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Dettaglio seduta n.20 del 01/10/19 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA



(I lavori iniziano alle ore 14.38 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 41 presentata da Valle, inerente a "Regolamento attuativo per la promozione e il riconoscimento della lingua dei segni" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In assenza dell'interrogante, all'interrogazione n. 41 viene fornita risposta scritta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Interrogazione a risposta immediata n. 42 presentata da Grimali, inerente a "Quale futuro per i lavoratori della Pernigotti di Novi Ligure"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
41.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se l'Assessora Chiorino è d'accordo salterei le premesse sulla storia dell'azienda Pernigotti, nota anche in quest'Aula visto i tanti question time e le tante interpellanze e aggiornamenti che abbiamo avuto.
Il Gruppo turco Toksoz, dopo essersi impegnato a mantenere la produzione in loco, il 6 novembre 2018 ha comunicato formalmente alle organizzazioni sindacali l'intenzione di attuare un piano di completa chiusura dello stabilimento sito nel Comune di Novi Ligure.
In seguito a questo, la proprietà ha comunicato la decisione di terziarizzare la produzione novese presso altre aziende (all'estero) sfruttando la rete commerciale e il marchio Pernigotti.
La produzione dello stabilimento Pernigotti di Novi Ligure impegna circa 100 dipendenti diretti, cui si aggiungevano circa 80 lavoratori interinali e numerosi lavoratori dell'indotto sul territorio novese e alessandrino.
Durante i mesi di trattative, la proprietà turca ha mostrato non solo una certa rigidità nei confronti delle proposte volte a salvaguardare i siti produttivi piemontesi e i lavoratori che vi lavoravano, favorendo unicamente le ipotesi a salvaguardia del mantenimento del marchio storico a prescindere dai luoghi di riproduzione. Come avete sentito nel corso di questa lunga trattativa sono stati siglati due accordi preliminari rispettivamente con Emendatori e con il Gruppo Spes. Tali accordi prevedevano, da un lato, la cessione all'imprenditore Giordano Emendatori del marchio "Maestri gelatieri" e delle relative strutture commerciali (21 dipendenti) e produttive (15) con inizio di produzione il 1° ottobre 2019 dall'altro insistevano sulla reindustrializzazione della produzione di cioccolato e torrone attraverso la gestione produttiva a Novi di un soggetto aziendale, che conosciamo bene, soprattutto in Consiglio, cioè la cooperativa torinese Spes.
Il 27 settembre scorso, a tre giorni dalla firma definitiva del contratto prevista per il 30 settembre, visto le prime produzione dal 1° ottobre, la proprietà turca ha comunicato alla cooperativa torinese Spes il recesso del preliminare stipulato a inizio agosto. Secondo la nota diramata dalla Spes "la Pernigotti, in considerazione dell'impossibilità di addivenire alla definizione contrattuale con Emendatori, ha dato comunicazione di recesso anche dal preliminare stipulato il 2 agosto per il comparto cioccolato torrone".
La richiesta di usufruire della Cassa integrazione per ristrutturazione aziendale della durata di due anni, pervenuta dai sindacati dei lavoratori ad inizio anno, era stata rigettata. I lavoratori della Pernigotti oggi usufruiscono, quindi, di una cassa integrazione accordata per cessazione di attività, della durata di un anno e in scadenza il 5 febbraio 2020.
Il 2 ottobre, cioè domani, presso il Ministero dello Sviluppo Economico, si terrà l'incontro tra la proprietà di Pernigotti e il gruppo che fa capo a Giordano Emendatori, alla quale, nonostante la cessazione di trattative parteciperà anche il Gruppo Spes, almeno così ci risulta.
Nelle ultime ore, la stampa ha rilanciato anche l'ipotesi, già più volte discussa in Consiglio, della possibilità di mettere questo progetto all'interno del cosiddetto workers buyout, cioè della possibilità di far sì che i lavoratori stessi costruiscano una cooperativa, uno strumento volto alla reindustrializzazione di quell'area.
Chiudo, Presidente, ma la vicenda è così delicata da meritare ancora un secondo. Il comportamento di Toksoz, sia durante la gestione della produzione sia negli ultimi nove mesi, in quella delle trattative di cessione del marchio e dei rami industriali, secondo noi è da considerarsi inaccettabile. Tali modalità sembrano quelle di uno sfruttamento del potere e della fama del marchio Pernigotti e del cosiddetto made in Italy, ma con la delocalizzazione totale delle produzioni e anche l'utilizzo di materie che non sono certo il cuore di quella produzione e, soprattutto all'altezza della reputazione del marchio.
Lei sa bene, Assessora, che le staremo vicino e faremo di tutto per salvaguardare sia le attività produttive sia il lavoro di quegli operai ma soprattutto, se questo fosse anche il luogo e la battaglia giusta per ritornare a parlare di marchi e di come difendiamo quel made in Italy anche nel suo know how, credo che faremmo una cosa giusta, anche per tutto il nostro modello industriale.



PRESIDENTE

La parola all'Assessore Chiorino per la risposta.



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

La ringrazio per quest'interrogazione, perché dà modo di illustrare un po' cosa è avvenuto in questi ultimi giorni, tendenzialmente da venerdì sera quando il Gruppo Spes ha ricevuto una PEC da parte di Pernigotti che informava che, essendo saltata la trattativa sul "ramo gelato", si riteneva di rescindere da ogni accordo precontrattuale firmato in precedenza.
Mi permetto di fare un passo indietro e tornare al 6 agosto, quando al MISE ci fu il Tavolo Pernigotti in cui, ad un certo punto, sembrava si stesse concludendo felicemente tutta la vicenda, ma se si va a riprendere invece il comunicato che emise allora la Regione Piemonte, era un comunicato molto più prudente dove si diceva che era stato fatto un passo in avanti, ma che avremmo continuato a monitorare.
Ciò perché a quel Tavolo io ebbi molte perplessità oggettive, che vanno al di là di ogni questione che può essere politica. Nel senso che già sull'accordo precontrattuale c'erano due posizioni assolutamente diverse per arrivare al contratto che aveva come deadline, lo sappiamo tutti bene il 30 settembre: la posizione di Emendatori, che chiedeva uno spacchettamento dell'azienda, e la posizione di Spes che avrebbe preferito una newco con un copeking attuato insieme ai lavoratori; due posizioni agli antipodi e la domanda era come riuscire ad avvicinarle così tanto, in così poco tempo. Anche avessimo avuto più tempo, le posizioni erano decisamente complesse e lontane.
In tutto questo, ci furono dei passaggi ulteriori a quel Tavolo perché, ad un certo punto, tutti parlarono di attenzione al territorio, tranne la parte che era interessata al comparto gelato, per cui io chiesi ulteriori spiegazioni e mi fu risposto - dovrebbe essere verbalizzato, ma io non ho ancora avuto modo di leggere il verbale del MISE di allora, ma immagino sia verbalizzato - che Emendatori prevedeva, con la conclusione dell'accordo di assumere circa 200 persone nei prossimi tre anni. Bene! Peccato che poi diceva anche che riteneva di rimanere sul territorio al massimo per altri quattro.
Sempre a quel Tavolo, dissi che dunque bisognava approfondire attentamente tutto quello che sarebbe successo anche in un futuro perché se oggi avevamo un numero preoccupante di lavoratori e relative famiglie con assunzioni di questo tipo, ben sapendo che un anno dopo si sarebbe spostato tutto altrove, avremmo avuto un problema ulteriormente aggravato.
A quel Tavolo fui fondamentalmente zittita un po' da tutti e mi si disse: "Ne parleremo al prossimo Tavolo". Prossimo Tavolo che non fu più convocato, tant'è che, come Regione Piemonte, ne ho convocato uno il 23 settembre, proprio perché la scadenza si avvicinava. Tavolo che poi fui costretta a sconvocare perché Emendatori e Pernigotti mi spiegarono che non avrebbero partecipato. Rimasi comunque, in stretto contatto con la Spes.
Si arriva a venerdì della settimana scorsa, quando, appunto, Spes riceve la PEC con cui salta tutto.
Nel frattempo, anche il Tavolo convocato a Roma per il mercoledì della scorsa settimana salta, per lo stesso motivo, perché la stessa risposta che viene data alla Regione Piemonte viene data anche al MISE. Come ho detto salta tutto e viene posticipato tutto all'incontro di domani.
È evidente che per fornire uno scenario più completo bisognerà attendere domani e capire chi parteciperà davvero: ovviamente, io sarò presente, in rappresentanza della Regione; so che Spes ci sarà; auspico vivamente che ci siano anche le altre parti, quantomeno Pernigotti, nello specifico, ma anche Emendatori.
Che cosa stiamo facendo, nel frattempo? La Regione Piemonte in questi giorni non è stata ferma, e non lo è stata neanche nelle settimane precedenti. Abbiamo studiato quelle che potevano essere le eventuali soluzioni. È ovvio che, in questo momento, parlo in via preventiva, nel senso che fino a quando non so quale sarà lo scenario che verrà prospettato domani, è assolutamente prematuro dire che si può seguire questa via piuttosto che quell'altra. Vi chiedo, quindi, di considerare questa mia affermazione come una previsione che, però, potrebbe non trovare fondamento rispetto a quello che sarà lo scenario di domani.
In ogni caso, la Regione Piemonte porrà in essere tutte le misure che possono essere utilizzate per tutelare e salvare sia l'azienda che i lavoratori: su questo, assolutamente e senza ombra di dubbio, è corretto il dato che forniva rispetto al 5 febbraio 2020 per la Cassa.
Dall'altra parte, essendo riusciti ad interloquire con Spes in modo approfondito, per quello che può essere approfondito adesso, in attesa di capire le posizioni di tutti, Spes dice che ha creduto in questo progetto e che ha intenzione di continuare a crederci nel momento in cui ci saranno degli spazi.
La Regione Piemonte è pronta ad immaginarsi, se lo scenario sarà quello che consentirà di immaginare questa via (altrimenti ne vaglieremo altre), da una parte l'ipotesi di una newco e, dall'altra parte, quella della workers buyout con la legge Marcora, con un intervento comunque importante anche della Regione e di Finpiemonte, che è già stata coinvolta e sentita proprio per dare eventualmente anche supporto ai lavoratori.
I fondi ci sono. C'è un altro bando, tra l'altro, che è legato alla legge regionale n. 23/2004, che consentirebbe, eventualmente, di poter accedere a dei contributi a fondo perduto per l'acquisizione di macchinari e impianti che possono servire, e alla legge n. 18/1994, che si apre il 21 ottobre (di conseguenza, avremmo anche i tempi giustissimi per poterlo attuare).
Detto tutto questo, che è ciò che, a grandi linee, ci stiamo immaginando adesso (ma da domani capiremo come poter essere concreti per davvero), e proprio perché non si ripetano più casi come quello Pernigotti, di un acquisto di un marchio che si perde, che va all'estero, che poi viene maltrattato e bistrattato, e che rischia di creare sul territorio la desertificazione industriale, oltre a tutto ciò che ha a che fare con la drammaticità sociale dell'impatto di una situazione di questo genere, e anche con tutta la perdita di know how che, evidentemente, rischiamo che ci sia (poi faremo di tutto perché non accada), come Assessorato si sta anche lavorando alla costituzione di un fondo che consenta di acquistare temporaneamente quote di aziende in crisi. Questo, ovviamente, vagliando le varie situazioni.
Quando un'azienda è solida e ha delle difficoltà per ripartire, nel senso che ha un momento di crisi, questo dovrebbe essere un intervento in qualche modo preventivo, che va a sostenere le aziende (e, di conseguenza, anche i lavoratori) nel momento di difficoltà e consente loro anche di difendersi da quelli che potrebbero essere fondi esteri che arrivano e che poi, ahimè compiono lo stesso percorso che abbiamo visto compiere al marchio Pernigotti.
Quindi si sta lavorando anche in questi termini con dei fondi che abbiamo già visto a disposizione. È ovvio che stiamo ragionando per strutturare al meglio il progetto, ma stiamo andando in questa direzione, che riteniamo appunto, possa essere uno dei primissimi strumenti di difesa per la tutela dei nostri marchi, per la tutela delle nostre aziende, per la tutela dei nostri lavoratori, per la tutela delle nostre eccellenze e del nostro know how.
Per aggiornamenti ulteriori rinvierei successivamente al Tavolo di domani dove auspico che si chiariranno le posizioni di tutti. A quel punto vedremo effettivamente anche quale sarà nel concreto la linea della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora.
Dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 14.53, il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 15.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Non essendovi proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessora Chiorino per la risposta al question time che ho posto. Come faceva notare l'Assessora, l'incontro sarà domani, pertanto le chiedo se possiamo ritagliarci un momento nella prossima seduta o nella prima Commissione lavoro possibile per aggiornare la trattazione dell'oggetto, poiché parte della risposta arriverà anche dopo l'esito di quest'incontro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 17/09/2019.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Cirio e Icardi.
Non sono presenti l'Assessore esterno Marnati e l'Assessora esterna Poggio.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento: Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Comunicazioni in merito a "Piano degli indicatori di bilancio"


PRESIDENTE

Passiamo al punto 3) all'o.d.g. relativo a: "Comunicazioni in merito a 'Piano degli indicatori di bilancio'".
Do lettura della comunicazione: "Ai fini degli adempimenti di cui all'allegato 4/1.11 del decreto legislativo 111/2011, comunico che l'Ufficio di Presidenza, con deliberazione n. 142 del 19 settembre 2019, ha approvato, ai sensi del decreto legislativo 118/2011, il Piano degli indicatori dei risultati attesi relativi al rendiconto della gestione del Consiglio regionale per l'esercizio 2018.
La Giunta regionale, con deliberazione n. 17-224 del 30 agosto 2019 ha approvato il Piano degli indicatori dei risultati attesi di bilancio relativi al rendiconto.
Prego Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

La ringrazio.
Vedo che sono due punti, o, meglio, è un punto unico, però c'è la delibera del Consiglio e la delibera della Giunta. Quella della Giunta la presenta lei?



PRESIDENTE

È una comunicazione della Presidenza.



RAVETTI Domenico

La comunicazione la fa lei, per la Giunta?



PRESIDENTE

Sì. È sempre stata fatta dal Presidente.



RAVETTI Domenico

Come vuole lei.



PRESIDENTE

"La Giunta regionale, con deliberazione n. 17-224 del 30 agosto 2019" come dicevo - "ha approvato il Piano degli indicatori dei risultati attesi di bilancio relativi al rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2018 della Regione Piemonte, deliberazione successivamente trasmessa al Consiglio regionale.
Il Piano costituisce un sistema di voci riferite ai programmi e agli altri aggregati di bilancio costruiti secondo metodologie comuni in modo da rappresentare in maniera dinamica l'andamento delle principali voci di bilancio.
Per ciascuno degli indicatori previsti dal decreto legislativo 118/2011 vengono riportate le definizioni e il valore percentuale riferito all'incidenza dell'indicatore su tutte le Missioni del bilancio. Inoltre per ciascuna tipologia delle entrate e per ciascuna delle Missioni e dei programmi di spesa, vengono riportate l'incidenza sul totale delle voci di bilancio.
Preciso, inoltre, che, sotto il punto di vista specifico della procedura di adozione del Piano degli indicatori, l'allegato 4/1.11 prevede che la Regione, alla fine di ciascun esercizio finanziario, entro 30 giorni dall'approvazione del rendiconto trasmetta al Consiglio il Piano medesimo".
La deliberazione dell'Ufficio di Presidenza e la deliberazione della Giunta regionale sono caricate sul supporto documenti della seduta odierna, al fine della consultazione.
Ci sono interventi in merito? Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo in merito alle due delibere presentate.



PRESIDENTE

Mi scusi, Consigliere Sacco.
Colleghi, se teniamo un tono un po' più basso, possiamo ascoltare tutti e soprattutto il sottoscritto. Grazie.



SACCO Sean

Grazie.
Voglio fare i complimenti agli Uffici del Consiglio regionale per la relazione di accompagnamento, che ci ha permesso di capire in modo più approfondito l'andamento, e chiedo se è possibile avere, la prossima volta una relazione di accompagnamento anche per quanto riguarda quello della Giunta, che renda più facilmente leggibile il documento a tutti i Consiglieri.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sacco. Il suo auspicio è seguito anche dal mio.


Argomento: Organizzazione scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 6, inerente a "Atto di indirizzo e criteri per la programmazione e la definizione del piano regionale di revisione e dimensionamento della rete scolastica e per la programmazione dell'offerta formativa delle autonomie scolastiche piemontesi per l'anno scolastico 2020-2021" (preavviso scritto ai sensi dell'articolo 58, comma 2, del Regolamento interno)


PRESIDENTE

Passiamo ad esaminare la proposta di deliberazione n. 6, di cui al punto 4) all'o.d.g.
La parola all'Assessora Chiorino per l'illustrazione.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Per quanto riguarda l'atto di indirizzo, non ci sono state modifiche significative, come ho avuto modo di spiegare ieri in Commissione. E' rimasta l'indicazione a tentare di verticalizzare quanto più possibile, per istituire i vari istituti comprensivi. Non c'è possibilità di istituire nuove scuole, salvo nel caso di scuole dell'infanzia paritarie che cessino il servizio, e a quel punto il passaggio alla statale per mantenere il servizio.
Resta la deroga per i plessi che hanno un numero più basso di alunni, in modo da andare a tutelare quanto più possibile i Comuni montani e marginali, quindi le zone più difficoltose. Per quanto riguarda la scuola dell'infanzia, un numero minimo di venti, per quanto disposto dal Ministero, con la Regione che tiene un numero minimo a dieci.
Vengono mantenute anche le pluriclassi.
Per quanto riguarda il dimensionamento, come dicevo ieri in Commissione, si è cercato di dare più peso possibile a quello che ha a che vedere con la disabilità. Il 70% del peso, quindi, va alla popolazione disabile, rispetto al 30% che è l'estensione territoriale.
Questo per cercare di parametrare nel modo più adeguato possibile.
C'era poi una questione legata ai fondi, che sul 2018 sono arrivati a 4 milioni e 400 mila euro. E' stato chiesto che tornino a cinque milioni, che era il budget dell'anno precedente, e che comunque risulta essere ancora insufficiente rispetto a quello che servirebbe sul territorio per essere effettivamente incisivo.
Un dato che ho comunicato ieri in Commissione, e che riporto di nuovo, è lo scostamento tra i dati che ci arrivano dal Ministero, rispetto alla popolazione disabile, e quello della Regione Piemonte. Questo crea dei problemi in tutti quelli che sono i computi successivi, perché abbiamo degli scostamenti che risultano assolutamente disallineati.
Occorrerà verificare - e gli Uffici lo stanno facendo - per capire come riallineare i dati e capire qual è la struttura che secondo noi arriva dal MIUR, ma non è ben chiaro che tipo di computazione venga fatta in questo momento.



PRESIDENTE

Ci sono richieste di intervento? Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Solo un dubbio rispetto all'ultima affermazione sul numero dei disabili e sui tempi per la verifica e un'eventuale correzione. Se ragioniamo su un numero che non è quello corrispondente al vero, immagino ci possano essere poi delle ripercussioni.
Vorrei solo capire per quale motivo non si sia riusciti. Mi rendo conto che è stata solo ieri la Commissione, però immagino che il problema fosse già stato rilevato precedentemente, quindi come mai non avete avuto risposta da parte del Ministero? Nel caso in cui arrivasse la risposta nei prossimi giorni, come si pu eventualmente intervenire?



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente, e buongiorno a tutti.
Vorrei solo soffermarmi su due aspetti citati dall'Assessore, rispetto a quest'atto di indirizzo, che poi dovrà trovare una sua concretizzazione entro fine anno, quando arriverà l'indicazione delle varie Province sul dimensionamento e quant'altro.
La prima considerazione riguarda la verticalizzazione.
La creazione degli istituti comprensivi è un processo in atto da qualche anno, in particolare dal 2015 in poi, ma non è ancora terminato, perché ci sono ancora molte realtà in cui non si è concretizzato. Credo sia importante, laddove possibile, cercare di andare in questa direzione soprattutto per ragioni non soltanto di tipo organizzativo, ma, com'è noto di carattere formativo. Una continuità formativa per i ragazzi, che parte dalle scuole dell'infanzia e arriva fino alle cosiddette scuole medie (come le chiamavamo una volta), è un fatto decisamente importante.
So che non è stato facile in questi anni convincere le scuole, talvolta anche le amministrazioni locali, a spingere in questa direzione, ma credo occorra proseguire con forza proprio per le ragioni di tipo formativo che indicavo prima.
Nel quadro generale di una Regione che ha un territorio montano e collinare molto evidente, ogni anno si pone il tema delle aree montane, dello spopolamento che non arretra e, quindi, della presenza di luoghi di formazione e di scuole che nel tempo, purtroppo per il venir meno dei ragazzi, sono state chiuse in diversi plessi scolastici delle nostre montagne.
Da qui la necessità, laddove possibile, di un coordinamento tra i paesi all'interno delle Unioni montane e un'attenzione particolare per salvaguardare, laddove possibile, il diritto allo studio anche in queste aree che sono molto importanti. Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per l'illustrazione.
La settimana scorsa, durante la discussione del referendum per il cambio della legge elettorale, ho sollevato una problematica riguardante questa delibera, perché i tempi di approvazione e di passaggio in Commissione proprio per il provvedimento della settimana scorsa, sono slittati.
Sentita la Città metropolitana e le Province si era parlato di far passare questa delibera ad inizio settembre e, quindi, a ricevere un feedback dagli altri Enti entro il 15 ottobre. Ciò ovviamente non è avvenuto.
Adesso leggo, a proposito delle proposte che ci devono pervenire dall'Amministrazione regionale e la revisione del dimensionamento da parte degli altri Enti, la data del 25 ottobre.
Secondo me è un po' presto: ce la faranno effettivamente gli altri Enti a rivedere questo piano e a rimandarlo a noi, in Regione, oppure ci aspettano dei ritardi? O, ancora meglio, non sarebbe opportuno dare un po' di tempo in più per questa revisione, al fine di condurre meglio gli accertamenti sulla delibera e quant'altro? E' il dubbio che avevo sollevato la settimana scorsa e che pongo oggi all'Assessore competente.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Presidente, colleghi, riprendo il ragionamento del Consigliere Disabato per comunicare all'Aula che, poc'anzi, ho presentato un emendamento che va nella direzione di allungare il termine del 25 ottobre e inserire la data di fine novembre, del 29 novembre, sapendo che è sempre stato così nel passato. Province e Città metropolitana hanno sempre presentato, fatto salvo lo scorso anno, i piani di dimensionamento scolastico (piani provinciali e metropolitano), alla fine di novembre.
Lo scorso anno venne fatta questa eccezione, anticipando la data di scadenza, ma ci furono diverse richieste di proroga perché le Province non erano in grado di presentare i Piani entro la fine di ottobre.
Non so se posso già anticipare questa proposta emendativa, ma se anche il vostro Gruppo sarà d'accordo, credo possa essere una proposta che vada nell'ordine del buonsenso, nel dare qualche tempo in più al territorio regionale, ai Sindaci, ai consigli di istituto, alle Province e alla Città metropolitana di concordare e avere il tempo necessario per presentare i Piani, esattamente come succedeva fino a qualche anno fa.
La proposta dunque è di portare la scadenza a venerdì 29 novembre.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento in discussione generale? La parola all'Assessora Chiorino per una replica.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Riguardo ai due aspetti. Stiamo cercando di capire come il Ministero abbia fatto il campionamento della popolazione, pare sia un problema un po' più complesso e non semplicemente un numero da confrontare, ma potrebbero addirittura essere anni discordanti rispetto al campionamento. Ci vorrà un po' di tempo e appena ne verremo a capo cercheremo, se riusciremo ancora su questo atto di indirizzo altrimenti sul prossimo, di avere i numeri allineati, questo sicuramente. La complessità non è proprio soltanto in un dato che non torna, ma è proprio nella raccolta del dato, per cui è un pochino più complesso.
Per quanto riguarda l'emendamento, sicuramente avendo avuto degli slittamenti anche in Commissione che poi hanno influito rispetto al Consiglio della settimana scorsa che si è prolungato, sarebbe un aiuto alle Province. Su questo sì, sono d'accordo. Ripeto, sarebbe un aiuto anche per Province se dessimo più tempo rispetto a quello previsto nell'atto adesso.



PRESIDENTE

Grazie, Assessora.
Dichiaro chiusa la discussione generale.
Passiamo all'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Sarno.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 2) presentato da Riva Vercellotti.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 3) presentato da Riva Vercellotti.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Sarno per l'illustrazione.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Abbiamo pensato di proporre l'emendamento che leggo testualmente per formalità e sostanza e salvaguardare quindi il dibattito in Aula. Nella presente dell'allegato A), alla fine del capoverso 26, pagina 7, del PDCR n. 6, dopo le parole "dalla programmazione 2014-2020" sono aggiunte le seguenti ", al fine di salvaguardare il servizio scolastico nelle aree montane, di mantenere percorsi sussidiari di istruzione e formazione professionale e di valorizzare le attività di alternanza scuola-lavoro, in sinergia con quanto definito in sede di programmazione comunitaria e di sviluppo delle potenzialità delle aree interne".
Questo emendamento vuole cercare di rafforzare il riferimento allo sviluppo della potenzialità delle aree interne, condiviso con i Capigruppo ma poi in particolare, con il Presidente della Commissione e l'Assessora. Ripeto: con questa proposta, si vuole cercare di rafforzare l'attenzione alle aree interne, quindi sui piccoli comuni, secondo quello che è già previsto dalla strategia nazionale per le aree interne nella programmazione 2014-2020.
Crediamo sia fondamentale avere un'attenzione verso le aree interne e i piccoli Comuni che patiscono in tema di istruzione. Avere negli obiettivi questa attenzione, ci permetterà, se la Giunta e il Governo regionale lo prevederà, di rafforzare e quindi dare una mano alle difficoltà che sono evidenti nei piccoli centri, proprio per dare dei servizi comunque di qualità e minimi rispetto a un elemento fondamentale, che è quello dell'istruzione.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Mi collego solo all'emendamento del Consigliere Sarno al quale, ovviamente ho già palesato tutto il mio sostegno. Ritengo che sia obbligo per il nostro Consiglio farci carico delle problematiche delle aree periferiche e dei Comuni di montagna. L'emendamento va in quella direzione e quindi mi auguro che venga inserito.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Solo per specificare che ho presentato due emendamenti che sono ovviamente collegati, uno sulla proposta di delibera di Consiglio: nel dispositivo finale viene inserita la data del 29 novembre, anziché 25 ottobre; l'altro emendamento, identico, viene inserito nell'allegato A).
Ringrazio anche l'Assessore Chiorino per la disponibilità nel venire incontro a questa proposta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ci sono altre richieste di intervento? Non essendoci altre richieste di intervento pongo in votazione l'emendamento.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.



(Commenti Consiglieri Ravetti)



PRESIDENTE

Interrompo la votazione.
Presidente Ravetti, pensavo che fosse già agli atti.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Mi comunicano che è già caricato.
L'emendamento rubricato n. 3) è sulla premessa: è per quel motivo che è stato votato prima dell'emendamento n. 2). Ci sono, in totale, tre emendamenti.
Ricordo che la votazione precedente è stata annullata.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
Se non vi sono richieste di intervento per dichiarazioni di voto, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 6, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
Poiché la trattazione dei punti all'o.d.g. è terminata in anticipo dichiaro conclusa la seduta.



(La seduta termina alle ore 15.34)



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