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Dettaglio seduta n.193 del 24/05/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 10.00 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la trattazione delle interrogazioni e delle interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione indifferibile e urgente n. 1055 presentata dal Consigliere Avetta, cui risponderà l'Assessore Protopapa; interrogazione ordinaria n. 1068 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Protopapa.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Per quanto riguarda l'interrogazione indifferibile e urgente, è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per due minuti, la risposta del componente della Giunta per tre minuti e non è prevista replica.


Argomento: Sistema informativo regionale

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1055 presentata da Avetta, inerente a "Licenze software antivirus dei dispositivi in uso in Regione"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1055, presentata dal Consigliere Avetta, inerente a "Licenze software antivirus dei dispositivi in uso in Regione".
La parola al Consigliere Avetta per l'illustrazione.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Ringrazio l'Assessore per l'opportunità di affrontare un tema che, per certi aspetti, è anche curioso, perché riguarda il fatto che la Regione Piemonte dispone di almeno 2.200 licenze antivirus di marca Kaspersky, un produttore con sede nella Federazione Russa, pertanto coinvolto per le vicende legate alla guerra nel decreto legge n. 21, il cosiddetto "decreto Ucraina" (convertito in legge), che prevede, tra l'altro, all'articolo n.
29: "Al fine di prevenire pregiudizi alla sicurezza delle reti, dei sistemi informativi e dei servizi informatici delle amministrazioni pubbliche derivanti dal rischio che le aziende produttrici di prodotti e servizi tecnologici di sicurezza informatica legate alla Federazione Russa non siano in grado di fornire servizi e aggiornamenti ai propri prodotti, in conseguenza della crisi in Ucraina, le medesime amministrazioni procedono tempestivamente alla diversificazione dei prodotti in uso" .
Ci chiediamo se, in ragione di questo decreto legge, quale tipo di approccio la Regione Piemonte abbia utilizzato nei confronti di questo tipo di antivirus.
Nello specifico, chiediamo se sia stata valutata l'opportunità di acquisire licenze di prodotti alternativi a quello attualmente in uso in Regione Piemonte (2.200 licenze); se s'intenda procedere alla sostituzione del software antivirus Kaspersky, installato sui nostri terminali; inoltre, se sia già stata aggiudicata la procedura negoziata di cui alla determinazione dirigenziale rispetto all'acquisto di nuovi antivirus; infine, nel caso in cui s'intenda procedere alla sostituzione del software antivirus e contestualmente, la procedura negoziata sia stata regolarmente conclusa e il relativo contratto stipulato, vi sia la possibilità d'interrompere unilateralmente la pattuizione contrattuale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Protopapa per la risposta.



PROTOPAPA Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Il Settore Servizi infrastrutturali e tecnologici della Regione Piemonte in collaborazione con il CSI Piemonte, in tema di sicurezza informatica ha sempre adottato politiche di diversificazione mediante l'uso di piattaforme diverse per i diversi livelli di sicurezza.
Attualmente, l'Ente è effettivamente titolare di licenza d'uso dell'antivirus Kaspersky, usato come end point security, valida fino al prossimo 24 luglio per 2.200 postazioni di lavoro, a un costo annuale di 3,50 euro a licenza.
Si precisa che le postazioni di lavoro sono coperte da tale software selezionato mediante procedura di gara cui erano stati invitati i maggiori produttori mondiali di antivirus, la cui funzionalità di protezione è sempre stata ineccepibile e che tuttora riceve quotidiani aggiornamenti dal 2011.
Con la citata DD del 19 dicembre 2021 è stata avviata la gara per il rinnovo delle suddette licenze, integrata da ulteriori 1.100 licenze dovute all'incremento del parco macchine avvenuto a sostegno delle politiche di lavoro agile adottate in fase di emergenza sanitaria.
In data 8 febbraio 2022 sono state aperte le buste delle offerte economiche ricevute e avviate le verifiche necessarie all'aggiudicazione definitiva della fornitura.
Appena iniziato il conflitto Russia-Ucraina gli uffici competenti, alla luce delle sanzioni immediatamente disposte dal Governo nazionale, hanno intrapreso le iniziative più opportune per innalzare i livelli di sicurezza perimetrale della propria rete e approfondito le potenziali problematiche relative al software antivirus in uso, con la massima attenzione, come da nota del CSIRT, a non interrompere mai la continuità dei servizi di sicurezza.
Dopo accurata valutazione giuridica, preso atto che l'azienda che produce e commercializza l'antivirus Kaspersky è riconducibile alla Federazione Russa, seppure la holding che detiene le quote societarie ha sede nel Regno Unito, è in fase di perfezionamento il provvedimento di revoca in autotutela della determinazione sopra citata e di ritiro dei relativi atti di gara.
Parallelamente alle attività amministrative fin qui descritte, sono state avviate e sono tuttora in corso le attività tecniche finalizzate sia alla redazione di un capitolato funzionale al procedimento per l'acquisto di un prodotto alternativo, sia alla predisposizione delle procedure operative necessarie per la rimozione del software attualmente in uso e alla sua sostituzione, senza che tale operazione impatti sulla stabilità dei sistemi operativi e sulla copertura continua da possibili attacchi informatici.
A tal fine, sono state avviate interlocuzioni con la società Kaspersky Italia per opportuno supporto tecnico oltre che con le altre Regioni che si trovano in analoga situazione, per un continuo confronto a garanzia di omogeneità di comportamento.



PRESIDENTE

Grazie.
Ricordo agli interroganti e agli Assessori che in Aula, per il momento, c'è ancora l'obbligo di mantenere la mascherina.
Per le interrogazioni ordinarie a risposta orale non è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante, ma è prevista la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interrogante per altrettanti cinque minuti.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione n. 1068 presentata da Canalis, inerente a "Quali sono le intenzioni della Giunta regionale rispetto alla linea sospesa Asti Chivasso?"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame dell'interrogazione n. 1068, presentata dalla Consigliera Canalis.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Protopapa.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



PROTOPAPA Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente; grazie, Consigliera.
La linea è stata chiusa per cedimenti infrastrutturali della galleria Brozolo (nella quale, prima della chiusura, era già stato inserito un rallentamento ai trenta chilometri orari) e della galleria Cortanze. In entrambi i casi, i problemi sono legati alla tenuta chimico-fisica del rivestimento della galleria.
Una stima dei costi di riattivazione al servizio viaggiatori dell'intera linea effettuata da RFI ammonta a oltre quarantacinque milioni di euro secondo stime RFI 2019 confermate a livello parametrico nel 2021 ma che alla luce degli incrementi dei costi dei materiali dell'ultimo periodo sono passibili di aggiornamenti naturalmente al rialzo.
I lavori necessari sono diversi ma, per quanto riguarda l'armamento, è necessario intervenire sul livellamento dei binari. Per quanto riguarda le opere d'arte, l'intervento principale riguarda la messa in sicurezza delle gallerie di Brozolo e Cortanze con un costo stimato di circa diciassette milioni di euro. Per quanto riguarda gli impianti, occorre sostituire i cavi e le apparecchiature danneggiate o non più sufficienti.
Per la riapertura della sola tratta Chivasso-Brozolo, che non include le gallerie da ripristinare, l'investimento è stimato in circa 12,7 milioni di euro. Per questa tratta è stata richiesta a RFI la quantificazione degli interventi necessari a una riapertura a fini esclusivamente turistici. La stima varia da 2,2 a 4,8 milioni di euro secondo la tratta interessata e del ripristino totale dei passaggi a livello.
Ciò sembrerebbe in contrasto con quanto apparso sugli organi di stampa in merito alla riattivazione ai fini turistici; come già verificato ed emerso su altre linee, però le normative di sicurezza recepite dalla stessa RFI variano in funzione alla tipologia di servizio esercitato.
Per tale motivo, non è valida in assoluto l'affermazione che, dove passa un treno turistico, può passare senza ulteriori interventi anche un treno commerciale.
Riguardo all'esercizio, è stato richiesto a Trenitalia, per ciascuna delle linee sospese del territorio piemontese, un allegato che riporti, a mo' di "catalogo" una stima dei corrispettivi necessari per la riattivazione del servizio.
Come già esplicato più volte in sede di II Commissione, è volontà dell'Assessorato tener conto di quanto emergerà nella Commissione stessa e delle risorse aggiuntive che, di conseguenza, il Consiglio regionale metterà a disposizione.
Questo può avvenire solo oggi grazie al fatto che, con un notevole sforzo economico di quest'amministrazione di oltre 200 milioni, si è messo al sicuro il servizio ferroviario regionale. Ricordiamo che le scelte del passato ci stanno esponendo a ricorsi amministrativi in sequenza e che nell'unico caso arrivato a giudizio del TAR, ci hanno visti soccombenti.
Naturalmente la Giunta analizzerà tutte le risultanze del lavoro in Commissione e, oltre a decidere come procedere, se ne assumerà l'onere anche informativo.
Si segnala, altresì, che la linea risulta ricompresa nello schema di decreto interministeriale riguardante la classificazione a uso turistico delle tratte ferroviarie dismesse o sospese caratterizzate da particolare pregio culturale, paesaggistico e turistico ai sensi dalla legge 128/2017 condiviso in Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del territorio della Conferenza delle Regioni e Province autonome, che però al momento non risulta essere ancora stato emanato.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Protopapa per la risposta.
Ha chiesto di replicare la Consigliera Canalis.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente e grazie all'Assessore per questo chiarimento, che mi pare spazzi via alcune dicerie e voci che si sono rincorse negli ultimi mesi.
Sappiamo che in Piemonte ci sono ben dodici linee ferroviarie sospese alcune dal 2012 e altre dal 2013: la linea Asti-Chivasso è una di queste e al tempo della sospensione, non era quella con il maggior flusso di utenti perché quella che aveva il maggior flusso era la linea Pinerolo-Torre Pellice.
È chiaro che la presa in esame, cui il Partito Democratico è favorevole, di una riattivazione di queste linee sospese dovrebbe essere fatta in maniera complessiva, tenendo conto di alcuni studi sull'impatto territoriale, sulla possibilità di utilizzo e anche sui lavori strutturali da mettere in atto.
Mi sembra di aver capito dalla risposta dell'Assessore che, al di là delle stime di RFI, la Regione, neanche attraverso l'IRES, non abbia avviato delle analisi e degli studi specifici né su questa linea né sulle altre per comprendere un'eventuale possibilità di riattivazione. Questo chiaramente ci dispiace, perché di fronte alla sfida ecologica sollecitata dall'Unione Europea, ma anche dai gravi eventi internazionali che ci stanno coinvolgendo, le linee ferroviarie potrebbero essere una valida risposta.
Da parte nostra, nel caso in cui la Giunta dovesse fare una scelta orientata al potenziamento del trasporto ferroviario anche attraverso questo tipo di linee, ci sarà sicuramente un atteggiamento favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Monica Canalis per la replica.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione del sindacato ispettivo.
Alle ore 10.30 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 10.15 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 10.33 il Presidente Allasia comunica che la seduta avrà inizio alle ore 11.00 per mancanza del numero legale)



(La seduta inizia alle ore 11.11)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento interno del Consiglio regionale comunico che sono in congedo i Consiglieri Carosso, Cirio, Icardi, Poggio Protopapa e Tronzano.
Il numero legale è, pertanto, 23.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione. Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Chiedo, se è possibile, di anticipare il punto 7) all'o.d.g., la proposta di deliberazione n. 201.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cerutti; ne ha facoltà.



CERUTTI Andrea

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io per chiedere l'anticipazione dell'esame del punto 8) all'o.d.g., relativo all proposta di deliberazione n. 227, come primo punto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Come Gruppo, ritorniamo a chiedere un'informativa e un aggiornamento all'Assessora Chiorino sul caso dell'ex Mahle. Sappiamo che in data 20 maggio è avvenuto un incontro tra la nuova società e i sindacati. La ex Mahle aveva due impianti: uno a Saluzzo e uno a La Loggia. Quello di Saluzzo sta procedendo con il piano industriale, mentre quello di La Loggia è totalmente fermo. Ci sono circa 110 operai che aspettano di sapere come finirà questa storia. Da parte della nuova proprietà c'era un impegno, con un piano industriale molto chiaro, che a oggi, però, non è rispettato per diversi motivi.
Avevamo chiesto quest'aggiornamento già un paio di sedute fa, ma non ci era mai stata data risposta. I sindacati hanno presentato una nota di aggiornamento, una nota abbastanza general generica, aspettandosi, in particolare da parte della Regione, almeno un tavolo di confronto e di concertazione con l'azienda, magari per interlocuzioni informali.
Non so se l'incontro tra la Regione e l'azienda è avvenuto, per cui chiediamo nuovamente all'Assessora competente di dare almeno un aggiornamento e poi, eventualmente, un approfondimento in Commissione.
Magari ne chiederemo formalmente una calendarizzazione.
Oggi chiediamo un'informativa sulla situazione dell'ex Mahle, in particolare per lo stabilimento di La Loggia.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Durante la pandemia si è parlato tanto delle cure domiciliari necessarie per diminuire le ospedalizzazioni e fare in modo che i reparti non arrivassero al collasso. La cura domiciliare in Piemonte ha consentito di curare migliaia di pazienti e di fare la cosiddetta "ossigenoterapia domiciliare", che ha funzionato, come ricorderete, sette giorni su sette dalle 8 alle 20.
Sapete - e lo chiedo ai colleghi - chi ha permesso che questo importantissimo servizio andasse avanti? Sono stati gli amministrativi, che ogni giorno, da oggi a luglio, rischiano il loro posto di lavoro, insieme ai farmacisti dei nostri servizi territoriali e a centinaia di operatori amministrativi che hanno lavorato in tutte le strutture delle ASL piemontesi. Molti di loro hanno la prospettiva della scadenza del contratto per il 30 giugno 2022, con il rischio non solo di perdere il lavoro, ma di non godere nemmeno delle ferie e degli straordinari maturati.
Si tratta di personale assunto per rispondere all'emergenza COVID e che ha lavorato con orari intensi, molto spesso svolgendo turni straordinari pagati solo in minima parte.
Come lei sa, Presidente, la legge di bilancio prevede la possibilità di stabilizzare chi ha maturato almeno diciotto mesi nel servizio sanitario ma il personale amministrativo non rientra in questo quadro, perché per loro si seguono le norme che fanno riferimento alla legge Madia, che prevede almeno tre anni di servizio.
Chiedo, pertanto, di inserire l'atto d'indirizzo tra i primi punti all'o.d.g. Non so se si possa fare come hanno chiesto i colleghi, perché di solito si discutono prima le leggi, poi le delibere e, infine, gli ordini del giorno.
Se possiamo cambiare questa prassi, chiedo l'inserimento dell'atto d'indirizzo relativo alla stabilizzazione del personale sanitario assunto nel corso della pandemia da COVID-19, presentato dal sottoscritto e dal collega Salizzoni, in uno dei primi punti dell'o.d.g. Se l'Aula è favorevole, lo si può esaminare anche dopo le due deliberazioni, però le chiedo di darci un segnale su cosa si vuole fare in giornata, perché per noi, come opposizione, sarebbe possibile inserire le delibere prima delle leggi già in Conferenza dei Capigruppo. Non l'avete voluto fare o, almeno non mi è parsa questa l'intenzione.
Non comprendiamo fino in fondo perché dobbiamo arrivare in Aula a fare scelte che, in realtà, si potevano assumere già in altre sedi.
La ringrazio.



PRESIDENTE

Grazie.
A norma di Regolamento interno, perché parliamo di modifiche, non di richieste o di esigenze della maggioranza, si possono fare inserimenti di nuovi ordini del giorno, com'è stato richiesto dal Consigliere Grimaldi, e inversioni. È prassi, in tutte le attività legislative, discutere proposte o disegni di legge prima delle deliberazioni. Il Regolamento concede e permette all'Aula, eventualmente, di modificare quest'ordine.
È stato richiesto, in primis dal Consigliere Bongioanni, di trattare il punto 7) prima del punto 2) all'o.d.g., ossia subito dopo le comunicazioni.
La stessa richiesta è pervenuta dal collega Cerutti relativamente al punto 8). In questo caso, non essendo possibile discutere in contemporanea due delibere totalmente differenti, il punto 8) all'o.d.g. sarà trattato dopo il punto 7), che, come concordato, sarà inserito prima del punto 2).
Per quanto concerne la richiesta del Consigliere Grimaldi di iscrivere all'o.d.g. dell'odierna seduta l'ordine del giorno n. 689 come punto successivo, dev'essere discussa e votata in Aula. Oppure, così com'è stato fatto per altre situazioni, l'ordine del giorno di cui si chiede l'iscrizione s'inserisce in calce all'attuale elenco.



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, chiedo di inserirlo come primo punto all'o.d.g.
Se non si è d'accordo, votiamo, ma non accetto di inserirlo in calce all'elenco.



PRESIDENTE

Lo vuole discutere come primo punto all'o.d.g.? Avevo invece interpretato che volesse trattarlo dopo le delibere.



GRIMALDI Marco

Dopo le delibere, sì.
Che cosa vuol dire "in calce"? Pensavo che volesse inserirlo in fondo all'elenco. Così no.



PRESIDENTE

S'inserisce in fondo, ma se c'è la necessità e la possibilità di discuterlo nella giornata odierna, com'è stato fatto per altri atti d'indirizzo, e se c'è l'intesa e la volontà dell'Assessore competente di trattarlo.



GRIMALDI Marco

Svelo solo un retroscena per i colleghi che, magari, non hanno sentito la risposta all'interrogazione a risposta immediata che avevo presentato la scorsa settimana.



PRESIDENTE

Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

L'Assessore Icardi si è reso disponibile a chiedere alla Conferenza Stato Regioni di proporre un emendamento alla legge che preveda la possibilità di stabilizzazione anche per gli amministrativi, oltre che per gli OSS, per i sanitari e per i medici.
Per intenderci, gli amministrativi in questo momento sono esclusi dalla stabilizzazione dei diciotto mesi. Poiché la scadenza è il 30 giugno, se vogliamo dare un segnale al Governo, o glielo diamo adesso o non ci sono neanche i tempi tecnici per far sì che questa vicenda vada in porto.
Pertanto, chiederei alla maggioranza, se vuole esprimersi, di farlo in giornata, per concedere a tutti i Gruppi il tempo tecnico di proporre quest'emendamento, o di concederlo all'Assessore Icardi, come ha detto a verbale.
Se è possibile, le chiederei di trattarlo in giornata.



PRESIDENTE

Sì, si può fare. Se non vi sono contrarietà, si può inserire come punto nuovo all'o.d.g. e discuterlo nella giornata odierna. Però anche da parte della Giunta ci dev'essere la volontà di trattarlo. Lo dico perché, al momento, non vedo l'Assessore Icardi.
Nel frattempo, mentre cerchiamo di capire la natura dell'ordine del giorno e le modalità di trattazione dei punti all'o.d.g., sempre che la maggioranza prenda atto di questa richiesta - penso che non vi siano opposizioni in merito - faccio presente che il collega Sarno ha richiesto un'informativa da parte dell'Assessore Chiorino in merito alla situazione dell'ex Mahle. Mi sembra che l'Assessore concordi, per cui possiamo procedere in tal senso.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione

Comunicazioni della Giunta regionale in merito a "Situazione della ex Mahle di La Loggia (TO)"


PRESIDENTE

L'Assessore Chiorino si è resa disponibile a rendere un'informativa in merito alla situazione dell'ex Mahle di La Loggia.
Prego, Assessore.



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

Grazie, Presidente.
Non si era data prima la disponibilità a intervenire semplicemente perch si era in attesa dell'incontro, che si è tenuto il 20 maggio, per acquisire informazioni dirette.
A oggi, quello che ha anticipato il Consigliere Sarno è pressoché corretto ovvero l'impianto di Saluzzo sta funzionando e ci risulta che stia funzionando bene. Quello in forte difficoltà, invece, resta proprio quello ubicato a La Loggia, anche a causa di crolli di ordinativi dovuti sostanzialmente all'azzeramento del mercato russo, proprio per la tipologia di modelli prodotti nello stabilimento.
Al momento, le persone sostanzialmente ferme, per così dire, sono circa cinquanta. Nell'incontro che si è tenuto il 20 maggio una delle ipotesi proposte dall'azienda è stata quella di una.
Presidente, mi scusi, ma mi dicono che non sentono.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri! V'invito a rimanere ai vostri posti e ad abbassare il volume della voce per consentire a tutti di audire l'Assessore. Lo chiedo a tutti, anche a coloro che sono dietro l'Assessore.
Prego, Assessore Chiorino, può proseguire.



CHIORINO Elena, Assessore al lavoro

Grazie L'azienda ha proposto, appunto, di spostare su Saluzzo queste persone, che indicativamente, potrebbero trovare tutte un impiego in quello stabilimento.
Sulla base di questo, si è avuta una sospensiva del tavolo per consentire alle organizzazioni sindacali di confrontarsi con l'azienda per quelli che eventualmente, sarebbero gli incentivi o i supporti a questo eventuale spostamento. Essendo quello della Regione un tavolo sostanzialmente di monitoraggio, si è aggiornato il prossimo incontro, sempre come tavolo di monitoraggio regionale, al 23 giugno.
Colgo l'occasione per evidenziare la criticità di tutto il settore dell'automotive e della filiera, sia per la questione degli ordinativi, sia per le implicazioni della transizione verde in atto: mi riferisco al passaggio dal motore termico al motore elettrico, che, evidentemente, così com'è programmato dall'Europa in questo momento, non è, ahimè, sostenibile per le nostre imprese, perché fa venir meno quell'equilibrio tra sostenibilità ambientale, sostenibilità economica e sostenibilità sociale comportando, invece, una maggior sofferenza per le nostre imprese.
Il tema è particolarmente ampio su tutta la filiera dell'automotive.
Inoltre, è particolarmente complesso anche per tutta la tematica degli approvvigionamenti e della situazione geopolitica attuale, nonché per gli scenari futuri di un post-guerra. Penso che sia un ambito degno di attenzione da parte di tutto il Consiglio regionale.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Poiché è intervenuto l'Assessore, chiedo al Consigliere Sarno se desidera intervenire in replica.
Prego, collega; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per ringraziare l'Assessore rispetto all'aggiornamento.
Credo anch'io che si debba attendere il prossimo incontro, convocato, se non erro, per il 23 giugno.
È ovvio che, nonostante alcune considerazioni, la priorità sia quella di trovare una mediazione rispetto al piano industriale. Perché se è vero che i lavoratori possono essere impiegati a Saluzzo, è altrettanto vero che questi lavoratori, che hanno resistito e creduto ai nuovi investimenti senza andarsene, devono poter vivere la nuova esperienza lavorativa in una dimensione consona alle loro vite, senza doversi magari trasferire più lontano per continuare a lavorare, visto che c'era un piano industriale molto chiaro e preciso che prevedeva dei giusti investimenti.
Speriamo che dopo il 3 giugno ci possa essere, in maniera un po' più approfondita - e lo chiederemo formalmente - una Commissione dedicata magari anche con l'audizione dei lavoratori e dell'azienda.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi altri interventi, proseguiamo con l'esame delle proposte richieste.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g. (seguito)


PRESIDENTE

Se non vi sono contrari, la proposta di deliberazione n. 201 e la proposta di deliberazione n. 227 sono inserite dopo il punto 1) all'o.d.g., quindi dopo il punto inerente a "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale".
Per quanto riguarda l'ordine del giorno n. 689, vorrei sapere se la maggioranza e la Giunta hanno preso coscienza della richiesta.
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Prima di votare le richieste d'inversione, chiedo un minuto di sospensione.



PRESIDENTE

Va bene, così nel frattempo capiamo se sull'ordine del giorno n. 689 la maggioranza e la Giunta hanno preso atto della richiesta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.29, riprende alle ore 11.42)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
C'eravamo fermati sulla proposta di modifica del Consigliere Gallo.
Chiedo se siamo d'accordo sull'inserimento dei punti 7) e 8) dopo le comunicazioni del Presidente, prima della PDL n. 120.
Se siete tutti d'accordo, procediamo con la votazione.
Procediamo con la votazione delle richieste dei Consiglieri Bongioanni e Cerutti e la richiesta del Consigliere Grimaldi dell'inserimento all'o.d.g.
dell'ordine del giorno n. 689. Mi sembra non esserci l'intesa per inserire quest'ultimo dopo le deliberazioni e, non essendoci neanche l'Assessore Icardi, eventualmente, come si è fatto già in altri momenti, se ci sarà la necessità, l'ordine del giorno n. 689 sarà discusso prima di altri.
Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, si può iscrivere all'o.d.g. il mio ordine del giorno con una votazione, come facciamo con le altre deliberazioni? Non capisco bene il suo atteggiamento: nel mio caso, dice che non c'è un intendimento; nell'altro caso, lo mette ai voti.



PRESIDENTE

Lei ha chiesto l'inserimento, lo votiamo e lo inseriamo; la questione non è inserirlo, ma dove inserirlo.



GRIMALDI Marco

E io chiedo di farlo dopo le deliberazioni. Possiamo metterlo ai voti?



PRESIDENTE

L'inserimento è al fondo dell'o.d.g. Punto.



GRIMALDI Marco

E non si può chiedere un'inversione come fanno gli altri?



PRESIDENTE

No.
Un inserimento, oppure un'inversione.



GRIMALDI Marco

Neanche se lo chiedono i colleghi?



PRESIDENTE

No, non si può.



GRIMALDI Marco

Perché no, Presidente?



PRESIDENTE

Perché lei inserisce il punto all'o.d.g.



GRIMALDI Marco

Guardi, non è che convenga molto quest'atteggiamento.
Comunque, procediamo con la prima votazione e vediamo dove arriviamo.



PRESIDENTE

Non c'è problema.
Proseguiamo con la votazione.
Il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione di punti all'o.d.g. proposta dal Consigliere Bongioanni.
Il Consiglio approva.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Mettiamo in votazione l'inserimento.
Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Scusi, Presidente.
Per l'inversione, qual è la maggioranza richiesta?



PRESIDENTE

La maggioranza relativa dei Consiglieri presenti.



GALLO Raffaele

Non la maggioranza di venticinque più uno?



PRESIDENTE

No, la maggioranza relativa dei Consiglieri presenti.



GALLO Raffaele

Va bene. Grazie.



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sulla richiesta di inversione di punti all'o.d.g. proposta dal Consigliere Cerutti.
Il Consiglio approva.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Procediamo con la votazione della richiesta d'inserimento dell'ordine del giorno n. 689 del Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Presidente, prima ha detto, a verbale, che era inserito al fondo e io le ho chiesto di metterlo sopra. Non capisco bene.



PRESIDENTE

L'inserimento è nell'o.d.g.



GRIMALDI Marco

E lei l'ha inserito. Ha detto a verbale che l'ha inserito, quindi perché lo stiamo votando? Se vogliamo, votiamo l'inversione, ma lei dice che l'inversione non la possiamo votare perché ho già fatto una richiesta.



PRESIDENTE

Come abbiamo votato le inversioni, votiamo anche l'inserimento. Se tutti sono d'accordo a inserirlo, eviteremmo una votazione, anche se è strano perché normalmente la minoranza chiede sempre di mettere in votazione tutto; ma va bene così.
Inseriamo, quindi, l'ordine del giorno.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente all'iscrizione di un nuovo punto all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Carosso, Cirio, Icardi, Poggio, Protopapa e Tronzano.


Argomento:

b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" il processo verbale relativo alla seduta del 26 aprile 2022.


Argomento:

c) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato, in data 17 maggio 2022, la seguente legge regionale e ha deliberato la non impugnativa: legge 2 del 2022 "Ulteriori modifiche all'articolo 23 della legge regionale 6 agosto 2007 n. 18 (Norme per la programmazione socio-sanitaria e il riassetto del Servizio Sanitario Regionale)".



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Intervengo sulle sue comunicazioni e sull'apertura del Consiglio regionale.
Mi permetta, Presidente, ma non può passare inosservato quello che è successo questa mattina nella Giunta per le elezioni. Per l'ennesima volta abbiamo convocato la Giunta per le elezioni alle ore 9.30 - lo raccontiamo a chi ci ascolta - perché da oltre due mesi e mezzo un esponente della maggioranza ha depositato un ricorso al TAR contro la sua elezione Presidente Allasia, contro l'elezione dell'Ufficio di Presidenza e la modalità con la quale l'abbiamo eletta l'8 febbraio. Nonostante i mezzi annunci e le mezze frasi del tipo "non preoccupatevi", questo ricorso al TAR è ancora depositato ed è ancora vigente.
È un atto dovuto convocare la Giunta per le elezioni, e così ha fatto il Presidente Marello, perché non è possibile che un Consigliere regionale seduto in quest'aula possa avere una lite o un ricorso al TAR pendente verso il Consiglio regionale ed essere anche promotore. E, ancora di più, è anche un membro della maggioranza che fa un ricorso al TAR contro la stessa maggioranza.
Consigliere Bongioanni, le rinnovo l'invito a venire all'opposizione con noi, ma lei non vuole e ci tiene in balìa del ricorso al TAR sull'elezione del suo Presidente Allasia. La maggioranza non si presenta neanche in Giunta per le elezioni, che è un atto dovuto, e avrebbe dovuto incardinare il procedimento dovuto da Statuto e da Regolamento per un'azione che ha fatto un Consigliere. La Lega non si presenta e non garantisce il numero legale per procedere all'avvio dei lavori su quest'atto.
Guardate che le istituzioni non sono al vostro servizio se voi avete problemi politici all'interno del centrodestra, e li avete: li avete a livello nazionale, a livello regionale, a livello locale.



(Commenti fuori microfono)



GALLO Raffaele

Non so, siete tutti insieme nei Comuni che vanno al voto il 12 giugno. Non entro nelle vostre dinamiche, probabilmente vi separerete e va bene cosi ma salvaguardiamo l'istituzione del Consiglio regionale. Allora, o il Consigliere ritira il ricorso al TAR o non lo ritira, ma l'istituzione deve procedere nel senso che è previsto dallo Statuto e dal Regolamento.
È inaccettabile anche il comportamento della Lega, lasciatemi dire, che non permette alle istituzioni di funzionare e di garantire il numero legale per avviare il procedimento. Purtroppo noi opposizione non bastiamo per garantire il numero legale e quindi anche stamattina, perché probabilmente dovrete parlarvi e trovare un'intesa politica tra di voi a livello romano l'istituzione è stata calpestata.
Lasciatemelo stigmatizzare e lasciatemelo raccontare ai piemontesi: il centrodestra gestisce in questo modo le istituzioni piemontesi!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Io l'ho lasciata parlare, ma il suo intervento era decontestualizzato dalle comunicazioni. Nessuna mia comunicazione faceva riferimento al ricorso.
GALLO Raffaele (fuori microfono) Sull'ordine dei lavori.



PRESIDENTE

Non può intervenire su quello che vuole. Non è che se aumenta il prezzo del caffè al bar lei può intervenire. Il Regolamento è preciso sul punto.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Invece intervengo sulle sue comunicazioni per stigmatizzare l'assenza del Presidente Cirio e del Presidente Carosso, anche perché, dopo il rimpastino in Giunta e la presidenza della VI Commissione al Consigliere Nicco e la conferma della Presidenza della I Commissione del Consigliere Riva Vercellotti, tutti si aspettavano che il Consigliere Bongioanni ritirasse il ricorso avviato contro la sua stessa maggioranza. Invece, Presidente, a quanto pare, l'assenza del Presidente Cirio e del Vicepresidente Carosso manifestano quello che c'è di fondo, cioè che Meloni tiene in scacco Cirio e i suoi alleati.
Credo fosse questa l'intenzione del Consigliere Gallo quando ha chiesto di intervenire, soprattutto per stigmatizzare che il ricorso è rimasto in piedi e che il Consigliere Bongioanni, di fatto, rimane al suo posto da Consigliere. Pur di non decidere sul Consigliere voi, Consiglieri della Lega e di Forza Italia, avete fatto mancare il numero legale e oggi, per non ascoltare queste parole, il Presidente Cirio e il Vicepresidente Carosso, di fatto e per l'ennesima volta, si congedano da questa discussione.
Ci rendiamo conto che i conflitti interni alla destra e gli ordini dei leader nazionali stanno tenendo sotto ricatto una maggioranza da mesi: il silenzio sul consolato del Donbass, le zampate dell'Assessore Marrone sul fondo pro vita, le continue fibrillazioni - da "allontanamenti zero", alle nomine - ci ricordano che cosa si muove sotto la brace di questo conflitto politico. La verità è che nemmeno il Presidente Cirio sa più domare questo fuoco, ragion per cui noi chiediamo a lei, Presidente, di invitare il Presidente Cirio e il Vicepresidente Carosso a un chiarimento politico in quest'Aula perché è incredibile che, dopo mesi e mesi, siamo ancora davanti a una questione perché il TAR aveva messo la parola fine a quell'inaccettabile accusa al nostro sistema di voto ma, soprattutto, ai nostri Uffici portata avanti dal Capogruppo di Fratelli d'Italia. Immagino che quella richiesta di sospensiva non basti e che tutto si stia discutendo a piani più alti.
Credo che questo non faccia bene a quest'Aula e non faccia bene alla democrazia, perché le minacce, quando diventano ricatti, rischiano davvero di minare la credibilità delle istituzioni.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
L'ho lasciato concludere perché ha cominciato il suo intervento facendo riferimento alle mie comunicazioni, ma la prossima volta sarò molto più attento e severo sull'interpretazione del Regolamento e cercherò di farlo rispettare.


Argomento: Diritto allo studio - Assistenza scolastica - Edilizia scolastica

Esame proposta di deliberazione n. 201, inerente a "Legge regionale 28 dicembre 2007, n. 28, e s.m.i (Norme sull'istruzione, il diritto allo studio e alla libera scelta educativa) - DCR 25 marzo 2019, n. 367-6857 di approvazione dell'atto di indirizzo per l'attuazione degli interventi in materia di diritto allo studio. Proposta al Consiglio regionale di modifica degli artt. 2.6 e 2.7 dell'allegato alla DCR 25 marzo 2019, n. 367-6857"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 201, di cui al punto 7) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla VI Commissione l'11 maggio 2022.
La parola all'Assessore Chiorino per l'illustrazione.



CHIORINO Elena, Assessore all'istruzione

Grazie, Presidente.
In realtà, un primo passaggio in Commissione, con un ampio confronto, era già stato fatto a fine 2021; dopodiché, si era in attesa di un parere di competenza del CAL. Il parere è giunto recentemente, ma acquisito il 12 gennaio 2022, per cui si è poi ritornati in Commissione.
Parliamo della proposta di una modifica di un atto d'indirizzo. Le modifiche alla legge, nate insieme all'atto d'indirizzo, hanno già concluso il loro iter, per cui ora abbiamo ancora un ulteriore passaggio.
Sostanzialmente, si ha una definizione degli indirizzi più sistematici e organici sui principali aspetti dell'azione regionale in materia di edilizia scolastica. La volontà è di semplificare l'iter burocratico quindi di snellire i vari passaggi e, soprattutto, di riuscire ad allinearci in modo più preciso rispetto alle scadenze a livello ministeriale.
È stata introdotta l'elencazione dei principi generali entro cui dovrà muoversi l'azione regionale in materia di edilizia scolastica, con la previsione di sei strumenti differenti per l'assegnazione dei finanziamenti, così com'è stato ampliato il campo d'intervento regionale in materia di edilizia scolastica, contemplando i vari punti già analizzati in Commissione.
Inoltre, vi è l'introduzione di un nuovo articolo, che prevede l'anagrafe dell'edilizia scolastica all'interno del sistema informativo dell'istruzione. Motivazione dell'inserimento è la necessità di riconoscere un'identità autonoma al sistema dell'anagrafe dell'edilizia scolastica nel sistema informativo dell'istruzione, visto il crescente ruolo strategico assunto da questi strumenti nel fornire dati e informazioni indispensabili per una programmazione compiuta di tutta l'edilizia scolastica, sia a livello nazionale sia a livello regionale.
Tutto questo, come dicevo prima, è per consentire un miglior allineamento possibile tra la programmazione nazionale, quella regionale e le varie scadenze che riguardano l'edilizia scolastica in generale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Teniamo a intervenire a sostegno della proposta di deliberazione. L'abbiamo già fatto in Commissione, ma è importante ribadirlo perché, in Piemonte ogni volta che si discute, si approfondisce e si mettono in atto strumenti nuovi e più efficaci a proposito di edilizia scolastica, credo che in quest'Aula, come in tutte le aule istituzionali in Piemonte, ci si debba ricordare di quel 22 novembre 2008.
Mi riferisco alla data della tragedia del Liceo Darwin di Rivoli, quando Vito Scafidi perse la vita sul suo banco scolastico. Crediamo doveroso ricordare ogni volta quella tragedia: una tragedia per quella famiglia e per i compagni, alcuni dei quali ne portano ancora oggi i segni.
Lo ricordiamo perché oggi si parla di un'anagrafe dedicata all'edilizia scolastica, con un'attenzione maggiore sulla sicurezza nelle scuole.
Ricordo, inoltre che, con la modifica della normativa apposita, oggi si pu destinare l'8 per mille all'edilizia scolastica e alla sicurezza nelle scuole.
Quest'atto, quindi, va in scia a tutte quelle modifiche e a quelle attenzioni che, dal 2008 a oggi, si sono attivate. È un elemento.
Presidente, mi scusi, chiedo solo ai colleghi vicino a me di abbassare il tono della voce.



PRESIDENTE

Colleghi, se tenete un tono di voce più basso, potete permettete al collega Sarno di intervenire e agli altri di ascoltare.
Prego, collega, prosegua pure.



SARNO Diego

Vado in conclusione, Presidente.
È una modifica che dovrebbe - speriamo - portare miglioramenti e maggiore efficacia; un metodo migliore e una capacità di conservare lo storico degli interventi all'interno delle scuole. Sappiamo che il nostro patrimonio edilizio scolastico è un patrimonio datato: molte scuole sono state costruite prima degli anni Settanta, con evidenti problemi strutturali e di manutenzione.
Di conseguenza, il nostro voto sarà favorevole, perché assicuriamo un metodo più efficace e un coordinamento migliore, non solo delle risorse finanziarie, ma anche delle risorse umane messe in campo in questi ultimi anni dai Governi, dalle Regioni e dagli uffici tecnici comunali. Crediamo che l'anagrafica dell'edilizia scolastica sia un elemento fondamentale.
In ultimo, lo facciamo ancora in quest'Aula ricordando ancora una volta Vito Scafidi e quel 22 novembre 2008.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo per confermare e ribadire le parole del collega Sarno. È importante, da questo punto di vista, intervenire e intervenire velocemente, facendo in modo che si creino tutte le condizioni e si trovino tutte le risorse affinché il comparto della scuola possa essere garantito ed essere sicuro.
Siamo un paese che, quando ha iniziato a occuparsi di sicurezza, aveva imposto, in maniera assolutamente corretta, a tutte le scuole del sistema pubblico, quindi statali e paritarie, di adeguarsi alle norme per la sicurezza. Spesso, il nostro è uno Stato che fa le leggi, che giustamente le impone ai soggetti destinatari di convenzionamenti, come il sistema paritario, però poi non è in grado di rispettarle esso stesso, rischiando che nelle nostre scuole accadano poi dei drammi.
Ricordo ancora che in quegli anni di prime norme in materia di sicurezza vi fu tutta una serie d'istituti paritari che non riuscirono a far fronte al relativo adeguamento e dovettero chiudere. Ben venga, quindi quest'intervento.
Ringraziamo dunque l'Assessore per l'attività che sta svolgendo in tema di sicurezza, sapendo che mai come oggi diventa prioritario garantire che il luogo della conoscenza, della formazione e dell'educazione sia anche un luogo sicuro.
Per tutti questi motivi, la proposta di deliberazione in discussione vedrà assolutamente il nostro voto favorevole.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per annunciare anche il nostro voto favorevole.
L'edilizia scolastica è un tema su cui, peraltro, abbiamo dibattuto molto anche nella scorsa legislatura: già allora si parlava della possibilità di istituire un'anagrafe degli edifici scolastici, proprio per cercare di capire dove sia necessario intervenire per mettere in sicurezza tutti gli edifici.
Abbiamo degli istituti che, purtroppo, senza arrivare a tragedie come quella di Vito Scafidi, che tutti noi ricordiamo, sono comunque poco vivibili e quest'aspetto è stato toccato con mano soprattutto durante la pandemia, quando abbiamo constatato quanto fosse difficile anche sono garantire un ricambio d'aria nelle aule scolastiche.
Approfitto del voto su questo documento per ricordare che c'è ancora molto da fare: bisogna anche mandare avanti il discorso dell'aerazione delle aule scolastiche, per non trovarci nuovamente impreparati all'avvio del nuovo anno scolastico.
So che servono moltissime risorse (si parlava di dieci milioni, se non erro), ma qualcosa è stato fatto con l'ultimo bilancio - anche se si tratta di un gesto poco più che simbolico - grazie all'accoglimento di un nostro emendamento. Bisogna però ricordarsi che, oltre alla sicurezza, che è sicuramente importantissima, perché non possiamo immaginare di mandare dei giovani in istituti che non siano più che sicuri, c'è anche un discorso di vivibilità degli stessi. Credo, quindi, che il tema dell'aerazione debba andare di pari passo con quello della sicurezza.



PRESIDENTE

Chiedo se vi siano ulteriori richieste d'intervento in merito alla proposta di deliberazione n. 201.
Ha chiesto la parola la Consigliera Disabato; ne ha facoltà.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Annuncio anch'io il voto favorevole del Gruppo Movimento 5 Stelle.
Ne approfitto per sollecitare l'attenzione anche su un altro tema fortemente connesso all'edilizia scolastica: è molto importante stanziare dei fondi, stabilire requisiti e criteri per l'affidamento degli stessi.
Ritengo, però, che, oltre a verificare che queste aule e queste strutture siano costruite nel modo migliore, garantendo la massima sicurezza agli studenti e alle studentesse, si debba fare anche una sorta di monitoraggio sui tempi previsti per la realizzazione di quegli interventi. Troppo spesso, infatti, nei nostri Comuni assistiamo a interventi che sicuramente è bene che avvengano, ma che si protraggono eccessivamente nel tempo.
Sono assolutamente positivi tutti questi lavori, però penso che anche la restituzione degli spazi messi a norma agli studenti, agli insegnanti e a tutto il personale scolastico debba avvenire in un tempo idoneo. Mi auguro quindi, che questi lavori non si protraggano troppo nel tempo, perché ci arrivano segnalazioni di scuole chiuse o, comunque, di spazi all'interno di scuole chiusi non per mesi, ma per anni, non so se connessi allo stanziamento di contributi di questa natura. Questo, ovviamente, arreca un disagio agli studenti e a tutti i lavoratori in ambito scolastico, perch spesso e volentieri si assiste veramente a una chiusura che si protrae davvero troppo nel tempo.
Pertanto, oltre ad auspicare che questi fondi siano utilizzati per tutti gli interventi previsti, ci auguriamo che si possa mettere in atto un monitoraggio da parte della Regione affinché le tempistiche dettate dai Comuni e dagli enti che usufruiscono di questi fondi siano effettivamente rispettate.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Riva Vercellotti; ne ha facoltà.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Grazie, Presidente.
Ho sentito prima citare il tragico episodio del liceo Darwin di Rivoli, che ha portato l'opinione pubblica non soltanto regionale a rimanere sconvolta per quel doloroso fatto, quel controsoffitto che drammaticamente crollò, a seguito del quale, a livello nazionale, era nata un'attenzione diversa rispetto al tema dell'edilizia scolastica.
Fu un'amministrazione statale di centrodestra - un Sottosegretario, che attualmente milita in Fratelli d'Italia - a promuovere il primo piano sull'edilizia scolastica finalizzato proprio al tema della sicurezza.
Mi fa piacere che, a distanza di dieci anni da quegli eventi, ancora un'amministrazione di centrodestra - ancora un Assessore di Fratelli d'Italia - intervenga sul tema della sicurezza, non soltanto con il piano che naturalmente ci vede favorevoli, ma anche e soprattutto ricordando Vito Scafidi e intervenendo con un capitolo dedicato agli interventi d'urgenza.
Assessore, grazie per il lavoro che avete svolto, che state continuando a svolgere e che proseguirete come Assessorato.
Lei sa che da parte del Consiglio l'attenzione è molto alta, perché abbiamo tutti a cuore la sicurezza dei nostri giovani. Credo che molto si sia fatto in questi anni, ma molto c'è ancora da fare. L'importante è tenere alta l'attenzione del sistema delle autonomie locali, in particolare di Comuni Province e Città metropolitana, che gestiscono l'edilizia scolastica.
Grazie per l'attenzione e il ruolo di programmazione che la Regione continuerà a svolgere anche in futuro.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ovviamente, l'obiettivo della sicurezza nelle scuole richiede un impegno costante e congiunto di tutti i soggetti istituzionali competenti in materia, unitamente alla partecipazione attenta delle comunità scolastiche per diffondere informazioni, azioni, stili corretti, buone pratiche e promuove momenti formativi.
A questo proposito, come ricordava il collega Sarno, è stata istituita una ricorrenza per noi molto importante proprio nella legge del 13 luglio 2015 che è la Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, fissata per il 22 novembre di ogni anno, data del tragico anniversario del crollo avvenuto nel 2008 al Liceo Darwin di Rivoli. Questo segnala anche il fatto che non è vero che questa vicenda riguarda solo una parte del paese o che riguarda solo gli immobili che hanno più di cent'anni. Anzi, la morte di quel ragazzo ci ricorda che questo può avvenire per incuria, per negligenza, ma anche per la non capacità di guardare oltre agli spazi attuali del nostro ascensore sociale più importante. L'obiettivo è certamente quello di ricordare le vittime degli incidenti avvenuti nelle scuole italiane e di promuovere, valorizzare e condividere le attività e le iniziative realizzate nella scuola sui temi della sicurezza, ma il punto è anche ricordarci qual è lo stato di questa discussione.
Come sapete, negli scorsi giorni abbiamo provato a riaprire una discussione sul tema del tempo pieno per le scuole superiori e ampliare il tempo scuola affinché gli adolescenti non siano lasciati soli con i loro problemi.
Infatti, c'è anche una discussione che credo sia mancata nel post-pandemia su quello che raccoglievamo dello stato del disagio giovanile; a proposito di questo, ci sarà un question time oggi pomeriggio.
Noi siamo favorevoli ad approvare una nuova legge contro la povertà scolastica e l'obbligo scolastico fino ai diciotto anni. Questo si può fare se ritroviamo il modo di discutere - lo faremo forse nei prossimi mesi sulla fascia di età compresa fra zero e sei anni - anche sul tema della portata di queste classi. Come sapete, lanciamo una proposta provocatoria ma che ha al centro il ripensamento di quei luoghi non solo come luoghi di badanza o, nel conflitto e nella discussione sulla didattica a distanza solo come strumento di welfare per tutti noi. Noi vogliamo classi di quindici alunni, non solo come lascito della pandemia, ma affinché gli insegnanti possano di nuovo attuare una didattica inclusiva e personalizzata.
Quando parliamo di rimettere al centro l'istruzione, dal nido all'università, con la gratuità, intendiamo in qualche modo dire che il PNRR deve ripartire con un piano che metta al centro davvero la ripresa, la rinascita e la resilienza di questi luoghi.
Credo che il patrimonio dello Stato destinato alle attività scolastiche ponga delle importanti questioni in merito non solo alla sicurezza degli stessi, all'ordinaria e straordinaria manutenzione e alla possibilità di nuove costruzioni in edifici moderni da destinare all'istruzione scolastica, ma anche spazi e locali che permettano nuovi impulsi di socialità.
Per questo, spero che l'Assessora voglia prevedere, con la sua maggioranza con il Presidente Cirio e con l'Assessore Tronzano, anche un piano diverso da quello che abbiamo discusso finora. Non abbiamo visto nelle priorità dei Comuni che hanno presentato i loro progetti, che abbiamo chiamato "svuota cassetti", e della Giunta un vero indirizzo da parte della Regione verso un impegno a ripensare il luogo scolastico dentro i contesti cittadini, dentro i contesti di nuove pedonalizzazioni, dentro i contesti anche di borghi che rivedono al centro non solo la ristrutturazione e la messa in sicurezza, ma anche l'idea che da lì possano partire nuove comunità energetiche solidali e che, in qualche modo, abbiano anche al centro il riutilizzo di quei luoghi, soprattutto per le attività sportive, sociali, ricreative e culturali.
Detto questo, spero che le due delibere, quella che stiamo discutendo adesso e quella che discuteremo fra pochi secondi con l'Assessore Ricca paradossalmente si parlino, perché lo sport, tanto quanto il tempo libero è stato una delle possibilità di riscatto e di vera riscoperta del post pandemia.
Ieri ero per caso con la mia bimba in un parco molto conosciuto di questa città (il Parco Ruffini) e non ho mai visto uno stadio come il Primo Nebiolo, così pieno di attività sia scolastiche sia di socialità sportiva sia di sport di base. Questa discussione si deve tenere tutta insieme da un nuovo piano edilizio delle nostre scuole a quello sportivo; paradossalmente devono essere i due campi in cui tutto il pensiero che abbiamo avuto nel post pandemia abbia davvero un disegno di ricostruzione di questa società di quella socialità e di quella cultura che, in qualche modo, deve vibrare e ripartire proprio dai luoghi che, più di altri, sono stati l'ascensore sociale di questo paese.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Intervengo perché credo che l'argomento che stiamo trattando sia di particolare interesse. Questa delibera si ripete da due-tre anni ed è partita, se non ricordo male, tre anni fa su sollecitazione mia personale come Capogruppo di Forza Italia, e dell'allora Capogruppo Maurizio Marrone.
Avevamo avanzato la stessa richiesta, in quanto eravamo stati sollecitati in modo particolare da alcune realtà comunali che, non avendo iscritto o fatto richiesta di contributi nel Piano triennale dell'edilizia scolastica (non per volontà loro), si trovavano ad avere degli edifici scolastici inagibili e, considerate le dimensioni dei Comuni, non erano in grado di dare risposte.
Pertanto, nonostante l'allora ristrettezza economica del bilancio regionale, come quella di oggi, ci siamo messi immediatamente a loro disposizione, senza minimamente guardare quale fosse il colore politico o amministrativo di quella realtà, perché credevamo fosse giusto e doveroso dare risposte ai genitori e ai ragazzi che frequentavano quelle scuole.
Devo dire che ho raccolto una coscienza importante sull'esigenza dell'edilizia scolastica di vedere importanti investimenti anche negli anni del mio mandato in Città metropolitana; un mandato particolare, che ha visto la Città metropolitana in grave sofferenza economica. Quando li ricevevamo, i genitori dei ragazzi che frequentavano le superiori ci dicevano che erano stati costretti a fare la colletta per rimettere in funzione i sistemi di sollevamento (gli ascensori), perché diversamente i loro figli, soprattutto quelli che più ne avevano bisogno perché portatori di disabilità, non avrebbero potuto frequentare le lezioni. Devo dire che sono stati momenti difficili, perché non c'era la possibilità di dare una risposta positiva e immediata a quelle che erano doverose richieste.
Quello che vorrei sottolineare oggi è l'orgoglio di far parte di questa maggioranza, che anche in questo bilancio si ricorda che ci sono esigenze e priorità che vanno in quella direzione e che destina risorse, avendo peraltro creato questo capitolo per gli interventi d'urgenza.
Perché sono orgoglioso di fare parte di questa maggioranza? Perché, dopo aver ascoltato tutti gli interventi che mi hanno preceduto, devo dire che altri enti hanno fatto scelte ben diverse. Mi riferisco, ad esempio, alla Città metropolitana di Torino, che passati i momenti di grandissima ristrettezza economica, quando ha avuto la disponibilità di avere immense risorse economiche a disposizione, che avrebbero potuto fare partire un vero e proprio "Piano Marshall" per ristrutturare e rendere dignitosi quegli istituti superiori, ha fatto scelte molto diverse (noi, per fortuna non solo abbiamo votato contro, ma addirittura ci siamo rifiutati di partecipare) preferendo destinare quelle ingentissime risorse all'acquisto di azioni di società.
Credo che questo segni effettivamente la differenza che fa la politica quella vera, tra chi prova a vendere le parole e gli slogan e chi in ogni momento si ricorda di essere stato un amministratore locale con la volontà di dare risposte vere e concrete. Con quest'azione, noi lo facciamo, altri hanno intrapreso altre strade.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non vi sono ulteriori interventi in merito alla discussione generale della proposta di deliberazione n. 201, dichiaro chiusa la discussione generale.
Non essendovi emendamenti sulla proposta di deliberazione, chiedo se vi siano dichiarazioni di voto.
Non essendovi dichiarazioni di voto e poiché non sono stati presentati ordini del giorno, procediamo con la votazione della proposta di deliberazione n. 201.
Il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 201, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



BILETTA Alessandra Hilda Francesca (fuori microfono)

Presidente, per favore, può aggiungere il mio voto favorevole?



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole della Consigliera Biletta sulla deliberazione n. 201, appena votata.


Argomento: Programmazione sportiva (impianti e attivita")

Esame proposta di deliberazione n. 227, inerente a "Legge regionale 23/2020, articolo 25. Modifica al 'Programma triennale 2020-2022 per l'impiantistica sportiva e per la promozione delle attività sportive e fisico-motorie', di cui alla DCR 70-7674 del 5 maggio 2020, come da ultimo modificato con DCR 146-12883 del 27 luglio 2021"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 207, di cui al punto 8) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla VI Commissione il 31 marzo 2022.
La parola all'Assessore Ricca per l'illustrazione.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Con questa deliberazione andiamo a modificare il Piano triennale sull'impiantistica sportiva, dando la possibilità a tutte le società che hanno meno di sei anni di concessione di partecipare ai bandi.
Dopo l'approvazione di questa modifica, la Giunta regionale potrà predisporre la deliberazione che darà il via al bando al quale è destinato un milione di euro.
Quest'atto si rende necessario a differenza del passato, perché negli ultimi anni tante amministrazioni comunali hanno cambiato i loro regolamenti portando la durata massima della concessione a sette anni.
Questa deliberazione insiste in maniera importante sul Comune di Torino dove risiede un numero cospicuo di associazioni sportive in attesa che la Giunta comunale cambi il regolamento per potersi adeguare ai criteri della durata della concessione degli impianti, stabiliti a livello nazionale.
Pertanto, interveniamo dando davvero la possibilità a tantissime realtà che non hanno potuto partecipare al precedente bando (con scadenza fine aprile) di accedere ai finanziamenti regionali rivolti al miglioramento dell'impiantistica sportiva.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
È aperta la discussione generale.
Chiedo se vi siano Consiglieri che intendono intervenire.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come lei sa, le opposizioni hanno già dato parere positivo su questi piani.
So che prenderanno la parola anche gli altri colleghi, ma vorremmo introdurre un tema che abbiamo già provato a indicare nelle scorse discussioni con l'esito positivo di aver, ovviamente, aggiunto, come l'Assessore ricorderà, fra i beneficiari, anche gli stessi enti pubblici.
Noi vogliamo ritornare su uno dei temi al centro del dibattito pubblico sia durante la pandemia sia nell'anno in corso, in cui si è vista finalmente la ripresa di tutte le attività, soprattutto di quelle dilettantistiche e di quelle sportive di base.
Noi pensiamo che sia importantissimo aggiungere agli interventi per la messa in sicurezza degli impianti sportivi dell'associazionismo, del terzo settore e dei tanti soggetti che animano lo sport, anche gli interventi per la messa in sicurezza e la realizzazione di nuovi impianti sportivi per il tempo libero e lo sport nelle aree cittadine, nelle aree parco e nelle aree verdi.
Pensiamo che lo sport libero, quei campi attrezzati per la pratica del calcio, della pallavolo e della pallacanestro, ma anche banalmente le palestre all'aperto e i percorsi salute non solo siano stati riscoperti dalla nostra popolazione, ma sono, di fatto, ormai l'oggetto più importante del design urbano in tutte le grandi città europee e anche oltreoceano.
Anzi, la gran parte del riutilizzo delle aree verdi è sempre di più ripensato per lo sport di base. Addirittura, se li osservate, i nostri parchi sono diventati, di fatto, delle grandi aree fitness. Quando il bel tempo dà la possibilità di utilizzarli, sono diventate palestre a cielo aperto.
Gli anni Settanta sono stati una grande stagione. Come sapete, lo sport libero non nasce certo negli ultimi anni anzi, ci sono state grandi stagioni urbanistiche e di ripensamento dei piani regolatori delle nuove aree verdi già quarant'anni fa, con la stagione dei cosiddetti campetti da calcio liberi. Il sottoscritto e l'Assessore Ricca siamo più o meno della stessa generazione, per cui ricordiamo bene cos'erano i lungo fiume e anche le stesse aree parco torinesi, dove i campi da calcio venivano davvero quasi gestiti dalla collettività, così come di che cosa sono poi state le stagioni del calcetto vent'anni dopo, quando le squadre si davano addirittura il cambio ogni ora per disputare le sfide di quartiere.
Ovviamente i tempi cambiano, il punto non è ritornare lì, ma andare oltre.
Tuttavia, crediamo che paradossalmente - l'Assessore ha anche la delega sulla sicurezza - possa essere un buon modo per presidiare quei posti.
Quell'area su cui tanto ci siamo dibattuti, la cosiddetta "tossic park" oggi viene riutilizzata per i picnic e per le famiglie e quel luogo è paradossalmente, presidiato. Lo sport può fare altrettanto.
Abbiamo tantissime aree verdi che, in qualche modo, devono avere nuove destinazioni d'uso e non possiamo non dire che un riutilizzo in termini sportivi dia un pezzo di risposta. Parco Dora ha l'unicità, di fatto, di essere un luogo, secondo me, troppo poco presidiato: non ci sono neanche i chioschi in quella bellissima area ripensata dopo i destini industriali.
Eppure, se non fosse per lo sport, per quella bellissima piastra polivalente, quel luogo sarebbe mezzo morto perché quella tettoia, se non ci fossero eventi, come potrebbe essere utilizzata? Lo sport, pensato in quel caso da un grandissimo urbanista e architetto di esterni che è Latz, che ha ripensato il bacino della Ruhr e Tel Aviv mettendo lì, banalmente, anche solo dieci piastre sportive, ha dato il segno di quella che doveva essere la ricucitura con quei luoghi.
Noi, con un piccolo emendamento che chiede di aggiungere i playground, gli skate park, i mini parco avventura, i percorsi anche per la pratica delle palestre all'aperto e i percorsi salute, diamo un'opportunità agli enti pubblici di pensare oggi quanto la cultura stia cambiando, può cambiare ancora e può inserirsi in questo contesto, che è utilissimo non solo per il post pandemia, ma anche per il futuro delle nostre comunità.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Anch'io intervengo a nome del mio Gruppo e, come abbiamo già detto in Commissione, esprimiamo il nostro parere favorevole.
Questa modifica accoglie una serie di esigenze che sono arrivate dal mondo dello sport e l'Assessore lo sa molto bene, perché ci sono state interlocuzioni con gran parte non solo dell'Assessorato, ma anche del Consiglio, quindi questa modifica permette la partecipazione di molte realtà e di molti enti rispetto al tempo durante il quale quegli enti e quei soggetti hanno in disponibilità un bene.
Parliamo di beni e di impianti sportivi che oggi hanno sicuramente l'esigenza di essere rinnovati. Essere rinnovati anche in termine di funzioni utili per il nuovo modo di concepire lo sport, in particolare in strutture che accolgono non solo lo sportivo e l'agonista, ma anche le famiglie all'interno degli impianti sportivi. Questo è un elemento che pochi tengono in considerazione. Si pensa allo spazio come a uno spazio ove lo sportivo deve avere tutte le attrezzature a disposizione per meglio concepire la propria attività, ma sappiamo quanto quel periodo e quel tempo dedicato allo sport - speriamo aumenti sempre di più, in particolare tra i nostri giovani - ha anche una componente, quella familiare, che vive in quei momenti l'impianto sportivo con i propri figli. Crediamo che questo sia un elemento fondamentale.
Credo che il primo firmatario dovrà presentare formalmente anche l'emendamento, quindi ho mandato una mail di sottoscrizione dello stesso per poter poi intervenire a sostegno dell'emendamento proposto dal Consigliere Grimaldi. Credo che sia fondamentale avere quell'attenzione sugli spazi sportivi e liberi, perché in quel contesto possono accadere anche storie importanti non solo di aggregazione, ma di costruzione di legami sociali sul territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi altre richieste d'intervento, dichiaro chiusa la discussione generale.
È stato presentato un emendamento.
Emendamento rubricato n. 1) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In parte l'ho già illustrato nella narrazione.
Chiedo di inserire, dopo il punto 1), le seguenti parole: "- di proporre quale parziale modifica al "Programma Triennale 2020-2022 per l'impiantistica sportiva e per la promozione delle attività sportive e fisico-motorie" e l'inserimento a pagina 34, al punto 10.1.2 Azione A1.1.2 dopo il punto a), le seguenti parole: "b) interventi per messa in sicurezza e realizzazione di nuovi impianti sportivi per il tempo libero e lo sport quali campi liberi attrezzati per la pratica del calcio, della pallavolo della pallacanestro e del tennis (volano o badminton), palestre all'aperto percorsi saluti, playground, skate park, mini parchi avventura e percorsi per piste di pattinaggio".
Assessore, ho utilizzato la dicitura più istituzionale possibile. Se ci sono subemendamenti, ovviamente siamo pronti ad accoglierli.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo per sostenere l'emendamento. Crediamo sia importante concepire all'interno del provvedimento, la possibilità di lavorare su questi impianti sportivi per il tempo libero, impianti all'aperto. Il primo firmatario cita, tra i tanti, quelli che sono tipicamente spazi aperti, non per forza direttamente gestiti da realtà associative, ma magari spazi costruiti dall'ente pubblico e lasciati in gestione, anche informale, alle persone che li utilizzano.
Sto facendo riferimento ai playground e agli skate park, ma anche a nuove attività come il calisthenics, che sta costruendo una rete informale su tutto il territorio piemontese, in particolare in provincia di Torino, dove poi nascono storie importanti.
Se facciamo un'analisi degli spazi abbandonati per impossibilità di gestione economica da parte degli enti locali, succede che in un Comune della zona sud di Torino, o in un Comune della zona nord di Torino, alcune realtà hanno ristrutturato dei playground, dove si gioca a basket tre contro tre, uno sport che arriva dagli Stati Uniti d'America, ma non solo che in Italia sta diventando una pratica importante di attività sportiva anche informale, tra i ragazzi.
Molti, nonostante giochino a basket in alcune associazioni, animano questi spazi, offrendo anche un'attenzione manutentiva agli stessi. Questo aiuta i Comuni.
Ho seguito alcune di queste vicende e ci sono ragazzi che tengono in vita e in sicurezza quegli spazi.
Restituire la possibilità di intervenire su questi spazi all'aperto, dando lo start per rimetterli a posto e in funzione, collegandoli a questi ragazzi che li utilizzano, produce un'attività di manutenzione e di attenzione informale a spazi che, fino a qualche tempo fa, erano bui.
Ecco perché ho voluto sottoscrivere l'emendamento e intervenire a suo sostegno, sperando che l'Assessore e la maggioranza diano parere positivo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi altre richieste d'intervento, la parola all'Assessore Ricca per il parere della Giunta.



RICCA Fabrizio, Assessore allo sport

Grazie, Presidente.
Ovviamente non si può non sostenere la pratica sportiva all'interno delle aree pubbliche, soprattutto dei parchi, però ritengo fondamentale che tutti facciano la propria parte.
In questi tre anni, la Regione Piemonte ha messo a disposizione risorse molto importanti, che non si vedevano da tempo per lo sport, ma ritengo che anche i Comuni debbano, percentualmente con le loro capacità, fare la loro parte. Non deve passare il messaggio che la Regione Piemonte è il "bancomat" di tutti i Comuni.
Con questo mi permetto, condividendolo con tutti i colleghi, ognuno per la propria area territoriale, di sensibilizzare le amministrazioni comunali ad andare in questa direzione. La Regione, con le sue capacità, fa quello che può, ma è ovvio che l'ultimo miglio spetta sempre ai Comuni. Sono le amministrazioni comunali che devono creare, mettere in funzione e continuare a rendere fruibili queste aree, facendo anche in modo che non siano danneggiate, vandalizzate e rese inutilizzabili.
I Comuni non hanno i soldi per metterle a posto, quindi diventa un circolo vizioso in cui paga solamente chi avrebbe avuto voglia e modo di svolgere attività sportiva.
Pertanto, Presidente, il parere è favorevole, ma con un invito alla sensibilizzazione sul territorio, affinché i Comuni facciano la loro parte.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altre richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Diamo atto a verbale che il Consigliere Lanzo ha espresso voto favorevole sull'emendamento rubricato n. 1).
Non essendovi richieste d'intervento per dichiarazione di voto, passiamo alla votazione finale.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 227), il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sebbene manchi qualche minuto alle ore 13, sospenderei comunque i lavori per poi riprenderli con la trattazione dei punti successivi all'o.d.g.
Ricordo che alle ore 14.30 ci sarà la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata; seguirà il prosieguo dei lavori del Consiglio.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.48)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori riprendono alle ore 14.29 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1093 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Marrone; interrogazione a risposta immediata n. 1091 presentata dal Consigliere Nicco, cui risponderà l'Assessore Caucino; interrogazione a risposta immediata n. 1092 presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Caucino; interrogazione a risposta immediata n. 1094 presentata dal Consigliere Sacco, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1095 presentata dal Consigliere Marello, cui risponderà l'Assessore Caucino; interrogazione a risposta immediata n. 1096 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Caucino interrogazione a risposta immediata n. 1096 presentata dal Consigliere Gallo, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1098 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1099 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Icardi.
Ricordo gli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Il resoconto della seduta viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, dove è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Per quanto riguarda l'interrogazione a risposta immediata, ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta e non sono previste repliche.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 1093 presentata da Canalis, inerente a "La Giunta Cirio intende uniformare i servizi socio-assistenziali offerti ai cittadini piemontesi?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1093.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
L'interrogazione riguarda gli enti gestori delle funzioni socio assistenziali del Piemonte.
La legge regionale di riferimento, alla quale mi sono ispirata per redigere il question time, è la n. 18 del 2007, "Norme per la programmazione socio sanitaria e il riassetto del Servizio sanitario regionale". Ebbene, questa legge regionale, attualmente in vigore, prevede che ci sia una coincidenza tra gli ambiti territoriali dei distretti sanitari e quelli degli enti gestori dei servizi socio-assistenziali, ma prevede altresì che i distretti sanitari non possono avere una dimensione demografica inferiore a 70 mila abitanti.
Ora, se i distretti sanitari del Piemonte rispettano questo principio numerico, purtroppo non possiamo dire la stessa cosa per gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali. In Piemonte sono quarantotto e uno molto grande, coincide con il Comune di Torino, con 870 mila abitanti circa; purtroppo, però, ben nove su quarantotto hanno una popolazione inferiore a 70 mila abitanti.
Perché questo ci preoccupa? Perché questa difformità genera anche una difformità procedurale di misure operative e di servizi offerti, quindi non garantisce lo stesso livello qualitativo in tutti i territori e a tutta la popolazione del Piemonte.
Considerando anche che la norma regionale prevede deroghe alla soglia di 70 mila abitanti (previste dal Consiglio e rese poi operative dalla Giunta) soprattutto nei territori più interni come le aree montane, ci chiediamo perché questo dimensionamento, più piccolo rispetto al dovuto, avvenga nella prassi e non attraverso autorizzazioni formali.
Esiste, inoltre, un'altra grande difformità nei consorzi del Piemonte legata all'applicazione e al calcolo dell'ISEE. Infatti, i consorzi del Piemonte applicano soglie minime di ISEE non uniformi e, quindi, accade che cittadini che risiedono in un territorio piuttosto che nell'altro si trovino ad affrontare condizioni molto difformi.
Alla luce di questa eterogeneità, che rischia davvero di ledere i diritti fondamentali solo in base alla residenza del cittadino piemontese chiediamo alla Giunta quali azioni intenda mettere in atto per applicare la legge regionale n. 18 del 2007, al fine di garantire uniformità dimensionale, efficacia qualitativa e una reale integrazione socio sanitaria degli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Marrone per la risposta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Mi sia consentita una premessa di metodo e non di merito.
I quesiti a risposta immediata prevedono, da Regolamento, che siano consentiti proprio in virtù di una novità politica che legittimi il fatto di derogare al normale strumento da utilizzare, che è quello delle interrogazioni.
Poiché, in qualità di Assessore con la delega ai rapporti Giunta-Consiglio giustamente, sono destinatario di reprimende da parte di tanti Consiglieri sul ritardo degli Assessori nel rispondere alle interrogazioni, mi sia consentito rilevare che però non va bene, dall'altro punto di vista inserire quesiti che sostanzialmente sono idonei alle interrogazioni sotto forma di question time, senza che sia verificato.
Non mi sto riferendo alla Consigliera Canalis, che legittimamente lo presenta, ma all'Ufficio di Presidenza e al Presidente, al quale ho provveduto (il Consigliere Gavazza lo sa), anche con una nota formale, a richiedere che sia verificata con precisione la sussistenza di questi requisiti, perché se c'è un ritardo delle risposte alle interrogazioni la soluzione non è trasporre le interrogazioni, i quesiti che sarebbero più legittimamente da ricondurre alle interrogazioni in question time altrimenti si va a svilire lo strumento del question time.
Questo lo voglio dire perché, oggettivamente.



CANALIS Monica

La novità è che lei è diventato Assessore.



PRESIDENTE

Scusi. Non dobbiamo però interloquire, perché già permetto all'Assessore di fare quella che il collega Chiamparino chiamerebbe "la pantomima", però lei ha avuto comunque con il Presidente.



(Commenti dell'Assessore Marrone)



PRESIDENTE

Si può, però qui siamo tenuti.



(Commenti dell'Assessore Marrone)



PRESIDENTE

Scusi, Assessore. Lei ha perfettamente.



(Commenti dell'Assessore Marrone)



PRESIDENTE

In effetti, l'ho bloccata subito.
Prego, proceda.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Sì, la ringrazio. Visto che ne ascoltiamo tante senza interrompere gradiremmo poter concludere.



PRESIDENTE

Prego, concluda.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Grazie mille, Presidente.
Io non mi sottraggo nel merito, mi limito solo a sottolineare che elementi di novità non ce ne sono. L'unico che è stato rivendicato dal Presidente Allasia - ed entro nel merito - è un riferimento al PNRR, molto significativo, ma nell'intervento della Consigliera Canalis non è neanche stato menzionato.
Parto proprio dal PNRR.
Si dice che, sostanzialmente, il PNRR faciliterebbe, a livello organizzativo, i consorzi che operano negli ambiti più grandi rispetto a quelli più piccoli. Purtroppo non è così; tanto che in Piemonte sono stati penalizzati, nella partecipazione diretta (che non prevede la mediazione dell'ente regionale ai bandi PNRR), proprio gli enti gestori dei consorzi che si ritrovano a condividere l'ambito, perché a Roma il Governo nazionale ha deciso di tararli su ambito e non su consorzio. Questo - ahinoi - non è realistico e il Piemonte ne è stato penalizzato, tanto per essere chiari.
Il paradosso è che chi si ritrova a non condividere il consorzio con nessuno, ha avuto un'agibilità diretta; altri, invece, che si ritrovano a condividerlo in condizioni di non facile coabitazione, sono stati penalizzati.
Nel dire questo, la Consigliera mi trova perfettamente d'accordo nel sostenere che il sistema socio-assistenziale regionale debba essere maggiormente uniformato o, meglio, che l'asticella vada sicuramente alzata verso l'alto, perché il particolarismo non può essere scaricato, per ragioni di campanilismo, sulle spalle degli assistiti e, quindi dell'utenza. Dobbiamo precisare, però, che il tema dell'ISEE è distinto perché il dovere di uniformazione e di regolamentazione, da parte della Regione, del tema ISEE è generale. È vero che ambiti più grandi contribuirebbero a una maggiore uniformazione del criterio, ma sarebbe sempre un'uniformazione frazionata, a macchia di leopardo. Noi, invece dobbiamo mirare - lo dico perché vedo anche il Consigliere Sacco - a raccogliere la sfida.
Come Giunta, abbiamo dato parere favorevole a un ordine del giorno approvato in tal senso, presentato dal Movimento 5 Stelle, che richiama proprio il dovere, chiaramente equilibrato (ma qui non ci dobbiamo sottrarre come ente regionale), anche alla luce delle numerose pronunce giurisprudenziali che stanno pesantemente innovando questo sistema, andando a creare una tutela giurisdizionale dell'assistito, per recuperare un ritardo e un atteggiamento non coerente, soltanto locale, che evidentemente non si conforma in modo ottimale alle leggi nazionali.
Da questo punto di vista, la risposta non è tanto la ristrutturazione degli ambiti, ma un'iniziativa seria, ponderata e condivisa, però uniforme, a livello regionale, di regolamentazione sul tema dell'ISEE. A questo non ci sottrarremo, altrimenti non avremmo accettato l'indirizzo politico arrivato dall'Aula, peraltro già votato e approvato. D'altra parte - ed è il nocciolo della domanda - sul tema della ridisegnazione degli ambiti, quello che noi preferiremmo - è il lavoro che ho ereditato anche da chi mi ha preceduto, ma che stiamo continuando a portare avanti - è cercare di condividere con il territorio questo meccanismo. Ricordiamo che i consorzi sono aggregazioni spontanee dei Comuni e che sarebbe controproducente andare a imporre, dall'alto, aggregazioni che poi non rispondano, non voglio dire in modo spontaneo, ma quantomeno concordato e condiviso, alle realtà territoriali.
Ci ritroviamo di fronte ad ambiti dove i rapporti tra capofila e gli altri consorzi sono ben delineati, rodati e funzionanti; in altri ambiti, invece questo non accade.
Senza essere antipatici e fare nomi e cognomi dei territori, il metodo è di riunire tutti gli enti gestori e di condividere con loro un'applicazione di questa norma, che però tenga conto anche delle specificità. Sicuramente lo dobbiamo fare. Tuttavia, come dicevo, la linea politica di gestione del PNRR, purtroppo, su una funzione così delicata come il welfare ha preferito spero per ragioni non politiche, ma il dubbio viene - avere un rapporto non mediato dalla Regione (che pure è depositaria di questa funzione), ma diretto tra Roma e gli enti gestiti dei consorzi. Sicuramente, una razionalizzazione di questo sistema andrà fatta.
Guardate, raccolgo un impegno già stato assunto da questa Giunta prima che io assumessi le deleghe: definire questo sistema nell'arco dell'anno in corso. È un impegno assunto formalmente e intendo onorarlo. Voglio anche rivendicare che lo onoreremo con un percorso di ascolto e di condivisione delle scelte, perché qualora decidessimo di imporre dall'alto senza una.



(Scampanellìo del Presidente)



MARRONE Maurizio Raffaele, Assessore regionale

Va bene, sto andando oltre, allora finisco. Quello che dovevo dire l'ho detto. Se poi l'approfondimento non piace, va bene così.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marrone per la risposta.


Argomento: Diritto di asilo - Profughi

Interrogazione a risposta immediata n. 1091 presentata da Nicco, inerente a "Aiutare le famiglie che ospitano i profughi ucraini"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1091.
La parola al Consigliere Nicco per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



NICCO Davide

Grazie, Presidente. Sarò molto breve.
Com'è noto, parecchi profughi ucraini stanno lasciando il loro Paese e arrivano in varie parti d'Europa, iva compresa l'Italia, ivi compreso il Piemonte. Vengono ospitati tramite due linee d'intervento: da una parte, la Protezione civile e la Prefettura, che hanno messo a disposizione strutture denominate con gli acronimi CAS e SAI, in genere gestite da cooperative o enti che ricevono contributi per svolgere questa funzione; dall'altra abbiamo la cosiddetta "accoglienza spontanea", cioè singole famiglie che mettono a disposizione una parte della loro casa, o un'abitazione libera per ospitare volontariamente queste famiglie di migranti.
Questa seconda.



PRESIDENTE

Mi scusi, collega.
Colleghi, abbiamo iniziato in un modo non tanto consono.
Prego, prosegua, collega Nicco.



NICCO Davide

Questa seconda linea di ospitalità, per ora, non riceve alcun contributo da parte di nessuna struttura pubblica. Mi chiedevo se la Regione avesse la possibilità di andare incontro a queste famiglie, prevedendo anche per loro, per una questione di par condicio rispetto agli altri enti pubblici che danno ospitalità, un contributo o un rimborso spese di natura economica.
Grazie, Assessore, anche per essere qui e aver voluto rispondere all'interrogazione.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Davide Nicco per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Chiara Caucino.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore al sociale

Grazie, Presidente; grazie, Consigliere Nicco.
Fin dall'avvio dell'emergenza conseguente al conflitto bellico in atto, la Regione Piemonte, su impulso dello stesso Presidente, in qualità di Commissario alla gestione dell'emergenza, della sottoscritta, nonch ovviamente.



PRESIDENTE

Scusi, Assessore. Aspettiamo che l'Aula faccia un po' di silenzio.
Prego, Assessore, proceda.



CAUCINO Chiara, Assessore al sociale

Grazie, Presidente.
Anche su impulso dell'Assessore Gabusi, attraverso un costante raccordo con il tavolo regionale e il Comitato regionale all'uopo costituito, la Regione ha sviluppato il cosiddetto Piano straordinario, il Piano legato al Piemonte per l'Ucraina, che è aggiornato settimanalmente con tutte le informazioni utili ed essenziali per l'attivazione di un'accoglienza tempestiva ed efficace dei profughi provenienti dalle zone di guerra e che di volta in volta, viene arricchito con le indicazioni provenienti dal livello nazionale da tutti gli Assessorati interessati e con i dati settimanalmente aggiornati rispetto alle accoglienze in atto sia dal sistema pubblico di CAS, SAI e Protezione civile, sia rispetto all'accoglienza spontanea in famiglia, cui si faceva riferimento.
Le informazioni contenute in questo Piano, unitamente ad altre di carattere maggiormente pratico, sono messe a disposizione dei profughi, anche attraverso l'apposito call center attivo presso la Protezione civile regionale e grazie alla collaborazione con il Consolato onorario.
Contestualmente, giusto per ricordarlo, la Regione ha istituito un conto corrente dedicato alla raccolta di finanziamenti da privati da destinarsi prioritariamente al sostegno delle famiglie accoglienti. Nelle more della raccolta di queste risorse necessarie sono stati però attivati momenti di confronto con le fondazioni bancarie, le fondazioni di comunità e le principali associazioni presenti sul territorio, proprio per mettere a sistema le principali progettualità e iniziative a sostegno dei profughi e delle famiglie accoglienti.
Questi momenti di confronto hanno consentito di attivare un coordinamento con le iniziative delle fondazioni bancarie, tra cui il bando "Traiettorie solidali", approvato di recente dalla Compagnia di San Paolo, e questa progettualità è stata condivisa. Attualmente, al vaglio abbiamo tre principali fondazioni bancarie piemontesi per la realizzazione di un'azione regionale a supporto delle famiglie accoglienti, cioè abbiamo chiesto aiuto e nel breve periodo otterremo aiuto da parte delle fondazioni.
Nelle more della definizione di questa possibile azione, le strutture regionali provvedono alla raccolta e alla condivisione con le famiglie accoglienti registrate attraverso l'apposito forum sul sito regionale di tutte le opportunità offerte da associazioni e onlus per l'accompagnamento dei profughi, per cui abbiamo agito anche rispetto al tema dell'accompagnamento. Voglio aggiungere che la sottoscritta ha previsto anche un potenziamento di 200 mila euro per sostenere economicamente, oltre a 500 mila euro già tendenzialmente stanziati, a favore di tutte le attività degli enti di culto per realizzazione delle attività estive per assicurare una buona proposta d'intrattenimento estivo, anche a favore di quei bambini e di quelle bambine provenienti dall'Ucraina.
Ho voluto personalmente implementare anche quel capitolo per accogliere nel migliore dei modi i bambini nella fase di accompagnamento estivo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.


Argomento: Problemi del lavoro e della occupazione - Edilizia pubblica (convenzionata, sovvenzionata, agevolata)

Interrogazione a risposta immediata n. 1092 presentata da Rossi, inerente a "Destino dei lavoratori della attuale società partecipata ATC Piemonte Nord"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1092.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Domenico Rossi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Sulla base del decreto legislativo 175 del 19 agosto 2016 è in corso il Piano di razionalizzazione delle società partecipate pubbliche. Per effetto del combinato disposto della norma sopraccitata e della legge regionale n.
19 del 2018 è previsto che, a completamento del Piano di razionalizzazione delle società partecipate posto in essere dall'Agenzia territoriale per la casa del Piemonte centrale, i consigli di amministrazione delle Agenzie territoriali per la casa pongano in essere le azioni per far sì che sul territorio regionale permanga un'unica società partecipata delle tre ATC per l'esercizio unitario di attività e servizi.
La Giunta regionale, già interrogata sul tema e sulle ricadute di questo piano di organizzazione nella seduta del 21 aprile scorso, con l'Assessorato di riferimento si faceva carico di indagare lo stato delle attività già messe in atto per l'ottemperamento della normativa e la valutazione di eventuali criticità.
Valutato che tra gli scenari possibili per l'adempimento dei termini di legge si ipotizzava la fusione dell'ente Società Casa Piemonte Nord S.r.l.
in Casa ATC Servizi, con delibera del C.d.A. di ATC Piemonte Nord n. 834 pubblicata sull'albo pretorio dell'ente il 2 maggio scorso era approvato il bilancio di previsione 2022-2024. In tale documento, nella relazione dei Revisori dei Conti, si legge quanto segue: "Si prende atto che l'Ente ha definitivamente abbandonato l'ipotesi di procedere alla fusione per incorporazione della stessa (Società Casa Piemonte Nord) nella società interamente partecipata da ATC Piemonte Centrale, denominata Casa e Servizi S.r.l." Rispetto a qualunque scenario dovesse delinearsi e le conseguenti azioni per addivenire a una situazione rispondente al quadro normativo, sarà necessaria sicuramente una razionalizzazione degli organici. Il destino dei lavoratori di ATC e, in particolare, della partecipata Società Casa Piemonte Nord è pertanto incerto in questo momento.
Sul quotidiano La Stampa del 21 aprile era presentato il Piano triennale d'investimenti dell'ATC Piemonte Nord per 163 milioni di euro e il Presidente Marchioni ha annunciato in un'intervista anche assunzioni a completamento dell'organico dell'ATC stessa.
È chiaro che qui siamo di fronte a uno scenario che rischia di vedere, da un lato, il potenziamento degli organici di ATC Nord e, dall'altro, la potenziale perdita di lavoro delle persone che sono assunte dalla partecipata nel momento in cui è stato deciso che non sarà inglobata in ATC Nord.
Ritenendo che i lavoratori vadano tutelati, interroghiamo l'Assessore regionale competente per sapere quali azioni urgenti intenda intraprendere la Regione per tutelare i lavoratori in vista della razionalizzazione degli organici e, in particolare, dei dipendenti dell'attuale società partecipata dell'ATC Piemonte Nord denominata "Società Casa Piemonte Nord S.r.l.".



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Chiara Caucino.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore alle politiche della famiglia, dei bambini e della casa

Grazie Presidente; grazie, Consigliere Rossi, anche se non credo che sarà molto soddisfatto della risposta.
Con nota protocollo n. 20 del 28 aprile 2022 indirizzata a tutte le ATC piemontesi, il mio Assessorato, anche in seguito all'interpellanza consiliare n. 1060, ha provveduto a richiedere l'invio di specifiche comunicazioni circa gli atti adottati e le azioni intraprese in ordine all'attuazione delle normative nazionali e regionali inerenti alle società partecipate.
È stato fissato un termine alle Agenzie di trenta giorni dalla data di spedizione della succitata richiesta per far pervenire la documentazione necessaria, proprio al fine di ottenere un quadro conoscitivo aggiornato a livello regionale della situazione in essere, comprese le eventuali criticità e problematiche connesse alle citate disposizioni.
Una volta che il materiale richiesto sarà messo a disposizione - le do la mia parola, Consigliere - certamente si provvederà a un esame dello stesso e alle valutazioni del caso, così come se ne darà compiuta informazione precisando che, comunque, a oggi non è ancora pervenuto alcun riscontro al riguardo. Come ho detto, per assumere delle decisioni e delle valutazioni abbiamo bisogno di avere a disposizione il materiale richiesto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1094 presentata da Sacco, inerente a "Legge 67/88, art. 20 - Stato di attuazione degli ADP"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1094.
La parola al Consigliere Sacco per l'illustrazione.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Ho depositato quest'interrogazione per capire quale fosse lo stato dell'arte degli accordi di programma, in quanto c'è stata una nuova previsione normativa che ha concesso la possibilità alle Regioni di accedere a ulteriori finanziamenti, ma con una priorità legata al fatto di aver esaurito la propria disponibilità, con la sottoscrizione di accordi di programma, del programma pluriennale vigente.
Dai dati che abbiamo potuto ricavare, dopo la legge di bilancio 2021, in applicazione della norma di cui all'oggetto, le risorse del Piemonte destinate agli accordi di programma per l'edilizia sanitaria ammontavano a 1.650.380.130,04 euro e il valore degli accordi di programma sottoscritti al 2021, al netto delle revoche, risulta pari a 907.296.630,69 euro.
Alla luce dei dati riportati dal Ministero della Salute a metà 2021, le risorse residue per accordi di programma da sottoscrivere ammontano a euro 743.083.499,35 (circa il 45% delle risorse destinate, pari a circa un miliardo e 650 milioni di euro).
L'articolo 20 della legge 67/1988 autorizza un programma straordinario pluriennale degli investimenti pubblici in sanità, articolato in più fasi e tratta i fabbisogni di edilizia sanitaria (32 miliardi fabbisogno nazionale), apparecchiature elettromedicali (1,4 miliardi fabbisogno nazionale) e informatizzazione (1,8 miliardi fabbisogno nazionale).
Il comma 263 della legge 234/2021 "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024" stabilisce inoltre che l'accesso ai 32 miliardi aggiuntivi stanziati per le finalità di cui all'articolo 20 della legge 67/1988 è disponibile prioritariamente alle Regioni che hanno esaurito la propria disponibilità con la sottoscrizione degli accordi del programma pluriennale vigenti.
Alla luce di questo, interroghiamo l'Assessore competente per conoscere la causa del mancato pieno impiego che ha determinato, secondo i dati del Ministero della Salute a metà 2021, un residuo pari a circa il 45% delle risorse disponibili.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sacco per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
L'interrogante chiede la causa del mancato impiego di risorse disponibili che ha determinato, secondo i dati del Ministero, un residuo pari al 45 delle risorse disponibili.
In realtà, queste cifre non sono esatte, perché non tengono conto degli accordi di programma in corso non ancora perfezionati.
La Regione Piemonte sta dando attuazione ad accordi di programma che satureranno le precedenti risorse di cui all'articolo 20 della legge 67/1988. Il riferimento è, per esempio, agli accordi di programma per la realizzazione del Parco della Salute, della Ricerca e dell'Innovazione di Torino, della Città della Salute e della Scienza di Novara; poi ci sono ulteriori accordi di programma relativi alle tecnologie e agli arredi dei nuovi ospedali, che sono previsti dai documenti programmatici già sottoscritti nel febbraio del 2018, per un ulteriore importo di 140 milioni di euro.
C'è anche un'integrazione dell'accordo di programma relativo alla Città della Salute di Novara per ulteriori 96 milioni, che ha visto proprio ieri l'approvazione da parte del Nucleo di Valutazione del Ministero della Salute. C'è un nuovo accordo di programma per la riqualificazione del presidio di Borgomanero per altri 22 milioni di euro. Ma, soprattutto, sono in fase di programmazione le risorse previste di cui all'articolo 20 per i nuovi ospedali, relativi alla delibera del Consiglio regionale del 18 gennaio 2022, n. 193. Pertanto, le risorse relative all'articolo 20 saranno presto tutte collocate in accordi che saranno formalizzati. L'attuale previsione prevede comunque già il totale impiego.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Viabilità

Interrogazione a risposta immediata n. 1095 presentata da Marello, inerente a "Autostrada A33 Asti-Cuneo. Lotto II6 sub a)"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1095.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello per l'illustrazione.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
L'interrogazione fa seguito a un'altra che avevo presentato a metà gennaio in cui chiedevo all'Assessore Gabusi il cronoprogramma relativo alla realizzazione dall'ormai noto lotto II6, cioè il pezzo Asti-Cuneo che manca e che, partendo da Alba, arriva al moncone di Cherasco.
In quella circostanza, l'Assessore Gabusi aveva puntualmente risposto fornendo delle date precise.
Com'è noto, questo lotto è stato purtroppo oggetto di una revisione progettuale. Era un progetto già cantierabile, ma su istanza della concessionaria Asti-Cuneo (Gruppo Gavio) questo lotto è stato diviso in due sub-lotti, uno che parte da Alba e arriva a Verduno, rispetto al quale il progetto non è cambiato, ma è stato cantierato e i lavori procedono anche celermente, quindi siamo in attesa di vedere i lavori finiti magari a fine anno o a inizio 2023.
Invece, la seconda parte del lotto, cui faccio riferimento nell'interrogazione (il sub b), è quella che prevedeva il tunnel nella collina di Verduno per arrivare a Cherasco, che è mutato dal punto di vista progettuale, in quanto si prevede di non fare più il tunnel, ma di passare in superficie con un viadotto. Questo ovviamente ha richiesto una revisione progettuale con la realizzazione di un progetto esecutivo che deve essere vagliato dalla Conferenza dei Servizi per la valutazione d'impatto ambientale, la conformità urbanistica. Da ultimo, il Ministero delle Infrastrutture, con una procedura di comparazione dei due progetti (quello del tunnel e quello in superficie), deve valutare se la soluzione adottata non sia peggiorativa dal punto di vista della sostenibilità ambientale.
Su questo lotto, l'Assessore Gabusi mi aveva risposto dicendo che, se fossero espletate per tempo tutte le procedure, cioè entro il mese di maggio 2022, i lavori sarebbero partiti a giugno 2022, quindi tra pochi giorni, e sarebbero stati ultimati in trenta mesi, quindi a gennaio 2025.
Oggi siamo alla fine di maggio, ma dalle notizie che ho le procedure non sono ancora state avviate. La Conferenza dei Servizi non è ancora stata convocata e anche la procedura di comparazione, che deve essere svolta da un ente terzo super partes, mi risulta che non sia ancora stata svolta.
Siccome ho personale memoria dei tempi che furono necessari per arrivare alla definizione del vecchio progetto - sto parlando di anni - questa situazione ovviamente mi preoccupa e ci preoccupa, perché se l'Asti-Cuneo sarà completata e se questo lotto sarà completato soltanto per la metà ovviamente l'autostrada non sarà percorribile e non sarà completa.
Pertanto, con l'interrogazione volevo avere notizie più precise sull'iter amministrativo e burocratico.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marello per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione, delegando l'Assessore Chiara Caucino, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In merito all'iter amministrativo del progetto, si rileva che è in corso il procedimento presso il Ministero della Transizione ecologica per la valutazione dell'impatto ambientale delle opere. Il procedimento presso il Ministero è stato avviato nel settembre 2021 e la Regione Piemonte, con DGR 12-4465 del 29 dicembre 2021, ha espresso il proprio parere positivo con prescrizioni e raccomandazioni.
Il procedimento si sarebbe dovuto concludere il 18 aprile e la Regione ha rispettato i suoi sessanta giorni di tempo. Il Ministero della Transizione ecologica, interessato direttamente dal Presidente della Regione Piemonte aveva garantito che entro pochi giorni dalla scadenza avrebbe inviato la richiesta d'integrazioni, indicativamente entro il 10-12 maggio. Alla data odierna, nonostante il dialogo continuo, questa richiesta non è ancora stata trasmessa alla società concessionaria.
È evidente che questo non ci soddisfi, mentre la collaborazione con il Ministero delle Infrastrutture e Mobilità sostenibili non sta mancando e una volta che il Ministero licenzierà il provvedimento, potrà ulteriormente dimostrare la sua efficacia.
Come riportato nell'interrogazione n. 899 del novembre 2021, le tappe dell'iter amministrativo di approvazione sono le seguenti: procedimento di valutazione d'impatto ambientale ai sensi dell'articolo 23 del D.Lgs.
152/2006; procedimento di esame e accertamento della conformità urbanistica ai sensi del DPR 383/94 da attivarsi; nell'ambito della Conferenza dei Servizi di accertamento della conformità urbanistica viene rilasciata l'autorizzazione paesaggistica; approvazione progetto definitivo esecutivo da parte del MIMS.
Come si può ben notare dai procedimenti, che risultano ancora da completare, i ritardi non sono imputabili certamente alla Regione, per nessuna sua componente.
Grazie.


Argomento: Spettacoli: teatro, musica, cinema, danza

Interrogazione a risposta immediata n. 1096 presentata da Magliano inerente a "Il teatro è vita: il Piemonte è la quarta regione in Italia per numero di teatri chiusi. Quali misure intende intraprendere questa Giunta?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1096.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
A gennaio 2019 è entrato in vigore il nuovo testo unico "Disposizioni coordinate in materia di cultura", che ha sostituito le ventotto leggi regionali inerenti al comparto culturale.
La legge regionale n. 11 del 1° agosto 2018 riconosce e considera la cultura in tutti i suoi aspetti (generi e manifestazioni) come valore essenziale e strumento fondamentale di crescita umana, di libera espressione, mezzo di promozione ed educazione sociale di comunicazione e d'insostituibile valore sociale e formativo, in particolare per le giovani generazioni, fattore di sviluppo economico e sociale del territorio e delle comunità che lo abitano.
Da fonti di stampa risulta che in Italia vi sarebbero più di 400 teatri chiusi, di cui la metà di proprietà pubblica (Comuni, Regioni o demanio dello Stato). Secondo tale censimento, i teatri chiusi in Piemonte sono 32.
L'ultimo censimento risale al 2008, pertanto non è da escludere che dopo la pandemia il numero sia aumentato.
Le istituzioni dovrebbero preservare la funzione culturale, oltre che il valore architettonico e artistico; invece spesso i teatri sono chiusi, in attesa di restauri sovente mai avviati o per costi di gestione spesso insostenibili rispetto ai margini d'entrata sempre più ridotti. Chiudere un teatro non significa soltanto perdere un importante luogo di aggregazione ma anche posti di lavoro.
Nel "dato atto" cito quello che la legge n. 11 prevede per lo sviluppo e il sostegno di tutto questo settore, della parte culturale; ad esempio favorisce lo sviluppo dei sistemi integrati d'intervento e di gestione dei beni e delle attività culturali, incluse le iniziative per la riqualificazione di luoghi e spazi a essa dedicati.
Tenuto conto del fatto che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nella misura 1 "Patrimonio culturale per la prossima generazione" prevede un sostegno di circa 300 milioni al fine di migliorare l'efficienza energetica di cinema, teatri e musei per la realizzazione d'interventi volti alla promozione delle ecoefficienze e riduzione dei consumi di energia nei musei e siti culturali statali, nonché nei teatri e nei cinema, e ulteriori 300 milioni per la rimozione di barriere architettoniche in musei, biblioteche archivi, e investimenti per l'accessibilità, la Direzione generale Musei ha comunicato l'apertura dei termini per la presentazione delle proposte progettuali d'intervento per la rimozione delle barriere fisiche, cognitive e sensoriali di musei e luoghi della cultura privata, da finanziare nell'ambito del PNRR.
Considerato che il ruolo della Regione è fondamentale per la valorizzazione, il recupero e la salvaguardia del patrimonio culturale perché i teatri rappresentano un bene comune di altissimo valore e che sostenere progetti di restauro dei teatri chiusi è essenziale per preservare la ricchezza culturale della nostra Regione, interrogo l'Assessore - e ho concluso - per sapere quali misure intende intraprendere la Giunta per sostenere la riapertura dei teatri attualmente chiusi promuovendo il restauro e la valorizzazione di questi luoghi di cultura.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Caucino per la risposta.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Il ruolo ricoperto dal panorama teatrale piemontese è indubbiamente un vanto per la cultura della nostra Regione che dà lustro allo scenario culturale dell'Italia intera.
Per quanto concerne il tema della valorizzazione teatrale, la Regione Piemonte sostiene direttamente, mediante i bandi a valere sulla legge n. 11 del 2018, le attività di produzioni teatrali e le stagioni teatrali tramite i propri organismi partecipati.
Altro importante lavoro in tema di divulgazione e valorizzazione culturale è svolto da Piemonte dal Vivo, fondazione in house della Regione, nata con lo specifico scopo di diffondere la cultura teatrale nei teatri minori, con particolare accezione ai luoghi più periferici.
Dal punto di vista della ristrutturazione, lo scorso 18 marzo è scaduto l'Avviso pubblico per la presentazione di proposte d'intervento per la promozione dell'ecoefficienza e riduzione dei consumi energetici nelle sale teatrali e nei cinema pubblici e privati da finanziare nell'ambito del PNRR emanato dalla Direzione Generale Spettacolo del Ministero della Cultura, di cui sono ancora in corso le operazioni istruttorie da parte del Ministero.
All'interno delle nuove programmazioni europee regionali s'intende prevedere misure volte anche all'efficientamento energetico e alla rigenerazione dei luoghi della cultura.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1097 presentata da Gallo, inerente a "Conferma personale sanitario assunto durante l'emergenza COVID"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1097.
La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Oggi con il presente question time riaccendiamo il faro sulla stabilizzazione del personale sanitario; ne abbiamo discusso in quest'Aula il 21 aprile, quando vi è stata la manifestazione dei sindacati davanti al palazzo del Consiglio regionale, cui è seguita un'audizione nella quale il Presidente Cirio ha preso alcuni impegni. Per la verità, però, confermava quanto aveva già annunciato a mezzo stampa, e cioè la conferma di 1.137 persone, su 5.000 e rotti assunte, nel periodo della pandemia, attraverso i fondi per l'emergenza COVID, non dando però certezze e risposte rispetto a quelli in scadenza alla fine dell'anno e, in generale, a medio-lungo termine sulla conferma di questo personale.
Sappiamo quanto sia importante non andare ulteriormente al di sotto dei livelli di personale presente in sanità, che già oggi è in fase critica (non solo oggi, ma da parecchio tempo) e ancora di più lo diventerebbe se improvvisamente ci fosse un'importante fuoriuscita di personale dovuta all'impossibilità di confermarlo, all'impossibilità di assumere e all'impossibilità di far scorrere le graduatorie aperte, ancora in attesa.
Tutto questo dipende, ovviamente, anche dai fondi nazionali che saranno messi a disposizione, ma anche dalla capacità dell'Amministrazione regionale attuale di trovare, nel bilancio di otto miliardi e mezzo della sanità, le risorse necessarie per far funzionare al meglio il nostro servizio sanitario.
Questo per riassumere brevemente il percorso che ci ha condotto fin qui che ci porta all'interrogazione di questo pomeriggio per avere dettagli informazioni e aggiornamenti in merito a quanto intende fare l'Amministrazione regionale sulla stabilizzazione del personale.
Ricordo che, a seguito dell'incontro del 21 aprile, si è aperto un tavolo di lavoro con i sindacati, che ha avuto già due incontri in Regione, anche alla presenza del Presidente Cirio (questo è quanto ci risulta), rispetto al quale non sono ancora emerse novità importanti o, comunque, non ci sono stati aggiornamenti in Consiglio regionale.
Colgo l'occasione degli ultimi secondi a disposizione per sollecitare la IV Commissione sanità del Consiglio a mantenere informato il Consiglio e le opposizioni rispetto a questo percorso, dato che non siamo invitati a questo tavolo e nessuno ci informa del suo esito e del suo andamento.
Al netto di questa dinamica di organizzazione dei nostri lavori interni l'interrogazione verte proprio su questo, cioè si vuole capire qual è oggi il punto d'arrivo rispetto alla stabilizzazione del personale.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Com'è noto, la normativa attuale, cioè la legge n. 234 del 2021, al comma 2 68 ci consente di assumere a tempo indeterminato operatori delle professioni sanitarie e socio-sanitarie che abbiano maturato, entro il giugno di quest'anno, diciotto mesi di servizio, di cui almeno sei nel periodo dal 31 gennaio al 30 giugno 2022, nei limiti di spesa consentiti per il personale e in coerenza con il Piano del fabbisogno del personale.
Al momento, pertanto, il dimensionamento di questo personale potenzialmente stabilizzabile è di 1.137 persone e ci siamo impegnati, come lei ha ricordato, ad assumere tutti e poi vedremo come finanziarlo.
Per chi non rientra in questa categoria di stabilizzabili o non ha maturato il periodo sufficiente previsto dalla legge, l'obiettivo è di garantire il più possibile la proroga dei contratti, coerentemente con i fabbisogni aziendali, cioè quelli che l'azienda riterrà necessari per l'attività relativi alle attività emergenti nel contingente post emergenziale, quali per esempio lo smaltimento delle liste d'attesa, con l'auspicio che in futuro saranno aperte altre finestre di assunzioni a livello nazionale.
Le risorse economiche sul piano economico potrebbero essere almeno in parte reperibili. La Regione, infatti, è in attesa di ricevere dallo Stato il via libera per la copertura delle spese COVID 2021, tramite l'autorizzazione a spalmare nei dieci anni, con un mutuo decennale, per circa 360 milioni di euro, oppure tramite il riparto di risorse direttamente dal Ministero.
Sono programmati anche ulteriori finanziamenti dei quali, tuttavia, non vi è ancora certezza; ci sono 58 milioni circa, undici per il Piano pandemico PanFlu, sette per l'attività territoriali e ulteriori 40 sono oggetto d'interlocuzione con il Governo, al fine di definire un corretto dimensionamento di finalità e riparto.
Lei ha citato il decreto Calabria. Il decreto Calabria è subordinato alla compatibilità finanziaria e questo consentirebbe, teoricamente, un incremento della spesa di personale fino al 10% del fondo sanitario dell'anno corrente. Occorre considerare che tale incremento non è da intendersi come finanziamento aggiuntivo, ma come espansione del perimetro economico complessivo del tetto di spesa del personale a valere sul fondo sanitario (quindi lo facciamo con soldi nostri), con la conseguenza che detto tetto di spesa può assumere un peso percentuale maggiore sul fondo sanitario regionale, con riduzione del finanziamento a disposizione per le altre attività.
È un tema delicato su cui stiamo lavorando.
Con riguardo alle dinamiche di stabilizzazione e alla possibilità di proroga del personale COVID non stabilizzabile, pur in assenza, a oggi, di buona parte dei finanziamenti nazionali e con le precisazioni sull'applicazione del decreto Calabria, gli Uffici regionali stanno conducendo incontri con le direzioni aziendali per definire modalità e fabbisogni, al fine di acquisire tutti gli elementi e individuare le soluzioni più idonee ad assicurare una continuità di contratto al maggior numero possibile di contratti di lavoro precario attivati nel periodo COVID. Nel frattempo, nei tavoli sindacali stiamo definendo le modalità con cui potranno essere, da una parte, stabilizzati e, dall'altra, prorogati.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Veterinaria

Interrogazione a risposta immediata n. 1098 presentata da Disabato inerente a "Linee guida per una corretta gestione e ricollocazione dei bisogni nelle strutture adeguate sul territorio piemontese"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1098.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Come molti dei colleghi sapranno, dal 1° gennaio 2022 è vietato allevare e far riprodurre in cattività qualsiasi specie animale (volpi, visoni cincillà o procioni) con lo scopo di ottenere pellicce. Questa è un'ottima notizia, perché questi allevamenti, ormai prossimi alla chiusura, hanno privato del loro habitat numerosi animali e li hanno esposti a pratiche cruenti in grado di portarli a una morte atroce. Questa è, senza dubbio un'ottima notizia però, a seguito della decisione del Governo di chiudere questi allevamenti, risultano più di 5.000 (5.739 per la precisione ) i visoni ancora in gabbia e in attesa di essere ospitati presso strutture autorizzate.
Questi allevamenti presto saranno smantellati, pertanto bisognerà trovare una sistemazione per gli animali rimanenti sul territorio. Non è certo una cosa semplice, perché i visoni sono animali selvatici, anche se nati in allevamento, e hanno esigenze etologiche complesse da soddisfare in cattività. Non tutte le strutture, quindi, sono in grado di poterli accogliere.
Occorre dire, proprio a fronte di quest'interrogazione, che non stiamo chiedendo di autorizzare privati o associazioni che non hanno la capacità o gli spazi per ospitarli, ma stiamo chiedendo esattamente il contrario perché ci sono numerose associazioni che si stanno rendendo disponibili per ospitare questi animali. Tra queste, ci sono anche alcuni centri recuperi animali selvatici che si rendono disponibili per ospitare un numero di esemplari presso i loro spazi.
Certo è che questo non può essere fatto senza la stesura di linee guida adeguate che, ribadisco, devono contenere criteri assolutamente stringenti.
Stiamo parlando di animali selvatici, per cui non tutti possono essere autorizzati alla detenzione. Tra l'altro, sono animali aggressivi, quindi non si possono prendere tot animali e ospitarli tutti nello stesso spazio.
Quello che chiediamo alla Giunta, siccome crediamo che queste sollecitazioni possano essere arrivate anche in Regione Piemonte, è se si ha l'intenzione di procedere con una stesura di linee guida affinché vi sia una corretta gestione e ricollocazione di questi animali in strutture adeguate, a fronte delle chiusure che ci saranno anche in altre Regioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Sarah Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Come sapete, nel corso dalla pandemia da COVID-19 sono stati notificati, in diversi paesi, casi di positività in animali sia allevati sia domestici.
Nonostante ciò, non risulta che questi possano propagare la malattia. Un discorso a parte meritano i visoni, da lei citati, nei quali non solo è stato dimostrato il passaggio del virus all'uomo e viceversa, ma anche la loro capacità di ritrasmettere il virus, magari ai lavoratori dell'allevamento. Tale fenomeno è stato osservato in Olanda e in particolar modo in Danimarca, dove i visoni non solo hanno ritrasmesso la malattia ai lavoratori delle aziende, ma i virus sono risultati geneticamente mutati rispetto a quelli inizialmente isolati. C'è, quindi, anche un'evoluzione delle varianti.
È per questo rischio sanitario che non l'Italia, ma l'Europa, ha introdotto il divieto di allevamento di questi animali, con conseguente smantellamento progressivo degli allevamenti esistenti. Pertanto, la detenzione di questi animali pone, oltre alle esigenze di adeguata metratura e di adeguate recinzioni anche interrate, per evitare le fughe ed eventuali tunnel scavati, di vasche d'acqua con i relativi sistemi di filtraggio, in un contesto che vede ancora un elevato numero di casi di COVID, anche con problematiche di tipo sanitario legate al ruolo di serbatoio del virus da parte di questi animali, che può dare origine, come dicevo prima, a nuove varianti, il cui grado d'infettività e mortalità anche nell'uomo non è ancora prevedibile.
Rappresentano, effettivamente, un problema.
In Italia, oggi ci sono cinque allevamenti che detengono in gabbia 5.739 visoni. Nessuno di questi è sul territorio piemontese e al momento non ci sono strutture autorizzate in Piemonte a ospitare visoni.
Alla luce di queste problematiche, l'introduzione di visoni sul nostro territorio sarà subordinata, se ci saranno eventuali richieste, sia a tutela dei cittadini sia degli animali stessi, a severe verifiche da parte dei servizi veterinari delle ASL, affiancate da esperti regionali per valutare la presenza, presso strutture richiedenti, di tutte quelle misure di bio-sicurezza finalizzate a evitare il passaggio d'infezioni tra gli addetti e gli animali e viceversa, nonché la valutazione dei requisiti necessari per il benessere di questi animali. Qualora le misure non fossero adeguate, ovviamente, non sarà data l'autorizzazione o sarà chiesto alle strutture di adeguarsi.
Non faremmo nuove linee guida, per rispondere all'interrogazione della Consigliera Disabato, perché le misure di bio-sicurezza già oggi presenti sono ampiamente sufficienti per essere applicate correttamente ed evitare l'infezione.
Abbiamo già, quindi, le indicazioni, le linee guida e le capacità, nei servizi veterinari delle nostre ASL, per gestire questa situazione, quindi non è il caso di normare ulteriormente una cosa che già normata.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1099 presentata da Grimaldi inerente a "Sportelli e presidi psicologici nelle scuole"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1099.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Marco Grimaldi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come avrà letto, il tema è molto delicato: ho chiesto alla Giunta di affrontare le conseguenze psicologiche della crisi sanitaria tra i più giovani con presidi e sportelli nelle scuole per il supporto psicologico avviando da subito la sperimentazione per uno psicologo di comunità in ogni scuola. Basta guardare un po' i dati e anche le ultime ricerche per capire che l'emergenza psichiatrica in preadolescenza e adolescenza è in esplosione.
Ho guardato i dati della sanità piemontese e questa frase che cito, che riporta i dati della società di neuropsichiatria infantile, è stata riportata dalla Regione stessa: "Gli accessi in pronto soccorso tra i dieci e diciassette anni sono aumentati di circa il 30% negli ultimi anni e i ricoveri per i tentativi di suicidio sono quintuplicati".
Una recente ricerca dell'IRES insieme alla SPI-CGIL ci racconta che larga parte degli studenti, il 73,6%, si sente sottostimato da parte degli adulti e solo il 17,3% degli studenti universitari descrive la propria generazione come una generazione felice.
L'altro giorno ero a un convegno e la Ministra delle Politiche giovanili mi diceva che la gran parte delle persone e dei ragazzini, quasi il 70-80 con cui si confronta e che partecipano a queste grandi assemblee dice di non avere sogni per il futuro.
Sappiamo bene che un'errata percezione dei più giovani da parte degli adulti può portare anche la politica ad azioni insufficienti e sbagliate. A seguito della pandemia, nove studenti su dieci hanno manifestato un forte disagio psicologico (non sono loro a raccontarlo); il 28% ha dichiarato di avere disturbi alimentari; il 14,5% ha avuto esperienze di autolesionismo il 10% ha assunto sostanze; il 12% ha abusato di alcol.
Gli eventi traumatici che hanno sconvolto tutti hanno un impatto devastante sui giovani perché sono avvenuti in una fase della vita particolarmente delicata e colpiscono maggiormente dove le condizioni sociali sono di maggiore vulnerabilità. La pandemia ha anche sottratto ai ragazzi e alle ragazze incontri, cura di sé, sonno. La stessa didattica a distanza li ha allontanati dai libri e più di un quarto ha pensato di abbandonare gli studi durante l'emergenza sanitaria.
Oggi questo quadro è più chiaro: sono il 91% degli stessi studenti e studentesse a ritenere utile un supporto psicologico nella propria scuola o università e un terzo a volerne addirittura usufruire. Credo che non possiamo evitare di farcene carico.
Ci sono anche delle proposte di legge delle opposizioni su questo, ma credo che, anche alla luce dei dati allarmanti che avete pubblicato, dobbiamo affrontare il tema da subito, anche insieme alla scuola, magari prevedendo delle sperimentazioni con degli psicologi di comunità. Dobbiamo, infatti rilevare se le situazioni di sofferenza che ho appena descritto sono omogenee nel territorio, per poi essere prese in carico dai servizi, perch credo che la vicenda sia solo all'inizio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Per quanto attiene ai contenuti del question time e le tematiche esposte dal Consigliere Grimaldi, c'è totale condivisione sulla necessità di agire velocemente. Confermo l'attenzione di quest'Amministrazione a proseguire nelle attività finalizzate al potenziamento del supporto psicologico nelle scuole. Sono attività già avviate oltre un anno fa, con la DGR 9-3124 del 23 aprile 2021, che proseguono anche ora, fino al completo utilizzo delle risorse economiche che in allora erano stanziate in un milione e 467 mila euro.
Anche alla luce di ulteriori finanziamenti previsti dallo Stato - in particolare, un milione e 837 mila euro per un progetto sperimentale che si sta sviluppando e che presto sarà applicato sul campo - che prevede anche il reclutamento di psicologi finalizzato alla tutela e alla salute del benessere psicologico individuale, quest'Assessorato sta lavorando sul progetto e sulla base del finanziamento che ho citato.
Questa è una proposta molto innovativa, che tende a inserirsi a cavallo delle missioni 5 e 6 del PNRR valorizzando la dimensione sociale delle politiche sanitarie, urbanistiche e abitative, dei servizi per l'infanzia e per gli anziani, dei soggetti più vulnerabili, come quelli della formazione e del lavoro, ed è finalizzata a una revisione di questi servizi di prossimità.
La somma che ho citato (un milione e 800) e il progetto relativo sono finalizzati a potenziare e rendere omogenee sul territorio regionale le prestazioni di tipo psicologico. In particolare: potenziamento del servizio sanitario allineando i servizi ai bisogni delle comunità e dei pazienti anche alla luce delle criticità emerse durante l'emergenza pandemica che il Consigliere ha sottolineato; rafforzare le strutture e i servizi di prossimità e i servizi domiciliari; sviluppare la telemedicina e superare la frammentazione e la mancanza di omogeneità dei servizi sanitari offerti sul territorio, con una particolare attenzione, nello specifico, al mondo della scuola con soluzioni anche di telemedicina avanzate a sostegno dell'assistenza domiciliare.
Questo progetto, con finanziamento di un milione e 800 mila euro, come dicevo, sarà presto applicato sul campo.
Oltre a quello, credo che sia opportuno rifinanziare la DGR n. 9, che prevedeva il supporto psicologico, come lei ha detto e che condivido, per dare risposte adeguate al bisogno di salute in continua e intensa crescita.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
A breve il Presidente Allasia riaprirà la seduta del Consiglio regionale sospesa alle ore 12.48.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 15.35 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.53)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Proseguimento proposta di legge n. 120 "Istituzione della giornata regionale del valore alpino"


PRESIDENTE

Questioni sospensive sollevate dal Consigliere Grimaldi e dal Consigliere Bertola ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento del Consiglio regionale



PRESIDENTE

Riprendiamo l'esame del disegno di legge n. 120, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Nella seduta consiliare del 15 febbraio 2022 è iniziato l'esame del provvedimento. I Consiglieri De Marchi e Nicco hanno svolto le rispettive relazioni di maggioranza. È terminata la discussione generale, quindi proseguiamo con l'esame dell'articolato, partendo dall'articolo 1.



(Il Consigliere Grimaldi si reca presso il banco della Presidenza per conferire con il Presidente Allasia)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Colleghe e colleghi, è un fatto un po' inusuale, ma mi sono avvicinato alla Presidenza.



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri. Sta intervenendo il Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Dicevo che è un fatto un po' inusuale, però chiedevo a lei e alla Direttrice se, pur essendo nella fase di discussione del testo, mi si consente una pregiudiziale, in particolare una sospensiva ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento. Perché? Perché quando abbiamo discusso questo progetto di legge in molti abbiamo spiegato i nostri dubbi e le nostre perplessità sia sulla scelta della data, sia sul senso che una Regione decidesse di dedicare una giornata come questa a livello regionale e se non fosse più opportuno uniformare a livello nazionale questo tipo di celebrazioni.
Come sapete, con 179 voti favorevoli e un astenuto, il 5 aprile 2022 il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge n. 1371 inerente a "Istituzione della Giornata nazionale della memoria del sacrificio degli Alpini". In questo caso, recita: "La Repubblica riconosce il giorno 26 gennaio di ciascun anno quale Giornata nazionale della memoria del sacrificio degli Alpini, al fine di conservare la memoria dell'eroismo dimostrato dal Corpo d'armata alpino nella battaglia di Nikolaevka durante la seconda guerra mondiale, nonché di promuovere i valori della difesa della sovranità" - e ricordo solo ai Senatori che la sovranità in quel caso era quella della Russia che era stata invasa, ma anche il Parlamento fa i suoi errori - "e dell'interesse nazionale nonché dell'etica della partecipazione civile, della solidarietà e del volontariato, che gli Alpini incarnano".
Ognuno di noi, anche in quest'Aula, ha delle opinioni diverse su questa legge, ma in questo caso io sto incidentalmente - possiamo dire così chiedendo una sospensiva, perché, posto che il contesto scelto mi pare sia lo stesso di quello presentato dal collega Nicco, cioè quella stessa battaglia, ci sono dieci giorni di differenza fra la sua proposta e questa.
Il contesto è lo stesso, quindi non credo che quando il primo firmatario Nicco ha pensato a questa legge pensasse di sdoppiare le due manifestazioni e neanche di ricordare due volte la stessa battaglia in dieci giorni diversi.
Tra l'altro, il 26 gennaio è una data, secondo noi, molto delicata, perch è il giorno prima della Giornata della Memoria, ma queste sono questioni che lasciamo per il dibattimento pubblico e nella discussione fra di noi qualora voi voleste andare avanti.
Io, però, mi trovo costretto a chiedere una sospensiva in generale, perch altro conto sarebbe discutere di una legge regionale fuori dall'assenza di una manifestazione nazionale e di una data nazionale scelta dal Parlamento.
Adesso - lo dico con il beneficio del dubbio - chiedo ai colleghi una sospensiva, perché vorrei almeno un chiarimento in Commissione - se volete ritornare in Commissione - o in un'altra seduta, perché la sospensiva si può anche effettuare semplicemente in Aula e delegare a una Conferenza dei Capigruppo una trattazione o una discussione, però credo che questa sospensiva sia legata a quello che è successo il 5 aprile 2022.
Pertanto, dopo l'approvazione del Senato, essendo a questo punto il disegno di legge n. 1371 già inserito nella Gazzetta Ufficiale, chiedo a tutti se è possibile un chiarimento, anche attraverso una Conferenza dei Capigruppo. Se invece non fosse così, chiederei di procedere con una votazione e di aprire la discussione su questa ipotesi di sospensiva.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Frediani, sulla proposta di sospensiva.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ovviamente, sosteniamo questa richiesta di sospensiva.
Non è un segreto che in Commissione siamo stati gli unici a votare contro questa proposta di legge, quindi, a maggior ragione, nel momento in cui si va ad approvare una norma nazionale, crediamo che non sia il caso di dibattere ulteriormente su questo tema anche in Aula.
Tra l'altro, sarebbe piuttosto grottesco, per non dire ridicolo, istituire due giornate quasi consecutive, entrambe dedicate al valore alpino considerando che gli Alpini hanno già delle loro ricorrenze durante le quali hanno modo di celebrare il Corpo nazionale degli Alpini che ovviamente, tutti noi stimiamo e ringraziamo per l'impegno ogniqualvolta ci sia necessità d'interventi sul nostro territorio, per i cittadini; insomma quando si ha bisogno di loro sappiamo che gli Alpini sono sempre presenti.
Detto ciò, ricordiamo che all'inizio della legislatura è stato dichiarato che essa sarebbe stata dedicata alla semplificazione e alla delegificazione. Tuttavia, finora non abbiamo visto leggi che mirano a semplificare e a togliere lacci e laccioli (come ama definirli qualche esponente di uno dei partiti della maggioranza), perché di semplificazione vera e propria, nel senso di riduzione delle norme, finora non ne abbiamo vista molta. Credo che sarebbe un buon inizio riflettere sulla situazione mutata, sul fatto che non c'è nessun bisogno di discutere e approvare una legge a livello regionale, perché basta uniformarsi a quella approvata pochi giorni fa a livello nazionale.
Pertanto, sostengo assolutamente la richiesta del Consigliere Grimaldi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Interveniamo per sostenere la proposta del Consigliere Grimaldi; una proposta che crediamo sia utile come sospensiva proprio per l'intervento di una legge nazionale, su cui già ci sono alcune questioni e il dibattito pubblico ha già promosso dei cosiddetti mea culpa o degli impegni a rivedere quelle scelte, con quella decisione passata in maniera definitiva in Senato il 5 aprile 2022, con il disegno di legge n. 1371.
In Commissione, non abbiamo volutamente partecipato al voto, soprattutto per stigmatizzare alcune questioni che, se questa discussione dovesse andare avanti, cercheremo di approfondire anche con diversi interventi.
Com'è stato detto dai colleghi, Presidente, nessuno mette in dubbio il valore degli Alpini e il loro impegno non soltanto in alcuni momenti storici, ma anche nella nostra quotidianità, com'è stato ampiamente dimostrato nelle audizioni (lo diremo in maniera più compiuta nei passaggi eventuali); più di venti associazioni si sono esposte per chiedere di fermarsi, perché rispetto a questa proposta ci sarebbe stato un precedente pericoloso e parziale, pericoloso nella parzialità.
Di conseguenza, chiediamo anche noi di sospendere questo iter e chiederemo eventualmente, nel prosieguo, di ritirare questa proposta. Lo faremo raccontando il perché e portando a sostegno di questa proposta tutta una serie di elementi, anche di dati e d'inopportunità sul tema.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Anch'io mi vedo obbligato a sostenere la richiesta del collega Grimaldi, in quanto, come già è stato detto, esiste una legge a livello nazionale quindi non capisco per quale motivo dobbiamo perdere tempo e scimmiottare qualcosa che è già stato approvato a livello nazionale.
In secondo luogo, Presidente, mi chiedo se questa maggioranza abbia in mente quali siano le priorità del Piemonte.
Forse, non dovremmo essere chiamati a passare metà delle sedute del Consiglio regionale a parlare di feste e di celebrazioni, perché il Piemonte non cresce con le feste e le celebrazioni, non diamo risposte ai piemontesi con le feste e le celebrazioni. Stiamo parlando di ospedali e di otto nuovi ospedali da almeno cinque anni, ma non è stata ancora depositata nemmeno una pietra e non si è nemmeno ancora visto un progetto.
Abbiamo un enorme problema di liste d'attesa con i piemontesi che non riescono a curarsi, che devono andare fuori a curarsi e chi se lo pu permettere si rivolge al privato.
Tantissime famiglie piemontesi hanno il problema di come affrontare la crisi economica, la crisi energetica e la guerra, su cui tanti stanno soffiando sul fuoco; forse, non riusciamo a capire che uno dei primi ovviamente dopo l'Ucraina, a subire danni economici da questa guerra è proprio il nostro Paese. Questi danni li subiranno sia le imprese sia le famiglie e noi in che modo andremo loro incontro? Forse, sono questi i temi che dovremo affrontare in quest'Aula; dovremmo risponde ai bisogni dei piemontesi e alle priorità del Piemonte, che certo non affrontiamo stando qui a parlare di feste e festicciole che, mi permetta, Presidente, lasciano il tempo che trovano.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Giaccone.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Sostengo anch'io l'iniziativa del collega Grimaldi e la condivido, perch premesso - com'è già è stato fatto, ma ci tengo a rifarlo per evitare che siano strumentalizzate determinate posizioni - che è piena la condivisione e il riconoscimento dell'opera degli Alpini, sia durante il periodo di guerra sia durante il periodo di pace; il Corpo ha dato sempre dimostrazione di grande attaccamento alla Patria, ai suoi valori, al territorio e alla popolazione.
Per questo motivo anch'io, come altri Consiglieri in quest'Aula, mi trovo un po' in imbarazzo a fronte di un'iniziativa che non si può negare si sovrapponga a quella nazionale.
Alla fine, penso sia curioso che si moltiplichino le celebrazioni per un Corpo che ha fatto della discrezione, dell'operatività silenziosa, di una certa attenzione a non celebrare in eccesso le proprie imprese, ma anzi a stare un passo indietro. Non che non sia necessario ricordare i valori che questo Corpo ha significato e continua a significare ma, forse moltiplicare le celebrazioni appare ridondante agli stessi che devono, da questa seconda data, essere celebrati.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
In base all'articolo 71, ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola su una questione sospensiva da lui proposta.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Con la mia questione chiedo, diversamente da quanto fatto prima, peraltro correttamente, dove si richiamava una normativa già approvata a livello nazionale, se non sia il caso di ascoltare e di seguire l'appello del Presidente della Repubblica Mattarella quando, nel promulgare una legge nazionale, ha inviato una lettera alle Camere scrivendo: "Per rispetto delle decisioni del Parlamento, promulgo la legge".
Tra l'altro, non c'erano rilievi costituzionali da fare, però scrive: "Ne risulta sollecitato un intervento normativo organico che riguardi le celebrazioni in onore delle nostre Forze Armate, considerato che quella appena promulgata risulta essere l'unica legge che preveda una giornata in onore di un corpo militare". Prosegue il Presidente della Repubblica parlando della data del 4 novembre, giornata nazionale delle forze armate scrivendo: "Appare quindi necessario compiere una scelta tra un ricordo comune per le Forze Armate nella giornata in cui si rende loro onore, con l'alto significato civile e morale di celebrarle congiuntamente nella stessa Giornata, ricordando, in quel giorno, il senso del dovere e il sacrificio di tutti i soldati, di ogni Forza Armata e di ogni suo corpo interno, oppure distinguerle nella memoria".
Questo per dire che il Parlamento nazionale ha legiferato. Possiamo essere d'accordo o no (noi non avremmo votato quella legge, così come non voteremo questa), ma la legge è stata fatta. Il Presidente Mattarella ha detto: "Io per rispetto del Parlamento la promulgo, ma vi segnalo la questione".
Mi parrebbe veramente assurdo che noi, conoscendo già l'errore fatto a livello nazionale, facessimo lo stesso errore, approvando una norma regionale sulla questione.
Chiedo a questo Consiglio regionale di ascoltare non tanto il Consigliere di opposizione Bertola, ma l'appello del Presidente Mattarella.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Qualche Consigliere intende intervenire sulla sospensiva Bertola? Prego, Consigliere Chiamparino.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Mi sono congedato da caporalmaggiore del gruppo di artiglieria alpino Lanzo della ex Brigata Cadore, quindi ho partecipato a momenti entusiasmanti e alle adunate alpine (ricordo quella di Torino, che dopo le Olimpiadi è stato forse il momento emotivamente più coinvolgente che ho avuto modo di vivere nella mia responsabilità pubblica). È fuori di dubbio, quindi, che non mi sfugga il riconoscimento del valore alpino, inteso come condensato (userei questa espressione) dei valori espressi dalla nostra Costituzione come insieme d'uso delle armi per difendere e promuovere la pace e come capacità d'azione per gli altri nei momenti di difficoltà e nei momenti in cui occorre esprimere solidarietà.
Giustamente, il Consigliere Bertola richiama il monito del Presidente della Repubblica che dice, sulla data che ricorda la battaglia di Nikolaevka, che ci possono essere dei dubbi (peraltro sollevati anche da illustri storici) per cui occorre riflettere.
Noi andiamo ad approvare una legge che riconosce un valore alpino piemontese come se fosse diverso da quello veneto, lombardo, ligure o abruzzese (per citarne solo alcuni), con una data diversa. Ma siamo matti? È chiaro cosa stiamo facendo? Buon senso dice: sospendiamo la storia e se c'è un problema di risorse si cambia e si fa una legge di un articolo in cui, facendo riferimento alla legge regionale, s'individuano i criteri con cui distribuire queste risorse.
Per quello che mi riguarda, sono pronto ad approvarla, ma se volete andare avanti, andate avanti, però rischiamo di trasformare questa legge, che potrebbe avere un valore simbolico importante, in un'arlecchinata.
Francamente, delle arlecchinate non voglio essere complice.



PRESIDENTE

Grazie.
Non sapendo cosa sia una pettinata, è evidente che dobbiamo proseguire.



CHIAMPARINO Sergio

Scusi, Presidente, arlecchinata.



PRESIDENTE

Ah, scusi.



CHIAMPARINO Sergio

Arlecchino, la maschera.
Scusi, Presidente. Lei si è permesso di riprendermi, ma io mi permetto non certo di riprendere lei, non oserei mai, però mi permetto di dirle che con una mascherina è difficile parlare chiaro, ma "arlecchinata" è una parola d'uso comune che descrive una cosa fatta male.



PRESIDENTE

Consigliere Chiamparino, non l'ho ripresa per la parola, ma ho detto "proseguiamo, anche se non so cosa voglia intendere nel pettinare qualcuno".



CHIAMPARINO Sergio

Va bene, ci siamo capiti.



PRESIDENTE

Va bene.
Altri Consiglieri vogliono intervenire sulla sospensiva del Consigliere Bertola? Non essendovi altre richieste di sospensiva, procediamo con la votazione delle questioni sospensive richieste dal Consigliere Grimaldi e dal Consigliere Bertola.
Ricordo che il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sulle questioni sospensive proposte dal Consigliere Grimaldi e dal Consigliere Bertola in merito alla trattazione della proposta di legge n. 120.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Non essendovi il numero legale, la seduta è aggiornata di mezzora.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.18, riprende alle ore 16.54)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
In merito alla proposta del legge n. 120 inerente a "Istituzione della giornata regionale del Valore Alpino", di cui al punto 2) all'o.d.g., era stata sollevata una questione sospensiva da parte del Consigliere Grimaldi relativamente alla legge statale, e una dal Consigliere Bertola relativamente al messaggio del Presidente della Repubblica.
Avevamo sospeso i lavori dopo che sulla votazione delle due questioni sospensive era mancato il numero legale per deliberare. Procedo, quindi con la ripetizione della votazione.
Indìco la votazione palese sulle questioni sospensive proposte dal Consigliere Grimaldi e dal Consigliere Bertola in merito alla trattazione della proposta di legge n. 120.
La votazione non è valida per mancanza del numero legale per deliberare.
Sospendo i lavori per qualche minuto e invito i Capigruppo ad avvicinarsi al banco della Presidenza per decidere il prosieguo dei lavori.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.55, riprende alle ore 17.09)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
A seguito della decisione presa nella Conferenza dei Capigruppo, chiudiamo i lavori odierni.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.09)



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