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Dettaglio seduta n.182 del 26/04/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.03)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento del Consiglio regionale comunico che è in congedo il Consigliere Tronzano.
Il numero legale è 26.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico: a) Congedi Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento del Consiglio regionale comunico che è in congedo il Consigliere Tronzano.


Argomento: Giunta, organizzazione e funzioni

b) Variazione deleghe assessorili


PRESIDENTE

Con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 22 del 31 marzo 2022 è stata attribuita all'Assessore Chiara Caucino la funzione "Gestione emergenza minori profughi ucraini" e con decreto n. 29 del 20 aprile 2022 è stata attribuita all'Assessore Fabio Carosso la funzione "Coordinamento dell'attività di gestione dell'epidemia da peste suina africana"


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Semplicemente stavo finendo di dire che c'eravamo lasciati su alcuni Tavoli di crisi da riaggiornare e su alcune vicende finite molto male, come quella dei lavoratori Ex Embraco.
Colgo l'occasione, visto che abbiamo lanciato un appello tutti insieme più volte e abbiamo aggiornato quest'Aula a ogni passaggio di una vicenda che ci parla ancora di tantissime persone che, grazie alle politiche attive per il lavoro, potrebbero avere un reinserimento nelle politiche attive vere del lavoro, ma essendo arrivati altri dossier, fra cui quello della gigafactory e di nuovi insediamenti produttivi (che spero stiamo trattando con l'attenzione), per chiedere all'Assessora Chiorino e, in particolare all'Assessore Tronzano, che segue le attività produttive, se è possibile avere un aggiornamento su questa delicata vicenda. Sono, infatti, stati fatti più volte appelli sul reintegro di queste persone in nuove esperienze di lavoro e in nuove attività produttive che s'insedieranno in Piemonte.
Credo, quanto sarà ovviamente superato il bilancio, che potremmo avere, da parte dell'Assessora Chiorino, un aggiornamento costante di questi tavoli però le chiedo di calendarizzarlo il prima possibile, anche per dare una risposta a quelle centinaia di lavoratori che in questo momento sono coperti solo dagli ultimi ammortizzatori sociali (alcuni di essi neanche da questi).
Presidente, le chiederei quanto prima, nella prossima Conferenza dei Capigruppo, di affrontare questo tema.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Colgo anch'io l'occasione della presenza dell'Assessore Chiorino per chiedere un'informativa, se è possibile. Ne abbiamo parlato informalmente ma crediamo sia giusto darne conto pubblicamente, a livello istituzionale in Aula, della situazione della Mahle di Saluzzo e di La Loggia.
Ormai se ne parla da più di un anno: nella sede di Saluzzo, la ripresa dell'attività è avvenuta, quindi il piano industriale promesso dalla nuova realtà è andata a immettere all'interno di quello spazio un recupero di alcuni lavoratori (altri avevano scelto, data la crisi, di chiudere quel rapporto di lavoro), mentre a La Loggia, dove dovevano verificarsi le stesse condizioni e la stessa progettualità, a oggi è tutto fermo.
C'è stato il trasferimento di alcuni impianti all'interno dello stabilimento e sono rimasti operativi, in pancia all'attuale azienda, circa 100 operai (100 persone, quindi 100 famiglie), mentre gli altri 300 circa hanno trovato altra sistemazione o hanno chiuso il rapporto di lavoro con l'ex Mahle, senza rinnovare la possibilità di lavorare con la nuova attività.
Volevamo chiedere all'Assessora Chiorino, poiché credo abbia delle novità di portarle a conoscenza dell'Aula per capire come proseguire, perché i termini del piano industriale stanno terminando e i lavoratori e i sindacati hanno la preoccupazione che non sia rispettato. Se non fosse rispettato, avremmo 100 lavoratori, con le proprie famiglie, in grande difficoltà. È una vicenda che si è chiusa con una trattativa positiva almeno in parte positiva, per i lavoratori.
Viste le novità apparse anche sui media la scorsa settimana, chiediamo all'Assessora Chiorino, se è possibile, di dare un'informazione all'Aula ai colleghi e, ovviamente, ai lavoratori e a tutto il Piemonte.
Grazie, Presidente, per la disponibilità.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vorrei chiedere un'informativa, nel corso della seduta del Consiglio, agli Assessori e alla Giunta in merito al tema dell'accoglienza.
Come sapete, l'accoglienza in questo periodo, rispetto ai profughi ucraini è normata da un decreto della Presidenza del Consiglio arrivato alle Regioni, anche alla luce, poiché è presente in questo decreto, della possibilità di concedere dei ristori e sostegni economici a chi deciderà di accoglierli.
C'è, però, un grande vulnus all'interno di questa misura: famiglie ed enti del terzo settore hanno già fatto questo tipo di accoglienza, hanno già accolto mamme e bambini. Pertanto, sarebbe opportuno non prevedere per costoro, almeno da una data certa, che non sia solo esclusivamente da quando il decreto è stato emanato.
Vorremmo capire, da questo punto di vista, cosa sta facendo la Giunta proprio per discutere con coloro che hanno, nella cabina di regia nazionale, assunto questa decisione, e se fosse possibile, poiché i giorni di accoglienza pre-decreto sono già tanti e famiglie e terzo settore, da questo punto di vista, si sono già esposte in maniera importante, fare un approfondimento e capire se sia necessario chiedere al Governo un'interpretazione o un'estensione di queste opportunità a coloro che si sono resi già da subito, in prima istanza, disponibili all'accoglienza.
Abbiamo tutte le regole per capire come fare ad accogliere e sono già centinaia e centinaia le persone accolte, non tanto presso le loro famiglie o i loro familiari, ma da altri soggetti che, con grande generosità, se ne sono occupati, però a oggi non sono inseriti in questo decreto e rischiano di non poterne richiedere l'inserimento, perché in attività solidale già da qualche tempo.
Pertanto, se fosse possibile avere un'informativa e capire come muoverci di conseguenza, gliene sarei grato, Presidente.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Essendo oggi presenti il Presidente Cirio e la Giunta, vi sono tre richieste d'informativa del Consigliere Grimaldi sulla crisi occupazionale in generale e sugli aggiornamenti della crisi occupazionale in piemontese del Consigliere Sarno sulla situazione della Mahle di La Loggia, del Consigliere Magliano sull'accoglienza dei profughi e sui ristori. Se non vi sono altre richieste, demanderei alla prossima Conferenza dei Capigruppo le tre richieste d'informativa.
Ha chiesto di intervenire, sull'ordine dei lavori, il Consigliere Grimaldi ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Sulla nostra richiesta.
Poiché parte delle nostre richieste sono previste anche all'interno di un'informativa che l'Assessora ha dato il 24 aprile tramite il sito della Regione, annunciando un investimento di un milione e mezzo sulla certificazione delle competenze professionali, a noi ovviamente va bene rimandare l'informativa, che è ben più complessa, anche alle prossime sedute.
L'Assessorato ha annunciato un milione e mezzo di fondi per la certificazione delle competenze professionali; un servizio pare gratuito che sarà svolto dalla Regione per favorire la ricollocazione delle persone facendo emergere le abilità acquisite nel tempo, come così leggiamo e apprendiamo dal sito della Regione e dai social dell'Assessora Chiorino.
Vorrei solo capire se non sono previsti in questo bilancio e se sono parte di emendamenti. Se è così, vorremmo che l'Assessora desse delle comunicazioni o ci illustrasse l'emendamento, che magari è uno di quelli sui noi voteremo anche favorevolmente.
Lo chiedo solo perché ho visto che nella comunicazione del 24 aprile non abbiamo avuto nessuna occasione in Commissione per poterne parlare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Mentre discuteremo e dibatteremo sugli emendamenti e sull'articolato del bilancio, si può mettere in conto che la Giunta intervenga sugli emendamenti stessi.
Come sapete, nelle prossime giornate, l'Assessore Tronzano è in congedo per motivi di salute perché ha avuto problemi, fortunatamente non gravi, che si risolveranno in un paio di giorni. La sua assenza è dovuta al fatto che è stato ricoverato in ospedale per alcune coliche. Senza entrare nello specifico della cartella clinica sanitaria dell'Assessore Tronzano, vi dico che sta bene, ma la sua assenza proprio nel giorno della discussione del bilancio fa sicuramente creare sospetto. Tuttavia, sono presenti il Presidente Cirio e gli altri Assessori che possono assolutamente fare il loro lavoro.
Come sapete, il Consiglio regionale è convocato da oggi fino a sabato alle ore 24 per l'approvazione del punto 2) dell'attuale o.d.g. sul disegno di legge n. 181.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intervengo sulle comunicazioni del Presidente in base al Regolamento.
Ho appreso anche adesso dalle parole del Presidente e in queste ore abbiamo letto la convocazione dei Consigli e credo che ci sia stato un errore (non so se il Presidente abbia guardato l'orario di convocazione). Per diversi giorni dalle 21 di sera alle 9 di mattina non ci sono pause tecniche, se non di un minuto (mi pare dalle 24 alle 00.01). Non so se questo sia possibile, ma non mi pare che si sia mai visto che per cinque giorni - in teoria, se non cambiano gli orientamenti di quest'Assise - i colleghi, se volessero rimanere presenti in Aula, non riuscirebbero neanche a lavarsi perché non credo che nella pausa di un minuto si possa provare ad avvicinarsi al bagno.
Se tutti noi decidessimo anche solo di sciacquarci, faremmo, di fatto, una fila oceanica. Le chiedo se non ravvisa un errore di mera natura tecnica perché, se ho visto bene, ogni otto ore ci sono pause di un'ora che immagino siano legate al nutrimento.
Presidente, faccio fatica a intervenire.



PRESIDENTE

Colleghi, abbiamo diverse ore, per non dire diversi giorni, da passare tutti assieme e se questo è l'atteggiamento, sicuramente potrei sostenere in modo fattibile la richiesta del Consigliere Grimaldi e sospendere i lavori in modo tale che voi tutti possiate allegramente discutere al bar.
Pertanto, o assumete un atteggiamento consono a un'aula consiliare soprattutto in occasione dell'esame di un atto importante come quello di bilancio, altrimenti sospendo la seduta e possiamo anche riprenderla fra diversi minuti, così almeno tutti ci si acquieta. Sono le 10.30, non è un orario impossibile.
Prego, Consigliere Grimaldi, continui il suo intervento.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ognuno di noi, ovviamente, si assume le proprie responsabilità: l'impegno della maggioranza è, ovviamente, portare a casa questo bilancio il prima possibile, quello delle opposizioni è avviare un'attività emendativa per migliorare il testo del bilancio.
Dal punto di vista tecnico, dalle comunicazioni del Presidente e dall'invio delle convocazioni vedo un errore formale: da martedì 26 aprile alle ore 24 a mercoledì 27 alle ore 00.01, per poi arrivare fino alle 9 di mattina, non sono previste delle pause, come se dalle 21 di sera alle 9 di mattina non ci fosse una pausa, se non di un minuto. Mentre nelle altre sedute ogni otto ore c'è almeno una pausa di un'ora.
Immagino che quelle pause siano per il nutrimento di tutte le persone (posto che riescano a farlo in un'ora), ma è difficile che in un minuto si possa dormire o lavarsi. Stiamo parlando, in realtà, anche della dignità delle persone, perché per quanto siamo ben pagati, per quanto c'è il rispetto dei ruoli - io sono prontissimo a propormi tutte e cinque le giornate - ma credo che ci sia un errore materiale, almeno dal punto di vista delle convocazioni, perché non ho mai visto sedute in cui per dodici ore non c'è una pausa tecnica.
Le chiedo solo, Presidente, se ravvisa l'opportunità anche solo di modificare questa convocazione o se c'è stato un mero errore materiale nella convocazione.



PRESIDENTE

Ricordo a tutti che gli interventi devono durare al massimo tre minuti.
L'errore non sussiste, perché è stato deciso nella Conferenza dei Capigruppo di svolgere il Consiglio per l'approvazione di un obbligo di legge, che è il bilancio. Pertanto, c'è l'assoluta necessità e dovere di approvare entro il 30 aprile la legge di bilancio. La Conferenza dei Capigruppo aveva deciso di convocare in modo continuativo fino all'approvazione, perciò indicativamente fino a sabato sera senza interruzioni. Mi sono preso la libertà e il libero arbitrio di decidere di spezzettare (detto volgarmente) l'orario per una più facile modalità anche dei congedi e delle convocazioni.
Nella fattispecie del bilancio, già nelle scorse legislature e in altre annualità sono state fatte convocazioni continue di più giorni, anche notturne. È un'attività legislativa e non trovo nulla di diverso rispetto ad altre Regioni e ad altri Enti legislativi ben più importanti del nostro perciò non mi stupisco di avere una convocazione di più giorni su un provvedimento che è un obbligo di legge. Sarebbe un atto grave non riuscire ad approvare entro il 30 aprile il bilancio, tenendo conto che sono stati presentati dalle opposizioni circa 5.200 emendamenti. Perciò è normale e naturale che la Giunta chieda il rispetto della tempistica di approvazione che è il 30 aprile.
Pertanto, la convocazione è corretta e rimane così, sapendo benissimo che ci sono delle pause fisiologiche. Succede nella normalità, anche quando le sedute durano molto meno, che i Consiglieri possano alzarsi e andare liberamente in bagno. Non ci sono degli orari prestabiliti, perciò uno è libero di andare tranquillamente e allontanarsi dall'Aula a fare i propri bisogni o dormire o lavarsi, come meglio crede. C'è la libertà di coscienza e la libertà di azione di ogni singolo Consigliere di potersi allontanare non c'è un'obbligatorietà.
C'è l'obbligatorietà, da parte della Presidenza, di proseguire nell'iter del bilancio, che deve essere approvato entro il 30 aprile, con le pause normali. Quando ci sarà necessità e la stragrande maggioranza dei Consiglieri lo chiederanno, eventualmente sospenderemo la seduta per un periodo. Attualmente non c'è necessità, poi staremo a vedere nelle prossime ore il prosieguo dei lavori.
Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ci stavamo chiedendo con il collega Bertola cosa c'entrasse la libertà di coscienza con il fatto di lavarsi. Credo che tutti qui dentro abbiamo le stesse esigenze.
Chiaramente, oltre a sottoscrivere quanto detto dal collega Grimaldi, lei si è assunto la responsabilità della decisione rispetto alle convocazioni con questi orari disumani - non riesco a trovare altro termine - e assolutamente non rispettosi delle esigenze dei Consiglieri e delle persone che siedono in quest'Aula, tra l'altro, ricordiamolo, in un periodo che è ancora di pandemia. Di conseguenza, bisognerà anche capire come avverrà l'areazione e se queste mascherine tenute per così tante ore consecutive siano sopportabili, per cui avremmo anche avuto piacere di interagire con il DIRMEI per capire se, soprattutto nelle sedute notturne con così poca pausa, si possa pensare di tenere le mascherine praticamente ventiquattr'ore al giorno quasi consecutivamente. Secondo me, non è proprio un toccasana per la nostra salute.
Al di là di questo, vorrei solo rimarcare due cose. La prima è che una convoca di questo tipo costituisce un grave impedimento alla possibilità di partecipazione dei mono Gruppi, perché chiaramente per i Gruppi più numerosi i Consiglieri possono ruotare, i mono Gruppi no. E poi, se posso vorrei solo rimarcare che l'attività ostruzionistica più pesante fa riferimento a un emendamento dell'Assessore Marrone che vuole tutelare le donne. E questo è l'esempio che diamo di conciliazione dei tempi di vita e lavoro, soprattutto per le donne - perché alla fine le difficoltà maggiori (credo che anche le mie colleghe in Aula potranno concordare su questo) ricadono proprio sulle spalle delle donne. Se poi sono donne mono Gruppo diciamo che proprio abbiamo fatto l'en plein.
A ben vedere, non stiamo dando un grande esempio né di confronto né di dialogo e in questo momento sappiamo tutti quanto ci sarebbe bisogno di dare buoni esempi di dialogo. Si va a un muro contro muro che, alla fine non porterà a nulla e creerà, tra l'altro, un gravissimo precedente per l'Aula, perché questo metodo di convocazione non può essere uno strumento per affrontare le discussioni.



PRESIDENTE

Grazie.
Le mascherine possono essere cambiate quando c'è necessità, purtroppo è stata la normalità in questi due anni e non dipende dalla Presidenza l'ottemperanza a disposizioni sanitarie per prevenire il COVID-19.
Sulla questione della libertà di coscienza, era un modo gradevole per dire libertà di coscienza verso il vicino. Quando a un certo punto uno non ce la fa più, va a darsi una sciacquata, a lavarsi o a deodorarsi o fare i propri bisogni. Però non mi aspettavo di dover disquisire o interpretare o invitare la gente ad alzarsi o ad andare in bagno. Pensavo che fare il Presidente del Consiglio fosse un'altra cosa.
Ha chiesto la parola il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Non volevo intervenire, ma prima gli atteggiamenti che ho visto da parte della maggioranza di irridere un collega che sta parlando e poi quello che ha detto lei - mi perdoni, Presidente - francamente mi hanno proprio spinto a intervenire. Può anche averlo deciso la Conferenza dei Capigruppo, per ci sono questioni che vanno oltre la Conferenza dei Capigruppo e le intenzioni personali che attengono a principi un po' generali che vorremmo e dovremmo avere tutti.
I casi sono due: o questo tipo di convocazione la prendiamo sul ridere, perché è impensabile che una persona possa stare così tante ore con una mascherina FFP2 - che si può anche cambiare e si deve cambiare - con il plexiglass davanti, con la luce artificiale a votare una questione importante come il bilancio, oppure è ridicolo, non è serio e non siamo seri a fare convocazioni del genere oppure, ancora più grave, è degradante pensare che una persona possa restare così tante ore (fermo restando che noi siamo privilegiati) e che non si possa neanche andare a lavarsi. Lavare la coscienza si può e lei, Presidente, giustamente, si è tutelato e la coscienza se l'è lavata dicendo: "Convoco h24 fino a domenica e sapete che c'è? Nessuno mi potrà dire che non ho fatto il possibile per fare approvare il bilancio". Lei si è protetto e ha fatto bene a farlo. Sta di fatto che una convocazione del genere non sta né in cielo e nemmeno in terra.
Sulla base delle ore che passeranno per tutti, anche per me (tengo a tutelare la mia persona) e alle condizioni di salute che ci saranno, alla fine valuterò anche opportune iniziative da prendere. Aggiungo, per perché tutto ha un motivo - che arriviamo con queste convoche non perch c'è l'ostruzionismo da parte delle opposizioni, ma perché il bilancio è sparito dalla Commissione per due mesi! Il bilancio è tornato in Commissione il 15 marzo, ma prima era sparito. Passato il periodo delle consultazioni, di solito tre settimane o un mese, poi è sparito. In Commissione non c'è stato un minuto di ostruzionismo, tante volte è saltato il numero legale e non si è potuto deliberare sui pareri o illustrare il bilancio e adesso siamo qui.
Siamo arrivati altre volte ad approvare il bilancio di previsione al limite, il 30 aprile, ma come ci siamo arrivati? Ci siamo arrivati con un accordo sui tempi e, soprattutto, perché in Commissione - ragazzi! - si erano fatte parecchie sedute anche con parecchio ostruzionismo. I colleghi del Partito Democratico si ricordano l'ostruzionismo da parte mia e dei miei colleghi, e dal centrodestra, anche se a una cert'ora poi si rimaneva soli in Commissione e allora si lavorava e si arrivava anche al 30 aprile ma non così, con il bilancio che sparisce per due mesi (questo va detto anche ai cittadini piemontesi), con il bilancio che non viene trattato in Commissione per due mesi e poi si prende tutti con la pistola alla tempia non mantenendo gli impegni presi con le opposizioni e, infine, all'ultimo compare un emendamento molto criticabile, criticato e divisivo.
Questo è il risultato. Vedremo come andrà nei prossimi giorni, ma certe cose vanno anche dette, perché restino a verbale.



PRESIDENTE

Grazie.
Ognuno può fare le proprie considerazioni, ma questo non è un abuso; già in altre legislature è avvenuta la convocazione di più giorni continuativi anche con serali e notturne, quindi non è nulla di che, non è un abuso sulla libertà personale di nessun Consigliere. Ogni Consigliere può alzarsi e liberamente uscire dall'aula a fare altro, non c'è l'obbligo, non c'è una catena. Come sapete, i posti di lavoro sono un'altra cosa rispetto all'Aula del Consiglio. I dipendenti del Consiglio regionale, in seguito alla richiesta della Presidenza di lavorare anche la sera e la notte, si sono resi disponibili.
Chi ha fatto la scelta di lavorare in Consiglio regionale sapeva benissimo a cosa poteva andare incontro, altrimenti ci sono altri tipi di lavoro.
Quando si sceglie un percorso, lavorativo o politico, si sa benissimo che ci sono alcune necessità. In altre attività legislative e in altri enti legislativi regionali e parlamentari sono previste le sessioni serali e notturne per le approvazioni di leggi. Ora, ci troviamo di fronte a disposizioni di legge obbligatorie quindi, come Presidenza, non trovo nulla di che, perché c'è l'assoluta necessità di legge di approvare il bilancio entro il 30 aprile.
Inoltre, come auguro e spero, se nella trattativa politica si riuscirà a trovare una soluzione diversa, si approverà il bilancio e si sconvocheranno le sedute successive.
La parola alla Consigliera Disabato.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Vorrei dire alcune cose sulla sua ultima affermazione.
Anzitutto, sottoscrivo tutto quanto è stato detto dai colleghi finora sulla tipologia di convocazione, che è assolutamente insostenibile. Poi, vorrei dire che oggi qui si sta consumando una grande ipocrisia, perché siamo bloccati in quest'aula per discutere di un emendamento depositato ovviamente, fuori ogni termine utile inerente ai nostri accordi che ci sono stati tra Gruppi consiliari, ma soprattutto è un emendamento che, secondo qualcuno, dovrebbe dare dei diritti in più alle donne che decidono di avere figli. La grande ipocrisia è che oggi noi siamo qui dentro ed è stata fatta una convocazione senza nemmeno chiedersi quanto questa possa essere sostenibile per tante donne tra le dipendenti e le Consigliere che si ritrovano chiuse qui dentro, senza poter eventualmente sopperire a tutto il lavoro di cura che potrebbe esserci a casa.
Lei ha detto che nessuno ci ha ordinato di fare i Consiglieri regionali e che ci sono dei lavori che si possono fare e che non si possono fare, ma noi qui stiamo dando un segnale bruttissimo, Presidente, perché lei ha detto che ci sono dei lavori che qualcuno può fare e dei lavori che qualcuno non può fare. In questo caso, io non potrei espletare il mio lavoro di cura, avessi un neonato, ma probabilmente anche tante altre colleghe sono qui dentro impossibilitate a fare la stessa cosa e questo è stato detto anche dalla Consigliera Frediani durante la Conferenza dei Capigruppo.
Pertanto, direi che quest'affermazione è assolutamente irricevibile e bisogna essere messi nelle condizioni di lavorare e di svolgere il proprio ruolo. Non ci sono lavori che si possono fare e lavori che non si possono fare, ci sono delle condizioni che garantiscono una conciliazione tra i tempi di vita e il lavoro e, invece, azioni come questa, che non hanno alcun senso di essere.
Detto questo, a questo punto, proprio per avere un quadro della situazione visto che non è assolutamente chiaro quanti saranno i minuti di contingentamento divisi per Gruppo, vorrei anche che si facesse un punto sugli emendamenti, quindi capire quanti sono gli emendamenti depositati quante votazioni ci saranno e quante ore saranno necessarie per garantire il voto di questi emendamenti e l'approvazione oppure no del bilancio.



PRESIDENTE

Grazie.
Stiamo recuperando i dati completi, per esaudire le richieste.
Se non vi sono altre richieste d'intervento sull'ordine dei lavori proseguiamo.
Personalmente, il segnale che mi sembra di dare è che si sta lavorando perciò non è così sbagliato quello che stiamo facendo in questa sala consiliare oggi, nelle prossime ore e nei prossimi giorni, sperando che poi la politica entri in campo, senza utilizzare solo il Regolamento e gli obblighi di legge, per riuscire a trovare una soluzione diversa per l'approvazione del bilancio.
Nella Conferenza delle Presidenze dei Gruppi consiliari svolta in data 21 aprile è stato richiesto, da parte della Giunta regionale, il contingentamento dei tempi.
Il contingentamento, a norma di Regolamento, prevede che un terzo del tempo complessivo degli interventi sia dedicato all'opposizione, per un totale di otto ore.
Il contingentamento (sarà poi caricata la tabella sulla Intranet) è così suddiviso: Gruppo Lega Salvini 221 minuti; Forza Italia 52 minuti; Fratelli d'Italia 39 minuti, per un complessivo di cinque ore e quindici minuti.
Per le minoranze: Partito Democratico 100 minuti; Movimento 5 Stelle 30 minuti; Chiamparino per il Piemonte Monviso 10 minuti; Liberi Uguali e Verdi 10 minuti; Moderati 10 minuti; Movimento 4 Ottobre 40 minuti, per un totale di due ore e quarantacinque minuti.
Gli emendamenti attualmente presentati sono 5.190 e ne sono stati ritirati alcuni. Attualmente, alla messa in voto, vi sono 1.236 emendamenti.
Nella seduta precedente si sono conclusi gli interventi dei relatori e si è aperta la discussione generale.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi sull'ordine dei lavori ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, ancora un secondo sull'ordine dei lavori.
Ho guardato la pagina dell'Intranet e non vediamo ancora caricati nessuno degli ordini del giorno. Immagino ci siano ancora dei problemi tecnici sugli emendamenti. Glielo chiedo perché, qualora volessimo inserire all'o.d.g., o attrarre altri ordini del giorno, possiamo farlo fino alla fine della seduta o fino alla fine degli emendamenti? Solo per avere un termine e non superare il Regolamento.
Per intenderci: potrei chiedere una pausa finché non sono caricati, per capire esattamente se attrarne altri, ma se lei dà la possibilità, anche in una fase successiva, di poterli attrarre, non le chiedo nessuna pausa.



PRESIDENTE

Effettivamente, il Regolamento non lo prevede sul contingentamento. A norma di Regolamento, gli ordini del giorno possono essere presentati fino alla fine dell'approvazione del provvedimento stesso, fino alla fine dell'ultima votazione dell'articolato.
In un sistema di contingentamento, è ovvio che sono contingentati anche gli ordini del giorno, però è necessario stabilire un tempo massimo, per dare la possibilità ai Consiglieri che vogliono presentare ordini del giorno. È evidente che se arrivano mille ordini del giorno, il sistema del contingentamento non può funzionare. Il contingentamento è stato studiato per bloccare l'attività emendativa e dare dei tempi prestabiliti della discussione. Attualmente, la discussione è di otto ore e il contingentamento prevede anche il blocco della presentazione degli ordini del giorno.
Attualmente ci sono 1.236 emendamenti votabili; se arrivano migliaia di ordini del giorno, la cosa non può funzionare. O ci diamo un rispetto istituzionale, oppure blocco l'attività degli ordini del giorno. Se c'è una considerazione politica effettiva di presentare un numero adeguato di ordini del giorno, che non so quantificare perché non sono io che posso quantificarlo, posso lasciare tranquillamente il tempo necessario affinch anche i vostri Uffici non debbano correre entro un'ora, ma se nella giornata presentano ordini del giorno, sono accolti.
Attualmente, vi sono quaranta ordini del giorno.



GRIMALDI Marco

Ecco, volevo sapere quanti sono, così da capire se ne dobbiamo.
È chiara la definizione, in teoria siamo fuori da Regolamento, nel senso che, comunque, non potremmo presentarli fino alla fine della discussione e ci diamo l'inizio del pomeriggio per depositare in numero limitato.



PRESIDENTE

Esatto, non vi dico di far correre in un'ora i vostri Uffici, non c'è necessità perché non li discutiamo fra un'ora e penso neanche nella giornata di oggi. Se arrivano nella giornata di oggi, sono accolti e caricati. Attualmente sono quaranta.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 181, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2022-2024"


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 181, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2022-2024", di cui al punto 2) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione il 13 aprile scorso. Nella seduta consiliare del 21 aprile sono state svolte le relazioni di maggioranza da parte dei Consiglieri Perugini e Bongioanni, le relazioni di minoranza da parte dei Consiglieri Sacco, Marello, Magliano Grimaldi e della Consigliera Frediani.
Proseguiamo con la discussione generale.
Prego, Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Al netto delle discussioni sulle convocazioni, cui daremo seguito perch saremo in Aula a presidiare i lavori di questo Consiglio, i lavori che insistono sui singoli emendamenti e sulle battaglie che l'opposizione e il Partito Democratico stanno portando avanti fin dalla Commissione, mi sembra opportuno entrare nel merito di cosa stiamo discutendo e del perché noi ci opponiamo. Ci siamo opposti in Commissione e continuiamo a opporci in Aula.
Una delle novità di questo bilancio è che fuori da quest'Aula, insieme con noi, ci sono tanti cittadini piemontesi venuti a manifestare contro le vostre decisioni. Abbiamo avuto manifestazioni tutti i giorni la settimana scorsa: sui tagli che avete portato al comparto delle non autosufficienze e della psichiatria; sugli extra LEA; abbiamo avuto manifestazioni dei sanitari e dei sindacati per le mancate conferme del personale precario ma più in generale, per la mancanza totale di politica sanitaria in Piemonte sono venuti a manifestare le associazioni contro l'emendamento che è stato depositato all'ultimo minuto dall'Assessore Marrone che, ahimè, credo discuteremo molto in queste giornate di Consiglio.
Insomma, in quest'Aula ci ascoltate poco perché quando interveniamo guardate i telefonini o discutete di altro, ma fuori di qui i cittadini piemontesi hanno incominciato a capire, dopo tre anni, i tanti errori e i tanti annunci cui non segue nulla che questa maggioranza fa e questa Giunta fa. I cittadini piemontesi incominciano a capire le politiche sbagliate che mettete in campo. Di questo noi non siamo contenti, perché vorremmo correggere i tanti errori che state facendo e lo facciamo, per quello che è possibile, con gli strumenti che il Consiglio regionale ci dà, ma sappiate che in quest'Aula sarete maggioranza anche ampia, ma fuori incominciate a diventare minoranza.
Guardate che i nodi vengono al pettine anche sul bilancio, ora che entriamo nel merito. Tre anni di bilanci in cui avete fatto delle scelte politiche anche sbagliate ma, comunque, avete avuto delle risorse da spendere, frutto degli accantonamenti e dei risparmi fatti nella legislatura precedente, ma dopo tre anni quei soldi sono a zero e si vede in quello che fate in questo bilancio. In questo bilancio, voi non potete più usare i 150 milioni che abbiamo accantonato noi con fatica per rinegoziare i derivati. Voi li avete usati nell'emergenza COVID, ma non è tanto perché li avete usati nell'emergenza COVID su altre tipologie di spesa, è che li avete usati sulla spesa corrente per il "Bonus Piemonte" senza alcun tipo d'investimento a medio termine per questa Regione.
Avete ridotto continuamente il capitale sociale di Finpiemonte per tre anni, dove avevamo messo 300 milioni di euro per le politiche per le nostre piccole e medie imprese e anno dopo anno l'avete ridotto; oggi siamo a 100 milioni e anche quest'anno riducete il capitale sociale di Finpiemonte con i trasferimenti al bilancio regionale di ventidue milioni. Per farlo capire ai cittadini piemontesi e a chi ci segue, queste sono risorse che togliamo alle imprese.
Ricordo - ho visto il Presidente Cirio che adesso non vedo più e mi dispiace, ma la Giunta oggi è nutrita - che avete iniziato nel 2019 il vostro mandato dicendo che facevate un piano di competitività di tre o cinque miliardi (ogni volta che ne parlavate, aumentavate), invece state costantemente tagliando i soldi a Finpiemonte e, quindi, alle nostre imprese. Infatti, Finpiemonte non sta facendo nulla; ripeto, non sta facendo nulla. Attendiamo i fondi europei, li aspettiamo e farete politiche sui fondi europei.
Il PNRR è un'altra cosa rispetto alle azioni di Finpiemonte. Il PNRR riguarda altre politiche, non sono politiche come quelle che può fare Finpiemonte per il sostegno del nostro tessuto economico. Sulla sanità non avete dato risposte, non date risposte e non c'è una visione; sullo sviluppo economico avete solo tolto le risorse alla nostra società che fa su indicazione dell'Assessorato e della Giunta, politiche economiche per le imprese.
Le risorse sono a zero. Oggi fate un'ultima riduzione di Finpiemonte di ventidue milioni; gli investimenti in questo bilancio non esistono perch voi mettete qualche capitolo di spesa qua e là, ma gli investimenti per ripartire dopo la pandemia non ci sono e non è che ci sono almeno delle idee messe all'interno del bilancio cui mancano le risorse economiche, si troveranno in corso d'anno o si troveranno con degli interventi concertati con lo Stato: non ci sono idee su questo, non ci sono articoli di legge nuovi, non ci sono politiche che avete inserito in questo bilancio, né qui né nella legge di stabilità, dove qualche emendamento della Giunta c'è stato, ma specifico su alcuni territori che vanno al voto.
Qui ci sono solo le risorse degli Enti locali, dei Comuni, quelle che lo Stato ci dà. Lo dico adesso perché a luglio la Giunta annuncerà un grande bando da trentacinque milioni per i Comuni piemontesi, per gli investimenti dei nostri Comuni: quelli sono soldi dello Stato che ci dà ogni anno grazie alla legge finanziaria fatta due anni fa (Governo Conte due) e che ci darà per i prossimi dieci anni. Benissimo che li utilizzeremo come Regione, ma sono soldi dello Stato. Peccato che se non discutiamo in questa sede, nel momento in cui programmiamo come utilizzare quelle risorse.
Chissà! Quando lo discuteremo? Lo sceglierete voi? Non mi sembra neanche giusto, forse è una delle poche politiche d'investimento che andrebbe almeno discussa, per cui dovremmo conoscere le vostre indicazioni e i vostri orientamenti oggi, discutendo di bilancio, ma di questo non si vede assolutamente traccia.
Non entro nel tecnicismo del bilancio, ma discutiamo del bilancio e diciamo una cosa: con il maxiemendamento avete dimezzato i fondi di riserva della Regione Piemonte da 16 milioni a sei. I fondi di riserva sono i fondi d'emergenza, sono i fondi che la Giunta, giustamente, si tiene per le emergenze. Speriamo non ci siano, altrimenti non abbiamo copertura sull'emergenza. In questi anni abbiamo vissuto emergenze non programmabili e penso non solo alla pandemia, ma anche all'alluvione di qualche anno fa.
I fondi di riserva sono dimezzati.
Non mi dilungo sui grandi temi, perché i colleghi entreranno nel merito di ogni singolo tema, ma le grandi battaglie politiche di questo bilancio sono le riduzioni di cinque milioni sugli extra LEA per Torino, per le persone più fragili; non avete previsto nessuna assunzione per la sanità, a giugno scadranno i contratti del personale e ridurremo il servizio sanitario pubblico; non avete previsto le risorse adeguate per il diritto allo studio; avete introdotto politiche su materie delicate quali la maternità all'ultimo secondo, senza neanche discuterne tutti insieme in Commissione.
Guardate, uso una metafora scolastica: non vi bocciamo perché, come ogni anno, voi rimandate la discussione a settembre con l'assestamento di bilancio, quindi per noi siete bocciati a prescindere, ma rimandati a settembre nella discussione sull'assestamento di bilancio. Un assestamento di bilancio che, come ogni anno, non avrà risorse e che rimanderà successivamente al bilancio.
Sapete qual è la novità? È che la legislatura sta finendo, questi sono gli ultimi bilanci che fate voi e i piemontesi si stanno accorgendo che dopo i tanti annunci, anche della campagna elettorale, non avete messo in campo una politica economica sanitaria, sociale e di sviluppo per questa Regione che - ve lo ricordo - si fa con i soldi e quindi si fa adesso, mettendo le risorse nei bilanci. E voi non l'avete fatto per tre anni, non lo fate neanche oggi e non lo farete fino a fine legislatura.
Altro che, Presidente Cirio, imprimere una nuova velocità al Piemonte! Voi in questi anni avete fermato il Piemonte e ci restituirete tra due anni un Piemonte fermo che noi dovremo rimettere in moto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Anche da parte mia un breve intervento, pur in questo tempo contingentato.
Vorrei partire da questo, anche un po' a commento delle fasi preliminari della discussione.
Come mai siamo arrivati a questo punto? Cioè come mai stiamo discutendo all'inizio di una maratona che, almeno sulla carta, è convocata no stop fino a sabato? Correttamente lei, Presidente, prima citava il fatto che questo non può essere considerato un lavoro usurante e che fa parte dei nostri compiti.
Lei ha ragione, Presidente. Il tema è per che cosa si fa tutto questo.
Perché se noi fossimo qui davvero per assolvere un obbligo di legge da cui poi possano derivare benefici per il Piemonte o per i piemontesi, allora sì sarebbe un'azione meritevole, ma il problema è che dobbiamo dire con chiarezza che siamo con questa convocazione straordinaria - dove ai mono Gruppi probabilmente non sarà neanche concesso di avere lo spazio, se non di propria iniziativa, per riposare o per lavarsi, come dicevano i colleghi non perché stiamo discutendo di qualcosa che riguarda i piemontesi, ma di qualcosa che riguarda una posizione arrivata fuori tempo massimo di un singolo Assessore e di una singola forza politica su un tema certamente non prioritario per il Piemonte ma che, sicuramente, potrebbe essere affrontato in altre sedi e in altri momenti e non in maniera così divisiva come invece, viene fatto in questo bilancio, dopo - come ha ricordato il collega Bertola - che per due mesi questo provvedimento è sparito dalla Commissione.
Pertanto, mentre si dice alle opposizioni "gli emendamenti presentateli al massimo in Commissione, perché se arrivate in Aula con emendamenti, gli uffici non hanno il tempo tecnico per preparare gli atti, per fare in modo che il bilancio diventi operativo", cioè mentre si chiede responsabilità alle opposizioni, la Giunta si comporta in maniera irresponsabile, perch fa in modo che quel tempo che doveva essere necessario per gli uffici (e che quindi era richiesto alle opposizioni) invece se lo mangia tutto la maggioranza, perché propone un emendamento di cui nessuno sapeva niente fuori tempo massimo e che inchioda e blocca il Consiglio per giorni.
Non è che si può chiedere responsabilità alle opposizioni perché il bilancio è complicato, perché gli uffici devono lavorare e perché c'è rispetto per gli uffici (cosa che noi abbiamo) e intanto, come maggioranza fare in modo che tutto questo tempo salti! Questo è assolutamente inaccettabile e ci dice ancora una volta, Presidente, che purtroppo nella maggioranza non c'è catena di comando. Non si capisce chi è che decide le cose, perché non si è mai visto in una maggioranza che un Assessore di una forza politica inchiodi un Consiglio senza che il Presidente o un'altra forza politica di maggioranza dica "non siamo qui al tuo servizio, siamo qui al servizio del Piemonte".
Questo è il tema principale, che è bene ricordare: non siamo qui notte e giorno per qualcosa che riguarda i piemontesi, siamo qui perché la maggioranza non trova equilibrio al suo interno e Fratelli d'Italia fa sempre più uno. E questo più uno chiaramente lo paga prima l'Aula e poi i piemontesi. Di conseguenza, non chiedeteci responsabilità adducendo i tempi tecnici degli uffici, perché voi siete la dimostrazione che questo non v'interessa.
Adesso entro nel merito, Presidente. Purtroppo, mi tocca dirlo: negli otto anni che sono qui in Consiglio, questo è il bilancio peggiore che ci tocca votare, almeno se guardiamo alle politiche sociali, ai più fragili e ai più deboli. Non faccio un elenco lunghissimo, perché ne abbiamo parlato tanto in Commissione, ma anche nei giorni scorsi e anche con le manifestazioni.
Il diritto allo studio: la questione per cui ogni volta che arriva il centrodestra si taglia e poi quando arriva il centrosinistra dobbiamo fare i salti mortali per arrivare a coprire il 100% è davvero diventata stucchevole. Non si capisce come mai non si riesca, quando governa il centrodestra, a mettere al centro il diritto allo studio dei ragazzi che vengono a studiare in Piemonte.
C'è il tema della domiciliarità. In tre anni sono stati tagliati, com'è stato ricordato in più occasioni, dieci milioni di euro. La questione del tagliare un pezzo ogni anno è la cifra del vostro mandato, perché se andiamo a vedere tutte queste voci, dal 2017-2018 a oggi, vedremo che ogni anno c'è un piccolo taglio, ma se facciamo il conto degli ultimi tre o quattro anni, alla fine abbiamo praticamente eliminato la possibilità concreta di erogare un servizio. E lo faccio citando un elemento che è stato meno attenzionato dall'opinione pubblica e che ha avuto meno la nostra attenzione, che è il tema del trasferimento alle Province per il supporto ai disabili; è quello che prevede per loro l'assistente educatore durante il percorso formativo.
Siamo partiti da 8 milioni di euro nel 2018 e oggi stiamo approvando un bilancio che prevede 4,5 milioni di euro, cioè stiamo dimezzando, nel giro di pochi anni, il supporto ai disabili per le scuole superiori. Questo significa, da un lato, meno supporto ai ragazzi e anche meno lavoro, perch quel supporto lo fanno persone in carne e ossa, che evidentemente non avranno più quel lavoro, perché abbiamo dimezzato le risorse. Di questo abbiamo parlato poco, ma creerà un danno alla nostra comunità, ed è un danno che aumenta in un momento in cui le certificazioni dei ragazzi sono in aumento. Noi quegli otto milioni avremmo dovuto portarli a dodici, non a quattro o cinque, perché le persone con certificazione in questi anni stanno aumentando. E noi cosa facciamo? Dimezziamo le risorse.
La terza questione l'ha già citata il collega Gallo per quanto riguarda Finpiemonte e non mi dilungo. È la questione del metodo con cui la maggioranza lavora, dei tagli ai più fragili e ai più deboli insieme a una mancanza legata agli investimenti e a una mancanza di programmazione.
Addirittura dove c'era già una programmazione, siamo riusciti a bloccare tutto: ad esempio, sull'edilizia sanitaria, per la quale alcune cose erano pronte e altre da fare, siamo riusciti a disfare quello che c'era e a non far partire nient'altro.
Manca il Piano Socio Sanitario e l'altro giorno abbiamo assistito alla protesta unitaria dei sindacati, ai quali era stata promessa la stabilizzazione di 1.130 persone, per poi scoprire che a malapena coprono il turnover.
Scusatemi, se non avessimo avuto le stabilizzazioni, questo avrebbe significato per il Piemonte avere mille persone in meno? Credo di no, anzi mi auguro di no, perché significherebbe davvero uccidere e affossare il Sistema Sanitario Regionale.
Allora, tutto questo non è più sostenibile. Per quanto riguarda la sanità come tutti hanno modo di vedere, ormai nessun cittadino piemontese riesce a prenotare una visita in un tempo dignitoso e decente, e anche per un'urgenza da pronto soccorso bisogna comunque aspettare delle ore, se non dei giorni.
Per quanto riguarda il problema delle liste d'attesa, se si parla con i lavoratori, si scopre che c'è il rischio che alcuni Direttori generali lo scarichino tutto sui lavoratori, magari togliendo le ferie quest'estate o chiedendo uno sforzo ulteriore.
Negli anni scorsi mi hanno insegnato che il bilancio regionale del Piemonte è chiaramente difficile e nessuno lo nega. La Regione è indebitata e ci hanno sempre detto che le poche risorse a disposizione dovevano servire come leva e cofinanziamento per altri finanziamenti che arrivano in Regione Piemonte, perché questi costituiscono davvero un'occasione di sviluppo e penso ai fondi europei e alla grande opportunità che è arrivata con il PNRR. Tuttavia, in questo bilancio non vediamo come le risorse regionali interagiscono con i finanziamenti europei e con il PNRR per fare in modo che davvero diventino una leva per investimenti maggiori e di lungo respiro.
È davvero un peccato, Presidente, che nel 2022, l'anno del post pandemia che dovrebbe essere quello della ripresa, si arrivi a votare un bilancio di questo tipo che, davvero, e lo ripeto, è il bilancio peggiore degli ultimi anni che il Consiglio regionale si trova a votare.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vorrei portare anche il contributo dei Moderati a questo dibattito rispetto a un bilancio che ci troviamo a votare in questi giorni, anche alla luce di tutto quanto è seguito nella discussione legata alle politiche sociali e al diritto allo studio, ma questa è anche una discussione sulla quale voglio tornare, perché so che i colleghi di maggioranza e di minoranza su questo hanno una sensibilità importante.
Il tema è quello dei trasporti, cioè la possibilità, fino in fondo ai luoghi delle aree interne della nostra Regione, di ricevere un servizio di trasporto pubblico adeguato, decente e all'altezza soprattutto di tutta la retorica che la maggioranza mette sul dato del ripopolamento, dello sviluppo, del riprendere tradizioni, luoghi e spazi nei quali paesi che tempo fa erano abitati e popolosi possano trovare una seconda vita. Questa seconda vita è impossibile, lo dico con chiarezza, e non ci sarà alcun PNRR che tenga per rimettere al centro dell'attenzione di uomini, donne e famiglie di andare a vivere in quei luoghi, se non vi sarà un trasporto pubblico adeguato.
Questo manca anche in modo molto importante e stiamo lavorando su questo affinché negli accordi stipulati sul trasporto pubblico ci sia un rispetto importante di tutti coloro che il trasporto pubblico lo utilizzano attraverso sanzioni e penali, nel caso in cui il trasporto pubblico non sia completamente accessibile. Questo manca, manca al di là delle risorse aggiuntive che l'Assessore Gabusi ci ha raccontato e narrato in quest'Aula.
Manca una prospettiva d'innervamento e di ricostruzione di un trasporto pubblico, soprattutto nelle aree interne, degno di questo nome, che permetta uno sviluppo turistico, ma soprattutto un nuovo insediamento e una nuova capacità di abitazione con servizi adeguati alla stessa.
Sappiamo bene che i temi affrontati sono legati al taglio delle politiche sociali di cinque milioni; ci è stato raccontato che saranno utilizzati i fondi sociali europei e ben venga che non vi sia neanche uno stanziamento europeo che non sia utilizzato fino in fondo. Noi siamo anche molto preoccupati su alcuni ritardi di programmazione e su alcuni ritardi legati all'impossibilità di fare uscire il prima possibile fondi che sono gestiti dalla Regione (pensiamo al FSE e al FESR). Su questo tema vogliamo che in Commissione ci sia un'attenzione massima affinché queste risorse, che alla fine sono le uniche risorse sulle quali la Regione può contare per rilanciare veramente il Piemonte, anche perché le risorse libere della Regione Piemonte, come vedete, sono utilizzate come avviene in questo bilancio.
Abbiamo visto 14-16 milioni messi sulle varie richieste assessorili o di maggioranza, il più delle volte con un criterio iperlocalistico e iperelettorale, che però non esprimono una regia complessiva che dia la possibilità a questa Regione di puntare su tre o quattro assi determinanti che ci permettano di essere riconoscibili anche al mercato della grande industria, dell'impresa e delle nuove tecnologie. Su questo la nostra identità, salvo provare a rispolverare alcuni grandi assi che abbiamo già di sicuro non per merito della politica - immaginammo il tema dell'aerospazio e non solo - salvo queste forze di territorio che abbiamo non vi sono, da questo punto di vista, con le scelte di bilancio, aspetti d'identità chiara su dove volete portare il Piemonte.
Il taglio delle risorse, come dicevo, sulle politiche sociali e in parte sulla psichiatria, però non va di pari passo con un'idea di Piano Socio Sanitario, ma soprattutto socio-assistenziale degno del tempo in cui viviamo, perché potrebbe essere accettabile e sostenibile se le liste d'attesa iniziassero a scorrere velocemente, se ci fosse un utilizzo sensato della domiciliarità, se vi fosse una telemedicina adeguata. Su questo siamo indietro anni luce rispetto ad altre Regioni. Noi abbiamo un'interpellanza ancora ferma che chiede all'Assessore competente a che punto siamo sulla telemedicina, come stiamo ragionando per rendere anche la nostra sanità e il nostro sistema socio-assistenziale il più possibile tecnologico. I tagli non portano con sé, però, una visione di futuro e una visione che tenga conto del passaggio tecnologico.
Sappiamo che l'FSE sarà utilizzato da questo punto di vista, ma non è dato sapere come, in che modalità, in quali tempistiche e con quali tempistiche perché la misura tecnica è ancora al vaglio degli Uffici.
Sul tema del diritto allo studio, oltre a quello universitario, che contraddistingue la battaglia di alcuni di noi, anche per tutto quello che l'università può rappresentare come motore di sviluppo nel nostro paese emerge chiaro come il sole che, di nuovo, siamo a discutere per quanto si sia riusciti a rimettere quel 10% di taglio sulle scuole materne paritarie perché manca un milione di euro all'appello per riuscire a soddisfare le potenziali graduatorie sugli assegni di frequenza, cioè sulla libertà di educazione, sulla parità scolastica. Questa Giunta ha stanziato esattamente le risorse dell'anno scorso, senza però mettere i 350 mila euro che noi avevamo chiesto affinché fossero inseriti in quel luogo; sappiamo che vi erano altri 300 mila euro che mancano all'appello, c'erano altre economie e gli Uffici ci dicono che queste economie non ci saranno più.
Di conseguenza, la prossima volta in cui in Aula si discuterà di libertà di educazione, si discuterà di grande consenso politico sul fatto che i genitori debbano decidere chi deve educare i propri figli e insegnare ai propri figli, ricorderemo che manca, di fatto, il 20% delle risorse. Questo lo dico con chiarezza, perché sentire colleghi che fanno della libertà di educazione una delle loro battaglie fondamentali, ispirandosi ai valori della dottrina della Chiesa, per poi vedere questi approcci al bilancio oggettivamente è una contraddizione grossa come una casa.
Ci saremmo aspettati un potenziamento di tutto ciò che riguarda il tema della salute mentale, della demenza senile, dell'Alzheimer e del Parkinson.
In quest'Aula, non vedo capacità di lettura della realtà. Non dico visione perché ce l'hai o non ce l'hai, dipende da quale storia politica arrivi e se hai voluto studiare o approfondire per essere almeno in grado di fare una lettura dei dati della realtà.
I dati della demenza senile di questa Regione, collegata al numero di persone che invecchiano e al dato demografico, dicono che sarà una vera e propria piaga; una piaga che, come tutto ciò che ha a che fare con la salute mentale, sarà devastante per chi inizia un percorso di demenza senile e di decadimento psichico, ma anche e soprattutto per le famiglie che vi stanno attorno.
I caregiver oggi sono le persone meno attenzionate e meno seguite, se non da alcuni ospedali, da alcuni presidi e da alcuni primari che sono, da questo punto di vista, lungimiranti e quindi provano, attraverso il mondo associativo e i propri colleghi, a immaginare nuove soluzioni e una rete di territorio.
Lanceremo con forza l'idea di com'è stata realizzata, in questa Regione, la rete oncologica e la rete legata al diabete. Abbiamo luoghi e spazi in cui si è provato a fare buona politica; noi vogliamo lanciare in quest'Aula, e lo lanceremo nei prossimi mesi, una rete per la demenza. La percentuale delle persone che entrano all'interno di un percorso di decadimento celebrale è altissima e sembra che qui nessuno se ne voglia occupare.
Questo perché - è questo bilancio è sintomatico di ciò - è un luogo e uno spazio dove il pensiero, la prospettiva e l'idea di quale società e di quale Piemonte vogliamo consegnare ai piemontesi è fumosa e il più delle volte è legata alle contingenze elettorali del mese dopo o dei due mesi dopo, e poco alla possibilità di sviluppo.
Noi lavoriamo spesso per dare seguito a richieste e a prospettive, a breve termine, a coloro che oggi si apprestano ad andare a votare, ma non abbiamo nessuna percezione di come rendere i figli di questi elettori, o i nipoti di questi elettori, a loro agio all'interno di una Regione che possa essere, per loro, una prospettiva lavorativa, sociale, umana e sanitaria da questo punto di vista.
Tanti sono i punti su cui era necessario intervenire e discutere; ci auguriamo che l'attenzione alla disabilità rimanga come l'attenzione a tutti coloro che vivono momenti di fragilità, temporanea o permanente, e rimanga almeno al centro della nostra azione politica.
Da parte di questa maggioranza, oggettivamente la vediamo poco; vediamo tanta attenzione legata a certi temi assolutamente importanti (il turismo lo sviluppo economico, commerciale e siamo anche abbastanza convinti che alcune misure pensate siano assolutamente sensate), ma se non siamo in grado di sostenere chi trascina, come motore, il nostro Piemonte, nel sostenere costoro e non guardiamo chi rimane indietro, rischiamo di consegnare un Piemonte pieno di persone che rimangono indietro. Sarà un numero talmente alto per cui anche chi produce, chi realizza posti di lavoro, chi investe sul futuro e chi realizza investendo sul futuro mettendo al mondo dei figli non ce la farà e non riusciremo a tenere la pace sociale.
Questo era il contributo che dovevamo dare. Pensiamo si debba fare ancora molto e attendiamo con ansia l'assestamento, perché quest'assestamento ha sempre, nella sua epifania in Aula, una proposta salvifica da parte dell'Assessore Tronzano.
Ci auguriamo che tutto ciò che abbiamo sottolineato come carente possa trovare compimento o, quantomeno, un assestamento dal punto di vista delle priorità politiche per questa maggioranza, per questa Giunta e non solo per i piemontesi. Siamo abbastanza convinti che ci sia un distacco e uno scostamento tra ciò che il Piemonte vuole e ciò che voi oggi proponete come azione di governo.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io in discussione generale, insieme ai colleghi, per ribadire in Aula alcuni concetti già citati e spiegati.
Presidente, è come quando la goccia continua a battere sullo stesso punto nella roccia: prima o poi quella goccia consuma la roccia e ne modifica lo stato.
L'opposizione in quest'Aula, ma soprattutto, come il Capogruppo Gallo ha ricordato, l'opposizione fuori, è quella goccia che da tre anni e per altri due anni consumerà (e voi ci state dando una grossa mano con le vostre discussioni interne) questa maggioranza fino al 2024.
Presidente, perché siamo arrivati qua? È la stessa domanda che ha fatto il collega Rossi, altrimenti non si comprende perché avete dovuto convocare il Consiglio regionale con questo metodo.
Velocemente lo ricordiamo, per restare in Aula e lasciare in Aula traccia di quello che è stato nei mesi precedenti: principalmente perché siete divisi, perché avete dei problemi interni, perché siete arrivati in ritardo. Qualcuno, nell'interlocuzione iniziale (credo il Consigliere Bertola) ha detto che il bilancio è sparito per mesi. Quell'azione derivava da divisioni interne che ancora oggi campeggiano sui giornali locali, e non solo, anche nazionali evidentemente.
Siamo arrivati a questo punto con un'opposizione che ha provato a fare l'opposizione in maniera anche costruttiva, non solo a livello ostruzionistico, perché avete tagliato cinque milioni su Torino sugli extra LEA e sul fondo socio-sanitario. Avete tagliato l'assistenza alle persone in difficoltà; avete tagliato, come sempre, otto/nove milioni di euro sul diritto allo studio; avete tagliato anche voi i voucher scuola, trasporto frequenza e libri; avete dimostrato zero programmazione sulla sanità.
Lo scorso anno, anche solo nell'ASL TO5, per dare contezza territoriale avete dato più di un milione e mezzo ai privati, alla sanità privata perché non siete stati capaci di ricostruire un sistema sanitario capace di rispondere, almeno in quota parte, alle esigenze dei cittadini.
Quest'anno, dai dati forniti informalmente, perché alcuni dati specifici ovviamente richiesti non sono mai arrivati, sempre nella stessa ASL rischiamo di arrivare a una cifra tra un milione e mezzo e due milioni di euro, ma per fare che cosa? Per ridurre le liste d'attesa, invece che andare a stabilizzare, sia tramite concorsi sia tramite assunzioni, quel personale ospedaliero assunto di corsa, giustamente, in periodo di COVID la vostra scelta politica è quella di dare i soldi ai privati della sanità pubblica. La vostra sanità pubblica è dare i soldi ai privati, che è evidentemente una contraddizione.
E poi sullo sport, che nessuno più cita. Avevate promesso un contributo straordinario alle piscine, che sono ancora oggi quegli spazi più in difficoltà di altri. Grandi promesse, ma zero atti. Totalmente zero atti. E poi siamo qui, Presidente, perché è arrivato - l'abbiamo definito così l'emendamento vergogna. Vergogna soprattutto in termini di metodo e non lo dico solo io. Non usa il termine vergogna, ma leggo ciò che ha detto il collega Lanzo. Il collega Lanzo, parte della vostra maggioranza quell'emendamento firmato dall'Assessore Marrone lo definisce in questo modo: "Siamo per la piena libertà delle donne e condividiamo l'esigenza di un supporto e di un sostegno, ma non mi sembra che il metodo sia condivisibile. Ho parlato con il Presidente Cirio e mi ha assicurato che proverà a trovare una sintesi". Ripeto, un componente della maggioranza, un importante componente della maggioranza.
Ho letto un virgolettato, non sto inventando nulla. In quest'emendamento abbiamo provato a stare dentro il contenuto, oltre che al metodo evidentemente vergognoso perché presentato quando eravamo in Commissione a discutere del bilancio stesso senza condividere, senza annunciarlo prima senza passare un elemento di condivisione.
Allora abbiamo presentato un emendamento, il n. 2629), e in quell'emendamento si cambia il titolo, perché si parla di progetti mirati al sostegno delle donne nella fase della gravidanza ma poi, essendo soldi pubblici, cari colleghi, quei finanziamenti per le donne in gravidanza li si dà a elementi istituzionali, non a privati! Quell'emendamento che abbiamo presentato tratta di contributi ai consorzi socio-assistenziali accompagnati dai consultori e dalle associazioni di volontariato, quelle accreditate, ma in termini d'accompagnamento. Credo che sia un abominio istituzionale per questi temi.
Se il contenuto di quelle affermazioni di un componente della maggioranza vogliono precipitare sulla realtà, chiediamo a quota parte della maggioranza di votare quell'emendamento quando arriverà. Ve lo ricordo, è il n. 2629).
Termino, Presidente, con un altro show dell'Assessore Marrone. Sul tema dei beni confiscati l'Assessore Marrone il 21 marzo annuncia che questa maggioranza ha triplicato i fondi dei beni confiscati. Falso. Certo, li ha triplicati in un solo anno, ma perché nei tre anni precedenti era zero perché quel bando non era mai partito per ristrutturare i beni confiscati e quindi i soldi che sono stati messi, 450 mila euro, sono esattamente per i tre anni a capitolo zero per la stessa progettualità: 150, 150, 150, ma si annunciavano, forse per la moltiplicazione dei pani e dei pesci o qualche altro riferimento, fondi triplicati. Non è così.
Termino, Presidente, dicendo che è per queste ragioni che siamo qui oggi.
Per motivi tutti riconducibili alla maggioranza, tutti riconducibili a che cosa in tre anni abbiamo visto. In questi tre anni avete dimostrato, come destra in Piemonte, di avere zero visione, di applicare molti tagli e quindi di non dare davvero una prospettiva al Piemonte, ma di coltivare piccoli pezzi di terreno elettorale, come ricordava il collega Magliano perché questo è il vostro modo di operare all'interno del vostro Piemonte e non del nostro.
Noi staremo qui e continueremo a opporci a questo metodo fino a fine legislatura.



PRESIDENTE

Ringraziando il collega Sarno per l'intervento, ha chiesto di intervenire sulla discussione generale il Consigliere Marco Grimaldi.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per dieci minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Cari colleghi e cari concittadini, come avete colto, sta iniziando una lunga maratona. Si prevedono, come avete sentito, cinque giorni di Consiglio h24, una pausa di un'ora ogni otto per mangiare e dalle 21 alle 9 del mattino dopo. Al momento non sono previste pause, come avete sentito nemmeno per dormire o lavarsi.
Tutto questo per approvare il bilancio entro i termini previsti da legge e non perdere un euro di stipendio (gli unici che rischiano con questo ritardo sono i Consiglieri stessi). Provano, come avete colto, a fiaccarci con ogni mezzo. Come avrete colto, i tempi sono contingentati, anche se hanno perso quasi quattro mesi per arrivare fin qua. Noi cerchiamo di non farci intimidire e con le nostre migliaia di emendamenti di cambiare il volto a questo bilancio.
Che cosa vogliamo? Semplice: vedere cancellati i tagli sugli assegni di cura e sulla psichiatria. Sono cinque milioni di taglio rispetto allo scorso anno e dieci rispetto al 2019. Sono 4.672 le persone che oggi prendono gli assegni nella città di Torino e sono 11.121 i piemontesi oggi non autosufficienti in lista d'attesa. Questo taglio rischia di compromettere maggiormente sia questa situazione sia quella delle comunità psichiatriche.
Poi ci sono i voucher scuola: un milione di tagli, ma ne mancano otto per consentire il diritto allo studio almeno alle famiglie sotto la soglia di povertà. Sono almeno 55 mila le famiglie piemontesi tra le più povere che senza i nostri emendamenti, gli emendamenti delle opposizioni, rimarranno senza alcun sostegno economico da parte della Regione Piemonte, sebbene, lo ribadiamo, siano idonee a ricevere il voucher scuola.
Vogliamo la sicurezza che tutte e tutti gli idonei alla borsa di studio possano avere anche quest'anno l'accesso ai massimi gradi d'istruzione. Per l'EDISU e per le nostre università mancano nove milioni per coprire i 16 mila idonei capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi.
Che cosa vogliamo ancora? Vogliamo la stabilizzazione degli operatori sanitari e la proroga di tutti quelli che non hanno ancora i requisiti di legge. Parliamo di 5.500 persone che ogni giorno da due anni reggono il nostro sistema sanitario: gettonisti, interinali, lavoratori pagati a cottimo o sottopagati proprio da quelle cooperative che, in molte parti del Piemonte, hanno preso campo e spazio. E sono più di 3.000 quelli con contratti a tempo determinato, che tra pochi giorni rischiano di andare in altre Regioni o rimanere a casa senza lavoro e senza stipendio.
In molti in queste ore mi chiedono di ripensarci: lo scrivete per messaggio, fate appelli pubblici, ma tante più persone là fuori, invece, ci chiedano di andare avanti. Di certo - lo diciamo a tutta la maggioranza e ai colleghi delle opposizioni che lealmente stanno seguendo queste battaglie - nessun emendamento sarà riposto nel cassetto se non sarà ritirato l'emendamento Marrone che regala fondi alle associazioni pro vita e che ha lanciato da qualche tempo una campagna.
Nessuna campagna sulla pelle delle donne sarà approvata nel silenzio delle opposizioni, statene certi. Non dormiremo, proveremo a lavarci - non si preoccupi, Presidente - qui non siamo dei no-soap. Certo ci sono cose peggiori, ma tentiamo di fare solo il nostro mestiere e il nostro lavoro come ci è stato detto. E lo facciamo con disciplina e onore; voi lo fate solo mettendo un po' di profumo su quello che non lavate.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marco Grimaldi per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire in discussione generale il Consigliere Ravetti ne ha facoltà per dieci minuti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Sono molto contento della presenza perlomeno del collega Preioni Presidente del Gruppo della Lega. So di dover parlare con lei, Presidente ma la relazione politica con i Gruppi di maggioranza per noi è significativa, per cui provo a dare un senso a quest'intervento, che svolgerò in un arco temporale inferiore ai dieci minuti, dialogando con la Lega, in particolare, ma rivolgendomi a lei, Presidente.
Noi siamo di fronte al più importante atto politico del 2022, cioè la discussione in Aula, dopo l'iter in Commissione, della previsione di bilancio, cioè dalle intenzioni, attraverso scelte che riguardano l'allocazione delle risorse, la maggioranza offre uno scenario possibile alla Regione Piemonte, in una condizione socio-economica che conosciamo tutti: la sovrapposizione di crisi sanitarie, ambientali, economiche; crisi anche tra Stati che hanno determinato diversi conflitti, non ultimo quello tra Russia e Ucraina, che inquieta tutti noi così come i piemontesi.
È uno scenario, quindi, di enormi difficoltà, ce ne rendiamo conto. E di fronte agli scenari di enorme difficoltà, le soluzioni non sono mai semplici, anzi serve una sequenza ben articolata di scelte integrate tra loro, che permettano di immaginare un futuro differente rispetto allo stato in cui viviamo, cioè come ripartire in sicurezza in Piemonte e come migliorare la sostenibilità economica, sociale e ambientale della nostra Regione. È questo il punto politico che riguarda questa discussione sulla previsione di bilancio.
L'ho già detto in Commissione e mi scuseranno i colleghi che l'hanno già sentito, ma cercherò di arricchire l'intervento con alcuni contenuti. Noi dovremmo partire da analisi professionali che sono depositate in vari siti online di vari Ministeri, che ci permettono un approfondimento serio e che mettono a disposizione delle Aule consiliari regionali (non soltanto del Piemonte) spunti fondamentali per capire come si può ripartire in sicurezza.
È evidente che l'elenco dei punti di forza riguarda l'Italia, ma in particolare la macro Regione del Nord. Nei punti di forza è rilevata la creatività, il dinamismo imprenditoriale diffuso orientato all'export e una capacità di attrazione unica al mondo. I professionisti delle analisi socio economiche delineano questo rispetto all'attualità del nostro Piemonte. È una rete sociale e sanitaria ancora in grado di rispondere alle minime esigenze, ma su questo tornerò successivamente.
Queste crisi - lo dico, Presidente, sempre rivolgendomi alla maggioranza che ho elencato all'inizio hanno manifestato in Piemonte e in Italia cinque particolari fragilità, su cui avremmo dovuto insistere nella predisposizione del documento che state approvando.
La prima per il Piemonte e per la macroregione del Nord, nei confronti di altre macroregioni europee, riguarda i tassi di crescita economica e livelli di produttività da anni inferiori. Anche qui da noi il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo è tra i più bassi dell'intera area europea, unito a una scarsa efficienza ed efficacia della Pubblica Amministrazione e a una rilevante economia sommersa, con una significativa evasione fiscale. Su questo, è evidente, c'è un'analisi che tiene in considerazione non soltanto l'articolazione e la complessità del Nord Italia, ma soprattutto un elevato livello di disuguaglianze di genere sociali e territoriali, con un basso tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro e un numero molto elevato di giovani che non studiano o non lavorano.
Vede, Presidente, la prima considerazione politica rispetto a queste cinque fragilità è che voi siete parte del problema: voi siete la prima fragilità del Piemonte, perché su queste cinque fragilità, in questo bilancio non avete attivato alcuna scelta positiva.
Gli obiettivi sono la vostra assenza. Che cosa avete fatto rispetto ai fondi della Regione da destinare all'obiettivo atto a colmare il ritardo digitale con più opportunità d'accesso a nuove e più elevate competenze per tutti, per le famiglie, per le famiglie in difficoltà, innanzitutto? Assessore Marrone, cosa ha fatto rispetto a questo tema? Niente. Parliamo di politiche sociali, perché oggi anche questa è politica sociale.
Che cosa avete fatto per rendere l'amministrazione pubblica il luogo delle soluzioni ai problemi dei cittadini e non il luogo delle complicazioni e delle pastoie burocratiche? Niente. Non avete fatto niente. Non c'è un vostro investimento su questo tema. Il nulla, la vostra assenza.
Che cosa avete fatto per aiutare con questo bilancio gli investimenti e lo sviluppo delle imprese per sfidare i mercati internazionali innovando i loro prodotti? Niente. Non c'è traccia. C'è solo la vostra assenza.
Sul lavoro non vedo l'Assessore competente. Tra le fragilità abbiamo detto che c'è il tema che riguarda le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro. Noi siamo la prima Regione d'Italia che ha approvato la legge sulla parità retributiva tra uomini e donne, ma voi Giunta non avete ancora approvato il regolamento per renderla attuativa. Questa è follia sociale! Anche qui la vostra assenza! Non c'è solo l'assenza fisica della Giunta; lo dico agli amici e ai colleghi della Lega, che è il Gruppo di maggioranza relativa, perché non avete approvato il regolamento per dare una mano alle donne nel mondo del lavoro? Perché? Qual è la ragione che vi ha spinto a essere assenti anche rispetto a questo tema? Di cosa vi state occupando? Mi chiedo di cosa vi state occupando.
Ci dicono che c'è bisogno di una rivoluzione verde e voi siete quelli della restaurazione del cemento. Altro che rivoluzione verde! Ci dicono che dobbiamo dare futuro alla sanità pubblica, mentre voi rispetto alle liste d'attesa infinite, alla mancanza del personale e alle differenze tra territori piemontesi (non tra Nord e Sud Italia), voi rappresentate il Medioevo della sanità pubblica.
Chiudo, Presidente, su un ragionamento politico che consegno alla maggioranza. A proposito della Lega, voglio che resti questo mio pensiero: la Lega piemontese è la più debole tra le Leghe regionali del Nord, tanto che nella relazione con il Governo rileviamo da parte della Lega un'evidente incapacità di incidere.
L'altro dato politico che consegno, Presidente, è che il rapporto Lega Fratelli d'Italia è un rapporto tra separati in casa, anzi peggio, perch hanno già depositati i faldoni presso i tribunali per difendere gli interessi degli uomini, che sono conflittuali rispetto agli interessi degli altri. Peggio che separati in casa! Da separati in casa non si affrontano e non si risolvono i problemi dei piemontesi.
Infine, il Presidente, al quale va il mio e il nostro rispetto, ci pare più un bravo comunicatore che un bravo risolutore di problemi e la comunicazione non basta a risolvere le reali questioni dei piemontesi.
Presidente, dopo tre anni il Piemonte nelle vostre mani è peggiore rispetto a quello che vi è stato consegnato; sono i dati a dimostrarlo, le persone fuori Palazzo Lascaris a dimostrarlo, non le opinioni delle opposizioni.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola alla Consigliera Disabato, sulla discussione generale.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Il bilancio arrivato in Aula quest'oggi rappresenta lacrime e sangue per i più fragili e le loro famiglie, per i giovani e i giovanissimi, per la sanità; inoltre, all'interno di questo bilancio non ci sono nemmeno misure strutturali per le donne, come invece è stato annunciato.
Partiamo dal primo punto. I più fragili quest'anno su un capitolo specifico si vedranno tagliati cinque milioni di euro destinati agli assegni di cura e questo è un taglio che si va a sommare ad altre sforbiciate già avvenute negli anni precedenti, perché non possiamo considerare il bilancio del 2022 come una partita a sé, ma dobbiamo anche vedere che cos'è avvenuto negli anni precedenti: se in quel capitolo specifico c'erano cinquantacinque milioni nel 2019 e oggi ce ne ritroviamo quarantacinque milioni sicuramente ci saranno stati effetti negativi e nefasti su queste categorie, ma questo non è dato saperlo.
Avevamo chiesto all'Assessore una semplice informativa per capire come intendesse sanare questi tagli attraverso altre tipologie di fondo; questa informativa è stata fondamentalmente negata, perché in Commissione s'è parlato d'altro, quindi non sappiamo quanti e quali saranno i beneficiari che purtroppo non potranno più usufruire di queste risorse della Regione Piemonte. È stata una scelta presa assolutamente senza criterio che non sappiamo quali effetti potrà avere.
Bilancio lacrime e sangue per i giovani e i giovanissimi. I giovani si ritroveranno di nuovo nell'incertezza di portare avanti le proprie carriere accademiche, poiché mancano all'appello (oserei dire come quasi al solito) nove milioni di euro per le borse di studio. Questo crea un forte disagio perché chi deve decidere come portare avanti la propria carriera universitaria lo farà nella totale incertezza della disponibilità di risorse che, invece, sarebbero fondamentali per proseguire questo percorso in sicurezza.
Come se tutto questo non bastasse, non è stata assolutamente presa in considerazione l'idea di aumentare i fondi sui capitoli destinati ai voucher scuola. È un altro tema che dovrebbe essere preso a cuore dalla Giunta, che dice di tenere ai bambini e alle famiglie. I beneficiari di questa misura, anzi chi potrebbe usufruire di questa misura, sicuramente aumenteranno nei prossimi anni anche a causa della pandemia, che ha avuto ingenti conseguenze sull'economia delle famiglie, ma molti che si troveranno in condizioni di povertà o, comunque, di ristrettezza economica e che avrebbero potuto usufruire di questi fondi, non ne potranno usufruire perché non arriveranno.
Oltre il 50% dei richiedenti, ormai, rimarrà senza questo voucher fondamentale per dotare i minori di libri e di materiale scolastico utile per affrontare la scuola e i propri studi.
È un bilancio lacrime e sangue per la sanità. Abbiamo visto in piazza gli effetti delle decisioni della Giunta regionale: i precari sono scesi in piazza per manifestare e sono oltre 5.700, in Piemonte, i lavoratori che chiedono di essere stabilizzati. Abbiamo ricevuto risposte parziali, da parte della Giunta, che dice di volerne stabilizzarne all'incirca 1.130 e degli altri, per adesso, non vi è certezza di continuità.
Sappiamo che arriveranno ingenti risorse, grazie al PNRR, che permetteranno di aprire case e ospedali di comunità sul territorio; fondi che potranno dare una risposta alla richiesta di un implemento e di un rafforzamento di quella sanità territoriale che si è rivelata fragile, soprattutto durante la pandemia. Mi chiedo chi andrà a gestirle, chi andrà a lavorare in queste case di comunità, perché è inutile avere cattedrali nel deserto senza poterle dotare di personale adeguato per fornire i servizi ai cittadini piemontesi.
Gli eroi sono stati dimenticati in fretta, quelli per cui la Giunta ha speso tantissime parole, perché oltre ad avere un'incertezza nella stabilizzazione, quindi non si sa se questi lavoratori rimarranno nel circuito della sanità piemontese, magari decideranno di migrare verso altre Regioni che invece, coscientemente, decidono di assumere (si è parlato della Lombardia e di altre realtà). Questi lavoratori, formati all'interno del sistema sanitario piemontese, potranno migrare verso altre Regioni che decideranno di assumere. C'è da dire che questi lavoratori, a volte, non hanno visto nemmeno il pagamento degli straordinari svolti durante il periodo COVID, perché ci sono ASL che ancora attendono i fondi da parte della Regione per erogare questi straordinari.
Lo ritengo fondamentalmente inaccettabile: non possiamo dire che infermieri, operatori sanitari e medici sono stati in trincea e che li dobbiamo ringraziare, che dobbiamo essere dalla loro parte (tutto quello che abbiamo sentito dire fino a oggi) per poi venire a scoprire che, in alcune ASL, questi straordinari non sono stati ancora erogati a chi ha lavorato nelle corsie in periodo COVID.
È un altro punto su cui bisognerebbe riflettere, perché anche lì si aspettavano interventi da parte della Regione, perlomeno trasferire le risorse all'interno dei capitoli destinati al personale nelle ASL. Tra l'altro, mentre siamo qui a decidere quale slot della convocazione folle che abbiamo fatto per il Consiglio regionale sfruttare per andare alla toilette, il progetto del Parco della Salute sembra naufragare, tanto che il Presidente Cirio sembra essersi rivolto al Ministero per sanare tutte quelle problematiche che impediscono anche la continuazione dei bandi e l'affidamento dei lavori. Sembrano esserci grosse criticità su cui avevamo chiesto un'informativa all'Assessore, perché per noi è preoccupante che un progetto così importante per la nostra regione, volta a garantire l'implementazione dei servizi sanitari per i piemontesi, sui giornali sia descritto come un progetto che sta andando verso il naufragio.
Sullo scorporo di parte dell'ospedale Sant'Anna non abbiamo ricevuto risposte: un'altra decisione fatta quasi incoscientemente a danno della salute delle donne, su cui non abbiamo sentito proferire parole. Mentre siamo qui a discutere del bilancio, progetto più importante per la Regione Piemonte, non sappiamo assolutamente nulla.
Veniamo al tema centrale, quello che ha scatenato numerose polemiche anche da parte del Gruppo di cui faccio parte.
Vorrei dire all'Assessore Marrone che crescere un bambino, nel primo anno di vita, costa dai 7.000 ai 15 mila euro e fino a 2.000 euro di spese in gravidanza. Non sono pochi spiccioli, come vorrebbe far credere. A mio avviso, la Giunta dovrebbe occuparsi dell'abbattimento delle rette dei nidi, del prolungamento degli orari, dell'incremento dei servizi educativi per la prima infanzia (ricordiamo che ci sono donne che non riescono ad accedere agli asili nido nella nostra regione) e dei problemi occupazionali delle donne fortemente colpite durante la pandemia (pare che, tra i licenziamenti, il 90% fosse rivolto alle donne).
Chiederemo di implementare anche le misure messe in campo a livello nazionale, volte anche a ridurre la povertà delle famiglie. Ecco perch riteniamo che questo contributo destinato alle associazioni antiabortiste spacciato come un aiuto per 100 donne per non abortire, risulti dannoso discriminatorio e inutile.
È dannoso perché le donne devono essere prese in carico dai consultori e da team multidisciplinari che le possano accompagnare durante il proprio percorso di libera scelta sancito dalla legge 194. Sono le istituzioni che devono elaborare misure di sostegno strutturali e durature nel tempo, non le associazioni.
È discriminatoria perché, su migliaia di neomamme in Piemonte, soltanto 100, tra le quali molte rientranti in fasce di reddito basso, sarebbero snobbate dalla Regione Piemonte.
È inutile perché, a fronte dei costi descritti sopra, un piccolo contributo o la promessa di qualche pannolino gratuito non risulta risolutivo ai fini occupazionali o d'incremento dei servizi dedicati alle donne e alla prima infanzia. Qui, quindi, non c'è alcuna soluzione per le donne.
Penso che l'Assessore Marrone faccia finta di interessarsi alla causa dopo aver proposto, insieme al suo partito, l'abolizione del reddito di cittadinanza, definito invece da Save the children fondamentale per 426 mila famiglie in Italia in condizioni di povertà e minori a carico.
Queste sono misure che potrebbero dare una prospettiva alle donne (questa come quelle che ho descritto sopra), non sicuramente un piccolo contributo alle associazioni antiabortiste dato senza alcun criterio. Abbiamo depositato un'interrogazione chiedendo quale fosse l'idea dell'Assessore Marrone volto a destinare queste risorse, ma l'idea non c'è. C'è uno stanziamento, ma non c'è un'idea di chi saranno i beneficiari. Oltretutto trovo irrispettoso dirottare le donne verso le associazioni per avere un contributo, quando invece dovrebbe occuparsene direttamente, eventualmente la Regione Piemonte tramite i metodi che abbiamo descritto prima.
Diamo la giusta definizione a questi 400 mila euro, stanziati per il progetto definito "Vita nascente": è un regalo alle associazioni pro vita e un attacco nei confronti delle donne, dei diritti e dell'autodeterminazione.
Questo, per quanto riguarda l'emendamento Marrone.
A bilancio sono previsti altri regali (se così li vogliamo definire): pare non si trovino risorse per i giovani, per lo studio, per il welfare, per la sanità, ma si trovano 300 mila euro da destinare ai cacciatori. Mica vogliamo, come al solito, che non ci sia un contributo per questa lobby all'interno del bilancio? Li abbiamo visti fino a oggi nell'omnibus nell'assestamento e scopriamo che ci sono 300 mila euro destinati come rimborso spese ai cacciatori che rientrano nel progetto di abbattimento dei cinghiali e rispettivamente al tema della peste suina.
Da sempre noi chiediamo che, invece, le Province siano implementate di personale qualificato, di organico da destinare al controllo della fauna selvatica. Invece notiamo con grande dispiacere chela Regione continua a demandare queste operazioni ai cacciatori che, ironia della sorte quest'anno saranno anche pagati. Speriamo che non ci scappi il morto perché l'ordinanza emessa dalla Regione Piemonte sulla peste suina contiene delle problematiche preoccupanti relative alla sicurezza. Se dovesse scapparci veramente il morto - mi auguro che non succeda, perché sparare di notte con visori notturni risulta pericoloso - io sarò in prima fila per dire che voi avete sbagliato.
Voglio anche esprimere velocemente, se me lo consente, Presidente, alcune considerazioni che, invece, sono di carattere positivo e che intendo intestare al mio Gruppo. Noi abbiamo portato un tema fondamentale, che è quello dei centri di recupero della fauna selvatica perché, a fronte di tante iniziative dannose per la fauna, abbiamo chiesto, invece, di implementare le risorse, anzi di ripristinarle dopo anni in Italia i centri di recupero per fauna selvatica. Tra l'altro, è notizia di un paio di giorni fa il ritrovamento sul territorio del Cuneese di un rarissimo esemplare di ibis (una specie protetta di cui esistono soltanto 500 esemplari al mondo) che è stato prontamente salvato dal Centro recupero animali selvatici di Racconigi. Questo Centro di recupero è corso in soccorso di quest'animale, se ne sta prendendo cura, ma questi istituti non avevano risorse prima del nostro intervento.
La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e le Regioni e lo Stato se ne devono far carico. Grazie a un emendamento all'omnibus, abbiamo sanato questa carenza e abbiamo ridato dignità e un aiuto concreto a questi centri che, grazie a uno stanziamento di bilancio da noi fortemente voluto riceveranno finalmente le risorse giuste per prendersi cura e salvare la fauna selvatica rinvenuta in difficoltà sul territorio.
Tuttavia, non ci fermiamo qui, perché abbiamo altre proposte che riteniamo fondamentali da portare avanti, in primis rendere gratuito il tatuaggio medicale per le donne operate di cancro al seno: questo è il nostro obiettivo che vogliamo portare a casa. Abbiamo una legge depositata, ma vogliamo innanzitutto avere la certezza economica non per coprire la legge perché sappiamo benissimo che ci sono dei meccanismi all'interno del Consiglio regionale dove le leggi sono discusse, approvate e quant'altro ma noi vogliamo che queste risorse siano identificate per rendere gratuito questo trattamento per le donne che subiscono una mastectomia.
Chiediamo anche di valorizzare un comparto turistico particolare, sempre tramite risorse regionali, che necessita di un rilancio immediato che la Regione Piemonte sarebbe fortemente vocata a fare. Mi riferisco al rilancio del comparto wedding e cerimonie, un turismo che in altre regioni è fortemente spinto e che da noi non è stato mai valorizzato.
Queste sono alcune delle proposte che il Movimento 5 Stelle porta all'interno del bilancio di previsione senza dimenticare che, in realtà queste non basteranno per sanare un bilancio che, come dicevo prima, è lacrime e sangue per diversi comparti e su cui faccio appello alla Giunta affinché sia messa una pezza al più presto prima di andare all'approvazione.
Grazie.



PRESIDENTE

Nel ringraziare la collega Sarah Disabato per l'intervento, le ricordo che il tempo in più che lei ha usato sarà sottratto dal contingentamento.
Ricordo anche a tutti i colleghi che il tempo è contingentato per Gruppi.
Inoltre, per dare pari opportunità a tutti, un Consigliere può intervenire dieci minuti al massimo, che può utilizzare in più o in meno e che saranno comunque contingentati sul tempo generale.
Ha chiesto di intervenire sulla discussione generale il Consigliere Avetta.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per dieci minuti.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Siamo ormai a tre anni di governo di questa Giunta e, dopo una prima fase fisiologica di assestamento, ci aspettavamo che questo bilancio fosse il bilancio della svolta, il bilancio che avrebbe dovuto qualificare l'azione politica di questa Giunta regionale. Qualificare anche quell'annuncio tanto sventolato in campagna elettorale sull'alta velocità che qualche mio collega ha già richiamato. Faccio queste considerazioni anche al netto di quelle variabili che sono evidentemente esogene, ma che sono state drammatiche e sono tuttora drammatiche e importanti come la pandemia e una guerra alle porte dell'Europa.
Tuttavia, dobbiamo dircela tutta: queste variabili non riguardano solo il Piemonte, ma l'Italia, riguardano le altre Regioni, riguardano i paesi europei; riguardano, di fatto, il mondo intero, quindi è difficile giustificare le difficoltà che evidenziamo e che denunciamo nella gestione di questa partita pensando che tutte queste difficoltà siano riconducibili a quelle variabili. Di questo dobbiamo tenere conto, ma certamente se facciamo qualche raffronto con ciò che riescono a fare altre Regioni, molto spesso il raffronto è impietoso rispetto a quello che non riusciamo a faro o che, forse ancora peggio, che non vogliamo fare, che non abbiamo intenzione di fare.
Certamente la politica è fatta di scelte e non tutte queste scelte sono imputabili all'Assessore al bilancio (al quale facciamo i nostri migliori auguri affinché si riprenda in fretta e ritorni tra noi), ma certamente sono imputabili alle inefficienze o, come dicevo prima, ancora peggio, alle scelte di questa Giunta regionale.
Sulla sanità è già stato detto molto e non mi ripeterò. Il Consigliere Rossi, in particolare, ha evidenziato molte delle criticità che noi stiamo denunciando e che abbiamo denunciato in questi tre anni di legislatura; ha già detto anche sulle evidenti difficoltà sull'edilizia sanitaria, sul fatto che siamo in stallo anche su operazioni importanti come Novara e come il Parco della Salute di Torino. Evidentemente diventa difficile immaginare come si possa accelerare e rendere fattibile la grande mole d'interventi che sono stati promessi su tutti i territori, ma sarà una discussione che affronteremo a tempo debito.
Osservo poi che questa pandemia avrebbe dovuto insegnarci qualcosa su tanti aspetti e temo che, rispetto alla proposta di bilancio che stiamo discutendo in questi giorni e che discuteremo nei prossimi giorni, al contrario ci abbia insegnato poco. Tra le eredità faticose che saremo chiamati a gestire ci sono anche le conseguenze psicologiche di questa pandemia che sono state trattate, a nostro avviso, con assoluta superficialità da parte di questa Giunta.
Una superficialità che non vedo in che altro modo definire, se non irriverente rispetto alla profondità di questo problema. Non c'è stata nessuna apertura sui bonus psicologici che, invece, altre Regioni hanno immediatamente adottato anche prima di quanto è stato fatto dal Governo nazionale e sulla capacità del sistema pubblico di investire sulla prevenzione.
Su questo abbiamo depositato degli emendamenti al bilancio, li discuteremo e capiremo se c'è intenzione, da parte di questa Giunta, di rivedere alcune posizioni, che giudichiamo francamente sbagliate. Abbiamo depositato una mozione collegata al bilancio che va in questa direzione e abbiamo depositato anche una legge specifica sul problema delle condizioni psicologiche che si sono certamente aggravate in questi ultimi due anni anche a causa della pandemia.
Mi chiedo poi quale svolta traspaia da questo bilancio sulle politiche energetiche. Riesco a individuarne davvero poche, perché sono trattate con sufficienza opportunità come quelle delle comunità energetiche, che avrebbero l'obiettivo e rappresenterebbero anche un modo intelligente attraverso cui si può indicare ai piemontesi che esiste la possibilità di un altro stile di vita, più compatibile con il futuro che ci attende, anche alla luce degli effetti di questa situazione contingente, che, come sapete è drammatica anche dal punto di vista energetico. Avremmo l'occasione di imparare qualcosa da ciò che ci sta capitando e invece noi continuiamo a far finta che le cose siano esattamente identiche e uguali a quelle che erano fino a qualche anno fa, a qualche mese fa e a qualche settimana fa.
Inoltre, tra le cose che non vediamo presenti in questo bilancio come non fare cenno alla sostenibilità dei trasporti. I miliardi che il Recovery Plan destina alla mobilità sostenibile hanno una ratio; sono soldi per quota parte a fondo perduto, sono soldi per altra quota importante a mutuo.
Nella testa di chi ce li ha dati, di chi ce li ha consegnati, cioè nella testa dell'Unione Europea, dovrebbero servire a cambiare il nostro stile di vita, anche sul tema del trasporto pubblico locale e su come rapportiamo i nostri cittadini con il trasporto pubblico locale, su come favoriamo e investiamo sull'utilizzo del trasporto pubblico locale da parte dei cittadini. Non dimentichiamoci che viviamo in una delle aree più inquinate d'Europa. Noi, a volte, ce lo dimentichiamo, ma dedichiamo tempo e anche Consigli regionali aperti a raccontarci un sacco di belle parole, facciamo un sacco di approfondimenti e di considerazioni tutte condivisibili, ma poi francamente non vediamo azioni politiche concrete, conseguenti e coerenti con quelle prese di posizione.
Qualche giorno fa l'Emilia ha annunciato che con un investimento di trenta milioni sarà completata l'elettrificazione di tutte le linee ferroviarie del Reggiano. È un investimento significativo: in Emilia in sette anni l'età media del materiale rotabile è passata da quindici anni - che era ancora più bassa della nostra, che è intorno ai diciassette anni - a un anno. Siamo tra le cinque Regioni in Italia che hanno ridotto i chilometri di strada ferrata. Siamo solo noi e qualche Regione del Sud, che sono la Campania, la Basilicata, la Calabria e la Puglia. Questo è un tema rispetto al quale non possiamo fare finta di avere un atteggiamento indifferente o superficiale. Sono indicazioni che, francamente, denunciano un indirizzo o un non indirizzo, che però si traduce in un indirizzo di fatto, cioè denunciano il fatto che questa Regione e questa Giunta non hanno a cuore il futuro della sostenibilità ambientale rispetto a un tema importante come quello dei trasporti.
Siamo tra le Regioni che investono di meno nell'integrare il Fondo nazionale che il Governo nazionale destina al trasporto su ferro. In altre parole, siamo una di quelle Regioni che si fa bastare i soldi che le vengono trasferiti e che, peraltro, come sappiamo, sono sempre di meno da quindici anni a questa parte, cioè da quando le Regioni sono state considerate parte attiva rispetto agli investimenti sul trasporto pubblico locale, in particolare sul ferro.
Abbiamo denunciato un taglio del 20% o una cristallizzazione (chiamiamola come vogliamo) dei servizi ferroviari del periodo post COVID, ridotti del 20% rispetto a quelli del periodo pre COVID. E siamo arrivati, qualche giorno fa, con un emendamento che aggiunge qualche milione di euro, e meno male che sono stati aggiunti, credo grazie alla nostra denuncia. Sono stati aggiunti questi milioni di euro che probabilmente però non basteranno a mettere in piedi un contratto di servizio - peraltro, nessuno di noi ha ancora avuto il piacere di vederlo - con Trenitalia, che ci consenta di mantenere un adeguato livello di servizio ferroviario nella nostra regione.
E comunque, anche aggiungendo quel denaro, probabilmente questi servizi non saranno sufficienti a garantire lo stesso livello di servizio che avevamo prima dell'inizio della pandemia.
Inoltre, prendiamo atto che la Giunta, nonostante queste difficoltà di gestione ordinaria e di visione prospettica, si concentra su qualcosa che è ancora futuribile. Va benissimo, ma non può essere l'unico obiettivo che abbiamo di fronte, cioè quello della mobilità all'idrogeno, con tutte le difficoltà tecniche che ben conosciamo. Siamo d'accordo nel fare sviluppo rispetto a questo tipo di mobilità, però non può essere questa la scusa per dimenticarci di tutto quello che ho cercato sinteticamente di evidenziare.
Capisco, e lo sappiamo, che abbiamo una situazione debitoria molto complicata. Questa Regione vive da anni in una situazione debitoria molto complicata, ma francamente faccio davvero fatica a pensare che altre Regioni siano messe molto meglio di noi. Nonostante questo, nelle altre Regioni qualcosa si sta muovendo; ci sono altre importanti Regioni simili alla nostra che hanno capito qual è stato il messaggio importante e significativo che ci ha voluto dare l'Unione Europea, individuando all'interno del Recovery Plan un capitolo specifico sulla mobilità sostenibile e postando in quel capitolo specifico tanti miliardi di euro.
Com'è già stato rilevato da molti colleghi, credo che qui manchi un disegno complessivo che ci faccia pensare a un'idea organica di sostenibilità.
Manca un disegno che guardi oltre quello che noi molto spesso abbiamo definito come "piccole mance", che sono peraltro distribuite in modo disomogeneo tra le varie aree territoriali del Piemonte. Davvero faccio fatica a pensare che questa proposta di bilancio possa essere la proposta che dovrebbe qualificare la visione politica della Giunta Cirio. Faccio davvero fatica e noi, con la nostra attività emendativa, cercheremo, in modo costruttivo, di aggiungere qualche correttivo, di far pensare a questa Giunta che qualche correttivo è possibile.
Confidiamo che nei prossimi giorni la Giunta e la maggioranza vogliano ascoltare le nostre indicazioni.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Alberto Avetta.
La parola alla Consigliera Frediani, sempre sulla discussione generale.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi spiace che non sia in Aula l'Assessore Marrone; poiché il suo è uno dei punti più controversi. Mi piacerebbe fosse presente.



PRESIDENTE

È fuori per un'intervista. Vuole procedere o la sua richiesta era proprio mirata all'Assessore?



FREDIANI Francesca

Mirata no, ma visto che staremo qui in Aula per cinque giorni consecutivi per un suo emendamento, sarebbe opportuno ci dedicasse qualche minuto.



PRESIDENTE

Mi spiace.



FREDIANI Francesca

Se c'è qualche altro collega iscritto a parlare.



PRESIDENTE

Devono intervenire un paio di altri colleghi, quindi, se non ha nulla in contrario, darei la parola a chi era prenotato dopo di lei.
La parola al Consigliere Preioni.



PREIONI Alberto

Grazie, Presidente.
Stiamo per approvare un bilancio serio, un bilancio che pareggia a diciannove miliardi, un bilancio in equilibrio, un bilancio che ha ancora sulle spalle le scelte scellerate del compagno Peveraro, in seguito alle schifezze finanziarie dei derivati. Un bilancio che ha "in pancia" nove miliardi di sanità, perché questi due anni di pandemia hanno lasciato un segno pesantissimo.
Pensate che nel 2011 abbiamo avuto 600 milioni di costi causati dal COVID e il Governo ci ha ristorati di soli 330 milioni di euro; quindi il Governo deve assolutamente fare la sua parte, perché sapete benissimo quanto sono utili e quanto ci servono i 270 milioni di euro che avanziamo per fare le nostre politiche.
Ho sentito in Aula tutta la questione sugli extra LEA di Torino; pensate che oggi stiamo pagando ipoteticamente anche a notai di Torino assegni di cura delle badanti, quindi la dimensione della questione e anche di queste anomalie sono assolutamente da analizzare.
Il MEF ci dice che questa misura è illegittima; per troppi anni è andata avanti e, in un'ottica di perequazione rispetto al resto del Piemonte, si è deciso di destinare questi cinque milioni per le fasce deboli e per gli assegni di cura di gente assolutamente più meritevole, che fa parte delle fasce di reddito inferiori; ma, invece, oggi abbiamo l'anomalia che se un notaio a Torino chiede un assegno di cura per una badante, con questi extra LEA e con questa gestione le viene addirittura riconosciuto.
Abbiamo parlato degli operatori sanitari. Ne verranno assunti mille e più quelli che hanno maturato la possibilità di essere assunti grazie ai vincoli statali, quelli che hanno fatto più di un rinnovo saranno assunti con Fondi regionali; oltre cinquanta milioni di euro, mille sanitari, circa la metà quest'anno e l'altra metà l'anno prossimo. Non ci sarà uno stop l'anno prossimo perché il contratto scade l'anno prossimo.
Pertanto, non ho capito dove non vedete l'assunzione dei sanitari. Tutti i sanitari che hanno maturato il requisito sono assunti con fondi regionali con oltre cinquanta milioni di euro dei fondi della Regione Piemonte.
Sono previsti interventi importanti: venti milioni ulteriori per i bonus alle imprese, venti milioni alle ATC per il recupero delle assegnazioni ventuno milioni per la difesa del suolo. Dobbiamo gestire in questa fase storica importantissima 3,8 miliardi di fondi europei di FESR, PSR e FSE sicuramente la capacità e il curriculum del Presidente Cirio rispetto alle tematiche europee saranno assolutamente d'aiuto.
Il Presidente Cirio è garante da sempre, da quando si è insediato, del pagamento del 100 per 100 delle borse di studio; più garanzia di questa! Il Presidente l'ha detto e l'ha mantenuto l'anno scorso, due anni fa e lo manterrà anche quest'anno.
La sanità, vi dicevo, risente di una mancanza e di un ritardo assolutamente nazionali e voglio dire una cosa al compagno Speranza: oggi, di fatto, la sanità a livello nazionale è stata appaltata ai privati e alle cooperative private, che ci costano 1.200 euro per turno di notte. Questo meccanismo assolutamente assurdo, deve finire e il compagno Speranza deve assolutamente svegliarsi da questo torpore, perché è lui che regge il dicastero della sanità ed è lui che può porre delle modifiche in essere perché la Regione, di fatto, sottostà a delle normative nazionali.
Abbiamo, appunto, oggi questa sperequazione: abbiamo turni notturni da 1.200 euro, però paghiamo troppo poco i nostri medici ospedalieri. I nostri medici ospedalieri dovrebbero essere pagati molto di più e, invece continuiamo a dare soldi e risorse pubbliche in maniera incredibile a tutta la sanità privata e a queste cooperative private che assolutamente.
Questo sistema deve assolutamente essere rivisto. Vi ricordo, amici e colleghi della minoranza, che la sanità in Italia è retta dal compagno Speranza. Avrei voluto vedere cosa sarebbe successo se fosse stato un personaggio politico di centrodestra a subappaltare la sanità ai privati.
Penso che ormai questo è palese, ormai questa è una cosa macroscopica cui dev'essere posto assolutamente rimedio. Questa posizione dev'essere assolutamente rivista, però chi può rivedere questa situazione è il Ministro della sanità, che ha un nome e un cognome.
Queste sono, insomma, le realtà di questo bilancio in equilibrio, di questo bilancio che dà tante risposte e di questo bilancio che è un bilancio realistico; un bilancio chiaro, un bilancio trasparente che guarda a tutto il Piemonte, che dà delle risposte importanti, che è un bilancio - come ho detto prima - che guarda anche ai fondi europei, perché fortunatamente nonostante la guerra, nonostante due anni di pandemia, nonostante una congiuntura internazionale di certo complessa e difficile, ha l'opportunità di gestire il settennato dei fondi europei.
Il settennato dei fondi europei sarà fondamentale appunto per fare quella "famosa" cartina e andare a vedere i territori piemontesi dove hanno delle risorse per il FESR, dove hanno preso le risorse per le aree interne dove hanno preso delle risorse regionali e dove hanno preso le risorse dal PNRR per cercare di dare una risposta a tutti i territori piemontesi, per dare una visione e uno sviluppo fuori dalla pandemia.
Il Piemonte se lo aspetta e questa maggioranza regionale è assolutamente in grado di garantirla.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Preioni per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
È impossibile stare zitti e tacere dopo l'intervento del Consigliere Preioni. Mi chiedo come si possa sedere in quest'Aula e parlare per sentito dire; proferire parole in assoluta libertà, su temi delicati come la disabilità grave, gravissima e la non autosufficienza.
Il bilancio è fatto di numeri, ma quando si tagliano cinque milioni di euro su un capitolo come quello delle fragilità sociali, che non riguarda, per quanto grave, solo la non autosufficienza, ma anche la psichiatria, non si può omettere che nella sola città di Torino c'erano, nel febbraio 2021 5.600 persone gravi e gravissime in lista d'attesa per un progetto domiciliare.
Consigliere Preioni, s'informi: i progetti domiciliari della città vecchio regime avevano regole diverse rispetto agli altri consorzi socio assistenziali del Piemonte, ma i progetti nuovo regime, cioè quelli che riguarderebbero le persone in lista d'attesa no, sono soggetti alle stesse regole degli altri consorzi socio-assistenziali del Piemonte. Sono assegni di cura soggetti a ISEE; assegni di cura non finanziati dalla sanità assegni di cura non finanziati dalle ASL e dall'Assessore Icardi.
Quando parliamo di persone in condizioni così gravi, parliamo di persone che non sono in grado di mangiare e di lavarsi da sole, che hanno bisogno di un'assistenza ventiquattro ore su ventiquattro, che sono prive di una qualsiasi autonomia e che hanno necessità di tutto, soprattutto di maggiore delicatezza e di maggiore attenzione. Quello che avete fatto, cioè tagliare quest'anno cinque milioni di euro (ma nell'arco degli ultimi tre anni ben dieci milioni di euro su questo capitolo), è deplorevole. Non c'è stata una perequazione verso gli altri territori, come se dovessimo creare non autosufficienti di serie A e di serie B.
Si sbaglia, Presidente, lo voglio sottolineare, perché non c'è stato un aumento di spesa sugli altri capitoli del bilancio regionale che riguardano la non autosufficienza. Potete andare nei vostri circoli chiusi a dire queste menzogne, ma non lo potete fare qui in Consiglio regionale. Potete vivere di annunci, magari con i vostri titoli di giornali, ma non la potete fare qui di fronte a dei Consiglieri di minoranza che hanno il compito di controllare quello che state facendo e di smascherare queste menzogne.
Basta millanteria, almeno sulla non autosufficienza e sulla psichiatria.
Nel Novecento abbiamo raggiunto grandi conquiste, come chiudere i manicomi ma oggi non possiamo lasciare interamente a carico delle famiglie le persone con problemi di salute mentale. Tagliare cinque milioni di euro sul capitolo dedicato alle spese sociali per la psichiatria significa tagliare lo dico per tutti, ma in particolare per il Consigliere Preioni, che pare non sapere di cosa si parli - sui gruppi appartamento, sulle comunità alloggio e sugli assegni terapeutici; significa tagliare sulle borse lavoro per queste persone che hanno problemi di salute mentale, che non possono essere marginalizzate solo in ragione della loro patologia stigmatizzata e così poco attenzionata dal dibattito politico pubblico.
Questo è solo un esempio delle mancanze di questo bilancio regionale di previsione 2022; un bilancio che arriva dopo un periodo difficile. Oggi stiamo vivendo, non solo come comunità piemontese, ma italiana ed europea grandi calamità e grandi disgrazie, che forse i nostri genitori non avevano dovuto affrontare. Di fronte a eventi straordinari come la guerra nel cuore dell'Europa, come la pandemia, la siccità e la peste suina africana, non abbiamo visto, in questo bilancio, tratti identitari da parte della maggioranza, tratti d'intervento incisivo rispetto a fatti epocali nuovi che avrebbero richiesto interventi altrettanto epocali e nuovi.
Ci sono sparsi, qua e là, alcuni interventi molto minimal e molto disordinati che non esprimono una strategica, una priorità o una regia chiara che possa anche essere d'aiuto e di supporto agli enti locali sottordinati. Purtroppo, non si risolvono i problemi con le conferenze stampa, con gli annunci o con la millanteria, né si risolvono dando aiuti qua e là con una logica corporativa del particolare e dell'attenzione alle lobby. Si risolvano con uno sguardo d'insieme di lungo periodo o, almeno di medio periodo, che possa cercare, come dicevano i miei colleghi prima di me, non solo di descrivere i problemi, ma anche di tentare di dare loro soluzione.
Non vediamo un tentativo sul caro energia o sull'inflazione, determinati dal conflitto ucraino, né sulla siccità che colpisce così tanto un settore trainante per il Piemonte come l'agricoltura e l'agroindustria, né sulla peste suina africana, che davvero rischia di compromettere in maniera profonda l'export di un altro settore fondamentale come l'allevamento, n sulle conseguenze della pandemia.
Non possiamo attribuire tutte le responsabilità al Governo nazionale probabilmente, in Piemonte abbiamo gestito in maniera troppo impulsiva e non responsabile 150 milioni di euro nel primo anno del mandato della Giunta Cirio e oggi ci troviamo con un bilancio ingessato. Quei piccoli margini di movimento rimasti dovevano essere utilizzati con maggiore lungimiranza, in modo mirato e in modo strategico. Non abbiamo visto nulla di tutto questo, anzi, vediamo un taglio davvero pericoloso, che noi continueremo a denunciare, sulle persone più fragili.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Userò pochissimi minuti, anche perché essendo contingentati ne rimangono pochi e sono già intervenuta in quanto relatrice del provvedimento. Ho già dichiarato quali saranno i temi su cui poggeranno le nostre proposte emendative che abbiamo ripresentato in Aula.
Ricordiamo che in Commissione è stata accolta una nostra proposta inserita nel maxiemendamento, rispetto alla possibilità di avviare un progetto sperimentale per inserire, all'interno delle aule scolastiche meccanismi e degli strumenti per areare e per purificare l'aria.
So che l'Assessore Chiorino ha una certa sensibilità rispetto a questo tema, ma mancano le risorse; si parla di dieci milioni e credo che sia necessario, ovviamente, uno sforzo anche a livello nazionale e che sul prossimo bilancio si trovino i fondi per evitare che, se dovesse esserci una nuova ondata pandemica - cosa che ovviamente non ci auguriamo - i nostri studenti non debbano nuovamente essere sottoposti a lezioni con le finestre aperte e magari con il plaid addosso o dover usare ancora la mascherina al chiuso. Sono tutti accorgimenti che possono sicuramente migliorare la vivibilità delle aule scolastiche e rispetto a cui ci aspettiamo un impegno in termini di risorse.
Quando si parla di bilancio, il tema è sempre quello: mancano le risorse.
Noi abbiamo evidenziato come si sia investito poco, soprattutto rispetto ai giovani, rispetto al disagio giovanile. I colleghi ricordavano che stiamo cercando di uscire da un periodo difficile pandemico che ha avuto, e ha tuttora, delle conseguenze devastanti sulla psiche soprattutto dei più giovani, che si sono ritrovati chiusi in casa e che non hanno potuto vivere delle esperienze che per la loro età dovrebbero essere normalità, ad esempio praticare sport, andare al cinema, a teatro, a concerti. Per due anni tutto questo è stato impedito.
Adesso c'è un'ombra enorme che si estende sul loro futuro, l'ombra della guerra. Ormai sentiamo parlare dell'avvio di una terza guerra mondiale come se fosse normalità, vediamo una spinta verso l'interventismo nel nostro Paese, soprattutto da parte del nostro Governo, che è veramente preoccupante, oltre all'indecente aumento della spesa militare che ha programmato nei prossimi anni e che non produrrà altro che tagli all'autosufficienza. Sarà un'onda devastante che andrà a ricadere su tutti gli enti, fino a quelli che arrivano più vicino ai cittadini e che si troveranno senza risorse. Questo per scelte scellerate, che assolutamente non possiamo ignorare quando andiamo a confrontarci in Aula rispetto ai temi che presentano un'urgenza sicuramente maggiore rispetto alla produzione e acquisto di armi. Non possiamo evitare di parlare di questo senza risultare ipocriti.
Riferendomi a quello che ci aspetta in quest'Aula per i prossimi cinque giorni, ho una considerazione. Credo che da tutta questa discussione, se così possiamo chiamarla, con tempi contingentati (perché alla fine sarà una maratona di votazioni), alla fine di tutto cosa resterà del bilancio? Resterà il grande scontro tra l'ideologia dell'Assessore Marrone, che vuole finanziare le associazioni a lui più vicine, le associazioni pro vita, e chi si oppone a questa lesione dei diritti delle donne. Credo che, invece sia ancora possibile fermarci un attimo e sospendere.
Non so se l'Assessore Marrone abbia ancora intenzione di interloquire con i Consiglieri. Abbiamo già detto più volte che è stata un'interlocuzione con alcuni Consiglieri di alcuni Gruppi, ma il nostro Gruppo non è stato coinvolto quindi ci sarebbe piaciuto entrare in questo confronto e crediamo che sia ancora possibile farlo, magari proponendo una sospensione e cercando di parlarsi per evitare di passare cinque giorni a votare e arrivare alla fine senza ottenere assolutamente nulla, soprattutto senza ottenere nulla di buono per le donne in difficoltà.
Se l'obiettivo è quello, se l'obiettivo è veramente sostenere la maternità e quelle donne che non sanno se potranno farsi carico non solo della nascita di un bambino, ma anche della vita di un bambino - non possiamo decidere di sostenere le donne nel momento della nascita del figlio e poi abbandonarla a sé stessa, lei e il figlio, per tutto il resto della vita facendo mancare sostegno, servizi e lavoro. Se l'intento è quello, noi concordiamo su quell'intento. Se l'intento è sostenere la maternità delle donne in difficoltà, noi siamo assolutamente d'accordo. Se il metodo e il modo non vanno bene, siamo ancora in tempo per rimediare.
Credo che sia l'unica scelta sensata per questo Consiglio, perché rimanere in Aula cinque giorni a pigiare un pulsante "sì", "no", "presenza" a cosa porta di buono? Non porterà nulla di buono né per la maggioranza né per l'opposizione ma, soprattutto, non porterà nulla di buono per le donne e per le nuove vite che potrebbero nascere se il problema fosse veramente di natura economica e se la Regione mettesse in atto degli strumenti per cercare di andare incontro alla situazione di quelle persone che si trovano in difficoltà.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Francesca Frediani per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sulla discussione generale la Consigliera Biletta.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per dieci minuti.



BILETTA Alessandra Hilda Francesca

Grazie, Presidente.
Il disegno di legge in discussione oggi relativo al bilancio 2022-2024, al pari negli ultimi esercizi, è caratterizzato da una serie di elementi che determinano una profonda rigidità, a partire dalla situazione debitoria sulla quale si sono innestate le conseguenze legate alla crisi pandemica tuttora in corso e che hanno comportato maggiori spese sul fronte sanitario e una riduzione significativa delle entrate ordinarie.
Al fine di agevolare l'economia dei lavori e del dibattito, mi limito tuttavia a evidenziare come questo bilancio rappresenti una sintesi equilibrata e in grado di garantire la tenuta del sistema Piemonte nel suo complesso. Ed è proprio in questo contesto che s'inserisce, e mi preme sottolinearlo, un punto qualificante dell'azione di quest'amministrazione regionale, ovvero una misura già annunciata dall'Assessore Ricca in Commissione che è in fase di ultimazione da parte degli uffici competenti tesa ad assicurare una boccata d'ossigeno a un intero comparto, quello delle piscine.
Una misura questa fortemente sostenuta dalla sottoscritta e dal Gruppo di Forza Italia, ma condivisa dall'intera Assemblea. Una misura necessaria a garantire la sopravvivenza di un sistema che al tempo stesso è sportivo ed economico. Basti pensare che in Piemonte sono attive trentatré società che gestiscono settantadue impianti natatori pubblici ove trovano occupazione 500 lavoratori subordinati e circa 1.500 collaboratori sportivi. È importante ricordare che soprattutto gli impianti natatori hanno dovuto far fronte a costi fissi di gestione delle strutture anche durante il lockdown in quanto per le caratteristiche tecniche non sarebbe stato possibile spegnere gli impianti. A ciò si aggiunge l'aumento dei costi dell'energia.
Questo ha determinato per il sistema delle piscine una situazione drammatica e non più sostenibile.
Alle difficoltà del settore, si sommano le preoccupazioni degli Enti locali. Una buona parte degli impianti sportivi è di proprietà pubblica e le difficoltà dei concessionari rischiano di determinare pesanti ricadute in termini di aggravio di spesa a carico dei Comuni.
Per queste ragioni, non possiamo che salutare con favore una misura che dà risposte concrete all'intero settore e, ovviamente, approvare il disegno di legge oggi in discussione.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Alessandra Biletta per l'intervento.
Ha chiesto la parola in discussione generale il Consigliere Giorgio Bertola, che ha pertanto facoltà di intervenire per dieci minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Utilizzerò meno di dieci minuti per conservare ancora dello spazio se necessario per illustrare alcuni emendamenti.
Abbiamo sottolineato - io e la collega Frediani, così come altri Consiglieri di opposizione - l'assurdità della questione che si è venuta a creare, però da parte nostra c'è stato un atteggiamento assolutamente responsabile e di buonsenso, poiché abbiamo ripresentato per l'Aula semplicemente gli emendamenti che avevamo presentato in Commissione, per ribadire l'importanza di alcune tematiche presenti negli emendamenti che la Giunta e la maggioranza avevano ignorato in Commissione e che presumibilmente continueranno a ignorare anche nella discussione in Aula.
Per il nostro Gruppo - l'ha richiamato la Presidente Frediani - è stato possibile solo avere l'accettazione di un contributo che, all'interno del bilancio di una Regione, è veramente irrisorio, cioè 60 mila euro, che permette di fare un piccolo intervento sperimentale. Permette di fare qualcosa di concreto, ma è un intervento sperimentale sulle migliaia che servirebbero.
Lo spazio offerto dall'Assessore Tronzano - al quale auguriamo una pronta guarigione - ai Consiglieri di opposizione all'interno del bilancio direi che è quasi offensivo. Il tutto in un contesto decisamente singolare perché il bilancio è sparito dai radar per circa due mesi e poi siamo arrivati qua, dove la questione principale è quella di una maggioranza che è alle carte bollate, ma non per modo di dire: è alle carte bollate. Questo si è visto anche nel corso della discussione del bilancio, nella quale non sono emerse in modo concreto e aperto questioni e nemmeno i contrasti all'interno della maggioranza, ma è chiaro che il sonno del bilancio in Commissione per mesi e l'emendamento presentato e annunciato agli organi di stampa - giacché in Commissione abbiamo discusso per ore e ore su qualcosa che non c'era, su un comunicato stampa e non su un emendamento che era all'esame della Commissione - e poi in Aula, denuncia delle carenze e dei limiti.
Infatti, è un emendamento che rende concreta un'intenzione dell'Assessore Marrone legata a una sua visione della politica e della società che noi non condividiamo, ma è l'ulteriore dimostrazione che, ancora una volta, questa maggioranza e questa Giunta mostrano evidenti limiti nella capacità di gestire i rapporti con l'opposizione, ma anche i rapporti interni.
Altrimenti non saremmo arrivati ad avere queste convocazioni fiume e anche con il fatto di sentirci offendere, perché questa mattina ho posto delle questioni di pura decenza personale e mi sono ancora sentito rispondere che si poteva anche fare un'altra cosa e non il Consigliere regionale. Risposta che è stata data a un Consigliere che ha il 100% di presenze in Consiglio e che vorrebbe continuare a poterlo garantire, mentre altri magari si danno il cambio. È questa la ragione per cui abbiamo posto questa problematica e ci siamo ancora sentiti offendere.
Non importa, noi comunque andiamo avanti. In realtà, importa, però andiamo avanti con la discussione di questo bilancio, augurandoci che qualcuno metta buonsenso, che non solo le opposizioni mettano buonsenso, ma che ci sia la volontà di trovare una soluzione, non per fare meno sedute, ma per dare un senso alla presenza che abbiamo qui, che è una presenza importante che deve dare risposte ai cittadini piemontesi. È una presenza che i cittadini piemontesi pagano e il tutto non deve diventare una maratona per sfinimento.
Penso che quest'Aula e i cittadini piemontesi meritino decisamente di meglio.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Bertola.
Chiedo se vi siano ulteriori interventi in discussione generale. Non essendovi richieste, dichiaro chiusa la discussione generale.
Procediamo con l'esame dell'articolato. Propongo, come da prassi, di sospendere gli articoli 1, 2 e 3. L'articolo 1 contiene, infatti, il totale delle entrate e delle spese e potrà essere votato esclusivamente al termine dell'approvazione di tutte le variazioni contabili. L'articolo 2 contiene in allegato le tabelle riassuntive delle entrate e delle spese e dovrà pertanto essere votato solo al termine degli emendamenti presentati e agli allegati licenziati dalla Commissione.
L'articolo 3, dedicato all'approvazione degli ulteriori allegati al bilancio, potrà essere votato dopo l'approvazione della variazione di entrata e spesa dell'articolo 2.
Propongo, pertanto, di iniziare le votazioni a partire dall'articolo 4 procedendo a votare il testo fino all'articolo 19 e agli articoli aggiuntivi. Al termine, si procederà a votare l'articolo 2, l'articolo 3 l'articolo 1 e per ultimo l'articolo 20, recante la clausola d'urgenza.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Ci può solo illustrare come saranno fatte le votazioni e, se posso, vorrei chiederle tutte per appello nominale.



PRESIDENTE

Adesso procediamo, com'è sempre stato fatto, con le votazioni degli emendamenti e dell'articolato. Gli articoli dal 4 al 10 non hanno emendamenti. Su ogni articolo ci potrà essere la dichiarazione di voto e la presentazione degli emendamenti man mano che ci appresteremo a votarli.
Il numero legale è 26.
ARTICOLO 4 Non essendovi richieste d'intervento, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Il Consigliere Fava dichiara il suo voto favorevole all'articolo 4.
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 6 Indìco la votazione palese sull'articolo 6.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 7 La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Chiedo la votazione per appello nominale, se è possibile.



PRESIDENTE

Guardi che, come aveva già richiesto, le votazioni sono già nominali per procedimento elettronico.
Indìco la votazione nominale sull'articolo 7.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 8 Indìco la votazione nominale sull'articolo 8.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 9 La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Su questo e sul prossimo articolo non chiedo la votazione per appello nominale.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'articolo 9.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



AVETTA Alberto

Presidente, posso modificare il mio voto con presenza, per favore?



PRESIDENTE

Va bene.
Il Consigliere Avetta segnala voto di presenza sull'articolo 9.
ARTICOLO 10 Indìco la votazione palese sull'articolo 10.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 11 Emendamento rubricato n. 2621) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Su questo chiedo l'appello nominale.



PRESIDENTE

Sì, l'emendamento è presentato dalla Giunta.
Procediamo alla votazione.
Indìco la votazione nominale sull'emendamento rubricato n. 2621).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione nominale sull'articolo 11, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 12 Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Non chiedo l'appello nominale su questa votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 12.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 13 Indìco la votazione nominale sull'articolo 13.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 14 Prego, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Sulla votazione dell'articolo 14 non chiedo l'appello nominale, mentre lo chiedo per la votazione dell'articolo 15.



PRESIDENTE

Va bene.
Indìco la votazione palese sull'articolo 14.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 15 Indìco la votazione nominale sull'articolo 15.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 16 Prego, Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Volevo intervenire per dichiarazione di voto.
L'articolo 16 ha raccolto un emendamento che la Giunta aveva presentato in Commissione, sul quale avevamo già avuto modo di discutere. Con questa disposizione di legge, andiamo a finanziare un milione e 250 mila euro in favore di Finpiemonte per attività di consulenza, al fine di passare a perdita dodici milioni di credi deteriorati.
In Commissione avevamo già chiesto all'Assessore di poter conoscere qual era quest'attività di consulenza perché, francamente, dover spendere ulteriori un milione e 250 mila euro per non recuperare dodici milioni ci pareva quantomeno particolare, se non strano. In quella sede l'Assessore che, purtroppo, non è presente questa mattina per motivi di salute e al quale faccio ovviamente i migliori auguri - aveva detto che ci avrebbe informato, ci avrebbe reso edotti a che cosa servivano quei soldi, che poi sono tanti in questo bilancio, ma non ci è mai arrivata una risposta.
L'articolo vedrà ovviamente il nostro voto contrario, ma ci piacerebbe effettivamente sapere anche in sede postuma la destinazione di quei fondi tenendo presente che in questo bilancio, per temi molto rilevanti, non siamo riusciti a trovare somme decisamente inferiori. Qui invece diamo soldi in consulenze non per recuperare dei crediti, ma per passarne a perdita altri che non riusciamo a recuperare.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Non essendovi emendamenti, pongo in votazione l'articolo 16.
Indìco la votazione palese sull'articolo 16.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 17 Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Solo per ricordare che l'Assessore Tronzano, giustamente, non aveva gli estremi su quest'articolo. Visto che l'Assessore Ricca è presente, chiedo se ce lo vuole illustrare. Si tratta dell'articolo sui campionati italiani affiliati della Federazione Tennis e l'Assessore ci aveva annunciato un suo intervento.



PRESIDENTE

L'Assessore Ricca non intende intervenire, quindi metto direttamente in votazione l'articolo 17.
Indìco la votazione palese sull'articolo 17.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



RIVA VERCELLOTTI Carlo (fuori microfono)

Volevo confermare il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto favorevole del Consigliere Riva Vercellotti e anche del Consigliere Stecco.
ARTICOLO 18 Emendamento rubricato n. 2622) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Intervengo per dichiarazione di voto sull'articolo 18, che riguarda una delle poche politiche inserite in questo bilancio, ed è quella del supporto ai servizi di sostegno psicologico nelle scuole, quello che denunciavo nella discussione generale. Mancano delle politiche per l'uscita dalla pandemia di questa regione. Qui ce n'è una, è l'articolo 18, e non a caso era una proposta delle opposizioni che è stata accolta in Commissione dalla maggioranza.
Ovviamente voteremo convintamente le risorse che mettiamo a sostegno delle scuole per il supportare psicologico ai nostri alunni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Intervengo sull'ordine dei lavori.
Chiedo la votazione per appello nominale sull'articolo 18.



PRESIDENTE

Prima di votare l'articolo 18, dobbiamo votare l'emendamento rubricato n.
2622). Si tratta di un emendamento tecnico di scrittura contabile.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2622).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione nominale sull'articolo 18, come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Poiché sono arrivate le ore 13, sospenderei i lavori del Consiglio per riprenderli alle ore 14.30.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 13.00)



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