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Dettaglio seduta n.179 del 22/03/22 - Legislatura n. XI - Sedute dal 26 maggio 2019

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Argomento:


GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori iniziano alle ore 9.35 con l'esame del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



PRESIDENTE

Buongiorno a tutti e a tutte.
Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni e interpellanze, come recitano gli articoli 99 e 100 del Regolamento, oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione indifferibile e urgente n. 1002 presentata dal Consigliere Domenico Rossi, cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi; interrogazione n. 1019 presentata dalla Consigliera Monica Canalis cui risponderà l'Assessore Marco Gabusi.
Chiedo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni e interpellanze di disporre l'invio delle risposte tramite posta elettronica agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo agli interroganti che nel resoconto della seduta, trasmesso via mail in visione a tutti i Consiglieri intervenuti dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo, inoltre, che per le interrogazioni indifferibili e urgenti è prevista l'illustrazione da parte dell'interrogante per due minuti e la risposta da parte del componente della Giunta per tre minuti.
Prego i Consiglieri e gli Assessori di attenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Opere pubbliche

Interrogazione a risposta indifferibile e urgente n. 1002 presentata da Rossi, inerente a "Nuovo collegamento stradale Novara-Vercelli"


PRESIDENTE

Iniziamo i lavori con l'esame dell'interrogazione indifferibile e urgente n. 1002, presentata dal Consigliere Domenico Rossi.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione il Consigliere Domenico Rossi.
Prego, collega; ne ha facoltà per due minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Nella lista delle opere strategiche che la Regione Piemonte ha consegnato al Ministero delle infrastrutture già nel 2019 figura la realizzazione di una nuova bretella di collegamento tra Vercelli e Novara per superare quelle che sono le inefficienze della Strada Provinciale 11, che si trova su un asse chiaramente importante (l'asse Torino-Milano), che collega le Province di Novara e di Vercelli, fondamentali nel quadrante nord est della nostra Provincia.
Chiaramente, è un progetto che mira a superare alcuni fenomeni di congestione, soprattutto per quanto riguarda le criticità relative ai centri abitati di Camerano e Olengo, dove, appunto, i mezzi pesanti creano dei disagi agli abitanti di quei luoghi.
Nel 2014 si era predisposta un'ipotesi di mini-agenziali che superasse i piccoli centri abitati; tuttavia, a causa di un ricorso al TAR, il progetto fu arenato.
L'attuale Giunta, con DGR del 14 maggio 2021, ha stanziato 400 mila euro per la progettazione di un nuovo tracciato.
Lo scorso 10 novembre è stata data informazione di una firma di un protocollo tra i Sindaci e i Presidenti delle Province di Novara e Vercelli coinvolte per la realizzazione di un'opera del valore complessivo di sessanta milioni di euro (secondo quanto era emerso).
Il 2 febbraio 2022 il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile ha dato il via ad alcune opere strategiche per il Piemonte, tra cui anche il nuovo collegamento tra Novara e Vercelli.
In data 4 febbraio 2022 sugli organi di stampa abbiamo appreso che da parte del CIPE è arrivato un contributo di cinquanta milioni di euro, sempre per il nuovo collegamento.
Vado alle criticità, per anticipare le domande, poi chiudo. Innanzitutto se confrontiamo queste cifre con altre realizzazioni in corso d'opera, ci rendiamo conto che un primo problema è relativo ai costi: in pratica, i soldi stanziati in questo momento non bastano.
L'altro tema è relativo al tracciato, nel senso che non si capisce ancora dove passerà questa strada.
Un altro problema è legato al consumo di suolo, che sappiamo essere un aspetto importante. Alla luce di queste criticità, abbiamo presentato quest'interrogazione.
Sulla base di tutte queste premesse, che non approfondisco oltre perché il tempo a mia disposizione è scaduto, interroghiamo la Giunta per sapere: sulla base di quali valori di traffico e quali riferimenti normativi è avvenuta la scelta della tipologia di strada tra quelle previste dal DM n.
6792 del 5/11/2001; quale sia il tracciato definitivo dell'opera; quale sia il valore complessivo dell'opera e come saranno reperite le ulteriori risorse necessarie alla sua realizzazione; se è stata affidata la progettazione e, nel caso, a quale stadio si è giunti; come si pensa di gestire le opposizioni già manifestate degli agricoltori; quali saranno le compensazioni ambientali ecologiche per il consumo di suolo previsto.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Domenico Rossi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per tre minuti.



GABUSI Marco, Assessore alle infrastrutture

Grazie, Presidente.
Tre minuti sono pochissimi, ma cercherò di rispondere in maniera sintetica e didascalica.
Riassumo il percorso intrapreso. Noi abbiamo deciso, togliendoci un po' di potestà, di condividere con i territori le opere più importanti. Sono trenta quelle che abbiamo individuato in maniera uniforme sul territorio (tre per ogni provincia, cinque a Cuneo e otto a Torino) e su quelle ci siamo impegnati a fare un percorso. Lo dico perché questo percorso ha portato a individuarne, con scelta nostra, tre tra le più importanti (Lombardore-Front, Novara-Vercelli e tangenziale di Asti), a finanziarne la progettazione e poi a caldeggiare il finanziamento totale (o di lotti) nell'anticipazione di fondi FSC della delibera CIPE del febbraio scorso.
Ha ragione il Consigliere Rossi - l'abbiamo detto esplicitamente - quando sostiene che questi non sono i soldi complessivi per l'opera. Come faremo era la prima domanda - a trovare gli altri? Io credo che il metodo di lavoro sia chiaro: innanzitutto s'individuano le priorità (sono quelle trenta), non solo per una scelta parziale, ma per una scelta complessiva quelle saranno le medesime priorità che ribalteremo nel contratto di programma ANAS, la cui discussione è in partenza, per definire quali potrebbero essere i secondi lotti (vale per la Novara-Vercelli, vale per la Lombardore-Front, vale per la tangenziale di Asti).
Noi sappiamo che lì avremo un pacchetto di risorse importanti, con cui dovremo, come sempre, completare le opere che abbiamo fatto partire, ancor di più se sono quelle prioritarie. Non saranno le uniche, ma come dato di fondo quel metodo di lavoro ci serve per completare le opere che mancano in questi territori.
In più, abbiamo deciso anche qui di ritornare al nostro ruolo istituzionale: è troppo facile dire "le Province sono importanti" e poi non provare a riorganizzare l'assetto istituzionale della nostra Regione.
L'abbiamo fatto per le scelte e lo facciamo anche per la progettazione.
Ora, qual è il tracciato? Il tracciato dovranno vederlo gli Enti locali e le Province. E l'elemento essenziale del progetto di fattibilità tecnico economica, la valutazione e la comparazione delle alternative (non potranno non esserci, perché è un aspetto imprescindibile di quella fase progettuale) ci indicheranno anche il costo complessivo, che dovrebbe aggirarsi attorno ai 120 milioni di euro. Devo dire che la Provincia di Vercelli aveva anticipato con i suoi soldi uno studio di fattibilità, che sarà completato con il progetto di fattibilità tecnico-economica, che potrà attivare il finanziamento.
Abbiamo deciso in quella sede, in un incontro con le associazioni di categoria, di istituire un tavolo che provi a smussare gli spigoli e a ragionare con i territori e con le categorie che, insieme con gli Enti locali, devono individuare il tracciato migliore, partendo da due capisaldi. Il primo è che l'opera va fatta e ce la chiedono trasversalmente tutti i Sindaci - soprattutto quelli dei due Comuni interessati dall'attraversamento, ma i due capoluoghi di Provincia ancor di più - e che il consumo di suolo dovrà essere minimo. Di conseguenza, non si bloccherà l'opera, ma si farà con il consumo di suolo minimo possibile.
Le associazioni di categoria agricole sono state contente di questo metodo di lavoro. Sarà un tavolo che si riunirà quando ci saranno le ipotesi progettuali e naturalmente anche nella fase successiva del progetto definitivo, dell'esecutivo e della cantierizzazione, perché l'opera non si ferma con la sua definizione progettuale, ma anche nella realizzazione pu vedere più o meno impatto sul territorio.
Pertanto, in maniera trasparente abbiamo detto che l'opera la vogliamo fare, che continueremo a finanziarla o a trovare i finanziamenti per realizzarla. D'altro canto, è giusto farla nel tracciato che preferiscono i territori e con il minore impatto possibile - in questi tempi, dobbiamo certamente tenere quest'aspetto come uno dei principi ispiratori - sapendo che quell'opera è importante e che è da quarant'anni che se ne parla, così come di tante altre. Ora è arrivato il momento di metterla in campo.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Trasporti pubblici

Interrogazione n. 1019 presentata da Canalis, inerente a "Nuovo sistema di trasporto Hyperloop: la Regione Veneto si muove, e il Piemonte?"


PRESIDENTE

Prima di dare la parola all'Assessore Marco Gabusi, ricordo alla Consigliera Canalis che per le interrogazioni ordinarie non è prevista illustrazione da parte dell'interrogante, è però prevista la risposta del componente della Giunta per cinque minuti e la replica dell'interrogante per cinque minuti.
Passiamo quindi all'esame dell'interrogazione ordinaria n. 1019, cui la Giunta ha chiesto di rispondere delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore ai trasporti

Grazie, Presidente.
Ho provato a comporre una risposta insieme con l'Assessore Marnati, perch ci sono aspetti che riguardano il trasporto, ma anche aspetti che riguardano l'innovazione. Il settore della mobilità è indicato tra i settori principali, specifici e prioritari dell'innovazione nell'ambito della nuova S3, la strategia di specializzazione intelligente del Piemonte il documento strategico che mira a definire le linee fondamentali dell'azione che la Regione intende adottare per ciò che concerne la sua politica di ricerca e innovazione nel prossimo settennato.
La mobilità ha il suo nucleo core nella filiera dell'automotive e nell'industria di mezzi di trasporto in genere (veicoli industriali, mezzi per il trasporto collettivo, ferroviario, nautica e mezzi individuali leggeri), ma il concetto di mobilità cui si riferisce il sistema prioritario dell'innovazione coinvolge, in una prospettiva sistemica l'intero spettro delle competenze dei servizi, delle infrastrutture e dei dispositivi per la mobilità intelligente e sostenibile e per lo sviluppo dei nuovi sistemi di trasporto. Le sfide aperte sono concentrate sul riposizionare il sistema della componentistica nel paradigma della mobilità digitale sostenibile, sviluppare e attrarre nuove imprese di modelli di business emergenti, progettare e implementare sistemi di trasporto e di mobilità a basso impatto.
A tal proposito, non solo la strategia e l'intero sistema di Hyperloop è compatibile con la strategia S3, ma addirittura possiamo immaginare di finanziarla tramite il FESR, il nuovo programma che presenteremo in questi giorni nei suoi requisiti essenziali e nei suoi sistemi principali. Grazie ad alcune misure che saranno incardinate nel nuovo programma regionale riusciremo anche a sviluppare e rafforzare la capacità di ricerca e innovazione e l'introduzione di tecnologie avanzate, come quella di Hyperloop.
Naturalmente, come sempre facciamo quando dobbiamo fare riferimento a un settore che non è puramente pubblico ma che deve trovare il suo sbocco e sfociare in un'iniziativa imprenditoriale, stiamo cercando di capire, in un sistema così avveniristico e che sembra molto futuribile, da un lato la tecnologia e, dall'altro, se ci sono imprese del territorio che possono intraprendere con noi quest'avventura. Sapete che sul FESR si parla d'innovazione, ma si parla anche di sviluppo imprenditoriale, quindi abbiamo già preso contatti e credo che nel mese di aprile o nel mese di maggio proveremo a capire - non solo io e l'Assessore Marnati, ma con i tecnici che ci assisteranno - che cosa sta succedendo intorno a noi e ancor più concretamente, le sperimentazioni che stanno avvenendo vicino a noi (penso a Tolosa), se nel nostro territorio ci possano essere esperienze simili e, soprattutto, come valorizzare i luoghi in cui potremo sfruttare questa tecnologia in Piemonte.
Abbiamo aree di proprietà, abbiamo sedimi ferroviari, abbiamo zone d'interporto; credo che presentare un piano che possa essere finanziato dal FESR e che possa trovare una corrispondenza in un sistema imprenditoriale recettivo debba essere fatto nel momento in cui ci sono le conoscenze piene. Il sistema Hyperloop è un sistema innovativo che la Regione Veneto ha immaginato di sperimentare, ma credo in tempi piuttosto lunghi. Noi vorremmo fare un percorso parallelo, ma più concreto, nel senso che vorremmo provare a capire quello che c'è già in campo, non per replicarlo ma per evolverlo e magari tararlo di più alla nostra realtà che certamente sia dal punto di vista dei trasporti sia dal punto di vista dell'innovazione, non è seconda a nessuno.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
La Consigliera Canalis ha chiesto la parola per la replica; ne ha facoltà per cinque minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Il sistema di trasporto Hyperloop è un chiaro esempio di come la tecnologia possa essere messa al servizio non solo della mobilità, ma anche della sostenibilità ambientale e sociale. Infatti, è chiaro che strumenti di trasporto più rapidi che collegano, in maniera quasi supersonica, località molto distanti, possono rendere più accessibili queste località a tutte le fasce di popolazione, anche a quelle che non possono permettersi il trasporto aereo. Pertanto, c'è una rilevanza fortemente sociale nell'utilizzo e nell'applicazione di questa nuova tecnologia ai sistemi di mobilità.
Accolgo con favore le parole dell'Assessore Gabusi, che si è dichiarato interessato a sperimentare e a studiare la tecnologia Hyperloop anche in Piemonte. Va molto bene osservare e censire le buone pratiche esistenti magari anche in altri Stati europei come la Francia (è stata citata Tolosa). Mi pare che la nostra Regione, a oggi, non sia.
Non so se l'Assessore è ancora presente in aula. Starei interloquendo con l'Assessore, oltre che con il Presidente chiaramente, quindi aspetterei un attimo.



PRESIDENTE

Sì, un attimo.
Grazie, collega Canalis, proceda pure.



CANALIS Monica

Mi spiaceva se l'Assessore non riusciva ad ascoltare la mia risposta. Il tipo d'interrogazione che ho depositato prevede la facoltà di replica del Consigliere, quindi mi pare carino che l'Assessore rimanga ad ascoltare quantomeno per una questione di cortesia.
Ho apprezzato le parole dell'Assessore Gabusi, che ringrazio, per essersi reso disponibile non solo a censire le buone pratiche esistenti, non solo in Italia, ma anche in altri paesi europei, ma anche ad attivare forme di studio e di ricerca. Rimane un po' nebuloso in che modo lo voglia fare, nel senso che, se da un lato, abbiamo la Regione Veneto, con il Presidente Zaia, che ha chiarito in maniera dettagliata i passi che farà quella Regione per fare ricerca e applicazione (addirittura è già stato stabilito quale sarà la tratta Padova-Venezia in cui verrà sperimentata questa tecnologia), dall'altro non mi è chiaro come voglia muoversi il Piemonte.
Accolgo, ripeto, con molta positività la disponibilità, ma mi auguro che con il passare delle settimane e dei mesi vada a chiarirsi il modo in cui anche il Piemonte e la Giunta Cirio, magari in collaborazione, non soltanto con le imprese private, ma anche con gli Atenei pubblici, di cui il Piemonte è ricco, potrà dotarsi di uno strumento del genere.
Ricordiamo che l'obiettivo è di collegare Torino e Milano in sette minuti e Torino e Roma in quaranta minuti, quindi si tratta di un sistema di trasporto competitivo con quello aereo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Canalis per la replica.
Nel ringraziare il Presidente Stefano Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni e interpellanze. Al fine e nel rispetto della normativa vigente riguardante il COVID-19, s'invitano tutti i Consiglieri e tutto il personale dell'Assemblea a uscire in modo ordinato dall'aula per i quindici minuti di areazione dei locali.
Alle ore 10.15 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale.
Grazie e buona salute a tutti e a tutte.



(Alle ore 9.54 il Presidente dichiara esaurita la trattazione del punto all'o.d.g. inerente a "Svolgimento interrogazioni e interpellanze")



(La seduta inizia alle ore 10.15)



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

La seduta è aperta.
Per la gestione della seduta si applicano le disposizioni della deliberazione dell'Ufficio di Presidenza, del 10 gennaio 2022, n. 1, come modificata dalla deliberazione n. 2 del 17 gennaio 2022, a specificazione di quanto previsto dal Regolamento interno del Consiglio regionale.
Hanno chiesto congedo i Consiglieri Caucino, Cirio, Icardi, Poggio, Ricca Riva Vercellotti e Disabato.
Il numero legale è, pertanto, ventitré.


Argomento:

Richieste di modifica dell'o.d.g.


PRESIDENTE

Do atto che l'o.d.g. è stato comunicato con la convocazione.
Chiedo se vi siano proposte di modifica.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Sono qui a richiederle un'informativa da parte del Presidente Cirio. Il Presidente Cirio aveva convocato tutti i Capigruppo di maggioranza e di opposizione, tra l'altro prima dell'inizio della pandemia, per discutere insieme del piano industriale di FCA Stellantis; per dire che avrebbe promosso un tavolo permanente con il gruppo, a partire dal nuovo amministratore delegato Carlos Tavares, e che avremmo fatto di tutto per costruire quella che lui chiama "hobby" e noi chiamiamo un "grande asse trasversale" per promuovere, proprio in questo territorio, una filiera dell'elettrico, a partire dalla Gigafactory che poi, come sapete, nel frattempo è finita altrove.
Sappiamo benissimo l'evoluzione di quel tavolo, che non c'è mai stato quindi apprendiamo positivamente che, nelle scorse settimane, il Presidente Cirio e il Sindaco Lo Russo abbiano promosso un incontro con Stellantis.
Credo che questo faccia a faccia e le prospettive di quel tavolo di confronto debbano essere discusse anche in altre sedi, come quella delle Commissioni, ma anche in quest'Aula.
In questo momento storico di ripartenza e di programmazione dei fondi, come dice il Presidente, a partire dalla gestione del PNRR, è fondamentale fare sistema per il futuro industriale di Torino e del Piemonte.
In tal senso, crediamo che questo tipo di discussione non possa non essere affrontata anche in quest'Aula, tra l'altro davanti al Consiglio regionale che ha promosso, unitariamente, un tavolo per il futuro del lavoro e per la mobilità sostenibile.
Le chiedo di farci sapere se è possibile avere, nella seduta odierna o nelle prossime, un aggiornamento sul tema dell'automotive, dello stato occupazionale (a partire dalla cassa integrazione nei nostri siti) e dei programmi della Regione Piemonte per far sì che questo distretto non chiuda definitivamente i propri battenti, come in parte è già successo nel grande silenzio generale.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente, e buongiorno.
Volevo chiedere l'inserimento di un ordine del giorno, che ho presentato martedì o mercoledì scorso, relativo alla problematica della carenza dei medici (anche di infermieri, ma in particolare di medici), per le associazioni dei donatori di sangue in Piemonte e non solo in Piemonte, ma a noi interessa ovviamente l'area piemontese. Su questo tema sono già state discusse delle interrogazioni nelle settimane scorse, presentate dal sottoscritto e dal Consigliere Salizzoni.
Questo è un ordine del giorno importante e urgente, perché sollecita un tema su cui c'è larga condivisione, cioè l'impegno della Giunta e dell'Assessorato competente.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano; ne ha facoltà.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Il mio intervento per chiedere un'informativa al Governatore e agli Assessori competenti per capire a che punto siamo e come si sta sviluppando la macchina dell'accoglienza. Noi abbiamo sentito dal Presidente del Consiglio il numero dei profughi attuali, quelli verificati, ma poi ci sono coloro che sono giunti in Italia e non sono stati verificati perché magari hanno raggiunto qualche parente in Italia.
Chiediamo di fare il punto e informare quest'Aula su come si stanno muovendo le Prefetture e il terzo settore dal punto di vista dell'accoglienza. Leggiamo tanto sui giornali di una serie di missioni umanitarie che vengono fatte dalla Regione Piemonte e questo ci inorgoglisce, ma vorremmo anche sapere, dietro agli articoli di giornale come ci stiamo organizzando, quali sono le relazioni che si stanno instaurando, quali sono le attività che la Regione vuol mettere in campo.
Abbiamo saputo e abbiamo letto di un'ipotesi di sostegno alle famiglie che accolgono, ma prima è stata lanciata, poi è stata ritirata, alla fine non riusciamo a capire se sarà un sostegno di beni dati alle famiglie o di contributi. Da questo punto di vista ci piacerebbe che, forse, il tema che occupa maggiormente le pagine dei giornali non rimanesse sui giornali, ma entrasse anche nell'Aula del Consiglio regionale, per capire fino in fondo che cosa sta facendo la Regione Piemonte, come ci stiamo muovendo e che cosa può fare il Consiglio, magari prendendo alcune decisioni visto che tra l'altro, ci stiamo orientando ad arrivare verso la sessione di bilancio.
Vi chiedo un'informativa di questo tipo in modo tale da poter affrontare tutti insieme, come abbiamo fatto per altre emergenze - penso alla pandemia questa maxi emergenza.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Magliano.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Cane; ne ha facoltà.



CANE Andrea

Grazie, Presidente.
Solo per chiedere anch'io che sia inserito all'o.d.g., l'ordine del giorno n. 787 con oggetto "Riconoscere la laurea in odontoiatria a valenza specialistica e permettere l'accesso degli odontoiatri ai concorsi e alle graduatorie del Servizio Sanitario Nazionale".
Questa è una questione già dibattuta in altre regioni ed è, tra l'altro anche in discussione alla Camera una proposta di legge dell'Onorevole Rossana Boldi, che è citata nel testo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Cane.
Se nessun Consigliere è contrario, gli ordini del giorno del Consigliere Marello e del Consigliere Cane saranno inseriti a calce dell'attuale elenco dell'o.d.g.
Sulla richiesta d'informativa del Consigliere Grimaldi sulla questione Stellantis e sull'informativa richiesta dal Consigliere Magliano sull'accoglienza dei profughi ucraini, chiedo se qualcuno della Giunta intende intervenire, altrimenti le proporremo alla prossima Conferenza dei Capigruppo.



(L'Assemblea, tacitamente, acconsente alle iscrizioni di nuovi punti all'o.d.g.)



PRESIDENTE

L'o.d.g. è approvato, ai sensi dell'articolo 58 del Regolamento interno del Consiglio regionale.


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale


PRESIDENTE

In merito al punto 1) all'o.d.g.: "Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale", comunico:


Argomento:

Comunicazioni del Presidente del Consiglio regionale

Argomento:

a) Congedi


PRESIDENTE

Ai sensi dell'articolo 55 del Regolamento, hanno chiesto congedo i Consiglieri Caucino, Cirio, Icardi, Poggio, Ricca, Riva Vercellotti e Disabato.



PRESIDENTE

b) Processi verbali precedenti sedute



PRESIDENTE

È a disposizione e visibile sulla Intranet del Consiglio regionale alla sezione "Supporto sedute istituzionali-sedute di Aula", il processo verbale relativo alla seduta del 15 marzo 2022.


Argomento:

Approvazione processi verbali precedenti sedute


PRESIDENTE

In merito al punto 2) all'o.d.g. "Approvazione processi verbali precedenti sedute", comunico che è stato approvato il processo verbale dell'8 marzo 2022.


Argomento: Norme finanziarie, tributarie e di contabilita

Esame disegno di legge n. 191, inerente a "Disposizioni in materia di addizionale regionale IRPEF di adeguamento articolo 1, comma 2 e 5, della legge 30 dicembre 2021, n. 234 (Bilancio di previsione dello Stato - anno finanziario 2022 - e bilancio pluriennale triennio 2022-2024)"


PRESIDENTE

Procediamo con l'esame del disegno di legge n. 191, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Comunico che il provvedimento è stato licenziato a maggioranza dalla I Commissione il 21 marzo scorso.
La parola al relatore di maggioranza, Consigliere Gagliasso.



GAGLIASSO Matteo, relatore

Grazie, Presidente.
Oggi discutiamo il disegno di legge regionale n. 191 avente per oggetto "Disposizioni in materia di addizionale regionale IRPEF di adeguamento articolo 1, comma 2 e 5, della legge 30 dicembre 2021, n. 234".
La legge 234/2021 ha modificato l'articolo 11 del DPR 917/1986 introducendo nuovi scaglioni reddituali e riducendo il numero degli stessi, portandoli da cinque a quattro.
Si rende pertanto necessario adeguare la normativa regionale e si evidenzia, a tale proposito, che le aliquote non sono modificate, bensì adeguate ai nuovi quattro scaglioni di reddito previsti dalla normativa nazionale.
Le detrazioni dell'addizionale regionale IRPEF per carichi di famiglia erano state introdotte ai sensi dell'articolo 6, comma 5 del decreto legislativo 68/2011, nell'ambito delle agevolazioni di cui articolo 12 comma 1, lettera c) del DPR 917/1986, che prevedeva nel dettaglio maggiorazioni rispetto alla detrazione base per i figli portatori di handicap e per le famiglie numerose.
Il decreto legislativo 230/2021 ha modificato l'articolo 12 del TUIR: in particolare, in riferimento al comma 1, lettera c), ha soppresso le suddette maggiorazioni di detrazione nazionali.
Le attuali detrazioni all'addizionale regionale all'IRPEF, che non possono più essere applicate ai sensi dell'articolo 6, comma 5 del decreto legislativo 68/2011, devono essere sostituite con misure a sostegno economico sociale ai sensi dell'articolo 6, comma 6 del già citato decreto legislativo 68/2011.
Il disegno di legge che nella giornata di ieri è stato licenziato dalla Commissione è composto da quattro articoli.
L'articolo 1, relativo alle aliquote, stabilisce che, a partire dal periodo d'imposta 2022, l'addizionale regionale all'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) sia determinata per scaglioni di reddito applicando le maggiorazioni indicate all'aliquota dell'addizionale regionale all'IRPEF di base.
L'articolo 2, la parte secondo noi più importante, disciplina misure di sostegno economico-sociale confermando, a partire dal periodo di imposta 2022, le detrazioni indicate per i contribuenti con più di tre figli a carico, per ciascun figlio, a partire dal primo, compresi i figli naturali riconosciuti, i figli adottivi o affidati e per i contribuenti con figli a carico portatori di handicap, per ciascun figlio, compresi i figli naturali riconosciuti, i figli adottivi o affidati.
L'articolo 3 contiene la clausola d'invarianza finanziaria.
L'articolo 4 contiene la dichiarazione d'urgenza.
Con questo volevo ringraziare l'Assessore e le minoranze per aver dato la possibilità a questo Consiglio di approvare questo disegno di legge in tempi brevissimi perché, come sappiamo, bisogna necessariamente approvarlo entro il 31 marzo, pena le sanzioni da parte dello Stato centrale. Di conseguenza, il ringraziamento va rivolto all'Assessore e agli Uffici che si sono adoperati in tempi brevissimi, e a tutti i Consiglieri che hanno concesso la possibilità di essere oggi in Aula a discutere di questo importante disegno di legge.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al relatore di minoranza, Consigliere Sacco.



SACCO Sean, relatore

Rinuncio all'intervento, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Darei la parola al successivo relatore di minoranza, il Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio, relatore

Grazie, Presidente.
Siamo, in effetti, di fronte a una norma che cerca di armonizzare ciò che accade a livello nazionale con ciò che accade a livello regionale.
In Commissione abbiamo esaminato quale potrebbe essere, potenzialmente, un extra gettito che arriva nelle casse di Regione Piemonte; extra gettito che vedremo - ne discuteremo in un secondo momento - come impegnare nel modo migliore. In ogni caso, si tratta di un'armonizzazione, così da non trovarci a vivere una discrasia tra quelle che sono le aliquote nazionali e quelle regionali.
C'è un fatto che, per onestà politica, bisogna riconoscere: non era assolutamente scontato, anche alla luce di alcune misure che sono state introdotte (pensiamo all'assegno unico, rispetto alle politiche sulla natalità) e che l'Assessore ha ribadito in Commissione, che la Regione Piemonte mantenesse questo tipo di attenzione verso le famiglie numerose con il mantenimento di questi euro 100 per i contribuenti con più di tre figli a carico, per ciascun figlio a partire dal primo, compresi i figli naturali riconosciuti e i figli adottivi o affidati, e poi questi 250 euro per i contribuenti con figli a carico portatori di disabilità, ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 104.
In effetti, sono misure che, comunque, all'interno di un bilancio regionale che vive alcune criticità, potevano anche trovare altre soluzioni, oppure si poteva scegliere di non procedere in tal senso. Come Gruppo riconosciamo dunque la sensibilità verso il tema della natalità; forse questa è una delle poche misure che sono state mantenute - ringrazio l'Assessore, da questo punto di vista - perché ce ne aspettavamo altre nell'ipotesi di bilancio, ma anche per quest'anno non le troviamo. Con questa misura, chi deciderà di avere da tre figli in su verrà sostenuto dalla Regione Piemonte; inoltre, si riconoscono 250 euro a coloro che invece vivono in una condizione particolare, avendo in famiglia bimbi o bimbe con disabilità.
Questo è l'intervento che, oggettivamente, mi sentivo di fare. Oltre all'armonizzazione, c'è un segnale politico che va in una direzione che, a nostro giudizio, è assolutamente corretta, perché sostiene il futuro e sostiene chi vive in una condizione di difficoltà. E mai come oggi sappiamo quanto può essere d'aiuto una misura di questo tipo, visto l'aumento dei costi della vita familiare dovuta alla crisi internazionale.
Grazie, Presidente. Ho concluso.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Darei la parola al successivo relatore di minoranza, il Consigliere Marello.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire.



MARELLO Maurizio, relatore

Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti.
Molto brevemente - peraltro, è già stato anticipato dai colleghi relatori che mi hanno preceduto - siamo in presenza di un atto pressoché doveroso poiché si tratta di riallineare, per quanto riguarda l'addizionale IRPEF regionale, gli scaglioni di reddito alle modifiche apportate dalla legge nazionale. Così facendo, gli scaglioni diventano quattro.
Nell'ambito delle Commissioni che abbiamo svolto, in particolare nella penultima I Commissione sul tema, a noi Consiglieri sono state fornite alcune delucidazioni: sostanzialmente, vengono mantenute le stesse aliquote precedenti, per cui si tratta di un adeguamento che, in base a quanto ci hanno detto i tecnici (andrà poi verificato in concreto), non dovrebbe comportare un significativo scostamento (o un qualche scostamento di rilievo) rispetto al gettito complessivo, che, se non erro, per quanto riguarda l'IRPEF, in Piemonte si aggira attorno al miliardo e 300 milioni.
Credo che sia giusto sottolineare che i quattro scaglioni determineranno molto probabilmente - anzi, sicuramente - una riduzione di gettito per i redditi tra i 28 mila e i 50 mila euro (gli Uffici parlano di una riduzione di circa trentacinque milioni), mentre comporterà un aumento del gettito per quanto riguarda i redditi oltre i 50 mila euro, in modo particolare i redditi tra i 50 mila e i 55 mila euro, che fino a oggi, se non erro, erano oggetto di uno specifico scaglione (qui il gettito dovrebbe essere maggiore di circa trentotto milioni). Pertanto, il saldo tra il meno e il più dovrebbe generare una positività di circa tre milioni.
Si tratta, insomma, di un'operazione che, da un lato si ritiene necessaria per il riallineamento alla legge nazionale, dall'altro non dovrebbe comportare particolari scossoni nel suo complesso al sistema dell'addizionale IRPEF.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, collega Marello.
La parola al Consigliere Grimaldi, prossimo relatore di minoranza.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire.



GRIMALDI Marco, relatore

Grazie, Presidente.
Noi continuiamo a pensare che serva una svolta nella politica fiscale, una netta discontinuità rispetto alle scelte del passato, che sono sostanzialmente confermate dalle scelte dell'IRPEF e dal bilancio del 2022.
Noi riteniamo che serva una riforma complessiva e organica del sistema fiscale, fortemente redistributiva e incentrata sul principio di capacità contributiva e sulla progressività dell'imposizione.
Noi crediamo che la materia fiscale riguardi una rimodulazione delle aliquote con quella che, in questo caso, è solo una riduzione di un punto percentuale dell'aliquota sul primo scaglione di reddito, quindi fino a 15 mila euro dal 23% al 22%, sul secondo, che va dai 15 mila ai 28 mila euro dal 27% al 26%, l'aumento dell'aliquota sul quarto e tutto quello che avete sentito con l'aliquota al 55%.
La base imponibile complessiva del nostro Paese è pari a circa 833 miliardi. Il 50% del PIL, se deduciamo gli ammortamenti e le imposte indirette, è al 74% del prodotto netto al costo dei fattori. È un'imposta che riflette, sia pure parzialmente, la distribuzione dei redditi nel nostro Paese, cioè il 57% dei quarantuno milioni di contribuenti dichiara un reddito inferiore ai 20 mila euro e solo il 4% superiore ai 60 mila euro. È un'imposta progressiva nelle prime classi di reddito, complessive fino ai 26 mila euro e poi moderatamente per i redditi via via crescenti.
L'aliquota media per i redditi al di sotto dei 20 mila euro è più o meno pari all'8,5% per salire poi al 16% nelle fasce che vanno dai 20 ai 26 mila euro.
L'andamento delle aliquote medie, se conferma la natura dell'imposta progressiva dell'IRPEF, è il risultato di una serie di fattori, su cui si concentrano da qualche tempo alcune ipotesi di riforma. Un'imposta è progressiva quando l'aliquota marginale è superiore all'aliquota media del reddito iniziale.
In Italia l'aliquota marginale, con una specifica eccezione, è collocata in generale al 44% per tutte le classi di reddito rilevanti. L'unica eccezione è costituita dagli effetti del cosiddetto bonus Renzi che, dopo le ultime modifiche, prevede la detrazione d'imposta decrescente al crescere del reddito, fino ad annullarsi per un reddito annuo da lavoro dipendente di 40 mila euro. L'annullamento graduale delle detrazioni da tutti gli altri parametri comporta un'aliquota marginale pari al 61%. Per effetto delle elevate aliquote marginali e per questo specifico intervallo, l'aliquota media per un lavoratore dipendente con coniuge e un figlio a carico è passata nel 2020 dal 19% su un reddito di 35 mila euro al 24% in corrispondenza di 40 mila euro. Cambia poco per le deduzioni e cambia ancora meno per le detrazioni. Nell'ambito delle detrazioni, le due componenti più importanti sono quelle relative ai carichi di famiglia e a quelli per lavoro dipendente e pensione per quarantadue miliardi.
Parliamo, invece, dei redditi di capitali. Il secondo problema evidente in tutto il Paese riguarda l'estensione della base imponibile dell'IRPEF originatasi, sia pure solo in linea di principio, come imposta onnicomprensiva, di fatto, si è progressivamente trasformata in larghissima misura in un'imposta sui redditi da lavoro dipendente e autonomo e da pensioni, con componenti circoscritte di redditi di capitale.
In Italia sono state introdotte imposte sostitutive dell'IRPEF sui rendimenti degli strumenti finanziari e dei guadagni in conto capitale; al momento di quest'analisi è al 26%, a esclusione dei titoli di Stato, che è al 12,5%. Eccezione rilevante dal punto di vista del carico fiscale formale è costituita dalla tassazione degli utili d'impresa che, se distribuiti sono colpiti prima dall'IRPEF al 23%, poi dalla ritenuta al 26%, per un'aliquota complessiva superiore al 43%. È evidente che, date le aliquote l'esclusione della base imponibile dell'IRPEF dei redditi di capitale modifica il tasso di progressività del comparto diretto, considerato beneficiando contribuenti con aliquota media superiore al 26%.
Nei conti ISTAT, il gettito dell'imposta sostitutiva e sui redditi di capitali per le famiglie consumatrici pari a dodici miliardi è molto modesto. Le ritenute sugli utili distribuiti ammontano a 1,7 miliardi, cui dovrebbero corrispondere, in base all'aliquota del 26%, dividendi di poco superiori ai sei miliardi. Gli interessi percepiti offrono un gettito di 7,7 miliardi e, supponendo che siano tassati integralmente al 26 dovrebbero ammontare a circa trenta miliardi.
Per completare il quadro, si deve aggiungere l'imposta sostitutiva sul risparmio gestito, cioè 1,7 miliardi, l'imposta di bollo sui depositi bancari (sette miliardi) e l'imposta sulle transazioni finanziarie, cioè più o meno 0,4 miliardi. Il gettito complessivo di questa batteria di prelievi è di poco superiore all'1% del PIL.
Arrivo alla fine e dico cosa si potrebbe fare. Abbiamo cercato di individuare i problemi che un'eventuale riforma dell'IRPEF come questa dovrebbe affrontare. Il primo è il più rilevante, cioè il problema che riguarda la necessità di recuperare l'imponibile che attualmente sfugge dall'imposizione. Per quello che riguarda il lavoro autonomo, è evidente che si sono estesi al di là dello stretto necessario regimi forfettari che oltre a comportare discriminazione tra i cittadini al di sotto e al di sopra delle soglie, legittima, di fatto, comportamenti anche elusivi. Per i redditi di capitale, si deve riconoscere l'impraticabilità dell'attuale contesto economico internazionale del loro inserimento nella base imponibile dell'IRPEF e, nello stesso tempo, si dovrà dare ragione dell'esiguo gettito delle imposte sostitutive su questi redditi.
Nello stesso quadro, modalità di tassazione che scoraggino il differimento temporale nell'applicazione dell'imposta, potenziando la componente patrimoniale delle imposte sulle attività finanziarie, costituirebbero un meccanismo riequilibratore del sistema complessivo di prelievo.
Che cosa voglio dirvi? La quota del reddito da lavoro dipendente è pari al 60%; se poi s'ignora il risultato lordo di gestione delle famiglie consumatrici, il rapporto si avvicina al 70%. Questi dati devono essere confrontati con il gettito derivante dal lavoro dipendente e dalle pensioni che, come detto, è intorno all'80%. Se poi si tenesse conto dell'intero comparto dell'imposta diretta, considerando quindi le addizionali dell'IRPEF, l'IMU e le ritenute sui redditi da capitali, una ripartizione relativamente equilibrata del carico fiscale fra lavoro, pensioni e altre categorie di contribuenti.
L'esito della revisione dell'IRPEF voluta dal Governo Draghi è quello di assicurare i vantaggi più consistenti ai redditi medio-alti mentre, di fatto, non porta benefici al 20% delle famiglie in condizioni economiche meno favorevoli. Questa dicotomia fra regime fiscale che si applica sui redditi da lavoro e quello che si applica sui redditi da capitale viola completamente il principio di equità fiscale orizzontale. In sintesi, non c'è intenzione di andare verso la giustizia fiscale a livello nazionale e le vicende europee come quelle dell'Ecofin della scorsa settimana sono troppo timide e non rovesciano realmente i rapporti di forza.
Ciò che non viene scalfita è una condizione di fondo: basta vedere la vicenda degli oligarchi russi per capire che i nostri ricchissimi italiani con aziende in paradisi offshore o nel nostro antico continente, sanno di non essere toccati. Hanno creato un sistema per sé, nel quale decidono come e dove pagare le imposte; esattamente come scelgono di non utilizzare i nostri tempi, i nostri percorsi e i nostri mezzi di trasporto, che siano pubblici o privati. Di fatto, si muovono liberi nella parte fiscale, come fanno con i loro yacht e jet privati, raggiungendo qualunque meta per vivere in questo pianeta alla stregua di extraterrestri.
Perché dico questo? Perché non è un caso che l'8% della ricchezza finanziaria mondiale sia offshore e non è un caso che questa ennesima rimodulazione dell'IRPEF non tenga conto di questo disequilibrio. Eppure se si sono potuti colpire gli oligarchi russi, oggetto comprensibile ripeto, di una rabbia internazionale, con un semplice senso di giustizia si potrebbe dettare regole valide anche per tutti gli altri.
Finisco con un esempio, e mi scuso per qualche secondo in più: per tutti noi, come per tutti i decisori politici, è necessario conoscere la consistenza degli asset patrimoniali e finanziari degli individui più ricchi. Per poterli misurare, è necessario istituire una rete dei registri nazionali della ricchezza, un registro globale unico della ricchezza.
Quest'idea è stata formulata da Piketty nel 2014, ma continua a essere valida e, soprattutto, non realizzata. Oggi, il sistema bancario è teoricamente tenuto a rendere trasparenti le proprie transazioni, ma non sempre agisce di conseguenza.
Occorre proseguire sul tema dell'antiriciclaggio: dal luglio 2021 esiste una direttiva europea che rafforza il monitoraggio sugli intermediari di pratiche di riciclaggio e rende più stringenti le direttive precedenti, ma è sul tavolo della Commissione europea anche la proposta che assicurerebbe che soggetti operanti in Unione Europea, che hanno un'attività economica minima o nulla, ma molti redditi passivi grazie alle molte transazioni internazionali, che quindi chiaramente fungono da "società scatolone", di comodo per altri, non possano godere dei vantaggi fiscali.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie.
Dichiaro aperta la discussione generale.
Se non ci sono richieste d'intervento, chiedo alla Giunta se intende intervenire prima di chiedere la discussione generale.
Prego, Assessore.



TRONZANO Andrea, Assessore alle finanze

Grazie, Presidente.
Un intervento molto rapido, innanzitutto per ringraziare della puntuale fotografia illustrata dai Consiglieri Marello e Magliano, che non aggiunge e non toglie nulla alla bontà della proposta della maggioranza, ma fotografa, con onestà intellettuale, quello che è successo.
Per quanto riguarda il Consigliere Grimaldi, naturalmente i suoi argomenti sono più di portata europea e nazionale, rispetto alla nostra attività. Dal nostro punto di vista, questo provvedimento ha due punti importanti: primo non aumenta le aliquote già stabilite precedentemente; secondo, garantisce le detrazioni per 100 euro ogni figlio oltre i tre figli a carico e 250 euro per ogni figlio portatore di disabilità.
Questa misura, questa specifica prevista all'articolo 2 è, per la Regione un costo di undici milioni e 241 mila euro, che però pensiamo sia un investimento per tutte le famiglie in difficoltà in questo momento, visto quello che sta succedendo e che è inutile ripetere.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Assessore.
Dichiaro chiusa la discussione generale e proseguiamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Non essendo stati presentati emendamenti e non essendovi richieste d'intervento sull'articolo, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 1.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Comunichiamo il voto di presenza dei Consiglieri Salizzoni e Avetta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola; ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Vorrei rettificare, perché ha preso solo la presenza, ma il voto era favorevole.



PRESIDENTE

Va bene.
ARTICOLO 2 Non essendo stati presentati emendamenti e non essendovi richieste d'intervento sull'articolo, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 2.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Comunichiamo il voto di presenza per il Consigliere Martinetti.
ARTICOLO 3 Non essendo stati presentati emendamenti e non essendovi richieste d'intervento sull'articolo, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 3.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 4 Non essendo stati presentati emendamenti e non essendovi richieste d'intervento sull'articolo, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 4.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) ARTICOLO 5 Non essendo stati presentati emendamenti e non essendovi richieste d'intervento sull'articolo, procediamo con la votazione.
Indìco la votazione palese sull'articolo 5.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione nominale sull'intero testo di legge.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso)


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame proposta di legge n. 125, inerente a "Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia"


PRESIDENTE

Procediamo con il proseguimento dell'esame della proposta di legge n. 125 di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella seduta consiliare del 15 febbraio è iniziato l'esame del provvedimento. Sono state svolte le relazioni di maggioranza e di minoranza. È terminata la discussione generale.
Procediamo con l'esame dell'articolato.
ARTICOLO 1 Sull'articolo 1 insistono parecchi emendamenti.
Emendamento rubricato n. 2), identico all'emendamento rubricato n.10) e identico all'emendamento rubricato n. 162) dei Consiglieri Martinetti Marello, Frediani.
Emendamento rubricato n. 353 ) del Consigliere Marello; emendamento rubricato n. 161) della Consigliera Frediani; emendamento rubricato n. 354) del Consigliere Marello; emendamento rubricato n. 143) del Consigliere Grimaldi; emendamento rubricato n. 141) del Consigliere Grimaldi ed emendamento rubricato n. 142) del Consigliere Grimaldi.
Emendamento rubricato n. 3) identico all'emendamento rubricato n.11) identico all'emendamento rubricato n.1 49), identico all'emendamento rubricato n.163) dei Consiglieri Martinetti, Marello, Grimaldi e Frediani.
Emendamento rubricato n. 358) del Consigliere Marello); emendamento rubricato n. 146) del Consigliere Grimaldi; emendamento rubricato n. 145) del Consigliere Grimaldi; emendamento rubricato n. 144) del Consigliere Grimaldi; emendamento rubricato n. 355) del Consigliere Marello emendamento rubricato n. 356) del Consigliere Marello; emendamento rubricato n. 357) del Consigliere Marello; emendamento rubricato n. 147) del Consigliere Grimaldi; emendamento rubricato n. 148) del Consigliere Grimaldi; emendamento rubricato n. 359) del Consigliere Grimaldi emendamento rubricato n. 360) del Consigliere Marello; emendamento rubricato n. 361) del Consigliere Marello; emendamento rubricato n. 350) del Consigliere Marello; emendamento rubricato n. 351) del Consigliere Marello; emendamento rubricato n. 352) del Consigliere Marello.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Chiedo di sottoscrivere gli emendamenti delle minoranze.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei sottoscrivere tutti gli emendamenti delle opposizioni.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere; ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Anch'io chiedo di sottoscrivere gli emendamenti dei colleghi di opposizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Se lei è d'accordo, vorrei anch'io sottoscrivere tutti gli emendamenti dei Consiglieri e delle Consigliere regionali di opposizione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Salizzoni; ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

Chiedo di sottoscrivere anch'io gli emendamenti di minoranza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Volevo solo comunicare che sottoscrivo tutti gli emendamenti presentati dai Gruppi di opposizione che ancora non avessi sottoscritto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Grazie, Presidente.
Chiedo di sottoscrivere tutti gli emendamenti presentati dai Consiglieri di opposizione.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Magliano.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Anch'io chiedo di sottoscrivere gli emendamenti presentati dai colleghi.



PRESIDENTE

Ci sono altri Consiglieri che intendono sottoscrivere gli emendamenti? Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Ho mandato una mail. Credo sia sufficiente per sottoscrivere anch'io gli emendamenti.



PRESIDENTE

Sì, è pervenuta.
Possiamo procedere all'illustrazione? Chiedo se vi sia interesse da parte dei Consiglieri proponenti a illustrare gli emendamenti.
Ricordo che l'emendamento rubricato n. 1) è identico all'emendamento rubricato n. 9), identico all'emendamento rubricato n. 140), identico all'emendamento rubricato n. 160).
Emendamento rubricato n. 9) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco, Frediani Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 140) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 160) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Volevo solo capire come organizzare il lavoro. Volevo illustrare gli emendamenti uno alla volta, ma l'emendamento rubricato n. 1) è a prima firma del Consigliere Martinetti. Dobbiamo seguire un ordine?



PRESIDENTE

Può illustrare l'emendamento rubricato n. 9) a sua prima firma, identico agli emendamenti rubricati n. 1), n. 140) e n. 160).



MARELLO Maurizio

Partirei dal fatto che l'articolo 1 della proposta di legge 125 è rubricato "Supporto della Regione ai Comuni ai fini della valutazione e della promozione degli investimenti pubblici e privati". È una norma di natura introduttiva rispetto a questa legge e con questo emendamento si chiede la soppressione dell'articolo per una ragione molto semplice.
Nell'articolo 1 si dice che la Regione dovrebbe supportare - si usa questo termine - tutta un'attività legata agli Sportelli Unici delle Attività Produttive, i cosiddetti SUAP, introdotti ormai da tempo da normativa statale e poi, al secondo comma, si dà un termine: affinché la Giunta istituisca un tavolo che concretizzi l'attività di supporto.
Apprezzando la buona volontà - credo che il sostegno agli Enti locali e ai Comuni sia sempre un fatto positivo - questa norma intanto incide su una legislazione che è di competenza dello Stato, quindi tutta la materia del SUAP è di competenza dello Stato e non è di competenza delle Regioni. In secondo ordine, è molto generica, nel senso che tale attività di supporto non viene puntualizzata, non viene specificata. Ragion per cui, a mio modesto parere, emergono dei profili anche d'illegittimità della norma stessa, proprio perché costituisce una sorta di invasione di campo, anche per com'è costruita, perché si invade il campo del legislatore statale, ma non si specifica puntualmente in che modo.
L'emendamento rubricato n. 9) che ho testé illustrato sopprime l'articolo 1, senza il quale, peraltro, l'intero complesso della legge si regge comunque in piedi.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
La parola alla Consigliera Frediani per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 160).



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Questo primo emendamento coincide con quello presentato dai colleghi e chiede l'abrogazione dell'articolo 1. Le motivazioni sono ovviamente le stesse che sono appena state illustrate dal Consigliere Marello.
Prima di tutto, riguardano l'oggetto dell'articolo 1, che non è una competenza regionale, perché andiamo ad agire sullo Sportello Unico delle Attività Produttive che è una competenza esclusiva dello Stato, quindi la nostra richiesta di abrogazione è, in primis, collegata al fatto che andiamo a invadere una competenza statale. Pertanto, riteniamo opportuno togliere ogni possibilità di ricorso per illegittimità rispetto a quanto proposto da questa norma.
Poi c'è il termine "supporto", che è un termine quantomai vago, che per sembra implicare un impegno aggiuntivo dal punto di vista delle risorse che dovranno essere destinate a questo tipo di attività di supporto, per quanto non definita; insomma, si dà per scontato che un'attività di supporto richieda un intervento da parte di tecnici o da parte di personale che va a sostenere alcune attività che al momento non sono previste.
Noi riteniamo che richiamare il "supporto" in norma implichi anche dei costi (un aumento dei costi), intaccando, quindi, il principio d'invarianza finanziaria della norma che stiamo esaminando.
La nostra proposta era già stata avanzata anche in sede di Commissione.
Ricordiamo che questo provvedimento ha avuto un lungo iter in Commissione dove avevamo già presentato numerosi emendamenti. Tra l'altro, sebbene la storia di questo provvedimento sia piuttosto lunga, siamo arrivati in Aula con un testo che, comunque, non risulta assolutamente condiviso.
Con quest'ulteriore attività emendativa in Aula torniamo a sottolineare alcuni temi che avevamo già portato all'attenzione del primo firmatario durante la discussione che si era protratta nei mesi scorsi in II Commissione.



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 1) presentato da Martinetti, Sacco, Disabato Valle, Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello Frediani, Grimaldi, Salizzoni, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Sull'emendamento rubricato n. 1) ha chiesto la parola il Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere regionale ne ha facoltà.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento chiediamo l'abrogazione dell'articolo 1, in quanto tratta i SUAP (Sportelli Unici delle Attività Produttive), ricadendo, come hanno detto anche i miei colleghi, in una materia non di competenza delle Regioni, ma esclusiva dello Stato, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione.
Oltre a quanto detto, si rileva che il comma 2 dell'articolo 1 tratta la regolamentazione dell'attività dei soggetti coinvolti al tavolo di coordinamento del SUAP, istituito con provvedimento della Giunta Regionale azione non conforme al già richiamato articolo 117 della Costituzione.
Si rileva anche che queste attività per la Regione Piemonte comportano sicuramente nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio, in quanto impegno aggiuntivo ed effettuato presso enti terzi. Di conseguenza, verrebbe meno la clausola d'invarianza finanziaria di cui all'articolo 43 dello stesso progetto di legge proposto dal Consigliere Marin.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione dell'emendamento n.
140).



GRIMALDI Marco

Forse era il dubbio che avevano gli altri colleghi: io presento di fatto il mio, che è uguale all'emendamento del Consigliere Marello. Tuttavia, avendo sottoscritto anche quelli dei colleghi, posso poi intervenire anche su quelli, o no? Chiedo, non.



PRESIDENTE

Diciamo che sono emendamenti identici, perciò.



GRIMALDI Marco

Va beh, ma abbiamo altre cose da dire.
Volevo solo saperlo, perché farei interventi diversi.



PRESIDENTE

Adesso interviene sull'emendamento rubricato n. 140) in qualità di primo firmatario. Se poi deve intervenire su un emendamento identico presentato da un altro Consigliere per ripetere la stessa presentazione.



GRIMALDI Marco

Ma io chiedo, la mia non vuole essere una polemica, e non voglio neanche far perdere del tempo. Il mio era solo un dubbio, nel senso che sono relatore, ma rispetto alle cose che ha detto il collega Marello volevo intervenire. Era per questo che le chiedevo una delucidazione.



PRESIDENTE

Però adesso siamo in fase d'illustrazione. Successivamente, i Consiglieri che hanno sottoscritto l'emendamento possono intervenire prima di entrare nella discussione dell'articolo 1.
In questo caso, nella fattispecie di un identico emendamento, possono intervenire nel complesso dell'emendamento, proprio perché è identico. In realtà, è lo stesso sistema che dovrebbe considerare un solo emendamento.
Qui, invece, ne consideriamo quattro, come fossero tutti distinti.
Se adesso vuole illustrare l'emendamento rubricato n. 140), ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
L'articolo 1 che cosa dice? Il testo recita: "1. In ossequio al principio di leale collaborazione istituzionale, in merito ai procedimenti disciplinati dal capo IV del decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160 (Regolamento per la semplificazione e il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività produttive, ai sensi dell'articolo 38, comma 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133), la Regione supporta l'azione degli enti locali per l'attuazione del suddetto decreto, nonché per l'attuazione del decreto del Presidente della Repubblica 12 settembre 2016, n. 194 (Regolamento recante norme per la semplificazione e l'accelerazione dei procedimenti amministrativi, a norma dell'articolo 4 della legge 7 agosto 2015, n. 124), anche attraverso l'applicazione degli articoli 31 e 32 della legge regionale 14 ottobre 2014, n. 14 (Norme sul procedimento amministrativo e disposizioni in materia di semplificazione).
2. La Giunta regionale con proprio provvedimento, entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, istituisce il tavolo di coordinamento dello sportello unico telematico, individua i soggetti coinvolti, ne regolamenta l'attività per il supporto agli sportelli unici per le attività produttive al fine di garantire e agevolare l'uniformità dei procedimenti e la certezza dei tempi e dei provvedimenti conclusivi.".
Perché il mio emendamento, rubricato n. 140), di fatto, abroga l'articolo 1? È il motivo per cui vorrei poi intervenire anche sugli altri emendamenti.
In primo luogo perché condividiamo con i colleghi un presupposto, che forse non è stato sufficientemente evidenziato: basta leggere il primo comma per rendersi conto di quanto questa legge non si tenga in piedi. Ora, se mai riusciremo tutti insieme ad abrogare l'articolo 1, forse eviteremmo davvero settimane e settimane di lavoro inutile in quest'Aula. Perché dico "lavoro inutile", Presidente? Intanto, quanti minuti ho a disposizione per l'illustrazione?



PRESIDENTE

Tre minuti.



GRIMALDI Marco

Allora dovrò proseguire nei prossimi interventi.
Comunque l'emendamento chiede di abrogare l'articolo 1 di questo progetto di legge, in quanto tratta di SUAP, cioè di Sportelli Unici delle Attività Produttive, che ricadono, come dicevano i colleghi, in materia non di competenza delle Regioni, ma esclusiva dello Stato. In tal senso, secondo l'articolo 117 della Costituzione, comma 2, lettera r), già questo potrebbe bastare per evitare che quest'articolo sia approvato.
Mi fermo per non rubare altro tempo e continuerò nei prossimi interventi.



PRESIDENTE

Chiedo se ci sono interventi sugli emendamenti rubricati n. 1), identico al n. 9), al n. 140) e al n. 160).
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Le chiedo scusa, ma non ricordo quanti minuti si hanno a disposizione per la presentazione.



PRESIDENTE

Tre minuti per la presentazione come primo firmatario e due minuti per gli altri firmatari.



MARELLO Maurizio

Grazie.
Vorrei intervenire sull'emendamento rubricato n. 1) e anche sull'emendamento della collega Frediani, perché entrambi i primi firmatari hanno evidenziato un punto che io non ho sottolineato in maniera così puntuale nell'emendamento a mia prima firma, cioè il fatto che questa norma, in realtà, comporta oneri per la Regione. Anche se poi arriveremo a una clausola finale d'invarianza finanziaria, in realtà nel momento in cui scriviamo che vogliamo porre in essere un'attività di supporto ai Comuni e agli Enti locali per quanto riguarda i SUAP, così come vogliamo istituire dei tavoli di lavoro, è del tutto evidente che tale attività di supporto non può non avere anche delle ricadute di tipo finanziario, altrimenti diventa una norma pressoché inutile.
Questo è un altro elemento di forte contraddizione che giustamente i colleghi hanno evidenziato, cioè da un lato si dice che questa nuova legge che va a modificare tutta una serie di norme già presenti nell'ordinamento urbanistico ed edilizio del Piemonte non comporta ulteriori oneri dall'altro, però, vengono introdotte, così come si fa con l'articolo 1 - ma non solo con l'articolo 1 e lo vedremo successivamente - delle specificità che di oneri ne comporteranno sicuramente.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola per l'illustrazione dell'emendamento n. 160); ne ha facoltà.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Questo è il primo di tanti emendamenti che illustreremo rispetto alla proposta di legge a prima firma del Consigliere Marin. Sono emendamenti che, chiaramente, servono da una parte a cercare di modificare la proposta di legge, dall'altra a esprimere la forte contrarietà rispetto alla stessa per molti (non dico tutti) dei suoi contenuti.
Come spesso accade, si parte dall'inizio, quindi il primo emendamento è volto ad abrogare l'articolo 1. Questo non è solo per rispondere a una prassi e a una consuetudine in base alla quale il Consigliere di opposizione, nel momento in cui ha una forte opposizione rispetto a un provvedimento, presenta degli emendamenti abrogativi di ogni articolo, ma c'è anche qualcosa di sostanza. Infatti, l'articolo 1 non sta veramente in piedi, in quanto, com'è già stato detto, da un certo punto di vista comporta oneri.
Poi, Presidente, un altro degli oneri sarebbe quello di lasciar parlare i colleghi in Aula ed evitare di fare riunioni alternative all'interno dell'Aula, visto che c'è tanto spazio fuori. Però, poiché sarà una lunga discussione, bisogna abituarsi.
Dicevo che quest'articolo è da abrogare, perché per l'ennesima volta andiamo incontro a possibili impugnative, in quanto andando a toccare il SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive), si va a toccare una materia che non è di competenza delle Regioni, bensì di competenza esclusiva dello Stato. Pertanto, quest'emendamento abrogativo non è di pura forma, ma di sostanza.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Salizzoni; ne ha facoltà.



SALIZZONI Mauro

Grazie, Presidente.
Stiamo discutendo di emendamenti e forse avrei dovuto farlo in discussione generale, ma ero in compagnia del COVID e spero mi consenta di farlo lo stesso.
Questa proposta di legge interviene in maniera pesante nella disciplina edilizia, saltando la legge urbanistica regionale n. 56/77, invece di intervenire all'interno della legge stessa, come invece è stato fatto finora nei decenni dopo la prima formulazione di Astengo. La mia prima osservazione è di metodo, anche perché intervenire in deroga alla legge urbanistica può creare conflitti con la normativa nazionale, essendo l'urbanistica una materia concorrente fra lo Stato e le Regioni, in cui le deroghe si sovrappongono le une alle altre con un forte rischio d'illegittimità. Deroghe che non contribuiscono a uno sviluppo ordinato dell'attività edilizia. Ricordiamoci che il Piemonte è, fra le regioni del Nord Italia, fra le meno compromesse dalle costruzioni selvagge e ha un patrimonio paesaggistico e naturalistico ancora molto diffuso.
Mentre da una parte si cerca di promuovere il turismo e la bellezza del territorio, dall'altra si concede ai privati di apportare modifiche incontrollate al patrimonio edilizio. Ricordiamoci che negli anni Duemila le deroghe già ampiamente concesse hanno creato un patrimonio edilizio in buona parte inutilizzato, ma qui si sta facendo molto di più della semplice deregolazione cui ci eravamo abituati: si vogliono aggirare i piani regolatori e gli strumenti locali per permettere ai privati di intervenire tramite un permesso di costruzione in deroga, senza possibilità di controllo da parte degli Enti locali.
Devo dire che questo modo di sottrarre l'attività edilizia al passaggio deliberativo dei Comuni mi stupisce da parte di forze politiche che hanno sempre voluto fare un punto di forza e d'onore del proprio radicamento territoriale. Gli esperti che hanno esaminato questa proposta di legge fanno notare che, così com'è scritta, andrà a riguardare parzialmente quasi tutto il sistema costruito, rendendo possibili interventi in difformità ai piani regolatori comunali che si sommano in maniera cumulativa a quelli già concessi nei decenni scorsi, sempre però accolti dal quadro della pianificazione locale.
Con questo si rischia, prima di tutto, di confliggere con le prerogative dello Stato e di vedere annullate, fra qualche mese, gran parte delle previsioni di questa legge, lasciando in un limbo i privati che ne avranno beneficiato, sostanzialmente prendendoli in giro, dicendo loro che possono intervenire sull'edificato senza chiedere alcun permesso, salvo poi scoprire che la legge era nulla.
D'altra parte, rischiamo di compromettere il nostro patrimonio paesaggistico e naturalistico, già ampiamente intaccato negli ultimi decenni.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Il collega Salizzoni ha inquadrato bene il tema e si unisce tanto alle considerazioni del collega Marello quanto a quelle dei Consiglieri Frediani e Bertola.
Basterebbe la lettura dell'articolo 1 - ce lo consenta, Consigliere Marin per far vedere palesemente tutta l'inconsistenza di una legge che non si basa su finalità nuove e sul vero intento di fondo della sua azione legislativa che - ripetiamo al Consigliere Marin - è legittima, così come lui è il protagonista di una lobbying positiva.
Ovviamente, non stiamo parlando di nessun illecito in politica, ma di una pressione dell'idea che il modello da cui dovremmo uscire ha bisogno della sua mano per togliere tutti gli ultimi elementi di regolamentazione e se è possibile, come dice lui, di un'accelerazione verso un settore, come quello dell'edilizia, più competitivo. Come lui dice: prima o poi troveremo anche il modo di capirci su cosa intende, perché la verità è che lui mischia elementi non chiari in una legislazione che per fortuna ha, nel protagonismo dello Stato, regole che devono essere per tutti.
Per questo, il comma 1 all'articolo 1 prevede delle ambiguità, come le parole "a supporto delle Regioni e degli Enti locali", senza specificare in cosa consista questo supporto e se sia nei limiti stabiliti dalla legislazione vigente, peraltro richiamata dallo stesso comma.
Inoltre, Presidente, si viene a creare anche un serio problema d'interpretazione tra quanto.



PRESIDENTE

La invito a concludere, Consigliere. Ha due minuti.



GRIMALDI Marco

Quindi l'attività che la Regione è tenuta a fare.
Mi scusi se ho preso qualche secondo in più.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Si prospetta un provvedimento molto lungo e dibattuto.
Detto questo, partiamo già dall'articolo 1 a notare aspetti che verranno riproposti durante la trattazione dell'articolato e durante l'esame dei successivi emendamenti.
Nel momento in cui andiamo a parlare di urbanistica e di edilizia entriamo in un campo minato, dove già lo Stato definisce una serie di principi e regolamenta tutta una serie di attività, attraverso appunto le leggi dello Stato.
Già all'inizio della norma, all'articolo 1, vediamo una possibile causa impugnativa da parte dello Stato. Parliamo del comma e dell'articolo in cui si parla del SUAP (lo Sportello Unico delle Attività Produttive) con un non ben definito supporto che dovrebbe mettere in campo la Regione. Come hanno giustamente detto altri colleghi, non si capisce se questo supporto sia nei limiti stabiliti dalla legislazione vigente, peraltro richiamata nello stesso comma.
Inoltre, si viene a creare un problema d'interpretazione tra quanto stabilito dalla norma nazionale e quanto stabilito da questo comma, ma abbiamo ulteriori emendamenti per procedere con il ragionamento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Il Consigliere Marin è un po' disattento, ma va bene lo stesso, perch primo, devo parlare a lei e, secondo, voglio sollevare un tema che, forse avrebbe come interlocutore più naturale il Presidente Cirio che non Marin.
Intervengo sull'emendamento n. 9) del Consigliere Marello.
È già stato sottolineato da altri che mi hanno preceduto, sia il rischio che quest'articolo non sia affatto a costo zero per la Regione sia il fatto che vi sia una palese invasione di campo in una materia di competenza dello Stato, quindi con il rischio, com'è già avvenuto per altre leggi, che questa sia poi rimandata al mittente, obbligando a fare delle correzioni.
Il punto che voglio sottolineare - oltre a queste, che sono questioni che dovrebbero, di per sé, portare ad accettare l'emendamento e lo chiedo a Carosso, in quanto Vicepresidente della Giunta - è di sapere che fine ha fatto il protocollo d'intesa sul federalismo differenziato.
Se c'è un tema che, lì, dovrebbe essere affrontato, se si vuole vedere in positivo la proposta del Consigliere Marin, è esattamente questo, cioè andare a riscrivere, in quel testo (il protocollo d'intesa che non si sa che fine abbia fatto) una norma che consenta alla Regione, senza invadere il campo di altri, di intervenire per semplificare, non per complessificare (per semplificare, non per rendere ancora più complicato), il ruolo dei Comuni nello Sportello Unico per le Attività Produttive.
Se l'intento è questo, lo toglierei da qui e cerchiamo di metterlo accelerando i tempi e portando, magari, una discussione nell'apposita Commissione, il protocollo d'intesa, di cui si è parlato molto qualche mese fa, ma che poi è stato lasciato cadere completamente nel dimenticatoio non solo dalla Regione Piemonte, ma anche da altre Regioni, ma dal Piemonte in particolare.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Chiamparino.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo anch'io sull'emendamento del collega. Il testo dell'emendamento è stato già presentato da chi mi ha preceduto perché, come spieghiamo anche nelle motivazioni, si ritiene che le attività proposte nel testo, e lo spiegava anche bene il Consigliere Marello, in realtà comportino per la Regione maggiori oneri, a differenza di quello che viene indicato.
Voglio provare a portare un altro elemento in questa discussione e nel breve tempo che ho a disposizione. S'interviene nell'ambito urbanistico con lo stile che ha caratterizzato questa Giunta sin dall'inizio del suo insediamento, cioè con degli interventi a spezzatino, con delle piccole "riformette" che non vanno a rivedere nel suo complesso una disciplina che avrebbe necessità, dopo decenni, di essere rivista. Allora si poteva e si dovrebbe osare di più e andare nell'ottica di un testo unico, costruito con una grande partecipazione delle forze politiche, delle forze sociali e degli stakeholder.
Avremmo potuto e avremmo dovuto essere più coraggiosi. Invece in questa legislatura abbiamo utilizzato sempre - penso alla sanità, ma potremmo fare tantissimi altri esempi - la logica dello spezzatino: un pezzettino di qua un pezzettino di là e manca sempre la visione d'insieme. La visione di come vogliamo il Piemonte non si capisce mai, capiamo solo che ci sono delle piccole cose che ogni volta vanno a intervenire su una cornice che non viene modificata.
L'urbanistica, nell'epoca della crisi climatica e della transizione ecologica del PNRR, forse avrebbe meritato uno slancio maggiore.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Anch'io in scia agli interventi dei colleghi. Con quest'intervento cerco di sollecitare un ragionamento che abbiamo fatto in questi mesi su questa proposta e riprendo le parole del Consigliere Chiamparino: c'erano modi diversi per interagire con questa materia particolarmente complicata difficile e delicata, soprattutto in questo momento storico dove questa norma, come diceva anche il collega Rossi, è una proposta che va a costruire dei piccoli interventi che poi vengono messi insieme da una forma unica all'interno di un testo.
Il ragionamento che faceva il Consigliere Chiamparino sul SUAP - ma come su altri punti, perché poi vedremo che ci sono altri articoli che rimandano a un quadro più complessivo - è proprio di quella competenza differenziata su cui poteva essere utile fare un ragionamento e un percorso, invece così non è stato fatto. In questo caso, tra l'altro, si evidenzia un'incompatibilità in termini di competenza, perché la competenza del SUAP è statale e si dichiara che non ci sono oneri finanziari per la Regione. Cosa che evidentemente non è possibile, perché anche solo l'organizzazione all'interno dell'attività regionale comporta un maggiore onere o un allargamento del personale, che può essere l'unico elemento positivo, ma in un quadro di non completezza di ragionamento, piuttosto di complicazione in termini di funzioni ed efficacia di funzioni.
Ecco perché in queste ore e nei giorni a venire cercheremo di raccontare questo all'Aula e ai piemontesi per dichiarare la nostra contrarietà a questo progetto.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Avetta; ne ha facoltà.



AVETTA Alberto

Grazie, Presidente.
Riprendo alcune considerazioni che ha già fatto il collega Sacco, che ha messo in evidenza l'aspetto principale di quest'emendamento, cioè l'opportunità che stiamo offrendo alla maggioranza di evitare il primo scoglio, che è quello di scrivere una legge e di promulgare una legge che è a rischio d'impugnativa. Noi evidenziamo un primo elemento che è quello relativo al rapporto tra la normativa così come viene proposta e l'articolo 117 della Costituzione. Non sarebbe nemmeno la prima volta che questa maggioranza cade in questi "errori", che poi sono rilevati dalle altre istituzioni competenti.
Credo che incominciare subito, all'articolo 1, con una norma che ha questo tipo di evidenza e questo tipo di approccio, sia profondamente sbagliato.
Suggerisco alla maggioranza di approfondire e di prendere in considerazione quest'emendamento perché, probabilmente, aiuta a togliere già un primo scoglio rispetto a un impianto normativo che riteniamo profondamente sbagliato nel merito, ma che certamente presenta anche molti problemi, al di là del rapporto con l'articolo 117 della Costituzione, di cui è già stato detto.
È evidente che l'impostazione dell'attuale articolo 1, così come proposto certamente aggiunge anche problemi relativamente alla clausola d'invarianza finanziaria, com'è stato sottolineato ed è stato evidenziato.
Credo che questi due elementi dovrebbero far propendere per una maggiore riflessione nei confronti dell'articolo 1.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Avetta.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Intervengo su questi emendamenti relativi al SUAP. Voglio interloquire con il Presidente ricordando il passaggio effettuato dal Consigliere Chiamparino circa il tema dell'autonomia. Trovo interessante soprattutto perché, rispondendo al Consigliere Chiamparino, ritroveremo il tema dell'autonomia nei pressi della prossima campagna elettorale per le regionali, come se questi tre anni e poi i prossimi due non fossero stati utili per essere conseguenti rispetto alle intenzioni, per cui l'autonomia per la Lega è un tema da campagna elettorale.
Vorrei invece tornare all'emendamento, nello specifico ai SUAP, che è una cosa molto più seria delle promesse elettorali, soprattutto perché ci dovrebbe mettere in relazione, come Regione, con i Comuni.
Guardate, lo dico a tutti i colleghi di maggioranza: ci sta pensando il Governo e l'Europa con il PNRR e con l'Agenda digitale. Vi pregherei, visto che è una questione molto seria (lo dico con molto rispetto), di attendere l'evoluzione di quegli investimenti e di quell'innovazione tecnologica perché è probabile che quella prospettiva vada avanti con una velocità molto più alta rispetto alla retromarcia che vi contraddistingue nelle vostre velocità.



PRESIDENTE

Grazie.
Consigliere Sarno, lei è già intervenuto.



SARNO Diego

Sull'emendamento rubricato n. 1) no. Posso intervenire?



PRESIDENTE

C'era una discussione generale sui quattro emendamenti. Ho concesso la possibilità di sottoscrivere l'emendamento quando già eravamo entrati nell'articolo.
Se è questione di venti secondi.
Altrimenti, ci saranno sicuramente altri momenti per intervenire.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi, sull'ordine dei lavori; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Intervengo non perché, se davvero ci sta facendo un favore, sia così maleducato da rifiutarlo, perché non si fa davanti a delle istituzioni democratiche e neanche nella vita privata. Ma non ho davvero capito in che senso ci ha fatto un favore: mi può dire, ai sensi del Regolamento, dov'è scritto che noi non siamo tenuti a interloquire sugli emendamenti, seppur simili, ma diversi? Perché, tra l'altro, sono scritti tutti diversamente.
Cioè abrogano tutti l'articolo 1, ma con motivazioni diverse (o comunque non uguali), e nelle nostre relazioni si capisce.
Se è così, possiamo chiedere lumi in merito? Perché, ovviamente, se sarà così, magari come colleghi di opposizione decideremo di illustrare in modo diverso anche i vari emendamenti.



PRESIDENTE

Per quanto concerne la sottoscrizione degli emendamenti, siccome la discussione sull'articolo era già stata aperta, non sarebbe stata possibile.



GRIMALDI Marco

No, ma non sto parlando di quello che diceva il collega Sarno.
Sto parlando.



PRESIDENTE

Come ho detto, non sarebbe stato possibile. Tuttavia, ho concesso la sottoscrizione e concedo eventualmente anche di intervenire ai sottoscrittori, che, come ho ribadito, non avrebbero potuto sottoscrivere gli emendamenti. Infatti, quando è stata aperta la discussione sull'articolo, l'emendamento rubricato n. 1) presentato dal Consigliere Martinetti era sottoscritto solo dai Consiglieri Sacco, Disabato e Valle.
Sono anche intervenuti altri Consiglieri; tuttavia, fare interventi su un emendamento identico mi pare eccessivo.
Ci saranno altri emendamenti su cui potere intervenire, così come ci sarà la discussione generale sugli emendamenti. Perciò non capisco quale sia il problema. Di spazi per.



GRIMALDI Marco

Non c'è nessun problema. Le chiedevo ai sensi del Regolamento.
Ho capito la parte sulla sottoscrizione, ma non le stavo chiedendo questo: le stavo chiedendo se per me è possibile intervenire per esempio sull'emendamento rubricato n. 1), piuttosto che sull'emendamento a prima firma del collega Martinetti.



PRESIDENTE

Allora, facciamo così: intervengono solo ed esclusivamente i Consiglieri che avevano effettivamente sottoscritto gli emendamenti prima di essere entrati nell'esame dell'articolo. Siamo all'emendamento rubricato n. 1).
Però dovete gestirlo voi, perché io non entro nella disquisizione: dovete esser chiari e precisi, se no vi tolgo la parola. Non faccio l'arbitro faccio il Presidente del Consiglio.
Consigliere Sarno, su cosa intende intervenire?



SARNO Diego

Sull'ordine dei lavori, per capire meglio la situazione.



PRESIDENTE

Ha facoltà di intervenire.



SARNO Diego

Non ho capito se si riferiva a me rispetto agli emendamenti sottoscritti: io ho inviato una mail di comunicazione alle ore 10.30, quindi prima che si aprisse l'esame dell'articolato. La mia mail delle 10.30 risulta "inviata" quindi.
Come ho detto, non so se era riferito a me il commento, ma io la mail l'ho inviata alle ore 10.30. Volevo solo capire se.



PRESIDENTE

Adesso controlliamo gli orari.
Sospendiamo i lavori per tre minuti per le opportune verifiche sugli orari.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 11.45, riprende alle ore 11.48)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Il punto è stato aperto alle ore 11; la mail è arrivata alle ore 11.02 perciò non sono considerate valide le sottoscrizioni successive.
Pertanto, l'emendamento rubricato n. 1) del Consigliere Martinetti è stato sottoscritto dai Consiglieri Sacco, Disabato e Valle. L'emendamento rubricato n. 9) del Consigliere Marello è stato sottoscritto dai Consiglieri Gallo, Avetta, Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni Sarno e Valle. L'emendamento rubricato n. 140) del Consigliere Grimaldi è stato sottoscritto dai Consiglieri Frediani, Bertola e Valle. L'emendamento rubricato n. 160) della Consigliera Frediani è stato sottoscritto dai Consiglieri Bertola e Valle.
Chi intende intervenire? Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Intervengo sull'ordine dei lavori.
Non ho capito un particolare: sull'emendamento rubricato n. 1) non posso intervenire? La mail l'ho inviata alle ore 10.30.



PRESIDENTE

A noi risulta la ricezione alle ore 11.02.



SARNO Diego

La mia mail?



PRESIDENTE

Sì, quella.



SARNO Diego

Ho capito. Però, allora, c'è un problema.



PRESIDENTE

Se vuole fare ricorso, si metta in coda a quello presentato dal Consigliere Bongioanni.
Non so che dire, c'è un orario, non è che ho.



(Applausi provenienti dall'emiciclo)



SARNO Diego

Potrebbe essere un'idea, Presidente. Però non sono così affine alla maggioranza da creare un problema del genere. Fossi così affine alla maggioranza lo farei, ma non lo sono.



PRESIDENTE

Mi ricordo bene i vostri ricorsi, perciò.



SARNO Diego

Io non.



PRESIDENTE

Lei no, però la sua parte è ben affine ai ricorsi!



SARNO Diego

Solo una questione tecnica, Presidente.



PRESIDENTE

Aspetti, aspetti.
Adesso c'è un "Sarno 10.30", perciò il Consigliere Sarno ha sottoscritto tutti gli emendamenti; la sua sottoscrizione è considerata valida.



SARNO Diego

Ottimo.



PRESIDENTE

Adesso controlliamo bene gli orari.
Consigliera Canalis, desidera intervenire?



(Commenti fuori microfono)



PRESIDENTE

L'unico escluso è Gallo.



CANALIS Monica

Ok. Mi scusi, ma nella confusione della verifica della sottoscrizione volevo soltanto capire se posso prenotare un intervento, perché ho mandato la mail alle ore 10.34.



PRESIDENTE

Sì, è presente alle 10.34.
Consigliere Chiamparino, la sua sottoscrizione è valida. L'unica sottoscrizione degli emendamenti che non è valida è quella del Consigliere Gallo, Presidente del Gruppo PD. Sono anche valide le sottoscrizioni dei Consiglieri Ravetti (10.38), Rossi e Sarno e della Consigliera Canalis.
Ha chiesto la parola il Consigliere Giaccone; ne ha facoltà.



GIACCONE Mario

Presidente, volevo solo capire se le sottoscrizioni di alcuni di noi che sono di poco tempo successive, che sono anche a verbale, non sono state registrate o non vengono.
Mi sorprende che non l'abbia detto nel momento in cui l'abbiamo fatto perché molti di noi che lei non ha adesso richiamato, effettivamente hanno sottoscritto.



PRESIDENTE

Un conto è la considerazione della sottoscrizione, un altro conto è la sottoscrizione degli emendamenti all'articolo 1 (parlo degli emendamenti all'articolo 1).
Dato che mi sembra ovvio e naturale che c'è un'attività ostruzionistica da parte delle opposizioni, la proposta dell'attuale Presidenza è di poter intervenire una sola volta su un complesso degli emendamenti identici perciò quelli che l'hanno fatto a voce, io posso considerarli sottoscritti.
Quello è il nodo, perché stiamo parlando degli emendamenti identici, perci ogni Consigliere pretende di intervenire ogni volta sui quattro emendamenti (n. 1, n. 9, n. 140 e n. 160). Quattro volte sullo stesso tipo di emendamento, a mio giudizio, non è concepibile. È quello il nodo, perci gli emendamenti sono considerati sottoscritti, ma chi non ha depositato la sottoscrizione entro le ore 11 non posso considerarla valida ai fini dell'intervento d'illustrazione. Quelli che l'hanno mandata ad articolo non ancora aperto sono quelli che ho precedentemente enunciato.
Quelli che hanno presentato la richiesta di sottoscrizione, che può essere considerata valida per i verbali, ma non per la possibilità di intervenire per l'illustrazione, oltre al primo firmatario sono i Consiglieri Gallo e Avetta, la Consigliera Frediani, i Consiglieri Bertola, Giaccone, Magliano Salizzoni e Grimaldi.
Per questi colleghi è considerata valida la sottoscrizione come primo firmatario, perciò messa ufficialmente agli atti, ma sull'articolo 1 possono solo intervenire coloro che hanno sottoscritto anticipatamente all'apertura dell'esame dell'articolo 1, cioè le ore 11.
Per quanto riguarda le mail - e mi scuso per l'errore precedente - a parte il Capogruppo Gallo che l'ha mandata alle 11.02, gli altri Consiglieri del Partito Democratico che avevo citato (Sarno, Canalis, Chiamparino, Rossi e Ravetti) sono validi come primi firmatari e come sottoscrittori per illustrare eventualmente l'emendamento, oltre al primo firmatario.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Scusi, Presidente, solo per capirci una volta per tutte, perché non condivido la sua interpretazione.
L'emendamento n. 9) e l'emendamento n. 1) sono due emendamenti sullo stesso articolo, ma con dei contenuti differenti. L'intervento che avrei voluto fare, e che farò magari sull'emendamento 1), riguarda una specifica che sull'emendamento 9) non c'è. Le leggo testualmente l'emendamento n. 1): non viene specificato in cosa consista questo supporto.



PRESIDENTE

Mi scusi, l'emendamento è un'altra cosa. Io avrò fatto le scuole basse, ma a casa mia il titolo dell'emendamento è "L'articolo 1 è abrogato".
Sull'emendamento n. 9) il titolo è "L'articolo 1 della PDL n. 125 è soppresso". Mi scusi, ma è identico. Quello che sta leggendo lei è la motivazione, ma è un'altra cosa.



SARNO Diego

Però sulla motivazione ci sono spunti di riflessione per la maggioranza rispetto al contenuto stesso della soppressione.



PRESIDENTE

Quello in discussione generale può esprimerlo.



SARNO Diego

Era una domanda comunque, non stavo affermando.



PRESIDENTE

Quello può esprimerlo, però non può dire che sono diversi, perché uno "è abrogato" e l'altro "è soppresso", oltre al fatto che l'emendamento n. 9) non è corretto nella sua forma, però viene compreso allo stesso modo dell'emendamento 1), che recita "L'articolo 1 è abrogato". Ad esempio nell'emendamento n. 140) è scritto "L'articolo 1 è soppresso" e nell'emendamento n. 160) è scritto "L'articolo 1 della PDL n. 125 è soppresso". Sono totalmente identici.
Chiedo nuovamente: ci sono interventi sull'emendamento n. 1), identico al n. 9), al n. 140) e al n. 160)? Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Svolgo l'intervento sull'emendamento n. 1), perché il mio primo intervento era sull'emendamento n. 9).
Leggendo la motivazione del primo firmatario dell'emendamento n. 1), il collega Martinetti, come stavo cercando di analizzare, il tema è proprio differente rispetto all'emendamento n. 9), perché all'emendamento n. 1) si pone un'altra attenzione sul perché quest'emendamento per noi non è corretto e utile con l'obiettivo, quando si fa una norma, di migliorare lo status quo della competenza in quella materia.
Il collega Martinetti ha scritto la motivazione dell'emendamento ed è ovvio che in un emendamento soppressivo dell'articolo si scriva che l'articolo è abrogato. Questo non può cambiare, ma cambia la motivazione. Leggendo quell'emendamento e sottoscrivendolo, chiedo al primo firmatario come intende quest'azione di supporto, perché se poi lasciamo l'elemento di non cornice dell'azione di supporto, può volere tutto e volere niente; vuole dire dare, agli enti locali, un'ipotesi di supporto non specificata.
Nel mio precedente impegno politico sono stato Assessore all'urbanistica e all'edilizia e ricordo che quando ricevevamo alcune norme indipendentemente dal colore politico, che non specificavano come dovevano essere applicate in materia di urbanistica e di edilizia, per noi era un problema, un problema per gli Uffici, perché quella poi sarebbe stata un'interpretazione dei tecnici che, su due Comuni differenti, avrebbe potuto creare problemi agli imprenditori e agli operatori del settore.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Intervengo anch'io sull'emendamento rubricato n. 1), perché voglio tornare sul tema del rischio che, contraddittoriamente rispetto agli esordi di questa legislatura, in cui si sono portati disegni di legge al macero sbandierando la parola "semplificazione" in ogni angolo, si continui con quest'attività legislativa spezzettata, rendendo più complicato ciò che è già complicato. In gergo, da bar, si potrebbe dire "UCAS", che lei sa bene cosa vuol dire: Ufficio Complicazione Affari Semplici.
Lo Sportello delle Attività Produttive era stato una grande speranza di questo inizio secolo: attraverso una misura che consentisse di mettere in connessione le attività produttive con i soggetti amministrativi che devono dare delle risposte, si auspicava che si potesse semplificare le procedure e rendere la Pubblica Amministrazione più accessibile al mondo dell'impresa.
Purtroppo non è stato così.
Noi stessi, con una nostra attività, "legge di semplificazione", con più di 100 articoli (succede sempre che una categoria chiede di semplificare per sé stessa e di complessificare per altri, per cui è difficile, me ne rendo conto) abbiamo iniziato questa legislatura con il rogo - metaforico - delle leggi in sovrappiù e il macero - non metaforico - di un po' di carta.
Continuamente, in quest'Aula troviamo proposte di legge che introducono elementi nuovi che vanno a invadere, da una parte, il ruolo dello Stato ma dall'altra, aggiungono ruoli alla Regione, quindi agli Uffici amministrativi della Regione.
Mi chiedo se non sia il caso di fermarsi su questo punto e fare, qui sì, un tavolo che consenta di capire cosa mettere nel protocollo d'intesa e cosa invece proprio non fare.
Chiedo scusa per i venti secondi utilizzati in più.



PRESIDENTE

Grazie.
Ha chiesto di intervenire la Consigliera Canalis; ne ha facoltà.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Anch'io vorrei intervenire sull'emendamento rubricato n. 1), non essendo ancora intervenuta su altri emendamenti di uguale contenuto.
È stato presentato a prima firma collega Martinetti e propone l'abrogazione dell'articolo 1. L'emendamento abroga l'articolo 1 del progetto di legge in quanto tratta i SUAP, cioè gli Sportelli Unici delle Attività Produttive, che ricadono in una materia non di competenza delle Regioni, ma esclusiva dello Stato, ai sensi dell'articolo 117 della nostra Costituzione. Pertanto, così come formulato in origine, l'articolo 1 ci pare fortemente in contrasto con la norma gerarchicamente superiore.
Con l'emendamento, di conseguenza, si chiede di abrogare l'articolo.
Nei successivi emendamenti proponiamo una riformulazione con un testo che sia più coerente con la Costituzione e con le competenze che la Costituzione assegna alle Regioni italiane.
Altro argomento è che il testo proposto tratta la regolamentazione dell'attività dei soggetti coinvolti al tavolo di coordinamento del SUAP un'azione non conforme al già richiamato articolo 117 della Costituzione.
Se andassimo a mantenere la formulazione originaria, andrebbero a ricadere all'interno delle competenze della Regione, mansioni che la Costituzione non attribuisce alle Regioni e che sicuramente comportano nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio, in quanto si configurerebbe un impegno aggiuntivo.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie.
Posso intervenire sugli altri emendamenti o no? Glielo dico perch Presidente, comprendo la sua interpretazione.



PRESIDENTE

Non è interpretazione.



GRIMALDI Marco

Sì, mi faccia finire, Presidente, perché lei in un primo momento l'ha accettata, poi.



PRESIDENTE

La sottoscrizione che non è valida alla discussione.



GRIMALDI Marco

Sì, Presidente, mi consenta.
Lei è troppo onesto (anzi, non esiste la troppo onestà) nel ricordare quello che è avvenuto, ed è talmente onesto da spiegare il suo fallo di reazione. In un primo tratto aveva accettato la nostra sottoscrizione ma poi, quando ha capito che volevamo intervenire su tutti gli emendamenti, è tornato indietro. Del tutto legittimo, ma la posizione si tiene dall'inizio alla fine.



PRESIDENTE

No, guardi, Consigliere Grimaldi, è una sua interpretazione. Ho solo specificato la questione. Vi avevo chiesto, sull'interpretazione dei quattro emendamenti, così come su altri, (non essendocene solo due o tre ma centinaia), perché non capisco le vostre motivazioni, o posso comprenderle come opposizione, su tre emendamenti: l'emendamento 1) l'emendamento 2), identico ad altri, e l'emendamento 3), identico ad altri sugli altri emendamenti la questione non sussiste.
Lei non ha sottoscritto entro le ore 11 gli emendamenti, perciò non ha titolo a parlare su questi emendamenti.



GRIMALDI Marco

Ecco, ma perché non succeda per il futuro, cosa devo fare? Basta l'impegno.



PRESIDENTE

Il Regolamento prescrive che dev'essere sottoscritto prima di entrare nell'articolo.



GRIMALDI Marco

Così lei, dicendolo così a verbale, noi tutti abbiamo detto prima di iniziare.



PRESIDENTE

No, è da sempre. Il Regolamento è quello, da sempre.



GRIMALDI Marco

Sì, ma adesso, d'ora in poi, cosa succede? Adesso che l'abbiamo detto a verbale, vale per gli altri articoli o no?



PRESIDENTE

Per l'articolo 2 sì, è valido; per tutti. Anche per il Consigliere Giaccone, che l'ha sottoscritto successivamente, ho ritenuto valida la sottoscrizione, per il verbale, per l'articolo 1 e per l'articolo 2 potrà intervenire come meglio crederà.
Scusi se ho fatto l'esempio del Consigliere Giaccone.



GRIMALDI Marco

Mi era già chiara la sua interpretazione, perché conosco il Regolamento. Mi spiace solo constatare che lei, in una prima fase, aveva accettato la nostra sottoscrizione orale anche sull'articolo 1, per poi tornare indietro.
Dal prossimo articolo, interverrò su tutti gli emendamenti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Grimaldi.
Se non vi sono ulteriori richieste, passiamo all'esame dei successivi emendamenti.
Emendamento rubricato n. 2) presentato da Martinetti, Sacco, Disabato Valle, Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello Frediani, Grimaldi, Salizzoni, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 10) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco, Frediani Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 162) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 10).



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente, anche per le delucidazioni, che rendono più chiaro il cammino da adesso in poi.
Con questi emendamenti iniziamo a entrare maggiormente nell'articolo. Ci occupiamo in modo particolare del comma 1. In alcuni emendamenti successivi ho anche articolato alcune modifiche più circoscritte sulle quali auspico che possa poi magari esserci una convergenza, anche perché sono finalizzate nel momento in cui, come credo, comunque si andrà all'approvazione - a migliorare l'articolo in un'ottica di opposizione costruttiva.
Con l'emendamento rubricato n. 10) chiediamo la soppressione del comma 1.
L'articolo è diviso in due commi. Il comma 1 sancisce, sulla base del principio di leale collaborazione tra le istituzioni, l'attività di supporto della Regione agli Enti locali con riferimento al SUAP. Il comma 2 attualizza e rende pratica questa collaborazione attraverso l'istituzione da parte della Giunta regionale, di un apposito tavolo in cui devono sedere tutte le parti interessate.
Qual è il rilievo e l'eccezione che ci porta a chiedere l'abrogazione, la soppressione, se non di tutto l'articolo, quantomeno del primo comma? In parte è già stata anche anticipata nella precedente discussione. Con l'approvazione di questa norma potrebbero venire a crearsi problematiche legate all'interpretazione con quanto stabilito dalla normativa nazionale in virtù anche della mancata specificità della tipologia di supporto della Regione Piemonte agli Enti locali.
Avendo ancora qualche minuto a disposizione, mi spiego meglio. Il comma 1 è delicato perché ci fa entrare nella metà campo che non è nostra, ma è quella dello Stato, ma lo facciamo, tra l'altro, su una normativa, come diceva il Consigliere Chiamparino, sul SUAP, che aveva suscitato tante attese, ma che poi non si sono avverate, purtroppo, nella loro pienezza e non si sono concretizzate. Proprio perché facciamo questa invasione di campo, abbiamo la necessità di puntualizzare e di specificare meglio questo tipo di supporto.
Ciò detto, riteniamo che per togliere ogni ambiguità e anche il rischio di declaratorie di legittimità sia bene sopprimere questo comma.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
La parola alla Consigliera Frediani per illustrazione dell'emendamento rubricato n. 162).



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'emendamento rubricato n.162) a mia prima firma, che condivide la stessa proposta dell'emendamento appena illustrato dal Consigliere Marello, che è l'abrogazione del comma 1 dell'articolo 1, che va ad aprire questo provvedimento.
Rileggo brevemente il comma 1 per ricordarci di cosa stiamo parlando: "In ossequio al principio di leale collaborazione istituzionale, in merito ai procedimenti disciplinati dal capo IV del decreto del Presidente della Repubblica 7 settembre 2010, n. 160 (Regolamento per la semplificazione e il riordino della disciplina sullo sportello unico per le attività produttive, ai sensi dell'articolo 38, comma 3, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n.
133), la Regione supporta" - questo è il termine su cui ci siamo concentrati per la nostra azione emendativa - "l'azione degli Enti locali per l'attuazione del suddetto decreto, nonché per l'attuazione del decreto del Presidente della Repubblica 12 settembre 2016, n. 194 (Regolamento recante norme per la semplificazione e l'accelerazione dei procedimenti amministrativi, a norma dell'articolo 4 della legge 7 agosto 2015, n. 124) anche attraverso l'applicazione degli articoli 31 e 32 della legge regionale 14 ottobre 2014, n. 14 (Norme sul procedimento amministrativo e disposizioni in materia di semplificazione)".
Ricordiamo quello che abbiamo già enunciato durante l'illustrazione dell'emendamento precedente che proponeva, invece, l'abrogazione totale dell'articolo. Qui ci concentriamo sull'articolo 1 e la motivazione principale è collegata al termine "supporta". Intanto è un termine poco preciso, perché non definisce esattamente in che cosa consista questo supporto, ed è un termine che, tra l'altro, potrebbe incidere sui costi previsti dall'applicazione di questa norma. Nel momento in cui si va a incidere sui costi previsti, serve un passaggio in I Commissione che, di fatto, relativamente a tale aspetto, non c'è stato.
Noi riteniamo che sarebbe il caso di riflettere attentamente su questa nostra proposta emendativa, quindi di non prenderla sottogamba, perché le norme vanno scritte in modo chiaro e preciso, e si deve andare a fondo nel momento in cui ci sia il sospetto che possano implicare un aumento d'impegno di risorse.
Non si tratta di un emendamento puramente formale, ma di un richiamo alla necessità di approfondire meglio questo tema, di chiarire meglio quale sia il supporto che viene previsto dal comma 1 e di identificare se effettivamente, il costo di questo supporto sia pari a zero.



PRESIDENTE

La parola al Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione dell'emendamento rubricato n. 2).



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'emendamento rubricato n. 2), che va in scia all'emendamento rubricato n 1) che ho illustrato poco fa.
Continuiamo a chiedere l'abrogazione dell'articolo 1, in quanto andiamo a trattare la materia del SUAP che, come già spiegato molto bene sia da me sia dagli altri colleghi, ricade sotto la competenza esclusiva dello Stato.
Facciamo un ulteriore rilievo. Va considerato che il comma 1 dell'articolo 1 prevede un "supporto" della Regione agli Enti locali ma non viene specificato in cosa consista questo "supporto" e se sia nei limiti stabiliti dalla legislazione vigente, per altro richiamata nello stesso comma.
Si rileva che tale dubbio crea un serio problema d'interpretazione tra quanto stabilito dalla norma nazionale, l'attività che la Regione è già vincolata a fare e il "supporto", non specificato ed eventualmente doppione delle norme già vigenti, che richiama la norma in esame.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Il mio intervento verte sull'emendamento rubricato n. 10). Sostanzialmente è un modo per fare un distinguo rispetto ai primi emendamenti di cui abbiamo discusso in quest'Aula, nel senso che gli emendamenti precedenti erano soppressivi di tutto l'articolo; in questo caso, invece, chiediamo di sopprimere il comma 1 dell'articolo 1. Ne chiediamo la soppressione perch si potrebbe generare un conflitto di attribuzione con la norma nazionale in particolare relativamente a quanto raccontavo rispetto all'emendamento 1), in virtù anche della mancata specificità della tipologia di supporto.
Con quest'emendamento si cerca di capire se dividendo l'articolo 1 in due azioni emendative, almeno una delle due potrebbe ricevere un parere favorevole dalla maggioranza.
Come abbiamo sempre detto, a nostro avviso questa proposta di legge mette molto più in difficoltà l'efficacia delle macchine comunali e degli Enti locali, invece che migliorarla. Questo è ciò che abbiamo cercato di raccontare al primo firmatario, che però in questi mesi non ha avuto modo di ascoltare alcune nostre indicazioni.
Oggi siamo qui per condurre un'importante azione di opposizione, perch ravvisiamo un elemento di pericolo proprio per quanto riguarda l'efficacia dello sviluppo degli Enti locali in una materia molto delicata.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino; ne ha facoltà.



CHIAMPARINO Sergio

Cercando di recuperare il tempo sforato prima, con l'emendamento rubricato n. 10) il Consigliere Marello, da amministratore esperto e valido legislatore, fa una proposta che punta, per così dire, a ridurre il potenziale danno insorgente, spacchettando, per così dire, l'articolo 1.
Nel comma primo, infatti, vi è il rischio più che potenziale - effettivo direi - di confusione di ruoli con lo Stato (pendente sempre la questione che sollevavo prima sul protocollo d'intesa, che dovrebbe diventare il cosiddetto "federalismo differenziato", che adesso lasciamo da parte).
Rischiamo un giudizio d'illegittimità da parte del Governo. Con quest'operazione evitiamo questo rischio: manteniamo solo il comma 2, dove s'istituisce un tavolo di coordinamento; come si dice, un tavolo non si nega mai a nessuno! Non è sempre un esercizio di semplificazione della vita amministrativa e dei soggetti interessati, però quantomeno evita che lo Stato possa dire: "Non potete costituire un tavolo".
Così facendo, la legge non rischia di essere toccata dai ricorsi del Governo in questa materia. È un tentativo di venirvi incontro e di proseguire, a condizione che però si trovi un'intesa, sapendo che ci saranno, comunque, molte altre questioni che riguarderanno punti ancora più di merito della legge, sui quali torneremo in seguito.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Posso intervenire solo sul mio emendamento, giusto? Che però è uguale a quello dei colleghi.



PRESIDENTE

Sull'emendamento rubricato n. 162) della Consigliera Frediani.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Il senso dell'emendamento è chiaro: s'intende abrogare il comma 1 dell'articolo 1, in quanto la materia del SUAP in esso trattata è di competenza dello Stato.
Vorrei però ricordare il senso delle cose che abbiamo detto. Poiché la materia riguardante lo Sportello Unico delle Attività Produttive è di competenza dello Stato ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione, si rischia di andare non solo in contrasto con il principio di leale collaborazione con lo Stato, di cui all'articolo 5 e 120 della Costituzione, ma si rischia di iniziare il provvedimento decapitandolo, di fatto, di un articolo che dovrebbe essere quello delle finalità più generali.
Riteniamo, inoltre, che le attività proposte nel testo comportino per la Regione Piemonte maggiori oneri a carico del bilancio, con la conseguenza che venga meno anche la clausola d'invarianza finanziaria di cui all'articolo 43 della stessa legge (peraltro, non ricordo che il Presidente di Commissione Riva Vercellotti abbia chiesto approfondimenti in tal senso magari il collega vorrà intervenire a seguito delle nostre sollecitazioni).
È importante per noi comprendere che cosa s'intenda per "supporto" e se rientri, appunto, nei limiti stabiliti della legislazione vigente.
Tra l'altro, rileviamo che tutto questo tratta la regolamentazione delle attività dei soggetti coinvolti al tavolo di coordinamento del SUAP istituito con provvedimento di Giunta regionale, azione appunto non conforme al già richiamato articolo 117 della Costruzione.
Rileviamo anche che queste attività comportino di certo per la Regione nuovi oneri, ma non mi ripeto sul dirvi quanto questo sia in contrasto con la clausola d'invarianza finanziaria.



GAVAZZA GIANLUCA



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Rossi; ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Posso intervenire anche sull'emendamento n. 10)?



PRESIDENTE

Sì, ne ha facoltà.



ROSSI Domenico

Mi ricollego al ragionamento che ho fatto nel precedente intervento.
Come dicevo, il tema di queste micro modifiche fa perdere il senso della visione d'insieme in un momento in cui, invece, avremmo bisogno di programmare, anche per l'eccezionalità del momento. Mi riferisco chiaramente al post pandemia e al PNRR, che ha portato delle risorse che mai avremmo potuto immaginare e che, tra l'altro, rischiamo che siano vanificate dall'attuale crisi energetica ed economica. Infatti, il rischio è che con la situazione che si sta creando, l'eccezionale possibilità d'investimento possa essere parzialmente o totalmente vanificata. Proprio in questi contesti è molto importante che la politica provi a delineare delle visioni complessive di riforma, come ci viene chiesto, ad esempio nei documenti, nelle finalità e negli obiettivi del PNRR.
Qui, invece, abbiamo scelto la strada, come in altre situazioni, di modifiche di piccolo cabotaggio. Con l'emendamento specifico la richiesta è di abolire il comma 1, anche perché, come scriviamo nelle motivazioni, il rischio è che in alcuni passaggi si possa figurare una contrapposizione con la normativa nazionale; cosa che, tra l'altro, in questa legislatura è più volte accaduta e più volte abbiamo dovuto poi rivedere le normative perch impugnate dal Governo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Rossi per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola; ne ha facoltà per due minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento precedente interveniva sull'intero articolo 1 per abrogarlo questo viceversa agisce solo sul comma 1 dell'articolo. Le ragioni sono quelle che abbiamo precedentemente illustrato.
Il comma 1 va a toccare lo Sportello Unico delle Attività produttive dicendo che "in ossequio al leale principio di collaborazione istituzionale, la Regione supporta l'azione degli Enti locali per l'attuazione del suddetto decreto, nonché per l'attuazione del Decreto del Presidente della Repubblica n. 194/2016 'Regolamento recante norme per la semplificazione e l'accelerazione dei documenti amministrativi' anche attraverso l'applicazione dell'articolo 31 e 32 della legge regionale n.
14/2014".
Ci sono due questioni. La prima è relativa proprio al fatto che si vada a regolamentare l'attività dei SUAP; la seconda è tutta nel verbo "supporta" che se non è abbinato a delle azioni specifiche, risulta, da una parte vago e, dall'altra, foriero anche di possibili irregolarità del provvedimento. Infatti, diciamo che supporta, ma supporta in che modo? Con delle pacche sulle spalle oppure con degli interventi organizzativi? Se ci sono interventi specifici attraverso i quali la Regione supporta, il provvedimento non può avere una neutralità finanziaria, giacché negli ultimi anni, giustamente, si è fatta molto più attenta anche l'attività della Corte dei Conti nel chiedere al legislatore di definire in modo preciso nella clausola finanziaria quali sono le spese che possono essere causate da modifiche in provvedimenti organizzativi, non solo in stanziamenti diretti di fondi su un capitolo.
Se cambia il modo di fare le cose, possono cambiare anche gli interventi finanziari per quel tipo di attività.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sacco; ne ha facoltà per due minuti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Quest'emendamento si collega a quanto abbiamo in parte illustrato nell'emendamento n. 1). Tra l'altro, sarebbe anche utile che la maggioranza ci rispondesse rispetto a quanto abbiamo sollevato fino adesso, cioè ci dicesse in quale perimetro si va a definire questo supporto, magari anche semplicemente per rincuorarci rispetto alla portata che potrebbe avere l'emendamento, proprio per evitare di andare a intaccare tutta una serie di prerogative previste dallo Stato e quindi andando nuovamente in contrasto con l'articolo 117 della Costituzione, che ben definisce le competenze in quest'ambito.
Poi c'è un altro aspetto che andremo a spiegare in maniera più completa in un emendamento successivo, perché questo supporto definisce anche del lavoro. Infatti, supportare o, comunque, aiutare significa che gli uffici regionali si mettono al servizio degli Enti locali per dare una mano rispetto all'espletamento di tutta una serie di pratiche.
È anche per questo che, per fare una valutazione più attenta, abbiamo bisogno di capire qual è esattamente il supporto che viene richiesto alla Regione Piemonte per andare a intervenire con un ausilio agli Enti locali.
Pertanto, è fondamentale per capire se dobbiamo anche prevedere delle risorse o meno per quest'articolo.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà per due minuti.



RAVETTI Domenico

Presidente, intervengo sull'emendamento n. 162) a prima firma della collega Frediani. È l'emendamento al comma 1 dell'articolo 1 della proposta di legge n. 125, dove si chiede che il comma 1 dell'articolo stesso sia soppresso.
La motivazione è chiarissima e riguarda una questione di fondo, le relazioni spesso controverse tra lo Stato e le Regioni, specificate in un articolo della Costituzione, il n. 117.
È materia fondamentale, soprattutto in questo momento, su cui avremmo la necessità di avere un quadro normativo di facile interpretazione.
Questo è anche un momento utile per rivolgerci a tutte le forze politiche affinché si metta mano o ordine al rapporto tra il Governo centrale e le articolazioni dello Stato territoriali, per rivedere le competenze affidando specifici compiti, affiancati da risorse che rendano sostenibili i servizi erogati ai cittadini, a tutte le articolazioni dello Stato (Comuni, Province e Regioni), altrimenti il rischio è di scrivere disegni di legge o proposte di legge che possono incontrare controversie di natura giuridica che respingano i provvedimenti.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere.
Ha chiesto di intervenire il collega Sarno; ne ha facoltà.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Intervengo sull'emendamento rubricato n. 2), emendamento che ormai abbiamo compreso essere soppressivo del comma 1.
Sottolineo la non chiarezza, e anche un po' la confusione, dell'articolato in particolare dell'articolo 1. L'attività di supporto del SUAP, al netto delle competenze nazionali e di come dovrebbe essere specificato (cosa che non è) all'interno dell'articolato, è un'attività di supporto già in essere della Regione. È, quindi, incomprensibile specificare quest'attività all'interno di una proposta di legge.
Dalla mia esperienza personale, in quanto amministratore, la Regione è già da supporto rispetto al SUAP: so di molti Comuni che richiedono assistenza supporto, interpretazione e consulenza alla struttura regionale di competenza, ai tecnici della Regione stessa. Anche in passato abbiamo avuto norme non così chiare, per cui il supporto al SUAP è un supporto già in essere.
Troviamo, anche grazie a quest'emendamento, che fa quel passaggio specifico sull'attività che la Regione è già vincolata a fare, davvero un elemento sempre più di annuncio, invece che di reale utilità nel migliorare l'attività lavorativa e tecnica dei nostri Enti locali.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sarno.
Non avendo più nessun iscritto a parlare, procediamo con il prossimo emendamento.
Emendamento rubricato n. 353) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Siamo sempre all'articolo 1.
Partendo dal presupposto di non vedere accolte - noi speriamo di sì, però i numeri in Aula sono quelli che sono - le proposte soppressive che abbiamo discusso poc'anzi, con quest'emendamento, così come con altri che illustrerò successivamente, cerchiamo di dare, se possibile, un contributo per migliorare la norma, partendo proprio da tutte le considerazioni finora espresse.
Non è soltanto una questione lessicale (sostituire una parola con un'altra un'espressione con un'altra, una frase con un'altra) o cercare di migliorare la tecnica legislativa che, di per sé, è già un valore che ahimè, nel tempo si è perso a tutti i livelli, ma significa cercare di essere più precisi, proprio per la delicatezza della norma stessa.
Con l'emendamento proponiamo, all'articolo 1 della proposta di legge n.
125, di sostituire le parole "leale collaborazione istituzionale", con le seguenti "fattiva collaborazione tra le istituzioni". L'espressione "fattiva collaborazione tra le istituzioni" ci sembra più puntuale, più precisa e, soprattutto, indica un ruolo attivo della Regione: se lo spirito della norma, come pare (ce lo diranno poi gli estensori anche più avanti quando si discuterà ancora della legge nel suo complesso) è di dare un ruolo attivo alla Regione, affinché questi benedetti SUAP possano lavorare e funzionare meglio rispetto a ciò che non è stato, nei fatti l'espressione usata "leale collaborazione istituzionale", da un lato, è molto generica e, dall'altro, esprime un concetto che dovrebbe essere quasi sottinteso.
Tra le istituzioni, la realtà è un modo di essere, più che un modo di fare mentre qui occorre fare, occorre porre in essere politiche attive. Parlare di "fattiva collaborazione tra le istituzioni" significa dare per scontata la lealtà e questo tipo di approccio (in questo caso, soprattutto tra Regione, Comuni e anche lo Stato), concretizzando questa realtà in un comportamento attivo. "Fattiva" vuole dire proprio questo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Marello.
Prego, Consigliere Sarno, ha facoltà di intervenire per due minuti sull'emendamento rubricato n. 353).



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
Come diceva il primo firmatario e presentatore di quest'emendamento cominciamo a entrare nell'articolato e sui contenuti di questa proposta.
Incominciamo dalle parole che sono elemento fondamentale in una proposta di legge, soprattutto quelle premesse al contenuto.
In questo senso, chiediamo che al comma 1 dell'articolo 1 di questa proposta di legge le parole "leale collaborazione istituzionale" siano sostituite dalle parole "fattiva collaborazione tra le istituzioni".
Tra l'altro, scrivere "leale collaborazione istituzionale" mi sembra davvero un po' pleonastico, perché è evidente, dovrebbe essere scontato che tra le istituzioni ci sia almeno una lealtà di collaborazione.
Prendendo spunto dal primo firmatario di questa proposta di legge nell'ottica di incentivare con quelle parole un'indicazione nel come e se dobbiamo incentivare una collaborazione tra le istituzioni che sia fattiva concreta e operativa, se vogliamo evidenziarle nelle premesse, che sia un'evidenziazione utile e non pleonastica, ragion per cui abbiamo presentato e sottoscritto quest'emendamento. Così almeno, se questa proposta di legge arriverà in fase di votazione definitiva, sia utile a dare un'indicazione chiara, in particolare ai tecnici degli Enti locali per chiedere una fattiva collaborazione, non semplicemente una lealtà.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Sarno.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Chiamparino Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per due minuti.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Anche se è su una cosa apparentemente piccola, nel senso che è un cambiamento di espressione nel comma 1, credo che ancora una volta il Consigliere Marello abbia dato un esempio di quello che dicevo prima, cioè di essere un amministratore esperto e un valido legislatore. Io qui farei appello al primo firmatario del disegno di legge, Consigliere Marin affinché valuti attentamente la possibilità di accogliere questa modifica.
Temo, invece, che non si verifichi il caso che siano accolti gli emendamenti che puntano all'abrogazione di quest'articolo.
Come ha già accennato prima il collega Sarno, parlare in un testo di legge di leale collaborazione fra le istituzioni è, secondo me, un vulnus non solo formale, ma sostanziale. Com'è possibile che istituzioni che sono legittimate dalla sovranità popolare non si rapportino fra di loro sulla base della lealtà? Noi introduciamo in una legge un principio che, nella sostanza, ci dice che le istituzioni si confrontano una per fare le scarpe all'altra? Non sta in piedi. Ripeto, è un vulnus formale, ma anche sostanziale.
Sostituiamo quella parola, che è sbagliata, con un termine, come già è stato detto, che dà un senso maggiore di quello che è lo spirito del legislatore, cioè quello di dire che le istituzioni collaborano fattivamente fra di loro per realizzare delle cose, in questo caso per puntare a semplificare in materia urbanistica i rapporti fra le istituzioni, le amministrazioni, le imprese e i cittadini interessati.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Chiamparino.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Ravetti.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per due minuti.



RAVETTI Domenico

Grazie, Presidente.
Nell'emendamento rubricato n. 353), al comma 1 dell'articolo 1 le parole "leale collaborazione istituzionale" sono sostituite da "fattiva collaborazione tra le istituzioni".
Quando, nelle premesse di una legge, in particolare nel primo comma dell'articolo 1, s'inserisce un principio, si orienta il testo stesso. Se lo si vuole orientare nel senso di una "leale collaborazione istituzionale" è perché si ha l'impressione, se non la paura, che tale collaborazione potrebbe non essere leale. Allora non mi sembra di esagerare nel dirvi ci che altri colleghi intervenuti prima di me hanno già detto.
Altro conto è sostituire quella frase con un'altra intenzione che orienta diversamente il testo di legge, e cioè la "fattiva collaborazione tra le istituzioni", cioè la necessità, devo dire non sempre constatabile, di un'efficiente collaborazione tra le varie istituzioni di livello territoriale differente. L'orientamento è per efficientare quella collaborazione, ma nella penna del legislatore non dev'essere contenuta la preoccupazione che la collaborazione istituzionale possa essere sleale.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Ravetti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per due minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
Qui si tratta di un intervento più preciso e specifico rispetto agli emendamenti illustrati in precedenza, che avevano come unico intento quello di andare ad abrogare, in un caso, l'articolo intero nell'altro il comma 1.
Al comma 1 della legge si propone una modifica che è proprio di sostanza perché le parole "leale collaborazione" sono sostituite dalle parole "fattiva collaborazione tra le istituzioni", ed è una dicitura molto più chiara. Anzitutto perché s'inserisce l'aggettivo "fattiva". Fattiva presuppone un fare, un'attività, un qualcosa di attivo, di efficiente e non solo una vaga affermazione di perseguire una leale collaborazione istituzionale. Anche perché se accettiamo di scrivere "leale collaborazione istituzionale", può voler dire due cose: in primis, che tutte le volte che non lo scriviamo in una legge, allora non c'è leale collaborazione istituzionale? In secondo luogo, se dobbiamo scrivere "leale collaborazione istituzionale" è perché è possibile o ammissibile il contrario? È cioè possibile dire che c'è una sleale collaborazione fra le istituzioni? Se andiamo a considerare questi due fattori, da una parte è completamente inutile scrivere in una legge (non in un ordine del giorno, ma in una legge!) la dicitura "leale collaborazione istituzionale". D'altra parte, se non vogliamo renderla inutile, cioè cancellarla completamente, possiamo legarla a qualcosa di reale, appunto a un'attività, scrivendo "fattiva collaborazione tra le istituzioni".



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Bertola.
La Consigliera Frediani ha sottoscritto l'emendamento, quindi ha facoltà di intervenire.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
C'è un po' di confusione stamattina sulle sottoscrizioni, ma alla fine riusciamo tutti a intervenire sui temi che ci interessano, in particolare su quest'emendamento a prima firma del Consigliere Marello.
È un emendamento che solo apparentemente sembra puramente formale, ma in realtà ha un contenuto e una motivazione ben precisa. Siamo sempre sul comma 1 dell'articolo 1, rispetto al quale abbiamo già sollevato alcune osservazioni durante le illustrazioni precedenti; in questo caso, ci focalizziamo sull'espressione "leale collaborazione istituzionale" e l'emendamento propone di sostituirla con l'espressione "fattiva collaborazione tra le istituzioni".
È una formulazione che ci sembra non solo più precisa e più chiara, ma anche più adeguata dal punto di vista normativo. Come diceva il collega Bertola poco fa, il fatto di dover definire in norma che una collaborazione debba essere "leale" ci sembra che possa sottintendere che, in alcuni casi la collaborazione tra le istituzioni possa, secondo la norma, non esserlo.
Noi riteniamo che il concetto da sottolineare non sia tanto quello di lealtà fra le istituzioni, che dovrebbe essere un concetto piuttosto scontato, ma di "fattiva collaborazione": in pratica, si vuole sottolineare che la norma ha come obiettivo quello di dare concretezza all'azione di governo attraverso un'interazione molto precisa e coordinata fra i vari livelli istituzionali.
Abbiamo già detto che secondo noi l'articolo va a toccare delle competenze che non sono regionali; abbiamo già detto che il fatto di definire un "supporto" senza meglio precisarlo potrebbe portare dei problemi sia in termini di divisione delle competenze, sia in termini di risorse. Adesso andiamo a dire che secondo noi la collaborazione dev'essere definita non tanto come leale, quanto come fattiva, e quindi concreta.
Ho solo due minuti, vero? Perché sono firmataria.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Frediani.
Non risultano ulteriori richieste d'intervento, per cui passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 161) presentato da Frediani, Bertola, Valle Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello, Sacco Martinetti, Grimaldi, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani per l'illustrazione; ne ha facoltà per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Mi scuso, ma si era chiusa la videata. Siamo sull'emendamento rubricato n.
161), vero? Quindi siamo sempre sull'articolo 1, comma 1.
Con quest'emendamento chiediamo di aggiungere, dopo le parole "la Regione" un inciso che vada a delimitare l'azione definita all'interno del comma 1 dell'articolo 1: in particolare, definiamo i limiti stabiliti dalla legislazione vigente.
Ci sembra opportuno stabilire una cornice all'interno della quale si debbano mettere in atto delle azioni, che sono quelle per l'appunto definite dal comma 1. Quest'emendamento va ulteriormente a precisare il rispetto dei limiti stabiliti dalla legislazione vigente, in quanto la materia del SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive) è di competenza dello Stato e non delle Regioni. Ritorna questo tema, che continuiamo a porre con fermezza, perché riteniamo che non sia assolutamente secondario, ma sia anzi un tema legato al rispetto tra le istituzioni, al rispetto delle diverse competenze, che poi è la base di quella fattiva collaborazione che citavamo durante l'illustrazione del precedente emendamento.
Noi crediamo che far riferimento alla cornice normativa all'interno dell'articolo possa evitare dei conflitti di competenza e, quindi l'insorgere di confusione all'interno degli enti, ma anche di fronte ai cittadini, che, soprattutto in ambito urbanistico, molto spesso hanno difficoltà a muoversi tra le varie normative e a individuare il riferimento preciso rispetto all'applicazione delle stesse.
La norma dovrebbe essere anzitutto chiara; dovrebbe rispettare la suddivisione delle competenze definita in Costituzione.
Noi riteniamo che l'articolo 1 non vada a rispettare questi requisiti e quindi, oltre a proporre l'abrogazione in toto di quest'articolo, oltre a proporre l'abrogazione dei singoli commi, in questo caso cerchiamo di fare un'azione un po' correttiva, inserendo una cornice all'applicazione di quanto viene definito.
Al comma 1, dopo le parole "la Regione" chiediamo di aggiungere le parole ", nei limiti stabiliti dalla legislazione vigente,".



PRESIDENTE

Grazie, collega.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Bertola.
Prego, collega; ne ha facoltà per due minuti.



BERTOLA Giorgio

Grazie, Presidente.
L'emendamento riguarda un altro aspetto critico dell'articolo 1 dalla proposta di legge n. 125.
Abbiamo detto prima, in occasione dell'illustrazione dei precedenti emendamenti, che in un caso andavano ad abrogare l'intero articolo nell'altro caso ad abrogare soltanto il comma 1, come ci lascia un po' perplessi un'attività legislativa a livello regionale che vada a incidere sugli Sportelli Unici delle Attività Produttive e quindi, potenzialmente vada incontro a possibili impugnative a livello governativo.
Come alternativa all'abrogazione e alla soppressione di quella previsione abbiamo pensato di aggiungere la definizione "nei limiti stabiliti dalla legislazione vigente", in modo da circoscrivere l'ambito d'intervento della Regione a quelle che sono le sue competenze, così come concesse dalle stesse leggi regionali, ma soprattutto da un quadro più complessivo, quello della legislazione nazionale, soprattutto delle competenze demandate dal Governo alle Regioni all'interno della Costituzione.
Con questo, abbiamo cercato di chiarire un po' il quadro normativo entro il quale la Regione si può e si vuole muovere per andare a regolamentare l'attività degli Sportelli Unici delle Attività Produttive, evitando possibili impugnative di una legge approvata nel Consiglio regionale.



PRESIDENTE

Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sarno; ne ha facoltà per due minuti.



SARNO Diego

Grazie, Presidente.
L'emendamento potrebbe sembrare pleonastico, ma non lo è.
Crediamo che su alcune norme probabilmente arriverà una richiesta di conflitto di attribuzione e anche di conflitto con alcune norme nazionali per cui inserire la dicitura, intelligentemente proposta dalla collega Frediani, "nei limiti stabiliti dalla legislazione vigente" sembra pleonastico, ma non lo è proprio per il rischio che dicevo prima.
Siamo convinti che questa norma, da un lato, forzi la mano su tanti aspetti di aumento di cementificazione e di cubatura, dove invece, come in teoria annuncia il titolo della proposta, ci dovrebbe essere una riduzione del consumo. Poiché quello è il titolo e il resto dice esattamente il contrario, chiediamo almeno di rispettare i limiti stabiliti dalla legislazione vigente in termini di competenza di materia.
Bocciare quest'emendamento sarebbe particolare e anche un po' assurdo. Poi è ovvio che, approvando l'emendamento e approvando l'intero disegno in alcune sue parti, a quel punto sarebbe contraddittorio.
Pertanto, quest'emendamento è particolarmente intelligente e sfizioso per capire come la maggioranza si comporterà in termini di votazione.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sarno.
Non essendovi altre richieste d'intervento e considerato che sono le ore 13, sospenderei i lavori. Alle ore 14.30 è prevista la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Grazie e buona salute a tutti.
La seduta è sospesa.



(La seduta è sospesa alle ore 12.59)



GAVAZZA GIANLUCA



(I lavori proseguono alle ore 14.33 con l'esame delle interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 100 del Regolamento interno del Consiglio regionale)



PRESIDENTE

Per delega del Presidente Stefano Allasia, dichiaro aperta la sessione delle interrogazioni e interpellanze.
In merito allo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata, come recita l'articolo 100 del Regolamento, iniziamo con l'esame delle interrogazioni pervenute.
Oggi si provvederà a rispondere come segue: interrogazione a risposta immediata n. 1032 presentata dalla Consigliera Disabato, cui seguirà risposta scritta; interrogazione a risposta immediata n. 1035 presentata dal Consigliere Rossi, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1036 presentata dalla Consigliera Canalis, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1037 presentata dalla Consigliera Frediani, cui risponderà l'Assessore Gabusi interrogazione a risposta immediata n. 1039 presentata dal Consigliere Valle, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1040 presentata dal Consigliere Grimaldi, cui risponderà l'Assessore Gabusi; interrogazione a risposta immediata n. 1038 presentata dal Consigliere Magliano, cui risponderà l'Assessore Gabusi.
Ricordo agli Assessori che rispondono alle interrogazioni a risposta immediata di disporre l'invio via e-mail delle risposte scritte agli interroganti e all'Ufficio Aula.
Ricordo ancora agli interroganti che nel resoconto della seduta, che viene trasmesso via e-mail a tutti i Consiglieri interventi dall'Ufficio Resocontazione prima della pubblicazione e poi pubblicato integralmente in banca dati, è reperibile la trascrizione integrale di tutti gli interventi sia degli interroganti sia degli Assessori che rispondono.
Ricordo che l'interrogante ha a disposizione tre minuti per l'illustrazione, mentre il componente della Giunta ha a disposizione cinque minuti per la risposta.
Prego sin d'ora i Consiglieri e gli Assessori di tenersi rigorosamente ai tempi.


Argomento: Organizzazione degli uffici - Regolamento del personale

Interrogazione a risposta immediata n. 1032 presentata da Disabato inerente a "Quali azioni da parte della Giunta regionale per porre fine allo stato di agitazione del personale dell'Ente regionale piemontese" (risposta scritta)


PRESIDENTE

In merito all'interrogazione a risposta immediata n. 1032, presentata dalla Consigliera Disabato, inerente a "Quali azioni da parte della Giunta regionale per porre fine allo stato di agitazione del personale dell'Ente regionale piemontese", la proponente chiede alla Giunta regionale la risposta scritta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1035 presentata da Rossi, inerente a "Quale progetto per il Poliambulatorio e la Casa di Comunità di Oleggio"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1035.
La parola al Consigliere Rossi per l'illustrazione.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



ROSSI Domenico

Grazie, Presidente.
Presento quest'interrogazione su un caso specifico, ma è anche l'occasione per aprire una discussione su un tema ricorrente. Nell'ultima deliberazione approvata in Consiglio regionale, la n. 219, approvata il 22 febbraio 2022 c'era l'elenco delle case di comunità e degli ospedali di comunità legati alla missione 6 del PNRR. Questo elenco è andato a sovrapporsi ad altri progetti già previsti, con un nome e una funzione diversa sul territorio.
Entro nel vivo dell'interrogazione specifica, Presidente, che riguarda Oleggio.
Nella deliberazione che abbiamo approvato si indica, per quanto riguarda la provincia di Novara, tra le altre, Oleggio, in località Caminadina, come sede della realizzazione della casa di comunità. La stessa sede era stata più volte indicata, sia dal Comune di Oleggio sia dall'ASL, come sede del nuovo poliambulatorio di Oleggio, attualmente ubicato in via Gramsci, che offre servizi di cardiologia, diabetologia, ginecologia, neurologia e molti altri; fra l'altro, un servizio essenziale non solo per Oleggio, ma per tutta quella fascia del distretto nord dell'ASL di Novara.
Il Presidente Cirio e l'Assessore Icardi hanno più volte dichiarato che il progetto del nuovo Poliambulatorio sarebbe stato portato avanti e in una specifica interrogazione del sottoscritto, la n. 694 del 13 aprile 2021 era stato dichiarato: "Per quanto riguarda il Poliambulatorio di Oleggio l'ipotesi progettuale più recente dell'Azienda ne prevede una nuova sede per migliorarne le condizioni di fruibilità da parte degli utenti, con un costo stimato di circa sette milioni e 800 mila euro. Questo intervento dovrà essere sottoposto al Consiglio, ma è già inserito nel nostro progetto di programmazione sanitaria e anch'esso prende fondi dall'articolo 20".
Sappiamo benissimo - e vado alla domanda finale, Presidente - che il poliambulatorio è una cosa, la casa della comunità è un'altra. La casa della comunità, come descrive il PNRR, è lo strumento attraverso cui coordinare tutti i servizi offerti, in particolare ai malati cronici. Nella casa della comunità sarà presente il punto unico di accesso alle prestazioni sanitarie e ci sarà un team multidisciplinare, dai medici di medicina generale ai pediatri di libera scelta, ai medici specialisti, agli infermieri di comunità e ad altri professionisti della salute.
La domanda è: in località Caminadina, a Oleggio, che cosa ci facciamo? Il poliambulatorio o la casa dalle comunità? Se vi sarà, quale integrazione si prevede tra il progetto esistente nuovo del nuovo poliambulatorio e la futura casa di comunità, in riferimento ai bisogni socio-sanitari del territorio? Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
Il collega Assessore Icardi mi ha pregato di rispondere e io cercherò di essere sintetico leggendo e non facendo errori.
L'interrogante chiede di sapere se la Casa della Comunità di Oleggio rientra tra le ottantadue opere finanziate dal PNRR o tra le otto che finanzierà la Regione Piemonte con risorse proprie.
La risposta è sì. Si tratta di una delle ottantadue case di comunità inserite nella scheda AgeNaS, per l'attuazione del PNRR, come indicato dal Settore Politiche e Investimenti della Regione Piemonte, i cui tempi di realizzazione sono stabiliti dal Governo nazionale attraverso AgeNaS secondo un modello di casa di comunità previsto nel PNRR.
Gli attuali servizi del poliambulatorio di Oleggio saranno conseguentemente integrati nella nuova struttura, con una maggiore fruibilità anche da parte degli assistiti, specie di quelli con disabilità. All'interno del poliambulatorio lavoreranno in sinergia i professionisti sanitari con i medici di medicina generale, infermieri, assistenti sociali e altri operatori, così come previsto dall'indicazione delle linee guide emesse da AgeNas per le case di comunità.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Programmazione e organizzazione sanitaria e ospedaliera

Interrogazione a risposta immediata n. 1036 presentata da Canalis, inerente a "Attendiamo la fine del mandato per procedere con la nomina del Consiglio regionale di sanità e assistenza?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1036.
La parola alla Consigliera Canalis per l'illustrazione.
Prego, Consigliera; ne ha facoltà per tre minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Con il question time sono a domandare ma, di fatto, anche a sollecitare la Giunta regionale sull'effettiva convocazione del CoReSa, un organismo consultivo e di consulenza previsto dalla legge regionale n. 30 del 1984 composto da circa quaranta esperti, nominati anche dagli Atenei piemontesi che hanno una fondamentale funzione di consiglio, nei confronti della Giunta regionale, in materia di programmazione socio-sanitaria.
In anni come questi, in cui stiamo riprogrammando completamente la sanità di territorio e rivedendo, in generale, la relazione tra le politiche sociali e sanitarie, anche alla luce della pandemia da COVID-19, credo che sia particolarmente importante, cruciale e utile che la Giunta regionale non prenda le decisioni in solitudine, ma lo faccia confrontandosi non con consulenti scelti in maniera del tutto informale e arbitraria, ma con consulenti che sono stati selezionati e nominati attraverso le procedure trasparenti e ufficiali in un organismo che, ricordiamolo, è previsto dalla legge regionale e che, secondo questa legge, avrebbe dovuto essere convocato nel giro di sei mesi dall'insediamento della Giunta Cirio.
Ormai sono passati quasi tre anni e il CoReSa è ancora in sospeso, nessuno lo ha ancora convocato e gli esperti sono in attesa e desiderosi di dare il loro contributo scientifico, tecnico e professionale, ma purtroppo questo non è accaduto.
La mia domanda è sapere quando la Giunta regionale intenda avviare l'iter per il rinnovo del CoReSa, di concerto con la Presidenza del Consiglio regionale.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Monica Canalis per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Rispondo secondo le indicazioni dell'Assessore Icardi.
La richiesta della Consigliera Canalis non trova certamente i presupposti di urgenza e indifferibilità che caratterizzano i question time. Pertanto vista l'incongruenza della richiesta rispetto allo Statuto regionale, non si ritiene di dover rispondere compiutamente all'interrogazione in oggetto.
Tuttavia s'informa che, stante la composizione del CoReSa, che consta di ben quaranta componenti, l'emergenza pandemica ha impedito la convocazione e la conseguente votazione a scrutinio segreto con modalità di sicurezza idonee alla protezione da COVID-19.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.
CANALIS Monica (fuori microfono) L'Assessore Icardi si rifiuta di rispondere al mio question time!



PRESIDENTE

Abbia pazienza, non è questa la sede per replicare. Questa è la risposta dell'Assessore. Se non la ritiene esaustiva, può presentare un'altra interrogazione.
Non siamo in seduta. La sessione dei question time prevede che ci sia una domanda alla quale gli Assessori rispondono.
CANALIS Monica (fuori microfono) Non è vero che l'Assessore Icardi manda le risposte scritte!



PRESIDENTE

Grazie, Consigliera. Lo comunicheremo all'Assessore.
CANALIS Monica (fuori microfono) Allora quello che ho da dire lo dirò a mezzo stampa!


Argomento: Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1037 presentata da Frediani inerente a "Aggiornamento situazione consultori Valle di Susa e effettivo accesso alle procedure per l'interruzione della gravidanza"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1037.
Ha chiesto di illustrare l'interrogazione la Consigliera Francesca Frediani.
Prego, Consigliera; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



FREDIANI Francesca

Grazie, Presidente.
Ho un po' paura a porre la domanda, non vorrei che l'Assessore Gabusi sgridasse anche me.
L'interrogazione segue un'interrogazione precedente, se non sbaglio del Consigliere Grimaldi, di qualche tempo fa, ed è riferita all'aggiornamento della situazione dei consultori in Val di Susa e l'effettivo accesso alle procedure per l'interruzione di gravidanza, quindi è un tema che è già stato portato all'attenzione dell'Aula, ma che ci risulta non essere stato ancora risolto.
Negli ultimi mesi del 2021 si è appreso dagli organi di stampa dell'impossibilità di accedere alle procedure per l'interruzione della gravidanza presso alcune strutture ospedaliere piemontesi, tra cui gli ospedali di Ciriè, Susa e Rivoli, rendendo, di fatto, impossibile la piena attuazione della legge 194 del 1978 su gran parte del territorio dell'ASL.
Si è appreso, altresì, che per presunte difficoltà burocratiche e organizzative in tutta l'ASL TO3 non sarebbe mai stata offerta la possibilità, presso strutture ospedaliere e consultori, di ricorrere all'interruzione farmacologica della gravidanza con l'utilizzo del farmaco RU 486.
Attualmente in Val di Susa sono presenti soltanto due consultori familiari (uno a Susa e l'altro ad Avigliana) che non sono sufficienti a soddisfare le esigenze del bacino di utenza di riferimento. Questo costringe molte donne a doversi spostare verso le strutture torinesi, costituendo ovviamente un impedimento alla piena attuazione della legge e, quindi, al pieno rispetto dei diritti delle donne.
Ricordiamo, tra l'altro, che la Giunta dell'Unione Montana Valle di Susa ha approvato martedì 15 marzo una delibera che chiede assicurazione alla Giunta regionale rispetto all'applicazione delle linee guida nazionali per l'uso della RU 486. In merito si è sentito il Direttore dell'ASL TO3 Franca Dall'Occo, che ha chiarito che dal 2018, per motivi organizzativi, le interruzioni volontarie di gravidanza nell'ASL TO3 sono seguite a Pinerolo e a Susa e che negli ultimi due anni non ci sono stati interventi a Susa per una diminuzione delle richieste, quindi pare che non ci sia richiesta e oseremmo dire - per fortuna, ma sembra che invece la motivazione non sia proprio quella.
L'Assessore regionale Icardi, interrogato nel mese di febbraio in merito ha ribadito quanto affermato dalla responsabile dell'ASL TO3 in risposta all'Unione Montana, aggiungendo che da novembre 2021 è operativo un protocollo per l'impiego della pillola RU 486 in caso di aborto spontaneo e che sarebbe stata prossima l'attivazione del protocollo per l'utilizzo della RU 486 in caso d'interruzione volontaria di gravidanza.
In realtà, quanto affermato dall'Assessore, a oggi, pare non corrispondere a realtà, in quanto a Susa il servizio d'interruzione volontaria di gravidanza non risulta attivo da oltre due anni.
In sintesi, il tempo trascorre velocemente, ma l'interrogazione è finalizzata a sapere come intende intervenire la Giunta al fine di accertare il completo funzionamento a norma di legge dei consultori di Avigliana, Susa e Oulx con la presenza delle figure professionali prevista dalla legge istitutiva dei consultori, quindi anche di medici non obiettori (che sono una percentuale altissima e questo impedisce anche l'accesso al servizio) del servizio d'interruzione volontaria di gravidanza presso l'ospedale di Susa, che non risulta essere attivo.
Grazie, Presidente. Mi scusi per lo sforamento.



PRESIDENTE

Ringraziamo la Consigliera Francesca Frediani per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ha facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Non abbia paura, Consigliera, per lei ho risposte più corpose.
L'Assessore Icardi mi prega di rispondere in questa maniera.
L'interrogante chiede di sapere come s'intende intervenire al fine di accertare il completo funzionamento, a norma di legge, dei Consultori di Avigliana, Susa e Oulx con la presenza delle figure professionali previste dalla legge istitutiva dei consultori, e dei servizi IVG presso l'ospedale di Susa che, al di là delle dichiarazioni dell'ASL TO3, non risulta essere attivo.
Tutte le donne che scelgono di interrompere volontariamente una gravidanza hanno garantito, su tutto il territorio dell'ASL, l'accesso ai percorsi terapeutici e chirurgici necessari. Sia presso l'ospedale di Rivoli sia presso l'ospedale di Pinerolo, dallo scorso 1° marzo è attivo anche il percorso farmacologico per l'interruzione di gravidanza, il cui avvio era stato rimandato a seguito del rallentamento delle attività sanitarie imposto dall'emergenza pandemica.
Le interruzioni volontarie di gravidanza chirurgiche si effettuano nelle sedi di Pinerolo, per il bacino del Pinerolese, e di Susa, per il restante territorio dell'ASL TO3, dove ha sede, peraltro, il day service multispecialistico adatto a ospitare e a gestire tale attività.
Anche durante il periodo della pandemia l'assistenza alle pazienti dell'ASL è sempre stata garantita con la presenza di medici non obiettori in tutte le sedi ospedaliere. Anche a Susa l'attività non è mai stata sospesa sempre disponibile in base alle necessità delle pazienti.
Le attività di consultorio e di promozione della salute in genere, a causa dell'emergenza pandemica, hanno subito un lieve rallentamento, ma, al contrario, il consultorio di Oulx non ha mai smesso di funzionare, né ha mai funzionato a singhiozzo. È, infatti, sempre stato aperto regolarmente il giovedì dalle 8.00 alle 15.30 su prenotazione.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Diritti umani - Assistenza sanitaria (prevenzione - cura - riabilitazione)

Interrogazione a risposta immediata n. 1039 presentata da Valle, inerente a "Come la Regione intende aiutare gli enti locali nella gestione dei profughi ucraini?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1039.
La parola al Vicepresidente Valle, che interviene per l'illustrazione in qualità di Consigliere regionale.
Prego, Consigliere; ne ha facoltà per tre minuti.



VALLE Daniele

Grazie, Presidente.
Com'è noto, la nostra Regione in questo momento si trova, come tutte le Regioni italiane, nella difficile situazione di dare accoglienza a un imponente flusso di profughi che si sta dirigendo verso la nostra Regione.
Si stima che, al momento, siano arrivati in Piemonte più di 5.000 profughi (magari l'Assessore ci fornirà dati più aggiornati) e che di questi quasi il 40% siano minori. Di questi 5.000, meno del 10% è ospitato nelle strutture CAS e SAI, più del 90% è ospitato in strutture di carattere privato, enti religiosi, associazioni e famiglie.
Si lamenta, in questo momento, la mancanza di linee guida regionali, in particolare rivolte ai Comuni, e di provvedimenti che li possano assistere dal punto di vista della maggior presa in carico, soprattutto per i consorzi socio-assistenziali, che dovranno occuparsi di queste persone, più tutta una serie di altre problematiche rispetto ai documenti e a come garantire l'assistenza sanitaria d'urgenza. So che diverse realtà si stanno già attivando (ne parlavo questa mattina con un collega), anche rispetto alla disponibilità di alcuni sindacati medici, proprio perché ci sono diversi bisogni cui dare risposta. Abbiamo visto ieri che la Giunta ha attivato un numero verde in lingua proprio per dare risposte direttamente alle persone.
Con quest'interrogazione a risposta immediata s'intende fare un po' il punto rispetto a come concretamente la Regione intenda dare delle linee guida sull'accoglienza agli Enti locali, in particolare quelle rivolte alle strutture private, che sono le più interessate in questo momento.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Daniele Valle per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore alla gestione emergenza profughi ucraini

Grazie, Presidente.
L'emergenza umanitaria dei rifugiati ucraini è un tema sviluppato quotidianamente dalla Giunta regionale con tutti i soggetti interessati nella gestione del flusso migratorio, che sta coinvolgendo il Piemonte e tutta l'Italia, e che al momento conta - credo sia un dato in costante aggiornamento - oltre 5.200 persone giunte sul territorio.
Per affrontarla tempestivamente, lo scorso 28 febbraio abbiamo costituito il Comitato regionale per l'emergenza profughi, di cui fanno parte, oltre al Commissario delegato, Presidente della Regione, il Console onorario dell'Ucraina, Dario Rigotti, il sottoscritto, l'Assessore Chiara Caucino l'Assessore Icardi, la Direzione Sanità e Welfare, i rappresentanti delle Prefetture e della Protezione civile, i capoluoghi di Provincia, i Presidenti di Provincia e gli enti del terzo settore.
A quella data era già presente un certo numero di profughi ospitati nella rete di accoglienza spontanea delle famiglie e dei conoscenti ucraini che vivono in Piemonte.
Chiaramente, la portata del flusso migratorio non può fare affidamento solo sull'accoglienza spontanea, che è stata, in maniera naturale, la prima scelta dei rifugiati. Sono state perciò attivate tutte le possibilità di accoglienza, che sono essenzialmente di tre tipi: CAS e SAI, strutture della Protezione civile e privati.
Nell'ordine in cui li ho citati, che è anche l'ordine riportato dall'ordinanza di Protezione civile, l'accoglienza in primis viene fatta dai CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria), che fanno riferimento alle Prefetture, e dai SAI (Sistemi di Accoglienza Integrati), che, sempre coordinati dalle Prefetture, fanno invece capo ai Comuni.
Qualora queste strutture della rete CAS e SAI non siano sufficienti, si pu ricorrere all'accoglienza in emergenza attraverso le strutture attivate dalla Protezione civile.
Devo rilevare che l'ordinanza è stata firmata ed emanata il venerdì alle ore 18 e noi alle ore 19 ospitavamo già le prime quattro persone alla Casa del Pellegrino di Villanova: questo sta a significare che, al netto delle burocrazie e al netto delle competenze, eravamo evidentemente ben attivi da prima, per evitare che anche un solo profugo potesse rimanere fuori casa.
La terza possibilità, infine, è relativa all'ospitalità presso le famiglie e le persone che possono mettere a disposizione la propria casa. Per questo, la Regione Piemonte ha immediatamente aperto una manifestazione d'interesse per la formazione di un elenco di persone e famiglie disposte a fornire ospitalità temporanea a chi ha abbandonato le zone di guerra attiva ancor prima che fosse firmata l'ordinanza e ancor prima che il Governo dicesse di voler fare una piattaforma simile - dichiarazione in Conferenza unificata del Ministro Lamorgese e del Capo dipartimento Curcio che non è ancora stata attivata per ovvi motivi di difficoltà di attivazione.
Al 16 marzo avevano già risposto più di 4.000 persone. Le famiglie disponibili all'accoglienza possono manifestare la loro disponibilità attraverso la compilazione del modulo online sul sito della Regione Piemonte, fornendo i dati richiesti sulla composizione del nucleo, la presenza di animali domestici, la descrizione dettagliata della disponibilità, il numero massimo di persone che si possono accogliere e la durata dell'accoglienza (fino a tre mesi, da tre a sei mesi, oltre sei mesi).
Settimanalmente, si procede all'estrazione degli elenchi e alla verifica da parte degli uffici regionali, eliminando le disponibilità inappropriate. Le disponibilità sono poi trasmesse ai Comuni di residenza delle famiglie disponibili all'accoglienza attraverso il sistema di comunicazione della Protezione civile regionale.
Per quanto concerne l'idoneità dei luoghi di accoglienza, la Regione Piemonte ha messo a disposizione referenti ad hoc ASL e della Protezione civile per il supporto logistico e organizzativo ai Comuni.
Famiglie e strutture devono comunicare la presenza degli ospiti al Commissariato di Polizia, se è presente, o al Comune, quale autorità locale di pubblica sicurezza, insieme alla segnalazione alle ASL, che consente ai rifugiati di entrare nel percorso di accoglienza e sicurezza in Italia, che offre lo status di STP (Straniero Temporaneamente Presente) per usufruire di tutti i servizi pubblici, compresa l'assistenza sanitaria.
Si sottolinea che la Regione Piemonte ha istituito un conto corrente dedicato per la raccolta delle donazioni da destinare con priorità al sostegno delle famiglie che accolgono i profughi provenienti dall'Ucraina.
Un punto di attenzione specifico, non solo nel nostro piano ma credo anche nei nostri cuori, va posto all'accoglienza dei profughi minori non accompagnati. La Regione Piemonte, con il massimo apprezzamento per le tantissime iniziative di solidarietà attivate sul territorio regionale per far fronte all'emergenza conseguente all'evento bellico occorso in Ucraina ravvisa la necessità, condivisa con le autorità competenti e con il Console onorario in Ucraina a Torino, di richiamare la massima attenzione sulla necessità di seguire un percorso operativo adeguato alla massima tutela dei minori soli in arrivo dall'Ucraina e di permanenza sul territorio piemontese, con l'obiettivo di favorire un approccio appropriato di accoglienza, adeguato ai loro bisogni e alla situazione di estrema difficoltà da cui sono fuggiti.
I minori proventi dall'Ucraina che giungono sul territorio piemontese senza essere accompagnati da uno dei genitori sono da considerarsi a tutti gli effetti minori stranieri non accompagnati. Per assicurare la loro protezione e la loro collocazione in sicurezza, sulla base della normativa vigente, l'arrivo di minori dev'essere tempestivamente segnalato al Comune ove i minori sono arrivati.
In base alla normativa vigente, infatti, i minori dovranno essere immediatamente accolti in un luogo sicuro (struttura residenziale, casa famiglia o altra collocazione adeguata), possibilmente avendo particolare attenzione nel non separarli, specie se arrivati in gruppo o appartenenti allo stesso nucleo familiare, e segnalati alla Procura, che avvierà il regolare percorso presso il Tribunale per i minorenni del Piemonte e Valle d'Aosta per la nomina tempestiva di un tutore volontario o per la nomina di un tutore familiare (se presente) e, se necessario, valuterà di disporre una differente collocazione nel loro superiore interesse e alla luce dei bisogni manifestati.
Tutti coloro che abbiano accolto o intendano accogliere minori soli provenienti dall'Ucraina sui luoghi del territorio sono invitati ad attenersi alle indicazioni appena enunciate, senza immaginare percorsi differenti che potrebbero andare solo a danno di questi bambini.
Infine, sempre in tema di gestione dell'accoglienza, la Direzione Sanità ha già dato alle ASL indicazioni sulla presa in carico degli animali da affezione al seguito dei rifugiati, indicando gli Uffici d'igiene veterinaria ai quali rivolgersi per le vaccinazioni affinché le strutture d'accoglienza possano accoglierli.
In ultimo, ieri nel Comitato di coordinamento abbiamo presentato un piano dettagliato e aggiornato all'ultima ora, che si compone di tutte le iniziative anche in merito ai trasporti (i cinque giorni di gratuità sui treni che abbiamo ampliato anche ai mezzi pubblici regionali), le possibilità di lavoro fornite dall'ordinanza e tutte quelle misure che continueremo a mettere in atto, compreso il call center richiamato dal Consigliere Valle.
Credo di poter dire, senza timore di smentita e soprattutto per merito del Presidente Cirio, che il Piemonte nei dati sull'ospitalità, quindi sulle strutture regionali già convenzionate (siamo oltre le 400 persone) e sul sistema messo in atto, con tutte le difficoltà del caso e con tutte le novità che abbiamo dovuto affrontare, possa essere una delle Regioni più avanzate in termini di programmazione e di accoglienza in questa materia.


Argomento: Problemi energetici

Interrogazione a risposta immediata n. 1038 presentata da Magliano inerente a "Caro carburante, a rischio trasporti sanitari e sociali. Cosa intende fare in merito questa Giunta?"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1038.
La parola al Consigliere Magliano per l'illustrazione.



MAGLIANO Silvio

Grazie, Presidente.
Il costo della benzina e del gasolio è sempre più caro negli ultimi mesi e ha raggiunto valori elevatissimi. Il caro carburante sta creando difficoltà in diversi settori, questo lo sappiamo, mettendo in particolar modo a dura prova l'attività delle pubbliche assistenze (quasi tutte associazioni di volontariato) che operano nel settore delle ambulanze e trasporto disabili tanto da rischiare a breve di inficiare la piena funzionalità dell'intero comparto.
Tale aumento esponenziale rappresenta un serio problema, in particolar modo per queste categorie, le quali svolgono un ruolo essenziale a salvaguardia della salute della popolazione. Dal 2019 al 2022 è stato registrato un aumento dei costi alle stazioni di servizio di oltre il 60%. Tali settori rischiano di dover interrompere il pubblico servizio che offrono - come sa l'Assessore, questi servizi vengono dati in convenzione - non solo per la spesa quasi raddoppiata a fronte dei medesimi rimborsi - che è quello che facciamo verso di loro quando svolgono attività dentro, ad esempio, il sistema del 118 - ma anche per problematiche tecniche causate dai plafond mensili delle carte carburanti, che non riescono a essere aumentati in tempi rapidi e costringono a centellinare il carburante su tutti i mezzi di soccorso, talvolta impedendo di assumere impegni sui servizi a lungo raggio. Su questo sappiamo che ARESA (Associazione Regionale Emergenza Sanitaria Ambulanze Piemonte) ha scritto al Governatore e al Ministero competente e, soprattutto, ha scritto alla Direzione Sanità.
Tenuto conto che chi gestisce i servizi di trasporto e soccorso in ambulanza (trasporto dializzati o trasporto disabili) sta lavorando con rimborsi legati a vecchie tariffe, non conformi al contesto attuale, appare fondamentale adeguare le tariffe regionali e comunali, i prezzi di gara e ampliare l'accesso a tutti gli operatori, semplificando la procedura per il recupero delle accise (altro tema importante) per il trasporto sanitario e sociale, adeguando i costi del carburante in tutti gli appalti in corso banditi prima del 2022.
Considerato che il trasporto sanitario e sociale ha dimostrato sempre di essere presente nel momento del bisogno (pensiamo durante il COVID), con un ingente aggravio di sforzi soprattutto durante la pandemia e anche di perdite di vite umane (pensiamo ai volontari che nel trasportare le persone malate hanno rischiato di ammalarsi e si sono ammalati), questa condizione rischia di gravare sulla già difficoltosa situazione economica di tale settore, i cui costi hanno già subito un aumento determinato dalla pandemia (dispositivi di protezione, sanificazioni, organizzazione del servizio).
Al fine di assicurare la continuità del servizio di pubblica assistenza appare necessario attivare con urgenza strumenti efficaci di contenimento del fenomeno. Evidenziato che il Governo ha varato il decreto "Energia" per contenere l'effetto del rialzo dei prezzi di energia e carburante, tuttavia il taglio delle accise e la conseguente riduzione dei costi al distributore non appare soddisfacente poiché, vista la recente evoluzione dei prezzi, il taglio



(corrispondente in totale a circa trenta centesimi al litro)



MAGLIANO Silvio

benzina e gasolio al costo di meno di un mese fa, di fatto, l'intervento del Governo serve a tornare indietro di qualche settimana, quando il rialzo dei costi del carburante era già in corso e i prezzi erano saliti nettamente al di sopra dei livelli del 2021.
L'ARESA ha inviato una lettera alla Regione Piemonte Direzione Sanità proprio per porre questo problema e noi, come Moderati, abbiamo fatto una campagna su questo tema a livello cittadino per bloccare la speculazione e ridurre il caro carburante. Interrogo per sapere quali misure urgenti intenda prevedere la Giunta regionale per supportare le pubbliche assistenze nei rimborsi connessi ai servizi di trasporto erogati, al fine di riconoscere risorse extra per i maggiori costi che le stesse devono sostenere per garantire il pubblico servizio, già provato dalla crisi connessa alla pandemia.
Mi rivolgo all'Assessore, che ringrazio: se non diamo un segnale da questo punto di vista, rischiamo che le ambulanze non abbiano più carburante per andare a prendere le persone in stato d'emergenza o per fare quei trasporti fondamentali che sono uno dei pilastri del nostro sistema sanitario.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Silvio Magliano per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi, che ha pertanto facoltà di intervenire per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore regionalei

Grazie Presidente.
L'Assessore Icardi mi prega di rispondere in questa maniera. L'interrogante chiede quali misure urgenti intenda prevedere la Giunta regionale per supportare le pubbliche assistenze nei rimborsi connessi ai servizi di trasporto erogati, al fine di riconoscere risorse extra per i maggiori costi che le stesse devono sostenere per il pubblico servizio già provato dalla crisi connessa alla pandemia.
La DGR n. 1/9050 del 22 maggio 2019 ha stabilito di rimodulare i criteri di riconoscimento dei costi effettivamente sostenuti e documentati per le convenzioni in forma estemporanea definiti dalla DGR 48-7791 del 30 ottobre 2018, sostituendo il paragrafo di pagina 34, "Convenzioni in forma estemporanea", con quanto previsto dall'allegato 1 dello stesso provvedimento.
Per quanto concerne le convenzioni in forma continuativa, i rimborsi vengono già effettuati in relazione alle spese effettivamente sostenute e documentate. Pertanto, l'incremento di spesa sarà riconosciuto in fase di rendicontazione.
Per quanto riguarda le convenzioni in forma estemporanea, la Regione applicherà i medesimi principi e valutazioni, con un provvedimento in corso di formalizzazione.



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Marco Gabusi per la risposta.


Argomento: Tutela dagli inquinamenti del suolo - smaltimento rifiuti

Interrogazione a risposta immediata n. 1040 presentata da Grimaldi inerente a "Progetto di co-inceneritore nel Comune di Frossasco"


PRESIDENTE

Proseguiamo i lavori esaminando l'interrogazione a risposta immediata n.
1040.
La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente; grazie, Assessore.
Spero che, anche se delegato, conosca la vicenda.
Le faccio fare un passo indietro.
Qualche settimana fa, diversi cittadini di Frossasco e, soprattutto, tanti bambini della Val Noce, hanno partecipato a una manifestazione contro la richiesta presentata in Città metropolitana dalla multinazionale turca Kastamonu.
Qualche settimana dopo, anzi, qualche giorno dopo (mi pare fosse l'11 marzo), una trentina di trattori della Coldiretti di Torino e di Pinerolo hanno formato una colonna, partita proprio dallo stabilimento di Frossasco per protestare contro l'ipotesi di realizzare un impianto di cogenerazione nell'ex area Annovati.
Che cosa sta ribollendo? Tra l'altro, ricordo che a queste manifestazioni non erano solo presenti i tanti agricoltori della Coldiretti di Torino e Pinerolo, ma anche i Comuni di Buriasco, Piscina, Cumiana e Piossasco; ed erano presenti anche il Sindaco di Pinerolo e quello di Frossasco, il quale ha dichiarato: "Il Comune di Frossasco non ha nessuna intenzione di modificare il piano regolatore, che vieta la realizzazione su territorio comunale di inceneritori, termovalorizzatori o simili, ma provvederemo a comunicarlo agli enti superiori quando la procedura lo richiederà".
Facciamo un passo indietro.
Come lei sa, il 10 maggio dello scorso anno, la Città metropolitana di Torino ha notificato al Comune di Frossasco il "Progetto di riattivazione dell'impianto esistente dell'ex Gruppo Trombini" presentato dalla multinazionale turca Kastamonu. Di fatto, quest'azienda dichiara di voler raggiungere una produzione di pannelli truciolari grezzi pari a 360 mila metri cubi l'anno all'interno di un'area produttiva che si estende su 189 mila metri quadri, attraverso l'importazione di 400 mila tonnellate di rifiuti legnosi da tutta Italia ed estero. Che cosa è successo? L'azienda intenderebbe realizzare, inoltre, un nuovo impianto per la produzione di energia termica finalizzato al consumo interno, ovvero un co inceneritore di rifiuti per un totale annuo di 90 mila tonnellate di scarti, che si affiancherebbe all'inceneritore già presente nel sito ora dismesso.
Se lei legge il question time, c'è una lettera fra la Città metropolitana il Comune di Frossasco e l'azienda stessa, che spiega che l'installazione oggetto non ricade nella definizione d'installazione esistente, per cui l'istanza dovrà essere fatta in quanto nuova installazione.
Sul sito del Comune è stato pubblicato un comunicato del Sindaco, nel quale si legge: "Il Comune renderà le proprie valutazioni nell'ambito del procedimento per il rilascio del Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale (PAUR), il cui avvio è presupposto indispensabile perché sia gli enti istituzioni coinvolti sia le associazioni e i singoli cittadini possano esprimere le proprie posizioni osservazioni in quella sede e pertanto, verranno comunicati gli esiti delle verifiche in merito".
Quindi ha capito perché la cittadinanza attiva, fino ai più piccoli e alle scuole, si è mobilitata? Anche perché l'area è molto vicina alle abitazioni e ai campi.
Quello che chiediamo è semplicemente la posizione della Giunta regionale in merito a un'iniziativa progettuale fortemente osteggiata dai territori e dalle gravi ripercussioni in termini di salute delle persone, degli animali, dell'ambiente e delle produzioni agricole del territorio.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Marco Grimaldi per l'illustrazione.
La Giunta ha chiesto di rispondere all'interrogazione delegando l'Assessore Marco Gabusi.
Prego, Assessore; ne ha facoltà per cinque minuti.



GABUSI Marco, Assessore regionale

Grazie, Presidente.
In questo caso, rispondo secondo le indicazioni dell'Assessore Marnati.
Occorre premettere che, in coerenza con le disposizioni dell'articolo 50 della legge regionale n. 44/2000, così come sostituito dall'articolo 24 della legge regionale n. 1/2018, la competenza autorizzatoria per il progetto in oggetto risulta in capo alla Città metropolitana di Torino. La Regione non è coinvolta nel procedimento per gli aspetti relativi alla gestione dei rifiuti, né può introdurre vincoli e limitazioni specifici rispetto a quanto già previsto nei propri atti di carattere generale, sulla localizzazione degli impianti e nella normativa comunitaria nazionale.
Dalla documentazione presentata dalla società, risulta che il progetto consiste nella riattivazione nel complesso industriale esistente e attualmente non operativo, ma con ancora presenti gli impianti industriali speciali e funzionali al ciclo produttivo, strutturato per la produzione di pannelli in legno per il settore dell'edilizia e dell'arredamento svolgendo le stesse attività produttive e riattivando gli impianti di processo, servizi, utenze e ogni elemento utile al ripristino del ciclo produttivo in sicurezza.
La fase di valutazione ambientale, che coinvolge, nella Conferenza dei Servizi, tutte le autorità competenti titolate a esprimersi, è la sede opportuna in cui effettuare, sulla base degli elementi tecnici acquisiti il bilanciamento tra i possibili vantaggi e/o effetti positivi del progetto e le potenziali ricadute negative sulle diverse matrici ambientali.
Il procedimento è finalizzato, infatti, all'espressione di un giudizio inerente alla coerenza nei confronti degli obiettivi di salvaguardia tutela e miglioramento della qualità dell'ambiente e di qualità della vita nonché della valorizzazione delle risorse e dell'interazione e compatibilità dell'impianto nel rispetto del territorio e nel rispetto delle normative comunitarie, nazionali e regionali.
L'istruttoria tecnico-amministrativa comprenderà anche l'acquisizione di tutte le ulteriori autorizzazioni intese (concessioni, licenze, pareri concerti, nullaosta e assensi) necessari all'esercizio e alla realizzazione dell'opera. L'eventuale autorizzazione del progetto sostituisce, a ogni effetto, visti, pareri, autorizzazioni e concessioni di organi regionali provinciali e comunali e costituisce, ove occorra, variante allo strumento urbanistico e comporta la dichiarazione di pubblica utilità, urgenza e indifferibilità dei lavori.
Occorre inoltre considerare che l'autorizzazione integrata ambientale prevede, altresì, che siano individuate e adottate, da parte del gestore dell'impianto, le migliorie tecniche impiantistiche disponibili, che per ogni specifico contesto garantiscano bassi livelli di emissione di inquinanti, l'ottimizzazione dei consumi di materie prime prodotti, acqua energia e un'adeguata prevenzione degli incidenti.
La Giunta regionale, in questi anni, ha posto particolarmente attenzione alla problematica, ricevendo gli amministratori comunali di Frossasco e dei Comuni limitrofi e monitorando lo stato ambientale dell'area attraverso i controlli periodici effettuati da ARPA Piemonte.
Nello specifico, a novembre 2021 l'Assessorato, a seguito di un incontro con gli amministratori nel quale erano state segnalate problematiche ambientali, ha richiesto ad ARPA un sopralluogo di cui si riporta una sintesi: "In data 4 novembre ARPA Dipartimento di Torino ha effettuato presso l'azienda Kastamonu di Frossasco un sopralluogo per i controlli di competenza. Durante tale attività è stato verificato lo stato di operatività dello stabilimento, ovvero che: non fosse in atto nessuna lavorazione, che non vi fossero macchinari in movimentazione né lavoratori in attività. È stato verificato come da prescrizioni impartite che i depositi di rifiuti da reinserire nel ciclo produttivo, dopo la cernita post incendio, fossero depositati nei piazzali sotto i teli di copertura e non vi fosse stata nessuna movimentazione e utilizzo degli stessi.
Durante il sopralluogo è stata rilevata la presenza di un cumulo di rifiuti ferrosi posti sotto la tettoia e derivanti dalla deferrizzazione del rifiuto e raccolta residui sui piazzali. Per questi ultimi è stata effettuata una verifica dei registri di carico e scarico, verifica che potrebbe dar luogo a informative di carattere amministrativo o giudiziario.
Il controllo ha poi interessato l'impianto di trattamento delle acque di prima pioggia da cui non vi era, al momento della verifica, alcuno scarico nel canale ricettore. Tale canale appariva colmo d'acqua senza che si registrasse però un flusso in uscita. Si è proceduto anche a un sopralluogo esterno sul lato est dello stabilimento dove storicamente sono presenti alcune risorgive che alimentano i canali d'irrigazione agricoli senza rilevare presenza d'acqua o colorazioni anomale dei sedimenti".



PRESIDENTE

Ringraziamo l'Assessore Gabusi per la risposta.
Nel ringraziare il Presidente Allasia per l'incarico, dichiaro chiusa la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata.
Al fine e nel rispetto della normativa vigente riguardante il COVID-19 s'invita tutti i Consiglieri e tutto il personale dell'Assemblea a uscire in modo ordinato dall'aula per i quindici minuti di areazione dei locali.
Alle ore 15.35 il Presidente aprirà la seduta del Consiglio regionale sospeso alle ore 13.
Grazie e buona salute a tutti.



(Alle ore 15.14 il Presidente dichiara esaurita la trattazione delle interrogazioni a risposta immediata)



(La seduta riprende alle ore 15.41)



PRESIDENTE

La seduta riprende.


Argomento: Urbanistica (piani territoriali, piani di recupero, centri storici

Proseguimento esame proposta di legge n. 125, inerente a "Norme di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia" (seguito)


PRESIDENTE

Riprendiamo i lavori proseguendo l'esame della proposta di legge n. 125, di cui al punto 4) all'o.d.g.
Nella sessione mattutina della seduta consiliare odierna è proseguito l'esame del provvedimento. È iniziato l'esame dell'articolo 1 con l'illustrazione di alcuni emendamenti a esso proposti.
Sull'ordine dei lavori, ha chiesto di intervenire il Consigliere Ruzzola ne ha facoltà.



RUZZOLA Paolo

Grazie, Presidente.
Le chiederei un quarto d'ora di sospensione per dare la possibilità ai Gruppi di confrontarsi sugli emendamenti che saranno presentati, in modo da poterli sviluppare in modo appropriato e condiviso.



PRESIDENTE

Se tutti i Capigruppo sono d'accordo, aggiorniamo la seduta alle ore 16.
La seduta è sospesa.



(La seduta, sospesa alle ore 15.42, riprende alle ore 15.51)



PRESIDENTE

La seduta riprende.
Emendamento rubricato n. 354) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente, e buon pomeriggio.
Andiamo avanti con gli emendamenti che riguardano l'articolo 1 della proposta di legge n. 125. In modo particolare, riguardano alcuni lievi cambiamenti, alcune lievi modifiche e lievi sostituzioni che hanno un rilievo lessicale, ma anche sostanziale, per cercare, come ho già sottolineato questa mattina, di migliorare la norma, al cui interno, con gli emendamenti già illustrati, abbiamo chiesto la soppressione di questi passaggi.
Nel caso in cui non dovesse esserci voto favorevole alla soppressione di questo comma, abbiamo predisposto emendamenti finalizzati a migliorarlo.
Con l'emendamento si propone di sostituire le parole "supporta l'azione degli" con le parole "offre adeguato supporto tecnico-giuridico agli".
Siamo sempre preoccupati di circostanziare e definire bene questo concetto un po' generico di supporto, che i proponenti della legge hanno inserito in quest'articolo, di supporto della Regione agli Enti locali (ricordo, ai Comuni in materia di SUAP, lo Sportello Unico delle Attività Produttive).
Circostanziare questo concetto significa, in questo caso, specificare che si tratta di un supporto di natura tecnico-giuridica, di cui sappiamo che i Comuni, specie i più piccoli, hanno spesso bisogno.
Questa è la proposta che portiamo all'attenzione dell'Aula e che riteniamo sia un piccolo miglioramento che possa contribuire a definire meglio il dispositivo di legge.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 143) presentato da Grimaldi, Frediani, Bertola Valle, Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello Sacco, Martinetti, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Il senso dell'emendamento è molto semplice.
All'articolo 1, al comma 1, le parole "supporta l'azione" sono state integrate. In che senso, così anche i Consiglieri possono capire? In ossequio al principio di leale collaborazione istituzionale in merito ai procedimenti disciplinati dal Capo IV del Decreto del Presidente della Repubblica.
Tralasciando, ovviamente, tutta la parte delle norme, si dice che la Regione, invece che "supporta", garantisce il supporto all'azione e, nel garantirlo, lo fa verso gli enti locali per l'attuazione del decreto stesso, nonché per l'attuazione del Decreto del Presidente della Repubblica 12 settembre 2016, n. 194, e garantisce le norme in ossequio al principio leale di collaborazione istituzionale.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Grimaldi per l'illustrazione.
Emendamento rubricato n. 141) presentato da Grimaldi, Frediani, Bertola Valle, Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello Sacco, Martinetti, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Il testo viene così sostituito: "In ossequio al principio di leale collaborazione istituzionale in merito ai procedimenti disciplinati dal Capo IV del Decreto del Presidente della Repubblica del 7 settembre 2010 n. 169 'Regolamento per la semplificazione e riordino della disciplina sullo Sportello Unico per le Attività Produttive, ai sensi dell'articolo 38, comma 3, del decreto 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazione dalla legge 6 agosto 2008, n. 133', la Regione coordina l'azione degli enti locali per l'attuazione del suddetto decreto, nonch per l'attuazione del decreto del Presidente della Repubblica 12 settembre 2016, anche attraverso l'applicazione degli articoli 31 e 32 della legge regionale 14 ottobre 2014".
Così sarebbe riscritto il testo.
Grazie.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.
Emendamento rubricato n. 142). Presentato da Grimaldi, Frediani, Bertola Valle, Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello Sacco, Martinetti, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Il testo verrebbe così riscritto: "In ossequio al principio di leale collaborazione istituzionale in merito ai procedimenti disciplinati dal Capo IV del Decreto del Presidente della Repubblica del 7 settembre 2010 n. 160 'Regolamento per la semplificazione e il riordino della disciplina sullo Sportello Unico per le Attività Produttive, ai sensi dell'articolo 38, comma 3, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni della legge 6 anni agosto 2008', la Regione governa l'azione degli enti locali per l'attuazione del suddetto decreto, nonché per l'attuazione del decreto del Presidente Repubblica 12 settembre 2016, n.
194, 'Regolamento recante norme per la semplificazione e l'accelerazione dei processi amministrativi a norma dell'articolo 4 della legge 7 agosto 2015, n. 124, anche attraverso l'applicazione degli articoli 31 e 32 della legge regionale 14 ottobre 2014, n. 14 'Norme sul procedimento amministrativo e dispositivo in materia di semplificazione".



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Grimaldi per l'illustrazione.
Emendamento rubricato n. 3) presentato da Martinetti, Sacco, Disabato Valle, Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello Frediani, Grimaldi, Salizzoni, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso).
Emendamento rubricato n. 11) presentato da Marello, Gallo, Avetta, Canalis Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco, Frediani Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 149) presentato da Grimaldi, Frediani, Bertola Valle, Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello Sacco, Martinetti, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Tali emendamenti hanno un contenuto identico.
La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Per cortesia, mi può indicare il numero, perché mi è sfuggito?



PRESIDENTE

Emendamento rubricato n. 11).



MARELLO Maurizio

È un emendamento soppressivo.
Questa mattina ci siamo soffermati sull'opportunità di cancellare e di sopprimere l'articolo 1 nella sua completa formulazione, poi ci siamo soffermati sul primo comma e adesso, con quest'emendamento, chiediamo la soppressione del secondo comma. Secondo comma che recita: "La Giunta regionale con proprio provvedimento, entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, istituisce il tavolo di coordinamento dello sportello unico telematico, individua i soggetti coinvolti, ne regolamenta l'attività per il supporto agli sportelli unici per le attività produttive al fine di garantire e agevolare l'uniformità dei procedimenti e la certezza dei tempi e dei provvedimenti conclusivi".
La ratio di questa richiesta di soppressione è un po' quella che abbiamo illustrato questa mattina con riferimento all'intero articolo, cioè un articolo che, lungi dal tentare di armonizzare le legislazioni in materia sia a livello regionale sia a livello statale, costituisce, invece, una sorta di andare oltre i confini delle nostre competenze della giurisdizione regionale per coinvolgere materie che sono di competenza statale, nella fattispecie il tema del SUAP che, come sapete, è introdotto ormai da parecchi anni con legislazione statale.
Il secondo comma nello specifico è quello che prevede la costituzione di un tavolo con i vari soggetti coinvolti, insieme alla Regione, in molto particolare gli enti locali, quindi concretizza in qualche modo, fornisce lo strumento operativo rispetto agli indirizzi e agli obiettivi che sono fissati nel comma 1.
Direi che con una coerenza d'impianto, così come abbiamo chiesto la soppressione del comma 1, chiediamo con quest'emendamento anche la soppressione del comma 2.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marello per l'illustrazione.
Passiamo a esaminare il successivo emendamento.
La parola al Consigliere Segretario Martinetti, che interviene in qualità di Consigliere, per l'illustrazione dell'emendamento n. 3).
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per tre minuti.



MARTINETTI Ivano

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento chiediamo l'abrogazione dell'articolo 1, comma 2 del progetto di legge, in quanto tratta la materia dei SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) che, come avevamo già detto in diversi emendamenti, è una materia che non ricade nelle competenze delle Regioni ma è una competenza esclusiva dello Stato. Se non correggiamo questo passaggio, ci troveremo presto nelle condizioni di avere dei Comuni che avranno dei seri problemi d'interpretazione, al netto del fatto che questa legge non ci venga addirittura impugnata prima.
Inoltre, quello che rileviamo è che anche l'attività prevista per la Regione Piemonte in questo comma comporta sicuramente maggiori oneri o nuove spese, perché sicuramente andranno a incidere su quello che è il carico del bilancio. L'impegno aggiuntivo, che è effettuato anche presso enti terzi, porterebbe al fatto che verrebbe modificata in maniera sostanziale anche quella che è la clausola d'invarianza finanziaria.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Martinetti per l'illustrazione.
Ha chiesto di intervenire sull'emendamento rubricato n. 11) il Consigliere Ravetti; ne ha facoltà.



RAVETTI Domenico

Il testo dell'emendamento soppressivo fa riferimento al comma 2 dell'articolo 1 e nella relazione dell'emendamento si legge: "Si richiede la soppressione del comma 2 poiché con l'approvazione di tale comma potrebbero venire a crearsi problematiche legate all'interpretazione con quanto stabilito dalla normativa nazionale, in quanto tratta la regolamentazione dell'attività dei soggetti componenti il Tavolo di coordinamento del SUAP, istituito con provvedimento della Giunta regionale ma di materia di competenza dello Stato ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione secondo comma lettera r)".
Ritorniamo all'argomento trattato in emendamenti che abbiamo presentato in precedenza, e cioè che più che il rischio - la certezza, dal nostro punto di vista - che la proposta di legge possa incorrere in conflitti di competenza tra la Regione e lo Stato. Dato che al centro ci sono attività che riguardano le amministrazioni comunali, che riguardano le imprese e i cittadini che hanno la necessità di avere a che fare con norme che garantiscono certezze, è bene, dal nostro punto di vista, evitare di costruire le condizioni dell'incertezza. Tra l'altro, non si capisce nemmeno la ragione per cui s'intenda correre un rischio, poiché non ce n'è assolutamente bisogno.
Credo, Presidente, di aver utilizzato i due minuti che a mia disposizione.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Ravetti.
Ha chiesto di intervenire sull'emendamento rubricato n. 11) il Consigliere Chiamparino.
Prego, Consigliere; ha facoltà di intervenire per due minuti.



CHIAMPARINO Sergio

Grazie, Presidente.
Intervengo perché quest'emendamento si muove nella logica da noi denegata ma che temo sia molto realistica, e cioè che voi respingiate gli emendamenti precedenti con cui chiedevamo di abolire l'articolo 1 e poi nel caso in cui non aboliste l'articolo 1, almeno il comma 1 per evitare confusioni con lo Stato e complicazioni ulteriori.
In questo caso se, come temiamo, non abolirete, non accetterete questi nostri emendamenti, almeno fate attenzione perché nel comma 2 ci possono essere delle insidie più specifiche, al di là delle facili battute che visto che ho il tempo, mi concedo.
Non so quanti di voi conoscano un famoso libro di un famoso economista degli anni Trenta del secolo scorso, Piero Sraffa, che scrisse un'opera dal titolo "Produzione di merci a mezzo di merci". A volte la politica e l'amministrazione nostrana, incluso il sottoscritto, mi stimolano a parafrasare Sraffa dicendo che è sempre più una produzione di tavoli a mezzo di tavoli, nel senso che un tavolo non si nega a nessuno, ma spesso i tavoli fanno confusione e servono a offrire appiglio a chi vuol complicare le cose, non a chi vuole semplificarle. Questo, allora, è il primo avvertimento.
Giustamente, il Vicepresidente Carosso prima, simpaticamente, mi ha detto: "Ma è scritto anche nella vostra legge di semplificazione". È esatto. E proprio perché è già scritto lì, il fatto di scriverlo anche in un altro testo rischia di offrire ulteriori appigli a chi vuol complicare le cose.
C'è poi il problema dei costi, che è già stato sollevato, per cui non far perdere ulteriore tempo. Però un tavolo in più rischia di generare confusione e generare costi, e questo non va bene.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Chiamparino per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Sean Sacco sull'emendamento rubricato n. 3), presentato dal Consigliere Martinetti.



SACCO Sean

Grazie, Presidente.
Intervengo più che altro relativamente alle coperture finanziarie. Ho già spiegato precedentemente quali erano i miei dubbi su quest'emendamento, ma vorrei fare una riflessione in più sulle possibili coperture finanziarie.
Abbiamo addirittura avuto modo di confrontarci all'interno di quest'Aula con la Corte dei Conti rispetto alla necessità di individuare le adeguate coperture economiche agli emendamenti e alle proposte di legge. Concordo sul fatto che questo sia un lavoro complicato, soprattutto per i Consiglieri. Perché anche se abbiamo ben chiaro cosa vogliamo fare e in che modo vogliamo intervenire con la norma, abbiamo sicuramente delle difficoltà a calcolare quelli che possono essere gli importi necessari per attuare queste norme. Sicuramente, può essere una limitazione rispetto all'autonomia politica dei Consiglieri - peraltro, è una questione che ho già sollevato all'Assessore Tronzano - però, attualmente, non abbiamo purtroppo la possibilità di sapere quali sono le disponibilità all'interno del bilancio per fare determinante manovre.
Qui, però, siamo ancora al passaggio precedente, perché non abbiamo ancora ben definito quali possano essere queste attività di supporto fatte da parte della Regione Piemonte; addirittura qui è difficile andare a individuale quella che è l'azione che si vuole chiedere ai nostri Uffici per le attività di supporto agli Enti locali da parte della Regione Piemonte.
Insomma, è un doppio problema: da una parte occorre andare a individuare quelle che sono le attività che s'intendono fare, che però, in alcuni casi andrebbero in contrasto con l'articolo 117 della Costituzione; dall'altra nel caso in cui non dovessero andare in contrasto con l'articolo 117 della Costituzione, il problema è legato all'individuazione dei fondi necessari per coprire questi ulteriori oneri.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Sacco per l'intervento.
Ha chiesto di intervenire sull'emendamento rubricato n. 11) la Consigliera Monica Canalis.
Prego, collega; ne ha facoltà per due minuti.



CANALIS Monica

Grazie, Presidente.
Vorrei intervenire anch'io sulla scia dei miei colleghi in merito all'emendamento rubricato n. 11), per il quale ringrazio il primo firmatario, il collega Marello.
L'emendamento riguarda il comma 2 dell'articolo 1 della proposta di legge in oggetto, ossia quel comma in cui si propone alla Giunta regionale, con proprio provvedimento, di istituire un tavolo di coordinamento dello sportello unico telematico, individuandone anche i soggetti coinvolti regolamentandone l'attività al fine di garantire e agevolare l'uniformità dei procedimenti e la certezza dei tempi e dei provvedimenti conclusivi.
Esattamente come abbiamo detto per gli emendamenti precedenti, riteniamo che questo comma debba essere soppresso e sostituito con una formulazione più adeguata, perché rischia di entrare in conflitto di competenza con lo Stato centrale, dal momento che i SUAP non rientrano nella sfera di competenza delle Regioni, ma la Costituzione ne assegna la competenza allo Stato centrale. Di conseguenza, non ha senso istituire un tavolo che coordini i SUAP, dal momento che questo non è compito delle Regioni.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Ringraziamo la collega Monica Canalis per l'intervento.
Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi per l'illustrazione dell'emendamento n. 149).
Prego, collega; ne ha facoltà per tre minuti.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Con l'emendamento tentiamo, in qualche modo, di salvare l'articolo 1, ma come? Sopprimendo proprio la seguente dicitura: "La Giunta regionale, con proprio provvedimento, entro sei mesi dall'entrata in vigore di questa legge, presenterà l'istituzione di un tavolo di coordinamento dello sportello unico telematico, individuando i soggetti coinvolti regolamentandone l'attività per il supporto agli Sportelli Unici per le Attività Produttive, al fine di garantire e agevolare l'uniformità dei procedimenti e la certezza dei tempi di provvedimenti conclusivi".
Intanto dico una cosa, sebbene l'abbiano già anticipata i miei colleghi di opposizione: di solito, si demanda a delle finalità, che sono alte (che questa legge non ha), alcuni dispositivi di Giunta per far sì che i provvedimenti siano in qualche modo supportati dall'ausilio tecnico, dal coordinamento con gli Enti locali, dall'ausilio dell'indirizzo delle Commissioni competenti. È difficile vedere una legge, come in questo caso dove al comma 2 dell'articolo 1 delle finalità si prevede l'istituzione di un tavolo di coordinamento. Insomma, c'è poco da far battute: c'è chi ha fatto battute sull'iperproduzione di tavoli modello Ikea in questo Consiglio regionale; c'è chi pensa, come ricordava il collega Chiamparino che un tavolo non si nega mai a nessuno, un po' come per gli atti d'indirizzo.
Credo che non sia davvero il caso che il comma 2 di questa legge metta al centro l'istituzione di un tavolo. Anche perché se iniziamo a legiferare in questo modo, come si fa, di fatto, con gli atti d'indirizzo, rischiamo di non fare del bene nemmeno a un'autorità importante come quella degli sportelli telematici o degli sportelli unici.
La ringrazio e mi auguro che quest'emendamento possa essere accolto.



PRESIDENTE

Grazie, collega Grimaldi.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, passiamo all'emendamento successivo.
Emendamento rubricato n. 358) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Con quest'emendamento al comma 2 dell'articolo 1 chiediamo che, dopo la parola "provvedimento", s'inserisca l'espressione "sentita la Commissione consiliare competente". Questo perché ci sembra assolutamente opportuno coinvolgere il Consiglio regionale, attraverso la Commissione competente (la II Commissione) in merito alla composizione e alle competenze del Tavolo di coordinamento. Preso atto che per quanto riguarda quest'ambito che noi non vorremmo costituire ma che molto probabilmente si costituirà chiediamo che il provvedimento di Giunta sia preceduto, come spesso si fa da una delibera che sia prima esaminata dalla Commissione consiliare.
Volutamente abbiamo usato l'espressione "sentita la Commissione", perché è questa l'espressione che si usa comunemente e quel "sentire" significa informare la Commissione e mettere la Commissione nelle condizioni di esprimere un parere, come normalmente si fa. Mi auguro che quest'emendamento possa trovare accoglimento e vedremo le posizioni della maggioranza.
Ci sono altri emendamenti che, invece, parlano semplicemente di un'informazione alla Commissione, che è ovviamente un qualcosa di meno anche se che è meglio di nulla. Vedremo successivamente come si dipanerà questo dibattito.
È un passaggio formale importante, che però ha una sostanza importante cioè nel momento in cui andiamo a costituire un organismo, qual è questo Tavolo di coordinamento che vede coinvolti gli Enti locali, quindi i Sindaci e le realtà che poi operativamente mettono in pratica il SUAP, ci sembra importante che la Giunta non faccia da sola, ma si rapporti, si confronti e ascolti quello che il Consiglio, attraverso la Commissione, pu esprimere. Pertanto, mi auguro che quest'emendamento possa trovare accoglimento.



PRESIDENTE

Ringraziamo il collega Marello per l'illustrazione.
Non essendovi altri interventi, proseguiamo con il successivo emendamento.
Emendamento rubricato n. 146) presentato da Grimaldi, Frediani, Bertola Valle, Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello Sacco, Martinetti, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Rinuncio all'intervento, Presidente.



PRESIDENTE

Va bene.
Emendamento rubricato n. 145) presentato da Grimaldi, Frediani, Bertola Valle, Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello Sacco, Martinetti, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 144) presentato da Grimaldi, Frediani, Bertola Valle, Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello Sacco, Martinetti, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Rinuncio all'intervento, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie.
Emendamento rubricato n. 355) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 356) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) Emendamento rubricato n. 357) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Questi emendamenti sono sostanzialmente identici a quelli che non ha illustrato per scelta il collega Grimaldi. Anch'io preferisco illustrarne altri e non concentrarmi su questi, che sono di facile comprensione.



PRESIDENTE

Proseguiamo con i successivi emendamenti.
Emendamento rubricato n. 147) presentato da Grimaldi, Frediani, Bertola Valle, Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello Sacco, Martinetti, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
All'articolo 1, comma 2, proviamo una riscrittura in questo senso.
Vorremmo aggiungere: "La Giunta con proprio provvedimento, entro sei mesi dall'entrata in vigore della presente legge, sentita la Commissione competente, istituisce il Tavolo di coordinamento dello Sportello Unico Telematico, individuando i soggetti coinvolti, ne regolamenta l'attività per il supporto agli sportelli unici per le attività produttive, al fine di garantire e agevolare l'uniformità del procedimento e la certezza dei tempi dei provvedimenti conclusivi".
Il senso credo sia abbastanza chiaro: se non accoglierete il fatto di cancellare, quindi di evitare di mettere in legge l'istituzione del Tavolo almeno che questo passi dall'approvazione e dal fatto che le Commissioni competenti siano sentite, anche per procedere al via libera della deliberazione di Giunta.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Emendamento rubricato n. 148) presentato da Grimaldi, Frediani, Bertola Valle, Sarno, Chiamparino, Canalis, Rossi, Ravetti, Gallo, Avetta, Marello Sacco, Martinetti, Salizzoni, Giaccone, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Grimaldi per l'illustrazione.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Il senso è lo stesso di prima. In questo caso, si parla di un'informativa presso la Commissione competente, cioè la Giunta regionale, prima di approvare un proprio provvedimento, entro i sei mesi dell'entrata in vigore di questa legge e, quindi, prima di sostituire il Tavolo di coordinamento dello Sportello Unico Telematico e prima di individuare i soggetti coinvolti e regolamentare l'attività, ovviamente deve informare e sentire la Commissione competente.
Grazie.



PRESIDENTE

Sull'emendamento rubricato n. 148), ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Questo era l'emendamento cui facevo riferimento prima, quando ho illustrato il nostro emendamento che propone, come l'emendamento n. 147) a prima firma Grimaldi, l'opzione di sentire la Commissione, da parte della Giunta, prima di deliberare sulla composizione di questo tavolo.
Ovviamente si predilige la dicitura "sentire", perché implica l'espressione di un parere; dopodiché, in un quadro di miglioramento della legge, credo sia stato opportuno, da parte del collega Grimaldi, introdurre comunque la possibilità, anche soltanto di un'informativa, alla Commissione competente.
Come dicevo prima: non è molto, ma è meglio di nulla.
Auspico, quindi, che dai banchi della maggioranza ci sia l'adesione all'ipotesi di un coinvolgimento più pregnante della Commissione ma, in caso contrario, quantomeno l'adesione all'emendamento 148) consenta un coinvolgimento dei Consiglieri.



PRESIDENTE

Grazie, collega Marello.
Emendamento rubricato n. 359) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
L'emendamento prevede l'inserimento - siamo sempre al comma 2 dell'articolo 1 - di due parole.
Quando si parla della costituzione di questo Tavolo di coordinamento Regione-Enti locali (Regione-Comuni), si chiede di inserire, dopo le parole "tavolo di coordinamento" , l'espressione "tecnico-giuridico".
La motivazione, come si può intuire, è di precisare meglio le finalità del tavolo. Nel tentativo di puntualizzare meglio i compiti che quest'organismo deve perseguire e portare avanti, mi pare opportuno evidenziare il fatto che il tavolo debba essere, prima di tutto, un luogo tecnico-giuridico, un luogo in cui la normativa, ivi compresa quella contenuta nella legge che discuteremo ancora per un po' di tempo in Aula, debba trovare luogo di approfondimento.
Non mi pare pleonastico l'inserimento dell'espressione "tecnico-giuridico" perché credo possa aiutare a circoscrivere nel lavoro e a dare un senso a questo tipo di operazione introdotta con il comma 2 dell'articolo 1.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Emendamento rubricato n. 360) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Al comma 2 dell'articolo 1 della proposta di legge n. 125, dopo la parola "individua", sono inserite le parole "in via preliminare".
È un emendamento più logico che giuridico, nel senso che "in via preliminare" si riferisce all'individuazione dei soggetti coinvolti nel tavolo, che ovviamente è preliminare rispetto alla costituzione del tavolo stesso.
Mi spiego meglio e vado a dare lettura della formulazione: "La Giunta regionale istituisce il tavolo di coordinamento dello Sportello Unico Telematico, individua i soggetti coinvolti, ne regolamenta l'attività per il supporto", e via dicendo. È proprio qui che s'inserisce l'emendamento aggiuntivo: "in via preliminare individua i soggetti coinvolti".
Diciamo che il valore dell'inserimento è più che altro lessicale, nel senso che dà un quadro logico, temporale e di continuità alle attività indicate in questo secondo comma.
È un contributo migliorativo dal punto di vista lessicale.



PRESIDENTE

Grazie, collega Marello.
Emendamento rubricato n. 361) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

L'emendamento propone una modifica, sempre della formulazione del comma 2 dell'articolo 1, attraverso la soppressione delle parole "e agevolare" espressione che non pare coerente sul piano logico con il testo.
Stiamo sempre parlando del tavolo di coordinamento, dove si dice che, tra i compiti, vi è il supportare gli Sportelli Unici per le Attività Produttive al fine di garantire e agevolare l'uniformità dei procedimenti, la certezza dei tempi e dei provvedimenti conclusivi. Garantire l'uniformità dei procedimenti e la certezza va bene, ma il verbo "agevolare", anche da un punto di vista lessicale, c'entra poco e non ha una coerenza logica con il contenuto che si vuole veicolare con il periodo di cui stiamo parlando.
Molto semplicemente, si propone la soppressione di questo verbo.



PRESIDENTE

Ringraziamo il Consigliere Marello.
Emendamento rubricato n. 350) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

L'emendamento incide invece sul titolo, quindi sulla rubrica dell'articolo 1, nel senso che si propone di sostituire l'attuale titolo con il seguente: "Supporto della Regione agli enti locali ai fini della valutazione e della promozione degli investimenti pubblici e privati".
Questo perché si vuole inserire nel titolo la stessa terminologia già utilizzata nel testo della proposta di legge, in quanto l'attuale titolo che si propone di emendare tratta "supporto della Regione ai Comuni, ai fini della valutazione e della promozione", mentre poi nell'ambito della norma, e anche successivamente, si usa più propriamente l'espressione "enti locali, quindi sostanzialmente il titolo viene riformulato per comprendervi l'espressione "enti locali" in luogo di "Comuni".



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Passiamo a esaminare il successivo emendamento.
Emendamento rubricato n. 351) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

L'emendamento recita "Supporto della Regione agli enti locali per la promozione degli investimenti pubblici e privati". Questa formulazione del titolo lascia il riferimento alla sola promozione degli investimenti pubblici e privati, mentre la formulazione attuale tratta di valutazione e promozione degli investimenti pubblici privati, quindi viene ristretta l'attività di supporto e di aiuto della Regione agli enti locali al tema della promozione.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Passiamo a esaminare il successivo emendamento.
Emendamento rubricato n. 352) presentato da Marello, Gallo, Avetta Canalis, Chiamparino, Ravetti, Rossi, Salizzoni, Sarno, Valle, Sacco Frediani, Martinetti, Grimaldi, Bertola, Giaccone, Magliano.
(Testo allegato al processo verbale dell'adunanza in corso) La parola al Consigliere Marello per l'illustrazione.



MARELLO Maurizio

Questa è una terza scelta per quanto riguarda il titolo. In questo caso, si propone l'espressione "Supporto della Regione agli enti locali per la promozione degli investimenti".
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Passiamo ora agli interventi in discussione generale sia sull'articolo 1 sia su tutti gli emendamenti.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Molto brevemente, a chiusura di queste ore in cui ci siamo concentrati da questa mattina fino adesso sul primo articolo della proposta di legge n.
125.
Chiudiamo l'attività emendativa che abbiamo proposto al Consiglio come Gruppo del Partito Democratico, insieme con altri Gruppi. Emendamenti che talvolta sembravano analoghi, ma tutti ispirati a cercare di migliorare il primo articolo di una proposta di legge che nei suoi contenuti, come abbiamo già detto in discussione generale, ci vede parecchio lontani.
Noi continueremo - almeno fino a quando non ci sia, da parte della maggioranza, la disponibilità a vedere insieme alcuni punti qualificanti che troveremo negli articoli successivi, in modo particolare dall'articolo 5 in poi - fino a quando non ci sarà una disponibilità a discutere, a vedere e a valutare se talune delle nostre proposte possono essere prese in considerazione, ad avere un atteggiamento che non definirei di ostruzionismo.
Di solito, l'ostruzionismo si fa non entrando nel merito, invece in queste tre ore abbiamo lavorato, come avete potuto sentire, sempre con degli emendamenti di merito, che sono andati di volta in volta a toccare delle parti dell'articolo 1, hanno toccato il complesso dell'articolo stesso hanno evidenziato quelle che sono le nostre preoccupazioni e le nostre distanze rispetto a questa norma.
Questo sarà il nostro atteggiamento serio e costruttivo che terremo su questa proposta di legge che, come abbiamo detto anche in discussione generale, ci vede estremamente perplessi per la filosofia che vi è sottesa cioè una filosofia di una sostanziale liberalizzazione in materia di edilizia urbanistica, di una deregulation, di un inserire deroghe su deroghe all'attività pianificatoria dei Comuni e di consentire interventi che nulla hanno a che vedere, invece, con quell'esigenza di recupero, di riqualificazione, di non consumo del suolo cui prestiamo davvero molta attenzione.
Abbiamo iniziato a lavorare seriamente sull'articolo 1 e così faremo anche sui prossimi articoli, nella speranza che qualcosa su cui andiamo convintamente a coinvolgere quest'Aula possa essere presa in considerazione.



PRESIDENZA DEL PRESIDENTE ALLASIA



PRESIDENTE

Grazie, Consigliere Marello.
Ha chiesto di intervenire il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Ringrazio tutti i colleghi, a partire ovviamente dal collega Marello e dai colleghi che se ne sono più occupati, come i relatori delle opposizioni.
Devo rilevare che l'abrogazione dell'articolo 1 sarebbe la scelta più saggia. Certo, verrebbe meno un pezzo dell'intero progetto di semplificazione in materia urbanistica ed edilizia, ma credo - lo dico anche al collega Marin - che faremmo anche giustizia su un provvedimento che all'articolo 1 non include delle finalità, ma inizia subito con degli errori che riteniamo abbastanza palesi.
Intanto, questo progetto di legge tratta i SUAP (Sportelli Unici delle Attività Produttive), che non è materia di competenza regionale, ma esclusiva dello Stato, ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione.
Inoltre, il comma 1 dell'articolo 1 prevede un supporto della Regione agli enti locali, specificato senza mai specificare in che cosa consista questo supporto.
Si parla dei cosiddetti tavoli, si ipotizza un ruolo di coordinamento, ma non si capisce se questo rientri nei limiti stabiliti dalla legislazione vigente, peraltro richiamati nello stesso comma.
In più, si viene a creare un serio problema d'interpretazione tra quanto stabilito dalla norma nazionale, e quindi l'attività che la Regione è tenuta a fare, e il "supporto" che richiama la norma in esame, non specificato ed eventualmente doppione delle norme già vigenti.
Infine, come hanno detto diversi compagni di banco e diversi colleghi, si rileva che il comma 2 dell'articolo 1 tratta la regolamentazione dell'attività dei soggetti coinvolti al tavolo di coordinamento del SUAP istituito con provvedimento della Giunta Regionale, azione non conforme al già richiamato articolo 117 della Costituzione. Si rileva anche che queste attività per la Regione Piemonte comportano sicuramente nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio, in quanto impegno aggiuntivo ed effettuato presso enti terzi. di conseguenza, verrebbe a venire meno la clausola d'invarianza finanziaria di cui all'articolo 43 dello stesso progetto di legge.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Non essendovi ulteriori richieste d'intervento, chiedo il parere della Giunta regionale sugli emendamenti che insistono sull'articolo 1.
Prego, Vicepresidente Carosso.



CAROSSO Fabio, Assessore all'urbanistica

La Giunta esprime parere favorevole sugli emendamenti rubricati n. 353 161, 148, 359, 360, 350; parere contrario su tutti gli altri.
Grazie, Presidente.



PRESIDENTE

Grazie,Vicepresidente Carosso.
Vi sono richieste d'intervento per dichiarazione di voto? Ha chiesto la parola il Consigliere Grimaldi; ne ha facoltà.



GRIMALDI Marco

Grazie, Presidente.
Non voglio far perdere altro tempo. In realtà, intervengo solo per dire che, rispetto ad altre sedute, apprezziamo almeno lo stile e l'accoglimento di alcuni emendamenti.
Tuttavia, pur apprezzando il fatto che ci sia stata un'interlocuzione anche con il primo firmatario Marin, e pur apprezzando il fatto che l'Assessore Carosso si sia degnato, rispetto ad altri colleghi, di proferire parola (lo dico a suo favore), il nostro voto sarà comunque negativo sull'intero articolo.
Ci tengo però a dire che in quest'Aula ci dividiamo spesso sulla sostanza dei provvedimenti. Tuttavia, ogni atteggiamento positivo, dal punto di vista istituzionale, credo che possa facilitare in generale l'interlocuzione fra noi.
Grazie.



PRESIDENTE

Grazie a lei.
Ha chiesto la parola il Consigliere Marello; ne ha facoltà.



MARELLO Maurizio

Grazie, Presidente.
Volevo evidenziare che è apprezzabile il fatto che alcuni nostri emendamenti siano stati presi in considerazione. Direi che questo ha una duplice lettura: da parte nostra, testimonia l'attenzione con cui stiamo affrontando le singole norme, un'attenzione anche lessicale alle espressioni e al loro significato tecnico-giuridico; dall'altra parte dimostra anche l'attenzione che la maggioranza e il primo firmatario Marin hanno riservato alle nostre "correzioni" (questo, forse, è il termine più corretto).
Ciò detto, è evidente che queste correzioni non spostano la sostanza e il contenuto dell'articolo su cui avevamo presentato degli emendamenti molto più radicali, che ovviamente non vengono presi in considerazione e non verranno votati.
Per questo, fermo restando l'apprezzamento per lo sforzo metodologico che ha coinvolto entrambe le parti, anche da parte del nostro Gruppo su questo primo articolo ci sarà un voto negativo.



PRESIDENTE

Ha chiesto la parola la Consigliera Frediani; ne ha facoltà.



FREDIANI Francesca

Solo per dire che anche il nostro voto sarà contrario rispetto all'articolo 1.
Apprezziamo ovviamente l'apertura sia da parte della Giunta sia del primo firmatario. Abbiamo già visto, durante il lungo confronto in Commissione alcuni segnali di apertura, però la visione rimane proprio differente rispetto al tema, rispetto all'approccio e rispetto all'impatto che noi crediamo che questa norma potrebbe avere sul nostro territorio.
Ci sono delle distanze decisamente incolmabili e per questo proseguiremo nella presentazione dei nostri emendamenti nelle sedute successive e quando sarà il momento. Per ora, l'accoglimento di alcune correzioni e di alcuni suggerimenti formali è un segnale di confronto che speriamo però si possa aprire su più ampi spiragli per quello che riguarda il contenuto della norma che più ci preoccupa.



PRESIDENTE

Non essendovi altri iscritti a parlare, passiamo alle votazioni.
Comunico che il numero legale è ventitré.
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 1), identico all'emendamento rubricato n. 9), identico all'emendamento rubricato n.
140), identico all'emendamento rubricato n. 160), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 2), identico all'emendamento rubricato n. 10), identico all'emendamento rubricato n.
162), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 353), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 161), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio non approva.
(Testo inserito nell'allegato al resoconto integrale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 354), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 143), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 141), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Prego, Consigliera Frediani.



FREDIANI Francesca

Non è stato recepito il voto favorevole sul precedente emendamento. Grazie.



PRESIDENTE

Va bene, segnaliamo per il verbale il voto favorevole della Consigliera Frediani sull'emendamento rubricato n. 141).
Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 142), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 3), identico all'emendamento rubricato n. 11), identico all'emendamento rubricato n.
149), identico all'emendamento rubricato n. 163), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 358), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 146), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 145), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 144), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 355), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 356), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 357), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 147), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 148), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 359), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 360), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 361), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere contrario.
Il Consiglio non approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Indìco la votazione palese sull'emendamento rubricato n. 350), sul quale la Giunta regionale ha espresso parere favorevole.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Gli emendamenti rubricati n. 351) e n. 352) decadono, essendo stato approvato l'emendamento rubricato n. 350).
Indìco la votazione palese sull'articolo 1, così come emendato.
Il Consiglio approva.
(Esito della votazione nel processo verbale dell'adunanza in corso) Se non vi sono ulteriori richieste d'intervento, mi sembra che ci sia un accordo per sospendere la trattazione del provvedimento. Chiedo al Consigliere Ruzzola e, per simbiosi, al Consigliere Preioni, un cenno di assenso, che rilevo.
Mi sembra che anche le minoranze concordino, quindi sospendiamo il punto inerente alla proposta di legge n. 125 e aggiorniamo i lavori alla prossima seduta, il cui calendario verrà decisa nel corso della Conferenza dei Capigruppo.
Auguro a tutti buon lavoro e buona serata.
La seduta è tolta.



(La seduta termina alle ore 17.18)



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