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Dettaglio seduta n.194 del 31/05/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 10.42 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e delle interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione indifferibile e urgente n. 663 presentata dalla Consigliera Frediani, cui risponderà l'Assessore Tronzano.
Prego l'Assessore che risponde di disporre l'invio via mail delle risposte scritte all'interrogante e all'Ufficio Aula.
Ricordo all'interrogante che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Per quanto riguarda l'interrogazione indifferibile e urgente, è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per due minuti, la risposta del componente della Giunta per tre minuti e non è prevista replica.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 663 presentata da Frediani, inerente a "Attuazione mozioni fibromialgia"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 663, presentata dalla Consigliera Frediani, inerente a "Attuazione mozioni fibromialgia".
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Userò questi minuti non tanto per illustrare l'interrogazione, perch l'aspetto interessante è la risposta che cortesemente mi darà l'Assessore Tronzano e, sottolineo, non l'Assessore Icardi; ormai sta diventando veramente patologico anche quest'atteggiamento dell'Assessore che ha deciso di non rispondere alle interrogazioni.
Dicevo che userò questo tempo soltanto per evidenziare che quest'interrogazione è stata depositata il 15 marzo 2021. Ripeto, marzo 2021, quindi da oltre un anno.
Posso capire che l'Assessore Icardi sia stato impegnato in questo periodo in questi anni e tutti noi abbiamo visto le varie incombenze cui ha dovuto prestare attenzione, però l'attività del Consiglio è un'attività importante ma, purtroppo, la vediamo svilire sempre più frequentemente.
Il risultato qual è? Il risultato è che oggi porto un'interrogazione su un tema che potrebbe essere superato o forse no (adesso sentiremo la risposta dell'Assessore), che fa riferimento a un disturbo che riguarda tantissime donne, tant'è che l'interrogazione aveva raccolto un'istanza di un'associazione che mi chiedeva di verificare quali fossero state le azioni seguite all'approvazione di una mozione in Consiglio regionale e, nel frattempo, c'è stato un question time cui si è dato risposta prima. È logico che se l'unico strumento per avere risposte celeri è utilizzare il question time...
Il question time, tra l'altro, è una modalità d'interrogazione che prevede una sola domanda, non prevede particolare approfondimento e poi soprattutto l'urgenza. Di conseguenza, se lo strumento dell'interrogazione è diventato assolutamente irrilevante per la Giunta, non dico che ne prenderemo atto perché non possiamo prendere atto di questo comportamento, però è ovvio che si cercherà sempre più di presentare le interrogazioni a risposta immediata per essere certi di avere risposte in tempi brevi.
Detto ciò, ritornando al tema, nel frattempo - se non sbaglio - è stata approvata anche una proposta di legge in Aula, quindi la mia domanda è diventata decisamente obsoleta.
Quello che chiediamo oggi alla Giunta, nella persona dell'Assessore Tronzano e, sottolineo, non dell'Assessore Icardi, che evidentemente non ritiene utile la sua presenza in Aula (non è una cosa che capita soltanto oggi, ma capita piuttosto frequentemente, almeno nel momento in cui si deve rispondere alle interrogazioni), è quali siano state le iniziative svolte a questo punto, anche in riferimento alla legge approvata in Consiglio regionale, rispetto all'attuazione della precedente mozione che affrontava per l'appunto, il per noi tema molto importante del sostegno alle donne che soffrono di fibromialgia.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Tronzano per la risposta.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Tralascio la descrizione della malattia, che purtroppo la maggioranza di noi conosce. Dico soltanto che dall'OMS è identificata come sindrome e non come malattia e che il Consiglio superiore della sanità recentemente ha espresso un parere per inserire tale sindrome tra le malattie croniche invalidanti meritevoli di esenzione dal ticket.
Per quanto riguarda la situazione piemontese, in riferimento all'acquisizione di elementi conoscitivi, da un'indagine effettuata tra le principali ASR risulta che i pazienti affetti da tale condizione patologica sono presi in carico da vari specialisti (reumatologi in particolare, ma anche antalgici e psicologi, oltre ad altri) presso ambulatori facenti parte di varie reti clinico-assistenziali regionali.



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore, non si sente bene. Io che ho le cuffiette sento bene però mi viene fatto cenno dall'Aula che si sente poco. Dovrebbe avvicinarsi un po' di più al microfono.



TRONZANO Andrea, Assessore regionale

Va bene.
Nell'ottica delle specifiche iniziative nazionali concretizzatesi con un'indagine conoscitiva a livello regionale, a oggi il Piemonte non ha elaborato specifici PDTA o atti regionali dedicati volti alla tutela o alla concessione di particolari benefici.
Nell'ambito dello sviluppo dalla rete reumatologia nel programma operativo 2019-2020, sono stati inseriti percorsi specifici volti allo studio della prevalenza e incidenza della patologia in argomento, prevedendo le seguenti azioni: analisi epidemiologica su incidenza e prevalenza della patologia sul territorio piemontese; ricerca bibliografica relativa a esperienze clinico-organizzative; avvio di una fase di confronto con altre reti assistenziali; implementazione di un PDTA orientato alla collaborazione fra medici di medicina generale e specialisti, sia nell'accesso sia nell'approccio multidisciplinare.
Tra il 2021 e l'inizio del 2022 le varie iniziative messe in atto su questa tematica sono state interrotte a causa del noto evento pandemico.
L'attuale situazione piemontese nell'ambito della rete clinico assistenziale reumatologica si caratterizza per una modalità d'accesso istituzionale in classe di priorità "D" per visita reumatologica, così come previsto dalla determina dirigenziale n. 375/2009 e, in secondo luogo, una diffusa presa in carico del paziente affetto da fibromialgia.
Si evidenziano in particolare le seguenti realtà: presso l'Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute è attivo un percorso di collaborazione; presso l'Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle di Cuneo è attivo un ambulatorio di secondo livello; presso l'Azienda Ospedaliera S.S.
Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandra è in progettazione un'attività ambulatoriale multidisciplinare; presso l'ASL Città di Torino e il Presidio Ospedaliero San Giovanni Bosco una struttura semplice di reumatologia afferente alla struttura complessa di nefrologia e dialisi presso l'ASL di Novara è attiva una collaborazione fra reumatologo e specialisti psichiatrici di terapia del dolore.
Si evidenzia che al comma 972 della legge n. 234 del 2021, "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilanci pluriennale per il triennio 202-2024", è istituito un fondo con una dotazione di cinque milioni di euro per l'anno 2022, finalizzato allo studio, alla diagnosi e alla cura della fibromialgia.
In tale contesto, sarà fondamentale conoscere l'impatto degli atti nazionali a livello regionale, anche per quanto riguarda la ripresa e lo sviluppo a breve-medio termine di un PSDTA, iniziative dedicate ed eventuali specifiche esenzioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Andrea Tronzano per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
A breve il Presidente del Consiglio aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 10.51 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 11.05)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Sono in congedo i Consiglieri Carosso, Cirio, Icardi, Marin, Nicotra e Protopapa.
Il numero legale è 23.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Le chiederei di leggere il verbale di quello che ha detto poc'anzi: quando ha verificato il numero legale, le schede presenti in quel momento erano ventuno, ragion per cui avremmo dovuto riaggiornare la seduta alle 11.30.
Che i colleghi distratti, in dieci minuti, non abbiano avuto il tempo di rimettere la tessera nel giusto luogo non è un nostro problema, quindi le chiederei semplicemente di riaggiornare la seduta alle 11.30. Tra l'altro la seduta era stata rinviata alle 11 e a quell'ora c'erano venti schede attive.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Come sa benissimo, il numero legale non prevede che non si possa iniziare ma il numero legale era presente, così come il quorum strutturale, ragion per cui possiamo proseguire.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Mi pare di capire che non intenda accogliere la richiesta del Consigliere Grimaldi.



PRESIDENTE

No, perché il Regolamento prevede che si può iniziare anche senza numero legale.



FREDIANI Francesca

Vista la presenza dell'Assessore Chiorino e poiché si sta avvicinando la fine dell'anno scolastico, purtroppo vediamo i nostri studenti ancora costretti a indossare la mascherina in aula, quando invece, al di fuori delle aule scolastiche, ormai è un oggetto che, a parte noi nell'aula consiliare, abbiamo abbandonato.
Tra l'altro, abbiamo assistito a numerosi assembramenti in questo periodo sia in occasione di manifestazioni come l'Eurovision, sia di concerti e festeggiamenti per lo scudetto. La domanda è se l'Assessore Chiorino possa darci una rapida informativa sulla situazione d'interlocuzione con il Ministro Speranza e con il Ministro Bianchi per capire se sia possibile almeno in questi ultimi giorni di scuola, liberare i nostri ragazzi da quest'obbligo, in modo che possano vedersi in faccia. Molti studenti peraltro, terminano un ciclo, quindi magari finiscono le elementari e iniziano le scuole medie, o dalle medie passano alle superiori, ma non hanno più avuto occasione di vedersi in viso all'interno delle aule.
Vorremmo capire se ci sia stato uno scambio con il Ministro e quale sia stato in questo caso il riscontro, perché continuiamo a vedere che, invece il Ministro Speranza si accanisce in modo particolare sui giovani e continua a mantenere quell'obbligo, che a questo punto francamente ci sembra piuttosto irrazionale.
Se l'Assessore potesse raccontarci se c'è stato in questo periodo uno scambio con il Ministero, gliene saremmo grati.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani. Mi associo alle sue considerazioni e se l'Assessore, qui presente, intende intervenire con un'informativa, siamo disponibili.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Partendo da quello che abbiamo letto sui giornali rispetto agli attacchi informatici che stiamo subendo sia come paese, sia anche come partecipate delle nostre istituzioni, volevo chiedere se fosse possibile, visto che al punto 16) dell'o.d.g. vi è una mozione sulla cybersecurity, anticiparla al punto 10).
Chiedo se fosse possibile, dopo il proseguimento dell'esame dell'ordine del giorno n. 694 e dell'ordine del giorno n. 696, che doveva essere discusso durante la sessione di bilancio e che giustamente il Presidente ha inserito subito come primo punto, e vista l'emergenza legata al tema della cybersicurezza, anticipare la mozione n. 701 avente a oggetto "Nuova delega alla sicurezza informatica ('information security'e 'cybersecurity')".
Mi pare un tema su cui iniziare un lavoro serio perché, al di là della quotidianità e di quello che leggiamo sui giornali, mai come oggi le istituzioni devono dotarsi di schermi e di forme di protezione da attacchi informatici che, in alcuni casi, come abbiamo visto nella regione Lazio e in altre Regioni, cancellano dati assolutamente importanti dei cittadini.
In questo caso, è per una maggior tutela per i cittadini piemontesi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Chiedo di invertire il punto 39) all'o.d.g., l'ordine del giorno n. 689 avente a oggetto "Stabilizzazione del personale sanitario assunto nel corso della pandemia da COVID-19" presentato dai Consiglieri Grimaldi, Salizzoni Rossi e Marello, con il punto 9), che è il primo ordine del giorno dopo quello iniziato nella scorsa seduta, "Proseguimento esame ordine del giorno n. 694". Con l'assenso dei colleghi, può essere inserito anche al punto 10), qualora ci sia un intendimento unanime per votare almeno i primi tre ordini del giorno dopo i disegni di legge.
Illustro la motivazione. Come il Presidente sa, la legge di bilancio 2022 prevede la possibilità di stabilizzare solo chi abbia maturato almeno diciotto mesi, invece la legge Madia prevede almeno tre anni di servizio quindi tutti gli amministrativi precari, in questo momento, sono fuori dalla stabilizzazione.
Se l'Assessore Icardi vorrà prendere parola, soprattutto dopo la risposta al question time, vorremo sapere se ha chiesto nella conferenza Stato Regioni e al Governo di allargare le maglie di chi può beneficiare degli effetti dell'articolo 1, comma 268 della legge 234 del 2021, quindi con un decreto in cui sono inseriti gli amministrativi sanitari.
Nel frattempo chiediamo, così come nell'atto, che si proroghino i contratti di lavoro del personale amministrativo in situazioni di precariato, ma che si proroghino anche tutti quelli che non hanno il diritto alla stabilizzazione, cioè quelli che non hanno ancora raggiunto i diciotto mesi a fine anno per evitare quello che è successo in questi mesi, cioè che davanti a una prospettiva non certa, queste persone, che abbiamo trattato come eroi fino a qualche mese fa, alla fine dello stato d'emergenza non abbiano che altre tre possibilità: ritornare nel privato sociale, nel privato in cui lavoravano (molti di questi, in effetti, lavoravano già dentro una grande rete socio-sanitaria); ritornare in altre Regioni (molti di questi provenivano da fuori); andare verso altri lidi, non pubblici come oggi, tra l'altro, riportano alcuni giornali.
Credo sia giusto consentire quest'inversione, anche perché i tempi sono agli sgoccioli e molti lavoratori, entro la fine di questo mese, rimarranno a casa perché non avranno né la stabilizzazione né il prolungamento del contratto.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Chiedo se vi siano ulteriori proposte di modifica dell'o.d.g.
Oltre alla richiesta di un'informativa della Giunta regionale in merito alla situazione nelle scuole, in particolare quelle piemontesi, sono state avanzate due richieste di inversione di punti all'o.d.g. e chiedo all'Aula se vi sia l'intenzione di votarle.
Nello specifico, il Consigliere Magliano chiede di posizionare il punto 16) all'o.d.g., inerente alla mozione n. 701 "Nuova delega alla sicurezza informatica ('information security'e 'cybersecurity')", prima del punto 10) all'o.d.g.
Il Consigliere Grimaldi, invece, chiede di posizionare il punto 39) all'o.d.g., inerente all'ordine del giorno n. 689 "Stabilizzazione del personale sanitario assunto nel corso della pandemia da COVID-19", prima del punto 9).
Se non vi sono indicazioni in senso contrario o di porle in votazione, le considero approvate.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle inversioni di punti all'o.d.g.)



PRESIDENTE

I due punti all'o.d.g. vengono dunque rispettivamente posizionati prima del punto 9) e prima del punto 10), così come richiesto.
Per quanto riguarda l'informativa richiesta alla Giunta, quando l'Assessore lo riterrà opportuno potrà chiedere di intervenire e gli verrà concessa la parola.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Carosso, Cirio, Icardi, Marin, Nicotra e Protopapa.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 27 aprile 2022.


Argomento:

c) Modifiche di coordinamento


PRESIDENTE

Informo che l'Ufficio di Presidenza con delibera n. 94 del 25 maggio 2022 ha apportato, ai sensi dell'articolo 90, comma 5 del Regolamento, modifiche di coordinamento agli articoli 10, 20 e 41 della deliberazione legislativa approvata in data 17 maggio 2022, "Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia".
Il testo dei suddetti articoli, come risultante dalle modifiche di coordinamento di cui alla sopracitata deliberazione, è consultabile sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula".


Argomento:

d) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che sono stati approvati i processi verbali del 20, 21 e 26 aprile 2022.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Proseguimento esame proposta di legge n. 120 "Istituzione della giornata regionale del Valore Alpino" - Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Rossi


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Presidente, intervengo ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento interno del Consiglio regionale per sollevare una questione pregiudiziale.



PRESIDENTE

Prego.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Riteniamo che ci sia la possibilità di una violazione anche parziale dell'articolo 25, comma 2 dello Statuto, che recita: "La programmazione dei lavori del Consiglio garantisce il rispetto delle prerogative stabilite dallo Statuto a tutela delle minoranze".
Mi sto rifacendo a quest'articolo perché anche oggi, per esempio, l'elenco delle interrogazioni cui la Giunta ha dato risposta constava di una sola interrogazione, sapendo che soltanto il Gruppo del PD ha ben quaranta interrogazioni su cui attende una risposta fuori tempo massimo (immagino che l'elenco di tutti gli altri Gruppi di opposizione sia ancora più lungo!).
Visto che, come minoranze, abbiamo pochi strumenti per esercitare il nostro ruolo, che include anche la funzione ispettiva, è evidente che abbiamo bisogno che nella programmazione dei lavori la Giunta sia più solerte nel rispondere alle interrogazioni e nel rispettare i tempi espressi dal Regolamento. Noi sappiamo che per le interrogazioni a risposta indifferibile e urgente, ad esempio, si parla di quindici giorni. Al riguardo, le ricordo che è depositata una mia interrogazione - credo rappresenti un record nell'ambito del Consiglio regionale - che attende una risposta dall'aprile 2020.
È evidente che questa modalità e questo stile - oramai possiamo definirlo così! - che ha la Giunta deve cambiare. Diversamente, dal nostro punto di vista si ravvisa una violazione dell'articolo 25 dello Statuto.
Grazie.



PRESIDENTE

Non posso considerarla una questione pregiudiziale, perché siamo al punto 3) all'o.d.g, che riguarda l'esame della proposta di legge n. 120 inerente a "Istituzione della giornata regionale del Valore Alpino".
Come sapete, una questione pregiudiziale dev'esser legata al punto specifico, perciò è irricevibile. Consigliere Rossi, posso considerare il suo intervento in sede di discussione sull'ordine dei lavori.



ROSSI Domenico

Le chiedo scusa, Presidente.
Le chiedo, allora, di considerarla una questione sospensiva. Grazie.



PRESIDENTE

Anche la questione sospensiva deve vertere sul punto specifico, cioè sulla proposta di legge n. 120, in questo caso.



ROSSI Domenico

Chiediamo che il punto 3) all'o.d.g. non si discuta fino a quando non si trova una soluzione a questo.



PRESIDENTE

Non è ricevibile. Grazie.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Proseguimento esame proposta di legge n. 120 "Istituzione della giornata regionale del Valore Alpino" - Questione pregiudiziale sollevata dal Consigliere Gallo


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Presidente, lei è perfetto nell'applicare il Regolamento a favore della maggioranza, anche in questo caso.
Io sollevo una questione preliminare e le chiedo preliminarmente di spiegarci come mai lei applica il Regolamento in modo così alla lettera su tutti gli atti della minoranza, bloccando, sospendendo o ritenendo irricevibili interrogazioni a risposta immediata, richieste dei colleghi in Aula e quant'altro predisposto dalle opposizioni, e non fa lo stesso con la sua maggioranza.
Vede, Presidente, o lei applica tutto il Regolamento, o lo applica solo in parte a favore della maggioranza. Perché - lo specifichiamo ai cittadini piemontesi che ci stanno seguendo - lei ha respinto due interrogazioni a risposta immediata, una del mio Gruppo e un'altra di un altro Gruppo di opposizione sullo stesso tema, ritenendole irricevibili ai sensi dell'articolo 100, comma 3, che le riconosce la facoltà di non accettare le nostre interrogazioni a risposta immediata. Il comma 3, infatti, recita: "Le interrogazioni a risposta immediata debbono pervenire al Presidente del Consiglio 24 ore prima della relativa seduta. Qualora il Presidente le giudichi inammissibili in quanto sprovviste delle caratteristiche richieste, il presentatore può richiederne la trasformazione in interrogazioni ordinarie".
Lei le ha giudicate inammissibili - peraltro, è la seconda volta nel giro di pochi Consigli regionali - invitandoci a depositare un'interrogazione su quel tema. Il problema sa qual è? Che noi abbiamo 45 interrogazioni rispetto alle quali lei non fa valere il diritto delle opposizioni previsto dall'articolo 3 del nostro Statuto. Non ci viene dato alcun tipo di risposta da anni o da mesi e solo il Partito Democratico ne ha 45 ferme.
Lei ci invita a depositare le interrogazioni, sapendo che nessuno ci risponderà, per cui lei sta ledendo un diritto delle opposizioni! Noi non sappiamo come fare per avere delle risposte dalla maggioranza e dalla Giunta.
Pertanto, le chiedo di chiudere il Consiglio regionale e di non convocare più Consigli regionali, perché lei è una figura a tutela di tutti in quest'Aula. Se la maggioranza e la Giunta non rispondono agli accessi agli atti e alle interrogazioni e lei ci nega il question time, le chiedo di chiudere questo Consiglio regionale e di non convocarlo più - come aveva annunciato il Presidente Laus, a parti invertite, nel 2015-2016 - fin quando non sono date risposte alle interrogazioni.
È inaccettabile che per dire che sono state date le risposte alle interrogazioni ne calendarizziate una quando, in realtà, ce ne sono 45 del Partito Democratico e credo una trentina degli altri Gruppi di opposizione.
Siamo quasi a fine mandato e voi non ci rispondete! Lei, Presidente, può dirci "se la Giunta non risponde, lei ha ragione", ma se ci respinge anche il question time né ci fa presentare le pregiudiziali le preliminari e le sospensive e non dà seguito alle informative che chiediamo, io mi chiedo: scusi, Presidente, ma lei è il Presidente di tutti? Pertanto, o accetta il question time oppure le chiedo di chiudere questo Consiglio regionale e di non convocarlo più (tanto ci sono anche le elezioni) fino a quando non abbiamo risposta alle interrogazioni.
E non prendiamoci in giro! È inutile che calendarizziate un'interrogazione ogni martedì per dire "noi abbiamo previsto le interrogazioni e stiamo andando avanti", perché ce ne sono ormai centinaia ferme su questioni che interessano i cittadini piemontesi. Le ricordo che, sedute in questa parte dell'Aula, ci sono 18 persone votate dai piemontesi, come voi, che rappresentano cittadini che pongono delle questioni a chi governa oggi la Regione e che hanno il diritto di avere delle risposte, ma lei ha il dovere di farcele dare!



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire sulla questione preliminare, ex articolo 71 del nostro Regolamento, presentata dal collega Rossi.
Questa preliminare ha molto a che fare sull'istituzione della Giornata del Valore alpino. Mi spieghi, Presidente, quale autorevolezza ha questo Consiglio regionale nel proporre l'istituzione di una celebrazione per tutta la cittadinanza del Piemonte, nel momento in cui questo stesso Consiglio non si dimostra in grado di rispettare neppure le proprie norme di autoregolamentazione. Qual è l'autorevolezza con la quale noi ci proponiamo alla cittadinanza e al Corpo degli Alpini? Peraltro, il Corpo degli Alpini, con cui tutti abbiamo relazioni, è di grande ausilio in molte realtà, anche di carattere sanitario, che sono quelle su cui in modo particolare vertono le nostre interrogazioni, i nostri question time e i nostri accessi agli atti.
Presidente, lei è una figura di garanzia e come tale io spesso la faccio oggetto di sollecitazioni, di mail e di richieste. Ha, infatti, senso che il mio accesso agli atti del 28 febbraio sulla continuità assistenziale cioè su un tema di assoluta urgenza e attualità politica - non abbia ancora ricevuto risposta? Ha senso che la mia interrogazione del 21 luglio 2021 sui consultori, che sono enti istituiti da una legge dello Stato negli anni Settanta, sia ancora inevasa? Guardate che non riguardano solo le donne e se anche riguardassero solo le donne, queste ultime non sono una minoranza della popolazione del Piemonte, anzi sono più della metà della popolazione piemontese! Pertanto, Presidente, questa questione preliminare non è secondaria.
Se non riceveremo risposta ai question time, come ha fatto la scorsa volta l'Assessore Marrone con una grave violazione del Regolamento e dello Statuto affermando che il mio question time non aveva elementi di novità.
Il question time riguardava i consorzi socio-assistenziali del Piemonte riguardava l'uniformità sul territorio regionale delle prestazioni socio assistenziali, riguardava un'applicazione uniforme minima dell'ISEE in Piemonte, cioè delle condizioni che applichiamo alla povera gente della nostra Regione. Questo non è forse conforme all'articolo 100 del Regolamento? Non ha forse carattere d'urgenza e di particolare attualità politica? Penso che la politica debba sempre prevalere sulle vie giudiziarie, perch qualora prevalgano le vie giudiziarie - come purtroppo ha fatto qualche vostro Assessore nel 2021 - la politica viene lesa nella sua dignità. Ma non ci costringete alle vie giudiziarie, perché questo Regolamento e questo Statuto tutelano tutti i Consiglieri regionali di maggioranza e anche di minoranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi.
Ricordo che stiamo parlando della preliminare del collega Gallo. La pregiudiziale presentata dal Consigliere Rossi era inaccettabile.



GRIMALDI Marco

Sì, intervengo sulla preliminare Gallo. La ringrazio.
Di fatto, il Capogruppo Gallo si chiede se si può applicare il Regolamento à la carte per non disturbare il manovratore e per poi dimenticarsene quando si tratta di tutelare le opposizioni. Non è dissimile dall'argomentazione del collega Rossi, con il quale ieri le abbiamo posto una domanda: qual è stato il ruolo della Regione Piemonte, dell'Assessore Marrone e del Circolo dei Lettori nell'erogazione di risorse regionali all'enclave serba del Kosovo? È vero quanto si legge sul sito di estrema destra "Kulturaeuropa", ossia che il Circolo dei Lettori di Torino e di Novara avrebbero donato e spedito del materiale grazie all'aiuto dell'Assessore Marrone - è così scritto, nero su bianco - a comunità serbe in Kosovo? Chiedevamo semplicemente quali sono i bandi di riferimento, quali sono le procedure seguite e glielo chiedevamo perché è nostro diritto chiederlo sia per l'attualità politica sia per l'urgenza.
Lei rimanda a delle interrogazioni, la cui risposta rischia di arrivare fra sei mesi, ma c'è un'urgenza o no in tutto questo? Credo che l'urgenza prima di tutto, sia quella di dire tutti insieme che sostenere soggetti come "Kulturaeuropa" (andate sul sito, se volete) è sconcertante. Io e il Consigliere Rossi siamo stati stupiti nel vedere, per l'ennesima volta l'Assessore Marrone a fianco a dei gruppi - come si può dire? - "eversivi".
Non lo so, ditemelo voi.
Questo sito dichiara di voler "Promuovere l'Europa del Mito e della Tradizione che dovrà diventare lo spazio imperiale del futuro". Neanche i più cripto-fascisti credo lo possano dire. Il sito ospita riflessioni agiografiche su Mussolini, podcast audio e testi dell'ex terrorista dei Nuclei Armati Rivoluzionari (NAR) Gabriele Adinolfi, come anche fantasie di complotto costruite e divulgate da siti come "QAnon".
Presidente, sostengo la richiesta del Consigliere Gallo. So che avete dei problemi e mi pare abbastanza chiaro: abbiamo fatto una Giunta per le elezioni poco fa, proprio sul ricorso di Bongioanni. Forse, Presidente, non si è accorto, ma nell'ultima settimana sono saltate quasi tutte le Commissioni: quasi mai c'è il numero legale.
Lei probabilmente ieri è andato in difesa di un Assessore, anzi vorremmo che il Presidente di quest'Assemblea ci spiegasse le ragioni dell'inammissibilità del question time e, soprattutto, ci dicesse e ci rassicurasse sull'autonomia di questa scelta, perché non vorremmo mai - ne convenivo con il collega Rossi - che, dopo la sua incursione nelle deleghe dei colleghi di Giunta, oggi Maurizio Marrone si cimentasse anche nel ruolo d'interprete del ruolo della Presidenza del Consiglio.
Ecco, non ci stupirebbe, mentre ci stupisce e ci preoccupa questa sorta di sindrome - come l'abbiamo chiamata, Consigliere Rossi? - di Stoccolma; una sindrome di Stoccolma in cui con lei, Presidente, si sono confinati il Gruppo di Forza Italia e la Lega nei confronti di Fratelli d'Italia.
Liberatevi, fateci fare i question time e fateci fare le interrogazioni!



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
La Presidenza non soffre di nessuna patologia.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Sembra che l'aria delle amministrative porti un po' di strumentalizzazione in quest'Aula, perché la Presidenza è sempre stata iperequilibrata e non ha mai avuto alcun tentennamento. Anzi, mi sembra che ci sia sempre stata negli atti e nei fatti, l'attenzione verso le minoranze, giustamente perché il Regolamento è questo, però dobbiamo essere anche sinceri e non farci trasportare troppo da questa tornata delle amministrative, quindi bisogna rimettere le cose in ordine, insomma.
Le interrogazioni che permangono sono tante, è vero, però quante ne sono state fatte in questi mesi, in questi anni e in queste settimane? Ci mancherebbe. Un po' d'ingorgo c'è e si farà di tutto per sbloccarlo, per dopo bisogna guardare la questione nel complesso, guardare i numeri nel complesso, perché se è vero che 45 sono ferme, ne sono state comunque evase centinaia e centinaia in questi tre anni di legislatura.
Ribadisco, dal punto di vista della maggioranza, che abbiamo sempre visto una Presidenza iperequilibrata e ipergarantista che ha dato tutte le possibilità e le opportunità; a volte, questo ha dato anche fastidio alla maggioranza, perché la maggioranza vorrebbe andare spedita e vorrebbe avere un Presidente che dicesse sempre sì e che aprisse tutti i varchi, ma non è così, il Regolamento non lo permette. Tuttavia, vi assicuro che chi ne guarda dall'esterno l'attività può solo riconoscere che questa Presidenza ha un equilibrio che magari non si è visto in alcune legislature del passato.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Vado a sostegno di questa richiesta di sospensiva perché ho appreso adesso della circostanza per cui lei, Presidente, perché è il Presidente che deve validare i question time, ha impedito la trattazione di un question time.
Per abitudine parlo di cose che conosco, perché di politici che parlano di cose che non conoscono ce ne sono già troppi, quindi non mi esprimo sul question time perché non l'ho letto, perché non so se quell'interrogazione a risposta immediata avesse i requisiti o no per essere presentata come tale. Non avendola letta, non giudico.
Dico, però, nel momento in cui ci sono - anche questo lo apprendiamo questa mattina - così tante interrogazioni arretrate che da mesi cercano una risposta, che è evidente che determinate questioni siano poste come interrogazioni a risposta immediata, perché si ha la certezza di una risposta non solo in tempi brevi (che è sempre importante), ma anche in tempi certi, che è quello che manca. In altre parole, non possiamo arrivare alla situazione di questa mattina della collega Frediani, che ha ricevuto una risposta dopo un anno e due mesi, quando la questione, peraltro, è già superata nei termini in cui è stata presentata.
Allora, Presidente, dico che c'è un Regolamento e che ci sono delle prassi questa è la terza legislatura di cui ho esperienza, perché la prima l'ho fatta come collaboratore in un Gruppo, la seconda l'ho fatta come Consigliere, la terza la faccio come Consigliere e ho visto, lei compreso quattro Presidenti. Lei è il quarto Presidente del Consiglio regionale che vedo e del quale seguo l'attività, diciamo così. I tre Presidenti che l'hanno preceduta (centrodestra e centrosinistra), nel momento in cui hanno constatato un carico d'interrogazioni cui non è stata data risposta, come prassi, hanno ammorbidito i criteri con cui accettavano o non accettavano i question time, consapevoli del problema.
Un Presidente che, personalmente, ho molto contestato da questi banchi, a un certo punto disse: "Signori, ci fermiamo qui. Io non convoco più l'Aula non convoco più il Consiglio se voi Giunta domani non mi mandate l'elenco di tutte le interrogazioni cui volete rispondere". Lo dico perché ero già all'opposizione, quindi non difendo nessuno, perché questo problema c'era già la scorsa legislatura, con un'altra Giunta e con un'altra maggioranza quindi è un male endemico del Consiglio regionale non rispondere alle interrogazioni, però qualcuno ha avuto la flessibilità di allargare un po' le maglie dei question time, proprio per far sì che alcune questioni fossero trattate, nell'interesse e nella tutela delle minoranze del Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Chiedo scusa, perché ho alzato la mano un po' di tempo fa e non so se magari è stata persa la prenotazione dell'intervento, perché volevo intervenire sulla preliminare posta dal collega Gallo riguardo le interrogazioni.
Anche il Movimento 5 Stelle attende la risposta a un testo depositato ormai da circa sei mesi sul tema dell'applicazione della legge 194 in Piemonte tema fortemente dibattuto nell'ultimo periodo.
Non mi stupisce che anche l'interrogazione della collega Canalis sia datata. Qui si parla del tema soltanto quando si vogliono fare regalie alle associazioni antiabortiste; quando invece si vuole entrare nel merito dell'applicazione di una legge nazionale, o capire se i servizi consultoriali sono garantiti, la Giunta tentenna. Ci aspettavamo questo tipo di comportamento, ma lo ritengo irrispettoso nei confronti delle minoranze che pongono argomenti di grande interesse agli Assessori.
Vorrei riportarvi un caso avvenuto ieri.
Mi ha contattato un Assessore comunale, cui è stata inoltrata un'interrogazione rivolta all'Assessore Gabusi sul superamento del problema delle barriere architettoniche nelle ferrovie piemontesi (perché la Regione è interlocutore di RFI, anche secondo norme regionali specifiche) dicendomi: "Guardi, Consigliera Disabato, non so cosa risponderle". Io gli ho risposto: "Guardi, mi dispiace, sono in imbarazzo, ma l'interrogazione l'ho rivolta all'Assessore Gabusi".
Ci rendiamo conto che siamo arrivati al punto in cui un Assessore regionale, interpellato con un'interrogazione su un tema importante come il superamento delle barriere architettoniche (su cui ci sono norme regionali che danno facoltà alla Giunta di agire in merito a questo problema nelle stazioni), la rivolge a un Assessore comunale che non può far niente? Non si risponde alle interrogazioni; si dimenticano nei cassetti per mesi (se non di più); si mettono dei paletti ai question time e adesso gli Assessori, oltre a essere latitanti, scaricano il barile sugli Assessori comunali, per argomenti che non sono assolutamente di pertinenza di un Comune.
Lo trovo ridicolo! È ridicolo! È uno scaricabarile inaccettabile su un tema importante come quello del superamento delle barriere architettoniche, che rendono la vita difficile, in molte stazioni piemontesi, alle persone disabili. In tutto questo l'Assessore non solo non si fa trovare in Consiglio (a quanto pare, oggi non sarà presente), ma chiede a un Assessore comunale di rispondere al posto suo.
Ma il Presidente Cirio è informato di questo? Sa cosa succede? Ritengo sia un fatto grave. Non voglio la risposta di un Assessore comunale, che magari subisce sul suo territorio le lungaggini e i ritardi di RFI e la latitanza dell'Assessore Gabusi, che non ha nemmeno l'interesse ad alzare il telefono e chiamare RFI per chiedere cosa succede.
Me lo deve dire un Assessore comunale? Non lo so, Presidente, lo trovo profondamente inopportuno e irresponsabile. Vi siete assunti la responsabilità di governare questa Regione e chiedete agli Assessori comunali di rispondere alle interrogazioni dei Consiglieri regionali su materie non di loro competenza? Lascio a voi l'interpretazione e il giudizio su questo comportamento, ma se oggi arriva una risposta non l'accetto. Ripresenterò la stessa interrogazione e voglio che sia l'Assessore Gabusi a rispondermi sul tema.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Due precisazioni veloci.
Come ha detto il collega Bertola, è successo anche nelle scorse legislature che si creassero tensioni sul tema. È chiaro, fa parte delle dinamiche che afferiscono a chi governa (avrei detto che afferiscono al "potere", ma forse è una parola troppo altisonante) provare un certo fastidio nei confronti di chi vuole sapere, di chi chiede trasparenza e pone domande. È per questo, Presidente, che ci servono gli organi di garanzia, proprio perché chi ha la forza dalla sua tende ad allargare il più possibile il suo raggio d'azione e vedere con fastidio tutto ciò che è considerato un intralcio. Per fortuna, invece, che la democrazia e quest'Aula hanno delle regole che servono anche a contenere, perché, come abbiamo imparato, ogni potere va un po' contenuto. Questo è un bene per tutto il sistema, perch se c'è un potere che deborda, di solito tende a fare danni.
Da questo punto di vista, il collega Bertola le ha segnalato delle iniziative, ma a me vengono in mente altri esempi (non farò nomi perché non è importante, Presidente, sono solo esempi che, spero e mi auguro, la possano ispirare).
Nella passata legislatura ci fu un Presidente che a un certo punto minacci (ovviamente fra virgolette, perché non era una minaccia) arrivò a dire: "Guarda, Giunta, che se non rispondi alle interrogazioni della minoranza io non convoco più il Consiglio, quindi ti metto nella condizione di bloccare un po' il programma, perché devi venire un po' incontro". È una situazione estrema, ma si è arrivati anche a questo.
Tutto ciò per dire che la Presidenza può assumere un'interpretazione del ruolo che vada a tutelare le richieste delle minoranze.
Mi permetta un'ultima annotazione, Presidente.
Prima ha detto che né la pregiudiziale né la sospensiva sono ammissibili perché non attinenti al punto 3).
Leggendo l'articolo 71 del Regolamento interno del Consiglio regionale (probabilmente sbaglio ancora io, però mi perdoni, Presidente, giusto perché questo potrebbe costituire un precedente) non leggo da nessuna parte che le questioni devono essere collegate, nel merito, al punto in discussione.
Il comma 2 recita: "Tutte le questioni hanno carattere incidentale" quindi sia le pregiudiziali sia le sospensive - "e la discussione non pu proseguire prima che il Consiglio si sia pronunciato su di esse". Non è scritto da nessuna parte, né nel comma 1 né nel comma 3, che devono essere collegate al punto, altrimenti non sarebbero sospensive o preliminari (penso io, anche se probabilmente sono ancora io che interpreto male).
Secondo me, non ritenerle ammissibili è un'interpretazione dell'articolo 71 che non tiene conto delle richieste delle minoranze.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per sostenere quanto posto in Aula dal Capogruppo Gallo. Come lei sa, Presidente, come Gruppo siamo stati più volte interpreti di richieste pressanti rispetto al tema delle interpellanze e quello che è accaduto lede il diritto di noi Consiglieri di svolgere la nostra attività ispettiva sindacale, che spesso nasce da questioni rappresentate dai cittadini con comunicazioni o sollecitazioni.
Con questo mio intervento, voglio far capire che l'attività che stiamo facendo porta con sé temi di estrema importanza.
Tra le interpellanze e interrogazioni ferme del mio Gruppo, Presidente, ce n'è una del 2020, dove si parla della continuità dell'attività clinica ambulatoriale. Non penso che un'interpellanza del 22 marzo 2021 sul futuro dell'ospedale di Settimo non sia dignitosa di risposta; come sulle lunghe attese per la presa in carico di soggetti DSA o ADHD, cioè quei bimbi e quelle bimbe che se non hanno la certificazione dell'ASL devono rivolgersi ai privati (e i privati costano), altrimenti non possono andare a scuola e avere un trattamento adeguato per l'inserimento scolastico.
Non penso, colleghi e Presidente, che fare un approfondimento sul fascicolo sanitario elettronico non sia importante per questa Regione (e qui stiamo parlando di un'altra interrogazione); come non penso che parlare del reparto di neuropsichiatria infantile dell'ospedale Regina Margherita, che ha sempre più richieste ed è saturo di posti, non sia un problema importante (questa è del 15 dicembre dell'anno scorso). Penso al tema dell'autismo e a che cosa noi vogliamo fare su tutto ciò che ha a che fare con la psicologia dell'età evolutiva (interrogazione del 22 dicembre dell'anno scorso), ossia a un tema importante per questa Regione.
Non penso che l'interpellanza del 19 gennaio sulla telemedicina - parliamo spesso di assistenza domiciliare - sia un tema su cui l'Assessore Icardi non abbia qualcosa di utile da dire ai piemontesi. Non penso che, ad esempio, il recepimento delle indicazioni sull'ADI nella Conferenza Stato Regioni che scadono nelle prossime settimane non sia oggetto di risposta da parte dell'Assessore Icardi, recependo l'intesa Conferenza Stato-Regioni.
Come non penso che, ad esempio, il tema legato al FESR. ma questa è un'interpellanza del 15 aprile e quindi sono certo che l'Assessore Tronzano risponderà quanto prima.
Perché ho fatto l'elenco delle interrogazioni e delle interpellanze ferme? Perché non sono questioni di pura curiosità dei Consiglieri. Chi in quest'Aula ha avuto l'attenzione di ascoltarmi ha capito che riguardano temi assolutamente importanti per la vita dei piemontesi, dei bimbi, delle bimbe, delle nuove patologie che stiamo scoprendo e di come sostenere loro e le loro famiglie.
Ringrazio il collega per aver posto questa pregiudiziale e mi auguro che questo freddo elenco di temi che ho posto facciano capire non solo alla Presidenza - che, peraltro, su questo prova a sollecitare gli Assessori ma anche ai colleghi di Giunta e ai colleghi della maggioranza che forse l'Assessore Icardi deve prendere la buona educazione di venire a risponderci su temi importanti.
Anche noi rappresentiamo i piemontesi e in questo caso i temi che pongo dovrebbero interessare tutti noi e non solo le minoranze.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Intervengo sulla preliminare del collega Gallo.
Credo che nell'area della maggioranza tutti i colleghi e le colleghe siano seri e rappresentino con serietà la parte politica che ha ottenuto la fiducia dei piemontesi per affrontare, dal 2019 al 2024, il governo del Piemonte. Non mi permetto di lasciare a terra nessuna traccia d'ironia rispetto alla serietà delle colleghe e dei colleghi, men che meno dei colleghi presenti nell'Ufficio di Presidenza nell'area del centrodestra.
Rilevo gli elementi di serietà che hanno evidenziato il loro cammino. Sono talmente seri i colleghi dell'Ufficio di Presidenza che, con coerenza riflettono un po' quello che sta capitando all'interno della maggioranza.
Siete stanchi, vi capisco e quindi capisco anche la necessità di osservare con puntigliosità il Regolamento e di non mettere in discussione i diritti delle opposizioni. Voi lo affrontate con molta stanchezza, ma vi capisco.
All'inizio di questo mandato siete stati obbligati a seguire gli obblighi del vostro leader nazionale (parlo della Lega). Ricordate le nottate sul referendum? Vi hanno spossato, e vi capisco.
Ricordo il continuo conflitto all'interno della maggioranza, che vi ha stancato: come fate a continuare a stare tranquilli e sereni, ad affrontare con serenità il percorso quando c'è un conflitto interno tra Fratelli d'Italia e Lega? Dopodiché non riuscite ad affrontare e risolvere i veri problemi del Piemonte. Quando c'è da rispondere alle interrogazioni della minoranza, non riuscite a essere attenti proprio perché siete stanchi e io vi capisco. Ma non vi preoccupate, se saprete accorciare i tempi delle risposte che la Giunta deve ai colleghi della minoranza, farete bene. V'invito a farlo come hanno fatto le altre colleghe e gli altri colleghi, ma vi rassicuro rispetto al fatto che il tempo trascorre per tutti e quindi trascorrerà anche per voi in questa infinita, per voi, legislatura.
Andremo di nuovo al voto e non dovrete più stancarvi, come avete fatto fino adesso e la vostra preoccupazione non sarà più quella di dover rispondere alle interrogazioni delle opposizioni perché sarete voi opposizione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Presidente, intervengo contro la richiesta del mio Capogruppo.
Caro Capogruppo, sono contrario alla sua richiesta - ovviamente il Presidente sta discutendo di altro e questo è un po' la dimostrazione perché credo che questa maggioranza, queste tipologie di richieste, non le ascolti! Presidente, sono tre anni che vi presentiamo costantemente preliminari pregiudiziali, sospensive, interrogazioni sul metodo, interrogazioni non risposte. Ci sono Assessori che non vengono in Aula a rispondere alle interrogazioni e delegano un collega con quattro righe scritte (a me Capogruppo, è successo decine di volte).
Caro Presidente, sono contrario perché consiglio al Capogruppo e a tutti i colleghi delle opposizioni di cambiare metodo. Cambiamo metodo insieme perché quelle otto persone - adesso sette - che ci stanno seguendo sulla diretta streaming, magari si accorgono della mancanza di quest'importante richiesta dell'elemento democratico di quest'Aula se cominciamo - io arrivo dai movimenti studenteschi, quindi perdonatemi se ho qualche anno in più a occupare l'aula e occupare quei banchi vuoti.
Guardate questa scena, Presidente: ci sono a malapena 23 Consiglieri e le sedie della Giunta sono sistematicamente vuote. Il Presidente Cirio non si vede da una vita, io non me lo ricordo neanche quando si è presentato in Aula per due sedute di Consiglio consecutive. Provate a chiedere - mi rivolgo soprattutto ai media o a qualche cittadino che ha voglia di farlo quante volte il Presidente Cirio si è presentato per due volte consecutive in quest'Aula, quante volte c'è stata una maggioranza di presenze ai banchi della Giunta.
Allora incominciamo a occupare quest'Aula, anche fisicamente. Perché, a un certo punto, quando non c'è più il rispetto istituzionale, bisogna differenziare i metodi.
Capisco che a qualcuno queste parole diano fastidio, però dobbiamo incominciare a fare un po' più di pressione per avere un minimo - un minimo! - di rispetto, Presidente.
Lei ha iniziato la sua Presidenza dicendo: "Io sarò il Presidente di chi mi riconoscerà come tale". Ebbene, dalle opposizioni, caro Presidente, il riconoscimento c'è stato, perché le abbiamo sempre portato molto rispetto per il ruolo che riveste. Il problema è che forse quella frase era sbagliata: lei è il Presidente di tutti, a prescindere, perché ha un ruolo maggiore rispetto a noi. Pertanto, chiediamo alla Giunta e al Presidente di mostrare un po' più di rispetto.
Per questo motivo - non me ne voglia, Capogruppo - quando la metteremo al voto, voterò in maniera contraria, perché crediamo che il metodo debba essere differente. Lo ripeteremo finché questa maggioranza non avrà modo e non avrà orecchie per ascoltare le nostre legittime richieste.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Anch'io volevo lasciare a verbale qualche riflessione rispetto agli accadimenti non solo di oggi e delle ultime settimane, ma direi degli ultimi mesi.
Ciò a cui abbiamo assistito - non credo solo dall'opposizione, ma penso anche dalla maggioranza - è un progressivo rallentamento, se non un vero e proprio arresto in alcuni casi, delle attività di questo Consiglio, sia nella partecipazione alle Commissioni, sia nella presenza in Aula - non so come sia in Giunta, perché in Giunta non ci siamo - sia in generale nei momenti classici in cui si esprime il processo democratico.
Noi riteniamo che, progressivamente, stia mancando proprio la presenza fisica - e non solo sostanziale - della maggioranza. Su questa considerazione - lo ha appena ribadito il collega Sarno prima di me campeggia senz'altro l'assenza del Presidente della Giunta. Oggettivamente nel corso di questa prima metà mandato il Presidente Cirio non ci ha illuminati dalla sua presenza se non nelle occasioni in cui ha dovuto raccogliere i frutti di lavori svolti in precedenza, o per brevi dichiarazioni che rarissimamente hanno previsto un confronto con la minoranza.
Ci sono proposte di legge che hanno tempi lunghi perché, giustamente, noi esercitiamo la nostra possibilità di opporci. Però hanno tempi lunghi anche perché non sempre la maggioranza è d'accordo al suo interno. I procedimenti di legge non sono gli unici elementi attraverso cui quest'Aula esprime la sua amministrazione del territorio: ci sono anche mozioni, ordini del giorno e interrogazioni cui rarissimamente si decide di replicare. Di contro, gli atti che la maggioranza ritiene più importanti e più urgenti cioè i propri provvedimenti, hanno tempi diversi. Ricordo, però, che ci sono anche le corrette, legittime, dignitose e importanti richieste dell'opposizione.
Mi ha colpito l'intervento del collega Magliano - intervento che, peraltro dovrebbe colpire tutta l'Aula - nel quale sottolineava che molti argomenti pressanti per la nostra Regione e per la parte più debole della nostra Regione, cioè i bambini e le persone meno garantite nel loro aspetto più fondamentale, che è quello della salute, attendono una risposta addirittura da due anni.
Non è solamente nei provvedimenti di legge che si esprime il lavoro di quest'Aula, ma anche nelle risposte puntuali a quel genere di chiarimenti.
A mio avviso, non potete fare solo ciò che riuscite a fare - che non è molto - perché la maggioranza è divisa o perché in Commissione, addirittura senza avvertire l'Assessore, alcune parti politiche non si presentano e quindi saltano le convocazioni all'ultimo momento. Solo ieri avrebbero dovuto essere calendarizzate tre Commissioni, ma ce n'è stata una sola.
Non fate solo quello che riuscite; fate almeno quello che dovete, e cioè relazionarvi con le opposizioni, che rappresentano una parte consistente dei cittadini di questa Regione.
Se, come capita spesso, cade il numero legale, non solo in Commissione ma anche in Aula, la prima volta forse è imbarazzante, la seconda è ridicola ma l'ennesima volta è drammatica.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Non risultano ulteriori iscritti a intervenire sulla questione preliminare avanzata dal Consigliere Gallo sulla conduzione dei lavori, che ritiene non garantisca le minoranze.
Chiedo innanzitutto il rispetto della Presidenza, perché nei tre anni di questa legislatura l'attuale Presidenza ha cercato di essere precisa e puntuale sul Regolamento e di applicarlo. Se poi c'è la volontà, da parte delle minoranze, che il Regolamento venga interpretato, faccia esplicita richiesta e verrà interpretato in maniera ancora più precisa.
Sapete benissimo che, oltre al Regolamento, ci sono delle procedure di prassi per la conduzione dei lavori. Sulla fattispecie delle interrogazioni a risposta immediata che sono state respinte nella giornata di oggi v'invito a rivedere l'articolo 100, che prescrive esattamente quanto segue: "Le interrogazioni a risposta immediata consistono in una sola domanda formulata in modo chiaro e conciso su un argomento connotato da urgenza e particolare attualità politica". Questo recita l'articolo 100, comma 1.
Le interrogazioni respinte nella giornata di oggi non ottemperavano ai requisiti del comma 1 dell'articolo 100.
V'invito, altresì, a verificare che l'attuale Presidenza ha respinto tre interrogazioni a risposta immediata in tre anni, e tutte nell'ultimo periodo.
Siccome mi era stato richiesto, in sede di Conferenza dei Capigruppo, di essere più preciso nell'espletamento della funzione del Presidente nell'ultimo periodo ho respinto tre interrogazioni a risposta immediata tre su 658 presentate! - per questi motivi. Ritengo sia una procedura assolutamente trasparente, che ha permesso alle opposizioni di potersi esprimere sulle interrogazioni scritte che fanno riferimento all'articolo 99, come abbiamo già detto, sia in Aula sia nella Conferenza dei Capigruppo, anche su sollecitazione di più Gruppi in Ufficio di Presidenza.
L'attuale Presidenza ha sollecitato la Giunta, tutte le volte che era stato richiesto dal singolo Consigliere o dai Gruppi, di rispondere in modo veloce, così come prescritto dal Regolamento. Questo non è stato fatto.
Per quanto riguarda modalità utilizzate da altri Presidenti prima di me circa le procedure che lo stesso Regolamento concede ai Consiglieri, io non ho assolutamente intenzione di abusarne e di mettere in difficoltà il lavoro dell'Aula e delle Commissioni.
Come sapete benissimo, la Presidenza del Consiglio tutela e deve permettere lo svolgimento del lavoro di tutti i Consiglieri, perciò non sarà mia intenzione - per mia natura e mia cultura - bloccare i lavori dell'Aula perché qualcun altro non fa il proprio lavoro. Noi continueremo a svolgere il nostro lavoro in base al Regolamento attuale, perciò ritengo che sia politicamente poco ricevibile la preliminare, ma è un giudizio che esprimerà l'Aula con una votazione, come prescrive l'articolo 71.
Faccio menzione solo dell'articolo 71, del quale è stata richiesta un'applicazione precisa, ma l'articolo 71 non è stato interpretato. Si è sempre applicato e, come detto più di una volta, essendo stato scritto in tempi lontani, è stato rimodificato e rimodulato nel corso delle varie legislature. Oggi ci troviamo un articolo 71 sul quale eviterei di creare ulteriori precedenti nella sua interpretazione e applicazione.
Pertanto, con le stesse modalità con cui sono state accettate o respinte alcune pregiudiziali o sospensive, ho deciso di non accettare la richiesta di sospensiva del Consigliere Rossi. La questione è diversa nel caso della preliminare del Consigliere Gallo, in cui si specifica che è sulla conduzione dei lavori dell'Aula, per cui, com'è stato fatto fino adesso, la si può discutere e mettere in votazione.
Se non vi sono altre questioni preliminari, la metterei in votazione.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Le chiederei, non ai sensi dell'articolo 71, se può, ai sensi dell'articolo 88 in cui si dice: "Il Consiglio può rinviare alla Commissione l'esame di un intero testo."



PRESIDENTE

Mi scusi, però prima finiamo l'esame della preliminare con la votazione e poi le do la parola. Successivamente apriamo la discussione sull'articolo 88. Adesso votiamo la richiesta di preliminare.



GRIMALDI Marco

La scorsa volta l'abbiamo fatto sulla base della pregiudiziale del collega Bertola, che chiedeva di ascoltare i rilievi del Quirinale e sulla mia, con cui chiedevo di rivedere il testo nazionale. Giusto? Solo quelle due abbiamo fatto.



PRESIDENTE

Sì, abbiamo due sospensive ancora da votare e già discusse. Lei chiede, in base all'articolo 88, un'altra cosa, cioè il rinvio in Commissione.



GRIMALDI Marco

Sì, lo chiedevo solo per collegare le tre richieste che abbiamo presentato fino adesso.



PRESIDENTE

Ora però andrei sull'articolo 71, come sempre è stato fatto, prima di tutto il resto. Prima votiamo la preliminare richiesta dal Presidente Gallo, poi ci sono le due richieste di sospensiva e infine, in base all'articolo 88.



GRIMALDI Marco

Era solo per metterle in fila.



PRESIDENTE

Procediamo con ordine, come si è sempre fatto. Pertanto, in base all'articolo 71, metterei in votazione la questione preliminare del Consigliere Gallo sulla conduzione dei lavori da parte del Presidente del Consiglio che non garantirebbe la minoranza.
Il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sulla questione preliminare presentata dal Consigliere Gallo.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Proseguimento esame proposta di legge n. 120 "Istituzione della giornata regionale del Valore Alpino" - Questioni sospensive sollevate dai Consiglieri Rossi e Grimaldi


PRESIDENTE

Nella seduta consiliare del 24 maggio è stata richiesta da parte del Consigliere Grimaldi una sospensiva legata al disegno di legge approvato al Senato sull'istituzione della Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli alpini. È stata inoltre presentata dal Consigliere Bertola una questione sospensiva, in cui si chiedeva di ascoltare l'appello del Presidente Mattarella, suggerendo di non ripetere lo stesso errore fatto a livello nazionale.
Nella scorsa seduta non era stato raggiunto il numero legale e la votazione non è risultata valida.
Indìco la votazione palese sulle questioni sospensive presentate dal Consigliere Grimaldi e dal Consigliere Bertola.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Proposta di legge n. 120, inerente a "Istituzione della giornata regionale del Valore Alpino" (richiesta rinvio in Commissione da parte del Consigliere Grimaldi)


PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi, sulla richiesta di rinvio in Commissione della proposta di legge n. 120, in base all'articolo 88 del Regolamento.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che le due richieste di sospensiva avessero di per sé un oggetto cioè quello di fermarsi per riflettere.
Credo che questa settimana sia stata utile, lo dico anche ai colleghi di centrodestra, visto che molti di voi hanno analizzato i nostri emendamenti per nulla - direi - ostruzionistici; sono pochi e sono di merito. In parte sono sul linguaggio, in parte sulla cultura e in parte, ovviamente, come vi abbiamo detto più volte, sono sulla scelta, secondo noi infelice, di una data che rappresenta uno dei momenti più bui della storia italiana, e cioè quell'abbraccio con l'Asse e con i nazisti, che hanno chiesto più volte in quegli anni un tributo di sangue durante la Seconda guerra mondiale, ma non solo, perché, come sapete, lì c'era anche l'intento di Mussolini di stare in quell'onda antibolscevica e la pianificazione dell'invasione russa stava dentro quei termini.
Fa anche sorridere, specie proprio in un momento in cui parliamo tanto di sovranità nazionale, scegliere una data - tra l'altro - che rappresenta anche un unicum, cioè quella dell'invasione di uno Stato straniero a fianco dei nazisti. Non credo ci fosse una data peggiore, anche per la memoria degli alpini, perché loro la vivono con sofferenza, come una delle cose più tragiche della loro storia, perché sono stati mandati come carne da cannone in tanti luoghi al mondo, ma quello forse è il punto più triste. Si parla spesso dell'equipaggiamento scarso, però ricordiamoci anche delle condizioni generali in cui sono stati coinvolti.
Qual è la richiesta, ai sensi dell'articolo 88? L'articolo 88 dice che ogni Capigruppo può chiedere il rinvio in Commissione dell'esame dell'intero testo di una legge. Allora non avrebbe più senso, considerato quanto vi hanno detto il collega Gallo, il collega Bertola e i colleghi che sono intervenuti nella scorsa seduta a partire dalle parole, secondo me sensatissime del Presidente Chiamparino, che vi dice "figuratevi se da questa parte non abbiamo voglia di valorizzare non solo quello che hanno fatto gli alpini nella storia, ma anche quello che hanno fatto nella nostra recente storia". Ne parlavamo nelle scorse settimane e pensiamo non solo al valore della campagna vaccinale, ma anche al loro contributo nelle alluvioni e in tante vicende importantissime.
Ecco, non avrebbe senso, visto il testo nazionale approvato, rivederci in Commissione e ri-analizzare quello che già è legge. Tra l'altro, mi pare che gli stessi relatori della legge o, comunque, chi l'ha votata vogliono cambiare addirittura la data: lo dice il Presidente Mattarella, per cui potremmo ipotizzare la data di fondazione (anche su quello abbiamo un emendamento). Prima di ritornare su quella legge nazionale o farne una addirittura paradossale, cioè sullo stesso momento storico, tra l'altro a dieci giorni di distanza, non sarebbe meglio rinviare in Commissione - lo dico davvero al Presidente di Commissione Nicco - per rivedere gli emendamenti assieme e per armonizzare la nostra legge con il testo nazionale? Che senso ha avere due leggi sul valore alpino, una nazionale e una regionale, che entrano addirittura in contrasto? Mi pare sensato vederci in Commissione per evitare che questa discussione avvenga nelle prossime settimane in Aula.
Lo diciamo anche qui davanti a Davide Nicco: se lo facciamo, se rinviamo in Commissione, ci diamo anche una data limite, non è che allunghiamo i tempi fino all'autunno. Decidiamo che entro l'estate quella Commissione deve liberare nuovamente il testo? Noi siamo d'accordo, ma evitiamo di fare questo in Aula. Evitiamo di raccogliere magari un pezzo di un emendamento da una parte e di stiracchiare il testo dall'altra, quindi le chiederei, se è possibile, vederci in quel tipo di seduta.
Credo che anche i colleghi di maggioranza in questo caso possano comprendere il senso della nostra richiesta, anche perché - ripeto - gli emendamenti non sono tanti, non sono ostruzionistici, non siamo arrivati a quel punto, ma non portateci ogni volta verso delle discussioni che non hanno senso soprattutto in Aula.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Nicco.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Intervengo per rendere pubblico quanto ho già comunicato a vari Consiglieri: è del tutto evidente che la data proposta in Commissione, alla luce della nuova legge nazionale, è da cambiare, ma questo bastava chiederlo. È di tutta evidenza e non c'era bisogno neppure, ma la ringrazio per averlo fatto, che lei lo facesse notare. Tant'è che abbiamo intenzione di modificarla accogliendo uno dei vostri emendamenti.
Pertanto, il problema in questo senso non si pone e chiederei di non rimandare in Aula la norma, perché la giusta - devo dire - obiezione che è stata presentata è già stata affrontata e valutata trovando una soluzione che, con una grande facilità, potrà essere applicata in Aula, semplicemente approvando uno degli emendamenti presentati.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo a sostegno della proposta del collega Grimaldi, che è anche nostra, e anche dopo aver sentito.



PRESIDENTE

Eh, ma non c'è il sostegno: c'è il presentatore e uno contro. Se vuole interviene sull'ordine dei lavori.



GALLO Raffaele

Intervengo dopo, in discussione della legge.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Era già lei a favore, Consigliere Grimaldi.
Mettiamo in votazione, in base all'articolo 88 del Regolamento, la richiesta del Consigliere Grimaldi sul rinvio in Commissione.
Indìco la votazione palese sulla proposta di rinvio in Commissione della proposta di legge n. 120 presentata dal Consigliere Grimaldi.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Proseguimento esame proposta di legge n. 120, inerente a "Istituzione della giornata regionale del Valore Alpino"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame del disegno di legge n. 120, inerente a "Istituzione della giornata regionale del Valore Alpino" di cui al punto 3) all'o.d.g.
La trattazione del punto era stata sospesa in data 24 maggio 2022.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
Siamo all'articolo 1.
Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Mi scusi, non volevo interromperla, ma volevo capire rispetto alle comunicazioni che ho richiesto all'Assessore.



PRESIDENTE

La Giunta non intende intervenire sulla richiesta di comunicazioni.
Riferisce che interverrà più tardi, appena avrà raccolto tutte le nozioni sulla richiesta posta a inizio seduta.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 33) presentato da Frediani, Bertola, Giaccone Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 33), interamente abrogativo.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente, anche per avermi dato il tempo di aprire la tabella emendamenti, in modo da seguire correttamente i lavori d'Aula.
L'emendamento è abrogativo rispetto all'intero articolo 1. È una richiesta di globale annullamento della discussione, se così possiamo definirla. Il perché l'ho già illustrato durante le scorse sedute e anche in Commissione dove, ricordo, siamo stati l'unica forza presente a votare contro il provvedimento, ovviamente non per mancanza di rispetto verso il Corpo degli Alpini, di cui tutti riconosciamo il valore e l'impegno, ma perché ci sembrava perfettamente inutile approvare una proposta di legge a livello regionale quando già è stata approvata una proposta di legge a livello nazionale.
Faremo il bene dei cittadini piemontesi o, perlomeno, il loro interesse, se dedicassimo questo tempo a discussioni più utili per la collettività.
Sarebbe il caso di affrontare altre tematiche da troppo tempo sospese alcune già illustrate dai colleghi in apertura di seduta, come chiedere il rinvio in Commissione di questo testo che presenta sicuramente delle imperfezioni che potrebbero essere corrette.
Con l'annullamento di questa discussione, che sottrae tempo alle vere priorità della nostra Regione e mira ad approvare un provvedimento che, di fatto, non porterebbe nessun beneficio alla nostra Regione (e probabilmente neanche al Corpo degli Alpini, il cui valore è già stato riconosciuto oltre che nel corso degli anni, con diversi attestati da parte delle varie Istituzioni, anche da una legge recentemente approvata a livello nazionale), chiediamo di abrogare l'articolo 1 e, di conseguenza, di far decadere il testo dell'intera legge.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo è il primo emendamento alla proposta di legge n. 120 in discussione e di consueto, quando c'è l'opposizione a un provvedimento, si procede con un emendamento abrogativo dell'articolo. Sappiamo bene che, nel caso di respingimento dell'articolo 1 da parte dell'Aula, non si potrà proseguire oltre, in quanto si vanno a bocciare le finalità della legge.
Lo abbiamo detto più volte: nulla da togliere al valore alpino e piena di riconoscenza, come già detto, al tributo di sangue dato dagli stessi in epoche passate, che invece dovrebbe essere messo maggiormente in rilievo per come sono stati mandati a morire. Pertanto, nulla da togliere alle loro attività che ancora portano avanti, ma questa legge, che già prima non sembrava necessaria, ora, nel momento in cui il Parlamento ha approvato una legge nazionale, appare ancora meno necessaria.
Nel momento in cui venisse meno il conflitto attuale (mi parrebbe proprio il minimo che venisse meno), per noi non avrebbe comunque ragione d'essere una legge regionale.
L'altra volta dissi di ascoltare e seguire il monito del Presidente della Repubblica Mattarella, perché spesse volte, quando si pongono pregiudiziali o sospensive, si modella un po' la realtà e si vanno a "stiracchiare" questioni. Sono le dinamiche d'Aula e facciamo politica, ma a questo credo veramente: ascoltiamo il Presidente Mattarella e non ripetiamo l'errore fatto a livello nazionale.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sull'emendamento presentato dalla collega Frediani. Ci sono tante ragioni - l'abbiamo spiegato - per cui questo provvedimento ha lacune e molti limiti, ma, soprattutto, non crediamo fosse così centrale anche nella nostra programmazione, inserirlo in calendario, soprattutto dopo una discussione così farraginosa e poi un'accelerazione avuta del testo nazionale.
Come abbiamo provato a spiegare ai colleghi, quello che è avvenuto poche settimane fa con la legge sull'istituzione della "Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli Alpini" - tra l'altro, proprio nella data che precede il Giorno della Memoria, in cui ricordiamo le vittime dello Shoah, delle leggi razziali e delle persecuzioni messe in atto della Germania nazista - rischia di essere una celebrazione in cui ci dimentichiamo che quell'esercito e gli stessi alpini erano alleati con l'Asse e hanno preso parte all'invasione di uno Stato sovrano.
Come abbiamo detto dall'inizio, più che una Giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli alpini sembra quasi una medaglia nera cucita apposta su quelle penne che dovrebbero, invece, rappresentare un simbolo di unità nazionale e che - tra l'altro, lo ricordiamo in tanti emendamenti a questo testo - sono state anche parte della storia più importante della Resistenza italiana.
Perché ci siamo opposti a questa proposta.
Quanti minuti ho, Presidente?



PRESIDENTE

Consigliere, ha ancora due minuti.



GRIMALDI Marco

Continuo nella prossima illustrazione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 37) presentato da Frediani, Bertola, Giaccone Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 37).



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anche questo è un emendamento soppressivo e, in particolare, si sofferma nel comma 1 dell'articolo 1, sulle parole "l'attività sul territorio". Il comma 1 dell'articolo 1 recita, sempre nell'ambito delle finalità che erano oggetto del precedente emendamento:"La Regione riconosce l'attività sul territorio, i valori di solidarietà e l'impegno degli alpini al fine di:.".
Rispetto alle parole "attività sul territorio", abbiamo già detto che noi riconosciamo sicuramente e ammiriamo l'impegno del Corpo degli Alpini sempre presenti ovunque ci sia bisogno e ogni volta che ci sia necessità di aiuto alla popolazione, ad esempio nel caso di calamità o nel caso di distribuzione di beni di prima necessità. Tuttavia, ci sembra paradossale il fatto che la Regione riconosca l'attività sul territorio del Corpo degli Alpini, va un po' a sminuire quest'attività sul territorio. Il Corpo degli Alpini non ha bisogno di una legge regionale per essere riconosciuto soprattutto adesso che esiste anche una legge di livello nazionale.
Crediamo che riassumere tutto quello che il Corpo degli Alpini rappresenta per la popolazione, non solo all'interno del Piemonte, ma per tutto il nostro Paese definendolo con i termini "riconosce l'attività sul territorio" vada proprio a sminuire l'importantissima presenza che noi siamo abituati a vedere ogni volta che il territorio chiama.
Più in generale, questa riflessione si riconduce alla generale inutilità della norma che stiamo discutendo, che non aggiunge nulla e non dà nessun riconoscimento aggiuntivo, oltre a quello che ogni singolo cittadino e ogni singolo rappresentante delle istituzioni già attribuisce a questo importantissimo corpo, già presente all'interno delle nostre istituzioni in varie forme. Ricordiamo che si celebrano già diverse ricorrenze dove questo corpo viene celebrato e, con esso, tutta l'attività fondamentale che svolge da anni nel nostro Paese.
Noi proponiamo con l'emendamento in oggetto di abrogare l'espressione "attività sul territorio" proprio perché ci sembra che, anziché aggiungere qualcosa, vada invece a sottrarre.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Vi sono altre richieste d'intervento sull'emendamento rubricato n. 37)? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento rubricato n. 37) è la logica prosecuzione dell'attività emendativa. Ci opponiamo al provvedimento e con quest'emendamento abroghiamo in parte l'articolo 1, in cui ci si concentra sulle attività sul territorio. Su questo elemento saremo più precisi più avanti, quando si discuteranno gli emendamenti, se non ricordo male, all'articolo 3, dove sono previsti anche dei campi con le scuole, cosa che sinceramente non vorremmo mai vedere con i militari.
Permane, come dicevo prima, tutta la perplessità verso un provvedimento di legge che, di fatto, è un doppione di un provvedimento nazionale. Con estrema chiarezza, con estrema pragmaticità e anche comprensione delle esigenze che hanno spinto una parte del Consiglio regionale a presentare questa proposta di legge, dico che se si vuole dare un sostegno, se si vuole dare un contributo o un finanziamento, ci sono metodi anche alternativi a quello di presentare una legge regionale, ancor più dal momento in cui c'è già una legge nazionale. Per esempio, è stato annunciato un collegato alla legge di bilancio, un collegato alla finanziaria, si presenta un emendamento, si mette un articoletto e si dà un finanziamento regionale a quella festività decisa a livello nazionale.
Non ci vuole molto, ci vogliono pochi minuti e non s'impegna l'Aula per mesi su un provvedimento inutile e fortemente avversato.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In attesa di conoscere anche dai primi firmatari quali sono le intenzioni rispetto all'accoglimento degli emendamenti, sul cambiamento anche della data e della giornata del valore alpino, continuiamo a ricordare le motivazioni che ci hanno portato negli scorsi mesi e in queste settimane a chiedere il ritiro di questo testo.
In quelle giornate il Corpo degli Alpini, come dicevo, partecipò, insieme alle forze residue dell'Asse, alla terribile battaglia di Nikolaevka. Lo fece contro l'allora esercito sovietico. Quelle truppe italiane, poste in condizioni climatiche e di equipaggiamento disastrose, furono decimate e martoriate, ma così furono, in qualche modo, rese ancora più palesi le ragioni di quell'invio.
Nella foga di promuovere questi valori della difesa della sovranità e dell'interesse nazionale - così si dice anche nel testo, ahimè, approvato al Senato - non solo si rischia di celebrare un episodio penoso per il suo significato storico e politico, nonché per gli effetti di chi l'ha vissuto ma credo che si rinunci completamente a raccontare anche il contesto di quella vicenda e a dare voce a tutti quegli alpini che, proprio successivamente a quei fatti, scelsero l'antifascismo, cuore della nostra Costituzione. Lo fecero proprio dopo quella ritirata.
Termino qui, perché nel prossimo intervento, quindi nei prossimi due minuti, vorrei ricordare alcuni passaggi di questa vicenda e di questa lunga storia.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi. Emendamento rubricato n. 38) presentato da Frediani, Bertola, Giaccone, Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 38).



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Continuiamo nella nostra azione di smantellamento di questa proposta di legge, perché chiaramente l'obiettivo dichiarato è quello che abbiamo illustrato con il primo emendamento, cioè chiedere la soppressione dell'articolo 1, relativo alle finalità e, di conseguenza, porre fine a una discussione che riteniamo perfettamente inutile, perché sta occupando l'Aula istituzionale (e andrà a occuparla ancora per un po') sottraendo tempo a discussioni sicuramente più utili e urgenti.
Continuiamo a proporre l'abrogazione di termini su quest'articolo. Siamo sempre al comma 1 e, in questo caso, chiediamo di sopprimere le parole "i valori di solidarietà". Valori che - lo ribadisco - riconosciamo pienamente nell'operato attuale del Corpo degli Alpini e che crediamo vengano in qualche modo sminuiti da una proposta di legge che non ha alcuna ragion d'essere.
Il fatto di discutere una proposta di legge a livello regionale va a togliere valore alla proposta di legge che è stata approvata a livello nazionale: sembra una corsa a chi approva più riconoscimenti verso un corpo che, in realtà, di riconoscimenti ne ha avuti e ne avrà proprio grazie alla sua presenza e al suo impegno costante sul territorio.
In questo comma si va a definire il riconoscimento di valori di solidarietà che, a dire il vero, non hanno certo bisogno di una legge regionale per essere riconosciuti. Si va dunque a sovrapporre una normativa di livello inferiore nella gerarchia delle norme rispetto a una normativa che ha approvato il nostro Parlamento, semplicemente per piazzare una bandierina e per dire "ci siamo anche noi". In realtà, quel "ci siamo anche noi" in questo caso non ha assolutamente senso, perché il valore di solidarietà che gli alpini sono capaci di portare nel nostro Paese, di cui sono sicuramente una delle bandiere più forti e più presenti, non ha certo bisogno di una discussione in quest'Aula, che sta avvenendo, tra l'altro, in maniera piuttosto sterile e che, a mio avviso, dovremmo immediatamente interrompere per passare ai punti successivi, sicuramente più urgenti.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Frediani.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento prosegue la proposta di abrogare, almeno per parti l'articolo 1 della proposta di legge in oggetto.
Faccio un passo indietro e torno a quello cui avevo accennato prima richiamando la questione pregiudiziale e sospensiva posta nella seduta precedente, in cui sottolineavo e portavo all'attenzione dell'Aula i rilievi fatti dal Presidente Mattarella attraverso una lettera che ha accompagnato la promulgazione della legge.
Il Presidente della Repubblica dice: "Non rimando indietro la legge per rispetto al Parlamento". Del resto, non aveva grossi rilievi di costituzionalità da sollevare rispetto a quella legge. Però ha richiamato due questioni. Dapprima ha sottolineato che esiste già una giornata di festa delle forze armate, che è il 4 novembre. Parimenti, ha segnalato che nel momento in cui s'istituisce una giornata per festeggiare il valore di un corpo dell'esercito, si dovrebbe prevedere lo stesso anche per gli altri corpi delle forze armate; oppure identificare in modo univoco una giornata nella quale fare quel tipo di celebrazione. E allora, nel ricordare il tutto in una giornata unica ed essendoci già il 4 novembre, sarebbe utile farlo in quel momento.
Questi erano i rilievi mossi dal Presidente della Repubblica. Il Parlamento ha già approvato la legge, quella c'è già. Noi, invece, non l'abbiamo ancora approvata, per cui abbiamo tempo anche per ascoltare il Presidente della Repubblica.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Bertola.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà per due minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Stavo arrivando al punto importante, quello di capire che cosa ci è sfuggito in questa discussione.
Cosa ne è - lo chiedo davvero ai primi firmatari - di tutto il resto del contesto? Perché scegliere una delle vicende in cui il Corpo degli Alpini è stato sacrificato per meri calcoli di un'alleanza fra le più sciagurate della storia? Perché non ricordare tutto il resto? Chiedevo al primo firmatario, Davide Nicco, che ne è del capitano Antonio Gurioli, detto Tony, dell'ingegner Giacomo Chilesotti, detto Nettuno, dell'artigliere Germano Baron Turco, del colonnello Giovanni Fincato? Sono i massimi esponenti del Corpo degli Alpini che hanno fatto parte del nostro Comitato di Liberazione Nazionale. Tutti partigiani quindi, tutti decorati con la medaglia d'oro al valore civile e militare.
A me sembra - lo dico così, colleghi - che la memoria andrebbe condivisa nella sua interezza, altrimenti rischiamo di celebrare il vuoto o, peggio continuiamo a parlare di memoria, gettando una coltre di oblio sulla nostra alleanza con la Germania nazista e anche su tutti coloro che a ciò si sono ribellati.
Per questo, il nostro compito è togliere quella maglietta nera; toglierla non perché pensiamo - e, lo ripeto, anche con gli altri firmatari non abbiamo mai fatto nessuna allusione - che il problema sia solo una questione di parte, ma perché si tratta di celebrare il valore alpino a prescindere da uno dei peggiori momenti della storia e dal tributo di sangue in una guerra, la Seconda guerra mondiale, combattuta a fianco all'Asse nazi-fascista.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 39) presentato da Frediani, Bertola, Giaccone Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 7) presentato da Frediani, Bertola, Giaccone Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 39).



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ci tengo a una corretta disanima di ogni emendamento presentato. Con quest'emendamento, in particolare, ritorniamo sul comma 1 e cerchiamo di scomporlo e di smontarlo pezzo a pezzo, ma questa è veramente la parte del comma che meno comprendiamo.
Il testo proposto dal Consigliere Nicco è il seguente: "La Regione riconosce l'attività sul territorio, i valori di solidarietà" e vi dicendo ma su questo abbiamo già evidenziato come possa risultare addirittura riduttivo rispetto alle attività svolte dagli alpini.
Quando, però, arriviamo all'impegno degli alpini "al fine di" eccetera, non capiamo a cosa ci si riferisce. Lo chiedo perché è una definizione molto vaga: l'impegno degli alpini rispetto a cosa? Nel seguito del testo si parla della Giornata regionale e si fa riferimento a fatti bellici, perch non dimentichiamo che stiamo parlando di un corpo armato, quindi di un corpo che ha avuto un suo ruolo nella storia segnata da guerre e da battaglie, come quella cui si fa riferimento e che citava anche il Consigliere Grimaldi. Si fa riferimento anche a missioni definite di pace e all'impegno degli alpini sul territorio in occasione di calamità naturali o di varie necessità di cui la nostra società ha bisogno. In queste occasioni, vediamo sempre l'impegno degli alpini, in quanto è un corpo che ha mille sfaccettature e svolge diversi ruoli nella società. Pertanto crediamo che questo riferimento generico all'impegno degli alpini meriterebbe una migliore definizione.
Detto ciò, non possiamo dimenticare che la nostra proposta era quella di abrogare l'articolo e di porre fine immediatamente alla discussione. Ed è per questo motivo che chiediamo di rimuovere questa parte di testo, che potrebbe, in realtà, essere meglio definita e meglio articolata, perché qui è troppo generica, in quanto si riferisce a un impegno degli alpini, non specificando in modo corretto e anche doveroso rispetto a quale ambito vogliamo dare il giusto riconoscimento al loro impegno.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Frediani.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Lei guardava alla sua destra, ma è difficile vedere mani alzate da quella parte.



PRESIDENTE

Io guardo sempre tutto, in democrazia a 360 gradi.



BERTOLA Giorgio

La sua predisposizione è più che corretta, Presidente.
Questo è un altro emendamento che propone di abrogare una parte dell'articolo 1, ma è evidente l'intenzione di esprimere la contrarietà a questa proposta di legge, come dicevo prima, senza nulla togliere agli alpini. Del resto, consciamente, consapevolmente e fieramente - e lo rivendico ancora oggi - ho fatto l'obiettore di coscienza, ho svolto il servizio civile, ma faccio parte di una famiglia di alpini. Mio padre, che purtroppo non c'è più, è stato alpino, così come mio nonno. Ed avendo una famiglia per parte di padre che proviene dalla Provincia Granda, questo è quasi non dico scontato, ma assai probabile, perché è una provincia molto votata e dedicata a quel corpo. Quindi, ripeto, massimo rispetto per quell'arma e per quell'istituzione, nel passato ma anche per ciò che fa oggi.
Quello che abbiamo rilevato è però la non utilità di una legge regionale che c'era già prima e questo, a maggior ragione, è risultato ancora più evidente dopo l'approvazione di un provvedimento nazionale. Di conseguenza andremo avanti con le nostre proposte emendative per migliorare, se possibile, il testo in alcune parti, ma chiaramente resta ferma la nostra intenzione di chiedere di rivedere complessivamente il provvedimento magari in Commissione, oppure di soprassedere e trovare forme di sostegno agli alpini all'interno del contesto della legge nazionale.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Bertola per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha la facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei concentrarmi su un altro tema, che credo sia altrettanto importante.
Credo che sia giusto riconoscere l'attività svolta dagli alpini sul territorio, all'insegna dei valori di solidarietà, sempre ricordando, per quello che dicevano i colleghi, ovvero che stiamo parlando di una forza militare che, tra l'altro, ha già le sue date per i festeggiamenti ricordo quella ipotizzata dal Presidente Mattarella, universalmente riconosciuta come Giornata delle Forze Armate - ma hanno anche una data di costituzione, cioè il 15 ottobre.
Quello che però vogliamo continuare a dire, soprattutto nelle finalità, è che la promozione delle attività solidaristiche e di volontariato passa, di per sé, attraverso altre leggi regionali e non attraverso una legge ad hoc di uno dei soggetti che interpreta questi valori.
Diffondere i valori storici, sociali e culturali di chi? Della storia degli alpini? Ecco, presto vi diremo altre cose che non sono nemmeno citate nel testo. Quando si fa un utilizzo delle leggi soprattutto verso le nuove generazioni bisogna essere molto cauti, anche nel comprendere le finalità di fondo (mi taccio perché ho soltanto due minuti).
Se ogni soggetto istituzionale che, ovviamente, ha dentro di sé dei valori dovesse essere celebrato con una legge, allora quando faremmo la giornata regionale dei valori delle ACLI, dell'ARCI, della Caritas, della Croce Rossa? Credo che ognuno di noi possa riconoscere soggetti che hanno contribuito alla storia civile di questa regione.
Mi taccio e continuo nel prossimo intervento.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono altri interventi sull'emendamento n. 39), procediamo con l'esame dell'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 7) presentato da Grimaldi, Frediani, Giaccone Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 7).



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Dicevo che questo è un piccolo emendamento che chiude il ragionamento che stavo facendo.
Credo che sarebbe importantissimo mettere il tema della solidarietà al centro della nostra tradizione culturale, politica e civile. Questo tema si può riconoscere nei nostri cosiddetti "santi civili", i nostri "santi sociali".
Chi, in questo territorio, e non soltanto i più conosciuti, come don Bosco e tanti esponenti del mondo religioso, ma anche civile, gli hanno dato appunto, un'identità? Lo dice una persona che, come sapete, è un non credente, ma crede fortemente che questa solidarietà abbia delle promiscuità positive, nel senso che vive di un'attenzione che mette assieme religioni diverse. Penso all'importantissimo contributo dei valdesi in questo territorio; penso ovviamente a tutti quelli che non soltanto tra le guerre, ma anche nel dopoguerra, hanno messo al centro il tema dell'accoglienza (ricordiamoci che siamo stati una delle capitali del lavoro, ma anche una delle capitali dell'emigrazione).
Non avrebbe senso che i valori della solidarietà fossero riconosciuti in termini universalistici? L'impegno degli alpini è indubbio dentro questa memoria, ma è un impegno di un pezzo di una comunità. Avrebbe senso dividere queste tante comunità valorizzando la solidarietà di ognuna di esse nel proprio contento? Io credo di no.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bertola.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anche l'emendamento 7) propone la soppressione di una parte dell'articolo 1, precisamente le parole "e l'impegno" al comma 1.
Accolgo la suggestione del Consigliere Grimaldi, perché la condivido. Nel momento in cui si fa una proposta di legge per mettere in risalto il valore anche dal punto di vista dell'impegno quotidiano non solo sulla memoria, ma anche dal punto di vista dell'impegno quotidiano nel civile, nella solidarietà e nel sociale di un soggetto, si può riflettere se non sia il caso di proporre un provvedimento complessivo, perché giustamente ci si potrebbe trovare in una situazione in cui si dice "abbiamo proposto la giornata del valore alpino, proponiamo anche la giornata del valore di." chissà cosa. E lì il calendario ha 365 giorni che sono già abbastanza coperti dalle santità - passatemi la battuta - e da una serie di altre ricorrenze.
Tutto ciò per dire che probabilmente avrebbe più senso, anche da parte del Consiglio regionale, proporre un provvedimento e istituire una giornata di festa e di riconoscimento per tutti quei soggetti e tutte quella realtà che sono svariate nella nostra Regione, che si impegnano quotidianamente in operazioni nel sociale e per la solidarietà.



PRESIDENTE

Grazie, collega Bertola.
La parola alla Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
L'emendamento è piuttosto simile al mio, perché stiamo ragionando su questi termini cercando di comprendere meglio il senso della proposta di legge ammesso che questa proposta di legge un senso ce l'abbia, cosa di cui dubitiamo fortemente.
Sa di cosa mi piacerebbe parlare oggi, se proprio vogliamo rimanere nell'ambito delle discussioni rispetto al valore dell'uno e dell'altro corpo militare? Ad esempio, delle affermazioni del Presidente Cirio, che qualche settimana fa, in uno slancio emotivo, probabilmente, di fronte a una platea di bersaglieri - se non sbaglio - ha proposto o, perlomeno, ha auspicato il ritorno alla leva militare obbligatoria, su cui abbiamo già discusso anche in quest'Aula, accogliendo anche le diverse sensibilità e sfumature.
Devo dire che quando ho letto le affermazioni del Presidente non mi sono stupita, anzi i colleghi sanno che una delle mie affermazioni più frequenti è "vedrete che tra poco si ritornerà a discutere della leva militare obbligatoria", come se in un momento in cui si esce da una pandemia, in cui c'è una minaccia di guerra alle porte del nostro Paese, in cui ogni volta che accendiamo la televisione non vediamo altro che bombardamenti strateghi militari, discussioni sulla minaccia nucleare, i nostri ragazzi non avessero invece bisogno di una concentrazione della politica su altri temi e su altri aspetti.
Lo dico perché sembra che la reintroduzione della leva militare obbligatoria possa essere una soluzione; possa raddrizzare le schiene possa rendere i nostri ragazzi più forti. Basterebbe leggere i dati relativi ai problemi mentali dei nostri ragazzi, alle difficoltà che stanno vivendo, all'aumento del tasso di suicidi e dei disturbi alimentari per provare un po' di vergogna nell'infierire ulteriormente, auspicando per loro un futuro di obbedienza e di disciplina, anziché comprendere tutti gli errori che abbiamo commesso, incluso quello dell'obbligo di mascherina a scuola, che continua a infierire sulle condizioni dei nostri studenti nelle aule scolastiche, mentre al di fuori si respira un'aria di libertà.
Tutto questo mi preoccupa molto.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Era assorto nelle riflessioni della collega, soprattutto sugli scivoloni del nostro Presidente sul ritorno alla "naja" militare. Abbiamo assistito a una discussione surreale nei giorni scorsi. In un momento davvero difficile per il nostro Paese, in un momento in cui l'inflazione è alle stelle, in un momento cui assistiamo a una recrudescenza mai vista per la più grande parte della nostra popolazione giovanile e in cui la guerra è ritornata ai confini della nostra Europa, il Presidente Cirio si permette di scherzare o di suggerire un tema come quello dei valori militari e del ritorno al servizio militare.
Su queste vicende occorrerebbe stare molto attenti, soprattutto perché non si può non ricordare che i valori di queste giovani generazioni sono quelli che gli poniamo davanti: abbiamo precarizzato la società, ridicolizzato il tema dei salari e il Presidente Cirio dice che farebbe un gran bene ai nostri giovani scoprire i valori della Patria e non quelli dei social. Una frase populista che non ha nessun senso, soprattutto se detta davanti a un raduno di bersaglieri solo per farsi applaudire, con tutto il rispetto per il sessantanovesimo Raduno Nazionale dei Bersaglieri.
Continuo nel prossimo intervento.



PRESIDENTE

Grazie.
Ci rivediamo alle ore 14.30 con lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.01)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.30 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1102 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Elena Chiorino interrogazione a risposta immediata n. 1103 presentata dalla Consigliera Francesca Frediani, cui risponderà l'Assessore Elena Chiorino interrogazione a risposta immediata n. 1104 presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, cui risponderà l'Assessore Fabio Carosso; interrogazione a risposta immediata n. 1105 presentata dal Consigliere Daniele Valle, cui risponderà l'Assessore Fabio Carosso; interrogazione a risposta immediata n. 1101 presentata dal Consigliere Diego Sarno, cui risponderà l'Assessore Fabio Carosso.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via e-mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo ancora agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via e-mail a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Prego sin d'ora i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi. Non sono previste repliche.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica

Interrogazione a risposta immediata n. 1102 presentata da Magliano inerente a "La riduzione della soglia ISEE escluderebbe molte famiglie piemontesi dalla possibilità di richiedere assegni di studio per iscrizione e frequenza: quali sono le intenzioni di questa Giunta?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1102.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Nel "premesso che" vado a riesporre quali sono i dettami della legge regionale n. 28/2007 "Norme sull'istruzione e diritto allo studio e alla libera scelta educativa". Con questa legge la Regione eroga, nei limiti delle risorse disponibili, assegni di studio in forma di voucher differenziati per fasce di reddito finalizzate al pagamento delle rette d'iscrizione e frequenza per le scuole paritarie e all'acquisto di libri di testo, materiale didattico e dotazioni tecnologiche funzionali all'istruzione, al pagamento delle spese relative alle attività integrative previste dai piani di offerta formativa e all'acquisto di titoli di viaggio per il trasporto scolastico.
Gli assegni di studio erogati tramite voucher sono annualmente assegnati dalla Regione sulla base delle istanze presentate dalle famiglie. Per l'anno scolastico 2022-2023 la soglia ISEE (indicatore della situazione economica equivalente per presentare l'istanza) è stata fissata sino a 26 mila euro. Ogni anno le domande sono finanziate fino a esaurimento delle risorse.
Quest'anno la cifra messa a disposizione per l'intero diritto allo studio è di 17,5 milioni di euro, derivanti dall'integrazione tra risorse regionali e contributo statale per i libri di testo. Quest'anno la cifra messa a disposizione da questa Giunta in sede di bilancio per i voucher scuola iscrizione e frequenza è di 4.314.080, molto al di sotto dei 5,4 milioni dello scorso anno, che sappiamo era la composizione di più elementi di bilancio.
Teniamo conto del fatto che già a partire dal 2020 si è registrato un aumento esponenziale delle domande pervenute, il numero delle richieste alla luce della crisi portata dalla pandemia, è incrementato e verosimilmente aumenterà anche quest'anno, l'Assessore regionale all'istruzione ha già confermato che in fase di assestamento di bilancio vi sarà un'integrazione delle risorse, da aggiungersi alle economie residue su quanto attribuito per l'anno scolastico 2021-2022 per soddisfare un maggior numero di richieste, e che durante il Consiglio del 28 aprile 2022 è stato approvato a maggioranza l'ordine del giorno a nostra firma (come Moderati) inerente a "Garantire un sostegno economico alle famiglie per una reale libertà ed educazione", collegato al disegno di legge n. 181, con il quale si è impegnata la Giunta a implementare le risorse nel bilancio di previsione 2022-2024 di almeno un milione di euro per ciascun anno, per finanziare il capitolo 187635 "Fondi regionali per il sostegno alle scuole paritarie", al fine di garantire al maggior numero di famiglie possibili di beneficiare del voucher che può essere utilizzato per pagare le rette d'iscrizione e frequenza delle scuole paritarie.
Nel corso della Conferenza per il Diritto allo studio, tenutasi in data 18 maggio 2022, l'Assessore regionale all'istruzione avrebbe ipotizzato un abbassamento della soglia ISEE per presentare le istanze di assegno di studio per iscrizione e frequenza delle scuole paritarie.
La riduzione della soglia di ISEE graverebbe sulle famiglie piemontesi gran parte delle quali sarebbero escluse dalla misura, restando senza alcun sostegno economico da parte della Regione, quindi non potendo programmare l'iscrizione dei propri figli nelle scuole paritarie.
Sostenere le famiglie è essenziale per preservare il diritto allo studio e la libertà di educazione (per le scuole paritarie). Le maggiori richieste anche conseguenti all'emergenza sanitaria rendono necessario lasciare invariata la soglia ISEE - tante volte abbiamo discusso di un aumento almeno per la questione dell'iscrizione e frequenza - per consentire a un maggior numero di famiglie di beneficiare della misura. Il ruolo della Regione è dunque fondamentale per la valorizzazione del diritto allo studio.
Pertanto, interrogo per sapere se sia intenzione di questa Giunta ridurre al di sotto di 26 mila euro la soglia ISEE per presentare le istanze di assegni di studio per iscrizione e frequenza delle scuole paritarie.
Grazie, ho concluso e mi scuso per aver utilizzato qualche secondo in più.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Elena Chiorino.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Ringrazio anche il Presidente Magliano per l'interrogazione, che mi dà modo di chiarire o, forse, ribadire meglio la posizione di questa Giunta regionale, per la quale le dico che la risposta potrebbe essere semplicemente: "È vero. No".
Dopo questa ipersintesi, le argomento la motivazione. Noi riteniamo che sia fondamentale il sostegno alle scuole paritarie, perché sosteniamo convintamente la libera scelta educativa e pensiamo che sia imprescindibile l'impegno della Giunta per fare in modo che effettivamente possano esserci tutte le condizioni per una libera scelta educativa.
Il tema è eventualmente un altro: il tema si pone nell'ambito di quello che è il diritto allo studio per quanto riguarda tutto l'ambito dei libri di testo, dove, ahimè - l'ho più volte detto anche in sede di Commissione ritengo che ci debba essere un lavoro importante da fare per rivedere i criteri. Infatti, è evidente che, nell'ambito della libera scelta educativa, l'ISEE a 26 mila euro consente tendenzialmente di coprire tutte le richieste o, comunque, se si sono verificati dei casi, sono dei casi di minime scoperture, nell'altro ambito, questo purtroppo non si verifica.
Penso che, con onestà intellettuale, dobbiamo riconoscerlo tutti che non dipende da una volontà politica, ma è oggettivamente una criticità che abbiamo e che non penso sia imputabile a nessuna Amministrazione che negli anni si è susseguita in Regione Piemonte. Penso che il tema debba essere posto all'attenzione nazionale, perché lì viene veramente meno, ancor prima della libera scelta educativa, il diritto allo studio. Pertanto, per risolvere il problema penso che sia necessario un intervento governativo quindi ministeriale, e penso che non sia corretto illudere, in qualche modo, o dare speranza in tale ambito a così tante famiglie che, ahimè sappiamo già fin dall'inizio che non potranno avere accesso effettivo a quel sostegno, seppure ne avrebbero diritto sulla carta.
Quello che c'è da fare per quanto riguarda il diritto allo studio - lo dico volutamente in questi termini - penso che sia un compito che debba toccarci tutti, anche perché auspico una maggior condivisione possibile di parametri che ci consentano di migliorare il più possibile la situazione nell'ambito del diritto lo studio.
Non ritengo che ci siano criticità di questo tipo in ambito "iscrizione e frequenza", per i motivi di cui ho detto prima e che quindi non ripeto.
Questi sono i termini della questione e del problema, ma per essere sicura di essere stata chiara, alla sua domanda "è vero che intende ridurre l'ISEE sull'ambito 'istruzione e frequenza'?", la risposta è "no".
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Elena Chiorino per la risposta.


Argomento: Beni demaniali e patrimoniali - Organizzazione turistica

Interrogazione a risposta immediata n. 1103 presentata da Frediani inerente a "Riapertura del Forte di Exilles per la stagione estiva 2022"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1103.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Francesca Frediani.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
In realtà impiegherò meno tempo, perché si tratta, diciamo così, di un'interrogazione periodica. Infatti, con l'imminente arrivo dell'estate mi ritrovo ogni anno a chiedere in che modo si garantirà la riapertura del Forte di Exilles, ma soprattutto si cercherà di tornare a valorizzare questo bene, che adesso appartiene a pieno titolo alla Regione Piemonte, ma che da troppi anni è stato in balìa di diverse gestioni, alcune neanche troppo efficienti.
Purtroppo, questo bene è stato sottratto da troppo tempo alla possibilità di essere visitato e pienamente goduto sia da parte delle persone che vivono intorno, sia da parte dei numerosi visitatori che, soprattutto durante la stagione estiva (ma non solo), attraversano la valle per recarsi nelle aree montane e turistiche, trascorrendo le feste sul nostro territorio, e magari s'interrogano sul perché questa fortificazione così imponente, che avrebbe tanto da dare, in realtà sia considerata un qualcosa d'inaccessibile e che si può tenere chiuso ai visitatori.
Ci sono delle associazioni - una in particolare - che cercano di valorizzare questo bene e di interagire anche con l'amministrazione comunale. Nonostante ciò, non c'è ancora un piano che consenta di veder rifiorire questo monumento, che meriterebbe ben altra attenzione e ben altro trattamento.
Siamo quasi a giugno e tra poco inizierà l'estate, per cui ci chiediamo se non sia il caso di immaginare una riapertura della fortezza.
Vogliamo capire - la domanda sarebbe indirizzata all'Assessore Poggio anche se la risposta arriverà per tramite dell'Assessore Chiorino; a noi però, interessa più che altro il contenuto - se ci sia una possibilità di vedere finalmente questo sito rifiorire ed essere valorizzato per come merita.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Elena Chiorino.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



CHIORINO Elena, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In realtà, la firma sulla risposta è dell'Assessore Tronzano, come Assessore al patrimonio. Lo dico solo per essere precisi.
In merito alla disponibilità manifestata dal Comune di Exilles alla collaborazione con la Regione per la conduzione del Forte nel corso della prossima stagione estiva, da parte della Direzione Cultura e Commercio, è stato confermato che la conduzione del bene da parte dell'Ente locale è finalizzata all'organizzazione di attività di promozione e di conduzione di visite guidate a cura di Associazione Culturale, con allestimento compatibilmente con la stagione meteorologica, di eventi culturali finalizzati alla fruizione e alla valorizzazione del Forte.
Il servizio di guardiania sarà affidato dal Comune alla suddetta Associazione e la copertura dei costi sostenuti dal Comune medesimo sarà garantita da risorse di terzi, in particolare dalla Compagnia di San Paolo.
Si procederà alla formalizzazione di apposito accordo di collaborazione tra la Regione e il Comune, previa adozione di apposita deliberazione autorizzativa della Giunta regionale e previo rilascio da parte del Segretariato regionale del Ministero della Cultura dell'autorizzazione di cui al decreto legislativo 42/2004, la cui richiesta, che è allegata alla risposta scritta, è stata inoltrata al Settore Patrimonio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Elena Chiorino per la risposta.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione a risposta immediata n. 1104 presentata da Disabato inerente a "Accessibilità delle stazioni piemontesi - il caso della stazione di Grugliasco" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In merito all'interrogazione a risposta immediata n. 1103, presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, inerente a "Accessibilità delle stazioni piemontesi - il caso della stazione di Grugliasco", l'interrogante chiede che le venga inviata risposta scritta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1105 presentata da Valle, inerente a "ASL Biella e ASL Vercelli: quale futuro per il personale amministrativo in scadenza al 30 giugno 2022?" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In merito all'interrogazione a risposta immediata n. 1105, presentata dal Consigliere Valle, inerente a "ASL Biella e ASL Vercelli: quale futuro per il personale amministrativo in scadenza al 30 giugno 2022?", l'interrogante chiede che gli venga inviata risposta scritta.


Argomento: Presidi socio-assistenziali pubblici e privati

Interrogazione a risposta immediata n. 1101 presentata da Sarno, inerente a "Richiesta aumento del finanziamento sanitario a case di riposo e Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e aumento posti convenzionati"


PRESIDENTE

Concludiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1101.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Diego Sarno.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
L'interrogazione tratta sostanzialmente di due tipologie di sofferenze: le sofferenze delle famiglie da un lato e le sofferenze delle RSA dall'altro.
Sappiamo che in Piemonte al 31 dicembre 2019 i dati ci dicono che i posti letto disponibili in totale nelle RSA erano 29.595, di cui 15 mila convenzionati.
Al 13 dicembre 2021, il tasso di occupazione dei posti letto nelle RSA piemontesi era all'81%, anche se sappiamo che la normativa nazionale prevede una sostenibilità finanziaria con una saturazione dei posti letto non inferiore al 95%. Al 31 ottobre 2021 vi erano 4.848 utenti in lista d'attesa.
Sappiamo anche che la mancata attivazione di nuove convenzioni ha portato le famiglie a nuovi inserimenti, ma solo in forma privata, quindi senza convenzionamento.
La Regione Piemonte non ha predisposto soluzioni a sostegno delle RSA e delle case di riposo, come denunciato, per citare uno degli ultimi esempi nella "Lettera aperta alle famiglie degli ospiti delle case di riposo della provincia di Cuneo, della diocesi di Pinerolo e della diaconia valdese", in rappresentanza di 70settanta case di riposo della Provincia di Cuneo e di venticinque RSA.
Oggi è uscito un articolo in cui si legge che a Cumiana il Comune ha formalizzato il 27 maggio la chiusura della casa di riposo comunale "Famiglia Bianchi" in via Chisola 6, questo proprio per le motivazioni che andrò a raccontare.
In data 10 maggio 2022 è stato firmato il protocollo d'intesa sulla gestione post emergenza tra Regione e le organizzazioni dei gestori, ma il protocollo non è stato firmato dalle realtà più rappresentative, che rappresentano circa 23 mila posti letto, ossia il 70% del totale, perch avevano espresso la loro perplessità sull'adeguamento delle tariffe all'indice ISTAT dal 1° gennaio 2022.
Per queste ragioni, abbiamo depositato l'interrogazione proprio perché si tratta di agevolare le famiglie e le strutture per una maggiore sofferenza degli stessi anziani e delle loro famiglie e interroghiamo la Giunta regionale per chiedere quali strumenti ha intenzione di mettere in atto per aumentare il finanziamento sanitario a RSA e case di riposo, che permetterà di contenere l'aumento delle rette. Rette che sono aumentate anche a causa della questione ucraina e della post pandemia, in particolare per l'aumento delle tariffe rispetto all'energia e al gas.
Chiediamo anche che cosa intende fare la Giunta per aumentare il numero di posti in convenzione per le famiglie in difficoltà.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sarno per l'illustrazione.
La Giunta ha delegato per la risposta il Vicepresidente Carosso.
Prego, Vicepresidente; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente, e grazie al Consigliere regionale Sarno per la richiesta.
Nel merito, si evidenzia che il Sistema Sanitario Regionale è tenuto a garantire i livelli essenziali di assistenza di cui al DPCM 12 gennaio 2017 e, in tale contesto, sono garantite le integrazioni all'inserimento degli utenti nei presidi residenziali e semiresidenziali.
Tali interventi sono effettuati dalle Aziende Sanitarie Locali attraverso l'utilizzo del Fondo sanitario regionale indistinto. Non esiste quindi un fondo specifico dedicato a tali interventi, ma tutto rientra nel fondo indistinto.
Utilizzando tali risorse, il sistema sanitario è riuscito a garantire prima della pandemia, oltre 22 mila integrazioni di rette nei vari presidi.
Durante l'evento pandemico, i servizi sanitari hanno ovviamente risentito dell'impatto e si sono comunque drasticamente ridotte le liste di attesa per l'accesso alla residenzialità, come evidenziato dallo stesso interrogante.
Nonostante la situazione di grave difficoltà in cui versa il sistema sanitario, negli anni della pandemia le somme di cui al succitato fondo destinate alla compartecipazione sono state, per l'anno 2020, totale speso euro 268.952.415,03, di cui: inserimenti in strutture euro 257.066.295 ristori, ai sensi degli articoli 2 e 3 della legge regionale 3/2021, euro 11.866.120.
Nell'anno 2021: totale speso euro 266.924.424, di cui inserimenti in strutture euro 252.688.208; ristori, ai sensi degli articoli 2, 3 e 6 della legge regionale 3/2021, euro 12.963.106; ristori, ai sensi dell'articolo 7 della legge regionale 3/2021, euro 1.273.109.
Il protocollo d'intesa citato dall'interrogante sottoscritto in data 10 maggio 2022 sarà attuato attraverso un tavolo paritetico fra le parti che si riunirà già lunedì 6 giugno 2022 e sarà finalizzato a proporre aggiornamenti tariffari in linea con la sostenibilità delle prestazioni fornite e con l'esigenza di tutelare l'utenza, così com'è avvenuto peraltro nell'aggiornamento tariffario concesso nel corso dell'anno 2021 con la DGR 24-3692 del 6 agosto 2021.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Fabio Carosso per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Alle ore 15 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle ore 13.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 14.54 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 15.06 il Presidente Allasia comunica che la seduta riprenderà alle ore 15.30)



(La seduta riprende alle ore 15.36)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Comunicazioni della Giunta regionale inerenti a "Utilizzo mascherine chirurgiche nelle scuole piemontesi"


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire l'Assessore Chiorino sulle comunicazioni richieste nella seduta antimeridiana.
Prego, Assessore; ne ha facoltà.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
Relativamente a quanto chiesto dalla Consigliera Frediani questa mattina non ho titolarità per portare un'informativa, trattandosi principalmente di ambito sanitario, però mi sento di evidenziare che non condivido la posizione del Ministro Bianchi quando dice che le mascherine sono un valore educativo. Più volte è stato chiesto di chiarirne il valore sanitario soprattutto in questo momento.
Ritengo che le parole del Ministro, soprattutto in questa sua ultima dichiarazione, siano state un po' sconcertanti, considerando che l'uso in quest'ultimo periodo - quantomeno in quest'ultimo periodo - è stato particolarmente criticato da molti esponenti della comunità scientifica.
In questi termini c'è, da tempo, la richiesta, da parte dell'Assessorato di fare in modo che i bimbi a scuola non siano più obbligati all'uso della mascherina, a meno che non ci siano evidenze scientifiche che ci dicono il contrario, rispetto a cui ovviamente si userà sempre tutto il senso di responsabilità usato fino a oggi. Ma, ahimè, non siamo in possesso di queste evidenze scientifiche.
C'è un altro tema cui, invece, l'Assessorato all'istruzione di questa Regione sta insistendo e cercando di sensibilizzare il Ministero, anche eventualmente utilizzando il PNRR nell'ambito dell'edilizia scolastica relativamente all'intero costo sulla ventilazione meccanica nelle scuole.
Dati scientifici ci riportano numeri assolutamente confortanti sull'utilità della ventilazione meccanica, che andrebbe anche oltre l'ambito COVID. Non si tratterebbe, quindi, di un investimento contingente, ma di un investimento strutturale che porterebbe ulteriore beneficio ai nostri bambini e ai nostri ragazzi a scuola, anche nel momento - speriamo arrivi presto - in cui il COVID sarà definitivamente alle spalle.
Questo è quanto posso riferire oggi in Aula, essendo la posizione ufficiale dell'Assessorato all'istruzione della Regione Piemonte.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie.
In realtà l'Assessore mi conferma, più che una sensazione, una quasi certezza. Spiace non potersi confrontare con l'Assessore Icardi trattandosi effettivamente di competenza sanitaria, anche se le questioni un po' si sovrappongono. Su alcune materie e su alcuni temi servirebbe una condivisione che, probabilmente, ci sarà anche stata a livello regionale ma quando ci si arrocca troppo su certe posizioni senza dare alcuna spiegazione o, almeno, nessuna base scientifica, perché talmente incoerente e irrazionale la situazione, per cui uno studente può uscire da scuola andare al bar con gli amici, a un concerto o partecipare ad assembramenti di diverso.
Mi scusi, Presidente, c'è davvero troppa confusione e parecchio rumore in aula.



PRESIDENTE

Sì, c'è parecchio brusìo. Sto anche cercando di capire se sono solo voci o c'è qualche rumore esterno.



FREDIANI Francesca

No, mi sa che è tutto qui in aula.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi. Permettete alla Consigliera di intervenire.
Prego, Consigliera Frediani, continui pure.



FREDIANI Francesca

Quando ci si trova di fronte a situazioni così difficilmente comprensibili e non basate su evidenze - giustamente l'Assessore citava un parere scientifico di cui avremmo bisogno per capire se ci sia o no una reale efficace e l'esigenza di continuare a conservare le mascherine - diventa difficile fare accettare una determinata condizione, soprattutto quando si parla di minori, di studenti e di bambini.
Quest'ultima fase della vita scolastica dei nostri ragazzi non si sta concludendo nel migliore dei modi. Avremmo potuto consentire agli studenti almeno per queste ultime settimane, di vedersi in viso e alle maestre e ai professori di tornare di vedere in viso i propri alunni.
A mio avviso, si tratta di una mancanza di attenzione verso la scuola ma più in generale, verso una fascia d'età che sta pagando un prezzo altissimo. Ha pagato e sta pagando un prezzo altissimo per questa pandemia rispetto alla quale ci pare ci sia un eccessivo accanimento, perché non saprei in quale altro modo definire questa ostinazione verso il mantenimento di dispositivi che probabilmente, a questo punto, non hanno più ragione di essere utilizzati.
Ringrazio l'Assessore. Abbiamo ancora qualche giorno, vediamo se il Ministro Speranza e il Ministro Bianchi riescono a capire che forse un ultimo passaggio consentirebbe di finire non dico in bellezza, ma in modo più sereno questo difficilissimo anno scolastico.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente, e grazie, Assessore Chiorino per le sue comunicazioni anche perché vedo che condivide parte del nostro pensiero.
Lo dico a scanso di equivoci: io e la collega siamo sempre stati sostenitori delle misure più severe a contenimento della pandemia e di tutte le misure che potessero permettere di limitare i contagi, sia all'aperto sia in ogni occasione si svolgessero manifestazioni o attività al chiuso. Non partiamo, quindi, da posizioni preconcette di negatività verso le mascherine o i vaccini, anzi, però anche a me pare che ora ci si stia veramente accanendo.
Ho letto le dichiarazioni del Ministro che, a mio avviso, sono sconcertanti quando sostiene che c'è un valore educativo in tutto questo.
Abbiamo insegnato ai nostri ragazzi ad avere attenzione e rispetto per gli altri, ma non si può far passare il messaggio che togliere la mascherina sia un atto di liberazione. È un atto di responsabilità. È vero che la scuola è un ambiente educativo, però fuori c'è un ambiente sociale dove si spera che ci sia attenzione rispetto all'educazione. Per coerenza, insomma dovremmo avere un Governo che impone l'uso della mascherina anche in tutte le altre occasioni. Ma non è così; e non è così da un po' di tempo.
Peraltro - va detto, perché bisogna essere intellettualmente onesti - ci sono paesi che hanno avuto misure meno restrittive di noi sull'uso delle mascherine all'aperto e al chiuso, ma devo dire, guardando i contagi, che non hanno avuto numeri diversi da noi. Questo va detto, anche se rimango sostenitore di misure di sicurezza e di contenimento dei contagi.
In un contesto come questo, dov'è venuto meno l'obbligo delle mascherine in parecchie situazioni, pur essendo ancora obbligatorie nei mezzi pubblici (anche se sui bus non le porta quasi più nessuno e sui treni, pur essendo obbligatorie le FFP2, il 60-70% delle persone indossa mascherine chirurgiche) e in quest'aula (anche se molti la tengono abbassata quasi tutto il giorno, dà fastidio anche a me, ma io la tengo), ci si accanisce su questi bambini. Mi raccontano (mi raccontano, perché non ho figli) episodi in cui anche fuori, durante l'intervallo, i bambini sono costretti dalle maestre a indossare le mascherine.
Noi abbiamo già una certa età, abbiamo vissuto le esperienze dell'infanzia e della giovinezza, per cui ci sembra di vivere un po' "il giorno dello scoiattolo". Tutte le giornate sono uguali: abbiamo perso momenti di compagnia, di socialità e di vita sociale per colpa della pandemia, non certo per colpa di un governo, ma per colpa di una situazione, però abbiamo un'età in cui, grazie alle esperienze vissute, siamo in grado - fino a un certo punto, ovviamente - di vivere con delle limitazioni, però ci sono momenti che per quei bambini e per quei ragazzi non torneranno.
Bambine e ragazzi si stanno formando in questo momento, per cui è veramente triste pensare che sussistano queste restrizioni solo per loro e andando mi pare, a configurare veramente un contesto di disuguaglianza piuttosto odioso e fastidioso.
Confido che anche con l'aiuto dei Governi regionali, magari con la pressione dei Governi regionali che hanno la stessa opinione, si possa arrivare a soluzioni dettate dal buonsenso e che non si pensi a un valore educativo anche delle mascherine, ma si pensi a educare i nostri bambini e i nostri ragazzi con altro, non con le mascherine.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi altre richieste d'intervento in merito, proseguiamo con la proposta di legge n. 120.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Proseguimento esame proposta di legge n. 120, inerente a "Istituzione della giornata regionale del Valore Alpino" (seguito)


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame della proposta di legge n. 120, inerente a "Istituzione della giornata del Valore Alpino", di cui al punto 3) all'o.d.g.
Sono stati illustrati gli emendamenti dell'articolo 1, dal n. 33) al n. 7).
Procediamo con l'esame degli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 34) presentato da Frediani, Bertola, Giaccone Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 34).



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Continuiamo con le nostre proposte emendative e, in questo caso abrogativa. Siamo sempre nell'ambito dell'articolo 1, comma 1, ma sulla lettera a), di cui chiediamo l'abrogazione.
Nella lettera a) si dice: "La Regione riconosce l'attività sul territorio i valori di solidarietà e l'impegno degli alpini al fine di promuoverne le attività solidaristiche e di volontariato".
In pratica, nella lettera a) si dice che la Regione promuove le attività che gli alpini già svolgono, peraltro già promosse, perché tutti siamo a conoscenza delle modalità attraverso cui gli alpini intervengono sul territorio e svolgono le loro attività, con particolare riferimento alle attività solidaristiche di volontariato.
Il fatto che la Regione riconosca e, di conseguenza, promuova, ci sembra un qualcosa che non aggiunge nulla all'esistente.
È un discorso che abbiamo già portato avanti questa mattina nel sottolineare come la norma nazionale sia già stata approvata e che il testo in discussione oggi in Aula non aggiunge nulla di nuovo e nemmeno nulla di utile.
L'abrogazione di questa lettera va a togliere quel ruolo di promozione di attività degli alpini in Piemonte, con particolare riferimento alle attività solidaristiche di volontariato. Riteniamo sia un qualcosa di cui non abbiamo bisogno (e nemmeno gli alpini ne hanno bisogno).
Ovviamente si tratta di emendamenti che cercano di riportare l'attenzione sul fatto che questa norma non dovrebbe essere discussa oggi in quest'Aula a questo livello istituzionale, e che la nostra attenzione dovrebbe essere dedicata a temi di competenza regionale, che tra l'altro in questo momento richiederebbero tutto il nostro impegno. Dovremmo tornare a occuparci dei reali interessi dei cittadini piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Proseguiamo con l'esame degli emendamenti all'articolo 1 della proposta di legge. Esprimono chiaramente la volontà di opporsi al provvedimento e iniziando dall'articolo 1, si propongono emendamenti abrogativi del testo o di parti di esso.
Nello specifico, l'emendamento propone la soppressione del comma 1 dell'articolo 1.
Come dicevo, siamo convinti che questa legge non serva alla nostra Regione anche perché è una Regione che, per bocca del suo Presidente e della sua Giunta regionale, ha promosso il valore della semplificazione e della delegificazione anche con iniziative d'immagine abbastanza roboanti.
Infatti, sono state portate al macero delle leggi senza sapere che basta abrogarle e non c'è bisogno di portare al macero la carta. Però, pur di passare sui giornali, va bene anche quello. In realtà, poi si va a costruire un nuovo provvedimento di legge che, oltre ad aggiungere una legge alle migliaia che abbiamo, risulta anche essere palesemente un doppione di una legge nazionale da poco approvata. Pertanto, mi pare che questo vada in senso completamente contrario rispetto alla semplificazione normativa.
Se legittimamente si voleva dare un sostegno agli alpini e alla giornata del valore alpino, esistendo già una legge nazionale, si poteva trovare un collegamento magari in una legge di bilancio o in un collegato alla finanziaria.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Continuiamo a ribadire le nostre preoccupazioni. L'articolo 1 riconosce l'attività sul territorio e i valori di solidarietà, ma in qualche modo continua a mettere il tema dell'impegno del Corpo degli Alpini al centro di questa giornata - che, tra l'altro continuerà a essere un doppione da oggi all'eternità in quanto, nel frattempo, che ci piaccia o no, c'è una legge dello Stato - e promuove delle attività che anch'esse dovrebbero essere spiegate.
La collega Frediani chiede l'abrogazione del primo comma e intanto sarebbe stato molto utile capire che cosa s'intende. Vorrei che adesso ci togliessimo per un attimo dalla scrittura del testo e immaginassimo che cosa succederebbe.
Posto che non so quale sarà l'Assessore competente, facciamo finta che sia l'amica, collega del primo firmatario di Fratelli d'Italia, Elena Chiorino.
Come si promuovono le attività solidaristiche di volontariato del Corpo degli Alpini? Come si fanno? È un sostegno diretto alla loro attività principale? Cioè stiamo costruendo una legge ad hoc della Regione Piemonte che sostiene un corpo armato? Non credo. Può servire a promuovere le attività solidaristiche che gli alpini svolgono con altri soggetti? Lo chiedo, perché ad esempio la Croce Rossa e i Vigili del fuoco, che hanno anche loro delle associazioni volontaristiche, oppure i corpi come la Protezione civile e le loro associazioni territoriali, cosa fanno? Concorrono dentro la promozione delle attività solidaristiche? Mi taccio, Presidente, perché sono finiti i due minuti. Il senso dell'attività abrogativa che stiamo attuando è anche per comprendere meglio con il primo firmatario - che spero prenderà la parola nella discussione sull'articolato - qual è la finalità della legge e a che cosa servirà.
Perché se la giornata sarà un doppione, comunque non cancellerà l'obbrobrio nazionale, ma vorremmo capire fino in fondo per che cosa stiamo facendo questa legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 8) presentato da Frediani, Bertola, Giaccone Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 8).



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Dall'emendamento inizia la correzione del testo, in termini di cultura generale legislativa. Come stavamo dicendo, l'articolo 1 prevede semplicemente un fatto: "La Regione riconosce l'attività sul territorio, i valori di solidarietà e l'impegno degli alpini".
Con l'emendamento n. 8) proviamo ad aggiungere qualcosa di più, cioè dopo la parola "volontariato" chiediamo di aggiungere le parole "e il loro apporto alla conservazione dello spirito solidaristico proprio della Costituzione repubblicana italiana".
Perché abbiamo voluto aggiungere "lo spirito solidaristico proprio della Costituzione della Repubblica italiana"? Perché nel testo originario è come se i valori intrinseci del Corpo degli Alpini fossero avulsi dal contesto.
Credo che, come tutte le forze armate, ovviamente vivono il loro tempo quindi se non possiamo giudicare la scelta di un corpo di entrare o no dentro le dinamiche di un conflitto globale o nazionale - queste scelte sono prese dai Governi o, al massimo, dai capi di queste forze stesse - i valori di solidarietà e l'impegno degli alpini, secondo me, devono comunque essere registrati dentro la conservazione dello spirito solidaristico proprio della nostra Costituzione.
Pertanto, volevamo vincolare strettamente questo lessico - che ogni tanto è un po' bellico, ogni tanto è un po' cameratesco e ogni tanto ha delle note e degli accenti che a noi non piacciono - e ricondurlo almeno dentro un alveo istituzionale e, soprattutto, costituzionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Credo che una visione più moderna e più attuale del Corpo degli Alpini e che tenga anche conto della trasformazione di questo corpo nell'arco degli anni, di quello che è diventato e di quello che rappresenta non abbia nulla a che fare con la giornata riportata in legge, in cui si chiede di commemorare o, comunque, di celebrare il Corpo degli Alpini.
Pertanto, ritengo che il fatto di aggiungere un riferimento alla conservazione dello spirito solidaristico sia pienamente in linea con questa storia; una storia che passa attraverso il sacrificio durante le guerre, che sono comunque un periodo non dico da dimenticare, perché nulla dev'essere dimenticato nella storia, però sicuramente da superare, o almeno da giudicare per quello che sono, ovvero eventi che non si devono ripetere.
Soprattutto in un momento come questo, nel quale purtroppo abbiamo una guerra vicina al nostro Paese, che minaccia addirittura il nostro Paese dovremmo riscoprire quelli che sono i valori e gli insegnamenti che il Corpo degli Alpini ha portato avanti in tutti questi anni di pace che fortunatamente, abbiamo vissuto e che speriamo di poter continuare a vivere.
Il richiamo allo spirito solidaristico, che è la vera essenza attuale che oggi vogliamo valorizzare nella nostra società, dev'essere assolutamente preso in considerazione dal primo firmatario.
Per questi motivi, sosteniamo l'emendamento del Consigliere Grimaldi, che chiede di aggiungere alla lettera a), dopo la parola "volontariato", questo riferimento all'apporto e alla conservazione dello spirito solidaristico proprio della Costituzione della Repubblica italiana; un richiamo alla Costituzione che, purtroppo, anche in questi giorni abbiamo visto troppe volte calpestata nel nome di altre letture che non corrispondono al pieno spirito con cui la Costituzione era stata scritta.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Volendo porsi con un altro atteggiamento nei confronti di questa proposta di legge, un atteggiamento diverso dalla volontà di impedirne il passaggio e, quindi, di bocciare già il primo articolo, ossia nell'ottica di chi cerca di migliorare il testo presentato, trovo giusto e totalmente condivisibile - anche per questo, ho sottoscritto l'emendamento - il suggerimento tradotto in emendamento portato dal Consigliere Grimaldi, che all'articolo 1, comma 1, lettera a), dopo la parola "volontariato" propone di inserire "e il loro apporto alla conservazione dello spirito solidaristico proprio della Costituzione della Repubblica italiana".
Mi pare doveroso e giusto questo richiamo alla volontà di trovare una giornata per celebrare il valore alpino, celebrarne i valori, il volontariato e l'apporto sociale, ancorandolo alla Costituzione repubblicana e al suo spirito solidaristico, che ripudia la guerra e promuove e valorizza la solidarietà.
Mi pare un'ottima proposta per andare a migliorare il testo presentato.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 35) presentato da Frediani, Bertola, Giaccone Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 35).



FREDIANI Francesca

Proseguiamo con la nostra opera di smantellamento della proposta di legge in oggetto. In realtà, è sempre e solo per richiamare l'attenzione sul fatto che non abbiamo bisogno di questa proposta di legge: non ne abbiamo bisogno noi, non ne ha bisogno il Piemonte, non ne hanno bisogno soprattutto gli alpini.
In questo caso, chiediamo di cancellare la lettera b) e di eliminare il riferimento all'azione che la Regione dovrebbe fare, ossia "diffonderne i valori storici, sociali e culturali, in particolare tra le giovani generazioni". Effettivamente, nella pratica, ci chiediamo come la Regione possa diffondere questi valori propri di un corpo che, già di per sé, con la sua costante presenza sul territorio, svolge quest'attività. È un po' il discorso che faceva prima il Consigliere Grimaldi: in che modo la Regione Piemonte potrebbe diffondere questi valori? Attraverso quali strumenti? Con quali modalità? Per quanto concerne il riferimento alle giovani generazioni, raggiungere le giovani generazioni significa andare a fare promozione nei luoghi in cui le giovani generazioni sono raggiungibili, nei luoghi in cui possiamo compiere quest'azione di sensibilizzazione. Al riguardo, la Regione cosa dovrebbe essere? Un tramite? Un ponte? Un veicolatore di contenuti per conto del Corpo degli Alpini? Verso quali destinatari? Verso i giovani? Ma in che contesto? A scuola? Cioè andiamo a fare promozione del valore degli alpini all'interno degli istituti scolastici? Nelle manifestazioni sportive? So che nel testo di legge ci sono delle proposte in tal senso, per riteniamo che questo tipo di promozione, come dicevo prima, il Corpo degli Alpini lo fa con la semplice presenza sul territorio quando serve e nel momento in cui mette a disposizione il suo impegno per stare vicino ai cittadini, soprattutto in momenti di difficoltà.
Ci sembra assolutamente inutile andare a dire che la Regione va a diffondere i valori storici, sociali e culturali, soprattutto con un errore storico così lampante come quello della proposta di celebrare il Corpo degli Alpini in una data in cui c'è ben poco da celebrare, anzi sono messi in evidenza dei valori che non sono valori, cioè vengono ricordati piuttosto, dei fatti estremamente tragici che la nostra storia, come dicevo prima, deve conservare e tramandare, ma non deve in alcun modo valorizzare o far percepire con quel senso di spirito di sacrificio che, purtroppo, in questi ultimi mesi stiamo vedendo troppo spesso declamare.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

In parte ne parlavamo oggi, Consigliera Frediani: l'inflazione in Italia vola, così come il costo dell'energia, delle materie prime e dei beni alimentari. Invece dei salari, aumentano solo le spese militari.
Che cosa ci spiega il Presidente Cirio, colui che ogni tanto ovviamente appare nelle nostre televisioni pubbliche? Ci spiega che servirebbero dei nuovi mesi di naja obbligatori per insegnare a dei non meglio specificati giovani (se non sono meglio specificati i valori, neanche i giovani sono meglio specificati), i valori della vita.
Invece di sostenere maggiormente i servizi civili, volontari ed europei invece di assegnare i voucher a chi frequenta le scuole statali (magari se vogliono sentirsi con l'Assessora Chiorino), trova il tempo di fare queste uscite. Anche questa legge, di fatto, si lascia andare sulla diffusione di valori storici, sociali e culturali.
Sono preoccupato, perché di solito questa diffusione dovrebbe essere fatta dalle scuole e dai nostri istituti culturali che, se possibile, vorrei fossero lasciati fuori dalle beghe della politica, perché continuo a vedere degli usi sempre più impropri delle nostre istituzioni culturali. Non ravvedo nessuna necessità di mettere nell'istituzione della giornata regionale del valore alpino una finalità che vede in quei valori storici il centro e il fuoco della promozione verso le giovani generazioni, se non contestualizzare quali sono quei valori storici. Nella storia, ahimè abbiamo vissuto di tutto: da guerre di liberazione a guerre per motivi religiosi e, ovviamente, economici.
Credo che l'articolo 1 andrebbe rimesso all'interno una discussione generale, in cui spero ritorni il richiamo ai valori, per esempio, della nostra Regione, del nostro Statuto, della Costituzione e quindi anche del profilo repubblicano. Penso e spero che siano inseriti, ma di questo parleremo fra pochi secondi.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Condivido non solo lo spirito e la lettera dell'emendamento, ma anche gli interventi che sono stati fatti dai colleghi a supporto di un emendamento che propone di abrogare la lettera b) del comma 1 dell'articolo 1, dove si dice: "La Regione riconosce l'attività sul territorio, i valori di solidarietà e l'impegno degli alpini al fine di diffonderne i valori storici, sociali e culturali, in particolare tra le giovani generazioni".
È giusto il richiamo che è stato fatto, ma non deve suonare come una sorta di "invecismo" o di benaltrismo rispetto ad altre necessità e altre priorità che ci sono in questo momento per la nostra regione e anche per i nostri giovani in termini di istruzione, in termini lavorativi e in termini di richiamo a valori che dovrebbero essere comuni a tutti e sono, lo ripetiamo ancora, i valori della nostra Costituzione.
Ragionare su determinate carenze che vediamo nella legislazione e nell'attività della Giunta regionale, nell'attività anche del Governo nazionale rispetto ai temi che ho richiamato prima, effettivamente suona un po' come.
C'è un sorriso amaro nel leggere il contenuto della lettera b) del comma 1 dell'articolo 1, quindi anche per questo è più che giustificato l'emendamento abrogativo.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 9) presentato da Grimaldi, Frediani, Giaccone.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 9).



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mi scuso con i colleghi di maggioranza, ma d'altra parte vi avevamo avvisato che forse sarebbe stato meglio verificare in Commissione questi emendamenti non ostruzionistici. Non avete voluto accogliere il nostro suggerimento, quindi proveremo a discutere di questi emendamenti in Aula.
L'emendamento rubricato n. 9) è un po' la continuazione di quello che stavamo dicendo, cioè diffondere quali valori storici, quali riferimenti sociali e culturali. Nell'emendamento n. 9) proviamo a inserirne uno che dovrebbe essere condiviso da tutti voi, cioè dopo le parole "culturali" sono aggiunte le parole "nonché quelli propri della Resistenza italiana".
Immagino che ovviamente nessuno dei colleghi di maggioranza oserà ridimensionare la portata di questo emendamento, che ricorda anche il contesto di cui parlavamo. I valori alpini dove si riscontrano nella nostra storia? Nella solidarietà degli hot spot? Certo. Quando ci sono state le alluvioni? Certo. Secondo me, se c'è una storia da raccontare è proprio quella del ritorno da quella battaglia di cui fate menzione. È stato grazie al contributo fondamentale di moltissimi alpini che, dopo la tragedia di quel conflitto e di quell'invasione, tornarono e diventarono anche gli animatori più importanti dei moti di resistenza italiana.
Per questo, vi chiedo di emendare l'articolo 1, perché è importantissimo riconoscere che quella dell'Armir era una guerra di aggressione. La ritirata, infatti, era stata preceduta da lunghi mesi di occupazione a fianco dei nazisti, quindi quella guerra dev'essere rimessa al suo posto come uno degli orrori di questo Paese e uno degli errori storici e politici che il nostro Paese ha fatto. A differenza di quella sul fronte occidentale, quella era una guerra di sterminio, comparata esplicitamente da Hitler alla conquista delle Americhe, che portò all'annientamento delle popolazioni precolombiane.
Vi ricordo che, quando si citano questi episodi così importanti, di farlo sempre affiancandoci anche alle nostre fondazioni culturali, perché che cosa abbiamo istituito a fare i musei del Novecento e le fondazioni che, in qualche modo, ci ricordano la nostra storia, se non per farci aiutare anche nella costruzione dei testi legislativi? Per questo, spero che riusciremo insieme a migliorare l'articolo 1 di cui stiamo discutendo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Abbiamo sottoscritto anche quest'emendamento perché lo condividiamo. Non possiamo non condividere un richiamo ai valori propri della Resistenza italiana.
Come dicevo prima, preoccupa questo continuo richiamo al sacrificio soprattutto al sacrificio in guerra. Purtroppo è un qualcosa che sta diventando sempre più diffuso e sta scrivendo una retorica che stride con i valori della Resistenza. È vero che la storia della Resistenza è fatta di lotta, di violenza e di sacrificio di vite umane, però è una storia di costruzione della pace. Credo, quindi, che qualsiasi norma approvata in questo momento, anche all'interno di questo Consiglio regionale, debba ripercorrere quel tipo di storia e debba tramandare quel tipo di valori, i valori di ricerca della pace.
Anche nel momento in cui ci appelliamo alla Resistenza, ricordandola e richiamando la nostra Costituzione, non dobbiamo mai dimenticare che la Resistenza è stata scritta e vissuta, da chi ci ha preceduto, proprio per consentirci di vivere quel periodo di pace che poi, fortunatamente, abbiamo potuto vivere per tantissimi anni e che in questo momento, più che mai, è minacciato.
A nostro avviso, una legge approvata in questo periodo storico non dovrebbe mai dimenticare le finalità scritte nella nostra Costituzione; finalità scritte dopo un lungo percorso di sacrifici di vite umane, di dolore e di sofferenza (non va mai dimenticato), con l'unico scopo di garantire la pace a chi sarebbe venuto dopo e non dover più rivivere quegli orrori che purtroppo, i soldati hanno vissuto, in particolar modo nella giornata richiamata nel testo.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Se era giusto, corretto e condivisibile il richiamo alla Costituzione repubblicana presente nell'emendamento illustrato in precedenza, è assai più giusto il richiamo proposto alla lettera b) dell'articolo 1, ai valori "nonché quelli propri della Resistenza italiana". È giusto e doveroso inserirlo nell'articolo, specie dal momento in cui quella legge propone di celebrare la giornata del valore alpino ogni anno il 16 gennaio, in ricordo del tragico sacrificio degli alpini caduti in terra di Russia.
Tuttavia, manca qualcosa al comma 1 dell'articolo 2. La data cambierà, per manca qualcosa: mandati a morire con le scarpe di cartone; mandati a morire da Mussolini in una guerra d'invasione con le scarpe di cartone. Questo manca al comma 1 dell'articolo 2. Qualcuno deve pur dirlo e stiamo cercando di ripeterlo.
Dal momento in cui il comma 1 dell'articolo 2 dice così, è assai giusto porre il richiamo ai valori della Resistenza italiana come uscita da quel periodo buio, da quel periodo di guerra; uscita con la liberazione e con la Resistenza, che non furono solo di una parte politica, giacché i partigiani erano socialisti, comunisti, cattolici, liberali e monarchici, per cui è un qualcosa che appartiene a tutti e che ritengo giusto richiamare in una legge del genere.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 36) presentato da Frediani, Bertola, Giaccone Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 36).



FREDIANI Francesca

Con quest'emendamento ci riferiamo sempre alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 1, ponendo l'attenzione su quel che viene enunciato nell'articolo 1: "La Regione riconosce l'attività, il valore e l'impegno degli alpini, al fine di diffonderne i valori storici, sociali e culturali in particolare tra le giovani generazioni". Noi chiediamo che sia abrogata la parte della lettera b) in cui ci si rivolge in particolare alle giovani generazioni. Riteniamo che questa insistenza sul voler trasmettere dei valori, così come intesi nel testo della proposta di legge.
Tutti riconosciamo agli alpini di essere sempre presenti, solidali generosi e spendersi nelle difficoltà. È un qualcosa d'innegabile, sono valori che sicuramente i nostri giovani già di per sé hanno assimilato vedendo la costante presenza di questo corpo nei momenti di difficoltà, ma quello che questa proposta di legge vuole trasmettere non è quel tipo di significato della presenza degli alpini, è un altro e lo si vede proprio per la scelta della data indicata.
Ci chiediamo, quindi, quale tipo di valore vogliamo trasmettere, in particolar modo alle giovani generazioni. È come dire che i giovani non hanno conosciuto il significato del sacrificio. Spesso, additiamo i nostri giovani come se non avessero piena consapevolezza della fortuna che hanno a vivere in una società come questa. Li abbiamo quasi colpevolizzati - tutti noi siamo stati colpevolizzati - per aver dato per scontata la pace.
È stato detto: ci eravamo illusi che la pace sarebbe stata per sempre e avevamo dato per scontata la pace. Perché no? Che cosa c'è di sbagliato nel dare per scontato che si possa vivere in pace e senza guerre? Anche l'Unione Europea è nata per garantire stabilità e pace, ma adesso vediamo che è proprio la prima a cercare di alimentare, anche con armi questo conflitto e non si pone come organismo di mediazione, a eccezione di alcuni esponenti di altri paesi che, invece, stanno cercando di ricomporre il quadro e di evitare che ci sia un'escalation.
Pertanto, l'attenzione rispetto alle giovani generazioni e l'intenzione di trasmettere valori, in realtà, si riferisce a valori che non sono quelli che, allo stato attuale, riguardano gli Alpini, ma a quelli trasmessi da questa narrazione falsata dell'eroismo e del sacrificio in guerra.
Chiedo convintamente che sia tolta questa frase dall'articolo 1, comma 1 lettera b).



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Dice bene la collega quando parla della frase che si vuole abrogare, "in particolare tra le giovani generazioni".
La ragione per cui non ci piace quel riferimento si evince più dal contesto generale che dal testo della legge. Respiriamo un'atmosfera di logica e di retorica militarista. Sono seriamente preoccupato per i nostri ragazzi perché prima hanno vissuto il periodo di pandemia, quindi si sono persi momenti di socialità, di apprendimento e di formazione che non torneranno più. Adesso si ritrovano con una guerra alle porte dell'Europa, con un linguaggio dei media, dei politici e di tutti totalmente cambiato, con una logica e un linguaggio di guerra e con una retorica militarista prepotente e imperante.
Le ragioni per opporsi a quella frase si evincono proprio dal contesto. C'è di nuovo la retorica del militare: in fondo andava meglio il militare, la leva obbligatoria. L'ha detto il Presidente Cirio in un'occasione pubblica e l'abbiamo sentito dire anche in Aula.
Io ascolto sempre gli altri, anche quando dicono cose che non condivido per farci dei ragionamenti e vedere se magari sono d'accordo. Anche in quest'Aula ho sentito dire che il servizio militare obbligatorio insegnava ai ragazzi a stare al mondo. Allora faccio una domanda: il servizio militare obbligatorio - la leva obbligatoria - la facevano gli uomini, per cui erano solo gli uomini che imparavano a stare al mondo? Le donne quindi, non sapevano stare al mondo? Chi insegnava a queste povere donne a stare al mondo? Forse i padri autoritari con qualche sberla? O forse i mariti, ancora con il vecchio Codice Civile, il vecchio diritto di famiglia che imponeva alla moglie di seguire il marito ovunque lui decidesse di trovare la sua residenza? Questa è la domanda che emerge perché, a seguire quel discorso, parrebbe che le donne, secondo qualcuno, non sapessero stare al mondo perché non avevano svolto il servizio militare!



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Stavo provando a contestualizzare le premesse di quegli emendamenti. Arrivo al tema più delicato, che non abbiamo voluto affrontare nelle scorse sedute anche perché, come avrete visto, anche il Corpo degli Alpini è stato nell'occhio del ciclone, su una polemica molto brutta.
Quando parlavamo della battaglia di Nikolaevka, alcuni studi storici (ne ho trovato almeno tre) ci ricordano cosa non ha funzionato in quella vicenda.
Non c'è solo l'aggressione e l'alleanza con l'Asse, ma i combattenti italiani, alpini compresi, presero parte a quella guerra distinguendosi anche in azioni di repressione, inclusi saccheggi, fucilazioni e stupri anche in maniera autonoma dall'alleato tedesco.
Il 15 gennaio 1943, undici giorni prima della battaglia (in realtà, un giorno prima del giorno scelto da voi, perché voi non avete neanche scelto il 26, ma il 16), nelle ricostruzioni dei nostri istituti storici (non so se avete letto quello che hanno appurato il SISMED, il Presidente del direttivo del SISCO, il Dipartimento di Studi umanistici dell'Università degli Studi di Napoli Federico II) ci ricordano, ad esempio, che a Rosso? il comandante del Corpo d'armata alpino in Russia (quindi non i tedeschi) ordinò il massacro di una trentina di prigionieri, senza nemmeno che avessero avuto un processo sommario.
Ci sono tanti titoli di saggi dei nostri istituti storici che ci spiegano che noi siamo stati degli invasori, non delle vittime di quel conflitto.
Proprio per questo, credo che occorrerebbe ricordare quel momento come uno dei momenti più bui ed evitare di indossare quella maglietta nera da cui per fortuna, gli alpini sono riusciti a liberarsi per uscire da questo nefasto e oscuro passato.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 21) presentato da Frediani, Bertola, Giaccone Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 21).



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo è l'ultimo della lunga serie di emendamenti che abbiamo presentato sull'articolo 1. Qui dimostriamo che sappiamo essere anche propositivi. Non c'è solo un intento abrogativo nella nostra azione, ma c'è anche un intento di proposta migliorativa del testo, anche se ci sembra che difficilmente si possa arrivare a un testo condivisibile anche da parte nostra.
In particolare, l'emendamento chiede di aggiungere la lettera c). Tra i fini che la Regione si propone, c'è quello di favorire azioni finalizzate alla promozione dei valori in una cultura di pace e solidarietà.
Come dicevo prima, sono gli unici valori che vanno promossi con una proposta di legge approvata dal Consiglio regionale. Non possiamo proporre null'altro. Non abbiamo nient'altro da insegnare le nuove generazioni. Non possiamo permetterci e far sì che i giovani leggano la storia dal punto di vista dell'eroismo e del sacrificio militaristico. È un qualcosa che non è più ammissibile, perché i nostri giovani sono abituati a vivere in un mondo in cui si sentono cittadini, non solo d'Europa, ma del mondo. Sono giovani che viaggiano; sono giovani che studiano; sono giovani che stanno bene nella pace e vivono bene in una cultura di pace.
Quando leggiamo in questi giorni le interviste ai ragazzi, a quei giovanissimi ragazzi di entrambe le fazioni, molto spesso sentiamo dire "io non voglio combattere". Anche la narrazione che, troppo spesso, sentiamo sui nostri giornali e nelle nostre tv sull'eroismo e sulla difesa della patria, è una narrazione falsata, che non rispecchia l'immenso dolore e la tragedia che questi ragazzi vivono, dopo aver potuto godere della pace per un periodo, ma che adesso devono, purtroppo, per costrizione, difendersi e difendere il loro territorio, però attraverso un combattimento con l'uso delle armi. È un qualcosa che noi non possiamo assolutamente proporre tantomeno promuovere e nemmeno valorizzare.
Speravo che il nostro Paese fosse abbastanza maturo e si trovasse a uno stadio di sviluppo abbastanza elevato da potersi porre come mediatore, da poter usare un linguaggio diverso, da avere un ruolo di pacificazione. Ci sbagliavamo tutti, perché abbiamo visto addirittura degli esponenti politici indossare l'elmetto e dire delle parole che con la pace non hanno nulla a che fare. Abbiamo visto addirittura aumentare gli investimenti in armi, che è una cosa che mai più ci saremmo aspettati di vedere soprattutto dopo una pandemia e dopo aver messo a nudo tutte le difficoltà della nostra sanità. Invece tant'è, siamo qui con un Governo che, in modo quasi trasversale, ha detto sì all'aumento della spesa militare.
In questo momento, credo che sia semplicemente vergognoso stare in quest'Aula a parlare di valori, se non di valori che abbiano a che fare con questo termine "pace" e con "solidarietà". Tutto il resto è veramente un'offesa al momento storico che stiamo vivendo.



PRESIDENTE

Sull'emendamento rubricato n. 21) ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Come diceva la collega, gli emendamenti a prima firma del nostro Gruppo, in particolare della collega Frediani, fin qui sono stati emendamenti volti ad abrogare l'articolo 1 o parti di esso.
Questo è il primo emendamento che, invece, ha uno spirito propositivo quindi di miglioramento del testo presentato. Si propone, infatti, di aggiungere la lettera c). "favorire azioni finalizzate alla promozione dei valori di una cultura di pace e solidarietà". A noi sembra che la lettera c) poi possa dare valore anche alle altre due e possa far stare insieme il tutto, dando la giusta accezione e il giusto focus all'articolo 1, per evitare che anche questa legge entri in quella retorica militarista che abbiamo denunciato finora.
È necessario in generale, ma ancora di più in questo periodo, ed è giusto fare tutto quello che è nelle nostre possibilità di legislatori regionali per favorire la promozione dei valori della cultura, della pace e della solidarietà. Pertanto, nell'intento di migliorare il testo e non di abrogare tutto o parte di esso, pensiamo che l'emendamento possa essere accettato in modo favorevole e possa trovare riscontro positivo anche da parte dei proponenti della legge.



PRESIDENTE

Sull'emendamento rubricato n. 21) ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà per due minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che non solo occorra aggiungere il fatto che queste azioni siano finalizzate alla promozione dei valori di una cultura di pace e di solidarietà, ma anche uscire un po' dalla discussione che abbiamo ascoltato in questi mesi proprio sulla pace e sulla resistenza.
Pensateci bene: chi è che ha scritto nella Costituzione che l'Italia ripudia la guerra? Non l'hanno scritta esattamente quelle forze repubblicane, democratiche e antifasciste che avevano appena combattuto una guerra di liberazione nazionale? E non sono state proprio loro a dire che da lì in avanti i conflitti non dovevano più essere risolti tramite la guerra? Mi fanno un po' ridere quelli che, anziché chiedere spiegazioni ad alcuni autorevoli membri del nostro Parlamento e anche dei governi regionali, che andavano in giro con le magliette di Putin per l'Unione Europea, circa la loro presenza nelle repubbliche autodichiarate del Donbass, per settimane sono andati alla ricerca dell'errore del compagno Smuraglia. Diciamocela così, oggi: con la scomparsa di Carlo Smuraglia, è venuta meno una delle figure più autorevoli dell'antifascismo italiano.
Per mesi avete cercato la dichiarazione sbagliata del Presidente dell'ANPI o di quel tal partigiano, non comprendendo che per chi ha fatto le lotte di liberazione delle nostre città e per chi ha partecipato alla durissima lotta di liberazione italiana non c'è alcuna ambiguità nel promuovere i valori della cultura di pace e della solidarietà.
E guardate che la cosa fondamentale, quando parliamo di temi così delicati e quando vi diciamo che li dobbiamo tramandare soprattutto ai più giovani è iniziare a tramandare ai più giovani quello che hanno scritto le persone che hanno fatto parte di quel conflitto. D'altra parte, non dimentichiamoci che invece dagli altri conflitti l'eco del sacrificio andò a coprire con un velo il non trascurabile dato di fatto che le nostre divisioni facevano parte, in realtà, di un esercito d'invasione.



PRESIDENTE

È terminato l'esame degli emendamenti all'articolo 1.
Passiamo ai pareri sull'articolo 1.
La parola al Consigliere Nicco.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Prenderò qualche minuto per dare un parere complessivo di carattere generale, al quale poi rimanderò non solo per quest'articolo, ma anche per quelli successivi.
Prendo atto che sull'articolo 1, che si compone di numero tre righe insistono, se non ho contato male.



PRESIDENTE

Scusate, mi rivolgo alle opposizioni. Consigliere Gallo, non disturbi la sua parte politica.



NICCO Davide

Sta disturbando la nostra.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Grimaldi. Può intervenire sull'ordine dei lavori.
Scusi, Consigliere Nicco.



NICCO Davide

Mentre sto parlando io?



PRESIDENTE

Pensavo fossero finiti gli interventi in discussione generale.



GRIMALDI Marco

Ovviamente, non vediamo l'ora di ascoltare le parole del primo firmatario nella discussione generale. Dicevo solo, a proposito dei pareri, che i pareri non si chiedono al primo firmatario, ma alla Giunta. O no? Lo chiedo solo per capirci e per non fraintendere quello che è successo.
Se è un intervento in discussione generale, ascoltiamo il collega Nicco perché è importante conoscere l'espressione della maggioranza, cioè il parere in qualità di primo firmatario. Ma i pareri, di solito, sono espressi dalla Giunta. Volevo solo capire.



PRESIDENTE

Essendo una proposta di legge, il primo firmatario esprime il parere sugli emendamenti in discussione generale.
Il collega Nicco stava esprimendo un concetto. Chiedo a tutti di ascoltare senza interrompere e senza discutere fra voi, dato che, come sapete bene l'audio è poco agevole. Permettete al Consigliere Nicco di proseguire.
Prego, Consigliere Nicco.



NICCO Davide

Grazie, Presidente.
Stavo dicendo che su un articolo di tre righe mi pare che insistano undici emendamenti.
Per stessa ammissione dei presentatori, sono emendamenti ostruzionistici tranne l'ultimo.



(Commenti dei Consiglieri Bertola e Frediani)



NICCO Davide

Lo dico io. Sono tre emendamenti ogni.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Colleghi, lasciate continuare il Consigliere Nicco!



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

Lasciate continuare il Consigliere Nicco!



(Commenti della Consigliera Frediani)



PRESIDENTE

La richiamo all'ordine!



NICCO Davide

Ritengo che undici emendamenti su un articolo di tre righe siano ostruzionistici: lei stessa ha detto, relativamente all'ultimo emendamento che provavate a essere costruttivi.
Nonostante ciò, per questioni di eleganza e di stile, provo comunque a fornire una motivazione di parere raggruppando gli emendamenti presentati.
Vi è una serie di emendamenti abrogativi: naturalmente, su questi il mio parere è negativo, perché abrogare un articolo o una sua parte sostanziale vuol dire fondamentalmente ritirare la norma, e non è questo il nostro intento.
Vi è poi una serie di emendamenti sostitutivi, cioè che intendono sostituire dei concetti con altri assolutamente analoghi. Ritengo, quindi che siano inutili. Pertanto, il parere è negativo, non nella sostanza ma per l'inutilità della sostituzione.
Vi sono, infine, degli emendamenti che vogliono inserire in modo esplicito rimandi ai valori della Resistenza e della Costituzione all'interno della norma. Su questo tema, ricordo a me stesso che i valori della Resistenza sono recepiti in maniera anche forte, sia per motivi di vicinanza temporale, sia per motivi ideologici, nella stessa Costituzione, e che la stessa Costituzione permea e comanda tutte le leggi, sia quelle più importanti a livello nazionale, sia questa mia piccola proposta di legge regionale. Pertanto, la proposta di inserire in questa legge regionale continui rimandi alla Resistenza e alla Costituzione la ritengo superflua addirittura tautologica, non per motivi di merito, ma per motivi di inutilità.
In ultimo, vi sono degli emendamenti che non insistono su quest'articolo ma su quello successivo, relativi alla data, per cui anticipo il parere anche sui prossimi facendo una breve cronistoria di quanto è successo.
La data del 10 gennaio fu indicata in Commissione senza che in quella sede fosse mai pervenuta alcuna contestazione in merito, né alcuna proposta alternativa. Successivamente alla proposta di Commissione, è entrata in vigore la norma nazionale. Ricordo che la data del 10 gennaio è quella indicata in Commissione, mentre il 26 gennaio è quella della norma nazionale.
Nel merito, ritenevo che la data del 10 gennaio fosse appropriata e spiego anche il perché. Non è la solita data che celebra una roboante e muscolare vittoria nell'ambito di una guerra. Al contrario, è una data che ricorda a tutti - proprio in questo periodo storico, ritengo che sia assolutamente opportuno - che la guerra non è solo il luogo dove ci si gloria e dove si ottengono vittorie e onori. ma la guerra è anche un posto dove si muore. A mio avviso, la scelta di questa data avrebbe - uso il condizionale aiutato a ricordarlo.
Ammetto, però, che dopo l'entrata in vigore della norma nazionale questa data diventa inopportuna, non perché le due norme siano uguali - lo ribadirò anche in fase di dichiarazione di voto - perché credo che le due celebrazioni abbiano un concetto ben diverso l'una dall'altra, ma perch sono entrambe rivolte agli stessi destinatari e concretamente si metterebbero gli stessi in difficoltà nel celebrare due ricorrenze così ravvicinate.
Di conseguenza, subito dopo l'approvazione della norma nazionale, sentiti i membri dell'ANA e sentito il Presidente nazionale dell'ANA, avevamo optato per spostare adeguatamente la data, allontanandola da quella nazionale.
Su proposta dello stesso Presidente dell'ANA, avevamo pensato come data ottimale quella del 15 ottobre, che è la data di costituzione del Corpo.
Sulla data del 15 ottobre esiste, peraltro, già un emendamento presentato dal Consigliere Grimaldi, quindi la mia proposta all'articolo 2 sarà di approvare, con il consenso dell'ANA, l'emendamento presentato dal collega Grimaldi, che ringrazio per la proposta, e di spostare al 15 ottobre la giornata regionale.
Ciò detto, ritengo che l'ormai ultrasecolare storia degli alpini preveda almeno dieci date che possano andare tutte bene (dico "dieci" come numero simbolico). Ne dobbiamo però scegliere una e mi pare che quella della costituzione del Corpo sia quella più indicata, concordata - lo ripeto ancora una volta - anche con l'ANA.
Ci sono poi altri emendamenti sui quali esprimerò di volta in volta i pareri, alcuni anche positivi. In particolare, inizio già a dire che sono favorevole all'emendamento rubricato n. 21), presentato dalla collega Frediani, che, guarda caso, è quello che lei ha definito "costruttivo".
Evidentemente, quando c'è volontà di costruire ci s'intende.
Infine, per quanto riguarda la sovrapposizione tra le due celebrazioni, mi riservo di fornire una spiegazione più dettagliata della mia sommessa convinzione in fase di dichiarazione di voto.
Grazie, Presidente, e scusi se ho rubato un po' più di tempo.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi sia qualche Consigliere che intende intervenire in fase di discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Possiamo non essere d'accordo su parecchie cose, ed è anche normale e legittimo che degli emendamenti delle opposizioni siano bocciati dall'Aula (anche questo è il gioco della democrazia). Tuttavia, è meno corretto e onesto intellettualmente mettere in bocca ad altri parole che non sono state dette. Può capitare di esprimersi male - ci capita spesso - pu capitare di capir male e può capitare di rovesciare le cose.
Undici emendamenti a un articolo sono tanti o sono pochi, non lo sappiamo ma secondo noi sono pochi, perché essere ostruzionisti voleva dire presentare 100 emendamenti su un articolo. C'è differenza tra fare ostruzionismo e proporre degli emendamenti abrogativi che, in quanto tali come dice il termine, vogliono abrogare una legge o parte di essa e non fare ostruzionismo a una legge.
La nostra volontà rimane quella di non vedere approvata questa legge nostra volontà legittima, ancorché pensiamo non troverà accoglimento. A fianco a questo, poiché siamo Consiglieri di opposizione e l'opposizione si fa così, auguro a tutti nella vita magari di fare anche qualche mese in opposizione e non solo al governo con chiunque e dovunque; capita di avere necessità di migliorare un testo di legge nella nostra ottica di parte, di ridurre il danno, di operare in riduzione del danno.
In quella logica lì ci sono anche degli emendamenti non costruttivi infatti, la collega non ha detto così - ma che cercano di lavorare sul testo e di migliorare il testo. È solo un riportare le cose a realtà nel tenersi le reciproche opinioni. Non pretendiamo di far cambiare idea agli altri, ma è solo per non mettere in bocca ad altri cose non sono state dette.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Come diceva il collega, noi rimaniamo ovviamente della nostra idea e ribadiamo il nostro concetto negativo rispetto a questa proposta di legge dopodiché nessuno ha parlato di atteggiamento ostruzionistico, perché vi assicuro che quando assumiamo un atteggiamento ostruzionistico, si nota molto di più. Undici emendamenti su un articolo sono nulla, sono uno stimolo alla discussione e al confronto, non sono assolutamente delle azioni ostruzionistiche. Tant'è che abbiamo parlato di emendamenti abrogativi e poi di emendamenti, invece, propositivi, ma questo non significa che gli emendamenti abrogativi valgano meno dei propositivi, è semplicemente un modo diverso di stimolare la discussione.
Evidenziamo quello che non ci piace, chiediamo di toglierlo e poi proponiamo quello che, invece, vorremmo vedere nel testo. In particolare il richiamo alla cultura di pace e di solidarietà è un qualcosa che vorremmo vedere in questo testo che rimane, comunque, un testo mal impostato. Fa sorridere che il Consigliere Nicco ci dica che la guerra è fatta di morte, ma chi ha detto il contrario? Anzi, lo stiamo dicendo praticamente da inizio discussione che la merda.
Scusate, volevo dire che la guerra - è un lapsus, ma stavo pensando proprio a quello - è una montagna. come diceva qualcuno. Tutti noi pensiamo quello a volte lo diciamo anche involontariamente.
Detto ciò, la nostra azione è mirata alla riduzione del danno, quindi cerchiamo di sollecitare la discussione, lo facciamo con gli strumenti che abbiamo a disposizione, ci siamo limitati di molto - e vi assicuro che ci siamo limitati di molto - e siamo contenti, perlomeno un po' soddisfatti se qualche spunto viene approvato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Intanto fatemi dire, colleghi, che se abbiamo tolto la camicia nera alle penne alpine, per noi è un grande onore e anche una responsabilità che ci prendiamo.
Rispondo al collega Nicco. Sì, rivendichiamo quell'emendamento; un emendamento, tra l'altro, proposto dalle società italiane di storia, da diversi giornalisti e da diversi intellettuali del nostro Paese, che hanno chiesto di scegliere il 15 ottobre 1872, quando nacque il Corpo degli Alpini. Si tratta di sottrarre il corpo militare, cui tanto deve questo Paese, a dannose logiche di strumentalizzazione che non giovano, secondo noi, alla sua memoria e all'immagine. Per questo, invitiamo anche il Parlamento a seguire i consigli del Presidente Mattarella.
Vorrei che fosse chiaro al collega e a tutti gli intervenuti che questa vicenda per noi è qualcosa di più di uno scivolone. Certo che le guerre, in qualche modo, vanno ricordate, studiate e analizzate, ma non solo quelle dove c'è la retorica della vittoria. Non è che in Aula avremmo detto cose tanto diverse sul Piave piuttosto che su altre tragiche vicende come Caporetto, ma fa un po' balzare sui banchi non comprendere quale operazione culturale si è fatta lì dentro.
Consigliere Nicco, per due volte si è fatto scivolare dalla bocca dicendo "è superficiale", "è un di più", ma per me è essenziale aggiungere i riferimenti ai valori della Costituzione e ai valori repubblicani. Non si comprende bene perché a uno dei corpi che ha rappresentato maggiormente lo spirito dell'unità nazionale si sia proprio collegata la celebrazione di un'impresa piuttosto che l'impegno umanitario del corpo. Un'impresa condotta all'interno di una guerra d'aggressione dell'Italia fascista, per di più in regioni oggi sconvolte da un'altra invasione.
Non so se avete compreso, ma la narrazione epica di ciò che è avvenuto a Nikolaevka ha tolto quell'episodio dal suo contesto, come se fosse stato messo in una bolla a sé stante: si celebra la sconfitta, come dice Nicco, e il sacrificio di poveri giovani disperati che cercavano solo di tornare a casa. Tuttavia, Nikolaevka è anche il simbolo della disfatta, oltre che del valore, ma raccontare quell'episodio come se fosse a sé stante è un po' come se l'Italia tentasse soprattutto di espiare una colpa: di essere stato un paese aggressore che ha condotto una guerra ideologica contro un nemico che non gli aveva in quel senso fatto niente. Pensateci bene, quasi che gli alpini pagassero, attraverso la loro terribile sofferenza, per le colpe di tutta la nazione.
Rifletteteci, perché Nikolaevka, che oggi si chiama Livenka, si trova proprio nell'Oblast' di Belgorod a poche decine di chilometri dove stanno combattendo le forze russe e ucraine ed è vicinissima alla città ucraina di Kharkiv che, come sapete, da decine e decine di giorni è bersaglio delle forze armate di Mosca. Con che coraggio oggi si parla di sovranità? Noi siamo tutti convinti, credo anche in quest'Aula, anche se c'è.



PRESIDENTE

Consigliere, aveva tre minuti a disposizione, perciò siamo già fuori tempo.



GRIMALDI Marco

Sto finendo un'argomentazione.



PRESIDENTE

Ho capito, ma i tempi sono regolamentari.



GRIMALDI Marco

Sì, va bene!



PRESIDENTE

Voi richiedete sempre l'attuazione del Regolamento e io applico il Regolamento.
Prego, concluda.



GRIMALDI Marco

"Perle ai porci", guardi.



PRESIDENTE

Moderi i termini! Moderi i termini, Consigliere Grimaldi! La richiamo all'ordine! La richiamo all'ordine! La richiamo all'ordine, perché a un certo punto la pazienza ha un limite e applico veramente il Regolamento!



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Non aggiungo.



(Commenti del Consigliere Grimaldi)



PRESIDENTE

Consigliere Grimaldi, la richiamo all'ordine! Non può permettersi di offendere nessuno.
PERUGINI Federico (fuori microfono) Anche per aver detto "perle ai porci"!



PRESIDENTE

Consigliere Perugini, c'è una Presidenza! Prego, Consigliere Sarno, mi scusi. Ha facoltà di intervenire.



SARNO Diego

Di nulla. Stavo dicendo che non aggiungo ulteriori argomentazioni rispetto a quello che i colleghi hanno espresso nella presentazione degli emendamenti, che abbiamo in parte firmato dall'articolo 2 in avanti, quindi avremo modo anche noi di entrare nelle argomentazioni degli emendamenti presentati dai colleghi. Non aggiungo ulteriori specifiche rispetto agli interventi, in particolare quelli in discussione generale, però a partire proprio dall'articolo 1, Presidente, questa proposta è nata male, come abbiamo detto anche durante la discussione generale. È nata male anche a livello nazionale. Ci sono stati dei cosiddetti (e cito testualmente) mea culpa di alcuni parlamentari che hanno votato quella proposta, oggi legge a livello nazionale.
Crediamo che già l'articolo 1 sia limitante e fuorviante rispetto al valore che hanno gli alpini e quel corpo, affiancando dei termini per ingabbiare e per non dare completezza a quella che poteva essere invece una proposta diversa, soprattutto una proposta che tenesse insieme il valore anche di altri corpi, rispetto a quello che oggi fanno in termini di attualità. È quindi nata male questa proposta e sta proseguendo peggio per gli interventi che arrivano dal primo firmatario.
Crediamo che alcuni interventi siano in alcune circostanze addirittura peggiorativi rispetto al testo. È questo il motivo per cui consideriamo questa proposta sbagliata e che all'articolo 1 ci vedrà con un voto contrario, ma non ci vedrà minimamente con un voto favorevole, perché, per com'è stato raccontato e per come abbiamo interpretato e raccontato nella discussione generale, crediamo che questa proposta fosse una proposta da presentare in maniera completamente diversa: più discussa, più argomentata con più attenzioni relativamente anche agli altri corpi.
Dall'articolo 2 entreremo nel vivo della proposta, in particolare sul tema della data, ma ci tenevamo a stigmatizzare il fatto che si sta procedendo in una dimensione peggiore rispetto a quella che il testo propone.
Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo se vi siano altri interventi, altrimenti passiamo alle dichiarazioni di voto. Se non vi sono dichiarazioni di voto, possiamo passare alla votazione degli emendamenti.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Non avevo nessuna intenzione di citare il Vangelo. Lo dico perché il collega mi diceva che dovevo iniziare la citazione da prima, ma non intendo dare né quello che è santo né quello che credo appartenga ai nostri valori come la Costituzione, a chi vuole sbranarci.
Noi continuiamo a pensare che soprattutto l'articolo 1 abbia tutti i limiti di un disegno di legge che non sa esattamente cosa analizzare, cosa valorizzare e, soprattutto, cosa difendere. Perché se si vuole difendere il valore alpino, lo si deve contestualizzare nel loro sacrificio che, in qualche modo, è descritto bene nella storia del nostro Paese e della nostra Regione.
Noi non vogliamo negare che dietro a quell'istituzione e a quel corpo ci sia ancora un grande moto popolare, che si vede e si riconosce in alcuni gesti di solidarietà più civile che di arma. E, ripeto, secondo me, i moti più vicini a quello che sto dicendo sono esattamente il lavoro dei volontari alpini nei nostri hot spot, nelle alluvioni (ad esempio, quella del 2001 e del 1994). Ma, ancora di più, credo che si debba riconoscere il valore di quella storia attraverso la memoria delle lotte, a partire dai nomi che hanno fatto parte della Resistenza piemontese.
Per questo, per noi le attività solidaristiche devono essere inserite nel contesto repubblicano e costituzionale, quindi voteremo a favore di quegli emendamenti e ci dispiace che il centrodestra non colga l'occasione per cambiare in meglio il testo. Pensiamo che quei valori storici, sociali e culturali debbano essere inseriti anche nella lotta di liberazione e, in particolare, che occorresse togliere quello sfregio che, in qualche modo era l'inizio di questa legge, cioè un episodio molto grave (ne parleremo negli articoli successivi), e diffondere i valori della pace che invece se ho inteso bene - saranno aggiunti al testo.
Abbiamo annunciato l'intendimento dei nostri voti sugli emendamenti qualora non fossero approvati, voteremo contro l'articolo 1.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con la votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale il relatore ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale il relatore ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 1, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 40) presentato da Frediani, Giaccone, Grimaldi Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 40); ne ha facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anche qui apriamo con un emendamento abrogativo, quindi chiediamo l'abrogazione dell'articolo 2, che è proprio quello che istituisce la giornata regionale del valore alpino. La motivazione l'abbiamo già anticipata sia durante la discussione generale sia nell'illustrazione di alcuni emendamenti: esiste una norma nazionale che ha già identificato una giornata di celebrazione del valore alpino.
Oltre a questo, gli alpini hanno già una loro festività e una ricorrenza che corrisponde all'adunata, che quest'anno purtroppo è stata anche ammantata di un significato non proprio positivo e speriamo che seguano delle azioni che consentano di riportare questa festa a quello che era cioè una festa di divertimento, ma anche di condivisione di valori che, a quanto pare, qualcuno non sarebbe in grado di condividere fino in fondo dimostrando anzi di avere scarso rispetto per il prossimo, in particolare per le donne.
Al di là di questo, c'è poi il problema della data; data che rappresenta proprio il tragico sacrificio legato, per l'appunto, a un'azione d'invasione del nostro Paese, che in quel periodo si trovava sotto il regime fascista, e che riteniamo non sia una ricorrenza degna di onorare quello che oggi - e ripeto "oggi", in un momento di pace che speriamo rimanga tale - rappresentano gli alpini.
Intanto riteniamo che questa giornata sia superflua, perché esistono già come ricordava il Consigliere Bertola, altre ricorrenze in occasione delle quali si celebrano le forze armate. Ricordiamo, altresì, l'appello del Presidente Mattarella, più volte richiamato in queste giornate di discussione.
Abbiamo appreso dalle dichiarazioni del primo firmatario che questa data è stata modificata e spostata su ottobre, quindi rimane comunque questa volontà di istituire questa giornata. Noi, invece, crediamo che questa giornata non sia da istituire. Possiamo condividere la volontà di riconoscere il valore degli alpini, in riferimento ai valori di cultura, di solidarietà e di pace, ma non la celebrazione di episodi tragici legati a una guerra d'invasione.
Il primo emendamento che presentiamo è interamente abrogativo dell'intero articolo 2 che ci apprestiamo a discutere più nel dettaglio.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano altri firmatari dell'emendamento rubricato n. 40) che intendono intervenire.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Arriviamo all'articolo 2 della proposta di legge. È un emendamento non ostruzionistico, ma abrogativo, il cui testo recita: "L'art. 2 della PDL n.
120 è abrogato".
L'emendamento intende, appunto, abrogare il testo, cioè annullarlo cancellarlo. Le ragioni sono quelle che abbiamo già elencato quando abbiamo illustrato gli emendamenti abrogativi che insistevano sull'articolo 1, sia nella sua totalità sia per singole parti, che ripeteremo anche in questo caso e che risiedono principalmente nell'inutilità, a nostro avviso, di questa proposta di legge, nella non necessità che il Piemonte si doti di una legge come questa, ancor più dal momento che è già stata approvata una norma nazionale che ha la stessa finalità, sebbene in una data diversa rispetto a quella nel testo in discussione (anche se abbiamo sentito che cambierà, e quindi la norma regionale si armonizzerà alla norma nazionale non duplicando in modo assurdo la data di una ricorrenza).
Resta comunque il fatto che sulla stessa celebrazione c'è una ricorrenza stabilita con legge nazionale e una stabilita con legge regionale. Questa è la ragione principale che fa sì che si presentino emendamenti abrogativi al testo.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano altri firmatari dell'emendamento rubricato n. 40) che intendono intervenire.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In qualche modo, vorrei utilizzare queste ore che ci separano dalla votazione di questo testo per continuare a fare un po' di cultura su questa vicenda, sperando che il nostro contributo sia servito a rimuovere per sempre, almeno dal Consiglio regionale del Piemonte, quella battaglia che proviamo a descrivere con alcuni emendamenti che presenteremo - lo dico già ma che, probabilmente, prima delle votazioni, potremmo anche ritirare.
Il senso degli emendamenti rubricati n. 23), 24) e 25) esprime il sentimento di quello che è stato quel ripiegamento e quello che ha voluto dire per la storia di questo Paese la battaglia di Nikolaevka. Ma sto all'emendamento presentato dalla collega Frediani, perché è quello che rappresenta meglio la nostra volontà: noi vogliamo ridurre il danno evitare di unire all'onta già avvenuta al Senato un'onta anche regionale nel senso che non credo che ci sia bisogno di questa legge. Ho già detto che siamo ovviamente favorevoli a ogni miglioramento, ma preferiremmo non vedere l'articolo 1, né l'articolo 2.
Insomma, preferiremmo non vedere proprio una legge che, a nostro avviso, ha poco senso di esistere.
In questa discussione vogliamo anche essere altrettanto chiari: quando si dice che la Regione istituisce la Giornata regionale del Valore Alpino abbiamo fornito diverse possibilità, oltre all'abrogazione, per capire esattamente di che cosa stiamo parlando. Intanto starei all'ipotesi iniziale, che è quella per cui si istituisce la Giornata in ricordo del tragico sacrificio degli Alpini caduti in terra di Russia. Ecco, questo "caduti in terra di Russia" rappresenta, a mio avviso, esattamente quel tentativo di mistificare, da una parte, e di decontestualizzare dall'altra di non riuscire nemmeno ad arrivare là dove gli Alpini stessi sono arrivati.
Guardate che non è stato facile per l'intero Corpo arrivare dove sono arrivati personaggi come Rigoni Stern o gli intellettuali più importanti del Novecento, prima da oltralpe e poi italiani. Perché sono stati ovviamente prima gli altri a dirci: "Guardate che state parlando di un'aggressione e non di una resistenza", "guardate che sono aggressori e non vittime".
Mi taccio, perché non voglio prendere ulteriori minuti. Continueremo nei prossimi emendamenti.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Come ho detto in precedenza, ci tenevamo, a partire dall'articolo 2, a intervenire sugli emendamenti dei colleghi, perché vorremmo spiegare, man mano che questa proposta procede nel suo iter, perché su alcuni punti siamo fortemente in disaccordo.
Crediamo sia giusto sostenere la richiesta di abrogazione dell'articolo 2 perché, come già i colleghi raccontavano e ben spiegavano, la scelta al comma 1 della data è una scelta per noi sbagliata. Sbagliata perché, in qualche modo, c'è proprio l'intenzionalità di collegare la giornata del valore alpino a un fatto storico che ha delle ombre, ha delle negatività ha dei "considerati" sbagliati al netto della perdita di quegli uomini.
C'è una valutazione che, nell'arco di questi decenni, la storia ha insegnato a prendere anche le distanze da alcuni avvenimenti storici ripeto, al netto del sacrificio umano. Individuare quella data crediamo che sia fortemente sbagliato.
Sbagliato come l'altra data scelta sul livello nazionale, perché quella è la data nella quale inizia la ritirata e c'è un tema legato al fatto che in quel momento storico, si stava compiendo un atto di forza derivante da un posizionamento culturale e storico sbagliato. L'abrogazione credo che sia il primo passo correttamente presentato dalla collega Frediani.
Crediamo che su questo la maggioranza dovrebbe avere la pazienza e l'onestà intellettuale, almeno, di ascoltare le opposizioni e quello che stiamo cercando di raccontare e, in parte, abbiamo raccontato anche nelle Commissioni. Alcuni di noi, su alcune questioni, anche in termini di data lo avevano già sottolineato in quel contesto.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
Passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 41) presentato da Frediani, Giaccone, Grimaldi Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 41).



FREDIANI Francesca

L'emendamento rubricato n. 41) interviene sempre sull'articolo 2, comma 1 con cui chiediamo l'abrogazione del comma. Il comma 1, appena citato anche dal Consigliere Grimaldi, recita: "La Regione istituisce la 'Giornata regionale del valore alpino', da celebrarsi ogni anno il 16 gennaio, in ricordo del tragico sacrificio degli alpini caduti in terra di Russia".
La nostra contrarietà si basa su due aspetti. Il primo è il fatto di istituire una giornata regionale nel momento in cui è stata recentemente istituita una giornata nazionale, che si va a sommare ad altre ricorrenze che già offrono occasione di celebrazione del Corpo degli Alpini.
La seconda parte, invece, è proprio di contenuto, quindi la scelta di una data che ricorda quello che viene definito il tragitto sacrificio degli alpini caduti in terra di Russia. Qui si richiama in pieno quella retorica che stiamo cercando di scardinare e di rimuovere da questo testo di legge cercando invece di valorizzare e proporre i contenuti e i valori più attuali che sono trasmessi dall'azione del Corpo degli Alpini, quindi tutti quei principi di solidarietà, di presenza costante, di pace soprattutto che ancora oggi riescono a trasmettere.
Noi crediamo che, se proprio vogliamo approvare un testo, come mi pare di capire s'intenda fare, perché il presupposto rimane sempre la nostra contrarietà all'approvazione di una proposta di legge a livello regionale che riteniamo assolutamente superflua, dobbiamo assolutamente dare un valore e un significato diverso a questa norma. Richiamare, quindi, quei principi e quei valori che oggi più che mai sono diventati urgenti, anche se davamo per scontato che mai più sarebbero stati messi in discussione.
Chiediamo, attraverso l'emendamento, di eliminare il comma 1. Dopo aver chiesto di ritirare la proposta di legge, di abrogare l'articolo 1, di abrogare l'intero articolo 2, adesso andiamo ad agire analizzando nel dettaglio i contenuti di ogni singolo comma e partiamo, quindi, dal comma 1 che istituisce la giornata in questa data che, per vari motivi che abbiamo già ampiamente discusso, ci sembra totalmente inadeguata.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Siamo sempre su emendamenti abrogativi. In questo caso, mentre prima si proponeva di abrogare l'intero articolo 2 della proposta di legge n. 120 si propone di abrogare almeno il comma 1 dell'articolo 2, che recita così: "La Regione istituisce la Giornata regionale del Valore Alpino da celebrarsi ogni anno il 16 gennaio in ricordo del tragico sacrificio degli alpini caduti in terra di Russia".
Questo è un comma centrale rispetto a tutto il provvedimento. L'articolo 2 stesso, che titola "Istituzione della Giornata regionale del Valore Alpino", è la ragion d'essere della legge e sul comma 1 si è inserita anche tutta la querelle riguardo la data e la duplicazione rispetto al provvedimento approvato dal Parlamento.
Sappiamo, com'è già stato detto la volta scorsa ed è stato ribadito oggi dal primo firmatario del provvedimento, che c'è l'intenzione di approvare un emendamento presentato dalle minoranze e quindi di cambiare la data armonizzandola a quella appena istituita con la legge nazionale.
Chiaramente, per tutte le ragioni che abbiamo elencato prima, permane la contrarietà rispetto all'istituzione di questa celebrazione e, per riflesso, anche al comma 1 dell'articolo 2.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
In particolare, su quest'emendamento ci teniamo a fare una riflessione che credo sia, se vogliamo stare alla coerenza del titolo della legge l'obiettivo della legge.
Se stiamo andando a istituire una giornata regionale del valore alpino perché non pensare a una data che abbia un'attinenza con il Corpo degli Alpini all'interno della Regione Piemonte? Ci sono casi in cui è istituita una giornata nazionale e poi ci sono le giornate regionali, a meno che la giornata nazionale non abbia un connotato esclusivamente istituzionale riconosciuto su tutto il territorio nazionale.
Al primo proponente suggeriamo - altre cose le diranno altri colleghi - di fare una valutazione almeno nel sottolineare che sia giornata regionale, di valorizzare un momento storico, una data storica e d'impegno rispetto a quei valori contemplati all'interno dell'articolo 1, che dia il senso profondo del perché il Piemonte decide di valorizzare una giornata regionale del valore alpino.
Quand'anche ci fosse una comunicazione o un'informazione, come anche nel testo che segue, rispetto alle nuove generazioni, almeno si potrà raccontare un pezzo di storia del Piemonte nel quale gli alpini hanno dato un contributo importante per quel momento storico in Piemonte. Ce ne sono diverse, non faccio degli esempi, ma potrebbe essere utile ragionare su questo e quindi suggerire al primo proponente, nonché primo firmatario, di modificare quella data.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei riprendere la narrazione di prima per ricordare esattamente di che cosa stiamo parlando. Le forze italiane, prima della battaglia di Nikolaevka, resistettero quanto poterono e poi iniziarono, come abbiamo provato a spiegare, la ritirata.
Si racconta che quella massa enorme di soldati sempre più disordinata iniziò una marcia disperata lunga 170 chilometri a temperature che andavano dai venti ai quaranta gradi sotto zero. Come hanno detto diversi colleghi gli alpini erano male equipaggiati, con pochissimo cibo, pochissimi mezzi e con abbigliamenti spesso inadatti a quelle temperature.
L'esercito regolare sovietico aveva sopravanzato gli italiani di quasi 100 chilometri e le ricostruzioni storiche ci raccontano che contemporaneamente, colpivano ai lati l'enorme fiume di soldati in fuga.
Ricordiamo che con gli italiani c'erano anche 10 mila tedeschi che, tra l'altro, avevano dei mezzi per spostarsi, ma c'erano anche alcune migliaia di ungheresi.
Nuto Revelli, un altro storico della nostra regione, della storia della nostra Resistenza e anche lui un alpino, era proprio lì e ci descrisse forse nella maniera più atroce e dura, quello che stava avvenendo.
Nuto Revelli diceva: "Non è venuto un solo aereo italiano a cercarci soltanto gli aerei russi che ci cercavano per mitragliarci. Eravamo ancora sul Don quando si disse che i tedeschi rubavano a mani armate i mezzi e i carburanti italiani per compiere le fughe organizzate e Gariboldi apriva le inchieste". Questa è una vicenda che poi magari, se avremo tempo racconteremo.
Credo che il racconto di Revelli dia l'idea di come si svolse la ritirata ma continuerò tra pochi minuti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 25) presentato da Grimaldi, Giaccone, Frediani Gallo, Sarno.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di illustrare l'emendamento rubricato n. 25) il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Prima di arrivare a ciò che scrivo nell'emendamento, vorrei finire il racconto di prima.
Nell'emendamento rubricato n. 25) spiego come la ritirata causò circa 95 mila tra morti e dispersi, ma anche che l'equipaggiamento fornito dal governo fascista di Mussolini era criminalmente inadeguato. Revelli ci dà un po' l'idea di come si svolse questa ritirata: "Qui dove tutto è morte dove basta un niente, una distorsione a un piede, una diarrea e ci si ferma per sempre, il desiderio è quello di vivere ed è immenso. Camminare vuole dire essere ancora vivi, fermarsi vuol dire morire. A migliaia sono distesi lungo la pista. Gli sfiniti, i dissanguati non li degniamo di uno sguardo sono cose ormai morte".
Non ho tempo di leggere tutto quello che dice Revelli in quel passaggio, ma se comprendete bene, lo stesso Revelli fa una critica ovviamente all'uomo ridotto in quelle condizioni. Secondo voi, che valore c'è in una massa di disperati che prova a correre più veloce possibile, senza avere più energie e che non ha nemmeno più la forza e l'energia morale, etica e civile per guardare i propri simili cadere sotto di loro, senza sangue, senza energie e senza cibo? "La piana" - dice Revelli - "è nera di gente ammassata e di colonne ferme.
Dal grosso villaggio sparano, arrivano due aerei, ronzano a lungo, così bassi che vedono le stelle rosse sotto le ali. Dai motori pare che esca un po' di fumo. Molti credono che gli aerei siano stati colpiti, invece sono le vampe delle mitragliere di bordo che rafficano. Urla da ogni parte, urla di chi cerca scampo, di chi non si alza più. Le colonne si sbandano, si disperdono, cercano sfogo lontano dai muli, dalle slitte. Retrocediamo in un inverosimile frammischiarsi di muli, slitte sbandate. Anche una parte delle colonne che scendono verso Nikolaevka adesso ripiegano. È una folla immensa che ondeggia, che preme. Migliaia di uomini disarmati, senza speranza. Come sempre, quando tutto sembra perduto, tocca ai maledetti reparti organici andare avanti. Tocca ai battaglioni di punta, alla Tridentina. I Generali Reverberi e Martinat, il Colonnello Adami dando l'esempio scendono per primi verso Nikolaevka. È ormai notte, solo la massa nera ferma che attende l'ultimo colpo di fucile per andare avanti. Piovano gli ultimi colpi di anticarro. A forza di urlare, di infiltrarci, di intasare le colonne, di respingere gli sbandati raggiungiamo la ferrovia".
Questo è l'inizio della ritirata che proverò a descrivere dopo.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anche nell'ottica di quanto abbiamo detto prima sull'articolo 1, risulta assai apprezzabile e condivisibile il contenuto dell'emendamento 25) perché meglio specifica ciò che è accaduto. Riporta, all'interno della proposta di legge che vuole istituire quella giornata, un elemento di chiarezza e di verità. L'emendamento propone di sostituire il comma 1 dell'articolo 2 con il seguente: "La Regione istituisce la 'Giornata regionale del valore alpino', da celebrarsi ogni anno il 17 gennaio, in ricordo dell'inizio del ripiegamento delle truppe italiane inviate da invasori sul fronte orientale e del coraggio di alcuni reparti di Alpini che avevano conservato armi e risolutezza permettendo quella ritirata nonostante un equipaggiamento criminalmente inadeguato fornitogli dal Governo fascista di Mussolini, che causò circa 95 mila tra morti e dispersi".
Nell'istituire una Giornata del valore alpino, e nel riferirla a un determinato evento, risulta chiarificatore, per cui risulta necessario e importante l'emendamento proposto dal Consigliere Grimaldi, da noi convintamente sottoscritto.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
La riformulazione del comma 1 dell'articolo 2 proposta dal Consigliere Grimaldi ha sicuramente un contenuto molto più realistico e descrive bene quello che intendevamo prima quando invocavamo un richiamo alla realtà cercando di non esaltare dei valori che, in realtà, valori non sono, così come di non celebrare dei comportamenti che hanno segnato in modo tragico la nostra storia.
In particolare, si fa riferimento al fatto che i soldati inviati in Russia in quel periodo erano male equipaggiati, anzi, "un equipaggiamento", come viene definito nell'emendamento del Consigliere Grimaldi "criminalmente inadeguato fornitogli dal Governo fascista di Mussolini" . Poi c'è il richiamo ai 95 mila tra morti e dispersi.
Se si vuole ripensare a quel periodo storico e a quei fatti in particolare occorre ripensare a un periodo segnato da una tragedia che non ha nulla a che vedere con la trasmissione di valori o con la valorizzazione di comportamenti, come sembra si voglia richiamare nell'articolo 1, di resistenza e di eroismo legati a fatti tragici dove, molto spesso, i giovani si trovavano a essere protagonisti, non solo involontari, ma anche obbligati.
Crediamo sia doveroso riformulare il comma 1 dell'articolo 2, cercando di dare una lettura più realistica ai fatti ed evitare una celebrazione totalmente non coerente con la realtà dei fatti avvenuti.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Per affermare anche noi, rispetto a quanto ho detto nel precedente intervento, quanto quest'emendamento sia più coerente e più onesto rispetto alla data del 16, perché è più coerente alla storia, a quella storia. Se proprio dobbiamo tenere la considerazione storica dentro quell'avvenimento quel momento ci aiuta anche a denunciare quell'impresa, com'è scritto nell'emendamento, e quell'equipaggiamento criminale e inadeguato fornito dal Governo fascista di Mussolini.
Crediamo che l'emendamento possa dare maggiore coerenza alla nostra storia e, quindi, al valore oggi degli alpini rispetto alla data scelta dal primo firmatario e dall'attuale maggioranza.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 24) presentato da Grimaldi, Giaccone, Frediani Gallo, Sarno.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 24).



GRIMALDI Marco

Grazie.
Questi ultimi emendamenti ci portano verso la conclusione di questa storia perché a questo punto è bene rompere il silenzio ed entrare dentro quell'assedio.
Come avete capito, faticosamente e lentamente, ciò che restava dell'Armir tornò verso l'Italia e, di 229 mila soldati inviati in Unione Sovietica 29.690 furono rimpatriati perché feriti o infortunati, soprattutto a causa del freddo. Dei rimanenti, i superstiti furono 114.485. Mancarono 84.830 uomini, di cui 10 mila prigionieri furono poi riconsegnati dall'Unione Sovietica.
Il totale delle perdite ammontò a 74.800 uomini e molti di loro, in base ai documenti scoperti negli archivi del Partito Comunista dell'Unione Sovietica, morirono in campi di prigionia negli anni successivi.
Gli storici ci raccontano che durante quella disastrosa ritirata in molti soldati dell'Armata Italiana nacque una forte avversione nei confronti dei nazisti e dei fascisti italiani che li avevano mandati alla morte. Una parte di quei soldati scelse di andare a combattere, dopo l'8 settembre del 1943, tra le file della Resistenza. Tra loro anche Nuto Revelli, di cui ho parlato prima, che disse, incontrando un gruppo di studenti proprio qui a Torino: "Maledivamo il fascismo e come se lo maledivamo".
Il sentimento nato dopo la ritirata è testimoniato dai tentativi di resistenza ai tedeschi all'indomani dell'armistizio da parte di tante divisioni dell'esercito italiano.
Intendiamoci: se una delle forze, che ancora oggi rappresenta la tradizione della destra italiana, ci avesse proposto questa data per spiegare esattamente i crimini che questo Paese ha perpetrato in quegli anni e quello che hanno subito le forze alpine, avremmo ragionato con loro per dire: "Va bene, proviamo a concentrare almeno nel testo il racconto di questa vicenda". Tutto questo per arrivare a dire che non ci si pu scontrare con quella memoria, ma bisogna comprenderla, perché è proprio durante quella ritirata che in migliaia di giovani soldati diviene forte il sentimento di ribellione contro il fascismo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Siamo sempre sull'articolo 2, che terrà la discussione impegnata ancora per qualche tempo, perché sussistono diversi emendamenti. Il racconto che ha appena letto il Consigliere Grimaldi rende bene l'idea del significato di questa data.
Abbiamo già appreso direttamente dal primo firmatario che questa data sarà modificata e si è scelto il mese di ottobre, cioè la data in cui è stato istituito il corpo degli alpini. Però ci sembra che, comunque, il testo continui a essere permeato da quella retorica che cerchiamo con ogni mezzo di estirpare, in particolare, attraverso la nostra attività emendativa.
In quest'emendamento, esattamente come in quello precedente, si va a riportare la realtà dei fatti in tutta la sua tragicità e in tutta la sua drammaticità, per cui si fa riferimento al modo in cui questi giovani alpini sono stati inviati a morire (di fronte a morte certa, in pratica) in Russia dal regime fascista, con un equipaggiamento non adatto. La memoria di questi fatti va tenuta sicuramente viva ed è questo che hanno fatto coloro che sono sopravvissuti, coloro che hanno scelto di portare valore aggiunto alla narrazione che ha spinto il nostro Paese a dotarsi di una Costituzione improntata sulla pace.
Invece una narrazione che cerca di esaltare il sacrificio eroico dei soldati ci sembra una narrazione assolutamente distorta e totalmente fuori dal tempo. Non è assolutamente di questo che abbiamo bisogno e crediamo che sia il caso di ricordarci che non abbiamo nemmeno bisogno di discussioni come queste, ma avremmo bisogno di ben altro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Anche per quest'emendamento valgono le motivazioni espresse nell'illustrazione dell'emendamento precedente.
Nel momento in cui s'istituisce una giornata sul valore alpino, ancorandola da una parte alla memoria e, dall'altra parte, proponendo di valorizzare ciò che viene fatto attualmente dagli alpini e dall'Associazione Nazionale Alpini con operazioni legate alla solidarietà e al volontariato, è bene però - soprattutto se, come dice la lettera della proposta di legge, ci s'intende rivolgere soprattutto alle giovani generazioni - che i fatti storici siano richiamati nella maniera più corretta anche all'interno della legge.
Si dice spesso che le leggi sono scritte con un linguaggio diverso da quello che si usa comunemente nel parlare, che hanno un linguaggio giuridico, un linguaggio amministrativo, un legalese, un burocratese. È possibile mantenere un linguaggio adatto a una legge, però spiegando meglio anche i fatti storici cui è ancorata una giornata che viene istituita a memoria di quei fatti e di celebrazione del valore, non solo di quei fatti ma anche di coloro che ne sono stati protagonisti.



PRESIDENTE

Chiedo se vi siano altre richieste d'intervento in merito.
Non essendovi altri interventi ed essendo ormai le ore 17.57, possiamo chiudere i lavori della giornata odierna.
Alle ore 18.30 a Palazzo Carignano si svolgerà la manifestazione che è stata concordata.
Auguro a tutti buona serata e buon lavoro.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.58)



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