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Dettaglio seduta n.190 del 03/05/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 14.02 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni a risposta immediata.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1067, presentata dal Consigliere Sean Sacco, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione a risposta immediata n. 1072, presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Fabio Carosso; interrogazione a risposta immediata n. 1074, presentata dal Consigliere Alberto Avetta, cui risponderà l'Assessore Fabio Carosso; interrogazione a risposta immediata n. 1075, presentata dalla Consigliera Monica Canalis, cui risponderà l'Assessore Fabio Carosso; interrogazione a risposta immediata n. 1073 presentata dal Consigliere Raffaele Gallo, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via e-mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo ancora agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via e-mail a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti che degli Assessori che rispondono.
Ricordo che l'interrogante ha tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Prego sin d'ora i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1067 presentata da Sacco, inerente a "Eccessiva divergenza nel rapporto metri quadri/posti letto fra il Parco della Salute, della Ricerca e della Innovazione di Torino e la Città della Salute e della Scienza di Novara"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n.
1067, presentata dal Consigliere Sacco, che ha chiesto di illustrarla.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Alla luce delle difficoltà che abbiamo notato nella realizzazione del nuovo ospedale a Novara, ci siamo imbattuti sui numeri, soprattutto relativamente al dimensionamento. Abbiamo appurato che, ad oggi, persiste un problema legato all'aumento del costo delle materie prime, con un conseguente aumento del costo per la realizzazione della struttura. Appunto per questo nonostante i parametri per la costruzione degli ospedali siano gli stessi ovunque, diventa ancora più difficile spiegare la forte divergenza per quanto riguarda i posti letto fra il Parco della Salute, della Ricerca e della Innovazione di Torino e quelli della Città della Salute e della Scienza di Novara.
Dalla documentazione relativa al PSRI (Parco della Salute, della Ricerca e della Innovazione di Torino) si evince che, per la gara in corso, che attiene l'affidamento della concessione per la progettazione, realizzazione e gestione del Polo della Sanità e della formazione clinica, si prevede di costruire una superficie pari a 127.000 mq, di cui 122.000 mq per la parte sanitaria ospedaliera, su cui verranno realizzati 1.044 posti letto.
Per quanto riguarda, invece, la Città della Salute e della Scienza di Novara, si evince che la superficie netta totale del nuovo ospedale è pari a 163.102 mq, di cui 125.301 mq per l'area sanitaria ospedaliera, su cui verranno realizzati 671 posti letto (poco più della metà della struttura di cui sopra).
Riparametrando sul calcolo di Torino, il nuovo ospedale di Novara dovrebbe avere una superficie di circa 80.000 metri quadrati; invece, riparametrando sul calcolo di Novara, il nuovo ospedale di Torino dovrebbe avere una superficie di circa 195.000 metri quadrati. Il dimensionamento dei metri quadrati, nei lavori pubblici, è un parametro rilevante per la corretta stima degli importi a base d'asta, anche al fine di non incorrere in eventuali danni all'erario.
Rileviamo che non sono presenti, in letteratura scientifica, studi morfologici che giustifichino, tra Novara e Torino, tali differenze di parametri dimensionali. Per questo motivo, interroghiamo la Giunta per sapere, alla luce di quanto premesso, le motivazioni scientifiche che sono alla base di tale scelta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sacco per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore all'edilizia sanitaria

Grazie, Presidente e grazie al Consigliere Sacco per la precisione dell'interrogazione.
Se devo essere sincero, sono due progetti sui quali questa Giunta non ha mai lavorato. Lei sa meglio di me che l'ospedale di Novara ha una progettazione piuttosto vecchia, perché parliamo del 2010 o 2011, mentre la progettazione dell'ospedale di Torino risale al 2017.
Addirittura, per Torino noi siamo subentrati a gara già avviata; su Novara invece, la gara l'abbiamo avviata noi, ma non abbiamo mai toccato il progetto. Pertanto, le scelte tecniche che sottendono il dimensionamento ossia i metri quadri per posto letto, sono state assunte in un periodo in cui questa Giunta non era ancora insediata.
Le posso soltanto dire, per mia conoscenza, che in passato si tendeva a progettare gli ospedali, secondo le linee guida ministeriali, con un maggior numero di metri quadri per posto letto. Fino al COVID tale tendenza è andata diminuendo fino a 125 mq/posto letto; adesso, dopo il COVID, si stanno facendo altri ragionamenti, per cui si torna di nuovo ad una maggiore superficie rispetto ad ogni posto letto.
Detto questo, che rientra nel quadro delle linee guida e della normativa attualmente vigente, ci sono delle evidenti difficoltà. Ma le leggo testualmente le motivazioni che riguardano anche l'intensità di cura: "Le superfici delle strutture ospedaliere e, conseguentemente, le superfici unitarie a posto letto, sono, secondo il paradigma esistente tra dotazioni e funzioni, un parametro di progetto che corrisponde al modello organizzativo e funzionale previsto per l'opera da realizzare. Oltre a specifici assunti di carattere progettuale, la differenza tra una maggiore o una minore superficie unitaria di progetto può dipendere anche dalla possibilità di realizzare un modello organizzativo, funzionale e gestionale più o meno intensivo. L'intensità del modello può dipendere, a sua volta non solo dalle specifiche dell'organizzazione che gestirà il nuovo ospedale, ma anche dalle relazioni che l'ospedale stesso potrà stabilire con le reti sanitarie di riferimento per la gestione della continuità di tipo ospedale-ospedale e ospedale-territorio.
Considerato che la rete con la quale si confronterà il Parco della Salute della Ricerca e dell'Innovazione di Torino permette una più efficiente gestione dell'appropriatezza degli accessi e della continuità - e quindi una migliore valorizzazione del modello hub e spoke - le superfici unitarie di progetto del Parco stesso risultano inferiori rispetto all'intervento previsto di Novara (n. 711 posti letto), per il quale si prevede un modello meno intensivo, ma altrettanto efficace ed efficiente rispetto agli esiti in termini di salute".
Questo è quello che abbiamo chiesto ai responsabili del procedimento, non essendo stata una valutazione e una gestione della Giunta.
Sul Parco della Salute, si precisa che l'Azienda Ospedaliera Universitaria ha chiarito che i documenti progettuali messi a disposizione dei concorrenti hanno lo scopo di mettere in evidenza i principali aspetti organizzativi e funzionali del nuovo Parco della Salute, della Ricerca e dell'Innovazione, proprio al fine di indirizzare le future proposte progettuali.
I contenuti, pertanto, sono l'esplicitazione del quadro esigenziale della committenza per quanto riguarda le esigenze sanitarie, organizzative e funzionali, in conformità con i modelli organizzativi che l'Azienda intende adottare e nel rispetto degli standard di accreditamento regionale.
Il nuovo modello gestionale riporta il dimensionamento (programma edilizio generale) programmato di 127.000 metri quadri destinati ad attività sanitarie e di formazione clinica, schematizza l'organizzazione funzionale (layout ospedaliero teorico) per fasce funzionali, nonché la matrice di relazione tra le diverse aree. Il layout ospedaliero tiene conto dell'area a disposizione e viene, quindi, organizzato per aree e livelli preferenziali. I layout hanno una valenza di indirizzo e non di vincolo e sottolineo di indirizzo e non di vincolo - per l'impostazione delle soluzioni progettuali; tra l'altro, soluzioni progettuali che, nel caso della Città della Salute e della Scienza di Torino, trattandosi di dialogo competitivo come modalità di gara, sono lasciate molto di più alla parte progettuale rispetto alle altre tipologie di gara, in cui questo onere era ribaltato. Lascio la risposta scritta. Grazie, Presidente, ho concluso.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1073 presentata da Gallo, inerente a "Ripresa delle attività di Pet Therapy in Piemonte"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1073.
La parola al Consigliere Gallo per l'illustrazione.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Sarò molto breve, perché ho notato con piacere che basta depositare un question time per mettere in moto subito un meccanismo all'interno della Giunta. Infatti, ho appreso con piacere che alle ore 13 è uscito un comunicato stampa della Giunta, in cui si comunica già la risposta al mio question time. La domanda nell'interrogazione era come mai in Piemonte non erano ancora riprese le attività di Pet Therapy dopo la pandemia da COVID 19 mentre in tutte le altre Regioni tali attività erano riprese. Apprendo con piacere - ma attendo una risposta dell'Assessore - che alle ore 13 è stato comunicato che riprenderà la Pet Therapy, ma con un nuovo protocollo e saranno necessarie prescrizioni mediche e progetti personalizzati.
Adesso l'ho raccontata un po' ironicamente, ma accolgo con piacere il fatto che venga ripresa questa attività fondamentale all'interno della nostra sanità, perché oggettivamente era quanto meno curioso il fatto che non venisse riaperta e riattivata, vista la fine della pandemia. Comunque dal punto di vista formale ascolto con piacere la risposta dell'Assessorato e con piacere prendo atto che il mio question time ha permesso di mettere in moto il meccanismo e abbiamo fatto una buona cosa comune per la Regione Piemonte.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Gallo per l'illustrazione. La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Volevo dire in premessa che la ripresa delle attività di Pet Therapy non è un effetto del Consigliere Gallo, ma era già previsto ed avevamo già fatto degli incontri con le associazioni. Questa mattina abbiamo fatto l'ultimo incontro per definire anche un protocollo di sicurezza. Quindi, diciamo che è una piacevole combinazione.
Le leggo anche la parte più tecnica. Nella mattinata di oggi si è svolta una riunione (indetta già da tempo) di tutti i referenti regionali delle ASL e delle ASO proprio per la cosiddetta Pet Therapy, con gli animali. In detta sede sono state presentate le linee-guida per l'accesso in sicurezza di tutti gli operatori nelle strutture ospedaliere e di assistenza e sono stati forniti i nominativi di riferimento regionale a cui rivolgersi in caso di necessità. Verrà rappresentata alla Commissione regionale, per ci ricostituita, alla fine dell'anno venturo.
I referenti sono stati spronati a far partire quanto prima queste attività presso le loro strutture e messi in contatto con tutte le associazioni che stamattina abbiamo nuovamente contattato, proprio per organizzare questi protocolli che, ripeto, dopo la pandemia hanno richiesto una revisione soprattutto in tema di sicurezza.
Sono stati presentati alcuni progetti inviati alla Commissione dalle associazioni per verificare in quali strutture saranno meglio adattati. Il 25 giugno 2020 abbiamo sospeso queste attività proprio per i rischi che comportavano e oggi, a poco più di un mese dal termine ufficiale della pandemia, riprendono queste attività, ma riprendono con dei protocolli di sicurezza. Stiamo lavorando da tempo con le associazioni, ma fa piacere che Giunta, Consiglio ed opposizione siano così allineati nella previsione della riapertura delle attività. Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Comunico che, per il tempismo dei nostri Assessori e per agevolarli, ho dovuto riconfigurare l'ordine delle interrogazioni. Vi chiedo scusa.


Argomento: Comuni

Interrogazione a risposta immediata n. 1072 presentata da Magliano inerente a "Interventi in materia di carenza di Segretari comunali negli Enti locali del Piemonte: cosa intende fare la Giunta per velocizzare le procedure di reclutamento dei Segretari comunali?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1072.
La parola al Consigliere Magliano, per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Sperando anche io in un "effetto Gallo" rispetto alla domanda che pongo ricordo che nel nostro ordinamento giuridico amministrativo negli Enti locali è obbligatoria la figura del Segretario comunale, il quale svolge una funzione centrale ed essenziale per una corretta gestione dell'attività dell'ente. È evidente che questa figura, e tale ruolo, fondamentale in un contesto normale, oggi diviene insostituibile dal momento che i Comuni sono chiamati a cooperare con lo Stato per attuare il PNRR.
Nelle premesse riporto la condizione che stiamo vivendo, cioè il fatto che continua a perdurare la disperata ricerca da parte dei Sindaci della figura del Segretario comunale; di conseguenza aumentano le situazioni patologiche nella gestione delle funzioni che andrebbero assolte da un Segretario titolare.
Sappiamo che vi sono stati alcuni interventi; ad esempio, stante la cronica carenza di Segretari comunali sono state emanate recenti disposizioni, di cui all'articolo 16 ter, commi 9 e 10 del decreto legge del 30 dicembre 2019, n. 162, convertito nella legge n. 8 del 2020, di incaricare per un periodo non superiore a 12 mesi, poi elevato a 24 mesi, la possibilità di far svolge le funzioni di Segretario comunale anche ai Vicesegretari.
Avevamo affrontato questo tema e non risulta altresì possibile per gli Enti locali senza dirigenza incrementare, derogando agli stringenti limiti di bilancio, il trattamento accessorio per posizioni organizzative di nuova istituzione, cioè non possiamo dare al Vicesegretario le attitudini e soprattutto la qualifica, anche economica, rispetto alla funzione che svolge, così come stabilito dalla recente sentenza della Corte dei Conti Sezione regionale di controllo della Toscana. Pertanto, a causa del raggiungimento del tetto massimo di spesa, non potrà essere erogato alcun compenso ai Vicesegretari incaricati che oggi, di fatto, adempiono alle funzioni di Segretario comunale.
In seguito faccio un elenco delle azioni della Regione Sardegna da questo punto di vista, cercando di trovare una soluzione. Rilevo che l'emendamento depositato in Regione Sardegna sarebbe funzionale anche nella nostra Regione, ove tale situazione risulta maggiormente aggravata a causa della presenza di Comuni di piccole dimensioni (in Piemonte ci sono oltre mille Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti), i quali si ritrovano dover fronteggiare tali carenze per l'indisponibilità degli attuali Segretari comunali abilitati a poter stipulare convenzioni con più Comuni soprattutto di piccole dimensioni; quindi, il tema della stipula di convenzione è importante ed è oggetto di una possibilità di lavoro.
Tale intervento permetterebbe di evitare la paralisi amministrativa di moltissime Amministrazioni comunali, garantendo un indispensabile supporto a garanzia della legittimità degli atti assunti dagli enti in cui sono già incaricati, a sostegno dell'azione amministrativa giuridica e contabile dei Sindaci e del loro personale. Questo è l'oggetto.
Gli attuali Vicesegretari sono già stati autorizzati dalla Prefettura del Piemonte; risultano essere già funzionari di ruolo presso gli Enti locali sono responsabili dei Servizi che dirigono; hanno una formazione pluriennale sulle materie di competenze e supportano operativamente i Segretari comunali abilitati, gli amministratori comunali e il personale operante negli Enti.
Inoltre, cito un question time che avevo depositato a suo tempo Presidente, rispetto al quale - mi pare - non sia scaturita nessuna tipologia d'azione da parte di questa Giunta verso il Governo (o, magari sì e quindi ne prenderemo atto).
Infine, interrogo il Presidente della Giunta o l'Assessore per sapere se sia a conoscenza della legge della Regione Sardegna sopra citata e se intenda intraprendere tale iniziativa anche in Piemonte, al fine di velocizzare le procedure di reclutamento dei Segretari comunali, garantendo così la copertura delle sedi vacanti, in particolar modo, nei piccoli comuni piemontesi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Vicepresidente Carosso, per la risposta.



CAROSSO Fabio, Assessore agli enti locali

Grazie, Presidente.
Il tema trattato è molto interessante e molto importante.
Sappiamo che, a causa della carenza dei Segretari comunali, l'adozione dei recenti dispositivi statali che garantiscono la possibilità di far svolge le funzioni di Segretario comunale anche ai Vicesegretari per un periodo non superiore ai 12 mesi, di seguito elevato a 24 mesi, non garantisce però, la possibilità agli Enti locali senza dirigenza incrementare il trattamento economico accessorio per le posizioni organizzative di nuova istituzione; pertanto, risulta difficile erogare compensi aggiuntivi ai Vicesegretari svolgenti pro tempore le funzioni di Segretario comunale.
Nell'interrogazione si fa riferimento alla legge regionale adottata dalla Sardegna, la n. 9 del 2022, il cui articolo 3 stabilisce che, ".nelle more di una riforma regionale dell'ordinamento dei Segretari comunali e provinciali, e comunque non oltre il 31 dicembre 2024, gli istruttori direttivi e i funzionari di ruolo dei comuni e delle province della Sardegna, in possesso dei diplomi di laurea di cui all'articolo 13, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica n. 465 del 1997, che ne facciano richiesta all'Albo nazionale dei Segretari comunali e provinciali e che ricoprano o abbiano ricoperto alla data di entrata in vigore della presente legge l'incarico di vicesegretario, sono iscritti all'Albo dei segretari comunali e provinciali - Sezione regionale Sardegna, nella fascia di appartenenza del comune o provincia ove prevalentemente abbiano svolto l'incarico".
Si richiede, inoltre, se siamo a conoscenza della legge regionale della Sardegna richiamata e se si intenda intraprendere tale iniziativa anche in Piemonte per velocizzare le procedure di reclutamento dei Segretari comunali, garantendo, anche qui, le sedi vacanti, in particolar modo nei piccoli Comuni piemontesi.
Si premette, anzitutto, che la Regione Sardegna, a differenza della Regione Piemonte, è una Regione a Statuto speciale, pertanto dotata di autonomia legislativa primaria; ciò sta a significare che nelle materie deliberate dagli Statuti speciali la Legge regionale è fonte normativa preminente.
Lo Statuto speciale della Regione Sardegna stabilisce, all'articolo 3, che la Regione Sardegna ha potestà legislativa, tra le altre, nella materia di ordinamento degli Enti locali e delle relative Circoscrizioni. Pertanto, a differenza delle Regioni a Statuto ordinario, può legiferare su materie altrimenti riservate alla competenza esclusiva dello Stato, qual è quella propria dei Segretari comunali, giustificata, nel caso di specie, dal fatto che tale categoria professionale prevede l'iscrizione in un Albo nazionale alla quale si accede previo conseguimento della necessaria abilitazione.
Nelle Regioni a Statuto ordinario, quindi, soltanto la legge statale pu disciplinare interventi derogatori alle previsioni vigenti. Questo è il motivo per il quale, pur essendo venuti a conoscenza dell'adozione della legge della Regione Sardegna, il Piemonte non ha ritenuto e non ha potuto intraprendere un'eguale iniziativa.
Peraltro, il tema della cronica carenza di Segretari comunali, soprattutto per i piccoli e i piccolissimi Comuni del Piemonte, è particolarmente caro alla Regione, che ha posto più volte il problema in tavoli istituzionali e della Conferenza delle Regioni e dello Stato-Regioni.
Anche a seguito di tale ultima sollecitazione, la Regione potrà farsi parte diligente attraverso la Conferenza dei Presidenti nello spronare i competenti organi statali e prevedere iniziative nei provvedimenti legislativi in itinere (ad esempio, sulla legge della conversione del decreto legislativo n. 36 del 2022 - appunto, "Ulteriori misure urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza" - in grado di far fronte alla cronica carenza di tali indispensabili figure professionali.
Grazie, Presidente.


Argomento: Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta immediata n. 1075 presentata da Canalis, inerente a "Vademecum AIEF per genitori e figli: quanto ha speso la Regione Piemonte?


PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Carosso per la risposta e proseguiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1075 presentata dalla Consigliera Monica Canalis.
Prego, Consigliera; ne ha la facoltà per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente. L'associazione in questione è l'AIEF, Associazione Infanzia e Famiglia, presieduta da un Consigliere comunale di centrodestra del Comune di Chieri, Tommaso Varaldo. Questa associazione ha redatto un piccolo opuscolo intitolato "Vademecum AIEF per genitori e figli", con il contributo di tre avvocate: Simona Donati, Tiziana Barrella e Anna De Luca opuscolo che poi è stato presentato agli organi di informazione dal Consiglio regionale lo scorso 7 marzo.
Ebbene, abbiamo analizzato i contenuti di questo opuscolo, che ha come destinatari non tanto i minori, che nell'ordinamento giuridico italiano sono titolari di diritti preminenti rispetto a quelli dei loro genitori, ma ha come destinatari gli adulti. L'opuscolo è stato distribuito in tutti i punti nascita e i centri famiglia della regione ed è una sorta di guida proprio per questi adulti che si trovino coinvolti in situazioni di fragilità sociale, di allontanamento o di problemi di carattere giudiziario, fino alla perdita della responsabilità genitoriale.
Riteniamo che alcuni di questi capitoli siano tecnicamente discutibili in particolare perché non c'è una piena aderenza ai contenuti della legge 184 del 1983, che regola la materia degli affidi e delle adozioni, e perch si fa riferimento ad alcune figure professionali non meglio specificate nelle nostre procedure, come quella degli assistenti sociali privati.
Questo opuscolo riguarda temi che da tre anni discutiamo, con molto approfondimento, in Consiglio regionale, che sono anche stati oggetto di un'indagine conoscitiva in cui si sono confrontati i diversi soggetti coinvolti nella tutela dei minori; un'indagine che ha dato come esito due relazioni finali di segno politico contrapposto, una della maggioranza ed una della minoranza.
Quindi, ritenendo non opportuno che il Consiglio regionale si sia fatto carico delle spese di grafica, delle spese di stampa, delle spese di distribuzione e forse - non è ben chiaro - anche delle spese di redazione da parte di queste tre avvocate e dell'associazione AIEF, io oggi vorrei con il mio question time, interrogare la Giunta regionale per comprendere qual è la cifra complessiva spesa dall'ente regionale per la realizzazione e distribuzione di questo vademecum, che è già stato distribuito in tutta la regione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per l'illustrazione. La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando il Vicepresidente Fabio Carosso; prego.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente. Con la legge regionale 9 dicembre 2009, n. 31, è stato istituito il Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza quale organo di garanzia competente per il territorio del Piemonte.
Tra le funzioni assegnate al Garante regionale dalla suddetta legge vi è quella di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), in base alla quale il Garante assume iniziative volte alla promozione e all'affermazione dei diritti individuali, sociali e politici dell'infanzia e dell'adolescenza assumendo ogni proposta utile alla loro concreta attuazione.
L'articolo 2, comma 1, lettera n) della legge regionale del 9 dicembre 2009 prevede inoltre che il Garante, in collaborazione con gli Assessorati regionali competenti e con i soggetti pubblici e privati, promuova iniziative per la diffusione di una cultura dell'infanzia e dell'adolescenza finalizzata al riconoscimento dei bambini e delle bambine e dei ragazzi e delle ragazze come soggetti titolari di diritti.
Con la nota protocollo n. 20839/2021 del 6/12/2021 e la documentazione allegata, pervenuta e acquisita dagli Uffici, l'AIEF Aps (Associazione Infanzia e Famiglia), Associazione di Promozione Sociale senza scopo di lucro, che opera in tutto il Piemonte con iniziative a tutela della famiglia e dei diritti dell'infanzia e adolescenza, ha chiesto al Consiglio regionale del Piemonte l'organizzazione partecipata all'iniziativa "Vademecum formativo e informativo per genitori e figli", che consiste nella realizzazione di una breve, ma puntuale guida informativa finalizzata a favorire la conoscenza e la tutela dei diritti delle persone di minore età e dei genitori.
Rilevata l'utilità sociale dell'iniziativa ed accertato che la stessa rientra nella tematica della salvaguarda dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, con delibera n. 208 del 2021, in attuazione della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza n. 202/2021 "Criteri e modalità per l'organizzazione e la partecipazione ad iniziative e manifestazioni istituzionali e culturali e per la concessione di patrocini in attuazione della legge regionale 14 gennaio 1977, n. 6, di cui alla DUP 197/2020.
Modificazioni dell'articolato e approvazione del nuovo testo coordinato" l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale ha approvato la partecipazione del Consiglio regionale e della Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza all'iniziativa denominata "Vademecum formativo e informativo per genitori e figli", in collaborazione con l'AIEF Aps Piemonte.
L'iniziativa è consistita nella stampa, a cura del Consiglio regionale di n. 10.000 copie del Vademecum sopracitato distribuito presso lo sportello dell'associazione AIEF Asp Piemonte e presso altri luoghi quali a titolo esemplificativo, consultori familiari, ASL, centri famiglia, punti nascita, associazioni familiari e centri antiviolenza.
Il Consiglio regionale e la Giunta regionale non hanno sostenuto alcun costo diretto né per coprire compensi per avvocati che hanno partecipato con il loro apporto intellettuale, alla stesura dei contenuti nella pubblicazione, né contributi all'Associazione AIEF Asp.
Le sole spese affrontate sono state sostenute dal Consiglio regionale come spese indirette e riconducibile alla fornitura di risme di carta per la stampa realizzata presso il Centro Stampa della Regione Piemonte e al coinvolgimento del personale regionale che, a vario titolo, ha seguito l'iniziativa.
Nell'auspicio che le informazioni fornite possano essere utili dell'espletamento del suo mandato, si rimane a disposizione per i chiarimenti che lei vorrà richiedere.
Grazie, Presidente.


Argomento: Parchi e riserve

Interrogazione a riposta immediata n. 1074 presentata da Avetta, inerente a "Parco dei 5 Laghi: quando sarà istituito?"


PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Fabio Carosso per la risposta e concludiamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1074, presentata dal Consigliere Alberto Avetta.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il collega Alberto Avetta prego: ne ha la facoltà per tre minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente e grazie al Vicepresidente per la risposta che vorrà dare a questa interrogazione. Il progetto del Parco dei cinque laghi è un progetto molto interessante per i riflessi turistici anche di valorizzazione naturalistica, tra l'altro nel pieno rispetto della sostenibilità ambientale che in quel luogo è straordinariamente presente: sono anche luoghi di bellezza molto significativa.
Detto questo, è trascorso ormai tempo da quando la Città metropolitana di Torino ha presentato questo progetto, un tempo dovuto al fatto che c'è stato, tra i soggetti promotori del progetto e gli attori del territorio qualche possibile e comprensibile incomprensione. Mi auguro che queste incomprensioni siano superabili. Sui giornali abbiamo letto di posizioni che appaiono ancora distanti tra le associazioni di categoria, in particolare degli agricoltori, ma credo che la Regione darà disponibilità sentiremo adesso la risposta del Vicepresidente - a gestire questo percorso e a definirlo una volta per tutte, d'intesa con la Città metropolitana, che credo sia altrettanto disponibile.
Grazie a questo lavoro istituzionale, mi auguro davvero che si possa arrivare all'istituzione del Parco, cercando di trovare un punto di equilibrio - che credo sia possibile - con tutti gli attori interessati e i soggetti che operano all'interno di questa area, molto bella dal punto di vista naturalistico e importante per quel territorio.
Ringrazio anticipatamente il Vicepresidente se vorrà condividere questi miei auspici e confido che, nel rispetto dei Sindaci dei cinque Comuni che tanto si sono spesi per questo progetto, si possa definire una soluzione che tenga conto delle esigenze di tutti gli attori interessati.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Alberto Avetta per l'illustrazione; la Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando il Vicepresidente Fabio Carosso.
Prego, Vicepresidente, ne ha la facoltà per cinque minuti.



CAROSSO Fabio, Vicepresidente della Giunta regionale

Grazie, Presidente.
Come ha detto il Consigliere Avetta, quello dei cinque laghi è un progetto molto importante, peraltro condiviso con tutto il territorio. Tutti i Sindaci, le parti sociali e le associazioni agricole che ho incontrato convengono sul fatto che sia un'opportunità molto importante per il territorio, seppure ci siano ancora alcuni piccoli dubbi, per cui un confronto tra agricoltori e Sindaci sarebbe necessario.
Ho partecipato a diversi incontri promossi dalle varie organizzazioni agricole, insieme a tutti gli amministratori, proprio per chiarire alcuni dubbi avanzati anche da Città metropolitana. D'intesa con tutti i Comuni interessati abbiamo ragionato sulle varie posizioni.
Qualche ora fa, anche per rispondere al Consigliere Avetta, ho sentito gli amministratori del territorio, ai quali ho chiesto di confrontarsi e di darci le ultime risposte ai chiarimenti di cui noi avremmo necessità. Mi hanno detto che giovedì avranno un incontro con le sezioni di categoria per definire le loro strategie per questo nuovo Parco.
L'obiettivo è di procedere con la massima condivisione del territorio, ma anche con la massima celerità. Credo che la prossima settimana sar disponibile ad aggiornarla sull'incontro. Siamo tutti d'accordo sul fatto che questo Parco dei cinque laghi debba essere realizzato, per cui confidiamo che ci portino le risposte e trovino, tra di loro, le condivisioni necessarie affinché questo avvenga nel più breve tempo possibile.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Vicepresidente Fabio Carosso per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la seduta delle interrogazioni a risposta immediata.
Al fine e nel rispetto della normativa vigente riguardante il COVID-19, si invitano tutti i Consiglieri e tutto il personale dell'Assemblea a uscire in modo ordinato dall'Aula, per i quindici minuti di areazione dei locali.
Alle ore 14.55 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 14.39 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 15.02)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento hanno chiesto congedo Caucino Chiorino, Cirio, Disabato e Icardi. Il numero legale, pertanto, è 24.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Faccio le veci del Consigliere Rossi, che non è presente, e chiedo l'inserimento di un ordine del giorno sul collegamento con l'aeroporto di Malpensa. Non ho sottomano il numero del documento.
Grazie.



PRESIDENTE

Adesso verifichiamo il numero dell'ordine del giorno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come il Presidente sa, e forse adesso lo sanno anche i colleghi, questa seduta è stata anticipata da una sessione di interrogazioni a risposta immediata; come il Presidente sa, questa è la seconda seduta di Consiglio regionale in cui non vengono date risposte ai miei question time.
Mentre nella scorsa seduta è avvenuto perché ha deciso di interrompere la seduta d'Aula e non dare risposta a me e alla collega Canalis, questa volta è successo un fatto assai increscioso e incredibile. Vorrei che i colleghi lo sapessero e credo che sia il momento di farlo.
L'oggetto riguardava le recenti inchieste in merito alle nomine ai vertici delle ASL piemontesi, ma mi è stato risposto dal Presidente che il question time è stato dichiarato inammissibile.
Vorrei dire ai presenti che non posso nascondere l'incredulità nel vedere respinto un question time presentato su queste recenti inchieste in quanto come si legge nel testo, esso è stato elaborato nel rispetto della segretezza delle informazioni relative all'inchiesta in corso, consapevoli che la Giunta regionale non può rilevare informazioni che la Procura non abbia reso pubbliche. Ecco perché il mio question time si limitava ad interrogare l'Assessore per chiedere se sia stato sentito dagli inquirenti in merito all'inchiesta che coinvolge la dirigenza di alcune ASL piemontesi.
Perché l'Ufficio di Presidenza ha deciso di respingere il question time? Se fossero accertate le ipotesi degli inquirenti, ossia che alcune figure scelte ufficialmente dai Direttori generali sarebbero, di fatto, state imposte dalla politica, implicando un reato di concussione, non sarebbe questo un argomento connotato da urgenza e particolare attualità politica? Ai sensi del Regolamento, sono solo queste due condizioni che possono far sì che lei non approvi e renda impossibile, anzi, inammissibile le interrogazioni. Tra l'altro, l'articolo 100 recita che: "Le interrogazioni a risposta immediata consistono in una sola domanda formulata in modo chiaro e conciso su un argomento connotato da urgenza e particolare attualità politica". La domanda era se l'Assessore sia stato sentito dagli inquirenti in merito alle vicende sopra esposte: non ho chiesto se c'è qualcuno iscritto nel registro degli indagati; non ho chiesto di ricostruire nessun fatto, ma ho rivolto solo una domanda di natura, tra l'altro, squisitamente d'urgenza e di rilevanza.
Ai sensi dell'articolo 100 si dice che : "Qualora il Presidente le giudichi inammissibili in quanto sprovviste delle caratteristiche - cosa che non vedo - il presentatore può richiederne la trasformazione in interrogazioni ordinarie". Oltre a far questo, perché ovviamente lo farò se è questa la natura, le chiedo, così come ho già richiesto, di sospendere la seduta e convocare una Giunta per il Regolamento.
Tra l'altro, chiediamo la convocazione della Giunta per il Regolamento anche perché è stato chiesto il contingentamento su una proposta di legge mai avvenuto anch'esso nella storia di questo Consiglio. Ricordiamo che la richiesta di contingentamento è sempre avvenuta, ai sensi dell'articolo 69 del Regolamento, "quando è in discussione la legge finanziaria, il bilancio, il rendiconto, l'assestamento o altro argomento di rilevante importanza.".
Pertanto, Presidente, le chiedo di interrompere questa seduta e di convocare urgentemente una Giunta per il Regolamento, perché è la prima volta che, secondo noi, si applica un contingentamento in un modo così estensivo su proposte di legge di Consiglio che non hanno nessun motivo d'urgenza.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
La risposta in merito è già stata data all'interrogante nella giornata di ieri. Il sottoscritto ha ritenuto inammissibile la richiesta, perché c'è un'inchiesta in corso e non mi sembrava il caso, per correttezza giudiziaria, proseguire.
Se intende trasformarla in un'interrogazione, si valuterà se ci sarà l'ammissibilità o meno.
Ricordo che siamo al punto sulla richiesta di modifica all'o.d.g. e non sulle comunicazioni.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Preioni; ne ha facoltà.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
A nome dei Consiglieri di maggioranza, chiedo di sospendere il punto sulle nomine e portarlo nella prossima seduta di Consiglio.



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento, se non ci sono contrari.
Non ci sono contrarietà, per cui vengono accettate le proposte.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento hanno chiesto congedo Caucino Chiorino, Cirio, Disabato e Icardi.
b) Presentazione progetti di legge L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.



GRIMALDI Marco

Presidente, ho alzato la mano perché sono contrario. Se volessimo non sospendere, possiamo essere contrari o basta che il Consigliere Preioni lo dica per passare ad un altro punto?



PRESIDENTE

Consigliere, sto svolgendo il punto relativo alle comunicazioni.
O un Consigliere è veloce nelle azioni.



GRIMALDI Marco

Ho alzato la mano.



PRESIDENTE

L'ha alzata dopo: stavo elencando i progetti di legge presentati.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame della proposta di legge n. 125, inerente a "Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia, di cui al punto 3) all'o.d.g.
Nella seduta consiliare del 22 marzo scorso è proseguito l'esame del provvedimento ed è stato votato l'articolo 1. Nella Conferenza dei Capigruppo, svoltasi in data 29 aprile scorso, è stato richiesto, da parte del Consigliere Preioni, il contingentamento dei tempi per la durata di 8 ore.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sulle sue comunicazioni tengo nuovamente a ribadire un concetto. Il comma 6 dell'articolo 69 del Regolamento interno del Consiglio regionale recita: "Quando è in discussione la legge finanziaria, il bilancio, il rendiconto, l'assestamento o altro argomento di rilevante importanza, la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi definisce la durata del dibattito e il tempo a disposizione per ogni singolo Gruppo, che può essere utilizzato con uno o più interventi." eccetera eccetera.
Appare evidente, Presidente, che gli esempi citati nel Regolamento siano tutti disegni di legge di Giunta, con scadenze e tempi dettati da leggi sovraordinate.
Per questi motivi, noi diffidiamo dall'applicare la fattispecie dell'articolo 69 ai progetti di legge di iniziativa consigliare e le richiediamo urgentemente la convocazione della Giunta per il Regolamento cosa che possiamo fare e che, a nostro avviso, è doverosa - perch riteniamo assai assurdo, lo vogliamo dire a verbale, ringraziando comunque i colleghi di maggioranza presenti, che prima si contingenti e poi ci si prenda una mattinata pensando di poter trovare delle mediazioni. Sarebbe come se, in qualche modo, qualcuno minacciasse con la pistola sul tavolo una trattativa e poi dicesse: "Va beh, però avete una finestra oraria di tre ore per trovare miti soluzioni".
Lo diciamo anche perché, in teoria, contingentando, non ci potrebbe nemmeno essere formalmente il deposito di ulteriori emendamenti e di ulteriori mediazioni.
Chiedo dunque all'Aula e ai Presidenti dei Gruppi che hanno chiesto questa eccezionalità se hanno cambiato idea, se vogliono in qualche modo ratificare la richiesta avanzata in Conferenza dei Presidenti o se non sia il caso di convocare urgentemente una Giunta per il Regolamento per rivedere il punto.
Perché se un Regolamento cita quattro leggi a titolo di esempio e se in modo estensivo, basta che la maggioranza ne dichiari tra virgolette l'urgenza e la rilevanza, allora, forse, il Regolamento doveva dire che la maggioranza ha sempre la possibilità di contingentare qualsiasi cosa (delibere, disegni di legge e progetti di legge), a seconda dell'importanza che il Gruppo di maggioranza relativa avrà in quel momento storico. Non credo che ci sia scritto così, Presidente. Credo, semmai, che lei stia facendo quanto, in qualche modo, non rientri nei suoi poteri. In ogni caso la Conferenza dei Presidenti, non potendo votare, di certo non ha avuto il consenso e l'assenso della gran parte dei Gruppi di opposizione (anzi credo di tutti quelli presenti di opposizione). Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Faccio presente che lei è intervenuto sull'ordine lavori, perché le comunicazioni sono un altro punto.
Ritengo che la Giunta per il Regolamento non sia da convocare, perch sulla fattispecie del contingentamento si è già espressa relativamente ad una precedente richiesta attinente una delibera sui referendum statutari.
Pertanto, si può tranquillamente procedere come ha deciso la Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori.
Poiché venerdì è stata convocata una Conferenza dei Capigruppo volante in videoconferenza, sia pure in maniera formale e ufficiale - ci mancherebbe! - in cui improvvisamente è stato richiesto il contingentamento sul disegno di legge che andiamo a discutere in questo momento, mi preme far rilevare che tutto ciò è avvenuto dopo due mesi di discussione su un altro disegno di legge (quello sul bilancio) e dopo le serate e le nottate che abbiamo passato sulla legge di bilancio, senza quindi aver avuto modo di discutere e approfondire il testo della proposta di legge del Consigliere Marin.
Per la prima volta - ho l'onore di essere in quest'Aula da otto anni una richiesta di contingentamento verte su una proposta di legge di iniziativa consiliare. È legittimo che i Gruppi di maggioranza la presentino alla Presidenza; tuttavia, a mio avviso, non è opportuno - per cui è irricevibile - che la Presidenza l'abbia accolta. Perché se vale su questa proposta di legge, vale su tutto, ma si va a minare il rapporto tra opposizione e maggioranza nel prosieguo di questa legislatura.
Come ha dimostrato la mattinata di oggi, per chi ha partecipato, c'è la possibilità di lavorare insieme, sia pure mantenendo posizioni e visioni diverse, ma legittime, su un provvedimento particolare come quello sull'urbanistica, nel senso che si può comunque dialogare e parlare nel merito. Però, se iniziate a chiedere sostanzialmente la fiducia su ogni singolo provvedimento, e lei, Presidente, accoglie tali richieste.
Ricordo che in Conferenza dei Capigruppo non si può votare e noi comunque, siamo minoranza. Dunque, il fatto che la decisione sia stata assunta dalla Capigruppo - lo dico anche per chi ci ascolta - è solo una storiella, perché decide la maggioranza: il Presidente accoglie la richiesta e l'opposizione non può neanche votare contro. Se questo è l'andazzo, si mina il rapporto tra opposizione e maggioranza e la relativa possibilità di lavorare insieme in modo politico e legislativo su queste norme.
Le chiedo, Presidente, se non sia opportuno rivedere questa decisione o, quantomeno, prendersi il tempo necessario per affrontare una discussione nel merito delle proposte senza ulteriori forzature su questo testo.
Diversamente, da qui in avanti, su ogni singolo provvedimento lavoreremo sul numero di emendamenti che depositeremo, obbligandovi a contingentare.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di interviene la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anch'io avevo già fatto notare in Conferenza dei Capigruppo che il Regolamento, in realtà, cita soltanto dei provvedimenti di Giunta quando parla di "urgenza" e "importanza dei provvedimenti".
Anch'io, quindi, credo che dovremmo fare chiarezza sul punto, per evitare che da adesso in poi qualsiasi provvedimento caro alla maggioranza ottenga questa "scorciatoia". Tanto più - pongo un esempio, perché lo troviamo in calendario anche oggi - se la proposta di legge n. 35, a mia prima firma, che è stata in Commissione per mesi (perché rallentata da un'attività della maggioranza che, alla fine, tendeva soltanto a produrre un ulteriore testo di legge da portare in discussione in alternativa al mio) verrà bocciata per iniziare a discutere la proposta della maggioranza.
Se trattiamo il Consiglio in questo modo, svilendo completamente l'attività legislativa delle opposizioni e cercando di ottenere visibilità più che risultati (perché, alla fine, se succederà quello che immagino, ma che ancora spero non avvenga, e cioè che quando si arriverà alla discussione della PDL n. 35 sarà bocciata immediatamente e poi partirà la discussione del testo che nel frattempo la maggioranza si è scritta), direi che qui i rapporti sono ormai abbondantemente deteriorati. Credo che sia il caso di fermarsi un attimo a riflettere e chiarire esattamente come funziona l'Aula e, soprattutto, quali dovrebbero essere i corretti rapporti tra maggioranza ed opposizione per non creare dei pericolosi precedenti.



PRESIDENTE

Grazie.
Ricordo che l'incontro dei Capigruppo online non è stata una mia richiesta o una mia volontà. È stata una richiesta delle minoranze, perché ritenevano abbastanza inopportuno svolgerlo dopo cinquanta ore continuative di Consiglio; pertanto hanno chiesto di svolgerlo in modalità online il giorno successivo Mi assumo la responsabilità di aver accettato una richiesta da parte di alcuni Consiglieri, ma non è un atto illegittimo averlo svolto online anche se siamo usciti dai confini del decreto relativo alla crisi emergenziale COVID.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie. Anch'io volevo intervenire rispetto alla richiesta di contingentamento, considerando il fatto che ci siamo sempre dimostrati costruttivi nel confronto rispetto a questa proposta di legge, cosi come su tante altre. Sicuramente un finale del genere, dopo i tentativi di confronto che ci sono stati, mi sembra veramente fuori luogo, anche perch ricordo che abbiamo presentato solamente degli emendamenti di merito. E questo non ci consente neanche di discuterli a fondo.
Se il problema era fare lavorare l'Aula due o tre giorni su un provvedimento che avrà comunque delle ricadute importanti e, secondo noi negative sull'assetto piemontese, forse si poteva addirittura evitare di convocare i Consigli. Vi lasciamo da soli e vi diamo la possibilità di portare a casa tutto quello che vi pare, senza confronto in Consiglio, che fra l'altro è l'unico luogo in cui i cittadini hanno la possibilità di assistere al dibattito. Le Commissioni non sono accessibili al pubblico ed è proprio per questo che il dibattito in Aula è utile, dando i tempi opportuni alle opposizioni per potersi esprimere rispetto alle criticità sollevate durante l'esame in Commissione, anche per poter rivedere insieme il testo uscito dalla Commissione dopo un primo confronto e valutare le ulteriori migliorie all'interno di un'Aula e di un dibattito democratico.
Sembra che non ci sia interesse da parte di questa maggioranza ad avere un atteggiamento del genere, nonostante - torno a ripeterlo - il nostro sia stato costruttivo nei confronti di questa norma. Questo ci porta a pensare che, forse, il nostro atteggiamento serio e metodologico sul modo di affrontare le norme non viene ripagato. Vorrà dire che dovremo cambiare approccio per adeguarci ai metodi utilizzati dalla maggioranza.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Intervengo solo per rappresentare una mia preoccupazione dal punto di vista dell'utilizzo del comma 6 dell'articolo 69, che è molto chiaro rispetto alle tipologie di norme e di leggi (e all'oggetto delle stesse) che possono indurre la Presidenza ad utilizzarli.
Ancorché abbiamo lavorato come Gruppo insieme al relatore per inserire degli elementi importanti all'interno di questa norma, io comunque le chiederei, Presidente, anche per lo sviluppo dei lavori da qui a fine legislatura, di non fare un abuso da questo punto di vista in termini regolamentari, perché rischiamo di vedere qualsiasi norma e qualsiasi legge che diventa importante per la maggioranza, ma non importante in assoluto come invece viene richiesto in maniera precisa dal nostro Regolamento - e che questo utilizzo, di fatto, poi stravolga i lavori del Consiglio e la possibilità da parte dei Consiglieri di fare un'attività emendativa, il più delle volte nel merito e non a fini ostruzionistici.
Per cui, da questo punto di vista, Presidente, le chiedo di ripensare alla scelta fatta, perché potrebbe inficiare il lavoro fino a fine legislatura.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Ritengo doveroso intervenire sulla richiesta di contingentamento e anche dell'ulteriore approfondimento che abbiamo concordato e deciso di fare, del quale sono stato anche il promotore nella riunione dei Capigruppo.
In questo caso, parliamo di un provvedimento che ha iniziato la sua storia come proposta di legge n. 70 (che poi è diventata la n. 125) e di cui si sta parlando e dibattendo nelle Commissioni competenti da più di due anni.
Quindi, credo che il tempo per confrontarci ci sia stato, forse più di ogni altro provvedimento.
Parliamo di un provvedimento che ha terminato il suo iter, è stato licenziato dalla Commissione ed è arrivato legittimamente all'Aula.
Ciononostante. ci troviamo, prima del contingentamento, con oltre 400 emendamenti che legittimamente sono stati presentati.
Se dovessimo fare i conti ed avessimo una procedura normale, credo che avremmo bisogno di diverse sedute d'Aula per esaminarli.; credo che , in un percorso normale, potremmo immaginare circa 20 sedute di Aula.
Cari colleghi, vi chiedo: anche questo è normale? È legittimo, dal momento che una maggioranza ha rispettato doverosamente tutte le procedure previste, sviluppando un lungo percorso in Commissione, senza far venire meno il confronto? Difatti, sia il primo firmatario sia alcuni di noi hanno sempre dato piena e totale disponibilità a confrontarsi ulteriormente su ogni punto.
La dimostrazione c'è stata nell'ultima riunione dei Capigruppo. Se oggi cominciamo il Consiglio regionale nel pomeriggio è perché, dopo la richiesta di contingentamento - non certo in Commissione e non certo nei luoghi istituzionali perché non sarebbe corretto farlo - abbiamo deciso di dare ancora un ulteriore spazio informale per un confronto, al di fuori delle ore dettate dal contingentamento, per confrontarci sugli emendamenti presentati.
Questa mattina ci siamo lasciati convocando, però, per lunedì pomeriggio una riunione per prenderci ulteriore tempo in cui confrontarci puntualmente sugli emendamenti presentati. Quindi, ci sono ancora spazi che quest'Aula può offrire per cercare un punto di convergenza sulle varie proposte avanzate.
Non si può certo dire che il percorso scelto abbia mortificato la possibilità di ogni singolo Consigliere di esprimersi fino in fondo su questo provvedimento, ma crediamo sia altrettanto legittimo, da parte della maggioranza, avere la possibilità di portare a compimento un provvedimento di legge con il voto finale, che diversamente - di nuovo - rischierebbe di non vedere.
Abbiamo visto presentare quasi un milione di emendamenti. Siamo usciti dalla discussione sul bilancio, sul quale ne sono stati presentati 5.000 giustamente e legittimamente, sono strumenti che possono essere utilizzati ma a fronte dei quali la maggioranza si deve attrezzare per poter vedere anch'essa riconosciuto quel diritto sancito dagli stessi elettori nel momento in cui hanno dato la possibilità di formare una maggioranza per governare.
Ciononostante, ci rivedremo ancora lunedì; quindi spazi per il confronto vero e reale ci sono, ma credo sia altrettanto giusto e legittimo avere un tempo certo entro cui poter licenziare il provvedimento che abbiamo presentato.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Non volevo quasi intervenire, ma dopo l'ultimo intervento credo che bisognerebbe ristabilire un po' l'ordine delle cose, perché la narrazione che ho sentito non mi sembra corrispondere esattamente a quanto ho vissuto io.
Su questo provvedimento che ho seguito, saltando forse soltanto una seduta di Commissione su 17 totali, bisognerebbe dire che, se ci abbiamo messo tutto questo tempo, non è dovuto alle opposizioni che si sono messe di traverso, ma anche un po' ai pasticci che sono stati fatti dai presentatori che hanno presentato una legge prima ritirata, dopo cambiata, modificata poi sono stati portati in Commissione gli emendamenti, si trovavano altri emendamenti su cui dovevamo intervenire con dei subemendamenti. Quindi, non credo sia corretto dare tutta la responsabilità all'opposizione.
La norma che ci apprestiamo adesso a discutere e poi a votare va a modificare la legge n. 16 del 2018, una legge approvata neanche quattro anni fa, dopo una lunga discussione che ha coinvolto tutte le forze politiche che si sono impegnate a portare avanti una discussione attenta e nel merito. Inoltre, sono state ascoltate le istanze di tutti gli attori coinvolti e tutti i Consiglieri hanno potuto intervenire e lavorare.
Al contrario, questo progetto di legge è stato portato avanti già fin dall'inizio, secondo me, in maniera forzata, senza una vera discussione seria e completa, tant'è che abbiamo dovuto mediare mille volte i tavoli di lavoro, i tavoli di discussione; l'ultimo è di questa mattina che, tra l'altro, trovo veramente poco opportuno, perché abbiamo accettato, come opposizione, di chiudere la discussione anticipatamente in Commissione - e va bene! - poi, veniamo in Consiglio e ci troviamo con i tempi contingentati! Ritengo sia una forzatura che, di fatto, mette il bavaglio alle opposizioni, signor Presidente, ma soprattutto mette il bavaglio agli Enti locali, che saranno costretti a subire passivamente tutte le disposizioni di legge che hanno una sola direzione e una sola voce: la vostra. Vi siete agganciati a un cavillo del Regolamento e avete chiuso le porte a tutte quelle voci che hanno contestato molte parti di questa norma; non parlo solo delle voci delle opposizioni, ma anche di tutte quelle voci e di quelle osservazioni arrivate dagli Enti e dalle Associazioni di categoria che non avete ascoltato.
Come vi abbiamo detto noi e come vi hanno detto anche questi signori che sono intervenuti con le loro osservazioni, questa norma presenta grossissime criticità che non sono state affrontate nel modo corretto. Non soltanto noi, come ho già detto, vi abbiamo fatto queste osservazioni, ma sono osservazioni arrivate anche dagli esperti e dalle Associazioni di categoria.
Non neghiamo e non abbiamo mai negato che vi sia la necessità di semplificare e di migliorare le norme regionali che trattano le materie dell'urbanistica e del recupero dell'usato, ma la soluzione non è certo questa legge, signor Presidente. Così com'è scritta non è assolutamente questa la soluzione, perché presenta molteplici conflitti con i disposti della Costituzione sulle competenze; inoltre, vi è un palese sforamento di competenze e prevaricazioni su chi effettivamente governa il territorio e cioè i Comuni.



PRESIDENTE

Le chiedo di concludere il suo intervento; lei ha già sforato di 48 secondi i tre minuti a sua disposizione.



MARTINETTI Ivano

Concludo, Presidente.
Come ho avuto già modo di dichiarare precedentemente, gli Enti locali rischiano di trovarsi nella condizione di non poter impedire scempi e abusi nel proprio Comune, considerato che questa nuova legge toglie loro il diritto di decidere anche solo su quelle che sono le valutazioni.
Grazie, Presidente.
La parola alla Consigliera Frediani, sull'ordine dei lavori.



FREDIANI Francesca

Vorrei capire i tempi del contingentamento, perché non mi risulta che siano stati comunicati.



PRESIDENTE

A breve lo mettono anche in linea. Mi scuso con tutti.
Il tempo di contingentamento per Gruppi consiliari, per i Gruppi di maggioranza sono 5.16 ore; per il Gruppo Lega sono 221 minuti, per Forza Italia 52 minuti e per Fratelli d'Italia 39 minuti.
Il tempo a disposizione per i Gruppi di opposizione sono 2.45: per il Partito Democratico 100 minuti; per il Movimento Cinque Stelle 30 minuti per il Gruppo Chiamparino per il Piemonte Monviso 10 minuti; per il Gruppo di Liberi Uguali Verdi 10 minuti; per il Gruppo dei Moderati 10 minuti; per il Movimento 4 ottobre 20 minuti. A breve saranno inseriti online.
La parola al Consigliere Gallo, sull'ordine lavori.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Lei giustamente può mandare avanti i lavori, far finta di aver ascoltato la discussione e non dare alcuna risposta. Noi, però, crediamo che quello che lei sta portando avanti sia un passaggio molto delicato quindi, la Giunta per il Regolamento non la convochiamo adesso - lei non la vuole convocare - ma noi chiediamo di verificare assieme il Regolamento e portare avanti un lavoro che lo modifichi e lo chiarisca, in modo che possiamo mettere dei limiti anche al contingentamento e decidere insieme.
Altrimenti, voi interpretate in modo estensivo, pro domo vostra, le parole del Regolamento e mettete il contingentamento, la fiducia su tutto quello che è di vostra rilevante importanza, non della Regione, ma della maggioranza Quindi colgo questa occasione per chiederle di portare avanti una Giunta per il Regolamento che, a questo punto, riveda il Regolamento nel suo complesso, perché non possiamo stare alla discrezionalità del Presidente e della volontà della maggioranza, qualsiasi sia la maggioranza tra un anno e mezzo lo saremo noi, però vorremmo avere delle regole chiare da approvare.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sarno.



SARNO Diego

Grazie, Presidente. Intervengo solo per rendere noto all'Aula un elemento, che va in scia a quello che diceva il Capogruppo Gallo. Io faccio parte della Giunta del Regolamento, sono Vicepresidente di quella Commissione e vorrei chiedere a lei Presidente, visto quante volte avete interpretato il Regolamento a vostra immagine e somiglianza? Quante volte lei ha convocato la Giunta del Regolamento in questa legislatura? Questa è la dimostrazione, cioè quante volte abbiamo condiviso insieme un'interpretazione sul Regolamento che potesse portare ad una condivisione del metodo - almeno del metodo - di gestione di quest'Aula? Il Consigliere Ruzzola parla della "volontà della maggioranza di portare avanti i propri provvedimenti": ci mancherebbe altro! Ci mancherebbe altro; poi faccio una battuta al collega Ruzzola: magari potevate presentare provvedimenti meno dannosi per il Piemonte, vi avrebbe aiutato! Però il tema è: quante volte abbiamo convocato la Giunta per il Regolamento in questi tre anni? Lascio questa domanda aperta, perché io conosco il numero, ma magari sarebbe importante capire da lei, Presidente, quante volte l'abbiamo convocata, quante volte abbiamo condiviso l'o.d.g., quante volte ci siamo confrontati proprio sull'interpretazione, che certo esiste, ma se questa interpretazione viene condivisa non con una sorta di dittatura della maggioranza, magari si ha, nel metodo evidentemente.



(Commenti in aula)



SARNO Diego

No, non fate così con le mani, perché nel metodo, Presidente. Poi chiederei al Presidente di tenere anche un atteggiamento corretto rispetto a un proprio collega che sta parlando e sta esprimendo, legittimamente, il proprio pensiero, da membro di quella Commissione. Quindi, se non si vuole dare adito al fatto che il Regolamento venga interpretato solo coerentemente alla volontà della maggioranza, il dato del fatto di quante volte è stata condivisa, comunicata e convocata quella Commissione è presto fatto e quel dato rimane un dato esemplificativo di quante volte si è voluto condividere quell'interpretazione o condividere un passaggio del Regolamento.
Ecco perché stiamo continuando a chiederle, Presidente, di condividere ulteriormente questa forzatura del Regolamento, questa interpretazione forzata di questo Regolamento. Termino, Presidente, negli ultimi dieci secondi, dicendo che sin dall'inizio della legislatura vi abbiamo detto vi ho detto che voi avete un grande difetto rispetto a quest'Aula: che considerate quest'Aula un orpello fastidioso da sopportare. Questo è e lo dico anche ai colleghi di maggioranza che sono, come me e come noi Consiglieri: la dignità di un Consigliere si ha anche quando in quest'Aula si può discutere dei provvedimenti che voi, legittimamente, state proponendo - per noi in maniera dannosa - al Piemonte. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie. L'articolo 69 del Regolamento consiliare non nega la possibilità di contingentare le proposte di legge; la Giunta per Regolamento si è riunita a tutte le volte che servivano. Sulla questione si è già interloquito e discusso ampiamente per un contingentamento che era possibile.



(Commenti in aula)



PRESIDENTE

Presidente Grimaldi, sto intervenendo e chiedo il silenzio.
Si è discusso su una delibera per il referendum statutario, rispetto alla quale anche all'epoca le opposizioni pretendevano la riunione della Giunta per Regolamento: pure in quel caso, l'articolo 69 non ne negava la possibilità. L'articolo 6, comma 4, del Regolamento recita: ". Decide. ogni controversia inerente l'applicazione del Regolamento, sentita, se occorre la Giunta per il Regolamento, fatto salvo quanto previsto dall'articolo 35 comma 2.".
Ritengo che non ci sia l'occorrenza per svolgere la Giunta per Regolamento. Come sapete, in questa legislatura ci sarà, da parte della maggioranza, la volontà di riscrivere totalmente il Regolamento; perciò in quel momento ci sarà sicuramente la possibilità, anche dell'opposizione, di metter mano al Regolamento e fare le valutazioni oggettive per il prosieguo della discussione.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; prego.



RAVETTI Domenico

Con molto rispetto, Presidente, credo che - glielo dico davvero con molto rispetto - lei abbia commesso un errore nell'utilizzo di un concetto che è fondamentale, e cioè che la maggioranza è disponibile a rivedere radicalmente il Regolamento. Ma no: siamo tutti insieme dell'idea che è non più rinviabile la modifica in parti sostanziali del Regolamento.
Quello che da questi banchi il mio, il nostro Capogruppo le ha chiesto nel suo intervento prima è che è arrivato il tempo di rivedere le regole del gioco, perché il gioco è la democrazia del Piemonte in quest'aula, dove la democrazia è rappresentata. Possiamo essere tutti d'accordo su un punto Presidente, ed è il seguente: che la vita all'interno di quest'Aula non è più semplice, diciamo così... Presidente, se mi ascolta. Come dicevo, non è semplice.



PRESIDENTE

Ha ragione: mi scusi.



RAVETTI Domenico

Perché se lei il Regolamento lo interpreta, il Regolamento è un problema, non perché lei lo interpreta, ma perché un Regolamento non va interpretato. Un regolamento è l'elenco delle norme e delle regole che devono essere semplicemente rispettate e applicate. Che Consiglio regionale è, quello che, tra le sue maglie, permette il contingentamento pressoché su qualsiasi dispositivo? Che Regolamento è? Che Regolamento è - lo dico dall'opposizione, con l'ambizione di diventare maggioranza la prossima volta - quel Regolamento che permette per ore, giorni, magari anche settimane, di depositare emendamenti? Che Regolamento è? Presidente, le suggerisco una cosa: dall'Ufficio di Presidenza, nelle forme che lei riterrà più opportune, condividendo il percorso con i rappresentanti delle opposizioni all'interno dell'Ufficio di Presidenza utilizzi il termine, il concetto "priorità condivisa", per avviare un'azione di radicale cambiamento del Regolamento; altrimenti facciamo bene a dire che c'è la dittatura della maggioranza, il bavaglio alle opposizioni, ecc. ecc.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti; purtroppo le devo dare ragione. Mi scuso anche perché, come tutte le leggi e i regolamenti, sono svolti dalle Commissioni e dall'Aula; però - mi permetta - qualcuno deve presentarlo. Se non c'è qualcuno dell'opposizione che fa una proposta di modifica, immagino, per deduzione, che sarà la maggioranza a proporre una modifica; poi ci sarà la Commissione competente, la Giunta per Regolamento e infine l'Aula che deciderà al meglio, democraticamente, i vari passaggi e le varie modifiche regolamentari.
Se non ci sono altre richieste di intervento, possiamo proseguire.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame proposta di legge n. 125, inerente a "Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia"


PRESIDENTE

Eravamo alla presentazione degli emendamenti.
ARTICOLO 2 Emendamento rubricato n. 12) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle; identico all'emendamento rubricato n. 150) presentato da Grimaldi; identico all'emendamento rubricato n. 164) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 4) presentato da Martinetti, Disabato e Sacco identico all'emendamento rubricato n. 13) presentato da Marello, Gallo Avetta, Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle identico all'emendamento rubricato n. 165) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 5) presentato da Martinetti, Disabato e Sacco identico all'emendamento rubricato n. 14) presentato da Marello, Gallo Avetta, Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle identico all'emendamento rubricato n. 151) presentato da Grimaldi; identico all'emendamento rubricato n. 166) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 152) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 153) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 37) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola identico all'emendamento rubricato n. 154) presentato da Grimaldi.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 155) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
Tale emendamento è stato ritirato dai proponenti.
Emendamento rubricato n. 402) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 393) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 15) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 392) presentato da Marin, Gagliasso e Ruzzola.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Valle in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Se mi consente, faccio un intervento unico su tutti i nostri emendamenti in quanto rispondono tutti allo stesso tipo di logica, per riguarda l'articolo 2. Sono tutti emendamenti abrogativi, in tutto o in parte, del testo presentato.
Questo articolo intende modificare la norma con cui i piani regolatori si adeguano al piano paesaggistico regionale; tema aperto e controverso perché sappiamo bene che la maggior parte delle amministrazioni locali non ha ancora provveduto a questo adeguamento, adeguamento che, peraltro quando viene portato avanti, richiede anche una variante generale al piano che per sua natura è lunga, complessa ed estremamente costosa.
Pur condividendo, in linea generale, l'analisi rispetto a questo bisogno di partenza, perché parte da un dato di verità, le nostre perplessità riguardano il fatto che non viene esplicitata in maniera chiara, come abbiamo fatto in altri contesti (penso in particolare alla legge 2, quando abbiamo inserito l'area sciabile nella scorsa consiliatura), la necessità di procedere al recepimento del Piano paesaggistico regionale prima di dare la stura ad altre varianti.
Ne abbiamo discusso questa mattina: è vero che si può intendere la norma coordinata come se questa necessità sia implicita nel fatto che, avendo declassato la qualità della variante, questa si riproporrebbe in ogni caso ma noi avremmo preferito che le necessità di una variante, che accogliesse le prescrizioni del piano paesaggistico regionale, venisse espressamente resa obbligatoria.
Non c'è stata la possibilità di intenderci su questo, perché - e qui mi riallaccio agli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto - avendo proceduto al contingentamento, oggi siamo costretti a ragionare su emendamenti già depositati. Possiamo intervenire modificandoli, ma non possiamo presentare nuovi emendamenti. Questo, ovviamente, costringe a maglie estremamente strette la nostra discussione. È per questo che ne chiediamo l'abrogazione in parte o del tutto.
Ancora alcuni ragionamenti di carattere generale. Il primo riguarda proprio questo articolo (ne riguarderà poi anche altri). Pur partendo da un'esigenza che abbiamo riscontrato anche noi, da parte degli amministratori del territorio, andiamo a incidere sulla legge 56 del '77 legge generale in materia di urbanistica.
Qual è il punto? Il punto è che noi abbiamo, non propriamente in maniera concordata, sufficientemente subìto e ritirato dalla discussione il nostro testo di legge, come Partito Democratico e come opposizione tutta, in materia di consumo di suolo, perché questo andava a incidere quasi esclusivamente sulla legge 56 del '77. Effettivamente, era collegato a questo, perché toccava la previgente legge 18 soltanto per un articolo, ma poiché la maggioranza si è più volte impegnata in aula (anche l'Assessore) a cominciare una discussione su una nuova legge urbanistica che riscriva e sostituisca la legge 56 del '77 , si è ritenuto di accantonare ogni intervento sulla legge urbanistica, "traguardandolo" al testo che arriverà in discussione prossimamente.
Tuttavia, come abbiamo già detto prima, questa discussione è molto lunga va avanti da diversi mesi, se non anni, e questo "prossimamente" non si è ancora concretizzato. Noi non abbiamo avuto il piacere di vedere questo testo neanche in forma di bozza, anche se sappiamo che ne girano diverse non abbiamo mancato di procurarcele, ma sarebbe il caso di fare almeno emergere la discussione e portarla alla luce del sole. Ciò in maniera tale che - magari - possiamo trasmigrare in maniera più ordinata tutti gli interventi che riguardano le leggi sull'urbanistica, quando discuteremo compiutamente della nuova legge urbanistica della nostra regione.
Altrimenti noi oggi ci appropinquiamo a modificare la legge 56 del '77 e vi auguro tutta la fortuna del mondo; magari tra sei mesi saremo qua ad approvare una nuova legge urbanistica rendendo sostanzialmente vane le modifiche di oggi, perché sicuramente nessun Comune riuscirà ad adottarle nei cinque, sei mesi, un anno, il tempo che pensate di avere per portare a casa l'approvazione della nuova legge urbanistica.
Visto che siamo sulle questioni di metodo, ne voglio sottolineare ancora due. Una è ormai insuperabile, ma ci tengo lasciarla a verbale e un'altra che, invece, potremmo superare per la prossima volta (mi rivolgo in particolare gli Uffici). La prima è che, stante l'iter lungo e turbolento che ha avuto questo testo di legge - non è la prima volta che ci capita di fare questa richiesta - sono veramente numerosi, e sono anche presenti già in tutti gli articoli, a partire da questo, tantissimi e significativi emendamenti presentati dalla maggioranza stessa. Ragion per cui mi chiedo e vi chiedo, se in questi casi non avesse maggior senso ritirare il testo e presentarne uno nuovo. Il tempo che perdiamo a dover coordinare il testo presentato all'inizio e quello licenziato dalla Commissione con gli emendamenti che, nonostante il lavoro dei Gruppi di lavoro della Commissione, si è stratificato, riesce a rendere difficile la comprensione del testo nella sua unitarietà e anche la nostra attività emendativa.
Questo non può più valere per il testo in corso, ma mi auguro che possa valere per la prossima volta, perché è veramente difficile lavorare in queste condizioni.
Stando così le cose, sarebbe veramente utile, per la prossima seduta di Consiglio - visto che saremo in regime contingentato, che dovremo correre e che, comunque, questa mattina abbiamo ottenuto una disponibilità significativa ad un incontro in modalità di gruppo di lavoro tra le forze politiche per lunedì pomeriggio - avere il testo liberato dalla Commissione, dall'ultimo articolo che approveremo oggi pomeriggio fino a fine testo, con i collegamenti ipertestuali, così come li troviamo sui progetti di legge depositati che arrivano in Commissione.
Non so se mi sono spiegato bene, ma provo a rispiegarmi meglio. Quando noi troviamo caricato sulla Intranet il testo di un progetto di legge che modifica leggi preesistenti, ogni volta che si cita una legge o un articolo, con un click, si apre una finestra che ci fa vedere cos'è che la legge va a modificare (in particolare il testo del Consigliere Marin interviene molto sulla legge 56 del '77 e sulla legge 16 del '18, ma interviene anche su altre normative o le cita). In tutti questi casi quando noi partiamo dal testo depositato e caricato sulla Intranet, con un click, si apre, a mo' di finestra, il comma che viene toccato in maniera ipertestuale. Questo lavoro - è comprensibile - non è stato fatto per il testo liberato dalla Commissione su cui lavoriamo oggi. Visto che lunedì abbiamo concordato una sessione lunga di questo tipo, se noi potessimo avere questo strumento a disposizione penso che renderemmo i lavori molto più facili per tutti e, in particolare, faciliterebbe di molto la nostra comprensione. Questo, ovviamente, non riguarda gli emendamenti depositati ma il testo cristallizzato, così come è uscito dalla Commissione. So che è un lavoro in più, ma data la complessità del testo, la sua lunghezza e anche l'elevato grado di contenuto tecnico, penso che sarebbe comodo per molti.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Valle.
Ci sono altri interventi sugli emendamenti all'articolo 2? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non farò l'errore che ho fatto nella discussione sul bilancio e vorrei tenermi qualche minuto per le considerazioni finali e per il voto. Ricordo che, per la prima volta, è stato negato ai Gruppi di opposizione di fare la dichiarazione finale.
Come avrete visto, ho presentato solo emendamenti di merito e non potr nemmeno illustrarli; quindi, ci tengo solo a dire ai colleghi che, in nome di questa semplificazione e della ripartenza, mandate in soffitta non solo i vincoli urbanistici, ma in soffitta, dove si potranno alzare le travi del tetto per guadagnare volumi e ricavare più spazio, avete mandato anche tanti consigli pertinenti e nel merito delle opposizioni.
Avete mandato in soffitta anche buona parte delle nostre relazioni istituzionali e così - sì - voi potrete dire che con la ripartenza c'è bisogno di più laissez faire, come se gli errori degli anni 60' e '70 non fossero ben presenti nel nostro territorio. Provate a promuovere territori come patrimonio Unesco e poi riempite di deregolamentazioni e di tutto quello che può servire per togliere il controllo pubblico alla nostra normazione. Mi dispiace perché, con questa deregolamentazione alla legislazione urbanistica, di fatto provate a mettere un bavaglio all'indirizzo e al controllo pubblico, fino ad arrivare a consentire, come vedrete nei prossimi emendamenti (spero che le opposizioni che hanno più minuti possano ricordarlo), bagni minuscoli, altezze minime nei locali addirittura siete riusciti a pensare di costruire quei locali che si chiamano pilotis, che sono stati realizzati con pilastri e spazi vuoti immaginati soprattutto nelle zone alluvionali per consentire all'acqua di defluire. L'acqua dovrebbe defluire e per questo quei luoghi dovrebbero non essere utilizzati. Così fa ridere; con la scusa del consumo di suolo pensate di poter costruire lì dove ormai non ci sono più tracce. Spero che questo almeno riusciremo a impedirvelo anche con gli ultimi emendamenti.
Mi tengo gli ultimi minuti per le considerazioni finali, ma questa legge riempie bene lo spazio e il vuoto della vostra assenza politica, E, devo dirlo, anche con rispetto del collega Marin: non è dignitoso, dopo quello che ci siamo detti in questi anni, che lo spazio di discussione finisca così in Aula. Quindi - ahimè - con il collega Marin non riusciremo neanche ad affrontare punto per punto questa legge e dire dove, in qualche modo poteva essere migliorata anche con il nostro contributo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
Ritengo doveroso intervenire, perché quanto ho sentito adesso dai banchi della minoranza non corrisponde a verità.
In questo momento stiamo ragionando sull'articolo 2: per quale motivo ho presentato questa proposta di legge, visto che alcuni passaggi sono più di carattere generale? La legge 16/2016 stabilisce che gli adeguamenti relativi al patrimonio edilizio esistente debbano passare attraverso delibere di Consiglio. Tutti gli interventi. Immaginate cosa significhi per gli oltre 1.100 Comuni piemontesi! Se ci soffermiamo, in particolare, sull'articolo 2, in realtà cos'è che ho chiesto? Ho chiesto di semplificare alcuni passaggi, dopo più di quattro anni dall'approvazione del Piano paesaggistico regionale.
Ricordo che il Piano paesaggistico regionale prevede che tutti i Comuni piemontesi, entro due anni dalla sua approvazione, debbano adeguare i propri strumenti urbanistici con una variante generale allo strumento urbanistico. Traduco in soldoni: probabilmente, non sarebbero bastati 30 milioni di euro, cifra che i Comuni avrebbe dovuto spendere per adeguare i propri strumenti urbanistici. Soprattutto, con quali tempi? I tempi di approvazione delle varianti ai Piani regolatori, quando non sono generali rientrano nei tre o quattro anni, quando va bene. Quando invece sono generali, si parla di otto, nove o dieci anni! Forse non si è ancora capito che il mondo sta cambiando; peraltro, sono convinto che questi ultimi due anni ci dovrebbero far svegliare! Io ho semplicemente detto che l'adeguamento ai Piani paesaggistici regionali - è chiaro che intervengo attraverso la legge n. 56, perché non potevo fare diversamente - può essere fatto attraverso una variante obbligatoria, che significa risparmiare decine di milioni di euro per gli Enti locali. Nel Consiglio delle Autonomie Locali questo aspetto è stato ben compreso sia da UNCEM che da ANCI, perché significa spendere molti meno denari, ma soprattutto significa avere i nostri Piani regolatori adeguanti al Piano paesaggistico.
Se ad oggi, dopo più di quattro anni, non c'è un solo Comune in Piemonte che abbia il suo strumento urbanistico generale adeguato, ci vogliamo interrogare sul fatto che forse quella norma era un po' troppo pressata onerosa, burocratica e lunga? Respingo dunque al mittente queste affermazioni.
Rispondete in modo concreto e senza fare demagogia: volete che i Piani regolatori siano adeguati al Piano paesaggistico regionale? Allora dobbiamo approvare questa modifica alla legge 16/2016 con l'articolo 2. Se invece riteniamo di chiedere ai Comuni di spendere soldi e impiegare anni per adeguare i propri Piani. Tanto non faranno, perché i denari non ci sono! Non pensiate che la Regione, visto che abbiamo appena approvato il bilancio, possa mettere a disposizione dei Comuni denari pubblici per adeguare i propri strumenti urbanistici. Stiamo parlando di pragmatismo e concretezza.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento sugli emendamenti che insistono all'articolo 2, chiedo il parere della Giunta regionale.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Sull'emendamento rubricato n. 12), di identico contenuto all'emendamento n.
150) e all'emendamento n. 164), la Giunta regionale esprime parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 4), di identico contenuto all'emendamento n.
13) e all'emendamento n. 165), la Giunta regionale esprime parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 5), di identico contenuto all'emendamento n.
14), all'emendamento n. 151) e all'emendamento n. 166), la Giunta regionale esprime parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 152) la Giunta regionale esprime parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 153) la Giunta regionale esprime parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 37), di identico contenuto all'emendamento n.
154), la Giunta regionale esprime parere favorevole.
L'emendamento rubricato n. 155) è ritirato.
Sull'emendamento rubricato n. 402) la Giunta regionale esprime parere favorevole.
Sull'emendamento rubricato n. 393) la Giunta regionale esprime parere favorevole.
Sull'emendamento rubricato n. 15) la Giunta regionale esprime parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 392) la Giunta regionale esprime parere favorevole.
Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 24.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12), identico all'emendamento rubricato n.
150), identico all'emendamento n. 164), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4), identico all'emendamento rubricato n. 13, identico all'emendamento rubricato n.
165), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5), identico all'emendamento rubricato n. 14), identico all'emendamento rubricato n.
151, identico all'emendamento rubricato n. 166, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 152), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Presidente, sull'emendamento rubricato n. 152) il mio voto è contrario.



PRESIDENTE

Mettiamo a verbale che all'emendamento n. 152) il Consigliere Riva Vercellotti ha votato contro.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 153), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37), identico all'emendamento rubricato n. 154), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 155) è stato ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 402), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 393), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 392), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 2, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 3 Emendamento rubricato n. 17) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle; identico all'emendamento rubricato n. 167) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 18) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle; identico all'emendamento rubricato n. 168) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 19) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle; identico all'emendamento rubricato n. 169) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento n. 400), presentato da Marin, è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 69) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 6) presentato da Martinetti, Disabato e Sacco.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 7) presentato da Martinetti, Disabato e Sacco.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Vicepresidente Valle, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Anche su questo articolo, come su quello precedente, abbiamo proposto un'abrogazione complessiva e alcune abrogazioni parziali.
Abbiamo presentato l'abrogazione complessiva perché riteniamo maggiormente soddisfacente la formulazione originale prevista all'articolo 2 della Legge n. 16 del 2018.
Abbiamo presentato quelle parziali perché, sul comma 2, perché ci preoccupano le definizione di parte di edifici legittimi, in particolare rispetto a che cosa s'intende con "parte di edificio legittimo".
Intendiamoci, riteniamo positivo cercare di perimetrare meglio la portata dell'articolo che consentiva il recupero dei rustici, in particolare, di quelli chiusi su tre lati, ma sul tema della legittimità o meno della validità dei titoli in sanatoria avremmo preferito un momento di approfondimento tecnico. Non abbiamo gli strumenti necessari e sufficienti per essere sicuri che questo non apra la stura a sanatorie surrettizie perché ovviamente questo apre a interventi su manufatti: partendo da un manufatto completamente o soltanto in parte illegittimo si possa arrivare a realizzare opere nuove.
Ci tengo invece a lasciare agli atti il fatto che, rispetto alla formulazione originale del comma 1, lettera d) ci trova decisamente favorevoli e soddisfacenti la previsione esplicita (secondo me, era già implicito prima, però è meglio averlo esplicitato) del fatto che dai rustici sono esclusi tutti i manufatti edilizi costituiti da strutture prefabbricate di ogni tipo, perché ovviamente questo avrebbe allargato le maglie in maniera indiscriminata alla possibilità di recuperare strutture che francamente non meritano assolutamente questo tipo di interventi.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono altre richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Sull'emendamento n. 17), identico all'emendamento n. 167), il parere è contrario; sull'emendamento n. 18), identico all'emendamento n. 168), il parere è contrario; sull'emendamento n. 19), identico all'emendamento n.
169), il parere è contrario; l'emendamento n. 400 è stato ritirato.
Sugli emendamenti n. n. 69), n. 6) e n. 7) il parere è contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
Se non ci sono richieste d'intervento procediamo con la votazione degli emendamenti all'articolo 3.
Il numero legale è 24.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17, identico all'emendamento rubricato n. 167, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18), identico all'emendamento rubricato n. 168), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 19) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle; identico all'emendamento rubricato n. 169) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), identico all'emendamento rubricato n. 169) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L' emendamento rubricato n. 400) è stato ritirato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione sull'articolo 3 nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Emendamento rubricato n. 8) presentato da Martinetti, Disabato e Sacco identico all'emendamento rubricato n. 20) presentato da Marello, Gallo Avetta, Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle identico all'emendamento rubricato n. 171) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 170) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 21) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle; identico all'emendamento rubricato n. 172) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 68) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 70) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 22) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle; identico all'emendamento rubricato n. 173) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 71) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 23) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Valle in qualità di Consigliere; ne ha la facoltà.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Lo illustro simultaneamente, anche per i tecnici della Giunta che non hanno le modifiche che abbiamo concordato stamattina.
Con l'articolo 4, l'intento del proponente è di qualificare gli interventi in particolare per gli edifici a destinazione turistico-ricettiva, i rustici e quelli a destinazione residenziale, negandogli il fatto che costituiscono incremento del carico antropico, qualora si intervenga per il recupero dei volumi esistenti.
Dal punto di vista generale, possiamo condividere in parte lo spirito nella misura in cui ci si riferisca al recupero di immobili ormai abbandonati che necessitano di un intervento per una loro ridestinazione però capiamo anche che collegare questo al carico antropico, laddove si tratta di volumi importanti, rischia di essere un freno all'appetibilità economica dell'operazione. Se da un enorme volume può uscire soltanto un intervento legato a un nucleo familiare, è difficile trovare l'operatore che possa essere interessato a operare un intervento su un volume molto grande. Diverso è se il volume è frazionato. Pensiamo a cascine molto grandi, a rustici molto grandi o a certe baite in montagna che avevano all'interno la stalla e il fienile, ossia che in un unico nucleo avevano tutto quello che serviva. Per un solo nucleo abitativo, rischia di essere una cubatura eccessiva che non rende interessante l'operazione.
Pertanto, può avere senso, per incentivare il recupero di questo tipo di struttura abbandonata, dividerla in maniera tale da posizionare più nuclei all'interno, ma riteniamo - ed è questo il punto su cui abbiamo discusso a lungo questa mattina - che, se è valido per il recupero dei nuclei esistenti (e alla fine lo abbiamo condiviso come compromesso), questo non possa valere per la formulazione attuale, che si riferisce anche ai volumi storicamente preesistenti o ai volumi architettonicamente documentati. In questo caso, parliamo di strutture non soltanto parzialmente crollate, ma non più esistenti, senza neanche più una traccia volumetrica sul territorio, ma con la sola disponibilità di una documentazione storica e fotografica depositata in qualche archivio storico, piuttosto che in qualche catasto.
Fa parte dell'esperienza di ciascuno di noi, se pensiamo a casi di quattro pietre buttate in un angolo vicino a una baita o a qualche struttura in mattoni crudi, ormai completamente deteriorata dall'azione degli agenti atmosferici. È evidente che non siamo più di fronte a un recupero, ma a una sostanziale nuova edificazione, anche se 100-150 anni fa esisteva qualcosa.
Poiché siamo in contingentamento e non possiamo presentare nuovi emendamenti, interverremmo sull'emendamento rubricato n. 68), già depositato, che prevede la cancellazione della seconda parte di tutto il comma 1), modificandolo e limitando l'intervento abrogativo alla dizione "storicamente preesistenti" o "architettonicamente documentati", in maniera da far salvi sia i volumi esistenti sia quelli ancora esistenti ma preceduti da un crollo, che deve essere naturalmente parziale.
In questo modo riusciamo a intervenire tecnicamente, perché prima non eravamo in grado di farlo. Avendo questo emendamento, riusciamo modificandolo, a fare quello che ci siamo detti questa mattina.
Questo, a nostro giudizio, conferma la necessità e l'incremento di opportunità, per chi vuole intervenire sul costruito e recuperarlo, perch fa salva la necessità di aumentare il carico antropico rendendo più appetibile, dal punto di vista economico, l'intervento. D'altra parte però, impedisce interventi di recupero che, ancorché formalmente esistenti sarebbero sostanzialmente finti, perché parliamo di costruzioni che, nei fatti, non esistono più; quindi si tratterebbe di un vero e proprio intervento di nuovo consumo di suolo, a nostro avviso non coerente neanche con lo spirito della norma e dell'articolo.
In virtù di questo intervento, a nome del Partito Democratico, ritiro gli emendamenti rubricati n. 20), n. 21), n. 70), n. 22), n. 71 e n. 23).



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Uno dei nostri emendamenti, il n. 170), propone di definire il carico urbanistico anziché il carico antropico. Abbiamo già discusso questa stamattina con il Consigliere Marin rispetto a una definizione che noi ritenevamo di proporre, perché definiva meglio il riferimento al dimensionamento insediativo delle trasformazioni edilizie. Nel caso di un incremento di carico urbanistico, ovviamente, si deve valutare, anche nell'ambito del Piano regolatore, il fabbisogno dei servizi necessari.
Questa mattina si faceva l'esempio di un edificio che viene ampliato magari con più unità immobiliari, ma poi non ha la strada per raggiungerlo e il Comune non prevede neanche a dotare di adeguata strada le persone che devono poi raggiungere l'abitazione. Ritenevamo dunque che la definizione "carico urbanistico" fosse più adatta in questo contesto.
In riferimento, invece, all'emendamento appena illustrato dal Consigliere Valle, questo purtroppo è uno dei limiti del fatto di aver contingentato i tempi, perché avremmo voluto creare un emendamento confezionato ad hoc per indicare proprio il fatto che ci sia stata un'interlocuzione e si sia arrivati a una forma di mediazione.
Anche noi, ovviamente, abbiamo sottoscritto gli emendamenti a prima firma del Consigliere Marello, quindi sottoscriviamo anche la modifica che è stata appena presentata dal Consigliere Valle.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera Frediani.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Grazie, Presidente.
A seguito dell'incontro di questa mattina, l'emendamento rubricato n. 68) primo firmatario Consigliere Marello, può essere accolto parzialmente con l'eliminazione della frase "o storicamente preesistenti o architettonicamente documentati..".
Questo si ripercuote sul comma 3 dove, per analogia, va eliminato "o storicamente documentati".
Suggerisco al Presidente di sospendere la seduta per riscrivere l'emendamento.



PRESIDENTE

Come suggerito dal Consigliere, sospendo la seduta per cinque minuti, in modo tale da riscrivere bene l'emendamento e riproporlo all'Aula in modo corretto.
Sospendiamo per qualche minuto; la seduta può riprendere dopo le ore 16.46.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.41, riprende alle ore 17.02)



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste di intervento, chiedo all'Assessore di esprimere il parere della Giunta regionale sugli emendamenti che insistono sull'articolo 4 (ricordo che avevamo sospeso i lavori per riscrivere un emendamento).



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Presidente, si riferisce all'emendamento rubricato n. 68)?



PRESIDENTE

Sono ancora in essere gli emendamenti rubricati n. 8), di identico contenuto all'emendamento n. 171); n. 170); n. 172); n. 68) e n. 173).



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Perfetto.
Sull'emendamento rubricato n. 8), di identico contenuto all'emendamento e n. 171), la Giunta regionale esprime parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 170) la Giunta regionale esprime parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 172) la Giunta regionale esprime parere contrario.
Sull'emendamento rubricato n. 68), con le modifiche accordate, la Giunta regionale esprime parere favorevole.
Sull'emendamento rubricato n. 22), di identico contenuto all'emendamento n.
173), la Giunta regionale esprime parere contrario.
Tutti gli altri emendamenti risultano ritirati dai proponenti.
Grazie.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 24.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), identico all'emendamento rubricato n.
171) sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 170), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 172), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68), così come modificato, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 173), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Diamo atto a verbale che sull'emendamento rubricato n. 68) il Consigliere Allasia ha votato favorevolmente.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



FREDIANI Francesca

Se è possibile, vorrei cambiare il mio voto sull'articolo e dare voto di presenza.



PRESIDENTE

Diamo atto che la Consigliera Frediani e il Consigliere Bertola esprimono voto di presenza.



GRIMALDI Marco

Per me è un voto di astensione.



PRESIDENTE

Diamo atto che all'articolo 4 il Consigliere Grimaldi si è astenuto.



PRESIDENTE

Passiamo al successivo articolo.
ARTICOLO 5 Emendamento rubricato n. 24) presentato da Marello, Martinetti e Frediani identico all'emendamento rubricato n. 25); identico all'emendamento rubricato n. 174) (Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 176) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 90) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 26) presentato da Martinetti, Sacco e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 177) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 179) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 178) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 27) presentato da Martinetti, Sacco e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 28) presentato da Martinetti. Sacco e Disabato identico all'emendamento rubricato n. 91) presentato da Marello, Gallo Avetta, Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 92) da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 93) da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 95) da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 96) da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 33) presentato da Frediani e Bertola; identico all'emendamento rubricato n. 97) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle; identico all'emendamento rubricato n. 156) presentato da Martinetti, Sacco e Disabato; identico all'emendamento rubricato n. 175).
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento all'emendamento n. 38) rubricato n. 113), presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni Sarno e Valle; identico al subemendamento all'emendamento rubricato n. 38) rubricato n. 157) presentato da Martinetti, Sacco e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 38) presentato da Marin è stato ritirato.
Emendamento rubricato n. 159) presentato da Marin.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 29) presentato da Martinetti, Sacco e Disabato identico all'emendamento rubricato n. 180), presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Subemendamento all'emendamento n. 39) rubricato n. 94 presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni Sarno e Valle; identico al subemendamento rubricato n. 158) presentato da Martinetti, Sacco e Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 39) presentato da Marin.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 181) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 30) presentato da Martinetti.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 98) presentato da Marello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 31) presentato Martinetti, Sacco e Disabato identico all'emendamento rubricato n. 182) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 32) presentato da Martinetti, Sacco e Disabato identico all'emendamento rubricato n. 183) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 40) presentato da Marin.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 99) presentato da Marello.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Chiedo se ci sia qualche Consigliere che voglia intervenire per l'illustrazione degli emendamenti all'articolo 5.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marin; ne ha facoltà.



MARIN Valter

Li do per illustrati.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Sull'emendamento n. 24), identico al n. 25), al n. 1) e al n. 74) il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 176) il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 90) il parere è favorevole.
Sull'emendamento n. 26) il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 177) il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 179) il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 178) il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 27) il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 28), identico al n. 91), il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 92) il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 93) il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 95) il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 96) il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 33), identico al n. 97), al n. 156) e al n. 175), il parere è contrario.
Sul subemendamento n. 113), uguale al subemendamento n. 157), il parere è contrario.



PRESIDENTE

Il n. 113), identico al n. 157), è un subemendamento all'emendamento n. 38) ed essendo stato ritirato, decade.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Sull'emendamento n. 159) il parere è favorevole.
Sull'emendamento n. 29), uguale al n. 180), il parere è contrario.
Sul subemendamento all'emendamento n. 39, rubricato n. 94), uguale al subemendamento n. 158), il parere è favorevole.
Sull'emendamento n. 181) il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 30) il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 98) il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 31), identico al n. 182), il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 32), identico al n. 183), il parere è contrario.
Sull'emendamento n. 40) il parere è favorevole.
Sull'emendamento n. 99) il parere è contrario.



PRESIDENTE

Passiamo alle votazioni degli emendamenti all'articolo 5.
Non essendovi richieste di intervento, indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24, identico al n. 25), al n. 1) e al n.
174), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 176), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 90), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 177), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 179), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 178), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), identico all'emendamento rubricato n. 91), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 92), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 93), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 95), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 96), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 33, presentato da Frediani e Bertola; identico all'emendamento rubricato n. 97 presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle; identico all'emendamento rubricato n. 156) presentato da Martinetti, Sacco Disabato; identico all'emendamento rubricato n. 175) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33), identico all'emendamento rubricato n. 97), identico all'emendamento rubricato n.
156), identico all'emendamento rubricato n. 175), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) L'emendamento rubricato n. 38) è stato ritirato.
Pertanto, il subemendamento rubricato n. 113, presentato da Marello, Gallo Avetta, Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle identico al subemendamento rubricato n. 157, presentato da Frediani e Bertola (subemendamenti dell'emendamento rubricato n. 38) decadono.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 159).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 29), presentato da Martinetti, Sacco e Disabato identico all'emendamento rubricato n. 180, presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29), identico all'emendamento rubricato n. 180, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Vicepresidente Carosso; ne ha facoltà.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Sul subemendamento rubricato n. 94) e sul subemendamento rubricato n. 158) il parere della Giunta regionale è contrario, mentre sull'emendamento rubricato n. 39) il parere è favorevole.



PRESIDENTE

Grazie, Vicepresidente.
Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 94), identico al subemendamento rubricato n. 158, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 181). sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30). sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 98). sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 31), presentato da Martinetti, Sacco e Disabato identico all'emendamento rubricato n. 182, presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), identico all'emendamento rubricato n. 182), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32), identico all'emendamento rubricato n. 183), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) La parola all'Assessore Carosso per il parere della Giunta sull'emendamento rubricato n. 99)



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

La Giunta esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 99), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 5, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



DAGO Angelo

Scusi, Presidente, volevo dichiarare il mio voto favorevole sull'articolo 5; non so perché mi è partito il tasto rosso.



AVETTA Alberto

Presidente, anch'io volevo dichiarare il mio voto di presenza.



PRESIDENTE

Sia messo a verbale il voto favorevole del Consigliere Dago e il voto di presenza del Consigliere Avetta sull'articolo 5.
Consigliere Dago, le svelo un arcano. Le votazioni sono tre: astenuto, sì no e per votare favorevole deve schiacciare il testo verde.
ARTICOLO 6 Emendamento rubricato n. 100) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno e Valle; identico all'emendamento rubricato n. 184) presentato da Frediani e Bertola.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) I Consiglieri danno per illustrati gli emendamenti.
La parola all'Assessore Carosso per il parere della Giunta.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

Grazie, Presidente.
Il parere sugli emendamenti rubricati n.100) e 184) è contrario.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 100), identico all'emendamento rubricato n. 184), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'articolo 6, nel testo originario.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Mi sembra che vi sia un'intesa da parte di tutti i Gruppi di sospendere il provvedimento e di chiudere la seduta.
Visto che sono presenti tutti i Capigruppo, possiamo convocare la Conferenza dei Capigruppo in Sala A. Invito anche i componenti di Giunta a fermarsi.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.51)



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