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Dettaglio seduta n.200 del 19/07/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 15.07)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che sono in congedo i Consiglieri Caucino, Chiorino, Cirio, Disabato, Fava, Icardi, Ricca, Stecco e Tronzano.
Il numero legale è, pertanto, 21.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Al punto 8) dell'ordine dei lavori di oggi c'è la proposta di deliberazione del Consiglio regionale n. 246 "Legge regionale 14/2007, articolo 10 'Modalità di attuazione della missione ai contributi per il recupero di beni confiscati", una delibera che abbiamo approvato ieri in Commissione e che serve, finalmente, a far partire un nuovo bando, affinché i Comuni possano avere dei fondi per la gestione di beni confiscati.
Si è reso necessario modificare la nostra vecchia delibera del 2017 per ammettere, tra gli interventi previsti a fronte di quei contributi, anche interventi per la sistemazione di locali da adibire alla Polizia locale da parte dei Comuni, cosa che i Comuni possono già fare. I Comuni possono adibire a sede di Polizia locale dei beni confiscati, però non potevano accedere a quel tipo di finanziamenti.
Poiché è qualche anno che si aspetta quel bando, adesso abbiamo anche un bilancio di previsione (già da un po' di tempo) e ieri abbiamo approvato all'unanimità la delibera del Consiglio regionale, quindi non è un provvedimento divisivo. Pertanto, chiedo che sia posto in alto nella trattazione dell'o.d.g. odierno, in modo che possa essere votato e che la Giunta regionale possa procedere con la DGR di bando.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei richiedere l'inserimento, all'o.d.g. dell'ordine del giorno n. 858 "Misure di contenimento della peste suina africana", chiedendo anche che la discussione possa avvenire nella giornata odierna.
Grazie.



PRESIDENTE

Oltre l'ordine del giorno già citato dalla Consigliera Canalis, il n. 858 "Misure di contenimento sulla peste suina africana", sono pervenuti, come atti d'indirizzo collegati all'Assemblea straordinaria conclusa un'ora l'ordine del giorno n. 186 a prima firma Ruzzola, il n. 857 a prima firma Bongioanni e il n. 859 a prima firma Sacco.
Sono i quattro ordini del giorno collegati all'Assemblea aperta che si è appena conclusa.
Prego, Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore ai rapporti con il Consiglio

regionale Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consigliere Bertola per la sua richiesta.
È una richiesta che condivido perché, oltre a sbloccare, con l'approvazione odierna nella prima Giunta utile, la DGR che indirà finalmente il bando oggi è anche una giornata importante, essendo l'anniversario della morte del giudice Paolo Borsellino. Non so se è stato ricordato, altrimenti lo faccio io. Sarebbe un bel messaggio simbolico, quindi, approvarla nel Consiglio di oggi. Integro solo, magari proponendo di inserirlo come primo punto dopo gli ordini del giorno collegati alla sessione di questa mattina anche per coerenza di continuità con i lavori d'Aula. Potrebbe essere una proposta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Solo per conferma, perché vorrei attrarre l'ordine del giorno n. 186 a mia prima firma, forse quello che lei ha già citato.



PRESIDENTE

L'ho già citato.



RUZZOLA Paolo

Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo ancora gli ordini del giorno collegati: il n. 186 del Consigliere Ruzzola, il n. 857 del Consigliere Bongioanni, il n. 858 della Consigliera Canalis e il n. 859 del Consigliere Sacco.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Chiedo un'inversione all'o.d.g., dal punto 46) al punto 13).
In particolare, vorrei che fosse discussa la nuova legge sulla cittadinanza "Approvazione dello ius scholae".



PRESIDENTE

Chiede di inserirlo come primo ordine del giorno in discussione nell'attuale programmazione.
Vi sono altre richieste? Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Solo per chiedere, dato che il PD ha depositato un ordine del giorno con lo stesso tema ius scholae, di poterlo attrarre.
In questo momento non ricordo il numero, ma è a mia prima firma.
Grazie.



PRESIDENTE

Con l'853. Va bene.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Chiedo che tale richiesta sia messa in votazione, perché noi vogliamo posticipare e sarà poi nostra premura bocciarvi questi ordini del giorno.
Riteniamo non siano una priorità neppure nell'o.d.g. del nostro Consiglio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Preioni, per la sua trasparenza politica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Solo per l'organizzazione dei lavori. Come detto in Conferenza dei Capigruppo, chiedo se sia possibile discutere la legge sui DCA o DNA nella sessione di domani mattina. Era un accordo che avevamo ipotizzato in Conferenza dei Capigruppo proprio perché ci sono ancora due elementi da limare, come le avevo detto, rispetto ad alcuni emendamenti.
Tutto qui.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Sì, il punto 6). C'era l'accordo, se arriviamo a quel punto, di sospenderlo e discuterlo come primo punto nella seduta di domani mattina.
Non essendovi altre richieste di modifica, procediamo con la votazione delle richieste d'inversione, così togliamo dall'imbarazzo tutti.
La prima richiesta d'inversione è del Consigliere Bertola, che chiede di esaminare il punto 8) all'o.d.g. dopo il punto 2).
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione di punti all'o.d.g. presentata dal Consigliere Bertola.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Dopo il punto relativo all'approvazione dei processi verbali, esamineremo il punto 8) all'o.d.g.
Adesso mettiamo in votazione la richiesta del Consigliere Grimaldi di esaminare il punto 46) all'o.d.g. dopo il punto 12) all'o.d.g.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione di punti all'o.d.g. presentata dal Consigliere Grimaldi.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Ricordo che sono inseriti gli ordini del giorno n. 186, n. 857, n. 858 e n.
859, collegati al Consiglio aperto sull'emergenza dovuta alla peste suina africana.



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, non ho capito dove vanno a finire quegli ordini del giorno.
Solo per capirci. Lei ha comunicato che sono inseriti al fondo dell'o.d.g.



PRESIDENTE

Sono ordini del giorno legati al Consiglio regionale aperto, che normalmente dovrebbero essere trattati prima. Occorre che troviate un'intesa, come Capigruppo, per discuterli, dato che ci sono delle priorità e delle urgenze già richieste alla Conferenza dei Capigruppo sia per necessità di legge statale sia per necessità di Giunta e di maggioranza.
Se ci sono le condizioni, per me non ci sono problemi per trattarli. Se come Capigruppo, riuscite a trovare un'intesa, si possono affrontare dopo l'approvazione del punto 8), del punto 3) o del punto 4).
Nella giornata attuale e in quella di domani ci sono parecchi punti all'o.d.g. Se riusciamo, oggi chiudiamo la trattazione degli ordini del giorno del Consiglio regionale aperto in merito all'emergenza peste suina.
Questi atti d'indirizzo sono stati inseriti, come sempre, in calce, ma essendo collegati all'Assemblea aperta, sarebbe sicuramente utile per il dibattito trattarli e approvarli in giornata.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Caucino, Chiorino, Cirio, Disabato, Fava, Icardi Ricca, Stecco e Tronzano.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è stato approvato il processo verbale del 31 maggio 2022.


Argomento: Problemi generali - Problemi istituzionali - Rapporti con lo Stato:argomenti non sopra specificati - Antimafia

Esame proposta di deliberazione n. 246, inerente a "Legge regionale 14/2007, articolo 10. Modalità di attuazione dell'ammissione ai contributi per il recupero dei beni confiscati previsti dell'articolo 7, lettera a) della medesima legge regionale. Integrazione all'allegato A della DCR 211 28166 del 25/07/2017" (Atti di indirizzo collegati)


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 246, di cui al punto 8) all'o.d.g.
La parola all'Assessore Marrone per l'illustrazione.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Come veniva anticipato dal Presidente della Commissione legalità, Bertola questa proposta di delibera al Consiglio regionale, che è già stata approvata dalla Giunta, è un passaggio importante per diverse ragioni. La prima è che per poi è un passaggio necessario consentire l'approvazione in Giunta della delibera che indice il bando rivolto ai Comuni di riutilizzo dei beni confiscati alle mafie. L'altra è perché amplia i possibili obiettivi e ambiti di attività sociale cui destinare questi beni.
Ricordo che gli obiettivi già individuati dalla scorsa legislatura, che non andiamo a toccare e che confermiamo, sono quelli dell'emergenza abitativa ovvero accoglienza per genitori separati e donne vittime di violenza famiglie in stato di disagio. Poi vi sono i progetti socio-assistenziali educativi, ovvero promozione e sostegno alla famiglia e ai minori, tutela degli anziani e disabili, presidio del territorio con punti di accoglienza e d'informazione, agricoltura sociale, accoglienza e richiedenti asilo.
Con questa delibera chiediamo, come già portato avanti da altre Regioni italiane, di consentire ai Comuni che parteciperanno a questi bandi di destinare gli immobili confiscati alle mafie, anche come uffici, comandi e alloggi per gli operatori delle polizie locali dei singoli Comuni.
Un passaggio che riteniamo anche simbolico, proprio perché portare dei presidi di legalità, di ordine, di sicurezza, di vicinanza e di presenza istituzionale alla cittadinanza proprio negli immobili che erano di godimento delle organizzazioni mafiose ci sembra un messaggio molto importante; messaggio molto importante che portiamo nella giornata odierna che, quasi casualmente (ma forse no), rappresenta un importante anniversario, quello dell'assassinio del giudice Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta.
Penso sia un momento alto del Consiglio regionale, che, in un'ottica di trasversalità, va a riannodare un filo iniziato nella scorsa legislatura e che purtroppo si era interrotto forse anche per l'emergenza, che è proprio quello di dare sostegno agli Enti locali nel riutilizzo di beni immobili in mancanza dei quali i Comuni spesso non avrebbero risorse, personale sufficienti forze ed energie istituzionali per riuscire a farsene carico immobili che rischierebbero di rimanere delle "cattedrali nel deserto" o peggio ancora, ritornare in un circuito di utilizzo da parte delle mafie.
Anche se non è inserito nel testo della proposta di deliberazione in oggetto - l'abbiamo però approfondito anche in sede di Commissione - a fronte dell'approvazione di tale atto la Giunta andrà a deliberare uno stanziamento mai visto fino a oggi: complessivamente, sul biennio 2022-2023 saranno stanziati 900 mila euro, che, in un momento duro come questo, a livello erariale rappresenta sicuramente un impegno degno di nota, che andrà a coprire, come in passato, il sostegno al riutilizzo dal punto di vista degli investimenti (quindi del conto capitale), e un sostegno economico, ancorché minore, proprio in parte corrente, quindi alle attività delle associazioni del terzo settore, che, con i Comuni, andranno a rivitalizzare questi spazi.
È una dimostrazione di grande impegno e di grande sensibilità che vogliamo rinnovare in un momento in cui, purtroppo, registriamo che a livello nazionale il Governo, ahinoi, ha deciso di escludere le Regioni del Nord dai fondi del PNRR destinati proprio al riutilizzo dei beni confiscati alle mafie. Purtroppo, è una mentalità evidentemente antiquata e non aggiornata ai tempi che viviamo oggi, in cui le mafie, anche se di origine meridionale, in alcuni casi hanno dimostrato di aver messo radici profonde nelle regioni del Nord e di aver individuato proprio nei nostri territori uno spazio fertile d'infiltrazione nell'economia più ancora che nelle attività criminose in senso proprio, con il rischio di consentire loro di riciclare denaro - fare una sorta di "lavatrice" del denaro di provenienza illecita - con cui si continuano a foraggiare le organizzazioni criminali.
Peccato che non sia stato raccolto l'indirizzo e la richiesta delle Regioni anche del Centro-Nord di togliere questa limitazione e accedere ai bandi nazionali del PNRR in quest'ambito strategico: non ci possiamo poi stupire o rammaricare se vediamo che le Regioni del Nord sono, tra l'altro, tra quelle più indietro a livello di strategia dell'azione pubblica e istituzionale nel riutilizzo dei beni confiscati.
Speriamo comunque che, a fronte anche delle prossime evoluzioni che vedremo a Roma, il Governo (questo o un altro), magari eletto dei cittadini, possa porre rimedio e ampliare anche alle Regioni del Nord la possibilità di accedere a questi fondi.
Nel frattempo, come Regione Piemonte faremo la nostra parte andando a stanziare quasi un milione di euro.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Come giustamente ha ricordato poco fa l'Assessore Marrone, l'approvazione di questa deliberazione del Consiglio regionale in una giornata come quella di oggi assume una valenza ancora maggiore, giacché oggi è il 19 luglio e ricorrono trent'anni da quando un terribile attentato di stampo mafioso rispetto al quale purtroppo devono ancora essere individuati in modo chiaro i mandanti, ha tolto la vita al giudice Paolo Borsellino e agli agenti della sua scorta.
È bene, quindi, mantenere viva quella memoria e quell'esempio. Abbiamo una legge nazionale - la 109/1996 - per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie; abbiamo una legge regionale - la 14/2007 - che ha lo stesso obiettivo.
Proprio con riferimento all'articolo 10 della legge 14/2007, in cui si stabiliscono le modalità per l'ammissione ai contributi per il recupero dei beni confiscati previsti dall'articolo 7 lettera a) della medesima legge abbiamo adottato, come Consiglio regionale, una nostra proposta di deliberazione (divenuta deliberazione n. 211-28166 del 25 luglio 2017), con la quale abbiamo approvato le modalità d'attuazione per l'ammissione ai contributi dei Comuni del Piemonte per il recupero dei beni confiscati, in attuazione proprio dell'articolo 7.
Negli ultimi tempi, all'interno di diversi tavoli di confronto sulle tematiche della prevenzione della criminalità organizzata è emersa l'esigenza di inserire tra gli obiettivi e gli ambiti di attività sociale l'utilizzo di questi beni come uffici, comandi e alloggi per gli operatori di polizia locale, quali presidi di legalità, ovvero un riutilizzo sociale pienamente conforme anche allo spirito della legge del 2007. Obiettivo che però nella nostra delibera regionale non era esplicitato, perché nel paragrafo 4 si parlava di "emergenza abitativa: genitori separati, donne vittime di violenza, famiglie in stato di disagio e altri; progetti socio assistenziali ed educativi: promozione e sostegno alla famiglia e ai minori, tutela degli anziani e disabili, presidio del territorio con punti di accoglienza e d'informazione, agricoltura sociale e altri; accoglienza rifugiati".
Questa proposta di liberazione ci permette di aggiungere anche "gli uffici i comandi e gli alloggi per gli operatori di polizia locale".
Com'è già stato richiamato, questa proposta di deliberazione è stata approvata all'unanimità non più tardi di ieri nell'esame congiunto delle Commissioni I e Tutela della legalità del Consiglio regionale. È un passo importante, perché va ad apportare una modifica tecnica che permette alla Giunta regionale di approvare, quanto prima, nella prossima seduta di Giunta, la deliberazione che finalmente stanzia nuovi fondi. Si aspettava da tempo un nuovo bando, che contiene risorse pari a 450 mila euro per ciascuna annualità 2022-2023.
Certamente è un passo importante, anche se non sufficiente, giacché in un'audizione in Commissione Legalità, che presentava i risultati di uno studio portato avanti dall'Università di Torino e dall'Associazione Libera è emerso in modo chiaro che la nostra Regione può aumentare parecchio le performance in tema di riassegnazione e di gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, perché c'è ancora una potenzialità inespressa; altre Regioni, anche quelle del Nord, hanno prestazioni migliori rispetto alla nostra.
Da questo punto di vista, ritengo necessario dare la possibilità a tutta la filiera di lavorare meglio; inoltre, ritengo necessario che la Regione possa aiutare i Comuni a gestire al meglio i beni che vengono loro assegnati, non soltanto dal punto di vista finanziario, ma anche organizzativo.
In quell'audizione vi è stato l'inizio di un percorso che, come spero porterà a una centralità anche del Consiglio regionale, per migliorare quest'aspetto; già oggi si vede la possibilità di approvare un ordine del giorno che dà indirizzi alla Giunta in questo senso, proprio nella nostra ottica, come primo passo.
Male ha fatto il Governo nazionale se non ha fatto ricomprendere le Regioni del Nord tra quelle che possono ricevere i fondi del PNRR, per destinarli ai beni confiscati alla criminalità organizzata. Forse, qualcuno tra i signori che governano a Roma è stato un po' troppo a Roma, ma si è dimenticato dei suoi territori piemontesi e del fatto che la nostra Regione è colpita dalla criminalità organizzata e che, negli ultimi dieci anni, ha avuto diversi processi che hanno testimoniato una forte attività della criminalità organizzata, con pesanti infiltrazioni nel tessuto sociale imprenditoriale e anche nel mondo della politica.
Questo è qualcosa di cui anche noi ci lagniamo e ci rammarichiamo.
Dal nostro punto di vista, possiamo agire sul fronte regionale ed essere da stimolo per la Giunta regionale nell'assegnazione di fondi che siano sufficienti a ciò che serve per gestire i beni confiscati e, come dicevo prima, anche per migliorare le attività sul territorio di gestione di questi beni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Rossi.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io molto volentieri su quest'importante provvedimento che la Regione stava aspettando da almeno tre anni. È dal 2019 che non viene pubblicato il bando di sostegno agli Enti locali per il riutilizzo sociale dei beni confiscati. Ritengo sia molto importante farlo oggi, fra l'altro in questa coincidenza, che ci permette di fare una piccolissima riflessione.
Da un lato, c'è quanto è stato detto sia dall'Assessore sia dal collega Bertola: il Piemonte può e deve fare di più nell'ambito della gestione dei beni confiscati alle mafie.
È certamente una questione di risorse e con il bando che uscirà dopo l'approvazione di questa deliberazione potremo fare meglio la nostra parte ma è anche una questione di organizzazione e di volontà politica.
Su questi altri due aspetti è chiaro che, al di là delle risorse, possiamo fare dei ragionamenti e ci siamo anche impegnati a farlo in futuro.
Dobbiamo portare il Piemonte fuori da quelle posizioni di classifica che non ci fanno fare una buona figura in Italia, ma soprattutto - cosa più importante - non ci fanno onorare nella maniera migliore le vittime delle mafie di cui, proprio oggi, ricordiamo uno degli avvenimenti più tragici della storia italiani.
Non voglio entrare nel merito della strage di via D'Amelio, ma vorrei fare un ragionamento, Presidente, sul perché i beni confiscati alle mafie e il loro riutilizzo sono particolarmente importanti e lo sono soprattutto in una data come quella di oggi.
C'è un insegnamento che abbiamo il dovere di fare nostro, pena una memoria infruttuosa che non serve al Paese. L'insegnamento è quello che arriva da tutti, uomini, donne, e dai maggiori oppositori alle mafie, tutti coloro che hanno combattuto le mafie, fino al sacrificio della vita; tutti hanno capito una cosa simile, hanno provato a dircelo, ma non sempre lo abbiamo capito fino in fondo.
L'insegnamento è molto semplice: per sconfiggere le mafie non basta la sola repressione delle Forze dell'ordine e della Magistratura. Per sconfiggere davvero le mafie, bisogna aver capito che la forza delle mafie sta soprattutto fuori dalle mafie, nella loro capacità di costruire relazioni con pezzi dell'economia, con pezzi della politica e con pezzi delle istituzioni. Oggi ricordiamo Paolo Borsellino e ricorderete la frase detta nell'ultimo suo discorso pubblico, quando disse: "Avevamo capito che la lotta alla mafia non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, che coinvolgesse tutti specialmente le giovani generazioni (.) le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e, quindi, della complicità".
Questa frase richiama il ragionamento di Giovanni Falcone, quando disse una frase che tutti conoscono: "La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una fine" . Poi c'è una seconda parte citata troppe poche volte che dice: "Non bisogna delegare a pochi eroici solitari che si votano contro la mafia, ma occorre che tutte le istituzioni s'impegnino in questa battaglia".
Allora, qual è il tema che, in maniera particolare, oggi dobbiamo ricordare? Per fare un'operazione culturale e sociale serve intanto il lavoro educativo, ma serve anche l'aspetto simbolico. Quando abbiamo a che fare con un bene confiscato alle mafie, dove fino al giorno prima c'erano i mafiosi, le cose funzionavano, magari producendo anche economia, ma economia sporca. Se, quando arriva lo Stato, tutto si ferma e le cose non funzionano, il messaggio che diamo ai cittadini come istituzione è deleterio: quando arriva lo Stato, tutto si ferma! Quando il riutilizzo sociale dei beni confiscati funziona, quando riusciamo a metterlo in campo, diamo un messaggio completamente diverso, un messaggio positivo: il messaggio di uno Stato che si riscatta e che riprende dalle mafie ciò che le mafie hanno sottratto ai cittadini restituendoglielo generando lavoro, cultura e bellezza.
Questo compito lo dobbiamo avvertire ed è il nostro modo di essere eredi di tutti coloro che hanno dato la vita per un'Italia libera dalle mafie. Mi faccia ricordare, Presidente, che è vero che il 2022 rappresenta l'anniversario per i trent'anni delle stragi di Capaci e via d'Amelio, ma è altrettanto vero che rappresenta anche l'anniversario dei quarant'anni della legge Rognoni-La Torre.
Proprio nel 1982, grazie all'intuizione di La Torre, personalità politica che perse la vita ucciso dai mafiosi, il Parlamento, purtroppo solo dopo la sua morte, introdusse il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso, grazie al quale si arrivò alle condanne del maxiprocesso, che furono poi tra le cause delle stragi di Capaci e di via D'Amelio.
Per la prima volta, i mafiosi furono condannati in via definitiva. Mai erano stati condannati in via definitiva e mai per associazione a delinquere di stampo mafioso, perché prima non esisteva il reato, istituito nel 1982 grazie a La Torre.
Che cos'anche inventò Pio La Torre? La confisca dei beni.
Prima del 1982, questo tema non era neanche all'ordine del giorno. Noi oggi, in quest'Aula, stiamo entrando nel vivo di quella che non solo è la storia della mafia, ma è anche la storia migliore dell'antimafia del Paese.
Occorre fare bene nell'ambito dei beni confiscati, fare di tutto affinch ci sia un riutilizzo di questi beni. Essi, infatti, producono lavoro sociale, perché magari ci vanno a lavorare i giovani della nostra terra a produrre un servizio sociale per chi è più in difficoltà (abbiamo fatto l'esempio della crisi abitativa). Significa fare la nostra parte, come ci è stato richiesto con forza da persone come Falcone, Borsellino e il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Innanzitutto, si tratta di non delegare quello che è un nostro compito, ma soprattutto, di farci carico di una parte di responsabilità di un Paese che ha ancora questo problema, di una Regione che ha un problema che non pu mettere in coda alle sue priorità.
La lotta alle mafie, anche in Piemonte e anche in quest'Aula, deve essere al primo posto e il riutilizzo sociale dei beni confiscati è certamente uno degli aspetti che più ci compete. È un tema sociale, un tema culturale e un tema economico, laddove aiuta a far ripartire un'economia pulita contro un'economia illegale che scaccia, come sappiamo, quella pulita.
Pertanto, Presidente, orgoglioso che oggi, in quest'Aula, discutiamo di questo tema e che finalmente approviamo questa delibera, auspico che nelle prossime settimane si possa stare vicino ai Sindaci in quest'opera importante che, ripeto, deve coinvolgerci tutti. Diversamente, la partita non la potremo mai vincere.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Ci tenevo anch'io a intervenire su questo importante provvedimento. Non ripeto quanto bene esplicitato dal collega Rossi, quindi non rimetto mano alla riflessione su quanto sia fondamentale oggi ragionare su questi temi in Aula, in particolare in quest'Aula, Aula che all'inizio della legislatura, come sappiamo, è stata testimone di un fatto eclatante: l'arresto e poi la condanna in primo grado dell'ex Assessore Rosso.
Quando, in giro per il Piemonte, si dice che solo le persone che hanno la coscienza sporca oggi possono ancora affermare che il Piemonte è esente dalla criminalità organizzata, in particolare dalla 'ndrangheta, tocchiamo un elemento fondamentale dell'azione politica, come ricordava il collega Rossi: quanto sia fondamentale, non solo nelle giornate di memoria, ma anche tutti i giorni, in Aula e fuori dall'Aula, mettere questo tema al centro dell'azione politica, non solo istituzionale, ma anche partitica.
Sappiamo quanto sia fondamentale selezionare, ad esempio, la classe dirigente e i candidati, verificando chi viene a proporsi per candidarsi nelle nostre liste, tutte, perché abbiamo capito che la mafia, e la 'ndrangheta in particolare, non guarda colori politici, guarda solo le persone che hanno orecchie per ascoltare, che hanno la possibilità di sedersi al tavolo per capire quali vantaggi trarre dalla collaborazione con la criminalità organizzata.
Dobbiamo farlo tutti i giorni. Certamente oggi è una data importante, per quello che è stato già detto. Tuttavia, Presidente, dobbiamo fare molta attenzione al modo con cui si ricorda questo 19 luglio. Certo, il 19 luglio in via D'Amelio perse la vita Paolo Borsellino, ma anche altri uomini e altre donne, i cui nomi e cognomi ogni tanto ci dimentichiamo di ricordare.
Erano vite, come quella di Paolo Borsellino, dedicate alla lotta alla criminalità organizzata.
E allora, Presidente, forse è irrituale, però sarebbe bello che quest'Aula alle ore 16.58, si fermasse per un minuto, perché il 19 luglio, alle ore 16.58, in quella strada, in via D'Amelio, persero la vita Paolo Borsellino Emanuela Loi (prima donna facente parte di una scorta), Francesco Li Muli Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Sarebbe bello, Presidente, che alle ore 16.58 ci fermassimo.
Sappiamo quanto il fenomeno mafioso viva anche di simboli e quanto le istituzioni, a quei simboli, devono rispondere, certamente con atti fondamentali, come quello che finalmente, forse con un po' di ritardo portiamo oggi in quest'Aula, ma anche con un momento simbolicamente importante come fermare l'Assise tra le più alte del nostro Paese, il Consiglio regionale, per ricordare questi uomini e queste donne. Lo dobbiamo fare perché, come diceva il collega Rossi, il tema dei beni confiscati è stato uno di quei temi - cioè soldi e potere finanziario - su cui Falcone, Borsellino e tutto il pool antimafia si sono concentrati introducendo una grande innovazione di azione giudiziaria e di'indagine.
Chi si è documentato in questi anni - sicuramente tutti in quest'Aula capisce quanto Borsellino e Falcone partirono da alcuni assegni e da alcuni conti correnti per capire qual era il sistema della criminalità organizzata siciliana. Oggi è così: sappiamo quanto sia fondamentale capire dove vanno i soldi per capire dove vanno le mafie. Lo abbiamo già detto molte volte e ridiciamocelo oggi.
Il PNRR è sicuramente una grande occasione per la criminalità organizzata.
Allora, grazie a Oracle e al lavoro che si farà con quel nuovo strumento di controllo, ma grazie soprattutto alla capacità politica di quest'Aula della Giunta regionale, dei Comuni, della Città metropolitana e delle Province nell'attivare i giusti controlli, è possibile fare in modo che la criminalità organizzata, soprattutto quella del Nord, che ha grandi capacità di inserirsi nel tessuto legale del Piemonte, abbia qualche difficoltà in più a prendere quei miliardi che arrivano e compiere azioni illegali, soprattutto di riciclaggio del denaro sporco.
Speriamo che quest'atto approvato sia poi prodromico per far uscire con maggiore velocità il bando per i beni confiscati, perché il Piemonte e i Comuni hanno aspettato tre anni per avere quest'occasione. Salutiamo con enorme felicità il fatto che nel 2023 ci saranno altri 450 mila euro di disponibilità. Molto bene, è un buon segnale.
Credo, come diceva anche il Consigliere Bertola, che l'ordine del giorno che abbiamo collegato - ringrazio i Consiglieri regionali che hanno messo la firma in calce a quell'ordine del giorno - possa assicurare maggiori strumenti alla Giunta per fare ancora meglio. Com'è stato detto ricordiamoci sempre che la Regione Piemonte è sostanzialmente ultima per il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie. In realtà, oggi è penultima perché in Toscana sono arrivate molte sentenze e quindi abbiamo molti beni confiscati che si sono resi disponibili negli ultimi mesi. Questo ha fatto sì che la Toscana fosse ancora oggi ultima in quella classifica perché non ha avuto ancora il tempo di gestire quei beni. Invece il Piemonte è penultimo, ma sostanzialmente è ultimo.
Di conseguenza, dobbiamo aumentare i giri e mettere una marcia in più perché, come Falcone e Borsellino ricordavano, bisogna trasformare le parole e le intenzionalità in fatti. Ricordo l'insegnamento di Falcone, che diceva che "le mafie non possono vivere senza politica, ma la politica pu e deve vivere senza mafia".
Credo che l'eredità di quelle persone morte nella loro azione istituzionale debba essere rispettata e traslata nella nostra vita quotidiana, anche a partire da questa delibera e dall'ordine del giorno, che spero davvero possa essere approvato oggi all'unanimità dall'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, presidente.
Solo per ringraziare i colleghi per lavoro svolto e l'Assessore, perché mi pare che si apra, come diceva il collega Sarno, una nuova stagione un'opportunità anche per la nostra Regione di gestire al meglio questi beni confiscati. Mai come oggi abbiamo bisogno di dare un segnale chiaro sui territori che la Regione su questo c'è e non si divide. Anzi, l'inserimento proposto affinché le forze dell'ordine o i corpi di polizia municipale possano utilizzare queste strutture è un ulteriore segnale di prossimità che vogliamo dare, in vista di un controllo del territorio che è innanzitutto un modo per creare coesione sociale e, soprattutto, un modo con cui iniziamo a fare delle attività che possano essere veramente utili per i cittadini.
Si tratta di una presenza che potrebbe essere quella indicata dalla Giunta che riguarda altre categorie come i padri separati, piuttosto che le donne vittime di tratta. Mi pare che mai come oggi, soprattutto in quest'anniversario così ben ricordato dai colleghi che mi hanno preceduto sia un segnale di speranza che possiamo dare.
Ogni metro quadro di quegli immobili troverà un'altra vita, un altro spazio, un'altra dignità, un'altra impostazione e sarà il segno che Falcone, Borsellino e tanti altri non sono morti invano e che quella coscienza, che in quei giorni a Palermo era visibile a tutti, rinasce giorno dopo giorno tutte le volte che non ci si limita a commemorare, come diceva Scarpinato, che è stato Sostituto Procuratore insieme a Falcone e Borsellino. Oltre alla "Falconeide", cioè al racconto per cui i cattivi stanno da una parte e i buoni dall'altra, è essenziale che vi sia un approccio pragmatico che dice che quei luoghi, quegli spazi e quei metri quadri possono avere una seconda vita.
Questo, forse, è il modo migliore con cui noi, come Consiglieri regionali possiamo testimoniare la nostra ferma posizione contro ogni tipo di criminalità organizzata, contro chiunque pensa di fare della violenza e della prevaricazione sugli altri, ossia impiantare un abusivo sistema di governo e di controllo del territorio.
Ci tenevo brevemente a ringraziare i colleghi e ringraziare l'Assessore per il lavoro svolto, per cui è evidente che il nostro voto sarà favorevole sia sulla delibera sia sull'ordine del giorno.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche i colleghi per aver voluto allargare il senso di questa giornata e anche di questa delibera. Ricordo che sono passati trent'anni da quando Cosa Nostra dichiarò guerra allo Stato attraverso gli attentati a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino. Due magistrati che, come hanno ricordato i colleghi, non solo hanno rivoluzionato la lotta alla mafia, ma furono tra i primi a capire che, per colpire i clan, bisognava aggredire innanzitutto i loro capitali e i loro patrimoni.
Grazie alle loro innovative indagini patrimoniali, si passò dall'immagine della vecchia mafia alla realtà del moderno impero delle mafie: imperi di aziende, patrimoni immobiliari capaci di stringere accordi già trenta quarant'anni fa con imprenditori, professionisti e le più alte cariche politiche.
A proposito di queste cariche politiche, lo dico perché sono passati trent'anni da quelle strazianti immagini: se è vero che sono stati celebrati numerosi processi in cui sono stati condannati boss e falsi pentiti, restano ancora ignoti gli autori di quel depistaggio.
Ritorniamo a noi, perché credo che le nostre vicende non siano, ahimè, così distanti. Già dieci anni fa la nostra terra ha avuto i propri martiri.
Pensate che il Piemonte ha avuto i primi grandi omicidi di mafia in alcuni settori che erano gli stessi di cui abbiamo parlato adesso. L'omicidio di Bruno Caccia fece, forse, meno clamore degli attentati e delle stragi perché legato a una strategia terroristica, per cui la vicenda di Bruno Caccia è diversa. Ma questo territorio è un territorio che vede i primi Comuni sciolti per mafia e, come dicevo, se non era giustificabile ignorare le sentenze sulla criminalità organizzata e non trarne la dovuta consapevolezza, oggi le vicende, seppur diverse, hanno riguardato colleghi di questo Consiglio regionale o di altri Consigli. Questo fa supporre che tanti anni d'inchiesta non sono bastati a produrre una coscienza collettiva e un'attenzione severa da parte della politica.
Quando è cominciata l'inchiesta Minotauro, molti ancora negavano il radicamento delle mafie al Nord. Oggi, però, non solo non è giustificabile non conoscere i fatti, ma soprattutto è ingiustificabile minimizzare.
Continuerò a dirlo, soprattutto a quest'Aula che non ricorda quei fatti: i voti delle mafie non si comprano, ma nemmeno si dovrebbero chiedere. E le inchieste come Fenice e Minotauro hanno mostrato con tremenda chiarezza quanto le associazioni mafiose abbiano potere a Torino e in Piemonte e quanto siano in grado d'inquinare la nostra democrazia.
Vorrei ritornare ai fatti di oggi. Le inchieste sono efficaci, ma la presenza della 'ndrangheta in Piemonte non è in diminuzione, anzi si ritiene - e non uso parole mie - che "potrà continuare a rivestire un ruolo di primissimo piano sullo scenario piemontese". Lo dice la Direzione Investigativa Antimafia, che sostiene che "organizzazione, capillarità sodalizi strategici e inquinamento dell'economia e della democrazia sono segnali che non possiamo più ignorare".
Presidente, mi ricollego a questa grande discussione, dicendo che ogni ora in Piemonte chiudono due aziende. Ed è sotto gli occhi di tutti il deserto che la crisi sociale, la pandemia, oggi la recrudescenza delle guerre dell'inflazione e del carovita (chiamiamolo così) stanno lasciando alle spalle in termini di attività commerciali e imprenditoriali. È chiaro a tutti, è sotto gli occhi di tutti. Sappiamo benissimo dei rapporti e delle ricerche che ci dicono che l''ndrangheta si è radicata, vampirizzando quelle imprese, e non solo. Le ultime recenti inchieste ci dicono di stare attenti alle strutture più prossime a noi, come quelle sanitarie. La variante "criminalità" (chiamiamola così) sta infettando il tessuto economico e sociale del Paese più di prima e, forse, anche grazie a una crisi che vede solo adesso gli effetti più devastanti.
Per questo diciamo all'Assessore Marrone che servono non solo nuovi protocolli antimafia per non lasciare le stazioni appaltanti da sole, i piccoli imprenditori, le organizzazioni degli artigiani, le cooperative e i commercianti a combattere da soli questi vampiri.
Come l'Assessore si ricorderà, gli abbiamo suggerito di trovare il modo di utilizzare, anche temporaneamente, con le varie Prefetture i beni confiscati nelle ultime tre grandi inchieste piemontesi. Perché? Perché la velocità è tutto. Sapete benissimo che cosa succede nell'inedia; sapete benissimo che molti dei beni di queste organizzazioni e dei suoi affiliati sono rimasti per anni e anni prima che fossero assegnati e ricollocati. Ci sono già state grandi operazioni in Piemonte, anche molto simboliche.
Pensate a quel bar gestito temporaneamente da Libera "in attesa di". Perch progettare l'attesa è anche un modo per dire che lì, dove si facevano quelle riunioni criminali, lo Stato è già arrivato e ha già dato delle risposte.
A proposito di risposte, e concludo proprio su quello di cui abbiamo indagato, sono 126 i Comuni piemontesi che registrano beni sequestrati o confiscati sul loro territorio. Ovviamente ci sono dei Comuni che ne hanno di più, ad esempio Torino, in cui è anche più difficile fare delle assegnazioni molto lunghe per particelle. Per questo, suggeriamo che ci siano anche settori molto importanti, come quello dell'abitare, in cui alcuni protocolli avevano già portato a delle assegnazioni temporanee.
Certo, non si potrà fare l'assegnazione definitiva tramite ATC, però perch non utilizzare alcuni di quegli immobili per l'emergenza abitativa come veicolo, come passaggio? Così come utilizziamo gli alberghi sociali e il social housing, perché non utilizzare proprio i beni sequestrati in tal senso? L'altra vicenda la conoscete benissimo: tutta la promiscuità possibile con il sociale. In che senso? Pensate a tutta la vicenda della violenza sulle donne, a quanto è importante continuare a cambiare alcune destinazioni di alcuni luoghi protetti: anche questa è una finalità molto importante.
Discutevamo con esponenti di Libera sugli scenari meno conosciuti in Piemonte. Di certo, e mi fa piacere che sia presente l'Assessore Protopapa una delle cose che si fa di più nel Centro-Sud è il riutilizzo per finalità agricole.
Ci sono esperienze anche in Piemonte, però, come dicevo all'Assessore Marrone, potremmo utilizzare per la prima volta non soltanto questo bando non solo queste linee d'indirizzo, ma magari anche una parte dei fondi europei, per unire le due vocazioni. Se abbiamo delle cascine, se abbiamo delle proprietà, perché non trovare il modo di riutilizzarle anche con l'imprenditoria giovanile, ridando una vera vocazione economica? Forse non ne abbiamo parlato e lo dice chi non vuole la valorizzazione del capitale investito in tutto, ma in questo caso paradossalmente sarebbe un atto positivo, perché se lì dove la criminalità organizzata faceva affari e dove viveva nel lusso mettiamo una cooperativa agricola, una nuova impresa lo Stato vince due volte.
Termino proprio su questo. L'importante è dare una continuità, come dicevano bene i colleghi. L'importante è che queste assegnazioni siano fatte ogni anno; soprattutto l'importante è che - ripeto - non si lascino soli gli amministratori a gestire i casi più delicati, perché tanti immobili, se non assegnati, possono essere vandalizzati, come abbiamo visto tante volte anche in Piemonte.
Infine, penso che serva non soltanto essere rapidi e più efficienti (sperando di toglierci presto di dosso l'etichetta di penultima Regione) ma soprattutto serve dare una continuità affinché questo lavoro si tramandi all'interno di un tessuto che prova a restituire non soltanto la fiducia ma anche la speranza nei tanti nostri Comuni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ruzzola.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Come hanno già detto i miei colleghi, mi unisco anch'io all'orgoglio di appartenere a quest'Assemblea che sta ponendo grande attenzione all'argomento e soprattutto a quest'atto importante, peraltro in un giorno altrettanto significativo. Credo che l'atto assuma un valore ancora più importante, perché discusso nell'anniversario di un giorno in cui molti hanno perso la vita, per difendere la libertà di ognuno di noi contro le mafie e contro le violenze.
La nostra Regione, sin dal 2007, si è dotata di questa normativa tesa a disciplinare gli interventi a favore della prevenzione della criminalità peraltro istituendo la Giornata regionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Questa è stata un'azione molto importante, perché la Regione sostiene concretamente e non soltanto simbolicamente gli enti preposti alla gestione degli immobili destinando in questo caso, 900 mila euro di risorse regionali nel biennio 2022-2023.
Inoltre, il fatto che si amplino le opportunità di utilizzo di questi immobili e in questo caso lo si faccia per permettere che gli stessi possono essere adibiti anche come uffici e come comandi e alloggi per gli operatori di polizia locale, credo che dia un'ulteriore segnale di vicinanza delle istituzioni nei confronti dei cittadini, contro tutte le espressioni che sul territorio hanno indicato e segnato la presenza della mafia.
Il nostro sarà, ovviamente, un voto assolutamente favorevole. Speriamo di poter continuare su questa strada, fino a quando, un giorno, non sarà più necessario confiscare beni, non perché non ne troviamo, ma perché non ci saranno più le mafie.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altri interventi, chiedo il parere alla Giunta sull'ordine del giorno n. 847.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Pensavo l'avesse già illustrato.
Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 847 presentato da Sarno Salizzoni, Rossi, Bertola, Valle, Avetta, Disabato, Giaccone, Martinetti e Magliano, inerente a "Maggiore efficacia per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie": La parola al Consigliere Sarno per l'illustrazione.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
L'avevo citato nell'intervento in discussione generale.
Quest'ordine del giorno arriva in particolare dopo l'audizione dell'Università di Torino e dell'associazione Libera all'interno della Commissione Legalità e ringrazio il Presidente Bertola che, prontamente, ha convocato quell'audizione in quella Commissione.
Tutto ha inizio da un progetto che l'Università di Torino ha messo in piedi e che si chiama "Beni in rete" per fare l'analisi dello stato, come dicevamo prima, dei beni confiscati in Piemonte e del loro riutilizzo riferendo lo stato dell'arte (negativo) nella nostra Regione. Su questo punto, mi correggo rispetto al mio intervento precedente, perché come ultima Regione ho citato la Toscana anziché l'Emilia-Romagna.
In questo senso, sia l'Università di Torino sia l'Associazione Libera oltre a una serie di analisi, hanno depositato alcune proposte. Abbiamo ascoltato quell'audizione, tra l'altro, con pareri molto favorevoli da parte di tutti i colleghi presenti, quindi in maniera bipartisan all'interno di quella Commissione.
Nelle premesse di quest'ordine del giorno si racconta lo stato dell'arte dei beni confiscati in Piemonte.
Presidente, poiché abbiamo interloquito, in particolare, con l'Assessore presenterei le modifiche, se posso.



PRESIDENTE

Prego.



SARNO Diego

Grazie.
Nella terza pagina, nel quinto "premesso atto che", viene cancellata la parte relativa all'esempio della Regione Campania, ma non solo. Su questo siamo d'accordo a eliminarlo.
Nell'ultimo, sempre nel "preso atto che", la frase "Nella Regione Piemonte contrariamente a quanto avviene per altre Regioni, non è previsto un impegno minimo di bilancio che costituisca una base minima e prevedibile da dedicare al riuso dei beni confiscati".
La scrittura è cambiata nel senso che ho appena letto.
Nel primo "impegna", sempre di concerto, vi è questo cambiamento: "Di concerto con la Prefettura a valutare di modificare la normativa in modo da poter inserire gli enti del terzo settore, già gestori dei beni confiscati in via definitiva, come possibili ulteriori destinatari dei fondi erogati".
Oltre ai Comuni, quindi, una volta sentita in particolare la Prefettura inseriremo anche gli enti del terzo settore.
L'ultima modifica, coerente a quella "Nel premesso atto" è la seguente: "A proseguire la previsione di impegno finanziario per ogni anno non inferiore a quello previsto nei bilanci 2022-2023, pari a 450 mila euro". Una delle richieste che arriva proprio da quell'audizione è di prevedere un impegno minimo.
Visto che l'Assessore ha annunciato che sia nel 2022 sia nel 2023 ci sono 450 mila euro d'impegno, per i prossimi anni impegniamo la Giunta, e quelle che arriveranno dopo, a non scendere sotto quella cifra.
Gli altri impegni sono di avere un coordinamento strutturale sui beni confiscati.
Questo, più o meno, è l'ordine del giorno che abbiamo depositato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Le chiederei di venire a sottoscrivere le modifiche presso il banco della Presidenza.
La parola al Consigliere Bongioanni per illustrazione dell'ordine del giorno n. 861 da lui stesso presentato, inerente a "Sostegno al lavoro svolto dalla Giunta regionale per il riuso dei beni confiscati alle mafie".
Prego, Consigliere; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
L'ordine del giorno presentato poche decine di minuti fa ha, come oggetto il sostegno al lavoro svolto dalla Giunta regionale per il riuso dei beni confiscati alle mafie.
Ferma la premessa che il contrasto a tutte le associazioni di tipo mafioso è una priorità per il Consiglio regionale del Piemonte; che le infiltrazioni mafiose sono presenti, com'è già stato detto, anche sul territorio piemontese; che tutte le istituzioni e gli enti territoriali devono porre sempre più attenzione a tali fenomeni per contrastarli in modo netto e fermo; che la Regione Piemonte ha istituito, con la legge 14/2007 la Giornata regionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie per la promozione della cittadinanza responsabile, s'impegna la Giunta regionale ad andare avanti, visto il commendevole operato fin qui svolto e la pubblicazione del bando regionale per i contributi tesi al recupero dei beni confiscati previsti dall'articolo 7, lettera a), della legge 14/2007, che prevede un importo di spesa di 900 mila euro per il biennio 2022-2023.
Impegna anche la Giunta regionale, per l'anno 2024, all'allocazione di una cifra - precisamente 450 mila euro - nei capitoli di spesa dedicati ai contributi tesi al recupero dei beni confiscati previsti dall'articolo 7 lettera a), della legge regionale 14/2007; ad andare avanti con l'impegno per la redazione del Piano strategico per i beni confiscati dalla Regione Piemonte e a proseguire l'impegno avvenuto con la sottoscrizione, da parte della Regione Piemonte insieme con altre Regioni italiane, in cui si chiede al Governo una diversa suddivisione, a livello nazionale, dei fondi del PNRR destinati all'utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Intervengo nella discussione generale unificata, soprattutto sull'ordine del giorno presentato dal Consigliere Sarno, giacché abbiamo avuto la possibilità di leggerlo, mentre quello presentato dal Consigliere Bongioanni al momento, nonostante due azione di refresh sulla pagina, non appare ancora caricato online.
Ho sottoscritto convintamente l'ordine del giorno del Consigliere Sarno presentato nel corso dell'audizione che in Commissione ha visto la partecipazione dell'Università di Torino, sui risultati dello studio portato avanti nella gestione dei beni confiscati della nostra regione.
Bene che la Giunta abbia accettato di approvare questo documento, anche con modifiche. Ritengo sia stato portato avanti un ottimo lavoro, che permette oggi di approvare una nuova importante delibera regionale, che dà la spinta a un nuovo bando per i beni confiscati e, allo stesso tempo, si approva un atto d'indirizzo che mette la Giunta regionale in condizione di attuare una politica più efficiente nella gestione dei beni confiscati.
Da questo punto di vista posso dire, come Presidente della Commissione Legalità, che la Commissione è a disposizione sul tema, per eventuali approfondimenti che dovessero servire o per eventuali nuovi atti che potrebbero essere di supporto alla Giunta regionale nell'individuare metodi sempre più efficienti nell'assegnazione e nella gestione dei beni confiscati.
Come dicevo, non abbiamo avuto la possibilità di leggere l'ordine del giorno presentato dal Consigliere Bongioanni: sentiamo che impegna la Giunta a mandare avanti il bando per il 2022-2023, ma quella delibera è già scritta, quindi è un impegno un po' pleonastico. È bene che si chieda di farlo anche per l'anno 2024. Concordiamo anche sull'impegno verso il Governo nazionale a inserire anche le Regioni del Nord tra quelle che possono beneficiare di fondi PNRR per la gestione dei beni confiscati.



PRESIDENTE

Non essendovi altre richieste d'intervento sugli ordini del giorno, chiedo il parere in merito alla Giunta.
Prego, Assessore Marrone.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Con le modifiche annunciate e concordate con il presentatore, il Consigliere Magliano, il parere è favorevole, com'è favorevole sul documento del Consigliere Bongioanni.



PRESIDENTE

Grazie.
Possiamo procedere con la votazione degli ordini del giorno.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 847, il cui testo come modificato, verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 861, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 246, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Proseguimento esame proposta di legge n. 158, inerente a "Istituzione della festa del Piemonte e modifiche alla legge regionale 22 aprile 1980, n. 24 (istituzione del Cento Gianni Oberto) e alla legge regionale 31 maggio 2003 n. 15 (Disciplina dello stemma, del gonfalone, della bandiera, del sigillo della fascia della Regione Piemonte. Abrogazione delle leggi regionali 16 gennaio 1984, n. 4, 24 novembre 1995, n. 83, 17 giugno 1997, n. 36)"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 158, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta consiliare del 12 luglio è proseguito l'esame del provvedimento con l'esame dell'articolato. Sono stati esaminati e illustrati tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 1, sono state svolte le dichiarazioni di voto ed è stato espresso il parere sugli emendamenti.
Possiamo passare alla votazione degli emendamenti rubricati all'articolo 1.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Chiedo qualche minuto di sospensione della seduta.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.25, riprende alle ore 16.46)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Prima della sospensione, eravamo arrivati alla votazione degli emendamenti all'articolo 1, sui quali è stato dato il parere nella scorsa seduta.
Si tratta di circa 430 emendamenti.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Continuo a manifestare perplessità sulla scelta della data, ma prendo atto che non c'è possibilità di incidere particolarmente sul provvedimento.
Vedremo andando avanti se, tornando sul tema, in altre situazioni riusciremo ad apportare delle modifiche o magari a lavorare sul calendario che sarà predisposto per le varie celebrazioni, magari con dei momenti successivi di confronto.
A questo punto, ritiro gli emendamenti a mia prima firma, a eccezione degli emendamenti rubricati n. 35), n. 39) e n. 404).



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Vorrei ritirare i miei emendamenti, a eccezione di quelli che sono stati accolti.



PRESIDENTE

Sono stati accolti gli emendamenti rubricati n. 3), n. 4), n. 2), n. 15) e n. 17).
Gli altri emendamenti sono ritirati, pertanto possiamo proseguire con le votazioni.
Comunico che il numero legale è 22.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 416), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 417), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 418), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 419), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale il relatore ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con la votazione dell'emendamento n. 3), con le modifiche apportate e accettate dal presentatore, il Consigliere Sacco.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale il relatore ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con la votazione dell'emendamento n. 4), che come l'emendamento n. 2) è stato inglobato nella modifica dell'emendamento n. 3).
Pertanto, il parere è contrario.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con la votazione dell'emendamento n. 2), con parere contrario perché già inserito nell'emendamento n. 3).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Procediamo con la votazione dell'emendamento n. 425), con parere contrario del relatore.
La votazione è aperta.
Scusate, ma devo interrompere la votazione, perché sono le ore 16.58.


Argomento: Commemorazioni

Osservazione di un minuto di silenzio in memoria di Paolo Borsellino


PRESIDENTE

Com'è stato richiesto da alcuni Consiglieri, osserviamo un minuto di silenzio per tutte le vittime delle mafie.



(L'Assemblea, in piedi, osserva un minuto di silenzio)



PRESIDENTE

*****


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Proseguimento esame proposta di legge n. 158, inerente a "Istituzione della festa del Piemonte e modifiche alla legge regionale 22 aprile 1980, n. 24 (Istituzione del Centro Gianni Oberto) e alla legge regionale 31 maggio 2004 n. 15 (Disciplina dello stemma, del gonfalone, della bandiera, del sigillo, della fascia della Regione Piemonte. Abrogazione delle leggi regionali 16 gennaio 1984, n. 4, 24 novembre 1995, n. 83, 17 giugno 1997 n. 36)" (seguito)


PRESIDENTE

Ritornando all'esame della proposta di legge n. 158, procediamo con la votazione dell'emendamento n. 425), interrotta perché volevamo giustamente osservare un minuto di silenzio per ricordare la strage in cui perse la vita Paolo Borsellino.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 425), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 439), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 434), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 448), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 431), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 445), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 427), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 441), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 430), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 444), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 435), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 449), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) SARNO Diego (fuori microfono) Dichiaro il voto favorevole sull'emendamento rubricato n.449)



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole del Consigliere Sarno.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 426), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 440), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 440), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 429), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 443), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 432), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 446), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 436), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 450), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 437), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 433), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 447), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 451), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 438), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 452), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 428), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 442), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), come modificato, sul quale il relatore ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 420), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Scusi, Presidente, solo per amor di precisione, siccome siamo qui e stiamo attenti ai dettagli, visto che non abbiamo altro da fare.
L'emendamento n. 420) credo fosse quello a mia prima firma non ritirato identico all'emendamento rubricato n. 40). È corretto?



PRESIDENTE

Sì, emendamento rubricato n. 40) identico all'emendamento rubricato.



FREDIANI Francesca

Perché lei ha detto emendamento n. 420) di Grimaldi, invece erano due uguali.



PRESIDENTE

Sì.



FREDIANI Francesca

Quello non ritirato, quindi è stato respinto.



PRESIDENTE

L'emendamento n. 420) è di Grimaldi e il n. 40) è suo. Lei non aveva ritirato il 39).



FREDIANI Francesca

No, due non li ho ritirati.



PRESIDENTE

Anche l'emendamento n. 40)?



FREDIANI Francesca

Verifico un attimo allora.



PRESIDENTE

Sì, se può verificare.
È corretto? Va bene, allora possiamo proseguire.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), identico all'emendamento rubricato n. 352), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 422), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 423), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 424), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 421), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 404), sul quale il relatore ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 21) presentato da Sacco, Disabato, Gallo, Grimaldi e Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 405) presentato da Frediani, Bertola, Grimaldi e Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 21) e n. 405) sono di identico contenuto.
Emendamento rubricato n. 406) presentato da Frediani, Bertola, Grimaldi e Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 22) presentato da Sacco, Disabato, Gallo, Grimaldi e Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti vengono dati per illustrati dai proponenti.
Esprimo il parere sugli emendamenti.
Sull'emendamento rubricato n. 21) identico all'emendamento rubricato n.
405) il parere è contrario. Parere favorevole sull'emendamento rubricato n.
406) e parere contrario sull'emendamento rubricato n. 22).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), identico all'emendamento rubricato n. 405), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 406), sul quale il relatore ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 22) decade, essendo stato approvato l'emendamento rubricato n. 406).
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 23) presentato da Sacco, Disabato, Gallo, Grimaldi e Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 407) presentato da Frediani, Bertola, Grimaldi e Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 23) e n. 407) sono di identico contenuto.
Emendamento rubricato n. 17) presentato da Sacco, Disabato, Gallo, Grimaldi e Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 24) presentato da Sacco, Disabato, Gallo, Grimaldi e Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 25) presentato da Sacco, Disabato, Gallo, Grimaldi e Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 408) presentato da Frediani, Bertola, Grimaldi e Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 409) presentato da Frediani, Bertola, Grimaldi e Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 410) presentato da Frediani, Bertola, Grimaldi e Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) I proponenti danno per illustrati gli emendamenti.
Passiamo, pertanto, al parere sugli emendamenti.
Sugli emendamenti n. 17), n. 24), n. 409) e n. 410) il parere è favorevole mentre è contrario sugli emendamenti n. 23), n. 407), n. 25) e n. 408).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale il relatore ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), identico all'emendamento rubricato n. 407), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24), sul quale il relatore ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 408), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 409), sul quale il relatore ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 410), sul quale il relatore ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 26) presentato da Sacco, Disabato, Gallo, Grimaldi e Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 411) presentato da Frediani, Bertola, Grimaldi e Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 26) e n. 411) sono di identico contenuto.
Emendamento rubricato n. 27) presentato da Sacco, Disabato, Gallo, Grimaldi e Frediani. (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 28) presentato da Sacco, Disabato, Gallo, Grimaldi e Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 412) presentato da Frediani, Bertola, Grimaldi e Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 29) presentato da Sacco, Disabato, Gallo, Grimaldi e Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intendo ritirare gli emendamenti da me presentati.



PRESIDENTE

Grazie.
Gli altri emendamenti sono dati per illustrati.
Il parere del relatore è contrario su tutti gli emendamenti, tranne che sull'emendamento n. 412).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 411), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Consigliere Grimaldi?



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, non sono riuscito a votare in tempo. Esprimo voto favorevole.



PRESIDENTE

Sull'emendamento n. 411) anche il Consigliere Sarno esprime voto favorevole.
Sarà riportato a verbale.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 412), sul quale il relatore ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 30) presentato da Sacco, Disabato, Gallo, Grimaldi e Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 413) presentato da Frediani, Bertola, Grimaldi e Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 30) e n. 413) sono di identico contenuto.
Gli emendamenti sono dati per illustrati.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30), identico all'emendamento rubricato n. 413), quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 5, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 31) presentato da Sacco, Disabato, Gallo, Grimaldi e Frediani.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 414) presentato da Frediani, Bertola, Grimaldi e Gallo.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 31) e n. 414) sono di identico contenuto e vengono dati per illustrati dai proponenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), identico all'emendamento rubricato n. 414), quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 6, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 L'emendamento rubricato n. 32), identico all'emendamento rubricato n. 415) è inammissibile.
Indìco la votazione palese sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 453), a firma Allasia, relativo alla dichiarazione d'urgenza, è ritirato.
Abbiamo concluso la trattazione degli emendamenti.
Mi sembra esserci la condivisione di tutti i Capigruppo per sospendere il provvedimento e per passare all'esame degli ordini del giorno collegati come atti d'indirizzo, all'emergenza peste suina africana discussa nella seduta mattutina.


Argomento: Veterinaria

"Emergenza Peste Suina Africana strategie, prevenzione e gestione dei danni sul territorio" (Atti d'indirizzo collegati)


PRESIDENTE

Esame ordine del giorno n. 186 presentato da Ruzzola, Riva Vercellotti Graglia e Biletta, inerente a "Gestione dell'aumento esponenziale della popolazione del cinghiale. Richiesta di modifica dell'art. 19 della legge 157/1992"; ordine del giorno n. 857 presentato da Bongioanni, inerente a "Emergenza cinghiali, misure per il contenimento"; ordine del giorno n. 858 presentato da Canalis, Magliano, Gallo, Ravetti, Avetta, Giaccone, Valle Rossi, Sarno e Marello, inerente a "Misure di contenimento della Peste Suina Africana e de-popolamento del cinghiali"; ordine del giorno n. 859 presentato da Sacco e Disabato, inerente a "Necessità di coordinamento tra la Regione Piemonte e la Regione Liguria per il contenimento della Peste Suina Africana"



PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame degli atti di indirizzo collegati a "Emergenza Peste Suina Africana strategie, prevenzione e gestione dei danni sul territorio" , di cui al punto 47) all'o.d.g.
Sono pervenuti i seguenti ordini del giorno collegati: il n.186, il n. 857 il n. 858 e il n. 859.
Iniziamo con l'ordine del giorno n. 186.
Prego, Consigliere Ruzzola, può illustrarlo.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Ovviamente le premesse racchiudono quanto è già stato dibattuto questa mattina, per cui non ritorno sull'argomento, ma vado direttamente al dispositivo.
Chiediamo che la Giunta si attivi presso il Governo e presso il Parlamento affinché sia modificata la legge n. 157 includendo, tra i soggetti deputati a operare, oltre le guardie venatorie istituzionale, i carabinieri forestali, proprietari e conduttori di fondi sui quali si opera, anche altre persone, al pari di quello che già la stessa legge prevede per le Province Autonome di Trento e Bolzano.
Chiediamo solo e semplicemente che quanto già scritto nella legge, che vale per le Province Autonome, possa valere anche per il Piemonte, perché ci darebbe la possibilità di contare su tanti operatori che, in questo momento, sarebbero estremamente utili.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 858.



CANALIS Monica

Presidente, lo do per illustrato, ma, d'accordo con gli Uffici e con la Giunta, propongo due emendamenti: la soppressione del punto 3) dell'impegnativa e, nel punto 4), la sostituzione della prima frase "prevedere ristori" con "farsi parte attiva con il Governo nazionale per l'erogazione di ristori".



PRESIDENTE

Consigliera, le chiedo di venire presso il banco della Presidenza per sottoscrivere le modifiche.
Nel frattempo, do la parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 859.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
In realtà, l'ordine del giorno è leggermente diverso dall'intervento che ho fatto questa mattina, ma lo riassumo brevemente.
Chiedo che nell'imminente futuro siano previste misure omogenee nelle aree interessate dal contenimento della peste suina africana, attraverso un coordinamento fra la Regione Piemonte e la Regione Liguria. Lo chiedo perché ci sono state diverse disposizioni rispetto ai comportamenti che devono tenere coloro che usufruiscono di questo territorio (parlo, per esempio, di chi va a fare il bagno al fiume o svolge attività di trekking o altre attività all'aperto). Gli oneri che sono stati richiesti ai Sindaci di quelle zone piemontesi sono molto più stringenti rispetto a quelli che sono stati richiesti dalla Regione Liguria, che ha delegato alla cittadinanza le misure di contenimento della peste suina.
Con questo, chiedo che siano prese misure omogenee sia da una parte sia dall'altra, anche perché adesso abbiamo lo stesso Commissario che deve gestire questa situazione. Soprattutto era abbastanza assurdo che, per questioni puramente di confine, da una parte del fiume ci si poteva comportare in un modo e dall'altra ci fossero altre disposizioni. Diventava abbastanza complicato per i Sindaci dei piccoli Comuni dell'area piemontese che hanno dovuto affrontare le prescrizioni come predisporre, all'interno dei singoli parcheggi delle aree, opportuni contenitori di rifiuti e dovuti controlli per quanto riguarda la presenza di determinati prodotti per disinfettarsi.
Per questo motivo, chiedo che si trovi una soluzione per evitare discriminazioni territoriali che andrebbero obiettivamente ad avvantaggiare alcune parti del territorio che semplicemente fanno parte di un'altra Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco.
È aperta la discussione generale. Vi sono richieste d'intervento sugli ordini del giorno? Se non vi sono richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta.
Ricordo ancora che gli ordini del giorno collegati al Consiglio aperto di stamattina sono il n. 186, il n. 857, il n. 858 e il n. 859.
La parola all'Assessore Protopapa per il parere della Giunta regionale.



PROTOPAPA Marco, Assessore all'agricoltura

Ritengo sia possibile esprimere parere favorevole su tutti e quattro gli atti, con la modifica sull'ordine del giorno 858.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 186, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 857, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 858, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 859, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Prego, Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Rettifico il voto, perché volevo dare voto di presenza, ma ho toccato un altro tasto. Voto di presenza.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale che il Consigliere Bertola ha dato voto di presenza all'ordine del giorno presentato dal Consigliere Sacco.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame proposta di deliberazione n. 236, inerente a "Rendiconto del Consiglio regionale per l'esercizio finanziario 2021"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 236, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La proposta di deliberazione n. 236 è data per illustrata.
È aperta la discussione generale.
Non essendovi interventi in discussione generale e non essendovi emendamenti, chiedo se vi siano dichiarazioni di voto.
Non essendovi dichiarazioni di voto, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 236, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
C'è un accordo per sospendere i lavori del Consiglio, che riprenderanno nella giornata di domani alle ore 10, mentre alle ore 9 ci sarà l'esame delle interrogazioni a risposta immediata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.25)



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