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Dettaglio seduta n.192 del 17/05/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 09.36 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte. Su incarico del Presidente Stefano Allasia dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni ed interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interpellanza n. 1041 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interpellanza n.1047 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione indifferibile e urgente n. 1048 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione indifferibile e urgente n. 1045 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Fabio Carosso interpellanza n. 1050 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Fabio Carosso.
Chiedo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni ed interpellanze di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato interamente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti che degli Assessori che rispondono.
Ricordo che per le interpellanze è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per cinque minuti; la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interpellante per ulteriori cinque minuti.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Trasporti su ferro - Trasporti pubblici

Interpellanza n. 1041 presentata da Magliano, inerente a "I miglioramenti proposti dei collegamenti tra i Comuni di Leinì e Mappano con il Movicentro Stura sono inadeguati. Urge dotare la Zona Omogenea 4 (Area Metropolitana Torino Nord) di un collegamento diretto alle stazioni ferroviarie di Volpiano e Caselle: la Giunta regionale è d'accordo?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con PORTARE l'interpellanza n. 1041 presentata dal Consigliere Magliano; la Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Scusi, Presidente, è un'interpellanza. Forse prima il Consigliere la deve esporre, poi risponde l'Assessore e infine c'è la replica del Consigliere.



PRESIDENTE

Abbiate pazienza: essendo cambiato l'ordine delle risposte, ho mischiato le carte.
Prego, Consigliere Magliano, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.
La prossima volta sospendo la seduta.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente e buongiorno anche a lei.
Premesso che: i passeggeri che da Leinì si muovono per Torino e viceversa utilizzano la linea 46 esercitata da GTT; la linea 46 collega i due capolinea (via Lombardore a Leinì, corso Bolzano a Torino), effettuando fermate anche a Caselle Torinese (4 fermate) e a Borgaro Torinese (2 fermate).
Atteso che: una lettera è stata inviata da AMP (Agenzia della Mobilità Piemontese) alla stessa GTT e alle Giunte comunali di Torino, Leinì e Mappano sul tema "Proposta di miglioramento dei collegamenti tra i Comuni di Leinì e Mappano con il Movicentro Stura"; nel testo si fa riferimento all'ipotesi di istituire una nuova linea suburbana di collegamento Leinì Mappano-Stura oppure, in alternativa, di sdoppiare la linea 46 (Leinì Torino Porta Susa) in linea 46 urbana (Movicentro Stura-Torino Porta Susa) e linea 26 suburbana (Movicentro Stura-Leinì); l'AMP gestisce tutte le funzioni trasferite o delegate in materia di trasporto pubblico degli enti aderenti (la Regione è soggetto aderente) ed in particolare quelle di programmazione unitaria ed integrata del sistema della mobilità e dei trasporti, di attuazione della programmazione e di amministrazione dei servizi di trasporto pubblico locale di competenza degli enti aderenti.
Considerato che: entrambe le proposte avanzate da AMP appaiono di dubbia utilità, oltre ad essere oggettivamente dispendiose potrebbero addirittura rivelarsi controproducenti per la mobilità di questa porzione di territorio regionale, ciò in quanto: la linea Leinì-Stura può funzionare solo in regime di operatività combinata con un'altra linea verso le altre stazioni (la sola Leinì-Stura non sarebbe peraltro sufficiente ad abbassare il tempo di percorrenza, attualmente pari a 75 minuti verso il centro); lo sdoppiamento comporterebbe passaggi meno frequenti in tutte le fasce orarie e soprattutto sospenderebbe l'operatività della linea dopo le ore 21.00: Leinì e Mappano sarebbero dunque isolate e non collegate in orario serale.
Tenuto conto del fatto che: le Amministrazioni dei Comuni interessati hanno più volte chiesto che qualunque modifica al servizio lasci inalterato l'esistente collegamento; le stesse Giunte comunali hanno altrettanto spesso ripetuto che al territorio servirebbe, semmai, il più volte richiesto collegamento con le stazioni di Volpiano e Caselle.
Considerato inoltre che: i Comuni del territorio hanno già espresso, nei mesi scorsi, la disponibilità a fornire parte delle necessarie risorse economiche per realizzare la gronda di collegamento con le stazioni di Volpiano e Caselle (Leinì, Mappano, San Benigno e San Mauro non dispongono di stazioni ferroviarie sul proprio territorio); non si esclude la possibilità di allargare il progetto anche a Brandizzo; solo con una simile progettualità si potrà permettere un rapido accesso ai servizi ferroviari e all'aeroporto per tutti i cittadini della zona territoriale omogenea Area 4.
Considerato inoltre che: molti sarebbero gli effetti positivi sull'intensità del traffico, su nodi e arterie particolarmente congestionati di tutta l'aria e sulla sostenibilità - operativa e ambientale - dell'intera zona; i cittadini hanno inoltre necessità di un accesso diretto, che attualmente manca in alcuni Comuni, al Sistema ferroviario metropolitano.
Interpello la Giunta regionale per conoscere: quale sia il suo giudizio in merito alle diverse questioni di mobilità esposte in narrativa; se ritenga ancora sostenibile, ad oggi, che alcuni Comuni della zona omogenea 4 (che include otto Comuni e sul cui territorio risiedono 140.000 abitanti) siano inadeguatamente collegati al Sistema ferroviario metropolitano; quali azioni intenda intraprendere per dotare il territorio di un più capillare ed efficiente collegamento diretto alle stazioni ferroviarie di Volpiano e Caselle; quali iniziative intenda assumere per rispondere alle esigenze dell'utenza volte alla riduzione del tempo di percorrenza del collegamento tra Leinì e Torino Porta Susa, oggi pari a 75 minuti; se intenda porre ufficialmente all'AMP (in qualità di soggetto aderente) le criticità esposte, chiedendo all'Agenzia di rivedere le ipotesi a suo tempo presentate.
Vado alla conclusione. È evidente che l'Assessore mi risponderà per il fatto che noi abbiamo questo tipo di rapporto con l'AMP, ma tenevo in quest'Aula a ricordare all'Assessore, avendo fatto anche l'amministratore quanto sia importante che i Comuni, soprattutto in un'ottica di transizione ecologica, abbiano servizi adeguati di trasporto pubblico; altrimenti i cittadini prendono l'auto. Ho inserito quest'ultimo punto perché non vorrei che nella risposta venisse fuori che è un problema dell'Agenzia della mobilità piemontese. Tutte le volte che arriva una letterina ai Sindaci e all'Agenzia della mobilità piemontese, quando c'è scritto "proposte di miglioramento", un brivido percorre sempre la schiera degli amministratori pubblici, perché spesso non è un miglioramento, ma è un'efficienza che non tiene conto delle esigenze dei territori.
Mi sono quindi posto il problema di interpellare la Giunta sulla questione e mi auguro che si possa fare un lavoro all'altezza di quest'area di 140.000 abitanti.
Grazie, Presidente, ho concluso. Le chiederò successivamente la parola per un'eventuale replica.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
Per la risposta all'interpellanza la Giunta ha delegato l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente e grazie, Consigliere.
Il Consigliere Magliano ha riassunto bene l'iter sulla linea specifica contestualizzando al 2018 e al 2019 le proposte di quelle gronde naturalmente, vi è poi stato un periodo di moratoria che, in buona parte non è dipeso da nessuno: parliamo di un periodo caratterizzato dal fine mandato della Giunta Chiamparino, l'inizio del nostro, la pandemia eccetera eccetera. Di fatto, quel periodo è risultato piuttosto neutralizzato.
Prima di rispondere all'interpellanza, vorrei però contestualizzare il problema, perché non sono solito rimandare la palla in campo all'amico o all'avversario, sia esso AMP o altri. Forse bisognerebbe chiedersi se quella scelta di delegare tutto all'Agenzia sia stata corretta, nel senso che ammiro e apprezzo l'operato dell'Agenzia, ma se poi si tende - noi, i dirigenti - a scaricare tutte le responsabilità su quell'Ente probabilmente qualcosa non funziona.
Da questo punto di vista, penso che la politica debba affrontare una riflessione sul fatto che è poi la Regione a dover programmare i servizi, e deve poterlo fare. Naturalmente, nel caso specifico (così come negli altri casi), l'Agenzia risponde in base alle risorse che questo Consiglio e questo Assessorato gli mette a disposizione.
Quando i Sindaci dicono: "A noi piacerebbe mantenere lo stesso servizio; semmai, vorremmo implementarne degli altri" eccetera eccetera faccio presente che, all'interno del bacino di Torino, che insieme a quello di Cuneo è tra i più serviti dal punto di vista dei chilometri e della capillarità del servizio, si devono poi trovare le risorse, a meno che cosa che non è mai capitata, se non nell'ultimo anno - la Regione stanzi più soldi. E allora veniamo al dunque.
Lo scorso anno abbiamo stanziato poco, ma si è trattato di 2 milioni di euro in più. Storicamente, è la prima volta negli ultimi dieci anni che si stanziano dei soldi in più sul servizio gomma. Abbiamo intenzione di farlo anche quest'anno. Su esigenze come queste, che sono avvalorate da un elemento distintivo rispetto alle altre (o rispetto ad alcune delle altre) credo che i Comuni abbiano la possibilità di compartecipare alle spese.
Ritengo, quindi, che questo aspetto debba essere preso maggiormente in considerazione, calato però nel contesto di quel bacino.
Rilevo, peraltro, che è un problema comune a molte realtà; addirittura ci sono Regioni che hanno delegato la gestione del servizio alle Province quindi riescono a determinare ancora meno di noi. Credo, però, che all'interno di quel bacino, in cui sono rappresentati molti Comuni, si debba trovare la capacità di ridistribuire quelle risorse o di destinarle meglio, in maniera opportuna. Naturalmente, noi faremo la nostra parte, nel senso che questa è un'esigenza che conosciamo e che condividiamo, quindi eserciteremo il nostro ruolo di ente regolatore.
Devo fare un'ulteriore considerazione: le risorse in più che abbiamo appostato lo scorso anno, che spero possano servire anche in altri bacini sono servite ad implementare i servizi nelle zone che lo stesso bacino definiva "carenti". Credo, quindi, che in prospettiva vi sia una possibilità importante. Come sapete, c'è un emendamento che consente al soggetto programmatore (in questo caso la Regione) di avvalersi di una possibilità di proroga fino al 2026 dei servizi in corrispondenza di un miglioramento del materiale rotabile, che è un altro tema che bisognerà affrontare con GTT , perché oggi parliamo di un servizio nuovo, ma gli stessi Comuni mi scrivono (anzi, scrivono a tutti noi, credo) che non si esce a garantire il servizio esistente. Perché un conto è quello che si programma, un altro conto è quello che si eroga sul territorio: mancano gli autisti e i mezzi, quindi dobbiamo anche essere coscienti del fatto che non possiamo solo disegnare uno scenario ideale se poi non abbiamo i mezzi per erogarlo. Ma questa è ancora un'altra partita.
Come dicevo, quella proroga fino al 2026, condizionata ad un miglioramento del materiale rotabile, a mio avviso - spero che ne condividiate il principio - deve'essere correlata anche ad una modifica del servizio, ove si ritenga opportuna. Abbiamo quindi un altro strumento prima delle gare (che, naturalmente, richiedono una lunga procedura), che è quella possibilità. All'interno di quella prospettiva, dobbiamo almeno modificare una parte dei servizi, partendo, naturalmente, da un confronto con i territori, che, a dire il vero, su Torino è un po' più presente mentre nel resto del Piemonte è mancato da trent'anni a questa parte sul programma di esercizio del trasporto, sia su gomma che su ferro.
Questo è il modus operandi che metteremo in campo dal prossimo autunno per arrivare a definire un quadro transitorio che ci consenta di migliorare i servizi, ma anche un quadro che sarà poi messo a base di gara nei prossimi anni.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
Ha chiesto di replicare il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, collega; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Chiedo solo all'Assessore di farmi pervenire la nota dai suoi Uffici quanto prima, anche per riportare pubblicamente e in modo corretto le sue parole.
Assessore, le sottolineo solo tre aspetti del suo intervento, che per me sono importanti: sono d'accordo con lei su quale ruolo debba ricoprire la Regione nei confronti dell'Agenzia. Su questo apriamo una discussione subito: se lei pensa, com'è corretto che sia, a mio giudizio, che la Regione Piemonte debba assumersi maggiori responsabilità e non possa delegare a dei tecnici, come è stato fatto negli anni, la decisione sulla vita e il trasporto dei cittadini piemontesi, ci troverà sempre d'accordo.
Questo è il primo punto.
Veniamo al secondo punto. Assessore, lei sa, come me, anzi meglio di me, che nel suo Assessorato esistono una Direzione e un Settore ad hoc deputati a controllare anche che cosa decide l'Agenzia. La prego quindi di mettere nelle disponibilità dei suoi funzionari le informazioni che vi ho dato, perché i Sindaci mi dicono che, oggettivamente, questa soluzione potrebbe addirittura costare di più, e comunque dalle ore 21 in poi lascerebbe i Comuni di Leinì e Mappano isolati. Al di là dei lavoratori che devono tornare a casa più tardi e vorrebbero farlo in pullman, pensiamo anche agli studenti e ai ragazzi che vorrebbero poter utilizzare il trasporto pubblico per le tante attività della propria vita.
Su questo aspetto, proprio per non lasciarci con un'interpellanza di fatto inevasa, le chiederei di fare un approfondimento rispetto a quello che l'Agenzia propone, quello che dicono i Sindaci e quello che dicono i nostri uffici in merito al problema. Perché noi dobbiamo provare a dare risposte anche politiche. Di risposte politiche l'Agenzia non ne dà, perch è giustamente composta da tecnici. Ma i punti che le ho sollevato rispetto a 140.000 abitanti che stanno chiedendo solo di essere inseriti all'interno di una rete di trasporti che permetta loro di raggiungere Torino, muoversi in quella parte della Provincia, raggiungere le stazioni ferroviarie, come lei diceva, penso che meritino una risposta. Lo dobbiamo a questi territori e a questi Comuni.
Per cui mi auguro che lei, alla luce di quello che ho scritto, la metta nelle mani di chi possa, in qualche modo, alzare la mano e dire all'Agenzia: "Ma siete proprio sicuri che la proposta che fate a questo territorio è adeguata alle aspettative del territorio medesimo, contando che anche Brandizzo potrebbe essere inserito in questo ragionamento?". Come lei ha detto in premessa, non mi piace mandare la palla nel campo dell'amico o dell'avversario, però iniziano ad essere troppi - e io ne ho già citati due o tre - i casi in cui l'Agenzia, pur applicando regole di efficienza, dovrebbe però anche immaginare quale sviluppo urbano c'è in quei territori, cioè se diventeranno più popolosi o se sono territori nei quali ci sono investimenti e quindi potrebbero essere più attrattivi per i cittadini.
Assessore, la ringrazio se vorrà fornirmi la nota. C'è la disponibilità di questi Comuni ad intervenire, quindi non è il tipico "chiedo i soldi alla Regione e io non metto nulla". La pregherei su questo di tenerci aggiornati sugli sviluppi in tempo breve, anche perché l'Agenzia penso che su questo voglia procedere. Grazie.


Argomento: Trasporti pubblici

Interpellanza n. 1047 presentata da Magliano, inerente a "Disservizi del servizio di trasporto pubblico nella tratta Bruzolo-Bussoleno"


PRESIDENTE

Esaminiamo ora l'interpellanza n. 1047.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Su questo argomento avevamo presentato un'interrogazione a risposta immediata, la n. 1006, avente ad oggetto "Ripristino del servizio di trasporto scolastico per la tratta Bruzolo-Bussoleno; come intende procedere in merito questa Giunta". Nell'interrogazione veniva sollevato il tema afferente alle problematiche del collegamento realizzato mediante il trasporto pubblico tra i Comuni di Bruzolo e di Bussoleno. In particolare si evidenziava che le famiglie degli studenti di Bruzolo, costrette per ragioni istituzionali ad iscrivere i propri figli minori presso le scuole medie di Bussoleno, lamentano da tempo che il servizio di trasporto pubblico in essere tra Bruzolo e Bussoleno presenta criticità in ordine alle esigenze di questi minori sia in relazione agli orari dei servizi offerti sia alle modalità di trasporto. I minori sono costretti a raggiungere le fermate degli autobus fuori dal paese, creando loro criticità anche in tema di sicurezza. Tali disservizi costringono le famiglie medesime ad organizzare in proprio, con notevoli disagi, il trasporto dei figli alla scuola media di Bussoleno.
Nell'interrogazione si chiedeva di sapere quali misure di ripianificazione del servizio di trasporto intendesse predisporre questa Giunta, al fine di far fronte alle criticità segnalate dai cittadini dei Comuni di Bruzolo (cittadini, Sindaco ed Assessori) e come intendesse garantire ai genitori degli studenti che lo spostamento dei propri figli verso la scuola media del Comune di Bussoleno, stante la distanza delle fermate, avvenisse in sicurezza.
Rilevato che nella risposta all'interrogazione fornita dall'Assessore Gabusi, nel corso della seduta del Consiglio regionale del 22 febbraio 2022, sono state solo riportate parziali dissertazioni tecnico-economiche peraltro già a conoscenza dello scrivente in quanto già riportate nelle premesse dell'interrogazione presentata, nonché alcune imprecisioni, nel senso che, parlando con il Sindaco e con l'Assessore di riferimento, gli spostamenti e i tempi forniti non erano esattamente quelli. Gli orari della scuola media di Bussoleno, dal 2019 ad oggi, non risultano variati pertanto non corrisponde al vero, come detto in Aula, che vi siano state variazioni in tal senso da parte dell'Istituto Comprensivo. Il plesso di riferimento per Bruzolo è esclusivamente Bussoleno - cioè non ci sono state varianti dal punto di vista degli orari - e non Borgone; ciò in quanto la scuola materna ed elementare, nonché la scuola media di Bruzolo, fanno parte del predetto plesso di Bussoleno e non di Borgone, che fa capo invece all'Istituto Comprensivo di Sant'Antonino di Susa. La fermata della nuova tratta della linea 208 taglia fuori gran parte del paese di Bruzolo e, per quanto concerne la fermata Bussoleno, si osserva che è collocata sulla statale e non a 20 metri dalla precedente. In considerazione di ciò, la distanza da percorrere a piedi non è di poco conto, con l'aggravante di dover attraversare la strada statale, e ricordo che parliamo di minori. Non da ultimo, i tempi di attesa dell'autobus all'orario di uscita da scuola (ore 14.00) risultano di circa 30-40 minuti.
Ho solo riportato questo, Assessore, perché nella nota tecnica che lei aveva letto in Aula c'erano delle discrepanze rispetto al dato reale degli orari della scuola piuttosto che dei tempi di attesa.
Pertanto, interpello la Giunta regionale per sapere se intenda dare mandato alla Direzione Opere Pubbliche e Difesa del Suolo, Protezione Civile Trasporti e Logistica di attivare, attraverso le strutture competenti, una specifica attività di controllo sui servizi di trasporto pubblico locale in argomento (Bruzolo-Bussoleno), al fine di accertare la rispondenza dei risultati agli obiettivi attesi del trasporto pubblico locale di cui trattasi, rendendo noti allo scrivente gli esiti dell'attività realizzata.
Devo dire, Assessore, che lei è stato molto gentile e mi ha anche edotto rispetto al fatto che questo è un trasporto scolastico. Prima, però, c'era la possibilità di utilizzare il trasporto pubblico con una linea che passasse all'interno del Comune e che quindi non mettesse i bimbi e le bimbe in una condizione di rischio. Certo, il rischio zero non esiste, per era più facilmente gestibile.
C'è un altro dato e lei questo me lo insegna: più diamo servizi alle famiglie e più è possibile che in quei Comuni ci vadano ad abitare o ci restino; meno servizi diamo da questo punto di vista e più diventa complicato che qualcuno decida di andare a vivere in quei luoghi o di rimanerci, nel caso in cui ci fosse nato. Per cui le chiedo con questa interpellanza se c'è la possibilità di fare un ulteriore passaggio oppure oltre ad avere questi dati oggettivi per capire se ci sono possibilità di intervento, se in un dialogo con il Sindaco si possa immaginare che anche l'Amministrazione, come lei ha detto, possa stanziare delle risorse in una compartecipazione, per ritornare a garantire il servizio che, fatto così com'è, mette solo grande preoccupazione, lascia perplessi i genitori e preoccupata l'Amministrazione, perché non vorrebbe trovarsi un giorno a dover discutere di un bambino che aspettava il trasporto pubblico sulla statale e magari è incorso in un incidente piuttosto che in altre situazioni drammatiche.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza, delegando l'Assessore Marco Gabusi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Consigliere.
Come ha detto, su questo avevamo già dibattuto e convenuto, ma credo che ci sia una grossa differenza rispetto al punto precedente. Al di là di quello che si faceva prima - ma quello che si faceva prima non per forza era corretto e legittimo - l'articolo 31 della nostra legge regionale "Norme sull'istruzione, diritto allo studio e libera scelta educativa" attribuisce ai Comuni la funzione di provvedere al trasporto degli studenti della scuola primaria e secondaria di primo grado.
Quindi, io partirei da qui, altrimenti non ci capiamo sulle funzioni perché poi ci sono i Comuni che compartecipano e fanno di più sul trasporto pubblico e ci sono quelli che devono farne una parte e non hanno intenzione di farla, perché storicamente non l'hanno fatta. Comprendo le difficoltà economiche dei Comuni, perché le ho vissute da Sindaco e le vivo tutt'oggi però ci sono altri 300-400 Comuni che sono nella stessa condizione ed erogano il servizio. Per cui credo che sia opportuno ricordare che quella competenza è del Comune e la deve svolgere.
Dopodiché, l'Agenzia ha tecnicamente messo in campo tutte le misure possibili, tenendo conto che le caratteristiche della viabilità di Bruzolo non consentono ai mezzi utilizzati sulla linea 436 di effettuare le manovre necessarie all'interno del centro abitato. Il percorso nell'abitato di Bussoleno, interessante la Strada Provinciale 24 del Monginevro, è del tutto assimilabile a quello in precedenza effettuato dalle corse appartenenti alla linea 208 non più attiva.
Al di là di questi dettagli, che possiamo rivedere, penso che, proprio per i motivi di cui stiamo parlando, cioè bambini piccoli e motivi di sicurezza, ognuno debba fare la propria parte. Poiché questa è la terza volta che lo affronto direttamente - non con lei, ma in generale, anche perché il Sindaco ha chiesto l'appuntamento e abbiamo parlato - non è un argomento sconosciuto, non è un argomento trascurato, è un argomento di cui possiamo parlare altre trecento volte, ma la risposta sarà sempre la stessa, non per disinteresse nei confronti di quel Comune, ma per parità di trattamento nei confronti degli altri che stanno erogando il servizio.
Sappiamo - non dico chiudendo un occhio, ma va benissimo - che il servizio di trasporto pubblico locale che l'Agenzia mette a disposizione è utilizzato pure dai bambini, anche se formalmente non dovrebbe essere così il servizio di trasporto pubblico per i bambini che vanno alle elementari e alle medie deve essere garantito dai Comuni. Punto.
Credo che questo sia il tema di partenza, altrimenti non ci capiamo. Sono molto disponibile su certe tematiche, mentre su altre non lo sono, non perché non voglio, ma perché non ci sono gli strumenti normativi che ci consentono di farlo.
Ripeto, il giorno dopo dovremmo aprire ad altri Comuni; quanti Comuni sono in quelle condizioni? Penso 300 o 400 in Piemonte, che direbbero: "Perch lì sì e qui no?". Vi dico anche che, se ci fossero altri casi di pari natura, li tratterei allo stesso modo.
La Regione ha ereditato i contratti dalle Province, quindi una gestione più parcellizzata e magari con due pesi e due misure, con differenti pesi e differenti misure, in momenti diversi e con norme diverse, quindi non escludo che possano esserci altri casi sparuti, ma sbagliano loro! Noi dobbiamo correggerli per rispetto - ripeto - degli altri e perché le risorse che il Consiglio mette a disposizione sono quelle.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano, per la replica.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Devo dire.



PRESIDENTE

Guardi, lei deve replicare all'Assemblea e alla Presidenza.



MAGLIANO Silvio

Io sto replicando all'Assessore, che in questo momento sta parlando con un collega.



PRESIDENTE

Prima non ho detto nulla, però abbia pazienza!



MAGLIANO Silvio

Scusi, io sto replicando all'Assessore.



PRESIDENTE

Lei sta replicando alla Presidenza.



MAGLIANO Silvio

Ma se l'Assessore non mi sta ascoltando, a chi replico?



PRESIDENTE

Poi ci metteremo d'accordo per quanto riguarda a chi rivolgersi per replicare.
Prego, ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Se replico all'Assessore e un collega gli sta parlando, aspetto che l'Assessore mi ascolti. Tutto qui; anche per una buona educazione reciproca.
Detto questo, Assessore, la ringrazio anche per la schiettezza della risposta; sarà mia cura trasmetterla all'Amministrazione che mi ha sollevato il tema.
Questo però apre un ragionamento: sono d'accordo con lei rispetto al passato, cioè a quello che ci portiamo dietro come azioni che le Province sviluppavano. Nello stesso tempo, forse su questo bisognerà aprire un ragionamento, visto che lei è stato anche amministratore. Al di là della legge regionale (che quella è), il punto è se, in un periodo di transizione ecologica e di arrivo di risorse importanti, si possano immaginare non dico modifiche normative, ma altre modalità di compartecipazione dei Sindaci su questo tema. Quindi, non utilizzando la nostra legge, perché la legge dice qualcosa di molto chiaro, ma se c'è un problema noi, come comunità istituzionale e politica, dobbiamo provare a farcene carico, magari aprendo anche un ragionamento.
In sede ANCI spesso se ne è parlato, come lei ben sa. Il tema dello spopolamento dei paesi, soprattutto se sono in zone diverse dai centri più popolosi e più abitati, è molto serio. Pertanto, le chiedo solo di inviarmi la nota quanto prima, ma se ce l'ha in forma cartacea la prendo anche adesso. Però la ringrazio, perché alla domanda che le ho posto ha risposto correttamente in merito all'applicazione della nostra norma.
Tuttavia, il tema rimane, perché lei sa bene che in questa fase i Comuni soprattutto i Comuni piccoli, rischiano di non avere le risorse per fare quel tipo di attività o dover rinunciare ad altre tipologie di attività e di iniziative che magari rendano i Comuni più appetibili per nuovi insediamenti, per nuovi soggetti che vadano ad abitarvi, per cui devono decidere se fornire servizi o se migliorare altri aspetti del proprio territorio.
Detto questo, la ringrazio perché la risposta è stata esauriente.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Trasporti su ferro

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1048 presentata da Rossi, inerente a "Collegamento ferroviario Novara-Malpensa"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1048.
Ricordo che per le interrogazioni a risposta indifferibile e urgente è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per due minuti, la risposta del componente della Giunta per tre minuti, mentre non è prevista la replica da parte dell'interrogante.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'aeroporto di Malpensa gestito da SEA è il secondo aeroporto italiano per traffico di passeggeri e il primo per traffico merci, come l'Assessore sa.
È ubicato in Provincia di Varese sul territorio dei Comuni di Cardano al Campo, Somma Lombardo, Casorate Sempione, Ferno, Lonate Pozzolo Samarate e Vizzola Ticino. Inoltre, è all'interno del Parco del Ticino, al confine tra Lombardia e Piemonte e, precisamente, tra le Province di Varese e di Novara.
Per la vicinanza del terminal al territorio novarese, gli aeromobili in partenza dall'aeroporto di Malpensa sorvolano il territorio piemontese, in particolare, alcuni Comuni della provincia di Novara. Tale vicinanza fa sì che in realtà sia un aeroporto di riferimento anche per il Piemonte.
Entrambi i terminal dell'aeroporto sono serviti da stazioni ferroviarie poste sulla linea ferroviaria per Busto Arsizio e sappiamo anche che c'è un servizio ferroviario che collega Malpensa a Milano con treni cadenzati ogni trenta minuti. Questo fa sì che l'aeroporto sia facilmente raggiungibile da Milano, ma non dal Piemonte, a meno che non si vada in macchina o si passi da Milano. Inoltre, l'aeroporto è collegato anche con la Svizzera italiana e con il Parco della Valle del Ticino.
Poiché non esistono collegamenti ferroviari diretti fra l'aeroporto e Novara, i cittadini piemontesi sono costretti o ad andare in macchina o a passare da Milano.
In realtà, sappiamo che, come riportava Il Sole 24 Ore lo scorso 14 marzo nel 2021 circa 1,5 milioni di passeggeri hanno scelto Malpensa Express, la navetta ferroviaria tra la stazione Milano-Cadorna e il grande aeroporto con un aumento consistente ogni anno dei numeri. Ultimamente, abbiamo scoperto che esistono dei binari addirittura già utilizzati nel periodo delle Olimpiadi invernali del 2006, che collegherebbero direttamente Novara con l'aeroporto di Malpensa.
Sappiamo benissimo che un collegamento diretto sarebbe, oltre che un servizio per i cittadini, un elemento di sviluppo importantissimo per il nostro territorio, perché porterebbe un numero maggiore di turisti a visitare il Piemonte, ma faciliterebbe anche il raggiungimento dell'aeroporto ai piemontesi.
Sappiamo che la tratta esiste, ma non il servizio, che, dopo essere stato utilizzato nel periodo delle Olimpiadi, non è più attivo.
Pertanto, anche a fronte del fatto che il 4 aprile scorso nel Consiglio comunale di Novara è stato discusso un ordine del giorno in cui tutte le forze politiche, fra l'altro, si sono dette d'accordo alla riattivazione della bretella e dove si è fatto riferimento a uno studio di fattibilità che l'Agenzia regionale, insieme a RFI e a Trenord, dovrebbe preparare per capire quali sarebbero i costi di una riattivazione, interroghiamo la Giunta per sapere come mai le citate bretelle per il collegamento ferroviario non rientrino nei progetti relativi al PNRR; inoltre, se la Regione Piemonte è intenzionata a interloquire con Trenord per istituire un collegamento diretto, magari anche a partire da questa estate, e per capire soprattutto i tempi di realizzazione di questo studio di fattibilità citato anche in Consiglio comunale a Novara.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione; la Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per tre minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Cercherò, in tre minuti, di fare il massimo possibile.
La linea Novara-Seregno appartiene sia al territorio piemontese sia a quello lombardo e, per un accordo tra Regione Piemonte e Regione Lombardia la concessione è a Ferrovie Nord. Titolata della gestione dell'infrastruttura - e naturalmente del potenziamento - è quindi Ferrovie Nord, ovviamente non da sola e non senza il supporto politico, perch essendo una linea compartecipata, almeno come territorio, deve vedere un ragionamento trasversale.
Sull'intervento più importante sviluppatosi nel corso degli anni, anche se solo a livello di progettazione, ossia la variante di Galliate, in questi mesi vi è stata un'interlocuzione con la Regione Lombardia, pure grazie all'Assessore Marnati. La Regione Lombardia ha un contratto di programma con Ferrovie Nord che prevede una serie di interventi che la stessa ritiene prioritari. Abbiamo chiesto di valutare anche la variante di Galliate, come addendum di quel contratto di programma, perché riteniamo, proprio per i motivi esplicitati dal Consigliere Rossi, che ci possano essere ragionamenti importanti.
Rispetto a una delle domande che non vorrei eludere, soprattutto in pochi minuti, relativa al perché queste ferrovie non sono state inserite tra gli interventi previsti nel PNRR, specifico che la Regione Piemonte ha richiesto nel PNRR, in base alle regole di ingaggio (quelle delle linee di proprietà regionale), tutte le linee che aveva (la Torino-Ceres e la Canavesana), ottenendo 140 milioni sul PNRR.
Credo sia una delle regioni che ha ottenuto di più, rispetto alle regole di ingaggio. Non è un mistero - lo dico spesso - che per noi, oltre a quelle ci sono altre priorità: l'elettrificazione della Biella-Novara l'adeguamento della Torino-Savona e il raddoppio selettivo della Ivrea Torino. Sono lavori per noi prioritari, ma non hanno potuto competere in quel pacchetto, perché non erano le regole di ingaggio date sia dal Governo Conte 2 sia dal Governo Draghi. Noi, quindi, abbiamo candidato quelle che potevamo candidare e queste non erano nelle nostre disponibilità.
Rispetto all'esercizio ferroviario (si ritrova in questo caso, ma anche in altri casi in Piemonte), è purtroppo difficile da comprendere, se non si analizza bene. La riattivazione di quella bretella, al di là degli studi e del costo di riattivazione, deve essere vista in funzione dell'altra linea: se abbiamo una linea a binario unico, una volta che i treni arrivano devono aspettare.
La linea cha va a Malpensa è già congestionata dai treni; non c'è spazio e non ci sono tracce per aggiungere treni. Pertanto, per non spendere soldi malamente e per non illudere i territori, occorre fare un ragionamento composito: nel momento in cui attivassimo quella tratta che ci collega, ci sarebbe lo spazio per inserire altri treni che vanno direttamente a Malpensa? Oppure rischiamo di attivare una tratta che poi, comunque, ci fa aspettare, come oggi aspettiamo a Busto Arsizio? È un ragionamento molto onesto, che probabilmente in passato ha frenato un po' il confronto, che siamo pronti a riprendere, però nel rispetto dei ruoli, delle tracce e di una veridicità dei fatti. Non possiamo illudere come è stato fatto in passato in altri territori (che non cito per correttezza), che facendo un intervento di tipo strutturale si possa poi andare direttamente, accorgendosi poi il giorno in cui l'intervento è concluso che non c'è spazio sulle linee.
Penso - lo dico così, senza avere fatto un'analisi approfondita - che l'intervento infrastrutturale per consentire ai novaresi di andare direttamente a Malpensa (perché si può fare) debba essere valutato in due aspetti: sulla linea Novara-Seregno e sulla linea di Malpensa, per evitare che poi ci sia un blocco nel momento in cui si giunge sulla linea principale, rendendo inutile l'intervento.
Naturalmente, su questo lavoreremo e studieremo non da soli, ma con la Regione Lombardia, in quanto titolare dell'altra linea e in compartecipazione di questa.



PRESIDENTE

Ringraziamo e congediamo l'Assessore Marco Gabusi.


Argomento: Commercio - Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1045 presentata da Rossi, inerente a "Realizzazione di area commerciale nel Comune di Oleggio"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1045.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.
Prego, Consigliere, ne ha la facoltà per due minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Il Comune di Oleggio ha rilasciato un permesso di costruire per l'edificazione di un esercizio commerciale sull'area sita tra le Vie Novara Gallarate e San Bartolomeo, per complessivi 2.900 metri quadrati. In tale sito, è stato realizzato un fabbricato in cui si è insediato ed è prossimo all'apertura un operatore della grande distribuzione.
Appreso che: l'area in questione di circa 9.000 metri quadrati è individuata nel Piano Regolatore del Comune per la maggior parte come zona B-residenziale, ovvero già interessata da costruzioni e lotti liberi di limitate dimensioni inseriti nel tessuto urbano; della suddetta area solo una piccola parte è identificata come zona D1, su cui è ammessa la destinazione commerciale; il Comune di Oleggio ha provveduto alla variazione di destinazione da residenziale a commerciale dell'area individuata al mappale 896 di circa 8.500 metri quadrati, dove è stato realizzato l'immobile che ospita il nuovo supermercato.
Considerato che: il Comune di Oleggio ha effettuato l'adeguamento alle disposizioni normative in materia commerciale, approvando i criteri per il rilascio delle autorizzazioni in medie strutture; i citati criteri sono stati recepiti nel PRG vigente, introducendo nelle zone residenziali la possibilità di realizzare "negozi" senza specificare la tipologia di attività commerciale ammesse, facendo ritenere che le stesse si configurano come esercizi di vicinato (superficie di vendita non superiore a 250 metri quadrati) e non come media/grande distribuzione (2.500 metri quadrati nei Comuni con popolazione superiore ai 10.000 abitanti); il Comune di Oleggio approvava, con delibera n. 49 del 13/12/2003, la modifica dalla tabella di compatibilità territoriale.
Considerato, altresì, che il: Comune di Oleggio prevede nelle norme tecniche di attuazione del proprio PRG la possibilità di realizzare fino ad un massimo di 400 metri di superficie commerciale oltre ai volumi residenziali; l'edificio occupato dal supermarket prevede un'area di vendita pari a 1.395 metri quadrati, interrogo la Giunta per sapere se il Comune di Oleggio ha considerato e rispettato tutte le disposizioni regionali in materia di urbanistica ed edilizia. Iin particolare, se si ritiene legittimo l'uso di un'area residenziale a scopi commerciali con l'insediamento di una struttura di vendita senza provvedere ad una variante del Piano Regolatore e se sono state rispettate le quote di area a standard stabilite dalla legge urbanistica regionale in materia.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Domenico Rossi per l'illustrazione; la Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando il Vicepresidente Fabio Carosso.
Prego, Assessore, ne ha la facoltà per tre minuti.



CAROSSO Fabio, Assessore regionale

Grazie, Presidente, e buongiorno a tutti i Consiglieri.
La vicenda è già stata oggetto di un confronto con il competente Settore regionale del commercio, che ha fornito chiarimenti che qui si riassumono.
Pertanto, anche a seguito di un parere espresso dal competente Settore di questo Ente per la materia di commercio, che si allega per ogni doveroso contributo, si comunica tutto questo.
L'intervento di cui trattasi attiene a un esercizio commerciale che, per le accertate dimensioni, si configura come di media distribuzione. Il Comune e il competente Settore regionale della Direzione Ambiente e Territorio hanno verificato i requisiti e le condizioni relative al reperimento degli standard urbanistici richiesti per un intervento di tale specie.
Sulla vicenda residua la possibilità che la cosiddetta "tabella di compatibilità commerciale" prevista all'articolo 17 della deliberazione del Consiglio regionale 563-13414 del 29 ottobre 1999 per il rilascio delle autorizzazioni commerciali sia stata applicata dal Comune senza il suo preventivo recepimento nelle norme tecniche di attuazione della variante al Piano Regolatore Generale comunale vigente. Peraltro, su tale circostanza va dato atto che il Comune di Oleggio si trova nelle condizioni di adottare il Progetto preliminare del nuovo Piano regolatore.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Carosso per la risposta e concludiamo i lavori con l'interpellanza n.1050.


Argomento: Ordine pubblico e sicurezza - Giovani

Interpellanza n. 1050 presentata da Magliano, inerente a "Prevenire la formazione di baby gang, cosa intende fare in concreto questa Giunta?"


PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'interpellanza n. 1050 presentata dal Consigliere Magliano. Ricordo che per le interpellanze sono previsti cinque minuti per l'illustrazione, cinque minuti per la risposta e cinque minuti per la replica.
Ha chiesto di illustrare l'interpellanza il Consigliere Silvio Magliano prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Premesso che la pandemia ha cambiato lo stile di vita di molti adolescenti da ormai due anni l'emergenza sanitaria li ha costretti a limitare le uscite da casa, riducendo di conseguenza i periodi socializzazione contesto che ha originato ricadute negative sul loro stato psicologico.
Chiedo scusa all'Assessore, ma è evidente che questa è un'interpellanza presentata qualche mese fa, quando eravamo in stato di emergenza, almeno dal punto di vista statico, cioè della condizione che vivono i giovani.
È parere diffuso tra esperti nel settore dell'adolescenza che nell'ultimo anno, caratterizzato dalle misure per il contenimento della pandemia, è notevolmente aumentato il senso di isolamento di molti giovani, con la conseguenza dell'incremento di casi di devianza anche solo potenziale commessi soprattutto per mezzo dell'uso improprio dei social network; da tutto ciò scaturisce un'altrettanta preoccupante crescita del senso di insicurezza dei cittadini, in particolare per l'aumento del fenomeno delle aggregazioni giovanili violente, che recentemente si sono rese protagoniste di una preoccupante escalation di violenze, organizzate dai membri del gruppo tramite i social, che divengono in alcuni casi anche lo strumento per diffondere l'evento con appositi post correlati da immagini delle violenze.
Rilevato che le baby gang sono un fenomeno.
(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Prego i colleghi di fare un po' di silenzio: è l'ultima interrogazione e poi chiudiamo. Grazie.



MAGLIANO Silvio

Le baby gang sono un fenomeno di microcriminalità organizzata diffuse in contesti urbani, per i quali i soggetti giovanissimi (minorenni o soggetti che da poco hanno raggiunto la maggiore età) assumono condotte devianti ai danni di persone e cose; sono molteplici le informazioni di cronaca.



(Brusìo in aula)



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, continuo a sentire del brusìo. Per cortesia: è questione di dieci minuti. Grazie.



MAGLIANO Silvio

Sono molteplici le informazioni di cronaca, sia datate che recentissime che descrivono il fenomeno in preoccupante incremento anche in Piemonte. Lo scorso gennaio, durante i controlli per contrastare il fenomeno delle baby gang, in alcune zone di Torino le Forze dell'ordine hanno arrestato due ragazze e, nel corso dei controlli, sono stati identificati altri minorenni; da fonti giornalistiche è emerso che le forze dell'ordine continuano le indagini (alcuni risultati li leggiamo oggi sui giornali con l'introduzione del "DASPO Willy", chiamato così in ricordo di quel ragazzo che è stato picchiato a morte per mano di coetanei).
Osservato che data la gravità e la frequenza del fenomeno, al di là dell'azione repressiva che spetta alle forze dell'ordine e all'autorità giudiziaria, è compito dall'Amministrazione regionale in sinergia con quelle locali esercitare un'azione preventiva.
Considerato che l'Assessore al Welfare ha annunciato in sede di Commissione consiliare che intende avviare la sperimentazione del Servizio civile regionale con 117 mila euro per il 2022 e 228 mila euro per il biennio 2023-3024, realtà che intende affiancare ad interventi per contrastare il fenomeno delle baby gang. Questo è stato detto dall'Assessore competente.
Interpello dunque la Giunta per sapere quale giudizio esprime sul fenomeno baby gang e se sia in possesso di studi e dati in grado di dare evidenza della diffusione del fenomeno; quali siano gli interventi a cui si riferisce l'Assessore volti a contrastare il fenomeno delle baby gang (perché è facile dire "con il servizio civile proveremo a", ma poi bisogna entrare nel merito perché è un fenomeno preoccupante e spesso riceviamo segnalazioni di mamme e i papà che hanno paura a mandare i figli in alcune zone della città di Torino); quali azioni concrete intenda porre in essere per quanto di competenza, atte a prevenire la formazione di aggregazioni giovanili violente in strada, in grado di determinare un danno all'immagine del territorio regionale, in particolare per le aree di interesse turistico. Emerge infatti anche una questione di sicurezza e il problema di non passare nel mondo come una realtà, quella torinese, che su questo non riesce a far fronte dal punto di vista educativo innanzitutto, ma poi dal punto di vista repressivo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringrazio il Consigliere Magliano per l'illustrazione (mi scuso per il brusio); la Giunta ha chiesto di rispondere all'interpellanza delegando l'Assessore Fabio Carosso.
Prego, Assessore, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



CAROSSO Fabio, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Nell'ottica di valorizzare forme di cittadinanza attiva dei giovani per il perseguimento e la promozione di una cultura della pace e della non violenza, è in fase di definizione la sperimentazione del servizio civile regionale, di cui alla legge regionale 7/2015.
L'iniziativa, che si svolgerà nel corso del biennio 2022/2023, sarà declinata nell'ambito del settore "Assistenza - Minori e giovani in condizioni di disagio o di esclusione sociale" ed avrà come obiettivo la costruzione di relazioni e di inclusioni con i giovani nei contesti dove vivono, sostenendo una politica di contrasto delle povertà educative che coinvolga tutti gli ambiti propri delle relazioni giovanili.
Ritenendo necessario porre l'attenzione sull'aumento delle segnalazioni di atti violenti commessi da minori, legato ad una crescente diffusione di modelli di comportamento "aggressivi" e all'esigenza di trovare uno spazio accertato, riconosciuto e, quindi, legittimato dagli altri nel contesto di riferimento, il Programma quadro di sperimentazione regionale consentirà l'impiego delle e degli operatori e delle operatrici volontarie e volontari di servizio civile nella realizzazione di piani di intervento utili a costruire con i minori un rapporto di fiducia, di "alleanza", che permetta di orientarli nella fruizione delle risorse del territorio, di sostenerli nella valorizzazione dei loro talenti e quindi nell'individuazione di risposte funzionali ai loro bisogni.
La sperimentazione si prefigge, quindi, lo scopo di aumentare il numero di operatori da impiegare, anche a supporto e in collaborazione con gli enti e con le associazioni che già operano sul territorio, in progetti dedicati al contrasto del fenomeno delle baby gang.
Per l'avvio - come ha detto giustamente prima il collega Magliano - della sperimentazione si prevede una disponibilità di euro 117 mila per l'annualità 2022 e di euro 228.334,00 per l'annualità 2023 sul capitolo 179694 del bilancio regionale. È previsto, inoltre, l'utilizzo delle economie e delle intese delle Politiche Giovanili derivante dagli accordi 2010-2018, per un importo pari a 279.290,00 euro.
Attualmente, sono in corso di definizione gli step progettuale per la definizione del Programma quadro della sperimentazione, per la gestione del sistema servizio civile regionale e per la gestione amministrativa delle e degli operatori e delle operatrici volontarie.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente della Giunta regionale, Fabio Carosso per la risposta.
Ha chiesto di replicare il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, collega; ne ha facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Prendo atto della risposta e chiedo all'Assessore di poter ricevere la sua nota, così da poter avere quanto da lui detto puntualmente in Aula.
Sarà nostra cura - lo diciamo fin da subito - chiedere nella Commissione competente l'esposizione del programma quadro, perché riteniamo che su un tema del genere non si possano fare annunci, ma si debbano stanziare delle risorse e fare in modo che tali risorse siano il più possibile coordinate con tutti i soggetti che si occupano del tema.
Altrimenti, rischiamo di mandare i ragazzi in servizio civile in realtà associative o utilizzarli direttamente noi senza però rendere le poche risorse di cui disponiamo (perché parliamo di poche risorse) più efficienti ed efficaci per finalizzare l'obiettivo.
Ringrazio dunque l'Assessore per la risposta: sarà nostra cura, proprio su questa risposta, iniziare quanto prima un lavoro in Commissione, per capire come questo programma quadro si innesti nelle politiche giovanili e di contenimento del disagio e di prevenzione al disagio e come questo possa diventare una buona prassi. E' evidente che quando una Regione stanzia parte delle sue risorse su un tema come questo, che è diffuso in tante città, soprattutto in quelle capoluogo di provincia, dove in parte è uno stile di vita e in parte è invece il desiderio di avere qualcosa che i ragazzi non hanno (perché discutiamo spesso con i colleghi sul fatto che non si tratta solo di violenza, ma è anche il desiderio di avere una vita migliore), purtroppo quella è l'azione che uno mette in campo, sbagliando.
Penso, però, che questo sia uno dei ragionamenti che dovremo affrontare.
Mancano dei dati rispetto al primo punto sollevato nell'interpellanza ma potremo ragionarci con IRES Piemonte, perché da questo punto di vista un osservatorio sul disagio giovanile potrebbe essere ulteriormente importante: non stiamo parlando solo di un fenomeno sociale, ma del futuro della nostra Regione, perché alcuni sono minorenni, ma molti sono ragazzi maggiorenni e assolutamente molto giovani.
Grazie, Presidente. Ho concluso e ringrazio ancora l'Assessore per la risposta.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Magliano per la replica.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro esaurita la trattazione delle interrogazioni ed interpellanze.
A breve, il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 10.26 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(Alle ore 10.40 il Presidente aggiorna la seduta alle ore 11.00)



(La seduta inizia alle ore 11.00)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, comunico che sono in congedo i Consiglieri Caucino, Chiorino, Cirio, Icardi, Lanzo, Ricca e Tronzano.
Il numero legale è pertanto 23.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Chiederei, se fosse possibile, l'inserimento dell'ordine del giorno n. 703 inerente a "La Giunta promuova presso la Conferenza Stato-Regioni e il Ministero delle Finanze maggiori agevolazioni fiscali in favore di chi assume assistenti familiari con mansioni di cura e assistenza alla persona". Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi contrari, l'ordine del giorno n. 703 è inserito in calce all'o.d.g.
Non essendovi altre proposte di modifica, l'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Hanno chiesto congedo Caucino, Chiorino, Cirio, Icardi, Lanzo, Ricca e Tronzano.


Argomento:

b) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.


Argomento:

c) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 20-21/04/2022 e 26/04/2022.


Argomento:

d) Non impugnativa


PRESIDENTE

Il Consiglio dei Ministri ha esaminato in data 12 maggio 2022 la seguente legge regionale e ha deliberato la non impugnatività: legge regionale n.
3/2022 "Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 4 luglio 2017, n. 10 "Disposizione per la prevenzione delle complicanze, la diagnosi, il trattamento e il riconoscimento della rilevanza sociale dell'endometriosi".


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame proposta di legge n. 125, inerente a "Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia"


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame della proposta di legge n. 125, di cui al punto 2) all'o.d.g.
Nella seduta consiliare del 10 maggio 2022 è proseguito l'esame del provvedimento. Sono stati votati gli articoli sino all'articolo 16.
All'articolo 17 sono stati comunicati i relativi emendamenti e, su richiesta del Vicepresidente Valle, sulla quale l'Assessore Carosso ha concordato, il provvedimento è stato sospeso.
Si riprende quindi l'esame dell'articolo 17.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 253) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Sull'ordine dei lavori ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Come avranno capito le persone che ci stanno ascoltando, questo ritardo di un'ora è dovuto ad un'interlocuzione molto attiva fra l'opposizione e la maggioranza su alcuni emendamenti ed articoli che stanno per arrivare della proposta di legge presentata dal Consigliere Marin.
Siamo in contingentamento e come lei sa, Presidente, ci sono state delle ipotesi di riscrittura. Nel contingentamento, le ipotesi di riscrittura possono essere approvate e modificate solo con un parere tra virgolette "tecnico" e vincolante della Giunta. Credo che sia necessario che questa interlocuzione avvenga in un contesto trasparente e sicuro, che non è l'Aula del Consiglio perché banalmente gli Uffici e i Dirigenti non possono intervenire in questa assise. Pertanto, le chiederei, nei limiti del Regolamento, se può sospendere la seduta, giusto il tempo per confrontarci con l'Assessore competente, che non è più Carosso ma è Protopapa, con i suoi Uffici, solo per avere un chiarimento di natura estremamente tecnica.
Tolgo dall'imbarazzo tutti, dicendo che stiamo parlando di altezze e di leggi di riferimento e, visto che ci apprestiamo a votare o gli emendamenti delle opposizioni o quelli del primo firmatario, credo che tutti vogliano essere nelle condizioni di sapere anche solo tecnicamente se stiamo dicendo delle cose giuste ed esatte. Quindi, per il bene di tutti e soprattutto di quest'Aula, le chiederei se fosse possibile convocare, anche in sala A, un breve incontro solo su questo punto e solo per chiarirci tecnicamente di che cosa stiamo parlando, anche come leggi di riferimento nazionali e regionali. Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo se ci sono altri interventi sull'ordine dei lavori.
Non essendoci altri interventi, chiedo se la Giunta intende intervenire in merito.
Ha chiesto la parola l'Assessore Carosso; ne ha facoltà.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Per quanto ci riguarda non è un problema, ma pensavo che ci fosse stata una sintesi, visto che siamo stati due ore ad aspettare. Se non sono ancora stati chiariti i dubbi, fatemelo sapere. A me sembra che ci si sia allineati, ma adesso chiederò al Consigliere Marin e al Vicepresidente Valle che hanno seguito la situazione. A me sembrava fosse tutto a posto ma fatemi sapere.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Sul punto in questione non abbiamo raggiunto una mediazione. Riconosciamo che c'è un passo avanti della maggioranza, ma che noi non giudichiamo soddisfacente.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame proposta di legge n. 125, inerente a "Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia"


PRESIDENTE

Proseguiamo la discussione sulla proposta di legge n. 125, con l'esame dell'articolo 17.
ARTICOLO 17 Emendamento rubricato n. 253) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 254) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano, identico all'emendamento rubricato n. 363) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento rubricato n. 390) all'emendamento rubricato n. 50 presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni Sarno, Valle, Sacco, Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone Magliano, identico al subemendamento rubricato n. 391), all'emendamento rubricato n. 50) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco, Frediani Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 50) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 255) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano; identico all'emendamento rubricato n. 364) presentato Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 51) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 366) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 367) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 368) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 256) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano; identico all'emendamento rubricato n. 365) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 369) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 370) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 371) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 257) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano; identico all'emendamento rubricato n. 372) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Stavo chiarendo una cosa con il collega Marin. Siamo all'articolo 17 e questo articolo è stato oggetto da poco di ulteriori discussioni, nel senso di cercare di trovare una quadra; legittimamente, il proponente della legge, il collega Marin, ha formulato questo articolo che riguarda un tema molto delicato, cioè l'altezza minima interna dei fabbricati esistenti.
Ora, il complesso di emendamenti, che abbiamo presentato a mia prima firma mette in luce - sia quelli soppressivi, sia quelli che correggono o integrano delle parti di questa norma - il fatto che si tratta di una norma estremamente delicata. Mi limito a citare i due punti principali, cioè che per i fabbricati costruiti prima del 1975 e per i locali ad uso abitativo anche quelli che diventeranno ad uso abitativo, ma che oggi non lo sono, è sufficiente un'altezza utile interna di metri 2,20; oggi è 2,70.
Al secondo comma si dice che questa altezza può essere ridotta a due metri per gli edifici costruiti antecedentemente al 1934 nei territori montani sopra i mille metri. Tra l'altro, era proprio questo l'oggetto del chiarimento con il collega Marin: proprio lui ha emendato e ci troveremo l'emendamento n. 51), dove non si fa più riferimento al 1934, ma si fa riferimento al 1975, quindi non solo la possibilità dei due metri per gli edifici costruiti fino al 1934, ma per quelli fino al 1975 (quelli in cui sono iniziati i lavori prima del '75). E qui - vado a memoria - l'altezza minima era 2,55.
La nostra attività emendativa e anche le ultime discussioni fatte tendevano a evidenziare che si tratta di una norma inconcepibile, cioè riduciamo le altezze da 2,70 a 2,20 in tutto il Piemonte e da 2,55 a due metri nelle zone sopra i mille metri per gli edifici costruiti prima del '75. Ora, se questo viene fatto o venisse fatto in maniera circoscritta - ad esempio, se necessario per interventi antisismici in cui le solette debbono essere ispessite - si potrebbe anche discutere, ma qui viene fatto per tutti.
A questo punto, non mi pare che ci siano ragioni sociali, nel senso che mi pare che tendenzialmente l'altezza media delle persone stia crescendo e quindi, non ci stiamo abbassando; di conseguenza, quale giustificazione vi potrebbe essere per passare da 2,70 a 2,20? Secondo aspetto: ci sono disposizioni di natura igienico-sanitaria che sovrastano queste norme, perché la questione delle altezze è prima di tutto di natura igienico-sanitaria, quindi mi chiedo come potrà essere accettata e legittimata una norma di questo tipo. Francamente, che il Consiglio regionale, di cui anche l'opposizione fa parte, preveda che in Piemonte le altezze si riducano addirittura di 50 centimetri, mi sembra un precedente credo unico nel nostro Paese, che non ci fa onore.
Insomma, tutti gli emendamenti che abbiamo presentato vanno nella direzione di evitare quella che chiamerei una "brutta figura".



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altri iscritti a parlare, chiedo il parere della Giunta in merito agli emendamenti.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Sull'emendamento rubricato n. 253) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 254), identico all'emendamento rubricato n.
236), il parere è contrario.
Sul subemendamento rubricato n. 390), identico al subemendamento rubricato n. 391), il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 50) il parere è favorevole.
Sull'emendamento rubricato n. 255), identico all'emendamento rubricato n.
364), il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 51) il parere è favorevole.
Sull'emendamento rubricato n. 366) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 367) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 368) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 256), identico all'emendamento rubricato n.
365), il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 369) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 370) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 371) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 257), identico all'emendamento rubricato n.
372), il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono interventi in merito, passiamo alle votazioni.
Il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 253), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 254), identico all'emendamento rubricato n. 363), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 390), identico al subemendamento rubricato n. 391), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 50), così come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 255), identico all'emendamento rubricato n. 364), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 51), come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, gli emendamenti sono tutti in linea, però io non riesco a capire cosa c'è scritto. Può leggerlo? Non sono stati illustrati - anche se ormai è votato - e le modifiche sono state poste a penna (addirittura con gli asterischi). In più, ed era quello che domandavamo prima a verbale quando chiedevamo un incontro con l'Assessore Protopapa, l'emendamento ha avuto il parere positivo della Giunta, per cui tecnicamente anche dei suoi Uffici? Vorrei che ci venisse detto cosa c'è scritto, perché non comprendiamo.



PRESIDENTE

All'emendamento rubricato n. 51) le parole "ulteriormente ridotta a metri 2 per gli edifici costruiti antecedentemente al 1934", sono sostituite dalle parole "mantenuta ad un minimo di metri 2, limitatamente ai locali già abitati, per gli edifici costruiti antecedente al 1934, anche in caso di rifacimento dei solai".
Questa è la riformulazione.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 366), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



AVETTA Alberto

Scusi, Presidente, voto a favore. Non riuscivo a votare. Grazie.



PRESIDENTE

Diamo atto a verbale che sull'emendamento rubricato n. 366) il Consigliere Avetta ha espresso voto favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 367), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 368), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 256); identico all'emendamento rubricato n. 365,) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 369), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 370), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 371), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 257), identico all'emendamento rubricato n. 372) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto sull'articolo 17, il Consigliere Valle; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarazione di voto sull'articolo 17.
Abbiamo provato a trovare una soluzione di compromesso su questo articolo ma non è ancora soddisfacente. Noi sosteniamo - lo abbiamo già detto in altri momenti - la filosofia che deve sospingerci a recuperare e a intervenire, per quanto possibile, sul patrimonio edilizio esistente.
Questo vuol dire efficientare un patrimonio ricco, tra l'altro a proprietà diffusa, che coinvolge la maggior parte delle famiglie piemontesi per dargli valore, abitabilità e usabilità, perché molte di queste proprietà in questo momento, sono inutilizzate, abbandonate e potrebbero trovare nuove vocazioni. Tuttavia, questo non può avvenire a qualunque costo.
Se possiamo capire che alcuni interventi di questo tipo sono giustificabili, là dove le altezze sono già esistenti e già previste perché si tratta di realizzazioni che risalgono molto indietro nel tempo.



(Brusìo in aula)



VALLE Daniele

"Scusème", Consiglieri - lo dico in piemontese così tutti mi capiscono Potremmo capirci e venirci incontro su quello che è già esistente e sul recupero di quello che è esistente. Capiamo meno, invece, che le altezze che potevano valere, ma che in realtà erano già ampiamente inutilizzate prima di certe date, possano essere utilizzate per delle ristrutturazioni che le prevedano ex novo.
Mi spiego meglio: un conto è consentire a qualcuno di poter recuperare e ristrutturare delle camere o degli edifici che sono nella propria disponibilità e che hanno determinate altezze - 2 metri in montagna, 2.20 metri altrove - già esistenti e già utilizzate in questo senso oggi; altro discorso è che queste altezze, che potevano essere a quanto pare ammissibili fino al 1975, possano essere utilizzate qualora si ristrutturi qualcosa di antecedente. Chi, a Torino o a in qualunque altra città di questa Regione, vive in un palazzo del 1970 e ha una camera da letto alta 2.20 metri? Io non ci credo! Non ci credo perché non l'ho mai visto, n negli anni Settanta, né negli anni Sessanta o negli anni Cinquanta. Tutta la ricostruzione di Torino. Tra l'altro, parliamo di una parte della nostra città caratterizzata da una bassa qualità dal punto di vista costruttivo, perché è stata costruita nei cosiddetti anni ruggenti, cioè quando bisognava correre e tirare su gli edifici in fretta. Dal 1945 in poi nessuno a Torino ha mai costruito un'abitazione con un'altezza di 2.20 metri. Non so se già allora era ammissibile, come ci viene detto (non c'è stato modo di approfondirlo con i tecnici), ma nessuno si sarebbe mai sognato in città di costruire abitazioni di quell'altezza! Oggi, consentire di tornare indietro, francamente ci sembra rischioso.
Perché è evidente che non sarà questa la chiave che permetterà di recuperare la maggior parte delle abitazioni della nostra popolazione.
Invece, aprirà alla possibilità di speculazioni che andranno sicuramente a vantaggio di chi può permettersi di attuarle, a svantaggio di chi invece non ha altra scelta sul mercato abitativo, ossia le classi sociali più in difficoltà della nostra comunità.
Il mercato degli affitti, così come la crescita degli sfratti, è sotto gli occhi di tutti; stanno aumentando le bollette, stanno aumentando i canoni, stanno aumentando i costi delle abitazioni. Insomma, esiste una soglia critica di persone che aveva trovato una situazione di equilibrio tra quello che pagava di affitto, quello che pagava come utenze e quello che pagava come spese di condominio, che, con la crisi energetica in atto si troverà invece al di sotto di questa soglia (se non ora, capiterà sicuramente con la ripresa della stagione invernale).
È esattamente quello che a Torino e nei grandi centri è capitato dopo la crisi nel 2008 (chi c'era e l'ha vissuta se lo ricorderà bene!). Torino è stata investita da un'ondata di sfratti; Torino è stata oggetto di numerosissime occupazioni abusive di tantissimi palazzi che erano disabitati o in parte non utilizzati proprio per via di questa crisi.
Io penso che aprire a soluzioni che consentano agli speculatori di ricavare alloggi di 2.20 o 2.30 metri in città - adesso, con l'emendamento in discussione, di 2.40 metri - creerà uno spazio di speculazione che era proprio quello che, insieme alla maggioranza, intendevamo escludere quando abbiamo depennato gli interrati dalla destinazione abitabile.
Su questo aspetto penso che sia necessario prestare maggiore attenzione, perché concordo con il collega Ruzzola quando diceva: "Ma chi volete che abbia voglia di ricavarsi un'abitazione a quell'altezza!".
Evidentemente nessuno, se deve farlo per se stesso. Invece, per qualcuno che abbia ampia disponibilità di queste strutture e che possa riqualificarle in questo modo, su un mercato di bassissima qualità, tutto questo diventa possibile. Questa manovra consentirà di recuperare anche dei piani, perché, evidentemente, se da 2.40 metri si abbassa tutto a 2.20 è facile fare il conto di quanti spazi in più si recuperano, peraltro di pessima qualità.
Tutto questo mi sembra che apra il rischio ad una speculazione che francamente, non era negli interessi di nessuno in quest'Aula e non è coerente con lo spirito della legge, che, invece, voleva orientarsi in tutt'altra direzione. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Ritengo di dover intervenire perché sono state fatte alcune considerazioni che non condivido. Probabilmente, rendersi disponibile a trovare delle quadre che chiaramente non troveranno mai la totale soddisfazione da una parte o dall'altra non è utile. Vorrà dire che far buon tesoro di questa esperienza per una prossima legge.
Ho sentito parlare di "speculazione", ma forse sarebbe opportuno cambiare rotta: qui si sta parlando di "recupero del patrimonio edilizio esistente", non di speculazione. Pensate forse che, per utopia, da un fabbricato in città magari di quattro piani, di 2.70 metri di altezza degli anni Settanta, si possa recuperare un piano? Al limite, si recupera 1 metro e sotto il metro non si può abitare! Cerchiamo, quindi, di spiegare tecnicamente ai cittadini le cose come stanno, senza inviare messaggi errati. Oltretutto, il nord Europa - mi auguro che con questa proposta di legge il Piemonte faccia strada in Italia! - è sceso a 2.40 metri di altezza da ormai vent'anni in tutti i territori, sia al mare che in montagna; non hanno neanche adottato la distinzione fra i 1.000 metri di quota sopra il livello del mare o sotto i 1.000 metri di quota, perch probabilmente i costi energetici.
Tutti ci chiediamo: "Come facciamo ad intervenire?". Ebbene, questo è un modo per ridurre il volume che il cittadino dovrà poi riscaldare. Se poi ci sarà qualcuno che vorrà speculare e demolire interi immobili presumibilmente il Comune dovrebbe provare soddisfazione, perché in tal caso si parlerebbe di "rigenerazione" ai fini di nuove edificazioni, magari di più alta qualità, quindi regolamentari anche dal punto di vista sismico.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.



(Applausi dall'emiciclo della maggioranza)



PRESIDENTE

Scusate! Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Intervengo sull'ordine dei lavori, anche perché è già intervenuto il collega.



PRESIDENTE

Ma può intervenire anche lei, se lo desidera.



MARELLO Maurizio

Posso intervenire anche in dichiarazione di voto?



PRESIDENTE

Sì, sì; ne ha diritto.



MARELLO Maurizio

Prima, allora, pongo una domanda: mi era parso di capire che il primo e il secondo comma parlassero di 2.20 metri e 2 metri, altezze successivamente emendate dal collega Marin rispettivamente in 2.40 metri e 2.20 metri. È esatto? Io però non riesco a trovare gli emendamenti, nel senso che i due emendamenti che vedo sulla piattaforma non dicono quello.
ROSSI Domenico (fuori microfono) Hai aggiornato la pagina?



MARELLO Maurizio

L'ho aggiornata adesso: vedo un emendamento "50 modificato" e un emendamento "51 modificato".
Probabilmente, sono io che non comprendo bene, ma queste altezze non le trovo.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Scusate, non siete al bar! Siamo in un'Aula consiliare, per cui se deve intervenire lo può fare diversamente, proseguiamo i lavori.



MARELLO Maurizio

Vorrei capire.



PRESIDENTE

Chiunque esso sia. Gli emendamenti sono stati presentati e sono stati riformulati. Adesso siamo in fase di votazione, per cui proseguirei con la votazione dell'articolo 17.



MARELLO Maurizio

Lo dico in dichiarazione di voto: io non trovo gli emendamenti che dicano quello che è stato detto o magari sono io che non li capisco. Mi pare che i due emendamenti modificati non dicano questo. Al di là di questo aspetto che peraltro migliorerebbe, in qualche modo, ma non è risolutivo - torno a ribadire che non c'è una riduzione consistente delle altezze, che non è giustificata neanche in termini di risparmio energetico, perché poi il risparmio energetico va contemperato con altri interessi, altrimenti avremmo i piani di un metro e mezzo, se vogliamo semplicemente guardare al risparmio energetico, ma evidentemente ci sono delle dimensioni igienico sanitarie che vanno tenute in considerazione.
Il Vicepresidente Valle ha fatto un esempio che può sembrare paradossale ma è per dire che questa norma potrebbe anche essere applicata in questo modo: io ho un palazzo di tre piani e, se recupero 50 centimetri a piano e lo trasformo, lo faccio diventare di quattro. È un esempio paradossale, ma il paradosso ci aiuta a capire che, nel momento in cui andiamo a fare una norma - che per sua definizione è generale ed astratta - possiamo avere il pensiero su una certa situazione, ma poi quella norma viene applicata dappertutto, in ogni contesto e in ogni circostanza.
Da ultimo, questa norma presenta dei caratteri di assoluta illogicità secondo me, e dall'altro presenta dei caratteri di dubbia legittimità dal punto di vista igienico-sanitario; questo lo vedremo, perché la norma sarà comunque sottoposta anche ai controlli a livello centrale a cui la nostra legislazione è sottoposta. Inoltre, questa riduzione delle altezze non è ancorata (come avrebbe potuto essere) - ragionamento che ho sentito provenire anche dai banchi della maggioranza - e circostanziata a questioni specifiche, come può essere la necessità di ridurre l'altezza per adeguare sismicamente un edificio, e quindi aumentare lo spessore delle solette.
Questo non so se ci avrebbe visti favorevoli, ma quantomeno poteva essere comprensibile.
Quella in questione, invece, è una riduzione tout-court che, ripeto, è illogica, a nostro parere, e anche illegittima e può portare con sé delle conseguenze paradossali, che sono quelle che citava prima il Vicepresidente Valle.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che questo articolo verrà impugnato, anche perché banalmente l'altezza minima interna utile dei vani dovrebbe essere fissata a 2,70 metri e i 2,40 metri dovrebbero essere per i disimpegni, i bagni e i gabinetti. Oltre a dirvi questo, aggiungo due cose alle giustissime considerazioni dei colleghi Valle e Marello. La prima: tutti quelli che negli scorsi anni non solo hanno rispettato le regole, ma hanno anche speso tantissimi soldi per rendere abitabili quegli immobili, sono dei fessi secondo voi? Seconda domanda: vi rendete conto che questa vicenda si collega strettamente agli articoli che avete appena votato? Fino a ieri pensavate di fare abitazioni anche dai pagliai, anche dai ruderi, anche solo da un bordo che fotograficamente era stato recuperato dal catasto o dagli uffici comunali. Con questa norma, sapete cosa ha in testa il collega Marin? Che non ne fai un'abitazione: se un pagliaio o un granaio puoi farlo diventare abitativo, allora quei due metri magari ti sono utili per farne due.
Io ve lo dico: così come valeva per i sottoscala, rischiano di essere davvero gli ultimi a finire lì sotto; quindi, prima di dare il via libera a questo ulteriore gesto, anche inutile, verso lo Stato - perché, ripeto qualcuno ricorrerà - vi chiederei di fermarvi, prima che sia dopo.



PRESIDENTE

Non essendoci altri interventi, passiamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 17, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 18 Emendamento rubricato n. 258) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano; identico all'emendamento rubricato n. 373) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 259) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 374) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 260) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 375) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 261) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
Emendamento rubricato n. 376) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 262) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 377) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 263) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 264) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 265) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
Emendamento rubricato n. 266) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
Emendamento rubricato n. 267) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano; identico all'emendamento rubricato n. 378) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 268) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano; identico all'emendamento rubricato n. 379) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Sull'articolo 18 (Disciplina edilizia degli interventi) negli emendamenti a parte quelli soppressivi, abbiamo voluto evidenziare due aspetti di criticità. Uno, in particolare è sull'emendamento n. 377), che riguarda i parcheggi, perché si dice che laddove si ristruttura, si riqualifica e aumenta il carico antropico, quindi aumentano le persone, devono essere reperiti i parcheggi, ai sensi della legge Tognoli. Sono ormai cose acquisite: se costruisco, costruisco con i parcheggi, ovviamente per evitare che ci siano le situazioni che ci portiamo dietro dagli anni Sessanta e Settanta. Dopodiché, la norma chiude dicendo che, qualora si sia impossibilitati a reperire i parcheggi, si monetizza.
Noi proponiamo un'altra cosa, e cioè che questo argomento sia oggetto di disciplina da parte dei Piani regolatori, perché già oggi i Piani regolatori consentono la monetizzazione nei centri storici dove spesso non è possibile recuperare parcheggi, quindi si monetizza e con quei soldi il Comune va a realizzare altri parcheggi nelle zone limitrofe o altrove: ma nelle parti dei Piani regolatori che si riferiscono alle zone periferiche normalmente, la monetizzazione non è consentita. In tal senso, vedremmo meglio un rimando alla disciplina dei Piani regolatori.
L'altra questione è che in questa norma viene prevista una riduzione significativa anche degli oneri in senso generico o dei costi di costruzione per questi interventi, accanto a una semplificazione burocratica. Sulla semplificazione siamo d'accordo, ma sulla riduzione degli oneri non so quanto siano d'accordo i Comuni, perché, da un lato andiamo incontro e sollecitiamo chi fa gli interventi e la riduzione degli oneri può essere importante, però dall'altro bisogna anche buttare un occhio ai Comuni, perché conosciamo le difficoltà dei Comuni.
Normative di questo tipo dovrebbero quantomeno portare con sé, magari, un intervento anche finanziario della Regione, così come abbiamo fatto, ad esempio, con il "Riparti Piemonte" del luglio 2020, quando abbiamo detto che determinati interventi non comportavano il pagamento del costo di costruzione, però poi abbiamo messo dei soldi, oppure - come proponiamo noi prevediamo uno sconto non di due terzi, ma di un terzo.
Questi sono i due aspetti che evidenziamo nella nostra attività emendativa.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altri iscritti a parlare, chiedo il parere della Giunta sugli emendamenti all'articolo 18.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Sull'emendamento rubricato n. 258), identico all'emendamento rubricato n.
373), il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 259) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 374) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 260) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 375) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 261) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 376) il parere è favorevole.
Sull'emendamento rubricato n. 262) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 377) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 263) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 264) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 265) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 266) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 267), identico all'emendamento rubricato n.
378), il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 268), identico all'emendamento rubricato n.
379), il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Procediamo con la votazione degli emendamenti.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 258), identico all'emendamento rubricato n. 373), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 259), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 374), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 260), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 375), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 261), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 376), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 262), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 377), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 263), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 264), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



SACCO Sean

Scusi, Presidente, potrebbe aggiungere il mio voto favorevole alla votazione precedente?



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Diamo atto a verbale che sull'emendamento rubricato n. 263) i Consiglieri Marello e Sacco hanno espresso voto favorevole.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 265), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 266), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 267), identico all'emendamento rubricato n. 378), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 268), identico all'emendamento rubricato n. 379) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto sull'articolo 18, il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Abbiamo apprezzato l'accoglimento dell'emendamento rubricato n. 376) che abbiamo presentato e con il quale, nel caso di inizio attività per opere edilizie e con SCIA, limitatamente alla quota per gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria, invece di essere, come diceva la norma, ridotti ad un terzo (dove si pagava tre, si paga uno) è stato accolto l'emendamento che riduce di un terzo (dove si pagava tre, si paga due).
Una soluzione che ci sembra equilibrata per le ragioni che dicevo prima che tiene assieme, ovviamente, l'interesse dell'operatore che vede una riduzione degli oneri, ma anche dei Comuni che vedono una riduzione degli incassi, ma non così consistenti.
Per questo motivo, su questo articolo esprimeremo un voto di presenza.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Non ho altri iscritti a parlare, procediamo dunque con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 18, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Sia messo a verbale che i Consiglieri Disabato, Gallo, Avetta e Valle esprimono voto di sola presenza.
ARTICOLO 19 Emendamento rubricato n. 269) presentato da Frediani e Bertola; identico all'emendamento rubricato n. 380) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 270) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano; identico all'emendamento rubricato n. 381) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 271) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 272) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano; identico all'emendamento rubricato n. 382) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 273) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 274) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 275) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 276) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano; identico all'emendamento rubricato n. 383) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 277) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano; identico all'emendamento rubricato n. 384) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione degli emendamenti.



MARELLO Maurizio

L'articolo 19 è uno degli articoli da noi più contestati ed è quello che riguarda le deroghe e i requisiti tecnici degli interventi. Deroghe in materia igienico-sanitaria, sulle quali credo che la legge dovrà essere poi oggetto chiaramente di valutazione di legittimità.
Mi voglio fermare al comma 1, che è quello emblematico e che recita: "Salvo il disposto dell'articolo 16, comma 3, il recupero dei vani e locali interrati o seminterrati è sempre ammesso anche in deroga ai limiti e alle prescrizioni edilizie dei piani regolatori e dei regolamenti edilizi".
Credo che questa norma, se non è stata oggetto di emendamenti da parte della maggioranza, come non credo, sia una di quelle più emblematiche che descrive bene la ratio e lo spirito, a nostro avviso sbagliato, della legge n. 125. Esprimere in maniera così chiara il concetto che in materia di locali interrati e seminterrati si può fare quello che si vuole - ripeto si può fare quello che si vuole - è emblematico della filosofia di deregulation, pressoché completa, che noi troviamo in questa legislazione che, consentitemi, non ha molto a che vedere con la riqualificazione dell'esistente, ma ha a che vedere proprio con una filosofia edilizia, non urbanistica, ma di "liberi tutti" che riteniamo sia d'altri tempi, che di danni ne abbia già fatti tanti in questo Paese negli anni Sessanta e Settanta quando, peraltro, le regole proprio non c'erano.
Riteniamo, quindi, che per il bene del paesaggio, dell'ambiente, dei nostri centri abitati, delle nostre campagne e delle nostre montagne, sia molto grave approvare una norma di tal contenuto. Ovviamente l'abbiamo emendata come abbiamo emendato anche altre parti di questa norma - non mi soffermo nel merito - ma esprimiamo ferma contrarietà a questa disciplina.



PRESIDENTE

Grazie. Non essendovi ulteriori richieste di intervento, chiedo all'Assessore Carosso di esprimere il parere della Giunta regionale sugli emendamenti che insistono sull'articolo 19.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

La Giunta regionale esprime parere contrario su tutti gli emendamenti che insistono sull'articolo 19.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore. Procediamo con le singole votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 269), identico all'emendamento rubricato n. 380), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 270), identico all'emendamento rubricato n. 381), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 271), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 272), identico all'emendamento rubricato n. 382), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Diamo atto a verbale che il Consigliere Bertola esprime voto favorevole sull'emendamento rubricato n. 272), identico all'emendamento rubricato n.
382).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 273), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 274), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 275), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 276), identico all'emendamento rubricato n. 383), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sono le ore 13, per cui sospendiamo la seduta. Alle ore 14.30 è prevista la trattazione del question time e successivamente si proseguirà l'esame della proposta di legge n. 125.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle 13.00)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 14.32 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1085 presentata dalla Consigliera Frediani, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1086 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1087 presentata dalla Consigliera Disabato, cui risponderà l'Assessore Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1088 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Icardi interrogazione a risposta immediata n. 1089 presentata dal Consigliere Ravetti, cui risponderà l'Assessore Protopapa.
Questa Presidenza chiede agli Assessori che rispondono alle interrogazioni di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta che viene trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi, sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Per quanto riguarda l'interrogazione a risposta immediata, ricordo che l'interrogante ha tre minuti a disposizione per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1085 presentata da Frediani inerente a "Lunghe attese al Poliambulatorio di Condove, l'ASL come intende risolvere il disservizio?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1085.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
L'interrogazione nasce da alcune segnalazioni che mi sono giunte come esponente in Consiglio regionale di un territorio, in particolare del Comune di Condove nel quale risiedo, però poi mi sono resa conto pubblicando alcuni post e condividendo alcuni articoli, che stiamo parlando di un problema più ampio che coinvolge tutta l'ASL TO3, ma direi di più anche altre ASL, perlomeno quelle della Provincia di Torino. Il problema è relativo alla cattiva gestione di alcuni servizi per i cittadini.
Partendo dal problema puntuale di Condove, segnalato nell'interrogazione nei giorni scorsi abbiamo potuto verificare di persona che il servizio è gestito in maniera poco comoda (per usare un eufemismo) per i cittadini: lunghe code si formano di fronte al poliambulatorio, l'accesso è consentito soltanto ad alcuni tipi di utenti (donne in gravidanza, persone che periodicamente devono fare test particolari) che accedono in modo piuttosto continuativo all'ambulatorio. Abbiamo notato che il servizio è gestito male, perché gli utenti sono costretti a recarsi fin dalla mattina presto per prendere il numero, ma soprattutto devono attendere fuori dall'edificio perché non si può accedere ai locali.
Questo probabilmente è un retaggio dell'emergenza pandemica, per l'emergenza pandemica, in teoria, dovrebbe essere conclusa, almeno formalmente, secondo quanto dice il Governo; considerando pure che in questi giorni abbiamo visto assembramenti, anche in occasione del festival dell'Eurovision che si è svolto a Torino. Si può dire, insomma, che c'è un lieve contrasto tra quello che vediamo in alcune occasioni e quello che vediamo quando i cittadini, ad esempio, devono sottoporsi ai prelievi di sangue e viene detto loro che non possono accedere alle stanze per motivi di sicurezza.
L'ASL ha risposto e si è interfacciata con il Sindaco che, tra l'altro, ha detto che ci sarebbero problemi a mettere dei gazebo davanti al poliambulatorio. In realtà si potrebbe girare tranquillamente con l'auto intorno al poliambulatorio, parlando del caso specifico, però volendo allargare un po' lo sguardo, questo è un problema generale di gestione di alcune prestazioni.
Pertanto, la nostra domanda è: l'ASL ha presente questo problema? Immagino che la risposta è sì, ma come intende risolverlo? C'è una modalità di risoluzione che possa essere applicata a tutti i punti interessati da servizi che coinvolgono una grande quantità di cittadini? Al di là nel fatto di mettere gazebo o girare intorno agli edifici, c'è la possibilità di pensare a una modalità più comoda e più utile per i cittadini? Infine, l'Assessore ne ha parlato con l'ASL, oppure intende farlo?



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi per la risposta.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ringrazio la Consigliera Frediani perché nella sua esposizione ha fatto le domande, ma ha già dato le risposte, quindi mi ha sollevato dall'incombenza di dare risposte più puntuali. Effettivamente, è vero: è un problema non solo di quel punto, ma di tutti i punti di erogazione dei servizi sanitari.
Perché c'è questo rallentamento dell'attività ambulatoriale? Tutto questo è dovuto al fatto che è necessario effettuare dei pre-triage perché ce lo impone la norma. È vero che questo va in contrasto con quello che vediamo in giro, però le leggi sono leggi e le rispettiamo. Per garantire un accesso in sicurezza nelle strutture sanitarie, gli operatori sono costretti ad applicare queste procedure.
Io sarei più cauto nel dire che è gestito male, che vi è una cattiva gestione che non è congrua. I tempi tecnici per effettuare queste procedure sono quelli e, ahimè, causano le code.
Dalla prossima settimana, proprio per effetto della decadenza o, comunque del termine della norma, non sarà più necessario fare queste operazioni e sarà molto più agevole entrare. L'ASL TO3 mi dice che è molto probabile anzi è quasi certo che queste code saranno risolte.
Durante il periodo pandemico per queste code e per questi rallentamenti abbiamo avuto l'aiuto significativo, importante e utilissimo degli Alpini della Croce Rossa e della Protezione civile, che hanno disciplinato queste code in modo attento, assiduo e puntuale. È stata valutata anche la possibilità di costruire una tettoia o un riparo, ma questo va in contrasto così mi dicono, io non ho effettuato sopralluoghi - con le norme della circolazione stradale, quindi adesso stanno valutando con il Sindaco e l'Azienda la possibilità di costruire strutture per il futuro, ma al momento non è stato possibile farlo.
Comunque, per rispondere compiutamente alla sua domanda, venendo meno le procedure di pre-triage, dovrebbero venire meno anche le problematiche relative alle code.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1086 presentata da Magliano inerente a "Mezzo MSB in forma continuativa H24 presso il Comune di Sestriere: la Giunta intende garantire questo servizio?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1086.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Premetto che, per avere un supporto di primo soccorso sanitario e soccorso piste, da oltre un anno l'Amministrazione Comunale di Sestriere ha raggiunto un'intesa con la Croce Verde di Villastellone.
Il personale della Croce Verde di Villastellone ha aperto una "Sezione Sestriere" che opera al Colle tutti i weekend e nei giorni festivi dalle 8 del sabato mattina alle 18 della domenica sera, mettendo a disposizione anche un'ambulanza 4x4 di primo intervento.
Premesso, altresì, che il Dipartimento interaziendale emergenza sanitaria territoriale 118 ha affidato alla Croce Verde di Villastellone, in convenzione territoriale in forma estemporanea dal 1° marzo al 31 dicembre 2022, l'attività di trasporto sanitario d'emergenza 118 sul territorio di Sestriere e della Provincia di Torino, il mezzo, coordinato direttamente dalla centrale del 118, è di supporto alle varie tipologie d'intervento: da semplici codici verdi, con il trasporto dei pazienti in ospedale, sino a emergenze più complesse che prevedono l'intervento dell'elisoccorso (a Sestriere è attiva H24 una piazzola di atterraggio).
Rilevato che la Croce Verde di Villastellone ha eseguito, nei primi tre mesi del 2022, quasi 300 interventi, numero non effettivo poiché fino al 1 marzo la convenzione non era ufficialmente attiva, il personale della Croce Verde di Villastellone durante la stagione sciistica ha garantito la copertura H24, pur essendo convenzionata in forma estemporanea.
Considerato che a gennaio 2020 Sestriere ha raggiunto dei picchi di affluenza da record, con punte di 30 mila presenze; Sestriere è, per il turismo nazionale e internazionale, una meta rinomata e un importante punto di riferimento non solo per la stagione invernale, offrendo, oltre allo sci, la possibilità di praticare sport tutto l'anno (dal calcio al nuoto dalle passeggiate a cavallo alle escursioni alpinistiche).
Tenuto conto che avere in loco un'ambulanza con soccorritori abilitati pronti a fronteggiare situazioni difficili permette di intervenire tempestivamente anche in condizioni gravi.
Tenuto conto che la stagione invernale si è conclusa e che Sestriere inizia a prepararsi per accogliere i turisti estivi, sarebbe importante per il territorio garantire un immediato soccorso in maniera continuativa estendendo il servizio non solo nel weekend e nei giorni festivi, bensì H24.
Constatato che il mezzo di base in forma continuativa H24 più vicino è situato presso il Comune di Porte di Pinerolo, con una percorrenza di circa un'ora (cinquanta chilometri), mentre nelle ore notturne risultano convenzionati H12 (dalle 20 alle 8) altri due mezzi MSB, uno presso il Comune di Bardonecchia con una percorrenza di quaranta minuti (trentasette chilometri) e l'altra a Perosa Argentina, con una percorrenza di quarantacinque minuti (38 chilometri), interroga l'Assessore per sapere quali azioni intenda mettere in campo questa Giunta per prevedere la disponibilità, presso il Comune di Sestriere, di un mezzo MSB in forma continuativa H24, al fine di garantire un immediato soccorso, riducendo così drasticamente i tempi d'intervento.
Come lei sa, Assessore, le amministrazioni del territorio le hanno anche scritto e con il question time volevamo capire se c'era la volontà di garantire uno dei centri più importanti, anche nella stagione estiva, dal punto di vista della tutela dei turisti, e non solo, ma anche di coloro che lì abitano, attraverso questo tipo di servizio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Genesio Luigi, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
C'è la necessità, che tutti conosciamo, di copertura del territorio regionale con i mezzi di soccorso dell'emergenza. Questa necessità è da sempre inserita nella programmazione complessiva del sistema di risposta 118 e si attua attraverso l'approvazione di un piano di attività del Dipartimento 118, un piano annuale che per l'anno 2022 è già stato valutato e deliberato con determina regionale.
Questa programmazione ha sempre tenuto conto delle necessità emergenti del territorio, fatta salva la verifica del trend, cioè del numero degli interventi effettuati in tutti i vari ambiti territoriali, con una verifica puntuale tutti gli anni.
In base a questo viene stanziato un budget, che poi trova la sua collocazione nella delibera di cui parlavo prima.
Questo comporta anche la distribuzione omogenea su tutto il territorio regionale.
La verifica fatta sull'area da lei citata, dalla Croce Verde di Villastellone, vede settantanove interventi dal marzo 2022 (prima l'associazione non aveva convenzione in loco). Nella gran parte dei casi sono tutti codici minori, fortunatamente.
È necessario, quindi, fare una valutazione su un arco temporale più lungo per effettuare da parte dei tecnici (perché questa non è una valutazione politica) l'effettiva necessità di copertura del territorio, valutando anche il rapporto costo-beneficio e la trasformazione di una MSB da estemporanea a continuativa, come i Sindaci hanno richiesto.
Non da ultimo, stiamo valutando anche il trasferimento di tutto il sistema del 118 all'interno di Azienda Zero. Questo comporterà una rivalutazione comunque.



(Commenti del Consigliere Magliano)



ICARDI Genesio Luigi, Assessore alla sanità

Almeno questa stagione va monitorata; dopodiché, potrà essere presa una decisione, in positivo o in negativo, secondo i dati, ma, ripeto, è una decisione squisitamente tecnica.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1087 presentata da Disabato inerente a "Fondo da 10 milioni di euro per il personale delle professioni infermieristiche"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1087.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Il 24 gennaio si è svolta una manifestazione di fronte al palazzo della Regione Piemonte a opera dei sindacati e del personale delle professioni infermieristiche. Le richieste rivolte all'Assessore e al Presidente sono state molteplici: dai fondi per il mancato pagamento degli straordinari al riconoscimento della doppia indennità COVID. Non solo, ovviamente è stata chiesta anche la creazione di un fondo che si potesse tramutare in benefit o in altri contributi, sempre per il riconoscimento dell'impegno degli infermieri durante il periodo COVID. Si è parlato di una cifra intorno ai dieci milioni di euro.
Ricordo bene, perché ero presente anch'io in piazza, che i rappresentanti dei sindacati e delle associazioni furono invitati a salire negli uffici della Regione. Seguì un comunicato stampa, in cui l'Assessore competente e il Presidente si assumevano un impegno formale a reperire o, comunque, a individuare le risorse necessarie per il fondo, anche con molte difficoltà all'interno del bilancio della Regione.
Tra gli emendamenti o, comunque, tra le voci del bilancio di previsione il fondo non era presente, tant'è che anche noi abbiamo presentato un emendamento chiedendo di istituire un fondo di dieci milioni.
Al di là delle tempistiche - penso che ci possa volere più o meno tempo visto che non si parla più dell'argomento da un po' di tempo e visto che ci fu una presa di posizione da parte del Presidente e dell'Assessore in quella circostanza, vogliamo sapere a che punto siamo: se le risorse sono state individuate, se e come saranno erogate e sotto forma di quali contributi per capire quali sono le tempistiche per andare incontro alle esigenze della categoria.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ricordo bene l'incontro sindacale a seguito della manifestazione in piazza Castello: tutta una serie di richieste, dagli straordinari agli incentivi sono stati riconosciuti (parliamo del 2021). Tra l'altro oggi, fra pochi minuti, partirà un'altra riunione di quel tavolo che abbiamo creato proprio per dibattere di questi problemi. Le ore di lavoro straordinario e il riconoscimento dell'indennità delle malattie infettive sono stati concordate e saranno pagati a breve.
È stato costituito anche un tavolo permanente presso l'Assessorato, cui partecipano organizzazione e i dirigenti dell'Assessorato, con le finalità di analisi per le diverse tematiche poste, con particolare riguardo a quelle connesse ai fabbisogni dei costi del personale, compresi anche i premi straordinari per l'attività COVID che, al momento, non sono ancora stati stanziati dal bilancio regionale. Stiamo lavorando di concerto al tavolo permanente per fare in modo che possano essere trovate le risorse per dare i riconoscimenti che hanno richiesto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1088 presentata da Grimaldi inerente a "Privatizzazione del pronto soccorso"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1088.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Marco Grimaldi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
I principali organi di stampa hanno riportato in più occasioni l'intenzione espressa dall'Assessore regionale alla sanità di consentire ai privati convenzionati di aprire i pronto soccorso nelle strutture di maggiori dimensioni. Le fonti sono La Stampa, la Repubblica e il Corriere della Sera, ma nelle ultime settimane anche un noto giornale online, da cui prendo alcune considerazioni.
L'Assessore, già nei mesi precedenti alla pandemia, aveva annunciato di aver aperto un tavolo con i privati sulla base di "un nuovo rapporto basato innanzitutto sulla fine di un'ipocrisia: quella che in tutti questi anni ci ha portato a ricorrere a loro solo in occasione delle emergenze. Mentre bisogna avere l'onestà di ammettere che il pubblico da solo non pu farcela". L'Assessore aveva espresso la sua intenzione scendendo anche nel dettaglio della proposta e ipotizzando di mantenere la gestione sotto il controllo pubblico, che continuerebbe "a governare e a decidere il primario" ma in uno scenario mutato, nel quale i pronto soccorso tradizionali, pubblici e generalisti, convivrebbero con quelli attivati da gruppi privati.
Questa posizione è stata nuovamente riproposta pochi giorni fa, proprio all'indomani della pandemia. Su Lo Spiffero l'Assessore attribuisce le responsabilità a noi dell'opposizione. Con tutta onestà, Assessore, non so se l'abbia capito, ma noi siamo all'opposizione, non governiamo questa Regione da qualche anno. Tra l'altro, quando il centrosinistra ha aperto la possibilità a un solo caso, quello del Gradenigo, come i colleghi sanno credo che da solo abbia tenuto in quest'Aula qualche mese quella maggioranza, facendo anche cambiare quel provvedimento.
L'Assessore attribuisce la responsabilità a "un ostracismo ideologico della sinistra", omettendo che il passaggio delle attività dei pronto soccorso ai privati, seppur convenzionati, sarebbe il primo passo per una completa privatizzazione. L'esempio del Gradenigo è emblematico. Come viene percepito tutto questo? Che le persone pensano di rivolgersi a un presidio pubblico e poi di diventare solventi. Che cosa vuol dire solventi? Scegli di rivolgerti al pubblico? Ci metti sei mesi. Hai la possibilità di pagare? Se scegli il medico che vuoi tu, ci metti tre-quattro settimane, ma se ne scegli uno del Gruppo Humanitas l'alternativa è tra la soluzione gold e quella della povera gente, per cui viene detto: "Te lo scegliamo noi il medico, passi domani o dopodomani e, invece di pagare 250 euro, ne paghi 140".
È molto comodo far così, utilizzare, di fatto, la base pubblica per fare i propri interessi privati. Le faccio un esempio. Il Pronto soccorso di Cuorgnè è chiuso dalla fine del 2020 ma, fino allora, sosteneva 18 mila passaggi; a oggi quella struttura, nonostante il netto miglioramento della situazione pandemica, è ancora chiusa e questa situazione riguarda anche il 118, le cui ambulanze raddoppiano i tempi di percorrenza.
Tenuto conto che non ci ha risposto su cosa succederà all'ospedale di Settimo, tenuto conto che non è chiaro se riaprirete finalmente il pronto soccorso di Cuorgnè, vorrei capire quali siano le intenzioni della Giunta per sostenere e implementare la sanità pubblica come scritto dalla Costituzione, anche a fronte delle difficoltà divenute lampanti nella gestione della pandemia. Inoltre, vorrei capire se i due pronto soccorso di Settimo e Cuorgnè saranno riaperti dal pubblico, o se invece l'Assessorato è intenzionato a ricorrere al privato.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Credo che siano stati presi degli stralci di discorsi e di dichiarazioni che ho fatto che andrebbero valutate nella loro completezza per capirne correttamente il senso e non portarli nella direzione che abbiamo appena sentito.
Noi abbiamo autorizzato una serie di misure importanti per affrontare la pandemia, dal potenziamento dei posti letto all'acquisizione di personale e alla gestione dei pazienti. Non c'è dubbio che l'impatto della pandemia sulle attività d'emergenza e urgenza, cioè sui pronto soccorso, è stato importante e ha comportato interventi strutturali e funzionali che abbiamo dovuto sdoppiare per fare il percorso sporco-pulito. Questo ha comportato una maggiore necessità di personale e oggi siamo particolarmente in crisi proprio sul reperimento di personale urgentista.
Allo stesso tempo, si è evidenziata una maggiore difficoltà a reperire personale anche a livello nazionale, non soltanto regionale.
Sulla valutazione di queste necessità e di queste esigenze è stato progettato e realizzato il primo corso di formazione per medici da inserire progressivamente nell'attività dei pronto soccorso. Allo stato attuale si è da poco conclusa la formazione del primo gruppo di professionisti ai fini della loro contrattualizzazione (quindici medici in via di contrattualizzazione in servizio nei pronto soccorso pubblici).
Per quanto riguarda, invece, gli assetti organizzativi generali, lei sa bene che la DGR n. 1-600 ha individuato DEA di secondo e di primo livello pronto soccorso e pronto soccorso di area disastrata con un modello hub e spoke.
Orbene, le modifiche a tale assetto potranno essere eventualmente da sviluppare in relazione ai contenuti del nuovo DM n. 70, che in questi giorni è in fase di emanazione, e agli articoli collegati, che potranno rappresentare i riferimenti normativi per la definizione della futura rete ospedaliera, e quindi anche dei pronto soccorso.
Al di là di questo, credo non di non dover aggiungere altro.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 14.58, riprende alle ore 14.59)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Celebrazioni Manifestazioni Anniversari Convegni

Interrogazione a risposta immediata n. 1083 presentata da Ravetti, inerente a "Cancellazione di tutte le date del format 'Aperto per cultura' in provincia di Alessandria"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1083.
La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Ovviamente l'Assessore Protopapa è legittimato a rispondermi e lo ringrazio per essere arrivato. Avrei preferito avere qui di fronte l'Assessora regionale alla cultura e al turismo per dialogare anche dopo con lei.
Colgo l'occasione, Presidente, se me lo permette, per dire alcune cose siccome da fonti giornalistiche ho appreso che l'Assessora alla cultura della Regione Piemonte è candidata al Consiglio comunale della Città di Alessandria. Ciò è possibile, però chiedo all'Assessora di riflettere sull'opportunità non di dimettersi da Assessore, ma di consegnare le deleghe al Presidente, almeno durante la campagna elettorale. Sono certo che si sentirebbe più libera di fare campagna elettorale durante il periodo interessato.
Nel caso di specie, ho depositato l'interrogazione perché da anni la Città di Alessandria, per volontà di Ascom Confcommercio, organizza una brillante manifestazione dal titolo "Aperto per cultura". L'ultima edizione ha coinvolto anche Casale Monferrato. In particolare, quest'anno si è data notizia, attraverso una conferenza stampa del 21 aprile dell'organizzazione di una manifestazione "Aperto per cultura" che, anzich interessare soltanto Alessandria e magari Casale, avrebbe interessato tutti e sette i centri zona della provincia di Alessandria. Questo è successo il 21 aprile alla presenza anche dell'Assessora.
Pochi giorni fa, tra il 10 e l'11 maggio, abbiamo letto sui giornali una prima dichiarazione da parte del vertice politico dell'Agenzia per lo sviluppo turistico locale Alexala, che dichiarava che "Aperto per cultura" così come proposto, non sarebbe stato organizzato, perché dieci giorni fa ci si è resi conto che le elezioni, per decreto adottato il 31 marzo, sono state fissate per il 12 giugno e non per ottobre. Non ci convince questa giustificazione e ci domandiamo per tecnica legislativa cosa ne pensi l'Assessora delle ragioni del rinvio.
Se avessimo potuto depositare altri quesiti, avremmo chiesto quanto sarebbe costata la manifestazione, se l'Assessora al 21 aprile fosse a conoscenza dei costi, come e con quale importo la Regione Piemonte intendeva assicurare parte della copertura delle spese, se per bandi. Il bando qualora fosse stato quello lo strumento per sostenere la manifestazione prima bisogna vincerlo. E soprattutto su questo tema, siccome entro la fine dell'anno c'è da decidere cosa fare dell'autonomia di Alexala, avremmo chiesto all'Assessora qual è il destino di Alessandria se il vertice politico di Alexala è nelle condizioni di affrontare una difficile sfida che interessa la ripartenza dell'intera provincia di Alessandria.
Ciò non è possibile e chiediamo soltanto che cosa pensi l'Assessora di ci che è accaduto.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Ravetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Protopapa, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



PROTOPAPA Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
La mia risposta sarà riferita all'interrogazione che è stata indicata in question time, dove si chiedono le ragioni che abbiano indotto, a distanza di meno di venti giorni dalla presentazione ufficiale dell'iniziativa, a cancellare o a rinviare quest'importante manifestazione.
In risposta al quesito, occorre precisare quanto il format "Aperto per cultura" sia stato grande volano di rilancio per il territorio alessandrino e casalese durante le precedenti edizioni sia in chiave turistica sia culturale ed economica. "Aperto per cultura" edizione diffusa 2022 è stato presentato alla Regione Piemonte dall'azienda turistica locale Alexala in un momento di confronto con gli altri soggetti pubblici e privati, quali la Camera di Commercio, la Fondazione CRAL e la Fondazione SLALA.
Successivamente a questa prima presentazione, Alexala ha previsto per il giorno 24 febbraio un momento pubblico di sottoscrizione di protocollo d'intesa tra i sette Comuni centri zona aderenti all'iniziativa, il cui Assessorato al turismo è stato invitato quale ospite alla presentazione. Il protocollo sottoscritto in tale data nulla ha a che vedere con quello che ha approvato precedentemente la Giunta regionale, il cui scopo è di reciproca collaborazione tra gli enti coinvolti e il perseguimento degli obiettivi condivisi di politica culturale e di valorizzazione del territorio alessandrino, con particolare attenzione alle azioni di sviluppo del turismo davanti alla valorizzazione dell'attività e dei beni culturali.
Successivamente Alexala, assieme ai partner coinvolti, ha previsto un momento di presentazione pubblico delle date dei sette eventi. Il format rispecchia le linee programmatiche in materia di rigenerazione urbana recepite nei distretti del commercio, per la prima volta istituite in Piemonte dal nostro Assessorato, da cui consegue che l'Assessorato ha manifestato l'apprezzamento per l'iniziativa che, per la prima volta, vede coinvolti sette Comuni della provincia di Alessandria per la realizzazione di un format che, in passato, si è rivelato per Alessandria un volano di rilancio della cultura, ma anche dell'enogastronomia e del commercio.
Di conseguenza, occorre precisare che la Regione Piemonte non ha avuto alcun ruolo nelle decisioni assunte dai soggetti organizzatori. Avvalendoci degli elementi aggiuntivi forniti dall'azienda turistica locale Alexala, si precisa che le cause che hanno indotto all'annullamento dell'evento precedentemente annunciato sono riconducibili al ritardo accumulato a causa di varie procedure burocratiche, che hanno determinato un fortissimo ritardo nell'avvio della campagna di comunicazione, parte essenziale per lo svolgimento della manifestazione, oltre al ritardo della campagna di adesione del comparto enogastronomico dell'iniziativa.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Protopapa per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.



(Alle ore 15.07 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta riprende alle ore 15.16)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame proposta di legge n. 125, inerente a "Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo l'esame della proposta di legge n. 125, inerente a "Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Nella mattinata odierna è proseguito l'esame del provvedimento. Sono stati votati gli articoli 17 e 18.
Siamo alla trattazione degli emendamenti sull'articolo 19, nel testo originario.
Ricordo che il numero legale è 23.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 277), identico all'emendamento rubricato n. 384), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Diamo atto a verbale che sull'emendamento rubricato n. 277), identico all'emendamento n. 384), il Consigliere Grimaldi ha espresso voto di presenza.
Chiedo a tutti i colleghi di prendere posto e di non stare in giro per l'emiciclo.
Indìco la votazione palese sull'articolo 19, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 20 Emendamento rubricato n. 278) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 385) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 279) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 280) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 281) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Quest'articolo ha una particolare centralità nella legge. Per com'è scritto, ci troviamo più distanti proprio sulla modalità di legiferare come avevo già anticipato in sede di relazione.
L'articolo 20, con specifico riferimento alle deroghe sulle altezze (seminterrati, interrati, ecc.), prevede che i Comuni abbiano 120 giorni di tempo per decidere, in maniera motivata, di non applicarlo, quindi per disapplicare gli articoli che abbiamo discusso questa mattina.
Leggo l'emendamento, in cui proponiamo esattamente il contrario: "L'efficacia e l'applicazione del presente capo è subordinato alla deliberazione consiliare che ciascun Comune deve assumere entro 120 giorni dall'entrata in vigore della presente legge. In detta deliberazione ciascun Comune può fare proprie in tutto o in parte le norme contenute nel presente capo e/o limitarne l'applicazione a singole porzioni del proprio territorio decidere motivatamente di escludere singole porzioni del territorio comunale dall'applicazione del presente capo. 2. Decorso il termine di cui al comma 1 senza che il Comune abbia assunto detta deliberazione, il presente capo è da ritenersi inefficacie e inapplicabile sull'intero territorio comunale".
Capovolgiamo esattamente la filosofia legislativa; così come avremmo voluto che fosse capovolta l'intera filosofia legislativa della legge, riprendendo quello che diceva la legge n. 16.
La legge non era automaticamente in vigore in tutto il territorio piemontese, ma i singoli Comuni avevano, in base alle loro esigenze facoltà di applicarla in tutto il territorio o in singole parti del territorio, trattandosi di norme per lo più derogatorie ai piani regolatori.
La competenza specifica in materia urbanistica ed edilizia è, prima di tutto, dei Comuni, mentre dovremmo fare una legislazione quadro, una legislazione che dà gli indirizzi e gli orientamenti. Con questo tipo di legislazione, invece, facciamo una legislazione derogatoria specifica ai piani regolatori, andando, in realtà, a capovolgere la gerarchia delle fonti per i Comuni.
Su questo punto, credo ci sia la maggiore differenza tra la posizione del Partito Democratico e quella delle forze di maggioranza in ordine alla proposta di legge n. 125.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi altre richieste d'intervento, chiedo alla Giunta regionale di esprimere il proprio parere.
Prego, Vicepresidente Carosso.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Sull'emendamento rubricato n. 278) la Giunta regionale esprime parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 385) la Giunta regionale esprime parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 279), come modificato, la Giunta regionale esprime parere favorevole.
Sull'emendamento rubricato n. 280) la Giunta regionale esprime parere favorevole.
Sull'emendamento rubricato n. 281) la Giunta regionale esprime parere contrario.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Carosso.
Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 278), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 385), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 279), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
FREDIANI Francesca (fuori microfono) Come mai non è siglato?



PRESIDENTE

L'emendamento rubricato n. 279) è in linea, ma non è siglato. La votazione è annullata.
Per evitare problemi, ripetiamo la votazione, perché c'è stato un fraintendimento sull'emendamento rubricato n. 279) con le modifiche apportate dalla Consigliera Frediani.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 279), come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 280), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 281), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 20, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 21 Emendamento rubricato n. 282) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano; identico all'emendamento rubricato n. 397) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 283) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 284) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano; identico all'emendamento rubricato n. 398) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 285) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Non essendovi richieste d'intervento per l'illustrazione, do la parola al Vicepresidente Carosso per il parere della Giunta regionale.
Prego, Vicepresidente; ne ha facoltà.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
La Giunta regionale esprime parere contrario su tutti gli emendamenti che insistono sull'articolo 21.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 282), identico all'emendamento rubricato n. 397), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Diamo atto a verbale che il Vicepresidente Valle esprime voto di presenza sull'emendamento rubricato n. 282), identico all'emendamento rubricato n.
397).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 283), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 284), identico all'emendamento rubricato n. 398), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 285), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 21, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).



MARELLO Maurizio

Mi scusi, Presidente, per errore ho votato a favore, quindi chiedo di rettificare con un voto contrario.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale che sull'articolo 21 il Consigliere Marello ha votato contro.
ARTICOLO 22 Emendamento rubricato n. 286) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano; identico all'emendamento rubricato n. 399) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Non essendovi interventi d'illustrazione, chiedo il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Il parere è contrario sia sull'emendamento n. 286) sia sull'emendamento n.
399), di contenuto identico.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Carosso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 286), identico all'emendamento rubricato n. 399), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 22, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 23 Emendamento rubricato n. 287) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 288) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 289) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 52) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Non essendovi interventi d'illustrazione, chiedo il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Sull'emendamento rubricato n. 287) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 288) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 289) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 52) il parere è favorevole.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 287), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Passiamo all'emendamento rubricato n. 288).
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Per quanto mi riguarda, chiedo di dare la stessa votazione sui miei emendamenti. Inoltre, comunico che ritiro gli emendamenti all'articolo n.
41.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 288), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 289), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 23, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 24 Emendamento rubricato n. 53) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 290) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Entrambi gli emendamenti sono dati per illustrati.
Chiedo il parere della Giunta.
Prego, Vicepresidente Carosso.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Sull'emendamento n. 290) il parere è contrario e sull'emendamento n. 53) il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 290), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Essendo l'emendamento n. 53) interamente sostitutivo dell'articolo n. 24 la votazione dell'emendamento è estesa al nuovo articolo 24.
ARTICOLO 25 Emendamento rubricato n. 291) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 55) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Entrambi gli emendamenti sono dati per illustrati.
Chiedo al Vicepresidente Carosso il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Sull'emendamento n. 291) il parere è contrario e sull'emendamento n. 55) il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 291), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 25, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 26 Emendamento rubricato n. 292) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Frediani lo dà per illustrato, pertanto chiedo il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Sull'emendamento rubricato n. 292) il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 292), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 26, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 26 bis Emendamento rubricato n. 66) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dai proponenti.
Chiedo alla Giunta regionale di esprimere il parere sull'emendamento.
Prego, Vicepresidente Carosso.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Carosso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Con l'approvazione dell'emendamento rubricato n. 66), la votazione è estesa al nuovo articolo.
ARTICOLO 27 Emendamento rubricato n. 293) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dai proponenti.
Chiedo alla Giunta regionale di esprimere il parere sull'emendamento.
Prego, Vicepresidente Carosso.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 293), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 27, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 28 Emendamento rubricato n. 294) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dai proponenti.
Chiedo alla Giunta regionale di esprimere il parere sull'emendamento.
Prego, Vicepresidente Carosso.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 294), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 28, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 28 bis Emendamento rubricato n. 54) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) L'emendamento viene dato per illustrato dai proponenti.
Chiedo alla Giunta regionale di esprimere il parere sull'emendamento.
Prego, Vicepresidente Carosso.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 29 Emendamento rubricato n. 295) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 56) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti sono dati per illustrati dai proponenti.
Chiedo alla Giunta regionale di esprimere il parere sull'emendamento.
Prego, Vicepresidente Carosso.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Sull'emendamento rubricato n. 295) la Giunta regionale esprime parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 56) la Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Procediamo con le votazioni.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 295), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 29, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 29 bis Emendamento rubricato n. 67) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Marin dà per illustrato l'emendamento.
La parola al Vicepresidente Carosso per il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

La Giunta esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 30 Emendamento rubricato n. 296) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Frediani dà per illustrato l'emendamento.
La parola al Vicepresidente Carosso per il parere della Giunta regionale.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Carosso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 296), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 30, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 31 Emendamento rubricato n. 297) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Frediani lo dà per illustrato.
La parola al Vicepresidente Carosso per il parere della Giunta regionale.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Carosso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 297), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 31, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 32 Emendamento rubricato n. 298) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 299) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 57) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 300) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 58) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 301) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 59) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 302) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 303) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) I proponenti danno per illustrato gli emendamenti.
La parola al Vicepresidente Carosso per il parere della Giunta regionale.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Parere contrario sull'emendamento rubricato 298).
Parere contrario sull'emendamento rubricato n. 299).
Parere favorevole sull'emendamento rubricato n. 57).
Parere contrario sull'emendamento rubricato n. 300).
Parere favorevole sull'emendamento rubricato 58).
Parere contrario sull'emendamento rubricato n. 301).
Parere favorevole sull'emendamento rubricato n. 59).
Parere contrario sull'emendamento rubricato n. 302).
Parere contrario sull'emendamento rubricato n. 303).



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Carosso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 298), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 299), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 300), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 301), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 302), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 303), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 32, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 33 Sull'articolo 33 insistono quattro emendamenti.
Emendamento rubricato n. 304) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 305) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 306) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 307) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La prima firmataria li dà per illustrati, pertanto do la parola all'Assessore Carosso per esprimere il parere della Giunta regionale.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

La Giunta regionale esprime parere contrario su tutti gli emendamenti che insistono sull'articolo 33.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 304), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 305), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 306), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 307), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 33, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 33.01.bis Emendamento rubricato n. 408) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Poiché il primo firmatario lo dà per illustrato, chiedo al Vicepresidente Carosso di esprimere il parere della Giunta regionale.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 408), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ZAMBAIA Sara (fuori microfono) Presidente, le chiederei la cortesia di aggiungere il mio voto favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Diamo atto a verbale che la Consigliera Zambaia ha votato favorevolmente sull'emendamento rubricato n. 408), mentre il Consigliere Marello ha votato in maniera contraria all'articolo 27 (lo avevo segnato, ma avevo scordato di darne atto a verbale).
ARTICOLO 33 bis Emendamento rubricato n. 60) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il primo firmatario lo dà per illustrato, per cui chiedo al Vicepresidente Carosso di esprimere il parere della Giunta regionale.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

La Giunta regionale esprime parere favorevole.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 33.01.ter Emendamento rubricato n. 409) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Il Consigliere proponente lo dà per illustrato, pertanto chiedo il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 409), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 33 ter Emendamento rubricato n. 61) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Tale emendamento introduce l'articolo 33 ter.
Il Consigliere proponente lo dà per illustrato, pertanto chiedo il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 34 Emendamento rubricato n. 308) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 309) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 396) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 310) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 311) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) I proponenti danno per illustrati gli emendamenti.
Chiedo al Vicepresidente Carosso il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Sugli emendamenti rubricati n. 308) e n. 309) il parere è contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 396) il parere è favorevole.
Sugli emendamenti rubricati n. 310) e n. 311) il parere è contrario.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 308), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 309), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 396), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 310), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 311), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 34, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 35 Emendamento rubricato n. 312) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) I proponenti danno per illustrato l'emendamento, pertanto chiedo al Vicepresidente Carosso il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Il parere è contrario.



PRESIDENTE

La ringrazio.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 312), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 35, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 36 Emendamento rubricato n. 313) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Frediani lo dà per illustrato.
Chiedo al Vicepresidente Carosso il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Sull'emendamento n. 313) il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 313), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 36, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 37 Emendamento rubricato n. 314) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Frediani lo dà per illustrato.
Chiedo al Vicepresidente Carosso il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Sull'emendamento n. 314) il parere della Giunta è contrario.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 314), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 37, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 38 Emendamento rubricato n. 315) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 62) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Entrambi gli emendamenti sono dati per illustrati.
Chiedo al Vicepresidente Carosso il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Sull'emendamento n. 315) il parere è contrario e sull'emendamento n. 62) il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 315), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva. (Il voto è esteso al nuovo articolo) (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 39 Emendamento rubricato n. 316) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 317) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 318) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 319) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 320) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 321) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 63) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 64) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Tutti gli emendamenti sono dati per illustrati.
Chiedo al Vicepresidente Carosso il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Sugli emendamenti n. 316), n. 317), n. 318), n. 319), n. 320) e n. 321) il parere è contrario, mentre sugli emendamenti n. 63) e n. 64) il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 316), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 317), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 318), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 319), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 320), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 321), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 39, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 40 Emendamento rubricato n. 322) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 323) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 324) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 325) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 326) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti sono dati per illustrati dai proponenti.
Chiedo alla Giunta regionale di esprimere il parere sugli emendamenti.
Prego, Vicepresidente Carosso.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Sull'emendamento rubricato n. 322) la Giunta regionale esprime parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 323) la Giunta regionale esprime parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 324) la Giunta regionale esprime parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 325) la Giunta regionale esprime parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 326) la Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Procediamo con le votazioni degli emendamenti all'articolo 40.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 322), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 323), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 324), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 325), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 326), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 40, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 41 L'emendamento rubricato n. 327) viene ritirato.
L'emendamento rubricato n. 328) viene ritirato.
L'emendamento rubricato n. 329) viene ritirato.
L'emendamento rubricato n. 330) viene ritirato.
L'emendamento rubricato n. 331) viene ritirato.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Ho ancora qualche minuto a disposizione.
Rispetto all'articolo 41, volevo ringraziare i colleghi per il lavoro svolto.
Con l'articolo, se avete avuto modo di leggerlo, permetteremo sia alle famiglie che hanno bimbi e bimbe con malattie muscolari degenerative, che quindi hanno necessità dell'idroterapia come formula di cura, sia alle persone che hanno a casa parenti che vivono in tali condizioni (pensiamo a nonni o nonne, ma anche ai papà e alle mamme), di costruire vasche terapeutiche, in deroga agli strumenti urbanistici vigenti. Le vasche terapeutiche non sono piscine (questo va detto con grande chiarezza) e la tipologia di sagoma di grandezza di copertura è normata.
Grazie al lavoro svolto con il collega Marin e parlando anche con il Presidente dell'Ordine dei medici, che si occupa di questo tema, siamo riusciti a scrivere in questo modo l'articolo 41, inserendo metrature adeguate che rispettano le necessità di chi ha bisogno di fare questa tipologia di trattamento.
Mi sembra, al netto delle divisioni che hanno impostato il lavoro e ad alcune possibilità di lavoro comune, al di là delle divisioni rispetto alla legge, che un punto di sintesi ci sia stato. Pertanto, invito tutti i colleghi a sostenere quest'articolo.
È veramente una norma di grande democrazia e di grande sostegno. Durante il COVID abbiamo visto come la chiusura delle piscine e di tutte quelle vasche terapeutiche che servivano alle persone per continuare a far degenerare meno il tono muscolare ha fatto sì che tanti di loro avessero problemi enormi, perché poi vi si collegano altre tipologie di problematiche fisiologiche.
Ci tenevo solo dirlo e a ringraziare i colleghi, perché saremo la prima Regione in Italia a permettere questo tipo di provvedimento all'interno del proprio territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Mi sembra doveroso ringraziare il collega Magliano, perché ci ha sostanzialmente fornito un'opportunità di buonsenso e d'intelligenza. È una bella dimostrazione di come si deve collaborare nell'interesse dei cittadini.
Su questo c'è unanimità e ci fa piacere condividere queste scelte. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Possiamo procedere con la votazione dell'articolo 41.
Indìco la votazione palese sull'articolo 41.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 42 Emendamento rubricato n. 322) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 333) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 334) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 65) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) I Consiglieri proponenti danno per illustrati gli emendamenti.
La parola al Vicepresidente Carosso per il parere della Giunta regionale.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Parere contrario sull'emendamento rubricato n. 332).
Parere contrario sull'emendamento rubricato n. 333).
Parere contrario sull'emendamento rubricato n. 334).
Parere favorevole sull'emendamento rubricato n. 65).



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Carosso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 332), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 333), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 334), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 42, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 43 L'emendamento rubricato n. 335) è inammissibile.
Indìco la votazione palese sull'articolo 43.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Scusi, Presidente.
Ho sbagliato la votazione sull'articolo 43.
Erroneamente ho dato votazione contraria, invece la mia votazione è favorevole.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole sull'articolo 43 da parte del Consigliere Preioni.
ARTICOLO 44 Emendamento rubricato n. 336) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Frediani lo dà per illustrato.
La parola al Vicepresidente Carosso per il parere della Giunta regionale.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Il parere della Giunta regionale sull'emendamento rubricato n. 336) è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 336), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 44, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Passiamo all'emendamento rubricato n. 16), che insiste sul titolo.
Emendamento al titolo, rubricato n. 16) presentato da Marello, Gallo Avetta, Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle Sacco, Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Marello dà per illustrato l'emendamento.
La parola al Vicepresidente Carosso per il parere della Giunta regionale.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Il parere della Giunta sull'emendamento rubricato n. 16) è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente Carosso.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Sono terminati gli emendamenti e non sono stati depositati atti d'indirizzo collegati. Pertanto, se non vi sono Consiglieri che desiderano intervenire per dichiarazione di voto, possiamo procedere con le modifiche di coordinamento e, successivamente, al voto finale dell'intero testo.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Come Gruppo di Forza Italia, annunciamo un voto convintamente favorevole, e sottolineo la parola "convintamente".
Il voto sarà favorevole a un testo - in questo caso, la proposta di legge in oggetto - alla cui scrittura il nostro Gruppo ha contribuito in modo significativo.
In sintesi, con questa legge operiamo una revisione importante della disciplina relativa a tutte quelle norme che riguardano, in modo particolare, il riuso, la riqualificazione dell'edificato, la rigenerazione urbana, il recupero dei rustici e il recupero dei sottotetti. E lo facciamo non con una nuova legge, ma intervenendo sulle leggi regionali esistenti in modo particolare sulla 16/2018, sulla 56/1977, sulla 19/1999 e sulla n.
14/2004.
In particolare, s'interviene in modo significativo sulla legge 16/2018, il cui titolo era "Misure per il riuso, la riqualificazione dell'edificato e la rigenerazione urbana". Era un intento sicuramente condivisibile, a condizione, però, che le norme fossero applicabili. Invece abbiamo scoperto nel tempo che, di fatto, questa norma purtroppo non è mai è stata attuata se non in casi eccezionali. Era quindi una norma che aveva dei presupposti condivisibili, ma che, per com'era stata scritta nei propri contenuti e per com'era stata delucidata nella relazione che la accompagnava non ha, di fatto, trovato applicazione.
Abbiamo perciò fatto quello che noi amministratori locali tendenzialmente sappiamo fare: ci siamo messi in ascolto con grande attenzione; abbiamo ascoltato i tecnici comunali; abbiamo ascoltato i professionisti; abbiamo ascoltato gli operatori del settore; abbiamo ascoltato i cittadini. Non solo, perché abbiamo anche fatto un lungo - e io credo proficuo - lavoro in Commissione.
Peraltro, ringrazio il già Presidente Mauro Fava per come ha condotto i lavori in questi due anni. Sono stati due anni intensi, in cui ci siamo confrontati in modo puntuale, facendo che cosa? Individuando i punti critici su cui intervenire per dare gambe alle leggi esistenti. Sì, perch molti cittadini e molti tecnici comunali si trovavano, di fatto, a non poter soddisfare le richieste che arrivavano perché qua e là c'era sempre qualche cavillo che impediva una semplice ristrutturazione, un piccolo ampliamento, il recupero del sottotetto e quant'altro.
In sintesi, i punti che abbiamo toccato sono così riassumibili: abbiamo reso più semplice l'adeguamento dei piani regolatori al Piano paesaggistico regionale. Una norma essenziale anche per dare gambe e rispetto a quella tutela dell'ambiente che tutti noi vogliamo, ma che, in effetti, era estremamente difficile da attuare per i Comuni, in quanto prevedeva una variante generale. In questo modo, invece, facciamo una variante - articolo 17 - e i Comuni che vogliono possono adeguare il loro piano regolatore al Piano paesaggistico regionale.
Un'altra norma importantissima è quella che ci permette di superare l'obbligo a carico delle amministrazione comunali di esprimersi con delibere di Consiglio su ogni singolo intervento. Credo che questo fosse uno dei punti più dolenti della legge 16/2018, che fino a questa sera è vigente, perché, di fatto, obbligava ogni Comune a portare nel proprio Consiglio comunale la delibera per ogni singolo intervento. Durante la stesura di questa legge ci confrontammo anche con l'Assessore Valmaggia; in quel momento rappresentavo l'ANCI regionale, in qualità di Vicepresidente ed evidenziammo il fatto che ritenevamo che questo avrebbe costretto i Consigli comunali a fare delibere ad personam. Io avrei sfidato qualsiasi Comune a esprimersi su ogni singolo intervento! Infatti, questo non è avvenuto e gli interventi non sono partiti.
Al contrario, noi che cosa facciamo? Introduciamo quel principio previsto dal Piano casa, che ha funzionato benissimo, che prevede che il Comune, pur nella sua autonomia, possa escludere quelle zone su cui non vuole che questa norma sia attuata, in toto o in parte, e, di conseguenza, dica che su tutto il resto del territorio le opportunità che prevede questa legge (o queste leggi) si possono attuare.
Introduciamo poi la possibilità di rilocalizzare attraverso la decostruzione e la ricostruzione, con premialità di edifici che si trovano in zone improprie o in zone a grande rischio idrogeologico. Lo facciamo concedendo premi in cubatura, concedendo riduzioni degli oneri di urbanizzazione o del costo di costruzione. È evidente che non possiamo farlo stanziando risorse dirette, ma cerchiamo di farlo in modo indiretto favorendo quindi coloro che vogliono decostruire e quindi abbattere le case che sono in zone a rischio idrologico per ricollocarle in altre zone.
Chiariamo, peraltro, in modo inequivocabile che i benefici vanno a favore di tutti quegli edifici legittimi, e per legittimi intendiamo tutti quegli edifici che, al momento della presentazione dell'istanza, sono tali in quanto hanno una concessione edilizia, un condono o altre pratiche che li hanno resi legittimi. Questo al contrario di quello che prevedeva l'attuale norma, che lasciava all'interpretazione di alcuni tecnici comunali il fatto che si ritenesse legittimo solo quell'edificio, che lo era grazie alla concessione edilizia e lo escludeva dagli eventuali condoni che c'erano stati.
La legge nazionale su questo si era già espressa chiaramente, ma noi siamo intervenuti per togliere tutti i dubbi che man mano abbiamo riscontrato.
Gli uffici decentrati dei Comuni con loro interpretazioni potevano andare in questa direzione, anche perché nella circolare era esplicitato.
Si prevedono poi delle premialità in termini percentuali (dal 20%), alle quali si possono aggiungere altre premialità sugli edifici residenziali, su quelli turistico-ricettivi e su quelli direzionali. In particolare - questo su nostra sollecitazione - abbiamo fatto sì che gli edifici uni e bifamiliari possano comunque avere sempre un ampliamento di almeno trenta metri quadrati. Ci tengo a sottolineare quest'aspetto, perché credo che sia un aspetto di giustizia sociale: andando a percentuale, al limite, avremmo favorito chi ha già tanta metratura a disposizione, ma avremmo penalizzato coloro che avevano più bisogno, perché magari carenti di metri quadrati. In tal caso, il 20% avrebbe soltanto portato pochi metri quadrati di ampliamento. Invece, in questo modo almeno due camere e un bagno le possono prevedere anche coloro che partono da un'abitazione uni o bifamiliare di piccole dimensioni.
Inoltre, rendiamo più facile il recupero ai fini abitativi dei sottotetti esistenti. Tutto ciò era fattibile prima della legge n. 16; poi la legge n.
16 ha introdotto la clausola che l'edificio dovesse essere legittimo al momento della presentazione, per cui i sottotetti che avevano le caratteristiche per realizzare legittimamente quelle camere o quei vani, se erano già stati realizzati, sarebbero stati prima demoliti e poi ricostruiti. Credo che anche su questo si faccia un passo avanti soprattutto a vantaggio del miglior utilizzo dei volumi ormai esistenti.
Ancora, stabiliamo anche dei tempi certi. I 120 giorni per le risposte diventano novanta, ma soprattutto introduciamo in modo chiaro e inequivocabile che il silenzio diventa silenzio-assenso. Pertanto, nei casi in cui le amministrazioni ci mettano mesi o anni a rispondere, il cittadino potrà difendersi, potendo partire e realizzare. Di conseguenza, in qualche modo le amministrazioni saranno sollecitate a svolgere il proprio ruolo nei tempi dovuti.
Interveniamo, inoltre, per incentivare e agevolare l'efficienza energetica degli edifici, escludendo dal conteggio della cubatura gli extra spessori necessari alla coibentazione delle pareti o delle solette. Questo era previsto fino a un po' di tempo fa anche dalla legge nazionale, poi inspiegabilmente si è chiuso questo periodo, per cui le dimensioni che andavano oltre i classici trenta centimetri diventavano parte integrante della cubatura, rendendo talvolta molto più difficile fare un'idonea coibentazione. Noi diciamo, invece, che tanto per le pareti quanto per i solai è possibile aggiungere ulteriori trenta o quindici centimetri, senza che questi rientrino nella cubatura. Si tratta di misure molto puntuali e pragmatiche, che servono a tutti i nostri cittadini per migliorare il loro abitare. A vantaggio di questi interventi, riduciamo per alcune fattispecie gli oneri derivanti dal costo di costruzione o degli oneri di urbanizzazione a carico dei cittadini.
Concludo dicendo che i contenuti che ho elencato, e che rappresentano soltanto una parte degli interventi previsti, sono significativi per comprendere l'importanza del provvedimento, che è teso a dare risposte concrete a tutti i piemontesi che si trovano nella necessità o nella volontà di modificare la loro condizione abitativa. Tutto questo lo possono fare, utilizzando gli spazi e i volumi esistenti, realizzando realisticamente e pragmaticamente un risparmio di suolo.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Valle in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io per annunciare il nostro voto contrario alla proposta di legge e provo a spiegare il perché.
Ovviamente, dal punto di vista dell'impostazione e del ragionamento alla base della legge, cioè quello di favorire, per quanto possibile, il recupero del costruito e il suo riutilizzo, siamo favorevoli e lo eravamo già in tempi non sospetti, tant'è vero che andiamo a incidere su una legge la n. 16/2018, che abbiamo votato nella scorsa consiliatura.
Coerentemente con questa legge, c'è una serie di provvedimenti nazionali che i Governi, che si sono susseguiti negli ultimi anni e che in buona parte sono stati sostenuti anche da noi, hanno preso. Penso alle misure sull'efficientamento energetico; penso ai bonus relativi alle ristrutturazioni e all'acquisto di nuovi mobili.
Adesso c'è il bonus del 110, il bonus sismico e tutti quelli che conosciamo e che sono a disposizione proprio perché l'Italia e il Piemonte, in particolare, hanno un patrimonio edilizio rilevante, a proprietà estremamente diffusa, che è una caratteristica unica nel panorama almeno europeo, se non internazionale. Di conseguenza, la casa rappresenta una ricchezza importante nella quale molte famiglie piemontesi hanno investito i loro risparmi, i loro affetti e le prospettive per il futuro dei loro figli e nipoti.
Permettere a loro di intervenire su queste strutture per riqualificarle per renderle soddisfacenti rispetto ai criteri del moderno abitare e d'altra parte, consentire anche quelle modifiche che permettono di recuperare degli spazi in più, vuol dire anche far venire meno un'altrettanto legittima domanda di nuove edificazioni che quelle esistenti non sono in grado di soddisfare e, contestualmente, andare a contenere un problema importantissimo, che è quello del consumo di suolo. Infatti ancora oggi in Piemonte ogni anno si consumano decine di migliaia di metri quadri di suolo vergine, il più delle volte a destinazione agricola e anche di elevata qualità, perché ovviamente si tratta di terreni pianeggianti, in buona posizione, che sono sottratti all'uso agricolo e alla loro funzione ambientale e, quindi, alla loro funzione ecosistemica di "spugna" delle acque, di restituzione dell'ossigeno e di assorbimento dell'anidride carbonica.
Tutta questa lunga premessa per dire che, purtroppo, non tutte le misure contenute in questa legge sono coerenti con questo fine. Alcune di queste sicuramente inseriscono, anzi, in realtà rafforzano, perché si tratta di misure che già esistevano e penso a tutti i vari bonus degli ampliamenti previsti per coloro che deimpermeabilizzano, ristrutturano o che fanno un uso appropriato dei materiali di risulta. Queste erano misure che già esistevano nella legge precedente e alcune di queste attendevano - e continuano ad attendere - regolamenti attuativi che potevano tranquillamente arrivare in questi tre anni, come il bonus collegato al riutilizzo del materiale di risulta del cantiere o alle bonifiche; e si attendono provvedimenti che questa Giunta, in questi tre anni, poteva tranquillamente adottare, ma che si è ben guardata dal fare.
La legge attuale non modifica affatto l'entità del bonus e nemmeno l'intervento cui questo è collegato, ancorché ridotto, perché si tratta del 5% di cubatura in più. Questa legge non aggiunge niente, se non che batte il tempo per il fatto che in questi tre anni non si è mosso nulla su questo versante e non possiamo che aspettare che qualcosa arrivi nei prossimi due anni per dare concretezza alla norma.
Dicevo, sicuramente c'è l'intenzione di rinforzare alcune di queste scelte soprattutto dal punto di vista della procedura e della sburocratizzazione.
Tuttavia, ci sono alcune scelte assolutamente contestabili, altre rappresentano rischi che dobbiamo segnalare ma cui non è stata data una risposta. Su alcune scelte contestabili abbiamo discusso a lungo e su alcune abbiamo trovato piccoli passaggi di compromesso. Penso al fatto che abbiamo escluso gli interrati a uso abitativo, anche se sui seminterrati avremmo potuto fare ragionamenti ben diversi come pure sui piani pilotis che in realtà sono recuperabili, però la questione meritava un maggiore approfondimento e anche una maggiore distinzione tra caso e caso.
Un seminterrato è sempre un seminterrato, ma può essere un seminterrato che esce dal livello terra di venti come di cinquanta o di 100 centimetri; pu essere un seminterrato, ma può avere tutto un affaccio libero davanti o due o tre lati liberi davanti e solo il lato alle spalle occupato (penso a tante edificazioni in collina). Insomma, tutte queste distinzioni potevano trovare spazio nella legge, ma meritavano più confronto e più approfondimento per poterlo fare ma, invece, si è preferito tagliare con l'accetta.
Così come con l'accetta abbiamo tagliato sul tema delle altezze che a me onestamente, continua a preoccupare, perché anche se a fatica posso comprendere la logica della salvaguardia dell'esistente e il recupero del costruito, perché diversamente - bisogna essere sinceri - ci si presta all'utilizzo semplicemente in maniera illegittima di questi spazi e a un uso non coerente con la norma, però permettere oggi di modificare al ribasso le altezze esistenti negli edifici antecedenti al 1975 trovo che sia un rischio che, francamente, potevamo evitare di correre.
Mi si dirà che magari non succederà niente o che magari nessuno lo farà, ma a me sembra di dare un'opportunità che era meglio non dare e che rischia di dequalificare in maniera importante la qualità del nostro costruito, quando si dovrebbe riqualificare in meglio non consentendo di recuperare l'impossibile per aumentare la cubatura in una regione come la nostra, che gli abitanti li sta perdendo e non li sta guadagnando. Di conseguenza, non ha tutta questa fame di spazi a tutti i costi, a meno che non ci sia la fame di spazi di bassa qualità e di basso pregio per intercettare, in maniera sostanzialmente speculativa, soglie di mercato e di popolazione che non possono permettersi altre soluzioni.
Questo è un rischio che, secondo me, si poteva assolutamente evitare, anche perché parliamo di costruito che possiamo datare intorno alla seconda metà del secolo scorso, che francamente è vecchio, con tutti i suoi limiti, per esempio, di carattere energetico e strutturale, che dal punto di vista dell'abitabilità aveva già degli standard piuttosto simili a quelli che utilizziamo oggi e che, invece, andiamo a negare facendo finta che negli anni Settanta costruissero in montagna secondo i criteri degli anni Venti cosa che non è avvenuta.
Vogliamo segnalare ancora un paio di rischi. Il primo è che l'eccesso di deregolamentazione rispetto a quanto si può fare ha portato, con questa nuova impostazione, a deresponsabilizzare in maniera importante i nostri Enti locali i quali, in buona parte del loro territorio, si vedono quasi scippati delle loro competenze. Mi si obietterà che, se volessero, con le loro deliberazioni possono compartimentare, modificare o limitare gli spazi d'intervento della legge; questo è vero, ma è vero in parte perch esattamente come prima, le deliberazioni che autorizzavano potevano portare un nome e un cognome, ma anche le deliberazioni che escludono possono portare un nome e un cognome, come anche le deliberazioni che dicono "lì quelle cose non si fanno", soprattutto nei paesi piccoli.
A Torino, nelle grandi città, nei capoluoghi di provincia è facile dire che un quartiere può fare una cosa e un altro ne può fare un'altra seconda le sue caratteristiche, ma quando in alcuni centri abitati di 500, 1.000 o 1.500 abitanti si permettono certe attività in certe zone e se ne escludono altre, è evidente che dietro quelle porzioni di territorio ci sono nomi e cognomi ben riconducibili.
Pertanto, mi dispiace, ma è vero solo in parte quello che si diceva, e cioè che lasciamo la responsabilità in capo ai Comuni che, come mi pare, in questo caso togliamo, perché sarà sicuramente più facile decidere di non dire niente. Svuotiamo così di contenuto i piani regolatori e la capacità di regolamentazione e di ordine del territorio che tipicamente è in capo ai Comuni e lo facciamo con uno strumento che, secondo me, non avendolo potuto approfondire adeguatamente, presenterà alcuni profili d'illegittimità sia rispetto alla normativa nazionale sia rispetto al contrasto con altre normative. Di conseguenza, se non sarà impugnata dal Governo, sono sicuro che si aprirà una rilevante quantità di contenziosi sull'applicazione di questa norma, anche perché questa norma andava logicamente approvata dopo la riformulazione della legge n. 56 del 1977, cioè la legge sull'urbanistica.
È stato un annuncio di questa Giunta quando si è insediata, uno dei grandi obiettivi che il Presidente Cirio e la maggioranza ci hanno dato appena siamo entrati in quest'aula. Niente di male, da tanti anni si è discusso di voler fare e non si è mai riusciti a mettervi mano proprio per la complessità della materia.
Vista la difficoltà nel condividere i percorsi, quasi mi auguro che non ci si arrivi. In ogni caso, dal punto di vista logico, prima andava regolato il quadro complessivo e, quindi, stabilita una nuova legge in materia urbanistica, dove molte di queste previsioni potevano già trovare spazio non tanto nella legge, ma soprattutto nel modo in cui i Comuni avrebbero dovuto disegnare i loro piani regolatori in seguito alla nuova legge. Non si è voluto fare e avremo dei problemi, anche perché non si è riusciti a intervenire su tutto quello su cui era necessario intervenire senza toccare anche la legge 56, perché nonostante i proclami iniziali, la legge interviene in diversi punti anche sulla legge 56, perché non si poteva fare diversamente.
Pertanto, al patchwork e all'arlecchinata della legge 56 del 1977 abbiamo aggiunto qualche altra toppa, che aggiunge un po' di colore ma ne rende ancora una volta di più difficile l'interpretazione e l'uso da parte degli operatori. Soprattutto, diventando più incerto il quadro giuridico di riferimento, non potranno che aumentare i contenziosi, ma l'incertezza non è di stimolo a un comparto decisamente importante per la nostra economia.
Per tutti questi motivi, pur continuando a condividere (ma non poteva essere diversamente, visto che la legge madre è la legge 16 del 2018) la filosofia generale e pur apprezzando le aperture su singole questioni degli ultimi giorni, non possiamo che rimanere molto perplessi, per le ragioni di cui ho già detto.
Non possiamo che stigmatizzare, come abbiamo già fatto in apertura, il ricorso al contingentamento, che ci ha impedito, anche in questa discussione, di fare ragionamenti più ampi. Abbiamo dovuto sempre limitarci a intervenire su emendamenti già depositati, peggiorando di molto la qualità del lavoro del Consiglio.
Spero che questo serva da lezione, soprattutto alla maggioranza, su quali sono le condizioni con cui si può costruire una buona dialettica d'Aula e raggiungere compromessi al rialzo quando modifichiamo le nostre leggi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bongioanni; ne ha facoltà.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Arriviamo, dopo un lungo iter di discussione e di confronto in Commissione all'approvazione di uno strumento legislativo importante e puntuale anche per il momento che stiamo vivendo, che sta vivendo la nostra economia, la nostra piccola e media impresa. Stiamo uscendo dalla crisi pandemica, ma la situazione geopolitica.
Presidente, c'è troppo brusio.



PRESIDENTE

Scusate, vi chiedo di tenere un comportamento degno, in modo da permettere a tutti i Consiglieri di intervenire, soprattutto chi è vicino a chi sta intervenendo.
Prego, Consigliere, continui pure.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
La situazione geopolitica attuale, con la crisi russo-ucraina, testimonia un pesantissimo incremento dei costi per quanto riguarda le materie prime con costi fissi che gravano sulla locomotiva che traina la nostra economia ossia la piccola e media impresa (in questo caso quella artigiana).
Oggi, con questa legge, condivisa dalla maggioranza, ma con apporti sensibili dei colleghi dell'opposizione, si dà finalmente una risposta all'economia piemontese, una riposta che nasce da quella che dovrebbe essere la prima linea guida della nostra attività: l'ascolto.
Sono stati sentiti le associazioni di categoria, le imprese artigiane, le amministrazioni, i cittadini e i professionisti che lavorano nel settore. È un intervento legislativo che aiuterà a far girare il volano economico del Piemonte, semplificando uno dei cancri della nostra Italia: la burocrazia.
Qui si vanno a semplificare le norme in materia urbanistica, a favore del riuso e del recupero delle aree dismesse. È, quindi, un'azione meritoria e virtuosa quella che si va a comporre con la legge.
Ricordiamoci che l'urbanistica rappresenta un settore quasi cruciale per lo sviluppo economico del nostro territorio che, come dicevo, arriva da una lunga fase di sofferenza.
L'aumento dei prezzi delle materie prime, del resto, ci spinge ad andare incontro a un settore economico che genera posti di lavoro, che paga le tasse e porta ricchezza, al fine di evitare il rischio di fermare i cantieri già avviati fino a quando i prezziari non saranno aggiornati e adeguati al costo reale delle materie prime.
Detto questo, e facendo un plauso al primo firmatario collega Marin, faccio i complimenti anche al mio collega e compagno di partito Davide Nicco, per l'importante attività di controllo che ha effettuato in fase emendativa.
Credo che oggi il Piemonte possa accogliere questa legge con un sorriso perché è sicuramente una spinta alla nostra grande economia della piccola e media impresa.
Grazie.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Bongioanni per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla dichiarazione di voto la Consigliera Francesca Frediani.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Solo per annunciare il nostro voto contrario.
Riconosciamo sicuramente il lungo percorso fatto e la volontà di ascolto del primo firmatario, anche se questa volontà di ascolto ha subito una brusca frenata, non dico interruzione totale ma frenata, con il contingentamento in Aula. Nonostante il contingentamento, siamo riusciti a confrontarci su alcuni temi, però, alla fine, il risultato non è per noi soddisfacente. Ma questo è un problema che, come dicevamo anche a margine della seduta di Consiglio questa mattina prima di iniziare la seduta riguarda proprio una diversa visione e una diversa idea del nostro territorio, di come va salvaguardato e di quella che dev'essere l'economia citata poco fa dal Consigliere Bongioanni.
Sono visioni che difficilmente si possono conciliare, su cui è difficile trovare una convergenza e, ancora meno, convenire in modo perfetto.
Noi manteniamo le nostre perplessità e abbiamo anche dei timori rispetto al giudizio che questa legge subirà nel suo iter successivo. Probabilmente ci sarà qualche rilievo che potrebbe portare a qualche difficoltà di applicazione e anche di vigenza della stessa. Il principio dichiarato dal primo firmatario è di limitare il consumo di suolo, del recupero e del riuso.
A livello di principio, siamo ovviamente d'accordo su quanto proposto anche rispetto al semplificare, perché non possiamo essere contrari a una semplificazione normativa. Tuttavia, sia rispetto al primo punto sia rispetto al secondo, non possiamo fare a meno di notare che questa proposta di legge, che sta per diventare legge, nella pratica va esattamente scendendo nel dettaglio degli articoli, in direzione opposta.
Basta vedere come spesso, con la scusa della semplificazione, si vada a sottrarre agli Enti locali la possibilità di controllo sul territorio che potrebbe poi portare, nell'applicazione reale, a problemi in molti Comuni e per molti soggetti a rischio idrogeologico. Pensiamo al tema delle altezze che è stato l'ultimo tema che abbiamo dibattuto nel tavolo informale chiamiamolo così, che si è svolto questa mattina prima di iniziare la seduta.
Detto tutto ciò, manteniamo le nostre perplessità. Ovviamente tutti noi speriamo che il nostro territorio sia in grado di sfruttare appieno tutte le opportunità messe a disposizione in questi ultimi mesi dai bonus che sono stati messi a punto dal Governo, anche se, se vogliamo parlare di semplificazione e facendo un esempio negativo, dovremmo proprio parlare di questi bonus. Bonus che hanno subito delle modifiche e delle interruzioni che hanno creato disagi a persone che hanno avviato i lavori, ma che poi si sono trovate a dover giocare con regole differenti e rischiano di vanificare tutto lo sforzo che, invece, sarebbe stato molto positivo e avrebbe consentito di recuperare e, soprattutto, efficientare dal punto di vista energetico numerosi edifici presenti sul territorio.
Auspichiamo che il lavoro, annunciato sul testo, di revisione dell'intera normativa urbanistica regionale, possa essere un ulteriore spunto di dialogo e di confronto e che si riesca a trovare maggiore convergenza su alcuni temi che costituiscono le basi per la sicurezza del territorio e dei cittadini che lo abitano.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Frediani per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire, per dichiarazione di voto, il Consigliere Marin.
Prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Mi pare doveroso, in conclusione, ringraziare il gruppo di lavoro che mi ha supportato in questi due anni; un mondo reale fatto di tecnici comunali, di legali che si occupano di edilizia e urbanistica, di pianificatori, di liberi professionisti che operano nel settore edile.
Oggi, cari colleghi, abbiamo presentato una legge corposa, coraggiosa innovativa e che - ne sono convinto - farà scuola quando il Governo metterà mano al vero e proprio progetto di legge nazionale sulla rigenerazione urbana, e che aiuta un comparto che è sempre stato trainante sul territorio nazionale e non solo in Piemonte. Qui parliamo di tutti coloro che si occupano di questa industria: l'artigiano, il libero professionista, il notaio, il muratore e le imprese delle costruzioni.
Devo ringraziare anche le minoranze, perché è stato fatto un grande lavoro in Commissione e altrettanto in Consiglio. Mi pare che ci sia stata una disponibilità per le modifiche che, come primo firmatario, ritenevo non andassero a stravolgere il concetto di recuperare quello che abbiamo, prima di parlare di nuove costruzioni. Questa è una delle prime leggi che, come ci chiede l'Unione Europea, va veramente nella direzione di consumo di suolo zero.
Non possiamo pensare di metter mano a una nuova corposa legge regionale di modifica su cui l'Assessore e Vicepresidente Fabio Carosso sta lavorando ma credo che questo sia un assist per lui, perché prima regolamentiamo e ci mettiamo in condizione di recuperare quello che esiste. Tuttavia, se prima non recuperiamo quello che esiste, solo nel momento in cui tu decostruisci o sposti o vai eventualmente a deimpermeabilizzare ti è consentita la premialità. Peraltro, su questo ha fatto un passaggio anche il collega Valle. Già l'attuale legge 16 del 2018 consentiva delle premialità, non è che ci siamo inventati qualcosa di nuovo, ma abbiamo ritenuto di accentuare e migliorare le premialità in funzione di un miglior risultato anche qualitativo del prodotto edilizio e dell'edificato.
Oggi come oggi, non è pensabile che si possa aiutare tutti con contributi pubblici. Tutto questo è finito. Credo che questa legge sia meglio che dare contributi al soggetto privato, che sia impresa, costruttore o singolo cittadino. C'è stata una grande discussione sulle altezze ma, cari signori lo ribadisco: se diminuisco il volume, vuol dire che dovrò scaldare meno e allora riesco a incidere sulle tasche dei cittadini, che risparmiamo.
Cerchiamo di guardare le cose in un'ottica più complessiva, considerando quello che è effettivamente l'intervento organico della legge.
Ringrazio gli Uffici - lo dico, e non per fare la barba nessuno - ma ho trovato collaborazione e disponibilità. Grazie per avermi consigliato l'opportunità di ritirare quell'emendamento che era in contrasto normativo e di correggerlo. Questo è quello che, a mio modo di vedere, gli Uffici devono fare. L'Assessore Carosso, che si è fatto carico di questo, è stato un ottimo collaboratore nei miei confronti, anche usando molto buonsenso quando io, a volte, rischiavo di sbagliare.
La mia maggioranza è stata compatta. Mi hanno fatto piacere gli interventi dei Capigruppo di Forza Italia e di Fratelli d'Italia, perché hanno dimostrato che si tratta di una vera maggioranza e portiamo a casa un provvedimento di sostanza che ci identifica in questa legislatura.
Lascio al collega Capogruppo Alberto Preioni le considerazioni di carattere conclusivo.
Credo che, dopo tanto lavoro e tante discussioni, approviamo una legge su cui chiaramente vi sono a volte posizioni un po' diverse, ma ritengo che quando quel mondo reale di cui dicevo comincerà a gestirla e a provare ad applicarla, probabilmente dirà grazie all'intero Consiglio regionale e non più al singolo soggetto che l'ha proposta.
Grazie a tutti.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Valter Marin per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire in dichiarazione di voto il Consigliere Grimaldi.
Prego, Consigliere, ha facoltà di intervenire.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Nei miei ultimi minuti di contingentamento, ovviamente ringrazio i tanti amministratori e i tanti tecnici che dovranno aver pazienza per questo lavoro assai disgraziato del Consiglio regionale.
Devo dire la verità: credo che il Consigliere Marin non abbia tutte le responsabilità. Parte di queste responsabilità ce l'ha un Gruppo ai più sconosciuto in questa discussione. Mi riferisco al Gruppo di Fratelli d'Italia che, dopo aver utilizzato impropriamente la legge di bilancio per fare un po' di campagna elettorale preventiva ha, di fatto, scatenato una reazione a catena e il Consigliere Marin, devo dire la verità, aveva ragione. Perché non è possibile che un Consigliere regionale passi mesi e mesi a discutere di una legge, quando qualcuno, tra l'altro dai banchi della Giunta, si permette di fare quello che ha fatto l'Assessore Marrone.
Collega Marin, fattelo dire in tutta amicizia, sempre che possa usare il "tu" e sempre che il Consigliere Segretario Gavazza me lo consenta per un secondo: non è una grande giustificazione. Cioè contingentare i tempi per tre sedute, essere costretti, di fatto, a decifrare i subemendamenti con i pareri tecnici scritti al volo, tra l'altro secondo me senza accordo di tecnici, non è un grande spettacolo.
Questa legge rischia di creare un danno. Io non so cosa avesse in mente il Vicepresidente Carosso quando si è lasciato sfuggire che avete dato una bella legnata alle opposizioni. Credo che la bella legnata l'abbiate data all'urbanistica. Avete, di fatto, dimostrato che ormai la norma che fa deroga è la normalità, non più l'eccezione.
Con la scusa del COVID, caro collega Bongioanni, state perseguendo un progetto di deregolamentazione della legislazione e anche un bavaglio all'indirizzo e al controllo pubblico.
Credo che questi provvedimenti deresponsabilizzino chi ha funzioni d'indirizzo, scarichino ogni responsabilità sui Comuni, cui va il nostro sentito ringraziamento e le nostre scuse, e complichino la singola attività in capo all'Amministrazione.
Si dice che la legge Marin voglia combattere il consumo di suolo: in realtà, otterrà tante colate di cemento e mattoni sui seminterrati, nei piani pilotis, nei ruderi e nei sottotetti in cui si potranno alzare le travi.
Come si è detto, questa legge manda in soffitta il buon senso. Di fatto unici in Italia, potremo rendere abitabili locali anche sotto i 2,40 metri o avere bagni di un metro quadro, dove lavarsi i denti. e non faccio altri gesti, perché pare brutto in Aula, il tutto in un metro, e tutto sotto i 2,40 metri! Praticamente, è una legge su misura per noi piccoli di statura! Peccato che non siamo nel "villaggio dei puffi" e non tutti sono alti come me un metro e sessanta, però non vi rendete conto che ci sono persone che si arrabbieranno per questo (ma non perché sono alti due metri): che ne è di tutti quei cittadini che hanno pagato migliaia di euro per rendere abitabili i propri immobili? Per la Lega - lo dico così - sono dei fessi? Lo sono i miei familiari, i vostri amici? Non lo so; so solo che saranno gli ultimi a pagare il prezzo più alto di questa legge.
Questa legge offrirà agli speculatori - mi dispiace, perché sono convinto che il collega Marin non abbia in testa questo, però è quello che succederà nuovi spazi insalubri da affittare ai più poveri e ai più fragili, agli ultimi che accetteranno di mettere a rischio la loro salute e la salubrità all'interno dell'edificio per garantirsi un tetto sopra la testa - molto basso, peraltro! - o un seminterrato claustrofobico.
Quella approvata in queste ore è una legge che va contro ogni tipo di logica, quella del "fai cosa vuoi e dove vuoi". Insomma, ci auguriamo che la Corte Costituzionale cancelli le norme più assurde di una legge che seppur parzialmente migliorata dal nostro lavoro in Aula (ringrazio ovviamente i colleghi che hanno dedicato tanto tempo a quest'obiettivo) non è altro che una deregulation totale in cui seppelliamo i nostri sensi di colpa verso l'ambiente e i più fragili.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni Alberto per dichiarazione di voto; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Come Gruppo Lega, siamo contenti di votare questa grande legge. È una legge che va a riscrivere l'urbanistica in Piemonte. È una legge che parla di rigenerazione e di recupero. Siamo una regione che ha più di 10 mila borghi tra le nostre campagne e le nostre montagne. Si parla di abitazioni della gente normale, del nostro popolo piemontese; si parla di baite e di cascine, che in molti casi sono purtroppo abbandonate e desuete; si parla del recupero di questi immobili; si parla di sottotetti e di seminterrati da recuperare, un patrimonio storico e architettonico incredibile; si parla di spostare gli immobili che oggi sono ubicati in zone pericolose, a rischio di frane o in zone idrogeologiche; si parla di recuperare le cubature e di ripristinarle a livello ambientale. Questa è la realtà.
Cari colleghi, uscite dal centro di Torino, perché il Piemonte è molto di più! Il Piemonte, come ho detto, è fatto di 10.000 centri che rischiano di scomparire, perdendo così un patrimonio a livello storico e culturale.
Non posso accettare che chi fa politica e chi fa l'amministratore guardi senza fare nulla rispetto al fatto che siamo una regione che invecchia. La Regione, e soprattutto lo Stato, devono attuare delle politiche pro famiglia e pro asili che permettano ai piemontesi di avere più figli. Su questo bisogna assolutamente lavorare. Come Regione abbiamo promesso una misura rispetto agli asili nido, che vedremo nelle prossime settimane di rendere assolutamente operativa e reale.
Da una parte, c'è ancora chi vorrebbe applicare, per l'ennesima volta, le rendite catastali sulle case, che rappresentano un grandissimo patrimonio italiano (è l'ultimo patrimonio che ci è rimasto!), e mettere di nuovo le mani nelle tasche dei cittadini italiani, in scia a tutte le "eurofollie" del periodo. Dall'altra parte, c'è invece chi vuole che la gente normale recuperi in tranquillità un sottotetto e ne recuperi magari un appartamento per il proprio figlio. Qua c'è la normalità, di là ci sono le "eurofollie".
Ecco da cosa siamo guidati.
Sono convinto che il popolo piemontese questo lo apprezzi. Di sicuro lo apprezzano i Sindaci, lo apprezzano i geometri, per cui organizzeremo sicuramente delle giornate informative in tutto il Piemonte per spiegare questa bella legge che rivede l'urbanistica. Per troppi anni siamo stati fermi in Regione Piemonte, spinti da logiche ambientali integraliste ed estremiste. Noi siamo qui per scardinare e per cambiare tutto questo.
Con questa legge sull'urbanistica andiamo avanti verso una normalizzazione del Piemonte.
Grazie.



(Applausi provenienti dalla parte dell'emiciclo riservata ai Gruppi di maggioranza)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Preioni per l'intervento.
Non essendovi altri interventi, dichiaro chiusa la fase delle dichiarazioni di voto.
Prima di passare alla votazione per appello nominale sull'intero testo di legge, cito le modifiche di coordinamento della proposta di legge n. 125.
Ai sensi dell'articolo 90, comma 3, del Regolamento è necessario procedere alle seguenti modifiche di coordinamento, che devono essere approvate a maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio regionale.
Articolo 4. A seguito dell'approvazione dell'emendamento rubricato n. 68) come modificato dal proponente, per conseguente coordinamento al comma 3 dell'articolo 2 bis della legge regionale n. 16/2018 e inserito nel medesimo articolo 4 della proposta di legge n. 125, le parole "o storicamente documentato" devono essere soppresse.
Articolo 11. In riferimento all'articolo 8 bis, comma 2, lettera b) della legge regionale n. 16/2018, come inserito all'articolo 11 della proposta di legge n. 125 per mero errore materiale e conseguente coordinamento interno al testo, la parola "delocalizzazione" è sostituita dalla parola "rilocalizzazione".
Indìco la votazione palese sulle modifiche di coordinamento sull'articolo 4 e sull'articolo 11 delle proposta di legge n. 125.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
In base agli accordi intercorsi con tutti i Gruppi, chiudiamo i lavori odierni.
Domani alle ore 12 è convocata una Conferenza dei Capigruppo.
Buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.45)



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