Sei qui: Home > Leggi e banche dati > Resoconti consiliari > Archivio



Dettaglio seduta n.180 del 20/04/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

Scarica PDF completo

Argomento:


PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



(La seduta inizia alle ore 10.01)



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Per la gestione della seduta, si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza del 10 gennaio 2022, n. 1, come modificata dalla deliberazione n. 2 del 17 gennaio 2022 a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
Hanno chiesto congedo Carosso, Caucino, Chiorino, Cirio, Icardi, Nicco Protopapa, Riva Vercellotti, Stecco e Zambaia.
Il numero legale è 21.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Prima sull'ordine lavori.
Dà le comunicazioni sui congedi subito dopo? Perché vorrei prendere la parola anche sui dieci congedi.



PRESIDENTE

Adesso siamo nella parte della modifica dell'o.d.g. come da Regolamento poi ci saranno i congedi con le comunicazioni.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Come lei sa, in queste settimane abbiamo più volte sollecitato un incontro con la Giunta per avere delucidazioni su alcuni punti da chiarire della vicenda relativa al bilancio.
Fra le tante richieste che abbiamo fatto, almeno tre sono inevase e una la più problematica. Anche in vista di quanto stava accadendo sulle politiche sociali e sugli assegni di cura, nelle scorse settimane abbiamo chiesto di avere un'esatta fotografia di quanto speso negli anni 2019, 2020 e 2021 non trattandosi di dati sensibili, non sono dati che non possono essere conosciuti dagli Assessorati. Riguardo quel capitolo, che prima pesava 55 milioni, poi 53, poi 50 e oggi 45, volevamo sapere esattamente le destinazioni: quanti agli assegni di cura, quanti alla psichiatria, quanti per esempio, spesi per le parrucche per il post-operatorio oncologici.
Ecco, ancora oggi questa richiesta è stata inevasa.
Inoltre, sempre riguardo a quella vicenda, abbiamo chiesto un approfondimento sui fondi FSE. Ci sembrava giusto, poiché sia su questo capitolo sia sul diritto allo studio universitario si è citata la programmazione europea, in particolare del Fondo Sociale Europeo, per dire che quei tagli verranno ricollocati all'interno di quella strategia; anche in questo caso, è stata convocata una Commissione sul POR FESR (per chi non avesse seguito i lavori su un'altra strategia europea) e anche sull'FSE non abbiamo avuto risposta. Pertanto, siamo arrivati, di fatto, alla convocazione di questi giorni di Consiglio regionale senza conoscere esattamente la situazione degli assegni di cura in Piemonte e dell'impatto di questi tagli sul bilancio delle ASL.
Presidente, in conclusione, chiedo ovviamente, prima del punto 3) all'o.d.g., un'informativa su tale argomento. Si è arrivati al punto di farci dire dall'Assessore Marrone che secondo Picco, il Direttore dell'ASL TO1, che ha gestito in questi anni i fondi di questa missione-programma non bisogna preoccuparsi perché le spese delle politiche sociali sono pagate "a piè di lista"; almeno, così è stato detto a verbale. Riteniamo queste affermazioni di una gravità inaudita, perché neanche sulle politiche sanitarie viene pagato qualcosa a piè di lista in questo senso; in più stiamo parlando di politiche sociali e di assegni di cura.
Presidente, in questo caso, anzitutto chiederemmo una sospensione dei punti 3), 4) e 5), cioè quelli relativi alla parte di bilancio, per avere subito un'informativa da parte dell'Assessore Icardi e del Direttore Picco, al fine di conoscere esattamente lo stato degli assegni di cura in Piemonte e che cosa ha voluto dire, negli scorsi anni, quella missione-programma visto che non ci è stata data l'opportunità di analizzarla. Inoltre, prima di iniziare qualsiasi discussione, prima di qualsiasi illustrazione del bilancio, vorremmo avere anche un'informativa da parte dell'Assessore Icardi su questo tema delicatissimo.



PRESIDENTE

Grazie.
Chiedo se vi siano altre proposte di modifica. Se non ve ne sono, chiedo alla Giunta se intende proseguire con l'informativa richiesta dal Consigliere Grimaldi.
Se non c'è nessun cenno, proseguo con l'o.d.g., approvato ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è stato approvato il processo verbale del 15 marzo 2022.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi Hanno chiesto congedo Carosso, Caucino, Chiorino, Cirio, Icardi, Nicco Protopapa, Riva Vercellotti, Stecco e Zambaia. Nel frattempo ci ha raggiunto il Consigliere Riva Vercellotti, quindi il numero legale è 22. XXXXX b) Processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

Sono a disposizione e visibili sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula" i processi verbali relativi alle sedute del 22 marzo 2022.


Argomento: Gruppi consiliari

c) Variazione presidenza Gruppo Movimento 5 Stelle


PRESIDENTE

Informo che, con deliberazione n. 58 del 7 aprile 2022, l'Ufficio di Presidenza ha preso atto che, a decorrere dal 5 aprile 2022, le funzioni di Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle sono assunte dalla Consigliera Sara Disabato, in sostituzione del Consigliere Sean Sacco, e che le funzioni di Vicepresidente sono assunte dal Consigliere Sean Sacco in sostituzione del Consigliere Ivano Martinetti.


Argomento:

d) Presentazione progetti di legge


PRESIDENTE

L'elenco dei progetti di legge presentati sarà riportato nel processo verbale dell'adunanza in corso.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ai sensi del Regolamento, chiedo di intervenire sulle sue comunicazioni.
Mi dispiace apprendere per l'ennesima volta, visto il numero legale bassissimo (adesso siamo saliti da ventuno a ventidue e ricordo che la maggioranza ha più di trenta Consiglieri), che tra le tante indisponibilità ci sia quella di due Assessori del calibro di Carosso e di Icardi, quindi Vicepresidente della Regione e Assessore alla sanità.
L'aspetto ancora più grave, Presidente, è che per l'ennesima volta ci sia l'assenza.
Però le chiederei un po' di silenzio in aula, se è possibile.



PRESIDENTE

Sì, prego tutti i Consiglieri di sedersi ai loro posti.
Prego, Consigliere, continui pure.



GRIMALDI Marco

Per l'ennesima volta, mi spiace constatare l'assenza del Presidente Cirio.
È vero, "Tele Cirio" è sempre fra noi, lo vediamo ogni giorno sui TGR e sulle pagine dei giornali, ma è da mesi che proviamo ad avere un confronto con lui.
Credo che proprio la discussione del bilancio della Regione, che stiamo per iniziare con la discussione generale, sia il momento giusto per avviare questo confronto. Lo vediamo già questa mattina con le parti sociali fuori che manifestano per gli assegni di cura, poi ci saranno le mobilitazioni indette da CGIL, CISL e UIL per la stabilizzazione di tutti i precari che rischiano, nella sanità, di generare un buco di più di 4.000 persone, tra l'altro in una situazione così devastante per il sistema sanitario piemontese.
Nelle ore successive, come sapete, ci saranno le mobilitazioni della gran parte del mondo delle associazioni legate alla medicina di genere, alla difesa dei diritti, in particolare delle donne, e, successivamente, anche del mondo universitario studentesco.
In tutto questo, il Presidente Cirio ha avviato, più di un anno fa un'interlocuzione con tutti i Capigruppo di opposizione, dicendo che per uscire da questa lunga crisi pandemica ci sarebbe stato bisogno di tutto il lavoro istituzionale da parte della maggioranza e delle opposizioni, a partire dal nostro delicato bilancio. Eppure, come le dicevo, in quest'Aula è stato presentato un bilancio neutro, senza avere nessuna possibilità, per le parti sociali, di discuterlo, perché l'hanno conosciuto prima del maxiemendamento dell'Assessore Tronzano (poi è arrivato un subemendamento).
In tutta questa interlocuzione, non c'è stato un momento in cui il Presidente Cirio abbia voluto ascoltare, non tanto le voci delle opposizioni, quanto le parti sociali che chiedevano di avviare un confronto.
Mi faccia dire che per le opposizioni - e spero che lei abbia notizie del suo arrivo - iniziare l'ennesimo bilancio senza il Presidente di questa Regione, senza il Vicepresidente e senza uno degli Assessori che ha, nelle sue mani, la stabilizzazione di questi precari, è davvero un elemento sconveniente per l'inizio dei lavori tra di noi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Questioni sospensive sollevate dal Consigliere Grimaldi e dal Consigliere Sacco


PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Presidente, volevo sollevare una questione preliminare.
Abbiamo passato giornate intere in Commissione, per poi arrivare oggi in Aula a scoprire che al collegato alla stabilità abbiamo un emendamento in cui si danno ulteriori 63 milioni di euro per il contratto di servizio su ferro (stiamo parlando di Trenitalia), senza che nessuno dei colleghi possa sapere quale sia la contropartita di questo momento.
Fra l'altro, ricordo che in Commissione abbiamo discusso un ordine del giorno in cui si era chiesto di coinvolgere anche le associazioni dei pendolari, per condividere almeno le prospettive per il nuovo contratto di servizio e l'adeguamento del servizio stesso. A oggi, invece, non si sa ancora niente, però ci viene chiesto di votare un incremento di spesa per il nuovo contratto decennale, senza sapere cosa ci sarà scritto nel contratto e se saranno previsti aumenti del servizio. Dobbiamo votare una stabilità a occhi chiusi, fra altro con emendamenti dell'ultimo minuto senza sapere quale sarà il maggior servizio, visto che stiamo chiedendo maggiori risorse. Vorrà dire che i piemontesi pagheranno un contratto di servizio con una dotazione maggiore rispetto a quella passata, senza sapere quali saranno i servizi che daremo ai cittadini piemontesi e ai pendolari.
Prima di votare un adeguamento del genere, sarebbe il caso di sapere cosa stiamo votando, perché non possiamo essere messi nelle condizioni di votare un affidamento diretto, un incremento di spesa senza sapere neanche quale sarà l'effettivo beneficio che avranno i pendolari da questo provvedimento che oggi ci propone la Giunta.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Grazie, Presidente.
Intervengo a supporto - non che ne abbia bisogno - del collega Sean Sacco perché si tratta di un tema particolarmente importante. Ormai è un mese e mezzo che discutiamo di bilancio, di stanziamenti e di fondi, ma oggi ci troviamo un ulteriore emendamento di oltre sessanta milioni di euro sul trasporto pubblico locale (in realtà, su Trenitalia). Poiché vogliamo votare consapevolmente, vi chiediamo di illustrarci, di spiegarcelo, di fermare anche i lavori del Consiglio e di convocare, eventualmente, una I Commissione.
Nelle ultime due settimane abbiamo discusso emendamenti da 35 mila e da 70 mila euro che spostavano gli equilibri di bilancio e oggi ci troviamo, in Aula, a votare un emendamento da sessantacinque milioni, che impatta su uno dei due servizi principali che programma la Regione Piemonte, ossia il trasporto pubblico locale, anche ferroviario.
Presidente, sostengo questa preliminare nel senso che dobbiamo fermarci non per fare ostruzionismo e rallentare i lavori, ma per entrare nel merito della questione e capire insieme a quali servizi ulteriori corrisponde quest'incremento di spesa, anche perché nella motivazione dell'emendamento è scritto che Trenitalia potrà sviluppare nuovi servizi, ma su questo vi chiediamo di fermarvi un attimo e di aprire le Commissioni competenti I e II e discutere nel merito tale emendamento, anche nella sostanza dei servizi che si vanno a incrementare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Gallo.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire sulle preliminari al punto 3) all'o.d.g., perch immagino che quella in esame sia una preliminare al punto 5). Chiedo se posso prima intervenire sulla preliminare al punto 3) all'o.d.g. e poi vorrei ritornare su altre preliminari. Non so se la preliminare del Consigliere Sacco è sul punto 5), oppure in generale può essere interpretata come preliminare anche al punto 3). Vorrei prima sciogliere questo dubbio.



PRESIDENTE

Io farò confusione, ma voi ne fate più di me fra richieste d'informativa richieste di preliminari e richieste di pregiudiziali. Mi sembra che il punto sulle comunicazioni del Presidente sia superato, adesso voi fate riferimento all'articolo 71 del Regolamento sulle questioni preliminari.
Finite le comunicazioni del Presidente e approvati i processi verbali siamo passati al punto 3) dell'o.d.g., alla proposta di deliberazione n.
206, quindi le richieste di questioni preliminari le dovete svolgere sulla deliberazione n. 206, poi relativamente agli altri punti.



GRIMALDI Marco

Per me è tutto chiaro, infatti sto per presentare una questione pregiudiziale, una questione preliminare e una questione sospensiva sul punto 3). Il collega Sacco ha, di fatto, posto una questione preliminare che, secondo me, può anche essere interpretata sul punto 3) all'o.d.g.
perché il Consigliere, prima di affrontare la proposta di deliberazione 206, ha chiesto di essere aggiornato su un'informativa ben più importante come quella.



PRESIDENTE

Quindi è una questione sospensiva.



GRIMALDI Marco

Va bene, il Consigliere Sacco ha usato il termine preliminare, in realtà è una sospensiva, ma quello che chiedo è: possiamo noi Gruppi intervenire sulla richiesta del Consigliere? Sì? No? Per quanti minuti?



PRESIDENTE

Adesso siamo sulla richiesta di questione sospensiva del Consigliere Sacco del punto 3) all'o.d.g., per un'informativa della Giunta sui trasporti e rinnovo del contratto. Chi intende intervenire sulla questione sospensiva del Consigliere Sacco? Prego, Consigliere Grimaldi; ha facoltà di intervenire.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Credo che si debba sospendere il punto 3) e affrontare questa vicenda che tra, l'altro, anche in questo caso, come per gli assegni di cura, come per le stabilizzazioni, come per il diritto allo studio, non ne abbiamo avuto visibilità e non ne abbiamo avuto contezza fino a qualche momento fa.
Prima di iniziare con la proposta di deliberazione del bilancio di previsione del Consiglio regionale, che è un po', se mi permetta, un antipasto del bilancio più generale dell'Ente, credo che la richiesta del collega Sacco sia molto semplice, cioè vorremmo che l'Assessore Gabusi venisse in Aula per dirci come mai non ha avuto il tempo, in queste settimane, per illustrarci quest'emendamento. Chiedo anche al Presidente presente se ha avuto informazione, se avete almeno avuto un confronto in maggioranza perché ogni tanto, come avete compreso, come per il blitz dell'Assessore Marrone sul fondo vita, mi pare che anche la maggioranza non abbia avuto l'opportunità di scoprire gli emendamenti prima dell'inizio della discussione.
Essendo poi, Presidente Allasia, che l'Assessore Tronzano ha più volte ribadito a tutti i Capigruppo di opposizione che avrebbe voluto finire la discussione in Commissione, quindi per lui la discussione in Aula doveva essere un po' la conclusione, senza scostamenti, senza nuovi temi politici ma questo poi non è avvenuto anche solo per quello che ho appena detto cioè per la volontà dell'Assessore Marrone di cambiare gli estremi anche del suo bilancio facendo uno scostamento interno, mi pare di aver capito che ha questa vicenda sia saltata per tutta la Giunta.
Chiederei all'Assessore Tronzano, se è possibile, poiché è lui l'Assessore competente per il bilancio, di chiedere anche lui una sospensione dei punti 3), 4) e 5), in particolare del punto 3) all'o.d.g., che è il primo, per iniziare una discussione con l'Assessore Gabusi sullo stato dei contratti di servizio su quest'ennesimo schiaffo a tutta la Commissione competente che, tra l'altro, ricordo, è la Commissione trasporti, che in queste settimane non ha avuto la possibilità di questa illustrazione.



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste d'intervento sulla richiesta di sospensiva del Consigliere Sacco? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei chiedere una sospensiva sul punto 3) in particolare, visto che non sono state date delle informative sullo stato dei bilanci del 2020 e 2021 (ricordo che l'oggetto era quello dei tagli agli assegni di cura).
Chiederei, se è possibile, di sospendere il punto 3) all'o.d.g. e riprendere dall'aggiornamento che non è stato dato in quanto l'Assessore Tronzano non era ancora in grado di potercelo dare l'altra settimana quindi dopo aver dato la parola alla dottoressa Fenu sul POR FESR le opposizioni hanno chiesto, se era possibile, all'Assessore Tronzano di avere un aggiornamento sui fondi delle FSE.
Spiego perché è importante prima dell'inizio della discussione del bilancio di previsione finanziario del Consiglio regionale. Crediamo, infatti, che quando si inizia l'iter del bilancio di previsione del Consiglio, si chiuda ovviamente con quello della Regione Piemonte.
Prima di iniziare la trattazione dei punti 3), 4) e 5) all'o.d.g., crediamo opportuno avere, anche solo per sommi capi, come abbiamo avuto sul POR FESR, un'illustrazione di quelle che saranno le strategie del FSE, in quanto al suo interno dovrebbero esserci alcune soluzioni - secondo gli Assessori competenti - per talune materie.
Ne cito tre, in particolare, cominciando dal diritto allo studio universitario, dove vediamo quasi nove milioni di euro in meno rispetto alla fine dello scorso anno; è un bilancio che rischia, quindi, di vedere nella sua approvazione quasi 4.000 borse di studio in meno. Parliamo dell'Ente al diritto allo studio, che dovrebbe essere finanziato, appunto con fondi FSE; tuttavia, non avendo gli elementi per affrontarla (non possiamo disporre di slide o di schede illustrative com'è stato per il POR FESR), non possiamo nemmeno iniziare una discussione.
La seconda materia riguarda gli assegni di cura, come ci è stato detto dall'Assessore Marrone nella sua prima narrazione (perché ce ne sono state altre due). Restando alla prima versione dei fatti, parte di quella missione-programma sarà probabilmente sostituita dai fondi FSE. Anche in questo caso, però, non abbiamo avuto alcuna contezza quando la dottoressa Fenu ha preso la parola; anzi, lei è stata molto onesta, perché ha detto che, in realtà, non c'è ancora un'illustrazione di questi fondi. E così è stata sventolata la vicenda degli FSE anche sul tema del diritto allo studio scolastico.



(Commenti dell'Assessore Tronzano)



PRESIDENTE

Mi scusi, Assessore Tronzano: chieda la parola se desidera intervenire.



GRIMALDI Marco

Non devo parlare della dottoressa Fenu invano? Ho detto che è stata molto onesta.



(Commenti dell'Assessore Tronzano)



PRESIDENTE

Assessore Tronzano! Consenta al Consigliere Grimaldi di proseguire, sebbene abbia concluso il tempo a sua disposizione.



GRIMALDI Marco

Sì, sì. Dico solo che se ho offeso qualcuno, ovviamente me ne scuso: stavo semplicemente citando una Dirigente della nostra Regione, tra l'altro riconoscendole il fatto che non aveva in questo momento la possibilità di illustrare questa parte di programmazione dei fondi, anche perché se ho compreso.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio (fuori microfono)

Non è la sua competenza, tra l'altro!



PRESIDENTE

Assessore Tronzano, le chiedo di non intervenire!



GRIMALDI Marco

Se l'Assessore Tronzano vorrà prendere la parola, potrà farlo non appena avrò concluso il mio intervento.
Ricordo solo all'Assessore Tronzano che ha fatto.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio (fuori microfono)

Non si preoccupi, ho preso nota di tutto.



GRIMALDI Marco

Si segni tutto, se è possibile. Ma non sarò io a dirle che dovrebbe non intervenire mentre gli altri parlano.



PRESIDENTE

Scusate, se sono di troppo, esco! Assessore, lo dico anche a lei.
Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, pongo in votazione le questioni sospensive testé presentate.
Ricordo che è stata presentata una questione sospensiva del punto 3) all'o.d.g. da parte del Consigliere Sacco, relativamente al rinnovo del contratto del servizio ferroviario. È stata presentata una seconda questione sospensiva del punto 3) all'o.d.g. da parte del Consigliere Grimaldi relativamente ad un'informativa della Giunta sugli FSE.
Ricordo che il numero legale è 22.
Indìco la votazione palese sulle questioni sospensive sollevate dal Consigliere Sacco e dal Consigliere Grimaldi.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame proposta di deliberazione n. 206, inerente a "Bilancio di previsione finanziario del Consiglio regionale del Piemonte per il triennio 2022-2023 2024"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori con l'esame della proposta di deliberazione n. 206, di cui al punto 3) all'o.d.g. Il provvedimento è stato licenziato all'unanimità dalla I Commissione in data 11 aprile 2022.
Chiedo all'Aula se posso dare per illustrata la relazione.



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

No. Procedo, quindi, con la relazione introduttiva.
"L'Ufficio di Presidenza, con propria deliberazione n. 125 del 29 dicembre 2021, ha approvato la proposta del Consiglio regionale del bilancio di previsione finanziario per il triennio 2022-2023-2024. Sul progetto di bilancio il Collegio dei Revisori dei Conti ha espresso parere positivo come da relazione trasmessa in data 24 gennaio 2022.
La proposta è stata predisposta in coerenza con le regole e i principi contabili previsti dal decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118.
Il bilancio di previsione finanziario, di durata triennale, con carattere autorizzatorio e aggiornamento annuale, anche ai sensi del nuovo "Regolamento per l'autonomia contabile del Consiglio regionale" rappresenta il quadro delle risorse che s'intendono acquisire e del relativo impiego per programmi e attività che l'Amministrazione intende realizzare e definiti dell'Ufficio di Presidenza.
Il bilancio di previsione, una volta approvato, troverà poi articolazione nel Documento tecnico di accompagnamento al bilancio e nel bilancio finanziario gestionale consistente nella ripartizione in capitoli/articoli assegnati alle Direzioni competenti per la corretta gestione del ciclo entrate/spese approvate dall'Ufficio di Presidenza.
Si evidenzia come il Consiglio regionale: non costituisce il Fondo crediti di dubbia esigibilità in relazione alla natura delle entrate del Consiglio, costituite per oltre il 99% da trasferimenti da parte della Regione Piemonte non ha contratto alcun mutuo o indebitamento e non ha attivato contratti in strumenti finanziari e derivati non ha prestato garanzie principali e sussidiarie in favore di enti e altri soggetti non ha propri enti o organismi strumentali non possiede partecipazioni di tipo societario.
Il bilancio di previsione del Consiglio regionale del Piemonte per l'esercizio 2022-2024 si presenta complessivamente analogo nell'architettura a quello relativo agli esercizi precedenti degli anni 2021-2023, risultando sostanzialmente identiche le macro voci di entrata e spesa.
Così come stabilito dalla legge regionale del 2001, la principale fonte di entrate iscritte al bilancio risulta essere quella prevista per le spese di funzionamento del Consiglio regionale. Il fabbisogno finanziario da richiedere alla Giunta regionale, ai sensi della legge regionale del 2001 è stato determinato sulla base dell'esame delle previsioni di spesa, come saranno esposte successivamente.
Si precisa che la corrispondente spesa per la Regione costituisce voce obbligatoria. I trasferimenti correnti per il 2022, come previsione, sono di 49.900 mila euro, mentre la previsione per il 2023 è di 48.800 mila euro, e per il 2024 la previsione è di 48.200 mila euro.
Per l'annualità 2022 il trasferimento è determinato da parte della Giunta in circa 49.700 mila euro. Tale previsione di entrata, rispetto a quanto iscritto nel bilancio triennale 2021-2023 assestato, comporta un maggior stanziamento pari a circa 930 mila euro, principalmente riconducibili a incrementi delle spese per il personale e alcuni accantonamenti: incrementi stanziamenti derivanti da risorse non utilizzate dell'anno precedente (uffici di comunicazione e dei Gruppi) per circa 680 mila euro e adeguamento al parametro contrattuale (circa 85 mila euro) rinnovo contratto nazionale del lavoro (420 mila euro).
Completano il quadro delle entrate iscritte a bilancio ulteriori risorse per circa 370 mila euro.
Gli ulteriori trasferimenti dalla Giunta, riguardanti la corresponsione delle indennità di carica, di funzione e indennità di fine mandato degli Assessori, assegni vitalizi ex Assessori, IRAP e rimborsi missioni, sono gestiti come partite di giro e quindi non rientrano nell'ambito su descritto del trasferimento ordinario.
A completamento di quanto esposto si ricorda che, successivamente all'approvazione del rendiconto e dell'assestamento al bilancio di previsione, saranno inoltre disponibili le seguenti ulteriori risorse (già riscontrabili nella tabella dimostrativa dell'avanzo di amministrazione): parte libera dell'avanzo presunto per circa 11.250 mila euro parte destinata alle spese d'investimento per circa 6.800 mila euro quota non ancora applicata al bilancio di previsione della parte accantonata per circa 750 mila euro (parte accantonata pari complessivamente a circa 3.770 mila euro).
Risulta invece già integralmente applicata al bilancio di previsione la parte vincolata dell'avanzo di amministrazione, pari a circa 2.120 mila euro.
Le spese iscritte nel triennio 2022-2024 riguardano in gran parte la Missione 1 denominata "Servizi istituzionali, generali e di gestione". Le spese correnti per il 2022, ovvero quelle che riguardano il funzionamento ordinario del Consiglio regionale, ammontano a circa 55.930 mila euro, di cui quelle effettivamente da finanziare con risorse "fresche" sono pari a 48.200 mila euro.
Queste sono assolutamente in linea con quelle degli anni precedenti.
Le spese d'investimento sono pari per il 2022 a circa 13.700 mila euro finanziate come segue: circa due milioni di euro mediante applicazione di nuove risorse circa 11.820 mila euro relativi a spese di conto capitale, mediante utilizzo del fondo pluriennale vincolato.
Come già evidenziato, successivamente all'approvazione del rendiconto e dell'assestamento al bilancio di previsione, sono poi disponibili ulteriori risorse, destinate agli investimenti, per circa 6.800 mila euro.
Le spese d'investimento principali sono così individuate: immobile di via Arsenale, lavori Palazzo Lascaris, lavori ex Banco di Sicilia, palazzina piazza Solferino, piano di sviluppo triennale 2021-2023 sui servizi informativi/CSI.
Ho riassunto in pochi minuti il quadro del fabbisogno finanziario del Consiglio regionale che, richiamo ancora, conferma il trend di spesa complessiva degli ultimi anni e gli stanziamenti necessari alle spese d'investimento ottenuti mediante l'utilizzo di avanzi di amministrazione e risparmi ottenuti dal contenimento delle spese correnti".
È aperta la discussione generale.
Sono previsti dieci minuti per ogni intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In primis, le faccio i nostri migliori auguri. Abbiamo appreso negli scorsi giorni che la sospensiva richiesta da alcuni Gruppi, anzi in particolare dal Consigliere Bongioanni, Capogruppo di Fratelli d'Italia, non è andata a buon fine. Lei, Presidente, non l'ha detto nelle comunicazioni iniziali o forse non ho compreso se in qualche modo ha dato per acquisita questa vicenda. Se capisco bene, il TAR ha messo quasi (possiamo dire così) la parola fine all'accusa che noi riteniamo inaccettabile al nostro sistema di voto e anche su una vicenda molto delicata che ha riguardato gli Uffici.
Di fatto, è stata la prima volta che un Gruppo di maggioranza - e sarebbe stato altrettanto grave se l'avesse fatto uno dei Gruppi di opposizione ha presentato una richiesta che rischiava di compromettere non solo i rapporti di fiducia fra quest'Aula e i dipendenti, ma anche fra i Gruppi di maggioranza e opposizione e l'Ufficio di Presidenza.
Perché inizio così? Perché credo che siamo l'unico caso in Italia in cui da un ricatto ormai pubblico si è passati a delle minacce, si è passati a dei rimpasti e addirittura alle carte bollate. Eppure - e lo metto in collegamento con quello che ha appena descritto - credo che il bilancio del Consiglio regionale è stato in questi anni gestito al meglio ed è - spero Presidente - un riconoscimento al lavoro delle opposizioni e della maggioranza che hanno fatto parte dell'Ufficio di Presidenza. Vorrei quindi ringraziare anche i colleghi, perché le opposizioni negli scorsi anni hanno lavorato con lei e mi riferisco, in particolare, ai colleghi Salizzoni e Bertola, ma un ringraziamento va a chi oggi ci rappresenta, quindi al collega Valle e al collega Martinetti.
Dico questo perché abbiamo avuto dei dubbi sull'opportunità di alcune scelte. Anche lei, Presidente, secondo noi ha fatto scelte sbagliate dal punto di vista della gestione dei rapporti fra maggioranza e opposizione e fra Giunta e opposizione, ma quello riguarda il piano istituzionale di quest'Aula.
Diversa, però, è la gestione del bilancio e delle attività correlate alla nostra vita pubblica. Dalla sua illustrazione non è emerso, per esempio, un lavoro straordinario degli ultimi due anni da parte dei nostri Uffici anche nella gestione, per esempio, della democrazia e di quest'Aula. Lo dico per chi è collegato in questo momento, perché forse non tutti sanno che siamo stati fra i Consigli regionali che hanno avuto meno sospensioni in questi due anni; fin da subito abbiamo avuto attività legislativa, di Commissione e di Consiglio passate a una gestione in remoto. Questo ha significato per il CSI Piemonte, in particolare, ma anche per tutti i nostri dipendenti del Consiglio regionale, un'accelerazione verso un sistema che era in parte già studiato, anche se non rodato; tutti noi abbiamo appreso in poche ore come si poteva costruire, per esempio, un quadro emendativo di un bilancio.
Questo ve lo ricordo perché adesso siamo di nuovo di fronte a un bilancio gestito in presenza, ma negli scorsi anni, addirittura ancora nella prima ondata di pandemia, abbiamo utilizzato tutte le possibilità di un sistema come Webex che abbiamo visto crescere anche dentro la storia di questo Consiglio regionale. Ricordo che le prime votazioni le abbiamo fatte tutte per appello nominale, pian piano arrivando a dei sistemi di voto, se è possibile, ciechi e indipendenti e lì ritorno.
Perché cito questa vicenda del TAR? Perché resta incredibile che, dopo un'escalation che ha visto addirittura un ritardo di quasi quattro-cinque mesi dell'Ufficio di Presidenza, dopo una vicenda che pensavamo fosse del tutto conclusa, con il cosiddetto "patto dell'opossum" e con quelle che sono state le nuove deleghe date all'Assessore Marrone, pensavamo che questa vicenda sarebbe finita lì. Invece c'è voluta una decisione del TAR che ha respinto la richiesta di sospensiva del Capogruppo di Fratelli d'Italia, Paolo Bongioanni, sull'elezione dell'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale. Lei non l'ha citato, ma fra le spese che dobbiamo mettere da parte, ahimè, ci sono quelle legali, quelle che avremmo dovuto affrontare qualora questa vicenda fosse andata avanti.
Resta incredibile che l'Assessore Marrone, la cui escalation non cessa mai dalle minacce all'Istoreto e ai fondi alle associazioni pro vita, alle amicizie filoputiniane, invece di essere marginalizzato e ridimensionato sia stato addirittura promosso. Il fatto che un partito come Fratelli d'Italia, che ha iniziato la legislatura con l'arresto per voto di scambio del suo recordman di preferenze, abbia ottenuto ancora più spazio ha dell'incredibile. In quel momento, e lo ricordo con un Assessore in manette per i suoi rapporti con la 'ndrangheta, avremmo dovuto porre fine a questa legislatura; invece, oggi Fratelli d'Italia non solo alza il tiro, non solo chiede più forza nella Giunta, ma addirittura ha messo in mora per diverse settimane quest'Aula.
Ricordiamoci che se questo bilancio viene discusso il 20 di questo mese è perché per settimane abbiamo avuto questa incognita fino al 13! Addirittura l'Ufficio di Presidenza poteva essere ricacciato indietro e poteva essere rifatta una votazione, qualora questo partito di maggioranza avesse avuto ragione.
Chiudo perché non ho tanto altro da dire in questi ultimi due minuti e mezzo, se non che spero che i piemontesi si accorgano in che mani sono finite le loro speranze. Assicuro loro che ovviamente, da parte delle opposizioni, abbiamo avuto un occhio vigile sui conti del Consiglio regionale; vigile perché, come sapete, avete davanti una delle prime generazioni di Consiglieri regionali senza vitalizi, ma tra l'altro dico ahinoi, senza nessun altro sistema alternativo.
Non ho nessuna paura a dire in quest'Aula che siamo in un vuoto, un vuoto legislativo nazionale, perché non ci sono neanche i cosiddetti sistemi previdenziali previsti per tutti gli altri, quelli contributivi. Molti di noi vorrebbero contribuire con i propri emolumenti a un sistema pensionistico. Invece, siamo davanti a una divisione sbagliata, cioè quella di chi, magari assunto a tempo indeterminato nel pubblico o nel privato può mettersi in aspettativa non retribuita e avere una sorta di figurativo mentre altri colleghi avranno un fondo privato e dovranno gestirsi direttamente questa cosa. Questo è un errore e vorrei che almeno chi ci ascolta sappia che non esiste neanche un fondo per una possibile legge sul contributivo; però, come avete sentito dal Presidente, gestiamo ancora l'eredità del passato, quindi ogni mese vengono giustamente dati dei contributi, mettiamola così, come se fossero di fine mandato a dei colleghi che hanno fatto parte di questo emiciclo.
D'altra parte, come avete sentito, i conti sono in ordine; abbiamo solo un investimento molto importante ancora da fare, per esempio, per il rinnovo di quest'Aula. Sappiamo e abbiamo appreso dalla sua voce che, in realtà, il costo della pandemia ha avuto sì delle ricadute ma marginali, insomma. A parte questo plexiglass che qualcuno vedrà nelle nostre dirette, tutto il resto del lavoro è stato sulle spalle dei nostri dipendenti e su di essi chiudo negli ultimi venti secondi che rimangono.
Questo è uno dei momenti in cui dobbiamo ringraziare il fatto che tante persone, senza avere avuto la possibilità di sceglierlo, hanno prima utilizzato in remoto al massimo le loro professionalità e, oggi - e chiudo proprio su questo - ricordo che il tema del lavoro mobile vale per questo Consiglio regionale e vale per la Regione Piemonte. Credo sia un'opportunità vera che ci richiama a delle responsabilità, anche rispetto al futuro della terra, perché il lavoro agile può essere un pezzo di alternativa del lavoro del futuro.
Anche oggi dobbiamo ringraziare tutti quei lavoratori e quelle lavoratrici che hanno reso possibile il lavoro in quest'aula.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Mentalmente costruisco in questo momento per pochi minuti, non dieci l'intervento, ma mi ha sollecitato il collega Grimaldi a elaborare un pensiero che provo a condividere con l'Aula.
Sto sulla sua traccia, ossia quella che parte dai rapporti che vanno discussi in questo punto all'o.d.g., all'interno della maggioranza. Non lo dico strumentalmente, lo dico perché, fuori, il Piemonte ha necessità di enti pubblici in grado di affrontare, con determinazione, le mille difficoltà.
C'è un tema che deve riguardare la politica nel suo complesso: la stabilità, perché in palio c'è il destino della comunità piemontese. Non voglio esagerare con le parole e cercherò di essere molto sobrio in quest'intervento, ma riguarda la differenziazione in atto da mesi, non soltanto nei confronti dei confini regionali, ma anche nella dimensione nazionale. Addirittura voi siete una maggioranza che, rispetto al Governo nazionale, ha un pezzo importante a sostegno del Governo Draghi, mentre l'altro pezzo, Fratelli d'Italia, è all'opposizione.
Questo cortocircuito nazionale da mesi sta ricadendo, con effetti negativi su tutto il territorio nazionale e anche qui in Piemonte.
Non è il desiderio di strumentalizzare questa vicenda, però siete una coalizione. Noi abbiamo vissuto, a sinistra, la complessità del conflitto quindi abbiamo molto da raccontare rispetto a questa storia, però voi date le dimensioni dei problemi. Noi vi richiamiamo a una stabilizzazione del governo piemontese: quando la politica porta il suo conflitto nelle aule dei tribunali, in questo caso civili, seguendo il Codice Civile, non è mai una bella cosa. È un modo per de-concentrarvi rispetto alle soluzioni dei problemi che aspettano là fuori.
Il richiamo è un richiamo di natura politico-istituzionale: siate adeguati ai tempi in cui viviamo tutti, soprattutto quelli in difficoltà; trovate le ragioni per camminare insieme, pur sbagliando. Voi prendete, di norma strade sbagliate, ma almeno prendetele insieme, non dividetevi su strade sbagliate. Provate a stare uniti lungo la vostra strada errata, ma se poi è un vicolo cieco, noi cercheremo di darvi una mano a tornare indietro.
Molte volte siete tornati indietro rispetto alle scelte che avete fatto; ci avete ascoltato un po' all'ultimo, però l'invito è di camminare insieme lungo le vostre strade sbagliate.
Sul punto da lei relazionato, Presidente, credo di doverle dire - non so se a nome del Gruppo del Partito Democratico, perché non ho avuto modo in questi minuti di confrontarmi con i colleghi - che dalla sua relazione dalla verifica dei numeri dietro di cui è evidente che si manifesta un orientamento gestionale, il mio approccio è un approccio positivo.
Da una lettura appropriata del bilancio del Consiglio regionale non si pu non ricavare una gestione sobria del bilancio stesso, soprattutto paragonata alle gestioni di altre Regioni d'Italia.
Noi dovremmo essere - non uso mai questa parola perché non è bella, ma in questo caso sì - orgogliosi del fatto che siamo i Consiglieri regionali che, nel complesso, costano meno di tutti gli altri Consiglieri regionali d'Italia. Lo dico perché, in questa fase, la politica deve allineare i suoi costi alle esigenze, alle aspettative e alla vita difficile dei piemontesi.
Siamo sempre privilegiati, per essere chiari, e non importa (e in questa fase ancora meno) se non abbiamo più di quello che ci spetta, ivi compreso un contributo pensionistico, non un vitalizio. Non importa se potremmo forse avere più di quello che ci siamo riservati. Dobbiamo continuare a sentirci dei privilegiati rispetto a ciò che capiterà fuori, però lo dico nel solco della sobrietà con cui è stato affrontato il previsionale del bilancio del Consiglio regionale.
Si può fare di più e ragioniamoci, nel senso che si può sempre fare di più e meglio, ma ciò che io non intendo fare, Presidente - so che lei è d'accordo, anzi, l'auspicio è che anche lei sia d'accordo - è che per troppo tempo nel nostro Paese è avvenuto un dibattito volto a indebolire il ruolo della politica, a evidenziare sempre più, spesso con ragione, ma a volte con troppo ridondanza - strumentalmente, questo sì - gli eccessi della politica, dei costi della politica, delle derive della politica. Un conto sono le derive, un conto è ridare dignità alla politica: sono due questioni differenti. Ridare dignità alla politica significa anche avere il coraggio di dire che chi fa politica nelle Aule legislative non può essere un ripiego per chi la fa, non può essere una faccenda da dopolavoro, non può essere un riempitivo, ma dev'essere un alto impegno a favore del prossimo.
Credo che in questo periodo sia poco comprensibile un messaggio così come ho provato a formularlo. Però, Presidente, anche noi ne abbiamo bisogno: sobrietà, moderazione nei costi e restituzione della dignità alla politica e alle istituzioni perché - adesso uso questa parola - qui dentro ci sta il senso della democrazia. Se indeboliamo i fattori democratici, rischiamo di lasciare altrove il luogo delle decisioni per le nostre comunità. Io sono tra quelli, insieme con voi, che sente il bisogno, in questa fase soprattutto, di richiamare all'alto valore della democrazia e della politica restituendole, nei fatti con l'esempio, la giusta dignità.



PRESIDENTE

Vi sono ulteriori interventi in discussione generale? È chiusa la discussione generale.
Vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Mi dispiace il silenzio da parte della maggioranza a sostegno di questo bilancio. Di solito, oltre al Presidente, si ascoltano volentieri le voci da parte di chi ha contribuito, ovviamente, al bilancio dell'Ente.
Vedo da settimane uscite dei giornali, alcune delle quali insinuano delle vicende di cui non abbiamo contezza, nel senso che non abbiamo fatto nessun accesso agli atti sui vostri contratti di consulenza e collaborazione. Vedo quotidianamente degli articoli che, tra l'altro, la riguardano, Presidente e che forse lei dovrebbe, in qualche modo, a un certo punto, anche smentire o in qualche modo rileggere anche perché, come avrà capito, queste richieste non vengono dalle opposizioni, ma - immagino - dagli uffici della Presidenza o della sua maggioranza. Per quanto noi non abbiamo messo nessun dito nella piaga, vedo che al centro ci sono delle megaconsulenze, fra cui quelli degli uffici legislativi, tra l'altro non solo suoi, ma anche del Gruppo della Lega a Montecitorio.
Noi non vogliamo, come hanno fatto alcuni colleghi, ricorrere né alle carte bollate né alle veline agli uffici giudiziari competenti né, come ha visto ai comunicati stampa sulle vostre spese. Le spese del personale sono chiare a tutti. Non so se, come dicono alcuni fonti giornalistiche, siamo così al di sopra di altre Regioni; a me non sembra anche perché - soprattutto lo voglio dire per chi ci ascolta - gli uffici regionali dei nostri Gruppi sono legati, tra l'altro, a un provvedimento nazionale, quindi ogni collega alcuni titoli e sentenze di alcuni giornali online non valgano per tutti ha più collaboratori, ma quella vicenda è legata a un contratto nazionale, tra l'altro a un massimale che è uguale per tutti.
Vedo, invece, su alcune testate alcune spese invece che vengono considerate troppo grandi. Lo dico a tutti: noi non abbiamo fatto nessun accertamento sulle consulenze e sulle collaborazioni di Palazzo Lascaris, che stanno nel limite e nei massimali già in qualche modo rivisti dallo scorso Ufficio di Presidenza. Queste notizie continuano a rimbalzare, anche relative a chi prenderebbe lauti stipendi ben più alti di quanto si lavori, perché in questi articoli viene detto che ci sono alcuni collaboratori che non sono mai stati presenti in Aula, ma come il Presidente ben sa, alcune consulenze possono nascere dal punto di vista legislativo anche non in presenza.
Mi chiedevo, Presidente, se non è il caso, poiché siamo proprio in fase di bilancio e questi articoli mi pare siano pubblicati in vista dell'approvazione di questo bilancio, di prendere la parola, lei o i colleghi della Lega interpellati e di Fratelli d'Italia, per chiudere una vicenda che, a questo punto, diventa anche interessante, nel senso che, dal punto di vista dell'opinione pubblica, è opportuno sapere esattamente se è vero che questi consulenti e questi responsabili degli Uffici legislativi hanno doppi contratti sia qui in Consiglio regionale sia in Parlamento, e se corrisponde al vero che non sono mai stati presenti a palazzo Lascaris.
Grazie.



PRESIDENTE

Non essendovi ulteriori richieste per dichiarazione di voto, pongo in votazione la proposta deliberazione n. 206.
Ricordo che il numero legale è 22.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 206, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Non funziona la mia tastiera, per cui volevo annunciare il mio voto favorevole.



PRESIDENTE

Verifichiamo la sua postazione.
Nel frattempo, diamo atto a verbale che il Consigliere Gallo ha votato a favore.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Questione sospensiva sollevata dal Consigliere Grimaldi


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Le chiederei, se è possibile, una sospensiva del punto 4) per procedere preliminarmente, a un'informativa da parte degli Assessori competenti.
In queste settimane, come le ho ricordato anche per i punti precedenti abbiamo assistito a una vicenda unica, nel senso che negli scorsi anni abbiamo sempre iniziato la trattazione del bilancio con un'illustrazione generale del provvedimento, ovviamente ancora non definitivo, da parte degli Assessori. Spesso la Giunta, così come la maggioranza e le opposizioni, emendavano il testo del bilancio pian piano, durante la discussione. Negli scorsi anni si è arrivati a dei maxiemendamenti della Giunta alla fine della discussione in Commissione; addirittura, alcuni maxiemendamenti sono stati poi approvati in Aula (anzi, la gran parte dei bilanci della scorsa legislatura sono stati approvati alla fine di una lunga discussione in Aula!).
Che cosa è avvenuto in questo bilancio preliminare? È successo che la Giunta ha depositato un bilancio che è andato in consultazione per le parti sociali. Non so se avete avuto la fortuna in queste settimane di leggere le considerazioni delle parti sociali: la gran parte di esse ha lamentato la poca trasparenza e l'impossibilità di fornirci suggerimenti; sembrava un bilancio in dodicesimi semplicemente moltiplicato per tutto l'anno. Perché? Perché è avvenuta una cosa assai strana: è iniziato l'iter del bilancio; è arrivato un maxiemendamento su cui, ovviamente, non sono pervenute osservazioni dalle parti sociali (perché il maxiemendamento è arrivato successivamente); in seguito è arrivato un subemendamento al maxiemendamento. Cosa ancora più incresciosa, dopo il subemendamento al maxiemendamento alcuni Assessori hanno deciso di presentare comunque degli emendamenti.
In cosa consiste la richiesta di sospensiva? Noi vorremmo che l'Assessore Tronzano ripercorresse tutta questa vicenda esprimendo una parola definitiva prima dell'inizio della trattazione del punto 4) all'o.d.g.
quindi prima dell'introduzione dei punti 5) e 6). La propongo ora proprio perché vorrei che la sospensiva venisse fatta prima di questa deliberazione e prima di trattare, ovviamente, i punti successivi, perché credo che sia importante per tutti conoscere le regole del gioco.
Le regole del gioco vogliono dire una cosa semplice.



PRESIDENTE

Concluda, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Vorremmo sapere esattamente chi porterà, da qui alla fine della discussione dei nostri bilanci, ancora emendamenti, e se corrisponde al vero che la Giunta presenterà oltre al maxiemendamento.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo se vi siano interventi a favore della richiesta di sospensiva test avanzata dal Consigliere Grimaldi.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, né ulteriori richieste di sospensiva, procedo con la votazione della richiesta avanzata dal Consigliere Grimaldi, che richiede la sospensione della trattazione del punto 4) per un'informativa dell'Assessore Tronzano sull'iter di approvazione del bilancio.
Ricordo che il numero legale è 22.
Indìco la votazione palese sulla questione sospensiva sollevata dal Consigliere Grimaldi.
Annullo la votazione, perché è andato in blocco il sistema. Il rifacimento del sistema di votazione è una delle spese che vengono tanto decantate e che prima o poi si faranno, a discapito di tutti coloro che possono criticare le spese che verranno effettuate in Consiglio! Indìco la votazione palese sulla questione sospensiva sollevata dal Consigliere Grimaldi.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Questione preliminare sollevata dal Consigliere Grimaldi


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Intervengo sempre ai sensi dell'articolo 71 per richiedere non una sospensiva, ma una preliminare sulla conduzione dei lavori. Prima di iniziare il punto 4) - come in parte abbiamo chiesto indirettamente nelle comunicazioni, ma ora lo facciamo formalmente - le chiediamo che per il prosieguo dei lavori siano presenti il Presidente della Giunta oppure il Vicepresidente. È una questione di galateo istituzionale, ma anche di rispetto di quest'Aula. È incredibile, lo ripetiamo, che sulle vicende del bilancio il Presidente o il Vicepresidente non siano presenti in Aula.
Credo che sia una questione di rispetto verso tutti i colleghi e non solo delle opposizioni, ma anche per la maggioranza, che ha nel Presidente Cirio e nella sua esposizione mediatica tutta la sua copertura. Abbiamo il Vicepresidente Carosso che si occupa di tante vicende e spero che, prima o poi, si occupi anche delle nuove deleghe che gli sono state assegnate.
Pertanto, per quanto riguarda la conduzione dei lavori, se è possibile, le chiederei di iniziare il provvedimento solo quando il Presidente o il Vicepresidente saranno in Aula.



PRESIDENTE

La Giunta è presente, perciò la richiesta di preliminare non può essere accettata, perché non ci sono le condizioni. C'è la Giunta, è presente l'Assessore Tronzano e anche altri Assessori, perciò non ci sono le condizioni per accettare la questione preliminare che ha appena chiesto.


Argomento: Bilancio - Finanze - Credito - Patrimonio: argomenti non sopra specificati

Esame proposta di deliberazione n. 226, inerente a "Modifica della deliberazione del Consiglio regionale 23 febbraio 2021, n. 120-3140 (Modifica della deliberazione del Consiglio regionale 2 ottobre 2018, n. 317-36198 ai sensi dell'art. 111, comma 4 bis del d.l. 18/2020, conv. in L. 27/2020, sulla base delle risultanze di cui alla Legge regionale 21 ottobre 2020, n. 25 'Rendiconto generale per l'esercizio finanziario 2019') quale presa d'atto dell'articolo 1, comma 603, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2022 e bilancio pluriennale per il triennio 2022-2024)"


PRESIDENTE

Passiamo a esaminare la proposta di deliberazione n. 226, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione il 1 aprile 2022.
La parola all'Assessore Tronzano per l'illustrazione.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Ringrazio il Consiglio e anche il Presidente Riva Vercellotti e i Consiglieri per le discussioni che svolgiamo sempre con grande attenzione all'interno delle Commissioni.
Facciamo un pezzo per volta e cerchiamo di arrivare a capo di tutto, e lo dico soprattutto per i cittadini che ci ascoltano, perché ho sentito in quest'Aula parole esagerate da parte di un Consigliere in particolare. È l'unico che interviene in maniera distruttiva, perché gli altri interventi sono sicuramente costruttivi.
In questa discussione - che sarà ampia quanto vorremo ma entro il 30 aprile bisognerà approvare il bilancio - certamente faremo chiarezza su tutti i punti, un pezzo per volta, con calma e pazienza e vedrete che tutto si chiarirà. Poi ognuno rimarrà sulle proprie opinioni, ma quello che toglieremo è quel velo di dubbio che un Consigliere in quest'Aula continua a sollevare in maniera inappropriata. Lo dico, perché le istituzioni vanno rispettate e ne approfitto, Presidente, per dire che, se si ha rispetto delle istituzioni, non bisogna che vengano messe parole in bocca ai funzionari. Se non c'è un virgolettato specifico su quello che dice Picco o su quello che dice Fenu, invito i Consiglieri di quest'Aula a non pronunciare parole che sicuramente non sono state pronunciate nella maniera in cui il Consigliere le ha illustrate. I funzionari, che sono tutte persone che rispettano le istituzioni, devono essere rispettati. Sia chiaro! Arriviamo alla nostra delibera e prego anche i cittadini, se avranno voglia di approfondire l'argomento bilancio - che è sempre molto complicato - di andare a vedere nel tempo le questioni che solleviamo in quest'Aula.
Il decreto legge n. 35 era un nostro impegno, l'abbiamo detto sin dall'anno scorso. Ci sono impegni che personalmente cercherò di mantenere, che a oggi non sono ancora riuscito a fare. Queste sono critiche dei Consiglieri Sacco e Bertola in particolare. Io vorrei approvare il bilancio entro il 31 dicembre, ma purtroppo le litanie e le liturgie democratiche, come diceva giustamente il Consigliere Ravetti, che sono da rispettare, ci portano molte volte a non essere così puntuali come si vorrebbe. Però questo fa parte della democrazia. Certamente da parte dell'Assessore c'è e continua a esserci la volontà di chiudere il bilancio preventivo entro il 31 dicembre.
Vedremo se quest'anno sarà quello buono, ma non lo so, non lo dico più.
Invece l'altro aspetto del decreto legge n. 35 era un impegno che siamo riusciti a mantenere. Ho avuto un'interlocuzione molto opportuna e molto importante con il MEF e ringrazio il Direttore della mia divisione, che è il dottor Lepri, e tutti i funzionari. Ringrazio anche il Presidente Cirio per essere intervenuto sull'argomento addirittura in prima persona. Questo ci ha consentito, senza clamori, di liberare risorse per il futuro, più cospicue nei prossimi anni e un po' meno in questo anno specifico.
Questo tipo di deliberazione, che approveremo in Aula in questo momento ridisegna sostanzialmente il piano di rientro. Lo dico a beneficio dei cittadini: il disavanzo nostro, cioè la differenza fra spese ed entrate al 31 dicembre 2021, si attesta a cinque miliardi e 581 milioni. È in discesa da anni e anche la precedente Amministrazione è andata in questa linea e chiunque faccia questo tipo di sacrifici - obbligatori peraltro, ma sono sempre sacrifici richiesti ai cittadini - dev'essere premiato e applaudito.
Noi continuiamo in quel solco, diminuendo costantemente il disavanzo negli anni.
Il nostro disavanzo alla fine del 2022 diminuirà ulteriormente di circa altri 300 milioni di euro. Detto questo, a seguito della legge che citava il Presidente, la legge n. 234/2001, dobbiamo però ridisegnare il rientro del disavanzo del decreto legge n. 35. Questa deliberazione sostanzialmente, pone questo tipo di situazione; in più, con la legge n.
234 del 2021 si chiude la gestione commissariale della Regione Piemonte e finalmente la Regione Piemonte è equiparata alle altre Regioni, il che mi pare già un altro importante passo in avanti.
Pertanto, nella deliberazione di oggi, che invito il Consiglio ad approvare, si ridisegna la riparametrazione, diciamo così, del DL n. 35 negli anni a venire.



PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE GRAGLIA



PRESIDENTE

Grazie.
Apriamo la discussione generale, se qualcuno vuole intervenire.
La parola al Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Penso che prima di addentrarci nella legge di stabilità e poi nel bilancio che sono indubbiamente argomenti molto più complessi, come diceva l'Assessore, in particolare il bilancio, bisogna parlare del ridisegno del DL n. 35.
In buona sostanza, alla luce delle modifiche legislative intervenute su scala nazionale, andiamo a rimodulare, da qui al 2045, il rientro di cinque miliardi e 581 milioni e rotti, che è il disavanzo della nostra Regione alla fine del 2021. Questa rimodulazione ci consente di liberare delle risorse rispetto a quanto era già stato previsto e questo è sicuramente un passo positivo.
Occorre però ricordare che il Piemonte si è trovato in questa situazione non decine di anni fa, ma soltanto qualche anno fa, quando la precedente amministrazione a guida Chiamparino fu costretta a rivedere un quadro che apparentemente le era stato dato in eredità dalla Giunta Cota apparentemente meno grave, in realtà, rispetto a un disavanzo che era stato accertato nel 2011 di circa un miliardo e 200 milioni; nel 2015 invece si scopre che questo disavanzo era di tre miliardi e mezzo.
Pertanto, uno dei primi atti che fece l'allora amministrazione a guida Chiamparino con Assessore al bilancio Reschigna fu proprio quello di aprire un'importante trattativa anche con lo Stato per approvare un piano di rientro; per capire, ovviamente, l'entità del debito della nostra Regione per poi programmarne il rientro. Di lì è partito un piano indubbiamente virtuoso, che è costato sacrifici in questi anni, ma ha fatto sì che il debito sia sotto controllo e che si sia ridotto; sicuramente, con un impegno non indifferente ci porterà, da qui al 2045, all'estinzione di questa posizione.
Ho voluto ricordare da dove si era partiti e, consentitemi di dirlo, perch all'epoca non c'ero, la serietà con cui, prima di tutto, si cercò di mettere in ordine i conti che non erano in ordine. Non tutte le Regioni hanno fatto questo e sappiamo che in questo paese ci sono ancora amministrazioni regionali che non hanno piena contezza di quanto sia nella realtà, magari, il debito e il disavanzo che hanno maturato nel tempo.
Adesso, ovviamente, questa revisione mi pare logica, dovuta e necessitata.
Pertanto, credo che, rispetto alle ultime annualità, l'amministrazione abbia a disposizione qualche fondo in più da potere spendere, cosa indubbiamente non negativa.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Bongioanni.



BONGIOANNI Paolo

Grazie, Presidente.
Iniziamo adesso la trattazione di quella che è la legge più importante di ogni annualità del Consiglio regionale.
Questo bilancio previsionale ci fornisce un quadro esauriente sullo stato dell'arte per quanto riguarda le finanze regionali che, com'è stato detto anche adesso dal collega Marello, scontano da anni il problema relativo del debito residuo; un macigno di centinaia di milioni che ogni anno abbiamo sulle spalle, ma che stiamo riducendo, anche se però abbiamo sempre da farci i conti insieme.
Qui voglio ringraziare per il lavoro dell'Assessore Tronzano, degli Uffici e del dottor Lepri, che vedo in aula, perché hanno fatto veramente un buon lavoro e lo dimostra la possibilità concessa dalla finanziaria nazionale da una trattativa che è stata fatta direttamente con il MEF, di ridiscutere il tasso d'interesse per la quota di disavanzo, che riguarda circa 3,5 miliardi di disavanzo attuale, per i quali il tasso d'interesse, come mi diceva prima l'Assessore Tronzano, scende dal 4% per cento, se ho capito bene, all'1,67%: questa è una cifra che si traduce in un risparmio importante, in un risparmio di circa venti milioni di euro l'anno.
Del resto, una delle nostre priorità è quella di ridurre questo debito, che diventa purtroppo un freno alle nostre volontà e alle politiche di sviluppo della Regione Piemonte; prima arriveremo ad avere un debito a zero o quasi prima si potrà, finalmente con i conti in ordine della Regione Piemonte mettersi al pari di altre Regioni che in questo momento, in altre realtà del Nord Italia - parlo di Lombardia e di Veneto - sembrano brillare più del Piemonte.
Prima di entrare sugli interventi che credo siano i più significativi di questo bilancio 2022, vorrei fare un piccolo flash sui fondi comunitari che anticipa quello che sarà il bilancio. I fondi comunitari saranno una spinta importante alla crescita del Piemonte. Quando avremo approvato il settennato europeo 2021-2027, non avremo solo i fondi PNRR, come qualcuno ha additato, ma anche fondi importanti come quelli del FESR, dell'FSE e del PSR, che complessivamente quoteranno sui quattro miliardi, con un utilizzo che servirà molto per dare ossigeno alla nostra impresa, a un'innovazione tecnologica delle imprese che andrà a impattare anche sulle imprese più piccole. Un recupero ambientale delle aree dismesse, un momento importante di sostegno alla formazione dei giovani lavoratori dell'apprendistato, le risorse per le aree montane e agricole. Ecco, qui ci sarà uno spettro importante che dovremo riuscire a interpretare e intercettare dal punto di vista progettuale, così come canalizzare a favore del nostro territorio sia delle realtà imprenditoriali sia di quelle amministrative.
Ovviamente, saranno determinanti di politiche di spesa e d'investimento che, di questi fondi, gli attori coinvolti siano solerti e attenti, primi fra tutti il Governo nazionale e la Commissione europea, che dovranno percepire e recepire che, dopo due anni di pandemia, che hanno ridotto di diverse migliaia di unità sia le nostre imprese sia i posti di lavoro serviranno misure di stimolo all'economia.
Non abbiamo bisogno di nuove tasse o di nuovi lacci burocratici e amministrativi per le nostre imprese, altrimenti rischiamo di avere un'Europa meno competitiva, che sarà sicuramente ostaggio di grandi colossi globali, primo fra tutti la Cina.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Vorrei prendere atto del buon lavoro svolto, perché è evidente che il passato che ci portiamo dietro vede più responsabilità, responsabilità condivise da quando la materia sanitaria è passata, a seguito della riforma costituzionale, in capo alle Regioni. Negli anni, il debito delle Regioni per la gestione della sanità è esploso. È stato fatto un lavoro di contenimento, di giusto contenimento, ma anche di forzato contenimento.
Oggi usciamo dalla fase commissariale.
Abbiamo avuto il Presidente con funzioni di commissario, che parlava di una gestione oggettivamente fuori controllo, su cui il Governo è voluto intervenire. Non si può non prendere atto della capacità, da parte della Regione, anche attraverso il suo Direttore, di aver rinegoziato e di aver fatto un'attività non solo di moral suasion, ma di aver discusso con il Ministero competente, facendo dei calcoli su quanto fruttavano al Ministero competente le risorse che noi gli restituivamo, tenendo conto di quanto, a oggi, si finanzia il Ministero competente. Questo, quindi, ci ha portato a un tasso più basso che libera risorse per questa Regione.
Forse - lo dico con grande attenzione, ma anche con grande scrupolo guardando i colleghi che fanno parte, in quest'Aula, di due maggioranze diverse, ma che a Roma compongono la stessa maggioranza che sostiene il Governo Draghi, varrebbe la pena capire che cosa e quali strumenti sono stati immaginati e pensati per le città che vivono una condizione di dissesto, una condizione di fatica strutturale dal punto di vista del bilancio (pensiamo a cosa che è capitato a Torino, ad esempio), nonch verificare se strumenti come questi possano interessare anche le Regioni.
Siamo riusciti a fare questo tipo di rimodulazione del debito, che libera milioni utili per la gestione ordinaria e per la spesa corrente. In parte potremmo anche utilizzarli per investimenti in questa Regione, ma mi auguro che quello che accade oggi possa provare a farci immaginare uno strumento da porre in Conferenza Stato-Regioni.
È evidente che ci sono almeno altre tre Regioni che vivono la nostra stessa condizione. Il Lazio e la Campania, ad esempio, sono Regioni che portano un fardello di gestione non corretta e non oculata dal punto di vista della tenuta dei conti (non esprimo un giudizio politico, ma guardo i numeri).
Il Governo centrale potrebbe immaginare strumenti in cambio di alcune misure di semplificazione, riduzione dei costi, gestione più accurata e sensata delle varie aliquote della tassazione regionale fatte dalle Regioni. Nello stesso tempo, se la Regione, come stanno facendo alcuni Comuni, dimostra per dieci/quindici/vent'anni, s'impegna a fare attività di razionalizzazione, il Governo potrebbe intervenire per abbattere in maniera importante il debito. Questo permetterebbe a Regioni non marginali come il Piemonte, il Lazio e la Campania, ma anche la Sicilia stessa, di provare a immaginare una ripartenza.
È evidente che correre con gli stivali pieni di sabbia diventa più complesso. Quella sabbia è evidentemente il nostro debito.
So che su questo si potrebbe aprire un ragionamento; so che su questo ci sono tutte le competenze, all'interno degli uffici regionali (dal Direttore a scendere) per provare a immaginare una proposta di questo tipo. Mi auguro che, se mai arrivasse in Aula questa proposta, se mai arrivasse in Parlamento questa proposta, tutte le forze politiche che fanno parte della maggioranza di governo, e non solo, possano dare, grazie alla technicality magari immaginata, in futuro, da chi questa materia la comprende e la conosce fino in fondo, un'altra chance.
Mi auguro che, chi ha voluto, ha potuto o si è degnato di ascoltare il mio intervento, immagini che entro la fine di questa legislatura possa nascere uno strumento di questo tipo da proporre a livello nazionale e, a quel punto, lo persegua con grande attenzione. Ciò vorrebbe dire liberare risorse, capacità e nuove possibilità d'intervento, a fronte di una gestione ulteriormente oculata, ulteriormente asciutta e ulteriormente attenta dei conti delle Regioni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ovviamente anche noi siamo più sollevati che vi siano diciassette milioni risparmiati nel bilancio per quest'anno e trenta e quaranta per gli anni a venire, quindi il risultato della gestione del disavanzo che, come sapete è stato gestito in accordo con il Ministero dell'Economia e delle Finanze.
Lo ricordo perché è una vicenda che non riguarda solo noi, ma tante altre Regioni.
L'operazione riguarda, come dicevano i colleghi, 3,5 miliardi del disavanzo attuale, per i quali il tasso d'interesse dovrebbe scendere dal 4% all'1,6.
Questa riduzione sui prossimi trent'anni può permettere risparmi sulla quota annuale da restituire; è un impegno che tutte le istituzioni, a partire dai grandi Comuni e dalle Regioni, stanno provando ad attuare.
Voglio dire una cosa all'Assessore Tronzano, che vedo molto agitato. Lui chiede di armarsi di pazienza.
Presidente, non c'è.



PRESIDENTE

Ha ragione, c'è un rumore fastidioso, per cui il Consigliere non riesce a intervenire.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
L'Assessore Tronzano chiede a noi di armarci di pazienza, o forse invoca la pazienza rispetto a chi ci sta ascoltando, ma ha detto che, pian piano tutto verrà rivelato. Lo credo anch'io, Presidente, e credo che nelle prossime ore verrà rivelata la gran parte degli emendamenti che abbiamo presentato a questo bilancio.
Credo che l'Assessore Tronzano, che in questo momento non è seduto nei banchi della Giunta, come non lo sono il Presidente Cirio e il Vicepresidente Carosso, sia l'unico che si dovrebbe davvero dotare di tanta pazienza e non si dovrebbe scomporre davanti alle opposizioni. Se avesse ascoltato le parole che ho pronunciato, quando dice "nessuno si azzardi a citare i funzionari pubblici" come il Direttore Picco, ricordo che il Direttore Picco è stato citato dall'Assessore Marrone e non da noi: non oseremmo mai dire che il Direttore Picco - Direttore, tra l'altro, da poche settimane anche dell'Azienda Zero - potrebbe mai pagare a piè di lista gli assegni di cura. Non credo che questo sia stato detto dalle opposizioni.
Chiedo, a questo punto, agli Uffici di riprendere il verbale e così potremmo citare liberamente anche i funzionari che, ricordo, quando vengono in Aula o vengono in Commissione, svolgono una funzione pubblica, quindi non è che li citiamo per fatti o per sentenze che ci hanno detto in privato o al telefono o nell'interlocuzione. Se è possibile, citiamo i funzionari pubblici quando vengono in Commissione o in Aula a riferire ma, ripeto all'Assessore Tronzano, nel caso del Direttore Picco la citazione non è stata fatta da noi, ma è stata fatta da un suo Assessore, quindi se vuole rimproverare qualcuno si giri alla sua destra e troverà l'Assessore Marrone. Tuttavia, se avete qualcosa da dirvi, potete dirvelo in separata sede o davanti a noi.
Credo che sia inopportuno, davanti a una lunga e difficile fase di bilancio, iniziare l'interlocuzione minacciando le opposizioni. Assessore Tronzano, non si preoccupi: se in questa mattinata ha sentito solo la mia voce le assicuro, e posso confidare nel lavoro di tutti i colleghi siedono dietro di me, che non sarò solo a fare opposizione. Le dico una novità: non solo l'opposizione è compatta per dire che i tagli dovete rigettarli e rimetterli al loro posto ma, a fianco a noi, le posso assicurare che stamattina non c'erano solo le forze politiche che rappresentano le opposizioni, ma tanti soggetti del terzo settore, famiglie e operatori che chiedevano, come noi, di ritornare indietro su alcune scelte sbagliate.
Questo piano è servito a risparmiare più di diciassette milioni di euro l'abbiamo appena detto. Allora sono io a chiedere perché, davanti a 11.121 piemontesi non autosufficienti che hanno bisogno di un assegno di cura lei Assessore Tronzano, ci presenta un bilancio che, invece, di essere da cinquantacinque milioni di euro, come l'abbiamo lasciato con la Giunta Chiamparino, è sceso a quarantacinque milioni di euro? Dove sono spariti quei dieci milioni di euro? Lei non può prendere la parola dicendo che ha ricontrattato i mutui, che abbiamo più libertà di scelta, ma, nella scelta voi riuscite a tagliare i più fragili e i più deboli.
Questo è il ruolo delle opposizioni: dirle che ha fatto bene, ovviamente, a interloquire con il MEF proprio per avere trenta milioni per il prossimo anno e quaranta milioni per l'anno successivo. Ma le ricordo che lo stanno facendo tutte le Regioni, come lo fa il Comune di Torino. È un dato necessario quando, di fatto, gran parte degli interessi erano al 4% e oggi si possono avere all'1-1,6% come nel caso della ricontrattazione, ma se tutto questo serve per liberare spesa e, nel frattempo, tagliare ai più deboli, si troverà un'opposizione che, dopo aver avuto degli atteggiamenti del tutto istituzionali nel dire che questo provvedimento è necessario, le chiederà delle cose semplici, cioè nell'ASL Città di Torino le persone beneficiarie di assegni di cura erano 4.799 a fine 2019, sono 4.672 a fine 2020 e l'Assessore sa anche perché: alcuni di essi sono morti durante la pandemia. Allora la domanda è molto semplice e gliela facciamo tutti noi: che cosa farà l'ASL Città di Torino dei malati in lista d'attesa? Come farà la Città di Torino e l'ASL di Torino a provvedere al mantenimento degli assegni di cura e a far scorrere la graduatoria di quegli 11.121 piemontesi ancora oggi in lista d'attesa? Glielo chiediamo adesso, prima dell'inizio della discussione generale del bilancio, quando proprio lei rivendica il fatto che ci sono diciassette milioni in più da spendere per il nostro bilancio che, grazie a lei, siamo riusciti a ottenere.
L'unica cosa che siamo riusciti a ottenere in queste settimane è essere presi in giro e lei, invece di ringraziare il lavoro istituzionale delle opposizioni, ancora stamattina ci viene a rimproverare dicendo: "Questo disfattista - come se l'opposizione la facesse un solo Consigliere - non vede i lati buoni del bilancio". Gliel'ho appena detto: questa manovra è giusta, è giusto recuperare diciassette, trenta e quaranta milioni, ma se tutto questo serve poi per tagliare gli assegni di cura, tagliare i voucher, tagliare le borse di studio, tagliare dove non si dovrebbe nemmeno provare a ipotizzare dei tagli, allora troverà tutta la nostra opposizione.
Non si preoccupi, non deve chiedere di armarci di pazienza: noi di pazienza ne abbiamo tantissima, anche perché siamo qui pronti a discutere per ore ma, soprattutto, a votare in queste lunghe sedute.
Grazie, Presidente.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Vi sono altre richieste d'intervento? È chiusa la discussione generale.
Ci sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto? La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Per rispondere al Consigliere Grimaldi. Le opposizioni hanno fatto il loro lavoro, come sempre, e l'hanno fatto anche bene, polemizzando sempre in modo costruttivo.
Sostanzialmente il Consigliere Grimaldi non dice sempre la verità, dice mezze verità. Ad esempio, il disegno di legge n. 35 non è stato assolutamente rinegoziato da tutte le Regioni. La Regione Piemonte e la Regione Lazio avevano questo tipo di problema e sono loro che hanno ottenuto, grazie a un lavoro con il MEF, questo tipo di possibilità. Non tagliamo né i voucher né le borse di studio, lo spiegheremo durante l'esame del bilancio, non è che dobbiamo entrare in discussione adesso.
Noi continuiamo a sostenere che non tagliamo neanche gli assegni di cura.
Queste sono le considerazioni che volevo rivolgere al Consigliere Grimaldi ma le vedremo in dettaglio durante la discussione del bilancio.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Non vi sono ulteriori richieste d'intervento per dichiarazione di voto.
Indìco la votazione palese sulla proposta di deliberazione n. 226, il cui testo verrà trascritto nel processo verbale dell'adunanza in corso.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
In merito alla votazione sulla proposta di deliberazione n. 226, diamo atto a verbale che il Vicepresidente Valle esprime voto di astensione.


Argomento: Consiglio, organizzazione e funzioni

Questione sospensiva sollevata dal Consigliere Grimaldi


PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento interno del Consiglio regionale sono qui ad avanzare una richiesta di sospensiva, sollecitata in particolare dall'Assessore Tronzano, che ci ricorda che le opposizioni hanno lavorato bene, dando il via libera a questi provvedimenti per l'Aula.
Ci sarebbe qualcuno che, invece, dice mezze verità.
Chiederei conferma ai colleghi, se hanno memoria, del fatto che l'Assessore Tronzano abbia detto a tutti noi che prima dell'inizio della discussione sul bilancio si sarebbe chiarito in Commissione lo stato dei lavori sui voucher, sul diritto allo studio e sugli assegni di cura, e se questi dovevano trovare copertura nei fondi FSE.
Poiché non possiamo citare né i dirigenti regionali né l'Assessore competente, chiedo ai colleghi se qualcuno si ricorda di un Assessore in particolare che ha detto a verbale di voler chiarire tutti questi punti prima dell'inizio della discussione.
Adesso abbiamo sentito un'altra mezza verità, e cioè che durante la discussione sul bilancio saranno svelati i motivi per cui non ci saranno tagli sui voucher, tutte le persone capaci, meritevoli e prive di mezzi otterranno la borsa di studio e gli 11 mila piemontesi in lista d'attesa non dovranno preoccuparsi perché anche sull'assegno di cura non ci sarà come abbiamo evidenziato noi, un taglio di oltre cinque milioni di euro rispetto allo scorso anno (e quasi di dieci milioni da quando è iniziata la legislatura). Dunque, anche su questo tema non ci saranno arretramenti.
Presidente, visto che quest'allusione è stata fatta proprio qui, a verbale pochi minuti fa da un Assessore che non possiamo citare - io non so se dico delle mezze verità, so solo che questa l'ho sentita a verbale - le chiederei pregiudizialmente di sospendere la seduta, perché queste vicende dovevano essere affrontate prima, così com'era stato richiesto delle opposizioni e com'era stato deciso, tra l'altro, in Conferenza dei Capigruppo. Perché nessuno di noi aveva detto che al centro di questa riflessione doveva esserci il POR FESR, ma l'FSE; quello era l'elemento citato come "pozzo di San Patrizio" da diversi colleghi dell'Assessore che non possiamo citare.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento a favore della questione sospensiva avanzata dal Consigliere Grimaldi, la possiamo porre in votazione.
Ricordo che il numero legale è 22.
Indìco la votazione palese sulla questione sospensiva sollevata dal Consigliere Grimaldi.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ai sensi dell'articolo 71 del Regolamento interno del Consiglio regionale presento una questione preliminare.
Avendo depositato a mia prima firma alcuni emendamenti sul testo, prima di iniziare la discussione generale le chiederei, se è possibile, di aspettare il caricamento sulla piattaforma di tutti gli emendamenti che insistono sul disegno di legge n. 193.



PRESIDENTE

Grazie.
Gli emendamenti relativi al disegno di legge n. 193 risultano tutti caricati.



GRIMALDI Marco

Non li vediamo. Forse dovreste fare un refresh, perché sono appena arrivati.



PRESIDENTE

Proseguiamo con i lavori.


Argomento: Bilanci preventivi - Bilancio pluriennale

Esame disegno di legge n. 193, inerente a "Disposizioni per formazione del Bilancio annuale di previsione 2022-2024 (Legge di Stabilità regionale 2022)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 193, inerente a "Disposizioni per formazione del Bilancio annuale di previsione 2022-2024 (Legge di Stabilità regionale 2022)", di cui al punto 5) all'o.d.g.
Il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione in data 5 aprile 2022. Il relatore di maggioranza è il Consigliere Perugini; i relatori di minoranza sono i Consiglieri Grimaldi, Gallo, Magliano Frediani e Sacco.
Do la parola al relatore di maggioranza, Consigliere Perugini, che ha facoltà di intervenire per quindici minuti.



PERUGINI Federico, relatore

Grazie, Presidente.
A fronte di tanti relatori di minoranza, mi trovo solo io come relatore di maggioranza. Pertanto, proviamo a definire il perimetro del disegno di legge n. 193, la cosiddetta legge di stabilità. Prima di iniziare, anch'io voglio citare i funzionari della struttura regionale per ringraziarli del lavoro che hanno svolto sia nell'assistenza durante le Commissioni sia nella redazione dei testi e anche nella redazione di questa relazione di maggioranza che, come detto, delinea il perimetro tecnico-giuridico del disegno di legge in esame.
Sappiamo che la madre di tutte le leggi che fa riferimento alle attività finanziarie degli enti pubblici è, di fatto, la legge n. 118/2011, ovvero "Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti locali e dei loro organismi".
Per questo motivo, il disegno di legge n. 193 contiene esclusivamente norme tese a realizzare effetti finanziari con decorrenza dal primo anno considerato nel bilancio di previsione. La legge di stabilità, che noi definiamo tale, trae il riferimento necessario per la dimostrazione della copertura finanziaria delle autorizzazioni annuali e pluriennali di spesa da esse disposte, dalle previsioni del bilancio a legislazione vigente.
Il disegno di legge n. 193 è stato sottoposto al parere del Consiglio delle Autonomie locali, il quale, nella seduta del 30 marzo 2022, con deliberazione n. 65, ha espresso il proprio parere. Nel corso dell'esame in Commissione, la Commissione l'ha approvato il 5 aprile 2022.
Rispetto al testo iniziale, sono stati approvati due emendamenti presentati dalla Giunta regionale. Con il primo è stato soppresso l'originario articolo 2; con il secondo emendamento è stato, invece, introdotto un ulteriore articolo che recepisce i rilievi formulati dal MEF (Ministero Economia e Finanze) sulla legge regionale 15 dicembre 2021, n. 33 "Disposizioni finanziarie e variazione del Bilancio di previsione 2021 2023", al comma 1 dell'articolo 12.
Il testo, così com'è stato licenziato dalla I Commissione alla data che ho citato poco fa, consta, di fatto, di cinque articoli. Il primo riguarda il finanziamento dei servizi di trasporto ferroviario regionale e locale, ed è su questo che il trasporto ferroviario regionale, con tutti gli sforzi che sono stati richiesti a fronte delle risorse regionali disponibili, vede le garanzie. Dove le vede le sue garanzie? I servizi minimi ferroviari del trasporto pubblico locale di competenza regionale sono stati delegati all'AMP (Agenzia della mobilità piemontese) a partire dal 1° agosto 2015 e la Regione, attraverso la legge di bilancio, ne assicura il finanziamento.
Leggo direttamente il testo dell'articolo 1 più che la sua relazione, per citare i numeri e le cifre: "Al fine di garantire un'efficace programmazione dei servizi ferroviari, la Regione autorizza l'Agenzia della mobilità piemontese a stipulare un contratto di servizi di durata decennale per il periodo 2022-2031 che determina, per l'esercizio di tutti i servizi ferroviari delegati, una previsione di spesa di euro due miliardi 443 milioni e di euro 196 milioni 900 mila per il rinnovo e il potenziamento del materiale rotabile".
Al comma 2 dell'articolo 1 leggiamo che alla copertura della spesa prevista per finanziare l'esercizio dei servizi ferroviari, di cui al comma 1, per gli anni 2022-2024 si fa fronte con le risorse stanziate nella Missione 10 del bilancio di previsione 2022-2024. Si tratta di cifre consistenti peraltro riconfermate, che devono dare garanzia dal 1° agosto 2015 alla copertura finanziaria nel bilancio previsionale annuale del servizio che viene erogato.
L'articolo 2, invece, riguarda il rifinanziamento e la rimodulazione delle leggi regionali di spesa. La legge di stabilità regionale provvede, tra le altre disposizioni per il medesimo periodo di vigenza del bilancio di previsione finanziario, al rifinanziamento, per un periodo non superiore a quello considerato dal bilancio di previsione, delle leggi di spesa regionali, con esclusione delle spese obbligatorie e delle spese continuative; alla riduzione, per ciascuno degli anni considerati dal bilancio di previsione, di autorizzazioni legislative di spesa; con riferimento alle spese pluriennali disposte da leggi regionali, alla rimodulazione delle quote destinate a gravare su ciascuno degli esercizi considerati nel bilancio di previsione e degli esercizi successivi.
All'articolo 3 sono trattate le disposizioni in materia di tassa automobilistica. La disposizione prevede l'applicazione delle tariffe base al netto degli incrementi disposti dal comma 1 dello stesso articolo 4 della legge regionale n. 22/2014, provvedendo a uniformare situazioni di soggettività passiva non contemplate prima del 2020 a quelle analoghe riguardanti gli utilizzatori a titolo di locazione finanziaria prescrivendo un uguale trattamento fiscale a favore di soggetti ricadenti in condizioni simili, poiché solo dal 2020 la legge dello Stato ha stabilito la soggettività passiva degli utilizzatori concessi a noleggio a lungo termine senza conducente.
L'articolo 4 apporta modifiche alla legge regionale n. 23/2003 e anche dei chiarimenti, dipanando alcuni contenziosi che stavano nella normativa. La disposizione ha lo scopo di mettere in atto un sistema di comunicazione scambievole e confronto preventivo fra l'amministrazione e le imprese autorizzate o, comunque, abilitate al commercio dei veicoli, che realizzi il reciproco vantaggio di facilitare e semplificare gli adempimenti previsti a carico di questi ultimi, rendendo certo e inequivocabile l'esercizio del diritto all'interruzione dell'obbligo di pagamento per i veicoli da loro acquistati per la rivendita e, nel contempo, liberi sia l'amministrazione sia loro stessi dai frequenti contenziosi. Questo è il punto chiave: non più preventivi, ma conseguenti e perciò spesso irrimediabili anomalie e comportamenti inopportuni derivanti da incomprensioni.
L'articolo 5 apporta modifiche alla legge regionale n. 33/2021 ed è l'ultimo articolo di questo disegno di legge. L'intervento si è reso necessario al fine di recepire le indicazioni di carattere giuridico formulate dal Ministero dell'Economia e delle Finanze in fase di controllo della legge regionale 15 dicembre 2021, n. 33, "Disposizioni finanziarie e variazioni di bilancio 2021-2023" (articolo 12, comma 1), ed evitare conseguentemente la possibile impugnativa per motivi di legittimità costituzionale di tale norma.
Questo disegno di legge è preventivo al bilancio di previsione che andremo a presentare e a discutere successivamente, ma a questo va rivolta attenzione, perché in apertura della seduta odierna si è molto dibattuto del trasporto ferroviario e del trasporto locale con una serie di pregiudiziali e varie, ma nei numeri è evidente, come certamente potrà confermare l'Assessore, che con l'occasione ringrazio per il suo lavoro puntuale, che il costo del 2022 e del 2024 è assolutamente coperto con nove milioni e credo di non sbagliare. Per quanto riguarda le garanzie, anche per le leggi che ho citato precedentemente, la Regione deve garantire questo servizio e qui ci sono tutti gli elementi.
Pertanto, a seguito di questa relazione, auspico che l'Aula, a seguito del dibattito, arrivi a un'approvazione certa in tempi rapidi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al primo relatore di minoranza, il Consigliere Grimaldi, che non vedo in aula.
La parola al Consigliere Magliano, successivo relatore di minoranza.



MAGLIANO Silvio, relatore

Grazie, Presidente.
Rispetto a quanto è stato illustrato, ci sarebbe molto dire. Noi ci teniamo a sottolineare quanto tale ulteriore investimento nel trasporto pubblico debba essere fatto tenendo conto di tutto ciò che è accaduto in questi ultimi due anni in quest'Aula.
Più volte, come Gruppo, abbiamo segnalato la necessità di avere uno stock e armi adeguate per intervenire e sanzionare quando accadono fatti come abbiamo avuto modo di sentire in quest'Aula, ad esempio, e lo dico con grande chiarezza, rispetto alle persone non vedenti e non udenti, quindi il mancato utilizzo degli strumenti di controllo e di accessibilità da parte di alcuni piloti delle flotte che fanno parte del nostro trasporto pubblico. Inoltre, visto che parliamo di finanziamento pubblico, e questo lo diciamo con grande forza, pensiamo che queste ulteriori risorse, con questo nuovo ragionamento e questa nuova discussione su queste nuove gare debbano andare ad aiutare le aree interne.
È evidente che in quest'Aula ci sono Consiglieri che, giustamente, stanno cercando di far riportare il trasporto su rotaia verso luoghi che hanno sia funzioni commerciali, sia funzioni turistiche, ma se queste risorse non entreranno in una logica per cui proviamo a realizzare un trasporto pubblico che sostenga i piccoli Comuni, rischiamo che quei piccoli Comuni sui quali magari mettiamo degli investimenti per sviluppare turismo e commercio, difficilmente saranno abitati da famiglie, da genitori, da persone che, da questo punto di vista, decidono di vivere in alcuni luoghi proprio perché hanno una serie di servizi.
Se non hanno i servizi in quel Comune, ma addirittura non garantiamo un trasporto pubblico che permetta loro di recarsi nel posto di lavoro, se neghiamo loro la possibilità di avere un trasporto pubblico che permetta ai loro figli, più o meno grandi che siano, di accedere alle scuole nei Comuni limitrofi, difficilmente tutta la retorica delle aree interne, dello sviluppo e delle peculiarità del nostro Piemonte troverà compimento, perch qui affermiamo una cosa ma poi, dall'altra parte, non sosteniamo queste realtà.
C'erano anche alcuni altri aspetti all'interno di questa norma che non sono stati elencati, ma alcuni sono assolutamente degni d'attenzione soprattutto quando sburocratizziamo, quando diamo la possibilità a chi fa attività commerciale ed economica di non entrare in contenzioso per norme che non tengono nella complessità della strutturazione dei rapporti tra istituzioni e commercio, però noi ci auguriamo che, quando si metterà mano fino in fondo, prima o poi, alla legge che va a normare il trasporto pubblico, si tenga conto che la legge dell'efficienza e dell'efficacia ha un senso quando applichiamo criteri da mercatismo. Quando, invece applichiamo criteri politici e alcune tratte e alcuni investimenti che facciamo sono, per definizione, in perdita, il problema, invece, è che cosa guadagniamo con questi investimenti, cioè fare in modo che insediamenti urbani non siano abbandonati, ma anzi possano tornare a essere popolati.
D'altra parte, occorre immaginare nella nuova norma, che dà la possibilità all'Agenzia metropolitana di fare ragionamenti sull'efficacia ed efficienza, anche un sistema sanzionatorio e di clausole legate a chi applica o non applica il contratto. In questo caso, se mi posso permettere qualora vi sia una non applicazione, la sanzione o la penale non dovrebbe essere di stabilire più corse, ma dev'essere pecuniaria, così con quei soldi l'Agenzia metropolitana può autorizzare altre entrate.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Grimaldi, relatore di minoranza.



GRIMALDI Marco, relatore

Grazie, Presidente.
I colleghi stamattina, richiedendo un intervento da parte dell'Assessore Gabusi e poi delle delucidazioni da parte dell'Assessore Tronzano chiedevano semplicemente che qualcuno intervenisse in Aula per spiegare l'emendamento n. 2).
Tale emendamento è, di fatto, uno degli emendamenti più pesanti dell'intera discussione sul bilancio, sia di questo testo sia di quello successivo perché al comma 1 dell'articolo 1 del DDL n. 193, cioè "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale di previsione", stanzia e cambia le parole "due miliardi 443 milioni" con "due miliardi 506 milioni". Stiamo parlando di un intervento che vede più di sessanta milioni di euro, in particolare sessanta milioni di euro sul trasporto pubblico locale. L'incremento della previsione di spesa per l'esercizio del servizio ferroviario delegato all'Agenzia della mobilità piemontese è necessario, in quanto il rilascio di nuovo materiale rotabile dà la disponibilità di nuove infrastrutture e consentirà, secondo quest'emendamento, a Trenitalia di svolgere maggiori servizi. E qui arrivo al punto.
Come i colleghi hanno, in parte, già evidenziato, il sistema dei trasporti nel nostro Paese si trova da quasi due anni nell'incertezza, come si pu evincere dalle limitazioni imposte ovviamente dalla pandemia del COVID-19.
Inoltre, ancora oggi non sappiamo per quanto tempo continuerà lo stato di questa lunga coda, tant'è vero che dall'8 marzo dello scorso anno è diventato sempre più complicato spostarsi con le regole, che sono cambiate innumerevolmente in questi due anni, in parallelo con l'evoluzione dei contagi, per cercare di garantire i distanziamenti.
Se il 2020 è stato uno degli anni più drammatici del trasporto pubblico locale, i passeggeri in circolazione si sono ridotti su tutti i treni, in particolare sull'alta velocità e l'intercity, fino al 40% in meno, ma su quelli regionali si sono viste anche flessioni del 45%. Dopo un'estate come quella del 2021, i passeggeri in circolazione si sono ridotti anche sulle altre linee, anche quelle locali, quelle che legano i nodi.
Si è poi ricominciato, pian piano, a circolare, ma il rialzo dei contagi di settembre non ha consentito di tornare alle condizioni di normalità, come aveva, già in parte, ipotizzato l'Assessore Gabusi. In realtà, l'Agenzia regionale aveva detto, ormai quasi due anni fa, che prima della fine del 2023 non ci sarebbero stati i dati di carico precedenti al 2019.
Questi mesi sono stati eccezionali anche per come si è tornati a parlare di investimenti e di riforme, anche grazie alle risorse e, in teoria, alla visione del Next Generation EU, il programma straordinario introdotto dall'Unione Europea, che doveva avere al centro, anche nel PNRR, le infrastrutture ferroviarie del Paese. Se avete tempo di leggere il rapporto di Pendolaria, che concentra l'attenzione sullo scenario degli investimenti, si evince che gli ultimi due anni non hanno portato al miglioramento della mobilità nelle città, di cui ci sarebbe stato bisogno anche per rispondere ai disagi della pandemia, soprattutto per dare risposte a tutti quei ragazzi che utilizzano i nostri mezzi pubblici per il trasporto scuola-casa.
Lo scorso autunno doveva rappresentare il rientro a una vita quasi normale ma ci siamo arrivati, come abbiamo evidenziato più volte anche in quest'Aula, impreparati, perché non è stata potenziata l'offerta di trasporto nelle città, in modo da garantire il distanziamento, ma anche perché, a differenza degli altri Paesi europei, troppo pochi sono stati gli investimenti nella realizzazione di infrastrutture diverse come nuove ciclabili o spostare parte della domanda sull'intermodalità.
Eppure, durante la pandemia, si è accentuata ovunque, in Piemonte, la propensione delle persone a ripensare ai propri spostamenti e a utilizzare in particolare, la bici, monopattini e servizi di share mobility, che hanno superato anche i numeri pre-pandemici, con attività in quarantanove grandi città italiane, anche in Piemonte, fino a poco tempo fa impensabile.
Questi cambiamenti sono permanenti e, se accompagnati da una crescita delle corsie, per esempio di mobilità dolce (non solo ciclabile) e da una migliore integrazione con il trasporto su ferro, potrebbero contribuire ad accelerare processi positivi per la mobilità urbana.
Queste vicende avremmo voluto discuterle con l'Assessore Gabusi. Non mi pare sia una richiesta assurda, anzi, di solito succede che, a fronte di un emendamento che doveva registrare la disponibilità della Regione Piemonte a riaggiornare (credo, perché anche lì proviamo a tentoni a comprendere il senso di un emendamento fatto fuori sacco all'ultimo), poteva esserci la fine di quel processo d'interlocuzione per evitare contenziosi.
Nelle scorse settimane - e ringrazio il Presidente di Commissione - diversi interlocutori pubblici e privati ci hanno chiesto cosa ne sarebbe stato del contratto dei servizi. L'aumento del prezzo dei carburanti pesa in modo insostenibile su chi deve viaggiare in auto, in particolare sui pendolari che non dispongono di valide alternative di trasporto.
Questo tipo di denuncia arriva da diverse comunità, ad esempio dalla Val Pellice, unita in un grido unanime, dove i bus 901, sostitutivi del treno sono apparsi lenti, sovraffollati nelle corsie utilizzate dai pendolari e non in grado di garantire la coincidenza con i treni per Torino. I lavoratori e gli studenti, quindi, devono spesso viaggiare in auto tra la Valle e Pinerolo, con una spesa che diventa sempre più elevata; in più, il prezzo dei biglietti del pullman è cresciuto e probabilmente aumenterà ancora di più per via del caro gasolio.
Questa lettera è stata firmata dal Comitato Treno Vivo della Val Pellice dalle Associazioni ferroviere piemontesi, da Legambiente, da tantissimi Comuni, dai Friday for Future della Val Pellice e di Pinerolo, che ci dicono che la nostra ferrovia potrebbe servire quelle grandi comunità (nel loro caso sono più di 43 mila utenti). La trazione elettrica, quindi quella meno energivora e meno inquinante, potrebbe già essere prevista nel contratto precedente con Trenitalia, tra l'altro siglato ai tempi della Giunta Chiamparino.
Ricordo che mentre ricontrattiamo con Trenitalia - lo diceva il collega Avetta - ci sono alcune vicende note sul precedente contratto dei servizi che non viene rispettato. Perché chiediamo all'Assessore Gabusi di venire in Aula? Perché è inaccettabile che illustriamo un emendamento da sessanta milioni di euro, in cui a questo punto vediamo il compimento di una trattativa con Trenitalia, senza sapere esattamente qual è il merito e quali sono i termini dell'accordo.
Diciamo di più. Spesso, si sono predilette uscite stampa e, per rimanere sul tema della Val Pellice, addirittura si è ipotizzato di togliere l'elettrificazione e fare un bus a idrogeno, soluzione che costerebbe più di venticinque milioni di euro e che richiederebbe diversi anni per essere messa a disposizione del territorio.
Questi sono, in estrema sintesi, alcuni dei punti di questa prima proposta di legge. Mi riservo, invece, di intervenire sui nostri emendamenti che abbiamo depositato e che, a questo punto, visto che sono saltati tutti i termini di mediazione fra maggioranza e opposizione - anche perché è la Giunta che ha fatto saltare i termini non rispettando i patti - presto Presidente, mi accingerò a illustrare tutti.
Grazie.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Gallo, relatore di minoranza.



GALLO Raffaele, relatore

Grazie, Presidente.
Ci apprestiamo a discutere il disegno di legge n.193, il disegno di legge di stabilità regionale 2022 che abbiamo reinserito nella discussione collegata al bilancio negli ultimi anni. Quella norma, quella legge che dovrebbe avere al suo interno tutte le misure volte più all'incentivo e allo sviluppo della nostra Regione, quindi quelle modifiche normative necessarie per dare un impulso alla nostra Regione.
Purtroppo ogni anno è una norma e un disegno di legge sostanzialmente vuoto, che non segue i principi in base ai quali è stato pensato e in base al quale si scorpora la discussione tra bilancio e legge di stabilità quindi gli appostamenti delle risorse nei vari capitoli e nelle varie missioni nei programmi, nella legge di stabilità le misure per lo sviluppo della nostra Regione e nel collegato omnibus, che non chiamiamo più così tutte quelle norme, invece, di modifica più di dettaglio delle singole norme, senza impatto finanziario.
Anche quest'anno perdiamo un'altra occasione con la legge di stabilità che abbiamo presentato; una legge che ha pochissimi articoli e che si fonda sostanzialmente sulla modifica, sul finanziamento e sull'inquadramento normativo del nuovo contratto sul trasporto ferroviario regionale e locale che va a completare un disegno complessivo di riordino del sistema ferroviario e di un'importantissima delega che ha la Regione, che è quello del trasporto pubblico locale, la seconda per importanza dopo la sanità.
L'obiettivo è completare un percorso avviato negli anni precedenti con la Giunta Chiamparino di centrosinistra, che aveva avviato sul sistema ferroviario metropolitano un meccanismo di messa a gara del servizio quello della Città di Torino e metropolitano, e poi una serie di assegnazioni e di misure complementari sul trasporto regionale del Piemonte.
In questo caso, discutiamo sostanzialmente dell'articolo 1 scritto ormai qualche mese fa e che oggi viene sostanzialmente modificato con un emendamento dell'ultimo secondo della Giunta regionale, che stanzia ulteriori risorse per questo contratto di servizio ferroviario, senza capire - aspettiamo l'illustrazione della Giunta - nel merito che cosa andiamo a implementare come servizio di trasporto per il cittadino piemontese. Per adesso vediamo soltanto che ci costerà di più e non capiamo, in base a quale intesa e accordo e in base a quali servizi aggiuntivi, oggi stanziamo, sul prossimo triennio, circa sessantatr milioni di euro in più per l'operatore.
Di questo dovremo discutere dopo che sarà presentato l'emendamento su cui chiediamo di entrare nel merito, non solo della parte finanziaria, ma della parte operativa e della parte di servizio, perché siamo chiamati a programmare i servizi di trasporto pubblico che, nella nostra visione del Piemonte, è uno dei capisaldi della mobilità e quindi dev'essere preservato e costantemente migliorato nelle trattative e nei rinnovi contrattuali anche in termini di investimenti sui mezzi di trasporto che mettiamo sulla nostra rete.
Gli altri articoli sono modifiche di carattere molto puntuale ad alcune norme e un rifinanziamento generale delle leggi che caratterizzano la normativa piemontese degli ultimi anni, quindi nessuno elemento sostanziale di modifica.
Presidente, attendo che qualcuno della Giunta ascolti le mie sollecitazioni in modo che possa, quando presenterò emendamenti, provare a rispondere a qualche dubbio che solleviamo come Partito Democratico.



PRESIDENTE

È presente l'Assessore Tronzano.



GALLO Raffaele

Grazie, Assessore Tronzano.
L'ultima norma della legge di stabilità su cui mi soffermo è quella sulla tassa automobilistica, che interviene sull'uniformità di alcuni incrementi disposti da leggi regionali precedenti.
Non c'è molto altro da dire, perché tutti i temi più legati alla politica che il centrodestra vuole mettere in campo in questa Regione li vedremo nella discussione generale del bilancio. Certo è che, dopo tre anni continuiamo a non vedere un disegno complessivo di Piemonte e un disegno complessivo delle strategie per rilanciare il Piemonte e per dare quel cambio di velocità che il Presidente Cirio ha tanto sventolato in campagna elettorale ma che, a oggi, non si vede. Riteniamo che, se a oggi non si vede, non si vedrà per nulla anche nei prossimi due anni. Ma su questo entreremo nel dettaglio nella discussione di bilancio del pomeriggio.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

La parola alla Consigliera Frediani, relatrice di minoranza.



FREDIANI Francesca, relatrice

Grazie, Presidente.
Molto hanno già detto i colleghi e ovviamente il punto principale di questo provvedimento è quello che è stato richiamato nei loro interventi, cioè quello che fa riferimento al trasporto pubblico locale e motivo per cui anch'io mi unisco alle loro rimostranze rispetto all'assenza in Aula dell'Assessore Gabusi. Assenza alla quale siamo ormai piuttosto abituati perché non è uno degli Assessori più partecipi alle attività d'Aula.
Sicuramente il servizio di trasporto pubblico locale ha bisogno di maggiore attenzione e noi Consiglieri di opposizione abbiamo bisogno di maggiore confronto all'interno delle Commissioni. Invece, purtroppo, vediamo che spesso questo confronto manca e le Commissioni faticano un po' a lavorare e spesso sono intasate, in particolare la II Commissione, da provvedimenti relativi all'urbanistica che, invece, è una materia oggetto di grandi attenzioni da parte di questa Giunta, oltre che da parte di alcuni Consiglieri.
Credo che in un momento cruciale come questo, di rinnovo, di contratti e di ridiscussione con il soggetto gestore, sia quanto mai fondamentale confrontarsi non tanto con le opposizioni o, meglio, non solo con le opposizioni, ma anche con i Consiglieri che sono stati eletti su territori che vengono definiti marginali. In quest'Aula ci sono Consiglieri che arrivano da diverse zone del Piemonte e attraverso un confronto si potrebbe sicuramente arrivare a cogliere delle suggestioni, dei consigli e delle testimonianze dirette da territori che meriterebbero maggiore attenzione.
Chiunque viaggi utilizzando mezzi di trasporto pubblico - i treni in primis conosce bene i disagi che s'incontrano quotidianamente e sa bene quali siano le carenze sui territori, le assenze di servizi, il fatto che molto spesso diventi un'impresa anche solo fare un biglietto o interloquire con il personale del servizio ferroviario per ottenere delle semplici informazioni.
Vorrei soprattutto porre una domanda all'Assessore Gabusi, qualora avessi la fortuna di incontrarlo in Aula: vorrei sapere che fine ha fatto il famoso "abbonamento per i giovani a tariffa agevolata", che consentirebbe per l'appunto ai giovani l'utilizzo dei treni senza dover spendere cifre folli.
Come più volte abbiamo rimarcato, finché ci si muove all'interno della cosiddetta "area formula", con tutte le sue estensioni di fascia, si pu accedere a scontistiche e si possono utilizzare diversi mezzi in modo combinato - quindi passare dalla metropolitana al tram, agli autobus, ai treni - ma al di fuori di quest'area c'è una grande discriminazione verso i giovani che magari utilizzerebbero il treno per i loro spostamenti, ma utilizzarlo rappresenta una spesa. E diventa una spesa anche nel momento in cui ci si sposta verso scuole che sono al di fuori dell'area formula: non ci stancheremo mai di sottolinearlo, perché troviamo piuttosto iniquo oltre che controproducente, dover spendere di più per spostarsi verso una scuola che ha una sede in area montana al di fuori dell'area formula piuttosto che spostarsi all'interno di una città o di un centro metropolitano, con la possibilità di accedere a sconti e a riduzioni.
È un tema che poniamo dall'inizio della legislatura. Abbiamo sentito più volte l'Assessore Gabusi promettere interventi in questo senso; ogni volta ci viene prospettata l'ipotesi di "abbonamento ridotto", che consentirebbe l'accesso ai giovani ai mezzi pubblici, garantendo equità su tutto il territorio regionale, ma non ne vediamo ancora traccia, come non vediamo neanche una discussione aperta in merito.
Spero che al più presto si possa avere la presenza dell'Assessore, se non in Consiglio almeno in Commissione, per capire a che punto siamo rispetto a questo progetto, che riteniamo assolutamente fondamentale anche per promuovere una mobilità sostenibile per i nostri ragazzi.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola al Consigliere Sacco, relatore di minoranza.



SACCO Sean, relatore

Grazie, Presidente.
Già in apertura di Consiglio avevo segnalato poca chiarezza su quest'articolato e, soprattutto, su una previsione di spesa che non passa inosservata. Perché con l'emendamento rubricato n. 2), che insiste sull'articolo 1, registriamo non solo un intervento di 63 milioni su dieci anni (stiamo parlando, quindi, di circa sei milioni all'anno), ma se andiamo a vedere quelli che sono stati gli stanziamenti fino all'altro giorno per il servizio ferroviario, si evince che passiamo da 226 milioni nel 2019 a più di 250 milioni per i prossimi esercizi previsti nel contratto di servizio; servizio che - lo ricordo - stiamo affidando direttamente, senza gara, con un accordo tra una società e la Regione Piemonte.
Tanto per incominciare, sull'incremento di questi fondi si potrebbe dire: "Si stanziano più soldi, è un aspetto positivo. Vi lamentate sempre che non ne concedono di più sul trasporto pubblico e adesso che lo fanno avete ancora da dire?". Ebbene, non è che stiamo discutendo di questo: siamo contentissimi se si decide di investire di più sul trasporto pubblico, se però dall'altra parte c'è un incremento sul trasporto pubblico. Perch altrimenti, stiamo chiedendo ulteriori sacrifici ai piemontesi - perch questi soldi da qualche parte saranno dirottati - senza avere un effettivo incremento dei benefici sul trasporto pubblico da parte degli utenti.
A oggi, non conosciamo questo dato. È assurdo che oggi si stia discutendo in un'aula consiliare un contratto da due miliardi e mezzo senza che nessuno ne conosca i contenuti. In altre parole, ci hanno scambiato per degli autonomi, che vengono semplicemente qui a schiacciare un bottoncino e prendere lo stipendio alla fine del mese, oppure c'è qualche cortocircuito.
Altro che aula democratica! Qui ci vengono messe sotto il naso delle cose che dobbiamo votare, ma molto spesso non abbiamo gli elementi per poterle valutare in maniera corretta.
E non è finita qui, perché in tempi non sospetti (quindi più di un anno fa) come Gruppo avevamo depositato un ordine del giorno per chiedere che fossero coinvolte anche le associazioni dei pendolari nella stesura di un nuovo contratto di servizio che implica un impegno decennale da parte della Regione, proprio per cercare di capire insieme a queste associazioni, cioè a coloro che rappresentano migliaia di utenti che ogni giorno prendono il treno, quali possono essere le esigenze e venirsi incontro. In fondo questi soldi - ovvero questi due miliardi e mezzo - sono dei piemontesi.
Pertanto, poiché ne avevamo la possibilità e avevamo tutto il tempo per sederci a un tavolo e decidere insieme quali erano le priorità, come investire di più, quali linee aprire prioritariamente.
Invece, alla fine, ci ritroviamo a votare un qualcosa che hanno concordato l'Assessore Gabusi e Trenitalia, ma di cui noi non sappiamo assolutamente nulla. Ribadisco, nulla. Avevo chiesto almeno un intervento da parte dell'Assessore, per spiegarcelo in extremis, anche se in un'ora non si pu prendere una decisione su un impegno da due miliardi e mezzo; impegno che peraltro, è stato incrementato senza alcun tipo di spiegazione, né in Commissione, durante i lavori sulla legge di stabilità, né tantomeno in Aula. Quelle sarebbero le condizioni minime per esprimere un giudizio sensato - del resto, il motivo per cui siamo tutti qui è proprio quello di esprimere giudizi - dopo aver ricevuto sufficienti informazioni su tutta una serie di proposte che possono essere della maggioranza o delle opposizioni.
In questo caso, abbiamo una richiesta di stanziare due miliardi e mezzo per i prossimi dieci anni, senza avere un minimo di garanzia portato dalla concorrenza. Ad esempio, sul servizio ferroviario metropolitano, grazie alla gara qualche milione l'abbiamo risparmiato, ma mi sembra che sia uscito dalla porta per rientrare dalla finestra, perché non si capisce bene, nonostante gli incrementi, quale sia poi l'impatto effettivo sul servizio.
Non mi risulta che ci siano nuove corse rispetto a prima o che siano previste. Se sono previste, sono contento di venirlo a sapere oggi, ma mi sembra che per adesso si sta parlando di ristabilire il servizio precedente all'emergenza COVID. C'è un problema; il servizio precedente all'emergenza COVID ci costava venticinque milioni in meno all'anno (non in dieci anni) e sono 250 milioni in meno su tutto l'arco nel contratto di servizio.
Pertanto, mi sembra che la domanda sia più che lecita: in primis, questi soldi da dove saranno presi? In secondo luogo, di questo intervento cosa sarà fatto e con quale cronoprogramma? Mi sembra proprio il minimo - lo ripeto per la terza volta - avere le condizioni per valutare un impegno di spesa.
Noi, a oggi, queste condizioni non le abbiamo e le associazioni dei pendolari non sono state minimamente consultate. La Commissione non è stata consultata rispetto a questo nuovo contratto e non sappiamo cosa c'è dentro. Qual è il problema di conoscere i termini contrattuali se nemmeno si fa la gara? Questa è una domanda che forse dovremmo porci, perché uno potrebbe dire: "Non possiamo subito condividere quelli che sono i contenuti, perché si potrebbe magari dare qualche vantaggio a qualcuno che potrebbe partecipare a una gara". In questo caso, però, stiamo parlando di un affidamento diretto, quindi non c'è proprio nessun tipo di motivazione.
Oltre a tutto, sembra anche strana la fretta con cui si è portato avanti quest'accordo, senza minimamente coinvolgere nessun attore nella decisione a partire dal Consiglio regionale; nemmeno le tante associazioni che, a questo punto, in Commissione abbiamo preso in giro, perché abbiamo detto loro che li avremmo ascoltati e coinvolti, non perché loro debbano essere i decisori finali (ci mancherebbe altro e nessuno ha mai chiesto questo), ma perché possano essere coinvolti e apportare un contributo nella stesura del nuovo contratto. Sono persone che nel loro tempo libero si occupano di risolvere i problemi dei pendolari e lo fanno gratuitamente. L'ascolto mi sembra il minimo. Invece oggi ci ritroviamo all'ennesimo atto di fede non su dieci milioni o su cinque milioni, ma su due miliardi e mezzo.
Se pensate che noi possiamo accettare questo modus operandi, vi sbagliate di grosso, anche perché adesso si sta parlando della questione dei dieci milioni extra LEA, ma qui stiamo parlando di due miliardi e mezzo e non sappiamo come vengono spesi. Se vi sembra una cosa normale, concluderei l'intervento, ma vorrei lanciare alla Giunta una richiesta, visto che prima è stata bocciata la mia proposta di sospensiva. Prima di andare avanti voglio sapere cosa abbiamo intenzione di fare con questo nuovo contratto e perché dobbiamo mettere a bilancio due miliardi e mezzo per i prossimi anni. Non posso votare se non so il perché.



PRESIDENTE

È aperta la discussione generale.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
In molti non hanno preso la parola sull'articolo 2, cioè sul rifinanziamento e la rimodulazione delle leggi regionali di spesa. Diversi colleghi sono intervenuti in particolare sul finanziamento dei servizi di trasporto ferroviario regionale e mi pare che, a parte il relatore di maggioranza, quasi nessuno sia intervenuto sull'articolo 2, dove la legge di stabilità regionale prevede, tra le altre disposizioni per il medesimo periodo di vigenza del bilancio finanziario per un periodo non superiore a quello considerato del bilancio di previsione, la dotazione delle leggi di spesa regionali con l'esclusione delle spese obbligatorie e delle spese continuative, la riduzione per ciascuno degli anni considerati del bilancio, le autorizzazioni legislative di spesa con il riferimento alle spese pluriennali e di spese disposte dalle leggi regionali, la rimodulazione delle quote destinate a gravare su ciascuno degli esercizi del bilancio.
Pochi sono intervenuti sul tema delle disposizioni in materia di tasse automobilistiche e, tra l'altro, nessuna revisione a partire dal grande spunto della discussione sull'elettrico lanciata a seguito dell'incontro fra il Presidente Cirio, il Sindaco Lorusso e i nuovi vertici del gruppo Stellantis. Auspicavo che da quell'incontro partissero anche alcuni ragionamenti sul tema della tassazione e in materia di bollo auto, anche perché se è vero che fino adesso abbiamo incentivato il bollo auto per le nuove vetture a emissioni zero, pian piano la transizione ci porterà, di fatto, ad avere dei nuovi parametri. Di conseguenza, auspicavo che, in qualche modo, questa vicenda ci portasse lì.
Discorso diverso è sulla vicenda della rimodulazione dell'IRAP che, anche lì, non è stata affrontata, ma pensavo avrebbe avuto un grande rilievo almeno nell'illustrazione da parte dell'Assessore Tronzano e dico il perché. Perché, di solito, questi provvedimenti, come quelli che in parte abbiamo discusso gli scorsi anni, sono quelli che vedono al centro alcune operazioni di riequilibrio e di giustizia fiscale e alcuni interventi di rimodulazione delle tasse regionali. In parte, nei mesi scorsi, abbiamo discusso sulla vicenda dell'IRPEF, una vicenda legata a criteri nazionali.
Sapete benissimo perché pensiamo che la riforma fiscale ipotizzata dal Governo Draghi sia stata troppo poco progressiva e abbia inciso solo in minima parte su quegli scaglioni che, invece, avrebbero potuto evolvere verso sistemi ancora più giusti anche dal punto di vista della progressività.
Si dice che la riforma fiscale sia in arrivo, ma mi pare che in questo contributo le Regioni sull'IRAP non abbiano determinato uno scossone come sarebbe stato necessario. Perché dico questo? Perché a fronte di entrate che, fino all'inizio dello scorso decennio, erano pari a più di due miliardi e mezzo, ormai quei due miliardi di euro, quei 500 milioni in meno di entrate da parte dell'IRAP significano una boccata d'ossigeno in meno per le nostre politiche.
Se è vero che l'IRAP è nata per sostenere la sanità pubblica, oggi quanto ci sarebbe bisogno di nuove entrate fresche anche per riassumere in un sol colpo tutto quello che non ha funzionato durante questa pandemia? Ci troviamo davanti a un sistema che vede l'invecchiamento della popolazione e questo vale per chi è malato, ma vale anche per i nostri dipendenti.
Come sapete, nei prossimi anni andranno in pensione migliaia e migliaia di operatori, OSS, medici assistenti e anche infermieri; a fronte di quest'uscita di scena, i numeri delle stabilizzazioni sono a malapena sufficienti a coprire il turnover. Che cosa vuol dire, Assessore Tronzano? Questo significa che se una persona va in pensione e nel frattempo ne stabilizziamo una, mentre la Giunta grida vittoria noi in realtà stiamo già partecipando all'uscita di scena di un dipendente in più, perché quel dipendente che era precario viene stabilizzato entrando al posto di chi va in pensione e il saldo non è zero, ma è meno uno. Poi, ci sono altri quattro quinti di precari che non saranno stabilizzati che in questo momento rischiano di spostarsi in altre Regioni.
Perché sto usando una delle argomentazioni che, immagino, sarà al centro della discussione di domani sul bilancio? Dico di domani, perché spero che oggi rifletteremo invece su tutti gli emendamenti che illustreremo nel pomeriggio sull'IRAP.
L'IRAP è quella tassa al cui pagamento sono tenuti tutti coloro che svolgono un'attività di lavoro autonomo, le società semplici e quelle equiparate, comprese le associazioni senza personalità giuridica che risultano costituite da persone fisiche per l'esercizio delle professioni.
Che cosa sono questi dati dell'IRAP? La dichiarazione dell'IRAP è utilizzata per dichiarare l'imposta regionale sulle attività produttive disciplinata da una vecchia legge, la n. 446 del 1997.
Che cos'ha sostituito l'IRAP? L'IRAP ha sostituito una serie di tributi contribuendo a quel tempo anche alla semplificazione e alla razionalizzazione del prelievo nel suo complesso: l'imposta patrimoniale sulle imprese, non so se ve la ricordate, l'ILOR, che era una sorta di tassazione addizionale sui profitti, i contributi sanitari, la tanto odiata cosiddetta "tassa sulla salute", l'ICIAP e tante altre.
Come si calcola l'IRAP? L'IRAP è l'acconto pari al 99 per cento del debito d'imposta risultante dalla dichiarazione relativa al periodo d'imposta precedente; ciò significa che dobbiamo calcolare prima il 3,9 della cifra e poi, su questa somma, il 99 per cento.
Con questo che cosa voglio dire? Quali sono le caratteristiche? L'IRAP è un'imposta di carattere reale che colpisce il valore aggiunto delle sole attività autonomamente organizzate e ha riconosciuto, più volte, con diversi provvedimenti anche in sede tributaria, tale valore aggiunto direttamente connesso all'elemento organizzativo, quindi un idoneo indice di capacità contributiva.
Com'è cambiata, come viene determinata la base imponibile IRAP? Concorrono alla formazione della base imponibile i contributi erogati in base alla norma di legge, quindi le plusvalenze, le minusvalenze derivate dalla cessione di immobili che non costituiscono beni strumentali per l'esercizio dell'impresa, né beni, né merci.
Quindi, che cosa succede? Questo è un antipasto, Presidente, e mi dica lei quando vorrà togliermi la parola.
Questo è un antipasto per dire che in questi anni quei 500 milioni di euro in meno di IRAP sono stati possibili grazie all'esclusione del lavoro all'esclusione spesso degli investimenti, ma arriveremo a spiegare oggi pomeriggio perché il profit shifting è entrato nel cuore del nostro sistema economico motivi per i quali noi presenteremo diversi emendamenti per far sì che l'Assessore Tronzano, alla fine di questa discussione, abbia più risorse da spendere su tutti gli emendamenti che presenteremo sul bilancio.



PRESIDENTE

Grazie.
Non ci sono altri interventi.
La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente, e grazie ai Consiglieri che sono intervenuti per dare i loro suggerimenti.
Provo a fare, se è possibile, un po' di chiarezza - Consigliere Sacco, se vuole ascoltare, rispondo a quanto mi chiedeva - su quanto chiesto dai Consiglieri.
Partirei dalle cifre. È un bilancio pluriennale su tre anni, mentre il contratto si tara sul decennio, su dieci anni. Oggi, le cifre sono appostate in bilancio nei capitoli dedicati a questo, quindi c'è il fondo regionale con il capitolo 170534 e il capitolo statale 170544.
Sul capitolo statale ci sono 211 milioni; sul capitolo regionale, per l'anno in corso, trentuno milioni e mezzo e per gli anni seguenti trenta milioni.
Dove abbiamo trovato questi trenta milioni? Dai risparmi sul decreto legge n. 35. Perché li abbiamo trovati? Perché ricordiamoci sempre quello che continuo a dire (se poi volete dare credito a quello che uno prova a dire bene, altrimenti mi devo arrendere): noi cerchiamo di fare le cose che finanziavamo con fondi regionali attraverso fondi europei.
Questa è la nostra pietra miliare. All'interno di questo non si parla di trasporti, quindi abbiamo scelto di mettere i soldi dei risparmi del DL 35 anche sui trasporti, quindi su Trenitalia, perché è necessario. Con Trenitalia avevamo un contratto ponte 17-18-19-20, con l'ultima rata di quaranta milioni.
Abbiamo detto che i quaranta milioni non glieli davamo perché, in quel caso, non c'era copertura. C'è stato un ricorso al TAR, abbiamo perso e conseguentemente, il TAR ha detto che dovevamo fare l'accordo.
Giustamente, il Consigliere Sacco ci chiede cosa stiamo firmando. Ha ragione, così come hanno ragione tutti i Consiglieri che l'hanno chiesto.
Se il Consigliere che presenta emendamenti sul disegno di legge di stabilità vuole dare credito a questa Giunta, dicendo che il contratto di servizio sarà oggetto di una discussione in Commissione ai primi di maggio oggi c'è solo ed esclusivamente una bozza, all'interno della quale ci sono già determinate cose che Trenitalia ha scritto alla Regione. La Regione leggerà, verificherà e poi verrà in Commissione con il contratto per parlarne.
Non mi risulta che altre Giunte abbiano fatto la stessa cosa. Non mi risulta, quindi non è un atto dovuto, è un atto di trasparenza, che riteniamo giusto, a seguito delle richieste delle opposizioni. Pertanto, va bene così. Questa è l'apertura che faccio sulla questione del contratto di servizio di Trenitalia.
Perché è successo questo e non ne abbiamo parlato in Commissione? Perché è stato un incontro recente, un incontro del Presidente Cirio e dell'Assessore Gabusi con Trenitalia di qualche giorno fa. Il rischio era del 25% in meno dei servizi e allora abbiamo detto: poiché è una cosa urgente e importante, e comunque cuberà dal 2025 in poi (oggi la copertura c'è, come vi ho spiegato prima), certamente in questo bilancio inseriamo questi sessanta milioni in più di euro all'interno dell'accordo e, quindi della legge di stabilità.
È un bilancio preventivo e il contratto di servizio lo riceviamo e lo valutiamo insieme. Ci saranno aspetti che potranno essere modificati e conseguentemente, ci potrebbero anche essere risparmi. Non è detto, ma certamente la cifra che abbiamo appostato è quella che oggi Trenitalia ritiene più importante e più determinante per proseguire il servizio in una maniera adeguata.
Questo è il semplice motivo dell'emendamento che abbiamo presentato, che inserisce questi due miliardi e qualche centinaia di milioni all'interno del percorso decennale.
Detto questo, quindi aprendo alle richieste dell'opposizione sulla questione del contratto di servizio, che mi sembra un atto di trasparenza assolutamente doveroso anche per il dibattito politico (perché è giusto che sia così), direi che il resto della legge di stabilità pone l'accento su alcune questioni essenziali. La prima riguarda il bollo franchising e il noleggio. Finalmente equipariamo il costo del noleggio al costo del franchising. Questo è l'articolo inserito all'interno della legge, che credo sarà molto proficuo per tutto il Piemonte. Visto che le auto a noleggio stanno aumentando in maniera considerevole e aumenteranno sempre di più, certamente questo aiuterà chi vorrà avere il noleggio rispetto al leasing.
L'articolo successivo specifica e semplifica le procedure a carico delle concessionarie: andiamo a dire alle concessionarie che avranno meno adempimenti burocratici, perché vi adempirà la Regione, rispetto al passato.
Gli emendamenti che portiamo in discussione sono: l'emendamento n. 2), che riguarda due miliardi e 506 milioni di euro per il decennio sul trasporto l'emendamento n. 3), che sostituisce 200 mila euro con 180 mila euro sul capitolo riguardante l'ENSE, che riesce ad adeguare, alla legge attuale, il compenso e le risorse messe a disposizione dal bilancio (quindi da 200 mila passano a 180 mila); poi c'è l'emendamento n. 4), nel quale consentiamo a EDISU di realizzare residenze universitarie con la legge n. 338.
È un altro di quei capitoli che richiamo all'attenzione dell'opposizione perché dimostra l'interesse affinché Torino rimanga città universitaria come giustamente chiedono le parti sociali (per parti sociali intendo la società torinese). In questo senso, consentiamo a EDISU, attraverso questo cofinanziamento del 25%, di prendere il 100% dei soldi dal PNRR per realizzare, con la legge n. 338, alcune residenze universitarie.
L'aspetto tecnico più importante da sottolineare è che il mutuo è chirografario e consente, sostanzialmente, di non avere ipoteca sugli immobili; in più, è prevista un'estinzione anticipata senza penali.
Abbiamo l'emendamento 5) che, sostanzialmente, è un aspetto molto tecnico quindi se volete posso leggere che cosa rappresenta. Tecnicamente, la proposta normativa prevede di adeguare i contenuti dei commi 2, 3 e 4 dell'articolo 22 della legge regionale 16 del 2012 disciplinanti le locazioni passive di immobili a uso istituzionale regionale. Le adegua alle previsioni delle disposizioni normative in materia di contenimento dalla spesa pubblica intervenute dopo l'approvazione di detta legge regionale.
Le modifiche sono, in particolare, finalizzate a contemperare la specificità dell'organizzazione regionale con le intervenute previsioni della disciplina nazionale. Si tratta di adeguamento alle novità procedimentali introdotte ai fini del contenimento della spesa pubblica in materia di locazioni passive della pubblica amministrazione a seguito dell'entrata in vigore dell'articolo 1 della legge 147, dell'intervenuta sentenza della Corte Costituzionale n. 64, nonché dei principi all'articolo 4 del nuovo Codice dei contratti pubblici.
La proposta di nuovo testo del comma 2 prevede che le valutazioni tecniche di cui all'articolo 3 del decreto legge n. 95 siano svolte dai competenti uffici tecnici regionali, ferme restando le verifiche di competenza dell'Agenzia del demanio.
La proposta di nuovo testo del comma 3 prevede poi che le sole sottoscrizioni di nuovi contratti di locazione passiva aventi a oggetto immobili a uso istituzionale regionale di proprietà di terzi siano attualizzate con deliberazione dei competenti organi regionali.
La proposta del nuovo testo del comma 4 prevede che i competenti organi regionali definiscano il procedimento per la stipulazione di nuovi contratti di locazione passiva di immobili a uso istituzionale regionale di cui al predetto comma 3.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
È chiusa la discussione generale.
Essendo arrivate le ore 13, come concordato, procederemo con l'articolato nel pomeriggio.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Scusi, Presidente, sull'ordine dei lavori.
Avevo presentato un ordine del giorno da collegare alla legge stabilità proprio sulla questione dell'associazione dei pendolari. Volevo sapere se era stato collegato.



PRESIDENTE

Si, è caricato, quindi è stato collegato.
Riprendiamo i lavori alle ore 14.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 13.00)



(Alle ore 14.42 il Presidente Allasia comunica che la seduta riprenderà alle ore 15.10)



(La seduta riprende alle ore 15.12)



PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita - Bilanci preventivi

Esame disegno di legge n. 193, inerente a "Disposizioni per formazione del Bilancio annuale di previsione 2022-2024 (Legge di Stabilità regionale 2022)" (seguito)


PRESIDENTE

Nella mattinata odierna è iniziato l'esame del provvedimento.
Sono state svolte le relazioni di maggioranza e di minoranza.
Si è svolta la discussione generale ed è intervenuto l'Assessore Tronzano in conclusione.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Emendamento rubricato n. 2) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La Giunta regionale lo dà per illustrato.
Vi sono richieste di intervento in merito? Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
L'Assessore, implicitamente, ha di fatto presentato l'emendamento nel dibattito generale. Devo dire che, soprattutto sull'emendamento rubricato n. 2), ci saremmo aspettati l'arrivo dell'Assessore Gabusi.
Cogliamo positivamente l'opportunità di discuterne in Commissione: mi faccia però dire che l'invito ha del pleonastico. Lei dice: "Nessun'altra Giunta ha mai discusso di queste vicende in Aula o in Commissione". Non è così. Qualora nella scorsa legislatura la maggioranza di cui facevo parte avesse aumentato o diminuito di 30, 40 o 50 milioni la missione-programma sul contratto di servizio o addirittura la legge di stabilità - com'è successo questa mattina, senza peraltro allertare né la maggioranza né le opposizioni: nessuno di noi sapeva che sarebbe arrivato l'emendamento n.
2), dal momento che non è stato annunciato dall'Assessore Gabusi né durante il bilancio, né durante l'ultima informativa - il provvedimento sarebbe stato rinviato in Commissione. Certo, ciascuno di noi era a conoscenza del fatto che c'era una trattativa in corso, come ha ricordato lei stamattina il cui oggetto era evitare altri gradi di giudizio e, di fatto, un braccio di ferro in altre sedi non istituzionali.
Per questo avremmo avuto il piacere - a nostro giudizio, sarebbe stato anche un dovere dell'Assessore Gabusi - di ascoltare l'Assessore rendicontarci esattamente questi 63 milioni in più, che, lo ripeto, si uniscono alle tante richieste che abbiamo avanzato. Non ci basta leggere nelle motivazioni che questo servirà per il rilascio di nuovo materiale rotabile; così come non ci soddisfa il fatto che questo avvenga solo per le disponibilità di nuove infrastrutture. Vorremmo sapere esattamente qual è l'oggetto del contendere, visto che anche vicende ben più note che erano già presenti nel contratto di servizio non sono state realizzate.
Immaginiamo che questo accordo porti ad interrompere tutte le altre istanze in altri luoghi non istituzionali, come i nostri Tribunali; crediamo, per che in questa ipotesi di 60 milioni di euro ci sia già una parte dei contenuti di questo accordo.
Ringrazio ovviamente l'Assessore Tronzano per la disponibilità, ma giudico insufficiente la sua proposta davanti a tutti. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Devo rilevare che la risposta gentilmente fornita dall'Assessore Tronzano che in realtà ci aspettavamo dall'Assessore Gabusi, non è stata particolarmente soddisfacente, anche perché, se posso riassumere, è consistita in "votiamo e poi ne parliamo in Commissione". Se c'è ancora qualcosa da risolvere, non capisco come si sia già potuto definire l'ammontare dell'intero importo. Di solito, prima si capisce cosa si vuole fare, poi la controparte, ovvero l'azienda, dice: "Ok, se vuoi fare questa serie di servizi allora il prezzo è questo", e poi, eventualmente, si contratta sul prezzo.
L'iter inverso appare invece abbastanza complicato, soprattutto per quanto riguarda questo tipo di servizio. Perché vuol dire che ci dovremo muovere all'interno di un qualcosa già definito. A dire la verità, non ho ancora nemmeno compreso bene in che modo andremo a garantire il servizio. Da quanto ho potuto captare fra quanto scritto e quanto si è detto in Aula l'idea dovrebbe essere quella di arrivare ad un servizio almeno similare a quello precedente al COVID, considerando che abbiamo comunque pagato un servizio che, in alcuni frangenti, sappiamo che non è stato erogato al 100% (anzi, decisamente meno).
Detto questo, diventa difficile votare con coscienza questo emendamento.
Già era complicato votare l'articolo senza l'ulteriore emendamento; poi con l'intervento di questi successivi fondi. Il tutto è stato fatto in due passaggi: è da qualche mese che c'è questa interlocuzione con Trenitalia della quale noi non siamo stati né informati né coinvolti dall'Assessore quindi non conosciamo alcun dettaglio di questa difficoltà, sfociata appunto, in un procedimento giudiziario; d'altra parte, non abbiamo avuto nessuna possibilità di intervenire su quella che era la prima proposta di contratto di servizio con affidamento diretto a dieci anni, tantomeno con questo ulteriore intervento. Quindi diventa ancora più complicato comprendere cosa ci sia stato dietro questo accordo e in che modo possa garantire e migliorare un servizio per i cittadini piemontesi.
Concludo, perché ho terminato il tempo, però mi ritrovo a votare questo emendamento senza avere avuta alcuna delucidazione sul contenuto del servizio.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendoci altri interventi, passiamo alla votazione dell'emendamento rubricato n. 2) interamente sostitutivo dell'articolo 1.
Comunico che il numero legale è 22.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 2 Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 3 Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Metto a verbale il mio voto di presenza.



PRESIDENTE

Mettiamo a verbale che sull'articolo 3 il Consigliere Grimaldi ha espresso voto di presenza.
ARTICOLO 4 Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
ARTICOLO 5 Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Passiamo all'esame degli emendamenti successivi, che sono aggiuntivi.
ARTICOLO 5 bis Emendamento rubricato n. 1) presentato da Disabato.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La Consigliera Disabato lo dà per illustrato.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Passiamo all'esame dell'emendamento rubricato n. 3 che introduce l'articolo 5 ter presentato dalla Giunta.



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 ter



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 3) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

L'emendamento è dato per illustrato.



PRESIDENTE

Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3).
Il Consiglio approva.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Con questa votazione viene introdotto l'articolo 5 ter.
Passiamo all'emendamento 4 che introduce l'articolo 5 quater presentato dalla Giunta.



PRESIDENTE

ARTICOLO 5 quater



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 4 presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non so se il sistema li ha caricati, ma c'erano alcuni nostri emendamenti.



PRESIDENTE

Sì, stavamo controllando.
Sospendiamo la seduta per cinque minuti.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.34 riprende alle ore 15.52)



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non intervengo sui miei subemendamenti all'emendamento, ma sull'articolo 71 del Regolamento interno che recita: "La questione pregiudiziale, cioè che un dato argomento non debba discutersi, e la questione sospensiva, cioè che la discussione debba rinviarsi, sono proposte da un Consigliere".
Lei, Presidente, potrà dire che le preliminari e le pregiudiziali le abbiamo fatte prima, però poi l'articolato continua affermando: "Il Presidente ha tuttavia facoltà di ammetterle." Presidente, c'è troppo brusìo in aula.



PRESIDENTE

Prego, continui, io sto sentendo.



GRIMALDI Marco

"Il Presidente ha tuttavia facoltà di ammetterle anche nel corso della discussione qualora la presentazione sia giustificata da nuovi elementi emersi dopo l'inizio del dibattito".
Le spiego, se vuole.
L'emendamento di cui parliamo adesso, l'emendamento madre, l'emendamento rubricato n. 4), non è mai stato illustrato dall'Assessora competente Chiorino. In particolare, sul tema della legge 338 (ne parlerò più avanti nel merito) abbiamo chiesto più volte approfondimenti, proprio per capire cosa avrebbe fatto.
Come lei sa, o si accantonano dei fondi, o si fanno debiti o si possono aprire dei prestiti. In questo caso - ed è qui la pregiudiziale, Presidente si parla di un prestito chirografario. Non so se sapete cosa significa io l'ho imparato da poco.



PRESIDENTE

Purtroppo sì.
Prego, continui. Purtroppo so cosa vuole dire.



GRIMALDI Marco

Un prestito chirografario è un finanziamento che in teoria ha, come unica garanzia, la firma del richiedente, che quindi garantisce personalmente per il prestito (questo vale se stiamo parlando dei privati) e risponderà di un eventuale inadempimento o mancato rimborso.
Qual è il punto, Presidente? Si dice che, a garanzia del pieno e puntuale soddisfacimento di tutte le obbligazioni derivanti dalla contrazione del finanziamento, la Giunta autorizzerebbe a rilasciare, nell'interesse dell'EDISU e in favore dell'istituto finanziatore, una sorta di garanzia fideiussoria di importo pari a quello complessivo delle rate.
È una strategia anche interessante da discutere.
Tutto questo potrebbe consentire, attraverso la contrazione da parte di EDISU di un prestito chirografario con la Cassa Depositi e Prestiti, la possibilità di realizzare gli interventi necessari al cofinanziamento.
Visto che questa vicenda gliela sto descrivendo per la prima volta (l'Assessore Tronzano in precedenza ha abbozzato l'ipotesi, ma non era oggetto di alcuna discussione in Commissione) come sospensiva le chiedo di rimandare questo punto in Commissione e di affrontarlo con gli Assessori competenti. È una vicenda rilevante che vede il nostro favore, tant'è vero che abbiamo presentato subemendamenti aggiuntivi. Per noi il senso è che attraverso questa operazione vorremmo finanziare anche le Universiadi.
Pertanto le chiedo, ai sensi dell'articolo 71 del nostro Regolamento. O anche il ritorno in Commissione, che però mi pare possa essere fatto solo anteriormente. Tuttavia, c'è un altro articolo del nostro Regolamento che dice che in teoria si può, su alcuni emendamenti, ritornare in Commissione.
Questa sospensiva è legata al chiarimento di questo prestito chirografario con Cassa Depositi e Prestito, emerso dall'illustrazione dell'Assessore Tronzano, ma, soprattutto, ad un emendamento mai discusso in Commissione.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
La sua richiesta, Consigliere Grimaldi, sarebbe da rigettare, perché non è l'articolo 71, ma è l'articolo 88 "Rinvio in Commissione", perciò chiedo se ci sia.



GRIMALDI Marco

Sì, grazie Presidente, il senso l'ha capito, a me andava bene anche citare l'articolo 71, perché secondo me è una sospensiva legata all'articolo 71.



PRESIDENTE

No, no, è un rinvio in Commissione.



GRIMALDI Marco

Ma comprendo la sua analisi.



PRESIDENTE

L'articolo 88 parla di singoli articoli.
Dato che l'emendamento 4) è un emendamento aggiuntivo, si può considerare come articolo.
Essendo lei a favore, chiedo se c'è qualche Consigliere contro il rinvio in Commissione.
Non essendoci altre richieste, procediamo alla votazione.
Indìco la votazione palese sulla proposta di rinvio in Commissione.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Procediamo con gli emendamenti.
Emendamento rubricato n. 75) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 76) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 77) presentato da Grimaldi.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 4) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Illustrerei i miei emendamenti; speravo che la Giunta illustrasse i suoi (essendo stata respinta la mia richiesta), perché sarebbe stato utile da parte della Giunta, dall'Assessore Tronzano e anche dai suoi colleghi ricostruire questa vicenda. Proverò a ricostruirla.
Scusi, Presidente, quanti minuti ho? Posso illustrare tutti e tre gli emendamenti?



PRESIDENTE

Se vuole sì, ha tre minuti per ciascun emendamento.



GRIMALDI Marco

Quindi ho nove minuti in tutto.
Vi spiego l'oggetto, se è possibile, di fondo. Certo, se ci fosse l'Assessora Chiorino sarebbe più facile; comunque, proverò a tediarvi il meno possibile in questi minuti.
L'obiettivo della legge n. 338 del 2000 è snellire le procedure e ridurre i tempi di messa in esercizio delle strutture di edilizia universitaria. In particolare, al fine di snellire le procedure, coerentemente con gli obiettivi del PNRR e del disegno di legge del 31 maggio 2021, il quinto bando della legge 338 introduce alcune novità, secondo me molto rilevanti rispetto ai bandi precedenti.
La prima: è eliminata la successiva trasmissione di documentazione integrativa, poiché la richiesta di cofinanziamento è valutata esclusivamente sul progetto trasmesso in prima fase. La seconda: è eliminata la stipula della convenzione, regolando i rapporti con i soggetti beneficiari direttamente con le prescrizioni contenute nel decreto di bando del decreto di piano. Dall'altra, è sostanzialmente eliminata la trasmissione di comunicazione integrativa relative alle modifiche apportate al progetto trasmesso per la richiesta di cofinanziamento, limitandola alle modifiche che intervengono sul numero di posti alloggio, sugli standard dimensionali, sui costi e sui tempi di esecuzione.
Per intenderci, per il quarto bando, quello del 2016, le procedure erano queste: pubblicazione del bando, istruttoria, pubblicazione del Piano trasmissione documento integrativo e istruttoria. Del quinto bando la scansione è: pubblicazione del bando, istruttoria, pubblicazione del Piano lavori e messa in funzione.
Quali sono di fatto le scadenze dei due piani? L'A2, A1 e B), C) sono esattamente in questo senso: interventi di efficientamento o miglioramento energetico di strutture residenziali universitarie già in essere (una di queste era la "Verdi" già appartenuta all'EDISU e, di fatto, nell'asse di Palazzo Nuovo); interventi di manutenzione straordinaria, recupero e ristrutturazione di edilizia e urbanistica; restauro, risanamento e interventi di nuova costruzione, demolizione e ricostruzione o ampliamento.
Questi sono esempi di diversi edifici in essere che abbiamo candidato come Ente al diritto allo studio.
Dall'altra, c'è un'ultima possibilità molto interessante, ovvero l'acquisto di edifici da adibire a strutture residenziali universitarie: si prendono immobili sottoutilizzati e si prova a riconvertire. Era una delle richieste che abbiamo fatto, per esempio, sull'ex Maria Adelaide, di proprietà dell'ASL, addirittura inseribile nei progetti delle Universiadi come edificio da adibire a struttura residenziale.
Ci sono poi le tre fasi, cioè la richiesta di cofinanziamento per tutti i tipi di intervento con scadenza a 90 giorni dalla pubblicazione del bando (presumibilmente credo che questo possa avvenire entro la fine di questa sessione primaverile). Al fine di consentire un'efficace programmazione per gli interventi di tipo A2, gli interventi di efficientamento, è possibile presentare le richieste di cofinanziamento entro agosto. Tra l'altro, mi pare che l'Assessore Tronzano si sia preso l'impegno di chiedere all'Assessore Ricca di presentare la progettazione preliminare per le Universiadi entro la data di agosto.
Al fine di consentire un'efficace programmazione, per tutti gli interventi collegati al PNRR nonché quelli di tipo A1 B e C, fra cui quello di acquisto di edifici da adibire, è possibile presentare la richiesta di cofinanziamento entro il 31 gennaio del prossimo anno.
Sempre per ridurre i tempi di esecuzione e messa in esercizio degli interventi, coerentemente con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è ammessa la trasmissione del progetto di fattibilità tecnica ed economica nel caso in cui il soggetto richiedente intenda procedere con l'affidamento di progettazione esecutiva dei relativi lavori sulla base di questo progetto, ma è eliminata la stipula della convenzione regolando i rapporti con i soggetti beneficiari direttamente con le prescrizioni del decreto e del bando del decreto del piano.
Arriviamo al tipo di interventi dal punto di vista anche finanziario. Per gli interventi di tipo A2 i lavori devono essere iniziati entro 150 giorni dalla pubblicazione del decreto del piano; per gli interventi di tipo A1 e B i lavori devono essere iniziati entro 300 giorni dalla pubblicazione del piano; per gli interventi di tipo C l'atto di acquisizione deve avvenire entro 90 giorni dalla pubblicazione del decreto di piano. La gara di appalto per l'acquisto degli arredi, le attrezzature e la gara di appalto per l'affidamento della gestione, deve avvenire nei 90 giorni prima del termine dei lavori.
Arriviamo all'oggetto dell'emendamento. La richiesta di finanziamento e la relativa documentazione in formato PDF firmata digitalmente dovrà essere trasmessa, pena esclusione, attraverso apposito sistema informatico. Tutta la documentazione dovrà essere firmata digitalmente dal legale rappresentante del soggetto richiedente nel formato statico - quindi l'EDISU attraverso il suo Presidente.
In fase progettuale è richiesto anche l'utilizzo di tutti i sistemi informatici come il BIM e, al fine di consentire il monitoraggio e la tracciabilità delle risorse pubbliche, ogni intervento singolo facente parte di un programma unitario dovrà essere in possesso del codice unico di progetto.
Qual è il punto? Da tempo all'Assessora chiediamo qual è la disponibilità se ci sono delle risorse che l'Ente al diritto allo studio vuole mettere come investimenti. Come lei sa, anche nei bilanci passati abbiamo inserito degli investimenti in conto capitale per questo tipo di residenzialità; in questo caso, credo che la Giunta abbia in testa di autorizzare e chiedere l'accesso al credito della gestione separata della Cassa Depositi e Prestiti per contrarre un prestito - come posso dirlo. - di scopo ordinario di importo non superiore ai 15 milioni di euro, per una durata massima di 30 anni. A garanzia del pieno soddisfacimento di tutte le obbligazioni derivanti dalla contrattazione, la Giunta regionale è autorizzata a rilasciare, nell'interesse dell'EDISU e in favore dell'istituto finanziatore, una garanzia fideiussoria.
Noi cosa facciamo? Lo dico negli ultimi venti secondi che ho a disposizione: con l'emendamento rubricato n. 75) portiamo la cifra a 30 milioni di euro, comprendendo tutta la programmazione EDISU depositata; con l'emendamento rubricato n. 76) la portiamo a 25 milioni di euro, togliendo la residenzialità del quadrante Sud; con l'emendamento rubricato n. 77) la portiamo a 20 milioni di euro, togliendo da questo quadro le risorse delle Universiadi.
Ricordo, invece, che l'emendamento rubricato n. 4) della Giunta prevede solo la quota parte di quanto, di fatto, l'EDISU ha già deliberato sulla legge n. 338. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Se la Giunta non intende illustrare l'emendamento rubricato n. 4) possiamo proseguire.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Posso intervenire su tutti, giusto? Quanti minuti ho a disposizione? Due minuti?



PRESIDENTE

Ha tre minuti. Prego.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Concludo il senso del mio intervento. Noi abbiamo sollecitato più volte l'Assessora Chiorino a riferire in Aula quanto aveva in testa per la programmazione delle residenze universitarie; il fatto che siano legate alle Universiadi o al diritto allo studio universitario poco cambia per noi. L'importante è che la comunità universitaria, alla fine delle Universiadi o strutturalmente, acquisisca un piano che preveda l'aumento dei posti letto attuali.
Qualche settimana fa l'Assessora Chiorino ha svelato i piani (non lo ha fatto in Commissione, ma attraverso comunicati stampa) e la proposta del Tavolo tecnico, composto dai rappresentanti di Regione, Università ed EDISU, contiene circa otto interventi. Dal momento che non lo ha fatto l'Assessore, con mio dispiacere, ve li descrivo io: corso IV Novembre, 405 posti letto; via Giulia di Barolo, 90 posti; Residenza Salvo D'Acquisto 165 posti; Foresteria Lingotto, 156 posti. Un piccolo particolare in merito alla Foresteria Lingotto: in questi anni è già fallita più volte, e non è stata utilizzata dai soggetti privati che in questo momento la gestiscono.
È interessante, quindi, vedere come noi mettiamo nel dossier ulteriori soldi per riqualificare una cosa che i privati non hanno utilizzato. Per li mettiamo lo stesso nella legge n. 338: immagino e spero, a questo punto, per gestirla direttamente.
C'è ancora l'ex ospedale psichiatrico di Grugliasco, 340 posti. Voi direte: "È bellissimo, è una bellissima idea", lì c'è anche Villa Claretta.
Ricordo, però, che fare residenze in contesti interessanti come quelli della prima cintura vuol dire saper mettere in campo anche delle alternative dal punto di vista urbanistico e di trasporto.
Non so se i novaresi lo sanno, ma c'è anche l'ex Centro sociale di Novara 145 posti; la Caserma Trevisan di Bra, 50 posti; l'ex Convento Santa Monica di Savigliano, 51 posti. Tutte queste residenze per un totale di 1.402 posti.
Ultimi venti secondi per dire che l'Assessore accenna ad ulteriori progetti portati avanti tramite project financing. Tuttavia, questo avrebbe dei costi altissimi per EDISU, che già oggi spende cifre molto alte per l'affitto con riscatto delle residenze costruite proprio nel periodo delle olimpiadi.
Per questo i nostri emendamenti provano a non indebitare ulteriormente l'EDISU e ad evitare che si gestiscano col project financing vicende molto delicate dal punto di vista finanziario.
Il nuovo bando sulla legge n. 338, col 75% del cofinanziamento statale, ci offre, appunto, un'occasione straordinaria per aprire nuove residenze riqualificare il patrimonio pubblico e avere città universitarie all'onore del mondo. Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Non essendovi ulteriori richieste di intervento, chiedo alla Giunta regionale di esprimere il parere sugli emendamenti rubricati n. 75), n. 76) e n. 77) presentati dal Consigliere Grimaldi.
Interpreto che si tratti di un parere contrario. Vado ad interpretazione.



GRIMALDI Marco

Scusi, Presidente, possiamo dirlo a verbale?



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

La Giunta regionale esprime parere contrario.



PRESIDENTE

Ricordo che il numero legale è 22.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 75), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 76), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 77), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 4).
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Ha chiesto la parola il Consigliere Gallo; ne ha facoltà.



GALLO Raffaele

Volevamo correggere il voto in favorevole, a nome di tutto il Gruppo PD.



PRESIDENTE

Anche il Gruppo Movimento 5 Stelle.
Consigliere Avetta, si vuole dissociare dal Gruppo? Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'ordine dei lavori. Mi rivolgo a lei, ma affinch indirettamente senta anche l'Assessore. Il prossimo emendamento rubricato n. 5) è un emendamento molto complesso riguardante le locazioni passive della Regione, l'agenzia del demanio, le valutazioni e quant'altro, e mi pare sia stato depositato o introdotto in tempi molto recenti. E ci siamo accorti poc'anzi di un altro emendamento, che è il n. 78) all'articolo 5 tricies.1, che riguarda la modifica della norma del 2006 relativa alla realizzazione dell'allora costruendo, poi edificato e adesso in funzione Ospedale di Asti, laddove si prevedeva che la Regione anticipasse circa 20 milioni di euro nel Piano finanziario, che erano dati dalla dismissione del vecchio nosocomio. Adesso con un emendamento andiamo a modificare quella previsione.
Io chiederei una sospensione, anche perché stiamo discutendo della legge di stabilità. Capisco che l'Assessore questa mattina in uno dei suoi primi interventi ha detto che le cose le avremmo viste nel loro risultato finale nel divenire di queste giornate, ma mi pare un "divenire" un po' troppo frenetico, perché se l'Assessore, insieme alla Giunta, continua a depositare degli emendamenti - per di più emendamenti anche di un certo peso - a me pare che le regole del gioco in quest'Aula siano un po' compromesse. Noi andiamo tutti quanti, in particolare l'opposizione, in forte difficoltà.
Per cui chiederei un attimo di sospensione per poter colloquiare serenamente e capire, prima di tutto, se il deposito di emendamenti da parte della Giunta sia terminato e, in secondo luogo, se questi emendamenti possono essere illustrati non semplicemente in un minuto, ma con un ragionevole lasso di tempo, in modo tale da poter capire di che cosa si tratta. Grazie.



PRESIDENTE

Chiedo alla Giunta se intende intervenire.
Se non intende intervenire, metto in votazione la richiesta di sospensiva.
Ha chiesto la parola il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Intervengo sull'ordine dei lavori. Se abbiamo ben capito, Presidente, la Giunta rifiuta la sospensione proposta dal collega Marello e rifiuta quindi, l'opportunità che la Giunta stessa potrebbe cogliere in un approfondimento - che, lo ricordo ai colleghi della scorsa legislatura, in fase di stabilità in casi del genere avveniva con convocazione della I Commissione - per trattare gli emendamenti in Commissione e poi tornare in Aula. Quei colleghi che allora erano all'opposizione chiedevano ed ottenevano la convocazione della I Commissione per trattare gli emendamenti depositati in Aula e poi ritornarvi, ma adesso gli stessi colleghi non concedono nemmeno una sospensione per un confronto sul merito. Ebbene Presidente, ci pare troppo, perché molti di noi sono dell'idea di affrontare con moderazione i tempi dell'approvazione del bilancio di previsione e della legge di stabilità.
Se non ci mettete nelle condizioni di usare la moderazione, noi non possiamo fare altro che esprimere i nostri lati più spigolosi, che meno si attagliano alla disponibilità al confronto. Quindi, Presidente, mi ascolti: per la buona gestione dell'Aula, faccia anche lei il possibile per convincere la Giunta a sospendere i lavori ed affrontare la discussione in maniera più serena. Se tutti dobbiamo chiedere la parola sull'ordine dei lavori non finiamo più; per quanto sarà per voi possibile, cercate di venire a un giusto compromesso.



PRESIDENTE

Grazie.
La parola all'Assessore Tronzano.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Sospendiamo per due minuti.



PRESIDENTE

Sospendiamo la seduta fino alle 16.30.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 16.24, riprende alle ore 17.01)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 5) presentato dalla Giunta regionale.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Chiederei, visto che è stato oggetto del cortese colloquio di prima, se pu illustrarcelo, proprio per capirne meglio il meccanismo, che da una lettura veloce dell'emendamento non sono riuscito a cogliere.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Prego, Assessore.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie.
Ripeto l'emendamento, dal punto di vista esclusivamente tecnico; si tratta di un aspetto poco politico e molto dedicato alle procedure amministrative.
Leggo la nota per essere il più chiaro possibile.
La proposta normativa di adeguare i contenuti dei commi 2, 3 e 4 dell'articolo 22 della legge regionale n. 16 del 2012, disciplinante le locazioni passive di immobili ad uso istituzionale regionale alle previsioni delle disposizioni normative in materia di contenimento della spesa pubblica intervenute dopo l'approvazione di detta legge regionale sono fatte a seguito della necessità di adeguare la nuova normativa.
Si tratta di adeguamento alle novità procedimentali introdotte ai fini del contenimento della spesa pubblica in materia di locazioni passive delle pubbliche amministrazioni, a seguito dell'entrata in vigore dell'articolo 1, comma 388, della legge 147 e dell'intervento della sentenza della Corte Costituzionale n. 64 sull'articolo 24, comma 4, lettera b), del decreto legge n. 66.
La proposta del nuovo testo del comma 2 prevede che le valutazioni tecniche, di cui all'articolo 3 del decreto legge n. 95, siano svolte dai competenti Uffici tecnici regionali, ferme restando le verifiche di competenza dell'Agenzia del Demanio previste dalla disciplina di contenimento della spesa pubblica. Questo è il comma 2.
Il comma 3 prevede che le sole sottoscrizioni di nuovi contratti di locazione passiva, aventi ad oggetto immobili ad uso istituzionale regionale di proprietà di terzi, siano autorizzate con deliberazione dei competenti organi regionali, ai sensi delle previsioni normative richiamate nel successivo comma 4.
La proposta del nuovo testo del quarto comma, infine, prevede che i competenti organi regionali definiscano il procedimento per la stipulazione di nuovi contratti di locazione passiva di immobili ad uso istituzionale regionale, di cui al predetto comma 3, ivi comprese le verifiche di congruità dei canoni, sulla base dei principi e disposizioni rinvenibili nella sopracitata normativa statale e nella normativa regionale di cui alla legge regionale n. 5 del 2019, articolo 9.
Questa la spiegazione tecnica.
Spero di essere stato abbastanza chiaro: adeguiamo una norma.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non credo per colpa dell'Assessore Tronzano, ma io non ho compreso fino in fondo. Colpa mia, ma proprio per questo chiederei, ai sensi dell'articolo 88, di stralciare questo punto e, se è possibile, di trattarlo in Commissione.
In particolare, chiedo quanto questo sia collegato all'altro punto, visto che non abbiamo compreso fino in fondo come mai sono arrivati sia questo emendamento sia uno che ne arriverà successivamente. Non so, Presidente quando vorrà discutere l'emendamento n. 78, articolo 5 tricies, che però è stato inserito sopra.
Anche in quel caso. Si tratta di disposizioni legate al patrimonio e non comprendo perché non possiamo trattare questi due temi slegati da questo disegno di legge che, sì, è vero, riguarda la formazione del bilancio con la legge di stabilità, ma di per sé non vuol dire che la legge di stabilità sia diventato l'omnibus per tutte le operazioni immobiliari, piuttosto che con la Cassa Depositi e Prestiti.
Chiederei, se è possibile, di rinviare in Commissione il senso dell'emendamento n. 5).
Se siete in dubbio, prima ha chiesto la sospensiva il Consigliere Marello mentre io adesso cito l'articolo 88 sul rinvio in Commissione.



PRESIDENTE

No, non c'è necessità di sospendere e neanche di una richiesta di sospensiva. Il rinvio in Commissione l'abbiamo già votato; quindi, non essendoci nuove valutazioni e nuovi interessi che riscrivono gli emendamenti, la richiesta è da rigettare.
Ci sono ulteriori interventi in merito all'emendamento 5)? Prego, Consigliere Riva Vercellotti.



RIVA VERCELLOTTI Carlo

Se l'Assessore Tronzano mi ascolta un attimo, quanto sto per dire potrebbe valere anche per le prossime volte.
Discutiamo di una proposta emendativa dove il testo di legge è più chiaro della relazione: sarebbe stato sufficiente dire che si trattava di un adeguamento ad una norma di legge. Sarebbe stato più chiaro.
Un invito per le prossime volte: in caso di emendamenti, nelle relazioni individuare dei testi intellegibili, facilmente comprensibili a tutti diversamente, si potrebbero creare situazioni, come ora, dove diventa facile chiedere il rinvio in Commissione o la sospensiva, perché non si capisce nulla.
La relazione del testo, effettivamente, è scritta in burocratese stretto bastava dire "c'è un adeguamento normativo da fare", come lei ha ben detto ed era tutto molto più chiaro.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie Consigliere Riva Vercellotti.
Ci sono altre richieste di interventi in merito all'emendamento rubricato n. 5)? Mettiamo in votazione l'emendamento. Ricordo che il numero legale è 22.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 5).
Il Consiglio approva (Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso).
Emendamento rubricato n. 12) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 6) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 9) presentato da Grimaldi.



(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso)



PRESIDENTE

Passiamo agli emendamenti successivi che introducono l'articolo cinque sexies: Emendamento rubricato n.12), emendamento rubricato n. 9) emendamento rubricato n. 6) del Consigliere Grimaldi.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Pochi minuti fa abbiamo presentato subemendamenti al cinque sexies che non sono ancora depositati.



PRESIDENTE

Sono arrivati adesso.
Sospendiamo la seduta cinque minuti.



(La seduta, sospesa alle ore 17.12, riprende alle ore 17.26)



PRESIDENTE

Mi sembrava che la Giunta intendesse intervenire.
Prego, Assessore Tronzano; ne ha facoltà.



TRONZANO Andrea, Assessore al bilancio

Grazie, Presidente.
Chiederei la convocazione di una Conferenza dei Capigruppo, per favore.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Mentre gli Uffici completano le operazioni di caricamento degli emendamenti, possiamo convocare la Conferenza dei Capigruppo in Sala A.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 17.27, riprende alle ore 17.49)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
La Conferenza dei Capigruppo si è riunita e la Giunta, nella persona dell'Assessore Tronzano, ha chiesto l'applicazione dell'articolo 69, comma 6, del Regolamento relativo al contingentamento sul disegno di legge n.
193 per l'urgenza dell'approvazione. L'arrivo degli emendamenti sicuramente avrebbe provocato un allungamento dei tempi di approvazione del disegno di legge, pertanto nella riunione dei Capigruppo si è deciso di intervenire sul tempo della discussione, limitandola in totale a quattro ore e mezza delle quali, come da Regolamento, un terzo è dedicato alle opposizioni.
Successivamente si procederà alla votazione dei circa ottanta emendamenti pervenuti.
Chiedo a tutti i Capigruppo se si è inteso di concludere adesso la seduta e la rinuncia, da parte delle opposizioni, ad una parte degli interventi dei loro Consiglieri, per riprendere i lavori nella giornata di domani. Mi sembra che ci sia questa intenzione, perciò domani mattina si riprenderà la discussione sul disegno di legge n. 193 con il contingentamento dei tempi e l'inizio delle votazioni degli emendamenti.
Ha chiesto la parola il Presidente Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Abbiamo concordato di chiudere la discussione generale entro stasera e domani mattina procedere alle votazioni.



PRESIDENTE

Non è una discussione generale, è la discussione sugli emendamenti e le dichiarazioni di voto.



RUZZOLA Paolo

Questa parte la possiamo concludere questa sera e domani mattina iniziamo la votazione.



PRESIDENTE

Inoltre, com'è sempre stato fatto, ci sarà lo spazio per la dichiarazione di voto finale ai Gruppi che lo richiederanno.
La seduta riprenderà domani alle ore 9,30 con lo svolgimento delle interrogazioni ed interpellanze e alle ore 10 si proseguirà con l'esame del disegno di legge n. 193 contingentato e successivamente con la votazione degli emendamenti.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.54)



< torna indietro