riprenderla nella giornata di martedì 26 luglio 2022. Una nuova Conferenza dei Capigruppo sarà calendarizzata la prossima settimana.
Buona serata a tutti.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 16.57)



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