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Dettaglio seduta n.181 del 21/04/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 09.36 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutte e a tutti.
Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la seduta delle interrogazioni e delle interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e delle interpellanze come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interpellanza n. 1046, presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Marrone; interpellanza n. 991 presentata dalla Consigliera Frediani, cui risponderà l'Assessore Caucino interrogazione indifferibile e urgente n. 1044, presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Caucino.
Chiedo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni e alle interpellanze di disporre l'invio via mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti che degli Assessori che rispondono.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interpellanza n. 1046 presentata da Magliano inerente a "Regione Piemonte partecipa al bando della Presidenza del Consiglio per progetti a favore delle persone sorde e con ipoacusia. Il Piemonte, penultimo in graduatoria perde 317.360 euro di finanziamento. Progetto poco condiviso?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 1046, presentata dal Consigliere Magliano, inerente a "Regione Piemonte partecipa al bando della Presidenza del Consiglio per progetti a favore delle persone sorde e con ipoacusia. Il Piemonte, penultimo in graduatoria, perde 317.360 euro di finanziamento. Progetto poco condiviso?" Ricordo che per le interpellanze è prevista l'illustrazione da parte dell'interpellante per cinque minuti, la risposta del componente della Giunta per altrettanti cinque minuti e la replica dell'interpellante per ulteriori cinque minuti.
La parola al Consigliere Magliano, per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Il 3 Luglio 2020 è stato pubblicato sul sito istituzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ufficio per le politiche in favore del personale con disabilità, l'Avviso per il finanziamento di specifici progetti sperimentali per la diffusione di servizi d'interpretariato in lingua dei segni italiana (LIS) e video interpretariato a distanza, nonch l'uso di ogni altra tecnologia finalizzata all'abbattimento delle barriere alla comunicazione.
Il suddetto avviso ha l'obiettivo di promuovere l'attuazione di iniziative volte a potenziare le competenze e le infrastrutture degli attori pubblici utili a favorire il superamento delle barriere alla comunicazione e l'accessibilità delle persone sorde e con ipoacusia ai servizi pubblici erogati dagli enti territoriali.
Per la realizzazione dei progetti la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha previsto un finanziamento complessivo pari a 4 milioni di euro con un limite massimo di finanziamento per ciascun progetto di euro 400 mila.
All'avviso potevano partecipare le Regioni, anche in forma consortile tra loro e con gli enti del Terzo settore, di cui al Decreto Legislativo n.
117, maggiormente rappresentativi delle categorie beneficiarie, favorendo la partecipazione delle Autonomie Locali, delle Aziende sanitarie locali e di eventuali altre istituzioni pubbliche.
La Regione Piemonte ha deciso di partecipare all'Avviso ministeriale come previsto dall'articolo n. 6 dell'Avviso, la Regione ha deciso di avvalersi della collaborazione del Consiglio regionale dell'ENS per la presentazione la proposta progettuale.
Poi, cito gli atti: la deliberazione di Giunta n. 1149 del 18/9/2020 che ha "autorizzato la presentazione da parte della Regione Piemonte una proposta progettuale per aderire all'Avviso della Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con il Consiglio dell'Ente Nazionale Sordi finalizzata all'attivazione di servizi di segretariato sociale presso ogni sede provinciale dell'ENS regionale di corsi formativi per l'acquisizione delle azioni basilari della LIS e all'approccio alla sordità rivolta al personale dei servizi pubblici, come descritto sinteticamente nell'allegato A, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione".
Nella stessa deliberazione è scritto che "l'ENS è un ente riconosciuto ai sensi del Decreto legislativo n. 117 e ha una rappresentanza su tutto il territorio nazionale con la presenza di propri Consigli e di Servizi provinciali"; conosciamo bene la portata e il valore dell'ENS.
In Piemonte oltre all'Ente Nazionale Sordi (ENS) ci sono altre Associazioni come FIADDA, APIC, l'Istituto dei Sordi di Torino.
Il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in data 4 dicembre ha pubblicato la graduatoria e all'articolo 2 si evince che il Piemonte è penultimo in graduatoria, con un punteggio pari a 58, per un importo di stanziamento di 317.360 euro e che non può essere ammesso per esaurimento delle risorse.
Anche altre Regioni hanno partecipato all'Avviso della Presidente del Consiglio dei Ministri ottenendo i finanziamenti dei loro progetti. La Regione Umbria per partecipare al suddetto avviso e per presentare un progetto in forma interregionale ha avviato delle co-progettazioni coinvolgendo anche enti del Terzo settore, oltre all'ENS anche altri soggetti.
L'Umbria insieme alla Regione Marche ha ottenuto il finanziamento di 349.500 euro, con un punteggio di 73; la Valle d'Aosta, come la Regione Umbria, ha pubblicato un avviso pubblico per l'individuazione di soggetti del Terzo settore in qualità di partner nell'ambito della procedura di co progettazione per la presentazione e la gestione di proposte finalizzate alla realizzazione d'interventi per l'inclusione delle persone non udenti o con ipoacusia. Quest'ultima, per il progetto presentato ha ottenuto un finanziamento di 226 mila euro con un punteggio di 65. Ricordo che il Piemonte ha ottenuto un punteggio pari a 58 e che non è stato ammesso al finanziamento. Il Piemonte ha perso un'importante occasione di ricevere il contributo per adottare politiche inclusive che diano a tutti i cittadini pari opportunità, per combattere contro le barriere comunicative e per costruire una società fondata sui valori della democrazia e dell'uguaglianza seppur rispettando le diversità individuali; questa è una missione cui tutti i pubblici amministratori siamo chiamati a rispondere.
Allora, io interpello per sapere per quale ragione questa Giunta non abbia pensato a una co-progettazione con più soggetti del Terzo settore per presentare il progetto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Va bene ENS, ci mancherebbe! È un ente nazionale riconosciuto anche per le attività eccezionali per cui ha vinto tante battaglie per l'abbattimento delle barriere e ha anche servizi di qualità, ma ce ne sono altri.
Quali criticità presentava il nostro progetto proposto dal momento che si è posizionato penultimo in graduatoria? Assessore, la domanda è la seguente: o iniziamo a co-programmare e a co progettare, come chiede il Decreto legislativo n. 117, cioè partendo dai più rappresentativi, ma allargando anche a tutti gli altri soggetti, in modo tale da dare un servizio più diffuso e coinvolgendo tutti i partner così come vuole il Decreto legislativo che ha dato vita al nuovo Codice del Terzo settore, oppure rischiamo di fare queste figure.
Assessore, il Piemonte è una Regione che fino a qualche anno fa sulla disabilità e sull'abbattimento delle barriere architettoniche e so quanto lei si è sempre battuto in Consiglio Comunale (me lo ricordo bene) e in quest'Aula sul tema dell'abbattimento delle barriere comunicative. Fare questa magra figura non è da Piemonte, non è una bella medaglia che possiamo e che potete mettervi sul tetto, perché non si è mai visto che arriviamo in graduatoria a questi livelli.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Marrone, per la risposta.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Con DGR 1-19-49 del 18 settembre 2020 è stata autorizzata la presentazione da parte della Regione Piemonte di una proposta progettuale per aderire all'avviso della Presidenza del Consiglio dei Ministri, in collaborazione con il Consiglio regionale dell'Ente Nazionale Sordi.
L'articolo 6 del suddetto avviso ha previsto la partecipazione delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, anche in forma consortile tra loro, e con gli Enti del terzo settore, di cui al decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, maggiormente rappresentativi delle categorie beneficiarie, prevedendo che tali Enti abbiano, nello Statuto e/o nell'atto costitutivo, i temi oggetto del presente avviso.
La Regione Piemonte ha ritenuto di avvalersi della collaborazione del Consiglio regionale del Piemonte dell'Ente Nazionale per la Protezione e l'Assistenza dei Sordi in quanto, a livello nazionale, è un Ente riconosciuto ai sensi del decreto legislativo 117/2017 e ha una rappresentanza su tutto il territorio nazionale, con la presenza di propri Consigli regionali e di Sezioni provinciali.
Lo Statuto ricomprende le attività previste dall'Avviso ed è presente nelle Commissioni per gli accertamenti sanitari relativi alle domande per ottenere la pensione, l'assegno e le indennità di invalidità civile, di cui alla legge 381/1970, in rappresentanza delle persone sorde.
Inoltre, a livello regionale, è l'unico Ente di tutela delle persone sorde che rientra nell'Albo regionale previsto ai sensi della legge regionale 41 del 1987. La legge riconosce e sostiene la funzione sociale e l'attività istituzionale di Enti e Associazioni che abbiano finalità di integrazione sociale e promozione dei diritti dei cittadini disabili per una o diverse specifiche menomazioni fisiche, psichiche o sensoriali o gravi malattie croniche invalidanti.
Questo il testo della legge dell'87.
Gestisce inoltre, sempre a livello regionale, il progetto "Servizio Comunic@Ens", che rappresenta un indispensabile strumento di integrazione in quanto consente di mettere in comunicazione persone sorde e persone udenti attraverso operatori specializzati e l'utilizzo di nuove tecnologie.
Tale servizio non è riservato solo alle persone sorde, ma può essere utilizzato da chiunque abbia intenzione o necessità di contattare una persona sorda, risultando fondamentale in ogni contesto di interazione della vita quotidiana, ma, soprattutto, in situazioni di emergenza. Tale progetto è riconosciuto e sostenuto dalla legge regionale 6 aprile 2016, n.
6 e successive.
Per le suddette motivazioni è ritenuto l'ente, a livello regionale maggiormente rappresentativo delle persone sorde.
Il Bando presentava due grandi filoni di finanziamento: servizi di segretariato sociale e servizi di video interpretariato.
Com'è noto, la Regione Piemonte, prima Regione in Italia, ha sostenuto il Progetto "Servizio Comunic@Ens" fin dalla sua nascita (anno 2004 inizialmente denominato Servizio Ponte) gestito proprio dal Consiglio regionale dell'Ente Nazionale Sordi.
Il Servizio è un centralino che consente di mettere in comunicazione le persone sorde e udenti attraverso operatori specializzati, utilizzando le tecnologie più avanzate. La piattaforma web utilizzata è un potentissimo strumento comunicativo che permette di gestire diverse tipologie di dialogo, sfruttando differenti canali. È possibile, infatti, effettuare una conversazione telefonica sfruttando una connessione internet, anzich passare attraverso la rete telefonica tradizionale. Il servizio può, tra l'altro, generare report dettagliati, permettendo di controllare nel dettaglio i flussi di comunicazione e poterli eventualmente esportare.
Si tratta di un servizio innovativo e più evoluto rispetto a un servizio di video interpretariato, presentato da alcune Regioni e che essendo già finanziato dalla Regione, non poteva essere presentato in risposta all'Avviso. Di conseguenza, la scelta progettuale si è indirizzata verso i servizi di segretariato sociale.
Pertanto, la proposta progettuale presentata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, predisposta in collaborazione con il Consiglio regionale dell'ENS, prevedeva l'istituzione di una rete capillare di sportelli finalizzati ad aiutare le persone sorde nell'espletamento di tutte le pratiche necessarie alla vita quotidiana, andando a colmare quelle difficoltà di comunicazione laddove la tecnologia non arriva per problemi di rete o per incapacità di utilizzarla (in particolare da parte di persone anziane o straniere).
Il progetto prevedeva l'istituzione dello Sportello dl segretariato sociale presso le Sezioni Provinciali dell'ENS di Torino, Vercelli, Cuneo Alessandria e Novara, quale strumento per le persone sorde e sordocieche per accedere al complesso dei servizi, delle procedure e delle prestazioni che gli Enti pubblici presenti sul territorio regionale piemontese offrono in totale autonomia, al pari degli udenti.
Lo sportello sarebbe stato anche ubicato in un luogo virtuale, creando un servizio web nel quale ospitare una piattaforma sociale usufruibile da remoto.
Il progetto prevedeva, inoltre, un corso di 30 ore di sensibilizzazione alla LIS e di approccio alla sordità, da svolgersi nelle sedi provinciali dell'Ente Nazionale Sordi, dove è attivo lo Sportello e in modalità e learning, per poter essere fruito da ogni parte del territorio regionale replicabile in seguito su tutto il territorio nazionale, andando così a fornire a tutti quegli operatori della Pubblica Amministrazione, che necessitano di strategie comunicative, gli strumenti adatti a rendere accessibile il dialogo con la persona sorda e sordocieca e la collaborazione con l'Ufficio regionale MIP (Mettersi In Proprio), presente in ogni Centro provinciale per l'impiego, per favorire l'inserimento lavorativo delle persone sorde attraverso la creazione di un percorso accessibile rivolto ai giovani sordi che vogliono creare impresa.
Alla luce di quanto sopra esposto, si ritiene che il progetto presentato contenga elementi innovativi e inclusivi, in quanto finalizzato a creare una vasta rete territoriale di servizi a supporto delle persone sorde e sordocieche, atta a superare le problematiche della vita quotidiana attraverso una maggiore accessibilità alle procedure della Pubblica Amministrazione e, contestualmente, attraverso corsi di sensibilizzazione alla sordità rivolti agli operatori pubblici, nonché facilitando il percorso di inserimento lavorativo delle persone sorde italiane e straniere, disoccupate e inoccupate, che vogliono intraprendere la strada dell'imprenditoria.
Siamo convinti che le progettualità dell'ENS continuino ad avere e a rivestire anche oggi, in virtù di questa tradizione consolidata, un assoluto livello qualitativo che, peraltro, è stato anche ampliato, in particolare sul servizio "Comunic@Ens" (questo lo aggiungo io alla nota) anche rispetto a quello che è il fondo antidiscriminazione, andando quindi ad ampliare, in prospettiva, la fascia oraria coperta, rendendola sostanzialmente disponibile quasi H24.
Sinceramente, quindi, avvalersi della collaborazione e della cooperazione con l'ENS è, per questa Giunta regionale, un vanto e una scelta che rivendichiamo e confermiamo a livello politico.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Maurizio Marrone per la risposta e ha chiesto di replicare alla risposta il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, collega, ne ha la facoltà per cinque minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Assessore, se avessi voluto leggere il progetto, avrei chiesto un accesso agli atti. Io, invece, le ho chiesto altro: per quale ragione questa Giunta non ha pensato a una co-progettazione con più soggetti del terzo settore? Non mi permetterei mai di mettere in discussione l'ENS, anzi, ne conosco da tempo la capacità progettuale, l'innovazione sociale e la risposta ai bisogni, ma perché non includere, oltre all'ENS, anche altri soggetti che sul territorio esistono e, forse, ci avrebbero portato più punteggio? Oltre alla rete ramificata dell'ENS, Assessore, che doveva assolutamente essere nel progetto (ci mancherebbe!), ci sono altri soggetti che si occupano di questa materia sul territorio piemontese: metterli insieme, magari, è compito della politica. La politica, almeno sulla disabilità, non dovrebbe fare scelte tra buoni e brutti, cattivi e belli bassi e alti, perché il vero tema è dare un servizio, come giustamente lei ha detto, più eccellente, più capillare e più ramificato possibile.
Dopodiché, Assessore, i suoi Uffici, oltre ad aver raccontato quant'è bello il progetto che hanno presentato, non le hanno fatto rilevare quali criticità presentava il progetto proposto, dal momento che si è posizionato penultimo in graduatoria. Lo dico anche a lei, che è Assessore da poco a queste deleghe: doveva essere una discussione sui punti di debolezza per capire, con il nuovo bando, come ritornare all'eccellenza. L'Assessore ha giustamente rivendicato che dal 2004 in poi la Regione è stata pioniera e assolutamente all'avanguardia su questi temi, così come su tanti aspetti e materie delle quali l'Assessore si è occupato - e devo dire bene. Fossi un Assessore e un Consigliere regionale mi chiedesse quali sono i punti critici della progettualità, glieli direi, per non sbagliare la prossima volta. Ricordo che questa è la Regione che ha saputo abbattere le barriere architettoniche con varie campagne nelle varie città, ad esempio la campagna "Via il gradino" che l'Assessore conosce bene, promossa dalla Consulta per le persone in difficoltà.
Arroccarsi dietro un progetto che è risultato non finanziato e penultimo tra i progetti che potevano essere ammessi, ma per quantità di risorse non è stato possibile finanziare dal Consiglio dei Ministri secondo me un Assessore di nuova nomina su questi temi deve porsi delle domande.
Teniamo assolutamente come faro tutta l'attività svolta dall'ENS perch lo fa in modo ineccepibile, ma forse avremmo avuto più punteggio se avessimo coinvolto un maggior numero di associazioni, ma non perché c'è bisogno di pluralismo sciocco, ma perché la coprogettazione e la coprogrammazione previste dal decreto legislativo 117, codice del Terzo settore, di fatto, aiutano, sostengono e danno, da questo punto di vista un grande valore aggiunto.
Prendo atto della risposta e leggerò con attenzione la nota che l'Assessore ha letto in Aula, tuttavia non posso dichiararmi soddisfatto perché, oltre a riaffermare con forza il rapporto stretto che è necessario avere con l'ENS (ne siamo convinti anche noi), ci sono altre realtà che su questo settore fanno delle attività più o meno estese (mi sono permesso di citare Fiadda, Apic e l'Istituto dei Sordi di Torino perché sono alcune eccellenze ulteriori nella nostra Regione). Come mandato politico Assessore, fossi in lei, proverei a incontrare tutti, proverei a immaginare come lo strumento e la tecnica di governo nella coprogettazione, nella coprogrammazione possa far parte della sua mission di governo da qui a fine legislatura.
Detto questo, non abbiamo ancora capito, e me ne dispiace molto perché, nonostante su una linea progettuale non potessimo partecipare perché eravamo già più che avanti, sulla seconda risultiamo con un punteggio così basso. Non è bello vedere il Piemonte posizionarsi in quel punto della graduatoria soprattutto perché il Piemonte, da questo punto di vista, ha sempre brillato per inclusività, per capacità di progettazione per capacità di innovazione sociale. Mi auguro che questo sia l'ultimo e l'unico degli scivoloni rispetto a una materia che ci ha sempre visto all'altezza delle aspettative sia dell'innovazione sociale ma, soprattutto degli utenti che necessitano di una Regione e di una istituzione più inclusiva, più capace di innovare e più capace di tener conto delle loro difficoltà.
Grazie, Presidente, ho concluso.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per la replica.


Argomento: Incarichi e consulenze esterne

Interpellanza n. 991 presentata da Frediani, inerente a "Possibili profili di inopportunità tra l'incarico di collaborazione affidato al dottor Pietro Presti e altri ruoli da lui ricoperti"


PRESIDENTE

Ha chiesto di illustrare l'interpellanza la Consigliera Francesca Frediani.
Prego, Consigliera, ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie Presidente e buongiorno Assessore, che ringrazio per sostituire l'Assessore Icardi nelle sue funzioni - tra l'altro, mi auguro che stia bene perché è un po' che non lo vediamo in Aula.
Faccio una premessa riportata nell'interpellanza in riferimento alla legge 23 del 2008 che prevede che: "il Presidente della Giunta regionale può avvalersi, per lo svolgimento delle proprie funzioni, del supporto di professionalità esterne in numero non superiore a tre, scelte sulla base di rapporti fiduciari. Il contenuto degli incarichi ed i rapporti con le strutture sono disciplinati dal provvedimento di organizzazione della Giunta regionale".
Questa premessa la faccio semplicemente per dire che non c'è nulla di irregolare nella nomina del dottor Presti e che il Presidente Cirio ha compiuto una scelta legittima, non è questo il punto.
Il punto è quello riportato nell'oggetto dell'interpellanza e riferito ai possibili profili di inopportunità; quindi, parliamo non di illegittimità, ma di inopportunità. Partirei dalla delibera che ha nominato il dottor Presti per identificare meglio l'oggetto di questo incarico ovviamente la delibera è piuttosto articolata e leggo soltanto i passaggi che ritengo più attinenti all'oggetto dell'interpellanza laddove si dice: "ritenuto opportuno, in conseguenza di quanto sopra esposto, di avvalersi di una professionalità esterna a supporto del Presidente della Giunta esperta in management, innovazione e strategia, maturate nell'ambito nazionale e internazionale, anche nell'attuazione di progetti e attività di particolare rilevanza strategica negli ambiti del PNRR e del sistema sanitario regionale".
Questo punto viene ripreso anche successivamente in una più specifica articolazione dell'incarico. Incarico che prevede di "analizzare gli attuali assetti organizzativo, operativi e delle performances della rete organizzativa operativa di contact tracing e di gestione dei casi e dei contatti attraverso il sinergico confronto con le strutture regionali sanitarie di riferimento, anche attraverso la proposta e valutazione di eventuali progetti di carattere sperimentale nell'ambito delle misure di tracciamento e di contenimento rispetto all'evoluzione epidemiologica".
Quindi qui si parla di un rapporto con le strutture regionali principalmente con il DIRMEI, che è la struttura allestita in concomitanza con l'evoluzione dell'emergenza pandemica. E poi: "supportare la Presidenza nell'attuazione di progetti di attività di particolare rilevanza strategica negli ambiti del PNRR del sistema sanitario regionale da attivarsi previa comunicazione". Questo è il punto che forse anche ci lascia un po'...



PRESIDENTE

Prego, colleghi o prendete posto o uscite dall'Aula, così andiamo avanti con i lavori.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo è il punto che suscita più perplessità o per lo meno ha sollecitato questa nostra interpellanza perché, come abbiamo indicato nelle premesse, il dottore Presti ricopre una serie di incarichi all'interno di svariati Enti: ne cito solo alcuni (in realtà sono due pagine di incarichi attualmente ricoperti ripresi dal suo curriculum, quindi assolutamente trasparenti e riportati sul sito) ad esempio: Direttore generale della Fondazione "Edo ed Elvo Tempia Valenta"; Vice Presidente BioPmed Piemonte Innovation Cluster di Colleretto Giacosa; Consigliere Fondazione per la formazione oncologica; Consigliere Fondazione Città della Salute e della Scienza di Torino; esperto/Comitato scientifico - Cluster Tecnologico nazionale senza Scienze della Vita ALISEI Milano; Consigliere - Fondazioni Pia istituzioni Medico Sella Biella e poi ce ne sono altri 7-8 che non sto a leggere perché l'Assessore sicuramente li avrà letti per prepararsi a rispondere all'interpellanza.
Dunque, in riferimento a questi incarichi, al di là delle perplessità che può suscitare l'affidamento di un incarico in un momento di pandemia ad una persona che non ha un profilo medico - su questo potremmo però pensare ci sia una sorta di interazione/compensazione con altre figure presenti nel DIRMEI, ossia epidemiologi che sono effettivamente nominati all'interno dalla struttura - è una scelta che spetta al Presidente Cirio. Noi possiamo nutrire delle perplessità, però è tutto lecito, come dicevo prima - il dubbio è proprio rispetto ai progetti del PNRR e sulla possibile inopportunità rispetto alle altre cariche che il dottor Presti occupa.
Vorremmo capire se queste valutazioni sono state fatte in primis dal Presidente, e poi, ovviamente, dagli Uffici competenti. Per questo motivo abbiamo presentato questa interpellanza. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Francesca Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Chiara Caucino.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In riferimento all'interpellanza n. 991 presentata dalla Consigliera regionale Francesca Frediani, si forniscono i seguenti elementi di risposta, che sono stati trasmessi dalla Direzione della Giunta regionale del dottor Paolo Frascisco.
L'articolo 15, comma 3, della legge regionale 23/2008 prevede che il Presidente della Giunta regionale possa avvalersi, per lo svolgimento delle proprie funzioni, del supporto di professionalità esterne in numero non superiore a tre, scelte sulla base di rapporti fiduciari. Il contenuto degli incarichi ed i rapporti con le strutture sono disciplinati dal provvedimento di organizzazione della Giunta regionale.
Trattasi, dunque, come lei tra l'altro sottolineava, di incarico di natura fiduciaria. Il collaboratore è stato infatti individuato sulla base delle sue qualità morali e professionali e dal momento del conferimento dell'incarico è stata fatta una valutazione ex ante degli ulteriori incarichi in essere ricoperti dal dottor Presti sulla base del curriculum vitae e della dichiarazione sostitutiva sottoscritta dal medesimo, ambedue pubblicati per obblighi di legge nella sezione "Amministrazione trasparente" della Regione Piemonte, e in alcun modo interferenti o confliggenti con l'incarico di collaboratore del Presidente della Regione.
In particolare, gli incarichi in essere risultanti dal curriculum vitae sono relativi prevalentemente all'ambito oncologico o, comunque, no profit.
E non sono emerse situazioni anche potenziali di conflitto di interesse tra le deleghe assegnate al Presidente e l'incarico affidato al dottor Presti finalizzato ad un supporto strategico per il potenziamento della gestione della campagna vaccinale del Piemonte e delle azioni di contenimento e contrasto del COVID.
Non si è quindi rilevato nessun conflitto virtuale o reale, n situazioni di incompatibilità, sia sul piano della legittimità, sia su quello del merito, ossia dell'opportunità della nomina, rispetto ovviamente, come lei sottolineava, alle altre cariche ricoperte dal medesimo. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Chiara Caucino per la risposta.
La Consigliera Frediani ha chiesto di intervenire per una breve replica.
Prego, collega; ne ha facoltà per cinque minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ovviamente, mi aspettavo la risposta in riferimento alla legge che anch'io ho citato nelle premesse, tant'è che, come dicevo, non è un problema di illegittimità, ma di inopportunità.
Nella risposta, al di là di qualche brusìo di fondo che non mi ha consentito di cogliere proprio tutto tutto - al riguardo, attendo la risposta scritta - mi è parso però di non sentire alcun riferimento ai progetti del PNRR. Nel momento in cui si rileva che non vi sono profili di incompatibilità rispetto al monitoraggio dell'andamento delle vaccinazioni né rispetto all'interazione col DIRMEI, possiamo assolutamente accogliere e concordare sul fatto che non ci sia illegittimità o inopportunità.
Potremmo, semmai, sollevare qualche dubbio di competenza - concedetecelo però non ho colto nulla nella risposta rispetto al fatto che ci sia anche una parte di incarico che è relativa ai progetti del PNRR. Magari - lo ripeto - nel testo della risposta scritta riuscirò ad approfondire meglio la questione, ma è proprio quell'aspetto che solleva qualche dubbio, cioè il fatto che andando avanti con l'evoluzione, la strutturazione e speriamo - l'avvio dei progetti, ci possa essere magari qualche profilo di inopportunità.
Cercheremo, con i nostri deboli mezzi di opposizione, di monitorare comunque l'andamento dei progetti e nel nostro ruolo cercheremo, altresì di fare in modo che il tutto si svolga in piena trasparenza, cosa che peraltro fino ad ora è stata garantita nel rispetto della legge regionale.
Come ho detto, attendo la risposta scritta, perché mi sorge il dubbio che non ci sia questo passaggio rispetto all'inopportunità rapportata alla gestione dei fondi e dei progetti del PNRR. Sul resto, ribadisco soltanto un possibile problema rispetto alla competenza della persona incaricata.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Frediani per la replica.


Argomento: Diritti umani - Programm. e promoz. attivita" socio-assist. (assist. minori, anziani, portat. handicap, privato sociale, nuove poverta")

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1044 presentata da Rossi, inerente a "Accoglienza dei profughi ucraini, con particolare attenzione al tema della prevenzione degli abusi nei confronti dei minori non accompagnati e delle vittime di tratta"


PRESIDENTE

Esaminiamo l'interrogazione a risposta indifferibile e urgente n.
1044. Ricordo che per le interrogazioni a risposta indifferibile e urgente è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per due minuti e la risposta del componente della Giunta per tre minuti, e non è prevista replica.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Domenico Rossi.
Prego, collega; ne ha facoltà per due minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
L'emergenza umanitaria determinata dalla guerra in Ucraina ha dato origine ad un flusso di minori e donne in particolare in fuga dalla guerra che è incessante.
Secondo il portavoce dell'UNICEF si tratta di una situazione mai vista e quasi impossibile da affrontare.
Secondo i dati forniti dal Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia oltre un bambino su due ha lasciato l'Ucraina. Dal 24 febbraio oltre 4,3 milioni di bambini (su 7,5 totali) hanno lasciato le loro case e più di 1,8 milioni di loro sono diventati rifugiati.
Spesso si tratta di minori non accompagnati da un familiare stretto.
Molti partono da soli perché i genitori restano in Ucraina per assistere parenti anziani o disabili, e chi inizia il viaggio con un uomo, nella maggior parte dei casi rimane poi solo perché i cittadini di sesso maschile non sempre riescono a lasciare il Paese o non vogliono lasciarlo.
Numerose mamme hanno accettato di portare con sé, oltre ai propri figli, anche i bambini affidati da conoscenti e vicini di casa.
Riguardo all'Italia - i dati dell'interrogazione chiaramente sono un po' datati, perché è stata presentata nelle settimane scorse - sappiamo che sono più di 90.000 le persone arrivate nel nostro Paese, e nel territorio piemontese, all'aggiornamento del 12 aprile del Piano regionale, si parla di più di 8.000 persone ospitate in Regione Piemonte, di cui il 50 composto da donne e il 40% da bambini. Più del 90% di queste persone è ospitato nelle famiglie.
Di fronte, però, all'impegno straordinario di un'accoglienza, che possiamo definire "buona", caratterizzata dalle famiglie, abbiamo l'obbligo di interessarci anche di un'accoglienza "cattiva", cioè di una minaccia reale, come denunciato dall'UNICEF, dalle varie istituzioni anche europee e dal Presidente del Tribunale per i minorenni di Milano e di Torino. Ci dicono che, purtroppo, c'è un rischio molto elevato per i bambini di finire in mano ai trafficanti di organi o diventare vittima di tratta, insieme alle donne. Per questo occorre fare di tutto affinché questa accoglienza non lasci spazio in nessuna maniera ad episodi di questo tipo. La situazione legata alla quantità delle persone che arrivano e alla difficoltà di organizzare in maniera puntuale l'accoglienza, chiaramente fa sì che questi allarmi e queste preoccupazioni delle istituzioni preposte siano da prendere fortemente in considerazione.
Allo stato attuale, per quello che riguarda la Regione Piemonte, non ci risultano linee guida regionali specifiche su questo tema, cioè sui minori non accompagnati e sulle donne.



PRESIDENTE

Scusate, colleghi, non vorrei disturbare le vostre sensibilità, ma chiedo di abbassare il tono di voce affinché il collega Rossi possa terminare, visto che ha già sforato di un minuto il tempo.



ROSSI Domenico

Vado alla conclusione, Presidente.
Preso atto di quanto appena detto, interrogo il Presidente della Giunta regionale in qualità di Commissario delegato alla gestione dell'emergenza per sapere come la Regione Piemonte stia rispondendo, per quanto di propria competenza, all'emergenza in atto, con particolare riferimento alla tutela dei minori e alle vittime della tratta; per conoscere quali strumenti di monitoraggio e quali strategie la Regione Piemonte abbia messo in campo a favore dei minorenni ucraini che giungono da soli nel nostro territorio per sapere se esista un Tavolo di approfondimento, insieme all'Ufficio della Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza che, come è noto, ha il compito di garantire il rispetto e l'attuazione dei diritti delle bambine e dei bambini presenti sul territorio regionale; per sapere se la Regione Piemonte abbia previsto una strategia di prevenzione in materia di sfruttamento sessuale ai danni delle donne e dei minori ucraini in fuga dalla guerra e quali interlocuzioni si siano e si possano prontamente attivare all'interno del sistema antitratta. Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Rossi per l'illustrazione. La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Chiara Caucino.
Prego, Assessore, ne ha facoltà per tre minuti.



CAUCINO Chiara, Assessore all'infanzia, genitorialità e ruolo della famiglia nelle politiche del bambino

Grazie, Presidente.
La Regione Piemonte, in raccordo con le autorità competenti, quindi con il Commissario nazionale e la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni e con il Consolato onorario di Ucraina a Torino, ha posto da subito la massima attenzione sulla necessità di seguire un percorso operativo adeguato alla massima tutela dei minori soli in arrivo dall'Ucraina sul territorio piemontese, proprio al fine di favorire un approccio appropriato di accoglienza adeguato ai loro bisogni, nel rispetto del loro superiore interesse, in considerazione della situazione di estrema difficoltà da cui sono fuggiti e con il preciso intento di impedire il verificarsi di situazioni criminali di abuso nei confronti dei minori. In tal senso, allo scopo di prevenire situazioni di rischio nei confronti dei minori, favorendo ampia informazione per uniformare procedure e prassi efficaci nella tutela dei minori stessi, sono state ampiamente diffuse presso tutti gli Enti gestori delle funzioni socio-assistenziali e presso tutti i gestori delle strutture di accoglienza esistenti ed operative nel territorio regionale, le linee operative elaborate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni e dal Tribunale per i minorenni e trasmesse il 21 marzo scorso ai Sindaci, ai Questori, ai Prefetti nonché ai Comandanti provinciali dei Carabinieri.
Queste indicazioni descrivono precise indicazioni operative immediatamente applicabili per i servizi per i minori che giungono in Italia senza essere accompagnati da alcun genitore e che in quanto tali sono da considerarsi minori stranieri non accompagnati, secondo la disciplina di cui alla legge n. 142/2015 e alla legge n. 47/2017. Le indicazioni sopra citate sono state sintetizzate all'interno del Piano regionale straordinario per l'accoglienza della popolazione in fuga dalla guerra reso noto il 22 marzo, inviato a tutti gli Enti locali e ai soggetti del terzo settore, pubblicato sul sito regionale e periodicamente aggiornato.
In particolare, vi è stato un ultimo aggiornamento in linea con il Piano minori stranieri non accompagnati emanato dal Commissario delegato per il coordinamento delle misure e delle procedure finalizzate all'attività di assistenza nei confronti dei minori non accompagnati provenienti dall'Ucraina, a seguito del conflitto. Trattasi del Prefetto Ferrandino. La presenza di detti minori deve essere segnalata alla Questura, che provvederà ad interessare la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minori, i Comuni e i servizi sociali. La segnalazione deve contenere i nominativi dei minori, delle persone che li accompagnano ove è possibile, allegando copia dei rispettivi documenti debitamente tradotti, nonché di tutti gli elementi utili per valutare la situazione del minore e le misure di accoglienza disposte in suo favore.
Il Piano è stato ulteriormente aggiornato e diffuso nei suoi contenuti anche alla luce dell'esplicita richiesta del Ministero della Giustizia ucraino di informare obbligatoriamente e senza indugio altresì le autorità consolari di riferimento circa la collocazione dei minori di nazionalità ucraina sul territorio italiano, per le necessarie misure da adottarsi.
Il testo è abbastanza lungo, Consigliere. Abbiamo poi posto in essere tutta una serie di salvaguardia di diritti, quindi il diritto alla continuità e alla stabilità degli affetti, il diritto al rispetto dell'identità, il diritto all'educazione e il diritto alla salute. Rispetto al censimento del fenomeno, alla data odierna risultano presenti 178 minori stranieri non accompagnati in Piemonte - dato della banca dati nazionale SIM, che coincide perfettamente con i dati delle Prefetture. È stata inoltre, richiesta espressamente dalla sottoscritta, in occasione della visita di Curcio, direttamente al Prefetto Ferrandino la possibilità di accedere alla banca dati SIM, al fine di poter monitorare in tempo reale la situazione e il numero dei minori stranieri non accompagnati che insistono sul territorio piemontese. Dato che oggi noi non abbiamo sistematicamente aggiornato.
Il 31 marzo io stessa sono stata nominata Commissario delegato regionale per le problematiche relative ai minori stranieri non accompagnati e lavoriamo costantemente in sinergia con la Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza.
Per quanto riguarda espressamente la tratta di esseri umani, la Regione Piemonte è capofila, come lei ben saprà, del Progetto "L'Anello Forte 3: Rete Anti-tratta del Piemonte e della Valle d'Aosta" finanziato dal Dipartimento delle Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha, tra i suoi obiettivi, proprio quello di evidenziare quanto è stato sottolineato dall'interrogazione in oggetto, quindi fare emergere le vittime di sfruttamento sessuale, lavorativo, accattonaggio con attenzione ai richiedenti asilo e ai titolari di protezione internazionale e ai minori.
Per cui abbiamo tutta una serie di attività poste in essere attraverso questa progettualità, attraverso i soggetti attuatori, che sono il Comune di Torino, la Regione Valle d'Aosta. L'ATS Rete antitratta piemontese valuterà tutti i componenti nello specifico. Abbiamo già partecipato ad un Tavolo indetto dalla Prefettura di Torino e avremo momenti di ulteriore confronto a breve.
A tal proposito, inoltre, ci siamo attivati con il numero verde nazionale antitratta che fornirà materiale informativo in lingua ucraina da diffondere presso gli operatori coinvolti nell'accoglienza; gli enti firmatari di questo protocollo multi-agenzia (Questure, Procure, eccetera) s'incontreranno prossimamente in occasione, come dicevo, di formazioni promosse dalla Prefettura di Torino, che è la capofila di questo progetto.
Le farò pervenire il documento scritto, perché leggendo ho saltato alcune parti, essendo molto lungo.



PRESIDENTE

Grazie.
Nel ringraziare il Presidente Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la seduta delle interrogazioni e interpellanze.
A breve il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 10.17 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.18)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento interno del Consiglio regionale sono in congedo i Consiglieri Carosso, Cirio, Nicco, Protopapa Stecco, Ricca, Riva Vercellotti.
Il numero legale, pertanto, è 23.
L'o.d.g. è stato approvato nella seduta del 20 aprile 2022.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Nella giornata di ieri abbiamo sospeso i lavori sul disegno di legge n. 193 e, nella riunione dei Capigruppo successiva, la Giunta ha chiesto il contingentamento dei tempi della discussione.
Attualmente, ci sono 70 emendamenti da votare.
L'accordo di ieri prevedeva l'inizio delle votazioni subito dopo l'apertura della seduta.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Viste le migliaia di persone che manifestano all'esterno del palazzo vista la presenza di così tanti operatori sanitari, OSS, medici, infermieri che chiedono semplicemente di non essere buttati via come mascherine monouso - perché lì fuori, come lei sa, Presidente, ci stanno dicendo una cosa semplice: abbiamo dato loro una medaglia al valore come segno di riconoscimento nel momento.



(Brusìo in aula)



GRIMALDI Marco

GRIMALDI Marco



GRIMALDI Marco

Presidente, non sento niente se non.



PRESIDENTE

Scusate, Consiglieri; fate intervenire il Consigliere.
Grazie.



GRIMALDI Marco

Dicevo, Presidente, che abbiamo dato loro una medaglia al valore proprio per riconoscere il fatto che nel momento più buio della nostra storia molti di loro (gettonisti, assegnisti, precari, lavoratori a tempo determinato, lavoratori delle cooperative) hanno svolto e retto un gravoso lavoro per tutti noi.
Per questo chiedono da tempo che i contratti non vengano cancellati, ma rinnovati o che vengano stabilizzati tutti i 5.500 operatori, tra i quali anche tanti assistenti, e tanti funzionari della parte amministrativa ricordo che anche loro fanno parte della sanità piemontese. Tutto questo solo per dire che credo sia opportuno che lei sospenda questa seduta per incontrare insieme ai Capigruppo, come abbiamo fatto tante volte, una delegazione dei lavoratori e delle lavoratrici, per ascoltare le loro istanze prima dell'inizio di questa seduta.



PRESIDENTE

Grazie.
Era già stato concordato un incontro con le Sigle sindacali, con le delegazioni CGIL, CISL, UIL, Nursing Up, con l'Assessore Icardi e il Presidente Cirio in Sala Viglione dopo le ore 10.30; attendiamo quindi l'arrivo del Presidente Cirio.
Pertanto, invito anzitutto i Capigruppo e poi i Consiglieri che vorranno partecipare all'incontro in Sala Viglione con le delegazioni sindacali; ci saranno anche gli Assessori Tronzano, Marrone e Caucino, che sono già presenti.
La parola al Consigliere Gallo.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Mi ha già risposto nel suo intervento, perché volevo soltanto puntualizzare che l'incontro doveva essere con il Consiglio regionale e quindi anche con i Capigruppo e i Consiglieri che volevano partecipare, ma l'ha già specificato lei.



PRESIDENTE

Grazie.
Siete tutti invitati all'incontro che si terrà dopo le ore 10.30.
Sapete benissimo che ci sono ancora delle restrizioni sanitarie: non fatemi fare il vigile. I Capigruppo e gli interessati alla materia e le Commissioni competenti sono invitati in Sala Viglione.
Abbiamo chiesto il rispetto delle norme sia alle sigle sindacali sia alle delegazioni; non saranno migliaia i lavoratori che manifestano fuori ma qualche centinaio sicuramente sì.
Essendoci l'interesse anche da parte della Giunta ad incontrarli sospendiamo la seduta e ci incontriamo fra qualche minuto in Sala Viglione.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 10.23, riprende alle ore 12.07)


Argomento: Diritti umani - Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 193 "Disposizioni per formazione del bilancio annuale di previsione 2022-2024 (Legge di Stabilità regionale 2022)"


PRESIDENTE

La seduta riprende.
Avevamo interrotto il punto 5) dell'attuale o.d.g. per un incontro sindacale che abbiamo appena finito di svolgere in Sala Viglione, con la presenza dell'Assessore Icardi e del Presidente Cirio.
Ricordo che nella seduta consiliare del 20 aprile scorso è iniziato l'esame del provvedimento. Dopo lo svolgimento delle relazioni e della discussione generale è iniziato l'esame dell'articolato. Sono stati votati gli articoli 1, 2, 3, 4, 5, 5ter, 5quater e 5quinquies.
È stato disposto il contingentamento, ai sensi dell'articolo 69 del Regolamento. Nella Conferenza dei Presidenti di Gruppo si è stabilito di avviare i lavori odierni procedendo alle votazioni degli emendamenti e degli articoli.
ARTICOLO 5 sexies Subemendamento rubricato n. 87) all'emendamento rubricato n. 12) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 87), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, può farlo dire a verbale ogni volta dall'Assessore Tronzano il parere per favore? Grazie.



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 86) all'emendamento rubricato n. 12) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 86), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 85) all'emendamento rubricato n. 12) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 85), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 12 presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 12, sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 84) all'emendamento rubricato n. 9) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 84), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 83) all'emendamento rubricato n. 9) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 83), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 82) all'emendamento rubricato n. 9) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 82), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 9 presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 9), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 81) all'emendamento rubricato n. 6) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 81), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 80) all'emendamento rubricato n. 6) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 80), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 79 all'emendamento rubricato n. 6 presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 79), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 6) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 6), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 septies



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 96 all'emendamento rubricato n. 13) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 96), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 95 all'emendamento rubricato n. 13) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 96), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 94 all'emendamento rubricato n. 13) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 94), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 13) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 13), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 93) all'emendamento rubricato n. 10) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 93), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 92) all'emendamento rubricato n. 10) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 92), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 91) all'emendamento rubricato n. 10) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 91), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 10 presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 10), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 90) all'emendamento rubricato n. 7) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 90), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 89) all'emendamento rubricato n. 7) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 89), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 88) all'emendamento rubricato n. 7) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 88), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 7 presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 7), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 octies



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 105) all'emendamento rubricato n. 14) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 105), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Avevo dato voto di presenza. Può mettere a verbale il mio voto favorevole? C'erano ancora venti secondi e non avevo capito che stava chiudendo la votazione.



PRESIDENTE

Quando vedo che ci sono più di 40 voti, tendo a chiudere la votazione.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Il mio voto è contrario.



PRESIDENTE

Pertanto, mettiamo a verbale che sul subemendamento rubricato n. 105) il Consigliere Grimaldi ha votato a favore, mentre il Consigliere Riva Vercellotti ha votato contro.
Subemendamento rubricato n. 104) all'emendamento rubricato n. 14) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 104), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 103) all'emendamento rubricato n. 14) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 103), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 14) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 14), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 102) all'emendamento rubricato n. 11) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 102), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Sia inserito a verbale che la Consigliera Disabato ha votato favorevole all'emendamento n. 14).



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 101) all'emendamento rubricato n. 11) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 101), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 100) all'emendamento rubricato n. 11) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 100), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 11) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 11), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 99) all'emendamento rubricato n. 8) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 99), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 98) all'emendamento rubricato n. 8) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 98), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Subemendamento rubricato n. 97) all'emendamento rubricato n. 8) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sul subemendamento rubricato n. 97), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 8 presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 8), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 novies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 21) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 21), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 18) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 18), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 15) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 15), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 decies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 22) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 22), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 19 presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 19), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 16) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 16), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 undecies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 23) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 23), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 20) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 20), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 17) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 17), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 duodecis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 30) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 30), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 27) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 27), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 24) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 24), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 terdecies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 31) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 31), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Essendo le ore 13.00 sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 14.00 con il question time. Dopo il question time riprenderà la seduta ordinaria con il proseguo dei lavori sul disegno di legge n. 193.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.01)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.28 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Su incarico del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata come recita l'articolo 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1061 presentata dal Consigliere Silvio Magliano, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi interrogazione a risposta immediata n. 1057 presentata dal Consigliere Domenico Ravetti, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1058 presentata dal Consigliere Diego Sarno, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n.
1059 presentata dal Consigliere Daniele Valle, cui risponderà l'Assessore Luigi Icardi; interrogazione a risposta immediata n. 1063 presentata dalla Consigliera Sarah Disabato, cui risponderà l'Assessore Maurizio Marrone interrogazione a risposta immediata n. 1060 presentata dalla Consigliera Monica Canalis, cui risponderà l'Assessore Andrea Tronzano; interrogazione a risposta immediata n. 1062 presentata dal Consigliere Marco Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Andrea Tronzano.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via e-mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo ancora agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via e-mail a tutti i Consiglieri interventi dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Prego sin d'ora i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1061 presentata da Magliano inerente a "Unità spinale del CTO di Torino: riapertura del secondo piano e della piscina. Cosa farà la Giunta in merito?"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'interrogazione a risposta immediata n. 1061 presentata dal Consigliere Magliano.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Silvio Magliano.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Come l'Assessore saprà, di questo tema avevamo già parlato ed eravamo convinti che, dopo la manifestazione che vi era stata alla fine dall'anno scorso, qualcosa si sarebbe mosso, qualcosa si sarebbe comunque preso in considerazione per un'evoluzione.
Il 16/11/2021, durante la seduta del Consiglio Regionale, in risposta all'interrogazione a risposta immediata n. 984 che avevo posto, avente a oggetto "Pazienti con lesioni al midollo respinti all'Unità spinale del CTO di Torino: cosa farà la Giunta in merito?", mi era stato risposto che nessuno era stato respinto, ma che tale potenziamento è priorità aziendale per la quale si sta procedendo con urgenza, compatibilmente con l'iter delle assunzioni di personale sanitario messe in atto, reso attualmente difficoltoso dall'oggettiva e grave difficoltà di acquisizione di personale a tempo indeterminato, per il quale sono in atto iter concorsuali. In pratica, era volontà della Direzione generale potenziare il codice 28 per ottimizzare la presa in carico dei pazienti cronici, aggredendo così le liste di attesa di tali pazienti ad alta complessità clinico-assistenziale.
Ancora oggi l'Unità spinale sta viaggiando a un ritmo ridotto rispetto alle sue reali capacità e restano lunghe attese per interventi più o meno complessi a livello neuro-urologico e chirurgia plastica, fondamentali per la salute, la cura e la qualità della vita per le persone con mielolesione.
La riabilitazione in acqua non è ancora possibile, poiché la piscina nonostante sia perfettamente funzionante, riscaldata, puntualmente monitorata e costantemente manutenuta, non è accessibile agli utenti. Noi stiamo riscaldando una piscina con acqua calda che non viene utilizzata da nessuno! Abbiamo due addetti alla riabilitazione in acqua - che non definisco "bagnini" perché hanno una professionalità - che fanno altro.
Tale situazione lascia inattese le necessità di moltissimi pazienti che iniziano a rivolgersi ad altre strutture pubbliche, talvolta fuori Regione - e noi paghiamo! - o private a pagamento (sarebbe interessante capire come mai teniamo chiuso uno spazio facendo sì che le persone si rivolgano ai privati per farsi curare!), non solo per esami diagnostici e strumentali, ma anche per visite o interventi di altro genere, compresi quelli neuro-urologici, fisiatrici e fisioterapici. I venticinque posti attualmente disponibili sono occupati e tra poco arriverà l'estate, il periodo dell'anno in cui l'incidenza delle mielolesioni aumenta a causa dei numerosi incidenti: in questa condizione sarà pertanto difficile gestire l'afflusso di nuovi pazienti.
In tutta la Provincia di Torino e in Valle d'Aosta sono moltissime le persone con lesione midollare che hanno come riferimento l'Unità Spinale torinese, il cui ruolo è seguire i pazienti lungo tutto il percorso di vita, anche e soprattutto per evitare l'aggravamento di sintomi pericolosi sia per la salute, sia per la gestione della vita quotidiana.
La carenza di posti inevitabilmente allunga molto le liste d'attesa per le varie tipologie d'intervento; in questo campo anche un intervento di routine può incidere e tracciare il confine tra una quotidianità dignitosa e indipendente da un lato e una quotidianità limitante in diversi ambiti (in famiglia, sul lavoro o nella socialità) dall'altro.
Pare quindi opportuno disporre la riapertura del secondo piano di degenza dell'Unità spinale del CTO, la cui chiusura, se prolungata, rischia di provocare l'allontanamento di un sempre più crescente numero di pazienti. La piscina non deve diventare solo uno spreco di risorse (oggi scaldiamo acqua senza che nessuno la usi!). Fossi in lei, andrei a fare un sopralluogo, per capire dal Direttore sanitario e dal Direttore Amministrativo perché permettono una cosa di questo tipo.
Per tutti questi motivi, interrogo l'Assessore competente per sapere come la Giunta intenda attivarsi per permettere la riapertura del secondo piano nella sua totalità e della piscina, garantendo così la continuità e qualità delle cure ai pazienti con lesioni midollari.
Grazie, Presidente. Le chiedo scusa per aver sforato di qualche secondo.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di risponde all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Ho letto il testo dell'interrogazione e ho ascoltato l'illustrazione del Consigliere Magliano. In premessa, devo rilevare che questa è un'attività purtroppo ancora ridotta per l'emergenza epidemiologica.
In azienda il ritorno alla normalità, dopo le riorganizzazioni legate al COVID, sta avvenendo in modo graduale. Tra le priorità che la Direzione generale si è data e che ha previsto presso l'USU c'è il potenziamento del day hospital, considerato punto chiave per ampliare i servizi ai pazienti cronici. Permangono però accorgimenti organizzativi legati proprio all'emergenza COVID - emergenza che, come lei sa, è finita per decreto, ma in realtà come ospedali e come terapie intensive ci troviamo ancora dei ricoverati COVID - per offrire una risposta adeguata ai pazienti, che sono anche pazienti fragili.
L'USU ha attualmente attivi ventiquattro posti letto di ricovero ordinario, otto di day hospital, con annessi i relativi ambulatori per la presa in carico dei pazienti e le dimissioni. Sono presenti spazi operatori settimanali, dedicati nella programmazione ordinaria a CTO, oltre a sedute aggiuntive per trattamenti mensili, bimensili di chirurgia plastica presso il presidio Molinette e per interventi di urologia maggiore e/o di chirurgia generale.
In considerazione dell'attuale situazione epidemiologica, l'assetto logistico organizzativo messo in atto dalla Direzione generale ha permesso di mantenere le liste d'attesa in tempi accettabili per tale disabilità.
L'apertura del secondo piano di degenza USU, con l'aumento del numero di letti di ricovero, consentirà sicuramente a breve una maggiore tempestività di trattamento. Purtroppo non è ancora stato possibile raggiungere tale obiettivo, a causa di oggettive difficoltà nelle ripetute e tuttora in corso procedure di assunzione del personale infermieristico.
La piscina terapeutica è funzionante ed è mantenuta in funzione per consentirne l'attivazione in tempi brevi, appena le condizioni epidemiologiche lo consentiranno. Questo fermo richiede tempi lunghi di riattivazione, quindi staccare la piscina e disattivare tutti gli impianti creerebbe dei tempi molto più lunghi di riattivazione.
Per la riabilitazione in acqua - è bene ricordarlo - specie nel mieloso, cioè queste patologie, l'operatore deve entrare in piscina col paziente. Pertanto, diventa impossibile far indossare misure di protezione per l'operatore che sta in acqua. Di conseguenza, la Direzione, per problemi di sicurezza degli operatori ha ritenuto prudente ancora oggi non esporre pazienti e operatori al rischio di contagio. La sicurezza dei pazienti ad alta complessità clinico-assistenziale e degli operatori richiede misure straordinarie di prevenzione del contagio COVID. Non è stato rilevato alcun caso di positività COVID di rilevanza clinica nei ricoverati durante l'emergenza epidemiologica. Pertanto, il tema non è la piscina che viene mantenuta funzionante per evitare un fermo più lungo; il tema sono le misure di sicurezza anti COVID che non permettono, stanti le relazioni dei medici competenti e le misure di sicurezza, a paziente e operatore di rimanere insieme nella piscina.
Queste sono le motivazioni che inducono la Direzione a non utilizzare la piscina. Mi dispiace, ma questa è la realtà.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1057 presentata da Ravetti, inerente a "Stato di avanzamento lavori per il presidio ospedaliero Valle Belbo"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1057.
La parola al Consigliere Ravetti per l'illustrazione.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Se l'Assessore è d'accordo, ometterei la lettura delle premesse, delle considerazioni e delle sottolineature, pur necessarie, un po' perché le abbiamo depositate e un po' perché vorrei sentire il suo punto di vista rispetto alla ricostruzione che abbiamo tentato di fare raccogliendo le informazioni che la rete ci metteva a disposizione. Speriamo di aver ricostruito i fatti in maniera corretta.
In uno dei momenti in cui è capitato di incontrare le persone che abitano nel territorio astigiano, che hanno o hanno avuto un ruolo nell'ambito territoriale che ha come riferimento il nicese, sono state poste alcune questioni inerenti al cronoprogramma per la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero della Valle Belbo e al cronoprogramma relativo alla riconversione dell'ex Ospedale Santo Spirito. Noi crediamo che l'interrogazione possa permettere di far luce sulle condizioni attuali dei due iter di realizzazione. Perciò, Assessore, la interrogo in questo senso.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Ravetti per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Con la DCR n. 3114 del 18 febbraio 2021, il Consiglio regionale ha approvato la proposta della Giunta di ampliamento del costruendo presidio della Valle Belbo, così come previsto dal progetto iniziale. Quest'ospedale nasce con una progettazione di tre piani, più l'interrato.
Ahimè, la scelta del terreno in località Ranetto (dove stanno le rane) ha determinato dei costi di realizzazione, soprattutto per le fondazioni molto più elevati, tant'è che poi, per quanto riguarda la realizzazione del manufatto, negli anni passati la precedente Giunta o chi è stato ha deciso di ridurlo a due soli piani fuori terra. E così è stato sostanzialmente concluso nella sua struttura. Non c'erano più i soldi per il completamento.
Abbiamo preso in mano la questione e abbiamo deciso di finire questo progetto, ritornando al progetto iniziale di tre piani fuori terra, anche perché tutti i documenti e gli accordi di programma erano rimasti ai tre piani fuori terra.
Abbiamo chiesto all'Ufficio tecnico di fare delle valutazioni, che sono durate alcuni mesi. Inoltre, anche per effetto della variazione delle norme antisismiche, è emerso che questa struttura, che ormai era completata, per essere ampliata di un piano avrebbe dovuto subire interventi strutturali veramente importanti e costosissimi. Di conseguenza, l'idea del terzo piano è stata abbandonata, ma i quattordici milioni che abbiamo aggiunto al budget serviranno per il completamento della struttura. Stanno ultimando le procedure e il progetto esecutivo per l'ultimazione dell'ospedale a due piani così com'è, con una previsione di ospedale plurisede con Asti e quindi, con l'insediamento all'interno anche di un reparto di Medicina.
Gli ulteriori fondi sono destinati al recupero del vecchio ospedale sito in centro di Nizza Monferrato per attivare una serie di servizi (piastra ambulatoriale, comunità) e per evitare di spostare le persone dal centro di Nizza all'ospedale, che si trova a Calamandrana, un po' decentrato.
La fase esecutiva della progettazione è, sostanzialmente, quasi conclusa, quindi si procederà con l'adeguamento del contratto con la ditta realizzatrice per la conclusione dei lavori. Pertanto, i fondi per terminare i lavori ci sono; aspettiamo che l'Azienda finisca la parte progettuale e quella contrattualistica con la ditta e concludiamo i lavori dell'ospedale.
Parallelamente, c'è lo studio, che è in fase avanzata, per il recupero funzionale del vecchio nosocomio per l'attività di ospedale di comunità e ambulatoriali in modo da dare una risposta più adeguata ai cittadini dell'area.
Siamo ancora in attesa, ma siamo alle battute finali della progettazione esecutiva e dell'adeguamento contrattuale, di cui quale mi auguro di vedere quest'estate il cantiere aperto.



PRESIDENTE

Grazie.


Argomento: Edilizia sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1058 presentata da Sarno, inerente a "Chiarimenti sul documento del nuovo gruppo di lavoro per la localizzazione dell'ospedale unico ASL TO5"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1058.
La parola al Consigliere Sarno per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Assessore, su questo tema siamo arrivati alla settima interrogazione dal luglio 2019 a oggi; questo per dimostrare quanto stiamo attenti e quanto abbiamo usato le interrogazioni soprattutto per chiedere informazioni, visto che le informazioni sono date ai giornali e molto meno nell'ambito delle Commissioni.
Anzitutto, nell'interrogazione ricordo alcuni passaggi dell'ultimo periodo. Il 6 marzo lei, Assessore, chiede all'ASL TO5 e ai Comuni di Villastellone e Cambiano di rimandare il dossier di localizzazione per l'Ospedale ASL TO5. Nota di colore è che Villastellone manda alcune decine di pagine e Cambiano ne manda due.
Secondo, nei mesi a seguire IRES conduce uno studio; nel novembre 2021 questo studio dice, con criteri differenti da quelli del Politecnico, che citerò dopo, che la localizzazione migliore è proprio quella di Moncalieri Trofarello, indicando Vadò come la località più adatta per ospitare il nuovo ospedale unico per i quaranta Comuni della zona.
Un ulteriore passaggio, come dicevo, è stato all'inizio del 2021 Assessore, quando il Politecnico deposita uno studio che gli era stato richiesto sull'assetto idrogeologico dell'area. Lo studio dice alcune cose sul rischio - leggo testualmente - dalla perizia: "Rischio idrogeologico l'area si presenta pianeggiante e piuttosto stabile; non risultano particolari elementi di rischio". Successivamente: "Rischio derivante dal reticolo idrografico secondario. Esso risulta non significativo anche in caso di eventi con tempi di ritorno pluricentenari". Infine, si dichiara: "I pochi moderati rischi" - che ci sono - "possono essere risolti con interventi ordinari dal costo irrisorio". Nelle ultime settimane, il Comune di Trofarello ha ricevuto dalla Città metropolitana 500 mila euro proprio per affrontare quei moderati rischi.
In conclusione, quella perizia dice che il rischio di una costruzione di un edificio a destinazione ospedaliero adeguatamente progettato sia da considerarsi ragionevolmente basso; inoltre, che l'area analizzata è tecnicamente idonea alla realizzazione del nuovo ospedale.
Tuttavia, il 5 aprile 2022, l'Assessore Icardi alla stampa testualmente dice: "Perizie più approfondite ci hanno costretti ad abbandonare il progetto di Moncalieri; la zona ha importanti problemi idraulici e idrogeologici". In questo studio, inoltre, si paventa (ma non lo sappiamo ancora) che la scelta sarebbe su Cambiano, un'area proposta in una relazione di un paio di pagina.
In conclusione, confrontando le ultime dichiarazioni dell'Assessore e le conclusioni della perizia del Politecnico di Torino firmata da tre professionisti in materia, non si comprende come si possa affermare con tale certezza la non idoneità dell'area Vadò.
Pertanto, interroghiamo l'Assessore ponendo una domanda molto precisa quindi credo e spero in una risposta altrettanto precisa, per sapere nel dettaglio quali competenze tecniche impiegate e quali approfondimenti tecnici svolti hanno portato alla dichiarazione virgolettata dell'Assessore di non idoneità dell'area di Vadò, tra l'altro, in netta contraddizione con la perizia del Politecnico.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Icardi, per la risposta; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Probabilmente, lei ha letto una perizia diversa da quella che ho letto io. La invito a rileggere quella del Politecnico nelle conclusioni, per non importa. Non importa.
La ragione per la quale abbiamo dovuto e io ho dovuto chiedere ulteriori valutazioni è che questo Consiglio, con lei presente, ha dato un indirizzo alla Giunta di valutare soluzioni alternative ai siti di Moncalieri o di Vadò in un ordine del giorno approvato dalla maggioranza di questo Consiglio.
Sulla base di quest'ordine del giorno, ho chiesto al Presidente dell'assemblea dei Sindaci dell'Azienda sanitaria, poiché c'erano proposte anche più vecchie e c'erano anche delle idee, di formulare tutte le proposte che avevano per una valutazione.
Questa valutazione comparativa è stata richiesta a un gruppo di lavoro che, nella stessa composizione, ha lavorato su cinque Aziende sanitarie diverse; il gruppo di lavoro è composto da tecnici dell'Azienda sanitaria da tecnici dell'Assessorato e della Regione Piemonte e dall'IRES. Questo gruppo di lavoro ha svolto uno studio e valutazioni tecniche su cui non entro nel merito, ma è uno studio che serve per dare un'analisi comparativa, che richiamo testualmente: "La finalità del documento è quella di esprimere una valutazione d'idoneità relativa comparativa dei siti ovvero definire una percentuale di soddisfazione per ciascuno dei siti oggetto di approfondimento".
Queste sono le valutazioni tecniche; il gruppo gliel'ho descritto quindi non entro nel merito perché il sito di Vadò ha problematiche idrogeologiche e idrauliche descritte nella perizia (io andrei a rileggere le conclusioni). Il gruppo IRES, l'Azienda sanitaria e i tecnici della Regione hanno fatto una valutazione comparativa che è stata richiesta da questo Consiglio. Poi avremo occasione di discutere sui parametri e sugli esiti di questo studio, perché ritengo che scelte importanti su sei ospedali da realizzare nella Regione Piemonte vadano discusse anche in quest'assise per l'importanza che riveste tale scelta.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Personale del servizio sanitario

Interrogazione a risposta immediata n. 1059 presentata da Valle, inerente a "Proroga ferie personale sanitario reclutato durante l'emergenza pandemica"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1059.
La parola al Vicepresidente Valle per l'illustrazione.
Prego, Vicepresidente; ne ha facoltà per tre minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
In realtà, con il question time torniamo su una questione affrontata questa mattina, però non credo sia tempo perso, perché stamattina è stata affrontata in maniera marginale.
Oggi ci siamo concentrati molto sulla questione della stabilizzazione degli oltre 1.100 dipendenti del sistema sanitario che hanno i requisiti (i famosi diciotto mesi) e meno di tutti gli altri per i quali, alcuni mesi fa, la Giunta aveva sottoscritto un protocollo d'intesa con le organizzazioni sindacali, che prevedeva la proroga di tutti i precari qualunque fosse il numero di mesi acquisiti di servizio per il nostro sistema sanitario, fino alla fine dell'anno in corso.
Ciò è particolarmente importante per diversi ordini di motivi: primo per l'imprevedibilità dell'andamento dell'evoluzione della pandemia secondo, per garantire un servizio che, al momento, rischierebbe di non essere possibile garantire con le attuali dotazioni di personale.
Proprio a integrazione di quanto ci siamo detti questa mattina, è vero che potremmo stabilizzare oltre 1.100 persone che hanno più di diciotto mesi di servizio, ma è anche vero che in questi due anni non si è fatto tutto il turnover che si doveva fare.
Secondo me, è un gravissimo errore anche rispetto all'attrattività della nostra politica assunzionale, quindi l'eventuale stabilizzazione di questi 1.100 non coprirebbe neanche il mancato turnover di questi due anni.
In questo quadro, quindi, privarci oggi di tutti quei precari, con una situazione indefinita all'orizzonte, ci pare rischioso e, soprattutto contraddice un accordo che la Giunta stessa aveva stipulato con le organizzazioni sindacali, rispetto alla quale le Aziende fanno difficoltà a dare attuazione.
Immaginando che gli intendimenti della Giunta siano ancora gli stessi e siano assolutamente coerenti, chiedo quali sono le azioni che la Giunta vuole intraprendere nei confronti delle Aziende per l'attuazione del protocollo sottoscritto dalla Giunta.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Valle per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Luigi Icardi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



ICARDI Luigi Genesio, Assessore alla sanità

Grazie, Presidente.
Molte considerazioni sono già state esposte in mattinata alla presenza dei sindacati. Il tema delle stabilizzazioni è un tema importante, perch ha trovato la sua collocazione in una legge dello Stato, che ha precisato anche i parametri: le persone che alla fine di giugno di quest'anno avranno queste caratteristiche di servizio e che quindi potranno, secondo la norma essere stabilizzati, sono 1.137.
L'intendimento della Regione Piemonte è di stabilizzarli tutti. Non ce n'è uno in più che possa essere stabilizzato. Sono cinquantotto milioni di euro che, con varie fonti di finanziamento differenziate, siamo riusciti a raggiungere. Gli ultimi quaranta milioni devono ancora avere l'approvazione della Conferenza delle Regioni, in un riparto nazionale, ma se le cose andranno come tutti speriamo vadano, potremmo avere i fondi per la stabilizzazione di tutte le 1.137 persone che hanno maturato i titoli al 30 giugno di quest'anno.
Poi c'è tutta una platea di persone, sia amministrativi sia altro personale, che non ha i requisiti, per i quali mancano anche i fondi per la proroga dei contratti. Molte di queste persone sono state assunte con fondi per l'emergenza pandemica, fondi che da quest'anno non ci sono più.
Il tema è che stiamo lavorando con il Governo, poiché dal punto di vista del bilancio regionale non ci hanno dato quei quattro miliardi di euro (parlo a livello nazionale) di spese COVID, ripartiti tra le varie Regioni, che andranno a copertura delle spese COVID, che ammontano a quattro miliardi e otto a livello nazionale. Abbiamo ricevuto 800 milioni in una prima tranche e 600 in una successiva, ma ne mancano ancora tre miliardi e quattro.
È in corso una trattativa con il Ministro Speranza e, soprattutto, con il MEF. Proprio ieri sono stato al Ministero, insieme con altri Assessori per dibattere il tema di queste risorse che, se erogate, certamente ci aiuterebbero nella definizione di un programma di proroghe e, soprattutto di accesso alle graduatorie per chi ha fatto i concorsi.
Non dobbiamo dimenticare, come dicevo questa mattina, che deriva dall'articolo 97 della Costituzione e trova piena applicazione con il decreto legislativo 165 il fatto che al pubblico impiego si accede per concorso. Le forme ordinarie di accesso al pubblico impiego sono per concorso.
Le stabilizzazioni vanno bene perché c'è una legge che le ha previste ma dobbiamo anche pensare a chi ha fatto il concorso: sono più di 800 in Piemonte le persone in graduatoria e ci sono concorsi aperti. Tutto il tema del personale (concorsi e proroghe dei tempi determinati) dev'essere ricollocato all'interno di quel tetto di spesa del personale previsto a livello nazionale e delle risorse strutturali per poterli mantenere, ma anche dei fabbisogni.
Su questo, voglio concentrare l'attenzione: i fabbisogni di personale sono determinati sulla base di parametri oggettivi. L'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari (AgeNaS) sta per emanare un documento dettagliato per ogni Regione (addirittura con il dettaglio delle Aziende) sui minutaggi e sui fabbisogni di personale delle singole Aziende, quindi delle singole Regioni. Questo sarà il documento cardine su cui s'imposteranno le politiche assunzionali dei prossimi anni. Il documento è previsto per fine aprile, ma certamente l'avremo a maggio, per cui ci sarà tutta l'opportunità e tutto il tempo di ragionare per le proroghe, le assunzioni e le stabilizzazioni.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Luigi Icardi per la risposta.


Argomento: Condizione femminile

Interrogazione a risposta immediata n. 1063 presentata da Disabato inerente a "Violazione del principio di libera scelta e discriminazione delle donne che decidono di portare avanti una gravidanza"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n. 1063.
La parola alla Consigliera Disabato per l'illustrazione.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



DISABATO Sarah

Grazie, Presidente.
Assessore Marrone, lei aveva dichiarato a mezzo stampa di voler realizzare un fondo di 400 mila euro da destinare ad associazioni che promuovano e realizzino progetti di tutela materno-infantile, aiutando economicamente le donne che scelgono di abortire per problemi finanziari.
Questa sua proposta si è trasformata in realtà proprio ieri con il deposito del suo emendamento, il n. 2620 (ricordo il numero a memoria talmente risulta grave per me quest'atto) e sono qui per dirle che lei, a mio avviso, sbaglia a stanziare questi 400 mila euro alle associazioni pro vita per prendere in carico le donne: questi fondi dovrebbe stanziarli direttamente per le donne, per aiutarle in un percorso strutturale, per aiutarle a scegliere consapevolmente di avere dei figli.
Perché è sbagliato dirottare le donne dai consultori e dalle strutture sanitarie alle associazioni pro vita? Perché sono proprio quei consultori e quelle strutture che dovremmo rafforzare e potenziare per prendere in carico le donne in tutto il loro percorso di libera scelta, quindi non dobbiamo dirottarle verso delle associazioni, obbligarle ad andare verso associazioni per prendere un contributo.
Le risulta che a livello nazionale questi contributi siano elargiti alle associazioni e non siano realizzati invece direttamente dallo Stato tramite il bonus nido, tramite i bonus bebè, tramite l'assegno unico familiare? Vengono dati alle associazioni questi fondi? Vengono obbligate le famiglie ad andare presso le associazioni? Non funziona così. Questa modalità è inaccettabile. Diciamo qual è la verità: la verità è che lei ha messo in piedi un disegno da inizio legislatura volto a ridurre i diritti delle donne; ha deciso di non recepire le linee guida ministeriali del Ministro Speranza in materie d'interruzione volontaria di gravidanza quindi di non farla portare avanti all'interno dei consultori, è una sua scelta.
L'Assessore poi ha deciso di far entrare le associazioni antiabortiste perché di questo si tratta - nei consultori e in strutture che sono preposte per prendere in carico la salute e il benessere della donna l'Assessore ha deciso di dare degli spazi a queste associazioni e adesso non contento, concede loro anche dei contributi, togliendoli direttamente alle donne che, invece, ne potrebbero usufruire. Quelle risorse potrebbero essere stanziate a livello regionale per andare a implementare tutte quelle misure che, a livello nazionale, sono date direttamente in tasca alle donne e alle famiglie.
Questo è sbagliato. Parliamo di quello di cui si parla, di un contributo alle associazioni, che non è un aiuto alle donne, perché non sappiamo nemmeno quali saranno i criteri per derogare. Nella mia interrogazione, chiedo proprio quali saranno i criteri che la Giunta porterà avanti tramite il subemendamento depositato dal collega Magliano per attribuire questi fondi. Non ci sono, non sono stati chiariti, non c'è nemmeno un disegno o un criterio per assegnare queste risorse, per cui si tratta di un trasferimento diretto a queste associazioni per portare avanti le proprie idee, la propria propaganda. Non ne abbiamo la più pallida idea.
A questo punto, poiché un emendamento è stato depositato e non riporta nulla di tutto questo a livello tecnico (tanto sono convinta di non poterla nemmeno convincere che l'Assessore ha torto), chiedo a questo punto di chiarirmi come s'intende erogare quelle risorse alle associazioni per i progetti che, secondo l'Assessore, aiuterebbero le donne a non abortire.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Disabato per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Maurizio Marrone.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e dell'integrazione socio-sanitaria

Grazie mille, Presidente, e grazie alla Consigliera Disabato, che mi dà l'opportunità di ricordare qualche punto importante.
Anzitutto che l'interruzione volontaria di gravidanza è regolata in Italia dalla legge 194, che spesso molti e molte dicono di voler difendere ma spesso pochi e poche vanno a leggersela e ancora di meno vanno ad attuarla integralmente. Ricordo che all'articolo 1 la legge 194 dice che lo Stato riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio.
All'articolo 2 dice anche che lo Stato deve contribuire a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all'interruzione della gravidanza.
In una lettera successiva alla d), si precisa che quest'azione può avvenire anche avvalendosi della collaborazione di idonee formazioni sociali di base e di associazioni di volontariato che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita.
Questa è la legge n. 194 e noi, di fatto, stiamo dando attuazione a una disposizione della legge 194 e lo stiamo facendo con un percorso - questo glielo riconosco - che effettivamente non è iniziato ieri, ma a inizio di questa legislatura, perché era nei nostri programmi politici ed elettorali ed è una un programma che mira proprio a garantire la vera libertà di scelta della donna. Che deve essere una scelta autodeterminata e non invece, vincolata o predeterminata da quelle che possono essere anche gravi vulnerabilità e fragilità sociali che emergono quando una donna, rispetto a una gravidanza non programmata, magari si vede mancare l'appoggio dei genitori se è particolarmente giovane e non ancora autonoma o che, magari si vede abbandonare a livello di sostegno dal partner che non vuole farsi carico delle sue responsabilità.
Questo percorso è vero, è partito dall'accreditamento presso le ASL quindi le Aziende sanitarie della Regione, delle associazioni di tutela materno-infantile che sono state selezionate sulla base di criteri molto precisi di serietà, di esperienza e di professionalità dal punto di vista delle figure anche qualificate in termini di titoli di studio che operano all'interno di questi progetti di volontariato.
Continua, lo voglio ricordare ancora, con un atto d'indirizzo, un ordine del giorno, presentato dal Consigliere Magliano dell'opposizione che viene votato alla quasi unanimità dal Consiglio regionale, ad ampia maggioranza dal Consiglio regionale, che menziona più volte, nelle premesse, il volontariato pro vita. Nell'impegnativa chiede proprio di istituire un aiuto economico alle donne che sono in gravidanza e anche in situazioni di difficoltà economica e lavorativa.
Stiamo andando a dare attuazione alla legge 194 e a un ordine del giorno approvato da questo Consiglio regionale e lo facciamo con un emendamento al bilancio. Svelerò un segreto: in un emendamento al bilancio s'individuano le risorse, non si va già a disciplinare qual è la misura e come viene implementata e portata avanti. Questo sarà fatto con un atto di Giunta, una delibera di Giunta, che chiaramente passerà prima - e su questo non c'è alcun problema da parte del mio Assessorato, della Giunta e dei nostri colleghi - dalla IV Commissione sanità e assistenza del Consiglio regionale, dove ci confronteremo e raccoglieremo tutti gli spunti utili.
Concludo ricordando un passaggio cui tengo, In realtà, verso questi progetti di tutela materno-infantile, il volontariato e il terzo settore personalmente non nutro tutto il sospetto che forse invece nutre lei collega Disabato, perché la Regione e tutte le Regioni si avvalgono, in grande misura, del volontariato del terzo settore in tanti ambiti (la disabilità, la non autosufficienza, la fragilità sociale, i senza fissa dimora) e non si capisce perché proprio quello della vita e della maternità dovrebbe essere l'unico ambito dove, invece, bisogna farsi bloccare da una sorta di diffidenza pregiudiziale nei confronti del volontariato e del terzo settore.
Concludendo, ricordo che esistono già progetti di assistenza, per esempio di fornitura dei beni di prima necessità, dei pannolini, del latte in polvere, di prestazioni professionali pagate e gratuite.



(Commenti della Consigliera Disabato)



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e dell'integrazione socio-sanitaria

In realtà, avviene anche prima.



PRESIDENTE

Collega, faccia terminare l'Assessore!



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e dell'integrazione socio-sanitaria

Quello che stiamo facendo è semplicemente.



(Commenti della Consigliera Disabato)



PRESIDENTE

Collega, faccia terminare l'Assessore!



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(I Consiglieri Grimaldi, Sacco e Sarno esibiscono uno striscione recante la scritta "Fuori le associazioni antiabortiste dai consultori")



PRESIDENTE

Consiglieri, vi richiamo all'ordine! Vi richiamo all'ordine, Consiglieri! Diversamente, sarò costretto a sospendere la seduta.
Consiglieri, è un atto grave!



(Commenti della Consigliera Disabato)



PRESIDENTE

È un atto grave! Tenga la mascherina! La richiamo all'ordine, Consigliera Disabato! Consigliere Segretario Gavazza, la invito a rimuovere lo striscione!



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

No, no, lo rimuova! No, no! Consiglieri Ravetti, Gallo.



(Commenti fuori microfono)



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e dell'integrazione socio-sanitaria

Mi fa piacere notare che tra i Consiglieri che reggevano lo striscione ci sono tanti di quelli che hanno votato l'ordine del giorno a favore della nostra misura e che hanno anche partecipato a tavoli trasversali di confronto con le minoranze, proprio per definire questa misura.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa! Assessore Marrone, la seduta è sospesa!



(Commenti della Consigliera Disabato)



MARRONE Maurizio Raffaello, Assessore alle politiche sociali e dell'integrazione socio sanitaria

Il bello della democrazia è che si può anche cambiare idea.
Bisognerebbe assumersene la responsabilità.



(Commenti della Consigliera Disabato)



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.08, riprende alle ore 15.45)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Interrogazione a risposta immediata n. 1060 presentata da Canalis, inerente a "Società partecipate dalle tre ATC piemontesi per l'esercizio di attività e servizi" (risposta scritta)

Argomento: Condizione femminile

Interrogazione a risposta immediata n. 1062 presentata da Grimaldi inerente a "Versamenti IRAP Amazon in Piemonte" (risposta scritta)


PRESIDENTE

Comunico che alle interrogazioni a risposta immediata n. 1060 presentata da Canalis e alla n. 1062 presentata da Grimaldi sarà inviata risposta scritta


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 193, inerente a "Disposizioni per formazione del Bilancio annuale di previsione 2022-2024 (Legge di Stabilità regionale 2022)" (seguito)


PRESIDENTE

Proseguiamo con l'esame del disegno di legge n. 193, di cui al punto 5) all'o.d.g.
Eravamo arrivati agli emendamenti riferiti all'articolo aggiuntivo 5 terdecies, di cui abbiamo già votato il n. 31). Restano, pertanto, il n.
28) e il n. 25).
Il numero legale è 24.
ARTICOLO 5 terdecies Emendamento rubricato n. 28) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 28), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 25 presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 25), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 quaterdecies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 32) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 32), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 29) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 29), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 26) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 26), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 quinquies.decies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 37) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 37), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 34) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 34), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



MARELLO Maurizio

Presidente, scusi, non so se il mio voto è stato registrato. Ho votato a favore.



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale che all'emendamento rubricato n. 34) il Consigliere Marello ha espresso voto favorevole.
Emendamento rubricato n. 40) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 40), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 sexies.decies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 38 presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 38), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Il voto del Consigliere Grimaldi sull'emendamento n. 38) è favorevole.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 35 presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 35), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 41 presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 41), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Il voto del Consigliere Grimaldi sull'emendamento n. 41) è favorevole.



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 septies.decies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 39) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 39), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 36) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 36), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 33) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 33), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 octies.decies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 48) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 48), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 45) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 45), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 42) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 42), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Do atto che sull'emendamento rubricato n. 42) i Consiglieri Marello e Martinetti hanno espresso voto favorevole.



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 novies.decies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 49) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 49), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Do atto che sull'emendamento rubricato n. 49) i Consiglieri Avetta, Marello e Rossi hanno espresso voto favorevole e i Consiglieri Biletta, Fava e Lanzo voto contrario.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 46) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 46), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 43) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 43), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 vicies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 50) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 50), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 47) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 47), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 44) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 44), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 vicies.semel



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 54) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 54), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 57) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 57), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 vicies.bis



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 58), identico all'emendamento rubricato n. 59) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 58), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 59), identico all'emendamento rubricato n. 58) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 59), identico all'emendamento rubricato n. 58), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 56), identico all'emendamento rubricato n. 55) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 56), identico all'emendamento rubricato n. 55), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 55), identico all'emendamento rubricato n. 56) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 55), identico all'emendamento rubricato n. 55), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 53), identico all'emendamento rubricato n. 52) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 53), identico all'emendamento rubricato n. 52), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 52), identico all'emendamento rubricato n. 53) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 52), identico all'emendamento rubricato n. 53), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 vicies.ter



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 66) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 66), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 63) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 63), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 60) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 60), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Sia riportato a verbale il voto contrario del Consigliere Preioni sull'emendamento rubricato n. 63).



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 vicies.quater



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 67) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 67), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 64) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 64), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 61) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 61), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 vicies.quinquies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 68) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 68), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Do atto che sull'emendamento rubricato n. 68) il Vicepresidente Graglia ha espresso voto contrario.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 65) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 65), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 62) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 62), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 vicies.sexies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 69) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 69), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 vicies.septies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 70) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 70), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 vicies.octies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 71) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 71), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 vicies.novies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 72) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 72), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 tricies



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 73) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 73), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 tricies 1



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 78) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 78).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 tricies.semel



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 74) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 74).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Abbiamo terminato l'esame dell'articolato.
Vi sono interventi in dichiarazione di voto sull'intero testo? Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Avevo tentato di chiedere la parola per intervenire sull'emendamento n.
78) della Giunta, ma probabilmente non ci siamo visti, quindi approfitto della dichiarazione di voto per farlo.
Immagino che interverrà anche il nostro Capogruppo, ma penso di poter preannunciare che sarà un voto contrario. Abbiamo votato favorevolmente su tutta una serie di emendamenti presentati dal collega Grimaldi, così come abbiamo valutato anche alcuni emendamenti della Giunta, su alcuni dei quali abbiamo votato contro, oppure abbiamo dato presenza oppure abbiamo anche dato un voto favorevole. Pertanto, abbiamo cercato di avere un approccio critico e costruttivo rispetto a questo disegno di legge di stabilità ma come accennerò dopo, non ne condividiamo l'impianto né condividiamo il modo con cui la legge di stabilità viene concepita nell'ambito delle politiche di bilancio della Giunta.
Dico, però, una cosa sull'emendamento n. 78), rispetto al quale il nostro voto è stato favorevole per una questione di merito. È l'emendamento su cui ieri avevo sollevato una questione di metodo, avendo scoperto all'ultimo che era stato depositato dalla Giunta, a firma dell'Assessore Tronzano, che ringrazio, perché ieri ha accolto la richiesta di sospensione e abbiamo avuto modo di chiarirci.
Sottolineo, come ho sottolineato ieri, che auspico che il metodo in generale si possa rivedere per il futuro, perché il fatto che la Giunta depositi ulteriori emendamenti nel corso dell'esame di un disegno di legge importante come quello di stabilità mette in forte difficoltà i Consiglieri, in particolare quelli di opposizione, ma non solo.
Vi è, inoltre, un problema sul metodo per un'altra ragione, perch quest'emendamento aveva tutti i requisiti per essere anticipato in sede di Commissione o, comunque, comunicato prima a tutti quanti, proprio perché ha un contenuto che, nel merito, ci sentiamo di condividere e, di fatto abbiamo condiviso. Si tratta, infatti, dell'emendamento con cui la Giunta rivede e modifica la legge del 2006; legge nella quale, con riferimento alla realizzazione del nuovo nosocomio di Asti - che poi è stato realizzato ed è entrato in funzione ormai da alcuni anni - si prevedeva l'inserimento nel piano finanziario del vecchio nosocomio di Asti e d'immobili a esso annessi, cui era stato attribuito un valore e per il quale la legge del 2006 prevedeva la dismissione. Il valore è prossimo ai venti milioni di euro, che è stato anticipato dalla Giunta, proprio in base a quella legge dopodiché questi beni avrebbero dovuto essere venduti e dismessi, in modo tale da ricavare la cifra che era stata valutata o una cifra quantomeno prossima.
Tuttavia, in tutti questi anni questo non è accaduto per molte ragioni complice, purtroppo, dal 2008 in poi, la crisi finanziaria e la crisi del mercato immobiliare, che hanno fatto sì che interventi di un certo significato, come possono essere quelli su immobili così grandi, si siano arrestati. Questo ha determinato che nel 2022 questi beni sono ancora lì in condizioni fatiscenti.
Con l'emendamento s'intende modificare quella previsione rendendo possibile un'alternativa alla dismissione in termini di valorizzazione, di utilizzo e di recupero di questi beni magari con altre finalità. Un recupero che magari potrà anche consentire, attraverso l'introito di canoni e quant'altro, somme che andranno, quantomeno in parte, a sostituire l'originaria previsione dei venti milioni inserita nel piano finanziario.
Questa scelta della Giunta ci vede favorevoli, così come mi pare che anche ad Asti ci sia convergenza delle varie forze politiche, sia di centrodestra sia di centrosinistra, su questa soluzione. Ripeto, nel merito il nostro voto avrebbe anche potuto essere a favore, auspicando che questi beni immobili possano essere utilizzati nel miglior modo possibile, nel modo che gli astigiani e, in particolare, l'amministrazione locale decideranno di comune accordo con l'ASL e con la Regione.
Non so se ho già esaurito il tempo a disposizione, Presidente.



PRESIDENTE

Cinque minuti. Siamo contingentati con i tempi.



MARELLO Maurizio

Allora, mi fermo.
Aggiungo solo che, dal punto di vista dell'impianto e della struttura di questa legge di stabilità, che dovrebbe fornire i principi e le linee guida anche in materia di tassazione e che vanno a sostenere il bilancio di previsione, riteniamo che, in realtà, sia un provvedimento piuttosto scarno, non adeguato neanche ai tempi e all'emergenza che stiamo attraversando.
Pertanto, il voto del nostro Gruppo sarà contrario.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie Presidente.
In Piemonte, come sapete bene, la recessione di questi anni causata dalla pandemia ha avuto effetti quantitativi paragonabili solo alla grande crisi finanziaria del 2007-2008.
Il PIL, come sapete, in quel biennio si contraeva del 10,4 per cento nel 2020 si stima che la contrazione sia stata del 9,4 per cento, un effetto che si somma alla dinamica già recessiva del 2019 e ai dati poco positivi del 2021.
La caduta della produttività dell'industria manifatturiera ha significato una contrazione del valore aggiunto di quasi l'11%, nelle costruzioni del 6,5, nei servizi dell'8,3; insomma, il 22% delle imprese piemontesi ha dichiarato un calo di fatturato superiore al 30%, il 40% un calo tra il 10% e il 30% e circa il 12% un calo entro il 10%.
Per il settore della somministrazione, come sapete, i dati più tremendi sono stati quelli del 2019, ma anche quelli del 2020, come vedete, non sono stati migliori. Nel 2021 la ripresa è stata a singhiozzo.
In tutto ciò, l'incremento del rischio di povertà per le famiglie piemontesi è cresciuto di circa due punti percentuali rispetto agli anni precedenti alla crisi, colpendo soprattutto le famiglie con minori a carico e si è registrato un aumento delle disuguaglianze. In questo senso l'indice di Gini aumenta di circa il 7% per cento rispetto allo scenario in assenza di COVID.
Tutto questo per dire cosa? Mi dispiace che questa manovra non abbia messo al centro nessuna operazione di ridistribuzione e non so se i colleghi se ne siano accorti, ma hanno bocciato centinaia di possibilità in questi anni, e una cinquantina in questa sezione in cui si poteva aumentare un poco, per quello che era possibile, il gettito da parte di chi, invece, in questa crisi ha guadagnato.
Vi leggo una risposta, una risposta che non è stata data dall'Assessore Tronzano, in quanto il Presidente Allasia ha chiuso, come sapete, i lavori del question time prima del necessario, immagino per tumulti. In questo senso, la risposta al mio question time n. 1062 è la seguente, sono due righe, quindi in realtà avete risparmiato poco tempo; l'Assessore Tronzano mette per iscritto: "Sui versamenti IRAP Amazon in Piemonte si precisa che dall'ultima dichiarazione presentata" - quella del 2021 - "relativa al periodo d'imposta 2020" - cioè l'anno in cui (adesso vi spiegherò) hanno fatto più utili da quando hanno aperto - "risulta quale beneficiaria la Regione Lombardia", mentre per l'IRAP non risultano pertanto versamenti alla Regione Piemonte".
Ritorniamo un attimo indietro. Nel 2020, Amazon ha registrato quarantaquattro miliardi di euro di ricavi in Europa; dodici in più rispetto all'anno precedente. Poiché la sua sede europea si trova in un paradiso fiscale, ossia il Lussemburgo, incredibilmente non ha pagato alcuna tassa sui profitti, da una parte. Così il colosso di Bezos è una di quelle multinazionali che si sono arricchite con la pandemia grazie al lockdown e al fallimento di migliaia di esercizi commerciali.
Il Presidente Cirio aveva lanciato invettive, dicendo "faremo sposteremo, aumenteremo". L'unica cosa che potevamo fare era aumentare quel poco di tassazione locale, poiché anche solo a livello piemontese loro hanno una sede di migliaia di metri quadri, nonché qualche centinaio di dipendenti, però dalle parole dell'Assessore Tronzano (se posso citarlo sempre che non sia improprio) si evince che temiamo la concorrenza.
Probabilmente, abbiamo paura che spostino questi miliardi d'investimenti che servono anche per abbassare il costo dell'IRAP in generale, anche quel poco che pagano in Lombardia, come se potessero dismettere quelli che sono definiti da loro magazzini.
Anche in questa fase si è deciso di fare una sorta di pre-bilancio, una manovra per il bilancio neutra o con dei colpi di scena come quello del trasporto pubblico. Avremmo voluto discutere lungamente con l'Assessore Gabusi della revisione del contratto di servizio con Trenitalia; avremmo voluto capire come mai la Giunta propone, su alcuni Comuni al voto come quello di Asti, misure straordinarie come quella di decidere su immobili che da qualche tempo dovevano essere dismessi e che adesso saranno messi a canone per recuperare qualcosa (immagino anche solo per dare copertura politica a qualche Sindaco che si ricandida).
Avremmo voluto discutere con voi di tante questioni, ma essendo contingentati per soli sessanta emendamenti che non abbiamo neanche potuto illustrare, questo è lo stato della relazione fra la maggioranza e le opposizioni. Credo che nei prossimi giorni si vedrà ancora questo tipo di scene.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo per ribadire quanto ho già ampiamente esposto ieri rispetto all'articolato che verte sull'impegno di risorse per il nuovo contratto di servizio; un contratto che, voglio di nuovo sottolineare, nessuno di noi ha avuto modo di leggere e di capire, neanche la bozza di cui attualmente si sta parlando.
Abbiamo già definito le risorse, ma non abbiamo ancora definito i contenuti. Questo, almeno dal mio punto di vista, è preoccupante, visto che oggi ci viene chiesto di esprimere un voto sull'intero provvedimento che contiene, appunto, la previsione di una spesa di due miliardi e mezzo sul nuovo contratto di servizio. Un contratto di servizio che, ricordo, se dovrà essere sottoscritto con queste condizioni, prevederà un incremento di spesa da parte della Regione e non si capisce bene se ci sarà o no anche un effettivo incremento del servizio per gli utenti.
Ho avuto qualche rassicurazione rispetto al fatto che arriverà in Commissione almeno la discussione di questo ipotetico contratto di servizio e che sarà sottoposto ai Consiglieri, ma forse sarebbe stato il caso di vederlo prima di votare l'articolo 1, almeno avremmo avuto contezza per quale motivo stavamo andando a individuare queste risorse. Oggi, invece, ci troviamo a votare alla cieca, senza nessuna base contrattualistica su cui fare delle valutazioni.
Voteremo contro il provvedimento anche per la poca trasparenza che c'è stata su una parte così importante dello stesso; fra l'altro, è un'occasione mancata per confrontarci anche con il mondo delle associazioni dei pendolari, che tanto seguono i lavori del Consiglio regionale e tanto si occupano delle varie problematiche che devono affrontare ogni giorno gli utenti piemontesi, anche perché sappiamo che il servizio ha più di qualche pecca.
Per questo motivo, ho presentato un ordine del giorno collegato alla stabilità, per avere la possibilità di coinvolgere, almeno in questa seconda fase dei concordati fatti con Trenitalia, le tante associazioni che da qualche tempo chiedono di essere informate sulle evoluzioni della stesura del nuovo contratto di servizio.
Auspico che ci sia un confronto, non una semplice informativa, ma un confronto vero in Commissione (anche se mi viene difficile pensare che ci possa essere un confronto vero in Commissione, considerando che sembra che già tutto sia stato deciso) cui possano partecipare ed essere coinvolte le tante associazioni. Penso sia il minimo, anche per rispetto alle associazioni che tanto s'impegnano, dedicando anche il loro tempo libero a questa tematica. Spero si possa prendere anche in considerazione qualche suggerimento: non sto chiedendo e non ho mai chiesto che fosse assorbito tutto quello che le associazioni dei pendolari mettono sul tavolo, perch sappiamo benissimo che le risorse sono quelle che sono, ma di decidere insieme come spendere le risorse che abbiamo a disposizione.
Penso che questo sistema di concertazione possa essere il migliore in assoluto, anche per spiegare quali sono le difficoltà e trovare insieme soluzioni.
Mi sembra che fino a oggi non ci sia stata la volontà di andare in questa direzione, ma spero che si possa trovare un punto d'incontro e soprattutto, una maggiore condivisione nelle prossime settimane, prima della sottoscrizione dell'effettivo nuovo contratto di servizio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi ulteriori interventi in dichiarazione di voto sull'intero testo, passiamo all'esame degli atti d'indirizzo collegati.
Sono quattro atti d'indirizzo collegati: . ordine del giorno n. 702 presentato da Sacco, Martinetti e Disabato inerente a "Richiesta associazioni pendolari - impegno nel coinvolgere le associazioni nella stesura e approvazione dei nuovi contratti di servizio" . ordine del giorno n. 815 presentato da Grimaldi, inerente a "Riduzione dell'IRAP per teatri e sale da concerto e strutture artistiche" . ordine del giorno n. 816 presentato da Grimaldi "Riduzione dell'IRAP per attività di proiezione cinematografica" . ordine del giorno n. 817 presentato da Grimaldi, inerente a "Riduzione dell'IRAP per alloggi per studenti e lavoratori con servizi accessori di tipo alberghiero".
L'Assessore esprime parere contrario su tutti e quattro gli ordini del giorno.
Passiamo alle votazioni.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 702), il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 815), il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 816), il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
Indìco la votazione palese sull'ordine del giorno n. 817), il cui testo verrà allegato al processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire l'Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Chiedo una sospensione dei lavori per una Conferenza dei Capigruppo.



PRESIDENTE

La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.56, riprende alle ore 17.01)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento:

Programmazione dei lavori


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come immagino l'Assessore Tronzano sappia, prima di entrare nel merito del bilancio che sta per essere illustrato, ci sono tante possibilità, fra cui quella di presentare alcune questioni pregiudiziali e preliminari, ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento interno del Consiglio regionale.
Noi siamo disponibili a iniziare l'illustrazione di questo bilancio come relatori di opposizione. Immagino, però, che si abbia voglia almeno di ascoltarci e chiedo formalmente all'Assessore Tronzano, poiché ha chiesto la convocazione di una Conferenza dei Capigruppo, che non si abusi dello strumento del contingentamento, tra l'altro già utilizzato nelle scorse ore per un provvedimento che - lo ripeto - aveva una settantina di emendamenti di merito, peraltro nessuno illustrato (anzi, ne ho illustrati tre, credo due giorni fa).
Chiediamo formalmente di costruire le condizioni per svolgere almeno tutta la discussione generale fuori dal contingentamento; diversamente costituirebbe comunque un precedente sbagliato. Il fatto, cioè, che l'Assessore al bilancio chieda il contingentamento dei lavori prima dell'illustrazione generale e prima dell'apertura del punto è un aspetto anomalo, che vorrei si evitasse.
Presidente Allasia, se è possibile, le chiediamo una Conferenza dei Capigruppo informale se, in questo senso, si vogliono raccogliere le indicazioni dell'Assessore Tronzano, ma solo per chiarirci su questo, e non per avviare il contingentamento. In tal caso, siamo disponibili anche a non presentare questioni preliminari e pregiudiziali e iniziare subito la discussione generale. Eviterei, invece, di costruire un precedente assai dannoso e sbagliato per quest'Aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Attualmente, non penso che ci siano le condizioni per contingentare anche la discussione generale. Possiamo quindi proseguire i lavori.
In ogni caso, a richiesta dell'Assessore, vedremo successivamente di convocare una Conferenza dei Capigruppo per definire il prosieguo dei lavori, poiché vi è un numero considerevole di emendamenti, e decidere come svilupparlo nelle prossime giornate (al momento, infatti, il Consiglio regionale è convocato solo nella giornata di martedì prossimo). Quello però, lo decideremo in sede di Conferenza dei Capigruppo.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilanci consuntivi (generale e del Consiglio Regionale)

Esame disegno di legge n. 181, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2022-2024"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 181, inerente a "Bilancio di previsione finanziario 2022-2024", di cui al punto 6) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione il 13 aprile scorso.
Do la parola al relatore di maggioranza, il Consigliere Perugini.
Prego, Consigliere; ha quindici minuti a disposizione.



PERUGINI Federico, relatore

Grazie, Presidente.
Iniziamo il dibattito sul bilancio di previsione finanziario 2022-2024 con le relazioni, in questo caso di maggioranza.
È un testo particolarmente tecnico, articolato su venti articoli, con sedici allegati. Di conseguenza, ha molti contenuti, ma soprattutto è la "bussola" per l'esercizio finanziario e il governo della Regione.
Il disegno di legge n. 181 viene proposto a quest'Aula ai sensi dell'articolo 15 del decreto legislativo n. 118 del 2011 "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42 - Allegato 13", e quantifica, per il triennio sopracitato, le entrate classificate per Titoli, Tipologie, Categorie, e le spese classificate in Missioni e Programmi. Trovano inoltre copertura nel bilancio di previsione i completamenti del POR FESR, del POR FSE e i programmi cofinanziati riferiti alla programmazione 2014-2020.
Il disegno di legge n. 181 è stato sottoposto al parere del Comitato delle Autonomie Locali, il quale si è espresso, nella seduta del 2 febbraio 2022, con la deliberazione n. 62. Sullo stesso disegno di legge è stato acquisito anche il parere del Collegio dei Revisori dei Conti, che è stato espresso in data 20 marzo 2022 e sono state svolte le consultazioni con i soggetti interessati.
Il disegno di legge in oggetto relativo al bilancio per il triennio 2022-2024 è stato poi esaminato dalla I Commissione permanente, la quale ha acquisito altresì i pareri favorevoli delle diverse Commissioni di merito.
Pertanto, tutta la struttura del Consiglio regionale ha operato per esprimere parere e per le diverse competenze.
Nel corso dell'esame in I Commissione, attraverso specifici emendamenti, sono state apportate modifiche al testo originario del disegno di legge n. 181 e relativo impianto finanziario, con l'aggiunta di ulteriori sedici articoli. Poi è stato approvato un emendamento della Giunta regionale e del relativo subemendamento, incidenti sull'articolo 2 del disegno di legge medesimo, che offrono copertura finanziaria all'intero disegno di legge, così com'è stato licenziato. Nello specifico, sono stati accolti tredici emendamenti proposti dalla stessa Giunta regionale, che vanno a costituire una serie di articoli aggiuntivi.
Vi è poi un emendamento proposto dalla maggioranza, in particolar modo dal nostro Gruppo, che prevede contributi a terzi, finalizzati alla promozione e alla realizzazione di iniziative d'interesse regionale per minori e famiglie, alcuni emendamenti proposti dai Gruppi di minoranza condivisi anche dall'Assessore al bilancio, sulle diverse e seguenti tematiche, che qui elenco: disciplina dei compensi per le Commissioni sanitarie; attivazione di servizi di supporto psicologico presso le istituzioni scolastiche; uffici di pubblica tutela sul territorio regionale; interventi in materia di vita indipendente; ulteriori contributi per l'attuazione del Piano di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo; risorse per finanziare un bando per l'avvio di un progetto sperimentale finalizzato all'acquisto di dispositivi mobili di purificazione e impianti fissi di aerazione destinati agli istituti scolastici; ulteriori risorse finanziarie per contribuire alle diverse spese necessarie alle attività svolte per la gestione dei parchi (in virtù anche dei segnali di urgenza e di preoccupazione espressa dai territori interessati per il contenimento dell'espansione dell'epidemia della peste suina, che è una grave piaga che ci sta ancora colpendo).
Il provvedimento definitivo è stato licenziato dalla I Commissione il 13 aprile 2022. Il testo, così com'è stato licenziato, consta di venti articoli.
L'articolo 1 dettaglia gli stati di previsione delle entrate e delle spese, in base alle quali, per l'esercizio finanziario 2022, sono previste entrate di competenza per 19.905.415.026,30 euro e di cassa per 24.436.416.086,69 euro e spese di competenza per 19.905.415.026 euro e di cassa per euro 24.436.416.086, quindi i corrispettivi da una parte e dall'altra di questo Bilancio previsionale. Per l'esercizio finanziario 2023 sono state previste entrate di competenza per 19.267.488.735 euro e spese di competenza corrispettive. Per l'esercizio finanziario 2024 si tratta, invece, di 18.999.317.514 euro di entrate e spese di competenza corrispondenti e corrispettive. I sedici allegati che ho citato sono richiamati all'articolo 2.
L'articolo 3 elenca, invece, ulteriori allegati al bilancio e contiene anche il parere del Collegio dei Revisori dei Conti.
L'articolo 4 prevede il fondo per la partecipazione finanziaria e gli Accordi di programma, uno strumento molto utile e importante per un governo regionale, perché può dare attuazione a istanze di territorio e immediatamente eseguibili.
L'articolo 5 indica gli altri fondi occorrenti per fare fronte a oneri che si manifestano nell'esercizio e che si perfezioneranno dopo l'approvazione del bilancio recanti spese di parte corrente attinenti alle funzioni normali, spese per investimenti attinenti a ulteriori programmi di sviluppo per far fronte agli oneri derivanti da contenzioso potenziale di nuova manifestazione scaturente dalle giurisdizioni ordinaria amministrativa e tributaria o da transazioni giudiziarie.
L'articolo 6 è relativo quindi alle risorse conferite da Regione Piemonte per il periodo di programmazione 2021-2027 a titolo di anticipo alle assegnazioni del Fondo statale per lo Sviluppo e la Coesione (FSC 2021 2027).
L'articolo 7 è relativo alla sanità ed è dedicato all'attuazione del Titolo II del decreto legislativo n. 118/2011, relativamente alle variazioni inerenti alla gestione sanitaria per l'iscrizione delle entrate nonché delle relative spese da parte della Giunta regionale.
L'articolo 8 è dedicato alla rinuncia all'esecuzione di crediti di modesta entità che la Regione vanti in materia di entrate di natura non tributaria, quando il costo delle operazioni di accertamento, riscossione e versamento sia valutato eccessivo rispetto all'ammontare delle singole partite di credito e a condizione che queste ultime non superino singolarmente la somma di euro dodici.
L'articolo 9 riguarda le rinegoziazioni per liquidità e prevede che per far fronte alle esigenze di liquidità, la Giunta regionale è autorizzata a procedere nel corso del 2022 alla rinegoziazione con Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. dei mutui in ammortamento con oneri di rimborso a carico del bilancio regionale nei limiti della durata complessiva di trent'anni.
L'articolo 10 sostanzialmente prevede lo stesso tipo di autorizzazione per liberare liquidità e per andare a trattare e quindi a rinegoziare con tutti gli altri istituti di credito.
L'articolo undici lo abbiamo citato anche poco fa, perché è un emendamento del nostro Gruppo. È dedicato ai contributi a terzi finalizzati alla promozione e realizzazione di iniziative d'interesse regionale per minori e famiglie, prevedendo per tale finalità uno stanziamento pari a 80 mila euro per ciascun anno del triennio 2022-2024.
L'articolo 12 è dedicato al fondo per la realizzazione dell'azione "Servizi di consulenza specialistica per la definizione di piani di sviluppo e rilancio e per l'accompagnamento in fase d'implementazione rivolti a imprese dei settori tessile, ICT applicato e lavorazioni meccaniche", finanziato per l'annualità 2022 per un milione di euro.
L'articolo 13 prevede, allo scopo di promuovere interventi in materia di violenza di genere e contribuire a una maggiore sensibilizzazione dei valori di profondo rispetto della persona, indispensabili per un'autentica crescita sul piano umano, un contributo straordinario all'Associazione di studi e ricerca di psicologia giuridica. Come potete vedere, ogni articolo entra in alcuni casi in dettaglio, indicando gli specifici stanziamenti per casi particolari, ma c'è anche una particolare declinazione legata al sociale.
L'articolo 14 disciplina l'istituzione della giornata del gioco libero all'aperto l'ultimo sabato del mese di maggio, dedicata a promuovere l'importanza della libertà di movimento e di gioco dei bambini e delle bambine che, attraverso di esso, sperimentano libertà di relazione e di pensiero, scegliendo e orientando la propria azione secondo la loro età e la loro naturale curiosità, i propri bisogni e il grado di autonomia.
Bisogna focalizzare particolare attenzione su questo tipo di giornata per com'è stata istituita, perché - forse non molti lo sanno - il Governo ha recentemente introdotto l'attività di educazione fisica e di educazione sportiva nelle scuole elementari, a partire dalla quinta elementare per quest'anno e per la quarta elementare dall'anno prossimo.
In Francia, dove c'è sempre stata attenzione rispetto all'attività motoria e all'attività fisica e alle inclinazioni dei ragazzi, molto spesso quando le strutture scolastiche non sono organizzate tali attività avvengono all'esterno e, quindi, molto bene per quest'iniziativa, perché va nella direzione di dare libero sfogo ai ragazzi e orientandoli non soltanto verso l'attività di gioco, cercando di capire le loro inclinazioni, ma soprattutto verso un'attività all'aperto che porterà all'attività sportiva e di equilibrio socio-psicologico.
L'articolo 15 prevede che la Regione promuova e sostenga la diffusione d'interventi d'informazione e formazione per gli operatori della comunità educante sul tema dell'accompagnamento ai minori con disabilità cognitive e intellettive per offrire, diffondere e consolidare strumenti e metodologie innovative, per sostenere e potenziare quanto possibile l'apprendimento dentro e fuori l'ambiente scolastico dei minori stessi. Per tale intervento è previsto uno stanziamento di un milione di euro sull'annualità 2022.
L'articolo 16 è dedicato al rimborso di oneri pari a euro 1.250.000 sostenuti da Finpiemonte per attività propedeutiche alla cessione dei crediti deteriorati.
L'articolo 17 disciplina il contributo regionale al "Campionato Italiano Affiliati" della Federazione Tennis 2022-2026, organizzato sul territorio regionale nel quinquennio 2022-2026. Per tale intervento è previsto un contributo pluriennale complessivo pari a euro 240.000,00 per ciascun esercizio finanziario. Di conseguenza, come detto, ed è anche collegato, vi è grande attenzione al mondo dello sport e agli eventi.
L'articolo 18 prevede che la Regione promuova e sostenga l'attivazione di servizi di supporto psicologico presso le istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado del proprio territorio, sulla base delle loro specifiche esigenze e delle azioni già in essere realizzate nell'ambito della loro autonomia. A tal fine, la Regione definisce i criteri di accesso e stipula apposite convenzioni annuali con istituzioni scolastiche che assicurino la copertura di almeno il 50% dei costi sostenuti attraverso uno stanziamento di euro 100.000,00 per ciascuno degli anni del triennio 2022 2024.
L'articolo 19 disciplina i compensi per le Commissioni sanitarie, di cui all'articolo 11 della legge n. 31 del 1982 "Disciplina degli organi collegiali sanitari".
L'articolo 20 reca la dichiarazione d'urgenza rispetto alla proposta di questo provvedimento.
È poi necessario, nella relazione, focalizzare alcune attività volute in particolar modo, dalla maggioranza. Qui potrei, per capitoli e per numeri, parlare di montagna e commercio. Abbiamo stanziato 1,2 milioni per servizi di collettività nei Comuni di montagna; sostegno ai bambini più fragili con disabilità cognitive, un milione; per case popolari e famiglia aggiungo - abbiamo stanziato 7,2 milioni per l'assegnazione di alloggi sociali; tredici milioni per recupero immobili di edilizia residenziale pubblica; 2,5 milioni per la mobilità abitativa destinata alle Agenzie sociali per la casa. Ho detto "famiglia" perché 90 mila euro sono stanziati per il sostegno all'accesso alla casa per i genitori separati.
C'è poi il contrasto dei fenomeni delle baby gang e violenza tra adolescenti, che è stato finanziato con 600 mila euro, di cui 117 nel 2022 e 248 per il biennio successivo.
Per la difesa del suolo e i cambiamenti climatici senza precedenti ahinoi, purtroppo in corso, si aggiunge in più un periodo di siccità, per quanto in questi giorni pare piova, ma comunque, quando piove in modo violento, ci sono gravi criticità. Di conseguenza, il suolo dev'essere difeso. Sono quindi stati stanziati 21,3 milioni; 11,3 per la tutela del territorio; dieci milioni per la protezione civile e oltre a 400 mila per formazione ed equipaggiamento dei Vigili del fuoco volontari importantissima risorsa in particolar modo nei piccoli Comuni.
Per la rimozione amianto, sono stati stanziati 1,6 milioni di euro per bonificare in particolar modo i fabbricati rurali, ovvero i fabbricati delle aziende agricole.
Per l'ambiente, per la qualità dell'aria, per la transizione ecologica verso tecnologie meno inquinanti sono stati stanziati dieci milioni.
Per la cultura sono stati stanziati quarantadue milioni per sostenere la ripresa e lo sviluppo post periodo pandemico.
Per il commercio sono stati stanziati ventidue milioni di bonus e il nuovo pacchetto di sostegno post COVID; 8,8 milioni per i distretti del commercio, mentre per il Turismo è previsto un nuovo stanziamento di 1,2 milioni voucher turismo, 15,5 milioni per la promozione turistica e sei milioni per il settore alberghiero.
Per sport, salute e grandi eventi sono stati stanziati 28,4 milioni euro; di questi, 5,5 per i grandi eventi tra cui le Universiadi, un importantissimo appuntamento per il Piemonte; 5,4 milioni sono stati stanziati per la promozione dell'attività dello sport di base.
Infine, per l'agricoltura sono stati stanziati 97,3 milioni di euro.
Dobbiamo dire, in chiusura di questa relazione, che è stato molto difficile per l'Assessore confermare, in particolar modo, per molti settori, le risorse come nei bilanci precedenti, perché in realtà il risultato è proprio questo. Sono state confermate cifre già stanziate negli anni precedenti nonostante abbiamo subito un colpo, come tante altre Regioni, molto forte rispetto al tema della spesa sanitaria. Tutto questo ha inciso sulla rimodulazione che, come ho detto, appartiene in realtà alla conferma.
In conclusione, possiamo dire che se ci sono tutta una serie di criticità per le Regioni, come capita anche nella gestione quotidiana e nel governo regionale del Piemonte nel decidere e nello stabilire gli stanziamenti, non dobbiamo dimenticare nelle nostre politiche - per questo motivo, è stata istituita anche da questo Consiglio regionale una Commissione dedicata all'autonomia - che il residuo fiscale per il Piemonte vale 8,6 miliardi.
Questa mattina si discuteva ancora di alcune cifre per stabilizzare tutti quegli operatori sanitari che hanno svolto la propria attività nel periodo pandemico (sanitari e amministrativi). Si parlava di 120 milioni.
Ebbene, con 8,6 miliardi, se e quando - ma io dico quando - arriveremo a una seria autonomia, già prevista in Costituzione anche per la nostra Regione, se consideriamo questi 8,6 miliardi di residuo fiscale attivo per Regione Piemonte, che è la quarta Regione relativamente al residuo fiscale di cui dicevo, ciascuno per le proprie esigenze, non di parte, ma di territorio e delle nostre comunità e dei nostri concittadini piemontesi potremo affrontare il bilancio trovando le risorse necessarie per vivere molto più serenamente con responsabilità nel governo della Regione.
Ognuno può chiedere l'autonomia che gli spetta e c'è la facoltà di farlo fino a ventitré materie. Questa Regione, anche con l'attività della Commissione del nostro Consiglio regionale, ha avviato il percorso, che dobbiamo accompagnare il più velocemente possibile - perché no? - alla realizzazione, magari prima della chiusura di questa legislatura.
Allora, caro Assessore Tronzano, ringraziandola per il lavoro che svolge, probabilmente diventerebbe molto più semplice e molto più responsabile per lei e anche per tutti gli altri suoi colleghi di tutte quante le Regioni italiane.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bongioanni, relatore di maggioranza.



BONGIOANNI Paolo, relatore

Grazie, Presidente.
Dopo la relazione del collega Perugini, molto dettagliata, come secondo relatore di maggioranza, introduco analisi su questo bilancio. È un bilancio che ha numeri importanti come previsioni di competenza: parliamo di 19 miliardi e 918 milioni, con una previsione di cassa superiore ai 24 miliardi.
Come abbiamo già accennato ieri parlando di stabilità, questa legge, la più importante che approviamo nell'annualità, traccia un quadro importante ed esauriente sullo stato dell'arte, per quanto riguarda le finanze regionali, che scontano il problema relativo al debito residuo, questo macigno che ci portiamo sulle spalle, con cui dobbiamo fare i conti.
È stato fatto un grande lavoro sia dagli Uffici del dottor Lepri e dei suoi collaboratori, sia dall'Assessore Tronzano, dove si è andati a ridiscutere il tasso d'interesse per la quota di disavanzo con il MEF, con la finanziaria nazionale, scendendo dal 4% all'1,673%; cifra importante che si traduce con un risparmio di venti milioni.
Questa diventa una delle priorità di questa legislatura, che ci siamo dati come obiettivo. È sicuramente un freno alle politiche di sviluppo della Regione, ma il nostro obiettivo è di portare il debito a zero (o quasi), per poterci mettere alla pari con quelle due Regioni che oggi, a livello nazionale, sono più virtuose della nostra.
Sicuramente il nostro Governo regionale si è dovuto confrontare con due situazioni difficilissime: prima la pandemia, sulla quale abbiamo investito tante delle nostre risorse, andando anche a toccare la nostra finanziaria regionale; poi il conflitto russo-ucraino. Questo per dire che si è dovuto far fronte a tutta una serie di spese impreviste, con una situazione inflazionistica che sta andando fuori controllo, con pesanti ripercussioni sui costi di gestione.
Se guardiamo il discorso sanità - ne parlavamo stamattina con l'Assessore Icardi - i costi energetici vengono a gravare di milioni e abbiamo problemi con gli appalti dei bandi regionali, dove le nostre imprese difficilmente potranno reggere ancora molto se il "caro materiali" quindi non solo le bollette, ma le materie prime necessarie al settore edilizio, andrà avanti su questa china.
Come Regione, siamo sicuramente in grado di spendere bene le risorse che abbiamo, però ci vuole un intervento importante sia dal Governo nazionale sia da quello europeo. Se al momento in cui servirebbe un bazooka per fare fuoco ci danno una fionda, saremo anche bravi a utilizzarla, ma non basta.
Gli interventi su questo bilancio che - lo voglio sottolineare nascono da una capacità importante che ha mostrato sia la Giunta sia il Consiglio: l'ascolto; un ascolto importante con il territorio; con le Amministrazioni, con le imprese e con i cittadini. Da qui, arriva a cascata una serie d'interventi, che puntano soprattutto al consolidamento di alcuni servizi: penso al milione e 300 mila euro stanziato per le botteghe dei servizi nelle aree montane e collinari. È sicuramente un intervento importante, che contribuirà a migliorare la vita, la realtà e la vivibilità nelle nostre valli e nelle aree di collina, che fanno parte di politiche regionali di ripopolamento e del mantenimento del presidio in quelle che definiamo aree svantaggiate, che poi si possono riverberare in un miglioramento del turismo ma, soprattutto, nella manutenzione del territorio.
Ogni volta che cadono quattro gocce in più di pioggia ci troviamo a fare i conti con una mancata manutenzione, gestione e governo degli argini e delle aree di valle.
È importante quel milione di euro di risorse per interventi innovativi per la disabilità e le risorse milionarie stanziate per il prolungamento degli orari degli asili. È un sostegno diretto alla natalità.
Sul versante della difesa del territorio, sulla protezione civile, lo stanziamento è di dieci milioni di euro, con un aumento di 700 mila euro. È sicuramente un segnale importante verso una Regione che si chiama Piemonte quindi ai piedi dei monti, che necessita di una manutenzione costante.
Mi ha fatto molto piacere vedere che un ordine del giorno a firma del sottoscritto, approvato nel mese di dicembre, ha trovato poi conferma con i contributi per la rimozione dell'amianto, che arrivano a un milione e 600 mila euro. Questo testimonia anche la sensibilità della nostra amministrazione regionale verso le problematiche legate all'ambiente.
Interventi importanti sulle scuole paritarie, con sette milioni e mezzo e otto milioni e 400 sull'edilizia scolastica; con un milione destinato agli interventi urgenti.
Sul versante del turismo, trovo estremamente utile la sottoscrizione delle quote in tutte le nove ATL del Piemonte, con una quota di 500 mila euro. Questo, oltre ad alzare la presenza societaria della Regione in tutte queste partecipate fino al 40%, con un governo diretto delle aziende permette soprattutto una base di spesa garantita, come quota di funzionamento, che va a superare la problematica di concorrere a bandi.
Un milione e 200 mila euro sempre per il settore turismo, un rifinanziamento del voucher turismo che mi fa estremamente piacere, essendo stato io il firmatario dell'emendamento "Riparti Piemonte", che introduceva questa forma di sostegno fondamentale per incentivare e recuperare i flussi turistici, soprattutto esteri, in questo momento importante della ripartenza, dove ci sarà una concorrenza importantissima di tutti i mercati italiani.
Vedo con favore che la legge che porta la mia firma sulle strade turistiche di montagna riceve un finanziamento di 850 mila euro; un segnale importante verso la tipologia di turismo escursionistico, quella su cui nei prossimi anni dovremo puntare di più, una ricchezza straordinaria per la nostra Regione, che può permetterci di dar vita a un prodotto turistico vincente e unico nel palcoscenico internazionale, se sapremo lavorare in modo intelligente con la Liguria e con la Francia. Sarà veramente un prodotto straordinario che partirà dalla Val di Susa per scendere nelle valli del Cuneese.
Sul commercio, con l'Assessore Poggio abbiamo valutato la necessità proveniente sia dalle associazioni di categoria sia dai singoli esercenti di rinforzare i finanziamenti sui DUC, sui distretti commerciali, quanto mai utili in un momento come questo, in cui il commercio di vicinato rappresenta non solo un'attrattiva economica, ma un servizio alla comunità per mantenere vive le nostre città, i nostri centri urbani. Qui arrivano due milioni e mezzo.
Tre milioni e mezzo sono le risorse che abbiamo aggiunto sul capitolo delle attività culturali. Poi trovo particolarmente importante il discorso legato ai mercati internazionali. È una proiezione importante su questi mercati: ricordiamo che la Regione Piemonte è tra le prime cinque esportatrici in Italia, con un interscambio con l'estero che quota cinquanta miliardi e vale il 10% delle esportazioni nazionali. Per questo motivo, è fondamentale sostenere l'aumento dei fondi per l'internalizzazione di tutte le nostre imprese (medie e grandi, ma anche quelle piccole) e l'aumento di risorse su questo settore è assolutamente un segnale importante.
Non è stato dimenticato, ovviamente, il capitolo dello sport per un finanziamento importante che riceveranno tutti gli eventi nazionali e internazionali che, ricordiamo, sono grandi momenti di comunicazione e di visibilità per il nostro territorio, ma anche di ricaduta economica diretta per le squadre e per gli appassionati che sono ospitati.
Potenziamento poi degli impianti sportivi presenti sul territorio regionale e, non dimentichiamolo, il secondo anno ci sarà uno stanziamento per mettere in sicurezza le aree per gli sport invernali, che rappresentano sempre un volano importante nella ricaduta economica dell'economia turistica del Piemonte. Arrivano risorse per un settore importante come lo sport, di cui abbiamo quanto mai bisogno in un momento come questo - io sostengo sempre che lo sport sia un ponte di pace - soprattutto per un settore che ha pagato un prezzo altissimo durante i mesi della pandemia con le chiusure prolungate e, oggi, con l'aumento esorbitante dei costi energetici che mettono in difficoltà tutto il settore.
Va ribadito che le risorse regionali da sole non bastano, ne abbiamo coscienza tutti. Si dovrà agire a livello di Governo centrale e potrà farlo, mi auguro, il futuro Governo, quello che ci sarà a partire dal 2023 che auspico sia a guida del centrodestra. Sarà importante una revisione che riguardi la ripartizione delle spese sui criteri legati a una maggiore autonomia tributaria a livello regionale. È un concetto, questo, previsto dalla Costituzione, ma che oggi si fatica a mettere in pratica. Troppe sono le risorse che finiscono ancora a Roma, lasciando molte problematiche troppe forse - alle Regioni. Ne abbiamo vissuta una questa mattina, quando abbiamo incontrato i lavoratori del settore ospedaliero. A volte può essere la sanità che ha delle difficoltà, a volte la scuola, a volte i trasporti ma diventa difficile, finché non avremo un'autonomia fiscale, rispondere pienamente a queste richieste.
Chiudo con una piccola analisi su quello che verrà. Abbiamo sicuramente una grossa opportunità con i fondi del PNRR. Un'opportunità importante un'opportunità dove intercetteremo delle risorse e dovremo avere la capacità di progettare e realizzare bene sul territorio, ma trovo questo estremamente significativo. Forse potranno lasciare un contributo ancora più importante le risorse che arriveranno dopo l'approvazione da parte dell'Unione Europea dei fondi comunitari per il settennato 2021-2027 che poi, di fatto, saranno 2023-2030.
Qui abbiamo tre assi importantissimi: il FSR, il FSE e il PSR, oltre a quei fondi che riusciremo a intercettare con un lavoro concertato con le nazioni vicine, quindi i fondi Alcotra nelle varie forme di PITEM e PITER che potranno permettere di intervenire sia sull'impresa sia sull'innovazione tecnologica, dove abbiamo visto che ci sono molte risorse che sono allocate, su un recupero ambientale delle aree dismesse, ma anche sulla formazione dei giovani lavoratori, soprattutto per l'apprendistato.
Teniamo conto che stiamo parlando di una cifra globale che andrà a superare i quattro miliardi di euro e che dovremo avere la capacità, come hanno avuto altre Regioni europee, di non restituirli a fine del settennato dell'Unione Europea, ma di cercare di utilizzarle tutte.
Potremmo realizzare le politiche d'investimento, ma abbiamo bisogno che sui Fondi europei il Governo nazionale, soprattutto la Commissione europea prenda bene coscienza che, dopo due anni di pandemia, che ha visto ridursi di diverse migliaia di unità sia le nostre imprese sia i posti di lavoro non abbiamo bisogno né di tasse nuove né di nuovi lacciuoli burocratici amministrativi per le nostre imprese, ma dobbiamo permettere loro di lavorare e abbiamo gli strumenti e le possibilità per farlo.
Chiudo con un ulteriore ringraziamento, dopo aver ringraziato l'Assessore Tronzano e il Presidente della Commissione Riva Vercellotti che ha guidato con intelligenza capacità la I Commissione, permettendo di arrivare oggi in Aula con questa proposta di legge che approveremo la prossima settimana e che darà tante risposte ai piemontesi nate proprio sulla base di un ascolto attento, preciso, puntuale e nell'interesse di una Regione che oggi è identificata come la terza Regione italiana, ma che ha sicuramente le potenzialità per salire più in alto su questo podio.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al primo relatore di minoranza, Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio, relatore

Grazie, Presidente.
Cercherò anch'io di evidenziare in sede di relazione alcuni aspetti relativi a questa legge di bilancio di previsione per l'anno 2022, partendo da due concetti di fondo. Il primo per sottolineare che questo è, o dovrebbe essere, l'atto fondamentale della nostra amministrazione regionale, così come lo è di qualsiasi pubblica amministrazione o di qualsiasi azienda privata.
L'atto in cui si concretizzano, nel caso di specie, i programmi elettorali con cui l'amministrazione, a guida centrodestra, si è presentata alle elezioni; l'atto in cui prendono corpo i provvedimenti concreti, si decide dove allocare le risorse, si decide come finanziare le varie missioni di cui la Regione è portatrice, è l'atto di programmazione per eccellenza Proprio per questo, tale atto, come ben sappiamo - ed è il secondo concetto di fondo che volevo esprimere - dovrebbe essere predisposto e approvato in tempo utile e il tempo utile è la fine dell'anno precedente cui si riferisce. Questo bilancio di previsione il Consiglio regionale avrebbe dovuto approvarlo, correttamente e in maniera anche lungimirante, entro il 31 dicembre 2021 riferendosi al previsionale del 2022 dell'anno in corso e anche al pluriennale per il triennio 2022-2024.
Questo non è avvenuto, come non avviene purtroppo in questa Regione da parecchi anni, ragion per cui siamo andati anche quest'anno, per i primi quattro mesi che termineranno alla fine di aprile, nell'esercizio provvisorio, con cui andiamo a programmare quello che faremo quest'anno con quattro mesi di ritardo e con tutte le conseguenze del caso.
Su questo punto, era stato particolarmente ottimista l'Assessore Tronzano in occasione dell'approvazione del previsionale del 2021-2021 avvenuta nel mese di aprile 2021, quando aveva detto che sarebbe stato, con buona probabilità, l'ultimo anno, e che ci saremmo attrezzati per portare in approvazione questo bilancio in tempo utile. Così non è avvenuto.
Proprio ieri, molto più prudentemente, ha dichiarato in Aula che non farà più previsioni per gli anni futuri! La terza considerazione essenziale è che questo bilancio previsionale arriva dopo alcuni anni travagliati. È indubbio che il COVID abbia, in qualche misura, cambiato i programmi che la Giunta poteva aver pianificato abbia condizionato pesantemente tante scelte e abbia inciso, anche in maniera significativa, sugli equilibri e sulle poste di bilancio della nostra Regione. E così ci siamo ritrovati in più circostanze ad approvare degli atti che lo stesso Assessore ha definito "tecnici" (ricordo, ad esempio, gli assestamenti tecnici che abbiamo approvato negli ultimi due anni). Insomma, ci siamo trovati a navigare a vista senza quel minimo di programmazione che è indispensabile per guardare un po' più lontano e costruire un futuro per il nostro Ente.
Chiaramente, tutto questo percorso travagliato ce lo ritroviamo in questo bilancio di previsione 2020-2022, che oserei definire non certo un bilancio modello, cioè uno di quelli cui far riferimento. Anzi, di tutti i bilanci che abbiamo approvato in questi tre anni, credo che non sia certo il migliore; forse è il peggiore, perché si è ispirato sin dall'inizio alla filosofia dei tagli - la parola che attraversa tutto questo bilancio è proprio "tagli" - cui si è posto un qualche rimedio con il maxiemendamento e sul quale è poi intervenuto un subemendamento al maxiemendamento aspetto abbastanza strano! - con una serie di modifiche in corso d'opera.
La filosofia di fondo, però, è questa, ed è figlia di alcuni errori che avevamo evidenziato e stigmatizzato nelle politiche di bilancio a partire dal 2020, cioè a partire dal momento forte della pandemia. Se vi ricordate in quell'anno la Giunta raschiò il barile, mettendo mano al tesoretto che la precedente amministrazione Chiamparino aveva lasciato ovviamente per altre finalità, legate magari al riacquisto di derivati o al contenimento del debito (parliamo di circa 150 milioni). Inoltre, mise mano a un rientro di capitale da Finpiemonte molto significativo. Il tutto venne precipuamente speso su spese correnti, in modo particolare con la politica dei "bonus", che fu una politica che, nell'immediato, venne anche accolta dall'opinione pubblica in maniera favorevole.
Stiamo parlando di decine e decine di milioni (credo di poter dire non meno di 150 milioni!), con i quali sicuramente avremo dato una mano ad alcune categorie che erano in difficoltà (categorie produttive che erano state particolarmente colpite dal COVID), dando però fondo a tutte le risorse che avevamo. Forse, questi erano interventi che, in maniera più coerente, competevano più allo Stato che non alla Regione. D'altro canto però, non abbiamo realizzato quel rilancio (il cosiddetto "Riparti Piemonte", nell'estate 2020) e quella ripartenza che, evidentemente, una politica di semplici bonus non può dare.
Tutto questo ce lo ritroviamo adesso, anche perché, ovviamente, la pandemia è andata per le lunghe; oltretutto, oggi abbiamo una guerra in corso, che sta pesantemente condizionando la ripresa (e la condizionerà ancora per molto). Il risultato finale è che oggi ci troviamo a fare il fuoco con poca legna, ma con molte esigenze. Come ho detto, ci ritroviamo un bilancio che è ispirato, sostanzialmente, alla logica dei tagli.
Viste le difficoltà, ci saremmo attesi, quantomeno dal punto di vista procedurale, un altro percorso. Invece sul piano procedurale ci siamo ritrovati alla presentazione del bilancio in Commissione a fine gennaio e poi il nulla per i sessanta giorni successivi, a parte le consultazioni e il parere del CAL; insomma, non ci siamo più aggiornati. Due mesi dopo però, ci siamo ritrovati di corsa nelle Commissioni competenti per esaminare i provvedimenti, il maxiemendamento e il subemendamento: per parte nostra (parlo delle opposizioni), quindi, è stato molto complicato dare un contributo al provvedimento; contributo che, invece, avremmo voluto offrire in termini più incisivi, in termini diversi, e che abbiamo fatto con tanti emendamenti che sono depositati ancora in Aula, ottenendo fino a oggi un riscontro davvero molto parziale, di cui poi diranno anche i miei colleghi in sede di discussione generale. Non nascondo, quindi, una certa delusione da parte nostra per come sono andate le cose.
Detto questo, ci ritroviamo adesso in Aula con un bilancio che, da ultimo, è stato modificato con un subemendamento che ha messo di nuovo in spesa corrente circa sedici o diciotto milioni di euro, che sono distribuiti con interventi a spot (voglio usare un termine nobile, per non usarne altri), con un'ulteriore contrazione di cinque milioni d'investimenti; peraltro, i soldi sono stati presi anche dal fondo di riserva, per circa sei milioni.
Sostanzialmente, dopo aver costruito un impianto di tagli - impianto che ha poca strategia - alla fine c'è stata un'operazione che ha dato corso a una serie d'interventi, citati in parte anche dal Consigliere Bongioanni che un tempo si chiamavano "marchette" o "mancette". Chiamateli come volete, ma sicuramente non è un modo oculato, a parer mio, di spendere i soldi, tanto più rispetto al fatto che ci troviamo in presenza di alcune questioni di fondo che questo bilancio, invece, non affronta e che non possono essere rinviate.
Una di queste l'abbiamo vista questa mattina: mi riferisco al tema della stabilizzazione del personale della sanità. Abbiamo sentito che c'è un forte impegno della Giunta a stabilizzare il personale precario assunto per il COVID per circa 1.100 unità, con circa cinquantotto milioni. Ma sappiamo che questo personale è molto di più (complessivamente, tocca circa 5.000 persone). Sappiamo anche che, alla fine, questi 1.100 o 1.150 che saranno stabilizzati non fanno altro che rientrare nel turnover, cioè sostituire persone che vanno in pensione.
Sappiamo anche della carenza di medici, di infermieri e di operatori sanitari, oggi e tanto più domani quando avremo realizzato ed entreranno in funzione tutte quelle strutture territoriali finanziate con il PNRR, quindi le case di comunità, gli ospedali di comunità e via dicendo. Avremmo potuto dare un segnale in questo bilancio, ad esempio anziché distribuire a pioggia questi sedici milioni, concentrarli per iniziare a stanziare una somma significativa che consenta ulteriori stabilizzazioni e ulteriore inserimento di personale della sanità, ma non l'abbiamo fatto.
Avremmo potuto cercare di limitare i danni per quanto riguarda i cosiddetti extra LEA, l'assistenza domiciliare. C'è stata una manifestazione importante in questi giorni davanti a Palazzo Lascaris. E invece continua l'erosione di quei cinquantacinque milioni stanziati nell'ultimo anno dall'amministrazione Chiamparino, perché si è passati prima a cinquanta e adesso a quarantacinque. Avremmo potuto fare qualcosa di più sui trasporti. Da questo punto di vista, devo dare atto che, anche utilizzando i diciassette milioni di risparmi per il rientro del debito a seguito della riduzione di interessi, questi saranno impiegati per nuovo materiale da mettere sulle rotaie, per nuovi treni e quant'altro, ma sappiamo anche, dai dati che l'Assessore Gabusi che ci ha fornito in Commissione, che abbiamo un congelamento della situazione post COVID.
Pertanto, in questo momento non abbiamo prospettive di riapertura di linee sospese, di maggiori servizi.
Abbiamo anche tutto il tema delle borse di studio, su cui quale assistiamo a un'ulteriore contrazione. Abbiamo il tema dell'associazionismo e di un terzo settore che è stato fortemente penalizzato in questi due anni; ha avuto un ruolo fondamentale nella tenuta sociale, ma non si è visto riconoscere pressoché nulla sotto questo profilo.
Ho citato alcuni grossi temi che abbiamo sollevato in Commissione e che solleveremo anche come Gruppo del Partito Democratico insieme con le altre opposizioni nel dibattito d'Aula e anche nell'attività emendativa che abbiamo portato avanti nel merito in maniera molto puntuale. Su tutti questi temi, il bilancio, così complicato e difficile - perché non è facile fare dei bilanci in congiunture come quelle che stiamo vivendo - avrebbe dovuto concentrarsi e non semplicemente, da una parte, andare avanti con una politica di tagli lineari e, dall'altra, cercando di distribuire un po' di soldi qua e là per il Piemonte.
Un ultimo dato è che questo bilancio si affianca in questo momento al tema del PNRR. Stiamo parlando di un bilancio che pareggia a diciannove miliardi, che poi, tolte le partite di giro, sono dodici-tredici assorbito, come sanno tutti i piemontesi, all'80% delle spese della sanità.
Stiamo parlando di cifre molto importanti, ma se andiamo a vedere l'aspetto degli investimenti, la vicenda del PNRR è un gigante a confronto, perch parliamo di molti miliardi che andranno a unirsi a quelli dei fondi strutturali. A proposito di questo, ci saremmo anche aspettati che in questo bilancio, quantomeno per il 2022, si vedesse qualcosa dal punto di vista dei cofinanziamenti che la Regione dovrà fare, ma evidentemente lo vedremo più avanti.
Dicevo che c'è questo bilancio parallelo, rispetto al quale arriveranno e stanno arrivando parecchi fondi in Piemonte. Il Piemonte, come tutte le altre Regioni, è chiamato a un'impresa titanica, cioè quella di cercare di spenderli, cercare di spenderli bene e di non sprecarli e cercare di fare tutto questo entro giugno 2026. Ci rendiamo perfettamente conto che il PNRR, in qualche modo, ridimensiona sotto il profilo degli investimenti l'importanza di quello che è il bilancio tradizionale, che ci troviamo ad approvare in questa sede.
Detto questo, però, pensiamo anche che, al di là di quelli che sono gli annunci quotidiani cui assistiamo - ma è anche giusto, perché chi fa politica deve anche fare questo - la politica debba misurarsi con le cose concrete e con la capacità di governo delle piccole e delle grandi cose. E le cose concrete si misurano innanzitutto quando, nero su bianco, si dice quello che si fa e, come si fa con un bilancio, si cerca di indicare una strada precisa sulla quale poi camminare. Siamo a poco più della metà del guado, anzi siamo a tre anni su cinque..



PRESIDENTE

Scusi, Consigliere, non voglio interromperla, ma aveva quindici minuti a disposizione.



MARELLO Maurizio

Ho finito.
Dicevo che siamo a tre anni su cinque e possiamo già vedere il percorso fatto sino a ora, ma auspicavamo un bilancio e un testo un po' diverso e lavoreremo, per quanto possibile - sappiamo che i tempi sono pochi e i margini sono ridottissimi - per poterlo ancora migliorare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al successivo relatore di minoranza, Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio, relatore

Grazie, Presidente.
Arriviamo a discutere questo bilancio, che porta con sé alcune scelte doverose e alcune scelte politiche e che, comunque, si sviluppa in un periodo storico molto particolare per la nostra Regione e per il nostro Paese. Anche la circostanza internazionale nella quale siamo chiamati a vivere, di fatto, mette un'apprensione sui mercati. È evidente che questo porta con sé un problema di sviluppo e d'investimento e, nello stesso tempo, un aumento dei costi per l'approvvigionamento energetico che mette in grande difficoltà sia il mondo della produzione sia il mondo del commercio, quello dell'artigianato e le famiglie.
È un bilancio che, come diceva il collega Marello, abbiamo visto arrivare in Commissione in formula tecnica e che poi al suo interno ha svelato le sue scelte politiche. Non possiamo dire che alcune di queste scelte siano sbagliate. Pensiamo, ad esempio, agli investimenti sul turismo, all'investimento su tutto ciò che permette alla nostra Regione di diventare più attrattiva e più oggetto degli interessi non solo di chi vuol venire a visitarla come luogo per il proprio turismo, ma anche per ciò che riguarda l'attrattività dal punto di vista delle aziende.
È chiaro che dovremmo lavorare in maniera molto precisa e puntuale affinché sia gli insediamenti strutturali sia le filiere strutturali legate alla meccanica e all'aeronautica guardino alla nostra Regione - che in parte ha già fatto molto sia dal punto di vista delle aziende che vi sono insediate, sia dal punto di vista degli ITS che al suo interno vi sono proprio per valorizzare alcuni filoni delle scelte politiche strutturali che saranno prese per connotarci. Questo è uno degli elementi più interessanti, cioè dare una connotazione attraverso la quale noi, su alcuni settori e su alcuni assi, diventiamo appetibili e interessanti.
Certo, all'interno di questo bilancio vi sono alcune scelte assolutamente non condivisibili; se la somma indicata dal collega Marello è tra i quattordici e i sedici milioni di scelte politiche (diciamo così) cioè soldi che sono stati tolti da alcune poste o su alcune poste di bilancio è stata chiesta efficienza per fare scelte politiche. Ebbene questi sedici milioni, a nostro giudizio, potevano essere riposti in altro modo o per gestire altre priorità.
Sul diritto allo studio, è stato già detto per quanto riguarda il diritto allo studio universitario, ma mi auguro che l'ordine del giorno che abbiamo presentato come Moderati sia accolto, perché è vero che sul tema della parità scolastica l'Assessore Tronzano ha rimesso quel taglio del 10 sulle scuole che si occupano dell'infanzia, ma a noi risulta (non soltanto a noi, ma anche agli Uffici) che manca un milione sul voucher di frequenza.
L'anno scorso, come Regione, anche grazie al lavoro dell'opposizione che aveva chiesto risorse per le scuole paritarie e per il voucher, siamo riusciti a scorrere tutte le graduatorie per soddisfare le richieste delle famiglie, che arrivavano fino a 26 mila euro di ISEE, ma a oggi manca un milione e l'Assessora Chiorino su questo tace e non dice nulla. Quando poi deve chiedere le risorse all'Assessore Tronzano, chiede il ripristino delle risorse sulle scuole materne ma, di fatto, è stato deciso un taglio: da cinque milioni, con i quattro che sono stati appostati, vi è stato un taglio del 20% sulla libertà d'educazione. Sappiamo che su questo l'Assessore lavorerà, almeno penso che politicamente - ne sono certo - sia una priorità anche per lui, ma manca un milione di euro.
Pertanto, usciremo con un bando che non riuscirà a soddisfare tutte le famiglie che scelgono liberamente chi dovrà educare e istruire i propri figli. Questo è un dato politico che dobbiamo sottolineare, perché se non sono certo di poter mandare i figli in quella scuola, la domanda di richiesta dei voucher neanche la faccio. Soprattutto, i dati ISEE delle famiglie che arrivano fino a 26 mila euro ci rivelano l'emergenza economica: saranno molte di più le famiglie che potrebbero richiedere ma proprio nel momento in cui dovremmo sostenere di più, non mettiamo le risorse dell'anno passato. Questo è un dato politico, a mio giudizio grave.
Ci sono alcuni temi sui quali ci auguravamo di trovare risorse come, ad esempio, sul tema della psichiatria, materia regionale; abbiamo presentato un ordine del giorno che chiede la riapertura del reparto psichiatrico del Mauriziano, che è ancora chiuso. Tutti i dati, tutte le riviste scientifiche, tutti i più autorevoli commentatori dicono che c'è un aumento importante dei problemi legati alla salute mentale, dei problemi legati alla psichiatria. Peraltro, tutte le patologie - l'abbiamo visto sul tema dei disturbi dell'alimentazione - che hanno a che fare con la salute mentale non danneggiano e non rendono un inferno solo la vita di chi le vive, ma soprattutto anche le famiglie che si occupano della persona che vivono questa difficoltà.
Ci aspettavamo risorse sulla neuropsichiatria infantile. Ora, è possibile che le famiglie debbano rivolgersi ai neuropsichiatri privati pagandoli profumatamente per avere una certificazione che un ragazzo ha disturbi dell'apprendimento, ha dei bisogni speciali di apprendimento perché la lista d'attesa per ricevere la prestazione dal pubblico sarebbe troppo lunga? Il certificato serve per essere iscritti a scuola e avere quel tipo di trattamento e quel tipo di attenzione dovuta da parte della scuola, ma non vi sono risorse per un aumento di quel numero di professionisti.
C'è il tema delle RSA, un tema grosso come una casa, come il tema degli assegni di cura. Avete deciso di togliere cinque milioni e il Presidente continua a dire che non saranno tagliati gli assegni di cura. Da questo punto di vista, conosco la qualità tecnica di coloro che si occuperanno di questo, ma il dato politico è che oggi stiamo votando sull'ipotesi tecnica di usare l'FSE per supplire a questa carenza di risorse, sia sugli extra LEA, sia sulle politiche sociali, sia sul diritto allo studio. È un atto di fiducia che non ci sentiamo di fare, perché non l'abbiamo ancora visto, ed è per questo che non voteremo a favore di questo bilancio.
Certo che ha ragione l'Assessore Cirio quando dice che dovevamo usare di più e meglio i fondi strutturali che negli anni sono arrivati e che in questo momento non abbiamo dato loro una destinazione adeguata, ma il Presidente Cirio sa bene che, da questo punto di vista, solo da questa programmazione l'FSE può essere utilizzato per alcune finalità che prima gli erano precluse. Comunque, il Presidente Cirio sa bene che utilizzare i fondi dell'Unione Europea vuol dire utilizzare dei fondi che non è detto che rimangano strutturati e pensati in quel modo nella programmazione che avverrà in futuro.
C'è un altro tema grosso come una casa legato all'eccellenza della sanità. Oggi abbiamo discusso in Aula della piscina del secondo piano dell'Unità spinale del CTO, una piscina riscaldata non con due bagnini, ma con due addetti alla riabilitazione che in questo momento fanno altro, con un piano completamente vuoto. Il vero problema è che spendiamo addirittura risorse per non dare servizi e questo, a nostro giudizio, in una fase come questa, è gravissimo.
Ci aspettavamo più risorse per il trasporto pubblico delle aree interne. Questo è un tema che, prima o poi, dovrà essere svelato e chiarito. Noi possiamo fare, voi come maggioranza potete fare interventi per sviluppare l'urbanistica in montagna, per sviluppare le aree interne mettere risorse per maggiore turismo e per un maggiore sviluppo delle identità dei nostri territori, delle nostre valli e di tutti quei luoghi che la maggioranza narra come un'eccellenza e come un punto di forza.
Tuttavia, se non sono collegati adeguatamente con i centri abitati e con i centri più vicini, mi spiegate chi andrà a vivere in quei luoghi? Quale famiglia andrà a insediarsi in un Comune che non le permette di utilizzare un trasporto pubblico per andare alla prima stazione utile e ai ragazzi di andare a scuola? Nessuno. Pertanto, c'è la retorica della fibra ottica portata fino ai paesini con quaranta abitanti, poi però in questi paesini è difficilissimo arrivarci.
Quest'aspetto, secondo me, mostra un po' tutta questa voglia di raccontare il Piemonte che avete in mente e che potrebbe essere per alcuni aspetti anche condivisibili, soprattutto se evitiamo lo spopolamento delle valli e se evitiamo che i Comuni si svuotino. Se però non vi sono misure adeguate per tenerli in vita e per permettere a persone di viverci oggettivamente diventa tutto molto complesso.
Sul tema del terzo settore, continuo a riscontrare una problematica strutturale, cioè un'incapacità di leggere fino in fondo che cos'è, a cosa serve e qual è il suo valore aggiunto. Non lo dico evidentemente all'Assessore Tronzano, che so che ha un'attenzione alla sussidiarietà come strumento di governo, ma alcuni suoi colleghi oggettivamente non si rendono conto che, da questo punto di vista, abbiamo la necessità d'investire nel sistema di protezione civile, abbiamo la necessità di rivedere le tariffe per il trasporto delle persone con disabilità, soprattutto legato al sistema 118, cioè al sistema del trasporto con nostre ambulanze.
Abbiamo ambulanze cui viene rimborsato il costo del carburante ancora con le tariffe anteriori alla crisi Russia-Ucraina. Abbiamo questa idea tipica delle istituzioni - di chiedere al mondo del terzo settore soprattutto al mondo del volontariato e della promozione sociale (il volontariato in particolare, privo di partita IVA e di modalità per fare attività commerciale, se non in via marginalissima) di fare da banca alle istituzioni.
Da qui, una richiesta di ordine del giorno in cui chiediamo che i contributi che la Regione eroga siano assegnati e che vi sia una dotazione di bilancio per assegnarli a tutti in egual misura: se è il 50%, deve essere dato il 50% ad approvazione del progetto subito a tutti, non ad alcuni una parte, ad altri un'altra e poi il saldo in un momento e poi in un altro. Già li trattiamo da banca, così non gli permettiamo di programmare in maniera adeguata i loro interventi.
Questi sono i temi sui quali pensavamo di dare maggiore attenzione.
Pensiamo al tema delle RSA: le ASL continuano a non sviluppare nuove formule d'inserimento, neanche formule vecchie, e non c'è il tema dell'aumento delle tariffe. Stiamo chiedendo agli imprenditori di vivere nel loro progetto di business addirittura utilizzando gare d'appalto nostre che però, alla fine della fiera, per chi è in grado di fare veramente i conti portano, con loro stessi, una perdita, un costo maggiore, un utilizzo maggiore.
Pensiamo all'utilizzo di pannoloni, ad esempio, dove abbiamo ricevuto tutta una serie di segnalazioni molto preoccupanti, quando invece sarebbe più sensato discutere e investire sulla capacità di questi manager e di questi imprenditori del mondo del terzo settore, di farcela con una tariffa. Siano loro in grado di comprare quanto serve e non fornire noi spesso, materiale che non è all'altezza. Questo vale anche per la protesica. Presenteremo a breve un dossier a mezzo stampa sui ritardi con cui concediamo protesi o ausili: mesi o anni per cambiare una carrozzina e le carrozzine che sono rigenerate, che dovrebbero essere riconcesse a chi ne fa richiesta, spesso non sono adeguate, anzi rischiano di creare altri danni.
Abbiamo persone che non riescono a uscire dall'ospedale perché un collare, ad esempio, arriva con diversi giorni di ritardo. I giorni passati in ospedale, quando si poteva invece stare fuori, hanno un costo letto importante che paga la sanità pubblica e, dunque, paghiamo noi.
Sono sempre più convinto, quando ascolto, leggo, m'informo e cerco di studiare le proiezioni demografiche della nostra Regione e del nostro Paese, qual è la politica che sarebbe utile fare. Certo, è un periodo un po' strano, perché dovremmo governare questa Regione immaginando di parlare ai lettori che saranno, fra quindici anni, nostri elettori, perché questo è il dato.
È evidente che non abbiamo molto tempo per invertire un trend di attenzione ai fragili, perché l'aumento della capacità medica della professione medica fa sì che il numero di fragili aumenti, perché siamo in grado di salvare loro la vita e di mantenerli in vita e abbiamo le prospettive di una telemedicina, che però viene utilizzata fino in fondo, o gestita fino in fondo, con un approccio serio alla domiciliarità. Ci sono polemiche sull'ADI, sull'assistenza domiciliare: si faccia chiarezza se sono stati utilizzati in modo improprio, ma non si usi il tema dell'ADI utilizzato forse in modo improprio, per smantellare un'ipotesi di domiciliarità funzionante.
Le persone devono essere curate a casa perché, se le curiamo impropriamente in ospedale, costano molto di più. Abbiamo il tema di come immaginiamo gli ultimi anni di vita dei nostri cari piemontesi in RSA, ma con quali tariffe? Con quali costi orari? Sono molto preoccupato per come sarà gestita la compartecipazione alla spesa. Andiamo in una direzione per cui, essendo che il nostro sistema non ti permette di autoassicurarti come in Germania, però di detrarre il costo dell'assicurazione in maniera importante, rischiamo di avere un futuro di RSA in cui, anche nell'ultima parte della vita, ci sarà una grande differenza tra ricchi e poveri; cosa che oggi, fortunatamente, non si vede.
C'è poi il tema della natalità, tema a me molto caro: dobbiamo aiutare e accompagnare chiunque decida di investire nel futuro, con tutti gli strumenti possibili e immaginabili, senza scontri ideologici, sapendo che non è solo un problema valoriale, ma è un problema di tenuta previdenziale del nostro sistema e del nostro welfare.
Non siamo assolutamente soddisfatti su come questi sedici milioni, che potevano essere una priorità di scelta, sono stati allocati, perch corrispondono più a un criterio elettorale e campanilistico che non a un criterio di futuro, di sostenibilità e di speranza.
Grazie, Presidente. Ho concluso e chiedo scusa per i secondi utilizzati in più.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Magliano per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire, come relatore di minoranza, il Consigliere Sacco.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per quindici minuti.



SACCO Sean, relatore

Grazie, Presidente.
Mi spiace vedere l'Aula vuota durante la discussione di un provvedimento importante come il bilancio, ma forse le suggestioni della minoranza non sono particolarmente interessanti, anche se non ho avuto il piacere di vedere i colleghi ascoltare gli interventi dei due colleghi di maggioranza che hanno esposto le loro relazioni. Detto questo, entriamo nel merito.
Intanto, una premessa rispetto all'argomento che abbiamo trattato precedentemente: il contratto di servizio.
Sono abbastanza dispiaciuto e colpito che quest'Aula ha bocciato un ordine del giorno approvato all'unanimità in Commissione sull'ascolto delle associazioni dei pendolari rispetto alla stesura del contratto di servizio.
Non ho modificato il contenuto dell'ordine del giorno o fatto qualcosa di diverso rispetto a quanto richiesto all'interno dello stesso: è stato proprio un cambio d'idea sulle stesse identiche parole scritte all'interno di un atto. La motivazione non si capisce, perché ormai mi sembra che qualsiasi tipo d'interlocuzione è andata in soffitta.
Detto questo, torniamo al bilancio.
Ho ascoltato con attenzione l'intervento del collega Marello, che ha giustamente sottolineato la problematica di andare ogni volta ad affrontare un bilancio di previsione in un periodo che è già oltre un terzo dell'anno corrente. Questo vuol dire avere la possibilità di intervenire poco o pochissimo: ogni volta, la possibilità dei Consiglieri di minoranza di intervenire sul bilancio di previsione è risicata, anzi - mi permetto una provocazione - quasi quasi, costiamo più di quanto possiamo spostare per le politiche che proponiamo, quindi è abbastanza svilente come possibilità di azione.
Inoltre, volevo sottolineare il fatto che diventa assai complicato fare una programmazione di un anno quando ci siamo già persi quattro dodicesimi e, soprattutto, il ritardo con cui andiamo ad approvare il bilancio non ci ha nemmeno concesso di avere una visione un po' più ampia sulle risorse che andranno a ricadere sull'economia piemontese nei prossimi anni. Sappiamo che in questo bilancio di previsione ci sono delle poste di bilancio che andranno a essere spese e a essere incamerate nello stesso periodo in cui arriveranno i fondi del PNRR.
Detto questo, c'è un piccolo problema: visto che quest'Aula non è ancora stata edotta di quali saranno le possibilità di spesa di questo PNRR, esattamente come andremo a spendere questi fondi? Soprattutto saranno sufficienti per attivare quelle risposte al mondo economico e sociale che ci si attende dal Piano Nazionale di Riprese e Resilienza? Proprio per questo, avendo la possibilità di intervenire sul bilancio, potremmo mettere a disposizione di queste misure dei correttivi, perché sappiamo che ogni Regione è diversa da un'altra e spesso questi piani sono gestiti a livello ministeriale, ma poi le ricadute, i costi e anche la cultura per applicare determinate misure sono diversi da una Regione all'altra. Proprio per questo, esiste un ente come la Regione, in questo caso la Regione Piemonte che dovrebbe supportare, attraverso i suoi stanziamenti in bilancio, gli effetti delle misure che sono previste con il PNRR, ma a oggi diventa difficile fare qualsiasi tipo di programmazione.
Non solo per la questione dei fondi, per esempio sul POR FESR e sul FSE. Abbiamo solamente avuto qualche anticipazione del FESR, ma per quanto riguarda il resto diventa difficile capire come possiamo lavorare su quelle che sono le poste in bilancio. È pur vero che, fino a che non abbiamo la garanzia di ottenere determinati fondi, non li possiamo iscrivere, ma se almeno abbiamo un'idea di massima su come saranno spesi nei prossimi anni anche se non già iscritti a bilancio, possiamo capire se dobbiamo prevedere degli stanziamenti a sostegno di queste misure.
Per questo motivo, ho chiesto all'Assessore di darci almeno la garanzia, se non riusciamo a discutere il prossimo previsionale in tempi utili, di avere un assestamento in tempi utili, che sia un assestamento vero e che non sia un assestamento che ci consente di andare a ricalibrare le risorse per un anno al massimo o due mesi rispetto al momento in cui andiamo ad approvare l'assestamento che non è più un assestamento, ma diventa un consuntivo. Consideriamo anche il fatto che non sappiamo esattamente quando sarà portato in Aula il successivo previsionale: per esempio, questo disegno di legge è stato depositato a dicembre, se non sbaglio, e lo stiamo discutendo il 21 aprile.
Detto questo, sappiamo benissimo che ci sono stati molti tagli anche legati al fatto che viviamo dei momenti di difficoltà che esulano da quella che è la responsabilità di un'amministrazione regionale, ma avremo delle responsabilità se non saremo in grado di spendere in maniera adeguata le risorse che avremo a disposizione nei prossimi anni. Saranno le uniche che ci daranno la possibilità di liberare delle risorse, se spenderemo bene e se saremo in grado di sfruttare gli investimenti per liberare la spesa corrente, o per avere anche delle maggiori entrate. Se questi investimenti fruttano, aumentano le entrate fiscali e aumentano anche le entrate per la Regione (pensiamo alle varie addizionali, per esempio).
Il discorso è molto chiaro. Se vogliamo avere la possibilità di intervenire, ma lo dico anche ai colleghi di maggioranza, su un bilancio e supportare.
Forse sarà questa la vera sfida dei prossimi anni, cioè supportare le risorse che arriveranno dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e sostenere gli enti che, magari, non avranno le necessarie risorse per mettere in campo determinate politiche, o sostenere le aziende, sostenere chiunque sarà destinatario di queste risorse che, magari, per poterle far fruttare in maniera efficiente, hanno bisogno di un ulteriore sostegno da parte della Regione che possa riadattare, con dei correttivi attraverso proprie iniziative, quelli che saranno dei bandi nazionali che non avranno particolari differenze fra una Regione e l'altra.
Come dicevo prima, sappiamo che all'interno del Piemonte ci sono diversi tessuti economici. Se facciamo anche dei confronti fra una provincia e l'altra, vediamo che abbiamo risultati totalmente diversi dal punto di vista di indici economici; anche qui la Regione dovrà assumersi l'onere di andare a capire in che modo sostenere ogni singolo territorio nella spesa di questi nuovi fondi.
Attualmente non abbiamo la possibilità di intervenire in questa direzione, perché non abbiamo le informazioni. Quello che chiediamo come Gruppo è che nei prossimi mesi non si perda tempo dietro a questioni di poco conto, ma che ci sia un effettivo confronto in Aula e, soprattutto all'interno delle Commissioni su quelle che saranno le previsioni per i prossimi anni. E man mano che avremo una maggiore definizione di quelle che saranno le risorse extra legate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che queste siano condivise, per capire insieme come sostenere i territori che in quest'assise rappresentiamo.
Se saremo in grado di cogliere questa sfida, se riusciremo veramente a investire tutte le risorse che arriveranno dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, forse avremo dei bilanci di previsione, quando termineremo questa consiliatura, un po' più sereni e un po' più ottimisti.
Ovviamente, non possiamo fare assolutamente niente rispetto alla congiuntura internazionale, ma almeno quello che possiamo fare a casa nostra lo dobbiamo fare bene. E per farlo bene servono informazioni ma, a oggi, purtroppo, i Consiglieri non sono nelle condizioni di avere un sufficiente numero d'informazioni che consenta loro di programmare l'attività di questa Regione (o almeno alcune delle attività che magari sono più facilmente raggiungibili da loro) per il territorio che rappresentano.
Grazie.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al successivo relatore di minoranza, il Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco, relatore

Grazie, Presidente; grazie, colleghi. Ringrazio soprattutto i colleghi di opposizione e anche i pochi colleghi e colleghe della maggioranza che stanno ascoltando.
Intanto fatemi dire che siamo in una situazione davvero drammatica.
Prima di parlare degli scenari di guerra e del momento storico che stiamo vivendo, vorrei parlarvi della situazione generale del nostro Paese.
Come sapete, l'occupazione precaria è aumentata anche in Piemonte (e paurosamente, in tutta Italia) e ha spinto il tasso di occupazione al livello record del 59,6%. Ormai chi lavora a breve e a brevissimo termine è praticamente il 17% della forza lavoro occupata nel nostro Paese: stiamo parlando di quasi tre milioni e 175 mila persone, la stima più alta - credo dal 1977. Tra l'altro, l'inflazione in tutto questo ha battuto tutti i record, anche quelli registrati nel 1991, che erano il preludio di uno dei disastri conosciuti come l'inizio della fine della Prima Repubblica.
Insomma, a marzo di quest'anno è l'inflazione aumentata per il nono mese consecutivo e ha raggiunto un punteggio spettacolare di 6,7 punti su base annua.
Questi dati, pubblicati dall'ISTAT, indicano una costante: lavoro dipendente e strutturalmente precario. Poi c'è la tendenza all'inflazione fiammeggiante a causa dell'aumento dei costi delle materie prime, già avvenuto a causa delle strozzature delle catene di approvvigionamento provocate dalla cosiddetta "ripresa del 2021". La situazione è poi peggiorata per l'impatto della guerra in Russia, anche in vista di eventuali blocchi della distribuzione del gas russo.
Perché faccio questa premessa? Perché, a fronte di queste vicende, mi sarei aspettato - lo dico anche all'Assessore Tronzano, ma soprattutto al Presidente Cirio - di inquadrare questa vicenda e mettere al centro le poche possibilità che, in qualche modo, le Regioni hanno.
Abbiamo partecipato in queste ore a diversi presidi, che non sono stati mai così partecipati come questa mattina. Dall'inizio della pandemia non si erano viste più di cento persone qui davanti. Oggi ne abbiamo viste passare più di 600 in questo piccolo spazio di Torino, ed erano per lo più lavoratori e lavoratrici del nostro sistema sanitario: gettonisti lavoratori a tempo determinato, spesso somministrati (è una parola che mi dà ancora i brividi, perché stiamo parlando di "somministrazione del lavoro"). La cosa grave era quello che, di fatto, scrivevano nei loro cartelli.
In questi anni abbiamo dato loro un peso e una responsabilità non indifferente: dentro una crisi nera, noi abbiamo chiesto a tutti loro prima di tutto di proteggerci, di rimanere lì, in prima linea, sia nella prima ondata sia nella seconda. Poi, a un certo punto, abbiamo detto loro che avrebbero dovuto resistere a una terza ondata e che avrebbero dovuto farsi carico di una campagna vaccinale senza sosta.
Questi sono stati mesi di precarietà. Sono stati mesi in cui a ognuno di loro - non so se il Presidente Allasia l'abbia fatto davvero - abbiamo assegnato virtualmente una medaglia - è andata così, Presidente? Perché non so come davvero sia andata - una sorta di sigillo del nostro Consiglio, un sigillo civico, una sorta di attestazione di gratitudine eterna per quello che avevano fatto. Li abbiamo chiamati "angeli"; li abbiamo chiamati "lavoratori dell'anno", "piemontesi dell'anno". Oggi rischiamo di gettare ognuno di loro come delle mascherine monouso, e vi spiego perché.
Oggi c'è stato un dibattito. Il Presidente Cirio è apparso per qualche secondo a Palazzo Lascaris, ma sia mai che venga in questo Consiglio! È apparso, come fa "Tele Cirio", spiegando a tutti che sono sempre gli altri a sbagliarsi, spostando prima l'oggetto dell'attenzione sui numeri generali, poi spiegando ai sindacati che non erano 5.700 i precari ma 5.100, e che lui è pronto a stabilizzare i primi 1.100 che ne hanno diritto, non comprendendo fino in fondo che cosa? Intanto che, se non c'è un cambiamento dei parametri da parte delle ASL e da parte del bilancio generale dell'Ente, se non c'è la possibilità e la disponibilità ad aumentare i tetti di spesa, quelle persone rischiano di essere marginalizzate. Rischiano che ogni Direttore delle ASL non proceda alla stabilizzazione.
In realtà, "Tele Cirio" è riuscito a mettere insieme cose diverse ovviamente facendo la sua grande mistificazione del quadro generale, cioè ha iniziato a dire che non si poteva stabilizzarli tutti, che non tutti avevano diritto. Ha iniziato a dire che in qualche modo lui aveva trovato cinquantotto milioni in più - che non vediamo in questo bilancio - per stabilizzarli, alla fine non mettendo a fuoco il tema.
È vero che ci sono delle graduatorie in atto in giro per il Piemonte e che la stabilizzazione non può andare contro gli interessi di altri che legittimamente, hanno fatto i concorsi. Peccato che si sia dimenticato di dire che quei concorsi dovrebbero servire esattamente a sostituire tutte le persone che vanno in pensione e che la stabilizzazione serve semplicemente a rendere meno vani gli sforzi del nostro sistema, avendo raccolto il personale necessario per tenere aperti i nostri servizi. Sì, perché la cosa che probabilmente non capisce il Presidente Cirio e che la maggioranza non vede è che le liste d'attesa sembrano provenire da un futuro distopico.
Lo sapete che, a oggi, per una visita cardiologica, bisogna andare a ottobre a Castellamonte per il CUP Piemonte? Che per un colloquio psicologico bisogna andare a novembre a Collegno? Che per una colonscopia si deve andare addirittura al prossimo anno. A gennaio, febbraio-marzo? No ad aprile 2024 e dove? A Rivoli.
Fatemi dire che "Tele Cirio" fa annunci, ma non racconta che, senza aumentare i tetti di spesa sul personale, si sostituiranno a malapena i dipendenti che stanno andando in pensione. Credete davvero che si possa reggere senza stabilizzare tutti i precari che hanno diritto e non prorogando, come chiedono i nostri emendamenti, almeno i lavoratori e le lavoratrici finché non ci saranno assunzioni a tempo indeterminato in tutte le ASL? Arriviamo agli altri punti. Come sapete, abbiamo depositato migliaia di emendamenti e gli ultimi stanno pervenendo. Qual è l'obiettivo? Intanto far sì che nessuno sia lasciato indietro, a partire da chi ha retto i nostri servizi, a partire dal fatto che quelle persone, se non saranno stabilizzate e contrattualizzate a tempo indeterminato, andranno in altri sistemi sanitari, provocando, di fatto, il default della nostra sanità. Ma c'è stata un'altra vicenda molto grave e l'abbiamo denunciata con la collega Canalis qualche settimana fa in Commissione. A fronte di 11 mila piemontesi non autosufficienti - la gran parte di questi in lista d'attesa per un progetto di assistenza domiciliare - la Giunta Cirio ha pensato bene di tagliare drasticamente il capitolo dedicato agli assegni di cura, ma non solo, anche al sostegno per la psichiatria, ai gruppi appartamento, alle comunità alloggio, agli assegni terapeutici e alle borse di lavoro per la psichiatria.
L'Assessore Marrone prima ci ha detto che sarebbero stati probabilmente recuperati in corso d'opera, che questa era figlia di una strategia della delibera sulla psichiatria. Poi ci hanno detto che avremmo visto questi fondi nell'FSE, poi l'Assessore Tronzano ci ha spiegato che non è ancora pronto. Inoltre, l'Assessore Marrone ci ha rispiegato che, in realtà, non c'è nulla da temere perché il Direttore dell'ASL pagherà tutto a piè di lista, come ha detto lui in Commissione. Noi pensiamo che sia gravissimo essere passati da un fondo che prevedeva cinquantacinque milioni nel 2019 a cinquantatré milioni nel 2020 a cinquanta milioni nel 2021 e alla previsione di quarantacinque milioni per quest'anno.
C'è un'altra cosa che troviamo grave. Mi scuserà il collega Magliano ma prima di guardare quelle famiglie che dai 20 ai 26 mila euro non avranno il diritto alla libera scelta educativa, prima di guardare in fondo a quella graduatoria - anche se è legittimo dal suo punto di vista - io sono preoccupatissimo perché ci sono 55 mila famiglie fra le più indigenti che rischiano di non prendere un euro dei voucher scolastici. Parliamo di persone che avrebbero bisogno di un voucher per i libri di testo e per i trasporti; avrebbero bisogno di più risorse, proprio perché la pandemia ha fatto da detonatore a tutte queste disuguaglianze. Eppure, ahimè, anche su questa parte del bilancio ci sono stati dei tagli.
Ora, se è vero che per la prima volta non sono assegnati tutti i voucher a tutte le famiglie che parteciperanno al bando per la frequenza (così si chiama quel bando), oggi abbiamo un ulteriore arretramento rispetto ai bandi dei voucher per le spese, fra cui i trasporti e i libri.
Altra vicenda. Perché è andata male questa discussione del bilancio? Perché molti degli Assessori non sapevano spiegare i loro capitoli.
L'Assessora Chiorino, di fatto, ha presentato un bilancio per il diritto allo studio universitario quasi come fosse in aumento rispetto allo scorso anno. Peccato che non si sia accorta che 4,4 di quei milioni erano ancora l'ultima tranche dell'erogazione delle borse di studio di quest'anno ottenute grazie alle opposizioni nell'ultimo bilancio di assestamento.
Voglio dirla così al Presidente dell'EDISU, che fa pure il gradasso.
Avete mai visto i Presidenti nominati dalla Regione che fanno pure i gradassi, dicendo "parlano di tagli, ma ce la facciamo sempre". Se non fosse per questo Consiglio regionale, la copertura di quelle borse di studio non sarebbe mai arrivata. Pertanto, invitiamo il Presidente Sciretti a fare tutta la propaganda che vuole, ma per ottenere il 100% della copertura di quelle borse ci vorranno - e lo diciamo adesso - milioni e milioni di euro in più, che questo bilancio non prevede.
Ho l'ultimo minuto, Presidente. Quest'ultimo minuto per dirvi che cosa? Sono andate male tante cose in questo bilancio. Avete dato un bilancio virtuale a chi è stato audito, poi avete fatto un maxiemendamento e poi ancora un subemendamento.
Molti di noi non erano convinti né dei tagli e nemmeno delle prospettive del vostro bilancio, eppure vi abbiamo detto a verbale che entro il 26 di questo mese avreste approvato il bilancio. Ciononostante l'Assessore Marrone ha voluto, fuori da qualsiasi - me lo faccia dire "decenza istituzionale" non rispettare quello che c'eravamo detti con l'Assessore Tronzano, che aveva invitato tutti a depositare gli emendamenti di merito in Commissione.



PRESIDENTE

Concluda. È arrivato a quindici minuti, altrimenti le devo togliere la parola.



GRIMALDI Marco

Ho finito.
Dicevo, ha voluto fare quello che non doveva fare, continuare la sua campagna contro alcune donne e contro la determinazione delle donne, perch invitiamo tutti a riflettere solo su questo e ho finito: tutte le donne indigenti che non hanno avuto il dubbio se abortire o no, perché devono essere discriminate dall'Assessore Marrone?



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi!



GRIMALDI Marco

Per questo su questo tema abbiamo presentato migliaia di emendamenti e speriamo di poterne discutere.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani, ultima relatrice di minoranza.



FREDIANI Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
Sarò breve, anche perché credo che spazi di discussione ce ne saranno nei prossimi giorni o almeno spero, perché purtroppo ci ritroviamo nuovamente a discutere un bilancio che vede contrapporsi maggioranza e opposizione, senza possibilità di confrontarsi realmente sulle questioni importanti, questioni che abbiamo evidenziato durante il lavoro in Commissione, rispetto alle quali ci siamo confrontati con l'Assessore Tronzano e abbiamo anche depositato degli emendamenti in Aula.
Quello che temo è che nelle prossime sedute non ci sarà adeguata attenzione e ci ritroveremo a dover svolgere una maratona forzata per l'approvazione del bilancio, svilendo un momento che, invece, dovrebbe essere un'importante occasione di confronto. Di questo ovviamente nessuno ha la colpa, perché le dinamiche tra maggioranza e opposizione, alla fine difficilmente non sono conflittuali; quindi, non è la prima volta che ci troviamo a doverci confrontare con tempistiche e modalità che impediscono di ragionare serenamente sui temi. Ripeto, in Commissione abbiamo concentrato l'attenzione principalmente sul tema del diritto allo studio sul tema dei voucher, sul sostegno alle famiglie e, in particolar modo, sul sostegno ai giovani e al disagio psicologico.
In questo senso, solo una cosa mi sento di dire anche all'Assessore Marrone: in realtà non leggo nel suo emendamento una discriminazione nei confronti delle donne che decidono o non decidono di portare avanti un'interruzione volontaria di gravidanza, quindi non è questo il punto.
Secondo me, il punto è l'emendamento presentato suscita qualche perplessità rispetto alle modalità proposte, motivo per cui né io né il collega Bertola avevamo votato favorevolmente all'atto d'indirizzo, contrariamente invece ad altri colleghi che, all'epoca, hanno votato favorevolmente, ma forse l'hanno dimenticato.
Credo che il grosso limite sia stato proprio la mancanza di confronto in Commissione, che forse avrebbe consentito di apportare miglioramenti o correzioni alla proposta, poi il non vedere quella come parte di un percorso, cioè non vedere il momento in cui una donna decide se portare avanti una gravidanza o meno come un momento che fa parte della vita, ma nel senso che poi continua. Intervenire soltanto nel momento della decisione dicendo che diamo un sostegno limitato a quella fase è poco, è insufficiente, non serve, non basta; magari serve, ma per poco.
Penso che la grande vittoria (se ho bene inteso i titoli di giornale perché di questo stiamo parlando e io ho letto l'emendamento nel momento in cui è stato depositato, recentemente) non è tanto far nascere un bambino in più, ma garantire a quel bambino condizioni dignitose di vita. Pertanto, se ci si concentra su quell'aspetto, ma se poi vediamo che sono tagliati i fondi ai voucher, che non c'è sostegno alla maternità, che non c'è sostegno psicologico, che c'è una disoccupazione altissima, tutto questo manca.
Per questo motivo, credo che il tema sia stato svilito, sia diventato il centro di uno scontro ideologico che non farà bene a nessuno, men che meno alle donne; soprattutto, non farà bene a questo Consiglio, perché alla fine usciremo da quest'aula senza che nessuno, in realtà, abbia realmente vinto. Probabilmente, anzi sicuramente, avremo approvato un emendamento che però in qualche modo dovrà essere sviluppato: bisognerà capire come portare avanti quelle attività, bisognerà capire le modalità, bisognerà capire la legittimità di queste azioni, ossia tutti problemi che forse avremmo potuto risolvere con un sereno confronto in Commissione.
Di questo mi spiace un po', anche perché in realtà ho sentito l'Assessore Marrone che si è confrontato con alcuni colleghi. Io non facevo parte di quel gruppo di colleghi e non dico che avrei dato un apporto illuminante, però nel mio piccolo, magari, avrei proposto di cercare di accompagnare queste misure con altre misure, per dare anche delle prospettive e un orizzonte futuro a queste donne e non ridurre il tutto al solito dibattito che ormai sa molto di ideologico. In più, mi sembra che la campagna elettorale sia abbondantemente partita, quindi di questo mi spiace un po', perché è un tema troppo importante per essere trattato in questo modo e per diventare un oggetto di contrapposizione.
Penso di non dover dire altro su questa relazione e vedremo come proseguiranno i lavori.



PRESIDENTE

Grazie.
Concluse le relazioni di maggioranza e di minoranza, sospendo i lavori per procedere con la Conferenza dei Capigruppo in Sala A.
Pertanto, invito tutti i Presidenti di Gruppo e la Giunta di recarsi in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 18.45, riprende alle ore 19.23)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Si è conclusa la Conferenza dei Capigruppo.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 19.23)



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