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Dettaglio seduta n.196 del 28/06/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.32 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e delle interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione indifferibile e urgente n. 1107 presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Marrone; interrogazione indifferibile e urgente n. 964 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Tronzano interrogazione indifferibile e urgente n. 971 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Tronzano; interrogazione indifferibile e urgente n. 992 presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Tronzano.
Chiedo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni e alle interpellanze di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo ancora agli interroganti che, nel resoconto della seduta trasmessa via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicati integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.


Argomento: Questioni internazionali - Cultura: argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1107 presentata da Rossi, inerente a " Donazione volumi alla scuola primaria Milun Jak?i in Kosovo"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1107, presentata dal Consigliere Rossi.
Ricordo che per le interrogazioni a risposta indifferibile e urgente è prevista l'illustrazione, da parte dell'interrogante, per due minuti, la risposta del componente della Giunta per tre minuti e non è prevista replica da parte dell'interrogante.
Prego ancora i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Domenico Rossi.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per due minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente. Cercherò di non sforare i tempi.
Lei ha già preannunciato il titolo dell'interrogazione, che si riferisce a una donazione di volumi avvenuta presso una scuola primaria in Kosovo.
L'interrogazione nasce dal fatto che abbiamo appreso di questa donazione dal sito internet Kulturaeuropa.eu, con un articolo pubblicato il 16 maggio 2022, nel quale si diceva che una serie di volumi, attraverso il Circolo dei Lettori della sezione di Novara, erano stati donati alla scuola primaria Milun Jak?i? nell'enclave di Banja in Kosovo.
Nello stesso articolo si legge come l'aiuto dell'Assessore regionale Maurizio Marrone sia stato fondamentale e che la consegna è avvenuta durante una piccola conferenza online, proprio alla presenza dell'Assessore Marrone, che ha salutato la piccola comunità di Banja. L'articolo è poi stato rilanciato da un profilo Facebook dall'associazione Help European Local People e sempre la stessa ha postato diverso materiale fotografico con su scritto: "Il nostro impegno nelle enclavi serbe del Kosovo continua.
Vogliamo condividere con voi la felicità degli alunni di Banja, nel Kosovo centrale". Poi si cita il Circolo dei Lettori di Torino e viene ringraziata la Regione Piemonte.
Ciò che ci ha un po' preoccupato, Presidente, è che l'identità sia di Kulturaeuropa sia di Onlus Help European Local People non è in linea, dal nostro punto di vista, con i valori fondamentali della Regione e della nostra Costituzione. Sul sito di Kulturaeuropa, nel "Chi siamo" si legge: "Siamo quelli dell'Europa Nazione, del Mito di Roma, Sparta e Berlino sviluppatisi nei secoli come centri di Volontà e Potenza, di civiltà millenarie che hanno le risorse creatrici per affermare la propria centralità nel Mondo e non subire, dopo 70 anni, ancora le catene dell'imperialismo culturale, economico e militare dei vincitori di Yalta".
Adesso, per questioni di tempo mi fermo, ma nell'interrogazione ci sono altri passaggi.
Da questo punto di vista, con l'interrogazione citiamo e chiediamo, visto che non c'erano altre informazioni da altri siti, se non in questi che ho citato, a quale progetto/ bando/iniziativa afferisce la donazione ricevuta dalla scuola primaria Milun Jak?i? nell'enclave di Banja; quale sia il ruolo svolto dalla Regione Piemonte, in particolare dall'Assessore Maurizio Marrone, in termini di strumenti, risorse e modalità adottate sull'iniziativa; se sono in programma ulteriori donazioni, progetti e/o iniziative che prevedono la collaborazione tra l'Assessorato alla cooperazione internazionale e la Fondazione Circolo dei Lettori e se esistono scambi d'informazioni tra gli Uffici di comunicazione della Giunta e i siti citati nell'interrogazione.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per tre minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alla cooperazione internazionale

Grazie, Presidente.
Il progetto di cui chiede il Consigliere Rossi si chiama "Leggere è un diritto". È un progetto del Circolo dei Lettori di Torino, finanziato dal mio Assessorato alla cooperazione internazionale, e prevede, come ha correttamente ricordato il Consigliere (infatti, anche dalla sua lettura mi sfuggono quali siano i possibili appigli di polemica), di comprare (quindi con fondi regionali a cura del Circolo dei Lettori) e spedire volumi destinati ai bambini (libri di favole e visual book, anche per il tema linguistico) per realizzare o rinforzare biblioteche scolastiche destinate a bambini che vivono, con tutte le difficoltà umanitarie inevitabilmente collegate, situazioni di post conflitto, tra cui, ad esempio, il contesto balcanico.
È un progetto che riguarda tre continenti e il grosso dei siti è, tra l'altro, collocato in Africa subsahariana, dove la cooperazione internazione piemontese ha maggiore storia e radicamento. È chiaramente promosso dal Circolo dei Lettori, perché è un tema di possibile cooperazione proprio sull'accesso all'istruzione e alla narrativa: l'accesso a strumenti - mi consenta, Consigliere Rossi - che provino almeno parzialmente, a garantire il diritto all'infanzia a bambini che, di sicuro, scontano situazioni che non dipendono dalla loro volontà, ma solo dal dato casuale di essere nati in un contesto geografico piuttosto che in un altro.
Vorrei sempre ricordare che si tratta di bambini.
Andando a rispondere alle successive domande, come ho già detto, il ruolo svolto da Regione Piemonte è stato quello di finanziare il progetto proposto dal Circolo dei Lettori, proprio per l'acquisto e l'invio dei libri in oggetto. D'altra parte, se sono in programma ulteriori progetti di questo tipo, essi sono approvati con delibere di Giunta di tipo annuale sempre su base della proposta del Circolo dei Lettori.
Quello che citava è un progetto del 2021 e nel 2022 non è stato approvato nulla in tal senso.
Inoltre, al quesito "Esistono scambi di informazione per gli Uffici di comunicazione della Giunta e siti citati nell'interrogazione", in realtà ho scoperto dell'esistenza di questo sito dalle vostre polemiche sui giornali, prima ancora che sugli atti di sindacato ispettivo. Tra l'altro andando a verificare, ho visto che non è neanche un articolo, ma semplicemente una riproposizione e una pubblicazione del comunicato che l'associazione ha mandato, peraltro senza alcun tono passibile di accusa di nostalgia o di apologia, ma semplicemente per informare sul tenore e sul contenuto di questa missione umanitaria. Esauriti i quesiti, ovviamente confermo che non esiste alcun scambio d'informazioni con questo sito, di cui non eravamo neanche a conoscenza.
Mi si consenta, riprendendo anche alcuni passaggi delle premesse, di manifestare un po' il mio sbigottimento sul fatto che addirittura delle iniziative che riguardano dei libri - nelle polemiche ho sentito parlare di materiale inviato con una specie di alone e di mistero - inviati a dei bambini che vivono in un contesto di conflitto o post conflitto, se si arriva a polemizzare - e concludo, visto che ho esaurito i tre minuti addirittura su un premio conferito alla memoria di un eroe internazionale come Khaled Al Asaad all'interno del Salone del Libro che, ricordo, è stato lo studioso di caratura globale che ha sacrificato la sua vita per difendere il sito archeologico di Palmira dall'aggressione brutale e iconoclasta dell'ISIS; se si arriva davvero a polemizzare addirittura su azioni rivolte alla prima infanzia, sinceramente prevale proprio solo l'amarezza.
Sicuramente, come rappresentante della Regione Piemonte posso rivendicare l'orgoglio di essere dentro un'istituzione che invia dei libri e non altri strumenti atti a offendere e a uccidere. Credo che sia un orgoglio che dovremmo condividere noi tutti, data poi la ricaduta positiva su bambini che magari, anche grazie al nostro piccolo intervento, vedranno che dal mondo non arriva solo aggressione, non arriva solo guerra e odio, ma anche un invito alla relazione culturale, al sogno e alla fantasia e, quindi magari anche alla costruzione di una società basata sulla pace sull'amicizia e sulla fratellanza e non sulle tensioni che sfociano spesso nei conflitti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Maurizio Marrone per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 964 presentata da Grimaldi, inerente a "Obiezione di coscienza all'ospedale di Ciriè"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 964.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Marco Grimaldi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per due minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come avrà letto dai dati aggiornati, il 46% degli obiettori in Piemonte diventa, ahimè, l'80% all'ospedale di Novara, ma diventa il 100% in alcuni luoghi, fra cui l'ospedale di Ciriè fino a pochi mesi fa. Come abbiamo appreso, in Italia sono più o meno quindici i presidi nella sanità pubblica che non praticano in assoluto l'interruzione volontaria di gravidanza. Il Direttore Generale dell'ASL TO4, verificata la correttezza del dato, ha sottolineato che l'interruzione di gravidanza viene garantita da altri presidi sanitari di quest'ASL (Ivrea e Chivasso), tuttavia la distanza dall'ospedale di Ciriè agli altri presidi rende estremamente problematica questa situazione.
In Piemonte, come l'Assessore sa, al 2019 su 364 ginecologi solo 131 praticavano l'interruzione di gravidanza, ovvero gli obiettori erano il 64 (dato aggiornato oggi con le stime che sono state pubblicate ieri).
Il 75% delle interruzioni volontarie di gravidanza del Torinese viene effettuata soprattutto presso il Sant'Anna, che ha fatto più meno 4.000 dei 6.100 IVG.
La vicenda ovviamente è molto chiara. Sono numeri impressionanti che significano anche una negazione, di fatto, della legge 194. Dovremmo invece, chiederci, a trent'anni di distanza, se l'obiezione di coscienza sia ancora attuale perché un conto era quarant'anni fa, quando la legge è entrata in vigore e, di fatto, c'erano persone che avevano studiato e scelto alcune specializzazioni. Oggi, oggettivamente, quando una persona fa la scelta di essere un ginecologo, come fa ancora oggi a pensare che quell'intervento non sia parte del suo dovere? Noi avevamo scritto una delibera, Assessore, in cui si chiedeva di far sì che i Direttori valutassero la situazione e ogni qual volta si superava il 50% degli obiettori, senza arrivare al 100% com'è successo a Ciriè, ci fosse un turnover. Facciamo un turnover. Chiediamo, semplicemente, senza discriminare le opinioni di nessuno, di venire a fare l'interruzione volontaria di gravidanza e così le persone si trasferiscono. Non ce ne sono abbastanza? Si facciano bandi che non discriminano chi è obiettore, ma si facciano bandi per assumere ginecologi che vogliono praticare l'interruzione volontaria di gravidanza.
Abbiamo accolto con orrore la sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti, ma io vorrei dirvi che noi dobbiamo guardare quello che possiamo fare qui oggi per garantire quei diritti. La domanda è: vogliamo chiedere a quei Direttori delle ASL di applicarla davvero quella delibera che è stata approvata dal Consiglio regionale? Vogliamo far sì che in ogni presidio ci siano persone che possano svolgere e attuare la legge 194? Possiamo far sì che, ancora oggi, le donne debbano andare in giro pietendo un diritto? Credo di no.
Chiediamo: come pensate di intervenire per applicare davvero la legge 194 in tutti i presidi? Chiediamo, ovviamente, di attivare quella delibera che ha già votato questo Consiglio, attivare il turnover e poi analizzare chi sceglie l'obiezione di coscienza solo per fini privatistici e non ideologici e culturali.
Ci anche tanti medici che, davanti all'ipotesi di trasferirsi, forse ci pensa due volte a farlo perché non credo che siano tutti ferventi cattolici pro vita: ho questo dubbio. Questo dovremmo verificarlo tutti insieme.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Grimaldi per illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La risposta all'interrogazione conferma la possibilità presso il presidio ospedaliero di Ciriè di effettuare l'interruzione volontaria di gravidanza.
Leggo rapidamente la risposta all'interrogazione. Nel ribadire l'effettiva possibilità all'interno della stessa ASL TO4 di effettuare l'IVG presso i presidi ospedalieri di Ivrea e Chivasso, come comunicato il 31 gennaio 2022, dal 15 febbraio 2022 è possibile l'interruzione volontaria di gravidanza (farmacologica e chirurgica) anche presso il presidio ospedaliero di Ciriè.
Il servizio è andato a completare l'offerta già presente presso gli ospedali di Ivrea e di Chivasso, a testimonianza della tutela della maternità e della salute della donna.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.


Argomento: Condizione femminile - Sanita': argomenti non sopra specificati

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 971 presentata da Grimaldi, inerente a "Inclusione dei partner nell'accompagnamento alla nascita"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 971.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Marco Grimaldi.
Prego, collega; ne ha facoltà per due minuti.



GRIMALDI Marco

Certo che se finisce come la precedente interrogazione, posso anche non illustrarla. Perché non è che ho mentito, è il Direttore dell'ASL che diceva che non aveva.
Poi, nel frattempo, dopo che ho depositato l'interrogazione, ha fornito una risposta mandando un ginecologo a farlo. Se è questa la dignità che vogliamo dare alla legge n. 194.
Vengo all'interrogazione in oggetto, che verte sempre sull'ASL TO4.
Siamo venuti a conoscenza del reclamo da parte di un padre in merito all'impedimento imposto ai partner nell'accompagnamento della propria compagna alle visite perinatali e al libero accesso post partum. A quanto riportato, in quel consultorio di Chivasso sarebbe stato permesso di stazionare solo in sala d'attesa, senza poter partecipare alla prima visita ginecologica.
Come sapete, sono stati mesi difficili quelli del COVID e ovviamente il reclamante diceva: "Siamo vaccinati, siamo in possesso di green pass quindi non dovrebbero esserci questi limiti".
Questa vicenda ci porta a dire che la comunità scientifica ha ormai chiaramente dimostrato l'importanza della condivisione di questo percorso di nascita tra i due genitori. A fronte di questa emergenza, altre Regioni fra cui l'Emilia-Romagna e la Toscana, hanno riorganizzato le politiche d'ingresso dei padri, i quali non sono stati considerati semplici visitatori, ma hanno avuto accesso durante tutto il tempo di permanenza.
V'interroghiamo per sapere se siate a conoscenza di queste situazioni; se in Piemonte, oltre all'ASL TO4, ci siano altri luoghi dove non siano stati coinvolti i partner; se la Giunta intenda promuovere, anche dopo la fine dello stato d'emergenza, la restituzione ai partner del diritto di accompagnare la propria compagna e il proprio figlio o la propria figlia alle visite previste in gravidanza e di fruire del libero accesso nel periodo post partum, così come raccomandato dalla comunità scientifica nazionale e internazionale.
A questo punto, dal momento che abbiamo tutti gli strumenti per ritornare alla normalità, spero che l'Assessore Icardi, tramite la voce dell'Assessore Tronzano, abbia appurato se queste barriere sono finalmente superate e se, effettivamente, tutti i partner potranno in tutte le ASL piemontesi accedere a tutte le visite pre parto e a quelle ovviamente inserite nei percorsi di gravidanza.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Andrea Tronzano.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per tre minuti.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In relazione all'interrogazione del Presidente Grimaldi di cui all'oggetto e in base a quanto riferito dalla Direzione della TO4, si rappresenta quanto segue.
Il Dipartimento Materno Infantile dall'ASL TO4 ha tra i suoi capisaldi la cura e il supporto della donna gravida e, in quest'ottica, pone in essere tutte le indicazioni previste dall'Istituto Superiore di Sanità in risposta all'emergenza sanitaria da COVID-19. In tutti i presidi ospedalieri è garantita la presenza del papà del bambino (o di altra persona di fiducia) a tutte le donne in travaglio, parto e post partum. Il papà, sottoposto a tampone per la tutela dalla salute non solo delle altre donne presenti in degenza ma di tutto il personale assistenziale, presenzia al travaglio (che può durare ore), al parto e alle due ore successive al parto. Al fine della massima espressione della genitorialità, mamma e papà possono fruire dell'effettuazione del cosiddetto pelle-pelle con il neonato in ambiente protetto ed è garantita la visita giornaliera alle ricoverate durante tutto il periodo di degenza.
I servizi ostetrici dell'ASL TO4 sono organizzati per garantire la presenza di una persona di fiducia della donna anche durante i controlli in gravidanza e nel dopo parto, con particolare attenzione alle gestanti in situazioni di potenziale vulnerabilità (per esempio, le gestanti straniere con difficoltà linguistica). Tutte le procedure e i percorsi sono stabiliti in relazione alle norme di contenimento della pandemia e alla limitazione del contagio, anche in relazione alla situazione logistica degli ambienti assistenziali.
Per quanto riguarda la situazione delle Aziende Sanitarie Locali sul coinvolgimento dei partner nel percorso perinatale, di nascita e post partum, s'informa che a oggi non sono state segnalate dall'utenza criticità nell'inclusione dei partner negli incontri di accompagnamento alla nascita.
Preme, infine, ricordare quanto disposto dall'articolo 24 del DPCM del 12 gennaio 2017, che prevede l'assistenza socio-sanitaria ai minori, alle donne, alle coppie e alle famiglie, nonché le disposizioni regionali in merito all'accesso in ambulatorio che stabiliscono che lo stesso sia permesso al "gruppo familiare" in toto e che, per le conseguenti esigenze di cura, l'accesso alla struttura ambulatoriale dev'essere consentito a tutto il gruppo di cura senza altra limitazione, se non l'uso attento dei dispositivi di protezione e delle misure di stanziamento.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 992 presentata da Valle, inerente a "Quale futuro per il Dipartimento Dipendenze ASL Città di Torino" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Concludiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 992, presentata dal Consigliere Valle.
L'interrogante chiede che gli venga fornita risposta scritta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
Alle ore 10 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 9.55 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.12)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che sono in congedo i Consiglieri Caucino, Cirio, Icardi, Lanzo, Leone, Mosca e Stecco.
Il numero legale è 23.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica, altrimenti ne propongo io una.
La richiesta che sottopongo all'Aula riguarda l'inserimento dell'ordine del giorno n. 849 inerente a "Sostegno al sistema del credito cooperativo" e proposto dai Capigruppo. Mi è stato richiesto da alcuni Capigruppo di sostenerlo come Presidente del Consiglio e di proporre la sottoscrizione agli altri Capigruppo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Annuncio in Aula che lo sottoscrivo.



PRESIDENTE

Anche il Consigliere Giaccone lo sottoscrive, così come il Consigliere Magliano, la Consigliera Frediani e il Consigliere Grimaldi.
Ci sono altre richieste di modifica dell'attuale o.d.g.? Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Le chiederei, se è possibile, di partecipare a una seduta mattutina in cui si risponde alle interrogazioni per vedere lo stato delle relazioni fra il Consiglio e la Giunta. Le dico che oggi abbiamo finalmente discusso di un'interrogazione presentata qualche tempo fa inerente all'interruzione di gravidanza a Ciriè, dove da mesi tutti i ginecologi erano obiettori di coscienza.
Che cosa ha fatto la Giunta? Dopo le nostre denunce, quelle delle associazioni e delle Consigliere comunali di quei luoghi - e anche dell'area vasta, perché in realtà le donne, giustamente, per ottenere un loro diritto, quello relativo alla legge n. 194, andavano semplicemente in altri Comuni - che cosa è successo? La Giunta ha aspettato che il Direttore dell'ASL trovasse un ginecologo che potesse finalmente praticare l'interruzione volontaria di gravidanza.
Presidente, che cosa le sto chiedendo? In primis, vorrei che di queste vicende ne parlasse l'Assessore alla sanità. Non so se la maggioranza se lo ricorda, ma si chiama Icardi ed è l'Assessore alla sanità di questa Regione, non è mai presente in Aula e non è mai presente a discutere di grandi temi. Questo credo sia un tema centrale, se non altro perch l'orrore che arriva dagli Stati Uniti e dalla sentenza della Corte Suprema dovrebbe farci riflettere su quanto questa campagna di odio nei confronti delle donne è non solo di frontiera, ma è parte di uno scontro di civiltà.
Tra l'altro, stiamo parlando di una legge che ha più di quarant'anni e a me viene anche da chiedere dove fossero questi obiettori. Sono nati tutti prima del referendum sul divorzio e sull'aborto? Oppure, nel frattempo qualcuno semplicemente pensa che sia più facile portare avanti l'obiezione di coscienza rispetto agli altri che, invece, hanno fatto la scelta di fare i ginecologi e di praticare l'interruzione volontaria di gravidanza? Viene da chiederselo, perché se a Borgomanero gli obiettori sono dieci su undici, a Rivoli e Susa sono dodici su sedici e a Tortona sono sette su nove - quindi con più del 77% degli obiettori - la domanda che rivolgiamo all'Assessore Icardi, cui chiediamo una sua presa di posizione, è: possiamo applicare una delibera del Consiglio, che è già stata votata a larga maggioranza nella scorsa consiliatura, in cui si chiede un automatismo cioè che ogni volta che si supera il 50% di obiezioni di coscienza si metta in atto il turnover? Il Direttore è obbligato a farlo e nella delibera diciamo anche che ci sono delle sanzioni per i Direttori che non fanno quel turnover. E qualora non ci fossero abbastanza ginecologi, bisogna procedere con delle nuove assunzioni, perché è assurdo che, come nel selvaggio West si debbano aspettare mesi per avere un medico che pratichi l'interruzione volontaria di gravidanza.
Già, perché la discussione è questa e lo è anche in terreni più oscurantisti dei nostri in cui si pensa di negare. Ahimè, gli aborti si fanno da sempre; il punto è se farli in sicurezza, se farli ovunque e se è normale che ci siano dei gettonisti che vanno in giro per il nostro territorio perché non c'è un'alternativa pubblica.
Pertanto, chiediamo all'Assessore Icardi di intervenire su quest'oggetto ma, se è possibile, di fare anche di più: convochi quegli obiettori e chieda loro se effettivamente sono tutti obiettori di coscienza per motivi ideali e ideologici e nessuno li potrà rimuovere, perché la legge n. 194 è una difesa anche dei loro diritti. Ma, attenzione, la legge n. 194 non dice che on demand si fa l'interruzione volontaria di gravidanza dove c'è, ma si fa in tutto il territorio nazionale, senza ostacoli, senza obiettori dentro ai consultori che fanno strani appelli pro vita - e senza manifesti che in giro per il Piemonte offendano la dignità di quella scelta e offendano il movimento femminista come abbiamo visto in queste settimane.
Pertanto chiedo a lei, Presidente Allasia, di convocare l'Assessore Icardi e, prima o poi, di avere un momento di confronto, perché direi che su questo tema di sicuro tutto possiamo fare meno che tacere.



PRESIDENTE

Grazie.
Le ho lasciato qualche minuto in più giusto perché stavamo rivedendo l'o.d.g. di oggi.
La parola al Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Non ho capito se si poteva intervenire adesso sulle sue comunicazioni perché c'è stata una pausa.



PRESIDENTE

Siamo ancora sulle richieste di modifica all'o.d.g.
Il Consigliere Grimaldi è intervenuto sulle comunicazioni e non tanto sulle richieste di modifica.



SARNO Diego

Però mi sembra che lei abbia già dato le comunicazioni sui congedi eccetera.
Giusto?



PRESIDENTE

No, no. Siamo ancora sulle proposte di modifica all'o.d.g.



SARNO Diego

Ma io ho sentito le comunicazioni sui congedi.



PRESIDENTE

Sì, come prassi.



SARNO Diego

Sì. Allora appena è possibile, interverrei sulle comunicazioni del Presidente.
Mi dica lei quando.



PRESIDENTE

Comunico informalmente i congedi per determinare il numero legale successivamente, i congedi sono citati nelle comunicazioni ufficiali.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Chiedo di anticipare la proposta di deliberazione n. 228, a oggetto "Nuova disciplina di strutture di ricerca economico-sociale di IRES"; se c'è anche parte di condivisione, chiediamo di poterla anticipare.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Noi chiederemmo l'inserimento del nostro ordine del giorno, che dovrebbe essere stato caricato, inerente alla "Ferma condanna alla regressione in materia di diritti delle donne di salute sessuale e riproduttiva e relativi diritti avvenuta negli Stati Uniti", a prima firma della collega Disabato.
È stato trasmesso e dovrebbe essere arrivato.



PRESIDENTE

Grazie.
Adesso verifichiamo il numero.
Consigliere Bongioanni, voleva intervenire?



(Commenti del Consigliere Bongioanni)



PRESIDENTE

Forse per la sottoscrizione dell'ordine del giorno?



(Commenti del Consigliere Bongioanni)



PRESIDENTE

Sì.
Ci sono altre richieste di modifica dell'attuale o.d.g.? La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente, prima della sua sintesi vorrei dire che, poiché siamo in contingentamento sulla PDL sul valore alpino, chiederei gentilmente di mettere in votazione la proposta del collega Preioni, perché tecnicamente ce lo siamo già detti - avete chiesto un contingentamento per un'urgenza e adesso facciamo passare davanti un'altra proposta di deliberazione, anche se è legittimo, però mettiamo in votazione la richiesta del Consigliere Preioni, così si esprime con un voto.



PRESIDENTE

Non vorrei aver interpretato male, però mi sembrava che fosse già stato discusso anche in sede di Conferenza dei Capigruppo.
Consigliere Preioni, ha chiesto di spostarlo prima della proposta di legge n. 120 o dopo la conclusione della proposta di legge n. 120?



PREIONI Alberto

Direi una volta conclusa la proposta di legge n. 120, visto che siamo in contingentamento.



PRESIDENTE

Mi sembrava che da parte della Giunta ci fosse un'urgenza sulla proposta di deliberazione n. 228, in merito alla programmazione annuale di IRES del 2022, l'anno in corso. Essendo quasi finito il mese di giugno, sarebbe il caso di approvarla.
Non penso sia un problema metterlo in votazione.
L'ordine del giorno n. 850 presentato da Disabato, Sacco e Martinetti pu essere messo in calce dell'attuale o.d.g., penso senza votare.
C'è la richiesta di votazione sulla richiesta del Consigliere Preioni di spostare la proposta di deliberazione n. 228 successivamente alla proposta di legge n. 120.
Come vi ricordavo, nella giornata di oggi bisognerebbe votare il Regolamento interno del Consiglio delle Autonomie Locali, di cui occorre necessariamente prendere atto come Consiglio e votarlo per gli adempimenti per il funzionamento del CAL. Pertanto, prima della chiusura della giornata è necessario votare la proposta di modifica del Regolamento del CAL.
Se nessun altro intende intervenire sulle richieste di modifica, pongo in votazione la proposta del Consigliere Preioni di spostare il punto 8) subito dopo il punto 3).
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione di punti all'o.d.g. proposta dal Consigliere Preioni.
Il Consiglio approva.
L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 27 aprile 2022, del 28 aprile 2022 e del 3 maggio 2022.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Sono in congedo i Consiglieri Caucino, Cirio, Icardi, Lanzo, Leone, Mosca e Stecco.
Il numero legale è, pertanto, 23.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 10 maggio 2022, 17 maggio 2022 e 24 maggio 2022.


Argomento:

d) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato. in data 22 giugno 2022, le seguenti leggi regionali ed ha deliberato la non impugnativa sulla legge n. 5 del 29 aprile 2022, "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione 2022-2024 (Legge di stabilità regionale 2022)" e sulla legge n.
6 del 29 aprile 2022, "Bilancio di previsione finanziario 2022-2024".


Argomento:

e) Dichiarazione d'urgenza


PRESIDENTE

La Giunta regionale ha trasmesso il disegno di legge relativo a "Modifiche alla legge regionale 29 ottobre 2020, n. 26 (Assegnazione delle grandi derivazioni a uso idroelettrico)", di cui è stata dichiarata l'urgenza, ai sensi dell'articolo 83 del Regolamento interno.
Ai sensi dell'articolo 83, comma 3, la dichiarazione d'urgenza comporta la riduzione di tutti i termini alla metà e l'autorizzazione alla Commissione di riferire oralmente. Ai sensi dell'articolo 83, comma 2, il Consiglio regionale, alla fine della seduta nella quale è stata presentata la richiesta, delibera con votazione palese, dopo aver ascoltato un oratore a favore e uno contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire sulle comunicazioni il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Tengo a intervenire sulle comunicazioni rispetto all'assenza, in questo caso giustificata, del Presidente Cirio.
Abbiamo letto tutti, dagli organi di stampa, il nuovo ruolo che il Presidente ha ottenuto proprio in queste ore. Leggo: "Cirio eletto capo delegazione italiana del Comitato europeo delle Regioni".
Evviva! Evviva perché, Presidente, questo ruolo viene affidato a un nostro collega che arriva dal Piemonte; evviva perché il Presidente Cirio, per assumere questo ruolo, ha sicuramente dimostrato negli anni una capacità di presenza all'interno di quest'Aula, una capacità di dialogo costante con quest'Aula, una capacità di presenza costante sul territorio, una presenza qualificata, una presenza che mette a valore l'istituzione repubblicana cioè il Consiglio regionale, e, pertanto, gli facciamo i complimenti e l'augurio di buon lavoro.
Tuttavia, Presidente, come abbiamo detto costantemente, anche prima per l'Assessore Icardi, ci preoccupa un po', e credo possa preoccupare i piemontesi, il fatto che un Presidente che assume oggi un nuovo incarico (credo che stia volando in questo momento verso il Parlamento europeo per partecipare, immagino, a una conferenza stampa sulla sua nuova nomina e il suo nuovo ruolo) è un Presidente che sarà sempre più lontano dai piemontesi.
È un Presidente che sarà sempre più lontano da quest'Aula; è un Presidente che sarà sempre meno rispettoso di quest'Aula con la sua presenza, avendo un nuovo ruolo che lo porterà fuori dal Piemonte. Nel comunicato dice che sarà importante e che "userò questo ruolo per valorizzare gli enti locali e per valorizzare i territori", ma se uno non sta sul territorio né sta in Aula a confrontarsi con chi, maggioranza e minoranza (opposizione e maggioranza) rappresenta quei territori, quindi i Consiglieri regionali, la nostra preoccupazione è che il Presidente Cirio sarà costantemente assente.
Lo ricorderemo così in questi cinque anni: costantemente assente.
Ecco perché ho voluto chiedere la parola rispetto alle sue comunicazioni perché credo che sia il Presidente con la più bassa partecipazione in Aula nella storia della Regione (andremo a vedere meglio i dati). Questo significa un Presidente che pensa più ad assumere ruoli fuori dal contesto regionale piuttosto che a occuparsi invece dei problemi della Regione e confrontarsi con l'assise che anche lui, quota parte in termini esecutivi rappresenta.
Crediamo che ci sia un po' di preoccupazione tra i piemontesi e tra quegli stakeholder che dovrebbero interloquire con la Regione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che il Consigliere Sarno abbia ragione e credo che ci sia anche qualcosa di più che sottintendeva questa promozione.
Come sapete, veniamo da un turno elettorale in cui la maggioranza è uscita sconfitta in tutti i quadranti di questa Regione: l'altro anno era Torino oggi sono Chivasso, Cuneo, Omegna ma, soprattutto, Alessandria.
Credo che abbiate capito il punto: il Presidente Cirio prova a estraniarsi e a continuare la sua attività fuori da quest'Aula, come diceva giustamente il collega, facendo di tutto per essere lontano da qui.
Farebbe di tutto per tornare a Bruxelles ed è un po' l'antipasto. Abbiamo un Presidente che governa la Regione, ma sogna di essere altrove; anzi, se è possibile, si porta un po' più in là. Direi che questa nomina, come diceva il collega Sarno, è un auspicio di tornare in altri lidi.
La verità è che il Presidente Cirio si sente un ostaggio di lusso cui forse non basta più fare il Presidente dalla Regione: prima ostaggio di Salvini in questi mesi ostaggio di Meloni. Manca ancora molto tempo alla fine di questa legislatura, però dovete comprendere che il rispetto di quest'Aula passa dal fatto che questi anni dovremo passarli ancora assieme. Forse il Presidente Cirio, prima di volare altrove e di essere un ex Presidente, ha tutto il tempo per essere ancora il Presidente di questa Regione, per essere presente in Aula e per rispettare il mandato che gli elettori gli hanno dato.
Noi saremo molto lieti di fare opposizione in sua presenza e spero che questa tornata elettorale possa essere di stimolo a lui, al suo Vicepresidente e a tanti Assessori che ormai non si vedono in Aula da tempo, per dire che forse, se ritornano a fare il loro mestiere in Consiglio, male non fanno.
Tra l'altro, Presidente, ho chiesto un'informativa all'Assessore Icardi; mi piacerebbe che ritornassimo nelle buone pratiche in cui si chiede alla Giunta se gli Assessori sono disponibili a farlo. È chiaro che davanti a persone non presenti - in questo caso, non c'è né l'Assessore ai rapporti con il Consiglio, né il Vicepresidente, né il Presidente, né l'Assessore stesso - è un po' più complicato anche per lei.
Non faccio il suo mestiere, Presidente Allasia, quindi, quando potrà, se li vede, chieda, se è possibile, avere delle spiegazioni.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo sempre sulle sue comunicazioni, in modo particolare riguardo l'assenza del nostro Presidente, perché in questo momento impegnato al Parlamento europeo a ricevere un nuovo importante incarico.
Se quell'incarico fosse andato al Presidente della Lombardia piuttosto che a quello dell'Emilia-Romagna o del Lazio, avremmo sentito una storia al contrario, che noi non siamo capaci di essere rappresentati e rappresentativi nelle maggiori istituzioni.
Facciamo ovviamente gli auguri e le congratulazioni al Presidente per il buon lavoro che saprà svolgere, invece, in modo eccellente, proprio grazie alla sua esperienza prima da amministratore locale e Assessore regionale poi da europarlamentare e oggi da Presidente della Regione.
Credo che il Presidente sia stato eletto perché ha tutte le carte in regole per ben rappresentare e per ben svolgere quel ruolo in rappresentanza di tutte le Regioni italiane.
Il fatto che sia il nostro Presidente a farlo credo che abbia un grande valore. Credo che tutti noi ormai abbiamo ben conosciuto, soprattutto negli ultimi anni, quanto siano importanti le risorse che arrivano dall'Unione Europea - riusciremo a fare ben poco solo con le nostre risorse ovviamente a partire dal PNRR piuttosto che al nuovo settennato. Essere là a rappresentare gli interessi della propria nazione, e ovviamente con il cuore quelli della propria Regione, noi crediamo sia uno strumento fondamentale.
Rispetto alle banali polemiche, rispondo che quasi tutti noi abbiamo fatto gli amministratori locali e sappiamo che, quando si svolge il ruolo principale di rappresentanza, sia di Sindaco, sia di Presidente di Provincia sia di Presidente della Regione, se vuoi portare a casa dei risultati non porti nulla se stai solo seduto nel tuo ufficio. Un sindaco che sta seduto negli uffici comunali difficilmente porta a casa risultati importanti per il proprio territorio.
Al contrario di quello che è stato detto, il ruolo del nostro Presidente è di rappresentare bene la Regione al di fuori dei confini regionali e lo sta facendo in modo egregio perché, al di là di quello che sentivo dire, credo che il suo gradimento in Piemonte sia altissimo e lo hanno confermato tutte le elezioni. Se non vogliamo dare solo spazio ai ballottaggi, guardiamo ai numeri del primo turno e, come hanno detto anche altri illustri colleghi se siete convinti di quello che state dicendo, convincete i vostri rappresentanti nazionali a mandarci quanto più velocemente possibile alle elezioni politiche nazionali e così vedremo, una volta per tutte effettivamente dove stanno i numeri. Noi siamo convinti che stiano pesantemente e favorevolmente da parte del centrodestra, quindi non abbiamo paura. Se volete, togliete la spina al Governo, mandateci alle elezioni nazionali e lì vedremo effettivamente quali saranno i risultati.
Chiudo dicendo che auguriamo ovviamente buon lavoro e siamo orgogliosi di questo ruolo, che porterà importanti risultati per tutta l'Italia e per il nostro Piemonte.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Poiché si è aperto un dibattito anche interessante sulla questione - non parlo delle elezioni, perché le hanno vinte tutti, come sempre - faccio gli auguri al Presidente Ciro per il suo nuovo incarico.
Rispetto a quello che ha detto il Consigliere Ruzzola, parole rispettabilissime, volevo solo precisare che questo non è l'ufficio del Presidente Cirio. Per il Presidente Cirio venire in Aula non equivale a stare in ufficio, perché da qui parla con i cittadini piemontesi e con i rappresentanti che i cittadini piemontesi hanno mandato in Consiglio regionale.
Questo non è il suo ufficio, il suo ufficio è in piazza Castello. Questo è il Consiglio regionale e qualche volta vorremo vedere il Presidente in Aula! Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Vi sono altre richieste d'intervento sulle comunicazioni? Proseguiamo con l'esame dell'o.d.g.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Proseguimento esame proposta di legge n. 120, inerente a "Istituzione della giornata regionale del Valore Alpino"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame della proposta di legge n. 120, inerente a "Istituzione della giornata regionale del Valore Alpino", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta consiliare del 14 giugno scorso la Conferenza dei Presidenti consiliari ha disposto il contingentamento dei tempi per otto ore. La tabella aggiornata dei tempi residui per ciascun Gruppo è disponibile sulla intranet alla "Sezione supporto sedute istituzionali".
In tale seduta è poi proseguito l'esame degli emendamenti rubricati all'articolo 2 e la relativa votazione.
Se non vi sono richieste d'intervento, pongo in votazione l'articolo 2.
Ricordo che il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, nel testo originario.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Sospendo i lavori di mezz'ora, che riprenderanno alle ore 11.15.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.43, riprende alle ore 11.19)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo i lavori dopo che erano stati sospesi per mancanza del numero legale sulla votazione dell'articolo 2.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Chiederei solo due minuti di sospensione per fare il punto della situazione sull'articolo 2.
Grazie.



PRESIDENTE

Sospendo i lavori fino alle ore 11.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.20, riprende alle ore 11.43)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Se non vi sono richieste d'intervento, possiamo procedere con la votazione che avevamo sospeso per mancanza del numero legale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Nicco; ne ha facoltà.



NICCO Davide

Credo che sia corretto spiegare il voto favorevole sull'articolo 2.
Come già evidenziato nella scorsa seduta, ci sarebbe una diffusa volontà di dare un parere positivo alla possibilità di cambiare la data della Giornata regionale del valore alpino, prevista per il 16 gennaio.
Tuttavia in questo momento, dopo varie consultazioni anche con la minoranza, che ringrazio per la collaborazione, saremmo dell'idea di mantenere questa data, dando però ampia disponibilità, una volta sentite anche le sezioni territoriali dell'ANA, di valutare la possibilità di cambiarla, introducendo alla prima occasione possibile una variazione legislativa su questa legge.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Siamo contingentati e non ho tanto tempo per intervenire, però fatemi fare un commento.
Come opposizioni, nelle scorse sedute abbiamo manifestato la nostra disponibilità per addivenire a una mediazione sul testo. Mi pareva così e avevamo colto tutti che, in qualche modo, stavamo per arrivarci. La scorsa settimana è arrivato anche un parere positivo a un mio emendamento, che poi, invece, è stato respinto.
Potevamo offenderci, potevamo alzare le barricate anche su altri testi visto com'era andata la seduta; invece, insieme al collega Chiamparino e agli altri Capigruppo di opposizione, ci siamo ingegnati e abbiamo dato la disponibilità per proporre una sorta di articolo successivo che riguardasse la mediazione e che, invece di farla sul valore alpino, lo facesse sul valore del Corpo, individuando come data quella dell'istituzione del Corpo degli Alpini. Avremmo accettato questa mediazione dentro il contingentamento e fuori dal contingentamento, senza più discutere sul tema.
Per l'ennesima volta, la maggioranza non ha colto questa possibilità e voterà una data sbagliata che ha infangato la nostra memoria, la nostra storia e credo anche quella del Corpo degli Alpini. Ahimè, continueremo a discutere della vicenda, visto che questa seduta finirà con un errore, che avremmo voluto evitare impegnandoci con tutte le nostre anime e anche con le nostre diversità.



PRESIDENTE

Possiamo procedere con la votazione.
Il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Ho provato a votare negativamente, ma il dispositivo non ha funzionato.
Il mio voto è contrario.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Martinetti in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Ho avuto lo stesso problema del Consigliere Sacco. Il mio voto è contrario.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale che i Consiglieri Sacco e Martinetti hanno votato contro.
ARTICOLO 2 bis Emendamento rubricato n. 47, presentato da Frediani, Giaccone, Grimaldi Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Non essendovi interventi di illustrazione, chiedo il parere del Consigliere Nicco sull'emendamento.



NICCO Davide

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Non essendovi interventi per dichiarazione di voto, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 48, presentato da Frediani, Giaccone, Grimaldi Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 72) presentato da Sacco, Disabato, Gallo Grimaldi, Frediani, Bertola, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle, Sarno.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 48) e n. 72) sono di identico contenuto.
Emendamento rubricato n. 17) presentato da Grimaldi, Frediani, Giaccone.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 18) presentato da Grimaldi, Frediani, Giaccone.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 19) presentato da Grimaldi, Frediani, Giaccone.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 50, presentato da Frediani, Giaccone, Grimaldi Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 28, presentato da Grimaldi, Frediani, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 20) presentato da Grimaldi, Frediani, Giaccone.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 19) presentato da Grimaldi, Frediani, Giaccone.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 27) presentato da Grimaldi, Giaccone, Frediani Gallo, Sarno.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 26) presentato da Grimaldi, Giaccone, Frediani Gallo, Sarno.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 51) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 52) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 30) presentato da Grimaldi, Giaccone, Frediani Gallo, Sarno.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 29) presentato da Grimaldi, Giaccone, Frediani Gallo, Sarno.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 53) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 1) presentato da Nicco, Riva Vercellotti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 2) presentato da Nicco, Riva Vercellotti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 54) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 31) presentato da Grimaldi, Giaccone, Frediani Gallo, Sarno.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 55) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 32) presentato da Grimaldi, Giaccone, Frediani Gallo, Sarno.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 56) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 32) e n. 56) sono di identico contenuto.
Emendamento rubricato n. 3) presentato da Nicco, Riva Vercellotti..
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 4) presentato da Nicco, Riva Vercellotti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 57) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 70) presentato da Allasia, De Marchi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo se vi sia intenzione di illustrarli.
Non essendovi interventi per l'illustrazione, chiedo il parere al relatore.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Il parere è positivo sui primi quattro emendamenti, quindi sul n. 1), sul n. 2), sul n. 3) e sul n. 4).



PRESIDENTE

Per tutti gli altri il parere è contrario?



NICCO Davide

Sì.



PRESIDENTE

Se non vi sono dichiarazioni in merito, procediamo con la votazione dell'emendamento rubricato n. 48), identico all'emendamento rubricato n.
72).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72), identico all'emendamento rubricato n. 48), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 50), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) SARNO Diego (fuori microfono) Vorrei che fosse inserito a verbale il mio voto favorevole all'emendamento n. 19).



PRESIDENTE

Va bene, sarà riportato.
Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come avrà colto, non stiamo intervenendo.



PRESIDENTE

Scusate colleghi, fate intervenire il Consigliere Grimaldi.
Prego, Consigliere.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come avrà colto, essendo in contingentamento, non stiamo intervenendo e credo che questa seduta finirà con l'approvazione di un testo che non siamo nemmeno riusciti a correggere.
Dopodiché le chiedo, come Capogruppo, sull'ordine dei lavori, se c'è l'intenzione, come Aula, di sospendere i lavori poco prima del termine previsto delle ore 13 per accogliere la richiesta che le RSU dei lavoratori della Regione Piemonte ci hanno fatto, credo scrivendo anche a lei e a tutti i colleghi, per un confronto. La delegazione è qui, di fronte a Palazzo Lascaris.
Le chiederei, Presidente, se è possibile intanto rispondere istituzionalmente a quella richiesta e, come abbiamo fatto tante volte per altre mobilitazioni di lavoratori e di lavoratrici, sospendere magari la seduta alle 12.45 e incontrarli in Conferenza dei Capigruppo insieme alla Giunta per sentire le loro richieste.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Come ben sapete, alle ore 13 in Sala Viglione c'è la conferenza stampa sul bicentenario della Scuola allievi carabinieri di Torino, ragion per cui è assai difficile riuscire ad audire alle ore 13 i sindacati. Alle ore 14 inizierà la seduta con il question time quindi i tempi sono stretti. Se nel corso della seduta riusciamo a trovare uno spazio, io sono anche disponibile, ma alle ore 13 c'è l'incontro con gli allievi della Scuola carabinieri.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Noi siamo disponibili, come opposizione, anche a non intervenire fino alla fine della seduta antimeridiana e ad anticipare la sospensione dei lavori del Consiglio alle 12.30, così abbiamo risparmiato ampiamente mezz'ora dai nostri interventi e almeno non facciamo uno sgarbo, tra l'altro, alle RSU dei lavoratori della Regione.
Abbiamo accolte tante delegazioni. Ci mancherebbe che non venissero auditi i lavoratori e le lavoratrici della Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Chiedo ai Capigruppo di farmi un cenno, ma ho necessità di proseguire con l'ordine dei lavori e mandare avanti il fitto programma. Oltre alla proposta di legge sul valore alpino, ci sono altre proposte di legge che stanno attendendo. Capisco i lavoratori, ma dobbiamo anche proseguire con il nostro lavoro d'Aula.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente. Capisco i lavori d'Aula e l'esigenza di portare avanti l'o.d.g. del Consiglio, che potrebbero essere molto più snelli se, magari la maggioranza tenesse il numero legale anche all'inizio della seduta.
Se alcuni lavoratori vogliono essere ascoltati, si deve concedere loro uno spazio: decidiamo dove, quando e come. Dato che i question time inizieranno alle 14.30 - se ho capito bene, il Consigliere Gavazza ha fatto questo programma dei lavori - troviamo un quarto d'ora, alle 14.15, per ascoltarli.
Valuti lei, Presidente, ma è una richiesta che, secondo me, va accolta.



PRESIDENTE

Se i Capigruppo si mettono d'accordo, io la disponibilità la do, ma non alle ore 13.
Proseguiamo con la votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) AVETTA Alberto (fuori microfono) Scusi, Presidente, ma vorrei aggiungere il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole del Consigliere Avetta.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo sulla richiesta delle RSU di incontrare i Consiglieri regionali o quantomeno i Capigruppo.
Qualora i colleghi fossero d'accordo, proporrei, tenuto conto degli impegni che poi abbiamo alle 13 e alle 14, di interrompere trenta minuti prima i lavori del Consiglio e di incontrarli quindi alle 12.30.



PRESIDENTE

Grazie.
Nel frattempo, andiamo avanti con le votazioni e fra un quarto d'ora eventualmente, sospendiamo i lavori.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32), identico all'emendamento rubricato n. 56), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) GRIMALDI Marco (fuori microfono) Presidente, può mettere a verbale il mio voto favorevole, per favore?



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole del Consigliere Grimaldi sull'emendamento n. 57).
SARNO Diego (fuori microfono) Anche il mio, grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Nicco; ne ha facoltà.



NICCO Davide

Sull'emendamento rubricato n. 70) il parere è positivo, ma avevo dimenticato di esplicitarlo nell'intervento precedente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Nicco.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70), sul quale il relatore ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 3, come emendato.
Il Consiglio approva.
ARTICOLO 3 bis Emendamento rubricato n. 49) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Non essendovi interventi per l'illustrazione, chiedo il parere del relatore in merito.



NICCO Davide

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Nicco.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 58) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 73) presentato da Sacco, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 58) e n. 73) sono di identico contenuto.
Emendamento rubricato n. 74) presentato da Sacco, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 60) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 75) è inammissibile.
Emendamento rubricato n. 61) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 62) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 71) presentato da Allasia, Demarchi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 63) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 64) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 65) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 66) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo se vi sono interventi per l'illustrazione.
Non essendoci richieste d'intervento, chiedo il parere del relatore in merito.



NICCO Davide

Il parere è negativo.



PRESIDENTE

Su tutti gli emendamenti? Anche sull'emendamento rubricato n. 71) di Allasia?



NICCO Davide

No, mi scusi. Sull'emendamento rubricato n. 71) il parere è positivo mentre su tutti gli altri è negativo.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi dichiarazioni di voto ed essendo le ore 12.30, sospenderei l'esame del provvedimento per riprenderlo nel prosieguo dei lavori.
Adesso, per chi ha intenzione di seguirla, c'è l'audizione delle RSU dei lavoratori della Regione in Sala delle Bandiere, mentre alle ore 13 ci sarà la conferenza stampa con i Carabinieri in sala Viglione.
I lavori dell'Aula riprenderanno dopo lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata con la votazione degli emendamenti all'articolo 4.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.29)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.33 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1115 presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Marnati; interrogazione a risposta immediata n. 1114 presentata dalla Consigliera Canalis, cui sarà data risposta scritta; interrogazione a risposta immediata n. 1116 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Protopapa; interrogazione a risposta immediata n.
1117 presentata dal Consigliere Gallo, cui risponderà l'Assessore Protopapa; interrogazione a risposta immediata n. 1118 presentata dal Consigliere Ruzzola, cui risponderà l'Assessore Poggio; interrogazione a risposta immediata n. 1119 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Protopapa; interrogazione a risposta immediata n.
1120 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Protopapa; interrogazione a risposta immediata n. 1113 presentata dal Consigliere Bertola, cui risponderà l'Assessore Protopapa.
Prego gli Assessori che rispondono di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo inoltre che è prevista l'illustrazione, da parte dell'interrogante per tre minuti, la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e non sono previste repliche. Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Calamità naturali - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Interrogazione a risposta immediata n. 1115 presentata da Rossi, inerente a "Emergenza siccità. Come ridurre le perdite idriche?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
1115, presentata dal Consigliere Rossi, inerente a "Emergenza siccità, come ridurre le perdite idriche?".
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Come lei ha già accennato, l'oggetto dell'interrogazione è legato all'emergenza siccità, con particolare attenzione al tema delle perdite idriche.
Abbiamo visto oramai che, purtroppo, in queste settimane la perdurante assenza di precipitazioni ha portato a una situazione critica in tutto il paese, in particolare nel Nord Italia.
In realtà, oltre all'assenza di precipitazioni, sappiamo che il problema della scarsità d'acqua è legato ai cambiamenti climatici che tra gli effetti si annoverano, purtroppo, anche lo scioglimento e il ritiro dei ghiacciai.
Da questo punto di vista, osserviamo effetti drammatici, come per esempio la riduzione della portata del Po, addirittura meno 94%, del Sesia e del lago Maggiore, che ha toccato la quota più bassa mai registrata dal 1942. È chiaro che questa penuria, se non dovesse cambiare la situazione porterebbe a dei danni (come abbiamo visto) importanti soprattutto nell'ambito dell'agricoltura e, correttamente, le Regioni si sono attivate anche per uno stato d'emergenza.
Qual è l'oggetto specifico di tale question time? Il quesito è legato anche al fatto che stiamo ascoltando in queste settimane le diverse dichiarazioni dei Presidenti di Regione, del Presidente Cirio e dell'Assessore Marnati che, correttamente, avendo preso questa delega è al centro delle operazioni per affrontare il tema. Ci sembra però, Presidente, che mentre si chiede ai Sindaci e anche ai cittadini, legittimamente, un uso più parco e più sobrio delle risorse idriche con delle ordinanze e con dei consigli sulle pagine social della Regione su come limitare il consumo di acqua, si parli troppo poco, dal nostro punto di vista, del tema delle perdite idriche.
Riferisco qualche dato, Presidente, dal report 2019-2021 "Le statistiche dell'ISTAT sull'acqua" e dal "Monitor idrico 2020" di Regione Piemonte.
Abbiamo, soltanto per l'ATO 1, Acqua Novara VCO S.p.A., 44,50%; Idrablu S.p.A., 39,90%. Un altro dato significativo: ATO 4: 32,90% per gestore d'ambito, 63,90% per Mondo Acqua S.p.A., ma potrei andare avanti.
Di fatto, potremmo dire che circa il 50% dell'acqua immessa nella rete viene letteralmente buttata, Presidente, e in un momento di siccità come questo ci sembra l'elemento più importante.
Nonostante il referendum sull'acqua, abbiamo privatizzato le reti, ma questa privatizzazione ha portato all'aumento delle tariffe e non sicuramente, a un intervento sulle reti degno di questo nome. Il PNRR prevede un investimento di diversi miliardi di euro proprio a questo scopo.
Consideriamo, inoltre, che c'è un altro tema che non possiamo affrontare in questa sede, ma che affronteremo, mi auguro, nella Commissione di giovedì che è il tema di una logica circolare, cioè recuperare, lavorando sui depuratori, l'acqua che oggi non utilizziamo più, ma che potremmo utilizzare per gli usi non potabili. Questo però è un altro tema.
L'oggetto specifico di tale question time è proprio legato al tema delle perdite, cioè mentre noi chiediamo a Sindaci e cittadini uno sforzo chiediamo alla Giunta e all'Assessore competente quali azioni intende mettere in campo la Regione per affrontare l'emergenza siccità con particolare riferimento al controllo e al monitoraggio dei gestori delle reti e agli investimenti necessari a ottimizzare la rete di distribuzione dell'acqua sul territorio regionale ed evitare ingenti perdite idriche.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Marnati per la risposta.



MARNATI Matteo, Assessore all'ambiente

Grazie, Presidente.
In risposta all'emergenza sulla siccità, sono numerose le misure messe in atto da Regione Piemonte e ne faccio un elenco.
È stato convocato un Tavolo straordinario per l'emergenza idrica in data 17 giugno 2022 alla presenza di ARPA Piemonte, di tutte le ATO piemontesi del sistema idrico, delle associazioni categorie agricole, dell'Ente nazionale risi e delle strutture regionali competenti.
Lo stesso giorno abbiamo organizzato un incontro con gli operatori attivi sul territorio nel campo energetico per richiedere un aumento degli svasi d'irrigazione; inoltre, lo stesso giorno, abbiamo organizzato un incontro con le Province per la gestione delle emergenze.
Abbiamo appena approvato la DGR n. 40 in data 21 giugno per determinare ulteriore linee d'indirizzo regionali per la gestione dinamica degli scenari di scarsità idrica, a fronte dell'attuale carenza di disponibilità idrica sul territorio piemontese, integrando la DGR del 22 dicembre 2021 per accelerare e semplificare le autorizzazioni delle concessioni.
Abbiamo organizzato un incontro con le Province e le Prefetture di Biella Vercelli, Novara e VCO per il coordinamento locale delle zone più critiche rispettivamente il 22 giugno e il 24 giugno.
Abbiamo condiviso un'ordinanza modello per supportare i Comuni per la predisposizione dell'ordinanza per un uso consapevole della risorsa idrica potabile.
Abbiamo organizzato un incontro con i gestori dell'idroelettrico Terna il 27 giugno, con cui si è concordato di mettere in atto un sistema di monitoraggio settimanale del volume della portata idrica delle aste piemontesi (ossia il complesso di opere idrauliche e centrali idroelettriche interconnesse che interessano il medesimo flusso idrico, in maniera sequenziale oppure articolata, generalmente operate dallo stesso gestore) che sono, in particolare, la Valle Orco, la Dora Baltea, la Dora Riparia, Varaita, il Tanaro, lo Stura e il Toce.
In data 24 giugno 2022 è stata avviata una negoziazione fra le Regioni Piemonte, Liguria, Toscana e Veneto con il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile per promuovere le istanze di semplificazione del territorio a valere su progetti finanziati dal PNRR, nell'ambito della M2C4 1.4.1, che comprendono i progetti del Consorzio del Pesio, Consorzio Irriguo di Miglioramento Fondiario - Canale De Ferrari, il Consorzio Irriguo di secondo grado - Valle Gesso, il Comune di Pralormo e SMAT.
Tali proposte di semplificazione sono state inviate oggi, 28 giugno, al MIMS e contribuiranno all'accelerazione di questi progetti che potranno così avere un impatto positivo sull'emergenza siccità. Alla ricognizione tutti gli ambiti territoriali ottimali della Regione Piemonte sono stati invitati a partecipare.
Abbiamo fatto richiesta d'inserimento all'o.d.g., come Piemonte, della prossima Commissione Ambiente, Energia e Sostenibilità, di un punto relativo alla possibilità di rimodulare il PNRR anche alla luce di richieste già arrivate da parte del territorio. ANBI Piemonte, ad esempio ha partecipato al bando PNRR Missione 2 Componente 4 Misura 4.3 "Investimenti nella residenza dell'agro-ecosistema irriguo per una migliore gestione delle risorse idriche", con una richiesta pari a circa 160 milioni di euro per il Piemonte, a fronte - per farvi capire la portata - di una richiesta nazionale di 1,62 miliardi, ma con una disponibilità, su tale missione, di un bando di 880 milioni, quindi del tutto insufficiente.
È infine mia intenzione, in qualità di organizzatore, organizzare prossimamente un evento "Stati generali dell'acqua".
Tra i vari finanziamenti in atto, quello più recente e che prevede interventi specifici anche sulle perdite idriche è quello relativo all'accordo di programma per l'assegnazione e la regolamentazione delle risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (i famosi fondi FSC) del periodo di programmazione 2014-2020.
Tale programma di finanziamento porta in Piemonte 33,54 milioni di euro per opere del servizio idrico integrato necessarie a ridurre l'entità delle perdite reali nei sistemi acquedottistici e a migliorare e razionalizzare i sistemi fognari e gli impianti di depurazione.
Sono 60 gli interventi finanziati, tutti distribuiti sull'intero territorio regionale, per un valore complessivo di circa 88 milioni di euro, grazie al cofinanziamento di oltre 54 milioni da parte dei gestori del servizio.
Nello specifico, per quanto concerne la riduzione delle perdite idriche sono stati finanziati sette interventi per un importo complessivo di euro 5.310.000,00.
Per un quadro riepilogativo degli interventi finanziati nell'ambito del suddetto accordo di programma, si rimanda all'allegato 1 (che allego), che comprende tutti gli interventi in corso d'opera che dovrebbero essere completati a breve termine.
Occorre evidenziare che, negli anni, i finanziamenti esclusivamente nazionali sono stati dirottati maggiormente sul comparto fognatura depurazione, per ottemperare a quanto previsto dalla direttiva 91/271 CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane, in quanto la Regione Piemonte si trovava in procedura d'infrazione e che, grazie anche allo sforzo sostenuto dagli Ambiti e alla gestione della programmazione degli interventi a livello regionale, si è risolto il problema. Essendo in fase di programmazione dei nuovi fondi europei, anche la Giunta sta valutando le nuove risorse da dedicare a tutti i nuovi interventi.
Si evidenzia che la misura più rilevante è quella definita nel PNRR alla Missione 2 Componente 4 Intervento 4.2, relativa alla "Riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell'acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti".
In questa misura sono state presentate numerose proposte di interventi da parte di tutti gli ATO piemontesi che riguardano, appunto, tutto l'intero territorio piemontese.
La valutazione di tali interventi proposti nel PNRR è attualmente in corso da parte del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile (MIMS) e, non appena si concretizzerà la procedura di approvazione, verrà resa nota la cifra effettivamente assegnata alla Regione Piemonte. Non appena sarà disponibile tale dato, ovviamente sarà mia cura ufficializzare tutte le informazioni oggi non ancora disponibili. Arriverà a breve.
Per comprendere meglio la problematica relativa alle perdite, occorre considerare che ogni anno vengono complessivamente fatturati circa 334 milioni di metri cubi annuo distribuiti da circa 40.580 chilometri di rete.
I valori relativi alle percentuali delle perdite sono molto influenzati dall'eterogeneità del territorio piemontese. Infatti, nel territorio montano i fenomeni d'instabilità idrogeologica comportano maggiori oneri nella manutenzione della rete e una serie di ulteriori complessità che non si riscontrano, per esempio, nelle aree di pianura.
Le percentuali relative alle perdite variano da gestore a gestore e da Ambito ad Ambito e, riassumendo, si passa da un valore medio di perdite del 29,3% dell'ATO astigiano a un valore medio del 45% dell'Ambito 6 alessandrino.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Matteo Marnati per la risposta.


Argomento: Pari opportunità

Interrogazione a risposta immediata n. 1114 presentata da Canalis, inerente a "Collegi Sindacali di ASL e ASO: la parità di genere è finita nel cassetto?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1114 presentata dalla Consigliera Canalis.
L'interrogante chiede che le venga fornita risposta scritta.


Argomento: Giovani - Psichiatria

Interrogazione a risposta immediata n. 1116 presentata da Magliano inerente a "Disagio psichico raddoppiato tra i giovani, ora è vera epidemia: come intende intervenire questa Giunta?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1116.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Nella realtà italiana, i servizi psichiatrici per minori devono far fronte al permanere di diverse criticità, una cronica carenza d'investimenti un'organizzazione non omogenea dei servizi e carenze strutturali e organizzative.
In Piemonte, negli ultimi anni, sono emersi significativi incrementi del disagio e delle problematiche psichiatriche e psicologiche, che iniziano in età precoce, con maggior gravità clinica ed evolutiva. La pandemia non ha fatto altro che incrementare questo fenomeno, accelerando tendenze già in atto. Fenomeni come l'isolamento in una stanza e la didattica spesso effettuata unicamente mediante PC o smartphone, le liti in famiglia sorte dalla convivenza forzata in spazi ridotti hanno innescato, negli adolescenti, una nuova epidemia non da virus, ma da depressione, disturbi del comportamento alimentare, crollo della concentrazione e dell'autostima ansia e autolesionismo.
In Italia, le prescrizioni di metilfenidato, farmaco contro i disordini dell'attenzione, prescritto solo da specialisti e nel quadro di una terapia, hanno registrato, a dicembre 2020, un incremento di circa l'8 rispetto all'anno precedente. I dati del servizio informativo regionale mostrano come i minori per i quali in Piemonte sono stati richiesti interventi da parte di strutture di neuropsichiatria infantile sono passati da 37.710 del 2006 a 50.335 nel 2016, con un incremento del 40%.
Nello stesso arco di tempo, i minori (fascia d'età dieci-diciotto anni) presi in carico dalle medesime strutture per problemi specificamente psichiatri sono passati da 5.657 a 10.690 unità (dato quasi raddoppiato dunque, in dieci anni).
L'attuale articolazione dei servizi territoriali non appare pienamente preparata a intercettare i bisogni della popolazione. In Piemonte nell'anno 2020, le richieste di ricovero per tentativi anticonservativi di adolescenti, cioè bimbi o bimbe, ragazze o ragazzi che tentano il suicidio (in particolare ragazze) sono incrementate di cinque volte rispetto al 2019.
Sono drammaticamente aumentati i casi di disturbi alimentari (i ricoveri sono cresciuti del 30% e vi è un 67% di nuovi casi). In questo momento presso l'Ospedale Regina Margherita di Torino, dove si registra l'occupazione stabile di tutti i 38 posti letto del reparto di neuropsichiatria infantile, i pazienti adolescenti affetti da disturbi psichiatrici affollano anche i posti letto delle pediatrie del pronto soccorso (abbiamo ancora più persone che non riescono a trovare un posto letto nel reparto dedicato).
Le liste d'attesa sono molto lunghe e si attendono circa due mesi per una prima visita non urgente e fino a dodici mesi per l'inizio di un percorso di psicoterapia.
Nell'interrogazione cito l'articolo di La Repubblica, proprio perché il question time nasce da fatti di cronaca. Il ricovero di un paziente in età adolescenziale, in un reparto diverso da quello di neuropsichiatria infantile, richiede la presenza di uno dei genitori, o loro assistito, per assistere giorno e notte il minore. Questa situazione genera ripercussioni sia sulla gestione familiare del paziente ricoverato, sia sulla situazione lavorativa del genitore che lo assiste, a causa dei pochi permessi concessi per l'assistenza di figli adolescenti.
I ricoveri, a seguito di episodi di acuzie, non devono essere visti come semplici soluzioni di emergenza, bensì vanno contestualizzati nell'ambito di servizi ospedalieri e territoriali fortemente orientati alla prevenzione e alla presa in carico precoce dei pazienti, è necessario potenziare la risposta sanitaria per ogni fase di cura. È, pertanto, essenziale attivare misure urgenti volte a incrementare il numero di posti letto nel reparto di neuropsichiatria infantile dell'ospedale Regina Margherita di Torino e a investire maggiori risorse atte ad accogliere quest'emergenza psichiatrica e neuropsichiatrica.
Interrogo per sapere quali azioni intenda mettere in campo la Giunta per garantire una risposta tempestiva ed efficace al crescente disagio psichico adolescenziale, assicurando più posti letto in emergenza/urgenza e in degenza ordinaria e adeguate risorse economiche per potenziare il personale e il reparto di neuropsichiatria infantile dell'ospedale Regina Margherita di Torino, senza doversi appoggiare ad altre reparti o al pronto soccorso.
Grazie, Presidente, mi scuso se ho usato un minuto in più.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Protopapa.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



PROTOPAPA Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In considerazione della situazione emergenziale, caratterizzata da un forte aumento della domanda e dell'incidenza, la Regione Piemonte ha predisposto una serie di proposte per il potenziamento dei servizi territoriali e ospedalieri di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza, condiviso e approvato il 12/11/2021, con il gruppo di coordinamento, e corredato dai dettagli delle azioni da intraprendersi per gli obiettivi di potenziamento necessari.
Sono in corso di attuazione, sul territorio regionale, anche le disposizioni decreto legge 73/2021 e successive modifiche e integrazioni del decreto 228/2021 e della legge 234/ 2021 con l'assegnazione della somma di euro 1.547.410,00 alle Aziende Sanitarie Regionali per la NPI, allo scopo di assicurare adeguati interventi in ambito sanitario e socio sanitario, come anche risposte ai bisogni connessi all'emergenza epidemiologica da COVID-19.
In particolare, si prevede anche che le ASR, in deroga all'articolo 7 del decreto legislativo 165/2001 e ai vincoli previsti dalla legislazione vigente in materia di personale, possano utilizzare fino al 31/12/2022 forme di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, per il reclutamento di professionisti sanitari e di assistenti sociali.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Protopapa per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1117 presentata da Gallo, inerente a "Azienda Sanitaria Zero. Opportuno e urgente conoscere la posizione della Giunta regionale in merito alla deliberazione del DG n. 672/2022 di approvazione della convenzione con l'ASL Città di Torino per l'attività di avvio della neocostituita Azienda regionale"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1117.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Gallo.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Ormai con l'Assessore Icardi ci si parla attraverso interrogazioni e risposte scritte, ma lui non si vede più. Mi rivolgo all'Assessore Protopapa, che sicuramente saprà darmi le migliori risposte sul campo anche se ha altre deleghe, quindi ascolterò con attenzione cosa leggerà.
Tuttavia, credo sia opportuno che l'Assessore Icardi venga in Consiglio ogni tanto.
Parliamo, come negli altri casi, di un tema molto discusso e delicato, su cui abbiamo dibattuto negli scorsi mesi in merito ad Azienda Zero, che avete fatto nascere a ottobre 2021 per legge, per coordinare e controllare il sistema delle Aziende Sanitarie Locali, su alcune materie e su alcune tematiche, per migliorare, secondo il vostro intento, l'efficienza e l'efficacia del sistema sanitario.
Da sempre siamo stati perplessi sull'istituzione di un'ulteriore azienda sopra le altre, perché la consideriamo ancora oggi una struttura intermedia tra Assessorato e ASL che creerà più inefficienza che altro, tuttavia l'azienda è stata approvata.
Nell'approvazione di quel disegno di legge c'è un preciso articolo sulla dotazione del personale dell'Azienda Zero che prevede una cosa ben specifica al comma 2, cioè che l'Azienda Zero sia dotata di personale proprio acquisito mediante procedure di mobilità dalla Regione, dagli enti di servizio sanitario, da enti pubblici o reclutato direttamente mediante procedura di pubblica selezione cui è applicata la disciplina del contratto collettivo. Il personale trasferito mantiene tutte le sue funzioni e viene mantenuta la stessa funzione anche nell'Azienda dalla quale viene comandato.
La legge prevede solo questa modalità per istituire e per costruire il sistema del personale che lavora all'interno dell'Azienda Zero. È una legge, quindi è sopra tutto, sopra anche le delibere di Giunta regionali e ancor di più, sopra le delibere del Direttore dell'ASL.
Il 18 maggio 2022, con deliberazione del Direttore generale n. 672, si avvia una convenzione con tutte le strutture dell'ASL Città di Torino per avviare i primi percorsi per la costituzione di Azienda Zero. Non vi sfugga che il Commissario straordinario che guida Azienda Zero è lo stesso Direttore generale dell'ASL Città di Torino, il dottor Picco! Non solo quest'aspetto non è previsto dalla legge, ma non è neanche stato condiviso con i sindacati e le RSU che, infatti, ne chiedono il ritiro.
Al di là di questo, si rileva che è un controsenso: come fa il controllore cioè Azienda Zero - a controllare il controllato - cioè ASL Città di Torino - se utilizza le sue strutture? Tutto ciò aumenta la nostra perplessità su Azienda Zero.
Alla luce di quanto detto, chiediamo all'Assessore che cosa pensa di questa delibera, la cui durata è fino al 31 dicembre 2022, eventualmente prorogabile (quindi nelle paroline c'è già scritto cosa volete fare nei prossimi anni) e che cosa pensa di fare di Azienda Zero, perché così non funziona, è solo una struttura in più che genera costi, così come abbiamo ribadito nell'ampio dibattito che abbiamo svolto in Aula.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Raffaele Gallo per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Protopapa.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



PROTOPAPA Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Consigliere Gallo, farò del mio meglio per risponderle.
Con DGR 31 marzo 2022 n. 32-4847 è stato nominato il Commissario straordinario di Azienda Zero con il compito prioritario di assicurare l'avvio delle attività indicate al comma 3 del predetto articolo 23 della legge regionale n. 18/2007, ovvero di gestire la prima fase di definizione dell'atto aziendale, del fabbisogno di personale e di acquisizione delle risorse umane e finanziarie necessarie, sempre nel rispetto del dettato legislativo, nonché degli indirizzi e dei vincoli definiti dalla Regione per la programmazione e la gestione finanziaria, anche attraverso l'attivazione di convenzioni per la prima operatività del personale da altre ASR (primi indirizzi per l'atto aziendale, ecc.), finalizzati a porre in essere l'effettivo avvio dell'Azienda Zero. Detto provvedimento ha altresì previsto che, previa stipula delle relative convenzioni, per lo svolgimento di talune funzioni il Commissario di Azienda Zero, tramite la Direzione Sanità e Welfare, potrà avvalersi di forme di collaborazione anche con le altre ASR.
Nel reciproco interesse di Azienda Zero e delle ASR, nella fase iniziale il Commissario o il Direttore generale potranno avvalersi, per l'avvio delle attività dell'Azienda Zero, del personale delle ASR, con particolare riferimento a quello che già opera nell'ambito delle attività previste dalla legge regionale, attraverso la stipula di apposite convenzioni finalizzate a regolare le opportune forme di collaborazione funzionale, in quanto attraverso l'Azienda Zero, secondo quanto previsto dalla citata legge regionale 26 ottobre 2021, n. 26 e s.m.i., la Regione Piemonte garantisce, su tutto il territorio regionale, lo svolgimento e il coordinamento intraregionale delle attività di cui ai commi 3 e 4 della citata legge regionale n. 26/2021.
Si ritiene infine che, considerata la valenza regionale delle attività svolte da Azienda Zero, le Aziende Sanitarie cui è richiesta la collaborazione siano tenute ad aderire alla proposta di convenzione da parte di Azienda Zero, a garanzia che la medesima possa disporre di personale altamente qualificato, che conosca già i singoli settori di attività e sia in grado di gestire procedimenti complessi sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo, anche per assicurare che il trasferimento delle attività avvenga senza disfunzioni e per evitare tempi di affiancamento e formazione del personale.
Nell'ambito delle linee d'indirizzo regionali sarà inoltre previsto che Azienda Zero, tra l'altro: predisponga il Piano di attività relativo all'anno corrente e il Piano di attività relativo all'anno 2023, contenente le modalità organizzative delle strutture previste nel proprio atto aziendale, le risorse impegnate e le risorse finanziarie necessarie per il proprio funzionamento predisponga il Piano Triennale di Fabbisogno di Personale (PTFP) per gli anni 2022-2024 sulla base delle indicazioni di cui alla DGR n. 12-3442 del 23/06/2021 e alla Direzione Sanità e Welfare n. 516 dell'1/08/2018 e s.m.i e tenuto conto delle disposizioni previste con i provvedimenti regionali.
Successivamente alla delibera aziendale n. 672 del 18/05/2022, con la quale è stata approvata la citata convenzione, è stato predisposto un aggiornamento della medesima come di seguito indicato: "Per quanto riguarda l'impiego del personale del comparto dell'ASL Città di Torino, verranno individuate le specifiche attività per le quali si rende necessario il supporto nella fase di avvio di Azienda Zero e il numero di risorse necessarie allo scopo, con indicazione del profilo professionale. Il personale del comparto, in possesso delle competenze relative alla specifica attività e incardinato nelle strutture interessate, su base volontaria potrà candidarsi per garantire il proprio supporto nella fase di avvio.
L'attività verrà svolta fuori orario di servizio (per un massimo di n. 10 ore mensili). Per le suddette attività, svolte fuori orario di servizio l'Azienda Zero corrisponderà all'ASL Città di Torino la quota oraria di euro 25,00 oltre IRAP e IVA. L'ASL Città di Torino provvederà a fatturare le prestazioni effettuate dai propri dipendenti sulla base della rendicontazione che l'Azienda Zero trasmetterà mensilmente. L'Azienda Zero si impegna a corrispondere il pagamento nel termine di 60 giorni dalla data di ricevimento della fattura. L'ASL TO provvederà a versare al dipendente la quota di spettanza dopo aver operato le ritenute previste dalla vigente normativa contrattuale".
Per quanto riguarda l'impiego del personale dirigente dell'ASL Città di Torino, in relazione alle specifiche attività per le quali si rende necessario il supporto nella fase di avvio di Azienda Zero, saranno coinvolti i relativi Direttori di struttura e/o altri Dirigenti loro delegati, per un impegno orario massimo per struttura pari a quindici ore mensili. Per le suddette attività, svolte fuori orario di servizio l'Azienda Zero corrisponderà all'ASL Città di Torino la quota oraria di euro 60, oltre ad IRAP e IVA.


Argomento: Rapporti delle Regioni con l'ordinamento comunitario - Pesca

Interrogazione a risposta immediata n. 1113 presentata da Bertola, inerente a "Tutela delle specie ittiche autoctone presenti nei corsi d'acqua piemontesi; rispetto delle direttive europee e delle leggi nazionali in materia"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1113.
La parola al Consigliere Bertola per l'illustrazione.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda l'attività d'immissione di specie alloctone nei corsi d'acqua piemontesi che ultimamente è stata rilevata. Ricordiamo che la nostra Regione si è dotata nella passata legislatura di un Piano ittico regionale. Si è a lungo parlato - lo ricorderà chi era presente nella scorsa legislatura - della trota fario come specie alloctona, ma chiaramente è una specie alloctona anche la trota iridea, sebbene a differenza della fario non si ibridi con le specie autoctone.
È anche utile ricordare, benché possa risultare scontato, che questa Regione ha un Piano ittico regionale e una normativa di livello regionale che, chiaramente, non può confliggere con le fonti legislative gerarchicamente superiori, o comunque è subordinata alle normative nazionali e quelle comunitarie. All'interno dell'interrogazione c'è un breve excursus della legislazione più recente che ha visto diversi decreti e ha visto anche sospendere la vigenza di un articolo di un DPR abbastanza datato e poi riprendere la vigenza di quell'articolo, con ciò comportando il divieto d'immissione di specie alloctone nei corsi d'acqua.
Siamo venuti a conoscenza di alcuni esposti presentati alle forze dell'ordine di Novara e di Biella che parlano di accadimenti inerenti a possibili atti contrari alla tutela delle specie ittiche autoctone, alla conservazione delle stesse, alla tutela del patrimonio naturale, con possibile conseguente danno ambientale, senza relative autorizzazioni per l'immissione da parte dell'ISPRA e del Ministero della Transizione ecologica. Queste immissioni minacciano le specie ittiche locali che, come tutto il resto, sono in difficoltà in questo momento di siccità. Abbiamo visto in alcune zone del Nord Italia addirittura un'attività di prelievo di fauna ittica per spostarla dove c'è più acqua.
Le specie ittiche locali sono in contraddizione con progetti di conservazione finanziati con fondi comunitari (i fondi Life Natura Interreg eccetera) che prevedono, tra le altre azioni, l'eradicazione delle specie aliene. Il nostro Paese è già sottoposto a procedura d'infrazione per analoghe circostanze. Di conseguenza, rischieremmo ulteriori procedure d'infrazione che si ripercuoterebbero su tutta la collettività.
Per questi motivi, interroghiamo la Giunta per sapere quali provvedimenti l'Amministrazione regionale intenda adottare in merito a quanto abbiamo segnalato.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Giorgio Bertola per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Protopapa, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



PROTOPAPA Marco, Assessore alla caccia e pesca

Grazie, Presidente.
Si premette che come le immissioni della nostra regione sono autorizzate dalle Province, ai sensi dell'articolo 19 del regolamento regionale 10 gennaio 2012, n. 1/R, alle quali quindi spetta l'esclusiva competenza in tale materia, le immissioni di specie non autoctone, secondo la normativa oggi vigente, devono tener conto di quanto disposto dalla normativa nazionale, che prevede nello specifico che la Regione debba necessariamente attendere l'esito del Nucleo di ricerca e valutazione individuato al fine di conformare i rispettivi sistemi di gestione ittica.
La Regione nel tempo ha prestato particolare attenzione alla problematica dell'immissione di specie alloctone e, quindi, alla tutela delle specie ittiche autoctone, anche alla luce di specifiche segnalazioni inviate a diversi enti, tra i quali il Ministero della Transizione ecologica e il Ministero della Salute. In essa si evidenziava come la metodologia gestionale con immissioni di materiale ittico di allevamento prevalentemente alloctono sia da ritenersi in contrasto con la normativa nazionale dettata in materia di tutela dell'ambiente e delle specie autoctone che nello stesso vivono.
A seguito di tali segnalazioni è pervenuta la nota protocollo 141045 del 16 dicembre 2021 del Ministero della Transizione ecologica che, seppure con riferimento alla Salmo ghigii (trota fario di ceppo mediterraneo), ha dimostrato inequivocabilmente e in maniera incisiva di tenere sotto osservazione le modalità con le quali il Piemonte intenda procedere in materia d'immissioni con specie ittiche alloctone.
A fronte della particolare situazione venutasi a creare proprio con riferimento alla Salmo ghigii, la Giunta regionale, al fine di dare risposta alle istanze intervenute sul tema, ha provveduto ad adottare la delibera della Giunta regionale 18 febbraio 2022 n. 30-4678, che ha preso atto di quanto stabilito dalla circolare esplicativa citata prima del Ministero della Transizione ecologica, per le quali la specie ittica la trota mediterranea (Salmo ghigii) è ritenuta dal Ministero della Transizione ecologica autoctona nell'ambito del suo areale originario, il cui limite settentrionale è rappresentato nelle Alpi occidentali dal bacino dello Stura di Lanzo e si estende ai seguenti sottobacini: Stura di Lanzo Doria Riparia, Pellice, Po, Maira, Tanaro-Bormida.
Lo stesso provvedimento, proprio per la specifica competenza delle Province nell'ambito dell'immissione e alla luce dell'intervento del sopra citato Ministero, ha stabilito che gli enti, nelle more dell'adeguamento della normativa e della regolamentazione regionale riferita alla gestione ittica e alle specie ittiche d'acqua dolce d'interesse alieutico riconosciute come autoctone, come previsto dalla legge n. 324 del 30 dicembre 2021, possono autorizzare il ripopolamento, la reintroduzione e il rilascio di esemplari della specie trota mediterranea nell'ambito dell'areale di distribuzione naturale locale come sopra definito, con l'esclusione delle zone salmonicole a trota marmorata. Nei restanti territori le Province possono procedere all'autorizzazione per l'immissione, il ripopolamento, la reintroduzione e il rilascio di esemplari della specie trota mediterranea secondo quanto disposto dalla normativa vigente.
Da ultimo, la deliberazione ha demandato alla Direzione Agricoltura e Cibo le azioni a supporto dell'adeguamento del quadro normativo regionale in coerenza e in concomitanza con i lavori del nucleo di ricerca e di valutazione.
Con il suddetto provvedimento, nel solco di quanto stabilito dalla normativa nazionale e fermo restando la competenza in materia d'immissioni le Amministrazioni provinciali sono state richiamate a quanto stabilito dal complessivo sistema di norme intervenuto sul tema che prevedono, tra l'altro, l'autorizzazione del MITE per l'immissione in natura di specie ittiche non autoctone concessa qualora esista la valutazione di uno specifico studio del rischio.
A tale proposito, la direzione Agricoltura e Cibo ha provveduto a trasmettere un'istanza di autorizzazione per l'immissione in natura della specie non autoctona Trotta iridea, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 dell'8 settembre 1997, articolo 12, comma 4 sulla base dello specifico studio del rischio predisposto dalla Città metropolitana di Torino riguardante "Attività e progetti di gestione a sostegno delle popolazioni salmonidi autoctone nel territorio metropolitano e studio del rischio per l'immissione di specie non autoctone nel reticolo idrografico metropolitano".
Tale istanza è risultata motivata vista la sussistenza di motivate ragioni di rilevante interesse pubblico, connesse a esigenze ambientali economiche, sociali e culturali per i tempi, i luoghi e secondo le modalità indicate nello Studio del rischio redatto conformemente ai criteri e ai contenuti per l'immissione di specie o popolazioni non autoctone per motivazioni diverse dal controllo biologico del decreto ministeriale dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare "Criteri per la reintroduzione e ripopolamento delle specie autoctone", di cui allegato D del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 dell'8 settembre 1997 e per l'immissione di specie e di popolazioni non autoctone.
È intenzione della medesima Direzione procedere con la presentazione di ulteriori istanze di autorizzazione sottoponendo alla valutazione del Ministero Studi del rischio contestualizzati e riferiti alle immissioni di specie ittiche in altre parti del territorio piemontese nelle quali sussistano le ragioni contemplate dalla normativa in materia.


Argomento: Organizzazione turistica - Patrimonio culturale regionale (linguistico, etnologico, folcloristico, storia locale)

Interrogazione a risposta immediata n. 1118 presentata da Ruzzola, inerente a "PNRR 'Attrattività dei Borghi': per quali criteri il Torinese è stato completamente escluso?"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta immediata n. 1118.
La parola al Consigliere Ruzzola per l'illustrazione.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore competente per materia per la sua presenza e quindi per l'attenzione che ci darà e per la risposta che ne seguirà.
Devo dire che già nel titolo c'è la sintesi del question time e quindi l'interrogativo che intendiamo portare avanti.
Stiamo parlando del PNRR, ma in modo particolare stiamo parlando della misura che riguarda l'attrattività dei borghi, che si è suddivisa nelle due linee che tutti conosciamo bene: la linea A e la linea B.
La linea A, come tutti ci ricordiamo, aveva già visto rifiutare un progetto che la Regione stessa intendeva portare avanti rispetto al Torinese, in modo particolare Stupinigi, e abbiamo visto premiare il borgo e la città di Elva, per il quale siamo contenti.
Successivamente, c'è stato il bando per la seconda linea (linea B), che prevedeva un finanziamento di 1,6 milioni di euro per ogni borgo che fosse stato finanziato. Sottolineo l'importanza anche di alcuni criteri, uno dei quali era che il numero degli abitanti dei Comuni fosse inferiore a 5.000 una misura che ci vedeva d'accordo perché premiava i Comuni di minori dimensioni e con minori capacità d'investimento.
Tuttavia, il risultato che abbiamo visto ci ha lasciati quantomeno perplessi: abbiamo visto che sui tredici borghi individuati dal Ministero della Cultura nessuno di loro è presente sulla Provincia di Torino.
Una volta c'erano le Province con la capacità di rappresentare quei Comuni minori e di dare forza a quei Comuni che non avevano la forza d'interloquire con il Governo o con le Regioni in modo diretto; oggi, le Province non ci sono più. Al contrario, nel nostro caso, abbiamo la Città metropolitana, ma in questo frangente ha deciso di abbandonare la provincia e quella che è la sua funzione principale, che dovrebbe essere quella della difesa dei piccoli Comuni. Il risultato è che un'intera provincia come quella di Torino (l'intero Torinese), che - giusto come piccolo dettaglio ricordo che rappresenta più del 50% del Piemonte, non ha visto nessuna delle sue proposte (se non ricordo male, credo siano state più di 40) ritenuta meritevole di essere finanziata.
La mia interrogazione sta in questi termini. Credo che, sinceramente, come Regione, abbiamo il dovere di affiancare questi Comuni, affinché abbiano una risposta per sapere per quali motivi nessuno di loro è stato meritevole di essere finanziato. Secondo me, dobbiamo dire loro se erano i criteri a non favorirli, dobbiamo fare loro sapere se semplicemente è l'aria meno buona dalla provincia di Torino che abbia influenzato le loro capacità progettuali, oppure dobbiamo dire ai Sindaci del Torinese se sono incapaci di presentare progetti o quali altri strumenti siano intervenuti per impedire che fossero considerati meritevoli.
In questo caso, la Regione, anche sostituendosi per sopperire alle mancanze della Città metropolitana, credo debba dare voce ai Sindaci perché abbiano almeno la dignità di avere una risposta. Noi questo chiediamo.
Siamo pienamente consapevoli che la Regione non ha avuto partita in questa individuazione, perché il bando era diretto dal Ministero, però credo che la Regione debba sostituirsi ad altri e chiedere risposte per conoscere i criteri secondo i quali sono stati individuati altri progetti.
Mi limito quindi a leggere esattamente l'interrogativo che stiamo ponendo per sapere se sia intendimento della Giunta regionale chiedere al Governo gli atti che hanno determinato la graduatoria del bando in premessa, al fine di comprendere quali sono stati i criteri adottati che hanno escluso da qualsiasi finanziamento l'intero territorio dell'area metropolitana torinese, generando un vero sconcerto tra gli amministratori locali.
Credo che almeno una risposta gli amministratori locali del Torinese abbiano diritto di avere.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Ruzzola per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Vittoria Poggio.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



POGGIO Vittoria, Assessore alla cultura

Grazie, Presidente.
In riferimento a quanto richiesto dal Consigliere Ruzzola e come lui ha già ben detto, la misura "Attrattiva dei Borghi" è stata suddivisa in due linee d'intervento: una a regia regionale, che era la misura A, destinando 20 milioni di euro, e un bando selezionato che andava con una dotazione di 360 milioni di euro, con una quota minima per Regione.
Come lei sa, nel caso del Piemonte l'ammontare di risorse è pari a euro 28.320.706,18.
Il bando nazionale, tanto per dare alcuni elementi, ha ricevuto 1.791 progetti, di cui 249 del territorio piemontese, quindi è stato, per il nostro territorio, una buona risposta.
L'iter di valutazione, giusto per chiarire, è stato condotto, come lei sa e come voi sapete, dal Ministero della Cultura tramite un'apposita segreteria tecnica, per le verifiche di ammissibilità e per l'assegnazione dei punteggi oggettivi. Vi era una Commissione di merito, formata da cinque membri, un rappresentante dell'ANCI, un rappresentante del Comitato Borghi un rappresentante delle Conferenze delle Regioni e due del Ministero della Cultura stessa (MIC).
Secondo quanto abbiamo appreso, dopo aver consultato in maniera informale la Commissione, si ritiene che l'assenza dei Comuni della Provincia di Torino - capisco che si pongano delle domande, come peraltro anche quella di Biella e di altri territori regionali - sia dovuta a un posizionamento in graduatoria, di determinati progetti presentati che erano al di sotto del limite del punteggio, che li ha posti tra i Comuni non finanziati.
La Commissione Cultura delle Regioni e Province Autonome (noi interveniamo anche in Conferenza Stato-Regioni) chiederà al Governo altre risorse PNRR o di altra natura per scorrere quanto più possibile la graduatoria.
Aggiungo che se è necessario un confronto con i Comuni della Città metropolitana torinese, magari per spiegare meglio loro le dinamiche dei criteri inseriti in un bando ministeriale cui la Commissione ha fatto riferimento, c'è sicuramente la volontà di un'interlocuzione e di chiarimenti nel merito.
Certamente, com'è successo in Piemonte, è successo in Friuli e in altre Regioni, dove non c'è stato quello che era un principio di proporzionalità del territorio, ma è stato proprio un principio di merito del progetto. Con questo non voglio dire che l'area metropolitana di Torino non abbia saputo presentare dei progetti meritevoli, perché non ho neanche la competenza di valutazione, però sicuramente, seguendo i criteri di risposta e di accoglimento del progetto stesso, è stato indicato un punteggio che andava a fare riferimento ai vari criteri indicati.
Se c'è la necessità di un incontro e di chiarire, oltre alla volontà in Conferenza Stato-Regioni della Commissione Cultura di trovare risorse che portino a graduatoria da parte di tutte le Regioni, anche da parte mia c'è sicuramente disponibilità. Penso che un aggiornamento con i Sindaci e un momento di chiarimento possa, dal punto di vista tecnico (perché è quello che voglio sottolineare) soddisfazione ai loro dubbi e ai loro legittimi chiarimenti per l'esito raggiunto.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Vittoria Poggio per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione) - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1119 presentata da Grimaldi inerente a "LEA regionali della RDD e della RDR, mancata attuazione della DGR n. 428767 del 2019"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1119.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
La questione delle deroghe e della riduzione del danno non è mai al centro delle agende di Governo nazionale: non lo è da tempo, figuriamoci al tempo delle larghe intese. Spesso si bolla quest'argomento con l'etichetta "delicato", come una materia divisoria, eppure le Regioni italiane, fra cui la nostra, sono state spesso al centro di battaglie anche solitarie (proprio per quest'assenza nazionale).
Un tempo, il Piemonte è stata una Regione virtuosa per quanto riguarda le politiche d'intervento sulla riduzione del danno e sulla limitazione dei rischi. Hanno fatto di noi una Regione innovatrice, soprattutto perché chi si occupa di riduzione del danno e delle politiche di limitazione dei rischi si occupa soprattutto del benessere delle persone che usano droghe e le sostengono attraverso modelli di usi meno rischiosi. È grazie a questi interventi se si riducono le morti di overdose e se in questi anni abbiamo visto la riduzione di casi di HIV e ospedalizzazioni di droga correlate.
Forse perché ho una madre che ha svolto per tanti anni il compito di responsabile dei minori, soprattutto nelle carceri minorili, ho conosciuto bene l'attività, anche sperimentali, di quelle ASL che portavano i loro furgoni davanti ai luoghi del divertimento giovanile, della cultura giovanile. È anche grazie a loro che sono nate tantissime iniziative sperimentale nei nostri grandi festival; li vediamo fuori dal Kappa Futur Festival, dal Club to Club e da tanti luoghi che sono diventati il cuore della nostra programmazione, non solo culturale.
Da gennaio 2017 la riduzione del danno, per fortuna, è stata inclusa nei LEA, nei livelli essenziali di assistenza, come prestazione dovuta a ogni cittadino. Il Piemonte è stata fra le Regioni che per prima ha provveduto a definire i LEA regionali grazie a una DGR, la 42-8767 approvata nel 2019 sulla base di un tavolo tecnico.
Cos'è successo? Niente, è rimasto tutto sulla carta. Qual è il rischio vero? Che progetti come Neutravel, che sono interventi progettati sul livello regionale dal 2010 e che lavorano per la tutela della salute nei contesti del divertimento di cui parlavo, soprattutto per i più giovani non hanno garanzie di poter continuare il loro lavoro sostenuto dall'ASL TO4.
Stessa sorte, anzi forse peggiore, è toccata al servizio Pr.Assi, chiuso dal 2021. Il tavolo tecnico della riduzione del danno attende di essere nominato dall'autunno del 2021. Molti territori di questa regione sono privi d'interventi e servizi di riduzione del danno e la Giunta Cirio addirittura, ha eliminato il budget regionale autonomo e vincolato.
La domanda che rivolgo all'Assessore Protopapa, che spero ci sia ascoltando, è quali sono le azioni necessarie a garantire i LEA sulla riduzione del danno, la garanzia della stabilità e la continuità dei servizi di riduzione del danno, il rinnovo e la copertura del servizio Neutravel, la riapertura del servizio Pr.Assi e anche un sistema efficiente per aggiornare le sperimentazioni di nuovi interventi. Senza un budget separato e vincolato, senza la convocazione del tavolo tecnico regionale sulla riduzione del danno, niente di questo si potrà fare.
La domanda è molto semplice, Assessore Protopapa, e gliela rivolgo così: quali sono le tempistiche per l'attuazione di tutte le azioni necessarie a implementare, su tutto il territorio regionale, i LEA della riduzione del danno stabiliti da una nostra della DGR n. 42 del 2019? Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Protopapa.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



PROTOPAPA Marco, Assessore regionale

Grazie Presidente.
A seguito dell'approvazione dei LEA regionali - il Piemonte è l'unica Regione che ha provveduto al recepimento, avvenuto con la DGR n. 42 8767/2019 e in conformità alla stessa - si è provveduto a realizzare le azioni ivi previste di potenziamento sul piano della prevenzione e di drug checking.
Con riguardo alle azioni di prevenzione - in sinergia con le previsioni del recente Piano regionale di prevenzione - si è provveduto a una serie di attività volte a limitare i danni legati all'uso di droghe, fra le quali distribuzione gratuita di materiale a scopo di promuovere modalità sicure e di prevenzione dei rischi e dei danni potenziali legati all'assunzione di sostanze (materiale sterile per l'assunzione per via iniettiva, cannucce monouso, materiali di profilassi quali profilattici e altri presidi utili per prevenire rischi collaterali).
Sul piano delle attività di drug checking si è provveduto, attraverso il progetto Neutravel (realizzato dall'ASL TO4 con la collaborazione del centro antidoping) a un'attività di analisi e di identificazione sostanze psicoattive, basata su segnalazioni anonime, per favorire un aumento della competenza, da parte degli operatori, circa i modelli di consumo e il loro monitoraggio, e valorizzando anche le conoscenze dei consumatori sulle pericolosità delle sostanze, in funzione delle limitazioni dei rischi e dei danni.
Sono, inoltre, stati avviati alcuni gruppi di lavoro su tematiche specifiche, come ad esempio il gruppo sulla tematica del gioco d'azzardo, e altre sono in corso di attivazione su tematiche quali fumo, alcool e prevenzione in generale.
È stata altresì avviata a livello regionale un'azione di riorganizzazione dei dipartimenti dipendenze per favorire un'ottimizzazione delle risorse sia professionali sia economiche. Questo favorirà il ripristino delle attività sospese per carenza di personale (vedi il progetto Pr.Assi presso la Città di Torino), un'implementazione delle attività sul territorio regionale e un più efficiente utilizzo delle risorse economiche nell'ambito di un budget di salute regionale.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Protopapa per la risposta.


Argomento: Condizione femminile - Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera - Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1120 presentata da Disabato inerente a "L'interruzione volontaria di gravidanza presso l'ospedale di Ciriè"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1120.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Sarah Disabato.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Ringrazio innanzitutto l'Assessore Protopapa, che è sempre presente e disponibile, soprattutto su tematiche non di sua competenza. Fossi il Presidente Cirio, le assegnerei subito le deleghe alla sanità, questo forse ci permetterebbe di ricevere anche delle risposte dettagliate e complete.
Su questo tema specifico - non è la prima volta che deposito un'interrogazione simile, anche il collega Grimaldi se n'è occupato stamattina - l'ultima volta che ho presentato un'interrogazione analoga ho ricevuto veramente tre o quattro righe di risposta e, visti i precedenti credo che possa succedere lo stesso anche oggi.
Ritengo che su temi così importanti di sensibilità, tre righe equivalgano a un menefreghismo o, addirittura, a una presa di posizione che può essere interpretata in qualsiasi modo, per cui starei un po' attenta.
Torniamo all'argomento del question time che riguarda il problema dell'ospedale di Ciriè, che molti hanno descritto come un problema quasi nazionale, perché rappresenta un po' l'emblema sul tema: 100% di medici obiettori, quindi impossibilità per le donne di poter interrompere la gravidanza e, quindi, una mancata applicazione della legge 194.
Purtroppo ne stiamo sentendo parlare spesso sia per questioni puramente piemontesi sia per questioni che vanno oltre oceano, per cui la questione sta diventando preoccupante.
Rimanendo sulla tematica locale, l'ultima risposta che ho ricevuto da parte dell'Assessore era un impegno a risolvere la questione. Tra l'altro, era stato sottolineato che presso l'ospedale di Ciriè sarebbe stato possibile effettuare presto le interruzioni volontarie di gravidanza, ma che comunque era possibile farlo anche in altri presidi ospedalieri. Non so quale sarà la risposta che riceverò adesso, però non è che se in altri ospedali magari vicini, è possibile farlo, allora è giusto chiedere alle donne di spostarsi, magari perché manca il consultorio sul territorio (perché viene chiuso o perché viene spostato), o perché presso l'ospedale c'è un elevato tasso di medici obiettori, quindi bisogna spostarsi a volte all'interno dalla stessa ASL, altre volte fuori dall'ASL.
Sono tutti ostacoli all'attuazione di una legge nazionale (la legge n. 194) che in Piemonte, a mio avviso, per civiltà non possiamo permetterci. Sono tutte questioni che vanno risolte.
Oggi non vorrei ricevere la solita risposta, del tipo: "Adesso è possibile eseguire l'interruzione volontaria di gravidanza". Com'è stato risolto il problema di Ciriè? Che livello di personale è stato immesso all'interno della struttura per garantire alle donne di interrompere la gravidanza? Un ginecologo? Due ginecologi? Cerchiamo di capirci: non è che se ne inseriamo uno vuol dire che il servizio è garantito sempre. Perché se ci verrà risposto che è stato inserito un solo ginecologo, permarrà comunque l'ostacolo all'attuazione della legge n. 194, perché non credo che un solo ginecologo possa coprire sempre e comunque il servizio, magari non andando in ferie e non ammalandosi mai! Insomma, è un livello un po' basso per definire "superato" il problema.
Intanto vorrei sapere com'è stato superato questo'ostacolo, sperando di ricevere una risposta dettagliata, non come quella che ho sentito fornire stamattina al collega Grimaldi.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Sarah Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha delegato l'Assessore Marco Protopapa per la risposta.
Prego, collega; ne ha facoltà per cinque minuti.



PROTOPAPA Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La mia risposta è una precisazione. L'ASL TO4, con comunicazione del 14/06/2022, nel ribadire l'effettiva possibilità all'interno della stessa Azienda di effettuare l'IVG presso i presidi ospedalieri di Ivrea e Chivasso, rilevava che dal 15/02/2022, a fronte della riorganizzazione pianificata dal Dipartimento Materno Infantile, è possibile l'interruzione volontaria di gravidanza sia farmacologica sia chirurgica anche presso il presidio ospedaliero di Ciriè.
Tale servizio è andato pertanto a completare l'offerta già presente presso gli ospedali di Ivrea e di Chivasso, a testimonianza della tutela della maternità e della salute della donna.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Protopapa per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
A breve il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale, sospesa alle ore 12.30.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 15.40 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.49)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Comunico che il Consigliere Lanzo si è scongedato.
Pertanto, il numero legale è 24.


Argomento: Enti Istituti Fondazioni Associazioni di rilevanza regionale

Proseguimento esame proposta di legge n. 120, inerente a "Istituzione della giornata regionale del Valore Alpino" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame della proposta di legge n. 120.
Eravamo agli emendamenti all'articolo 4.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58), identico all'emendamento rubricato n. 73), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sia riportato a verbale che il Consigliere Gallo ha votato a favore sull'emendamento rubricato n. 60).
L'emendamento rubricato n. 75) è inammissibile.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71), sul quale il relatore ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 76), n. 77), n. 78), n. 79), n. 80) e 81) presentati dal Consigliere Sacco, sono stati dichiarati inammissibili.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 bis Procediamo con l'esame dell'emendamento rubricato n. 59), che introduce l'articolo 4 bis.
Emendamento rubricato n. 59) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Frediani non intende illustrarlo.
Chiedo il parere del relatore, il Consigliere Nicco.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 67) presentato da Frediani, Grimaldi, Giaccone Bertola, Gallo, Sarno, Sacco, Avetta, Canalis, Rossi, Ravetti, Marello Chiamparino, Valle e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 82) presentato da Sacco, Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 67) e n. 82) sono di identico contenuto.
Emendamento rubricato n. 5) presentato da Nicco.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 83), 84), 85), 86), 87), 88), 89), 90), 91) 92), 93) e 94) presentati dal Consigliere Sacco sono inammissibili.
Chiederei il parere del relatore sugli emendamenti all'articolo 5.



NICCO Davide

Il parere è favorevole all'emendamento rubricato n. 5) e contrario sugli altri.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Parere favorevole.
Prima di procedere alla votazione dell'emendamento rubricato n. 5) sull'articolo 5, sospendo la seduta: viene convocata immediatamente la I Commissione.
Chiedo al Presidente Riva Vercellotti se è pronto a presiedere la Commissione e gli lascio il timone.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.14, riprende alle ore 16.42)



PRESIDENTE

La seduta riprende Si è conclusa la I Commissione, che ha deliberato il parere favorevole sull'emendamento.
Ricordo che il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5).
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Sospendo i lavori, che riprenderanno alle 17.15.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.44, riprende alle ore 17.17)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Riprendiamo la seduta dopo aver sospeso i lavori per mancanza del numero legale sulla votazione dell'emendamento rubricato n. 5), interamente sostitutivo dell'articolo 5, presentato dal Consigliere Nicco.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ai sensi dell'articolo 59 del Regolamento, visto che il numero legale è caduto due volte sullo stesso oggetto, le chiederei - per prassi soprattutto, e per sostanza - di passare a ulteriore punto all'ordine lavori, oppure di chiudere la seduta e di riaggiornare i lavori, tenuto conto che su questo provvedimento è stato applicato il contingentamento.
Credo che lei lo sappia.
Per carità, il Regolamento è lasco, però poteva addirittura chiudere o superare il punto già la prima volta. Di solito - questa parte non la troverà nel Regolamento - è prassi che, quando per due volte cade il numero legale sullo stesso punto, si passi al punto successivo.
Non so se vuole accertare l'impossibilità di procedere a una votazione per mancanza del numero legale, ma di certo per prassi sarebbe bene passare al punto successivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
È stato chiaro nella sua interpretazione, ma poiché il Regolamento all'articolo 59 comma 5 non è preciso, per prassi si è sempre considerato due volte consecutive sullo stesso punto, cioè sullo stesso emendamento o sullo stesso articolo, non sul punto all'o.d.g. Così è sempre stato per prassi e così sarà fino a quando non sarà modificato il Regolamento.
Il numero legale è 24. Ricordo, inoltre, che è mia facoltà chiudere prima la votazione (la considerazione non era rivolta alle opposizioni).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5).
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto sull'intero testo di legge? Ha chiesto la parola il Consigliere Nicco; ne ha facoltà.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Con questa legge la nostra Regione istituisce una Giornata dedicata agli alpini piemontesi. In questa Giornata ricordiamo, in particolare, i valori tradizionali del Corpo, il rispetto per l'istituzione, la fedeltà alla patria, l'anelito all'aiuto della popolazione in difficoltà e la naturale propensione all'aiuto degli ultimi, sia in tempo di pace sia in tempo di guerra.
Questa legge regionale ha elementi di diversità rispetto a quella nazionale recentemente approvata; quest'ultima ha più un valore evocativo e celebrativo, mentre quella piemontese non sarà una Giornata solo rivolta a ricordare e a celebrare i fatti e gli avvenimenti del passato, per quanto essi siano importanti. Al contrario, quella piemontese sarà una Giornata che ha delle radici nel passato, ma con lo sguardo rivolto alla realtà presente. Perché la Giornata del Valore Alpino si propone di organizzare iniziative concrete e positive per diffondere tra la popolazione civile specialmente tra i giovani, i valori tipici del Corpo degli Alpini. E per questo mette a disposizione risorse economiche regionali che finanzieranno iniziative sul territorio, messe in atto dalle varie sezioni dell'ANA, per il recupero del patrimonio che abbia un valore storico e simbolico sia per il corpo sia per la collettività in genere: targhe o cippi commemorativi monumenti, sentieri storici, percorsi alpini, rifugi, bivacchi, anche con valore storico e simbolico per il Corpo degli Alpini che, con più difficoltà, gli enti pubblici che li posseggono nel tempo sono riusciti ad accudire.
Ciascuno di noi nel proprio Comune ha sicuramente una targa, un monumento un luogo significativo per la storia del proprio Comune non in perfette condizioni. Con un contributo economico all'ANA per il recupero di questo patrimonio ammalorato, l'ANA potrà ristrutturarlo e recuperarlo per l'intera collettività.
Voglio ricordare ai molti che hanno fatto gli amministratori comunali e oggi siedono in quest'Aula che un euro dato in tal senso non è, come ho sentito dire, una "marchetta", ma è un investimento che rende anche molto.
Perché per ogni euro che diamo al Corpo degli Alpini, gli alpini ci aggiungono la loro costanza, la loro opera di volontariato, la loro generosità e ne restituiscono alla collettività almeno due.
Con questa legge, la Regione paga, seppur solo in parte, il grande debito di riconoscenza che abbiamo con gli alpini piemontesi, sempre presenti ad aiutare la popolazione in tempi di alluvione come in tempi della pandemia con una presenza costante, discreta ma insostituibile, per capacità competenza e assiduità.
L'approvazione di questa Giornata, secondo il mio parere, non è solo una scelta politica, ma è, prima di tutto, un preciso obbligo morale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Noi, con sofferenza, ci asterremo su questa legge. Avremmo voluto votare a favore, ma è un'iniziativa - lo dico sinceramente - di cui non si avvertiva così grande bisogno, essendoci già una legge nazionale in tal senso. Vorrei però esprimere una preoccupazione nei confronti del Consiglio e anche della Giunta.
Come ho anticipato, avremmo voluto votare a favore del provvedimento per il grandissimo rispetto e riconoscenza che nutriamo nei confronti del Corpo degli Alpini, sia nel suo modo d'essere militare nella storia (anche nei momenti più infausti della storia italiana), sia per il suo modo di essere come alpini in congedo, per le cose che ha anche detto testé il Consigliere Nicco.
È già stato ricordato, ma un breve riassunto credo sia necessario.
La legge nazionale è stata approvata unanimemente dal Parlamento ed è una legge su cui il Presidente Mattarella ha invitato a riflettere per trovare possibilmente una data che possa consentire a tutti i corpi d'armata di riconoscersi. Queste sono state le parole nella lettera scritta dal Presidente Mattarella nel momento della promulgazione.
Noi avevamo un'occasione, che era quella di approvare una legge diversa anziché approvarne una con una data infausta per la storia militare degli alpini, perché la battaglia di Nikolajewka dal punto di vista militare pure in un contesto infausto e nefasto dal punto di vista storico, aveva un valore e ha un valore. Per quanto riguarda la data che voi indicate scusatemi, lo dico grossolanamente - è un po' come se il 4 novembre celebrassimo le Forze armate per il giorno di Caporetto.
Vi avevamo offerto la possibilità di una soluzione: bastava mettere da parte un po' di arroganza politica e la soluzione c'era. Avevo anche detto al proponente Nicco che, se lo riteneva, poteva essere lui il primo firmatario dell'emendamento; non ci sarebbe stata alcuna difficoltà, anzi.
Non avete voluto accettare. Potevamo approvare tre ore fa una legge con una data giusta che poteva essere anche di sollecitazione e d'indicazione al Parlamento nazionale per correggere la legge nazionale, con il primo momento parlamentare che fosse regolamentarmente adatto. Non l'avete voluto fare, per cui ve ne assumete la responsabilità.
A noi dispiace, perché moralmente ci sentiamo vicini agli alpini, ma avremmo voluto che gli alpini fossero riconosciuti in un altro modo dal Consiglio regionale, con un'altra data e soprattutto con un altro spirito perché lo spirito degli alpini non è lo spirito di parte che voi avete dimostrato in queste giornate!



(Applausi provenienti dalla parte dell'emiciclo riservata ai Consiglieri dei Gruppi di minoranza)



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Non pensavo di intervenire, perché il primo firmatario Nicco era già stato sufficientemente esaustivo e chiaro e aveva illustrato le finalità e il senso di questa legge che andiamo ad approvare. Però mi ha un po' stupito l'intervento del Presidente Chiamparino, del quale ho molto rispetto e dal quale ho e avrò sempre da imparare, perché viene meno alle sue stesse parole. Quando parliamo di rispetto e di riconoscenza, queste non hanno colore politico, ci sono sempre e vanno testimoniate sempre.
Pertanto, Presidente Chiamparino, mi permetta: un voto di astensione è un voto contrario alla legge e in questo momento è un voto contrario nei confronti di un corpo che ha dato tanto in termini di vite umane e che ci permette oggi di parlare liberi in quest'Aula. Dobbiamo essergli grati e riconoscenti, come lei ha detto, ma bisogna testimoniarlo con i fatti, ad esempio votando, altrimenti si vota contro questa riconoscenza.
Gli alpini l'hanno dimostrato nel momento in cui hanno dato la vita affinché noi oggi potessimo parlare liberi in quest'Aula, ma anche in tutti i momenti in cui hanno testimoniato una grande solidarietà alla nostra nazione e a tutte le nazioni. Ricordo, ad esempio, che cosa hanno fatto gli alpini in Mozambico e come veniamo ricordati noi e la nostra bandiera in quelle terre.
Aggiungo ancora una considerazione. Questo momento di approvazione mi richiama alla memoria quando nel 2007 a Cuneo - e venne anche lei Presidente Chiamparino - io fui uno degli organizzatori dell'ottantesima adunata che portò 90 mila alpini a sfilare a Cuneo. Al loro fianco c'erano anche mezzo milione di persone, che erano schierate in via Roma, in Piazza Europa, in piazza Galimberti e in piazza Nizza per vedere sfilare gli alpini con una testimonianza di solidarietà e di vicinanza per il momento più popolare e più bello che ha la nostra nazione. Di fronte a questo mi stupisce, quindi, la sua frase che esprime voto di astensione.
Invito, invece, i componenti delle forze di opposizione a riflettere bene su quello che sarà il voto, proprio per la testimonianza, la riconoscenza e il rispetto a un corpo cui tutta l'Italia deve tanto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo anch'io che dobbiamo tutti e tutte ringraziare gli alpini e scusarci per queste settimane non tanto con loro, ma con tutti i piemontesi e le piemontesi che hanno assistito a questo spettacolo, secondo me, indecente perché, come in parte abbiamo provato a spiegare, se ci fosse mai stata la necessità di fermare per qualche settimana il Consiglio regionale per discutere di come valorizzare una storia, l'avremmo fatto partendo dai volontari che vent'anni fa hanno tolto i nostri concittadini dal fango.
Sono gli stessi che, magari invecchiati, hanno aiutato molti nostri operatori ad aprire gli hub vaccinali e che in tante altre occasioni hanno mostrato il senso di solidarietà. Altro che i valori tradizionali di un corpo militare! Anche su questo ho dei dubbi, cioè sul fatto che debba essere una Regione a valorizzare lo spirito tradizionale - come dice il collega Nicco - di un corpo militare.
Ma se anche fosse, come avete capito, non siamo contrari a ricordare la storia di un corpo. Spesso però lo ricordiamo proprio perché, fedele ai principi di una nazione, è usato come carne da cannone dallo stesso Stato italiano. Ecco perché ci chiediamo: perché non scegliere come data quella della fondazione del corpo? Perché dare un parere favorevole e poi bocciarlo? Noi vi chiediamo di lasciare in pace quelle migliaia di ragazzi morti a Nikolajewka, perché chi vuole bene davvero agli alpini non rimetterebbe mai - e dico mai - a loro addosso quella camicia nera.
Abbiamo fatto di tutto per correggere questo testo, in modo che il valore di quel corpo fosse celebrato senza rimozioni e, soprattutto senza, dover essere ricordato solo per una battaglia d'invasione, in cui gli alpini furono umiliati prima tutto per le scelte ciniche del regime fascista.
Ahimè, la destra non ha rispetto nemmeno per coloro che usa come bandiera e così, dopo aver dato spettacolo qui dentro, riesce a umiliarli per la seconda volta.
Collega Nicco, quand'è il suo compleanno? Il 17 febbraio o il 16 febbraio? Mi pare il 17 febbraio. Ecco, la battaglia di Nikolaevka finisce il 26 gennaio e inizia il 17 gennaio, ma noi abbiamo scelto pure la data sbagliata! Cioè il 16 gennaio non c'è nessuna battaglia di Nikolaevka tant'è vero che la legge nazionale prevede il 26, con l'obiezione che è il giorno precedente al Giorno della memoria.
Insomma, siamo riusciti - non so come dire - a prendere il caso peggiore possibile, e cioè l'umiliazione del Corpo, iniziata un giorno, finita al fondo. Tra l'altro, di quanto successo il primo giorno gli stessi italiani si vergognano. Leggete le ricostruzioni: gente che per fuggire scappava sopra gli altri che morivano e che venivano lasciati indietro. Allora invece di guardare gli ultimi giorni in cui in quella battaglia riescono in tutti i modi, a scappare verso il paese - tra l'altro, sono quelli che davvero si sono sopravvissuti - per unirsi alla Resistenza, noi scegliamo il giorno precedente alla battaglia, che tra l'altro nella storia non esiste! Andate a cercarla: storicamente, il 16 gennaio non esiste! Io non so che cosa volete fare di questa legge. Credo che sarebbe buonsenso bocciarla tutti insieme, facendo in modo che queste settimane siano lasciate nel dimenticatoio, perché credo che avreste tanto da riflettere su quanto è successo nelle ultime ore e, forse, sarebbe bene prendervi anche un momento di pausa.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo soltanto per annunciare il nostro voto contrario, esattamente com'è avvenuto in Commissione, perché già all'epoca abbiamo espresso le nostre perplessità su un testo che ritenevamo inutile e, dopo il passaggio in Aula, riteniamo anche dannoso.
Crediamo che si sia lavorato male, che abbiamo perso molto tempo tra mancanza del numero legale, problemi sulle votazioni e date sbagliate.
Insomma, alla fine non abbiamo assolutamente fatto un buon servizio ai cittadini e non abbiamo nemmeno onorato il valore degli alpini che, come ricordava il Consigliere Bongioanni, hanno già una loro giornata di festa che è l'adunata durante la quale sono circondati dall'affetto e dalla riconoscenza dei cittadini.
Questa discussione fortunatamente si chiude qui. L'auspicio è che si arrivi alla bocciatura della legge, anche se mi pare di capire che sia un desiderio che non verrà esaudito. Noi non parteciperemo con un voto positivo all'approvazione e ribadiremo il nostro voto contrario, ripeto così come già espresso in Commissione, perché crediamo che il testo sia notevolmente peggiorato e che si sia lavorato molto male in quest'Aula.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Noi, al contrario di altri, siamo contenti e onorati di approvare questa legge sulla Giornata del Valore Alpino per quanto hanno fatto per la nostra libertà e per vivere in una repubblica democratica e per quello che il Corpo degli Alpini e le associazioni fanno tuttora nel terzo settore e nel volontariato. È anche una riconoscenza in seguito agli attacchi, anche infamanti, che si sono rilevati perlopiù inesistenti rispetto all'ultima adunata che il Corpo degli Alpini ha dovuto subire, con una stampa becera che li ha individuati e sottolineati come degli aggressori, considerando che si è rilevato praticamente un nulla di fatto, perché è un corpo talmente in gamba, un'istituzione talmente alta e piena di valore da cui assolutamente dovremmo prendere esempio tanti di noi.
Penso che non devo difendere il collega Nicco, il cui spirito rispetto alla data non è certo quello di esaltare una sconfitta, una ritirata o addirittura il nazifascismo, come quasi è stato fatto intuire, ma è ricordare un evento tragico e la morte con onore in seguito a questa battaglia.
Naturalmente, c'è la nostra piena disponibilità in sede di collegato, di omnibus o come vogliamo chiamarlo, a rivedere la data, insieme all'ANA, per trovare una data più consona, però anche lì, delle due l'una: prima si diceva che il 16 non è la data della battaglia, poi però si sono fatti tutti gli interventi come se quella fosse stata la data della battaglia. O è la data della battaglia o non è nata la battaglia! Si è detto che il 16 non lo è.
Mi dispiace vedere dai banchi delle opposizioni che, da un lato, si dice "viva gli alpini", "bene gli alpini", ma poi alla prova del voto.
Questa maggioranza ha dimostrato più di una volta, ma anche il sottoscritto da Capogruppo della Lega ha dimostrato più di una volta che, quando ci sono cose buone non abbiamo paura a pigiare il tasto verde e approvare le vostre proposte. Da parte vostra, non l'abbiamo visto fare neanche una volta e anche questa volta lo riconfermate. "Viva gli alpini", "bravi gli alpini" però o vi astenete (che equivale a un voto contrario) o addirittura esprimete un voto contrario. Ditemi dov'è la vostra solidarietà agli alpini, perché io non la vedo.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Sono un po' spiaciuto di quanto è accaduto nelle ultime settimane e anche oggi, anzi direi che è un grosso dispiacere quello che, secondo me, passa nel cuore e nel pensiero di molti di noi, perché è innegabile che il Corpo degli Alpini è considerato, sia dalle forze di opposizione sia da quelle di maggioranza, una risorsa, un esempio e l'esempio stesso di uno spirito che caratterizza il nostro popolo e che ne evidenzia le qualità migliori.
Ora cercare, come mi sembra sia stato fatto anche poc'anzi, di strumentalizzare tutti questi aspetti positivi e tutti questi valori che dovrebbero essere unificanti per il nostro Paese e anche per le diverse componenti politiche, facendo di questo un elemento di divisione e di differenziazione, mi sembra veramente un comportamento che, quantomeno, dal mio punto di vista non è apprezzabile.
È chiaro che tutti noi stimiamo enormemente il Corpo. Abbiamo fatto delle proposte recenti che, peraltro erano state inizialmente accettate, e che modificando la data, in qualche modo negavano o, comunque, correggevano le contraddizioni che per noi si evidenziavano all'interno di questa legge per quanto la collega Frediani abbia evidenziato che non era solo quello l'elemento di difficoltà. Ce n'erano altri, ma se avessimo risolto quel nodo saremmo riusciti ad addivenire a una soluzione condivisa che oggi avrebbe consentito a tutti, in quest'Aula, di approvare la legge.
L'offerta di collaborazione era stata fatta e sarebbe stato un gesto che avrebbe chiarito, anche da parte della maggioranza, la volontà di lavorare insieme e non di appropriarsi, in maniera impropria, di un patrimonio comune di tutto il nostro Paese.
Abbiamo impiegato numerose sedute di Aula per arrivare a questo risultato.
Mi sembra una cosa oltremodo spiacevole: abbiamo tirato in lungo una legge con pochi articoli perché non si trovava una soluzione, quando la soluzione era evidente a tutti e in un primo momento era già stata accettata dalla maggioranza.
Mi sembra che non solo alla fine di questa giornata l'elefante stia per partorire un topolino, ma anche che si crei un precedente non positivo.
L'ha spiegato molto bene prima di me il Consigliere Chiamparino che peraltro, ha anche fatto parte del Corpo.
Mi sembra che, alla fine, l'iter faticoso di una legge che, di per s poteva essere approvata in mezza giornata, perché partiva da presupposti di accordo per la grande maggioranza dei temi, non sia un grande esempio di lavoro in Aula che la nostra Regione e questo consesso dovrebbero svolgere.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Preannuncio un voto assolutamente e convintamente favorevole. Partiamo innanzitutto dal titolo: quello che andiamo ad approvare oggi è una legge che dà valore proprio a ciò che gli alpini rappresentano. È, infatti, una legge che va a premiare e a istituire una giornata al Valore alpino. Se andiamo su Google e digitiamo "Valore alpino", come ho fatto io, troviamo quattro attribuiti: senso del dovere, fedeltà alla patria, amicizia e solidarietà.
Oltre a una parte che riguarda ciò che hanno svolto e svolgono in quanto militari, la nostra proposta di legge, che oggi diventerà legge, ha l'intento di valorizzare quei valori di carattere umano e di solidarietà che il Corpo, come tanti altri, sa esprimere. Crediamo che l'amicizia e la solidarietà che gli alpini hanno sempre saputo esprimere siano i valori principali che vanno valorizzati, soprattutto in questo periodo. L'hanno dimostrato negli anni, come hanno già ricordato i miei colleghi: gli alpini non sono mai mancati in ogni occasione di calamità e a fianco della Protezione civile in tutta Italia e, come tanti altri volontari, non sono mancati durante la pandemia.
Li abbiamo visti sempre impegnati.
È questo il valore che vogliamo sottolineare, cari colleghi della minoranza cui soprattutto mi rivolgo. Seppur legittimamente, mi sembra che, volendo fare la punta alla matita, strumentalmente vogliate trovare un motivo contestando la data, per dire che questa legge non volete approvarla.
Legittimo, però bisogna essere chiari.
È vero che era stata offerta una soluzione alla questione della data. In proposito, la maggioranza ha già detto di volerla cambiare, ma per un'incomprensione tecnico-legislativa tale modifica non è stata fatta nel prosieguo dell'esame del provvedimento. È evidente che abbiamo tutta la volontà di apportare la modifica, fatti i dovuti confronti. La data di fondazione del Corpo degli Alpini potrebbe essere un riferimento da prendere in seria considerazione. È evidente che su quello vogliamo intervenire. Abbiamo sbagliato, ma non siamo riusciti a rimediare durante la discussione. Tuttavia, non abbiamo voluto accettare quel compromesso che ci è stato offerto perché aveva due elementi che, a mio parere, non erano accettabili.
Primo, ci vuole sempre il rispetto delle regole anche quando non ci sembrano convenienti. Se siamo entrati in contingentamento non era giusto per il fatto che avevamo commesso un errore (e ammetterlo credo sia segno di intelligenza), che si dovesse venire meno al rispetto delle regole.
Secondo, ci avete detto che quella modifica avrebbe dovuto obbligatoriamente comportare il cambiamento del titolo dell'articolo, che passava da "Valore Alpino" a "Giornata del Corpo degli alpini".
È vero, si tratta solo di parole, ma sono parole che pesano e che vanno a cambiare lo spirito che avremmo voluto attribuire alla legge e che ci vede concordi. Non era nostra intenzione andare a creare la Giornata di questo o di quel corpo miliare, ma volevamo valorizzare i valori che hanno rappresentato gli alpini e che possono appartenere non solo a loro, ma a tutti quelli che si prodigano.
A questo punto, vi lancio una proposta: se quello che vi trattiene da un voto positivo, non solo di astensione, è la data (perché mi sembra l'unico elemento di freno) e siete disponibili, possiamo proporre una Commissione legislativa. Indicate voi la data, in modo che per il prossimo Consiglio questo errore, che noi riconosciamo, sarà già stato corretto.
Se voi ritenete che sia l'elemento insormontabile, ovviamente siamo disposti a presentare - o se volete presentarlo voi - una nuova formulazione del testo. Convochiamo una legislativa e da qui a otto giorni avremo corretto l'errore, senza andare a stravolgere il senso e la portata di questa legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente. Sarò breve.
Il Movimento 5 Stelle si asterrà sul provvedimento. Molte motivazioni sono state addotte da altri colleghi di minoranza, ma io mi soffermo su tre temi fondamentali.
Primo, stiamo parlando di un doppione di una legge che già esiste a livello nazionale.
Non riesco a capire tutta questa corsa alle repliche che facciamo in Consiglio regionale su leggi già approvate a livello nazionale, quando ci sarebbero tanti temi di stampo regionale da trattare in modo prioritario in particolare in questo preciso momento storico (sulla sanità, sul PNRR) ma non vorrei ripetere il lungo elenco che facciamo ogni volta quando vi diciamo che sarebbe effettivamente il caso di concentrarci su argomenti che riguardano maggiormente la nostra regione, soprattutto se si tratta di non doppiare qualcosa che già esiste.
Nella legge viene riportata la scelta di una data che, a nostro avviso risulta sbagliata e non condivisibile, su cui si dice che s'interverrà a breve, ma stiamo approvando una legge che già parte con una proposta di modifica alla base. Poi c'è il numero ingente di memorie che è arrivato su questa proposta di legge, che sottolinea un altro dato, quello dell'esclusione di tutte le altre forze armate, che hanno detto che facciamo una legge ad hoc sugli alpini, ma sul resto delle forze armate no.
Effettivamente, esiste una giornata dedicata a tutte le forze armate quindi non si capisce perché fare dei distinguo a livello regionale. Anche su quello si può concordare o meno, ma il dato del numero di memorie che è arrivato è ovviamente da riportare.
Devo dire che è un dibattito che non ci ha particolarmente appassionato per tutte le ragioni che ho detto poco fa. Sono stati presentati degli emendamenti dal Consigliere Sacco che, ovviamente, non sono stati presi in considerazione, per cui noi ci asterremo.
Credo di aver sentito una frase poco fa da parte del Consigliere Preioni me ne scuso se ho capito male - che ha riportato un fatto di cronaca apparso sui giornali, accaduto all'incirca un mese e mezzo fa durante il raduno degli alpini di Rimini, accuse che poi sono cadute nel nulla o nel vuoto. Non so se ci si riferisca a quel fatto specifico, non l'ho ben compreso, ma se così fosse, direi che quest'assemblea deve fare molta attenzione quando ci si esprime su queste tematiche. Quello che è successo a Rimini, con le denunce che sono arrivate.
Assolutamente lungi da me generalizzare o dire che il Corpo sia contraddistinto per quei fatti, non è assolutamente così, ma quei fatti si sono verificati e sono stati riportati perché reali. Penso che se quella frase fosse stata riferita a quell'episodio là, invito la maggioranza e il Consigliere Preioni a non banalizzare quel fatto, perché è come banalizzare degli atti che sono avvenuti durante quel raduno e su cui la magistratura dovrà far luce.
Questo è l'invito che rivolgo ribadendo il voto di astensione sulla proposta di legge.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Disabato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Solo un minuto per dire, dato che siamo in conclusione, che avete gestito talmente male questa discussione e questa proposta di legge che siete riusciti a dividere il Consiglio regionale sul valore degli alpini: non so se ci rendiamo conto di cosa riuscite a fare in quest'Aula! Per la vostra gestione di questa proposta di legge, noi voteremo astensione.
Ricordo che il Consiglio regionale si divide sulla proposta di legge, non sul valore degli alpini, che ci unisce tutti ed è una delle questioni che unisce tutto il nostro Paese.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Gavazza, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



GAVAZZA Gianluca

Grazie, Presidente; grazie, colleghi.
È da qualche mese che discutiamo prima in Commissione e poi in Aula questo provvedimento, che oggi approveremo.
Voglio fare una considerazione su quello che per me è il valore degli alpini e la Giornata del Valore Alpino. Sono nato in un periodo in cui, per fortuna, non ho visto la guerra, ma fin da ragazzo ho visto le sfilate degli alpini. Ho la fortuna anche di vivere in un piccolo paese di 2-3.000 mila anime, dove ci sono le associazioni di alpini, fanti, artiglieri e carabinieri.
Fin da ragazzo il raduno degli alpini era un giorno di festa. Magari quel giorno vedevo il datore di lavoro che sfilava un passo indietro rispetto a un suo dipendente perché non era stato sergente, ma un alpino semplice.
Quello per me era un grande messaggio di vita, di pace, di libertà e di democrazia.
Ricordo il primo raduno alpino cui ho partecipato a Torino nel 1977 perch suonavo nella banda di Castelrosso (una frazione di Chivasso). Arrivarono gli alpini e noi tutti eravamo implotonati come banda. Ordine, pulizia persone perbene; persone che cantavano, festeggiavano e che davano onore a un passato, guardando al futuro.
Poi, ahimè, sono arrivati eventi disastrosi. Prima di tali eventi, vedevo gli alpini come gente in festa. Tuttavia, con quei festeggiamenti hanno potuto esaltare quell'amicizia e quello spirito di corpo che avrebbe permesso, durante quegli eventi disastrosi - ricordo quello del 1994 - che gli alpini potessero intervenire. Gli alpini non hanno mai tolto quel cappello, ma lo hanno mantenuto fino alla fine.
All'inizio non ero proprio d'accordo, ero vicino al pensiero della collega Disabato. A ogni modo gli alpini vanno onorati, quando si parla di una cosa non dobbiamo sempre pensare che ci sia dietro qualcos'altro.
In questi giorni mi torna in mente un detto: mia mamma gli occhi me li ha fatti di fronte, invece la mamma dei vitelli glieli ha fatti di fianco.
Avendoli di fronte, guardo avanti in vista della novantaquattresima adunata degli alpini. In quell'occasione, sarò felice di vedere l'Assessore Carosso e il Presidente Chiamparino sfilare insieme. Questo è il valore alpino.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire anche perché mi sembra che siamo sulle dichiarazioni di voto e sapevo che se facesse una per Gruppo, ma ho visto interventi plurimi.
Vorrei fare una riflessione che in qualche modo mi ha sollecitato il Consigliere Gallo, perché ha detto qualcosa che mi ha colpito e che condivido: voi, da quella parte dell'emiciclo, il centrodestra, siete riusciti a far diventare gli alpini un tema divisivo. Di temi divisivi di cui si può parlare ce ne sono parecchi, ne abbiamo già trattati e li tratteremo.
Ad esempio, la caccia è un tema divisivo, perché non c'è una mediazione: o si è favorevoli o si è contrari. Altri temi sono divisivi, anche le armi sono divisive, i corpi militari sono divisivi perché c'è chi è più militarista e c'è chi, come me, ha fatto l'obiettore di coscienza in modo convinto ma, addirittura, nella mia visione gli alpini, pur essendo un corpo militare, li percepisco come un qualcosa di diverso, quindi non sono un tema divisivo, non solo perché mio padre, mio nonno e penso anche mio bisnonno hanno fatto gli alpini, ma proprio perché è un tema diverso, nel senso che riconosciamo in loro anche una valenza diversa dal corpo militare: la valenza di una realtà che si spende quotidianamente anche nel sociale.
Invece si è riusciti a far diventare anche questo un tema divisivo portando avanti una proposta di legge che non serviva più, dal momento che era stata approvata una legge nazionale.
Si è poi sbagliata la data. Signori, la data è sbagliata! Vogliamo dirlo che è sbagliata? È stato detto che la data è sbagliata, ma non l'abbiamo detto solo noi: vi è stato detto che è sbagliata! Peraltro, avete anche accettato di cambiarla, quindi adesso è inutile tornare a rivendicarla. Poi è successo che dopo due anni e mezzo in quest'Aula - per carità, pu capitare - qualcuno non abbia ancora capito come si vota: pace, non si è riusciti a cambiarla, però la data resta sbagliata. È assurdo, quindi tornare su quel punto.
Lo avete fatto diventare un argomento divisivo addirittura con riferimento a quello che ha detto il Presidente della Repubblica - mica le opposizioni che, com'è stato richiamato oggi, ha involontariamente offerto un'opportunità di riflessione, perché non pensava sicuramente al Piemonte quando ho scritto quella lettera al Parlamento con cui diceva: "Promulgo la legge perché sarebbe scorretto nei confronti del Parlamento non farlo, dal momento che non vi sono rilievi costituzionali o quant'altro. Però v'invito a riflettere". Senza saperlo, stava dando un suggerimento anche a noi, che infatti, potevamo ancora riflettere, nel senso che, dovendo ancora approvare il provvedimento, potevamo riflettere per non ripetere lo stesso errore. Invece non è stato fatto.
Di tutto questo, invece, si è fatto un argomento divisivo. Si è detto che l'analisi del provvedimento è stata caratterizzata dall'ostruzionismo, ma mica delle opposizioni! Certo, le opposizioni hanno presentato degli emendamenti, ma l'ostruzionismo involontario è venuto da quella parte dell'emiciclo, con gli errori, le perdite di tempo, il numero legale caduto più volte.
A mio avviso, se non fosse stato richiesto il contingentamento, pur con tutti gli emendamenti che avevano presentato le opposizioni, senza fermi tecnici - chiamiamoli così - si sarebbe arrivati prima all'approvazione del provvedimento. Ma è andata così, quindi l'ostruzionismo c'è stato involontario, ma dall'altra parte.
Arriviamo alla votazione finale e nel ribadire le considerazioni che ha già espresso la collega Frediani, con tutto il rispetto che nutriamo per gli alpini, per ciò che fanno e per la loro storia, non abbiamo motivi per votare a favore di questa legge.
Per cortesia, però, non strumentalizzate questo fatto, perché non è una legge che va a cambiare ciò che pensiamo degli alpini e di quello che fanno.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Organi, strumenti e procedure della programmazione - Enti strumentali

Esame proposta di deliberazione n. 228, inerente a "Legge regionale 3 settembre 1991, n. 43 (Nuova disciplina dell'Istituto di Ricerche Economico e Sociali del Piemonte - IRES. Abrogazione legge regionale 18 febbraio 1985, n. 12). Approvazione del programma annuale di ricerca 2022 dell'Istituto di Ricerche Economico Sociali del Piemonte (IRES Piemonte)"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame della proposta di deliberazione n. 228, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione il 20 giugno scorso e prevede l'abrogazione della legge regionale n. 12/1985 e l'approvazione del programma annuale di ricerca 2022 dell'Istituto di Ricerche Economico Sociali del Piemonte (IRES Piemonte).
La parola all'Assessore Ricca per l'illustrazione del provvedimento.



RICCA Fabrizio, Assessore ai rapporti con società a partecipazione

regionale Grazie, Presidente.
Parte dell'illustrazione è già stata esaurita all'interno della Commissione consiliare competente.
Il programma 2022 si colloca in un contesto caratterizzato dall'adozione delle misure in risposta alla recente emergenza sanitaria, quali il PNRR.
L'attività della Regione ha, in detto contesto, coinvolto e coinvolge l'Istituto e ciò trova evidenza nel dettaglio del programma.
In tale contesto si sviluppa anche la collaborazione dell'Istituto con altri soggetti pubblici e privati operanti sul territorio, a cominciare dagli Atenei piemontesi, anche con riferimento alla partecipazione ai bandi esclusivi del PNRR stesso. Le diverse attività descritte nel programma rispondono alle finalità di analisi a beneficio della programmazione regionale e dello sviluppo del territorio, così contribuendo all'efficacia delle politiche pubbliche e alla buona gestione delle risorse.
Il programma individua sei diverse categorie di attività e ogni categoria rappresenta un'esigenza conoscitiva alla quale l'Istituto dovrà rispondere.
Le categorie sono le seguenti: . generare conoscenza al fine di individuare problemi collettivi meritevoli d'attenzione . fornire un contributo analitico nelle principali decisioni di spesa e d'investimento . analizzare le performance delle organizzazioni coinvolte nell'attuazione delle politiche . valutare i risultati delle politiche adottate e testare l'efficacia delle soluzioni più innovative . aiutare gli attori che operano sul territorio a migliorare le loro strategie di sviluppo locale . alimentare il dibattito sulle politiche e rafforzare le capacità delle istituzioni di usare i risultati delle analisi.
Le attività contenute in dette categorie possono riferirsi a specifici ambiti tematici oppure a linee di ricerca trasversale.
In attuazione dell'articolo 24 della legge regionale 43/1991, la principale fonte di finanziamento a copertura dei costi per le attività svolte dall'Istituto rappresenta il contributo ordinario alle spese di funzionamento erogato dalla Regione Piemonte: contributo annuo della Regione, il cui importo è definito dalla legge di approvazione del bilancio regionale, che, anche per il 2022, si conferma pari a euro 3.550.000. Vi sono altre due fonti di finanziamento: il contributo riconosciuto per lo svolgimento delle funzioni sui temi sanitari; i contributi che sono erogati dalle singole Direzioni regionali per lo svolgimento di funzioni di valutazioni di politiche pubbliche. Le attività descritte nel Piano discendono direttamente dal compimento delle funzioni istituzionali descritte dalla legge regionale che ha dato vita a IRES Piemonte e ne regola il funzionamento. Per ogni attività è stata redatta una scheda che descrive obiettivi di lavoro, metodo utilizzato, periodo di realizzazione prodotti attesi, responsabile dell'attività, composizione del gruppo di lavoro e fonti di finanziamento.
In linea generale, soprattutto nell'attuale situazione emergenziale, IRES intende svolgere le funzioni di supporto assegnate a sostegno delle decisioni pubbliche, sia offrendo analisi e valutazioni, sia verificando le ricadute delle scelte sistematiche o particolari, in una logica di continuo interscambio istituzionale.



PRESIDENTE

Grazie.
È aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Stecco; ne ha facoltà.



STECCO Alessandro

Volevo solo dire che ho presentato un emendamento. Non so se è il momento per dirlo e se lo posso illustrare velocemente. L'emendamento riguarda l'inserimento, nelle attività di monitoraggio proprie dell'IRES, di un'attività di analisi dell'impatto socio-sanitario, in prevalenza del diabete e dell'obesità nell'ambito della popolazione piemontese.
Sono due tematiche che abbiamo affrontato purtroppo velocemente e non con il dovuto tempo in un precedente Consiglio regionale all'interno di un altro ordine del giorno che abbiamo approvato, in cui si chiedeva di inserire quest'analisi nelle attività dell'IRES. È l'analisi di due patologie molto connesse tra di loro che stanno diventando molto importanti nella valutazione anche numerica, ma anche del peso sul sistema sanitario e sociale, oltre che sulla prevenzione.
Pertanto, chiediamo di inserire nella programmazione dell'IRES anche queste due tematiche.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Posso esporre in un'unica esposizione entrambi gli emendamenti?



PRESIDENTE

Prego.



CANALIS Monica

Questi due emendamenti non vanno ad aumentare la cifra necessaria a finanziare il piano di ricerche e di studi dell'IRES del 2022, ma vanno semplicemente a specificare due parti del programma già esplicitato. Uno riguarda l'agricoltura e l'altro la montagna. In particolare, chiedo un approfondimento mirato sul settore dell'orticoltura piemontese e sul settore della gestione forestale, ritenendoli entrambi ambiti di sviluppo strategici e cruciali non solo sotto il profilo occupazionale, ma anche caratterizzanti l'economia della nostra Regione.
Se in passato, parlando di agricoltura, abbiamo saputo studiare e anche promuovere in maniera molto positiva e con grande successo settori come quello del vino, della carne, della corilicoltura e del tartufo, credo che forse non abbiamo fatto altrettanto su altri ambiti positivi sui quali il Piemonte si distingue, come quello dell'orticoltura, che ha delle necessità molto specifiche, trattandosi in molti casi di una produzione fresca che deve essere consumata in un raggio temporale molto breve.
Il settore forestale, invece, si sta rivelando promettente non solo sotto il profilo produttivo di manufatti e di prodotti di vario genere, ma anche sotto quello energetico e ambientale. La gestione delle foreste, infatti ha un impatto notevole anche sulla gestione delle acque e sulla gestione dei terreni, sulla prevenzione delle frane, dei disastri idrogeologici e via dicendo. Pertanto, lo studio di una ricchezza come la foresta, che ricopre ben il 37% del territorio piemontese, credo non sia più rinviabile.
Non avendone trovato traccia nella versione originale del programma di studi dell'IRES del 2022, mi sono permessa di depositare quest'emendamento e di chiedere al Consiglio regionale di approvarlo, per sottolineare la necessità di un focus particolare su questi due argomenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Zambaia; ne ha facoltà.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
Anch'io ho depositato un emendamento, che è stato rubricato n. 4). Che cosa prevede il mio emendamento? È un emendamento alla scheda dell'attività n.
40, che è quella parte della ricerca di IRES che va ad analizzare il reddito delle famiglie piemontesi. Nella fattispecie, vado a modificare la parte degli obiettivi, andando a inserire altre domande rispetto alle tre che sono indicate nel testo originario.
Che cosa chiedono le mie domande? Chiedono sostanzialmente di fare un'analisi sui numeri e sulle tipologie di disabilità presenti in Piemonte e, nello specifico, quali famiglie hanno almeno una persona diversamente abile presente all'interno del nucleo familiare, l'età e di quale tipologia di disabilità si tratta. Chiedo anche quali di queste disabilità sono diagnosticabili in gravidanza. Ovviamente, essendo una scheda che va ad analizzare il reddito delle famiglie piemontesi, chiediamo qual è l'impatto economico a carico della famiglia.
È una ricerca che credo non sia mai stata fatta in precedenza. Non è stato semplice andare a individuare il punto del programma in cui inserire anche la materia della disabilità, perché ad esempio la materia toccata dal collega Stecco non poteva essere la medesima presa in esame da me. Per penso che fare un ragionamento di questo tipo non sia solamente propedeutico al fine dei costi, ma anche al fine di capire quali tipologie e quali sono i numeri della disabilità in Piemonte.
Credo che questo sia un modo anche per tutti i Consiglieri e per tutti noi che componiamo l'Aula di fare tutti i futuri ragionamenti politici del caso in modo trasversale con la nostra attività legislativa.
Sono diverse le anime che all'interno di quest'Assise lavorano sui temi della disabilità, ma solamente partendo da dati certi possono essere fatte delle scelte politiche all'interno delle varie proposte di legge o degli eventuali disegni di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo se vi siano altri interventi in discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In primis, ringrazio l'IRES e i suoi ricercatori. Mi dispiace che di non aver visto molti colleghi la scorsa settimana alla presentazione del Rapporto. C'è un dato che mi ha davvero inquietato nella loro relazione annuale: è quello in cui si dice che nel 2020 il tasso di mortalità in Piemonte è stato il peggiore del Paese, appena forse sotto quello della Liguria. In dieci anni, come in un film horror, sono praticamente sparite Novara e Savigliano.
Per intenderci, il Piemonte ha perso 121.800 abitanti in dieci anni. Sono tutti morti di COVID? Per fortuna no, ma è, di fatto, la fotografia della nostra bassissima natalità, da una parte, e di un altro fenomeno che secondo me, è stato descritto solo parzialmente da IRES, cioè dei tantissimi giovanissimi scappati all'estero. Per intenderci, i bassi salari, le basse opportunità, la scadente offerta e risposta anche ai livelli alti d'istruzione fanno sì che la gran parte delle persone che abbiamo formato, istruito e anche sostenuto, in parte - pensate alle decine di migliaia di borse di studio che, per fortuna, negli ultimi anni siamo riusciti a dare - non sono rimaste nel nostro territorio.
C'è poco da fare, non si può vincolare una borsa di studio al fatto di stare qui, se l'offerta a questi ragazzi (che ragazzi non sono più dopo i vent'anni) è quella di uno stipendio sotto 1.200 euro. Questo vale per i laureati, perché l'altro dato su cui dovremmo indagare e aprire una grande indagine, in cui non basterebbero neanche le ricerche dell'IRES, è tutto quello che c'è nell'altra parte del mondo, dove non si accettano neanche il curriculum dei laureati, perché appunto per fare un lavoro da meno di 1.000 euro il livello d'istruzione è troppo alto. Perché poi c'è anche chi spiega dicendo che "questo non è un lavoro per te". E per chi è quel lavoro? Perché è dignitoso fare lavori da 600 euro al mese, full time, in cui alla fine si prende quasi meno del reddito di cittadinanza? Se c'è un merito del reddito di cittadinanza, e lo dico a tutti quelli che pensano di volerlo abolire, è proprio il fatto che sia anche un freno di dignità a quelle proposte irricevibili, perché se ci sono proposte sotto il reddito di cittadinanza, vuol dire che sono indegne. Ecco perché faccio quest'intervento, perché secondo me andrebbe davvero non solo richiesto di più all'IRES, ma intanto bisognerebbe leggere quei dati e dirci che, per risollevare la china, non basterà neanche il salario minimo a dieci euro cosa che dovremmo comunque mettere in campo per dare un pezzo di risposta a quello che vi ho appena detto.
Nel frattempo - su questo sono d'accordo con il collega Stecco e ne abbiamo già ragionato più volte, come anche oggi più colleghi nei question time il COVID e le misure che ne sono dipese hanno fatto calare di tre punti l'indice di salute mentale degli adolescenti e la vicenda dei minori e degli adolescenti, soprattutto la loro salute mentale e il livello di fragilità, devono essere non solo parte dei nostri studi, ma anche delle nostre risposte.
Ci sono ulteriori aspetti che emergono, ma ne discuteremo nelle prossime sedute.
Un ricorso alle fonti di energie rinnovabili è, di fatto, una corsa a ostacoli in Piemonte: dal 2012 al 2020 la capacità è aumentata solo del 13,5% cioè cinque punti in meno rispetto alla media nazionale. Proprio per questo, credo e spero che il voto unanime sulla delibera dell'IRES ci porti tutti però a utilizzare meglio questi strumenti, ma soprattutto, oltre ad analizzare, a dare delle risposte diverse.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Ravetti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Non intervengo sull'intero testo, che sarà oggetto di un voto che vorrei fosse un voto unanime e positivo. Sono tuttavia interessato all'emendamento depositato dalla collega Zambaia, perché - se posso permettermi - dal nostro punto di vista, meriterebbe un approfondimento.
Intanto, in questo momento stiamo assegnando degli obiettivi a IRES che secondo il testo, stanno all'interno di capitoli e schede di attività specifiche.
In questo caso, l'analisi del reddito delle famiglie piemontesi, con un metodo di lavoro che è altrettanto specifico, è inserito proprio alla pagina 54, che è di riferimento all'emendamento presentato al testo a prima firma Zambaia, dove si chiede di inserire nel programma annuale, che riguarda l'analisi del reddito, quattro ulteriori obiettivi che sono interessanti, devo dire, se vengono spiegati in maniera un pochino più dettagliata. Perché, forse, se il tema è riuscire a capire gli aspetti sociali di questo contesto, forse gli enti gestori delle politiche sociali hanno già nelle loro disponibilità questi dati, perché c'è un'interazione.
Se è un aspetto sanitario, è sufficiente riconoscere o chiedere questi dati alle Aziende Sanitarie Locali.
Dato che nelle specifiche richieste ci sono dettagli che meriterebbero l'ho detto prima - un approfondimento un pochino più significativo e un po' più articolato (quali e quante di queste disabilità sono diagnosticabili durante la gravidanza, qual è l'incidenza economica annuale a carico della famiglia), credo che quest'emendamento meriterebbe una riflessione un pochino più attenta, perché rischia di non essere ben contestualizzato nell'obiettivo, nel metodo di lavoro assegnato nel capitolo specifico.
Tra l'altro, dato che il metodo di lavoro è anche un'indagine a campione rischiamo forse di dare un obiettivo a IRES che non può essere raggiunto secondo uno schema complessivo. Non voglio essere indotto anche a pensare ad altro, perché credo che non ci siano secondi fini nell'emendamento presentato dalla collega, in senso valoriale. Non voglio essere indotto a pensare ad altro, perché probabilmente sbaglierei e avrei dei pregiudizi però le chiedo di riflettere sul contesto entro cui lei inserisce l'emendamento.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ringrazio anch'io l'IRES per il lavoro svolto. Ho potuto seguire online la presentazione del loro rapporto, però mi auguro che quelle slide entrino nella dimensione e nel possesso politico e culturale di quest'Aula perch a mio parere, i dati che emergevano sulla denatalità, sull'invecchiamento e sulle imprese dovrebbero aprire anche dei ragionamenti in quest'Aula. Non c'è niente di peggio di prendere atto di alcuni dati di realtà e poi non mettere in atto politiche che siano conseguenti.
Ringrazio i colleghi che hanno voluto, a vario titolo, porre altri focus di approfondimento all'IRES, quindi i temi di studio che devono essere approfonditi. Certo è che, rispetto all'emendamento 4) della collega Zambaia, la collega sa bene che la domanda che lei pone al punto 6 mi preoccupa sempre molto. Lo dico con grande chiarezza, perché è evidente che si sta chiedendo a una famiglia se la tipologia di disabilità di un figlio o di una figlia nata era diagnosticabile in gravidanza e, quindi, con le varie conseguenze.
Su questo c'è una differenza d'impostazione, per cui faccio fatica ad approcciarmi a questo tipo di domande. Lo dico per amore di verità in Aula anche perché, spesso, con la collega lavoriamo insieme su altri temi.
Sul punto 7 sono oggettivamente colpito dall'emendamento perché, a mio giudizio, mette in luce qualcosa che, oggi, i Consiglieri regionali non riusciamo mai ad avere quando si occupano di disabilità: numero di persone che hanno una disabilità e la tipologia di disabilità. Il punto 7, a mio parere, rischia di essere una domanda che l'IRES dovrebbe affrontare con uno studio annuale, perché in base alla tipologia di disabilità e alla gravità della stessa affrontiamo dei costi in più piuttosto che altri.
Alcuni elementi di protesica sono passati al Servizio Sanitario Nazionale e di altri, invece, che i genitori richiedono per far stare un po' meglio, o un po' meno peggio, il proprio figlio, se ne fanno loro stessi carico.
Abbiamo un enorme problema legato ai big data in questa Regione in particolare, perché se non hai i dati, come puoi fare le policy? Ancora oggi, quando chiediamo informazioni, ti rispondono per percentuali: una percentuale di sicuro tra x e tot % è diabetica; un'altra percentuale, ma non abbiamo i numeri esatti, eccetera.
Non vorrei che, da questo punto di vista, mettiamo un focus che, a mio giudizio, dovrebbe essere ulteriormente implementato, perché fin quando non avremo questi dati in maniera certa, continueremo a fare politica a vista.
Detto questo, mi auguro che ci sia una un'attenzione da parte dell'Aula rispetto a cosa ci viene riconsegnato dall'IRES, perché i dati che ci danno devono essere consequenziali. Abbiamo già visto, ad esempio sul tema del gioco d'azzardo, quanto non abbiamo tenuto conto dei dati che questo ente ci forniva. Pertanto, usiamolo al meglio, ringraziando i ricercatori che ci sono. Nel caso, potenziamolo, ma poi cerchiamo di avere anche l'onestà intellettuale di guardare i segnali che arrivano e guardare i report che ci vengono consegnati e, su questi, provare a fare delle politiche che vadano nella direzione di contrasto ai problemi esaminati ed esposti in modo eccellente dai ricercatori.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Consigliera Zambaia, sulla discussione generale è già intervenuta.
Siamo ancora in fase di discussione generale e state anche presentando emendamenti.
Chiudiamo la discussione e poi intervenite in dichiarazione di voto.
Vi sono altri interventi in discussione generale? Non essendovi altre richieste, dichiaro chiusa la discussione generale e passiamo alla presentazione degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 3) presentato da Stecco, Ricca, Zambaia.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 1) presentato da Canalis.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 4) presentato da Zambaia, Ricca, Stecco.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 2) presentato da Canalis.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Prego, Consigliera Zambaia.



ZAMBAIA Sara

Grazie, Presidente.
So benissimo quali dovrebbero essere le fasi di discussione, ma il problema è che sono stati presentati, prima del mio intervento, emendamenti, per cui sarei stata l'unica a non farlo. Mi sono adeguata alla moda del giorno, ma non è un problema.
Intervengo unicamente per precisare le giuste osservazioni del collega Ravetti e, in parte, anche quelle del collega Magliano.
Innanzitutto, perché l'ho inserito qui? Perché non c'era, all'interno del testo della PDCR (l'abbiamo guardato anche con gli Uffici del Consiglio) un luogo più idoneo dove parlare di disabilità. Dove l'ha fatto il collega Stecco, parla di rete oncologica, di prevenzione e di altre materie, in altre schede della PDCR.
Volendo andare anche a considerare qual è l'impatto economico per le famiglie, chiaro è che l'unica scheda che lo fa è la n. 40, alla pagina 54 che va a fare un'analisi del reddito delle famiglie. Se parliamo di un impatto economico legato al sostegno e alla disabilità di una persona appartenente al proprio nucleo, parliamo comunque di una parte del reddito della famiglia stessa.
Perché sono andata a fare queste domande? Questo è semplicemente un primo approccio alla materia, perché mi auguro di vedere, nei prossimi piani annuali dell'IRES, una ricerca più dettagliata in tal senso. Non lo dico a beneficio mio, ma a beneficio di tutti noi Consiglieri che lavoriamo sul fronte della disabilità. Siamo diversi che lavoriamo su questo fronte.
Quante volte ci siamo trovati in sede di Commissione, di Aula o all'interno dei nostri uffici, per le stesure di PDL e ordini del giorno, a non avere una scheda dei dati inseriti in una tabella che possano essere propedeutici a qualsiasi tipo di ragionamento? O noi contattiamo in modo distinto tutte le varie Aziende Sanitarie e tutti i vari enti coinvolti in questa partita o, diversamente, uno studio unitario, che io sappia, ma - mi correggano i colleghi se sbaglio - non è mai stato fatto. Questo vuole essere semplicemente un primo approccio in tal senso. Ripeto, l'abbiamo inserito qui perché all'interno del testo originario della PDCR non sembravano esserci altri spazi idonei per parlare di questa materia e di questi numeri.
Le domande che abbiamo strutturato sono domande e numeri che possono essere reperibili tranquillamente anche dalle Aziende Sanitarie e dai vari enti che compongono le aziende stesse, perché sono dati assolutamente pubblici.
Sulla tipologia di disabilità, perché chiedo di distinguere le tipologie? Non c'è nessun secondo fine, ma ho capito, dopo tutti questi anni che lavoriamo insieme sul fronte della disabilità, che occorre differenziarle per forza, perché le disabilità neurologiche necessitano di cure e di ragionamenti politici diversi dalle disabilità, ad esempio fisiche, così come le disabilità diagnosticabili in gravidanza.
Ragazzi, non nascondiamoci dietro a un dito, quello è un dato che ci serve.
Chiedo anche l'attenzione dei colleghi, altrimenti poi mi fanno altre domande e non ho un altro spazio istituzionale in cui intervenire.
Perché chiedo quali sono le disabilità diagnosticabili in gravidanza? Semplicemente perché alcune disabilità sono diagnosticabili in gravidanza.
Punto, non c'è nessun secondo fine. Semplicemente se non abbiamo i numeri non possiamo legiferare né in un senso né tantomeno in un altro; non sono delle domande di bandiera, penso che siano delle domande di buonsenso.
Così come penso che sia altrettanto di buonsenso la volontà di cercare di farlo già all'interno di questa PDCR, onde evitare di aspettare un anno (anche perché poi mancherebbe un anno alla fine della legislatura).
Chiaramente posso garantire il mio approccio all'attività politica fintanto che sono in questa legislatura.
Ripeto, nessun secondo fine, sono dati assolutamente individuabili e riscontrabili tranquillamente dall'attività delle ASL. Per quanto riguarda la questione della diagnosticabilità in gravidanza, è un dato che serve per qualsiasi tipo di ragionamento eventuale, peraltro politico, ma non assolutamente nella direzione di pro vita o contro vita. No, è un dato e come ogni dato scientifico dev'essere approcciato. Non possiamo svolgere la nostra attività legislativa se non partiamo da dati, nella sanità come in altri ambiti. I dati di questo tenore, francamente, in questi tre anni, non li ho trovati neanche nelle legislature precedenti.
Altre cose da aggiungere per chiarire le perplessità dei colleghi. Mi auguro che non ci siano perplessità su questo, perché non lamentiamoci poi che non abbiamo dei dati su cui lavorare se per una volta che cerchiamo di inserirli, tra l'altro con un emendamento all'ultimo minuto, vorremmo andare in tal senso.
Perché si chiede l'età? Perché anche in base all'età cambia notevolmente l'impatto economico della singola famiglia, ovviamente se parliamo di figli disabili di minore età oppure di maggiore età.
Penso di aver detto veramente tutto quanto. Ripeto, nessun secondo fine nessun fine politico di bandiera. Penso che il fine politico sia assolutamente più che trasversale, in modo tale che tutti quanti noi possiamo fare le dovute riflessioni. Non volevo destare perplessità pensavo semplicemente di iniziare a fare un primo approccio di partenza che servisse a tutti, a prescindere dalla tipologia d'idee che nutriamo nei confronti di ciò che si cela dietro alle disabilità e a prescindere dai nostri progetti futuri.
Penso di essere stata più che esaustiva.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis sugli emendamenti; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Devo dire che anch'io sono rimasta perplessa nel leggere l'emendamento rubricato n.4) proposto dalla collega. Perplessa perché non comprendo la finalità di questa proposta di ricerca sociale all'IRES.
Se la finalità è un censimento delle persone con disabilità in Piemonte credo che non dobbiamo scomodare l'IRES, perché le persone prese in carico dai nostri servizi sanitari o sociali in Piemonte sono ampiamente tracciate ed è sufficiente un accesso agli atti cui possono tranquillamente rispondere l'Assessorato alla sanità e l'Assessorato alle politiche sociali (è presente l'Assessore, che ci può fornire i dati).
Se noi, invece, vogliamo ampliare la definizione di disabilità, magari facendo rientrare anche chi ha problemi di salute mentale, ebbene, io credo che possiamo tutti nutrire qualche dubbio sul perimetro di una ricerca di questo genere. Forse sarebbe consigliabile precisare meglio o magari togliere alcune di queste domande, che rischiano di aumentare lo stigma su persone con fragilità, invece che fornire strumenti scientifici al legislatore per legiferare in modo corretto.
Aggiungo che il punto numero 6, che riguarda quante e quali di queste disabilità sono diagnosticabili durante la gravidanza, potrebbe adombrare finalità eugenetiche. Suggerisco di togliere questo punto perché - lo dico anche agli Assessori che sono in Aula - mi chiedo cosa si voglia fare con le persone la cui disabilità magari poteva essere ravvisata già durante la gravidanza.
Le persone sono in vita, i dati statistici su queste patologie, sono già disponibili, non a livello piemontese, ma a livello nazionale. È vero, ci sono alcune patologie che sono presenti soltanto in alcune regioni italiane, come la Sardegna per l'anemia mediterranea, ma non ci sono patologie tipiche del Piemonte.
Credo che inserire una domanda di questo genere per un istituto di ricerca che ha un respiro esclusivamente regionale sia davvero discutibile e sicuramente vedrà il mio voto contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Canalis.
Non vi sono altre richieste d'intervento.
La parola all'Assessore Ricca per il parere della Giunta sugli emendamenti rubricati n. 3), 1), 4) e 2).



RICCA Fabrizio, Assessore ai rapporti con società a partecipazione

regionale Grazie, Presidente.
Sull'emendamento n. 1) la Giunta propone l'astensione; sull'emendamento rubricato n. 2) il parere è contrario; parere favorevole sugli emendamenti rubricati n. 3) e n. 4).



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Segnalo che avevo presentato due emendamenti in Commissione nel rispetto dei tempi regolamentari. L'Assessore Ricca, presentatosi in Commissione aveva respinto gli emendamenti adducendo la ragione di non aver avuto il tempo di leggerli.
Nella settimana intercorsa non c'è stata alcuna interlocuzione e io avrei anche magari potuto fare delle modifiche o dei correttivi, ma arrivare in Aula e sentirsi dire che non si vuole fare uno studio sulla gestione delle foreste in Piemonte o uno studio sulle prospettive, le potenzialità e le criticità dell'orticoltura in Piemonte, mi pare davvero intellettualmente povero e anche disonesto.



PRESIDENTE

Prego, Assessore Ricca.



RICCA Fabrizio, Assessore ai rapporti con società a partecipazione

regionale La Giunta propone, tramite la Commissione consiliare competente, per quanto riguarda il settore orticolo, audizioni per affrontare la questione insieme alle associazioni di categoria e alle associazioni che sono interessate alla materia, per capire come lavorare all'interno del Piano IRES 2023.
Ragion per cui propone il voto di astensione.
Nel contempo, con particolare riguardo ai settori a forte potenziale occupazionale come la gestione forestale, IRES sta lavorando su tutte le filiere, non solo quella forestale.
Occorre rimarcare che l'azione di IRES è un'azione a 360 gradi e non specifica per una particolare area, ragion per cui si propone il voto contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti, per dichiarazione di voto sull'emendamento rubricato n. 3).



RAVETTI Domenico

Non voglio farla più grossa di quella che è, perché poi si sbaglia e alle 18.40 si diventa anche un po' ridondanti e fastidiosi, per cui mi limito a poche considerazioni.
Assessore Ricca, mi rivolgo a lei, che so che mi capisce: non posso non cogliere un certo atteggiamento di distacco - sul piano politico ovviamente, non personale; non c'è mai nulla di personale! - nei confronti delle posizioni delle minoranze; distacco che, per quanto sia legittimo denota un taglio che vi appartiene, che è di presunzione politica.
Vicepresidente Carosso, mi rivolgo a lei, forse mi ascolta meglio.
I cittadini, proprio in questi giorni, hanno manifestato un segnale rispetto alla vostra presunzione politica: in quest'Aula, invece continuate a non ascoltarci, a non confrontarvi, ad andare avanti soltanto perché avete i numeri.
Sul piano politico, anche su IRES Piemonte dimostrate tutta la vostra presunzione politica, e questo è un problema. Perché se manca il confronto non si migliora il testo. Se si sollevano delle questioni per approfondire in tempi adatti vicende che potrebbero unirci, e queste necessità di approfondimento vengono trattate in questo modo.
Guardate che non siamo noi che ci alteriamo: sono i cittadini piemontesi che si dimostrano lontani da voi, lontani dalle urne e che vi segnalano il vostro atteggiamento non positivo.
Per il resto, avete i numeri, andate avanti. Il 2024 è dietro l'angolo.



PRESIDENTE

Grazie, collega Ravetti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere di astensione.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 228, così come modificata, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Istituti di credito

Esame ordine del giorno n. 849 presentato da Allasia, Gagliasso, Perugini Bongioanni, Magliano, Valle, Preioni e Frediani, inerente a "Sostegno al sistema del Credito Cooperativo"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 849, di cui al punto 44) all'o.d.g.
L'ordine del giorno viene sottoscritto anche dal Consigliere Martinetti dal Gruppo di Forza Italia, dal Gruppo Movimento 5 Stelle, dal Gruppo Lega e dal Gruppo Movimento 4 Ottobre.
L'ordine del giorno si conclude così: "Impegna il Presidente della Giunta e la Giunta regionale per quanto di competenza: a farsi parte attiva affinch siano adottati provvedimenti e promuovere nelle opportune sedi provvedimenti di legge che non mettano a rischio la peculiarità nazionale del sistema di credito bancario cooperativo; e inoltre a valutare la possibilità di adottare iniziative nelle sedi opportune che permettano la non chiusura degli sportelli bancari nei piccoli comuni e nelle aree interne della Regione che oggi rappresentano il principale riferimento di intere comunità".
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 849, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Questioni internazionali - Rapporti Regioni - Governo

Esame ordine del giorno n. 848 presentato da Allasia, Mosca, Gavazza Martinetti, Graglia e Valle, inerente a "Accesso al Fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l'umanità del Terzo Reich"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'ordine del giorno n. 848, di cui al punto 11) all'o.d.g.
Tale ordine del giorno è stato approvato dall'Ufficio di Presidenza e chiede al Governo di riaprire i termini per accedere al Fondo per il ristoro dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l'umanità del Terzo Reich commessi durante la Seconda guerra mondiale da parte del Governo tedesco. È un fondo inserito nel PNRR come fondo di ristoro alle vittime, pur riconoscendo che nessun indennizzo può cancellare responsabilità storiche, sanare i crimini commessi e far precipitare nell'oblio il ricordo degli eventi Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 848, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Consiglio delle autonomie locali

Esame proposta di deliberazione n. 238, inerente a "Proposta di modifica del Regolamento interno del Consiglio delle autonomie locali, ai sensi dell'articolo 9 della legge regionale 7 agosto 2006, n. 30 (Istituzione del Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) e modifiche alla legge regionale 20 novembre 1998, n. 34 'Riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi della Regione e degli enti locali). Adempimenti ai sensi dell'art. 9, comma 5, della legge regionale 7 agosto 2006, n. 30"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 238, inerente a "Proposta di modifica del Regolamento interno del Consiglio delle autonomie locali, ai sensi dell'articolo 9 della legge regionale 7 agosto 2006, n. 30 (Istituzione del Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) e modifiche alla legge regionale 20 novembre 1998, n. 34 'Riordino delle funzioni e dei compiti amministrativi della Regione e degli enti locali). Adempimenti ai sensi dell'art. 9, comma 5, della legge regionale 7 agosto 2006, n. 30", di cui al punto 10) all'o.d.g.
È semplicemente la presa d'atto del Consiglio regionale per permettere di svolgere il CAL da remoto.
Se non vi sono richieste di intervento, indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 238, il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Problemi energetici - Uso delle acque (regimazione, usi plurimi)

Esame disegno di legge n. 212, inerente a "Modifiche alla legge regionale 29 ottobre 2020, n. 26 (Assegnazione delle grandi derivazioni a uso idroelettrico)" (dichiarazione d'urgenza)


PRESIDENTE

Passiamo alla richiesta d'urgenza da parte della Giunta sul disegno di legge n. 212, inerente a "Modifiche alla legge regionale 29 ottobre 2020 n. 26 (Assegnazione delle grandi derivazioni a uso idroelettrico)".
Ricordo che ai sensi dell'articolo 83, comma 3 del Regolamento, la dichiarazione d'urgenza comporta la riduzione di tutti i termini alla metà e l'autorizzazione alla Commissione di riferire oralmente. Ai sensi dell'articolo 83, comma 2, il Consiglio regionale, alla fine della seduta nella quale è stata presentata la richiesta, delibera con votazione palese dopo aver ascoltato un oratore a favore e uno contrario.
Non vi sono richieste d'intervento.
Indìco la votazione palese sulla dichiarazione d'urgenza relativa al disegno di legge n. 212.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Essendo ormai arrivate le ore 19, possiamo concludere i lavori.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 18.53)



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